GIORNALE DI MEDICINA MILITARE ANNO 6

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f 888.. 4 gennaio 1858 - 27 dicembre 1858 •

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TORINO TIPOGRAFIA SUBALPINA DI ZOPPIS E COMP. Via AlfierJ, N. ~4. .

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INDICE

D'Etitl All'fORI E DELLE HATEIUE

Probabile genesi della meningite cerebro-spinalo, pag. 403. MAll.GlTIANDI, M. R. segrctaro del Consiglio. Cenno necrologico intorno all' Jsp11lt. dott. coli. Giacomo Bouino, pag. '11. PRcco, 1'f. n. Lezioni orali del professore comm. Riberi (vedi Riheri.) Statistica medico-roilitare,per l'anno 1851 , ,pag. 60. S1oria di febbre tifoidea, 358. Gwo1c1, nr. R. Sulla meningite cerebro-sptnale (Risposta alla letteta del medico div., cav. Manayra,) pag. 388. DEAG011mi,;1, M. n. di l\[arinà. Rendiconto clinico del 1.0 trimes tre dell',umo 1858 dello spcdalo principale della 1\. Ma!'ina, pag. t{lO,, 21'0. CREMA, qietlièQ di bàtt. Res-o conlo clinico dègl' ottalmici nello spedale cli N'iµza, pag. l.54, 181. ' P1.1zz,1., M. B. Co ngiuuli vite blennorragica, vag. 4, 123. BocJ.Gnn, l\1. B. Cenni su var i casi d'emeralopia, pag. 182. PLA.lSAN'I', M. B. Ulcera e bubbone venereo pag. 113. LllVllSl , M. 13. l\leningite cerebro-spinalo pag. LBì'. Storia di ferita da a1·ma da fuoco, 326. :P1zz0Ri'i0, l'!!. B. :iretodo semplice per abbreviare la cara doi bub.boni venerei, pag. 46, 52. ~AllO~F10, llf. B. l\Ialallio ed operazioni den!tli, vag. 5, ~2 , 39, 41, 1 t7. Su l'autagonismo:dell'oppio e del solfato di chinina, 2,30 , 239, 243. llAR.ATBLLl, M. D. Storia di pohnonile, pag. 5. P u.GNO, M. B. Due storie di cataratta raccolte nello spedale della M. Casa Invalidi, pag. 1SS. 'l'A1rn.1vo, M. B. Caso di g.rave neumlgia ischialica, pag. 211. llhlNERT , M. B. Storia d'amputazione dell'avambraccio sinistro pag: 109. Frnttura commina tiva, 151. Storia d'an caso dl bulimia sassegnila da-polisarcia generale e terminata con la guarigione, 269. • Srn1.n1, M. A. Febbre intermittente complicata con ipertrofia di milza, pag. 21~. B.sn-rAN.l, Yetel'inar io in 1.mo. Sulla morva eèl il farcino e sulla loro trasmissibilità, pag. 193. SJ:GNonlLB, Veterinario in 2.do. Sulla morva ed il farcino del cavalJo c loro pertinenze in rapporto all'uomo, pag. 201, 209, 21'1, 28!. VtNztmn, prof. Compressione digitale nella cu·ra degli aneurismi, pag. 255. GALt.1Go, dott, (di Firenze.) Solla rivaccinazione (lettera al dottore -cav. Are,la,) pag. 398.

Commendatore·, Professore, Presi,lenle. Lezion( orali sul cancro labbiale, pag. 1, 8, 11, '25, 33, 41, 49, 57, 65, 83, 9l, \l9. 'l'l' rl!eoimenlo / éli nico su la clilI,1rme e permanente flessione dei diti dolla m,rno da cicatrice, 1J3. Tratteni· mento clinico su casi d'amputazione totdo cli un dito della mano o del pfode con la formazione ,li un lembo solo palmare o plantare, 1 :H. Compressione dig ital•¼ su le arterie nella cura dell'auonrisma (Co mun icazio ne fatta ali' Accademia lleale meclico-chirurgica,) !4a. S11 l'a rtdte blennorrag).ca, (Discussione \<m utasi uell a Reale Acraclemia mei)icO·èhirurgica di Torin.o,) 2:!5, 233, 241 1 2a7,1 21>5. ColliSJffTl, Cav. ispP.tt. Seguilo dlilla r}Jaziiioo su il se1'vizio sanit ario prt>sso il 0 Brpo di Sprdfaiono cl'Orionte. (Dello scorbulo,) pag. 305,3 13, 32 t , 329, 33·7, 345, 353, 361, 369, 37"/ , 385, 393, 401, 409. .ÀllEJ.l.A·CA'RNF.VAt,13, \lllV. Anlonio, mecl. div. Su la rivaccinazione(Risposta al doti. G,1Iligo cli Fironze) J)flg. 3ì'4. DEsozzi:, me·J. div. in n~plltl. Storia di un veneficio prodotto dalla belladonna, pag. 364, 3'10. !tfANAntA, cav. mecJ.. div. nella probabile cagione del oolorameQlo -oscuro de lle mem brane sieroso io alcuno malattie, pag. 28. Su la meningite cerebro-spi o-aie, 68, '18, 84 , 94, 97, 105, 132, 146, 15-1 , 162, 170. Tumore entro-addominale condotto a 1·isoluzione, 1'11. Su l'antagonismo dell'oppio e del -solfato di chinina, 230, 239, 243, Appendice alla relazione so la meningite cerebro-spinale, 289, 297. Lettera al dottoi,e Giudici i ntorno allo stesso argomento, 315, 323. Errata corrige a questa lettera, 3;;6. VERDE, med. div. di Mariua. Sunto statistjcò dell'infermeria del Varignano pag. 150. ALC IATl, med. div. in ritiro. Discorso al Comitato-Medico pro· vinciale d'Asti, pag. 398. PnnosrNo, prof. ispelt. di veterinaria. Fistola salivare in un cavallo, pag. 293. Pnwso, med. di reggimento. Resoconto clinico dello spedale mii. di Sciamberì, pag. 12, 23, 31, 36. LAY, M. R. Resoconto clinico dol(a sezione chirurgica dello spes dale militare di Cagliari, vag. 300, 309. AUNA·ll.1.CRLLI , cav. M. R. Alcani pe11sillri su il reci~ivare delle malatlieJ1ello spedale mii. div. di Torino, pag. 44. BUTROD, l\f. R. Cheratile plé1stica, paq. 2'11. ZAVAl'TARo Angelo, llf. :J:l. Notizie ed osservazioni,mediche sul deposito di convalescenza in 1\foncalieri, pag. .{3:7, 273. -'-

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Bibliografi~ Aclnalidad (periodico de Medicina, Cirojia, farmacia, y ciencias aosiliares, litcratora, Artes, y indastrias,) pag. 1 J 2. Fenomeni e mìsteri principali della natura, (del farmacista militare L. Giordano, ) pag. 280. Lezioni orali, ('!liberi.) Cancro labhiale: difforme e permanente fiessioue dei diti,ecc. ecc.pag. 176,200, 312,336. Manuale di patologia e terapia speciale, composto dai professori Bamberger, Friedreicb, Griessiqger, Hosse, Hebra, ecc. (traduzione italiana del dolt. Longbi Antonio,) f)ag. 264, 280.

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Medi cina legale. llfanaale pratico del dott. Casper, (cenni del dott. Marchiacdi,) pag. 391. Medicina veterinaria· pratica. ( Giornale della Società Nazio. nale di medicina veterinaria,) pag. 280. Oftalmologia. ( Giornale fon dalo e diretto ila! dottore collegiato Giambattista Borelli, chirurgo dello spedale l\Iaoriziano), pag. 96. Traité do goitre et du crélioisme, e.cc. del doti. F. C, A. Fabbro di Mcironnes, (Cenni del doli. Baroffio,) pag. 342.

Indite delle riviste òeì Giornali Amileno ( ricerche soi suoi efI'etti del Prof. Tourdes), pag. 183. Ferro ( proprietà che hanno gli olii di discioglierlo), vag. 40. Analisi chimiche (apparecchio negli Spedali lllilitari francesi), , Fislo)a tagrimale (cura del Favigoot ), pag. 168. p.ag. 1~1. F1isfola uretrale, guarita con le iniezioni jodjcbe, pag. 223. E meralopia ( caasa, natura e cura del doli. -A. Nette!'), pag. 161/, G'lii:erin'a contro la ,di.saen_teria, pag. 2'12. Ernia inguinale incarcerala, ridotta sollo l'azione della bella- Guaco (~oo uso leràpeotico), pag. 2':l3, 296, ' donna, pag. 923. Idfocele(cora col metodo di soi;titozione), pag. 40.


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Necrosi (operazioni che si praticano: Rapporto del doti. Petre· Rivaccinazione (Levy), pag. 48. - (Lancette francaise), 1ti. qnin), pag. 183. (Note lltinisterielle: Bureau des Hopitaox et des Invalides), Nuovo reattivo per scoprire lo zucchero nelle orine, pag. 263. 119. - (Vleminkx,), 200. - (J,,evy), 264'. - (Avis da ColOppio e solfato di chinina (antagonismo del dottor Gobler) lege des lllédecins de Prague), 3:9. pag. 191, 230, 239. Spirito antislramale, pag. 112. Pozione antidiarroica, pag. 8. -·

Varietà

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Comp,essione diaitale nellacnra degli Anearismi, pag. 24?', 255. Concorso al premio RillEl\l. (Memorie inviate) ,pag. 384,400,408, Il Laboratorio Centrale Chimico-farmaceoticcJ-militare, pre· miato di medaglia di bronzo, all'esposizione del Valentino, p c!g.248. L'Arte di fai' il pane senza lievito, pag. 143. Lezioni Orali del Comm. prof. Riberi (dono della raccolta all'amministrazione del Giornale), pag. 1'16. Medaglia della Cl'imea, non concessa ai medici francesi ad· detti agli spodali di Costantinopoli, di Varna, della Dobrnt· scba, ed a quei chegiunser in Crimea dopo 1'8 settembre 1855, pag, 352. Medagli a Mautiziana e medaglia di Sanl'Elena al dottor cav. Elià, chirurgo maggiore in ritiro, pag. 112. lllenzione onorevole al medico di J.l,eggimento, doti. l\larchiandi, nell'esame di concorso per l'aggregazione al Collegio l\fedico-chirurgico di ·rotino, pag. 200. J\Ionumerrto al cav. Gian Giacomo Bonino, pag. 120. Nomioa del pl'Of. Riberi a Dfemb1·0 associàto straniero, della società di Medicina di° Ginevra, pag. ~08. Id. id. a membro ordinario del Consiglio Superiore della pubblica istr·uzione, pag. 16.

Nomina dell'Ispettor e eav. Comisetti ·a ~embro ordinario del1' Accademia Medico-chirun;ica di Torino, pug, l6. Nuova 01·ganizzazione del Corpo Sanit~r'io,-militare inglese, pag. 268, 381. . Onorevole testimonianza ai Medici di reggimunÌ o, si$oori dot tori S.ciorelli e ll[ariano ed al llfodico di battaglione dottore Ga llo, pag. '71. Prodolli del Laboratorio centrale chimico-formaceutico-milit., àl l'esposizione nazionale del V.ileutiuo, p<i,(J. 216. Rivaccin3zione (conclusioni dell'accademia Me,!ico-chirargica di Torioçi, pag. 104: (!et.tera del i\led. Div. c,!v. Arell.a al dolt. Galligo), 374. (0,serva7.i oni dt/H' Actu<ilidad, iulorno alla proposta del à<ill . Levy), 80: (Ris posta del doli. Galligo al med. div. cav . Arella), 398 . Su la costituzione m ed ica dominante. (Invi to aj !\ledici dello Stato Sardo, fatto dall'Accademia ·l\icùico-cbirurgica di Torino), pag. 120. So la nomina de1 prof. Perosino a Ispettore 'aggiunto per la Veterinaria, presso il Consiglio Snperiore di Sanilà),pag. i 1:2. Vaiuolo c Vaccinazione (comunfoazione del medico di reggimento, doli. J orietti), pag. 192.

Bollettini Officiali Collocamenti in aspettativa, pag. 8, 24. Nomine e destinazioni, pag. 8, 104, 160, 184, 288, 304, 336, 352, 384.

I Onorificenze, pag. 16, 88. I Rie.biamo dall'asp,ettativa, pag. 208.

Leggi, Decreli Regi, Circolari del !linistero e del Consiglio relative a cose Sanitario-militari , Istituzione della carica d'Ispettore aggiunto per la Veterinaria, -Cambi di Guarnigione, pag. 304. pag. 104. CerUficali Medici per rassegne di rimando (norme dietro le Istruzione per la Veterinaria, pag. 104. quali clebbo n essere compilati), pag. 88. Concorso per l'ammessione nel Corpo Sanitario lllilitare di terra, Istruzione perii ravvivamento d.,Jte sangaisaghe, pag. 212. Servizio Sanitario presso le truppe di cavalleria e d'artiglieria pag. !232. al campo nelle lande di S. Maurizio, pag, 296. Id. id. nel Corpo Sanitario Militare della Marina, pag. 360. Stati di vaccinazione, pag. 376. Fedi di malattia dei militari in licenza, pag. 256, 312. Incamben.li da farsi quand'on militare rileva una lesione vio- Stati mensuali di ptesenza del personale sanitario-militare, pag. 272. lonta od un'infermità per caase di servizio, pag. 400. Vaccinazione degl'ìnscritli di leva, pag. 160. lode.onità d'alloggio ai Medici militari, traslocati per le operazioni di leva, pag. 384.

Principali argomenti trattati nelle Conferenze Scientifiche Jnvaginamento intestinale. pag. 20. Affezioni organiche di cuore. pag. 101, 136. .Irido-dialisi lraumalira, pag. 349. Ascesso per congestione, pag. 365. !\ledici militari alla leva, pag. 2'73. Ascite, pag. 88. llleningile cerebro-spinale epidemica, pag. '120, 23'1, 253, 261, Asfissia per acido carbonico, pag. 102. 319, 355. Avvelenamento da funghi, pag. J24. Milzo.n e (coupe de rate),pag. 126. Bubboni veneraei (cura), pag. 56, 176. Casi di Jl\edicioa legale militare, :pag. 19, so, 88, 102 1 126,134, !\forte per roll.ara di arte~ia, pag. 156. ( l\forva e Rarcino·, pag. 195, 205,286,303. 166, 161, 204, .229, 266, 284, 351, 373,.376, 39'1. Cloridrato di calce col deutossido di mercurio nella cura,della I Nefro-cistite con ostacoli uretrali, pag. 391. Oftalmia, pag. 125, 12'1, 135, 156, 355. ulceri sffiliticbe, pag. 2H. R.endiconto clinico, pag. 21,22, 15S, 115, 206, 9'11, 285,318 381. Collodion nella cura della fistola salivare, pag. 334. ' Coloramento aizuro delle membrane sierose (cau1re del)pag. 56. Sifilide, pag. 267. Su l'assimilazione dei rimedii, pag. t,51. <:ommozione cerebrale, pag. 133. Teomaoia, pag. 321. (]ora dell'ozena, pag. 366, Tumore cistico all'angolo destro della mandibola, pag. 295. Escissione delle tonsille (metodo Peluso) pag. 22. Tumore entro-addominale, pag. 12ì'. Febbre tifoidea, pag. 40'7. Vaccinazi.oue e rivaccinazione, pag. 190, 196, :138, 2'18. -Gonarlrocace, pag. !!:26. Quadri statistici, pag. 33, 6!!, 63, 64, 144, !!40, 343.

I Elenco nominativo del Corpo sanitario militare, pag. M .


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ANNO \71.

4 Gennaio t Sa~

N. ,t.

GIORNALE DI MEDICINA HILITARE.. DEL CORPO SANITARIO DELL'ARIIA'fA SARDA

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. . . Ave nel Lunedì non s1.rie ... · che per un anno e comincia col 1° di geno. Si pubblica . . di ciascheduna .sclliroana.-11 . . . L,assoc1az1one Il prezzo d'associazione in Torino è di L. 10. In Provincia ed all'Estero, franc o d1 pos.ta L.11.S1 paga per semestnanhc1pat1. 1

memeote scoperta e più o meno sporgenteolt.r'aimargini della breccia ste~sa. . . .. . . Se in tutti questi casi ne1 quali 1 marg_1m d~lla soluzione di continuità, cicatrizzando, aderiscon mtimamente alla mandibola, la breccia è moderata così che sia possibile prendere nelle parti vicine sufficienti lembi per coprirla e se i denti male diritti sono l'eAVVISO sclusiva o la principale causa impediente l'avvicinamento dei margini .e l'utile applicazione d'un lembo 9uelli tra ;;li assodati che non intendessero contiuuare nell'abbonan1ento. pe-r il . autopl"astico, convien far estrar i denti e praticare quella maniera di cbeiloplastia che sarà meglio _int.§58 ( 'WI anno di questo giornale), non dicata dal caso speciale. Ma se vistosa_è la breccia e hanno fuorchè a rifinta.-alla posta il precosi spocgente la mandibola scoperta che, . anche csente nunu~ro con l'u.vwe••tenza di rinestraendo i denti male diretti, non possano pol nelle ' ' . -wiarlo con la stessa FASCIA affi.nohe la D1parti circostanti prendersi lembi bastevolmente am-rezione sappia chi è il rifiutante. pii per colmar"~ la b~eccia ,. convien aHora reseLa: DHlEZIONE. care, se lo sporgimento non e estremo, con la sega -·----- - o con l~ sgorbia e col martello la porzione eccedente · dtl tessuto esterno della mandibola senza PARTE PRIMA sciorne la continuità a tutta sostanza; ma se lo sporgimento è assai grande, è uopo resecar una porzio1~e maggior o minore di mandibola a tutta sostanza m corrispondenza della breccia , com'ebbe pe~sato ~~ LEZIONI ORALI adoperò il primo con buon successo Houx d1 Par1g1 ))EL Pl\O!ìESSORE COMMENDATORE Al°JESS~NDRO RIBEBI a cui' vennero dopo, ma di poco intervallo secondi Lallemand e Lisfranc, zelatori della pratica-Roux tracciate dal Dott. PECCO, Med. ài Reggimento anzichè seguaci; del che non tanto che si possano biasimare, lodare si debbono. Scemata in questo modo la curvatura della mandibola e la sua lunghezDel C:ancro labbiale za, rimangono menomate, le difficoltà . che prima si CON J,LCUNI IlAPlDI SGUARDI SU I MALI CA~CEROSI opponevano alla riunione delle parti molli. Poicbè in somma non è possibile che queste ultime cedan in Volendo considerare la cheiloplastia in tutte le un'estensione proporzionata all'ampiezza della brecsue applicazioni intendo , signori, dirvi quale cia the ban a coprire, s'assottiglia l'osso o si riduc!3 debba essere Ja condotta del pratico quando i cancri di lunghezza a fine di porlo in relazione con il grado sono complicati a grave lesione della mandibola di cedevolezza delle parti molli che si traua di ri- · ovvero quand'occorron accidentali, permanenti, amunire. pie e per lo più inveterate ed irregolari soluzioni di · È superfluo che vi dica, signori, le cagioni per cui, continuità con perdita del labbr.o, già cicatrizzate e essendo l'osso alterato o compreso dalla malattia derivanti ora da fcrila con perdila di sostanza, male . cancerosa del labbro, debba essere parzialmente re• curata o di cui non fu possibile ottenere la guarisecato o c:iulerizzato (oss. ~2-1 'e '18) oppure resecato gione, ed ora, ciò che è più frequente, da scottàtura, a tuLla sostanza. Però quesf ultima operazione per da carbonchio, dal morso d'un animale, da cansè pericolosa non dovrà, se si eccettui la testè citata crena, cla ulcerazioni sifilitiche, saofolose o d'altra complicazione cancerosa della mandibola, essere natura, Va da sè che, quando la breccia risultante negli altri sopra detti casi ridotta ad alto fllorchè da alcuna di queste cause è recente, per lo· più vi si quand'è onninamente ind1spensabile per il combaciapuò con i soliti mezzi cbeiloplastici recare rimedio. mento delle par,ti molli, e ciò ancora con molla cirMa quando dora da molti anni, talrolta da più lustri , cospezione di riguardi e con maturit,) d'esame. Non specialmente se rilevata nella bassa età, occorre clJe, mi rimarrò fraLtanto dal ripetere qni c.iò che ho già per-il difetto della naturale pressione che il labbro sopra. .i occ;ato, val a dire che nel coneetto cl'alcuni fa sopra il suo fulcro osseo, i denti s'incurvin innanzi pratici debbcsi, allorchè si cauterizza o si r~seca e divengano tal tratto in~in orizzontali, l'arcata alparzialmente o totalmente la mandibola, anteporre veolare ·si pieghi pure su il davanti sformandosi in l' altrove descritta modificazione cheiloplastica di più guise e la mandibola, resa ipertrofica, sia difforMorgan.

somwno _ 1o Avviso._ 2o Doli. PBcco: Lezioni orali del Corom. Prof. RumRI sa il cancro labbiale. - 3° Dott. PuzzA: Storia di congiantivile plenoorragica. - 4° nott. B~nATllLLI: storia di polmonite. - 5° Oolt. B.1.l\0111110 Malattie ed operazioni dentali. - 61' Bollettioo Ufficil:lle. -


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lo lascierei qoi una non piccola lacuna se non mi , già utilmente e sanamente, per quello che ce ne diconduçessi a parlarvi, signori, dei modi di colmare cono alcuni scrittori, ridotti in atto da Lisfranc e da le brecce del labbro superiore ora derivanti dalla reThomas, bo con due incisioni longitudinali, una a cisione d'un cancro ed ora. sassecutive a ferite irdestra e l'altra a sinistra paralclle all'impiant:m1ento delle ali del naso, circoscritta la parte affetta dai lati: regolari con perdita di sostanza od a scottature od a carbonchi od a cancrene o ad ulcere di calli va mtura. poi, praticato un tagl io lrasvcrsa1e dei tessuti molli , Essendo tra sè molto rassomiglianti i ·modi di ricongiungenti le cstremilà superiori delle incisioni longitudinali ed incisa la falda Jabbio-gengivale, mi unione, guale sia la causa della breccia, io penso elle ]'intrattenervi delle pratiche con cui s1emendan i vani riuscì cosa facile il levarla via del Lutto: poi, per colsuperstiti alla recisione dei cancri sia press'a poco lo mare l'ampia breccia e per metterne a combaciamento stesso cbe intratténervi di quelle con cui s'emendano i margini, ho formato due lembi laterali a spese del Je perdite del labbro superioro superstiti alle altre tessuto d'ambo le gole, e ciò con dne incisioni per testè dette cause. ciaschedun lato, di cui una movendo dal!' attaccamento delle ali del naso si prolungava orizzontalmente Quando, ciò permesso, il cancro occupa soltanto nelle gote fino contra al muscolo massetere, e l'altra la terza parte del l~bbro ed anche quando è più esteso movendo dalla commessura finiv:i pure nelle gote su senza comprenderne più ,della mela , debb' essere il piano della prima: poi bo resi pari pari quei due reci~o, come si pratica per il cancro del hibbro infelembi quadrati ed offrenti ciascheduno quattro lati di r iore~ e.on un'incisione composta a Vavente, siccome cui tr~ liberi cioè l'interno, il superiore e l' inferiore, fu già altrove notato, l'apice all'alto, è quindi si riumentre l' esterno era continuo con il tessuto delle niseono i margini del risultante vano. Quand'in vece, gote: poi ho con facilità tratti a combaciamento i dae come si disse parlando della cheiloplastia del labbro lembi e riuniti con la sutura attorcigliata da tre agbi: inferi ore, i margini .dell'incisione conwosta a V sono, poi ho aggiunti tro altri punti di sutura, parte ioterper Ja soverchia eslensione del cancro stato reciso, cisa e pJrtc attorcigliata, 11er ur.iro lo fer:ito orizzoncosì tra sè distanti che non possano ridursi a mutuo tali superiori alle corrispondenti gote ed al t1·amezzo contatto, si fosso o no prevista questa circostanza molle del naso: poi ad nltimo ho con sutura esclusiprima del!' :itto oparativo, ~onviene procurare ' quel vamente attorcigliata riuniti i margini inferiori del combaciamento con il più semplice modo di cheilonuovo l:ibbro alle gote sin al piano delle commessure: plastia cioè con la dissecazione più o meno estesa in questa guisa una parte dei margini sanguinanti dei dei margini labbiali. lembi riunili formava il nuovo labbro. Se sporgon~ dalla breccia più o meno ampi:\ i denti, Gli alti successivi per me compiLi ìn questa !atLi.l'arcata alveolare o le parti médie degli ossi mascellari specie mi dispens:ioo dal darvi, signori, una minula superiori, il pratico debb' accomodarsi ai precetti descrizione di questa pratica operativa che in fine dei operativi sopra descritti parlanùo di simili alterazioni conti ·oou alLro è fuorchè una modificazione del mee difformità del labbro inferiore. todo-Chopnrt cioè una prati ca di sdmcciolam,ento, Trattandosi poi di restaurar il labbro snperiore quasi del tutto conforme nella sua esecuzione alla del tutto o quasi del tutto mancànte senza o con seconda modificazione operativa del sopra descritta parziale usura della _pelle d'una o d'ampo le gote il l\falgaigoe, la quale, comè già si disse, meglio s'acmetf)(IO italiano non gode l'estimazione dei pratici concia al labbro superiore che non all'inferiore. È e, per la forma della parte, il cotanto utile metod6di fotto cosa palpabile eh' uno dei motivi per cui i Roux. e quello di Chopart, non cùe le loro modificapratici non fecero buon viso a cotesta maniera di zioni ideate da Morgan e da Syme non posson restaurar il labbro inferiore, ciò è la ricchezza io cui esser a ciò acconci; di modo cbe per la restaurazione è l' arte ili modi cbeiloplastici più semplici , non del labbro superiore l'arte possiede un numero molto esiste più trasportando cotesta modiDcazione al labbro minore di metodi che non per la restaurazione del superiore dove, per un'opposta ragione, l'arte difett:i labbro inferiore, e si riducon essi ad alcune pratiche di pratiche cheiloplastichc. _È pure cosa evidente che, se del metodo francese ed al metodo indiano di cui veper questa stessa ragione non è tolto,. è però reso drete, signori, un'ingegnosa applicazione, oltre alle più si;usabile in quest'operazione attuata su il lablwo modificazioni operali ve di Vigucrie e di Serre, le qi1ali superfore l'inconveniet\le della molliplicilit <lelle cì non debbono mai essere dimenticate nelle oi.;casioni catrir.i per cui le fu mosso rimprovero parlando dei propizie alla loro applicazione; se non che rare nel modi cli restaurar i,l labbrojnferiore. lal:ibro inferiore, queste octasioni lo sono ancora cli vantaggio nel labbro superiore.· È superfluo dirvi. che, quan<lr> la brecci:,i non fosse cotaot'estesa com'in..quella falliipecie, a vece di dne llfelodo Francese. Nell'ammalato dell'osservazione lembi, potrebbe bastar on lembo sol o preso nella gota qaar:rntesim:mona in cni tult' il labbro superiore più pros&iroa alla medesi1_11a breccia. era impigliato da ulcera cancerosa, salvo duo lisleIn uo caso in cui, dopo le,•ato il canr..ro, rimaneva relle della larghezza ciascheduna di due linee rcrso nel lato destro un avanza Liccio di labbro appena largo le commessure cioè una a destra e l'altra a sinistrai cinqu€ o sei lince io ho, trasportando _alla cbeiloplaio, seguendo i dellami di Berard e di Malgaigne, stati


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stia la pratica bleforoplastica d'A.mruon, cir~oscritto alla stessa distanza d'un mezzo pollice dalla commesun lembo lra la commessura sinistra e la radice della sur:1 omonima raggiungendo con il gammautte la palpebra inferiore dello stesso lato, il mar:gioe a~teprima incisione verso la sinfisi del mento , superstite un lembo piramidale con la base.al!' alto iJ quale ad~riore del quale era continuo con la breccia labbiale cho s'aveva a colmare; l'loi lo bo dissecato e con· una riva per un pedicciuolo alla detla commessura destra: moderata torsione tirato verso la medesima breccia facendo girare questo lembo lo porLò all'alto, ne uni ed unito con sutur;:i attorcigliata al resticciuolo del mediante sutura il margine sinistro con la superstite porzionceHa dest1·a del Jabbro superiore e riuni poi labbro: in questa guisa la ferila circoscrivente il lemlJo era continua con quc:lla dol 1abbro ed aveva la j margini del labbro inferiore come si pratica nel forma d'un L, di cni il lembo copriva il ramo orizlabbro leporino, salvo in vici~anza del suo margine zontale rimanendo vuoto e scoperto il ramo vertic·ate. libero, dove cravi il (.>edicciuolo del lembo rovesciato L'aderenza del lembo, dopo questa pratica di contie $Ollevato. Ottenuto il rinsaldamento del margine nuità Ja quale ritrae ad un tempo de-Ile pratiche di sinistro del lémbo con la porzioncella destra del sdrucciolamento e di spostamento, ebbe nel mio caso labbro superiore, ne tagliò eglì nel settimo giorno luogo, ma la commettitura labbiale sinistra rimase , dall'operazione il pedicciuolo ed unì quindi. medi:inte alquanto angusta e disavveoevole la cicatrice della I Ja sutura attq.roigliata il margiQe destro del lembo con guancia. Fate voi, signori, con castigata induzione la la porzioncella sinistra del labbro superiore. In siffatta chiosa di co(esto fallo. guisa la base della detta piramide costituita da una Metodo indiano. Più sconcia che non nel caso tegrande parte del marg1ne libero del Jabbro·inferiore, formò definitivamente una grande pa1·te del margine listè narrato sarebbe la cicatrice quando per restaurare il labbro superiore 'Si prendesse il lembo nella conboro del labbro superiore. In questa praticaHSabattini tig'ttità doù nelle ~ote: qu indi è che questa m~niera ebbe a lottare.con maggiori difficoltà e meglio se 11e di cheiloplastia second'il metodo indiano la quale è disbrigò r.be non il professore Roux, l'esito della su a operazione essendo stato assai più felice. allronde d'un esito più incerto, non fu ai pratici accotta. Ma un altro più ingegnoso metodo di cbeiloCbiuaerò, signori, questo capitolo delle. varie praplaslia second'il metodo indiano ò quello di restauticbe cheiloplasticlle, già troppo lungo, r,omecbè anrar il labbro superiore per mezzo dell'inferiore, già com_ dife~livo, ricordandovi che , qnalunque. sia la due volte con buon esito attuato da Rom: e da Sapratica operativa con cui si recide parzialmente o tobatlini. talmente un labbro canceroso e s'unisce o si restaura fl professore Roux di cui il nome s'incontra ad 1a risultaute breccia, nQn dovete obbliare mai di rel;.iogni passo nella storia dell'autoplastia do,·e prirn egdor altresi nello stesso.atto operativo le ghiandole sintogia fra i primi, levò jn una tale Stefana Joly la cicamalicamente tumide delle vicinanze. Non è ciò diffitrice e ravvivò così il margine d'una piccola porzione cile allorchò. si formano lembi auloplastici più o meno di labbro superiore che. avanzava dalla' parte destra; vasti, glaccbè allora qtlelle ghiandole s'offrono per lo poi praticò un'incisione verticale al labbro inferiore più nude o quasi agli occhi del pratico: ma se le ine trasse la p.artc di qi:eslo labbro continua con la cisioni dirette a rimovcr il cancro sono circoscritle commettitura slnisLra a comllaciamento con l'avanzo al Qi sopra del mento, si clcl.lbe, per recidere le gbian- · ciel labbro superiore procurandone l'unione con la dole morbose avenli sede nella region e soprajoidea, suLur:a attorcigliata. La metà sinistra· del labbro ' susciorre la ·COnlinuit[1 dei lessuli alle medesime corper.iore fu in t:ilo guisa supplita con un lembo preso rispondenti (oss. ':13 e /~2) con incisioni per lo più all'mferiore e l'angolo inferiore dell'incisione a que- f verticali; dovechè, lrattandosi di torre via le ghiandole slo labJJro praticata divenne la commettitura sinistra ., collocate sotto· la base della mantlibola, sono cl' ordidell'orificio della bocca, il quale perdelle un buon 1 nario necessarie incisioni trasrers3li o quasi. Occon·e terzo della sua ampiezza. Ì talvolta di dovere neUo stesso ammalato (oss. 27) Il dotlore Sabaltini poi avendo dovuto praticare I levare via gbianùob tumide in ambo quelle sedi. Dalle annesse osservazioni v'accorgerete, signori, Ia rinocheiloplastia nella medesima persona , dopo avere rifallo il. naso secondo il metodo indiano . che dopo l'operazione i.o cbl>i ben quaranta volte a ripai~~1aginò, per t·abberciar il labbro superiore, u~ rare all'emorragia, deriva1He irer solito dal taglio delle ripiego memorabile .e tre volte superlativamente I coronarie, talvolta dalle sottomeotali,.sopraltutto quansuperbo. Per ciò, dopo ,cruentata la breccia del labbro tlo mi.loecò reci(loro ghiandole indurite e di fare vastisuperiore di Clli non altro avanzava fuorchè due lembi aulopla~tici , tal al tra dalle muscolari interne e dalle stesse mascellari esterne. listcrèl~e, una a dest~a e l'altra a sinistra, praticò egli un t3gJ10 al labbro rnforiore còminciando dalla sua Si crede geueralm_ebte clte, se in caso d' emorr:.igia porzione libera ed in distanza d'un mezio pollice non basta a ristagn:irla Ja pressione ~'U l'arteria mad_alla _commessurl sinistra e prolungandolo sin allà scellare esterna o su la stessa parte operata, debba · s1n~s1 del mento cioò per la lunghezza di piu d' un ba~tue- la sutùra. Io vi ripeto qn i quanto vi ho già pollice: trapassò quindi dall'esterno all'.interno Jo detto parlando del labbro leporino intorno ali' insufstasso labbro a destra in vicinanza del suo orlo ed ficienza di questi mezzi in alcuni casi etl ai danni e !I,

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dolori a cui è l'ope1·ato sottoposto allorchè, succe- , (~O 1lfatti110) Nessun miglioran)ento, se si eccettua che. dendo emorragia dopo qualche tempo dall'operazione, la palpebra -superioriore è un po' meno tesà. si debbe levare via tutto l'apparecchio contentivo. 1 Cau.terizz,azio11e col nitrato d' argento solido introdotto Ondechè dico qui una volta pe'r tuttè c,he ho sempre · sotto questn palpehM. della congitmtiva di essa, 1ioì di ttna praticata la legatura di quelle arterie che non sono 11orzio11e di co·ngitmliva oculare; scolo da qu.este parti di capillari, con questa variazione che, già tempo, fatta un acqua rossigna; dolore acuto calmato dopo mezz'ora con bagni d1 acqua vegetominerale e con un allro· sala legatura, io tagliava gli estremi del filo vicino al lasso, nodo il quale d'ordinario era poi più tardi cioè tra (30 Sera) Miglioramento cioè palpebra superiore mollo12 e '16 giorni,spinto via a traverso d~lla soluzione meno rossa e lesa e che non dà pi'ù scolo di materia; pordi continuità. Ma .avend'avuta occasione d'osservare zione di congiuntiva oculare toccala dal nitrato d'argento che qt1el nodo rimaneva talvolta per un tempo più più appianala ~.cornea lucida non più offuscala che per lungo 'tra i tessuti e ch'in alcuni casi insino non era due terzi del suo disco. Cauterizzazione della po11giu11tiva spinto via fuorchè a cicatrice c.ompiuta la quale ne della JJaLpebra inferio,·e e di altra porzione della oculare; era riaperta (oss. 6 e 12) con il ritorno di qualche nuovo scolo di acqua rossigna, nuovo dolore acuto caldoloruzzo, con formazione d'un poco di pus e di picmato cogli slessi bagni ~ con un terzo salasso. coli ricrescimenti carnosi (oss. '1), I)li sono da gran (3~) .Miglioram~nlo maggiore: l'occhio si apre già bene; tempo appigliato al partito di tagliare solamente uno non vi è scolo di materia da nessun punto di esso; condei fili.in pros~imità del nodo lasciando raltro sporgiuntiva oculare bene appianata, e d'uQ rosso rxieno vivo; gente dal.fa solD.zione di con1inuità di dove può es- , cornea lutta lrasparenbe, astrazion falla da una lieve nuser estratto o nel tempo stesso in cui si leva l'apbecol~ .c~e si , vede alla parte inferiore di essa; febbre parecchio riunitivo o poco tempo ,dopo, e ciò senza scomparsa.Pilloledicalomela,110 alla dose di 420 centigrammi alcun ritardo nella guarigione. Così adoprando gli 11ella gio,·nata. oper:1li fur:on sempre ass.icùraLi da ~morragie di (1°, 2, 3 e 4, NMembre.) Identico stato: instillazione qualche momento ed ho sempre potuto passartn\ ·dei nell'occltio di una goccia di ·11itrnto d'ai'oento scioll.o alla dose mezzi .meccanici a ciò diretti e consiglia~i, da Sabalier cli 30 centigrammi si, 20 grammi di acqua distillata, vratie da altri, come la pressione su le arterie Jabbiali o cata due volte nellà giomala e in tutti questi giorni. su la ferila, previa introduzione di pezzetti d'aga(5) llisoluz1one quasi compiuta della congiuntiva orico o d'una lamina di piombo fra le gengive ed i culare infiammala: occ~io bianco, men'o all'angolo interno e quasi tuuo, aperto: nubecola scomparsa. labbro e simili, (6) Nie12-te di c~mbialo: sospen,çione del calomelano 1>e1· tumefazione delle gengive. ( 7) La poça go11firzza {]ella palpebra superiore per-

mette di rovesciarla: congiuntiva inspessita, d'un coloro rosso-chiaro e granellosa: le granuhìzioni poi sono fìlle e minute, occupano un buon tratto di congrn11liva e s'allano Con;;iuntirlte blennor.1.·a;;i.1:.m / ali' occhio appena rovesciata la palpebra: solita soluzione (Oss ~rvazioue letta del Medico di Battaglione Doti. Puzu di nitrato d'a1·gimto portata srilla co119iutiva sttperiore ,col in ana conferenza <li Genova,) pen?10lio. lJ soggello di questa è un solrlalo del 6° Rr,ggimeolo ( 8, 9, ·1O, 11 J Queste condizio.oi non cambfano; soliti r imedii topici. di fonleria per nome B:>etlu Giuseppe d'anni 24, poco robusto e di temperamento linfatico, stalo già due altre volle , · (12) Leggiera caiilerìzzazione col nitrato d'arge11lo solido dalle gramdn:;ioni.. ammalato ad ambo gli .occhi, l'ultima delle quali nel f~b~ braio pross. passato Entrò ·in questo Spedale ai 29 del(-13) Per què.slo fallo la palpebra è un poco più ·gonfia e ro:.sa: nessun rii11edio. fora scorso ollobre nello stato segueutç: Océbio destro chiuso e 'gonfio; palpebra superiore rossa, lesa e come (I ,i- ) La p_alpebra. superiore è ritornala alle condizioni lucente; cigl·ia incollale da mnle 1ia quasi bianca che vi dei giorni H e .f 2: le granulazioni s,,mòrano un po' più 11deriva e dal cui di1-lacco stillò io copia materia d'egunle disgregale: mwva e lcggiera cau.tc,·izzu-.:ione di es~e col nitralo cl' argwto sofirlo, colore prove1tienle da massima parte dalla palpebra superiot:f'; coogiunliq oculare gonfia e d'un rosso intenso; (15) Nuovo gonfiamento della palpebra superiore: il non folofQbia; cornea leggermente offuscala; dolore cupo globo dell'occhio è anche un po' iniettalo : 11ess1m t'imedio. nell'orbita ed alla fronte; fehbre manifesla; scolo dall'uretra di poca materia giallognola che macchiava la ca(16) Le stesse condizioni dei giorni 12 e H,: nessun 1'imeclio. micia; piccola durezza alla parte superiore dell'epididimo sinistro . L'informo ricorda che tre giorni prima clelDa que?la osservazione benchè incompiuta mi pare che J'evolU1,iOnc del male, aveva, di nolle toccalo quest'ocsi. possa trarre sin d'ora qnesla deduzione, cioè che la ch io. granulazione della palpebra superiore non sia opera della Da lul,Le queste cose diagnosticai di congiuntivite blenalluale specifica infiammazione che inrnse acutamente' norragica, e perciò instil lai tra le palpebre due gocoic di quest'occhio, ma che ad essa pre(lsislcsse, soluzione. concentrala cl'i nitrato ,d'argento e praticai un Infatti se si considera il poco tempo trascorso dall'io abbondante S'alasso . vasione del male alla presentazione della granulazione


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sulla palpebra superiore, se si considera atr ene:gia del del metodo curati vo impiegalo ed al f.ltto esseni'.~le che la granulazione, per costiluirsi, ha bisogno che I infiam~ maiione duri per un certo lempo e ad mt certo grado intensHà, mi pare non si possa che ammelle.re che in qt1esLo caso pree,islesse, e fosse opera . delle pre_gress~ n1alal[ie d'occhi1 henchè l'individuo ,appia poco spiegarsi\ a questo riguardo. ·- - --·>.W-««....- ·- -

Cdssiva scomparsa dell'otl usilà toracica e del rantolo crepitanle, facendosi sentire il rumore vescicolare sollo la respirazione, da un'ilarità insolita, da sonni tranquilli e ristoranti, e Hnalmrnle da copiose orine crocee, e sedimentose. E dopo.selle. giorni di un conyrnienle regime dietetico e risloranle, lasci'ava qoesL' Ospedale perfellaniente ristaliililo di una malallia che aveva minacciato assai da vicino la di lui esistenza, e ciò in grazia del metodo di cur.a antiflogistico prontamente instiluilo; quindi qui mi giova opportuna mente ripetere qnel dello, reu,ediu. <lata lempore p1·osunl.

PARTE TERZA Storia (li Polmonite. (Lella dal l)oll. Baralelli in ona Coi;forenza <lello spcdale d'Alessandria).

I1· I

Il malli no del 22 oLlobre p0 p• verso,rnez1.0 giorno, veniva portalo in questo Spedale M. Divisionale di Alessan-

dria il Cap. P1zzA.T-GlllOD Giorannidellleggimenlo Cavalleggieri Monferrato, dell'età d'anni 27, di lemperamenlo epalo-sanguigno, nalo da pareJ1li sani, e di ollima ·costituzione, il quale alle prima visita presentava l'apparato di tutti i sintomi seguenti: Grande -oppressione ·di pelto, respiro accelerato, breve, movimenti ineguàli clel torace, massimesotlo. i conati d'inspirazione, tosse frequente con escrea ti difficili, mùcosi e spumanti, somma inquietudine, aniietàprecordiale, palpitazione di cuore, decubito sul dorso, foccia . scomposta, terrea, fronte cospersa di sudore sinloroalico e non allèviaote, occhi spalancati, pupi l!a ~ilalaLa,, e spa:veulalo clal timor della morte. polso lardo, oppresso, pelle asciutta con Lcrmogene.si poco elevata, alvo chiuso, orine soppresse; Per la quale sinlomalologia, av-valorata da segni statici dì suono ottuso che mandava il torace sollo la percussione, e dal rantolo crepitante che si udiva per mezzo dell'auscultai iònè, sì isliluì la diag11osi di polmonite acuta del lalo sinistro, prodolla <ia cause remnalizzaoli, e specialmente cla Lraspirazione cutanea e polmonare soppressa, con vrog11osi mollo dubbia; Quest'ammalalo al suo ingresso nell'ospedale era stato prontamente provveduto dal Medico di Guardia di un salasso e di bevanda demulcente; il sangue estratto era ricco ùi coten na. Alla sera del 22 continuan~o i sinloroi nel modo espo sto si praticava il secondo sali,lsS9 e si provvedeva di q.n a he,"anda di acqua mulza slibrala, e si applicava sul petto un largo cataplasma; nei giorni successivi 23, 24- si continuava lo stesso metodo di cura, sia nelle bevande che nel metodo antiflogistico, e si pervenne, sino al ses lo salasso impiegao<lo circa un gramma di larl~ro slibiato nelle bevande, e il giorno '.ila si prescrivevano trenta grammi d'olio cli ricino. E con quesli pronti presidii letapeulici tempc$livamento pralicali si ebbe la sorte cli condnrre qu{lsta grave ed inlensa malattia ,td un pronto scioglimento entro il suo settimo giorno di cura, poich è essa veniva favorevolmente giudicala dal libero respiro, dall'espettorazione copiosa, e crassa, dai sudori critici assai profusi, dal libero movimeulo di lutto il corpo, dal facile decabito sù ambi i lati, dalla diminuzione e sue -

Malattie ed Operazioni dentali (del Med. di Ratt. D.

BAROFFJO).

C1mteriziazio11c. Nello scopo di distruggere la p·olpa dentale per rendere il dente insensibile, inerte; per poter poi applicare l'impiombatura od un denlo a perr'to: per ]imitare la carie umida superficiale, per arrestare un' emorragia dentale. Si caulerizza col cauterio attuale, all'uopo dello slilello e del bottoncino o meglio col cauterio a becco d' uccello, la piccola sfera del quale è un· serbatoio assai opportuno del calorico, mentre i primi rapidarilenle s'affrellano e 1100 agiscono quindi q_uasi più che meccanicamente. Si riscalda colla fiamma a spirito cli, vino. Si rasciuga prima be11 bene la cavità con palloLLo)ine di colone, con <ldl'esca, e la si ripulisce accuratamente con addallo uncinelto smussalo. Se un' esile volta eburnea copre ancora; la polpa dentale la si rompe colla pressione del cauterio stesso. Col bottoncino si può agire scorrendo sulla carie umida superficiale, non penetrante nel canaleUo dentale per arreslarJa. La cauterizzaz'iooe potenziale benchè meno altendibfl,\ pure può praticarsi ai denti inferiori, si può ricorrere alla potassa caustica , al nitrato d'ar.gento, al creosoto; all'ammoniaca, agli acidi minerali solforico e nilrico; ecc. Ques~i s'applicano più. comodamente nel modo suggeril,o da Turch di Nancy: si riscalda nella palma della mano un tubello capillare alquanto ricurvo, aperto ad una ostremilà e terminalo dall'altra da una piccole bolla; lo si carica lasciandolo poi raffreddare capovoJLo n·el liquido; ·quando voglì(lsì usare si introduce l' estremità del lubello nella cavità dentale e riscaldando colla palma della mano la hollìcir,ia, l'aria dilatandosi spinge fuori una gocciolina del liquido caustico. D'ordinario alla cauleriiiazione si fa susseguire I' impiombatura . l rnpiombatiirà. È l'applicazione di una sostanza solida; di un cemento per obliterare la cavità anormale di un dcole carialo od infr:into, sia per conservarne ad ntile uso la restante porzione, sia per poter dare alla corona scavata sufficiente resistenza pt.'r eslrarre il dente stesso. Prese lai nome dall'uso del piombo che fa a lungo impiegalo io tale operazione. Oggidì si preferiscono le foglie d'oro ricolto {percllè cadrebbe, dive,:samente, io polvere) d·argetHO, le amalgame degli stessi metalli, lamineLte cli plalinQ., e sopralullo la lega fusibile di l)arut, coli' ag• giunla beo anco dj i tiO fino ad it1 O di mercurio.


6Se si usa una foglia o laminella metallica si arrollola

caiioné facile e pronta. Si riscaldano alla fiamma dell' alcool io una capsula alcu ni pezzelli di zolfo, o meglio un approfondandola con un'asticina ricnrva1 smussata, é terpo' di fiori lavati, fioo a più che 2.00, temperatura che è minata da un piallo e piccolissimo bollo nei no, della calindicala dal riprendere il liquido in fusione, dopo essere catoio, lisciando qui ndi la superficie interna col raschiadiventalo vischioso, la sua fluidità primitiva. Si precipita toi o, col brunitoio. onùe acquisli il livell.o ed il levigato allora nell'acqua, e se ne ollieoe una massa spongiosa , della superficie del dente. Colla lega di Darul si fan no bruna, molle ed elaslica. colla quale si riempie fo rmanpure delle piccole palloll oline, se oc introduce una ne.l done pallolloli ne la Cdvilà del ùenle caricalo, pre,oendola dente. ~ la vi si fa fondere premendovi s.opra col calcacol calcatoio. Già da parecchi anni si è ricorso alla gutta toio leggierme.ute riscaldalo, si vanno poi 1Di1n mano agpercba rammollità nell'acqua calda con uo miscuglio ui giunge nd,, allre pallolloline fino a che la cavità non sia due grammi di pol\ter~ di caçciù,. due grammi di acido ben ripiena. Con queslo mezz.o si riesce n]eglio a riemtànnico ed una goccia d'olio tsse~ziale di garofani o di pìere perfetlamente la cavità, e l'os:,idaiione ciel metallo rose, comp<;>ngono il cemento .di Vagncr. Per servirsene è per ciò stesso assai rn e110 rapidt l'op!'razione più si.:. ·ba»la rammolli re una piccole ponione alla !famma di spi. rilo di vino ed inlrorlurla ancor nel dente o pigliarvela cura e durrvolti. Si i'ndic,\rooo pur<! la cera, le resine; non vàlgono però conveoi ~ntemente. La massa indurisce, ed anche parecchi come mezzo <lelìnilivo e valgono piuttosto in alcuni casi mesi dopo non offre traccia alcuna di decomposizione. Qµalunqu e mezz, si adoperi per impiombare si esige ad esplòrare tem porariamente.la tolleranza agli allri 111ezzi che i rapporti del foro di en trala colla cavità siano tali cbesi applicheranno poi a permanenza. La cera può servire come tampone emostatico . .~a sòluzione di Sandrana che possa soli damente contenervi e ritenervisi· il lappo, si nell'alcool concenlrala, penlulo l'alcool diventa friabile e polrà procurare di cio ottenere aggi ustando, modellando cade. · la cavità colla lima, coi rasr,hialoi , bollini ccc.--Uisogna Si hanno però all,re e diverse prescrizioni di maslice e che il dente non sia più doloroso ed il bulbo irritato; si cemenli den tali, oomposli, dei quali .però alcu ni riescono esplorerà quindi, si fonderà colla tesla il. grado di sensiinconlraslabilroe11Cc assai bene allo scopat e sono cli un bililà • onde garanlirci che sopporterà la presenza del corpo straniero. Se .i\ b_ulbo non fosse difeso da una suuso facil e e di pronta applicazione. Ge11ry indica la soluiione eterea di resina mastice (maperstite lamella di sostanza ossea, cosliluenle ancora una debole volta alla cav·ità, ma invece affaLtoscoperta sarebbe stice 4 6 parti, etere solforico 'l· parti, della quale s' impregnano palollolihc di cotone Gl1e _s' applicano alla cautile distruggerlo preventivamente col caustico ed aspetvità. Lunghi suggerisce la stessa soluzione, salura di matare poi che.il clenle sia divenuto affatto inerte ed insenstico, quindì risalurala di canfora. Portou scioglie invece sibile. Se si trascura tale precauzione può riuscire insopuna parle di mastice in due parli di colodion, le pallol- . portabile i_l t,amp!lOe a s~gno di suscitare gra,i accidenti toline inzuppale di questo soluto formano ben presto un ed al poslutLo essere costrelli a rimovere il cemento. In tappo solido che r,esisle in sito alroeoo sei mesi e vuolsi que!lti casi può gi'Ovare il lussare il dente man.tenendo preservi benauco il derile da ullerioFi progressi della ca- , l'impiombatura: Delabarre colloca prima una piccola carie. Fu pure consigliala una soluzione di 8 parti di mapsulella concava fo oro sulla quale impiomba, esige una grande escayazione e non è applicabile che ai grossi mostice in lacrima scelto ed una di resina bianca·, in 8 di lari elere solforico. Si lascia il n1iscuglio in luogo fresco, . agitandolo di frequente, fino a perfetta soluzione, quindi vi In ogni caM si pulirà accuratamente la cavità da masi aggiunge quanto basta di polvere finissima d'amianto . sticare, la si laverà con un po' d'etere acetico, e la si raper ottenerne una massa consistente che si riduce in paJiciugherà quindi con scrupolosa diligenza col colone . carta bibula, esca, ecc. loLloline e si conserva all'uso. 11 maslice oQlilerico di Toreau è uo composto'di p,uli La cavilà. deve essere perfell"amenle, assolutamente eguali di sopra solfalo d'albumina ;anidro e d'estratto ecolmala e perciò le pallolloline colle quali si rimpinza, tanlo più se metalliche; è meglio siano piuLlosto grosse 1.ereo di mastice (Pistacia Lenlisous di lino.): questo composto agisce come un cemento idraulico. Il silicalo ed il che picco!~ più del bisogno: la soslanza che si riaggiunge flua~o di calce a parli .eguali sciolti nel!' acqua in modo n6n s'unisce mai tanto bene, tanto esallamentc alla prima collocala. da formare una parte omogena, che s i introduce nel denle L'impiombatura riesce meglio nella cari tl secca, e per furono indicali dal Desirabod.e. Un cemento che imita_ assai bene la composizione dello smallo è quello di O- • ragione di loro positura vi si preslano assai meglio i def\\i slermaier, si .mescolano 23 parli di calce causliea pura e inferiori, finalmente s' applica d'ordinario ai molari. Vale, finalmente polverizzala con 1 11 partì d'acido solforico o~ -invero, ad arrestare o .rallentare i progressi della carie~ video, folrodolla sullìcienle quali là di questa polvere uola spesso questa continuando l'opera sua di demolizio ne mida nel 1lente si converte in solfallo <li calce. Questo il lap-po artificiale vacilla e sfugge. Allora o si rinnova miscuglio deve applicarsi sull'islanle e rapidissimamente l'applicazione di più addallo lampone, o si soppei;isce con chè in uno o due minuti ha già luogo la reazione e la altri mezzi alle novelle indicazioni. materia indurila ooo serve più. Hcnriol consigliò lo zolfo Lussa:sione. - Si swove il dente di tanto da rompere molle come cemento: acquisterebbe in poco tem po notele sue aderenze; la fo rza, l'estensione del dislocameolo vole durezza; è insolubile a freddo in tulli i corpi eccel!o lroncanùo iJ fascello nerveo vascolare che va al den.te, i sulfurei, non è intaccabile da alcun~ sostanza alimenqueslo rimane poi qual corpo eslraneò, inerte nella cavità tare o dentifri cia, ne è semplice la preparazione e l'applialveolare,rehe gli si r.iserra adosso, e può meccanicamente fra le dil.a in adatta pallollolina e si applica ali' apertura


'1 servire e spesso assai bene al suo ufficio. Si pratica sempre nell'in tento di con,ery'are un dente cbe csigere,l)he, pei suoi guasti, o pei dolori che provoca, d'essere estrallo; si può·usare dopo l'impiombatura quando questa riesce intollerabile ed il dente è ancora di tanlo solicio ed integro· da meritare d'essere conservalo ad utile uso; quando la carie assai limilà~a non si presta .ali' applicazione di un mastice ed alla rauterizzazione o questa tornò i nfrulluosa.Può accadere acci,Jcntalmente, per,Lraom.a o nell'estrazione di un dente vicino carialo. L' allo operaLivo, Yolend.o lussare un dènle, non diITerisce punto dall'estrazione, se non nei limiti, chè. per lussare rovescialo il dente slll lato,· od impressogli un mo~<imenlo sufficiente di rotazione laterale non le, · si toglie poi intieramenle dall' al molo, ma ricollocatolo in posto, preme11do col dilo sulla corona, lo vi si i11•antiene allaccanòol0 ton un fil~ ai denti vicini, proibendo al sòggello i moviU1enli dèlla parte per lre, quallro giotni almeno. Per legarlo ai denti viciui si usa un filo d'oro, di seta, ecc. Se il soggetto è ancor giovane, sano, le gengive in buon stato e mediocre il guasto <lei d<:>nte spesso s,i riesce nel- · l'inlenlo; ma ·pur qualche volta sopraggiunge l'infiammazione dell' alveolb ed è poi giuoco forza -acci,ogersi all' eslrazion~, che, vuolsi nolare, rfosce poi più facile e meno dolorosa. In ogni modo è regola di sana pratica tentare la conservazione d·eI d~nle sempre quando la lussazione si!l avvenuta per trauma acciden't.almenle, ecc. . !Ila lussazione, almeno sotto un certo aspetlo; ·~arebhe riferibile il frappiatilttm~nto, operazione di protesi dentale per la quale estratto il dente si colloca nel suo posto un altro de11te simile sano, estratlo. nt,ll'ist,inl,e ·a<l un'altra persona.Applicabile solo ai denti d'u11a ~·ola ragicé; e operazion-e d'esito incerto per impossibi'liLà d' averè nel dente novello una perfetta addaltabilità; e pericolosa per la possihilìlà di un'inoculazione mor-bosa, ecc. Allra cosa in qùanlo ali' esito· e il riCO'llocare io posto un denle. estratto_per ishaglio, o per recente violenza; deve sempre tentarsi e forlunalamente quasi s.empre riesce: l'alveolo.si riqserr,a sulla radièe, la gengiva si stringe al ~ollello e Yi aderisce, ed. il dente consolidato, benchè inerl~ ed insensibile ·11dèmpie ancora hènissimo al · suo uso. E p.iù certa la r1'escila qua1ùo mi11or le111po ,è l;ascors? dall' aèci.dente al ricollocàmenLo del dente. Sollo alcuni tapporli d'affinità è lecito in quest'articolo far cenno di quel!' artificiale, lento, progressivo smovi- , mento li1nitato, impresso ai denti nell' inlenlo o·di logtiere un vuolo deforme !_asciato dali'~scita accidentale od .artefatta di un denle massime .incisivo, avvicinando tra loro i cJcn~i laterali a riparlire jl ,·àcuo fra i ,vicini; o per ollen.ere il ra.ddriizamenlo di· den.Li collocati fuor 'di ran"'o in vii!osa direzione, ecc. li m·iglior mezzo ad ollene;e' 1; scopo è una legatura a permaneriza rinnov·ellata o,>ni ùue giorni, in modo che agis.ca sempre a~tivarne11le, ser;ndola sr,mpre di più, e perdurando nella sua applicazione il · lempo voluto, che è per lo meno di un mese.. Trallandosi però di raddrizzare denti anormalmenle collocali oma:lan1~nte diretti, ,si eviterà di far punto d'~ppocrnio esclusivo SU! de t' . . . . oo ~ 1 v1cin1, ma su più lontani ben anche, e sarà pur bene r1pa~l' ' . lfio, eh'e que 1•· rl polr,· b ber.i cedere e pieoarsi verso 11. dente·da ra dd rizzare ·,. · I1è questo ·~nrnvers1 i:,._ anz1c ed ~levarsi verso di loro: .

Ablazione de!la cor~na. - Si esporla' la. sola corona la-: sciando !n posto la i:adice, sia per adat\ani un dente a perno, sia ni.'II'intento d'offrire· nella radice: convenienteme.nte cauterizzala, un sostegno delle "engive e dei denti · vicini. È d'un uso generafe in lnghilte;ra, ma altrove non è riservata·.éhe. agli incisivi e canini per se1;virsene nell'applicaz ione d'u11a corona arlitjoiale. -Pu9 pure accadere nel voler estrarre il ,denlr,. Secondo il modo d'alterazione ~ella corona servqno all'uòpo le ldoaglie, li scaipelli, Ìe lime. ecc. Si potrà praticare quando, profondamerile alterala la corona, è la radice· ancor sana e .solida. Anche accadendo accidenlalmente è raro che. ai primi sintomi d'irrila1ione no.o sucçeda pr.eslo una calma. che permetta conservare uti lment e la-radice. Se più estt'Se verranno a meglio raccomandarla. potrà essere addotlala anche-come operazione p iù peMrale: a,·rfbbe il , Y,wtaggio d'essere m·rno c!otorosa detr eslirpazione del dente; di co11servare in po;;to una parie, che inscni-;ibile 'ed inerle. resa tale colÌa eaulerizzazione, può ancora uli!ment'e servire ; n<in presenta fìnalmcntè inconvenienti' gnì1H!i noli' attuazione. E$lr:aziot1e. - E l'avul~iorH.\ Jo'slrappamenlò del dente il totale svuo.lamei1to dell'alveolo, per una pròfonda alle~ razione d~l dente stesso, od indical.a da condizioni ~peciali delle partr ,sue contraenti o vicine. Si pratica d'ordinario per la carie profonda del denle, per' intollerabile ~d in-frenabile odontalgia, per fistola, pel vacillamento irrimedfaliile nei vecchi; tal fiata è indicala dalla fungosif.à della pol~adenlale, <!alla necrosi, da perios,tile alveolare cronica, per la spina vent:ofa, l' esostosi della raaice. Possono ri" chi~derla'gli q1gorghi cronici ribelli cielle ghiandole sottomas~ellari. inlrattenuti dall' ìrradi~zione· dell'.irritazione del den~e ca:-:oso. Può essere necessaria ne1 pentiltimo moJ~re.henchè ~ano, per far .posto all'uscila, del gerotino comspo ndel) lC. Può essere indispe.o'sabile in alcune malatli,e o~ oper~zion! del seno masce)lare; come allo, preparatorio ond applica.re la sega nell'esportazioné dèi ma-, s?~ll~ri aupe.riori ed !nfe~i-ori_; fiòalm'e~te quèlla degli iJicr:.111_1 per ~r'f~O ed inchia.vamento della mandibola per nutrire e medicare. Dieffenbach accenna quale cootroin. ,dicazione a q.qesta operazione la disposizione ereditaria , all'~morragia dentale: certc1mente rarissima. Una flem mas·ia violenta, con.sidcrevofe, una tumefazione -volumi~ nosa,, nna collezione purulenta controindicano assolutàmenle l'operazione, che ~i pr.olrarrà fino a che sorven,ga ,una calma che perf!)elta .Ìgirn stnza il pericolo d'aume~lare i: diso:dini. e la violenza del male, anzichè apQorlarv·i benefico rimedio. Quando però i disordini diutunii sono ma.nifestamrnte sostenuti appunto dalla presenza del denle al lora non si interp.reti in modo assolal(I la re()'ola su i1idicata; .1i agisca, con riserya bensì ma ·senza° eccessiva ~ prudenza , talvolta dannosa. Il dolore anche Yiulento ma senza co111plicanza flogistica no'n è controindicazione allo sradicamento, a.nzi ne è la più comune indicazione. Numerosi istrurnenli, di foggie svariale. e costrutli o ' modificati diebro leggi e principii meccanici più o· meno i ngegn~sar~en te: applicate~fur_ono iÌ:mnagi na.li per q aesto ramo d1 clmurgia. La chraxe della inglese, le tanaglie rette e curve, il eone o la lanaglia a ro, tro, la leva retta, angolosa, _piramidale, il tiratore, il pelicano, la vite, la li~gll,il di car.~o, il piede di capra, {e mollelle rette, le pinze ad· anelli: lo scalzato-i<>, sono lra gli infinili, ·j soli .1slrumcnti og.g,tlì conservati ridia pratica.


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L'estrazione è un s-acrificio a cui nou vuolsi mai risol-vere senza aver prima ponderat1 l'hnpossibili là assoluta della, conservazione totale o p.arziale del dente, la si praticherà solo quando l'a!Lerazioné è sì profonda nhe non resli alLro a lr.ntal'e ;. -quando si è convinli cbe questo è l'unico mezzo per porre un termine agli ·accidenti od incommodi che la preserna del d~nte inlrallienr. La destrezza necessaria s'acquisfa 001l'esercizio, dir.elio da esalle nozioni l<>oriche, l'assuefazione pu1ò rendere famigliare tal(~e tal altro islrurn~nto per modo da pressochè escludere la neces5rilà d'ogni altro . . I principianti deggiooo. limitarfi ai casi semplici e mai accingersi ad operare quancio non v'ha buona e sufficiente 'presa, o ~ono a · l.emere con.s rguen1.e. Dovranno. astenersi possibilmente dall'estrarre gli ulli mi molari d·el\a mascella inferiere.· Agire sempre lentamente, con sicurezza, sem;a scosse, seguendo coll'occhio l'opera deJl'istrumento ·oode arrestarsi sempre,in tempo. li prestigio della rapidità fo qùeste operazioni è·ambito dagl'ignoranli 1 come unica risorsa di loro riputazione comperata, bene spesso di malaugurati accidenti. Fu consigliato staccare la gengiva dal co!lello collo scalzatoio o g.amaulle a falcella' onde prevenire la lacerazione e facilitar e l'use.ila del dente; ma come regola generale è inulile,g1acchè non sempre raggiunge lo scopo, nel mentre ohhliga ad un allo pel quale jl paziente mostrossi assai ripùgnanle e ohe, ne prolunga le sofferenze morali. Si prenderà sempre il.punto d' appoggio sul margine alveolare esterno, massime alla mascella superiore; però assolutaroenlc di rado, affollo eccezionalmente potrebbe qualche volta convenire l'appoggio intero.o anche per 1~ mascella superiore, per le condizioni dell'a gu,ast,a corona, o de1le gengive. Alcuhi anzi cqnsigliaoo-prendere il punto d' appoggio sul ·margine interno per l' estrazione degli ullimi due molari: la direzione loro facililerebpe l' esLraiiooe per tal m.odo; pei primi ·molari però sarebbe esporsi, eiò .facendo , a smuovere i denti vicini per la maggi-ore ampiezza eslernamenlr, deJla corona dr! dente che colla ·chiave si rovescia . · Tulle le volt e che non si può ottemperare alle regole generali, bisogna sòppetire col proprio buon sensQ e desLrezzd da cui si può spesso allendere il più valido s,occorso. -Estratto il dente si dève esplorare diligentemente col dito il mar gin e alveolare; si fa quindi sdapquare Ja bocca con acqua anche tiepida per fa.vòrire il leggier colare del sangue: s'avvicinano poi le gengive premena_olè dolcemente c.0Hedi1a. È bene ricordare all'ammalato di non esercitare per qualsiasi m.oti1,o il succbiarnento delle gengive, è di tenere p~r quaLche tempo il moccicbi~o alla bocca pèr ,evitare ·1a Lroppa azione immediata del!' aria. (Contimui).

Pozione anti-diarroicr1,.

Prendi Percloruro di ferro liquido a 30° Acqua di fiori d'arancia Sciroppo d}acodio Acqua di fonte

2 grammi 30 » 30 »

90 "

8.Mescola. A prender a cucchiai da caffè d'ora in ora fino a che cessi la diarrea. (Il proclonfro <li ferro li quid o a 30° contiene la metà del suo peso di procloruro secco·). (Gazette des HOJ)itaii~).

BULLET'fINO ~ UFFIZIALE. Con decreto dei 6 di dicembre ·I 858 S. M. collocò in aspettativa per sospensione dall'impiego il signor, dottore Solinas, medico di reggimento 11ell'8 fllnleria. • Con altro decreto dei 23 dello stesso mese di dicembre collocò a ripoao con titolo e grado di medico divisionale di seconda classe il signor dottore Napoleone .1Uciaei, medico di· reggimento in aspe-ttativa.

Nomine e {lestinazioni. • 1 Con decreto dei 3 del volgente mese di gennaio 4858 -1 S. M. in seguilo al faYorevole r isullamento dcli' esame di coocorso a cui presero parte, si degnò nominare a medici aggiunti nel corpo sanitario militare gli infrannominali, medici chirur_gi borghesi, i quali cçin ordine jmjnisleriale del medesimo giòrno furono deslinali ai seguenti posti: S1g. dolt. &ermano Dellasiaz destinalo al forte dì Bard. >1 Agostino C9ccc ,>. alla Sped. MHit. di Alessandria. Giuseppe Cugusi )) allo Sped. l\lilit. di Torino. » Emiho. Pabis allo Sped. Millt. di Genova. » Giuseppe Siriati , )) allo Sped. Milit. • di Genova. >) Antonio 1'.lacaggi allo Speu. 1\iilit. di Nizia.. Giuseppe Oap11•a. )) allo Sped. Milit •· di Novara. (( 1 Filippo Pcscarmona >> • allo Sped. MiliL di Torino. 1 Con altro ordine del medesimo giorno S·. E- il Ministro della guerra fece, le seguenti variazioni di , destinazione. Sig. Dott. Amedeo Ohiapella.,l\ted. diRegg. dalloSped. di Nizza al 5 Fanteria. >) Giovanni Santanc1•a Med. di Datl., dallo Sped. di Torino al 2 Fanteria. )I Domenico Prat.o Med. di DaLt., .dal 17 fanteria ai Cavaleggieri di Saluzzo. » Teodorio Pacotti Med, di Bali., dal forte di • 1 Bard, al 17 fanl,eria. >> Gio. B~ll. Bellone ì\Iedico aggiunto, dallo Sped. di Novara all'H fanteria. o Giacomo Toselli Medico aggiunto, dallq Sped. . di Genova al 6 fanteria .

I

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II

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Il Direttore Dott. Cav. ARELLA, Med. Oiv, Il Vice Direttore respons. Doli. 11.lNTJ!Lll, Mcd. dfilat.

Tip. Sabalpina di AnTl!Ro e Co·ru.


t ,t Gennaio ,t 85 8

!t\NO \'I . ...___------------- ---------''---

· N. 2.

GIOHNAfjE DI HEDICINA MILITARE . DEL CORPO SANl'l'!RIO DELL'ARHA'fA SARDA

.· .

,.e .. 011 anno e co·m iucia col 1 ° di u.e11n. Si pubblica nel ' assoc,a:u one. o 0 u .• ·, riceve cbe ... . Lunedì . di ciascheduna .$Oll .im1111a. . . , L J' e· · ne ·nToi·i · uo · c1· L 10 In Provrncia ocl all'.Estero . fra nco ifrpost11 1 ,.1 1.Sr pc111ll pa ~ semesn·1anhcrna 11. 8 1 1 J I pl'ìl'l.ZO asso . laZIO • . . ' '

i

So1tJ1Un10 -

10 Doli. PEcco: Le2.ion: Orali del Comm. Pror.

Rmxu so il cancro labbiale. - 20 Dott. Px1.r;so: Resoconto cli ni co dello Spedale ru il. di Sciamberi -

3° Elenco nomina-

·I ivo dei Medic1-Cbil orglii di lerl·a e di mare, o dei Farmacisti

e V eteri narii m ii. -

4° Varietà : Or,orifìcenie.

PAR'FE PRHIA LEZIOJ.\ll ORALI .J>IL Pl\Olll!SSORE COMMENDATORE ALESS.1-1\DRO ·· KIBEBI

tracoiat~ dal Doti. P.Kcco, Med. di Reggimento

Uel Cancro lu.blJiale CON A.LCUNI R.\PIDr SGUARDl SU I MALI CANCEROSI

Ristagnala I' emorragia e poi résa regolare la ferita coo il taglio d'alcuni brandellini di carne che tare tratto av.anzaoo e ben Tipulila da ogni grumo di sangue che, rimanendo nel la medesima, .potrebbe corrompersi ed essere causa cl· irritazione, ,si riuniseon i suoi margini con la sutura cruenta. Voi, signori, ,·eàrete nelle osservazioni cb' io ho sempre usata coo buon successo la sutura att01·dgliata per rjuni1: i margini dolJ'incisione composta a V con o senza scollamento dei medesimi. 1n alcuni casi di cbei loplaslia ho usata Jasutara intercisa come mezzo, non esclusivo, ma ausiliare d'altre suture. In un solo caso bo usata l'incav·iyfrata, ma credo ,che quapdo i margini riuniti ùclla breccia son alquanto tirati, vi sia minore pericolo che si sdrudscar;io per la sutura ùica1n:9Ziula che non per altre suture 1;ruenLe. Per la sulurà attor~igliata mi sorro servito di spilli tini da' insetti e d'aghi d'argen10 a -punta d' a-cciaio con c·ui sono da lungbi annì solito d' inCilzar i margroi ùcll'incisione a tutta sostanza , e ciò per rendere più solida e,piit sic:urà: la loro riunion e. · Con ~li aghi d'argento che sono più resistenti Ilo sempre unita, prirua d'ogui altra, queUa parte dei margini che offriva maggiore forza d'attrattur~ perché ad essi servissero come a dire di più valido sostegno _e, c~n _gli spilli collooati a poca distanza gli uni dagh aJtr1, 11 rimanente dei margini aventi minore

tendenza al discostamento. Gli aghi poi e gli spilli fur0no sempre mantenuti /issi ed i margini deHa ferita pari, da un filo incer.ato di c.ui gli estremi si facevano girar intorno a ciascheduno dei medesimi successivamente, siccome bo detto parlando del labbro leporino. Finalmente non ho mai dimenticato di rafforzare gli aghi egli spilli di cni smussava la pu nt:J ed a cu i sopponeva piccoli guancialetti, con lunghe e streCte listerelle emplasticbe delle quali applicava la parle media alla nuca incrociando poi gli estremi su i margini della soluzione di continui fà, dove s'in, terponevano fra gli aghi e gli spilli ed eran quindi fissati ai lati del volto. On altro ufficio di queste listerelle era altres-i quello d'inihire il più possibile ogni movimento della parte operata . Non ho del resto mai avuto ricorso a fionde e ben daggi unitivi e, se talvolta bo adoperato filaccica o cenci, fu ciò soltanto n·ei casi di vasti lembi cheiloplastici , nei quali io praticava· con baltoffoli scofaccbìatid.i filaccica e di cenci sostenuti da listerelle emplaslicho una blanda pressione su la base del lembo per impedir il ristagno di sangue e di pus. L' utilità di cotesta pressione ò. confermata da ciò che aècadd e all'ammalato de!F osservazione sessantesimanona, st!lto operato seconcl'il melodo l{oux , nel quale fu essa omessa: resosi cadavere qualche tempo dopo la operazi,oue, :;i rinvenne una notevole raccolta sanguigna sotto ·1a b~se del lembo. Non mi dimorerò nel dirvi tlel vitlo, delle bevande e della positura dell'ammalato nei primi giorni dell'operazione, del modo e del tempo d' estrari;e gli aghi e gli spilli, della nèccssità di ca.nlinuare l'azione delle listerelle conglulinative fìnchè solida uon sia la cicatfice e simili, per la grand e somiglianza che vi ha ìn ciò tra l'operazione çlel cancro labbia le ed il labbro leporino cli cui vi ho già in un' altra occasione stesa men Le intratteo uti. · Sé s'eccettua un caso (oss. 10) in cl!i il labbro fu. smorbalo senza cu ra cruenta ed un infelice (oss: 52) che, per le gravi complicazioni che offriva di ghiandole scirrose sotlo la mandibola e di cronica flogosi bronchio-pneumo-epato-gaslrcnterica con edema dell o estr~mità inferiori, fu smesso dalla clinica senz' al~ cunà cura cruenta, tutti gli altri settantotto ·ammalati furono sottoposti ad una cura cruenta. E di questi


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'Settantotto opol'ati setientatre uscirono dalla clinica gujriti, dei qùali alcuni ricaddero dopo un tempo ·più o meno lungo in mali caocP.rosi, come ne ebbi la penosa.certezza: uno soggiacque alla riproduzione del male nella clin ica (os.s. 18), diff!]SO dallo parti molU del labbro all' os:So sottoposto ed esigente la reséca~ione d'una parte della mandibola, stata dalo so~]' nmmalato rifiutata: nn })ltro andò eziaodi , b g<•I to alla rigenerazione della malattia (oss. fi8) nel la clinica con difTusionc ;i lla sottoposta manàibola in rorm:i ri i osteosa rcoma, n chir.clente altresi la l'Cseeazionc d'una part~ della mandibola ;1 tntt;i sostanza , stata pure rifiulala . dall 'ainmalato : tre poi ( oss. ,19, 69 " 73) morirono rlopo l' operazione. ])ue parole su questi n!timi. L'ammplaw dell' osservazione decimanona, gi;) del tutto risanato dopo l'operazione e già deliberato di dilnngarsi dalla clinica, soccombette ad una grave bronchio-pl en ro-polmonitide con irritazione della mucosa:_gaslronlcrica, nata da raffreddametlto di coi'po o refrattaria 11:i eura iintiflogislicn. Nella necroscopia s ·incontrò, oltr' alle tracce di flogosi de' bronchi, della pleura destra e della mu cosa gastrcnterica, un vasto as_cesso nel lobo medio dèl polmone destro . L'ammalato dell'osservazione sessantosimanooa, di anni 77, st.ito sottoposto all'oP,eraziooesecood'il metodo di Ronx di San Massimino modificato, è morto sette gi orni dopo l'operazione per congestione apopletirra. Vedrete, signori, nell'osservazione che eravì anticipata certezza di litiasi d'a1cunc arterie del cireolo carotideo e che furono inutili lo coppette scari1 ficate alla nuca, i ca'taplasmi senapizzati, l' acon ito per uso interno e simili. Nella necropsia si rinvennero tracce d' iocrost.\zioni calcaree nell'aorta e nella carotide destra ; un ingrossamento steatomatoso ulcerato do ve la carotidé destra si divide ·in interna ed esterna; le due arterie coronarie cardiache, l'aorta e le carotidi, jpertrofiché; iniezione morbosa delle meningi, della tela e dei plessi Mroidei; ammollimento Jeggiero del cervello , maggrore noi talami ottici e massimo nei corpi striati dove s'incontrarono molti ~inuti stra.vasame nti interstiziali; iniettale ed inspessite le vene cave e lo polmonari; fegato molle, quasi spappolato , di colore violaceo ed' offrente nel suo lobo piccolo nna concrezione calcarea del volume di una piccola mandorla. Io somma leggendo, signori, quell'osstrvaiione, voi veclrele di leggieri che le traccç, morbose riscontrate nella necroscopia attestano ìn modo non dubbio la preesistenza d'una lunga e · cupa flogosi delle arterie, massimamente dell' ao_rta e d~ll' apparato carotideo e fauno nel tempo stesso cl'.11aro come, dòpo il rimbalzo della subarteritide Jèn.ta provocato dall' atto operativo, sia succedut~ Ja congestione apoplelica: nè quella subfloaosi era stata limitata ali' apparato arterioso, ma e~asi a~che da lungo tempo diffusa alle principali vene e ·ns,;ere venose, come provano gl' indizii patologici 1

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riscontrali nelle vene polmonari, nelle vene cave e nel feg·ato. NeWammalat:i dell'osservazione settantesi ma terza alcuni indizi i d'incipiente pellagra ed-una leggiera tosso secca cùn ricor·rente ans(a di respiro infondevano il timore di compartecipazione morbosa dell' apparato gbiandolore entropettorale, comechè nulla si riscontrasse con l'auscuUaz'ion,; e con la 'fJercitssione, e nel tempo stesso rendevano assai dubbioso l'esito dell'operazion e. Vi vollero tutte lo istanze e supplic::tzioni det!'amm:ilata per deciderci: l'operazione fu e~eguita second'il metodo di Chopart, Dopo la medesima cadde ella in una massima prnstraziooe di forze che, a malgrado dei più opportuni soccorsi dell'arte. andò a giorno per giorno crescendo e la spense nel quinto dall' operazione. Nella nec1·osco1Jia s' osservò un'iniezione d'alcune vene dcli.a pia madre, segnatamente verso la base del cervello; iniezione minuta del centro elci Vieosse11s; ossilic-a:t.ionc delle due carotiòi interno, più del! :i destra che non della sinistra, la quale, principiando eta! luo.go dove si parte l' arteria cerebr:ile anteriore, si prolungava fin ali' uscit:i del canale 1:,arotidoo~ nel lato destro infili.razione di pus lnnghesso la guaina cellulosa della carotide interna sin -all'attacc.amenLo superiore dei muscoli cbe ~ovono dall' apolìsi stiloide e diffusjone flogistica tu muscoli pterigoidei esterno ed interno, al \'eDtre posteriore del digastrico ed agli sLiloidei e stiloglossi.. rammolliti e ridotti a sostanza polposa; strisriia calcarea nella base della valvola mitrale; numerosissimi tubercoli miliari nei lobi n1edio cd inferiore del polmone destro; quasi tutte le ghiandoie bronchiali comprese da tlegenerazione tubercolosa; oltr'ad u!Lre alterazioni nel hiatus di vVinslow, nella vescica biliare, nel fegato, nella milza, nello stomaco, nell'a orta, ecc., che potrete, signori, leggern nella correlativa os.servazione .. Nei 73 operati usciti d~1lla clinica guariti• la couJlagrazione traumatica costituzionale ru mite in tutti e svani senza mezzi a.isiofiammanti diretti, salvo che negli operati delle ossenozioni 33, 39, 41 e 66, dei qual_i il primo fu s'alassato quattro volte per grave iperemia cerebrale a cuteràgià prima soggetto:il secondo .. dotato d'abito cardio-capitale, Ja salassato due volte dai piedi altresì per iperemia cerebrale: il terzo, pur egJi d'~bito Cardio-capitale, fu salassato cinque volte ez1aad10 per grave iperemia cerebrale con tendenza al sopore: il quarto in fine fu, o!tr'ad allri compensi., · salassato tre volte per risipola del volto cagionata da disordini nel vitto. Con questi salassi, aggiunti la dieta, le bevande rinfrescati ve, l'aconito e simili, tutti e Quattro risanarono. Ir;i quanto poi alla località operata più cose accaddero degne d' essere notate. Per esempio negli ammalati delle osservazioni quarta e ventesiruap.rima accadde che) levando gli aghi e gli spilli, si siano nel primo incontrati sdruciti i due punti inferiori e ad un tempo formato ·sotto l' angolo inferiore, della ferita un ascesso stato dall' arte aperto con


-<I _/ rJsioa,~ cancre.nosa. Se in questi casi la contin uità conversione dell',ipertura in un piccolo seno~ risa$ 1 labbro è ristabilita, l;1 stiratura suole, se non nato mediante l:i cantcrizzazinnc, o nol secon_do cessare del lutto sempre, SCeillél rr, perp Con il tempo un ascesso sotto il mento rlove erano st ate recise ~ segno che pj1~colissirna ò l:l rimanen_te difformiti,_ ghiandole Lnmide, il quale m pt~re a1)erLo d,1 ll'~rte: i\ja SE' la continuità del labbro innaluralmenLe linell'uno e nell';1ltrn ca~o lr. fonti <lolla suppurazione r~Lo è interrotta verso una àelle cor:omessurn (oss. rimasero presto di:c:serc:1 tP ~o_n compi,~ta ~uari91) dc1 un seno piutlostrr ampio a similitudine òi picgione. Gli asc&s5i era.no ~lati ,n ambo I cas'.. a~Jo1a gro uda, perrlurnn innascondibili sì l:1 s.tirotura e nunziati tla cociore e d,i msol1to dolore pul s,1 nte. ·j ì la clifformità del nwlesimo. Fallo prò di quc:;te o~serv~zio~i, soprattn~lo delTn nlcuni, specialmente neWammalato dell ' oss'ér l'ultima io sono d'allor rn poi solito, allorche uno o azionc r.inquantesi matcrza rimase 1lopo I' operadue "io~ni dopo l'operar,ionr. incontrc1no quei sintomi, iono un piccolo si, ma però vislosr, avvallamenfo di ili;coprire la parte opérala e, riconoscendovi in~el.l'orlo del labl,)ro superiore. dizio di viva infiammazione, di questa cessare .con E appena ncces3ario Ghe vi ùica 1•he~ se ,topo la l'applicazione di so~tanzc mollilirc. lfo fermo conoheiloplastia a lem.bi secondo le pratiche cli Chopart, vincimento d'aver in alcuni casi prcvonuto in que&to Hoox, )lorgan e Serre, la masticazione ri esce libfra , modo la formazione <l"ascessi, il uuovo labbro orbato dAi su11i muscoli costrittori "'rale tratto si dà an1:òr il caso di vedere che, per non può l)erò altrimenLe moversi fuorchè per la tra l'insinuarsi che f'a la saliva tra le gengive ed il labbro zlooc ùe11e parti vicine. e ch'i l su°' margine libero uscendo fuori dall'angolo inferiore de11a ferita, si rimane per solito cosi fattamenlc assettato alle genconverla guest'ulUmo in seno, del pari sanabile coD giv-e che <.lit a!F operato la figura il' nomo che si facilità mediante la ranterizzaziooe. Non So poi sino n quale segno sia vera l' opinione del }Joyer il 1morda il labbro inferiore ( oss. 41. 114 e ;"j7 ) . Non per·ciò cotesti inconvenienti, ;il paragone della quale pre1~etta d'estendere sempre l'incisione com'pecessit~t d' usar nn labhro <l'argento o dei danni posta a V sìn al <lisotto clella sede tlov' il labbro aderisce alla mandibol:1, eziandiocbè il cancro sia li- · ùella perdita della saliva, son un nulla. Voi, signQri, avrete oc~asione d'.ammirarecon m~ mitato àl la porzione libera del labbro; che quest' ala potenza della natura leggendo le osservazioni 2'1, ùerenr.a deub'essere sciolta con un'jncisionc tras,,ersa.le, e che all' ommissiono dì· cotesta prcc:rnzione 25, 31 e M. Vedrete nelle due prime un rimasin da attribuirsi il difetto cli coalescenza che talsuglio llel labbro inferiore, superstite all.1 ·Can~rena Yolta occorre nella parre inferiore della ferita ed jl d'una parte di lembo formato seconcl'il mctodo-Cho seno da cui scola h1 saliva . . paneenon1tto ~dimpedirelo scolo della~aliva, esseAllorcbè i margini riuniti 1iell11 )divisione son alre stato poco per poco ùalla cicatrice, non coadiuvai.a quanto tirati ed è ~:overchio ristretto I' orifizio della da alcun altro chirurgico adoperawenlo ruorèl1è da Jisterello emplastiche , ti1·ato su al piano d()bocca, ho Lalvoll,a veduto sflrur.irsi il punto di su1ura più vicino ali' orlo hibbia1e, e ,~iò. ora sponta - gli alveoli ed aver offerto un insperato argine allo stillicidio della saliva : nella terza un tr.a neamente (oss. G, 39, 4:1 r. 78) ed ora perct.ìè l'operato (oss. 13) aycva imprudent~mcnte faLto forza gctto fistoloso ,1 totta spessezza ciel labbro in~on tra alla parte con i dili introdotli nella bocca . feriore con istilliciùio di saliva, il quale, men. .Alla prima utile perclJè scema la soverchia stiratura tre si stava pens:mdo al modo di ripararvi,,fu per un <lei margini, cotcsL' impensato accidente non suole ammirabile magisterìo della cicatrice, a mano che si trarre dopo <li sè alcun 'vistoso sconcio, giacchò bo rag'griccbi aYa, alzato in modo da adagial·s~ all'orlo osservato cbe., per la natural attr:Jtlura dei margini labbi al e e da vi.ctarc la perdita della sali-.,·a: nella nel punto sdrucito e per il succes~ivo ricresvimento quarta un tubercolo duro, 1ndolcntl~, coperto di cidi carni nella sede s<.lrucil.a, l'avvallamento che ne c:.itrice e grande come µn'avellana essere sorto pri-conseguita è per solito appena percellibile. Nel conin a dell'operazione clal centro dell.a breccia verso la 1r·ario evento sarebbe, otlennta 111 dcatrice, cosa fa. base degli alveoli, quasi un informe e sµarnto abcile il rimediarvi. bozzo della porziMe mancante del labbro che la In Hlcuni (oss. 17, 33, '44, M, 57 e 64,) l'orifizio forza plas1i1ante del tipo formativo ordiva, s' io <!ritto esti_mo, per riotograre l'armonia, delle fo rme. aella lJocca rimane dopo l'operazione più ristretto del natnrale, ma tant'è l'eslensività ùéi tessuti lab·Dalle osservazioni, vi sara, ·signori re5o chiaro : hiali che cotcs~o difetto non tarda generalmente a 1 . Che la malattia cominciò quasi sempre alla ma-correggersi, di gu isa che non d-ebb'H neopratico metniera dei cancri epiteliali od epite'liomi, ·dalla pelle ò tersi in pensiero di ciò. lo altri operati il nuovo dalla mucosa labbiale e che di 1:) si diffuse al parenlabbro rimane alquanto tirato <la un lato o dalchima del labbro, rari essendo stati i casi in cui • 1' altro, soprattutto qu-ando si debbono ret:idere principiata in questo, siasi poi diffusa a quelle memalcuni tessuti delle gote, o Qllando si recide la parte brane: a~ett_a con un:inr:isionc composta a V di cui l'apice . • 2. Che la c.ute fu sempre affolla~ por Io più primitivas_ia rivolto ai lat1 del monto, od aUorchè, dopo pr~ mente e qualche rara volta per diffusione morbosa t1cata la cheiloplastia, il lembo soffre una parziale <lalla membrana mucosa:

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3. Chè molte volte· illesa nél principio del mate. la ! ,tvér,subit.o una cura di oltre sei, me,;i nell'Ospedale ·Milimembraria ,mucosa fu quasi sell;lpré impigliaJa nel_ 1' tare. di A-noecy, ve11iva spedilo in que~to speùale·d'ordine suo ·decorso: . · \ superiore pi'ir essere po~to in ossen•azione onde consta-4. Ch'.il tessuto celluloso del parenchima l?bbiale su i tare il càso se qualificabile per riforma. Quaolunque lo mostrò senwre coaffetto. e ben sovente le critte mustalo suo generale fosse (li _bell'app<!renza, e buona robucose e sebacee, dal grandé nm:µero delle quali nei : . stezza, pure e,;sq pr~sentava delle estese cicatrici nodose Jabbri già Beniamino. Beli derivava la frequenza tutto lungo il lato sinistro del co llo, le quali occupavano dei cancri labbiali: .1 prinr,ipalrnente 111 pirgalura del collo cui men lo: ollrecciò 5. Che ·i 'tessuti muscolari _- dèl labbro ·furono tal- 1 in çortispondenza del manubrio dello sterno, esisteva una volta. illesi , (oss. 22, 56 e 62), qualche volta poco l vasta ulcenì sinuosa geipenle un,pus icoroso. laquale micompartecipi del male (oss. 41, 46 e 60) ed in al- _a.Ìiorando di tempo in tempo col restringersi e diminuire cuni casi ~òss. 53, 61 , e 65) de.I tutto impigliati, anzi nello secreii?ne puri forme a s\gno da credere prossima scomparsi. la ci9atri1.zazi one, .s.enza causa nota veniva preso da una' 6. Che, se. io nosoJ-ogia s'ammettono più specie se- l nuova recrudescenza che ta·rendeva un emuntorio perenne -parate di cànc.ri, la natura poi ci mostra la poca condel_fom ite s.crofotoso. Su Lale incliv,duo la cura generale . sistenza .di quelle distinzfoni offrendo sovente- tra sè i' do.vçva certamente richiamare l'attenzione del curante piii accoppiate più di quelle specie. / i della 1.>cali tà, quindi si fece uso di 11,n'regin1e tonico stì7. Cile ad ultimo i cancri del volto sono forse 1 I molante col carbonalo di f'erro in u,n d~coll.o di Je gno quelli in cui meno frequente s'incontra il siffatto/ i quassio coll'aggiunta dell'elisir di china, e questo metodo connubio.. I I alternato -coi preparati 'di iodio massime coll:joduro ~i _ Ar~mir~ùdo I.a verità della c~lzant~ .e savia sentenza' ). p_olassio gi_ovaror10 _a rendere più stabile _il,_mi?lioramento m cui usciva Cicerone <( nescire qmcl, antequarn na- I sia generale che loGal€'. Qua.nto alla local1ta, srccomc l'uitus sis·, acciderit, 1d est semper esse pnerum 1>, bo / cer~ era~i a~e'rta i~ ~r_igir)e spo~taneam~nlQ, ~o_sì pre_sencreduto, signori, fare cosa util'e nell'esporvi le prin- .J; !.~va e:;sa de1 ~argin i 1'.r:gola.:1. con ~ari sern, 1quali veCiP.ali e successive fasi percorse dalla _scienza in or- 1[ mv ano spaccali per megl.to U!Hficare ti fondo suppuranlc: dine aicancrilabbiali. Come, sì iu questa e sì in ogni t. fu pure esportalo qua\che pezzo di dermaesuberanlech e 1 altra r:naniera dottrine, ha essa progredito per il pas- 1 e_r: di i'.11baraizo ·alla ~µooa mecHcaz.i.~ne ana regolar1l~ del! ulc~ra, ?stando ali~ sua t1calnzzaz1one <,o! m.an sato, cpsì progredirà nell'avvenire; il cbe riconoseerete poi voi stèssi' per via della sperienza jrfdivi- '/ l~ni~en.to ~1 sem soltesta~,lt. e_ per.·lal m_odo con med_i~t duale che non s'acquista fuorchè con H tempo e tale i zioni. locali_del decotto eh foglie di n_oci al ,~i:oato , coli~ 1 u O · \la! a a·r·e r'-iconos·cei·et" cl! unguento marcu.rico a rrdurs 1 . · a·c· t ra tt. o con amari ivm<>a rn. r "' 1 soll!7.1one · · c,lo.ruro d fi , .veniva · c1· · 11 ' h ,. · -1· • d f"' tt que a vasta mcatrice a un.a super . c1e piana 1 , .c m tutto 1a sc1P-nza progreCJ1sce m uo mo o a 1a o .· . : . . . ' b . un c;en. 11{1ramelro cui 1Jastarono a portare a uona c1cat ~ ·t , t1 melro < ' . · .1 ,1 1lt· 1 parlicolare; che_per esds~l ~ .s: cft~~f'. oh e r· trizzaiione pochi tocchi di azòtato d'argento. Iù tale.stato sortiva dall'osr,edate ctop,o tre mesi di cura col ~ongedo raramente uno sco~o- e imtivo e mappe a, 1 e' c,_e un progresso .comp.1to ad altro non le serve foorcJrn a ·') di un anno,nella lusine:a di riaverlo. più tardi in eraio di preparare la via ad u.n m:tovo progr~s~o.; ~h·e s'~vanza ri~rendere il servizio"stabilmente. ~ senza posa e senza tregua verso l11rnt1 1 qual~, una L'altro caso di /;Crofola è riferihHe al soldato Sanna volla raggiunti, alla-maniera delle ombr~ enra~1ti _di Giovanni del Reggimento Cavalleggieri d'.Aos:ta enfrato Virgilio, s'allontanano sempre più; ch'in fine Qffre la all'os.pedalt,! il -1~ inaggi9 prossimo passato per vasto amedesima, ~ec.ond'. il.bel concetto tl'un pror?mdo p~nsr,e!:'so linfatico al costato o sinistro èom.plicato da cardi. satore, c9m_e nna specie ,~ 'im,rnagine dell'infinito polmonite dello siesso lato ron ,dispnea, respiro tubale , in azione. G'rande lezion~ è cotesta per coloro che, febbre e poca tosse secca. Curata dapprincipio la flogo si dell',organo,,del respiro. e quanno l_o stato irritativo poi troppo devoti a Filanzio, pretendono cominciarla ·,aa capo e stiman il suo passato ,non esistere fuorchè monale erasi presso· (:heintir'ra,uente dissipato per la cura nelle lor oper~ ed il suo avvenire racchiudersi tuÙo energica antiflogìstica con _cinque e con sa.las~i rimedi anquanto nelle I.oro dottrine : 'Cbi 'trovò e chi troverà t.imoniali e deplastizzanti si pose mente all'ascesso freddo mai i limiti oltre ai qu.r1li non sia lecito all'uomo di r.heesisteva alla parte laterale si_nisll'a del costatò fra la l)' 3piogersi '? e.7a costa, il quale dando se1?i non dubh_ii di suppurazion e superficiale, veniva aperto', e dava esito a molla sanie puriforme che continuava a gem~r.e poi con minorabho n<lanza nei giorni successivi; allorcbè d()po non molto, qnando ,la secrezione era vresso che intieramcnle ce~sala Segziilo del Res·oconto Clinico del 3° T1·imestre 1857 ni!lle e che l'ulcera era sul punto di ticatrlzz~t ,,, manifeslos~i sezioni di 0/l'imrgia, oftalmù:i e venPr,,i del/' Ospedale Mialtro !umore· de-ll'istess'indole jnolto pi,ù posteriormente litare df,Chambery. · · ed infdriormenle al ·torace de!l'isfésso lato in corrispon (del medko cii «eµ~ imen!O , ~ig. dottore P.Jll, USO, letto i.n aoa denza della 4a e 2a ver-tebra lombare, e<l esso pure veni va Confor.,nza scieniifìc~ dèl mese ,1i·ot1.obr;, ) .. aperto, c.ontinuando a dare mat,eria pnriforme. Siccome(Conliou;1ziooe, Pcd-i i numeri 47' 4.$ 49 50) quesla pondizio~e patologica di iscessi fredd i isolali, proDei due casi di scrofola su notali UDO si riferisce al solcedeva §enz'allra ço-mplicanza flogist'ica, e che il Sanna. dato ~trumia, Giusepp'e del ' 50'.'fanteria il quale dopo di per quanto so~pettav~si aveva-in tempi" addi~l ro assistito.

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un cavallo moccioso, si credette con qualc6e fondamento di riconosòere in lui la ti1(1.n ifestazione del Farcino, e slanLe -il decorso, lento della rnalallia febbrile, veniva diagnosticato .p·er Farci no cronico e.curato esso .p~re cvn , regime ton ico eccillante cioè col carbonalo d 1 !erro. e. l'elisir di china in una limonea ve~elal e. In lale stato lo prendeva ir, cµra e riscontrai vari fori fist.olo~! in corris pondenza del ~rand',an~olò délle costeal ma rg,n~_esterno inferiore de.Ila ,('aoola sjnisira, f1d all ro foro p111 .esternamente e più irr basso dallo ~tesso.'làlo, i quali fori sondati lasciavano passare lo :- pecillo fin :;otto le costi~ tra que~te e la plCTura costale, sema però Ghi?r mi rosse ~a~o mai di trovare in alcun punto I' oss~ d~nudato. I fon fìstolosi posteriori , Si· comunic'aVéUl() ,a ViC.'e nda ed.il Cél\'O ·sinuoso. er\l, solo coperto da un a cute sollile estesamente scollala dai lessuti sollosla11Li: del resto condizione lode"o\e di tulle le funzioni, e polsi pochissimo alrerati in (requenza e debolezza. Traltanaosi di soggetto, chè presentava i segni esleriori, si3< quanto al colorito della pell e. · che all'universale sua slrullura. di un abito li nfatico, e stantechè la sua esposizione supposta 'li.Wiofeziooe· ~oc- · ciosa avrebbe datalo da oltre un anno, crede'tti di d·over considerare il pres~nte suÒ stato qualfl una manifesta~ zione d'indole linfa tico scro.folo:;a e quindi continuai nel regime tonico aui:nentando la dieta, ed aggim1gendovi quàlelte poco di vino. e quanlo alla localilà, feci uso di qualche injeziònecolla tintura di iodio, allungata con parli eguali di acqua distillala e ripetula ad inlervaHi di due giorni. Pet .tal modo in breve tempo, vicldi migliorare la locali là, cessai:e la. sec.rezipne interamente, e ,chiudersi i fori fis tolosi, con che riebbersi il morale, e le forze iisiche. ln capo a pochi giùroi . le~ossf dal Ìétto e passeggiava nella corte cretlendosi presso che gua_rito e conti nuava in queslo migl ioramento per oirca qoindir.i in 11 er1ti giorni, quando ad un trallo venne preso éla febbre c.ontipua con esacerbazioui vesp'erli rie, in'11ppelPnza',,leggiera.cefalalgia, e qualche accesso di-tos!'-e per- cui si dovette rimetterlo alla dieta rigorosa. Colla comparsa del la febbre s.i riapersero nuovamente i· seni fislo los·i suno!.aU e diedero nuova: -sanie abbondante, e due altri lumori sempr.e dell'istesso lalo si appalesaro110 uno in corrispondenza dello spa~iò i ntercostale esislente fra la 8 e la 9 costa sinistra, parte ima es'lerna, l'altro posleriormente dallo stesso "lato ai' lati della colonna vertebrale in vicin3pza delle a,;o'iìsi lra'!i''erse della 9• e ·I o• .verLebra, dorsale, i quali tumori fat-· t isi poco /t poco più sµp erfic iali, veni.vallo a.perti ·c.ol caustico di Vienna nell'intento di aprire unab·reccia più libera alla sortita del liquido raccolto. · Quello s;he. pii1 chiamò la nostra attenzione si fu la ,apertura dei focolai marciosi .seguendo l'andarneo.lo ,della loro sinuosità. Quindi"' spaccalo il seno anteriore del torace parte sinislra, esso ci .c,:ondusse à'd un celltro carìoso sul manubrio <iello sterno del volu,iie di un ce·ntimetro <li diametro,, il quale. allaçcava il solo fq,gHetto esterno dell'osso. Altro · focolaio .marcioso lrovavasi al marc,ine 0 iùferiorc della- terza costa, sinistra in vici nanza ·della sua ~nione collo sterno, il qua.le dall'apertura esterna notala 10 corrispondenza ~iell a mamella .sihìslra sollevando il ~uscolo gran petto.raie si infiltrava fin entro i muscoìi· intercostali, inni.cchiandosi fra i due strali esterno ecÌ io- ' terno, e protraendosi fin entro il cayo· 1toracico fra la co-

sla e la pleura. Altro punto caì-ioso si rinv.enrÌe al t.e rw anteriore della seconda còsta falsa, il quale sì apriva e-· stername'ntè col foro toracico inferiore sinistro su avvertilo in corrispoude11za di detfa parie. Altri punti C,\riosi si osserrnrono sulle coste sesta e set.lima pa,rte posteriore al dissolto dell'angolo inferiore della scaoofa.' Finalmerite un ulUmo punto ca ri oso osservavasi po~teri.ormente sul corpo della ho·na .vertebra dorsale, parte sua sinistra, piut.toslo estesfi. il quale r.omuniCél\ a coli' ulèere sinuoso già descritto iii questa parte ' Co n tanti. purùi di suppurazione che circoiidavano ~I.i organi più importanti della ,·ita ,·egeLaliva, qual risorsa poteva attend;re il curanle dai soccqrsr dell'arte?!\ ferro chirurgicq sarebbe stato c;er.latnente inulilm~nle impiegalo e a sol.o danno del soggello. Do.veva la malat.lia aseriversi a farci no, o piutto.sfo a,d U(la deHe lanle. sequPle di una diatesi scrofolosa? . In quanto a me· non esito a propondere, per la seconda 1,piegazion e e perèhè in qu-esto ca~o, il fa rcino sàrebbe s-talo spontaneo e perchè la mal? l,lia ebbe una dµrat.\ _ troppo iooga per, ripetere i guas.ti ' organici da una tal causa. Nè credo quintfi di andare errato amn1cllendo ~he la scrofola latente in questo .soggello di abito pas\aceo,. venoso fino a quest'epoca .o per lo meno non agenl I} dapprima se non con subdola progressione, abbìa finalmente sfogata la ,sua virulenz~ gettandosi tiei tessuti (issei, ed alterandoli in guisa da produrre tanta suppurazione che a J.ungo a.ndare uori poteva. a· meno di ,:ènir~in ·qualche p'artè assorl)ila ed in durre i fenomeni !e talt· dell'intossicazione purulenta. • A complemento della slori·a· del caso presente, posso aggiungere i risultalj del reperto c~dayerico os.servatt .questa rnaùìna allo sparo del c~~iaver~, i qnali si combinàno perfettamente I colle, idee che mi era formato sulla· eziologia d.ella malattia e su quanto esposi più sop;a. Ttentasei q_re dopo la .morJe era praticatà 1'.autossia delle due cavità Lora.cica_ed addominale. Non veone apertii. la leca crani~na, perchè il malato çssendosi mantepulo fino agli ul~rni i;t;rnti' di sua vita sereno di men\e ' nè. mai avendo dati segni benchè 'lievi dì cefo.lalgia, ·poco sì <to~eva' attendere dalla ~ua apertura.; d'altronde la ristrettezza del lempo ,che le esigenze-del sen'izìo ·accordar(}nO. . in tal giorno. non permisero di dilungarsi ·di troppo ri'ell'aut.ossia, la quale pòleva avere esi'genze già abbastanza. proLraHe n(-111' esame .delle altre cavità. .;\.perlosi adunq\Je il cavo toracico primi'erame~le, si tròvò il polmo ne sinislro esil{ 'ristretto, pallido, $err1i alrofièo, poco crepitante sotto il taglio co n r,nolte aderenze es lese, resislen.J.i . .orgar1iizate fra la sua pleura costale e polmonale, cli data ~1~tica ·-spet.i<;1lmenle verso il !iUO !alo posteriore superiore. Nessuna effusion e sierosa entro il cavo pleuritico di questo lato. li polmone d~slro sano, non aderente e cl1e, fun:z.iqoava perfellàmenle lll ogni sua parte. (Confì1fua). · 1

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- H.Elenco nominativo dei Medici-Ch irur~bi di &e1•ra e di mare, dei farmacisti e deiVete1•ina1•ii l' tlilitari.

Consiglio s·uperiore Militare di Sanitù. BIBERl comrn. Aless. Presidente 'l'orino 2 Mastio cav.Franc. l spet. Sanil. (depul) id. ;l Canti• cav. Lorenzo id. id. 4 ComiHetd cav. Gio. ìd. id. 5 !ttarebian4li Pielro Segr. del Cons. id.

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.frledici Divis·ianali d·i '},a Classe.

Spedale d' 2 Arella cav. Antonio Speùale di R.obecohi cav. Carlo in él'S pellativa 3 N1colis cav. Bona, oot. Speciale di 4 Cortese cav. Frane.

Alessandria Torino Nizza Genova

A1eclici .DivisionaU di ~}l Classe. .Besozzi Giacomo in aspeUaliva ~ Ferrero cav. Lorenzo Spedale di ìd . dì 2 Ceralecav. Criacomo Bìma cav. Giuseppe. jn aspetlaliva 3 Tesla cav. Paolo Spedale di A l\fanajra cav Paolo id.

Novara Sciamber·, Novara Torino Nizza Cagliari

. Medici di Reggimento di1 a Classe. · Devecchi'Francesco io aspellativa Caire Benedetto · Arligl. campale Venaria~B.eale Kalb l\aimoodo Carabinieri U. Torino 3 Turi aa Giuseppe Sped. di Torino Tori ao ,~ Capiao Sebastiano Scuola Militare Ivrea 5 Valzèna Gioachino t Granalieri AlesRandria 6 Peluso Antonio Cavai. d'Aosta Sciaroheri 7 1\[arie' t; Sebastiauo Zapp. del Genio Casale 8 .Tòrielti Gio. Ball. Bersaglieri Cuneo 9 Lai Gaetano Spedale di Cagliari 40 Rophille cav. Francesco Artigl. Piaz.za Torino 11 Alfurno Felice 40 fanteria id. 4 2 Bobbio Feliciano 9° fanteria id. ~ 3 Sciorrlli France~co Genova Ca,·al. Savigliano Fissore .Bartolom eo in aspeltativa Torre di Lucerna 1 i- Crosa A·nge>lo ,Sped. di Tor. comandato a Fenestrelle 4 o 1\Iarini Nicolò Carab. di Sard. Nuoro 16 Mariano Francesco Casa Il. Invai. Asti ~ 7 l\Iazzolino Michele 6° fanteria Genova ~ 8 Coslanzo Giovanni Savoia Cav. Vercelli ,t9 Arena cav . Gaetano Arligl. Operai Torino 20 Cigolini cav. Amedeo Treno d'Arm. Torino ~ 4 Elia Gioanoi. Cavai. Aless. Voghera 2 ~ Ta-ppari Gioauni •I 6° fanteria Vercelli ':l3 Galleano Malte.o Piero. R. Cav. Saluzzo Afedù;i <li ner1gimento di 1}.t Classe. Solinas liioanni io aspettativa ~ Dupont Pietro 4° fan~eria 'l'orino 2 Abbene Francesco Cavai. S·aluzzo Vigernno ;J Rogier de BeauforL barone Calullo 7Qfante.ria Genova 1 ~

O

rl Bull1od Luigi ti Discalzi Paolo

6 BoreHi Giorgio 7 Moro Paolo g Zavallaro Angelo 9 Bonino Annibale ~ O Tarrone Giusepp e ~ 4 Chiapella Amedeo 4~ Pecco Giacomo 1R Amelfs Pietro 4.i Magri Paolo ~ 5 Omegna Guglielmo i G l'i-iacomelti Lorenzo 47 Giudici Vittorio ~ 8 Gozzano Carlo 49 Vibe.rti Antonio 20 Patrucco Gio. 2·1 Ferroglio Natale !2 Balestreri Fio 1 3 Viale Carlo

fanteria No,·ara Nizza Cavai. Pinerolo I 8• fanteri,l A)e~sandria ;Jo fanteri a N'ii za 9.0 fanteria Torino 17° fanteri a Al essaudria 4 :3° fànleria Càgliàri ~ 0 fa uleria Genova Sped. di Torino Cav. Monl'. Casàlt> Sp. Sciam heri Lesseillon Sped. d' Alessandria 2• Granal. Alessandria Cav.'Novara Torino 1~" fanteria Sciambcri Reclus. Mil. Savon;\ U 0 fanteria Annecy 1 -l.0 fanteria Sassari Sped. di Geaoça .4.• fanteria Nizza ~ !)n

Medici di Battaglione cli 1" Classe. ~ Pcccinini Giuseppe ~ Peiro\o Benedello

Spedale Alessandria Sped. di Tor. fomaudalo ad Exilles a Quaglio Augusto Carab. Reali Torino i Agnelli Maurizio Zapp. Genio Casale ~ Polelti Luigi :Bersaglieri Cu nro & Binagbi Ambrogio ~ O Fanteria Torino 7 Mazzi Giuseppe Arl. Piazza l';-enova 8 Clara France-sco Spctlale Torino 9 Marchesi Domenico Cavali. Aless.Voghera 4OPaniz.zardi Francesco Bersaglieri Torino 11 Solaro Pietro Speciale Torino 4~ Creìna C'raetaoo 4~ faoleria Villafranca 4 3 Tissol Gio. Rallista 4° fanteria Torin o 14 Vezzani Fulgenzio Art. Campale Venaria Il eale 15 Muratore Giuseppe 4 3• fanteria Cagliari 16 Ajme Gioanni Speciale Torino 17 Bolli cri F orlunaLo SpedaJe Monaco 18 Gattinara. Gio. Battista Sav. Cavali. Vercelli 19 Fadda Stefano 3& fan teria· Nizza !O Tunisi Carlo 8• fa nteria. Geaova 1 1 )fantelli Nicola $pedale Torino !2 Piazza Giacomo 5• fanteria G,rnova 13 Bog{telli Luigi Casa Il. Inv. Asli !U. Plaisanl Giuseppe ~ 5° fao leria Novara Luvini Giuse,ppe 7° fantr,ria Genova 4 4-<> fanteria S assari ~6 1\1uzio Gio. Ballista 9° fanteria Torino ~7 Gardini Vincenzo ~8 Oréngo Maria Antonio ~.o fanteria Villafranca 1)9 Corbella Gaetano Spedale' Cagliari Bersaglieri Cuneo so Prato Stefano 31 Peretli Gio, Maria Art: Campale Yenaria Reale ~· fanleria Torino 3~ Levesi Gioan11i 47• fanleria Alessandria S3 Pizz.orno Giuseppe Speciale di Torino Baroffio Felice .{6° faoleria Vercelli 35 'Riva Carlo Sped. Genova 36 Garibaldi Tommaso Cau. franchi Feneslrelle 37 BigaUi· Francesco 48° fanteri a Alessandria 38 MalTezzi Lorenzo 1

,5

3•


39 Palella Alfonso !O Cardorra Edoardo

H Anfossi Carlo ,~ Boltero Guido AJ Paradi.ai Paolo .U. Barate!li Giuseppe !5 Pan'Lano Giuseppe 4-6 Ubertoni Vincenzo !7 Cameroni .Aoloniò 18 Agos\i Giusepp·e .19 Ardissone Francesco 50 Derossi Felice !H Massolà Sabino ~2 Zavallaro Giuseppe 53 tiliglior Luigi 54- Paco\li Teodoro 55 Cervelli Giuseppe 56 Lanza Giuseppe 5'1 Gallo Cesare 58 Pugno Enrico

1° !!:"analieri id. ller~agliori Cuueo .Bersagli'eri id. Sped. Alessandria Cav. Monfer. Càsale Alessandria Spedale di Spedale di Tempio Nizza Caval. Pinerolo 12° fanteria Annecy Bersaglieri Sciamberi Bersaglieri Aosta Cavai. d' A.osta Sciamberi Spcdale_di Sciamberi Spedale di Cagliari Bersaglieri Ozieri 1.7• fanteria Alesssandria Genova cavai. Sa.vigliano $pedale di Torino Piero. R. cav. Saluzzo Casa R. Invai. Asli

Jledico Di1Jisionale della Reale Natina. Verde Luigì

Ned'ici di Reggimento 'l & Clqsse. ~

Mariano Maurizio i Badaralli Giuseppe 3 Boarelli Giuseppe 4. Scbiaparelli Giuseppe f> Gaddò Giacomo 6 Lissi Luigi 7 Cavallo Giuseppe 8 Rippa Giovanni 9 A Iliana Pietro , O Tardirn Gio. Batt. 1 ·1 Pralo Domenico 1~ Arri Enrico 13 Lavezzari Carlo ,\ i BùlLi Ferdinan-do 15 :\Ionone Giovaon, 16 Mura Giuseppe 17 Peracca Luigi

4° Graoatièri Alessandria

·16° fanteria

Vercelli Genova ,12° icl. Annecy 6° id. Genova s. id . Genova 3° id. Nizza 1 0° id. Torino Cav.i di Novara Torino 15° fanteria Novara Cav. diSaluzzo Vigenno ~ 0 Granatieri Alessandria 9° fanteria Torino 14.0 id. Sàssari 5° id. Genova Bersaglieri Savona Scuola Militare d' eqµilazione Pinerolo 4 8 Santa,\era Giovano i 29 fanteria Torino ' 49 ;\larielli Miéhele 18° fanteria Alessandria flO Corle:PieLro 2° Granatieri Alessandria 21 Quagliotli Alessandro· 2° fanteria 'l'orino ~ 7°

id.

Medici aggùmN. I Ruffa Luigi ~ I • l'ant,eria 2 Sanguinelli Alcibiade u.• id .

Bellone Gio. Bau. H id. 4- Majnl'ri Vittorio . Spedalc <li 5 Toselli Giacomo 6' fanteria 6 Dellassiaz Germano Forte di 7 Cocco Agoslino Spedale di 8 Cugusi Giuseppe id . . 9 Siriat( Giuseppe id. ~ O Pabis Emilio id. 41 Macog~i Antonio id. 42 Capra Giust.>ppe id. 13 Pescarmona Filippo id. 3

0

0

Sciamberì Sassari Sciamberì Genova Genova J ard Alessandria Torino Genova id. Nizza Novara Torino

Dealberlis Giovanni

Genova Genova

2 Leoncini Stefano

.Medici di Reggimento 24 Classe. 4 Pesce Francesco Genova Mari Carlo {Deputato) in aspettativa Genova 2 Uherli Filippo id .. 3 Deagosli11i Giovanni id. i Valle Domenico id. 5 1'Corioodo Giuseppe id.

Jlfedici di B:dtaglione 1a .Clttsse. 4 2 3 i

Jfedicf di Battaglione di 2a Classe. ~

Vari-gnano.

Frccero Dcneilello Malacarne l\1ichele Gaffodio Giovanni Didomenico Autonio

Genova ìd. id. id,

I

Jfed·ici di Battaglione 2n Classe. 1 Sery Angelo 2 Sindico Giovanni

Genova id: id. id. id.

3 Sanguinetli :Michele 4 Ravasco Francesco 5 Chiappe Cristoforo

Medici aggùmti. ~. Lazzarini Stefano

2 Secchi-Pinna Diego 3

Cugurullu Nicolò

( con lit e grad. Genova di 'M~cl. di Dal!.. id. id.

4- Schi;:iffino Giovanni

id.

Pa1·macisti ftlilitat·i di 1a Classe . ,1

~faletti Francesco

$pedale d1

Torio.o

2 Della-croce Francesco Speda.le di Genova Giord~.no Michele in aspellnlivca (Cossano-Belbo) 3 Piolati Natale id. di Alessandria

Farmacisti Milita,,~;, di 2 Classe. 3

·1

Montani ' Carlo

Spedale di Càglrari id. di Nizza id . di Sciamberì id. di Asti id. di Novara ' in aspellativa Sa.vigliano in aspettativa di Torino

2 Barovero Felice 3 Lcone,Gjuseppo 4. Tamagnone Francesco 5 Monaca Silvestro ~

Dompè 'Luigi Ahrale Giacomo

Farmacisti Militari di 3• Class~. 4 Doubel GiuliQ

Ajmasso Alessandro 2 Bagliano Stefano 3 Boldrini Angelo '' Cartelli Enrico 5 Fissore Giuseppe 6 Bracco Michele 7 Sfondrini Giuseppe 8 Perelli Carlo • 9 Angiono Costantino 4O Viberli Filippo

id. ·Cuneo in aspeltaliva Torino id. Fenestrelle jd. Nuoro id. Pinerolo id. Annecy id. ~aluzzo Labor. chimico Torino Spedale <li Ozieri id. Vercell~ id. Savona


Casale (Bagnolo) Exilles Lesseillon Venaria :Reale irl. Sassari in aspettaliva (A.sii)

id. in aspettativa Speclale d\ id. id.

·I 1 ~fossi Giuseppe

Geuna Vinceòio . •1'~ Valle Luigi

13 Moline Teo<Jom 4 i Bocchiola Luigi 1 !S Oderda Felke

:&oseasso Annibale

Laboratorio Chimico-lì'armacetttt'cJ. Militare. ~

Grassi Cristoforo. direll. Laboratorio

2 Deross.i Cad<) assist. 3 Pecco Alessandro assist.

id.

id.

Torino id. id.

Veterùwrii Mitita.1·i ù.i 1°. 1 Cas1agneri Baldassare A:rtigl: !:ampale Venaria 2 .Berlana Lòre·nzo CiÌV. d'Aosta Sciamber~.

3 Signorini Bafdassarre il Bossi Gillseppe ?l Roberl Gio. BatL Casliglioni Carlo o B'ecchis Giovanni 7 Naniss'i Giovanni 8 Cappa Luigi 9 Boari Giuseppe ~ O Bertacchi Spirito 4 4 Coscia Carlo 4 2 Rabino Vi nce11zo 13 Massa Francesco ·13 Rosa Carlo

Nizza cavai. Pinerolo ~avoia cavai. Vercelli Treno d' Arm. Tcrrino (in aspellaliva) Cavai. Monf.· Casale Ca\'al. d'Aless. Voghera Genova cavai. Savigliano Arligl. campale Venaria Scuola mii. di Pinerolo Cavai. Novara Torino Cavai. Saluzzo Vi-gevanoSavoia Cavai. Vercelli Tanca di Paulolalino (Sardegna)

Veterinari.i in 2° Marchisio Giacomo

in aspellaliva Torino

1 Iabelot Ferdinando Cav. Saluzzo Vigevano 2 Cavan;1i Pietro · Piero. R. Cav. Sai.uzzo 3 Caviglia Alessandro Genova Cavai. Sav:igliano · 4 Fogliata-Pezzolo Barlol. Cavai. Aless. Voghera

:; Signorile Carlo 6 Spadaçioi Paolo

7 Corradi Carlo 8 Gallo Bernardo 9

Lamberli Edoardo -

-

-

· i<J. d'A·osta· Sciamberì id., Novara 'forino Nizza cavà!. Pinerolo Artigl. campale Venaria Cavai. Monfer. Casale

- ••>N~<•-- -- -

VARlET~( Con sentimento di gratissima coìnpiacem:a abbiam appreso dal Gioroale Ufficiale del Regno com.e l'esimio Presidente del Consiglio Superiore Militare di Sanità, il Pro·fessore · Co,mmend. ftibe1•i, sia stato teste nomjnato Jfe mbro Ordina,:io del nuov.o Consiglio Superiore d'Islru· zione Pubblica. 11 Corpo Sanitario-Militare.,, su cui tanta parte si riverbera della gloria del suo C~po, unirà indubitatamente le sue alle nostre congratulazioni ed apprez·zerà cotcsl,1 nomina siccome un allo di ben meritata ricompensa al Promotore della fusione Meòico-Chirurgica ed a Chi sia nella sua qualità di JJ/embl'o straordinario, sia jn quella di .Membro orclina,·io del cessalo Copsiglio d'(

t

struzionc 'Pubblica s'adoperò colanlo all'attuazione delle Don poche miglio.rie, che da parecchi anpi si sono compiute a prò dell'insegnamento Medico-Chirurgico. Fra qu.estG vuoJe particoh1rmente essere ricordata la nuo11a1 sc1wla Osietrica fa qual-e, imperiosamente richiesta dai bisogni dell'umanità e .dalla civillà dei tempi, caratterizza· lo spirito d'illuminalo progresso a cui s'informa l'Amministrazione dell'Istruzione PubhLica direlta dall'OnorevoleMinislro, l'Egregio Doti. 'Commerid°. Lanza . Nè meno grata compiacenia proveranno con noi ì no- } slri Collegl1i di Lerra e di mare nell'apprendere come it preclaro sig. Ispeltore DoLt. Cav. ~omissetti, sia stato recentemente nominato 1lfem/w,1 01·dinaril) dell'Accadèmia Mecli'co-Chirurgica di Torino. In questo scientifico Consess<i il quale accoglie già buon numero di elr. Lti Medici militari in attività di sen•itio od in ripo~o, il Comissetti conh1ibuirà mollissimo, ne siamo certi, alla soluzione delle· piì1 intrica~e questioni che ten.gan in oggi sospeso il giudizio del mondo medico. I.n ogni caso vi recherà senza dubbio acutezza d'ingegno, so'iida e copiosa dottrina, zelante operosità, squisila cortesia e pcrfetla inlegrità di carattere. Coteste cloti clre furono sempre compagne al Comisselli nel lungo corso della splendida sua M. carriera e per cui cotanto s'iÌl uslrò nella qualità di Medico in Capo del Corpo di spedizione, in Oriente, furono pure quelle che gli meritarono già l'<i,iore (cosa sin qui ignorata della maggior parte clel Corpo Sanitario) d'essere chiamalo a Membro delle Accad<:mie o Socfelà Medico-Chirurgiche· di Genova, di Costan:tinopoli, di Dresda e di-Baden Baden .. Noi poi che nel recente volo dell'Accademia MedicoChirurgica di Torino scorgiamo non solo un alto di giusttt esti mazione verso il ben~mcrilo Doli. Comisrelli. ma ben anche un ali.es lato di simpatia vers6 colui che pr'esiedév a al servizio Sanitario del Corpo di spedizione in Ori~nte, ~oi crediamo interpretar i sénsf dei nostri Colleghi, éslernando p&ciò all'Accademia stessa la viva e profonda grat~lu_dine dell'intiero CorpoSani-tario-1\filitare.

Con .Decreto dei 3 riel volgente mese cli gennaio S. M., str la proposta del1Mi,nistro dell'Istruzione Puhblica,si degnò co'nferir il grado d'Uffici,ile dell'Ordine dei S~. 1\-faurizio e Lazzaro all'Ex-preside della facoltà Medico-Chirurgica, sig. Doll. Coli. Cav. Gian Giacom~ B0ni11~0 (~ ),Ispel~ore emerito nel Corpo San itario militare. (1) Da qu~lcbe tempo colesto illostre ls;,cltorfl •!merito de-I Corpo Saoitario -l\lilitare giace infermo per torm<>utosa malattia, la quale è cagione di p,·oroudo dolore a qua n! i ebbero la venlora d'apprezz\1re le rarissim~ ql1a!Hà di niente e di cuore del rne<lesimo. Confi<liamo però che i so,;corsi Jell'arte ,arranno II conservare una vila cotanto prer._illsl! e cara a tatto il ceto ~Iedico-Obirorgjco ed ai oume_rosi suoi amici od ammiratori.

LA

R !!DAZTONR.

li Direttorç Dott. Cav. ARELLA,.Med. Div. 1l Vice Direttore respons. Doli. MANTELLI, Med. di Bai.

'.f ip. Subalpina di AllTKllO e C~TTA.

f


. ! 8 Gennaio .f. 85 8

ANNO ,1.

N. 3.

GIORNALE DI MEDICINA HIIAITARE DEL CORPO SANITARIO DEl-'L'AR~IATA SARDA O

L'associazione oon si rieeve che per un anno e comincia col i di genn . Si pu.bblica nel Lunedì di ciascbe.duna se\limana. Il prezzod'assocjazione in Torino è di L.10._in .l:'rovincia ed all'Estero, franco d,i posta L:l t. ~i paga per semestri aotièipàW.

I

s01111.uuo

- 1 o Doli. Pncco : Lezioni Orali del Comm. Prof. so il cancro labbiale. - 20 Relazione delle Conferenze scien1ifiche-3v Bolt.BA.ROFF(O: Malattie ed ·operazioni dentali. -4°Dott. PllLUS.o : Rendicon to clinico dello Spedale Magg . di Cialliberì. - 5!' noUeltinv Officiale.

J\IBElll

·' ----- --

PARTE PRIMA ·LEZIONI ORALI l>IL l'RÒFESSORR COl!URNDA'f01\B .U,ESSA!liDRO '-lllBEAU

tracciate dal Dott. P.Ecco, Med, di Reggimento

Del Van~ro laJ)biale ~01" ALCUNI RAPIDI SGUARDI SU I :MALI ½ANCEROSI

OSSER'WAZIONI

Jin dal principio di questi traltenimen·ti non m'è sfuggila la dj-ffico1tà d'accordare .la brevità co.n il desiderio di rife:rirvi, signori, un notabile nuu1ero di casi pralic'i, dìversi per l'età, per il sesso, per il temperamento, per I~ abitudini, per Je· :rarie maniere di vita e di vilto degli 4mmalati,. per il maggior o minor valore dei mezzi curativi e simili; dal quale soltanto è lecito inferire guaiche conchiusione positiva sia in oro ine a statistica, sia io ordine ai principii dottrinali . Nel si fatto hivio mi .son .appigliato al parlilo di narrarne un bel numero, ma di ,iarrarli secondochè vi promE:lleva tfo dal principio con una brevità veramente somina e tale che .sian indicati i soli appunti necessarji a clii~rirli. Siccome .ho guardata f~ mia pro~essa per quanto spella a quelli che ho già riferiti (4 ). così la mantenò in ordine a quelli cli' lun_ga mano p.iù numerosi c11e m'accingo a'raccontarvi . 1 Su, il rHlesso anÌi che dopo Foperazi.one i mezzi ri un\tivi dell~ ferita fuMno presso ehè sempre gli slessi cioè la su!]tl·allorciglia(a e le lunghe e strette listerelle conglulinalive, così, sotliliz-· zando su il modo di v;e meglio-servir alla cotanto ricercata bre-vilà, oon allro ho fin qu i fatto nè altro da indi inrianz,i farò foorchè accenna rli rrasvolando. D.a queste norme dì brevìlà mi sono solamente aJl'onlanaio e mi allonlanèrò ancora pa·rlandovi dei cancri labbiàli stati corretti con J

.

(1 ) Già -~ell'annotaziooe della pagitia ~ s'è detto che per 1ender0 p1u spediio il testo delle lezioni ciioiche, si è. creduto che mettesse b_ene di raccoglier e di C(llfocar in fiué del me.des imo tutte le osservar.ion-i del.Prof. Cav. Riberi qua e là citate e ('Offitnenlate in appoggio Il\ principii scientifiCÌ cbediiCU··

ten.

o. PICCO.

I

operazioni cheilopiastiche a lembi le quali appartengono alla categoria di quelle operazioni magislraii, faso lite e àifficili ad essere sottoposte a regole fisse , in cui il .pratico s'intromeU-e·nell'opero. del Creatore e che respingono una descrizione generale, e non posson essere ben in'tese fuorchè con la minuta narrazione dei .loro particolari, varii a segno che forse non ne occorsero mai due ass.olutamenie simili. Oss. • ··. Giuseppe Caglieri : anni 35: contadino: temp·eramento sanguigno: robusti\ costituzione: abito cutaneo: addì 8 dicembre ~ 825 comparsa d'una fessura nella metà del labhrn inferiore, copertasi dopo alcuni giorni di crosta la quale, s0vente e ruvidamente· strappata dàJl''ammalato e sempre riprodollasi, riesci a capo di sei mesi in un tubercolo cariéeroso. Conferirono a questa degenera:iione l'abus-o di sostanze stimolanti e gl'inlensi'lavori cò11tadioeschi. Trascorsi ancora sette mesi in questo slalq, fu egli in fine ricoverato nella clinica ai 4 5 di febbraio 1826. li tubercolo canceroso occupava la terza parte media del labbro il)feriore in tutta la s-ua allèz1,a e s'estendeva in -Yici r\aQJ.a delle corrispondenti gengive. L'età e l'abito cutaneo avevan avviato a questo male e l'abuso delle cose stinìola1)ti e Il} frequenti graffiature l'avevan inveperilo. I vasi ·l'iofatici e le ghiandole omonime dei dintorni érano s•ani. ·~ on coesisteva-alcuna complicazione nell'uni versale. Previa perciò una blanda preparazione che consistettenella dieta L~n.ue, nel riposo e, nell'applica,zione topica di sostanze molliti ve, fu la parte àmmàlala ret,isa in pr:esenza della scuo la con un'incisione composta a V. Sì fece la legatura delle. arterie labbiali mqlto s1•ituppate e poi si riunirono i margini ddla ferita con la sutura atlorèigliata. Nel quinto· giorno · 1a riuniqne era ov,,mqne còmpiuta, salvo nella sede corrisponde11Le ai nodi della leigatura rimasta nella ferita. Da quesLa sede gemevan alcune goccie di pus e s'alzaron ,al<;une carni escrescrnti. Es$en- . dosi però selle giorni appresso offerli $p.ontanei alla superfici(l qu~i nodi, furono estratti con la pinzelta ed allora co_mpi4ta fuJn due allr.i giorni la guarigione (osserva7:ioue non srata firn)a\a ctall'allie;vo che la scrisse) . Oss. ~·- Giuseppe Garizio : a1rni 60 : contadino: costi l01,ionc debole: venosilà dichiaratissima . .Un bruscolo fittosi accidentalmente nel margioe ,Jibero dei labbro infe.. riore, vi produsse una calteritùra'cbe, aggravala dal continuo graffiare, di! cibi e bevande calorosi , da rimedii irritanti, da un'abitazione umida e fredda e dal suo freq.uente alzarsi nel cuore della notte mentre era in sudore, assun_se nel corso di dieci me,;i l'aspetto d'un'ulcera cancerosa per • cui r!parò alla clinir.a ai fo di dicembre i'8j7. L'ulcera di llase piuttosto dura _occupava tutta Ja spessezza ed al-


tezza del lahbro nel suo terzo medio e nella metà del suo nel tumore, cessaron i consensuali, non che la nausea e li terzo destro. Esisteva un tubercolello grosso com'un cece, cefalalgia, e ciò mediante l'uso locale delle cose mollili;re, duro ed indolente nellà parte più alta <lolla rimanen'te la 4ièla rigorosa e le bernnd·e addolciti1re. Dopo ciò fa .metà del terzo sinistro : vedevasi pure nel centro del ai 2.0 di delto mese reciso jl -lumore con un'incisione com~ mento un altro piccolo tubercolo di colore brunastro che, posta a Y S'allacéiò l'arteria t~oronar,a inferiore destra, ~erasi manifes.tato pochi giorn i dopo la nascita: sano ·offrigeltante sangue oòn impelo e poi si riuniron i margini vasj l\;pparato ,Jinfalico-ghiandolare circostante: Ai 23 di della ferita con la sutura aUorcigliala. Nessun accidente 4ello mese l'ammalalo fu sottoposto, tullocliè tendente in-seguilo all'operazione, Dopo rimosso l'apparecchio rit1alla cachessia, aJl'opernzione . .Si levò eon un'incisione nitivo; i margini della ferita s'offor:;ero bensì ricongiuntì, composta a V tull'il tubercolo canceroso e poi, per metma alquanto tumidi e rossi : furono perciò coperti per alter a profitto la parte sana della terza parte sinistra concuni ·giorni con un ungu·enlo mollitivo e cnn ciò s'oltenne finante con la còmmellitura labbiak , si levò eon forbici una rapida cicalrice. Nel d,ecimoterzo gior110 1,1sci il 4 ,curve ,il piccolo tubei:colo non ulcerato sopra dello che le nodo della legatura per uo piccol.Q or:epaccio che ebbe stava a cavaliere nella. sua parte pi'ù al.la. L'arteria )ab- . luogo nella sede della cicatrice al Jl!e<lesimo corrisponhiale tagliata in vicinanza della commessura dando san ~ !' dente e coinpiula fu la guarigione (.Osservazione scritta gue con qualche impeto, fu allàcci·ata· é poi si riuttl la ,; dal signor l)olt. Pisani} . ferita con la sutura allorèigliata. Néssun accidente dopo Oss. 6... Bernardo Illnnchi: anni 60: contadinodi nalura l'operazione, e'l'.i al -sesto gjorno la ferila era riuni ta in subita ed inq,uieta~lemperanrnnlo sanguigno: cosliluzione tutta la sua altezza .c Però ne1 quaCtod.rd i ?esj'mo s'aperse , piuttosto robusta: figlio di un padre che visse .9-i anni e dove tras'COrreva i1 11 1o de 11 a 1egalura- e11 arleria e, qu.epadr,e di numerosa e robusta prole : stato, ancora garzosL'estratLo, in· pochi giorni si richiuse. Saldata era,pure al 1 nissimo, tocco di gastrenteril ide guarita nel corso di giorni decimosesto la terita superstite àlla recisione del sopra 20 ; al sessanlesimosellimo anno di commozione cerebrale detto tubercolello isolato. La lessi tura della parte a(fella per caduta, guarita con mezzi anli-t1ogistici . Su i 68. 'anni era quel la d'un cancro-scirro midollare con molle strie di rilevò dal barbiere una piccola ferita di ràsoio su la porsostan1,a pig,mentale, dove nere,!dove del colore della rugzione libera della parte $inislra del labbro inferiore, la gine (Osservazione non staia pure firmata dall'alliern che quale1 lasciata al c0ntaHo dell'aria, s'infiarml).ò e generò la scrisse). - · una piccola pustola. che nel corso di 18 mesi crebbe · al Oss. 3a_ Giovanni Antonio Pisone: anni 60: contadino : volume .d' un_a nocciuola non cagionando alcun allr' intemperamento sanguigno-nervoso: costituzione robusta: comodo fuorclìè un poco di pruriLo. Ma aHora I per l' anato. da parenti sani: nubile: stato su i ~ 6 anni soggetto zioné protratta di rimet}ii irrilanli suggerili cla uno spea gastrenteritide a0uta debellata con gli anlisflogislici; su ziale, s'infiammò, crebbe di rno-le, fu compresa da dolori i ,17 a febbre intermittente terzana svanila per guarigione lancinanti e si esulcerò per un gran trai.lo 1;1on lasciando naturale; sui 40 .a nuova febbre terzana v,inta con la china. più alcun dtÌbbio su la sua indole c.ancerosa. Su i 55/rilevò, mentre gli si radeva la barba, un piccolo :Riparò alla Clinica addì S d'ottobre 4829. Il'tumore taglio su la parte destra del labbro inferiore : conapersa · era del volunie d'una piccola .noc~. bozzolo, irregòlare , .con polvere di tabacco, la ferita si coperse d'una crosta occupan.t.e la metà sinislra del labbro, estendentesi srn6 che, cento volle nel corso d'un:anno sfaldatasi o slra1wata al musçolo q.uadralo del mento ed esulcerato con iscolo dall'emnwlato, cento volte si riprodusse sempre maggiore d' umore sanios.o: illese le ghiaodole vicine. Fu alli ~ 1 di e sem µre più spessa; poi s'associ?> ad ·un tubercoleLLo duro, dello mese reciao c'on incisione composta a V, superstite ind9lenl(', del volume d'ul) grano di rrieliga, nascosto nella dal lalo sinistro del11abbrouna sohdistarelladi tess_uti sani s pesse:qa del labbro, il quale·crebbe per gradi, rimanendo larga due linee e contermina alla commettitura labbiale. sempre iodolente,àl volumed'.una nocciuola. L'empirismo La fe:rila che prolung·ava~i fin alla parte bassa del mento gli suggerì allora !'applicazione di rimedii irritanti, decofu 'iriunita mediante '1a sutura aUorcigliata. Nel terzo nli del bel .titolo di risolventi, per cui crebbe vie più, CO· giorno si rese essa t~mida e dolorosa. Nel quarto si' leva.minciò a dolere e poi s'aperse in lrn 'ulcera canqerosà: ron i due aghi inferiori ed i margiRi sembravan unili, n:ia fodi a brevi giorni fu ricoveralo neHa cl inica cioè ai ~ O eonlinuando !al gonfiezza ed il tumore si vi<le nel sesto di febbràio 1827. Della fo rm'a e del volume d'una piaco la giorno in cui si levò l'ilgo superiore che l'aderenza crasi castagna con la base rivolta all'infuori, il tubercolo can~ciolla 10 çorrispondenza dei due aghi inferiori e che i ceroso aTeva sede nella parle laterale destra del labbro margini ·d,el!a ferila erano;Mlamenle congluti].lati il) corinferiore estendendosi dalla sµa parte mediana fin alla rispondenza deli'ago superiore. Suppura van inlantoi lal>~ distanza di due linee dalla commettitura destra ed o·ccubri della ferila dove non ,eransi resi aderenti ed un piccolo pandooe quasi tutta I 'allezza: l'ulce"ra era ro~sa, molto a$Cess0 si · formò nel suo ;i.ngolo infetiwe, stat'Ò t9sto adolorosa con- i margini duri, callosi e rovesciati, ~ sepaperlo con la lancetta. Cessò dopo ciò nello sp:tzio di quinrava un pus avente quasi i caratteri fisici del pus di huò[}a dici giorni Con l'uso.delle sostan_ze mOlillive }' infiammanatura : i dolori s'irradiava o ·alla -parte laLerale destra <lei ' tio ne~della. parte e l'ascesso si deterse .rimanendo solcollo ea all'orecyhia con cefolalgia e nausea; il maggiore tanto un piccolo foro fistolùso in corrispondenza della 'rìmhalio irritativo della loealilà e 9elle sue vicinanze parte mediana del mento che, cauterizzato con UllQ specill<r poteva anche mover in parte daH'azione dell'aria freddoàrr.ove'.ntato, si chiuse nel corso di 20 giorni, superslite umida a cui,l'ammàlalo .cr~ stalo espo:sto nel viaggio: iluna--oicatrice alquanto più visitmé del solito. lesi era-no le ghiandole ~cl i vasi lipfatici delle parli viL'oper.alo U$Cl dallo spedale ai 25 cli novembre '(ossercine. Nello spazio di nove giorni si calmarono i dolqri nziene éompilala dal signor Lovera, giovine doUote di I,

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grandi speranze che l'inesorabile morle rap~ su I? seor~io del quinto lustro, mentre liela e scren:tgh sorrideva la fottuna). . . . Oss. 5. Claudio QualLroeolo: a11n1 6i: co~taçl_m9 · lemnlo sanuui"'rtO: abito cutaneo: cosl1luz1one alleper ame o o . . · · liea: abilualmenle ipocondrJaco: nato da i~n~lon ~am. e padre di prolvobusla: abusatore singolare d1 hqoo~, spi~ rilosi: solito a cibar~i c?n cibi grossola~i_: d\ alcun.i, ~n'.11 soggello a lieve irr1taz1one g~streolcr1ca. Nel pnnc~p10 del!' es tale nel!' anno i 829 g!t compar,;e nel lato de:,lro della parte median_a d~l labbro inferi~r~ una pus loia del volume ù'uoa Jenl1ech1a e mollo prurigrnosa, la quale , iusuratii, anzi inviperita 9al solito abuso di bevande calorose. s'aperse dopo un mese dalla sua o:igine. Un ~~­ dicaslro vi applicò allora poh eri escarot,cbe per cu, 11 labbro s'inlumidi maggiormente dive ntando ro,sso, il tumore crebbe rapjdamenle in volume e l'uleera s' estese assumend'i caraUèri d' ule.era erpetico-can cerosa, associala a tlolori lancinanti. Io questo stato fu rico\-erato nella Clinica. li tumore s' estendeva dalla parte medjana sin quasi alla commelliHira destra, l'ulcera occupante lulta la sommità del medesimo offri va i caralleri dell'erpeti-e-0-eancer osa. Volendo meller a prova l'efficacia del solo metodo antiflogistico s'apl)licarono nello spazio di 41> giorni tre volle le mignatte nei dintorni del male, l'nlcera ru costantemente coperta con soslaoie mucilaginose e torpenti, s'ebbe ricorso ai vescicatorii, all'uso interno dei sali neutri, alla dieta e si mili, Eda questa cura s'ollenne una diminuzione dei dolori e della turgenza Oogislieo·-iperemica e nulla più. Spinto da urge1Hi affari di famiglia l'ammalalo do,elle allora rimpalrìare per a tempo~nei 50 giorni che ~teUe in patria continuò egli rigorosamente la intrapresa cura disin!ìammante, ma essendosi non per questo resi più fieri i dolori riparò di nuovo alla Clinica nel primo giorno di marzo 1830. L'ulcera non s'era allargala. il tumore non aumentalo, ma i dolori eransi resi più vivi e più frequenti. $'addivenne quindi subilo alla recisione con un'incisione composta a V di cui l'apice era rivolto al hto deslro del mento: si riuniron i margini della ferita mediante la sutura allorcigliata, previa però Ja legatura di due arterie. Da questo momento non vi fu più nulla di note~ole e l'operato consegui a wcapo dì 4" giorni la compiuta guarigione. l nodi dei fi li di legatura uscirono spontanei nell'undecimo giorno (osservazione scritta dal signor Villoria l\lelino, giovine dollore di lagrimata memoria, stato pur egli rapito nello scorcio del qufoto lustro agli amici ed alla scienza a cui s'era consacralo con grande amore). Ou. 6•. - Carlo Mosso: anni ,o: contadino: sordomuto: temperamento sanguigno a base venosa: costituzione piuttosto ]uona. Per quel suo essere sordo e mulo 0 0 0 si polè aver a1cun allf;} notizia SU il suo.stato anteceaeole: solamente si s,lppe che il male canceroso per çni fu ricoveralo nella clinica ai H di luglio 4829 aveva preso principio un anno prima da un 'piccol'3 bilorzo. li male s'estendeva in altezza dal margine libero del labbro sin al mento e trasversalmente i suoi limiti eran alla di· stanza di quattro linee dalle commellit11re labbiali : era ulceralo in un grande tratto della superficìe ed iodurato alla base con la membrana mucosa molliccia, allividita e granellosa : era sede di dolori lancioanti, ma :ari: l'alcera I

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offriva l'aspetto delle cancerose: illese le ghiandole delle vicinanze: però un mese prima dell'ingresso nella clinica erasi manifestato a poca distan2.a dalla parte eonlaminata un bilorzo duro , indolente, <lél volume d'un cece. V'era incertezza se si dovesse o no ricorrer alla cbeiloplastia. La grand'esleosione del male pareva richiederla, mentre per l' abbondanza e per la cedevolezza dei tessuti molli vicini v'era qualche ragione di credere eh~ potesse bastare lo. cheiloratìa. l,evala nell'atto operati vo, che ebbe luogo quallro giorni dopo l'ingresso del\' ammalato nella clinica, lulta la parte affolla, ad eccelluazione del poc'anzi oolalo bitorzo il quale non aveva avparenza di maligoilà, si vide che tra i margini <lèlla ferita bene lirati rimaneva un nno di oltre a cinque linee: distaccali allora per qualeh'estensionn ,~oteE!i margini nella loro parteaderenle, potcvan essere con qualche facilità condotti a mutuo comhaciamento sPnx'il bi$\ogno d'ult'eriori alli operativi. Furono perciò riuni li mediante la sutura attorcigliala, previa l'allacciatura dell'arteria coronaria sinistra. Dopo la riunione il la4hro superiore illeso offrivasi molt'aggetlalo ad arco oltr'a\ piano dell'inferiore. Nissun accidente dopo l'atto operatirn. Tolli dal quarto al nono giorn o lutti i mezzi riuniLivi si ride che la ferita era cicatrizzala, rimanendo sollauLo alcune piccole ulcerazioni noi luogo dove eran i due agh i superiori, le quali con l'applicazione <li un blando unguento cicalrizzaron in quallro giorni. Il nodo del filo con cui era stala allacciala l'arteria coronarfa sinistra riaperse nel decimoterzo giorno la cicatrice nel luogo corrispondente alla sua sede e fu estratto con la pinzetLa. Il labbro operato che subito dopo l'operazione era teso e corto, cedelle, s'allungò e riacquistò nello spazio di quindici giorni la so:1 forma quasi naturale, cessato il sopca 11otato spor!limro lo a<l arco del superiore. L'operalo s'allontanò dàlla Clinica ai 6 del mese d' agosto del sopra dello anno (osservazione <'ùmpilala dal cilato Dotlore Melino). Oss. '1•. Malteo Gia ra ~·anni a.6: temperamento sangùigno: costituzione robusta: postiglio ne: nalo da parenti sani: stato per l'addiclro un fior di sanità. trn anno prima d'entrare nella Clinica gli comparve una pustoletta nella parte media del labbro inferiore, del volume <l'un grano di .miglio, ch'egli aUribui'va al suo frequente suonare la cornetla per cui doveva fare Corta con i labbri su la bocca dello strumento. Quella _pustola, incurata, anzi inviperita, andò per gradi crescendo, doleva nella compressione dei labbri, era pressochè indolente nel riposo e dopo q,uallro mesi s'aperse in varie sedi uscendo marcia dalle piccole aperture. Una peraona dell'arte ricorse, ma in vano, agli escarolici, ai purganti e ad ultimo a potenti topici corro· sivi con incremento e maggiore degenerazione del male, Fu in questi termini accettalo nella Clinica a.i 25 di novembre 4830. 11 tumore era del volume d'un' avellana. duro, ulcerato, gemente poca suppurazione alquanto felida ed occupante la parte medi.a del margine libero del labbro inferiore a tutta sostanza: sebbene tumida, l'u,lcera aveva pochi caralleri delle cancerose. Era e,idente ch'il male consiste-ra primilivameote in un flemmone lento co11 induramenlo e rieseito (>iù lardi alla suppurazione, il quare irritato dai rimedi corrosivi aveva per accidente as.. sunti i caratteri d' uo' ulcera cancerosa di natura meni, maligna, S'ebbe di ciò la conferma nel Tedere che, curata


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per lo spazio di sette giorni nella Clinica con mezzi mollilivi e disiofià.mmanti, svanitono quei caralleri cli malignità e si sarebbe forse po.luta guarire senz'operazione. Se non che essendo questa poco di cosa, avuto riguardo ai ris~retti confini del male, l'ammalalo desjderandola ed essendovi la certezza che con la medesima sàrebbe egli stato in grado di riprendere, ciò che gli stava 1'00lma~ mente a petto, I' esercizio del suo stato fra quindici o venti giorQ,i, doveché la cura incruenta, ne11a S\!pposi,;ione che fosse bastala, addoroandan u'1 tempo assai più lur1go, s'abbracciò il partilo ,l'operarlo recidendo la parle lesa con un'incisione composta a V e riunendo i margini mediante In sutura attorcigliata. Si fece nelJ'allo operativo la legatura dell' arteria coronaria destra, lagliand' i1 filo a qualcho distanza dal nodo per potere quest' estrarre dopo cinque o sei giorni. Dopo la operazione nulla fuvvi di notevole, il nodo de-1 fìlo della legatura fu e-strallo al sesto giorno cd in capo di dodici giorni l'operalo rimpatriò perfetlamenle risanato (cotesta osservazione non fu firmala dall'allieV'o che la scrisse).

PARTE SECONDA Relazione delle Conferenze scientifleh.c, (){ElfK DI DICJ.!rifDUE,

9• TOnJUT.!.,)

TORlì.'iO. - 1• lornata. nipresasi la discussione su la storia d'invagirlamento intestinale, letta del dottore Pecco, il dottore

Mantelli riepiloga l'opinione da lai già emessa sulla causa della morte:, I primi vomili furono effetto della causa reumallzzante: colla loro persistenza valsero a produrre I' invaginamento, il quale poi a suil volt~, sostenendo la cQndizione del vomito, fa causa della indomabilità di questo: l' aconmulo dei liqo.idi propinali, degl'amori enterici rifiuenli al ventricolo per l'ostacolo opposto dall'invagioamanto, paralizzatò il ventricolo stesso, vennero ad ess1:re causa immediata della morte per la dis!ensione enormr di qaesl' ultimo: l'invaginam~olo fu certamente causa polissima della morte, ma indirellamente. Il do!lore })ecco osserva pul'e che l'invaginamento non anebhe potuto essere· causa così pronta dell'esito fatale dalla roàlaltia; che la causa prossima ne fa invece la distensione del ventricolo, operante una compressione, incompatibile colla vita, sai centri nervosi e sui grossi vasi. Fu notato, egli aggiunge, chnl'infolice morl in un atto di vomito gravissimo; forse qualche ~orzione dei liquidi emessi polè cadere nella trncuea e causare l'asfissia; ma non è necessaria tale ipotesi a spiegare la morte quando si rifielta che di questa può dare bastante ragione la distensione del ventricolo, la quale pu<ì a,ciò basi are, ove pure que11a si volesse derivare da asfissia. Il signor prèsidònle, riGordali al cuoi falli cadaverici1 le dita rattrallo, uncinate, la relrazionedei testicoli, la contrazione della vescicn, la clislènzione del duodenoecc.,cretle non essere difficile il dare un'altra spiegazione del fattQ . .o J}invaginamento fu 8i effetto del vomito, ma in di pendenza più direl!a di un'affezione cerebro-spinale, Nella diarrea che nel nostro caso presistelte e precorse la mal&Wa principale, non tulto l'intestino è egualmente preso, ma qualche li:alto in ispeciiµ modo, o ciò costitui'Sce una condi1.ione (ayorevole ali' iL1vagiJJamento , il quale ·appuut~ perchè- accada è ne('essario un lrallo d'intestino colpito da paralisi, inlegra ancora la motilità della porzbne Ticiaa in~redìenle. Cosi noi nos tro caso l'invag.inameuto, non poteva essere direllamente provocalo dal vomito, non sarebbe accaduto se non fossero accaduti disordini gravi nei nervi che v~nno al diaframma, ai muscoli addominali, ecc. Comprendo, egli dice, come dati' accumu,lo de' liquidi socreli e rifluenti per ostacolo meccanico possa nnire enormemente dilatalo il ven-

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tricolo parali1.zato, ma ciò che è difficile a comprendersi è coiµe polè aver luogo la paralisi senza lesio·ue di nervi. E questa lesione mi è pure iod.icala dal.la dislensioue del duodeno, ~o~i intallo il sollopO$lO intestino, mentrn quello fissp ed obbligalo nella sna sode non avrebbe ceduto si facilmente, se appunto non fosse egli in roagglor relazione nervosa col ventricolo dì quel che la restante porzione del tubo intestinale, per la identica origine e natura dei nervi che in modo speciale si ,distribuiscono a quelle P~orzioni del tubo gastro-euterico. li dotlore,lllanlelli osserva che' la discussione non può es~ere s11 questo carnpo spinla tropp' olti·e, giaccbè la necroscopia si limitò ali' esame delle viscere addominali, e no.n può offrire mezzo a meller alla luce dei falli l'ipotesi del signor Presidente. Certo, egli suggiuoge, alcune ragioni me la fanno accetta. cd in ispecie la spiegazione del come accadesse la varatisi del ventricolo; ma sembrami on po' ardìla, quacdo rifietto che non vi furono dati iiJ vita dell'esistenza di quest'affezione cerel>rospfoale: io non ne riscontrai, nè credo no riscontrasse il dottore Pecco. Anche io faccia a quella lesione organica che ci fece sospender d'andar oltre nelle ricerche sul cadavere,ionon-èredelli dover e!cludere un allra causa, una causa specifica, il colera od una perniciosa colerica; l'affeziono ne' suoi primordii, io diceva, potè benissimo dipendere dali' azione d'un miasma colerico o palustre; la diarrea stessa cbe precorse polè esser.e es1Jressione di quelle coodiziòoi; vi ebbero pure vomiti biancastri; le orine, se non alfnllo, quasi però soppresse, e se più lardi non si ebbe più• diarrea è che vi era una causa meccanica elle la impediva. Anche la spi'egazione da noi indicala colla azione, in inspeoiali condiiioni fisiche e morali, della causa l'Oumatizzante, ci parve ammissibile çome causa prima del vomito; questo dell' invaginamenlo che poi vaJso a ~antenere inr1•ei1:tl;;>ilo il v9milo stesso, donde la paralisi del ventricolo, l'acca mulo dei liquidi, la distensione enorme del viscere cbe esercitaodò una compressione fa. tale sui' centri nervosi e gros's i vasi fu causa diretta della morte. Ma come ammettere, ripete il dottore Mantelli, la flogosi cerebrale o cerebro-spinalo con un' esito tanto rapidameJ}te fatale senia siulorni'cho la manifestasser in vita? Nc,n souo alieno, io ridico dal sospettare quale causa vrimorùiale una1l'e:11ione colerica od una perniciosa colerica, non saprei per lo meno nega1·Ia, ma non potrei accettare, mnmettere la flogosi cerebro-spiuale. 11 Presidente osserva che non disse infiammazioue, ma affezione. Del resto se fosse int~llta l' azione dei muscoli addominali o diaframma non potrebbe accaderQ la ripicnezza del veo.tricolo, cllè- le contrazioni di quelli varebbero a provocare lo svuotamento. li dottore Maolelli osserva che esisteva il vomitò, il singhiozzo, il che proverebbe piuttosto l'esisleoza 1 pervertila per !perazii;me, delle azioni di quei muscoli anzicbè la loro paralisi. La paralisi fu invece l'effetto della ripienezza stessa del ventricolo. Del resto tulli i sintomi offerti dall'ammalalo erano riferibili alla regione' epigastrica, tutti ai visceri addominali, ai quali pare riferironsi :mnpre lolle le indisposizio11l, le .leggiere henchè fl'cquenli declinazioni dalla normale salute che in sna vila ebbe ad accusare l'ammalalò. Con ciò poi che esi.stevano segni nel cadavere di flogosi gastro-enterica, non credemmo pel'ò fossero sufficienti a spiegare la repentina morte, della quale iavece ci pareYa causa eft1ciente la compressione del ventricolo, enormemente disleso, sui centri -nervosi o sui grossi vasi. Il signor presidente ria5,sn~entlo ricorda come l'individuo fosse soggetto ad· abitoaH affezioni eotericbe, come precorresse la diarrea: queste condizioni, dice, ci possono spiegare I' invaginamento; che 'se a qùllslo condizioni viene ad .1ggiungcrsi Id possibilità del!' esistenza d' noa lenta enterite, e forse di nna <:ansa speci'ffoa colerica, allèH'a si hànno argomenti più che sufzcienli a spiegarne la genesi. ·1 fenomeni che insorsero, nna volta ordita quella lesione, presentano una sì naturale relazione e si facili legami che ionlil~ sarebbe l'insistere pér ispiegarli. li l'i:oGideotepr,es.cnta quindi all'aduuauza un libretto, gentile omaggio del medico divi~ionale cav. Nicolis Bonaventura. Ànnota:ionfe pensieri intorno ad alcune gravi malattie, ecc. Cadendo qùindi itdiscorso sull'Ordinamento del Gabineuo di Lettura, il signor Presidente dietro alcune osservazioci del dottore cav. Rop)l.ille;' def6risco talo incarico al signor do.llore Leyesi che genlilmen\e offrivasi a temporariamente assumerlo_


i• Tornata. Letto ed approvato il pro.cesso ve~bale del!' anlecede.ntesed1,1ta, prende la,.parola il dottore Leves1. ~remette .che bencliè (IOn fosse presenle alla lettura della Storia, pure dal processo verbale, dai lumi fornitigli dalla drscossione, gli. pare· d'av~r potuto farsi on idea sufficiente ~el.fat~o pe_r 1~oterv.t ar~ gomeutare. L.' origine, l'andamento, 11 term~ne, I r1sult.)wentt necroscopici e la discussione stessa, _tut,to n11 porta a c~eder.e, egli dice, c~ Yi sia stà~a iogestio_ne d_t una sostanza J1e~1ca alJe funzioni 'l'itali ed alla vita; per d:rlo 1~ una parola bo 11 dnbbw -che ·vi sia stato avvelimamento. I .sintomi insors,ero repeo(.iil.amenle con oàasea, vomito, poi.affanno, quèl senso pai:ticolare di stringimento all'epigastrio, il freddo, i _polsi piccoll, filiformi, rifoggimti, impercettibili; t,:1li fenomeni si sa,ccedono negli intossitamenti, ed il risultato.rapidamente fatale, l' enorme distensione del ventricolo, l' invaginamento -slesso $i osservaqo n_egl i av'l'eleoamenti. Si parlò di febbre maligna, perniciosa, lii fu sol punto di dubitare di coléra-ro-0rbus;.ebbene queste forme morbose simulano appanl-0 assai benfl on'iolossièazione.,Si vidde nellesuccessionimorboseona consequeoza di grave indigl)stione, ed è appunto questa idea che la prima oècoxre a! volgo ed al medi~o stesso nei casi d'avvelenamento. Pit'.l tardi si 'disse essere stata una lesi on"' del-sistema nervoso, infiariimaJoria o specifica che si volesse; ed io non sono appunto lontano dal credere che la causa specifica fnvvi ed introdotta ne'! ventricolo. ' Ma qual fu questa causa? ¾lui certamente sorge più grave il dnbbto, ed è giuoco forza ricorrere all'ipotesj; ma ·cbi riflelle ali' abuso generale che oggi giorno si fa dei funghi ed alla possibilità -e direi facilità con.cui ai buoni e mangerecéi né vadano commisti di ·velenosi, vedrà che forse non è tNppo vaga ed ipòle · tica una tale supposizione. l\ii si .obbiettera cbe l' ammala~o ne escluse ricisamente l'uso i ma io dirò çhcspès'sO i malat.i C!l(Can·o, sanno e riescono ad ingannare il medico, à''tacitare nnà .nozione importante sulla causa· di loro malàllia, o vi danno, e bene s11esso pensatamente, un'altra causale,. Qui .il, dottore Lev.esi a convalidare 1a soa opinione ricorda un fallo di recente occorsogli ill. no individuo che in duello fu ferito alla faccia: addolorato &I pensiero del grave. sconcio che n(\ avvetli','.a,alla sua avven~nza, tentò suicidarsi ingoiando una soluzione di solfato di zinco che gli el'a stata or'dinala per uso estemo·e per altra con:.· comilaute affezione. Sorvennero fenomeni gravissimi, ai quali l'ammalato da'l'a oslina.tamente una ben diversa spiegazione attribuendone la ca osa appunto ad un' indigçstjone; e se non fossé. stato del domestico ·che sospettò·e svel.ò al medico i socii sospetti la verità non si sarebbe mai appalesata forse con grave danno hen'anco dell'ammalalo. Non .liisogna, cohchiude il dottore Le. vesi, tiilarsi interamente, cieeq.mcnte agli antecedenti na rrati daU'am())alato, e per farne un' applicazion~ 'al caso concreto il silenzi? ed il diniegq ben anco del pazient{l .non valgono a di·s.tr.uggere in 'IDO il dul:\bio che vi sia stata in~estione di una sostanza velenosa, che·si trattasse d'un avv~lenamento. Il Dòlt. ·Maritelli.risponde àl Dott. Levesi ceJ~ando di pro vare- non essere possibile l'accettare la supposizione da lui messa iunanzi: allorchè, egli dice, li 0 ,J lt. Levesi pronunc;6 la parola anelenaip.ento é ne riferiva i sjotomi, stavo per chiedegli se intendesse parlare d'un vele.no çorro;;ivo o d'intossicazione per 'una di qlrnlle sostanze, dìrttfament~ infense alle vita . ; ma avendo poi · ricordati i , funghi, par,'1}i che egli pur~ volesse riferirsi ,non più ai corrosivi ma a quella ulti ma classe di veleni ~he agiscono cioè pe1· un'azione diretb infen~a al principio vitale. .Mòlti sintomi è vero si notarono nel nostro· ammalato comuni a quest1 av~eleoarne,nti ;, ma la conclusion e non islà perciò nel no,tro caso. Se nel fatto .dal Dotl. Levesi ricordato vi fu un motivo. un incitariiento, qna ragione del suicidio· nello sconcio all'avvenenza, nel nòstro caso invece vi erano a!l'oppòsto tutte le ragioni di desiderare, di voler vi.vere: sai ponto di raccogliere il frutto delle suè faliche, di ot. tenere il guiderdone di una disliuta, fiduciosa, _onorç-folissim a ,' missione•nfiìciaie, di. otlenerne c;ompensi materiali e!l ambite distinzioni., do.vea sorger più che mai vivo 'il bisogno della 'vita, dovette mancare assolutàmente, per dirla a mo' d(criminalis li, la causa del delinquere. Ma potrebbe essere stato uti avvelena mento involontario, acciden'tale? 'Qui però parmi risponda suf - · ficientemente l'esatteiza con cui l'ammalato rièordò tuttè le .minime circostanze pre.cedenli, la sincerità con cui .accennò d'a-

-ver mangiato di certèsostanze, nell'intènlo di solletica're Jl Jan~ guente appe!Ho lnt\go il viaggio. E quelle soslanze dovettero, far peggio, aggravare quella morbosa condiiione che fu poi causa disp·onente ed · occasionàle della malattia. l sintomi che rilevai quand'io lo vicldi certamenl'e potevano far sorgere il dubbio e rendermi titubante n.el giudicare a quale essenza morbosa attribuirli, ed avrei potalo pure sospettare d'on avvelcnamen top e. da fanghi venefici; ma questi sintomi n.on i'nsor- , .sero d'un subito, ed il Dolt. Pecco che vidcle ben prima di me l'ammalato, pctè notare una ~ucces_sioi:ie gravissima, ben;ì, ma ordin,pta nella ualura ed interisit\ di quei sintomi stessi. Conchiudo quindi non potersi spieg,jre la morie da on avvelenamento per sostanza cor~osiv\l, perchè non si osservò nello sparo del cadav~re nessuna di quei! e lesioçi speciali del ventricolo' e dell'i nlestino, che quelle sostanze producono. Non per una sostanza d'azione deletel'ia direltamenle infensa· al principio vitale, perchè le còndizioni in cui trovavasi l':ammala.to escludono la possibilità di un volontario e ben a1,1co accidentale avvelenamento. La causa primigena della m:irte fu l'invaginamento· la causa ultima, diretta, prossima fu la paralisi dèl v·eotricolo: l'enorme sua distensione e la conseguente compressione, incompatibile colla vita, sui centri nervosi e sui grossi vasi. E. potendo così spiegarmi l'esito fatale, senza ri~rrere ad una infonùala ipotesi, io credo poterla àssolu\amente escludere in via di fatto: che del resto, convengo col Dott. Levesi, che in via scientifica i sintomi offrirono oua tale somiglianza da .render& ragionevole il dubbio, e naturale una supposizione. ' 11 Doti. L.evesi ripre.nde allora la p_arò!a e ringrazia il Dott. Mantelli d'avergli fomite si ampie nozioni e fatto cosi scompa1·ire ogni dubbio. , Il Dolt. Pecco crede inutile 1::iggiungere altre parole agli argomenti addotti dal Dotl. Manteili tanto pfù che il Do{!. Levesi stesso se ;ne mostra pago e soddisfatto, pure non crede ozioso tl ricordargli che l'infe lice suo amico nel viaggiò nulla avea maogiato:da lungo tempo, e che arrivando non fece che pr~n.pere qualche cil,).o in casa p1·opria, e di cose affatto semplici e ·easalinghe. . , . • GENOVA. - 1• To171ata. ~ettosi il processo verbale della precedente conferenza, viene approvato previe alcune osservazioni del sig. Presidente e del sig. Dott. Piazza. - Ha quindi la parola il sig. Dott. Luvini per dar lettura dél resoconto delle ,malattie curate nella sezione di Chirorgia per il tempo che egli ·n~ ebbe la direzione.. Dopo aver dati alcuni cenni sulle malattie in genere, chiama l'attenzione su alcuni casi assai importanti. N,el riferire poi l'osservazione d~un caso di ferii;, , cbediè luogo a proce<li~ento criminale, fa susseguire l'esposizione del falio di inle!'essanti e savie considerazioni di medicina legale. QnindJ il sig. Presidente dà gli opportuni avvertime.iiti per . la ~\ompi,laziooe degli stati annuali giusta i ,voluti modelli. · . A vve1Je inoltre che il giorno 20, vi sarà una co1~fer.eoza straordinaria, in cui' si tratterà relàtivamente al Gabinetto di Lettura. · · Si scio,g.lie quindi 1' Adrinanza. - 2a 1·ornala. L'Adunanza s'occupa specialmente dell'amministrazione del Giìl/inetto di le1tura, e,. rico nosciuta qu·esta . regolare e con uµa rimanenza alliva ,d i L. 30,rende grazie della . ge~tlone tenuta al Segretal'O Dott. Toselli. E quindi ad unanimità adottata la proposta d'impiegare porzione di questa somma nell'associazione al giornale di Ottalmologia italiano, che sta per pubbli.carsi in 'forino: o ciò per la speciale_consider,,zione che 'le ottaìmopalie sono · 1in° genere d'affezio·ne éhe occòrrooo ben sovente a traltar.si nel militare;, sia pi:rre· pe1..c1Jncorrere a -promo·lori d'una 11.obile !l lodevole impresa quale si quella: a cui s'è accint~ l'egregio Dott. Cav. Borelli nel dar vita ad un periodico d1e pel primo -si pubblica i'n ll;alia, dove. era un bisogno da lutti senli to quello d'un Giorn,ale che raccogliess~ e rivelasse ai medici · il tesoro degli' studii e.· delle es'pecienze di queµ: li uomini sommi che illustrarono ed illustrano ognora l'Ottalmologia. ' . Viene per ultimo incaricato il Oolt. Tosètli di rinnovare l'abb,Qnamento ai g;iorQali prescritti per l'anno 1858. . A:LESSANDRIA.-1'" Tornata. La Tornata·si ràggirò su cose spettanti all'Amministrazione del Gabinetto di lettura, :- '3• Tornata. La ~edula è aperta colla lettura ed approvazione del processo verbale d!l~a Tornata antecedente.

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-22 Quìnrli ad invito del sig. llledlco Divisionaie l'Adunanza pro• cede àlla uomina ·de!Segretario delle Conferenze, ed in ~eguito a votazione riesce eletto all'ouan1mità il socio Giacometli. 11 D.ott. Baratèlli ott:iene la parola per leggel'e una storia di ,s inoca gastrocefalica, ~olfel'ta da uo soldato del Corpo Reale d'Arli~lieria e passata rapidamente -allo sluto Tifoide<'. l o essa . l'Autore dopo avere descrillo i sintomi della malattia, il di lei a_ndamento, la· forma tifoideafcb'assuuso, e dopo aver indicato i mezzi terapeutici, mercè cui fa condotta a guarigione, con. chiude la sua storia con ragiona1·e bravemén.te delle cause, ·per le quali a suo ani~o il morbo testè design!lto trascorse con rapidità l!IIO stato Tifoideo, e dt'-l'cfficacja dell'impiegato metodo di CUl'a . Il · Dòlt. Bònino conferma nella -sua 1ualità di Medico dirigente la seziono dei fobbricitanti l'esattezza dei fatthlal socio Baratelli esposti. E ni$su no d<'i l\'lombri dell'Adullanza chiedendo la parola intorno ad ossi, la di lui storia vien pos ta ail'ordiné del giorno per la se'duta ventura. · Dopo di ciò il sig. Presidente si fa a parlare diffusamente della sezio\le d·egli ottalmici e d_ei venerei, di cui si comp:iace · di potçre far constare ìl decrescente •numero, oou ,cbeil più regolare ·àud.a me·nto nelle mala Ilio dalle quali sono tanto quelli, e .b e questi trava·gliati. Ed a proposito dei venerei interpella particolarmente il l)ott. Piziorno, siccome quegli ch'ebbe a dirigerne la sezione da circa 50 giorni a questa parte. Il Oott. Pizzoruo parla dapprima del metodo col quale furono cura(i i bubboni allo slalo d'acutena, le blennorragie, e le,orcl:ìiti blennoragiche, ed in seguito di quello che adoltò nel trattamento 'della sifilide costituzionale. E siccome egli si -riserva di r edigere per-la pr·o ssima seduta una speèiale memoria relativa a quest'argomento, così sin d:ora dà i particolari _dell'e· sposizione da esso lai co n bell'ordine fatta. La 'l'ornata ~ chiosa alle 3 po1ueridiane. CIAl\lBERl'. - t • Tornata. Dichiaratasi dal sig. Presidente aperta la discussione su la prima parte del Rcndicoritq Clinico del Dott. Pelùso (1), il Doti. Agosti prende primo la par(lla, e eomincia a stabilil'e, d'accordo cq_n, lo stesso sig. Presidente, che tre sono gli argomenti dell'anzidetto l\endiconto i quali meritino di preferenza d'esser esaminati, vale a dire l'escisione delle tonsille praticata secondo il metodo adottato dello stesso sig_. Dott. ,Peluso; il . melo do di cara preferibile nelle fratture delle clavicola· ;- e.ad· ultimo la genesi dell'infermità del militare 'che si disse morto per costitozio·nale degenerazione scrofolosa; infermità quésta che prima era sfata diagnosticata per infezione farcinosa. Dice in -seguito che le sue r,nessioni s' aggireranno solo intorno alla pratièa operativa adottata da! Doti. Peloso per J'esporlaziooe delle tonsille, prendendo special'mente ad.esaminare, 1° l'alto stesso operativo; 2° la preferenza degli strumenti da adopera rsi per l'incisione_, Pcl' riguardo al primò punto crede il Dott. Agosti che il metodo PelusQ non sia scevro d'incouv~nieoti e di diilìcoltà d'ese cuzione. Consistono questi in che dovendo iil sì angusta ed jmpacctala posizione caf!giare la man'o destra che r egge la forbice per sosti-tuire la mano manca, questi maneggi, qualunque sia l'abilità e l'attenzione d eli'Operato1'f', non potranno à meno di produrre nelle fauci un 11ernicìoso vellicamento, cagiçme d'involontarii. ed inevitabili eccitamentt alla tosse ed al vomito, i quali alter.eranno la posizione che l'Operatore giudicò oppor· luno dàrè alle forbici. Cimsistono pure nell'impossibililà per chi non è ambidestrò di togliere con la mano sinìstl'a e mediante im ,colpo secco è robusto la tonsilla destra; tau lo più che sp.e sso accade che 11 tessuto di quelle ghiandole sia si 'per la mal attia ,alterato al ponto di vestire la natara dei tessuti fibrosi, siccome accadde a Vidal de Cas8is. Consistono ancora nella trascuranza di mettere dae pezzi di sovero fra le parli posteriori della mascella per mantener aperta la bocca dell'oper·ando; D)eizo questo: che seoza dubbio concorre moltissimo alla fa· cilità di cosiffatta ope_razione, e çhe perciò, secondo che consigliano Malgaigne e Vidal de Cassis, oon debb;essere trascurato. Consistono finalmente nel voler dar~ la preferenza alla pinzetta di 1\:l_useaux per osservare la tonsilla, la 9ua1e pinzetta avendo denti molto sporgenti non J ascia.la facilità all'Operatore d'abbandonare la· tonsilla stessa, allorchè l'operan'do fa movimenti disordinati, mentre con la pinzetta a piccoli denti, ,consigliata·

dal Monteggia. ciò si può facilmenlo ottenere, come pure s'ottie ne maggiore facilità, a della del Dolt. Agosti, nel complesso dell'atto operativo seguendo il metodo intiero proposto dallo stesso Autore., tranne forse nel precetto che dil tl'oper!lre la ton· silla destra collocamtosi l'Operatore al di dietro del capo dcll'operaudo; precetto cotesto che il J)ott. Agosti crede snperlluo, potendosi ,a suo giudizio operar anche stando di fronte con il solo incrocicchiare le mani, portando cioè al disotto del.la sini· stra la mauo destra che dcbbe dar il !aglio. lo quanto agli strumenti da adoperarsi, il Doti. Agosti crede p refcribi!c i.l G;;mrnantte bollouato alle forbici a cui ricorre il Peloso, ed adduce molte buone 1:agiooi in proposito, per mezzo delle quali è condotto a conchfodere cbe le forbici nondeb.bon esser usate fuorcbè 1° quando il toro ore delle tonsille non si prolunga mofto in basso nelle fauci e non v' ha indizio di degenerazione scfrrosa, larclacea, eèc.; 2° nelle degenei:a· zioni cancerose e·fu ngose; 3° qualora per -pregressi esiti _soppurati'vì non vi Timaugono fuorchè ;,lcuni pezzi delìe tonsille i qnali sporgendo dai pilas lri e scendendo nelle fauci sono d'ii:icommodo alla deglutizione. ' Il nott. Peloso ribatte le asserzioni del preoRinaote dicendo che l'oppostagli difficoltà nel cangiare di mano la forbice non· esiste a quel grado supposlo del Dolt. A°gosti, siccome egli ebbe più volte a prov.are come sul cadavere così sol vivente, e come tenta dimostra~ eseguendo cosiffatti cangiamenti d1 .mano per mezzo delle forbici innanzi all'Adunanza stessa. Dice poi di non avere mai 9sservati i perniciosi elfelli indicali da,l Doti. Agosti in dipendenza del vellicamenlo alle faaci, perocchè queste in generalo hanno in ,cosi.lI'atte circostanze un sentire piuttosto ottuso in grazia delle stesi;e malattie che determinarono l'ipertrofia. de lle tonsille. Insiste il Doti. Agosti e dice inevitabili gravi sconcerti dall'uso deìle forbici nei soggetti nervosi e facili al vomito; d'onde la preferenza, secondo lui, da darsi al Gammautte bottonaio. Il Doti. l\fassola crede che nulla si possa ,determinare di positivo per rigoé\rdo alla maggiore o m(nore facilità ·opcrativa, perocchè questa, a suo parere, è sempre in ragiol)e diretta delle abitudini contralie ò.àil'Operatore. Jl Doti. Peloso vuole preferibjlj le forbici aoche nei casi di • d eg4t:nerazioni fibrose, scirrose ecc., poten<lo con le medesime eseguirsi l'espo1•tazione di qualsiasi corpo duro, il che non è sempre possibile con il Gammautte : vuole poi ancora preferibile la pinzetta di l\fnsseux pela maggfor sicurezza di presa che la medesima ha Sll la mollella (lei .Monteggia. Il Presidente., riassunta .la discussio ne, crede .ragionate le osservazi-oni del Dott .• Agosti, utile l'introduzione dei pezzi di sughel'O fra le mascelle, prefèribile in genere il Gammaulte alle forbici, e, non esente ~a sconcerti il vellicamento prodotto so le fauci, più sicura l'operazione .i:on il Gamnieulle .c urvo, cou lama stretta .e bottonato, portalo dall'HitO i!l basso e dal di dietro al davanti. · - 5!• Tornata. L'Aùunauza ò per intiero consumala in cose attin~llli .al Gabinetto di lettura. -

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PARTE 'l'ERZA 1'.lalatiie ed Operazio:a:aìi dentali (dei Med. di 'Batt. D. BAaOPl!IO).

Accic,lenti. - Il dolore è di rado. persistente: potrà conTenire un colutorio emolliente, calmante. La contu,ione della gengiva per la pressione dell'istrumento, o. la laceracifme di quelle sono mai tanto gravi per esigere cura a.lcuna. La gengiva, ricollocata·in ·poslo, coli somma faciJilà e·rapidità aderisce. Colla diligenza che esige un alto operativo quaiunque si eviterà sempre di ledere lG linguti e le gua11cie. · ·


-23gueoze della lesione traumatica arrecata. Non soniene Ftaftura delt' afoliolo; d'ordì:1ario col ro,·esciamento s~ quasi mai grave ecl inquietante che dopo oro e più spesso rompe una piccola porzione, d' alreolo dal !alo sul quale dopo alcl)ni giorni, quasi sempre per eccessi a cui I' ams'inclina il dente· l'abilità consisle nel 'romperne meno malato si abbandona. Si [iOrrà rimedio ad una perc(ita chè possibile. Si ~redelle di poter _o:'viare a l~le io-~onvesmoda ta coll'uso razionale di adalli mezzi: se dipenc.\e nienle coli' invenzione di nmneros1 1slru.menll per I eslraùalle €'engive fungo se, scorhotiche verranno ali' u,,p·o l,e -iione in senso verticale, ma come inetti od insuffioie~ti loziooi stitiche, àllurninose, &o lroriche, alcooliche , co!l n'andarono luUi <lirocnlicati. 11 miglior modo dj evitarlo acqua del Binelli, di llabel, ecc. Si esploreranno scrupoè di diTidere I' allo in rlue tempi, lussare, p. e. colla chiave losamanle i margini alveolari, per accertarsi non sia ine quindi estrarre vcrlic.alme.ole, colle t.an~glie. Quando lraltenula dà qualche frammento, nel qual caso si eJlrarrà. però le radici dei molari pres'énlano ~na.. ~1l"f!rgen1.~ ~we si procurerà ottenere emantenere un esalto conlatlo delle tevole è in qualsiasi modo e con quals1as 1istrumento meparli ,molli. Se proviene dall'arteria del peduncoletlo dcovilabil1e la rollora del!' alveolo ; quando poi convergono lale fu .consighata la caule1izzazione, ma è <lolorosa o difobiud~ndo tra le loro i'slremilà uncinate il sepirnùnlo alficilmenle riesce allo scopo; è meglio tamponare co n adveolare, allora è bisogno di gran forz.a per romp~re il ,liaframma osseo, chi' rsce colle radici. Generalmeole hanno dalle palloLlole di colone, filaccia. esca, agarico, o sole, o con gomma arabica, od inzuppale in Llfl liquore stitico od radici luoo-he e sono cosi sbari-nli quei moldri la cui coo d . emostatico, in una solnzione di porçlornro di ferro, ècc. rona poco sviluppala sporge m~no del giusto al m~rg1n: alveolare. Del resto qul'sl'accid('nle non apporla mai guai, Belloc suggerisce di'ricorrere ad un Lappo cli cera rammol nè ritarda la guarigione: basterà levare accuratamente lita. Il lappo qualsiasi si lascia in posto fioche escir à colle pinze i frammeoli sl11ccati o Lroppo poco aderenti , e spon taneamente. Anel suggerisce la compressione co n un rimettere in posto la. geogh"a h cerata. La fraLlura estesa adatto semi canale d.i piombo; se questo non è necessario d'una porzione del margine mascellare non esige pure è 1,Jerò indispensabile il mantenere comrrcsso il lappo allre cure . che la diligente eslra1.ione dei frammenti isomeclianle r avvicioamenlo delle rnanàiholc obbligale da lali, il ricollocamento cd il mantenimento, colla quiete dèlla una fionda. Se ogm mezw ricscisse inut.ile ad arr:eslure parte, dei p;,zzi accostali in giusto rapporto. La frattura In peric-0lo~à infrenabile perclila (faLto raro, ma ac<:erlato, ciel dents do. estrarre è un accidente più spiacevole per chè fu vista tornare persino mortale), sarà uecessario ril'operatore che gravr poi malato; l'agire con dolcezza !ìVicorrere al ferro rovente agendo l argam.eote sulle gengive luppando la forza gradalamenle, melodicao1eule_, regolare sul fondo alveo1are all'uopo di grossi cauteri chirurgici. mente, l'impiombatura prncedenle della corona troppo Molli pratici mellono in duJJbio la possihililà della fratscavata, la scella conveniente e dell'istnimenlo e del punto tura clel macccllQ,re in(etiore, del se110 mascellare, la lussad'appoggio, valgono a prevenirla. Accadendo, o si tenlerà iione de.lla mandibola fo{eriorc: è per lo meno diffici le a Jevare immeilia~amente la radice, il che però è spesso difconcepire come possano accadere in individui sani, e ficile, o la si abbandona nell'alveolo, cauleri1.zandola hen senza prcesisleoti morbose aflerazioni di qu<'lle parti osseèanco ; quasi rrtiji insorgono accidenti che obblighi110 ad c legamenlose. ( C::onli,urn) e$lrarla, cbè anzi spesso è tollerala e torna ancora utile; in ogni modo àllendendo qualche mese le aderenze meno forti ne perrr:cUono facilmente I' estrazione. G1·esset suggerisce, qnnndo si debba estrarre un dente assai guasto e si lema fratlu.tarlo, di legare il collello con un cordoncino di seta che ne provoca il dissodamento e ne facilila più lardi l'eslrazione. Per la c,ommo~iotie, lo smovimento, Seguito del Resocrmto Clinico del 3° Trimestre •I 8!.>'7 ?lelle !a lussasione, I' è~/rm:io11e d'uu dente vicino, valga il già dello , se:;ionì di Cltinwgia, offa/miei e vetterei del/' Ospedale Mi1 parando delle indicazioni di lati accidentali lesioni .; aglitare <li Chambery. giungasi solo che se il dislocamento, la luss:.izione di un denle vicino pu_ò dipendere da poca abilità doll'operalore, (del m edico di n e;i;gimonlo, sjg. d11Uoro <'ELOSn, letto in una Confor1:nza sdentifica del mese di ottobre). o da cattiva sceHa o pessima cos!ruz.ìone degli istrumcnli, spesso è però causata dall'indocilità e mo1•imenti inconsi(Cont,inaaziune, T'edi i numeri 41 48 49 50 e 2 ) derati <lei\' ammalato , contro i. quali è bene tenersi l i cuore voluminoso oltre il naturale, di colore lil'ido sempre in guardia; se poi l'est razione accade qualche vi noso. molle sollll la pre!lsiooe, contenente due grumi volta per errore. qu1lche rara volta è pure inevilabile: le fibrioosi biauco perlacei nei due ventricoli, il sinistro dei rad ici del dente da cslrarre adercoli od incrociale con quali si e~tcndeva fin eolro il lume dell'aorta per circa quelle del vicino trascinano seco nella loro uscita ii dente lre cenlimelri. Il pericardio aderente verso la bflse del sano. L'accidente più comune e più grave, che solo quasi cuore, e spaccalo questo alla pnrle sua anteriore, si ririchiede mcz.zi per andarvi al riparo, è \'emorraaia. Quallevò on acesso ·nella spessezza del lessulo di quesl' orche volta favorita da uua disposizione ereditaria, od indigano in corrispondenza del bordo inferiore dell' orecviduale o sostenuta da accidentali malallie, dipend e chietta sinistra lra questa e la destra, il quale conteneva quasi sempre da anormale direzione dell' arLeria denun pus denso cremo~o. bianco giallaslro perlato del votale, o dallo sprofondarsi più <lei giusto le radici dei ,kime di una gro!lsa avellana. grossi molari. Uno scolo leggiero, moderato non esige Nellacavilà ;iddominale si rinvennero le iolestine sane: trallamenlo, ani.i col favorirlo si va direi quasi inle gbi amlole mesenteriche piuttosto ingrossate e dure. Il contro anticipalamen\e al possibile sviluppo di couse-

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PARTE QUARTA


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fegato assai volumin<>so quanlunque naluralissimo per colore e coosislenu e la cistifellea ]>iena zeppa di liquame visioso denso, opaco, giallo-verdastro fosco il quale steQlatamente colava dallà falla spaccatura. Quesli diedero al cadere <lelle escare un mezzo bicchiere circa ciascheduna ili una sierosità giallo-opalina sparsa di fioc<:hi albumi11Qsi concreti, e poscia contio·uarono a gemere circa un cucchiaio dello stesso liquido giornalmente senza cbe questo si cambiasse mai nella sua natura. Più tardi appariva un altro voluminoso tumore s~mpro della stessa genesi in corrispondenza della. mamella dell'istesso lato. Fu a quest'epoca che essendo venuto a consulto il Medico Divisionale signor CaT. Ferràrd si concertò di aprire un setone al lato 11sterao delle coste, stesso lato. il quale mantenendo a permanenza una suppurazione artifitiale in un punto di scelta superficiale avrel)be forse ollenulo una derivazione salutare sul focolaio interno; ma a nulla valse neppure questo presidio se non ad aumentare il numero dei _punti di soppuraiiooe con nessun vantaggio del generale, onde pfo tardi venivà tollp il seLone. lnlÌ10lo si tentò l'uso dei preparali iodici internamente che si dovellero però sospendere stanle i disturbi gastrici che producevano e si ricorse alla birra aoliscorbutica, confidando che l'uso a lungo prolrallo di questo farmaco avrebbP. potuto modificare la diatesi genPralr, ma lutto riusciva inutile, cbè aperlosi anche il \umore alle mammelle e sorlilooe grande quantità dello stesso umore, non cessava per questo di estendersi il formite scrofoloso e si manifestava di nuovo alla parte esterna del collo del lato opposto. Intanto le forze andavano deperendo coalinuamenle sollo una.suppurazione s'I eslesa; la s-aoie sortente dall'ulcere mamellare che prima era fluido e siem,a andava poco a poco condensauclosi e prese l'aspelto c1i ver.o pus diminuendo an· che di quanlilà, ma lo stato geo eralc era esaurito di forze una febbre Continua di marasmo con pols1 frequentissimi, appena percettibili, miuri, e qualche esacerbazione vc,spcrlina accompagnava lo stato anasarcatiqo, che io<:omiaciando agli arli inferiori, si estese poscia verso la cavità splaniche finchè giuuta la vita al suo ullimo limite si spense quasi all'inavvertita dello stesso ,sofferente che era ancora. di mente serena, ed aveva l'animo rivollo a <lesidcri · corporali. Venne attribuita la causa della morte ad iniezione purulenta.

Affezioniceltic/ie. Le affezioni celtiche so o generalmente in diminuzione progressiva nella ooslra armata, il che sembrami doversi aLlribuire in gran parie ai saggi provvedimenti profilatici ed jgieoici s.Lali adollali dall'autorità politica i n questi ultimi tempi rigua)'do alla prQslituzioue, non che a!J'accur(\La vìgilanza uei quartieri dei nostri ufficiali san ilarii, e progressi falli dai medesimi neJl'arte di curare la sifilide, nel discutere sulla quale, viddimo co,1 nobile gara im.pegnata la maggior parte dei nostri colJeghi. Basta discorrere i quadri statistici degli ultimi sci;aooi addietro econfron\arli col presente per convincersi di questa verità. Che se per allenerei il più possibilmMle alle stesse cir-costanze di clima e di stagione vogliasi limitare l'osservazione alle ci[rc presentate nel secondo semestre di eia-

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scheduo anno, vedrassi che nel ~ 8M, epoca in cui venendo falla di pubblira ragione nel nostro giornale c1i medicina militare il movimei:ito numerario dei maiali i dati stalislici sono anehe più allendibili, il totale dei veoerei curati in tum gli ospedali militari dello Stato ascctie in quell'anno alla vistosa ciffra di i690. NeJl'anno 185'2 stesso semestre, discese a 3008 di cui 25,i sifilidi. cosliluziooali; nel 1753 a ~H2 fra cui 279 sifilidi costilozionali ed Clmettondo i \'eoerei degli anni •I 855 e 1856 dei quali mancano i dati statistfoi per motivo òell' ultima campagna, se veniamo al terzo Lrimeslre 4857 vediamo registrato un lotale di 705 sifil,~ici sollanlo dei quali 67 per tue costituzionale.- Non possiam o ancora aggiungere la cilTra del quarLo trimestre d i 'lucsto anno, non essendo per anco stata pubblicata, ma cerlamenle essa non deve depassare quella del trimestre antecedente. Quanto all/.1. noslra guaruigioo e che complessivamente somma, come dissi mo altra volta, a 2000 individui circa di bassa forza. vennero all'ospedale ne-gli ultimi sei mesi 35 venerei soli, rie' qu{lli 5 per fenomeni costituzionali. Ora da questa cifra dovonsi dedurre li sifilidi, 2 primitive e due cosliluziooali, curate in individui non apparleoeoli alla guarnigione, ma solo di passaggio; più allri tre ehe conLrass~ro I' infezione essendo in licenza, per cui si riduce la cilTra totale a 25 sifilidi primiliveelre secooùarie svoltesi nella guarnigione cioè .(. maiali e 213 al mese; éio-è un sifilitico al mese ogni 230 soldati circa. Chiedo venia di questa numerica digressione in vista del risultato al quale voleva chiamare la vostra attenzione e che forma jJ miglior elogio della nostra operosità. La maggior parte .di questi ammalati si presentò con blennorragia di data P!Ù o meno avanzata ed in alcuni recidivata o cronica (stato di goccelt.a militare). Altri in minor numero vennero in cura primitiva al prepuzio ed a\ glande in alcuni accompagnale da incipiente angiolucito inguinale. Tra i casi più rimarche'Voli ebbi a notare due casi di fimosi per ulcerazioni al prepuzio, uno dei quali si dovette operare onde attuar(' la medicazione, e perchè troppo necessaria ad eseguirsi pro'ntamente stante la grande virulenza §elle ulceri che sr anda'i'.ano sempre più esleodendo e moltiplicando • e per togliere l'induramento dal (Co11ti11ua) cellulare prepurziale.

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S, l\f. Con decreto dei 6 del volgente mese ba collocalo in aspeltaliva per moLivi di fami glia il signordollore Giacomo Gadtlo, medico di bal\aglione nel 6° fanteria . li Direttore Dott. Cav. ARELLA , l\fed. Div, li Vice Direttore respons. Doli. M.Al'IJ'BLLI, Med.- di Bat. Tip. Subalpina di AnT.BRO e CoTT.A.


_________ ____________________ _____ GIORNALE DI HEDICINAHIIJTAllE ANNO VI.

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23 Gennaio t 85 8

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. DEL CORPO SANITARIO DELI/ AlUIA'f ASARDA ~ L' associazione oon si riceve che per on anno'e comin~ia col I ~

O di genu_. S1 pub_blica nel Lone~ì dì ciascheduna _sell!"?a11a_. 11 prouod'associazioue io Torino è di L. IO. lo Provrnc1a ed all' Estero, Ira neo d1 posta L.11 .S1 p11ga per somestrianlic1pa11.

·so11iuaro ,

t O Doli. PEcco: Lezion i Orali del Comm. Pror. so il cancro labbiale. - 2° Dolt. Cav. MA1!AYRA: Della probabile c11gione Jel coloramento az:corro delle membrane sierose in alcune inalattie. - 3" nivisle delle Conferenze scientifiche. - 4° Dott. PELOSO : Rendiconto clinico dello Spodale l\Jitft. di ChaIX)bery. - 5u Quadro statistico del movimento degli ammalati oel quar to trimestre 1857. · JUBBRI

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PAR'f E PR.lMA L:E~I01WI ORI.LI DIL Pl\OPBSSORU COMMENDATORE ALESSANDRO BmEn'a

lracçiate da·l r>ott. PEcco, Mcd. di l!eggimento

Del Canc1:>o lal)biale COl'I ALCUNI RAPIDI SGUARDI SU I MALI CANCEROSJ

· OSSEB'1A.Zl3M1

Os& 8. Tommaso :Perraril: armi !8: sarto: temperamento tanguigno: cosliluzione robusta: nato da parenti sani: slato sempre sano avvegnach~ foss'un eccessivo abusalore di liquori spiriL-0si e di cibi calorosi. Nel mese di ottobre 4830 si ferì leggiermeote il lahbro.i.nferiore con un ra·soio : pronto fu il rammarginamenlo della ferita ma i suoi margini rimasero duri e dolenti ed uo mese appresso s'alzaroo in una puslo.leUa che, in vece di supp1,1rare, s'ulc.erò coprendosi di crosta che l'a mmalato distaccava con le unghie a mano che si riproduoev.a, fintantochè si decise a suggerimento d'un empirico di medicarla con ispirilo di _vino canforato: Questo rimedio avem:lo assai aggravato H male, l'ammalalo im pensierito <lell,' avvenire ebbe ri~orso ad una persona d·ell'arle t:h'e , riconosciutane la malignità, gli consigliò la reci'si.one. Dopo trascorsi an cota due mesi d'aspellazione, riparò egli io fi ne alla clinica .ai 2$ d' aprile 1831. Del volume d'una ·ghianda, il. tumore era di forma oblunga, coperL? nella sua parte esterna da ùna erosi.a nerastra e spessa, ~ovente dolente, duro nella base: comprendeva la parte media ed un còtale poco della parte sinislr,l del labbro e mandava al basso verso il mento lln pedicciùolo duro a guisa ,di funicella. Sane erano le~ghiandole vicine. Nel primo giorno del mese di maggio si recise la p·artc alTella cen un' inci~ sione compos~a a V, si legò l'arteria coronaria sinistra e si rioni la ·r-erila con la sul1;1ra al[orcigliata. L'operazione non fu conseguitala da alcuu accidente; si lev'Ò la sutura com'al solito; s'eslrnsse il node della legatura dcll:arteria coron·aria sinistra tirahdo al sesLo giqroo il capo del filo che era ~Lato tc1gli11to a distanza del nodo e la guadgione era comP.iula ai 14 dello, stesso mese di .maggio (ossel'va-

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zionecompilata dal signor doLLorc Borrigliòne, già distinto medico di reggimento}. Oss.9.Doroenico lluffello: anni 27: contadino: nato da genitori sani: temperamento sanguigno: costilu'lione robusta: stato sempre sano. Su il principio di febbraio4 83i gli spuntò una piccola pustola su il lato sinislro dei labbro inferi ore. A.vendola di con tinuo irritala con le unghie, con cibi e con bevande stimolanti e con l'espo rsi ad altre potenze aocive, quelle pustola crebbe nello spazio di tre mesi .così che stimò egli rlparar alla Clinica nel mese di maggio dello stesso anno. Offrinsi un lumorello del volume d'un grosso fagiuolo, ulcerato nel çentro, di volta in volta preso da dolori cocenti e lancinanti, di base piullosto sottile, ag- · gettato quasi lutto quanto oltre al margine libero del labbro, riYolto più su l'innanzi che in dietro e separan\e un pus di buona natura. Si volle lenlare se, in grazia della sua recente origine, dalla ristrellezza della s11a base e della robustezza dell'ammalalo, fosse riescilo a guarigrone con i soli mezzi disinHammanti locali, compr.ese tre applicazioni di mignalle, e con leggieri rivellenti cutanei ed intestinali, ma da questi mezzi non altro s'oltenoe fu orcbè una diminuzioue dei dolori e della Tivacilà del male. Ondechè, avvisand'alla pochezza del medesimo, si preie il parlito di farla presto lioila .con la sua recisione otizzontale mediante forhi èi curre. Di fallo nel corso di qualtordici f!.iorni era ogli guari\o ed in. caso di rimpatriare. Essendosi l'operato ripresenfalo un :rnno appresso alfa Clinica, vedemmo che non del lnllo cancellalo era quel piccolo avvallamento del labbro cbe avanzò alla recisione del male. Cotest'imperfezione era però poco di cosa (osservazione scti lla dal citalo si·gnor doLlore Meli no). Oss. w. l)omenico Abba: anni i 5: contadino: Lemperamenlo sanguigno squisi to: costi tuzione robusta : .abito cutaneo_: staio in età d'anni 35 guarito di pleurilide. Nel mese di sellembr~ 48:30 glt si manifestò una picc(}la pustola su il· labbro inferiore in un punto medio tra la commetlilura lahbiale destra e la parte mediana e distante cinque linee circa dàl' margine libero, di coioni bir.ucastro ed indolente, la q11alc,.negleLLa aoii inviperita dal mal vezio di sch iantarla continuo con l'unghia, èrebbe di mole, s'allargb, degenerò assumendo l'aspetlo d'ulcera di rea natura e s'associò ad ingrossameotò d'una ghiandola sollornasccllare del lalo corrispondente. Fu a!!dr accettato nella clinica ai 9 di febbraio 4831. Il tubercolo ulceralo s'estenrlevadalla parte media del labbro infr•riore sìo alla distanza di due linee dalla commettitura labbialc destra .s'esJ.endeva pur all'allo _fin ,tll a parte libera del labbro ed al basso quasi sin al men lo: il labbro n'era compreso in tulla. la s~a spessezia ed era du~o seoza offrire la vera durezza


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s~irrosa: l'ulcerazione ne .occupava la buona melà,e~a di mente ~rpetica,; s'ebbe ricorso all'uso dei bagni generali . su,perficie irregolare, ·frastagliata e di colore dove rosso- · d'acq·ua tiépìda, di sostanze molliLìve e torpenti locali ed pallido. dove biancastro, separav,a un pus ch,e· non poteva all'arnminìstr~zione delle pillole èlel Plum!Uer. Con quedirsi di·calliva natura, non ·doleva .fuorchè cli no~te ed il sti meu.i impiegati per il çorso ·d\in mese, aggiuntav·i la -0.olore .consisteva in un coiiore intercalato da le.,ggiere opportuna' regola di vitto,- non solo cessò ìl iesl~ detto lrafillure : eravi una ghiandola soltomascellare aestra stato iperemico-flogistico a~iluale, ma rnigliorò assai la dura, del volume c1:un uovo di piccione, mobile. alquanto condizione-dell'ulcera ed il tubercùl1:1 che ,aveva a base dqlorosa alla press.ione con .calore innaturale dei tessuti riruase molto circosorillo, anzi co~ì circoscritto che s'aveva circostanli e con•u,n cordoncino durello che .dalla medequalche probabll ità di vincei-0 del tutto med.iantc la consima s'estendev·a fin al tùrnoreJabbiale, sì i tessuti affetlì tinuazìo-n e dello s'tèsso metodo. Se non che si prese il e sì · i circostanti eran in un,( còndiiione eretlismale. partito di recidere la residua patte del male cdn·un'iocìLe -buone condizioni dell'ammalato, lé{recente. orìgìn~ siva com.pos~a a V di. cui l'apice era.rivolto in allo verso del male, ìl difetto di durezza scirrosa e di vivi dolori lanla gota destra, e cì9 non tanto -p~rchè l'ammalato chiecinanti, l'aspe~to dell'ulcera. tolto c'indqceva a cre~ere dev.a da quaiclle tempo l'op!'lrazione con n:iassinÌa instanza che si. lratLasse di rnalalLia avente solamerite-T a_s'pello ·ma il'E:.r preoccuparne, quesla affi;etlando,. la nostalgia di ' delle cancerose od al più d'un ulcera cancerosa dì non cui comivci,av~no. già a manifestàrsi 1n esso lui alcuni !lemqlign~ ind&le. Qoell'essere la ghiandola syttoma~ceHare gni. NµJ la fuvvi di no'le\'olè nell'alto operalìvo, salvochè uniforme, globosa, al"qua~to dplorosa ,,mobile e calda in~i dovette prolungare le incisioni alquanto verso la fossa djcava abbastanza la sua ~atura simpatica é!nziqhè sjntocanina destra ed ailacciare l'ar.leria. ·coronaria superiore matica. Si, decìse quindi di ricorrer ai mez'.4i anliflogi,destra- Riuì1iti con la soli là _suturaiatlorpìglìala. 'ì margini slidi loèalÌ 0ioè alle applicaz,ioiri di mignatte iterate e resi risaldarono presto e seox'alénn .ic~idente, cosi che I' o., iterate. ,ai calaplasmi, mollilivi e torpenti, Qqn dimenli-., pcra:to pdtè rimpatriare·quindJci giorni dopo f'.Òperazio ne. cando né\ tempo s~esso l'uso interno della cipot'a ad alSì incontrò nell'esame della parte reci,~a.<iLsuo centro corte dosi, I' opp,orl1,rna regola di• villo e simili, e di lasciare roso dalla cute alja mucosa~i margini cutanei duri e lar. portare gli eventi dal tempo . Si sperava che, s.e q_u~l meda.rei; unaghiandolelia del volume d'un pisello d<>generala; todo non avesse vinto del \ulto la malattia, l'avrnh'be per deg~nerala la ceilulàrEJ circondavte i tessu,ti muscolari; in lo. meno assottigliala e ridotta a semplici là e non sarebbe questi tessuti muscolari stessi', bench~ alquanto duri e .di stata, più tardi preclusa la via all;opel'i:\zion,e. L'evento colore biancastro, si scopriva al}cora la dJrezioQe primioltrepassò la nostra aspettazione, giacchè, COll i citali tiva dtlle fibre (osservazione scritta dal' Dottore Ghersi, me~zi, aggiunti in fine della cura. l' applicazione di due, già distinto professore ~ell' U.ni·v~rsilà. di C,i.gliari, di cu·i vesèieatorìi ai bracci, s'ebbe nel· corso d'un -mese la sodrimpiangiamo tuttora la pr~.-nat ura morte). disfazione di ,,edere def luLto SVàbito,, insieme con J'ìnta-;Osserv .. 112. Tommaso Abba: anni 75: abito cutane.o: cosament_o g9iiJ nd9lar~ sottomascellare, lo stesso tumore stituzione debole: afflitto dalla rùìseria è) macilenlissimo : labbi al e· (osservazione scritta dal già· citatodottore Borri-· ~on sla.to mai travaglialo da alcuna' mahtllia ,di rilievo. glione). · Su i 63 ,anni comiìiciò a provar ,e provò d'allor in poi ' Oss. anni '1 ti : contadi~o: tempe, H ~- Michefe'Rosso: , ' sempre un'insolita prurigine cori un i'nle'rcorren le comramenlo s·anguigno a base venos.a: costituzione piull.oparir e scomparire di m,acchie su la. p'_elle, ass_ocialo a . sto ·robnstà: 'nato _da parenti ~.ani: abito cutaneo; stato al co<.iore talvol\a insdpporlanile d·ella rnede~inri a cui non dodicesimo anno dèlla sua v,ta tocco da eruiione- crostosa badò egli mc1;i. 'Nel sessantesimo,sest' anno fu. collo da vivo al cap;O che non iscornparve fuorchè all'evoluzione della dolore nel labbro inferiore in .prossimitfl. d,ella comm~t~ipubertà, ed al trentesimo da pleuritide vinta con oppor- . tura sinistra, poco sl(rnte conseguitr1to da u1ia pu~tola del ' tuno metodo: da più lustri affetLo da le~La flogosi impetivolume d'un pisello, accompagn(1ta da cocior'e f pr.udore ginosa. (lelle palpebre dell'occhio cleslro.. S'u i 60 anni fu alleroanti, oh' egli, senza puntd cangiare l'abituale suo colto da eruzione erpetica molto .ciréoscrillà su ìl lato tenore di -vi ta·, frega'\ia di continuo:·con ì diti e ·mor~icava 'sinisko del lahbrò superiore, éhe, negletta anzi spesso con i denlì. Vedendo poi'che il male p,r6grediva meditò I· irritata dalle u11ghie, nel e.orso di due anni trascorse su per alcuni mesi questa pustola, già riescita ad una lieve li lalo destro dello:stesso labbro dove gettò· più profonde screpolatura,, con orii~a éh~. s.eco ndo lui, , allizz.ava in , e .più maligne ridici , trasformandosi in un lubercolet.lo .. priPJa e poi' calmava il male: usb in seguilo· per qual<ihe Rimase qué_st~ sta,zion;lri-ç per alcuni · anni e poi si scretempo altri di sim.ilcrismacìbreì medìcamt'.nlosi ed in fine polò offrendo nel su<) ro?.,zzo un'ulcera dì colore biancétricorsè ad una persona del 'a rte chè gli pres-crisse l'applica... stro, circondala <la margini• rilev.àti, auri. callosi .e djsuzio ne luqale .dèl vìtriolo chè l'a'mmalato·ha (oP,o due giorni guali, della circonferenza di dieci li!lee, la. quale, cllmesmesso per l'eccessivo dolore che n'emerse.e ritornò alle chè non distogliesse f amma,lato dalle sue ·oocupazio·oi, lo medicazi(}ili con l'6r1oa per il corso dì quattro mesi. DQpo · molestava però <li volla in volta con dolori pungenli' e ,i' quali ricorse, per consigl io d'un alt.ra persona .dell'ar,l;, lancinanti. all'applicazìo11 e locaJe clellacbinache poclii gìOrf\1 appres.so ç_osi fatto .era il suo slalo qu_aoclo riparò alla Clinica snfr;e altresì e non si cruçciò più di buono nè del! a pustola, ai ~ 7 di seUemb.re 483~ e si debb'aggìungere,ch'il"male, nè delle inaccbie, nè della prurigine delta pelle, e se ne oltr; -ali' essere mollo pross:mo alla cnmmellitura des'lra, stelle colle mani alla cintola Viven(Jo alla.gìornala per lo s'eslende.va anch'alquanto verso la fossa canioa:SiccÒme spazio di do{lici anni cioè sin al mese d' api,ile ·• 832 in eravi nella località ùrla condizione iperemico-11ogisiica cui la pustola la quale in quel luogo- intervallo di' lempo abituale e la condizione. morbosa primitìv(era evitl·ente_ non era nè aumèntata nè diminuita, s'irritò assai e prò•

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-~· un ammalalo colant' affralito nelle forze che poco tempo prima ci metteva in pensiero se avessimo o·no tlà operarlo, non poteva non recar una, qualche gr:ata sorpresa. Parll. per {:i ò J'ammaljl.lO il quale era d',uoa ~atur~ _tlura, _ro7ll.a · dalla clinica perfettamente ristilbililo su lo.scorcio del mese e tenac<>, stette, sperand.o nel tempo, sei· mes1 in CMl ~,\Uo di marzo di d~ll' artnQ (ossetvaiione ~c_rilta ·<,lai signQrestato e poi, incalzatq dal dolort\, ripatò alla c]1!llca a1 2~ dottore B<!udoino ). . di dicembre ,\ 832 essend' in questo slato: ul0era che si Oss'. B•. Antonio Cerulli: c<rntadino: anni 60: tempeestendeva dall' una al\' altra commessura e eh~ occupava ràmeolo sanguigòo: costituzione :atleti cd: abito culan-eo. quasi tutta la parte tibe~a del .labbro si dal lato,deHa p~ne Nél 'mese di gennaio 4sq2 gli si svolse su la metà del e sì da qu.ello òella ~iucosa, 1:teg,~l~r~, dura, ~op.erta ~a Ia'boro inferiore una piccola pustola che, neglella anzi ir~ ricresoimenli carnosi rossastri e d1v1s1 da scavi ò1 c~ilorn , 1 1ìta,ta, pres. e belbello ·iocrernento e lo costrinse a ricorrere gr\giaslro, ofl'ren{e io alcune sedi macchie. nere, i margini lilla Clinica ai· 2 di luglio ùi deti;auno. ,Era un hibercolo molto elevali, duri e rovesciali, una bas.e d_uretla ma. sqlcanceroso del volume d1una piccola tloce,.òcçupa·nte il terzo • tile e provocaote a vicenda ~olori lancinanli1cociore, pruniedio del labbro inferiore :per lu~ta la·~u,i spessezza eq un rito e sensazioni d'insolito calore; cule secc;a, ·squa,pocsa, t_erzo della sua allezza, in gran<le-parte , aggettato oltr' al grinzosa, pruriginosa; flogosi abituale delle congiunLive piano del margine libero dei labbro, duro nella base ed palpebrali: ghiandoJe meibomiane. tumide e st'>paranti ;ibi~ offrente uella sua -sommità un' ulcera di color~ Jivido-~et.ualmenle un umore viseidQ. Tratta vasi qui evidentemente raslro e coperta cli schian.zc che era sede d'.intercorrenti d'un'ul-cera a base erpetica.che, per la neg1igenza e per dolori lancinanti . .L'ammalato essend'iocalza~o qa urg.enli la diùlurna irritazione, .aveva:assunli alcuni caratteri delle bisogni di famiglia è li <Ì'~ essendovj per altra parte aie.una affezioni cancerese. Fu di ciò un'ulteriore pron l'avere. t ~omplicazione si reci.sé tre 'giorni d·opo fa sua entrala il veduto che con l'uso dei cata,pJasrni mo.11ilivi s,u la località I tumore con un'inéisior. i e composta i V e poi si ri1rnifono i e della dulcamara e salsapariglia internamente cessarono margini con la sulurafatlorèigl iata. Néss-un arcitlente dopo. nel corso d'un mese-i dolori lancin~nlì, scemarono la e guarigio1,1e eompiuta cosi ta,pida ,che l'o\ l'operazio(le :prurigine della pelle €d i cociori dell'u\_cera, offr~rrdpsi 1 pe_rato fu in grado di rimpatriare dieci gior'fli ar,pre!ìso questa mf' n irregolare e di ~colore tendente al rosso. Si f ciop ai ~ 4del clett. o mese di luglio (osservazio né sorilla sarebb' irìsistito più lungo lempo neJI' uso d.i quesli mez.zi ma il'guasto dei tess.ulì era Lroppo grande e Lr_oppo r.adi-· t dal signor dottore Perpetuo Villavecthia il qual eserpe 1' arte in S~leq> sua patria con· un successo degno il' . elocalo perchè sì po Lesse avere fòntlata speranza f incruenta , I , • guarigione radicale. Ondeèliè, dopo ridollo il male a più 1 gio), angusli confini ed a maggiore semplicità, si doveu:C .vol- j - Oss. 4 ta. Marco Fassioo ~ anni 27: còntadino dal volto interriato e smorto,: temperamento sanguigrJQ'.-li11fatico gere l'animo all'operazione. Si pensò se, levando via t.ulla erellile: costiluti.one gracile:. statq sempre !ìano. Su i' la parte magagnata, fosse stata cosa prudente.colmar il l'et i-22 ano.i gli si manifestç1ron-o rti firi mavera alc,qne screpoduo vano con la cheiloplastia, ma, messo a éakolo il tenue lalore su il marg1;;·e' 1i'ner:o . _çl;l la~lno inferi; r~ per cui grado di resistenza del!' amn:i<})alo il qual era estenualo l'epidermide ·s'àh:ava in isquarue. ·Nel lorle cagiorfò , egli -ed emaciato a guisa di s,r,euro, si smise l'idea della cheiìo uo µunlo una f)iceola ,calter.itura la q,vP.-le si coperse dì loplastia per ìl fonqato limore ch'i lembi auloplastici oon sailguc convarliLosj a cròsl·a.-.Nella se,(lé 'tfj que,s,la crosta, potessero conservarsi in -yila , _aggiunta anctir'a la considela quale più vo llé si fi·produsse ed .alfrett.ante fu sier.pata, · razione della fav orevole· opp-0-l'lu-BÌlà ·che· ~· 9ffriva per 1 con i.J tempo una piccola ulcera al'quanto lusi m~nifestò fa1 e t~ccare con mano alla scuoia qua1ùa sia l' i ffi cacia e dura nella b-ase. lndife,ia rlaili ·stimoli rida, profonda della nalura, r. s' ahbracc'i ò il partito d'i. recidere solal]Jente' ·i · e ~t~r_ ni e spesso graffiata, quèst'ulcera nel oors~' ctì qilasi tulla la parlé anrmalala; 11 e,h.e fu eseguito avantl la scuola c·inqde anni s· al'largò è diventò così ri<lo;Ltevole ~chè obsu i primi gicrni di frbbr.aio t 833.. Nel.I' at1,o operativo \1(1:mwalato fu collo da sincope éhe SV'an1 nello spazin d:o n.a- , bligè> .'l'animàlato a ricorrec all·a <::!Inica iii 26 lii giuo-no 0 del 4$33. 11 ~umore ul.ccr'atq occupava il terzo ,medio ed men' avemaria. S' allaccin.rono le-arterie ·.coronarià destra un tratto della pa·rt1ninislra dèl lab-bro ed offrivttj caed un·-ramo <'le Ila dentale inferiore pu'rn tlalla parte destra ratteri distintivi d'un oancroidc co/1 mislura di sosta11Ìa e si coperse la ferita con u11 blando unguenlo. Sette ore· cancro-scicrcsa e midollare, ·e con carni fu~g-01,e ~ appresso ins~rse emorra~ia-dal\' arlerfa f; OrooarÙl sinistra rcU•\ disuguaglianza e durezza dei 111-a,gi ni e rjcorrenli che Ju con la s-emplice compressione rist<1gnata.-Da quel momenlo non flivv\ più alcun accidente di rilièv9 e J·a so- , ! do lori lan.cinaoli. Per l\ità d.eW ammalalo, pér la lenta luzione cli continui1à rierni nel co'rso d'u n mese alla l'oua' evoluzione · del male e per quel ·suo esordio da scll'epola' .'> , tura, poteva credersi che !'-organismo dell' a.m malato arigione. Fu ui ,grala s prpresa a luHa la scuola Il vedere vesse poca predjsposizioue,ad un vizio di tale natura e che che la eica1rice, a mano che si form ava, tir.ava al\' in s(1 l'alterazione morbos~ nell'a più ~rande parte {oi;se da deverso le ~eng-ive il ma,rgine inferiore de'lla ferila, cosiabè ritar.$i <l'a\la negligenza e dalla frequente aiiorle éli posa]'! questo al lor() pi ano o, resosi quivi aderen\e alla tenze 6steri.ori irritanli . Oòdeèhè s'aveva !a -speranza, membrana che le copre, assuuse le apparenze d'un labbro fondala anche su J'osservazio,{c d'analoghi casi , che con na.turale, .s.0Ltilr 1 rudimenlàle al quanto acca'rto·cci,ito ed gli opportuni mezzi incrue_nii si- fosse potuto. non ½iàviò.:internamente coperto ·da l~na listarel\a di merribrana mu'- ;. c~re del.ll;lllO, ·ma per lo meno assolligliar il male locale. eosa che , ·a modo di piccola faH:la, sì proluno-aya dall'una 1 0 S:·11p µHcarono quindi a nu,do S\1 la piaga oatàplas'mi rpolall'altra c.ornm e1ti tura labbìale . Quello .ch'e più monta, è litivi, slapplicarono· altr,e.s·1 ai bracci due vescicatorii, sì c~e. per queslo r~ctirneulo di. lab bro era impedìtci lo :,li\licon.siglrò .un'opportuna regoJa di yil\o, frequen'U medicac1d10 della saliva. Per'\ edtà un così bel risuitainenlo in Tocò fieri dolori e la sua uloer.a s'allargò in modo che -0coupaTa quasi tutL' il lal>bro infer,o,r.e. Non . jsbigoltito

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:,:ioni e si somministrò internamente una piccola dose rli conomia vitale, molte operazionf dcl!a ,quale , m,algr,ado larlaro sol·ubile e sìmile. Dopo ·venticinq.ue giorni da que- ' gl'incon.testahili prog,r.essi della scienza, s.òno tuttora raT- . stà cura era"'i un sénsibile IIJ,igliotamento nell' ulcera di volte nelle tenebre,,·e;lasciano perciò lìh~rl) e vasto camp·o · cui le ·carni olfrivansi meno fungose e· meno dure ed i agli speculatori ed ai fabbricator,i di sisle~i. margini più regolari ed a1guanto ammollili; e questo miLo ·spirito di a'n·a)isi da èui è invasa la moderna meglioramento sì' rese · ,vie più apparente dopo la scarificadica famiglìa è certamente· lo'devolè~siccome quello che·può -zione dell'ul~era con la !ancella, tre volte ripetuta nel gui-dare alla conquista<limolti veri; 1ma n9n bisogna pèrò corso di cinque giorni. perdere di vista chG i nostri' m~zzi s,ono fi nili, e che p~r-· Collo in questo CQe.r.zo tempo l'ammalalo d&: febbri ìn· èiò La sentenza d:Or~zio Nec scire fas e$t omnia, si sof!e\ermitlenli le quali furono toslo v~nle oori i preparali cliiverà:sempre fra noi e gli atti essenziahnente vitali,. circa i' noidei, volle egli rin:ipalriare enello spazio di sedici giorni qualj. non 5Ì hanno e·n'On si avranno mai nozioni precise, ehe stelle fuori· dello spedale non solo smarr,i il vantaggio non,essendo,Ja vita, .checohè pretenda in contrario il doHo ottenuto nel tempo della cnra, ma l' ~1cera peggiorò. iDi quanto scellino Ma~endie, il semplice risullamento di a- · guisa che; rientral0, nella clinica su lo ,scorcio del mese· z1oni-.e di riazioni fisioo-chiinicbe, ma . siboen l'effetto di d'agosto, si vide che nessun'altra speranza di guarigione una· causa pa:rlicolare che le varie parli del corpo a laolo 1 rimaneva fuorchè uell'operaz.ione la quale fu da chi - uopo e con si miserabHecongegno disposle penetra, soo·r re. scrisse questa storia esegui là in presenzà della scqola ai pone io molo ed anima. i9 deldetlo mese d' agosto mediante qn'incisione comIl voler conside,rare l'organismo vivente come un oriposta a V 4i cui 'l'apice era rivolto al !alo sinistro del. uolo od altra macchina più. o meno perfetta e subordinata :mento, riunita di poi la ferit<!- ·con la sutura attorcigliata. alle leggi ii,CU·i obbedisce la materia gH ~ µn rinnegare La riazione consecutiva all'operatione tu mite e la gua- . ogni principio di S\!-Da filosofia, gli è un ridur t'.uomo 1tlle · rigi~ne compiuta e cos) rapida che l't;iperalo fu in grado proporzioni d'un aùloma, d'un ordi·gno -mectan'ico quadi rimpatriare ai 7 del mese -di ~ellembre eioè noye'giorlunque, che l'uom? potrebbe fare e disfare a suo piacini dopo. l'operazione (osservazione scritta dal testè citato mento. . ' ' . signor :Pollore. Perpetuo Villavecchia). Coe· tal un.o dei medi.ci del giorno non a,l>bia veduto neldelle 'i'avvjcendarsi .peli a sistole, della qiaslole del :cuore e a_rlerie fuorchè una' conseguenza dell'elasticità di quegli , organi, non t9glie che non siavi realmente nella funzione . della_~irct;ilazione come pure in Lulte le àllre che si esercì- · lano nell'anìrna'le economj:a, un quid 'd'essenzialmenle vitaie, che sfugge ai nostrh mez.zi ·d 1Judagirie,. e che nulla ha di comune colle prqprietà· dalla scien.za assegnale ai" Dellct prob~bile cagione del coloram~·nto ·àzzurro delle 11 corpi che non godOM dèlla vita. . . membiane sier.pse in alcunç 'ma.latt,ie. . · · · : . -La natura, come là ,religione, ha i suoi misteri che vogliono .essere am!Jlessi e rtspellati, Là medicina, con:ie la. (Considerazioni espo.ste d!)I ~édico div. Cav.',Manayra alt' a-. teologia, risale dagli· effei'li .alle cause: hanno 'forse da ·dunaò1:a dei 1.6 di dicembre n~lìo spedale: ~ilitar~ di Cagliari, negar queste, solo perthè· non possiamo ahbastanza'.comfisifpat~logici)., precedulì da.. alcani ri~essi. . . ... prenderle chiarame.nle od indovinarn~ \.' origin~ ?:.. Sarà egli per avveqlura. un delitto, di lesa logica il dire che il . , Qnor_evoli CoÌleghi principio vitale è ;quello· <l.a Ciji proceaono luHi gli alti In, mancanza di" !_avori di-:ma.ggi~r momenl~ ,e di sto- deU'o-rg-anh'mo vivènle, p~r l'unico m·oti:v'O .che nop siam~ rie relative ai'morhi che in .qu_~sti ullimi mesi ~'ebbero a pe~anco pervenuLi':°a ~ape~e dove.risieda ,e da chi· si.a cotqrare in quesr ospedale, pepiJe~teltenìi .di parlarfi pr,eve. _stilnito siffatto pri_ocipio? men~e cf una.malattia polmooal~. notevole sopratuHo pèr Se s'avesse da ripudià'r l'esìs.lenza di'lulle le cause i sucii'13siti., da me -osservata @r son tre anni; e nicbiaqid.- . delle qu'al,i ci cadono ogni di sollo ai seìrii 'gli effetti, senia tam(afla mente ~alJa ·necròstoyia. di i.eri'. poterci reridere' ragiòne dell'espenza ~-d,ella. modalità, di Forsan et haèc oliiii,. memiiiisse juvabit, credo potervi di re esse, lroppe ·Cose.s'avrebbero per noi a negare, e le mecol éigno manlo__yano; impèrciQccJiè· la· medicina si gjovi diche_.disQipline,.lùngi d~I coSLilOire un· corpo di scienza più di :falli l'.acco'!Li· al ,lettò ·déll'inferm<Ì e ' ~elle sale ana- " metodiéa e ragionàta, n?n sarebbero èhe var11~ simulac_ro toriiicb_e, per- quanto ·sempl'ici 'e poco interessanti sem· e mole ir1digesla d',insulse e sterili supposizi,oor. _,brino ,<!, prima vista. che dellepi:ù h.ri'llanli e speciose teo- · Tutti i medici ·cohoscooo~la ma!atlia itui fa dato il-no- . r,ie inventale nel sileQzio del gabincllo,. come ne fan fede ~e 'di'.(:holera: ' ltiLti a-mmeUo'no la presenr.a d'un ag~nte 1è bper'e cl1Ippòcrç1te è di Qàgl i~i . le qu.a.li, ~e~o~è appog- morbòso sui genei·is da cui ~ola-I malo'r.e .lrne origine; nes-. giate sulla ~rigorosa osseri~aiione di _feno1plini -~~orbasi , suno. però , a èlis1fo1to · degli sltì dif ind~fr.Ù;si, a cui tanti. re;;isleLtero a secoli; ç3e,ntre \1 o'immensa·farràggi ne di dotvalenl.i, ed oculatissimi cullori dell'arte salutàre alle~ero trine m~d iche, frult.o più di fe,rvida;iriÌmagina:zione'ch e ai da ci-rea: quaran.l'aiÌni :heÌl'illurninatissim·a Ìl-Qs lra Euq>pa, accurato giudizio, andò sepolia ff(lll'obb li8 o .sòpravisse rius··cì a delerminàre~qual sia comé .si cÒmporti siffatto soÙaniq per ri.r testimonianza dellf, aberrazioni a coi conagente morboso. Uno iie f~ dipendere_lo svolgim~nlo dalduce la smania di ric·orrere aHe aslraziòni· ed . alle sotti.I' eçcesso d'ozono nell'aria a'Lmosferica ·(sclumbein; Boechel),, gliezze metafisiche, o:nde spiegare q\tail~o'.s~ecede nell',ee adduc.e ricerche ed e_sper:imenti a. conforto della sÙ::1 o-.

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pinione: l'allro (Iohaum) appoggialo a ~on minor copia di dati e di Lenlativi sostiene al contrario che alla -man- . canza dell'ozono deve altribuirsi l'apparizione delcholera !l mezzo a qucslll od a quel c~otro .d( popolazio~e ' L'Accademia di Medicina d1 Par1g1 aveva poc anzi sot.,. t'occbi un esempio eloquentissimo. de~li oppos~i r~sullamenli a cui ponno cood~~re 1:ans1~ .d•. ~ullo c~uanre rer via sperimentale, e1o sp1r1lo d a_nahs., c~e.pr~.51~cl~ ali mLtrpretaziooe d'alcun i, se non d1 lul~1 g~, all~ v1.la,h .. 11.Beroard, fra le varie scoperte d1 cui arr1ch1 I od1ern~ fisiologid, pubblicava, non è gcan tempo , qu.ella d~ lui falla intorno all'uso del sugo pancreatico, che dietro ripetali esperimenti riconobbe, o credette riconoscer~, essere. . destinato ad emulsionàre le materi~ grasse, acc1ò favo- . , rirne l'assorbimento. 1 signori Figuier, Colin e Berard pretendono. in vece che le esperienze da essi istituite nello scòpo rii cohslatare i fatti dal premenlovato fisiologo allegali li con vin-. sero dell'inutilità del sugo pancreatico per l'eroulsi,ùnamenlo delle materie grasse, il quale ha l11og9 anche quando, stabilila la fislola del condotto pancreatico, l'umore che questo ha per offioio di portare nel duodeno vien versalo fuor dell'addome. · Qual.conclusione equale insegnamento tirar da una si manifesta coQtraddizione a cui sono arrivati uomini e.gualmenle stimabili per amor di i'iMuirsj e <l'istruire altrui, per ingegno e per probità scientifica? La conclusione e l'insegnaipento che ne sg1>rgano sono.a parer mio, che a natura cu·stodisce gelosamente certi suoi intimi ~egreti e che nemmeno la lortui:a vale a strapparveli, che gli organi vivenLi0oon sono strumenti di fisica o di chimica ; perchè s'abbia ad esigere che le varie operazioni c~e vi succedono si compiano nel modo che si nota negli utensili summenlpvati; che molle e molle ecatombe si raran no àncora inutilmente prima che i fonomeni della vita diven- , lino patenti per noi, essendo des.lino della medesima di progre.dire lentamente e brancolando, e d'ignorare probabilmente in eterno cerl11 verità, fl,ffinchè la ·superbia della creatura s'urni\ii dinanzi alla s1pienza del creatore. Penetralo dì siffatte idee, e profondamente convin to dell-e vanità delle chimiche' esplorazioni per 'tutto que Ilo che riguarda il principio \'ilale, il sagacissimo Giusti scriveva al me.dico Ghinozzi que'laulo filosofici versi~ • Forse i chimici sanno Dell'esser la sorgente ? Sanno come si volvt1 'Nell'animala poi ve

La sostanza dell'io ? E la

vita e

la

morte,

S,,greli alti d' Idqio, SoggiaccioGo alle Storte? •

t'

Ma tronchiamo l't quesp discorsi, che m'accorgo d'essermi lascia.l_o_tràscinare troppo luo'gi dal soggetto intorno al quale voleva pn un momrnlo lrallenere la. vostra altenzione, e teqio di aver abusato della vostra pazienza , alla quale m' è fort.a far nuovamente ètcorso, S'e pur vi deggio esporre la sopra annuziala mia o:;servazione. Nel cadavere da noi sollo posto ieri alle i ov.esligazion i 'anatomiche notammo, ollre a ragguardavevole raccolta di. siero nel[a cavi là della pleura, l'avvir.zirùenlo del polmone desiro, il quale a male stento riempiva il terzo del posto

che avrebbe dovuto ocC!opare dentro al loraee. L' invo-· lucro sieroso di questo polmone cosi atrofizzato avea acquistala una consistenza maggiore, ed appariva rugoso ed azzurrognolo , mentre il parenchima di dello organo era in tu\ta la sua estensione popolato di tubercoli, la eui serie veniva soltanto qua e là interrotta da cavernè più o meno 1,mpie rigurgilanLi di pus. La piit vistosa di queste ua siluala ,•erso l'estremità inferiore esleroa di esso polmone, il quale in grazia di silfalle lesion.i riusciva alT;\tlo impervie al fluido respirabile. La pleura costale d'ambo i tali tendeva al livido. li polmone sinistro abbenchè paonazzo scuro,crepilava benissimo sollo il lag\io e si mostrava sano. I due ventricoli del cuore coutenc~ano egualml;lnle poco &angue nera~tr.o. Quelli di' voi che con me assistelleri> ali' autopsia io discorso, avverlirono ·senu dubbio nepa cavità addomi nale copios<> versameolo sieroso, traccie di flògosi det .tubo gaslro-enlerico, infarcimento delle ghiandole m(•senteriche, e colorazioo_e bigio-azzurra del peritoneo che Lappez-za le. pareti, come di quello che fi.ssa, ravvolgendoli, gl i· organi dell'addome_ · Donde avvenisse un cotal cangiamento di colore nelle membrane sierose succitate, è qùanto m' ihgegnerò di spiegare, riferitovi prima il fa.Ho che, come accennai ia priucipio, la sezione di ieri mi richia(Jlava alla memoria _ Nel i.8·5i. sul finire di ottobre, entrava. nello ·spedale succursale di Pinerolo il soldato Tonda-Roc di Savoia. Cavalleria. Quel militare, nato nei dintorni d'A_lessandria da parenti sani e robusti, avea sortito dalla natura tem..peramenlo sanguigno-linfatico e costituzione piullosto vigorosa. Diceva d'aver sempre goduto di buona salale,. quantunque toccasse già il Sl!.O trentesimo anno, ed aggiungeva che da quindici mesi circa s'era sentilo a JnOlestare ad intervalli da tosse piuttosto gagliarda, accompagnata d~ brucfore e da dolori alla regione toracica, bruciore e dolore che ora parevano aver sede nel polmone destro, ora nel sinistro, e da spuli qualche volte striali di sangue, il più sovente gialli , o giallo-verclaslri. Con tutt.o ciò egli avea continualo a far il suo servizio, nè s'era curalo p,iù che lanlo di quei per allro gravi e minacciosi: sintomi che avrebbero messo lo spavento nell' anime. di chiunque fosse slato meno apatico o meno stoico <l' e~so. Tal quale s'o!Triva c.l mio esame. quel!' uomo present-ava l'aspetto d'un tisico ali' uHimo periodo. Le pupille eran l1ire11ti. lurchioiccia la scl1>rolica, scarne le pomell-e. pallido-scura e srn unla la faccia, la P,elle calda ed arida. la respiraiione breve, difficile, ranlolosa, il polso esile.. frequè.nlissimo però ed intcrmillenle; le membra marasmaliclif'. La percu3s1one rivelava un asi:oluta mancanza di sonorità lungo lullo il polmone sinistro, ed ottusità io cnrrispondenza dei due lenì inferi ori drl polmone ,destro_ Col nwu.o detl'auscullazione si percepiva un rantolo a,, grosse bolle uella parte superior'e di qu~sl' organo, e lralfo tratto un rumore di raspa accompag11a10 da sibilo e da: gorgoglio verso la base del med·esiruo: a sinistra l1oreccbi01 non raccogliera suono di sorta. In presenza dei sintomi surriferiti e dei segni forniti ~ai due me·zzi di diagnoi;i Òr' Mceunali, credetti ad tllli epalizzazione completa del polmone sinistro, oonchè ad alleroz,ione deJla slessa ualura ne' due terzi io!eriorj del


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~'I) -

Se le particelle colora.ntì contenute nella radice della robbia, frammisla per qualc}te tempo agli clementi degli !fusioni purulente di lubereoli. animali, valgono a lingern() in rosso persino le ossa, non La prognosi, come .ben polele immaginan'i, non mi si s'ha da lrov,1r ripugnante ·cbe il sangue privo di ossigeno, affacciòarlor1Ja dei colori ùella sper<1,11za . lull'al conlrario; in grazia d'incomplela ema!osi per difetlo deglì orr;a.ni a e predissi prossima assai la morte del soggetto. cui si importanti' funzioni inçoinbe, comunichi alle parti La cura stimai duverla limitare alt' uso <li qualche bi· che se la al1similaoo quello stesso colqre ond' è forbila oiucilaginosa ed all'àppli cazio11e d'un vescicanle alla ~ nita. parte des~ra del torace: aeco rdai un qu<1rlo dì pollo t>d li Lrasm.utamento incomple to del sangue venoso in san011a zuppa ot"l laue, per màll lenere le.foi:ze (l()ll'ammala-to non potrà :rorse manifestarsi cogli stessi efgue arlerioso sen2a aggra varglì soverchia mente lo stomaco, e gli raefelli che suol produrre il mescolame11lo delle due vari'et~ comandai di giacer Sl'mpre supino, o per lo meno..di non di sangue circolante nei noslri vasi, vogliam dire colla corica.mi 'che sul fianc <> sinistro. cianosi? Cerlo lo può: ed in tal caso oltre le condizioni Durò lo sventuralo n giC>rni in quella condi1.iooe; il palologich.e ai;segnalo dagli aulori come causa di quesla 48° all'ora della visìt!l pomer icliana, l'infermiere scossolo ullirna affezione. e consistenti nel non obliteramenlo del per asseltargli il l'ello, s'accorse che era mor10. Un'ora foro di Bolallo, nella permcnbililà deJ canale arterioso ; prima chiaccherava Lranqoillamenle coi compagni che di nel cuore folto conio quello dei .pesci, d'un sol ventrièòlo nulla so3petlando lo ~:red.evano ..addoro.rnnlalo. Avvisato e fun' orecchielln sola; nel cuore, alla foggia di quello del1'acradulo, accorsi: lo trovai giace11te sul lato destro, de'rellili , formalo dj due orec-0ll.ielle e d'uo onico veoe r iconobbi che era. realmente cadavere. lricolo ; nella. mancanza lolale o parzialt~ del traverso :t'indQmani ne. prntioai la sezi,one. onde vedere quali ventricolare; ,teli.a comunicazione dell'orecchiella destra dissesti avesse pagionali cii ruor bo in qoell' orgauismo e col vcntric.olp ~i(lislro; nell'apertura delle duo orecchieLte .specialmenJe nei visceri del (Hlllo. nel YCnlricolo sinistro, da cui nascerebbe l'ac,rta forando 4-perla la cavi là toracica, rinvenni il mediastino anteriore e le pleure lìnli d' az~urro plumbeo, 11 polmone s.iil Lramelzo venlricolare,; nella origine dell'aorta, o del~ l'.arloria polmonaJe, comune ad ambedue i v~nlrieoli; nel uistro f<>rLemt1nLe aderente alla pleura cosLale ; la pleura. cambiamento d'origine dell'arteria polmonale e dell'aorta; polmona!e azzurrognola anch'essa era ronsiderevolmenle nella p.ro.veuien~a ·di enLrambi questi -vasi dallo stesso inspessita, ~d in luogo Jel parenchima dell'organo com·· ventricolo; nell'esistenza di due arterie polmonati, delle piutamenle.distrullo, racch1uc.l eva 'circa l11e litri di siero quali una sì poriercbbe al polmone, e I'allra si scarichenrdaslro, oel quale nuotava no varie appendici cellulose. rebbe sull'aorlil; ollre queste condiztoni palologiche, di11 polmone destro èra avyi,zzil(> ed atrofizz,~lo in parte, . ciamo noj, si dovrebbe fra le cagioni della cianosi comed io par{e conteneva grau numero di tubercoli suppuprPndere aocl1e l'jmperl'ella ossigenazione del sangue . rali: non v'era che la sommilà dél lobo superiore dove per viziò 5>rganìco ed illsufficienza de; polmoni. non si fosse pAr anco esleso il ma.le, e che potesse <làre passaggio ali' aria; il rimanente doveva da gran tempo · La colorazione azzurra dei tessuti da roe poc'anzi attribuila alla nuLrizione di q:uestì, ohe si fa con sangue essere impermeal)ile. - Il cuore piccolo, .Qacido, livido nero, invece di farsi con sangue rosso, fu diven;aroente ricettava nelle quu ttro :;:uc cavi là poco sangue nero, piceo. spiegata dagli autori che trallarono della cianosi . Corviincoagula!o. L' aorla i\l ,,ari drlla ve11,'l cava discendt>nte, sarl e Giutrac la fannò di pendere clul mescolarsi dol saonon conteneva che sangp,e in lutlo sil,!lile a quello os.gue arterioso e venoso; i siQno ri .Ferrus e Louis la spieservat,, nel cuore. Nell'addome nulla v'era gano coli' impe11i_rucnlo cousiderevole clella circola.zioue. , , . di straordinario, fuorchè l' i11grossarnento delle ghian,tole me:;enleric.he eù il colore Non mi arresterò a di$outere intorno al valore di queste d'indaco del peritunPo. diverse opinioni. Come gli Dei dPll' antichità, i me.dici li çranio, spac,cato esso pure, lascio scorgere illesi i visono som.pre divisi il'I due <:am pi, e si può ad pgni opisceri a Cui sérvn di sc-hermo; ma 1,\ sierolòa cerebrale, nione scientiCica applicare il famoso esamelrn. come la toracica e Fatldomin,de, era illividita. Colpito da t< Mulciber ìn Trojam, pro Troja slal>ai A1rnllò », e questa pll.rlicolarilà, '11()ili esaminar le l))éml>ra11e arlicolarj ciò per le ragioni da me addoUe in principio ,di qoesta mia cicalala. e la vaginale. e le Lrovai viola~ee. P ensaudo d~nd{} potesse Jiroc~dere si(foLto cawbiaQual corollario d'ona qnalche utiliUI. nella pratica è '{.llenlu Ji colùrc dello membrane sierose, mi parve lo si lecito di dedurre da quelle tlne osscf\ azioni anatomo-papolt•sse spiegare da chP. un polmone essendo inli.eram<'ole lologi<'he?-.. . . . dis<,rgau izza to, e l'altro non co11serva11do 111 islnlo fisiolo·Que~lo, ohe, se tìHtl non rui appongo, sommirlistrerà gico cùo una ima minima porzione insufficirnle ad ossiun nuovo criterio prr la diagnosi e la prognosi delle magenare c1111vr.nienterne11Le il sangu<', t., circvlazione, lale lattie dei polrooni: quale i;i operava aoc:1ra, si ftlc<Mt co11 i\anguc pre•sochè Nèlla flo gosi dei maggiori visceri respiralorii, lenla ed _prcl\am<'nte venoso, e pt>rciò le parli che se ne nutrivano acuta che sia, l'infos,:amento dclia pelle. µarticolarmeale acquistavano un color fos-co, dov,uLo all'eccesso ,di carbo- • di quella dello palpebre, e de.llç1 mucosa labbiale della nio 'in ess~'folrodpllo: queslo ro'lore ragion voleva che sclerolica s'avrà da considerare qual segno di pessimo fosse piìt sensibile in que' tessuti. che per ess<'re oaturalaugurio, siccome quello, che esprimendo la maooaoza I ' mente bianchi sollil1 e lra~paron li, si sco,sti1vano di piò nel sangue dpl principio che, per C(lcSJ f:wéJlare, lo rigener~ e ~ovitali'lia, inllica iruplicitamenleJ'occ!nsione delle dal loro modo ti' esst-r norm,1le, ed allraevano maggiormente lo sguardo del!• o~servatore. cellule polmon~li, é'd il pervertimento .a·una delle più.

-.ìacere congener~, c<,>n agghrn\a di caverne prodotte da


asseozial\ funzioni organiéhe~ perverliment~ c~e :sarebbe capace da per sè, ed astrazion fatta dei disord101 che '.o provocarono, acondur.re l'infermo al rnarasmo ed.a scavargli in breve termine la fossa.

PAR.T~ TERZA

esserestaloinvit~io dal Generar~ Coman~anle la so(lo-<li~isiona, militare ;1'compitar nna soc~infa refazfon~ s-o l' ~tlalmia. elle, domio~ .oer 15° reggimento fanleria, e~ a propor~e qaindi li mezzi prl1.filaltid giudicali più couvenien.li c1,d impedir~e là maggiore evo.luzfono. · • ' Da quindi lettu ra di co$ilfatla -sua rela~ione (l}, la qoale lldl'adonania tutta viene co.nsiderata qo:1le ona vera e precisa .monografia <lelt'o'ttalm.ia o~se-r va h1 1wllo spedale, ed un sincero, riassuntò di quanto cO<Jlro quo, l~ fu pmticato in via- prot:ilat.ticà 0 curativa.

Belazioné delle Uonferenze seient.ifi,dae ( MESE

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DICEMllRE.

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TOB:N.A.TA.~

Seguito del Rcsoconto·Clinico del 3° Trimestre 4851 nelle sezioni di èhirurgia, oftalmici e ve111wei dell' Os7Jedale Militare di Chamb,ery.

CAGLIARI. - t• ton,ata. In questo mezzo.furono no~inati :a ségretaro e vice-segretaro delle cùoferente jl medico di re~gimeolo dottore Laì ed il med ico d,i battaglione dottor e ~[m·aton: (del m edico d.i' Re#ime,vt•h i.ig. dottòre ·i:'i.1.uso, lrlto in 11na: Quindi l' aduo.anza si occurò.di rose relative al gab10etlo d1 Coi,fer,inza scientifica Jtel mese d'i. o ttoh1·i•.). lettura. · · ~· tornata. Il Presidente tratbiene l'adunanza sujla probabile (Coot.ina·i iuae, Pedi i 11 1,m~ri 41, 48, 49, 50, 2, 3 e 4 ) cagione del coloramento 'azzur1·0 d..elle membrane si.e1:ose iA alcune malattie; conshlerazioni quesle ctìe sono falle di pobblic~ Alcuni bulloni ganglionari ind .ò'lenli, 1\ scirrosi per data, ragi1me in questo medl!simo numero del giornale. antica; e ·due casi di Lue costituzionale, uno d.ei quali NIZZA. - 1• e ;ia: tornàta. Fu p~,: errore che si disse nel nuofferto dal foriere del { q reggimento Sa:voi,i V.... N.... enm.eto 5~ <lell' anno V di que:,;lo giornale non avere avuto· luogo trato all'ospedale per emormcsi cerebrale éon disturbi l' ollima conferenzà d.e( mese .di novel)'l bre; èrrore questo il gastrici, ~ nel quale là <liscrasia sifiliti ci:). aveva inv-aso il quale provenne dal nqn esserci in tempo pen•eouto, il ,processo verbale rélativo. alla' medesima. ;Da q_uauto o ra noi, possiamo riderma ap,p-alesand.osi con macchi·e ~upree su,lutto il corpo levare òa questo, e da q11 anto parimente rileviamo da quello massime a).la.fronte, guancie e parte anteriore, del torace. del 2 dt genuaio 1 che puhl,ljclrereroo a suo tempo, gli è nel mcae L'altro nel sergente del 6° fanteria P ....P .... manifesliilasi di! dicembre che l e conferenze ·non 11oteron6 avere kogo in con esostosi ·alla tibia, dolori orteocopi ed osteite ~lF osso cansà del cangiamento di guernigione. l\etlificato pertanto cotesto involontario errore, riepiloghefro ntale con cat:ie del medesimo. Gli · aHri casi di sifilide remo in brove quanto ebbe luogo in detta cooteren1.a dei 1'5 di terziaria si presentarono con tuberc,oli esulcerati a!l'an,o, nove,mbre, ed è 1° la ))resenlazione per parte del Presidente e , lib~ro essen(ÌO il reslantedell'organismo dà ognì molestia. l'approvaiione per pai:t~ deìl'.adunanza dell~ gestio11e eC'onoMv.erto per incidenza, che i fenorn eni teriiarii·. mi. venmica del gabine1lo di lettura pe r l'anno 185'1; 2° un discorso nei:o pres·en.Lali quasi Lutt, da b1;1.s'si uffi01ali , i quali podel signor !>residente.io ringrazìameolo 'all'Ìntellig~nte· operosità pres1ata nel servizio \lai' medici da cu'i per cambio cli guertendo 1:neglio . eludere la vigilan1,a dei medici di quarl.. nigìone doveva separarsi ; sepa1..aziooe 1;be il medesimo dice tic re, per senlimenlo di falsò ·pu\io re sogliono celaie le. iacrescev.oli~sima {!Or i \'in coli di stima e· d'amicizia onde furono loro malallie fino· à che ,gli ineo modi essendo inlollerab'ilt costautemeute uni ti., e non altriìneote temperala fuorcbè.della 9 col s(irvizio' . ricorrono assai tardi al le cute <lel médico, ·Speranza ò' noa n(m lontana riuniorn•; 3 ll:I risP.OS!a data 4al medico di reggime\llO doUò,re Alforno, il quale all'erma )ion quando cioè il virus eli'be già Lempo di intaccare lollo credere poter in. miglior modo interpretare l'animo dei colleghi l'organismo. per ,c ui a1iche curala, e g1iarila perfelLamente suoi qu,mto con il r ingraziar il sis nor {'residente del Joshigliiero la localilà, vige pnr sempre il fon1ile vir-ulenlo' nella ~ommiato e con l' associarsi. al 'volo da qµes\i formato d'una com pagc organica, che p~ù lardi si appales·a. prossima rinuioìle, siccome la più giusta t-spressiooe d.e i sentiPrima di entrare a. discorrere de i vari lraltarnen ti cumenti . comuo.ì; 4° I.i lettura folla dal Prc!lidente di un,a breve storia di broncbio-polm.o nite stata ila lui curalà con pronto e rali vi .ch'io pl;!'!i In op 0 ra ìn ciasèh,edu~a del le fe~omefelice esìlò con il m et<•clo a{ttiffogls\jfo attivo e neglllivo .e con nologie succe11n all', mi occorre di premeHere, ,éhe non il larg{I asr, del tartaro stibialo di cui éncomia fa meravigliosa soglio arìottare un'gnica reg<J!a di cura 'in ogni caso, coeflica'cia in cosiffatto gi;J1ern di ma)allia; ail.1 qua le leHìlra fa m~.~bè idenlico per manifoslazio,n1~·, essend'q. in cii> delsass~guire moHCl saggi e ,r ifif s~ioÒi intorno alla dìag~osi, :prol'avviso del Dolt . . Baum·ès di Liouç, che le malattie vegnosi o decorso della !l'.!alaltia stessa; 5° fioalmeoJe l'esposizione falla dal dotto:re Alforno di due casi di sudore fetente ai piedi, neree richiedano un diverso tralla,menlo a ·seconda de~ riferibili a dùe inscritti ilei 10" f,rn1·eria da cui il medesimo climi, e d"elle -par.Licol.ari costituzioni individuali. çoodi~ vorrebbe de~urre <'he il migfior meno phr accertare la reaie ziorii igieniche, al)ìtudint ed ì'diosìncrasie d.ei's9ggetti, esistenza dì CQsilfalla i nl'~rmilà , èsimente d ~l militar e sen·j1,io, Ci!'CO·Slanz{') LUtlé Che più O meno favo.ri scono J'asso rbisfa quella .della notQrie.tà pubblica, e ciò perl"hè ·l' evolozìoue dell' infermilà in dfscorso è esserw.ialmeote collegala ciln a.n nienlo del pus, la sua elaborazìo ne nella, località e sua. grande esercizio fisico. NOVARA. - 1a tornata. - · Il Presidente, facendo rimarcare coroo da più.mosi'da che l'ot(qlmia bellica 11ops'era più ùsser~ vàta nello spedclle, si manifestò dì b~l nuovo in modo, straordi~1ario dopò clrc prese stanza in Novara i I 15° ref!gimento fanteria il ~uale era stato bersaglialo da cosifi'.1t \a ma 1atlia io Alessandria sua ultima guernigione, osserva all' adà!>anza il desiderio d'.occoparsi, siccome in fatti si o.;cupa diffusamente della malattia io discorso. . ' ~e tornata. Lo stesso signor Presidente notifica all'adunanza

ùiffusìone.

~ço11iit1ua).

( l) Fra -non molta pubblicf.ere140 ,otesta rela'zione.

· LA RED.i.ZIONII,. Il Uiretlore Dott. càv. ,\RELLA, Med . Div-

· Il Vice Direttore resp·o11s. oòt1 • MANTEr.u, Me-d. di.Bat. Tip. Subalpina d iAJrrtiao

e cofr•.


·. DEL. ~OVJ.MENTO DEGLI \MMALATI .

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l}dèllemalattie state cu1·ate neg-H'SpedaU Divisionali'e Succursali ·nnitari di ·Terra nel quarto trimestre 4 85 7. ·. ,_..,,

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GENERE DI MALATTIA

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Ottalroia · Por~lenta .. ·

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Di.abete . . . ... , .

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Apopfessia . . . . . , . . . . . . \ Idrofobià . . . . . .. . . . t. : • .. · I Tabe .- . . • _. .- . . . . . . . . . Tmcbezza polmonare. . • . . . . Scoi"boto . . . . . . . . . . •\ ·. . Scrofola . . . . . -·. .. . < Scirrq o Cancro . _" . tdrotorace . I 'Ascit~. ~- • . . . . . . ., • Ana~ar·ca. • . • . . . . . • Vizi organici del cuore . 4

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Epilèssia. . .. A:sma . . • . ·. . . . . . . . . . . . Pàralisi in geoère . . . . . .' . . . A.maoros!,Ambliopiaamaoròtica. Emeralopia. . . . . . . . . . . •

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Uretrite. . . . . . . Jd. Blcnnorragica .. Orchite. Osteite

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Periostite.. • . Flemmone .. . . • , Paterepcio . , . . . . : Emormesi cerebrale , id. polmdnale ,Emorragie in genere ::: Sanguig_ni. Pneumonarragié .. ~

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Artrite Cistite

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Blennorragica ·.

,Bronchite . , . . . . . Pleuritè e l)ollilonile . Cardite e i>ericardUe . Angioite ,. Flebite . Aogio-Je~cite. . . . , . • N Parotite, Orecchioni • ' ~ t Sto~atHe, Gengi'Vi~e :i:i Angroa. • • . . • ,! Gastro-enterite' ::.. Rpatile . . . . ·~ Splenite. . . ·.' . ., Adenite. . . . . Reom1;1tismo

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Otite . .. . . . . . .. , · . •.. -

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· . . In genere . . · .. Per1od1~he Perniciose . . . . Encefalite. "Spinite ' . ,.

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GENER~ DI . MALATTIA

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GIORNALE DI MEDICINA lllllllTAUE. DEL CORPO SANITARIO DELL'ARllATA SAllDA

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.. anno e comincia col t O di genn. Si pubblica n!)I Luned(d·i ciasclìeduna .sellimana~, , . · ·ne non s1 riceve cb e per uu . . . . .. . I. associaz io . . ·.. .· ù' L 10 In l'ro vincia ed all'Estero franco di posta L.t l .S1 piiga per semcstr1an1Jc1pall. · 11 prozzo~'asso,ciaz1one m '.forino e · • · · ' · · ..

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~ mascellare destra ed anche la coronaria, si poterono ·ri\1e· manléner1i riuniti con la f nir i maro-ini . o ·della divisione , d. I' .

! 0 Dott. PECCO : Lezioni Orah del cnommd: Pr~ ' 1 en icon o 50 1., ancro labl>iale - "o Dolt PE1.uso: nrn~ni 1 e · J· I • 11. 1.t1 · di ·c,·iamhery. _ · 30 Dott. Jh• · • • • . chmco de lo S[!e, a e " FFio: !llalaltie ed operazioni dentali - - 4"R1'1sta dei Gior. ,

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Sott.,:Anto -

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PARTE PRHIA LEZIOl\TI ORA.LI lllL PUOFESSOUR COMMENDATORE JU,E.S SANDBO BHllBlll!I

trocciate dal Vott. PF.cco, lliçd. èu Reggimento ·

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CON ALCUNI UAPIDl SGUARDI SU J; !UALI CANCEROSI

OSSEll 1/AZlO~I

Osserv. ma. Gerolamo Alessio: contadino:t anni . 78: tcmperam·enlo sanguigno squisito: cosliluz'ione alJelica; manifesto abito cutaneo. Su i 77 anni gli comparve una papula sù la metà destra dd l-.:1bbrci' inferiore che, trascurata anz\ spesso i.rritata con le unghie, prese -un ·tale volume che fu ' e,g}i costretto ricorner alla ,élioica ai 3 cii mano 1836. Il male oècupava lQlt'il lato <leslro del Jab.,. hro ed una piccola par-te della guancia, ~ra ~e<le di frequenti dolori lancinanti, offriva il vero aspetto délle affezioni cancerose, s'estendeva àl basso fi n in vicinanza det mento, illese le ghiandole linfat.iche delle vicinanze, ed era compreso. da accidentale infiammazione piuUosto viva che.si dilfondeya airch; alle parlj circostanti ed associato ad un'eventuale .lieve bronchitide catarrale. Nel corso di nove giorni essendo cessata l'infiamma-i ione locale con l'uso dei çatap.lasmi e là bronchiale conl'amministrazione di sostan~c mucilaginose, del rip<;>~o e della buona ;regola di vitto, · si divenne a i 22 del detto m.ese alla recisione della parte all'elta1 e ciò in presenza della sc1.10la. L'estensione ·d_el male verso la guancia sin_istra esigette, oltr' ali' incisi·one composta a V con l'apice rivo!Lo. alla parte destra del mento, un'altra previa inci~ione orizzon~ tale che dalla commeLLituPa .,Jeslra si prolunga và verso la guancia sin'ollre al corso dell'arteria mascellare es terna eh~ rimase diYisa. La grand(~ breccia ehe ne tisultò, ric~ie_se ·altresì per éssere colmala che si facess& alquanto d1 dissecazione del margine destro della soluzione di coutinuilà conlrct la base de11a·mascella .. Legata poi l'arteria,

sutura allorcigliata. Nes?un é1çcidentè op6' operazione. • • • d ,.. · . h I' ·l t R,1p1da fu la riunione ella 1erita; se non e e .a-mm,l a o oon avendo, contro ogni divieto, conservato il silenzio ed avei:id'anche r,iù volle inlro'dotto il dito in bocc'a e fatto forza 1 contro· le ,pareli del suo orifizio per levare qualche, cosa i che lo solleticava, si ·sdrucj essa alquanto ve11so la èÒmmellitura . Ma nel cicelrizzare quella sdrucilur;:t si ridusse 1 ad un seno appena visibile e non puntçi difforme, cosl che fu egli in grado di ·rimpatriare deJ lùllo risa_nato ai !6 d'ap;iie (osservazione scritta d·al signor dottore Giu.sèpp'e !\lusso)._ . 1 !1 Oss. 16. Michele Colo,mbalo: anni• M: contadino: tem• • perament.o esageràlamen le sa ngmgno : cost1Luz10ne robl.(sla: abito cutaneo : sol.ilo far uso di sostanze stimo. lanli: stato dalla sua bassa· età sin ' al cinquantesimo~ 1 sepondo ~nni>, sòggetlo ad eruzioni . erp~Liche alle co~cie. 11occorrenti solam~nte nella fredda stagione e resesi da due aonj pi'ù miti. Nel mes·e di gennaio 4836, cinquan.., r lesimoquarl'anoo della sua vi~a j gli, si svolse su la metà del labbro inferiore una papula cbe nel corso d'_un mese · s'aperse e poi crebbe per gradi di volumf-; di , quisa che I inquieto su ìl suo a'vvenire, l'ammalato ebbe ricorso alla J Clinica ai 4 4- di settembre del dello anno. li tubercolo j era sede·di dolori lancinanti, occupava tutta la ~or~io,ne ! libera della parte media .del labbro inferiore, offriva.l)e.~fa / sua part~ uJcerata lul:ti· j caratteri det cancri ed era già· , f stato conseguitalo dalla tumiqezza d'una ghiand~_ la sot1 tomascellare dal lato deslru. che dalla sua mobilità, unifoi'-milà, recente origine, ' lémperatura maggiore dell' ordinario e morbosa sensibilifa alla prè,ssione·. doveva credersi auzi simpatica che sintomatica. Ci co.nferm.ò in quesropinio11e l'aver osservato che ~On ,il solo US.O d_i cata,plasrni. mollitivi il suo volume s·cemò ·più della metà nel breve spazio dl cinque gior.oi. ~ulla con\riodicando , la recisione del male, fu q uesta esegui~a in presenza della scuola ai 19 del dello mes'e con un'i:Ocisione· composta a V di cui i margini furono nel solito modo riuniti. Ne!ìsun accidente dopo l'operazione. La 'guarigione. fu così .rapida e èompìula che ai H d'ollobre l'opera.lo potè allontanarsi .dà.Ila clinica·, ~el tutto svanita la ghiandola: simpatica sottor~ascellare ('Osservazione scritta dal sigoor dollor~ .Mois\o): : 1 Oss. n , Giusepp~ Prelli.; coutadinQ: anni 6i: tempe· , ramenlo sanguigno: cosliluzione forte: non stato ma~ 1 . oel+n sua vita passala tocco d'altra malattia fuorchè d'una · bronchio-polmonite che sofferse nel cinquanlesimosesto anno e che lasciò dopo. di se una ieota 'bronchiti de. la

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quale-- dura tuttora. -t.ti spuntò, volgeva un anno, una sita dopo · l'opt;razìo'ne (Osrervaziorie scritta dal signor _I?iccoli" papi1la su il labbro inft>riore in pro,;asimilà della dottore Luigi SìbìtJa}., ,7commelliltira-labbi'.àle destra; che, s;•mpre gri}ffiata, pr~sto Oss. 48. -Ballista Nigra; anni 34: temperamento sao.s'ùlc~rò, prese una grand'estensione e due · mesi ap~uigno: costituzione piuttosto robusta. Àll' eta' d' ·anni pr1>s-so fu conseguilala da ingrossatil.ento 'della catena 3.2 {i83!:)- gli si .manifestò spontaneo un o1tubercole1lo I nfaLir.o ghiandolare del collo. Qtiest'cra il suo stato nella parte media dell'orlo del· l.ibbro inferiore, ·il q11ale allorchè fu ricovérato nella Clinica ai 9 di marzo t 83-6: fu, se Mn stazionario, poco progre~sivo per lo sNzio .di ulcera canc~ro,a inv:adente la terza parte de$lra . del 1·8 mesi. Irritalo di poi con rimedi.i esc.arolici, con di- · labbro superiore, la, commetlitur'a labbiale destra e . la sordi1li dietetici e con frequenti graffiature prese esso ad rnelà destra del labbro inferfo_re, estendentesi al basso estendersi con tale celerità che l'ammalalo giu.dicò bene .ffo in violnanza della p'arle destra del mento, ,stillanle r:ipàrar· alfa 'Clìnièa ai 28 di fe.bbraio 1835. L'ulcera canmaterìa ·icorosa e cagione di frequenti dglori lancinanti: cerosa occ1,1.pava lull' il la~bro ioferiorè, ad ecce.lluaiione ollr'al citato indurcimenlo della catena lìnfaliC,O·gbiando- : d\111a piccola lislareHa d.el meùesio1ò, larga due linee al ; lare dei èollo. tocca vasi dietro l'angolo d.esLro della ma"' più e conlermi na .alla commettitura lahbiale sinislr,a: sì s'cella in.feriore una gl;ianrlola ingrossala, ·del volume ·di -prolungava ;1! basso sino sotL'ii mento ed impigliava dal un'avellana, superficiale, mobile e dolorosa al tatto: sinlato della .boçcç1. tulle-le gengive del trattò d'arcata dentale coperla <lai labbro · contaminato, con ammollim~olo tomi cli len'la hi:oochitjàe con · pri1\cipianle ipertrofia del ventricolo'sinislro, del cuore. Si amnlélnsò .la condizione dell' areala stessa e con mobilità e deviazione dei denti nella medesima impiantati': come l'ulcera cos'i i lessnli morbosa btonchio'·cardiaca con. due salassi , con la dieta ·.é con l'uso interno dell'esLralto d'aconito e dell'acqua circostanti eran in ·condiziolle di turgenz; fl ogi;lica con · coobala di laurò cerasò, ed eravi fondata sp·eranza che ri.azione angio.:cardiaca _piuttosto intensa : jn condizione r sarebbe stata ancora ine~liò . ammansita perd·ila dalla di eh Lurgenza erano pure mqlte ghiandole dellll vicinanze. sangue che sarebhP. su.ccédu.ta nelrallo operativo. Con /t Per còlmar il si fallo stato locale e generale. s'appÌica- 1 l'uso di cataplasmi mollilivi !',ulcera rimase disirritala rono caJaplàsrpi mollitivi tiepìcli su la località, sj cgnJa citala g.hiandola · Sottomascellare deslra si ridusse a 1 'sigliò la dieta. rigorosa ed ii riposo e .l,i praticarono .nello $pazio di ·I 2 giorni tre sala-ssi qa l piede e r,oì, poeo di cosa e. s'assottigliò pur assai l.3: durezza della catena 'tinfatico-ghianqolare del collo. Tullo ciò· s'ollenne riroes~a la riazione angio-·cardiaca, due applicazioni di mig~_alte in,torno _alla p,me affetta. Levala di mezzQ co· n~l ·èorso tli 25 giorni. Volgenèo, l'animo all'allo ppera,·. t,ivo era èosa facilè il vedere c~e la cheil,lplastia era · j, tesla co.mplica{'.ione, vjdi che non era tempo d\,spel~are indispensabile 1: imnerciocchè levando via tutta la parte · tempo, eppercio h,o ai 24- di marzo 1836 praticala in contaminala: ne sàrebbe risultala una così. vasta breccia. j presef'.l,z.a della, scuola la cheiloplastia. s.econd' Il metodo ché 1> non si ~arebbe~p di,poi potuti ravvicinar i margini 1 di Cho,part, levando nel te.mpo stesso, non sola1:nente il tratto ·c1·~rcal.a dentale coaITella insieQJe con le gepgive o, .polendola , ,sarebbe -:5tato tropp'o ristrello l'orifiz.jo ' della bocfa , La. eheiloplastia fu &u i -primi gi~rni d'4- l _che la copri'van ed i . d.enti che v' eran impiantali e _pril'e es'eguila in pres,rnza della scuòla iu questo modo: con la sega, con l~ sgorbia e con il maglieHo, ipa al\resl si l.e.vò con una forbice curva la terza parte destra d~l , . qµaltro ghiandole in.durqle e collocare soU~ il mento. labbro f 1i,periote; poi ·si fe ce discendere dal lato esterno , Quindi ·cauterizzala ancora la superficie dell'osso re'di que~t& breccfa oònfì'nante con la gola un'i,pcisiol)e :secato con il eauLerio attuale ed allaccia,le q1,1altro arteri~, · r etta la quale 1 isolando -la comroeHilura labbiale deho <lal~ l'~pporluno a_dal~amento :al lem~o ~onlenendolo stra, giu ngeva fino alta base dt:lla mand1bola, doye fu in sede median~e una dopP,ia s,alur~ allorcigli~\a. a molli raggiunta qa ~!l'altra incisione obliq~a che . moveva _spilli , da inse~li, una a. destra, l'altra a sinistra, _avvalorai, -dalla melà clel lab.bro e çircoscriveva'lull.a la parte ·conda listerelle ~J.11plastiche., S~bbene la ·rrazione. lrauma~i,cà: laminata 'dél 1.abbro ·inferiore: poi dal pnnto ,d'uni~ne di fosse stata mqde.rata,, pure , si r1nve.nne ~e,i giorni dopo queste due, incisioni s.i fece discendere obliquamente dalnel.l'esame della parte operala ch'il lembo erasi tutio, J'allo e dalla parte destra al basso ed a sinistra una · morlifi.calo sin al piano del mer.;to. ~.Ie<lfoala' con,sòsta.nze ultima incisione circoscrivente un lem,bo il quale fu dìmolli li ve, la feNa si . deterse ii;i poco tempo, ~a poi si seèato e trasportato in allo vers-0 la gola con cuì si coperse di ,carni 'fangose di rea natura le quali,. tre volte <lislrutle 'nel r.orso d.i 20 ~ion1i con ,il ni[rato acido df cemenlò med iante la sutUI:à atlorcig~iata,, rn'entre le superstili parti dd labhro superiore furon ~llresi c<'fnenmer.cuF.io, allreltante velte si riprodu·~sero. 0ndeQhè , vista 1'.ioµLililà , ~i quesli ,ten_Lativi. dell'1;1so i nterno deltale meilianle la stessa·, suturà é'on le parli mollì che erano su il piano della guan~i.a. . ' • ~ J'es(rallo di cic~ia a larghe dosi e di mo.i'~~ a,llri C!)gipen,sì Si praticò in somma- con qualche variazione il metodo solili acl' a.d~perarsi. in tali o so1'9iglianli ,cqngiuu.lure, ,io , a cui più,lardi i) dottore Roux di San.Massimino diede .presi ir p11rlito di recidere lulla la parte contaminala,e iJ su9 nome. Furono neèessarie quallro legature d'ar- poi di coprire la breccia con dùe lembi triango!a,i:i ,&eterie enon per questo l'emorragia fu piuttosto copiosa. condo la già menlç>vi\la p~alica di Malgaigne, e cio_ai 29 Poca fu la riazione lraumaLi_ca e. nello spa~io di 20 d'ap.ril'e. Con 01worluni' mez.zi locali e ge__n,erali fu vinLa gìorni le .solazioni di continuità erano cosi bene cic;al'infiammazione traumatica che era insor1a pi.ultps.lo violrizz,ale che l'operalo dì per dì rinfrancandosi p,olè dilenta. I lembi si riun.1r-ono verso la loro sommilà e non aHa base: la ~upèrficie. della ferita dove non s'era riunita, lungarsi dalla Cli11ièa1 reintegralo l'orr6z-io delle\ b-0cca e snperslite po.ca. de.forrnilà. Ciò che jgipòrl.a no.tare è offriva., dodici gi~rni dopo que~la' nuova , ·operar,ione che l'irritaiione brònchio·oardiaca arasi _pur essa ammanaspello piùltoslo fav.orev ole: Ma era fatale , cb'il. male 11

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- 35 zione 1raumalica fu moderatìssima e l'operazi$>ne così ulite che ai &. d'aprile l'operato era con nos-lra grala nmente al veolesimogioroo dall' operazion~ si rigenerò sorpresa onninamente risanato. Già ave:va egli da alcuni nella soluzione di conlinuità , sciolse le già succedute il lt!tlo ; già prendeva con suo bùon pr~ giorni disertalo aderenze frc1 i lembi i quali si r~ero quind_i slab_brali, e un alimento sostanzioso e già rivolgeva nel pensiero l'ine) tempo stesso si diffuse al penoslo _ed al~ osso 11 quale dea di rimpatriare quando, esp~stosi imprudentemente cominciò per la prima volta a rendersi lu~,d~. . fissa d'una finestra ìn un giorno di per meu'ora all'aria La malattia essendo jn mezzo a tutto ciò mcombatt1vicissitudini atmosferiche, rilevò una bronchio· svariale .bile con i mezzi incruenti e conservando l'a~malalo con dolore puntorio poco sollo la pleuro-polmonilide sufficiente carnagione o sufficienti forze, Parte · propose mamma destra e con simultaneo delirio, a cui associacom'ulliruo mezzo tla tentarsi in quel e, hàc urgct luronsi nel termine di • 5 ore sintomi di flogosi acnta dell.a • pus, bàc canis •> .Ja resMaziouE) della parle media _della mucosa gaslrcnterica. A malgrado che, avuto riguardo mandibola, ma egli che era stato lusingato un giorno alla sua età, ai suoi lunghi acciacchi , alia sua debole co• prima da un suo parente ch'un empirico venditore di stituzione, ancor affralila, dai recenti casi. siasi subìlo diseureti l'avrebbe certamenle guarito, rifiutò la proposta speralo di salvarlo in mezzo a lanla conflagrazione, s'ebbe e ;i parli dalla Clinica. D'allor in poì non s'ebbero più lijtlavia ricorso a cinque salassi generali, a due locali con allrc noli~ie di lui (Osservaziope scrilla dal signor dol· il mezzo delle i»igna\te,all'uso i11 fine dell'emulsione ara .. tore Giorgio Osella}. bica r.oo larga dose d'acqua coobala di lauro ceraso e Oss. 49. Giuseppe Druella: anni 70 : con ladino : t(>msimili. Ma refrattaria a(l ogni mezio, la malallia s'aggravò peraroenlo linfalico-sanguigno : èostiluiione gracile: aognora più, così che lo tohle di vìla nell' i,itervallo di bilo linfalico-venoso: carattere apatico : oalo da pacinque giorni . renti sani : ~talo <lall' età di due anr,i fin ai dodici Nella necropsia s'incon.trarono le $eguenti principali soggetto ad affezioni impetiginose, in ispecie a croste al lesioni : iniezione finissima della soslania cerebrale: capo: stato pure soggetto all'età di :22 anni ad una vasto ascesso nel lobo medio del polmone djistro: tracce blefaro·coogiuntivitide scrofolosa la quale, calmata con due salassi, assunse lo sl"alo di lentcna·e dur,a tuUora ' di gravissim'a in6ammaz\one con pseudomembr.ane nella pleura destra in corrispondenia della poriione di poi~ ed a quella di ~5 ad una scabbia la quale, lullochè asaalita con opportuni mezzi, richiese il lungo intervallo,_ mono riescila all'-aposlema : ur, piçcolo versamento sieropurulento nella pleura destra : evidenli segni di Oogosi di dieci mesi per essere del tulio debellata: stato in diffusa nella muco_aa del •ventricolo_e degl'intestini : epate fine soggeUo ali' età di 27 anni ad una contusione nella e milza in condizione d'iperemia (Osservaiione, scritta parte media e,d anteriore della gamba sinistra,· riescila .ali' infiammazione ed alr ulcerazione con accompagna: dal signor dollore Guglielmo Giacomo Abena) . 0~6- iO. Luigi Fasano_: anni 54.: contadino :. oato da tura di vene ~aticose; · là qual ulcerazione •. or ir~ parenti sanj : témperam-Opl'o sa11guigno.1 ollima coslitu,. ritala , ora calma, cicall'iiiava in un luogo aer riccoD;Jj>arir io un· altro, ma non .disertò ,più mai l'arto zione : abito pendente al énlane9: .caraltere mite : stato. alfelto e continua tullor:a Ili molestarlo: ln me1,zo a assalito suli-42' a,n~1i ,dellwsea·~bfa,. vinta1inrq11aUro mesi; lanti ·acciacchi l'ammalato per ia,continua paura .di mosu i iO da sinoca reumatica, domata .con dne salassi; rire-menò in ~ezio a varie maniere d'annegaùoni una su i- 30 da:blefaro,.conginntivitide leggie~a, superala con"' vita cagionevole1 • misera e dòlente fin ai :68 anfti in ·cùi due salas~i; sii 'i !O da febbri interrniUeo\i irregol·alfi; fu incollo da pustolelta nella metà della portione libera guarile con quattro salassi. Nel cinquantesimoprim'anno ' del labbro inf-etior~ l.k ' quale ,di oonlinuo • allai~andosi gli "si pre,entò sp,onlanea su il labbro inferiore una ·pu-ed essendoiti cag\òne. di frequente molestia", riparò egli stola del volume della, capocchia d' uno · spillo, alquanto., alla ,Clìnica ai 9 di marto 1838, dove riscon\rammo una dolorosa e rosseggiante, . d'indole apparentemente beuigna, la quale, sovente irritata con le, mrghie;• con °i ulcera carcinomatosa occupanlè jl terzo •medio -ed una parte degli allri due lerr.i, destro e sinistro, e prolungandenti o con aghi e più tardi con rimedii escarotici e tesi al basso fiu io vicinanza del mento, dal .Jato della con l'acido nitrico, assunse la degenerazrone cancerosa. bocca contro le gengive e profondamente fino conlr'i1 L'ammalato riparò allòr alla Clinica cioè ai- 24 di feb· periostio : stillava dalla medesima un icore (etidissimo : braio 4839. Que.;l' era il suo stato : ulcera carcinoma tosa di base dura e volumin'osa, occupanle il terio coesisteva •otto la liugua un tumorello del volume d'un uovo di piccione & .mobile, illese le ghiandole delle vimedio ed alcune linee della terza parte destra e sinistra cinanze. l r~pidi progressi del male oon petmetteodo del labbro inferiore, sede di dolori lancinanti e separante lunghi indugi si divenòe dodici giorni dopo la sua enun umore teiiue, quasi sanioso,: dal lato del mento il trata cioè ai !2 del citalo mese all'operazione ,' previa male si prolungava poco al disollo dell'aderenza natuuna -pre~ara"t1one •òhe consislell~ nella buona regola di raie-del labbro ali' arcata dentale : illese le ghiandole vivillo, in bevande altemperanti, in cataplasmi mollitivi su cine_: stato cosUtuzionale favorevole: ghiandole sebacee ~a ~o~alilà e simili. Si_levo tulla la parte affetta con una dei dintorni del male ipertrofiche, Dalla lentezza con cui tnc1s10ne compòsta a V: si levò pure via H tumore sot~o la malaUia ·prese la sua evol11zione a malgrado di tante li~g~ale con opportuua incisione e dissecazione: poi cause irritanti per tre anni operanti su la località. e da. si_ nuniron i margini medianl(' la sutura allorcigliata . quel suo aver esordito per una .pustola si polev:a inf~rire D1_natura lardacea era il tumore sottolinguale e di natura c8e ,poco o niente disposto fosse l'organismo a~ ~n si sc1rrosa quello del labbro con iscomparsa dei caratteri fallo prodotto patologico. Epperciò, previo il riposo di anatomici di ttllli i tessuti che n'erano' COU\presi. La riadue giòrni in cui ii fecero applicazioni ~i co,~ l!lQUì\[ve

canceroso avesse a poco· andare da rigenerarsi: effetli-

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- .3» su la locali"là, la parle alJella fu avanti la scuola _recisa con un'incisione composta a V: sì. legò nell'allo operaLivo un'arteria e poi si riut~iron i margi11i medi'ante .la sutura allorcigliala. Nessun acddente dopo I' operaiione e guarigione così pronta che l'operato fu in grado di rimputriaro a,, 9 di f)larzo del citalo anno (O'ìservatione scrilla dallo sLesso signor doltore Guglielmo _Giacomo Abena).

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PARTE SECONDA Seguilo del Re.~oco11t1J Clinico de,'[ 3° 1'rfmP.~lro 1857 nt>l/r. se;io11i cli Chimrgia, oftalmici e tie11cl'ei 1.Ml'Os11odale Militare di Chambery.

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(del me>ilieo di J,e~~imento, sig. dottol'e P EL!JS lctlo in una Conferenza :scienlifica del mese di ottobre). 0

(Cootim:razionP, T7 cdi i numeri 41, 48, 40, 50, 2, 3 e 4 )

Forse nessun genere di malallia quanto la sifilide mostra lan\a discrepanza di moclalilà e per questa ragione noi vediamo lanli opposti rnetocli di cura ·vaolalì come specifici dai diversi sifilografi, ialtronde assai commendevoli per esaltezia di osserva1,ione e coscenziosilà di òoltriua. Prima mi<l cura è-.qùindi di scandagliare. allentamente tulle c~uesle condii-ioni spPcrnli de'miei .malati avanti di appi~liarmi ad un .partilo. ln gent>rale però lrallandosi di sifilide ulcerosa, SO'n uso di lener,più conto dr,llo stato generale drn non delle località, rigoarJando il rrallamenlo lorale sollanlo quel mezzo di arreslare più prontamente la propagaziòne del male, coll'afoelerarne la ci .calriziaziene,. nel. che seguo i della mi del chiarissimo Ricord applicando cioè, ogni qual volta il Jlossa, gli astringenti, sopratutto il vino aromatico ec. i quali consolidando e restringendo i' tessuti circoslanti, diminuiscono la secrezione virulenta, e quindi l'ulcera si porta più presto a ciralrizzazione, con <'be si impedisce l'assorbimento continuato del fomite contagioso e si toglie la possibilità, di succes:;lm in0culazi011i, e non ricorro a sostanze grosse ed unguenti mercuriali che nei casi di ulceri iodurate nelle quali gli astringenti sarebbero da,nnosi aumentando l'induramenlo. Quanto al generale, essendo di avviso che la rapidità di guarigione, non è scmprè uha guarentigia sicura contro l'infezione g~nèrale, qualora i fenomenì prim1tivi ·abbiano perdurato per certo tempo, ho l'avvertenza di ricorrere ai mercuriaÌi inlername11te ogni qual volta non mi fo dato cli far aborlirn la malallia, il e.be si suol ullenere soltanto nei primi giorni dell'111fezio.n.e, e nei soggelli di puona e sana costituzione e <li te.mperamenlo sanguigno-nervoso. Dovendo far uso di rimedi di aiione elelliva, preferisco le solu1.ioni oppiale di deulocloruro c•d in g"ncrale lulLi gli altri 1,reparati di mercu.1io eccello il calomel,ino, perchè·quesli producendo più facilmenle l'idrargirosi, aggrava l'ammalalo di molt•slie inuliln1cnle procurale; che tal voi La sono gravissime, e che senza poi:lare aie.uri ~iovamenLo alla discrasia s11ìlilica, e neppù re prevenire l'infezione generalé no~ fanno anzi rhc peggiura1la come osservano il ì\lonleggia, il Lagneau, e lo sl1:s~o RiccrJ

menlov.ato. L'idrar1?:irosi è per tulli i pratici il critrrio i · certo della lollera111,a ciel ma'<1lo al pre_patalo merruri tç. ,, e quando essa si .svul~e. è r<'gola gP.nPralc dì sosJ}l'ndcre , , la sua ammin slraziooe: nesfuno dunque riconosce ,,ggidì in questa complica1•za disguslos11 un vant,-1~gio terapeutico. Pe.r tale motivo credo dovl)re del cur:ante di. • evitare queslo inconve11ienle il 11iù possibilmente. Del resto potendosi otlenere gli stessi vantaggi ed anche più pronlameol e cogli allri preparali mrr~uriaJi, ~r.cdo non ! esservi ragit>ne per posporli al calomelano. Dissi avere per massima di µropinare rimedi di azione elelliva ogo·i qual volta dPhba curare ind.ividui in cui vige , l'jnfez1onc da (pialche lcmpo. Non è già che to ,creda di , lolla nècessilà una cura spPcià.le per guarire la malattia . quand'essa non ha ancor depassalo il limite del contagio immediato, mentre ne vc'diamo tullogiorno molliss-imi curaro l,t sifilidi~ con sem1,licè cura a11lifiogi':ltica e oon ol- , limo risultalo, m:i essendo convi nto che la produzione del bubone sia l'effello di un assorbimPnto virulento o- ; pcralo ,dai linfolioi cbe comunicano coli' u!cenl ;ontagios1, credo essere prudente consiglio quello di agire in modo da arreslarne la propagazione sia neulraFzzando il ,drus come vorr.ebbero Lalu~i,-sia adc,p~rando rimedi che ·,/ operino elellivamenlc sui tessuti invasi. che nel aostro çaso sarebbero i linralici, e sa qunli cerlamenle i mi>rcuriali banno la preforenzn. Che tille modo di vedere sii di gioYaÌnehtO posso accertarlo per la rapidità colla quale ,, vidùi operarsi la guarigione senza finora sieno a mia cognizioM rrcidive od altro sPquele di infezione generale nei maiali ·che io curai con lalc,melodo. , Avrele di già avverlilo che parlnndo dei mercuriali, soglio impiegare l'espressione di dmedi di azione eleLliva e non già quello di spedfìci. Cerlàmenle non è in un breve resoc·onlo clinico, qual'è il presente, il luogo più opportuno per agitare una queslione si intricala: mi basli qui il dirvi l'be scbiv-0 qual sono d'ogni onlolo~ismo modico il quale non suol darrµi una.spiegazione cbe mi capaciti sul modo di agire di un farmaco, preferii attenermi ad u11'indic_aiione plausibiln:ente razionale ali' incertezza empirit:a de'lla specìficilà e ciò lanlo più che la pratica odierni\ va sempre più dilucidaudo il campo cJella materia. medica restringendo il numero dei cosi delli i;peciGci i quali a mio av\•iso sono una laccia perenne dell'incapacità dPlla scienza nella spiegazione dei .fenmneni della natura. li mercurio ha un azione deplastizzance il sangue am messa uni,ersalmrnte, come tale è l!ll possente an\iOogislico; ('he si ponga menle all'azioni~ irritativa cne eserciL,l sulla mucosa .gastro enlc-'ril~a. gj con\ iMerà tosto come può predi~porrc acl t•!Telli di di~~olvimr.nto p.laslico di impoverimenl<> 11utriti·lio su11'1•1·011omi I anima le del malato. A' quesla·sua a1.ionecredl) tlt1VN$:Ì .in gran parte attribuire i suoi e!fl'lti s~clari nelle Ì11al,1l•ic in discorso. Ora nei casi di sifilid e prirniliva s.<•mpÌicc tniln ifestan-r lesi per ulct'ri sviluppole al prepu1.ìo e sulla ~biaoda d'e111b é, rome direbbe il lli corcl , la <Juale e p1,rn la forma più .comune che' si presenta nella prali~a nii lilare, soglio pren:c•llP.re una cura. ;entrale anlillògislica bland,1 con\enla11dnmi di c;sC'guire qualche rau lcrizzazionc n.. Ua loca li là coll'azolall> <l"argenlo. Quando la malattia è sui


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primor-dii, quesl~ lra~tame~lo ba~to~m! per·_,olléner~ Ja'~.~ caiistibò 'di Vienèia a:pp1id11tò t~nt~: és1~sJm·cntl ia èir:A- \ guarigi uie dopo duè ò lre caulerizza~w111; ,-se mv~ce I o~- 1 ~ sJrivere, la drc'onfetenza ~el 'ròcohio supr.urato'. .Qheslo m'.odo dì aprire i buboni fusi credo essere il migli,òre · cera era in stato .di aumento. allora 1111 .f~1 d uo.po ri~o.rrere all'~!-o del vino aroma.lico che mi co rrispo,se pr,od1g1osa....,,. perchè oltre àl 'dislrsuggere tol~-a ·quella parte di te~ulo. mr.-11l1• qùal ntiglior,e dèlersivo della piag~; e queslo;~lle~- , , dermoiaeo ·che lrovasi disorganizzato r·e1 pro~e'ssò ·supna,Lo e n le c,mlerizzcJzioni che eseguivo il,d' 0?111 d,u? '' p11ralivo' .e'd impedire · così la formazione di seni, i <juaff ritardano grandeinerìle la guarigio'ne, e necessitano molle giorni fino a perfetto. ap~lh~name?lo dell,a soloz.'o?e d~ continui.là mi diede oLLim1 risultali sc-nza 1uso dei r1m ed 1 vòlle novelle spacéature~ha il vàntagg.i'o ,Ii porlé\re ce.rlcl speciali; ~a qua~do la· malalli'a e.radi data. ant_ica ca~ quellà modificazi.one nei lessuli ingorgati ,da facililarn,e ulcera sordida fagcdenica, difterica • premes~.' poch~ ·m"rglio la fusione 'e' da limitarla. ,Duii ò lre giorni dopo I.a giorni di cura .,inllllogi:;tica, feci sempte us? <l_i'p~epa:a,t! ca·dula dell'escara. la -sec'rezione. è in gran. 11arle sceJllala ,_ · . t " mercuriali, cbe scel~i a s.eco_nda. delle n1r1e 111d1 ~a~1on1 e quel poco che ancor s.1 secerne, è di buop indole, ed il cl:e mi presentava il soggello, cioè adoperando gu 1dro-, fondo della.piaga è çleters'o e rose-o sicchè rutcera lrovas1 clorali ori soggelli di abito linfatico to·rpido, che son~ allo stato di'sernplice\oluzione di contihùilà I& qual'e non anche i più facilmente aUaccabili <lall~ l~e •. gli io~u1at1 richiedé che il lèrnpo necesSéi;io pe'r la formaziÒne · delle ,,, di preferenza nei soggelli scrofolo,;i, ed i II quelli di buona gr:anula'zi011i che crescono rapidamente me-~iÌC(\l,e co'n.fal~ cos.liluzion(} e di abito sanguigno , i quali al3bisognano • .delle' 'di filàccie imbevute dello stesso vino aromatico, opmeno di o;ni allro di pr,•parali elellivi, fel:i uifo quasi • . pure di sos tanze emollierìti niocilaginose o grasse nel caso quasi se1~,Pr: dell~ ~oluz.ion~ .~p,.piata ,del d.fUlo-.clor.~'.o ·:1 che, ancora persista-qualche induramento ghiandolare che di mercurio, 1 quali rimedi usali rnternam~nte 1111 fdc1lidebba risolversi. La cicatrice risultante è ~ianà·e .~ppena' tarono la guarigione della localilà;e mi assicuraron·o me- • 1 dopo qualche Lempo dalla guarigione puolsl riconoscere. glio.di una . buITTia .cura radicale. Trovai praticalmente 11 la traccia del.la sofferta adEfriite. Questo metodo che sempre esalta la proposta ."di flicord che i p11eparali mercuriali adopèro nei casi di bub6ni flèmmonosi non giova nei hu- t sollo. forma d' ungue·nto sono or.dinariamenle dc1~nosi · boni in'dudti, scirrosi .ed i._odolenli, ne' qtlali è neces~a ri_o , ' nella cora delle ulceri venerel:} massinie se fageùenid1e l'uso più prolung~lo difrrìo\edi merCl){'.iali associ~li colla ed in via dì riparazi.òne, ,perchè medicale con questi si cicu:a, e qualche volta col joduro potassico oppur.e della estendono, si infiàmmano ò diventano sordide . . Inve'ce . meèlicazione ,e roica del ~lalapert quando me !o permella 1 nelle ulceri iodura.te', le quali abhàndonàte a se Leo.dono la rolleranza del malato. , · '' . a fa rsi pullacee e cbe per tale loro stato si oppongono Coli' aver preconizzata l'ap~rtura de.i buboni col cau- ' al!a .cicatrice, è forza ricorrere agli emoiliènti anLiflogi -' " s.Lico, rion è già 'èhé io rifugga' sempre chi:IJ'aprirli col bi'- 1 stici,, e quindi gli unguenti mercuriali ed orpiati, se souo ; slofj' che che ,an'zi ;JoveÙi s.er·· irmi di questo mezzo cruenio aricqe dolenti prestano un buon ufficio :,però osservai che1 in du~ Cjl'si ,di ,bubçrni indu'ra~i di dala anti"c~. i quali a~éda noi le ulceri .w:ineree è rarò che sieno dolenti in moilo vano gi'à .subila uria cura in allro spedale' col mJzzo'dellal'l sensibile. spàccaiura. In quèsti dopo· di 1avere io'uLilmerle téhlata, la., 'l in . · . fu5ione g'~nera'le del tumore, ma solo1 ol,tenuti deYpatziali , 'Ebbi due. casì ,solì d.i ulceri dif1e.ri·che pullàcee, questo caso im,piegai localm.ente I~ soluzione di S\)bli focolaf.suppurali, dovell1 aècontenlarmi di sp.aocar,è i ·seni ; malo corrosivo alla dose di o,llo a dieci c~ntigramrni per, i , fistol'o"si ce'rca·ndo di coinprende:?e la maggi?: wirte',in ,.. ' ogni oncia d'acqua stillala neH'inlenlo fi i deterg!"re m+-glio una sola sp•cc!)lura: con che veniva.no a guar1g1one,.pcr(). 1a piaga e quando vìèldi scemala <li mollo la secrezione e· mi furono' p·ecessa-ri'e Lre ò quatlfo apetltl're prima d1 di- ' 1 semplificala l'ulcera presentando un aspello i'O-S.f,O slazioslruggeré complelilme·nte qu~I l'aberin~o fistoloso. È p~'.r nario, all'ora ric,orsi ,alle cauterizzazioni col pilralo .d'· ar-: , tali motivi, facilissi1hi a sucèe<lère 'tn\tavq!La ehi si apra.~o ;1 gento·senza però approfondii;la di troppo, .m.i solo .slrii b.u6oni c9l tàglio, ché reçc(lo da questo mezzo serppre .. scianoo leggermenle•la superficie. · ~ ' · che il·poss,a'. Qual?ra a:.s'occiato all'tilcere. rinvenni qualche bubone Come dissi · più sopra ebbi due ça·si di fimo sl' con ulcera, foci-pieni.~ po·co infiammalo ea indole.nle., e, qualche volta , f(lgederiiche ·sul µrepuzi9. fn uno di' q.11esl1 quantunque ,. anche in questo slato, premessa una cura antiflogistica non si potessoro mell'ere:allo ~coperto le tìlc.e razioni, p.ure più o meno attiva per pochi giorni a seconda dei c;1si, il ,, lrovand'osi le ulceri verso· l'orifizio prepl!zi aie, e questo 1 ()he è .per me prece I lo gener.ale, osai del vesci'cante canpr-esel1tand'o tanta àmpi,e1,1.iìda po\er fare ddle irrigazioni, l<1ridato. sull'ingorgo ghiancl"olare, e(\ ebbi. la compiacenza a mantenervi lnlrod/Jlla poca fil,rcci'a che bagnava in µda di vedere abortire il bobone, cessare il dolore, e collarisoluzion·e 'di su.b!imalo; con . ~JI) po' maggi_Qr~ di tenipo pr"duzione clell' epidermide s~ompari re-i ntic?ramen te il· , potei· ottenere eg,ualnfehle la guarigiofi'e delle ulceri' e fa , 1 tumore. Questo ~i occorsi} in lre soggetti ; negli altri ir) scomparsa del fi1hosi ,. cui, premessa questa cura èhe ·semb r,tvami in .li cala stanle . J;'a lLro c:iso si presentò nel rnl.,J,ito .G ...... L·.. .... deL6° 1 la poca in6amma1.ione èlell'ingorgo ghi:Ìndolare, pur.e non fa.ll'leda , ed in questi i'a,pertur,\ ilel prcpu~io cr{1 troppo oltenni' la risoluzione, il vesci e.ante mi fu di vanla"'"io col rislrella per esegqire· J,1·nied't,..,rzione, e gli ascescdti vi- ·' limitarmi l'areola flemmonosa e favorirmi meglio s~prulenli lrovarnlosi copì,,si e, fl em rn'Onosi co·n forLe i'ndura> ~uraiìone, sicchè quando trovava bene fuso il lurh-ore, per mento del celluh1re prrp,~ziale, si do vette ricorrae alla 11 che ,continuai l)er qualche giorno nel!' application e cli opera'.lai,mé ~el tìmo.ii. l1Ì•q1Jc,;to· caso .se av èssi _1lovoto . calaplasmi. ·cmollienli coadiuvati qua lche volta dall'unesporta re tutro il prrpù1.fo. avrei prrforilo il tn<>lodo 1t ià • g~eolo mercurial.e sulla ·pitrle ,, e che la .pe!le era passasuggerilò e pralicatò f.JJé·.. n1e '1l(i dal <li'.>linlissimo no~rro jì biimeole assottigliata, 'teola:và f' apertura dell' àscesso coi. collega ,e' n1io éarissi-mo a'riliep cli éompi,anta il'lerncrriat·il:'c 1

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-•8·-:dottorè S•1aurani di c,ui vol lutti conos.cf'l~>l' alto opira- l sollo date circoslanie l'Dche indipendentemente da·unà. I • ' .,. tlro,e Jo,nrei preferilo come 'quello. che oltre,aU' es.sere J nuova infezione. p~ù speiiilo, facile~ ~1eno dolenle, las<;ia up_a c*atrfoe di j · _Molli sil~l~grafi -~rope~doilofra la_cura inle~n~ s:m~lice -più bella conformazione regolare e meno' mcom.oda _per' i • c01 bal.sam101, altri per !•uso esclusìvo dcli.e ìme.z1ont che l'ànenire. PeFò siccome le ulcerazioni trovavansi tutte · soglio!10 adoperare sempre a qualunque stadio della nrso i) borda libero prepuiiale, credetti di seg_uire il ~e- . !11al~lliQ variandone la composizione, ma in onta della spe.todo della circoncisione còl quale avrei anche lascjato su- 1 dilfzia_vantala. dallo loro cur~. io cre4o col lticord che , .nèssun metodo possa essere esclusivo; anzi questo autore perslite ùn magtior .velamento regolare per coprire il balano a guarjgione completa. Per ciò seguii a·metodo pro-, i <lice èha se la blerinorragia può cédere io ogni perìodo, posto d~I mio buon amico- il dottore Melehiori di Novi e J ad una folla di metodi di cura diversi, resiste b'en soventi', da lui descritto ne! numero 3 della Gazzétta meìlica di i a lullo ciò <'he I' e~perienza secolare, e •là scien1a stessa Genova 45 f!:l'bbraio 4851, cioè ritirata buona .pùte di J possono offrire ..E p~r ci'ò che eglt vuÒJ préscrivere orli cote esu'berante sul dorso del pene , quindi ~ITerratò il ! l'uno, ora l' all ro metodo propendendo però sempre pjù per quello de.i balsamici quantunque dichiari che talyolt~ prepuzio in yicinanza della soa apertura, e se!ralo fra le br11nch11 di una pinza .a torsione, escisi co.l bislorj tulla la l si 1'1,100 che l'altro metodo poss.a essere ·uocivo: Qu,aluÒo,mr roe.lodo si po~sa pre.ferìre io credo;col clJia~parte di prepuzio ·isolat;it nella quale si pomprend!vano, '! Je granul~zioni, quindi passa.i alla ~edic;izio_ne mettendo i. rissimo nostro medico. js~e Hore, il cav. ComisèllÌ, che I.a ·il più possibi.lmenle a mutu_o jcontalt(i mucpsa colla pelle ì gran qucslion~ .s)ii' nel saper sce.glier.e il momento. oppQl"medfa nte sei piccole scrre:dìnes a ginocthio. Ruvvi leg7 .tuuo · per Ja.sua, indicazi.one, cioè quello'io cui sono quasi gie.r,,emorra·gia al momento della .medica7.i.one, il che mi, de.I tulio cessali i sintomi infiammatori _cd og~i ~O!l}p,lica11 impedi di poter bene riun,ire in ·tutti i punti ·fa mucosa zione, non restand·o più che lo sLillièidio modificato in quantità e qualità, e per olle uere questo risultato egl,i ·suole. .alla peìlenascondendo il celJularesollo di es~e,e perciò non lulla éssendosi riunita, e (orse· esi,lcndo ancora tJUalcbe I j.ndi'care un pèrjod6 non mino~e di giorni venti. ~ quel!<," lembo di ulcera sifi1ilica non es1rottalo, s,uc,ce~s.e, uno slalo .,! cb~ giornalmente. mi occorse di osservare sempre nei ulcerosodellapàrle ché sieslese, ~endeotlo sifilitica,Ja piaga nosti1 malati qi blenn~>rragia; che se quàlche caso eccee che mi protrasse d'assai la 'guarigione· dQ.vend·o questa zio~le polè ri.d.ursi a guarigione più presto, ' ciò lo -operarsi per seconda iolè,nii~,ne; Qoest.o accidcn.l e però ·! si' de;ve alla prontezza CO!) cuì s'incomincio là cura ed·idla, fu casuale e per nulla. dipendente d,a.U',·auo op·eràti.vo il buona, costituzione 'del suggello. Credo quindi do:ve·re dil un ~uon:,p~atfoo quello di ffi'ellersi in guardia contro ta1nte1 . qua)e ~OJl ,llro .~iovo a ~ellere:al\o.soop,érloJa:~ucosa ul~er:ala e in grado·di .po~èr.vi fil.rei una· rcgolare ,medic,a,, ·1, belle: st(l)'ie di :rap.tde guatigioni. ottenute i'n otto o dieci, zfone. Del resto:q.uanlunq,ne,,la,c.ura·fosse prolraita assai , 1 giorni di ,cuj' riboccàno· i giornali · medici; e (}he fo luog(i'• ,. più che non polesii au.,ender-mi, pute la gQarigjono.si lo· di essere i(frullo, di ,unadiligenL osservaz109·e1 possono , a buon dirìllo,riguardarsi quai parli·di 1roaifèra·ce im!J)a'+ '1 ,enne ~on un restante ,di prep,uzio,: rego;lare e lale.d~ ,coprire q,u~g~ per intero. gflianda. . , l gina·'ZÌ<>ne. ' In ig<enera le posso ,dite <ihe p,er .la cura :l&Ua... blenoor.~·· Delle · molle blennorragie .uretrali ·che si· pres.enlar.ono.- ' nella clinica, la maggior · parte era ,di dala., più p.meno r11gia qunndo si abbino a trattare suggelli di sana.e b~ona1 1 recente. ed in q.uestè, premessi.alcuni giorµi di riposo ascosllluzione, puoi bastare an_cbe ii semplice -~fposo e ìt • , 1olulo, re~me diéletjco mile,, e l'uso di bevande diluenti, .regime dietetico, regolato, co'me Dli .occorse· di v~derue' 1 mucilagino.s6'11ilrale1 passai· i.n tullè, quando'lo stato Oògi• f molti ca~i. -anzi posso dire che quando· si ollie·ne la gua~ ' rigione--còn ques-li semplici mezzi, essa è slabi.le e 'sceira,· -? slico p,trv~mi cessalo,, all'amministrazione dei balsami inle·r03me1tte, racendo uso della; mistura del Chopart di . . di sequele.spiaéevoli, di in-dur~menti della mucosa o ristrirt"p~efereoza coll,le quella che ollr.e aU' cs_sere meno· disgugimenli uretrali .. tton eotend·o limitarmi· a· questa chra alosa -.iéoe anche, faèilmeillé pronltevole pe'r' una pronta. · sogJio P,refor.ire' i balsam.ici resinosi quale mezzo più guarjgi,one:)'Ìl alcuni casi di malaUia recente, qaesto me~, ·1 cblando,· hè'posso corl'venire col dolloreBultynek dell'ospetodo ~olo p>i portò la .guarigione; in ,altri se ~on valse a l dàle- militate di Anversa, e colle ·stesso Ricord laddovei .far~ ce-ssai,e ,Ìn~ieramcnle lo. scolo,, lo ridusse però ~ssai I afferera che le ·in.iezioni sie no un mezzo pìù pront~ e pià 1 car$0 e :dcn/so ed ·all~ra feci uso .delle ,jniezìoni rrequen, I sic~ro, e che colla rapidità della guarigione i'mpedis~ano teme,9to- rìp~lule quando col solfàlo di zinco e laudano 1 ·appunto ,le alterazioni organiche dell'.~relra, ,,d quali .sono sempre in ragione diretta della durata della ma.lallia per'.ne\l' acqua semplice, quando clello s.lesso i.o un decollo 4,i chè rilen-go che molt~ <lelle alterazioni org;u~iche locali e~ cbinachina, e ~ei casi_ pi~ reni_leQli con unil ·So_luzìdn~ più o meno concenlràlii d1 n1tralo d'argento associandoli al- . , metastatiche prodoUe dalla blennorragia,· dipendano apl'uso interno co.ntinuato df'i, balsamici e per tàl modp viddi i punto dal lom,uso ed abuso. Infatti.quante epididimiti, orpiù o.meno pronlamente a Mssar,ecompletamenteloscolo. chiti, s,tringimentìurttrali. id,ar.tri, t~mori bianchidell~ar· ticolazi-0ni ec., non devono accagil?narsi alle iniezioni e.ad• . Nessuno.-•enne licenziato dall'ospedale senza .avermi conyi.nto·,di· una guarigione st~bile e .perfeUa mediante la ces-. stricbe ed as{ri~genli, le q~!l,Ìi appunto perchè limitano )a :sazione assoluta dello scolo per. due giorni almeno,.p.ercbè loro azione alla superficie mucosa dell'uretra col chiudere fui sempre dell''avvi~o .di non polersi dir,é ben guarita una gli orifizii de'. suo.i condoUi e sere tori e ·delle ghiandolettè blennòrragia finchè esista urio ,stillicidio. ancl.,e appena , uretràli, arrestar.o l' amore separato nelle fued.esime, è s~nsibil~. fodolente., limpido, lra~parcnle, perchè quantunsop·primendo momentaneamente la secrezione, favoriscono, que lo scolo blcnnoragg1co ridollo l!llo·. stato di cropicilà j la genesi deUa me~astasi. Di non diverso a,vjso sonot -.;moo ,sia per se stesso contagioso,,. pure egli ,puol,divenirJo , , Lagneau., il Civiale ed il' Vidat·de Cassis i' qu.ali ritengono

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cbeJindurall)ento e l'inspessimenlo della mucosa urelr.ale ,diìlendano uni·camente da quesfa causa. . , ., Se quindi non puolsi negare eh: ,~olle volle_le 1n1e-iioni riesf}ano più pronte nella gùllr1~1one, tuttavia cr~do di doTer.ne usarè con molta,.circospez1one e quando cioè ;gli altri mezzi di cura interna cor bal_scrrnici sien~ ~ie~cìt~ infruttuosi, nel qual ca.so dò la preférenz~ ,-alle 111!ez10111 tonico-a$lrin"'e11li piuttosto ,che alle eausL1ehe e srguendo )a pratica del Baun1és ~~ adoper~ ~ongiunlamenlè all_e ,<:ure esterne coi bal~am1 qual sus~1d10 locale onile mod 1licare Ja vilàli-{à della 1mucosa uretrale e com bai.te1:e il prìncipale sinlom~ dell_a ~alattia ~lQè _lo ~lillicidio : . . Quanto, ai pocl11 casi •91 lu1,.cosl•luz1onale che .mi cap1larono nelle sezione nel semeslra!e decorso, feci uso d~l bijoduro di mercurio quale viene:.erescrltlo dal:~ontigny nella sua formolà e in ciò fare mi. al·tenni <)i precPlli. d~l .pi.ù volle citalo Rieord iJ, qnale crede, che i me'.eùriali ahbian·o poca efficaci-a se u,sali soli nella cura dei sintomi · ler,ziari della sifilide; l' esito coro-n·o la mia 6,lu·cia. DiffaUi nel furiere qi ·savoia succit,110, dopo tanti giorni <li cura con questa presèrizione colla quale veniva arrmin~strata. là .dose di uno () d~e centigrainmi del j,_~duro n1ercur.oso con mezzo acl ur, ,grammo di ioduro potassico al giorllo.' in un e,nulsione gommosa ar-omali7:1.aUaY presa ripartitamenle l{lSCiando ad ogni inlPFN/.IJo di quMlro , giorni uno di riposo nel qnaleveniv,a'.rimpiawllo jl rime,tlo m~rcnriale con qu\llche blando ecc'opr.>!ico od anche sem plicem·eote cori una decozione t:amarind ila, vi<ldi scom parire intieramente 'le efelidi caratterisliche color di r,1me alla faccia eil al pello non , che i dL1lori osteoropi, e lo ~lato ·irri:Lativo gastro-entr.ric.o, sicchè' ritomalo l'appeli(o · ~ risiabililé le forze, l'. ammalalo sortiva da.li o~pe.ldle cql . convincjmcnl.o di essere perr~uameule ~uarrlo da s,µo,i· incon:10<l°i che lo m<>leslav.ano da o)lre due anni. Nel sergeole del 6° fonleria su nominalo nel ·qnale ai dohsri osieoco,pi cg e.s,osto~i ,volu.qi.inose alla ti,bia sih,islra si assoc, ciava la carie .dell'oss0 frontale, do.po ai a'ver predìs,po,to il sener~le ~on te'g.gieri e\·acuanli, qucsio rimedio ainminislralo alfa sfossa d0se e colle ' stesse C~UlPle del CàSO ~unp;rralo dopo q1-1~ranla gi~rni d,i ct1r. t cou~inuala ina, grado l'ias_islenza de) majato,et>da SQrlila dàl!' ospe~-ale perchè si diceva libero d<1.> suoi dolori, pùre potei consta~ lar-e visibilmente H v/rntaggio del rimedio vedend(> c'ica.l tri1,zarsi co11 rapida pl'ogressione interarner.te I' ukera· froòlale che durava d.a lunga dàl,a, sèomparire I' ]llohe r-qs}9,,che)~ ci reo.oda ~a,~ed il ,tessut? in(),lular~ far~i ,sod~ -e la tielle· riprendere ·11 color natural.e. I dol<1n osl,,oci>p1 cessarJ(\o aij'allo. Quanto all'· esoslò,i ,ill~1 parle.. me.d,an'a,• interna della: libia sinistra; siccom'è essa era in<lolenln e <\el gen~ere di quc:lle eh~ il La~neau chi,1tn :~ebbe ebaÌ:11ee, no.n credelli di far.e cura locale ,,c('onlendandomi della' C?,ra inlèrna perch·è essa ilo.O pr~~ènl~va al0un,car,.i.Llere il!~icanle un principio éli suppt,Irazi·oue, q4indi.quanthnque , n.oo seon:iparse, cr,edelli di dovt rla a,bb.a.n.d,onar.e. i11 bai ia ,di ie sl.essà e perchè l':ùso prolraÙo della cura . interna , mi avrebbe.. poUuto tornare tltinno.so, e perchè e~se' rim 10g_o?o gener'almeule stazionarie mal ~rado ogni ~enere cl.i lratta,mento il meglio c,ondbllo, ,e- pervhè avendo' potuto convincermi della distruzione completa ,!ella ',!iscr..1sia venere~ r,el modo di guarigio.ne del.l"ulcera fronl-a'e, e per la.scòmp{ll'Sa assol~la d~i dolori osleocopi ,nollµrni, cc,ido

rb·e· 1.t ,i;ua prèsenia non· possa· ess"re di alcun incomo'tle> anenire pPI r\òs.tro malato. ·~ Eccov.i I qua nlo potri · rircogliere di inlerr~saote ·-,wi casi di sifilide che si presentarono nella sezione. Non. 1 è ,già che io,Cr<!dà di p·oìer vantare fa pratica da me se"/l;uita quale un melo4o ~rnera!e prcft>ribile atl ogni ,altro: ,vi e~posi soltanto il risullato delle ,.rnie osservazioni r.ol convi'ncimen.lo che i~ m~ gen~rarono'. Che non posso varilare le cure prodigiosi• ottenute da '.taluni in pochi ghirni. non credo che pnciò IP- giornate di permianenza dei malati sli,ili c.ur.àli nella se1..iM1e venerea di ChamQery le quali sommanQ ,in medl.a a {!ior11i 2·3 <ii' cura -per malato çome pu·?t~i .con:slatare dei rendico(ltì mensu.tli di questo ospe:da,e sienoercc'denli l'epoca che alcuni moderni sHilogqtfì ;sogliono in_dica,e qual mt•dia di cura.in _{jucsla malattià, . e ciò ta11to pìù che alcuni di ques,li maiali quali ((UCHi nffetli d~ lue costilu?-i·o'nale ne' quali la cura è sempr'e assai lunga, cd altri che ,p er•survenienza di novelle coirlplirazioni prolraSSHO la 'CUfi!, mi aumentarono di lll oll'o ,~ cHfre in genere dei gbrni di,prrmanenza di·ciascJrndun venereo all'ospedale. Giova P.t•rò osservare che nessuritl dei malati sudeUi per quanto mi-consta ebbe a s-ubirn nov~llè reèidivè ,pél\ç,hè ebbi sempre l'avverterlenza di rion ,Jict'nziarli pri1~a'cli essernii accérlalo di ùnà. perfetta gùa:rigiooe, E' quanl9 alle altez,oni' sifil.itiche primilive'averid·ò nrlla maggior porte dei , ·asi amministralo dei rimedi mer,eur ali, ho fede di aver prevroulo i1 più possìbilni.enle: :surveuienz.e runesle dell'i.nf~zione generale.

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PAlTI~ 'TERZA i,laladie ed Op_e ìrazioni tfontali 1

(del Med. di BatL D. BAJlòPr10). I

4tto @pea·atit10_

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Pqsjzione- - L'ainmalal9 sietle su d'rn,ia solida.scranna . dava.uti ad _Qrta ~nestra; la tesla appoggia ol dorsale della · s~dia _s.Lt•ssa, od è lenula fissa coolro' il petto, d'un assì~tr,-nle. l.'operalore- si colloca. .davan~i tra te· gàmbede.lmalato, oppure. ùi 4:ìeLro, nel qual caso ''l'ammalàlo sedulq più ba~sò ap1ioggia .il c~p9 Gontro -il pt>lto (lt1ll'9peratòrc stesso; guc&la posi'zione ç presc~lla op:eranclo .i;uglì ir~ci. sivi inferiori e .s~i motari snperioi;i. Alcuni ,Si coJlocano ~i · fianco e d,anno appoggio. alla tesla .dd malàlo ,rdvescial;l col braccio finistro; q1rnfl.a. posizione ha .il vantaggio $ii poter mel,!lio ;1ssrrond n' e ,lominare 1mo,vimènli del pazie11tè· ( c:~è il r,1po ~ti q 11t-sti ' è in 'assoluta piicleslà, forma un hillo col cor'po ddl'(1per,,tor:e), sottrae finalm ente gli ·is:r.un1enli alt.\ vista d,•I .malato. La consueludioe ,è, d!!.l resto la regola. mi!!;lìore. I fèrf i di.sposti in un a.stucdo a.tavole\ta, un pò d'acqu.a fre, dda ~ l1upii1,,, 1111 pò d'ac~to. completano il semplic,issimo appa.recch~v; per ceti e persone 'non sarebbe' superfluo l'iv.er in pronto on pò ~·ammonì,1ca, .d'etere, ecc. . Prima d'accinger~i a11·atw operativo bisogna ben còn$l~lare il -d.ente,da.estrami; non pii;ogna sla,rsèòe èo1Ùenli . alle fodiçazioo1 sp'esso erronee deli'ammafalo! s~andranoo'

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volta perrhè facilmentè si allendono è legaro.no), e deve ~;,iespl~r;rndo accara.lamente i denti del lato i¼ITello, comptipure la sua supedì.cie interna o concava essere resa amendoli, pcrcaoteodoli, benchè lalvolla l'alterazione dél spra all'uopo cli. lin('e salien\i, alte ad impedire eh~ l'undente stesso ,è ~-, paleQle che pon · !;i.scia . clul)biosa l;t ricino scivoli esfu:gf~à )a prl'sa. L'uncino ad e~tremità slrélta . e'eraa. l\fa se vi hanno diversi denti alterati e non si può ed a pùnla, l?glicnte sulla. co.ncavilà si applica nell'estradeterminare, m>ppure scandaglianiloli con uno stiletto, q,ual zione delle radici· sulla, gengiva che incide, co,ne. incide ..si51 quelh1 da estrarre· allora' è prudente lemporeggiai;e e l'alveolo. rimandare l'operaz.ion".l ad allto più favorevole momento. Nel scegliere l'uncino si badi che il dente <leve rierriChiave - È una leva <li primQ genere; la rnsislenza· è . pierc esr1,ltamenle lo spazio Ira il tallooe·'e le punte dèlfaUa dal derile, l'alveolo presl'a il.ponto d'appoggio, la poruncino iu modo che la concayità dell'uncino •stesso ne . ie1111a è apFlicara al ma11ico: agisce per un 1I)O\' imenlo di ab_braccì la corona _il piu slrello possibile senza però ·toc, rola2ione rov ~sciando i'l <lente laleralm€' nle ; r. il più semcarla in alcun p!rnlo, $e ciò fosse questo polr('bbe faci-plice, ii migliore,.il pii1 polente is~r1.1menlù p,er }'.estrazione lissimamente sallari>. u ;ando degl i uncini a gomito è nedei denti. Gli ingleai la dicono tedcscl}, i tetlescbi e gli tlacessario inastai:e il destro od il sinistro 'S,ecòndo che si jiàni inglese, i francesi poi more 1111/ilo sciolgòllo il nodo, opera su l'una o sull'altra mascella,, su l'uno o sull'altro attribuendola a f rà Cosimo, e l'appellano di Gar-engot. lato. .Ra subile le più sva~iale e slrane modiijcazioni, delle·quali Ane.be cogli uncini comuni si deve a seconda. delle due princi·pali sono oggi di accellale nella p.ratica: sono la suac'cénnale circostanze, e ben anca del punto d"ap,poggio ,cbiave comune, à taifone (pa11élon ) fis.so, appìallilo, col che si è fissalo di prender.e esternamente od inlcrnaperno d~Jl'uncino nella direzione ùell'asla; e la chiave a menle, imperna're l'i.rncino a destra od a sinistra del"•wce. Io questa il. tal.Ione di foçma tondeggiante e vuoto l'asta. S,i potr-à rinvestire ìl tallone con una fe\uccia di racchiude nel ceptro on peno girevole ( la noce) sul s.uo tela o col\' angolo del ,nioccicl,ino, ··badando che non si asse ·perpendicolare all'asta. al quale è 1mpianlato nel ,1rréchi così impaccio al libero movimento del1'oncino; ,mezio dell'estremità- super.iore l'uncino. Questa forma questo meizo dirninueodo gli effelli della pressione ùel permette, fissando la noce in addalla posizion~, di dare sulla gengiva vale a pre.venire la contÙsione di tallone all'uncino· quella cl'im:iooe- che s.i desidera., sull'.uoo o sul- · que'sl.a, e può ben anco servire a diminÙire gli inconve· l'Lallro lato, obbliquamente, e benanco airetlamente all'innienti d'un uncil)o troppo grande. Si badi pur anche nanzi clella tesla dell' istrumento ( sulla direzione del proprima d'applicare la chiave ~e si dovrà afferrarne il roalungamento dell'asta.) Pe~ lai modo può servire per · tul~i ·nico colla mano in pronazione o.supioazionè: lo scambio j denti e lati e .per le èlue mascelle senza che sia nçcesdi mano già applicalo l'istrumento potrebbe diflocare sario cambiarlo . . Analoga del resto nella costmzione e l'uncino, e, quel che più, senz'a,•vedersene, cao gran nell'uso alla chia,·e comune ne ha tulli i ·vantaggi ed una danno pel risultalo dell'operazione. solidità maggiore. Non starò qui a clescriven~ la chiave comune; basti il .dire che, le _migliori çffronò l'asta incuriala all'infuori in ,. ' . vicinanza al tallone, il c11e rende l'azione loro più facile à:l tondo della bocca . Ch.e il tallone deve essere moderaCura deW idrocele· col metodo di $Ostiluzione - del tamente all·o , e che anzi . volend'o nel!' estrarre gli ultimi professore Burgraeve di Gand. molari superiori prendere il punto d'appoggio sul marSi praticano sul tumore diverse punture co~ un ago gine alveolare interno è utile, a scanso d'accidenli, che da ago-puntura; dopo rnezz' ora la sjerosiià interna si il tallone sia assai stretto · tra$porla nel tessuto cellulare d'ello scroto, uove presto è Alcuni. vorrebbero che anco il perno su cui s'art.ic'ola e ~iassorbila. gira guncino fosse pure girevole; nel tallone. Colla c·hiave Se ne fa.ci lita l'assorbimenlo con un'unzione di pomata iodata, o con l'applicazione di una :intura acquosa di iocomune sono necessarii varii uncini, tre comonj di va-ria ù1o iodurala. L'autore çrede che le guarigi~ni cosi ottegtaudezza, due ad articolazione laterale, a gomito où a Z, nute possai10 essere radicali: dei suoi opera lì nessuno uno mezzano ad noa sola punta, e finalmente uno pure recidivò dopo ·duè qiesi. . di media grandez.za ma tagliente: questi ultimi due per (Rullelin gé11ér, de .T!térapeutique) .' le radici . Delabare lì usò non curvi ma angolosi; questi f1'0prietà d~gli olii di sci,ogliete il ferro --- Vénzu> uncini ad angolo quasi rello ~bbracciano ed afferrano farmacis~a a Lione. meglio il dente di 'quel che lo facciano i semicircolari, e II ferro me1a11ico (limatura porfinizzata. o rerro ridollo ques.Li ullimi sono infalli susceUibi.li 1Ìì risalire verso la I corona d{ll deQIC, occupano maggior spazio, obbligano ad l. coll'idrogeno) ed il proto,s~ido di ferro gelatinoso, massim,e se preparalo di fre sco, si ~ciol~ono a fr,ddo nell'o-_ apFfre largamente la bocca, e riesce bene (spesso dillìcile I lio <li Cegatodi merluzzo, come in n1olli olii fi~si (di mao~ di poter P.Orlare l'islrumeolo sugli ultimi molari. li Doll. 1 dorle, d'oliva, di ricino). col concorso però 'dell'~icqua inTeiì'se moJificò la parte che s'imperna degli uncini fadispens.abilefo press.o che ogni raso per favorire la discendola terminare in punta-: qu·esla modificazion~ persoluzione. . . Jl ferro cosi discio)lo si lro_,,a sempre allo stato di promelle di estrarre i denti délla mascella superiore senza essere obbligati di servirsi delle dita per fiss~re l'uncino, !· tossido: Gli eteri sciolgono sì bene gli oli\ forrali come giacchè la ponta non permette il rovesciamento sullà ! quelli puri . (f::az~. di Fa~m•. a di Chim•). , chiave dell'uncino stesso. L'estremità libera deg1i uncini 11 J.>1ret11,re D01·l. t.av. /\lU-:Ll.A, lilell. l)i,v. deve ,offdre ai- due lati due punte leggermente salienti, 11 Vi~ rettoreTespons. D0~1 • l!ANTEl.t.I, Med. di Bat. prolungale ed accu.minatè (che si esamiòeranno ogni J

· Rivista dei Giornali Scientifici

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Tip. Subalp11ia <1 IAl1TEB.O e COTTA.

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S Febbraio. .f 85 8

ANNO VI •

N. 6.

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GIORNALE DI HEDICINA lllll~ITARE DEL CORPO SAN:ITARIO DELL' AIHlt\'fA SARDA

Il r,•associazil'.>ne non si rice·ve che per un anni) e coll)incia .col "t

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di gerlo. Si pnbblica nel Lunedì di

ciascbe<luna settimana'.

~ Il prezzo d'ass<1ciazio,1e in/forino è di L.10. In Provincia ed all'E,terù, franco d'.. posta l,. li . Si p~ga pér serncstrianti1:ipati.

1° Dolt. PEcco: Lezioni Orali .del c·om~. Prof· sa il c-ancro labbiafe. - 20 Dott. cav. ARiNA: Alcani pensieri sul rccid_ivare delle malattie nello spedale divisionale di Torino. - 3° Dott. P J:'tZORNo: Metodo semplic·e per abbreviare la cura def bnbooi venerei. - 4°,Dott. BAAOFFJo: Malattie ed operazioni dentali - 5" _Rivista.dei Giornali Scien,tifici.

Sol!nunro RrBBJII

PARTE PRHIA LEZIOl\fl ORALI

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DEL PROFESSORE COMMEND.ATORE àLESS.I.NDBO BIBERI . . ,.

tracciate dal Dott. P!lcco, Med. di Reggimento

Del Cancro lab'biiale GQN ALCUNI RAPIDI S.GUARDI SU I i\J~J.,I CANCERÒSI

OSSER~AZIONI

(lsserv. 24"-. èarlo Dusso: po!to-lano. anni 58: temperamento sanguigno: costituzione atletica: abusatore di bevande e d'alimenti ealorosi. Nel cin'quantesimoselljmo anno la sua sanità fin allora· buona f'u, in seguito· a gravi cause reumatiche, notevolmente scossa per un'in!~nsa cardio-angioit_ide con, sintomi di pericardite che, rimasta quasi incurata poi eh~ si stette contenti ad un'applicazione di mignatte su la regione precordiale, assunse un andamenlo lento con cardiopalmia, . ansia ·di respiro estrema nel salire scale o luoghi montuosi, somma prostrazione di forze e sjmili. Sei mesi appre·sso gli si manifestò nel margine libere ciel lapbro inferiore un eritema cne poco stante s'es)llcer6 come se vi foss1( stalo applicato sopra un piccolo vescicatorio. Sebbene le bevande fredde, i cibi irritanti, la continua. esposizione all'a.ria siano frequenti cause di sì fatti eritemi, nel nostro caso perg era evidente il nesso patologico esistente tra l'affezione labbiale e la cupa flogosi cardio-angioitica. E cli'. vero quel nésso che vi ha tra i cent~i della circolazione _ed' il vilùppo capillare abbonaante dei labbri ci rendè ragione della frequenza degli eritemi e.delle puslule labbi ali che s' oss.erv-qno tuUi i giorni in coloro che furono t9ccni dçi, effimera o da-sinoca a~cheleg©iera. L'arte con_:;.ul,tata dall'ammalato non avendo veduto quel nesso, stette cqntenta a pre3crivergll bag~uoli astringenti con i qnali ci.ca.trizzò il li eve male·locale perricomparire 1-ra breve,più rigoglioso. Un empii:i.co vi applicò a1lgra più voi tè JJ)ezzi caustici per i quali l'ulcera degenerò, ~'allargò assai, divenne dolentissima ,e nel suo continuo dila.tarsi erovocò un'abbondante emorragia. L'ammalato i( 1

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)juale da due m.esi era òbblìgato stare racchiùso a chiòc:.. 'ciare nel lello od intorno al letto: fu in fine ricoverato nella clinica ai 25 di dicembrè 1838 dove ci offerse: un'ulcera cancerosa éon dolori lancinanti occup1mte tult'il 'fà:bbro inferiore che era -dalla medesima in più luoghi tra., forato, estendentesi fin al mento, separan'te un ico're felepli~sirilo e circondata nei dintorni da tessuti tumidi, duri, lividi e pur essi ddlenti: gengive compre~e da esulceraxioni' in conisRondenza del labbr'o inferiore con carie su-perJicia1e ilella·mandibola e traballamento dei denti nelll!, mede:;ima fo;i,piantatf: piccola tumièlezza di° tre ghianèlòlé soltomascellari.desLre·in prossimiL'à del mento: cupa car-~ dio-angioitide, non s_tata vinta dalla preced,ente grave emorragia e .rivelata da colore rosso circoscriUo e sul>.tumescenza del volto, qa morbosa rotazìone precordiale, tla polsi· tesi, .çluri, vibrati, da ansia di respiro; da un, p·oco di subtumescenza d'el tessuto cellulos6 sollocutaneo degli arti, da tenden.za alla cachessia e s'iinili. Per disjtritare liA parte s'ebbe ricorso alle sostanunilolìitive -e, per disirri~ H s.islèm.,i. i:rtigatorio ,rosso I a.lJa d~gii~le-,un.ita ,all'aco~ n)to ed aH'.cfc'etato di'potassa. Con, guésti,mezzi; aggiuntivi il riposo ed una cònvenevola di.eta, s'otlenne in 25 giorni uha s~fficientè calma nel sistema vasale e l'ulcera cessò dàl dolere, si · disirritò e si rese meno lurida. Confe'rì a questo ritorno di calma l'ammalato il q·ual.era r obbedienza · pasJ1'iva in ~arne ed ossa. ·Perp Lai è tant'era il .guastò che si'dovette pensar alla chei)oplaslia e si antepose ìl me~odo del Chopart il' quale fo at.tuato in pr.esenza de!Ja scuola ai 1 o di gennaio I839. Per l'esteso guasto del labbro si d-oveHero protrar molto : io giù per le parli lalerali,.del, collo· le incisioni circoscriv~nti il lembo qua-· drato. S'allacciarono due arteri'e. Si distrussero le carni fungose coprenti ·il tavolato esterno della man.dibola e l'areala alveolare e si modificò nel lèmpo stesso la carie da cui queste parti os$~e erano comprese c·on il cauterio , allJale. Si recisero I~ tre sopra mentovate ghiandole sot_. tomascellari destre tumide; poi si, diede l'opportuno adatlamento al lembo e s'unì con i margini d~la risultante ampia brèccia me{fiante la sutura attorcigliata bilaterale·, , , per iJ che s'adoperarono mo.lti, spilli' da insetti. Esaminatà la parte recisa, si vide che ,i tessuti muscolafi aveva~Q..preso' poca parte al nple; ehe m<ille ghiandole.mb- ·cipar.e eran iogrpssate e conteneva o una sostanza densa, giallognola, quasi puri forme e c-he la dege11 erazìo11e cancerosa aveva sede nei tessuto celluloso. La riazione trau1 malica fu mederala,ma n,el secondo giorno dall'operazione j insorse, sia per effello di raffreddamento del corpo nelj· l'alto operativo ossia percbè nella dissecazione del lembo I ,si mis:e allo scop~rlo un grande lralto d~I canale aereo,


µna tosse assai irritanle ed inquieta nte la quale . a malestendentesi fin in prossimità dèl mento e .di base dora grado de!I uso frequente degli oliasi e dei mucilaginosi, ma so tlile, illese le ghiandole linfatiche vicine . .Oisirritata non fu del tutto sp.enta fuorchè vénti g'i'oroi dopo. Levato la loçalilà in cinq,ue giorni con l'uso di cataplasmi emol'al sesto giorno l'apparecchio di medicazione, si riconobbe lienti e perduta la speranza.dì pof.e rla con mezzi incruenti che l'angolo destro del lembo erasi reso aderente alla vincere tanl'e.rane il guasto, fu essa ai ·1 S del citato mese commelli lura labbiale corrispond,ente e ché· in quella vece reci:,a con un'incisione composba a V di cui si riuniron i il suo angolo sinistro erasi smussato per cancrena fio alla margini · con la sutura attorcigliata. È n·otevole la circodistanz·a di sei ·linee dal mento; così che il piano del labstanza dell'avere potuto senza dissecazione dei lembi rinhi:o e1\l obbliquo dall'allo e dal\a parie destra al hass.o e 11ir i margini della ferita superstite ad una COSÌ. vistosa verso la parte sinistra, risultando quindi una. scanalatura jallura . di sostanza. Dall'esan1e della parte recisa si veper cui stillava qualohe poco cli :$Uliva. Si riconobbe pure rifi cò eh' il tessuto celluloso era la precipua sede del male; che sollo la mascella in corri,spondeuza al luogo da çur che la lessjtura muscolar.e riteneva i suoi caratteri anasi recisero tre ghiandole stava formandosi una raccolta+. tomi ci : fin entro la hase dura dell'Qlcera e' che tumrde e parulenta che, dopo due giorni d'applicazione cii catadure erano le ghi ando-le muciparecircondanli la medesima. plasmi, fa aperta alla.lo dél lembo ·e nel corso di dicci . Nessun accidente dopo ·l'opera'Lione ~ guarigione comgiorni era del lutto chiusa. Accadde ollracciò éh'il lembo piuta in otto giorni (Que·sl'osscrvai,ione non fu firmala aqtoplastico non po,tend'aderire al di sopra <lei mento alle dal suo autore). parti sottoposte ·coperle d'escàra, siasi alquanto aècartoc'Osserv. 213". Carlo O: Notaio: ,anni 61: tcmpe.ramenlo ci.ato più a sinistra che non .a destra. l\b.co·n il progres'so sanguigno-bilioso: c0_sli.tuzione buona: grassoccio della del lempo l'escarà dei tessuti mom e que!la dei duri stati persona: di niente altro, occupato fuorch è di procur~rsi cauterizzati si s~par·ò. i dènti crollanti negli alveoli cad,·. buone digestioni: a bilo misto cuta·neo-capilale con tredero, sorsero' carni di buona natura ed, av,eildo avula l'avmolo continuo: gi.à 1n tempi 411leriori soggèllo a località vertenza di trarre,anzi d'asseilarn il l~m~o alle medesime erpetiehe in yarie .parli ciel corpo : colt.o pure nel tempo a mano che sorgevano e ciò con lislerelle conglutinanti ,si da morbi sjfì!itici locali risanati con s.oli rimedi i topici : ottenne ch'i l nuoYo labbro salisse su il pianb degli alvestato riel mese di ,giugno 1838 guarilo nella olinica da Qn oli, salvo nell'esLre~o latosinistro<loveesistevaancoruna piccolo tubercolo scirros<i, lievemente callerito nella sua piccola incisura. Mentre .si stava pensando a correggere superficie, occupante l'estremo orlo del labbro inferiore e cotest'i ncisura some si corregge il labbro leporino, il cl1e levato via mediante una superficiale ed orizzontale recinon riesciva difficile, la medesima, tirata ~alla. cicatrice sione, praticata con forbici curve: ·un mese e mezzo dopo e spinta dall'e lislerelle conglulinative, s'alzò pur essa ch!''eril, uscilo, come si disse.'dalla cl inica: cioè ai 26 d'alauri 11 su che vielava·quasi affatto In stillicidio della sagosto del citalo anno, vi· riparò di nuovo per un tubercolo liva, superstite un piccolo e non deforme avvallamentq. scirroso, del volume d'una mediocre noce, svollo nella Soddisfaltissimo di questo risullamento e gratissir,no <1,l spesseu.a del labbro inferiore e già conseguitato da un benefizio ricevuto , l'operalo si dilungò dalla clinica ai 4O tumore ghiandolare pure scirroso nella rPgion e sopra.ioid'aprile del citato anno. Ci'nque m~si dopo essendosi egli dea sinislr.a del vol~me q'un;L grossa castagna, ma · moa noi presentato vedemmo con soddisfazione oh'il labbJo hi,le. Qnesto caso ed un ·aHro analogo prr me veduto di s'era. tutto assottigliato ed era st,110 dalla cicatrice. riconrapida ripro.duziont1 del male iabbiale in segnìlo alla recidotto ·cotanto in su verso gli 'alveoll anche nella sua estresi'onc orizzontale d'un primo tubercolo con la .forbice ma parte sinistra che la salh'a non · usciva più nè µ,unlo curva, mi svogliar0no di quelia maniera <l'operare pe:nè poco (Osservazione scrilla dal signor Dolt. Luigi Dealcuni raccoruanda.ta .. Ayutò . riguardo al lél facilità della caroliJ. riproduzione, all'abito ~.poplelico, alla nias~ima proclività Osser_v. t:!2•. l\ticheie l3ernard: anni 70: contadiQo alle località erpclie,he ed all'equivoca guari·gio'ne delle padre 1i profe sana: le,mperame;nlo sanguigno squisito pregresse malàllie sifilitiche locali. non state raziona·Icon vistosa. evo luzione della muscolatura : cosliluziooe JllCnle cùrale, si praticò un cauterio nel bra-ccìo sinistro robusta: stato suno fin a ti9 aoni. In questo ~empo fu, j)!')r .e s'ebbe ricorso all' uso intero.o del calomelano. Trascorsi !;azione déll'ariJ fredda. su i\ suo corpo Uraspi rante, collo ~ 2 giorni rl:all'azione di q.uesti compensi, si le.Vò via il da violent.a febbre, al cessare spontaneo. della quale, co1p- 1 tubercolo labbiale c·on un'incisione composta a Y e nel par-v.e una bollièella su la parte sinistra .della mucosa tje-1 1· tempo stesso si,rliradici) la ghiandola,sottomascellare. Si labbro i n'feriore che si screpolò con islillìcidio di sierc, J praticò per c.:i'ò un'i-neistone longitudinale su la medesima, liquido, si rese dol.ùrosa ed incomo'da e crebbe di voestesa cinque linee al di là degli e:;lrcmi del ~uo .n1~ggiore himy per l'azione d'aléune fogl ie fresche irrftanli che., a 1 diametro, ppi, mess;ila con successin~ inr,isi;oni allo scosuggerimento d'un empirìco, l'ammalato vi applicò ·sopra . perlo, s'afferrò con l'un<;i119 e sf disseèò in gi r.q. Dopo . Chiamata poi l'ade-a soccorso consigliò le cauterizzazfani levata, , rimase un çavo mollo profon.do sollo la. mascella 1 con l'acicl5l solforico e da quel momento i progressi del da cui usciva con impelo sangue, ma la riempitura con male furono colanto celeri che l'arurna!ato riparò ai 4~ filacci.ca ba·stò a risfagnar.c l'emorragia . Con· la sutura ·di m.arzo rn38 cioè due anni dall'origine del mal.e alla allorcigliali} si riuniron i mar~ini Mlla soluzione di conclinica ;1el seg~enle st_alo: ulcera avente i caralteri 1eUè • tinuilà del l;1hhro. Moderatissima fu la riazione traumacar1cerose,, trann-e i.dol()ri lancinanti che eranp rimpiar.tica. 1n sei gi9rni compiuta era l'aderen.i !J- dei margini zati da u11a sensazione di cociore, separante una materia della ferit.a la·hhialè ed in un mese er,\ pure rjdolla· a so.liquida purulenta, assai felenle, occupanle il terzo medio lida cicàtr1ce la solw.ione di continuità sÒHomascellareed una grande parle del terzo sinistro del labbro inferior.e, ' InJullo questo teinpo non si smise l'uso interno del calo_

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-Uroelano. Perfettamente· ristabilito, )'operato si licenziò collo di cui guarì con sei salassi ; nel- quarantesimo ad dalla clinica verso Ja metà del mese di settembre {Osserottalmia Ieggiera che svanì da.sè. Fu nel cin qua!)tesimo-: vazione scr_itla dal signor Dolt. Stecchini). Si seppe più· quarto anno della sua vita cioè nel mese di luglio 4839 tardi che la ma:attia cancerosa er:asi. r-iproclolla. colto da violenta infiammazione deHe gengive con febbre , Osserv.' 2i•. Giuseppe ~aravale: anni· ti9: esercente disagio generale, brividi alternanti con sensazioni. di caa vicenda i mestieri di contadino e 'di segatore di legna : lore, speciahnente al volto,. cefalalgia, ecc. e provoéata temperamento sanguigno-bilioso squ_isito: r9husta cos_tida ripetuti raffreddamenti di corpo per la yita labor.iosa tuzione: barba nera: non stato pr!ma arnmal~to : abito !l cui era condanna.lo dalla misera. s_ua conclizione e da cu taneo co n pelle abbrunata dal sole, asp ra, secca e ra- · molle nolti ,pussate vegliand'ammalaLi. .Me~sa io non cale, , ramenie traspirante. Vi ve.odo del solo pane dei suoi sus·i propagò ai le ·parti vicin e, onde derivò un piccolo flem dori sacrrificava egli, buon p-adre. al ben essere della sua mone nella parte destra del labb_ro ìQferiore,. il qutil'e, infami..,li; le ore che i b-en ·provveduti dei he~i di fortuna viperi to da un'incauta applicaiione di mignatte sn il labdesti~ano al riposo ed JI sonro. Oudechè per meglio bro, riestì ali' ascesso, screpolatosi spontane~rne,ite alla provveder ai costej_ bisogni lavor.ava anche buona parte superficie esterna del labbro . .Irritata poi la parte dall'apdella nolte a cielo scoperto ed assoggeltalo a luLte le -viplicazione di foglie dalla superficie scabra, dall'uso intero.., ci.s,situdini aln10sferithe.. Tregu:l alle quotidiane fatiche . pesliv.o di b-agnuoli di decozione di corteccia peruviana e ,era il modèrat.o cibarsi di cipolle crude, d'aglio, dì pepedaH'aria atmosferica a cui era semµre esposta, riesçì al- . roni e simili, _s@stanze poc.o nutrili ve ma capaci_per il l'ulcera .eh~ assunse per graili i cara'tteri del le ç,ancerose,1oro stimolo di sor.reggere le sue forze difellive. Su lo separando un umore icoroso, alle v9lte misto a sangue, scorcio del 111ese d'oltohre -i-839 g~i spuntò una picéoJa Sintomi concomitanti questa degencrazioòe erano vive pustola sopra il labbro inferiore verso la commettitura tr-afitt.ure nella località ·e nel capo , ~volazzi di calore al destra. G:rossa in prirpa come una lenticchia, bianc:a, poco vallo, sete,a~dore dell'orina ed altri indizi i di sopreccitadolenle cioè producente solo ,nolesto prurito, qu·eJla pumento universale. Ricoverato rn,'lla clin ica ai 7 di dicem stola crebbé di poi e su la. sua supe-rfìci e alzaronsi alc1rne. brc dr ! dello s1nn9, l'ammalato NCsentava un'ulcera di escr:escenze membraniformi, biancastre che, dall'infermo colore alquaht'o.rosso, sti' la !lle jcore misto a saoguf', coLolle con i dénli, si riproducevano immantinenLi . Diveper~a di piccole elevate-ne fo_ngose con alcuni scavi dal nula poi poco per poco ·del volutÌ1e ù'una noce, l'amma- ! fondo ]uri.do, occupante i quattro qui!lli del labbro ·inl'e~1ato riparò alla .clinica ai ·I 3 di novembre de,I detto anno. riore di cui riurnneva illesa una sola listarella verso Ja Jl.Lumore 0f'Ò. duro, indolente, di forma OYa!e, spor,genle I Commessura sinistra, ed esten'dentesi .fin al rnenlo.~ facile su il margine lih~ro del labbro i.nJ'er.iore di çui oèet(pava · f a vedersi la grande parte. che ebber · alla pròdu·zio ne ed quasi tutta Ja meli;\ destra e formato più a spesè della I alla. d~genriraz~one _de1la ·Jocalità in discorso fahitndio b mucosa oke coo della c11te. Esa'nlÌU/lto~con tutta alten- 1 antica alle iperemie ed alle tlogosi gengivali, slaie ad ulzione·ùffriva un aspello singolare cioè elevava-Ei dalia s.ua 1 Limo attizza.li~ da una morh'osa concitazione vasale di superficie superiore un granùe numero di ri.crr.scimenti J! luiiga durata. l'intemp~stiva applicazione di 'mignalte su membran iformi, focilroenle sanguìnanti, 'lunghi da du~ la loçalità meulre valida era quella conci tazione, la s.cona tre line-e,assettati gii uni agli altri e tra sè divisi da una venieÒte applicaziòne topica dell a china. l'az ion_e de,ll'aria sbslanza simile a sevo che si frapponeva a.i to·r interstizi'i'. -atmòsfodca .e simili·. Con i mezzi mollilìvo-torpe11 li locali L'i ocerlezza della gua.rigiooe con' i mezzi incruenti e la con là dietn , con il riposò e c;on l'u;o interno dell;aconitp: speditezza di guarire con la recisione rlomandaladall'arn- t dell'acqua coobata ~li lauroceraso e de.Ila digilalP in 2q. rnalalo cothe quella che lo i11el.leva· presto i·n gr~cl</ tj"i i giorni il si;;téma irrigatorio si c@mpose in quiete e quasi provveder ·ai hisog_ni della su,1 famiglia,, e.i deci,cro di le- i svaniron i dolori dell'ulcera , s,òpers(ili 'i caratteri della. vare rià h1 parte o~fotta ~on un'incisione compos.la"a V, I sua rea nalun~· I:'ammalato ru·perciò :ì,4, !;\iorni . dopo H dno p~/verla_,, però _p er aliculi1i gior ni ·ce,ali'uat'.a col_n .sost~ s uo_ .:ngrel~~o nellad ~li111c?t dsptld~P,PC~lo allt' op eraz;one di l 0111twe. 1. aro no 1ega e I u~ ar1en · e nuni 1 1 margin-1 1 ,e11e11up1a,; 1« sçcon . 0-11 me o o 1 ,no par ·. 5 1 1egarono nella corH,!.l,(lla .guisa.. L'ec~nomia ,generale fu estranea n~ll'~llo _op_erativu quallrn arterie .. J~:arninata la parte alla locali La come prn:na cosi doeo ·l'operazione e, nel 1. rec1sh si no venne che la sede pr1nc1pale del male era termine di -1.6 giorni l'operato, perfellame11te risa nato e ' r· nel l-ess.uto cel lulo,so e ghiaudo larè cleJlà ·oarte, compresa s~n_z'alc,una_superslite de('o rrnit'.1, rimpatriò (Osservazione · I sollant_o . dà cron ic~ flogosi la rnuco~a. Mo:derati~si':°a f~ scritta dal signor Dotl. l\,1alran1 fi.~lio, spentosi due anni l la natwne traumatica ed a malgrado di ciò ebh,is1, se1 dop~ la la'prea ~ con_,lui spe?Lasi u~a bf ll~ speranza della r giorni ap·pr~·s~o-. csami~antlo la p~r~e oi)(-)rala, i_l ilo!?re di I palr_1:1 che c0,0 1 suoi se~·en stud11, spec1alme.1Jte analo-"venere ch'il nuovo labbro eras, canorenalo 111 tutta la micL avr.eb~e altamente onorata). . sua pa~le ch.'cra al di sorra ·del piano del mento e-che ,Osser~. %•: _Giovanni D-onino: ann i 55: tempera-' ! la sol.a s-µa parte inferiòre allo ~tesso meni o erasi crinsermenlo sanguignò ·: contad_ino : -coslilniione fo rie: nato da I ·vala ,e resa aderente. Levala lii pàrlc can~cre n,ita, vedeNren_li .saiii: abito ·cu taneQ: stato soggett,, nell'età d'an11i vai-i allo scoperto,tulta [/ mucosa gP,ngivale. Con lunghe ~'2 a dermi tide crostosa al capillizio la quiJ.le, iri~orta 11t1lli~tereile ,emplastiche di cui il centro appoggia-va su la · l'inverno, ~vani nella ·èalda stagione; neJÌ'e}à puberf! a nuca ~ fè est.rem ilà s'incro~iavano su J.a brecc;a s'ottenne freqU(inti congestioni 'fi.ogistiche delle gengive per.·cui fu nello sp<1zio cli quaranta giorni che la porzione superstite privalò di rnglli denti ; 0 0 1· trentesimo anr\o a febbre -in:di laf>bro infer iore dal lato sinistro, la quale né foqnav<!, ~ernrittente curala cori la ,china; nel trentesimo<Juint(1 ad appena 1~. sesta parte,,siasi molto allun-gala verso la linea iofiammaz ione delle fauci con ingorgo delle ghiandole del media della medesima breccia; che il )alo inferiore della 0

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f~ri la il qual era su il piano del margine iMeriore della mandibola sia.si alzato a segno dà coprire la terza parte inferiore della superficie della medesima e cbe il margine destro si.asi pure mollo avanzato verso la linea me,- . dia, così che a capo di quel Lempo il superstite vano era ridotto alla larghezza di due traversi di dito. La membrana mucosa denudata in corrispondenza della breccia divenne alquanto ipertrofica ed era conliuuamente inumidita da muco che trasudava dalla s·ua superficie. Quattro voHe cauterizzala con il nitrato d'argento si rese essa liscia e cosi resistente da emulare la cute esterna. In mezzo, a tutto ciò lo slato gen~alo dell'ammalalo si conservò il leso. Cruentando i margini della breccia e poi fnmaodo due lembi laterali Lriaogolari oppure ricorrendo al metodo di ·lloux di San Massimino sarebbe stato facile colmare quel vacuo, ma le cil'costanze di famiglia dell'ammalato non permellendogli più di fermarsi nella clinicè\, ne usci egli nello stato in cui,si tro~ava ai ·10 di f~l>braio ~ 8l0 (Osservazione scritta dal signor Dotl. Francesco Fìssore). · Osser11. 26•. (iiuseppe Merlino: anni 62 : conLadino : temperamento sanguigno squisito: cosliluzione forte: abito cutaneo: abusatorc di vino e di cibi calorosi: slalo su i 30 anui soggetto a grave iridilide che, incurala, riesci all'atrofia ~ell'occhio sinistro; su i 35 ad eruzioni erpetiche alla faccia ielerna delle C(lscie.ed allo scroto, tulLora vigenti, però in minore grado; su ì 55 1 poi su i 56, poi di nuovo su i 57 anni a broochio-pleùritide sinistra con pericardite che, a malgrado d'un energico metodo aoli.tlogistico [lasciò. dopo di sè una lenta irritazione bro11~ chiale con ipersecrezione che dura tuttora e probabili aderenze della pleura sinistra e del pericardio con pafzial epalìzzaziooe del polmone dello stesso lato, con ansia di respiro e con puls11ziooi del .cuore così profonde ch'eran appena percettibili. U11 anno prima del suo ingresso nella clinica rilevò egli, scaricando un fucile, una grave contusione dal calcio del medesimo su la roelà ~i nislra del labbro inferiore. nella quale poco poi si manifestò una pustola pruriginosa ch'egli, molestalo dal prurito, andava con i denti mordendo e con le ugo~ graffiando ; cosi' che crebbe al volume d'un' avellana e., fu allora cioè ai '1'z di marzo -t84:0 che prese il partito di riparar alla clinica. Il tumore, duretto alla base, di co- , ll>re brunastro, <lei già detto volume era ci'rcondato da ghiandolelte seòacee e mucipare tumide da cui con la pressione usciva ullil sostanza sebacea consistente e biancastra ed occupava quasi tulla la melà sinistra del labbro inferiore, illese le ghiandole delle vicinanze. Dalla base dureUa s'alzavano mollè escrescenze membraniformi, facilmente sanguinanti, le une alle allre assettale. I1'iocertezza di poterlo guarire con me-zzi incruenti e la speditezza e certezza della guarigione.: con l'operazione, non che conséntita, richiesta con inslanza dall'am11)alato. ci decisero per la recisione che fu eseguila ai 2·1 del citato mese in presenza della scuola con uu'incisione composta a V, riuniti poi i margi'ni nel modo solito. J,.,eggier issìma fu la riazione traumatica. Pnò nel terzo giorno dall'open.n i(HH! l'ammalalo sofferse un poco d'abetraziooe mentale. Non per qtteslo dieci giorni appresso era egli perfettamente guarito ed in istato di rimpa,trhm. Non infrequente nei , eccbi che si sollopongon ad operazioni

chirurgiche di qualche momenLo, colesfah errazione menta!~ svanisce però presto e pare mova dal difetto mome ntaneo di stimoli inter'ni in cui è il cervello che dei medesimi abbisogna cotanto per sost.eoere le nobili sue ed importanti funzioni; difetto derivante dalla. dieta rigorosa. e dalla negazione degli stimoli esterni in cui è l'ammalato nei primi giorni dàll'operazione (Operaiione scritta dal · sig. Dottore Stefano Rovere).

PARTE SECONDA Alcuni pensieri Stil recidivare delle rnutatiie nella divisione di Torino. (Dol medico di Reggimento dot!oro cav. Arena ).

Sul ritorno delle malallie nel corso della con,alesceoza. poco dopo, v' inlratteneva,r.onorevoli colleg~i. nel!' adunanza del ,t 7 agosto. 1\'Ii limitava io quel giorno ad accennare sommaria.mente il fallo senza scendere in .minutt!-iodagini, invitandovi a cercare le cause che più o meno si attengono a questo nuovo periodo delle malattie, poichè diffettava di dati caratLeristici e statistici, mi mancavano quegli elementi che ass,olutamenle richieggonsi, per èmetlere un ragionato gindizio, fecondo di utili. conseguenze. Il buon viso chè faceste al proposto quesito, mi rese ollre ogni dire· gradito l'ordine datomi dal nostro amatissimo e chiarissimo signor cav. Arella presidente della conferenza, di vergare cioè quelle poche cose· che ebbi l'onore di esporre iu quella r iunione; e tanlo piu volont1eri lo faccio colla speranza d\ giltaro i rudimenti dell'edifizio che dovrà elevare in proposito la giunta a tal fine nominata dal prcfalo medico divisionale. Con tale intendimento mi rivolgeva ai capi sezione di medicina perchè mi fossero larghi delle loro osservazioni, e mi io<licasser-o il numero preciso dei recidivati che si trovavano in lai giorno sotto la loro cura. Qu'esti dati m'•erano indispensabili onde spiegarmi un fen omeno sir1golare che osservava nella mia sezione medica, sorprendendomi di rinvenire i tre quinti dei malati recidi vati, dei quali alcuni per la terza. e per la quarta volta , tacendo dei venerei. Megli'O di aie, studiosi colleghi, comprendete quanto sia importante ed ardua l'invesligaziooe delle cause determinanti si frequenti recidive; meglio di m~ conoscete la difficol tà d'inslituire una retta diagnosi d' una infe rmi là che ripetulamen~e colga Ja ·stessa. persona , e come un morbo che nel· suo esordire orclinariameule pt·ocede scevro di complicazioni, al suo ripetersi frequentemente osservacisi visceri o tessu.ti che per analogia di funzioni od identità di struttura partecipano del primo elt:mento morboso, od altri ne sviluppano. . , Dai quadri statistici che i capi seiioue di medicina ebbero la .sentilE:zza· di prontamente. trasmettermi risulta, che il 20 agosto decombevano nelle sale mediche O'


nella 4 .. setione o7 dei quali ~ 7 recidìvalì 'l"-

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sopra '2·18 mal~t.i 85 recidivali. . . di questi 21 apparteogono al ~ 0 regg. Granatien guardie >) 9 )l 20 )) )) )) » 7 » alla brigata Casale 6 ,> al regg. Nizza cavalleria 11 » 6 >> al battaglione dei Bersaglieri Jl 412 >> ai tre regg. d'Artiglieria 11 f> >> al Treno d'Armala 1> 3 » al baUaglione d' Amministr. >> ~6 o ai corpi divei:si Dominavano in agosto le affezioni dei visceri addominali, nè era raro il caso di vederne la diffusione alle meningi. Le febbri jnL-ermillenli spesso si associavano alle sinoche gaslro-re.umaliche, o le susseguivano. Piuttosto frequenti le diarree , facilmenle cedeaoo al riposo e ad un adatlo lrallamento. Più tenaci le epalili, erano precedute o susseguile da.itterizia. In ordine alle recidive dai soprac1lati quadri slalislici -emergono 20 casi di malaLLia delle vie aeree ,t ,t » dell'apparato centrale del circolo sanguigno 23 J) dell'apparato gaslro-enleriao ~ 1 ,, febbri a lipo 8 » di morbi d1vèrsi Le lesioni dei v'iscer, contenuli nel casso toracico essendo quelle che ci offrono una maggior frequenza nelle racidive, sono pur ,ftteHo che sg;avia~entes,0mm1~i$trano un maggior contingente oerla mortalità dell'armata. Le affezioni len te dei visceri addominali, le febbri a tipo perlinaci rinvengono un polente sussidio nei congedi di convalescenza, epperò parmi che I e prime abbiano maggior diritto alla t)oslra investigazione. Temerei 'di ted iarti se mi volessi innollrare nelle varie forme morbose che si a~sociano al reciclivare delle malattie; vi prego sòlo di prender allo dei visceri che segpalai alla vostra memoria come più frequenti ad essere tocchi, da che l'età ed il genere di vita del soldato potranno spiegarci tal freqti'eoza. Potrà forse sorprendere il numero slragrande delle recidive, osservale io questo speciale divisionario, mlì cesserà tal sorpresa sulla consideraiio1,e che una buona parte ci venne ·inviata dalla convalescenza di l\toncalieri ove aécorrono non solo i ~onvalescenli dello ~pedale di~ visionale di Torino e spedali succursali della divisione -come Pinerolo, Saluzzo, Cuneo, Savigliano, ma ben anco quelli della divisione d'Alessandria, e suddivisione di Novara; perlocchè ai medici di scn·iziÒ di questo s1>eda le, eomequelli ai quali è aperto un piì1 vasto campcrd'oss.ervaiione, spettava il dovere d'indagarne le cause e proporne i rimedii. La sollecitudine che manifestab~e nel compilare i vo~tri quadri staLislici onde poler coll'eloque11tc linguaggio della verità ragionare sulla accennala queslione, è per me una luminosa prova dell'importanza che assegnaste alle recidive;abbialeoei miei più sentili ringraziamenti e degnatemi, ve n_e prego, d' un po' d'attenzione alle seguenti questioni

che tentai vagamente risolvere, e èhe as-peltano il trullo de'vostri studi i per essere modificate od annullale a se-· condo delle vostre saggi~ ossenazioni. t • Quali sono le indispensabili condizioni per una. franca convalescenza? ];I.. Completa risoluzione della malattia. Ora siamo noi sempre assicurati che il soldato se ne sorta dallo spedalè in tale stato di salute da poter tostamenle ripreoclere le ·militari fatiche? Per me debbo confessarvi che ne dubito. Di fallo: sovente ebbi a ricoverare ali' infermeria, o rinviare allo spedale dei maiali che se sortivano troppo presto dallo spedale, 19 doveano alla loro insistenza prnsso i capi seiioni ed alla persuasione d'una guarigione, lontana ancora da un pcrfello ristabilimento. Questi conva1 lescenti, poco amici della temperanza anelano l'istante di ritornare alle loro compagnie speranzosi di rinvigorire c6n un maggiore nulrimeolo, e 110n sanno, gl'i'nfelici, che esponendosi troppo -presiQ ad un dissesto delle funzioni. digerenti si danno in braccfo ad una recidiva, e si espongono ad un nuovo morbo. Non avvi, io credo; medic<l mìliLare, che stato non sia testimonio <lj quanto veogo di riferire. Ma ditemi. studiosi colleghi, non abbiamo nQi fors~ una lieve parte di ,colpa nel lasciar sortire troppo pr~sto i malati dallo spedale? per me opino per l'alTermativa, e· vedo che è p1ù facile lasciarsi trascinare dai desiderii dei convalescenti nel servizio dj quest'ospedale che non in q.11alunque allro; e oiò per la ristrettezza del locale. Sparirà. ne son certo, la noslra parte di colpa, nell'attuazione delle nuove infermeriè, che <lovranno costrursi in grazia .a)(~ disposizioni dell' oculaio Ministro che ci governa . e che r?egha continuamente al ben ei;sere dell"armalii. • , , , 1.in ca-1 2o II sol~ato dovrà passare la convalescenza serma od a Moncalieri? li vostro buon ,senno risponderà per me, da che non avvi dubbio che il convalescente di grave inalaUia lr.overà nello stabilimento di l\foncalieri maggior vantaggio che non nei quartieri: ciò malgrado alcuni preferiscono rientrare al reggimento ed anche riprendere il servizio, guidali solo dalla maggior copia di nulrime11to che quivi possono procurarsi; e, lenendo in non cale i mediti precetti, con uo vitto o di difficile assimilazioue o troppo stimolante, o coll'esporsi alle èause .reumatiè~t1 cosi frequenti nelle abitudini militari, incontrano una recidiva. Tutte queste cause devono scomparire pello stabìlimento di convalescenza di Moncaliori, ove il soldato e per it villo, o per l'alloggio, e per la completa siue cum potrà pi ù facilmente ed in o:),inor tempo rinvigorire. da -poter senza pericolo riprendere il proprio servizi o Non è mio assunto ricordare i buoni risultati allena.ti oci vari i p..aesi dalle sale di convalescenza, non avete che a percorrere la Germania, o traversare il Ticino per rìcooosceroe il ,·aota~gio. Ovunque sale appartale di convalcsoeoza con un régirue più copioso e outrienlP, si rinvengono nei grandi .sp~dali militari, e presso glì austriaci non è contessa la uscila dalle sale di convalescenza che di cinque 1n cinque giorr,i, credo per raaggier r<"golarità dell'amministraz.ii,ne. . Ma se rinvenni delle sale di con,alescenia, vado superb.o nell'asserire che il nostro governo fu il ()rimo nel


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//' ·r ìvolgere le sue curé aél un vero slahilimenlo di con vale/ scenza qual'è ~u~l~o ?~e ~sisl~ da l~e ann_i i·,d\foncalierj, I e che i nostri v1ç1m di ollr Alpi segmtano Jl nostro ese.mi.,io; come ebbi a' rilevare da un articolo del, sig. Slrneps della Gazzetta medietile i:\eUo scorso settembre. _, ·30Jl iconosciula l'utilità d'uno stab ilimento di con/ valescenza, q~ello di Moncalieri' ci offre tulli q,uei benefrzi che po~siamo riprometteroì da raie istituzione? i' Lungi da me l'idea so;a di voler ce·nsurare la buo-0a amminisirazione che lo regge: parmi so)l~nto,. ~he a maggior ·uti'le dei convalescenti si potrebbero quesli dividere in duf categori e con regime, alloggio. p,1sseggiate ed occupazioni sp,ecìali. Nella prima categoria comprenderei i convalese~nti -cho el1bero -a. soffrire· gravi e lunghe malattie, i quali i tardi nel digeri re, ed estetiuati, alibisognano d'un vi llo · p~ù ricercato, di pane bianco, cl.i vino squisito, ;d'alloggio isolalo, di 'brevi passeggiale, e.cc. Nella seconda categoria compr~nderèi queJli ai quali è addattissirno il sistèma in vigore: desid ere rei solo vederli viù occupati di quei mez~;,i di .ginnastica confacienli al loro sta to di salute, come sarebh~ miiur;tre le distanze nell' allo del passel!'gio·, pralic,arc q1Jei giuoclìi ginnastici che nell'aguzzare .I~ vista ne perfezionano la mira, co,irn il .gi uoco d'unc,t pallìì o d'un cerchio di ferro appesi.ad j una fune che si spinge contro un oggelto fisso o mobile, e similL 4, 0 Ricenosciula l'utilità dì uo·o stabilimen t0 di convalescenza dov.ransi rifiutar i congedi dì convalescenza in' Patria? Non . oserei a tale i11lerrogairone ris_pcmd.ere in mo'd"Ò assoluto, da che vi sono tali generi di malattia, quell'e specialmen le .che ·11anno la loro sepe bei visceri addon1illali fra le quali pri m.eggiano le. febbri· intermillenti, chè -rinvengono un . poienle sussidio nel congedo temporario in Patria, ove il soldato nel séno, dei suoi cari ollrè al conforto d~ i JegallJi del sangue, trova nell'aria naliva un ben essere morale che invano cercberehbe nello stabil imei1lo cli convaÌescenza. l noltre avi un genere di maJattia· cli tal fo~za da vinçHe Lulle Je nos tre cure, voglio dire la nostalgia, in !11cur:ii anche morlall' ; mi si permett~ sopca quest,o dÌ-fficile argomento ·il ri èord_are con grata memoria , e sempre viva rìcono$cen.za le parole di ~·n"' onora'.lo e chiarissiipo ge!)era le d'armala S.. E. 'il conle 1\falTei il quale, i:;in da l principio della mia carriera, mi narr,,va,.che , ogni qual volta ,egli Yedeva un $OldMo d~I suo reggimento. colto da _nostalgia lo inviava, ·anche. ~o ~ scriUo,. con un congedo temporario in patr'ia, .rinncJvandogli nel òecorso deJl'an110 due,o.tre volle tal permissio_ne e che non solo pot~ ebbe a deplorare · alçuna viltìma idi • nostalgia. 1t1a riuscivano otlimì soldati. 1., èo nch iuderei il mio· asssunlo, cor lire che un is~iluto " di convalesccàza ben inteso, ·ben ordinalo è istituiione complèmentare degli sµ~dali <lìvfsionali,; c·he quel\o 'dì Moncal ierj, mercè alcuni pe,rfezionamenli può sod(lisfare ai nostri bisogni; e che allenendoci àgli ordini èmanali '\ o proposito, cioè di non inviare malati in preda a ·gerÙlÌ disLrutLivi chè li co nd'licori"o al man.1.smo, alla tabe od alle malallie lenle che possòno divenir fatali , avremmo UO JÌOteOlO sus.sidìo per evitar 1e recidive. , ·

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MS Colleghi onorevoli, a voi spella l'ilJuminarmi sopra una questione che tocca così da vicino l'i nteresse delle famiglie ed il ben essere dell' armala ; non dubito che questa e quelle sapranno apprez7,are le vos~re .fatiche,·e riconosceré sempre più l'importanza dei vostri servizi i che, poco brillanti per sè, non cessano di essere d'un·inconleslabi!'e utilità alt'esercilo e,cl alla n'azfone .

irletodo semplice per cÙ.Jbrev iure la cu,ra de-i bit'bo n 1: vene1·ei awti. (i\tomoria -letta dal Doti. Gioseppe Pizzornl) nella seduta 2'

génnai<> 1858 nella sala delle Conferenze delt() ~;pe'dalP, ])ivi~ ;ionarìo Militar e d'Alessandria).

Nell' ultima noslrn coufe·renza vi ho pnrl~tp d'uri ruetodo quanto semplic.e, aJtrettaoto utile per la brevità cl.i t.emp"o· che richiede per fa ,cura dei bu.boni , che ho adoperato nel breve tenwo-che tenni la direzi~oe della sala Venerei : ora con q uèsto serillo che vi prese11 lo ho cer, cato di ordinaTe, e.svil uppare il meglio che mi fos~ c pos.sibi le, le poche idee, che sconnesse per l'improvvisazionev'ho çommunicate allora , e che spero vorrete emendare cO'llc vostre osservazioni, se per avveh tura non tuble s';i.pponessero al vero, o fossero contrarie al1e vostre convinzioni sciénlifìche. È dall 'atrito deJle opin ioni diverse, ed . ancbe opposte, ~he alcuna voltd ne emerge la veri(à ; ed arrecando1cias·cuno di noi in coniuue·l'obolo delle proprie cognizioni, ne va1it.aggiai\}6 a virend\l, rendendo più ~·tabi li le i10stte' jdee se giuste, o modificauao le preconc;tle. Prima mi fa d'uopo di dire che Il metodo del quale v'ho parlalo, e che sono per ,descrivere, si · mpslra principalmente ulile nei casi di bubone infiammatorio. simpatico,. s,ernpli ce adenite sjntomatica, senza s.p.€cifì 'c!U1 viruleµta: poichè nei buboni spec&ci per assorbiò1ento, veTe ulcere gangl iari lequali fa ll1uopo che f'atalmen le·pass,i~o a suppunizione, :;egregando un pus speci'fìco, la fe rita per J'a- , perlura del sacco. come f'1ntet.na s1,1perficie del sac.co istesso si trasforma·no in ulcera, ed abbisogna cbe. percor1rano diversi periodi prima Clitl passi no a C[Catrizzmione. Que,;to metodo çonsistf) iu ctò, d1e premesso.;1,rn .purgante sa li.no, si appl icano localmente su l· bubone delJe compress~ inzuppale .nell'acqJJa vegeto-m'inerale, qualunque sia la forma e lo stato del bubone acuto',: siavi ingorgo infiamtilatorio di, poche ghianciole, o m·oJto versamento plastico, sia il ·buboné lin\ilalo, indolenle1 o a larga lfase, clo rènte, ·infianrn1ato. Se v'ha febbre, uno i) due salassi al ·più, ed ogni tr.e o quattro gi'orni fi° am ministra internamenle una carto lina com·posta di dieci- ce:ntigràmrni .di._ calomelano, unito a LJ'e o -quattro grammi di zucch~ro, 1 .versando qiiesta polv~re Sf ! dorso della lingua. Coll'a.p- . plieazione fredda , e con:tinuata dell 'acqua vegelo.-mine- . rale,. il h'ubone si abassa, si ri'~ t'ringe ed io p_o,cbi gìornj si risolve; oppQFe passa_a supuraziqne . Allora cons~alato l'ascesso $Ì (a una piccola apertura o goJla lancetta, o. coila pUFlla del bis\or! '<'lCuto, appena da permettere l'int,rodu:iione della punta .<l'una piccola ~irioga dì · vetro. Espul,so con mod·erata pressione il pus, si ,irii~tl'a nel sa~co-


una soluzion·e di .sublimato corrosivo netl'.1cqua sèrnplice, pella ·proporzione- di dieci centigrammi. per ~gni cento grammi di'acqua, e prero-endo si fa uscire assieme a} ·re;lanle pus. ln lal modo si inietta due o lre .volte ·d1 se- . guit.o, .fin-0hè il ·sacco sia bene la.va Lo, e .dalla piccola apertura non esca al fine che acqua semplice, o ar,.pena tmla di sangue alleralo. Allòr~ si las~i~ entro il sacco..~oa piccola quanlilà della soluzione: moe, uo,a: mez~a_,smnga, .o anche meno esi medie.a sopra coli a,P.phcarv1 un a~masso di fì.là~ciche \ozup_pal.e 1l'e,lla ,rneQesima soluz.ione,.e sopra queste umt o due compresse ripiega.l~, pariroen:e bagnate n~lla. soluzione. Sop.ra tullo questo si l·a·u;nit fasc1al.u,ra con Junga benda, la quale .moderatan'.ente comprima il bubone. Dopo ir~ ore si sfa~ci,l:· se v'ha pus che esca dalla piccola aperh1ra, si rip·cLe l' in-iezjone éon1e prima, ~i inzuppano allre !Uacciche, si bag,nano le stesse compresse, e si l'{l <li nuovo la fasciatura. Per lo più dopo la prima iniezione la sdppurazion e si arresta, · ed allora s) medica so'lo·eslernamentec.ome ho dello,cad ogni2a-ore di intervallo, fino ~lla Lotale scomparsa del bubooé. Non sj può iJnmaginare con qua.nla rapidila si. distrugge in ,questo mo.do il processo suppurati vo, si assorbe il vérsam.ento interstiziale., e, si , risolve il bubonc. Non ha nessuno dei moUì . inconvenienti de1\'. jniezione della tintura di j.odio, ~d è piil costante e teli.ce il risultalo. H.o curalo i,n tal modo piì.t di cinquaùta o sessanta buboni, dei quali pèr una ventina ne conservo le storie dellagliale,. e no.n. ho,.lllai 'listo sorgerne ·alcun im;onve,niente. Ho veduto dei buhpni doppi, dolenti , alli,. ipfiammali, guarire in meno d·i quindìci giorni, ed alcuni finç> in un.dici. Per lo più un bubone aculo impiega chi quattordici ai die.cioUo giorni p~r iscomparire affatto . Ni'li buboni iofianunatorii, prodotlì ct·a ulcera semplic~, la picç,ola soluzione di continuità faUa collo · strumento·, appena: aderite assieme le due , faccie- d'e.J sfoco purnlenlo, si cicatri1,za. Se' fin ·dalla prill}a visita m'accorgo di raccolta,, pùrufenta h~n constatala, in cerla quanlilà, è viqinq alta periferia. faccio subi.lo la puntura, le iniezionì/"e _il rèslo come ho d~llo. Un sergenLe d"artiglieria·.è ntrò all'Ospedale con doppio buhone inguinale,, ~d _ulceri molli al prepuzio, .e al fren9lo; il _sinistro g_ià suppuralo, ed il cl.estro piccolo; dolente, ·e senza aloun indii::o di es&ere passaJo àd esilo. Fin dalla prima visifa aprii il suppurato 1 f~ci le iniezioni, i bagni e Ja fasciatura compressiva, e sull'altro I.e appli~azioni d { acqua vegelo-mine.rale. li prim,o gu~r·1 in undici gio rni ed il secondo ~comparve affatto rn quallord ici, e l'amm alalo n~ci dà.trOspedale guarito. Un caporale:parimenle c\:arliglieria si presentò all'O spedale cou due buboni suppurali a destra, e a sinistra. Aperti subitoi'e curali oo n queslo m~lodo, lasciò l'Ospe<falo dopo quattorcli-ci giorni d\·cura. · . . . Un sergente del ·1'1~ a\'eva un bnhone ampio. dolen~e, al~o. Aveva febhre, ·e lingua sudicia. Feci due salassi abb ondanti, amministrai. tin purgante, e il} segt~il() le cartoline di colomeJano; beveLle abhondanlemerrle .decotto di lamarìn9i : loc~almente lbagn i cli acqua vegeto-minerale. Dopo otto gior\')i l'ascesso 'CSit evidente ' l'aprii, 'feC'i iniezioni, bagni e .compressionè, e usci. dall'Ospedale g1,ta rito , ·dopo 17 giorni di cura. .Un soldato del Genio en,lrò con ulceri a. base molle, e un bubone _aculo. Guarì in undici giorni. 1

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· Un caporaie dol 18° entrò in cura p~r un bubone duro, poco dolente · era la seconda v,olta ·che nello stes!ìO luogo aveva solfer~o buhone. Bagni di acqua vegeLo-mineraie per otto giorni : càttoline di calomelano· per bocca _; in ~eguilo aperlnra d'un piccolo ascrsso sull'apice del J:iuboue, con inii0ziooe ripetiùa dopo 2i. ore, e il res!o come negli altri. Dopo lredici giorni d.i cura, rimanevà la base dura e indolente: .l'ascesso era· cicat;izzat.o: le fri.!!ion.i di estratto di cicul:a con unguento na'poletano, unite alla. compressione lo feèero scomparirf'. fn lutto ,i 9 giorni di cura. e usci dall'Ospedale. Potrei citare più di yenli o trenta casi analoghi a questi, $e non lo credessi inutile, bastando i riferiti . .Tutti questi individui li viddi-in seguilo dopo uno o due mesi, e sono henr. in salute. Se -il bubone poi è indolente, duro, con nessun,a reazione generale, stazionario, µerchè poco- risente l'effetto dei bagni loc-a-li, unico, ossia co9 9na., o poche gh iandol~ oh~ ìn sè co~cenlranò tutta l'ìntlue.nza delrulcera primitiva semplice, o a base molle, ,el~,:ato e a!arga base, (e in ci!:> riconoscibilè_dal sinlomali'co dell'ulcera indurita, il quale raòe volle eccede la forma, e la gramieiza d'un nocciuolo, o. d'un.a noce mediocre e che raramente passa a suppurazione) ull~r,;1 si deve applicare un vr.scicanle, esportare 1/~pidermid.e e far i bc:gni di soluzione di sublimato senza aumentarne la d,ose. Nel metodo d_i l\Ialapert., la: soluzione è. trop.po concentrata, irrita, e infiamma la pelle, è. dolorosa, e spesso provoca la formazione .dell'ascesso invece di itnp6dirla. Nella pi:ima' nredicazione ~ulla compressa inzuppala si deve stendere un leg'giero strato di llnguento refrigerante. s ·e questo nòn basta per risolvere affatto il bubone, si devono fare frigioni sullo stesso di: parti uguali di estratto di cicuta e ' unguento mercuriale, · unite . a forte compressione con compresso graduale. La cura .Jocale cle've ·essere aiuLata ooll'amministraiiooe <li quando in quando di qualche .cartolina di calomelano. 1

(1.onlinua).

l.Ut~Bat,tie ed Ope1•azioni dtmtaH (del Med. di .Bali. D.

BAROFFro) .

Per operare si i'nlroduce ta: chiave n~Jla bocca con un a mano, nel mentre s''introduoe pure l' in'd.ice dell'altra mano come guida delfistrumenlo e per abbassare l'uncino e collocar!o sul dente. L'apice dell'µ.ncino s'applica al colletto del dente del lato opposto al punto d'appoggio, ,,icioo alla gengiva.. r,he ,sì tenta. anzi' di re$pìn-gfre più che è possibile. L'uncino dev~ ·cadere esattamente ,perpendicolare $li i dente: la minima oblìquilà esporrebhe a rompere .la corona. Jl rna rgine infer,1ore del t&llone ~e~·e sempre e-ssc~e più basso dell'uncino e non mai-appoggiare SlìJ-~denlP., rna il più bf1SS0 po.ssihiJe ill' n10.do che.'il punto d'appoggi-O risponda poco pPesso all'estremità della rad~ce: la slessa pressi1rne allora del margill'e alvè.olar~ al disotto dellà radice, senz'es,sere granchè nociva alla. gengl\·a ed all'àlvtolo fav9risce l'uscila del den'le Ageodo in fondo ali?, bocca talvolta l'azione delle guancie sull' istrumenlo fa ostacolo alla libertà deì movi men li di (è ·questo: basler~ per ovviarvi che l'arnm a lato non apra di troppo la bocca. · Applicata:Ja r.hiave si fa eseguire un l.éggier movimento e


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d.i .rotazione p.er accertarsì che l'uocìn.onon.sfuggirà, certì ~'Oindì d'avedatla b_uona_.presa si svilup.pa allora gradatam,eote ed in modo continuo, progressivo tutta la. forz~ -11,ecessaria: il dente ,soHe.v~lo·- e rov.es~iato sul -marg1:ne.,d1àp,poggio esce dall alveolo <lese.rivendo un. ,arco.di. ce:· chi o, e più questo arco sarà ampio, tanto pm facile e .'iJ· ç.ura sarà l'estraiione. . . Applicando l.,t f~rza uniformeme,nte e sv1luppand~la g.radatamente si evita la r.ollura. del d~nte.. Il roves~ia-. ù,enlo completo. . rende più facile la rottura cjell'alveol~; respinto dal movimento t.ro·ppo .esles~ c_he de~e fare. 11 dente,. è la lacerazione deJle parli m.olh ; e perciò regola di ·p~udenza ~bbanùonare la chiave e terrni.nar d'estrar il · d~nte r.òn le tenaglie. , ·. Con un po d'esercizio non è però difficile, senza smovere la chiave, e senza che l'uncino allenti la presa, dare alla chiave piccoli, leggieri, allerni movimenti later&li combinati al movimento verticale d'abbassamento o di elevazjone secongo che si opera sulla m.ascellasuperiore od inferiore e compiere così collo stesso istrumento e di uo sol tratto l'estrazione. Se, la gengi:y,a aderisce tenacemente al colletto è allora necessario tagliarla colle forl;ici <r collo scalpel!·o prima ·di ultimare· l'estrazione del denle. Nella muripa inglese ho visto usata una chiave particolare che appellerei _a tanaglia od a branche.; è una pinza robusta un morso della quale termina a mò del tallone della chiave oi:dinar1a e porta l'uncino, l'ajtro· morso assai torto ed alq'uanlo ripiegato, per un semplicissimo con.,. ceonu meccanico. agi~ce sull'upcino stesso.in modo che ~ringendo le branche fa girare Euncino sul tallone che ~iene ad applicarsi da sè al dente, al quale è pure tenutq fisso, immobile dalla forza stessa con cui si stringono le branche nel mentre si imprime loro il .moto di i:otazioile pel qual~ }'.uncino agisce com·e nella cbiàve semp'.lice. Per· · questa modifica~ione dell~ chi~ve il cl)iturgo 1100 ha bi.. sogno d'introdu.rre le dita· in bocca dell'op~rato, l'uncino ~ tenuto obbligato al dente anche per un~ fqrza i~dipendènte da quell~ che opera l'estrazione; è. finalmente facilissimo compiere l'operazione coll'istesso istrumento: le branche però. non offrono una leva Sì grandè. e polente .icome il manico trasversale della chiave .comune. (Co1,f) - --••>>••.,_.,.,,___ _

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PARTE TERZA Bivistà dei .G :io1•1udi scie,iti/icii, •

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·R'it1accinazione.'Il doll. M. Levy, ispettore del serv\zio della sanità militare in, Fraffcia, nel luglio se.orso, in seguito ad u()a jspezione nel Mezzogiorno, ha chiamato l'atlètmone del Ministro della guer;ra sulla necessità di ~otl~m·ettere alla vaccinç1zione tulti i giovani militari ,~I loro arrivo al corpo, qualunque sia stato il loro antecede-r\te di vaccino e di: v<,liuolo, e di procedete allarivaécinazione di tulti i militari presenti sotto le bandiere. li ma'resciallo 'Vaillant ha preso 'immediata~ente in considerazione l'av'V iso motivato dal dolt. M. Levy, ed ha provoeafo in' con· seguenza una deliberazione del Consiglio dì sanità. - li dott. Larrey, rinomato pratico di Parigi, figlio del -celebre chirurgo della Grande Armata., venne testè noroi-

nato ispettore di sanità delle armate in surrogazione del defuoto Baudens.

NJ?ltROLOGJA. B.1_uoENS Giambattista Luigi, ispettore del Con~iglio 'di sanità detle armale, già· chir,urgo in capo e primo profes- ,, sore allo speda!e militare di ..Yal-de-Grace, già chirurgo d.el Duca d.i Nemours, co.mme11datore della Legione d'onore, decor.a\o dell'ordine di Medjidiè di. 2.a ,èlasse, ecc., nato nel ·1804- a Aine (Pas-de-Calais), è motto"' Parigi d'una affezione organica del fegato complicata con numerosi c;dcoli biliari':. malattia contratta i'n €rimea, ·ed aggravata da un,a recente missione neli' !lgeria. Baudens, enlr.ato in 'se,r.vizio'neH 823 come alli.evo allo spedale militar.e di Lilla, passò in seguito aUo spedale di Calais, di là a Strasborgo, ove a '.20à11ni ·ouenne il prémio · di anatomia dalla facoltà, ed un altro premio al concorso dello spedale militare di istruzioue. Dietro sua domanda egli fe'parle ,dèlla.s,pediìione In Africa nel l 8'30, e vi rest~ ,per anni 9 consecutivi, forman.dovi nunier.osi allievi mediantè i suoi corsi di anatomia.e di medicina ope,i•ativa. Fece tult~ le campagne d'Africa dal 18:30 al 184,1.!)islint(} sempre fra i suoi colleghi per una instancabile attiv.ità egli fu nel 4850 nominato· ispettore.·d1l· Consfglio a; sanità ~ in tale qualità prese.,parte alla guerr!,l di Crimea, e f'u di nuovo.inviato in Algeria, paese che gli richiamava alla memoria i :suoi,·ricordi militari; la su·a fama e i suoi importanti stabilimenti' agricoli. Baudens,lascia tre figli ed un, fratello dottore in medicina, ,medico principale deìl.'armatà: Le principali opere del D. Baudens testè rapito alla scienza, sono: 1° Clinica delle ferite d'arma da fuoco; 2 .Mell)oi:ia sulle·ferite d'armadaftibco dopo gli avveniin.enti del &:ilgno:1,8,i8; 3° l\femoriasugli, stringimenti del canale dell'ure!ra, e s.u.l loro trattamento; 4- 0 Nuovo processo per l'estrazione della pietra nella cistofomia ipogastrica; 5° Lezioni sullo strabismo; 6°Nuovo metodo di amputazioni;. 7° Nuovo modo di praticare 'I' ablazione delle tonsille; 8°· Nuovo· metodo operativo per l'uughia, incarnata; 9° Le- · zioni cliniche so·pra un nuovo, modo di trattamento delle fratture, dèlly estremità; } O Nuovo metodo opérativo dei tumori ciBtioi ·ghiandolari; 1,1 Del ghiaccio applicato al t~attamento · delle lésioni per' causa traumatica;· 42. Memoria ~ulla rinoplastia; 13 Memoria sopra un nuovo trattamento dell'idrocele ; 1 i Memo,rja sulla rottura_del legamento rotuleo, e descrizione · di un nuovo apparecchio curativo; 15 Memoria sulle soluzioni di continuilà della rotula,; ,16 D;esorìzione qi un appareèchio .curativo nuovo pe.r il trattamento d_elle· fratl~re trasv~rsali; 1 '7 l\fe!f)oria , sul\'ano artificiale secondo il metodo di Cali'sen modificato; 18 Memoria co·ncernente ie regole a segùirsi nell'impiego del cloroformio; ,19 Memoria sulla dislorziòne del piede •e sulla sua cura; ~O Relazione della ca-mpagna di Costan. fina; 2·i Relazi·Ò'ne della c_ampagha di Tagtemt; 22 Istoria arche~logic~ del Val-de-Grace.; 2B 'Memeria sull' e'fficacia ., d.el ~hiacoio combinato alla compressione p.er rrdurre le ernie ~c,trarigolate, e combattere la peri toni te consecutiva. (Dalla Gazzetta Medico-fta.liàna degli Stati Sardi). _ 0

0

11 01fetlore Di'.l1l.

Gav. AlU~LLA, 111~0, JJ1v. Il Vjce Dhetlore respons. ~çtt . MANTELLl,Med . di Bat.

T·i p. Subalpina di A~TERO e

CO'rTA,


o Febbraio

t 85 8

-------------------------~---ANNO VI.

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N. 7.

GIORNALE DI HEDICINA HILITARE ..

DEf., CORPO SANITARIO DELL'ARll!TA SARDA.

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noo si riceve cbe per oo anno e comincia col 1'0 di geno. Si pubblica nel Lunedì di ciascheduna settimana L'associaz:one . ·one in Torino è di L. 10. 1n Provinèia ed all'Estero , franco di posta L. t I. Si paga per semestri anticipati. , 11 pro:r.:io d assoo1az1

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della ferita lal>bialc e, con la legatura, quella da prima . d,1 d.ue arterie . s'late cl'1V1Se . assai. .impetuosa che Òenvava 1 I . 1 h" d I D I' . d' . n_e eTare v_1a . e g 1an o e._ opo operaz1onP. 1screl1ss1ma.fu la r1az10ne traumatica. Solamente occorse una lieve risipola. al lalò sinistro del collo, prodotta secondo ogni probahìlilà dalle Jislerelle agglutinanti , la quale ùisparve jn pochi giorni con l'uso dei mollilivi. Taot'è: contentissimo-della sanilà ricuperata senza nessuna suPARTE PRIMA i:ier~lite d~formità, l'operato si djJuogò. dalla clinica ai ~6 d'aprile del dello anno (Osservazione scritta dal signore dottore Carlo Clemente Vigo il qu?le esercita con molta LEZI01WI ORALI distinzione l'arle sua io cotesta Capitale). Tre anni appresso la ma,11,\llia s'era riprodotta. J>lH, Pl:\ORESSORE COr,\MENDATOI.\E AT.,ESS&NDRO BIDE'-I Ossé1·. 28. Domenico Sola: anni 6~: contadino: temvetraçciate dal Dott. P.Ecco, Jfed, di Reggimento rameolo sanguigno: costituziofle forte: abilo cutaneo : stato prima della pubertà soggetto a frequenti epistassi Del Cancro labbiale !}i cui alcune cosl gravi che dovettero· essere frenale con IOM ALCUNI RAPIDI SOOARDl SU I MALI CANCEROSI il saJasso; su i .48 anni a febb_ri inlermiltenli fu'gate dopo sei mesi coo,i preparali chirioidei; nel cinqua0Ìes1moprimo anno a poeumonile vinta con sei salassi. Rilevò, volgono OSSERVAZIONI ~40r!l dieci anni, potando le vili una sca1fitura nella metà Ossei•. 21.)'.fecontlo Dell'orno; anui 26: contadino: Loro- . Mnis'tra del hhbro inferiorè cl1e, négleUa .tn-zi di quando perameolo sanguigno: costituzione robùsta: stato soggello in quando tormentata con i diti, si rese stazionaria per nell'età pubere a frequenti epistassi e, dai ~O ai 30 anni, oLlo anni e più: assunti poi da due anni i caratteri dell'ula tre pleuriti state radic~lmenle vinte con il metodo al)cera cancerosa co11 secrezion e di pus .di. buona natura,obtiflogislic<r. Nel çorso dell' an,no il 839 gli ·comparve b.ligò l'amm~lalo a ricorrer alla clinica operativa ai 13 di spontanea su il labbro inferiore una pustola: lento ne. fu maggio ·t 84L Fomite di frequenti dolori laocinan!i , il l'incremento nell' eslate, rapido nell'auluono, più rapì do nelLubercolo ulceralo era del volume d'una nocciuola ed .l'invernale stagione: in questo mezzo tempo la pastoia si occupan la maggiore parie della melà sinistra del labbro ulcçrò e l'uléera si allargò a segno che lò coslrin~e a rinon oltr~passando al hasso. l'joca vo_soprameoloniero. Non pari\r alla clinicaai j2 di marzo t 840. L'ulcera era sede essendovi alcuna complicazione fu esso io qu~llordìci giorni risanalo con i sol ili mezzi cioè incisicioe composta di frequenti dolori lancinanti; occupava quasi lulla la metà sinistra del labbro inferiore; si estendeva alquanto a,,, sulura allorcigliala e lisl.crelle conglolìnalire. L'operalo fu rimandalo a C<,lsa ;ti 97 del s_uddello mese (Osseral disotto d,eU'allaccamenlo del labbro alla mandibola ; offriva i veri caratteri dell'ulcera cancerosa; aveva già vazione sèritta dal sigtiÒr.Dollore Luigi' Maso ero). provocala per diffusione la tumidezza di tre ghiandolesolOs.w. 29, Giuseppe A.llais: anni 68: agiato conladiuo tomenLali e sottomascellari sinislré, del vol ume a"un aveldi cui.semplice e fortunata fu la vita: temperamento sanguigno: costituzione robusta: slalo su i ,12 anni soggetto Jana ed era complicala con eventuale rimbalzo Oogislico. -Yislo che aopo l'uso dei cataplasmi mollilivi continuati a lieve risipola alla gamba sinistra che, prodolle alcune per dieci giorni il male progrediva aozichè fermarsi, adflittene, svan'I da sè; su i 30 anni a vari ci dellè ~slrell'l ilà divenni alla recisioni> della parte conlaminaLa con un'ioinferiori e poco poi ad ulcere nella gamba sinis.tra a cui era per eredità predisposto, lequa1i aprendosi e cbiuden.. cisione c.omposta a V di cui l'angolo roforiore poC'o distava dal piano ciel meoto ;·sMp~rsi con un 'iodi,ione padosi or quà, or là non j'al>,bandonaw no più mai e furono ra1ella alla base della mandibola le due ghiandole sollocausa di fr~quenli dolori senza punto turbare lo si.alo gemascellari sinistre, poi afferrale con on uncino le dissecai; · nerale della sua sanità. Fu nel scssa~lesiu1ollavo anno scopersi pure con un'incisione longiludinale la gbiandocolLo da gr<,lve irritazione cardio-angiolica dopo la gua,;igiooe deila quale, seoz'alcun'allra causa fuorchè forse letla che .era sotto il mento alquantd· a sini$tra e la dissecai pari men.te. llislaguò con la sutura attorcigliata , raf-· l'abitudine di fumare, gli comparve, precorsa da pustola, Iorzata da listerelle agglutioanli, l'emorragia dei margini un'ulcera al labbrO'iof~riore d'indole cancerosa, conii,So.lllllUIIO

_ to noli. Pl!cco: Lezioni OJ'ali del Comm. Prof.

· cancro lhbÌ>iale. - <io DotL P1zzo11No: Metodo 1 RTIBB ' semplice per abbreviare Ja cura dei boboni venerei.- 3° nelazione delle Conrerenze Scientifiche.

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nuamente ·progressiva a m~lgrado di molti rirnedii topici d,al(ammal~to applicati, per cui r,iparò egli alla clinica operali-va addì •I ,i, di luglio 18,U. Comprende~a l'ulcera, la: quale era ·sede di vivì dolori lancina.nli, il terzo medio Ml labbro inte.riore di cui ·assàlìva di preferenza la superfici!) mucosa che ·non la cutanea ed era asso.cinta ad una piccola atlaccalur~ della mucpsa sopra il !al-o sini~tro dell'orlo labhiale stesso. Chiara esssendo l'indicazione di levare la parte affetta, nè essendovi complicazione alcuna, si divenne ai 22 dello StCS$0 mese a(J'-operazione con i soli[i mezzi cioè inc·isione èomposla a V, sutura attorcigliata e Jisterelle conglulinative. Nell'alto operativo ~i legaron·o àne arleriuzze. Fu 'pressochè nullà là riaziuoe tràumatica e oell'oUavo giorno era già rammarginata la ferita. Così compiut'aJa guari~ione, si permise che l'operato ritornasse alla sua casà coosiglìandolo a prov'edersi d'una calzalaooiata per te'nere.compresse le vené varicose della gamba sinistra ulcerala (Osservazione scritta dal signor dottore Luigi Balestra~ già dislinlissimo Medico di Reggim.0 , au> to.re d'accredilate·memorie e nel fiore degli àn-ni spentosi, nella Tauride lasciando ,nel vivissimo desiderio di lui la f~miglia, gli.amici, res.ercito è specialroenJe)I Corpo Sa!.f>' nitario-Mili lare il quale, fÌrlchè lo spendere la vita a.cod- , forto e salvezza degli uomi.ni :sarà! in onore, potrà sempre vantare 1<1, Campagna oella Crimea come uno dei più gloriosi titòli della sua storia). Oss. 30 Paòlo .B.ronzo: anni 63: contadi no: tempera~ mento· sanguigno. : co.stituz.ione robust; : abito· cutaneo sor.daslro da cinque anni: t·agnantesi' di ricorrenti sensa-· zio11i cji calore nègli occhi:· non stato mai soggetto ad alcuri'allro male fuorchè ad una colica _su i 33 anni, vinta con otto salassi. Nel mese di aprile 4 840 rilevò una piccola calteritura per causa eslerna su il mdrgine Hbeto ... della p1eta sìnistra del labbro che andava maoò mano coprendosi d' una pellicella, Questa, pellicellà levav:à egli via con i denli e con le unghie· ed in questo modo Lanto irritò que_lla superficiale attaccatura che in fi~e si converti in una fossura ,e, conlinuando t'e s.lesse cause, in ·un' ulcera caoc~rosa, per cui, dopo avere molto dol_oralo; riparò alla clinica operativa addì 4 di . maqo ~ 8:U. Occupante' la' poc'anzi delta sede, quasi circolare, di base dura, del perimetro di sedici linee,' alquanto rilevala sopra il piano - del margine libero, ~'el labbr-o, di superficie . piar.a> l' ul- . cera offriva i caratteri anatomici delle i:;ancerose, era sede l lli ,dofor.j vivi, lancinanti e·d interessava, oltre alla mucosa a'i quella regione, anch'. un piccolo tralto della conlinua , pelle. Nessuna , eomplioaiione nè lo-cale, nè generale. Si sarebbe potuto levare vi?- il male con una recisione-orizzontale 'e superfici aie, pfaticat,a con una , forbièe · curva, ma per il timore dì deformità a cagione di cica:tl;'ice avvallata, per quello pure della maggiore proclivi là ·a riprodursi e per la molto più larda gµa,:igione, si prescelse reciderlo avanti la scuola ai 10 ,del test~ deUo .mese di marzo .con un'incisione compo~ta a1V, riunendo poi i mar- , gioi della divisione con i soliti mezzi.Nell'alto opei:ativo s'allacciò un';;trteriuzza. Nissun accidenle dopo ,i' opera .. zione e guarigionè 'cosi pronta che ai 18 di mar.io cioè olto giorni appr.es~o l'operalo fu in grado ~i rimpatriare (osservazione scriUa dal sig. Dolt. Ignai'io RM). ·, O~s. 3·1•. Bartolomeo Guglielmo: contadino: anni 4-·1: ten'lperamenlo, sanguigno: costituzione oriiinariamente

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robusl.a: stato su i 36 anni tocco da gra,·e angina laringo-faringea per essò lui negletta, J:)erchè essendo povero e padre di famiglia doveva con il siidore della sua fronte procacciar il _vitto giornaliero per sè e pei suoi. I~ · seguitò a colest'.infiammaiione sofferse per sei mesi. disfagia e poi per altri sei mesi raucedine con losse. Diffusasi quindi la malattia ai bron_cbi e,d ai polmo~i gen,erò epatizzazioni in alcune sedi del •polmone deslro e probabili ad,er~nze tra la pleura cpslàle e polmonare deslra, e coo tinua lullor in forma lenta con abbondante escreato di materie, spesse e giallÒgnole, con ottusità totale in alcuni P,Unti, con broncofonia con sensazìone di peso, qi tensione e cli Lrafi.Uure in èorris;rnndenza del lobo· me~·io del P,Olmone desko . Questa sensazione la provava soprattutto· per l'influsso di cause atmosferiche ancbe leggiere Nel mesa di dicembre ,f 84-f} fu collo da stomatite ùlcerosa, localizzata specialmente alla facéia interna della metà destra del labbro superfore; aÙa «ommellitura destra: ;Ila · faccia internà 'di tuffo il labbro in(eriore ed .all'arco alveolare a queste parti corri'spondenle. Si resero p;r la llìedesima coad_erenli i labbri e le gel)give; ma l'ulcera della commessura andò un giorno pii\ ché l'altro clilal4ndosi e generò fungosità <l'aspetto maligno , di colore rossa-fosco. molli, spugnose e facilmente sanguinanli. Con l'ilerala e · reil·era~a applicazione dei caustici fu ft:eoa'lo i1l lavo1.1io'. ulcr:> r.alivo della commessura, m;t poco poi enlraron ·iu · condizione rµorbosa i tessuti vicini e conti11ui del labbro inferiore e fu allora specialooènle che più chiari e più caratteristici si wa,nifes;laron i sintomi del genio maligno della malallia ed insorsero più acerbi i dolori, particola_rmenle cH notte. Dopo molli mesi di y\1ni tentalivi e d'incessaoli patimenti riparp ad ullimo l'ammalalo alla Cli-· nica ai 2f ·di dic'embre ~84.t, essendo nel seguente stat'o: faccia scolorata : occhi languidi: macilenza: pelle ruvida, ' irierle, caldetla: pol:;o frizza'nte ; anoressia: sele: stitichezza : orina copiosa, facile alla putrescenza, ca'rica di fosfati, e·cos·1 doveva es'sere poichè il suo vit.tq era ·qua,si esclusivamente vegetai'e e, non operando la pelle, doveva. di necessi.tà essere copi95a l'orina: ulcerà clepascetHt! nel l4hbro inferiore, la qqale lo aveva già pe,rforalo lasciando inlatlo il margine libero, cosi collocatoyi SOPfa)t. guisa, di ponle sollo di cui /lui va, la saliva: stlternzione dei tessuti vicìni cioè della mucosa, del tessuto cellularesottomucoso ffel peri osto coprente gli alveoli ·e degli 'iilreoli stessi, pe; cui erano questi sgu~rnili di denti incisivi e canini: diffu?ione della lesi on~ .i.nternaménle fin alla lrnse della lingua ed esternamente a lutto il inenlo, compresa la regione joidea superiore. cos·1· cbe · i tessuti di coteste regioni si offrivano rossi, duri 1 hernoccoluli. Per vincere 1' ahi tuale inerzia della cute e l'invelerala lenla bronebitide s'ebbe,ricorsò allo zolfo dorato d'antimo'nio, all'aconilo, alla 4e. . cozione oi dulcamara e simili, continuati per !_ungo lempo e, per disirrllare la par.le, ai m,ezzi topici moHitiyo-tor~ penti. · Con questi mèzzi, aggiuntivi apa buona regola di -vitto ed, una voita disirritala la località, aléuni toccamenti con i} nitrato d'atgef)tO O di.struggere ·carni rungose O p~r spinge.rie alla ripllrazione, s'ottenne nel corso di quattro mesi'la cicatrice di quella vasta ulcera depa.scente, superstitB il solo tragello fistoloso piuttosto vistoso e perforante il labbro da .ctii stillava saliva. Si stava pensando al mezzo

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di 'gennaio 1813. L'ispezione della parte recis,a confermò di ripararvi quand'insorse una piccolissima u(cerelta nella a pùntino la diagnosi che s'era.fatta intorno al suo guasto' facci.' \ esterna del lato desLro del mèdesim~ l~bbro e poco (Ossenazi.one scritta ,lai signor Dott. Giuseppe Zanelti poi 11.n'allra nella fàccia esterna del lato s101stro. Mentre iLq'uale esercita attu,almente l'arte sua in questa Capitale , · isieva nella sopra detta cura e si stav<). osservandone . . t: • S IOS t • . .. .con l9clevole felicità). · l'effetto contro cole!Li nuovi fom1t1 ,· 11 contorno rn1eno~e Osserv. 33•. Giuseppe Arrione: anni 4-0: conladioo: del tra"'etto fislÒloso, jn grazià del potere traent~ che temperamento sanguigno-lihfatìco: costituziòne piuttosto han~o l~ cicatrici linnalzò (vedi maravigliQsa pole,nza buona: abito càrdio-capilale:. nato da parenti sani: padre senì'aderìrvi. al con dell a nature) in ~odo da adagiarsi u, d . . I d. pure d.i prole sana : nato ed abita.nte inun paese d'aria torno superiore del. medesinio e a ~1et~re a per ila utnida dove .il gozzo è quasi endemico: stato soggetto oeldella saliva. Di ciò contento, l'ammalato 1J qual aveva l'infanz'ia a cro~tè aJ capillizio che in poco tempo svanioLlenulo u'n notevolissimo alleviamento dell'affezione di pello ed a cui erano r!to~~~lè le forze, , la carnagione, · · rono· da sè; nell'adolescenza a frequenti . epjslassi; nella il colore naturale, la ·v1vac1ta deHo sguardo e quel ben _ pubertà ad una pleuropneiimonile vinta con il metodo autitlogist1co e poco poi a· febbri periodiche che cedellero essere cbe da ormai sei ~nni aveva perduti,. non ponto all'uso della china ;..;;u i 20 anni, colpa l'abito èardio "' badando a quelle due J:i'iccole ulcerelle volle rimpatriare capitale, eserci1,ii smodati con il capo chino e frequen~i ai ;H di maggio nell_a -fiduèia cheJa conlinuaziòne degli insolàzioni, a grave congestioue sanguigna cerebr.ale' stessi rimedi i che gli erano stati -cotanto profittevoli, ne stata vinta con i salassi e con i reve!leÌlli, a cui fo <fal}'avrebhere liberaio (Osserva;ione scrMa dal sig. dottore Stefano Gilardi, già medico militare di uen comun.e ca-· lora in poi, sussecnLivà una grande facili!à al capogiro ed alle cefalalgie che esigettero sovente l'uso del salasso; su pacilà ed e'/,ercente oggigiorno l'arte sua nella pratica cii 33 anni ad .un gozzo i·ncoapte per'gonfiezza del lobo sivile còn ·molta distinzione·). · · nistro clelìa tiroide, il qual~ nel cors·o cli cinqueàoni assunse ·osserv. 32n. Michele Milano: ànni 7'7-: contadino: temil volume d'un pugn'o ed a cui eransi associali intorn(!) peramento s;10·g~igno: abìto ·cutaneo: vecchio vegeto .e in'lorno varii altri tumorelti, for~ati d.a ghiandò,Je linfafibene tarchiato: stato ali' elà di ·15 anni soggetto alla corea che ingrossate. Su i: 36 anni rilevò, nel farsi radere la o ballo di.S. Vitfo ~11e svanì d,a sè dopo sei mesi; di quando ·b~rba, una:, scalfittura su l'orlo dèl labbro inferiore da :cui .io quando a sioòche irifiamm'atorì'e ed a pletora da cui s~illavan appena alcune,gocce <li sangue. La s:ealfittura sì era sè1:ri1>re liberato con i salassi ; nel se.ltantesimoseçoperse di p<Ji d'una yrosta ed ~ra molto pruriginosa. A. cond'anho della sua vita a 'pleuritide Vinta con il metodo 1cessar il prurito l'ammalato levava con le unghie la cro-antiilogistico pl)silivo. Nel se,Uantesimosest'anno fn colto sta!,~ 11-ipetè quel giuQcolino p·er due anni a capo dei gual,ida leggier eritema crostizzanle tlelr orlo.labbiale del làbbro inferi'ore c1rn, trascurato anzi sovente irritato dà cibi- · .~i formò ufulcera per cùi riparò alla clinica ai 2Q d'ottobre ·184~. L'ulcera· era sede di dolori lancinanti, n(jl). .slimolaoli, dall'aria da cui 'il labbro non era riparato e doleva però al tallo. Se si levava· la ·schianza da' cui era dalle unghie dell'ammalàto, formò un tubercolo 'che andava crescendo in estensione e profondità: ondechè, in-, , coperta, offrivasi scolorala e dura con base scirrosa cçl occupava alquaulo più della melà d,el labbro nella parte fasL'ìclito più dall'incomodo che gli reca.va nell'usi,) del media, prolungandosi al basso fino alla fossetta sopraJ:ibbro che dal'dolore il qual era poco,, riparò alla clinica ,ai mcntogiera ..PréV-io :un purganlé minorativo ed un poco '19 di <licemhre 1842. S ?osservava un tµrnore del volume di riposo e di dieta, f~1 ai 29 del deUo mese levata la . d'una gross.a ~vell~na, col!9ca'lo nel mezzo della qietà cle:stra dell'orlo del labbro inferiore, coperto d' una crosta parte affeUa '·con u1i'iooisione co,rnposta a V, ri1mili .d°i poi nBra, non gran· che duro, _provocante qualc~e volta co- 1 i ~1arglni con la solita sulu·ra allorcigliata, avy~lorala da cior.e e pruìilo ma non mai dolori lancinanlr. Levala la · ' Jislerelle!_emplastiche~S'allacciò nell'alto oper,alivo un'ar. teria. Nella riaiione traumatica ebbe luogo una ,violenta crosta, la superfi'cie dell'orlo lahbial'e tanto dal lato_ della cute quanto da quello della mucosa comparivà vellosa e iperemia cerebrale con feblne spiccata che esigette quattro pronti sal.ass'i per essere doma. Del resto rapida fu .la i'oracchiata in pi~ lnoghi dai quali ·con la compressione guarigione. Solamente per la grande porzione recisa del usci"V~ 1Mteria sebacea addensala. Trattavasi d'affe1.ione labbro inferiore' -rimase esso più corto e .l'-oritiiio della canc'erosa- non gra:ve 0011 flogo's( lenta dell'jnlegumento ·bocca .alquanto ristretto e Qel'orme. Ma cotest'inconveJabhiale, diffusàsi alle ghiandole sehac.ee e inucipare, non niente dovéva. trovar.il s·uo correttivo nel tempo. L'opeche al ·t~ssùto èelluloso con ipertr6fia,e con un poc<,- <.l'in~ rato··usci dalla clihica ai ·I 9 di noViémbre del 'ci fato. anno durimento di queste parti. Eran indicati i r-imedii emol(Os-servàzione scrilta dal sigrror Doli. Francesco Ga:hbiaJ. lienti· e quelli cl:ìe so11 atti a vincere la malsaoia èrpeOss. '3-1. Loretn.zo ,Gola: anni 18: éontadinò; lèn1peralica . Però, se còo' questi sarebb'esi potuta èonservare là speranza di guarigione in un · amrp~la_Lo meno grave . ment() sanguigno: costituzione forlt: na,to da pé!r~r.1ti sani. d'anni , pon :;i polev,a ci.ò ragionevolmente' spera~e i~ . .Si manifesl,ò in esso lui all'età d'anni 8 u.na pustola su la -metà siriislra dill _labbro inferiore· del geue're, sèc6odochè . 'U!~ ammalalo eh.~ stava'~,su i, limiti (\~Ila· decrepitezza. Laonde si TJrese ii_ partito di recidere la parte affett~· , asseriron j suoi· pareri'ti, delle carbonchiose, la crua:lè _in pochissimi giòroi distrusse la rnetà sinistra ciel labbro ai 2! del del.Lo mese. di dicembre cpµ un'inr.isiooe composta a V e poi di ricorr~r ··ai s9Iili mezzi di riunio.ne. inferiore fino· contro la comme.ttilora labbiale sinisL1,1a,)a.Furono al_lacc:iate due arleri e. La riazjooe traumatica fu sciando, dopò di sè, oltr' alla defor-milà, l'impotenza d'ar. ' . lié~are le sillabe labbiali e continuo stillicidio di sa1iva. ollr'a1l'aspetlazione _mite; · sicchè nel.corso d'otto giorni . Fu ricoverato nella clinica ai 2 d'aprile ,4844. Il labJ>ro s1oltenne una regolare e . ~ornpiula riunione déi lembi ·e inferiore, oltre ali' essere mancante nella sua melà sinistra l'operato Tn io grado d'uscire dalla clinica ai 5 del mese 0

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-- 5'.!di eui il vano era occ'llpato da una .cicatrice dura, rugosa I tenli vinte é!)n la china. Nel principio del Illese di setecl aderente alla: base dell'areala a\veo)are,aderiva anco'tà J tembre 184-3 ·mentre stava tagliando legna una s-piria·Ì'o ,à quest'arcata con il suo margine confinante con.la cica- 1. punse nella çinnmettiLura l?bbiale sinistra, p~neirando trice: erasi questa . alquàpto ri.strella in prossimità della 1 alquanto profondamente con -uscita d'alcune stille di sanbase .della manciiboJa, dòve 'vedevasi un tubercolo duro, I gue. Tènne dietro ~ questa puntura ù.n molesto e prolun- · indole)lle\ da!la medesima cicalri.ce coperto e grande come· _gato prurito che l'ammalato oercav11 d'alleviare graffiando ostinatamente la ,parte e poco tempo appresso una crosta . un'avellana; si sarebbe detto eh' era uo informe rud ime~lo della porzione mancaòte dèl labbro eh' il lipo for- · la quale, più volte rtlvidamente strappata, lasciò in fìne dopo di sè un' ulceretta. Incurata, que·sia s' allargò è co~ .mc).tivo ord'iva, pe'r ripristinare l'armonia delle forme:,...ùn strinse l' ammalalo a Ficorrer alla: clinica ai ~ 7 di luglio ,fonte inèisivo corrispondente a1 vano del labbro,' non più .4-844. L' ulce.ra cl1~ .. era cagiQne di frequenti traffiture ·dà questo pe.r una lunga serie d'anni compresso, erasi aveva tutti j ·caratteri delle càncerose· ed aveva se,de nella nel medesimQ rovescialo col\ocandovis·i in positura quasi commessura labbiale sinist.ra in:reressando però più l'inorizzontale. Eslr.ar il dente sviato, levare. la cicatrice serziòne del labbro inferiore-che non quella µel superiore: con ·un' incisione com.posta a V secoodo la forma deJla la base ,era scirrosa e del v.olume d'una grossa av:ellana. ~ .edesìma c"ompr~ndeudovi il sopra mentovalo tuberNon essell'd?vi alcuna <:omplicazione ai ·21 del poc'anzi ,eolo, distaccar-e la metà, sup·erstil_e de.I laqbq> dalla sua deHo mes~ sj levò via avanti la,sG\lOla con un'incisione .stretta aderenza all'arqala alveolare, distaccar alquanlQ il margine sinistro della brecçia di contro la base della . composta a V lulla Ja commessura labbia·Je sfoistra una piccola porzione delt'itistrzion~ del labbro ,supe;io;e ed · mandibola per rèndertò. pi'ù est~nsivo, poi riunif' il· tulLo una maggiore del la.bbro inferiore: l'incisiooe aveva-la bas-e con la: sutura altorciglial~,_rarforzata con listerelle en1pla<rivolta all'orifizio della bocca e l'apice aJ.Ja guancia sini·.stiche; ecco le iodicaiioni a, cui si doveva soddisfare: S:i stra. Con, la 5-ULura attorcigliata di ~ui gli aghi eran ,imprevedeva la seguem:a; del restringimento -dell' ·orifizio della bocca, ma si vedeva nel. tempo stesso un riparo a pianlati nella direzione deli'àsse ,del voÌto si riunìion i ciò nella dilalab'ilit'l\ di quell'orifizio e n~lla grande fao·ollà margini. Piuttosto viva, la riazio11e traumatica locale. e d'estensio.ne .dei tessuti a quell'età. Fu questa la ·causa: , generale fu vinta con due salassi e con l'applicazione su per cui alla pratica 'del B,bux èli San l\iassimin'O fu prefe11la·. la parte operata di pann'ilini inzuppali nelracqua gelata. la soprà. iadicata, la'-' quale fu attuata ai 17 d' aprile con La guarigione fu compiuta in dieci giorni ed ·ai rn d'a-pieno successo, poi chè dieci giorni, dopo,. la riunione· era g!)sto l'operato uscì dalla Clinica (cotesfosservazione non .compiuta ed alli 8 dP,\ mese di maggio l'operato pore·rimfu. neppur essa firmala dal suo autore). ' palriare. , ·" \ _ _.,:_ _..,,.>),)~«,._,_ . _ . __ _ Furono nell' alto operativo legale qu,altro artermzze llfe.todo semplice per abbreviare la ciira dei bubom; Nel momento della partenza del!' operalo dalla Clinica' iÌ vene1·ei ·ac1iti. restringimento déll' orifizio della hocc'a stava correggendosi e, ri:vedutolo quattro mesi appresso. quasi naturale .. (l\Iemoi:ia letta dal Doli. Giuseppe Piz·i orno ·o~lla ~·e data ! era il lume- di quell'orifizio (Osservazione scritta d.àl gènnaio• 1858 nella sala dellé Conferenze dello Spedale Divisionario Militare cl' Alcssan.d rfa). signor dotlore Giovanni .Buridano). Oss. 35. Lorenzo Dalajo: ~nni H: co,ntadino: lemper.tLe ulcere venerèe, come ho detto di sopra, p~imitive mento S<\ftguigno: co&tituzione alquanto g~acile: abusato're semplici, clévono esserè curate solo localmente, sionQ esse di vin9_e proélive ai disordini dietetici: soggetto, nell' euniche, o mollepli.ci (1). Si deve aspetvaste, o .ristrelle, sordio della virilità, a dolori artritici n1ghi ed ,a c.oliche ' i farn la c·uni interna, o generale, q'uando si presentare a che non lasciarQn alcun,a reliquia di sè. Nel mese di :di-' tano sintoipi, che indichin6 che l'affezione si è falla cocemhre 18(1,3 gli si manifestò spontaneà una picépla ,pu- · coloro ì guali ad ogni ulcera st(lùzionale,. o diatesica; e · ~t:ol.il a.~sai pruriginosa nel ·bel mezzo dell'orlo del labbro fanno, la cura interria. combattono un nemico primitiva, 'inferiore, la quale sovente irritata con toçcamenti e c90 che non sono 'ben sicuri se ~sista, e forse un parto·della 1 g raffiature crebbe ad .un volume maggiore d umi gròssa lorò immagi~azione. "Dirò di più, !'amministrazione 'ina-vellana e s'es.ulcerò alla sua supertìC'ie1 con dolori landei IDfrcuriali, qua_ndo esisto~o solo nlcere semterna cinanti ricorrenti, per c~i I' ammalato fu accettato' nella plici, è una delle condi'ziooi' le più atte a f~vorire lo svi- . ·clinica ai 2 d'ottobre 184-l. La località presentava un" ulluppo dell~ d~generazìoni dell'ulcera, e impartir loro il cera d'aspetto cane.eroso, soptappo·sta ad una durezza scircara'ttere' fagèdepico. Da ciò ne avviene ·che sè dopo rosa è gemente un pus grav~ olen(e. Non essendovi al- l qualche. tempo si presentaQo i.-ealmente . sinl9mi di infe: cuna ·complica1:io·rìe .si levò via àj_7 del testè citalo ipèse j zione generale, questa lue gìà modificata dalla mercuriala partè lesa in P,resenza délla scuola con un'incision.e com:.. j fuori .tempo, è difficilissiina a srad'ioarsi liìzazione,faLta posta a V d_i cui si riuniran i ·margini eoo i consueti mezzi·, no' i sappiamo ·che la .cura ,preventiva della I_ue non Tutti previa la légaLura di due arterie. Cosi ptonla fu la guache cioè per quanl~ 'greparazioni mercuriali, o alesiste· ; :rigionè che ai 2~ dello stesso mese l'operato Jµ ·in grado I tre uno ingoi, non lo preseryano dà' un 'infezione avve- · .di ritornar alla sua casa. (Questa storia non è stata' fii'- I ed allora perchè fare' questa cura preventiva, rico· nire: mata dal suo autore). ·1 da tutti i sifilografi' per inutile, e dannosa:? pernosciula Oss. 36. Giat'omo Vìolti: anni 63: contadino: tempera- : chè non attendere a curare la Jue , . se non che· qu~odo mento sanguigno: costituzione robusta: abito. cardio-ca1 pilale: stato n~ll' infanzia soggetto a croste al capo ed a 1 ( 1) Io son solito a cauterizzarle sempre nei .primi cinque frequenti epist~ssi e n.ell' èlà di ·:2'0 anni a febbri inlermil- I giorni d'ella loro comyarsa, ' )

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.· Per mezzo poi delle .frizioni coli' unguento napoletano (aUe esternamente, il mercurio si ossida di più, si fa 50lubile nei l\quidi animali, passa per endosmi{si nelle .celsolo ,con medicazione locale, v-anno•e!:,enlt . · "urale sempI1c1, "' · d' lule' solloepidermiche , e dermiche, e pe.r esosmos1 negli dalla tue coslituz.ionale. Rimarebbe_ adunq~e meno un spazii interstiziali, o iolercellulari, e da ,questi nei conterzo, i quali, affetti da nlcera incallita, abbisognerebbero dotti a pareli ce~lulari, i quali sono I' _origine deì vasi io seguito d'essen(soLLoposli a-cl una cur~ generale. 1\1a . linfatici. , .10 ques · to "aso la malattia essendo, semplrce, colta fio dal v , . f ·t . . . 1 ". ·p· P''IC1.è oani settimana si a a v:1 s1ta sani arm Le ulcere poi devoh·o essere medicale con 1:ìlacciche inp.i11c1 10, " Ll b . . . . zuppale ·nell'acqua fagedeoica: se sono caute rizzate, le_ nei· qu art·,1e r·1, con tolta fac1hlà s1 distrugge e.on una cura cmulerizzazion i devono essere generali 'Su tutta l'ulcera ben regolala. profonde, e che s'esLendan un po' al di là dell'area dele li principe dei rimedi i ~er u~a .c.ur.a radi.cale, ~uello l'u.lcera. Le piccole toc'Cal.e, e parziali sono più dannose cbe più complelam~nl~,. ~ rn m1_nor l~mpò, sr.ad1c~, ,,e che utili, e noD fanno che ampliare l'ulcera, reodeudola utralizza la diales1 s1fiht1ca, è 11 s.uhhmato !corros1v:o. più ~porca e l;trdacea. Un solo. punto anche- piccolissimo ;?addice tanto nelle sifilidi cutanee che in tutte I~ a~~re non èauterJzr.ato basta. per infettare tullo il resto, della forme seco.ndarie della tue. tutte le altre preparaz1om le piaga, e rendere la cauterizzazione dannosa. Se sono sono subalterne. è nes~un_a gode detrappoggio dell' opimolto infiammate si aggiuoge uo po' d'unguento refrigenione unanime di tanti s9mmi maestri , quanto queslo filacciclie . bagnale,, e devono essere medicate rante sulle preparato. Accanto, a questo v' hanno le fri~ìoni me~c~ una s. o l vqlla ogni .~4: . .ore, a meno che non suppurino riali. e il joduro. di mercurio, e per le forme terziari e troppo abbondantemente. In questo caso si de.vono meil joduro di potassio. Solo v' ha un' osserva_zione ~ ~are con filacciche immé~se nel v_ino aromatico, ma . , icare. quanto al sublitnato ; dtove essere usato 10 tenu1ss1q1e bene spremute. La pulizia è ~ssenzialmenle necessaria dosi, ma eonfiuuale per lungo tempo. La dose non donelle ulceri molli o semplici, le quali Se'principalmente vr~bbe mai eccedere un centigramma al giorno , anche gregano un pus più t:ontagioso ed abbondante delle cah ìn individui.robusl1s~imi. Sollo quest.o rapporto della dolose. Non devono mai essere medicale con unguenti o se, il.sublimato, come osserva Videl, è in ragione inversa pomate, in cµi entrino corpi grassi.' . dell' joduro <li potassio , la tlose del quale deve essere La pratica pegf;iore pe~ curare bt1boni è quella delle sempre tanto più forte, quanto maggiore ·e la tolleranza lunghe e ampie spacçature falle sul principio, sia la nuova <1el. ventricolo. soluzione dì continuità profondamente cauterizzata, eome La peggiore propinazione iì1teroa, o per bocca, e la usa qualcheduno, o no. Oltre all'essere questa pratica più an'tichimica, è quella dell'unguento mercuriale in.troppo dolorosa, tutti conosciamo con quanta difficoltà' ~i pi'llole. fn quest'unguento il mercurio si trova quasi tutto . cicati:izii la ferita, quali sporche, poco onorale, ed indeallo stato metallico, ed una sola debolissima parte per , lebili cicatricilasci, èon quànta·facililà assnmi cattivo amezzo d'una lunga ,triturazione, e principalmanle se vi è . spello, massimeOegli ospedali, e minacci d[ degenerare. unilo uo po' di nitro, passa allo stato di sesquios~ido, il Non. parlo della pessima pratica di introdurre il bistorì quale può combinarsi. cogli acidi grassi, lo s1earie'o, il seoriz,zontale alla base dei Luboni acuti, o cronici non subico, l'al~i<,o, l'elaidico, l'ircico, il margarico, ed altri se pqrali, moverue la.punta in dire~ione opposta , e farvive ne so,no; ma la loro combinàìionc è cosi deboJe, che entro iniezioni dì tintura di jodio, perchè da ben pochi con tulLa faèililà vi~ne dislrulla'dagli alcali che si troseguita· e reietta da chi ha fior di senno per l'intensissima vano n~i liquidi gastrici, e inlesti9ali, e dal succo paninfiammaz,ione gangreoosa che ne può succedere, e. le ~realico1l'azione del quale nor1 e.on sisle che nello em'ul- , grayi conseguenze che ne possono derivare .. zionare i coFpi grassi., onde ·possano essere assorbi li. Il · Un' altra _cat~i,1 a pratica è quella deì cataplasmi di sem i m.ercurio adunque amministralo in questo modo si scio~.. d1 lino: ·questi possono essere utili, quando vi è intensisglie in cosi piccola q.uantità, che molto si avvicina alle sima,infiarnmazione flemmonosa, e solo sur principio, e se dosi omeo.patiche. Ora qualunque asso.rbime.nlo latito nel ne deve sempre aiutare l'azione cog!i àntiflo.gislici gene- , regno animale, che nel ';egetale, non -operandosi cJrn •per rati, Se -si insiste troppo nei catapl~smj e negli ~mollientì, endosmosi, .e1l esos111osi cellulat'e , non possòno passare non si fa che mantenere l'ingorgo locale·, i vasi si sfianjo circolàzior~e che le sostanze disciolte, e coloro che amcano, si dilatano di più, la circolàzione capi.Ilare si arresla p)i-nirt~ano inlcrnamenle il 01,ercurio melaHico, non fapno r!e.1 Lutto, e la congP.slione aumenta i nv,ice di diminuire. che accrescere, e stancare il- h1ov1menlo d~i cigli delL'infiammazione presa in senso generale, è un fonol'epiLèlio vibrallile dei villi intestinali , ~ non fanno che meno ~omposto di diversi.,.alli, i quali po,ssono essere isoaumentare il, peso .delle materie fer.a-!i, arric_chendole di · lali, od altrimenti associali, i;;enzachè. però si ,posMoo a · globoli m.etallici. Lo stesso inconveniente della po,ca so.buon d'irilto chiamare col nome di. infiammazione; poichè lubilit4 l'avrebbe.~nche il calomelano, ma ollrechè ~e ne questo· ndmc~ appunl<> non ·meritano qu~ndo non seguono discioglie di p.i~. CQme lo dimostra i] frequen le pti~lìsmo '" un determinato ordine nella loro successione. Nè questa che induce, ha almeno la proprietà purgailt_e, e quel poco circoslanza stessa basta da sola a caiallerizzaYe l'infiamche dello stesso si' discioglie, passa 'probabilmente prima mazione nel ~unto di vista pratico; poichè si presentano allo stato di deutocloruro. Dico probabilmente, poichè spesso differenze nei diversi alti .che la. cosliluiscono! ,quesl' opinione del mutarsi io subii malo, prinia d~ essere l'eccesso, ~o il diffello dei quali la mettono in intimo rapassorbito, vènne già da qualche tempo, ed anche ,or-a con p~rto con altre malallie, alle quali essa slessa passa per sludìi più recenti, viene mollo cotilestata. gradi . ssa realruenle si mani(esla1 Tanto più che è prova~o1.c_be'

~fi>lU .. d· ,d.,,e terzi.di coloro- i quali ebbero ulcere pr1m1l1ve I u. • • ' . • •

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~., UÒr,a esaminiamo · ciò che succede nell' inliammazion~

lati arleri~si, per cui il sangue nell'intimo delle .ghia11dole t Mio <Ha, qu~nto in seguito riceve. Dallo stroma 'delle deduci9'mone qualche indicazione per la cura. Nel\' infiamghiandol,e partono delle trabee cole, · nelle quali oltre al maiion·e del bubone suppurato si. succedono quattro atti tessuto un-Ìlivo trovansi anche fibre elastiche. Queste fra- · heccole formano un'infinÙà di alveari', i quali s·ono occudistinti, o fa.si. Nella prima fase i vasi capillari'si restrin· gono, e appena rice~oò<>, qualche globulo sanguigno rosso pat.i da' follicoli chiusi, aventi molla analogia con quelli de_l Pejer, e nell'interno del quale -lr.ovansi cellule nutrasèinato dalla corrente del plàsma: ma ben prèslo si élilata no , sia la di)atazione sul principio ·alti va, oppure di·e leale. Sono questi che' cosliluiscoho ..Ja P?lpa. o paren.cbima deJl.a gh iandola. J liofoLici inferenti entra.li nèlla pendenle dalla pressione 1ei globoli sanguigni per la v;s r1. tergo. I ca,Rillqri dilal~ti tiellasecanda fase, non ricevono ghiandola versano ·il 'loro' contenni~ nesli spazi 9cc.upali cl:ìe glob6li schiacciali l'uno contro l'altro a guisa d'una dai follicoli,. entra lo $lesso per endosmosi 11ell' joterno Jlila di scu'd_i, i qùali riémpjòno quasi tutto il lume del , dei folljcoli, e per eso_slllosi .è ripreso dagli effe;enlL I vaso, non lasciando fra. Joro e le pareti 'de\lo s.tesso, eh~ ,capillari· arteriosj, · enlrati per un ilo nell'interno della gliiandola, seguono le trabecco'le ·e~llulo-6brose, ed ivi piccolo spazi-0 per li pl-a~.iria. Quindi questi globoli si unisconp fra-loro per i loro bordi a guisa delle foglie del formc;tno una filla, intricala. ed esilissi1pa rf:)le attorno ai cactù~ op1~11tia, o fié@ moresco, ed ' ostruiscono il vaso, i follicoli. e principalmente attorno ai gi'no'cchi dei linfat.ici pori del quale, dilatali, trassudano linfa pi asti.ca, la quale inferen_ti. ,Ad un solo ingrandimento di cinqu1rnta a ses~ si ver,;a nell e areole, comprimendo, ed allontauando i va$i santa diamelri_ho potuto e$a.min·are bèniss,imo questa rete fi Ila, ed esilissima io una delle belle e, de,Jieàte preì5araspostandoli. Altr.i capillari pdi cedendo alla prei;,siobe interna dei globòli rossi, e.,bianchi prodotta dàlla vis a tergo ~ioni anatomiche del medico divisionale professòre Co.rtese. li num,ero totale però ùi questi va$i sanguigni •es-cioè dal cµore, e dai grossi v.asi arteriosi,' si rompo@, ',t • producono gli ascessi, i qua:li possono succedèrsi gli uni sendo' maggiore di <fue.llo che sarebb~ necessar/9. per la a~li allri protraendo la guari.giooe a' più rilesi. . nutrizione della ,ghiandola, ed i finfalici efferenti ad. opta delle loro divi~.ioni ed anostomòsi con aJtri, avendo un Riepilogando aq.ugque abbiam,o,;pi:ima' restringiillento, o diminuzione rfel .lame del vaso capillare: in secondo l calibro maggiore degli inferentii, pare ra1,.io.ffale l' a-mmetluogo, dilatazione.ed ostruzione dello stesso co·n versa, lere che anche:i vasi sanguigr)j versino pJa5ma nei follj.., , Jnento i ntel'stiziale, e rottura dl altri; jn terzo Juog~, for-· coli nell'interno dei. quali unendosi alla linfa. le ·com partì mazione d.el pus ;in quarto luogo, metamorfosi d'u,na Pitl'l:e,, , la·,proprieta di potere far. parte del sangue. ])a quésta della tìnfa qel pus,e della linfa ,plastiça,in éellule nucleate, breve de3,crizione dell' intima strutlm;a 'delle gbiancfole poi fi~re or ga~ich~ fi.sìo_logiche~~ssia il p~~ce~s? ~i~~i~, .linfatiche ne risulta, che è molto pròbabilé cf1e gli indu.,. neraz10ne; o· e, catr.1zzaz1one, Per,la formazione' dJ qualun~" ri menti avv:nuli in "s?gll!to' a cì'onica i.nfi~mm~zio~e dique processo suppurativo, com·e ,Pure ~.i :qualunque emor- 1• P end~nç,, 0. da ·semplrGe rngorg~ o slas1 .dei capillari dello stro_ma e. d.elle tramezze, o d~ ipertrofia. dello stesso e ragia, v' ha sempre r~\tura di vasjt per 1/\ ragione c\e il volume dei gl.oboli è moltq maggiore ·:),ì pori inorga-oiCi\ - d~lle tra~eçcole,_ oppure da 1perl~?fia d.ella pulpa entro dei vasi stessi. Se Ia raocolta:plaslioà'1etamorfosala in gh alvean formai, dallo tramezze. L •pettrofia dello stroma, pus. è limìtata· e rislr.etta e ~i ·p~ò jmpedire I~ co_ntinua~ ~·· •apporla,ndo ·compr.ession~·nella ,Pnlpa, _vi sar~bbe' i,??u.l'imento :,?nza aum~oto ·di vo!ume._e vicever~a nell iper,.· zione del VE)rsamenlo, 'i globoli purulenti posso110 sci.ogliers,i nel siero del pus, ed essere assor})iti, e la piccola trofia d~l,a pu!p~,. v, sa~ehbe rnduriment() con accr~sciuto .cavità cicatrizzarsi. La, n;frlamorfvs.i d~I siero del pus e volume. oella ghiandola'. del plasma fuori del vaso in Jibra organic~, è dovuta al. Òra ci resta a studiare I' aìione del sublin!alo, G.dell'azione ,trasformatrice (mètabolica) dellé parli circ'1mam-.: ,I' é)Cqua ve-geto-1riinerale nello arrestare la succe~si.one dai b,ienti su questo liquido posto a ro·ro conlalto, come entro . d.ifferenli ,atti del!' infiamrriazio1,1e del bubc1ne. Questa può essere o chimica , o aslringen.(c, e perciò a.oche dinatnìca, un.' atmosfera d', azion'e. La sQpilrazione dell'interno delle ghiandole linfaljche o din<1miço-speci6ca. si fa solar;nente quando vi ·eassorbimento.di pus-virulento; Si pòl.rebl)e dire che dipende. lJaH'a.zionc. chil!}ioa del , nei casi di bubone iÒfiamroat_orio prodoLto da ùlcera sem' sublimat0 l'arreslo d.ella suppmazione entro il sacco, per la coagulazione dell'albumina, e fibrina ~el pus, e del plice 'priva di induramento la sùptirazio'ne si ·ordisce nei più dei casi sulla loro superficie esteroa, e n~I tessut.o plasma: ifche apporterebbe l'ostruzione del1e boccuccie ·dei capiHari rolli , per lo aggripzameU'to delle cellule, a cellulare ,che le èii:cooda, come q'Uellè' clje son9 più,riçgloboli pur"Qlenli, e per. lo scoppio ·delle hiedesime; ·meiche·di capillari vasc,olari e linfatici, L'intima struttura. Qi ques'te ghjandole ·venne so!o c.onosci11ta in que~ti ultimi 'tenclo in libertà i nucleoli, i~ che 'fac'ililerebbe l'assorbiternpi. Prima si crede,'.a che i vasj inferenti giuQli nell'io- ' ." mento del. liquido. Ma con questa sola alion~ non si por terilo della ghiandola_si ~g~omitolassero~in ~nille guise, e tre bbe ' spiegàre J'aumento così rapido della polenza-asdopo essersi in ,mille gui$e suddivisi, ed ano~tomii-zali,r·, so rbent'e ·d'ei linfatici, é'1a facilità, e r~p.idità colla quale sì, Jra loro, dessero oJigine agli efferenti, per çui la linfa da s·èrògli e l'indurimento interstiziale non lo'cco dal subliquesto_intriìeatissimo an.dirivieni,ne uscisse modificata, e ' ; malo: la ri·acqu·islala· tonici là dei vasi, è la riord'inata drfatta alla a nutrire iJ sangue. Risulta invece dagli' stu·di di col az,ione capillare. È·per la sua azione cpirnica che l'a-· lolliker,Luidwiged allri, che nella formazioi:ie delle gbìan.cido nitrico ùriito ali' ossido d'argen~o, ol'ac.ido soiforico amalgamato colla polvere di ?arbone, o zafferano, apporta· dole linfatiche, come pur~ alJa modificazione deUa linfa eoncor.r.ono tanlo i vasi linfali ci) quanto i capillari vascoquelle salutari metamorfosi in una superfièie ulcerosa, o·

dei bubone atùto, studiamo. il meGcanismo della stessa, e

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che sia pratica da non seguirsi , poichè il balsamo. no1l suppurante, principalmente se mucosa, ~ol ~o~r~gare e~ può agir~ nella mucosa uretrale, se non pa,;sa per la ciravizzire i vasi dì nuova formazio_ne. _sc1~gliere 1 ~lo,bul1 colazione, . e secrezione renale, e a quell'alla dose renconlagrosi o specifici a·un pus di calt1v-a 1n?ol_e, d1~lrugdendosi i!1dig_est9 alla maggior parte de• \'eolricoli., progere la loro forza metabolica per la ge11.es1 d1 alln della voca vom)t,, diarree ecc. Trovo che è meglio a.rn mìn islrarlo stessa loro Aatura . . QuesL'azione ~ _propria_ de11a ~ot~ssa per iniezioni, emòlsionlllò nel tuorlo d)uovo. appena che causlica, del fuoco, infine dei caust1c! pote~tr. Ha ~n. azione è cessalo lo sta,~io infiammatorio acuto dell'uretri le speesclusiv.aroente chimica il cloro o~gh ~tomi or.ga,r!1c1 gazocifica. · si, per la grande allìnilà _o attraz,.~oe cl1,e ha çoH 1~ro~e110, essendo i .prodolli•gazosi delele~n de!le fer_menta~1~n1 putride di sostanze 0rganièhe qu,as1_ luth lanl1 1<lrun d azoto: PARrfE S~CONDA ' 0 a~oturi di idrogeno. Per !Jrl az1?ne analoga a _quest~ s, spiega la di,truzion_e dQlle cattive emana.z1on~ pulnd~ Relazione dclie Con rer.en;,;e $eientificaae 11 er mezzo dei va_pon dell'~tere, e del caffG; dell acq,ua <;l.1 ( lliESE DI GBNN,UO. t": TÒRNA.TA, ) Falcony, e cos·, d1 seg~1lo. Il_ clor~ adunque del subli_mato '.l?OR.I.NO. ~ Lello ed approvato ·il proce'i,so rerb~le dell'annon basterebbe a darci 1a sp1e.gaz1one,, q;1.\antun~ue 11 s_u:,,_ ~ece~~nte ri11'ni.one, i l signor Presidente presenta ali'adonanza blimato corrosiro messo a contatto ue1 tessuti organici ti primo volume del Dizionario <;l'Igiene pubblica e polizia mèprivi di yila, Yi si combini in• modo non dissimile da pica del Dott. Fresehi, dono di S. Eccellenza il sigsior llioistro . . ·. . quello del lannin_o nelle _con~e del"la Guerra, edà let!ura della Let!era Ministeriale colla -quale La seconcla azione, o \'aslnngenle. lanlo 1nd1Cal<! raz10I' Ammio·istrazi.o ne dell'Ospedale vie11e autori1,Za!a al pagamento nalt:nente nel\a,seconcla fase dell' infiammazione, è anche dei \'. Olc,mi che ver.ranno mam>mano pobblicàti, e <lhe saranno :prGp~i~ di allri sa.li o._acid1: e ~el\'acetalo di_ piombo. La dafi in caricamento all'lll. signor l\fecÌ•ico Divisionale come docostr1z1ooe arr!)cala ne, va~1, dmnnuen<lone 11111,roe, prota2ione del nostro Gabinetto di lettunL moye·rebbe la circolazione capi'llare collo spostare la' diga Il Presidenl-e con gr.ale espressioni interpreta i sentimenti alla correo te sanguigna, formai.a òai globuli uni.Li fra loro: dell:adonaoza; e dai ri petuti 'su~ni della superiore approvaaumenlerebbe la: forza di capillarità, impedÌrebbe la rotzio[\e ne tra~ felici augor.ii per l'esist~nza futura del nflslro Ga:. tura dei vasi troppo:Stira.cclìia~ì. lrone:herebbe l'jrHìam01abinetlo .di lettura, al quale egli fomialamente spera che S. Ecc. zione impedendo la successione degli altri alti. ~Ja noi;i il signor Mioistro della 'Guerra vorril con,iooare il s qo patrocispiegherebbe la liquefazione dei globuli purulenti, od il nio, e la~gamenle protegge,,Jo validamente soccorrendo a~ uqa subitaneo cambiarsi del plàsi:ua versàto in fibra organica si lodevole e proiì.cga isti(1.1zi.one. · · per unir.e ì. due. fogli del saccq. tenuti.a mutuo con.tatto L·'opera·del Frèschi è tal.e che a ltamente onora l'autore, ed per mezzo della compressione. . . ~trichisce la sclenzà ~,0lma,ndQ un vuoto che lìnora esisÌeva alResta il terzo·modo d'azione, o la dinamico-specì!ida, meno per l'Italia. Tardieux ne dava l'esempio in F rancia; ma -e qQ.esta è la più difficile a studiarsi nello stato attuale come di op.era 1éolossale CÌifficile e ra l'imitarlo ed il 'F reschi della scienza, essendo ignoti i due·fatlori azione ,dinamica potea solo c.o.1suo ingegno ed erudizione tAntarlo, quando però il'un rimedio, e fona i;wga,iica. Ma siccome con altri agenti, non gli fossero mancati i più ,vàlidi appoggi. All'appello da ·lui diretto all'aduna~za medica di Mortara risposero generosamente o rimedii non si otteugono pel nostro caso qu~i brillaofr i t olleghi;'ed UCorpo ~anflario volle pur concorrere all'ntil.e risullali descrilt.i, come con questi, e sic.come le altre due pr'esa e si associava,è già più ll'un auoo, alla sua opera. Ora il supposle azioni. sludìale di soprà nou basterebbero alla, dono del Ministre ci obbliga a disporre in qualche modo del pri· spiegàzìone clel fenomeno , così fu d' uopo <li attenerci per mo volume che,già possediamo, ed a procurare di esonerarci ora a quest'ullima, quantunque ipole~ica ed oscura, badalla grave spesa,fatora . standoci i,t fatto. ti più probabile si è çhe. coocorron o tulle .Il Doti. Arena propone d,i mettere quel primo volume all'io ~ e tre allo st.esso fi ne, agendo -di conserva. La chimica orcanto, cedendolo al !l)iglior offerente, con che s.'assuma l' obganica pertanl<3', 'é la fisiéa,· banchè spieghino molto, non bli~o :di continuare qell'associazione. bastailo alla spiegazione di tultQ, e fa d'uop,o chiamare.in La sua pro.posta è accettata ri.maodando la PI\Ova·ana prossiso.ccorso la p;1t9logia nervosa. ma rigoione. Nella cura .dell'infiammazione che accompagna le n.m· Il Gabinetto di lettura, continua il signor ,J:r.eside'nle, ~osselaltie venere!;), l'abuso dei topici emollienti ha arr,eca'to aldeva l'opera diGius.e ppe [?rank, od il Oolt. Giudici volle genl'umanità più danno che non si crede, e molli medici antilmente f.ar clono di° qoelladel suo illustre padre, l'.ielro ,F~an k, cora-oggigiorno volendo con questi soli combattere a. ol'- • ch'io a ·suo, nome vi present'o, e che ci toro-a 'OPP ortooissima 1 tranza l'infiammazirrne ogni dove v-edono rossore, C'alore, tanto più Qlie già si pensava al m~do ·di far ai:quisto"di tale tumefazione e dolore. ag~r,avano la malallia più ·di quello opera impor-tantissima ed indispensabile. ll'Professore Lanzo, fratellò dell'ottimo nQslro collega i1Dplt_ le siano utili. L'e orchiti btennorragiche, o epìdiqimiti, ~ le blenorragie curale esclusivameol~ ·co i r,ataplasmi .di . Giacinto, olfre pure ;11 Gabi!}etto l'A,iiologia Contemporanea, giornale. di scienze, lettere. e.I arti, offrendosi a c.onli,nuare il lino, cogli eipollienti, e, colle bevande emulcenti, durano gentile dono co,Hras[Ilelterci i successivi fascicoli mano ma.n,1,sovente dei IJ,lesi e mesi, sempre rosse, lucenti, in~urite. verranno pubblicali. poco dolenli .,Le gonorree curate ·con solo decotto di .orzo, L'adonaòz,a vota \'i vi d ngraziapien'li ,al DoU. Giudicj ed al dì lino o malva . .e pochi cucchiai di balsamo. copaive, Professore Laoza,. ed ti signor Presid~ nle esp1·ime il desidedo · stancano spesso !(). pazienza de.lt'ammalalo, e del ri1edico, che i nobili·eseropi trovino frequente imitazioQe. il. quale non addiviene alla fine a!le iniezioni locali, elle Cade quio~i· la discussione appu~1to sulle cond!ziooi in coi in disperazione di causa .. Qt1ando clte con conlìnuale ap- ' trovasi il Gabinetto d'i lettura, sulla sua institòzione e sui van"plicazioni locali di fomenti r,isol'vénli neJ pF-imo caso, unite taggi che se ne possono sperare. t>rendonvi calda pa1·te i Dottori ~-qualche estratto viroso, o la· compressione melo<iica ,col ,;\lf'urno, Arena, Rophille .ell il 'sig. Presidente. collodion o altro, e in ultimo qualche polvere essicante·: GENOVA. ~ Il signor Presidente !'assi a paclare del nuovo come pure replicate i11ieziQ.ni di b:ilsamò copaive o di solRegolarne.l!lo.relativo allo )3ibliotoche.reggimentali, r.on che di fato dì 11inco col laudano nel sec.ondo caso, in pochi giorni auelle de' Gabinetti di lettu.ra degli Spedali militari: col qua\e guariscono queste ·affezioni, massime in soggetti d'apìli il Ministero dellaguerra procura di favorire sempre piil l'istrusan-i. robusti, e giovani coine sono in genei:ale i nosl_r'ì . iiooe. del' militare. Pres~nta quiÒ di il 1° volume del DiziQoàsoldati, Quanlo all'all)minislrazione.del.halsarpo per boc,ca, 'rio d'jgiene e polizia sanila1·j·a del frofessore F.resahi, invialo v'h_anno}alcuni che lo dannq a,d alle dosi, cioè d~ dodici 1 dal Ministero della g_uerra. li signor Presidente in nome del1:ìntiera adonanza encomia l'egregio dono, ed em_eue pubblici qtund~cì, ,.e fin'o a venti ,'g rammi in una:sola volla. Credo

-ili- .

,\


'foti dì ringraiiamént& ~ di' riconoscenza a·S..E. il sig. Ministro della guerra, c'1e va· d-0t:rndo i Gabinetti di lettura dt opere sì utili e necessarie. lnlr~ ttiene quind~ l'adunanza-i,n1orno a C9So d! servizio in- '

'terno.

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·

AL-ESSANI>R1A. - 11 DoU. Pizzorno dà lettura della sua me· m!)ria inti,t,olata • l\fetodo semplfce ond'abb~eviàre ra curà dei btiboni acuti' ('I). ., Il Presidente, encomìando I' Autol'e, dièe non potere con qaesti con.veni-re ·intorno alla fiducia che il med,esìipo ripone nell'attività del deutocloruro quale rimeòio·sovra'Jlo antìvene·reo, perocchè la' sua longa spe·denza gli dimostrò che se il l\etto preparato mercur.i.ale è rimedio polenlissimo e 'veramente prezioso per infrenar'il morbo sifi.lit~co, no1_1 riesce però nella cora dtUa sifilide costiluzi6nale a produrre vera guarigione radicàle e stabile come vi riescono le frizioni con·t•upgoento ,mercnriate, · · e t'oso d'altri preparati omonimi. Il Dott. Bottero nota che il metodo· adott.alo d·a1 sig. Dot_lore Pizzorno pon è fuorcflè la ripetizione de1 metodo già usato e.on . pari vantaggio nello stesso Spedale dal Dott. Tarrone. CHAMBER'Y. - Su l'invito del sig. Presidente il Dott..Peluso dà lettura dell'ottima parte del sµo Rendfoonto, già da noi pubblicalo. . , Li Dottori Agos_ti e Gozzan9 ed il sig. Presidente con· argomenti dottrinali e pratici · p·rova·go~ 1° non essere necessaria l'operazione' del fimo~\ per metter allo scoperto, a, più facile cura, te ulcere v.eneree al medesimo .s·o·ttoposte, perocchè le medicazioni frequentemente rinnovate e le sfringazipn'i riescon egualmente all"inlento; 2° . conseghilare quasi sempre.al- · 1• operazione del fimosi complicato.con u-tc~_re veneree 1'nlèe.ra- . mento sifilitico della parte cruentata; ed essere anche.pèr quèSto · fatto molto miglior cosa il non addivenir a ·cosiffatta OP.erazione:: lle non nei casi d'asso.Iuta necessìtà dai' sifilografi indicati. CAGLlAJÙ. _ Discutendo~i ,u la·p,·obabi(e cagio~, di;,l cqJo•

altri mente di quello che succede nell'itterizia in coì'l'organo cutaneo si scocge co'lo~ato in giallo più o m~no càrlco. 11 Doll. Lai rispond~, che se la v.ita ìn; t.ili anormali ;condizioni si potesse tl!aQtenere per Wl cònsiderevole trattò di tèmpo, anche ·ta pelle verrebbe a tingersi dello stesso·.colo·r e azznr.o · , gnolo. ·,Rigeltaoclo i.I Doli. l\luratòre come assorda cotesta ipo·Ìe~ica a.sser·zipne, il Pre,sidenle gli ti sponde ch'egli non accennò al cploramento aizurro della '.pelle nei 4ue casi per esso lui esposti perchè non fissò la sùa atte'nzione su la medesima io quantp che ciò che più gH premeva nèlle relative autossje era di veri6care lo stato·~ègll organi J~spiratorii, tanlo ,.pià che Jà vis)a d'un cadaver~yiµ o meno tivido dopo le '2(1 ore, Ìnass·imaÌnen,te nell'invernale stagione, no.o è certamente un· fatt,o che debba int,eressare· molto. il medico che addiviene. all'antos~fa per constatare lesioni organiche già previste. Tuttavia sostenendo la'sua opinione· colle stessé, ragioni di fatto con le· quali dimostrava nella precitata seduta ·1a ·aipendenza del fenomeno notatò in ta.lle le sierose di qu·è, due tisici, dalla lesa o per dir, méglio dell'annientata Junzione ,dei polmoni, ammettèva ad on teDJpo, n.el suo valòr.e .ipotetido, anche l;asseriione dedott~ · · d I · _rn proposito a.'Dotl. Lai. Li Do.llori Muratore e Tarrone insistono nell'opinione ribe se· 1 il c9foramento azzurr~ deÌJ.e sj~rose fosse stat 0 dipendent& · dalla causa ~sse$natàli dal signor presidente, anche la pelle· avrebbe dovuto essere colorata in, azzori:o, sicco.me succede nei·,~ neonati i qnali,appunto presentano cosiffatto coÌore alla pelle in, "forza aeì1a preponderanza 10 essi del sistema veno·so. n •à1tra parte Jme,desimi s~s'teugono che..il far ·dip~ndere il coloramento,

azzurro ~lelle sieros.~ dall'impedità ossigenazione del sangue, era in Qppqsiziooe con le leggi-fisiologiche in forza delle quali la natura . sovviene· per mezzo degli .organi succedanei all'iosuffic. ,-amento azzurro delle membrane sierose in alcune malattie.(2), . t u • t· h t t · ·crenìa del polmone, affi.~ncbè non accada cbe sia totalmente imi 1 Dol . mora.ore sos 1enl) ,e e se co es1o co1oramen o azz11rr.c;> · d b pedito il prestabilito.'mutamento del sangue venoso in arterioso_ · , -dipendesse veramente a c e, impedita_l'ossig~azione del ~qnillh U presidente dice che l'esempio· ttatto dai neonati depone gue per ,l!I· distrazione 4ei polmoni, la circo! , .ione gel!e,rale . app.;nlo in fav~>1;e della sua opinione, sempre ·che però' si ·ponga s''effettua con solo.sa.ngue venoso, non solo le membrane. l!ieliose • · mente che la vii 3: entro-·uterina ha °la dura.ta dt nove mesi men.._ ma anche la pelle dovrebbe tingersi d'un eguale,colore, non • ' · ·tre:che nei casi da esso lui citati la "ircolazio11é puram~nte ve.posa può·· ritenersi nÒ,n, avere Avuto luogo fuorcbè per P,O.chis'' simo tempo sul 6nire µella Vila: Eà'il Dottor.e Lai soggiung~ (I) Pedi N. 6 d.el. Gio~ak. co~c!ldendo ai preopihanli il concorso degli organi succedanei, (2') Vedi lo scritto del Ca11. Dott. .iJianayra n'él N. '.6.del Gi,orn. quando però ,trallisi d'un; acciélentale e pressochè momenhinea in cui occorsero parecchi errori tipografici ché vofirio~ ·-esser sospensio. ne di funzioni e sempre indirettamente ·e nei limiti -~mend.ati ttelseguenle modo. . ~e fisiologici, epperciò conchiude non .essere permesso· in ·buona . \ ~ , ,CORRIGE ERRA.T A .logica d'argoin~ntar in questa. guisa nelle ìnisère condizioni dèllà vita d'un tisico in ultimo stadio, di eui"il polmone può ap• !a CoL lin. 14 Osservazione' di'fe- Osservazione de' fenomen'l pena bastar,alla vila propria, bèn lungi dal potere ser~ir.ancÒr ~oméni all'importanie. mot;,1mento del ·sangue ~enoso in arterio$O. Del '!• Col. !in. 13 $cettino l\n1geodie Sçettico Magendie .. resto, èonchiude non essere sempre logiço cercar spi'egàzioJ1e ' Jbiil. 15 miserabilecon1fegl)'o mjra·bile congegno dei fenomeni e dei fàtti patologicì· con le sole leggi' fìsiologìéhe .. Ibid. lio. 25;- 26 nel delfo l'avvi- ' nell'avvicendarsi della sicendarsi della sì- ' stole e della diastole del La discussiene si protrae ancora mo.Ilo lungi dall'una e da,U'alstole, della diasioié cuore e delle arterie ti,a parte, ed il presidente .vi pone fine .invitando l'adunanza ad del cuore e arterie . indic;irgli un'altra causa del col~ran'Ìentodicui è caso. Di qui l'a·· (lohanne.) 3a·Co!. li;1. ! (JohMrn) dunal)za è tratta p~rlare .deÌ!a cianosi nel cholera e nelle perin mezzo Ibid. ·lin. 4 n mezzo niciosé algide e ctiole.riche, ass'egna'ndo a quello le stesse ipoteCl Bernard Ibid. lic. 1o·Jlnem<1rd tiche cagioni che a' quest'oltiml!, sono dagli antÒri assegnate, Jbid. Ibid. arrichi arricchì N;IZZ4.. -· ·L~ t!)Ì'Da.ta è per int!ero occupata dal signor preJbid. lin. j9 a natura custodisce la natura,custodisce Jbid. lio: 30 la tortor!I vale a la tortura vale a strappar7 _sidenle nel volgere cordiali saluti ai Medici militari di recente '' strapparveli leli. gil!~li con la nuova guamigione e nél dare ai medesimifiodjlbiél. liò. !H molte ecatombe moUe ecatombi rizzo necessario alla buona f'iescila ,Jel servizio loro affidato, 6i Col lio . 6 sj importanti fun- sì importante funzione incQme ·o,ello sp~dale, ~osì n~I q; ar~i~re; · t . . :ioni incombe combe . l bid. !in. 20 del~ra11er,o del tramezzo li p1rettore..D0tt. ca.v. AR~LLA,,M.eò. Div. lhid . lin. 56. e della' mncòs,a-lab- della mucosa labbiale e ~ I Vice DJrettore respons. Doti . ~lANT.ELLI, Med. di Bat. bhile,. della sclerodella sclel'otica tica Tip, Suhalpitia di ,h:rn'no e CoTT.t.

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ANNO \il. - -------.---------------"'"":~~------·.....____;..._ ------------·

2 2 Febbraio

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N. 8.

GIORNALE DI HEDICINA IILITAR·E 'DEL CORPO SANITARIO DELL' AR!IA'fA SARDA ~ L'

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ociazione non si riceve · che p.er nn anno e comincia,col t O di ~eno ·. Si pubblica nel Lane dì dì ciascheduna sellimana ~sr:zzo d'associa:iione in Torino è di L. 1O. In Provincia ed all'Estero, franco di posta L. t t. Si-paga per semestl'i anticipali

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incongrui. Ancor oggigiorno si volevano te.litare i mezzi incruenti razionali e, fattane la proposta ali' ammalato facendogli nel tempo 'stesso presente la mollo maggiore ,pruntèzzadellaguarigione con uri semplicissim'atto operativo, egliche· era clotato di molta forle'zza d'animo e ché anelaYa al suo pronto' ritorno in patria, abbracciò .spo,ntaneo quest'ultimo partito. In conseguenza ai 46 del sopra dettomese si recise la p<,1rte affetta con un'incisione èompostaa V-e si riuniro,n i le_mbi cbn 1a sutura attorcigliata. Nessun accidente dopo I' operazione ed a' 3 di febbraio cioè 11 giorni dopo l'operazione il Ferrero del LEZIONI 0:JlA.LI lutto ristabilito uscì dalla ciinica (Osservazione scritta ~al signor Dottore Lorenzo Giacomelti, attuale medico DEL PROFESSORE COMMENDATORE ,U ,ESSANDBO KIBERI di Reggimento di belle -speranze). tracciate dal Dott. PECCO, llfed. di Reggìmento Oss. 38. Bartolomeo Bosco: anni 4-2: temperamento sangujgpo-muscolare: costituziobe buona: abito cardiocapitale: stato dall'infanzia fin all'età di 3~ anni s·oggetlo Del Canero labbiale ad epistassi la quale fu però m,iggiore nel tempo della CON ALCUNI RAPIDI SGUAR0I SU I.MALI CANCEROSI pubertà e minore dai 25 ai .35 anni: i11 quest'nllimo de. r; , cennio fu pure tribolato da una gengivitide lenta con · susse'culiva caduta d'un~ notevole numero di, denti. CesOSSERNA.ZIONI sate su·1 35 anni l'epistassi e la gengivitide, occorse un effiorescebzà. d'indole erpetica al mirgine li.bero del labOss. 3'7. l\lichele.Ferrero: anni 70: contadino: tempebro inferiore che; malmenata con i denti e· con le unghie, ramento sanguigno: eostituzfone atletica: abito cula'neo: si distese a isegno da ocqupare tutto il terzo medio del gravaccio della person~: st.àto soggetto, approssimandosi eh~ iogrossp, scevra sempre cla dolori come nel labbro la pubertà, ad eruzfoni crostose al mento ch6 crebbero suo comparire, così nel suo progredire, tranne alcuni decrescendo ne'gli anni;. nella pubertà a ge_ngivilide in pridal\" appHcazfone dì so?lanze locali irritanti eh' egli stati mo acuta, poi leQta con concomitanti fiere odonlal·gie,,la ad in,s-tigamento. d'un cerretanò faceva un mese prima di quale durò per il lu:1go lasso di '30. ann.i cioè non cessò 1esulcerò . ass_ entrare o. e lla 'Clinica, per cui s µmend·o • un fuorchè con la caduta di lutti i den:ti e poi allora, quasi aspetto erpetico pseudo-canceroso. Entrò poi nella cliche le appas~ite gengive non le po.rgessero più sufficiente nica ai 3 di febbraio ~ 8H. li tumore ulcerato aveva' W pascolo., -sj 'diff~se ai labbri con forma · di' ricorrenl~ e.ri~ volu1pe éi'una grossa avellana, era di medi_ ocre durezza tema. Era però. da questo scevro da più mesi quando nel ed occupava il terzo medio del labbro inferiore. La sua mese cl'ollob.re 18i3 fu .colto da sinòca reumatica, stata durata di selle anni senza diffondersi alle gbiando·le vi, vinta can due salassi. Su. jl fine di questa c·omparve una cine. il primitivo aspetto erpetico ,del male, no~ ancora . piccola pui;tola nel labbro inferiore la quàle man mano del tutto smarrilo dopo la sua degenerazione, il difetto ingrossando s'esulcerò e lo cpslrinse a ricoverarsi nella di dolori 'lan·cinanti, la d.urezza della sua: b.ase noQ punto clinica addì ,13 cli gennaio. 18H. Questo tumore ulceralo scirrosa, l'uscila di sostanza ~ebacea dallà superficie uldel volume d'un'avellana, aveva sede nella parte media ceràta quaudo si comprimeva , tullo in somma indicava dell'orlò JabbiaJe·. e:-<). leggiermente callerilo alla superche non trallavasi di vero ca-ncro-scirro, ma bensì <l' uo ficie ed avvegnachè per insti.gaiione d'un· empirico fosse sempljce epitelioma con·co'nsocio indurimento delle ghianstato, prima dell' ingresso del\' ammalalo nella clinica, del tessuto' celluloso del labbro. Si poteva tentare dole-e malmenato con punture di spilli, con tagìio mediante un una guarigione c9n mezzi incruenti, ma per le ragioni temperino e con i causti,~i, non era associato fuorchè a addQtte nella precedente osscrvazioné si s.econdò il desirari dolori lancinant.ì; offriva per0 tutti i car.alleri degli de;io dell'ammalato che era 1i levarlo via per ,esserne epiteliomi con lenta, flogosi e con indurimento rosso dei prontamen'te liber?lo. ~jfellivamenle fu reciso ai 1O più tessuti da esso compresi: Era cosa facile ottenerne in del citato mese in presenza della ~cuoia con un'incisione principio la guarigione -se si avesse avuto' ricorso ai mezzi composta a V, riuniti poi i margini col) la sutura attorci-0isinfiammanlì locali, a vece di irritarlo ~on compensi SoMlURIO - 1 o Dott. PECCO: Lezioni Orali del èomm. Prof•RIBER1 sn il cancro labbiale. ·- 2° _J\elazione delle Conferenze Scientifiche. 3o Dott. P ECCO Statistica medico-militare per l'anno 1857. - 4° Quadri s~atistìci annuali·.

PARTE PBHIA

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gliala. L'operato guarì senz'. alcun accidente e 48 giorni dopo l'operazione rimpatriò (Osservazione sc~itta dal ci-· tato sig. Dott Lorenzo Giacomelti):

<lafe ai 24- ilei citalo mese (Osservazio!1e scritta dal ·sig_. Dott. S(ln,tanera).

Oss. 41 , Alessandro B'enolto: anni 47: contadino: tem,Oss. 39 ..'Stefano Clemente: anni 77: contadino: tempeperamento s.anguigòo:: cosiiluzione robusta: nato da parenti sant: _padre di prole sana: abito cardio-capitale: deralllento 'sanguigno: costituzione forte: abito capitale: stato dito. ai ciQi e bevande stimolanti: stato prima della. pubertà, soggetto nella suà vita passata a due pneumo-pletìrilidi cl oè una su i 3!} anni é l'altra su i .&-6, del t.u.tlo risanate ·sp·esso soggetto ad epistassi, a cefalalgie e ad ir.ritazioni d_el canale digerente con vermini. Su i, ·1tanni cessò l'epi·con il metodo antiflogistico. Dieci mesi prima d'entrare stassi e si mitìgaron assai gli altri mali; ma su i 17 l',\, ,"ella clinica si svolse su la pelle del suo·Jabbro ìnferiore cefalalgia H l'i~ritazione gaslreoterica rh1cappellaron e, up bitorzò j} qual irritalo, solita,.çosa, dalle unghie <leiripigliata novella forza, tormeutaron ad intervalli più o l'ammalato cresceva sempre dì, volume, così che pensò meno lunghi l'ammalato' fidai 23 anni in cui fu travagliato egli di rip araré al,là clinica. Il tumore aveva il volume di da gravissima ottalmitide doppia -che; sebbene curata con una rioce, era duro. nella base .e coperto pa u1.1'ulcera of16 salassi generali e con uh sanguisugi o alle tempia, riufren.te i caraueri delle cance11ose con d<ilo,ri lancinanti assai vivaci e frequenti: con la pressio·ne non usciva al- • sci all'offuscamento della cornea destra, Dai 23 ai 30 armi rinnovosi l'ottaJmitjde ogni anbo, però molto più mite, cun umore dalla superficie deJl'ulcera: illese le ghiandole si ohe.cedeva a 'due o tre pronti salassi. D~\ tqmtesimo delle vicina mie: occupava esso tumore la parte media annQ al trentesinioquinto comparvero _emorroidi ciece in-: .del labbro e s'estendeva su i lati in modo da interessare ternr che lo liberarono dall'ottolmitide; mil' dai 35 ai 42 la metà del labbro. Non, essendovi cor.oplicaziòne si levò anni, ces~ate spontaneamente le emorroidi interne, ritornò v,ia in presenza della scuola quattrQ giorni dopo la sua Fottalmia ?ue volle ·pe1'. anno, non :mai però .cosi,. grave entrata nella clinica e si riuniron i margini della .ferita con la solita sutura cruenta. In forza del suo abito carclio- · come la prima volt~ e.cedente sempre a poche sottraziòni sanguigne. Su i 42 anni, cessati tutti i mali antecedenti capitale la riazione trauml!,tica fu piuttosto viva con ined avendo l'ammalato abitato troppo presto una camera , tenso dolore locale, con febbre spic'cata e con sonnodi recente fabbricata, comparve-nella r1ielà destra de,! lablenza, ma si dileguò essa con due soli salassi · r~vellehti iQferiQre un _picco! bitorzo, del volume d'un cece;. bro dai piedi. Per la recisione d'una notevole parte del labdu.ro, ind.oleote e staziona·rìo·da prima, il quale, maltratbro, questo e~a rimasfo alquanto tirato e l'orifizfo della tato p.oi .con mezzi topici irritanti, pre$e incremento, dibocca un po' ristretto, ma ·cotesti due accidenti rimavenne doloroso, . specialmente al ·tatto e finalmènte .tre sero corretti da ciò ch'il punto di sutura superiore io anni appresso s'esulcerò. A quel bitorzolo 'sortlamente inprossimità dell'orlo labbìale-lacerò · i tessuti e fu causa sidioso un altro s'aggiunse piccolissimo su i suoi' confi'ni ch'i margini d~lla ferita siansi .discostati in quell'orlo. inferiori ed alqu·anto piu verso la linea mediana: più tardi :Ma siccome nel .discostarsi essi s' abbassarono, mens'aggiunse ancòra un forzo bitorzo nella metà sinistra del 'treche I' avv,;ll,amento risultante d~l loro scostamènto labbro e più tardi ·ancor una piccola tumidèzza ghiandoscemò per ricrescimento carnoso, cosi accadde che, co lare sotto l'angolo sinistro dclla·mandibola, cl1e a vicenda testo scos.Lamento si'a stato utile perchè cesso la soversvaniva e ritornava. Frattanto il bitorzo ririmitivo ulce- ' chia tensione del labbro anu·ngandone il diametro tra' rato, oltr'all'essersi 'con il progresso del .tempo reso più sversale, e non sia stato causa di deformità nell'avvenire voluminoso e difluso verso la linea mediana, provocava ' poichè il discorso avvallamento rimase quasi dei° \utto negli ùllimj. te~pi dolori lancinan~i che si ripe.rcossero a cancellato, come fu in grado di verificare t.utta la scuola più ripr~se fin al padiglione dell'orecchia destra . .Io tale nel momento della s~a partenza dalla clinica, che ebbe fu l'ammalato accetiato nella Cl'inica ai jO di mag.: stato. I aogo 20 giorni.dopo l'operazione, (Osservazicme scrilta _gio 184-5, Il tumore eré,\ causa di frequenti e vivi dolori . dal sig. Dott. Eugenio Cagna il quale dimenticò di notare offriva in alcµne sedi la durezza dello scirro lancina-nli; l'anno ac.cademico -in·cui l'ammalato fu ricovetato uella ed in altre quella della sostanza lar<lacea; il su~ vòlume: clinica). uguagliava quello d'una mediocre castagna; movendo da Oss, 40.. Tuttoch,è scar~e te _notiz.ìe di questo caso, io un semmenlo del labbro 'inferiore appena distante due ' lo metto tutta·v'ia innanzi qual è.Domenico Otto.ne: anni 50: linee dalla col)Jmessura destra si prolu11gava orìziontalcontadi no: temperamento sanguigno: costituzione piuttomente fin alla metà' sinistra· del labbro di cui il te.ssuto sto buona: abito tendGnte al cutaneo: non stato ammalato era inleressato per la larghezza di tre linee; il che vale mai fin al quaraotesimonono anno in cui gli si palesò sponquanto ·dire : che occupava più della l'.nelà d-el labbro : al tanea una pustola nel Jabbro .1nferiore , la quale si ulc~rò basso poi s'estendeva fin al disolfo della fossetta incisiva: otto mesi dopo e l'ulcera acquistò i caratteri d(:)lle cancestavan in quest'ammasso tutti riunìti i tre tubercoli sepa·rose. Fu accettato n·ella Clini~a ai 30 d'agosto'·! 8i3. L'ulratamente svoltisi di -cai s'è sopra parlato. L'abito cai:,dio;cen a\'eva dura 1? base, compr~ndeva tulla la spessezza capitale dell'ammalato aveva a.vùto una grande parte nel òel'labbro, ,insieme con la ~ua base non era d'un vofome favorire Fevoluzione di tanti mali nel capo,'anzi era esso . maggiore d'.una mezz'avellana e giaceva su la metà destra così squisito che rese inu~ili i. 'due co.nati chil la natura del labbro inferiore in vicinanza della corqmessu~a labbi a:prepatò in · due diversi tempi per correggerlo, ciò sono _le. Non essendovi alcuna complica2ione fu ai 4 di settemil conato della puhe.Flà e quello delle emorroidi: fu ~ensì bre 1843 levata via la parte lesa con, m;i' incisione comda questi due conati ,alquanto moderato nei suoi effetti, posta a V e riunita' la ferita con gli .ordinari mezzi: pronta ma poco poi si rifece su il primo aud_are. Per ciò appunt_o e rapida ne fu la guarigione; uscita dell'operato dallospeche, favorito dall'abito an:1l0Illico1 abituale erasi reso il '

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59

Si procede qàLndi alla nomina del segretario cassiere de[ gabinetto di lettura ehe cade sul medico di battaglione dottor Baroffio; ed alla nomina del segretario e vice-segretario delle conferenze, riesceodo nominali al primo scrutinio il dotto1· Pecco ed il dottor Baroffio; ma avendo il dottor Pecco declinato per ragioni gravissimè di servizio l'onorevole incarico, riesce poi per novella votazione nominato il ,rnedI(:o di reggimerito dottor Alfarno. 1 GEN0VA. - ·Dopo d'aver il sig. p.residente date alcune avvertenze ai medici capi se:Ìiono, i)] ordlne alle presc;izioai farmaceutiche, ~I sig. doti. va!loZ, capo sezione della sala chirurgica, prende la parola per leggere una storia di ferita da arma da panta riportata da on soldato d'·arlil(lieria a seguito di rissa, <lel!e quali .una al torace, che portava a credere essere peo~trata nella cavità toraèica con· ferimentò di alcune cellule polmonati peres~ervi sopfaggiunto l'enfisema a tutto il Iato; l'altra all'addome · che fu caùsà ·dì peritonite diffusa alla vescica còi:1 ritenzione di 9rina , per coi fu praticato il 'cateterismo. Queste fel'i'te mediante un ·adatto trattamento cicatrizzarono io dodici giorri, e l'amn:ialato entrava iu coovalescenia , e sortiva perfettamente g113rito H gioro_o ~4 dello. stesso mese. Io seguito il doli. llfaineri leggeva una storia,_di au'ampatazione 'dell·avambr::iccio sinistro al suo 30 superiore, falla senza la legatura delle arterie dello stésso, e seguila da felice successo (1). ALESSANDRIA. - Stante l'assenza del sig. medico Divisionale, ammalalo, il socio Valzer;ia presiede per ragiooe·d'aozianità·questa sedota, la quale viene aperta colla lettura ed approvazione del processo verbale della tornata antecedente. · Trovasi all'ordine del giorno Ja memoria del socio Pizzorno. :Ma siccome esso dichiara d'.averla ritira!a per introdurvi alcune modificazioui essenziali; così resta.sospesa quatsiasidiscussìone int0rno ad essa. · La parola ~ qnin~i concessa al socio ~ar_ai_elli, il quale espone una sua,storra su d1 un caso d'.apopless1a; e qae3ta posta all'ordine del giorno per la seduta prossima. . L'adunanza' dopo s'intratti.eoe di alcune particolarità con• ·cerneoti il.servizio sanitario. E per ultimo appoggia una proposizione del·( socio Giacometli, tendente a far am·.r:nettere nel suo . . seno quegli esercenti, çbe già fossero insig!l'iti àel diploma di'!· lanrea. Il presidente senztl punto opporvisi dichiara ché prima _venga consultato su tal proposito il sig: ~leoico Divi siooalc. La' sednta è oh ima 'aile 3 pomeridiane. ' CAGLJ·AlU. - Letto, ed approvalo il processo verbale della ··precedente tornata il sig. Presidente dava conoscenza all'A~u• nanza dell'ultima cfrco,lare, emanata dal Ministero della Guerra colla quale vengono prescritt~ a tutti . indistintamente gli uffiziali di sanità nuovo ~ norme per la compilazione dei certificati • medici a corredo : delle proposte pèr rassegna di rimando : • fattosi qu.i odi iqlerprete dello spirito di"essa circolare ne metteva i.n vista· l'importanza, raccomandando ad uu tempo d'atteoe}'si e~;aH;u:nen1e alla medesima. Invitali ip seg~itò i Collèghi per la lettura d'un qualche lavoro che potessero avere in pronto,'conc~deva la parola al sig. Dplt_. Zavattaro per dare al• cuoi cenni su sette casi di ferita di punta che gli occorse di m~dicare fra i s~rvi di pena che raccl~iude Io stabilimento di San Bartolomeo, ove egli trovasi· comandato per trimestre alla · Relazione de.ile Confe1t•cnzé scientifiche. direzion~ del ~ervizio. SaQitario. Il predetto sig. Do.ti. riservandosi a fornire in a lli'a sedàta (MESE DI GENNÀIO. 2• TORNATA .) più estesi particolari intorno alle precitate lesioni, fermavasi TORINO. - Le,lto ed approvato il pr-0cesso verbale dell'antecedente seduta, viene di nuovo a.gitala l~ questione dell'or- _. ganhzazi~e del·gabinettò di lettura, ed è nominata una' com~ ( 1) Ques,a _ storia sarà fra breve pubblicata-nel Gtonw.le. -missione per: occqpar.si di tale, argomento.

movimento flussionario vers'i\ capo, si volle cominciare la cura con un rotloriÒ al braccio sinistro. La ghiandolelt~ solt-oroascellare inlumidila riscosse la nostra attenzione ma, avuto riguardo che svaniva e r!compariva con .facilità, che.era mobile, globosa, dolorosa al.latta e che i tes~u.tì so1->rastanli erapo caldi e? alquant~ rosseggianti ~ si. te~~e come simpatica e si sper? e non 1 ~ van,01• come s1 dr~~' che fosse per iscomparire dopo l oper;mo~e. Sera 10 qualche sospello. oh~, · p~r la grande :parte dLiabbro ·cI~e aveva da levarsi via, s1 dovesse poi., per colm&re la rimanente breccia, ricorrer ani~ alla cheiloplastia. che rìon alla cheilora.fia: ma si,confidava che,. per la grande facilità con cui s'estendev;:i:n i tessuti della guancia, ag,giun~ tavi forse la disseca·tion.e .per, un qu11lclie tratlo dei margini della ferita contro la mandibola', sàrebbe stata bastevole la cheilorafi.a. Elfottivélrrrenle, usali per -sette gio.rni '.i mezzi rooll1tivi topici su l'ulcera e su la ghiandola tu-' mida per"cui quella si disirrilò e questa si ridusse a piccolo volume, si 'levò via ai é.7 del dello mese in pr~senza della scuoi" la parte lesa ,con un'incisione composta a' V e poi senz'alcun.bisogno di dissecazione si vide con .soddisfazione che i margini della breccia poteròn essere tira.ti a mutuo c-ombaciamenlo., Previa la fegalura di que arterie, s'unirono quèsti ullimi m,ediant~ là sutura attorcigliala. La parte recisa c_i offers.e all'esame una degenerazione seirro-Iardacea, interessante la mucosa, la cute, le ghiandole sebacee e mucose e più di tutto il tessuto celluloso, poco lesa la tes.situra muscolare. La febbre traumatica fu così intensa con febbre spiccatél, con grave vibrazione cardio-carolideo-cefalica , carèliopalmia, iperemia cerebrale e morbosa sonnolenza, che richiese, ol\ré aJla dieta rigorosa · per molti giorni, sei salassi generali e l'uso interno -d~lla digitale e dell'acqua -coobata di lauro ceraso a dosi' piuttosto alle. Non per ciò i margini della ferita s'unirono con solida.e lineare c icatrice in tutlji la lor estensione, s11lvo che nell'orlo labbiale a sinistrà dove sì discostarono per pn piccolo tratto, superstite solamente alquanto 'più ristretta. la bocca., più corto il labbro inferiore e. più assettato all'arco alve.olare, i quali piccoli inconvenienti per consueto si .correggono con il tempo, e superstite pur un poco d'a.vvallamenfo nell'orlo labbiale a sìhistra il quale,· per la relrazion'e e per l'abbassamento dei margiRi che lo circoscrivevano, era appena percettibile.e non recàv'a, stava per _dire,. alcuna <leformità. È cos~ tn•ideote,che anche qui, come gid si è veduto in un'altra copgenere osservazione, un poco di di·scostamento dçll'orlo labbiale delln ferita fu 1 alla_rgando l'orifizio della b_occa, t~lile anzicbè no senza lasciare dopo . .di sè alcuna s,concia deforroilà. In lutlo questo tempo la ' ghiandola sottomascellare tu mi.da erasi ridotta al volume d'un cece, mobile ed iqdolenle (Osserva:zioue scritta dal · si·g. Dolt: GiacQmò Amej ).

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PARTE SECONDA

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.. ,oper allora a far coosiderare solamente un sintomo che lo colpì lDaagiormenle e si fo, la proouocialissima epatalgia di che inces;aotemeote dopo alcune ore lagnavasi ano tra qnolli, cbe venne ferito alla metà, circa della fossa sopraspinosa della scapola destra. li sig·. Dott. zavallaro rammentandosi che nelle aij'ezioni dell'epate manifestasi da'I più al meno on. dolore al dissolto della scapola corrispondente, esprimeva ai colleghi il dubbio, se nel caso del soo ferito si potesse spiegare il dolore al fea:ato per mezze dclii stessi rapporti anatomici, coi quali i nosologi spie;ano il succenoato dolore sotto-scapolare nelle affezioni del fegato: so di che riservavasi ad esternare in altra seduta il suo avviso, CBAMBERY. - La 2• Tornata n<'n ebbe luogo per essere la maggior parte degli Uffiziali Sanharii occupali nella visita degl'inscritti di. leva. NlZZA. - Il nuovo Segl'etariQ, sig. Doti. Viale, legge H processo verbale il quale viene dall'Adunanza approvato. li Presidente dà in seguito lettura di doe circolari l\linisle· rtali, relativa l'ona al modo con cui debbono d'or innanzi compilarsi i certificati medici per le rassegne di rimando, intesa l'altra ad impedire che d'or innanzi ({li Spedali Militari non facciano pià al laboratorio chimico-farmaceutico-militarè richieste lii medicinali non compresi nella tabella A, annessa alle norme od istruzioni per l'esegutmenì.o del R Decreto dei 26 di giugno 1853. Lo stesso Presidente sig. Cav, Doti. Testa, dà in seguito lettura d'una storia di commossione l'iscerale, riuscita ed esito feli ce, a coi procureremo di da re fra breve pubblicilziòne in q uesto Giornale.

PARTE TERZA Stadstica medieo-ndlitare per l'anno t. 81'>7 del dottore

PEcco1 medico di llcggimento,

Giusta quanto s'è gitt falLo per i quattro anni anteriori (1 ), essen<l' ora trascorso il 1857, s/ rendono di pubhli ca ragione i reiativi quadri statistici ael movimento numerico degli ammalali militari, distinto per ospedali, . per mesi e per categorie di morbi. A siffatti stati fu pur aggiunlo per la prima volta un quadro nosologica riassuntivo dei congeneri quadri trimestrali che furono man mano pubblicati nel corso dell'anno. In questo modo coloro .a cui pote,sse per ayvel)lora tornare d'alcuna utililà Ja conoscenza di qualche dato statistico relati\1 0 alJe condizioni sanitarie dell'esercito, potranno trovare raccolte in uno stesso numero Lolle quelle nozioni che senza ciò avrebbero d?vuto con qualche,slento ricercar in più numeri anteriori di questo Giornale. .N:el pubblicare i siffatti rendiconti noi, come per il pass,ato, ci dispensiamo d' accemp;:ignarli con lunghi commenti e di buon grado lasciamo ai lellori la cura di dar ai risulLamenti sanitarii oUenuli nell'anno prossimamente trascors_o quel significato e quel valore che loro sapranno ispirare le propcfo éonvinzioòì, il confronto con i risullamenLi dègli anni anledori e la lettura delle molle memorie originali, dei rendiconti di sezi.oni e delle relazioni o processi verbali delle, conferenze di cui è pieno zoppo l'anno V di questo Giornale.

(1) V. Giornale di Medi cioa militare, N.i 28 doI lll anno , SO e 51 del IV anno e '1 del v anno.

Noi ci limiteremo ciò stante ad esporre- alcune generali avvertenze le quali ci sembrano necessarie alla maggiore dilucidazione dei quadri slalislici p11bblicali ed al cGmpimento del ,nostro.assunto. Il numero delle ammessioni e quello delle giornate di ' permanenza, secondo che risultano dai rendiconti degli spedali, presentano sempre, specialmente nei più grandi stabilimenti, un maggior o minore divario dalle congeneri cifre desunte dai registri degli ufficii amministrativi. Queste differe11Z(:), ail' esagerazfone delle quali concorre forse quafohe volLa I' inavvertenza di chi redige i rendiconti parziali delle diverse sezioni o generali dei diversi spe~ali, non possono nè sempre, nè facilm ente ev.itarsi poichè trovano la loro ragione nel modo diverso che i medici e gli amministratori tengono nel calcolare tanto le ammessioni, quanlo le giornate di p~rmanenza. In ordine alle prime avvi ene sempre che quando gli ammalati fanno passaggio da una ad un'allra sezione, ciò che è caso frequente nei grandi spedali, tanto l'una quanto l'altra sezione ne Lenga poi conto nel rispettivo suo movimento mensoale e dìa cosi luogo ad un 'indebita moltiplicazione di ammalali la quale non è possibile nei registri dell'ammi- nistrazio:ie. Come si è già dello, quest6 inconveniente occorre specialmente nei grondi spedali dove la moltiplicilà delle sezioni ed il continuo è rapido rinnovamento degli arumalali rendono mollo difficile lo evilare alla fine del mese una tale cagione d'errore: cagione questa la quale, se mensualmenle dà luogo a leggi'eri divari i, in capo ali' anno può luLtavia produrre una notevole differenza, siccome n' ebbimo una prova jo uno fra i maggiori, spedali il quale appunto per tale causa superò di ~07 il numero degli enlrali risultante dai registri dell'ufficio amministrativo. Sarebbe pertanlo a desiderarsi che in qualche -, modo si c.ercasse, se non cl'eyitar affallo , di dimi nuir almeno tal inconveniente, ciò che non pare debba incon- ~ trare notevole difficoltà. QuanLo-poi alle dìfl'ereoze esistenti nel computo delle giornate di permanenza, non possono questo ugual'mente evitarsi poichè sono dipendenti da un modo divers'o di calcolare, non riducibile ad uniformità. Di fallo nai rendiconti saniladi le giornale di'permanenza rappresentano le giornate di cura e per ciò ragguardano soltanto a<>Ji uscili ed ai morU di ciaschedun mese, qualunque ~a stato il loro soggiorno nello spedale. Per l'amministrazione all'incontro: il ca\ CQlo delle giornate consunte in un mose ·· comprende lu1ti gli ammalali, non esclusi i rimasli,nèriliene alcun che delle giornale spellanti ai mesi anteriori. D'onde avviene che un ammalalo il quale fosse ad es. uscile ai ~ 5 del gennaio f8o8 dopo uo soggiorno di tre mesi nello spedale. sarebbe nolalo nel rendiconto per una rimanenza di circa 90 giorni, mentre nei regislri d1 amministrazione no1) conterebbe fuorchè per 15 giorni calcolabili nel!' anno volgente. Queste avverlenze ci parvero nEecessarie nori lanto per i nostri colleghi, quanto per qt\egli estranei ai quali per avventura tale nlasse porre in con fronlo le cifre dei nostri quadri con quelle desunte dagli ufficii ammi11islralivi dei diversi speciali militari e sembrassero quelle difettose per non essere esallame,nle conformi a queste ultime. · Il de?osilò di convalescenza di i\loncalieri stelle aperto fino alh 44 di novembre 1857 ed in luLlo qucl'tempo ri-

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celtò 2650 'corivalescenti pervenutigli ,in gr~nde. parle dallQ spedale di Torino e per il rf::stante dagl~ ~l~ri .sp~dali della divisione, non che da quelli delle d1v1s1.0n1 militari d'Alessandria e di Novara. IJ"n1,1mero dei recidivati fu· di 518, dei quali ·459 rientrarono nello spe.dale di Torino e 59 in q1Jèllo civile di Moncalieri. Fra questi ultimi, due erano affetti da vaiuolo .svoltosi nel lempo della convalescenza. . , . Intotno ad alcune modificazioni .che sarebbero ravvisate necessarie in- ci,uesl' utilissimo ed imporlante stabilimento fu teslè Rubbli,cata in questo Giornale una rnemoria del nostro aniico e collega dpttore cav. Arena. Ndi 1di cuore applaudiamo alla generosa intenzione che ba detLata quella. scrittura e, fra le idee ,nella medesima esternate, accogliamo speci'almenle quell_a 'di distinguer i ~onvalescenti in due categorie, poichè• piir vol~e ci. è occorso vederne recidivah alcuni già prima affolli da gravi" malattie per ciò solo <,he, appena ricoverati in quel deposi lo, eran eglino s'enza. riguardo obbligati. a sopporl tare fatiche corporali ·nt>n saggiamente grad~a~e. Una f circostaòza non stata .di proposjlo notata dal d·ottore A~ 'tena..si è questa ch'i:n date stagioni del!' anno in cui 4facilmenté domirmno in lVloncalieri .le febbri a tipo, lo ·,spedire colà in wnvalescenza i febbricitanti è come lo ~ esporli ad ur,a sicur.a recidiva. Di questo .f~llo fummo più volle testimoni nella stessa n0stra, sezionè, ecredemmo allora migli<rre consig1io ao~ordare congedi di cpnvalescenza, semprechè il caso lo richiedesse ed il paese del convalescente non' fosse esso pureinfestB:lo d~lle febbri periodiche.. La morl.alità degli spedali militari confrontali con l'effettivo delte guarnigioni.fu nel 1857 di 1, 7 4p. OiQ. Vuolsi tulta~ia notare che nei 636 defunti comprendonsi pure tre horgbesi stat.i ner ispeciali circostanze ricoverati nei nostri sRedak Soddisfatto ora con queste, considerazi1mi al nostro assunto, cogliamo volentieri l;occa:sione che c(si pr.esenta pro pi.zia per dire· nuovamente alcune par.òle intorno ad UI) sòggello sul quale abl)iamo già altra volla richiamata 1 l'attenzione dei nostri leltori ('I}, vogliamo dire ìl dominio del vaiuolo e J.'insufficienza ·delle vaccinazioni nell'Esercito. Il numero assai notevole. d{vacQinazioni state eseguite n,el p. p. 1857 nei varj corpi dell' esercito (2) dipenden'" , temente ?alle disposizioni contenute nelle note ministe..: riali del 1 di marzo e •dei 22 d'aP,rile 1.857 (3), non hanno potuto impedìre ch'H vaiuolo còntass·e quest'anno ancora ~na visto.sa cifra di casi ed una cifra non meno vistosa òi decessi. · Già: ebbimo altre volle a manifestare .il timore eh' il limitaré l'obbligo della vaeci·nazione agli inscritti ai volootari ed ai surrQgati non anco~a stàti ·precedént~mente , vainolati o vac.cinali non fosse, a giudic·are dai fatti, una -sufficiente precauziQne contr' i danni annualmenlè recati all'esercito dal vaioolo.

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Gi<>rnale il:ledfoina Militare. - Anno'V, N. 6 P.· 45. (2) Tuttocbè manchino ;incora glì stati di va_ccioaziooe d;alcu.ni .c~rpi". tatt<1via il numer'o dei vac~iilatf tocca già quasi il mighaio c~n risalt1Jmento felice per i due ,terzi dei medesimi. (3) iV. Giornate di l'1edicina Mi li tare o. ; 2 è J8 dello stesso (1)

aouo, pag. 911 e 144.

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.

Ci i:incresce ora il vedere che quel Limore sia stato fino ad un e.erto punto giustificato dagli eventi . Di falld dallo spoglio degli ·elenchi nomiilativi dei :vaiuolosi prescritti ·dal § 3 'dell'ultima fra le ciLale note ministeriali, non che dalle relazioni contenute in alcuni -ren1dicoriti mensuali degli spedali ci fu dato conoscete che più dei due terzi fra gli attaccali del vaiuolo presentavano tracce evidenti dì sofferta vaccinazione o 'di già su·perato vaiuolo nell' ,infanzia, e che , non tulli i morti di vaiu·oJo appartenevano alla categoria dei non ançora vac-· cinati o Vf;iuolali. Ci6 vuole 'adunque dire per noi che )a recettività al vaiuolo' si riacquista dopo un dal.o numero d'anni,.che ad onta delle ·cicatrici vacciniche ~· v·aiuolose, il vaiuolo può .com.pari re o ricomparire gravissimo e letale e che, per renòer~e immune il sold,ato e liberaré da questo· fla. gello l'e~ercilq·, sarà gibco forza ricorrer~ alla vaccina· zio né, anno per anno, di tutta. inliera la classe chiamala s6'do le ,a~mi'; di . tulli j '>:Olùnlari e di l~tli i surr0gati. ·che se è vero quanto dice la nota stata riprodotta dalla G0;zz~tla-' 1Uedica degli Stati Sq_rdi ne.I n. 6 di ,que~ sto· Giorn~fe. ,paré c~e UI) uguale necessil·à sia sla.ta pure rièonosciula in E;rancia dove fin .ora le vacèinazio~i nei militari· si sono falle poco più poco meno. secondo il nostro sistema. _Però l'Ispettore sanitario DoU. Levy non avrebbe soltanto propostodìsottomeltere d'or innanzi tutta 'intiera ogiii- leva -annuale alla vacci11azione, nessun èonto . tenuto dei wecedentj di vaccino o di vaiuolo ·già superali, _ma vorrebbe pure·che perunaprimaesola volta vi si sot1lo';11elt'essern t~lli i pre,sentì sollo le bandjere e' ciò per ' tagliare corto ~Ila radice del male che forse· spesseggia piu lr,equen(e e più maligno del solito fra le truppe. Nel passar a rivist,a gli stati di. vacçinazione dei corpi tanto pet il p. p. ·I 857, quanto per gli anni anteri9ri, una cos.a ci ba sempre, colpiti ed è che mentre in alcuni còrpi. quasi tulle ,le vaccinazioni sorlono ùhfelicerisullameli:to, in altri all'inconlro rimangono quasi tutte infruttuose, anchè ritentaté.per la seconda e·per la terza volta. Senza voler negare che in ciò abbia qua1che volta potuto influi.re il modui faciencli del vaccinal'ore, lncliniamo luttà·via a credere eh~ ,più di tutto vi abbia concorso la. qualità del vacci~o conservato, buona forse in alcuni siti ed in allr.i scadente. Ad evitar~ per,lanto che un'operazione così allame~te profilattica non s.ia per questo lato lasciata alqtJ.anto al~~ l'azzar.dÒ/ non sat ebbe egli hené che, estendendo alcun ,pocb l'applicazione di quel f~condo d[visamento da cui fu informata la creazione deljLaboratorio centrale di farmacia militare, l'Autorità che cj governa prendesse sollo ' la su~ immediata tutela la provvisl;1 annuale di buono e recente vaccino e i:eridesse in questo modo più sicurd' e più unjforme, l'esito· d'elle vaccinaiiooi? Non sappiamo .qual,,~ quante 4ifficoltà possa incontrare l'attuazione di siffatta proposta, ma crediamo che l'utile scopo a cui tende possa rençlerla meritevole di qualche riguardo. 0


- ue QUADRO iw. l.

MOVIMENTO NUMERICO DEGLI AMMALATI N·EI VARII SPEDALI MILITARI in

tutto l' anno 1857. · 1-.

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DESIGNAZIONE DEGLI SPEDALI

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P&RMANE(iZ! S ::i· A~

,_______________ -~-1---1- _ _, ___ SpedaleDivisiouale cli Torino 11 Succursale di Cuneo 11 Id, di l>i nero lo . » Id. di Saluzzo t> Id. di Veoaria Reale . » Id. di Fenestrelle » Id. di Exilles » · , ld. di Bard j Esercito , . .. d' G 11 Dw1s1ona1e I eno,•a l Marina . >> Id. di Alèssandria . . . » Succursale di Casale » Divisionale di Chambery n Succursale di A.nnecy . » Id. di Lesseillon » Divisionale di Novara 1> Snccu:rsale di Vercélli » Divisionale di Nizza . » Succursale di Monaco )> Divisionale di Cagliari » Succursale di Sassari 11 Id. di Nuoro 1> Id. · di Tempio : ,1 Id. di Ozier.i . . . . Spedali j Carabinieri Reali in Torino Reggimentali 1Casa Reale Invalidi . . . Voghera . . . Ivrea . . . . jSale Militari Vigevano negli Spedali Civili di Savigliano · Savona . Aosta Biella 'Spedali degli lsliluli j RaccQnigi . deducazione militare dì ~Asti . . .. TOTALE

l li 11

Spedale della Reclusione èh Sa.vona · Sale per i Reclusi j Alessandria negli Spedali l\iili~ari di 1 Casale . TOTALE TOTALE G.EtmRALE ùei

suddelli Spedali

Deposi,to di Convalescenz-a in Moncalieri

254,

6977

~Q

4984

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66 1 86 l) !'J.053 ,1 02

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-63 -

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QU.A.URO N. 2.

MOVIMENTO NUMERICO DEGLI AMMALATI N~GLI SPEDALI MILITARI NELL'ANNO 1857 diviso· secondo i mesi.

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4039 2388 4817 2959 5250 ··3220 5093 3479 530·1 3439 4800 3H9 n583 ' 3512 625·1 4197 5257 3U6 4.870 3450 3463 2140 3i7~ · 2112

53 1599 ;:,2 1806 82 1948 . 56 18.58 67 1795 47 1604 5,f 2020 u 2011) 42 176°8 59 ·1361 35 •1 288 48 1319

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. 41194 44655 51H92 a7864 . 1, 7~ ,1, .9 59339 ,1, li7 52i61 1, 4.3 56523 4,03 ' 60453 1, 20 52283 1,68 56391 1 , .60 3'9630 .2, 22 '38443

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QUAD)lO .l\l. 3. ,

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MOVIMENTO NUMERICO DEGLI AMMALATI NEGLI SPÉDALI MILITARI NELL'ANNO 1857 ·,

_diviso S(çCOndo le categorie di m'atattie.

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64'-

QUADRO STATISTICO delle malattie ,state 'Curate negli Spedali Division~li e Succursali tlilitari ' di Terra nell'anno ! 85 7. GENERE DI l\IALATTIA

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-

Riporto. . . 821 2s23, 2m9 41·6 902 i\lanìa. . , . . , 2 19 1':' :{ 1 Sinoèhè . . . . . . 139 7336 '1332 2 141 l.pocònd,riasì . . " 7 '1 » .• •Continue. . ' Tifoidee · . . . . : . . 12 213 127 83 15 Nostalgia .. ·•. , . . . . .. • 4 4, • ,• : Tifo . . .. ' . . . . . . u 2 • 2 'rèlano . . . . . . • . . . . ,. • 1 • t .. f p . d" h In genere . . . . . . 1 86 5434 5406 2 112 Epilessia . . . . . · 2 21 21 t t erio ic e Perniciose . . . . . . 3 87 6'ii- 28 3 • 3 3 " ., 1 :;; Asma. . . . . . . . . . . . . . . . Eocefalìte. . . . . • 95 46 48 i 24 22 3 6· 1 0 Paralisi in genere . . . . . . . . . Spinite . . . . » 14 10 3 I 6 1 • • . 'Otite . . . . . . . . . 11 281 :J.7"1 2 13 ~, Amaurosi, Ambliopia all'.laurotica. '17 "' Emeralopia. . . . . . . . . . . • . 1 235 235 • 1 Reumatica . . . . . . 11 t t560 1594 1 ~ Pros_1,pa_lgia. . . .' . ~ . . ., .. .' . • 22 22 " ., . • Purulenta . . . 4 30 'il':' Ott a I.mi~ Bellici . . . . . . . '19 Ischialgia. . . . . . . , .- . . . · . . 8 54 60 ~ 2 15 987 923 ) 2 Stenocardia.. : . . . . . . . . • 5 ·5 " • 1, Dlen~rragica . . . . . 3 ~ 13 14 Neuralgie varie. . . • . 13. 624 628 • 9 Bronchite . . . . . . . . . 71· .~166 2108 45 84 Apople~sia . .. 1 • ; » 2.0 1 18 1 Pleurite e Polmonite .. . . 40 858 ·750' 82 66 . . • f ,, 1 • Idrofobia . . . . . .. Cardite è Pericardite . 4 51 39 8 · 8 .'.l'abe . . . . . . . . . . . . 4 27 13 15 3 . 't e . 32 34 ... A ng101 • . • • "2 Tisichezza polmonare. · 12 10?' 29 80 10 3 3 z Flebite .. . . . " r.:i Scorbuto . . . . . . . V •~ 3 78 80 • 1 ~ Àngio-leucile. . . . . . . . . . . . • 7 1 ~ Scrofola . . . . . . . 6 70 5 2 3 ,. .P arotite, Orecchioni .. . . . . . . 2 268 -270 . • • • 1 1' " • 6''1:l· ~cirro o Cancro . 8 230 232 ~ . Stomatite, Gengiv.ite . . . . . . . 2 14 13 . · 3 • ;:s Angina . . . . • . . . . , . . . • .,2·1 1013 1069 2 29 ~ ldtotorace . 5 Mcile. . . • 2 24 11 1, 10 <I! G t t rite 25 1 -682 631 53 23 '"' · as ro-en e · · · ' · · · · · · · i3 235 230 7 11 Ana~arèa. . . . . . . . .. . . • 28 27 " 1 i:o. Epatite . . . . - . . . . . , . 3 Vizi organici d,el cuore . . . 1 46 35 fO 2 ::; Splenite. . . . . . • . . . . . 2 23 22 Aneurisme .. . . . . . . , . 1 4 3 i 1 28 Adenite. . . . . . 34 494 498 Ulcere . . . • 14 4!0 414 1 9 Reumatismo . . . · . 23 · 883 811 " ' 35 ~ 22 Pistole . . . o 32 3'l I 4 Artrite . . . •. . . . ~5 360 356 2 'famorL . . . 12 1115 123 ,2 9. Cistite • . . ~ 2 29 ·2g 1 1 (\scossi acuti. U 362 :143 2 9.9 Uretrite. . . . . . . . . . . . . . . . 1 25 25 21 Id. leoti 6 113 91 1"! 11 Id. Blennorragica . . . . 30 547 556 18 · Idrocele . . . • . . . . . " 30 29. • 1 Orchite. . . , 17 ..364 · 36;1 2 "" . Varìcoccle Cirsocclc . • . · ,, .11 11 ,, • Osteite . . . . 2 13. ·12 1 3 ~ Sarcocele. . . . . . 3 4 5 2 • Periostite. • . 1 48 46 3 "' ' A.rtrocacè . . . ' 3 26 17 9 3 Flemmone . 18 34-0 355 5 ~ Spina vento.sa • 4 4 " • Pa.tereccio · 8 121 12,~ ,1 O~tcosarcoma . . . . • '' • • • Emo.r mesi cerebrale . . 6 266 262 6 . . "/ 34 26 8 1, Id. polmonate . . . . . . · 1 69 66 •I' I 3 ; Garie e necrosi. • ,=; Ostacoli uretrali . 2 20 1'"L · 1 4 Emorr_a gie in genere 1 8 9 2 o Calcoli , . . . . • . • • I 1 • • ::: Sanguigni. Pneumona_rragìe . . · 2 "10 68 2 • :.i Perite • . . . . . . . . • 16 175· 747 5 39 ~ Ematemesi. . . . . . • i 6 1 Gontosioni . . . . . . . 20 416 429 1 6 ~ )Diarreii, . . . . . . . 15 1039' W34 6 14 • ·6 3 3 " 2 Commozioni viscerali. o ,d'umori Dissenteria . . . .. . 3 170, 171 Fratture 4 47 41 1 3 •f ·secreti Cholera morbo • . . • 4 3 • Lussazioni . 2 53 55 » • • " ' - · Diabete . . . . . . . 8 Storte . .. , . . . 5 174 Ì77 • 2 Ri!òipola. . . . ~ 293 289 3 Ernie. l 13 13 1 ,, Vaiuolo. . . . . . . 21 406 ·371 22 34 3 Oaacrena . . . . . . . . . . . . . 2 1 1 2 ., ... Scarlattina. • 16 .lO 3 5 · iSifìlide primitiva . . . ~ , Rosolia . . • .. . " 38 · 33 • . . 215 t956 2021 2 i48 » Id. costituziCJnale . . . . . . . . 1~ 169 156 1 24 ~ Morbillo . . . . : .. " 1· " l l ;il I.o .o~S-~l'Vazione : . ,. . . . . . . . i5 1162 t160 " 27 :a'< Orticaria . ; . , . , .• . • . 9 8 • • ., S01c1,ho èonsumato. . . . . . . .. » 7 » ·7 ,, 1!l Miliar e . . . . . ··· • 4 4 • 2 8 Asfissia per annegaxµeilto · . . . » ,,i » 4 " r:i: Scabbia . . . . ' . • . 18 "i'"/0 786" ,, -;{ '". Le~gier1 morbi locali. . . . . . . . 10 728 '130 " Erpete 8 · 157 162 • 8 Tigna. . . ·~ 5 ,~ ,, Morbi non, com:pT Jsi nel quadro . . 22 1387' ~~1 43

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Prospetto comparativo della mortalità, P,roporiionàle degli Spedali ~liiitari in ciascbeduo mese del quinquennio 183 3-a 7 1° QUADRIMESTI\E 1853 !~54 1855 1856 .1857 2° QUADRIMRSTRE 1853 1854 1855 1856 185'1 3° QOADRIMESÙlE 18:i3 18!,4 1855 185°6 1857

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1,73 2,15 1,83 2,04

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2,32 1,96 2,22 2;29 2,50 2,29 2·;31 1,17

2,61 2,17 2,01 1,72 1,'19 -2,48 1,00 1,73

Maggio Giugno ·

Luglio . Agosto.

1,86 .. , 1,86 1,36 1,51

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2,24 2',07 1,18 1,'10 1;62 1,58 2,95 5',01

1,90 t,18 1,33 1,18

1,91 1,41 J,ti3 1,03

Settembre ..• 9uobre . . . Novembre.. Decembre.

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1,,23 1,06 t,46 2,57' 2,06 1,88 .1,98 2,~9

1,20 ,1,68 1,60 .2,22

1,60 1;11 3,lO 2,56

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0,94 1,61 :t,08 1,86

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li D1reU0reD0tl. Cav. ARELLA,l\lcd. D1v. - Il Vice Direttore r~spons. UoU. lllANTEL,LI, Med. d1 Bat. • 'l1ip.Sub.Cl1 AnTEno e Còn•.

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N. 9.

Marzo ,i 858

"---V---~--------------~---,----.--ANNO \Il.

GIORNALE DI MEDICINA Hll~ITARE f

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DEL, CORPO SANITARiO ·DEl,L.'ARIIA'rA SARDA

.

00 si rièeve che per un anno e comincia col 1 "hii gemi. Si pubblica nel Lunedì d.i ciascheduna settir.oana 1· L'assocJaz,o_ne ~ . · ne ·i o T oriDo è di L. 1.0. ln Provincia ed all'dstero, franco di p_osta J,.11. Si paga per semestri anticipati Il prezzo d'à~soc1az10 ,

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SoJUMAJuo _ 10 Dott. P11:cco: Lezioni Orali del Comm. ~ rof. RIDllllI su il cancro lab,biale.-- 2°nou. ?,IA~AYII.A: Relaz'.on~

~}o inf~ri~re/ da pare&~iar; in volu~e _una noçe, diffonlendos1 di pm ad una gh1a:ndola sopraJ01dea la quale, per ed osservaziofli sn la meningite cerebro-spiv~le_ m Cagliari. il,suo volume uo-ua -tiante quello d'uha pruo-na nostrale, 40 -: 3° 1\ivi.st_a ~ei Giornali Soie.nlifici varieta. - 5ocenper la sua indol~ni;, per la sua forma bozzut~ e ·per il suo m necro1og1c1 Iprogred.1re coutmuo · , lt ernaz1001 · · a··incremen t o e aesenza cremento, fu- giudicata sintomaLica. ·Fraltanto il tumore lahbiale ess.endosf già da qualche tempo ulcl"rato e l'ulceù provocando fieri dolori lancinanti, l'ammalalo cercò nuovamente rfoove ro nirlla clinica ai 4 O di dicembre dello stesso anno 18!.,i.. Fino da quando cominciò }1 morboso LEZI01\ll ORA.LI Jav')rio nel labbro inferiore.cess() del lutlo l'eruzione. erpetica ricorrente ed a~jtuale del labbro superiore. Si l_ evò DEL PROFESSORE COMMilNDA.TORE ALESSANDBO RIHEBI. vi~ai ~9 dello stesso mese in presenza della scuola la tracciate dal Vott , PBcco, Meà, ài Reggimento. pa~e-a!Ieita del h\bbro, ma essendo la breccia molt'ampia ed i margini della fer ita, se non inelastici, poco ceDel 4;anc1.•o D.abbi2le detti per la già sofferta opera7,ione, non fu possibile sp,inge.ili a combac!amento, neppure ,dissecan'doli alquanto CON ALCUNI RAPIDI SGUARJ)I SU I MALI CANCEROSI CQJ,tro la mandibola. Ondechè.presi il partilo di pr'alicare un: lembo tri,ango-Jare ·nella guancia sinistra con due tagli, :uno quasi orizzontale alla medesima e l'aHi:o direlLo alOss. 42, Antonio Viecco: anni 65: contadino capaccio: quanto obbliquamenty al basso verso la base della.mantemp~rameoto sanguigno-atleli.co: costitu~ione robusta: dibola. In 11uesto modo si potè, inclinando il lembo trianabito .cardio.:.capitale-cutaneo: nato da parenti sani e pa·- ' golare verso la breccia, questa. colmare con regolarità. dre di prole sanà: non stato mai tocco da malattia di riDopo ciò si le.vò pme via la ghiandola ·sopràjòitlea. Fu lievo. Su i 59 anni gli si manifestò senza nota causa una j neèessaria la legalm:a di due arterie, una in corrispondermitide croslizzante,, nella parte 1estra del labbro .supe<lenza della base· di questa gh iandola e l'altra dctl lato riore, la quale, trascurata perchè ·non recavà alcui1 altro della g~~~cia si nislr?: Si riunirono _quindi i marg(ni delle inconfo r:lo (uorèhè un poco di prurigine . ~rese 1.1n anda- 1 • • supçrsllll fer,Le con la, .sutura atlorc1gl1ala, convaJ1dat.i. da mento lento. Finalmente su i 611 anni cioè su lo scor·cio 1isterelle àlt.accaticce e, con, queste sole listerelle, la ferita del mese di l:licembre 1-84.3 fu, mentre stava tagliando della regione sopraWçlea. Sebbene.alquanto più del con-legna, punto da una spina poco al disotto della commessueto viva, la ria.zio ne. traumatica lo fu p,erò m(lno, di sura· Iabbiale sinistra ed .alcune gocce di sangue stillava.n,o quanto si temeva e n,on ~Hro · richiese·per ess13re doma dalla ferita. Pooo stante si coperse questa di crosta acfuorchè un.a çura clebìJiLan le negativa. La riunione dei compagnala da molesto _prurilo che l'ammalato cercava 1 lembi per prima intenzione non essend·o stata incagliata accheltare graffiando con le unghié la parte affetta, ma la da alcun accidente, l'operato potè rimpatriare su il prin'crosta, dopo ess~re s.tala molle volte svelta e sempre ricipio ·d'el mese di febbraio t845 (Osservazione scrilla dal prodolla, fu conseguil<}ta da ulcera cancerosa su le prime . sig. Dott. Giuseppe Borda). · molto circoscrilla. Trasandata però . andò di man io mano r Osss. 43. Catterina Gonella: anni 57: coriladina: Lemallargandosi e la sua .base crescendo, al volume <l'un'avelperamento sanguigno squisito: costituzione roh_usta: abito )ana, cosi cbe l'ammalato cercò nel me&e· di lug lio ·18,H. cardio-,capitale: cond ucente una vita assai Jab.o'riosa: soricov~rò nella clinica, dove fu levata via con un'incisione vente esposla all'ins.olazione., a cause reumatizanti ed composta a V dopo avere ·praticalo un Laglio orizzonJale agitata da frequenti col)Lr9versie di famiglia. Benchè re~i sei linee circa che dalla commèssura si prolu~gava gola1:merite ed abbpndantemente menslruala ai 15 anni, verso la gu~àcia per potere ben isolare il tumore. Riuniti quas'i che questo disfogo ·no~ bastasse per isfèuttare l'inì m_argini con la sutura attorcigliala, la guarigionq fu ,CO$i , solita energia del suo sistema irrigatorio rosso,,fu an-rapida chè ·ai ~ O d'agosto l'op·erato usciva dalla .clinica cora dai ·15 a'i 23 anni t1;avagliata, in mez:..io a frèquent~ :bene risanato. Giunto a t:asa, il male si riprodusse. non _org,iimi c11rdiaci ed a, svola~zi sanguigni e calorosi al solo, ma gettò più ampie e più profonde radici nella sede capo più frequenti anèora, in prima da dermi ti de crostizprimitiva in modo da (Ìccupare tutta la -spesp_ezza. del labzanle nella guancia si nistra, poi da infiamrnazfone della 0

PARTE PRIMA

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membrana mucosa delle get 1give ·ai lunga durata, la zione erpetica del volto! spuntò su !'or.lo della parl? mequale con il progre~sb del te111po ne fu guasta con J¼r,- . dia del labbro infer!or~ u~a pustoletta.la quat·e, ,pur essa ditadi molli denti, e poi da COO[. ~iuntivile oculo-palpeb~le trascurata, a grad_i si dilatò "ers'o la parte destra del labbro ·e 'degenerò assumend' un aspetto canceroso . Tendoppia, più volle ripetuta. A cess.are . lanle tur.bazifni tato allor in' vano, insieme con molli mezzi empirici, l'uso morbose fil in ,quell'inlervallo ù'i tempo più volte assogdei fiori di .1,olfo. e di decozioni mollifivei l'ammalato "elti!La a sottrazioni sanguigne. Andata su i 23 ano~a cercò ricovero· nell~ Clinica ai 9 ai febbraio ,t 84-t>. La ~arito, ebbe in tre anni tre /!;ra·rjdanze ed in tullo q~el tempo, compostosi ad equilib.rio il sistema irrigatoriq località er.a b~rsagliata da frequenti dolori lancinanti, aveva dura la base, occupava iLterzo medio 1el labbro · rosso, sva1iirono del tut~o le sopra ' disc~rse tgrbazio1. Direnuta su i 26 anni vedova e .cessa,to quel com.penso 'e piu d_ella metà del suo terw destro cioè occupava più 1 della metà qel Jal:ibro, s'estendeva al basso fin jn prossi· dell'apparato generativo , il sistema irrigatorio rientr più cne mai in orgasmo, dol}de capogiti , cefalalgia, svo mità 9el mento e, rovesciato il labbro, si s-corgeva tutta bazzuta la sua $Uperficie mucosa per tumidezza dura di lazzi sanguigni al .c~po, ansia di respir,o, c~rdiopalmi più ghiandole .relromucose.· È cosa eviden te che loca~~vente ricorrenti ed ·esigenti ripetute soUr*1zioni di sanlità d'el capo preesistita alla pu.bertà e favori ta dall;abito , o-ue. Nel qul}rante,-imo anno nacque spontan.eo·un llitorzo cardio-capifale, n·e fu deviata dalla pub~rtà stessa e dalle ~u l'orlo del labbro inferiore, la menstruazione cominciò sue conseguenze, e che di p'oi l'onanismo e l'abuso delle ad· allentarsi ma di poco ~r s'. associò ad un abbondante sostan.zf:l. çalorose destarono una cupa flogo.si venosa adscolo leucorroico. Finalm.ente, nel cinquantesimoquarto <lominale di cui le ~morroidi e )'eruzione erpetica ·del· anno çessaron affollo lo ·scolo mestruale ed il leuc·orroico volto erano l'espressione, e che uno df questi svolazzi ed il bitorzo)elto che . nel corso· di quallordici anni era erpetici fissatosi su il labbro ed irritato spinse alla dirimasto indo)ente .e ., stazionario si rese doloroso, caldo, S<lors·a <legenèraiione. Nell'incertezza della guarigione ingros?ò in tre anni a segno da occupare piit del terzo incruenta e nel timore dell'infezione di parti l'oolane nel IDedio del labbro e· s'ulcerò a.Ila superficie assumeDdo tempo della cura lunghissima che sarebbe stàta neces}'ulcera ìl vero aspetto delle cancerose. J n così fatti t'~ rsaria'a ciò, ci appigliammo al partjto di ricorrer al mezzo mini di cose fu ella ricoverata nella Clinica .su lo scorcio più spedito cioè alla recisione Ja quale fu praticata ai 1 i del· mese di decembre. 4 8~.t. L'u,lcera cancerosa dé.lla dél detto mese c~n un'incisione. composta a V, riuniti poi base scirrosa occupava la poc'anzi detta porz.ione di Jibj margini della fe.rita 'con i soliti mezzi. Si riscontrò nella bro, s'estendeva al basso fin allà fossytta incisiva ed ~:ra parte recisa l'ìl!duramento scirroso del tes$uto celluloso_ scevra da durezze delie ghiandole )infatiche -delle v:cidel labbro è Fjngrossan,1ento con foduramento di sette ~ nanze~ Senza perdere di vista la stretta relazione che esisteva tra questa località e le pregresse condizioni del " ghiandole l,llUCip&re le qua!Lavevan acquistalo un volume tre volte maggiore del naturàle. La gu'arigione fa comsistema irrigatorio rosso, si tenne che fÒsse questo, per piuta in ollo, giorni e l'amm_a1ato; munito degli opporl'età7 abbastanza sfruttato perchè non fosse più biso-"no , O tuni consigli p~r la ·sua condotta avvenire , partì dalla di placarlo· con mezzi debilitanti: si fece quindi subito Clinica .su Io scorcio dello stesso o,1ese di fèbbraio, ri]a reéisjone della parte lesa .~o,n un'. incisione composta manendogli soÌlaqto un poco breve, tirato ed assettato a V e .si riunirono ì margini della ferita con i soliti mezzi . all'arco alveolare il labbro inferiore; il ·che suole con il Regolar-e e pron~a: fu-la .guarigione _e l'operata p~tè nella tempo correggersi (Osservazione scritta dal già citato metà del m.ese dt gennaio 184'5 usmre daJlà Chmca (Ossignor dott. G_iacorno Amej). servazione scritta dal signor tl9ttore Tosini). Oss. H. Michele Gagl,iotti: µnoi 52·: contadino: tem - · ·· Oss. 45. Michele Ruunato: anni '69: contadino: le~peperamenlo sanguigno: abHo cardio-capitale: abusatore \li_ ramento ·s·atiguigno·: abito· éardio-capilale~ · costituzione robusta: nat@ da parenti sani e padre di prole numerosa vino e-di' liquori spiritosi: costituzione robusta: nato da e prospera: da molt'i anni affetto da scoliosi piuttosto viparenti sani e paftre dì prole sana: stato dai 14' ai. 4 ~ stosa con la con.vessi là rivolta al lato destro clclla regione anni soggetto a gravezze .dì capo , a :lvolazzi sanguigni dorsale: soldato negli eserciti c;!ell'impero francese: stato al volto, a cefala.Jgie, a rumori d'orecchie, ad_alcune rare sempre sapo sino ai 61 ·anni ,ad onla di tutte le difficoltà epistassi; sintomi ,cotesli che cessarono su i ,t 7 anni in del.là vita mrlitare in quei tempi . Su i 61 ano·i ferito da cui si diede al viii o dell'onanismo che CO)ltinuòl per molli 11na spina n~ll'oc~hiò d'estr9 ebbe a s.off~ir una gravissima anni : stato ~llnesì soggetto su i 24 anni q pJeuritidc riot.talmiti'de cbe, dopo av&re. ·scemala la vista per 'leucoma sanata con i salassi ; su· i "30 ad emorroidi intern'e fluenli con COittlerenza dell" iriclc1 ·e della coro e\}, trasse nel suo quasi acl ogni mese e preco,rse da dolori addominali, hlefaro-congiunti-Vìtide impetiginosa e sucGesseguilo una 'borborigmi, stitichezza, disappetanza e sete; su i 35 ad siv11mente la caduta dei peli deHe ciglia, l' inspessimento eruzione salsigìnosa al· volto ed ano scroto. Quest' eruncpilelli, la diminuzione del seno palpebrale, · una dei xione e le eroorroidi furo no, non ch e incurate, quçtidia-' morbosa secrezione di muco e. di materi~ sebaçea, l'iperJ1amente ir,ritale dall'ammalalo con cibi calorosi e presi trofia di molle ghiandole del.meibomio e simili. L'occhio ìn' trop.pa quantil,à, e con l'abuso di vino e di liquori spi , fu ·quattro anni àppres.so ,impigliato pur esso da sin'istro ritosi. · Occorse nel cin.quintesimo anno eéle,!l)a delle eb\~faro-congiuhlivitide impetiginosa, stata ·negletta e terstremità inferiori con dolori add9.mi.nali acuti e profondie.co.q istitichezza; bocca impanjala e _feh.bre, e fu vinto , minatasi anche nei medesimi guasti della congiuntiva ocon due s·alassi e con alcuni rimepii purganti.. Nel cin- , culo-palpebrale destra1 i!lesà pero Ia cor'nea e rimasta una vista utile. Su'j 66 anni si palesò spontahe-a una pustola ' quantesimoprim'ann? · ci~è Rei mP.~e~ ~i settembre 18,H., essendo da u~ anno merli le emorro1d1' e. sc.ema!a l'erµ- . d'indole erpe.tica su la irarle destra dell'orlo del labbro

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ondechè l'ammalalo cer• cò ricovero nella clinica ai~ di 1nferiore che, negletta anzi irritala per consiglio d'un emmaggiò 1846. L' ulcera era sede di dolori lancina~ti, <:,'fpirico c9n I' applicazione lungo tempo protratta d' orina,, friva i veri caratteri dr ~Ile can~erose, avé~a duri'ssima .Ja. ingrossò e degenerò. in ulcera erpetico-cancerosa_ che ?el base, occupava i due quinti medii de1 labbro inferiore i(l corso .di tre anni comprese anzi distrusse la mela destra LulJa la sua rorzìon.4' ) libera, illese le ghiandole vicine. del l;ibbro inferiore estendendosi a'Qcbe un cotale poco contrindican<l.o . l'operazione, fu questa praticata N~lla su là guancia corrispùndente. Su ·j 69 an~i GiQè alcu~i avanti la scuola ai li dello stesso mese con un'incisione mesi.prima d'entrare nella clinica fu assaht? da b~onelnCQJl)pOSta a ·y e Si riuniron i margi~i COO j soliti mezzi, tidt\ vivamente risentita dal cuore con car,d1opalm1a, doprevia la legatura cli' due a,rterie. Si riscontrò nella parte lori cardiaci 'tosse ton abbondaùle secrezione bronchiale, recisa un iadurimenlo scirroso del tessuto celfoloso del febbre con i~crruenza a freddo e con ritmo pseudo -interlabpro, d'una parte d71 tessuto muscolare, della cuti•, l'inmiUente; al che s'aggiunse l'aumento della blefaro- congr.o$sameçto lardaeeo d'alcune ghiandole sebacee e masoiuuLivilide irnP.eliginosa. Nello sp'edale ai Giaveno dove . imo àssolliglia,pento con'morbosa vascolarilà del la mu;iparò alloi:a gÙ furono praticati tre' salassi e sporti riposa. A capo di ·I O giorni l'operato, perfettamente guarito, medii purganti sa1.ini, con cui cessò)! rimbalzo della bleabbandonav:a .la clinica (Oservazione sçrilta dal signore faro-congiuntivilide, scemar-on i ·dolori dell'ulcera érpe~ dotlore Gio. Balti' s ta .~rdiz.zooe ). tìco-canceròsa e.s'anÌ\nansì \'ir~itazion~ -broùnh io-cardiaca Oss. 47. Do~enico List~llo: anni 7i: co11tadioo di suma non céssò, an:ii le si associò l'edema degli arli addopina indifferenza': ' lemperamer'l'l9 flebo•ep.atico: co~tituminali, che non isvaniva ne"p;mre nella positura orizzonzione mediocre: ab_ito ca.dio-capitale: nato eia parenti tale. Cercò allora cioè ai 1O di genl}aio 1'845 ricov:ero sani e padre, di prole sana: stalo ,?u i" 40 apni, in seguito_. nella clinica. Preesisteva la cronic;lblefaro-congiuntivilide a causa traumatica, tocco da leggiera soluzione di con.li'-e preesisteva un colale poco d' acutezz~ dell' irrilazione· nuilà ,nella faccia esterna della gamba sinistra, che, male hroncbio-oardiaca con tosse,. dolori ai PT.ecordii, ansia di curata in pr'ima e poi trascurata, fece passo ad un'ulrespiro, maggior elevatezza del costato in corrispondenzil cera tuttora vigente, Jarga due pollici con ·margioi duri del cuore, sintomi di dilatazione con ipertrofia del suo e r,ilevati e coo is.è~lo piuttosto ahbondan\e ui ma,teria ventricolo sihislro, Lurgenza delle giug,µlari con Ge{alea, purulenta; su i 63° da pleur-itide. risanata ·con quallro saedema degli arti adqominali e simili,. Assottigliata assai las~i . Sui i 67' auni rilevò una leggierissima. ferita su in quaranta giorni cotesta grave complicazione co,n L ve_l'orlo del labbro in.foriore da cdi stillavano aleune g9cce scicatorii, con la digilale, con il nitro e con- l'aconito ag~ di sangue e che si còperse poi d'una crosta accompagn~ta gjunti l'opportuno riposo e la dieta, si divenne ai A9 di febbraio all'atto operativo a;vanti la scuola cioe alla reci-\ da molesto prurito. Cercava egli di mitigarlò graffiando sione èlella parle lesa con un' incisione composta a V·, 1 _ la parte, cosi che per la continua graffiatura la erosta fu rlunili poi i margini con jmezzi ordinar.ii. La breccia es- \ più vo1te tolta e pjù volle .riprodotta, finchè più non si sendo riuscita piuttost.o ampia per Ja· recisione della metà \ riprod1,1sse e quella soluzione di continuità, già pìù larga che non in pr.ìncipio, si convertì in ulcera che lentamente del labbro e d'una listarella del tessulo della guancia, si ~·estese per i\ labbro, degenerò ~ poi da due mesi aveva dovette favprire 1a ·riunione de{ margini dissecando un assunto un tal incremento che obbligò l' _ammalalo a ritale poco i1 lembo destro contro la mandibola. Poca fu correr alla .clinica nel mese di marzo 18/i.6. Fieri eran i dopo l'operazione la riazione locale, ma in quella vece si dolori laociqanti delrulcera la qual~ offriva i veri· nai:atrinfocolaron alquanto le Lurbazioµi entropellorali; però teri dell~ cancerost\ avev.a u11a lrase scirrosa, ocirnpava coòLinuanqo nei mezzi poc'.anzi detti furon esse di nqovo tutta la la,rghezz.a del labbro dall' una all'altra commes- , calmate; così che l'operato, dppo ~ellanla giorni circa di sura ed era in altezza limitata aila sùa, porzione iibera: sl anza nella. clinica, ne uscì perfellam,~n te rislabilito de . illese erano la mucosa labbiaie ~ le ghiandole vicine. Ai labbro Een,/ alcuna deformilà e nole'1ol'issimatnenle ·mi 40 di marzo si di1enne avanlìh scuola al seguente atto gliorato délF irrila:i,ione bron:chfo-cardiaea (Osservazione ·, oper:alivo. Ho comin;ciato c.ou ,il disseyare da una comscritta dal signor dòttore Biagio Gaslaldi il qll.al attende messura: all'altra la mucosa labbfale fin· alla falda labbiooggìgiòrùo alacremente alle investigazioni d'anatomia poi ho levata via JutLa La parte contaminata gengivale,: microscopica). con un'i11cisi0ne di forma quadrala: poi ho pràticalo due Oss. 4:6. Matteo Toscano; servo· di campagna: anni 45: ver.ticali le quali comi11cia11do, dall'estremo altre inéisioni temperamento saoguigno: abito cnti,rneo: smonto e ristecdelle prime incisioni discende:vano fin ai con;ispondenle chilo dell.a persona ma di c:ostiluzione robusta: stato sempre lati del men lo .risultandone così un lembo'quadralo che i;ano, tranne che su i 43 anni fu affetto dii febbri in,terinittenti }lo dis~ecalo fin alla parte .più bassa d~Jlo,stesso mento: complicate ad Qna lieve irritazione- bronchio-polmonare, poi, tirato aìl'in su cotesto len1ho ed assottigliatole;> alquanto .il che lutto svanì in ~O giorni senza nre<licìna cli sorta . Nèl qaarantesimoquar.l' anno cioè su il princii)i'o del mes.e . con la r.ecisione dei tessuti soprabbondanti .che ne copri- . van la Jaccia cellulosa, lo bo unito co11 molti pu11ti1di· di maggio 1840· gli si mànifestò , senza nota' cau~a nella sutura inter~isa alla mel_llbrana muco~a _stata dissécata parte media del labbro inferiofe uM pustDla la quale in e lo ho P\11' U!)ito dii )ali con molli punti di sutura attorpochi giorni s' ulcerò e si coperse di crosta che. sponla; cigliata per cqi ·ebbi ricorso agli spilli aa insetti: il tutto neamente cadendo o con le unghie staccata , bene spesso fu sostenuto da li!ìterelle emplastiche : nell'atto. operativo riproducevasi e così avvenne più volte fiochè; tra per ~a si dovet\er allacciare tre arter,ie. Nessun acci.denle dopo malignità del male e lra per le frequent\ graffiature· con ~ui l'ammalato cercava di sopir il mordicante prurito, . _l'at~e , operativo e pr.ontà rianìone della soluzione di cùntinuitf I:/opéralo poteva, chi'uderç del tutto la bocca, e il l nloera s'allargò e comit1ciò a provocare dolori lancinanti,


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emanifestare la loro .azione deleteria ,sul medesimq molto labbro gli serviva comodamente ,<\ ber ed insino a suctempo dopo che pel cangia1pento di paese e di genere chiare e 20 giorni dopo l'operazione. usciva dalla clinica, di vjta par~v·a allontanalo ogni pericolo, purchè ~ovrag(Osservazione scrilt.a ·dal sigqor Dollore Giuseppe Silgiunga a darvi la $pinl.a u,na causa occasionale qualunventi). que, ed incapace per ~~ sola a determinare espression~ Oss, 48. 1Francesco Michelino: anni 5•1: conladino: lemtnorbose cotanto eteroclit~ e ribelli ai mezzi curativi i ·peramento sa~guigno: èostituiio.ne robusta: non stato mai ph'l aUi a combatterla nelle circostanze. ordinarie {·I). soggcUo a mali di qualche rilievo. Nel principio del mese di dicembre 1845 gli comparve .senza nota causa urra puQuello però che deve sorprendere ed addolorare a i·astola 11el bel mez1.:o del margine ·libero clel labbro infegione il niedico d' a,rmàta si è il veder.e come io tempi riore, che, più volte d,radicata dall'amnialato,.fu pi'ù. tardi normali e fra la calma e gli agi delle guarnigioni, senza conseguitala da un tumore del voluoiè fun seme di grache ne possa indovinare il punto di partenza • i1Jsorgano in questo o'cl in quel reggimento, talfiata in parec.no turco, e questo contjnuand' a crescere ri_parò egli aJJa chi ed'in diverse località simultaneamente, affezioni epiclinic·a ai 12 d'agosto ·I 846.))el volume d'una nocciuola, ii tumoretlo era duro, mobile <;on rari,dolori lancinanti demiche, ora sgià. no.le, ora jnvece sconosciute, subdole. nel lo'ro andamento, e d'csi\o rapidissimamente funesto ;, ed offriva su 1! suo apice µna pic~ola ulcera. di colore nementre n rimanente degli abitanti d~i luoghi ove sono di rastro da cui usciva poco }5u1, liquido Si sarebbero potuti tentare mezzi di cura incruenta; ma per la lor jnc.ertezza · stanza i corpi decimati da quel crudele ed invisibile nemico gode deJla più prospera ed iovidiabil salute . ~d in vista della legge~ezza deJI' operazione .si pensò essere meglio e più spedito recidere la parte lesa; il che si·· Molli dei più provetti fra gli attuali uffiziali sanitarii praticò ai ·17 de! dello mese con un' ìncisipne composta posso.no ricordar al'l'appoggio dell' or enunciata propo·s1a V, riuniti ,poi i m'argini con i solìti mezzi. Nessun aczion·e, qualora q~esta incontrasse oppositori od increduli , cidente dopo l'operazione ,e-rapida guàrigi-One e così el'epidemia di Gongiuotivite granellosa, di vaiuolo, di tifo , satta che non -rimanevano. quasi tracce della medesima. d'emeralopia,'di parotiti, che negli anni addietr,o bersaL'operat0 uscl dalla cliuica ai ~9 dello stesso mese 1 gliaropo le truppe acquartierate a Genova, acl Alessan(Osseryazione scritta dàl signor Rexnaudi', giovin'e dotdria, a Sciamhery, a Torino, a Novara rispettando nel tore di solida dottrina a cui l'inesorabile parca ha già modo il più assoluto la popolazione .delle summenlovate troncato jJ filo della vita}. città. \ Che il mestiet dell'ar-mi predispoo·ga e renda proclivé f' uo'mo a molte malattie, e che ad ·età pari la mo.rtalità Sitlla rneni1Jgite .cerebi~o-spinale deminata ·e- (."' ma~giore fra i militari clie fra i horghesi, a dispetto

pidemicarnente fra le t?·uppe del presidio di Caglia·ri nella primave~~ dell'a:"no 1857. I

(Di P. E.

MANAYRA ,.

medico · divisionale.)

Causre morboruru primo-primae etpro-ximafte quarum certa cognitione tantopere gloì·ianturet superbiunt vulgares medici, omnin-o péne igno'tro nob1.s sunt. ·l Ideo pruilens, mediÒus J gnarus difficultatum f et pbscuritatis artis suae, indicationem curati- ! vam arripiet ex levi quolibet signo aut indicio I a morbo prodeunte. I Curandi vero rationem colligere debet ab oc- J casionibusqu~ a~grotum impulerunt in mor; / ,bum. Qui hisce:fnnititurvix unquam aberrabit. : B.,\GJ.\vtos. De 1norhorum socce.ssiooibus.

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·. I

(1) Senza risalire ad epoche da noi m"lto remote nè frugare nella stoi:ìa della medicina militare,·delle altre nazioni per dimòstrare l'esattezzà di q)lesto a~se.rto, inviteremo so!amentei nostri colleghi a richiamar.e alla loro memoria le larite e vai:ie àlfezioni a forma intermittente che si osservarono dopo la guerra del 1848 in qoe' militari i' cui Corpi erano concorsi a stringere il blocco di TIIantova e che durante il lo.ro soggiomo in quel

suolo paludo'so, e frammezzo a quell'aria impregnata del miasena piretogeno non aveano però mai so"ff~rto nè anche un accesso di febbre. Siamo oltremodo lieti di poter corroborare il nostro dire colla testimonianza d'un uomo più di [noi autorevole per eJà, •per scienza e per posizio.ne; d'un uomo che, preposto alla I)i(ezione Sanitaria del nostro Corpo di spedizione in Oriente, si cattivò la stima e l'amicizia de Ile illustrnzioni mediche facien!~ parie àagli eserciti alleati, dell'lsP.ellore Ca v. èomisselti, se dopo d'averlo così designato occore ancora i.I declinarne il nome. Questo nostro ocalalissimo·e sper1mentatissim.o superiore ed amico vergava alla pagina 112 della .sua ~area Relazione sul!è. _malallie che hanno dominato in Oriente, i due_ periodi qui softo, che ci lusinghiamo non gli spiacerà che gli togliamo ad imprestito pel nostrò bisogno. · ' ." Una volta assorbito il miasma palustre può restare inattivo

Che dopo una spedizione in lo,ntane ed inospite spiag:gie, quale appunto si fu quella a cui ,p.arlt;) del nostro esercito vèniva or son d.ue anni clijamata in Crirnea, il [ m~dico militare abbia ad osservare morbi di natùn1, e di forma: non bene dislinlj e parlè'Ci-panti del c~rattere I j neH'organismo per Illesi e mesi e dar Jaogo a ro~nifestazioni . di Lulle le malattie che successivamente od i.p pari tempo f "'morbose in epoche assai remote. e quando il malato avendo infierirono fra le truppe sotto rinOuenza· d'un clima nuo- ·I ,, già' cambiato di clima si trova in condizioaj igfoniche _le più vo per esse e per molteplici cagioni infestò al!' anim.ale i •favorevoli.Noi abbiamo veduto·sol Bosforo, ed"in Piemori~e economia, è cosa che rn;m farà meraviglia ad alcuno im- i « diversi casi di aflCzioni pe.riodiche pertinacissime anche in ' perciocchè non havvi chi. non sappia come certi princi- ], ., soggetli'ch,e non n'ebbero mai sentore durante la lòro dimora pi.i morbosi possa.no intossicare lentament·e l'organismo " sul suolo di C,rimea ,, .

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-69trata di, quell'infelice all' ospedal~. fu reput 4to un- iosullo ·a,pop.letico. (1). Quattro giorni più tardi, ~Il' incirca lo stesso -apparato morboso appariva in altro militare e conducevalo esso pure r~pidissimamente al sepolcro. A q;ei due tennero dietro, nel medesi\no ~ese, sette nuovi casi susseguiti in breve, come i precedenti, da esito !etale. La malattia era . stata gualificala-encéfalite e curata come tale. Nel mese ,di marzo ventisei individui presentanti poco più poco meno, uu correQo di sintomi quali s' e~a ;10tàto néi nove casi suaccennati riparav~no allo spedale. e pressochè ·tutti rnoriva.no, prima ,di giungere al secondo set- . tenario. Ecto quali erano le manifestazioni patogoomiche offerte <la tutti quelli ammalati, dietro la nitida descrizione del mio dotto compagno ed amico signor D. Laj, il quale nella sua: qualità di medico di reggimento di 1• classe ad~ .detto' a questo spedale, ehbe la àirezione di lutto il servizio sanitario, dalla partenza dell'onorevole mio preiecessore, signor dottore Besozzi, fino al mio arrivo, cioè dal 1° al 23 di marzo. << Que', pochi infermi che furono in caso di ric.ordar le· ci~ . « sofferenze che precedettero di qualche giorno. Ò·dì al(( Feltix qwipotuit1·eru!1i cognoscere cay,sas » esc.lamava:or (< .cune or~,l'fovasione del morbo, dissero d'essersi sentiti son dicianove secoli Virgilio: e quella sua sentenza è tal« a molesiare da lieve dolor ùi capo, rigidezz; deJ collo, mente vera, che oggidì, come allora, è probàbilissimo non « do iori vaghi alle articolazio,oi, calore molesto alla fronte trovi contradditori.Sventuratamenteperò non èmen vero, (< scarsi Là delle orine e stitichezza . ·' in ispecie per quello che concerne le mediche discipline, <e L' invasione pressochè in tutti violenta, avea incoche cotal felicità è data a pochi il conseguirla, e che ap« minciam~nto coll·e orripilazioni, ed in alcun{ con fredd~ punto- nel tentar di raggiungerla rinviensi la maggior dif« spie~ato, susseguito alcuqe ore dopo da calore intenso,, ficoltà che so1;ger _possa a tarpar le .i.li e paralizzar gli cc specialmente al capo, ·con atroce cefaJalgia, smania, sforzi dcli' intelletto ·umano. Pur troppo il medico nella · (< polsi frequenti, contratti, duri, faccia suffusa, occhi fissi' massima {1luralità di casi deve confessare la propria igno<< e luce~ti, pupilla. dilatat;1, ed io _ alcuni strabismo ed inranza al!orchè trattasi d'indicar le cause da cui'.procedona « torbidamento dell' umore acqueo con paralisi d'una. gli effetti sottoposti alla sua osservazione. Di ch·i la ,colpa?... « palpebra, respirazione alquanto affannosa, lingua co-· Della scienza, che al dire d'Andralabbracciatroppa parte « perla di ,patina mucosa bianco-giallognola è piuttosto di scibile, perchè le sia dato ù·i stabili,re su basi certe ed· << umida, e specialmente in quelli ch'ebbero vomiti bilici.si focrollabili le leggi di ciascuna, oppure·dell' insufficienza « eri offrivano il calore.periferico al dissolto del normàle, de' nostri mezzi a penetrare ,il mistero in cui s' avvolgono <1 voglia frequente ed impossibilità d'emettere le orine : tanti fra i fenomeni manifestantisi neHamacchin·a vivente? .. ' « i!l lutti i casi, l'addome s'è presentato trattabile, né si Altri più abiJ,e di noi sciolga l'ardua quisti-one. Noi c h~ (< ebbe mai a ··scorgere <\lèuna complicazione nei visceri non aspiriamo a rinnovar i vanti d' Edipo, e df prohfo mi <( di quest'a cavità od in quelli della cavità del torace che ?i qu~ll'_e~erna sfinge, ch'è la natura, ooroprend5am,'app éna « oftrepa-ssasse i li~iti d'un eonsensuale disturbo dina-· 1 term1m 1 meno ambigtti ed intralciati, cj limit:erem o a. <('mico. tessere, a conferma dell'opinione superiormente eme s,sa, « In alcuni, qua_lche ora·d~po l'invasione, si ebbe gae ad edificazione de'no$lri colleghi. la narrazione descri t« gliarda reazione susseguita da p.rofuso sudore, getieraltiva della. malattia che nella scorsa pri mave~a assa !se i « men le senz'alcun sollievo, e senza remissione dei sintomi · militari di questo p~esidio, senza che nella pratica ci vile « febbrili che mostravansi anzi sempre più i~ lensi con si rivelasse un sol f'atto, non direi già identico, ma nè a n« tormentosa cefalalgia ed intensissimo calore al capo, cbe rassomigliante, il quale permettesse di supporrè la « ed alla fronte in ispecie, cui )enea dietro il delirio lòcausct di siffalra affezion~ essere, come quella del cholèra cè quace,indi lé convulsioni, il tri~mo, il tetano , opistotono,, o della febhr!;) gialla, vagante nell'atmosfera, o doversene cc sussulti dei tendini, càrpolog.ia, !;ìopori, stertore e morfo , incolpare quell' insjeme di condizioni cosmi'è.o-telluriche (( che in alcuni accadde dopo le 24. ore, 'in altri dopo le che Sydenham, catnminando sull' orme dell'irnmout·a:l ve c~ chiodi Coo. chiamava costituz.ione dominante. - (< 36, le 48, e dopo jl sesto giorno, ed in taluni perfino «·dopo il te.rzo settenar.iO .)). . L' 8 di,febbraìo del presente anno, la stagione essendo pmltoslo rigida pel pa,ese, incostante lo stato atmosferico (1) Doveva probabimeote t rattarsi della qnarla forma d' ae o~sputandosi il predominio i venti ghiacciati del Nord racnoidite_stabilità àa Récamier, la ·q9ale si stacca dal!' altre ed 1 freddo~umidi d~l Nord-Ovest, svelava.r,si iffun sol da t 0 per l'assopiment,o g~adnale inubitaneo, e la morte senz~ cefade} 3_0 di fanteria, di stanza jn .questa città, sintomi d'un lalgia nè_deli1·io· precedenti.. affezione cétebrale, ,che per una certa anal'ogia ·di forma, · ~e~res dà, a questa forma di menìogite il nome d'aP,o pJessiat e per la morte avvenuta trentasei ore appena dopo l'en· menmgea.

delle condizioni di robustezza cb,e preferibilmente s' incontrano presso i primi, è quanto fu ricono.sciuto dalla maggiorarna dei O'ledici-d'armata, e venile ullimamenle proclamato dal sig. l\ieyone nel pr,oemio della sua memoria intorno alla costrùzione delle caserme. · E ciò.si comprende e si·spiega facilmente. Perchè nello stesso modo che O"ni professione rende chi l'esercita acconcio sempre pi; à rruesto che a quell'ordine di mali in ragione della qualità di quella. e degli organi che , si.fanno più specialmente lavorare, la P!Ofessione del soldato, siccome quella ch'è più comples,a ed espone ad un più gran numero d'occasioni tendenti ad alterarne la fisica costituzione , deve natur.almente somministrare alla statistica un più largo quadro <l' antìnalal; e di mort: ; ciò che riesce più arduo a comprendersi od a definir:si è, lo ripetiamo, lo svolgimento di malattie epidemiche, le quali non oltrepassano la ;;oglia delle casernìe; mentre le cause presumibili di esse parrebbe preferenza iu mezzo alle .9rgaavessero da annidar niztazioni immiserite e ·negli abituri felidi e malsani ove s' accalcarlo le classi operaie in quasi tutte le nostre

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- '10 Le lesioni cadaveriche, da.quanto mi Yenne riferito dal ]>relodalo mio col1ega e dall'lspeltore sanitario sig. cav. l\faslio, che lrovavasi a Cagliari a quell'epoca, erano le -stesse in tulli e co'Qsislevaflo nP.ll' iniezione dei vasi che scorrono alla superficie del!' encefalo, nell'arrossamento della meninge cefalica e spinale, e nel!' inspessimento dellà medesima, nella presenza di più o men~ grande quantità di pus tra le anfralluosità, nei ventricoli ed alla base dol cervello, come allre&l nel canale verlebr(lle: nel rammollimento io aie.uni; nell'indurimento io certi allri. della sostanza cerebrale, ed io una strana ripieoezza dei seni della dura madre, che quasi sempre nolavansi zeppi di sangue. Qua olo circa all'espressione, alla forma, all'andamento, all'esito, ed ai risullamenti necroscopici di quella tèrri:bile malaUia ci venne raccontato, ma più qnaoto ebbimo campo 11d osservar noi stessi intorno .a tal ogsellò, mi convinse trallarsi' di meningite cerebro-spinale affine a fJUella che io questi ultimi cinque lustri si vide regnare eprdemica'IIlenle nell'armala francese, e fu successivamente descritta da Faure- Villar, Lamoibe e Lespes, Chaufford, Léfèvre, Wunsche,ndorlt Forget, Toui-des, C.... l3roussaìs, Boudin. Rosset, Michele Lévy, Mabot, ecc. Se andassimo errali nelJa nostra diagnosi lo giudicherànno i 'lellori, dietro le ragioni che verremo a mano a mano esponendo. Frattanto ci ascriviamo ad onore l' avere intorno ad e~sa ollenuto il suffragio del 'cav. Mastio e dol Doll. Lai superiormente ricordali, come altresì quello del medico di reggimento .sig. Doli,. Moro, che con molla aUenz1one e col più lodevole zelo sostenne sino alla fio di marzo lo scabroso incarico di capo della sezione medica, e dei medici òi ballaglione sig. Doltorj Fadda, Corbella, Zavatlaro e Cavallo, che con somma assidtrilà e soleriia esamioa:rono con noi ed analizzanmo i varii falli patologìci che la necroscopia. quella pietra di paragone dei giud;zi 1l'ledici, rivelava nei cadaveri di quei, militari che venivano strozzali da quella formida\lile malattia. Che il morbo risiedesse diffalli primilivarnente nelle men10gi piuttostocbè nella sostanza del cervello e del midollo spinale, si può desumere e dal quadro dei prodromi e dei primi sintomi d'invasione or' ora riferito, e dall'aspetto delle parli studialo mediante lo scalpello anàtomico. Il Doli. 'Lai, ~a quel pratico coscienzioso ch'egli è, nella sùa esposizione nulla omise di quanto gli venne fallo di scorgere: se non che scrivendo mollo tempo rlopo,che le sue osservazioni aveano avulo luogo, e queste non essendo state regislr_1lte altrove cbe nella saa memoria, fece precedere qualche sinloma che in realtà non comparve che a malalU a più inollrata, e diede come ultima manifesla iion e del male uno de.i disturbi funzionali che. soleva -venire io isce oa fin dal bel principio, il delirio. Que,;lo sia detto, non per far appunti allo serino del surripetulo Dottore, ma p('r rispondere anticipatamente a coloro che avrebbero voglia è' o bbietlare la descrizione succi lata convenire tanto alla flogosi degli involucri, quanto a quella della sostanza dell'asse cerebro-spinale. Noi 1100 neghiamo che la meningite abbia avuta conso~ eia talvolta la aerebritc, e se vuolsi anche la spinite, specialmente quando la morte non avenne nei primi giorn:i di malattia, ro~ sosteniamq quella aver preceduìo

questa, e potersi appalcsare sintomi proprii dell'encefalite e della mielite, senza che desse esistano, ma solo peI" irrita1ioue consensuale, locchè slahiJisce una differenza rilevantissimi!, come procure~emo di dimostrarlo piit innanzi trattando delle malallie colle quali a primo aspetto Ja meningite cerebro-spinale può venir confusa. È stato delto dissopra che dal febbraio a Lutto marzo, ventisette militari erano stati assaliti da quell'epidemico influsso: sommarono a venticinque quelli che noi avemmo agio d'osservare, se non dài primordii del n1ale, nel più strello senso della parola, almeno d:il loro ingresso allo spedale siuo alla completa guarigione od alla morte dei medesimi; e le nozioni acquistate in grazia. dell'a!Lrui e della propria nostra esperienza ne condussero a stabilire le seguenti proposizioni. ~ 0 La malatLia che qui domina,•a essere una vera meningite cerebro-spinale, ben distinta dall'encefalit~, dall'apoplessia, dalla perniciosa e dal tetano, con cui certuni 1a vollero confondere. 0 ~ Svilupparsi dessa sotto l'inflaeuza d'una causa specifica di natura ignota, e colpire preferibilmente i giovani i più robusti fra i neo-militari, ed in ispecie coloro ch'e hanno la monte occupala da un pensier fisso, come quello della famiglia, del suolo nativo, dell'amante, od altri d1 simil conio. 3° Questa causa qualunque siasi, agire ipcrstenicamente sul sistema irrig~iore rosso, alterandone più la crasi del sangue, e ùetermioaodo un aumento di circolo alla. tesLa, e massime nella sierosa cerebro-spinale. 4° Il decorso del morbo essere :rapidissimo, potersi però io alcuni casi susseguili da morte protrarre fioo al lerzo settenario, e lai ora· al 60° giorno; ma in tal c11so la flogosi non limitarsi alle sole meningi. ~ 0 Non potersi asserire che tal malattia si trasmetta per contalto, come fu preteso da qualcheduno. 6° Non darsi altro rìmedio, conLrosiffat.to walol'e fuor.,. cbè il salasso praticalo senza perder lempo e spinto quasi fino al dissanguamento dell'infermo. 7° La· necroscopia mostrar coslao(emcnle suppurazione in più o men grande quantità fra l'aracnoide e la pia madre. Repuliamo necessario di corredare ciascuna di quesl! proposizioni dei fatti o dei razincinii che ci condussero a formolarle, onde ognuno possa r iflettervi sopra e respingerle o<l adottarle, dopo che le avrà ben bene esaminale, e sottoposte· al crogiuolo della critica, quella che sola ha l'autorità, la prerogativa e la l'orta di separar l'oro dalla lega, e di mellere in evidenza e sa1l'l,tonare nel modo 'il più solenne le nuove verità che a riualchc foriunato o paziente cultore della scienza acc,1Jd per avventura di scuoprire.

Bivi.sta ilei Gior,iali scienti/i~i Riproduciamo dalla Ga~.,ella Militare degli i -1 del volg~n!e mese il seguente articolo il quale torna a lode di alèuni fra i nostri Colleghi.

UN TIUSTE FATTO. Jn questi ullimi giorni poco man?ò non vi ,fosse a deplorare nella cittadella d'Alessandria una vitlìma del carbonio. ll fatto è assai lugubre, e mo! essere di publllica

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ra,,,ione. - Nella sera delli 5 di questo rnese un sergenli del 1° reggimento Granatieri, che soppe~iva alle ve~i di Foriere, lascia ioavverlentemenle uella sua slauza, prima d'andare a letto, un braciere di carbol)i semispenLi; nella notte si accendono, ed egli aspira 'Per ben otlo ore quel gaz mortifero, onde è si copioso il carbone. La mallina dclii S l'infelice dormiva un sorioo profondo, che sarebbe stato ilsupremo, se il caso non avessecondolt() dappresso al suo lello un coropagoo, il quale adllatosi che l'aere mcfilco onde era pr.egoa 1<.t stanza malaugurata era gravissimo, e che il suo sonno era lulL'altro ohe naturale, ne apre subilo le fine_strc e la porta, e- lo scuole a tulla possa; roa )'infelice uon si desta; era assopilo in profonda letare "'ia mortale. Si chiama di botto i1 clollore di servizio, i ;ualegli prodiga le cure dell'arte; per meglio di no\!e ore egli si stanca per ridonarlo alla vita, e non si stanca invano, ,chè, mercè l'opera di allri doltori accorsi e della sua instancabilità,, si chiariscono le vitree pupille dello sventurato, che a poco a poco dona segni di ,~ta, ed or:a giace inchiodato in tormentoso letto ringraziaudo i DoL tori Valzena, Arre e Corte, che loscossero dalsonnoprofoudo, e specialmente l'egregio Douore Mariano. ·ana cu opera indefessa ei va debitore <Lella vità, che dopo il triste caso il rende\'a immagine di un fioco raggio d'una lucerna, che per mancanza d'umqre era li li per ispegnersi. Mentre ci gode l'animo d'annunciare che quel giovane sciaurato è fuor di perfoolo, ci corre in una l'obbligo di registrare questo faLLo, che se da un lato dimostra corrispondere all'altez.za della loi.,o missione gli ufficiali sanitari dell'esercito, e più d'ogni allro il dottor Mariano, il quale manifestò in questa circostanza quanlo sl1agli a cuore 1a salute di quei g:ovani militari che il Governo volle confidali alle sue cure, dimostra eziandio dall'altro che tulti e singoli i corpi dovrebbero avereuo'inferru.eria s~ecìale, con tulli gli accessorii necessari per scongiurare cosi qualunque finislro, che pursvenluratamente debbesi ad ogni tratto di tempo lamentare, e di cui t,tlvolla cade viltinla qu·a\che infelice, solo per mancanza di un pronto soccorso dell'àrle s.ilulare. come appunto sarebbe avvenuto di questo giovane redivivo, se ratti i dottori non fossero volati in sua aHa, e se in quella cilLadellaoon vifosse stato uno stabilimento farmaceutico.

lori slali feriti nel disgustoso accideole avvenuto ai ~ i dei volgente mese su la strada ferrala poco oÙre al ponte sul Sangone. La Direzione del Giornale compie ad un obbligo cd in pari Lempo ad un sel)time.nto di viva compiacenza nel registrar in queste colonne colest' allo di benemerenza elci premento~·ali membri del Corpo sanitario militare, e crede. dovere suo quello di far conoscere che gli elogi impartiti da S. E. il Ministro delld Guerra, lo furono in seguilo ad una Relazione del!' onorevole signor Ministro dei Lavori Pubblici dalla quale togliamo le seguenli lineé, siccome quelle che rivelano il delicato e generoso sentire di cotesto signor i\lioislro, e non poLrebbcvo esser piu lusinghiere pP-r i colleghi a cui si riferiscono e per il Corpo Sanitario-Militare io genere. « La presenza (dei dottori a,i,iclctti) nel convoglio so« eiale di Cuoco ed in quello che pochi istanti dopo giuo!< geva da Genova, fu ventura per le persone eh~ ebbero « ad andare malconce io quell'accidente, perchè fu nobile <1 e caritatevole gara in caduno di detti pratici di sus~i« diarie di loro cure in procedendo solleciti a quelle ope<1 razioni che le riportate lesioni consigliarono, a tal che <, se la prontezza dei soccorsi può làsciar concepir qualche « lusinga ohe non si abbiano a laruenlar villi me. ('2), ciò << vuole in gran parte ascriversi al zela ote loro concorso. « Il sottoscritto crederebbe far torto alla sua ed alla « amministrazione slessa della guerra ove lasciasse pas« sare inosservato all'onorevole suo collega il l\Iìoistro di « guerra il generoso concorso prestato da quei pra,tìci in (< frangente di cotanto interesse, e quindi mentre si reca "' a dovere d'indirizzargli il presente cenno a meritata loro << lode, .lo prega di far sentire ai medesimi la parli colare « soddisfazionedi quesloJ\Iinister.o per un allo che, mentre (< fa pro,a di lod~vole loro cari là, allamenle onora il Corpo « sanitario a cmi appartengono ». ( I) Il dollo1·e Mariano praticò la disarticolazione del ginocchio su il lu9go stess() del disastro. (':?i La Rel~zione del.signor lltioislro dei Lavori Pubblici è in datn dei 15 febbraio.

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LA DrntzIONP.. Cenno l\lee1-ologieo.

VARIET! Onorevole Ministeriale lt!slim.-0niaw:.u ai medi.ci di Reggfrncnla S't[J/tOri SC!ORELLI e MARIA~O' ed al medie.o cli Boll(tglione signvr GALLO . ·

'S. ~..IL MlNI&TU.O OELLA.GUERl.lA., inlentosempre com'è a promuover in 0gni guisa il benessere ·dell'Esercito ed a tributare le dovute lodi o ricompense alle azioni di merito del personale dalla su-a amministrazione dipen dente, faceva tcslè esprimere per mezzo dei rispelliv i Com.andanti Generali Divisionali la piena sua soddisfazione ai medici di reggimen,to signori Soiorelli e Mariano ('I ) ed al medico di baLlaglione, signor Gallo, per le sollecile ed intelligenti cure dell' arte prestale in pro' dei viaggia-

lnto:r-no al Dottom Col.tocav. Gian Giacoino Donino Ispettore emeriio rf,e/, Gorpn sanitar-io mitilctte. (Del medico di reggiment~, segretario del consiglio superiore militare di ~aoilà, D11lt. Pietro l\[archiandi ).

C' incumbe l'ingrato ufficio d'annunziare la morie del cav. Gian Giacomo Ilonioo, memhro del collegio medico dell' Ateneo Torinese ed Ispet~ore emerito del Corpo Sanitario Mililare. Il nòslro dolore troverà nn eco nell'animo dì talli i me. dici l\Iililari i quali ebbero opportunità d'apprezzare la scienza e la virtù dell'egregio defunto che fu luslro e decoro del loro corpo. Fece il tirocinio del servizio saoitario militare prendendo parte alla campagna della grande arm aLa francese nel18 t 3, dopo avere due anni prima ( ~ 81 ·i), cinto l'alloro dottorale presso I~ facoltà medica all'università torinese nell'età di 4 9 anni.


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Ripatrì_at o dopo il tramonto dell'astro Nap·oleonico, atdì sani!à civile, del Consiglio superiore d'istruzione pubblica e della regia Accademia medico-ehirurgica della tese operosamente alla collura della scienza medica, e di quale fu Presidente. Ebbe prjma le decorazioni dell' Or-qua~to succ!3sso fossero fecondi i suoi studi, rese testimonianza il plauso con cui, alcuni ar.ni dopo, sostenne la di ne Mauriziano e del merito civile di Savoia, e quindi io prova per l'aggregazione al collegio di medicina ùel quale questi ultimi giorni del viver suo fu promosso ad·ufficiale fu uno òeì più dolli membri. nel primo di delli Ordini e riceveUe la medaglia NapoleoNel 182.4 pubblicò la biografia medica piemontes·e fo , ni ca. di S. Elena. due volumi r opera in c.:ui sa~ebbe difficile definire se più Sofferente da varii anni per enorme iperto.fia epatica e campeggi la vasta erudizione od il giusto crilerio con cui por .indurimento con insufficienza delle valvole del cuore, seppe rendere giudizio delle svariate produzioni scientifu aggredito in dicembre ultimo da grave anasarca reslio fiche dei cultori delle scienze mediche e naturali, com- . ad ogni pre8idio medico. Costretto ad attendere fra conpresi in gran dissi mo numero nella lodala sua opera . tinue sofferenze una· morteJe nta e sicura, vi si .adattò con Tra le varie s ue elucubrazioni di q!)~i' tempi alcune t utla la rassegM.zione del filosofo che sa dominare i conebbero tntto alle cose sanitarie militati, frullo della sua trarii eventi della fortuna. << Mi veggo appi:ossimare lensperienz.a acquistata alia grande scuola del campo. ta men le la morie » disse. allo scrivénte che lo vfaitava 'Ciò gli valse nel x.bre del 1832 la nomina a ·l\it}mhro n ·egli ultimi suoi giorni, cc non la desidero; ma l' attendo Segretario del consiglio superiore militare di sanità. Prese <1 con animo pa:cato e l'accetto come termine delle mie « sofferenze,,. parte atLiva al primp ordinamento fatto ì!el 1833 del nostro corpo e servizio sanitar.io militare di cui fii fatto ILa serenità dell'animo fra le soff~renze cui solo ler.spettore nel 'I 839. I suoi lumi e·. Ja sua operosità lo resero rni ne è la morie è sicuro contrassegno dell'uomo onesto .molto utije al serviiio sanitario e gli fratturano meritata c.he ha il sentimento d'una coscienza inlemerata e d'una stima. vita utilmente spesa nel cullo della verità e della giustizia-. Nelle ispezioni il suo vigile occhio facilmil:nte rilevava Non è grave la morte al sapiente cui lo studio della nale mende ed il suo senno e sperienza gli additavano le tura sensibile non fece obbliare quello di stesso, e elle più òpportune disposizioni nell' interesse del servizio e co i1obbe le morali obbligazioni e costantemente le ademdel corp.o; di ciò fanno fede le numerose sue relazioni di pi è. Tale fu il cav. Gian Giacomo Bonino. liii mors gravis incubat ispezione che tuttora sì serba~o presso il consiglio sup-eQnj notus nimis omnibus riore militare di sanità, dettate con forbita favella che rilgnotus moritur sihi velano Un non comune merito letterario. Chi legò ai posteri i frutti del suo inge.oO'no dice a se Fec.e .le campagne del 18~8 e 1849 per l'indipendenza stesso con Orazio -0.' Italia sosten~ndo presso l'esercito l'insigne carica di Non omnis moriar; multaque pars nÌe i . medicq {n capo. Vitabit liLitiuam ..... . Ripreso il suo ppsto presso il consiglio superiore miliVivrà nella nostra memoria il cav. Bònino, e vivrà pure tare di sanità, vi rimase sin ai 4 di gennaio .1852, allorin quella dei p,osleri a cui furono legate le dotte sue echè, per ragione di mal ferma salute, fu costreUo a dolucubrazioni. n1andare il collocamento a riposo. Il suo sen11.o esperienza l\fancato ai viventi. in età d'anni 66 nel mattino dei 27 pratica gli ottennero la piena fiducia dei presjdenti che si di .febbraio, ebbe nella sera deJ seguente gli onori funebri succedettero nel coosigJjo dal 1.832 ir1 poi, cioè dei pro- f dov:uti al suo grado militare. Il' Collegio medico-chirurfessori Gilio, Rossi e Riberi con i quali sempre fu volen- ! gico, cli cui ir) questi ullimi anni ebbe l'onore.della pre.:. teroso cooperatore a qu anlo potesse tornar a vantaggio j · sidenza, e t?t.ti i medi~j mili~ari d~llò. spedale militare e della g?ern~g1one segmrono 1'.1 as~1sa 1l suo convogl_io fudel servizio e ad onore del corpo sanitario militare di uui nabre, a cm presero parle ez1and10 buon numero d1 mefu ornàmento. ! dici e studenti della faco.llà. li duolo' altamente sentito da. Membro della 'commissione superiore di statistica at- I . i tutti che lo conobbero è saldo argomento e misura della tese operosamente alla compilazione' della statistica meI stima ed affezione che tutti sinceramente gl i professarono. ùica del nostro paese: j due grossi volumi stampati con6 A.4:vis:·7m@&,p&i-awe tengono un'estesissima serie di laYole nurn~riche, mirabili per ~arietà e per ingegnosa disposizione ,che valgono a i Li signori associati al Giorncde cÌie non hanno anfornire tulli i più essenziali dati statistici in qrdine alle cora .fatto il pagauu;nto del.primo semestre del voll gente anno, so1i invitati .a .farlo e ad innovm·lo per cose mediche del nostro paese. I mezzo dei signori Mediò: Divisionali o del Ottarlier È sperabile che altri proseguiranno la sua opera camMastro pei· VArmata-, ovvero pm· vaglia postale -diminando sulle orme ch'egli r,er il .primo ta saggiamente retto al V. 0 Direttor.e risponsabile Dott. MàritellL 'tracciale. li Direttore Dott. Cav. ARELLA, Ai'e'd. Div. Fu medico deJJa Reale Corte, ispettore degli spedali fl Vice Direttor~ tespons. Dott .1\1J.NTELLI, Med. di Bat, dei cbolerosi nel ·l 855, membro del Consigli<> superiore II Tip. Sub. di ARTERO e COTTA.

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GIORNALE DI IUEDICINA IUll~IT!RE DEL CORPO SANITARIO DELL'ARtlA'fA SARDA. .. ,.ione uon· si ricove che per un anno e comincia col 1: 0 dj q;eoo . Si pubblica nel Lunedi L,,associa,.. . . (li ciasched una .settimana .. . preuoù'associaùooe io Tol'ino è di L.10. lo Provincia ed aWEslero, franco d1 posta L.11.S1 paga per semestr1anhc1pah 11

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10 Doli. PBcco: Lezioni Orali del Comm. Prof. so il cancro labbiale. - 2° Dolt. M.uun.1.:llelazione ed osservazioni s u la meningite cerebro,spinale in Cagliari. - 3° Conferenze Scientifiche - 4" varietà.

SoJ01.aro RiJ1.11R1

PARTE PBHIA LEZIONI ORAl.. 1 -»BL PROFESSORE COMll1lND.à.TOiill .&LESSAND8~ BIBtiBI

lrqcciate dal Doti. P~cco, ,,ted. di Reggimento

Del Canc ro labl,iale CON ALCUNI RAPIDl SGU,\RDJ SO 1 MALJ CANCEROSI

OSSER'l'AZIO~I 0 $s. !9. Francesco Pasturino: anni 6f: carbonaro.: temperaxnento sanguigno-bilioso: costituzione robustissima : abito cardio-capilale: nato da parepti s~ni:· slalo soggeito j u diversi tempi a tre pleuritidi, perfellamenle risanate. Nel mese d'aprile 183i, quarantanovesimo anno della sua vi La, fu da un barbiere ferito con uo rasoio .nel Jab~ro superiore: la ferita, assunta indi a poco la forma erpetica, sì vollò aI1a suppurazione e fu per selle anni medicata con unguento refrigerante. dopo questo tempo cicatrizzò essa· quasi affallo, ma ciò durò poco, giacehè due mesi appresso cominciò di nuovo a suppurare più abbondantemente e ad allargar.si ptovocanùo sovente dolorosissimo cociore senza che siasi però mai reso tumido il :suddelto labbro; e così si passò la bigogna fin al ~ 845 cioè fin a] scssanlesimoprimo anno in cui , resasi l'ulcera più ampia con dolori e cociori incomporlabili e ciò in tona anche dell'esser or immedicala ed ora medicala con ruvide filaccica e del suo essere del continuo immonda pel mestiere dell'ammalato, si dec;i,se questi ùi cercare ricovero nella clinica ai 29 di maggio i 8!6. Di colore rosso vivo e sede <li gravi dolori lan cinanti, l'ulcera offriva i caratteri delle erpeLico-cancerose, però con poca durezza oe1la base, ,\Veva distrulli più dei tre quinti del labbro ùi cui rimaoevan"o due s.ole lislerelle verso le commessu're, una i\ destra e l'altra a sinistra, ed a\'eva altresì già distrulla la metà inferiore del tramezzo molle del naso ed una piccola parte del tramezzo carliJagineo. Con i mezzi mollitivo-1.orpenli locali, con i bagni gene-

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rali della slessa natura, con j vescicatorii, con l'uso interno delle pillole del Plummer e della decozione Ili saisapariglia e con il sopi·astamento, s'ottenne in quaranta giorni la cicatrice dell'ukera, ma a mano che questa cicatrizzava i suoi dintorni si resero scirrosi , durissimi e sede <li dolori lancinanti , forse più intensi di prima ; si ottenne io somma, conlrariarueole a ciò che d'ordiuario succede, il passaggio dell'ulcera ca ncerosa allo stato di tessitura scirrosa. Vedendo che cotesta cura non aveva condollo l'ammalalo più iunanzi d'un passo risolsi di sottoporlo alli 41 di loglio all'operazione che fu esegwta come siegoe: ho coo due incisioni longitudinali, una a destra e l'altra a si~i,;tra, paralelle al luogo d'impianlamenlo delle ali del naso, circoscritto il male !lai lati; poi con forbici curve bo reciso tullo quello che v'e.ra di contaminalo nel tramezzo molle e carlilagint>o; poi, praticalo un taglio- trasversale congj ungente le estremità superiori delle due inoisiortÌ longitudinali e dil'Ìi,a ]a falda Jabbiogingivale, mi fu facile levare via Lutla la parte alleratai poi; per colmare l'ampia breccia e per avvicinar i margini della ferila, ho form ato due lembi laterali a spese del tessulo d'ambo le gole, è ciò oon due incisio'ni per ciaseheduo lato di cui l;una pàrtendo dall'attaccatura delle ali del naso si prolungava orizzonla]menle nella guancia per la lunghezza d'un pollice e l'altra partendo dalla commess.ura finiv a puro nella guancia su il piano della. prima; poi bo resi mobili que·i due lembi dissecandoli co(llro gli ossi mascellari; poi ho potuto con facilità metterli a combaciamcRto e riunirli con la sutura allorcigliata; pci ho ri uuito con un solo punto di sutura purallorci-gliala le.ferìle çrizzontali che rnovevaoo dall'aUac• camento delle ali del naso per alla volta delle guance!. lasciale -senza sulura le ferite ori7,zontali che dalle commessure si protraevao altresi verso le guance e formavano l'orlo labbiale; poi ho avvaloralo le suture con listerelle aggluliaanli. Levate nel ·sesto giorno le lislerelle, si vide mortificala una piccola porzione del margine inferiore del labbro restauralo, la quale era dal rimanente distaccata a guisa di ponte e fu recisa con la forbici?. Moderala nell'universale, la riazione lraumaLica fu piuttosto intensa nella località e rivelala da notevole tumidezza -delle guance e da stillicidio di sangue che durò du~ giorni. Si calmg essa però in poco tempo con i bagnuoli ghiacciali. D'allora io poi non fuvvi più alcun che di notevole, la cicalrice si formò solida, l'orifizio della bocca. rimase sufficientemente ampio ed il labbro restauralo pQco differiva dal labbro naturale, se non che era alquanto. tiralo. L'operalo usci dalla clinica su lo scorcio del mese d' agosto d~l dello anno. La malallia si riprodusse sei


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mavì , riproduce1ntesi 'ogni volta che era strappata. Con anni appresso su il tramezzo del naso (Osservazione l'andare del tempo cotes\a vegetazione morbosa si coperse scrillà. dal citato sig. Dott. lleyoaudi). Oss. 50. Sebastiano Damesio: anni 6·1: temperamento di cicatrice e si convertì in un tumoretlo del volume di un'.avellana,dµro, indole~te; avente la radice quasi a fiore sano-uigno-alletico: c0stituzione robustissima: abito éardi labbrf,O per lo men.o poco internala nella sua spesdio;capilale·:· carrettiere: solito a4 abusar~ di cibi cal?rosi sezza e ripullulante con tale facilità che nell'anno che pree di vino e liquori spirito.si: stato_tre volte affetto da pleucedelte il suo ingresso nella clinica era obbligato reciderlo riti-de, vinta sempre con il metodo antiflogistico energico. _almeno. di 5 in 6 giorni. Lo medicò pure due volte senza Ai 7 di maggio ·,t 84,6 si presentò egli alla clinica dove fu sollievo con acqua di calce. Resosi in fine alquanto più ticoveralo · dicendo eh' un anno prima ·erasi spontaneavoluminoso e provocando un senso di bruciore continuo, mente svo\la su il suo labbr,o inferiore una pustola mollo l'ammalalo ebbe ricorso alla·clinica ai 5 di gennaio 4846 . . prurigiposa ch'..eSli graffiava con !'un~hia e m~r~ev~ con Il male non poteva dirsi d'indole cancerosa d'assai rea ì'denti insin a· farne 'alle volte ·uscire qualche sblla d1 sanaue· che copertasi di schianza e resasi con iLtempo più . natura perchè mancavan i dolori lancinanti e perchè, d uZ) ' . ' • rando gia da n anni ed essendo stato in mille modi irripruriginosa, la irritava egli vieppiù con l' unghie, con i denti e con l'abuso dì vino e di liquori spiritos.i finchè· tato, se maligna ne fosse stata là na\urà avrebbe per certo si-cangiò in, ulcera la quale da due mesi erasi assai aì- · indotti maggiori guasti. Era poi facile a vedersi la relazione che aveva esso avuto in origine e che continuava· largata. Fomite di dolori lancinanti e dotata .di base d1,1ra, ad avere con l'abito cardio-ca:pitaìe dell: ammalato e. con l'ulcera offriva i caratteri delle •erp~tico-cancerose, occuun tale quale gradò d'ipertrofia cardio-carotidea rivelata, pava un poco_ più del terzo medio del labbro i,n t~lla la ... sua parte mobile ed erasi da quindici' giorni alla mede- . da segni non du_bbio.si. Previa Una preparazione d' alcuni giorni consistente nella ilieta, in bevande rinfréscative sima aggiunto l'ingrossamento· d'una ghiandola sottomened in un'applicazione di' mignalte ai vasi emorraidali, la toriiera mobile, emisferica, calda, dolorosa al tatto e del parte alt~rata fu ai -1O. del detto mese, recisa con un'i[\Ci\rolume d'una mediocre-noce, il quale, per la sua recente sione ,coll)pos~a a V, rtunili, poi, come. al sojjlo, i margini: origine e per questi altri suoi caratteri, era evidenteme11.~.i Ottenutasi in dieci giorni la guarigi,one senz'alcun accisimpatico. Di fatto con la dieta, con il riposo e con cata: dente, l'operato potè ai 2Q. dello stésso mese rimpatriaplasmi -mollitivi eta esso in dieèi giorni ridotto al terzo re (Osservazione scritta dal signor Dot t. Luigi Bal\adel suo volume. Ondechè ai 48 del ·detto mese si levò lia). . . , . ~ia, o~n punto badando alla ghiandola tumida, la sola Oss. 5!. Pietro Bella: anni 75: contadino: temperamento parte cofaminata del labbro· con un'. incisione composta sanguigno-bilioso: costituzione piuttosto robusta, tuttoa ;V, riunifi poi i margini nel consueto modo. Così mochè macilente: nato da parenti sani: abusatore di cibi caderala fu la riazione traumatica e cosi rapida e regolare lorosi: stato per causa specialmente di quest' abuso sogla guarigione c~e l'operato )otè su lo scorcio dello stesso get~o ài 16 anrii, poi ai' 25, poi di nuovo ai 3i a coJiche mese rimpa~riare, essendo la .ghiandola sottomentonrera vinte con i salassi e' con blandi eccoprotici :· stato . pure indolente .e ridotta al volume <\' un cece (Osservazione soggetto su i 35 anni, in seguito a. gravi fati'cbe ed a grandi scrilta dal,citato sig. Dott.rGiuseppe Silventi}. marcie, ad uha bubonocele doppia contenuta con 'il braOss. 51. Giuseppe Bolla: anni 65: contadino : temperai S6 anni, a scabbia che fecé in pochi giorni ·chiere; su mento sanguigno: costituzione robusta: abito .caràio-cavoltolandosi per tre mattine successive su il scomparire pitale: nato da parenti sani: stato alFetà d'anni 43, per il fare del giorno nu.do nell'erba gocciolante di fresca e· cosuo stare soven\e con i piedi nudi immersi nell' 11cqua piosa rugiada; su i 4.0 anni e sucéessivamente fin ai 70. fred<la, sogget~o· ad Qdontalgia, rinno-raµtesi ad ogni tur- · bazionè di traspirazione ,cutanea, per cui in età ancora . a_pletore capitali da cui era annualme~te liberalod mediante due o tre cacciale di sangue; su 1 '70 anni, a eru~ giovanile rimase quasi affatto privo di denti; ai 24- anni , iione .erpetica al mento, probabilmente derivata dà èhe facendo parte dell'eserci'to dell' Impero, a scabbia vinta aveya smessa )'inveterata abitudlne dei salassi.; su i· 7 .i con i .soli bagni di mare; ai 25 anni, essendo prigioniero 1 anni, a.pustola nella parte media déllabbro inferiore così in Russia dove stette 4O anni, à' frequenti affezioni reuprurlginosa che l'ammalalo con il freque.nte toccame_nto matiche e tre 'volte a congiuntivitidi palpebro-oculari con leunghie le sporse ansa ad un rapido ineremenlo ed vi~te con i diaforetici e con i salassi; ai 36 anni, già reall'nlcera;ione; in fine su i 7 4, e' ~ezzo a lenta flogosi degli) duce in patria, a. frequenti orgasmi cardiaci con isvolazzi apparati digerente e respiratorio con disappetenza; \osse sanguigni al capo, cop ·sussurro alle orecchie e con lege _dispnea, nel corso della qua.le l'ulcera vieppiù degenegière lipotimie e, piji tardi, con la giunta d' irritaiione .rando invase tutto il labbro inferiore estendendosi al fote,stinale conseguitala da dispepsia e diarrea. Essend' in basso in prossimità del mento'., spinta ancora..a cotesto quest9 !Italo e durando, per la quasi lo.tale privazitme dei incremento dalle frequenti lavande d'orina usate daJl',amdenti, molta fatica a masticare, §i morsicò egli. in età di malato. Fu .allora cioè ai .~2 di. maggio 1~4-6 ch'egli ebbe anni sessanta a più riprese il labbro inferiore verso la rifugio nella clinica. Si riscontrò un'ulcera cancerosa con linea medfana, Uonde una cafterilura cro$tizzante che, più base spe~sa e scirrosa e con dolori lancinanti acutissimi, volte irritata nel levarne via la crosta, si convertì in una interessante il labbro nel mo_do poc'anzi detto; una du·u\cerazioncella coprentesi d'escresc~nze carnose•l,e quali rezza scirrosa della ghiandola sottomascellar,e siflistra : perT impediine.nto eh' inducevano {}ella maslica.zione eintasamento dùro di cinque ghiandole nel collo: cronico raJ'!.O, p.er consiglio d'un cerretano, di volta in volta recatarro bronchiale con getito abbond<1,nt~ di muco-pus cise dalrammalato con il rasoio, e ciò con gemitio d'un vischioso e giallo, con ottusità in corrispondenza del lobo poco di sangue e con formazione d'una crosta di colore

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inferiore del polmone destro, l0!55e frequente, rumore ·lubario, pelle secca; febbre esacerhaotesi di s~ra, gon~ezz~ del fegato con pFincipiante edema degli arh addo~mah, lingua rossa ai margini ed impantata alla .superficie, dolore nelle regioni epigastricc(' ed ·ipec?nd_naca d,~stra, ~ggrav:intesi al toccaJ.llento. Con lll.! co~v11~z1on_e eh 11 m.ed1~0 d.ebba gettar un occhio, di compassione s~ tutte le m1sen~ umane ed almeno calmarle se non puo ridurle al nulla, s1 intraprese la cura con ~ue .salassi e ~on i~ mét?d?, debililanle neuativo· in g·raz1a d1 che tutll quei mah s ammansiroùo a~uanto e p_oi rinC~l)pellarono;. Con due appl.icazioni di mignàtle uua sn 11 pelto e l altra nella regione epigaslro-ipocondr!ac_à ~eslra tornarono a ~oditìc~rsi p~_r alcuni giorni e. pol° s1 rinfocolarono. Con 1 v.esc1catoru, aggiunti le eniulsioni di gomma arabica, il lichene, la segale cornuta, l'acomto, la poligala scemarono per la tetza volia e poi rincrudirono di nuovo più che mai. Non l:)ssendo in si fatti termini di cose possibile alcun' operazione~ 1~ condizioni dell'ammlllato essendo anzi non , solff difficili e pericolose ma ineluttabili, s'appigliò ·egli al partito di ritornar a casa sua quarantà giorni dopo H suo ·10~resso {Osservazione scritta dal signor DoLt. Gio. ·Dalt. Ardissone, attuale mei:Iico militare di non comune capacità). Oss. 53. l\faria BricarelH: contadina: anni 70: ten:iper.amento sanguigno-bilioso: c_ostituzione forte: abito .cutaneo ed uterin'o: cardttere alquanto fantastico, incagnato e permaloso: ~tata travagliata a ·12 anni da intensa odontalgia che, più o meno viva,, durò per il corso d'un anno: menslrnala a ·t 6 anni e la menslrua-tione durò regolar~ ed abbondante fin ai aO. Su i 69 anni fu scalfita leggiermente pel .labbro superiore al dis.otto della narice destra da un pezzo di legno che le scatto di mano. Piut,tosto viva nei P.ril\1i giorni; l'irritazjone prodotta dall~ scalfitura cessò quando fu essa coperta di crosta: ma, t<JUesta , inavvertentementè strappata, la scalfitura s'irritò di nuovo e poco per poco, maltrattata da ruvidi maneg~i, assunse una degenerazione di rea natura per cui l'ammalata cercò ricovero nella èlini~a ai 6 di gennaio 18fl.6. Di 0qturà verainenle cancerosa con base più.dura che spessa .e cagione di frequenti dolori lancinanU, l'ulcera era di -éolore chermisi ed occupava quasi tutta la metà destra del labbro superiore in lunghezza, spessezza ed altézza, ad .eccellu~ziqne d'una listarélla del medesimo contermina a,lla commessura corrispooden.te. Non essendovj alcuna couipliça~ione ed ogÒi ora passata nell(l clinica pa_rendo ali' ammalata mille anni, ai 1O del delt'o mese si levò la pa.rte affetta con ut.r'incisiòne composta a V,.ayeole l'apice rivolto alla narice destra e le!, base a\la .parfe li;hera del labbro, riuniti poi i margini ~on la su~urjl attorcigHa(a e con l'e \i~tèr~lle- ~gglutin.alive. La par.te recisa offriva l.o strato mosc'olare in parle, corroso ed in parte ammollito, la cute ulcer.ata con margini rilevati, la mucosa assai assollìgliata ma: meno lesa degli altri tessuti,. le ghiandole mucipare ass·ai ingrossale è d il tessulo-celt. luloso convertilo in sost~nza scirròlia. Nessun accidente dopo l'operazione e pronta 'guarigione. Però rimase. un leggierissimo avvallamento 11ella_parte inferiore della cicatrice in corrispondenza de-tl'orlo labbiale {Osservazione scritta dal sig,0.or Dottore Luigi Gasloldi). Oss. 5lb. Dqmei;iico Ara-gno: an.oi 56: contadino: ·temperamento sanguigno: abito cardio-capi'tale: costituzione

_robusta: nato da parenti sani: stato soggetto dall'età d'anni 4i- fin a 35 a frequenti odQntalgie da causa reumatica e di volta io volta, specialmente in primavera, ad eruz.ioni' furoncolari; nell'età di 54 anni, ad una grave artritide acuta da cui fu pienamente ristabilito con 18 salassi. PerQ un c!nno prima che ·soffrisse l' artritide cioè nel suo cinquantesinioterz' arll)o rilevò dal rasoio del bar.biere una pi<;colissima ferita ·nel labbro inferiore, la quale, incurata anzi irritata dal contatto dell'aria, degli alimenti, dal movimento del labbro, dalle unghie e simili, ai:;sunse per gradi i caratteri d'ulcera cancerosa, lentamente crescendo per lo sp~zio di due anni e mezzo e poi così precipitosamente nell'ultimo sem~stre che l'ammalato, compreso da grave sospetto su il suo avvenire, si ricoverò nella clinica ai 17 di febbraio ~8t7 per esserne liberato. Seqc di fre~ quenli e fieri dolori lancinanti, l'ulcera, offriva i carattè'ri . delle cancerose, av.eva dura e spessa la bas.e, inler.e~sàv~ la buon·a metà del labbro in tutta la sua .spessezz~ nell~ sua parte media e si prolunga:va al ~asso fio in vicinanza c).e! mento, illese· le ghiandole vièine. Niente contrindicando l'opera~ione; fu questa praticata ai 20 dello sles~o mese, prev.ia Ì' elerizzazioòe! .con un'incisione composyi a V e si riunirono poi nel c~nsueto modo i margini. Pronta -fu la guarigione e senza alcun accidente. La bocca che, per.l'accorciamento del labbro inferiore stato. ~er {!}età reciso, aveva alquanto perduto della sua prim1t1va forma ed ampiezza, dopo la cicatrice della feti la cedendo il rintegrato labbro, riprese quasi deHutto ,la,sua primi liv~ regolare forma {Osservazio·ne scritta dal signor dottore Giovanni Butta). . i' Oss. ~5. Trovo ìn uno dei miei Dia.rii compendiata-un!osservaiione di cui non mi ven.ne fatto rinvenire l'originale; ~.t~iltofcotesto ~h' io qu~ riferisco ,tal e quale. "'Luigia Gaodolfo, di Cambiano: contadina: temperamento sapguigno: costituzione buopa: arini 57: vedova: entrata neila clin~c~ ai 6 diagosto 1'8·47, a-ffetta.da tubercolo cancerosp nella•parte media del labbi:o inferiore che durava da~c).ue a!)ni,: liberala ai i 2 del detto mese dal suo· male con un'·inci::ipne. compostar.a V di cui si riunirono poi i margini con la SQ.Lura attorcigliala e con listerelle eqiplastic~e: guarita prontamente e senza·alcun accidente: usci\à ai ~5, dello stesso mese. Oss'. 56. Ugualmente lfiippo più ' abbreviata eh~ non !iÌ convenga riferisco la segu,ente oss.ervazione di cui il,compilator.e ,fu soverchio parco di. descdziopi. Giovanni Peiretti: contadino: anni 63: ·temperamento sanguigno: costituzione robusta: àbito cutaneo: da lunghi anni sò.ggetto a cardiopalmia: ·stato affetto su i 53 anni da pleuro-pneumonitide sinistra la quale, tuttochè pas$ata a risoluzione con il metodo anliflogislico, lo rese però. molto proclive agrinsulli di catarro-bronchiale nelle vicisitudini almo;5ferièhe . Nel sessantesìmoprimo anno rilevò dal rasoio d,el barbiere una iliccò)a'ferila su il labbro inforiore la quale, ·negletta anzi, come per consueto, irritata, riescì ad una ulcera erpetico-cane.erosa per cui l'ammalato cercò stanza alla clinica ai 3 di giugno ~ 847. Provocante cociore e rari dolori lancinanti , 1' ulcera aveva dura la base ed occupava il terzo medio del labbro inferiore nella sua parte mobile.;La parte contaminata fu . lev~la via ai 5 .del ·detto mese c~n 1;n' incisione compQs ta a V, riuniti· i margini com' ~l solito ..La parte recisa of-

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ferse il suo lessuto celluloso· compreso da degeneraiione fibro-plastica con io·grossamento d'alcune ghiandole sebacee e mucose e con tracce di sostanza scirrosa, illesa la tessitura muscolare. L'operalo usci dalla clinica ai Ù. detto stesso mese perfettamente guarito (Osservazione scritta dal signor dottore Tommaso Nicolini). Oss. 57. (iiov,anni Lucca: contadino: ànni 75: temperamento sanguigno: costituzione robustissima, abito cutaneo: datosi all'età di 2!:> an.ni ,in cui militava negli eserciti dell'impero ali' 030 di cibi stimo1anti e di bevande calorose ' che non abbandonò più mai: non slalo prima ammalato; tranne alcune leggiere siooche che svanivano <;on i soli - mezzi dietetici. Nel s.ellanlesimoquart' anno glilc_omparve su l'orlo .del labbro inferiore Ùn' eruzione d' irid9te erpetica assai prurignosa la qua1e, .irritata con le unghie; con i denti ~ cor1 rimedii sllggePiti dal ciarlatanismo, ~'iodurò nella base, poi s'esulcerò dando un pus non feti~o e d'indole piuttosto buona, poi degenerò dilatandosi assai P,,er il labbro: laonde l'ammalato cercò ricovero nella clinica · alli 8 di' novembre 181'>0. L' ulcera occupava la buona metà del .lab'bro nella fùa parte media, era sede di lesto cociore ma di rari dolori lancinanti: benchè durà, la sua base ~on o'ffriva Rerò la durezza scirrosa: era coperta· d'una crosta grigiastra e, premuta, ne usciva Ufl icore sciolto e verdastro: s'estendeva al basso fin in vi- , cinanza del mento: era c.ircondata quà.e là da rossezze e da pustole erpetiche. Era un' u!Gera evidenterr;iente erpetico-cancerosa di cui si: a:v,rebbe potuto tentare.la cura incruenta se la poca riazio]Je vita)~ dell'ammalato per l'età, la fallacia dei mezzi incruenti, la lunghezza della cura poco conciliabile éon le esigénze d'una clioìça, l'incertezza dell'esito ed all'opposto la' speditezia e la semplicità del.,,, l'operazione e la prontezza della guarigione, non avesserp questa a preferenza consigli-ala. Previa quindi l' applicazione- per alcuni giorni di cose molli ti.ve su l' ulcera le quali ne scemaron il cociore e dileguarono le circostanti rossezze e pustole erpetiche, si tev:6 alcuni giorni.dopo·il suo ingresso nella clinic;i la parte affetta con un'incisionè composta a V e si rjuniron di poi i margini della ferita con la sutura attorcigliata.· Non fuvvi quasi riazione traùmatica. Dopo la .cicatrice il labbro infèriore rimaneva al.:. quanto teso con diminuzione de)J' orifizio 'delta bocca, ma ,,questo piccolo _disac.concio sta..-a già di giorl)o in giorno dileguandosi. ajlorchè l'operato. il quale a.veya per gran .mercè il risullamento ottenuto, s' allontanò dalla clinica su lo scorcio del dell.o mese (Osservazione scritta dal signor dottore Vag·o, giovìne dottore di 11ell' ingegno). Oss. 58. Giovanni Antonio Angonoa: anni 53: temperamento san.guigno: costiluzione atletica:· abito cutaneo: nato da parenti sani: contadino: stato dall'età di 2t anni fio ai 52 soggetto ogni anno, specialmente nell'estate, ad un'evoluzi;né di furoncoli assai molesti in varie,parli del corpo, massimamente nel dorso e nelle naliche.'Non comparvero c.otesti furoncoli nella state del ~ 81'>0, cinquanlesimosecond' an.no della vita dell'ammalalo il quale ne provava moflo gaudio nella speranza d'esserne per sempre liber_o, quando .nell'autunno ,dello stesso anno gli comp,àrve la ,Parle anterio~e media dell'orlo del labbro i'nferiore ·una bollicel\a che, screpola'ndosi tre giorni appresso; svani. Tre mesi dopo ricomparve la bollicella che l' ammalato screpolò con le unghie con uscita d'un umo~e alquanto

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~ giallognolo della prima volla. A vece cli prosciugarsi la callerilura superstite a questa screpolatura s'alzò in un hitorzoletto che per gradi crescendo e r.endendosi ognora più éompatlo i;"esulcerò ed assuns~ il volume d·'una ciliegia. Provali inutjlmente cert.i rimedii suggeriti d~ll'empirismo, l'ammalato cercò allora ctoè ai 25 di marzo rn51 ricovero nellà clinica. Il tumore occupava il terzo medio del labbro inferiore in tutta la sua spessezza ed in tutta l'altezza della sua parte mobile, , av,eva il volùme d' una nocciuola, éra duro nella base, coperto da un' ul cera d' aspetto 'fungoso e solcato da molte vene dilatate1 offriva in somma tutti i caratleri d'un scirro-cancro-midollare fungoso. A ne~suno poteva sfuggir il vincolo esistente tra quest.o male e la soppressa inveterata abitudine all'evoluzione furoncolare. Nulla ne c.ontrindicava la1recisione la quale fu eseguita ai 29 di Q1arzo io presen:ia della scu-ola con un inci~ione composta a V, riuniti poi·i rnargi11i con i consuelì mezzi. Così miti ne furono le sequele e così rapida la guarigione che I' operato potè rimpatriare ai ·1O d\1prile .del dello anno (Osservazione scr'iltà dal signor d'oltore Coscia). Dopo un anno e mezzo la malattia si riprodusse ~on forma di cancro midollare· inleressante la mandibola e molte ghiandole d.ei lali. del collo. · ' ' Oss. 59. Giovanni Battista Carlier: anni 50: contadino. temperamento sanguigno-bilioso: abito cutaneo: costituzione forte: nato da parenti sani: stàto soggetto su i 25 anni a sinoc'a su il fine della quale si manifestò una dermitide croslizzante su la palma della mano destra, svanite l'una e l'alLra çon due salassi ; su i 26 anni ad un'altra siooca ~u ·il fihire della quale apparve di nuovo un'eruzione su il dorso della mano destra che presto svani pure con un salasso e con aliri amminicoli di poco momento; su i 47 ad. una sciatica nel membro addominale destro, cessàt~ con ilJriposo e con il sudore. Viaggiando nel quarante$imottavo anno ·esposto ,~d un vento· violentissimo gli si screpolò il labbro inferiore: attizzava egli il· male con le unghie, con l'applicazione d'erbe irritanti e con reiterati toccamenti di nitrato .d'argento eseguiti da un empirieo, finchè ayendo la località nel corso di due anni assunta una degenerazione di rea natura fu ricoveralo alla clinica ai ~ 2 di maggio 185f . Di natura cancerosa e coò l)ase scirrosa, benchè sottile, l'ulcera occupava più del tei:zo medio. del labbro io tutta la sua spessez1,a, s'este'ndev·a al basso alcune linee sotto la sua aderenza all'arco alveolare ed era sede d'acutissimi e frequenti dolori lancinanti. Co,n cataplasmi mollitivo-tor-· penti, ·con il riposo, con la congrua dieta e c~o I~ bevande altemperanti si f,lisirritò ,in alcuni gioi;ni la località e poi, nulla con-t.rindic11nd.one la recisione, fu questa ai 23 del detto mese eseguita avahtUa scuola con _un'incisione composta a V. Non fuv\ri qua-si riazione traumatica e la guarigione riesci così favorevole e così rapida che l'operalo potè ai 7 di giugnJ ~'el cil~tp anno ritornar in seno alla sua famiglia ~Osservazione scritta dal signor~ Dòttore Carlo Bezzio). Si v,edrà più innarlz:i,che la malatlia si riprodusse indi a' poeti. Oss. 60. Carlo ~erulti: contadino: anni 58: temperamento sanguigno-b_ilioso: abito cutaneo: costituzione robusta: stato s·u i 1O anni soggetto a sin oca reumatica; gua· · nell'et.à della pubertà a grave pleuro -pneumonilide ...


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in vicfoanza del margine libero '1el labbro, rammollite e rila coo i salassi; su i %0 an?i.a scab~ia; s~ i a~.· i~ri.: livide lo vicine fibre del muscolo orbicolare, il lessuto· e meniono-cerebrale vmla con I mezzi anl1flo0 1sl1c1. taz100 Q • .h cellufoso di colore bianco-giallo e della durezza e forma · t·g in fine a due bilorzi isolaLi su il margme 1I ero SU I O . j' b' . dei tessuti scirrosi. Discretissima fu la riazione trauma-del labbro inferiore ed indolenti: irritali con e ung ie s1 tica e cosi pronta la guarigione elle l'operalo fu ai 4 O di allargarou e si convorliroo in un~ . s?la_ ulce~at coce~t~ ~ dicembre dello stesso anno in grado di ritornar in seno't1inosa: alcuni rimedii empmc1 a1 quali l a,nmalato . ,. pruni:' ., . . . . alla famiglia (Osservazione scritta dal signor Dottore Ma· orse avendo viepnm inviperito 11 ma1e e spinlo1o a11 1nr 1c ento cercò~o-li ' ricovero nel Ia e11nicaa1 · . . o3 1·1 maggio . cari}. ... < t em cdel ' t> • 1· d t l d. b · Oss. 6:2. Antonio Piola: anni 54: contadino: tempera~ 852. CausiJ cli dolori lancrnan I e o a a I ase sc1.r.mento sanguigno: costituzione forte: abito capitale O cu. l'ukera offriva l'aspetlo., canceroso ed occupava piu rosa, · · f · t d d · I h taneo: abusalore di sostanze eccitanti: non stato soggcLto del terio medio del labbro in eriore es en en o:;1 a asso nella sua et.à passata ad alcun altro male fuorchè a tre t e linee sollo jl suo attaccamento all'arco alveolare. per eravi r · broochitidj catarrali, sotTerte i,n tempi diversi tra i 20 ed N alcuna comp1·1caz1ooe, epperc1·ò Ia parte a tIetta 0 i ·40 anni e state vinte con i salassì e con altri mezzi di f :i 7 del dello mese recisa avanti la scuola con ùn'in congenere azione. Su i h anni gli comparve spontaneo c~sione composta a V, riunili poi i mar~ini con la sutura un bolloncino su j( margine libero del labbro inferiore aUorcigliala. Esaminata la parte recisa, si risconLTarono con cefalalgia la quale, .ora mite ora intensa, durò fin al convertili in sostanza scirrosa la cute, alcuni brani di mese d'agosto f 854. cinquantesimolerzo della sua vita muscoli, il tessuto celluloso e parie anche della mucosa. e poi cessò. Cessata la cefalalgia, il bottoncino nn allora Do})o roperazione non s'~bbe a lamentare alcun accicioè per nove, anni indolente o sol~mento pruriginoso e dente e s'oltenne uoa cosi rapida e così esatta riunione stazionario prese maggior evoluzione e passò ali' ulceradella ferila che l'qperalo potè s1,1 i primi giorni di giug!'lo del dello anno rimpatriare (Osservazione scritta dal sig, zione. Due mesi appresso cioè aì ~ 3 di Febbraio . 4852 l'ammalato fu ricoveralo nella clinica operali va. L'ulcera Dott. Gerolamo Robaudi). Oss. 64. Giovu.noi Vinc~nti: anni 45: contadino: temnon offriva i Garalleri delle canceros~ soverchio maligne rari erano i dolori lancinanti, la sua base non prcsentav; peramento sanguigno: costituzione. forte: abito alquanto cutane-o: nato da parenti sani: stato su i 12 anni soggetto la durezza delle neoformazioni anatomiche scirrose oca scabbia che lo tormentò per più di dieci mesi; su i 2~ cupava quasi tulta. la metà destra det labbro, 'tranue' una anni ad iniiammdzione delle gengive, stata assalita con listarella cli tessuti contermini alla commessura, fa quale tre salassi, la quale riesci allo stato lenlo, fece crollare e era della larghezza dì due linee, ed estendevasi al basso poi cadere la maggiore parte dei denti, mandò a carie i fin all'unione del terzo inferiore· con il terzo medio dello pochi superstiti, quindi si cHffuse al labbro inferiore e vi spazio che v' è tra l'orlo labbiale e li. base detla mandibola.· Nessuna complici,.ziooenè locale nè generale. L'amsi mantenne subdola e quasi foavverlila fin ai28 anni. Rimalato desiderando esserne prestamente libero, ai -t 9 del levò il Virtcenli io quest'anno una lieve ferita al labbro inferiore da un vimine che scatLò mentre slava egli agdetto mese fu avanti la scuola recisa la parte affetta -0o n un'incisione composta a V e si riuniron poi i margini giustando un fascio di legoa. Da quel momenlo cominciò a lagnarsi d'un'ingrata sensazione nella parte forita, nuncon la sutura àllorcigliata. Aua.lomiizal.a fa parte recisa zia di ben maggiori guai: impercioccliè per il corso di ,f 5 si trovaron illese la mucosa e le fibre muscolari , il tes~ anni 11 labbro s'inlmnidiva di volta in volta di'l'.entando alsuto cellulare alquanto inclu,rato con tracce di sostanza (JUanto doloroso e coprendosi di piccole squame che cascirrosa, particolarmente allerata la cu.te. Alquantò viva devano ùa sè. Ma nel 18&,9, quaranlosi_molerzo della vita la riazione traumatica fu fi~ccata con due salassì.Del rest; dell'ammalato, in uno cli quei rimbalzi •il labbro diventò pronta ed esalta riunione della ferita. Munito quindi l'opiù tumido, piQ lungamente doloroso e pruriginoso e soperato degli opportuni consigli su la sua condotta avvepraltuUo coperto di croste più ten(\cemente aderenti , e nire, di quei ('Onsigli che siamo soliti dar a lutti coloro in l'ammalalo per alleviare l'incomodo prurito sovente morcui la. località esigente un' operazione lia rela~ione con. deva co11 i denti e stuzzicava con le unghie la parle afuna qualche malsania consocia o preesistita, partì egli fetta la quale perciò degenerò io un'ulcera di rea natura dalla clinica ai 1O di marzo di detto anno (Osservazione scritta dal si_gnor dottore Giuseppe Desso ne). a guar~re la ,qué\le cercò egli ricovero nellà clinica ai 29 di novembre ~ 85t, quaranlesirnoquint' apno della sua Oss. 63. Martino Costa: anni 62: conlad.ino: tempera-· vita. Tormenlosa pei dolori lancif')anli e munita di base mento sanguigno: costituzione buona: non stato nella sua scirrosa, l'ulcera aveva i caratteri delle cancerose, uguav vita pàssàta soggetto acl alcun altro male foorchè a febbfr gliava insieme con la sua base il volume d'unà nocciuola, inlermiltenli in età d'anni diciannove, fugate dopo Lre mesi occupava con il suo diametro trasversale più corto il di clurata con la china. Su i 60 anni si scollò mangiando terzo medio del labbro e con il verticale pili luogo ' 's'e· una minestra calda l'orlo del labbro ioforiore: ùi questa stendeva al hasso in vicinanza del mento. No11 essendovi scollatura non si rli~de egli .mai alcun pensiero stando alcuna complicazione generale nè locale, fatta astrazione contento a levare con le unghie la crosla che vi si fordella sopra menzionata cronica gengivilide la quale era mava quotidianamente, 6nchè dieci mesi prima dèl suo di poco momento, s'addive.nne ai 29 del deùo mese d1 ingresso nella clinica cioè ,in principio rlel suo sessanlenovembre in presenza della scuola alla re:isiooe della simosecond' anno si 'svolse nel luogo :!ella crosta un'ulp arie contaminata con un incisioo.e composta a V. Anacera .cancerosa c~e. incu.rata anzi irritata con ìsconve4 tomizzata la parte recisa, si riscontrò la cuie presa da inÒevoli mezzi topici, invase prontamenle una gr,aode parte ,luriruento scirro-Jardaceo1 la mucosa alterata soltanto • del labbro per cui l'amtnalal.o fu accettato nella clinica al


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fronte, rigidezza de' muscoli cervicali posteriori, dolori alla nuc~, al dorso, ai lombi, massime in corrispondenza. dè'lla colonna,vertebrale., e!-acerhantisi ad ogni m9vime'nto,. opi-stotono, pleurost~tono; trismo faringo-spasmo, sp~smo· clonico dei muscoli faccia_li, nistagmo, riso sardonico, strabismo, deli_rio or placido, or fur1osp, agripnia, iniettamento della congiuntiva oculare ed animazione· çlello sguardo; qualche volta sguardo malìnconico, inerte~. per cosi dire, vitreo; polso stretto, contra\to, frequente, t4 ~0pu~sazioni e più al mi,nuto) sul principio, quindi raflent'amento, e·talora abQassamento del mede$itnò sin quasi al rHmo normale; tal.ora invece aumento di frequenza e ct'e:. nergia nei battili, .con tensione e frfazo·metalliéo, quali si danno nelle angioiti, pelle calda e bagnala di profuso su::. dore, qualche fiata però di ùn freddo marmoreo, coperta di chiazze 'livide; respirazione d' ordini}rio non alterata, fuorchè nell'ultimo periodo del male, lingua umida, fécciosa, giallognola, sete moderata, in qualche caso lingua rossa, secca, sete intensissima? addome indolente e molle, scarsezza d'orina, costipazione, in qualche raro casO' ·di a-:-rea;poscia, progredendo l'affezione, véiniloquio continuo ad ebeiudine, coma, carpologia, palpebre cispose, iropic..' ciolimento del polso, respirazione breve ed ~ffarinòsa; su. .dore freddo e visco.so, a cui poco larda ~ succ~derè la morte. '·.c;:. Uno. dei caratteri di ques\o strano morbo si è di procedere irregolarmente ed a balzi, e, dopo d'avere spiegàtcl" Sùlla meningite cèrebro-spinale d0'mirwta eun' intensit,à formidabile, di rimettere a momenti,' e per.: 1 pidemicam~nte fra le truppe del piesidio dere . dellu sua fero,cia molto più che la razionalità e la. di ,Caglia.ri nella pr.imav.era dfill'anr:io 1857.. virtù della medicazione praticata no~ possano iegiÙimare, , .Per poi rid·estarsi e, mostrand.o un'a nuova ed incomprenRelazione ed. Osserwaziot,!i . sibile recrudescenza, trarre il malato ali' ultima ·rovina. ,. Gli ,è. probabilmente iò grazi a di siffaua· remitte-n'z-a, che (Di P.• E.,MANAYRA, 'medico divisionale.) r.,· qualcµeduno di questi medici sospettò dapprima·si trattasse_di per\)iciosa apoplettica,delii:ante.ecc. E per v~rità · SintO?natologia e~l esame diffe,·enziale.Pr~ndendoi'e mo{se un simile srspetto sarebbe stalo pienamente. ~utorìzzato dalla prima proposizionè, acciò procèdere '.con ordin.~, ci se tutti i sintomi avessero ugualmente intermesso. Ma faremo da'pprima a ,ritrarre la fisionomia ~èl morbo cJ1.e siccome il caiore ed il dolore alla fronte, il delirio, la sti-' forma l'oggetto diquesla noslrarelazione.Forse se.potr,emmo .e dovremmo dispensarci dal farlo, per evitar fastidio e' 'ticbezza e·la disurià rron tralasciarono mai -di tormentarè' l'infermo, quantunque il polso si fosse rammorbidito' e le ripetizioni,.aven'd,o riferita superiormen·te la descriiion~ fatto meno celere, e gli spasmi letacini avessergli accordatane da_lSig., D. Laj: ma s_iécoJlle fra qu.ella1 ed il niòdo data qualèlre tregua, non eràvi dà farsi illusione, e cred_é~e con cui ,noi vedemmo succe.der~i i sin\o'mi corre un qualad u_nà vera affezione periodica, che in realtà non esisteva elle divari(), pensiamo dovervici accingere anzi lutto, onde con1e ne porgevano testimonianza i criteri surriferiti, ·e eollo'candò Qg'ni fenomeno al poslo che gli cooviene ; id l'espressione ,d'angustia e. di patimento ch1ognor leggeragione dèÙ'ep.oca in cui $Ì mostrava, ne riesca. P,iù facile sasi in volto al pazie.nle. ' 51 provare, 'che se in qu~lche casp _la malatlja vestì i caSi potev~. dietro ad un taìe apparato fenomenologi?O, ratteri a·e1ia cérebrite, ciò l!O.n av,venn~ se non, se quando essa ebbe un decorso più lungo. di quèllo che avesse co- · esitar a dichiax:are cotal malattia una meningite cerebro:i spinale? .. , No certo. Pe,rch' essa, ollre al corrispondere munemente, ed i m~zzi adoperati l\OO basta,ndo a frenar · esattamente. alla pittura che di ·questa fecero i medici l'impeto della flo~osi, questa dagli inv.ol~cri s' estendeva francesi dianzi nominali, si distacca e datla cerebrile e alla sostanza del cervello. dal!' apoplessia tanto cerebrale che meningea, e d.allà. Senso di peso ali~ 'testa, stanchezzà ed iodole_nlimento di membra, anoressia, qualche brivido fra le sralle, come · perniciosa e dal tetano sia per i sintomi che per l' andamento ed il metodo ·di cura èhe ammette, come 'altresì se si fosse loro gettala adoosso dell'aèqùa fredda, nausea, vomito, disuria; tali erano gl'incomodi che soffrivano' co- . per le -lesfoni càtlavériche·. Ci sia permerso di brevemente tratteggiare queste. af- . loro nei quali aveva più tardi a còmparirè la malattia fezioni, afl:inchè ·meglio spicchi la diversilà che pas~a fra -in disc9rso: parecchi però, senza patire il benchè menòroo essa e 'la meningite or mentovala. iqales.sere, venivano tult' ad ·un tratto aggrediti dalla seCerefirite. I patologi' moderni, i quali distinguono la floguente schiera <li malanni: rumore e sibilo negli orecchi, go_si del cervello-_da qu~11a delle sue ·membrane, sta~a culucentezza di occhi e fi~sità di pupilla,' ché spessf~simo mulativamente de_scrilta dagli antichi,,e fi~anco dall' ac..era dilatata, cefàlalgia tormentosissima, calore' urepte alla ~•

di Iuglìo ~ 852. Di natura veramente cancerosa con has~ dura, ma non molto spessa, l'ulcera che era sede di vivi dolori , lancinanti. s'estendeva da una commessura labbiale ali' altra e non comprendeva in tt1tta la sua al1ezza Ja porzione libera del medesi~o. Non essendo•i contriodicazione l' autore di questa storia ,ha alli 8·del detto mese levata in presenza della scuola la parte conlaminata e poi colmata la-breccia con un Jembo·auloplastic,o formato second' il metodo di ChoAart stato, perçhè troppo spesso nel suo margine destinato a formare l'orlo Jabbiale, assottigliato con la recisione parziale dei tessuti . rivolti verso la sua superficie cellulosà od· interna. Fùrono allacqiate quattro arterie" nell' atto operativo. Poca fu la riazione traumatica. li lembo si rese aderente ovunque, salvochè nel suo,angolo ,destro il q.uale cadde per l' estè,nsione di .tre li~.e~ circa a Ca"Qcrena. Non Rer queslÒ, p·er Ja, trazione della cicatrice e per quella d~J\e·listerelle enìplastiche, il nuovo labbro s·alzò anch' in que$.la ~ede tanto che bas.tava ad impedire lo stillicidi.o della saliva, rimanendo.vi'un piccolò e non gran che .deforme. avvallan;i.ento. -L'operalo, soddisfattissimo del suo slal9,, parli dalla e!ini.c~ ai ~ O d' ag òsto-del d'elt' anno (Osservazione scrjtta , dal , signor dottore Giorgio Cape]JarQ).

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PARTE SECONDA

,curatissimo Gìo. Pietro F'rank {·1) assegnano, dietro la .scorta "1i Lallemand (2), alla cerebrile propriamente ~elta Bela~ione dell~ Conferenze seiendftelae l'espressioni morbose qui appresso seg~a~~-= _« esaltaz1?ne (HE!!E DI FRBBBAIO t.a ,TOB!UTJ..) delle facoltà intellettuali, cefalalgì~, sens1b1hta della retrna, TORINO. La lettura del processo verbale dell'antecedeottt contrazione ·della pupilla, deviazione de~la bo~ca, dolor~ seduta porge occasione al Dott. Alfnroo di fare alcone considefle membra, poi sppsmo continuo od 10lerm1ltente dei derazioni sul modo di redazione dei processi verbali; egli crede muscoli diminuzione dell'intè'lligenza, stupore, sonnosia al segretario necessaria tutta là libertà d'azione per-la comlenza d'urezza dell'udilo,- perdita della vista, della parola, pleta, integrale esposizione delle discussioni sollevatesi nelle conferenze. Senza di ciò egli non potrebbe nè vorrebbe accetspost~mento della lingua verso la parte p~ra~izzata o contare il con(ertogli ufficio di Segretario. tratta quando il malato vuol trarla fuori: hngua secca, 11 sig. Presidente ricorda lo;scopo puramente scìentifico del• abbr~nita, screpolata; paralisi finalmente de' muscoli, acl'istituzione delle nostre conferenze: piena libertà è quindi concompagnata in priocipio ,da retrazione e conservando .la cessa rapporto alle idee scientifiche, ed alle còse direttamente se11sibililà, poscia con flaccidità ed anestesia della pelle. risgnardanti il servizio; ma all'infuori di ciò che ;,.Ila scienza òdalservizio ba riguardo,' per èerte questioni accidentali che Lo stesso ~utore fa riflettere che se la prima serie dei ppssono per' incidenza i_noestarsi nella discussione, non nera,sintomi enunciati si osser~a pure nella meningite, e la visa necessaria nè utile la riproduzione nei processi ver.bali seconda nella congestione cerebrale, si è soltanto nell'endelle nostre riunioni, e perciò sempre quando vennero tali dicef~lite che se ne incontra la riunione·, perchè questa scus; ioni soÙevate furonò lasciate io disparte nella redazione flemmasia offre a<\ un tempo l' irritazione del cervello e dei processi"verbali. · Il Dott. Baroffio e quindi il Doft. Alfarno, Presidente, por• l'alterazione del suo tessuto; mentre l'aracno~ditenon progono alcani schiarimènti sulla commissione npminata per istoiluce che il primo di questi, effetti e l'apoplessia il secondo. d'iare i mezzi per addivenire ad un novellò ordinamento del A quEista espos1zion e Roche aggiunge come cara\ter Gabinetto di lettura: la·maocanzà ·d'alcuni membri, la discrettistintivi, che nella cerebrite 1a cefalalgia occupa sempre panza assoluta dei pareri tra i pochi presenti; la'.questione di ìl lato ove risiede l'infiammazione; e la contrazione dei incompeteo~a sollevatasi, faron-ole cagioni'che indussero il Presidente a /iisci<,glierla fin dalla soa prima rionione1 non poten-. muscoli il lato opposto-; che.il primo di questi sintomi va dosene spe1·are alcun utile risaltato. id·emando a: tnisÙra che il sentimento sì spegne, mentre ' Jl Dott. Arena legge quindi una sua memoria sut recidivare .iÌ ) econdo è quasi sempre intermittente, altema spesso l' tùlle malattie nella Divisione di Torino, sulla quale il Presiéoh moli convulsivi, ed in ultimo, accompagnat~ sovente dente rimanda la discussione ad una prossima seduta, quando al suo esordire dall'esaltamento della sensibilità dei musarà lo scritto pubblicato nel giornale. sc9li contratti, cede in breve il pos.to alla paralisi com"pleta · Il Dot_t. l\opbille credereb~e più regolare•il far precedere la discussione alla pnbblicazione, onde ciò ·servisse ad illuminare ~Q.J)asi sarà omesso di quanto può rivelare là cerebrìte, ed importanza o ço·dello scritto, ed i memse ·~i s·egbi già e111,1merati si aggiunga l' odore di sorcio sull'opportunità bri della conferenza potessero per. vòtazione chied e.rne o reche il malato esala nel e.orso dì sìffaita infiammazione, spingerne la pqbblicazfone. Il Dott. Manteili osserva che tale giudizio è dèferi to alla com! tantlo al dire del summentovato 1..allemand, che tanta missione della réllazione del giornale, e che non è ptlrciò pontò luce sparse su quell' oscuro ed importantissimo arg9Ìnen to necessario .vi preceda la discussione. Del resto la pnbblicazione co' su,9i séritli, in cui le leggi fisiologiche, le teorie pato preventiva d'una memoria, per fornire migliol" 'laC!' alfa discuslog~che e le riflessioni pratiche s'afotano mutuamente, e sione, non è·'cosa nè ecc.eziona]e nè irregolare essendòsi già concorrono cosi con maggio~ efficacia a portare la conv-in· pratic<!-W, più volte. Cogliendo l'opportunità il Dott. Baroffio , come segre\ario zione.\lell'animo di chi li medita. della commissione della redazione, dà salla ·medesima alcune È d'uoP,_o avvertire che la respirazione non si alter9- io spiegazjooi atte a meglio formolare il concetto del suo scopo e tal génère di morbo che negli ullimi istanti della vita ; suo modo d'agire. Egli ricorda che il voto da essa emesso -che i moti del cuore, anzicbè acc~leràti, sono per lo piii ·del non è individuale ma complessivo, e che !!On acquista valore ral!en\iti; che non cagiona mai il deliriò, ma esalta so1che ·colla sanzione del Presidente, Medico Divisionale di pr,ima classe, per il che egli crede salve t~tte quelle suscettibilità o _tanto e~ affievolisce le facollà__in~ellettuali. Il delirio è eon,ettienze di grado e d'anzianità, alle quali.voleva alludere proprio dell'aracnoidit-e. L' aracnoid.e infiammata eccita , Dott. ·Ropbille.11 relatore.no,n fa, con li,n'analisi dello scritto; ~~rveHo, come la pleura il polmone, e le sue funzioni si · ilche facilitare, l'opera cumulativa della còmmissione. .Questa poi tsagerano; mentre al contrario, ,quando questo è preso .da a salvaguardia della retti I.udine ed opl)ortunità de'suoi gi!ldizii jhfiamm1izione, il suo tessut.o riinan'e troppo alterato nel mentre consena ne•saoi atti, ed i11 apposito registro cori iscrupolosa esattezza i processi verbali delle. sçdnte, ne invia perchè .gli atti che gli ::.on pròprii possano àocora esércipure un sunto al Presidente del consiglio superiore sanitario, \litisi; allora avviene la parali'si de'TI' intelligenza e quella a tutela della propria responsabilitàead aggin(!gere al suo opep\lre de' muscoli volontari i . rato nautorità della superiore approvazione.·

Ù) Culleri che

confondeva egli pure la meningite coll' eocefalif~ iodica però quali note distintive di ques ta ~ noa piressia conslderevole, noa cefalalgia violenta -e profonda , il rossore e la ,orgescen~a d,ella faccia, e degli o echi, Ja'sensibilità ec~ssità della retì~a, e dei nervi dell'udi.io, l'insonnia continua, finald1ente il delirio furioso.• (2) Lallemand riassume i càratteri diiferenziaÙ delÌ' aracnoidite, dell'~ncefalite e dell'apoplessi11:nel modo seguente: . · Nella pnma esistono spallmi e manca la p,aral~si: nel là $Monda s'osservano fenomeni spas·modici, paralisi lenta.~ progressiva, andamento inuguale e 'iote11mitlente:--nella terza hani paralisia repentina, senza sintomi spasmodici.

GENOVA - Aperta lasednta e:i approvato, previa lettura, processo verbale della tornat_a prece'deote,H sig. Cav. Presidente, informato superiormente riguardo ad utla infermità oggettiva addotta da un N. N. inscritto dell'nltima classe di Leva, (infermità che darebbe luogo alla riforina, e che secondo par~ ticolari informazioni tenderebbe a far credere che fosse simulata o procurata con artè), per qtfesti motivi· io vita i'signori.sanitarii aa esal!}inare l'individu.o, e p9scia a pronunziarsi sopr~ lo 9lesso il quale trovasi da alcani giorni ip osservazione ed io riposo in questo spedale; Lo·si trova affetto <la numero.se varici_ ·alla regione posteriorè i nterna di tutte due le gambe verso le cavità poplitee, varici bene earalterizzate non tanto p'!lr la dilatazìone delle pareti venose, q uanto eziandio per· le nodosità

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11roprie di simili imperfezioni. 'risibili nel caso nostro anche nello stato di riposo, e viep.pi\J se lo si fa camminare, o star ritto solla ponta dei piedi. Perlocchè unanimemente da tutti yiene ricouoscinloaffetto dall'accennala infermilà,.,all'apposito articolo del Regolamento contemplata come esimente dal ser-.izio; non potendo lo stesso nè simulare, nè ad arte procurarsi 11na malattia, i coi sintomi caratterizzano così distintamente ooa delle imperfezioni dell'albero venoso, qual' è quella delle varici present:ite dall'individuo in discorso; sintomi che sono sempre la conseguenza di un lento, e , peculiare processo morboso nelle pareti dell'albero circolatorio aozideUo. Dopo di che essendo trascorso il tempo, la seduta viene sciolta, ALESSANDRlA. - Lello il processo verbale dell'antecedente seduta, il Medico Divisionale alla mozione del socio Giacometti fatta nell'antecedente seduta, d'ammettere cioè alle conferenze s'cientifiche gli allievi militari faureati, risponde essere suo parel"e che gli ste·ssi si potrebbero ammettere come oditori, privi _perv di voto, affinchè nel m·entre va~taggierebbero 1>er la varietà degli argoll\eoti scientifici in discussione, polesser anche acquistare poco per volta qoella (acilità di esporre le proprie jdee, la quale, dono sollanto in pochi, non si ottiene per lo piò dai molti foorchè con l'oso e coll'esperienza. .Jnlerpella in sogt1ito l'adunanza, se alcuno avesse in pron[o qualche scr itto od argomento onde farne tema di discussione scientifica, oppure se avesse qualcbè osservazione a fare intorno alle due memorie Jetle nelle antecedenti sedute, l'una del Doli. Piuorno, e l'altra del Dott. Jlaratelli. Nass.ono dei presenti prendendo la parola su questi argomenti, l'adunanza si intrattiene su diverse cose concernenti i coscritti, sulle loro malizie nello simulare malattie o vizii non esistenti, nello esagerare i pi'Ù piccoli difetti di organizzazione in nulla inceppanti i movìme'nli nel servizio militare, sulle malizi~ osate in ragione inversa dai surrogati nel dissimnlaro infennilà o vizii realmente esistenti, e che col lempo. possono aumentare al segno da doversi io seguito sottoporre a · rassegna di riforma. Tanto il medico Divisionale, che il Dottore Valzena, e Dollel'i adducono esempii da loro osservati, per norma deimedici presenti: venutal'oratarda il Presidente cbiuse

Jasedota. SCIANDEnl. - Com.piotosi qnalcbe incombente di pura attinenza del Gabinetto di lellnra, il Presidente chiama l'aUeniione dell'adunanza sn d'oo caso ri~oarda nte on sergente del1'11 ° régi. fanteria, di cui narra il fallo press' a poco nel te11ore seguente: coiesto Sergente sottoposto a rassegna di riforma per un lomore. ad un ginocchio che dai periti assistenti la medesima era stato ~iutiicato insanabile senza operazione cruenta, fu dall'Urfizhile rassegnatore, proba bilmeute nella considerazione cbe un tale tomore potesse rendergli Incomode le fatico.s e marc.ie ed esercizi mmtari del Corpo allivo a cui apparteneva, proposto al lUnistero,_ per il passaggio al Corpo meno attivo dei Veterani. 111a il l'dioistero decise cbe, se il militare di cui è caso si fosse assog~ellato all'operazione cruenta stata indicala qual condizione di cara e dopo questa avesse mal potuto continuare in attivo servizio, desso non sarebbe slato alieno dal p11ssarJo ai Veterani; io caso contrario poi s'.avesse ìl congedo di rimando. Dietro tale. decisione, disposto il Rivolta a sotto,metler-si ali' operazione che venivagti quasi imposta, entrava J}er tal fin e or' fa qualcbe tempo in quest'Ospedale. • Ciò riferito, il l\fedico Div. osserva all'adunanza che dietro attenta disamina di detto tumore che qoahfica di natura ganglioidea, non scorgerebbe niJ,oDI'.\ datQ scientifico da poter autorizzare qualunque conscieuzioso e prùdente l\tedico di addivenir,~ all'estirpazione del medesimo, giacchè per la sua posiziol)e lroverebbesi appnrentemente non solo co nlìguo , ma eziaudio continuo colle ria reti stesse delle adjacenli borse mucose o membrane sinoviali di della regione; men1recbè nei nri movioi~nti di flessione ed estensione della gamba ne seguilerebbo il vario muovorsi del fascio tendinoso coslituenle il bordo intorno della cavità poplilea. Cosi cenclliude cbe tille operaz!one potrebb~. espo:re l'individuo a m_olli maggi~ri incomodi cd ;i ben pm cat_llve conseguenze ~l quPllo ~h possa arrecere presentemente 11 tumore stesso rl quale per essere., assolutamente indolente dev'e.sergli di nessun incomodo, tranne .nelle lunghe e protraile mi-.rcio, e cJ)e quindi tale Sergente, avuto riguardo alla sua buona vofool·à, potrebbe ancora re't1dere mage.iori servizi militari nell'attn~le suo stato, di quanto lo possa dopo una t.Jle operazione, la quale dicepereiò non essere il caso dì doversi pratical'e. NoD volendosi però azzardaredi pronunziare ontc1.ntogiudizio

go da solo sopra un individuo che si trova sotto nna decisione Ministeriale, pensò di presentarlo all'adonanza intiera affincbè, pres~ in esame il caso in qo~slione e ben pon(}erate le ragioni da lui emesse, pronunciasse Il proprio avviso io proposito. Fattosi dopo ciò presentar~ l'individuo in questione, viene lo stesso da claschedupo degli astanti esaminato, e tutti qnanimemcnte apprezzando le dette . ra~ioni <:oocorrono nello stesso avviso e conclusioni del l'tfedico Divisionale; che cioè per rimuovere tosiffaUo tumore allro mezzo non vi sia fuori dell'estirpazione cruenta del medesiinò; ma che però, avuto ri~uardo ni limitali incomodi che da tale malore possono sqltaoto derivargli sotto d'alconi del li più faticost esercizi mmtari,. ed in considerazione per contro delle ben peggiori conseguenze che per l'atto operativo potrebbero·con tutta probabilità risultargliene, tale operazione non :iia ponto da consigliarsi. CAGLIARI.··- Letto ed approvato .il processò verbale. della precedente sedata, non essendo intervenuto il sig. Dottore Za· valtaro che promise di dare maggiori 1·agguagli all'adunanza onde poter spiegare il pa~ticolare fenomenò da lai osservato in ono dei' 7 feriti di coi tenne . parola nella precitata seduta, il sig: Presidente invitava i membri a dar lettura d'un qualche scritto. Rispondeva all'invito il sig. Doltore Cugurollu col riferired'ano sgraziato accidenta cbe si ebbe a lamentare nel bagno marittimo di San Bartolomeo il giorno j9 dell'ultimo scorso gennaio. 1\iforiva egli, che mentre alcuni seryi di pena ~estioati a edificare uo nuovo acquarliorament<, per gl'impieg'ati rispettivi io prossimità del già esistente, trovavansi sul poule eretto di contro alla facciata inlenli ai loro lavori, q oesto ruppesi sia per averi<> imprudentemenle sopracca1·icato di materiali, o per aYcrlo mal costrutto, od impiegato legni non buoni, e cadderoa capilombolo tre di essi dall'altezza d1 dodici me~ri all'incirca. Açcorso un numero considerevole di persone per porgere aiuto a cotesti sventurati, non si tardò a riconoscere ché per il condannato Tessier Michele altro non si potea operare, chetoglierlo dal luogo fatale per posarlo sul letto di morte, dove cessava di vivere alcune ore dopo. L'autopsia del cadavere svalava la causa della morte, che si fa l'emorragia a vota dall'aorta .addominale in seguito a frattura della seconda verlèbra lombare che veniva lussata solla terza. Fortunato nella disgrazia si fu il condannato Ponte Franceseò, coi non tococ) che di fratturarsi l'omero sinistro nel suo terzo inferiore; mentre il Cetour Anastasio riportò due.gravi ferite Jaçero-contose alla regione occipitale ·e la frattura dell'apofisi spinosa della quarta ~ertebra cervicale; accompagnate queste lesioni da grilve commozione cerebrale. Il predetto sig. Dollore Coliurullu sì riservava a dare una più particolarizzata relazione del fatto, come delle core praticate, e foro esito, coi intendeva d'unire la b en ordinata necroscopia del condannato Tessier. Il s ig·n òr prèsidente, l'iconosdotane l'importanza attese> l'interesse che presentano in pratica casi di tal natura, lo impegnava a oon dimeuti.care la promessa di tessere cotale r elazione, ed essendo l'ora avvanzata dichiarava sciolta la seduta.

VARlETA

Jn seguito alla stessa nola che fu già riprodotta nel.numero 6 di questo giornale, relativa alla proposta (1) di rivacci oazione geoerale dell'esetcito stala fatta dall' ispet~ tore sanitario francese, dollore Michele Levy, la Actualidacl, giornale .medico di Valenza (Spagna) aggiunge le seguenti parole, « La proposta ùel sig. dottore 1\ficheleLevy è conforme u alla ·opinione del dol.tore Giovapni Zaverio De-Camino " il quale nella sua risposta all,a iolerrpgazione sopra il « vaccino e la vaccinazio,ne diramata dal governo inglese u a lulla Europa Jtel 1856. conchiu<le dicendo: << Giacchè tanti errori si sono commessi e si commel<< tono ancora ~ella pratica della vaccinazione, e giacchè « restano ancora allo scoperto molli lati deboli che pos« sooo favonre la riproduzione del contagio \'aiuoloso io << pregiudiiio delle famigl ie e delle popolazioni, sono di « parere che converrebbe cominciare la riforma con una rivacci11azio1ie generale » . (I) Sap()iamo di certo che la proposta dell;lspettore Sanitario fr;in cese fu adottata io tutta la sua estensione dal lllinislero della Guerra di Francia. i(

11 Direttore Dott. Cav. ARELLA, llted. Div.

Il Vice Direttore respons. Doti. llfANTBl.LJ, Med. di Bat.

Tip. Sob. di An:u no e

COTTÀ,


Nlarzo ,t 8 5 8 ~--;;.... _______t o _____________________ A.i,i\o \'I. __.

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GIORNALE DI IEDICINA HIIJITARE '

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DEL CORPO SANrrARIO DELL'AR~IATA SARDA ' L'associa-zion~ non si riceve c~e per un anno è comincia col i Q di genn. Si pu~blica nel Lnne~ì di.ciascheduna _sett~~ana 11 ~ ·Il prezzod'assoc~azione in Torino·è d_ i L. 10. in Provincia ed all'Estero, franco d1 posta ~.11.S1 pa~a :er.se~estr1anhc1pati

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Somi:.uuo, .:_ iÒ Dolt. .PECCO: Lezioni Orali. delBComni. Prof. :RIJlJ!lll su il can.éro· labbialè.-: 2°.D~tt: MAl'U.YliA: Relazione ed osser-vazioni ·sn la men_ingite,cere~ro-spinale in Cagliari. -: .30 Confe.renze Scitinlffiche ·- 40 Aisposizioui e nomine.

zione su i 4.2 anni fìn ,qui andò soggetta erettismo del circolo carotiqeo-cefalico con frequenti cefalalgie pulsatorie, rombi d'orecchie ed ottusità d'udito, senso di peso negii occhi e simili, e sei' anni appresso .cioè nel .r,1uarantesimollavo anno si manifestò un bitorz'o assai prurign0,$0 e di colore rossigno su la parte destra del labbro superiore, il qual~ graffiato si còpri_va d'una piccola crosta e, questa tolta, la riproduceva ingrossandosi ognora più. ed , pi·ù allargamlo l'aureola r~ssigna coperta dalla. ognora ' ' ' crosta. lo fine contiouando quelle irri tazioni locali si conLEZIONI ORALI vertì in ulcera e talment~ crebbe in-volume che, i_mpaurita dei suoi progressi, l'ammal.ala cercò ricovero nella · J>J!L j,~OFESSOR.E COM!IJENDATOR~ ........ESSA.~DiUJ IUBEIIU trgé_çiate dat Dott. P~cco, fi:led. 4i Reggimento clinica ai '9 di maggio '1803. A mano che la località prendeva rncremeòto l'erettismo · del circoìo caroticleo-cefàDel Cancro la:bbiale . . ·, lico scemò e poi CPsSò ·quasi affatto. Il "tumo~e ~ra. <lei volume d'una 1ne~iocre noce e della durezza in parté d~lle CO.N ·ALCUNI RAPID1 SG'llARDI SU i. MALI CANCEROSI I .. formazioni anatomiche 'scir-rose. ed i11 parte delle forma.,. zioni anatomiche lardacee. e 'l'ulcera che ne occup·ava la ,. OSS~RVA.ZHt°\11 parte pià eminente offriva i' caratteri d~lle cancerose. era sede di dplori lancit1anti. e coàrpreride,va quasi tutta la metà Oss. 6.i. A.nlonio 'Magad~ ·; an~i 68 : muratore : temdestra del labbro superiore.·. Premessa una preparazione peramento· Sa!)gUignO: èostituzioné buona: abito Ctitaneo: dì sette giorni ·là quale consisfotle nel riposo, nella dieta, nelle b_evànde ad~olcenti e n~ll'applicazione di çataplasmi ahusatore ·d'alimenti calorQsi: slafo strggetlo ~-~n~/ sua vita mollitivi su la loca_lita, fu questa ai 16 del detto'fuese passata a due pleuritidi e ad un'~rlritide-cou 'il metodo anlitlògìslico beni;) risana(e l'una e l'al,tra/ (.ìli si svolse nèl cisa con un'incisione composta a V rovesciato, riunili poi sessantesimosettìmo .anno un bitorzo duro il lahbro inì margini n~I, soli lo 1l1odo. Ai1atomizzata la parte recisa, si riscontrò tutta compresa da degeneraz·ione scirro-lar. feriore. Tenuto per un nulla, anzi sempre aizzalo co~ _le •unghie e con· il so!ilo uso d'alirq~nt,i calefacienti, passò dacea, massi.rnamente nel suo tessulQ c·elluloso e muscolare. Con il microscopio si riscontrarono molle c~llule es.so ad ulceré\ di rapido incr~mepio per cui' l'ammal.alo cetcò rico_vero. nella: clinica ai 17 4i gennaio 18o3. Causa cancerose. Cos·1 Jievè fu , la ri~zione traumatica e così pronta la ·gu·arigione che l'operala potè ·partire dalla cli.:. di ~ivi dolori lanè1n:ant1 ·e. forni~a di base scirrosa ppco spes~a, l'ulcera offri:va i veri caratteri delle cancerose, ed nica .ai 27 dello stesso mese (Osservazione scritta dal sig. Dolloril Decaroli). · · occupava. la metà, del labbro nella sua parte mèd1a esten:.. Oss. 66.· Giuseppe R'qm•a·no: anni 5'2: v'eterina.rio : • déndosi al ba·sso insin alla. sua ade.tenia . all'areò alveotemper.amen lo sanguigno-bilioso: c9sti~uz.ione buona: abi'to lare. Non ~ssendovi ·alçuna cd,~pliqazione,, il ;inale fu al-. cutaneo: nella sua gioventù abusat_ore, di liquori spiritosi; cuni giorni appre.sso levalo via in presei;iia rleJla scuola atiitucline cotesta che, séemata più tardi· ma non cesdal!' auton( <U quest' o.~se~.vazione cÒ.n un'incisione com,p·osta a V, riuniti poi i margiui nel .mòdo· consueto. Due sa- . salaJ'i;li ·mantenne perénne un fomite d'irritazione bronchiale, superstite a quattro gravi illfìammaziorii di 'petto lassi ed un metodo di-, cura n~gat_ivò P,lacat?no la troppo: che in vari i tempi ebbe a soffrire: stato su i 37 assiderato, vivace riazione tr'a~matica. Dopo ciò pronta fu la guarivalicando nel cuore dell'inverno una montagna coperta gione .. Il l~,bbro restaurato ·su le prìm~ ftlquanlo l_irato cedi neve e rinvenuto con glì opportuni mezz,i daÌl'assidedeva un giotn? pi~l che non l'altro gu~ndo rammalato razione, superstite ,per~ uò'e.ruzione erpetica al volto che>_ partiva ti.alla· clinii;a ai 5 di febbraio ·1853 ~Osservazione . rie$civa di quando in quando a squame ed aJorfora. Srs,crilla dal sig. Dottore Angelo ·zanetli). Oss. '6Ì:>. ' l'eresa çòr,ana: vedova: contadìna: anni 52: limitò questa il capo .d'un annil al lobulo del naso, dove ·si mantenne fissa per nov~ anni lascìandovi' stimate ·di temperamento sanguigno~nervpso: cosmuzione forte: macile.nta: della p!;lrsqna: · menslruata a 18 annì: passatà a tessut.o 'ilio<lulàrè e. poi disparve. Nel cinquantesimo anno ~ .arilo ai 22: .madre di ~ei ragazzi: gravidanze felici, ma · cioè diciotto mesi prima ilell'ingresso nella clinica e tre ]occhi sem~re scarsi. Dal momento c)ie cessò la me·nslruadalla totale. s.cornparsa dell'erpèle hasale,.fu fatto a'ccorto,

.PARTE PRIMA

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da una viva sensazione di dolore nel labbr9 inferiore ripar_are se l'op~rato di cui la presenza era necessaria della minacci.a çli qualche nuovo male, ed indi a poco vi in seno alla sQa fan1igija, non avesse manifestato .con grasi ·svo'lse un tuheroolello duro, grosso quanto un cece, titudine e so,ddisfazione il deslderio d'uscire dalla. clinica ai 20 cli dicembre del dello anno. Si seppe.di poi che- lo eh~ d~p'.o alcani sJffregamenti dava sa.ngue nerastro. F'll dall'adÌtnalato a~tribuito ·ad · un innesto carbonchioso e stìllicidio della saliva era cessalo a mano che la cicatrice prese solidità ;-ma si ~eppe pure più lardi che l'affezione caulet:iziato ora con l'acido nitrico, ora con il nitrato canee-rosa erà ricomparsa in alti:e ghiandole sottomeotod'argento ed ora con la polçtssa caustica, r.pa sempre io niere e soltorilascellar-i (Osservaz.io·ne scr.Jtta dal già citato vano, anzi con vistoso peggioramento; perciocch.è, lenta· signor Dottore Angelo· Zanetti). ,pente progressivo per 10·spazio dì 1 O mesi, dilatò poi Oss. 67. Baittista Combo: contadino assai manosò: di :talmente i suoi confini che nello spa-zio d'altri sei mesi . anni '78: temperamento bilioso-sanguigno; costittizione ro~ravolse 'tuU'il lal:lbro in una degèr'ìerazione cancérosa. 'cercò egli allora cioè . ii.i ~ 8 d'ottobre t 852 up rifugio busta: formeregol'ari: n~to da pareQti saf!i e. pad're di prole nella c\ìdica· es~endo1'nel seguente st,a'.to: J'abblro rnf~riòre numerosa e prospera: stato nella sua vita passa~a soggetto a tre pleurilidi gri\Vi <lfoè una_SU i 50 aQOi, )a ~etutto intieyo cthnprkwda'_ùlcera ciìrcihomatos~;"' estendentesi fin al 1rliehtcf ed 1nlcun1 poèò anche' sula guaìrcia destra, èonda su i 62 e .ia terza su i 73, ri·sànate tutte bene con un ~nergico metodo, anliflo_gisticq. Quattro mesi prima è coperta 'di carni 'fungose: a'froci dolori lancinanti e prodel suo ingresso nella clini.e~ ·gli stmanifest9 subitanea, gre-sso rapido.della degenerazione cancerosa: indurimento p~r' probabile puntura d'un insetto, una .bollicella di copoco vistoso ma sintomatico di molte. ghiandole sottomenlore nero su la parte media del · labbro · inferiore, dalla toniere e sottomascellari. Si calmò lo stato itritativo loquale, screpolatasi da sè due giorni appresso, stillò uri liccile ·e generale e l'indurimer;to ghiandolare con la dieta! con il riposo, con l'applicazione su la parte dì cajaplasm1 quido nerastro e corrode._nte, rirria.nendov.i' una piccolà · for.maii con rape crude lavate e grattugiate, con l'estratto· cavità che, luttòdì ingr'andendosi ed intetnand'osi nel tès- . suto del labbro con prurito e cociore noiosissimi, fu restìa ·di cìcula 'e di giusquìamo. nero per uso intern<1 e simili, e quindi si òivenné ai ~2 di novembre 1852 all'operaa tùtti i mezzi usati, come butirro, malva, miele e silllìli. Ondechè si risolse.cercare rimedio al suo male riparando _zione chej.loplastica secondo il metodQ di Choparl, avuta nella clinica ai 16 · d' agosto 1"853. Offriva egli su r Òrlo l'avvertenza di prolungare con il taglio nel primo aUo opedel labbro inferiore alquanLQ a destra un tumoretlo canrativo la co.mmessura· labbiale d~stra per la lunghezz~ ceroso del volume d'una noc<iuola, es,1,dceralo nella parte d'otto linee al fine di comprendere quella porzione della coperta· dalla mucosa, duro con prurito .e dolori lanci1oedesima 2h'era degenerata. Furon allacciate tre arterie, nanti e con qualche impedimento nella loquela e nella mafra le qu'ali la mascellare esterna destra. Si levarono cinsticazione, avente margini irregolari, cincischiati e stilque ghiandole indurite. Anatomizzata la parte recisa, si lanti un umore sanioso canceroso. Dopo alcuni giorni di · rinvenne una formaziò:ne anatomica scirro-èancro-midolriposo e d'adatta rego.Ja di vitto, si recise la parte affeLta lare rarnmo'llita ed inlerèssa.nte la pélle, la mucosa, il tescon un'incisione composta a V, riuniti poi i margini· con suto celluloso e il tessuto muscolare il quale era del tutto I~ sutura allorciglia:la. Così esalta e pronta fu la cicatrice scompar~o,. Il microscopio rivelò la presenza d'un'infioità l che 1 O g\orni appresso l'op~rato potè uscii:e.dalla clinica, di oellul~ cancerose. Alla riazione traumatica ch·e fu mite (Oss~rvazi·on.e scrilta dal signor, Nicolao Viale, allievo in principio sottentrò al quarto giorno una bronchilide del scst' anno di corso). .' ' alquanlo. intensa con tosse molesl~, stata soppressa con il Oss. 6tt Gìovanni Ballista Carlier:.ahni 52. Cotest;àrnlalluqariO' sciolto nella mucilagine di gomma arabica. È .,· malato' è quello stess·o che formò l'oggetto dell'avanÙ decosa,molto probabile che la disseca,zione fatta· in girq alla scritta osservazione 59. Si scorge da q_uest' osservazione laringe e .fors.e il contatto dell'aria su la ·ferita abbial)Ò chè era egli ritornato io seno alla sua famiglia do.po che avuta parte a. cotesta bronchitide. Lev<).lO. al ses lo giorn.o l'a pparecchio, si rinvenne riunito ,il m~rgine destro deL_ era stato in pochi giorni guarito còn nn'inci·sione composta a V da can.cro del labbro inferiore. Ma era fatale lembo in tutta la sua estensione, riunito pur il margine che due ,anni dopo il maie si riproducesse più fiero dì sinistro, eeceUµato in corrisponaenza della commessura prima nella stessa sede che già aveva occupalo. Incomin-· Jahbiale 'dov'era-tocco da cancrena per l'esterrsione di. cinciò a manifes'tarsi1un tub~rcole!Lo dur9 e profondo ne~ ' qué lioei in ·altezza e d'altteltante in larghe1,za: alquanto lato destro d~i Jaòbro jnfer.iore con prudo re e con dolori accartoccialo il lembo nel suò margine libero ed aderente lancinanti fino da principio che obbligavano l'ammalato in t~tta la sua estensione alle gengive. Già la ·ijiccola escara era separata, già la risultante b!'eccia era in via di · . a farvi sopra frequenti stropi<;ciature, e ciò conferi a dargli incremento; poi s'ulcerò nel suo apice in prima ; poi riparazione, già lutto era avviato al bene quando- nel del'ulcerazione avente tutti i caratteri d8lle cancerose s' alcimoquinto giorno dall'operazione si risvegliò, per disorlargò sin a comprendere lutt' il labbro, salvo una piccola d,ioi dieietici, un'intensa risipola, estesasi grado a grado lislarella del meèlesimo confinante con la guancia sinistra, al volto, al capi Ili zio ed al collo·, la. quale esigette tre saed · ~ raggiunger il mento·; poi ad ultimo cominciavan ·a lassi ed'~ltri n1ezzi congeneri per essere vinta. Frattanto là cicatrice ebbe 'luogo n-el corso d'un mese e dier,i giorni rendersi IÙmide.e dolorose alcun~ ghiandole s9ltornascelJari. L'ammalato trovan<lo$i quindi in male acque ricorse e l'·~mmala~o si lagnava soltanto, d'un inter~orr,enle leggie-ro slìllicidio di, saliya e di qu~Jche impaccio ne'1l'aprire , nuovamente -alla clinic.a su lo scor,cio del mese di rnarzo 18~3. Per afounì .giorni fu assogge.Uato ad U!l?- dieta conla bocca e I)el masticare, dipendente da una sollile adevenevole ed all'uso di bevande dolcific,ative e dj cata'plarenza ;wvenuta, tra la commessura Jabb.iale destra e la smi rnollitivo-torpenti s~ le ghiandole sottomasceHari )e ge11giva corrispondeote; a cui sarebbesi poluto fac,ilmenle

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preparaiione, ma il male locale progredendo un giorno quali effettivamente cessarono dal dolere e si dislasarono più che oon l'allro, era ferrea legge della necessità l'ap1'fsibilmente. Quindi si levò via alli 8 d'aprile in presenza pigliarsi, se non si voleva abbandonare l'ammalato al suo d.ella scuola tutta la parte contaioioata .e poi si c~lmò la IJ!isero s·tato, ad un qualche partjto, giacèhè,con un'ulterimanente enorme breccia con un lembo autoplaslico for~ riore a~pi?llazione i progressi del male ci avrebbero pre• malo second'il metodo di Roux di San Massimino a spese clusa ogni via d' essergli utile. Celesto partilo consisteva della pelle coprente a destra la base della rua~di?ola e la nella cheiloplastia. Ma la cheìloplastia offrivasi a quell'età parte superiore e lal~rale ·del collo, .M~deral1~s~~a fu la com' un me.zzo d'esito dubbio. Offrivasi ancora d.? esito riazione traumatica: 1L lembo anloplastico aden 10 tulla dubbio se si aveva riguardo alla rigìdezza ed al frizzo delle la sua estensione ed il labbro restauralo rimase r.osì bene arterie ed a quell'esuberante sopra not~la nutrizione del conformalo che di poco si scostava dal naturale. Erano volto; le quali cose tulle ac,oennavano, se noo allro, ad uo già trascorsi quaranta giorni dall'operazione e gi.à l'ope. ipertrofia con litiasi delle arterie, massimamente di alcune rato voJaeva nella sua mente l'idea di rimpatrìare q.uanclo o . il contumace e truculento male si riprodusse nell'estremo di quelle che costituiscono l'apparato carotideo. Non v:era merito nel vaticinare la litiasi, giaochè la carotide destra destro del lembo auloplas~ico verso la sua faccia interna rivolta alla bocca e rapidamente si diffuse alle corrisponoffriva in alcuni puoli una durezza lapidea. 1S'espose all'ammalato come covassero in esso lui segrete faville cadenti geng,ivei al periostio ed al corpo della mandibola paci di prorompere in un grave incendio ; s' espose la con forma di osteosarcoma; in somma le c0se ne andadubbiezza <lel1'esito; s'espose anzi la massima probabilit~ vano con la peggio. In questi termini rimaoeva una sola escita di tale laberinlo ed era questa la resecazione d'una del mal esito dell'o perazione, ed egli cbe P-ra uomo aitante e.d'un buon s~nso n()n v,olgare chies.c se la malattia era parte ùella maqdihola insieme con la reci$ioo e di lullj i tessuti molli nµovamente compresi da11a degenerazione, e , altrimenle sanabile ed, a~uta risposta negativa, rispose che si sobbarcava volenlini all'operazione poicbè, guarl'arte, più per non mancar allc1 sua nobile missione che dando nel futuro era la sola speranza che gli rimanesse per la fiducia che dopo due inutili prove potesse aver in q.uesto nuovo compenso, lo,propose coo animo tluttuante, di sotttarsi atl un so!Trir cosi insoffr.iblle ed incessabile che dava, a suo dire, alla morte che s'avanzava l'immama l'ammalato forse smagato Jal nessun successo della seconda opera~ione. luttochè ~on inconsapevole della sua gìne della felici là. Fu questa eseguila ai •I5 d' o1tobre setrìslissima sorte, non consentì che si rinterzasse- l'alto O·· cond' il metodo di Roux di San Massimino: il lembo forp,~ralivo ed amò meglio rimpatriare per dare, mentre gli malo a spese <lei tessuti mòlli della guancia, mascella e rimaoevà. tempo, sesto al'le cose di sua famiglia da cui collo della. parte deslra ri11scl assai vasto: si dovette alprevedeva non lontana la sua separazione (Osservaziooe lacciar una sola arleria.'Valto op.cralivo fu dall'ammalalo scritta dal signor dottore Paolo ì\fongini). sostenuto con stoica impassibilità. Yentiqualtro ore dopo Oss. 69. Giovanni Curli: anni 77: contadino: temperal'opera·1.ione ebbe luogo una febbre traumatica leggierismento sangùigno: abito ca-rdio-capilale: dotalo di fiua e sima con poca 1rlaziono nell·a parte operala. ~fa. questi buona carnagione nel volto con le gote di colore vermilieti principii e cosl bene promettenti tornaron a nulla, glio e con barba folla, crespa e quasi tutta nera, cose ingiacchè nel secondo, terzo e quarto giorno dall'operazione solite a quell'età: offrente un tale quale grado di rigrdezz1:t le estremità sì freddarono e si accasciarono, il sonno fuggl nelle arterie con polso r.egolare, ma.. lento ed 11n poco dalle sue palpebre e la febbre traumatica, senz' essere frii,zanle: dotato di molla vivacità delle facoltà iolellettuali: smodata, andò crescendo-con aumento della•temperatura stat-0 tra il trentesimo e sessantesimoquinL' anno della sua del capo e con allernaz.ioni d' incerlezza degli alti volonvita tocco da,tre angioilidi pitlllosto intense le quali esitarii , d' apatia e di semislupidilà dell'ammalalo: si tentò di scongiurare co:est:.erellismo del circolo cerebrale ~on getter ad ogni volta die,ci od undici salassi per essere dome. Nell'età di ~5 anni gli si manifestò spontaneo su la lèodenza anopletica mediante una coppella tagliala alla metà del labbro inferiore un bìlorzolelLo del volume d'un nuca con cui si sotlrasser ollo oncie di sangue, con catapiccolo cece, il qt1ale per il contatto di sostanze alquanto plasmi sooap'izzati su le estremità inferiori, con bevande ruvide ed alle volte per il sol atto <Ji masticar~ si screpoghiacciale e con l'aconito. 1'1a molto era lungi che questi lava, sanguinava e poi cicatrizza'9a per iscropoJarsi di mezzi bastasser all'urg.enza del caso, epperciò in onra ai nuovo per effetto delle medesime cagioni. Così camminò medesimi nel quinto giorno insorse, preceduta da lunghi la bisogna fin ai 72 anni in cui si screpolò il medesimo e brividi, pit1 gagliarda la febbre con occhi strabuzzali e più non cicatrizzò, ma si convertì in un' ulcera che, ase.on sempre crescente diroinu,z..ione delle facoltà instintive, synti i caratteri delle cancerose, lentamente progredendo, afl'eUivo ed intell.elluali, e non smise più della S"ua gagliarad onta di mìllanta rimedii stati usali ad instigazìone di dia fin ali' estinzione della vila, avvenuta nel settimo donnicciuole, corrose tull' il labbro e quasi lulli i tessuti giorno dall'operazione. molli del mento e rese più dolorose ma non ancora tumide Necroscopia. eseguita l'fent' ore do110 la morte: iniezione le ghiandole vicine. Si ricoverò egli allora nella clin'ica vislo,Si$sima delle meningi: ipertrofia ed iniezione rimarai 16 d'ottobre ~853. Fu sottoposto in via di preparazione chevole delle arterie meningee medie, specialmente della ad una convenevole regola di villo, al riposo, all'uso lodestra: ammollimento leggiero del cervello, maggiore nei cale di sostanze mollit.ivo-lorpenli ed all'uso interno deltalami Qllici e massimo oei corpi striali in cui si lroval' eslratto d_i cicu~a e di giusquiamo, e ciò von lo scopo di rooo molli minuti sLravasàmenli interstiziali di saogue : calmar alquanto i fierissimi dolori lanéinanti che lo toriniezione anche notevole nella tela e nei plessj coroidei = mentavano: è ali' ammalalo parulo che cotesta cura gli lembo auloplastico aderente in tutta la sua eslensiooo: avesse fallo utiJe. Si sarebbe pilt oltre insistito in questa sangue venoso stravasato sotto la sua base, il quale si dif-


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fondeva in alto verso l'angolo della mascella ed al basso scolare. &i riéonobbe allresì che molte ghiandole. come senella regione c~rvicale laterale e superiore: carotidi iper-· hàcee, cos.ì r.eLromucose eran indura\e, v0luminos~ e gavano con jl taglio un umore biancastro 'fibrinoso (Ossertrofiche, specralmenle I.a destra in cui si ri,nvennero moÌli infazio ne scritta dal signor do~lQ_re Giovanni Torelli). crostamenti 0s·se~ ed alcune,eleva,tezze steatoroolose di cui Oss. 7t. Giuseppe Dota: a,n_ni l>2: brentatore: temperauna collocata nella sua biforcazione, .la qual. era s~avata da ùn' ulcera ·dai ,margini cincischiati con fondo gialmento sanguigno-bilioso: cqstìluiiione erculea: abusatore di liquori, di sostanze calo.ro:ie e sopraltutto di. vino per lastra; ulcera co~esla che pareva ,essP.re di lunga durata: ,c~i gli era famigliare l'ubbriacchezza: tocço, dall'età della cuore ram mollato e di ·colore riolaceo con l'cX+teria coro1 naria ipertrofica ed internamente vèllosa: l' aorta tutta , pu~ertt!, in poi da erpete forforaceo a,i braccj ed alle cojpertrofica, di colore paonazzo e quasi o:vi.rnque spruzzo- 1 s~ie, poco esteso e, quasi' indolente: non $tato d~I rest~ lata d' in crostazioni osseo.-calb re,e di cui alcune dista.esoggetto mai ad alcuna malattia, tullochè sia ,st~tò salas1 salo due volte i_n istato d'ubbria.cchez-za così solenne che. cate e nuo~anti nel sangue-entro conteuutovj: ben iniettaiè ed ·ins.pessate le venecave e le polmonari. 'Sbrizzato, t fu sca.mbiàta per un insulto apopletico. Rilevò costui su'. ·il-fegato si rinvenne molle,, guàsi spappòlato, di colorè '. i 50 anni un leggtero taglio nella parte s'inistra: del labbro pur _ess9 vidlaceo 'ed offrente ·nel suo-lobo:medio ·una con-[ inferiore dal rasoio· d' un barbie.re. Applicandovi sopra tabacco, questa piccola: ferita si co'persè di crosta. la qaalè . creiione calcarea del volume d'una piccola mandorla (Osserva;ione scritta dal signor Drçvelli, allievo del sesto, · sovente ·strappata co~ l"ugna, morsicata con i denti e poj anno di cors~), , . ,. . '· , ~edicata con sostanze irritanti, riesci nel cor;;o di quatOss ..70. G1usep,pe Mohn,an: anni 58: conlé).chno·amllo: 1 tro ,mesi ad un1ulcera ohe costrinse l'ammalalo a ricorrere temperamento sanguigno-bilioso: abito cutaneo pronun- ' alla clinica ai 22 d'ap11ìle ~ 854. Iodurala nella base, aé·ziatissimo: costituzione rqbusta: nato da parenti sani: abu- / comgagnatà da rari ~òlori laricinàti!ì e scompagnata da satore di cibi e-bevande calorosi: stato finp da ragazzo gonfiezza delle ghiaod,ole circostanti, cotest'ulc~r,a occusoggetlo in mode in~ercorrente ad eru2iioni impe~iginose, '\ pava il _ter_zo -~~dfo del l~bbro, inferiore. esteqdendosi al cresciute ancoraco01l.pro·gresso deltempo-, le quali perdu- , bas~o srn rn v,1c!'nanza dell attaccamento dello st.esso Iabrano tuttora; su i 25 anni ad intensissima pleuro-pneumo· ' 1 bro alla man.di boia, era coperta da cai::n1 esuber,anti, rosse ed indolenti, e separava una m(l.teria purulenta di natura nitide vinla con sei salassi e fallora in poi a frequenti, quasi abituali odontalgie, per cui andar,ono S(narrili molti . I non rea. Eran\'i qui i ~aralteri d'ulc.era cimceros,a qi nadenti', a ricorren.ti dolori addominali, senza che abbia ·egli ' ~ura, m.eno maligna c4e avrebbe forse potuto guari,rsi con rnai usato alcun rimedio per vincere come quelle, così me:r.zi incruenti. Ma l'esito di questi essend'incerto e per altra parte desiderando l'ammalato il qual era dotato di (JUesli; su i 55 'anni a febbri intermiUenti ed a scabbia, straordinario coraggio·,. esser,e presto liber_alo con l'opevinte qu:elle con le preparazi0ni chinoidee e questa con razione, fu ·questa eseg,ui,La avanti la scuola nel ~iorno le solforose, ·e poco stante a pustola 11u la pa11te media ventesirooquarlo del dettq' mese. Recisa .con un' incision_e dell'orlo del labbro inferiore, al comparire della ·quale 1 èessarono per sempre le odontalgie. Irritata frattanto composta à 'f la P.arle affetta, ·si fe'Ce la le~atura d una arte~ia e poi si riuniton i margini con la solita sutura atdall' e~poòizione ali' aria , dalle fotemperie , da cibi torc1gli~ta. Non fuvvi riazione di sorta: cinque giorni e bevapde stimolanti e da frequenti stropicciature , appresso si levarono gli aghi tid all'ottavo giorno dall'ola pustola· riesci all'ulcetazione per cui due .anni apperazione il Dola usoì dalla clinica,perfetlamente risan'ato. presso cioè' ai U d' ottobre 18!>3 l' ammalato riparò Con il miç,roscopio si rinvennero cellule epidermoidee in alla clinica opèrativa.. Iodurata nella hase, alcune rare volte aizzata da dolori lancinanti, scompagnala da gongrande numtro (Osservazione scritta dal .sig. Dott. Gi ufiezza délle oircostanli ghiandole, ricoperta da crosta ne; seppe Fortina): · raslra con sotto carni lussur-eggianU, rosse ed indòlenti, l'ulcer.a occupava nella direzione verticale tutla_la parte libera del labbro e nella . trasversale più della mefa del · medesimo lascia:nd' illese due listine idi tessuti molli Sulla ·menìngitè aerebro-spinale d0minata everso le commessure. In mezzo alla resistenza vitale che P.~demic~mente fra le tnlppe ciel presidio offriva l'amroalat~ sarebbesi forse potul~ con u.11 metodo · di Ca9~ia1·f nella primavera dell'anno 1857. appropriato sc.emare la malattia. Ma l'esito sarebbe stato I tardivo ed ancor incerto: l'ammalalo altronde il qual era Relazione ed Oss~•·:11azioni dçlato di non comune coraggio ed incalzato da urgenti affari, chiamava con fatanza d'essere sollecitamente libe(Di P, E. MANAYllA, medico divisionale.) ralo con l'operazione. Ciò stante si praticQ questa quallordici"g1orni dopo il suo ingresso nella clinica. Lèvata (Continuazione) via tutta Ja parte contaroinata con un'incisione èomposla Per qtrello che. spetta alle lesioni cadaverich~, ·tutti gli a V e poi ri·uoiti i margini con la sutura attorcigliata, s'otscrittoti d' analo~ia patologie.a sono- d' accor'do nei!' af1;enne nel e.orso d'otto giomi una solida e compiuta riufermare ohe. !a eerebrile suol pr,odurre come una sorta. di •11ione. liquefazione della sostanza cei'ehrale in quella pé,!.rte ove : Nel taglio della parle recisa si ricoriobhe. un~ degenerazione quasi fibro-plaslica con evidenti tracce dì materia risiedeva il fomite· flogistico,. il rimanente conser,vando all'incirca· la sua naturale consistenza. Siffatto guasto Ifa .scirrosa in cui erano convertiti ll,\lli i tessuli compresi lu·ogo pèr lo più. nella·sostanza grigia, nel corpò strialo, nell'area morbosa: del . labbro, non escluso il tes~uto mu-

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-85 nel talamo dei nervi oUici e nella protuberanza, perchè queste parli ricevono il maggio~ numero di vasi e segoagnatamente i più grossi .fra- quelli,~he pene~rano nel ~-erv·ellò. Se la mor,te anenne nel primo periodo . dell 10fiamntazione, la parte rammqllila è iniettata di sangue e colorala da questo liquiclo più o meno inl~nsamente. Tal-: volta non v'ba chc' un punteggiamento rosso della polpa encefalica, che farebbe cr~dere alla pr.esenia di una più gran copia di capillari sanguigni; tal'i~llra s'osserva la paTl-e dell'organo che fu preda del processo flogistico uniformemente tinta, ma io co1or più c~rico nella sostanza ·· corticale che .nella midollare. ' . Apaplcss,i~. Bai fin qui dello ne pare sufficientemente messa io evidenza la linea di separazioneesistenle fra la cerebri te e l'affezione di cui ci stiamo occupando.; faremo perciò passag,gio 'a considerare se si s}iano più punti di conlalto fra questa el'apopleEsia. E giacchè l'emorragia encefalica fu divisa da moderni nosologi in meningea e cerebrale, esamineremo partitamente i sintomi co~tilulivi di ciasoeduna. Apoplessia ~1e1iirigea. J;,'apop1essia meningea s'annunzia per mezzo d'assopimento, d'intorpidimento, di cefalalgìa e di vertigini. Se l' invasione si opera lentamenlo, vi può esser dolore o senso dì p.eso a tulla la te.sta, tendenza al sopore ed· al 'coma, ovverq agi.tazione e delirio: i sensi diventano ottusi , le membra sono fiacche e rattrappite, quindi il coma si fa più profoòdo, la paralisi del senso e del mò~o ùivien.e generale e l'ammalato muore: quando la·malallia arriva subitane.amenle, gli .accidenti or menzioll~ti possono giungere ad on lrallo ali' apice di loro intensità. Nei cadaveri si nola spandimento sanguigno nella gran cav.ità dèll'aracnoide, il quale può essere circoscr;uo,ma per Io più. è diffuso, s'estend.e ad ambedue gli emisferi, e ii fa d'ordinario alla superficie convessa dell'encefalo. La qna.ntità del liq.uido stravasato varia dai iO grammi ad •un chilogramma. Il sangue. è fluido, se la morte avvenne in poco tempo ; è coagulato quando l' infermo resisteUe alcuni giorni. Le circonvoluzioni cerebrali sono appianale in ragion dirella della compressione sofferta: talora si '.trova un infossa!Ilenlo di parecchi centimetri in c.orri.spondenza del puuLo donde parli va lo sgorgo emorragico. Paragonando aLtenlamenle l'aspetto di quest' affezione -co) morbo cbe qui dominava, ciascuno s'accorgerà di leggi eri deUa pMa rassomigliànza oh' :e,siste fra loro. ~poplessiacerebrale.Nè durerassi più gt;,iWe fatica a scop'('ire che non havvi maggior analogia fra .quello e l'apoplessia cerebrale. Ditfalli quesl' emorragia, sia lieve o fulminante, ·occasiona la perdita totale de\ sensi; e.se l'uomo che ne vien -colpilo si trovava in piedi lo stende a terra quasi massa inerte: sube11tranoquindi l'emiplegia, l'impedimento e l'impossibilità della loquela, la paralisi di. mezza la lingua, la deviazione dell'apice .di quesl' organo verso il lato emiplegico, I' abbassamento della commessura delle labbra verso il lato medesimo, la costante immobilità delle pu:Pille ed un notevole grado d' islupid.iroeoto della faccia, {llouchoux) la quale può esser pallida, verdaslra, giallognola; livida, oppure rossa, violacea e turgida. Non va\ la pena di rammenla.rne i caratleri a.natomici, i quali consistendo in uno spandimento di sangue nell'emisfero cerebrale opposto al lato percosso da paralisi in

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mezzo alla sostanza cerebrale ram1nollita o distrutta, noa. hanno che fare coi dissesti osservali in coloro che qui morirono durante la suddesc.rilta epidemica i ntluenza. Per11ioiosa. Veniamo ,adesso a far il parallelo tra la.. felibre perniciosa e la flogosi sulla qu-ale versa q uesto nostro lavoro; poicbè non neghiamo ricisamente che oon s'incontri nel modo d'essere sì dell' una che del\' altra di. queste tlue tl)alatlie una cerl' ari-a di famiglia, se così q'è concesso di esprimerci, capace d'indurre in errore il pratico, che·o pe_r prevenzione o Pllr qualsiasi altro m olivo non faccia caso dello più m_inule circostanze. .La prontezza e la crudeltà del mçil~, ma più di tulto i brividi che spesso lo pr~cedevano e quelle remittenze che accennammo manifestarsi talora nel corso del morbo. fecero sospettare che vi fosse sollo un qi,id di period-ico, e non mancò ,e dentro e fuori di ques~o ,spcdale chì parlasse di perniciosa delii:ante, ca~otica, convulsiva, tetanica ecc. ed invocasse in appoggio l' autorità di .Mercati, cli Pitcaru, di Torli, d' Alibèrli. di Pu.ecinolti. !\fa se quel .sospetto po.teva a tutta prima esser accollo come probabile, appariva infondato al secondo od al terzo giorno; quando la durala della maggior parte dei sintomi, particolarmente della febbre, del delirio. dell'iscuria e della costipazione , appalesaya110 chiaramente agirsi di ftogosi persistente e primitiva e non d'omopatia concomitante una febbre d' accesso. Un altro argomento contro siffatta opinione s' aveva nella qualità del sangue, che, all'opposto di quanto scorgesi nella perniciosa, era molto più pla$lico che non -soglia essere allo stato normale, e ricoperto costantemente d'una crosta cotennosa straordinariamente alta e resistente. (A) A questi s'aggiungeva un criterio, del quale n~n sapevano negare il peso ed il valere nemmeno coloro che. propugnavano l' idea di una perniciosa; quel criterio si era l'assoluta inefficacia, sè non la nocuità, della corteccia peruviana e de' suoi preparali. Ned era ,più favorevole ai perniciosisli l'esame necroscopico. Imperciocchè nessun autore ha mai osservato pus fra i due fogli dell'aracnoide in quelli ch'erano slali strozzali da febbri perniciose d.i qualsivoglia forma ; mentre ne.Ila malattia che qui dominava la presenza della suppurazione fra la meningi era la lesione preponderante, E lo stesso PuccinolU, citalo da taluno come autorità inappellabile e di natura da ridurre al silenzio i sostenitori della· non, inlerroillcnza d,e.lla malattia, serve anzi a con~ validare il parere di questi, poichè l'esimio patologo fio rentino scrisse in tulle lettere, cbe nel caso della Giuditta Toschi, morta in seguito a perniciosa frenetica, nolò l'infiammazione dell'aracnoide, non già la suppurazione della medesima. · Circa ai quattro casi di perniciosa tetanica da lui osservali, confessa l'illuslre aalore, che mancò in ognuno di l,)Ssi la cefalalgia eri il de.Jirio, e che nelle meningi della Scarponi e della Rosa Valeolini soltòposte all'aùtopsia non ebhca,rinvenire la benchè menoma traccia di pus (1). D'allroode come conciliare l'irrompere di siffat,Le perniciose colla µiancanza assolu1a di febbri intermittenti or-

• (1) V. 1 capitoli XVll e xvm delle opere di PaccinoUi, vo.l.l'' pag. I 05. Ed.iziooc di Milano.


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altro febbre, sécondo l'osservazione di Cullen: le facoltà dinarie ?.... Come spiegar l'illlm~nìtà dì cui godevano i intellettuali :,;ono quasi sempre intalle, la voce è sovente borghesi, mentre i mi!'itari erano così micidìalmente presi oscura 1 impedì ta, la paròfa confusa ed inintellip;ibile: ecf. di mir.a 'l Qual cagione addurre per giustificar la predilein qualche caso gravissimo vi si aggiunge l'idrofobia. _ ziòne che il male esternava pei neo-soldati tutti nativi dell'i~ola e ,perciò meno suscettivi d~ risentire l'azione L'anatomia patologica con-statò per lo più l'assenza di d'un principio morboso a cui sono avvezzi fin dalla nalésioni organiche negli individui morti in seguilo a tetano, scita'>.... (1 ). . Talvolta rivelò qn po' ùi stasi venosa, un po' di rossore . Queste considerai-ioni fecèro aUontanare l'idea della çegli involucri dell'asse cerebro-spinale, ma senza modip~rniciosa, nello stesso modo che il dia?no~~ico di~erenficaiione di consistenza, e senza secrezione anlifisiologica. zfale ionanzi,ricordato avea fatto sbandire l idea d, cereL'infiammazione del mi11ollo s-pinale, e delle membrane· brite e d'apoplessia. Ci rimane ora a mettere fuor di che lo ,rivestono, primitiva o secondaria che fosse, venné causa anche il tetano, onde poter legittimamenteeo·nchiupure dai moderni osservata in soggetti già tetanici, e-d in dere, .e tenere qual fatto incontestabile, cne il morbo che , conse~1;1enza il' tetano fu creduto effetto dellà flogosi raavea preso quivi a menare strage fra le truppe era prochidea, o roeningo-rachidea, a dispellò delle prove ben, priamente la meningite cerebro-spinale epi~emi~a. . più numerose della mancanza di tali disordini in color0, . Tetano. Potrehhesi per avventura tralasc1_ar d1 descriche siffatta malattia avea tratti a morte. vere il tetano ; ehè probabilmente non evvi fra i medici Da quest/l desèrizione, che ricaviamo da uno de' più chì non abbia p're'.senli i fenomeni coi q'llali esso .si 'monosografi del giorno, si può agev:olmente desuaccreditati stra; e non sappia perciò scernerlo 'da tuHe le altre !nf~rmere con quanta chiaroveggenza la meningi_te cerebromità; ma avendo prodptto in con[!:onto della men,rng1te messa a rifascio col tetano. Che se fra Je, spinale sia stata cerebro-spinale la sìntomatolqgia di queH'a1tre mala,llle due a. f ft~zioni scuopresi qualche parentela, sono però la con cui per motivo d'un c'oral grado d-'affi.nità venne d~ maggior parte delle loro rispettive espressioni tanto diqualcheduno scambiato, stimiamo pr~w dell' o~eta di fa~e stanti l'una dalFaltta che rec· a maraviglia come §iavi stato, sul tetano quello che per la cerebr1te e per 1apopless1a chi abbia potuto commettere uno sba,glio di diagnosi. Ri, non ci rìncrebbe-di fare , gidezza, dolori delle nìemhr~, respirazione breve. difficile Il,·tetano adunque si m.anìfes.la dapprima colla ri~idezza ' ansiosa; fenomeni d"asfissia, polso q~asi seq1pre norm.ale, de' muscoli cervicali, a cui succedonp rari e brevi moviecco in riepilogo il teta-no: rigide~za limitata ai muscoli menti convulsivi che aumentano gradata~_ente d'intensità estensori del collo e del dorso, febbre spi egala, :CefaÌalgia e di durata e finiscono col divenir permanenti. Queste penosissima acçompagnata Ja delirio, ecco i conlras~egili scosse convulsive, limitale in pnncjpio a certe parti, s'edella meningite cerebro-spinàle. Che se a questi dati si stendono fra poco a molte altre, e possopo giungere peruniscono i l'.isul.ta,li necroscopici, la distinzione d'un morbo sino ad invadere tutti i-muscoli volonlarii. Quando il. tedall'a!lro, già t~nto agevole _d·urante la vita, sarà tanto tano è universale, i movimenti sono tutti sospesi, e J~ evidente che si richiederebbe un'incoippreosibile aberrariaidezza è tale che si potrebbe. sollevare il corpo 'tutto zioq. e dei sensi, ed anzi la privazione di quello che àl dird'tin pezi'o, pre,ndendo il malato per i piedi o per la tedi Karr, abb!lnchè sia chiaipalp senso coinuoe, è il .più sta. In tale stato di spasmo i :muscoli resistono ad ogni raro ·di Lutti, p~r ostinarsi a sostenete d'aver avuto a cotnsforzo, e sono presi da dolori, talvolta leggieri, spesso baltere un tetano in, presen1a 'delle alterazioni cadaveriche strazianti , oppure da crall_lpi mole~lissimi. I _patimenti pro,prie di quell'altra affezione. sono ora continui e senz'alcùna remissione, ora, ed è-il caso '.il.più orµinaFio, si osserva qgni due o tre minuti una. Ciò posto, sta la conclu~ione poc'anzi epunciata; essere cioè la meningìle cerebro-spinale quélla che ·s!lrpegHeve remittenza nei dolori e nella rigidezza, i musc0Ii giava· nelle caserme df questa città, insidiando la vita però non ,l,i rilassano mai completamente. Que' stess,i. dode' miseri soldati, e pjii, particolarmette di .giovani colori e.quelle contrazioni, senza causa d~terminante, si rinscritti. novano, e l'infermo presenta la faccia paHida, talora ancb'e iniettata, ora immoli gli occhi, ora spàsmodicall}ente Cola] malattia, che trovasi sòltanto descritta dai meagitali, la fronte solcata da proforrde rughe, il naso tirato dici del presente ..secolo 1 fu ignorata affatto dagli antìèhi,. in alto e )e .gote altratre verso gli"orecchi. In certi casi si a.quanto pare, tolto forse Prosper,o Alpino, il quale, seba perdila involontaria d'orina, di feci, e di sperma nelcondo Grisolle, ne avr'ebbe avuto contezza. Non vuolsi l'uomo; in altri si nolanò stitichezza e disuria in vinciperò inferirne dal silenzio su di essa tenuto dai nostri , .bili . ,pi:~decess'ori èhe la ri1eningite cer.ebro~spinale non sia. · Il polso generalmente è piccolo, frequente, spesso _iresistila prima del 1815, epoca in cui il génovese Sassi regolare. La respirazione è difficjJe, accelerata, intei;:rolta _stendeva Ja narrazione dell'epidemia da lui veduta, e del, e talfiata sospesa, ed ha compagni sintomi d'ansietà ed ~ 832, quando quell'esiziale flagello fece la sua J>rima ap· anche 1l'asfissia; la temperatura del corpo è più <:1lta, e la parizione ip ,mezzo alle squadre francesi. ·pelle si cuopt;e di sudor freddo e viscjdo, non si .ha per Non deve però muovere stupore, il senti.e .eh~ gli anLiébi non ci allbianQ tramandato alcun cenno relativo alla flogosi dell'aracnoidea cerébro-spinaJ.e, imperciocchè pri(t) Che l'l!bitodine smor< Li la sensibilità, an.c he rigo;rdo al : ma di Bichat non· vi fu e.bi separasse l'infiammaiion·~ ·de• miasma Cebbrigeno, pare. dim.os\ralo, e risolta fa ispecial guisa gli involucri da quella del cervel\o e .del midollo, e chi sa -dalle onerv11zioni di Laocisi, di Linde. di Maillol. · quante meningiti cerebro-spinali riceveUeFo dal pratico,


-87zioni sanguigne, senza poter fmpedireJa morle che sopraggiunse i I trentesimo giorno (f}. tani! ( ~ ). . n _ I.guasti 'tro:vati nel cà-da-vere, specialmente l'opacaFilippo Pinel, a c.ui non erano 1g?ote le. ~coperte e mento -e l'inspessime11to dell'aracnoide nei ventricoli , .at. h d_. :M rgagni d'Haller di-Sand1f,1rt e del sunCfO$Copw e . I o '. , fi fil ' fi o torno_ alla protuberanza aneli are , al midolto allungato nominato Bichat, e che colla .sua nosog~a.ia L 0 " 0 ca P · ed al midollo spinale; il pus raccollo in gran quantità fra neva _a capo delle infiammazi~ni. dell~ sierose quella della suddetta membrana e la pia madre, il versamento di l'aracnoide' sla tuttavia pentoso d. accord~re a questa siero nei ventricoli del cervello, e la ,suppurazione di ,cui . la Aa\la cerebrite il titolo d1•fren':\s1a: l<1,F1to era • - d I t· scompagna u rigurgitava il quarto ventricolo, sana apparendo del r~slo a sen 1er . . ag1.I USI. mv . alsi . e temeva d1 scostarsi I1gto . . . . . d ·1 la sostanza cerebrale, fecero sufficientemente palese di battuto, ancorcbè riconoscesse assurdi i pnm1' e 1 sequale natura si fo~sse il male. di quella donna che si,mulò~ondo troppo slatto ed angusto. . . . una febbre intermittente, poi una remittente. , quindi vale a dire C.1 conferma nell'opinione or ora espressa, . . rr t· Il una perniciosa, e terminò con la morte, a malgrado dello che -casi di meningite <:erebro-spinale s~a?s1 0~1er 1 a e specifico che pr.opinato con u,na certa insisteoza cagionò -osservazioni dei nostri scientifici antenati; 1q~ah avranno Ùn'enteriie e fece che si aggravassero tutti gli altri accimisconosciuta la natura e la sede del mal~, .11 .veder co~ denti morbosi. me Moraaani Gnersant. Denis. An.dral, Ohv1eri ed altri Non ~appiamo fino a qual segno le r~gioni da noi ad:abbianot:>q~a;i sempre trovata nei cadaveri la meningite dotte per dimostrare la verita di quel[a. nostra prima pro_ spinale congiunta a quella del cervello (2). • p.osizione s)ano andate a genio a' nostri. lettori: ad ogni Checchè ne sia, non s'ha indizio ne1la letteratura memodq però, abbiauo quelle o no trasfusa in essi la perdica che Ja flogosi in disc9rso siasi epidemicamente · suasione che·noi abbiamo a tale riguardo, pensiamo bene mostrata, nè fra le popolazioni, nè fra le armat~ (3), a~~ di considerare quel ,tema siccome esautilo e di scendere teriormente all'epoche- teslè citate, ed ~ fuor d1 dub~10 senz'altro alla successiva proposizione. che ai medici militari di Francia, e segnatamente al chiaEziologia. - Avre_mo vini,:>, a quanto ne sembra, !a rissimo · professor-e Tourdes· -di Strasburgo, sono dovute nostra causa se riusciremo a far conoscere ch'e 'le cagioni le più precise ed accurate nozioni che g;I dì d'oggi si po~ordinarie dell'aracuoidite, o mancayano nei casi .da noi seggano. intorno a cotal affeziòoe (4). studiati, o_~on potevano dar s·ufficiente spiega,zione dell\fa se mancano esempi di ep,idemie di meningite cel'i~tensità e dell'esclusività del male. · rebro-spinale -anteriori a quelle poco fa ricor~ate, non più ov\•ie fra le cause ra,vvisate dagli a11tori si'cdifettano del pari i casi isolati di siffatta malalt1a. come acconcie a· determinare la flogosi d~lle meningi, Nel Dizionario comp)endialo delle Scienze- ipediche alsono, oltre le ferite e le contusioni che agisconp diretta:.. l'ai:.tioolo a Aracnoidite i.ntermitlente » si legge la storia - mente iul cranio e sulla cofonna verlebr.ale, l'insolazione, d'una donna ricoverata all'Hòtel-Dieu-di Parigi nella sel~ flemmasià acuta o cronica. :del oervello e del .midollo .zione del signor Recamiei', presso la quale notar,(rnsicon ife. spinai~, le passioni' trìsli,, l<.> spavento, la risip.ola facciale, nomen, di flogosi· della sierosa C'erebro-rachidea, altere più particolarmente quella del cuojo capelluto o della •nan li còme gli accessi d' u~a febbre .t~rzana. ~o~esta parte posterio,re del tronco , la guarigione della tigna coi donna fo soccorsa colla chrna somm1ms:t~ta r1petutaripercussi:Vi, la soppressione d'uno sco_!o abituale, mass.imel\le ed a dosi genèrpse nonchè con ~arecchie deple.- . me se queste abbia luogo ,dagli orecchi, l'abu_s~ del caffè, iell'oppio, d_egli alcoolici, i dolori violenti,di qualsiasi natura, i miasmi che producono il tifo, là febbre gi,alla e la peste (Roche), la gastro-ent'èrite, 'la flogosi .d'un'altra (1) Bichat al pari di Morgagni, d'Halfer, di S.andifort è d'alsierosa, la soppressione della traspirazione, -pef es·sersi tri vide l'aracnoide sì cerebrale ,eh-~ rachidea i~d uriia, ,,.idolla espòsti all'aria fredda quand'il ca'I}O ed il troneo erano. .a c.arlilagine, ossificata persino, senza che la porzione- del cer•in suaòrè ecc. 'vello o del midollo spinale corrispondente à siffatta lesione · ' Or bene se in _taluno degli ammalali che avemmo in -porg.osse il più leggìe(o indizio d'alterazione flòg istfoa. cura si poteva incolpare alcun~ . delle cause sovraccen(2) Calmeil dice che qùesto fatto si vel'ifica di<;iotto ·volte nate, nessuna ai quel.le avea certamente il diritto di essu venti. sere considerata qttal movente delle tante meningiti che (3) V-'ha cbi pretende che Larrey -parii nello sao memorie menava·no stragi fra i soldati di quel presidio. . d'una con&imile malattia, che avrebbe infieritp nefl',arinata di I medici francesi superjor-mente ricordati, persuasi essi Egitto, di cui l'illustre chirurgo faceva parte: noi però non ab· pure che le càuse comuni non bastavano a r.ehder rabiamo trovato l'au_ torità d'un taol'µoroo invocata da alc1mo dé· gione delle epidemie d'aracnoidite cerebro-spinale che gli stqriografi dèlle epidemie a cui andò soggetto in questi 1!1da venticinque anni mossero guerra àlle guarnigioni di timi tempi 11esercito francese: e !liccome per altra parte non Tours,,di Vers.a,glia,.d'Avignone, di Melz, di Naotes, di .abbiamo mai vedoto le suallegate memorie., così non accor.Strasbur-go ecc., ne acèusarono l'aria, il ·clima, l'alimentadiamo a quell'asserzione che il vàlwe d'una _sempJice diceria . t.ione, e l' ~cquartieramenlo. (4) Nel febbraio del 185~, essendo io c'>l reggim~nto Savoia ·,cavalleria, di cui facev.a parte, di, stanza a Pine.rolo, vi occor( () Or son cp~attr~. anni 1_>nhblì~ai ~ut Giornale <ii ~Ie~icioa ,che l~ osservava la denomiilaiiòne di frenitidi

O

di te-

Le

·Sero nove casi •di febbri accompagna~e d; sintoµii cerebrali, ch'io credetti a prima vista sinocbe cefaliche, ma che dalla loro ferocia e dallo lesioni rinyenute nei quattro, che con sommo mio-rammarico ebbi la disgrazia ,di non poter salvare, ricoMbhi · per vere ar.acnoiditi cerebrÒ-spinali.

militare una mia osservazioni, t'11ta11va ad una Nearal~1a del. ple~so lombare, ricQr~ente. ogni s~ra ad 1 ora .fis~a, co~tro l_a quale si porsero invano da doe o tre grammi d1 valeria~ato di chft1ioa, e che cedette quasi. islanlào~a;mente all'apphca1.io11e locale del cloroformio,. CoJal o~o ralgia er ii la co_ns,el!u?nza.. d'una meningite spinale, occ;monata >dalla r-etroc-ess.10.!le duna. r isipola.

>


- 88 mano auméutando· a segno che verso la fine dello stesso mes·e, · di uovembre i segni statici e raziònali' chiaramente appalèsa~ vano l'esiste!lza d' un;str-avaso sieroso nella cavità del perit_9neo. .l\icorse allòra ai diurètièi co°' pocllis.simo v~utaggio. - Addi 16 Bel~:donc dellt, Coufercòze scientifi~hc, dicell)bre poi, 91lre alla •comparsa d'abbondante diarrea che .p erdurò 'per ben sect~ ~iorni', osservossi un~ sensi\)jle d~minuiiont' · ( MESB 01 FEùBRAlO f.• TORl'I.A.T.t.) nella tumidezza ed elasticità dell'adddrn11, che poi di i;iùovo ~i, :NÌZZA. - il Medico Divisionale,·si.gnor C(\v. Tèsta, apre,l'A,maqifes\ò, più imp'onep.te e 'minacciosa alleso il SO!f]Ji\lO allì,evo· d,onaoza continuando nell'esposizione dello norme regolamenlÌrnento dolio forze d~ll'ammalato. In questa bisogna J'}ropiÌlò, prima li temperamenti, gli autidiai·rojci, le polyeri'èlel ·oowel',. tatie, non accennatè uellc preced.enli tornate, a coi de!>bòno attenersi ·gli tlffiziali militari ~i sanità per compiere con esatil mi!gistero ·a i bismuto, ecc., per rin.venire di noov.o a:j tonici tezza iÙoro servizio. e diuretici; i quàli ultimi farmaci,ammit?isti,a attoahi~eote. . ·: · · • . 1 Prende.odo quindi il medesimo oocàsi.ooe della presenza nello Dati questi pochi cenni, il Dottore ~uthod riliepe ctiè l'àscilei in d'jscorso, ~iuttostochè id_iopaJica, sià sintQmatiea, di9énd~nte. $pedale di tre inscritti stativi inviati in oss~rvazione, uno per còfqsi, H secondo 'per ·ep_ilessia ed il terzo . per tigna, riassume cioè da ostacolo indotto daWipertrofia della, mi'lza e de-Ile glai}-· in bfeve j caratteri o)lbieltiYi è soggettiyi, che v;.1tgon a cliiar.ire. dole. 'mesentel'iche sai .cir_colo sanguigi;io addortjfoàle: · · ·. . . , H Presidente ammette·p.ur: egli, che questo s_ii\ .il.caso d'una··= Ja diagnÒst di <iÒsifatte informità, e sottopone quindi -all'esa~e dell'Adunanza l'inscritto affetto dalla prima delle enuo.ciate ma1 raccolta sierosa secoodarià, essendo ·~çbe le asciti idiopatiche sono mollo ràre, mentre tnvece. le .prime comurJer.ne~Ìe· S!)~O lattie ibvilando la m~desill}a a .pronunciarsi, se trattisi.di cofosi · · 'realO:ente esistente, ovvero simùlata. La maggioranzi;l dei lllern~ origiòa~e da qualche profondaJesioÌie delle vi-s.cere adtlo.miòali,. I e sp~éialmente da,l\a ·cirrosi (je,l fegato, 'ecc. - Chiede :inoltre llri' dell' Aduna:oza conchiode che l'inscritto visitato, se non }>oò d\rsi assolutamente $,imulatore, è certamente. esag'eratòre · goal pronostico possa farsi in questa, n;ia!atiia, ·ed il Dottore :Uudell'allegala cofosi.: la. minoranza crede inve.oe DOJI essern sof~. thod IQ dichiara.infausto, non tanto.per.la P,at.ògeni~,dellìauuale fìcientemente maturato,cosiffatto giudizio' e dove.rsi . percjò te- . stravaso sierosQ, qoànto per l'estremo esaurimento vitale Ìò éa~ nere ancor~ l'inscritto i'n osser:vi3ziqne per ulteriori disamine~ l'ers·a l'ammalato, effetto manifesto .della note.voi~ fofloenza J5rov'e, 11 ·paÌ;ere dèlla minoranza a cui.si unisce il E'l'e-sidenté è . . e~ercilata dai miasmf paludosi sul 'sistema ne~voso e· ~a questo "' accoJto dall'inlier'a A'.dunania: · . · ·.' sull'apparato nutriente. · . . ·· , . • • Faite per oltimo a.leone 6ssel'YazioÒi sul modo da fenersi nel·Riml\ndata, :~t~~té l'Qf~. ta~da~_ad,_altra ~ornai~ la visita degli . compilar le istorie di mall\!lie, ~l Pr~s-i dente chiudda seduta al!ri doe inscr1tll, il Pres1depte d1ch1ara SCJol!a I Adunanza. l'\OVARÀ. - La sedata ha·Principio con la lettura 3el pro- · ' alle_,ore ~~e pom~ridiaoe. .. . ·, . . eess~ verbale dell'antecedente' Tornata, il quale è approvato io · ' ogm. saa parte. . . . . Il sia. Medico d1 reggimento, Dott. Bothod, ff. d1 Presidente, Tinven"endo so i moti'vi che impedirono la r,iunione dèi 15 di genòaio (1), fra i quali comprende la malattia sotTerla 'in qoel . Norme con le qiiali debbono essere compilati {, certifi'te.mpo dall'egregio ?!Jèdioo Divi~ionale sig. Cav. Cèrale, e la pre- . cati. medì'éi lUO'flredo delle proposte per Rassigne ,enia dei Medici del presidio alla visita,delle rec1ote del pro,prio llpggime'110, espo~e all1~dunaoza· alcune nOl'rìle regolamentadi }limando. ' . t ie rigùard!> al servizio d'elle dqè·seziooi. (Circolàre n. 1 del MinisterQ del{,a Goer:ra, D~v.'. Recl1ttamento,. Propone per ultimo la vo.tazione per là carica di Segretario io da!a 5 Gennaio 185~. ) . . Cassiere del Gabinetto di lettura, resasi -vacante per la trasloii Sig. Go.mandanti Génera-li ·le Div. °Jlil: cazione del Dottore Bellone ali' 11 ° fanteria, la quale ad unanimità viene conferila al Medie.o di Battaglione, Dolt. Tardivo. ti Perchè questo Mlnislero possa con più maturo, consiglìo e maggior cognizione di ca~sa .p rocedere nelle de. (1) Efsendo'si per ina.99,erten,a ommo di pubblicare nei n~~ , .. terrbiaazioni delle rassegne di rimando. occorre .che nei ,neri antecedenti il/processo verbale della Conferen:a def 1° dt certific'ati dei quali _gius~a·il prescritto dal § 1:Ì 63 der:Re_qennàio, tenutasi nello Spedale di Novara, compiamo ora a . golamento sul Uecluta:m·e nto.'8ebbor,io essere éorre<lafo le· questo nostro debito inserendolo in calce alla presente nota. relative proposte, .sia chiaramente spec/fièatq da che tem,·. LA REDAZIONE. po l' ~odividuo è ammalato, . quanto tempo approssimati- ( 1·o'rnala del t 0 di _gennaio); Letto e.d -approvato il provamepte è rimasto in cura ne' "arii 's pèdali, e quali mez-. cesso verbale dell'antecedente tornata, il presidé11te invita il zi d~ cura fu~ono adoperati, se già i1.1ror,io ammessi a . Dolt. Bììtbòd a voler · dar.alcuµi schiari'menti sol caso d'ascite, che s'·osserva nella sezione di medicin3, é di accennàre in pari qualche slabiliro.e nlo balneario, e se ·già abbiano ricevute temP,o se delta raccolta sla idiopatica, o piu.Hosto attribujbile ad licenze di convalescenza . . ' . ' impe~1mento nella circolazione addominale peT io gorgo di qaal. A tale scopo-V. E. sarà compi·acenteinvitare gli uffi- . c'be viscera' di qacsta ca vita: · ciali tutti di sanità tàlito addetti ai corpr, che agli speciali 11,Dotlore Balhod, esposto jo b11eve come si tratti d'un indi'\'iJluo già affetto da febbri pt>riodjclie colle nell'e Eand_e, _di S. ·dipendenti d°' questa Divisione·a strettamente ,unifotmirsi . :Maurizio, do 11a·n1e il campo .d~istruziooe nell'autunno del 1856, alla presei:ite 'clisposizione.ogniqualvolta loro occorrer4 di per i::oi dov!'tte ripararé in, varii·osped~li sì civili che mìlitari, . rHasci!l'r certificati dguardo ad uomini a. proporsi per . la ,.Je <inali pl'ob.abilmente , ei;ao ·complicate con qrgosi di qualche rassegna ·di rimando. -viscera importante, se deve giudicarsi dal metòdo di cura da lui . ullimament{'< sostenuio nello spedale d'Ivrea, diée che al suo · ·ingresso in questo slàbilimento (addì 5 novembre.scorso) presentan manifesti sintomi di Icçicchessia in seguito a diutur,ni e , ·, , ripetuti accessi febbrili, ed esarnina(Ò attentamente notavasi S. M. e.on decreto d(}i 3 del volgente ·niese si degnò uno stato di geòerale abbattimento ed emaciazione con faccia nominare a Cava:Jiere dell'Ordine dei SS. M. e L: il signor pallid~, scarna, pJù o meno tumida, pellesecèa, di coloc giallo· Cj1•i stofo'l~o Gras-si; direttore del labòrafotio centrale-·· .t;nolo, anoressia, set~, ecc.i esplorato_p.oi l1ad~ome lo<;cavasj alcbill)ico,-fa~mac'eutico mìlitare., , ·. ,qua,:ito tumido, non che aumentato il natàrale volume della. Direttore Dolt. Ca. v . ARELLA, :l\led. Dìy·. 11 Il-Vice Dirett~re respons. bott . 1\f~NTELLl, Med. di Bat. milz·a ed i'ngor~at~-le ghiandole mesenteriche. .:... Q~esto stato . \ ~ì cose, tutlbccbè {:Ombattµto c_oi tonici, co·gli !¼mari ed in ultimo «:oi, pre'parati marziali, ~en Jongi aar migliorare, andò di man in I Tip. ·s ob:·di CoTTA. e t::omp.

PARTE SECONDA

PARTE ;TERZA

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BlJLLETTINO UFFJZIALE'

I· ========= e:::::::===== =;;===========

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2! Harzo 18 58

ANNO VI.

N. t 2.

GIORNALE DI HEDICINA MILITARE DEL CORPO SANITARIO DELL'ARIIA'fA. SARDA ~ L'associazionce non :ii riceve ~he ~e~ un anno e comin~ia col ~udi ~eno. Si pn~blica oel Lnn?_d i di clascheJuna _sell~°;lan~ ~ 11 prezzo d'associa1.iooe in Torto o e d1 L.10. Io Provrnc1a ed ali Estero, franco d1 posta L.11.S1 paga per semes,lnanhc1pah

1° Doll. PECCO: Lezioni Orali del,èomm. Prof, RlJIBBl so il cancro labbiale. - i 0 Oott. llA!U YBA: Relazione ed osservazioni s11 la mcuingite cerebro-spinale in Caiz-liari. - 3° BibliograOa. - 4° Annunzio necrologico.

SOIIHdlJO -

PARTE PIUMA LEZIONI ORALI l>EL PROiìESS0RE COMilENDATORE .I.LESSUDBO B.IBEBJI

tracciate dal Dott. PBcco, Med , di Reggimento

Del Can()r~ labbiale -CON ALCUNI :UAPIDI SGUARDI SU I MA.LI CANCEROSJ

OSSEB"A.ZIOlff

Oss. 1'ì. Giacomo Pontet: anni 55: contadino: temperamento misto san·guigno - bilioso - linfatico: costituzione forte: nato da parenti sani: stato in età d' anni 5, in seguilo a caduta in un'acqua, soggetto ad otorrea dal!' orecchio siQistro che guarì da sè su i 20 anni, supersUte un poco di sordaggine. T0·sto dopo cassala l'otorrea, fu colpilo da geogiv:itide ali' origine della quale hanno poluto avere qualche parte le fatich.e soverchie del suo mesliere e quel suo bagn·arsi sovente le estreJnilà inferiori negli esercizii della pesca a cui aUendova1 con p,:edilezione. Cotesta geogìvitide durò ricorrente fio ai io anni, fu causa che molli denti siano caduti e poi svanì da sè, e molli dei suoi frequenti risalti erano cosi dolorosi che lo c.ostrìngevanò, lui di natura ripugnante a1 salasso, a .far;;i salassare per ollenere calma. in principio del mese dì Marzo -t 855?, cinguantesimoquart' anno del1a sua vita, si formò spontaneo nella spessezza del labbro inferiore on bitorzo il quale svani con l' uso d' alcune erbe suggerite dall' empirismo. Venti gìQroi appresso il labbro s' infiammò, iodurò e riesci ad uo' nlcera malignante la quale, attizzala ancora dal!' im:ongrua applicazione di mezzi irrìtanLi, crebbe u dismisura e l'obbligò ricorrer alla Clìnica operativa su i ig tli Novembre ·1853. Da. lungo tempo im- . medicala, l' uJcera era orrida a vedersi: quà scavi ulcerati pieui di fetentissiroo icore, là ammassi fono-osi stillanti con facììità sangue: dove brani di pelle se~cancre:posi e pendenti: 11 lutto ìmmasttiociato cou i peli della barba e CC'o reliquie d' alimenti. Non comprendeva solamente lult'il labbro estendendosi insioo sollo il rneoto

àal lato destro, ma oltrepassava di quattro linee anche le commessure labbiali. Le gengive corrispondenti ai quattro denti incisivi della mascella inferiore erano tum1dP etl ulcerale. L'ampio impiagamento pareva il prodollo degeneralo d'una formazione anatomica scirro•cancerosa inidoHare. Illese ereno le ghiandole viciue e non coesislevano ancora indizi i di cachessia cancerosa. Ridotto ad uo dolore disperato, rammalalo pregava a mani giunte che gli si praticass·e unaqualdrn operazione.quale avesse poi ad esserne l'esito. Ondcchè, per 110n cobceder al male tempo d'ulleriorruente diffondersi, si Leone essere, non c.he indispensabile, indifferibile-il gettarsi subito :lita chélloplastia la quate fu elTetti'vàrnente pralicata ai 3 de1 mese di dicembre cibè- cinque giwni dopo · l'accettazione, secondo il metodo di Boux di San Massimino, gìacchè, per }'P,slensione del mctle insino sollo il mento, pÒco favorevole presentavasi il melotlo di Cboparl. Dopo levata con opportl!ni tagli Lulla la parte c~.ntaminala il menlò otfriv·asi letteralmente quasi lulLo al~o scoperto : di più la ferita grondante sangue estendevasi dalla parle destra i.'lsinc sotto il ment1>: e siccome s'erano dovuti recidere brani d'ambo le gote contermini alle oomrnessur~ labbiali, risultava che quella ferila, aumenlala ancora da!la contra1.ione dei muscoli, addolorasse, per la sua ampiezza, la vista: la realtà è qui scemata anzichè rifiorita da cotesta es,pressione. La base del lembo autoplastioo che si formò era continua con i tessuti della gola sinistra, con la pelle coprente il lato sini:.tro della mandibola e con quella della parte alta della regione laleralé sinistra del collo, mentre il suo apice era limitalo dal margi11e anteriore della forita cun cui i tessuti contaminati erano stati recisi dalla parte destra e la quale si prolungava fino sotto il menlo. Per questa pircoslanza non essendosi potulo prolungare quell'apice infi.no su il piano verticale della commessura Iabbiate destra, accadde ch'èsso sia sla.to alquanto breve ed insufficiente al bisogno. Di fallo, una volta dissecato, non poteva esso 1·aggiunger il margine posteriore ùella ferita del lato destro, rimaueodo fra qiteslo e quello l'i1)tervallo d'ollo line.e avantaggiate. F'u quindi uopo prolungare la dissecazione della hase del lembo fio io vi<;inanza dell'angolo della mascella e mollo io giÌl per la.xe~ione alla della pa.rle sinistra del collo e distaccare anche un cotal poco il margine destro della breccia dalle sqe aderenze alla mandib·o)a. Dopo questa dissecazione ausili-are, aggiuntovi un taglio integuroentale semilunare su la guancia destra, potè e:sere condotto a co!l'lbaciaroeolo co111 jl laLo destro della ferita e èòn esso fermame.nte riunito mediante cinque punti di sutura attorcigliala dal rocolo io su e di due punti di sulura inlercisa dàl mento


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in giù; rafforzale coteste suture con l islerelle conglutina1853, nomprendeva tull' il lahb:o inferiore. -una par.te tive. Prima délla ri.unione si dovellero però allacciare due della guanoia <leslra contermi na alla co mmessura labarteri e. Se dopo la ~ì fat ta operazi one sostenuta con ine'lliale e s'estendeva fi o alla parte inferiore del menlo . A . narrabi.le cosLa1w,a'1·ammalalo fosse gravissimamente conmano che l'u lcei:a s'allargava, svan1 l'er~1zione erpetica turbato, n,ir1 è a, èloroandare. Leggìerissima fu la ;riazione diffusa alle riman.enti parli de!' volto rid ucendosi ad. altraumàlica. Frima del ~esto giorno si tolsero tutti j pùnli cuùe squame e cro~te prosciugate Pd inr rti che q11a e là. di su'tur.a-1ntercisa ed i due punti inferiori di sutura al-· sì scorgevar,o. DenGhè le ,ghiandole delle ,•icinanze 110n toroigl.iata :·Ne.ll'otla'V o giorn<l si tolsero ì ·due punti'supefos:;ero ~umide, lra,nne ·due ~ olìocàte sollo !a parte destra riori della iiUlura allorciglia.la e si vide che l'rstr.eru o 1 del rrien lo le quali non ,e rano però maggiori d'una piccola apice del lembo combaciante· alia comm essura labbiale ! avellana. mo.bili e con i caratteri-delle ~impalicbe, coesi<:l'estra era pairsato a fusion e, parte purulenta e parte / steva però da due mesi un poc_o d'ansia nel respiro. co ri cancerosa, rimanendovi_ una breccia dirella da!,l'alto al · ri corrente leggiera tos, e secca che infondeva il sospetto 1 basso, ]a.-quafo pi,teva capire l'ultinfa falang e del dito I Che mali semi CQVél SSJ' r.O nelJ'apparal() ghiandolare er}indice. l\fa cort'l' uso di listerelle congluti11ative spinge!) ti lropet.torale, comechè il) ulo fosse a questo rigua.rdo il l'uno. contro ,l'attro i margini della brecc}a rim.ase qu~sta, j linguaggio dell'auscultazione e de,lla percussione. Finalcon 11 soccorso anche delle ricr,escenl1 carm, quasi del mente a rimhrunìr. il triste quadro erano da alcuni mesì, tutto polmala , essendo slala ridolla ad, una piccola inci- j per ginni.a di mali. comparsi indizii di pellagra.che.la già · ·surà, e ciò senza sc,olo della saliva e senz'alc::un inconv~misera ,ammalata, rese miserrima. Se in tale,slato di cose nienle nel parlare, nel Qere e nel prender alimenti. L'opesi' prevedeva l'inutililà d'ogni cura incrnenla, si preverato iÌ quale seppe L_rovare salute ne.I disper<!,re salute, deva altresì che poco pochissimo .e ra.vi a sperare da un si dilungò cl.alla clinica . ai 2.8 di dicembre çioè un mese alto operativo per se stesso 1;nolto zaroso. Si fece ogni dopo che v'aveva fallo il $uo>ingres~o esler.nando con sèncosa presente alla !]1alarrivala ammalata. Ma e!Ìa che era tite parole tali sentimenti di gratitudine èhe,saranno semin sommo grado an_imosa e già COJ').1presa dal tedi@ -d'una pre, per gli allievi i quaJi li raccolsero di presenza, , un vita cotanto per più ,versi misera e che da indi in poi polente argomento per pospor ad ogni altra gloria quella P,revedeva ridolla ad un continuo aITanno St?nza conforto, pura santificala dalle lagr1me di gioia dell'umanità constava per dire ad una lunga morle, ci supplicò d'operarla fortata (Osservazione scrilta dal signor Dottore Giovanni poichè il solo piccolo barlume di s·a11,ezza che le rim aBattista Dolca). · neva consisteva in un alto .operativo e soggiunse· che, Oss. 73. Maria SLella: anni 60: temperamento sangui-,. quando pur a'lesse dovuto soc·combei:e nel tempo dell'ogoo: costituzione robusta: mac.ilenta della persona,: ·abito perazione, avrebbe benedella la mano che' s'accingeva a Jlebo-cpalico pronun~ialissirno; vislos.a evoluzione delsoccorrerla. In conseguenza il soccorso ed il sollievo dell'apparato venoso soUo<;utaneo: carattere fermo , risÒluto, l'umanità essendo l'ultimo termine .dell'arte ci risolvem~o intraprendente: stal9- dall'età di 5 anni fin ai 50 aff~lla a romper ogni indugio e fu·essa sotloposla all'openzionli d~ err,cte alla ga-rnba òestra, più esteso nelle stagioni inseeondo il metodo di Chopart in presenza della scuola ~ì vernali e pii! cir_coscritlo nell.e eslive. Le comparve su i 1 Odifebbraio cioè pochi giorni dopo il suo ingresso'nella 45 anni, la wenstruaiione la quale fu sempre regolare ed clinica. Una volla formato il lembo il quale si te,rminava abbondante, tullochè ·occorresse due volte ad ogni mese. dal lato sinistro alquanto solfo il piano del suo lato dePassala su i 17 apni a marito, ·ebbe dieci parli tutti felici; , stro, dove. fu a bella posta pròluogato perchè colmasse se. non che dai ,18 anni in· cui parto'rì la prima volta sin · 1 la breccia· c'he risultò maggiore per la ·recisione della a.i a.O andò sog~etla' ad odontalgie. quasi continue per cui comme~sura de;,tra, si levaro.no, tuttochè siropati'che, rima::;e priva dì, lutti i denti. Conforiron a questa -precoce I due poco 's0pra citate ghiapdole!.le aventi' sedé superG~ cad11ta dei denti Je frequenti caule~izzazioni con l'acido j ciale sollo la parte des_tra del rpenlo e sporgenti dalla niJrico a cui ricorrèva ella nel tempo delle gravidanze ferita, e s'al lacciarono due arterie. L'alto operativ-o fil per calmare tali odontalgie in quel lèmpo sempre più spedi'to e soste11uto COI) raro coràggio dall'ammalala . .No, violenti. La menstruazìone cessò senz'aìouna ·1urbazi,one tevole ma non soverchia fu la perdita di sangue .. Nel su i ,tO·an~i e con essa cessarono le odontalgiP.. ~u i 50 giorno d~Jl'operazione vi fu un'intensa riazione angi·o-car, l'invetera.ta affezione erpetica dell~ gamba destra dìsparve diaca la quale _svanì da s·è nel giorno consecutivo e fu spontane,a lasciandovi ·a permanenza i:ugosa la pelle, e ftt su])ito sostituita da un senso di n1assima proslrazio,ne sostituita da una consimile affezione nella .pelle del naso, generale con polso minuto, cel'ere e flacido. L'operatq. si di dov,e,si diffuse a tutt'il yolto, compre.si i labbri. In sJilar:riva con' incredibile •prontezza e si trovava in calqueste co_ndizionì cli cose l'ammalala che era povern. ma, ma nella Ca\ma .spaV,efllOSa della natura ab~atlUta I male nutrita, male vestila, male alloggiata e sempre espoche non ha più forza di comba.ttere. Era cì'ò evidente a ·sta all'umidità' ed alle vicissitudini a,tmosfer.iche, ma:nglò chi consideraya gli orarii cangiamenV deJ:!l uo male. Fi~o un giorno peperoni,, per cui irritati i margini dei labbri, dal primo giorno dell'operazioo~ si ma11ifeslò un poco di speéiQlmente n.ella loro parte rossa, apparve 'indi a p.oco tumidez1,a 'nella region e giugulare.profonda destra, dolosu l'inferiore unii, vescichetta che, lacer:ata con le unghie, rosa soltanto per la ,pressi on~ dirella e nei movimenti di poi sucèessivamente con le medesime irritata e poi piii semirotazion!:l del Ci;!po. :Ad.onta d'ogni maniera di mezzi ~ tardi as!:laì inviperita .dalla cauterizzazione co11 'il éauterio revelle_oti stati adoperali .per r,iaverla ùalla della prostraattuale stata praticata da un empirico , d'el?ienerò in,uh\11zione di forze, andò qu~sta crescèndo ad occhi veggenti .cera cancerosa: associata a fieri dolori lancjnanli che, e la spe,nse in prihcipio d'el quinto giorno dall'operazione, quando riparò 'alla•clinica su i primi giorni di febbraio Necropsia. Legg\era iniezione d' alcune vene della pia

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madre, segnatamente verso la base del cervello: iniezione minuta ma poco notevole nel centro ovai~ del Vìe~ssens: ~ssifi-ca~iÒne delle due carotidi interne più della destra cbe,non della sinis~ra, la quale principiando dal luogo dove si parte l' arteria cerebrale anteriore si prolungava ·fin ali'uscita del canale carotideo: conserva~ione e1l ade- . renza del lembo autop~astico di c~i la superficie · inter_na eFa C0!1)presa da !avono. suppurat1~0: nel lalo destro in- · filtrazione di pus lunghesso la guaina çel!ulosa della carotide interna.sin all'attaccamento superiore dei muscoli che mov:ono dall' apofisi sliloide: diffusione flogistica ai muscoli pterigoidei esterno ed interno,al ventre posteriore del diga,strico ed agfi ~liloioidèi e· stiloglòssi, i quali, erano rammòlliti, quasi ridotti_in sostanza polposa: ÌÌ sem1i1ento del nervo _pueumogastrico dest,o compreS'o tra il suo ganglio e la sede dove s' anostomiZz'a con il nervo ipoglosso, offriva uri' ini~zionè finissima tome nel neurilerri-ma, cosi nella polpa 1Jervos,a,iniczione che non isvai,ì nè lavando , nè raschiando il tessuto affello:. il siero del pe-· ricardio' più abbondànte del naturale: striscia calcarea poc? estesa nella bas~ della valvola miLrale: numerosissimi tubercoli miliari 11ei lobi meélial')o ed inferiore del polmone destro, altrpnde crepitante: qua$i tulle le ghian1 dole bronchiali. comprese da degene.razione tuber.colosa e contene nti alcune sola so.stanza polposa facile a schiacciarsi con i diti' ed altre, insieme con questa sostanza ·polp_osa, anche picc_ole concr,èzioni ossi formi: fra queste ghiandole erano soprattut'to notevoli ~na assai v_oluminosa sµ il piano della divisione della trachea, quattro verso la ra~ dice del polmone destro e tre verso 1.a radice del sinistro: tracce di ·flogosi recente in vicinanza deJ hiatus di Winslow cioè nello spazi o che sèpara il duodeno ·dal eolio della Yescjc3: biliare co!l'·aderenza trà questi due organi: la, vescica-biliare diste1>a da bile '.verdastra e contenente sei calcoli a faccette e voluminosi: il tessuto del · fegato in ogni v_erso minuzzalo, lae.:irabile.con-una leggi era 'prèss-i~ne: la.sostanza dèlla milza ridotta in una poltiglia di colore Lurchiniceio e diffluente: due lombrici nello stomaco il qual altrònde offriv.a nel suo fondo e ~ell'estremjtà pi. lorica un'iniezione capìllare ·d' origine evidentemente· antica:~numerosìssime piccole piàslre giallastre, u~ totale poco elevate e molli, nella faccia interna dcli' ,aorta dalla sua origine fin alla sua divisione in ili;cl1e, specialmente nel suo areo: scarsa quantità <li sangue nel ~slema irri.gatorio rosso (Osse_rva~ìo~e. scriUa dal Signor Antonio Dardel, .giovin,e Dottore molto infervorato a,llo studio}. Oss. 74,. Giuseppe Cere:o: annd'i2: Lemperamento sangulgno con predorninfo venoso: abito cutaneo:costituzione atletica:_ nato da parenli sani: stato sempre sano, trannè che su 1 25 anni andò soggetto ad una violenta sinoca che ricbie.se undrci salassi: s,tato ai ,19 di febhraio ,1855 aecelLa,to nella Clinica Operativa per ulcèra canceros~ del margin e dell~ parte sinistra del labbr.o supe_riore. La malallia principiò ·I 4. n1esi primà p.er un_liitorzo indolente ed ' esulcerantesi due mesi ~p:presso . L'ulc.erazione si coperse tosto di .crosta ch'il paziente strappava con le unghie: accadde ciò molte volte è nel tempo slessol' ulcera cancer osa crebbe d•i più in più iri superficie ed in profondità gemeodo dalla sua sµperficie sangue con icore: di guisa che nel tempo dell'ingresso nella Cliniea occupava essa tutta la metà sinistra del labbro- superiore estendendosi

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fino conl:ro alla pinoa nasale dello,stesso lato. Non ess~ndovi alcuna complicazione la parte ammalat11 fu ai t,i. del detto mese recisa con un'incisione composta a A rovesciato. S'allacciarono dopo l'operazione due. arterie e poi, dopo ave.re dissecato per un breve lr<1,llo il margine sinistro rivolto alla go la, si ·trasser a bo·mbaciamento i margini e vi· si màntennero con _la sutura attorcigliata. Nulla fa Ia riazionei pochissima la difformità ed ai sette del mese di marzo del drManno l'oper~t~-abbandonò la Clinica perfettamente risanato (Osserva1.Jone scritta dal Signor Gio. Sebastiano Aragni 1 allievo del 6° anno). Oss. ,75. DomenicoDeagostino: anni 32: zoccolaio: tem~ peramento sanguigno: costituzione buona:· abito cutaneo: nato da parenti sani: padre di due ragazv.i 'pur eglirtn· sani: stato soggello su i 20 ann i ad epistassi ricorrente di qua-;· ranta in cinquanta giorni; su i 22 a febhre intermittente che dopo un anno fu Jebelbla con le prep.ara7,iorJi chinoidet'; su i 23 a 'ply11Ì'itide stata' v.inJa con mezzi a~tillogistici; su: i 30 a scabbia vinta in tre n;iesi con rimedii solforosi, superstite nel la regione popÌìtea <l~slra un' ei:u. zione erpetica molto pruriginosa. Al cessare spontaneo di questà un anno appresso, si· manifesto n.el margine libero del labbro inferioré un bilorzoJo riescito poco stante ,ad ul_cerazione la quale· fu più volle per cause eventuali materialment,e irritata .ora dal pugno' d' un ragazzo, . ora . dal corno d' u,~ bue ed ora dal.I.o· scalla,re d'un vimine. Tant'è: lo stato dell'àmmalato ai 24 d'i _gennaio :·1354 in cui ricorse alla Clinjca era il s.eg.uente: su la parte media del margine'libéro del lab,br~ inferiore eravì un'ulcera della larghezza d'un ceniimetro e 1X1ezzo circa, irregolare nella sua superficie, stillante poco pus quasi inodoro. offrente margini duri, rovèsciali in fuori ed una base poco spessa e, poco dura: l'ammalalo però si lagnava .a quando a quando di d>Jlori lancinanti nella,medesima. Sano era il sistema l~nfalico ghiandolare circostante e buono lo sta.lo generale senz'alcuna traccia di diatesi e molto menn .di caches'Sia éaoèerosa.,Le cose essendo ìn questi te_rmini ed ,ofl'rend'il male i pretti caralleri delle form_e .cancerose epiteliali, ~i vaticinò favorevo l,e I' esito dell'operazione e s'aveva ragione èli sperare che dop0 Ja guarigione il male , n0n si sarehbe ,r.iprod·otto. Ai 3 del mese di febbraio del detto anno la parte ammalata.fu recis.a con un' incisione composta a;v, La riazione traumatica fu leggiera ed ai ,i 4 di febbrai o escì dalla Clinica perfettamen.te .risanat'o (Osservazione sérilla dal ,Signor Secondo J3igjia ,· studente del _sest'anno). , · Oss. 76. Giuseppe Quaglia: contadino: anni'36: temperamento sa-nguigno-biliòso: statura alla: costituzione buona: abito cutaiieo; sog'gello su i ~ 8 anni a scabbia stata vi11ta <.:on le pr,eparazioni solforoseì superstiti ,alcune· pustole su la faccia interna della coscia ed Uf:\a noiosa prurigine cutanea; su i 2o anni a.d angio-artritide stata viola Con 5 s'alassi; S,U i 29 anni a grave- brooehio polmonilide stata bene superata con •15 sal11ssi; su i 33 a terrj- ' bile,odontalgia che rielìcì all.a caduta, <l'alcuni <lenti molari della màscella inferiore. Finalmente nel trenlesimoquint' an1~~ gli, appqrvé -su '.ii lab,hro inferiore una vescichetta pruriginosa ch!l, screpolata con j denti e con le unghie, s'ulcerò coprenaosi di crosta , slata più volte ri.pr9dolta ed altrettaple levata· oon. Je unphie e. con i denti? ed in,fin~ riescì ad un' ulcera di caltiva indole , associata I

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traumalìca e cosi proola la g,uarigioi:ie che ai ~ 3 d.el, ci· a ,dolori lancinanti . La parte corHà.minata fu allo·ra recisa da u,n buon pratico della provincia, ma un mese ·e mezzo talo mese d' apTile l'operalo poté rimpatriare perfetta-· appresso fa ffezLone Cqncerosa essendosi riprodotta più mente risanalo . Nella p.arle levata via si' scopersero con il mieroscopio cellette epileliali in grandissimp numero min.acc.io$a di prima,· 1·ammala,to cercò ricovero nella clinica operativ:a s~ il prinripio del mes,e di giugno 1854, _ed alcune cellule t:ancerose in istato di rudimento (@sservazione scrjt(a dal signor doll9re Alli ana, ora medico :. L'ukera occupava allora le dµe terzi parli del labbr_o in• feriore estendendosi più a sinistra _che non a destra, Qf- ' di,~attaglione. ) frjva duri j marg'ini e· la base, separava un umo-r icoroso , Oss. 78 Francesco J3adino: con Ladino: anni 66: t~mpefetido, p.iultosLo abbondante, si prolungav&. fin in vicinanramenlo, sanguigno-bilioso: costituzion e assai robusta: za del menl0, co mpr:endeva la cute e la mucosa )abbiate e stato nel)a. sua lunga dimora in- loghillerra . soggetto ad iterate e reiterale febbri infiammatorie che richiesero seipnon era assòcia'la a leiione .del..sisLema linfallco-ghiandopr:e sottrazioni saguigo·e e, reduce in patria; al cholera nel loso delle parli circondanti. Ai 1O. di Giugnp sj levò via in presenza della scuoi<!, la parte .lesa con un' incisionei suo quarairtesimbsesl'an110. lii età d'anni 6 1 gli comparve composta a V. La sup.erslile ferita rimase cosi slabbrala senza nota causa urfa piccola escrescenza verso il lato destro della porzione libera del labbro inferiore, che per che i suoi margini n?n poleron essere ridotti a cpmbaciamen'to e -fissali con la· suturà attorcigliata fuorchè distacconsiglio d' un empirico. reci,deva egli di quindici 'in quin~;rndoli la,rgameute dàllà, lor /lderenta alla mandibola e ,dici giorni con il rasoio. ln tale modo irritato, il malepre~e ognura mag.gior esteosiorH>,, così che, vedenè!'o l'ammalato ciò malgrado, essend' ancora rimasi tesi, si creé.lelte opc.he non v'era più 1·iparo al suo incremento si rivolse. portuno, per~all entarli e per evj~are gl'iì1coòvenienli della corre,;a il decimo giorno di settemb,re 1856, alla Clinica soverchia tensione, di pralie;i.re due incisioni semilunari operativa. li male erasi,?,llora talménte allargato da occu~ la.Cerali . N~lla parie recisa s'osserv'ò .U!l grandissimo nupare quasi le due terze partì del labbro inferiore, massi- • • mero di cellule-cance,rose. Del reslo la riazione lraumapca mamenle a si~islr~ dove r·aggiungeva quasi' la commesfu li e.ve e così pronta la ,guarigione che l'operato polè sura prolungandosi anch~ per un buo:r Lrallo su la mucondursi alla sua casa su lo scorcio del dello ·mese di giugno (Osservazi.qne s.crilta dal signo~ Guglielmo Fas~ cosa labbiale e gengivale ed estendendosi io bas$O sino alla parte inferiore della s'ir1fisi del mento. L'ulcera era sini, allievo del 6° anno). d'a~petto lurido, scavata con i margini i1Jdurali e con la Oss. 7.7. Costanzo Bruna: contadino: anni 16: temperabase piuttosto estesa, separava una grande copia di pus mento sanguigno: costituzione robusta: dispr~zzaiore di icoroso e fetido ed era di volta in volta sede ùi d·olori lanogni leg,ge igienica: abn.satore di vino : stato dall' età di dnanti. Ai 4 4 del dello tnese fu lèvala :via in presenza di,t 9 anni sin ai 4_.i soggetto in ogni primavera a tens10ne nfolli dottori ed all.ievi la parte cancerosa e.on due incipletorica, superata sempre con una, due o tre sottrazioni sioni di cui una obblìqua al lalo'4estr.o e l'altra guasi retta di sangue: offrente da un anno e mezzo una grande e:voal lato sinistro, unite i.o basso al lato sinistrp della parte ]ùzione dell'addomine per orgasmo ciell'àppàrato ven.oso i~feriore della sinfisi del mento. Si tentò quindi d·avvienlrqstante ; per il che la solita tensione pletorica vasaJe fu nel suo q.ua_ranlesimoquint'anno più tenace ed 'addo- ci,nar i lembi ma lanlo n' era 16 scostamento, ~he per ridurli a corrilraciamenlò si d,ovette prol,ungare la disse.é amandò sette salassi per essere vinta. Nel quaranlesimozione in basso fin alla regione soprajoidea ed ai lati; massest' anno· della sua vita cioè nel' principio del mese di simament~ al destro, quasi fin all'angolo posteriore della gennaio 4°854 gli comparve, in seguito ad una lieve calmandi'bola. Si mantennero poi riuniti con seUe punti di terilun. del margine libero del i'abbro infer,iore, un'ulcera sutura atlorcigJ.iala ; rafforzata da listerelle emplastiche. ohe, itrilata-,da!le d1,1n ghie e _daid,debnti, dedll'amd 10 ~lalo, _dal- , . Olio giorni apprèsso la ferita er·a unita per riunio.ne iml'azione dell ana, a1 contatto i evan e·e a11ment1 camediata nella sua parte inferiore e non ne!l!l ·parte supelorosi e forse fomentala dalla cupa ìrritazioqe addomi· ri~re, doy.e i margini erano stati lacera.ti dalla sutura per · nale, indorò assumendo la forma di cono. con la base riun piccolo trallo. La supers'tile liev~ soluzione di contivolta itHuori . Essendosi poco stante r~sa pru~iginosa e nuità cioalrizzò in venti giorni, ava[lzando un appena vilarga l'ammalato, dopp fatto inuLile. ricorso all'empirismo, sibil~ avvallarne olo nell'orlo labbi al e. L'operalo uscì dalla si ricoverò nella. olioica ai 30 di marzo 185i. Al suo inClinica ai 9 ~'ottobre 1806. Con il microscopio si misero gresso la,forma dell'ulcerà era, ovale, della larghezza di in evidenza nella p~rte recisa cellule- cancerose piuttosei linee circa, offriva margirii duri ed 1;rna base strella slo numerose (Osservazione scritta dal Signor Gius~ppe e pur essa dura, separava una scarsà quantità di pu; non fetido ed e.r:a sede di rari dolori .lan'Cinanti. Qu.indi of-.. Odisio, neo-dottore dì r,ecenle premiatò pei: fa sua assiduità e pei suoi progressi nèll'intrapresa carriera), fren<l'essa caratteri dellè affezioni caocero'se meno mali Oss. 79. Il contadino' Giuseppe Bosio .di Sa1tiglian.o ,: gnanti, v'era spera:nza che èon alcuni sanguisilgii all'ano. armi 66 : temperamento linfatico-sanguigno: costituziQne con un;i. buona regola di vitto, coii cataplasmi torpenti buona: abito cutaneo-capitale: st<lto sino dalla sua priina J ocali. còn bagni gen~rali e còn 'i revellenli cutanei, si età affello da broncocele còn ingrossamento di quattro sarebbe venuto .a capo di vincerla senza mezzi cruenti. ghi-aqdole linfatiche ~el collo, perduranti tuttora: volumi- , Ma !'.ammalalo il quale voleva p,resto rimpatriar,e 'desinose e riesèile quali alt'.induramento cartilagineo e quali derando e chiedendo una pronta operazione e quesla esall'osseo: costréttp a· vivere fra lo stento e la fatica ea seod'alt.ronde il mez;r;o più. spedito e più sicurq di gva:riesposto a continuate vicissitudini aln.H>sf~ri'Cl1e: bersagione fu, -previo un sMguisugio all'ano; eseguila al 4° del g)ialo· sù i 30 anni da febbre irithermillente che, negletta, mese d'aprile c·on un'incisione composta a V, riuniti poi i margini nel solilo modo. Leggìe'risslma fu la r-i.azione -~ durò un anno, poi c.essò con la e ioa; su ì 4-Q anni da 1

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-93risipola al volto la quale, ripetutasi nove volte ~el corso di venli anni, esigette sempre ora quallro, ora cinque ed una volta rnsino otto salassi per essere doma, e su i 6i. da febbre terzana stata pure vinta con la c~ina. in quindiéi giorni. Su i 60 anni gli comparve un b1l?rzoletlo su 'l'ala sinistra del naso, il guate s'esulcerò. con 11 lem.po coprendosi di squame e nel corso di sei anni invase tuUa quell'ala, eccettuata una piccola listarella nella sua parle inferiore cioè llel contoruo della corrispondente narice. Su i U anni gli comparve pur un induraroento superficiale nel labbro inferiore che i1el corso di due anni l'in-, Vi\Se in lolla la sua altezza. larghezza e spessezza, prolungandosi anche un colai poco su il mento: il h1hhro rimase esuberante e coperto di squame ed offrivasi, alla sfaldatura di queste, super!ìcialmenle callerilo. In tale stato fu egli ricoverato nella clinica ai ·1 O di novembre ~ 8!>6. Fu l'aromala.Lò 'sottoposto per il corso d'un mese all'uso delle pillole del Plummer e poi, coperla l'ulcera del naso con la polvere del Rousselol , s'otlenne in un . mese la sua quasi totale guarigione. Ridotte le cose in questi termini ai 2 di gennaio ,1 857 si levò via tuLLo il labbro inferiore insieme con una buona parte dei tessuti molli del mento e poi si colmò la breccia con un lembo cheiloplastjco formato secotHlo, il metodo di Roux di ·San l\fassimino modificalo ed aveòle la base a destra e l'apice a sinistra: quest'apice fu formato parte con i ,tessuli coprenti la parte più .bassa del mento e 'parte con quelli della regione sottomentoniera. e si prolungava fin alla parte bassa della ferita ohe era nel piano della commessura labbiale sinistra. Si doveLlero nell'atto operativo allacciare dieci arteriuzzC' e ricorrer a1l'applicazione del ghiaccio per ristagnar il sangue che, a guisa di gemitivo. sgorgava da varie parti della ferita. La riazione lraumatica la quale :sorse an~i intensa che no, fu superata con tre salassi. Del reslo s'ollenne in meno di 20 ~iorni una compiuta cicatrice con la conservazione dell'jnliero lembo cheiloplaslico, di guisa che l'operato, del tutto risanalo, fu in grado di rimpatriare ai 2 di febbraio ùell'anzi·de~to anno. Nella parte recisa si videro con il microscopio cellule epiteliali e non cancerose (Osservazfone scritta dal signor Ca.rio Civalleri , studaote del 6~ anno. di corsoj(j ).

(I) Erano qaeste osservaziç,oi i11 corso di stampa quando fu ricoverato ed operalo nella clinica il c:òotadino Antonio Ramondelti, di temperamento sanguigno, di r obusta costituzione, già soldato nel tempo dell' Impero francese,, di coi la fattispecie è meritevole cli menzione sia pe.r l'analogia che ha con la par ora descritta e sia anc<>ra perchè è on' alleriore prova della resistenza che i lembi cbeiloRlasLici formati second' il mel(ldo di S11n Massimino oppongon alra cancrena an ch ' io età mollo avanzata. Era costui io ètà di '74anni e non era stato ammalato mai a malgradodellaluogaprij:\ionia sostenuta in Siberia.Nel mese di Gonnaio 185'1 gli manifeslòspontuea su la meta destra del labbro inferiore oua pastoia la quale, negletta, riescì ad an'olcerache costrinse l'ammalato a cercar ricovero nella clinica ai 20 di Gennaio t 858. La malalia offriva tutti i caratteri degli epteliomi ed intere,sava quasi tutto il labbro inferiore, rimanendone soltanto illesa ana piccola lista, al più larga due linee, so il coolìne della commessura sinistra. Addì 1 dì Febbraio 1858si levò via avanti la scuola la parte affetta e poi si colmò la risottnnte breccia con un lembo cheiloplaslico formalo secona 1il metodo di Roux di S.Massimino, la base del q oaie era rivolta al destro lato del .mento e l'apice allasioistra. Falla l'allacciatura d'ooa sola arte~

_·oss 80. Luigi Giuliano: coocia\ore: d'anni ò7: temperamento biiioso-sangaigno: costituzione buona : nalo da. parenti sàni: non stal,o nel corso della sua vila passat,i bersagliato da alcun'altra malattia fuorchè da una febbre terzana sa_ i 23 anni e su i u. anni da una pleuro-pneumoniUde stata compiulameule r;lebellala con il metodo antiflogistico. Su i oO anni gli si svolse leotamenle nella spessezza del labbro inferiore verso il suo margine roseo e dal lato sinistro un tuhercoletto il quale si rese sem pre pii, superficiale e pruriginoso, ~i che in fine non era più coperto fuorchè da una pellicel}a rossigna la quale, sia. che si sfaldasse spontaneamente o fosse slrappata dal paziente, era tosto sosliluila da una crostieitia che, di nuovo strappata, di nuovo s'i riproduceva. A'ggiuntisi ad ultimo dolori lancinanti, lullocbè non vivi.l'ammalalo riparò alla clinica ai i5 d'aprile ·I 857, offrendo un tumore dèl volume d'una mediocre castagna, muiiito di slrello pedicciuolo, avente in complesso la formà sferica ma formato dtt mollissime eminenze piramidali della lunghezza, qual!, più quali meno, d'un mezzo cenliruetro circa. Coteste eminenze s'inserivano con la loro ba·s e coperta da una sollile membrana d'aspetto argentino al pedicoiuolo del tumore, divergendone po\ con gli apici loro coperti da sollile crosta a.guisa di raggi tutt'intorno per formare Ja perjferia del medesimo tumore, ed emulando cosi in complessv la forma del riccio della castagna . Io somma erano qui riuniti i caratteri del vero cancro velloso. Non essendovi alcuna complicazione si recise, dopo otlo giorni di r~poso, la parte all'ella con taglio composto a V e si rioni la ferita con la sulura attorcigliata. Cosi pronta e compilila ne fu la guarigione che l'operato· fu in grado di rimpalriar ai 16 del mése di maggio (Osservazione scritta dal sig. Domenico Cauda, sludeote del 6° anno di corso). Oss. 8~. Il, conladino!A.nlouio Malallia d' anni 77: temperamento sanguigno: co~tiluzione rebusta : abiL.o capitale: coslrello per la sua povertà ad una vita laboriosissima: stato soggclto nella prima età ad alcune leggiere cefalalgie; su i ~$anni a sinoca C'efalalgi~a qi cui risanò C-On 6 salassi e con un'abbondante epistassi; su i 4:0 anni di nuovo alla stessa malattia, però rueo intensa della pri ma, poichè..a domarla bastavano tre salassi; su i 50 -anni e tln ai 60 ,a ricorrenti febbri intermitlenli che ricÒmparivan io ogni anno, duravano per poco tempo o poi scompat:ivano senza cura ?peciale; su i 63 anni a. frequente cefalea con. vertigini; pondo al capo,._,s.vol'azr.i calorosi e sanguigni al volto, l)ròbabilmen.te per incoata litiasi dell'albero vasale carotideo-ceCalfoo, non che ad inlormenliroenlo cl.elle gambe ed a tremolio di Latta la persona in forza della compartecipazione ,morbosa della midolla spi~ nale; sa i 70 anni a graduato smarrimento delle facoltà ìntellelLuali, segnatamente della memoria e su i 73 alJa ·pellagra.' Io età di 76 annì gli compàrve un piccolo ricrescimenlo carnoso su il margine libero del labbro inferiore che, levalo in prima con le unghie, ricomparve e fu a suggerimento dell'arte toccalo con il nitrato d'argento, per riasi proca.rò la riunione del lemb·o con la sutura attorcigliata.

Niss\Vl accidente dopo l',*o operativo. Guarigione cosi compiuta • ·e così pronta che l'operato fu in g rado di rimpatriare su i pl'iroi giorni di i\larzo del testé cìtato a o.oo (Osservazione scritta dal Sig. Lorenzo Delfino, distinto sta-rJente del sest'anno di cor_so).


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9t-

oaì incìprigni , s'internò nella spessezza del Jàhbro ed acquistò in poco tempo un notevole volume. In questo stalo riparò egh alla clinic-a su lo scorcio del mese di maggio 1857 presentando un tumore del volume lestè detto, duro, indolente. coperto à'a una crosta secca ed offrente alcune fessure da cui trapelava un cotale poco di siero leggiermente opaco, ed occupante quasi i due terzi della parte inedia del labbro inferiore di dove s'abbassava.sino vicinanza del meplo. Dc,1.ll'aspello delia malattia locate, ·dal suo modo di genesi, dall'assenza di dolori lancina~ti e di diffusione morbosa ai vasi linfat.ici ed alle ghiandole vicine si poteva di l~ggieri arguire la sua natura can~ cerosa e'pileliale senz'ale,una complicazione locale. Coesistevano però duo gravi complìcazioni generali cioè la pellagra e la lilfasi cl'alcuni tralli dei vasi insenienli alla circolazione carolitleo-cefalica, argomentala dalla clurezza osse11 delle origini delle carotidi esterne ed .interne. li \, pronostico doveva quindi essere, come fu, riservatissimo. Non per questo, c.lopo norn giorni di riposo in cui s'usarono bevande rinfrescalive ed una dieta alquanto minorativa, si recise la parte ammalata con un 'incisione com'posla a V e poi si riunì la ferita con la sutura attorcigliata, Nessun accidente insorse dopo l'alto operativo, e quasi nulla fu la riazione traumatica e cosi compiula la guarigione che l'operato fu io gtado di rimpatriare su la fine d·el mese di giugno del dello anno''. Nell'èsame micx:oscopico della parte recisa si risconlraron sole cellule epiteliali e non canceroso (Osservazione compilala dal signor DoLL. Pietro }lardone)

in

Sulla meningite cerebro-spinale deminata epidemicam,ente f!ra le ttuppe del presidio dì Cagliari nella primavera dell'arino~ 857. Relazione cd Osservazioni

(Di P, E.

l\lANAYI\A)

medico divisionale..)

(Continuazione)

Dagli smdii che sull'infiammazione tn.di$COrso avemr;no campo di fare, crediamo poter asseverare non trovarsi oel prim'ordine di causesovranumerate quella che rea!meute si accende, ed una appena scorgersene nel secondo, che meriti d'es~ere seriamente presa in considerazione. Fin dal primo apparìr · della malattia l'aLtenzfone di questi o fiiziali sanitarii- si rivolse naluralmonle ad indag,are qual fosse il principio da cui ave~ la spinta, e· si pensò (ciò che era assai prol>abilc) che rinsolazi9ne fos-~e, se n'on' l'unica, certo la principal cagione <li siffatto malore, considerando massimamente che coloro che preferibilmente ne venivano colpili, erano appunto i nuovi arruolati. i quali per imparar l'esercizio dovevano starsene · molle ore del giorno esposti al sole, ed il più savente piantali li come piuoli. li Comaodanle generale dell'Isola, a co1 fu partecipato cota1 medico parere, ordinò immaniinenti che cessasse. ogni manovra all'aperto, e che le.re-elute v enis~ero istruite ne' loro rispettivi' cameroni ; ma. 1'epide mia non si arrestò in seguito a si provvida misura.

Questa causa eliminata, si sospettò che sostanze nocive fossero conleoule negli alimenti, segnatamente nel pane, il quale si diceva (allo con farina allerata per il lungo navigare a cui fu cond~nnala, venendo dapprima dall'America a Genovo, quindi da Genova andaodo a Balaklava, donde Lornava una seconda volta nella capitale della Liguria, per essere di\ terzo rimandala a questa volla. Nè mancò chi la scarsissima razit11)e di vjno concessa al soldato imputasse d'un lauto danno. In conseguenza di tali so'Spetli il pane ed il vino ,rennero chimicamente esplorali da persona capace e coscienziosa, ed il risulta men lo della tentata analisi si fu che tanto l'uno quanlò Pallro vennero chiariti d'ollimà qualità ed innocen.tissimi del male che loro si volern a-pporre. Mili lavano inoi tre contro silJalle prevenzioni le circostanze s.eguenli : 1Q l solPJati sardi, i ooscritli particolarmente, non mangiavano il pane di munizione, ma lo vendevano per comprarsi pan bianco. 2° l\IoHe famiglie cagliaritane, per ragione d'economia, si cibayauo cli pane di munizione, eppure, come allrov-o fù avvertito, non s'eb·be fuor di .quartiere alcun caso di meningite cerebro-spinale. 3° Il negoziante che somministrava il vinoalJa truppa ne smerciava pure della stessa quali tà,ai cittadini, i quali non si lagnarono mai d'èsserne slali anche loggiermenle incomoùati. .t0 f carabinieri a .cui si distribuiva vino quotidiana.mente e gli artiglieri, che ne avevao'o una razione ogni d'ue gi'orni, non fornirono proporzionalmeole più ammalati del 3° di fanteria che faceva mio·or uso di quella bevanda (1 ). Tolta così di mezzo eziandio questa causa, s9rse cpi preles~ doversi di lai affeziono accagionare il taglio dei capelli, a cui s'assoggettavano senz'alcun riguardo i giovani militari dell'isola avvezzi a portar la chioma in tutta la sua nativa lunghezza. Questa spiegazione che sorrideva ag1i il)digeni , fos sero o no profani alla scienza, .aveva in sè un'apparenza ili valore (2;:se non che a chiarirne l' insussistenza s'opponeva dagli ossenalori non preveouli, cbe i soldati qua trasportali dal continen te 0con erano usi a lasciar crescer la loro capigliatura alla 'maniera di San• sane e d'Assalonne, come non lo orano o.eppure i francesi, e che fra i sar.di medesimi quella moda non potevasi considerare come generille, non essendo per nulla seguita degli abHaQLi della città. N~ con maggior fondamento si potevano mettere innanu l' aria ed iJ clima. Poichè l'.aria di Cagliari, che nella primaverile è.,saoa tlapperluLto, è sanissjrua sull'altipiano ov'è edificata: la caseri;na Carlo, Alb"erLo ; ed il clima, se avesse realmente avuto qualche influenza morbosa, questa si sarebbe falla sentire pH, special mante a scapito dei forestieri , che non di qodli dol paese. D'altronde come

( I ) Qae~t'assenione che èrigorosatnente~·era per l'artiglieria, ?"on lo è del pari pei carabinieri, i qoali in,proporzione diedero ~1 numero maggiore di casi e di morti ;, ma per altri motivi che lll?icbere~o a suo luo$o. · . · (2) li privar tutt'ad un tratto la testa del suo natural ripa1·0 contro il freddo poleva essere probabil cagione dell'infiamma~ zione reumatica delle meningi.


- 95 ammett.ere ·che nell'aria o net ·clima risiedesse la causa qi quell'epidemia, quaod(.\, t91Li i militari, qui nes'suno n'ebbe a soffrire 'l.... . . Rìmaneva da esaminarsi se 1'acquartier,1mento non fosse per avventura difettoso per un qualsiasi verso, ond'ess:ere in gra1o d'alferma11e che il germé ~a -cui rampollava il morbo., domjnanle era un principio sui rre,~er.is, sebbene di natura sc;onosciuta, che uull~ avea di c.omune colla causa solita deJJa :flogo~i delle meni ngi . È slalo dello or o.ra che il q-qartiere çarlo Alberto è situalo io luogo mollo sal ubre. S'aggiunga a 1)i.o· che l~ regole. igieniche fur~no gener~lmerr~e ~sserv~te ne.Ila costruzione del medesimo, a cui p.och1ssune mende s hanno da 4ueJ lato a rimprbveraro. Diffalli" quella carnrma posta all'estrem ità setlenlriohale del promont1>rio ·su cui è assisa la parte della città chiamata il Castel.lo. colla facciata a Sucl-ovest, difesa dai '"enti nordici e dal levante da un poggio che le sorge dietro ed a fianco; con davanti una bellissima spìanala che sta a àv,aliere al sobboi:go.11omin·ato Stampace1 s1;,ombra tutl'alt'interno di fabbricati, divisa internamente in cameroni spaziosi' ed altì, ,muoili di larghe finestre il Ile Ioro estremità, si kova nel!~ più favorevoli condizioni topografiche che dar si pqssano. Lo stesso non può c1irsi della caserma, di S. Agoslil)o giù alla 91arina, n'è di quella nasoosla nella strettissima: 'lia de' Gen,ovesi, ov.e hanno il foro quartiere generale.i carabinfori Reali di Sardegna. È mestieri confessare ad ~nor del vero che all'epoca, in cui l'epidemia pomineiò a travagliare i rnililati qui stanziali, non .solo i carabinieri e la frazi one del 3° Reg. alloggiafa a S. Agostino, ma altresì i tre battaglioni dell'or nomina-lo Corp·o dimoranti nel quartiere suddescritto, trovavansi pigiati a_nzi che no nel!e loro camerale, e malgrado l'ampiezza. di questi, difficilmente ogni iridividuo vi aveva i melri voluti d1aria res'pi.rabile;giacèhèle hrapàe spiegale toccavansi .fra loro in guisa da simulare un continu-0 ed unicò stramazzo, · .Da questa ci~costanza noi .crediamo derivasse 1,o. svolgimento de) principio 1porboso, il qual~ però per n;ianife- . stare i suòi effeW avea bisogno di trovar organismi già' preparali da certi patemi che indicheremo or'ora. Che se a talµ,oo talentasse d'obbietarci ohe Ia caserma di S. Agostino meno felicemente esposta del 'quartiere çarlo Alberto, e contenente rela.livamente un egual numero d'uomini·, f.9rnì, in confronto,. meno ammaìati di ,questo, risponderemmo che' i rameroni .del primo d.i questi slabilìm.enlì sono meglio ' arieggiali di quelli dr-1 se., condo: e che pè,r ccrntrarre la malattia essendo necessaria un peculiare predispotizione, acciò l'obbiezione avesse fona, bisognerepbe dimostrare che quella era pari neg1'inqµi_lini sì dell'una che dell'altra casèqna-. Quanta parte abbiano nella procreazione del miasm.a genera,tore della meningite cerebro-spinale le condiÌiqni -d'insaluhrità inerenti ali~ abitazioni, lo sanno· i carabinieri <li Sardegna, i quali, in grazia di quella loro 'caserm~ testè:menlovata, ove oltre' la giacitura topografica infelicissima, si· ha pur da. riprendere il poco spazio delle stanze, e la contiguità qi queste alle scuderfo, soffrironQ dell'epidemia assai più degli aHri Corpi oorpe si può agevolménte rilevare dalla statistica che produrremo in fine cli questa nostra memoria. 1

Giacchè abbiamo esternato poco fa.ì l parere clie all<> smodato numero di miliLàri rinserrati in un'area, che per non far torto ,all'igiene dovrebbe capirne- meno, s'abbia da atlriblÌ.ire l'epidemia che sparse lo sgomento é.d il lutto in questa guarnigione, ci sia permesso di svolgere alquanto pi'ù diffusamente il ·nostro concetto, e di addurre le ragioni che militano per esso e per la conseguenza èhe èi avverrà di trarne. ' Ella è cosa 'ruo~ di dubbio, che dietro l'ag&lomeramento di m·olle p<'tsone in una camera le cui. dimensioni n6u siano in armonia c61la quantità di esse, l'aria *i vizia, e s'impregna d'elernenti nocivi, che' introdotti nel sangue per Je vie .respiratorie, ·ne alterano la cr.asi, e provocano in chi v'è predisposto una malattia specifica e proporzionale.. alla qualità ~d alla dose del miasma assorbi'to. Nei cameroni del quartiere C,arlo Mberto qnesta vizìalura dell'aria era sensibilissima la notte, quando gli uomini er.ano a letto, nè si poteva cons~guire il rinnovamento dell'atmosfera interna, mancando sotto alle.finestre, che restavano chiu!,e dalla sera ·al mattino, ·i tanto necessari spiragli. Il signor Ispettore..sao.ilario, ll medico di reggimento del 3° di .fanteria,. ed altri vjsit.aildo ad o'ra avanzata e priina della sveglia il quartiere or nominato, sentirono al par di noi_. nei cameroni un tanfo' quanto ingrato all'plfatto, a!Lrettaoto molesto alla respirazione. Si fu dopo ess.ersi accertato che i militari erano .soverchiamente stivati néi loro rispettivi dormitoj, c~e l' Ispettore s.uaccennato fece comprendere al .sig. Generale di Divisione la necessità di diradarli, e di tra~portarne uni parte in altro locale., consiglio che non venne messo , in pratica, per non essersi tròvato in. città un edifizio disponibile ed atto a servire provvisoriamente di caserma. AlLri prima_ di noi additarono la coacervazione di gente in uno spazio iqsufficieofe qual cagione della meningite cerebro-spinaJe·; e pe.r gli stessi motivi e I.e consideraiioni medesime, che' poc'.anzi adducemmo. Ma sebbene vi sia molla probabilità che quella malattia nasca propriamente dal respirar,un'aria corrotta, e che siffatta probabilità. diventi ancor m.aggiore, ove si riflelta che all'època in cui scoppiava qùi l'eeìdemia, gli elementj di'.còrruzione delTaria delle stanze erano in aumento, pePchè, oltre all'esalazioni .meiìliche naturali ai corpi viventi,. s'aggiuogevarro le veslihlenta ed il sucidume d'ogni genere che a~eano addosso i ·più fra'nuovi a;rruolati; pur tut~avia non ~ nostra intenzione di-sostenere che l'accalcameuto, s'abbia da accettar definitivamente, come l'agente provocatore de} morbo in discorso. Che se dovesse p11endersi la cosa in senso rig9roso ·ed assoluto, nè si richiedess~, ciò che.(t.i·pure dé~ no,i dinanzi. avvertilo, una particolare moclalità, o, se così vuo.lsì chiamare, suscelli,vità individuale, che espodeìno a momenti qual sia, a nostro giudiz(o, qui nelle carceri crimi nali , dove.i prigionieri sono per così dir accatastali gli unì so1 • vra gli allri, la ma)allia avrebbe dovuto infierire assai più. che nei guarLiHi, ci.ò c,h'e rìoo avvènne, essendosene manifesl.al~ appena due casi, stando' a quanto· su tal materia genlilmenle ci comunicava il medico dirigente l'inferm~ria di quello stabilimento pcnìtenziario. Le condizioni individuali, .::he, dietro quanto c'ios·egna:-


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J'osservazfone e !'esperienza;, rendono 'più impressionabile J'organisrnq all'azione di quel IIJalèfìco miasma sono la giovinezza, il temperamento sanguigno, ra costiRIVISTA BIBLIOGRAFICA tuzione robusta (4), la nostalgia, i patimenti morali, motivati tanto· da un nyQvo g·enere di vita contrario alle p~oGiornctle d'Oftalmologia itaUano (Sta.ii Sctr'di). prie idee ed abitudini, .quanto da sventure <li famìgli!l, (Fon~at~ e diretto dal signor}DoUore Coll.,Cav. Glambà.ltlstai. norem, Chirurgo dello Sperlale i\leggiore dei SS. Maurizio eda desiderii insoddisfalU, da un amore infelice . e Lazzaro, ecc. ecc.). La stalis.tica e le storie parziali qui annesse faran fede Questo Giornale, il quale per la specialit~ di cui tràttase a caso ~ con fondamento abhiamo·collocate fra le cire per la celebri là degli egregi Personaggi che concorrono costanze predisponenti alla m'eningite cer.sbro-spinale la a re?igerlo. fu con sommo favore (1) ·acco.Jto e dentro e _ età gi9vanile, il teplperamento sanguigno e l'organizzafuon d'ltaha, si pubblica a fascicoli rpensili, al mìriimum zione vigorosa. La 'prima poi varrà putè a mo~trare che di du·e%gli in 8°. che alla fine delranno formeranno un, , il periodo dai ve?lotto. ai.·~rent'anni assegn.ato da Cal~eil volume. non minore di 400 pagin·e. ' siccome quello m cui pm facilmente e p1ù spesso si va Con l'ultimo fascic.olo d'ogni anno saranno p.ure distri-buili la. ~o~ert~ e l'ih?i~e lell'inlero volume; ec! appena · soggetti, .alla surrip~tuta affezione, non gode in realtà del la quant1ta degh associati lo pennella, sarà aumentato il funesto ,privilegio che gli fu attribuito, ìl maggior numero · di c~si essendosi verificato in giovani dai ventuno ai ven- ., numero dei fogli. Il prezzo a:ab~uonàrnento è fissalo p~r tutto lo Stato~ titre a))ni, ned avendo.ne avuto up 'solo dell'età !ndieata franco a,destmaz1one: tutto J'anno L. i O; sei mesi L. 6.- . dal summentevato autore. All'Estero, ·per tutto_l'anno L.. ~ 2; sei mesi L. 7. Dallo stesso quadro statistico potranno pnr rilevare i viditore del Gio.rna~e d'.Oftalmologia, il quak lò è pures lettori che· la meningite cerebro-spinale è malattia e~sendella Gaz:zetla Med·tca tlahana, nello scopo di far ai srioi. associati le maggiori facilitaztoni possibili, apre li sezialmente democratica, '1a quale rispetta però le autorità guenti abbuona:menti complessivi. costituitè, e risparmiando intieramente gli uffiziali, e di Ahbuenamento ·complessivo del Giornale d'Oftalmologia;. rado{~ velte su 60 aJFindrca) attaecando:i bassi uffiziali, con la Gazzetta 1,fedica italiana-. • affetta pei soldati, e particolarmente·pei cCoscritti una.poco Per.lutto .lo St.ato, franco;i,nvec~ di L. 20, ànnue L. ~ 5,. fovidiahile predilezione. per se1 mesi L. 8. - Lomhardo-'\eneto, Toscana ·Ducati Questa maggfo.r suscetLihilità ad incontrar siffallo maSvizzera: un a:nno L: 18 {ai. tra Gi~rnali sottonotati 1:· 36), - Romagna, N.apoh, ~~anc1.a,llelg10, Spagna, Inghilterra lore, la quale fu notata da tutti i medici francesi che di annue L. 20-.(m tre g1oroalì sottonotati L. 4-4}. quello s'occuparono, fece supporre qui in Sardegna ad Ahbuonamenlo (per tutto lo Stal'o ai tre Giornali Gazalcuno un po' troppo municipalista c.,he dal nutrimento, o, z~tta Medica italiana, Giorna/.e d'Oftalmologia e Giornalepoco buono, od insufficiente che si dà al soldato, l'enundella R. Accal]emia Medico · Chimrgica, i quali tre Gi()'rnali ciata sensibilità si dovesse ripetere. Se e.osi fosse, pare a presi separatamente, costano ahnuè L. 38, per sole L. 30~ noi, ché. non i più giovani ed i più rohustj avrébbe,ro da Le Associazio9i sf ricevono in l'orino aJJa 'fipograffa Nazionàle Edltric~. via qel fieno', N° 8. - Nelle Provinessere prescelti dal morbo, llla bensì i più logori dagli cie presso glì uffizi postali e presso i principali' librai coranni e dalle fatiche, ed i meno fortemente co:stiluili. In r,isp_ondenli della d~tla Tipografia. que~ta procfività alla meningite cerebw-spinale, che in Nel Lombardo-Veneto si ricevono esclusivamente in, grado sì eminente appaleswo le nuove reclute e' glì uoMilano da Gaetano,B~igola. mini della liassa forza, noi amiamo scorgere 1,rna pro;\ta In Bologna pre.sso 1\farsigli e Rocchi. della natura miasmatica dell'agente che la deterrnìii'a (2) fo Ancona presso Angelo Vi eri. ln Pale11mo presso i fratelli Pedone. nonchè d'ella ìnolla parte che ·quali cause pr~disp.oneòti possono a buon diritlo rivendicare le·'affezioni morali, che, ( O I Mfldici mili fari, ai quali cotanto freqoenti, occorroo a come là lente i raggi solari, concentrano le igee ed aucurare ca~( di malattia oculari di varia natura, dimostraron ap.pre!~are grandemeot~ C()sifiàtta pobblicazic;me, ~ia associandosi mentano l'attività dell'encefalo.

PARTE SECONDA

l'ODO

(t) Ci è gr·ato vedere che colle nostre osservazioni circa uo si ìmporlante soggetto· collimino, pore quello del valente nostro collega D. Cav. Nicolis, il quale nella pr.egevoli'ssima sua memoria intorno ai casi ai-perniciose convulsive e tetaniche, che egii ebbe a combattere a Ge,nova, e che no_j, con sua )>Uona pace consideriamo quai ca~i di meniogìle cerebro-spinale, nolò come j pilÌ gi,ovani ed i più. robusti fra i oeo-militarf ve.nissero da tali specie di morbo preferibilrr:ente colpiti, l!ll'opposlo di quanto asserisce il Dott. Faure, ·èhe opina essere più. disposti d'o&ni altro a conti-arre codesta malattia i soldati di fibra molle, e, spossati da lunghe marèie. e da fatiche eccessive. · (2) I soldati provetli acclimatati ~<'r l~nga abitudine ali' aria della caserma difficilmente ne provano danno: e poi io esai manca per lo più la predisposizione; sicc,bè possono impunemente respirare q-ocl fluido che nasconde semi di morie por j :moo;vi ve.noti.

mdivid.ualmente al Giornale d'Oftalmologi(l,, sia promovèndoile. l'a~soc1azi.one per parte dei .Gabinetti il i lettura tlegli Spedàlr ~il.i tari E se ·aoboiamo argomentare :dal favorevolis~imo giodJzto stato meritamente portato ·so le impo1·tanli memc,rie .già pubblicale nei 3 fascicoli che videro sin ·qu.i la luce, crediamo, potere con fondamento vaticinare che il Giornale d'Oftalmo.logia vedrà .fra )lreve aumentate di molto le associazio·nì indì.vi' · ·dual'i p,ei' parte' dei.suddetti ?ife\!ici militari. iflll4Qi$.WAPPWWW

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REDAZIONE.

Al\TJ\fUl\JZIO WEGROLOGICO

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LA fflOIUi iAf

Nel Giorno 17 del volgente mese cessava di vivete io Cuneo il Medico di BJJllagliooe di l" ' classe, addetto al Corpo dei Bersaglieri, signor Dottore Carie Anfossi. G:iovine di .28 anni, dotalo di egregie qualità d1 mente e di cuore, amato e stmwto dai' Colleghi e dai · Superiori,. Egli la'sèia vivo desiderio di sè in q~atlli lo cqnob.bero. Ed& t&Mld IJ Direttore Dott Cav. ARELLA', Med. Di:v. ===O='v=i=ce= D==ir=e~tl::::;o;= r a=:r:==e=:s=p=;=:on=s:= =. · ·=D=o=tt=~::.:M~A=l'ic::: l'E==L =L=I·;, ' l\=f== ea= · ·=~=i~B::::at=. ·Ti'p, Sub, di CO'l"U. e <i:omp.


29 Marzo -1858

ANNO VI.

GIORNALE DI HEDICINA HIIAITARE DEL CORPO SANITARIO DELL'ARMATA SARDA .·

I

L'associazionl) non si riceve che per un anno e·comipcia col I'' di l{Cnn. Si pubblica nel Lunedi di ciascheduna settimana 11 preizo d'associazione in Torino è di L. I O. In Provincia ed all'Estero, franco di posta L.11. Si paga per semestriantieipati

1° Dolt. !lfA!'fAYBA: Relazione ed O$servazioni so fa meningite cerebro-$pinaJe in Ca1Z.liari. - i 0 Relazione delle Conferenze Scientifiche. - 3° Rivista dei Giornali Scientifici, - 4ov.arietà: Rivaccinazione. - 5° Regio Decreto di no· mina d''on lapettore veterinario ecc. 6° Bollettino Officiale.

soiuu_ntò -

PAR'l'E PRHIA Sulla meningite cerebro-spinale d0minata epidemicamente fra le truppe del presidio di Cagliari nella primavera dell'anno 1857. Bclasdone ed Osserwazioni

(Di P. E.

MANAYllA ,

medico divisionale.)

(Continuazione)

IlU

gion diretta delle velleità della gola. La sola parte dell'alimentazione dei ?ardi che può davvero proclamarii migliore della congenere, di cnì si eiba giornalmente il soldato, si è il pane, cbe villici e cittadini, nobili e plebei mangiano del pari d'ottima, .èiualilà. Ma torniamo a ~iverticulo in viam, come direbbe Baglivi, e facciamoci a sindacare se nei patemi d'animo non s' incontri più ovvia la spiegazione della maggiore frequenza della meningite cerebro-spinale nei giovani cbe non nei vecchi soldati. L'inscritto che l' avversa sua sorte obbliga a sta.cca:-si da' suoi cari, ad abbandonare il v)llaggio natale, ove ogni c11sa, ogni campo, ogni sentiero, ogni albero, ogni zolla ha una memoria soave al suo cuore, per trasferirsi in paesi non mai veduti, in mezzo a persone sconosciute, ed assoggettarsi alla paventala disciplina militare, non può a meno di sentir un'angoscia, una pena segreta, che a guisa di lima so1 da tacitamente io rode, e lo costringe suo malgrado a ritornar ad ogni istante col pensiero nei siti e fra la gente ove lasciò tanta parte di sè. Questa pena e que@l'angoscia saranno tanto più acute, quanto più l'educazione, gli usi ed i costumi fra cui crebbe il neo-militare sapevano di semplicità antica e di schiettezza patriarcale; quali appunto son9 tuttavia gli usi ed i costumi della popolazione ~ell'inlerno dell'isola. Arroge ·a questo, cho la leva, la quale da selle anni appena è in vigore in questa parte dei R. Stati vi fu e vi è tuttora considerata, massime nei borghi, come la più tirannica ed odioiaimposlache un governo possa pretendere da' suoi governanti {..f ). La ripugnanza al servizio militare di quest'isolani,specialmenle degli abitanti del centro e dòll'altro capo,. dediti la maggior parte alla pastorizia, epperciò amauLissimi di libertà,ed insofferenli d'ogni freno, e nemici d'ogni autorità che tenda a costringerli ad un lavoro prestabilito e tanto più increscioso per loro, iu quanto che vuol essere eseguito con metodo, e, staremmo pe.r dire, con preeisione automatica, la ripugnanza, il ripetiamo, di quest'isolani al servizio militare è lale, che gl' inscritti veogQ110 sollo la bandiera assa\ -più in sembianza di vittime condannale al macello; che dì giovani animosi e consapevoli della bella e nobile missione cb' è loro affidata. A dar un'idtia del!' avversione che il rocstier dell' armi

Non ci arresteremo a dimostrare la onllilà dell'accusa di cui si volle far ,se~no l'alimentazi~ne d'ella nostra truppa. Sia per quantità, sia per qualità, il nutrimento dell'esercito sardo non é inferiore, anzi è superiore a quello di moli.e fra le armale le più insigni e le meglio provvedute d'Europa. Il confronto che s'ebbe 11 destro di stabilire in Crimea ha convinlo di questa veriLà i più sctiUici , e gli stessi detrattori sislemalici degli uomini e delle istìtnzioni del nostro, paese. Del resto perehè un simile argomento non andasse a vuoto, eziaodio accordando, ciò che non è assolutamente, che i soldati siano mal nutrili, bisognerebbe provare che in genèrale i sardi facciàoouso di alimeoli più sostanziosi e di miglior qualità di quelli che consumano abitualmente i militari. assunto assai scabro e malagevole. Impcrciocchè la p,opolaziooe.di quest'isola, come le popolazioni meridionali tulle, è grandemente sobria, e si nutre d' ordinario di pochi legumi freschi e secchi, di pane e di cacio, di frutta, di pesci, a seconda della stagiorie e dei paesi, e solo nelle feste le più solenni, ed eccezionalmente, s' imbandisce un pruo di carne arrostila allo spiedo, che persin coloro i quali nuotano, per cosi dir~, nel vino ina.ffiano con qualche sorso d'acqua snhietta. Nelle città più abitate, come Cagliari e Sassari, dove I' incivilimento pro'J)agò (I) Potremmo cilare all'app6ggio di quanto diciamo, le virulente tirate d'alcooi periodici di questa capitale, che la pretenmaggiormente i lumi cd i vizii. o, se si vuole, i bisogni dono ad ultra-liberali, e non ristanno dal gridare contro l'aboche ne sono la conseguenza, anche nell~ classi le meno laìone déi,privilegi,di cui gode,a l'isola prima del 48, e segna• agiate la ghiottoneria ba fatto sensihilì progressi, e la fnt- · tam ente conlro la leva: come se le allre parli ·soltanto dello stato galilà primitiva non ba seguaci che quelli, ai quali il vuoto dovessero fornire i soldati, di coi la nazione ba meatieri per della borsa non acconsente di riempirsi Jo stomac.o in rafarai ri!-peltare e temer dallo straniero.


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inspint a queste popolazioni basti il sapere , che la sola U e nel 48 dopo la campagna di Lombardia, e l'anl)o scorso provincia di Cagliari conta poco meno che 700 renitenti (1 }. I dopo quella di Crimea: siamo perciò su tal punto perfetlameole d'accordo e pon lui, e col signor ]hudin da esso .Di questo fallo, che per quanto sembri inverosimile a chi noo conosce il paese, non è però meno innegabile, la citalo. Non possiamo però far a meno di rinnovare qui novità della cosa, I' indole, I' ignoranza, e quanto dianzi la riflessione da noi già fatta, cioè: se la malaUia era una accennammt dell'abitudine dei villici ede'lerrazzani porvera perniciosa, il cui germe sarebbe sLato trasportato dalla Sardegna, perchè non si svelò di preferenza io CO· gono d' altronde su!Ucienti spiegazioni. Giova ~perare, che mano a ma1l'o che rùercè l'istruzione loro che non assuefaui:a questo clima dovevano necessariamente sentirne più deil'indigeoi i malefici effetti'!.... si dirozzeranno le menLi,equando saranno Loroali ai loro .focolari i milito:ri delle classi i ohe prime ebbeco .a pagar Abbiamo veduto nella scorsa estate e nell'autunno che corre dei sol3ati i quali venivano mandati in disLaccaal paese il tributo di sangue, òa cui sola fra le provincie del regno la Sardegna andava esente ai tempi del reggimento ad Oristano pressochè tuUi i.nativi del contioenle mento assoluto, e coi lol'O racconti iolorno alle cose ed' ai ammalarsi di febbri iqlermitteuti , più o meno gravi, menluoghi Yeduli, ed <Alla vita del soldato, che non è poi cosi tre gli isolani ne tornavano quasi sempre immuni. trista come se la figurano i novizii e gl'inesperli, avranno Questo fatto che a Cagliaì'i è noto lippis et tonsoribus, durante Je veglie im ernali piacevolmente int.rallenuli i ci rende.restio ad aromeLLere che a Genova le cosesiansi loro compaesani, si sradicheranno parecchi progiudizii, e passate al rO\,e~cio1 ed i sardi sìano stilli assaliti da persi di:Ssiperanno molli vani terrori. niciose, che avrebbero lasciali incolumì i continentali Frallanl0 là miliLofobia alli_gna nei sardi, e questa conv.enuti dalla Sardegna. giunta alla noslalgia ci si concederà possa determinare Passando ora ad esaminare la _parle d'influenza che, un aumento di "°ircolo alla testa, in grazia della concen come cause predisponenti , possono esercitare le allre trazione e della fi$silà dei pensieri , che accompagnano affezioni morali, an·ertirem'O,che dalle informazioni racquelle due affeiioni , e rendere cosi quella parte più accolte ci consta, che, Lranne poch'ecçezioni. lulli coloro a concia a senLir l' impressione di quel quid specifico, che, cQi appiccos,si la meningite cerebrQ-spinal~ erano· di carattere malinconico, e per un motivo o per un altro si come già esponemmo, si esige, perchè venga in iscena la mostravano pensierosi ed 1tccorali . meai n_gile epidemi ca. . Soggiunger.e.mo anche, pér ispiega re l'infrazione alla A maggiormente corroborare siffall a noslra interpretazione notiamo che a Pinerolo , dorealcuni casi della-stessa regola · ch(' direbbesi siasi imposta la meningite di non rnalallia apparvero quasi conlemporaneamenLe a quelli pigliarsela che co' semplici sol(lali , che il sergenlc lloocalo di cui riferiamo in disteso la sloria nella seconda da noi osservali, fra i primi colpili figurarono Ire iscriUi parle di questo nostro scritto , ollre a non aver. sortito sardi. Polremmo forse valerci anche dei falli raccolti a Genova • dalla natura. una gran giovialilà di spirilo, menava da un anno l'esistenza la più telra ed isolala che <lir si possa, daH' eruditissimo cd ingegrio3issimo nost.ro collega cav. per essere stato costrello a staccarsi da una donna che Nicolis, i quali, sehbene attribuili ad allra causa e decorati d'un altro nome, sì ,nei sinl<1rni, che nelle lesioni caamaYa appa5sio ualamenle. Del sergente Z., del quale pure daveriche offrono Lanta analogia colla malallia che martoriporflamo la -storia, éli ren:io che pro!'ugo e di salule- cagionevole è abilualmenle mesto e poco espansivo, e che riò queste truppe, che meningiti cerehr<>-spinali, anziché in h~i. come si vedrà nella narrazione che lo co ncerne, perniciose teLaniche, stimiamo s'av()sse,ro a giudicare. la meningite complicossi di pleuro-polmonite. Riconosciamo di buon grado che il preli•dalo oostrocoll1é\ omai ci pare sfrullata quesla terza proposizione; lega ha con mollo lusso di dottrina e vivezza di colori illustrala !a sua diagnosi; ma ciò nullameno, non se l'abbia affronteremo perciò la quarta , e ci studieremo di non abbandonarci a di~re,sioni o ad inutili e fastidiosi coma male, egli non ci ha convinLo: che anzi, se abbiamo da · confessar. i( vero, e per le ragioni adclolle anteriormente, mentari. Decorso e l)urata. La media delle giornale di perina- · parlando della perniciosa, e perla circo!ìlanza dell' esservi su nove de' suoi malati, di cui furono pullbHcati H nome nenia all'ospedale dei malati che s,occomhetlero in segujto e la patria sul giornale ,li Medicina l\lililarc, selle sardi; a menfogile essendo di 12, 8t'21, e quelle di coloro che guarirono di ·18, 19r25, ch.iaro apparisce quanto rapidanoi !unge dal ravvisa're in siffalle aifozioni quello •eh' ei mente proceda siO'aUo morbo. S'avrà poi un'idea magvolle scorgervi, ci persuademmovieppiù che colà pure si tratlaS!ìe di flogosi della sierosa cerebro-$pinale rìconogiormente esalta del suo andamento spìc~io, quando si ponga menLe alla dur.ala straordinaria della malattia net scenle la sua origine dalle cause sual\egale, l'e quali, come crediamo a,, er dimostralo, sono più facili a rinvenirsi solda:lo Sigoorio, che mori il 60 giorno dalla sua entrata ali' ospedale, e nei soldati Caddeo .ed Olla, che resistettero nei militari forniti ~all' isola, che in quelli ·dell' altre re20 giorni alla violenza del male (1 ). gioni dello stato. Non neghiamo la possibilità di febbri perniciose svolI ( t) Ci piace qoì riferire lo parole io proposil? cl\ Grisolle, i~ genli3i più seltimane dopo c.he si cessò di ,·ivere framquale nell'accu ratissimo suo trattalo d1 patologia interna cosr mezz() agli effiuvii piretogeni; noi s,lessi ne osservammo senten~ia intorno agli esili ed alla. do.rata della. meni!}gi~e cere0

~1) Oggi j 8 !Jbre per cura del Municipio é staio pobbl ic:1!0

l'elenco doi giovani appartenenti alla classe di leva di qoest' anno che nou essend'osi presentali in tempo ulilefarono dicbiarati renitenti: aso.endono al cospicuo numero di 84 per il solo mandamento di Cagliari.

hro-spioale. •La mori est la lerm1na1son I~ plus u1·dma1ro de la • méoingile sproale: quelque joar, oo mème ·quelques beures •.suOìsent parfois pour-emporler le malado; mais la plus parl at• teigocnl un, deox on.trois s~ptena~ro~, et ao de là: on. eo a -Yll • beaucoup qui ne succomba1eu~ meme qa'au q11aranheml\ et au cioqoanlieme jour, apres av01r eo des esc.arres ao sacrum, et èlre tombos daus te· marasme (TQardes, ChauO'ard).


La sola, omopalia che soppraggiungendo nqn fece pegCòmuriemente coloro che ne furono colli o perirono gi9rare la condizione dell'ammalalo fu la pleurite, ché denel primo settenario, o vennero salvi: e <l~elli eh' ehbero stossi nel serge,nte Z. succitato. mentr' era ridollo a mal la forluria di non rimanerne uccisi, in breve spaiio di partilo da fiera meningitg. 11 processo infiammatorio ditempo si rinfrancarono, ned andarono soggetti .a convaviso così fra due sierose riuscì meno intenso in ciascuna; lescenze lnnghe e stentate, siccome pensa Grisolle, il e ci fu meno malagevole trionfar d'un nemico che aveva quale trattando degli esiti e della dorata della meningi.te assoUigtìate le proprie forz e, portandole su due diversi <:erebro-spinale, così s'esprime « ceux en fort pelii o-omponti, anzichè radunarle in un solo. « bre, chez )e quels.la maladie à eu une heureuse issue, Cura. La nostra sperienza , la quale ci condusse a « sout reve1ius lentement à la ·sanlè, et ont presenlè sounon riconoscere nella cura della meningite cerebro-spi« vent une maigreur et un affaihlissement extrème » {2}. nale altro rimedio, tranne il salasso, (,1) si trova anco una Lo stesso autore soggiunge immediatamente dopo : (< li volta io disaccordo con quanto ba scrilto il ripetutamente « ne parait pas que jusql!e à present on ait constalé ni nominato Grisolle, dielro l'opinione <lei _medici francesi, « rechute ai récidive. » Noi invece siamo in misura d'af. ai quali occorse di studiare siffatta malallia. Qoell' accre-· fermare che si danl)o casi e dcli' una e dell.' altra. Poicbè dilaHssimo autore, dopo d'aver premesso che << Le trai· un esempio di ricaduta ci venne presentato dal soldato Signoria, surricordato, ed uno di recidiva dal soldato tero~ni con,siste àaos I' e,mploi ùes saiQnées générales, Ribolla (3). auxquelles on associera les s.aignées locales, failes à l'aide de .sangsues et s~irlout de ventouses qu' on appliChe quando la durata della malaHia s1i prokae a due, tre òd a più seUenari la flogosi non sia più limitata ai soli que en gran,! nombre tout le loop; c1u rachis », fa la seguente riflessione :<<,ccpendanl .anjòunl'hui la plupart cles involucri dell'asse cerebro-spinale, oltre i fenomeni nomédecins s'accordenl pour reconnaitre que les é'missions tati durante la vita, ce lo confermarono i disordini ossersanguines onl une utililé restreinte (2). vali nei cadaveri, e de'quali abbiamo steso minuto ragProclamando unico rimedio in tal sorta di affezione le guaglio appi è delle storie che si riforiséono a casi di tale f]eplezioni sanguigne, non intendiamo già di escludere specie. L'infi'ammazione del cervello·e del mìdollo spinale tutti quei soccorsi terapeuti ci, che avendo azione dinafu il più costante di siffatti dis,ordini. La cerebrite, astramica opposLa alla natura del morbo possono concorrere zione fatta da luni gli altri cri'terii, fu sempre da noi prea liberarne più presto gli ammalali. Ed infatti impiegamnunziata.come sicura, quando negli ammalali si manifestò mo simultaneamente,al\'esterno i bagnuoli froddi sul capo, l'odore di sorcio, sintomo a cui, corue il dicemmo prima i senapismi, i vescicanti all'estremità inferiori, alla nuca d'ora, Lallemand accordava molto, valore, e che spiegava e persino sul cuoio capelluto; menlre amministravamo arco)l'accumulamtnlo de1l' orina nella vescica, alla quale il l'interno l'emetioo, il calomelano, la colocinlide la gomma cervello ammalalo non poteva più rmprimere l' impulso golta e la resina di sciarappa nello scopo d'aumentare la necessario all'emissione di quel liquido; per cui u11a parie secrezione intestinale ed operare così un'lililederivazione; •li esso venen,do assorbita impregnava,per cos\ dire, lutto il ghiaccio a pezzi e Ie bevande refrigeranti ghiacciate , il corpo e le altre escrezioni del ben nolo suo sgradevole •olezzo. , la digitale, il nitro, l'acqua di mandorle amare e di lauroceraso, onde diminuire l'energia della circolazione: l'eD. Complic1i::io11i. L'andamento d,ella meningite cerebrovaleriana, l'ossido di z·inco, la tintura di castoro, tere, la spinale essendo, come abbiamo so?rabastanlemente chiala belladonna il giusquiamo e l'oppio, quando predomirito, rapidissimo, non si durerà fatica a concepire ch'essa navano glt spasmi ecl il paziente era tormentato da dolori vada in generale esente da complicazioni. Non mancano insoffribili: e finalm ente la china, ogni qual volta si ducasi però in cui infiammazioni viscerali, eruzioni cutanee bitò sollo quella apparenza di flogosi celarsi una febbre ed allTi turbamenti di maggior o minore riUevo insorgono . perniciosa. ad aggiungere gravezza ali' alterazione principal~. Nello stesso modo che qu,attr'occhi veggo.no più di due, Alcuni autori la videro associata alla cerebrile alla pneumonia, alla gastro-enterite. Allri parlano di drpele come ce l'insegna l'adagio volgare, dne mezzi curativi, )abbìale,(Tourdes) d'escare, (Chauffard: Tourdes) d'àscessi, qualora non si elida'no, valgono meglio d'un solo. Con(Champion de Bar-le-D.uc) di macchie ros~e, lenticolari fessiamo pertanto che i revellenli cutanei, i derivat.ivi, e di petecchie. gl' iposlenizzantì cardiaci, cefalici e spinali siano stati di Noi per lo più r o.sservammo scevra di concomitanze; qualche vantaggio nella cura della meningite cerebroqualche volta però ci fu <lato di scorgere propagarsi la spinale; ma è cosa per noi fdor cli dubbio, che siffalli flogosi dagli involucri al cervello ed al midollo: ,in una çompensi , anche usati col mi~liore accorgimento «jet circostanza vedemmo la risipola facciale balzar fuori dumondo, non avrebbero impedito i malati di morire, quand'o rante il suo decorso: due volle notammo l'apparizione di non ,fossero sta.li messi in opera come coadiuva.nti delle macchie livide per luUo il corpo· e ci è-forza dichiarare che deplezioni sanguigne, ma bensì come rimedii idonei da ' l allorquando s appalesarono sì le unfJ che le altre di, queste complicazioni le cose dcli' infermo non volsero mai al (t) Slimiamo giovevole di qoi riprodurre l'opinione ,di Tar meglio. dien relativamente alla cara della meningite cerebro-spinale 1

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(2) V. G·risolle traìté elementaire et pratiqoe de patologie interne, 5.e editioo, l'aris 1852, page 394. (3) V. La ttoria n° 7.

epidemica, la qoale s'accorda con qoella da noi professata: aprés le trailement an(jpblogistique qoi doit etre. employé avee éoergie à l'époqaé la plus r,approcbée da début il nl est guere de moyen lbérapeutique qui soil ralioonellement iodiqué. (Ma~ nllel de pathologie et de clioique médicales). (! ) V. Grisolle loco citato.


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per sè soli a scongiurar la lempesta e promuovere la riDobbiamo coofessaré che dnranle la medicazione colsoluzione· µi quella si prontamente fones!a infiammal'oppio ci astenemmo rigorosalnente dalle cavate di sanzione. gue tanto generali ·ohe locali; e che forse a questa circoDanton, l'impetuoso ed ardente tribuno, gridava alla stanza è dovuto l'insuccesso del nostro tentativo. Ma olFrancia minace,iata dallo straniero e dalle fazioni inleroe, , trechè raccoppiamento del salasso ali'ammioistraiione che per tor:;i d'impaccio tre cose le erano necessarie " de dell'estratto tebaico ci sembrava mostruosa, avevamo Vé\l'audace, encore de l'audace e:t toujour,s de l'audac~ 11. In ghezza .di conoscere quanto più sicuramente si ppleva la consimile guisa noi gridiamo ai medici: per guarir la meparte che nelle guarigioni riportale col metodo misto ningile cerebro-spinale tre cose 1i vogliono, « salassi, spettava realmente all'oppio. Cbè adoperando ad un poi salassi e sempre salassi 1>. tempo 'due mezzi \erapeutici d'opposta azione dinamica, Questa nostra raccomandazione ci nuocerà per avvenquali sono appunto quelli dissopra·accenna.t.ì, èJecito duturà nell'opinione di certuni, che sapendo'ci segÙ'aèe dc1le bitare, nel caso che l'infermo risani, se alle,sottrazioni dottrine di Rasori e di Giacomini e perciò parcissimo sanguigne, anzichè all'oppio ei vada debitore del suo risalassatore, ci accuseranno d'apostasia. A questi,, se vi sanamento, s ono, rispondiamo fin d'ora, che scrivemmo altra volta, Per poter asseverare che un farmaco, un presidio cne lo ripetiamo di bel nuovo, p.erchè ne siamo profondarativo qualunque è efficace contro un dato morbo, bisomente convinto, il medico dover essere non già sistemagna, a parer nostro, adoprarla separatamente da ogni altico ma sibbene eccleUico, e prendere il buono, ovunque tro anche di forza congenere, e tanlo più poi da quelli lo trovi1 Se la sperienza ci dimostrasse giovevole nelle la cui possanza è màggiore e più immediata. meningiti da insolazione e nelle perniciose cefaliche il É possiMle che fra il salasso e l'oppio non 'ri sia antar imedio iniuso presso i contadini di que!t'isola, dove ru gonismo, e c~e questo non nuoccia agli elfelli di quello. 11 Dott. Delioux, professore di medicina alla scuola na_probabilmente importato da' Greci, il quale consiste in un galletto sp~~càlo vivo, applicalo sul cran.io palpitanle vale di Bresl, ha sostenuto, non è gran tempo, in un artico.lo stampato sul B1dletin d.e tTt6razìeutique, che si poteva ancora, ed ivi la.scialo finchè il processo di putrefazione se ne sìa impadronito, non ci vergogneremmo punto di nella pleuro-pneumonite. conLrariameole agli insegna,menti di Rasori e dei seguaci d1.1lla scuola da lui iniziala, adottarlo. La vita d'uh ùomo ne pare abbastanza preziosa, amministrare il tartaro stibiato unil.amenle all'oppio senza percb è per com~ervarla il medico rinneghi talora i suoi che l'aziQnC ipostenizzante del primo sia neutralizzata o principii scientifici, e sacrifichi sull'altare della pubbliça diminuita dall'azione iperstenizzante ·del secondo. Abutilità ogni vano dP.coro, ogni mal inteso amor proprio. benchè il professore or mentovilto non ispieghi in qual Del resto l'essere noi educato alla scuola della nuova modo ciò avviene, può darsi che·in una pleuro-polmonite dottrina medica italiana non fa si che abbiamo da pro~ complicata da perturbazioni ciel sistema nervoso, l'oppio scrivere l'uso della !ancella, quando questo è altamente valga a sedar que$le, sew~a sovraeccitare l'apparato cir.richiesto dall' indol<l del morbo. È certo però che ove ci colalore ed accrescere l'iperemia polmonale, contro cui fossimo accortodi poter raggiungere la meta a coi tenè principalmente diretto l'emt)tico. In I.al èaso si tratta di devamo, senza dissanguar l'ammalàto, non ci saremmo due medicamenti, ognuno dei quali agit.ce eleltivàmente appiglialo ad un tal. metodo di cura: ma siccome ci avsovr' un apparato diverso: si è perciò(almeno fino ad un vedemm.o invece la 1peningite ce~ehro-spinale appartecerto punto) autorizzati a supporre, che l'oppio essendo nere, a quella classe di malattie che il chiarissimo nostro propinalo a dose proporzionalmente minore del tarpresidente commertdalòre lliberi con espressione supertaro anlimooiato, non basti ad elider.ne la facoltà ipostelativamente pittoresca dice aver mestieri d'esser lavate nizzante card io-vasale, mentre è più che sufficiente a far nel sangue} ricorremmo al salasso. e lo r~plicammo ostilacere i tumulti dei nervi, sui precipui centri dei quali si natamente, e ben ce ne avvenne. Imperc1occhè dal 'moesercita specialmente la sua influenza. mento io cui riponemmo in esso la nostra 6dncia, nè perMa è d'uopo rinnegar non solo i principii della ouova demmo le -ore .a sperimentare la virtù medicalrice di scuola medica italiana. mà chiuder altresi .gli orèccbi al questo o di quell'altro farmaco, vantalo come proficuo in famoso grido di Sydeoham (1 J: per ardir di prescrivere ,lai varietà di flogosi , aremmo la con,olazìone di contar e spingere a sì elevate pròporzioni l'oppio, il quale sapguarigioni, e molte, tenuto calcolo' della Tllaligoità del piamo determinar un maggior affiusso di sangue alla lemale e della morlalilà cht: s'aveva avuto dianzi a deplorare. I signori ChauO'ard, Tourdes, Forget preconizzarono .sta, in una malattia flogistica dell'asse cerebro-spinale, in cui quesl'afilùsso è già tanto imponente , e che coslicontro la meningite l'oppio amministralo fin dall'esordire luisce da per sè il fondo , o, se così vuolsi chiamare, la dE\L male, solo ed associalo ai sal'assi, e portato progrescausa mal.eriale della malallia medesima. si'\lamentP. a 30, !O e 60 centigrammi nelle ventiquattro La nostra ripugnanza adunque per la medicazione opore, dalla quale medicazione essi ricanrono più fiale vantaggiosi risultamenti. E noi pure avemmo un dì il . piata è mercè tali schiarimenti abbondantemente legittimata, e speriamo non ci si apponga la taccia dì pusillapensiero di c\liedere all' oppio la guarigione d'un male nimità per non aver osato, neanche coll'autorevole esemcotanto funesto e strazian\e: ma vedendo i fenomeni flogistici ag6_ravarsì sollo l'uso di quello, non osammo insi-; pio ù'uomini· eminenti nella scienza, quali sono il signor Chautrard ed i due professori di SLrasborgo summenlo. &t~re, nè spingerne la dose al più allo culmine dai sudvali, perseverare nell'uso d'un rimedio, che, solo, ci padetti pratici segnalo, e ricòrrefumo a soi.tanze che se non frenarono, certamente non accrebbero l'intensità della flogosi. ( I) Opium minime ·aedat.


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che dominò dal 4805 al 4815 in varie città d'Europa: che: reva più dannoso che utile, ed associato ai salassi, oe rial pari di questa malallia è capace di trasmetter.si per chiama~:\-alla memoria lo spediente immaginalo da Pecootatlo: che gJi anliflogisli'ci sono i wpolenli ad arrestarla,_ nelope onde guadagnar tempo e deludere I' jmpazienle e che ta1volta mancano nel cadavere i disordini anatoardore dei Pr'oci. mici che la caratterizzano. l\leozionammo fra i soccorsi terapeutici da noi spèrimentati nella cura della meniughe i preparali di china, avvertendo che ricorremmo ad essi quaodo, sollo la mascber~ d'una llogos_ì, dubitammo si celasse un'affezione periodica, senza però ricavarne vantaggio. Non dissimile .risullamenlo quella stessa terapia sortì, nella pra Li ca del Dott. Faure, il quale , sospettasse o no di pei:iodicità, li Relazione delle Couferenze selentiliebe mise più volte in opera. ( MESR Dl FIIIIDIIUO I." TORNATA. ,) Dei rivulsivi èutailei nolamrno già l'utilità, come ausi Jiarii del metodo aotiflogistìco direlto ; allorehè trascuTORINO. - U Oott. ~ecco traccia in brevi parole la storia: rammo le depléziooi sanguigne, fi.dandoci nell'efficacia di dioica di due ammalati della sezione da lai' diretta, nello scopo, quelli, ancorchè cuoprissimo di vescicanti lulle Je estre~ di ottenere il concorso dei colleghi' nel constatare i fnlti patolomità ed il cranio stesso, dietro la raccomandazione di ~ioi rilevati, ed il loro parere sull'interpretazione clinica dei Roche, non cbbimo aJodarci del!a .prefereoza loro accor~~desimi. li primo amm ..lalo è on iscritto che entrava all'Osp-cdale afdata. fetto da bronchite; ucl corso della malattia ebbe il curante li Siffallo geuere di cura è pur quello che meglio d'ogni ' rilevare un rumore anormale del cuore, cioè io coincidenza del altro talenta al signor Rollet. Questi l'adopera colla mag~o suono· adivasi; in vicinanza del capezzolo della mammella giore eoergia possibile. Dopo praticali numerosi salassi, sinistra on rumore affatto simile al gemito della tortorella, disliJito e costante; crede il Doti. !'ecco poss{l ritenersi quale inapplicate sanguisugh~ e coppelle in gran quantità dalla dizio d'insufficienza delle valvole sigmoidee o ventricolo-aornuca fino al sacro, qual medico fa col cauterio incandetiche. · scente sei od otlo escare di~ 5 millimetri di diametro lungo Nel richiedere i coliegbi del loro 1_1utorevole giudizio, egli la doccia vertebrale, mentre riveste le membra di senaricorda loro offrire i l fatto posto ad esame non aoa 'semplice -pismi e di larghi vescicanti ammoniacali. speculazione teorica, ma una immediata pratica 11tilità;giacchè Havvi fra i patologi chi rìprova l'uso di mezzi cotanto essendo l'indiv.iduo guarito della bronchite sarebbe il caso di vedere se questo incipiente vizio cardiaco non dovrebbe far adviolenti, e lo scusa appena in considerazione dcli' ineffidotlare qaalche misura a suo ,rigaard~, quantunque per altra cacìa d'ogni meno inumana terapeù tica. parte sembri riunire le condizioni d'attitudine ricbiesle pel miSu qoeslo proposilo noi faremo osservare che il siaaor litare sen-izio. Rollel non appiicando i revellenti che quando per J1 e~au11 secondo fallo fù olfe1·10 da un sol~alo anziano; non trattasi d'ooa malallia incoante, ma d'una affezione di cuore, organica rimenlo di forze, io seguilo alla più energica cura di¼prie che data da lunghi anni. Qui lo sc9po è affatto scientifico; menle diretta, questa ncm si può ragionevolmente oontinon c'è dubbio dell'esistenza della malattia, sarebbe solo per ouare, egli agisce ,non già com'uno che confidi unicamente ;stabilire uoa esalta diagnosi. Trattasi d'un individuo da nella medicazione 1·ivulsrva: ma bensì come chi crede non lunghi anni travagliato da una malattia ,di cuore la qoale dorette esservi salute fuor del meto·do anliilogislico; e più non 1rovare alimento e causa d'inc,l'emeoto nelle continue vìcepde dell'agit.atissima sua vita. Ultimamente ricoverò i-0 quetrovando opportune e toller:abili le sottrazioni sanguigne st'Ospedale affetto da grave congestione polmonare in dipenprocura, mediante i rubefacienli, gli epispastici ed i cadenza dell'atfwtione cardiaca stessa. Tolto di mezzo con alcune leretici di portar alLrove l'afflusso, eh' eccitò e mantiene cacciale di s~ngoe ilfatto congestizio, venne me~lio a delinearsi la meningite. Considerando le cose da questo puoLo di l'anormale condizione del cuore. L'impolso cardiaco agtla viovista, il sistema .curativo del signor llollol ne sembra aflentemente la mano applicata alla regione e solleva la testa dell'ascr,ltatore; col l O soono sistolico poi si avverte on rumore di faUo logico, e può senza scrupolo esser adottalo anche soffio. Qoesti segui statici pare indichino uno stringimento audai più meticolosi. ricolo-veotricolare aortico. I.a malattia polmonate sareb.be s tata Natura della n1alattia. Cile la causa specifica, la quale on fallo idraulico io rapporto colla difficoltà dello scarico delle. det~rmina la meningite cerebro-spinale agisca sull'orvene polmooali, donde la congestione. Son pochi giorni rinnoganismo alla maniera degli iperstenizzariti, e susciti un vavasi lo stato di congestione de' polinooi, ed è oggi non ancora completamente dtssipafo, per il che i rumori polmonalf di ranvero fiog!sli co process,o, risulta e dalle marrifesla2.ioni tolo pel sorvenuto fatto copgestizio, velano quel di soffi~ car- , morbose, e dalla crosta colennòsa, di cui si cuopre codiaco cbe non appare tanlo manifesto e sì deciso come era po-' stantemente il sangue, e dal metodo di cura che solo rie-' chi giorni or sono. sce profiUevole co'ntr-o di essa, ed in ullimo dalle lesioni Il DòÙ. Peccò aspetta dai collegJli on giodìzlo soll'.opiuione trovate nei cadaveti. · da lai emessa, sul valore da lai attribuilo a <JUesli abnorm i rumori, e sai fatto morboso dal quale li fece dipendere. Circa di ciò è pressochè unanime il parere· dei medi·cL li Presidente nomina una commissione dei capi-sezione, perDue però fra i più distioli uffiziali san ilarii francesi espreschè ,oglia raccogliersi al letto di qoe' due infermi, prendere a ser.o, ollo anni fa, su tal ~oggetto una ben diversa· opidisamina i falli, e riferirne all'aduuanza netla prossima -sedata.

PARTE SECONDA

·nione. Il signor Boudio, in un suo pregievolis!ìimo scritto ehe vide la luce sul giornale Ai·ehive.s de Médecine, considerò la

meningite cerebro-spinale, come u.na varietà di tifo, ed in .!appoggio dj siffalla sua maniera di vedere disse che colai orma di morbo fu osservata durante l' epidemia di tifo

Il Dottore ca,. Arena prende motivo dall'ultima circolare. ministeriale, pella co,mpilazione trimestrale degli slali di proposta a cooge(lo di rimandò, a licenze ,;lraordinarìe, ecc., e snr rifle!)SO della improba fatica imposta ai medici per la compilazione de' medesimi, stante le molle cose coi deggiooo in q!ij!lli_ rispondere e ricordare, pro~one 110 modello commemorativodei fatti di. qaalche importanza relativi ai so Ida li, e che votrebha..


'poi ~ervire alla compilazione dei suddetti stati trimesira1i e ,eo anco de~IÌ altri stati richiesti dal Sop~riore Consiglio dai -:medicj di R eggimeoto.

11 Doti. Alfurno non erede possa la propo~ta del Doti. Arena condurre allo scopo, nel mentre.poi ~li pare sia gnivosa. Pr~nd ono successivamente la parola i Dottori Pecco e Mantelli, ed ~ fìnalmenle acceltuta la proposta del Dott. Giudice, di rimau~ -0are la discossiooe ad altra sedal.1, qoacdo, meglio ponderale le coso, si possa vedere quale sarebbe l'utilità del proposto modello, e se assolutamente non se ne possa far senza nella com·pilazione dei r icordati slati 1 se i vantaggi cbe SCI ue potrebbero sperare pareggino l'jngrata e continua fatica, ecc, GENOVA . ..:. Aperta la seduta ed approvato, previa lettura, il proce,;so Yorbaie dell;i anteeeden le tornata, il sig. Cav. Nicolis PresideJ.1le prende la parola per,comunicare alcune,aHertenze relative alle Yisite dogli inscritti di leva ed alle dichi.1re che in seguito di qu~Ue si spediscono dai signori periti sanitari; avvertendo sopra to1lo di attenersi sempre allo spirito del Regogolame,nto solla legge pel reclutamento dell'Esercito,ed alle ultime circolari ministeriuli in riguardo alle rassegn e di rimando. Questa seduta si con~uma intieramcnte iu discussi oni di tal materia. ALl:SSANDRIA. - ln assenza del Medico Uivisionale, ,ed es• sendo.ammalato il Doli. Valzena, il Doti. Borelli, avutone incarico dal Medico Divisionale, siede alla presidenza. Lello ed approYato il processo verbale della seduta a nteceden te, il Dottore Mariano legge un suo scritto so d'o1.1 caso dì grave asfissia per acido carbonico (I), terminato felicemente dopo longa insistenza nell' uso di qnei mezzi terapeuticì che sono raccomandati in simili casi, occorso io on sergente del t 0 Granatieri di Sardegna di quartiere io Cittadella. Terminata la lettura il Pre;idente porge all'autore i ben meritati encomi i per la precisione e chiarezza della narrazione del faHo, e per l'oso, e la saggià iosi· stenza di tolti qìiei r imedii, e manovre che sono raccomandale in simili contingenze, ed alle quali si deve il felice risultalo ottenutone. Solo,. di ce, avrebbe a fare un'osservazione quanto al s alasso, ed è cbe gli sembra che l'aotore nou abbia abbastanza descritti i caratleri del sangue.estratto, il sno colore, la sua consistenza ed il modo col quale usciva dalla vena incisa i poichè se usciva a luogo getto, con ona cçrla forza, invece di cadere a goccie nere, e fluidissimo, o colando lungo la parte interna del braccio, sarebbe stato indizio che il cuore non aveva ancora cessato affatto dalle proprie contrazioni , quantunque non sentilo colla mano sul torace, o col dito sui polsi, e che la yita 110n era tanto vicina a spegnersi, come sarebbe ~embrato a primo tratto. Continuando poi il. Presidente nella sae osserva2ioni, tron qualche analogia fra il sangue nero, denso e carico di gas acido earlmnico degli asfissiati da questo gas, ed il sangae dei colerosi, e dice che Y'avrà ,empre tanto maggiore speranza di guarigione, o l)erciò si dovrà tanto piu insistere anche per lungo tempo nei soccorsi t erapeutici, quanto minori saranno le deviazìoni dei caratteri di qoesto ljquiào da qoelli tlel sangue normale. A. qoest'osservazfone del Doti. BoreJli, risponde il Dolt...Marìano, che nell'urgenza de l caso non potò certamente esaminare scrupolosamente i caratteri del sangue, ma che nel s uo scritto parla bastantemente del ruodo d'uscire dello stesso, ~d aggiunge che il suo colore ~a rosso capo che era sol principio, si fece in seguito rosso thiaro sotto l'azione dell'aria ~tmosferioa, ed in-breYe si rappigliò in oo intenso crostamento con poca qoaotilà di siero. Il DoU. })izzorno prendendo nota della quantilà di sangue estratto. dice essere sno avviso, .c he quantunque ammetta l'indicazione della sanguigna nei casi d'asfissia, avrebbe deside-rato che la dose non avesse sorpassato i 1~0. o 150 grammi .al più per ogni salasso: poichè nei casi di asfissia si pratica il salasso per promovere la circolazione per mezzo del vuoto lasciato dal sangue estratto, per cui il aaogoe nei gro,si vasi centrali è spinto verso la vena periferica dall'elasticità propria ~ei .asi, e dal peso dell'aria atmosferica. In questo modo ai diltruggono le congestioni ,enòie, e le alasi, che si forrnano , t>riocipa1 mente nei centri nervosi. Ma questa sottrazione di li·

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quido deve essere entro certi limiti molto ristretti, e deve essere piol!osto ripetuta più volte che faù a tatto dian tratto al• tri_m~ntì si co~rerebbe ·rischio di far cessare del tolto la pro~rreta.. con!ra!h lé òel c?ore, aggiungendo una sincope letale .,ua. ~,a esistente asfissia. A questo appunto r isponde il Doti. A_rri, come quegli che fin dal principio si lr ovò presente ad amtare coll'apra e co' consigli il Dott. Mariano e dice che la qoantità dì ~aogae estratto non eccedeva di 0-:01to qu~lla alla q~ale ~or_rehbe limitarla il Doti. Pizzorno, e che il fatto del subit o m1glro:amento dell'infermo dopo lasangoigua depone rion solamente rn favore della gi usta indicazione dclÌ'a stessa ma anche della quantità del sangue che .si doveva est1·arre, e' che co~ sempre_ !11a~giore va ntaggio si ripetè poco tempo dopo. E dopo etq chlllse la seduta.

SCIA MBEI\l. ll ~dunanza si occupa esclusivamente dell' e1 s~~ e d un soldato Jl quale allega d'esser inetto al militare serv1z10 per sofferenze provenienti da una frattura rilevala nella gamba sinistra ora fanno doe anni, la quale guarì perfettamente senza deformità di sorta. Il Presidente, r iferito prima minutamente il caso invita i colle.ghi ad esa!1'1inare l'anzidetto soldato e ad cmetl~re qoindi il l~ro pare!e m propo~ilo, esternando però prima le ragioni teo· r1co -p~al10he che lo mdusserò a pronunciarsi per l'idoneità del medesimo .il militare serYi2io. Nel qnal parer e conveug·ono i l\fembri tu.lii del!' Adunanza dopo aver c~n diligPDte visita riconoseinlo che la gamba sinistra non offriva piu tracce deJJa sòlferta frattura.

CAGLIA,RJ. _Let_t o ed approvato il process o verbale della preceden te_ sedo la, 11 s1g. Dott. Cugorullo~ adempimento di quanto promise ali' adunanza nella premenzionilta conferenza dava l?l~ura della relazione circostanziala intorno al fallo dei trefèri li per cadnta:dall'allo, di cui diede alcani cenni nella precitata seduta, umtameole ali' esatta esposizione dei risultati neer~sco~ici riguardanti il condannato Te~sier che sopravvisse all accidente per sole otto ore; e siccome nel riferire le l esioni cbe rinvenne n,el d i lui cadaYere,asseverava d'aver ri conosciuta la rollora dei moseoti-psoas, il signor Dottore 'l'arrono chiedevagli spiegazi~ne del come cotest.l lesione (sia po~ota accadere vedendola egli sommamente difficil~, sia per la loro situazione e.be per la el11slicilà propria della fibra muscolare. • Rispondeva il sìgnor Dottore Cugorollu, non aver egli inteso parlare della t·ottura completa di co~esti muscoli, ma bensì dello <;lrappo d'alconi fascettì nella loro parie centrale in causa del già indicato spostamento della terza e qoarla v~rtebra lombare. Continuava il signor Dottore Tarron e nelle soe osservazioni sostenend,o con qualche ragione anatomic a nel condannato Ce~ t~ur esscr'e piuttosto aecacluto lo spostamentò., anzichè l'enunciata frattura delle ossa nasali. A che rispondeva il sig. Dottore Cngurollu, avere egli giudicalo che queste ossa erano·state piuttos to fratturate che lussate dacehè -potè ossenare alla defor. for~ità della parte lesa unirvisi lo scroscio ben manifesto ad ogm 1tiggera pressione sulla sua superficie, che sentivasi angolosa in 'più sensi. Piacque al signor Presidente di sostenere l'asserzione del Dottore C.ugorullu dimostrando come. nel supposto abbJa il condannato Cetonr nella caduta dato del naso direttamente su d' u? corpo relativamente pi'iì doro: opppre, caduto, gli sia rovJDato snlla parte indicata e nella direzione or notata qualche c.o rpo pressochè sferico e considerevole per la sua massa, fosae cosa naturale che le ossa sottostanti rimanessero fratta• raie anziebè spostate. Rieordaya in proposito del q!Jcsi to mosso dal sullodato Dott ore Tarrone, se possano avvenir fraftore per urto di uti corpo COI\tondento, ·rimanendo intatti i comuni integumenti, come i medici militari abbiano trovato non infrequentemente rotte comminotivamente le ossa d'un membro!, rimanendone inalterata la. cute. Ciò che i vecchi attribuivano al vento del cannone, e che i moderni banno spiegato colla rapidità del proiettile che colpi see la parte perpendicolarmente al 100 asse, nonchè col· l'elasticità ~ella pelle. NJZZA. LeHo ed appr onto il processo ,erbate della .seduta antecedente, il Presidente prende la parola per ragguagliare la


-403 adooaoza sull'ulteriore andamenlo degl'i·osc11itti rimasti in osservazione, dei qnali avea altra volta dato qualche cenoo. Espone relativamente al caso di r;ofosi accennato oell' antecedente adunanza ( t) che ulteriori sperimenti, e giornalieri interroga ieri a piena sala cd a voce più o meuo sommessa aveaogli comprovalo l'attitudine di qaell'inscrillo a comprendere le questioni mossegli, per c~i malgrado ~a,alc~e durezza d' udit~, eh.e parea non ~oterglis1 contestare, ne rigorosamente precisare ravvisavano insufficiente il grado della pretes-ata imperfezi~oe a dargli lilolo ad esenzione dal servizio militare, ma soto .a rende rlo phì pal'ttoolarmente alto in.un corpo meno attivo e non combatten tP.. Riguardo all'ioscrilto sosp:!llo alfelto Ja tigna, asseriva che i caratteri delle pustole vescicolari secche piuttosto, e miste a s qoarnme furfuracee pet· .n11!1a l'(Oroenti nò felìdo, nè,appiccatticcio umore, e la. facilità colla quale vennero con pochi mezzi in bl'e;•c guarile lasciavano indurre doversi, piuttostochè d a tigna, ripeter da anomala orazione cutanea al capo cagionata più da incuria, ocl impropl'ielà del malatQ, che da speciale d iscrasia, capace beasi di recidiva, ma di definitiva guatigiono, per cui avvisava inviarlo a1 reggimento a prestar il suo servizio. Accennava. ip ol!imo, cc,me l'altro ins:;ritlo in osservazione per accessi epilettici, od opilelliformi uoo aves5e più ,ivuto iosollo dì sorta; ondechè era egli poco con\'into della realtà dei dee insulti di pochi minuti ripetutesi antecedentemente nel l'intervallo di brevi dì, e ciò porcl~è qul)sti avend'avnto luogo di notte tempo stando l'ammalalo in letto, od avend'avolo una troppo breve dorata non poterono .euir llOn1tatali, nè si pote roo instituire daJ medico di guardia, prontamente accorso, ap posili sperimenti per co~ziòrarne I.i n:itnra. Di fatto questi risconlrò bensì assai dilatala la po-pilla, notevole abbattimento ecc., ma non perdò credeUe-avere dali sufficienti per fll'ODUUCiare sulla Maltà e St?Jla, natura degli ac, cessL Coacbiude perciò il Presidente dicendo che si riiervava di chiedere islru:r.ioni alle superiori autor ità militari por non es sere aslrett.o a cons~rvar all'o5ped.ale per una durala di tempo incalcolabiie a carico del governo un individuo per no'incerla malattia, la qoale poò anche constatarsi al quartiere. Conc.o1·revain roa~sima l'adunania nelle riflessioni,e pr9poste del Pl'esidente senza opporgli osservazioni; per cicì veniva con cessa la parola al l>otlor Cavalli, il qoale leggeva a nome del sìg. medico di reggimento dottor Viale un'in teressante storia di frattura composta e c-,mplicata delta gamba destra avvenu ta l'anno scorso in un soldato del battaglione amministrazione. i'iO\"ARA. S'.tprc la seduta alle ore doe pomeridiane con la lettura del processo vel'bale dell'antecedente riunione, ra cn i redazione è approvata. · li Dottore B.ilbod presenta qniodi att• adunanza alcu ni inscritti ritenuti in g11~s10 sp2dale per constatare le allegale lor o iofe,·mità; ed 11vendo quasi la cerlèi.za della simulazione d' a l-0nni di essi, invit;, i colleghi.a praticare Uli)'alleota flisamina su detti individui, affine di corroborare od iofirmare il propri o suo giudizio. Vengono perciò sottoposti alla visita dèll'~dunanza : t" L'inscritto G.P. che si dice affatto da anchilosi.delle àue ultime falangi d-0ll'indice dastl'o:dall'esame della mano inferma nel mentre che riscontravasi una cicatrice saperti eia le, uon aderente .alla parte palmare 'ed in corrispon(lenza della seconda falange del detlo dito, notavaosi altresì sforzi ben manifesti del!' inscritto nei voler mantenete immobile l'articolazione di qoes la parto. A tal uopo pro(:)onevasi l'eterizzazione, per la quale. ope • razione (pra(icatasi nel giorno successivo a questa visita) es-sendosi ottenata ona completa anestesia si polè constatare la mobilità e fl ossione di della articolazione, per cui il medesimo era ri tenuto idoneo al mìlilar servizio. 2° U. G. di temperamento sanguigno e buonissima tom -pra qui mandato i n osservazione per straordinaria dilatazion e ed immobi'Htà del campo papillare ìleW occhio d'estro , Ja quale dopo alcani giorni e seoz' alcuna prescrizione andò gradata mente scemando per modo di presentare ali' atto della Yi sita (I) Y. il ft .0 11 del giornak.

il dio.metro SCIO p~rrettamente eguale a q11ell,, nell'occhio sinistro. Ciocchè confermò il sospetto clie il R. di soppiatto fa_ cesse uso dell'atropina, ond'esimersì dal ser,izio militare, al quale invece ad unanimità veniva dichiarat9 abilissimò dopo aver constatata l'ihte,:rità della sua facollà visiva. 3° Gt'inscriUi V. G.B. t>.e P. G.; i primi daé,alfelli dabroncocele in grado leggiero, sono dichiarati idonei al mili lare servizio, oellaconsiderazione che allontanandosi dal paese natio (•alle d'Aosta) O\'C regna endemica siffatta malattia e so\loponeodosi ad un più attivo ed esercitato metodo di vita, ad una buona e più confacente nutrizione, a 1.:ondizioni cosmo-telloriclle pi~ igienicbe, si può ordioariamenie ottenere on notevole miglforameoto degli accennati ingorghi. I) ultimo pa rimonte fa di()hiarato idoneo beuch(}atfello da e1·pttte crO$to,o al ginocchio de-st.ro ed alllt parie laterale esterna del piede corrispondente verso il talcaguo, e ciò percbè cotale 'difetto fu riconoscìato non vale,·ole a riformare l'individao. Venne per ullimo visitato l'ioscrilto C. affetto da munifosto idroocfe, si11irtro e sehhcne si co11sh1tasse cbe la raccolta fosse poco abbondanle, ma però re fra ti a-ria a ripeluta èorn iocraenta, a tenore dell'llrl. 80 del regolameolo sul reclu~amenlo era giudioeto ca.sa ili rifr;rma. Oopo ,!i cbr. In seduta' è levata alle ore lro pomeridiatte.

PART!t TERZA Ririsht dei Giornali Scienti ftci

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Rapporto della Commissione Reale d' ·,:nchiesta su,lle condizioni sanitarie dell'annata ingl.ese_

Lord Pan01ure, nella ~edula della Camera dei Lords 1 del 9 febbraio, ha deposto sul banco il rapporto della Commissione d'inchiesta sulle condizioni sanitarie dell'arI mala. Questo rapporto è assai yoluminoso; ma egli assicurava ai nobili lords, che la fatica di leggerlo vi lrove! rehbe la sua ricompensa. Questo lavoro fa il più grande ! onore ai suo·i autori, od' egli non poteva far a!Lrimenli che esprimere la suà altissima sLima pc1 servizi resi da quei sti gentlemen, e più particolarmente dal loro presidente. \ il suo onorevolissimo atuico ' il sig. Siderey Hebort. , Quesl9 rapporto melle in compiuta evidenza questo 1 fallo sorprendente: « Che se l'armala <lel Regno Unito,si trovasse nelle Ùesse condizionì' sanitarie delle quali goI dono le popolazioni lra le quali è dessa reclulala, la mor- talità. dei soldati sa;l'clibe la rneeà di quella che è og9igiorno, 1 e che per il momenlo·, la professione mi"I itare dev·e~~ere 1 collocata quasi in prima linea <:oile professioni le più insalubri del Regno Unilo. La conclusione che il volgo trae da questp fallo è che il servizio me<li.cò dcll'arnfata ed alla sua tesla il doll. Andrea Smith devono essere biasimati; ma questa conolqsione non poLrebbe essere più ingi usta od erronea. Il dotl. Smith e gli ufficiali medici soUo i suoi ordini, sono in conLiou a conlestaiione col minislera della guerra rapporto al ben essere del soldato~ Il nutrimento, l'abbigliamento, l'acquartieratnenlo, gli -0spedali furonòno l'oggeLlo d'innumerevoli lettere e ri1 moslranze, e ciascuna miglioria ottenuta non fu strappata. all'~utorit~ che 'a·fo rza d'importunità. È verame&te $om1 mamente ingiusto di voler rendere responsabile il aervizio medico, quando è lasciato senza autorità. j Melletelo ìn prima in potere' d'agire, e potrele •poi bìa-

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--.sìmarro ,e non ne oUeoesse r,he òei cattivi risultali. Al\ualmen\e il servizio medico è sollo la dipendenza assoluta del ministero i1 quale non farà alcun sacrificio, in quanto sopraluUo si tralla di denaro, per migliorare la posizione sanitaria del soldato, a meno che non vi sia spialo per la forza dell'opinione l)ubblica. Noi ritorneremo più lungamente su questo soggello; ma la conseguente!, inevitabile da tirare ,mmediatam-ente dal rapporto della Commissione reale, è che jl servizio medico deve essere reso onnipotenle per tullo ciò che ~a rapporto alle condizioni sa,nilarie delF armala. 4 3 Febbraio. (Rev11c scientifique et administ1•ative des Uédeci,is des armées, n° 83)

VARlETA Bi..-aecinazione.

La Regia Accademia Medico-Chirurgica ili Torino, dopo una profonda discussione continuatasi p·er tre sedute, nella sua adunanza di venerdì prossimo passato co.nchiuse ad unanimità di voti, meno uno, in favore della convenienza della Rivaccinazione negli adulti. Cote.sto voto, ~utorevolissimo per la sorgente da cmi emana, sarà accolto con soddisfazione dai medici militari in quanto che avvalora il giudizio dalla maggiore parte dei medesimi già emesso in parecchie Conferenze Scientifiche degli Spedali Militari, e conferma quanto in proposito fu rinnovatamente pubblicato nelle colonne di questo giornale.

B. DEcuET-o c!1e imtituisce la caricad'(spettore agg,iut1to, pre~so il Consiglio Superiore Sa11itario militare, per la 'Veleri11aria. ( Torioo, i6 marzo ~58J.

VITTORIO EMANUELE li, RE DI SAIIDBGN! ECC. ECC Visti li Sovrani Provvedimenti Ml ,t l> marzo 1836 ed ìil successivo Reale Decreto in data ~ 9 dicembre ~ 8i81 -relativi al Personale ed a'l servizio di Veterjnaria militare; Consideralo, oome a compimento dellevigenti Di.sposiziooi intorno al servizio, ed al Personale di Veterinaria mil.it::m, il Nostro ~finis~i10 Segretario di Stato per gli affai:1 della Guerra e, abb1arappresentatoessere necessaria Ja 11omjna d'un Jspellore per la Veterinaria, onde poter far riconoscere sul luogo I' andamento del servizio delle Infermerie Cavalli presso li Corpi e Stahilimer1limilitariSulla proposizione dello stesso i\'oslro Ministro, abbiamo ordinalo ed ordiniamo quaolo segue: , . Anr~ 1 È. insli,tuita, a far te~po dal 1° di ~prile prossimo, la carica d Ispettore Aggiunto, presso 11 Consiglio .S upllriore militare Sanitario, per la 'Veterinaria. Aar. 2. 11 dello Ispettore :Aggiuulo starà sollo la im.mediala dipendenza del Presidente del Consiglio, prend~rà ~arté, ~om~ Membro, alla Commissione per gli esalD1 dei Veterman, .e dovrà recarsi ovunque il Ministero della Guerra ravviserà opportuno di maodarloper l' ispe~ìone delle Infermerie Cavalli presso i Corpi e Stabilimenti Jl)ililari, e per queUe allre i ocumbeoze relative al servi-Zio di Veterinaria che crederà d'affidargli. Sarà speciale suo incumbeole di proporre al.Ministero, per .mezz~ del ~residente del Consiglio, 1ì mezzi rii prevenire gh abusi che possono aver luogo m ogni- ramo di servizio di Veterinaria, come pure di presentare quelle n ri'azioni ed addizioni che fossero ravvisale de) caso pel Jmigliore e più regolare andamento di siffatto servizio.

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~nr. ~. ~el caso gue~ra, o di raécolta di Truppe a cavallo 1.n C~mpo d Istruz1one, I' I~peUore Aggiunto per la Vetermana potrà e~sere destinato a fare da Veterinario Capo presso le medesime. An1'. 4-. L'Ispettore Aggiunto di Veterinaria verrà scelto ogn~r~. se~za altro riguard~ tlie ~aello ~e! meglio del' serv1z10, Ira le perRone dell arte d1 maggior rinomanza per dottrina e perizia. ' . ~ilflo ~i pr~f~reuza pe: t.ale nomin.a s~rà hensi, à panta d al~r1 mer1t1 personali, 11 trovarsi già rivestilo det grado d1 Veterinario militare. AR-1' .. ~. La nomi~a avrà luogo per-Decreto Nostro, sulla proposizione del Ministro della Guerra. A~r. 6. Anà l'.assimilazione al grado di Capitano, cogli onori e pre~ogat,ve che s~no a talegrado <1nness1• , Anr. 7..L Isp.eltore Aggiunto di Veterinaria godrà del1annuo. sl1pe~d10 che gli verrà assegnato col Regio Decreto di nom10a. D?po dieci anni di non inlerrolto servizio nella stessa qualità .e paga, conseguirà l'aumento di so.Ido di lire duecento c1nquàola. Anr. 8. Ogni voHa che per ordine del Ministero della, Guerra debba rec~rs! fuori della Capitale per I' adempimento ~elle eropr1~ i.ocumbenzé, avrà ragione al soprass91d~ grornalwro c~1 h.re ~inqu~ dal giorno dell~ partenza sm? a qu~llo d.el :ilorno 10clus1vo, ed al posto d1 ferrovia od m~e~mlà dina stabiliti per gli Uffiziali del 0òradoa cui è ass1m1lato. ART. ~ · La divisa, {:he nelle circ.oslanze di servizio dovr~ vestire l'Ispettore Aggiunto di Veterinaria, sarà iu ogm parle .~?nfo.rm? a guella dei Veterinari dell'Esercito, colle mod1fìcaz1om seguenti, cioè: a) Invece del keppy farà uso del cappello con pennaccb100 nero; b) Le mostre delle maniche della lunicasàranno ornale di no ricamo in argento conforme a quello stabilito dal R. D~cr.et,o 8 marzo 1849 (Tavola 6a) per li Membri del Coos,glio_ Sanitario; . e) La gole~ta _della tunica, ollreai due alamari in ar~ento traversali, siccome è determinato per J~ Veterinari 10 4°, avrà _nefl~ parte inferìore, e nello sparato lo stesso ornamento 111 ricamo delle mostre delle maniche. . ART. 1. O. Per. H l~aua.menlo. di ritiro dell'Ispettore Agg)~nto dr V~terrn~n~, s1 ~epu1ranno le stesse norme stab!ht~ .per gl, Uffizial., dell Esercito dalla Legge sulle pens1om 1~ da~a ~7 luglio rn:.>0, giusta il grado militai;e a cui trovasi ass1m1lalo. Il Nostro l'llinistro suddetto è incai:icato dell'esecuzione del presente Decreto, che sarà registrato al Coolrollo generale. Dal. Torino; addì 4(j marzo ~ 858.

BULLETTINO IJFFIZIA.LE S. M. con decreto del 21 del volgente mese si ède"'oata 11omi~a:e alla n~ova ca~ica ~'Isp~llore aggiun,lo pre~.so !l f:ons1gl~o Superwre Mii. d1 Samtà, per la Veterinaria, 11 s1g. Fehce PerosinQ, Prof. di Medfoina Veterinaria. S. fil. con decreto dei 25 del volgente mese si è degnata oominare alfa carica di DireUore Generale del 1\fa-. teriale e dell'Amministrazione Militarepresso ilMinislero d:lla Guerra il ~igo?r Cavaliere Alessandro ~ui;lione di Monale, g1àD1rettore Generale dell' Arum1oistraziooe delle Regie Pò·ste, in rjmpiazzamento del Colo110ello d'artiilieria sign,or cavaliere Ignazio De Genowa tl i Pctb n e ngo slatn con altro decreto del medesimo oforoo pro~osso a,J grado di, Maggiore Generale oell'eser~ilo, e nominalo Comandante Generale '<lella Regia Militare Accademia. Il Direttore Dott. Cav. ARELLA, Med . Div. Il Vice Direttore respons. Doli. &lAN:rEL U , Med . di Bat. Tip.Sub. dl CoTu. e Comp.


5 Aprile 4 8 5 8

N. ~ 4. ..___~..,,..---'----~----------,------------.....;,-------...---..,

ANNO VJ •

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GIORNALE DI MEDICINA IIIIJITARE DEL CORPO SANITARIO DELL'ARHATA SARDA ~

L'associ,a zione non si rice ve che per on anno e comincia col 1" di gena. Si pobblica nel Lunedì di ciascbednna settimana

111 prezzo d'associazione in Torino è di L. JO. In Provi ncìa ed all'Eshro, franco di posta L.11. Si paga per semestri anli ci pa 1° Dotl. MAN.U'BA: Relazione ed ,osservazioni su Ja me.ningile cerebro-spinale in CaRliarj, - 20 · Dott. }f!'l1''1!BJ: Storia di uo'ampohuione dell'avambraccio sinistro a·I suo 3° soperiore fatta senza la legalora ecc. - 3°Ritista Di· bliografica - 4° m,ista dei Gioroiili Scientifici. - 5° Varici~.

.So••AB.IO -

PARTE PRIMA Sulla meningite cerebro-spinale dominata epidemfcamente fra le truppe del presidi(ì di Cagliari nella_primavera dell'anno 4857. Belaz!one

(Di P. E.

ed OsserwazJoni

MANAYRA,

medico divisionale.)

{Continuazione)

Agli argomenti dell'illustre medico militare si può ob.bieltare con Grisolle, che la lransmissibilità è tult' aflro che comprovata (C): cbe le alterazioni rivelate dall'autossia hanno esclusiva sede verso i cen~ri nervosi, a meno ieb' esistano complicazioni, e ch'esse sono c'ostanti, tranne quando la morte sopravviene nel periodo di congestione: ehe l'impotenza degli antiflogistici, se pur s'avvera in codesl'afJ'ezione, non si avvera meno in tulle le altre Oemmasie dell'asse cerebro-spinale, traumatiche o spontanee c~e siano: che l'~$sersi i'ncontrato pus nella meningi cerehro-racbide,i, mentre vigevano certe epidemie, ali' epoca del primo impero Napoleonico, ciò non prova per ·nullà un' iùentilà di naJura tra le due affezioni, ma piullo$to una riunione delle medesime: che talvolta casi di meningile semplice vennero riferiti a1 morbo predominante, errore che ~uol' occorrere in ogni specie d'.epidemia. A queste ragioni aggiungeremo cbe dietro la nostr'osservazione mancano nella ·meningite cerebro-spinale i sintomi che cpstituiscono il tifo: co~ì non v' ha sopore, nè s-eccbezza di lingua, nè fuligioe ai denti, ne meteorismo di addome, nè gorgoglio della fossa iliaca destra, nè pìcciolezza di polso, nè eruzione di sudamini, di petecchie, e mollo meno dell'esantema tifico descriLlo da llildèbraud. Inoltre il sangue estratto, all' opposlo di quaolo si nota nei tifosi in cui 1o si vede sciolto, nero ! carbonizzato è . t tullo grumo e coperto da cotenna alta, fitta, resistente, di color giallognolo, e sollevala a bolle quasi fosse stala esposta all'azione del fuoco; o la necroscopia mostrò s.empre sano il Lubo gastro-enterico, ove si rinvengono tanti e Sì varii guasti in coloro che perirono di tifo. Circa all'efficacia della medicazione antiflogistica ab-

Il

hiam detto prec,edentemenle quanto abbi$ogoa; repliche· I remo ci() nulla meno 'le deplezioni sanguigne tanto generali che )oc.ali essere di sommo benefizio nella meningite . cerebro-spinale, purchè eseguile in Lempo utile, cosa che non avtebbe luogo, ove la malaLti,a partecipasse della natun del tifo, nel <JUale l' esperie~za ba chiarito quanto sia dannoso l'adoprar un tal genere di cura. Jn-opposizione a quanto ora pronunziammo ci venne assicurato dai medici più anziani di questa capitale, che 'nel 4816, quando il tifo flagellò così spietatamente l'isola ru riconosciuto benefico il salasso e si vide comunemente ~I sangue spiccialo dalla vena rapprendersi in grumo refsistente, e questo cuoprirsi di denso strato cotennoso (B). 1 Ravvicinando un tal fallo con ciò che racconta il sig. Boudin intorno all'apparizione dei casi di meningite ce/rebro-.spinale dal ~ 805 al 118~ 5, ed alla narrazione del~1epidemia che nel ~ 814 e nel ·I 84 5 infestò 1e due riviere ,Liguri, lasciataci dal Sassi, non si poò egli forse sospel\are che qui n~ll' isola la natura della malattia non sia stata convenientemente. appurala clai pe'tlti, e che una .flogosi alliva de1la membrana del cervello abbia ricevuto il battesimo di febbre nervosa, gaslrico-nervosaJ neurostenica?.... Il Martini nella sua !>toria della Sardegna, parlando di quella smisurata calamità, che s1aggiunse p~r soprassoma alle tantt ch'er-anollegli anni addietro piombate sull'isola, respinge a tutL'uomo l'idea di contagiosilà che alcuni medici attribuivano a quella febbre, da loro ragguagliata alla febbre castrense, nosocomiale, delle carceri, al ·tifo in una parola. Che il tifo si "propaghi per contano è ornai messo fuor di ql!estione. Assistevamo il 29 marzo dell'anno scorso alla seduta della società imperiale di medicina di Costantinopoli, nella quale il signor Jacquot, ~iscorrendo con rara facondia e straordinario corredo di falli raggranellati nel periodo dell'epidemia, che nel ~ 855 e • 856 tolse io Oriente tanti. prodi alle file dell'esercito francese, della lrasmessibilità <,lel tiro, piegò anche ì più ricalciÌranti a• riconoscere in detto morpo quella troppo allarmante facoltà (~) la quale a noi p11re fu fatalmente dato di constatare. (t) Nella relazione di quella memoranda seduta si legge questo brano: • Pour M. Jacqoot la transmissibilité da lyp~os n•est pas moios évidente. Six cents infìrmiers alleiats dans l' espace de deox mois; trente médecios militaires actoellemeot malades on convalescen!s daos l' hòpital des officiers ; tandis qu' ao selli parmi ces dèrniers a élé atteint de lt1 maladie, les soeor; de eharité, les aumooiers payant on large lribut à l'épidemie. soni autanl de faits qoi demontreol la contagion. Celle-ci s'opère hor~ des hòpitaux mème sìtòt qo' il y a conloct avec les


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Non si può contrastare che· l'inclinazione alla piogèn~a che lagrimiamo tuttora l'immatura morte di parecchi n ~ non esista realmente nel\a meningite çerebro-spin'ale, e stri c<;>lleghi (pér non parla~ di tanti uffiziali e soldati I j noi acconsentiamo col signor Lévy nell' ammettere che di cappellani e di suore di ca~ltà, che. le filantropiche ·lor,: ' emerga da µna mo<lifioazione avvenuta quella . tendenza. funzioni q1simpegnanqo s'appìccicarono il lurido e intsonel sangue; ci s_ c osliamo però d~lle sue,:risle <;irca a!r,acrabil iij()rbQ. 1 1 cordare che dessa sia Gotnune a tutte.le sierose: giaGchè Se adunquesla l'assersìon~ <Jel surricorqato storic9(,1), ! ohe la malattia la quale perlu$~rò ·nel 484 6 la. Sarde~na, I in venti cadaveri da no.i esaini11ati non ci voooe fallo di sp.egirendo molle· migliaia di oilladini, e schii111tao~o in- j scuoprir_e puJ altrove che nelle ffieoingi encèfalo-rachidèe, çiò chè d'altronde era già stato avverLilo•da Grisolle. li tiere famislie, non si propagass~ per coptallo, ne v,eoe quale vuo!e che là maiau\a in qu~stione sia una flogosi naturale l' illazione, che dessa noµ era il tiI9 com(,} han che geve la sµ.a gravità -alla sede che occupa, alla sua credutp uomini dell'arte che godono faro~ di valenti, 1 forma, spesso epidemica, come· pure al'le condizioni pi tì Il chiarissimo. professore del Val-de-graoe , Mfohel Lé\ry; vede nella :meningite c~rebro-$pi,n,ale, non, una . o meno sfavorevoii in euì es~a si ,svolge. Se ci foss& concesso di ~eder quarto in mezzo · a tanto ilim_masia.semplice,. ma. ~ìbbene ~n·~nli~mma2ione ,di1en; · s_enno, e dopp qu·e'v;lentuomini d'esternar.e anche noi il . dènte da un'alterazione mdet.ermmata del sangue, che! s1 appal~serebi,e per mezzo d'una .tèndenza alla suppura· , 1 nostro s.e.ntimento in.tor.no ·alla naturzi,, di tal maLitti~, dizi~ne di tutte 1~ sìèrose.

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I

,

m~lades on ·avec ieur-$ effels. Sur la pla~e de· Raondoukly, dil. il, on a établi dis baraqµes. destioées, lès unes à douze soldats1 ehargés de la p~lic~, les autres à des infirmiers, pour !es tran · sports des mal ad es de la ~rimée des bàtimen.ts à terre. E février et.m.ars .le pers.o·nnel,deg infirmiers a été i:enouyelè pré ' de lrois fòis, !es indiviaus ' qµi le fò1màient éta.~t suc.cessive ment tombès. ro;a!ad~s-; t~ndis 9u' on .n' a cqmp,té ~u contrair . ~ dàns le mème, espace qe temps que trois on quatre.malades·par . 'mi les soldats. · Qnant à la transmission par les;eÌl'èls des typbiqiles, elle pa. rait ress.ortir dans l'opinioa de lii. Jacquot de ce fait, que p)usieurs infirmiers, et entr' aut.res·un an1iliare, qui· n' a jamais ··,,~rvi dans les 'hòpitaux, ont èté atJeinls du ly,phus dans I' bo· pita! de !'ec9le prepara~oire for~c avantt11pparit(on de la ma ladie, et qui servanl auJoard'hm de magasm, reço1t !es couv.el'-1 tores des malades évacués de la Crimée. J/. IJisc;,mion sui, le typhus observ~ dans les ~nnèes pendant la guerre à'Oriçnte, pqg. 30, -(Memoir(ls de .la société Imperiale de.nJcàecinc ()e Co·stantinople). ' . · (!) RiproduciaO?O per in ti ero il passo del J\,iartini' ov'è. fatta menzione dell'èpidell)ia e dei giudizii su di essa p9rtati. • Certo che per Cagliad. e'per·gr,an parte dell'i~ola non cor· s'ero tempi piò malaugurati dei ,primi sei mesi del, 18': 6. A danno loro tuttç)ço1,1giurav~: ipsolita ,r'igidc~za di stàgione, penuria grande di fromeoto ed anche d'ògoi sorta di vèttovaglie,.quiodi f,fme, •e 'per soprassèllo orrenda mortalità, La prendo a .des·crivere Cagliari suo centro primario, e dai suoi Òrrori col·à sarà dato d'arguire qu~lli' degli altri Ju·oghi dove,penetrò. ' Sviluppossi il fatai mol'ho al principio.del gennaiq1 ma come avviene per l'ordina,r.io in consi~ili Oagelli, non ·s.e,ne :ipprese tosto l'indole mortifora, non se ne sbigottirono i.cittadini, ed i. ,medici stessi.attribuirono i frequenti casi in<>fbosi a passeggeri effelli d; insolite vicissitudini at~osforiche. All'estate io ver() oltreùiO'd<> calda ed asc;iutta ·del l!l'ti5 era succediito· un inverno tl'indole.,speciale per.l'intensiti\ del freddo~per la copia.dei geli, per la temper.al.nra umida, nebbiosa e mutabilissima. S.enon.cM nell'avanzàtsi del febbraio, e più nel màrzo, cittadini, medici, governo s'avvi fiero dell~ gravezza e dei perir:oli del male'. Que· sto noncbe sçemar di forza, sempre più, si propagava e diveniva miçidiaìe: assai fréquenti eranò i'cas( ~i. mòrte, e sovratuuo agghiacciava gli animi l'in(ezione di famiglie intiere, éd il loro , schiantamento·in brevi giorni. Per la qual cosa, a maggior spa·.:ven~o, s'lngenérava l' id~a. che la città fosse in".asa d'Òn:i,bile contagio. ,n quella il maestrplo di san il~ ed il' G?verno alh1 facolfà mèdièa si, rivolsero, onde studiasse la malattia nellè sue fasi e ne de~se giudizio e consigli per comune salvezza. t facile il supporre . come· siuei dottori nello stup6re per la i,nop'ioata esacerbazione della malatt.ia.s'agitassero, si scindes· sero nelle o-pinioai, e tardassero· a èonsentire in rin giudizio autorevole soltanlQ quando emergesse·da una grande maggio-

in

ranza. ,

li dier.ono fi,oalmente in talf guise: le febbri dominanti vestire 1a natòra.·cli nervose o di gastrko1ne!vose, guaribili dove a tempo soccorressero i rimed'i dell'arte; nella loro or.igine o,on esser altr~ che infreddature, provenienti dalle ~nutazioni dell'atmosfera cosi assidµe e straordin;irìe che in uno stesso giorno 1 il term,ometro a'Y ea cangiato di-otto ed anche nove.gradi; pigliar 'J esse pi.ù o mepo mite o cruda indole, seMndo la dive.rsità-del temperamento , rl~l ses$." e dell'età, e,-delle disposiiioni più o I' meoo forti prodotte clall~ famii o d;illa poveria o da allre cause 'concomitanti; esse[e .epidemiclle, ma non co,:;tagiose, percbè non tras1Pessibi!i per contatto mediato od immediato; il migliore sistema curativo·consistere nelle emission1 di sangue, negli ecj citanti interni ed esterni, nègli emetici.e l>urganti anèora; dove sì mescolasse il gastriéismo. 'in conforto di questa opinione che riponeva principalmente il male nell'inllµsso ·dell'aria, sopravv,enne uò càtano generale onde furono tocche .ad un tempo I più m'igliaia ài cittadini, tra il 'finire di marzo ea il principio d'a,prile in che giungeva al qolmo l' incostan:i;a dell'.almosfera, 1\la ne rimaser.o vitti,llla pochi vecchi o già affetti da tisi polmonari. Conforta~ala ezrandiÒ Io scarso numero delle donn.e infermè, percl)è .avvez~e 11 'vìta· casa:finga e menò .esposte agli. in~ su!ti dell'aria,; e !'.immunità dei fanciulli, perch~ avevano gli , o.rgani in piena forza, e par,o il sangue. Alloutaòava ad un tempo i) desolante pensiero di contag.iò 111 salvezza dei mioiski I • déllì! religione e .dell'arte salùtare, dei quali , qù&ntunqae ,i,n 1 contatto as?iduo' cogli infermi, pochi rimasero.çolpiti dall'epidemia, pocpissimi perirono. ' · Di questo giudizio medico, fatto di pubblica ragione si va!se 1 1 il roàilistralo di sanità per conforto dei Cagliaritani e degli al ~ 1· tri ab.iiatori dcli' is9la; e per tog_lie_r,e da~li :stati stranieri ogni sospetto <l'i contagio; non perciò si prescisse néi porli del MedlterranM da rhi:orose caotele sanitarie s,al con lo della Sardegna, I Cllè corsero c6là le contrarie voci della minoranza medica, e di I· còloro che in . q.u·ella giurarono, :accennanti nienteméno .·che ,alle terribili febbri di prigìone .o d'ospedale con tutti i loro a·ccide.nti e,pericoli, seuza eccet~uarne ·if contagio,. Donde si ar- ' ~omentava ?he i} ~nhblic~fo · ~indizio; ~.i~_ che al _v?r~~ si apponesse ad mfinenza governativa e a 601 d1 tranqmlht.a inter~~ . , e di' commercio. Qual•nuqu~·sia stata fa \'era, indo~e della malallia danessa.no, ~cientificamente descritta, deve notars.i . che il pericolo della maggior· sua ·esa.cerb~~ione (u quello che corse dal marzo at;a.· · seconda fuetà del maggio. D'allora in poi andò in,çlecremento si09 alla ID!llà d'agosto, in cmi si spensé; e fa pert!iò dato nèll'ultimo giorno del"mese istesso di rendersene grazie solenni. a. Dio nella 'l)rimaria chiesa ,Cagliaritana. Gra.nde strage fece~o ,cotali febl:tri, . cb~ "De.I luglio la m.asgioi:anz~ medica 9ualitic1> nenrosteo,iche. Nè cade in fallo chi à due migliaia fa salire le vittime nèlla sola capitale che.ne pfahse ·per lunghi anni. CO[}; tanto più di.ragione, che, sàlvi i {;inciulli, ed io gran parte le femmine, la mortè prjncipalmente miei~ le vite dei ·capi di

I

'I

famiglia .

·

· ·


- ·t.0 7,

.teroroo che dessa è una vera e legittima infiammazione, 1· per averlo ritrùva:to pr9ficuo nella piuraljlà de'casi in cui' lp prescrivemmo: lo raccomandiamo razionalmente, per:. ,la qu·ale è dovuta a preponderanza di circolo nello. sie.: rosey cerebro-spinale a tal uopo atfeggiata dalle cause preçhel conferisce stu·pendamente· ali' esframissione di quel disponènlì che già: accennammo, ed a.peculiare discrassia·. . princl_pio màtefico; e si dìminui·scono e sciolgonsi,.attivandel sa.ogue, che si rivela con aumento·stragrande di piadosi r assor.Iiirnento, lé stasi ·sanguigne, e tutti gli altri sticità e facilità maraviglio!òa a convertirsi ili pus in f[Uella pTodotti patologici che risulla:r'io dall' azione di siifatto principio. · .· .parte, ove per l'~ccrescjoto moto llussionario s'incoAtrano ed i_l ristagno ed jJ calorico in eccessq, in grazia del quale A'.ndral non ha egli trovale ,giovevoli le cavate .dì san• ha luogo il lavori~ piogè·njco. Sp·ggiungo-remmo poi, ch'e gue per preven'ire fa febbre intermiltènle in coloro eh' asiffatto i::angiamento della crasi del sàogue-lo teputiamo vean fatto.so.ggiorno iO' sìti ove tal ,razza <li malalti'a era frutto.dell'introduzione rlell'_animale economia di quel tale' ericlemica?..... ,' princi:pio che .j·n date circostaoz~, o per l'esorbitante ~g- · Giacomini, vetllidue. anni aùdìetro, non propos' egli d'i glomeri!'menlo d'uomini, o pel sudiciume, o per ciualsiasi strozzar in fas1ce (se è lecHo così esprimerci) il c·hoferà altro mister.ioso motivo abbiam premessp sprigionarsi la- ' curando. còi salassi la 9iatrea premonitoria, cb<·. co01'e Jor ntlle caserme. l' hanqo . pr'oclamalo i giornali fra'r'lçesi, non fu rnrçaìn. È <;hiaro ch,e se l'elem~nto morhoso, in Juogq di predi- · vent'ata• dal signor Guér'in, il quale richiamò ,sollartto Sl'i Jigere le menìngi, le qùali ravvolgendo organi nobilis- ' , di essa l'attenzfone dei medici, -e ril>aUezzolla, 1N1ùggrrì simi. e di somma impo~ta'nz~ vita!e fanno si e~~ la ~eu:i- :1 d~ opp_ugn,a:la'.'coi· pui,ganti, ?hè coll'·esagGrare la secrèmas1a che ne cons_egmla mrnacc1 troppo da vicino I es1 - [ zion~ mteS'hnale conducev.ano allo stesso s:;opo a cui tèt'r· s~enza,. è chiaro, di.ciatu n:oi •. eh? s~ sìrr,à~ta predilezione, d.eva pe.r altra vi~ il .r~rm'acologo Pad·ovano, ali' ~Jimfoas1 manifestasse verso parli eh mmQr ent1ta, e se la m11latz10ne croè del prmè1p10 choleroso?: ... tìa ·non infierisse sovente in modo epidemico, ra prognosi · Del ·testo. sventuratamente. per'la misera, umanitfà'fo ne s~rebbe di gran lunga.~~no i~fausta.: ~a non ~rèdia~o, ! speoifioo èontro lre.rneningite•è lutt0'ra•da scù6pri'rsi, come c~e rn queJlo s?ltanlo st1a_il peri.colo'. ohe fa ~della m~nrnlo è .~uel~o contro 11 c4?1èra, e come l·o Sono ,altr-esì. i r\...: gite cerebro-sp1~ale una· s1 fornll(l~b1le affezione. med11 alti a tro.ncar con certezza ~ fin dal bel principio Se la si potesse ·concepire priva ~ella sua malaugurata le male ràdici del tifo, d~lla febbre' gialla, dello sè9rll'uto facoltà ·qi condurre alla s-µppura11i9ne ueHo sp.azio di po- l ç-d-i tante a!Lre affezioni, che s,vegli~rono l'allenzìoòe dei che ore appena, essa non incuterebbe certo ta.nto spa- ·j pratici di tu,tle le età, e che vennero successivamente ".eolo, ned ispirerebbe. cotanti.t ·sfiducia. La._sua gravezza , ~ombattule con quanti medicamenti possiede la farmaoopertanto s'ha da ri'petére,,a nostro senso, meno dalla se.de ! lpgia. c,he occopa e dal suo m'.vadere molti individui ad un tratto F.acciamo vo\i perchè la ~crenza, che dì .tanti utili trocne da1Ia specificttà del pr.in_cipio che la genera, ed ai , vati si arricchi in qùesti ultimi tempi, che in grazia degli pronti ·ed irrernediabili esiti che questo è capace 'di pro- j 5:Ml··déi ~ivìàle•. degìi Ileurteloure, ù(;)i Le~~y _d'.Etiolles, durre. · l gmnse a p.oler estrarre dalla vescica, senia 1nc1derla meli pronostico della meningite semplice,' o per parlare nomamente, i calcoli i più voluminosi; che mercè la fecon m·aggior precisione, della meningite oi'igi.nata dà cause . Jice Jl.pplicaziine <l'un' idea de1 nostro . impareggiabile comu·ni è soven.le s1 , ma ,non sempre favorevole ;' ma Monteggia falla dagli in_gegnosi quanto sapienti signori non quanto qtiello dellà men·i·n&.ite èpiderì1iea: perol1è l'im- . Pravaz e Pélrequin , riusci ad escludere la legatura ,oefla damén'LO della ;prima 'non essendo COSÌ ra.pido, Jas_cìa agio cu,ra degli aneurismi ; che colle mani arditamente' abili al pr~tico di ricorrere, con vantaggio alla medicazione 'J .dei Velpe111i e dei Ribeti, dei Jobert de ,Lamballe e dei appropri.ala, mentre l'altra perco~re. sì prebìpilevolme.nté ! .Larghi potè ·rìcos lmrre pàrti inti~r,e distr'utte, e riparare i suoì stadii, che, s~ ,non vi sf va al ri'paro al suo primo deformità piu durè a sopportarsi dello slesso' mfle,; ohe in destarsi, rende ·vanUuttl i. conati. Nel!' epi<lemil). di Strasseguito alle dotte inveslìgazi,oni dei fc1kson.e dei 'Morton borgo la _mort'ali tà, a quao,to ne stris;;ero, ascese a 60, ed agli indefessi ·sperimenti 4.ell'.egregio &impson, par70 e persino 80 per 1.00. J)ubi!iamo assai cl1e neHa metorì il miracolo (li sbandire il dolore dalle ,più crudeli .oningite sempl\ce, tenendo calc,olo di tutti i çasi in'faust1 , pera~oni chirurgiche; facciamo ' voti , ripetiamo , pei'chè si raggiunga, o si.asi mai rag_giunto ùn simil numero, la: 5ci.enza pervenga un giorno a legge.r chiar.o qell'oscuMa· come porre d'accurdo, chiederà qul forse l~hino, rissi mo libro della natura, e penetrando 'dagli elfottì !'in- , la specificità délla càus~ prossima· della tnalaUi·a1 colla dole e la' modalHà d'elle· cause ch,e. li produssero, possa cu.rabilitàl di essa per mezzo del salasso, che sarebbe per ne-utralizzade o rimùoverle, .e rcn~ere cosi nieòò trihgla meningite ·cerebro-spina,le ciò che la '.china· è per le 'lata la vita, la quale spesso, anzichè· uil' benefizio, a mo-, affezioni periodirhe, il mer't,lrio ·per ),a sififide, il iodio per tivo delle mala1.tie e dei palimenri. ebe di continuo l'iri.le scrpfole, e ch'è il ·mezzo il più ,volgare nella cura delle festano, vien dalì' uo~p considerata come il più ~u·nesto. iofia1t1mazioni?... ' ' • .dei doni.. 1 Non fu nostra inlenzio_ne, lo'élando e,raccomandando il Profilàssi: ·nopo d'aver descritta la meningite ed essalasso· nella meningite, di fregiarlo d'una virtù p,articoserci tr,atlenulo intorno ad ~,ssa, espo11end0' quanto dietro le nostre osservazioni ci parve .potersi dell'originer lare e finora in (}SSO sconosciuta, per la q11ale distruggerebbe gli effetti dell'elemento che muova 1a rid.eUa alfa- · della natura e del metodo cur.ativo della·medesinia stabizione, co'm'e j rimedii nu.r anzi rammentati operano a riJire; ~rima a·i passar ,\li' esibizione delle sforie parziali guarùo' lei virus sifilitjco, della discrasia sln~mosa e del di tuLli i casi che avemmo sott9 gli occhi, credi~mo ci rìnianga a prQporre e a sciogliere un ultimo quesilo. :l)liasma febbrigeno. Lo :raccomandiamo empiricaroenle;

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{08 A. questo proposito si farà co,nprendere ai soldati Si può dessa prevenire la meningite cerebro-spiquantç imporli che ognuno melta in dispal'l~ l'avversione .nale? che può inspirargli il soggiorno ali' ospedale; e lostochè Probahilmenle sì. Ma « hoc opus, hic labor est». Avsi sente preso da spossamento, rigidezzjl del c9lfo e del ngnachè non tulte sono cogoite le cause che la prepa,. tronco, do lor di capo, siano pur lievi tai sintomi, si conrano, come ripetutamente l'inculcammo; e s'ignora spesegni ammalalo e chieda d'essere visitalo dall'ufflziale di cialmente in che consista 'la causa che la determina. Si sanità. ~tlerrà per allro di restringerne I~ propagazione, e di reprimerne l'impeto letale, se si térrà conto delle seguenti ,. ' La cefalalgia, la stanchezza di membra e la rigidi là. dei muscoli estensori del tronco e della cervice sono alla avvertenze, le quali possono tornar profittevoli, anche in meningite cerebro-spinale quellcr che diarrea premooccasione d'epidemie d'altra specie. nitoria è al cholera: e nel modo stesso che combalLendo a. I medici incaricali del servizio ,presso i quartieri ria tempo il'Ousso di ventre si tronca la via a queslo, cosi. volgano tutta la loro attenzione all'igiene del soldato, ed opponendosi con energia ai fenomeni summentovàti , si insistano, e veglino a che, nessuna misur~ di polizia, tanto fa abortire questa tremenda infiammazione, che appunto. generale quanto individuale, venga pretermessa. come açca,de nel cholera, quando siasi totalmenlesùlupb. Racc.omandino non vi sia accalcamento nelle c.apala, non ammélte che una remotissima e debolissima merale (1 ), ed esigano che gl'inseriUi non siano ammessi ' speranza di guarigione. a dormire co'loro nuovi compagni, se prima non furono (A.) Nel primo volume delle opere dell'insigne Puccifatti lavare dal capo alle piante. .Questa misura, necesnoLti, al capitolo 6°, dove si tratta del!' omopatia flogistica, -Saria dovunque, è necessarissima qrri, dove i •mandriani si legge quel che siegue. .« Egli è un fallo provatissimo, e buona parte dei cootadinì si coricano sempre vesliti, e , éhc occorrono spesso certe perniciose, nel.le quali è nenon depongono mai la calzatura, ~articolarm'ente le uose cessità unire alla cura antiperiodica la cura antiflogist'icà. d'alhagio o di peJle, che portano strette alle gambe. L'autorità dei principali scrittori di delle febbri, Mercati , e) Sarà pur savio coosiglio il non tenere in tali circoMorlon, Torti, Werloph, Borsieri; l'utilità del salasso io stanze i ne.o-soldati per ore ed ore al sole; ed il procu1 lai casi praticalo anco.ra ripetutamente; la qualità dello rare di rialzarne il morale, e d impedire per quanto è stesso sangue, trovato spesso cotennoso, meltonQ fuori di possibile che la nostalgia metta radici nel loro cervello• questione l'omopatia ilqgistica. La quale può essere proChe se mal grado queste precauzioni, la malattia si svolge mossa da molte cagioni, lra le quali la prima stimiamo e si diffonde, sia precipua cura del modico di faT la viessere l'insolazione, il temperamento sanguigno ed u:na sila del quartiere più volle al giorno, ed il mandar senza <;ostituzione epidemica infiammatoria. » dilazione ·alcuna all'ospedale tullj coloro che accusasser? Io que$la pdrola d'un tanto maestro qualcheduno troi prodromi della meningile: poichè la curabilità della maverà la nostra condanna: a noi però sembra di poter rilallia è assai dubbia, quando questa è intieramenle esplispondere; che luttoch'è ammellendo l'omopalia flogistica çata; mentre invece presa al suo primo esordire, s' ha nelle ·febbri perniciose, ed accordando che il sangue 10 quasi la certezza che cederà ad un bèn inteso sistema tali circostanze si trovi spe$so cotennoso, non sarebbe curativo (2ì. Tigorosamente logico l'inferirne che il morbp che qui dominava fosse una varierà di febbri perniciose. 11 sangue (t) Sarebbe necessario, onde più sicuramente rimoovere lee pidcmie dalle càscrme,.che queste fossero meglio costruite che si mostrò cotennoso, non spesso, ma sempre, e lino al 18 noi sooo generalmente. Qnando il locale è mal scello, _e le casalasso! Le cagioni d'altronde che a giudizio di Pu·ccimere sono basse,.strette, mal àriegf,(iate, è sommamente diffinolli sono le più adalte a promuovere ,~omopatia Oogistica cile, all'arrivo delle nuove reclute,. l'aotivenire ogni malore a non esistevano: poichè i soldati, come fu accennalo, fin cui J\UÒ dar ansa l'aria co~rotta da soverchio numero di per·dal principio dell'epidemia.vennero addes\rati al mariegsone rinchiuse io ano spazio non proporziooatò ai bisogni della respirazione di ciascuna di esse. - Per ave r soldati sani vi gio dell'armi ed alle allre cose militari ne' camerooì e vogliono caserme· salubri. - S. E. l'attuale Ministt·o della ne' corridoi: e ohe mancasse la costituzione epidemica guerra, che con tanla solleoitndine cerca di migliorar in tolto infiammatoria era provato dall'assenza di cotenna oel le condizioni della nostra armata, ha felicemente iniziata la risangue ùi coloro che non erano 'afilitli dall'affezione doformà delle abitazioni dei militari coÌl'ereziono in Genova.della minante, e dal non vagare questa pel paese, ma starsene m,agni(ica c:iserma di s. Bepìgno, ci permetta di dirgli con 0fidio • quo bene cropisti, sic pede semper eas • ed' invitarlo a appiallata nel recinto delle caserme. lo Crimoa finchè si fare nelle altre città dello Staio quello che fece nella capitale subi l'influenza del chol~ra, cioè dal 17 maggio al JH d'ella Liguria. L'impresa è degna di lui i' ·conducendola a comd'ago· sto del 1855, sovra un migliaio di salassi che ci ocpimento avrà beo meritato dell'f'sercito, della nazione, dell'ocorse di far praticare nell'ospedale di Ilalaklava di cui manil<i, · avevamo la dira.zi·ooe, non ci ·avvenne mai di vedere la (i) Un capitano del 3°, dotato di molla perspicacia, avendo

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notato esso pare, al par .di noi, che i coscritti sardi se ne stavano a groppi, a capannelli fra dì loro, e mostravansi tristi ed acco.rati, capì che in loro più di ogni altra.causa poteva il male del paese, e consigliò ai soldati provetti della soà compagnia di f.rammischiarsi a qaeUi, e di cambiar il corso de'loro pensieri con racconti, e con dar loro lezione di dialette piemontèse. Avrebbe volalo i.I prelodalo capitano che il suo esempio venìsso dagli altri suoi colleghi imitato, e ohe dorante alcune ore del giorno si fosse cercalo di raUegrare quella gioventù, Tolta ai solchi, alle offieine, Delle madri al caro eloquio

strabalzata in mez:zo a gente sconosciuta, ed ispirarle confìdenr.t e simpatia pel naovo mestiere a cùi venne cbiamatìl, col mez:i:() della musica, quella che al dir del poeta • E111ollit moreg, nec sinit esse fet'O.s •. ' Disgraziatamente la voce di quell'assennato offuiale non ì· svegliò oo'èco appo i suoi commilitoni, elle trovarono balzana e stramba ed utopistica la s.oa idea, ed i provvidi suoi sogg_erimenti ,restarono, come lauti altri non meno buoni e-vantaggiosi, allo stato di progetto.


più . sollil nube-eola di cotenna: dal qual fatto concludiamo che se qui fosse regnala un'influenza d'opposta natura, la si sarebbe costantemente dvelata colle manifestazioni che le app.artengono. D'alLrònde sotto alle parole del Puccinotti da noi citale s'incontrano queste altre che sono evideotemenle favorèvoli alla nostra tesi. « L'omopaLia flogistica si mani!~sla ord\nar)amente nelle perniciose apopletiobe, pleur1l1che e ~111 0L1cb~-catarrali artritiche· senza che essa pµò cong1ungers1 ancora a' qualunqu; alLr~ ~enere di perniciosa,. ma in m?do si~ccessivo, 0 fo l:eggerissimo grado vesten~los1 allora d un carattere reurnalico. » Come ognun vede la perniciosa meningea, tetanica, convulsiva, non è punto né.poco mentovala dal Pr,ofossore Pisano: e per altra parte ci vorrebbe una coscienza più elastica del cautchou e della gulla-percha per allogare ftet leggerissim(> grado d'omopatia !logistica.quelle violente ed. intense infiammazioni che si offrirono alla nostra os servaiione. • (B} Ci siam lascialO'andarc a discorrere dell'epidemia che nel ~ 84 6 ravvolse nel funebre suo drappo la Sardegn·a, perchè fra i membri di questa facoltà incontrossene alcuno che avendo inteso a parlare della malaUia recentemente comparsa fra i militari, senz'avcrla veduta, la proclamò una specie di tifo, e \a ragguagliò a quella febbre che nell'epoca suddetta dominò qui io Cagliari. e ru dai ,diversi oartiti medici diversamente denominata. <• li Professore d'anatomia ·presso questa Università. Cav. Falconi, invitalo ad assjstere alla necroscopia d'un soldato morto di meningite cer~bro-spinale, vide e toccò con mauo quanto mai s'é~ppooessero quelli che nel morbo serpeggian te fra queste truppe persuroevaoo ravvisare la febbre delle prigioni e degli accampaménli. 1 (C) Ci siam servilo delle prov,e accumulate ed addotte dal signor Jacquol per accertare la transmjssibiliLà del tifo; e crediamo non vi sia chi la meua in dubbio,-dopo d'aver appreso qual enorme coolingen~e abbiano pagato alla malatLia i medici, gl'inferrnied, le suore di caril.à ed i cappellani, che il loro ministero tenéva in continuo rapporto co' malati. Durante l'epidemia di meningite cerebrospinale nessuno dél per~onale sanitario-e religioso addetto a questo spedale, risenti il più leggi-ero incomodo ; e sì che lutti fecero il loro dovere, assistendo gl'infcrmi colla massima diligenza, e studiand-0 nei cadaveri l'essenza e l'orìgine del male. Pare adungue clie la contagiosità di siffatta roaJé.\Uia possa fino a dimostrazione in r,ontrario nnir rigettata.

QUADRI STATISTICI ,·elati·ui ai casi di meningite ce1'ebto-spinale osservati nello Spedule Divisiona,le cU Cagliari durante la primavera del 1857 . . I. MESI

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Stor·ia di un' ampiitazione d_ell' avamb1·accio s·inistrc, al suo 3° superiore fatta senza la legatu.ra delle arterie dello stesso, seguita da felice stwoe5So. (i.etta in una conferenza dello spedale Militare di Genova del

medico Aggiu~to, Oott. Maineri).

Dalla vostra lunga e illuminata pratica , dalle vostre estese cognizioni teoretiche io vengo a chiedere la spiegazione di un fatto, che nellas-carsilà dei mjei Jbroi scientifici non ho per anco potuto spiegare a me, stesso ; - appunto perchè questo è semplice_, deve a senso mib, avere una spiegazione, ed uo percb.è : Che se troverete i miei du.bbii figli di inesperienza pratica, ~ di mancanza di cognizioni sugli effetti prodotti sul nostro organismo dalli innumerevoli modi d'azione delle potenze morbose, nQn avrò sol per questo ad averne umi~ }ia~ione, venendo per l'appunto a cl1ie.dere a Voi d'esser~ illuminalo.


-

44'0, -

La sera del 25 luglio ~ 855, verso le 0re i( O di notto, -venni richiesto premurosamente per prestare i soccorsi ,:Jefl'arte a certo Morello Luigi, domiciliato neJ foomune <li Tovo-Pietra, che m'i dicevano gravemente ferito a se_,guito di un'elSplòsione d'arma da fuoco. - Giovine a 20. .anni, di temperamento sanguigno, l1 icostituzione valida e -:robusta, e fi.glio di agiata famigli·a, la stessa sera volle, fa occasione di una pubblic~ fest,a, sçaricare pitì vo}Je un ,enotme, e irruginito fucile, che si compiacque sempre di :riempiere oltre misura di. polvere. Sparò uq uHimo colpo, ~ in quel punto, dove egli colla sinisbra . mano stringeva farma fatale, ta -canna di questa si spezzò, e netta nella .gll portò vfo in orribile modo la m.ano~ la?ciandogli solamente il pollice, che si sosteneva ancùra·· per un lembo ai ~ute annerita. ,Vista questa.completa arulsione in cosi ·orrida maniera, esaminate le varie disuguglianze; la parte profondament~ -ammaccata, e quasi , pesta, le ossa del corpo di-slocatè, e · :in frantumi; àvuto riguardo alla . natura della causa , violenta / ~on esHai un ìstante nel s~ggerire l'anico r imedio a tanta djsorganizzazione,la amputazidhe dell'avambracéio. L'ammalàto aveva perduto po"éhissimo sangue, e:da due cir'ca ,ore,.dacchè era stato adagialo sul proprio feuo, non aveva itòbevu,to di sangue che due fazzoletti,coi quali sj era volut9 fargli una p'rovisoria fasciaLura. Raccomandatogli iÌ riposo, la ìmmobililà, e I~ cal~a, attesì il gìorno, fa:Uo chiµmare il mio amico e condis.cepolo n 'ottore Merì ino', -medico condotto jn Alassio, lo pregai 'd'assistermi. Opi1rnva il mio' collega di ~seguire l'amputazione al terzo inferì ore ~~ll'avarobraccio, Jtia, atteso Ja natura della icausa, violenta, che poteva a senso mio avere irradiato i $UOi lem:ibHi effeÙi molto al di là. d·el punto della Jesion'e, (quantunque i tegumenti esterni ,non presentassero la benchè 'minima ,inditazione di un guasto sottoposto), convenne meco di amputare invece 'al terzo superiore, e èiò stabililo, mi misi all'opera. Fatto il a:uplice taglio della cutè, e dei musco.li col metodo éircolare, m'avvidi che non m'era male opposto, quando insisteva di tagliate un poco più superiormente, poichè in qùel puntò delle due ossa, dove perpendicolartne'nte sarebbe caduta ].'azione della sega, troni il cubito f ratturato otliliquamente; cosicbè dov,ettì ,reg.olarizzarne c<;>lle tanaglie il, moncoue, onde ott.ener più facilmente la Tiparazione. UHimati tutti i neoessarii incu!X)benti proprii di un'operazione di tal natura, feoi rallen iare ·1a compressione sull' omer.a!e, (compressione che aveva affidata. alle -dita di u11 assistente), onde venire alla le-galura delle arierie. ' , Ma quale non fu la mia sorpresa, quan'do tolto ogni ..ostacolo ·alla 1ibera cìrnolazìone del sa~gue, vidi. che le ,estrel)lità delle ·atleriè recise neppur gemevano una sola gocda òi s"àngue ? , Esplorata l'arleria,omerale, pulsava fortemente; l'ind.i'-viduo in ;tutto · il tempo della operazione non solo non aveva ,perduto e cùore e forza, ma aveva ezia,ndio co~la sua voce trasfuso coraggio in mè; durante la notte, che préced~lte. l'amputaz~one, aveva perduto pochissimo sangue, ·che, _ridotlo in peso, avrebbe forse. sommato a qualohe mezza libbra; era giovine, pletorico, robust.o e tranquillo, ed è perciò che in allora, come in segu.ifo non $eppi rçai' rendermi ragione di questo semplice, quanto·

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p-er mè strano fenomeno. Attesi per due ore inutilmenù.:r lo. sgor.go del sangue, con spugne pregne dì· acqua tiep'i<)a,, più volte ne detersi d.olcemenLe il moncone appena cruentato, e venula finalmente la sera, feci la definitiva fascia.tura.,, aspettandq con ·mia non leggera inquietudine d'es- sere chiamato nella notte. li mattino verso le cinque ';isi-' t,!i l'ammalato, e appena alcune goccie èli sangue avevano , macchiato l'ultima fasciatur.a. :fl:saminato il polso, trovai che s'era manifestato d'ella reazione, e, avuto riguardo alla cqndizione individuale di robustezza~ di elà, pratìcaj , un' salasso, che volli rjpetere in sulla sera per i catatteri , che mi presentava il s,mgue, Dopo il qtiarlo giorno di!Jla operazione, tolsi éompletam'ente la fasciatura, e rimossi perfì.no le H'sterelle di cerotto Diachylcm, onde detergere" il IX}Oncone da alcùne impur-ità; ma neppur allora vi fu . consecutiv'a emorragia di s.o'rta. Rifeci la fasciatura, e m'e dian te alcune leggere prescriz.ioni a seconda del caso, e dei lievi' sintomi che si manifestarono, il resto si fece dalla . natura, e dopo 15 giorni il mio arom~lato scéndeva diggià il letto; al trentesimo <lésso era pienàmente guarito. · Signori, So di aver lett.o, e "'.Oi 'tutti me ne siete r,naestri, che le cause traup1-atiche in_ge·iJ~re, e sopratutto le gravi lesioni· e .fei;ite prodotte dalle armi da fuoco soglioAo indurre negli organici tessuti tale 'ammaccamento, tale disorganizzazione, da essere questi sin Lomì· caratteristici delle alte.razioni di simil natur~. Sa eziandiO'che non solo la parte lesa, ma l'organismo tutto cade spesso. in una specie · di stupore, e dj subita inerzia ; e da tali cagioni di òis~ru:zìone e di morLe le ramificazioni dell'albero arterioso in ispecie ne restano comprese; le loro tonache si ristrjngono,.si raggrinzano, si ·accartocciano sopra 'se s,tesse, e si ritraggono per entro ài tessuti,, form~ndo in tal guisa di per se stesse un ostacolo ali~ uscita del sangue ; la q~ale si manifesta poscfo, e ab~ondantemente, cessato dopo alquanto tempo quello st~to di aiione primitiva; . per cui, rimossi i grumi sanguigni, o.caduta l'escara, rito'rnano le tonache arteriose sopra se stesse, e, reclamano in allora urgentémenle i più energici meizi emostatici. .!\fa come nel caso narrato darci spiegazione del fatto, ri-, correndo a ,queste belle teorie, quando, oltrè allo avere regolarizzalo la ferita col mezzo di un'ampùtazione chi'rurgica, quèsta .istessa amputazione si eseguiva in un punto immensamer.te distantè dal luogo d·ella riportata lesione? Ammèlteremo noi · che, l'azione stupefacie-nte, a meglio l'azione a( raggrinzamento si irr~diasse ]Ùngo tutto l'albero circolatorio del braccio? 1\fa, oltre che ·queste ipotesi• sarebbero tante asserzio9i gr?tuite, fino a . quanto t~'.mpo s1 prolungherebbe quest_a a,zione porten. tosa di 'corrugamento? . . . . Signori,

· Io non vi ho'raccontato che un fatto, tanto vero qu,anto semplice·; finisco perciò con dirvi ohe piult?sto di rìcorrere a speciali ipotesi, (che alcune volle sono assai poetiche per non dire ridicole), amo meglio qui co.nfessare.· la mia ignoranza ; e con ciò se n.on. passerò per erudito coposçitore d·ei lanli .fenomeni di natura, avrò però fatlo prova di sincerità, nel, mentre che attendo da Voi una , spiegazione, di cui vi sarò grato di tutto cuore.

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PARTE SECONDA><

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« Oorpo •1,indta~io hl o.ziorae. - Quest'azione cc fu

sempre, sollo il punto di vista professionale, all'al-

« tezia della s.acra missione che i Medici militari ebbero {<

a compiere. Se ne giudicherà dal)' e!ìame .1cl suo opé-

« rato nei corpi di truppa, nelle aml>ùlanze e negli ospe-

dali dell'armala. · « Servizio medico elci reggimenti. - I l\fe<t dici tennero sempre la più grande regolarità nèll'invio u dei loro rapporti di decina, e nella maggior par-Le di tali « rapporti hanno reso un esalto conlb e òetlagliato dello <1 stato di saltite degli uomini confidali alle loto cure ; a. hanno quindi potentemente contribuito àd illuminare « sulle cause eziologiche la direziono generale medica, e favorita l'adozione delle migliori misure preventive e <e curali ve da oppor.vi. « La prescrizione di costituire delle infermerie reggiti mentali, nello intento di $ollevare le ambulanze, fu « messa in alto con zelò e rapidità, e se questi stabili « menti non hanno LuLli resi que' servizi profittevoli che « si era in dirillo di attenderne, non bisogna accusarne i « medici, che facevano i più grandi sforzi per renderli ·« capaci di cure efficaci, ma a vece le tristi condizioni di << alcuni momenli, che assorbivano lulte le risorse e tutt i ' ~ i mezzi. «

a

medico, che.a più riprese si fecesenlire nelle divisioni,.

vole per un effettivo ùi 4,500 uomini. . u Oltre il servizio interno che sopracaricava di già il « medico d'un reggimento, questi seguiva la lrupna aUa cc trincea, oel lodevole scopo di dare i primi soccorsi a. <~ (erili, e dr aumcnLare colla sua presenza la con6denza. 41. dei soldati esposti al pericolo. Nelle frequenti circoc< stanze dei grandi attacchi o di grandi combaltimcnli, i <1 medici dei corpi si riuuivano ai lor.o compagni delle <« ambulanze di Lrincea e di deposi lo, e coadiuvavano quec< sti ultimi attivamente nella pralic.1 delle operaiioni e c< delle medicazioni. - «Molti di loro furono colpili di ferite gravi; uno di ct loro ben anche, il dolL A.rcelin, soccomhellc in conseu gueuza di queste ferite; alcuni allrì l\Iedici perirono pel « c·holèra e pel tifo, ·che contrassero durante il loro s~r" vizio al reggimento. e pendente il loro servizio di di" staccamento alle ambulanze. « In fine il servizio roodico immediato dell;i truppa f[.! « sommamente sori disfacente sotto lutti i rapporti, e « rese immensi servizi, a prezzo delle più penose fatiche a ìmpo~le al suo persouale. » ( Co11ti11ita) ·ç(

Relazione r11,edico-cliirurr1ica della canipagna d'Oriente del Dott. S0RIVE, Jlfedico-Ispettorn clel servizi~ r.li sclfnitù, delle armate, ecc.

çom,e lo riporta la Revue, così noi trascriviamo il S~:fWC1tle passaggio estmtto dal RrASSU:'iTO D~IN SlEME, col q11af.e tennina, il libro del siano r ScmvE.

Sempre le visite degli ammalati dei reggimenti fu-

« e malgrado l'abbondanza dei malati, che per un sol {, giorno giunsero fino a 250 ;i 280, numero considere-

RIVISTA BIBLIOGRAFICA

Questo libro produsse una certa sensazione nel mondo ·medico e speeialmenle tra gli .Uillcia1i sanilarii 1uiliLa_ri, in onòre dei quali sembra e$sere stato scrilto. Contiene di falli la loro istoria in mezzo di qµl!sla guerra, nella quale essi non rimasero io addietro e> dove seppero con~ quistare una.larga parte di gloria. li sigoor Ispellore Scrive considerò in qualche modo questo lavoro ~ome l'ultimo compimento della sua mis· sione, è lo compi in modo da soddisfare tutti i suqi collaboratori in quésta grand'opera. Arrivato uno dei primi sulla breccia, partilo uno degli ultimi dopo il combaltimonlo, incaricalo durante qu·esto lungo periodo d-0lla direzione del servizio di sànilà del.l'armala, egli'solo poteva scrivere la sloria medica delle nostre truppe. . Da questa spediziol)e, senza esempio nell'istoria dè.lJe nazioni, sorsero per la scienza medico-chirurgica alti ammaestramenti e regole pratiche appoggiale a falli osservali sulla più vasta scala; si può dire che l'esperie.nza acqvist~la in questa guerra profitterà atle generazioni Yelllure. (IlENRT DE GOIL~IN)

«

« rono assicurate, malgrado la , deficienza <,lei pers_onale

~ ~

Rivista dei Giornali Scientifici 1

Vaccinazione degli adi,lti. In 9u~to tnornento nel quale si vanno prcndeudo da tutte parli, nell'armala, negl'ospedali mili lari, negl'ospedali cbrili ed in l~lli gli stabilimenti posti sotto la direzione o la sorve~lianza pell'amminislrazione, misure per generalizzare la pratica della vaccinazione e rivaccinazione, tonferà certamente intere-ssante il ricordare i risultali delle esperienze fatte sulla vaccinazione degli adullì dal dollore Zandyck (di Dunketque) uno dei più zelanLì ed intélligenli propagatori di questa misura igienica. Questi risultali sono raccolti in un opuscoletto da lui recenleroeqle pubblicalo. li numero dei raui raccolti, il modo d'.esame, gli svariati mezzi di confronto e d'esperienza clanno alle proposizioni che ne deducel'aulore un valore gtandissimo che Je rende meritevoli di luUa attenzione. , -i O La vacci nazione degli atlulli dilTerisce essenzialmente da quella dei fanciulli pei caratteri fisici delle pustole, il poco loro vigore, la poel:tl intensità ed importanza. dei fenomeni generali che accompagnano il loro svi~ luppo. 2° La trasmissione del ,vacoino d'adulto ad a<lulto prodùce di rado belle puslole inoculabili. È di tutta necessità. per ottenere un buon.successo, raccogliere il OuidQ dalle puslole d'un giovane fanciullo che offra le migliori garanzi~ di salute. · 3° È affaLto indifferente il deporre il liquido sotto l'~pi-. 1 dèrmide o di fatlo penetrare più profondamente. (La Lancette Frat1çaise l858l

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-HiÌÌP SJ)frito antistrunutle. J:oduro di potassio . . · . grnmmf 3. Sciogli iQ acqua dis~illata • : ». 3. Aggiungi spirì lo di vino rettifi:eato '3' 48. Acqua di Cologna . . \ )), 3, Per frizioni, al colli>' maltina e sera. · {Non insozza H·collo, riÒ.n ha odore,- e agisce con roag.2,i ior energia dell'unguento jodurate, ecc.) (Amial(di Chimica)

App{];reccnio per ..e unavtsi chimiche negli ospedali ?mlituri 7rancèsi. lJna nota del Ministero della guerra francese in data 43 x.bre "4 8 57, determina la formazione di , una cassetta a reattivi destinali al servizio degli ospeda\i'mitilari. Q~ali, consid~razicini ne abbiano inspirata l'idea, rilevasi da) se-

guen.te periodo dell'a nota stessa: « La constatazione della ~uona qual!là delle derrate Q alimenta~i, dei medicamenti in uso nel servizio d.egli « uspedati militari, richiede assai di frequente il soccors"o (( della chimicit. Talvolta pure delle' ricerche della stessa • natura sono necessarie al medico per rischiarare il diaci gnostico e la cura di certe m;i.lattie. • · ~ Per risponder.e ~ questi diversi bisogni il consiglio ì;i( di satute fu incaricato di coslituire:una serie di reattjvi « ed ulensilì appropriali alle condizioni Sf eciafi dei ,sera vizii amministrati.vi dell'armala, e l'istruzione, egµalu mente redalta dal consiglio ed annes~a al formolario, a è destinara a servire di guida ai farmacistj nelle peri'4l zie ed analisi che potrebbero essere richiesti di ese.t{ guire 1» . (Bulletin de la m~decine militaire) Febbraio t 858.

V!RlETÀ , Onorilieeoze. Ci è cosa,.oltremodo gradita l' annunciare le seguenti .onorificenze . state testè conferite a due nostri eolleghi i quali, oltre ad esser un glorioso avanzo dell'armata ·.di Napoleone il Grande, son-o i nestori della chirurgia militare piemontese. Medaglia Jlaurisiana. Il signor cav. dott. Francesco Ej,ia, già chirurgo maggiore in p.rimo delle reali guardie ·qel palazzo,. fu ,ai 3~ di x.bre 4857 decorato della med.agiia Mauriziana per il ' merito di ! Olustri di ser:vizio militare. Medag.l,ia ,di. S. Elena. , Allo stessosig. dottore, ed àl già chirurgo Magg.re in 1o, sig. dolto~eBened~~to BeruHo, fu conferila da S.M. l'Imperator e dei frances1, Napoleone III, la ·medaglia di S. Elena, per ayer il primo preso parte alle campagne dal 1792 aH 815, e per aver il secondo fatta quest'ultima del 484 5.

tilit~ d'ella nuova carica d}Ispettore aggiunto per I~ veterinaria~ stata testè creata presso il Consiglio Su-

periore M.ilitare di Sanità, non meno che all'ottima, scelta fatta da S. E.. il Minisiro della Guerra nella· persona del signor Prof. Perosino. cui fu la medesima affidata. LA ÙIREZIONE. Nomina di un IHpettore A.j;~unto p1'esso il Consiglio Superiore 81,mit.ario Militare per la Veterinaria. · . « Coli~ massima compiacenza registriamo oggi la no-· mma posta in fr.onle-.a quest'articolo per due orandi ra~ gioni, val_e a dire per la sig_nificazione imporlantis'sima,. che porla con:sè_ fa creazione di questa car-ica, e per la. persona degmss1mi'l che venne chiamata a coprirla. La medjcina veterinaria, ramo integrante della salute· pubblica, non era rappresentato presso la nostra armata c~e.da ~eterinad isolati, senza un capo dirigente, e suh~ ord1nali p~r lo piii a comandanti militari, i quali po,ssono, aver ~utla la .scienza sir~tegica del mondo, ma non quell~ ,che s1 lega d1:re~tamenle ~Ila zoojatria. Era quindi tempo che questa venisse rappresentata da una persona tecnica tanto presso il Consiglio Superiore di Sanità militare,_ quanto per la dipendenz;a ed i bisogni rispettivi dei vari, corpi militari ai quali va f!,nnesso J'e,sercizio della medicina veterinaria. . La pers·ona poi, alla qQale venne affidata questa carica; non .poteva essere scelta con maggiorè criterio, essendo appunto quella che con tanto zelo, con sì assidui studi.i. e con la~ta disl!nz!one si segnala fra i suoi colleghi, ed· è da tutti !-]UeslJ stimata ed affezfonata. · I lettori ~oi della Gazzeltà M-edica, che da lunga mano· conoscono 11 nuovo IsPETTORE, partecìpèranno alla nostra, sodtlisfazione, ben sapendo come negli anni scorsi il suo, no~e _or_nasse sovente le sue col'onne con lavori pregevohss1m11 e presentemente ancora sia un ·nostro aUivo~olla_borat?r_e, dovendosi a lui la maggioi: p·arte degli articoli sunllv1, che trattano di fisiologia e ·di anatomia ,patologica. Tutti hanno indovinato che intendiamo di parlare del ,p~ofessore PJ!ROSINO >>,

A.lWlW'IJNZIO. Da Valenza (S·pagna) ci pervenne testè J,a Àctualidail Perioaico de Medecina, Cirujia 1 farmacia,, y ciencias ausiliares, literatura, artes, è industrià. ·

Cotesto periodico il quale e per la val en'tia dei suoi redattori_e per le beli.e memorie contenute nei, numeri, per_venutici p_rome~te di t?ner onorevole posto nel giornalismo medico, s1 pubbhca tutte le domeniche ai prezzi seguenti per l'estero: R~ali . 49, . pari a L. 4, 75 tre mesi seLmesi . >> • 38 . » -., 9,,!SO un' anno . .. » . 72 . . >) >> ~ 8,oo: Le as&ociazioni all' Actualidaà si ricevono pl}r il Pie14, Torino 5 aprile 1858, della Gazzetta , monte dalla _direzione di questo giòrnale.

Nel n° ·_Medica ltafiana Stati Sardi'., leggiamo l'articolo seguente, il quale pubblichiamo integralmente, sieco.me que1lo che accenna in bre11e all'import~nza ed all'u·

li D!rett?re Dolt. Cav. ARELLA 1 Med. Div. · Il Vice Direttor~ respons. Doti . l'lfANTEI.U, ?tJed. di Iiat . T ip. Sub. a1 Con..\.· e Comp.


J 2 ApriJe t 8 5 8

ANNO VI •

.GIOBNALE ·Df HEDICINA IIHAITARE DEL CORP9 SAN_ITARIO DELL'XRIIATA SARDA L'assocìazione non si riceve che per on. anno e cpmincia, col 1° d'i° genn. Si pu·bb'lica nel ~onedi'di ciasçbeduna settimana Il prezzo d'associazione in Torino è di L.10.10· ProviÒciaed all'Estero, franco di po·sta L.11.Si paga per ·semestrianticipat;

Il

mezzi operativi per me provati pi* soccorr,evoli 'a correggere fa si fatta attràttura da cicatrici che m'è occorso vedere 1r.e-quente tanto nella mia pr~lica particolare , quanto ~-i'ella'° éllnica e nel consulto gratuito d·eJlo Spe-,,. d,ale. , · . .. . Giovi ·notar runanzi tùtlo eh~, se \alvolla so,no dall~ briglie per .cicatrice solamente rattr:appate le falangi.1dei diti dal lato· della flessione, per solito però rimangono per le medesil)lè tra '3è ad.~renti Jà pelle coprènte .i diti e quella che copre la palma della, mano. TR&TTENIMENTO.C~INICJO Giovi premettere parimente che, J!On tutte le flession i· SU LA · pèrmanenli dej diti da cicatrici -difformi sono correggibili ' . difforme e pèr.manente Ilessione .derditi ma alcµne sòltan lo. Quando ,per e,sempio la ,cicatrice ha. . ' délla mano indotta una flessione permanente d' ·uno o pii) dili dopo da cicatrice aver' od 'annientati i loro tendini flessori o ridottili ad alHL PROFESSORE COMMENDATORE, ~ESSDDBO BIBERI <;_une inutili quìsquiglie, ancora cementate' con la cicatrice stessa ed ,è questa immobile e tena.cemente~aderenteJ1.gli tràcciato dal Dott. P.Bcco, Med, di Reggimento ' ossi ,. è cosa per sè chiara che con operazioni cruenle l'arte- o oon può correggere la difformità o può al più in ·t'inna1.urale e permanente flessione dei diti deUa mano alcuni casi dopo lunghe cure e gravi patim~nti questa, imperfezione convertir in un'altra di no.n minore rilievQ in forma di semmento di cerchio o di Talee può movere o da soluzione di continuità con jatlura di sostanza dei qu~I è l'allungamenfo permanente d·ei diti. Dicasi lo stesso muscoli o tendini flessorj; o dalla lor attrattura congenita, quando le ari icolazioni fossero prese da ~ncbilosi ·com-, P,iuta o, comunque, ridotte aJ.l' impossibilità qi riton~~re già veduta, <l'a Arpbrogio Pareo, oppur eventuale mà non alla naturaJe l9ro mp~ililà, comechè fosse possibile cor-, traumalfoa, non che da malaUia dei nervi e vasi dei medesimi; o da ferita o paralisia dei tendini e mu;coli estenregg~re le concomitanti cicatr)ci. ,,., In questi ed altrettali casi le opèraziMi cruepte sarebsori ; o da anchil'osi o dev:iazione deUe giunture ; o da, be'fo contrindicate com~ qu~lle che mm potrebbero retumore di queste e ,delle falangi ; o dagli esiti di fratture comminulive òd allrirnente complicate·; o da lussazioni . ·stituire l'uso della,parJe, siilvo che non s'eseguissero esse non state ridç>lte oppu1:'e male ridotte; ovvero da briglie . per un bene diverso fine, quale sarebbe quello di calmar o spegnere i vivi dolori che .tale trano s'associano .sottocutanee, aponeurotiche o legameotose èioè pro: alle sopra mentovate profonde c~~atrrci, siccom~ alc:µni 1 dotte dalla trasformazione fibrosa della ·fascia 'superficiale dicon aver adoperato con buon successò. o, a meglio ,dire, di quei filamenti densi i quali con una Allorchè all'opposto gli strumenli'-del mo.lo. sono iÌl~si,., direz_ion~ più o meu obliqua si prolungano dalla pelle all'aponeurpsi palmare e che alLro non son'o fuorchè l'ori- , la cicatrice s'offre .in forma di·briglia a falce, e le giunture banno conseryat~ la loro •forma. ed u.na parte dell,.t; nalu- ' gin.e od il termin~ d'alc~ne fibre aponeurotiche e muscoraie loro ·mobilità, è pure cosa per sé manifesta che, .se larh ed ocçorrono senza tl()gosi, senza dolori e senza fel'arte può conse~uirè l'intento di correggere la cicatrice. nomeni patologici apprezzabili; o di,\ cicatrici sussec~tive i suoi conati ·torneran assai lodevoli e profittevoli cqme ad ulcere, ascessi ·e sopI'atlutlo scollature, ·bene di:verse quelli' che ad un tempo ridoneran ai diti più o menodalle testè dette briglie soltoc_utanee le quali non son.o, compiutam!!ote la loro forma ,ed i loro movimenti. precedute da soluzione d1 continuità cruenta od ulceraMa quali son i mezzi di correggere le sì fatte cièatrici? tiva e su di cui la pelle rimane mobile; e simi,li. È co$a per mille . sperimenti p,rovatfi che le medicazioni Passale per ora in silenzi'o le flessioni permanenti dei locali e generali, i bendaggi, l;estensi·one forzata e le macditi generate ·da molte.d·eJle poc'anzi citate cause e.d ogni chine d'ogni genere pjù ingegnose son a ciò impotenti e altra maniera di dilformitàdei ,medesimi,io intendo,sig~ori, in questa lezione intrattenervi esclusivamente delle fl es- . che conviene o nulh1 adoperar o sottoport.e le cicatrici sioni che mo:vono da cicatrici, e ciò, per la ragione eh' in . ali' aiione del gamma:utte. Però udirete più innanzi, Signori, che, -se i mezzi medicamentosi locali e g~,o.erali ed' questo momento sooven~ nella clìnica tre uote:voli -fatlii mezzi me,rnanìcì' incruenti non valgono· per sè soli aP specie, ed userò cqtes\' occasione p'el' dirvi quali son i ;,

So:111uB10-1° DoU. P2çco: TraUenimento clinico del Còmm. Prof. RIBBRI sn la difforme e permanente fiessiÒne dei diti della mano da cicatride. _:_ 2° Dott. BAROFFIO·: M;alattie e(! operazioni dentafa:. ·- 3° Riv,ista· dei Giornali Scientifici. --4° Varietà.

PARTE PI\IQA


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guarire,guesti ultimi sono li.lltavja up polente mezzo ausi,liare 'all'operazione cruenla. ' . . . . Si magnjffoai:òno tre n1odi d' operilr~ ço~ H_gamrnauttè: .: ri~l primo 1nodo si ~pratitaflo r.eplic.ate it,1cisiooi trasVer: · sali in varie parti della cicatrice: nel seèondo s{ recide parte più sporgente della ·stessa cicatr::ice e poi"si fanno 'replicale incisioni trasversali sopra ciascheduno' dei !ali della risultante ferila,. ancora costituiti da léssulo inod1i~lar~; nel terzo .si leva via del lutto 'fa cicatrice con i nei- · sioni pratic~te soprn te$suti sani. Come di' leggi eri vedete, ~ign_ori, . nel prill)O mo.do si trae pro~lto di tulla la ciçatri'ce, nel secondo sòltanto dei lati deÌla sua Base e nel terzo vq, essa dell tutto ,smar-1 ' J'1ta. · · .

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focisfoni traswwsali ~ella cicatr'iee i'r1 11iù luoyhf (~).

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ticavato m·oJlo 11tile come yi dirò, signo.d, <la questa pra-· tièa,,di tulle la più antica, anzi quella so.la che si posse-' de1se fin ai tempi modernì. l\,Ja affinchè possa essa dispiegare tutta la·sua .efficacia s·ono neçessarie le seguenti' . condiìioni nell'eseguirla. . · A) Contrariamente a quanto è stato per alcuni detto, le ii;icisiooi debbou essere molLiplic'ate sia ché la briglia' da cicatrice ~enda solam·enle fra sè aderenti le falanii os$ié,l cbe retida T!el'tempo stesso. fra sè ad.erenti i diti e l;r palma delJa mano. >~ vrebbe ad essere ben corta e ben . ~ottile quelìa cicatrice che potesse eiiseie corretta. da un' , ·~ncision.é sola i B) Le ,piitne incisioni trasver$ali debbon es~ere praticate su glì · estremi della cicatrice come per isolarla dalle parti sane e 'le suc,cessive nella-'sua patte m.edia: O)Ognì 'invisiqne debb'olt~epassare, sebh~ne di poco, Ja base della cicatriqe t11.nt'in alle~za quant'in·· l~rghezz.a, .acciò cessi ~ssa d'~ttrar i t~ssuli y'icini a sé e a' opporre ·resistenza alPallungamento del ùi.lo: il che .succederebbe se, co,mé ç'onsiglian .alcuni,. le i ncisioni fossero moltiplicale sì, nwsuperfidali cioè non inter.essanli la base <l'él\a · cicatriée in tutfa la sua altezza e larghez,zaì Si tace la maggior~ violenz11. ch'io quest' ulti~o caso sarebbe uopo f~re per allungar il' dito;: la maggiore difficollà che s'i\\contrerebb.e nel mantenerlo allungato, e la superstite maggiore. tendenza a rattrapparsi di m..19vo: ' · .. (D} A sca.psp di mortificazione e sfald3tura dei tendini, · no,n <lebbono questi essere ipessi allo scop.erto,dalle incisioni e tanto méno fori ti: (E) Quando, a malgra'dQ delle incisioni praticate in questa confor:mi~, ì ~a.rii s'emmenli della cicatrice oppdnessero . 'ancora u11a lNppo valida resistenza all'allungamento del dìto :sì che' s'avesse ad usare soverchia violenza per ccln- . · seguire cotesl'intento, si do'vta,nno allora prolungare gli. estremi · del'le incisioni trasve~sali su i lati di ciaschedun semmento della ciéatrice ,per isolarne ben bene gli angoli dalle circostanti parti. Con il fine anzi d'allentare . ' . (1) Siccome vedrete, signori, nelle· osservazioni io ho sov.eote supplite le incisioni del lotto trasvers.alì 'con ii;icisioni trasver~ salmen'te cor,vili'nee ed aventi fa convessità dal lato dell'apice dei diti e !a cooca.vità da quello della palma della mano, salvo · pèto l'incisione,P,iù v!cina alla palma dell\} !J,lano che bo sem· pre pra,licata in direzione affatto opposta cioè con la concavità riTolla all'.apice dei diti. E mi è parato .che da questa maniera d'inP,idere fosse reso pià facile l'alloogameilto 'del dito ope•

rato.

ognora più Ia 'r-e?islenza dei semmenti della· c.icatri-ce e .di rençlerli qui~1d1 ,eiù mobili, .ho ìn ,questi-casi . proltioga,te.le poc'.auz'i oelle ,incìsioni _trasvèrsali su i lati di .,un so,lo odi _più,semme.nti qdl~, cicatr.ice in rl)Odoche rimanes·,-sero tutt'int6mo JJolati d<!Ue parti sane. NeHe prime pr.ove .di questo generé ho temu't9 che potesse derivare ·danno , a~ semmenti della cicahiice,pe.r cli fette di •riulrizi9ne, ma fui dalla spe'r'ienza falÌ:Q accorto che vano era. il mii) timòre, giacch-è a c·onser;a"rli in v.ita er-a~o 'baslanli i ma·teriaìi 01iganici forniti 'dalla loro base' tullor'adereote. 1'1f'affretlo però'. di dir.e. Òhe radè V01tè' ebbi ricorso al SÌ foUo spediente,e che, per le r-agio~i che addurrò·Lra poco, cr:edo rare abbian ad essere le ·occasi·oni d'i ricorrervi ; ·, (F) Una vplla ridoUa la cicatrice a -semmenLij l'allun. gamento immedlat6 e ~apido del dito .raLtrappato ha da ... ' .preferirsi al suo allung-a·n:iento gradualo con il mezzo d'~pposile macè:pi ne, com'è' 9à taluni consiglia(o; perocchè la somma totale dei dolori, provocati 1àll'alhtngamenlo gra..: · duat~ supera in fine dei conti quella. dei. dolori risultanti dalla viol~nza · d'un ),~llungamento immediato e rapido, pure fac~nd.o ~strazio.ne dalla_()Onsi<lei:,azìone che, grazie al cloroformio ed all'etere·, queslì non incutono più oggigiorno quello spavento,. che,, già- tempQ, incutevano. Ed è appunto dal mo.mento che ho potuto u.sufrulluare cotesti compensi i quali permettono che s'a.lluqghi d'un t ratto il dito usando anche pèr éiò una qualche viol<'nza, è appunto da questo momento eh~ ho sll)esso.l'uso dellcincisionì trasversali prolungàte,ai lati dei semmenli della cicatric~ in modo da isolar-,li del· tuùo, e che mi son attenuto alle incisioni trasversali o sole· o di poco pi;olu11gaLe oltre agli 1 angoli di q~ei s~mmenti: · (G) Per rendere poi P$lrmanente Fallung~mento dei ,dili ottenul'o .con j m_ezzi Cruenti è ?Osa indispensabile' ricorrer a bendaggi ,e ad altri mezzi' mecca·ni·cj, Si consiglia generalmente pi fate riso d'un'~1ssicella in legno od in cartone, della forma e lunghezza dell'avantibraccio e della mano, di ' cui la parte corrispondente alla mano è divisa in cinque altre tra sè discoste; _la. quale assicella è munila·di c~scino·_ 'èd applicata su il dorso della mano, contra a cui s'estendon i diti oper~ti e 'vi si tratlm1gono con li$lerelle agglulinahli o c,on rastri dei qu'ali le anse ,abbracciano i diti dal lato della.lorQ regione paltnare e gli estremi si annocl'ano su le varie parU in cui è ifor. isa l'as- . sicella d'opo . che. furono falli passare ,per fori apposjlameute praticati nel-la meqesi~a. Se è uopo conven1re che in que&Lo modo. riesce c9sa facile il nettar e medicar:e le ferì.te, no-n ç!ebbe però nascon'dersi ché dalle' lislerelle deriva un tale, qual~ grado di strangolamento per · cui i tessuti tramezzanti gli iotérnodì si in~umidiscono alcun poco e- 1·e carni hanno tale tendenza a rendersi. e.s-cres'Ce:nli clÌe tuHi i pratici n·e consigliano una frequente ca:tlterizza.zione. Apr.licando io quèlla vece l'assicella dal lato palmare dei diti operali ed estesi; questa con l'uniforme sua pressione previeue >'La tumidezia delle parli molli .collocate t,ra gli internodi ; appiana i !ìemmen.ti della cìcat,ice. tale tratto, aspri e boz,zuti ; impedi~ce il soverchi,o rforl:)scim.e.nto.qi carni, pure permettendo che queste s'alzino tìn al piano dei.vicini semmenti della cicah;ice, e s'oppone a8 Ùn'a;bbòndànte suppurazione. Ci_ò'. è èhe vidi quasi sempre-in seguito a cotesto mo'do di medir.ate e ci~ è ~be voi, signo,ri, avete potuto· riscontr.are per voi ~tessi · nei lre operati 1ullora coricali nei letti della clinica.


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escare, mortificazioni profonde, accidenti nervosì, bozze · Dc.\ qllesta· scarsifa di suppùrazione derivò sèmpre ai miei o.perati un· grande vantaggio:<e fu che, smes.se'le quo- · e d'iseguagl,hrnze, .siccome non m'è succeduto mai dì veder-~i. rip~odotta l:a c'ontrattura stata ·corretta dàll-' opera\idiane ·e, non indolenti 'medica'tiorii, bo sempre -pottilo la-. zione. Standq· perciò aHa·:mia pratica debbo dire ·cotesto sci.are, senza rinnov~rla, l'assicella palmare per1un temp.o modo OJ)erativò meritarsi d'essere .conser\\'.ato ed ingiusta ~ufficie'nlemerHe lungo p.ercbè non fqsse pi~ a. ~eme.rsi un essei:e la proscrizio,ne che alcuni pratici moderni voller-0 nu<Ìvo raUrappamento. Va' da s~ ~h~,.pure !asciando l'as:.. farne. · ~içellà a· permanenza, io procurava che tutti i giorni fosse Comechè scarso il numero degli ainmalali che· ho sòtda battuffoli di fine filaccica s'ugata Ja poca sup.purazione topogti all'ultimo modo operatìvo cioè alla recisione con soffermata .ai lati <}ei 'diti ·cfoe tra quest1 ·el'àssicelhr palincisioni trasversaJi, fu es.so· però suffièien'te pei:chè ab~ mare. Convengo ébe·que.stà applicàndo .a permanenz.a del bia potuto convincérrni dover essere postergato al primo lato palmare non è piIB&ibile cons_ervafe ilell~ parte operata tutta quellll néltezza cne si conseguisce àpfllica:n~ola , roodò cioè alle incisioni bt;asversali .sémpUci senza .redòal lato .,dorsale ·, m·a possoì signori, spa·cciatamenre affersfone. Dopo quello fo falli i dolori sono pìil vivi e più pròtraLtì, nè recà ciò m(')raviglia a·'chi considera che, pér la mare che I:l'O.n ~·idi ma] 'r1s.ul'tii're per questo verso alcun recisione della cicafriée, un assal più lungo tratto .di tesdanno ai miei oper,atL (B) Allorchè Jè ~-Òluzioni di c~nlinuilà sono già benè : suti vivi ri'mahe. esposto all'aria ed al .conlaHo dei m~zzi ùi ·med.i'cazione: Dopo quello parimente più abbonclìrnte forianzi nella via 4Plla.guarig.ione, qebhoosi _giorni,i.lmenl'e, è la ·suppur-azione e piò tarda I.a cjcatriee. nè .reca ci.ù -a· scanso di sovérehia ri~idezza, far .,eseguire ai' djti ope. . rati alcuni blandi movimenti di flessione e d'·eslens'ione' : · ptjre m~raviglia ~ fh.i pen~,a che più ampia è :1a superfi~ . · avvert~nza ~otes~a lit qua:le ru· h:eBamente espressa da ' èie che suppura e, ch:e ha da copr,irsi di ·cic"atrice. Oòpo ·queilo in 'fine ~ uopò ·10.Uare per ·1ungo tempo ço"ntrd h\ Heistero con,. le ~eguenti parole,.«· in quavi(d!Jligatione di. tendenza ar rilorn'o ciell'atlrallura: gfti aliquarndiu rnovendi, ne rigidi fia~t: .>) E per ciò ·~ppuolo çh'e insino:daf.prìmì t~n;ipi rleJlà' ,rni'a I) Compiuta finalmehte la cicatrice; non ha di! ces~ratica ebpi' à rimanere. :convinto ' d·el maggiò're· prègio sai: ogni' cautela, ma vol~nd'oltenet' m\a cunì radicale e coinparali~o delle-jncisioni sempliéi, accadde che qhè-lottare con profitto contr' t-1 ritorno della morbosa fles1 ste a.bbia ~sempre; ·nei casi. di ·cui si t~~lta, ~ata la prèfesione, son ancora nPce·ssarii movimentj spesso rinnovati di tota! e'$1ensione. unzioni oliose, bagni mucilaginosi e · Fe_n·za e che tj_uintli scarso sia~i rimasto 'il 'numerò <l'egli . simili. , · operati con la recisione dP.lla cicil\riée seguìta 'da '1.ncisjon'i' trasversalt Recisione della parte più sporgènté ' della~cicatrioe e poi' Recisio'tie totale·della cicatrice éon inéisiqni prdticate su i _incisioni trasversaM e ~ ?'eiterate dèi superstiti lati deÌla sua hose. Ess~ndo la cica.lrice lunga e.d assai sporgente alcuui , tessuti sani. Delpech· a .cùi Earle ha più tardì 'fatto 'éco, ]1a alzato 'in pr.inèipio che quando ·una ferita od ulcera si prati'ci coqsigliano dNare · passar a 'traverso èlella medes.ima un . gammaulle bitagl_iente coii cui bassi da radere ·, risaldanò per riunibne' secondaria e con l'aiùlo ·c1·an tes·.aa un estremo all'a'ltr~· l~:va11~on:~ tutta la parte sporgente· suto di mtova formazfonè., cotesto tessuto, detto inodu1are O di Cicat~icè., che. rimpiazza ;il nalµrale integumeTÙO è .pltr' al piano dei tegumenti vicin.i; poi·, d'allentar i lati idenso, 'elastfco, con.lraltìle ea peréiò cotitinuà tendenìa della base· dell.a cicatri.ce sta~a re'Cisa con multiplioi iricisì"oni lrasversal i: ed i'n fine d'usare dopo l'operazione Ja · a raltrarsi Sç>fira. sè stesso :e ad att~arre verso di. sé i tessuti vi'cini .sani. Ne dedusse, ciò. stante, questo corollario medesima cma dj c.ui s' è Leste discoÌ:so pari'ando delle ch1il taglio della ,cicalriee ~ an,zi dannoso che u;iiè itÌlor- . incisioni della cicatrice senz.a reèisione. . èM si tratta d'i cor,regger . uò' allrattura dalla. medesima Inco-J1ven~·enti di q,14esti du~ n.iodi ojferativ·i e· loro valore generala e prescri$se quindi di supplire la vecchia prll'comparativo. S'è d1ètto che., qu'anluilque d., un'esecu~.i'one t1ca: delle incisi'oni trasversali con lé!r totale recisione della facile e pronta, questi d·ue m'odi operativi hat.iM·l'ìnconvenie~té òi ·p·r9v~care èlolori'taleJralto· vivissimi d:aJ ·prin-,· cicatrice per mèizo d'ihcisionì pr~tica:te su i tessµti ·S'a11ì. . ,Dopò ave.r egli io consègueuza con queste incisioni l·e~ _ cipio fin alla fine della cura; d'esser'e · causa d'esc;lre, di voto via tutto ìl tessuto di cicatr:içtI ri'univa_accu'rata1nenre accidenti n~rvosi é tal fiata di mortificaz1pn1 .profonde; di i 1niargini della 'ferHa è procurava con ogni studiò d'otte~ 'esse-re conseg,ui'lali ~a assaj dil'formi bozie e 'diseguanerne la riunione immediata: con ero conseguiva egli una . glianze; in fine di riJ§C_ire raramente a guarjgio~i slabi'ti, ticatricè' liòeare; soffke. m6bile ed esrens·iva aH,a foggia essendo la' novella . ~icatrice solifa di riprodurre, a mal·' :. de~fì'fotegumenU naturali, Ja'. quale non era d'àlc-un imgrado del\' uso del!~ più oppçrtune ed ingegn~se fasciapà'c;cio ai .movimenLi della parl'è affetta. Cotesto modo oture e macchine, l'aLt.rall'ura 'primjliva. .perativo n.011 é nellè' opère di Celso ·cosi ohiaramenle eA vero dire -io. non· hQ; sìgnolfi, assoggettalo all'ultimo ounei-ato e descritto çhe possa :anùui.rsì all'o,pinione di modo operativo cioè alla recisione. col) incisioni tr.asv,~r~ coloro ch·e ne lo· credon autore. · · · ' sali un sufficiente numero d'operàti da poterlo in .lutto Questa manìeT-a: d'operare è cerlamente preferibile aldiscolpare da queste' tacce. Pa quanto però ebb.i ad os·1orchè '1a <-:ic,alri~e giineranle coç,traltura non e larga _ed . ser~ar in ·coloto che v[ , fafon'o so\lopos(i poss.ò a!,lstrire ha sede in una parte volumiiiosa dèl · corpo, com·e nei essere le medesin,ie esagerale . .Non, ho pbi punto paura bra.cci, nel torace, o.elle coscie e simili. Sia pure eh' in, dì' dirle non ·solo esageratissime m:a e.rron-ee· per. quantò ; questi c;asj la cica trice s"offra assai liloga ed anèhe della . ragguarda al prim·o modo operali\•O .cioè alle incìsionì 1 argli.ezza ·d' .òllo' .0 1'd·ieci 'li ne'e·, O'on vi' 'vuqle mollo ·a vè· -trasversali sole senza recisione· della cicatr.icè: imp-erocéhe non rie~cirà oò§à difficile levàrla via del luHo . derè chè afendolo frequentemente ridotto ad allo, no'!} m'è' succeduto mai di vedere che s.ia esso stato seguilo da ' ··e poi ottenere coh fasciature~ con lisl·erellè conglulinative 1

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la ri1,1nione immediata della. Ceri la, comeché fosse a ciò nec{tss<1rio scpllarp~ prima i margini per un qualc)lc ti:atlo. Ma nello st~sso tempo, non vi vuol~ pure- mollo a:vedere che, trattandosi di casi di conlralture dei diti da cicatrice e d.i quelli in cui la cicatrice è larga ed irregolare, la pratic,a, di D(llpech o n.on potrebbe attuarsi, o provocherebbe inconvenienti maggiori che non la vecchia pratica dcUe semplici iocisioni'lrasversali. Raccogliendo ora i sparsi t:Ui cli questo 1:rattenimenlo clinico ne derivano le. seguenfi ' conchiusioni: ~ 0 nér correggere la flessione penp,aoente dei diU della mano da cicatrice le semplici incisioni trasversali sono da , anteporsi 1a~queste stessç ,.i ncisiolji pr.-ecedule dalla recisiot1e della parte spoJgente della cicatrice: 20 Quanto fu per alcani avanzalo intorno alla fra·quenza de} , ritorno delle contratture state c.qrreHe con semplici incisioni trasversali è contraddello d~lla sperienza : 30 Pur ammettendo che per correggere le contratture da cicé!,tl'ice là pratica di Delpech sia in genere d1,1. ~nteporsi, lrallandosi però io particolare della flessione permanente dei diti della mano da cicatrice é essa per l'or4inariQ _ia post~rgarsi alla vecchia p~atica delle semplici incisioni trasversali. Potrebbe al più essere attuala e preferita in alcuni casi di pìccolissima brigliil da cicatrice. A soslegpò delle co:se che venni fin qui esponendo su Ja preferenza che le ineisioni trasversali sole si meritano ou la recisione totale o parziale della cicatrice dei diti io aslreL signori, addurre molt~ osservazioni, ma siccome non pllro sa.rehlfor esse fuorché la ripelfaione di quelle che a7 vele su gli occhi e non recherebbero maggiore lume, cosi slo con~enlo a trattenervi per passo delle tre fattispecie di cui fos\e testimoni. • , Oss. P Adelaide Micbelolto: ànni f>: temperamento linfaLie-0-sanguigoo: c_ostituiione buona: accettata nella cli·nica ai 1O di scttell)hre 1857 . In età di !re.3nni si ,sco,llò eon carboni accesi fa faccia palmare dej diti anulare e mignolo dtlla mano sinistra. Fu dalla scottatura distrulla la pelle e parte del tessuto celluloso sottocutaneo con successiv1uattr.3llura di ,quesU duf diti dàl lato della fl'èssion,e. 11 dito migòolo era stato così fallamente allralLo dalla cicatrice eh.e rimaneva letteralmente applicalo alla palma detl~ mano ai rnovime11ti della ,qual~ non era d'alc.un imJ>edim-ento, comecbè per se stesso inservibile. In quella vece la cicatrice della regio'l-e palmare del dilo anulare essendo estesa a Lulte e tre le falangi, tullochè più lassamente aderente ,alla seconda.che ',non a,lla p~ima ed alla teriza, e prolungandosi anche alla palina della mano, risullava che la prima di quesle- falangi fosse semiflessa su ]a S!Hlooda,, questa su la prima, e che ~i fosse aderenza fra la pelle del dilo e quella della palma della mano, dj modo che la polpa dell'ultimo distava appena due cenlim,elri dalla palma della mano. Su i primi giorni d'ottobre $i cli venne all'opera7iione Gruen,ta.nel seguente modo. Previa un'adatta lraiione dell'apice del medesimo dito anulare falla con il fin~ di rendere bene tesa la cicatrice, si prali.~arono qutlltro ingi.sioni trasversalmente curvilinee ed interessanti il solo tessuto della cicatrice, illeso il tessuto ce.J)nlare profondo soprapposto ai tendini. Due di q_uesle 1nçisioni erano verso .g\i estremi della cicatrice e le altre

due nella sua parte media. ,Una delle medesime cioè quella che er.a .nella paJ~a qel\<1, mano a,veva \a sua conc,avità rivolta all'apice.del djto,1 mentr.e· la parle concav~ delle altre tre era rivolta alla palma. Non vi fu perdila di sostanza e neppure ampia rimase la breccia fra le une e le ~llre . ihoisioni. l>ttenulo dop,o ci,ò ,r intento d'estendere dr.I tulio il djlo, si copersero le so.lozioni di continuità con un pannolino spalmalo di blando ung,ueoto: p·oi s'applic;ò un cuscinetto formalo con morbide, filacci ca e sopra questo un pe'.bzo 1di cartone prolungantesi dalla palma della mano sin all'apice del dilo operato e conlenuto con listerelle agglotin'ative. Finalmente s'acconciò tulta la. mano su d'un ada,Uo palmare. In ca.po .a dodi~i giorni essendosi manifestato un cotale poco di suppurazione, si. rinnorò l'apparecchio medicandp le ferite con unguento refrigeran~e. Si rinnovarono a lu nghi in lervalli tr.e o quattro altre simili mediçazioni. Frattanto la cicatrice formavasi lenta ma regolare ed allorcbè era ~ssa quasi compiuta non oppose alcun oslacolo a cbe lutti i. gio.rni s'~s~uis~ero i:rioviu;ienti di, llessioue e festen ~ sione, riappJic,ando di poi tolti i mezzi ineGcanici d'estensione. . Solidale~i dopo due mesi,1:l1a\tenta cura le cicatrici, tolta la deformjtà e resisi liber,i i movimenti del dito operalo là MicheloUo oscivj dalla clinica perfellamente guaJ'ila ai 25 di .novembre 1857 ( Osserva~ionl! scrilla dal signor G. Spantigatti, alliev.o int-erno del 5" apno,, assai vago di sapere). Oss. 2a Giuseppe Porro: ar;rni 41): temperamento sanguigno: costituzione robusta: stato ricover11to nella clinica ai 17 di settembre -1857. 8.ilevò·in elà d'anni i una scollatura da acqua bollente nella palma della mano sinistra e nella regione palmare dei dili indice, medio ed anulare. di cui lq seq\)ela fu il rattrappamenlo ela morbqs.a ~emiflessione per una briglia la· quale non solo univa le falangi fra sè,. ma congiungeva la pelle dei diti con quella . della palma della mano, si che quei diti avevano somiglianza .d1 se1Uineo'ti di cerchio. Più o men:o sporgenti, le briglie da cicalrice noo interessavano nè punto oè poc@ j tendini~ le giunture.Fu operato ai 2 d'ottobre. Nell'alto .operativo. e nelle .sucçessive medie.azioni ,$i seg11irono le stesse norme che furono notate nell'anJecedenle osservazione e nel corso d'un mese e mezzo s'ebbe la soddisfazione d'ottener ùua compiuta guarigione, cessata ogni deformità, rimasi afTalloJìberi i diti nei loro movi- · menti e poco visibili Je oupersliti cicatrici. Negli operati di queste due osserv·azioni leggiera fu la riazione trauma_tica ed assa.i scarsa la suppuraiione (Osservazione scritta dal signor Giovanni Delfino, allievo interno del sesto anno di corso). Oss. 3a Giµseppe Sardo: anni 9: temperamento linfaJico: cosliluzione·medfocre: slato ricoveralo nella clinica su i primi giorni di settembre~ 857. Ebbe pur egli all'età di 3 anni l'attrappati dal lato della flessione tutti i diti della tpa,no destra, e ciò pe.r cicatrice sussecutiv;a all'azi~ne del fuoco. Piultoslo sporgenti erano le briglie dei diti indice , medio ed anulare: il dito mignolo io vece era cosi intim:1menle unilo per fittissima cicatrice con la palma della .mano ch,e appariva cpme immeacsiroalo con la medesima: eravi allronde il sospetto che fossero nella cicatrice compresi anche i tendini tlessorì. Si giudicò quindi di s!>Uo-


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lo si s.ente smosso lo si eleva od abbassa .nel sensQ del porre ali' operazionesolaroente gli altri tre sopra menzionati suo asse e nella direzione del margine esterno dell'alveolo, e ciò su i primi giorni d'ottobre. L'atto operativo e la metirahdolo verso di sè, si estrae. Si deve al soiito agiredicazione sussecutiva furono gli stessi clre negli operati eon dol'cezza,, gradatamente e con forza su,tlìciente ., ma delle d11e antecedenti osser,vazioni: il risultamento fu del non stringere il dente di troppo per non troncarlo cot paFi feUce,,comechè, sian 1n quP.st'ope.rato occorse due morso. Le tanaglie hon espongono sì facilmente a romcircostanze notevoli: primameilte la riazioue traumatica, ma 1 denti di più raaici e queste divergenti pere l'alveolo; quasi nuHa negh altri due operati, fu qui piuttosto intensa, non si prestano alla· toro applicazìone, difficilmente si rie· ·e.secondamenJe nel decimoquar-to giorno dall'operazione ' sce ad estir,parli, e· riescendo la frattura del!" alveolo è aCC'adde un'emorragia giuttosto rilev~nte da. un'arteria quasi inevitabile. collaterale del dito medio; rinnovatasi ìn minore copia · Leva. - Comprendo tra queste le leve propriamente duè giorni apr,re,ss<J, la quale fu soppressa ion la sola' dette, retta, laterale (del!' Eoluse). la piramidale e quella -compressione. Così larga era la base di cotesta cicatrice a gomito, ed insi·em,emente la li.ngua di carpo. il pied'e di -che si prolu~gava essa un tale poco su i lati della·sua rècer;via o capra e, la, vite. La leva semplice è un'asta retta•. gione palmare. A motivo di ciò accadde ch·e, una volta o leggermente cuN'a, ·osp~zzata a gomiloterminala ad un' ridotta a semmenli con tagli trasversali e curvilinei, alestremità da un .iddaLto manico conlinµo all'asta suddetta, quanto stentato riuscisse il raddrizzamento del dito e che, · e l';iltro estçémo termi'naassòtiglialoaspro p-erlineee sola favorirlo, io abbia dovuto prolungare le incisioni curvi chi trasversali s.u di una faccia e cqn pu11te iÌlquanto ac,linee su j lati dei semmenLi in mo(io da isolarli qt1asi af'due lat'i. La leva piramidale è un' asta legcutninate"sui lfallo. Ed è appunto n·el praticare cotesti,· moltiplici tagli ~ermente piegata a gomito terminata da una speeie di piehe fu lesa la .citala arleria coll~terale (Osservazione ratnide quadrangolare di cui due facoie -~ono .assai più 'Scritta dal signor Giovannì Delfino, allievo interno del larghe dell' altre dué. invece che a punta alcuni ~mano :Sesto anno di corso). · termini con un margine quasi' tagliente per modo che a·ssomiglie'rebbe allora.l'islrilmenlo assai bene ad una cacciavite. Il-manico od è continuo o trav_ersale alt' asta. La lingua di carpo è pure una specie di leva pfram.idale; Il Malattie ed Operazioni dentali piede di capra, così chiamato dalla forroadella,sua ·estre(del medic'O di Bali. D. B.t.noFFIO}. mi'tà, è per consenso dei miglìori chirurglii e ·dentisti · un Corit. uedi i numeri a, ntecede'nli cattivo istrumento,'inulile, d' uso difficile, e spesso da:oTanaglie. ·- Se ne banno di tre sorta, la retta, la curva _noso. La vitt-. o tirafondo non è che la leva retta accumi·a morsi laterali di Levro,nt, e, quella a becc,o di corv<'I (dànat?, ad un estremo e foggiata ~ vite tag\iente. vier}. can~; d.i Pavè. Non fa d'uopo descriverle; solo dirò .• · Nffér.rata colla destra la l,eva !asi fa penetrare tra il dente che una tanagli'a hen costrotta: ha i morsi lunghi da 20 ,a o la ràllice e l'alveolo da.nddle un puntò d' appoggio col ,!25 millimetri e le hFauòhe o manico da 1"8 a 20 centimepollice della mano sinistra; e con movjmenli d' altalena, d'abbassamento e d'innalzamento si cerca gettare il ~ente tri, e que-ste di foggia quadrilatera e s0lcate ali' esterno Gon addatte linee per affei:rarle solidamen,te ed jmpedire' fuori dell'alveolo. Se si può prendere ,appoggi9 su di un 'Ohe scivoli'OO ·11eHcfmano. I morsi offrir deggìono la faccia dente vicino1 si cerç,a allora ~llontanare il dente ,o la radice da es'tr;mé daquello che serve di fulcro e rovesci.aria. interna dentellata e,s_cavata a canaletto versq l'ap'ice, nel ·senso di loro lul)ghezza, per::chè vi si ìnnicchi il dente, ad Colla leva pir.amidale e collalingua. di ,carpo sj insinuano tra il dente·da estrarre ed il vicipo rasente la gengiva, ,aumentare la superficie,di ·contatto, al quale intento si quindi comunicando ali\ istrumento dei movip:ie,nti di se'può pure invilupparli in un sottile pannolino o ·con , ùn mirot·aziooe nel mentre che Io,siapprofonda d'avantaggio pezzo di morbida pelle, li morso non dev'-essere lr0;ppo lar:go, non dovendo' agiré ch_e sul depte cui è applicato, si rfosèeJìnalmenle a sollev.are il dente o la radice ·ed estrarht Quest' istrlimenli esigonò che il dente.imrotrdi.a,non tl''opp·o stretto perchè ·non sfug5afacilmente la presa. tamente vi'ciho sià integro e solido. • Qu-esti istrum'C'oli non si possono applicare che ai d:eoti La leva cagiona: minor dolore che qualunque altro i-d'una sola radice, incisivi, canini' e piccoli 1 molari, o pei strumento ed è tanto ùtile maneggiata con abilità e de',grossi molari gi,à luss,ali o, vacillanLi .' str,ezza. che in mano di alcuni'sopperisce al bisogno nel-' La tanaglia si afferra colla destra a !}iena mano, il dito l'esira.zione di qualsiasi dente. ·pollice su!'la cerniera, il mignolo tra re branche per apri tle Si àvveTtirà di tener sempre ~sso con un dito il dente ·all'uopo. d'appoggio, d'agire lentamente, di badare.che l'istrumento ·soll'evàto coll'in~ice sinistro il labbro, s'applica•il polnon sfugga: sarà lecito ritentare .anche ,più volte ' quand-0 ·tice sul margine alveolare, o tulle. le dìla délla mano sinon ~ia po~sibile compiere l'atto, anzfoohè,voJersi ostinare 11istta sull'opposto ,ordine di denti; colla tana,glia s'afferra 'il dente S'ulle due fasofe interna ed esterna, · al coli etto, _ad otte11ere. in una sol volta un risultato impossibile. Il ,piè .di C<!,pra e for~·anco la lingua di car,po;sono istrun,eoti , più che-è, possibil~ vicino alla geogivache non deve però ·,comprendersi mai tra i morsi. Questi deggiono addatlarsi . da lasciar voiontted ai dentisti fatti. La, vite 'o tirafondo si usa assai di rado e solo "per le ·nella maggior 'estensione possibile alla1 corofra: se hon radici ·degli incisivi assai sciiv.Ue, a foggia di tubo ; la .s i 'stringessero il dente che al colletto la~Qron,fne verrebbe 'impianta.facendola g'i'ràre come un triveUo: fatti certi. ~con facilità s'taccatà. Si cerca cosi 'imprimere alfdente dei -movime'nti di semirbtazione òr iri un senso, or- nell' altrò . col'ra prova di leggiete trazioni , d' a:v-ere buona presa, si tira perpendicolarmenle_la i;adi_c~ fìnc.hèesce.dall'alv.eo.lo.. ,n-ello scopo di rompere le naturali sue aderenze, e quando

PARTE SECONDA

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TiratoiQ o 1iràtore Oìrtt1ìr) . un islrum~nlo .esatlaIndicazioni speciali pei ·diwersi denti. 1l1ei)te c-0piaio da on utensile 'che adopetaoo i fabbri per accerchiar le ruole-; è modellato sul principio della chiare, l denti si1pet'i_ori, meglio si caùterizzano col caut~rìo attuale. - Agli infei•iori si può più facilmente applicare -c~ll a d)ffetenza eh~ il manico fa scgqito •al)' asta, e che il uo caustico polenziale, ed il Lubo di Turck; più facile è tallone e l'uncino si presentano d_irettà'me~te all'estremità l'impi ombamento. - 4-i denbi ad.ima solei radice si applidell'asta sle.~sa. La ~orzione ar.ticolaredeH'uncino è <,\Ssai cano le tanaglie ; è per loro soli possibile il lrapiantaallpngala ·e ~'imp~anta cjrea alla ~elà .d~W~sta, per modo ehe abbassato l'unéino viene a cade're nella direzi'one delmenlo. - Agli àm.t1nìori il tii:aJ,.oio riesce assai bene, ed è a questi soli appli.cabile'; se sono fermi, solidi colla lanal'asta davanti ed ~I di là del lallone)alLraeslremilà delglja a b'ccco s'arri,5chia di franurarli", l1 u,1ci'no 'è foggiata jn modo p'erfellamenté . i~entico àgli uncini della chiave. Bourgery pf_r imJledire che l'uncino lnCÌ.sivi. Convengono, le pinze rette; è quasi ad essi sol vacilli consiglia costruire l'asta ieri modo .cneoffra sul·dorso . r1s,ervala l' apla?Jione della corona I e la cauterizzazione una scanellatora, un soJco, uoagrondaia che ricellerebbe col .bottoncino, precedÙla o susseguila dalla lima , per l'cuncino· abbassalo e ne impedirebbe ogni roo~im.ento lii.- . cariEJ superficiale. Per -l' estrazion.e degli i11Jèriori è 'più , comodo le1Jersi d4 dietro del malat'o, 'di fianco pei supè. terale. · Si afferra il manicb dèll' istrumento a pien~ mano,, alriori; il movimento di rotazione dev'essere meno esteso per gli. incisivi inferio,·i quanto. pei superiori. ' lungand'o il p.ollice e l'indice sull'asta avvicinandoli il più · Canini.. I! meglio è lussarli' colla chiave e compiere la che pos~ihile ali', estremità eh~· agj~ce,. per ~ssar meglio estrazione coìlà tanaglia reifa, l'uncino e·ct il tallone, i quali si applicano· del:rèsto in modo eguale della,phiave. ~i CQminci.a per ip1primere al , dente .. Molari - È quasi solo ad essi applicabile l'impiombatura. - La chiave è il mezzo migliore ,per ,la. loro estra1;10 leggier movimento di inclinazione all';òftiori, è qoanao , si sente che .cede si rial.zlhUn p·ochctlino il cusoinet~o (talzione: si.può dire nec~ssaria. - Pei superioJi può tornar cbmodo il ·collocarsi di ·dietro al màlalo.- Pei due ultimi lone) esi rinnova il rovesciamentQ, ffnGbèa~ernaòdo progressjvamente questi movimenti si ~ltiene di trar fuori il molnri può tornare vantaggioso l'appoggio inLe~oo, ed in tal casò massime pei s'upllriori. sarebbe utile clw il tallone dente dall'alveolo senza roi:uperé, nè l'uno, nè l'~llro. È 110 eccellente ìslrumento, il migliore dr lutti; sarebbe della chiave fosse slrello e l'asta poco piegata I guasti, della col'o,na rendono tal".'olla~neoess_aria tale eccezi~Qe il propedimenlo· migliore per l'estrazione dai denti se fo~e aell':ippoggio ioLerno. anche per gli anteriori, il · secondo applicabile a tuUi i denti, ma sgrazìatam~nte nop lo è èhe aeli anterioTi. · · ·· ed .anche il primo offrono irt ll!;1c:asounaeondizione meno.· ~ Pelica?IO. - È un manico di legno duro appia.llilo sutJé sfavorevo!e nel maggiore 'spessore dell' alveolo al lato édue fa.pcie, terminato da un lato da un' es~remità ro.lon- . -sLm::no. -'- T,ussatili colla chiave .è prudente estrarli colla deggianle larga e dentata cheservediJallonè ,P cu~ inetto,. taoaglia e meglio colla curva. Ja q~àle 'rron è appunto u... ~a.La che pei vacillanti. ·])evesi in lal caso esercitare la ' d'appoggio, e dall'altra da un'a~ta più solli le q~e s'impu·~ gna colla,dest.ra. Alla melà dell'ìslrtl'meoto -è feriµato con _' forza dal pollice applicato conLrò la. cerniera, facendo eseguire al de~te dei leggieri movimenti di semirolazione ,vile µn Ùncino allungato, di ·cui.l'.éslr.emità ricQrv.a) affatto laterali piegandolo do'lcemente or verso l'inlerno,or verso simile a; quellà d'un uncino dellacbiav~: va, abbassandosi., 1'çslerno mar~ne dell'alveolo. Facile è sempre per la a ripie.garsi al davanti della porzione dentellala del madivergen\a clelle ràdici Ja frattura deU' alveolo; impossinjco. In allri l'appoggio è invece formato da una piastra àd evitare nei denti. sbarrati; è pur facile lussare od bile metalliea leggerme11le coo,oava, oval;1re, lÙnga due centimetri e mezio, larga due centimetri ,ed arti'colala ·col ma- . ·estrarre ·ben anco -un dente vjcino se hanno I~ radfoi in crociate. · · fli~Q a cerl)iera; vale iwesta modificazione ad aument11re · Denti ilella Sapiema. - Possono sus·citare fenomeni an.la supeJ'ficic dei punto d'appoggio ed :i renderla 'più dolce ' .. ed innocen.t.~. O si hanno vari unci ni. che; si sc~mhiano che grayi per la djfficoltà di loro uscita; può essere ben secondo il bisogno, od uri. solo s:addalla· alle diverse ciranco necessaria l' avolsione del mola.re viojno. - J>e.r la coS:lam.e facendolo avanzare o retrocedere mediante una . estirpnione noo è prudenl.e l' uso _dell' uncino applicato ali' esLremità. della o.\liave; possono servire gli oncioi ad vite di richiamo. . li puo~o d' appo~gio dere , prendersi du~ centimetri' l. arLicolazione lalerale, il destro o sinistro secondo•la µiacirca . ali' innanzi dell' uqcino. Il pe]jcano agisce -per un . scella ed il lato ;.servono assai' bene quelli a Z, ; potrel:>be movimento dal!' indietro ali' innanzi è leggermen.te latetornare comodissima la chiava a ·ooce; pei superiori sa~ rale, in modo analogo, aon invero identico, al tir;itoio. · ·rebbe applicabile iÌ peUcano anche p.erò con pncini a Z. - Colla chiave comune è quasi sempre di necessità. l'apBenchè assai usato nei paesi del nord. , pure è questo un p.oggio s)ll margine alveolare interno per la ~porgenza istrumento, a giudizio dei migliori dentisti, ass~i cattivo, della linea milo-ioidea e dell' apofisi coronoide del majnutile, od almeno superfluo, Non ba un' azione tanto scellare inferiore. pronla e sicura quanto la ehiav.e e può assai facilmente Est~azione delle radiei.-Le radici, conservate ih posto, cagionare lo smovimenlo dei denti vicini sui quali prende il punto d' appoggio. Tgltavia può essere utile Og)li qual per I' pblazione della corona, de~Ji i.ncisivi possono servjre di sostegno ai denti a perno (à .pivot); le altre cauvolta le gengive dolorose, infiammale male loll~refebbero tE!rizzate ppssooo esser~ utili per sorreggere i denti vicini, . la pressione della chiave; può benanc:o usarsi co,n vansostegno delle gengive ecc. - La loro estirp;i,ziooe 'è semla_ggìo 11er l'estrazione dei denti della sapienza. pre o,per;lzione delicata, spesso poi lunga e laboriosa. Possono talyolta servirele dita,le pinze ad,anelli, leptnze

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449 -ilnatomic.Iie robus.te, la s.paLpla~ le leve insinuale ka a'1: s,en-sible& à une peuvelle vacein.e, l'auraient élé égal ementv:eolo e-d il deote, :appoggìaod9 c·onlro un dito· dell' altra -~ l'influence épid~mique de. la, variole. , i:çano; pppure ,facendosi appoggio q' un dente vicino; la, .. D1après cés ·coosidérations eL sur l'avis du Conseil d~ sante des ai:mées consul!é, j ai' décidé: qu'à l'avenir, la releva piramidale, la 'lingua di carP,o ìns.inualalra laradice ed il'dente vi cifro se esis.t{l. - Se sono rotte, clivise in, vac~ination sernit ptatiquée dans lou.t t'arrnée. - . , A fin d'oplenir de l'applicationde celte musure touts l~s più pezi i si può cercare d1 inlrometlere tr,a loro la leva_ e così· estrarre separat'amente,succ~sivamentei fralìlhlentì. ·· avantages. po$sib]es ~.t poureniourert:opération de-tonte~· ' ,- Pei 2-0 denti anterio,ri pu.ò .utilm.e9~~ .servire il.tir.!i,toiò ;; l~~ ,ga~c,lI\li~s ~~siral;lfos.,.j' ai arrité ,que ~fl\f.les génétaux .:_ A quelle dei molari se anc:ora esiste il.colleno,e_si può de qivisi on e,t !es iotend,an.ls militair-es porteraieòt à la: (scalzando, decollando la gengiva col·gan'rauite afalcetta) c_o1,1\ aissany.e des chef~ éie .corps et des méde'cins, d~s hòs.coprir,e e· far presa sarà possibile l' apP.Jìé·àre la chiave . ~!ta1ì'x mililaires, de\ salles militaires; des l~6pitaux -civils, eon uncino piccolo 'coniuQe 1 o _ad una sol.a punta. - Se-,:: : et,des corp,s de l'rofl'pe, J·es 'disp.ositions suiv.an~es i . non è ciò ~ossibi~e .può· servire; l' uncino taglien1e che .si ·. · ··,1°' Tous'tes j·eune:S solclaLs arrìvaot' au corps, ' sòit en. ·colloca' sulla .ge,ngiva·-stéssa a> livello della: ·parte mP.dia : . •contingenl, soit 1solément, el à qrtelquè li tre que··ce,soit .: . della radice: Ì''?Qcino incide "1a·,gengiva e l'alveòlo e viene · · de~rp nt,~av1nJ di·~~~ sc:>u1n'is aux exei:ci<)e~ ou ass·ajetti; ad affèr,rare l'à radi~e che ltae seco. Bisogna ben badare à aucune espèce des servite, étre mis ~.la disposition du chè l 'unci-o·o non s6ivoJ.i, ·non.sfu:g&a t·a.lerahnente, È; po i 'médecin pour é~l'e ·v3;~:e'i nés, qo'il existe ou. non c!\éz eilx. .. m~glìo·· appl,i.care in tal caso 1'unciqo all'estern·o, cbè ral-· d~s trac.es de :vacci·ne. , veplo è ni!lnp spesso ..- Laxite può servire per•,le r,adici 2° Pour le.s corps qui- s'<Yni en Afrique ou en Halie, et , .. 'd,e&li'incisivi quaudo às&ai guà:s-te e·scava.t~pér moda ohe donl" le servi ce de santé, au dépòt, se ·trouve cÒnfié à: un. raffigurano ,4n ca:qale, un Lub'o. - ·P·e-c 10, ra'dic,i dei sero médecin civi·l, 1.'opéralion:sera diri.gée, aulan! q1,1e .p.ossible, tili~ pu:ò se'rvir!:) la-chi~ve a· n'oce cotr uncino tagliente: ~· ·p~r u~ médeci~ militaire délégué te.et effet. · una sola punla, :ehen anc~ il pelicano co'n uncini a ·Z. .3° Quant au~ milit~ires ao-tuellemenbsous !es drapeaux, co~me on ne saurait, san's ciéer. des . emQarras P.Our l~ s~r:vice, les soumeltr.e,. en trop gran cl not(lbre à la fois, à la reva~cinalian1~M. les chefs de corps _prendront telles · dìspositiolis gu'ils- jugE)ront devotr, selon les circonst.ances, ' Je, rnieu:iç COUCili.er , avec,les éXigeDCflS dli service, .J<exéCU{ion proìnple de céUe mesure: te fract\onnement du corps par ,séries plus ou moins nombreuses,,qu' .on vaccinerait successivemen~, seraitsans dòulela mélhode la plus simple , à.adopter. . · Rjproduciamo testualmente dal~n° 47, 31' marzo 485'8,. · 5:0 Quanl aux àutres moyens d'exéculion, et parliculiédel, Biilletin de la JJ.fidecine èt de. là P7tarmacie · r-ern'enl aux ·mesures à pretidrè poursepr9curerdu, vaccin, Militaires di -Francia, il seguente artieolcr relatìvo- e n a:ssurer la èonservalion et tenir note d~s revaccinations, alla ·"'· ils se t;ouyent délaill,és_dans les § 4-, 5, 6, 7, 8, 9 40 BH{.(I.CCIN~ZIONE. d-e la,note minis[érielle précitée du 3-0 JU111 4848, à laigrellè on de~ra se .reporter. On recornande néanrnoins -Note 111i11islèriellerelalive aux revaccinatio1ts gé11éralìséés d'une m:a-rtiére toute spéciale à MM. les médecios de pro.da·ns l'armée. (4: Dire1/tfon; A'dmihislration; Bureau des' Hòpilaux et, des lnvalides.J (J. M., 2.e sem. 1852, 1p. ,, céder, autaotque pq~sible, parvoj_e de ·vaccination de bras à bras . .6'9~.) . • .

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·PARTE TERZA

l\ivista dei Giornali

et

Par,is, le 31 .décembre 185'7,

Depuh la mise en vigueur de~ dr~positions prescrites 'p ar la rrote minislérielle du 30 juin -~848, conceroant la . '"'._~çcinalion des jeun_es so\dats. et des ,rni.Jitaires non. vacdn.és, le éhiffre des varioleux a sensiblerneot dimioué·dan s 1. l'arènee; et la variole_eÙé- mème a\ ~,énéralem!lnl perdu Nella discussione fattasi dalla Reale Accademia,.. -de sa gravi(é. • · Medico-Chiru.r,gica di Torfoosulla costituzione medica - M'ais si, gr~ce,, à la ponctuelle exécutioh de ces ~esu· dominata nello scorso invemò, il dottor Arella rite. ,res, il es't resté é\ém·onfré que ·les ·sujets vaccinés sont à nendo che· l' , a zione del .freddo intenso lungamente. l'tabri de la variol_e spohlfl'née et n'.ont presque. rien à recontin~ata su le vie aeree -sia s~ta la precipua causa ·douter de la transmissiou des varioles sporadiques, on a ·eu lieu cepend-ant de rémarquer qu' en temps d'épidémie, a cuid~bbeascriversi l'epidemia di bronchiti la quale dml\ihò netlo· Spedafo Milita:re Divisionario di Torino . cètte _p'remière· :vaccine n' a ,pas loùj oiirs' élé ùn préservàffei mesi di dicembre, . getniaì0 e febbraio, siccome tif'snffisant, et, d'aulre part, oh constate aujourd'hui que 'statistica delle malatles faits sur Iesquels se fonde la nécessi.té des .-revaccina- · · egli·dim"òstro per mezzo ,tions dévieonent de plus 'en,plus, oombreux. tie state curate in detti mesi, proponeva: çhe fosse Celte operali.on, pratiquée, cornme moye,n prophylacli· · notninata nel seno d'éll'Accademia una commissione ;que, dàns plusieurs épidémies de variale, a été sui vie des ,con )'i"Qcarico di studi.are le costituzioni mediche e -résultais les plus favo.rabl.es, etl'ondoit c1rnclur,e des s,uc- . le epidemie che. di tempo in. tem·po· accadono nella ·-Cès déjà obtenu.s, aue l~s indiv-idus qui S/l s.onl montrés varie parti del regno, raccosliendo tutti quegli .schia-

VARlETA

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creua


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42.0 -

"'rhnenti che vatgano a difncidare le cause produttrici delle medesime e suggerendo que' provvedimenti ehe si ravvisassero più adatti a mtelare la sanità pubblica. Questa proposta essena'o stata favorevolmente accolta dall'Accademia, il chiarissimo Presidente della medesima sig. professore Cavaliere Girola, nominava apposita commissione la quale, appena c~stftuita, per mezzo del seguente invito si rivolge ai medici tutti pregandoli a volere se,e0.ndare coi loro lavori le .filantropiche intenzioni dell'Accademia, nell'interesse della salute pubblica ed in quello del pl_'ogresso deUa scienza .. INVITO Al MEDICI DELLO STATO SARDO. La R. Accademia Medico- Chirurgica d(Torino, conviola della massima utilità nella medicina pratica dello :oludio delle costiluzioni mediche dominanti; desiderosa dì far risorgere codesto studio già tanto lìo-rente nel passato appo i medici del Pfomonte, òelerminò nella seduta del ~ 9 marzo scorso di creare nel suo seno un' al)posila Commissione onde raccogliere i dati necess·arii, studiare e fare o_goi anno un r:lpporto sulle cosliLnzioni mediche dominanti e sulle epidemie che sj svolgessero nel nostro ·stato. ' . Codesta Commissione, per un lriennio composta dai dottori Arella, Demarchi e Sella., animata da viva brama di corrispondere, per quanto le sara possjbne, all'onore-vole e difficile incari.co ricevuto dalla R. Accademia, si raccomanda caldamente ai medici ~ulti dello Stato, ed in particolare a quelli preposli alla direzione medica degli ospedali e delle opere pie, ed io particolare ai medici condotti, di pr.ocararle un cenno, anche somm,ario, delle malattie dominale in ogni singolo trimestre, cioè in' ogni slagiooe, delle loro cause, nalura. andamento ed esiLo, per potere così compilare una descrii,ione gener-ale e comparativa della costituzione medica annua di tUtlo lo Stato. La Commissione sarà gr-alissima ai benevoli suoi corrispondenti delle notizie che riceverà; terrà conlo d'ogni opinione ed osservazione comunicata in proposito, facendQle di pubblica .ragione e col nome del risp~ltivo autore. La Commissione ringrazia anticipatamente i s.ignori ,colleghi che vorranno aderire a codeslci invito, pregan-doli di inviare le loro osservazioni .(ove fosse possibile, trimestrali) ad uno dei medici sottòscrilli. Torino, ~ ~ aprile 1858. ARELLA . DBMARCOf.

Snu.

ta Direzione di questo Giornale mentre fa plauso al savio divisamento della Reale Accademia di promovere gli utili studi pratici sulle costituzioni do.nii· n~n.ti, invita i medicimilitari dirigenti il servizio.d'un ospedale a volersi compfacere alla fuie d'ogni trimestre d'inviare al Consiglio Superiore Militare di Sanità le osservazioni cbe in proposito eglino avranno fatte onde siano quindi trasmesse alla prelodata Commi~sione la quale fa molto c~lcolo sull'ottima ed , . '

intelligente cooperazione de'medici militari che essendo sparsi nei diversi presidii trovansi D"e_llla favorevole posi_zione di fornire preziose osservazioni.

Monumento al ea'T, G . Giaeomo Donino

Già Ispeilore nel eorpo SanitàrJo Militare, ecc. (1) Si è costituito un comitato promotore di soscrizioni per erigere un monumento, benchè modesto, alla memoria del t-eslè defunto dolt. cav. G. Giacomo Booino. Le azioni sono di lire cinque. Le sottoscrizioni saranno, ricevutè alla questura della camera dei deputali dal sig. Paolo Trompeo. I soltoscritlori saranno radunati in assemblea genera. le per fare la scelta del luogo e della forma del ·monumento Lostocbftil numero delle sottoscrizioni lo permetterà Ne ~ouo promotori i signori: S. E. il march.ese Cesare Alfieri di Sostegno, seiratore,. presidente della commissione superiore di statistica. Commendatore Riberi, senatore, presidente del consiglio superiore militare dj sanità, membro delllordine.civi-· le di Savoia. Comm. Despine, deputato, membro dell'accademia R. d'agricoltura. Cav. Angelo Sismonda, professore, membro dell'or· dine civile di SaYoia. Cav. D'emaria, deputato, membro dell'accademia medi-· co-cbirurgica. Cav. ltigooo, preside della facoltà medico-chirurgica~ Cav. -Giro la, professore, pttesi.denle dell'accademia medico-chirurgica.

(1) La direzione di questo Giornale s'incarica di ricevere, per trasmetterle a chi di dovere, le sottoscrizioni degli Uffiziali Militari di Sanità che, essend9 di sta,oza fuori di Torino, intendessero concorrere a perpetuare la memoria dell'Egregio Defun-· to.

A.vviso. Li Signori As.sociati a questo Giornale tuttor itt ?'ilardo di pagamento delle q~ote d' abbonamento dell' anno 1857 o del .prinw smnestrn del corrente 1858, son invitati d'inviarne l'importare al ViceDirettqre risponsabile, Dottor. ~fantelH, per mezzo di vaglia postale in lettera affrancata o per mezzo. dei Signm'i ColMnelli dei r-ispettivi IJ.eggimenti ovvero delle amministrazioni degtfSpedali Mil#a,ri al Quartier Mastro per l'Armata in, Torino, oppure per guell' altro mezz.o che loi·o tornerà piiì, acconcio senza costo di spesa. Il Dir·ettore Doll. Cav. ARELLA, Med. DrY.

li Vice Direttore respo11s. Doti. 111.&NTltLLI, Med. di Bai. Tip. S~b. di

COTTA. e

Comp,


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N. ,16.

,l 9 Aprile ,t 8 a's

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ANNO VI. ....

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GIORNALE DI IIEDICINA IILITARE DEL CORPO SA1NITARIO DELL'ARMATA SAR.DA

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L'associazione, non si ri.eeve che per un anno e co~in~ia col 1 ° di g~Df.· Si pub_blica nelLnne_dìdj ciascheduna _ijett~~a~a. Q Il prezzo (l'associazione in Torino è di L.10. In Provmcla ed all'Ester1 , franco d1 posta L.1 t.S1 paga per semestnanhc1pall

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Sò!ifni.rnlO- f 0 D'ott. Pìiçco·: Tratfefi11nei'{to· ciinicg ciel Prof. R~nSRI su casi d'amp~tazione totale,d,.nn ~it.9 della mano

insolito cioè formato in parte con i tessuti' molli c~e c~prono la f~ccia interna della gamba ed in 'parte con quelli o .d.el piede con la formazione d'un_. lem?o sol9 palmare _o che ne coprpno la faccia posteriore. V.oi v~accoro-ete·ch'io plantare. - 20 Dott. Puzzi: Conlm11a:t1one d' un<1 stor1a ' . r . : . . .\:> 11 d'oltalmia blennorracrica. - 30· R:elazione.d(llle Confere1:rze ' alludo qm a queha 40.ona m .cm, ID segu1.to ad a,lero- eScienlifiche. - 40 'Rivista Bibliogr<1fica. · bitidAfpuerpèrale dell'arto addominale sinistro,' era insorta · cancren~ ~po'ntanea del medesirµ9 la quale, limitatasi al- -·-·- · ..,.;: ~ l'allezz~ del polpaccio, lo lasc.iò _così.scheletrizzato che l'ampuiazione polè es.èguirsi C?n la ,sola sega, . Cosi è parimen~e che qua.nt'è, facile ad eseguirsi la1 disàr,ticòlaz..ione de&U ossi pjcco)i su il cadavere, allreltanto TRflTTENIMENTO CLINICO n'.è-sovente difficilé l'esecmzjone nel vivente per ciò che, SU CASI essend'in quello illeso l'osso, .H pra.tiço ha ne1 m~desimo . d'amputazione totale d'un dito della mano o del ·pieù_e ~na. Jey; che guida rapido ,e .sjc.ur,o, e.o.me già in ~Q' ;tltra congi.untura.io nota-va, il suo gaip.mautte alle loro giun.eopJa formazione d'un lembo solo palmare o plantare. ture, dovechè riel cas,o di carje o neè,ror,i profonde d',prdinano od è sciolta la continuità.dell:osso o le,sue rima· 'D'Et PROFESSORE COMM.ENDATÒRE .&.LESS.&NDBO BlBEB I 'nentilparti non comprese n.el male sono, per la I.oro sòttrai;ciato da,l DoH. P»cc.o, Meà, di Règgimento tiglie'?za e per il loro ammollimento a cagione del ".icino fomi te i;notboso,. così ·poco resistenti, c~e s\ sciolgono nelatto 6j5e,ativo mentr'H P~!~· 99'et--medesim0 si serve come Nell'anno accademico che sta per scaqere f~sfe,testi1 di leva .per compiere ·più spedì la l'operaziol)e, ed allora moni d'un caso d'a:m_pùtazi·one..totàle q'un dito ·della mano e d'un altro d'amputazione totale d'un cli Lo del piede ,coq . una po~zioçe maggiore o m'inore ~ella ~ua estremità po~ la formazione d'u'n lembo solo palh)are o dorsale. EssenÀ9 · ,steriore.;rimane aderente all'articolazione: per il qual e'vento, se,è re~o dilp.cile l'faòlainento ~ella parte aderente questo modo operativo stato .attuato nella 'Clinica diver~o anche sµ i) cadavere:,•com'è cosa faoile convinçers-i negli da quello che ogni anno nella mia scuola all'anfiteatro anfìteatfi a,nato,micj resecando un 'os&o picçolo per ~odo anat,omico iò vi insegno, mi corre l'obbligo darvi di ciò la I aderente la sola sua p;irte pos,teriore, rièsee che rimap,ga ragione. . poi per ~òlilo difficiljssimo nel vivent~ per la i:agione che Non n,elle sole amputazioni dei,,diti della mano o d~l la porzidne· d'o.sso ri:irursta aderente, intumiclìta per irrapiede, ma in molte altre operazioni chirurgiche intercede diazione flogistica . del vicino fomite, no.n 9orrser".a ordì,.. una maggiÒr o minor differenza tra gti atti operativi che nari amen te più le , sue reta~ioqi con le.altre parti, &pesi praticano su il cadaver.e e quelli 'c'he s' eseguiscon·o su cialroente.sòlid~ concorrenti alla formazi-one d~ll'articola- , il vivente. !\-love cotes.ta differenza éla ciò che nel cadavere ed in questo caso ò l'operazione riesce 'lunga ea .zione', l'art-e ha riguardo ·soltanto alle regole principali d~ll'atto obblig<!,'i'I 'pratico a fare una qualèhe violenua ed a pµn· • operativo e non alle eccetL'!azioni 1~. quali s'offrono freèd a ledere lé parti vicine': sane che non dovre~z:eccniar quenti su il .vivente. Move ancora d,a, ciò che. non es.5endo' esse,re toc;,r.atè, o debbe lasciarsi in fondo ,della 'ferita ber nel cadavere cangiate le naturali relazioni degli elementi la porzioee d'osso contaminata con più o· meno gravi seanatomici fra sè, può il ·prati,co àtLuarvi gli aUi ope'r~tivi quete. Questo event~, . Signori/ è c.òsl fr.equente .che vecon la precisione matematica .delle ma~sime ·sancite dal- . .OCCOl'SO in ambo i casi di disàrticolàzione dei' drete esser l'arte, precisione cotesta che i cangiamenti indotti dalla diti éh~.a breve àn~~re vi ~iferirò. ·· . malattia nelle relazioni anatomic4e e nella forma dei tes,Così è altresi che,, vole9d9 ci~coscrivermi negli strèt~i suli sovente non consentono: nel vivente. In somma n·el·limili delle ·amputazioni dei diti, enbi qiolte volte nella l'anfit'ealro anatoinicò la natura s'acconcia docile ai,detmia lunga pratica a tlev,iare, nell'e~eguir1e, dalle massipie tami dell'arte e nel vivente rarte ·è sòventk soggetta .agli gerieralmenle ,accettate e per me pi·ù volle inc.ulca~e. V~i scherzi ~ella.natura ·deviante dall'originale suo ;tipo. sapete, signori., che per l'amputazior;ie ·n~lla contiguit~ Cosl è che, stando nei termini delle amputazioni senza della seconda~falan'ge del poli.ice 9ella' mano e d.el dlto divagare nel campo delle altre operazioni, voi, Signori, vedeste llegli ultimi trascorsi giorni come l'ar,te sia stata " gro~so 'del piede, ovvero d'ella stessa s.econ,da falal)g~ costretta _in un caso d'amputazione della gamoa. di c,oprire '· o della terza d~gli allri qµatt.ro diti deìia m.~no o, del piede . si consiglia: ~llrieralmenle il me'todo circoin parte H moncone osseo con un lembo pre~o in 110 luogo

PARTE PRHIA.

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lane e, preferibilmente, il metodo a due lembi, di c,ui uno dorsale e .I' àltro palmare ,ovvero, vietandolo la p,atura;~1a sede '.e là·· distesa della lesione, il metodo a~ un Jem~~ so~o _i9orsale \ _palm~re. Eppu:e nella ~ia:lh~g~ pratio'a fm spesso icos\retto d1sc9starm1 da quei prmc1p11 · e coprir il moncone §,uperslite alle testè deUe maniere di disarticolazione alcune rare volte con due lembi formati, con le tessiture· _molli 'coprenti i lati cubilale e radicale ~elle dette falangi, ma ·pi-ù frequenlem~nte con un lembo ~Qlo) ormtitò con i tessuti. molli coprenlì un solo di quei Jaii.' A:IJ emplice t eno~ di questi fatti ognuno di voi, signori, ha già presagito senza ch'io lo dica, che sono stato "e.bÒ<Ìolto àd'\1uptgljà rm'i al SÌ t'alto parlito ogni volta che èrano t~1ment~ ~ù~sti -i , tessuti dè'lle re'gion:i palmare e dorsale ·eh.e ri4sciva -i'rnpossibrle formare .con essi lembi s"ùfficienti', lnentr'.er.à ciò 'possibile coh i tessùJi molli del.I~ .p,arti H1ferali delle'falangi:riìnasti fllèsi dt~ ain°)j& i lati, èfo clie v,idì ràràniente, o da unfa.fo solo siècom'ebbi quasi seltlpre 'a'il osser:va,ré. Mi corre "ancora il deb jto di soggiµngere che ànzi"ttaumati~h~ che orgi nicb~ fur~nò quasi stinw-~Ji.tesio~i;~~Ym'ind~ssero a rimovermì nella disart,icolazion.e-parzi.àle dei diti dalle ma.ssi~e generalmente aèceftate. ' ' . . , ço,sì'è'anc,ora ~he:sébbéne a'agìi scrittori dÌ teràpeutica 6~e.t ai'i'-va'si consi'gli di disartiC-olar un dito della m~no o def p'iede 1in tota1ità secondo .i metodi ovalare od a nembi hiterali è tijgiÒnevì;),e' sia questò 'consigli.o, pur~ non. tanto d,i rà'oò m'occorseto 'casi1fo cui'lìò dovuto eseguire quell'a\nputa'.zidne J oPi àndo un lembo solo o dorsale 4 palmare:; Ìlo,:sa"le,· ctuapèlo i tessùti m'olli della Fadice dèl dilò erano 1solaìnente i'llesi' nella sua regione dorsale, e palm~,:e, allorchè eran a1terati tutt' in giro, salvq che nella r eg1Wne pai'mar'è. ' 1 , . • . rCin~~e-~o~lf'li? 1ù'ati_c~ta Ja disarticolazioqe in tolàlit_à · d'un dHo' ct1prénd' if moncone Q,6.n un solo lembo preso q~!l_~ :egloh:e dòrsale:. Temeya su ·1e prime ch~1 p~r la su~,~otl1ghez~a,, ~?n potesse esso pe! _avvçntura oons~rv,\rs1 tutto in'tiero :\ ':11~ il fatto mi prov~ n 1~nt~,ario, ~iac?he fo nessun caso riesci alla morllficaz1one. la nessuno d1 que, sti' c~si nJ; vidi ffeppÙre formarsi ~U;ppurazione tra esso eà"•fl ID(?nco'ne, m.a credh oli'e quando pure. 'si formasse, queli'avér.1Ì},èmh:o la sÌlà radiée nella p(!r.le più elèvata ne 1rend'erèbbe mollb facile l'us-èila. Ebbi sempre l'avver- · ieòza dìreoitler il fendine estens6're del ditÒ ràsente~la radi'.~e 'a~i,, li rnliò. Qùe_sto lembò poi lo ho· ~empre fòt~ àto · prjtòa \ Ji 'disarticolar'il dito. · NO:o )~i tratterrò df vantàggio su.questo arg~roento ~i é1;1.i non s'~~lie ,a~c.o~a <F qu~st'a~n9 cI/'liço una corrxla• ti~a f~ltisn~ctt yi par.le~ò 'iµ q~elfa vece più s~e,sam9pte della,dìsarHçolazioµ ~ lo~aI.e q" qp dito .~~~i~nte la pratica d'un lembo solo P.f.~O n~i tessJJ_li ~o'J}i diJla radi~ dello s~e,sso di~o d,al suo ·lat,o palmare o pl~~ta.:re, dì . ~Ì/1occorsero già due casi nel volgente al!o,o clinico. casi 'd~altéràziòne 'ql,orbosa esigente la disarlièolazib.d? totale à~uii ..iHtò della marlo' ·o del piede ed interess~~\e·: i~ 'pihj. m,oÌ\il .~:e.Ile ;egi9ni doìsale1 'interna ed e~~ç~na della· pidic~ del medesimo·, illese quelle che ne 1 ri~,opriva~o ( I~ t egìgn,e palqiare o pla1ìlare,,'m'?ccor,~ero più ftequéntr clfo noni casi a qù,esti QP.posti e di cui; ho pù c'arizf pariato: : I:') , ÌI lembo palmare ·o plaèit~rè ·può essere fraecia to, for-

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malo e piegato su la .regione palmare _o plantate prima. diJare penetrar, il gam!11aulte nella giuntura o di disarticolar il dito, oppure ,può esse.re formato tagliandò dal di denlto in fuori tlopo che la falange è sta'.La disarticolata. Nel primo modo riesce esSq ·però più esalto e più rego· lare che nel secondo. II medesimo lembo debb'essere più o 'meno lungo, secondo varie circostanze. Se per ésempio sono per un lrallo maggiore ò· minore alterate e guaste le tessitu~è molli coprenti, 'non che la regione:dÒrsale de11a radice del dito, pur éssa I.a regi.one dorsale dell'estremità anteriore delrosso de1 metacarpo Q metatarso cprrispondimte (oss. 1"), quel lembo ha da essere più lungo _di quando le t~ssiture mplli della.reg\o.ne cJorsale di gueWesCreinità · anteriore deU.'o~so del ll)elalarso ,o del,me!acarpo son illese sin al piano ,della giuntura metacarpo o metatars.,ofal-an,gea (os·s. 2a). . Sembrerebbe a prìma giu,nta che facile dpvrebbe·essere la stasi di pu~ e di s~ngue sotto jl lembo oome quello d i cµi _l'aderenza è nella parte più declive. Eppure ciò è che non vidi mai. Non debbo però nascohdervi eh~ a· prevenire cotesCinconvenrente, fu·sempre mia rigorosa cura ili nettare prima la ferita d'ogni benchè menomo grumo 'di sangue; ·.poi d'applicar il lembo con .la maggiore pòssibile esattezza al moncone sì.che non rimanesse fi:a loro alcun vano, e ad ullill}b di mantenere questo perfetiq cambiamento fin a compiùt~ coalescenza con uno o più punti di sutura inlercisa praticali verso .l'ap(ge del lembo e con un morfMo cuscinetto guadrilater:o. ap.pliçato su la sua base e,sostenuto da listerelle congluti'nave piuttosto lungh·e, le qualj faces.s~r una trazione dalla ragione palmare o plantare ~erso. la regione dorsale. .Potrei, a' rincalz9 de.Ile cose .fiq qui detle, narrar undici ç~si di ,disarHcolazione dei diti c9n un solo lembo palmare o·plantar.e , ma _siccome·so9 · essi sottosopra tutti fra ~è somi_gliaoti', cosi starò contento a dire, anC'ora bre,vemente, di quelli soli c~e acca:ddero nel cotso del vol::genle anno clinico. ' Oss. :1•. Mattino é:atterrna: anni 9: contadina : ·tempel'aniento linfatico-sanguigno-: abito strurooso : stata nella prima in'fanzi'a sòggetta à dermitid,e crostizzante al èapo èd a lènLi ingorghi ghiandolari al c611o; poi, svanite co' teste morbose mariilestazioni, a oongiun.tivitide scrofolosa di clii persistono tultòrà a1cune lievi: tracce.,Fu ad ultimo contristata sq gli ~nni sette e ~ezzo ~a spin11. ventosa lo.. • calìzzata alla. prima falange del dìto ?,nulare della mano de'stra, -per cui cercò riparo nella clinica· ai l3 d.'aprile

rno7.

Gra;vemente allerati nelle regioni dorsale e l{lterale interna Q cubitale della ra~ice a'el dito, i !è~suti molli erano rimasi .del tutto illesi -verso ·il lato palmare ed,anche, per il tratto appena d'una linea e mezza, vers9 il suo lato esterno o ·radiale: La falange era assai tumida, rammol• lita ed in più,J uoghi buoherat~. fotyodoLlo in ·questi buchi, 'lo specillo penelrlfya n$ll ·cavo midollare ·dell'osso da cui usciya ~na sp·~ci; di m~.Ip,!a gialliccia_. l'fo~ ess~nµovi speranza d1 guat1g1one ·tu1nch~ nella d1sar,hcolaz1one e [)On poten,do questa eseguirsi secondo il 1µelodo a dùe l'èp{~i latera.li, n~ pon il, µ1e.todo· o,valar.e; fu, forza praticarl,a form~ni:l,o un-solo Ìembo palmare piuttosto lqngo. .al fine di potere con esso ·copr.ir, oltre al moncone, pur essa l'e0

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siremità anteriore dell'osso del metacarpo corrisponde~te, la quale, dopo la recisione del!~ tessiture molli contami-

nate, rimaneva ·per q,ua.lche tratto denudata. D.el rimanente l'operazione fu in presenza della scuola eseguita dalr~utore di questa st~ria . nel mo?o ·seguente: comprese egli tutti i tessuti malli ammorbali fra due incisioni semilunari le quali prinfipiaodo Qella re-gione dorsa:l~ ct·ell'estrewità anteriore del q.~arl'osso del metacarpC> si prolunga:vano una dal lato ra\iiale e l'altra dal lato ctrbìtale della radice del dito sfino dore questi si con.tinuan in· basso C'on i lat-i delle parl'i molli çoprenti la regione palmcl,re. Tagliato f!Oi il téndine. estensore,l'opera-: tore, nella fidu'cia di avere fatto penetrar. di pieno taglio il gainmautte nella_giilnlura l')letaçarpo-falangea dal . suo lato dor'sfllC, ne'rivols~ il 610 su l'innanzi, tr~ la fa·ccia pal,, mare della prima falange e le parli molli e formò il lembo palmà're tagliando di dentro in fuori e verso· di ·sè. Se nol'I che accadde ohe, per'la mollezzà del11osso, quel gammàutte sia passato, hon nella giuntura, ma a traverso dèll'osso stessò; èhé si{ quindi rimasa nella sua sede contra al capo dell'osso métacarpeo oorxispo.nd~nte lafibro-cartilagir.e epifisa):ia ingrossata, molle, quasi 1spugnosa, e,. che sia stato uopo prenderla roi con una pinzettl e,separarla in un secondo tempo ·operativo dal capo del detto osso metacàrpeo il q,uale offrivasi sano. I!,ecisi dopo ciò. .an:goli del lembo.il quale, .per _ciò appunto Qhe fu tagliato di dentro in fuçrri, riesd meno regolare, fu ess,o sollev:ato verso il dorso della mano. e mantenuto in sede oon tr:e punti di sutura, uno median.o e due lateralj. Al fine di meglio sostenerlo acciò non gravitas~e al'basso e d'assettarlo ben bene al moncone CaQcellando ogni vano, che avesse po tu.Lo favorire una stasi umor~le sottò la su~ base s'applicò su la P.a'ima d'ella manò un mgrbitlo, cuscinetto: sost.enuto con listei::ellè agglutinan~i. E per ~!timo con altre listerelle coh'glutinative si riavvicinarono. tra sè i djti medio e mignolo. Quas'i nulla fu la.riazione traumatica. La ferita si risaldò per gradi in ~arte per prima ed in parte per se.conda unione senia che _alcun acci'dent~ meritevole d' éssere notatd abbia per u.n sol istante attravers·ata la guarigione; di guisa che l'op~rata del tutto ris~na:ta potè quìrrdici giorni appresso. dilung?rsi dalla clinita. Dall'es~me de}Ja parte recisa risultò che fotta , la falang~ :erasj convertita io una.specie di' !ubo dalle pareti so.ttiiissime e flessibili, privo nél suo centro di sqstanza ossea e di membrana midollare . e ,contenente in sua vece ima sostanza di~u~nte, gialliccia-e ·qùasi· grassosa. Si scorsero tracce di lenta fl6gosi ~ella' meinbran'a sinoviale cÌell'articola·zi9ne della: prima con la seconda falaa'ge. Quest'ulti.:. ma falange si vide pur assai iniellafa nel suò tessuto areolare e così rammollita clìè p~tè f acilmente ridursi' jn felle con il semplice gammautte (Osser,vazione scritta dal s1,g. Dottdre Odisio, apor{l ~llievo.interno). Oss. 2a Carlo Gorgéraqo: anni ~ 2 : temperamel)tÒ sanguigno-linfatico :,costituzione mediocre: stato nella tenera età soggetto ad eruzioni erpetiche a} capo ed'al mento,'· espressione di rqalsania ~trumosa. In età d'undici anni gli s.i manife~tò una ,spina ventosa nella prima falange del djto medio del pie.de sinistro, per cui, dopo usati in. va.'lo mille r~medii empirici, riparò alla clinica ai 49 di maggio ·1857. Nel momento del suo ingresso nella clinica la malattia s'era già diffusa alla seconda falange. Le pa;ti .,.

gli

molli coprenti le regioni dorsale e laterali della radice del dito erano tutte ulcerale·, rimanendo sol'ainenle inc.~ lumi quelle della regione plaptare: erano put,illese quelle èhe coprivano l'estremità anteriore del ~o:rr~spdndente osso del metatarso·. Nel centro dell'ulcerazjon~èranv.i èlue aperture orlaté di carni fun_gose .e geme~ii un'ibore assai fetido, per cui lo ,specillo poteva essere fàcilmen(e intro• d9tto , nel cavo midollare deil'.osso. Stimata v,ana per jJ. grave guasto ogni· cura incruenta, . s!addivenne alla. disarticolazione mediante un _lembo un~co preso nelle sole parli molli che rimanesser incolumi cio~ i~ que1le della: regione plantare. L'operazione fu eseguita dall'autore di qu·esta stofia in prese11za qella scuola. Tracci:a.\o perciò è 'fofmato prima di tutto li lem~o di mediocre lunghezz~ fl P,Oi sollevatolo su la regione plantai:e., Jloperatore s'accinse a disarll..colare l'osso: ma tanl'er.a qqèsto molle :che il l!)ammaulte fu fatto passare due linee circa a~anti l'ar~i-colàzione a traverso. d.ell'osso stésso di c'ui il piébòlo avanzò · ancor aderente alla giuntura lq estrtttto di poì non s,enza qualche .difficoltà. S'. allacciò un'c:i,r,teri~ e poi .s'unì-'èpn dÌl,e punti di sutura intercjsà l'apice . di:il J~m,RQ co; . l,a pifll.e della regione dorsale. Del restQ si fece, la .medesima .m~-'òicazloiie che· nell'operato del,\'osse'r,vazjone precedente· e neJ,corsodi venti giorni s'oltenne;Ja guacrigìone per unione in parte priqìitiva ed in parte secondaria. · . I I gtipsti ripvenuti nella ' p,arte red'sa. erano pres's-oçliè simili aiquelli che si riuvennerò nella ·parte recisa deWo'·perato dell'antecedente,osservazione (Osservazione scritta dal si~,~~r Cos.tantino Berrucand, studente del sest'anno,) ..

Congiun1iwite t BlèniiorW!adc~. "1' • (Continuazione dell11 storia già Jétta dai dottor Piazza in tina Confere.nza di Genova e pubblfoaìa. nel N°. t ael Giornale di qoest'an'no). lè_,l, •

. ~ ?o.mpletated'osser-vazfone ?i qùèslo caso-di congiuntmte rimangono pòc~e cose.. Riassumendo perciò akuni punti d~lla prima par.te di éssa già stampata' òel nostro Giornale, ricordo di aver det[o ·éosì. · ', rr Novembre. La poca goofi~zza..della palp_el\rnt superiore p,ermette qi rovescU,1rla;· con,giuntiva ini';'pessifa di un color~ ros~o-cl\.iaro e granellosa; le: granulazioni sono fitte e mtn~te, o_ccuparro 1:n buon t'ra,ucr di'' .cofigi~ntiva e. sa)tano ali O'Cch10 appéna rovesciata la pa'lpebra: fer leggiera ·cauterfmaziofie ~~ne granulazioni col nitral'Q."'d'ar.. t;ento solicfo,. pa1pebr;t supei'iotf uh · poeo pi'ù gonfia e ros.,sa; ~odi ,granulazioni più disgregale. Nùova ·e,foggièi'a c.auterizzazione:' nuovo' gonfianÌènto 'deUà ·p,alpebra ~upeiiore, il ~loho dell'oè'cliio è anchè·fofetta:to, nessun' rime.-· dio nei gi,brni _15 eì1 6: ora seguitando: ' . • . . 17'), -l r?it~zione ~comR_a!~a:· altra leggiera· ca:u,terìzzaz1one col rlilrato · d atgent-0 sol,ido; nuo·vò rbssor@' d'èf-· .... Ì'occh'io. ,,. .. ' . 18): Leggi,e,ra càuterizzaziorre 'ripetuta e forse inoppor-tunatamen'fo, perchè ,non era ce.$s·ato lo sta:tlf irritativo: rossore maggiore, e piu diffriso ch·e obbliga a fclr nient~ · sino al 21. · 21). Scarifi;caziòni colla lancetta fatte sulla congiun'tiva palpeb!ale ·inferiore ed ,estese ,a qùa~i tutta ·la larghezza della palpebra. · fli) La locale sottrazione· di 'sangue avuta éon questo mezzo ha tolto l'irritazione dell'occbio; la congiuntiva


scarificala è piu·paH!da .~a. ~\~uanto tu~ida1, le gra~ula- · vazione, ~i pare che la deduzfoné che ho tratta, resti con..: fermata. 'Zioni però son~ ~eno v1s1b1h7e, ,se è le~1ta l •espress1.one, Ciò posto, credo che la tlledesima osservazione dia ar.. · può dir:;; che s1 ,r,1solvono:·to<icam:en.t6 d1 esse colla pietra< gomento per trarne una seconda che consistetebbe nel caustica di De1,mar're, , , . · 21:r.) Scolo, ~ell'uretra:'esacerbato, esacérbazione consiritenere i'l leggiero offuscamento dellacornea in esso no: tàLo , dipendente da lieve trasudamento sieroso fattosi stente nop in un' aµmènlò (}ì essodna in un senso d.i donelle lamine più superficiali di qu·esta meml:!rana e forse lentezza al tatto dellàp.orzione spongio~a delt'uretrastessa, sotlo la di lei lamina. congiuntivale. Debbo però anzi tulto non che d)ell'inguine destro 'che si mòstra anche un poco confessare,che nel primo mio esame tale offuscamento, tuiriefàtto.' 26). Uso contemporaneo del balsamo di Copaihe e ,di · benchè,lieve., m'impose, e cb_e cons.ideratoJo al momento come un principio di mortificazione della cornea, (esito bagni generali p.e r Yiin,cere ~a ~rirbos'a. co.ndi~ion.e ·dell' uquesto, fra i diversi, a noi così diligenteinente·esposto dal 1·.et~a ji;i~tillazi~ne. _nell o.cch.10 d1 al~une-goçc!e d1 una so: distinto nostro Medico-Capo, in una delle anteriori conluz1pne legg1er1ss11).la d1 mtrato d llrgento rn acqua d1 ferenze}, 'feci lra me stesso un pronostico non troppo fet ose. . lice. L'evento per grande fortuna nonl'hagiuslifìcato. Ora - 27). Altro tdtb,unento della congiuntiva g{anell9s~ coll.a pieth causlica•di Desmapre. Da questo giorno smo al stando dunque a t~le. evento èhe esclude per se quest'esito malaugurato, stando al fatto morboso nanato 'nel ·due dicembre si pr~tic&·nell'ò'cchio .l'a or.a d~t~a instilla: quale. non fuvvi quella spasmodica contrazione dei mu~ione e si continuò l'oso del balsamo di Copaibe e de1 s<ioli retti'. dell'·o.c.chio da spinger.e gli umori della camera bagni generali. · , anteriore contro la facciaprofondaclellacoroea e renderla 2 Dicembre. Nei giorni d.ecorsi dal 27 ilr poi, le granuJazioni sono scomparse, la congiuntiva si è resa piana,, più 'protuberaùte, (causa 'questa seconclo Wardrop, atta a ·masi mao[iene sempr~ ~!quanto ·1n~pessit~ ·e rossiGèai: produrre l'offuscamento di questa,membraria),stando _paun~ spontaneo tr~asud~piento sançmgn? ~1 effettua dal , rimenti alla pr-Onla seom11arsa dLdetto off.uscamentQ, meno luogo ove furono, prat1c<1-le le scar1ficaz1om: lo scolo del'Una lieve nubéèola .che fù: superstite per ,qualche giorno, offuscamento d'altronae quale si vede molte volte , nelle l'uretra ,ridotto a p"'I'essoc~è ?iente viene tolto ?on poche scix:ingazion.i di solfato d1 zmco col laudano: più nessun Ceratidi superficiali, per queste ragioòi, 'dico, mi pare che la ora· tratta ded.uzione non sia irrazionale. traUamento all!ocehio. , 71. Occhio fu huon stato; congiuntiv.a palpebrale inferiore il) condizione normale, congiuntiva palpeb,ralesuperiore ·sempre' alquanto inspessita ~ ros$iccia. Malirado ciò, nella spe'ranza che la natura r1soh;a questa superstite. congestione, si concedé la sortita dall'infermo dallo Spe<lalè-. · ' . · Tali sono le circostanzé che servono a com,pl~tar~ l' osservazione ili questo éaso éli 'congiuntivite. Non bo'. esposto che le più rilevanti per non da.r Juo.go a fo,stidiose riRelazione delle Conferenzé seie:utifiche petizioni. Qra però mi corre l' ·?b~lig.o df. ricoi'dare. la deduzione cµé'da questo caso ho g1a tratta e c~e cons1s,le nel ritener.e ~a granulazione·della palpebra sup~r10re pree(ME~E 01 ,MA.BZO 1.~ 'l'ORN'!'U..) sisleJlle al fallo della congiuntivite specifica· in. discorso, ~ non ·1a Gonseguenza. di questa. D.issì ~Uo).:a al?une _ragi'Òrìi che mi sembravano proprie a questo.modo d1 vedere: TORINO. - .Letto ea approvalo il processo verbale dell'an.a quelle ragioni aggiungo le seguentj,: 1°. L'a~er oltenulo tecèdeole ·seduta il signor Presidente dà comon:i~azione della dall'infermo, dl~lro ulteriori domande, una risposta che lettera l\1ioi~teriale colla qoal~ S. E, il Ministro dèlla Guerra fa dica qualehe cos.a, come q.~ella che consist~ ~1èll'espresdono al Gabinetto di lettura di alcune copie, della relazione si9ne, ·d'av~,:: egli ~empre-avulo un c~rlo fastidio alla par~e sui r isultali dal panificio militare. testè.u.scila alla luce per cura , superfore delr oéchio'destt.o dopo la seconda ipalatha . di qui:,! ~icastero. 11 Dottore Giudice propone.all'adunanza di d'oc.chi sofferia nel feb})ra:io delt'anAo scor-s.o. i Il non votare spèciali ringraziamenti al signor Ministro per lè ripetute ~~ver makvi?to nella mia pòéa prati~a 1~ g~~n~\azionecom- , prov~ di ricordevole ~ollecitudiP.e da S. E. date pel òostro,Ga .. ,parir~ cos1 prontamente nelle c9ng1u9t1V1l1 speç,fiche_ , binetto d.j lettura. L'adunanza ne incarica il Presidente, 11regandolo a -volersi far interprete ·verso il sig. Ministro tlèi grati se,n quandd queste presentavano .la .forma .aG.tJla. 3°. Il non timenti dei'membri tutti. .s;tper-e se vi sia, sctilt0re di ,oftalmologia che faccia 111enHa qoindi la :parola il Dott. Arena, clit, con rapidi cenni narra .zione dì q'Q.estq fa~lo, b,enchè lutti di~atJO essere la grad'un caso strao~dmario d'avvelenamento. Io vi ricorderò1 egli mila~ione m:ia de}Je 09pseguenze ordinarie d~Ile congiun· tiviU p,m:u\eQte a_foJ.lll}à acuta. So però d' <1ltra parte ' diée,'qoello che ho fatto in quella cìrcostanza, ch'io credo delle più. difficili, io cui qqalsiasi medico deye trovarsi coll'animo che-il Cdmmend.atore Riberì Pel suo·scritto sùlla Ceratide inquieto, anzioso e forse ·titribante, vacillando la mente nella pro~olta.da)legenet~ziope ·graQ.ellosa della c9ngiunliva seclta dei mezzi, del partito migl\ore a cui sippigliars~. palpebrale1 così si esprime 'in uQ.a sua c()nclusi~ne. . «j ,0 . , La degenerazione.'granellosa,non èesclus1vamente Venerdi (iG febbraio) verso le 11. éd··114 pomeridiane venni chiamato in fretta .presso la ,moglie-d'un officiale superiore del ptodott~ dall'mtalmiLi~e egiziana e da· qnèlla ~elll arCorpo quale apparteng11, la quale fin dalle otto era in preda mate bencbè queste ne siano la pìù frequente cagione:2?. !ssa non è \'.effetto esclusivo d' una congiuntivitide pri-) .a vfolentissimo vomito, avendo per tal via evacuato af>bondant:issima quantità ·di liquidi. La rinvenni c-0Ipita da somma pro:miti~amente acuta, ,potendo altresi generarla. una congiunstrazione nervosp, freddo il corpo, viso sparuto, polsi p_iccolis,tiy.itide nrimieramente .lenta. · 3Q. Una 'del!~ cor:idizioni indispensabili alla' sua gene· simi appena se~sibili al ca:rp.o1 e appena pure pulsanti !e carotidi ed il cnore; Ja papilla era dilatata, inerte; complefamente ia;iione ,i;, cho l'a copginntivitide •sia d'un oorso lungo e di l)Crduta la cVOce. ·na.tura o catarrale o blennorragica ~ p.urulenla. » La famiglia e l'ammalata riferivano' tali sintomi a dei fung~i (Opere minori pagina 319 e 320.) . · mangiati a pranzo, fanghi coi:pprati in campagna già tempo e , Pj3r le.quali e_sposte ragioni come per le a~tre già.somde' quali tptti aveano già'altre volte mangiato. marial]lente e~'!nciate nella primarparte di questa osser-

PARTE SECONDA

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-42~ Nel sospetlo che gli effetti del veleno potessero piu tàrdi venire a manifestarsi negli altri mandai per on emetico c~e tenui in serbo e del quale non fu vana pradenza l'essermi provvisto. A rimediare il terribile sconquasso cbe nella ammalata producevano i continui orti violenti spasmodici di vomito le porgeva dUanto in tanto un po' d'acqua tiepida, procurando por tal mezzo di rendere meno penoso il vomito e di venir a capo di completamente eliminare le materie; ma l'acqua era rigettata para ed avea por luogo nel frattempo ripetutamente il secesso. Cr~deltt allora urgente indicazione di richiamare la vita affievolita e quasi sospesa, e ricorsi alle frizioni, ai' senapismi agli arti inferiori, ,poi all'addome, al petto, nel mentre lo faceva imporre un olist~ro con abbondante olio. Continuando senza miglioramento Jo' stato di prostrazione le porsi del vinò".di Botdeans:, che era fortunatamente in casa, a cucchiai ogni due tre mioot.i procoraodo tenerla riscaldata con coperte, ecc. Verso le 2 1J2 aotimeridiane, infatti, cominciò a manifestarsi la calorificazione e gradatamente svolgendosi ed eqoilibrandòsi le fanzìoni, progredendo sempre il miglioramento vei-so le 4 e 112 ogni sintomo era scomparso. Verso la mezzaootte il marito dà. pare qualche sintomo dell'avvelenament1.> e gli.propinai 2 grani d'emetico, che c-0adiovato con acqua tiepida gli provoca un vomito abbondantissimo e dopo alcun tempo qualche scarica alvina.Non avendo mai 61Terta una p.roslrazione troppo grave no,o .ricorreva al ~ino, ma•m•acéontentai di fargli prendere del caffò e di imporgli clisteri d'acqua acidulata con aceto e poco sale~ Verso un'ora apparvero gli stessi fenomeni in una ragazza, coi propinai pare l'emetico, e nolerQ. che in q~esta soltanto potéi riconoscere qualche pezzo di fungo ancora nelle materie emesse per vomito. Più tardi fu la cuoca -che -venne pur alla so-a volta a necessitare dell'emetico per gli stessi sintomi. In questi ultimi però ben meno lunghi ,e meno intensi furono i ~inlomi e più ra• pìdo e -completo il ritorno alle normali condizioni di salato. · Esposto così rapidamente il fallo, così concbiude il Cavaliere At'eJ?a: la medicazione nei casi d'avvelenamento P!lr fungili non dev'essere sempre eguale, ma deve uriare secondo l'istante io cai il medico è chiamato presso l'ammalato. Se p. e. io avessi fatto ingoiare dell'emetico alla signora della quale feci primieramente cenno, avrei commesso due gravi errori, di portare l'azione di un farmaco polente sul ventricolo già affaticato dal vomito stesso e di accrescere per l'azione ipostenizzante del rimed~o lo stato di prostrazione generale già grave e minaccioso.,Se ·rossi stato invece chiamàto al primo esordire dei sintomi avrei e ben con t'agione e con certo frollo ricorso a quel rimedio . . Sono.fatti, egli dice, che richiedono una medicazione sì pronta sì energica, che non vi si famigliariz.za mai per quanto stadiati si abbiano, e molto v'ha ancora a fare per arrivare a t-raooiare una norma di cot;1dotla sicura, certa alla quale con tranqu ilio animo attenersi iò ogni svariata contingenza. ·Sarebbe, se ~on erro, pllI' bene se si potesse giungere a stabilire con certezza in qual tempo e momento, quali sintomi richiedano piuttosto la prima medicazione~ l'eliminazione del veleno, o la seconda indichino, riparare·cioè alla condizi<Ìne nervosa. Il Dott. Mantelli opina che benchè il quesito meriti d'essere studiat~ e discusso, pure, essendovi già all'ordine "dèl giorno diverse alti-e questioni, crederebbe perciò opportuno riman• darne la.discussione ·ad o.o'altra sedata. Pare invece al Dolt. Marcbiand.i che non giovi il rimandare la discussione, chè in vero discussione so cjò egli non ne vedrebbe necessaria, La condotta del medico in simili casi ·è determinata, e tracciata rioviensi in quasi tolti ì traUati. Tale nonna è 1° d'espellere il veleno; 2° Correggerne le conseguenze. Quando adaoqo!:) il medico è cj),iamato al letto di .tali'infermi. · sua prima cura è d'eliminare il veleno. I pratici consigliano ricorrere ai mezzi meccanici, all'acqua tiepida, nel mentre vorrebbero si diffidasse dell'emetico, appqn to perchè venendo dopo a manifest11rsi le consegnenze dell'ingesto veleno, la 2• con-, dizione o di prostrazione nervosa, potrebbe tornare pregiudi~ ce,ole l'emetico. Se adnnqae esiste il vomito lo si favorisce meccanicamente con acqua tjcpida,ecc.; se no..n esiste'si am.m inistrorà un emetico: ciò è guanto consiglia la prqdenza medica. _ Alcani preferiscono l'emetico, altri invece 'sul dubbio dell'ia61enza perniciosa dell' azione generale del farmaco stesso, con·

slgliano ricorrere aU' ipecacnana, colla quale si provoca. il vomitQ senza aver poi a tewere le cooseguenzl) delle soe proprietà ipostenizzanti. Il veleno è espulso J Allora i trattaLisli ancora con'sigliano l' us& di quei rimedii che ,algono ad opporsi agli efl'elli deleterii del veleno, a rilevare le forie e la vita prostrate, affievolite, più o me.no direttamente t.ninaccinte. So cm i pratici ,anno perfetta.. mente d'accordo. Il vino poi come facile ad aver sotto mano è-certamente mezzo utile ed opportnoo. Tale dev' essere a mio credere la norma del medico prudepte, ed io non credo !Siavi molto a ridire in proposito ; se però' altri avesse osservazioni a fare, allora sarei ben lieto di udirle e forse di potervi rispondere. Il Cav.•AreniJ. .rispondi) cbe li suo modo di -vedere altro è leg-, gere on trattalo, altro discorrere di simili fatti in on consesso. altro poi trovarsi di fronte al Calto pratico a la lodi un infelice i11 preda ai sintomf strazianti del male. Del resto, continua, iq proponeva di studiare il fatto sollo il ponto di,vista sintomatologico, onde giungere per tal via a poter precisare qoale sia l'istante in cui il medfoo chiamato presso l'ammalalo deve favorire, rièhìarnar.e o proml!overe il vomito, oppure ricq.rrere agli eccitanti essendo ora mai in campo la seconda indicazione di sostenere cioè la vita, promovere le sospese o languenti funzioni. Posta in tarmodo la discussione, parmi nè oziosa nè inopportaoa. llisponde il Dott. Marclìiandi, confessando che in vero è pià facile, ed in ogni caso, il discutere d'un fatto in una seientifioa adunanza, ohe il trovarsi a fronte del caso pratico stesso. Tuttavia avendo il éaY. Arena portala Ja discossiòne inanzi alla nostra riunione, non pnossi a menll che di seguirlo in questo campo. Ei domanda, continue il Dott. Marchiandi, in qual ponto debbasi ricorreread on mezzo od all'allro,d~bbasi cercare l' evacuazione del vel,e no, od òppors.i ai suoi effetti dinamici? Parmi d'aveni g'ià risposto quando distingueva i possibili çasi, cioè : esisto il vomito o non hii esistito l esistette ma insofficienle o oppare fa 1>er t<1l mod.o evacuata la sostanza venefica, restando a correggerne gl-i effetti ipostenici, dinamici. Del testo la scienza nostra non è nnascienza matematica; ed ìl panlor.ichiesto non è possibile definirlo: bisogna trovarsi al letto dell'ammalato, come disse i} pieopinante; non è questione; da definì.re qai. In qualsiasi trattato, in opera qualsiasi si stabiliscono i principi, le norme, ma in modo generale; qualche parte dei fatti particolari, speciali resta e resterà por sempre al criterio del mediç-o. , · • Il Cav. Arena ripete ch'egli propose di studiare i fatti, fatti por troppo frequenti, nello intento di cercare qualche sintoma. speciale indicante questa ò quell'altra cosa, nè crede ciò opera perduta, apponlo percb'è i falli sono freqoe.oti, o perchè affettano sem_pre io modo penosiss~o ilmedico stesso, che incerto timane nella scelta del pronto parùto coi dove attenersi. Ed in.tanto io v,orrei ,,·egUdico, mi si pep;nellesse emettere un'idea. f.ormol.àre nna propOèiziOJIC per IO stadio e la discussione; te. invece di ricorrere pe,· fa<Jorire il vom;to all'acqua tiepida, tlO'l iarebbe meglio, ne/l'intento di 1oste)lere il 1>omito ste,so, e rimediare insieme all'ipo,tenia, il sosti'tuir.Ze il 11ino tiepido? A,eodo per tal modo a11al'gato ìl campo della questione, nella quale ri son certamente problemi ancora insoluti, crede ìl Dott. Marchiandi potersi, per tal modo posta, accettare la discussione. Dietro proposta del medico di Reggimento D.ott. Giodicé il sig, . Presidente fissa l'ordine tlel ~orno-della prossima riunione: 1. Lettura d'una storia clinica del si_g. Dott. Lanza. i. Discussione sulla conJalescenza,. comi} ques,lione emergente dalla memoria del Cav. .Arena sul facile recidivare delle malat~ tie, ecc. GENOVA. -Aperta la sedata ~d approvalo, previa lettura, il processo verbale della tornala antecedente, il sig.cav. Presidente. i,ivitait sig. Dott. Piazza a continuare la lettura di una storjà di congiuntivite blennorragica (1), di coi si fece diggià cenno. nel p~ocesso verball>'d( llnà precedente tionìone. Bali' esito di qaeslo caso, e dal metodo curativo' addottato, l'an~idetto signor Dottore ne tragge i do~ seguenti pratici corollari. 1°' Che la. granulazione os~ervata in questo caso snlla coa7

• ( t) Vedi in q.u,to mscksimo numero.


• i;it1ntiva ·della palpebra sùperi~re, 'dopo sette giorni dallo svi-: l uppo dell'acuta congiuntMte, fosse preesistente a questo fatto ·mortioso, e non la éonseguenza di esso: 20 Che il leggero olfuscamento della corne.a parimenti po;tafo io questo i:as.o, e quand~ l'infermo.riparava in qneslo.spe~alt:1, (e che ebbe dappoi a dileguarsi sì presto), dj.pendesse da , .lieve. trasudamento sier.oso fattosi nelle lamine più superficiali '' "-della cornea, e (orse sotto Ja,di lei lamina èongiuntinJe. Non Jacèndo alcuno degli astanti .osservaz1one di sorta, la se·duta sì scioglie. ALESSANDRIA. - Aperta·Ja seduta, il veterinar,io Lamberti ,domanda il permesso di le.ggere on suo scritto su d'à.na malattia ._gravissima' che spesso Tegna epizoolicame·nte ·n ei ruminanti · (buoi e montoni). chiamata ia'irg'tle ài milia., éoup de rate, mil=one, furia di sangue, ecc, ecc, , malattia che spiegatasi in i:ina stalla o mandra si rende talll'.!ente micidial~ da distruggere in brevç tempo tutti ;li inòividai componenti ·quella tal mandra, e cb'e las.çiando imm-uni'i solipedi, e gli .altri animali, attacca di preferenza. i buoi e montQni i me~lio pasciuti, . prosperosi e in aparenza vegeti e·sani, i quali, colti da questa malattia, in meno "<h dieci minati cadono come . colpiti dal fulmine, dopo alcuni ·sintomi di soffere~za generale, come pelo irto, tumori alle, e··' stremità, coJpi di 'losse,..e p.olsj (requentiss'imi. All'autopsia si trova intensis$imo ingorg6 alla. m'ilza, la quale, fortemente in· grossata di vo.lumtl,, si spapola sotto la pres~io·n e,lapiùleggiéra; <:oagoli fibrinosi nèll' albeFo irrigatorio arterioso e venoso, i ,quali coagoli alcuna volta si formano fino dura"nte la vita èl.el• l'animale, cbme ebbe a convincersene praticando largo salasso alla giugulare. Avendo a-voto occasione d1 osservar-e ,tale epizoo· zia alcuni anni or sono nella provincia di l"J.'ortona, ed ave0:do trovato che il.metodo curativo da lui usato era riuscilo felicissimo, perchè salvò sempre tutti gli animali da'luj curati, quandO' .rltri veterinarii li perdevano quasi tutii, crede'di (are·cosa utile alJlagricoltut;a e al· publico rendendo di _poblica ragione le sue -Osservazioni, ed il metodo curativo acce.nnato, H quale consiste Delle abbond{uiti softrazioni sang'uigne fatte subito, e ripeltltè,e nell'amministrazione interna di forti dòsi di tartaro stibiato e sai ammoµiaco, coll'avvertenza di sospenderne l'usò appena ' :uno si accorge di miglioramento; altrimenti sareb~o .Più il danno che l'utile arrecato. L'autore in ·seguito emette alcune soe.opfoioni sulla natura di tale malattia, sulle funzioni.' deliw milza ·io istato fisiologico, · e termina il suo scritto· col riferire ' .alcnne storie di guarigioni da esso lui, operate, citaqdoi proprietàrii degli anlma,li, la loca)ità e le dàte. ' Terminata la lètlura di questo lnngo scritto il.IYott. Pizzorno dòmanda la parola per fare alcnne,o~sérvazioni sn qaalclÌe opi.·DÌODe dell'autore, le quali no.n semòrano potersi ammettère in anatomia e fisiol.ogja comparata. Oon(Òta l'opinione-éH1essa' dall'aulor~ che .fa mil~a possa in quafohe modo servire alla circolaziçne delìa vel'la porta, e' dice che 9uantunqae la.funzione -0i questa glìiandola sanguigna .non .sia a.ncorà ilei tuUo con(!· s c iuta, pure-il dens'6.velo cho fin'ora l'avvolgeva,i-ncomincia a sollevarsi d'alquanto cogli studi dei recenii, e che è opinione ~uasi unanime de1 fisiologi, ·q uantanqu.è non del tolto ancora' ' di'mostrata, che consi~ta nella secréz1one dei gl<rboli bianchi, i ~aali costituirebbere la prima fase·dei glo'boli rossi del sangue. Quanto ali' argomento poi che l' epizoÒzia accennata nulla. abbia a,che fare colle malattie carbo!}chiose, e cql' catboné, per~hè la carne degli animali morii da quella malattia ,non fa~ , :rono mai dannosi a .coloro che la mangiar~mo, osser11a che tale mn9cnità è anche proprJa dellé vere malattie carbonchiose,del ~arbone, e cita l'os.servazione di Parent-Dncliatel:et fa1ta a Parigi dopo i l 1815. Nella qual epo.ca essendo \a Francia invasa )e quaJi SÌ'CODdUcev&.no·diètr-o UD.'Ìn:imensa '. .dalle.armate alleate, I • ,quantità· di bestie cornate, ed-imperversacdo in quelle il .é ar-· J>onchio che le dec(mava giornalmente, pure non solo nei dì"'.,partimenti delJa Francia ed a Parigi, ove si introduceva anche 'la carne di questi animàli morti, per l'imj)Qssibi1itltnella quale erasj, allora di far esègnire i precetfi di igiene publica, non si :manifestò nessuna epjdé'mia, o malattia .particolare nelle armate e nel.le popolazioni, ma dai registri degli -0spedali risulta ~ be t:anto l'entrata che J'us.cìta négli s~essi non s-orpassava la · ,;media degli" anni precedenti, e le malattie curate nulla avevano

~i partfoolare .da far 1sospéttare l'azione di qu~lche nuova causa rporbosa. , . n Veterinario Lambertì,'dicb:iara.si pronto a fare le do~ote rettificazioni q,uapto alla prima parte ·delle osservazioni del D. ,.tizzorno, e quanto alla sec<_>nda parte dice che., ammet\end~ l 'innocuità delle carni carbonchiose mingiate, come pure di gnelle affette dalla malattia da lui descritta, crede però che j~ 9ueste ultime v'abb,ia di parti.colare ,che nemmeno il sangue i.no.colato, possa essere dannoso, il che non succede del!& prime. ' · · · · · Nessuno più doma11dando la paro.la il sig. Pr.esidente;sq,iolse

Ja seduta.

SCIAM.BERI' - Alle ore 11 del dì, dél mese di marzo 1858, n~lla sala di Medica Guardia di qnesfOspedale s'apre .Ja,seduta~ e, previa·la fatt~neleltnra, s'approva'il terbale della precedente, tornata. · . 11 presidente chiama · quindi l'attenzione dellladunarµa sopra_ d.' un caso di dubbia- esistenza d'enuresi da cui scorge_rebl>e~1 atre.tto on Inscritto ,del 12° Regg. fanteria, stato per ciò mandato da-Annecy,.ove stanzia di presente il sudetto Regg;, s que.st'Ospedale, per comprovargliene la realtà, o la simulazione. L'inscritto di coi è caso, dice il Presidente entrò in qnest•, Ospedale am ·~ deU!ora scorso me$e.di febbraio. ~gìi è di:temperamento linfatico torpido, d'ind.ole pi.nttosto-apatica e di.fuo. rate appare,ntemente mésto per abbiettezza, e taciturnilà' pen éui-'lento e lardo .l-0 si . vede··rinscire puranche ne' suoi atti fisico-rn6rali, Oltre dell'apparente ~nnresi quasi compiuta· a Ctli ànderebbe soggetto p_ressoccliè costantemente,·10 si sente an. , oora atfetto da per.manente palpitazione di cuore,-e vedesi.,~bilualme,nte sotfusoin v.olto per soverphiasangui~na stasi venos11. Ad esplol'argli le vie urinarie non che la cavità .della vescica gJ• si teniti parecchie volte il catèterismo che riusci perlop• più assài difficile,speéialmente se.praticato col cateteremetallfoò, lncontrandosi, çue· dis.t inti osta.coli uretrali, apparentemente di forma .presfocchè valvolare, e élispo~ti traversalmente, e·goasi. a foggia di luna falcat'a. ·Di questi ostacoli, uno s'incontra al limite posteriore della fossetta navicolare, e l'altro, più rigido, consistente, e qu·asi calloso, al p,rimo giungere nella porzione. membranosa dell' uretra. Dessi si superano assai piùfacilmente con un semplice catetere elastico, privo però del maschio,. ossi.a stiletto tnetallico, perchè per . Ia si.essa sua ; flessibilità s~raccio1anl1(? sug!i indic_ati ostacofi si ripiega e dirige da se stesso verso la pa11te libera del cana1e uretrale, ciò che non può ,.soecedere aHa rigiaa scirìnga metallica, · Per quanto ponno far presumere, come già si è detto, le pratica1e . esplotazioni uretr.ali, ·parè che 1; 1i ostacoli, e special• mente l'anteriore, possono avere qualche rasomigliaòza 'di for. · ma colle valvole sigmoidi del cuore, senza periS averne tuttalfat• t~ la foggia di nido di ron~ine, essènéÌo~come cSi disse, trasver" salmente·aderenti ·alle pareti dell'uretra, .e formanti perciò, 9·· staoolo io ambedue I.e direzio11i·della mec!esima. .Da èi~ pare ne debba. risultare .che l'impedimento opposfo al linero-tr,ansito dell',n rina stia in ragilln dirella dei più violenti pl'emiti. per emetterla; e sotto !ali tforzi poi ne ·po~sa.avvenire-che riemphttQsi-d'arjna,e distesa l'.uretra sin·o ai deUi ostacoli, venendo poi a cessare per s.uccessivi tPalti ogni sforzo espalsivQ, , l'nrìna· sgoccioli poscia. frc1 li medesimi da se stessa,, senia che sia più in potere· dell'individui) di ·volontari.ameote trattenerla, cii, che costitulrellbé io ora l'abituale. ennresi.oaasi compiata,·da cùi vedesi affetto l'indivjduQ. ·· Supposto poi che l'origiQe di tali ostacoli possa riferirsi a qualche pregressa urefro-cislite a· lungo patita, ne doveva per-" ciò succede.re nna maggiore irritabilità ed iotòlleranza della vescica ist'essa a l'esistere allo stimolo delle orine, per poco che Yi si t.-ovassero·.radunate, e senza ·che n!l fosse distesò al fisiòlogico grado di doverne provare l'eccitamento espòlsivo. Da ciò ne doveva derìvare iUteque11te bisogno d'emettere lè • orjne;e.,quindì.a lungo andar.e anche la "diminuita capacità <tella vescica; altra ca11sa d'enuresi. Ai ripetlJli premi1i e frequenti contrazioni d~lla V'~scìca'pef è_sp.ellerè le prine vi i<1rà poi ançhe prol>allilmente snccedlito un ~rganico snem1me::ito del collo' déllàmedesima, per cùi, per· dote <lel natora~e-suo contrattile ,eia terio, non sarà più suscet -


tibile di .opporsi .con normale resistenza al transito dell'orina,

il quale· deye percio saccedergli quasi inav.irertito.

rali; nel terzo ed ùlliJDo due ottahnie re.a maticfie , un chimosi

una cheratite scrofolosa.passata ad eaHo nlcerati-vo; oo'iilbngine: Qltre dèl manifesto dinamico conseµso che.vi si sc9rge esie cinque co)lginntiviti o b,lefariti granellose. stere tra gli organi genito-urin.ari ed il cuorè, p~rc che alli ~oD.opo avere enumerate l!l cause che d'ordinario;(Jann"O origin& pra notati frequenti è fotti premìti si debba ~mr in •mo~o m.~c: alle. malatti}l del__primo grnp,po, cerca fra esse quali ponno es(lanieo attribuire l'abituale riflusso del sangue verso' la' cafaa. sere quelle che mgeoerarono un sì gran numero d'emeralopi. i toracica ed i'c!lòtri cardiaci,per cai ne'.siano poi derivate delle, do~ quinti. cioè·del !otale, e crede di rinvenirle,nel soggi,ornodella morbose alterazioni dinamico-organiche dei medesimi, causa Brigata Piemonte, m Sardegna, o,:c, daran.te l'estiya ed anlun• de.Ile abnormi jlalpitazioni cµe vi·si sentono. nale stagion~, l'azione~fJi raggi solari è òltre ogni dire vi~ida Da tutto cip che si è premesso pare clic l'entiresi a·éni vedesi e molto intenso il ca\orc che vi regna, sop1·attu~to nella parte andar soggetto qaest'intlividuo, non ·sia guarì simulata !.. ma me~diona~e dell'isola. E~ infatti fu precisamente il 3~ Reggihénsì realè; e che perciò ei sia nel éaso_ di· potersi . tonside, ment9 di pr'E)sidio a Cagli~ri ., e ne'. circostanti luoghi, quello i:are come iµabUe ìil militare s.erviziq; ·tanto : più che vi sat che offre il maggior numero d'eineralopi , nove casi , cioè, ·sa· dieci. · rebbe in lui pqraqche no - altro moHvo ~·inettitudiòe nelle stesse palpitazioni di cuor.e. Tuttavia e per maggior cautela Accennati i sintomi che gl'ammalati presentavan9 al loro indi_gjaqiJ~O, e per ragion di scienza io amo ·di sottopor!?, par~·gresso in Clinica,,parla dei mezzi' curati:vi impiegati a combataa8Jui•alla vostra tliscamina e d'averne in proposito·anche ilch~ere l'emera}opia, .che iu parecchi recidivò subito dopo o poco stante il 'loro arrivo in tel:rafèrma. ep in altri av.eva re;istitò a b:ero e franco vostr-0· parere. . 'F<!tlosi dopo ciò, pres~;ntare l'i! critto ~n q_a~stionp, lo si ll'ovò, precedenti evapori.zzazioni di fegato di boe o di mimtone dipreçis~mente nelle co.11diz,ioni fisjch~ ~e~critte _d al Pre~j~e.n~e~ rette sa_gl' occhi:, ma praticate da essi spi>ntaneamente fuori e praticafos\ dopo· qaalcb.e va.no tentativo il cateterismo coUa d~llo spe~ale: Tale metodo fu ,q~ello indicato dal nostro Scarpa s''Citiggà meta11ièa, vi si, tro,vò assai ristre.l ta ·la «;apacità> della da Boyer e òa moltj altri autori Ri.ù. recfJn!l. e ·che· consiste nella vescica, e' questa quasi affatto·vuota' d'urhia.' . , ·rei.terata amministrazione dei prepar11.ti antimoniali, quando :Yòlendògliene poi calcolar.e il grado.d~ possibile di~.t~nsiQne; anche non esistessero imbarazzi o sconcerti gastrici· nella sottracome pote indagare:'se in essa vi nidalasse per c.aso qual(\b.e zione' o, dimiq,cu;ione1all•oigano :at'.nmalato dello stt~olo o·m-odi~ calcolo o tumore di . qualsi;i..si sorta,,:vi si fecero dappo~ aelle fi11a:~~re, ,suo nqrmate., la, lqce, è nei ·t apoi:~ d'amm~niaca liquida. ' diretti so di esso da_e o tre volle al giorno. Compensi i q,u ali foiezioni d'aèqua ,tiepida·; appena p-ocl:li decagrammi dellà medesimà poterono iniett,mi; clie più' ·oltre riQuiva dessa p'erl valsero in pochi giorni ad ottene.re uòa perfetta guarigione. Trasvola sul secondo gruppo •come qaellò che olfrelldo ·semr igurgito, trapelando in fra la pa~ele dell'ure~ra e I Io stesso oatlitere; è ciò.seriza'che l'individuo in·osserv,a~ione ti conco.r~. pJiGi çasi di Q\lti congionliyili catarrali, essi cedet!e~o subito e od in breve _tempo.al ffifjtodo. an_ ti-flogi?lii,:o qegativo e positivo, t:l!s.s.e oo-q premito esp.ulsivp di sorta, . 11 p~~ fer:mars.1 ~al terzo che còrìtiene i. più' gravi e'd interessanti D'unanime consenso impertanto si gindiéò ped'ineUi.tu1ine, casii Qui tlifatti l'autore discorre a lungo-di due d'ottalmia reudell'inscritto :in prova, al militare · servizio, motivata da vera e" m_à-tic~,. e dl!~l·i energlci mezzi ché fa ·ginocofòrza impiegare in:. non simulata enuresi e· si sciols-e qu'indi la seduta. ' " upo d1 qn~sli, tiel c,apor1,1le Matafipus cio~, pi;,ima di :vincere u 11, CAGLIARI. -- Ili seguito a lettura ed appronzione def pro-· J>t 0.1te~so Qlorbosp che o P.er disposizioni natnr.ali, o per disorce-sso;verbale•dell"ul~ima se9uta, il s,ignor P.nesidente, metteva·w ~i~f,dietet_ici pur ,W~PP~ ~i. fre~uenti. anzi.troppo frequenti neconosce11za dell'a,'d,tlqanz!l· an fatto çlinieo di fausta te~nii~a~) ' gb spedah, <;!ali.a soberstinànza opugato erasi alle parti interne. ;io11e conse-gnita ent~o· lo spazio di 41> .gi_orni-. Dall11 forbii\ " délJ'occqi,o , e specialmente. all'iride, il ~he spiega la :prot ratta. ·quante chiara e,sposiz.ione dei dati scientifici che gli som,minifotofobia che-riscontrossi nel detto Matuficus. stra~onocrit~rfrdiagnqsti,ci per stabilire innanzi Mtohis1steniN Richia~~ p~s~ia a~la m.emoria i segni 3itrerenzfali prééip\li d'on- tninore e'nfro-addo'miniile, dùroiiòeguale, indolenlet tneno della, c<mg1untmile c.atarrale dall' ot•al~ia repmatica, Nella sotto la ptessioM; in corrispÒnden·za ed a destra della~tegiotie, prima egli dièe i.vasi della congiuntiva sono rossi 'reticolati:: ombeHç,ale, veniva \lV.olg~ndo·mano,Iqano i ~~oi'c9ncetti in·pro-, !i'seèreiio.ne \lellà mem~h1iia mudosa è aumenta!;• il dolorJ posjto, ed:indic<llldo i mqtivi pe~ i qoal~ ·si- deterJDin;isse ~pd'è simile a quello ch·e pro:duce la ·présenza di granellini di sabdisfare.alla prima .fnèlicazione adopedndo in tùtti,i,séJtsj il me~ bia; o dt corpi 1duri sotto le {>alpcbre; esso si fa maggiormente todo antiflogistico, non 'esclusa là ri_gofosa dieta;:alla q~'a lè gitÌ!.' s~'.l,tir~ il m,a llin9, nè s'irradi/i al capo; la fotofobia è leggiera. diéò -s aframente ·dover asso~gettare l'infermo·per,ben qùatlro> e po,co ò nulla la reazione. ·· settimane, senza intemizioile:_. ,1 1 sclerotitide inteçe.havvi vasi, raggiati, o 'sotto forma di . ·Nl)lla Espo~ti qrhìdì i risnltamenti ott.~nuli dalla ()rima parte del zone, sitoàti al .disolto della congiontiva; · secrezione natia; do• :prestabililQ trattamento curativo; dimostrava colla logica della lore pulsante, profòn<lo, pei'cepfto attorno all'oi,bita pinltoste)' scìeiiia, còùie dìpr eferenz~,'fra i t anti-farmaci ré_polati'."di virtàcµe. netv oé~hio; fotofoljia· ip,tensa; reazioge ~piegàta, ,e talvolta, risolativa, abbia giodic.ato convenient~ scegliere i preparali forte. . , d'ìodio e di ft}rro, in eonsid·erazione massime del tempi,r-amento, Def'tre Cl!Si :di"lesfont all;;t cori;tea ~ DO ·consis~eva in, on ~h.i~ dell'abito' e della' costituzione del snò infermo, alla quale consimo~i, ùh' alt~o _in u~a.c~er~tite d;amòo, i lati 9i qatp.ra sci;?ro: derazione v:a··ad appoggiare in seguill) il soo giudizio intorno Iosa, e che or1gm(, l'nlceraz1one delle ~a.e cornee; il terzo in on all'indole de.Ila presupposta condizione palo.logica dì cotesto tilalbogine alla·cornea destra. Qnesti,era il soldato-Massa AntoniG more, che in ·virtù dell'uso continuato di tali agenti terapeu., del 3~ reggiment~. stat'o antecedentemente.curato !ilio spedale tiéi 'riferiva. il signor Fresidente d!e'ssere. r iuscito' a risolvere di Ventimiglia per otlalmia all'occhio destro con tre salassi e -completamentei Ed essendo l'ora avvanzata sciQglieva, l'adu1 v~ri,i altri rimedi: sì gli oni che' gli altri però, non valsero.a do ~' nanza, riservando alla snssegaent0' tornata la letto:ra·della con1a malattia, a'\'~vegna?hè esaminato!? al -~tlo ingres.so.ill mare tinaazi'one e fine di ·questo suo lavoro, cui non si può' niegare qoesto.-spedale,si trovo l'ottalmia' passata ad esìtò. Nelle colilJ. l'imptirtanza scientifica, sia èfie lo si voglia considerare dal lato pagint inf~tli tanto superficiali che ·profonde,della cornea de• pratico, come sp~unlarlo d_al lato,teorico. stra, 11~3.:Yi yersamento fibr.o-alQum10oso che impediya la visipne •- NtZZA. - È letto ed appronto, senza ossei'nzi(!!li • il propagandosi ~o qc:as\ l'intero• campo ,PJJPillare. Siccome però._ proeesso, verbale dell'antecedente tornata. d~ce itD~tt. ç ~ema, l'albugine era di'recènte dala, e che nume• Il ))ott. Cre~a chiede ed ottiene la ·parola per leggere U rero~rva~el~ni ingorgati 'di sangtre, serp.eggiando, dalla uotigion• soconto clini'co degl'~tfalmic.i sfati ciirati allo spedalé dal io di'(ifa ·s·m~ernavaiìo nell' opaèifà che "in parte elevasf; dal· li-vello cembre 1857, giorno in cui v\ pr~se servjzio, fino ai 20 fobbraio deHa·.c.ornea, cosi'~i ebbe ricorso 'àl metodo. antiflo'g,istico, colla• olfimo decorso mese. li)(ital!~ speranìa che,. eiiminato il proc~sso i,:ipammatorfo. tot-. I venticinqae ottalmici stati trattati, o rimasti in cara durante t ori!, es1steQte, 1•,us9, dei co)Jiri d\ nitrato d'arg\lnto,, ed i!ltri ,c9,11.. q~esti dae mesi vèngono ·dall.o stesso per maggior or\iine e , similfcomp'ensr possano col tempo aeterminare· l'assorlìfmé11tò chiarezza divjsi in 3 ·picc.oli grnpp'i. Nel primo vi annovera to; dellaÌ infa; causa d'nna1<ipabitaclìe égli' cre'd.e·iàtielèbfll . , i} emeralopi; nel secondo. 'c inque congiaotiv\ti semplic;i o 'catàrSi occiìpa indi delle eongi11ntiv1ti o blefàrifrgran11llosé:tte,de~

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personale di sanità al suo arrivo a Gallipoli; potrei cilarne cento allri,che pass3rono sollo i miei occhi. Quell sto difello d'assistenza ebbe pur anche una terribile in« ftuenza,.obbligando i nostri medici a Yivere nel recioto " degli ammalati ~il permanente contatto de' focolai d'ina fezione contribui ad accrescere il numero delle vittime « del corpo medico (1). « In onta a tali tristissime condizioni dell'esisÌ.en2a in<( dividuale, il dovere impo~eva ai medi'ci le cure degli a ammalali. Per raggiungere in modo conveniente tale <e scopo, i nostri compagni passarono d'ordinario ollo o << dicci ore del giorno intorno a' malati o feriti. L'insuffi« oienza sempre costante del personale olibligava ciascun « medico curante ad una visita di più che cento febbrièia tanti e feriti, e sovente, siccome non avea alcuno intorn() « a lui per venirgli in aiuto, dove~, nel menlr~ faceva la « visita, scrivere egli stesso le sue prescrizioni, e proce« dere quindi alla rigorosa loro esecuzione. All'epoca dei « grandi combattimenti, il servizio medico prese un'Mlen(1 sione, un'esagerazione ancora più notevole: fu allora << .necessario di togliere alla notte quel tempo di cui si avea « uopo per compiere la bisogna. Mentre che j fuochi « erano spenti in tuttò il éampo, e ~be la maggior parte «dell'armala combattente godeva d'un riposo riparatore <1 delle esauste sue forze, i medici vegliavano; e le ambu1( Janze sotlotenae, risplendenti di luce in mezzoalle lenea bre della notte, indicavano la continuazione. dell'opera « medica. « E di più bisognava trovar mezzo cli fornire una guar« dia d1 trincea ogni, tre giorni, e d'accQropagnare, per « mettere riparo agli eventuali accidenti1 i convogli d'eva« cuazione dei malati, inviati quasi tutti i giorni da ogni a ambulanza di divisione. « Quando un combattimento avea luogo lontano, il per« sonale medico riceveva Fordine di trasportarsi a cavallo « sul terreno della pugna, faceva talfiata 8 a 1Ochilome« trì per ar'rivar\'i, còme appunto accadde per l'affare di « Tracklir, lavorava tutla la giornata sollo il sole, ritor« nava al suo JlOSto al cader della notte e mettevasi allora « a compierè la bisogna comincfata al mattino. » (Continua).

~erive lo stato, Pandamen11>, 1a cura e la dorata loro. Vorrebbe pure anche trattar" dell'etiologia di tale malattia, argomento importantissimo pei medici militari. Ma l'ora avvanzata ed il timore di abusare della sofferenza dei colleghi impongono pal momento silenzilral Dott. Crema, il quale forse più tardi ese DOD è preYenoto da alcuno, tratterà in altra sedata materia 1:!i si alto momento. Qoal complemèoto al di lai lavoro l'anzidetto Doti, Crema presenta ali' adunanza un particolareggiato quadro statistico dei 25 oftalmici che formarono il soggetto del suo scritto. NOVARA. - L'adunanza 'non potè avere lu.o~o, colpa le e• me.rgenze ecc~zionali di servizio motivate daJI' apertura det nuovo spedal11.

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.PARTE TERZA RIVISTA BIBLIOGRAFICA . Relazio1ie medico-ohilrut•gioa dell(J, campag,t~.f/, d'Oriente del Dott. SCRIVE medico ispettore del servizio di sanità delle armate, ecc. ( Continuazione. )

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• Servizio mediao delle ambulanze - li personale me• dico delle ambulanze fu specialmente soLtoposle a dure 111. e penose prove, in conseguenz11 deHe difficoltà della vi.la e< materiale, delle esagerale fati'che e dei m~lleplici peri• coli del servizio suo di guerra e d'ospedale. Gli uffiziali '* -di sanità dei reggimenti si associano e vivono in comune "'coi loro compagni, ufficiali delle truppe; e da lale asso« cjaztone ne risulta che i lo):'.o più imperiosi bisogni souo « comodamente soddisfalli. Il piccolo gruppo di medici, <t all'Ìncontro, che costituisce il personale di un'ambulanza « 'di divisione, è compiutamente isoJato, ed inoltre ordie1 nariamente difetta di qualsiru;i risorsa; se ahbisogoa di • aiu\o o soccorso, non JlUÒ che ricorrere al capo ammia nistrativo dell'ambulanza, capo estraneo al corpo di sa\!( nità , che ba be~s\ il desiderio di aiutar.e i medici, ma « che più sovente non ha tempo d'occuparsi con Lulta « la sollecitudine possibile degli interessi del corpo di sa4( nità, come lo farebbe un capo scelto nel nostro corpo, c che abbia la responsabilità della ctirezione e della pro• lezione efficace dc' suoi subordinati. Cosichè, malgrado (t tutla la buona volontà dei sollointendeoti di divisione, « alla quale debbo· rendere tale giu~tizia, i medici sotto • la loro direzione hanno provate, nella loro materiale "esistenza, vive sofferenze ·e grandi pri~aziopi, che la e distanza e la molliplicjtà degli affar{ del capo ammini'" stralivo impedirono di conslatare e di sollevare. L' esa·c gerazione di questa deplorabile situazione,,falta dai re« golamenti al corpo medico, si è in jspecial maniera mae nifestata nell' a.mbulanza della 1a di visione, fostallala e all'avvicinare dell'inverno sull'altipiano d'lokermann, e• sono la direzione medica del Dott Moulinìer che vi soc« c~mbelLe di tifo: l'installamento dei me.dici di questo « servizio che, sprovvisti delle risorse di prima necessità, • malgrado le domande più insistenti, vivevano miserae bilmente in mezzo al fango, sotto una tenda scavata, era " veramente degno di compassione. Bo ricordalo in quec si' opera un altro esempio della situazione precaria del

(1) A tale proposito Baudens nella soa 11ltima opera, Guerra

ài Crimea, così si esprime:

/ La baracca destinata all'alloggio dei medici si trovava n.e l • bel mezzo dell'ambulanza. I medici, dopo aver subita dorante • il giorno l'infezione miasmatica, vi soggi?rnavaoo pure dq• raule la notte senz'alcuna necessità. Non si insisterebbe mai • troppo sol. pericolo e l?inuti!ità di tali improd~nze. Gli ulfì.ciali • ili sanità esagerano quasi $Cmpre il sentimento del dovere. Ri• mangono all'ambnlaoza, por quando il loro·servizio è termi.- nato. Si farebbe11Q scrupolo in tempo d'epidemia d'una pu• saggiata a cavallo, trascorando ·p er loro stessi tulle Je misure • preventive, cb:eglioo consigliano agli altri. Qaesto eccesso di • abnegazione poò privare l'armata d'ao,.oioi instroili e com• promettere il servizio dei malati. Nulla s'oppone a che gli uf• ficiali sanitari alloggino a jOQ metri qalL'atnbulaoza; i medici • di guardia vi pas$ereh.bero soli la notte. • a

1

li Direttore Dolt. Cav. ARELLA,Med. niv. Il Vice Di~etlore respoos. Doli. MANULU, Med. di Bat.

Tip. Sub. di Con,. e Comp.


26 Ap:rile ,t 8 a8 N. ! 7. ~--------------------·----------~---------

ANN.O \Il.

GIORNAljE DI MEDICINA HILITARE li L'-associa .iooe non $i riceve ch·e per nn

,\ODO

1

e c,o!nincia col 1 '' di genn. Si_pn~hli ca nel f.une_dì.di ?~aschednna .selt!°:1ana

H11 pre~zo <J'ass'<>ciaiio.ne in T orino è d i L. Hl. In Prnvi~i:ia ed 11ll'Esl~ro, fran co da posta L.11 .S1 pil~a per s·E\meslna11l1c1palj So~naRJO. -

10

Dott.

M A~AYHA:

Stor.ie,cliiliche .e d osservazioni '"'

·anatomo pa'tologiche. - - <:2\Relazione delle Confere'nze Scient ilkhe - 3° Annunzio Necrologico. .

fl ~

Dietro un'esposizione in aprarenza così precisa (1 ), ed

j in cospelto di sintomi fo tanto caratteristici , 1a dìagnosi

fu presto stabilita, e vennero prescritti un'abhondante·salasso, cataplasmi sena pizzati alle·. gambe. decotto di t'a-. marindi nitrato per bevanda; fomecnti freddi di séhmucher sul capo. 1 O:Mattina. -Vi .fu·nella uolte agitazione e dC'lìrio, ed i sin.tomi della sera sono Lulti aumentati , tranne il freddo PARTE SECONDA all'.eslremità, Il s.ang1,1e estratto è tutto crassamento ed $,t orie èliniche ,ed osser"azioni appare coperto da cgtenna gialla fitta ed alla un centirµétro e me'AZO. -.Nuov~ salasso: 9ecotto di tamarindi nitrato ~nato1Uo:patolo;;icbe. per beva.odi!. Verso le~ ,1 le còs~ essendo nello stesso stato {Di P , :E. MA-NAYRA, rnerlico div.isionale.) . si re.plica il sç1.las'so. ,Il sangu~ del matt\no offrjv~ \ carat(Conlino.azio'ne) . teri di quello della sçra. : · . Alla visiLa pomeridi'aoa non si noia miglioramento al' cuno. Il malato risponde alle--in~err:ogaìioni , ma app.ena Storia Plf'ima. abbandonato a se stesso vaneggia. La faccia è suffus.a, e • Ribotta 'Michele soldato nel 3° reggimento dì fanteria, gli occhi sono· tratti verso la partP superiore dell'orbita. d'età d'anni 2.4, nato a Cavour (Pin:erolo) da parenti sani, Mancanò sempre le deiezioni alvine, e fu pòchissjma l'odotalo di· temperamento sanguigno-nervoso, di buona corhia che venne espulsa. IL san.gue seguita ad essere éòstituzione, di. carattere malinconico, la cui salute nulla perto dalla solita crosta giallognola e r,es:islente. Salassò: avea fino -allora lasciàto a 'desiderare; e·ntrava in· questo clistere purgante i la bihita del mattino. spedale la sera del 9 aprile, e presenta~a all'esame diAlle 1 O .di sera il malato sembra alquanto più tr.annico i sintomi seguenti: ' ( '[ qui Ilo. Al .clis.tere tenne dietro unà scarica di ventre; perCalore, immoderato alla regione front-aie., cefalalgia sistono la febbre, la- cefalalgia. il dòlore al dor$o ed , alle atroce, 'occbi lucen ~i 1 pupille dilatale, faccja rossa e-turspali~. Nes~'un. cambiamento ne] sangue. Salasso. gida, fisionomia agitala, battito delle carotidi vibratissimo, H :Mattina.'- Nessun m,igJi.oramen"t'o ; àfizi ai sintomi rigidezza del collo, dolore stringente alla nuca, senso di precedenti s'aggiungono s.iQjlo e_tintinno d'oreèchj, e nipeso e di costrizione lungo la colonna vertebrale, nel stagmo, e sussulti muscolari . - Il sangue non ha camdorso e nelle ~palle; lingua :umida ma}ecciosa e coperl~ bialQ nMorma ned aspello. - 6° Salasso. Decotto di lad'uno strato di muco giallognolo; vomilur izione, sete in- ' marìi:idi : bagnj freddi su Il.a fronte,. tensa, rèspirazione libera, addome traltabi.le, orin·e scarse, Alle ,1O, si fanno p.orre 30 sanguette dietro le orecchie. Alla visita sèrale non osservandos.i ancora ·un vantagstitichezza, membré,l.' i rito'rpi<l'ite e fredde, polso teso, duro, contratto, frequentissimo (H 8 pt1lsazioni per minuto)'. Il' gio sensibile, si ordina il 7° salasso. . · Verso la mezza notte seguitando il polso ad"essere teso mal!}.Jo che pienamente intatta l'irrtelligenza e risponde e vibrato, e calda e dolente la: tesla, -a malgrado dei baadeguatarnentf a tutte le interrogazioni che gli vengonò gni risolventi e del sanguisugio operato vien prescrjlto 1'8° fatte, assicura il curante che il giorno antecedente, sénza ch'egli si ricòrdi' d'aveiYi dato, od allora o prima, cagione salasso. 12 Matlina. La notte fn traffquilla.; si calmò il delirio, alcuna, ;venne preso da stanchezza, da anoressia, aa do1or di capo, da difficoltà di ·tnovimento e da addolentame"nto ed il polso s'è fatto cedevole, ed è sceso· a g·o battute: la dei mu_scoli dorsali e c.ervicali posteriori; 'che soppòrtò cefalalgi~ è meno tormentosa; persiste però il dolore dor- , tutto quel dì il' s110 male senza .far parola, sperando che ~---~-- ---'-·; - - -- - - - -- l'indomani sarebbe s:van.ito: ma aYendo passata la·noUe (!] Ho de!fo in apparenza e non a caso; poichè il dabbe_ ~e, giovine dimenticavasi di $lire che un,mese pr,ima era ~ta~o riinsonne e sentendo che d'or\l in ora·il suo st~to s'aggracoverato all'ospedale per nn'alfézi(me che s era mamfestata~ Tava, si, rìsolvett·e, dop<,> il, meriggio', di farsi visitare, e poco più pòco meno, coi sinto}ni dell'attuale e .che non erano che essendogli stato ordinalo di recarsi all'.ospedale,, tanto pur anco scorse due sellimaoe, dac,chè-faceva ritorno al qoargli doleva la ,testa -ed avea fiacche 1c gamb.e, non fu in . tier,e dopo· d'essere stato assoggettalo ad opportuna cura anligrado di far un passo fùori del c;imerone, pe.r cui fu'.gìuo- . flogistica, come potei rilevare daj quaderni di visita del mese di marzo~ coforz,a trasportarlo sulla barella,

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PARTE PRHIA

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sale. Nessuna scarica alvina; orine scarse e torbide; ventre in istalo nalurale, temperatura del corpo normale: cotenna sul sangue al solito: 9° salasso. A.Ile t ~ s'ode èhe il dolore lungo la colonna vertebrale è accresciuto, e vi si -assòcia un colai grado d'opistotono: spasmi clonici alle gambe. Sei coppelle scarificate sulla spina dorsale, due per ogni or.dine di verlebre. !equa di camomilla e di melissa 50 grammi di ciascuna; liquore anodino sei grammi; sciroppo di corteccia d'arancio 42 grammi. Una cucchiaiata ogni mezz'ora. Alla visi~a della ser.a si trova l'ammitlalo sollevalo ; i polsi sono ancora frequeifti, ma hanno µerduto della loro tensione; la cafalalg1a è Lòllerabile :, addome molle: nessun'e,vacna~ione., Tamarindo io decozione per bevanda; clistere purgante. Alle 1 O nulla di mutato; il clistere non fece alcu1' effetto. Se ne replica uno emollieole. 4'3. La notte è staia buona. quanLunque l'ammalato non abbia pot~lo chiuder palpebra: l'opistotono è scomparso e non resla più che un certo grado di rigidezza nei muscoli estensori del tronco. Gli altri.sintomi sono lutti in diminuzione. li venire però è leso, forse in grazia dei due clisteri non restituiti : la lingua è fecciosa e gialloscura. Un gramma di calomelano e 50 centigramma di resina di sciarappa per due bocconi da prender3i successivamente. Alle 1 O il pri'rno bolo essendo rimasto inatLivo si (a ìngolla1 e il secondo. Sera. li purgante ba provocalo quattro evacuai.ioni. L'ammalalo non lagnandosi elle d'un po' di sete lo si lascia in riposo, e gli si prescrive appena dell'acqua mnlsa per pozione. . A notte avanzala si nota recrudescenza della cefalalgia e della febbre per cui si vjene al 4 0° salasso: 14-. La noUe fu agitata; ricomparve il delirioì i polsi vibraoo dì bel nuo_vo con frequenza ed energia, ed il dolore frontale e quello della nuca moleslano l'iofèrmo come ai primi giorriì. Il sangue ba dato un quinto di siero, è però sempre corttennoso. 1•I O salasso. Acqua Lartarizzala 3 ellograo:Ìmi, so'lfalo di magnesia 11.) grammi. A notte non iscorgendosi miglioramento s'ordinano i vescicanti alle gambe. 15. Il malalò fu irrequieto durante la nolle. La cefa~ Jalgia perdura: il polso è febbrile;'20 mignatte ai processi mastoidei; infuso di digitale 1 etlogramma, acqua dì lauro ceraso 3 grammi. Una cucchiaiata ogni mezz'ora. Al do.po P.ranzo notandosi una leggiera remissione di lulli i fenomeoi si ripete l'infuso di digitale. 16. L'ammalato dice d'aver avuto una notte tranquilla, e non essendovi alcuna nuova indicazione si prescriye la medicazione del giorno antecedente, aggiungend-0vi il decotto di tamarindi nitralo. Alla sera le condizioni dell'ammalalo m'antenendosi le stesse, si giudica opportuno. di mantenere le fatte prescrizioni. ~ 1. s· é daccesa la fobbre nella n olle, e s'è ridesta la cefolalgia. Salasso dal braccio: infuso di <ligitale: decollo di tamarindi nitralo. ' Alla visita <lella sera il polso irovandosi abbassalo ed mal di capo avendo perduto esso pure della sua ferocia, si fa applicare un vescicante alla nuca e si ripéieTa bevanda.

i 8. Notte poco tranquilla: r.1al di capo e polsazione delle carotidi e delle arterie temporali! polso febbrile. Infuso di digitale coll'acqua di lauro-r.eraso: venti sanguette alle tempia. La sera havvi miglioramento manifesto, solita bevanda. 19. Il meglio si mantiene: l'ammalalo ha goduto d'una no Ile quieta ed ha dormilo un paio d'ore; non accusa che un lieve dolor di capo ed un po' di amarezza di bocca: la lingua.è coperta di mucosità. Non si ebbero più evacuazioni dall' ultimo purganle in poi, in conseguenza. gli si porgono !} cenllgr. di calomelano e 25 di· gomma. gutta in boccone, onde veJJicare alqoanto la mncosa gastroenterica. Alla vis'ita della. sera l'infermo dice aver ollenuto dal bolo cartartico J'effello desideralo: del resto nulla presenlan<lo di particolaré, si prescrive soltanto una bottiglia d'acqua mqlsa per bevanda. 20. La malattia ceae evidenlemeole: i sinlomi più gravi si sono <lilegu,tli del lutto; rimangono la frequenza del polso e l'insonnia, e tratto tratto, qualche sussulto: la sete è ruoderata . Due minestrine: decollo di tamai'.indi per bevanda: si rinnovano i vesGicanti alle gambe. 2~. Ogni cosa procede in:meglio. - Decollo di tamarindi nitralo. 22. Del terribile morbo non resta p(ù che qualche disturbo nervoso di poco momento, contro cui si p ropon gono qU'allro pillole 'd'estratto di g~squia.ruo e di trìdace di dieci centigram. l'una, da pren\iei:si entro la giornala. 23. Le pillole succitate procurarono ali' ammalato un sonno riparatore, per cui partendo dall'assioma « adplicata juvant, 1·eplicata sa11a1it ,, si fanno ripetere; ed alle tlue aiinestrine dei giorni addietro se ne aggiunge una lerza. 2,i.. L' unica cosa che omai molesti I' ameyialato si è l'appetito: perciò gli si accorda un quarto di pollo. - Da questo punto io poi la con'valescenza non s'è s01entita un solo istante. ed il Jlibolla il 3~ •maggic) esce dall'ospedale perfettamente guarìto.

Sl<wia seconda. Paleologo' Gio\'anoì, soldato nel 3° di fanteria, d'anni 24, nato ad 1vrea da parenti sani, abitualmente sano anch'esso,. dolé).to di temperamento sanguigno-linfatico, di buona.cosliluzione, d'umore gioviale, beo proporzionato di membra, riparava ali' ospedale la sera. dell' 8 aprile, · presentando i sintomi qui sotLo descrillL Cefalalgia sopra Òrbitllle crudelissima, calore inlenso all.a fronte, occhi brillanti, pupilla dilatala, Jaccia pallida ed abballuta, dolore alla nuca e verso la regione media del dorso, intolleranza della luco, ·inappetenza, sete imperiosissima, lingua biancastra umida al latlo, però a!'ida al senso del mala lo colle pupille erettizzate, respiraiione libera, addome molle, costipazione; orina poca, rossa.\ sedjmentosa; irrequietezza, polsi duri, vibrali, celeri (t4 8 pulsazioni per minuto),· calore periferico .al dissolto del normale, L,ensione 9olorosa dei muscoii della par~e posieriore del tronco e dei flessori de1le gambe; in'telligeoza lucida, svogliatezza, a rispondere alle inteuogaz\oll.i che gli vengano rivolte, accasciamento morale.


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ll giorno precedente erano comparsi i forieri dèl male al dir~. dell'infermo, il qua1e s'era sentii~ preso repenlinamente Jia stanchezza universale, nausea, c~lore e dolor "tli r~po; quindi da orripilazioni sensibili più particolarmente lungo la colonna verlebrall e rieorreQli ad_iolervalli. La mattina del ofar,n·o in cui fu mandalo ali' ospedale ave'a ri.conosciufo egli ·stesso tutti i citati fenomeni essersi aggravati: la nausea era stata susseguJta da \'O.mito di materie biliose. . ' ~ Circa le cause non sa dàre alcuno sc~iarimento; assever'a òi non essere stalo mai al sole, di non iwer abusalo di sostanze alcooliche, nè disordinato in alcun'~ltra maniera; crede di aver preso freddo essendo in traspirazione. .La malat!ia·vieo giudicata unq meningite cerebro-spinale, e ~i prescrive io conseguenza un salasso dal braccio ed una bevanda di decotto· di tamarindi per calmar. la sete.: bagni freddi e-risolutivi sulla fro~te. Verso le ore nove ri:visitato Finferrrio, e trovato che 'il male era iu ·aumento, sj fa replicare il salasso. Il sangue prec~denternènte estratto è sf9~nìlo di sie,ro, presenta un grumo consistente senza· crosta cotenno~a, che riempie tutta la scodellà in cui ·ru ractoHQ. 9. Mattìno, La nolle fu agitata\; il màlato dtlirò quasi continuamente ; la cefa,lalgìa ed il calore della· fronte sono· insopportabili : la faccia è alquanto suffusa: gli occhi hann-o un non so che di ,nipamente fisso, che fa pena a vedersi: il polso è teso, duro, frizzante e frequ ente più della sera innanzi; la lingua s'è fatta fècciosa, e l'ammalato accusa amarezza di bocca. - 20 Sanguette ai processi mastoidei: calomelano 46 decigr: cdlòcintide 4 decigr,: miele, 9. 6 per due boli: brodi. Il primo boccon(l fu pr-eso alle 7- e l'altro a mezzo giorno. Alla visita del dopo pranzo udendo che non s'era ottenuta evacuazione alcul)·a, si rì.corre all'infuso di tiglio slibiato, e si fa praticare un terzo safasso. Il sangue de1 2Q era cotenn'o&o e tutto crassamento. Alle 1Osi constatava _çbe l'e!l){)tico provocò, v.omito e scariche al vine. Il pollìO è ·pi~· molle -e meno frequente; durano tulta'1ia la cefalalgia, il caldo al capo e la rigidezza muscolare. 4' salasso. 4O. Mattina. Nolle ins.o nne; delirio~inquietudine somma , sete inlens~, polsi di bel nuovo duri · e. v:ibrati·. 5° salasso; decotto dì lamarirnJi nitrato per bevanda. ,A sera .non si ·osserva cangiamento dì sorta nello stato dell'infermo"; il sangue è semp.re coteonosissimo. ·6° Sa:~ lasso: bevanda solita. ' Alle 4 1 si presc~ive il 7° sàlasso, e si fanno applicare polente senapizzate all'estreQ.lilà inferiori. 11 . ,La polte fu insonne e turbata da delirio e da smania straordinaria: ,Ìa ~~sta è calctisslm'cl, malgrad.o i bagni fregdi che vi si mantengono su senza interruzione:· opistotono; sete smodata; nessuria evacuazion ~ di ventre; pochissim.a orina. 8• salas~o. Bevanda nHrata. Alle 1O vengqno , applicate 4- coppette sparificate alla regione ce.rvica,le posteriore. Alla visita del dopo pranzo, tutti gli altri sir~tomi stando · quali erano al mattino, si trova un p'o' diminuito ìl calore de1 c~p9, ed· accresciuto quello delle a!Lre parli del corpo; forse la notata diminuzione di calorico alla testa dipende unicam~ri-le da ma.ggior sollecitudine nel rinnovare i pan· 1

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nilini con cui vi si fanno -i bagnuoli freddi. 9° sala~so; bibita solLla, clislete purgante'. Alle 1 O non si scorge alcun cangiamenl~ ;·il. clistere è rimasto senz'effetto. ,1Q0 Salasso, polenla senapizzata alle gambe . 12. L'ammalato delirò e smaniò meno della noite precedente; l'opistotono ha c~dulo alquanto; la ~ebbre è meno gagliarda ;.v'ha un cotal grad0 di s9pore;. persis~e la slìlìohezza. 1 ·gramma di cloruro mercurioso; 5 decigrammi di resina a.i sciarap.pa in due bocconi; da prendersi a tre ore d'intervallo )'uno,dall'altro. Sera:. Il purg\lnte ha agito; il sopore 'è.scomparso, ma s'. è ingagliardita· Ìa febbre, e la cefalalgia ha ripre:m a molestare il paziente. U O salasso·; acqua mulsa coll'acqua . di .laurn ceras.o. · .j' V~rso le 9 si ri~pre b vena _Per..la -12a :olta_; idl sangu~ seguita a mostrarsi cotennoso rn grum'o misto lll ue terzn j del suo volume di siero. , rn. Notte piu;ttosto tr.anquilla. Souo svaniti la rigi'dezza del collo ed il dolore alla nuca; -polso meuo teso., ma frequente e metallico ; lesta pesante, un po' di sopore, oéchio !orbido, pet\o ed addome in istato fisiologico. 16 miI gnalle alle apofisi mastoide.e. Acqua rnulsa 3 et.ito.grammi, I acqua di làuro-oeraso 3 grammi. I Alla s,era il sopore s:è dilegualo e l'infermo dice di sentirsi m,iglio: la pupil'la s'èfis~hiarata; il polso è ac1 80 pulsazioni al minuto. Nessuna, nuova ordinazione. , ·14-. La notte fu piuttoslo}mona: l'amn:i.àlalo sonn.ecchia ! un 1ora. verso il mattino: si destò colla lesta pesante ed alj quanto d.olente; polso piuttosto duro e. più vibrato e pi ù frequenle della sera avanti. -Due vescicanti all.e gambe,: acquamulsa13 ettogrammi, aoqÙa di lauro-ceraso 6grammi. Alla ser.a si ·rin~iene accresciuta la febbre, e la ce(a:Jal-. gia tornàta più moles·ta che mai. -13°salàsso. Ossìctalo per foment'i sulla fronte. Àlle 1 1 si pr!;)socive i1 ,1,I,0 salasso e .si fa dare del decotto di tam,arindi p. bevanda. 15. Diminuzione di tutti i sintO'mi: s' insiste però an<;ora nel cavar sangue, a fine di evitare un nu0vo rimbalz.o febbrìle. Alfa visìla della sera lo stato dell'infermo si tr6va vollo evidemlemente al megli~: ', pure l'arte.ria offrendo ancòra · una ce-rta .concilazione, e la lesta non essendo libera affollo, s' ordina il ~ 6 salasso. Il $angue ullimo estratto era cotennoso come quello ù~uu pleuriticò ,in priooi_pio di malattia: Decollo ·di ta~arindi 'p.. bevanda. 16. L'ammalato trascorse µna notte tranquillissima: ·il polso è qu_<1-si al ritmo Qorinale; la t.èstc). è appena appena çolente; la-pupilla è limpida: e sensibilissima allaluce. VJ fu una scarica di ventre e le, orine venner-o errres~e abbon·dal)temente anlli che no. - Acqua mulsa con acqua coobata: un vescicante alla nuc_a, una minestra. . La sera si ripete la bevanda, Alle i- l'ammalato riposa placidamente. , n. La not.te ru·eccellerile: l'ammalato non accusa altro che debolezza: ha voglia di mangiare. - Due minestrine. Decotto di tamarindi p. l>evanda. La sera il miglioramento s·6stenendosi, si ripete la hevan'1a .. ~ 8. Ogni fenomeno morboso si è dissipalo: il paziente ha fisionomia gaia ·e ,chiede alimenti colla ·masiima insi-

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slenza. Gli si concedono due minestre, e caffè col latte al mallli r"r'> . 49. Stesso stato di cose, stesso regime dietetico. 20". Come il giorno antecedente. 2 t . Tullo va bene; la lingua per altro è ,alquanto fecciosa, e le inleslina non funz ionano ancora regolarmente. Olio di riçino diciotto g_rammi: Due minestrine. 2'2, Il purgante ba se.osso ìl ventre dal suo torpore, e rha sbarazzato convenientemente. La lingua è pulita. ~ l'appetito è eccessivo, al dire d~\l '·inf1;mno. S' accorda un · quarto di pollo.· Da quel giorno non s'ebbe da far allro che ristorar le forze del soggeUo coi ci.bi appropria.li aile circostanze. Il soldato Paleologo lasciava l'ospedale il 13 giugno, dopo esservi soggiornato ,36 giorni. La s'ua guarigione fu . !çanca ~ completa. Storia 3

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Rocc~to Fedele serqenteìoel 3·0 reggimento di fanteria nato a Gassino {l'orino) bel 1820,scevrp d'ogni qualsiasi affezione gentilizia, dotalo di temperamento saoguignobilioso, di leropi:a robusla, d'abito epatico, di carattere tetro e malinconico veniva trasportalo ali' ~spedale ·il 18 aprile verso le S- pomeridiane, cd offriva l'apparato morboso q,ui sollo espr esso. Cefalalgia straziante, fronte acuta, occhi fissi e lucenti, _pupill_a dilatala, lingua secca, rossa, denudala del suo epitelio, deoudaziooe pure della mucosa boccale e -palato, faringea. dolore acerbo alla nuca ed al dorso, crampi a'l1' estremità inferìori, e notevole ralfreddamento delle 111edesime, $ete intensa, ~lito esalante forte odo~e di menla: respirazione ·normale, stitichezza e scarsi là d'orina. senza altera1.ione dell'addome. Alle domii.nde che gli son tr,1osse intorno ali' epoc.a in cui provò i primi assalti dèl male che lo travaglia risponde essere stato preso quaLlro giorni prima da bri vidi, da do lor di capo, da slanchezza di membra ~da inappelenza; che reputando sìlfalli feoomenì effello di debolezza:, avea credulo di rimediarvi bevendo a più -riprese dcli' essenza di. menta contenuta nel zaino ~l'ambulanza eh' egl i, nella sua qualità di sergenle d' am'mioistrazione, aveva a sua disposizione. ( A. questa circostanza dovevasi lo scollamenlo della lingua ~ delle fauci, e l'esalazione d'odor di menta di cui si è fallo cenno poc'anzi). Da principio la adoperò allungalà nell' acqua, quindi, vedendo che la spossatezza in luogo di .scemare cresceva ogni giorno, come anche la cefalalgia, la bevve pura ; ma luogi dall'ottener alcun alleviaruenlo delle doglie che lo tormentavano, vi aggiunse quella prodotta •da eaulerizzazione della mucosa de1la bocca, che cagionò il conlallo di quell'olio essenziale. Prese eziandio del sale d' Inghillerra nella speranza c'he sitfallo purgante valesse a sanarlo; ma l'effetto ne fu assolutamente negativo. Il male intanto progrediva ed egli non sapendo più qual medicina tentare si risolvette a farsi visi tare d-al, medico d.i seni1.io, che ordinò venisse irnmantinente trasportato ali' ospedal e. Da .quanto sì po~è raccogliere da' suoi conuni!itoni e da lui stesso, l'ammalalo non era nè gran mangialorc, nè beone . .Esso viveva urla vila metodica ed isolata, rion frequentan<,lo i suoi cametali che per necessità. Dormiva

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solo in un aogole del magazzeno del \'esliario, alla guardia del quale eta preposto , e non éfssisteva mai aHe rtlanovre. 11 suo carattere naturalmente trisle e coftcen tralo erasi da un anno in qua fallo ancor più triste e più concentrato peli' affiizlonei che gli cagionò la perdita d' una donna che amava ardentemente, e colla quale era vis~ salo pi-ù mesi nella maggior dimestichezza pos$ibile. L'ammalalo ghe fin qui conservava intatte le sue facoltà intelleltuali, non sa donde far derivare l'affezione da cui venne assalito. Questa essendo slata r.eputala una meningite cerebrospinale, si prescrisse. una larga deplezione sanguigna del braccio : due cataplasmi senapizzali alle gambe; infuso di tiglio lcgg~rmentc stibiato per bevanda. Alle 9 si rinnovano le stesse prescrizioni. 19 mal~ino. - L'infermo passò una notte agitafissima; lagnossi continuamentil di dolore al capo cd al dorso: verso le 4 fu preso da opistotono e da faringo~spasmo, per cui non gli si potè far ingoiare ne!Ìlmeno una goccia di liquido. AHa visita lo si lron coli' oceipilc inclioatQ sulla colonna vertebrale, colla faccia illividita, cogli occhi sporgenti, e non solo C'1IIO stringi menlo della faringe, ma fìoanoo col trismo: il polso è duro, stretto, frequentissimo, il calore universale è aumentalo, la lesta però è mollo ,Piµ calda del riman ente del oorpo. - Salasso. Infuso di catnotnilla laudani1,zato: 5 coppette scarificate alla regione cervicale posteriore. Alle 1 O il migliora men lo essendo poco sensibile, sì riapre la vena;jl sangue eslratlò precedeulcrnenle è coperto d'alla e dura coleona: l'orina non venendo émessa naturalmeute e notandosi gonfi!:)c"LZa e tensione alla parte inferiore e media dell'ipogastrio, sì pratiea il cateforìsmo onde vuotar la vescica. Alle ·3 co11tinua lo stesso slalo di cose. - 30 sanguette alle 'tempia Alle 9 si scorge un po' minore la retrazione de-i muscoli estensori del collo; il Lrismo ed il fari ngo--spasmo sono essi pure climinuìli. - Sete inlllnsa, ,polso gagr1ardo ef requente ( I 115 pulsazioni). Salasso. Decollo dì tarnarirrcli, cataplasmi .serrapizzati volan ti alle estremità inferiori. · · A mczzaoolle i fenomeni tetanici sono scomparsi e la suffusione della faccia ba ceduto il posto ad un pallor . di ~orobo. ' Il ma1alo pare io complesso pjù tranquillo. :20. La nolle non fu buona come si 1ioteva presumere. 'dieLro l'avverti ta remissione. L' infermo non fede altro che girarsi su questo e su quel lato; la tesla, il collo ed il dorso gli dolevano acerbamente; sentiva voglia d'oriMre, ma non' poteva soddisfarè quel suo bisogno. La fisionomia è angustiata; il polso è febbrile ; l'addome si trova ,trattabile clapper~uUo fu.orchè alla regione ipogastrica. - Salasso : decollo di ta'mariodi nitrato per bevanda. · _ Le stesse prescrizioni ,•engono mantenute alla visita della sera ed aJla conlrovisita noti urna. il malaJo non olfrendo alcun mi€;,ijo ramento. A notte si ricorre inoltre , al catcJerismo per l'estrazi oo(} dell'orma 2·1. SuU· albeggiare vi u 'recrudescenza d' àgitazione generale con irrequietezza di membra ed esaltazione cerebrale, manifestantesi con discorsi incoerenti ed im-


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prontali ·d'una certa violenia, e repeqtinaroente inlerro.tti. Ali' ora . dellà visita però il malaLo risponde a tuono ,a quanto ·gli vien chiesto e dice sentire il ma?gior· ~uo _m~le alla base della fronte.-La testa scolta, ed 1 pan01l101 m· zuppali d'o~sicratò, che vi si pongono sopra, _in pochi minuti diventano caldi ed asciulli. Il polso seg_u1ta ad ·essedebbrile. L'adddme è alqu'l.nlo leso; mancano_sémpre le dejezioni alvine. Salasso. Glisl.ere purgante. Latte <Ji mandorle dolci oou acqua di Jauro· ceraso per bevanda. Alle 3 pomeridiane non presentandosi alcuna nuova indica7,iohe, si fa ripetere i'! salasso ed il clistere, quello del mattino non avendo ·provocala evacuazione di so~ta. Alle 4 o siccome vi fu delirio quasi continuo dalle 3 in giù, s'cJrdina un altro salàsso; si replica la bibita del mattino e si fanno porre due vescicanti alle gam'be. 22. La notte fu turba-ta da scosse convulsive e ,da .vani 1oq1,1io: i.I dolo.re di capo continua a formar il tormento peggior dell'. ammalato; il polso è men duro e men fre(!Uènte d~lla seta' scorsa. Ai clisteri tennero dietro due scariche di vènlre. - 30 mignatte alle tempia : 1,atte di ,ilandorlè coll'acqua cool)ata di lauro-c,eraso. Alle ~ 9 calma ,apparente. - C~leterismo. Alla v,isìta vespertina si nota un po' di r.imhalzo nell'arteria-: la cefalalgia però è meno :mole:;la dal consveto: l'infermo è pienamente sui comzJos. Si ripet,e la })evanda del ·mattino aggiungendovi un granfma di tintura acquosa di .digitale. ' A notte il polso balle con minore frequéfrza ed energia. .L'amrnal,alo è' tranquillo e sonnolentb. Nessuna nuova 'or;dinazione. , 23. Vi furono nella none .alcuni momenti di delirio: ''~!'SO il-mattino, l'ammalato ridivenne soporoso. - Al:l'ora della vìsila rìsponde a stenfo alle interrogazioni che gli vengono faite. Vo.cchio è torbido; s'hanno sussulti di -tei1dini, i polsi sono c.oncidenti. - Due senapismi alfe 1 piante. Af,te 8 la l'espirazio1,1_e diventa breve e ;anlolosa; s'aggrava i.I sopore; la parola è slenlala; le idee sono scom. pagina te e confuse.:...,. Afle ~ 1 Jll morle chiude la luttuosa ·scena. 1 Necroscopia 24. ore dopo la morte. Cranio. Iniezione cosp~cua delle vene eh.e strisciano -alla superficie del cervello. Dura n1adre jnfiaù:unata, inspessita:, sinagllata io varii punti: aderenza di questa al1'araci1oide in corrispondenza del margine interi10 degli einisferi cerebrali; suppurazione fra l'ara'cnoide e la pia madre,in m~zzo alle anfrattuosità .delle circonvoluzioni cerebi:.ali . Jniezìone incredibile della aracnoide e stra9.rdinario inspessimenlo della- medesima in tu'tta la sua estensione: p:us sotto la meuinge che ri- . veste il midollo all'ungato: consistenza normale della so.slan.za .del cervello: vuoti i ventricoli: stravaso sangu·igno ~onsitlerevole alla base del crl).nio. Colonna vèrtebr~le. Arrossamento ecl. inspessimento -delle n1embrane che ravvol,go.oo il mjdollo spinale in tutta . la 1oro 'Junghe·zza. Suppurazrone fra questa e la facci/i anteri,ore ·del çòrdame,rachideo, massime verso la regione <:érvica:le inferìo.re e:la coda ùi cavallo: la soslaoz'a del midollo nqn:offre .a!l'erazione di sorla. Peuo ed addo,ne. 'full.i i visceri in ist~lo fisiqlqgico ad -eccez_ione dell' esofago ove si osservano escoria1.io1ii e I

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rossore, consegue,nta. dell'olio essenzi·ate di menh'\ traitgugialo puro. (Contim,1a).

PARTE SECONDA Relazione delle Conferenze scientifi.ch~ (¼{ESE DI .l\f,\,RZO ~.a TOB,NA,T A.)

'l'OilINO, - Si da principio alla seduta alle or.e du_e e un quartopomeridiàne colla lettura per parle del D. Lanza dalla storia di.. una commozione cerebrale per caduta da noa ,·e,Uqra, accom.pagnàta da stravaso, e pr.oliabile fissura alla base del cranio, malattia che venne coronata òa,felice successo. ll D. Rophille ~ çbe ne fu iJ curante., cCl1iede, che SÌ faccia una Jieve agglunta lD . riguardo al mel'ocÌo di cnra: ,a quest'aggiunta acconsente il D. Lanza. ' '' JI Presidente ringrazia il D. .Lanza della lettura da lui fàlta ed. encomia il D. Rophitle per·la·saggia cura praticata. Viene in seguilo la discussione sullo scritto del Dollor ·Atena sul frequente recidivare delle malattie, scrlUo già stampato nel. giornale, \ · Prende la parola il D. Pec~o incominciando per9sservare che la discussione di uno scritto qualunque, e_di. un'esposizione fatta ·improvvisl\,meute nelle conferenz,e dovrebbe' aver luog~ immediatamente, e non allora quando la-memoria non può più averi~ presente a sè. Ciò dice non tanto a rigua1do alto &critto del D . Arena, il quale è stampato in sul giornale;- quanto a rigt;tardo di tutti gli altri argomenti.che si espoogono. Per quel,ch.e rifletta lo stabilimento di coovalesceoza a Moncalie~i,· il D. Pécco ha' rimarcato, che i soldati., C!he vi r.ccictivao·o, sono sòventj ridotti io tale -slato,dacchè vengono da quell'uffizio di Jlmmìnìstrazione spltoposli a la:vori non graduati, cui ·non tolti sono io caso di s~P,porÌare..Gi'à rie tenue discc,rso colle Autorità _dì quest' Ospe,_: dale, che assicorarono, ciò non entcare neÙe loro ,intenzioni. Non può quiudi che appro.vare .la prQP,osta del D. Arena sulla divis.ione dei convalescenti in due categprie secondo il grado loro di (orza fisica. Però siçcome in Moncalieri dominano, in ispecie nell~ stagione autunnale, le febbri intermittenti vo'r iebbe, cbe i convalesc.enÙ da questa. malattia fossero inviati di pre· ferenza in'congeòo. Il D. Arena di'mostra la sua sorpresa per quest'osservazione del D. Pecco,. sendochè sembragli d'aver chiaramente dettò. che i convalescénti dalle.feb!Jri intermittenti ltiovano un potente sussidio nelle licenze io palrià. Osserva per'ò che questa pratica ba i suoi inconvenienti, p,er l'ab~sò che si fa df queste licenze da quelli, cui esse ·veogòno accordat~. Essi bene spesso inv.iano certificati sç,_pra'cértificat.i, 'e rendono cosi con <l,etrimento del servizio indefinita la 'breve licenza concessa. Dice il D. Pecco' aver egli voluto. paflar~ di. quelle febbri intermittenti che dominanq endemicatpente nel.la stessa l\loncalieri durante in ispecie la stagione autunnale; locchè non era statlnimarcalO'dal :O. Arena. ,Rispo'nde.quçsti, non esser d'avviso dominare.in M~ncalieri le febbri intetmiUenti; quando ciò fosse. egli si sarebbe di già elevato a clìiedere la soppi:essione di qu'el silo per- stabilimento di. convalescenza. Il Presidente entr~ in ispiegazioni sullo svi lup'po peli~ febbri a tipo periodico in llfoncatieri, proveniente i'o gran parte dalla necessità. in cui si.fu di s(',avare dei fossi per la coslruz~one della .strada ferrata. Soggiunge, che le treqnenti r~'Cidive dell.'anno scorso provenivano dàcchè si conducevano i malati al" passeggi() . ' piut.l.oslo· nélla pianura, elio sul èQlle; incon.venieote, coi ora si, è provvi5\Q, fraltapto ev,li spera, che avendo j)e11 presto luogo lo _scolo delle acque, 1 convalescenti polrann o seeond(i°il ~ra,do loro


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-<di~forza, recars-i a diporto ora in snlcolle, ora in sul piano. mese di marzo, la quale faremo di pubblica ngio'De in questo Il o. Pecco prendo atto delle parole del Sig. Presidente, che Giornale. ~engono in appoggio deUa su·a opinione. Trova che non tutti i SClAl\!JJERl', - È ~rerta Ja ,sedula oll'ora consaela, 11 anconvalescenii potr,anno.salire sulle colline. Fa voti perchè non timel'idiane. Si élà lettura del processo -verbale dell'antecedente si rinnovi più qua11to è successo neWimno sorso, ma intanto-è tornata, o questo viene approvai)> clopo alcune modificazion.i soddisfatto qi :vedere, che il suo dir.e basava sul vero. riflettenti alle esp~sizioni già fati.e del Pre~idente. Il D,l\lantelli dice_, essere innegabile, che dominavano nel basso RicÙtendo l'epoca deHa trimestrale rassegna di rimando Monc~liori le febbri intermittenti anche prima della costrupresso i Corpi della guarnigiont> 1 il signor Gozzano, Med.i ço di 2ione della via ferrata. Le febbr-i periodiche d'altronde-da alcuni Reggimento an'l 1o'fanteria, domanda al Presidrnte l'autorizzaanni si sono fatte endemiche in tatto.il Pi~mon1e: non v'ha più zio ne di ·presen!ar'e al gfodizio dei ·Medici in seduta pareccbi posizione che sia al riparo da esse, dice H D. Mantelli, e dalle individui s<5pra i quali egli a.veva per l'appun)o, Ias-ciato in so-0sservazioni di Medici Biellesi e ;Vercellesi risulta, che le f~bbri speso là sua d(:dsione in ·, iguarilo alle allt>j?ate afftzioni od abbandonano.talora il piano per recar; i in sulle più amene coJ· deperimenlo del lor.o. organismo. Stima per.ciò ·utile.e prudente line· cita alcuni e.seropì in proposito, fra gli altri quello del cosa il sottoiior .fila · -Ecrupolosa disanima dei Colleghi per.pot I • l paese suo natio (Cher.asco) in cui· prima erano 'Sconosc1ilte e tere dietro i.I loro parere designare questi individui con assofebbri etl ,ora v,i regnano epidemicamente per mo~o che nello · 1uta coscienziosità alJ~ rnsscgna di rimando. scorso ao tonno si cohtavano circa mille ammalatj delle meqe· _Il Presenle annuisce di buon grado alla ri.~lii!lsta delDo,tt~ré . sime~ Succe d<>no alcuni schiarimenti tra il D. Rophille, ed ìl Gozza.no, e perci ò nel minuto esame sui presentati sol~attdelPrsìdçnte sul regime più adatto ai · convalescenti ùalle fe~bri. l',110 ; Reggimenlo yenne impiegato quasi l'i!!tero tempo deJla La continuazione dellqdiscassione è qoindirjmand~t.a ad 111t_ra seduta. Raccolti i singoli pareri, si lrovò· essere talli fl\Iedici Tornata. pienamente, cl'ac.cQrdo nelle loro decisioni; e perciò il Doltore' GlìNOVA. ,_ A.netta la seduta, ed approvato·, previa lettura, Gozzano ringraziando fa c~rtesia dei -Colleghi, manifesta la, i I processo verbaìe della antecedente tornata, il sig. (;avali ere sua 11iena convjnzione sulle saggie rifiession.i da loro emesse. :Presidente prende la par.ola ,e intrattiene l'ad,ananza sopra cose Sullo sc(,ircio del mese di'febbraio suicidavasi in Sciamberi rèlative ·al servizio sanitario nei quartieri. 1n seguito il i>ott. il sergent~ I<errari Mila frazione artiglieria in questa guarnilfaineri leggeva una;storia di un caso di fraHara comminuti va gione, ed insorta contestazione non solo, ma ferma inibizioqe della· tibia, e fibula sinistre, oompli'cata da pròfonda contasiol)8 d ell'aalorilà, ecclesiastica nel concedere alla salma di questo e Jace'razione delle parli molli: l'ammalato òi questo caso fa infelic~ gl'onori fo.ncbri., seb~ene non si avessero nozioni di da lui curalo colla docoiaturà fredda permanente, e guarito ili sor\11 sulla cli .l'tii immediata morte ·conseguitala al colpo d'ar'10 giorni, seriza la minima deformità, C! deviàzione dell'arto. _m a d;,l faoco dal qoa!e lo si .rinvenne colpilo, il Dottore Peloso-ALESSANDRIA._,. ~i legge il processo verbale della sedata , eh.e faceva servizio presso la delta .frazio.ne d'artiglieria veniva antecedente, e dop'o alcune· osservazioni del Dottore( Omegna> incaricalo di riassom(lre gl'anteçe.denti fisico-moràli·di detto .e del veterinario Lamq11rli, le qo.ili° arrec.ano leggiere mutase.~gente, e proD,nnciarne iq conseguenza l'esclusione o no delzioni nello stesso, viene approvato. In seguito i.1·:Medico Divil'imputabilità morale del suicida .. Egl'è quindi che, pripia di sionale inlerpe~a l'adunanza se.alcuno avesse quale.be scritto a sciogfiersi l'adunanza, il Dott. Gozzan? ed il Pi;esidente.richieleggere, o' qualche comunicazion~ a fare, ond~ far11e tema di sero il Dott, Pela~o a che volesse avere 1a compiaceµza ~~ legdiscussione. Nesrnno prendendo la parola; l'adunanza si occupa ger è la relazione da lui colilpilatc1 sopra qcesto d,elica,io punto delle malattie simo-Ia,te dagli i~critli alla leva, e della difficoltà di.medicioà-lègale. che og Dora si incontra_ nella conoscenza dei se~ni, e sintomi Grave per sè stessa ia risolozÌ'one d'una tale quistione; e dee aratteristici della m·alattia, indi.pendenti da qoalunque simnla-. licata più che mai per 1a dolorosa e sinistra imptessionaliiÌit~ iìone, e principalmente di quelli che sono proprii della vera che l'avventatezza d'una stnlenza gettala per così dire a bracepilessia, e dell'enuresi. Ta:li discussioni, fatte più a modo di cia, trae seco sugli aderenti e consanguinei dell'infelice. Qui:a.michevole conversazione, che sotto forma .accademica, sono s tione a.ncora·di primo rango per la Medicina medièo-legale-mieminentement.e uHli, perchè mettonp il medico mililar.e, Jhia • - lilà.re, poichè appunto nell·e armate pòr troppo non sono rare mato a dare il suo giudizio in un'a data malattia., nella condiqueste luttuose emergenze. %ioné di' conoscere tutte le m)Jli!Zi~, le simulaiioni e gli •inganni Dopo diradare le tenebre dei bassi tempi e le superslizioni t anto dei coscritti che dei soldati provetti, onde esimersi da~· che ne conseguita va no; dopo il Jomil)oso progresso delle servizio, tentando di far credere una .malattia, la quale o non sci eoze fisièbe ed ·il grande sviluppo degli stadi fisi.o-palo!ogici; esiste, oppuré è ln grado si lcggiero da non portar loro .µessun i nfrue dopo che H celebre Esquirol fece del suicidio soggetto d~ impedimento alla co ntinuaziooe n_çVo stesso, fino alla ferma studio clinico, il soi?iaio è all'occhio dell'op,inione pubblica stahjli(a dall;i legge. quasi sempre considerato, l'effe.no d'un'alterazione mentale. Venata l'ora della ,·isita il Presidente-sciolse la sedala. Spetta infatti oggigiorno esclusivamente al dotto nelle scienze 'CAGLIARI. - Approvato .il processo verbale dell'antecedente mecliche la risoluzione di questo elevato quesito. È a lui solo sednta, il si gno·r Presidente proponeva all'adunanza di scrivere dato il rinvenire la ragione dellt sconaerti psicologici il più u naJettera di ringraziamento al signor Dottore colf.eggiato Giudelle volte neJie profonde e latenti alterazioni dinamico.orgaseppe l'lfarèi sellore ..analoinico,pressi> questa R.egi_a Università niche del corfo omano. Come non dj rado glj sl~ssi sconcerti di studii, per l'oli!~ quanto interessante dtnio che Egli'fcce a psicologici costituiscono la can$a (li queste stèsse allcta~ioni questo Ga Binet.to di lettura d'un manuale d'anatomia desérittiva ' materiali. È desso solo il dotto delle scienze mrdiche infatti, -che va cons~gnando alle ~tampe; ed,avutone·iJ cpnsenso, stabi· chè possiede tutti i mezzi per conoscere il nesso strettissimo liva di ri spontlcre in tal guisa alla gentilezza del prelodafo sig. . che passa fra lò funzioni flm.anate dall'io pensante e gli a~ti funDott. Marci. zionali paramenlè inerenti alla vita materiale. Leggeva in seguito il rimanente della storia a cui s'accennò Il Dottòre Peloso dà letlnra della sua relazione, nclJa·qoalo nella pubblicazi~ne della prima conferenza di questo meàesimo t occàndo gl'antecedenti del sergen.te Ferrari fa éonoscere come

al


43ti questi aodasS'e soggetto a frequenti congeslionr cerebrali, Ie quali bene spesso cedevau alla quiete ed al riposo senza ricorrere allo spedale. Spiega come già da tempo i! soggetto in disamina fosse preso da una specie d'ipocondria, la quale sovente allernavasi con un'insolita aai ezza ed ilarità, che faceva no ri ~ I • marchevole coolrasto coi giorni di (lupa me aucoma. Prova come il giorno stcs:;o che precedette l'atto del suicidio fosse i'mmerso in questa singolare tacit_urnilà ; e cosi con beo rag ionata esposizione o con minale ricerche, ratte anche fra i comm ilitoni del defunto, egli trae pet con clasione cho l'alto del s uicidio non fa che una conseguenza d'ahérrazione mentale di pendente da Jenla ed a ul ica allerazione nel sistema epato-cefalico e quindi conscieoziosamente e scientemente, dichiara il s uicfda jrrcsponsab1le dell'atto stesso di sìlìcìdio, e per coosogueliza privo d' imputazione morale; racendo dipendere l'alto di vjolenza contro la propria Vila,, non dal libero eser cizio della volontà, ma da una sor ta d'impulsi,me irresistibile avente la sua sorgente principalmente nell'organismo alterato. Alle ragionale esposizioni del Dolt. Peloso, aJJe prove e videoti fatti m orbosi antecedenti, constatati da minate.ed accorate ricercho appoggiate a nomerose e veridiche tes timonianze, infine a lle sano deduzioni e alla logica conclusione d'una tale relaziono, i !\ledici in seduta co nvennero ·nella sl)ntenza dell'esclusione dell'imputabilità morale del suicida in discorso, e qui odi so rse una calda discassio.ùe sali! importanza di prendere in considerazione questo argomento, il quale, è doloroso sia sempre ·sinistramente interpretalo non già dalla pubblica opinione, ma da chj meno·il dovrebbe tanto in considerazione della propria missione, tutta di pace e di perdono, quanto per la stessa sua inco mpetenza, a decidere una tale questione. Oli-re alle prove di fallo dssunte dalle latenti lesioni pato Iogiche dell'organismo qual caasa di allorazione mentale, si richiama in appoggio la stessa filosofia, la quale·pe'l' certo non è ultima a coo_durre alte stesse cooclosioni. E qui si dica della po. tenza inoon(rastabile dell' istinto alla p~opria co11se1.wazione. Facol!à questa escluiiva e prepotente in latti gli ani mali, tenace e grande nell'essere amano; fac<11là qµesta non acqujsita, ma innata, immedesimata cioè nella n atura stessa é nella sua evoluzione e così inerente all'individualilà, che, percllè si spenga Ja sua voce è noces$ario eh.e un impulso tar.l>i l'equilibrio delle nQbili facoltà psichico-inMlettuali, per cui come automa il soggetto schiavo di misteriosa ed irresistibile potenza rivolge la propria màno alla distruzione di sè medesimo. Fu p oi doloroso il sentire come ad onta della dichiarazione del Doli. Peloso, ra:utorilà locale ecclesiastica non modificò le disposizioni dato anlecedentemeote io 11enso negativo, e si dovette quindi convenire che con ciò, qu,esta auto rità si elevò in tale emergenza a giudice incompetente sai criteri e conclnsioni della scienza a cui solo spallava l'esclusivo dirilto di proouaoiare il 'giutllzio in proposito, Il Presidente riepiloga brevemente il porno delle quistioni e messe, e ~ichial}la_l'atlenzione della seduta, sui pan-t i prin• ci pali; raccomanda poscia d1 fare tesoro delle siog?le parlicoJarilà, le quali potrann o loro sempre servire d i soccorso ne i giudizii, che per avventura fo avvenire fossero par esserp chia. mati a proferire iopra tali scrupolosi e coinn'liser evoli argo menti. - Leva quindi la seduta. l'UZZA. - S i legge il processo verbi1le dell'antecedente tor 11ata che viene dall' a_d ananza approvato. Poscia il Presidente prende la parola e dice: :Nel rendiconto espostoci dall'egregio nostro collega, il Dolt. Crema, nella scorsa sed uta, por sommi capi riassc-nlo nel pro • cesso verbale teslè approvato, vennero coa-tanla esatteua e giu ste riflessioni toccati i l)llnti più essenziali delle varie ottalmie

da

avote in 1u:1a nell'accen nato p eriodo che appena lasciano ·c ampo a qualche osservazione, la qoaJo mi permetto aggiungere al sno lavoro per maggior vostra conoscenza di causa, non già sulla natura, e sul trattamento delle otlalmie e sui r is:altati ottenuti, ma bensì sulle cagioni ohe valsero a pr~traroe la durata; con esso convenendo sulla varietà delle cause che danno lgogo all'emeralopia, e non dissimulando la difficoltà di pronunciare q nali valgano a determinarla in modo assolato. Sono per alll'o non alieno dal riconoscere nel ljervìzio mili• tare per ispecial cagione le variazioni atmosferiche, la viva luce solare, cui è di conlinao esposto il s()ldato, ,non cbe<gl' imbarazzi gastrici e gl'iogorghi viscerali addominali che banno tanta influenza a fi1vori re tale malattia, n ella cara dellc1 quale non ècaso l' iocalcare, a voi esperti nell'a~le, la necessilà di distinguere se i diopatica o simpati ca , o sintomatica, se da congestione attiva o passiva, S'e da torpidezza della r etina -per difetto di slimelo relativo della loce, ecco dalle quali considerazioni spontan1:10 caf}e il metodo di cura ben noto a prediligere, con Yincc re l'affezione propensa a recidiva, e se di breve dorata in genere, renitente 1alvolta; in ispecie quando invelerata e trascurata. Su tal punto mi cade in a·cconcio di fare appello all'io• teresse che voi mostrate pel lìenessere ·del soldato, onde vi s.ludiate di J)revenire nei vostri Corpi che n on diasi dai militari poca importan1.a a siffatta m alaUia, e cessi qualche abuso di dispensare tomporariame~te dai principali se.rvizi il soldato affetto, senza consultare il vostro parere, p èr ·non correr rischio col tempo di vedere gl'inesperti cadere in ambliopia amaarolica; Non lascia appiglio ad ollerìori considerazioni l'espostoci sulle c:oogionliviti: poche merilan parole alcnoe fra le altre ottalmie, e solo sul lato delle speciali cagioni che valsero a farle io -alcuni 2ssomere indole piò grave, che n on si attendeva dal Loro esordio, e dagli acc.e naati mezzi dj cura..... , .. ,Ansa porgevanvi in ispecie i disordini, l'indocilità dei malati, la trascuranza delle norme igieniche, per cui alcune ottalmie, già aY• viate a risoluzione, ora riac.erbannsì, ·ora assumevano cronici) andamento, per cui davan luogo od a granulazione od amorbosa diffusione alla cornea, alle p.arti interne doll'occbio, donda. cheratili , iridili assai tenaci contro i mezzi di cura, in ispecie q!lando veni~ano da qualche morliosa discrasia complicate, le quali valevano a prolungarne l'ordinaria dorata in alcune di esse' già per pr opria loro indole inevitabilm ente diuturne' come qoelle in ispecie del Cattane o. e Tabia, i'qnali avevano allo _spedale riparalo per antiche e voluminose granulazioni con ipe~lrofia della congtuntha oculare ; granulazioni che colla loro presenza furono, per lungo tempo, potente. cagione di pro• fon do e capo lavorio flogistico, che malgrado gl'acceonati compensi nòn andava cbe leD tamente spegnendosi a mi'sora ché grado g ~ado trionfa\'asi della materiale causa coi me1.zi lrac<liali dall'onorevole collcg:,., qal qu ale ci auguriamo non andar delusi di vederlo a fare dell'oltalmia granellosa speciale argomento de'suoi stadi, e delle sue riflessioni come lasciavaci lusinga alla fine del suo scritto. lJ.. seconda del mio proposil o di toccare cioè, ad ogni opport unità, quaµto può riflottere sul servizio sanilario;•ctebbo significarvi essere per disposizion e ministeriale con soa, nota N. i i in data del !iS ~ennaio, stabilita qualche modjfi caziooe nella classificazione delle malattie con naovo·modeHo del movimento mensile degl'ammalati, coll'aggiunta dei vaiuolosi e delle ollalroie, e coll'elenco dei morii nel decorso del mese ...... A. questa sarà debito-vost ro d'alleael'vi, ed avvertire che in avvenire devo ~si i mensili rendiconti ipviare al sup,eriore Consi$lio nei p rimi cinque giorni d'ogni mese, per cui donele essere solleoili a vostra volta di trasmellermeli a tempo u\ile, onde poua io ottemperare a tale disposizione.


• ..... 4361\estami inollre a rammentarvi ehe debito -vi corre in questi ~forni di esa~inare lo s-ta'to dei militari dei vostri rispeltiYi ~rpi, per mettervi in grado di l'edigere gli stati d()gli individui che fa d'uopo ammettere pei bagni termali, o d'essere sotl'oposti a x;assegna, -I~ quale ricorre alla sèconda qojndicina d'ogni trimestre...... Malgràdo io sia persuaso, che a voi non isfoggano Je norme stabilite, ral)lmentarvene poçhi ponti non'sarà:op'era -vana, se. non per gl'anziani, almeno pei meno provetti, ai quali possano tuttora essere ignote ·v.ar,ie istruzioni. Per qnal\lo ha tratto alle proposizioni pei ba~ni termali, per non tediaryi col decli~arvi le malaUie per· le quali devesi teò tare questo esperimento, e le avvertenze che deb~onvi essere òi goida a pro-P.orre'i militar.i per queste o per quelle mote ampiamente tracciale nel regòlnmento del 1833, mi limito a rammentar,vi, che le proposte, nelle quali devonsi a:ver presenti le anertenze del Co:osi'glio 11 ·marzo 185.0 , v.ogliono_esser fatte per via di un ete·oco compilato a norma deH' apposito modello, a due originali da co.nsegna,rsi al Comandante del rispelliyo Corpo, prima del cadere del corr~nJe marzo, avvertendo che le Dorme generali fissate rigtiardo a1 sotto ufficiali e soldat'i,dalla istrnzione del 6 fèbbrai~ 1850 s'intendono bensì applicàbili per le amrnfs·sioni ai bagn·i dèi signori nfficia,li, ma a vece di .inferir-li promiscuamente eogl'altri militati, come pl'ima pra~ica,asi <letilJono. essere compresi in elenchi separati, redatti pure in duplice copia a mente delle disposiz~oni 6 aprile 1855. Relativam!lnte alle proposizio.ni per le rassegne riandar non credo le singole istrozioni del 2 febbraio 18!>2, del 12 settem~ bre 1853, e del 22 agosto\1856 (che .riunitè, av.e te ~gioa èonsnltare nella raccolta delle circolari lasciata a vostra disposizione); J>.er altro inntil GOSa DOll parmi il richiamare alla vostra me·moria le più recenti avvertenze emanate nel decorso gennaio che fanno carico di indicare nellè tlichi;irazioni mediche, la d,ur ata d.e lle m;alatlie deg\l inòividui,.il tempo approssimativo in ' c ui rimasero in cura.nei varii-0spedali, i compensi osati, se già stati ammessi a qualche sta~ilimento balneario, e a luugbe li· · eenze di con)'àlescenza, _i q11ali dati v?rranno a porre in grado di giudicare co.n mag~iol' cognizione di causa sull'entità della malattia', 'e sui 11rovvedim,e nti più convenienti che restano a pro• po.rre. •Questi debiti che nel correo te m~rzo ci toccano in ogni anno, 4:i rammen'tano pure ~n altro obbligo utile che conviene mandare ad effeJto nella primavera e nell'autunno, e questo è l 'innesto del vaccino negl'inscritti, nei soldati non istati vaccinati, op purè in quelli in cui per la mancanza', piccolez~a , irreg~larttà d.èlle ci,cat~i'ci lascian fondato sospetto della buona qualità dell1ÌmpJegato vaccino, e .sol buon esjto della pregre~sa · nccinazìone. Sia perciò vostra . cura,,di parlare di tale importante operazione ai rispettivi vostri Comandanti di Corpo, onde piacciansi disporre ·che, a ·propizia occasione, possiate compiere ~nesto mandato. Dopo c'iò il Dott. Cavalli intrattiene l'aduna.nza colla letture d' nu caso d'iper.trolìaaneurismale del cuore, ritiscjto ad esito fa. t ale. Il soggetto di ta.le-'oss.erv_azione è un veterano d'ar.tigl_ieria di 45 annt,. di forte costituzione, di abito carclio-ca,pilale, che enll'Ò in questo speda le verso la metà' dello sc;orso rebbraio e ,i morì il 2 del successivo ,mam;i. Traèciatane brev4,lmente la storia anamnestica passa a descrivère i sintomi osservali durante il c~rto periodo di sua di.mora ne1lo spedale, e parliaolarment? quelli che guidarono al <Jiag:iostico della malattia, quale accrescimento di forza dei battiti del cuore' e delle arterie; l'aumento dell'éstension'e dell'ottusità ~Ila percussione della regi'one preco,rdiale; dispo'ea e infiltrazione sierosa delle estremità addominali. · .Nel dis~orrére delle cause insisten in pa'rlicolar ,modo solle

reumatizzanti, pr.ecipne cagioni delle endo ed eso-cardilicbe determinarono la grave ipertrofia aneurismatica in discorso. La cura si fece consistere in moderate deplezio~i 11anguigne, in largo v·escicatorio alla regione dei pl'ecordii , in pozioni a peri· tive e sedat.ive, e fra qùe~l'11Itime si diede la preferenza alla digitale, che l'autore, appoggiato a"ll'autorità di l\lorgagni, Cov,i_sart, Crovelhicr, Bouilland , ed altri celebri Trattatisti delle mala.ttie del ·cuore,_ crede il più efficace e diretto seoativo di , quest'organo. • Infine nel rendere on esalto, conto dei rappoTli necroscopici, si-diffonde a descrivere le lesio'ni ·dell'organo centrale della cir• èoliiziono, no nota la forma 8Ua globulosa, l'aumento di Yolume e di peso, doppip ahneno del normale; l',ispessimento delle parét i e speçialmenle di quel-le del ventricolo .sinistro; il colore rosso-fosco delle- singo1e membrane interne; I' indnri.menlo e raccorcia~ento delle valvole' mitrale, causa questa in4iretta al libero e regolare circolo del sangqe, e della persistente e sotfocativa dispnee, come pure delle grandi e molteplici infiltraiioni ' . -sierose. Indi il Presidente ·ch'iude la seduta per essere olli'apasàata .la stabilita ora. NOVAR~. - Questa seconda seduta oon ebbe hiogQ per quelle medes.ime ragioni che impedirQn& Ja prill\8, .. ,

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A.NNiJ.NZIO .NECROLOGICO.

Nella sera di giovedì, 22 del volgente mese d'aprile, cessava di viver in Torfoo dopo lunga e penosissima ma• lattia il :Medi~o di reggimento nel 7° Fanteria, signor Dottore Barone Catullo Bo;;ier De-Bcaufort. Limitandoci per a soddisfar al do loro.so incarico di annunziare la grave perdita falla dal Corpo SanitarioMilitare nella persona di quest.o c1istinto nostro Collega, ci a,doperiamo intanto a raccoglière tulle le noziòni oc~ cQrrenti ad una compiuta Necrologia del medesimo; tributo qu~sto d'.amicizia e di gratitudine della Redazione del Giornale ve.rso l'egregio estinto che iniziò ed ebb'e primo la vice direzione del Giornale stesso.

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LA REDAZIONE.

A.:vviso. -

Li Signori As_sociati a questo Giornale luttor in ritardo di pagamento del.le qiuote d' abbonamento deW anno 1857 o del primo semestre del corrente 1858, son ùtvitati d' inv{arne l' impm·tare al ViceDiretto;·e rispon,sçibile, Dottor· :Mantelli , p.er· mezzo di vaglia postale in lettera affrmicata o per rnezzo dei Signori Coto'rin.elli dei nispettiv,i Reggimenti ov7.!ero delle amm,inistraziòni degli Spedali Militari al ,Qitartim· JJfastro per l'Armata ~n 1'orino, oppu~·e per guell'alt1:o mezzo che loro tornerà più acconeio· senza costo di .spesa.

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Il Direttore Dott. ca,. ARELLA, M-ed. DìY. Il Vice Direttore respons. Dotl. MANTELLI, Med. di Bat.

Tip. Sub. di COTT.l e Comp,


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N. t 8.

3 Maggio 4858

!!NO Vl.

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GIORNALE DI IEDICINA HILITARH .

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DEL cose.o SANITARIO,DELL'A.RMATA SARDA L'as'iiociazion~ non -si;riceve che per un anno.e comincia col t O di genn. Si pa~b.lica ne1Lane_!1ì di ciascheduna ~ett!~an~ ~zzo fas,ociazionè in TòrinQ è di L.10. In Provincia ed aU'Estero, fra!}CO d1 posta L.I J. S1 paga per semestr1anllc1pah

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.sua durata toccò lulli li tre primi roesÌ' dell'anno, ed avetlò·per valido. al nòstro sçopo, avv,egnac~è lo scorso fehbr11io, non che alcuni de'primi giorni·del marzo, si morelaJive al 1.o trimestre dei corrente !3nno 1858: - 2<1 Dott. DBAGOSTINI: Rendiconto clii:iico_del 1° ~rimestre del 1858 dels.trassero tali pèl rigor dei freddo da potersi reputare pei l' ospedale .Principale della Regja. Marina. - 3° Rivista Binostri studii perfellàniente· identici, e conso.ni ali' intiero bliografi~a. - 4° Varietà. - 5° Q~adro Statistico. gennaio. · · E siccome.scopo di questi .seri lti, almeno pel primo anno dovrebb'essere non già di pçrgere materia a discussioni,, PARTE PRIMA . ma sì solo appirggio a quelle, che potransi di poi agitare nel vostro se'no, ·cosl mi farò l~gg~ ,e d'essere scrupolosamente sincero nella relazione dei falli, ed'essèr parco nel Notizie ad Osservazioni mediche stil deposito di Conp9riar giudizii,a(Le)len<lomi solo asillabar quelli éhe spon,'uales,enza in Moncalieri, ,relative al 1°·trimestre tànei sorgono dalle esp.oste cose, (uggen?ò quelli, che v~ del correiite anno 1858. hanno' pfù lontana relazione. a pronunziar li quali punti , nonl basterebbero poche osservazioni, ma se n7:,ichied~ (del medrco·di Ilegg. Sig. DOTT. ZAVA'fTAUo). re~.pe una ricca messe.raccolta io più. arin( co.~s(ecutivì. Fra quanti rendiconli possano, Egregi Còlleghi, venir "~er chi non conos<;esse la- località del depqsjtq di concompilati da' medici, che prestano l'opera loro a lu~elare v.al ,sce.nza di Moncalieri premetterò pochi cenni su di essa. la salute dell'e:;ercilo,se ,mal i1on m'appongo, questo deve Po seduta questa prima dell' Impero. Francese dai Carmeessere Lra li più:ulili non solo, maaochetra li più opporlitJoi' scahii presr,nta di già perciò so.lo _pasti)nte garanlia tuni, coweM-bè primo di lai genere versi su d'.una istitudi kolidità dj cosbruziqne di salubri'tà, poiehè quasi mai , zion e ravvisata fiqora soilo vari i aspetti non pur. anco ben avvenga·di rinvenire, massime nelle campagne. fabbricati definiti. · 9i antica, od auùale .speUanza di corporazioni religiose, Stetti per· qualche tempo in forse, semeglioconvenisse che non riuniscano li due pur anzi <letti pregi. redigere un renòicouto anmtaìe: o no'n meglio lri.mes.lrale, Posta questa pertanto all'estremifà iperidionale ò~J colle ma j}. biso.gno d'essere minuto .relatore, onde si poss.a giudi Monyalieti col quale è continua a Lramontana, domina dicare dell'utililà, cheques.lòdep.osito di convalescenza poper ogni altro purilo il vasto ·piano sottoposto,. dove è li1rebbe in ogni stagione dell'anno prestare, ed gnd~ se ne bera da ogni adiacenza .·capace d' irri.pe·dirvi la luce e la. possa in pari tempo scorgerè gl'inconvenjenti,e su~gerire ventilazione. ., gli emenda:inen.li, che occorress.ero di 'farvi tanto .riel fabDessa è quadrilatera ; il lato pos.to a greco-levante dà; bricato, che nel reggimento.interno, per viemìneglio utilìzaccesso-al.lo ~labili mento previ'a u'n'' ainpìa corte, che chiu-· . 2arlo allo scopo, coi venne destinatò, mi fece pershaso, sa a ponente, ed a tramon'\ana d,al'fabbtioalo, è tutl' af- esser più saggio consiglio il sottoporvi non al fjoe d.ell'an,fatto .sciolta ad Ostro per la metà circa di sua luòg4ezzà:. nata, dia al fine d'ogni lrimestr·e q;elle osservazioni, che il latp volto ad Osl;o, o meglio Scirocco, composto come nel còrso di qµesto ed il 'movimen'lo dei' convalescenti; e già si disse da porzione della" CQ,rle è costituito nella .rele affezioni chepredpminarono, ·e gl'inc.qnvènienti osservati stante parte pi:essochè dalla met_à del!' abitato: questà ·ha · rarao sorger~ in mente al medico dirig~nt~ 'questo s~rvi; tre piani,, di cui l'inferiore. consl(_l di una so1.a . vasta sala> zio, vieppiù poi, che avvenendo il·caso.sia questi surrogàto d~stinata ai convalescenti, lunga metri 5Q,23, larga 6, ed ad ogni trimestre, sarebbe più agevole ad ognuoo degli .illa. a;1~, il tnedio d'un piccolo magaz~~no; e q.ell' alloguffiziali ~aoilarii succedentisi sod.disfare (li ·proprio com-, gio degli impiegl).li, e del refettorio de.i sòtl'u'ffiz_iali, ed n pilo, anzichè lasciarne tutt~· la soma a· quegU 1;he c.hiusuperiore infine di cinque camere di Ttjedfocre capadtà. · "" . derebQe l'annata. comunanti fra loro per mezzo d' ,u.o coritjdoio retroposto, Che se questo lavoro parrà à taluno irrtempesti'vo, non destinate pure unicamente ai convalescenti ; il lato poi essendo ancora trascorso un trimestre dal giorno della volto a libeccio ha pure tre pi ani, de' quali l'inferiore racriapertura di questa co.nvalescenza, che ebbe luogo addl chiude una sala a sinistra lunga metri '20,62, lar-ga 6,62,. i9 gennaio p·.'p. a hHlo marzo, dirò ciò nulla punto ostare alta 2,70, contenente 20 letti, e vasti magazzeoi non ,ocal)a legittimità, ed importanza dei fatti che vi . esporrò, e· cupati a destra; il medio due s~le, l'una a destra di metr~ delle-conses.uenze, ~he ne possono eme.rgere, imperoccliè · ~ 5,~0 di:lunghezza, 6,90, di larghezza, e 6,30 di altezza contiene 23 letli, l'aHra melri 17,4 4, larga. , -possiamo noi, e r!lenere per inljero il trimestre, che nella . a sinistra.lunga . t 0 Doll9re ZAnTuno: Notizie ed osservazioni mediche sai deposito di conva,lescenza i.o Moncalieri

so:mu.nIO. -

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,consta di tre latrine come l'altro, ma serve·da solo ai dn• 6,90, alla 6,30 racchiude S.t letti; ìl superiore poi bauna: lati or detti. bella s~la a destra di metri 48,79 d-i lunghezza, 6,4 O di '.{'utfè.queste làitrine pettanto, tr-c1nne solo qneUadel pian& Ja,rghezz<\, e 3,90 ~U .ittezi_a.con entro 26 lelti, olt.re ad un infetii>re del lal~ postò él scirocco. e quella del piano su-, t\1911 cQrrid~fo rei~ot.,0~to volto a ,,reeoi:-lev.a.nte, ed a st. peri'ore del lato v·olto a tìbee.ei,Q, !iOD di.s·posle in modò, Jti~lra \r~ caJD~rEl,di w;ed.i<>'cre ~ipaicilà; finahn.enle il liio · eh!! il convalescente non vi si pùò recare senza escire posto a tramontana il più freddo, ed il più oscuro di tuttì all' clriiì libera, ed anche .per luogo tratto per quelli ricocomposto di solo due piani contiene nell' hiferiore la cuverali al primo, e secondo piano del Ja;lo volto a libeccio. cina, e nel superiore u~à t·atrina, UQ ampio in agazzino, F'al:Che se taluno potrà ravvi~are i_n questa iJisposizione anlqgio-del p.orlinaio~·edel commesso dell'Impresa Case~me zichè un inconvenitmte, un vantaggio, essendò cos} Jon.. aventi adito s.oltòiil porticale, ch,c cinge Lulla la parte della tani dalle sale dei c.onval~scen}i que$li ·centri d'infezione, corte, .che come si disse da greco-levante s'addentra nello, vedrà senza dubbio il medico, poter ciò forse convenire ·stabilimento, nel .qu,al portico pure hàqno sbocco )e tre per }IO qt1;artiere, che non.raccliiude che uomini in'baon_a scal.e che ·servono d'i comÌln1<iazio~e ai varii piani d'osai salute, non mai .p.e r un deposito di convalescenti, li quali • latQ, ed il, qual portico· perciò trovasi aUvello io un çòlla: massime nei mesi dr autunno, e d' foverno in cui le notti corte del piano medio. son lnnghe, e fre~d'e vi risconlrano' in queste loro passeg1.'uttochè in gener:e buona la disposizione di questo e. gìale, vieppi~ se' nQUurne, alle quali il soldato madido il dificìo non va scevra da alcun.e . rpende, quaìi la trop]a corpo·pel tepore del !elio si reca pres~ochè ognora senza ampiezza della sala costituente dà sola' tu,tto il piailQ7'i,ò.completamente vestirsi, la causa di af{ezioni reumatiche, feriore del lato volto a Scirocco, la poca altezza del volto. ·e di brqnchiti pertinaci a cui lo stato loro di debolezza li di tutto questo piano, l'esser quésto uu po' scùro, e poco rende più 'èhe mai proclivi. .,, ventilalo mancando dì finestre dal lato interno per fa diFarebbesi pettan. t o cosa.giovevolìssimaai convàleseentì sposizione anzi delta della corte. ma: ìl- non riscontrarsi io riparando pure a qnesto secoòd.o diffelto il che fare 'non quesle sale traccia di ~illidìtà, per essere il muro interno sarebbe al certo opera nè difficile, nè lunga, né dispencontiguo .alla cbrte coperto per circa tre metri dal sopra; diosa. delto_pQrlico, e l' aum,ent~ta dislan·za dei letti ri·gorosa. Datavi così il meglìQ, ed il piu brevemente mi fn PO!I- · mente osservata nella sale\ di già occupala réndooo di sibile conoscénza della lo,calità di questo stabiUme;to. poca importanza li accenn.ati diff,etti; mentre.come vedrassi dirovvi che alla ri;lperlura di esso cio~ negli ultimi giorni in ·seguilo sarebbe pur agevole il menomarli ancol'.a. Se dj gennaio, creqetti bene· d' inco'minciàre ad · occupare le non che a .questi i.n~onvenie.nti del piano iQferiore e 'ad du~ /sale del piano medio del lato posto a, libeccio',. le alt!'i di minor rilievo, che polrebbersi ancora .accennare quali, tutlochè avesse_ro l' inconvenierile ·poc' anzi dtt\C) per riguardo agli altri piani, ·e di cui taccio. per lire,vilà, delle latrine,,come~chè più alle, più com?de, ~en esppste. èlue altri più attendibili si é\ggitrngo.no perchè làli' da i~e mt]nile di buone, e grosse stufe mi parvero le più addat..., pedir l'uso d1 buona par\e di questo deposito nella stagiod'etate pel mom~nto, ed inrero sost'enni in esse-fin daJ primo inverna.Ie. VÙno si è la èlistribuzione·òeìmézzi di calori; gioro!> uqa lodevole temperatura, mentre.. si ,tentò d' o1'ficazfone; infa(li, mentre questi mancano del tuttd nellé ~iare almeno per la ootl13 alla,lontananza delle latrine posale del _piabo inferiore, le quali abhenchè siao·o ben e,nenao mastello nell' a)t.ro che servo di comunicaiione , sp9ste, e soleggiate, riè punto ancora cosliltiiséano per la ad amenduc. . . nìàggior pal'.le il pian terreno .di cui non parlai, p~r,e per Ripiene queste si passò ma.tt mano àd oe-c~pare le sale le ragioni sopra~etle abbis?gnano pi:ù che mai d'e'ss.erscaldel piano superiore , c-orrispondeoti alle sottoposte di già, dale nel verno, le.stufe nel .piano superiore del J~to volto occupate, e non In che vers'o il fine .di FeDbraio, è il prina scirocco anzichè esser post~ nelle camere ·abi~te 4ai cipiar di Mario, che si occupò l'unica sala de!' piano incon,val'escenti, o correre alµieno per questi lf tubi ·caloriferiore di questo lato, e le camere poste di sopra agli alferi, stanno e quellè e questi nel corridoio.retrop,oslo, Ml loggi aegli . impiegati, quella, come si disFe, mancante q~ale; e per la fredda: sua lemperalurà, ed oscntità per.affatt'o di stufe. questi! aventele; ma mal disposte. La sal1. chè prospiciente a -tramontana; e perla•suàstrettezza non di ,llitte la: più·anl'pia, pi·ù oscura,~. meno ventilala, posta sf potrartno mai porre letti pei c()nvalescenli. af pìano inferiore ~el \alo posto a sci.rocco, non veno e pu lfaci)e iqipè.r ta_nto sai:ebbe c.o~locare pin convenev.olranco in quest9; trimeslre aperta. · · ' m~nte lè' stufe, di quéstq piano sµperiore, nè in p,ari -tempo .Conoscju_t-a1 cosl anche la distribuziQM dei ricoyer,.ali, sarebbe. difficile ed oneroso a, procacciar un' e.qua tem..._ che yia .via·.si venne facendo nelle sale, vedia.mo or• 1 peratqra nell'inverno, ed a mantener, continua la. necesservigi; che questo deposi_to prest~ in .qu~sto trimeidre saria venii:la~fone nelle sale del piano inferiore, stabilire alla guarnigione di rrwtno. ' d~ve e coµie parrà più conveniente larghi çamini.con s.tufe, Dai gi'orno 29 G'ennaio p: p. al 3,0 Marzo .sn.ccessìvo e caµiineI\i. di ricbiamo, collocando ptJre come ventilatori· venn~ro avviali a qu·e!lto ·deposito dallo speda.le d;ivisios~Ue o.p,poste par~tr laterali tel~ metalliche, o Jàstrç· di nario, di T'orino 474c conv.aiesçenti, dei · q_uali ne·rimane-latta..bucherellata comunicanti aU' esterno,. vano 'al 4-0 aprile presso questo stahilimèo~o 476; dei 30'1 . . \ uscitine, ~6 furono ritrtandati' allo· spedale idi Torino come .L\ altro difetto sla n'ella viziosa: distribuiione delle lamalati, ed 4 t allo spedafo civile di questa: c~ttà, .onde vi trine disposte in due soli ordini1 l'.uno posto aW estremi.là or,ienlale del lato volto a sci.ro~co, dà ad ogni .piano di · rìmane : sempre un, numero di ~'70. i~·dìvidni rinv,iati ai propri Corpi, come onninamente guatjti, e eapa,ci questo una latrina; il seco.ndo situato nel .lato prospiciente di. riprendere imm~diatamente' 'il se"itio. c1. tr,apiontana ali' uuione di esso"col lato volto libeccio

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ne provassero l'influenza, ·che il caso di gonarlros si sviFra tutti questi numeri, quello che ba maggior imporluppò quando essendo tuttavia coperta di neve la terra tam.a per le nostre ricerche si è quello dei 37 convalenon eransi ancora incominciate le passeggiat~; che molte scenti rinviati agli spedali. Vediamonè pertanto il valore: delle tnataUie sopra accennate, erano d'indolo tale, che dì essi adunque andavano affetti sriluppalesi qui per accidentalità, potevano ovunque mo·tO. da febbr,e eruliva· (vaiuolo, vaiuoloide, rd~olia) strarsi al certo, e più facilmente, e più numerose, avendo 5. da affezione gastrica recidiva. la più gran Pé!rte di esse conservata nissuna rela,zioue .i. da siuoca reumatica, recrdin. colla malattia ,precedente tranne che la più senJita sui. da bronchite, di cùi ùna recidiva. sc.ettività ad ammalarsi in chi trovasi in i stalo di debolezza 2. da oltalmia recidiva. per malallie..sofferte; che infine non avrei do,uto rinviare 4. da otite. '2. da debolezza, impari a sostenere il regime di questo agli spedali alcuni no.o pochi, on avessi potuto sommini1tabilimento, con desiderio di chiedere la.riforma. strare loro iinempo utile quàlche blando eccoprotico, sat. da affezione cardiaca antica. pendo noi tutti come l'uso di questi torni talfiata ulilissimoa sedare alcuni tumulti cosi pronti a sorgere nel corso della 4. da orchite trauma~ica recidiva per non essersi muDito del necessario sospensorio. convalescenza di affezioni di lungo corso o di natura ga4. da piaga antica ad una gaD:lba . stro-intestinale, ed ove mi fosse s\alo contesso prescrivere qualche leggieto diaforetico sul bel principio delle affe.t. da gonarlros critico d'affezione reumatica generale zioni di indole reumatico-catarrale. precedente. i-. da po'1monite cronica. Dopo lullociò se ci fosse modo di chiedere alla pratica 4 .• da ,aogina. ed agli .spedali civili, non cbe alle altre guarnigioni dello i. da antiche··febbri periodiche recidive. stato, presso cui non ii ha. il ben<;ficio d'un deposito di 1. da intensa nevralgia sopra-orbitale. questo genere, la statistica delle recidive e delle malattie Di tulle queste affezioni, che necessitarono il rinvio dei svl1uppatesi nel corso delle convalescenze che presso loro connlescenli, che n'erano affetti agli spedalì, di quante han luogo, avremmo, cr,ed' io, nuovo argomento di prepuos~i accagionare lo stabilimento; di averlecioé o SYilupgiare quesL'istituzio11e,. che puossi considerare. come già ben disse l'egregio collega Cav. Arena, qual vero compate, o favoritone lo recidivaTe? Taccio delle febbri esanlemaliche, che ben altra cagione riconoscono ovunque, plemento degli spedali militari, e tale da desiderarsene che Ja topografica posizione o coslruiiol)e degli abitati, l'applicazione alle altre guarnigioni. 'taccio pure delle altre ,non poche malatlit,, che il solo a·E di vero -se scarsò ·fu il numero di quanti r,icaddero Yerle enunciate basla a farne giudicare la portata, che ammalati, più abbondante e degno di attenzione fu il nuponno avere relati\·amente alle nostre investigazioni: retn7ro di quanti qui riebbero ùn pieno e celere ristabilisterebbero pur sempre a ·scemargli p-régio, viemeglie1 se mento in salute, e ricorderò di due convalescenti di scorfo§sero numerosi, e li casi' di affezione gastrica, e quelli b,uto che meno di 45 giorni riebl5ero perfetta e ben di sinoca reumatica, e di bronchite, e qu.elli di o.ttalmia, di ferma salute, di più altri, che stremi dì forze per l'enerotite, di nevralgia sopraorbitale, e di angina. gica cura a violento morbo di pello opposta, si rinfranMa ollrechè- lutti sappiamo, e già -si disse nel seno delle carono pure in breve tratto, e più altri ricorderei, se il vo.slre cpnferenze, o,he vennero qui avviati in sul p,rimo rammentaymi d'i tanti fosse agevol cosa e br.eve l'esporlo; yi sia sufficiente a ciò il conoscere che le giornale di peraprirsi di questo. deposito molli convalescenti: non del tutto ancora capaci di sostenere ed il breve tragitto per manenza in questo deposito dei convalescenti nel ragioqui giungere-, ed il regime dietetico qui entro prescitto, a nato trimestre furono di 74 t 4 il che darebbe una media cìò costretti H, Capi~Sezioge dall'improvviso aumento d,e' ·i~dividuale di ·circ,a 45 giorni, media, cbe avuto riguardo, malati nella .guarnigione, e dalla ristrettezza del nostro alla gravità delle atfozioni, che consigliarono l'invio.della Spedale Divisionario, rjcordererno pur tulli ancora li ripiù parte dei convalescenti fo Moncalieri, all,e circostanzefra mezzo alle quali fu aperto queslo deposito I non che gori del freddo perduranti tuttora nell' intiero Febbraio; e se ,dopo ciò. rammenteremo ancora l'iòconvenienle per · all'uso lodevole e oecessar,io ai bisogni dell' amministrazione qui iolro'dollo dì non permeUerè. l'uscita ai ricoveme sopra esposto delle làtrine, ché 'tale anpunto fu la precipua causa e dello sviluppo, e del recidivare delle rati, che nel solo giorno di sabato, non polrà parere eleaffezioni a fondo reumatico, ~be qui si osservò, ammettenta o sproporzionata . .Deggio qui in(lllre per ap:1or del vero soggiungere che remo pur sempre che questi falli morbosi sopra dettagliati per la loro scarsità numerica, lungi dal condannare parec:chie bronchiti leggiere , G, sin oche reumatiche ebbi commendano anzi e questa istituzione, e più la scelta di qui facilmente a vincere nell'andalo trimestre, e che nel, questa località, che per mio conto non dubito dichiarare marzo ebbi anche a curare facilmente varii casi d'emeper quanto vidi finora, uno fra quanti stabilimenti serralopia, il che se accresce il numero di quanti ammalarono, torna, però sempre in lode delfo stabilimento, presso Yeino Mli usi dell' Esercito, 'de' mlgljori, poichè se non va il qu~le polè il medico· con tanta facilità e senza punto, scevro d'inconvenieoti, questi sarebbero facilmente, e senza grave spesa tolti, mentre ha molti dei requisiti, che poter ricorrere al più leggiero soccorso farmaceutico, essendone sprovvisto, rendersi padrone di affezioni, le più una sana Igiene prescrive a' siabilimenti militari. d~Jle quali riconobbero per origine cau~e generali, raraChe se a ,puntello di questo mio a'sserto pi'ù e più domente' locali, avvegnachè se locali fossero siate, anzfobè ,essi innollrarmi potrei dettagliando soggiungere, che li una guar igione, avrebber-0 trovalo taJi infermità un succasi d'Ollalmia recidi,-a furono rinviali pochissimi giorni cessivo peggioramen\o. dopo il loro ingresso in questo deposito, prima cioé, che 1

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Da 'quanto Tenni pertanto tfoqui dicendo mi sia leeitp·. di redig~re, un ragguaglio che'comprenda il numero dei esimii col!eghi, trarne e sottopo_rre alcuni miei" ,pen~a-- malati ohe· ivi fur.ono· curati, accennando specialmente le menti alla sa·t iezia vo*Jl· e de1 ,cbiar~ssi010 nostro me'..· morbose affeiioili che in· maggior ·copia 'dominaronQ in, .dico divisionale tendenti a rendete migliore e·più effica,ee quest9, spazio di tempo, tèssendo inoltre u11 brev~ cennO' , l'azio_o.e éli qu_èsti stabiliroentò a raggiunger_fo scopo che: · dei casi più meritevoli d'attenzione sià per la loro gra".ità gH è prefisso. · con1e ·per le complicanze a cui si consociar:ono ..Riunendo M'è qu,ind·i avviso esser necessario massime, se si ,abque'St'Ospedale ·alle mie cure .atlidato le sàle di medicina, bisognasse del ..sérvizio di Q\l,esto depositp ne)la slagio'n.e di chirurgia, d\lgli ollalmiei, dei venèrei, upn ·ché dei scahfredda dell'anno. .biosi; COSÌ , sarànno tutti compresi in questo mio rendi:1° Di far una più equa distribuzìolle di stufe 'tiellè . cant:o, onde possa apparirne chiaro e manifes.to il num.ero sale dei convalescenti e stabilire. mezzi di scaldamentq e tqtale degli inaividui che ivi furono ;ricoverali. 'di ve ntilazione in quelle cl-ie .ne abbisognassero. ·, . I ,maiali., che iJ-1 1° gennai~ 1858 fècero p,assaggio dal- . 0 ~ Di tender più'!agevole, non lunga e riparata, dal ' l'O'spedale·,succursale; ora soppreS§O', di Portovenere a freddo notlurnq la via ai convalesc.ènti per recarsi' alle quello principa_le . deJlà Regia Marin.a, erano 32 , cio~ 9 latrine. e • , febhricjtanti, 3 thirurgici ,A 8 ottalmici e 2 venerei ;·~n- . 3° Ove le dri'e pur or dètte cose 'non potessel'O· pèr. traron.o duranJe il ~ 0 trimestre o.ella sala·di medicina 4 08: ora vènir esegùite, limitare _per l'inverno •il numero .dei totale dei curati 117, osoit1 ~ 03 ~ 'morto 4 , -restanti a:Ì 4 o ' convalescenti da avviarsi qu1vi'ad ·80' o mo al più; onde ~prile ·rn. In chirurgia entrarqno 27, totale 30,. usciti 26;,· non esser astretti. ad alioggi11rli n~Jle sale del piaoò inferest;mti ,i. . •Negli ottallì}ici entrati 30', totale i81 usciti 4.0, riore ed 'in quelle· d.el superiore mancanti ,di stufe. restanti 8·. Sifilitici entrati j 7, lota:le.19, usciti t-3, restanti , · . , In .ogni caso poi _sa·reb~e pur bene, 6. Sc~bbiosi ~ntrali ·2,,tolale 2, resJanti 2: totale gene~ale· · '4° Stabìlire ·oJtr,e ali' ordinario regime attuale di quedegli entrati rrell'Ospedale prineip.a;le della Regfa Marina sto deposito uQa diet~ più spttile per quei convaJescenti deÌ 1° ge'nnaiò 1858, al t i; aprile ·1 858; N. 1Si: Lolale da designarsi dal medico dirigente· questo. servizio ., li . curàti ·216,· usciti 182, morti i, rim.rsti· 33. , , quali non potesser.o ancora digerire maggiori e meno Nella sala di medicina .Je malattié infiamiuàtorie degli.-· eu11epti· alimen\ i , come punto già accennava il collega orgal)i polmooali ,come degli altri visoeb ebbero una feArena. Jio~ soJuzione dietro l'us-o ragionàt9 4ei salàssi ge~erali 5° Mettere 'a disposizione del medico incarrca.to. di e parziali;, l'amminìslrazione dei rim~dii antispasmodici questo servizio un qu~lt he purgante oleoso, od .altro sciolti nelle eìnul.sioni oleose si mostrò mofto pro'fìcu~.spebl.ando eccoprotipo, no.n che qu_aJçh.e farmaco eccitante cialmente heg)i ind'ividtii naJivi della S~rdegna , i qu.àH . generale , tra li .quali préferirei l'ammoniaca liquida in- , mollo non reggono all'.uso. di un'epergica ~ur.a antillogi ;; fiala adatta, la qualé utile per richiama:re j se'nsi in qpaI~ stica;J'ol10 poi di fegato di merluzz:o fungo continuato . che c11s.o èli deliquio, 'è pur y,ant~ggiosa in talune oltalvalse ,a vincere alcuni casi di lente ,pneùmoniti, le .quali r mie cr.onicbe, e,nell' emeralopia, e, come diaforetico, in aveano pertjnacel}leote i'e$istilo a ·qy~lunque altro m~todo . affèzioni remnaticbe. curativo,. Il 1pduro di potassio gradatamente accresciuto 1 6° Parendomi infine,, che la due. passeggii!-te ·quoti-. sino allà dQse di' u·o· gramma ·e. mezzo ed;anche, di due' ' diane, e lì giuoohi,. e pas~atempi ,d'ogni _genere tendenti a, nello spazio di venliquaJtro Qre semplificò le flogosi ohe , favorire li moyime.nti 'del o:orpo con·cossi a que.sli co·nvaerano fomentate. d'a un prinèipio•scrofolpso, ~ n'el ·cas~ i Jescenti e consentiti dall' ampiezza ,della corte di quesJo ~~l soldato' Todde affetto di pnèùmoò\te ~estra q>n versa·mento plen'rilico manifesto, avendo acooppìa~o all'uso stabilim~nlo prov·vedano a ~ufficienza ài'b(sogni ginnastièi . ·desidererei pure si provvedesse ai·, bisogni morali ri-, · ternp del sopradetto ,rimedio le uoiioni : alia ,pàrle destra , · creando l'animo di quelli, massime nelle Ò~è. più calde del· Loraccr con1poste di uo gramma di' ioqµro di pgtassio della stagione estiva, quando l'esp.orsj ai dardeggianti e di sei di grasso, si ottenne il totale riassorbimento -liti liquido tràvasalo, pèr ·cµi l' amm~lalo pie"i;à mente,l'istabiraggi del ~ole riesce a danno, o ·nelle lunghe . ser.tte del verno, ove fosse jn questo apeùo il nQs,tro,deposito,':mernè ·· lito potè,sorLir.e dall'Ospedale e ritornare ;,1lle s11e occupazionj. Un fenomeno degno di a!ltenzione ,e che non· la lett.ur<} di qualche fipro _addattato alla più volgare ingiunge \Qfrequente.in questo tdmestre, fu quello di Òssertelligenza contenente brevi ma. inter.essanti epi~pdif di storia milil'are atti ad ' instrurli e aa instillare · nei loro vare negli individui oriundi dell'isola di' Sardegna, lo svi-: petli·il coraggio, l'onore ed il sentimento d~i proprii, doJ~ppa:rsi i siulo,rni ' di fobbri iilter11:1ittenti sempli,c~ 'e per1 veri-, intl'.Omf:)ttendo· ancbe a tal lettura , quella dei regot niciose, du ra9le ,il decorso e la·,cura delle infiammazion1· ·· le più genuiue., ed assumere un cara~tere pei:icoloso com- . famen}i che reggono l'a.rma'tt, quale gfà -pratiçasi ~l prepromettendo la vit.,t d·egli ammalati 'c,ol pres·entarè una sente. fo~ma larvata ed irregolare, e mascherando.si sotto le più . strl)ne apparenze di sintomi tétanici e colerici. L'arumini- , ; Réndiconto clinico del 1° t~iinestre del 1858 · sl'razione pronta però dei preparati chinoidei ad alle dosi ' dell' Ospedçile principale della R~gia Marina. dissi'pò queste terribili complicanze, e tulti si 1 avviarono .· felicemente i'n via di _guarigiobe. P er non parli,!.re di tutii, · ' • (Del Medi.CO di RQgg. sig. Dott. D&AGOSTlNI.) aQcennrr_ò solamente iJ ca·so 9el _soldato Tonca 'Pi,etro del ' Essendo sta.Lo destinato a c~po sezione çlell'ospedale Battaglionelleal Navi. Do lato di 'temperamento sapguigno- , principale della Regia I\larina al V~rignàoo, istituito ,P,eÌ' epaticoJ di çosti,t.u~ipne piµ,llo~to robusta, ent~ava qti~slo Regio Decreto al 1° gennaio 1858, mi faccio dovere · soldato nativo della -Sardegna ·nel!' ')sped~le principale I

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della Reaia Marina il giorno 20 febbraio 48lS8, presen. e . . . tando tulli i sintomi di una gravissima peripneumom\e sinistra. Il sangue immediatamenle estratto era contennoso oome purè quello del giorno successivo. Al secondo .giorno i sintomi della flogosi toracica sembrav~no al~u~nlo mitigati, se non che v-erso .sera, fu ?o!tQ da 10tens1ss~mo freddo, da dolore gravativo ali occ1p1~e con alterazione neÌJè funzioni intellelLuali; tosse violenta ·con sputo sànglligno, e dolore· puntorio alla !egio?e to.racica sinis_tra, respirazione difficile ed anelosa, vomito abbondant-e d1 so· stanze giallo-vei:dasLre. diarrea, crampi_alle estremità Je quali avevano pl'.flS.o un colore cianoticò, lingua, sordida, -sete intensa, c~lore della p,ellè d·imiouitoJe estremità quasi algide, po!si d·epressi cd abb~ltuLi, fisionomia palli4a e soffrente, occ11i incavati ·con c~rcine nerastro iolorno alle palpebre. Questo ~tato di çose. essendp duralo due circa , ore, ed avendo a\l)mioistratQ una po~ione ~el Rive.rio lau. · danizzala, e fatti ·applicare senapismi alle estremità e cataplasmi al ventre, l'ammalalo i>assò ad ·uno stato di c·alQre inten.si~simo con~inuaodo peròJ.sintomf genera.li sopi;a~cenn~ti; e solaitlente dopo tre ore si' mani(eslò un abhondanlé sudore, il quale arrecò una gradata diminuzione e quindi cessazione di quell'impo.nenle quadrQ- fenomenologico. li solfato di chinino alla dose di un gramrna sciolto in' una soluzione acidulala coll'acidò solforico, sommini- ' strafo durante la nolle féce siqbe l'accesso nella sera successiva fosse di poca entità, ed instando ancora per alc1:1ni giorni nell'amministrazione dì questo prezioso farmaco sparirono Lutti i sintomi non solo di que'Sta perniciosa sotto :·1 forma- colerica; ma ben anco qu~lli della' peripneùmon·i a, per cui non a,bbisognaroòo più nè salassi e,enerali nè rimedii coolroslimolanli energici. L'ammalato pienamente , ristabilito abbandonò l'Osped·ale il giorno '14 m~rzo 18:58. Nella sala chip'urgica le lesioni violente e-lo ·spontaneo svilu.ppo di llemmoni e di paterecci piullosto gravi diedero un numero bèn considere·vole di ammalati; Lulli però -c}lbero un esito quasi felicé, ·poicbè solaµiente do~b-iaµio lamentare I~ perdila della ·vis~a dell'occhio sinistro del soldato Rouvier. : Il soldato Antonio Rouvier dei Zappaioti del Genio distaccati al Varign_abo, \lell'età di anni 24-, di temperamento i;anguigno-bflios1>, -di costilÙzioòe robusta) ·enìravà nell'Ospedale principale della Regia !lfarina il giorno 2--1 gennaio 4858', presentando, in seguil-o allo scop.pio improyjso di una mina che avea p~ei:o fuo.é'o nel' mom~11to in· cÙ1' ne accerrdeva la: miccia, 4ua .grav'e scollatura di '!0 e 3° grado a tutta la ' fronte ed alla faccia: éon varie ferite profonde lacero-contuse alle palpebre, al naso, alle guaucie ed iofi1lramento di granellini di polvere da canno·ne sotlo l'epiélermjd~ d~Ua: su.ddeLta locali là: gli .occhi ,erano·'Ooperli dalla cospicua gonfiezza delle palpebre·, le facoltà inlelleLluali alquanto islupidi te, calore della peJle di~inuilo con generale tremolio. Aven.do, dirò quasì,'presehziata la te,rri.bile scena, mi ero immetliatamenle recato ad at~elidere P.in?ividuo all'Osp,idale· vicinissimo al luogo ove si praticavano l_e·miue, ,onde prestargli subili soccorsi. Dì(alli mia p'rima cura fu quella di del-ergere .e lavare t-µlt~ la piaga, la_ quale avea.as/i.unlo un aspetto nero e moslwoso, d~i frantumi di pietra, daì·granelli di polvere, e.dà tulle le altre sostanze eslranee, che si èran·o insinuate-..nelle molte lacera-zioni; e con non Qreve falica·_ po-

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lei divaricare le ,palpebre dell'occhio sinistro cruente e gonfie, ed estrarvi sei frantumi di pietre raonicbiate tra il glo~o oculare e la congiuntiva palpebrale, e ripulirlo per. mezzo di lavature falle con ·una piccola scirìnga. A.ccerLat-0mi cbe nieole più esisteva nel sinistro passai all'ispezione del destro, dal quale non tolsi, per mezzo delle. sciringazioni,che granellini· di polvere _da cannone uniti a piccola quantità di terra. Dall'allento esame praticalo sopra i due globi oculari non mi fu dato rintracciare che gli stessi avessero sofferto ferite o lacerazioni di qualche entità, però essi si scorgevano già eMrmemenle i:ossi ed in u~·o slato di vera:chemosi. Ripulita così attentamente tutta la parte alterala dai corpi estranei, e riconosciuto lo slalo in oui si lrovav~no i tessuti feriti, passai all'applicazione. di éompresse imbevute in una soluzione fredda di acetato cli' piombo ,molt~alluogata in ~ui e~a stemp,rato dell'es.tr.auo di belJadonna; un· gramma cjoè di quest'ultimo in un chilogramma di soluzione di acetato.di piombo, da rinnovarsi continuamente sulla regione ammalata. L'uso non interrotto di questo farmaco congiu_nto a quatt-ro salassi' ed all'int-erna propinazione dell"estratto di belladonna sciollo in una soluzione gommosa valsero a mitigare l•en presto i dolori co'cenli inerenti a simili affezio.ni, non che ad im pedire la diffusione Oogistiça a.ll'apparàto encefaHco, ed a limitar~ le sòppurazioni e le scoperlure d.'el tessuto cu- ' taneo, che in modo perlio~cissimo sogliono tener dietro quasi costantemente alle abbruciaLur~ gravi. Le varie fe}rit.e della faccia benchè. profonde si cicatrizzarono, la pelle non sofferse l)slese scoperture essendosj_in mo IL i puri li dì ssecala aozichè dar luogo a suppurazione,ed i margini pal• peb;ali rip,esero la primitiva .forma, non restando quasi segni marcali dal_frastagliat:Q.ento a cui furono - sogg~lli. L'ocd1io deslro fu ridonato all'antico stato di vfsta, il si- ' uìstro solamente, abbençh·è non ~i scorgano sulla cornea traccie di pregresse ferite, non polè riacquista re il suo esercizio visivo, ed, ~ mio credere, la causa deve attribuirsi ad aller~zìoni inter11e.del globo ocu,lare, clipeo.denti dallàgravissima commozion-e successa dall"esplosione deUa 1 mina, lesioni le quali non ·rn possibile di vincere, abbenchèJ;i sieno già adoperati e sì tentino tutta via i rimedii d' qgni,. specie c~e la scienza ofialmolo.gìca rac"comanda in tali affezioui. t'.uso interno ed P.slerno dell'eslra llo di bella.donna unitamènte ai bagni saturnali freddi nelle gra•i scottature, le quali non sono consociale ad estesa scopPrtura .dell'epidermi1le, già da me vanlaggiosam.on le adoperalo molle volle, riescì' di tale utilHà i,n quest'ultimo caso del soldato Rouvier, ch'io non credO' avanzarmi troppo chiamandola prodigiosa. · Meritevole pure di essere menzionato. è il caso apparten~nte al Marinaro !lavi Agostino dell'età di annì ."}ti. Quest'individuo dotalo dr un temperamento sanguigno, e di una costituzione robustissima e quasi alleli ca, entrava nel!' ospedale della I\. !\farina il giorno ollo Marzo ,t 858, presentando un gravissimo·flemrnol)e slitfuso sotto la C<J.viià ascellar~ sinistra, esteso a tulla la parte anteriore ed esterna· corrispondente del torace non che alla regione scapul;ire dallo stesso lato ed al braccio, lesion~ che ebbe oriiine io segu\lo ad.una leggiera fei:ita trascurata dal dito indice della mano sinistra. La cute era .enorme[l_Jente tesa e rossa con· fliclenì sparsi, il calore urente con dolori aculissimi, e movimeQti cardiaci tumultuosi ed ac1


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rompente diarrea chè sollo forma di Lienteri'aminacciava &· 1eelerali, resP.irazi~ne affannosa con.tosse·,secca frequente, e p~ssigiganteschila v.jta giàaffievoiita1lell'infelice Pi vai. Glt ·seQso dì peso alla ,sinfatra:parle del petto, dolore pulsante astriggenti, gli oppiati, i tonici furono espérinìentali ina lla tesla, fisio;nomJa animatissima, lingua sQrdida e secca, darno per conse_rvarlQ alla.sua famiglia; tutto fu inutile. ·retbre intensissima, ineslingùibile sete, urine scarse, sliegfi dovette cedere alle , leggi immutalJ'ilÌ de1la nàtura, I 1içhezza. La ·cura fu isti~uita propinando gli emeto-ealarlicj, su.dori profusi,' la nessuna nulri.~ione, la diarre, ptofusa salassi, ~-cataplasmi; nel secondo giorno vedend~ che il degli ·alimenti non più digeriti dalle forze deflo stomaço, flemmone gu.adagna'va sempre lerréno, e chei sintomi di )o ridussero in uno tale siato di- anemia o di . marasmo eh' strozzamento nop diminuivano, si fecero tre profonde in·egli·si estinse per ~anca~za di vi,falitè. La .sessione cad~· ~isi·oni da cui sgorgò buona quanlilà di sangue. Queste -verica non fu falla, mancaudo queslo locale provvis9rio unile ai ·salassi ed alle bevande tamarindale -pòrtarono d'una sala alta alt.e dissecazio.ni e<J autopsie anaiomiche. 'Una limitazione nell' avanza)Jlepto delia risipola, e difatti al quarlò gio!no coniinciarono a mos.lrarsi'lesup~urazioni -dalle talle incisioni. Si aprì larga st(ada per mezzo del bislurl ai fioc,cbi del cellulare gan~renalo, e si oolò un~ 'SECONDA diminuzi011e notabile nei' sintomi Jegli organiintratoracici . ' compromessi. Al settimo t;iorno ! i diede esito"ad un ..profondo ascesso•formalosi sotl!> i muscoli. l~terali <}.el dorso; RIVISTA BIBLIOGRAFICA -ed avendo,aggiunto alle bevande diluenti il decotto di China si ebbe un-miglioramento ,nella qualità delle mar- . Relaziqne mrdico-chir.urgica _ della campagna d' ()~iente· <:ie·,. non che un quasi cessamento dei profusi sudori che .del Vott. SCRIVE medi,o ispettore del serviiio,disaindebolinno l'ammalalo'. 11 Ravi momentaneamente· si ti· -n_ità delle a>rmate, ecc. · trova in una pos'i~ionè, che dà m~lla speranza di potei:lo ( ConliD'18'zione e fine. ) ~al'vare, avendo molto oangiato 'l'aspetto della · piaga, ed ' ~ Si ha diritto di' dicliiar-are che se il corpo medico, 'so:. -essendo egli di ~na fori.e e robusta costituzione. Devo no. lare, che durante la cura òi quesl' individuo, mi furono -ve_nte ridoltQ a'debolissiaio,numero effettivo pet gli ammalali, non venne mai meno a -tanlo considerevole lamQÙo giovevoli i-saggi consigli del Medico Divisi~na1e della R. Marina. , , voro , fu per l' atli\!a sua devozione à sollevare. gli :, La sala, deglì Oliaimi ci ebbe p~clii accorrenti;, P!lfagon~ , infelici che polè raddo.ppiare il sùo c.oraggio e, te sue forze. A. prezzo de' pÌù grandi' saérificii il meqico mìli· · fallo con quell.a dell'or-a soppresso Ospedj-le di'Portovetare b;l-NOluto mos\rarech;egli avea·pU!le j suoi· IDQment-i :nere, i'indQle perl) deÌla m~lattia è sempre l_a s~ess;l; e.· dieroism-o;, e che, al -pari d~i soi'dati ali' assedio ' egli ~ale quindi i.I met-odo curali~o -adoperato; solatpeòte è non retrocedeva a fronte di ostacolo: qualsiasi , pure (la notarsi essere la malattia· circoscrilla alle Compagnie innanzi_a,quahmque pericolo. Per tal m9do pel suo medel BaUaglion~ }leali Navi, restandone immuni affa,tto i Marinari è lutti gli altri indiv!d'-'i ahilanti n.ello Sta~ilj- .· . rilQ scientifico, per-la sua intelligente inizii\tiva, per arde~le s~o zelo , per _I.a sua de.vozi çme. ed abnegazione mento d'el Varignano. . ' , .· · assoluta, H corpo. medie.o dell' armata d' Oriente:si ·è eJe. I Venétei furono piullosto abhondanii relalivamente alla localitàis.olata; il metodo di cura si. ar,p.ogg1ò all' uso ·' valo al·pii\ consìdereyole grado d' o·norapza che p~' corpo· dei mercuriali, e l'amminis~raziooe sì interita ~he·est-erna , scientifico poss,a acquistare. E non solamente le cure più interessale e .coscienziose dai nosli:i .medici furono dell' ìòduro di' potassio diede .ìlei soddisfacenti risultali, l Scabbiosi in numero di due, niente di rimarchevole prodigate .ai loro bravi· compagni d' armi, ·ma ·b.en anco eslese'ro, colla stessa .sollecitudine _di 'ge·ner.o~i ed effip~esenlarono. r ·caci so'ccorsi, ai nostri i1einici feriti e miseri , come neL'unico caso fala\e ·eh' ebbe a funestar.e là no-stra tr-iprescrivòoo le leggi dell'' umanità l',',imperiosò dovere. mes~ra.le .s latislica 3'ijparliene al Soldato del Batl.aglipne Svenluralamenle ogni conquista costa assai caro, e ri· Real Navi Pivai ~.. :Qaniele, il quale en~rò in ·quest'Ospemangono a depl9rare perdile di onorevoli medici, morti dale il rn Gennaio ~ 858. i\. vendo sorti lo dalla natu,ra una sÙl loro campo ' di battaglia. Ottantatre pagarono colla · fragile costituzione, con- tempera-mento linÌ'atico-biliosÒ·ed )oro viLa la glorificazione d.el corpo, ,di cui , erano i memessendo .s !alo ?oggel,lo a molle infeTmilà, per cui le erano bri militanti. " rimaste··delle fisconie al!a milz~. fegato, ed·alle glapdole servizio medico degli ospedali di evacuazione fun- ' mesenlèriche, ebbe, la,. dìsgraiia d'i rimanere alf~tto da. una zionò più regolarmente di quello delle ambulanze, sotto, gastro-enterite piullosto in-fensa. I sàlassi hench,è leggieri il. punto di 'Vista medie@; ma se i medici preposti a questo abbisognarono. per debell<lte ' lo ,stato flogistico acuto i'mportante -se·r,vizio. ebbero a sopportare minori privadegli organi addominali, unen doli'alle bevande. ac,ldÒJ'c'en~i ed-evacuanti. Lo stato acuto si J.i10slrò mitigato, e nel men-~ zioni e miserie, e tro\larònsì' in condizioni di . materiale.esjj;tenza men~ sfavorevoli che s~l te_rreno dei co~baltitre già sì nutriva ·bep fondala speranza di tidooarlo àlmenti; non sono perciò l)'lenp mèritevoli per i numerqsi l'anlico, benchè sempre relativo, stato di salute, si manie pericolosi lawirj della ~ssidua amministrazione 'di cure, festarono sintomi inòaspellali d'una perniciosa sotto forma che esigettero 116",000,· evacuali, debbono quindi essi Colerica. li prodigioso farmaco della c.orteccia Peruviana giovò ancheq~esta volta a semplificare la malattia, f~cen do . pure prender .una larga porzione , de!Ia gforia, che risulta dai pèricoli bravamente affrontati da lutti i medici miliscompa'rire il compli canle minaccioso feno,meno pr.od~tto dalla latente labe miasmaticQ-paludosa, ma l'arle .Med'ica ~ tati; durante la èampagoa; essi pure ebbero a piane;ere dolorosissime perdjte, quali quelle di Volage , Pegat, però non potè rì nvenir e un rimedio capace,ad arr.eslate l'irt

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tMli-maggiori. de'quali il numero potre.bb'essere con1iLeèJére, Damieoart. Pc:el e tanti altri, che incontrarono derevolmente diminuito. Per questo meizo i medici degli morte gloriosa nell'esercizio della loro arte, e nella ospedali, curando 50 all}mala~i per ~ni medico, potrebgrandeiza del loro devoto abbandono. bero ancora prestare delle cure cooveniMli, mediche e« Questo rapido sguardo sull' aiione del servizio di chirurgiche, a 25,000 ammalati o feriti, coll'aiuto di due sanìlà dell'irmala d'Oriente, les!imonia a\lamenle che, guarda-malati soltanto per un medico. come ben lo disse il dec~no d'elà dei medici mililari, Bé« I fatti medici e chirurgici ci apprendono lrnn anco gin, al banchetto del io agosto,, il corpo medie.o, .fedele che la patalogia dei soldati è ifpiò sovente speciale, e che alla soa tradizione, ha pur questa volta ben meritato dalla per rendere la· pratica dei nostri giovani medici fruttifera, scienia, dall'armata, e dal. paese. Nella. mia opinione, è indispensabile sopratullo di dirigere la foro educazione meriterebbe be.n ancora di più nell'avvenire, se la sollealle tonosceuze mediche le più. ,direttamente a'pplicabili citudine paterna del potere sovrano che governa la Franalle malallie dei soldati: non è possibile d'al'rivare ad uo cia volesse prendere in considerazione la nobile conb11on risultato che specializzando gli studii degli allievi dotta dei m~di,ci, e doJarè il corpo medico di una òrgà-' di medicina mmtare, in una scuola doV'e, -per.lunghi anni, , nizzaz.ione liberale e degna , più in rapporto che pel pasmedici militari, prof{lssori esperim·eotali, sj occuptdei sato col merito dei servigi resi e della posizione so·ciale rebbero della cura di formare, colle loro lezioni, dei mereale del medico. , · dici tull'affatto atli alla loro professione speciale, la me-« Uscito dé!:lle sle11se classi della società degli ufficjali dicina d~lle armate. o deil' armata, dividendo con quesl' ultimi le privazioni, le miserie, i dolori della guerra, correndone gli stessi pericoli, i medici militari devono godere degli stessi vantaggi posseduti dasli altl'i corpi scienlifici di un' aroi_ata; è giuL'arM di lare U pane senza den•o. etizia che un po'di benessere compensi la catliva fortuna; Si le_gge !'ell11 Presse dei ~~ del p. p. mano. Io Inghilsenza tate condizione nessun, buono e durevole risultalo: terra s1 dà rn questo momento· molla attenzione ad on bisogna dunque conchiudere che per conservare alla menuovo metodo d'i pàni6C"azlone dal quale là fermentazione dicina mililare lulta la sua polenia curativa e preserva• è sbandita.. Il Dottore 1)a.uglisn, inyentore di queslo .inelin, e per non avete il dolore di vederlnegelare, quindi lodo, partendo dal· fatto che la fermentazione della pasta perji'e per insufficienza del suo· reclutamento è imperiodel pane pr_oduce una perdita di 4 O p. 010 su la quantità samenle .necessario di accordare al personale di sanilà della ma[~r1a nutri~iva s~Llomessa a fale operazione, nè la direzfooe de'suoi capi naturali, e d'assimilare i gradi ' ammelleodo allronde come (u ratto fin ora, eh' il pane fermentato ~ia d'tina digestione ·più facile ,che non I'azimo, della soa gerarçhia a quell.i degli ùfficiali dellé armi speha con ard1lezia presoriUo di sopprimere oani previa ciali; questa doppia ricompensa, legitimala dai luoghi e fetll,lfl0~.1,iòn~ nella'fabbric~zi~~e _d~l parie. Ecio in quale leali servigii, può sola imp_edir.e la decàden.za ,imminenle modo s1 procede per confe:r.19nar 11 pane giasla ti nuovo del corpo degli ufficiali di sanità francese. metodo inglese. . .. • Alcuni insegnamenti • emergon ancota dal modo di Si colloca la' pasta in una madia esattamente chiosa funzionare medico durante la guerra: cosi ne sorge la la. quale si mette in comunicazione con un gazometro pieoo di ga~ acido-carh~oicò compresso ·a qualche atmodimostrazione dell'estrema · difficoltà:, e b'enanco dell'imsfera. La s'impasta: quindi.per mezzo d'ordigni meccanici, possibilità d'assicurare completamente l'esecuzione delle e, quando questo l:avoro è terminato, s'interrompe la copre-scriziooi, accessorie del-servizio medico propriamente m!'n.icazione·:col serbat~io ~el s,a~ a~ido-car~onico. li gar.. · dello, qaali la lena-\a dei registri di visita, ed il rinnova d1sciolLo,nell aoqua e mescolalo coa questa 1Dtimamente m·enlo. delle medicazioni semplici, Le prove tentate a nella pasta, tent~ sprigionarsi da tale mezzo elastico, ma. Costantinopoli ed in Crimea, adoperandoyi degli . iorernon potendo uscirne, serv& solo ad aumentarne di cinque · o sei voJte il volume. ,. • · · mieri-maggiori, dei sollo-ufficiali distaccati dai torpi, o In questa ultim, cond.izi9ri~ la si foggia rapidamente in benanco dei semplici soldati intelligenti ed esercitati alpani e la si porta al forno . . .. )'inscriiione défte prescrizioni medièinali ed alle manua. Nel ~once~o del signor .Dauglisb, questo nuovo metodo lità della chirurgia ministrante, indicarono coj foro sucdcpamficazione darebbe un'·eco11omia dr 4O p. 010; il ce~si, il 'rimèdio efficace per la spéciale bisogna di cui pane olle~~~o sare~be as~olùtaq,e~te purp e d'uµ sapo'l'e p<!,diamo: bisogna perso..ad~rsene, non è necessario di aggradevole; 6oahnente. tulto il la toro sarebbe terminato ,impiègar:vi un dottore in m.edièina, come a torto si fa alio. mezz'ora, mentrechè .con il processo ordinario di rcr.' mentazione ci vogliono molle ore. . . ' tnalment~, e P,rivarli, cosi d'una porzione considerevole , Qu'esfinattesa propos~ta di fabl>ric~r il pai!é senia licdel suo tempo ch'egli consacrerebbe ben più vanlaggiov.1to va a far nasç,ere chi sa 9uante sor:prese I E che! disamente ad un'altra importante occupazione; val meglio ranno ~e perso~e poc~ entusiaste del progresso, da qualc.onfidare tali cure, a dei sotL'ufficiali intelligenti come lo tto o cmque· m1la aòni ,dacchè il pane si O'onfeziona con fanno con tutta ragione i Russi. Questa 'Dorma sarebbe pas~a. rerme~tala, glJ uom\ni si sono sempre ingannali e tra noi d'uu applicazione facilissima, e darebbe al servilutlt I eopo!J hanno IO ogni l.émpo S0pporlata éOO tanta ·zio med.ico· u_n'elasticità che non polè mai acquistare dubonom1a una perdita di 4O p. 010 di materia nutritiva dipendentemente dal p,1od.o di ,Co!lfeziooe del prodotto alirante la gnerra. Per assicurare al bisogno ed iil di là pure mentare pe11 eccellenza! basterebbe la creazione d'un .corpo di sooiguarda-malati, E perchè no't rispondiamo noi. 11 tempo Ron fu mai sotto gli ordini degli ufficiali di sanilà,-ed il ql,ladro dei ' un~ gu.irenligia contrà "l'ertoré eil in ' una questione di m~dic.i potrebbe essere abbassalo, anche in tempo di guerqueslo genere è alla sola sperienza che spella decidere e ra, alla cifra di 4,'zOO; sarebbe allora possibile I' assicuquesta non si è in lnghillerra mo~tr~ta sfavorevole alla. rare aii-avvenire d'avanzamento meno preo·ario agli aiunuova idea. LA R11u.11ou. atta

VARlETA


QUADRO S1,AT1ST1CO

tielle 'malattie state' curate negli Spt,dali Divisi()Ii~li e .Succursali Milita1ii di Terra nel pr.imo trimestte t858 . ., ' -~ -·~ -~[ <'?~ ~~ . ~GENERE DI MALATTIA

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,Rip?rt9. . . . 902 "/991 "/46"/ 1,44 1982 ,Mania. . . . . . . .• . . 1 2 ·2 •· 1 ·sinoiche ..... . 141 2288 U7'6 • 21>3 5 lpoéondriasi '. . • . . . • . . . . . • 2 ·• . • 2 ; 1,Confinue.. !Tifoidee ..• ·... . 15 52 43. t 9 • 1 • 1 • Nostalgia ..• .'\ . . . . . . . . . • • • • • I: . Tifo . . . . . . . . . ·. 'fetano .. . . .. . , . .' .. . . • • ·• • • • i;! P . d' h In genere . . . . . . 112 510 , 601 2 ".19 orio ic e Perniciose.. . . . , · 3 11 13 » 1 Epilessia . .. .· . . . ,, j 1O '1 • i 1 23 12 • 9 3 ;;:; Asma ... '• . . . . . . . . . . . . .. • 2. 2 • » Encefalite .e meningite .. ...' : . 1 4i , ·2 .J • ~ 0 Parali~i i.~ genere . . . . . , . . • 6 · 4 3. • . "I Spinite . . . . . . • • ,. J3 87 · 84 • 16 =, Amauros1,Ambliopiaama·ùrotica. lo 2 .,, • S! 'Otite ... •. .. ~ . ~ . .. • 1 49 36 • f 4 Reumatica . . . . .. 11 362 350 · • 8r J:> ~meralopia. . . . . . . . . : . . . 7 3 10 • • : Pros't!palsia. . . . . . . . , . . .. . • ·18 1'1 • 1 ... Ottalmia Pnr~lenta . . Ischialgia., . . . . . . . . . . . . . 2 14 12 • 4 Bellica ..· . . . . •. 79 152 163 • 68 2 4 6 • • Stenocardia. . . . . . . . .. • • • • • • ! Blennqrr.pgica . . . • • Neoralgie var-ie , . . . . . : . ·. . 9 180 1':'3 • 16 Bronchite . . . ·· . . ·. . • ..• 84 1339 1258 23 t•i2 .Apop·tessia . , ..• , . . . . .•. . · I 6 '2 3 2 Plearite e Polmonite .' . . ... 66 368 311 41 82 8 J6 20 1 3 Idrofobia . . . . . . . . . . . . ·. . ,• -,, • • • Cardile e Pericardite . . .. • 1 6 ,. 1 Tabe . . . . . . . . . . . . . 3 7 ' 5 3 2 ... Angioite .. : -~ -~ 1 'il o:i ·Tisichezza polmonare. .. 10 35 14 21 10 z Flebite . . . .. . . . . . . . ., . .. • • Aogio-lebeite...•. •.... ... . • 160 108 ·1 }1 Sco1·,buto . . . . . . . . . . • . . . 1 • 9 8 • 2 .. _ Sc,rofola . . . . . . . . . . . . , 3 . jJ ·16 • 10 : Parotit, J>reèchioni . . . . . . . 6 -60 62 • 4 ~ Scirro o Cancro . . . . . .. • . .. • • • • • :a, Stomatte, Gengivite . . . . .• .. . . . . ,. • • • » :a Angina ., .. : . . . . . .. 29 453 431 • 51 ~ IdrOtorace . :; Gastro-entente . . . . . . ~ ~ ~ ri. Epatite .. : . . ...• , . 1 : :: /Viii organfoi del cuore. . . . . . 2 13 6 "J 2 ::; Splenite. . . . • . . . ... 1 1 . Anearisme . . . . : . . . • . . . . 1 » •·, • .t Adenite... ·. . • ...•.. 2 1 3& 245 :!53 1 06 .. Ulcere . . • . . • . . . . . . . . 9 125 !07 • 9."f Reamalismo . . . . . . . . . . 8 Artrite . . . . . , ..... . 2 ~~:~~i: 1! , : Cistije . .' . . . ... . t 3 J • 3 Ascessi acuti·. . . . . . 29 106 Hl ' • Slij Uretrite-. • . . . . . . . . • . . .. Jd. lenti. . • . . ... ,, t1 62 44 · .1 28 Id. Blennorragica • . . 21 132 U8 • 25 18 83 i9 • 22 Idrocele · . . . • . . . . . . . . . • ·1 6 4 • 3 ' Orchite. .. . .. . . 2 f> 6 • 1 ... Varìcocele, Cirsocele . . . . . . ~ b 2 2 •• • Osteite . .. . . . . . •. .. P 8 • 4 :: Sarcoéèle.· ... . •..... ~ . . ,. 1 1 • • Periostite. . • . . . . ·· . . . . . 3 3 84 '12 •' 15 u ."t~- rtfocace . . . . . . • . • 3 10 7 .~,, .6 Flem-mone . . . . . . . . . . . .. • 4 ~ • 2 Patereccio . . . . . . , . · 5 6 0 s0 ~ J 5 ~ • Spina ventosa . . • . . . . . . . ~ "J Carieenecrosi... ; . . . . . . "I 9 6 . ,. 10 4 4 8 43 Emorm'esi cerebrale . . . . . . . . 8 ;;; Ostacol~ uretl'ali. . . • . . 4 1 4 • 1 Jd. polmooale . • . . . . . < 31 ~2 16 1 • • • • • • = Calcoli . . . . .. .. . " • • • • Emorragie io genere 2 1 1 3 ::::. Sanguigni. Pneamona.rra~i0 . . ~ : ~ : ~ ~~i :~ ~ ' Egiatemesi •... : . 14 99 ·: 03 S! 8 Coiiltnozioni viscerali. • . • . '. • 3 ·2 • 1 ' r: d'umori Diarrea. . .. . . .. ·, 3 Fràltare. . . . ... ,. . . . 3 9 1 • 5 ~ D'iss~nforia .. .•. ' 21 17 16 • • • • • • • Lassàzioni . .. . . . . • . . .1 12 9 • ·3 "' , secreti C~olera mor~o . . . • • • • • Storte. . . . . . . . . . . . . . . 'il 54 41 • 15 Diabete . . . . . . . 8 •!ls' 98 2 23 Ernie. . . . . .. .. . . . , • 3 3 • • Risipola. . . . . . . . . . . . . . . 1 .Caacrena . . . . . . . . . . . . . • • 'fl • • • ·1.Vaioolo .. •. . . . . . . . . . . . • 34 148 1€19 11 42 3 ' 5 ·5 1 2 · i'Sifilide primitiva . . . . . . . 148 285 1153 • 80 ... Scarlattina . . .. . . . • ....• 5 294 209 13 17 ~ ld. costituzionale. . . . . . . 2/1 59 60 1 22 ~ IRosolia - Morbillo . . . . . . . . 1 8 8 • · 1 ,... In osservazione ., . . . . . . . . . 'l"f 296 286 • 317 !; Orticaria . . . .. . . .. • t • 1 . • : Suicidio consamalo .... ... .. • • 3. • 3 • . : . Mrlinre . . . . . . . • . . . . . •. 1 1 i:.; Scabbia . . . . . ... . . . . . . . ~~ : ~ t!!;~!~t!rò:bi~~~~fi~n'.ò. ·.. ' : : 35; 331 ~ 28 A Erpete· •. . •. • '· : 4 3 • 1 Morbi nòn comprlfsi nét qµadro .• , 43 ·149 159 • 33 Tigna. . . . ....... . i

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I 3329 337911os,, Sale di Medicina.• . .

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U Direttore Dott. Cav. AR~LLA.Med. Dir. - li Vice Direttore ,re,pons. Dott. M.4NT.&LLJ, llled, di ,Bat. - Tip. Subalpina.

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vt !O Maggio! 858 N. i 9. =---~---~,----------,------'~----------------..:....:..~

ANNO

GIORNALE DI HEDICINA HIIJTARE DEL tJORPO S!NITA{UO DELL'AR~IArl'A SARDA

Il

L'associazione

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l'iceve che-per on anne .e comincia col 1 o'cti genn. Si pubblica nel ~unedì di ciascheduna settimana

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SoM~n10• -

1° Prof.

Gomm. n.111Hn1,: Comunicazione fatta a~-.

1'Accademia Reale ~1edico-Chirurgica di Torio.o:intorno alta C,ompressioneDigitalesulearterieneltacuradelleaneu1'isme. · c i·1,01c · he ed osservaz100 · · 1· ana. 1omo- 2°Dott.l\JANAY1U.: St . or1e patologiche - 3° Medico Div. di Marina, dott..VE&DE: sunto Statistico dell'infermeria màriltima (lei varigoano. - 4° Med ico A:g_ giuolo Doti. l\Lu:NEIII: Storia di frattura comminutiv.a -

5"

Annunzio Necrologico. _ _ _ _ __ ~ - - -.,

PARTE. PRHJA Comptession,e digitale sit le arterif} nella cura dell.e 1 aneurisme. (Comunicaiione fatta all'Accademia J.l.eale Medico-Cbirorgica i.li Toi,ioo nella sedotà. dei 7 di roaizgio 1858 dal Professore

Commendatoro RIB.ERI, Presidente òel Consiglio ?,1 il ilare di Sanità , ecc)-

Superior&

Desklèro far ali' Accademia una: comunicazione che credo importante. Mi permetta l'A'ccademia oh'in ciò io salga ,a più 1àlti principìi ed io ·1e prometto d'essere lfrev.e, giacchè sàno nemico giurato delle lungheri-e, · "' Nell'autunno ultimaroeole irasoorso l'egregio Dottore '7anzetti, attuale profesi;ore.pressoYUniversità di Padova, ~ssendo ner co,s[à di pa.ssaggio si recava a visita.re gli ammalali·della ,~nia Clinica. Mentre si slava confabu-,' laudo su argomenti scientifici varii, 01i narrava egl i con la sempljcità del vero dotto, presenti i Signorj bollori ' Chirurghi As~istenti, àlcuni allri Dottorì e molli Alli'evi, come ,àvesse già ved,utc due ·aneurisme dell' arteria femorale guarite con 'la sola compressione fatla per alcune ore c9n i diti sopra un semmento sano, dell'ai'teria aneurisnlatica. Io che ebbì nella n)ia pratica a veder una volla fermata l'emorragia dall'arteria radiale ferita co;1 la sola pressione falla al di sopra del luogo de.Ila lesione c0n i diti della mano applì~ata come la apIÌlica chi tocca :il polso_; ch;una altra VQlli>, vidi 1mre ristagnata nello stesso m()do l'emorragia derivante dalla ferita dell'arte~ia cubitale, ·e che 1n un terio cas.o ,icli in pari guisa r'.1~tagnata l'emorragia dell'ar,t~ria .fem01:ale dopQ amputàzioòe d'ella coscia, su del che ritornerò ancora pi·4 innam,i; io, dico, anziohè· mostrarmi incredulo 'alla sì fatta notizia dalarrii da persona cotanto fededegna. gli promisi erre avrei alla prima ' occasione messo Ì O' pratica quel mezzo altrettanto sen)pJice qµanto innocente. Cotest'occasione si presentò ap-

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punto neì giorni prossimamente trascorsi e dirò brevem1;inte come. ' ' N N · · t I e · ·· 111 ~ · d' b 11' 1.1. e e e 1errov1e, 1 • e e"• , . . 1mpie.Q'a , <? • o a• s rv1z10 •• • 4 eccellente cost1tuz1one, di. temperamento sangmgno-bllioso, stato già soggetto a morbi ceHici locali_ male cura,ti, rilevò, ormai due mesi e mezzo; ca·dando dall' ·alte~za d'una locomotjva una còmrnoÌiohe piuÙoslo grave della midolla spinale. Second' ogni probabilità le parti molli delle' estremi tà ìn feriori doveUero pure; sostener un notevole distendimento, giacchè, per impedire la caduta, s'appoggiò egli con forza su le medesime-. Tant1 è: furono . ,sequela della caduta una mittitide subacuta ed un' aneuri·sma delterzo inferiore dell'arteria crura,le sinistra cbe pér qualche tempo fu.d_all'ammalato scambiata con un dolore. reumatico, N. N. dopo avere doloralo_per un mese' e mezzo circa, nel quale tempo l'aneurisma era cre:;ciuta al volume d' un'a grossa melarancia' riparò in fine alla, Clinica~dove ci òlferse il tema ad un luiigo trattenimento clinico in cui si è stabililo non d,>Versi attuare una: cura etlìe'ace ç,l·ell'aneurisma senza averla prima sceverata da due' gravissime concomitan,ze cioé dalla delta mieliW!e e una probabilissima lue celljca latente o, per lo rrieno, rivelala soltanto da alcuni vaghi dolor\ notturni e dalla sensazione di disagio· indefi nito in cui l'ammalalo diceva essere vissuto :;empre da r,he era stato tocco da morbi sifilitici locali. La prima concomitanza fu in venti giorni debellata còn quattro s;ilassi generali e tre locali su la re~ giooe lombare in ,un con altri congeneri compensi, e la seconda mediante l'ainmin,istrazione del deutoclorur.o _d'idrargiro, Un,1 voilà 0Uen1Ho cotesl'intenlo , s'ebbe rjcor,so ' ' . alla pressione consigliata, dal Vanzelli e (alta da Studenti df i quali ·non manca mai l'aiuto all9rchè trattasi .d'..atti gen_erosi e caritativi. Va da s'è che la p~es.sione fu fatta su il tratto d'arteria eh.e. ha appoggio su il ramo orizzontale del pube. Dopo due ore di pressione il dolpre dell'anemisma, i.n prima im)llane, era cesiato e· cessa.ta pure. la pulsazipne, e dopo allre quallro ore'il sangue del Jag? aneurismatico erasi aggrumalo a 'segno ch'il tumor,e offriva una notevole solidità. A solidare vieppiù quei coa{soli si federo applicazi oni di compresse inzuppat.;i nèll'acqua ghiacciala e bene premute, ei'l oggigiorno , quattro Uì dalla eseguita "' pression~, il tumore aneurismatico, indolente .e non più pulsaotè, è in via di rapido decremento. Erand dunque necessarii tanti secoli per maturar un trovato così semplice che cotanto onora I a chirurgia Ita'.. lia~al ~ • Ritornand'ora su due punti che, a guisa d'i ntramessa, iò ho im_margioati nel · corso de.Ila mia breve relazione ,

da

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debbo dir ali'' Accademia' che l'amputato d'ella coscia in PARTE StCONDA cui vidi cessare l'emorragia con la pressione digitale viv,e delle Storie cliniche -ed osse:rwaziooi tuttora e che la .storia del suo, male è bene nota a due dei anatomo~.p atologiche. nostri distinti colleghi, qui presenti ·e già miei allievi, i dottori cav. Sella e Gomì~setti. ,Accadde jn costui eh' il (Di P ,, E. MANAYRA, medìco di,visionale.) .semmento dell'arteria feQlorale stata Lagliata nell'atto del(Continuazione) ramputazione era tocco da .incoante aneurisma. Ne~fu ' fatta l'allaccialura ma, per una ragione troppo evidente, Storia. Qu{l;tta. fu conseguiLatà da emorragia secondaria. Si rinnovò la Olla 1° Giuseppe àUievo carabiniére, d'età di ·;l!z an.oi, legatura mediante la sutura attorcigliata! ma ritornò an.. nato a Sassai;:i da parenti sani, dota~o di .temp.eramehto cora l'emorragia. Fu allora c}le con la pre~sione digitale sanguigno,çli cosliluzione robusta, di muscolatura atletica, fàtta dagli studenti per il corso di. due giorni e. di due d'abito capitale, soggetlò,ad er:µormesi cerebrali al so·notti éessò essa· del tulto. · praggiqngere della primavera, che si risolvevanò però Vutilità poi del deutQcloruro d'i,drargire mi fu ampiarapjdissiniamente mediante tino o due salassi, entra a'.1mente pro~at~ dal seguente~fatCo. Ad un tale affetto da l'o.spedale il 4- d'aprile a sera, accusando ,un lieve dolore sifilide semilate.nte occorse un'~ueurisma dell'a~teria fedi capo, stanchezza universale ecl in'appelenza. Ha la morale profonda dove due- anni P,rima era stata ferita da , · faccia pallìda, il polso pienotto e lento, ìa ling·ua umida ed è roolest-ato da sete veemente. Gli vengono e fecèiosa, un coltello. Fatta la legatura. della femorale nella mia clil prescriLLi 3 ètlogr. d'acqua 1artjlrjzzata. . nica, fin.o dall'ann·o ~ 838, ehbe al settimo giorno' luogo 5. La notte non fu cattiya, l'ammalalo dormi parecc,hie emorragia secondaria grave, stata soppressa co~1 la com.ore; il dolor di· capo però lo tormenta tuttora; il polso sel)ressione diretta cioe fatta con filaccica introdotte nel guita ad esser pieno e lento;' non v'ba aumento di. calore foildo: dell'a ferita. Rinnovatasi cinque gjoroi appresso, nè al capo necl affe altre parti dèl co,rpo: e sicco_me non l'emorragia fu pure soppressa con lo stesso mezzo eliloesiste altro 1Si!)tomo che faccia presentire l'affezione che · static,o. Rinnovatasi per la terza volta a nuattro giorni aveva sotto quella forma benignamente menzogffera, a~ì'intèvallo, l'emorr,e;gia fu ancora soppressa con lo stesso I vuto rigu·ardo al dire dell'ammalato, che afferma non same~zo me~canico . .Amministrato allo,ra il deutocloruro ,! per? a che attribuire ii suo malll, se non fosse ad uo leggiero disordine dietet.icc, èoinrnesso due giorni prima , si d'idrargil'O, l'emouagia non ricomparve p.ìù mai e rapida pensa aversi a combattere .una sinoca gastrko-cefalica fu la guarigione dell'op,~r.ato. . :,,: ·1, ~ j ipcipiente , e si prescrive ifl conse:guenza la bevanda. Lielo d'aver aggiunto un nubvo caso ai quattro o ~jnque .1 purgante del codi.ce far.rqaceutico mìliLa,re. che furono già r egistrali nella nostra lelte~atura su!l'uLilìt.à .J Alla visila· della sera.· F amµ1alato è-. all'incirca nello della p,rtissione fatta con i diti nella cui:a delle aneurisme, i ste"sso stato: il purgante non ha prodolLo alcun effetto. io farò la seguente riUession'e è p~i mi rimarrò da~ dire. j Tre ettogrammi d'acqua tarla rizzala coll'addizione di i 5 .. · Con il fine di risanare le aneunsrne è da secoli lenu\a 1 grammi ·di sale d'Epson. • I • • • I 6. S'ebbero nella notte scariche a1vioe: la tesla è meno in qm:ilche conto la pressione falla con svariali strumenti, · ! . , • • . I dolente; il pòlso più largo, quantunque fento· sempre, Il macchine, fasci.ature, in ·s.o!Dma con· mezzi meccan1c1 e I n1alato accusa sete e c.h iede preferfhi,lmente· b~vande a- · comincianao 4a tempi già remoti della chirurgia e discen- ] cjde; l'addon:ie è trattabile; il calore della pe1ie normale: dendo via via 6 b ai' nos~l'i s'ineontrano passq passo gua- i orine scarse e brune .. - Decollo di tamarindi nitrato. rigioni ottenute c'on·, qùci '?lezzi da vari i culfori delrarle. 1 La sera si . trova il polso duro, teso e freque.nle; il maFra i moderni pratici vi ha forse qua,lcbeduno a cui non ·r lato accu~a .nausea e ~apore amaro in bocca: '.a li"n~ua.è sia succeduto olleu·ere ~i simili gu~rig,io~i , pl~re tac~n~o } sem pr.e. bianca e pattmosa. -- Acqua tartarizzàta ~t1il Brocca di Mi la ,class1ça ed erudita men!ona su eh ciò ! bi;lt:a. Al!e •I O jlpolso ed il cal0re essendo in aumento, èom:e ·non è chi ignqrì? Non per q,uésto, ben al\ra cosa è jl pre, altresì la cefalalgia, si f~ .ptatìcar un salasso. 1 mer u'n'arterit con j diLi che sono slrumenli i11tell1genti, " 7. La notte·fu agilaLa, e Ìa cefalafgia insopportabile: la odi\ pret1erla CO!) mezzi meccanici inintelligenli: i dili ! {ìsionomi~ iiel)' infermo è telr'a ed angustiala; ·la pelle è sono strume.n.Li che si hànno sempre. in pr9nto; esercitano I çalda e .se<:oa.. Il san'gue, estr;)tto la sera -è ,cJterinoso e la pressio11e su la sola atteri;:i ;· la: esercitano moderala, son vi ap.pe'na.poche. goccie,di'siero sul co.ag·ulo. - Salasso: di tiglio stibiato. . ·infu~o sufficiente e nulla ,più, ed il loto conlall:o è.soffice ed omo- i Ali~ · 1 1 s'ordina uii pedilnvio senaRizzato A.I dopo· geneo,ai tessuti ·prenrnli, in quella vece i mezzi mectanioi i sintomi essendo gli stessi, si ripeto.no il salasso pranzo ·non si banno sem1)re rn pront?; nel premere lrasmodan·o 1 e )a b~vand~. . ' sovente nei troppo o nel pòco ;. sdwcciol'ano con facilità. Allra cacciata di saog1,1e alle •I O di serà . e quindi premono, èon daxrno i tessali vicini 'all'arteria, 8 .. Notte ii:requietissima, deli~io violento: ~l'ammalato come vasi li.nfatiéi '. yene, nervi , ecc., ed il loro contatto è j balzg p,iù .v·oJle giù dal letto: fronte caldissima, sguardi r.u,Yido ~ disa.llioe ai tessµti ,premuti. [ stra\\qlli, opistòtono, riso sardooico, polso teso, duro, fre . - _ _:.~--li-.:,-............,.,..-.._ I quente; sele in.tensa, maocauza d'o.rina e di dejezioni di

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ventre.- Fomenti di Schmucb.er sul capo: salasso: acqua dolente ; sete moder.ata. - Salasso: acqua mulsa con acqua di lauro:.ceraso p. bevanda,Somenti ris.olulivi freddi \arlariw.ala fortemente- stibiala. sul capo. Alle 41 se.i coppelte scarificale luogo la colonna ver, Alle 1 O si prescrive un clistere purgante. - Alle 9 potebrale. Alla visita del pomeriggio si osserva un po' di miglio- } meddiane le cose stando sui medesimi termini si ·fa rioramento: vi fu diuresi, ma non defocazione; l'addome per novare il salasso; il sangue qllimamente estratto era coaltro non è tumido. - Salasso: si ripete Ja bevanda del tennoso come quello dei primi giorni della malattia. 46. Notte meno angustiala: vaniloquio e sopore: pupilla mattino. All e 9 l'infermo dice d:i sentirsi sollevato ; la cefalalgia ~ ,. dilatala, particolarmente la destra, occhi torbidi, palpebre è quasi nulla: il ,·ictus è svai:iato, e dell' opistotono non cisp,ose, str-abismo convergente dell' occhio destro, polsi rimano più che un po' di rigidezza dei muscoli cervicali concidenti, odore di sorcio, vescica gonfia epiena d'orina: destri . JI polso è pressochè normale. - Salasso, clistere il tetano è scomparso. - Un vescicante alla nuca; cateterismo; acqua mulsa p. bevanda. purgante. 9. L' ammalato ba dormilo alcune ore: dice quas, 1n17. Continuano il sopore e la paralisi della vescica: non tieramente_ cessato il dolore fro ntale: la retrazione mav'hanoodeiezioni alvine. L'ammttlatorespinge le bevande. .scolare superstite all'opistotono s'è dileguata anch'essa:il - Clistere purgante, cateterismo. Sera. Stesso staio, Teclistere fu susseguito da una scarica di ventre: polso e spirazione breve ed affannosa. calore normali; sele moderata. - Acqua tarlarizzata mat18. Nessun cambiamento è avvenuto. -Cal.omelano t tjna e sera. gramma, gomma gutta 50 centigrammi, miele g. b. per 40. Notte insonne; testa pesante, o·cchio roseo, <leliun boccone. "rio, polso regolare, aumento di temperatura alla fronte A.Ila sera il boccone. non aven~o procurato alcun vansete. - 20 sanguelte alle tempia : decollo <li Lamarlndi. taggio, si danno 75 grammi di manna nel decollo di prone Sera. Stesso stato. - Si ripete Jabevanda del matlino: lartarizzaJo, e più tardi si fa anche iniettare un clist-ere cataplasmi senapizzali alle gambe . !assalivo. 44. La notte fu discretamente buona: la testa seguita ~9. Nella noLle s'ebbero abbondanti evacuazioni: il soad essere pesante, senza che vi sia movimento febbrile. pore non è però diminuito ; la tesla è sempre calda ed j 45 Sanguette ai vasi emorroidali: dee.otto di tal)'larindi nipolsi vibrano più energicamente che nei giorni scorsi. Gli trato p. bevanda occhi sono come appaonc1ti, e l'ammalato giace qyal mas1 j, L'ammalato riposò più ore e s'è desto colla testa sa inerte. Se ne dispera affaLto; ciò nuJla meno per far quasi ìntieramente libera: egli è affatto apiretico. Sicco· vedere al di lui padre che l'era ven alo a visitare che non me quell'allaleoa di bene e di male fec~ nascere nel cus'alibandonano gl' infermi e non si ristà dall'agire a loro rante il sospetto che Yi si potesse nasconder sotto qualprò, finehè brilla in essi un bàrlume di vita, gli si fanno che po' di periodicità, si prescrive un gramma di solfato porre 20 sanguette alle giugolari, e si ordina latte dj mandi chininll sciolto in 50 grammi di limonata solforica da dorle leggier.1nenle idrocianato per bevanda. Sera. Stesso prendersi in due volte. st.ato: rantolo. La sera il mal di capo ricomparé ed ha per compagno 20 mattina. I polsi sono esili ed appena percettibili ; la jl tintinnio ·.d'orecchi.~ 2 vescicanti alle gambe. -1.imofisionomia èiapatica, ·l'intelligenza nullq. nata mi'Oerale p. beva'nda. · Verso le 9 quel mesohio.o cessava di soffrire. 13 Nella notte vi fu agripnia, irrequietezza, <lelirio , Se:io11e cadaverica 21 ore dopo la morte. s_mania, agitazione somma. Alla visita del mattino si noL' abito esterno del cadavere nuna presenta di rimarchevole. tano caloré immoderato di testa, polsi r:egolari, orine.scar~ sissime, costipazione. - 20 mignatte ai processi mastòiCranio. Iniezione delle vene cerebrali superficiali, spedei; ossicrato per fomenti sulla fronte: infuso di tiglio p. cialmente verso l'emisfero destro: arrossamento ed in• spessimento delle meningi, aderenza dell' aracnoide alla bevanda. ~ porzione superiore media del cervello; il seno longitudi·Alle 1 O, èlistere purgante. nale, i seni petrosi ed il basilare zeppi di sangue. VersaLa sera si fa ripetere la bevanda, non apparendo almento di siero-pus abbondante \Ila base del cranio: raccuna nuova indicazione, e s' aspetta I' indomani per giu• colta siero-purulenta notevolissima sotto l'aracnoide che dicare dell' elfello dell~ sanguette. ricopre la parte an~ero-inferiore del oervelleUo; a<lden• 4 Nella not'te il delirio alternò col sopor~; è ricomsamento di pus al dissopra ed· allorno del chiasma dei parso I' opistotono, accompagnato da scosse convuJsive nervi ottici, più considerevole a destra cqe a sinistra, il delle membra addominali. - 3Q sanguette in tre grup.pi quale rende ragione dello strabismo e della maggio.r disulla colonna vertebrale: acqua mulsa con 3 grammi d'a· equa di lauro-ceraso. Alla visita della sera non essendosi latazione della pupilla dell'occhio corrispondente; grande quantità di siero sui ventricoli.; rammoJlimento della soricoQosciuto alcun miglioramento, si ordinano2 vescicanti stanza cerebrale. alle ooscre. Doccia vert.ebrale. Accresciuta consistenza delle meningi. Alle 44 perdurando il tetano e gli altri fenomeni del rossore intenso delle medesime che resiste ad ogni.lan... mattino, si ripete la bevanda e si fa aprire la vena. tura: infiltrazione sìero-puruleota lungo il cordone spi45 La no.tle fu agitata,insonne, toi:mentosa; l'ammalato delirò quasi senz' interruzione: al mattinQ questi c&pisce . nale· ed arborizzazione venosa manifestissima alla s'op~r· ficie anteriore di quest'organo. quello di cui gli si parla, ma non risponde ad alcun' inPetto e addome. Nulla d'anormale. terr~gazione. Ha il polso febbrile, l'addome teso, ma non

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-us- ' I esatta la loro teoria·; pòicl:rè

Storia quinta. I sebbene vì fosse infiamma.Dessi Antonio soldato nel 3° reggimento di fante ria, zione di tutta -l'aracnoide e s'incontrasse. pµs in alto. ed in basso 'degli .emi~feri del cervello, pure ,iÌ maggior fomif.e d'età d1.2'~ anni, nativo di Musei (Cagliari) abitualmente· sano, dotalo di temperamento sanguigno-bilioso,d'ottima flQgistico era alla base, dove. il pus aveva la cons.isteoza . conformazione e di leippra robusta. ripauava all'Ospedale ,della semola cotta'; ~d il siQtomo che predorninò ~ non il 5 maggio a sera, lagnandosi di dol.or gravativo ~Ila fronte m~ncò un solo i.stante si fù appunto il delirio (1 ). ed alla nnca, di staqchezza universale, di sete, d'amarezza Storia sesta. . · di bocca,· di costipazione e di scarsità d'orina i quali sinTocco 'tuigi, soldàto nel 3° reggimento di fanteria1 na- '. tom'i, al suo dire, sarepbero insorti il giorno antecedente. , tivo 'di Serreiito, ,Cagliari), d'~Ìà èli 23 anni, di temi)eraL' amm·a]ato presentava inoltre un 'cerlo gr~do d'istu-' I mento sa'n.guigno-bilioso di coslituzione m.ediocr.e, d'abito. ep':1ticq-' v~n iv~ '. ricoverato' in questo sp~dale il '1/2 ,ma~gio pidimento, turgore e ro,ssore della faccia , lupentezza d'ocverso )Il tre pomeridi'an·e.) caratteri morbq,si daJu.i ,prechi, lingua fecciosa. polsi dori,.stret.ti ,frequenli (108 pulsazfon i per minuto) addome alquanto leso, ma nòn dolente. senta ti eranO' i seguenti: cefalàlgia 'frontale acerbissima, . Si ricon.çsce a quell'ap·parato di fenomeni la meningite calore ~moàato 'al c.apo, fredde I.e aJt,re parli cteJ. corpo ;. cerebl'O-'spiJ1al'e, e s·i prescrive 'ùn sàlasso ed un infuso di dolore e senso di stiramento alla nuca; occhi foschi e ca~ ' tiglio slibìalo. · richì, palpebre pesanti, colorito 'plumbeo: lingpà coperta -: 'Riveduto .a notte innollratii l'infermo, e trovalo il male di mucp denso e giallogno;lo, pul~azi'one manifesta deUe carotidi, rigidezz,a dei, musc9li deJla; parte destra del collo ·piullosto-fo aumento, ed il sangue estratto cotennoso e sprovvisto di siero, si fa ripetere il salasso e si ordinano. respirazione naturale, gonfiezza all'ipocondrio destro, il 'due senapismi volanti alle gambe. qu-ale è dolenJe sotto· la pressione, ad'd'ome mol!e, diarrea . · 6. Notte tormentosa~~ a_gitala,de'lirio, fel)bregagliarda, > biliosa abbondantjss'ima, stanéhezza di gambe, dolori àlle dolore al dorso, c~falalgi·a insoffribile,pùp'illa fissa e dila- j articolazioni. p·articolarmente alle lioio-femorali. polsi contratti, profondi~ frequenti. · · tata, sete imperiosa, sti tìohezia e disuria: sangue de!Ia sera CQteanosissimo. . I' L'àm~alato ha sentito due giorni innanzi i pro'dromi del. suo male: negli anni addìetro soffri di febbré in.ter:.. Salasso:Decollo di tamarindi nitralo p. b: fomenti freddi di Schrnuclìer sul èapo. • , millenle, ch'ebbe per cons~glienza ]' in_grossamen{o ttitAlle 1 Q. Si fanno mettere dieci, sanguette dielrO' eiatora esistente del 'feg!lto e della mifaa: risponde a stento sclin' ·oreccbia. · , e svogliatamen\e; pare duri fatiGa a coo;dinare ed einetAlla visita vesp·ertina uon osservandqsi miglioramento . tete le sile idee. Vien· giuaica~o affetto d.a meoingite,·-0e- • alcuno, si pas'sa-al 4°salasso, e si fa ti aprire I~ vena alleH. rebro-spinale: gli si prescrjvono un:s.alasso; due polente seoapizzate afle gan:ibe; 1lre etLogramrpi di .decollo di· 7·. L'ammalato seguitò a delirare tulla la notte: .venne tamarindi p. b. fornenti freddi e risolutivi sul. capo. · preso da opistotono e da crampi alle gaml,)e: nessun'evaRivisitatolo ~Jle H e ,trovatolo più a1;gravat6 di·prima, cuazione d.i ven~re: il polso è meno duro e me110 vibr.àto, il cal~re uniw~'.fsale è alquan,.tnal dissotto' del normale. Sei. tutto rattni'ppilo e co\icato ·sul, lato sinistro colla .faccia coppelle s9arificate alla nuca: bolo di calomelano e cotonascosta fra gli origlieri, gli ili fa rinuovare·il salasso. Il cintide. , · sangue estratto fo prima sera è tolto grumo e .éoperto Verso le f·I le cose volgendo' alla· peggio, e notandosi . da una crosta cotennosa alta assai, giallastra e cpme fiit1 sruania, car:pologia e suffusionè .s.traordinari'a della faccia · tenosél, (boursouflée} . . si ordina un salas.so. 1.3. La nolle fu irrequieta: oltre .ai sintomi· ptenotati, . Poco d,opo su.bentrano moti convulsivi dell'estremità _ sull'albeggiare' sòpr.a.vvenne il delirio: •l'ammalato !)On tiinferiori: l'occhio diventa vitreo ed app~nnato·; la facèia , sp?nde che a .moµosillabi, chiede acqua ~d og.oi ,istaute e si cuopre di sudor freddo e ·viscòso, la respirazione si f~ beve avidamente. Co9tinua 'il freddo· universale , il polso · seguita-ad esse,r strètto·, ceJ_ere e prq_fondo: 'il sangue 'd~Ibreve e stertorosa, e l'infelice muore. AJ,1topsia 24 or,e dupo la morte l'ultimo salasso non è diver~o dal primo . .-'. 3 sala'ssi Cmniò.Arhor'izzazione dei vasi sollo-aracnoidei maniDecollo 'di tamarindi. I ' , , festìssima;· rottura d'alcu~i ùei' medesimi ~na parte supe-, Alle 1Os'o<le cbe'l'infe'rmo 'fu preso poc'an~i ,da ·vomit,o eruginoso abbondante; la fisiçn·omìa e_sprim;e l'angoscia: ro--anteriore c,lell' emisfe:rò sinistro. Seni rigurgitanti di s:angue, pèlco pus in alto, .mollissimo alla base dell'ence- , alla· quale è in preda; gli allri feòòmeni perdurano, meno· fai o ei:I atlorno al .chi asma dei nervi ottici. J · la diarr.ea \ òhé s'.è ·arrestata. •- 4° salasso. -Canale.' ver'tebr(!,le.. Iniezione gravissima ·dell'aracnoide A.Ila visita! (Yò,merìdiana tuUq si mantiene ··nello stessò' statò: il sangue è èòlennoso ·al -solito. - 5° sal11sso. :. spinale èh~ apparisce d'un rosso intensq e r~sistente ad ogni lavatura: sup.purazione yerso l'ùltima vertebra <lorA notte"nòo r,iconòsèendosi miglioramèiìto, si fa pràtica:re un'altra ~avata di sang11é, e i;' applic"no due larghi _sale, ~?Il ispappolamen\o .de.I midollo nel punto stesso. · ,Toi;ace ed addonre. Non ·si 'oss.erva allerazion,e alcuna .vescicantj a:lle estremità: in'fetiori. nei visceri contenuti in guelle-due cavità. 14,. L'ammalato fil tutta la nolle agitatissimo; al matAnnotazione, !"signori Parent-Duchatelet ~ Marlinel, i tino però divenn·e più tranquillo; in terrogalo .intorno .al ., quali as?eriscono ìl deliriQ appar.tenere pi'ù particolarsuo stato risponde di ,sentirsi meglio: conserva tuttavia la ·sua · giacitura sul fianco sinistro; _la lempeta,Lura del mente alla Q)ening.ite della convessHà degli emisferi ce~ rebraH, ed i moti convulsivi dell'occhio, la .sua rotazione - - ....-_ _ _ _...,____ ' e la dil~t~zione delle pupille ali' aracnoidite della base e (1) Qaest'aijllOtazione 'è pure reJativa alla·,necrosèopia di Dessi' dei ventricoli; avrebbero trovata in qùesto caso'non troppo Salvatore ..V. storia 13•. ,

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-H9corpo è rialzala; la rigidezza del collo .s'è estesa al tlori>o, llavvisarrdo· a,gue.l co~ pfesso> di sinlom{ !;i. malaflia dominante, .si pre$crivinrn infqso di tiglio con dentrò rn. Ja'sete ·s1 fece più moderat.a; scarseggiano le orìrre, i· polsi' sono vibrali e tesi; il lo.ro ritmo è'febbrile. -- 7° sa.,. çentigr. di t,ar,taro slibialo ed un salasso da ripe..t.ersi sei 1· ore più tarai... . . iasso = der,otto di lam-arindi nit~ato. Alla ser-a le indiçazioni non' essendo mul:ate, si ripeton9 . 16." Maltioo·. La notte fu fosonné; l'ammalalo si senll '1e stesse pres~rizlon-i. . · • · ~ · t più aggravato de) giorno antècenlè , la cefalalgìa è più. 15. Tutta.la notte \'al))malato rip\ase immobile e silen- . tormenlqsa, hav,:~·r·igidèzzà d-ei .muscoli estensori del collo, czioso: .gli astanti · credettero che dormisse, egli in cambio, ·1 ed ir.ra.diazioni di 'dolore al dorso ed alle spa!Je: il polso sèguita àd essere duro, teso e frequente·: vi fu èrnissione era immerso in profondo letargo: la pupilla .ha dilatata, ,e Ì'occhi·o rivolto all'insù·: !e su~ ri,spo~.te. sono dà persona_ di poch8" goccie d''orinà, il .tartaro f:meLico non pi:omosse istupidita e -fuor .di sen_no: la_'sete è pMa: la lingua è fec:. nè vomito, nè sca·Ìfohe di V'entre.; ~I. sangue estràuo .è ciosa: la .cute arid,à umver~almente e liyidog(ì'OI~, meno . ·mancante di · sierò ·e· cqperLo di cotenna aJta e cori~cea. alla faccia, dove havvi sudor.e e ·colorazione· rosso-ctrpa; ... Bàgni <ii Sc~mukçr sulla fron[e: salasso, infuso di tiglio 20 sanguette· alle. apofisi ma,sLoidC<!.. · con 2~ ~en'.tigr. di-lari.aro st.ibialo. Vei:so le H rivisitato Più tardi non iscorgenclosi benefiziÒ alc~no .dall'usali · l'infermo, nè riconosc-endòvi al_cun miglioramènto, si pre. · medicazioné,.si'-ricorrè di nuovo al salassò ed ai s:enapisroi ; / scrive un 4° sal.ass·o. .ma indarno, chè poche ore dopo ram malato era cadavere. Alla vis.i fa del pomeriggi o si trovano lutti i si nlotrJi de{ • NèGroscÒpia 24 or.e dopo la 'morte. m;ttino con un sensibile·grado .d'. aumeoto. Esploran.dò i èra~io., Ioiè.zione ragguardevolissimà clelle meoin_5i, .1 polsi, si per.c-episcono sussulti freq.uenli: dì t,endi,ui·: 5~ jnzuppamento clèi; seni lo~gi·°lùdinal'e e la-terale della dura J roanleng9no te' già fa.tté prescrizioni. Il sangue, eslrat to madre nonc.4è dei petrosi e del basilare ; pu~ nelle an pr.esenta st.,mp[.e, la stessa cotenna alta e d!!ra, Alla cootrovisHa ·serale le r,ose non so·n.o p,uhto volte frattuosilà. delle , circ~>nvoluzi0n,i fra la meninge è la pia ma<!re; siero .s.anguino·ie,ntq nei venlricoli; sam~ue travé.: 1. in m'eg'lio. La Mfalalgia è pìù che mai iQfénsa, ed assai nato_alla hase'· òel cr;.ui.iO'. 1 .,. . I penoso rie~ce all'. aminalalo lo sliramento dei muscoli 11 Cavità ve1·telwale. AHossamento ed iQspessame-oto della della cervice 'e del dorso. S-'ebbe -poca quantità d'orina meninge ·: v:ersamenlo sanguig110 consiùerevolissimo alla . seuzu defecazione.- 6°.'salasso: clìstere purgan~e '. calasuperficie del ·midollo spio.aie: rammolifment:o di quest'orplasmi sénapiizati all'estremità inferiori: il solito inf~so gami ver&o.ia sù~ estremità in.fèriore, . di tiglio emetiziato pèr bevanda. Torace . Polmoni sa~i e crepitanti sotto il taglio:· cuor.e. ·j' 17 Mattino. Nèlla notte l'irifermv ftt.agiLéfUssimo, ebbe ,flaccidù e ,vuoto. . . · uri po' di delirio e. pròvo qualche s~ossa con,vuls·iva ai Addome. Ventricolo cortlènèhte ·circa un mezczO lì!ro di &.e ~bri: continuano la cefala\gia, la cqnlraltura m.uscoliquid.o gi~llo,verde: tubo ihlesliriale in eondizio·o~ nor'lare e la febbre: è accresciuto 'l'affanno d~lla resr,iraziooe ed il dolore pungitivo al costato sinis.tro. Sono tut~avia un male: fegato grosso :un terzo di più ciel suo volu,me ordi·narìo, ed' inqurito: milza ingrossala essa- pUr,e e friabile: desitlerio le evacuazioni alvioe. Si ripresc,jve infuso cìi ,vescica lurgida, conlenerHe D?Olla'.orina iorbida. tiglio con 30 centi15r. d'emetico ed. un altro salasso da. Storia s'é ttima. rinnovarsi alle 11 . . La.sera del. 15 apri\e veniva a cercare · ricovero all 'oJ\,I dopo phnzo i·arnmalato che neH'iotervaHo tjellùlue, speda)~. iÌ sergente Zineroni Carlo del 3° di fan(eria,. uc;1,- · visite ebbe tr.e· scariche di ventre, dice di aver più libel'a tiyo ,di Bergamo, d'età d'anni 2~, dotato di temperamento , la testa, e di poter muov·efe senia lroppa difficollà..ìl collo Jiofatico-sangnigno. di co.~Liluiion~ poco vigomsa, non. · t ed il tronco ; invece si lagna.di non poter.si coricare sul , ., · lato destro, e di maggior intensità d·el dolo(e laterale che s.Qggetto ad alcuna malattia organica. Da due gioroì_ qQ..el militare soffriva dolore di c,apo. il ; evidentemente è dinsegµ,enza di p leurite. S'insìste nell'uso della bevanda slibia.ta· e si Tanno applicare 15 miquale er.a stato· preceduto,: da bri,vitfi di · fred.do e s'. eslen~ dan a-lf occir1ile, <love. s'accomp.agnawa d~ .senso di gr.a-, · gnatte\;ulla parle' d:olenle. vezza e di t:razionj: si· làgnava io-oltre ili .se(e, di ama.. A rì'otte·16 slalo dell'inferm9 nor:i offrendo variazione di· -rezza di boc~.à,di ·stanchezz'a e d'°inqi1ietudioe di meqib.ra, ·'i or.ta, il sangue <lel)'ullip10 · salasso essendo d'altronde ,di sc,frsità d'or,ina e di mancilnz'a .di :deiezioni aTvine, senza come: quello dei prece5Ie'nti quasi l~lti) ~,µmo e. cotenna. col.ica per,ò, oè lut,nideZ;z.a di · ventre. IhloFllO alle· cagioni si ricorre ad un ·~1tra.cleple~ione generale.. .~.1'~.~~12-Hirio. L'inferm.o Ila avut?: al~une ore di riposo: ~he possano 1tvèr 'provocata la s11a 'lialallia non ha che, . la: cefalalgia è qua3i sva.nita: la rigidez:ia te~anica dei presunziof i vaghe, non essendsu.wvezio.a commeller,e dis,ordini diet(llici, Iiè ricordan,dosi d'essersi esposto·, a caus.e musc,oli , della region poslerio~e del collo s'è del tullo ri,di altra natura capaci dj ·destar i11 .t!ssolui la flogosi di" solta, la febbre ess~ pure è meoo gagliarda; il polso però .questo,o cli quell'org~no.,. · " · si mantiene teso frequente, il d9lor: llterale è meno tormen;toso: tosse ~on ~,i~seguitl,l dà escreato, set~ imperiosa, L'intéllìgenza ha limpidissima; la fr.on te è ardente, gli 1Jccb·i scinti·1Jano1 I~ ,faccia è rossa, la fisi.onom.ia, angu1ingua ill'1piastriccia:ta, addome tratt~bile. orrna aornentata, ma late-rizia. Salasso.: de'~ottò d'orz9 nitrato: cata.stiala, la lingu_a fecciosa e giallastra, le ·-carotidi si vedono plasma sull,a parte dolente. . a pulsare violéÌltemente, la respiraii9ne è alquanto ùiffici te·, le ìnspirazi6ni' profonde eccitano dolore verso-la . '~. sera sj r~plicano le ordinazioni ilei mattino. · par.le inferiore sinistra del torace; l'addome noli presenta Rivisitatò Finfermo verso la meizanoLte lo si .trova che .al,cùna ~normali là, il p6Jso è teso,· duro,, frequ-enti'ssìm'o dorme pla.cidamente. · .{-115 pulsazioni), la pelle è calda ed arida. · · ' 4'9.-La notte è stata buona: .il polso si ,è rammollito ed.

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Informato il mio animo a tali convinzioni io s·oddisferò alla prima aspirazione tosto che lo spedale marittimo, manif.esta un leg.gier grado di madore. La lèsla è affatto alla cui dfrezione veno, preposto, sarà regolarmen le staindolente, la tosse è meno frequente, il dolore pleuritico b~Jito, e di tutto ~J b'.sognevole_ forni to avrà raggiunlo un meno angusti oso, _la sete va scemando: nessuna evacua• discreto grado d~ sv1luppo,ed 1mporlaoz,a Clinica, mentre ,zione di ventre, orin~ più abbondànli e meno sediment~se. Decotto pellorale nitrato. Un largo vescicaole sotto · all'altra , io spero, che la Redaiione del nostro Giornale vorrà à'-0r innanzi, nella compilazione della slalislica delJa poppa sinistra. l'Esercito, comprendere eziandio quella risguardanle la R. Alla visita vespertina non si constala esacerbaiìone alMarina. cuna, anzi il miglioramento univer.sale si Lrova più paPer l'anno ora scorso però, posto che la statistica genelese. Si ripèle la bevanda del mattino. rale testè uscita, a quanto ·parvemi; non tenoe àncora conio .,20. Tullo procede vieppiù favorevolmente i la febbre dall'infermeria marittima apertasi in detto anno ~ 857 al se n'è ila ; la losse ed il dolore appena molestano l'amVarignano, quale succursale in allora dello Spedale Dimalalo, la respirazione è appena lievemente impedita. visionario di Genova, credei mio dovere raccogliere io Due minestrine ed uoa zuppa col lal!e. 3tesso i dati stalistrci della medesima, ed io questo foalio La sera ~i ripete la solita- bevanda, 0 colla maggior hre.vità po5sihile esporli . 2~ . :t'ammalàto è ornai convalescente. Gli si accordano Chè anzi è mio intendimento, ove non mi manchino, tre minestre; ma siccome non ebbe benefizii di ventr.e tempo ed agevolezza, concordia e cooperaziolle dai med<ll giorno 47, gli si prescrive contempora·neamenle un clidici di :Marin~. porgere annualmente, a cominciare dals~ero purgante. l'anno f8o8, una statistica generale di tutti gli ammalati A.Ila sera si trova l'infermo iu buonissime condizioni : curati sulle R. Navi, sulla lusioga che dal confroolo conil clistere non produsse puranco effetto alcuno; si slima tinuame!1te e._ripelutamente insLit!)ito di qttella con que~iò ·nulla meoo opportunp di soprassedere a qualsiasi sta, ne possa emanare vantaggi alla pratica, ed all'umanità. nuova medicazione. Verso il finir di febbraio dell'ora scorso anno, nel golfo 22. Tutto va bene, traune che l'ammalato si sente fecdella Spezia, presso il decretato stabilimento marittimo ciosa Ia bocca e non ricavò alcun vantaggio dal purgante Varignano, e nel di lui guasto caseggiato, a(lrivasi una del preso il giorno innanzi per la via del retto. Si giudica infermeria di 24 letti.Nel luglio successivo si sopprimeva necessario d'amministrare un gramma di rabarbaro assoquesta per installarne un'altra, poco a presso a quella , -ciato a oO centigr. dì cloruro mercurioso. an. a loga, a PorlO' Venere in un antico convento dei frati Alla visita del po.meriggio s'ode dal soggetto che il bocdalla ~ egia .l\Iarina a tal scopo acqoist.ato. Poco dopo. cone ca1arLico del maltino operò mollo efficacemente. astreLL1 dal numero crescente degli ammalati 1 se ne sta23 . Ttitto è rientralo nell'ordine,.e le funzioni dell'amuna seconda nuovamente al Varignano nel secondo biliva malalo si compiono colla massima regolarità. Gli si condi lui fabbricato di una portata non fissa, ma suscettibile cede un quarto d1 pollo. di un numero ·di letti assai maggiore della prima, cioé di · Da questo punt~ il ~ergente Zineroni fu consideratp quella di Porto Venere. come radicalmente guarito; e quattro giorni dopo fu laIntanlo, mentre nei surriferiti modi si sopperiva ai biscialo uscire, riputando più acconcia a rinfrancare le sue sogni sc1nitari dei Corpi della Regia Marina , stanzianti forz.e l'arìa di .fuori , che non quella·dell'ospedale. alVatign-ano,alla metà incirca di luglio dello stesso anno,una terza infermeria si disponeva per dare ricetto ad aroma. lati in pulla appartene~ti ai corpi della Regia Marina • ma che 'pure nello stessp stabilimento ricoveravano, voglio dire i condannati.Questa fu peròdalle altre disgiunta denominandola i.nfmrieria del Bag110 1/arittimo. J:infermerie della l\farioa cumulalamenle prese .dieSUNTO STATISTICO degli ammalati stati curati nelle dero un totale di 70 letti, numero che mai oltr~passò, inf~rmcrie marittime del Varignano a cornin~are nonostante l'insorta ottalmìa granellosa. Esse ricettarono 35~ ammalati, dei quali 207 appardal mese di febbraio insino a tutto, dicembre 1857 tenevano al corpo R. Equipaggi, 43·g al battaglione R. sussegilito da. pochi cenni clinici. Navi, e 7 al corpo del Genio. (ilei Medico Djyisiooale si,toor Dottor V~aDB) Da cqtal numero di r,icoverati e trattati , 3U, uscirono Il sistema invalso nei militari nosocomii dello Stato, guariti. 3 rimasero vittima, 35 rimanevano ancora al 4° mercè le assidue cure dell' insigne nostro Presidente, di gennaio 4858. della compila-zione dai Reso-conti Clinici per parte dei Degli usciti, che dissi guaritj, t.r~nn~ tre che furono Sanitari dirigenti una sessione, resi poi di pubblica raproposti alla rjforma per lesioni organiche viscerali insagione, quanto sii commendevole ed utile, uopo non v'ba nabili dall'arte, a fondo discrasico scrofoloso, ed altri 6 ~be io il dimoslri; imper-occhè evidentì troppo, non meno in congedo provvisorìo per grave deterìor&mento oos\iluziooale, tutti ripresero la loro primitiva valida sanità. ~be iooumere,-oli sono i beoefiziì, che da essi fluiscono. , Fra i deceduti , 2 morirono dopo poche ore per comNé non altrettali, nè meno segnalati sono i -vantaggi che hanno ad atlllndersi dalla annuale redazione e pubmozione cercbr<\IC traumatica cop stravaso, io sèg.uito a violenli cadute·; il 3° per febbre tifoidea: i due pri'mi apb licazione di una accurata-statistica generale , siccome partenevano aJ corpo R. Equipaggi , l'ullimo al Battada parecchi anni già si pratica per gli Spedali militari -4ell'Esèrcito. glione R. Navi. è sceso a ~O pulsazioni al minuto: la pelle è morbitla e

PARTE SECONDA .


-4M ·-

"'

La media, della mortalità, t(lnendo aoèhe calcolo delle Storia di una framu·a wmminiaiva della Nbia, e motli violente che formarono il numel'O roaggioce, fu di fibula.sinistra, complicata daprofon-da c.onfu$ione. O, 90. per 100 circa. . t lacerazione .dellepa.rti molli. Le giornate di pei•manenza allo spedale sal1~ono a 7220. La loro med-ia a 2~. cifra nO:rl forte questa, se st pone (Lella iu Genova nella !ledut.a 'delle conforènze scientifiche del mente al genere delle malattie predom~nanli, siccome le . 15 mar:i:o 1858; dàl Dot~- MA.INrm VTITOI\lomedicoàggiuoto.) ollalmie in genere, e specialmente le .granellose, . Siccome · <>ià evidenlernenll'\ appare, le ma lattie che È sem'pre, grave,. e pericoloso i'I giudizio, che spesso è sopra ogni :Jtra signo1·eggiare si, viddero nel~e delle inchiamato a pr:onunziare il cultore. dell' arte, quando gra-· fermerie, furono le ott'almie ai:anellose o meglio delle arvissirne ·lezioni organiche :eornpromeHono I' ésislenza di mate secondo taJuno; noo tràla'.sciarono pero di offrirsi un .membro del corpo., e con esso ben di frequente anche alle cure saoiLarie e,ziaodio, sebbene sempre in triodo la vita di un individuo. sporadiM, nei. mesi di.~iugno, lu_glio, agosto e s~ll_e~bre, Trattasi àlcune volte di addivenire ad una grave opele febbri gastriche e J,lil1ose, lç diarree, le febbri tifoidee, razione. dalla cui esecuzione ne dipende la vita -dì un i'Qle fobbri a tipo,. I).e) mesi di febbrai~, ma_rzo , aprile e felice; ed altl'.e voJle ·ae conseguita la pe~dita oi' un 1,J;)em·maggio.; ollobre, novembre. e dicembre, le re.umatiche, bro che si sareb~e potuto ·salvare, e spe~so anche con le gastriti' e gastrQ enterili, le flogosi 1.lelle vi~ 1er~e·, le pericolo ,della vita. <lermili.di, ecc. ll caso che vi racconlc., se non nu.ov.o, nè raro negli Nelle otlalmie su'accennate olke i leggieri drastici, i rea1.1nali della scienza, è però meri levole di menzione, come vefienti ~utane,i, i pediJqvi. i modilfoalon generali, e lai quello c'he ci rammenta la grande massima. che la natìmt volla -ledeplezi-0ni!ìanguigne or-gene(alii.più sovenle lo.cali, nostra, quando venga coad)uvala da.i mq.zzi \azionali,delsorliròno eroici risultali le cauterizzazioni topic,he or col l'arle, può ancora ridurre fo ist1,1lo cli p'i:islina condizione solfato di taine, più povenle col nilr~to ti' argento, non quelle parti qel ém:po nostro, elfo violente, e gravissime trascurando iP- pari tempo le l!,_nzioni ipostenìzzanti, ed i cause traumatiche av:,evanò disorganizzato in modo, da -00\lirii laudaniizali . indurre iÌ più asse.nnato pratico neJl·a opinione della· e~elle altre :iffezioni si seguitò la terapia che è s1:1gge · sportazione dellç st-esse. rita, e sosienuta ·oggidì dai piu dei medici, voglio dire . Nell'àutunno dell'anno 1855, io fui chiamato a vieitare quella che lia per base la sana pratica, ed un giusto racerto N: Devincenzì domicilialo a Ranzi, provincia di Al2..ionalism6. benga. Era un giovine bracciante dell',età ·di 2.0 anni circa, L'infermeria del Bagno, duraÌì te lo scorci9 <li lempo .di lempe.ramento epalfoo-nervoso, e di una costituzione predetto. raccolse 73 a!nmalati, dei .quali 69 uscir~n.o .r,obustissima. Costui stava lavoran.do in una cava di pie~ guariti, 3 .rim~~~t:Q in permanenza, 1 soccombette.. li ctelre, quaudo venneimpt'ovvisamen~e a p~rco,olere alla metà - . cesso fa_ per tisi polmonare. della ai lui gamba destra un grosso sasso, staccatosi dal' Le giorrH).le di permanerza a.Il' ospedale furono di, 69ç; l'ill~o: fu dcss~ rove~cialo a ter,ra .. e ~a gamba ·orrenda. la lor media di 9 incirca per ciascuno. !ll~J1le schiacciala dall~ forza del 'r!1acigno, e per la resjLe. affezio,nhihe vi si ebbero a trattare non pr'.lsenla.;slenza dei suolo. Quan<lq io lo vidi, era da circa quattro -rono nulla di eccezionale, tutl'eerano i1Helazione colle staoi:e g1cce,µulo il CilSO : in talle tulle le al ~re pl;u:ti del gioni, colle mutazfoni cosmo-telludche predominanti, non çorpo, la gan)ba suddetta mi offriva i seguenti $egnì: . ,che colle condizioni individuali. tumida, .e grossa quanlp I~ parte inferiore della coscìa L' oUalmia ohe dominò nei Corpi · defla Ra Marioa in modo piullpsto co1)siderevole, lacql]e aITatLo nei <;'oi)dan_oorrisponç!'ente, profondamente echimosala, e livida: la. nali del Bagno. Bagi.on'e questa a~sai forte per corrocute .in vari i sensi lacerala. contusa e dolente al' tatto;. borare l'opinioM della sua cù ntagiosità, poièhè i conl'arto offeso -flessibile in modo, cbe !'e due ossa (talmente ~ann3ti non furono in èo'.mnnicazionedii:ett.a, siccnme gli eràno fral,turale) 'pérurnLlevario che lo si piegasse in l.ulli i,·sensi. Si sentivano sollo ledila esploratrici i .diversi pezzi a\lri Corpi suacce11nali della R. Marinil, ool bàltaglione ossei scricchiolare,, malgrado n,ffusione san'guigna . che R. Navi, dove primiti varuente si ma-riifestò, e dove già da necessarianrenle ·àvera avuto luogo di meùo,a questi fram lungo tempo in Genova osservavansi parecchi affetti di menti, ed .ai· tessuti malli. Il piede conservavà pero un tal malattia. Anche la ,ser:òfola, la quale miete due terzi di vittime gratlo di caloré alquanto al <lt!;otto del nalnrale, e .l' amin qucll'osped-.:1le del Bagno di Genova, si osservò che ' ìn malal.o non si mostrava insensibile agli ~genli .esterni. qt1eslo perde a$sai della sua malignità, ctl pulito da di.rsi Quale PraJico, o colleghi., J>er q.uantii. èoscie11z,ioso1 e pruquasi scomparsa affattò. ·E sì, ehe sono gli stessi condandent1:1 si fosse, non avrebbe veduto a primo inlùito la'lerribile · nati, che erano al Daimo ·di Genova. nctoessilà di addivenire alta _.amputazione. di un mergbrò , Dal che 1:isultano chiaro le.·due, seguenti illaifoni. ·1 ° èb~la nal~1ra, pe( quanto valida, ·e.fiorente si fosse, sem... e:he la gran1e mortalità nello speciale del Bagno centrale brava c~e non ,fosse per 'essere io a1cuo mqdo $t1ffioi.eote di -Genova proviene unicamente dal feroce domini:o dè.lla fo ,rjparare a tale guasto!. L'osservazione pratica· non po0 scrofola: i che, se: alla geuesi, esosLeolamento dj lai labe Leva lasciarmi spérauza, che le forze riparatrici deJI' ornon P,OC!l influjs<~dno cola le con<liiioni qJOrali e fisiche <l\ quei disgrazìàli, gr,rnde0:1ente però, anzi per mio av- ga:nismo avrebbero ·di .per se slesse rimediato a tanti guasl~; ed una infiàmm·azione sup_pur~tiv<1, con manifosto_peviso, nella massìma parte vi partecipa la località stc,sa ò.el Bagno antigienica, ed- irlsalubre sopra ognì credere · · Jicolo di terminazione cangi:,enosa ~.vr~bbe forse, colta.p~rsecondo i cultori .dell' arle. ·_çtita d,el membro, lolla ,ane,b~ I.a vita di quell'in:felic.e. L'illustre Prof. Cav. Gherard·i, mìo veneralo maestro, · 0

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mento febbrile, per. oui tutta la cura' si ri,dusse 'ad un rigoroso regime di~tetico. A.r termine di 25_giorni; es5e.ndosi sempre piit diminuita criterio clinic'o', che rarissi.n1am·ente coglieva in follo, non . esitò u~ islànte a profferire il suo·terribilequicl agendurn"? · la gonfiezza, con robuste forbici - tagUaì la fasciatura, e · falle poscia accavallare le due recise estremità, rinserrai La smisurata confidenza, e ,ffdnciadi tutti nel sommo pr~nuovamen~e la gamba nena sles~a, e la tenni i'o sito con tico;·t~ mie incessanti ;ns"inuazioni . e preghiere nòn valun.a nuova, fasciatura spirale ami data fatta .al di sopra delsero a persuadere q.uel pover(l incauto: piutlòsto .che. perJ'anrìca. Dopo (foe mesi questo .giov!n~ si alzava da_ letto, dere la propria gamba _'si rassegnava tranquillamente a e passeggiava senza dolore. Non f~ ~he al' termine di 70 m9.ri.re. · giorni, che io tolsi completamen'te la fascja:tu.ra, e fui, lo In casò e,Òsì urgènte, e disperato, e per di più dovendo confesso, oltre ogni dire lieto nell'ùs;;ervare qu!')lla ·gamba, ìnutifmenle lottare contro l'inflessibile volontà del!' amcosì sconciamente .malLraUata, ridotta a perfetta iffprima . ~alato; ·Ì~ era ridotlo aeon6dare:nelle soldòrzè della naguarigjone.senza la.minima deformità, e deviaziooe, tura prudentemente aiutate, e'òfrelle; ed allo scopo dì Questa b.ella guarigione, dovuta es.clus-iva,n1en1e .alle pegire una, violen.ta iQfiamma-zione, eh.e avrebbe forse terforze medicatrici della natura convenientemente. s'o11reUe, ·minato col1o sfacelo del membro per la completa disored ahi tale nei loro con ati, e tes·a possibile dall'età, e dalla ganizzazione delle paçli, io ricorsi all'i<leadella docciatura robusta costituzione dell'individu0, mi convin~e sempre fredda permanente, credeodolo il piirrazioqale, ed opporpiù della verità del gra·nde principio, chela natura, (quàndo , tuno rimedio al r.aso mio. Adagialo l'infermo sopra'un lello, non 08tino condizioni particolari inerenti all'organismo, e e coll'aiuto di due a!'\Sislenti,Jatta una semplicefaseiatura, quando la stessa vènga he11-e inte,rpretata nelle sue leggi,) sovrapos(a ad ir1cune 6rie, e morbide cor.nnresse. pe11 ben pa lnli· risor~,t·, e tali mezzi dì ripara1,ione in se s~essa, quattro giorni, e quatlro $UCcessì-ve noUi, feci gocciolare specialmente nell,e lesioni ,lraumatìcbe, da ripristinare in da un recipiente sospeso in allo della ,;emp-lice acqua freistalo dì integrità, e salute q,ielle parti, della umal)a ec6~ se<). altèrata,co11 una picc·oJa dose di l).Ceto, .c racc-o[)landai nomia, che secondo Ja pratica razi6nale, ~ i eiettami delle call-Iameole che l'az,ione del freddo non la si facesse cesteorie, e dèJla esperienza, 'si sarebhero tal fiata esporl_ate sare un momento. Malgrado razione coutjnuata dì questo con gravissimo danno del màlato. valido agente, s.i. destò nella pàrte una ·111.oderata -infiammazione; la gamba però in tei:rnine dèi quaUro giorni diM##MIWMEA #iMM44l4&49@9&& Mi minuì tmmensamente di volume, e lo statd generale dell'infermo si mantenne calmo, è tranquillo;·- la'circolazione ·mi offriva semplicemente -i sintomi dì ,una necessaria, e . Sono ancora ·caltle le ceneri del,Medico di Reggimento salutare reazione. Dopo quattro giorni visitai la gamba, e s1gno Dolt. De-Beaufort e già un'a!Lra tomba si schiude trovatala in islato di notabilissimo impicciolamento, con p~r ~iceltar~i la sa!ma del Medido di Reggimento d'Artiun grado di calore però alquanto al·di sopra del naturale, glieria da p1a1.za, signor DoJl. Cav. llop-h ille, 111ancato credetti ancor b~1,ie di continuar~ le fredde applica.zioni, ai vivi' nella sera delli 8 dèl Joigente mese di maggio in 53 di sostituire alla doccia le c9~presse inzuppale in una seg,ùi~o a brevissima, malallia, lflsciando nel compianto fredd a soluzione di acetato di piombo, però alquanto alu~ag1ov-ane sposa con due pargolelli noò per aoe9 capaci d1 comprender.e la_ gravi là deJla·perdila loro toccata con lungato. Ja motte d'un Padre di cui e·g-lino formavano 'la èonsola· Altr.i otto giorni trasç.orse,ro, ed io noo ebbi luogo quezione e l,a delizia! , r sto lasso di tempo ad oss.ervarealcun fenomeno nè locale, Jlestringencl<Jci all'increscioso ufficio di ·colest'annunnè gene~ale che mer-ilasse la rnia allenzione; limitai per-~ iio, diremo,_alt'Ml. volta diffusamentedi questo nosLro Colciò' t\1tle le mie cure nel · ra.ccomàndare all'ammalato la lega ed Annco, per m,oltì titoli benemerito dell'Esercito calma, e la fidudìa ; e a chi lo assislevél di evitare qualune del Paese, que etcesso si nella diela, èhe nelle parote. Non possiamo tuttavia u0n accennar~ sin d1ora come Passato l'oltavo giorn'o, e sfasciata là gamba, io fui , la sep.oltura, la quale ebbe luogo quesla- mattina alle ore ott0-, eTa bnoràt-a dall'intervento dei signori Comandan,le sbmroamente sorp~eso oell'o'sservare, ohe la .si era ridotta Generale e Com~ndiinte il Personale del Corpo d'Arti.alla di.mensjone pr.esso ,c'11e nalurale,che ~onsei:véiva semglieria, di buo.n numero degli Ufficiali Super.iori dei tre pre yn n~levolissimo grado di calore fino a l~ l[o il piede, R~~~i~enti i[! ~uj è 1iviso questo Corpo, di '1t10Jli fra gli e eh~ muoveva leggermenle le dilà de)lo stesso. . Ut11ciali subalterni, e d'una Compagnia del Reggimento Credetti allora nel caso mio di fare la . fascialur.a amida Piazza, preceduta dalla Musica militare. data del Ba;on!') ,Seutin di Bruxellcs, _che fo, studente a~Alla guale splendi.la òirrlostrazioné d' affetto e di stima cora, .avéva dallo· slesso in più, casi veduto applic.ar.e con verso il benemerito Estinto s'associav·ano tutti i Medici sommo vantaggio nelle. saJe chirurgiche dello wcdale· di ,Militari presenti in Torino, con a capo l'egPegio loro Medico Divisionale sig. Cav. Arella, e moltissimi Ufficiali Pammatooe, e poscia eseguire più volle, e sempre vandegli allri Corpi stanziati nella Capilale. Ai quattro an'taggiosamente dall'eg~egio, e troppo presto compianto goli del feretro st.<}vano due Medici di' Reg~imento è due Professore Ballolla.. Fatta questa fasciatura per.marrenle Cafrftani d'Artiglieria. Il c'appeHanq del Reggimento da . ' ' per lo spazio di 25 giorni nulla o_sservai di rimarchevole; Piazza, seguiva imme,diatarnente il fère.tro stesso. · nori si ridestò nella offesa localilà, nè lròppa infiammaLA REDAZIONE . zione, nè per conseguenza tumefazione ,tale da obbligarmi à. rallentare la fasciatura; il calore al piede fu sempre in JI Direttore Doll. Cav. ARELLA, Med;.Dfv. Il Vice Dirèttore respoos. Doti .J\fAr(rEI,Lr,Med. di Bat. grado soddisfacente, e la salute generale non fu mai mi.JJimamente turbata, ad eccezione <li· un moderalo moviTip. Sobalpiria di Com1 e Còmp..

'trovandosi di -passaggi-0 ìn Loano, fu tosto da m.ecbiamato; ~ visto a'p-pena ìJ. terribile caso, con .que.l suo sano e netto

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--t 7 !faggio f 85 8 ~. 20.. ~----------...------~-------.......-------~..;...,:_____ ______

ANNO VI.

GIORNAIJ~ DI HEDICINA Hll~ITARE DEL CORPO SANITARIO DELL~ARllA'fA SARDA

Il

L'associazione n(ln si riceve che per on anno e comincia c'ol l O di ~eno. Si pabhlica nel Lonedì di ciascheduna settim;1oa Il prezzo d'associazione in i'Ol'ino è di L. 10. In Provincia ed all'Est.ero , franco di po.sta L.11 . Si pa~a par semestri anti cipa t

S òMiuruo. -

lO

Dott,. Cav. l\fANA vu: Storie cliniche ed osserva,-

2ioni anatomo-patologiche. - 20 Doti. CllRMA medicodi Balt.: ll osoconlo clinico degl' otla lmici nello sped. di i'\izza da i 20 :r.bre 1857 ai 20 febbraio 1858. - 30 Relazione deiie Confe., renz~ Scientifiche. - 4° Nola Ministeriale e Circolare del Con-

siglio Soperiore Militare di Sanità iolorno alla Vaccinazione. - 5° "Bollettino Ufficiale - G0 Avviso di pagamento.

PARTE PRHIA PARTE SEGONDA clelle Storie cliniche -ed osse1•wadonJ a110.tomo-pa1ologicbe.

(Di P. Il.

medico divisionale.) (Continuazione)

MAriAYRA ,

Storia ottava. Porta Luigi soldato nel 3° reggimenlo di fanleria, nativo d'Ivrea, d'età di 2,i. anni, il quç1le sorlì dalla natura temp~ramenlo sanguigno-nervoso, complessione robusta e giusta proporzione di membra. veniva ttasportalo all'ospetlale la mallina dell' 8 maggio, ed offriva i sintomi . qui sollo n_olati. Cefalalgia sopraorhilale, calore ardente alla fronte, occhl'brillanli , faccia p~llido-scura, lingoa·feeciosa, re;spirazione regolare, polso profondo e duro, poco acceleralo ne' suòi moti (6,8 pulsazioni per minuto )t calore periCerico al dissotto del normale. L'ammalato accusa inoltre stanchezza. universale, costipazione e scarsità d'orina, dolori stri ngenti alla nuca, e senso di peso e di sliralor'a lungo Ja colonna v~rlebi:ale, sete piuttosto i;agliarda. Soggiunge cba parte di lah turbamenti s'erano falli sentire fin dal giorno precedente, senza oh1egli vi avesse dato apprczzabil cagione. Interpellato se avesse altra volla sofferto infiammazione di cervello o d'alcuno degli organi da esso discendenti, risponde negativamente. Sebbene non siavi ancora sviluppo febbrile, e gli spasmi tetanici siano appena adombrali all'insieme dei fenomeni si riconosce il modo d'essere della meningite cere-· bro-spinale, e senza perder teti:i'po si òrdiaaoo due senapfami "\'°olanti alle gambe: un salasso: decollo di tamarindi p. · .b: fomenti freddi di Schmukcr per bagnuoli sulla \esla. Al dopo pranzo si trova aum~nto di frequenza nel polso e di calore alla pelle: la faccia da pallida è diven uta lividaslrn: ·hàvvi irrequietudine di membra, sti:eltQra di mandibole e rigidezza dolorosa dei muscoli posteriori del aollo. 11 sangue cavato si è conver:lilo in coagulo occupante lulta

l'ampiezza <lella scodella, e ricoperto di cotenna "ialloverde di circa due centimetr'i d'altezza. Allro salasso: acqua_larlarizzala nitrata e clistere purgante, onde promuovere la aiuresi e vincere la coslipazion,e. Alle ·1 O di sera l'ammalato non è punto io miglior con· dizìooe, anzi accusd i;c9sse convulsive nelle membra: ba, Ja lesta piegata posteriormente ed i muscoli estensori del collo violentement~ contraLLi : havvi un cotal grado di vaneggiamenlo; la febbre si è ancora ingagliardita: il sangue del 2° salasso è in tulto simile a quello del -priino : il clistere fu inefficace e s'ebbero a stenlo poche goccie d'ofina. - 6 cbppette scàrilìcate lungo la colonna vertebrale, di cui 3 alla regione cervicale.Si ripete la bevanda nitrata. 9. La notlé fu irreqwela : la febbre cd il dolor di capo petsistono, l'opislòlono però è pressocbè scomparso: continuano le orine ad essere scarse, mancano le deiezioni p.lvine : lq. bocca è c_ome impaniala. L' ammalalo si lagna di sapore amaro; il ventre è alquanto leso e dolente alla pressione. Un gramma di cloruro mercurioso con sei decigrammi di colocinlide in boccone. . Allo ·I 1 l'infermo accusa esacerbazione della cefalalgia e prostrazione uuiversal!>: la cute è più calda, la febbre va auroeolando; il purgan te procacciò. tre scariche abbondànli. Salasso da.I braccio. Alla ,visita della sera ,nulla s'avverte di mulato nelle condizioni del .soggeUo: il sangue è conteno oso, come le altre volle. Altro salasso; acqua larlarizzata coll'aggiunta d' un gram ma ·d'azotato di potassa: prescrizioni che ven, gono replicale alle 1 O di sera, le cose·roanlenendosi sem, pre nel medesimo stato. 1 O. L'ammalalo non chiuse palpebra durante la nolle: fu quasi sempre io preda al delirio: la fronte ha caldissima, la faccia suffusa, e ad intervalli è pr.eso da scosse spasmodiche; sete piullost-0 molesta.,.!,_20 sanguette, dieci per parte alle apofisi mastoidee : der,ollo di tamarindi per bevanda. Alle tre pomeridiane si trova l'infermo un po' più tranquillo: febbr~ è meno veemente, là cefalalgia è scemala; si sente meno arida e;meno calda la cute. Decollo di Jamarindi lrè ettogrammi : acqua di lauro-ceraso tre grammi:'.\ Alle H non ìscoprendosi modi,~cazione alcuna ned in bene ned iu male, si fa ripetere la bevanda. H · :Mallioa. A dispetto èlella buona apparenza la nolle fu pessima: agitazion'e, van·eggiamento, spasmi tetani ci ar collo tormentarono l'infermo. Il polso,, tranne un po' di leosi on.e, si direbbe d'un uomo sano. La fision omia è angustiata, la fronle e la mano sono dolenlissi me. 30 sanI

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guelle lungo le giugolari quindici per lato: cataplasmi sonapizzati all'eslremità inferiore: decollo di tamarindi coll'acqua di lauto-ceraso. Al dopo pranzo non essendo sensibile il miglioramento, ed il polso battendo anzi più. celeremente che al mattino, si fa pralic1ij'e un salasso che venne ripetulo alle rn, il san.,ue mostr~ndosi tuttavia cotennoso ed i sintomi morbosi sebbene generalmente ammaùsali Teclamando pur aoco una devlczione generale. • ~.2. L'ammalato ebbe upa nolle discreta: dormi alcune ore; la rigidezza muscolare e gli spasmi cessarono di tormentarlo: l'iolelligenza è ridivenuL~ limpida: la fe~bre è svanila , la testa è libera, la sete moderata. Ravvi appetenza d'alimenti. Vi fu nella notLe una- scarica di ventre. 3 Minealrinè: decollo di tamarindi per bevanda. A sera ed a nolle nulla insor5e a turbare il buon avvia· mento delle cose dell'infermo -; fluirono anzi copiose le orine. ed ebbe luogo un'altra evacuazione di ventre. ~ Ogni dissesto è omai a quanto pare aggiustato. L'ammalato godette nella nolte d' un sonno placidissimo e riparatore. Chiede con istanza alimenti: gli si concede un .quarto di porz\one. Da quel giorno in poi le faccen<le volsero di bene in meglio, ed il 20 dello stesso mese il militare in discorso usciva dallo spedale perfettamente risanalo.

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Storia 9a

,.,

Gandolfo Niccolò soldato nel Corpo R. di artiglieria, nato a san Martino d'al11aro (Genova) il 47 luglio 48331 da parenti sani,dota.Lo di l'emreramenLo sanguigno-nervoso, d'eccelenLe costi Lozione, di forme ad un tempo svelle e robuste, godente abitu.almente di ottima salute, veniva ammesso nella sezione medica di queslo spedale la sera del 1 ~ apx:ile. Sì diceva. indisposto da due o Lre giorni, e ripeteva il suo male da colluvie gastrica, cha si sarebbe procural.a mangiando -voracemente una vistosa quantità d'insalata la sera prima di porsi a letto. Nell'intervallo che corse fra quella sua pretesa indigestione e il suo ingresso al\' ospedale, si senti preso da .brividi ricorrenti, da vampe di calore,alla faccia, da inappetenza, da spo•samento, da cefalalgia, da sensazione di peso alla nuca e fra le spalle. Tulle queste espressioni morbose erano andate via via crescendo . quantunque egli si fosse spontaneamente condannalo a rigoroso digiuno, ed avesse ingollat11 una porzione purgante nella quale erano sciolti 50 grammi di solfalo di magnesia. Al momento io cui lo si esamina, l'ammalato presenta la fronte calda, l'occhio torbido, pallore di faccia, lingua fecciosa e color <li cioccolalla, re~piraziQne libera, estremità fredde, batlito delle caro lidi , polso duro , vibrato frequente (78 pulsazioni per minuto). L'epigastrico non è nè gontìo nè dolente al tallo, come neppur l'addome ; pur tuttavia, per abbondare nel senso doll'ammalalo, che s1era fì.tto io capo d'arere nel ventricolo una smisurata mole di materia indi.gesta, prima di farlo salassare, gli vengono presentali •I 5 centigrammi d' ecnetir,l) in 3 eLlogram)l)i di infuso òi tiglio . La malaLtia era staia giudicala una meningi le cerebrospjnale in vja ·di svolgimento. Ci nque ore più lardi Yisitato nuovamente J"infoJ!fl.lo, si ,trova esaltato il calowéutaneo, più tormen losà la cefalal-

gia e più spiegata la febbre, malgrado l'azione ipostenizzante del tartaro stibiato. il quale provocò il ~omito a piu rip~ese, e fece reè·ere poco liquido frammisto in ultimo a lieve proporzione di bile. - Salasso dal braccio : bagni ghiacciali suUn tesla: polenta se11apì1.zaLa all'estremità addominali. rn-. La nolLe non fu tanto cattiva: l'infermo confessa di sentirsi meno aggravalo ; il polso è più molle, più largo e meno celere, v'è stato e v'è lullora gorgoglio addominale, con dolori colici lancinanti (Lcanchées); l'emetico non promosse scariche alvine, come non ne avea promosso neppure il purgante che H soggello s'era messo in corpo prima di venir ali' ospedale. La lingua è fecciosa assai, ma '1mida e niente rossa, onde s'ordina un boccone composto di 80 centigr. di cloruro m; rcurioso e di iiO c. di gomma gotta. Al pomeriggio . $Ì ·racèogli'e, dall'àmmalati> che il bolo calarlico operò considercvolmenle. La cefalal~ia è però aumentala un'altra voi la; v' ha qolor gràvativo alla nuca od al dorso; irrequietezza somma, rigidità dei muscoli cervicali posteriori e di quelli della, maslic_aiione, sete imperiosa. - Acqua mulsa coll'acqua di lauro-ceraso · salasso, fomento ghiacciato e risol utivi sul capo , Verso le A4 di nolle si fa ripetere il ~alasso, perchè i sintomi vanno ognora progredendo, ed il sangue estratto è quasi un sol pezzo di cotenna.

Resoconto clinico della sezione degl' otlal1nici dal 20 x.bre 1857 al 20 febbraio, 1858. ( tetto dal l\led. di balt.

Dott.

CREMA in una c.oofercnza dello

·speda le D'.\ililar~ di Nizia).

Onorevoli Colleghi,

Per aderire da uù lato ai desiderii, piit volle esteroati, dal nostro Presidente, ~ dall'allro per darv1 , come più provello se non di grado, sgraziatamente d'età. un esempio che son certo non rimarrà senza imitatori fra voi onorevoli eollegbi', mi accingo a lraccjarvi, {n modo sue: cinto , il resoconto clinico di quegli ollalmici che erano ricoverali in questo spedale quand'io ·-vi presi servizio, e che vi ripararono in appresso fino ai 20 del corrente f~bbraio. A dirvi il vero avrei preferito leggere una storia di qualche caso rimarchevole, ma mancandone il soggeUo tanto nella sezione· medica, quaoto e ·sopral1.1lto io quella di chirurgia, a éui, come sapele, sono addetto, fui coslrello da necessità. ad adossarmi un la v,oro al quale per avventura mal soltoslar potranno le deboli mie forze , e pel quale imploro quindi la bencYola indulgenza vostra. IL numero lolale dei curali, o rimasti io cura durante il periodo di lempo sopraccennato. v.ale a dire dal 20 dicembre 1857 al 20 febbraio spirante mese è di 25. Per maggior ordine e chiarezza io li dividerò in tre piccoli gruppi, nel primo dei quali annovererò quelli che furono affetti da emeralopia , la quale , come vedrassi diede ollre il Lerzo del totale degli ammalali . TI secoodo abbraccierà i tocchi tla congiuntiviti seh1plici, o catarrali che di r si vogliono, congiuntiviti cbe pe~ la benignità. della uatura loro, o del loro andnme~to io breve tempo 1

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guari.rono con metodo antiflogisLico negalivo e positivo lività ruaggiore nelle funzioni del sistema dermoideo, ed una rivulsione o derivazione sul tuho gastro-'enterico. poco epergico. Nel terzo infine collocherò le ottalmie' Poscia in quellò di vapori d'ammoniaca liquida diretti reuma1iche,, scwfQlose, granellose, ed alcune pur ancbe sul'l'occhio du.e o. tre volte al giorno coli' intento di scuocatarrali.; ma-queste perchè stante la loro violenta in tenter~ e dissipare l' intorpidimento della retina, che, sia , sità ingenerarono lesioni alla cornea sollostante, e non pure ~esso sintomatico od idiopatico, costituisce' quasi si poteronp infre.nare · che con energia e prolungata sempre l'essenza della ipalattia. Cotale semplice medicacur.a. zioné, raccomandata si,ccome la migliore non solo dal Primo gruppo. Esso ,a nnovera otto emeralopi, ,an.zi dieci, tenendo co1,1,to · ~ostro Scarpa·e da Boyer, ma anche da altri molli più recenti autori_, ed alla quale il Ta"..ignot do.vette ul) felice di due in· cui recidivò la malattia, il che, CO!;ne vi è ,noto, successo nella cui:a d'un' emer!)lopia che non inlerotta suole di sovente accadere, di questi otto, o di~ci uno solo durava da oltre 18 anni, ed i cuj interessanti particolar~ è del 40 reggimento di Jaiitena, il rimanente d·e1 terzo. troverete nella Gazzette des 1:Iopitaiur; anno ~ 850, pa-, Ora se diamo uno sguardo alle ca\)se apprezzabili .che di gioe 427 e seguenti, cotale semplice medicazione, dico, otdinario·-sviluppapo siffatta malallia noi riscontriamo in riuscì~ guarire i!} pochi giorni gl'ammalati, p;i.recohi dei, _prima .linea- - ce-rte condizioni cosmo-telluriche ignote quali forQno alfa ' corHrovisi°ta della sera ' sì .da me che da nella loro natura; ina cognite pei lori effetti, e che costiI_lliei onorévolì .amici Cavalli e Maraggi esaminati, affine tuiscono 'le epidemie'- certe a!Lre di località che danno d'assicurarci, con varii esperimenti, se la guarigione·Joro origine alle,endemie - l'abitazione in calde regioni era reale e ,completa. 1 l'a.zionè troppo vivà e protratta ~ei raggi so.lari o di l_uce Se,orido gl'UJJpo. artifici.aie - e gl' imbarazzi gastrici. Posci.a la soppres-. ,slone di scoli sanguigni normali od anormali; fa riperQuesto comprende cinque casi, come potrete scorgere cussione di s.uclori od esantemi; -l'abuso dei piaceri delvoi stessi dando un'occhiata al quadro statistico (1) che vi l'amore . .Quindi, ma fortunatamente ai rado, l'. ingorgo sottopongo. Su tre Je congiun~ivitì erano siffattamente delle membrane proprie del nervo otli°co ; .le alterazioni, sempiicì e leggiere che furono curale e guarite in· poo degenerazioni organicbe d:el nervo stesso, il quale in chissimi giorni senz' avere bisogno di ricorrer al più certi òasi p~ò essere be11sì incolume·, ma tro;varsi impeenergico n1ezzo c,he.abbia l'arte nostra per combattere la: 'dito o disturb·ato nell'esercizio naturale e continuo di sue flogo si , voglio djre al salasso ed alle applitazioni di mignatte. · funzioili perchè compresso da. vicino tumore. Nel nostro caso però quali furono quelle che già particolarmente La priyazione délla luce, qualclie rivulsivo sul tubo agirono? È difficile il fissarlo in ·assoluto modo. Ciò non gastro-enterico, collirii leggermente astringenti, coadiupertanto se si ,pon mente che tutti que__sti emeralopi invali da parco regime valsero, come già dissi, ìn breve contrato avevano la malaUia, quello del .{.0 règgimento a tratto di tempo a restituire la congiuntiva al pristin9 suo, S~ssari, e gli atlri ,,t Cagliari, si potrà asserire con prostaio. babilità di c:ogliere, nel vero, èhe la luce troppo vivida Contro i due altri casi si adoperarono in uno tre sa-· de' raggi solari, e l'alta temperatura che regnano in en~ lassi, e due nell'altrp, asc;ieme, a tulli quei compensi terairambe ,quelle città, e s·opratutto in Cagliari, originarono peutici usitati in si.mili circostanze, e che qui omellp perla •maìaUia di cui qui, si1 Lralla. amore di br~vità, tan to più volenlieri in quanto che li Ad ogni modo eccoVli, onorevoli colleghi, i sinJomi, o troverete ann'overati nell'anzidetta statistica. Laonde ~1ullét segni che at lor9 ingresso allo sp~dal,e offrivano gl'amma- , più su questQ gruppo rimane a di,rvi che sia dr.gno del(CM,tintt(i). , l'aUenziope vos,tra. lati. Nel maggior nume:o la pupilla era più del solito latat~, ma la sua mob1htà meno grande cµe nello stato (t} Omettiamo di plihblicarlo sià perd1è per il suo grande-nalurall:l, Nègli altri non esisteva dilatazione, o se esisteva 1 formato male s'acconcierebbe a que.110· del• Giornale, ~ia. perera appena sensibile. In questi ultimi trovavi preroanente chè il testo comprende tutte le nozioni nello stesso indicate. immobilità pupillari~ sì di giorno che di notte, mentre.nei LA REDÀ7. 10NE. primi non erfl dato scorgerla se non .se quando il sole era _____.,_,..,.,~<••·-- - -sollo l'oiizzonle. Il lume artificiale del cedno, di notte 'tempo',, non faceva sugl'occbì lorof,i n;ipressione alcuna, o sì p'oca da discérne.re a:ppena1la ll!ce~dalle tenebre. La trasparenza: dell'occhio .era inalleral<i. Nulla la cefalalgia e del pari nulle .Le :ve:i;tigini. In tutti fa maiattia durava Relazione delle Co~ferenze scientifiche da parecchie settimane; in alcuni aveva recidivalp; in al(MESE DI APRILE i.a 'rORNATA.} . .tri re~istilo a reiterate evaporizzaziooi fatte, senza entrare in Ospedali, con fegato di bue e di montpne. La TORINO. - Letti ed approvati i processi verbali delle ol(ime, lingua ;.l'ordinario erc;t piuttostQ hian"cas-Lra, ma non fecdue sedute1 il sig. Presìd'ente co~anica otficiosamente all'aduciosa; la bocca npn amara; i polsi normali meno nel Penanza la gratissima notizia, partecipatagli dal Presi<len!e del , rélli 'in cui ffssendo f,orti, vibrati, ed accompagnali ·da alConsiglio superiore, avere S. E. il Ministro della guerra dispo,tri ·sinromi di p_letor.a sangufgna, si praticò ùn salasso sto di ragguardevole soinma a sussidio del nostro Gabinetto di, innanzi di fargli sùbire il trattamento a 'cui furono tutti lettura. • lndistinlamenie solloposti. Questo consistev;i. nell'ile.ralo · Presenta quindi il resoconto del congressp Oftalmologico d i! uso di preparali antimoniafi, col triplite scopo di proBruxelles di cui S. E. il' sjgnor ì'llioistro della guerra fa do.no al durre scossa, p.er-turbamento geber,ale dell'economia, atGabinetto di lettura; e la raccolta degli ordiname11ti e leggi ri-

9i~.

PARTE SECONDA

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GENOVA. - Let.tci ed-approvato il processo verbale della preguardan.tì il serv,izio sanitar_io mHi~~i:e in francia, del D. PueJ, cedente seduta, n.on tro~andosi materia ~ll'orcÙne del giorno, deila qnale il 1'iedico div.isionalé fa punlono al·Gabinetto. · nè .alcona meµrnria da legger.si,·il s'ig. p.residente si toglie. l'as' Açl istan;;.a . del Doti. llophille i.I sig. Presiden~e · ricorda ai sunto di parlare di diversi casi presentati ( stati offerti qa in, . sign,ornnedici .capi_sezione l'opp~rtu!1ili~ ·e ·necessità che ~olscrilti clell'oltima leva) all'ossel'vazione di qùesto fspe<lale )?er gano qtiesl'occasione di tr,ovarsi qui riuniti ai sjgQori medici dare ùoa decisiòne sulla loro natùra e· qualità. Fra' questi d~i ço~pi pei; f<;>rnire loro ~li schiarimeriti nec~ss,arii alla; com· richiamò specialmente l'attenzione sopra tre CàSÌ d'enuresi, pil~'ziono degJi sta li .dei Bagni termali, per quegl\)ndivi:'.1oi che che si inànifesta iµ tre •inscritti appartenenti a',diversi-c~rpi questi ultimi dovran'no proporre ~ietro consiglio dei medici cudi qn.es~o Presidio_, m.a appartenenti-; giova osservare, alla ranti. .stessa provincia di Chiavari. E siccome tale i!,)ftirmità :quando : L'ordiu"e del giorno richiama quindi l'Adunanza all;;t relazion-e è compiuta e peqnanente, ·è tatto rarissimo, e che ·d'altronde· ~ei signor-i medici capi di sez'ìoµe so dQe casi' di 'malattia di è'più malagevqlelil simularla; così s'estese cpn varie çonsidecuore esposli dal tiott. l'e(lco nella 2a seduta di febbraio_. Il'merazioni a parlare di quel.la che dice.si incompiuta e partic'olardico di· reggimento D. Dupont esp11neudo il suo giudizio~sotfer.mente ·della notturnq, come quella intorno alla quale può camasi specialménle pel 2° :caso, tome più importanla: crede ~gli dere maggiore sospetto di simulazione, e quale infine era. quella trattar;i d'una bront.o-pneu(llonite legata ·ad organica affezione • I . che cadeva sotto l'osse.rvazl?ne. di cuore, e reputa Rer ciò l'indJviduo inètto affatto al_militare , Tutti e tre·questi individui, de•·qo,ali cade ,qui discorso, attesta-servizio. Prenqe quìndi a parlare il .Do\l. Alfurno: _. Dei. due vano essereda longo e molto longo-tempòaffotti da enuresi,.ed a. • am,mala.ti, di_cui tenne discorso ·i( Dott, P(lcco, qice il Do.li. co'mprovarlo er.ano fom iti di facili certifiéati-rilasciati da•eser• Alfurno, io v!di il piu aggra vat9: • il vidi più volle, ed in ·istato centi nel respettivo loro pàés:e. Uno fra questi mostrava le modi agitazione,_dopo che avev~ alquànlo passeggiato. Trovai' sem-lande ed i pantaloni, non che'inzoppati d'orina, quusi·marci pre all'ascollaziqne un rumor di soffio esteso a tutta la cavità, ma distintissimo nel punto ·di congiunzione fra la lorza .costa . . . ' · dalla· continuata azio·ne dcll'orfoa medesima. Jf sig Presidénte ~ Io sterno, colà dove hanno origine. i grossi tronchi arteriosi, , non, tenendo a càlcolo ne lç loro assicurazioni, nè i -certificati ond·e ·erano muniti, e neppure b11dandÒ allo stato dell.e vesti~ Questo soffio ora il sentii dolce, Òrà ruvido, òra aspro, e, s~nza m_enta guastech-el'uno otferiva a testimonianza d'cl fatto, amava affermarlo in modo•pqsitivo, io suppongo tr.atlarsi' di strin~ipiuttosto porlar·o la sua attenzione aÙ'abito (jel corpo, ai' segni me.ntò all'orificio aorti~o. se · poi non esistà pµre, qualche à~e-fisici esteriori e spingersi ·all'esplorazione ·dell'apparato urozione. agli orjfici auricolo-ventri?olari, od alle valvole, ed a. quali poietico. Per que~le ind,agini Q.On iscorgen.do oè'pallidezza nè di qJJeste valvole, e di qual gener.e in questa lesione, questo è flacidità deila ghianda, ne.d alteràzi'oni al meato urinario, nè quanto io.non mi ;izzardava .di pronunziare: se a ci<{si aggiunga, escor~aziooi al prepuzio ed alfo scroto; e; fatto oso 'd_el catétere, che la . mano applica.la .alla. regioqe del cuore incontrava una. non i-scontrato nel canale dell'uretra e nella vescica alcun vizio massa larga, diffusa, e ne veniva·come respinta: ho ragione di organic9 uè la presenza di calcoli e di renella, a' quali cause credercf che ;ua lèsion~ sopra enunciata si congiunga l'iper., poteva ascrivere la voluta enuresi, rende-va mo1to pfesumibile, trofia del viscere,. tanto più cheso.tto la percussione ebbi-sempre · anzi quasi' certo che più che di reale malattia si trattava di sia sentire un suono di matità. ·Sebb_ene per conseguenza io non mutazione pér ostentarla. A· meglio riconfermare qoest~ opi- · possa precisare in modo assoluto il punto della lesione, non / . nione il medico carente ebbe ricorso all',uso ipterno dell'oppio esito però a dichiarare, che l'ammalato in·questione è affetto ·da 'all!etretto di protrane il sonno·, e così dar tempo a-maggio~e grave vjzio organico al cuore, ribelle ed insanabilè, staio que' ' raccoltà d'orina nella v.escka,.,siccome in effetto ebbefoogo. ·sto iO:compaHbile còn un .sel'Vizio faticoso di qnalungae genere. Èsposte le quali cose, il signor Presiden~e soggiun'geva a~ere Il Dott. T.urina esl)rimc le stesse.opinioni traendone te· stesse l'esperien1.a dimostrato che rarissima [è la ,vera iQ.contineoza conseguenze. , d'orina, in fuori di casi speciali che l'arte ba insegnato, e lo è a Il I)olt. Pecco ringrazia i collèghi della viva 'premora ·con cu fai p_unlo c"1e :M. Bégin atte~ta non venire nemmeno più 'dalli inassecof/.davano il suo voto; egli però fa notare che suo scopo scritti in Francia simulata l'enuresi comp/uta, per la facilità di non era di sapere Se giudicassero, o no abile al servizio il soggetto delle loro _osservazioni, che èi6 era già faor di dubbio; io . scoprirsi dal me'd'ico l'impostura; limitando le-loro simulazioni richie_deva il vostro ~alido sossidio scientifico, egli dice, percbè · ai pqchi casi dell'enuresi i.ncompiuta, notturna; siccome più fa,.cile a fingere, più difficile a riconoscersi per f'insister\za chetarilevalcl-il fatto, mi aiutaste a defin,ir.lo, e m~ offriste co' vostr.i . . ' . ,. lora ci apportano individui, che abborrono dal servizio delle lumi q~~lla .sicurezza, quella conffdenza di g_iudiziò ch_'io nou armi. A vincere ·pertanto PoslÌnàtezza dei tre' so'\'racèerinati inbo ,nella mia abilit'à 'diagnostica in tali malattie. scritti, si sottomisero a· più ristretto vivere, e vennero,di più ob·n Dott. Giudice finalmc.nt~ a soa volta esprime il sao 'pl).rere, · bligati a dormir-e s-ul, duro; i'quali·modi, trovati' per essi insope crede che·il Dott. Pecco, nel mentre volle d.ecfinare la rispon• portabili, consigliarono già due dei tre a c·onfessare che il loto sa!>ilii~ di ~.enominàre Ia,malattia, cogliesse però benissimo nel incomodo era finto, e se n'andarono ai rispettivi corpi colla segno giudicando trattar.si d'ipertrofia cardiaca conistringimento mortificazione di non avere indotto in errorì!"i medici di questo del ventricolo aortico. spedale. ·Non rimane più che.il terzo, il qu~le si spera che ·finirà La mutefzza della regii:ine, assai ~aggi or. del normale in estenanche per seguire l'esempio degli altri. • sione, la forte impulsione, il ' fremilo sensibilissimo, costanfe, ALESSA,NDl.llA. -:- Letto ed appovato il processo verbale _percepito ap,plicando léJ. mano alla reg_ione stessa, il rumore di della seduta antecedent~, e nessuno., dell' adunanza {I Vendo in soffio isocrono coi 1° suono e che lo sostiluiv;;t in gran parte, al massimo d'intensità tra la terza e quarta co~ta, in vjcinaoza allo pronlo 9ualcbe scritto da fàrne , llrgomento di discossione,jl sterno, e diffuso luogo l'aorta; il polso stretto non in,relazione vice-segretario Dott. Pizzorno domanda la parola per dare colle su accennale condizioni tardiàche, indu.sse~b me pure comunieazi'one d~un caso, d-a ppchi giorni avvenufo , di morte nella convipzione trattarsi d)pertrofia di cqore , co,n stdngi· per.,emorr.agia:. cei:ebrale traumatica, occorso in ,un individuo mento aortico, èprnplicata come di solito accade da i-peremia borghese. Essendo', egli'dice, di gu~rdil!.in quest'ospedale ·venlir chiamato per ' Vi~flare Ull individuo d(eirca :i5 anni che fo . bronchio-polroonaie, donde quei, rumori 7.'cces~orii che ,percel)ivansi nel restante ambilo toracico. · detto essere grave!Dente ainmalaio.

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.Erano le due dopo mezzanotte; cd accorso sol)l[o, non troni 1 ·La sedata si sciolse alle 3 pomeridiane. CJAMBERl'. - L'adananza occopa !'iutiero tempe della seohe un cadavere. li disgraziato era morto po<;hi istanti prima. .Dallo informazioni risullò ohe poche ore prirqa and,indo a casa ' dala io discussioni relative al mod·ò d'fesegoire lo perizie mediche io caso di rassegna. sdracciolò mentre scendeva una scala, ed avend o percosso del CAGLIARI. - Il Dottore Lai, r. f. di Presidente in mancanza- . o,apo nel mnl'o, riporl ò uu.a leggicra ferita alla regione pariedel medico divi~ionale, apre la seduta col rivòlgersi ai suoi coltale sinistra, la quale non interessava che i comuni integumenti leghi invitandoli a voler concorrere col loro zelo ed ·operosità e giungeva fino .alla cuffia apcneurotica lasciando intatto il paal baoo andamento del servizio onde q11esto null a lasci a desirietale: la [erila .non 11ccedeva la lunghezza di due centimetrì, derare come per l'addietro, ed egli' possa perci'ò trovarsi in eèl era leggermente curva io basso. Ali' autopsia esQgoita dalgrado 'di disimpegnare degnamente la carica coi è cbiam'ato a l'autore <lolla comunieazione per ordine giudiziario, si confungere provvisoriamente. statò l'integrità delle ossa del capo, ma no grosso coagolo sanr. Incarica perciò il vice-segretario di som,garlo nella redagoigno di 60 a 70 grammi incirca era interposto, e si era fatto zione clei processi verbali dorante la soa carica da v. Presi· strada fra la dura ma<lrc·, e le altre membrane del cervello del dente. lato i,ioislro. In latta l'estensione occupata dal coagolo, la parte Viene in seguito !olio ed approvato H processo verbale del laterale, e superiore dell'emisfero sinistro era fortemente eoml'antecedente se~uta. pressa. L'arteria meningea media dello stesso lato era rotta, li Dottore Tarro,ne traendo argomento da un• espressione appena fàlla iolracraniaoa, ed ora qirelfa che prodasse l'emorconleuota .i n d~tto processo verbale mette i!l campo la queragia. li eoor&, l'aor~a e gH al\ri visceri erano sani. Le ossa stione de)l'asSimilaziòlle dei rimedi. Appoggiato all'aatorìtà del temporali, i parjet.ali, il frontale e l'occipitale erano sani, poiprof. Giacoroioi pretende co:i qoesti,che i rimedi vengano bensì .chè non si osservò nessuna, benché piccola fenditura o dias6orbiti ma non assimilati, e che se J:ia luogo la loro assimilast~cco della pa1,te interna d-elle ossa del cranio: l'autore della zione cessano di agire come potenza medicamentosa, per.coi como~icazfone propende a credere che la rottura dell' arteria on vèl~no qualunque cessa di essere tale se egli poò venir asmeningea media dipendesse da caosa indiretta, ossia dal consimilato. - Condizione indispensab.ile perchè i rimedi spil\ghioo trocolpo della forte scossa, iinpre~sa alla massa cerebrale, p,ro- · la l~ro azione salutare sull'organismo e per la loro conservadotta dall'urlo del capo contro al moro al momento della cazione nello stato primitivo in cui furono propina ti, senza saduta. Osserva parimente che l'iodividao qoantonqoe non fosse . bire lrasrormazione alcuna nella massa del sangue ed in tale preso <lai vino, e non si potesse chiamare ubriaco, pare risaltò condizioni), venir tosto o tardi ' espulsi dal!' animale economia dal processo, ch·e pochi istanti prima di cadere, aveva fatto per mezzo dei suoi molteplici emnntorìi e quindi una molecola / frequenti e generose libazioni di vino. La roltora adonqoe di di ferro, iodio, mercurio ecc. introdotto nella circolazrone non qualché vaso sanguigno era più facile, a motivo della congearriva mai ad assi,nilarsi, ma come principio disaffioe ed estrastione èereb.-ale che induce il vin9 ed i liquori spiritosi. ' neo alla fibra anìmale deve venirne eliminato dal corpo. li Dottore 13orelli domanda se veramente l'arteria era rotta li vice Presidente sf oppone a qoesto modo di vedere del D. ulfatto in ogui sua parte1 o se qualche porzione della stessa ri ~ Tarron!l·, che sembra non coofòrine al fallo né alle più sane manesse ancora unita, e sé l'autore aveva avuto cura di esamicredenze di 6sio1Ògia e di terapeutica. nare se- nel luogo della rottura, o allrove v'avea qualche ponto Egli conviene col preopiuante che non talli i rimedi abbisoessi.ficato e principalmente nelle valvole del cuore e dei grossi vasi. gnano di venir assimilali per produrre il loro effetto medicamentoso nell' organismo quali sarebbero quelli dotati d' una Il Dollore f'izzorno risponde, avere non solo esso, ma anche azione puramente locale come i purganti, o di un effetto troppi>il Dottore Cassolelli, a$sieme al quale aveva eseguita ~·auto psia, esaminata atfontaµiente l'arteria; ma I~ trovarono sana pronto e fugace fil>me gli eccitanli, diffusivi; ma,ogni qaal volta trattasi di distrùgflere o neutralizzar-e on principio morboso ogni dove, e complétaooeute rolla, in mc,do che la parte sapeoniversalmentc diffuso negli omori e nei tessali animali, o di -rii>re era all'alto staccata dal tronco che esce dal foro dello sfenoide. indurre una modificazione nella crasi del sangue e consegneqtemente nn cambiameuto salutare ccli' iotiera costituzione, è Allora il medico divisionale domanda se le ossa della baso del indispensabile che il rimedio vengb i n(ID solo assorbilo, ma che cranio, e principalmente lo sfenoide furono attentamente esaminale. Poicbè, egli dìoecµe là rottura della menin3ea media io • assoggettato an:aziooe della forza vitale, entri io combinazione con pi'incipi immediati del sangue e ne modifichi la .sua crasi questo caso non possa e(fellaarsi nel modo acéonato dal o ott in mQdo da renderlo atto od a neutralizzare il 'p rincipio morPizzo.ruo, ma invece per lesione di quest'osso. Ls ossa del era: boso od a fornire materiali più omogenei alla nutrizione dei nio, cqnHoua, son?, fr~ loro. coµness(>,"in modo, e la forma della tessuti, op1>are mettere l'economia animale' iu ,grado .che possa teca ossea è 'lale clie un colpo violento su qualunque punto liberarsi per mezzo degli emuntori dei materiali disaffini alla della ·stessa, si ripercuote e si concentra alla sua base, per ca . fibra. è più facile fa roteara dì una queste cbe di quelle che forman ; Che se all'opposto, come pretende i! preopioante, il rimedio 4a volta,, sebbene ano di questi ultimi sia'quel!o cbe rice'vet te immediatamente i1 colpo. circola indeco mposto e non subisce combinazione alcuna col sangue-, egli non potrà agire altramenté che come corpo eteroli Dolloro f'izzorno dice di aver.e esaminata l.a base ,del era. nio e d'averla trovJta in istato uormale, rua che però non digeneo irritante e perturbatol'e dei moli vitali, come il pus o la bile assorbiti dalle vene o qualunque altro principio disnfflne staccò la dora madre dalle ossa sollopo$te. Sicchè potreb be 111l'animale economia. darsi che nello sfenoide vi fo.stcstata qualche piccola fondila ra, Come mai, (lsserva egli, il 'ferro amministrato nella clorosi senza che qnosta siasi estesa fino a lacerare la,forto mem brana fibrosa che superiormente lo tapezza. non che negli altri casi in cui trovasi languido ed incerto il processo ,li nutrizione per mancanza di priucipii plastici ed La qaeslione adaoqae se la rottura dell'arteria men iogea asaimilahili nei sangue, po~robbe modificarne la orasi, renderlo media in questo caso dipendesse dà .,c ontrocolpo per la forte più ricco di globuli rossi, e maggiormente plastico e vitale, dare scossa nella massa cerebrale, o da rottara dello sfenoide, rimase indecisa. ai tessuti ia ~ensilà e tonicità mancanli ed alla pelle il colorito•

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-458se egli non si combinasse intimamente col sangue e finisse per produrre.effetti contrarii a quelli che si o,servano nelle .malat· 'assi~ilarsi? tie suaccennate. · , LJl chimica organica no,n Yiene ess~ pare in appoggio del ra• Corre inoltre Ofligo àl J;loU. Tarrone, posto clìe gli piacque , ~ìocinio ~ol mostrarci la presenza d~l fe;rro nel sa,;ig9e e nei tesabbracciare l'opinione del sig. Gavaret, di ,dimostrare che nel sali? caso di clorosi, di scorbuto ecc., si dia. vcramente,.questa e~ceUn alt.r o argomento in favore dell' assimilazio,ne d'alcuni ri. denza dtossigeno nel sangne, giaccchè in tall casi si os§ervereblie medi, ·egli lo trova nél fati~ della rubi~ linto;ia' la qaaJe aµ1mi.nel sangue estrailo sovrabbondanza di cruore mentre p~r ak nistrata in alcune mal~ttie delle ossa comunica a quelle il protro notasi il contrario, e sQlamente do'po l'amminisirazione del ,p rio' colore, ciò che non tnverrebbe se d~ssa non fQsse stata ferro il sangue degli scorbuti, e delle cloroticfie,ccc.-, presenta assimilata al lessato osseo. · i suoi caratteri fisiologici e le giqste proporzioni, di' cruore e Oltre a ciò molle sostanze servono. ad un tempo di rimedio è fèbbrina. · di alimento come l<;t Cfool'ia, la ghia11de, il latte ecc. ed altre Mlii s'appoggia il signor 'Dottore· Tarrone al celebre , Giacopiante v'e lenose che vengono. usate come rimed,i nella medicina mini che, anzi, nei suoi scritti ha più vomresternalo contrarie umana sono impnnemenle mangiate e .digerite da alcani aniprove, e se parlando dei velèni dice che qualora -vengono assimali e perciò assimilate •. milati cess1mo d'essere veleni, non si oppo,ne punto all'opinione Finahnerite fa osservare, che seJra i vatii prep~rali mercoda ~oi emmèssa soli' assimilazione dei rimedi stante che, una .riali, il sublimato ,corrosivo gode di maggior efficacia sugli volta che la fibra se gli sia approP,riat'a, n,9.ll possono pi't). es,ercialtri preparati nel curare la sifil.ide costituzionale !lgli lo deve tare la loro azione venefica, o per essere stati ~ottoposti all'imalla sua grande facilità di assimilarsi in gra:r.ia · della sua div,ipero de,lla vita: così si spiega l'abuso deÌl' oppio nei turchi, la .sibiJità e solubilifa. - Dietro questi fatti' ~gli non ·esìta a dichia~ innocuità di tanti veleni che vengono introdottì nelÌ' economia· rare che l'assimilazione di quei rimedi che egli chiamerebbe animale in quelle persone che pel' ragione di mestiere gradadiat~sici, è necessaria perchè possano produrre i ,or.o effeJti. tamente ,vi i1i assue,,ffan:no ed in fino il l>eneficio che nelle cure, Il Dottore Secchi divide l'opil)ione d'cl vice Presidente ed ai;tne rica"._apo amminislrandoli con sagacità e prudenza meduce jn conferma l'esemP,io del balsamo copaibe Ìl quale se dica. · ' ' . non viene pr.opinato sotto dose e forma conveniente in modo Fa jnoltre osservare che le azioni e re:izioni aventi luogo nel,. che possa venir diger.ilo e quindi assimilato non"produce alcuna l'economi-a,animale si compiono sotto l'impero délla foria vitale · salo tare azione ne11a mucosa,gonitoorinaria ma,ne viene espulso che ha leggi sue pr.oprie che nulla ha che fare con quelle della per ecce,sso. , chimica moria; per coi H voler· spiegare ciò ·che succede nelIIDolìoreTarrone obbietta che se là assimilazione della rubia l'organismo con quanto ha luogo nel, matraccio o nella storta avesse realmente'Juogo essa dovrebbe necessariamente perdere è ai;idar troppo langi dal Yoro,, ciò che ha d;ito loQgo a dotil suo colore ·ed acqriistare quello dei tessuti a cui si assimila, trine erronee ed impi:aticabili, Concbillde in fine cÒI dire,, essendo che una sostanza non pòssa assiwilarsi se prima non ,che un tal questione non è di grand'. utili~à pratica, e che se venga clecomposta, e,snbJsca lali'mu,tamènti da perder.e i saoi non è dato al medico di alz,are 'i l velo in coi è a.v.volta l' acaratler,i fisici' primitivi; e che in questo caso si tratta dluna . zione intima dei rimedi sulla fibra animale , basta però aJ sem(JJiCe deposizione molecolare n.eJle magJié del tessuto Osseo medico conscienzioso di conoscere gli effetti che ne derivapo e non di vera assimilazione. in quanto poi al ferro desso nepdalla loro applicazione e sapersene servire ali' opportunità pure verrebbe assimilato, giacchè risolta delle esperienze del .d ei casi. Ga,v aret che;introdott~ nella circol.1zione, egli non agisce altriL' o,ra essendo avanzata il vicè Presidente 'scio'g lie. la sementi, che coll'appropr\arsi !;ossigeno eccedente9el,larpassa'del duta. sa~goe in seguito. alla COmb1!StlOI1e po)mnnale, il qoalf lo ponNIZZ'A. - IJ sig. Pr~sideote, l\Ic.d. Div. Cav. Testa, intrattiene 'l'er!c allo s~a'fo d'ossido, e cpe.in tal condizione egli circola nel con erudito discorso l'adunanza su l'ipertrofia di cuore, su gli s angue ~enza pnnto'cojnbiparsi, nè ass'imiliarsi per coi la sua stringì·mentì degli orifizii di · quest'organo e su la insufficienza azioni) benefic~ nei casi accennati· dal vice Pres,idente sarebbe delle sue valvole. òovuta inlièramente alla sua azione chimica e non più alla·sua Quindi il medesimo legge la prima parte del resoconto clinico assimilazione. dègl'ammalati avuti n~lla spedale militare di',Nizza nel d,ecorso Il vice Presidente ' co~futa le <ibbi~ziorii mossegli dal pçeopi• anno' 185'i'; resoconto clinico a coi vanno ,uniti, qual compie,. men.lo, non pochi dati statistici. , nante coll'òsservare primieramente che se la rubia non si assimilasse al tessuto osseo ma vi s1 tro'vasse semplicemente,.clepo,·1,e sinoèhe forono lE( principaHmalaltie che regnarono, neJl& sta, la natura fioirebb·e,per espellerla aall'economia per mezzo sale medicbe. Nel - primo trimestr.e ésse presero la forma reudei suoi ev:iuntoried ess,a non laséierehbe più alcuna traccìa di matica, gastrica; o ga~tro-reomatica. Conservarono anch!l nei'se q'ualche tempo doP.O la sùa amministrazione, ciò che è col)sµsscgcien.ti mesi tale modalità io causa della variabilità almo• trario al fatto. Se poi ha potuto assimilarsi senz,a' perdere il suo sferica di questa'clinica, io primavera sopratutto, li loro decorso colore, c,i ò do".ersi attrib~ire, od a che la parte colorante della fu mite, e facilmente cedeva al metodo antiflogistico positivo e robia deve essere eminentemente assimilabjle e non abbia pernegativo usato. Se non che nei mesi..~ i marzo cd, aprile , alcune -ciò'bisogno di modificazioni radicali per essere assimila!a, op-, d,i dette,febbri assunsero for ma tifoidea, ed· io queste, malgrado pure .ad essere le altre par'ti assiqiilabili , meno la parte eoloviva reazione circolatoria, mordace calore.di pelle, sete intensa> rante che verrebbe serpplicemenle deposta nei te~snti, per cni · esaltata sensibilità alla regione epigastrica , sintomi susseguili anche per la c9nservazione ·,di questo carattere fisico non popoco stante da fiacchezza di 'polsi, •da prostrazione di forze; in, t·rebbe. il Dottore Tarrone t~ovare valido argoinento contro la quesie, dico, fu d'uopo' rinunciare,. perchè od inutili o ,dannose,, assimilazione di questo farmaco. lllle deplezioni sanguigne generali e Ìocali, ed a'\'<}r rìcorso a ln quanto poi al ferro se la sua aziol)e si ,r iducesse ad esprobevande suba ci de, a blandi infusi di r;idìce d'ipecacoana,a lain· priarè onicamèòte il sangue dell'ossigeno eccedente, in vece pi bitivi oleosi, ed all'uso interno ,d i ghiaccio. Siffatte febbri· a forJirricbirlo,, egli lo spoglierebbe da un princi,pio attivo nella ma tifoidea pare dov.essero ripetersi' da on lato da medica costi,, ,sanguificazione ed attQ' ali' assimilazione, e dovrebbe perciò ,tuzione dominante, che 'agisca sull'organismo qual causa predi-

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-H>9 1!ponenle, e·dall' c1llro a sbilanci atmosferici,i qaali p~rtarbando, diminuèod.o, q soppriml)ndo le funzioni derrooidee, per azìooe consensuale, od antagonislica producevano irrilaziooe che, serv~va òi causa occa"Sionale o delerminanle della malattia. Comunque·sia., tale fQrma morbosa r~gnò anche in ciltà ove moslrossi con maggiore iotensilà, che nel nostro spedale. Come era tacile a prevodersi le sinocb.e, durante l'estiva stagione, assuoser<l la forma schiettamente gastrica, ad eccezione 'di alcune che dapr>rima lasciavan qualche dubbio sulla natura loro, ma che io bre1•e furono rièonosciute per sinoche cefaliche. Nel clecorso dei ,detti. mesi si ebbero 1 .pure alcani casi di febbre tifoide~ ben tarattcrizzata. Di siffatfi easi dae ebbero un esito fancsto, dovuto uno a tubercolosi polmonare, e l'altro a cronica spinite svoltesi dorante la convalesG·enza della ma J;i,.ttia per cui rlpàravano aìfo sped·a1e. 1;e febbri periodiche furono rare nei reggimenti che lagcia~ r()UO (JUE,ISlO presidio. Ciò non pBrlaolo se De manifestarono fa, ogni' mese e speci,almente in luglio· parecehi oasi. Esse erano per la maggior parte a lipo terziario; il timanente a tipo quotidiat10. Tanto goeste che quelle immuni da complicanza, cedevano imman'tioenti ai preparati chinofdei. D'indole ben diversa, e complicate spessissimo ad ostruzioni viscerali si otrrirouo <Juelle dei nuovi giunti dalla Sardegna,e molti de' quali essendo .stati disla'ccati nell'interno•dell'Isola soffrirono a longo l'infezione miasmatica paludosa, e frequenti recidive, per le quali soPraveonero poi lo sopra accennate ostruzioni. Siffatte miasma tiche febbri esigevano abbondanti dosi di febrifugo a debÒllarle; erano procli\•i alle recidive abbencbè s'instasse con perseve ranza nella cara,' ed era necessario raccomandare a coloro che ne erano affetti dì circondarsi di precauzioni Jgieoiche se non volevano ricadere ammalati. Ciò malgrado e ad onta dì 80 cas i avuti io cara, due soli furono quelli in cui si manifestarono sintomi perniciosi, i cruali furo~o micidiali nell'uno, e non tali nell'allro. Mostraronsi pure alcune otiti originale quasi Lotte da caos~ reui;naliche. ~rano senza reazillne febbrile~ qaindi riposo, ioie zioni eroolJienli, o leggermeate astringenti, qualche sangoisugio ai processi mastoidei, e vescicauli bastarono a dissiparle, .anche quando de terminato aveva110 otorroo. Le ottalmie furono numerose (88). Predominarono le reumatiche, e le catarrali. Poche furono quelle soslenute da discrasi a scrofolosa, e poche pare le granellose. Tan1o le une quanto Je allre durarono lungamente, e ciò probabilissimamente per incaria, disor:iini diotetici,c trascuranza delle altre regole igieniche per parte di coloro cbe ne erano aifelli. A C(uesti incoovenien li che è impossibile evitare ncgl'ospedali per quanta severità si possa incessantemente spiegare,s i debbono attribuire alcuni casi di cooginotivìtj catarrali, lo quali, presa crouica,indole, e lento andamento, finirono col presentare graoulàzioni assai tenaci , ed i{ldipeodenti da qoaJ.unque siasi specifica causa. E cotesto d eplorabile risultalo non meravigliò, memori di quanto l'ins igne Presidente e Maestro· nostro· scriveva nelle sue opero minori.: essere cioè le granulazioni soventi volle ingenerate da lenti e diuturne ottahnie catarrali, fallo da al limo.constatato ben an co dall'egreg_io Dolt. Pelnso in un suo lavoro che testè vedev!l la luce nel giornale di medicina militare. Si ebbero pure alcune ottalmic granellose specifiche delerm inate da praYe speciali condizioni di località, e sostenute da discrasie, sopratatlo dalla scrofolosa. Io questi casi, fortunatamente rari, companero in iscena iriditi, cheratiti, ulcerazioni della cornea ecc, Sequele e complican:te coutro cui si agi direttamente con metodo dì cura appropriato, ed indirettamente distruggendo sia col solfato di rame, sia coll'azotato d'argento le .granulazioni che vi avevan dato fomìte. 1 ,

11 metodo curativo di queste diverse specie d'.ollalmie variò, ,a nòrma dellecircostànze, dei temperamenti, dell'inteosita delle lesioni, e della durata loro. E grazie ad esso si ebbe la sorte so 88 ammalati di non avere a lamentare che doe casi di Ien coma, e rari ulceri alla cofnea con par.zia le lesione delli! facoltà visiva. NOVARA. - Nell'aprire l'odierna seduta alle ore due pomeridian~, il Presidente (èbe di ritorno dal suo permesso ripre nd'e • l)er la prima volta il seggio presidenziale) presenta all'adnnauza due soldati del 16° reggimento di fante ria testè mandati in osservazione in questo spedale dietro l'ullirna rassegna di rimando tenuta dal Genel'ale Comandante questa sollo Divisione militare. L'ano dicesi tocco da palpitarione, di cui gli astanti colt eghi, dopo attentissimo esame non giungono a rilevare ateo n sintomo statico o razionale. L'altro è affetto da ernia inguinale sinistra. Su qnest'ollimo caso il presidente, dopo d'aver esposto in breve le condizioni in coi versa l'individuo e citali i regolamenq in vigorç i quali s'occupano di tafo infermità 1si ri volge ai proprii colleghi iovitaoùoli ad emetter il loro parere in propo-siio, affine di prender unili una più precisa e circonstanziata dclermioa;zione. Il Oott. Buthoci, p.artendo dal principio che chiunque è affetto da ernie difficilmente si trova in grado d'adempiere talli i servigi cui è tenuto il soldato, ed attenendosi all'art '18 del regolamento sulle leve, ritiene, che questo sia caso di riforma tanto più chB si tratta d'on'ernia piuttosto voluminosa, la quale, per qoanl'oggi sia contenibile, e non dia luogo ad aÌcun dislurl)o, potrcbbe 'però col tempo, o sollo l'azione di esercizi faticosi e lunghe marcie esser cagione di gravi pregiudizi ali' iudividao . Il Dolt. Plaisont nel mentre che appoggia in tutto 1B concio. sioni del preopinante, fa notar che il s-oldato in questione ha gia compito 4 anni e meno di suo formo ordinario epperciò dopo altri sei mesi dovrà esser congedato di rigore, quindi a sua avviso si potrebbe oliliZ'tareil di lui personale in qualche sédentario servizio in caserma, come di piantone agli uffizi ecc. Sen. zachè si debba sind'ora dichiararlo inetto al militare servizio, nellil considerazione altresì dell'ottima dilui coslituzio11e e della buona salnte che ha sempre goduto, dacchò si t~ova sotto le bandiere. Il Dolt. .Capra s'associa pienamente all'opioione dei duo colleghi ed opta in favore delta riforma. Il Presidente tenalo conto de1 giudizio dato dal!' adunanza, non che di quanto vien r>rescritto dalla oil'oolare del 1853 del .Presidente.il Oonsiglio superiore rnilitare di sanità e dall'art. '18 del regolamento snlloJeve., ammelle pur esso che si traili di caso di,,-ifol'ma, impcl'occbè la_cilata circolare dà al eone avver, lenze suil'eroie semplici e facilmente conteni bili con apposito bendaggio e che non p,ssono recar alcun impcdimen to alle varie incombenze cui va esposto il sold,ato·che potrebbe esserne, colpito, mentre qui si ha on soldato con ernia pia tfosto voluminosa, la quale sebboo cooteoibile coi bendaggi provvisti dall'o· sped~le (cbe ci<) non pertanto reputa -p9co adafli a quest' uso), pure alteso il notevole rilassamento e raccorciamento del canale inguinale sinistro, i cui due orifizi quasi si toccano, pot,ebbe in seguilo ad un salto od altra causa violenta, dai· luogo ad una erriia sfronata per la maggior quantità di visceri, ctie per quella via uscirebbero con molta facilità. Per- conseguenza, a suo credere, lasoluzi.ono del presente fallo cade sollo !!impero dell'art. 78 ed a1messi scbiarimonti dél citalo regolamento, Sec;ondo il quale devono esser ammessi a riforma gl'iodividoi af!'etl i da er~ nia ove questa. incomodi gravemmte- nelle marcie e neg,li esercizi. - In quanto oll'osserva:i:ione- del d&lt. Plaisant, dic6 c!ie


.. 460vengano t,itti indistintamente sottoposti all'innesto vacòes sa, totlocbè gi11sta, Don è appl icabile in q~esta circost~nza, in cui si tratta d'nnsoldato appartenente ad un reggimento che cinico. • non ba·slanza in questo presidio, laddoveogii vuolsi sapere, se I Comandanti d~' Corpi sonospecialme nle incaricati l'individuo sia o non atto a conli~uare il' mililare servizio. . di provvedere affinchè la su espressa riso! uzione riceva Dopo questa discussione il Presidente passa a parlare sul il suo effetto senza,reslrizione alcuna, ten uto:conto delle nuovo osped,àle militare da quindici giorni ~irca stabilitosi al norme ·additate negli art. 4, 5 e seguenti dell'Istruzione la1o sinistro (sud-ovest) della Caserma Perroue di questa città. · 27 aprile 1834., pag. 239 clella Raccolta, Traccia brevemente la di lui topografica posizione, non ehe Il Ministro segretario di Stato _;i l'interna ·ai-visione per quanto riguarda le sale per gli ammalati, A, LAMARMOR.&.. che dichiara sanissima e ne deduce ottimi auspicii ·per il ser. . vi~io m~dico cbirorgico,cui fo apel'ta un'era novella; enumera Circolare ael Consiglio Sit,pe1·iore Militare cti $anità j vant_aggi che saranno 'per ridondar~ h pro della salute del solin ordine allei Vaccinazione. dato, specialmente dal lato. igienico; lamenta solo l' inconveniente, cui ben 'presto spèra di riparare, medi~nte il favore dei Il sottoscritto ne] raccQmandare caldamente ai signori superiori, quale si è quello d'aver destinato per la rip~lizione della musica reggimentale un locale silo' proprio al dissolto delle Medici Militari l'esatta osservanza delle nuove ~1inisteriali disposizioni per me~zo delle quali è dàta maggior esale mediche. . Rièorda inoltre, com.e nell'antico osp~da,le,atteso la di lai nost~nsìooe alla pratica della Vaccinazione, nell' Esercito, tissima insalubrità, òllre ai mali ,fisici , -s'avessero a combattere stima suo'debito metterli i,n avvertenza che l'innesto vace modificare tutti i malanni e morbosi effetti che sonò la nat•ocinico dei militari ai qu;ili accenna la nota i}finisteriale .N° rale conseguenza della ,corruzione dell'aria, ed alla viziatura di 56, <lei 5 d'aprile~ 858 (1 ), debb'essere praticato indistintaquesta attribuisce in gran parie la iµortàlità avveratasi nel 185'1 • mente siano questi o nonsiano stetti vaccinati o vaiuolati anin deWospeda'le, portala all'1121,0'00 dalla statistica del giornale teriormente aUa lor ammessione soijo le bandiere. militare. DifaU.o, dorante il tempo.che fu alla direzione sanitaLa pubblicazi6ne di .questa Circolare nel Giornale di ria di quçsto ·stabilìmento, ba potuto constatàrè, che dello ma:Medicina l\lili,tare serve di partecipazione d'Ufficio. lattie a ~orso lento e specialmente dell' apparato respiratorio, ToJino ai 16 di maggio 4 858. ben poche po,leronp. esser coronate dà felice risullàto, lnllochè li Presiclente trattale con metodo di cara il più ragionato; lo stesso e forse jn RIDE~I. grado maggiore ha osservato intorno alle malattte esterne. Sotto le accennate nuove condizioni igieniche per-tanto s.i lusinga d'ot(t) Ved. la iY'ota io queslo' medesimo numero del giproale. tenere in, avvenire soddisfacenti risµlt ati, massime ' se non gli ,L.&. REDAZIONE. i errà meno- la nota attività e zelo dei propri· c.ollegbi. Date ·poi alcune istruzioni sol servizio. di guardia, iuvita il D. -plaisant a leggerè la saa storia d'un'ulcera sulla parte anedia~a destra del glànde ecc. ecc. J. Terminata questa lettura il Presidente rimanda ad altra,rio- . \ nione Ja'discassione in merito di questa storia, e scioglie la seCon ordine l\Iinisteriale dei ~ 2 del volgente mese di data alle ore 374 pcmeridiane.

maggio ebbe luogo ·il mutuo scambio di qestinazione fra li Farmacisti MiÌitari di 3ncJasse,sign9riD0uhet, e Bagliano, il primo dei quali, ora addetto allo Spedale Succursale di Cuneo, farà passaggio presso quello di Fenestrelle, e. l'iJ.llro da questo ultimo Stabilimento a cui trovasi al.tualmente applicato, si trasferirà presso quello cli Cuneo. '

PARTE TERZA ,r

Vaccinazione degli'Inscritti dì Lev·a ecl altri mwvi cimmessi néi Corpi .~el 'Jl. Ese;rcito. ~Direzione gener.all, Divis. Servizi .ammin., Sez. Os-pedali)

NOTA (N. 56) 5 Aprile 1,808. I buoni ri~ullaroenli che già ehbersi a conseguire per l'eseouimentodelleDisposizioni falle con le Note 1°marzo aprile ,1857, N.i 3~e 56: i~stwte nel Giornctlem·ilie tare a 1)ag. 185 e 249, 10 ordine alla Vaccinazione deaJ'lodividui nuòvi ammessi al militare s.ervizio, coosi;liano que~~o I\1inislero; di presorivere, nello scopo maggiormente estenderne .li benefici effetti che ogm anno, e per quanto possibile, nel!' epoca segnata nella precitata Nola N° 32, tanlo li Militari pr.ovenienli dall'ultima Leva, che i Volontari e Surrogati am~essi posteriormente alla Vaccinazione dell'anno precedente,

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d!

&.:vviso ..

Li Signo1·i Associati a questo GiorYJiale Luttor i'-n ritm·do di pagamento delle qiiote. d' abbonamento dell'anno 1857-·o· del primo semestre del corrente 1858) son invitati d' inviarnr- l!importare al ViceDù~ettore ris-ponsubile,, Dottor Mantelli, per mezzo di vaglia postale in lettera affrcmcala o. per mezzo clei Signori Coloanelli dei rispetti°'ui Reggimenti ov, vero ·delle' arnministrç;,ziònì degli S7Jt!.4ali Militari al Quartier ~!astro per l' /11"1nçita in Toriuo, op7iure pe1· quell' etll1·0 mezzo che lm·o tornerà. pùì acconeio senza costo di spesa. Il Direttore Dolt. Cav. ARELLA, 1\led. Div. li.Vice Direttore respons. Dot~. lllANTELLI,Med. di Bat. Tip. Sabalpioa di Co'l"tA e Comp.


N. 2,t. .Maggio -~--- ---~:::..;.____. .;. .:..._._.,..--...--------·--~---~--.,,.~~

ANNO l'I. .

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A·8~8

GIORNALE DI MEDICINA HILITABE DEL .CORPO SANITARIO DELIJ'AIUIA'f~ SARDA

nL' .issoda1.ione sì ri ceve c.h,e p~r anno·e comincia col 1" di ~enu. ·si pub'-!lica nel Lunedì di ciascheduna~etti~_:ma' ·Il 11~1 prezzo g'asso,ciazione in 'forino è di L. 1(). Iu f>r<rvincia ed all'Estero, l'r<1nco di posta L.11 . .Si pa~a per semestr1ant.u:1p'.1~ , ll0D

Oll

t O Dott. Cav. lllANAYRA.: Storie-cliniche ed osserva~ioni anatomo-patolo~iche. ~ 2P Rclazione.-delle Conferenze Scientifiche. - 3° Riv.ista dei Gi,ornali SGientifìci.

SoMB.UlO. -

PARTE ,PRHIA PARTE SEGONDÀ delle Sto••ie cliniche ,ed osser'l'àzioni anatoll!o-patolo.g i.che.

(Di P. E.

M,\NAYl!A,

medjco divisionale.)

(Continuazione)

13. L'ammalato vaneggiò gran parte della nolle e fu :scosso di quando i n quando da spas1ni: esist~ rigi'tlezza

del collo unita ad arrovesciame·nto della testa sulla. parte posteriore di questo. Mancano le-orine e le de1ezionh 1(.:. vine: la, pelle è calda e secca~ la lingua umida e leggiermente p'atinosa. - 40 sanguette aì processi mastoidei a luogo le giugolari: bagni di Schmuker ghiacciati sulla -~ tesla: vescican'ti alle gambe: decotto di tàmarind( con un gramma d'azotalo di potas~a. Verso le 1 O, l'ammalato rimanendo nelle stesse ·condi:.. . zioni, si fa riaprir la \'eua: alla vi_sita d_el pomeriggio pop si constala alcun cangiamento in bene. Salasso e bevanda come al mattino: Ùsangue ;il pari ciel prttcedenle mostrasi eccessivamente cotennoso. Alla controvisit~ notturna si' trova l'infermo all;inci·rca nello stçsso stato. Nuovo salasso - Non, varia.Ja qualità del sang'ue. ·· 15. La noHè, secondo la relazione clél piantone,fu grandemente agitata. L' infermo pareva addormentarsi uu isl~nte; ma veniva·rep~nlinamente' desto da sussulti e da r con velli menti dolorosissimi, k itlee vi erano sconnesse e I disordinale :. la pdle scollava, per cosi cl ire, e le coperte il riesci vano talmenle mçlesle, che l'ammalato \e respingeva con violenza . Ora què, li,Pres.enta fisionomia angustiala, ·_!' occhi lapp~lan ti come ci'uomo assonnato, sg~ardo incerto, ~ il polso si mantiene teso, contralto e rrequenle : fuvvi escrezione di poca orina , nessuna evacuazjone di ventre; la fronte e !a nuca sono sede di dolore fisso e straziante. Largo vescicante a:lla base dell'occipite. Salasso,: infuso di tiglio per 1,)evanda. La stessa oi·dinazione si .replica alle ,11. A.Ila visita della sera l'informo ha miglior aspetto, si la~ gna meno della te'falalgia e della cònlr:i.Uura de' musco·Ji

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occipilo- cerv,icali; il polso è più cedevole-; il sangue è tuttora c9lennoso, nià la éotenna n'è piìi leggie.ra. Salasso ancora e solito infuso per bevapd'a. Alla .controvisita le cose~veggonsi inclinàte al meglio:_,, . . si fa ciò rmlla ineno estrarre nuovo sangue dal braccio, e s'aggiu,nge un decigramma di estratto di giusquiamo alla consueta bevanda. _ 15. L'infermo ha riposato gr.an parte della notte; la cefalal~ht e la rigi,dezza muscolare sono svanite;. il polso è sceso al ritmo norcmale ·; la .pelle ria~quis.lò la morbidezza e la temperatura naturale: s'ebl}e maggior còpia d'orina : il ventre dura tu,tlora in quel suo slalo di torpore- e d'inazione. Ad iulervallì ~i notano ancora nei muscoli certi fremiti spasmpdici, che paragonerei volentie.ri a que' svbbolHmenti che si osservano nel ruare dop°' \a . tempesta. La sete :è nnlla, si fa in cambio sent'ire l'appetito. La lingua conserva quello _s'tralo di palina giallo-scura dè'i giorni anteriori. Si accordano ,3 minestrine.-fofùso 'di tiglio per-pozione. . ·16: Notte tranquillissima: tutti i l'enomeni morbosi s~ ·sono disi,ipati, men~ la· cost-ipazione. Si ricorre pérlanto alla bevanda purgante del codice f~rmaceulico militare, la qoale sbarazza perfettamente il ventre. 17. La lingua va perdendo quel suo into.naco: l'ammalat-o ha c.oscie,nza deli1 indebolimento cagionatogli doll'ener.gica cqra antillogistica .a cui lo si dovette sottoporre t . • e chiede alimenti con grandissima istanza. 18. Le (uoiioni si compionò regolarmente, e l'ammalat~ sente sempre più vivo.lo stimolo della fame. Un quarto di pollo. '· 4 9. Il miglioramento continua. Lo stesso reggime die-· télico del giorno antecedente. · ~O. L'infermo ha .ct<'rrn.ilo: si destò pera!Lro due .o tre .volle nella nòllr, pròvanilo la commozione subitanea che cagionerebbe una sc,ariéa-elcltriça. Siccome non rin,viensi tÌllerazi on!\ ;i lc,una i:iel polso, si-,allribuiscon_o que' sussulti ad un residuo di dissesto nervoso, per cui si pensa utile di ricorre.re ail'uso del solfato di chinina associato all'estraLlo di gìusqùialno, di cuj si tanno preparare cinque pillole .d'un decigrall}ma l'una , da prendersi ad intervalli . egu<>,li _n,ella giorna~a. ,., '2-i. I sonni deìl'ammalalo non furon9 interrotti da alcun accidente. nervoso: ìl'.suo stato ,è soddisfacentissimo; lo si lascia però àncora al quarto di porzione, per timoçe che tornino ì .già provati su.ssnl li. 22. ~olla avvenne di nuovo. Si concede la me~za porzione, e la co-nvalescenza tirando innanzi -felicemente e !'. énz'io!oppo di sorta, il '28 si permette al Gandolfo di far ritorno ar quarLiern.

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An11ota:ione-. Reputo giovevole di qui arvertire, che il Alla sera s'ode dall'ammalalo ché jJ pur,..aole ha agito . • o cannoniere ai cui si tratta in questa storia non era troppo potentemente: lc.1 località va meglio, ed il generale lascia qo,tlenlo della sua condizione d'i soldato, quantunque ,al nulla a desiderare. s.ervizio di µn ufficia~e, e per.ciò meno esposto alle fatiche ,22.' Il miglioramento progredi~ce, la gonfiezza è quasi ed alle seccature dèl mestiere a cui er.ano soggetti i suoi · risolta del lullo. Poruala di ioduro potassièo coll'estratto di Cicuta per USO eslerao: cataplasmi: <JUarlo ai poi::t:ione. compagni. Qllre a. n()n amar la vita militare, qualità che i 6:eno-vesì ' 2:t L'ammalato si sente compiutamente sano; le: parobanno comune .coi Sardj' Gandolfo a,•e~ la mente rivo'lt' lidi son·o ancora scemàte di. Vùlume dal giorno innanzi :'° . al paese ed, alla famiglia; ed appena s'accorse d'essere il generale .non poLrebb'e-ssere più soddisfacente: S'insiste fuor dì perjcolo, ed ebbe riacquisfata la facollà dj coordi- . nell'uso della pomata iodurala: mezza porzione:. 24-. l sonni sono stati interrotti; l'in,fermo narra d'esnar le sue idee 1 n'li supplicò, e mi fec~ da altri l>~ppljc:arc, perch'è gl'impetrassi dal signor Generale di Divisione il sorsi sentilo a correre de' bri11 idi fra le !ìpa!Je, e d'ahre permesso d'andar?. a càsa sua; dove avrehbetavuto, nel- · la lesta pesante: la fision~roia n' è abballuta ;.Ja lingua l'aria nativa e ne.Ile cure di famiglra, maggior facilità di biancastra_; i polsi son-o irregolari, Si sospetta dj qualche ria-versi da' pali"menti so!Jerti. disordine dietelico, e se ne fa l'osservaziorie a\Ì'ammalalo, Potrà sembrare strano a taluno, èhe i Genovesi; i quali· _il qual.e uiega d'esser-si allontanalo dal .regime prescriLto, furono e sono pure così ardili, naviga'tori. siano cotanto .e qice di sentirsi yuona la bocca e d'aver, quant.o nei. giorni addietro voglia di mangiare_•Non si sii ma .prutravagliati dal male del paese ;.il fat!<J però è tale e non si può oegai:e. ·Il genio 'del traffico, l'amor del luçro li spindente il prestargli inliera fede '. e compiacerlo neJle sue gono a sfiçlar avveotui:osa.Menle la i:ahbif). dell'oceano ed , brame: lo, ~i rimette a dieta e si ·~~.a a.d ()_sservaric qu ello a recarsi nelle più remote region[: la- tenerezza della terra I che verrà in seguito. Alla sera si constala un po ' di febbre corti dolore e canatale li riconduce- alla sempre cara.Liguria, appena sfamalo il desi~ d'arricchire che li tormenta fin dal.la _cnlla. !ore alla fronte, irrequietudini, sete., animazione del ,,ollo È proverb,iale poi nell'esercito ,l'ayversio~e dei Liguri , e lucentezza d'occhi. Acqua,lartarizzata stibiata. _pel mestièr dell'armi; e non v' ha uffuiale sanitario che Sul tardi riveduto l'ammalato', lo si trova alquanto più sia slalo di stanza nel Geno,·esato, il quale non sappia con depresso: pue abbia sentila l'azio1l"e iposlenizzanle dell'emetico., il quale suscilò vomjlo abbondante di materie . quanti arlifìzii, con quante astuzie e gherminelle gli ahi.biliose, fra le. qual( si rinvenne un lombrico ,intestinale. tanti delle due riviere cerchino di·sottrarsi all'onore di vestir l'assisa mililarc. ' · J>ensando che quel l'enlozoar,o potessMion esser solo nèl ' Sto1·ia decima . tubo gastro enlerico, e che la presenza dei v~nui· abbia, Trudu Simone s.oldalo nel 3° r,eggimento di faoCeria, anche indipendcutemeote da qualsiasi altra causa sunalì·vo di Nuragus ( lsili) di anni 22, veniva QJaodato alscitalo la fehhre e quelle allr~ _perturbazioni che ocl'ospedale -il 20· aprile, per u11à doppia parotite da çui era' corse di notar nella gi,ornata, 'si s~fivoM 100 grammi di 1 • infuso di 1:orallioa e due decigrammi di Santonin<W!a1pren· affeLLo da cfue giorni. dersi a cucchiaia le; e 3 ellogramrui d' infuso di camoQuel militare dì Lemperamenlo 's aoguigno-biUoso, d'abilo epatico, di tempra salda. andò immune preced'e11te- , milla per bevanda. mente da qualsìasi malaHia organica: solo una volta dac'zti. Vi fu nella oplLe. scio\La di veritn' ; nou.furO'no però chè è al m9ndo fu colto da1la rebbre \nterruiUente, cbe, evacuali altri vertui. La febbre ba ùi, nuovo i1 sopravvento: l'infermo si lagna di éefalalgia insoffribile , e di costritroncala collo specifi~o fra il secondo ed il teno accesso non lasciò traccia di sè nell'organismo. · zione alla nuca; la faccia è colorila, la pupilla dilatala e , fissa , la Sf)le stimolante anzi cbe no, 111 lingua fecciosa: ' Quando preséntossi alla mia cli~_ica disamina, a.vea (uSalasso dal bract:io: deccUo di lamatindi nìlralo per bemide le parotidi ed assai dolenti ,: ·1a faccia: rossa, calore vanda. universale cqn aridità di cute, cefalalgia, dolori vaghi nel dorso e nelle membra, lingu;1 sp9.rca, bocca amara, sete Cinqu~ ore più larrlì ·Je coso non Pssendo puatQ mutale ed il ~angu,e- mostrandosi cotennoso_e sfornito di siero, si moderata, •p!)lsò Còntratto,. duro e frequente. orine scarse, rosse, sedimentose, addome trattabilé, respirazione libera .rip<>te il salasso . e normale. ,1 Alla visita pomeridiana si lrova maggi9r. rimbalzò f~bSiccome da molti g_iorni spirav~no freddi ed umidi i brile, accresçiulì il dolore di capo e lo striogio;,enlo alla venti del Nord-ovest, Ja diagnosi e l'eziolvgia de.I morbo nuca, scarseggiano lé, orine, le gambe so no romc rolle, secon<lò l'espressione dell'ammalato, il sahgue è coperto riescivano piane ed age'Vo\i assai. Si'prescrivono 3 ·ellogrammi d'infuso di tiglio addiztonal:i·di il> centigr. di tardi densa crosta giallognola. Salasso: bevanda del mattaro slibialo, e due cataplasmi emollienti s~lle ghiandole . lino. Alle H di sera l'infermo non è oè male nè peggio: il . intumidile. . 21. La notte fu buona, la bevanda antim6niata fu loll e::. polso st:mbra alquanto più' ruollo, 2 vescicànti alle eslrerata e promosso piullost-0 abb'ondanle diaforesi~ la diffi.milà inferiori, bag~i freddi sul capo. col là d'aprir la bocca, sensibilissima la vigilia, è scemala 26. Notle agill,la ~delirio, e moli convulsivi; rigidezza dei ,mas,seleri, ed arrovesciamento dell'occipite sul collo; · di mollo; la pelle è morbida, il polso largo, onde,~giante,· e di · poche battute più celere che in hl~lo di salute: la . occhi rivolti àll' insù; assopimen'.o; calore urenJe alla bocca è però sempre cattiva; mancano da due giorni le fronte, il -resto del corpo quasi freddo; s,cosse convuls,ve generali;· polsi a 65 pulsazioni, regolari e ·1eggermcnlc dcieiioni di venlre. Bevanda purgaule dd codice; calaplasmi sull(parolidi, duri. Non succedettero nella notte evacuazioni nè di o-

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rin~ oè di feccie; Fangue cotennoso. Salasso: 50 grammi I son(? aggiunti l'irrequietudine. il delirio, i sus,ùlli muscod'acqua di meliss~ con ·1 grtunma dì linlura di custoro 1· lari, la mancanza delle naturali escrezioni; e l'apparfaione e di cluroformio ; da prenc)ersene una coéchiaiala ogni l di ecchimosi più o meno lar~he e\i irregolari, òccupanti parI Licolarmeole l'aèdome e le coscie. Il sanl!:ue eslralto la sera ora: infuso di tiglio p11r hevnnda . Alle.1 O persistendo l' opistolorH) si fanno applicare 6 fo ~olen nosìssiU!Q, Salasso. Acqu.a tarlarizzata stihh,\ta. wppelle scarificàte lungo la colonna vertebrale. • _A~li 1-II l'amm~lato non offrendo miglioramento dì sorta"" Alla visito della sera H miglioramenlo è nullo. Altro saglt si fanno applicare 120 mignatte dielro gli orecchi. Jasso: la hibit~ del mattino: A nolle ci vien racèontato Alla vi:ita pomeridian'a si trova l'inl'ern)O assai più ag<'he furono un po' frequenti le contrazioni spasmodi~he: . gravalo-; le ecchimosi si sono allargate, e ne spu,ntarono ai molte nuove al collo e sul torace; le estremità sono la tensione de' muscoli posteriori del collo è allentata ed è diminuito altresì I' ~rjgioimeoto de'masseteri. La faccia cianotiche, la lingua è secca, havvi invincibile avversione é ancora sconvolta: i polsi non indiGano alcun turbamento. I per le bevande, clelirio -continuo, respirazione lire.ve e n·sangue .eslratLo ba il solito aspetto. Salasso. àffannosa,. polsi irrogolar.i pjccoli inL.etmillenti; ccangue 27. L',unmalato' riposò un paio d'oro: verso il maltino ~otennoso. Sai.asso: due senapismi volanti alle ga~1be. fa assalito òa sp~-simi, da agilazione e eia clt!ljrio: si lagna Verso le 8 lè,~ose peggiorand6, cd i pois.i facendosi dj dolore alla fronte:. havvi strabismo converge ole ·aelconci denti, s'ordinano due vescicanti forti. Alli 1Oil Pulgll non era più. · · · l'occhio sinistro. La lingua è fecciosa, la boooa amara. Non s'ottennero che poche stille çl'orina: nessuna scarica Sebbene non sj presentass.e come gli" altri casi dinanzi <li ventre. Sal'asi:o. acqµa tarlarizzata slibiata, vescicante . osservati, questo nrnnl' dal signor meclico divisionale considerato come 1tna vari,ità di meningite cerebro-spinale. alla nuca. Alle 1 Ole manifestazioni morbose ri~anendo le stesse, Siffalla diagno~1 ch'era legiltimalà. dai sintomi predomi1 nanli (la crfalalgia eJ il delirio)édall'assenza di cause ocsi fauno porre 20 s;inguelle dielro le orecchie. Alla visi la del pomerìggio l'am malalo è più tranquillo; , casionali a. cui attribuire ragiooevo.lmenle un larHo feroce là sua fisionomi'a s'è rasseren,1la; lo strabismo è appena malore, fu pienamente 'giustilicata dalla' necroscopià che , sensibile; l'arqua èmelizzata p·rocacciò fornito e defeca- il diede! risollamenli qui soHo espressi: · zion e: Il sailguè è seJnpre cotennoso. Salasso. , ·. Gl'a11iq. Stravaso . sotto~menin,geo alla parte anteriore Alla conlro,•isita nollurna s'ba Ja soddisfazione di scor- j degli emisferi cerfòrali, aracnoide arrossala ed inspessita ;. gere cbe lulli i disordini superiormente enu~erati sonò. 1 .pus negl' intervalli delle circonvoluzioni cerebrali; strapressoch:è acquiet.ati 1 e l'am.malalo ha la co-seienza del suo . I ordinaria injezione clei vasi dell'encefalo: jnzepp3mento j dei sen i longitudinali e petrosi; sp,rndìmenlo sanguigno abbattimento e si mostra.sopraffallo dal sonno. 28. La uolte fu bucna. L'i ofermo accusa-un benessere alla base <lei cranio; suppurazione attorno al midollo alinsolito e si lngna sollanto dei vescicanti da cui ha marlungato cd ;illa ~uporficie supPriore -del cervelletto; puntiriizalo il collo e le gambe. Sente pure il bisogno di ali- t té~gialurarossa della sostanza midollare, eramrnollimento della corticale. menli. Due minestre. Decollo di tamarindi. '.29. Il miglioramento continua, ma le orine non fluiGtniale vertebra/a. - Meningi jnfiammate, versa1:nenlo sanguignO lungo la superficie posteriore del cordone-rascono ancora con quella regolarità ed abbondam.a elle si suol notare quando l'equilibrio organico è perfellamento chideo, pus alla parie anteriore media del medesimo orristab ilitò. Tre minestrine. Decotto ì.li tar_nari"nd,ì 1)ilr_ato gano. 1'orace cd addome. - Nulla d'anormale. 30. Lo stato del!' infermo è quanto si può augurar apN. B. Questa sloria è stata raccolla dal sig. D. Fadda, pagante. Quarto di p(),rziooe. in~dico di hall:iglion.e di I• classe nel 3° reggimentp di 4° Maggio : La corivt1lescenv.a proce~c franca e scbielfa, nè si smentisce on solo istante fino al14~ila del soggello fanteria. ' · dall' Qsped~le, la quale ebbe luogo il ·I 6 dello stesso 'mese. Stm·ia do<licesir,ia.

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' Sign.orio Felice caporale nel S0 reggimento di fanteria, Alle 1O di sera del S aprile ven.irn portalo in questo . d'anni 26, naiivo di Marmorilo, (Asli) fornito di' tempera- · mentp, linfalico-sanguigoo, ai complessione forte, d1 abito spedale, divìsionariQ il soldato Put.gu Felice del 3 reggi:.. mento, nativo di Selègas, (Cagliari) d'anni 2i, di lempe -· ca pilale., entrava all'ospedale 1'8 marzo, presenLando'i sin- ' r.amenlo .sanguigno-vcnos~-muscolare assai sviluppato t9mi caratterisLici doli' infiammazione della sierosa cerefiglio di parenti san; nè mai tocco da malattie specifiche'. bro-rac-hidea, 9ioè: cefalalgia intensa, sti r.;;1menlo dei ·muil quale, mentre verso le 6 dell'1, sera stessa stava lraslulscoli posteriori dei c1illo, dolore che dalla colonna. v-erlclàndosi in Quartiere co'suoi ca merali, venne sorpreso da brale s"iri;acliava verso le spalle, occhi Jucen,li , pupilla un acce.ss·o di frerldo cbe.Jo costrinse a porsi a letto, e dila lai 11, 'facci'!.\ suffusa, li ngoa pali nos;re giu.Jlaslr!l, sele imindi a poco da febbre açcompagoala da forle cefalalgi". periosa; grande sproporzione di calore fra il capo e le Al suo giungere all'ospedale o[rirn il seguente corr~do estremità,, polso duro, roncentràlo, vibrante, non troppo . di sintomi: viso ed oédii injellat.i, pupilla dilatala ed im- · freqn~nte_: si prescrive un salq~s? <lai b.raccio: bagp1.1oli :mobile, cut~ secca, dolore atroce alla froule ed alla nuca , d'ossicralo sulla tesla : decotl9 di tamarindi p. bevanda: bngua biancastra ed umida, sete intensa, polso duro, vi·aue vescicanti alle gamoe. . . Al.~t s~ra noo isr,orgenoosi miglioramen,lo1 e l'ammalato brato, frequente, aadome trattabile - Salasso dal bràccio. · Deco(Lo di tamariucli pér bevanda. lagnandosi di scarsezza d'orinaedi mancanz,a di evacua.i. manina. Tutti i predelti sintomi persislO!)O, e vi:si . zioni inles.linali sifa ripetere il sa1~sso, e s'ordina un cli~

Storia, undecima.


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stero em.ollienle: due senapismi aile piant~ ~ei piedi, e la ~ cen!e; ma la cefalalgia, sebbene· meno in.tensa, dura perhihita del maÙitio a cui ~i fnggiung·ere un poidi azotalo } anco: i vescicanti delle ~~tremilà inferiori cçssarono dì di potassa. . . ·1 suppu·rare.Decolto di !amari odi: due vescicanti allebraccia. ~ O. 'Le cose vanno alquanto meglro .: la notte non fu 1 23. Non si osserva n·è· vantaggio, nè peggioramento: l'ammalalo nop si lagn·a che di sel.e, Dçcotto di"tau1arindi tanto cattiva, i'I calore .è divenuto più uniforme, i pèilsi sono più espansi: .ta çefalalgia s'è mitigata: la lingua però é\,I mallino,.Jjmonata vegetale la sera. è più fecciosà di prima, e le deiezioni alvine non ebbero I 2t. L'i11fermo accusa come un n\alasser~, ed un senso luogo nemmen_o dopo il clisJere: si danno"i·n conseguenza j di freddo universale, senza però- eh.e nè i polsi nè la fisio!O, gr.a~mi d'olio· di ricino, e si fannocontinu~re i ha9!)uòli • i nomia esprimano maggjor patimento, Stilicbezza e sc_arastrigenli sul capo. . · . ! silà d'orina a! solito: infuso 'tli tiglio ~- bevanda: clister6 · Alla sera s'ordina acqua mulsa· p. bevanda. i emolli.enle. · ~ t. Non s'ebbero dal purMnte alcune-scaricb·e di ven- [ 25. Non iscorgendosi alcuna nuova,indicazi9nesiripete · tre: del resto non ~i ha gra:l). èambiam·entp nello, s,t~to I l'infuso di tiglio e si prescrive un clistere pur:gante.· La d~)rinf!lrmo, po~~so cui p~rd9r~ la cefalnJ,gia.,~ lo, stirasera questo non avendo pro.dottol'effèttodeside"ralo se n.e 1 mento alla nuca: il IJOlso e leggiermenle febbrile. Decouo· fa_ iniellare un,altro. · di tamarin-di p. 'bevanqa. Vesci_cante alla nuca: fomenti di · 1 26. La nolle fu pessima:l'amn'lalato sCJffri irre·quietudine Schmucher, sulla lesta. somma . cefalalgia, tensioue e calore··grandissimo allafac- " . f2,Seguita il mal di caoo: la faccia è più rossa del dì I eia la quale si riconosce rossa.lucida e gonfia per 1nfiam:. antecedente: havvi ·aumento di febbre ; persiste la c'osti- . maiione risipolaiosa ohe vi prese sed~·,: il polso è duro, pazione. con un certo .gr11do di tensione addo'minale . .Due 1I éontrallo, frequente, la lingua secca ed arr.o.ssata: il crasso . graiùmi di c,arb'onato di magoesia. Dcc'ollo d'orzo per j intestino non obbeqì'all' a~ione d{}i purganli introdoUiv,i. bevanda. 1 Infuso di viole p. bev.anda: salas,so: clistere pur.gante. La La sèra, vista 'l'inutilità dell' eccoprolico1 si ordina un sera procedendo ogni fenomeno morboso nello stesso senso, clistere con aloe,, e si fanno mette.re 16 mignatte a; pro,- lj anzi essendosi falla P,iù arida _la cute e mancando sempre le deiezioni al vine ·si .ripetono le prescrizioni del malli no. cessi mastoidei. 13. Qualche migliçrainento: $' e_pbero due scaric\1e di 27 . l c,lisleri provocaro.no evacuazioni di.ventre. del ri . ipanente nullàè mulalo: infuso di vio1e per bèvaoda. e saventre. Bagni Tisol.utiv.i sulla tesla: decollo di tamarindi p. bevànda. lasso. La sera ,si fan ripetere l,a bev,aida ed i'I salasso,. n -; ~ L Co~tiouano I~ c9se nelle stesse çondizio.ni. Bagni t san&ue estratto .era cotennoso assai. ' 28. La notte fu'.piutlosto tranqoi\ia: il rossore della faccia soliti. ·' . Alla.sera e~sendovi aumeòlò di febbre e cli ,calore al I è mQno intenso: il polso cjuan.lunque ·ancor febbrile s'è ·capo, con battito delle carotidi, si prescrive tin salasi.o e abbassalo: la sete è più moderata, /a pelle incomincia a · latte di mando.rie .d.olci coll'acqua di lauroceraso per be~ 1·1 funzionare. Infuso di "iole stihia1g da ripetersi. .. ' ·I 29 . .Sèn·za causa apprezzabile- av\·enne un po' di riacvanda. · . . 4.5_ S'è calmato, il movimento febl•rile; il dolore di capo , cendimenlo fébbrìleprecc-duto daqualche,briYid9 di freddo: non è però ancora svanilo: il sangue estratto è ~olennoso: 1 la risjpolà è pressochè svanita. Solito Muso di viole .. stiticbeiza e scat:sità d''orin.é. L'emulsionejdrocianata del ] 30. l'a1i1malato· è apircticp: la lesl.a è appen-a uo poco giorno innanzi, i soliti bagni: élistere ~urgante: le stesse , pe,sa.nte. Jn fuso di ,viote semplicç. prescrizioni vengono ri·petute la sera. ., 31. Accesso febbrile non molto. spiegato ma sufficien16. I clisteri detérmin arono un'evacuazione: lo stato te1n.ente ~iconoscibile. ln.fùso di viole per bevanda. generale nòo è più' grave-~I.a tesla' è .sempre <lolente e 1° aprile. L'am'!..:aJato eb,b·e una buona nolte, la febbre del giorno anlcr.e-te non ha lasoialo di sè alç_un' orma: calda. Decotto di -tamarindi. Bagnuoli ,.soliti. ·17.· Nessup c~mhia,mento: orine s'Carsi-ssime. Bagni ri- . tenendo.calcolo di questa èi~costanza, s'inferisce che quella . fosse una vera febbi:e intermittente a tipo té~zano, e si ·solu[jyi: ·decollo di tamarinoi nitrato. ~ 8. Duraqo le cosp nelle slesse.condjzi6ni: decotto di crode indisiiensabile lo specifico:, pei: cui si fa sciorre uo· gramma di solfalo di chinina in cinquanta grammi. di li·tamarindi, clistere purgante, bagni soliti.1La sera si ripetono Je medesime ordinazioni, monala solforica. da prendersi in due yol!e. 49. S'ebbe una scari~a di v,entre: !a uolte fu agitata da · 2. Il polso 'è quasi normaJe: la tesla è ancora un po' scosse convulsiye: lo stiramento alla ,nuca si fa nuovacalda e dole_nte; l'11mroalato ac.cusa un certo zufolip negli_ orecclii, che si suppone pQSsa di'pendère dal sale d1jnoi.-, mente sentire: contioùa l,a cefalalgia. Decotto di t(lmarindi: 2 vescican~i alle. coscié. deo; I' occhio è animato, la -fisionomia però. e~prime lo Alla sera lo stiràmento déi l.)luscoJi cervicali post.eri ori stupore e f'ebetudine, quantunquè t'' infermo s!a .sui 9oinessendo più molesto, e fac'endosi sentir~ qua1cbe. çolica, pos, _e rispond_a a tono alle-interrogazioni che gli si fanno. Decotlo,·di tatn.arin<li p. bevanda. • si fa po~re un vescic;ante alla nuca, ed.un cl_istere emolliente. 20. La febbre è diminujla, e la tesla è meno calda: le .-ì. Seoz' arrivare al ritmo fobbrìle, il polsò è vibrato e · orine soòo pur tult;i.via scarse e la stitir:hezza non è vinta. frequente: la sete non è roollo molesta: 1~·orine sono scarse-: Decotto di.· tamarindi al mattino: infuso di fi,ori di samhuco l'espressione della fisionomia è la sless·a: la tesla non è' 1 la sera per bevanda. libera intierameole; il sibilo degli orecchi è diminuito. _.:. 2·1,. Nessun cambiamentQ.Decotto dì,.t.at'narindi: clistere Acqua tartarizzala coll'azotalo di p_olassa. - 4-. Nessuna diversità dal giorn.o precedente. Decotto di emollien,te: da ripe"te,rsi la sera. :Z~- Lo slalo generale del!' infermo .sembra sod~tsfa~ iaroarindi nitrato . ·

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diarroiche, seoz'accorge;sene: le sue fo.rzè sond -eviden5. La c,efalalgia è un po' più tormentosa, éd il polso altem~nt.e _esauste; ha_pli"recchie escaregaogr~nose al sa.ero. · ·quanto più ç.sallato, - LaHe di maodprle dolci con acqua alle spme iliache ed 'ai grandi .trocanteri: gli è P.Ur comdi JaurH-ceraso. parso un gavacciolo sotto l'ascella destra-. - Magistero 6. -i,•ammàlat:( passò una no~le tranquilla: le,_ ~rine codi bismuto un gramma; zuccaro i grammi; diviso io ifano piuttosto abbondanti: ebbesi verso il'mattino una scaparti. Acqua mulsa .p, bevanda. ì ica di v·enlre: le funzioni sembrano riordinarsi: Tre mi'7. ~onttnua 1o stesso si.alo. -- Ossido di bismuto l'.> cen,. • ~estriue; decollo di tamarindi p·, bevanda: tigramma, oppio gommoso 20 cenligramma per 5 pillole 'J. Stesso stalo e stesse prescrizioni del gionìo i1inanzi. da µrendersi una ogni du,e ore. Acqua mulsa. · · 8. Le ·cosè..paiono bene avv,j~e: l'ammalato a~,cmsa ap8. L'ammala.t.o non ha più coscienza di sé; le scosse, conpetito: la fisionomia per~Hro ponservaquel cara~Lcre d'evulsive so,oo quasi continue,\la respirazione è~ breve, fa.beludine superiorm~nte rrotato: gli occhi sono cisposi. Si • ticosa ed accompagnata da rantolo. Si pronostica im{a riqnov3re il vescicante alla nuca-. Oecouo di ,tamarindi: minente la morte, la q~ale ba luogo verso le· 5 di se-r-a. 3 m1ne1;trio·e. · , Necros~opia 24' ore dopò là morte. - Il cadavére è sin9. Con~inua l-0 stesso andamento-: e si mantengono le golarmente emaciato, e presenta molla rigidez~a e resjillesse prescrizioni: steriza ai tentati vi di flessione delle ·arlic'olazioni cbe ven~O.Aderendo allè ri-petule ist_anze dell'infermo, in gragono praticati: la pelle è~onverlita in esca~a i~ ·c~rrispon :tia dell' appatènté buon inoomi nciainento delle ·cose, si denz-a di quasi ogni sporgepza ossea: ambe le c,avilà yoncede uti quarto\ di pollo. Acqua mulsér p, bevanda. asceJlari ricettano un gavacciolo. liv1do e pieno' di pus ..f, t. St-esso staio: stesso reggi me. s·anioso e fetente. · Da qu~sto punto fino al 29' n~Jlà occorse che meritasse Cranio. Meningi inspessitè, rosse, jniellatissime; inl'attenzione del curao\e, se non se il modo stentalo col . turgidiniento ,delle vene superficiali dell'encefalo: pus fra 11nale s''operava·ra ·conval~scenza: si cr:edetle poter aiul'aracnoide e la pia madre nell~anfraLLuosilà delle citco.ntare l'organismo)abbatlulo, e !e forze digenmti affievolite voluzioni cerebrali: versamento, di sier.o purulento ·nei e faUe quasi imbecilli, coll'ammioislrazione quotidiana di veotrico.li: pus allà base del cranio ed attorno al chiasma 76 grammi d'i.nfuso di quassia., a cui s' aggiungevano ,25 dei nervi ottici: se.stanza cerebrale punteggiat_a in r:osso .. grammi d' elesir, di-'china: ma non se. 11e ritrasse alcun herammollita ,e spappolantesi sotto il tatto . ,-nefizio. · Cavilà vertebral~. -Infillramento 'siero-purulénto .luogo 30. L'aìmnalalo dormi pocò bene:dice di sel,'llir~i1amara la meninge rachidè'a inspessita, arrossalé\ed iniettala essa ·Ja bocca, e la lingua come impacciata: qne-sla diffatto appure al par.i dellanrnningecerebrale.Spandimenlò sieroso ·pare coperta ·da densa patina giallo-scuro.l\lagnesia e r,ifr~ i muscoli superficiali· è pr~fondi del dorso, segnata- • bi\rbaro -un ,gra:mrn.a di ciasc.ul)o: mie.le q. b., per uri boctfiente fra illunghissimo del dorso ecl il mò.ltifiJo della. cone.,Brodi. spinai e fra il 'primo ed il gr,an dorsale. ~o.Maggio.Il purgante n.on pròrnossealcun'Ìwacilazione. Torace. - rPolmoni ·sani, pericardio pieno di sanaue •, L'ammala~o provò nella. Mlle -alcune scosse convulsive. O cuore pallido, avvizzito, contenente poco san.gue nero nel Ha la,b-occa più amara e più impiastricciala dì ' prima . venldcelo destro. Acqua tarlarizzata con 25 g~ammi di soifoto di magnesia'. Addome. ,, Veritrièolo, fegato e milza in condizione norAlla vi-sita dPI pomeriggio s' ode che l' aGqua tartàriz male: perito'.heo iniettato; intestino tenue infiammato in :t(\la restò .finora inefficace , ~ che le sèosse convulsive quasi lutla.la sua lunghezza; ghiandole mesenteriche in,torn,arono più frequenli e più ga~liarde: r·ammé!-lato det' . grossate ed indurite: apparato uropoietico in islato fisi'o resto si mostra so poroso ~d esala od'ore di·sorcio. Cii si re · logico. -purgante, acqua di mel,issa 60 grammi : assafetida tre .grammi; da prendersi a cuccbiaiat.e. _ 2. maU100. Nella notte le convulsioni furoAO meno moleste: i[ sopo·re perallrò sì ma_nliene; il polso ?\ frequente ma piccolo , la facèia ha preso un p_111lore plumbeo: le ~rine 'sono ~scarsissime e le deiezioni énancan·o affatto, 48 gran1mi d'olio di ricino: due' vescicanti àllt g*mhe;. ,Relazione delle Con(ère11ze scie~tificbe La sera, l'oli.o di ricino avendo avuta la sorte de'gti altri purgallti , sì ricorr.é ad i grarum...i di-calomelat)o: a'éq_ua , [ (MES!t 01 APlll,tE _2 '.>. TORNA'rA.) , ! ·muls_a p. bevanda.r ·3. S;otte~)nero fioalme,nte pa'reèchie ~cariche di ventre, i ~e,•con?izioni generali dell'amm'àhto però no.n 'sor'io gran ·i TORINO._ Il processo ·v,lrbale \iell'<f~tecedenl~ ,sedata è -che nmlale. ,Decollo tli orzo ni'tralo . ' ·· appl'ovato. È quindi messa to discussione la memoria <1!}1 Cav. 4-. 'Nulla di nuovo: soli~a ebetudine, $O po re·, pois o pi~-Mena sul recidivare delle malattie, e, come di materia-eh-e vi ha .colo e coòcidente, DeC\>llo di tanrnrindi . intimo nesso, il sig. Segrétario dà. lettura <lel rapporto sollo 5. Nnove scosse convulsi ve nella notte: arrossamento stalìilimeolò di c~nvalescenza in ~oncalieri, del _medico di, rego per meglio dite illividimento <l'ella fa.,cia, abtfattim-ento gimenlo Dott. zavattaro. estr·emo: - --20 sanguelLe dieko gli orecchi. A'.cqua mui,sa li Dotl. Alfur~1ò,osserva, che ka le molte modificazipni pos. p. bevanda, acqua di m'eli,sa co!l'assafotida a cuccbiaiale. 1t ~ibiti, pare il Doti. zavattaro in,is_ta ,precipuainen-te sul fatto La sera si ripete la bevanda. . ( 1· dell'i!SCila limitala alla lJOla gio,rrmta del sabato. ll Presidente ed 6. L'amm~lato ebbe nel.la notte parecchie evacuazioni I il Cav. R:ophille fanno però .notare 111 Dolt. Alfurno c-he il Dott~

PARTE SECONDA - -

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" -466~a:valfaro ricordà tale ratto, non come nn incolivenìente, ma altutte le buone ragioni 'de,l medico, oonlinoano r on una ostinal'onico scopo di dare una spie'gàzio,ne della permanenza\ déi tezza favolosa, a iosocida~e i! letto· di urina, lasciando e-osi Ullconvales'ccoti nello stabilimento. A 'tale òsservazione s'accosta qaa.lche dubbio nell?-animo del pratiéo, c,o non possa esserepùre il llott. Afena, il qoafe fa tilevare che fale misur,a nei sempre dipendente dalla volontà dell'individuo, mentre ,concilra alcune. esigenze amqiiq_istrative, non pu~ re· Fra le altre mal.attÌe ébe fanno abilità ai·_soldafi di simu.lare, ' il sig. Presidente acceµnava al caso d'un individuo esis.te"ntilputarsi di danno alcuno concorrendo piuttosto ad avvantaggiare le condizioni 9ei ricovera.ti. Dei resto,. egli soggiunge, anche attualmente in questo Spe.dale, il quale fioge..una somma ciaoin altri _paesi oye esistono, ~epositi o stabilimenti di com aiedicàzion~, ripetendo questo gioco ila circa· on an~o, seoza, • scenza, p. e: in Germania, l'uscita, 'dei ricoverati avviene· ad che le parti- organich.e dell'estremità s11pposta.Iesa diano al~poche fisse, ed io generale <ii 5 in 5 gi~rni. c1rna. ragione della medesima.~ on aHro riscontrasi al piede--aì· L'adopanza si occupa quindi di cose di servizio. nistro, che è la estremità volQta lesa, ·che l'esportazione dell'uJ,__ 1 GE~OVA. - Approvata la Ìettnn\ del processo verbale della lima falange del dito mignolo, perfettamente cicat.rizzata, e beue , P.re~e(Jen'te seduta, il sig; Presidente intei·pilla il mediçò di regric.operta di tesso ti mo!Ìi, ed un certo tal quale torpQrc al piede. gimeuto sig. Dott. Ma-Zzòliilo, all'osservazione e cura del quale dovuto seriza ~lu~l>io alla deficienza a•esercizio per tani() tempo è affidalo il,terzo-individuo affettò o· sim,ùlaote enuresi, per sa'continuato. La maggior parte de' medici cbè fanno servizio allo.pere qual letmine si trovà presenteménte. li Dott. Mazzolino Spedalé non !Ìélnno potuto notàre 'alco_n difetto organicò, e.bo· risponde che il O)edesimo ·manifesta mai sempre la stessa.inpossa dar l'agioo~ <I.ella m.edesima, eppore quel soggetto semfQrmllà, ma che egli è_\uttavia'.d';wYiso non avere quel soggetto bra ostinato a zoppicare per ottenére. ona dichiarazione d'ina.alcuna (!i qÙelle condizioni morbose atte a mantenerla. Pro- 1 ,bi~ità ~I servizio· mililare! 'l'anta è la pazjeo7ta e la prudenza mette che non in~ncherà di-tc,nerl9 sollo la Più rigorosa e ·séra~he 1d~~bono usare i ·mediçi in·questi ç'asi di sub.dola fede, chepolosa osservazione_. Il sig, Presidente allora ricominci~ a. inscapiterebb~ro. di riputazione se fossero corrivi a seritenìiare tertenere l'adunan:i:a :di 'questi casi, e-d'altri co) quafi aleuni solin casi di que,sta e simil fatta, _ òati, per, esimersi dal servizio ·militare, osfen_tano malattie cbe ALESSANDRIA ..-:7 La seduta ~fme aperta colla lettura del non hannoì o intendono far apparire maggiori qu~IJedelle qual' prqcesso Yerbale della seduta ,prec!)dente, il quale è approvatos~~o 'di già affetti · per carpire così c,ertificati d; non i'ìiooeità. -senza alcun osse1:,vazione. Il Presidente in segiiiì'o interpella l E discorrendo da, prima intorno all'enuresi, dopo varie . sensate sodi,. se alcuno di loro .av~sse q?l}lche argomento o scrHto per (;0Se deÌte ~ul proposito, amava rife~iré come il celebre Lau-discussi.oni scientifiche, .non .essendovene olei momento nessuno ì'ent, d'accordo col non m·eno celebrePercy, onore e g_loria della au'>ordine del giorno. NeSSllllO pr'endendo le parola~ allora io~ medicin~ milit.a-re di 1,rancia, a vi,ncere la renitenza d'up solvita il Dott. Pizzorno, come qaelll) che segue la visita 'del Dott. dato che persiste\'~ contro og~i eYidenza simulare unà inèonBonino, a parlare ed esporre d'utt -ca~o èli disarticolazione del tineoi!;a d'orina, propose che gli venissero. amministrate 20 ve1·- ,. polli'ce, fattosi il giorno innanzi dallo stesso .Dott. Bonino dirigate ogni giornÒ, affine- dicev.a, rivolgendo la parola al :Soldato geo.te là sezione élei forHi . ' simulante, che venissero così rinforzate\ fo sue reni. Dopo i-I L'ioterpellato risponde, tra·~tarsi d'-uo individap eytrato alprimo spèrimento, quel soldato confessò che era .già bello ·e· 1· l'Ospedale per grave paterèccio sollo llemmouo'So,: a\i~nte sua $eçle nel pollic'~ d.estro, e~te!1dendosi il ·nemmoné a.'quasi tutto gu;\rito, dimostran1fo così 3pertamenle come la _malattia della quale ~otfrìva non era.ché simulata, • _ 1 l'avambraccio. Trattato energica.mente ~ol principiQ .c!)lle deli Dott. Levèsi, prese in considerazione le .cos-e detie tanto iù pl'ezioni sanguigne genei:aJi , e co.i topici emòllienli diminuìques.ta ·qallpto nella precedente sed1Jta; e forte sull'~vviso che dopo p9_chi giorni'il ·fiemmoni, ma.I.asciò uu-a raccoh~ purulenta l'enuresi non è al\ro cbe ui:ia i~fermilà sintomatologica., aperse abbon~anle ali.a parte inferiore anteriore delì'avambraccio.• Il -- il suo pensjero dicqiarando· che ~~rebbe conYeniente cli.e ne' pàlereccio, ad onta dello sbrigliamento, e della curà' locale, f(lsse_tolto il suo nome dall'elenco delte malattie ed"inf~rmità aprofood.atosi sempre più néi tessuti, alterò non solo i legache ammettono: ~Ila r1fortna i militari che .~e vanno affetti, e menti dell'arl,icòlazìone deHa prima' colla seconda falange, ma' che in ·quella .vece ~i sostiluissero il porne del le malattie che · ! invase. l'ioterno dell(articolazione, corrose e distr-usrn le cartiquella inf~r.mità .sq~liono pr'.J~orre. Per _ta,l modo'. egli ~i~dj~a, l~gini articolari, o minacciav:1 di estendersi Juiigo' la p~ìma fa~ Del mentre verrebbe semphbca.ta la Jpmrnne dei med1c1 ch1a:- . fango. . . Era adunque indicala ò la amputa'z'ione alla met~-della prima , mati a dare il loro giudizio; si toglierebbe per ·altra parte ai Ì fa lan~e, o la ?isarticolazioqelotale del dito. L'asce~so-deJl'ayç'lID• . .giovar;ii soltlati l'ocèasione di yenire simulando una infermità . che sa'nno già non avere. Il' si_g. J•residenle riconoscendo giusta ., brar.cio era qua_si riparato; e 1101.1 v'e~a nessuna contro indicain'massima qùesta inn.ovazion.e trovò eco nella maggior parte : zione; Il Oott. Bonino s'altenne _alla ?isarticolazione poichè_la ,. dei present\ àlla sedqt·à.. ! _p"clle del ~ilo era ross.o-cupa, alquanìo lucente, e leggermente . Ed a' que~to proposito appunto il _Uolt. ,Nicolis ·cjla e com-- I- edematosa, e d'altronde temeva obe l'alterazione della parte. ,menta 'I~ ·ass~~~atissi_m,e avv~rtef!·t.e che a -riguardo di que~ta inferiore del!'a falange, potesse per avventura esser~i inoltrata.. infermi1à si ' !eggotJO coosef.loate nell'art. 83 del Regolamento i. nell'interno d'ella stessa fio oltre la metà gella soa'longhezza. sopra le tìsiéb~ io(ermH'à esim!lnti ed.a,·vertenzè che, a suo giù- !· Ieri adunque pratièò la disa1:ticolazione c6i metodÒ o'vala11e. dizio, 'esclu,d,ono quasi l'enuresi cpme ·m·alattia essenziale. Tot- . I l.'alto operato1'io fu m,pllo spe<li'lo., e l'iniermo soffi l pochissimo, t a,via giusta i portati della seienia medicà, rigorosamente par- I ,ed ora che sono 24 O!e dopQ, si lroYa in condizione buonissima. lan<lo; 1~ non si potrebbe togliere dall'elenco, giusta l'opìnione I per pot.er p'resag,re una pront~ e .felice ciéatrizzaz_ioµe. C,el sig. Doti. LoiAi, mentre sj trova'oo aùtori comme~devoli ~he j 11etmin<1ta questa comunicazione, si venne all'ispezi~liè dei a mmet\ouo l'enytesi, 'sèbbeue rarissima nell'aduHo, ingenerala I dito amputato. li 'Medico. Divisionale fece constatare all'adu , e soste'nula da: alterazio~e di sensibilità_nel collo Yescicale; le- ~ nanza non.solo la degenerazione lardacea dei legamenti ar!ic9- _ sione cio'è nenosa -ciie non si p~ò fis\camen_te, nè anàtomica· lal'i e dei tessuti cjrcnmàmoienti, ma anche la tor-rosi1me.clelle · mente, né in via p,ltologica, pa!marmente c\im~,strare. Talopi . I facette articolari , e 4el tessnto osseo tanto della falai:)ge u·n· ancora,'pogniamo per antica viziosa abitudine contratta nell'in- i gue\\le, che della -prima falange. · faozia, il.i asse:nza di lesjoni organiche sensibili , ed in on,\a a D.opo questo ebbe fio~ la seduta.

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NIZZA.- Si apre la sedàta alle ore 2 pomeridiane. Il vice segretario leggl}il processo.verbaledelltaoteeedente tornala,'che ~ da!Pa,lunaoza ar.provato. li P.resi<lenle comunica una lettera del Supr.emo Con~igl.io, co'ua quale anno.ozia l'irivio del re·so-conto il~I €òngrcsso otlalmo!ogico ieslè ten·Jtosj a Bruxelles, reso-cot}to regalato a qua.sto. gabinelto di lettura dal Ministero di .Guerra. lodi propone ·s'inviino, a f1ome dell'adunanza, j più sentiti, yivi ringraziamenti tanto a Que~to pel ge11tile dono imparti\o, quanto al ~upremo Consiglio, ·n quale indefes,sameq.te, e _cqo uno zelo superiore ad ogni elogio coQpera, per qu;i-0to poò, iill'istroziooe, ed al progresso scientilìco del Corpo Sanitario Militare. Tale proposta vr~ne unanimamente àpprovata. ppsci·a ngiuoge:: come sapete, havvi nelle sale in osservazio ne per _Epilessia ()a conflala.~si i"ioscritlo di leva Aurigo Angelo del 4° regl{imeotò faol.eria. Questo inscritto tempo fa,iu seguito ad accesso epilettico, veniva qui ricoverato,. e ,poche ore dopo • I 11suo.io~resso diede non dubbi. segni di pazzia, determinat,a ·t orse da emormesi cerebrale, susseguita all'acce~so or'ora-detto. t ssa f11 .miligata è combattuta.da parecchi salassi, e d.., riv~tsivi ·,sul· tubo gasiro-cnterk'), per cui a cc.po di alcuoi gioroi essen.dosi l?A urigo ristabi lito fu inviato· al suo corpo. Là poco stante ebbe nuovo iusuito epilettico, a cuj, questa volta pure,, tenne · dietro ~ò'altto ,di p;1zzia, ma questo meno intenso del pi,imo, e dissipatosi in.breve tempo con lie.ve cura. Vista da nn lato, proc segue. i.I Presidente, la difficol_tà d1 co nstatare, in non dcibbio modo, l'esistenza di tale malattia, le di cui manifestazioni-sono fugaci, e dall'altro i•autorità superiore a -cui si, ricorse, non credendo o potendo tener calcolo dei certificali legali pròdotti .dall/Àur-igo, e comprovantiéhe re~lmeole oltl'e' a sette aooi ,a affetto dalla io(ermità all.egata io desidero saper.i da voi .onorev·oli colleghi s.e io tanta dubbiezza di. diagnosi non sarebbe permesso di ricorrere alla cloròfotmizzazione, t.enlatà io si.mi.li ca.si, · per la prima volta dai medici Belgi,·';l'oechinç e ~uchene e posteriormente !;la\l'egregio ·uoslro coHega doti. Tapp:iri. È ben iver,o cbi} il·S_upremo Consi_glio' consultato in propositò anni·sono 1a1 meèlico divisionale di Nò.-v(j_ra, approvava in genere tale e,sper imento st:J ça_si dubbi, ma nel :iostro essendovi tendenza a ·congeslione cerebral~ tale,daiogencrare folliil, braroo,,;el ripeto, ,prima di, prendere decisi~ne alcuna, avere il vostro coscien., :iioso parere: IoterP,ellato il dott. Moro·a a emettere il suo, dice.dovei:si,feotare la clor;formizzazione, faceod'Ola però precedere, dal salas- ' so affioébè l'a·ccesso cbesi vuole provocare, manifestandÒsi non abbia le_soli!e conseguenze. 1! dolt Fadda invece è di contraria opinìooe, opinando non -si debba· ricor1·ere agl'aoestetici ~ema prima con~ultare jl Sapremo èousiglio, onde nel caso non probabile., ma pure PO$Sibile di qualche infausto e'l'.ento no.o -dOYE?sse c_a dere su ooj spii il pesci di tanll! responsabilità. · 11· DoUor_e l\lacaggi emette no'opin!oD~ in <J.Uesto senso, ed · aggiunge cp.e ad e~so lui sembra intempestiva tanto la clorofor. mizzaziòne quanto le misure·preventive a -0ui vorrebbe si aves·se ricorsù il Dottore Moro. Si oppone aila. cloroformizzazi-o·oe perchè è ben vero che l'Aorigo dicesi -airtllto da Epilessia, ma ni.un medico avendo avuto campo di vedere, anche ad acces;;o inÒ,oltr~to., il medesimo, potcebbe 'dat·si cbe si 'tratta.s_s~ d'altra affezione; · foppone anche al salasio pr,iparatorio ,del Dot-. toro l\loro pe~ch,è indebolendo per siflatto modo il sistema ner· voso lungi d~ll'e:vitare.si faciliterebbero piuttosto gli accessi di pazzia. . -· 11 Doltore Crema dice bhe vÒleudo ricorre1·e agli àn~stetici · egli opina col Dott. !\loro ·di prendere le prepàrative caotel,e indicate onde impedire che nascesse, nel caso che il clorofor-

mio deter!llinasse l'ins·ulto, quell'emol'IÌlcsi. cei:e,b rale da cui emana la follia e che gli sembra urgente tenedo ntaoo, poteo«fo essa,. ripetendosi sovent~, da t:raositoria e fugaèe addivenire d_iut_u rna e fQT'se anche permançnte. Fini~ce çoo dire, miei sig~or;, non ,ha.sta il 5.locidere se conv~oga o no11 convenga cloroformizzare l'A.Ul'igo.. 1:a questione è molto più COµJplessa, e guan~o vi decidiat1l per l'alfer!J.)ativa io non potrò non chiedervi se ci è permesso in coscienza, dopo le disg.razie non po-cJ1eavvenole in segoito ad eteriz.-Lazioni ed a clo roform'izzazioni praticate con· ogni più p,radente riguardo, .e nella possibilità di peggiora1·e lo stato d èÙ'infelice Aarigo, e dico infelice perchè ' lo creqo realmente affetto, da male'di.cui non si lagna,ma pel quale noi soli lo faèemmo qoi riparare, io n_on. potrò o~ll chiedervi se ci è permesso in coscienza di tentàre ,u n simile e~pe,rimeulo senza chiedere ed ottenere, a'n prev.io consentim,e nto tia cbi ne dev.e ·essere il soggetto. Se il «;onseritimen!o dell'inscritto è neces~arìo qqando vnolsi sotiopo!ìlÒ ad operazione croenta, anche leggiei:a, a più forte r~gione, cre\l'io, dovrassi otlenerlQ in un'emergenza, il di cui r}sulta~eo_to fin~.le ,potrebbe essere la morte, o peggio anc411a dell!). morte la. perdita del ben 1 rlell'inté-1\etto.' · . li Dolt. OreIJgo fornisce alèune circostanze aoemne,stiche rigua rdanti l'i.nscrilto, e sta,e da lai aùinie interrogando sia i sàperiori' sia i c9mpagoi dell' 4urigo. , Reç,apitolata dal Preside ,la discussione si rimane d'accordo unanime che il Presidente stess6 voglia qeg_narsi <li esp'o rre al Supremo Consiglio il caso e le circ~stauze ta.lle èoncomitanti, ed invoeare il' suo intervento, ed il suo scieQli:fico appoggio in tanta dubbiezza e pcrptessità. . ' . Dopo ciò viene cQoces_sa l'a·parola al Do_tt. aioro per leggere uua storia di· Risipola alla faccia ed al cuoio capelluto con diffusione flogi~tica al cervello passata ad esito fatale. Finita tale JeUorà,-scoi:se es~endo le · o,re tre, il ~residente, m esso all'ordi~e ·dei ~iorno. per. la pros;ima toroata la disènssione sulla predetta ·storia, e sulle cause che prod·ussèro la morte di éOlni eh~ ne forma ÙsoggeHo, dichiara sciolta 'l'adunanza. 0

PARTE .

TERZA .

Rivista, dei .(iiornali ·Scientifiéi

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Il s.igno~ A.Ne.Llet present·ò ali' Accad·ell)i,a delle,Scienze <li J.>arigi - Seduta 3 maggio 185~ - u.na memoria sulla causa, la natura e,la cura dell'emeralopia, . Constala egli-ricomparire l'emeralopia o ceci1à,,1ottttrn_!! qu~si ogn~anno _nei corpi di·truppe. Un gran nhmero d'uo- , mini pérdono d'. un trallo la vista al cader della nolle e la r'icuperano ool giorno; questa cecità che ritorna periodi- " camente ti;ille le sere, duranté quindici, trenta ed anche più gi9rni, cessa ·P,oi· senza )·asciare la b~nchè menoma Nene,r considerà tinsotazione,sia diretta, sia traccla di riverberata, come la sola ed unica causa dell'emeralopia; la sua azi.olle si fa rebbe màssimame11le sentire·sul princi-: pio della primavera, ed allora appunto che l' armata riprende lè ·sue' esercitazionì all'aria lib.era, dovendo i sold~li sopportare allora il supplil,io dell'immob'ìlità,neiranghi davanti ad u·o suolo vivamt>nle illuminalo .od in faccia àc\ edificii _sovente, brillanti per la loro bianchezza.

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Là c~cità- nèUurna essend,osi manifestata quesla·primavera, egli dice, nella guarnigione di Slrasbourg, dove. la. si vede sovente ricomparire, io ho fallo alcune esperienze, Per verificare un'idea, di già concepita dietro la: mia. esperienza anteriore, sul m_odo "d' azione dcli' iosolazione. Non solo queste esperienze rpi diedero quel risultato ehe òe 'atle.nd,eva, ma.,mi .condussero ad un mQdo di cura assai pront·o, gia'cchè degli emer.alo_pi cl1e vi h o sottoposti a .tre ore del Romeriggio; furotÌ.o I.iberi dalla loro ·infermità fin · .dalla stessa ser4. · · Ecco le conclusioni colle quali l', autoi:e ria·ssu.rì.1e i risultati delle· sue esperienze: 4° L'èmeral{)pia (cecità nollùrna) è la malattia ,in,;ersà della nictalopia (éecità diurna). La causa de1l'emeralopia è un eccesso di luce; quella della nictalopia éonsisle· in una lunga privazione di questo stimolo. · • .

~ Quando un individup colpito dall'~meriilopia è condotto, in pieno .giorno, in un luogo assai 9scuro·, egli vi -sta se1)za poter vedere, mentre invece le persone chel'ac.. compagnaoo non stanno lungamente ~ ROler distinguere gli oggell( che le circondano. · , L'emeralopia non edu'nque;comeg,eneralmentesi crede. una cecilà. periodica c~e copiìncia alla sera e scompare al mattino; è fove,ce unò stato morboso, che esist·e..pure durantè il giorno, e che consiste ·nell'incapacità di :vedere se non ad una lucesufficienle. In una parola, l'emeralopia, è.la .cecità nel)'oscurità, qu_alun,que sia l',ora· del giorno. 3° La guarigione, dell'emeralopia si qttiene in . qualche ora. Bisogna, sul meriggio, co~ducre gli amm.alali in un luogc;> tenebroso ed· ottenere da loro ehe non cessino di ·gettare·i Joro sguardi da ogni lato, che si sforzino di ,·e.. dere. ;\l termine di d~e o'.~r~ o_re la. visio~e. s' _effeUua,' ~ q~_an1do .una v~~!!l fu ns_t~b1h \a rn lah co?d 1w~n1. n~? ,v ha prnl emeral.opta: ,la- cemlanotturnanon ricompare,pmnelle noLLi sucess1ve. 0

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Favignoi cura· ra<licalmenle il tumore e !.a fistola lacrimale coll'esrissione dei còndolli. Egli asser.isçe che escin-dendp li\ parte. anterior~ dei condotti lagrìmali per ottenerne l'obliterazione, si guarisc.ono nei primi otto giorni almeno il terzo degli operalj. .Quelli eh~ non guariscono iri tal periodo ne risentono pure uo benefi~o miglio-rameulo; in questi l'uno o l'altro dei éondòtli lagrimàli ri mase più o meno permeabile alla Jagrima, ìl che lo attesta il rl.flusso di muco-pus che·prodùce una leggera pressioJ1e es·erc,ilala col dito snl sacc·0. Ad ottenere la guarigione assoluta è necessario realizzare la definitiva ·obliterazione d'amhed rie i co odotli; bisogua perciò ricòmi nciare I'escissionè palpebrale là dove non è riesci la, e ricominciarla be. oanco due, tre volle; il eh~ non apporla del resto a!cuo inconveni ente. , · Qu~nclo i co ndolli lacrimali sono obliterati nell~ loro posizione anteriore, i'n una parola, '(Juando non v' ha più conlatlo possibile tra I~ lagrime e la mucosa del saqco, allòra si ha una c:ompleta e durevole, ~uarigionè. È ·necessario però ricordare un epifenomeno, che, vie ne a manifestarsi più o meno.l'ardì, dovuto all'operazione stessa, e éhe devesi con·sicjerare come una delle sue con·seguenze possibili : fo1 masiuna specie di ·ascesso encistico,

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J che ha sede nel !lacco stesso, fonnalo dall' accumulo del· pus che non P,UÒ usçirne, e'cbe occasiona più o meno vi·vi !.' ·

dolori. Accenna pure l'autore l'ohbiez.ione . falla a tah~ ~e~ , lodo operativo, J·a possibilità cioè della lag,rima_zione 'coh! s ecuti va . Bench·è paia indicala dalla' teoria, non è però l giustificala dall'esperienza. ta la{?rin1azione sarebbe pro, vocata: tal IÌ'ata dalla deviazione di :qualche· ciglio (falln 1 1 r fr·equente del resto per tal e operaztone); se non ·è sosle-n ola da -tale causa va i:nano mano' ~iroi.nuendo per isco.m. parire poi affauo da sè. ·· 1

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• Ricerche sugli effetti aneste.t ici dell' am-ilençi del' professore Toiintes·di Strasbo11,rg

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I _L'amilèno /

è un novello. agente a(lestetico., ·introdotto- ·

nella \èrapeutica dai m~dici inglesi. Snow che pel prjmo st udiò quest'ag0nle sorto il punto di vis la dell'anes.tesia, -- · 1 vi riscontrò de' vantaggi sul cloroformio . .Bencbè i fatti !• 110n baslirl{) ancora a togliere og9i dubbio ,,pure dagli studii dal professore Tourdes islituitj allo scopo di met/ . tere in luce l'azione fisiologica si possono trarre alcune cou elusioni. frullo di quel ie esperienze ripeluté sugli j ~nimali e dell'uso di questo novello agente sull'uomo: · 1 ·

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40 In ge~erale , gli, effelli dell'amÙeno sono meno, rapidi, _meno profondi e meno du~evoJi di quelli del cl?ro! form10 .;, ma con una dose sufficiente ed una azione proI lun gata , si P,t:iò produrre un'anestesia egualmente com/ pi uta. E più facile coll'amileno che col clor.oformio di potersi arl'e$tare ad una anestesia supedìciale ,che -annui E la sensibilità, senza produÌ'J'e la risoluzione dei membri. , " 0 L' -1 h • · · i ..:i ami enq sem..,,ra· meno dannoso del cloroformio · 1 la'sua,. ,;~nocuità è forse pi1i gramde di quella dell'ete,·e. • S0 l)aJl'il)solubililà assol~ta e "dalla votatililà eccessìv~ ~i questo .corpo' ne rìsulta. una rapida eliminazione ~tt una,assai pronta tliminuizione dei sinloll1i. Al còntrario j c~I clor~for~io , la volatilità· del. qu_ale è di mo)lo fi\Ìnore, ì gli effetti s1 pr.o\raggono davanlaggio; talvolta s'aggravano ancora dopo cbe le inalazioni hanno pessato. 1 _Que~t'i sono i principali vantaggi che ;l'ourèlès accorda. all'impiego dell'amrlènb; tuttavia' questo professore fa os~ervare con ragione che le osse,rvazi-oni racc-0lte sull'uomo. non sqno ancora abbast<1nz.tnurrierose per aUe\starn pra- . tì Ca{llerne fa SUper-iorilà de)rami]eno SOito il rapp~rto pell'in.nocuità, L'anestesia , e~li a,ggiunse , è sempre un peri colo, qualu11que si asi -la sostanza di cui si faccia uso. ( Ga:r.etl,e m'édicale de Stmsbour.g_).

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li Dircthl'l'e Dott. Cav. ARELLÀ~Med, Div. li Vice Dire tlore respons. Doti. MANTELU,Med. di B,at.

Tip. Subalpina di_ CoTT.& e Comp.

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• 3! Maggio ! 858 ANNO \Il. ··-----------~-------.._,,;;...;.

N. 22.

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GIORNALE DI MEDICINA MILITARE DEL CORPO SANITARIO DELL'ARHATA SARDA

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L'asso,ciaiiooe noo si riceve che per un anno e comincia col 1" di geoo. Si pubblica nel Lunedì di ciascheduna settimana' Il prezzo d'assocraziooe i'ò Tori o o'è di L. I O. In Provi o eia ed all'Estero. franco di posta L.1 t •Si pag:_Por seni esl ri anticipati 1° Dott. Cav. MAJSAYRA: Storie cliniche' ed osserva.zioni anatomo-patologiche. - 2° Dott. PL.USANT: storia di a). cera e bobbone inguinale. -'- 3° Relazione delle Conferenze Scientifiche. - 4° Annunzio Bibliografico.

:S0Jous10. -

PARTE PRHIA PARTE SECONDA .-elle Storie cliniche l!d osse-r"adoni a11ntomo-patolopd~e..

(Di P. E. MANnu , medico divisionale.) (Continuazione)

Storia tredicesirM. Dessi SalvaLore soldato nel 3° di fanleria nato in Panluri (Cagliari) da p(lrcnti .sani, d'anni 22, di Lemperamento linfalico-sanguigno. di costituzione robusta, beo proporzionato di membra,d1abilo capitale, noosoggelto ad alcuna, indisposizio11e, veniv~ assalito il 29 rnar,zo d\1- subitaneo - òolor ài capo, da nausea, slanchezz~ di membra e dolori articolari, per cui ru· mestiere portarlo all'ospedale. Ollrea! sovr.a accennati sintomi l'ammalato presentava all'esame ùel curante calore intenso allafronte, pulsazioni delle temporali e delle carotidi, occhi lucenti, pupìl1a diJata,ta, faccia pallidissima, lingua bianco-gi&llognola ed umida, poca sele,cule moderatamente calda, inquietudine, polsi duri, cont_ralli, frequenti (86 pulsazioni al minulo). Non si esita a ravvisar.e a tali non, equivoci segnilameningite cerebro-spinale. Interrogato intorno alla causa cbe le possano aver dato ansa, l' ammalato non sa a che ragionevolmente attribuire il suo mal essere. Si prescrivQno bagni freddi sulla tesla, salasso dal braccio: acqua mulsa coli' ,lcqua di lauro-ceraso p. bevanda: due cat'aplasmi senapizzati alle gambe. A nolt~ avanzata si fariaprirela vena;ilsangue estratto -presenta alLis?ima colenna ed è sfornito di siero. '30. Notte molto inquieta, delirio, scossè Mnvulsivè; al maUin.o si trova la febbre in aumento, la fisionomia scomposta ed un leggier grado di trismo. - Salass·o. Acqua ·mulsa idrocianalà. · Al dopo pranzo l'ammalato trovasi nelle stesse condizioni ; il delirio c,onlinua. e questo si raggira sulla famiglia e sul paese nat.ivo; l'infermo grida aJ ogni momento che

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darà 100 scud i· a chi lo libererà dal servizio militare e lo rimanderà a casa co' suoi: havvi oculo-spasmo eèl· o.rro-· vesciamento della tiupilla verso la porzione front.aie dell'orbita. 20 sanguelledielro le orf}Cchie ..fl sangue del mattino è cotennoso. Verso le 9 si fa praticare un nuovo salasso. 34 mattino. La notte fu insonne: il deliriQ non cessò un !DOl))ento; la fronte è ardente, havvj opistotono e riso sardonico: le orine sono scarsissime e ie deiezioni alvine mancan9 affatto: il sang~e è cotennoso àl solito; il movimento ·febbrile è diminuito. - 6 coppelle scarificate alla nuca: I gramma di calomelano e 21'> centigrammi di colocintide in un boccone. A sera le cose rimanendo stazionarie nè essendosi ottenuto \•anlaggio dal purgante amministrato, si riapre.la vena, • e si prescrive un clistere purgante. - 2 vescicanti alle gambe. I O aprile. AgiLaziooe ed frrequieludine somma durante Ja notte. ~trabismo convergente dcli' ?cchìo destro; opi.b-totono risolto, meno un po' d'i.rrigidimento; delirio conti-· nuo\; fronte· ~alda, il re_11Lo del corpo freddo anii che no: nessun eva,cuaz1one; polsi pressochè normali. - Si fanno radere i capelli, e s'applica sulla tesLauna calotta <li cerotto eeispalico: - 40 grammi di sai inglese in 125 grammi d infuso d1 s.enna, ed un .gramma di tintura d'aloe. A sera, t11lto è nello stesso stato: il purgao te è rimasto senz'effetto. Acqua tartarizzata p. bevanda: clistere lassativo. 2. L'infarino lìa riposalo nulla al solito. Il vescicante ba sollevalo qua e làappe_na qualche flittena,perchè l'ammalato tr~tto tratto se lo strappava: i purganti finirono per tlet.erminare due abbondanti evacuazioni: i ,polsi non' indicano per nulla il dissesto di·cui è sede l'encefalo. 30 sanguette lungo le giugolari.Acquamulsa idròcianatas. Bagni d"iacciati su.Ila tesla. · · Alla visita vespertina non si osserva ·miglioramenlo. Si ordina un salasso e l'applicazioue cl' un vesoican le alla nucà. · . · . 3. È ricomparso l'opfstolono, ed ha socii i) trismo ed il farìngo.:-spasrpo: il delit,iopersisle: il saogu·e estratto è cotennoso. - Salasso. Oppio venti <fentigrammi per quattro · pillole, da darsen,e una- ogni tre ore.lofu::o di tiglio edulcorato 300 grammi. A serx1 si ripe.te la' bevanda; ma q_uanlunque il sangue abbia sempM la sua crosta cotennosa, no·u si stima doversene. èstrarre ançora, acciò' meglio apprezzare l'azione delroppìo, che s' intendè di date seccondo il metodo di Fane. - -Ut1guento n1poletano sci grammi in frizione. . alla regione cervicale po'Sleriore. Bevanda del mattino : '

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&. La rigidezza tetanica s'è dissipata una seconda volta: l'ammalato è però sempre io preda al delirio: i polsi sono regolari: poche oriòe, nessUii' evacuazione intestinale. Quaranta cenligrammid'oppio per quaUro pillole: da am-ministrarsene una ogni 3 or~ . .Devandasoiita. Bagni risolutivi ghiacciati. • A. sera si fanno _ripetere la bevanda ed i bagni. 5 maLlina. - Delirio alleroanle con sopore, faccia suffusa, strabismo co~uriical"bsi all'occhio ,i,i_nislro, orlore di sorcio,sete,aridità di cute, ritenzioned'orina, costipazione. ' Si sospetta l' oppio non estraneo a questi disordini, ai quali s' ha <l'a aggiungere durezza, tensione e frequenza ai polsi . ....;_ Se né proscrive peréiò l'uso, e si riprendono le deplezioni sanguigne: acqua tartarizzata p. bevanda. Alla visi la della sera si trova l'infermo più soporoso che ;.i,J mattino, il sangue estrallo è cotennoso. Nè orine nè scariche di ventre. Verso le 1 ·1 non si osserva alcun miglioramento: l'addome è leso, massime alla regione ipogastrica, dove meqiante H tatto si rfoonosce la v'e'scioa esser piena di orina: si pratica il cateterismo per vuotarla. 6 mattina. - Sopore più profondo; sussulli frequentissimi; estremità fredde; respirazione breve ed <iffannosa; polsi piccoli ed intermittenti. - Due senapismi ai pie?i. Infnso di Lìglio p. bevanda. Clistere purgante. Sera. -Aggravamento di Lulli i sintomi. Si ripete la • bevanda e si fa nuovamente il catetetismo. 7. L'ammalato è agli estremi: gli occhi sono coperti di cispa, i polsi sono concidenLi, ed il rantolo dell' agonia .gli affatica i polmoni in modo 'penoso per gli astanti: verso mezzogiorno la morte arriva per sollrarload ulleri·0cr-i patimenti. Necroscoxiia. Cranio. - Iniezione delle-meningi pìù considerevole a destra; ingorgo del seno longiludi'nalti: aderenza fra l' aracnoide e la dura madre alla parte superiore media degli emisfe.ri. Versamento di pus fra l'aracnoide e la pia 1nadre nell'intervallo delle circonvoluzioni cerebrali: sier·o saoguinoTenlo ne' ventricoli ed alla base del cranio: pus alla parte anlero inferiore e media del cervello, in corrispondenza del chiasma dei nervi ottici: rammo!Umenlo della sostanza corticale dell' encefalo,punteggiatura rossa della midollare. Canale uer:tebrale. - Arrossamento .ed inspessamento dell'aracnoide; pus lungo la faccia anteriore del cordamé rachideo~ raccolta siero-purulenta al dissotlo della 6a vertebra dorsale. · Torace e ad<lo;nè. - ·Tutti i visceri in istalo sano.

Storia Decimaqua,·fa. Caddeo Giuseppe soldato n_el 3° di fanteria d'anni 22, nativo di S. Gavino (Cagliari~ .veniva P1ilalo all'ospedale Ja mattina del 24 aP.rile. Qufsto milHaredotato di temperamento bilioso-sanguigno, di costituzione gagliarda, d'abito epatico, 'di rnusculatura ricchissima, da qualche febbre del paese in fuori, noo avea s.otJerto mai, a quanto a~seriva, malattia alcuna, non avea commesso disordine di sorta, ed era slalo preso repentinamente neHa notte da cefalalgia, da dòlori' nelle membra e nel dorso, da rigidezza del collo, nonchè da sensazione d'aumentalo calore alla facci a, e di gravezza di corpo. Quesli fenomeni eranq andati guaqagn,andQ io in-

tensilà dal momento dell' invasione, e s'eran loro associati un colai grado d'istupidirnènto inLeHettuale. un po' di nausea, ed anche qualche sforzo di vomito. La fronte è calda assai;gti .occhi scintillano, v'ba dilatazione di, po pilla, la faccia è rossa, la lingµa è gialloscU'ra; la bocca amara, l'ammalato accusa sete vivissim·a . la respirazione è alquanto accelerala. la percussione e l'auscultazione non a_ppalesano però alcun dissesto organico: l'addome è appianato e moll'é: la cute è merbida, la lémperalura universale è piutlosto atta: 1 p.,_olsi sono dud contralti e frequenti. Siccome da tre giorni l'infermo non avea av.utoevacua'zioni di vehtre, il medico curante stimò opportuno di procurare il vuotamenlo dell'intestino, prima di passare alla meùicazioue che l'indole del male richiedeva. Venne adunque ordinata la bevanda ·purgatile del codice, e si raccomandarono conlemporaneamente i bagnuoli freddi sul capo. Verso le -1 i l'ammalato lagnandosi di sete. gli fa ordinato decotto di tamarindi e di cassia. Allà visita della sera si trova og_ni cosa a un dipresso nello stesso stato: il purgante è rimasto inefficace: la cefalalgia_s' è fatta un po' più tormentosa: clistere pur-gan'te, un vescicante alla nuca, i bagni freddi sulla fronte. Alle 1 O di sera i polsi essendosi fatti più gagliardi , la fronte più calda, e princi'piando l'ammalato a vaneggiare, si ordina un largo salasso, e l'applicazione alle gambe di due senapismi volanti. 25. M~Uina - L'infermo ebbe una notte agitatissima : smaniò e delirò quasi senza intermziooe. l\fa1$rado i purganti del giorno anlècedoote non s'ollennero deiezioni alvine. Non s'ebbe nè manco emissione d'orina. La faccià è suffusa e stillante sudore, la pelle è madida. ma fredda: la rigidezza dei muscoli cervicali posteriori e dorsali è accresciuta; i polsi sono più che mai febbri IL Dagni ghjacciati sul capo: infuso dì Ligi.io slibiato: trenta sanguelle alle ap:ofisi mastoiaee. li san_gue eslra'tto offre una cotenna densa, gialla é resislen Le. ' Alla vii:ila pomeridiana sJ ossena un leggiero miglioramento dal lato dei sintomi cerebrali; la febbre è pur tuttavia gagliarda ed il ventre sta sordo all'azione dè.ll'emetico, come a quell·a de' catartici antecedentemente ammi- nislratL - Si ripete fa bevanda slibiata: salasso: bagni ghiar.ciati sulla Lesta. A notte inoltrata si rinnova la cavata di sangue. Q6. La notte non ru troppo calliva: la rigidezza tetanica è ùiminuila : la ce.falalgia è pur essa in via di rlecl'e,µiento·, al dir dell'aromalato: i poi.si però sono tesi e vibrali assai . .e conlralli, quantunque il corpo sìa in sudore. Le orine sono scarsissime e cariche i \l ventre è sempre ç-biuso. l i sMgue de' due ultimi salassi, mo'sbra p-0co siero ed ahbondanlissima cotenna. Infuso di tiglio emetìz.zato, salasso, bagni freddi al solito. · Al dot>o pranzo ed à notte vengono ripetu te le stesse prescrizioni, non'Tilevandosi mutameulo alcuno nelle condiiioni dell'infermo, ed il sangue conservando i rnr.ricordali caralleri. 27. Mattina. - L'ammalato lìa avuto una noUe dìscreta, sebbene insonne. La 'retrazione muscòlare ·è svanita: la cefalalgia è meno (astidiosa; la febbre cede anch'essa; la _ ,fisionomia si va ricomponendo; la bocca sa d'amaro, e la \

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lingua è tullora fecciosa; la diuresi sì eseguisce a stenlo, e la deiecazione è un vano voto. Nelle membra si succedono tratto tratto scosse muscolari involontarie. Salasso. lJeYantla slibiala, bagni freddi. A mezzo giorno il malato prova qualche dolore di ventre che _si suppone foriero d'evacuaziani inle.;tinali; nello scopo d'aiutar la natura, si ordina un clistere purgante. A sera si rinnova il salasso, e s'inietta un secondo cli· stero, il primo non avendo sortito J'effello che se ne aspettava.

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Gli Si accordan.o due taue· di pan trilo, decollo di tamarindi per benn·da. ' · · Tutto il giorno durarono lfl. cose nelle stesse condizioni, a nolte si destò un po' di delirio, continuando però l'am;malalo ali essere soporoso, ed a tener chiusi gli occhi. I 1 polsi hanno maggior espansione -e frequenza. Nessuna. prescrizihne. 0 " Apfile. Dopo una nolte agitala, il s.oggetto presenta ardente la frodte, sopore, vél.niloquio, sete intensa, febbre veemente, traspirazione CQpiosa esalante odore di sorc\g1 Salasso: infuso di digitale cento grammi , ac;qua di lauroceri.lso tre grammi. Da prendersi a cucchiaiate. Nessun cambiaménto iu megli o scorgendosi alla visita vespertina, ed il sangue essendo cotennoso si procr.cle ~~ ad un ;illro salasso e.si applicano due epispastici ali.e gambe. A notte, medesimo s.talo. - Salasso. Decotto di tam~rindi per bevanda, ghraccio :-ulla tesla. 2.Matt. S'acquietarono considerevolmente i polsi: l'am· mal<l.lo è tutto mol~ di sudore: è sìlenz1oso e{come intor~ pidilo. Supponendo che vi sia nascosta sollo le apparenze d.i una meningo-eocefalile una febbre perniciosa, si medicano i vesciéanli con due grammi di solfalo di chini~·a, e se ne propina un terzo gramma sciolto . _ne)Ja lim9nata solforica: si raccomandano fratlanto i soliti l>agni ghiacciati. Al dopo pranzo, I' ul~ima cuechiaiata della s.oluzione chinoidea essendo sta~a ingollala un'ora 'prima della visita, si trova l'ammalato oomaloso, ed in pred.a a p9tent,e riaccensione febbrile: la faccia è plumbea, la sete intollera~ile, le carotidi battpno con incrcclihile energia, la re• spfraz-ione è breve ed affannosa, la pelle calda e morbida: interrogalo l'infermo o non dischiude le labbra, o risponde incoerentemente : l'addome è leggiermenfo meleorizzalo: s'ebbero nella giornata involontarie escrezioni d'orina e e. di feccie. - Trenta mi.gn~Ue alle giugolari: ghiacciQ sulla lesta: infuso di digitale coll'acqua c.oobata di lauròceraso . A notte si osserva un p'o' di rimessione uei sintomi febbrili: ma la respirazione è pur sempre stentata e corta, e spessi sussulti agitano l'infermo d.'·aJtronde immerso in profondo letargo. - Due vescicanti alle cos<:ie. - Latte Ji mandorle allungato per bè.ianda. 3. Nessun miglioramento nelle coso dell'ammalato, che s~mbrano volgere all'estrema rovina. I polsi so.no un po' meno frequenti, ma si·manteogono tullora duri e friz,zant.i: chi ignorasse Je precedenze , esplorando l'arteria non supporrebbe mai più che sia stato eseguito un s\ cospicup numero di deplezion1 sanguigne. - Non si crede per altro dover· nuovamente ricorrere a .questo : s'insi·ste invece nell'uso dei deprimenti e dei rivulsivi, di cui ba coperte le estrem ità addominali. A noLLe i polsi s'impiccioliscono e svaniscono sotto una moderala pressione: la respirazi~ne è più laboriosa ed

28. Mattina. - L'ammalato dormì un paio d'ore; la te-. sta è libera , la tfa,ionomia. buona, ed il polso, tranne una cerla tensi,one angioilka , normale. Il sangue estratto è pur sempre contennoso, ma vi si scorgono eguali in proporzione siero e grumo. L'addome è tumido e renitente, l a pressione vi suscita dolore. Colomelano 2 grammi, gomma gutta 50 centigr. in boccone. Alla vi.sita dèl dopo pranzo. sen tendo che il purgante non valse a scu<itere dal suò torpore il tubo intestinale) si prescrive un clistere di malva a cui s'aggiungono 50 grammi di sale d'Epsom, ed un .gramma di lintura d'aloè: e si fanno praticar sull'addome frizioni con trenta grammi d'olio dj ricino, a cui s 'unirono 5 goccie d'olio di crolonliglio. 29 . Avvennerò' nella nplle.,du~ abbondanti evacuazioni di materie nericcie fetenlissime. L'ammalalo si sente sol1.evé!lo ~'assai, ed accusa apJ?elil9. La lingua è ancora imbrattala di muco giallo-fosco, ed il ventre non ba s:messa intieramente la sua tumidità e reniteuza. •Il polso è sempre teso, e ricorrono ad intervalli le.ggieri sussulti di lendini: acqua Lartarizzala slibiata per bevanda. A)Ja yisHa vespertina non si uoJa alcun .cangiamento. Si rip.ete la bevanda e vien prescritto un clister.e purganL~. 30. Si è riaccf)so nella notte il dolor di capo; la fronte. è urente, gli occhi sono arrovesciali all'insù, il ma-lato delfra e guaisce continuamente, i polsi sono risalili ad 87 pulsazioni per minuto. La te~ta è di nuovo piegata violentemente all'indietro; scosse tetaniche. universali si succedono frequenten:ente, havvi sudore profuso., e. questo esala •· odore di sorcìo. - Dodici coppelle scarificate lungo la spina dorsale. Lalle di mandorle dolei I.re etlogrami:nL Acqua di lauro-ce.raso tre grammi. Bagni freddi sulla tesla. Al pomeriggio, le cose stando all'incirca ne' medesimi termini, s'ordina un salàsso, e si fa ripetere la bibita del mattino. Alle 11 si trova l'ammalato alquanto più tranquillo,: il , sangue è cotennoso, come lo erà per l'innanzi: la febbre si s.o'Stiene. - Salasso. Due vescicanti alle. gambe. 3·1. L'agripniafo il solo fenomeno morboso che tormentasse l'infermo durante !a notte. Alla visita del mattino lo si scorge non seo7,a sorpresa in uno stato di calma·ver-amenle straordinaria. La contrattura tetanica del collo e le s,éos·se, che tanto lo avevano travaglialo il giorno prima, si sono dileguale come per incantesimo: i polsi ~arobbero normali se l'arteria non conser.vasse quel frizzo pai:ticolare che vi si notò fi n d'.11 principio. L'informo tende al sopore, risponde però asser,matamenle alle interrogazioni sia la potenza del!' abiladine. I contadini sardi, avvezzi agli eh~ gli vengono falle. Accusa appetito e chiede pane e alimenti asciolti diffieilissimam.enle s'adattano alle minestre cacio (4). brodose. So trecenro e- più ammalati nati\'i dell'1sola cb'ebbi a cor;\re, ne trovai appena uno cbe non mostrasse antipati11 per (1) NoD mi s•accosi di ·poerililil per aver io riferita qoesta t ireostaoza: imperciO'cchè -<lessa serve a svolare quanto grande,

la ~ppa. J più aggraYali (lai male chiedevano colla ma~sima ingenuità maccheroni ;,11 sugo, pane e' caccio, carne arrostita.


nativo dì Bultigiiera (Asti), entrato il 6 aprile, mo~to l'U . accompagnala da· rantolo a grosse bòlle; la faccia ed il Cranio. - Iniezione gravissima dei vasi scorrenli alla pello gr,indano sudore viscido e freddo: la vescica ed il superficie dell'encefalo; meninge rossa per inieltamenlo retto si vuotano senza che l'infermo ne abbia coscienza. vascolare, ed inspessita ; suppurazione sotto-aracnoidea Si pensa ohe questi difficilmente la durerà fino all'iodo·• I abbondantissima alla parte convessa degli emisferi; poca. mam. Per non ripetere inuLih;nente la stessa cosa dirò in11na alla base del cerYello. (Il soggetto durante la malattia avea delirato quasi senza interruzione}. Seni della dura sola volta cbe a dispetto della mia previsione l'ammalato madre ii;izeppati di sangue , arborizzazione venosa marridotto a tanto. estremo agpntzzò dieci luii,ghi giorni ancatissima , dura e rassomigliante ad una preparazione . cora, cotanta forza di resistenza era in lui, e non soccomanatomica di cera, in corrispondenza della fossa tempobette che il rn. -raie sjoistra. .r Necroscopia 2ii ore dopo la morte. Doccia verteb1·ale. - Meninge rachid.ea rossa ed inspesTI cadavere presenta giusta proporzione di membra, sita pome l'encéfalica: molla suppurazio11e luogo la fa.e.eia. torace amp,io e conformàto a volta, muscolatura assai anteriore dlll midollo spinale e fra le diralilazioni aella bene sviluppata. La rigidezza cadaverica appare in esso coda di cavallo. maggiore del consueto: il colore della faccia lende al liTorace ed addome. - Nulla d'anormale. vido: havvi schiuma alla bocca. _3a Cranio. Iniezione delle meningi: seni della dura.madre Serra VitLorio soldato nel 3° di fanter.ia d' anni- 22 , . inzeppati di sangue: suppurazione consistente, ben le· nato a Nuraminis , (Cagliari) entrato all'ospedale il 4t gata e copiosissima sollo l'aracnoide, alla parte convessa, aprile, e n10rto il 48. ma più alla base del cervello: questo pes è talmente denso Oranio Cospicua iniezìone,dei vasi ,~. de.gl'iovoluori del · in corrispondenza ed attorno .al thiasma dei nervi oltici1 cervello: versamento di pus al dissolto dell'aracnoide, che si direbbe polli-glia di semola: punteggiatura rossa massime alla superficie çonvessa degli emisferi , rammoldella sostanza cerebrale e rammollimento della medesima limento della sostanza corticale dell'eQcefalo: punteggiain yarii puotj, specialmente verso i plessi coroidei. Vertura rossa della sostanza midòllare: sie.ro sanguinolento samento purulento nei ventricoli. nei ventricoli ed alla base del cranio: pus attorno alla Toraoe. Polmoni sanissimi. Cuore voluminoso più delprotuberanza oculare ed al dissopra de· nervi ottici. l'ordinario, con iospessimeoto delle pareti del ventricolo Canalè Vertebra/e. - Aracnoide rossa ed inspessita, sinistro. luogo la faccia anter.iore del t spandimento siero-purulento Addome. Il ventricolo,. le intestina, il paocread, i reni ~ midollo spinale, e tra i filam enti della coda ca.rnllioa: la vescica non o_ffro·no alcuna lesione :_là rqilza invece è rammollimento del cordone rachideo, che compressD Ira ingrossata e dura , e la cistifellea tumida e priva di bile. le dita si spappolava. · Speco vertebrale. - Arrossamento inusitato delle me· Torace - Cuore flaccido e vuoto: adereqia della pleura ningi rachidee , e sµandi_me.nto di siero, e di pus lungo polmonate alla pleura costale <l'amoedue i lati, d'antica la faccia poste'riorc del midollo spinale, massime fra !'edata, a giudicarne dall'integrità e resistenza ché si nola spansioni nervose della coda di cavallo. Osservazioni necroscopiche d' alt,·i casi di meningite fra le due sierose: polmoni contenenti tubercoli io i stato rudimentale. cereb?'o spinale di cui per brevit~ non si riferi.sce .4.ddome. - Il ventricolo sano il) tulle le sue parti ractutta lei storia. chiudeva uoa certa quantità (4 (i litro all'incirca) di li· • ~a quido nerastro: le intestina sì crasse che tenui nulla ofSeslu Ferdinando soldato nel 3° di fanteria, d'anni 22, frivan o di paJologico , scorge.vasi però. arrossam.enfo ed nativo di Siliqua (Iglesias) entrato ali' ospedale il 14intumidimenlo della massima parte ael!e ghiandole me· marzo e morto al 3 aprìle. seuteriche (~). Cratiio (•t ). - Iniezione dei vasi che strisciano alla superficie de1 cervello : ar-rossamento· ed inspessimento Conclv,Sione dell'aracnoide: pus fra questn membrana e la pia madre d~gli avvallamenti delle circ,onvoluzio.ni cer~brali: versaDai casi addotti, -ai quali ci sarebbe agevol cosa l'aggiungerne parecchi altri, ove non temessimo di soverchiamento purulento alla base de1 cranio ed attorno all'unione dei nervi ottici, siero-purulento nei ventricoli. mente stancar la paiienza di chi legge e di venirgli in fastidio a forza di vane ripetizioni , ci lusingbiamo, risulli Ca11ale vertebrale. _. Il'feninge rachidea infiammata in chiaro quanto dicemmo qella 4a parte di questo nostro tutta l,a su<!, estensione : ablìondante racèolta di pus in scritto circa la natura e la sede, l'andamento ed i caratcorrispondenza della metà del rriicfollo spinale, il quale t.eri del morbo formante l'oggetto delle nostre scìenlifiche in quel punLo ha perduta la naturale sua consistenza. disquisizioni. Torace. - Il cuore ed il polmone destro nulla.presenNon 'siamo però nè s"r ingenuo da credere di non es· tavano d'anormale, Nel poln10ne sinistro s'incontrano varii tubercoli in via di suppurazione. ' · serci in modo alcuno ingannato o d'aver quanto più era Addome. - Nessun'alterazione. p,ossibile dilucidato quell'oscuro ed intricatissim9 argo* 2~

, Arauo Anlon.io solqal,o ne1 3° sii 'fanteria d' anni 24" , (1) Aderenza resistente della dora madre alla parte superiore sinistra del coronale.

(t) Qoest'individao , di tepl·peramento l'iofalico spie~ato, era Yeu uto all'ospe.d ale per òn'adenite ingninale primitiva e si fo. il terzo giorno dalla saa entr·ata che si manifesta rooo in esso i sintomi della meningite ce1;ebro.•3pinale.


mento~.nè _si vanitoso da presumere d'aver condottò a ler- . due ulcere alla base del glande le quali non arrecandogli' il benchè minimo incomodo, erano da lui per mi'llanleriç1, mine .un edificio, del quale riputeremmo somma ventura o per altro \·ezzo neglette e trascurate in gùisa che con.ti - per noi l'essere riuscito ad ingrandir Je fondamet}la e a ouava nelle in lui abituali sregolatezze, ed a frequentar collocar una dell·e prime rietre. . ~uwva vaga venere. Se non che verso la fine del novem})re,, Altri fre"iati di ma!l'o-ior acume d'ingegno e di più estese O 00 p:0 p. 0 obbligalo ad esercitarsi ne11a scuola di equitazione cognizioni,dal\'e nostre osservazioni, e fin ~neo da_glj stessi cui, altesa la speciale sua cari.ca,· per lo innanzi non internostri errori sapranno trarre insegnamenti che accrescano veniva, cominciò dopo pochi giorni ad e5ser colpito e torlllslro alla scienza , e tornino a vantaggio deJla tribolata menlato da un sl nso di•peso e molesliaaWing_ui_ne destro' umanità; in noi lorp invidiam si bella gloria, conl~nto.: cui ben tosto tenne dietro più acuto dolore ed un tumore <iu.al siamo d'aver adempiùto ad un sacro dovere, raccondel volume·d'un nocdolo. Per il die non potendo più co~tando con semplicità non .calcolata, e colla più scrupolo$'a trnuare nel_le accennale faticose esercitazioni, gli .[u' .forza sincerità s-e non ·con forb itezza di stile e sfarzo d'erudid'assogge.ttarsi alla visita deJ medico del proprio reggizione, ciò che ci venne dato di notare nei militari: i quali mento, il quale lo àirigeva al ·nostr' Ospedale , ove vesperimentarono gli effélti di quella poco nota e micidiale. niva coricat.o .Ìlella sessione vene1·ei diretta dall'ollimo npmalattia. stro Medie.o Divisionale. Non ci sarebbe stato fors'e lanto difficile, compulsan<lo Al primo esame praticalo dal curante nel maLli no del volumi, ma'nomettendo autori antichi e moderni,d'affaslclrn, ecco quanto si riscontrava. Snlla parte mediana de., lar c,itazioni' e d'accumular teorie e sistemi; ma prefestrà della ·corona del glande uri'ulcrra rotonda del diarimmo ·ad ,un inutile ~foggio _di dottrina la nuda ma fei;n_etrò di 3 millimetri, pressoc~è piana, a fondo grigiastro. ,cond'a verità, quale la rac~ogliemmo al letto dell'ammaa ,base leggermente intassata,secernente poco ,piis sciolto~: lato; ed amammo meglìo scrivere una: storia, anche a costo cinericcio, attorniata,9a tJn' aur~Qla rosso-cupa, indolen~e di parer monotono~ disadorno,~nzichè tessere un romanzo e quasi insensibilr a tattQ; sul lato oppos,LQ del glande. colla c-ertezza ili-colpire e d'allellare ,. si·a colta novità ove già esistev_a 'l'altra ulcera,, oq d.a più d'un mese rideUe idee patologiche sia colla. vari eta . d~i mezzi l~Fa marginaia, .si notava .un picci.ol'o indurimento, spe1ifico; alpeutiei. . · l'inguine sinistra e verso la melà della piegatura si Jocca:' Lo studio clinico ci parve doversi antepÒrre a quello dei libri: e ·1·autorilà dei oorni òpìnamruo s\avesse da lcvano tre tumdrelti ghiandolari a' breve distanza fra di loro del volumed'un picco! nocèiolo,durj,,mohili ,sott~ la -ner in mìpor·conto che qu·e\la dei fatti. T·ale d'altro-nde era pur:e il gjudizio dell'Ippocrate Dal- . · , p~lle, indolenti e passati finora inosservati allo stesso ma.lo, d·el quale, per conchiudere come èsordimmo, ci 1 a~!nala.to. Finalmeòte ali.a p.i.r~é mediQ. dell?, piegatura ~ar.ba,riporta:t" l'alte, parol'e. .., in'guinale 'de*a esisleya UQ tumpre c~Ilu1?~glandolare « lEgrotus fideliler, et ad vivum morborum historiam ·. del volume d'una ·grossa' noce schiacciata, non mo1to sporgente oltre il livello normale dèlla pelle, a hi\Se p"iuttost() nobìs eipon'it;' til)ri vero per redundan (em fàllaciarum et inanium speoulatiomrm suppele·ctilem ad libitum fingunt dura, inentre la parte più. culminante è di consistenza quasi pastosa, rossi ,gl'integumenli che lo 'i:icop_rono, ele-i ,et depravant (.·i). n · vala la loro temperatura, dolente quanto mai e sénsihilissi'mo al t~Uo. Lo ·stato genèral'e dell'ammalato restava in buone condiz-ion1, nessuna apparente complicazione, .Sto!·ia di ulcera sùUa rarte ·mediana destra della.cof1,1orchè qualche sab'ur.ra gaslr1c~ mani.feslata dalla lingua rona del glande, ·bub/J01:~e all'inyitine corrisponcoperta di. p·atrnà biancastra. dente. Indurirne;nto specifico si~l .lato sinistro della Cura. - Mediante_30grammi d'elettuario teniti:i:.o pre.solcatura rj,el glande, plejade gangliona'Pe all'in-. scritti ,nel gioroo',1O, e due bolliglie d'acqua tartari.zzala :fJUÌne déU' iste~so lato. " ' . {lmministrata nei giorni H e 12, e mercè una rigorosa dieta, le vie digerenji sono pro_ntamenle riordinate. L'ul~ (Lella da,I llled. ,di Batt. Signor Dolt. Pu1s.1.NT in, una Con !ferenza dell'o Sped:ile lllilitare di. No vara). · cera .medicata ora con semplici fila, ora inzuppate qu~. st'ultim.e_'hella soluzione di solfal'o di rame, eoauterizzata ' Nasi Luigi ?eTgènle d'.'Amminis!razionenél lle.t.;gimento in modo leggièro per ben due volle guarì quasi comple·Ca:valleggieri di-S.aluzzo, giovane.di bell'aspello, dell'età .tamehte in ollo giorni. · ,di 22 anni, dotato di tempe.ratnento 'sanguigno Ìinfatièo, li tumore inguinàle desfrò nei primi tre gìorni .trattato ,di buòna cos~i~uziQrie, d'abito· cardio c~pitale-cutaneo., • colle serp,plioi applicaziòni di cataplasnii emollienti si fa.., nato da parenti sani ·ed ancor vivenli, entra.va in ques'L'oceva pi'ù -sporgente e mp1liccio, meno sensibile e dava Jpedale per mal venereo la sera del 9 dicembre 18t'>7, n'on dubbi segni di flullua:zione al mattind d~I 43. A queproveniente èla Vigevano ove ba stanza 'il reggimento,. cui sto puµto il curante, mediante un gran taglio {cinque cenappartieirn'. · · · , timetri di larghezza e due di profondità) praticato con Nel corso di sua vi'ta godè mai sempre buona salute ~ bisturi retto lo spacca da un estrèmo all'altro,. Per si-sofo su i 20 anni ebbe a soffrire un'al'trite da busa Peufalla apertura si dà usoit~ prima ad un 1nis giallastro e matica:, con iµgorgo delle ghiandole inguinali, la q;ale de.nso dovuto sia al l.essu-to .cellulare · che · al glandolare, fu vinta col metodo anlillogistièo generale e locale. indi. a JJ~~ misto a sangue, ~ per·ullirno a r uro sangue, di' · Or son quattro mesi e dopo un coi.lo impuro ripottav.a · cui per alct.Jni islanii si fav9risce il gemizio ·colla press_ione lalerale sul tumore e eolle:fomen~azioni tiepide. Ri- , pulila poscia ed asciugata, per quant'è p9ssibile, l'intiera ( 1) Baglivas, Prax~os medlcae, lib . l, cap. "f.


j A quest' epocar1.1vvìsando il curante d'aver amministrat.o ::soluzione di con!inuilà, se ne percorse a più rìprese ogni . una quantità di mercurio sufficiente a pr,evenire, una m~<suo angolo con un grosso pezzo di nitrato d'argento, 'a\ nifestazione sifili,tìca.seconclatia, sospeso ogni rimedio, e ,quale poscia si medicava a freddo, ci'oè grossi piumacnel mattino istesso aderen·do alle reiterale istanz~ del Nasit -~i·oli e compresse, a più doppi, in~uppate nel\' acqua concessegli l'uscita-dallo spedale dopo d' averlo nuo.vafredda vepivano sovrapposte sulla ferita,. e contenute ad accur~to esame ehe diede i seguenli ,mente sottoposto 1J1ercè d'un regolare bendaggio a spica, col quale si eserrisultali: pene libéi:d da ogni traccia di lesione: ingui-, ciJava ,una Leg~ier:a e moderala compressione sul l'umore: ne destro scevro di qualsiasìingrossamè11to e qui appena Al risentilo dolore cagionalo dal taglio e più ancora mfa cicàtrice lineare, solida, all'inguine siniera visibile ilalle cauterizzazioni succede un . - assai vivo . .bruciore.. che. stro poi persistevano i tre tùrooretlì ghiarid~lar\ estrema,;. va gradata!Jlente scemando verso il meriggio, ora in cm mente diminuiti: le condizi-0nj generàli ottime.·· ,, sco1pparYe totalmente. Alla visi la pomeridianal'am(j)alato non accus,a.più moNon è mio intendimento ai' promuover con questo mio lèstia di sorta ed il lum9re si può 'impunemente compri:.. serino l'ardila questione sulla scelta e prefere~za dad'arsi à mere. . questo oµ altro fra iv.ari metodi , che vengon_ proposti . ~: Nel pomeriggio del seguentegiorno,tolto l'apparecchio commen4ati da'pi4 m·o<lerni sifilografi intor110 alq1odod'a· òi medicazione si :0sserv'a q~anto, segue: tu.more_ridotto a prir~ e_.pro~ta!l}ente guarir:e i bubboni dtcausa vepereai-metà volume ed indolente sotto la pressione; pi~ga nella 'nè d1 .c1tarv1 ad uno ad,µno i ,vaqtaggi e gl' incon:venienJ.ij massima parte c_operla dall'escara in9otta dalla. cauterizche derivar possooo dalla pratica loro applicazione,; perzione, poca sùppurazione, oinei:iccia e sciolta. Per contro mettetemi soltanto di 'farvi rimarcare, senza volermi inl'ìqfernio si lamenta di doglie all'inguine sinistro, là dove pqlzare a giudi_c,e riguardo a,ll,a solu~io~e del!' argQme_1;tl>, 'esistono i sovr'açcennali tumor,etii gliiandolari. Esaminata che quello usalo. dal nostro medico divisionale nelF espocon attenzione questa località nÙlJa vi si osserva di ristafatt1'spe,cie e che vidi sovente adoprar in consimilfconmarchevole e con semplici cataplasmi ~moUienti ,conlitingenze con· ottimi risulfati, merita d'~sser preso in .grannuapi per quattro giorni. I' anormale sensibilità scompare _de considerazione:, Difatto,,mercè l' ampia spaceatura del ·éoropletamente. 1 tumore svuotando per intiero il cavo dell' a~essò, met:te medicazioni al.I' inguine destro si fanno con filacci,tonsi a.nudo · le tli IP i ·s.uperficie, si prevengono i sèri- fi~ che b~gnate nell' acqua·tepida e coi cata-plasmi di cui se stolòsi e se rie dirige la cura con· maggior certezza di ne protrae l'uso fino al giorno 171 in cui l'escara è pienacausa; mediànte la pròfonda .cauterizzazione éol. nitrato mente riparata, la suppurazione è..di buon'. indole ed in d'argento distruggesi direttamente nvirus sifilitico, mas-. poca 'quantità; il fonqo della ferita ben deler.so, rossi~no sime quando trattasi di hunbone per assorbimento come· in ogni punto, fuorchè a' due suoi est.remi, ove ulcer~tt~ nel nostro caso; medicando finalmente per occlµsionè, nel grigiastre, di lurido aspetto indicavano a ~hiare note· )'in.mentre che col mantener a ·mutuo contatto !è ' due pàteti dole specifica dèlle piaghe che s' avea in C\;lra: epperciò de!llàscesso si facilita la lor.o adesione, s'ha,pur là certez-si cauterizza di nuovo e si medica con file .asciutte cui, si za d'aver una piana è regolare d~atrice· col. procura.re i! sovrappone una faldellasp~lmatad'unguento refrig~rante. paral~llismo dei margini della' ferita. Açroge infi ne eh.e s.u . Cotesta medicazione vien ri'petqta· nel gio.rn9 ·18. 20 casi di bubbone yenéreo curati coll'accennato metodo. Al dì ·I 9' p~rò sc6rge'ndo la piaga affatto detersa e di belneJrultimo bimestre del ~ 857, e nel m~se'Ùi gennaio ora: raspeUo, poca \a suppurazione, densa e biancastra, ,praùecor,o (època in cui presta,va serv)zìo nella sezJone dì tica vasi la medicazione per occlusione clie rinno~at'a per chirurgia) tu~ti pervenir,ol)o a compteta e regolare ·guaribén tre vo.lte à ~iù o ~e90 lunghi intei'valli fino al 30 gione néllo spazio~di circa 20 a 30 giorni se.condo l·a mag-·, xbre ~i clava, per ul~imo ris~ltato la più compl·eta guari. gior o minor gravezza cl.ella lesi_o_ne locale, o d'altre ci reo ... giòne locale. stanze individ1iali o concomitanti . . Per quanto si riferisce,alla ~ur,a antisifilitica geri~rale fa duqpo osservare chJ3 ~ottoposto il Nasi all,' uso interno del mercurio fin dal 1ff. dicembre consumò, durante i} suo , .soggio.rn9 beli' ospedale, quattr,o gr-amma dì proto-.foduro,di mèrcutio con e911aldose dit1·idace, triplicequnnt·ità di'estratto PARTE SÈCONDA . di guaiaco, e 70 centigrammi d'opio del Baumé~ se.oza risentirne. altro incomodo che leggeri dolori intestinaJi. nella notte deH .7, i quali sì a\ttribuiroo'b a comm.essi disordini Relazione clelfo Conf_er0nze scientificbe ,dietetici, piuttosto cbe al préparato mercuriale, .Pertanto ond''ovviar a ulteriori disturbi si credè opportuno di so( MESE DI AJ>R!Lll 2.. 8 1'0R·NA.TA .) • • spender, tal rimedio nel mattino del 48, p~r riprenderlo due giorni dopo· e continuarlo senz' interruzione fino alta SCIAì\iBERl'. - L' adunanza prende ad ésaminare le cagion.econsumazione deli' enunciata dosè chè venne ultimala J',t 1 . per c,ui negli ammalati d~J Corpo qi C~yalieria stanziato in detta città la mortalità sia maggiore che no.o negli ammalati degli aV gennaio 1858: . · · In ordine poi al .regime dietetico tenuto dal nostr" iniri reggimenti. · .!, cotesto proposito, il' Pi:esidente, prem·essi gli è~comii 'al fermp, des~o .consiste: ~ Ox:prè uria, minestra. - 11 del personale sanitario per l'operositii, intelligenza ed aff,etto con sud.detto tre minestre. - 14- idem quàrto di porzione. cui ad ogni· orà del giorno e della notte fÒ sollecito accorrere a a.i 2 gennaio si aggiunge ·il qu·arto di ,una porzio.ne di ·vino . prestare le sue core agli ammalati nello speda!c.._là dove mag.- all'idem i 3\ .i '9 al , 2 la porzione.

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· - n5 giore correva il bis~bno senza dislinzione di éorpo o di persona, riota come, non essendovi. alcana speciale cag,ione di . cibo o bevanda, o d'.abitazione, di minore robustezza o di servizio da coi derivare ragionevolmentela maggiore gravità delle malattie da eai si presentaron a[e,tti e per qoi soccombettero parecchi militari di detto corpo, debba questo a suo avviso, e sfaod'ai fatti, rié~rcarsi neUe condizioui d'innoltrato procesgo morboso iù c~ i medesimi versa van· a!lorchè ricorsero allo spedalé. Cita in ap • poggìoil 'caso d'un' angina difterica minacciante soffoc_azion e per inoltrato morboso lavorìo locale; quello di un' apopJess·iéJ eerebra:le già pervenuta atl'esilo di trasudamento.; quello d'-un a pleuro-polmonite per più giorni trascurata in quartiere; que!lo d'oslrozrone lenta di fega't'o, riescita già all'ascite; quello d'uu ,asto ascesso congestizio persistente da pi.ù mesi fo persona eminentemente scrofolosa; e finalmente quello d'cma pneumonite doppià biliosa, Pal!lmalato defla quale benchè ne fosse d'a più .giorni atfetto, persisteva' a·volere star 1n quartiere P~.r la sola .avidità di guad~gnare quivi qualGhe denaro segando legn;imi. Conchiade acoennaodo come qi cosiffatto ritardo 'nell'inviare, gli aro.malati neilo spedale non. se ne possa fare caricò al medico :di serviiio io' quartiere, il quale, siccome gli risalta da preçise informazioni, è sollecito,sempr.e nel di~impegno·dei doveri che· gli incumbòuq, ma bensì dall' i11caria dei soldati stessi i quali pe! uoa malintesa avversione allo. spedale simulano benessere .a!)che quando già da parecchi giorn1 si senton ammalati. Prendono quindi la ~arola parecchi altri mèmbri de!II ad.unanza i qaali tultj conferm.ano l'esposto !lai 1•reside (}\e, e·sog • .ginogono l'accennata avversione dei soldati per l'ospedale di.pendere da ciò eh' in questo stabilimento i medesi:l)'.li non possono più .commettere qaeglj errori d'ìetetici,a cui-s'abbmdonaao· in q-uar"tiere, Il DoU. Agosti facendo ast-razrooe dei motivi 1che costitaiscono la 'vera origine dei lamt;,nt~ti deçessi1 motivi come egli dice cos i ,ragionatamente d,e.signati d:a! Presidente, riv.olg~ ta ,pa~.o la at D . Peloso e dice che il ~erivare il ritardo ·de,gli ammalali di cavalleria ad enlr,are nello spedalç,all'avversione cb..e eglino manifestano a ·e:j\1esioslabilimeoto per,il -rigore-del, regime d_ietotico., è nn'as.s.eriione puramente speculativa e che potrebbe illude re qualunque persona estranea alle nostr.e cognizioni medico-mi-litari, ma che ~fama in faccia .all'òffiziale sanifario·, quando con· sideriamoessere qaes·1a asserzione il coilsnélo ritornello do' qqartieri, e die vediamq gi'ornalmente come il soldalo robusto ·in -generale e giovane, all'indomani d'ana crisi superala, la prima ,parola 'che.dirige al m~dico' nella visita, mattinale delle seiioa i nello spèdale, non è già l' ~sposiziòoe del s~o .mi~lioramènto, mala reiterata domanda di èibo. Fa inoltre considerare come .il D. Peloso, ('he fece longo ser: -viziò in questo spe(iale, è al caso ai conoscere. perfettamente co·me sia per essere quivi concesso·ai.convalésceati·an'.abboodante ,ed ai:ico sP.eciale nulrizioné sEJmpre però, q uand9 le leggi lgiegi.eiie prescl'itle .dallo s.tato dell'individuo il permett,ooo. Egli perci<Ì più che ogni altro ne paò essere i\ giusto !nter,p.t ele .presso,il suo reggimento allo scopo di. smentire e di~trug0ger.e queste sinistre impressioni, eh.e il D. Ag-0sti peFò confessa· di non'ammettere come motivi d' avvers\one alt~ ~pedale, 'trovandone secondo lui ~en' ~Itri e più. naturali 1o_nèlla·libertà ri•sti:etta e condizionata ali' ammalalo; '2° nella m.elanèonia che per certo-non è mai peregPina in questo recinto .ciumane misè~ie;·,30 nel giusto disinganno che,il.soldato quivi.si forma sulla 'l~bilita della .sua .giov,entù ·e robustez1.a. CAGLIAR.I - Leito ed approvalo il proce~so dell'aotecedent,e ·tornata, il v\cepresidente apre la sedata comunicando all'adu- · nanza la lettera del Mio.istero della <;;uerra, con coi viene ii:nnanziato il dono fatto daJ mcdesim\> al gabinetto di lettura di

qneslo Spedale l'llilitare, d'un l:lsemplare deJ r.endiconto del con-, gresso oftalmologico di Braxelle. Propone poscia all"adanàuza di addivenire alla compra di on dizionario tect'lico di Medicina.. e chirurgia, facendo sentire la necessità di possedere una tale. opeta, a-ttesa la frequenza dei casi id cui trovasi d( soveote it Medico Militare di consultarlo per accertarsi del vero, significato d.ei ,voca.boli da impiegarsi, e per uso di pàro,Je s'célte ed appropriate. Qaiodi avendo lo stesso ViMpresidentè divisafo di parla~e 1 nell'aduoaoza dei casi clinici più jpteressa~ti occorsi nella sezione di C~irurgia da lui diretta dunlnte gli nit.imi dtto mesi fa precedere all'esposizione dei' mede$imi alcune considerazfonf crilich~ sni rendiconli clinici in genere, le qaali sì. rif.e· riscono qui nella loro.integrità . "Ben sapete,onòrevoli colleghi che stante la nuova distri-bu-· zione del servizio cessai coli' ultimo scòrso marzo di pr.estare le mie cure n'ella sezione Chirurgi'a·. • A farla se.condo l'aso invaso .da qualche tempo, intavolerei la longa lettura d'un così 4etto r.endiconto clinico Rer dar-v·i·a ~o'noscere il namero degli ammalati che bo·curato in otto mesi. di, quali malattie ~ con qoali CQm pens"i ho creduto opportuno curarli, e fioalmeote quali siano stati·i loro ésiti, se ·non fossi certo di tediarvi. . •A .dir vero cosa potrei comunicare di nnovo ai.miei colli ·col· leghi? Che ho curato lo malattie sifilitiche coi mercuriali assoc• ciandoli per' le varie semplificazioni ora ai preparati 'di jodio, ora a quelli di zolfo? Che ho tentato la cara, risoJutiv~ dei bub· boni e che non aven~o potato impedirne la suppnrazione ho datoesito al pus, più colla lancetta ché col bisturi, prima che gli.integumenti ne fosserò di troppo assottigliati? · ,Ioter.essr.rei anche meno l? vostraattenzi'otie se venissi a par· larvi della medicazione deUe ulcere, oppure dei mirabili effetti dei boli ,balsamici. della farmacopea militare nella cnra delle ble-norragie. « Non havvi di voi chi ignori lapatologia dei mal i degl• occhi e che non sia abituato a rilevarne quei parlic9lafr 'earàtteri che costituiscono le diverse specie,, e nel caso ci rilevano·!' i.ndole loro specifica, perchè io ardisca parlarvi delP U· ·ti!ità dol sala,ssq, .e del sanguisogio, dei rivulsivi interni, ed esterni, delle cauterizzazioni, e dei varii colliri, e del bisogno di eombaU~re -una condizione diàtesica o specifica che possa . impedirne la rivoluzione. Sarebbe una ·pedanteria se io vi dicessi come bo ricomposto una fratlara, o come .ho rid.otto una lussazione,. e· cose simili appartenenti, alla Chirurgia, · •· Talclie a mio·avviso volendo e~ser franchi, fiisogna convenire che i così detti rendiconti clinici s9no tantp pazientemente elaborati, perchè servono a mettere in luce i prodigi', operati ed a farsi qualificare come inve,ntoti·, o per lo meno modificatori di metodi. • Egli è faor di dubbio soddisfaeente poter cogl.iere l'oppottu· nftà di metter fuori un qualche nuovo metodo, 'sempre qnand<,però la coscienz~ noò ci consigli. di parlare, altro lingaaggio. , massime, dopo che l'esperiecza ci avesse di già dimostrato il poc(} valore·dei metodi; e delle modificazioni di es.si, consid~rali nel senso pressochè assoluto ·che i riatroni sogl,iono acc9rdape ai medesimi. •So.d'avei: curato on immenso numero di sifilitici, bastami sofo, di ricordare lo spedale di Genova oel ·1849. e 50, nè l'avranhu dimenticato il sig. c~v. Arella, e!,l i colleghi ~ò!aro, Muratore; Piziorno ed altri; mi rammento che io quell'epoca straordinario ;ra iÌ n~m!ll'O dei vene~ei come !o era pure la guarnigione; ' . che condassia termine piùd~ 800 cure antisitìliticbe, m,i oonfesso francamente, che non mi sento ancora di modificare, e meno-· dtinventare un metodò che possa gcoeralm!lnle appiicarsi alla cara di questi mali. 0

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-n6" no sempre: osservalo che nei çasi ordinari dal più al meno 'Yalgono tanto i vecchi che i n·aovi metodi; ì casi straordinari poj :a dispetto di tutti i metodi forniscono un n,amero di cronici che ne smentiscono o per lo meno ne informano il valore, e non ostante gli sforzi dei loro fautori finiscono perciò coll'ahJ)an;· dono e coll'oblio. · « T,Jometodoqualunquc per quanto ragionevole e4 utile.possa essere non è mai applicabile nelf università dei casi: ed io sono 'talineate convinto·che bisogna modificare, e metodi e teorie al ' d'ogni ammalato, che no'n fo mai ricorso alla memoria dei letto <:asi che ho,cnrato·nelle co~simili malattie che mi si presentano affinchè ;li'bera la ment'e da ogni prevenzione ·possa concepire . cna qualche nuova idea, che non rare volte meglio soddisfa a tolte,le indicazioni rièhieste dal caso. · : I così detti mot'odi soventedegenerano io sistemi,ed incep· pano il criterio, e se rlessi e le -loro modificazioni sono tantg utili ali'esercizio della ·fuedicir;ia operativa, altrettanto sono ~aµnosi qoa~do s~ àhbia dà prendere un' indic~zione per stabilire una ca~a medica: I metodi se·i-vooo bene bolle cose di. eàlcolo, e nelle puramente materiali, ma non così dovendo studiare. i misted · de\la' vita ohe lddio rivela all'uomo me'diç'O ,quando interroghi incessantemente la natura: cosi esig_endo ·1•.intermioabile varietà dei fenomeni, che si a.ppalesano li più ,delle volte nuovi alla nostra limitata intelligenza. • Comanqoe però eise.ndo caduto- nella 51nesJione dell'utilità ~eì rendi.conti, è daopo clie qaa!t\he·cosa in proposito vi dica anch'io, e pl'egandovi anzitutto di ricorrere all'ufficio d' Am.ministrazio.nè qualora, vi piaccia di conoscere la cifra dei co:rati, protesto_, in. conseguenza di quanto Yi dissi, é senza voler iliegar~ il valore, e·l'otile per lo meno statistico ai rendiconti dioici, oqn e,sere mia intenzione di studiare ordini, e forme .per riferirvi alcuni iatli più rilevanti come meglio gli ho sa~ puti ossenare, e siccome le teorie si trovano incàrnate nei fatti, io perciò vi parlero col loro semplice lingoaggio, ,giudi· <:an()olo tli ·ma:ggiq_r vantaggio come si dìce del predJcare çoll'e~empio. . , • 4,tte'néndomi intanto all'ordinemanifestatovi vi parler.ò pri• ma di alconL casi di sifilide; in seguito di alcune ottalmie che p;rrui' possano offrire interesse scientifico: d'un Àne.urisma per' causl,I. tràomatica., e sue consegaen,ze; di un caso di cotilocoxite, o suoi risultati necrosi.:opici, di uno di delirium 'tre·mens svoltosi al cess~re del ton:iollo ~e'statosi' dalla prima. comparsa delle emo,rroidi, .comechè natura con questo mezzo cer<:asse modo di evitare l'immancabile conseguenza aell'abnso del 'Wino, e dei liquori; di un caso ài uretrò-cistite c5rn iscuria ricorJ'ente quasi a periodo, eq inffne delle fatali conseguel)ze della mètastasi di ·una parotjie doppia· • • Ultimata tale lettura •ed essendo l'ora tri!SCorsa venne .chiosa

sposta ni,igativa il Dott. Cerale prende parola per ,leggere uo. suo scrittò SIJ i bubboni venerei. Premesse alcune gene,rali!à sul morbo Cellic o, tocca così Bi volo, come negli scritti su tale materia più cbe"i,n ogni altro ramo" de.Ilo scibile medi?o, trovi ~n~ gin.sta applicazione il detto dj Fontenelle, che, c1oe: lo ·spirito umano non giunge. a qulch~ c;osa di ragioneyole .p rima d'aver esaurito tutte le sciocchet~e, i71~~ginàb~~i iodicanpq. d.appo~ i puàti. principali so cui aggi~ rera ~~ parhcol,àr modo il ~uo d1saorso, vate a dire sulla clauL ficq:ione ~ sai trattamento dei bubboòi, entra nel!' arringo · svolgendo il primo di qa~sH pòqLi. La classificazione ammessa· <lai pre.sidente si è quella di La. gn.eaa padre, cbe divide 'i bubboni in prir«itivi: o à'embld in consècutivì ed in costitu,ionali. ' ·1 bubboni di p11ìmo sbalzo é quelli consecutivi olla blennor- · rltgia sono pel Presid,eute argomeoti·di tanta importanza e co&ì estesi, che a svolgerli basta. appena l'intiera seduta benchè protratta alJe ore~ e 3/4. Pertanto \ ista l'ora avanzata sçioglie la seduta., rimandando ad: ,0na della prossime riunioni il compimento della lettara del: suo sctHlo 1 eh.e venne ascoltato cb,a molto piacere·e somma attenzione, ' •

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VARlETA L'esimio prof.. .Com mena'. Riberi con l'u.: , sata g.en~rosità consentì ché fossero rac,colte ì~ un 3° volume, pe; essere vena~te a beneµz10 dçll'Aiµministrazione di questo giornale, le ·stte lezioni 01:ali che, dettate alla scuola di ,edic'in'a Opera1iva e, raccolte dal nòstro amico e collega, il medico. di reggimento sig. dottor:e Pecco, videro mane mano la luce in .I questo stesso . gior:pale nel volgere ùell.'anno ~ 857'.e del presente.1858. · · L'Amminrstrazjone suddetta, ·nel rendere · pubblica fostiq:ionia·oza ·di gratitudine all'in1 signe :wofessore pe·r i· continui heneflzii èon cui a larga mano la sorregge, si fa un dovere di dar ai suoi lett01:i . il seguente ·

ANNUNZ'IO BIBLIOG-RAPICO

RIB..ERI

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S'apre la se.duta alle ore 'due pometiiÌiane con falt ttara del P,roces.so verbale dell'ante~e<)ente tornata, la cui r edazione è·àpprovata. · • . · . Il Presidente pQi notifica aJ.l'adunanza I' invio pe/ pa;te di s. E. il ministro della guerra del rendiconto del congresso O· f!aJmologico ienutosi in Bruxelles nello scorso mese di Settem- . bre, cli afferma che la,solleciludine più volte appalesata dalla pre· fata Ecc~llcnza a favore dei gabinetti di lettura ·stabiliti presso _gli QsP.edali inilit~ri Divisionari dimostra chiaramente il di lui ìnteres~e al maggior lustro e perfezion'amento del Corpo Sa- , nitario militare. • · ' Richiamata quindi _l'.attenzione sulla storia Jetla nell'aoteced.ente tornata dal Dotl. Plaisant, interpella i membri compo,nenti la rjµnfone, $6 alcu·no di essi abbia qualche osservazione merito della medesima, ed in seguito.ad unanime rida fare NOVARA. -

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LEZION'I ORA.LI' , 'Relative ~ 1° Ai cancro labbia'le con ·alcuni. rapid1 sguardi su i . mali a.ancerosi; ' · 2° ,r\lla difforme e permanente flession,e dei diti della nìano da cicatrTce; · • 3° A cas.,i èl)mputazibne totale d'un djto del'la mano, o del piede· con la formazione d1t.m lembo solo· palmar0 o plantare; 4° Allç1 com,pressi0oe .digitale nella cura de.Ile arieu- . risme (èomunicç1zione fatta ali' Aµc.ademia ·Medico. Cbirurgjoa q.i _Torino). . . · ' Un ·vof di:2.7 4 'jfag·. al pr:ezzo di i : 2~·2 5 per Tonino,>.· e di L. 2, 65 (franco di posta) per le pro.vincie. Vendibile in Torino .dai p9rtinai della R. Università e. dello spedale di: s. Giova,n~i .. Per·le pro~incie e per l'·Estero dalla Direzione del. giomale di :/rf.edicina milit.are.

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li Dir~ttore Dott, Cav, 'Al\EJ,LA., Med . .Div.

li Vice Direttore respops . Doti . ~hl'iT,ÈLLI,Meq. di Bat.


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1858

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ANNO \'I.

N. 23.

GIORNALE DI H DICINA illLITARE ,_.. I

DEL CORPO SA~ITARIO DELL' ARMA'fA S!RD A

non si riceve cbe per nn anno o comincia ~ol t O di geno. Si pubblica nel Cnnedì di ciascheduna settiman'a' L a~soei.1z1one . ~ Il C di s· t · · · · Il prezzo d'associazione in Tori o o è di L. JO. In "Prov:nc1a e, a 'Estero. rauco posta L. 11 .. 1 paaa per semes r, anlic1pall

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Alla visita pomeridiana non si osserva cangiamento alcuno: il sangue continua ad essere cole-nooso . ..'...... Salasso decotto di tamarindi p. b., clisteri emollienti, catapla-

10 Dott. Cav. J.\fANAYIU: 'rumore entro•:Addomioal le condollo a risolozioné - ~0 nott. CREMA: Resoco!JlO cli nico de1di oltalmici nello sped. d_j :,iizza. - 3° Dott. D0G1rrTI Ceuni su vari casi d'emeralopia - 4° Rivjsta dei giornaJ scientifici. - 5° Bulletioo nffiziale.

SoJOt:AlllO. _

sma L. d. 1 settembre. -

Notle insonne, nesS11n miglioramento, anzi il polso s'è fauo più frequente senza cessar perciò d'essere teso e vibralo: sangue cotennoso; una scarjca di ,·entre. - Decollo d' orzo nitralo. calaplasma; clistere emolliente; ~alasso. 'l'umoJ•e enti.·o-a,l~ouuoale Sern. - Si ripetono le prescrir.ioni del mallino. condotto a ,·isofozione mediante le deplezioni san 1 S. Nella nòllc l'ammalato provò dei brivi1li lungo il guigne gli ematlienti e l'nso interno ed esterno dorso, l'addome è più dolente di prima, quantunqué la del jorluro pota.ssico . tensione oo sia minore: palpando si sente profohdamenle (Slor,ia con riilessioni letta dal mocl. (liv. sig. o;iv. Mam.ryra in un tumore gr&sso come un uovo di gallina, ohe da1 marnna conferenza dnllo sped. n1ililure di Cagliari). gine est~roo del rello addominale deslro si porla verso il :Berglio Giuseppe soldato nel 3° di fanteria, nativo dij cieco: siffc! llo tumore è situato nel punto della regione Torre <li Luserna, {P1neroro) d'apoi 26, di teruperameolo ombelicale ove dapprima s'annun1.iò il dolore; ed è duro, Jin~alico-sangui~no, çli costiLuzionr medioCr<':mçntc ])uonaJ r.enilcnle e berooçcolulo; il movimenlo febbrile si man ... entrava in questo spe<lale la sera deJ 29 agosto, e dal siJ, Jiene, cotne pure la sete; il sar1~11e non è più tanto colengoor medico di Guardia ven.i11a fotlo collocare io una del le1 haso. - I~ ;:anguelle all'ano. quindi clistere emolliente. sale di medicina, ùove gli s1 prescrivevano Ire ellogrammi 1 Decollo di tamarindi p. b., calapla5masull' addome. di decollo d' orzo mielato per bocca. L'indomani alla visita l. A sera non trovandosi remissione alcm1a nei sintomi del maLLino si notarono nel soggetto i sotto e~pressi fegen.erali, i;he anzi l',Hlcri~..avendo ,icquistata un-a magnomeni: faccia rossa, sopratullo in corrispondenza dello gior e~pnn:-ione. si crede necessario di nuovamente ricorpomelte, lingua arsiccia colle pupille erelizzale, sete ine- j rere al salasso. e di aggiunger1> alla solita bihila un rramslinguihil e, calore uniye rsnle aumentato, respirazione frema d'acqua ,li lauro-ceraso: si rinno, a il catapl.asroa, e si quente, lnspirazione d'olorosa, un po'di tosse senza escrcotdina un Mlro clist<ire emollfen11:. . ;ti.i, moli del cuore isocl'oni, addome leso e dolente al 3. L, notte fu mPno cattiva di IJUE'lla. che si temeva: il tallo. s-pccialmenle verso la regione ombelicale destra. polrn però è febbrile come la sera innanzi, la lingua e sti1 ichezza, orìoe scarse e cariche, polsi Lesi, duri, vipiù umilia. ed 10- ~razia dei élistori s'ebbero evacuazioni . brati, profondi, non troppo frequenll: la. giacitura che più nlviffe: le orine divi;nnero abbondanti ed. appena, un po' garhaalmalatoèlasupina colle cosciepiPgate sul bacino. sedimentose, Il sangue è coperto d'urra, colenna leggiera Questa malal!ia, che al dire dell'infermo _sarehbesì e rossa: salasso, decollo sohlo coll'acqua di lauro-ceràso : sviluppata senza causa hPn manilesta due giorni prima cataplasma e clistere 01ollitivi. de11-a sua ven uta all'espedale, fu preceduta da malessere .. A sern non j,scorgcndosi alcun a r.uoya indicazione, si ripe.lon() le stesse pr<>scriz1oni. universale, a cui sucedettero brividi di fret)do ed uno ad uno tulli, sintomi so'.,J"a enumerali, venne giudicata i. 11 generale va meglio, l'anv11alato si lagna per altro del tumore, che oHre ad un senso di peso permanente gli una gaslro-eoJèriLe con polmonite consensuale, presumihilmeoto provocata d\l. soppresso sHdorc. c.agioq;.a verso la colonna vertebrale doJori lancio~nli ed Si prc,scrive decotto d'orto nitrato per bocca, un saacuti ad ogni movimento. Vengono falle applicare 30 milasso e<l un clislare emolliente goaUe sul!~ parte sollostanle al luwore, cioè alla parele A sera lo sla1o dell'ammalato essendo lo stesso, ed il addfnlinale posLeriore, e s'ordin11no 3 e.llogr. di decotto sangue estrnllo moslrandosi ooperto di coLenna, si ripe-, <l'orzo con 1o r,enligr. di joduro potassico da ripetersi tonò le orclioazioni d(!l mallino. . alla sera cd ùn largo cataplasma da cambiarsi,di quattro 31. - L'ammalalo ha dormilo poco, la febbre è in auin quallro ore. mento, la lingua è tuttora rossa e secca la sete è moles5. La febbre è. la sele sono io diroi1mzione, la località tissima; seguila la tosse, l'addome è sempre lumiélo e dodura tul\avi,a nelle slcsse condizioni. Cataplasma. Decotti, d'orzo col joduro potassico da ripetersi seralenl~ al tatto; i clisteri non furono restituiti: salasso. De6. La notte fu agitata: il paziente sentì un'altra volta ricoUo d'orzo nitrato. cataplasma sul ven!re. '

PAR'fE PIUMA

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goii di freddo luogo il dorso, ai quali tennero dietro svolgimenlo di caloi:e.universale piultosto intenso e tosse moleslissima senz'espettorazioni, il polso s'è rifallò vibrato e frequén Le-; attorno al tum.«re pare all'infermo che vi s,ia au: mento di tèmperatùra e di sensibilità, ed auclre un ·po' d~ batlilo, probabilmente prodotti dalla compressione che il tumore vieppiù ingrossato esercita sui vasi e .nervi adiacanti. Decollo joduralo e cataplasma al so.lito. Alla visita ~etla sera rinvenendosi aècresciula la febbre si ripelono le ordinazioni del mattino e si fa riaprire la vena.

7 . L' infèrtno passò una nolle poco tranquilla, dura .ancora l'esacerbazione notata il giorno precedente , persiste là tosse,' il tumore palpato direllamenle è insensibile, quando lo si sposta a destra, od a sinistra s'eccitano do}ori alla di lùi base. 11 sangue estratto è nuovamente cotennoso : evacuazioni di v:eatre. Salasso 1 clistere emolliente, decollo d'orzo con 20 cenligr. d'eslralto di digi· tal~ ed altrellanti di joduro potassico. Unguento napo}etano 12 grammi, pomala di joduro potassico 3 grammi, estr;,,tlo di cièuta 1 gramttla da impiegarsi in frizioni sulla parte dolen te cbe poscia si ricuoprirà del solito calaplasma. TQLte queste prescrizioni si ripetono alla sera. 8. Ravvi miglioramento; i polsi sono frequenti e più cedevoli; la set~· è scemata e, s'ottennero, mercè i clisteri, alcune sca~iche di v~ntre; il tumore è pur sempre1duro e dolente quando lo viene stuzzicalo o smosso: il sang!le presenta un grumo rosso nuotante in molto siero e di poca _resislènza. Decolto d'orzQ mielato p. b. 45 . .mignatte ail'aoo. La s.era si ripete fa bevanda. 9. Notte irrequieta, brividi di freado, susseguili da rimbalzo fobbrile, polsi duri, frequentì angiotenici ; il tumore sembra meno doloroso e meno renitente. Decotto d'orzo coll'estratto di"digitale e c,ol joduro potassico. Unguento del giorno i, cataplasma. A sera le cose paiono inclinare al meglio. L'ammalalo tende al .md()re. ~ O. La traspira1.ione ch'e s'ayyiava alla visita vespertina continuò abbondantissima quasi tutta la nolle; al maltino l'infermo è apiretico e non riseqle alcun'altra molestia tranne quella del tumore che però è indolente, sempre quando non è toccalo. Si suppone. che la recrudes:tenzé\ osserva.la manifestarsi con un'alleruati va pressocbè regolare dipenda da periodici là; supposizione tanto più logica che altro. all'aspetto offerto da colali recrudescenze speciahnen_te da quella del giorno ante.cedente, si ha pure il criterio d·ella coslituzio-.ue dotninante, la quale evideatemente è fautrice di fe~bri inlermitlenli. Si slima perciò utile il porgere all'infermo 50 centig~ammi di solfalo. di chinina. in 25 grammi di limonata solforica. A sera nulla v1ha di · mutalo. Decotto d'orzo mielato per bocca. H . Da un po'di colica in fuori, le cose procedonoieoddisfaccnlemente: la sete è moderala, la tosse quasi scom· parsa, la respirazione nifrnìale: il soggetto sente invece pungentissimo lo stimolo della fame. Il decollo aQituale p. h. clistere emolliente. 12. Non si osserva gran t angiamento nello stato dell'infermo; illumore sembra vadaimpiC'ci·otendosi,e si lascia {acilmenle deprimere: solito decotto iunguento napoletano coll'estratto di cicuta eco! joduro pot.assico. A sera si rac-

coj e che osorsero bri ,idi, e che appresso la lemperafura del corpo si rialzò notevolmente; i polsi sono feb-

{li

i

io

e ta sete iOiperiosa. Si ripete _la hevdnda.

13. A:piressi~ cornpleLa, il duhhi() è di venuto certezza;

periodicità è conslatata; la prima .dose di chinino de.erminò un cangiamento di tipo; la febbre ch'era venula tlapprJma coll'alleroati,·a d'una terzana, è rìcoroparsa sol~anto il quarto gjorno. Solfato di chinina, 1 gramma, estrallo di cicuta q. b. per 6. pillolo da prendersi nella giornata. Decollo d'orzo mielato p. b. A sera si fa ripelere l;i evaoda aggiungendovi un gramma di linlura acquosa di ~igitale. ~ 4,. L'ammalato dormì ll!lla la noll~, il tumore è meno doloroso al taLlo; è molle al centro e sensibilmente dimi uilo di volume, il polso è tranquillo; ciò non pertanto, .\~onde allontare il pericolo del rilon1.o~ell.a febbre, si fanno preparare altre 6 pil lole di solfalo ,di chini ria d'un deciramma l'una. - Solito decollo p. b. 15. La febbre non è ricomparsa: nell'arteria però v'ha un certo frizzo anormale ed una vibratione angiolenica \che inducono il curante ,a rianiminisLrarc .la digitale eella bibita quolidiaM, in cui si soiolgono di bel nuovo )20 centigrammi di joduro potassico. Questa prescrizione viene ripetuta alla visita serale. 16 Si man.tiene il miglioramento 1 anzi progredisce, pèrcbè il polso è meno teso e vibrante; s'insiste ciò nulla imeno nell'uso della digitale e del jod(!ro:si raccomandano . Ile frizioni sull'addome cplla surripelut.a pomata. 1l7. L'ammalalo fu assalito da colica accompagnala da diarrea; havvi rossore di lingua e sete, i polsi sono rimasti, normali: si allribuiscono t;,i.li dissesti a disordini diet,elici, malgrado le affermazioni in conlrarjo del paziente. Decollo di tamarindi gomnioso (la ripe;er;ì a sera. 18. La diarr·ea continua, con qualche decr~mento però. Decollo del giorno precedente. ·19. Cessarono lo evacuazioni diarroiche; si ripete ciò non ostante il decollo di tamarindi . 20 . Ògni funzion e si c~mpi e coìi regolari Là; l'appetito tormenta l'in(~rrno; il tumore è ridotto ad un terzo del suo volume primitivo. Quarto di porifone. 21 e 'H . Lo stesso regime, alimentare. 23. La convaiescenza si conferma ogni , giorno di più. Nello sc;opo di ridare' un po' di tono alla fibra resa lassa dall'energica.cura antiOugislica posta in opera, e per aiutare nello stesso tempo lo scioglimento totale del tumore ènlro-addominale, si prescri\;e 1 gramma di joduro di ferro da comporne 20 pillole, con sufficiente quantità d'estratto amaro, delle q!,tali l'aiiirnalalo dovrà prenderne due di giorno; s·or<lioano altresi 100 grammi d'infuso di quassia da ber.si ogni mattina. 1n grazia di siffalla me~icaiione protratta fino al 13 del mese di oltobre, il soldato Berglio vide risolversi inlieramente il tumore che tante doglie aveagli cagionale, e polé abbandonar l'ospedale sano di visceri e rinfrancato di forze. '

Annotazioni. La domanda che dopo aver lena questa storia s' affaccierà allospiritodel lettore sarà probabilmente quella dessa che noi medesimo ci movemmo ed alla quale, il confessi amo, non sapremmo a tulla prima rispondere adeguatamonte, ed in modo appagante.


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Quel tumore era primitivo o secondario .? Apparteneva cotal ~i;asmessione, intorno alla quale qosi si esprime•. « Potir mçi ce.tte transmissicn me sembÌeaucootraire;tr~s esso alla famiglia dei flemmoni, a quel1adegl'infarcimepti linfath~i. ovvero' aèl una terza specie di produzioni mor- ]- rare.: la science possède eo effet fort peu d' dxemples, je bose distinta dagli uni e dagli altr·i ae' summentovati tu- I cro.is, d(los- Jes quels ou aurait.vu.l'iufiammation de la cònmoril-? , _ jonctive, d'e )a piluitaire òu de la mriqueuse bucéale se Ci sia concesso di dare in proposito qu-elle ·spiegazìdni transmeltre au tissu cellùlaire subj.acent, et y détermirier .dés ahcès. M,ais pour ne pas sorlj:\" qe nòtre sQjet, pren ons ' che ()j parvero emergere dall' qsservazi·one del fatto e dì tutte l'e circostanze che Io accompagnarono, e che erele tube digestif pour exemple. Qu'on tonsulte les recherches del\'.l. Louis sur )q fievre" typhoid~ et la phti~ie1 ouv-radiamo ammessibfH, s-e nnn p~r Ja, 'lo_ro e.satiezza malematica, almeno per la loro non ripugnanza colle dottrine scieqges ou l' aute.ur a analysées avec tant de soin les alt~'ralions_des v.iscères trouyées surup grànd o.ombre de cadatifichè Je·più diffuse e le più in 009re, e'colla logioa, senzi\: la quale non v'ha dollrinci stabile e duratur~. vres, on y verra qu 1 l' inflammation ,si .fréqu~nte de la Per quanto concerne la prima parte della questione portion iléo -c~é.cale, caract~risée par I' .hypérémie ou le ché ci proponiamo d1 esaminare e di discutere, siamo di ramollissP.m,ent de la_tu~i,que rhuqueu,se, FJe s' esl jan;iais propagée a,u-tissu celJuJairè çle la f9sse i,l'taque. Enfin dans parere che' il tumore, di qualsiasi nalur\l ei fosse, abbi'a ces cas si fréquenLs de firvre typhoide ·~t de d.yssenlérie, preceduta la flogos i gastro-enterica, ed ecco gli argo· ' · , épidémique, ou l'inflammation \ eveJant la l'orme ulcémenti su cui ci fondiamo. reuse <lelruit une.on plùsieurs· des tuniques intestinales, Quando l'. ammala1lo riparava ali' ospedalè;- i sintomi dj ùè manière, que.lqùé fois à prodµi re des perforations, o.u gast·ro-enteri\e potevano considerarsi come giunti "'al loro ne voit pas non plus le travail morbide se pi:epage.r ati apogeo d'intensil~t, e perciò la data di quell'infiamìnazio~ ne s'àvea da calcolarè éomeanteriore all'ep.ocaassegoata · ·issu cé1lulaire ambi'ant, et cependant on trouve alors des dal soggetto. · ulcéralions nombreusès, larges et pr,ofondes; la tuoique musculeuse est dénu<lée, ses ~bi:es soot disséquéés et La precedenza del tumore,illl' enterite non s-offre conrecouvertes d'un·e co\lche de pus coòèrel: ·aille\Ìrs, la séteslazione, qualora ~i a~1melt<!- che desso éra di natura strùmosa e for'i:nato dall'ingrossamento ·d'una o .di pa_recreuse el le mé111e est à 9u, pblogosée, puìs perf.orée,' saps clliC ghiaodoie 'm!:)senteriche; imperciocchè non v'ha chi ç1u'a,u milieu de ces ·ctésordres O~ f!Uisse constaler ,élU.,CUQe 1 ignorj' quanto silfalle ·affèzioòi s'iano lente nel loro decorso; Ji.ltération dansJe tissu cetlulaire des fosses iljaques. Cec ma non riesci-rà .così agevol~ il pers11adere a taluno che ìl',a rien d'exlraordinaire, et il faut considerer ce fai,\ c?mques'la sia: suèceduta a quellò, ove si stabilisca che il tu,étaot uue application <le celte idée g~oéraJe, ~éYt}?PP~.e more apparurneva alla "v(l.rièlà dei flemmoni. Però se s1 yar llop,ien et par Bic,hat,. et qui cònsisle à règ,ard~ le c:onsideri tl:ì•è ·mollo nfa l'acile che il movimento ed il lietissù, .cellulaire periphé'rique ,des· orea1ies forp1ant 1 cornme t' ' t f ! • {i vilo ìnfiamniatorfo d'a un"punto del tessut,o cellulare sot· à çèuX:-ci une atmosgh~re ,qui isole· l~urq actio9s. ~:i-o.r9i~les ?> D' altrqade lo stesso, aulor_e fa twif!.re, f h~. q,6h;irp i toposto alle intèsfinà\;i propaghi alle parti circonvicìne, se si rifletta cbé pè rì e·mohiplfci sue simpatie jJ tessuto quali pongono l'enterilecome caµ.,<ia9) t.u,nwri fi,eµ1ry.onosj. cellulare colpito da flogo?i p'uò acc'endere infiammazioni inyocabo in appoggio del Joço peq,s.aré Jq,storia"di certi conS'ensualt in o'rgdni assai <listanti · dalla !'ua sede, ·come · ammalati, in cni lo sviluppo del inale erà ,c;,t1~,toéyreceduto 1o comprovano il vomito bilioso ed il delirio che a·ccom'. . · da coliche ~· da ~liarrea per qualche tra_tto. di tem'p~; circos tanza aff~tto insignìfica ~t~, perdh~ bisognere:Pbe in- pagnano nòn di ra·do 1il flemmone ;d~lle estremi là, non si troverà improbabile che nel caso in discorso fa flemmasia dic~re anzi fo Uo il punlo preciso <lelj'intesJino affetto ~a abbia preso le mosse dal tessuto ·cellulare del rnesente,rio flogo.s i; e pl}rchè il flusso addo,mina~,,co.me pre.oursore ed indi si~i dilfosa al tubo gastro-enterico ed al pQlmone del flen,imo ne.,. e poèo ordinario, 0$Servando~i appe~a una :volta sù,;12. 1~enlre la 1conclizio~e o~post~ / incQnti:a_una pèr l'agione dj contiguità e di omog~ne!là istologica. L'anaame·nto stesso tiella malattia dimostra d'altronde . volla.,su ,1·o. Eu pure ~costatato ç,he. 1(.1 ,,<li.ar~ea, qmn;id~'. la ragion~volezzéi di:tal~·.fi?liaziÒne m~rllo~a. F.inchè il lu-; , ' ~osli,tuisce,.un prodrq,1lH> ,dell' affe~wi~,gr ~1eQtpvab, non e ab1t9.alµiente molto ab,b,0nqar.te, 0,J~ ooht he ,non eono. ·more percorse la· s'ua èurva asc.endenle s ebbero e dal lato dei polmoni e da quell,o d~Péaoale alimentaresi.otifal5bas~nza intense Y:W far ~usp,ettai:r il;mùnieri.t~ un po' mi d'acuta e veemente flogosi, i qùali andarono decregrave. S' ayrà egli 9.~,~ccordare_1cl;i~. l' j11fìamll!ai:10_ne,. si scendç, a misu'.ra e,hé ii ristringeva il fomite donde t rae'propag1 in lal c.aso. fi no,, al lessui.o ,cellul~r,e nerjfe~ièo, vano origine, è ~be ne mantepe~a. per c_bsì ,dir,e, vivo il quando nelleflr$fnasie ?r;wis~iaje 4,ess~ si limita,~ll!or-. fuoco. • ,; ' . gàno,Priini~iv~n'ienJ~ assalito? . · , (l • Non ign_oriamo e~s,~ere .stata sostenuta da, medici· di va• Non è egli ·probabìle ohe morti autori abbfano co,nsideglia l'opiP.ione yhe i.~ernoidni adç~mÌQal1 dipendan~ gerati i d.i\~u; bi iqte~tinal i ,C0}11e ~aus.a _dEr,ien,te.,_ pell' innerahùe:nte da flogo!i , acuta o 9ronìca della muc?sa mre:gorgq ç~lfVfo~o, n1.entr~ que.sto svo1tos1, alla sord1~a. av,~ stina1e. Siffatta opinione si rifèri'sce più particolarmente preceduto· qi pi~ s~Wr1ane, fors'anch.e di parecchi mesi .Jt al flemmo~1e delle fosse iliache, segnatamente a :quello · sintoipi ma.il,.ii'e§,latisi dal latp del ,tubo digere.nte•? .,, Gri1 de\Ja parte destra, che si vuofe spesso conseguiti lo stato '3oHe propénde per 1 a.fferma,liva, e· <;i conforta n,o.n pocl>' infiàmmatorio delÌa mucosà ileo-cerale, ed è ilatt emessa 1 . il l~.onre un tant'uçmo. d'~,çoordo con noi circa un tal are da DanC'e, òrfesa da Ménière, ed adottata quiriidi da Leti0-0IQ qi .paJologia. hatard e Trallier,. i ·quali guardarono dilfaUo la flogosi · S~nonchè a com~)allere le nostre idee ci si opporrà.per della mucosa iotesl.inale come facile a propagarsi agli a~ventura la difficoltà di rinvenire la pausa, se nòn certa,. straii oel.Julosi adiacen ti. Grisolle però crede rarissima _almeno plausibile, della :flogosi pri·mitiva dd tessut~ cel-

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- mo Julare,, t!1 uoa r~fS)orie ,d?ve'.'gli·.age~t.i CO;- la sogliono ~iù f sotto ia pressione o la !rll:zione) rn corrispondenza del tudi freqmute. suscita(easteotos1.comprenèle che aver posmore , il quale ci si prese~1la durò, ineguale e bernocèo~aoo acc;esso:È ~e'ro c~e respi~te_l~ d~giòni es~erne, guàli , j Iulo, e perciò sfornito intìeramente de' caratteri che fanno sarebbeql le ferite e le COJ;)tus1001 1tìteressant1 questo''·o · riconoscere il flemmone. qu.el punto del t~ssulò cellular~ en~ro-addom!nale, pà~e 'I È vero che fra gli es.ili dell' infiammazione si annoveril eziandio l'indurimento; e c\1e ove questo avvenga, la maa prima '1isla ~~e il fle~mone_nòn sr po~sa sp1eg~r ~llr1~ :mentj cbe col ~1~on?ers1 dell',1n~anJm.az.rone_ degli_ ?rga_,~1 fatlia "si protrae oltre i~limiti,urdinar1i, e veste una forma prossjm.i, come av.v1ene nel fleminone per1-nefnt1co, i.I , lenta _e b1migna, capace d' indurr.e i'n errore sulla'natura quale allorchè non è prodotto da:lle_cause su,accen~at~, sì l dèlla medesiina, specialmente' se nor! s~ ne -osservarono i crede cornunemen'le aéçada in grazi~ della ;1ègenerazione - , Jlrimi stadii: mà· siccoiue tal 'terminazione è affàtto eccezionale'pel flemmone, così ci lusinghiamg ne sia hk lto di del re1ie; ma s~ si esamina allenlam~nte l ammalato, se sì ponder,a ben bene ogni circosta,n.za., si ~nirà r>~r ri,~o; non farne conto: e di attenersi invece alla r,-egola. ·, , noscerè che l'ag,glòrneramento delle ma Lene fecali nell rn~ Elimjnat\l a,d'unquè la fl ogosi dèl tessuto éellulare, ci , rimane a-,deciCÌèrè se. nel. caso .di cui discòrriamo si trat-· testino crasso, la r,ref>enza d'un corpo straniero i~ qualta.sse d' ìngrossa01ento dei ~ar~glii linfatici ·o d'un aggtesiasi luogo del tubo alimentare, .le ·viol_ente co'otrazioni gaio (ji tu!)erco1i. Il temperamento del s"olclato 'B-èrgHò, delle b'uctclla, la'soverchia ,distensione dcHe:medesime occasiooata da svolgimento di gaz possono benissimo,. o (in cui, come l'acc.ennammo altrove, il sisteipa linfatico , :premendo si stirando i'mmoderalainépte, od. and1e lace-prevaleva sul san_guigpo, e lo r~ndeva certamente. proclive~ élgli' infa:rci,mcnti ghiandolari} e l'audamenio della, malalLia,, rando ìl ·eontiguo tessuto cellulàre dar luogo ad .un processo flogis'tico più o meR? Vfe.mente di es·sò tessuto, in . e la d.urata, e l'esito _cleHa'me,desima arni'ooizza:no assai meragi'o1ie de_ll'ipl~nsit~ e deJ1a durala della causa,~ome·pure glio coi disturbi dj questa parte del sistem~ circ·olatore;, · che non coi .tumori i quali hanno pér p.recipµ o fattore il della suscettipililà dell' in8ividuo e di tulle le all~e accasangue, e so·gJio_no perç-ortere ie loro fasi in· moltò p1ù siolli che favorjsOOJ10 1_a, maliifeslazione di ,quella specie di morbi. bTeYe pe.rioao, di tempo. ' 1 ,, •, ì\fot€è i fin qui. add.olti argomenti crediamo i¼Ver riLa forma però e la sede del tumore combinano . colla descrizione che gli autori da1H10 della tuhereolosLm.esensolta 1a prima ''Ipelà a~na questi<Yne, -relativà all'ep-oca terica, la qqale òffrc aIla palpazione <e tumori 'tiur~, i11edel\' ap'parìzi'oné <li' r1~èl luJn'ore, nel senso _che .esso sa..rcbbe- pree'sistHo "'a1Ja 'llogosi inle~tìnale; 'e's'ha percfo a.a guali; bernoacoluti; fissi ~ }Jiù· SJ)esso 1ilqtlanlo mob·i/~, situati considerare quale aff.ezìone primHiva ed idiopatica, ànz1nelle vicinanze·àell' oinbl}llico ~e verso ì fianchi .» (A) 1 cbé collocato frà le mé\Ia.tl-ie sinlomatìche e secondarie, Ad un tal cnlerìo aggiungendo quellò,àella·1.coesistervut .più in 1à della corteccia sembrah dell'affezione pofrrìonale, si potte'bne .per' avventura amcome qoo , guardando c- l . • potersi.e do\•ersi 1are, _ mettere corr molla seiµhiauza d'i ver-irà ch~ ,f.a ml),lallia-di~, pendesse realmente da s'l-ol.gimen'to contemporaneo di tu- ' , Vè_ggiamp ~e \ i r-ie·sca di' chiarir la natura del fu more, hercoti' in due·degli ergan, in cui più sovente s' io·c.ontran, e di sprigaroi così .anche della s·econda parte de\; duplice ',, .Jl'Os~r.o qu~sito. a testimonianza di quasi lntti, gli scrillofi di anotornia:·paAQbiati\ gi~ deUo gtJanto basta Sflla possib'ilil.à del\'etologica, si!L tt.e produzioni anormali. Senonchè contro voluzi.one dél flen:nnone ne-I tessuto C'ellulare entro-addouna tale interpretaiione milita l'opfoio ne ·generalrilenJe invalsa e.be i-tubercoli siàno ìnsuscelLìbili di venir rias· min..vlè; èi rima\le ,or<!_, passando dall'aslta\lo a1 concreto sorbili e ché gmlri'scano la ~aggior parle d,e11e volte trase dalla teoria aWapplicazione, ci rimane, ii ciamo, a climosJarne ·1a,probanililà ]lei, fatlo.di cui ci stiamo occuformandoli in concrezioni cretacee. Forsevisarehbe,enon panµ o., . . poe-0, a r i,dire intorno a lai dottrina, ma pér ora ci garba Il flemmone fu ,dai_pìu antichi come ctai più recenti no- , d'a'C c:ellarla senz' iovenlario, ,e di dedurne le consegu·enze sografi; classifi.cato fra le affezioni emlnen tèment,e infiam- · che nalutalmente n'esgorgano, e.sono fa,·orevoli alla-causa degli inlumidimenti ghiandolari. roatorie; e ,Boyer1 e , Desàull', e Richler, e Rich.er.and. e Mon:teg'gh: e Sanson, e VidaJ, , e Gris,oll~ soho unanimi Abbiarno detto à'sno l'uogo eh' il luniore formante l'oggetto di qi:estn iostro scri~lo erà i'ntieramente i·isolt'6, Or nell'ass,egnargli qgai ·sintomi· éaràlterislicì, fin del suo esordire, un ·sens,o ,qi t~nsio,ire, auinen_to dr lempe.ralura, come, si sarehb' egli raggiunto un tal risultalo, se la ma_h,.anitp_ 0cessaote, dolore più q ·~eno à.'cuto, s~co~?o il lattla fosse stai.a una vera Lubercòlosi</ . . . · grado. e}a se.de dfl male, ai q'Qali cj piac~rebbe ag$iu'ilgçre B:sognerehbe opi~ar-e co~~ig ~~pibard ,1d ~}ndral c~~ l_a con~guràzion•e semisferica, per q~anto 19 compprtaç_o il proC'esso suppurat1~'0 che ~1 }~via4 al~orpp ,ai Lu9~~coh h ie -parti ~ la levigéltezza ,. della sµpe,rfici\_l. Acç~tlatj q_uestj consuma_a poéo a PJCO, ~ n~, op.tfa là;_ 'f~?iQn~, ci? c!1' ~ come se~v1i differen~i;1Ji 1 _quali ci vengono da,.l~ dag!i aucontrario al parere -del!~ r.l ural!la ~.egll çss~rJt~f~JJ 1, tori, ci sia permesso cli cb'.iedere ?e· un m_o,rno gi taJ fàua quali affermano il rammollinJ~nto di t~ercoli ·princ1p1are può resta:re inavvertito parecçhi giorni, e se coiµp~Uuto dal cenlro e non dalla peri'fér'ia, ,,çòme,dovreh):)e 7,µpporsi, adottando Ja spiegazione, .dei ,s'uccitati patologi~ ~ppeM quando l'infiammazione 'i /er.a.' appicala ,ai, visceri circostanti e diffuso per riverberazion'e'simpatiY.a ane11e ai Ma,l'adenite è se\l}pre accompagnata d~ po~o!i èoptinui e lancinanti, e fa compartecipe cle.l suo st,àtoJI tes~ulo lontanI, potev.a ottenersene ia risoluzione com~leta, menire è nòto a ciascuno quanto di rado venga fallo al CJ.1celluiare circum-amhiente; e pel caso .nostro , come già raote d' impedire' il suppurar de' flemmoni. \ · Oltre di che noteremo non aver l' infe-rmo aocusato mai (l) Grisolle. Trailè de pathologie interne. nè accresciuto calore, nè pulsazione, nè dolore (salvo

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-48{ rarono con per.severante coraggio tutti, potrei dire , i avvertimmo, il dolore non de$tavasi che sotio la presmezzi che. la ;,cienza consiglia, ma ad onta di ciò soggiornò sione, e difettavano lulli quegli altri fenomeni j)roprii del 68 giorni nelle sale. E qui è debÙo mio avverlirvi che il flemmone. processo morboso che aveva avuto per ~unto di p~rIlert soppesale le varie ipotesi da·noi emesse, e senza len·ia Ja seleroiica m,mo mano diffondendosi sia per pretendere <l'imporre allrui il nost.ro giudizio in questione disposizione iudividuale. sìa per disordini dietetici che si colanlo ~strusa e compii.cala, oi fa'rl!mo indietro d'un di. sovenle,anzi troppo sovenle bannosi a deplorare neali pas&O, e -d.ichiareremo essere nostra convinzione, che la Q spedali,.inva.so aveva l,c parli interne dell'occhio, e l'iride malaLLia da noi' stu.diala fosse una tubercolosi mei;enlerica sopralulto, il che spiega a nudo la pertinatia della fotoe polmonale, che avrebbe infallibilme11le condolto l'infobia provala dall'amrnahtLo, quanto quella del male mefermo all'eli$ia ed.al 1narasmo1 ove per noi si fosse peridésimo. talo oell'i11sistere nelle emissioni di sangue. A queste sinPrima di lasciare cotesto arg~menlo, traccio, se me lo golarmente appartiene l'onore della guarigione, a consep.ermeltete i segni principali cbe servir ponno a stabilfre guir la :qu~le st~~iam~ al)bian? pur _giov~t~ 1e pryparala diagnosi diìJe'renziale fra le due o(talmi~ di ·cui ho fin ziou1 di ioù1 0 e g\1 altri farmaci usali tanto internamente qui discorso. che all'es~ero<>, e la rigocosissiroa aiela a cui ·s'aslrinse Nella ott11lmìa catarrale Nella oltalmia reumatica l'ammalato per ben qualtro-sellimane. havvi: · lla'vvi: Dircllamenle ed inùirettamenLe dimi'nuita per Lai modo ,1,, Vasellini d'un rosso 4° Vasellini d'un ros$o la massa dei liquidi in circolazione, l'assorbimento non scarlallo, reticolali o super- violaceo, raggiali, o sollo poteva a ipeno d'.a~tivarsi e diòCioglìero _così q?ei prodoui ficiali, perchè ·apparlenen-Li forma di zone e profondi patolog~ci., che agendo alla maniera. th corp) sLrMieri, perchè ilppp.rtcnonti alla alla congiunlh~. sclerotica. eccitano negli organi o,•e sbocciao9 infiammazioni quasi 2° Secrezione della mu2° Seci:ez.ione nulla. ' sempre l~tali.. . Jtosa aun1entalc1. Qui ci si qpp_Qrrà quanto cJicemmo poc'a111.i dell'inas 3° Dolore sìmile a quello 3° Dolore pulsante, persorbibilità (ci si perdoni il neologismo) dei tubercoli ; al prodotto da sabbia ìntro- cepilo profondau1ente. Efacchè risponderemo, che c.itando nei 1~ Leo.ria del sìgno1· rdotinsi fra le palpebre. Esso cibusi di notte Len1po. ed è Louis e de' suoi se,auaci I per traTne momentanea1rtente si esacerba al malli no, e senLi·to più .alloroo all'ornon si irradia al capo. bila che nell'occhi o stesso. profitto a conforma della t:esi che in apparenza stavano 4-° Fotofobia leimiera, 4° Fotofobia intensa. propugnando, non intend~mm,o di ratificarla pienamente 5° Reazìone poca o n-ulla. 56 Reazione 'forte. ed averla in con lo di ....-erità dimostrala. Che anzi non D. Tre casi di lesioni alla cornea, e dei qual i vi parlerò ostante la slimacbe professiamo per quel valenle medico, partitam~nle. Paschoro Giov-anni caporale nel' 1 O reggie l'-a-0.1mi-ra~ione ohe c'inspir.ano .li dotte e pazienli sue monlo di Fanteria-di temperamento linfatico, enlraVa,nello ricerche, e malgFado lo rivelazioni in proposi Lo dei si· Spedale I' 11 nornmbre per congiuntivite destra la ,quale gnori Léberl Car~woll, Nalalis GuilloL <~d'allri non meno in breve deLorrnjoò Ul.l cbi1nosi. Q_uesto venne combaLLuto abili miorogr,au, noi te,niai11 per fermo c~e la materia dei con quattro salassi' , ùue applicazioni di miguàtle: petlitubercoli, nella slessa gu\sa cl1e per mez1.o d'uno scoJlOJuvii, pozione purgante, bolo purgante, polvere risolventi, sciulo meccanismo vien deposta in seno dei tessuti di di gialappa e magnesia, con conti nualo us:o di capolyere q\lesto o di ,quel vi.scer,e, poss<L in virtµ d'o1wosto meccaloroelano associalo a polvere di hellaclonna, CQn vèsci. oisnw egualmente sco~osciuto, venir ripres·a ed espulsa alla nuca, con cscisioni dei ·,asellinÌ congiu otivali canti .fuor dell'organisi:no cl1e formavano il cercine attorno alla cornea, n:iioacciata di gangrena , c&n friiione d'estratto di belladonna e'd Uh.! guenlo mercuriale, e con colliri d'<Ygni sorta. Se non che Resoconto clinico della sezione degl'ottalmici dal 20 essend,Osi ammalalo, pure di coogiunlivite, l'·occhio sinix.l11•c '1857 al 20 (ebbmio 1)858. ' nis~ro qua11ilo il ·aestro p'rcigFédi_va in via';di guarigione, il Paschero per olt.enerla completa in entrambi dovelle ( Lello dal Med. di hall. DoU. ·cRE~lA ia ona conferenza dello sped;ile Q?ilitare di Nizza). rimaner.e nelle sale per 54- g_iorni, _ ' I "Fran Fraì10esco soldato e'gli pure d.el ,~ O réggi1n1,rnto d,i (Continuazione e /ìitJe) ebbe una cheratite scrofolosa destra che passò Fanleria, Ter::,o orupj>O. ad esito _u)9er~tivo. A'..nche in_questi ainmalò più tardi l'oeSi an11over3no in questo-ii'ied èasi;'ciòè: çbio:' sìni~tro, e là di lui cornea presen lò un1ulC'orelta 1gua"· Due d'ollaloiia reumatica, Il prìmo (Eirestìone F-arrita moH.o prima della sua ,;:ongenere nell'altro. Tanto le dinando1 s'Qldato nél _1'0° re~girnerilo) fu C,?ralo, innanzi cheralit\, quç.nlo le ulceri che ne furoho 1·?- conseguenza chè io entrassi io sèrvizio, con metòl:io antiflogistico enervennero~,combattÙle e vin'te con due salass{ con un'appligico, yale a dire con due s~lassi, purganti, poh•eri risdleazio~e di mignatte, coll'emetico, col calomelano, coi colvenli, collirii1 ecc., e grazie ad esso guar"1 p:erfellamentc, 1,ìrii liquidi e· ~ecchi, colle solite fr1zioni d'eslrallo di helma dovette rimanere gio'rni 2(ì a.Ilo spcidale, l'iniezi'one. ladoona e cl;ung-uento mercuriale, · e coll'uso- interno del de' vasi propri de'tta scleròlica mettendo una noo comune ioduro di potassio çominciando còn cinque centigrammi \_imacia a sgorga~si e dissiparsi. Il secouùo (Metuficus e g'rél.dalàmente progredendo fino ai 15. Uscì guarito dopo Giacomo, soldato egli pure noi 1O reggìrnento) offri, se . 69 giornale di permane~za allo Spedale. non il più.grare, al cerlo uno de' piit gravi casi che fos:\fassa Antonio soldato nel 3° reggìmenlo entrò nella sa1a il ·2,9 gennaio, e d1sse di essere stato per oUalmìéL. sero ia clinica. A coiWbaltere l'infiiammazione si adope -

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aJfocchio destrp ricovera\o nello, Speda,,le civile di V:enli-

PARTE SECONDA

D)iglia ove gli furono fatti tre salassi, e dati allri rimedii. Esaminatolo si trovò l'ottalmia passala a.d esito, nelle compagini tanto superficiali che profoode della cornea -essendovi un versamen.to fìbro-album/noso che inrnediva Cenwd, su Ta,ri ~asi tli Eme,ralopia ò a quel lato la visiqne, e ,propaga vasi su buona parte del (del Signor Doti. BoGETTl, l\Iedico di Batt. addetto alla Real~ campo pupi)]are. Siccome l'albugine era di recente clata,e ()asa Invalidi). che numerosi vasellini ingorgati <li sangue, serpeggiando Nella prima quindicina del mese çli aprile trentadue <falla congiuntiva.s'internavano nella opac.ità un'tantino eleAlunni della scuola mibla:re di musica verniero colti ,.da vata al di_so_pra del li v.e!Lo della cornea, così si .ebbe suemeraJopia. Sei questi ne erano già stati a-ffetti,-nella bito ricorso al metodo anlifl:ogistico, colla lontana speranza primavera degli anni scorsi. Tale.inferm ilà in nes~mn caso che , eliminato quèl resto cli processo fofìai;nm alorio tuttavia esistente, l'uso di colliri di nitrato d'argento, e di -fu cornple.t,a: gli alunni alla fiamma di un,a candela,, c,he loro ;ippariva senza raggi e rossastra , potevan·o ari§ora allri locali, èo anche .generali compensi terapeutici pos.: travedere gli oggeiti circostanti come attraverso ad una: sano eol tempo determinare il parziale o lo tale assorbi.folt\l ·ed oscura nebbia., Nei ·casi di emeralopia più intensa m~nto della li~fa costituente,, uria opacità cbe Ctedo indel'iride durante la notte risc,ontravasi affatto inimqbi,Je ed lebile. > il campopupillaredilatatissimo: o.egli altri' la mooililàùelCinque r,asi infine d.i .éo ngiun tiyili ò'.blefariti g~anellose 1' iride era scematà ma noJ) abqlita.r e roe<liocr~ la dil1:1ta~ danno termine- al terzo ed ultimo gruppo. ll Bocciardo zione della pupilla, In q11esti ultimi si ossei:v'ò quasi sem~ es} il Doglio uscirono perfettamente guariti il primo dopo pre che all'apriredélle palpebre se teneyasi fissa una cao~ ·j3 ed .il secoodo dopo 28 giornate di permanenza nelt? dela a ~teve distanza dall'"occhio !'_iride si 9i~pi!'lgav11 ,e'si spedaJe. Tale rapida loro guarigione attrill,uire, si d~ve rn se stessa per due o l!7e volte; e la punilla raccoglieva dapprima alla loro costituzione buona anzi che no, pos-cia p~·esen_tava cosl diverse alternative di rislri:l)gii;n&nt1;1·~.,di alla data recente delle granulazioni, e,d alla limitata sede d1lataz1one. Nessun ammalato offrì sintomi ·di concrestioni che occupavano (angolo int~rno ed esterno delle palpe. ' . . ,.,, o ' oculari, nè alcurJO ehhe a lagnarsi di· cef;ilea) ili f &rLigiQì1 bre superiori). , di nausee, d' inappe_tenza g simi)i.. Tuili al soi:_ger dfll sole Il Tegaldo da pochi giorni 'in cl.inie~ ; malgrado una e ura razionale, peggiora; mig1i ora invece di giorno in .ricuperavano la mobili!à dell' jrid.._e·Ql' jl)legrità <iella loro . . , vista. giorno il CaUaneo, e senza uno sfiancamen to, e direi L'emeralopia pQò essere o simpatica, o sinto,roatica, od quasi una ipertrofia della mucosa palp.ebrak, e dell'orj. idiopatica. Dalle indagin( ch_e,si fe ce~o lgtorn-9_alle condigioe dell'oculare 'd'ambo i lali sarebbe già uscito dalla zioni igieniche d.ello stabilimen!o:J- e d!!,ll~ ,ponderazione· sezione in cui entrò il 18 novembre 18tl7. dei sintomi chè presentano _g)i ammalati $i v,enn~ a rico:.. Alla perfine Tobia Giulio soldalo nel 7° reggimento dì noscere che nel nostro caso essa dovevasi ritenere come fanteria entrav-a. ih clinica per blefarite granellosa della palpebra superiore sinistra il ,t ottobre dèllo scorso anno · . idiopatica e ~rodotta dai vivi raggi s9la,ri cui gli-~lunni erano esposti durante gli esercizi che si ,eseguivano,p,oco e ne uscii a ,il 1O febbraio del correl')le mese, c\opo esservi dqpo 'il mezzogiorno in ·uno spazioso cortile nien le omri,masto , ,~~ gio"rnate. . breggiato e che soltanto da poche selli mane erasi desti.;: ·Stato aÙ'ospedale di Genova parecchi e s~llimane per u' ato a tal uso. Non è a stupire che la retina abbia sentito fak malallia, fu poscia mandato in permesso a Ni~za, e un modo speciale.l'azione deglisplen<lissimi soli che in in qui recidivo. Le granulaz,ioni di questo sgi:azìat9 erano que1lospazio di Lempo,succedettero quasi rep.entinamente voluminose, dure e mollo sporgenti. li loro fregamento alla fioca luce dei mesi invlernali, e cui l'occhio per consull'occhio. vi avevi). len,t~rnente fogeneralo tale profondo seguenza non era ancoya assuefatto. e cupo layorio flogis tico che nulla più. Infalti la corrrea Onde pon recar dislt~rbo alla istruzione.degli alu-nnilt era minaccié!,ta; i vasi delJa.coogiuutiva e della sclerotica ~ur,a .si '.istituì nel cpllegio istesso; egl i è per tal rpbÙvo oHre ogni dire inie.tlal1; l'intollefa.nza ·a qualunque a9,Pliche que1,ti çasi di ~n~,eralopia,non furoHo computati neÌ ca2iione locale estrema ; estrema pure la' fotofobia e I' E!pi· quadro dello Qspepale. pgni sera sul cager dellazyotte .gJi forç1. Non menzionerò. qui tutti i rimedi, e fur.on ben molti emeralopi venivano r adun_afi in una camera dove ùivisi bi impiegati in -c1uesto tristo· caso . Dirò solo che vedendo la 13 con .uo!l, ·~aperta .sul c-a po uerano sottopostt inuLiJjtà di molbi, il danno d'altri, si ebbe ricorso _alfap -. tre sezioni ) - • \., plicaìio,ne ~'un se'lone che 1mme11samen te gj ovò,,,e p~r.- , per un ora ipcirca <al. dènsp fumo cl\e solleva vasi da varj, pezzi df fegato di. b,u.e collocali su ardenti carboni . P\ir mise di poter lasciare uscire chi lo portp P,Cr. lungo semplice esperimento nei pr~mi selle giorni non /IV~endoli tempo, - . , esonerati dai suddel~i esercizi si o:;servò cJie il rir.,dslina'L'eziologia, la sintomatologia e la ' terapéutica della men tò cleJl.a loro facoltà visiva succedeva ler)tis.s,imo. Per· granullaria, !l)t\.~atlia sgrl'izi~tarneote sì freqµen ~e pe.J.nocontro due fra essi i quali ne erano'eseo li perohè trov.anstro esercito , è per ciò mer,itevo~e di tutta l'altenzion~, e dosi in punizione non uscinno dalla s~la di dìscj ~\ina le meélita·Lioni dei medici militari faranno forse per l'av· che per recarsi alle fumigazioni, qua11tunque af(elti daei~., venire-argomento ad altro scrillo che.· 5arebb~ il completensa emeralopia progredivano celeramente v~_r$o l,a ~~;mento di questo, no~ volendo in oggi più oHre. abusare , rigione. Si notò inoltre che nelle notti conseculìve ai òi quèlla soffer.enza di cmi mi foste fin qui çortesi. gioin( in cui il èielo era stato Gopert.o· ~ì nubi gli erp~ra· __;,_ _ _..,,.>»-f<(c.c.---lopi veùevano meglio. Dietro taH osservazjçm·si stabilì ..,

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voglia tener conto dell'azione diba;mi-ca deH' ammonìac.t che questi venissero esercitati nel m;rneggio delle armi in un silo riparalo dai raggi solari sia diretti che riflessi. Que- ' chi! pure dalla plùralita degli autori è riguardata come stimòlatle 'la sua azione, locale irrilanlissima basta a prosla disposizione influì moltissio;i.o sul miglior andamento vare-i' che nella emeralopia essa soccorre alla visione prodella cura: tanto è vero che d'allora ìn poi con una membvendo nella parte ammalata un' aumento di vitalilM dia ùi cinque ru'migazioni per ogni emeralopo se ne otteEgli è ben vero che i vapori ammoniacali a:giscono dineva il perfollo rislahilimento. r~Uamente sulla çongiuntiva e non grà sulla retina: ma io credo che la condizione patologica della emeralopia lo spazio che separa queste due membrane è troppo breve si possa riporre in uno stato ipostenico della retina. Tale pe'r non credere c'he il movimento flussionario destato opinione è app;oggiala al criterio eziologico, semiologico e prirna non si irratlìi alla second<).. Allrettanto dicasi nella tera-peutico, triplice base tlalla · cui costante cor-rispondelle fumigazioni· di fegato di bue cui di preferenza si denza vi:en determinalo il carattere dì 'ciascuna malallra. ·fece ricorso perchè di pìji spedila applicaziqne. e perchè Diffalti per oonsénso degli scriUori che si occup~ron o da esse altre -volt.e ed ,in identiche circòstanze si erano della emeralopi,à-, prédispongono' a:d essa uno scars0 e malsano · nutrìmenlò, .le fatiche protratté, l'umidità del- · già ~onsegui ti negli stessi aluqni soddisfacenti risultati. Nei casi in cui si prescriv6òo le sanguisughé, i vesdcanli, ~?.ubicazione ed altre cause dèbililanri. Possono occasio-' il lattario stibiato ed i purgativi la cura non è rivo.Ifa dinarla idiopaticam,enle· l'eccesso della luce, sfotomaticarettamente, contro l'emeralopia ma· bensì contro .altri mehte le co·ngestioni cerebrali, e simpalìcaménte alcuni processi morbosi dei quali, come si disse, essa è sintosconcerti gastro-enler-i~i. 1° L'ecce_sso della I-ace' consimatica ò simpatiéà. I preparati antim(\niali' erano da derato come causa della emerafopia non è inconciliabile Scaqia àHamente commendali in questa' rnalallia appunto coli' indole ipostenica di questomorbo. Bufalini scr,ive lo perchè, -come sta scritto nel suo saggi.o sulle malattie stimol& 011erare talvoita come controstimolo ,e talora qi,es lo òegli occhi; egli la credeva il più defle volte consensuale operare' come ·quello,. li primo· e semplice ef[elto della cadello stomaco. , gione morbifera è sénz..r dub'bio conforme alla natura dì questa: ma l'ultìroo, quello cbe rimane nell'organismo animale e che è il risultato di uòa serie- di intime e cQncal tenaLe mutazioni· che in esso si compiono 110n corrisponde s·empre alla natura di que-1la prima cagione. Così iI'freddo quantunque potentissimo deprimenle, hen soventi dà -origine a malallie,prellamenle' flogistiche: cosi i calori estivi generano l' infievolimento della forza .muscolare. 2·0 Le congeslionì cerebrali ponno causare l'emera_lopia perchè -in esse scemandosi p'er debolezza indirella l'azione della p:arte 'centrale dell'apparato ottico viene anche a Dal N°. ~~ della Gaizetta Medica.Italiatia_Stati Si.ir~i d.el sc.emarsi quell'arcana influènza èhe dà alla parte' perifevolgeQte anno riportiamo quan to segue: rica o terminale l'alliludine alla prop'ria funzione: quindi Delle ope~•zioni che si p1•atica.no in sela retina resta co~e tocca da paresi. 3.0 L'eméralopia gçito •li neerosi. - Rappor.to delfa ,Commissione della che .occorre 1Jelle saburre gastricbe e nella verminazione Società di Medici'na,di Gand sulla -m,emoria del dòttore M. può riguardarsi o come sintomatica di qualche iperemia , PETREQUIN • .:_ L'autore si propone tre questioni . .Si deve cerebrale destat!l:;i per consenso , o come una com parte operare la nécrosi? Quando bisogna ·operarla? Ed in che · cipazione della retina allo stato astenico· in cui cade !',ormo. d o? Rispetto alla prim-a questione Velpeau scriveva ganismo e che è comprovalo dalla morosità, dàl!,a trisiu qua~to àlle risezioni per necrosi. __,___ Tolte nel-,1839 tezza e dalla pr.ostrazione delle forze che speJ;so si assoalcune éccezioni ... gli autori classici fanno appena men<:iano a· quesle ,malaltie. zione di questa operazione. - l';iel -t 784 Brunq di' Tolosa Riguardo ai sintomi la di)ataziorre della {iupilla eh.e preconizzava l'amp,utazio.ne come- .unica risorsa; ed oggiaccompagna costantemente I' emeralopia è affatto carat· giorno la medicina aspellatrice è la prafica abituale d'u11 tei:istica delle affezioni iposleniche defla retina; questa gran numero di chirurgbj; diffatti si vedono nei musei me.mbrana godendo in ,minòr grado delta façoltà di petpatologici molli esempi di necros i con il 'sequestro in"' cevere l'impressione della luce 'noh esercita che debolcarceralo, lo che siinHìca che ~lcn.na operazione -non è mente l-a-,sua a'l.ione di riflesso sull'irid·e, e questa rimastata praticata, Ora considerando che l'amputa·z'ioffe non nendo più o meno inoperosa d~ luogo alla midriasi. Là può venire-accèllata, che le guarigiorYi spontanee sono amaurosi confermata, che è una completa 11stenia della falli. eccezi.onaji, che la sortita natur.ale del sequestro meretina è anèhe rappresentat,r'da _una completa dilatazione diante l'incurvazione del membro lascia una deformità• del campo pupillare. Se al co.ntrario l' emeralopia fosse consecutiva, rimane· evidente che abbandonare il malato di natura iperstenica in~ece della dilatazione si avrebbe ai soli sforzi della natura, equivale l'esporlo non solamente il ristringimento della p,upilla come succeçle appunto agli accidenti d'una suppuraz'ione che l'esaurisèe, ma ' nella re\inite, e la luce solare ben lungi dal produrre una ancora a tutte le reaziimi e complicazioni ,' coµie febbri. visione affatto normale desterebbe dolori e non sarebbe erisipola, flemmone, ecc. ecc., sicchè val megl'io ricorrere i_n alcun modo tollerata. · L'emeralopia idiopatica si vincé coli' elettricilà, valido . a qU"cÌlche altro d1ez-'LO operativo. Quando si deve operare? Major di Ginevra . vuo)e che _ eccitante de-I sistema nervoso, coi vapori ammoniacali, è s'attacchi i'osso nei primi momenti di malattia, lo che_ colle fumigazioni di fegato di bU:e . Quand' ag-che non si <

PARTE TERZA

Ili.vista dei Giornali Scientifi.ci (


-4811disotto. Ma l'incisione non può restare vèrlicalmer1le latellOn è praticabile. J. CloqueU e A. -Bérard al contra.rio t-ale, pel pericolo ?'incidere il nervo radi.aie, n?n può .d'aljose"nàno che si operi dopo lungo teropo, ·fiotanlo cioè tronde diventare rnterna senza eorrne il pencolo d1 fe.che salule dell'infermo non soffra p.er il ritardo . Questo rire il tronco del musco)o cu taneo esterno che Lraversa il .rHardo , secrnndo il loro avviso, ha il vanta15g\o di perme.Lbicipite. Si trova invece una guida nel bracchiale ante4.ere alle cloache di moltiplicarsi e d'ing•andirsi; ma,?1riore: cosicché l'incisione, giunta agli attacebi del deltoide diventerà un poco anteriore, esi potrà con tutta sicurezza sponde Petrequin, in t~f ~uisa non equi~ale. di lasciare separare il muscolo-bracchia!e anteriore io due parti ein pura perdita alterarsi I os~o nuovo mulllmente con guali; ed in tal guisa si .avrà il vàntaggio di conservare nuovi fori? L'autore inv~ce conclude che tosto c,he la neiolalle tulle le potenze motrici, risparmiando tuLti i nervi ,.crosi è completa e la separazione sùfficiente, non è ~olae vasi. Scoperto l'osso, due, corone di trapano a distanza mente possibile, ma indicalo di proced~re all'operazione; conveniente basteranno pe.r estrarre la parte ,intermediµ . si ha in allora il vantaggio di guadagnare un ~empo preAllora l'autore consiglia di smuovere il sequestro in zioso · e d'accorciare i periodi d'una malattia che non fa massa, quindi di dividerlo in due con una cornna. di lra:pano: si estrae poscia isolatamente ciaschedun frammento . · che i1:debolire 11 Il,lalato, può lasciare delle deformità e con molla facilità. · compron:ì~tlere l'esistenza o gli usi del membro, ~enza 'flott. Pelrequin, desiderando ,d'innalzare l'estrazione Il parlare del'la vita del ~alai~ che corre ,sove~~e pencolo. dei sequèstri al rango delle operazioni regolari, ha espoA questo rìgoardo Petrequm ha del suo avv1so Dupuysto nella sua Anatomia 1'opogmfica moll.i processi operatren e Ja sua scuola di cui Sanson ba faUo conoscere le tori che gli sono propri per la necrosi della libia, del femore, del radio, dell'omero. ll lellore può, da ciò che dottrine. precede, compre_ndere come, fondandosi sopra ioaicazioni Cosi si deve operare? Ques!a è la parte più originale anatomiche, egli è possibile..stabi)ire delle regole r'igorose del lavoro interessante dei dott. Pelrequin, il quale da d'a,pplicarsi ai casi par:icolari. L0. che è stato tentalo dal prima fa notare come 110n si sia mai ·~lafiil ita regola de: doli. Petrequio; è grandemente lodalo dallasocietàdi Gaod, terminata in proposito. Di,ffalli Ribes jusegnava che ·si particolarmente rispetto al processo messo in us0 per i facesse 'due indsibni riuiiite nelle loro estremità, circosequestri dell'omero, come pure per quello del radio, del scrivendo uno spazio più o men.o esteso; poscia aggiùn; quale poi non ne 'è stato tenuta paro!'a, _ "eva: si taglierà la pelle e le parti molli fino all'osso per (Gazette 1tlecli,;a7e de Pm'is) ~Ua l'eslension_e dello spà,zio coi:npreso , fra I~ due incisioni. L'autore· dopo alcune giuste consi!ieraziorii $.i mera viglia che tal) precetti siano sta li ripetuti successivamente da 1faherant, da J. Cloqueit,da Berard,da WeidCon ordine Ministeriale dei ·15 di maggio p.o p.o il mano, ecc. ecc. Medico di Rcgg,nell'Artiglieria Op~rai, signor Dott. Cav. Nè maggiormente razi_onali erano gl' insegnameuli ri.b•cm1-, fu traslocalo al llegg. Artiglieria da piazr.a; spetto ai punti dell' osso su cui si dev_e agire. Secondo Con Decreto Reale dei 30 di maggio p.o p.o S, M. si Cloquet1 :Bérard e molti altrj - si opera a livello dell'adegnò richiamare dall' aspettativa il medico di Regg. di pertura la p.i-u larga e la più vicina d'una dellé estretnilà .1.~ classe, signor Dott. Francesco De-wecchi, clestinando1o press9 il Regg. Artigl'ieria di Campagna a cui era dell' osso. Ora la fistola la più larga è lun_gi , cl' essere s~mpre ll:L più' adalla., e la più vicina ali\ é\rticolazioni e- . già addetto ·prima ·dell'aspettali va. spone a gravi pericoli. ;n dott. Pelrequi1) invece domanda Con successivo ordintMinisteriale del 3•1 <lello stesso mes_e il medico di Regg. in. 1.<>, signor Doti. B~nedello all'an.alomia chirurgica le regole speciali all'operazione. caia•e,· dal Regg. Artiglieria di Camp.agna fu traslocato Le ,precauzìo~i gen_era!i consistono _a .risparm iar m1Jggior estensione (11 per1ost10 che. è poss1b1le, po1chè nella neptesso lo Spedale Militare di Genova. . Con altro Decreto Reale dello stesso giorno S. IH . si è erosi ,invaginata esercita l' ufficio della rigenerazione ossea; l'autore inoltre vuole che si allontani dalle·eslre-. degnata accordare alli Veterinari i in ,1.o, signor lRober.-t mità del sequestro per non avvicinar~i troppo alle superGiovanni Ballista del Corpo del Treno d'Armata, e sigrior nei e articolari; convie.n pµr e aslenersi dgiW ablazione in~astiglioil'u Carlo ciel Regg. Piemonte Reale Cavalle- · ria, un àumento di franchi 200 all'attuale loro -paga di L. tempestiva delle parti mo.Ili e muscolari,' le quali biso,goa l'ispettare. 1300, onde pqrtarl1 a godere quella di annui franchi ·1 500 Il dotl. Pelrequin ha riferito ùella sua 1Uiscella.11ea di assegnàla per R. Decreto · dei · 25 di marzo ,1852 a favore Chirurgià molli esempi di neèro~i operate <lOn successo dei Veterinari che compirono dieci anni di $-{lrvizio nella qualità di Veterinario in 4°. . sulla tibia, i1 radio, l'omero,rcè.. Qua~ido il sequestro~ mollo lungo, egli lo divide io due median~e una corona . Gon ordine i\'linisteriale del 1° di giugno volgente 11 di tnipano che si applica sulla parte media, èd i 1due medico di Battaglione di ,1a classe, signor ,Dott. Maurizio dal Re"gimento Zanna/ori llel Gimio ·fo traslo·frammenti sono in seguilo es,lrutli 'is.olat:il).1enle. Questa . 11.,..nett.i e . , . o r.r manovra ha permesso all'autore di praticare felicem~nte caLo nel Reggimento Artiglieria Optrai, ed il sjgnor Me<L l'estrazione della ne.erosi invaginala dell'omero e qella di Battaglione di p classe, DolL Cla11•a, dallo Spedale tibia lull.i interi. Mi litare di Torino fq . destinato al Reggimento Z~pJH1tori Ecco il metodo operatorio per 1'0~1ero eseguito dal-, ad Genio. • l'autore -:- ·un'incisio ne verticale può impunemente divi. · ] Il ·Direttore Dotl. Ca.v . ARELLA, l\Ied . Div. -clere il delloide fi no all'oss~, bisogna però evitare e arI l Vice Dir~tlore respons, ])ott. M!Nl'ELLJ,M.ed. di Bat. ter'ie ed i nervi _circonflessi, i quali serpeggiano nel quinto _superjor-e dell'omero, per cui si comincierà l'i nclsion_e al l • 'I'i p, Subalpina cli CoTTA ·e ç<m1p.

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N. 24 .

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GIORNALE DI HEDICINA BH~ITAHE 1

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1,:ass~c-i a:done 00.~ s i rfc5~e che un anno e 1:omin~ia .col t," di l!~nn. Si pnbùl.ica nel l.nn~'.fi di èia_~,c~e(~~na~etti~.P~a: Il prezzo d'associaz1ooe rn 'I onno e d1 L. 1O. In Provincia ed ali Este r o. rraoM d1 r os ta r... j 1 .- ~1 p:nw per !1erQestr 1anln:1pat1

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Soiuu-uo. · ~ t• Doti. P\J GNO: .n,ae'~t~rie di catàratta raccolte

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Addivenutosi all'esame obb.iettivo degli oc·chi, si ~C'orse in entrambi l'iride spinta leggermente· ver,so la c,unera aDferi.ore;' ristr~tta, pre.ssochè immobjle la pupilla e poco sensibile all'uso dei . midriatici ; o.pacìtà biancastra uri po· sporgente verso l'uvea; nel!' occhio _destro però più rt· stretta era la pupilla, e di guando io quando potevansi ' 1 7iconosce-re alcuni movimenli 'dj' lremolìo nell'iride che , PARTÉ fecéro sorgere il sospetto di sfochi si· c~mplicante; quanto· a vista, ell'era abolita in en trambi gli occhi, se non oh.e Dite osservazioni di catarntta ,,accolte nell' Ospedale l'ammalato affermava che sebbe11e,incominciato il lavo'rìo 1lfil. d'Asti. . ' catarattoso dapprim.à nell'ocèhio sin istro, il po!ere1 visivo andò smarrilo mollo prima n·e1 destro, e la facollà di di(Compilai~ ~aJ medico di battaglione ,di 1.a· classe I sig. Dott. sti~guere .la luce dalle tenebre rimasta in entrambi fu Pogno, adtletto alla Reale: Casa·~nvalidi). p·erò minore nel destro che no n nel sinistr'O . · Entrava il ~O aprile .del corrente anno · nello sf'eèlale Quali siano state le eause produttrici di questa catadella Real Casa Invalidi un tal Costa Gius-eppe da S. Daratta non è si facile a stabilire ove si poQga mente alle .miano (Asti"), soldato invalido d'anni 62 , ,temperamento • mol\e che dagli autori vengono anno\'erate e-:vuoi còme sanguigno, abilo venoso, costituzione robusta, affetto da p!\.i li-spooenli , e vuòi c.ome . 01;<:MiooaH: Rammentando nerò1 i divèrsi'mestieri cui ·si di ede il <:::osta, facilmente si çataratta lenticolare doppia. Garzone prislin.aio. dai ~ 5 ai - 30 aµni, fu anche_facchi'no ·di piazza ; libero dalla Jeva , , tileverebbè che dover.ìdo il med~simo esporsi giornalpassò ai trent'anni volontario ~otto lé band.ierè1 dové ter- · mente -~ per varie ore al fuoco dèUa cucina. ~i,a pel calo.:. minata la ferma, si ringaggiò e fu soldato infermiere. per · 1 tièo. radiante cbe per la luce rifless~ sugli occhii abbiano . nove aqni; eµtrato .finalmente nel 1843 nella Casa.. i'~ale questi potuto col tempç, ·-divenire la sede· di u11 JavorJo . Invalid.i si -diede al mestiere di cucinie~e in .cui durò fioo cataratfos~. Me.no 1. oscure invece sembrar o apparire le , " . cause,che piµ P.tpssill)à_mente eJ)bero parte nella · produ· .all'esordire della cataratta. Nato da. parenti ,s·ant per.venne fino all'età. di_22 ~noi ziooe di questd cat,aratta ; ed in verQ il te-mperam,ento·· senz~ che malattia alcuna lo cogliesse, ma al1'9ri,l app_imto sanguig_no pretto d<\ppriroa, volgente più tardi · aJI' abito ··ru per la prima volta costretto a riP,a~are nello sr~d, le venoso in un individuo di provata r.oQusteha; le malattie civile di questa· ciltà per gravi febbri èefaliche, a, domare pregresse io cui'il circolo cardìo-cefalico ébbe sempre la più gr: .nde rotazione, e non eran d,'allronde che ra_ple quali oltre gli ·altri cornpèrisi si richiesero ben: 14. sa. 'lassi. All'età cli' 32 ano i tr0val)dosi 'd ì guàrnigione a Nizza presentanze sintomatiche de'llo stesso temperamento in fu colto da.fèhbri periodiche con omopalia'flogìstjco-coµ~ · eccesso· di vila, spiegano come le parti più pr6fonde del!. gestizia, poichè oltre i preparali ch\noillei , si dovene l'occhio più oell' usato irrigate siapsi le.otainente preezian~ic;, ricon;ere a varie: .~ ripetute .softrazioni san,state ad una tral}la flogìslica-copges~izia diffusa ali' al!guigne. .. • parato cap'sulo-lenticolare ,, per cui ·alterati i principii Un1 eruzione furoncoiare 'fu l'.u1t-ima màl~tlia ·cui àndò · Ilutr_istizii che}a lenfe dalla ~apsula ritrae , potè quella . soggetto or sono ciflque anni. . . rendersi opaca ~d ordirsi la cataralla 'lentjcòlare. ~enza che ~re~ed'essero ~ll11i.siritomi c?e alcun.i d.olo. C~mpiutasi u~a v~·lta I~ c~taratta sinistra:., non, sa:rà rett_1 so~~aor~1tah, s'à~vide in s~llo. ~corc1Q -~el ~ 855 ~he " . ~1ffimle rend~rc1 ra~1~n~ del!~. d&,str~, rammenta~do solo )a sua vista s1 affievolrva, · appariva annebbiata s.e ehm· 11 rapporto.d innervaz1o·ne ed 1rfìgaz1one che· c.ollega endern l'occhio deslrò, sicchè ~li 'oggetti posti.sul suo oriz,,. trambi gli occhi,.i!· coos,enso nutritizio e I~ ·conli1.mazione zonte venivano man mano avvolti da sempre più densi,' della causa priinitiv;l. . , Pervenute ambe le ca:t~ratte afl'l piena loro evoluzione nebbia, e notte ·tempo la fiammella 'del .lume era c'ome circondata ~a cu'po alone'; più tardi vennero poi in campo convenne pensare all'operazioné,e sue probabili sequele. Se v·èrano dei dàti .che .facevano prepond~rare l'animo a le illu~iòni ottiche ·come globièini lucen'ti., moscbicine {niiodesopsia)'. llolviscoli. ed' ~lli'eÙàli ~ra loro àvvicen;bu'one speranze di riuscita, altri ve n'erano ancora ,che dantesi; però 1:impronto di varie croçi su quanto posàva lo, tralvano verso il dubbio . Erario pe-rò dati favorevol i )o sgl)ardo, è ciò che il co·sta in mod0, parlicolare avver.il .ì e~peramento,.la buona costituzione scevra d'ogni inliv.a, · 4iziò di generale malsania e di complicazioni locali o ,genello.spedale della Reale cas~ iinalidi • stata con successo operata, dal medico di, reggimento, si'g. doti. Maria110, - · 2° uott. LEVEs1: Meningite c.erebro-spiuale. - 3°Relazione delle C6nfer~~ze Scientifiche. - 40 Rivista dei' GiornaH S9ientìfici. - s Varietà. _ _ _ __ _ _ 0

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norali, se si eccettui per l'occhio rleslro un appena peroellibile trrmollo dell'iride ac~ennanle ad un' incipienle dissoluzio11e del vitreo; ciò eccettuato tutto prometteva un buon esito per l'occhio sinistro . e la sua buona conformazione e la fermezza del malato che caldamente inslava per l'operazione; n pensiero di coesist<rnte ambliopia od amaurosi veniva anche eli minato dace,hè rill)ase sempre al malato la facoltà di distinguere la luce dalle "tenebre, e vi mancavano le precedenze sintomatiche, di quelle affezioni. L'operazione è decretàta; la scelta del metodo operaralivo può dirsi una dèJl 7· condizioni essenzi ali al buon esito; e se l'estrazione fosse sempre applicabile ~sarebbe pure a preferirsi ad ogni altro metodo costituendo essa la cura radicale della cataraUa, ma talora è gioco forza appigliarsi al metodo <l'abbassamento ed affidare la di'slruzione del corpo calarratoso alla facoltà assorbente .dei linfatici, ed al potere dissolvente dcli' umor vitreo. Nel nostro caso si dovelle ricorrere all'abbassameulo sia pel principio di si nchisi sospeUati nell'oçchto de3lro, sia ancora per la non abbastanza ampia spaccatura palpebrale e per la co nsisteni a ,molle della catara\l~. Preparalo con una dieta conveDienle, coll'abituar l'oc~bio. al contatto degli ~trumenti o coll' applicazione dei midriatici (estratto di belladonna atropina.acqua coobala di lauro ceraso) con cni olte,oevasi ancora un' appena mediocre rlilalazione della pupilla, regolare <l' allroJJde, sedato il Costa di contro uoa finestra sicchè là luce glj c~desse dall'alto sull'occbìo; il sig. dolio re l\Iariano medico di reggimento addì 6 maggio vi operava l'abbassamento :per seleroticonissi. Sarebbe cos(\ di sove(Chio prolissa ed uscirebbe dal mio assunto ìl ,,oJer descriverò uno· arl UtlO i lempi ope• ratjvi, .a gion~wrò solo che pene~rato l'ago nella camera 9 posteriore, guidalo con quella franchezza e con quella calma giudiziosa che caral\erizza il vero chirurgo operatore, in pochi secondi si vide discender sollo l'ago la cataratta sciolta dalle sue materiali aderenze, che afl'on, data nel fon do del viLreo vi si contenne un islanle onde non vederla risalire ritirando l'ago medesimo. Ritiralo l'ago, libero si presen tò iJ car.n po pupillare, e l'ammalalo poco dopo po.Lè distinguere non senza emozione quei d1Li .che gli ridonarono la facoltà di vedere. L.a reaziqno fu si poca cosa che appena si accenna; dieta severa. riP.oso àsso lulo , bdguudli freddi, applicaiiooi geli' estratto di belladonna furono i soli compt'nsi usali per qualche giorno dall' operazione. La vista un .po' fosca nei prirui giorni, divenne man maoo sempre p_iù limpida, èd ora è tale da pQlersene servire utilmente negli usi comuni della vita. . Quanto ali' occhio -s"1istro. sebbene le speranze di buon succèssò fossero assai deboli, Lultavia animalo dall'esito ottenuto sull'altr'ecchio, sia per seconclare i desiderii del roalalo, sia perchè i sinÌomi di sin'chisi erano o.scuri e (lubbi·, il prelodato sig. Dolt. Mariano operava follo stesso metodo questa seconda· cataraua. Ella venne .frnpsi agilmente rovesdala ed atroodala nel vitreo, ma per quanta :precauzi-0ni e oelioal ezze si usassero, ricomparve dopo poche ore nel campo pupillare, realizzandosi cosi là g:à 30-spellala dissoluzione <lei vilreo. elmone Giuseppe da Scarena (Nizza di mare) luogo-

tenente nella Casa R. fovalidi, dell'età di 4~ anoi,sortiva da'suoi natali un lemperamel'lto sanguigno-linfatico e una cosLituzione appena mediocre. Nato tuttavia dJI parenti saoi,,aH 2 anni cominciarono I~ sue P,rÌQJe vicende morbose manifestandosi una pleurite sinistra per cui gli si dovelle parecchie volle aprir la vena; ai 14 anni poi fu una febbre gastrica cbe lo tratlen ne per un mese circa: a !'e tto sol.loposto ad una cura antiflogistica energica compresevi otto sottrazioni sanau.igoe. R.ia.vutosi da questa màlattia si mantenne saoo fino in sellembre t 853, quando trovandosi di guarnigione a Cagliari , distaccato a Lanusei, venne collo da.Ile febbri inlermillenli, che dopo due mesi furono vinte colì';uso ripetuto dei sàli chinoidei; ma. non a11dò a guarì che giunto in guarnigione a Genova, nornllamcnte si ridestarono quelle febb ri, per c1,1i, dovP.Ue ip nonmb.re dello stesso anno riparare in quello spedale militare; notisi però che alle febbri. aggi ungevasi per soprassellq un ingorgo al. fegato con incipiente versamento sìeroso nel cavo peritoneale, e cbe oltre i febbrif0;gi fu mestieri di ricorrer ad alcuni salassi. applicl>ziooe di mi~nallc ed all'uso oei diuretici. Trascorsi colà due mesi di malattia, avvilila per lai modo la sua coslituzjone, due mesi cli. r.onvalescei1za passati a Genova non valsero a sollevarne il fisico. cbè anzi nemmeno furoo da tanto allri due mesi passali in patria dove in preda a trisli patemi d'animo vi si aggiunse l'abbatlimeolo morale. .Reslilujtosi al Corpo, spiralo il suo congedo, veniva comandalo in dislaccamen lo al forte di 1\fonleralli. Fu durante quel dislaccarnerlto in novembre ~ 855, che ebbero principio le. fasi della sua malalliaoculare. Operan1losi 111 qtiel turno il cangio di guarnigione per Nizza, egli ne ,·ompi tulla la marcia col suo reggimen to {9° fanl.) per un tempo freddò o piovoso. Giunto a Nizza oon lardò a forsi completa la cfit.aratla dcslra, mentre i fenome·ni precursori di illusione ottica annunciavano la focmazione della cataratta sinistra. vo,endo allora intraprendere una cura apposita recavasi nel mese d'aprile 4856 all'ospedale divisionale di To ri'no; ivi fu ro no adollati varii compensi interni, (pillole aleoliche, mercuriali. salsapariglia e -pjù tardi la stricnina), ed esterni (applicazioni dTes lral\o di bella,donna, vescicanti alla nuca ed alle regioni sopraorbilali); e di là veniva infine per superiori delcrmioaziooi invialo a fa r parte della Casa R. Invalldi nel mese di maggio 1857.A.lto·ra trovandosi mediocremente quaolo a salute generale ooo ricor_reva all' arte medica che nel mese d' agosto ·poicbè da quel!' epoca e durante tutla la stagione in remale fu di continuo io 'preda ad una gastro-enterite èrbuica accorop~guala ora da dissenteria, ora da diarrea che vieppiù deteriorava una costituzione già affranlà dalle progrtsse malattie. Medjante però un apposito ruelodo curativo condotto <lai sig. Doll. Mariano, col ù:ecolto b'ianco laudanizzato e più lardi con una buona dieta nutriente si pervenne a rialzare uu colai poco qudla costituzrone mede.~ sima. 'i'rascorso l'inverrlo, fu allora che pensò nqovamcnle alla perduta·sua vista, e colla speranza di riacguistarla entrava il 15 ap·rile p9 p0 in qu~sto spe<lale militare. Come risulta da quanto si disse io avanti nessuna malaUia ocularè o craniana ebbe a solfrrre il nostro am1na1alo, quindi mancanza assQ!ula di sintomi di flogosi o con-


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li pronostico che potea trarsi sebbene non fosse dei più gestione locaJe. che ci forniscano un criterio per la genesi s,ed.ucenti massime in grazia alle generali .condizi~ni · del della cataratta in discorso.Èd invero nel mese di novemmalato, tuttavia conservando il pofere visj_vo 'la facoltà iii' bre 1855 essendo di g~a.rnigio~e al Fotte di Monter~ttj, d1stinguE)re lii luce dalle tenebre, non essendovi segni di senz'altra precedenza cominciò ad avvertire un affievoliprofond!l lesioni oculari, nè r o'perazione v~niv~ contromento poco ,sensibile dapprima, e~ un anoel:>biamenlo indicala, nè tolta affatto ogni speranza di riuscita. della vista nell'occhio destro vista che era più utile dap.,. prima à cielo nuvoloso e v~rso sera che non iri pieno · Premessa la debita cura preparatoria (giov~ avvertire che i v1;1ntaggi oltenuli dai JJidriatici sulla· pupilla furono grorno; poco dopo a:ll'annebbiamenlo tennero dietro illuun nonnull~) Wsig. Dolt. Mariano _vi opera il giorno ~ 3 sioni ottiche ~i rarie forme come punteggiaruenli; moschimaggio d~tramenle la depressione perscleroticonissi, ed cine svolazzariti intorno l'occhio (midesopsia). e d1 vario in poèhi secondj il campo pupillare sinistro venjva sgomco!ore come glohi lucenti' od altri ogt5elti variQpinli (fotobralo dal éorpo-cataratloso. L'ammalalo di.stinse pòço dop<> psia); fìnalmenle in rneno di trerita giorni la vist.a neìl'ocgli oggetti posti sulla su~ visuale, e la visla che nei pri'mi . chio destro andò smarrita; quantçi all'occhio sin)stro. sebgiorni era annebbiala ora si deterge sempre più, è gli ·è bene preseotl}sse le medesime precedenie e concomitanze sufficiente o.on solo a_ guid~i~ do,•unqu: ~li pia~èia, m_a si ntoma1iche; divari a in ciò che il lavoriocataraltoso durò anche a leggere cogh oech1ali, caratteri d1 mediocre d1circ~~ un anno. mens\one. Ca reaiio~e Lrauma\ica fu null.a, nessun inconL'esame ottalmoscopic.o faceva constatare la presenza inea&liò la cura consecuti,,a· ove si eccettui Ull , 0 veniente dr c,ataratla doppia clipsido lenticulate volum'i,nosa , molle, legger grado di congiuntivite sovraggiunla di,eci· giorni d'u·n bianco creta,, sporgente verso l'uYea còn abolizione dopp l'operazione più JJer riflesso della mucosa gastroparziale della camera posteriore; con un'attenta osservàenterica che per. altr,a causa. Qur1nto alla çalaratta qeslq zione si polean scorgere sulle superficie delle capsule se ne (lifferisce per ora . l' op,er.&zione, sia perchè soddiconcrezioni fibrinose 'vàriacnente disposte. La pupilla sebsfallo il malato de.I grado di vista ptlenuto, sié). per met·- bene ris~retta, e di poca mobilità; era tutta via regolare tersi prima in migliori cond izioni di salute. ~ell' ooc~io si nislro, quasi imcn_obile ed angolosa in alto ed all' es.terno nell'occhio destro per contratte aùérenze dell'iride colle .capsule, salvo però in entrambi gli occhi. !~ facollà di distinguer~ la luce dalle tenebre. iUenini;ite cei:•e:bro• spinai~ epidemica La più grande oscuri Là regna sulle cause che maggiore o minor parte ebbero nella geoesì di questa cataratta. Ed (Storia l!)lta dal medico di battaglione sjg. doli. Le.vesi. in or.a invero .parl.aodo della causa prossima più impu-rtante pel • cpnferenza <I.i Torino). · clinico come quella che include la condizione patologfca neppur essa è meno os.c1;1ra perchè secondo gli autori e~ Lo spirito che i;nforma .l'i n.slituzi on e delle nostre Con il nostro maestr~ Comm. Riberi, od è una flog·osi dt>Tl'apferenze, se mal o·on m'appongo, vuole che q·ueste s'aggiparato Capsulo-leoticolare ·, l'allentamento o scioglimento rino sopra argom'enti scientifici' e massime sopra argodel medesimo (raramente) odH.suo deperimento per manmenti di'medicina pratica' tratti qalle nostre clini.che. Decanza di nutrìzione. sidéroso di liniformatmi a queflo spjrilo, chiedo la vostra Proc~dendo ora in via d'eliminazione, si può quasi CO!} attenzione ' per espor.vi la storia d'una dell·e numerose , certezza asserire c"e. in ~nesta falli~pecie d_i cataratta, la g(avi e com-plicate affezioni morbose state curate nella causa oo.n appartiene aL'primo genere poichè non vi fu se~iqne d'el ' Dollore DuponL, durante i quaranta giorni . il men·omo senlor.e di sintomi infi'arnmalorii o_coogestizii che vi prestai servizio; osserva:z,ione questa. la quale meoculari o èerebrali' ; non al secondo sia per là sqa ra- llfjla ·1a prefere:nza sopq1 tùtle le altre per niolti riguardi :. rità, sia per · la mancanzjl 'di segni patognomonid; il çio~, primo, perchè noo qonsta che tal ,modo d'ammorbare risultato adunque d1 què!le .cause gscure èd ignote non sia st~to fio.ora osservato in qu,est' ospedale.; se:coùdo per- • . potrà essere un deperimento vitale dell' a·pparato ca'psùlochè si tratta di una mà'laltia, la q~ale fece il suo primo lenticòlare pel,' difetto ,di n.utrizione? comparire nei q.uadri nosologi,ci, d·a pochi anni, cosicch.è Ove si aUenda al temp~ramento, alla cattiva co.slilué tuttora sconosciQta anèhe a pq1tici f quali contano molti ' zione, ai tristi patemi d'animo, non che alle lunghe roaIQstri d'eserciz.io; terzo perchè il soggetto di tjuest' osserlatlie che nei varii periodi della vita travagliarono il novazi?)ne fµ solo che ebbe triste finE) in q~el d'ecqrso di stro malato. ed ovè si attenda. principalmente' all' indole tempo, ed ~ppjlrlo ·perciò ,reputo ,il fa\to degno ·di comudelle malattie m.edes1me çbe ridussero quellacostituzione niè·azione1 poic1iè pçite:rido noi confrontare i ~~pporU ad· uno stato prtssochè di caehessia, non·-~embta contratra i Jlali clì rici ed i necroscopii riesce so mm amen te irio 'alfa ragione il credere' che le suacce.nnatll cause ab~lrutJivo .. biano polbto cq'I tempo jndur~e.un.a viziosa ~ diffetlosanu~ Ua1~j~I .Gf ovanpi n!1tivo di· Savoi~ propria , sòldato.,det t~\zione ne11' ~ppai'ato capsulo-).~nticolare ey_rep1\~<)rvi, ~eco.odo ,r:eggi,mento:'di Fanteria, ins.critto dell'ultjma leva, direi quasi, il substratum dellp .caf.aralla . dolato,di temp~r1;1mento sa~guigno.. di ·costituzione invìD'.~ltra parte possono anche ~es~.ere passati . inavvertiti di.a}>ile, non .s.tato afflitto per lo innanzi da malattia rile~lcu,ni sintomi di cupa flogosi tl~ll'aJjparato capsulo lenvante, il gior90 7 dei mese di marz,o, mentre assist.èva alla t!cola~e; e non _può fo"rse conciliarsi l' es1le gràdo di vit_a~ messa col reggimento, .fµ aggr~9ito da senso di freddo, che htà d1 .quell'appar,ato ed ancora affievolito dallè pregresse . iocomincian~o ~.ili piedi si portò in su gradat,aroente-e si malattie, f10lla,circostanz3. sµddeUa'hCome spiegar~~ iv;er. _di.ff'1~!3 per ,lu{\9 il corpo. Ritornato _in qu;irlier.e si· mise saJ:Dente 1 <lepositi fibrinos1 sl1l1etçaps,ule e l' jideref!Z·a di a .letto; al 1frcddo su~~edè eccPssivo .caldo, inappeltenza;,questa. ·coll'iride? Jr


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spossatezza e grave ce(alalgia. Il rip~so e l'astinenza da qualuoqu r nibo fnrono i mezzi che adoperò in q11.e} giorno per tentare il riordinamento della salute. Durante la notte non polè dormire; il giorno dopo alla ruatlina, non fu più in potere dì r:ispond'ere alle ihterrogazioni dt\i compagni e df\i superiori, ma invece si con- , torceva in talli i sensi, spiegando quasi incoercibile for1.a; ed in tale slalo fu trasforito ali' ospedale. H modico. di guardia' pralit..a ·oo sàlasso, da.cui si ottengono appena circa duecento grammi di sangue, ~ ciò in causa dei con,·elliroeoli impetuosi ed io ogni verso dai quali l'infermo è travaglidlo; prescrive una bevanda emetizzata, ed affida il so(Eerenle alla continua ,•igilanza dj nn piantone. Alla visita delle lre pomerftliane si osserva il seguente slalo: decubito supino, corp o immobile e disteso, meno le estremità superiori che sono rigide e Lendenti a mettcrsì i ncrociale sul Lorace; capo fisso, fronlé cospersa di goccioline di sudore, palpebre chiuse, pupilla immobile, piullosto . rislrella, taci\urnità, non risponde alle interrogazioni, labbra chiuse, mandibola ioferiore slrella contro la superiore, se si ,chiudono le narici colle dita, apre le labbra ed appena Jo s pazio interdentale, da cui si può vedere stentatamente la Jingua biancastra io mezzo, rosea ai margini ; la chiusura delle narici provoca lo estendere rapido e gagl iardo delle estremità superiori per allontanare l'atto mo-· l~slo che difficolta 1a respirazione; la pelle è madida di sudore, il polso non offre allo esploralQre tanta anormalità quanto si é in presunzione di dover trovare: qnalche abjle slìgmico sente il polso alquanto· strollo e vihral-0; • non crediate che fosse tale~è l3i preoccupazione che allerò 1 SellSI. Si fa diagnosi di meningite cerebro-spinale epidemica da combattersi c6n metodo anliilogislir.Q erre,rgico. 11 Medico Divisionale proroclle la sua coope.i:azione, che è manjfeslamente aggratlita dal ì\Iedico Capo-sezione. Coosegoenlcmeotc alla determinazione si ordina una bevanda tarla ri1.zala, più u,1c1 porzione ooolenenle ~O cet1ligP. d'e· slraUo acquoso ù'orpio da prendersi a cucchiajale, ed un ' salas;'O cbe si 'pratica immedialamenle, e da cui si oUengo no, fra r:nollc difficoltà, circa 500 grammi di sargue. · La mattina segucnt~, lenrn giorno di rualaLlia, si os• serva T)'lilrcali&simo miglioram.ç'nto; l'ammalalo è sempre come inchiodalo nel lello, ma lieoe gli occhi a-perli normalmente, muove facilmente le labbra, risponde alle interrogazioni come p·ersona sana; t>i a,PPfQ ffjLla di questo momento per conoscere gli antecedeuti; a1)re le òiaudibole, fa vedere la lingua, che si trova come nel giÒrno prima; dice che non ha sele, che l'unico ma inlollerabile suo soffrire è nel capo; I.a pelle è sempre bagnala di sudore sebbene la leùlpèralura non no sia molto supel'iorè a '\uella dello s_tato norma]e; il polso è ampio non molto frequente; si sa che ha dormito qualche ora du rante la 110Lle, e che Lale soc1disfacenle situazion e si malli'feslò fio d;1ll a sera prcoedentP . Si pratica il terzo salasi o, che ]'ammalalo stesso desidera. Nessuna prescrizione farrnaceutica, non e$$endovi bisogno di bevande, ed avendo ancora quella del giorno anlecedenle. A.Ila visita pomeridiàna, ùn esame superfi~iale far'ebbe credere che il miglioramento continua, ma l'occhio pratico non esila a scorgere maggior fissaz1one dagli occhi,

f un po' di cofosi, l'ammalitlo.più pesante nel suo lettd benchè ,focumba sui lati, le idee sono meno coerenli, il sudore abbondantissimo i~ lullo il corpo massime al capo; il polso più frequente dl quanto si e~a ossc rva~o prima; epperò si ordina altro salasso, il quale appena· eseguito l'ammalato prende iromediatameote il decubito clie a~eva prima cioè laterale. Tale recrudesceiza va aumentando tolta la oolte, cosicl:tè èoHe grida e c~i movimeoli, che fa per fuggire da:I letto, dà disturbo cpnlinuo ed a coi loco- , stndis.ce ed agli ammalati vicini. . La "isita mattutina del 4 giorno lascia notare-che il delirio continua, nondiT.J?eno l'infermo è capace di dare precisa relazione dP.I senso doloroso di stiramento che prova alla nuca. ai lombi ed ai polpacci; senso che non lo abh:i.ndollò mai onninamenfo sino all'allimo periodo, e che è un segno caralta~istico di si g11ave malattia. Siccome l'alvo è chiuso da i giorni si dà 15 grammi d'olio di ricino in un ellogr. di mucilagine arabica, cd una bevanda diluente ; si fa un' altra sollrazionè sanguigna, che il Daniel, beocbè finora docilissimo verso i Medici, rifiuta ostinatamente, ma che è praticala suo malgrado. Q.ueslo fu il quinto ed ultimo salisso clal braccio: dirò che, duo prìmi erano nienle cotennosi, ma ricclii 'di globuli , e gli ultimi erano cotennosi sì, ma di cotenna gelatinosa, cbe copriva lolla la larghezza èlel recipient'e. "Alla sera vi è notevole tranquilJiià; sì ripetono le pl'escrizioni farm~ceuLiche della matlina,- e si consegna alle frequ enti visi Le del ~Iodico: di guardia, il quale nel giorno seguente riferisc~: d'averlo sempre Lrovalo in rslato.assai tranquill o, sorldi~facenle; che l'otio di ri cino lrn prodoLto il suo elTe\lo. Or siccome le idee sono sempre incoerenti , che il polso si manliene ancora frequenLe febbrile, si ordina un salasso dal piede, la cui ese"Cuzion c è facilitala , dalla docili là dell' é\mmalat0 e che rieste abbondante. Colle ore pomeridiane J.a faccia si fa suffusa con riso' sardonico; cessa il sudore;'havvi muscilatzione, allontanàmen to delle cope rte; idroe ai labbri, al men LO, al!e narici I alle palpclne, disordino d'idee più che mui.. sguard~·truce, immohi lilà dPl capo, sete fin qui slata indiftcre'nle,' ora è iosazial.Jile, polso meno febbrile. Si ripetono le prescrizioni del inatlino che consisl-0110 in una pozione contenente 30 cen~igrammi d'estratto di giusquiamo, ed una limonata tnrlaric.a. Nel corso della notte, che precede il srsto giorno di m,_alatlia il delirio è continuo e furioso· Lanlo che si deve obbligare J'i nferrl'.)o a rimanere iìl letto median.Le 1a camicia di forza, Alla mallina sì lrova soliloquio · CQntiuuo, sguardo fisso con occhi viLrei solo interrolto dal riso sardonico cbe si 1:1resenla di quando quando; pelle asciutta calda, li\ foccia però è cospersa <,li goccioline dì s.u<lo'fe; sete io tensa; _lingua secca nerogl)ola, polso piccolo fre~ quenle; vescica distesa da 11'2 Utro d'orina estratta col cateterismo; difficollà d'allontanare le mandibole. Si toglie la camicia di forza., si applicano ci nque copello tagliate alla regione posteriore del collo, si pres.crive una porzione . c,on quindici centigr. d'estrallo acquoso d'oppio, e limonaia vegetale per bevanda. Alla sera !1PPlicazion"6 delle venlos~; l' infermo grida : s'i è preoi$ame1~te i11 giiesto pii11to che sj, tr~va tutto i·l mio male: non man-i festa però dolore per qu~sl' operaz_iooe. Alla sera il delirio è plaél(): la faqc!a non è lurgida, 0

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-489 <eome si vedeva nei gioro i'scorsi. Si eslra'e allro mezzo' li• tro d~orina; si applicano due \'CSCicanti alle cosce, ed un clistere lassativo, si dà la solila limonata. Oso appena dire che il selLimo giorno comincia con qµ.a lche ·migliora'rnento, Lari lo è leg'ge.ro Ila sensibilità~ meno ollusa, il delirio placido, la pelle. è asciutta è calda il polso debole, esile; conlioua la rigidità del collo, dei JomJ>i e dei polpacci. Si ev:acua poca oijo»., si applicano -sedici mignaLle ai J?rocessi mastoidei,. due vesci?a~Ii al~e .gambe, si ripele là po'7.ione con oppio,(20 cent1gr) e ltmooala vegetale, la· sola bevanda che aggradisca. · Dopo mezz.og10i:no si fa f!gilalissimo,·il delirio si esaspera tanlo che l'i nformo fu rioso percuote gli iuservient~ che !;avvicinano, si dibatte, grida, rifiuta le bevande, la lingua ed i labbri sono aridi,.lo sguardo è truce, mantiene solo deferenza coi medici; tale accesso, per cos·1 dire, si manifesta quasi a\1'1111provviso con la tumefazione ero· -sezz-a' d()lla fa ccia, e con lò scolo dt poche goccre di sangue dalle narici. Si sequestra in camera appartata ed oscura. si cinge. cofla camicia di fori.a. Continuando la slitiche:i1,a con gorgoglio del veplre,si dà l'olio di rici_noper ·b occa, ùo cliste.re purgante con il sòlfato di magnesia, e ghiacdo. Con il progredire della nolle il delirio hl! la massima Tecruqes,enza con sviluppo <li- forza muscolare non credibile; ma alla visi la del malti no è più docile, si rilassano i legami che lo rattengono; continua l'iscuria ed anche 1a costipazione malgrado • mezzi adoperati ·per toglierla; il gorgogl·,o si. seolè in tulto l'adome; i porsi sono celerissimi con qualche indizio d'inlermillenia;, parla tra i.denti ; continùa l'aspetto del giorno precedenLec. Si somministra limooala, ed un alLro clistere· con olio rlfricioo. Durante la gioroala i di Ìui commilitoni vengono visitarlo: con essi djmosLra atfàbilila éomn:ioweole; ed i medici alla visil.a pomeridi'ana trovano lranquilli,l~ <li mente e di fisico; solo vi è leggera cefalalgia frontale, che l'ammalalÒ vuole qissipare coll'applica1,ione_sul luogo dolente . ,-d' una. pez~no)a· bagn ala; \a faccia è.squallida, lo sguardo languido, il p_olso si rnunùene frequcute, la lingua s,eoca; i'infermo chie·dedi che mangiare al pianlon'e. Non avendo reso i ~lisleri imposti, si dà il colomelano e resina d.i gialapp<r.parti èguali 25 ce nttgr. .'perdue. boli, che producono l'etl'ètto desiderato da va~ii ~io,rni; ciò •nonostnnte il gors ogho addominale persiste sollo la palpazione. EnLriamo nel giorno nono di malallìa: e·i merlit.i curanti" jncominciano ad avere la dolce lusir!~a di .potere·salyare 1' infermo; lutto pare tendere .all'onHne; il'noslro militare cerca· di raccogliere le idee. fa degli sforzi per raccontare il principio della .sua malattia; rnuove il collo e le ~~tremità meno .dolorosamente; 0crina da sè, fa. lingua comin,ci"a ad inumidirsi ai ma~gioi;. dice che vµo le far :la prova éli prendere qualclte nutrimento; oontioua l'addoloramento del capo e la frcq_uepza del polso. s·, dà ancora llO c.entigi:: di calomelano e bcvanaa diluente. CQsi prolllelt.fJnle piegtL dura. tutto il gio. roo; ma nella notte, addio alle belle sperlu~ze, compare di nuovo il delirio, l'agilazione; rifiuta le bevande; balza dal letto, per{:uqle il .piantone; stanco, è dalli infermieri ricollocalo in Je.llo, dove rfocquisla la, traòquill ilà · che avei). duran.te il. giorno prima. Tale alleroaziooe di miglioramenti di urni e di recru 1

descenze oollurne continua fino al 2:~ .di marzo giorn<> 45.-° di malattia; durante· il qual tempo, le attenzioni del curante sono massimamente rivolle a promuovere f'a)yo,. con tutti i mezzi sopra 9eHi; e siccome sorge il dubbio chè possa ~sservi la periodicità specifica, così si sommi=nistra solfato di chinina 60 centigr., acqùa distillata uo ettogr. acetato di morfina Lre cenligr., sciroppo di limoni grammi venti. L'alvo si apre ed anche involontarìamente · ma.le esacerbazioni cicleaJ'.i si mantengono; finchè iose,ns1biinen te compare il collapms generale, quale suole osservarsi nelli ullimi periodi di molto gravi affezioni che terminano fofausLamenle., Non slo a raccontare minutamente quanto si è osservalo in quest'ultimo peri odo, poichè è conforme a quanto vediamo tulli i giorni nelle affezioni con forma tìfoidèa. Non mancò la produzione .di lombrici, di fuliginosità, di sud ami, di paralisi delli intestini, dlllla v~scica; l'im.becillilà e lo squ.1llore terreo dE}J'la}accia, ecc1 ecc. I soccorsi furono diretti a togliere i sintomi di maggiore imponenza come suole praticarsi io simili frangenli. Ri epil,ogaodomi, dirò che I?, malallia comi~ciò imprQv-yisameote, senza cau$a mapifesta; i traJti più rilevl:\nli furono: il delirio, lo spasimo dei muscoli della nuca, dei. lombi e dei polpacci ; l'erpete labbiale. le recrndes{:enze nollurne, poca alterazione di polsi e diaforesi copim,a nei primi giorni; poi nelli ul,limi p~riodi sMichezza;·iscuria, ascaridi lombricoidi, ed 'apparen:rn lifoidee: la durala fa di 20 giorni; i mezzi prinèipali adoperali per curarla sono: sej ~alassi, un'operazio_ne di mignalle, ~ma di copette ta~liate, vescica1~li, opiati, d'ilu~nti, purgativi, · e 60 centigr. di solfato Chinoiùeo , L'aulossia. fatta.dal doltore Quagliolli, confermò quanto sov.a pronosticalo: trovammo la lesione tipo di qtiesl·affezione, che consiste in alto str~to di sostanza biancogial(astrd, molle, che non è fibrin a. non gelatina, non ver.o pus, ma si direbbe un llliSto di lutli quesli prodolli' fisiopatologici, che si raduna lra la membrana vasale e la sierosa dell'a.:ise cerebro-spinale. Nel nostro caso sì ammucchiò principalmente versò il ponte di Varolio; si riscontrò anche l'i'drope delle cavità sièrose enlrocerèbralL e nessun 'altra lesione nel rimanente del cadaverf:. ~issi che si .fece diagnosi ~i menin.giLe cerc,bro-spi~alc epidemi ca; tale giudizio si· appoggiò tan to al corilplessQ dei sintoro'i notali, quanto all' ossctvare· che ili meno di 4uè sellimano si erano veduti altri tre casi a questo rassomiglianti, dei-quali uno è guarito e gli altri du'e ebbero infausto esito. · Ad alou,ìo di noi parve di aver.e osservato un aHro -çaso i11 cui il male non avrebbe poiulo spiegarsi manifestamente in graiie. delle prontè solli-azioni sanguigne m.e.sse in uso. -Con medica ing~nuil}1 dico, che 0011 poss·o cou<liviùere questo modo dì credere, ma cbe in vece qui è suceed'uto come avviene quando si Leme qualche infortunio, il quale talmente si imprime nel se11sori11m, tbe inrleboJeodo le, probabilit:i, cont~ari('.), ci ra·vedere ciò che realmente non esisln. , · Gli individui alielli appartenevano a differenli Corpi, ma erano gìo,,aui reclute di quest' anno, di cui lre Sayojardi ed uno S'ardo: ciò che verrebbe in appoggio dell'opinione che "inllussonostnlgico possa contribuire allo svilùppo dì cosi morUferamalallia. Dirò di più che nel (alto narralo.

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-490~ -sl notarono due e;pocb-e di miglioramento. L.a prima nel . pun,t a 9el tiralinee. Questa lam.ineUa è fissata, però' con moviterzo gionno di ,,m~laUia: sarebbe forse da .attribuirsi al-· mento libero d'altalena, alla vite del tiralinee', che serve ad avvicinarne od allontanarne le branche o valve; l'estremità poi l'effetto dell'oppio preso ·la vigilia? Oppure queste dùe della laminetta che guarda i.I mani!)o d.ell' istrumento è ten_uta ei-rcostanze ~on hanno relazione di causalità, ma :;ono fissa iQ una èlata posizione a volontà peli' effetto iji conlraslo mere coincidenze?· La seconda ep.oca si verìficò dop·o la: vid'una vite che la preme cont;ro l'asta, e d'una susta che agendp sita di com.mili toni comp:\lrioti.; ciò che s~r,ebbe favoreper di sollo.tende a r esplngerl~ ed allontanarla., Il principio vole ali' Qpinione sqpra de,lla, cioè: -,che uno dei moventi c·ome ben si vede su cui è fondato·,quest' istrumento è un fenodella meningite. cei:ebro-spinale possa esserff la nostalmeno di capillar,Hà: la punta del tiralinee costituita da <luelàmi. . gia. nette assai avvicinale ese~cifa effètti capillari: trascorrendo su Questa opi!:)ione, sebbene non poss1). dirriostrare gli p'ana p,ostola assorbe quasi l'umore se' ne carica e lo r.iliene tra . stretti rapporti tra J.a causaassegn~la e i caràUeri dell'efI~ suo lamin~tle, com~ appunto il tiralinee fa dell'inchiostro. fetto pure mi seduce e Ja trovo più filosofica che non il La piccola lama tagliente alla punta còllocata tra le valve ael ricorrere all'Ipocralico Q"irA di1,i1ium, mito é.ìl quale taluni ·tiralinee ne divide lo spazio comp1•eso in daeminoria·umentan~ incensano per spiegare l'origine .di malattie poco conodo così gli effetti capillari. La piccola punta sporgente poò, quind i scorrendo sulla pelle faryi piccole incisioni e depositarvi s ciute nelle loro cause. _ il princi pio o fermento vaccinico ,di coi è intrisa; bastanao a }t.bensi vero chè· la meningite cerebro-spinale epidetale ufficio per più volfe di seguito che no' due Sllazii capillari mica dominò .principalmente nei pi:imi tre mesi dell'anno suindicati la lama trovi .un serbatoio atto a mantenerne l' effi-· m.a la si ,oss,erva anche i.o altri tempi.; epperò è nostro docacia. vère di stare attenti, se mai si mostri di nuovo nelle nostre li Presidente ri.corda quindi le disposizioni rel.alive ~Ile v~acsale, onde_ combatterla ne'suoi primordii con qualche che debbono quest'anno praticarsi so d'una scala in· cinazioni speranza di Sl!,CCe~so. l'ntanto studiamo per. -scoprirne le solila, più ampia; parla di V,!Jll~ggi cb~·altendere si devono da cause e toglierlé se si può; analizziamo l'esperienza di tale egregio provvedimenl'o, e conforta i sigg. medici a dar o di chi l'.esservò prima di noi; vediamo se si debba confipera a superare ogni. p.ossibile o;tacolo onde possa tafo misura dare unicamente nei salassi come si pratica .a Cagljari; aver~ pieno compimento, e produrre i benefici suoi effetti. -0ppure nei preparali chi noidei c~me vuolsi a Genqva; o nellj GENOY A. - All'apl'irsi della sedala il signor Presidente oppiati.come usano i Francesi. Confesso che nessuQo di rende noto che il Ministero della Guerra ha fatto dono al nòquesti mezzi possiede già le prove necessaFie p.er impri·stro Gabinetto Letterario del pregiato lavoro: compte rendi, mermi la convinzione in suo favore; epperò ripeto, stu~ du congrés d'Ophtalmologie,èhe nell'anno decorso ebbe luogo diamo. Accumuliamo os.servazioni ben diligentate; queà Bi·u~elles, ~pera interèsslintissima specialmente ai ·medici ste· non saranpo che gr_anelli di sabbia, è vero, ma pur ·militari i quali trovarono iu,essa ona larga messe di osservasempre necessari alli eminenti spiriti sintetizzatori della zioni e di ragionamenli intoi'uo alla tanto discussa Ottalmia nostra scienza, veri archilt'lli che innalzano l'edifizio bellica; osservazioni e r,!gionameuli esposti da una elefta della medicina col' materiale dai Clinici radunato ed élàdi m.edici da pgni p,a rie d'Europa colà convocati. A seguito di borato. questa nolificaziooe il doti. MazzoÌino sorge a proporre che 7 Noi in quest'Ospedale ci troviamo in faccia ad una ricca per via del, nostro signor Presidente siano rese al ·Sig. Ministro miniera, per così dire; è nostro dovere il coltivarla. Voldella guer,ra tolte 11uelle g1·a~ie che si possano maggiori sia pel dono della succennata opera, come per quello di aitre delle giamo ~dunqu~ le nostre mire a raccogliere dei falli per quali tu a,rrichito questo Gàbinelto per is pontànea e generosa trarne rigorose deduzioni, non divaghiamo fra .argoin'enli su~ beneficenza, e che si prometta ad on tempo e si assic.u ri il troppo oscuri: melius e.st sistere gradum qtianfprogr.edi per prelodato sig. Ministro, che il Corpo sanitar.io di questa divi• tcn11bms : e-quei fallì e queste· deduzioni segnino i co'nfini sione non sàrà per mane.are mai di prevalersi di tali doni per ~ntro i quali solamente è dato ali~ n·ostre conferenze di trarne i maggiori vantaggi sia.ad istruzione pl'opria progressiva r iuscire vant;iggiose ed an-i ammalali ed alla nostra posi:.. che a più certo solfievo dai mililari alle sue çarè, affidati. zfone :;ocìale.

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PitRTR SRCONDA . B ,e lazione delle Conferenze scientifiche

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(MESE DI ·MAGGIO 1.a :roliNAT·".)

Dopo questo il segretario diede lettura del pwo~sso 'verbale delle precedente se4uta, ìl quale offrì c~~po a di~ersi . de' presenti di rientrare n ell'argomento del!' Énuresi. Fra le altre CO$e · si tro:vò troppo assoluta la proposizione del.doÙ. Luvinf di togliere il termine Enuresi dal)'elen,cQ dèlle infermità che conducono gli individui, che ne sono affetti, ali/\ riforma;.imperciocébè, sebbene nei più dei ca,s i essa sia filori di dobbi~ron'·infermità sem• p)icemenle sintomatica, ciò nulla meno, osserva il sig. Presidente, v' banno dei casi speciali pe'quafi [!OE, si poò' abolire il vocabolo·, dipendendo patognomièameàte tier debolezza fisica, ed anche, come arnelteva Grisolle~per. semplice lesione de'nervi c~e impartiséono la,vìta e la sensibilità all'organo vescicale. Si chiudeva ·poi questo ragionare c ol tenere per fermo ohe ogni qualvolta la ·Enuresi è incompleta, e che trattasi di quella.che . si manifesta »ofo di notte, come questa che no.n è le'g ata ad alcuna condizi'!Jlie· patologica, e che debbesi solo rigo.ardare q~ale consegaeÒza di momenta~ea debolezza di fisica çons.t ilu~iQne o cattiva abitudine contratta fino dàll'ivfanzia, pon,~ovr~ mai dare abi\ità a cbi se ne m,ostra atretfp, di ,çqri:er,e Ja ,la.'deUa •

l'ORINò: - Approvato il processò verbale del!' antecedente torn,1la, il Cav., Arena P.reseµta all' ·adunanza un :igo vac.cinico, o diremo 111eglio ,un istrumento per vaccinare, da Jui, recato di G<)rprnnia,iLqoale avrebbe il vantaggio di caricar!!i da se stes,s~, tra.s correndo. su d'una pu_stola vaccinica, dell' umore vacc'ioico e 4lonservarlo io modo da sopperire da S!J stesso ad u·me.ttarne per 11iù volte la 1.a niinetta destinai~ a produrre !a picco!~ ferita d'in•

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L'istr-~mento non~ aitro in verità che on piccolo ed elegante lirali11te, al .quale è ·aggiunta tra le due valve ona iamioa ri".urva Alquanto e laglienle ali' estremità che corrisJ)'onde alla

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-o~ t·iforma per iue!titodioe al setvizio, esse odo che col raffermarsi della fisica costituzione o col p1irdere la ca.ttiva abjtudine contratta, questi individui cesseranno col proivedire dell'età dalsofferire fa iil[crmità che hanno o che ostentano di·avere. Posto cosi termine a questo protratto argomento, il sig. Presidente invitò il dotl. $iriati a leggere una stori!l di febbre intermitlente quotidiana, che,si rnaoteane pertinace e ribelle ai compensi terapeotil:i pel luogo spazio df 14 mesi, consociala ad una estrazione di· mil:r..a e terminala con on abscesso idiopatico. allo regioue lombare, la sllpporazioae del qaale perdurò oltre un mese. · Compiuta la lellora di siffatta storia, il sig. l'residenle parlò alquanlò s ul diuturno corso cbe teni;ooo le febbri intermittenti sotto il clima d'Africa, come era appunto il raso del soggetto che fornl quest.1 ~loria; e, òotava i depositi parulent.i ai quali dà luogo la diolurnità di tali febbri, siccome aveva più volte osservato sopra i soldati che le contraggono noli' isola di Sardegna. li dolt. Pesce popendo ment~ al corso ed alla complicazione della descritta febbre, av.rebbe 11mato che fosse stato meglio chiai'i\O 1o se la fobbre si protrasse di piì1 per l'abscesso coocomilante'. <zo se la sua cessazione ebbe più presto luogo pel processo suppurativo .cbo ne snsse~uì, o per la propinaziooe dei preparati chinodei. l\Ia l'ora già prolratta della seduta non periniso che si passass.e alla soluzio'oe di qaosli dubbi; e così ebbe tèrmh1e la sodala. ALESSA!SOIHA. - Dopo lu lellora ed approvazione del processo verbale della sedata precedente, il doll. Baratlelli domanda di leggere u,i suo scritto,a modo di nota sul vaccino e sulla rivaccinazione. Nello stesso tempo dopo di avere fatto ,cenno della n~ccssità ricooosciata omai di dqvc r ri vaccinare !e reclùle chiamale sotto le armi, onde opporsi a troppo rrequenti casi di vajuoloiùe, o vajolo che da qua\che tempo si osservano ne11'armata, termioa il suo scritto col traeciarolesegaeoli norme: 1." Cho·· il vaccinando trovisi in pet'fotlo stato di sàlate. 2<> Che nppeoa praticato.l'innesto si coprano le parli innestate ,d'un pannolino i:uorbicll>, contenuto a sito e.on aqa benda, fino .a che non siensi svolto suftìcienlemenle le poslule vacciniche, onde non ~ia d\slurpata l'azione dcJ pus, come consiglia il llay..mao. 30 Cbe i vaccinat.i vengano lnttì ind istintamente ioviali in uoo speda.le pronisorio, onrle essere sorvegliali, e curali a seconda del bisogno, fioo alla perfotta guarigione delle pustole vaccini-che innestate. Terminata la lettura d.i questo breve scri tto il Medico divìsiont1le fa osservare al doli. Baraltelli, che il consiglio da lai dato, di coprh·e le parli innestale di un pannolino. onde non venga disturbata l'azione dèl pos, è inutile, poichè il pus che .deve agire non ò già quello deposllato sulla superficie delle parti, ma quello che è portalo sollo l'epidermide, o cnlro il tessuto <lei derma: che basta lasciare cspo~t,a per pochi mi nuti h1 parle all'aria ljbera, perchè succeda l'es$icazione di (Iuel poco èlio può trovarsi esternamente, il quale serve a sufficienza q 11ale .protettore del sottoposto· Che parjmeol\l trov~ inutile il radanare tutti i vaccinali in nqo spedale, ma eh.e basta uo came-ronc a parie per ogni regg_imento, o qaarlicre, oveposs~no essere tenuti sorvegliali, tanto quanto all'effJtlo del vaccino, qudnto per impedirli che si es pongano ad altre caose morbose. - In seguilo couliouandoil _medico Divisiouale, parla della rivaccì11az1one riconoscfa ta necessaria dal GoYeriw Fra.ncese, ~ oal nostro, riel pregiudizio non ancora del tolto sradicate nel volgo, che la vaccina possa dare .(Ìrigine ad altre m1lattie come la scrofola e la rachitide; delle

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vere cause di,qoeste malattie,qoali sono il vitto poco sostanzioso.. la manMnza della loce,dell'aria os§igenata; e del moto. Termina in fine coll'osservare, cbo pare succeda oe!Ja malignità e ferocia di alcune mal;1ttie llitlora esistenti, come la sifilide, e il vajnolo, qoollo cbe avveuoe io altri tempi delle epidemie di altre malaltie, corno la prsle hllbboail\a, o la lebbra 1 le q11ali fe1·acemente micidiali iu altre epoche storiche, ora sono quasi scomparse dalla soperfic.io della terra. Così la sifilide, e il vnjuolo vere pesti micidfali a tempo di Berengario, di Fracastoro, Zacato Lasilani, e che mietavano I~ viLtimc tt rniglìaia e migliaia, ~gni anno, ora sia che il passaggio di tali contagi da organismo ad organismo ne abbia modificata d'alquanto la rea natnra, sia che seguano la stessa leg~e parabolìca de! nascere,cresèere, e decrescere delle pandemie, è raro che la sifilide indaca forse la morte, ed i,l v11joolo naturale non presenta più quella maligòità ena natura d'altri tempi mollo d~ uoi l'Ontani. Sullo stesso :m;<•meuto fanno alcune osservazioni il doti. Giacometti, OmP.goa, e Val·LCna, e ve11olà l'ora délla visita la-seduta venne sclolta. - ----••>>14'<<•,c,•- --

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Rh·ista dei Giornali Scientifici Antagonismo dell'oppio e clel solfalo d-i chinina,. fComanicazi ooe alla Società medica degli osped;ili - Parigi del Dolt. Gonun). •

Alcune osservazioni affallo accidenlali sull'aziòne di questi due agenti Lorapeulici, falle su se slesso, ed un'osservazione sull'inetncacia di alle dosi di solfalo di chinina unilo all'oppio , in un caso di rempalismo articolare acuto, e st!lla mancanza assoluta de' fenomeni fisiologici .!'ambedue questi agenti propinati contemporaneamente, furono i primi fai.li su cui basò il Dolt. Gubler le ulteriori sue esperienze. Essendogli sorto il dubbio c_he questi do.e principii amministrali simullarieamcnte non si neulralizzass~r~ l'un l'altro, intraprese delle !3sperienzc co~paralive che confermarono pienamenle le sue previsioni . ·Questi e molli fa tti analogh i autorizze.rebber il D,ott. Gubler a cousiderare <lefinilivamenle l'oppio come l'antagonista o l'antidoto del solfa.lo di ohinioa. E$sendo nota l'azione dell'una si dovrebbe cosi arri,•are a comprendere l'azione <lell'.\I l ro. Prenrlendo l'oppio come Lermine di paragone, ecco io quali lermini il D o\L. Gubler oe apprezza gli effetti. Portalo nella circolaiione, l'oppio determina una eccitazione particolare, dà al polso della pienezza, eleva la temperatura. au menta l'iniezione dei tegumenti, e spinge , I alla diaforesi. 11 viso s'ficcende; gli occhi si fanno brillanti e come .umidi, le pupille puntiformi, la pelle si umetta o si copre ben'anco d'abbondante sudore. li son no si appesantisce quindi sull'inrlividuo, o, a seconda clella dose, soppravviene il delirio, un delirio sovenie fu-rioso. . 'rutti questi fe nomeni $Ono segni di congestione, e l'oppio sembra cosi produrre in tallo l'organismo ciò che produce n~l lato corrisponder)l,e della farcia la sez~one del cor<ione cervicale del gran simpatico. i'rendendo le moss_e da questi dati , si può stabilire che l'opP.'io, eh.e prodt1ce la lU-rgescenza sanguigna in. tullal' economia", achluce il sonno per lo stesso mecca-

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_cbinina agisce sul sistema riervoso _condensandovi le fon:e,, llismn. Alcurre prove fisiologiche ·e patologiche allegate di tal maniera · che incatena le azioni organiche, sorgenij, a ppoggierebbero questa prop~sizione. perdite, e riduce quanto è possibile l'app·~llo flussio~ :delle E primieramenle: ~tringimento della, pupilla nel sonno · nario sang~igno"nelle. parli infiammale. spontaneo come nel narcotismo tebaico; iniezioni delle · 2° Questo modo <l'azione ammessa, si spiega perfet-con~iunlive, e .come anche dei vasi radiali del contorno tamente l'innocuità ~·e1 solfato <li ehinina neg!i •acèidenh · · 'della cornea , e segnatamen le .delle guancie e delle orecdel reumatismo, accidenti dei quali le più re~ cerebrali ~hìe. Si osserva inoltre che le condizioni favorevoli alla . e.enti osservazioni tendono già ad esonerarlo. 'turgescenza vascolare, in generale, lo sono egualmente. . 3• Anzi l'impiego· d~l sqlfato ili chininà è indicato in alla produzione ·del sonno, e che le circostanze inverse lutt~ le forme infi.\mmatòrie del .reumatismo ·cerebrale ; producono effetti opposti. l'oppio esséndo solo conveniente nei disordini puramente · La congestione sanguigna del sonno si fa assai vivaner-vòsi, b~n anco senza alcuna complicazio.ne febbrili:'. mente sentire sulle malalt_ie infiammatorie degli occhi 1 4° Il solfalo di chinina e l'oppio avendo un'azione sempre più intense. allo svegliarsi. È di no-tte che hanno il antagonistica, non devono mai essere ammini~trnli si~ pjù sove'nli luogo gli attacchi èpiletici, gli accessi d'asma, . l'incontinenza d'orina, le polluzioni involontarie, fenomeni · mullaneamente. 5° Questi due agenti possono servire d' anlid.oto l'un!> dov·uli probabilmente, com1l' il priapismo nel mattino, alla (LA LAcETTEFRANçAISK) congeslione dei centri nervosi encefalo-rachidiani. Le . per rapporto all'..altro. N° 162. emorragie mediche ,e chirurgiche sono pure .assai fre. quen~i alla notte ..· Da tu.tti questi riavvicioaménti, Gùbler conchiude che )o stato congestivo dell'encefalo è lacondfaioòe anatomica prossima del sonno, e <;he l'oppio agi.s,oe determinando · \lajuolo e 'vaccinazione questa congestione. . ' Io definiLiva, l'azione dell'oppio seiu~ra dovunque fiNel rendiconto dello spedale succc_ursale di Cuneo per il p. p. me.se di maggio l'egregio nostr'o Collega, il l\ie- • nire col produrre una iperemia; diventa quindi pr-obabile dico di reggimento sig. _dolt. lori etti regislravél la seguente che il suo antagonista, il solfalo di chinina, agisca in sen~:q notevole osservazione di si_multanea co.n1parsa del vacinverso, vale a dire' producendo anemia, togliendo la con,:cino e del ·vajuolo iB' una stessa persona con favorevole gestione. · · · modificazione del'vaiuolò che nel suo e~ordire aveva l'apI fenomeni dell'inlossicamenlo chìnico, attribuiti fin'ora parenza di dovere riuscire grave. alla con.gestfone cerebrale, rJconoscer~bbero verosimil~ Il fatto, tuttochè non nuovo nella tlostra letteratura (1 }, mente una tutt'.altra causa. Questa causa sarebbe l'ane::; ! oltre all'essere per sè eloquente ed istruttivo, è specialmente meritevol e d'essere pubblicalo in questo mome!}lo mia cerebrale, di cui i sintomi ordinarii sono.le vertigini, in cui la questione della convenienza della rivaccinazione la titubazione, la cefalalgia, il sussurro delle orecchie: la, I negli adulfi, d<1po d'essere stala nuov;lmeote.sollevata e sordità. Ciò elfo lo prova agli occhi ·del Dott. Gubler ( lamantenuta viva per un al)no e mezzo dai medici militari. · sciala in disparte l'azione antagonistica dell'oppio} è che fu testè risolta dalla R. Accademia mèdico-chirurgica cou i :soggetti che prendono delle dosi elevate ,di solfalo di il suo volo.quasi unanim e dei 26 di marzo µ.p. e fornisce chinina sono particolarmente esposti alle sincopi, e chè ora un soggetto di frequenti disquisizioni per .i Giornali questo sale toglie il sonno. Ci(> che tendono a provare an- · non sol? scientifici ·ma anche poli lici' del nostro paese. Noi lo pubblichiamo pertanto· colle stesse. parole del che i bµoni risultati, otténuti dall'impiego di q1,1eslo medi- · D.IorieUi lasciando che ciascheduno dei nos\.ri colleghi vi camento contro le meningiti od accidenti cerebrali di nai aggiun·ga quei · commenti che le proprie convinzioni in tura congcstiva, sia idiopatici, sia sintomatici . 1 proposito saranno per suggerirgli . · In conclusione, mentre l'oppio eccita a spese delle forze , << Si ebb'ero due casi di v.ajuolo naturale; uno assai legsollo forina d'influsso nervoso o di calore messò in libertà, « giero, molto irave e conOu.ente l'altro. Il primo svilupl;l chinina, al cont:rario. farebbe economizzare le (orze 1 << patosi in individuo vacci n'alo nel!' infanzia, non merita accumulandole e condensandole nel sistema n~rYoso. Sta-- l· << grand'e attenzione. Il secondo al contrario sviluppavasi « in un soggetto ché non aveva ancora soffertò nè il varebbe qui il segreto della,sua azione .ionica od anliflogil·· « juolo umano oè il vaccinò. Quesl' ultimo glì era stat0> st.ica, secondo i casi. I « innestato dll sette giorni; il risnlt~to era ottimo·. Sei puDa queste viste sull'azione differenziaie dell'òppiQ e dei « slule vere vacciniche lo ,facevano presciegliere per le solfato di 'chinina, si deducono delle indicazipni che con« successive vaccinazioni (negli altri -soldati dell' ultimcri ducono àd un us9 più razionale di questi due agenti nelle 1 « leva). . . · « Al settimo giorno ~al!'innest'I> il vaccinato era· collo diverse aiilizioni che possono reclamarne t;impiègo. Così; I ·«·da violenta febbre che al quart9 giorno era accompa.si lr~tta egli, p. e., di delirio, ed in generale d'accidenti « gnata dall'eruzione 'del vajuolo s_u tuua la superficie del cerebrali? Si dovrebbe am~i~istrare .l'oppio se si·ha fare « corpo. La f~hbre continuava con violenza e delirio percQn dei semplici disordini Ti"er_vosi, ed il solfato di chinina, (( ~re_ giorni e_ cessava per non più ritornare. ~ssentlosi il. quando questi.fenomeni sono simpatici d'una congestione (( vaJuolo essiccato senza passare a stippuraz1one. L'amàttiva o d'ùn lavoro infiammatorio locale, oppure sono. · « malato è in pie~a convalescenza.>> · ··a'6compagnati' dall'eretismo vascolare re~io alla febbre. (1.) V. Parol~: D~ttrina Vaccinica, Pag. 4'.13. Il Dolt. Gubler riassume l'insieme di ,queste conside- ~ l"azioni colle .seguenti proposizfoni: . Il Direttore Do tt. Cav. ARELLA, Med, Div . li Vice Direttore resp9ìis. Doti. ~ANT~LLI,Med. di Bai·. . 4° All'opposto d·ell'oppiò, che esali.a le azioni orga'fip. Sfalpina di COT'I'A e .Co.mp. · -niche { c-0ngestione saoguigi>~ e calorici.là}, il solfato di

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br_e pfof:essqr{ '~av'. Cartp 'Lèssòn·a; il 'qual'e ~efrr1i~r.e''la ~ . ' t,) ,t • . . etlllursorga'' ·~ mòrva o,/mocc1o ·un I rn1H1inm~z10ne uIcerativa· ni~t atoria della pituitar\a cori indurimento '8etfe gllia'ndole Jrn~qticfie"d-el can~I cleJle ganlsoé, ,~·chia'ma_'1 l farci0() Una 1 Pagamento. · , m6rbo's a affezione- 'lfel sistéma Jin'fktico, e IÌel tessuto 'Cel1 Julàre, che dà,Juogo ad u~a. irlf\~mmà~ion'e. CÌ-oniba, ef I ukeraHva·. ,. ' '' . . , r •• ,t ' l'_ 0 j l}<Ì''lali1cte\ìtlfzio11i 'cl!Ìai:a\fr~nté appa:re, ~he il s.uwJaaM -, - ,.-,pr qf<!ss'drè considera- ddiP fornie m-brbose, una ·aistirnl dl'iH"àl'trd porrèncldla'sede della primà nellf cavità nasali,. e Il grave argdmehtqJlella Ìtasll).issi~ny del 016cciò ne'i angli lihfu'ticii'oLérmasce·llar i/e quelled el)a seéohda nei equino, staJogi~ più VQ\ta ~sc~sso'. df UOP,1iriil e~isrstlfo:li~tinfaffièr, é'·éellulare; e''sroMme questi due sistemi nenti neJla Mediciqa ,11]m:rn11i e,..~el\a V~tyrmap\'1,J IJ. 1 s~~'ò g~ì13r5li, e~parsi per ~ultofil corpo.'ne viene P.l r na nuovamente -oggetto t~ ,qisc01:si .ptonuM~ati .~aj, du~ 1 lur~Jé ~ ·01if J~u·o11za, cUe il fàrçinp 1 sarehbé: uiì a ·malani'~ distintissimi Veterinari d-el R~ggi~e·rto (~avaJlegg~n generàlè, se•o~e'ne j $( s'V ilup pi 'élèi:nacnehte l!l quirlélie d'Aosta nella prima e,seconaa deJle; s~dute mediche tenutesi a Ciambe,rì Be]lo sçorso w.aggio. SeJYben~ 1 re~:orJ~ H.ffii~afa dbl _corpo: e diffatti quanao la inaJatfia è in voterafa;•·o 'tll'e' tende ad urt esHo' fon esto;·si v'edei!-farportiamo intima oon·vJnziooe,che.gti scr.itti dei1signori r.ino-ép;n1plicars'i c-Oi' rJ ot~io;1cblla phe1rn1trniie lenl'a, 'wlBertana e Signo.rile non -sian.o per swiogliere una qu.e;. stione tanto \ rdua, crediamo tut:tati'a: fli .adempiex:e l'i~ o1·.gan~ento ~ei. gangHi h.ronc:11i~f(, mèsènlericj, sotl'oscaµolari ; inguina]i', e con quelfi spa rsi ne-gli interstizi i ad 11n nostro tlovere facendoli di <ipuhblica: 11agione , muscolari; e se l'ani m~Je muore, all'autopsìaquesfi ultimi sia perché· contengono principii ,sci-entifid di non lieve i;j trovano suppurali dàn<l,o luoqo ad ascos'si l)iù o meno interesse, sia ancorn p'erèhè svelano 11oncetti àffatto voluminosi: prova evidente, ·eh~ tutto il -sislema linfalic·o opposti~ €.l se -dal cozzar ·delle 9pìhioni &1 dé'v:e· spe- ' era più o meno intaccato. rnre la scoperta della verità, nutdamo fiducia che: La.morva poi, sebbene sembri limìtata alle sole cavità dall'iùtrapresa discussione 110 qualdH~ u'tile- sarà' per nasali e ·quasi sempre a una sola, ~1 generalmente la sin·ir idondare alla scienza. · stra, tuttavia dopo i.rn'esislenza: pit1 omeno lunga in quelle LA RimAz1o;o.R cavità, si irradia , e dà luogo essa pure }1lla pbeumoiiite cr,oni'éa, alla tabe mesenterìca, o -<:i complita col farcino;· e, neHe ffecroscop rè si riscontrano pressapoco le stesse 1 1,a mo•'"" e,l il fa(·,iino so,10 desse 111alaUi~ Jesio'ot ~alòlogièhe, che s1 rinvengono riel fa11cino. ,' ,.-a.smissibili dai ca'l'allo · all'uolllo? ! L'e lésiÒni patologiche dellà morva, e del 'farcino· (Memoria 1,~ tta cial Velel'inario in priino,sig. BEl\'rANA, uelJa ì speçiati. e comuni. tè srreoiàl i délla morva s·orio: ulèeri r• st>duta del mese {li 1naggio d'ellp Speda!<! ì\lditare cli ! esectèhti, e liavose alla pituitaria/carie del setto nasale,' Sciambei i). ' ] dei cartoni dell'elmòide' , e delle ossa Lurhinale,' irif!lrcì~ Rispoode!:e alale quèsito è tanto più'd·1fficilein quanto i. . men.Lo de' gang:lii soltoìingu4li, caocr~na delle ca\'ilà' rià· I clie vi rt'gna anciorh una grande oscutità, sul carattere j sàli ò~llà morva aculissim_ a . Pel farcino le speciali sono: corita·gioso della morva, e <lei farcino, la loro trasmissione ul'aeri bavose. a Ìna:rgini rovesci~li della pelle e del s.otlo· 1 da ca~allo a cavallo non è ancbra ab'ba~tanza constatala; j stanle les·suto cellulari}: d'egenerazion(l lardacea dr questi per la qùal ç-0sa sara quindi più ma).ag~vol.e ~ncora Fas- Ì tessuti; ingorgamento enorme , ed indolente clelle articoserire consci!ònz.iosaq1eole, se \._1 ll)Qrva, ed il farcìn.o poiìr j hu:ion i: carie delle cartiÌaa:ini articolari. saoo trasmettersi dal cavallo affdlomo: e . pel' agevolare . S;OO j)Oi COmUOi: ind;ratnelltO 'grigiO ', () biallC0 ' C0l) I .Ja. via alla soluzione d'un quesito larilo intricato, e diffi- ii ascessi purulenii ai pofo.1oni: tubercoli di varia grossezza cile io darò la definizione de.Ila mor\'a, e del farcino, noora calcari, ora ramm?lili in que'sto viscere: infarcimento l terò ~e lesi.ani patolog(che, èhe yi danno luogo, cilerò èomcon s.uppurazione dei gangli· linfatici bron(jbiali. mdseoplessivamente l'opinione dei diversi ·scrillori sulla pro.terici, sdtl~scapolarj, inguinali, e qu~lli, che si trovano · ·prietà contagiosa. d'elle medesime. negli i'tller'sbizii mu~oòlari ; tali scino le lesioni che si riOmettendo le di.versé de,finiziooi ·date da varii scrittori scontrano nell'au\Òpsia dei cavalli aiorli orl ablJallutì per di Medicina Veterinaria citerò solamente quella dèl ce.le- , moccio e farcirro. · S0.Mi.u10. :_ JO ~ etérinat~ BB1i'J.'A1'1A: sulla 11-(oi'.\•a e il Jrarcino \ .Scieritifiche. -'- 3·o Ri- 1I è'loro' lrasmi,sibilila. - 2° CQnferenzé ,vista ae( Gioro.a)_i S'cient)fièi. -4\ Adnut'~ìo Necrofogico. :;-" \ 5~ ya1/ieta. ~- 60 AODOJlZio 'Bipliografico.·':._ "'}o ,\'Vviso di /

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Dal' suesposto sembra potersi dedurre . che "tanto il Quand·o nelle annale ·48U-4t5 io era addetto alla spemoccio, quanto il farcìo_o sian.o malattie identiche affetciale inferm.eri-a dei cavaili morvosi, e farcinosi slabmtasi tanc!o tutte e. due il sistema linfatico e cellulare, e che ~ i~ .banJ;os~co (bo~r~Iina1 <I;uasi tq¼Li i gossi<lenti .d,i ca·viaUi b)i~ 1!fttlor si ~8f ebber'o cb~~t~nd~~e s~~w u"na s'bl\ f~l'-?Oo\Ìiçf i ventt\~O i fft~itS.i m~neija.l,co d~Ho stad!~mJ!lt:i2?.e ' ' c!!_eE ~ri làe di teuco-flp~àsia ~~ P.~l~e/ t~ el~. f~,rntu~ f9r1 <l\Val\i; ~l ~093ioi ceraliva, e se 11 s1g. rco_1ani, attua e proressore alla nostra actti aifo stabrhmento tenevano 11 cavallo, ed I piedi, e. se il cavallo ~p un po' inquieto, gU metl.evano il torcinaso, scuola di medicina veterinaria, chiamò la m.onya, od il farcino col nome comptedsi"v·o-l"'iii 'J)i'oemià. ò caétfhesia pii- • h che ··serviva peì cavalli mol'vosi, e ppure in qùei cavalli rulenta, lo avrà probabilmente fallo dietro ripetute ,ossernon si è sviluppala la morva. Inoltre nello stesso stabiva}1on1 -4~ 1',ì iìc\~iNr,à~el!e Tusìon'i""'r,atol9,~\ctm.9scQn~ te j~ll\~Ìl},q, gp11rJij up9~JtvallfìotèEfÌ1ediario.• menHe s. i<to~~Re, au,lPJ>$Je dell~(lu~-ro,rm~ morb~se le quah ~f~~en~an,.o. ~~_v¾.~p 1 ~j)~f~}er'r.i 9~e l~~e~alj, e, v\wwe~s.a.si <WJ:>~.tteva ~ressappoco le stesse tes1on1,o.rgamche. SJ~ dunque le.leI. rntermJ<ltaJJ..o.s men_ti:~ guari.v.a i laìeraU. Ferchè_q·uei sioni organi.eh~.si n~ ideoliche è_ .&ìf11fO ~?ri~ c_o~~e~ir~, / caval!i, d?o/~.~.?.?11 i8i sQ~~ì gfi+iLì? Perchè noni er~no cpe le ~se fo!m~mo~~ose ,sonp 1<l,~!}~JeH~· ~o~,~ la d1;tfe- 1 affetti da mqpc!~! mg sql~m~q!e df catarr~le cronica \en· 1 dente a degenew.,_re J n, moccio: percnè dunque non han r~9,z~ S0!1_siste so_bp1!,.ep!~ nel\a $.e~e Jq&ç; · l\,igu,ar1J>; ,poi ~l)f1·.11;o_ssìbilità d~IJa t~~smi_ss,io_~e c1, ll1~ la mala~lia coab.itan,?o cogli' altri? È u~mist.ero, 7 ·ècontratta la causa per cm la morva s1 cre~e sì, e no contagiosa, morva! e del farcmg, q~_cava!lo a oavalJ1q gh ~?.r1t!o,n d1 ~~d!~\9a1 Yyterjnari~ so_q~ di vis! in ~~ - lt~:tìtt: i c~nt~.. I n~ io sono da t~n~o da sciogliere questa questione, e solo . g1omstt da una parte citano fatti pos1L1V1 dt co_q,tag1011e1, m1 contento d1 dire. che se lii ~orva è contagiosa, il cl}e cio~ cava!Ji' per,~;er . ço~Ri_tatp. con OftY.~.llì1 ~occiosi vir~s trasmessibile è ?ss~, e non v·olatLil~, e che_è uecesh_a,nno . ~ontraHo la monr al ln ljl contr:assero pprJaQdo_ sarta una lunga coab1ta.z1one con cavalli morvosi perchè g1 i stes~~a_rn esi d' \lo ca val,lp mo cci oso, o per essersi servili U!l c~r a}l o ~enRj ,PAS,~t ~P.~fra.rf~) 'I-.~~J.atli à. drgli st,çs,s~ utensi~i,1~e1 go~ér:ro -~~~ta.waqo,,_?!\~ ~.~rv_jranq . ~;1, a~,~tn:4.u;1 ? / ro~:r, t~R~\ a1~éo)!à ~a as~çrire1 cJie per ,çav~i~1 af(_~tL, d_ll _p:ip_çc1oi 1nqq~ h.avv1 C~l ass1pura, J~ morJ\ ~ ~pc::awen,le ~l\~~flr,1qe ~ra_C;\~a_ll? e cavallo, .P~\~h~ 51 co~uni.~~c~~hb~.c?,11 ,qualche fac1!1~a da ques~o che ,c/lrfl\\ . yenperp alT~tlr d~\ m<;,CC!O _per av~te.apitat~ s~ude~1e nell,e1~u.at1. eranç s!at,1 eo1!gca_h cav,alh m~rv~s': q~a~~u~,~~ ;\~l~ ~p1ecie , m11ana? Fors~-c~e) uom?. è ?tù Fmqml<).. co·ntagw.n:e.sarebpe mnegab1le. I non contag1001slt disposto a c~nfrarla? E se la ·contrae ' 10-10 che consisté poi SO;tén,gono! ~ C00 falli, e eh~ es~~tirqe~,li! che cav~lli q?èsfo_ ~contagio?;~~ I so1u~ione di UO tanto quesito è trop• ch~ coabjtaron?, con cav,alli a('fet\i della, sudeU~ malattia del,1cata ~ sol:o ·m•__restrmgo -~ far osservare col celebre non cont:rassero mai fa malattia jn discors,o: provano con Rasori., che 1 · contagi .,posseggono. tre proprietà costanti, esperiJilenti, che iqnestando del ,pus moccioso .s ulla p~- 1 ed es,senz_iali; - lo 41:1iili,sono 1 ~ di propa9ar~i all'in:finito tu.i tari a di diversì cavalli sani , quell'innesto.fu sempre senza dove trov100 pascolo al loro sviluppo: ·2° d1 c-0nservare effetto, e secondo costoro Ia.niorva non s~rebhe conta 'iòsa. mai s.empre .r ii:lentilà della specie 3,o di ripr,odursj pei D,~lapta di,~ i:epaoza d' BP.ìqioni (!~ll;leconse_guenz~ de- loro semi quando siano -appliç.aLi I~ d?\;e mai esi<ste.tlero, dtgr-e? .Quel!~, che il cont<J,gio d~lla morya no~ ~ ancora , o d,i1- gi:-{ln ,pezza ;a:evano cessato d _es1sLe,re. abbastanza constatato; e diffaUi io. farJòjpreverpe~te oss,erSar~ dunque d1eirQ UJl eMr;ne rigoroso d~lla m<).làltia , v~re,, che-quap~o ,unaHuan}.i,t,~di cav~J!i, sono s~llommi:ssi com1Jn 1cata ~dal c~y,~Jlo 1 ~ll'uomo ~he si potrà gì,udi,care, 1 a .fa;t:ich.eec,c.~~,sìve, ad un rflsime di yilto pocosostaozjoso, se la .~aJal~1a-_t'.aswp~~} P?~s.egga IJG~ caratteri disyntiNi a fieoi _alter<1;li, e ,subboliti, oppure culloca~i in iscuderie del virus m~cc1oso, .o ~arcrnoso. , . . . . male '1}SP,osle, umid~. e pocp v~nlila~e, è facile, che io Ecco, 0 51 p· D9_l~?rt,, quanto le m,e deboli f9rze m1 q~·e.sli cav~lti si sytluppi la_morva, e fa ~r.edere, ohe il ha~~o permesso dr porvi so~tocchi_o on?e spia.na.re la_v_i~ p;imo caYall_o, che ne fu affeU() l'abbia in $egui~ocomunia <l1vcutere se Ja morva ed 11 farcino siano trasmess1b1h cala agli al_lri sen,za, calcolare, cb~ la cau,sa m?rPq~a ei:a dal cav.~llo aJI uomg, , . c~mune., a.,t.ulli~ e che lu\ti potevano venir()~ a{felt:ì indi(La nsp.0st'L det R-et SI{iNOl:1-~LE nel N. pro,mmp. ) pepd~nte,m,e11.te ,dal.pr:imo. Inoltre col!le ~ai io senso ri== 0 g%os? tred,e_re cpnl,agiosc/, una malallia, la quale roaniSECONDA fe§}~~t9 is,g,razi·a·ta~ente co11lFoPr~,frequen~a spontanea? T9,!gasi ,la ~po1;Haneità, ed allo[a sarà contagioòa; Se vel'amente la malattia'in,quèstiò.ne,possedesse prin.(ME,SK Dl l'IIAGGiO t.a· T0,1l_N A7A.) ciRit'deois,a~n~nte contagiosi, lutti i caval!i, oso il dirlo, d'un SCIAMBERL ~ La. presente l!edhta che per accidentaìe imR~ggjmento; Sq~adro_ne, BaUerJa ecc. , ne coptrarebbero j· p~goo <li militate servizio d'alcuni fra li Medici che la-compongono, non potè effettuar.si com'era di ~overe, nel primo dì del la malattia; perchè le precauzio~i non sono mai abbacorrerite mese e nemmeno nel giornosussegoenle, porc-hè festivo, stanza.'rigorose, nè il ~avatìo affe,Llo abb,~stanza i~olàlo,. s'apre, allé'oré H del dì d'oggi 3 Maggio 1858, nella solila sala ed_!I v.e~eri~,ario istesso, ~enza p,~i'lar~ degli inservienti, di' medica guardia di quest'Ospedàle. servire)l~e di veicolo alla trasmissione del morbo. Prima che _si passi alla lettura d~l -verba.l,e della precedente ~i' t J.larrano fatti, è vero, di comunicazioni dì· • moccio tornata, il J'l'esjdente dà alcune ammonizioni su.I co,ntegno da r •i .., , qsser'varsi nelleéonfereozé, e si tienequalèho di~corsò sol Ììlodo sP._eci~lipe~te·neH~ scuderi:e dei ca_valli dei mastri di posta, più 'convenil,.nte' dj procederè per 'le prescritte regolari vacciò~ .6tlslCi).v~li,ma s_i è manifeslato c'he tali cavalli furono nazioni ilei Militari. · a stenti, alle inlemtutti. s~ttomessi .a fatiche ecoessjve, Leggesi ,pos~ia il menzionato verbale che mediante alcune va' pe_ri~, al caldo, al freddo, 1e che tut.li ne erano predisposti rianti'proposte dal Presideotè, non che ,dal Dott, Peloso, o dal DoHore Massola, :vjene apprO"l'/l't9, · ' perchè tutti risentirono le stesse cause morbose.

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forìa con,enire cho le snpposte due édtità' morbose siano por• Nel rendiconto clinico del Dottore Peloso, lettoii in una delle !ildole dell'ultimo scorso annò,-facevasi menzio~e ~i on.soldato anco identié'he; e cbe·la loro dhterenza sia'~ollanto nella sedé di i:a;valleria entrato in ques\'~,sp,eda'\e, dQve poi v1 P.enva, per diversa. '· morbo. da bel princi{?iO diagnostfcatoqqal l;DOl'Va farcm,osa c.ro·· Quanto-alla possibilità det'la trasmissiotlè della mona e del nia contratta da un ca.vallo cosi infetto da e.~so soldato a.ccufarcino da cavallo a cavallo, eidice che li scritl'ori di imeciicina vedit~·. 1l signor Bèrtana no~ solo contèstò in allora cbe qu~I ca.~ terinaria sono divisi di parere; che li' contagionisfi èitano ·fatti vallo fosse veramente atretto da tale ~orbò, p &ich~ lo dfoey~ dtinfezione .di .cavalli sani peraver coabitalo con cavalli'm6coio· assai p.re~to e facilmente guarito, uì~ si'diceva' i~oltre i~dotl~ si,per aver portato li stessi arnesi o rmr essersi serviti degli stessi dalla propria \Osservazione ed esperienza a duli,tare .se I I co~J detto moc_qio, e for,cino fòssero real'men~e: contagiosi. Di ta!e utensilf pèr il !01·0 ·-govèruo, stati osati-mi cavalli·mocèiosi: o sùo. dobbiò poi si offriva eroqto quapdo sJ fosse a~·espor,n~ rn farcin'Òsi,"'o per essere stati sollanìo in sco.derie ·dov·'èrano stati' disteso tutte quelle ragioni che valevano a darghene motivo., cavalli infetti; che li non contagionisti portano fatti d'immùFin d'allorà imperta~to, pr?pon~va il PS,esj~ew,e eh~ d,'o,n nilà da ogtli COrttagione di Càva!li che si trovarono preoisameoÌe tMe argomento se ne fosse.poi fatto soggett.o d1 Confe.renz1al~ 1 non solo ,nelle stesse èòndizioni·iilat~. ma a cui s'era inneslato discussione; e/i·è qoindi nella presente sedata eh' esso trov;i si pus mocciosò, e forcinoso sulla p'iCnitaria, e so d'ultr.e pa1·tÌ' oel àll'oriiioe discussivo. · 11 signor Bertana legge perciò ana sua memoria che 'fa prè~ loro corpO'; e còricliiude· qtiindi ch·e: essendovf contrari-,.,,.là d1 ocedere dal seguente q,uesito. · piniòfil, hi. contag'iosità non è ancora ben constatata. :, La morva .e(l ,il fp,rcino son,o desse malaltie tr~s111it1ibili Per parte soa ·poi,,il, signc11· Bértana osserva-che quabdo una dal cavallo all'uon;io/ • , quantità di cavalli sono assoggellali .;3 fatiche &ecessiv·e, ad an' 'La rispo~t/l a talè quesito la ilicè ,qui mli tau\o ,J>i~.difficil,e in vitto•poco sostanzioso con fieni' alterali e sobbolliti, oppure col\Juaufo che vi regna tuttora una grande osçnrità sril carattere locati in scuderie mal esposte;{umirle e poco ve,mfaté,' è •facile veramente conl•agioso di tali morbo;ità; e laslessa loÌ'p trasche iu questh:avam si svtluppi spontanea la morva éd il farcino missibiÌità da cavallo a cll:vallo non sar~bbe ancora ben·comp·roe dia quindi luogo a credere cbe ìl primo attaccato abbfacomuvata. T.1;1ltavia 1rer age:volaruein proposito la·discussione, e, se fìa possibile, lij soluzJoqe del f9rmolato quesito, ne dà la definizione nicato la sua malaHia' agJi altri; roeatr.e che ia cagione istessa della morv3i, e del farcino; ne nota le lesio,ni,,Ilalalogi~pe .che r.ha deterinìnata. Si fa poscia a domandai:e come si possa crele costftàiscono; ed espone le Qpinio.oi dej viiri scrittori sulla dere che in seos·o rigoroso sia còntagiosa una nìa'latti·a che sì contagiosità delle medesime. di frequente si svitoppa , spontanea, Toglietemi la spontaneità , A definirle s•attieoe a quanto ne disse if Prof."'cav. c. J,esegli dicè, ed1io,ve.Ja darò per contagiosa. 's1;,nà,ril quale-ripone la morva O moc~io, in • ·un'infiammazione Se poi la malaHia c-ontenesse principfr,contagiosi, dice che in ulcerativa e disorgani~zatrice· della pitaitària, con'.inctori~ un Il.eggiroento, squadrone, o Batteria, verun ciwallo ne anmento delle ghiandole linfatiche del can'àie delJe ganasçie, e drebbe illeso; giao-chè le precauzìoni'per ·gnareritirsene nòn sono chiama il fa_rcino una morb·osa affezione del sistema linfatico, mai bast.antemente rigorose; nè il cavallo ·bai,tentamente isohùo e clel tessuto cellulare, elle . dà lu.ogo. ad una injiaminazione ed il velerillar,io eglì altri j nservienti stes,si servirebber,o già di ,, cronica ~d ùlcerativa. " veicolo,contagioso. . Da queste delì niziÒni dice apparire che il citato professore' Casi di:comunicaz.ione di moccio,d ice,cbe si pretendono .sqç.o consideri tali maiori come dtJe forme od entità morbose dicessi ma&siman:ienle neJl~ scuderie dei roast::i di posta, .dei filt~ 1 verse, aventi la particolare 101·0 sede: Ia-'Rdma nelle cavità ua~ cavalli,ec;c. l\Ia t11li cavaili eran!) l11tti,.egli .ripete, ~l,ltì sogg.e tti sali e nei gailglii linfatici intermascèhari; e la seconda ·nèi s·i· alle stessl),e,cç!lssiye (,.i tid:te, sten.ti, j,ntemper.ie, .çaldo e freddo; sterni linfatico, e cellulare. Ma sicco!Ìle q&estl due sistemi fore tuUi djspo_sii a 11~sentir~ le ~tt)sse cau$e mor.Qose. . mano per così diré la principale lrariia..c,òstit~lfva di tutto u' ~a_i;ra poi c,be nel 1Sfit·1~, trQ,vanrlCJsi. \IÙd,etto, all~,sp.e«i~!!' corpo, e cµe hi progresso,eil a inalàttia fnnoltratà con tende~z·a infermeria di cavalli mocc~osi, e farcinosi stabilila in Langosco., ad esito run·esto vedoùsi amenduè le morbosità comµlic a1·si, o q·uasi tutti Ii possedenti di cavalli cjTco~vjcini si ;ervivano dE\ÌÌo . loro speciali patologiche 'ma. meglio, coufonde.rsi non solo nelle stess9 manescalco dello sl.a{>ilirnento pe'; la ferratura de' loro' nitestazionì di ·lesione IOC'a!c, ma Ben a·nche geoei·ale, qua1i' sa•. . cavalli! c)le,gli stessi uomitii a~hletti allo s~abilimen(o ne _tenerebb.uo la pneumonite lenta, gli ingorghi dei ga11g!ì bronchiali, , vano il ca";)llo ed i pierli,..e.,, se il_c(lvalìp e,a ìn:eg~1iet~1 ~i sei ~ mesenterici,sotto scapolari, i::Jguìna-li, ed'ihferstrzialimuscol,!ri, vivan.o d.ello stesso torcinaso. che serviva per li cavalli morvosi, con esito suppurativo, ecc; così egli l'.le deduce che possano ese farcinosi; ma i)he non. Si Vide alcano dÌ qnei cavalli ?fi'avesse sere malattie generali ed identiche aa ·potersi desig1.1are sotto . ,. io\ . · contratta la mo.rv;,. una sola denominazione di leucoflemmasia ulcerativa; e ciò gaanRacconta poi ancora che nello slesso stab1hmento guarivano, tuoque !i•a le comutli, siano qjfl'éreoz/ate d'a aibU[!C altre appali cavalli intermediari, mootre si dovevano abbattere li lateil!li, t t, ~!•< ;J ,',; - f. ~ JM; re'nze di lesioni speciali, quatrsarebber~: per la' morva) ulcerì e viceversa, 11 eh~, diceIJ.J-U coshb1re altro er1lerw~ d1 Inon co.n1ag10.o.1 -'~ ~,., A I fl !1 , .-:.,_f': ,. esedenti e bavose alla pituitaria, carie del setto pa$ale, dei cai·sità 1 òiaccbè i;e qoei cavalli guarivano v'era· a supporre che dt 6 . ~: J i : L. tt!.. iL(.1 1,/ U ~ tocci dell'etmoide e delle ossa 'turbinate; ed infa~cimeiito dèi vera morva o fat•ciuo 09n fossero aueth; ma soltanto da semganglìi i;oltolinga'ali, è, lfelÌa moivf acuÙssima, cancre~a.d~lle pli~e a~~fi.oor ca!arra~ale cron i~a,_con s0fa''tenéf.ènz'~ a'. ltasfor.- . cavità nasali; e: pèril farcino: ulèePili\,v'Qsè a margini rovesciati ., •. , • • , marsi iq1mòcçio.. 1 1 della peli.e ·e del 1essuto céllulare s<,llocotaò'e{ d'eg~n'erazione I ,~mmelt~,àdo quindì cne la étmt~giosità di taleWlalal\ta sia 'a.n,. 1 là'.rdacèà cl1'qùesti 'tessuti,il:ìgorgamento eno\·mh J'cì~le~te'<lell·~· cora probleroatic,a, egli srdicein!!apaoe a scìogJiere tal~ ~1st10ne artic'ò1aii6ni; ·e carie cl.elle ; éarfilagihi arf.dòJ} ri. . . C SOIO si'limità Ja·ass~rireche Sfl la ffiOfVà <f6ÒOtagiosa; l'ènel'• . ~ Sog~tunge poi che se if sigoor' Ercolaili attualoltJostr'o pròfe~. "ema contagiante è. (h,sq e non volatilè, e.che e ·oecessana oua sere di me-cticina véterinaria bliiamò 'la morva\ ia il' farcin6 coi · . ,,. GoabHazione c~n cav.afli mo{vosi èfarc.irtnsi i,erchè uii'~wnome complessivo· di pioemia, o cacc;héssi'a (laruieht'a, lo avrfl ~ vàllo Sl\U() ~e COlllfJggà !a .maialtia. . • I probabilmente fatto dietro ripetute osservi\,zi01::'i déjì'in<tentila • Se difficifetèqoindi la, trasmissihili.là _da:".'a'lallo a ca.vallo,<11on sa tol'ltpreodere come ne, possa essere tacile da cavaHo ad nomo•. ctèlle -lesioni palotogtÒbe riscontr'ate'·nelle 11au'tossfè ll'~lil~hùÙe di spèéie-aoimale ·stdiversa. Sepoi esso sarà più )}r!ldisposto a le forme mòtbose, le quali presentÌ!no pressap,ico 1e stess~ lecontrarla, in ohe consister'à questo-contagio? Egli ;.i fa a dornan• sioni ofganiche. E clà''ciò. ne deriva 'al'tfo a'rgomentò per con-' .... , • . l . . ' . ' . ' \ ,l dare, e percliè' non si vede io1èsso ~'1 svilàpparsi spon-tane:t? clùdere che se le lesionìplitologiclìe son6 indeò!icbe, sia gi'aoco 1 L

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Si restringe quindi ad osservare con Rasori,cheli conlagi devono possedere tro pro.priet4• 1. 0 dj propagtrsi all'infini~o dove trovino i,ascolo al loro sviluppo; ~. 0 di conservare mai sempre l'identità della specie; 3.0 di riprodursi per li loro semi qaaodo siano applicalj là dove mai esistettero, o da gran pezza avevano cessalo di esistere. S<1rà dunque, çgli çonchiu,le, dietro l'igoruso esamodellamalallia comunicata dal cavallo all'aomo, che si potrà giudicare se la malallia trasmessa posseg'1!1 li tre Garatteri distinti ilei contagio, !)-si possa pijrcì4 ritenere per contl.lgiosa. E ciò dice essere il mo\ivo per cui pose in quesliono. tale argomento. Dopo di ciò il sig. Signorile si riserva in proposito fa parola pe•· la prossima fntara l ol'Dnta, e soiogliesilaseduta. CAGUARI. - Lclto od approv,ato il processo verbale dell'antecedente lornata, il Doli. Bolli chiede la paro1a per fare alcani appnnti ad on arlicol,o eslrallo dalla Gazzetta Lancette Françai1e, e riportato nel N11 14 del gior.nale di Mediciqa: l\liJitare relativo alla vaccinazione degli adnHi, in cui si trovano compendiale le 3 proposizioni fondamentali, che il DoH. Zaudick di Dockergoe ba creduto di poter slabilire in or~ine alla medesima, dietro il risultato delle di lui esperienze, e dei ratti osservati. Egli premette di non aver avolo sott'occhio l'opuscolo del Doli. Zaudick o di uon conoscere perciò i fatti, nè i dati statistici sui qaa1i il prefato autore appoggiò la conclusiQne etio ne ha dedotto. Crede però. dopo aver visto i risaltali della vaccinazione ottena tisi in ,questa gaarnigfono, di essere autorizzato a contestare il valore assòluto di quelle proposizioni. InGomiociando daUa ia proposiziÒne ove è detto • che la tac~ cinazione degU adulli dHferisce essenzialmente da quella dei • fanciulli pei caratteri fisici delle pustole, ed il poco loro " vigor<', la ,pooa iasensilà dei fenomeni generali che aca compagoano il loro sviluppo, • il preopinante confessa che fino a questi ollimi tempi professava gli stessi prinoipii dell'aotor~ su questo,ponto; ma duccbè egli ha potuto assistere alle vaccioa'lioni pratil!alesi in quest'anno sugl'inscrilH dell'ultiina classe, ed ha potuto Gonstaiare i brillanti risultali, cbe se ne ottennero col metodo oi vaccinazfone del Prof. Cat. Falconi, egli hu dovuto modificare éssenzfaimeote le.sue aonvinz.ioni su questo riguardo. Egli a1ffalli ebbe ad osservare che, se oon io tatti gH individui, almeno nella massima parte di quelli che vennero assoggelh1ti alla vaccinazione col· metodo Falconi, le pustole eue·si olle ml.ero, furono perféltamente caràt!crisclcbe, "''Ìgorose, ed acèompagnate da fenomeni di sentita reazione, e perciò nffatlo identiche a quelle dei bambini. Ed a c:onfetrua del suo asserlo invoca la testimonianza dei suoi colleghi del Reggimento quali come lai poterono constatare la verità d~l fallo. venendo poi ;\Ila seconda proposizione del Zaudick, ciòè che • la tras~issione dèlla vaccina da adulto ad adullo pro'daèe di • rado pastoie inoculabili, • il Dott. Butti segae ad osservare che le mentovate vaccinazioni, non si fecero altrimenti che da soldato a soldato e che ciò non ostante l'esito ne fu geqeralo, e soddisfacentissimo, e per nulla p,aragonabile ai risaltali che egli ebbe finora ad osservare; e siccome il linguaggio dei fatti e delle cifrp, è più eloqoenle di qualaoqoe altro argomento, egji cita perciò il risµltato statistico dei vaccinati Ili quest'anno, da cui risulta che sa dodici vaccinali del distaccamento d'Artigliel'ia, con pas vaccinico raccolto da persone adulte, uu solo diede un risaltato negativo, mentre talli gli altri prescnt<!_r9~0 'pustole ben:sviloppate e caratteristiche, ed io num.erodi ci1,1que o sei per br11ccio. Nel 13° Reggimento fanteria ove vennero vaccinali 101 individui e nella stessa maniera 14 noa offrirono traccia di pustalazione: qaaltro presentarpno pastoie

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[ piccole cd imb11slardite, negli altri 89 poi il risaltato ru comEd .è .a 11olare che ancha liei casi dobbi di pregress11 -vac clnaziot:ie o di subi.tò vaiolo naturale si ebbe flOT'norma di sof. topo,li pér maggior s1onre:r:n alla vaccinaz-ìoo~. 1 Ì Riguardo ali/I 3• proposizionè, cerca di dìmoslrare come no1t. I sia ~!l'alto indilf~reufe, Cl)m~ voire)>be il Q!ll.lor,Zaodick, di de1,' pone il liquid9 sotto l'epldeçmi'de, o clifarlo penetrare più profondameate. Egli dice di non poter 09nvenire in questa indiff fereoza di processo: ~fa:ocbè anctre volgar,mente si ritiene che j qmmdo o:ell'ioneslare, si fa sangue, non si ottenga cbe ·di ratlt> l la pustola, o che per poco si penetri nel derma, il sanguo che J neccessariamente si fa strada all'esterno deve avvolgere, ed .r desp~rtatre quelle mioime particelle, di ,.nateria vaccinica cbe er~ esttna a a depositarvisi; ollracciò la f'eri(a PfOdoLta daW agi> 1 nel derma destando an processo infiammatorio, come- cbe di1 1 verso da qoello speciale, o specifico ohe dir si voglia nel vacl cìno, ne dislorba l'anì.!amento naturale, e p'tlò r~rlo abol'tire: ! essere anzi d'avviso che la saperiorilà del fuclbdo del Falconi l consiste prlncipalment~ nell'iotrodurre appena sollo J'opidermide l'ago d'innesto Q'.lodi~calo e senza punlo fa1: sangue, e che j, qua11d1a~che qaeslo,metodo non ave$se, a pa1·i condizione di I esito, che il van!aggiò di risparmi,1ro on inutile dolore special· mente in tenere creature e di rendere cosi meoò ingrata, più aecessibile, e più poJJolare qa.esta benefica misura profifo.ttica, qaésto s'616 ba~lerebbe p er dargli là prefer~nza. '.l'ermina i,nfino col dire che è lieto iJ poter cogliere oaa lai oc.::asiooe per dare ona testimonianza all'egregio prof. .Falconi, già Medico Mi . litare, dei bei successi ottena tisi col suo me-todo di vacçina1.ione e ùella singolare di laj peri'lia nel disimpegnare questo ramo dì pubblica igiene, che egli coltiva con lodevole 1.elo e r,on successo. T dottori Tarroni e Maral()te confermano i risultali st<1ltsliti dei vaccinali,, citali dal preopinanle1 e riconosco110 pure la superiorità del metodo Falconi, per la maggior sicurezza, e per la bellezza dl)UC pustole che se ne ottengono. Il Vice ì:>1·esiUente sl1com1liatc che i sooi colloi;lii abbiano PO· !uto consla{are ed apprezzare i perfnionameoli arrec;iti alfa vaccinazione-, specialmente degli adulti, dal disli nlo sno col-, lega, e compalriota, per mozzo del suo ago da vaccino modificato; fa però osservare nello stesso mentre che i risullati soddisfac.. nl1 che se ne ottenne non dovevano atlribofrsi solamente alla forma del!' ago, ma bensl al modo di scalfire l'eP,iderruitjé e 111 deposita;.uo il vaccino, specia)mentè nel 11~pc.r coglle1·e il momepto oppo~l.ooo per rifrarro dalla pustola la materia v&ccinica da innestarsi. Doro qoesle osserv~zioni del Vice f>rcsijlentc 1 l'ora essendo · tarda venne chiusa ~a S!ldu ta. NIZZA - Si legge il proces50 verbale dell'anlecedenle tornata, che, dopo alcune modificazioni !allevi, vie1Je dall'adunanza approvato. li Oollore Fadda domanda, ed olliene la parola per fare alcune osservazioni critiche alla storia letta antecedentemente dal doti. Moro, o segnatamente sulla 1Hagnosi cm~ssa e sulla cara p1·aticata. Prìma il1entrare i:n ll',latoria inlerp,e!la il nostro Presidente per sapere se la detla storia dovesse starsi fra noi, oppure pervenire nelle maui dell'illustre Capo del Consiglio Superiore: . in ~oesl'ultj,mo caso, ~ic' esli, sarei d'avyiso che l 'aulore la rivedcs,e, per logliere di mezio alcune improprietà che si lasciò fu~gire.11 J>resìden[e rispoudea, dipendere dall'arbitrio dell'autore, f , IP proposito alla fatta diagnosi, dico, risultare, dopo allento esame della .naraitone, che nel corso della malattia presentaronsi periodi di apiressia e febbre marcata èon copioso sudore Dalripelersi di questi accessi r,er hen quattro volle io cioque gi or:

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I piolo.

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ed .a·f~\e oppçst~ atti~ita, di t_raltam~~to, tuttaYia @enza conte ... -nidt mai(l'llia, I?:6 tr~e la c~s,egq,enz~ con,ioe-atia9t1 argQ., n,en~s\arne la diagnosi "..~a necessità dei niez~i impiegali jo non sarò. zionecpeJ'j\tfezione priociP,ale non.fui a risipola ,c0-me.~re~~~~e JI I dolt, M,oro, s(,lbbeoe om1. febb1 e..pcriodic.a,s.ra\'.e ....1-<svl:!,~t~.della ! p ropenso a dare a qnesla morbosa diffusione tutta la grayità dl)llo~tato del mal;1to; e !'.esito che ne C(Jnseg_oi, ma bensì a, complic;n~a dell~ risipola st~ss~. Dichiaratocne n~n ~uol iosjsJe_ 1·e più oltre,su questo punlo1,~d agii c6ncessp,gli·che l' a~ezione, del ! giudiqgre che una cagione incognita ed Ì$pecial~-c.omplicazione. abbia contriballo a pr.ecipilare I'. içifausto fine. sold,a t~. Ma.ggi fosse pur.e.una semplicecrisip~la1con vi~e pa_r~le fa 1, _ A tal giudizio io sqn~.-iriclotto dalla, considerazione dell'and~sentire che il r.oetodo-di cura daini prescelto e da quasi tuth 1 praQìeoto della m~lattia,mil).ntamenl,e espostaci nt:lla storia,,dalla tici proscril~o~ qou -figur\lrtdO u~lla $toda,che cinque.salassi, r,L1 4Jetuli purganti dras-tjç.i, e, tti;.lle ultime.ored'e:.isten·L.a del M~'6g~ I, considerazioo~ d-~,\l,l c~ni ~pecia:l.i patemi, dalla co1,1sideraziooe della pronta invasione, della durata, e della quasi.assoluta revescicanti, seuap,i~mi e mignatte 1/.,Ì processi mastoide.~ Tratta-

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·mento questo. in~p.poi;tuuo in una risipola fiemmonosa a 4etta .anche del ~oche e San~on e di. molti altri classici autod. Concede. U ~(?.tt. 'f<'.a,<lga che soveoU vol!e le ,lesi.onì org;miche presen;ando,i;i in gr:adi ,cotanto di,•ersi, sotto forme ~'v~.rìate, c9mbinansi, si!fatta111eote iusie,me, eh!) i sintqmi co~ qtf~li si_palesao.o solfçon1 jn simili mod;ficazloni, e che il pratiq_o più -0t:ulato iJl simili frangenti, d11r.a fatiça nel cQglier.e Ai n:i.eiz.o. al tumulto generale, gli ammip.ic;ol~ ci;ipaci ~ fargij .valu-1are i disorflini: dell'orga no. pt·ecippaqu1nt,e affetto, ,!;li an.!i;yediil'ae le conseguenze (i di i-pdicar.gli i µiezzi p~ù acconci per domarli. Ma, soggiunge, non gaò il dott. Moro iovocaro -si.tratte òiricol ~à· a sua difesa posciacb,q la qial..llia io di.s corso non pi·esent.ava tali complicanze da al!u.èci-~are ei confondere on pratico pro _.

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missione dei fenonemi .c erebro-spinali sen:z.a.safficiente cagione

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Dopo q,uesle ritlessioni, s usseguite p1:1r ancbe da digres-sionl estranee alÌa scienza, ili1?residente esternava nou e~ser.-. gli possibile al)P,rovare il inodo tr~1)Po vivace ccn ~ui vep.ne esposta· la critica,· e sopratutto le digressiòni del dott. Fadd<A.. Osservava inoltre essere li pero ad ognuno di verga.re i sµQ.i co·n cetti qual meglio credon s<m:za che a1 trì ar!'ogar si pqt~ssero il diritt~ di chiedere variazio.ni al tenor delle ..~edazjoni. ijou.. ' .. ~Qntestava qul:._llo .d i fare. appuuti, ed impugqar~. il gio~i!IIÌO f', l'operato d,i c;olu ,., i ç,be•esp1,ne,v;i,rifltis$ioni od isy.irie, n;ia •t;~vvisav.a n!'cessa·l'io, iod'sp?asabile in qualsiast ,co~flitto d'çp' -, nioni si ;;orbasse qa~\la moderazione propria ad a_qimi geii~ili· ed ai cnltori della scionZi\· · , ,, Entrando quindi nel merito della questione opponora;al doU., ~ Fadda elle sebbene Cf)ll,Q(~r.dasse con loi sovra quakbe ,punlo delle sue allu$ioni, non pol~va seco convenire che nel caso esposto non si tratta,se d'un,futlo d' iodtllÒ flogistica, assai manifesto dal corre.do dei sintomi, dalla natura del sangue estratto · e dalle lesioni patot!igiQh·e , non ,scevro per'·altro di compli'çazione sulla quale esponeva a~i'adunanza le seguenti riflessioni. Lo studio d'un fallo patL>l6gico genere non è m3i semplice -nella sua natura. É .estremamente raro di seg,1ire ana !DJ\lattìa di qualche gr,rviià senza aver a consfatare ot_1 cerio numero di complicazioni, che spesso aggravano la malau·iµ principale. È questo studio delie.'1cdmpli.:azloni d:fe,Rdà tanta im;,ortanza alla clinica. È là solamente d:1e può cogliersi il valore. dei nuov} disordini, la lo.r<ò ,i.nt1unnz~,snì1a roalàtt-ia prfnèipale, ·e1·lJ l~ro importil'llza. Spesso ,ques~i iucidenti fanno si eh.e la mi)J(Ha con~tala!a·da.princ;pi o spar,isce.d'inoanzi alla gravuà llì questi" 1 Ul'l<!Yt sintomi. ~osHafatt1 avvenn~. Il 'l'ago modo·col qua!e con m.ite appar'en:z~ ~epol'serp i fenomeni mor!lofi nella, m~l~t~ia in-: discor~o,,al certo dove a la~ciar i.! c,urante oeli'inoerlez~a 4·~iir.ar ed aslripgerlo ad uu trallaip.euto in c,orrelaz\oµ~ coW.an~w , mento dei' siptomi che· rilèvava per cui, ,a parer mi~,.non, pu,oul1 fare appunto al metodo usato. Per altro, cerca~do .d i dar~, jn 1 qualche mo,do, rag\oue degli incMenti occorsi, e te ~tandÒ afr vicinarinial?a soluzione delle questioni mosse dàl nostro. Collegi d?tt. !llol'o, oss'èrvo elio sebbene l'indole ~ei sintòrtii occorsi i\ì• quinta ~iornata-, efle tesiòni patologich.e riscontrate all'autopsia provino 'ad evidenzii ben.essersi appostò nel giudicarli etréttp d_i diffusione della risipola al cerveilo c,J alle sue membrane' ,. ~

c11pace di spiega~ci si. repenlino e precip~toso procedere per CJJi veniva .strozzala)a ·vita del mala!~. Fammi vaghegg~are tale · ipotesi la remissione dei sintominel mattino del 3 e 5 giorno, e nel pomeriiio nel sesto la loro esasperazione aser.a. ,Del qual andamento speciale rimarco offri\'ianci appunto _i'sintomi cer.ebra-spinali- repé.ntinamente insorti, e-1·imessi q uasLinteràmentenel,perio<todi dodici ore circa, per, ~nvadere nella notte del-se·guenté giorno con nuovo insotto prohi1bilmeu\e della stessa indol.e, eh~, forse inossen'alo nel suo esordico, avvertivasi dall' informiete solo in uno istante che. più non lasciò.al Medico di g11ardia. eampo a soccorso. Nè mi si opponga potersi spregare·l"esitocleHaditfusionedetla risipola al eer.vello constatat,vdaHe les1Qni patologiche, diffusione !a quile per me non cercasi impugnare in verun mollo-, dappofohè ·converre~be contestare l'evidenza: amo pè>r altrò riconoscervi 'non repentina-invasione, ma bensì on suhdolo pro':. cedere per altra ll:lorbosa compùcazione, da alcuni giorni manifestata ,da snbdelifio, e da an cerio staio d'apafia del malato osserrati nelle antecedenti seralì esacerbazior.ii. Ed in quest'opinione mi induceva ii riflesso che se gli imponenti t'enomeni' cerebrali avesser dovuto riconoscere per causa uo solo ·-processorfll)gislico non avrìan,;potuto insorgere d'un tratto seozi1. una pr.,t ente cagiobe, oè .-estire sì'repentinagraviti{uè cangiare qoasi atfaÙo in i 1 ore, nè da r luogo in si breve' lem'po ' a ile os1 . ' . s-ervate pati>logiche lesioni. , 1{ia tali ~onsiìierlìiiòbi io sòn_o 'dispostò àd arguire che i regofori ac-cessi ·c!i far~a't a jn!èrm\tte~té, miti fil ~ria, faHi daripof'

r d'intfo!e peroicio'sa, per 1armiJ1,1Josa comparlecipazionedèl cer-

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voHò abbiano aggravlìtà e precipitata ra soffe del malato senza 1 !ascittr 1campo a quell'ulteriote trattameutò che la gr.avità; l'io~· dole dei sinfòm1 rkhiéde'va·.' ' ·q ) Per~iò sénza scostarmi 'daÌl'opiniooc· de1 àott. Moro nel ravvisare flÒgisticà conditfon'e al <~er'v°;llo,, 'a~o crederla stata compticafli da fobbre perniciosa, malgrado I~ s_aggif sue. rì tlessiritiì-.. che f<irse prestar si poono a qoalc!:le obbiezione dacobè non " ' ~ ·"'. ',; l "I ~ -' par'mì necessal'io di cércim, per cagione <,icll'a febbre anzi' detta. im'intnba:ziooe di 'c'ìrca quattro mesi del miasma paludoso rim~st/J innocuo nel corpo der'mala/o dalla sua pàrlenza <lana\, « • r . ,1• l J1 Sanfegna per ispiega're una febbr.e fl., periodo, perchè pur troppo 1 0011 è esci osi va tl'1ste COtldiziQoé'i!i alcune !;~ali(à di 'quell'isola. e .òi poche àUr'e dello Stato d~ avere 'foiniti 'ìnia~rllatid ·aa dà'r& c3ll~<'I aile febbri d'acce~s'ò', fo qcali possorio lalroll~'ìt~ualsia,sr . ln-Ògof aneo quando· poco pretlilminano le rntermfttenti, veni ré éècifate dà Ile 'sopra· cspl'esse ~àuse, consociarsi ad au:ezio~i flllgisticbe inceiì:Pando l'org;mo malato neile sue pret(e morbdse matìifes\:izioni pet èlii incèrte rimangonsi le ivere terapeu-' ~ , f

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t!che in dicazio-.oi. 1

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' --Sul riflesso poì. che possono darsi anco fel5bri a pe~iòd~ cllé. manchino de'distinli sladii, per clii, s(lrobrando piuttosto remilte~ti, sabcontipue,è sinfomatjche'dj ilofìOSi viscerali, tornisP,eSS/> dili'lciJia~itno, s~ oon.im(,ossjbile, stabilire se la febbre sia sintomatic11, od essen,ziale. In quest'incertezza credo più utile. partito. quando sospettar poossi di q oald1e periodicità, di sperimentare.


-Us-· ]o specifico, eome era lloslra mira di tentare al menomo esa'Sperarsi dei sin1o1Di morbosi, ma l'roppo tardi pei gnasli già orditi. Il doti. Moro prega il Presidente a rilira'te e conservare le note di cui il dott. Fadda si servì per fare le sue critiche. li Presidente rispondeva che quando il Redattore d'esse non credesse ~pontaneo consegnarlo, non poten imporglielo, essendo ac·i!eltalo che ognuno dispone a piacer suo delle cose lette e delle e che egli non poleva e dovea che farne dal segretario tracciare il sunto. Il dott. !ltacaggi, dette alcune modeste parole comprovanti vieppiù lo belle doli di coi va fornito, per ispiegare il soo interessamento nella disc:u$sion-e_, chiedo al dott. !\foro il m_olivo per coi dopo il salasso da lai praticato la domenica sera alla controvisita, ed il susseguente ordinato dal curante il mattino di lunedì, cessò dall'insistere su qaesto eroico mezzo coutro una risipola che Egli chiama.semplice sì, ma gigantesca ed imponente, e che si era sviluppata io uno di qoeg.Ji esseri robusti fortemente costiluili1 d'abito cardio-eapilale, e nel quale anche nello stato fisiologico due deplezioni sanguigne non banno potere d'alterare anche menomamente la regolarità e l'energia dello lorò fuuzìooi sì organiche che animali. Aggiunge e.ho se il unraute avesse perdoralo nell'oso della lancetta, sia la sera del lonedl, sia nella giornata del martedì, alla controvisita della sera di quest'ultimo giorno non vi sarebbe egli stato obbligato, pçrchè le indjcazio.pi erano evidenti di ()acdare di nuovo ~angue, e quel che più monta fo oggi forse non si avrebbe a deplorare la perdila del Maggi, perchè le occasiooj di agire utilmente sono fugaci, e guai al medico che non sa afferrarle, e crede d' a· -ver estinto il fuoco quaµdo qo81llo oon è che colalo sotto ingan• novoli ceneri. .Contesta infine che la febbre avesse lasciato l' informo, giacché, egli dice, avendo per necessità di servizio preso parte alla cura, esplorai ben sovente quei polsi da me trovati sempre tot,t 'altro c~o , normali. Il doli. Moro risponde essere facile fare appunti in un con-Yegno accademico a proposito d' infausti eventi, ma essere altro assunto, difficile e malagevole l'agire al letto del malato, soprattutto qoando lo è gravemen~. Egli ritiene d'aver adempilo a tntte le indicazioni curative, e se per csse)-,o assicurato avesse bisogno di allre tes\imonianze oltre qoella che sorge dalla sua coscienza, e dal suo profondo convincimento Ja troverebbe nelle stesse critiche mossegli. Infalli coqlinua egli, i I Doti. ìlf~caggi mi oppone di non aver salassato abbastanza, ed il Dott. Fad-d°a d'aver salassalo troppo. 'Fra questi estremi non è egli proba· liìle che chi si tenne da entrambi lontano, si condusse con quella saggia prudenza che va Iota per quel che va1gooo preconcette idee, ed esagerati sistemi. Sospeltossi dal Presidente averne precipitalo l'esito, e portossi diretta opinione dal Dott. Fadda che il Maggi fosse morto di febbre perniciosa cefalica, ma le p~rniciose strozzano, se non convenientemente curate al primo al secondo o tutto al più al terzo accesso. A mio parere, pro· segue sèmr>ro il Oolt. Moro, le lesioni patologiche osservale pr§'vaoo cho la diagnosi da me falla e ra conform~ al vero. Ili-tengo per ullimçi che la congestione òe! cervel19, del midollo allungalo e dei loro involucri può rendere sino ad un certo pu~to ragione della poco e na!(a freqaenza del polso oss!')rva.ta p arecchie volte, che tale congestione ammantatasi assieme al Jav?,rio flogistico abbia più tardi spenta d'iQlp.roviso la vita del Maggi. Il Pr,esidente ripete portar opinione che.gli accessi periodici, <l'fndo'le benigna in pria contrassero il caratlere di pernicie 1uand·o la d1ffusione del processo flogistico dalle parli estern e J)ropagqssi alle interne; vale a rure dae o tre giorni.prima della .morte.

Dato per tal modo fine a cotanto longa, di1cossione, ìl f;>NlSt • dente, messo all'ordine del giorno per la \'entara tornata la continuazione del resoconto dcg~i ammalali ~tatì carati l'anno 1857 in quest'Ospedale I dicbfara scioHa la seduta. NOVARA - La seduta è aperta alle ·ore doe pomeridiaò t'I con la lettura ed approvazione del processo verbale deWautt· cedente tornata. Dietro invito del Presidente il doti. Capra legge una storia dr bletino·f ragiacurata nello scorso mese di ·marzo nella se-zione del srg. Med. Div. la qoale, mentre slava sol finire, fu susseg uila da epididimite causata da ripetoti disordini '1ietelici e da strllvi.zii furtivamente commessi dall'ammalato. A fronte dì sì spiac-evolé inconveniente, morcè un ragionato metòdo òi cura si rl· escì a vincere sia l'ona che l'altra all'eziooe, so\'l'atntto per l'e· roica azione delbalsamo copaibe ecc. contro la prima, e per le sottrazioni generali e locali, non- che per Je frizioni dì sosla11ze risolventi, contro la seconda. L'informo infatti esciva in bu<lno condizioni il giorno 19 aprile ora passato. Il Presidente fa notare al Dott. Capra come nella narrazione del fatto patologico, su cui intratteneva l'adunanza, abbia omesso alcune circostanze di non poca enti là dal lato pr11tico, ed altre non furono ben precisate od anallzz'ate, quale specialmente fra qaesto, si è di non aver fatto parola dello scolo blennorragico, ch'era appena appena percettibile quando venne in sceno l'epididimito, di coi non segnò l'epoca della com parsa; corne aTtresì aver tralasciato dì esporre·lo condizi:oni locali e generali in coi si trovava l'ammalato al momento che lasciava lo spodale, ecc. Il Doti. Capra, amme.t tendo le giuste osservazioni del med. Div. annuisce alla proposta presentata dal dvtt. Plaisanf cioè di semplìficare con qualche concisione la ·sua storia, corredandole di quei corollari che crederà potersi desumere da quel fatto pra• lico, lasciarla quindi sul banco della presidenza, affinchè ogni collega possa-studiarla, e dar poi luogo a qualche discassio1te nella prossima fornaia , a!la qùala ò pur rimandala una storia di ne\J1'algia ischialic<t, occorsa al . Uott. Tardivo nella sua pratica civile. La sed uta è sciolta alle ore 3 pomertdhrne.

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PARTE 'fERZA

Rivisla dei Giornali Scientifici B1Taccinazione .\lentre con lo scopo di recar a cognizione dei nostri lettori un t.!ocumeuto sto1·ico relativu alla questio~e della rivaccinazione pubblichiamo il seguente estratto della Gaiette .iJféct,iccdc de Ptt1•is nel quale s' espongono fatti e prjncipii non troppo favorevoli alla causa fin ora da noi propugnata, 1100 possiamo astenerci dai richiamare l'auenzi6na dei colfoghi sopra il piccolo n·umero delle persono rivaccinate formanti il soggeLto della nota del signor Vtem,itic/;m. C.on una messe di fatti così poco ricca come mai ,ba P,otuto il sig. Vlominckx. cre'dersi autorizzato. a sen· tenziai·c in modo cotanto assoluto contrariame-nte ai risultati da altri sperimenLatori ottenuti sopré\ una va~ stissima scala? •


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4,99 -

~ tqttì-è 1wto,~q~ n}IJ'esercito prussiaµo. i~ ClJ.j le rif,5WGJn.:tziot,i I si fé!QQO a.nnuaJmente ~ell.e reclut.e, {e p~lì(èiò. fra i, 20. ~cl i 30 qnpi d'~tà~ i nsult~mentl· fa-

vor(\V~li,lìaggjun_s~no -poco per volta n 60. p. OrO, ed1 il D.ottor~ La,lagud;e, medico dello sp,edaléi mili-tar,é e civile d' Albi (Francia) e z.elante promotove deUa re ..

vaccinaziQ(ie,d:a. ora mai 15 anni, ha egli pure negli stessi limiti d'ètà raggiunta la proporzione di 50 p.010 di esiti favorevoli (1-). È questa dunque una .questidne di fatto dì cui la soluzione vuol e8!l~rr ~~J),aµdopp,ta al te,nipo ed. ali' osservazione contmùata , ma sopra uh campo un poco più esteso che non fu quello di cui si valse il sig. Vleminck"x.

D. Sur ! parmi les 13 àgés de 50 à 60 ~,ns, c'est-à-dire s_ur t5 0(0. E. Sur 7 parmi !es 43 agés de 60 à 70 .ans, .e' ésl-à- <lire sur 54- 010. --Les 18 variol~s sur. Jesquels~le \'accin a, puis se subdi,,. , visent comme suit: 3 de 20 à 30 ans, 2 de 30 à 4:0 ans, 4 de 4,10 'à 50 ans, 2 de 50 à:60 ans, 7 de 60à 70' ans. La revaccinatlon de. (fand a: dorrc démontré : 4° Qu'.'ell'e' r:ie, produiL généralement des etfets utile~ que sur un très-P.elit' nomhre de sujels; ,; 2° Que le variolé doit s'-y souméttre avec -~ien plds de raison qu-e le vaccjné ·; : ce !Ju'i, . crois, n' avail pa·s élè. assez hien indiqué jusqu'à prè'sent; · 31, Qu'eHe réustM èfauiant mieµx qn'elle est pratiqùée à une époque •pfus é'IMgnée du mom~nt de .l"inserlion première ciu ,;~c.cin, bu cf'ùne alte'inte arttérieurè de va-. 1e. · ~· rio . , II' en résulte donc que le ret~ur de la· receptivité né commence, pour la généralilé des hom·mes, qu' .à pai:lit · de 25 ans, qu~elle e,st in~ens'e itmr ·ceux.de t6 à 6'0 a'ns, et que, passé cet tigffe, éll·e ·aevièrit htrémè.' , ! ' ' èom111e col}séq'Ùen' c e ldgi,qti~'de ée qui précède ,' on .., 1 . , ,. " po'Urrà affirmer: · · ·4° Que jrrsq' à l'àge dé, 2'5 ans, la revacèinatìon' est inùtilf (4); · · 2° Qu'à partir de cet àge, et jusqu'ìi 35' ans, etle pròduit' des résultats utiles 1su11 u.ln certain n{unb.re d'individus, mais néa{JID()ins, s,ur,-un nQmhrn exçe~i;ive~eot·reslrein~; qµe par cons~quent, sans la proscrire entìèremenl , on ne doit pas non plus la recommallder avec le trop·vives 'istances '; ·' · 13°1'Qo'. à parbir1det3~1an:s, .eUe-.deV'iient ·véritablenient · pr-éser,vatt\ice et p,al}.conséquent pécessaire ; 4.~ Q,tf,en supposant q.u' fi le n' ait..pas; abouli , une, prem1~re foi~.. ce n'est pas une rai*o,? pour ne pas y revenirà .d'at1Lres époques, rìe.n o' indiquàn t qÙ'èntre l'une et. l'aUlré OpéràtiOO, ta"rèCCJ)lÌV Ìlé ne ·soit paS feVeOU8, l,' I Enfin, comme dernière conséquenee , -M, 'Vlèminch"·concluh 4'\ La Jìevacçìnation des èlè:v,es des écoles, des, pension... ., na_ts, des ~lhéoé.es et:ùes,séminfjr.es. ,est i1~utile; 2° La reyaccination 1des soldats dans les armèes constituées com me '!a nò!re, l'est ég1tlement.

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Dans l.a sèaru.:e r.tii fli fttin 1.858-'de , r Ac~démie de Médecine de Pa·1'is; 1\li J. G:9~~.Vi. pTiéffe~ote1au pom. <le ~1· V.le~ìnc~~· mem-, bre assoc1é élranger, une nole sur la revaçc,inatioo. Giwrin,/st.sùrtout remarguable pa~ Celle t!ote . <lit la pré~isibn cres faìts et 'dès experiences, et'Rar la netteté des résnllats obtanus. .L.es questjons_/àgHées·jusq'ici; ma:ìs qui é,tiàient restées sa,9fi ,i;olqJi.o,n.,prA~i~e, s,9,0.,t.·le~.sni:vantes : 1 ° Quelle peut ètre la durée de la préseryation vaçcinale? , " 0 2' A qpeÌ àgé ,Ja re.vaccin,atipn R~~t-~lle1étre,utile'! 3° Quell'e'' est la verlu préservatriée dé. la"v~cci11atio.n comparativement avec l'éruption varioliqoe. · Pour; ,Ì:_és.oQd.ne ces .qurstfons, M. le doctea·r Denohele médecin ,c\e. la msiison d~ force de Gand,,,a} sur,l'.invitaLion d~. ~\" Vlemin~~f, :révacçi,~~12'6~ indìv,idus ;ìgés de:H,O à 'I 60 aos. . ' . .. Vpici le\ré~~ltats ~~'il1 a ,o.h~ervés: ' Sur ce nombre, ~80- avai~n\ élé vac,cìnés, 82 ne l'avaient pas élé ,: 67 av,aient eu J.a· variole. L'opération n'à réussi qae sur 24 des 262, c'est-à-difo sur 9 OtO (-2). De ces 24, 6 portaient les traces d'une vaccination anlér.i,e,um. La r,e,,caçGioatiQJl n~a .doUG eu des efiets.utiles que sur\? ,des. 4 80.\vaço~né~, c'e$t-~-.di!ie sur ~ ,0(0. i 8. de ces rn~.tp.es ~4 ava,ient ,eu la v11rjole. La revacci,:,, . ,nalion a donc é(é 1sn,ivie de SUfCè,s pour 18 des.67 anciens,, variolés, c'est-à-dire pour 27 '0f0., ~ 'La' d·écom.posilion-des chiff'res 'donn·e, en outre, les résulla}s qui. su~vent; · · La,r~v11,çcination a réùssi : .. A. S4r 5 pa~,ni le& rn2' à.gés, de 20 à 30 ans ,, e' e.shà-,, · dire sur 3 O[O . 'B.'sur ,i. parmi les ~6 àgés de 30 à 40 ansJ c'est,.~-dire sur 7 OtO . . C. Sur 6 parroi les 2t àgés de iO a 50 ahs, c'est-à-dire sur·2s o,o.

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( t) Il s'eotend qu'ìl n'est iéi qaesti'on qae .ae sujets bien vaeei[l~s.,

A.NNIJNZIO NECROLOGICO,

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(1) li:tu,Jtuur là· revaccinatio11: quadro (~) Les fraclìons ont été ·oégligées.

t 0 , pag. 32.

Ai 41 del voigenle mese, dOP,O breve ed acuta ma,laltia moriva in ~ag_nolo 1sua_pa~fi4, il signor Vin cenzoGeuna,. Farm!cista Militare di 33 classr, in aspettati va.


-200 -

VARIETÀ Esame dì concorso per l' aggregazi dne al Collegio Medico-Chiru1·gico di Torino.

l

sia perm~sso aggiungel,"e che la fondata lusinga di potere salutare.il Dolt !Uaréhiandi vincitore del pallio, fu·per' noi -quas.i ·ce11\ena dopo l'ultim1> sperimetilo, tanlo' piìi che'· l'udimmo conoil,ivisa da lutti . quei·colleghi, e Furono molti. con iqualiebbim'oad intrattenerci n'ellalùnga aspèttaziò'ne del rìsullameoto del voto definitivo.

Nel fare cenno di colest'esame., jl quale enbe princ1-:pio ai 28 del p.0 p 0 mese di maggio .e term inò con il due del volgente Giugno, non r,i muove certaroenle vaghezza ::a d'erigerci a giudice dè lla dollril')~ ~ d~lla fa condia di cui diedero comparativarne o.le sa_ggio i.quattro Candidali che ANNUNZIO BIBLIOGRAFICO l • vi presero parte;pero/ebè, rnèntre non ci lenia~ o ,da tanLo credfamo poi rhe a vpler.e Aroé~.pere con gioslizia in cqtanl'ardua e,, dellcata sentenza sia cosa indispensabile non solo aver as.sislilo attr,ntamenre alle singole prove orali, ma avere ancor avuto soll'.ocèbio -la prova in \scritto per pond~rarn e maluramenle il relativ_o valore scientifico, non .LEZION'.1 OBA.-"I essendovi punlqchiigoori_come il concetto che, in quanto Relative a dottrina , il medesimo giudi ce può . formarsi d'un.o scritto scientifico sia sovente be n diverso' dall'averne solo 1° Al cancro labbiale con alcuni rapidi sguardi su udila lellura all'averlo Jelto egli s\esso con qualche attenmali cancerosì; zione. 2°' Alla difforme e permanente flessi9ne dei ~iti della lnteh<limento .po$.lrO è. solo q,ueJlo di ,regìstrare nelle mano da cicatrice; colonne di questo Giòrn~le co,m1:1 di cosiffall9 còncorso fa- , ce;Sse p,arte l'egregio Colle/? ed ~micp, H Me~ico di 3° A. casi d'.amputazione totale d'un dito della mano Reggimento Segretario del CQnsiglio Superj_ore -Militare o del piede cop la formazione d'un lembo solo· di Sanità, Dolt Pietro Mar.chian,di, e come il medepalmare o plantare; simo ottenesse una -menzione Ono1'e,;ol~, stata"gli. a~oun4° AH<!-_ compressione digitale nella cura delle aneuziata con la seguente lettera. ' 'l,

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RIBERI

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risme (coinnnìcazione fatta all'Accademia MedicoPregiatissimo Sig. Dottore, · .s Chirurgica di l'orino). . · · Ricevo un di,.spaccio daU'1ll. Sig. Réitore delt' U11 iUn vol. di 274pag. al prezzo di L . 2 ,25per 'l'orino. versità col (l'~ale{ me11,t1·eapprov.a ,l' ope,ra(o della Come di L. ·2,75 (franco· di posta.) per le •provincie. missione, m'incarica di dare alla S. V. part.ecipaVénòibile'Ìh.Torino dal portinai della R. Università zione dell'ottenuta menzione onorevo1e,,èdivivamente e dello spedale di s. Giovanni. congratularmi seco lei -pe-1· parte ·sita; perciocchè se1 Per le provincie e per l' ,es~~ro dalla Direzione del per inancanza òi pochi punfi nòn riÙl?CÌ vincitore, Giornale di Ll!édicina Militare. diede però un ben luminoso -saggio di sapere e di doÙrina nelle scienze salutar-i che non tra:lascierà di . ,i.vviso. -ridondarle a grande onore. Ad.empio di buon graclo a tale mandato, dolente di- 1 Li Signori As.sociati a qiwsto .Gio1lfltale tiitt01· in 1·inon poterla salittare vincitore del pallio, tome avrei tardo di pa9ament'o del p?·~mo sèrnestre dél corrente desiderato non solo in 11ista delle di leicapacitàscien- .! tifica ma ancor in 'D'i~la del d.i l~i car'att'ere che da 1 1858, son invitati d'inviarne l' ùnpoi'tare al ViceDirettore risponsabìle, Dottor Mantelli ., per rnezzo lunga mano apprezzo ed ammiro. .. . . . di vaglia postale in lettera affrancata o per m.ezz·o Nullameno 'voglio sp$rare che lq, S. V. non vorrà dei Signori ColMnelli # i rispettivi Reggimenti ov-fare d1:v01:zio dagli studi teorici nei qitali ebbe a dare vero delle amministrazioni degli Spi!.daH Militari al .sì bella prova, e mi darà in altra.epoca occasione di Quart.iér Mastro per l' Arm:ata 'in Toriuo, oppitre pet' .seco lei congrat11lar.nii per più compiuti allori. quell'altròmeizoche loro tornerà più acconcio, senza .ftfi dichiaro in-twnto costo dt spesa. Di V. S. .Preg.a· Dev. 0 Setuo · E. RJGNON Preside.

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ì

Torino addì' 12 Giugno 1858.

Al pregiatissimo Boli. Pietro M_arohiar,y/,i. Nell'associ.arei ai sentimenti dell'Esimio sig. Dott. Cav. Bi;;non, Preside della facoltà Medico-Chirurgica, ci

I'

Il Direttore Dott. Cav. ARELLA, Med . Div. Il Vice Direttore respons. Doti .·llfAN'fl!t.r.1,Med . di Bat.

Tip. Subalpina di

COTTA

e Comp.


28 Giugno 1858

ANNO \il.

~- 26.

GIORNALE DI HEDICINA HILITABE DEL CORPO SANITARIO DELL'ARMA'fASARDA L'associazione non si riceve che per on anno e comincia col 1 ° d i genn. Si pubblica nel Lunedì di <:iascbedunasettimanall 11 prezzo d'associazione in Torino è di L.10. In l'rovincia ed all'Estero, franco di posta L.1 J. Si paga per semestri anticipati

Soinu..uo. - 10 veterioaroSIGNOlllLE:sulla Morvu e il Fal'cino delcavalJo e loro pertinenze in rapporto all' uomo. - 2° Conferenze Scientifiche. 311 varietà. - 4° Bollettino Uffici~e.

PARTE PRllllA SULLA MORVA E FARCINO DEL CAVALLO e loro pertinenze iu rap1,orto ali' uo1no. •

(Memoria del Veterinario Signorile , letta li 15 maggio J858 nella conferenza scienlifica dell ' Ospedale divisionario di Sciamberl, io risposta ud no quesito sullo stesso tema proposto dal s ig. Veterinario 13ertana).

Sullo scorcio dell' ultima seduta. il sig:1or Veterinario Bertana nello scllpo, senza dubbio. di sottomettere alla vostra disamina un importantissimo argomento cli patologia comparata , veniva a leggervi una memoria sulla morva e farciifo del cavallo; e coocbiudeva negando, o quanto meno mettendo fo rlemenle in dubbio la trasmissione di queste ùue modalità 1>alologicl1e tra cavallo e cavallo; e <.la questo all'uomo. Io dimandava fin d'allora al sig. Presidéule d' esprimere pure le mie idee in proposito: ma il tempo faceva già di folto. e si rimandava la discussione a questa seduta. Or bene ucl prendere pPl primo la parola sopra della memoria , siami innanzi lutto permesso di esprimere la mia sentila soddisfazione rerso il prefalo sig Presidente per averne promosso il dibattimento, e verso il signor Berlana per Jo· sp irilo d' inizìalivll che lo info rmava nel p'resentarla . lo non dubito punto, o signori , che portato nel vostro seno un così intricalo ed irnportanlis~imo argomen\o, desso non mancherà di 1irenderc quella dil ucidazione ed incremento , che sono cotanto necessari per gli sperali progressi dell' una e dell' altra medicina, segoalamente per quanto ha rapporto col lato miliLare. Dal canto n1io non saprei porlare abhastau.sa di prudenza nel compulsare un le1ua ohe ha già dalo luogo a mille giudizii diversi 1\la tanl' è delle jdee in medicina l Anch'io sono d'un aHiso contrario a quello del signor :Berlana relativamente alla morva. E ciò., non occorre pur dirlo, per la diversa interpretazione ch'io faccio sulle sue cause, natura ed altre pertinenze. Dalla definizione che il sig. Berlaaa ci ba dato s.ulla morva I io irovo cl1' egli comprende questa malattia nel quadro generale delle flemrnasie ordinarie, e genuino. Dalla spiegazione che ei fece sulle cause, io lrovo ancora che non sorte dal!' iotluenza delle cause generali, ossia

comuni. :Finalmente ei negava la eontagione, o quanto meno la mise fortemente in dubbio. Egli è certo per ora, che se la cosa fosse cosi, quesla discussione non presenterebbe più alcun utile per conto vostro, e la quislione rientrei:eblrn nel puro dominio tiella Veterinaria. :Ma come già vi dissi, io mi fo della morva un eonceuo tutl' affallo contrari o. E prìmieramente giovami far\'Ì osscn·arc che di tulle le malallic che allaccano il cavallo, la morva è incontestabilmente la più gràre : tanto grave cbe per sè sola occasiona più perdile all'armala che noo tulle le allre malailie riunite assieme; lanlo grave, dico, che finora non si cq_nosco alcun mezzo di cnra valevole per guarirla, e si contano pressochè lanle viltimc quanti sono i veri casi che si presentano. Ora come sarà egli mai ammessibile che uu morbo , che ha si terribili coosegueilze da farsi persi no chiamare il flagello dei reggimenti d'i cavalleria, 1'1.l)brobrio della Veterinaria nel senso che lo sarebbe la rabbia per lavostra medicina; c}rn io una parola ha una terminazione cosi diversa da lolle le tlemmi1sie ordinarie, come sarà ammessi.bile', dico, che possa venire giustamenl.efra queste confusa? Conviene adunque ammettere che la sua natura è diversa. Or eccovi come io considero la morva . . Io dclinisco la morva una malallia generale piogenicoviruleuta, di natura erulliV'a, che si pronum.ia esleriormenle coi noti tre sintomi locali, l:ioè scolo dalle nari, infarcimento dei gangli i linfatici soltomascellari, ed ulcere cancerose sulla membra1H1 piluilaria. Di più, è affezione contagiosa nou solo fra gli individui della stessa specie cavallo, ma pur anche, sebbene in circostanze piuttosto eccezionali, pell'uomo stesso. Non mi dissimulo, che questa definizione per essere apprezzata nel suo giusto valore, richiederebbe un ampio sviluppo eh' io non potrei dare. M' affrelto però a dirvi , eh' egli è dopo il raffronto fallo di due recenti eruditissime mem orie apparentemente di principio opposto, che per caso mi capitarono sotto gli occhi , o dopo qualche corollario pH par le mia , che mi sono formalo questo nuovo concetto sopra la formidabile maJallia io questione. L' una di queste due memori e è già a voi uola per la lodevole menzione che lo stesso sig. Bertana ebbe a farvene in altra occasione; dessa è dell'italiano 11ostro professore di Veterinaria sig. Ercolani e porla il titolo di ((ricerche patologiche sulla cachessia pu_rulenla o pioemia del.cavallo.» L'altra è del sig. Goyeau Veterinario militare francese "sulla diagnosi differenziale della morva dalle allre mal al"'


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tic che ponno avere un'apparente similitudine con essa. 1> Ora sìa dello per transenna, se il signor Berlana si fosse spiegato definitivi,im~nte sopnt , la prinaa di queste due

zio ne, e trasfusi one nelle vene del pus semplice, cioè proveniente da Cavalli non affelli da morva, o farcino, abbiano , pptuto qq._~si a vQJOt)tà ,ptodurre quest_i du9 mor~i quc!n~ memorie .che pare predilìgere 1 io ,non dubjlo punto eh~ tupqu~·a~tribyisser.o p~i:: essi aya suc.ce~J.\~va Ji11fezion~, l~ np5itre opinion· sj ,sare9bg50 di molto avvioinate, puruleot<t:,, Giammai io credetti essere la morva una malattia flogi · Egli è aucora con questo concello, che mi rendo comslica-genuina , e più o meno locale ; gi~mrpai la opinai p\ela ragione di lla frequ i nzq, dei. (~~i di morva, o di af ~ un'affezione, o flisi esclusivamente tubercolosa, o calcare fe,zione mor110-farcinosa, che con seguitano ali' esistenza ecc.; ma, lo _confesso, le id_ee che mi vagavano per la . de.I.le gr.a11di._ piaghe suppuranti in generale, e di quelle ll\~,!lte,, er;;in,o tull: allro che precii;~. Or,a I poss? dirlo 1 · del g~rr~~e . in p~rli.co\1ue. · triQ~flf.O.no ,un centro 1-1 cui colleg;i.~~i p~r ess~re oi:dinate. Egli è fioa,lrnente sotto il dQminio di, q1lesta do.Urina , Cfo premesso, e pogto che non potrei di:.pensarmi dallo che possa spie.gar.e.-corn_e tulle le ca us~ .debiJilanli in ,ge,-sviluPP;P almtnp.:; sorugia,r)o.., de1 1co\1.yettp1 eh~ hq sQvr;~e,~ 11.e.i;aly,·e .gl,j ,age11,p r.exaP.ç!ltjc_i a9liil~gislic[, come i salassi, s»rcs~o,l c<;>mi9çj~rç.rifJ~f ,slil!}i\ire..,, cçe ,per 1qq:an~o pos_s,a. in parllColarl).,contribuiscoQo cQn lan~a ,possanza, i primi, sein~rai::e ,coutr,t ri.Qjtlle,) d~.~' g9~<,"Jlli,, c~e S\ 1li;nn_9jq nello,,sviJ11,p,pg di q.u~sl,\ mal!lllia a Pfefe.renza d'µrùllr~; JX\e4jci,ua su\la. fomi!a~,i,011~ d_;l ,pus .. io_, mt trp~o ,ò9-:ll: os,: e 11t,l prQm U.Qvere la.decompo.,friione <lei I' <irg~~i-~mo . i seservazion~ ,gigrn~liera inG!iqll,\g 1a~ arp.f\\~ll~r,ç in 1n.as,sim,~ , con<li. iliprjncipio stabiJi.lo dall' Erco\ao.i, eh~ il pu~ , può, fo:rVengo ora ali' idea del Veterinar;.io Goyeau cioè sopra ruarsi senz.a pregresso sensibile pr~c.essp fl9gistico, o la natura erulliva della morva. A svilupparla nel migliol' cgme pressochè spo ntan eo nel ,cav~llo. modo~che. ~ia pos~i.bjle,. e p~r !Je,n..fìssa.n; l'alle9zjq1Je,.vo• Io ammetto in11ltre col prefato signor profçssore, che stra, credo opportuno di serv.irroi d'un esempio. Prenla pl'oei;i;ia ovvero. la ca~he,s?ia , purulen\ç!. è uno stalp dete del moccio, o virus della morv:i a corso piuttosto ramorboso .gener(lle assai frequente in guesto animale , da p~çlo, portatelo per me~;o dt;ll'inocul;izione sopra un dato c11i dipendono, conie spieg~erò più sotto, e la mòrv.a punLo d'un ca vallo sano., e mel\etevi ad osservarrse i suce~ il farqino. Stabilisco per 1ullinio . che hawi un nes;;o cessivi fenomeni. Voi vedrete: cp.rrelatjvo dir~llo tra lo stato morboso in discorso, e la 1° Che il suo stato si conserva noi·male per più giorni; presenza del pus che nel èadavere, sollo differenti forme, 2'k.a Che dopo ,.u11 dato tempo presentans; dei prodromi ed in d~yQrsi te3s1,1ti, sE>gn~1tamente nei polmonare e nei generali, che q_uanlunqµe, ,vi palesino (uno _sta.lo morboso. sistemi linfatico e musco la re in gen~re, lrova9i disse,min~tp. deJl'orna.nisQ.1,0, sono pr;rò ancor4 per se stessi incapac.i Però nell' :\ccogliere, dirò con ri.conoscenza , questa di guidarvi nella con_oscenia .dPI genere di malattia, che lll\OVa e felice idea dell'Ercolani su\1\\ proclivilà, o natudev~ dichiarar.fi; rale predisposizione del Cavallo a fornire gl_i elementi per 3° FinalmentEJ voi ,:edrele l'apparizione di pustp.Je sulla l'elaborazione del pus, io non potrei più accellare nel .$UO membrana pilui\;iria, eh~ , Nssano allo slalo1 di ulcere, pieno rigore, e ,senza clilucida-zione la relativa ill azione qui odi a quello di canc~o, che.~ il sintoma patognom,Q.n,ico che ne deduce, cioè che sia poi sempre per l'immediata dàll\\ffezione morvo~a. E a notare però; che in, alcune cirsq.cces~iv~ infezione purulen,\a eh~. V<'.nga a manifestarsi co~lanze non ancora bene.,spiegale dai patologi, l'i,no,cu~ la morva. E valga il vero l'infezione puru!eriJa, noi .la ve!azione. pµò re$t_ace infrultuo,sa. .In questo caso. inieltale, d_iar:no ·pure succedere quç1.lche volta negli altri, animali o trasfon dete 11(;)\le vene iJ 1deLto pus, o virus alìo slaLo d:edomeslici, specialrnentedop,o gravi operazion.i chirurgiché , mulsio,r;\E-1 e slat~vene qu~si sicuri, èl)e. la sipdroll)e fono -, màle medicate, o per allte cause; noi,,la vediamo ,ancori\ , ; m~nologica sud della ,si manifesterà; e forse più preçipitosa.1 compar;ire qualche yolta in ·seguVo a repenlina cessazionP- J Orf\ di.tem;i voi ,.no(l ,~a\\vi,qui fors~.p~_ri!~di ci~·coslauz~ ,del -p~~1 n~i così clelti e1~mnt1Jri .o $Opra estese superfìciè l colle affe~ipni erullive? suypu~anii; epp u~e chi fr~ i Veterirari ,p9.\rebb~ dire à~ I Voi vedes ·e lo stato morboso nas<.enle sollo ,l'influeqza. ayp-r ved9iLo una s-ola vo l,l~ , m~~iJ~jli\f& in ~iwj,li cas) . la . I di ,1ca1;1!3a, )sp,~cifìçi!,. rqs.tare , la,\en\e per un lempo più o morva all'infuori del Cav,a.Ho ?... .. Bis%W~ ad.u,Q.QU; CQ.n 1 I m.wio ,lung9 .(perjodo d'incuç,azip.1}e) qu1r;idi pa)esar~ d',\llt. ve..riis~, ,çhe questo, a1'\p1a,l~)1~~10 ratcl~i~_9,ç. in.. .~è qu~lcJ1e lrflH<>i.la ~ua prHsenza perJ'flppa~izi,Qn~ cl.i ,s.i,n,\pmi caratcq;;~.fli speciale2 che,,no.n .,esì~l~ negli al!_ri. Q,uest9, quicC tei;-j,s,tiç,i, che ,an n1,rnz.)ano un 1!1 uov,q Pr~ioq~ ( périodo,,d' e~ di 1sMRialt,1 ogni_riflessi9ne; fa,~!a,1 io nqn ts,i tç più a dirlo-, , I ru~jQne). E .cl).e al~çq OS},~rv;a,le voi,,lo ripeto nelle altre si_~ ìl ~e,r.me 09- element9 pin1,]e1~~<J,.,e,:Ht{i~p ,çliq.,esiste _nel , affezioni erutti ve i.n genere., s~ il0inJot,se maggio,re p;eci.P'!ft,tJle~,ef iWg, il ,nuale ,elemW)t,o. da .lat~P,Je eh~ era,, per le;, sion,e,,nel p~~iodo,,,dell' ~rqzioç.~? sq_~ceSJ.i~ni.,mprbose de,ll'in(ez).oJJe pu~.ql,enta _sless11. 99 fil. Mçi, g\pvan;i,\ no.n pe,rqer,e di\.;ista,il 1Ca v.é\l\o,, che ~upp9s i iQ:PPJ1'~e~i.r~-,di ·al~r,e 1cau,te d\\~ermi11antj gen~rali,. che. IR;:, e~s,ere,, sti1lo in,01c,ulalp.1Voi orc1 g~p con9sc~te Ja si9,t.o -, P.ffimµoxa.qo, si risvegliil,.Jlr.~ml%1a, fo;.mida,biJe sua, po,~i ~iMl.Qgiil che, rig1u~r~é¾ la inorva , ,ihqc,41,al;i; ma ·voi po,n, Sé}qz,a1j nvé\çl;e l' orgar:i,i,2mQ, .e fi~isr,,e pEJr;dist~ugg~rlo11cowe P91-~~s~ellp~ft9 ,ancqra, ~labi,)ire,1a pr,iori, .si; l'eleµ1ento, odJ VQ.9,1,"/lll1?11in ,segui.lo,, agfjntl~,iYir11len,~9, ch.9 il , suç., organi~m,o. i:a,cçhi,rn;le, p~r,. N~n l~rr}bb.e,più ,adYJ(!,qu,~,"a ,ni.9 Jl,Y{isp,1, ~he cor;ne,9au~a l correrà i suoi periodi rap.i,g~m~nL.t;i11o, ·qµel ,eh~ arriva,. pi;ù, Ù(}!,,erm6MOty o .co,ipe cou<;a\lM ch;e. l 1,nfez1ol}e ,py,rute11k~u s9,Yfènl~1 1d',uq~ ma\lie.i:it-le11t~, ted inaidi9,s,a,:_1 di,1faJti ,egl:i è agjrnbl,>.e nel)a mfll\\{~sta:~ipne deJ1<1-~m.9.i:~,;h Ofic\1Ur-J°,,act~qit~.J .sig}pqljG~ §qtt9yi11~cçl~é!~e 1( volg,arm~Q\~, Egli è in questo modo, èh'. io spiego, com~ g\~)flu,~lfi , glyim.~9,lç, alle lg~,r,rMpie).,c4,~11vi.en..e a m,eL~~ry,i,in_1ap,p;~;ì1 l\~}).au1J,,, :e Bq,11ley n~llweJag~e loi:_,o,~~p~rj~nz~ s,ulla ~niesi.QF.,Eb,SYIJe _mp.i;ya {!\!§Ceni~.; or,~ è JlQ9·1sc,qlp,,piA10 i m.!1~9'

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muc()sO, che vi lascia più o meno Oèl dubbio sul!' esis tenza d'una catarrare nasale ; ora è un' L1lcera, che scompare una, o ìlue volte per rendersi cancerosa la terza; ora final mente sono in due , o Lulli e tre questi sintomi locali, che accompag11ati da una intensa reazione generale precipitano l'andamento della malattia, e tofgono di vità in pochi giorni l'animale che forma,•a il soggetto delle vostre osservaùoni. Statevene però tostamente Cct·ti~che sia lunga, sia breve la scena, semprP, o quasi sempre finirà collo catastrofe della morte. Qu<>slo differente modo di es:;ere dell'ageute morboso, congiunto a co ndizioni particolari dell'organismo animale, bd pur fallo disling uer~ nella pratica Veterinaria due distinti lipi di morva, cioe l'acuta e la cronica. La <listinxione di cui è oaso, io la ritengo necessarissiroa non già perchè io m'intenda di fare di delli due tipi due entità. morbose diverse ; ma unicamente perchè comprM<le due distinte fasi cieli' cruzìone pustolosa , di cui l' una è eminentemente con tagiosa, mentre l'altra, è raramente lai-e. Ora la ragione ,li L:le differenza sta in ciò, che nella morva acuta, l'eru7.ion e pustolosa, è continua, e violenta, l'ulcerazione assa i rapida, il ,•irns m().rvoso si forma con prontezza , e trovasi così nella piena sua fo rza di propagarsi quale contagio lisso. Nelli\ morva croni 1:a al1'inco ntro l' ernziòne delle pustole, e la formazione del pus r i1'uleoto procedono assai lentamenlc, e ad inlC'rvalli più o meno luoghi , l'ulcerazione è poco invadente, anzi qualche volt.a tende alla cicatrizzazione per ricomparire sopra un punto vicino . Non sarebbe adùnque, e questo ritenetelo bene, fuorchè nel lempo della rea le presenza delle pustole, o nel suo pasMggio al lipo acuto che la morva cronica si renderebbe contagiosa. {1) .Ora diciamolo uoa buona volta per tulle, è gran fortuna pei Veterinari 110n con tagio11isli, che\ la cosa sia così. Altrimenti , oltre al danno materiale maggiore, che la società avrebbe a lamentare, potrebbe pur crescere il numero delle \'itlirue 1lalla nostra specie. di cui la Cronaca Contemporat1ra, con triste uffizio, ha già dovuto registrarne parec('bi cac;i . Restaci per ultimo ad esaminare che co~a ci present.a di particolare il cada vere. Per ciò fare con utile vostro , e tiella scienza , lasciale che l'agente morboso compisca intieramente \I suo r.orso ('2.}. Voi a\'feille a coorincerri in allora, che indipendente· mente dalle lesioni locali , ch e i! signor Berlana vi ha già egregiamente descrille, voi troverete pure generali quelli sLcssi ascessi purulenli, ed anche tubercoli, che già osservammo esrsterc disseminali in var ii Les!-uli . od organi , nella stessa morva spontanea: le quali produzioni mor( t) La circostanza, elle la mol'va c,·òniea nou sarebbe oontagio,5a mi più, o meno lunghi periodi d' ioten•ullo doll'eruzione poslolosa, o quando non sembra presentare alc un sintomo del su~ ~assaggio allo stato acuto, quadrerebbe perfeltamE>.nte colla op1mooe di molti lrattulisti, cho non arumel!ouo malattie coutagiose sotto il li po cronico. (~) Dico di concede1·e ìl tempo necess,;1do, ecc, perchè ordina~1ame~,1e quundo la morva, è caralterizzata, o, come diciamo no,, contermata, si uccidono i cavalli, che ne vanno affellì.

'!tose, fa d' uopo pur dirlo , venivano tìnora I e generalmente_ lo sooo•ancora , considerate dai pratici , come effe(lo di malattie preesislenti1 o come laute complicazioni del morllo i11 discorso, come ne fanno fede le d~noofrn'aiioni di pnt'llll!Onite lobulare morvosa, di morva lifoidea, morva gangrenosa , ecc. ecc. . Quale illazione hassi ora a dedurre <la qt1aulo veugo 1.h far ·osservare 'l Bassi a inferire, a mio avy iso: 1° Che la morva sLa per l'origine, e per la sua natura nel concetto, che ho sopra definito ; 2° Che devesi rigeLLare per di lei conto ogni idea di flemmassia franca e genuina; 3° Che è malattia eminentemeutc contagiosa nel lipn acuto: solamente contagiosa pendente l'eruzione delle p l1stole nel tipo croni co. Ma siccome questo tipo da un momento all'altro può cangiarsi 11el prim o, così è prudenza di considerare in ogoi lempo la morva crual mala LLia trasmissibile. ,9 ues.l~ si ~· o signori Medici, il concetto palulogico eh 10 mi Jorma1, e eh.e porto og.glgiorno sopra la morva . . lo. lo sostengo, perchè considerato sotto llueslo punto d1. v_isl'.l ci,uesto Lerribile morbo, si ve ngo no a spiegare dei fatti'. (loss~ 1~ur anche la leòria dei contagi del Razori) che allr1mcnlt rimarrebbero inesplicaùili. lo lo sostengo ancora, In qua11Lo che, le lesioni locali, <:h' io osservo nei ca.dav.eri dei ca~al.li morvosi, geMralmente parlando, non 1111 spH~gano sull1c1 e11 lemenln la causa propria della rnorLe se non che ammettendo un'intossicazione generalo per mezzo d'ur, veleno animale. Lo sosteogo per ultimo lauto piu volenlit'ri. perchè confesso si ba la ch iave :l i luLle le grandi diffidenze, che esistono nel mondo veterinario. 1\li rimam ibbe ora a contrapi:orre foLli speciali di con1agio11e avvenuta per coabitazione, per mutuo contatto, per coperture, arnesi ecc. fra cavalli sani, e ca\•alli morvosi, onde co 1~1provare al sig. 8erlana, che non è poi sempre per I 111fluenz.a delle cause generali comuni che viene a svitnparsi la mòrva nelle scuderie pi uttosto popolale. Ma nell'ordine d'idee in cui mi son o provalo di spiegare questa delicata conlrornrsia e<l in i~pecie dopo tFa~ervi dimoslr.atn la suil lra-smissionc per via cieli' inoculazione, ohe costituisce il carallere principale delle màJallie contagiose, un,t lal<1 esposizione, non sarebbe più per voi, che cl'un interesse se.conciario; perciò me ne astengo. Quindi avrei lìnile le mie o-onsitlerazini generali sopra la oatura della morva per quanto concerne il cavallo, se il sig. 8erlana prima di por termine .illa sua memoria, non avesse portalo in campo un'altra obbiezion e: toglietemi, egli disse, la spontaneiLà della morva, ed io vi concederò la contagione. Per lo sciogliméòlo di siffatta obbiezione, giovami clifareosservare innanzi tutto, cbe la morva non è m'alallia esolina, ma disgra'l.ià.ta-meòt:e indigena o quanto meno Lanlo naturalizzata ed inveterata fra noi che la sua origine pri.rnit.i~a ci sf~gg~. Ciò essendo, no~ trovo più il percbè, dessa non possa, come la rncion o cow-pox della vacca, (1} o come il va1uolo delle pecore, 1

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( t~ Dico la vacca, o non la specie bovina, pcrchè unicamente su qaesta e non mai sui maschi, per ragione facile 11d inlendore accadde finora di ri!contrare il vajoolo, o vaccina. '


- i04 -che sono pur esse due malattie eruttive indigene, svilupmente, è senza frutto. Nei il sistema linfatico non può rapparsi spontaneamente, e se·lo volete anche più frequenpresentare una parte così attiva; e se dell'altro sistema suo congenere apparentemente fà di più1 non è, che come temente, ogni qual volta abhiansi a ripetere quelle sle.sse , cause, o ris'Vegliarsi quelle stesse influenze, che la <lefedele inserviente-pompiere, che agisce; o, se lo volete . termi narono la prima volta. Nessuno oserebbe al certo quale universale ricettacolo del pus, che progressivaco ntestare al giorno d'oggi l'indole contagiosa di quelle fm,ente si forma. Nulla più dirò sulla n;ilura flogistica _ due malaltie ! Certo, nìssuno. Ma non è il .tutto ancora: ranca di questo morbo:dessa è per me un anacronismo. Ciò basti per quanto ha rapporto al cavallo. Mi resterebbe Passando alla. mia volta nel campo di coloro che della predisposizione veder non V'Orrebbero più in là nella morva, ora a riferirvi come io interpreto la trasmissione dell'afed a quella rigorosamente arrestarsi, io do)llanderò loro: fezione morvo-farcinosa dal cavallo all'uomo; ma ciò, ove ~ome mi spiegale voi la priuia manifestazione di quei noo .cre~iate opportuno, mi riservo di fare nella prossima seduta. ·tori e terribiii morbi contagiosi, che coi nomi di rabbia canina, di car.bonchio, o (ebbri carbonchiose dei bovini si =Q=· appellano?...... Io sarei ben litito, non esito a dirlo, d'inchinarmi alla costoro sapienza·, se mai un motto, un detto pronunciassero che - ali' infuori defla spontaneità - appagàre potesse non rne, ma la scienza che profesrn . Come ben vedete, o signori, l'obbiezione della sponRelazione delle Conferenze seientlftehe taneità anche considerando la morva qnal malattia spe(MESE DJ 11fAGGlO 2.• TORNATA,) cifica eruttiva, n.on può essere presa in considerazione, perchè non regge alla discussione. I Parlandovi della morva, in generale, voi avrete senza TORINO. - Q·oesta Aduoa1Jza non potè avere luogo, caqsa i lavori di riparazione chesi sJ:nan operando dentro e fuori della dubbio rimarcato, che sempre ni'aslenni dal forvi parola sala delle Conferenze. del farcino . Or bene, vi dir:ò, che ciò feci a disegno. EsGEi'\OVA. - Data lettura del processo verbale, il dott. Sjsendo che è oggid·1 sufficientemente provato, che queste riati mosse qualche osservazione sulle questioni fatte ,dal dott. due denominazioni patolog1d1e non formano in sostanza, Pesce relativamente alla memoria da lui letta nella precedente che una sola e me<le'sima affezione generale d'identica sedota, ma queste non potendo venire sciolte altesa l'assenza natura, a tal che sovente arriva, che l'una delle due model dotl. Pesce, ii processo verbale fu senz'altro approvato. dalità si contrnccambia o si associa coll'altra. E se di li siguor Presidente, dato avviso com'egli sulla proposta d~l verse ne sono le forme, queste non debbonsi ormai più dott. Mazzolino avesse scritto al Consiglio Superiore di ,$;:milà rjguardare, che come tanti aggravamenti o miglioramenti atlinchè il suo illustre Presidente vo1eS$e farsi interprete dei .dello stesso morbo. scntime1)ti deli' adunanza rendendo al signor Ministro della Gli aggravamenti sono da computarsi specialmente Gaerra i dovaliringraziameoli per le continue largiziooi ch'egli per la morva, i miglioramenti per farcino, e si può fon·generosameu!e va Facendo a questo Gabinetto letterario, ~limò datamente pronosticare un esito fat.ale quando le due fortornargli in acconcfo di riparlare del casri della pretesa ·somma me lrovansi assieme riunite. claudicazione, della quale ave.va già tenuto luogameulc parola Un allro vero emerge da questa distin1,ione delle due in una dqllc precedenti sedute. forme, e queslo si è che quando l'agenie virulento lende Rimembrata pertanto la ninna_apparenza di ·vizio organico ad estrinsecarsi per mezzo della superficie cutanea:e che che potesse dar ragione di questo slrano fa tto, la ferma ed per essere così alla portala della nostra mano, noi posostinuta volontà dell'individuo a volerla pure fare apparire, e siamo secondo le circostanze o distruggerlo con ferri ricorJa:o come e per convincimento proprio e per giµdizio d'ill· bene arroventati, od avvelenarlo con una buona pomata tri med!d egli aves,se,all'atto della uscita di quello dallo speda le, ri12sciato una dichiarazione qualmente il detto individi10 non .arsenicale, o quanlo meno promuoverne la ~ua eliminaaveva alcun vizio org~mco da accagionarc, e che perciò era darizione con sostanze vescicatorie, noi possiamo allresì speputarsi siccome a.lfat lo idoneo al servizio attivo militare, il sulrare di poterne liberare l'organismo dalla micidiale sua lodato sig. Presidente l'endeva q_aindi con lo come queslò stesso, azione. Se per lo contrario l'agente di cui è caso, promenll'e era in osservazione1 allo spedale mpstravasi a tal punto pende ad estrinsecarsi per mezzo delle vie respiratorie, zoppicante da non poter muovere passo senza appoggiare il soo nissuna. o pressochè nissuna speranza ci resta. corpo al bastone e camminare sulla pt1nla del piede, ma non Sollo il punto di vista adunquedell'ideotilà della morva appena uscito d<1llo Spedale davasi già al moto senza aver <:ol farcino, io mi trovo, e lo dico cob soddisfazi.one, in bisogno dell'indispensabile bastone e posando la soa gamba perfetto accordo col signor Bertana. sulla pianta del piede. Bene osservato dai superiori questo Solamente aggiungerò per conio mio, che nel farcino cambiamento, ed jnteso egli le mioaccie che gli vennero l'eruzione delle pustole, o bottoni, è sovente estesissima fatte se persisteva ancora a zoppicare, s'accorse alla fine che e pronunziatissima. Pare p.erciò cosa incredibile, come, non gli conveniva più oltre lo _dissimulare, epperciò dichiarava dopo tanto tempo, che si ric~rca ta natura di questa mache sentivasi oramai in grado di· fare ritorno al suo Corpo, so lattia, non siasi mai sostenuta con calore, (non dirò certo non se, forse v.ergognoso dell'operato, simulando un resto del colla novità} e coi necessari esperimenti di prova, e consostenuto suo diffetto, chiedeva per grazia gli si volesse acc·o rtroprova la sua natura erulliva. È oÌ'miii tempo, che si dare di far passaggio alla compagnia Jella provianda. cessi dal rappresentare ad ogni istante il sistema linfatico Ciò notificato, il sig. Presidente prendeva argomento da quequal faltore generale nell' affezione morvo-farcinosa. È sto fatto per rendere·manif~sto di quante precauzioni si deve ormai tempo che si desista d.al molestarlo così ostinata- ,.. circondare on medico ,militare per non fasciarsi sopraffare

PARTE SECONDA


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dalle apparenze di coloro che, per etìmorsi dal servizio mi· litare, ranno mostra di infermità delle quali non sono ponto affetti, Ollre a che falli di questa ma:iiera, ove non fossero sco· perli d~I medico militare, nel mentre che priverebbero lo Sta lo d'on individuo 1.1 We con danno di on secondo cui per sorte non incomberebbe il s ,rvizio Militare, non potrebbe a meno di tornar a disdoro di qoel medico che fosse troppo (acile e corrivo a credere alle semplici apparenze senza approfondire le cause occnHe e sim~late cMle malallie. Nel mentre ·che il sig. Presidente porgeva cosi utili avvertenze salla condolla ohe deve tenere il meùico militare nel dare il sao giudizio nei casi d'idoneità e non idoueilà al servi.zio mililare, non gli sfuggiva d'altra parte che dannosi non di rado casi tali cho impongono per i dubbi che presentano. Falle queste ed altro riOessiooi, l'ora essendo di già o'trepassata, il sig. Presidente dichiarò sciolta l'a.:iunanza. ALESSANDRIA. - La tornata è op.erta oolla lettura ed approyazione del processo verbale della seduta antecedente. Nissuoo dei socj prendent!o la parola intorno 11lla memoria del dottore Baralelli, fa quale nella tornata del t O del mese fu messa all'ordine del giorno per essere discussa in questa, l'adooa11za sullo mozione del fòcio Pizzorno s' inlrallieoe dell'abbooallieolo in_ corso dei varii Giornali sclenlillci di proprietà di qnesto gabin~tto. E ciò nello scopo di far acqoislo di quelli meglio accredila!i e realmente buoni. Nel corso di questa conversazione, coi pt·esero parte in ispe· cie li dollori Pin:orno, Omegna, non che il sig. Presidente, venne incidentalmente falla menzione delle varie opere pub· blicate da Malgaigne, e particolarmenlo di quella sulle lnssazioni; meozione, la quale porse occasione a varii l'llembri e segnatamente al sig. Presidente di discorrere con molfa erl1dizione delle varie I os~nioni del femore. Dopo ciò, ess~ndo lo ore tre e meno r,omeridiane, vien le· vata la sedata. SClAMOEtU. - É aperta la sedata alfe ore tf antimeridiane: letto il processo verbale, viene questo approvalo. Il sigMr Signorile veterinario in 2.0 del Regg. Cavalleggieri Aosta avera già nella precedente tornala domandata ed olleonta dal presideòle l,1 parola ·per questa seduta al fine di confutare le idee emesse d 111suo Collega, signor Berlana, nella me• moria da questo!ella sulla Morva e Fa1·cino. 11signor Siguorile trovando più consenlaooo al giusto e regolare svilnppo delle sue i.dee il redigere categoricamente io an'apposi ra memoria quanto a lui sembrava opportuno l'appuntare sull'accennàto scritto del signor P.erlaoa, dotnsnda al Presidente, cbe di q·aesta gli sia concessa la lettura. .Fa però primieramente osservare.che a sno avviso trova ndo nel processo verbale alc11ni argoruenli, rif}oltenli la relazione Berlana, ono,i, dilfereoli e non riportati io qoolla, come sarebbe il pnnlo soli' inoculazione della morva da cavallo a cavallo, sarebbe atile si rileggesse la suaccennata relazione. li Presideoteaven.done concessa la lettora·si trova cbe quanto venne redatto nel prtréesso verbale era pienamente conse.nta11eo collo scrilto originale: per cui il signor Signorile passa alla letlora della sua memoria (l). li Dott. Agosti prende la parola nei segnenti termini...... 1,0 • li signor Ber'tana nel la soa relazione dice in termini espliciti • togliotemi la ,po1,ianeilà dellalllol'"a e iarà contagio1a-qae• sta proposiiione è già una professione di fede, che non ba bi• sogno di commenti; qaindi non y'ha più dubbie;,, il signor (1' Vedi la m~moria in questo mode1imo namero,

to5• Berlinaim1>Iicilameote eschtde la contagio!Hà d,,lfhn,1ona .... • Con questa proposizìooe poi il signor Bertana ammetlerebb&· • per principio, che, perçhè una malattia sia contagiosa con• viene che non sia spontanea: questa idea è più che mai er• rooea sia io scienza che in fallo poi~è non è già l'esclnsione • della spontaneità della malattia, che cosliloisca la saa con• lagiosirà; ma è i:.,ntagìosa ima malattia quando il prodotlo • morboso della stessa trasmesso per coiltallo su an individuo • sano, produce la medesima ed identica malattia. Jo sarei .. perciò d'aniso, che puramente nella soluzione del s-eguente • quesito egli troverebbe la ricercata convinziouo della conta• giosi là io discorso: proi,,atemi la trasinisribilità per inocula• :ionedel prodotto morboso della morva 1opra un.indi11iduo " sano, td iq vi co,icederò la contagiane - permettetemi que-

• sta logica verità perla constatazione della contagiosità d'una • malallia. Ora una malattia contagiosa può essere spontanea " in an iodividno e trasmessa da questo ad u11 secondo e cosi • dicasi pernu'inlerminabile concatenazione cli trasmissibilità. • Il vaioolo, il morbillo, la scarlatina ed àltre affezioni entli\'& • contagiose, non sono d&Sse ao cora spontanee? E la loro spon• laoeilà dislrugge forse la loro proprietà contagiosa? 1.0 Si • banno bensì dei contagi, i qoali durano immutabili, e lama• lallia di cui SODO fomite non li vide mai nascere per alt1·e ca• gioni, ma numerosi latti ormai condussero fuori d'ogni con• teslazio ne a provare che la maggior parlo dei contagi hanno • una generazione spontanea non solo nella origine ma ancora • in seguito alta loro estesa invasione, di modo che diraman• dosi sopra una -vasta se.ala costituiscono UD assieme di morbi ~ sempre contagiosi, parte spontanei o parte trasmessi. Cosi • parmi avvenire della morva: e se una volta qoesta fatale ma• lattia non apparteneva che al campo della veterinaria, oggi• _giorno entrò egualmente nel dominio della Patologia omana • e fu riconoseiula trasmissibi le costaotemenle non solo da so• lipedo a soUpedo, ma daqlieslo all'uòmo presso coi però non • è giammai spontanea. Della contagiosità di questa malattia e ~ della sua trasmissibilità dal cavallo all'oomo, sono numerosi • i fottì comprovali da prima in Prussia , in grande quantità in • .Allemagoa, in Ila li a, in Francia ed in Togbilterra: cbè, per non • venire a queste citazioni forestiere, misi permetta ad onore • del nostro Corpo Sanilario di richiamare qui i tre falli espev rimooh;i\i 'dell'esimio nostro Ispettore Cav. Doli. Comisetti ,. il qoale da un soldato di Cavalieri a, ano i sono, che contrasse ,. dal cavallo la morva, innocnlò il prodotto morboso in tre ca,. valli sani, e trasmise loro la morva geunina. Io qui non mi • spiego di più - l/esporimentodel Ca\'. Comiselli è un graodo • fatto nella scienza nostra; e prova la contagiosilà per emi• • nenza di questa malattia, la qnale non solo da cavallo a ca,. vallo, o da qoe.sto all'uomo, ma da quest'alti mo sebbene eia, horala la malattia sopra un elemealo eterogeneo alla di lei • genesi, tottavia conserva ancora 11.1 potenza di contagiosità • tras missibile snll'animale sano stesso da cui avrebbe dovuto • dipartire. 3.0 Il Signor Bertana fa derivare sempre la morva puramente • dall'influenza di cause generali comuni. Io dico che molli • celebri callori delle nostre scienze, raccogliendo molli falti • particolari mostrano cl:te le malattie contagiose si sviluppano • ancora spontaneamente in. tempi abbondevoli d'ogni cosa ulile v al vivere e sotto il cielo più salubre, quindi pai;mi che anco • la morva non sarà sempre pel' lsfuggire a qnella legge singo• lare e quasi inesplicabile, e partendo da questa base sono in• dotto a credere che lo stesso signor B,erlana avrà potuto • spesso. riconoscere l'evoluz~i,oe di. qaeala alfezione ancora .. l!elle stesse guarnigioni e nelle epoche in cui il foraggio e • l'abbeveraggio de'eavalli lrovavaoai della più perfetta qualità.


.,, Con ciò però non jnlendo nep,are, che l'alterazione dei prin- I , cipii d'tlle materie neèessar~e alla n~trizione degli animali · . " in ge·nere, e le vicende atmosferiche non sieoo per prepa.,. rarc.llei corpi una più d•aci,a ed universale predisposizione » atv.·azione d'una malattia contagiosa ed influi're forse aoco ~ 2,lla stessa sua spontanea evoluzione. Ed è infatti per qu~" ~te ragioni stesse che l'azione del contagio svolto viene pos·.,. sentam11nte avvalorata e p~omossa da quello slato de' corpi vie,- venti, nel quale pe1· l'appunto sono· indebolite le anioni orga· ~ niche, ove la materia è più disposta a disg regarsi e prendere .,. nuove forme; egli è quindi incontestabile, che tutte le potenze ,.. dissolutive valendo ad accrescere la viro.lenza de' contagi pos"' sono ancora essere cause effièieali della loro geni·si. Finalmente il Doli. Agosli condotto dallo <>Viluppo di qnesti stessi argomeoli si rivolge a combattere la mass1ma del signor Signorile in éoi ammette, i morbi contagiosi- specifici non potere generarsi senza la ,pnesi,tema del germe specifico. Fra le allrn cose il Dott. Agosti fa osservare, che l'idea della preesistenza d'un tal germe, amettendo un elemento primitivo indipendente dall'influsso di cagioni esteriori od interne all'or• ganismo, si avrebbe certamente dovuto riconoscere, coine dice Bufalini, l'origine de' contagi insieme eolla diffusione del genere 1J&matto sopra là terra;_perchè in éaso contrario come conèepire lo stato la lente di questo germe per tanto tempo à!J> immediato comparire d'una malattia contagiosa? Di più, egli dice, èhe se }'idea di questo germe laleotffdei contagi nell'organismo uma~o è incompatibile con una sana logica, non lo è meno nel cavallo in rigu;irdo alla morva; poichè., suppostane l'esistenza, questo germe inerente alla raiza cavallina, farebbe si che i cavalli. 1nonosi former~bbero la regola generale e qoeni che ne andrebbero esenti ne costituirebbero l'eccezione. Appoggia que, sta sua asserzione colla comparazione delle malattie gentilizie in cui dice che là veramente esista il germe dell'~ffezione ema-nato nell'atto stesso della concezione e compenetrato nello sviJnppo della vita embr.ionale; qual germe in date età e sotto quasi influenze-'inconcepibili, dallo soo stato latente sviluppandosi dà luogo alla malattia genli!izia, e ciò avviene nella mag. gior par le dei membri di queste infelici famiglie, e formano l'eccezione quelli fra d'essi in cui per benefiche influenze il germe rimane latente per l'intero periodo di lor vita. Dice poi ch'egli ~ piuttosto disposto a credere che la genesi spontanea dei contagi è risposta iri un misterioso la1•orio dell'economia organica atto a proàun·e a me.no d' alterazioni chimico-dinamo-organiche quel pi·odotto orl el emcnto morboso, il quale dietro la immediata dì foi genesi si spande repentinamente là invade quei tessuti di sua predilès·ione con pericolo dell'esistenza dell"indiddtw. Il Dott.' Agosti per ultimo distrugg.endo a ssolutàmenle l'idea tlel germe ilei contagi, coneludc clié egli' non è lontano dal con· eedere come favorevole a questo misterioso e fraudolento lavorio dell'organismo, una speciale predisposizione inilividuàlé, l'idiosincrasia e forse ancora il concor~o di allre cause estrinseche all'indi vidao, desunte cioè dagli agenti esterni che influiscono sullà vita <lell'animale. ffPresidenle manifestandosi anch'egli del parere \:!ella· Mo~ tagiosilà della rno;va conferma al D6tl. A'gosti i fatti sperimentali del Gav. Comiselti e riclliamando allcora in 'appoggio di questo argom.enlo l'imporl'aote'lavorv drR:ryer,inserto nel'r,dmò l V des memoires de l'academ'ie l'oyate ~e mi!dìcine, che risve• gliòl'~Henzione di tutta la Francia alla tri'sta certezza di que:sto fatto leva la· seduta all'ora 1 Jfj pomeridiane. NIZiA - ~etto ·ed approvato il processo verbale dell' antecedente toril'a.ta,'il P-rèsidente traHeoèva·l'adunanza col compi· :mento dell'esposizione del suo rendiconto dellem'ala.llié occorse 11el)'o~pedale nello scorso anno.

Pàè'eniio.seguito alle cose detle nella seduta del 1" aprile àccennava aJle malallie·dell'appat~to respiratorio, che eran~i moslrate io ogni mese per ragione delle inclemenze atmosferiche 'pioltoslo frequenti nel decorso t.lell'anno: notava il predominio delle angine, delle bronchiti, delle pueu'monie, che non 1·i-sparmiando i più robusti, avevano colpitv di preferenza i sol· · dati di men for:e tèmpra, ed io isj)eèie gli Isolani con sintomi or di poco momento, or imponer1ti, e spetso suJ1erìori, o renitenti ai mezzi dell'arte, che ebbero per base l'attivo trattamento, i deprimenti indiret1i e, nelle pnenmonie in specie, mòderata col sa!asso la reaziòoe febbrile, il larlaro sfibiato giusta 'il mlltodo nasoriano, del qaà'!e ricordava la speciale efficacia. Sai ponto delle aff~zioni intestinali osservava·che i'apparàto gastro-epatico, e l'apatico splenico avevano a loro volta otferlo casi di grave entità, e mostrato il loro predominio nella'stagioneesliva; toccava della sintomatologia e della terape'ia comutle ed alludea particolarmente a duo casi di falale esito caratterizzati da speciali patologiche lesioni, l'uno da cronico jngorgo delle ghiandole mesenteriche qua e là raggruppale a bernoccoli 'del volume d 'un uovo gallinaceo, l'altro da particolare alterazione. del peritoneo, e del mesenterio tenacemente a·desi tra lo.ro e colla massa intestinale, con densi e concreti trasudamen!i plastici e gelatinosi che avevano ridotto a menoma cosa il .lume delle intestina. Discorrea quindi della lieve tangente toccala alle affezionr dell'apparato oro-genitale; di un caso d'uretrorraggia, in èui l'e· strallo emostatico avea fatto ollima prova di sè: del completo risnllato ottenuto in au antico idrocele coll' injeziooe di tintora di jodio, che mentre ne determinava la guarigi'oneradìcale, co'ncorrea alla perfetta risoluzione di cronica epididimite· infine accennava al sensibile vantaggio avuto in antichi,str-in: gimenti uretrali colla graduata dilatazione io concorso della cauterizzazione dirella. l'arlaudo delle renmatalgie, e delle artriti indicava il buon risultato oUeouto dal trattamento attivo secoodalo dall'uso del ii~tro, de~J'aconilo a lar~he dosi, del solfai-o di china, dell'opp10, e suoi preparati, i quali non · parvergli guarire da soli il reumatismo, ma solo aver ·coadiuvalo il metodo a'nlillogistico gli ani.per la loro virtù depriment~ eardio-vasale. gli a!tti qòa; sedanti, e diaforetici. Indi accennava ad on caso di speciale flemmone alla mano ,ostenuto da ~rossa ~pina iofitta nell'eminenza tenare, che pe1· ben dne mesi sfuggila ad ·ogoi ri.:erca gli fa dato scoprire in profondo ascesso, dal quale appena quella fu estralla aveva luogo una•pronta guarigione. Parlando delle risipole le disse frequenti alla faccia nella stagi~ne.d~lla ~rimavera, siufomaliche iugenere di affezione gastrica, 1d1opat1che talvolta ed a base flogistica con tendenza a diffusione al capo: cogliere I' occasione del caso fa!ale tli risipola llemmonosa ,af capo (stata oggetto di particolar sfori a accennala nel nostro giornale) per ricordare la gravità di quesfa malatlìa, ~ c~~m~ndare la necessità dell'attivo trattamento, e molteplicì 1nc1s1om al cuoio capelluto per frenare gli accidenti infiamma torii,e prevenire le dilfase suppurazioni si spesso fatali. Sul ponto degli esantemi febbrili toccava ai ~orbilli i soli avuti in numero ,1ll'arrivo del 3u di Fanteria : ricerca vane le cause, pai·lava dei prodromi, descriveane i' sinfomi, lanatora dell'eruzione, della desquamazione; pei qua lì li considerava distinti rlalla scarlatioa, che dal rendiconto dell'iiitèrmerfa militare di Monaco pareva aver contemporanea·mente afili lto frazione dello stesso R_eggimenlo in distaccamento in <Jaella città. -Veiren-do "alle atlezi ooi del sistema linfatico ed osseo espo· nea la poco ·frequenza toccala agi' ingorghi ghfàndblari, stati a• 0


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Compin poscia il suo reni}ìoonfo eo·ll'accennare1 che a porgere un esalto quadro delle malattie a~ute . in cu.ra sa/ebbegli StJllO mestieri accennar.ne parecchie pat;tilaroente senza ,speciale inleressP, per cui pe1· nòn abusar;1> d.elll\ ,cortesia dei col leghi limitavasi ad indicare, che fra febbri .effimere, odÒntalgie,-, par.alidi, epnlidi, gozzi, varioceli, piaghe, tumori ed altre dn poco momento unit;imente alle , solite.malal:tie ben cogni·te ai, m~dici mililari, pretestale da y~rii individui e dagl'inscritli in sr,ecie di nuova ,.leva inviati in -ossen-azione ali' os.pe.daie per co~St(\taroe la realtà' l'entità, la simul.i.; i,on~. Ja pur~bilità I o l'incurabilità lor.o, formarono il .complesso,; deHe malatiie, eh~ ehbersi a trattàre nel periodo dell'anno., Indi, riassunte in br,eve la natura, l'indole,l'enlitàdelle cause e delle affe1.ioni 1 eh~ io questo o qael mese eransi mostrato più fr,equonti, pon~~. fine.al suo dire coll;i .'lecliuazione della conip!essiva çif,ra_rJei mala,li,entrati nell'anpo in nuqier.o di ·ti~J, ç,~e ~n concorso 1dei 52 ri;nas(i a!J',esordir~ , del gennaio com ., ple1avaoo il lolaiai d i t2M avuti in r.urn. Allndendo poscia aUa,i itp.I>frtao1..~. · . poco favore\\O le , media della mortalità del 21,69 010 osservava ParléliP.ftO llçl}o,,les,i~ni \raqll\\1-~iç)}e,,add,uce,va n(\lte di~t9,rsio,nj , dovere -valer a menomare la meraviglia la riflessione; che iQ _spe.cie e neU.e cqqtusioni eijs~rg\i stuli -di,,guida nella cnra.., concorsero ad aum~otare notevolmente la cifra ~iQq~e individui i ,preceHi deLBaud,e,ns: rinnov.aya,alJa !lle:;norja, il.caso ,li ,fr.at~ già provvistj dall'antecedente ;annQ~di,cong.edo·di ri,mando, che tosa coroinio.ulivà del. terzo super/ore del cubito e ,corri.sponnon ,poJevaoo fruirne o per. non .esser ,cOQ,9sciute qgeste disp,odente roarghie .inlern o del radio per forila d'a·r.ma a fuo~o con sizip,ni, o per( l'ay,aniata loro malattia, che li, trasse alla .tomba: gra-ye . slo(l,~re l~cal!, eh~ per la, co,4~~I!)poragel!Jesionc de.Ila dpe marinai Rossi estranei-.,al presidio ricovrati\li in grado discubitale, e del medi\tOO, im,P.ossibile, ad ,appr~2;4?,rsi in quel. per,ato di vita: un militare per ·ultimo trasportato cada',lere per l'a\to, stiltajn,poj ri,conosciulj!._al,la.sezion~ de! p,)i;fo P,~tologico, suicidio d· arma a fuoco all'Ospedale per avervi solo sepoltura . d.et,e.rmj11ay~ lo <5facel~ ~t;ll:a~a;p)>.raccio .ohe ~stci~gea in ijUa rta , Per queste circosJaoze. acçiden,t~li, dicea, Il pc!' !a,1più deRIOt;:} • g~ouiala aW ampu,\a,1,iqne dell' ar.lo s(}nia 111:singa,di ifavorevol e bile, che laJU!lntare si possa,,,facili!à che, pl'csla ql\est:ospeJ}ale esito in,unfadividuo v,ram.o di·salute per pregr;esse g1·avi.alfe. ai :di?prdinÌ dietetici,chc. malgrado ogni riclamo non si riescono zioni ùi petto, come aveane già ben fallo di puhlica ragione a prevenire pel libero commercio dei malati col corpo di gu11rdia nei processi ve{·baO di alcune nostre conferenze dello sco:·so interno, per le facili comunicazioni, e traffichi cogli eslernì, ann~. pel basso reciqlo del giardino, per l'appropriarsi crude ed imInpi ,aGci::n9ava-~ qua ttro casi çl\ lì.ltole, ,tre m1st,·al,'si all'au,o mature verz~rr, pel difetto di sufficiente sòrveg\ianz,a in ogoi l'yoa conrncotiv a a tbmmone perireUale pe,r di(fasio.oe di prv. punto..,, ... ben aversi ,d'onde spiegare come t risti esiti siano stato-cistite, l'altra da lento ascesso accusa\o ,a periodo avan potuti toccare non solo ai malal-,i, ma a varii, che giàe,aao avzato di malattia, sintomatica l'altrd di <1ron ica tubercoli te: viole viati ~ conv,alescenza, e come oltre all'aspettazione si asi prorole complicanze adducea le due prtme guarite col taglio, non gata la medi:i della permanenza a 22 ·giornate per malati), alla toccata la ferza pel grado aninzalo della malaÌtia, per la q~ada quale,concorserò l'iudispensabil lunga durata del notevole nuda anni màctenuta da carie della spina,, iliaca ~nl_e riore sUP,em.ero avuto degli ottalmici, e dei venerei, e delle convalei;cenze riore in u~ i~v,alido seltua'gen~ri!)_stato iq sga giovent,ù to c;co. c<>,mpile all'ospe~ale p~r diffetti> dì speciali depositi,, ~qn che il da conlaminazi9,:ie venerea i11compl~t3;men.te trall.at~ .... velongo decubi,t o , di, anlicp.i m11lati ,rimasti ,all'es,qrdire deli'. anuo, ll\Va ,s,(\lo falla cura pallialiv~ per ,rigqardo ,ali,! aVl\DlaJ~ elà, e ch,e Jfrél t~ cirpa.soJnmav,ala permaqenza a 1116 giornate: dalle per la durata iodi,ponsabile del trauam~nto ayversato, da!l'am quali conside.razioni conchiudea potersi giudicare con -vera CO· malat<>,.• moscenza di .cose, ecl..arguire che circostanze occasionali die Eslecde-vasi poi sul!e tn;l1altie venerea o~orse in notevole dero luogo a risultali, e permanenze superiori· in quanto si Jio· numero relalivamen~~ alla forza del Presidio, indicavaoe la tea a burm dirittQ aspettare..... FinLya _col (ài: voti, fhe questo maggior loro fre,q-u_eJ),z.~ 1,1~)!a stagione e~tiva, ta:m·entavaoe l'imvat)e co~~ideraziont potcsse.r9 riu,s.qire dl qualçbe,µljle ili suoi pune libero girovaga,r çli dqoue infette state Po/.!' tempo insu m. CP.llegb.i, i;iell'.interesl!le <Mia sal,ute del>soldato, ,oggetto delle lor1> cieotemenle sorve~li,~}e dalla polizia; ma!g;r~do i continui ricure, -cla'mi: declioavp~e il nan;i,ç,io ripartito in 90 per ulceri e bgbhoni, l'!OYAI\.A. -Alle,! pomellidianeil Pr,esidente apre la seduta in 45 per blenorragi.e, ed, 11 perslfili,Je SMOndaria o terziar ia : col for.osser~are che e1Sseodo partilo in licenza il Doti. Plaisaut. diffondev,1si sulla form&, delle malattie., suUralb1rnento impieseg~etario delle conferenze, fa d' aQpo avanti tutto di passare gato, sulla preferenza data a ques!o o quel preP.arato, sul vario alia nomina di un segretario provvisorio: dietro ~o,tazi,one se· vantaggio avuto or dai m~rcur:~lj, or dal io_d1,1_r.o 9Lpo.llls,iu .a _ greta,.,ayendo il Dott. Capi:a ottenuto la mi!ggioranza di° vq.li. seconda dell11so1_1dizi,o,m:~dell.e ulceri, dei modD. di-séo!ire, de Ile vie,n nominato a tale car_ica e dà lel;t(lra del ,process0; verbale • comp,l,içj,\n;i:e,,do,i t~mp.eramew.~4cj, qula.ti, ~ul qual pa11to lun,g-0 dell'~utecedeote se~ota,, che. resta ariprornto. senza osservllSlll'~hbl,iI rinvenirvi, per cui•.gig.va,accennar.e ai risuit,ati favo;i;iooe di sorta~ Il, rueside~te in'Vila q uindi ,il Dolt, Capra a rilegger·e la sua rovoli, ed ai .gi_9sli lamenti di aver ,d0-vu-l0< v~d,ere com1).lica nze storia di ,nJennorragia : ulHmata_questa_lettora, e nessuno prenvarie ì ?e-g~nerazi~ui cangrenose, tardiye gq;irigioni favo r;ile ~endo la parola su ,t ale argonmeoto;, il Doti. Cerai~ si fa di bel , dalla mais mia della sala per insuff.ì.cieq.t9, cap,ai:,it,à d'ari!} re ~ spir~bilec, dai disordini dietetici, dalia l_rascuranza delleJIQrm.lL. nuovo a percor rerla da_capq a rond:o,, façen,do qua~ là ;ippuoti ed 9s~_},rxaziop.\ iqqw~i,t o,pi qu,~stp,ratio,pr~icq. r Il 1(11esjdeote igienic~e per difotto di disqjp!iJ?~ro sor,ègl,ian:1~ in q11estg P?CO adat!O::t>spedale, si arr,tis4l i~ su~le,p~im~1s,u~grJéidq .d'int~.PSl.là,di questa Bienno,:•

~ai obbe~ient_i ai noti mezzi di cara, qnc!_ndo furono determinàti , dél-C~(!~e reumJ liche e scompagoali da discr<1sie, essend'al • l'incont~o più tenaci q9elli a bue scrofolosa: citava spe~iale,, caso d'un indiviiluo cli tempra in apparenza sana, in c.ui non valse m,.idiciua a ri,o!ve rgli cronico ingorgo delle ghiandole cervica)i, daÙe (pali diffusosi il proca~so morboso scrofoloso alle prime nrtcbre del collo, malgrado il più attivo e pro· ·tratto trattamento anlitlogislico locaìe in un co\ me,zzi in~ecoi alti a correg~ernè 1a discrasia, dava luogo a cade d~Jltepistrofeo, cui succedea apoplessia fo!minl!'.n\e, come <la relazio ne del distinto dottor Bohbio. Allndea i ndi a due speciali cJsi rii rachiartrocace per maQifes~azione, della stessa àiato,i stali oggello dil.icieruifii;be.m,omoPie del dottor Chfapella,,malattia staia sì -scienlifì-camente tralleggiala da emioen\hpraLici ed io spellie dal chiarissìmo uosll'O f; rctsiùente del Consiglio Superiore di Sanil~ nelle preziose sue lezioni orali, che r,,ccomandava ai colleghi di consultare per fo rue ~es oro ,in arg~mento ,di tan t;i ,


... -2.08 ragia, che il Dott. Ca.pra disse piutto1to grave ed a lale ponto ripetendo i sintomi riferiti dal Doti. Capra ed aggiungend(lne alcnni allri si:ordati,c·ome per es. l'incurvatura dd pene, la diffìceltà nel mingere ecc., si fa a chiedere all'adunanza ~e dal complesso di tali sintomi non si abbia la più completa descrizione di on'intensiss,ima Blennorragia: I singoli membri com~ ponenti l'adunanza, no,n escluso·iJ Doti. Capra,sono pienamente d'accordo col l'I'esidente so tale punto: ci-ò premesso il Doti. Cerale arrestandosi sulle seguenti parole della storia: Avendo avuto commercio con donna affetta da simile morbo ecc. si fa a chiedere se la donna con oui il P. ebbe commercio fu dal Dolio.re Capra visitata ed in caso contrario, su quali dati esso appoggi silfaUa asserzione. A che il Doti. Capra risp1;nde che dall'effetto fu condo Ilo alla causa, cioè che aveDdO 'il l'. contratto una Blennorragia, si credette ::.utori:izato ad asserire che la donna con cui cLbe commercio, fossE! affetta da consimile malanno. Il Presidente passa in allora ad esame le cause principali che ponno dare origine aHe uretriti Blennorragìcbe ed annovera fra queste: gli scoli ma cosi e muco-purulenti uretrali, aierini e vagh:iali d'og1;1i genere e specie; le ulcere a qualunque categoria a))partengano esse; i ripetuti coili, massime se praticali dopo copiose libazioni, ovvero con donne sudicie, o durante la loro men1trnazione, oppure con vagina troppo ristretla; le iniezioni ureirali stimolanti ecc. e.cc. Al che il Doti, Capra risponde che benissimo le medesime possono dar Jaogo ad una Blennorragia, ma 'questa st>mpre leggiera e di breve durnta, opinione rhc viene dal Presidente oppugnata ro.n argomenti téorico-pratici. li Doti. Capra avendo scrillo nella sua relazione che dalla natura dello 1colo che era pi.uttosto di pus tnislo a sangue, e tton di solo f/lt«co si ha rdgione di credere che alla 'fossetta navicola.re i.>i èsfatesse una soluziòne di continuitcì, un'ulcera causa delt'indurirr.etilo. Qui,i il l'tesidcnle comincia II tacciare di inesattezza il · dire lo scolo di pus misto a sangue e vorrebbe che il DoU. Capra avesse scritto cli muco-pcs ( COJl eccedrnza di quesl'ullima sostanza) misto a sangue: quindi si fa a ~hiedere al Dott. C;1prà se la supposta soh1zjone d-i con'linuità, che dava luogo a sì falla secHzione,non potrebbe ascrh•ers.i ad anasctsso apertosi nell'uretra, piullosto rbe ad un'ulcera? lì Doti. Cerale osserva la flogosi nretraJ.e, se violenta, po!el'~i lra~mel!ere alle ghiandole maéipare, ai loro condotti, al leseulo cellulare relromucoso ecc., ed a tale diffusione di infiaromaziene J.Oter benfssimo seguire uno o più ascessi, di cui il pus venga a metter foce a:iell'aret:r.a stessa: dà in seguito in b, eve i sinllmi di tali ascessi . e quelli che appartengono alle ulceri uretrali, di~idet ùo queste ulcero nelle due specie, molli edure; fa un pal'allelJ.o tra sì fatti sintomi e quelli ossernlti Della Blennorragia di cui si tratta, e concbiude- coll'ammettere come la più prob;,bile l'r-pinione esternata dal Dottore Capra, coesis.tere cioè colla B!cnl)orr~gia on'ukera, e questa doversi ascrivere fra •le molli, cerca pn,varlo col rif~rire i caratteri e l'fsitQ dcll'indu1 imenio I he si d i.be ad osservare in corrispondenza della rossella navicolare. Il Presidente parla quindi della causa dtll'epididimite: concorda col Doti. Capra sul modo con cui J'infinnmazioDe nretrale fe' passaggio all'epididimo; espone i va rii modi ammfssi dagli autori pe-r spiegar.e lo sviluppo delle orchiti,sia che l'infiammazione .si arresti all'epididimo, oppure-si diffonda al parenchima stesso del lcslicolo e finalmente prrga il Dolt. Capra a vole1e ooneggere quella sua frase, . . . denolal'a un'epididimite Biennorrag.i ca ril'erberatas·i po· àiffi1sfot1e dall' uretra .ml testicolo come quella che per nulla traduçe\'a l'i:dea eziologica del Dott. Capra e dire invece denotai-a un'i11fìammt!zicme Blninorragica riverbern tasi ptr diffusione dalt'Ìiretra all'epididimo. Fatte indi alcune brevi osservaziotii sul tardo risolversi degli indurimenti di epididimo che tengono di c1ro ad orchiti Bler,norragirhe, i I Presidente concec!ela parola al noti. Tardivo, <ihe legge una sto ria di sciatica da lai stessa curala, anni sono, nella sua pratica,civile: ultimata questa lelln.ra e nessuno prendendo la parola, il Dolt. Cerale dopo a\'er encomialo il Dollore Ta'.divo feJ n::odo ron cui a,,ea compilata sì falla ·storia, passa a d1scor1 ere della cauterizzazione del padiglione dell'orecchio di cui pochi anni or sono menossi tanto rnmore e se ne porta: .rono fìno alle stelle i miracoli che le si attribuivano, mentre al

dì d'oggi è tale pratiça pi esso eh~ scordata, come quella cbe non dà che ben di rado quei felici risultati, che venivano spacciali nei primi tempi della sua applicazione, ll Presidente esterna quindi il desiderio di vedere piuttosto riferite storie osservate nel nostro Ospedale, a preferenza di fatti raecolli neUa pratica civile e ciò tanto più che nelle attuali contingenze la clinica chirurgica cv-e il Dott. Tardivo presi! senizio è ricchissima di fatti di allo interesse pratico. L'o-ra essendo tarda, si chiude la se,Juta.

VARIETÀ Onorifieeuza. R i~ellend~i1? parte su il -Corpo Sa~jtario Mìlìtare gli onon conferiti al degno suo Capo, il signor Prof. Comm. Rl~~RI, ~residente ciel Consiglio Superiore di Sanità, 001 c1 rechiamo a grata premura di partecipar ai nostri leLLori la recente sua nomina a lfembr o Associato Stra11iero delle Società di Medicina di Ginevra. Non sapremmo poi come meglio dar una giusta idea òell'imporlanza che deLla'Socielà annette a cosiffatta nomina, fuorchè con il fare di pubblica ragione la seguente lettera di partecipazione e l'annesso Elenco (lelle Celeb1·ità scie11tiflche, cbe sole furono fin qui comprese nella caLe:gor.ia dei Membri Associati stranitri. 11 DmEZION.E.

Donsieur lle Prot'e~seur Ruum1, à Torio il!onsieur et trés honor.é Confrète . « La société de .M édecine de Genève, qui complail dé]'a dans ·son sein, des mernbres li tulaires, honoraires « el correspondanls, a résolu, dans sa séance du 16 dé« cembre -1857, de créer une categorie de membres Asso(< ciJs Etrcwgers; E ll e a décidé que ces uouv'e]Jes places « seraienl réservées aux Médecins, qui jouissent dans le ·~ monde sa.v ant d'une repulation générale et méritée. <1 C' esl à ce litre, Mon:òi eur el trés honoré Confrére, « que la Socié_Lé Médicale vous a conféré le diplòrue que I( nous avons l ho nneur de vous adresser; porté par des 11 bommes lels que vous, Monsieur, il donnera un nou« veau relief à nolre Compagnie, et il coo lribuera à lui << conserver le rang honorable que nos prédecesseurs ont 11 su, depuis H ans, lu i conquerir dans l'estiine du Corps 11 Medicai. ~· Veuillez, Momieur et lrés honoré Confrère, agréer ~ l'e:xpression de nos 5enlimenls le plus distingués » . Au nom de la Sociélé :Médirale de Gèneve V. GAUTIER Président. - J. DUVAL Secrétaire Ge11 è,e -19 Juin ·1808. Uste ~u Membres Etrangers nornm..és dans la Féance du '7 Avril, i .Mai et 2 Juin 1808'. Riberi Simpson Louis Clarche Velpeau Macke nsie Rayer Lebert Trousseau Virchow R Dubois Langenbeck Nélalon Collicker E. Barthei Chrellius Bonnet de Lyon Rokitanski ' c,af Lorvig 11

BIJLLET'l.,INO IJFFIZl.il.LE

Per Regio Deçreto dei ~e del volgente mese il medico di Reggimento di 2• classe ,sig. Dolt.,GiovanniSolinas, già in aspellaliva per sospensione dall'impiego, fu richiamalo in attivi là di servizio nell'8° Reggimento di fanteria con la paga sta bi lita dalla legge dei -17 di marzo ,t 806, a fare tempo del -1 ° di luglio prossimo. Il Direttore Dolt. Cav. ARELLA, Med. Div. li Vice Direttore respons. Doti. MANTELp,Med. di Bat. Tip. Subalpina di CQTTJ. e Comp.


a Loglio t 8a8

ANNO VI.

N. 27.

-GIORNALE DI MEDICINA HILITAllE DEL CORPO SANl'fARIO DELL'AR~lA'fA SARDA. 1

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L'associazione 0011 si riceve che per un anno e comincia col 1 ° di genn. Si pubblica oel Lunedì di ciascbedunasettimaoall ~1 prezzo d'associazionejn Torino è di L.10. Io Provincia ed all'Estero, franco di posta L.11. Si paga per semestri anticipati

10 Veterioaro SJGNOntLB: Sulla Morva e il Farcino dt I oav,1110 e ~oro pertinenze io rapporto all' uomo. - 2° Dolt. T,1no1vo: Caso di grave nevralgia ischiatica - 3° Disposi• zioni ministeriali. - 4" varielà. - Avviso.

morva, ed il farci no siano comunicabili ali' uomo!! ..... I

S0111 ~1ARIO, -

l primi cenni sopra cli que.. ta con.tagione, furono fatti <la I Schilling di Berlino nel 482~, e da Tarozzi nel ·I S<z2. Successivamente ogni anno si sono molliplicale le osser-

l\Ja tutti questi falli disseminati, e pariiali erano I vazioni. passali prcssochè inosservati ai med ici ed ai Veterinari; 1

j:

PARTE PRIMA

allorchè nel ~ 837 il celebre Rayer, ed all'occasione d'un caso che gli s1 c11:pHava nella clinica dell'Ospedale di Carità di Parigi, li riunì, li commentò, e e.on una grande superiorità di spirito li traltl>ggiò in una memoria, che presentava ali' Aècademia di Medicina di quella Metro' poli . Una discussione animatis.s'im·a, e che perdurava per più sedute, si elevò itl quel turno nell'illustre Accademia, onde stabilire se la malatlia <li cui si lraUava, era o non era la morva. Ma seoo'n'do l'usanza i partili opposti trovandosi alla fin fine stanchi d'una battaglia senza risulÌ lamento decisivo, $i ritirarono colle rispettive opinioni, ) ohe erano venul.i a sòsteoere. ·' Chè se nulla si polè decidere in allora da quell'acca! denria, tale discussione, e pel rumore ohe fece, I} per ,.., serie appressioni che produsse negli animi, baslòperò j per risvegliare l'attenzione dei Missionari della salute pubblica. Dal 181:17 in poi, varie etl autentiche osservazioni slatc raccolte dalla stampa di lutti i paesi vennero a confermare tale verità. Così che il numero degli opponenti si è andato sempre più restringendo quanto al fallo. Per ciò poi, che riguarda al criterio patologico, cioè a stabilire se sia per infezione miasiualica, od alla maniera delle materie putride, o come contagio specifico, che Si trasmetta la morva dal cava·llo all'u.omo, poche sono le mo· oogralìe, per quanto mi sappia, che ne abbiano più parlalo. Eppure qui slava, a mio avviso, il nodo della questione. Comunque siasi di questa reticenza, io sottometterò liberamente a Yoi il mio giudizio, e ciò nell' intenzione d'upproffiltare delle vostre osservazioni, qualora crediate opportuno di farmene. Prima però d'esplicarvelo, m'imporla di passare in rapida rivista le principali obbiezioni, di cui gli oppositori della con'U1gione ~i servirono·dal ~ 837 in poi per oppugnarla: Desse si ponno ridurre alle cinque seguenti t O Se la morva· potesse passare oosl facilmente ·all'uomo, la cosa non sarebbe rimasta ignorata sin verso la melà del nostro secolo, e gli esempi si sarebbero moltiplicali in 'folla, sopratutto ne.lle grandi riunioni di cavalli morvo~i. 2° I sintomi, che si altribuiscorio alla morva delta Oman\\, hanoo une. grande simililudilìe coj sintomi d!altre affezioni dell'uomo, come ad es. del vajuolo, della risipola 1

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SULLA MORVA E FARCINO DEL CAJALLO e loro pertinenze in rapportQ ali' uomo. (Seguilo della memoria del Veterinario Signor.ile, letta il 10 g ingoo nella conferenza Medica dell' Ospedale divisionario di Soiamberl.

Parlando nella scorsa sednla dell'affezione morro farcioosa io geoeraie e delle gravissime sue perlioenze io particolare, gjà vi dicea, che fra questi deve5i pure contare la sua facoltà di lrasroellersì per contagio,'.sebbene in circostanze eccezionali, anche all'uomo. Ora nel richiamare la voslra attenzione sopra questa triste pernilenza, m'è d'uopo di dichiarare in modo primordiale, che se allri, malgrado i numerosi casi, che già se ne trovano registrali neili annali delle scienze mediche, per circostanze particJlari, ne dubitano ancora, tale scelticismo non sarebbe più scusabile in me, che già ne vidi il pericolo, o ne misurai l'estensione. Dirò anzi, che avrei beo volentieri lasciato a parte il fallo io sè della contagione, che già lo considero per inconcusso in Medicina, per toslamente esprimervi il mio modo d'inlerpretarlo (locchè formerebbe il solo punto disputabile della questione) se rimuovere prima non do;ressi ogni dubbio, che per avventura potrebbe essersi sollevalo in voi, dopo quanto in proposi lo vi disse il sig. l3erlana. Ciò premesso, e forzato, per cosi dire, dalla circostanza a riprendere l'argomento della trasmii;sione di quest'affezi one a1 suo :!alo primilivo, spero almeno, che nello svolgerlo, voi no,n crederete ch'io mi lrovi trascinato dalla fantasia a fare un saggio di Medìcina dell'uomo sotto le spoglie del cavallo, ed a forzare cosi i carat!eri. No, non vogliate ciò credere. Ad ogni modo, io potrei ben dimostrarvi che si è sovralullo coi mezzi di cuì può solò disporre la zoojatria in fatto di malattie contagiose, che si sono chiariti i dubbi che, non è gran tempo ancora, vertevano in proposito nel vostro campo. ' Era riserbalo ai tempi nostri il dimostrare come la

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gangrenosa, di certe diatesi purulente, senza che niente caratterizzi in essi una malaltia sui geneds. 3• Se infermità anlicamenle descritte, e che hanno dell'analoiia con questa, potrebbero hene aver avula la rueQesima causa:, e la stessa origine, allorquando l'attenzione dei medici non essendo ancora stata fissàla sopra questo soggello, si erano intieracnente misconosciute le circostanze d<.>\la lrasmissione . . ,\,• t'-alfezi~ne, che chiamasi morva-farci nosa nell'uomo, non ha caralteri identici con quella del cavallo. 5a Se l.'uomo è allo a..riceyere il vèleuo della morva, egli .deve ugualmente .essere allo a cooserv,vto in tulla la sua energia. cd a trasmetterlo ad un ~ltro uoq10. Ora si sono forse veduti /llll).Ì,\i falli'? Nel risponde.re atià prima di quesle obiezioni, che nel 37 veniva falla n~l seno della s.uddella Accademia dal sirr. Barll1èlemy, io mi servirò delle stesse o Veterinario .. . ' p.arole,. che gli ,rivolg~va il dollore M:arcbao,d par\ig,iano del Rayer. Precisamel)Le· nc\n si è det~o finora, che gli indi~idui che prestarono le 1tro cure a cavalli morvosi, pote!;isero co nlriùre lq inorva,;- ma si è psserv·ato sopra di loro 'dei.sintomi talmente'. anormali, che Ì medici si sono creduti jn obbligo <li pubblièa,re le relazi,ò~i delle loro malattie come fatti $lraordiriai:i e curiosi. E vero che·tulti questi , C;lsi, o fatti, sono inçompleli; ' ma essi banno tra lor.o ·un tai grado di ,rassomigljanz~1 che non si potrebbe negare, c.he illla medesima ma)~Uia qppart~ngaQo. In morilo alla sec,ooda che ve.nne promossa .dal signor CasLel, mi rapporto inlierarqente a voi, med jcj,che meglio di me conoscete l·a fenomenologia di in(ermi~à, prima cli decidere s,e le !l}edesime possano, o non presentarequella grànde similitudine dì sintomi coH'atTezione morvo-farci• uosa di cui è caso, Solamente io t'arò osserri,lre, che nel cadavere dell'uomo morvoso, quasi sempre si è trovato l'eruzione pustolosa alle fo$se nasali quando veone cercata; locchè dubito fortemente c;he possa sucéedere con egual costanz.a anche .nei casi peggiori i vi qooLemplali. Mi è facile di rispondere alla .terza che · è pel siinor Bonillauù, nota~do,,che lutti i çasi dr morva che si conoscono fin.ora, e che pur troppo già salgono ad un ,gr.osso numero, ebbero luogo sopra i ndivldui', che o per un motivo, o per un altro fµrono i!l ,rappoçto diret\o con cavalli morv.osi. Non uffo invece, che sia bene conslatato, la sci~nza ne ha finora registralo di morva sponlanea. Potrej, anche con concisione risolvere la quarta, produ . cendo quest'allro detto del Marchand , che no,n è neces. ·sario di cercare di prov&re 1;identità, ,quan.do !"analogia è così !}Yidente - Ma giova aJ]a nostra d;iscu~sìone .di es• porre dall'un canlo i•motivi, che finora hannofolto CO· t.anto esitar.e i nosologi act amme~lere l: i1lentità della morva nelle due specie; e dall'altro di oo.n misconoscere i progressi, 'che da ,vent'anni in qua ha fatto la medicina ne.Ilo studio di ql!lesla malallia. I prinqipali ap,punti che fanno i partigiani dell'ana\ogia aj sostenitori dell'identità sono, che nel cavallo mor'" Y0$0, alli,nfuor.ì dell'ordinario ingorgamento dei gangli linfatici solLomascellari, dello scolo nasale, e di qualche p,ust9l~ od ulç,era ,nell,e cavità nasali, si osserva che t.ulte le funzioni del suo org,anismo si ~seguisc,ono come nello s~atQ di .salu,le. Non si scorgono m,ai , quei dolori yivi. alle articolazio ni, quefli ingorghi flemmonosi con linla rossa (f·

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della pelle, il fatto della cancrena parziale di questa, ed altri sintomi, cbe si veggono nell'uomo P~ocedia~o òra. a nostra .volta all'esame di detti appunti, e metl1amoc1, come ragion ·vuole, sulla via delle es clusioni . , . c.ertamente se voi vi mettete a confrontare-, come pare s1as1 fatto da qualç·uno, la morva cronic:a del ca1•allo che è, come giàclissi,lapiù comune marara-mente contagiosa, colla· mor.va dell'uomo,. che seipbra no-n a,ere che ìl tipo acuto , voi lro.v~rete <:1.s-crepanze tali, èla farvi rigettare n_on solo ogn , .,dea d 1denlilà, ma ben anche l'anal ogia stessa. Ma lasciale a parte lale comparazione, che vi sarebbe frust~a~ea sotto ogni rapporto, escludete pure la morva acul1ss1m!)., ,èh<r per il lroppo rapì/io e tumultuoso suo andamerilo non vi permelleì'ebbe di ben vedere·: soeglieLe i.nv~ce lo staio ~Cti!O non troppo violento di questa malattia; rn allora voi osservnele, die il movimento febbrile, i disturbi gastrici, la grande tristezza, i d<ilori vivi alle articolazioni cbe s i confondono coi reumatismalì la cispa purulenta, 1sintomi g_enerali d'infezione, lo slat~ ~omaloso, finalmente l'eruzione pustolosa, e lo scolo na~ sale cbe vengono a Lormentare !\uomo, si lrqvaAo.pure nel ca'.'allo. Es~ a fondo ~ero non fosse la pelle di questo ammale, non ha dugq10 1 che in questa circostanza, e forse negli stessi luoghi, vestirebbe pur essa il colore violaceo come nell'uomo. Quanto poi al f~llo d·ella·eancrcna, nego recisamente che sia particolare · all'uomo. Un tale fenomeno si mani• festa pure qualche volta attorno agli arti, allo !ìCroto, alle nari e specialmente alle labbra del cavallo, massime se la morva prende cors-o violento. Che non dirò per ultimo della grande differenza, che taluno vorrebbe dedurr~dal!'ordinaria negazione dell'ingorgamento dei ganglii soltolinguaH nell'uomo? 1n verità quando veggo professare idee tradizionali cosi rislrelte • non mi meraviglro più della grande 1ìstioazione che si ha. nel contestare l'i cl'éntilà della.. morl'a nelle due spe.ciel E fino a quaoòo, 'vorrçmi dare un'importanza assoluta ad un'adeuite. o ganglionite in questa, od in quella parte, che sotto l'influenza d'uno stato morbo~o generale si manifesta? Farà. d'uopo ancor d'irlo che qui nou bavvi, che no effetto $Ìmpatico, un effeUo, che può variare il seconda. del modo di sentire dell'organismo? Io cei'tameo\e nQiJ negherò, che l\ngorgamento suddetto nel cavallo, accompagni sòvenle, o procedà anche lo svi~ lùppo della morva; confesserò altresl d'aver veduti solipedi emioent.emenle niorvosi in cui questo simpallco sintomo mancava. Vengo ora ad un .altroordio_e di f~tti; Già il Rayer nella cita\~ sua m'emoria sul\'affezio·ne morvo farcìno~a 1 segnava (no,n potrei ben dire se per ft}rrie un carattert\ speci{ìc9, Q sòlamenle per far notare t\n'esseiùiale lesione '()alologìca) la costante preferenza ciel!' eruzione pusto!Qsa allo inlerno, ea anche, ·sebbene più rarameole1 allo esterno ,del cor,po nell'uomo. . Ebbene, p'.erconèle ora te numerose relàzioni che dalla p.ubblicaz1one di deÙa memoria in poi vennero fatte sopra quest' affezi,one; anzi scegtiele pér norm~ .~?-lg quelle in éui 1a natura dellà causa che ba agilo, fu bene conosciuta, e v~i i avrete, facilmente a t convi11cervi, che io 'tulle , $i fa menzione della pustola del Rayer. Non imporla che

ma

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cultore deil'arte salutare a cui stia a petto la sanHà del suo simile e la propria stima, che ~ton riconosca ed ap.stazione e del modo con cui venne descrilla; non monta prezzi la verità di una tale sentenza. Se pertanto la coche i diversi autori le abbiano data maggiore o minore gnizione de'casi clìni9i è feconda di tanto,pratico interesse importanza: ciò che vale per noi , si è sovralu~to, che mi lusingo o colleghi stìmatissii:ni, che non vi S/¼rà didessa siasi trovala cos-lanlemenle in lu'lli i cl)sj di questo scaro çl i udire questo breve cenno sop-p un caso di nemorbo, che ebbero un corso cornpinto e che si possa e si schiaLica, che sebbene grave e di lung4 data, ebbe vralgia.i . debba considerare qual carauere specifico. un esito fel icissimo: Dal canto mio, già fio dal' ·l 8!H ., avevo veduta la preSul principio d'ottobre del 185A- nel!~ Comune d'Isola senza di tale pustola allo interno delle cavità nasali d'un (Nizza di mare) fui domandalo per prestare j soccorsi indi viduo che moriva in çle llo anno, ed il cui fallo nardell'arte al i1ominalo Musso Giuseppe, che mi dissero già rerò più sollo. Voli~ poi il caso, che trovandomi l'anno da ire me,si condannaLo ad assoluto riposo da fierissime scorso a Pariai io facesgi una 00 irata sino alla scuola Vedoglie, che si svegliavano soUo il menomo tentativo di terinaria d'Alfort. Nell'esaminare partitamente questo rimuovere la coscia e gamba sinistra, Contadino, dc.Il' età nomato stabilimenlo, passo nel museo. Ivi fra i'molli altri !:>O, dì tem1)eramenlo nervoso-san1t di cos.tid'anni oggeUi di storia naturale e di patologia, il ~1io occhio o"'J·o-no O, Lozione mediocre, non fu soggetto mai durante J'anteriqr viene co'lpilo alla vista di una tesla d'uomo;che dalle sosua vita a malattie. cli rilie1•0, tranne qualche passeggiero pracciglia sino al labbro superiore, e. da questo sui due. malessere, d'indole probabilmente _gastro~reuma.lica, che lati della faccia sino alla regione lemporalè , t.ulta era ce<leHe sempre alla tenue dieta ed all'uso di be.van de diaiempestala di grosse puslolt?. Mi rivolsi in allora al genforetiche. AdaLLo fin dall'infanzia a lle agresti occupazioJ1i tile allievo del q·uarlo anno che r11i accompagnava, per menò scrnpre vjla somplicc, lontana da ogni eccesso. nelsapere il come ed il perohè si trovava colà quella testa, ed appresi ben tosto che era colà per rappresenlàre. l'uso d~glì stimoli. Il'~ ottobre epoca della prima mia vi~ sita mi racconlò il Musso, che sul principio di luglio deld'aprés nat1we un caso di morva, per cui un soldato ussero l\~_tesso anno, s'accorse d'un )eggier dolore alla parte moriva alcuni anni prima. Fallomi poscia a contemplarla posteriore della coscia e gamba sinistra, dolore che interpiù da vicino, ebbi a rih;ivare che oltre alle pustole esteme roillente o poeo sensibile dapprincipio, in brevissimo di cui 'sovra, rappresentava ancora abbondante lo scolo tempo divenne quasi continuo e cosi crudele da ohbli, puriforme dalle oavilà nasa\j, con alcune ulcere cancerose slarseoe suo malgrado nella più pe'tfelt.a quiete. garlo a al loro orifir;io. Ghe ne era sede lo si riscontrava al Esaminato l'arto Quanto tale fatto sia slalo signìficaille ed esplicativo quanto ratrallo e notevolmente dimagrito. Non presenper me, già ve lo potete.immaginare. Solo mi resta a sogitlcun cambiameùto oella sua forma e dimensione, tava giuogervì , che se prima di vederlo , io poteva ancora la sua lempe,ratura erasi alquanto abbassata, la gamba escogitare qualche dubbio si,111' identità dell'affezione era islìntivameute flessa sulla CO$Cia, scevre da ogni rimorvo-farcinosa tra il cavallo e l'uomo, questo dubbio gidezza !e articolazioni. Il dolore che si destava nei mo -si è per me da qucll'i!ilaote de l tutto·dileguato. v.ìmenli laterali estensivi, e quando l'ammalato te ntava _l'Ha non è il lutto ancora. Voi tutti ben sapete, come in d'appoggiare sul piede sinistro, taceva totalmente palquesti ultimi anni ,'indefessi medici e veterinari 1 sia napando anche con forza il membro, e ricorreva ad irrezionali che esteri , abbiano potuto far nascere la morva golari inlerval\ì tenendolo nell'inazione. Colla sensazione ed il farcino portando del virus morvo· farcinoso dall'uomo 1 ora di freddo ·gelido, ora ·di forti stiramenti, ora di Lrafitsopra il cavallo...... lure, ed or~ cli semplice formicolio si estendeva dall' is Ora qual prova màggiore e più convincente polrebbesj chio e grande lrocanter.o d·el !alo sinistro a lu lLa la parLe ancor proourre in sogtegno della più volle nominala idenposteriore della corrisno nd~nle coscia fino al poplite tità della morva nelle due specie? d'onde dirigendosi verso l'esterno lato della gamba si In riguardo poi alla quinta obbiezione spero che i pofino alla p·ialll{l del piede. Nou si osservava protendeva chi f<1lli che mi prefiggo di citarvi al fi ne di questà menè dal lato delle vie vigerenti, nè d'altronde complicanza , moria -vi serviranno di sufficiente risposta. dal lato del sistema vasale. ·Riassumendomi aqunque sulle obb iezioni or ora esaSulla guida dì ques~i segni fisio-patoJogici diagnosticai minate , ed ìn particolare su quella che tenderebbe ad il fa llo mo rboso, che per e~si mi veniva espres~o una ·escludere la conlagione io disc.orso per cau$a della non 1denlit_à di caratteri palolçgì'ci~ io conchiudo, che rigoro- - nevralgia is,chiatica so:;Lenuta da reumatica condizione Poìchè ebbi così stabilila la diagnosi sottoposi l'amtna;same_nle parlando, non è ammessibile. lalo all'uso degli anlimoniali a. scopo diaforetico, e dala Dirò poi nel modo più breve che mi sia possibile, il una conveniente p.osizio ne alla part.e che era sede ùel mio concetto sulla genesi di questa contagìone. male, .la faceva frizionare con linimenti ora sedativi ed (Sa,-à continuato.) ora irr-itanti: raccomandando che negJ.l intervalli la si tenesse be·n avvolta in soffice pannolana . Alternai le preCaso di gravenevmlgia ischiatica guarita per trieizo scrizioni diaforetiche· con blandi purganti .ed insìsteUi su della cauterizzazione dell' antelice dell'orecchio. questi .presìdj fino al ·15 dello. stes~o mese. Io tale epoca lamentando. il 1\Iusso il poco o nessun giovamento de' ri(Storia letta dal dolt. Trnmvo io una conferenza dello Sped·ale Militare di Novara). · medi propinatigli, s.enza abbandonare totalmente l' uso delle i>evande diaforetiche prescrissi il calomelano alla La scienza de'falli çs.econdo Hoffmann il vero e solo dose di 20 centigrammi da prendersi ripartitamente nella fondamento dell'edìfizJo pa~ologico-te:i:apeutìco. Non v'è 'Yi sia differenza del luogo, .del tempo nella sua manife-

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patas·i dietro la reiterata azione di queste cause fosse giornata. La dose di tale so.5tanza consumata dal 15 al 30 deJlo stesso ottobre giunse ai 3 grammi. Si applicarono d'identica indole. A rimuovere pertanto la reumatica concontemporaneamente dei vescicanti sui punti dove il nervo dizione erano rivolli i diaforetici e gli eccoprolici . Questi ischiatico e sue diramazioni si presentano più superfiultimi furono consigliali da Riverio onde pre.venìre i verciali e se ne favori lo 'scolo fi.no alla fine dello stesso mese. samenti sierosì nella guaina deì nervi in cui si terminano Il 'risultato di questi nuovi presid i, da cui si ottennero le. nevralgie a fondo reumatico. Tali versamenti furon 6 giornalmente abbondanti evacuazioni alvine e profusi già riscontrali da Boerhave Tissot ed altri nel sezionare sudori, fu un notevole miglioramento. vittime di ischialgia reumatica. Se nor\ che la lunga data Difalto al ·I O di novembre il Musso poteva muovere più della nevralgia che affliggeva i~ Musso e la sua renitenza Jil5eramente il suo membro, e non rilevava più dolore che ai presidi già usati lasciandomi forte molivo di credere qu.ando tentava di reggersì sul pied·e, accusando allora un che il male fosse già passato a q1;1esl'esito, che potrebbe senso di fo'rte stanchezza, che l'obbligava tut ora a tenere spiegare l'abbassamento di temperatura dèl membro do];arto nell'inazione. Pendente questa le doglie ritornavano vuto al difetto d'innervazione de'°vasi sanguigni, per la ad intervalli più lunghi, ed erano appena seutile .. L'as- 1 compressione esercitala sopra i nervi che vi sì distribuisoluta mancanza in cui mi trovava allora d' ogni altro. scono dallo stravaso sieroso, rese neceessaria la prescricompenso preconizzalo contro le nevralgìe ribelli mi fece zione di rimedi capaci· di aumentare l'attività de'linfalici appigliare alla cauterizzazione, mediante iHuoco, dell'a!1onde promuovere l'assorbimento di tale sieroso deposito. telica, già praticali). con successo da molti distinti pratici 1, A questo scopo miravano il calomelano ed i vescicanti. nazionali ed es.teri. Visto pereiò il, 3 novembre che il miSe opportuna ne fosse l'indicazione, parmi che sia spieglioramento ottenuto non avea più fatto ulteriore progalo dal l}.1iglioramento susseguilo; dal ritorno délla temgresso, feci strisci~re sull'antelite del padiglione corriperatura naturale nel membro, e dalla cessazione delle spondente. alla nevralgia un cauterio al\uale di convedoglie nei movimenti laterali ed eslensivi, che a mio creniente forma fino a distruzione dell'epide.rmite. La risuldere espdmevano la presenza dell'elemento reumatico . tante scotlalura medicata con semplice unguento cicatrizzò Le doglie poi che ricorrevano tenendo in riposo la sede in brevissimo tempo. Riveduto all'indomani l'ammalato, della nevralgia, e la stanchezza che accusava l'ammalato seppi con mia soddisfazione non piccola che poche ore nel tentare di reggersi sul corrispondente piede erano <la dopo da che glì fu praticala la cauterizzazione, cessò me creduti quali allrellanli indizii di alterata sensibilità ' , ogni doglia nel suo membro, e che questi avea riacquiche inceppava il libero funzionare del nervo ischiatico. stalo il pieno e libero esercizio delle sue funzioni. ~i fu appunto per rimuovere tale squilibrio o disordine D'allora in poi non ebbe più il Musso a lamentare alnerv:oso che io ricorsi alla cauterizzazione del!' antelica cun impedimenlo per parte di queslo membro. ' . coi fuoco . Quale azione eserciti sul nostro organismo it compenso, da me usufruttato, per vivificare la funzione EPICRISI di un nervo non è a me dato di spiegare io modo appa· gante. A chi riflene alle gravi difficollà che d'ordinario s'inNon si può però negare, che gli competa· il vanto del contrano nel rintracciare la vera causa e cnndizione mor- • successo più sopra accennalo, come sono pure incontra, bosa delle nevralgie, non riesce sorprendente il vedere sLabiij i gr~ndissimi va11laggi che in casi analoghi si otche mentre alcune di esse cedono col solo benefizio dina- ! tengono dall'elettricilà, dal galva11ismo ed ago puntura. tura, od ai semplici sedativi, altre invece mostrandosi ri- ! Di quest'ultima ne viddi ottimi effetti nella Clinica Chi~ belli ai metodi di cura più razionali passano ad esiti fururgica del celebre mio professore, il degnissimo nostro nesti come sono la paralisi ed atrofia delle parti su cu,i Presiden le. hanno sedè, e traggono perfino alla lomba il paziente. A prevenire tali esili funesti io credo che sia dovere de\ pratico d'indagare sia dalle cause che precedettero, sia dai sintomi che accompagnano !''evoluzione delle nevralgie a qqali specie debbano ascriversi, se sieno semplici MINISTERO DELLA GUERRA cioè consistenti in una semplice alterazfone della sensibilità, od organiche cioè dipendenti da vjzio organico ineRavvivamento delle Sang.uisughe negli Ospedali illilitari_. rente od agli stessi. nervi od alle parti adiacenti., oppure (Direzione generale - Divis. Ser~iii ammin., Sez. Ospedali) dietetiche oio'è.,sostenute da qualche discrasia umorale. (NOTA N. 77) 21 Giugno t8o8 . Tale disHnzione è a .mio credere la bussola che deve guidare il pratico nella scelta del metodo di cura e nella Nello scopo di procurare alle Amministrazioni degli prognosi. Nel mio ca.so debbo confessare, che mi fu age-Ospedali militari ogni maggior possibile economia nelle vole cosa lo stabilirla sapendo, che il soggetto della mia spese a cui devono sottostare. avvisava da molto tempo osservazione era per ragione del proprio mestiere espoquesto Ministero alla convenienza d'introdurre il ~istem~ sto al maléfico influsso di cause reumatizzanti. Niuno con felice risultamento adotta.lo presso altre naz.ioni di ignora e$ser di questo genere le frequenti e repentine ravvivamento delle sanguisughe, onde renderle atte a risoppréssio'ni della tMspirazione,quando è vieppiù attivata petute app!icazioni. da giornalieri e faticosi tragitti, il tuffare per più ore ·i Gli svariali e lunghi esperimenti fallisi .al riguardo per piedi' nell'acqua-fre'dda a corpo inaffiato di sudore. ordine del Minislero presso gli Ospedali Divisionari dì -Era perciò razionale il credere che l'affezione· svilupTorino, Genova ed Alessandria, avendo constatala .l'uti-

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PARTE SECONDA


-in lità. di un tale sistema,ho perciò risoluto çhe·a _far te~p~ dal L 0 del prossimo mese di luglio sia attuato 111 tutti gh OspeMli Militari dello Slato il ravvivamenlo delle sanguisughe, seguendo_ le no_r~1e Lr~cci_ate. nella Islruzio?e del Consiglio Superiore M11Jtare San1tarJo,_c~1e _fa ~egu1to alfa presente, e tenuto conto delle prescriz1om d1 cui in appresso : . S 1 1. ,.,r:i· . 1 .o Le Amministrazioni degli pec a 11,,u 1tar1 dovranno d'or in avanU fare acquist.o di sangu(sughe vergi_ni di 1 .• qualità, vivaci, \'igorose e non aventi un peso rn~ ore ·di 3 grammi (1 ). . . . ~ a Sarà una delle condr1.1001 espresse nel contratto

d'a~palto, che ?ve_ il me.dico incaricalo _della direzion e del Servizio Samtar10 nell Ospedale non riconosca le sanguisughe ~ddalle all'uso cui sono desli.nale, debba l' impresario ritirarle, o sosLituirne allre della qualità sopraindicata, ed in caso diYerso sia i'n fa4ollà del DireUore di farne inceltare a spese dello stesso Impresario. 3.0 Il farmacista , o la personéJ. dal medesimo delegata, sollo la di lui risponsabilità., allo 5purgo delle sanguisughe, riceverà da\l' Ammioi;trazione dei rispettivi Slabifimenli il premio di cenlésimi ciruJtM per ogni sanguisuga rav,•ivata, ed tililiuata, che sarà pagalo alla fine di ogni mese, sulla base ùèl quantitativo totale di quelle usate ~doperate, risultante dalla colonna N.0 7 del r~soconto di cui è fatto cenno jn appresso . 4.0 Dal Farmacista di ciascuno Spedale dovrà tenersi un Resoconto giornaliero_conforme al Modello distinto col N. 23 d'o'rdine degli Stampali che si riferiscono al Servizio Farmaceutico; ed alla fine d'ogni anno lo stesso farmacista compilerà un Resoconto annuale (Modello N.o 13 bis). 5. Unitamente alla contabilità trimestrale, gli Ospedali Succursali trasmelleraono al Divisionario da cui dipendono lì Resoconti del movimento delle sanguisughe pel trimestre scaduto,ed in fine d'anno un Resoconto ge nerale dell'annata. 9 ° Nei primi quind ici giorni del mese di gennaio di cìaschedun'anno, i medici Divisionali trasmetteranno al Consiglio Superiore Militare di Sanità, per essere rassegnato al Ministero della Guerra un Prospetto, o Rendiconto annuo delle sanguisughe state impiegale, tanto nell'Ospedale Dìvlsioqario, quanto ·negli Spedali Succursali dipendenti, corredalo tale Resoconto generale da quelli annuali parziali dei singoli Spedali Militari della Divisione. 7.0 Lo Stato del movimento annuo delle mignatte (Modello N. 0 23 bis) dovrà essere somministralo in tempo dai Farmacisti c!egli Spedali Succursali, onde il F·armacista dell'Ospedale Divisionario possa compilare, e rimettere prima dell'epoca, come <1.vanti stabilila, al Medico Divisionale, il Resoconto generale di tutti ~li Spedali Militari della Divisione. Tale Resoconto generale sarà cònforme al Modello che fa seguito alla presente, e verrà delineato a penna. 0

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8 .0 IMediciDi\ isionalido.vrannopoì nell'invio dei sud~ ùettì Stati al Consiglio Superiore Militare Sanitario avere l'avvertenza di corredarli di una relazione circostanziala inlo.rno alla maggiore, o mi.nol'e consumazione delle mignatte nei ~ingol i S~edali_della Divisione, ed accennare ·1· 1a• e nella medesima . . relaz10ne F . 11 modo, od il grado di ab 11 1 cfon cui I 1 ar1:iac1sta -o l'Esercente delegato avrà iedod. so 1s alto a questo importante Servizio i .o Le mignatte ravvivate no.o farat;n'o ogo-etto d _ t . I . . R . . d. o i au men o ai re al1v1 eg1sLr1 1 Caricamento dei ge•ier· , 1 me. . I' d1cw.a 1, e cosi da qu~nd' innanzi non verranno portate in S~ar1~an~ento .que~le_ impiegale in ogni giorno per le ordrnaz1on1 degli lJffiz1ali di Sanità. Le sole mignat~e comprate nuove dovranno essere aggiunte al Caricamento dal quale saranno s0Ita11to dedotte le morte, desumendole queste ultime giornalmente dal totale risultante nella colonna N.0 4 t del quadro l\lodello N.0 23. 4O La spesa occorrente per la provvista della vasca, e recipienti per la riposizione delle mignalle ravvivale, sarà sopportata coi fondi dei rispetti11i Stabilimenti al cui be~ neficio ridonda l'economia risultante dalla aUuaz'ione di ·questo nuovo procedimento. ·1 I . Gli stampati del Resoconto, Modello No 2 3, saranno pel semestre prossimo. della volo-ente annata somministrali direttamente da questo Ministero ai sin,.,oli Ospedali Militari, i quali dovranno per l'avvenire fare richiesta di ql!esti, e di quelli del .Modello ~. 0 23 bis cogli · altri Stampati che sogliono provvedersi dalla Reclusione Militare. 12. Li medici dirigenli il Servizio Sanitario negli Spedali Militari sono invitati di curare l'eseguimento <tella. presente disposizione. 1

Il Ministro Segreta?'io di Stato A. L1 Mu&roRA

,CONSIGLIO SUPERIORE MlLITAllE S ANITARIO. [;tfuzi,011e 1ier

il ravvivarne11to delle sangui8ughe

vresso gli Ospedali llfilitari

L'inconleslahile uti li tà terapeutica delle sanguisughe nella cura di molte ,malattie, il conseguente largo us·o che delle medesime si fa. dai medici come in Francia e presso tulle le Nazion i. incivilite, cosi pure presso ·di noi, ed il modo vandalico con cui si spopolarono quasi tutti i principali stagni d'Europa, produssero un aumento tale net prezzo delle medesime, da farne oramai un agen\e terapeutico quasi es.elusivo del celo dovizioso. Il perchè ed io Francia e presso di noi si va da più anni sludi.ando al mezzo di ripararne l'ingente consumo ~ di renderne .il prezzo accessibile a luUe le classi di società, sia con il fav,orirne l'allevamento in appositi vivai, (I) Tranne negli Spedali Militar i dell'Isola di Sardegna, do\'e facendosi uso di saoguisughe indigene, queste sono notoria- . sia~on il rendere id~nee .a nuovi succhiamenti.quelle che furono già applicate la prima, la seconda ed anc)le la terza. mente più piccole, e quindi meno pesanti, tuttochè di t.• qua· \ volta. lità.


--iUEstraneo a quesì'ultimo t.entativo ntm poteva.rim~nersi 'il Ministero del\a Guerra, conscio .com'egli era per una parte, del beoe..ficio che da così f~tto agente ter~peutic~ l'idondava e ridonda nella cura d1 molte malattie a, cui vanno soggetti i ~ç>ldati, e per l'~llra. della co'.1s!dere-: ol~ spesa _che per ciò derivava e deriva alle Amm1n1straz10m òegli Ospedali Mi\itar_i d!;l\:lo Stato. , roecéanico delle sanguisughe, fatto paLo s"'orO'ame11to ::, t> 2iente,mente per me:tzo di nna leggie_ra e dolce pre~s1one con le dita, e quindi lo spurgo per circa un mese 111 apposi ti rec.ip ienti entro cui gjornalmente si rinr:o.va l'ac~~a fu per molli anni praticato nello Spedale l\hhtare DIVlsìonario di Genova con Fisultamento mediocremente favorevole. Lo sperimento fu quindì rinnovalo nello Spedale Militar~ Divisionario di Torino sin dal principio del l 806, e fu proseguito sino al presente, adoperando successiva- mente li seguenti metodi di spurgamenl.o. ~ ° Con la cene1'e; 20 Con l'acqua sa/cita e con la pressione insieme ?omhinate; 3° Con l'acqua acetata e con la pressione parimenti c:orubinate. I risullamenti ottenuti con il -3° metodo furono i pii1 fortunali e co;lanli, talchè a.I presente non vi ba dubbio cbe, volendo generalizzare il ravvivamento delle sanguisughe in mo.do uniforme press? ciaschednn Ospedale Militare dello Stato, il mede~imo 1wn sia da preferirsi ;td ogni alt.ro, siccome già fu preferto ed ordinato çlall'Amminislrazione francese per lulli gli stabilimenti sanitariomili\ari. 1\Ia affinchè l'adozion.e clçl medesimo corrisponda sempre con egual r~ullamcnlo allo scopo prefisso, sono· necesrie molle c,1utele, le quali formano appunto l'oggetto di cotesta I

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non sia. più adoperata per le successive operazioni di enalura. guale j 0 • ~ La sanguisuga appena tolta dal bagno acetato, prende dolcemente fra 11 pollice é l' indice, senza nè al1 'j lungarla nè tiFarla su se stessa, avendo cura di spingere in questo delicato modo verso l'estremità più acuta de} corpo del aneli de il sangue trangl)ggialo, sino a che sia If per in ti ero evacualo, ciò che talvolta si effe tua a vero getto, r Qualora la sanguisuga offra molta resistenza allo sgor· gamenl.o cou la pressione. così che si corra pericolo o di non vuotarla bene, o di offenderne l ' inlegrìlà organica, è allora uc,po immergerla di nuovo per un istante nel ba.gno acjdula lo e ritornare quindi alla pressione. Oltenutosi per coleslo modo lo sgorgamento totale, le sanguisughe debbono essere lavate a due riprese nel l'acqua comune, e quindi poste in apposito se.rhatoio. Questo serbato io consiste in una vasca di pietra o ài marmo, munita d'un coperchio io l,e]a in cui debbono essere promiscuamente gettate tanto le sanguisughe adoperale la prima vo lta, quanto le adoperate più volte. L'acqua di cotesta vasca vuol essere rinnovata ogni giorno, avendo cura nel medesimo ~empo di geltarevia le sanguisughe morte, e di ritirare quelle che si riconoscono abbastanza spurgate e vivaci, per essere tenute in serbo, come le vergini, ma in vaso separato (1) per le mediche prescrizioni . La vas_ca debb'essere stab ilita in un luogo sano, al riparo della troppa ltice, e non soggetta a repenljne variazioni. La sua capacità debb'.essere proporzionata al riumeto del le sa nguisughe che può pres0:ntivamente calcoI. larsi vi debban essere riposte, a seconda della forza dei vari i Speda.li, e tale che contenga trenta litri di acqµa per ogni cénto mign;1lle. Infine l'acgua debb'essere 1impida ed alla temperatura oon minore di - t- ~ Oe non maggiore e/i 20 + del centigrado, ondechè in quelle località 'r in cui nel!' invernaleslagione la temperatura discende ~1 dissolto dello zero, la vasca dovrà essere collocata in una i cantina, ovvero in trna camera mantenuta cql mezzo del I calore artifi.ciale all'anzi notala temperatura. ·' La riapplìcazione sarù sempre attuabile con successo I se la sanguisuga dopo un più o meno lungo tempo di , spurgo avrà un peso uguale presso a poco a quel lo anlej ·riore alla prima sua applicaz ione, sarà vivace nei suoi ' m()vimenli, offrirà in breve le c.ondizioni fisico-vita.li della 1 . . 1 sangu isuga vergine .

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Esislouo in commercio tre specie di sfoguisughe, vale a dire, le sanguisughe verdi od offìcinali'; le grigie o le 111edicina_li; le nere o le baslar(le . Di queste non sono tla adoperorsi fuorchè le duo prime,~ preferibilmente le offi~itali, le quali si riconoscono al loro oolore verdastro, o, verde nerastro, al do.rso segnalo di sei striscioline longitudinali, colore di ruggine variamen te ìntenso, fra cui le medie punteggiate in nero, e finalmente al ventre di co- i lore verde senza macchie, e limi talo da una larga striscia Torino, addì ~ 8 giugno 1858. di color- nero. Cotes,te sanguisughe debbono nel più bre~e I( Presidenie del Consiglio tempo possibile dall'operazione essere immerse prima d'ogni altra cosa in un-bagno acido preparalo -con un miscuR JBERI glio di una parle d'açeto ed otlo parli d'acqua comu ne al V , per l'approvazione gradp tra + 1O e. + 20-"del centigrado, dove si lasciano Il ilf'inist1'o della Gttel'ra <la due a quattro minuti, vale dire sino a che cominci a A. LA M,\.lU\IOJU, manifestarsi lo sgorgamerrtQ per meizo dell'uscita di qualche goc.cia di sangue. La quantità del liquido acetato, e la forma del vaso de(1) Nel prendere da,questo vaso le saogaisughe ravvivate per stinato a coulenerlo, debbono essere tali che permettano ,. le singole applicazioni occorreoli nella giornata, l'incaricato l' iutera sommersione ed il guizzare delle sanguisughe. di questo servizio baderà di scegliere le più vivad, ed ove gli È p~rò cosa assolutamente indispensabile che l'acqua 1 occorresse di scorgerne qualchedaoa non abbastanza ravvivata, . :acidulata che già servì ad un'operazìone di sgorgamenlo ~~rà sua cara di ritirarla per gettarla di nuovo nella vaaca. 0

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OSPEDALE MILITARE DIVISIONARIO DJ , .. . QUADRO DIMOS'lJl.U.1'1\'0

delle Sang·1iisughe adoperate nelt'ànno 1858, • (secondo Semestre) MOVIME!'\'fO itENSliALE DELLE SA~GUJSUGilE FO~DQ

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delle Sa11guimglte state adoperale

11el mese di luglio 1858.

N° 681 d'ordine.

Nota dol 21 giugn1i ~S5S, n° 77 ioserla a pag. 633 del Ciorn. mitil.

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: MODELLO n° 23 bis.

N° 686 d1ordine.

MOD. N' !3, Nola del '11 giugno 1858, N° 77 in,erta a pag. 63~ del Giomale mi/il.

Al'JIETlll!NZA elle fa se 911ilo al fllodtllo n° 23. La colonna n'' 4rarpresent,1il qo11ntil:1tivo da portarsi io Caricamento. Id G itl. id. dello mignattò che òevono far passaggio nelle osate. lù. ~ id id. pel quale vuol essoro corrisposto il premio di ceni. os all'incari~ to del rmivamcnlo. [d. 1 8 rleve uorrispoudere allç ordinazioni incdicltc. ld. 1t rappresrn\a il quantitativo tla porlarsr in SmicHmenlo.

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I1. FJ.11.tsACIST.l llILIT.llll

(Segue AV9,rtenia}


OSPEDALE MILITARE DELLA DIVISIONE DI E SUCCURSALI DIPENDENTl ~ . 1\IOVIMENTO ANNUALE D'i):LLE SANGUISUG'IlE

IND1CA'Ll0NE degli

ADOPERATE

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VA.RlETA Il laboratorio centrale chimico-{ar.maceutico niilitare :E

L'ESPOSIZIONE NAZIONAL.E DEL VALENTINO.

Nell'aBpendice della Gazzetta Pievlontese dej 23 del

, . . 1lfr:nese leggonsi Je seguen li parole : u Il Laborato-ria centrnle chirnico-fm·maceiitico militm·e, stabilimento che da due anni soltanto è in attività, s.i è « presenla~o all'Esposizione con una c.osì hellà raccolta « di prodotli che difficilmente si sarebbe polùto sperare 41 meglio da un'officina da lungo tempo impiantata. Il suo (( acido acetico, il citrato di chinina, il cloruro mercurico, « sono eccellenti prodotti che paiono d'una grande pu·-« rezza .... (*~

Abbiamo con piacere regisl.rato nel nostro Giornale queste poche righe le quali tornano ad onore della .Di• rezione del Laboratorio farmaceutico e stiamo frattanto altendendo cbe la Commissione incaricata di portare giudizio su il merito dei prodotti industriali esposti al Valentino, abbia fallo pubbfico il suo rapporto. Da questo noi ci faremo premura di riprodurre qu~l tanto che si riferirà ai prodolli chimici del Laboratorio, persuasi che il giudizio della Commissione non sarà meno favorevole di quello dell'anon imo appendicista del foglio ufficiale del Regno. 1'. Yviso.

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(') I prodotti chimici spedili all'Esposizione dal Laboratorio ~entrale cbimico:-fai:macentico milita.re sono i seguenti :

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Li Signori As~ociati a qitesto Giornale tuttor in rita'rdo di pagam,ento del primo semestre del corrente 1858, son 1,',nvitu..ti d'inviarne l' importare al ViceDfrettore risponsubile, Dottor Mantelli , per mezzo di vaglia postale in lettera c4ffrancata o per mezz.o dei Signori Colonnelli dei rispettivi Reggimenti ovve'i'O delle amministrazioni degli Spedali itfilitari al Qiia1·tier !,[astro per l'Armata in Torino, oppitre per quell'altrome:.zoche foro tornerq pi'ù acconcio, senza 00~~~~.

acetico cristallizzabile. 6'. Étei'e solforico··a gradi 65. SI. Acetato potassico. 7. .Joduro potassico 3. Citrato di Chinina. 8 . Solfato Ziocico. 4 . Cloruro mercor!co. 9. Tartrato anttmonico-potass. -5. Id. mercui:_1oso. 10. Tartrato potassico.

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J, Acido

Il Direttore Dott. Cav. ARELLA; M:ed. DiY. Il Vice Direttore respons .. Doti. MANTELLI ,Med. di Ba·t. T ip. Subalpina di COTTA e Comp.


·12 Luglio --18 5 8

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DEL CORPO S!NITARIO DHbU~Ml· Nf ASARDA r I:! a' . , ,, L'assooia?;ione Dt1'D. $Ì riceve che per on aDM e,:CP~in~ia COI t,"._d) ~è~i. ,S{ pub_blica ~el Lu1,1;~di di cias,ch~t1~a:5ett?~é!D•~11 11 prezzo d'associa,z.ione in Torino è di L. I o. In Provmc1a ed,all Estern, franco d1 posta L, 11 . si pl'1rn per se~es ~n anhc1pah

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SOMM'ARto. _

1,o veterinaro SIGNORlljE: So Ila Morva e il Farcino del cavallo e loro pertinenze in rapporto all'uomo. - i 0 I)ott.

ìnJ1estarsi del virus Qlorvo-Jarcinoso, come nel cavallo , Ctif ne v;1 naturalmente soggeit_ o, le cose procedono nella SIRUTl: Storia di'febhre intermittente complicata con tperstessa conformità per rapporto al carallere specinc.. ~otrofia di milza, ecc. --- 3° Relazione delle Conforem:o s<:ienvradello, non ·cale, .n è spetta a me d'investigarlo. Sola-lilkbe.. - 4° Rivj~ta dei giornali sci~ntifici. mente,m' imporl~ di far risultare che alcuni medici e ve-:. -- -- - -- - terinari in vista che lo scolo o flusso nasale nell'uomo, è l'ultimo fenomeno ad apparire, mentre che nel cavallo è pres,ochè sempre il primo, credeUero di riconoscere in ciò una patogenia a caratteri opposti . lo invece, ci trovo ni'la r.erfetta i,dentì\à di circostanze, . JJifo~ti, e ,sçnza più rimontarne alla cahs'a, non' ( i dis.si' SULLA MORVA }: FARCrno DEL .CAVALLO io forsè' p•atlàridovi dell.a Ir),brvà del dvallo, che là, 1 <lf!sima' ~UfCèdè s rre ,a.Il' in 1:1zroJ'le pù·rulenta gene(al?'!' ~ loro perdnenze iu r~pporto · aJI.~ u~m&, Ora. nQ.n è forie'. la i-t~ssa coSà .ch'e foi. Vedétè sùccede're i1~l1"06mo? ') ~ I I ) ,, ' ' ' 'l. 'I' ' ' (Si;g-0ito ,!ella me~oria del Ve\edu:\ri() ~igno~ile-i ~et~~ jl l 9, ' Quan'.to allè 1liftè,re11'ie tra 'Il -n1orva ~d 'il farcino , giugno nella confl'N)oza 7\ferlicA, d.rJIJ o ~perl j\-!e (livi&iynariQ, 1 dr Seiamb~rt. · ll'o\·o cl\e s?~'o·meiio ~iill'nl~ t?ell'U:~qi ~ c~~ ~el, ':.~x'.an,o. ~è per stabilire fondatament·e 'que;i;te"due f6rn1 t jhiorb6se , , e òl)linoazio,110 '. e- fio e, V. il n!> .~7). , . , '' 1 . . r l , <' past_ere,bbe, la partirol;\te condsrepza. che')ino avesse . (lei'lil' qualità de·I vir~s. che ba agito; ' avvegnachç rnno'si Dopo cl)e l'uomo per meno d' una pun\ora , o di a.l~ra veduti casi. in cui l'innesto del vi'rus farci'rlost1, pr(f(lu-ssè soluzione d1 "continuità, supponia1po ad una mano) viene la morra, e vice\·ersa svilupparsi i') fartil)o , dopo l'inocu· accidentalmente a.cl imbrallarsi Il). parle_lesa di materia !azione forlui'la del virus morvoso . · ' virulenta morvosa, desso può restare da tre a dieci giorn'i, Ciò proverebbe sPmpre più, che non v' ha divario as ~ raramente di più , senza provare accidenti notabili. soluto nell'inlirnà natura di queste due moçlalità morbose. Dopo questo periodo d' jncubazione comincia i_J dolore , Nnllameno', puossi stabilire fn regol~ generale, ché 1'a il calore e la tumefazione nel punto leso. Più Jardi una contagione per virus farciooso si localizza preferibilmentt vera corda prodotta dal!' infiltrazione e dalla successiva sopra ta· pelle, il sistema dei gangli i linfatìcì in generaie , in6aromaziòne dei vasi linfatici (angio-leucite) si, manifesta. Tale r.orcla che parte :;empre dal punto d'inneslci ed. incedé assai lentamehte nel suo corso, mentre quell& del pus, va prima a portarsi ai ganglii del c~bilo, quindi per virus morroso, invadP, specialmente le cavità nasali, e prògr'e<lisce rapida nella sua marcia. a quelli dell'ascella corrispondente. Dei tumori sottocutanei più o meno ravvìcinati OP. seguitano alcune voi Le H Anzi in alcuni casi eccezionali il rirus morvosò p.are contenere in sè tanta forza micidiale, che a guisa dei 'vecorso . Un'infiammazione più o meno diffusa al braccio iles.so ,con febbre, dolori di capo, disturbi gastrici ed in geleni settici i più potenti. distrugge in due o tre giorni !',organismo , S€J'!'l..a pur permettere a1J' tofezione generale nr.rale tutti i sinton,1i dell'infez,ione.si m~oifçslaQO. Ma fin qui, mi direte voi, non vi sonq segni appr(;'zzabili per ben di produrre quelli sconcerti Jocali, di cui già vi h,oparl~to. Da siffatta ~isrinzione, bassi ora ad inferire la .seguent13 distinguere l'infezione morvo-farcino~a da quella di altre illazrone, cioè, che per rapporto al farcino, e sopratutto materie setti<.he animali - Sia - Non è . soggiungerò 1 dop9 /l'aver impiegali gli opportuni mezzi curativi p~e:.. io, che dopo èhe 1infezione generale si è bene stabilita !i seri-lii, si può spera;re, che il veleno morboso venga arr~- • riverberata su tulle le !)arti del!' organismo; non è, per stato, o non penetri più profondamente nell'economia, cosi dire, che dopo d'a.verlo clanrfestinamenteminato nella sua base, che.la co111agione specifica apparisce nella terottenerne così qualche volta la guarigione. Per contre, ribile sua forma. Che la cosa sia così , l'e ne porge mia poche speranze hansi a concepire nella conlagione per.ampja prova il sintomo caratteristico della morva stessa, virus morvoso . (cioè \'eruzione pustolosa all'e fosse nasali) collo scolo L'esperienza di 12 anni d'esercizio, mi ha già messo,. che la segue, il qual si ntomo è sempre' l'ullimo a compamio malgrado, nella circostanza di ·con~Lalare queste duerire sulla scena: e quando fat_almeute si presenta, voi già . Yeri,tà nella ,rP.gola. Eccovene due casi, <li cui uno miripotele contare i giorni d'esistenza del vostro amma[a,tò. guard[!- pe..r;onalmente. Ora il pe.rchè nell'uomo su cui viene per accidente ad Nel me11.ì.re,, ch'io operava in Sal~zzo nel !.851. e_ne) la..

PARTE PRHIA

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stessa qualità di velerinario in 2° presso il Regg. Nizza (;avalleria, un cavallo farcinoso, un disordinalo movjmenlo dP.I 11Jedesimo ru causa, ch'io mi ferissi con bistotin;o i-ntr,i~o di materia farcioosa al dilo indice della mano si'nislra. Temendo le tristi conseguenze dì siffatto innesto, non esitai uo istante a farmi cauterizzare col ferro roveote la ferita. La stessa fucina, che già ~ra staia preparala per uso del cavallo, servì all'uopo mio. Indi Lranq;tVIIO m'abbandonai al destino . Fortunalamen~e fu beniper me, ed il lullo &0·1 alla meglio còlla scomparsa d"un Oemruone locale in pochi giorni. Uguale .fortuna -però non incontrava un anno prima il signor Thqban veterinario in ·I O presso tlRegg. Piemor;ite Reale io Sa.vigliano. Ar1che a lui succedeva di ferirsi con bistorjno ad un dito; ma colla differenza, che era intriso di maleria morvosa d'1An cavallo morto per tale malaLLia. Cauterizzazioni gli vennero por falle sulla fori la. Ciò malgrado, l'affezione in disr.orso lo colpi cosi inopinatamente che l'infelice moriva di li a pochi giorni fra mezzo ad una slrazianle sceoa d'orrore. Io non polreipoi accellareper veri casi di trasmissione di morva e di farcino quelli, che da taluni si vorrebb~ro riferire alla semplice coabilazione,o coroe allridirebbeper infezione miasmatica morvo-farcinosa. L'esperienza, che invocherò per l'ultima volla, mi ha ~ià fallo ormai per-. suaso, che tulli gli uomini, ,;u cui si credelle essersi manifestala per questo mezzo la contagionc, erano o iodiSP.OSti, o gj¾ sofferen~i per altre malallie, o già. io pred~ a parlicolar1 disposizioni diatesiche. Ora, è bepsi vero, c.he i miasmi delle scuderie dei cavalli mor.vosi, non al~rimenti che l'a\mosfera .degh o.speda.li, al>biano una perniciosa influenza nella già debole salute di tali individui, e possano così contribuire allo sviluppo d' un'infezione spontanea gener11le; ma da questa alla conLagiooe specifica, io lrovo quesla grande differenza, ohe nella prima non esiste mai l'èrazione pustolosa c~ralleristica di cui sovra, mentre che nel)a seconda quasi cos1ant.emeole si trova. Che poi le lesioni analomo-palologiche non sieno sufficienti per spiegare la causa pross,imadeJ)a mori.e, senza ammettere un'intossicazione generale, ciò non implica contraddizione per me, chè già così spiegai tal fallo anc,h.e pel cavallo. Dal fin qui dello, chiaro apparisce, che è c;olo per cirgos.tanze eccezionali, che l'affezione morv:o-farcinosa si trasmette dal cavalloall'uomo. Ora, affi11chè ques~e circostanze eccezionalisieno apprezzale nel loro giuslo valore, le definirò nei seguenti termini; E sarebberQ per parte del1'1;10.mo, l' inoculazione forluitç1, o l'accidentale caduta del virus morvo-farcinoso sopra una superfice più o me!lO ass~rbenle del corpo: per parte del cavallo lo slato più o me9,0 açuto dell'affezione cui va all'elio.

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FATTI Che si riferiscono alla con tagione d;di' affezione morvofarcinosa dal cavallo all' uomo. da questi a quello, tra uomoI ed uomo. 4° fì,tto: Contagio ne del cavallo all'uomo.

Tra il settembre, ed ottobre del 4850, epoca in cui il Regg. Nizza Cavlleria lasciava Vigevano per trasferirsi al

campo d'istruzione fodi alla nuova·guaroìgione di Sai uzzo, un soldato per nome N. N. di salute buona e g,à prima destinalo al particolare sevizio dell'infermeria dei cavalli morvQsj, ~ farcinosi di detto C,orpo, vcoiv.q 1 unitamente -al personale indisponibile af materiale di .Massa, e tre cavalli farcinosi già in via cfi guarigionr. spedilo direltameole alla volta della nuova slanza. Il Veterinario in 1_o signor Signorini, ed io seguirnmÒ il Regg . .Pendente il nostro soggiorno al campo, il soldato cli cui e caso, veniva comandalo in una CortJée, io cui ebbe a lacerarsi leggermen~e il dilo medio del1a mano destra. Jr:dele all'?r~inario. ~uo. ser~·izio. continuò, ciò non oslanle, per d1ec1 o dod1c1 giorni a fare la polizia di detti cavallì. All'arrivo del Ilegg. in Salozzo, mi reco a visitare il locale destinatoci, trovo costui al suo posto, ma con un dito avviluppato d'una neziuola. ~l'informo dell'accaduto, esamino la ferila, che già scorgo converlìla io piaga uleerosa a margini duri , e rovesciati: gli palpo il corrispondente braccio, ri.levo una piccola, ma dura corda, che dalla mano si 'porla al gomito: visito tosta mente i cavalli farcinosi, e ne trovo 1100, in cui la malallia si era e,;a~rhata e presentava pure un po' di scolo dalle nari. Non frap~ pongo piu jndugioi e spe,disco l' amm<1-lalo alla visila del signor Gabri in allora medico di quel Regg. cui venni iò seguito a significare il mio $Ospello dell'innesto di materia farcinosa. - Entra all'Ospedale Succursale, resta in cura dai 40 ai ~ 5giorni. presenta in questo periodo varii tumori piuHoslo indolenti al braccio, di cui alcuni gua. riscooo, mentre allri si formano. Si manifesta uno stato comatoso con si ntomi d'infezione generale, viene in seguilo il delirio, e l'infelice muore senza avere però presenlalo lo scolo nasale. ?tti recai al tempo stabilito io compagnia del medico di Batti,glione si~nor Lampugnani a vederne l'autopsia, dalla quale ebbi a scorgere, che il cadavere, ollre a diversi fomiti purulPoli negli inlerslìzi muscolari, nei ganglii linfatici, e sotto le sle:Sse cicatrici del braccio, e dql collo; oltre a diverse ecchimosi e iuaccbie gangrenose sulla superfice dei polmoni, e nell'interno della laringe, presentava pure, e. bcm visibile, la carell.eri~Lica eruzioM pustolosa, con qualche eruzione nrllc cavità nasall. Udilo il par.ere dei medici che curarono quest' ic<lividuo, in speci e quello del signor Lsimpugnani , che ne faceva la sezione, registrai alla mia volta questo caso di contagiooe di farcino del cavallo all'uomo, fra i non dubbi. 2A fatto: Cotitagione dell'uomo al cavallo. Premeilo, che ricavai questo fallo con qualche abbrevia.tura, da una memoria reJalla dr1l signor veterinario Bertacchi_, e cbe trovasi nel fogho del li 7 aprile I 8tH della Gazzetta Medica !taliana, Stati Sarcli. Anlepongo p~re, che l'uomo da cui si prese il pus ad espèrimento, era un soldato di Aosta Cavalle; ia, il quale dopo d'avor prestalo un lungo servizio presso J'ioft>rmeria dei ca,•alli morvosi di detto Corpo. entrava all'O~pedall' Reggimentale, ove già da più mesi si trovava 10 sospello d'essere alLacaLo da angio-leucile, o farcino, senza che però risulli per di lui co.nto, che abbia incontrata inoculazione di ~us morvo-farcinosoin seguilo ad un'accidentalità q'ualunque. Vengo ora al fallo. Dietro couferenza, e determinazione seguila tra li sig.


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Comisselli, e Berlini medici, ed il si~. Gollero V~lerina.rio in i o, tulli adelli al servi,zio del Reggimen_to d1 ~avalleria suddello, e previa autorizzazione superiore, 81 pro<:edeva~il giorno 22 ma~gio ·t 8o0 in Saluzzo al seguente espnimento. · . Si preodPva del pus proveniente da tumori del ~renominalo Blandino, e si portava sopra quattro puut1 della pelle d' un cavallo ,sano, col processo c~e segue cioè: Alla' metà dei ri~conlri v-erso la regione sollo mascellare mediante incisione e dilatazione della pelle,~ gnisa di s~ccoccia in cui s'inlr.odusse un rotolo di filaccie inzuppat~ di quella materia purqlenta: All'incollatura, od inse:rzi,one del collo nel pelto, col mezzcr-<lell'ago a ·vaccinazione: Alla base della parotide, col medesimo processo ope· Talorto. Finalmente neHa stessa guisa ne venne <leposio sollo la pelle delle 'fosse deJ n1,1so: il tullo dalla parte destra, ed .a doppio foro d'ìeserziooe. Ciòfattò, s'abbandonò l'animale all' ordinario regime -d' un cavallo sano, tenendolo però semp.re sotto esatta .sorveglianza. . . Eocetto una gonfiezza -Oemmonosa a.ssa1 pronunziata ,n~l punto, in cui s~iotrodusse il rotolo di filaccie, tulle le altre ferite nulla offrirono di rimarchevole, pendente i sei o sette gi<lrni successivi. Verse l'oblavo, un \eggier sconcerto gastrico, con febbre, si dichiarava nell'animale per poscia scomparire in pochi gi0rr1i. Al diminuire poi dell'intumescenza ai riscontri, comparve un piccolo tumore sul punto del collo inoculato; il q~al, tumore, cr.edulo i0 sulle prime di natura faroinosa, veniva di lì a poco tempo ìenuto di poco rilievo, e si destinava il 24 del successivo giugno il cavallo all'ordinario servizio dello squadrone. Quindici giorni dopo,• si riconosceva, che il detto tumore presentava un centro flu ttuante, dal quale prendevano origine due cordoni con òodi duri, ed· aderenti; 'che si dirigevano verso le parti vicine. Allora, non rimanen90 quasi più dubbio sulla natura farcin osa: della malattia, si faceva entrare il cavallo all'infermeria, e si lasciava io abbandono àlla natqra, per vedere i'ull,~riore sviluppo del conlraLto morbo. Dopo '6n mese di ·espetimenla\o ab.bandono, e visto a manifestarsi :H farcino nella1,più evidente sua forma, i sullodati signori .1'Jottori e Veteri nari o in 1° del reggi men lo, ~onferi lisi n uovameale, stpbilirono di tentarne la .cura, come fofatti ve·nne coi più potenti mezzi, e per quattro successivi mesi tentata. Come qu.esla rimase fruslranea, e sopragiun se la forma morbosa in complicazione, si condannava l'aninrale li ·I 3 dicembre, cioè quasi sette mesi dopo l'innesto, adl'ahbaUimento. Al co1npimenlo di questo sunto, mi resta a, nolare, .Ghe il Blandi no moriva pochi giorni dopo d'avere somrnini · strato il ·pus all' erperimento; e c,he J'id·ea di questo, qon che gran parte del processo operatori.o, come dice lo $lesso redattorè della memoria, è dovuta al signor Comissetti or cavaljere ed fo'pel_Lore de1 Consiglio Supe·riore Militare dr Sanità. Ignoro, se questi pubbliçò la relativa storia della malattia:, ed alfo d'autopsia di detto saldato. Ma che che ne sia, questo sarà sempre mai un fatto esplicativo, e convi0cenle a più d'un punto .dell'identità di natura dell'affoziooe morvo-farcinosa dall'uomo, e del cavallo.

219 3° Fatfo: contagio·ne da t1Ctmo ad uomo.

Riferirò per ultimo, ed alla lettera, un caso di conlagione della morva da uomo ad uomo, o·ccorso in Franci'a verso il 1845, e che trovo registrato in un giornale-di Medici1rn: L'Ilòpi'lal Sainl-Anloine (Paris) vieot de présenter un fait, qui démontre la possibilité de la contagiou de ·la morve d'h'omme à homme. Un iodividu affecté de morve aig~ij,. étai~entré daos le service de Chirurgie d-e cet hòpital. L'élève externe chargé de panser cè nialade, a été lui mèrne frappé de tous les sympòmes de la morve et flevra iodubitablement succòrnber. -

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Feb'bre intermittente ,101nplicatà con iperlro(tri di mil~a, e giuwita . in s~guito ctlla forinazio1ie ai un .i profondo ascesso etlla regione lombo-aorsale si! 1iistra . ! (Storia letta ilal Dolt. Srnun). !

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Il Marinaio Delfino Bartolom.eo di Varazze pro-vincia di Sl)vona d'età d'anni 24 1 di temperamento sanguigoolinfalico, d'abi to venoso, ~i oostiLµzione robusta, nato da parenti sani, non ehb~ mai a soffrire alcuna infermi tà sino all'età /l'anni '.23: imbarcatosi all'età.- d'anni ~ 6 cfrea a bordo di una nave mercantile diretta ad ·Alge.rj,per an·dar ad ésercilare in quelle acque il suo mesLier'e di pescatore,, sofferrr1ossi per otto anni in quella ciUà: la. più flotfda salute p~r seUe a110i le era c.ornpagna ne'suoi più faticosi lavori, ma nell'ottavo cç,lltrasse le febbri lntermiUenti, e riparava per ben tre volte all'Ospedale per essere di queste çurttlo; inutili però r.i us:cendo Je ~ure mediche, privo di mezzi di sussistenza, eù ammalato s' imbarcava per ripalriare. Al suo arrivo in patria, l'aria natia, il piacere che provava nel trovarsi fra le braccia <lei suoi amali genitori, e le cur.e mediche prodigategli, se valsero a rendere meno frequenti e non tanto durativi gli accessi della 1febbre, non riuscirono però a cessarla . Chiamato a far parte della leva, incorporato nei reali Equipaggi, eolrava in questo Qspedale alli 8 febbraio affeHo da fèbbre intermittente quotìdiana, cori ipertrofia: della milza, e tumidezza tale dell'atldome da indurci in un cattivo prognostico. Dirigeva la sezione il dott. Chiappella, che incominciò la cura con un leggiero purgante, e con un'applicaiione di mìgriaUe ai vasi èn:ioì:roid'ali somministrando con temporaneamente il solfato di chinina, che si seguitò per cinque giorni . Per malattia del dott. Ch.iappella incai;icato del servizio della sezione, conlinuai per qualche giqrno nella .stess:1 cura, e quindi J:)assai all'amministraziope del decoltQ di china, e delle pillole di calomelano e cicuta,. ma ve.dendo che tutto riusciva inutile, e che l'ammalato invece di migliorare, peggiorava, accusando un dolorè gravalivo alla regione lombo-dorsale sin istra accompagnato da brividi di freddo con fobbre, .e non potendo piì.l decumbere supino sul fianco sinistro, siccome avev& sempre fallo, pensai che qualche ascesso fosse per formarsi io questa regione, benchè, eccettualo un dolore che· desla~si sotto una pr.ofonda pressione,nienle d'altro sulla I0ca!ità s'osservasse: fe'ci applicare 20 mignatte sulla re-" gione lombo-dorsale, e calaplasmi spalmati d'olio dì giu•·


-290 squiamo per sedare i dolori che sempre aumentavano, accompagnali da brividi di freddo e febbre. Conlinuaì nell'applicazione, dei cataplasmi, e .sospllsi le pillole di cafome}ano e cièuta, limit<1ndomi a somministra-gli dell-e leg~ierej>i: vande, e :qualche l-a?,Za di caffè e simili per so,sten,ere le forze dell'ammalato, il quale cop mia sorpres.a r esislell~ <! questa rehbre di suppurazione· la quale dopo dhiei giorni di dm;ata fu susségui.La (la tumefazione con rossezza alla regione lombare in cui sollo J' 6.$plorazione sj ipercepiva '10 leggiero e profon.do,,seriso di fl!iltùazione. Ripresi di nuov,o a sommi.nistrare le :solite pillole , ed il decotto di china. e risol~i d', appli,care un caustico su questa regione. Ma prima d'applicarlo chiamai consiglio al dollo eo oculato clinico cav. Nicolis, che approvò la mia determinazione. Applicai la pasta di Vienna e l'escar:\ che ne risuHò fu larga e profonda. B.ipreodendo il dott. Chiappella la sua sezione faceva passar l'ammal~to in Chirurgia alli 8 marzo, dove il dotlor Valfe, Capo Sezioue, continuò per pochi giorni a somministrare le solite pillole, ed a favorire lo scolo del pus con adalta medicazione: la suppurazione (come mi -si disse) durò abh_ondanlissima per un me$e, nel qual frattempo si somministrò sempre il. decotto di china. ·A.I 1° aprile passa111io nella sez,ione Chirurgica diretta dal dotL. Maz.zolino !rovai l1ammalato in via d'una perfella guarigione. Sull<t lo.rial ilà s'osserva·va nel me'LZO del!a piaga un pi<:i colo seno fistoloso da ·cui gem·eva un liquido sciolto , ed il fo ndo della piaga presenta:va dei lfottoocini carnosi di he·llissimo -as-petto; la milza era ridotta ·aJ suo volume normale, e l'ammalato, .c;he non aveva mai più avuto accessi d i febbre, progredì sempre in bené sino 111li i3 aprile, epoca in cui lasciava l'ospedale perfettamen te guarito. 0

PARTfi: SECONDA R,elazlone delle Conferenze sdeutifiehe ( MKSE Dl GlUGNO 1.a 1'0B.!U'fA·.)

1'0RlNO. - Il nott. Levesi dà lellora d' •una ;!oda di menin. . gite cerebro-spinale epidemica, raccolta nella Sezione Medica, diretta dal signor medico ct'i Ii.eg~imeotò Dottore ouponl. Il signor {>residente ringrazia n Dott. Levesi d'a\'ere ·còl s uo a5critto fornita ampia ed ùtilè materia alla disc.ussiooe. Opportunam;mte, dice il signor Presidente, notò il Dott.'Levesi ed insistè sui diversi'metodi di cor~ implegat.i, e sai successi incostanti e spesso infaosticbè con èiaschedono dei medesinii s'ottennero. Gll on'i in falli, posta p'l'incipalmenfe confidenza nel :Sala!iSO e ne.I metodo antiflogistico energit;o, ritennero essere q uesta forma morbosa l'espressione d' un' intensa cerebro-spinite: a qu~li ed a tale metodo curativo aderisco io pure con la mia opinione. A.Itri vollero vedere nella malattia in discorso un "'ero tifo, che distinsero coWappellativo di cerebralt>. ti cav. Nicolis la considerò come an'1trezioJJe convalshr~, tetanica e piìtnicio~a neJ medesimo te_ropo. ,Da queste discrepanze ne venne nfcessariamenl'1 (i conse;uenza che gJi uni commendarono op melodQ curativo, a!ti:j s'~ppigliarooo ad uu altro beo anco l!tfatto opposto.

È quindi più ohe mai opportuno 1o stadio di qaesiosoggetto; è necessario anzi colle accurate osservazioni de' fatti clinici, colle diligenti sezioni caàavericbe:, col confronto e colla discus, sione teutare digi'tmgere alla soluzio\lo rlel quesito pratic.o . e di formolare uo metodo curativo razioi.iale, da cui sc;>!o si potisono sperare utili risullameoti. Sarebbe quindi caduta la discassiQoe :talla comaoicaziooe fatta dal Doti. Cav. ,Areua i~torno ad on' a.vvelenaruento pe.r fuogt1i ; mc,1, nessuno pr~ndcn(lo la parola ,-/! Signor Pre:side~te (lichiara chiosa la discussiope su quel .soggetto. J.!ordine .del giorno qoindi :per la prossima seduta è stabilito-per la discussione deJla memoria del Doli. Levesi, ed il Signor Presidente· invita caldamente i colleghi che già ebbero occasione d'osservare la malatt ia ih diverse localilà, a voler pre~der part e alta d_iscassioue, pel'cbè possa acquistare quella importanza scientifica e pratica dì cui il so~gello è largamenle capace. GE~OY A. ·- Letto ed aJ,provato il processo verbale della precedente seduta, il signor Presidente, ri'portàridosi alla nota. ministeriale (N. 56) 5 aprile del cotrente'aono, in forza della quale tanto i militari pro\'eoienti dall'ollima leva, quànlo i volontari surroganli, amm<>ssì posleriormenle itlia vnccìnazion<t dell'anno precedente, debbono tul1i indislintamenle essere sottoposti all' innesto vaccinico, chiede conto a ciascheduno 'a' quali incombe il serv:zio presso i qoartìeri d·el modo cot ·quale adempiono· a questa disposizione ministeriale, e qna!e sia il risul tamento che tìnora è loro avvenuto d'ollenere. 1.e o~ser·vazioni e le 11iflessioni eme~se in virtù dalla richiest;1 dol signor Pre.sidente si possono ridn'rre a questi e-api principali. .immessa unanimamente là utilità della rivliccio<1zione come quella che può più sicuramente preservare rial contra:re 11 vaiuolo, od almeno, qualora pure erompesse, attenuarne i pernicfosi effetti, generalmente si lamentò il poco o uiu:io buon successo s inora ottenplo :-dalle prìme vaccioaziooi. Questi etTelti negativi delle operaziQni' vaccinit b.e sono eglino da altr'iboirsì a IJ\ancanza di predisposizio.ni negli fodividoi, oJi alla stagi'one, o non piuttosto a poc~attività d~lla linfa vacçiuice adoperata ? Il parere dei più fu quello d'attribuire il minimo successo ok tenuto alla poca azioQe della materia inoculauda ( t). Da qui forse il desiderio che ciascbedun medico iocaricalo di mettere, in pratica la noia ministeriale ricevesse a lern.po deb}lo, quaulita sufficiente <li vergioe cow-pox , la etfic;icia del . Come coqua Ie è, fuori' d'ogui dubbio, e più allfva e più sicura. rollario a q_uest.o legittimo desiderio altro se esternò, quello cioè che presso o~ni Reggimento vi fosse uò locale adatto a raccogliere i vacdn,hìdi ed a separarli così dal resto del Corpo onde potessero fruire del necessario riposo ed essere guardati dal disordinare o dall'incorrere io a lire circostanze c1>nlràrie al. buon andamento de.Ila sostenuta v.iccinicll operazione. F.:d ~ meglio contribuire a q.uesta n~cessaria precauzione, qualcu.r.io •orrebbe anco che no vitto particolare e più conveniente fosse somministrato dgrante quel 'tempo che ba luogo lo svilu~1po e le fasi della pustola vaccinica. Accennale qui le priocipaii, cose discorse sul, proposito, unanime si presentò il peos;ìero che queste fossero·sottoposte ali' Autorità superiore nella speranza che fossero dafla,medesfma prese in coosiderazion~, non dubitando punto che ove fosse ,loro dato se~uitooe r,is111tereJ>be per una parte maggiore agevolezza ai medfci incaricati di adempiere al clovere. della vaocinazione, e per f10ltra il militpre vae-

ile

( I ) Argoment-0 plausibile dell'opinare di quei la guisa ti fu il fatto accqnnato da q14alcu·no che alcuni individui -Ch' erano stati vaccinati con e1ito negativo, pochi giorni l(opo contrarur(i il vaiuolo.


-cina.to verrebbe meglio provveduto e confortato nella dorata operazione. . Dato così compito alle fatte richieste non che alle soccess1ve riflessioni ed ai desideri emessi, il signor Pre.sidente allora invitò il signor dott. Morzone a l~ggere una sua storia snr u~ ~aso di febbre pernjçiosa cbolerica riuscita felicemente a goar1g1one e al termine della quale venne per' l'ora avanzata dicniarata sciolta l'adunanza. . ALESSA!'lDRIA. _ Lello ed approvato 11 processo verbale -dell' anloccdente 1?oroala, il socio Malvezzi pttiene di parlare d'un caso (!i roedicina ,pr atit,l, occorso nella ! ..~ Seziou~ di-

·o Presidente; dopo avere premesso che vide it granatier~ P.: .• in questione in corso già ionollralo di mali:lth' a, estero&. l'opinione, che nella fattispecie il morbo principate era t~ostiluitoda uni ep.:tite. Ed in appoggio del sao avviso adduce qa~,oto ebbe ·ad osservare egli stesso nell'ammalato; una lizza l'esposl."zfooe l del siolc>mi fattane dal socio 1\1.alvezzi e segnala, riguardo aìY.assenza del dolore nell'ipocondrio destro, l'andamento cu11 ' O e l subdolo, che non di rado tiene tale malattia. Ed a q<1est'olti l\ 10 proposito ei cita l'autorità di molti pratici, ooo che alcani de.i I, casi occorsigli nel suo S6rvizio me<lico,ne' qoali il morbo sovrltl nominato s' era ordito e passato ad esito, seniache dall'ammalato ne fossero stati ,1vverlit1 l"iDgrueoza e 11uHeriore anda'meotQ .

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retta dal Oott. J3orell i. • li ~oldalo P ..... del ~-· Regg. Granatieri, ei dice, entrò· li 8 .Maggio p, p. io sezione-gravemente ammalalo. Già da più giorRiguar,do -poi ali' ascesso del collo, dopo averne descritto lo., .oi era stato colto da febbre con brividi di freddo, noo che 'da rnsviloppo ed il varjo corso ìn ordine alle diverse fasi , o~tte <la~. teusa odontalgia che · fatalmente trascurò, insioo a che 'dalla motbo principale, e dopo aver fatto rimarcare gli enormi guagravità ogno1· cresi;enle del male fu coslrelto a presentarsi al sti da esso prodol!i ne' tessuti .c utaneo ed aponeurotico musmedico di servizio presso il Corpo. Qo.eslo Finviò tosto (sera 1:olare della ragione cervicale destra e lungo il dorso,egli lode lii s màggio )all'Ospedale, ove fu soccorso in sù!le prime c~Ha gfo.llica sintomalico dell"epatite medesima. somministrazione di qualch'e bèvancla refrigerante: alla mattina Nessun alt rodei soci chiedeodo la. parola intorno all'argomentodel ·s ussegoeole giorno l'ammalato presentava segni di somma in.discossi6oe, il presidente invita l'adunanza ad assistere all'aò-, prostrazione di forze, con colore giìlilO (ntensis's imo, dilfoso a topsia dal cadavere del soldato infermiere L..... resosi defont• -tutte la superficie del corpo, che er11 madido di copioso sudore in seguito a gr.tve febb1·e tifoide, da esso sotfer:ta gella j_• see d accasava d'av er passalo la notte assai agitato per vi<>leola zione di medicina, direttà dal socio Giacometti. febbre. Nell;i cavità del cranio altro n·on si riscontrò, se nou uno, 1 • Jott'esplo1•azione n,,n si risconl~arono nè l'e~islenza d'alstato di quasi Memia del cervello, in quolla <le!J' addomfoe ottre curl dolore all'ipoocondrio destro, ne aumento d1 volume nel alle lesioni, che carat.t er:zzano anatomicamente, la febbre tifegato. Ma al lato destro del collo i.i conobbe la presenza di foidea e ches~oo costanti, il Presidente chiamò l' attenzione dei . un t umore largo, appianato, leso, profondo arizichè nò, dolente m.,embri dell'adal)anza sulla moi:9osa alterazione, che offrivano, al tatto e con caratteri di flogosi tlemmonosa piuttosto ehè erile ghiandole del uiesenterio. le quali µel caso nostro non solo, sipelacea . si vedevano ingrossate dì . volume, ma organì;zzate in modo. .. A fronte di tali siolorui si reputò bene di ricorrere bootosto che sia pel colore, sia per consislen,za poteva dirsi avessero a l solfato di chinina, che fu iuternamenle somministrato alla acquistali i caratteri del tessuto della milza. dose"dì60ceotigramQAi. Questo prepa,çato fa ripet.uto ne' giorni La seduta è chiusa alle ore 3 e mezza pomeridiane. successivi insieme all'uso contemporaneo di altri rimedi coaSCIXMBERI. - La sedata è aperta alle ore 11 antimeridiana dinvanti: si praticarono qoattro abbondanti salassi (il sangue con, l'approvazione del processo verb11le dell'antecedente torestratto si presentò con cotenna) e si fecero applicare sai tunata. more dei cataplasmi emollienti. li Veterinario Militare ·sig. Signorile dà lettura dell'ultima,. • A.Ili 1H çlel designato mese non era successo ncl'P .... alcun parte della s~a memoria sulla Mor11a ed il Farcino. (1) notevole miglioramenlo. ln delt'o giorno s'aperse il tumore del CAGLIAR( - Lello ed approvato il processo verbale. delJ3; collo per dar uscita a copiosissima materia purulenta, intinta se~.uta antecedente, il dotl. Lai ottiene la parola per rivolgere. di bile. Ciit nulla meno la malattia aumentò di gravità: sopragai snòi colleghi parole d'encomio e di ringraziamento per l'efgiunse il delir.io nel c,Qrso della notte e s'accrebbe progressificace concorso prestalo.gli pel buon audamento del servizio vamente la p1·ostrazione delle forz" per modo,. che aHa mattina nel tempo ~he ebbe a diriggerlo,aven,do, dice egli, tanto idottorì delli 24 maggio l'ammalalo finì per soccombere. .quanto gli jtllievi gareggiato di zelo affiochè il servizio non • Nell'autopsia, prosegue il Dott. Malvezzi, si trovarono le patisse dife.Uo in alcuna irna p~rle. C~iede loro scusa se per caso intestina distese da aria e tinte in giallo: così pare coloriti il abbia involontariamente da\o mqtivo di dolersi di lqi: ed invoca peritoneo e le altre viscere il fegato indurito, tna senza traccia d1 pure il benigno coqipatimento del Presidente se mai net disuppurazione:la cistifellea ripiena di bile soltanto, senza lesione simpe~no provvisorio della carica uqn abbia, malgrado lolla la di sorta od abnormità nel condo.llo coiedoco: i polmoni ifl istato sua boona volontà, corr,isposto degnamente alla di lui aspettadi splenizzaziooe ed io tutti i punti della cavità del petto la mezione. Dice rincrescergli di non potere in causa di imprevisti di .Jesima sopr1H.1elta tinta gialla. Nel cavo iofioe deH'ascesso del startii di salute, che dd qualche tempo lo molestano, trovarsi in collo·sinistro la presenza d' un liquido sieroso, denso, rosiccio gr~do di trattene re l'ildllD&uza ·sui ca~i clinici pii) rilevanli per ma noop.iù marcioso, con distruzione di tutta la cellu!aree dellui osservati, oome aveva fatto promessa, ciò che spera però di' l'apon·el)rosi di detta ragione io guisa da riescire a nudo i mupoter fare nel.la prossim~ seduta. scoli ei:I i vasi succutanei " Mette quindi a conoscenza del P·residente un caso di mort~ Compiota così la sua narrazione, il Oott. Malvezzi "Si fe• a violenta avvenuta in un marinaro, a bordo del brik S. Giovanni chiedere: -1 ·0 Se il modo dello·stato febbrile, che prese.nt6 il di marina 11\ercantile nazionale, il, mattino del giorno '10. testè. l' ..... fosse dipendente dall'epatite,.sollanlo o da febbre inter.scorso. maggio, del quale, egli ~e pralicò ~ ~egislr.ò la necromittente perniciosa; 'l_.0 Se la gravità della malattia e la resislen-· scopia. L' indiyiduQ cadde dall•archettQ di maes~ra, mentre staia da essa opposta alla cura istituita provenissero unicamente va spieg~ndo qae$ta ,e,la, per facilitare il movimento del legno. dalla di lei natura.ovvero.dalla forza degli accessi di una febbre • perniciosa; 3.0 Infine se l'ascesso al còllo fosse critico della ( 1) Pedi l~'mfm&ria "tl n° atttecedimte'. prima, oppure della seconda morbo!ia condizione.


ci orma del.bagoo,stato ferito con grande collelloda cucina alla parte inferiore ed interna dellavambraccio, nel mentre portava, il dello arto in difesa di JJD colpo direlto alla testa; oltre ai mo-:menli si iufissero nellobo cerebrale conispond.enle, Ci!gionando scoli, ai tendini all'arteria cd 111 nervo cubilale venne completa-]a disorganizzazione e lo spappola!]lento delle ctrc,!D~oloiioni; mente reciso il cubito, per cui la ferita s'estendeva a cirça la la rra1.tuia dei seni frontali della porziol)e dell'osso coronale che conco:cre a fo rmare la cavit~ dell'orbita,non che. _qoeUa cle!l'ala , metà della circonferenza d~ll'avambraccio . .Dopo aver prati-cala l'ailaccjatura dell'arteri.a radiale e poste le parti molli a corrispondente dello sfenoide, dell'osso zigomal_ico,. e del mamutuo l'ODlallO mediante alcuni ponti di satura, COJIOC<Ì tra le scellare dello stesso lato, coJla disunione della s1ofis1 d1 queste dae ossa dell'avambraccio on cuscine.Uo con assicella, maotennli due os~.a omonime. in sito da fasciatura, onde con1enere nei loro rapporti naturali Lo sventurato -venne semimorto ricoveralo in qoe,_l'Ospedale i frammenti dell'osso reciso. La ferita trovasi ora bene avviata-. lllililare ove cessava di vivere d.opo 46 ore di continuo sobdeli· a guarigione. ri,o. l)opo. tale comuoica21ione il Presidente si _fa con bene accon!\ferita poro menzione il caso oi.servato di on tumore in corcie par6le ad esprimere la sua piena sodd_isfaziooe pel modo rispondenza dell'anello crurale il quale per la mancanza di·sin-··lodevole con coi venne disimpegnalo il se1wizio du-rante la sua Lomi infiammato ri preesistenti, e per il suo scomparire ogoii assenza e ringrazia io par-licolare -modo il Dolt, Lai che ne di· qualvolla si facess.e decumbere l'individuo in posizione orizr.on-resse il :servizio con tutta la prudenza e solerzia richieste. tale, che per la sna consistenza molle e pastosa venne dall'esVjene quindi concessa la parola al dott. Zavallarn il qu~I~ ponente non che ,da alcuni suoi colleghi credJJt,o un'ernia crul'agguaglia l'adunanza so alcani casi più ioteressa1'.t1 oc~ors1gh rale. Pietro tale diagnosi gli si applicava un cinto erniario, e :nello Spedale del bagno di S·. Bartolomeo. rra questi evv1 qoello si faceva sortire l' i odi vid uo aaìl'Ospedale. Se non che dopo aldel condannato Malleal Fr,rncesco, il qoale in seguito ad alterco cuni giorni, il ~umore si rese àssai dolente ed infiammato; il riportò molteplici ferite, delle quali rilevanti sono 1° Una ferita bendaggio io\ollerabile, e compariva un notevole adema alla d'arma da taglio penetranle nell'addome io corrispondenza coscia corrisi:iondeoto. In tale frangente il Oolt. Lai essendosi della regione. ipocondriaca destra con uscita dell'intestino te~. recato a vi5ilare lo speda le di dello stabilimento e fattosi ad ene. Fa necessario è!mpliare la ferita, però della sola pl1lle: per r1saminare il !amore in questione, con quel criterio prati~o che <lurre in sito l'intestino protruso, dopo essersi assicurl\to che lo distingue si avvide ben tosto ll'allarsi di ascesso freddo questo non offriva lesione di.sorta. La ferita venne q1linOi maucongestizio e non già d'ernia. Difatti punto il tumore col treteoota a contallo mediante ~otura aUoroigliata. qoarli, qaesli diede usoita: a circa un litvo di pas giallo cre20 Altra ferita pore da taglio alla natica destra, penetrante moso. Vuotato il tumore, la piccola ferita, venne chiusa con cefino al! 1osso, con ferita dell'arteria glo1.ia e consecutiva emor·rotlo, on<le impedire l'entrata dell'aria: Due settimane dopo ragia, Attesa la sua ptofondi'tà non avendo poloto ·arrivare fino ricomparve il tumore, e si riapri da sè: fornendo ad ogni meall'arteria per praticarvi l'allacciatura, egli"silimitò a mellere a dicazione una abbondante•quantità di materia. li Doli. Zavateontatto i lembi della ferita, e mantenerli in sito c011 sutura attaro è d'avviso che il fomit!) porulento ahbht'suasede suqaaltorcigliata e praticarvi sopra bagni freddi. ln capo a cinque o sei cbe ponto dello parlifoteroe dell'addome, e che di là per legge giorni avendo ,tolto l'ago di mez;:o ritrovò stagnata in gran parte di gravità la maleria si porti alla parte superiore ed interna l'emorragia, la qul!'le si arrestò poscia definitivamente medella cos.cia percorrendo la via dei muscoli o· del fascio nerveodiante i bagni di s-egala cornuta. Al decimo giorno avèndo tolti vasale che dalla della cavità si portauo alla coscia, Io appogrestanti aghi, la ferita si mostrò aperta !l dolente, e diede U· gio di questa sua opinione egli osserva che l'iu<lividuo era scita a gran copia di' pos, non che ad alcuni pezzètli di vestiario contemporaneamente travaglialo da lenta gastrenterite la rimasti vi raccbinsi. A questo ponto ·pèrò mèdiante la semplice qqale irradiandosi al tessuto cellulare delle pareti addominalr, me,clicazione ·a piatto,ed alcune injezioni di nitralo d'-argeoto la ha po,1uto deter,ninarvi la llogosi, ·e la suppurazione so qualche f erita s!avviò a guari'gione per seconda intenzione e fa sperare ponto di ess;i. li metodo di e,nra a coi ricorse fu aolifiogistico, ed al pa~i della prima una prossima e completa guarnigione. emmollienle in sulle prime, ,·inia poscia1agas6ro-ent-erite esce-3.o Due ferite semicircolari inteì'essaoti lullo lo spessòre del mato,si alquanto la suppurazione, fece uso delle i oiez19ni di ·vino labòro sopcri-oro con esportazione di' porzione dì ésso, per !o aromatico, di tintora di iodio allungala, alternate. con a,Itre di quali doYelle praticafe la cheiloratia' a -s.eéonda dei sani precetti deutocloruro di mercurio.senza poi aver ottenuto. da quesl' uldati so questo riguardo dal!)ostro Illustre Presidente commen· timo alcun sensi.bile miglioramento deUa condizione morbosa. .dator.e R-ibeti. Interpellato dal .Presidente con quale scopo terapeutico abbia A quesfo punto della -narrazione 'ti presidente in1erpella il fatto uso· delle d,ette inie.z.ioni: risponde di esservi ricorso come· :notL Zavattaro sé nella 11ut11ra praticata per là ferita addomisostanze leggermente cateretìche, e nell'intento di modificare Dare, oltre la pelle abbia por anco cdni'preso le pa'rfr mllsèo!ari e di eccitare le parti; promaov~re la graoolazione del cavo del· sottostaotì, affine di procurare la completa adesione di tutte le l'ascesso ..JI presidente disapprova l'oso di tali iniezioo·i irriianti parli interessate nella-ferita, ed opporsi' perciò alla tardiva conin questo caso sul riflesso che il fomite purulento trovandosi parsa d'un' ernia. Il Doli. Zavattaro risponde di non aver crelontaoo dalla sede dell'ascesso non si poteva trarre alcun utile -0.uto ciò necessario attesa la piccola dimensione /!ella ferita, per dalle <'lette iniEYlioni, anzi correvasi pericolo,siamedfante il loro cui sperava si sarebbe ottenuta ll'li-3 completa cicatrice senza contatto colla membrana peritoneale1 sia che venissero assorr icorrere alla sutoraincavigliata, la quale unii amen te alle molte bile, di proèur.arsi l'infiammazione ciel. perHoneò o di risvegli'are ,altre ferite già per sè gravi, a vreòbe contribuito ad' aggravare la già spenta gastro-enterife. li Dolt. Zavallaro riconosciuto là ]a condizione dell'infermo esponendolo al pericolo di una'periragionevolezza delle osservazioni del Presidente promette di: :tonide la guale era grandemente a temere. Difatti egli osserva as(enersi per l'avvenire dall'impiego di tali inezzi. le sue pervenzioni non vennero smentite dal falto, potendosi ;:attualmente verificare col fallo che lé j>:frli moscolarì aderiscono eol'.Qpletamenle alla pelle, e che la cicatrice ne è abbastanza .solida, e sicura. Riferisce,odscia il caso dLcerto Cagna -gua,rda-

llello sne mosse-:- l'urto in sì terribile, e violento che ne rj portò

la frattura c:0mmiouliYa della ~obba frontale si.oistra; i cui fra~-

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-2.23 poco scom.parse, e la fistola era ricondotta allo stato di semplicità. Fu allora che-all'uopo d'una sonda elastica fissata aJ. 0 l'uretr.a si praticavano delle iniezioni d'una misceJa d'una parte di tlntu.ra di jodio e di selle parli di aoqua, aggiungendovi la compressione all' uopo di adaUo bendaggio. Le injezionj si 11ipeterono ogni due o tre gioirni, diminuendo ogn~ volla gradatamente la proporzione dell' acqua,, Ernia. ùìguinal~ incarceratà, ri~lot~ct sotto , l'azione :ji per modo che alla quindicesima injezione la tinLura fa. dell'estratto di belladonna 7Jreso tnternamente. adoperata pura: dopo qu.alt.'ro di queste ultim e iniezioni la fis tola era èbiusa. (Il Morg4,goi). Un muo-naio dell'età di 57 anni, e da 20 anni affetLo da 1 ì ,ernia i.ng~ioale desLpa, avea sempre fallo 1Bo del ci nto ~rniario; da. sei mesi però essendosi qua sto ro~l~, e non Su I' tJSO '$erapeutico del decotto di GuaeQ> veiendo egli ridiséendere l'ernia, si creùelle rad1r;alment_e guarito del suo male, e·cessò l'uso del bendag?10. Ma 11 Dalla puntala 9"' e i Qa (15 e 30 maggio i 8~8} della 24: giugno 18\S'i/, mentre si r~e~va ~l suo ,~rnhno;,senz_a· Liguria MediCll ripro1!uciamo le seguenti lettere di due. cbe facesse alcun sforzo, sent1ss1 d·un subilo cadere· il d·islioli medi'ci Toscani intorno all'azione del Guaco stato. ventne (sic). l11sorsem immediata.mente do.lori violenti, dal dottor caN. Massone preconizzalo come preservative; movimenti convulsi.vi, vomiti abboodanli di materia in . della siµlide. · LA D nm-ZIÒNJ§. pria biliosa, in seguito fecali. Cbjusµra ostinata deU'alvo; sioghioxzo, sele \oiva,.polso piccolo, duro, frequente, pelle Mio caro MM,SONE f;edda, sudore vischioso; faccia pallida, rugosa. Il Lu more La mia inoculazio·ne, mercè il giiaco da le preparato, erniario duro, renllcnle, oltremodo sensibile e doloroso aborti perfettamente; cosicchè quelle con,vinzioni ch'io mi all& pressione, ribelle ad ogni tenlaLivo di laxìs. Si preera fo rmate dalle esp,erien'ze che praticammo, son·o state scrisse allora la seguente pozione: maggjormmìte rafforzate , ed ,oggi non solo in me è ve,. Estratto di helladgona 30 cenLigrammi nula maggiore là fiducia in cotesta mirabile pianta, ma. Acqua di fiori. d'arancio 80 gr:ammi anco nei miei colleghi, che videro ed ossernarono gli eScinoppo diasodio 30 gramm i sperimenti fatti, ed anzi seguirono ad osservare il mio (Da pre.ndere a c.ucchiai ogni mezz'ora). braccio, nel quale nulla affatto si è manifestalo, sebbene Nello st~sso tempo fu applicato sul tumore un lar,go il malato da cui provepiva il pus éon che venne fat,la l'i<:ataplasma ir.roralo con 20 goccie di tintura di bellanoculazione non stia punto bene. Ti dirò di più, che it -òonna e io di lintura di giusquiamo; ma riescendoue i\ doll. Pelizzari' convinto dai res·uÙali ottenuti su me per veso insopportabile si dovclle soppr-imere, e si colloc ò l'inoculazione che egli stesso mi ave a praticato, volle che ,invece il malato in un bagno, dove rimase un ora. io alla mia volta lo inoculassi, il che feci alla parle dorDopo la seconda cucchiaiata della pozione con bella sale, inferiore del braccio suo sinistro senza che quella ,donna, l'. espressione del viso JivHnne normale; il polso si inoculazio1_1e producesse uulla affatto, per quanto al so·•rallentava p.rendendo forzai ii si1Jghi.ozzo, !a nausea, i vo lito avessi inoculato del virus proveniente da un' ulcera miti, i crampi disparvero. al periodo di progresso, e delle più caraUeristiche, co· A capo di cinque òre il"ttìmore erasi spontanéamenle i sicchè tanlo Peliziari che io siamo CONVINTISSIMI ridotlo, 'e l'amma'lalo tranquill,Lmente addormivasi. dell'azione abortiva del Guaco, il quale verat!}enle sembra D. L'Hermier des Plautes 1 che distrugga il principio virulento ulceroso e gonorroico; · e non son lontano da ritenere, che se questa piairta mi(n'""' TM,apouliqu, du ,!lidi) . rabile sarà studiala e bene esperim entata, possa riuscire di somma importanza e forse di appliéaz ione curaliv~ Fistolà I Ul·,ctralc anco interna: ma su ciò vi vuole tempo, ed òccorrono dèlicali e prudenti s~udi. Sappi che tanto a Peliziiari che a gua1·ita cot7i'1,.iezioni jocl!iche • me ha magioan11mte corrisposto in molti scoli , ed è-stat~ Un individuo presenlò i sintomi ordinari d'una-prostautile in ulceri ostinate ed in alcuni casi di ectima .. . tite, che malgrado una energica cura diè' luogo a proFirenze, '28 Aprile 185~ Dolt. I. GALLIGO fonda 5Uppuratiol)I\ in seguito alla. quale si formò una ;fistola urelro-perineale della larghezza d' un pollice e I Egregio Collega Cav: Massone mezzo (circa 40 millimetri). Il d,1tl. Tanlurri, chiamato cinque mesi dopo quest'epoca, constatò l' inspessimento Fucecchio, 11 maggio 1853 calloso della niembrana interna; sembrava che lo specillo SULL'ùso TERAPEUTICO ))EL DECOTTO DI GU!CO scorresse su di un lessuto fibroso, esisteva in corrisponde.nza della prostata un ingor~o. indo.lente, e la porzione Dopo i brillanti successi da Voi e dai do tt. Galligo ,e. membranosa dell'uretra era rislrelLa. Si cercò, risolvere Pellizzari ollenuli in Firenze sull'inocula:z,ione venerea l'ingorgo prostatico colla pomata mercuriale belladond.1 !l'applicazione· del decotto di guaco, da voi per il primo oizzata, e si curò lo slringimento uretrale coll' impiego ' prepa~to; i qu11li brillanti su.ccessi. con~egnali alle ali meLodko delle candeleUe. della fama, e trascrilti pur anco nel fascicolo di aprile Al termine d'11n mese· le complicazioni erano presso a del nostro giornaJe « IL TEMPO », to ho ecci.lato molti dei

PAB/f.E TERZA

Rivista dei Giornali Scientifici

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miei colleghi della valle deH' Arno a. fare degli esperimenti terapeutici in proposito, ed essi si son ben· volen\ìerì meeo- concertali ad intraprenderli. I1> non posso. peranco darvi dettagliato rapporto di \)nesti nostri cimenli ouralivi, perchè non ho fin qui n~c~ollo dai molli colleghi ai quali distribuii •porzione del --0ecolto di guaco da wi prepara.Lo e che :gentilmente mi ~onsegnasté, le notizie circostanziali dei casi nei quali · ~sso fu applicato. Ciò formerà soggetto di una mia se, ;conda lettera più <lellagliata. Per ora posso dirvi: ~- Che con una lavanda fatta con metà di decotto in·<:oloro.-di guaco-e metà di acqua disliHata, ripetuta due ·volte per giorno, in 70 ore bo ottenuto la sanaziooe com. _pteta di num~rose papule umide veneree, senza che siasi l'affezione riproòoUa in allra parte del corpo. 2. Che anche in un lichene. venereo inveterato bo ollennlo, con poche abluzioni, una sfogliatura cutanea tale da ridurne l'affezione ad una semplice forfora o ptiriasis. 3. Che in un caso di ulceri sifilitiche alle faùci i gargarismi di puro decollo incoloro di guaoo, ripetuti mat1ioa e sera, in cinque giorni hanno portato esse ulceri alla cicatrizzazione completa. i. Che dopo aV'ere io stesso pllflre giorni consecutivi ioghiott.ito circa 2Q gocce di decollo rosso di guaco, senza risentirne alcuna molestia (s.alvo un senso di calore allo stomaco, qualche vampa al capd, e senso di secchezza alle fauci ed alla lingua con saliva sapida), ho dato uno scrupolo di esso decollo ad un affetto di lue da molto tempo, e nontinuo a darglielo d'a sei giorni, se ooo coo asso. luto vantaggio per ora, sicuramente senza datino alcuno. 5. Che oltre i già detti e questo ca$O, del quale a suo tempo datò la storia, e i resultati che sarò per ottenere dall'uso inteN10 continuato del decotto dì guaco, nessun altro infermo sifilitico ho avuto io in cura, non ignorando però che diversi ne hanno trattati colla stessa decozione i miei Colleghi della valle dell'Arno, dai quali attendd le opporlune relazioni, eh.e avrò cura di spedirv-i trascritte appena mi giungeranno. 6. the l'amico mio doli. Tommaso Vannucci ha ap,pliralo.i,1 decollo eh~ sopra per iniezione, in u.n seno tìslo· lo~o c;on çavit~ p\}rulenta, pcr affezione scrofolosa, insorta nelle glandoJe del collo, e.che in tre giò.rni ha ottenuto la ces.sazione d~llé\ secrezione marci osa e la cicatrizzazione del lramile fistoloso. 7. Che io ho oUenuto il medesimo risultato in una pia~a marciosa succ.edula ad unestesQ e.profondo paterecci-o,. in pochi giorni ~edend9. farsi una buona cicatrizzazione e cessare ogni qualsiasi separazione di pus in un dito impiagato da circa 40 giorni. 8: Che anche i11 una signora alla quale per ispavento nel puerperìo, marcirono i diti alle radici delle ugne, in r, gio.rui estinsi ogni sup.purazione. 9. Che eguale rcsullato ollenni in un caso di oftalmia scrofolosa cronica, previa l'applicazione delle fiJaccie in:-1rise nel decotto di _guaco sulle palpebre. m·attina e sera. Questi per 01·a sono i fatli che possiedo. - Desidero ',che diate subitaneamente pubbli'cità a questa mia Lettera, · -e per incitare altri acf entrare heJla via d.a Voi aperta con 1ànta \''O~tra gloria, e ·senza dunbfo con som.ma..utililà del '

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genere umano, e percbè se fra i miei cimenti terapeutici ve ne fosser~ alcuni di nuovi e fin qui non tentati, altri non vàda furandolni la priorità, questa mezza foglia d'alloro, che ·ai poveri come me di glorie scienllfìche, tiene luogo di corona. .Mi propongo di esperimentare, e propongo che altri C!òperimeoti (perchè vi è tutta la razionalità dell'indicazione, e questa è fiancbeggiaia dalJa, stessa tradizione e dai molti vostri i11elut1abili esperimenti) la decozione di guaco nelle seguenti afTeziòni morbose, non dicendo delle veneree, cioè nel carbonchio e nella pustola maligna esordiente; nelle pustole del vaJolo insorgenti nel volto; nella febb.re puerperale facendo delle dilutissime iniezioni nell'utero; nelle ferii.e di animali velenosi, come vipere, cani idrofobi. vespe, ragni volterani ecc .. nelle oftalmie puru~ lenti ·od egiziac,be; nelle scalfitture che avvengono nelle sezioni cadaveri<rhè; oeJlo scorbuto, usando gargarismi; nelle dis·senlerie maJigoe, in clisteri ; nella cancre11a dell'ospedale, in applicazione topica, ed in generale ovunque · esiste una malattia coosìstenle. in un virus specjale. Voi già vedeste le ripetute volte, e lo faceste osservare ai colleghi di Firenze sotto ii microscopio, una gocci~ di guaco distruggere la composizione istologica Jei virus venereo, del vaccino e della morva. Voi già sap·ete che il guaco è un composto di cloruri. Voi e tutti sanno che i cloruri sono i distruttori d,ei virus. Gli Indiani affermano che col guaco gli augelli ferili dalle freccie avvelenale, fregandosi all'albero guaco percosso dal sole, risanano quasi per incan_lo delle loro ferite; si sa di più che fregirndosi con le foglie di questa stessa pianta ·si reudono gli Americani inno~ui i morsi dej serpenli venefici! - Che più ci manca per ritenere razionale l'appl icazione del guaco ·oelle malattie che sopra indicai, ed anche in tulle quelle che provengono da un contaggio? NuHa, a mio senno! Io non voglio prevenjre ·gli esperimenti, e precorrere il tempo; ma non posso non vedere quanto già colla mente scorgo, nè ristarmi ·da1 pr9porre quanto propongo, an<;he io vista di alcune esperienzucciole in proposito di veleni e con· taggi, delle quali vi parlerò in un'allra Lettera. Ho già delle buoni ragioni anche di pr.atica per insi$lere sulla proposta che bo fatto del guaco per le malattie virulenti suindicate. Per oggi gra'dìle quel nulla che vi ho riferito, e l'omaggio della stim~ grande e dell' affetto imperituro del Vostl'(J Amico, e Collega O. TuacB~.TTT

11 Direttore DoiL Ca-v. ARELL>,. , !\led, Dl, . ,Il Vice Direttore responr Doli. MAl'lTRLLJ ,Med . di,Bat,

Tip. S0balpi1Jé! dj Coi;1'A e, Comp.


N. 29. ' - ..,

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GIORNALE DI MEDICINA .l f·LITARB DEL CORPO SANITARIO DELL'ARiji,\'t~ SAU.DA. L'à~soe iazione noJJ -si riceve che per un anno è comincia col! ,,.di geon . .Si 'pubblica nel Lunedì di ciasctìed1rnasellimana.jl Il prezzo dtassociaziane inTori~o.è di L.10. In Provincia ed a,l'Éstero, Cranco'. d! ~05:ta L.11. Si paga·per sero~slrì a~ticipati.1

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Artrite blennorragica; Disenssione tenutasi neila R. Accademia M,edico-cbirui:,gica di Torino. - 2" ~on· ferenze scientifiche. - 3° Dottori BARQFFIO e JtfAJ:14.Yl\A : su l'antagonismo dell'oppio e del solfato di chiòina, del Dott. GunJ?R. - 4° Varietà: Esamé di concorso e d'ammessiooe nel ·c orpo Sanitario-Militare.

So,MMARIO. ,_ 10

PARTE PRHIA Su l'art1•ite blenno1·~agica

I}i-scuss.ione tenutasi n.ellcJJ R. •4ccademia nieclico-ohi1·urgica di ToJ:ino. Agitandosi in seno dell'Aécademia medico-chirurgica di Torino l'importantissima discussione dell'aririte blennorragica, l'Illustre Presidente del Consiglio Superiore Sanitario .Militare ebbe l'opportunità di pronunciare sull'argoqiento un applaudito discorso, nel quale il .sommo maestto colla dovizia dell'erudizione cem·entando i dettati della pratica sapienza for.molava autorevole sentenza .intorno all 'ammessibilità e natu,ra di questa maiattia,. che, se occupa' .da più che sessanfanni un posto distipto nèi quadri" nosologici, gli è pe.rò oggidì, e dà distinti pratici, vi\,amente contrastato. Onde però non togliere al discorso del Prof. Co~ mend . Riberi alcuna parte df l suo valore, cr:ediamo conveniente far brev.e cenno delle elaborate comunicazioni, e delle dotte discussioni che lo precedettèrò, persuasi che- varranno ad accrescerne !"interesse ed aumentarne il pregio. La discussione sull'Artrite blennorragica nell'Accademia medico~chirurgica di Torino fu iniziata nello scorso anno dalla lettura d'una memorìa intoruo a quella forma morbosa <lei Dolt. A. Ubertì, chirurgo assistente. alla clinica delle malattie sifilitiche nel R. Ospizio Generale di Carità di Torioo,e da.un sunto dell'opuscolo su quell'argomento del prof. Thirry di Bruì!l:elles, letto nella i,;eduta delli 2a, aprile~ 857, dal socio Doll. Malinverni. Le conclusioni del lavoro del prof. Thirry erano le seguenti: ·l .Che non havvi analogia nè di struttura, nè cli funzione tra la mucosa genito-urinarìaed i tessuti che compongono un'articolazione. 2. Che le lesìoni patologiche che si riscontrano in seguito alle artriticos1dette blennorragiche, nuÌla presentano di particolare. 3. Che il virus blennorroioo si possa portare dal\' uretra ad una articolazione è un' ipotesi.

.i. Che non havvi correlazione tra l'effetto e la causa. o. Che possono l'uretrite e 'l'arl-rite coesistere, ma

8 he -ciascuna

1 vuo essçre .trattata c·on una cura ·s.peciale. · 6'. ·e h·e non si deve richiamare lo scolo quando ~ scornparso. ma che la cura deve essere ·diretta all'infiammazione ànliòoiare,., .,. , 1· Che non,.viiè·un'arlrile hlennorragioa, che il ,fatto di una esislenzà simultanea della blerrnorragia èoll'ar-· trite, qualunque sia la sede e l'intensità, si de.vè:ave;re GO'm~J una semplice.coincidenza. Il Doti. Uberli nella sua memoria cercò invec·e <'Hmo~ s~rare ·non sufficiernJe la Vé.llidM dell~ ragioni e dei fa1!i8 a imi si appoggiava H prof. Thirrcy,e concbiudeva che pet· 1 (< or~ non debb'e · i:ss,ere per, nulla mutato il convinéì<.1 mento scie11tifico in cui si trovano.parecchi sìfiligrafÌ. « clie scrissero dallo Swediaur ìn-poi, j quali ammettono « la varietà dell'artrilehlennorragi'éa. >i Dopo averne egli , collcisaménte. esposti i.caratteri S'peciali; lè cagioni jiù · fu anife:ste-, randairiento,gli esili è Ola cura, cerc,l'intlag.arè inche modo possa la blennorragia dar luogo all'artrite. Iii fale intMto passando ad esame le tre opinio'ni più generalmente accettate, la mètastasi cioè, l'assorbimento del Virus·bJennorroico, e l'uralogia e simpatia <lei tessuti, accorda a .quest' ulUma la preferenza,appoggiarrdosi all'autorità del Ricord, dell'Runter,e desumendo l'analogia dei tessuti (della membranà mucosa cioè dell'uretra col le sinoviali delle articolazioni) dall'anatomia microscopica, che dimostra la presenzad1 un epitelio ai deUi tessuti comune. -i\Tel mentre però ammeLle la simpatia e l'analogia dei tessuli per spiegare la genesi dell'artrite blennor1.;agica, non esclude però l'azione particolare elellivll del conta-, gio blennorroico, non ancora sufficientemente stud-iaf'arrle' suoi· effetli, aniiloga si, ma 1wn idet1tica all'aziònedell'ulce,.a himteriana. Il Doll.·Pertusio a vece nella riunione Accademica del primo maggio infirmava le conchiusioni <,lei Dott. Uberti, osservando che neppure Thirry non esclude affatto qualunque influenza dellà blennorragias1:ill' artrite, ma esclude soltanto Finfluenza etiologica sveciale, per opera del virus, ammettendo però un' influenza generale pel disturbo che l'uretrite può recare a tutta l'economia; Thirry, egli dice, amU')ette una predisposizione adJaltre malattie per effetto delle malattie deglì orga-ni genitali. L'etiologia, la forma, il decorso, la cura non offrirebbero, a suo dire7 nulla di sp~ciale e di caratteristico, _perchè ne risulli che abbiasi a fare con una malalLia essenzialmente diversa dall'~trite ordinaria. Nota poi non ossérvarsi mai in persone agiate; mostrarsi in proporzioni assai tenui rispetto alla frequenza; essere ancora più rara nella donna; mai


o quasi mai sopravvenuta nella blennorragia esterna. Questi caratteri lo inducono a credere essere quest'artrite piuttosto effetto ~i l)redisposizione speciale a sentire l'inp~es.sione di'. cause reumatizzanti per effetto di quel malessere o 1ìsturbo genera!~ nella salule, t~nlo facile a prodursi dalle uretriti, .e che non suole prodursi quando la flogosi stà nella mucosa prepuzia,le, in quella v~lvare o vaginale. É opinione del Dolt Perlusio che i ragionamenti sui quali il Thirry formolò le sue dedµzioni abµiano un valore reale e tale che vale .la pena dì rive~ere al lurue dei falli la dottrina, dello Swediaur a questo riguardo, per vedere se mai abbiasi da modi-froare, rigettare, oppure ritenere intiera. Ai suesposti argomenti, rispondeva il Dott' Uherti; non essere poi tanto vero risparmiare questa malattia le persone agiate; se è meno frequente nella ·donna; è che io essa è pur meno frequente l'artrite hleooorragica, e buon~ parte delle blennorragie esterne non esser.e virulente; che finalmente qell'ar-lrile àlennorragica si usano e giovano le terebeotioe ed il copaibe, non altrimente che nell'uretrite blenQorragìca. Il Cav. Dott. Sella nella stessa .seduta narrava un chiarissimo caso d'artrite blennorragìca ostinata .e ribelle, insorta in persona a-giala, senza che s{ potesc;ero menoma'menLe sos,peU!l,re influe,nze reumatizzanti, ecc; notava aver presentàlo de'sintomi proprii di colesLa artralgia, l>en div.ersi da queHi presentati dall'artrite venerea, gollosa, scrofolosa e reumatica, dalle quali la differenziano ancora le lesioni materiali delle giunture ammalale ·e gli esiti. Continuando la discussione su quesl'.argomento il Dolt. Frofa .nella seduta delli 8 maggio così ft?rmolaYa il suo pensiero: Ritenuto che il vims blennorragico è diverso dal sifilitico, 'di genio locale e non alto a produrre la lue coslituziojiale,/e che non ?i potrebbe legillimatriente stabilire ·una d~p.eQdenza dell'MlriLe dall'uretrite blennorragica per potersi eliminare la possibilità: di anre cause capaci qi produrlc.11 opina perciò non potersi finora risolvere rletivamenle una simile questione, che richiede ulteriori slQdii ed osservazioni da affidarsi al tempo, ed es· s~re h.ene che l'accademia sospenda in proposito il proprio giuqiz.io che sarebbe prematuro. • 1n sostegno. della sua lesi però il Dolt. Uberli, con no-· 1 velli ar,gomenli, ed accettando la distinzione tra il virus hlennorragico ed il sifilitico messa innanii dal Doll.Frola, non ammetteva però ile seguisse che l'azione del primo dovessescmprecirconscriversi alla località e non esercitarsi. talora su altre parti come sugli occhi e te articolazioni, sorreggendo tale opinione coli' autorità degli Sl}ritlori franc~s i e del nostro Gamberini,cheammelte appUJ1to ia possipiÌità della sifilide costituzionale in seguito allablennorràgia, ed ammette l'esistenza dell'artrite blennorragica, daudone i sinlomì differenziali dall'ordinaria. Il Dott. Peyrani mostrossì egli pure coi;ivinto che l'artr/le, la quale alcune voi Le si manifesta nel corso d'un uretrite virulenta, deve .avere rapporti causali <;on quest'ultima, può riconoscere una causa specifica. Non contrasta, a suo modo di vedere coj principii dì sana patologia l'ami;n~tte_re che il principio specifico dell'uretrite, possa dar luog!) ad etfelti anche speciali, quale la flogosi"arl.icolare. Il Professore Cav Girola, Presidente, ricordando l' arlrile puerperale, che lutti i uosografi a~meUono, che con-

segue la metrite omonina, in cui nulla vi ha di speciale, e che producesi senza l'azione di cause .reumatizzanti, ma per traslocazione del . processo tlogislico, per metastasi .din{'mo-o·rganica, domanda perchè lo stesso non potrà accadere nel caso d'uretriti, siano o non virulente? Perchè voler accagionare specialmente il virus se la sola infiammazione può re.nderne spiegazione? Il Dou.Dorelli Giambattista nell'adunanza de Ili ,15 maggio comincia coll'osservare che l'argomento non .avrebbe uu'importanza rigorosamente clinica , dal lato della terapeutica, che la cura poco o punio si' discosterebbe dalla cura dell'artrite ordinaria. Dichiara quindi che egli ammetterà, colla scuola franeese, l'artr-ite blennorragica; ma essendogli sorti molli e gravi dubhii, consultò la storia di queste malattie, e non ne trovò cenno n.è in Sydenham , nè nell'Hu'nter, nè nel ~Ionleggia, e quel che è singolare neppure nello Swediaur, giacchè l'arl.rile blennorragica ora in questio11e immensame.nle diiferirel)be dalla blennorragia ar,k iLica_di cui fa cenno quello scrittore, che JJroverrehbe da mia mal.eria gottosa rigettata dalla massa del sangua sull'uretra. I primi, dice il Dolt. Bornlli, e forse gli unici finora ad ammettere questa malattia furono, i francesi. Al postutto nQn si possono definire, nè riscontrare caratteri differenziali dell'artrite blennorragica; nessuno è costante, gli autori non sono d'accorùo; non ne esistono nè di sede, nè di forma, nè anatomici, nè curativi. Eppure dovrebbe offrirne di speciali, chè la blennorragi~ se è una flogosi, è però secondaria alla presenza del virus, ed un'uretrite provocata da allra c~gione non produrrà mai una vera blennorragia coi' .suoi caratteri. La singo'l'are eoincidenza delle due' malal(ie non é del resto nè frequente, come si vorrebbe 'far, credere, nè esig& spiegazioni speciali quando riflettasi al consenso che l'u• re tra serba con tuLto l'organismo: queste arlri ti sarebbero quindi effetto del, disturbo generale prodottq nell'organismo dalla blennorragia. Con chi ude va doversi ammettere l'artrite sopravvenuta a blennorragia non essere che una coincidenza od una comp1icazfone (facile per le siinpal.ie uretral i), e con relazionj rion diverse da quelle esistenti fra le altre comuni infiammazioni. In questa seduta l'accademia dichia:raYa chiusa la discussione,, invi.Lando i soci a raccogliere nuovi fatti, da aggiungere agli argomenti che la scienza possiede, argo· menti non ancora sufficienti a risolyere la questione. (Continua).

Relazione dell~ Cont'el'enze s.cientificbe (MESE l>I GIUGNO 1.~ TORNAT!. )

NIZZA - Dopo la lettura e l'approvazione del proc-asso verbale dell,a sedata precedente, nella adunanza del 1° giugno corrente il Presidente dottor Testa proponeva . a sciogliere un molt!) arduo problema. Trattavasi di procrastinare o di ricorrere all'amputazione della coscia destra del soldato Sec.éi del 4° reggimento Fanteria per un tumore voluminos,o al ginocchio destro, il quale, avendo dati segni di re\!- natura nel suo, sviluppo, nella sua resistenza ai mezzi di c11ra, si cominciava a di-


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speral'e di poter vincere altrimenti che coll' atto oper ativo. L'organza di ricorrervi rimaoea io dubbio per ca.i della sua opJ)ortonìlà e dell'assoluta necessità faceaseoeargomento discien1Hica òisc'Ussione. E siccome è difficile il formarsi ona giusta- idea degli ammalati, quando non si vedono che con visite isolate e rare, cosi il cav. Testa :Medico Curante leggeva uoa storia dettagliata dello stato precedente e della malaltia provata dall'infelice Secci, affiochè ciascbeùono dei medici presenti all' adanaoza, -anche quelli che non l'a,-eano visto che ooa sol volta, potessero con fondamento esporre•il~lòro parere sol da farsi in questa così difficile circostanza. Giovane sui 22 anni; nacque, ei dice'a, il Secci in un mandame.oto presso OristaM, assai sano è da pal'enli assai robusti; fratello a ciri:que gioyanelli minori in età, godenti ottima salute sorti'va dalla na tora on carattere do lce, nna costituzione alqaanto infelice, on temperamento liofaticosaoguigoo, che malgr ado cna vita, se noi) agiata, neanco meschina, penni mai [ecergli diffetto nutrienti cibi, venne col tempo lentamente a deteriorare, Visse l' infanzia nel 11atlo paese, d'oode poi, g iovinetto ancora, passò a convivere con on suo zio io Sassari dandosi a ll'occupazione del pastore_. Non -venne da essenziale malattia atfetfo prima del soo sedicesimo anno, ·nel q uale fa collo da periodiche febbri cbe il travagliarono per 5 mesi, le <Joali senza lasciargli sequela di sorta, valserò per aHro a d,e teriorargli la salo te non'stata più i nfranta per 8 anni,da rnali\ nni di entità, ma solo da qualche Heve irritalione bronchiale vinta tuttora <!OD semplici mezzi senza astringel'lo al lell<'. Cbi;1mato dalla sorte nello scorso anno sotto JI' armi trasse suoi gior.ni in discreto beu essere sino aU' oltobre quando all'ospedale riparava per dolore a1•ticolare al gi11occbio destro, io apparenza di lìeve entità, per qoanto li<:c arguire dai pochi compensi usati e dal breve periodo di permanenza. Dopo S <li intàtti riprendeva il suo serv.izio coi atf:eodeva n0n sempre senza pena, lultavolta avea a sopportare gravi fatiche o protratte marcie nelle quali sentiva tuttora qualche sofferenza e lieve ingorgo all'accennata articolazione che dissipavasi col riposo per riprodursi e rinnovarsi sot(o htzione delle stessecaose, Per trallo d i tempo·io lal!enore procedetlero le cose, poscia più renilenle mo.stravasi l'ingorgo ed il.suo malanno solo rimettea col i,iposo senza dissiparsi completamente, Ciò malgrado, per naturale buona indole conti nuava ad àUeodere al soo servizi!>, lagnandosi a ripresa di questa sua sofferenza per coi ,eniva t.a!volta c!ispensato all'ia;;aputa dei medici, finchò fattasi piu costan te e -sensibile- la locale tumidezza facea p,isso all'ospedale. Al suo iugresso nll' Lt febbraio prossimo passato risconlravasi on notevole ingorgo all' articolazioce femoro-libiale destra con poco calore senza cangiamento di colore alla pelle, scompagnalo da reazione febbrile, ma comitato da capo dolore poco sensibile alla pressione, esasperato dai movimenti dellagiuotora. Indagate le antecedeozeesposte ole probabili, constata vasi quanto -vi yenni esponendo: da tali dati anamnestici e dallo stato della località traevasi diagnosi di lenta affezione articolare, di tumor bianco al ginocchio di dubbia prognosi, F.-u prima cara ra ccomandare l'as.otu.\() riposo, sol'toporlo ad un congruo regime dietetico, a temperanti bevande,appliearc topici emollienti ericorrere a largo sunguisogio alla parte in considerazione della perfetta apir~ssia, ùolla p11emii1enza dei sintomi lòcàli, della meschina condizione del malate,. .Nesson favorevole 11isollato , corrispose a questo compenso, chè anzi la malattia progrediva, l'articolazione iosens•bllmente tumefacevasi, mantenevasi il dolore senza dar luogo-a generale reazione' per coi a riprese e bcevi iolervalli rinnovaronsi cinque copiose locali sanguigne sottrazioni, c:be parvero rendere per qualche tempo sta:tionatio

l'andameuto della malallia, nel quale p eriodo in considerazione del temperamento del malato credettesi ragionevole di correggere l 1acqaisita linfatica discrasia coll'inlerno oso dell'jodoro di potassio e ·c;on temporaneamente di ri cor rere a qualche topico risolvente che ebbe per base la cicuta e la blanda compressione. Ma l'ano e l'altro compenso poco corrispose all'iotento. La persistenza della locale tumefazione, del lento processo flogistico, de·I cupo dolore indusse a ritornare agli emollienti ed ai topici na rcotici, mentre qualche sconcerto diarroico faceva desistere dal farmaco propinato. La pelle intanto cbe ricopriva il tumore diveniva pallida lucente, la localilà più o meno continuava a dolenfare, le forze del malato diminoivano, la sua costituzione deteriorava per coi le speranze ùi guarigione veniano rneno a 'misura che la malattia influiva 11otr.bilmentc sulla generale ec<momìa e turbava il riposo del malato. L'in,istenza per altro nelle blande medicazioni, nelle bavanJe temperanti, nel regime dietelico consoni allo stato del malato area no atlntilo a lqnan(o la sensibHilà tl~lla parte o bandito ogni gastrico sconcerto per cui esperimeotaroosi topici cutanei revelien ti, C'he d'insofilciente ricorso, vennero surrogati da due rottori doplicati pochi giorni dopo, menrre riteotavad l'interna cura con l'olio di regalo d·i ,merht1,zo, Gbe rlal rnalato,tolleravasi senza disturbo. Questi tentativi ci illosero per pochi giorni di qualche miglioramento: assai copiosa era la sappnraiiooe dei forlticoli, men Incida e lesa mostra vasi la pelle, pi ù mili 1 dolori, meno inquiete le notti de 1 Ser<:i; ma breve fu la tregua e l'articolare affezione incradeliva e senza destare conlioua reazione febbrile, nou mancav;i di destare al pomeriggio ed a seru lievi esacer br.zioni Gheoon poco sùdore nollurno e nuove voglie notturne ìnJluivaoo _a peggiorare lo sta lo del simpatico disgraziato. Da oltre un mese fecesi più critica la conJizione del malato: .malgrado i m ezzi sia quì impiegati, non si pervenne ad attutite i dolori, a menomare la violenza, od ,llrreslafe i progrèssi della malattia. L'ingo rgo delle parti molli, circoscritto in pria, attualmente è esteso a talla la cirooo rerenza ffella giuntura, mostrasi più 0 meno duro .ec\· elastico e senza lasciar, come nell'edema, l'impTessione delle dita, lascia quando si toéca un senso di mollezza con appure-nza di nuttoazione; la gamba è lievemente rifratta nel JJ~oso defla ilesslone e vivamente duo le a-I tenta rsene la menoma estensioµ e, il calo·r della pelle è io gra<lo or maggiore al nalurale, or minore, patenti ancora rimangono sintomi di attivo Locale processo infiammatorio; i muscoli della gamba e della coscia, in pr!a di yoJ.ume minore del naturale, pa iono a loro volta ingorgali; le estremità articolari hanno qualche apparenza d'essere por anco interessale senza lasciar campo a arguire il grado e la nalul'a della lol"o alterazrone, daccbè ascessi e seni fistolosi non ebbero ancora a riscontrarsi. La malattia pare interessar piuttosto le parti molli ed i tesso.ti periarticolarl, lo stato generale dell'ammalato deperisce, febbricciatole vesper tine, frequ.cnti veglie. qualche gastrico sconcerto, pooa tosse concorrono a dQpauperare vieppiii le forze 1tel malato, A questo punto del nostro scientifico trattenimento potendo essere gli nd-ilori abbastanza il!nmioati sul critico falto patologico il Presidente invitava ciasctlno ad esporre liberamente i proprli senliine11ti e la parola fo accordata al dotto r Macaggi il quale Jisse essere soperOuo e dannoso qualonqoe mezzo, tranne l'operazione. Disse, che egli av1'ebbe prima di questo tempo ricorso all'operazione se on raie caso avesse incontrato nel breve tempo elle esercitò da medico borghese ed aggiunse che fin dai primi gioroi il soo ,10imo presentiva essere per r iusci, ·vane le pazieoti e ragionate fatiche dire!te a cancellare on !omore che, in fatto volume, due mesi fa, non era meno d.à quel che sia al presente.


-22.8 Il Presidente loda la franca parola del Dolt. Macaggi, vede anch'egli la necessità di venire all' amputazione; ma siccome ciò rhe disse il Dptl. l'tlacaggi non è che un'asserzione, che l'espressione di on sentito convincimenlo, desiderebbe sentire gli argomenli sui .quali è fondatq. Il Doli. tl{acaggi si fonda suU'inutìlità dei mezzi adoperali sinora e sol danno che potrebbe venirne replicandoli di nuoyo. Infatti ad onta <l'ogni mezzo igienico e dietetico, dei replicati e ~enerosi sa,ng9isugj,dei topici d'ogni specie, della propin<1zione dçl)' jo,d uro di po~assio, dell'olio di fegato di mcrl~zzo, di cin· que cauteri potenziali compitissimi, il !umore s'avviò sempre J,>iù alla peggio, come si vede dall'aumento del dolore straziimte e, senza parlare·de~ movimento, cbo fu sempre impossibile, se aJtivo, dolorissimo se passivo, come vedesi dall'esttmsion,e che va prendendo e dallo stalo generale fisico e morale dell'individao che quasi a 'Vista d'occhio deperisce. Io quanlo al ricorrere a nuovi sanguisugi, a nuovi caalcri sia punteggiali, sia Ji. neari, egU dice, che non si farà che perdere un tempo prezioso. Il Secci e forse in questo momento io una di quelle circostanze in cui il vizio scrofoloso che inquinava la soa coslilnzione, tutto si tron raccoll-0, concentrato nel tumore cbe porta al ginocchio. L'esperienza ha dimostrato che gli operali in questo punto, se si può dire fortunato, vegetano rigogliosi in poco tempo come pianta _a coi l'allento giardiniere abbia fatto cadere i rami guasti o dall'età o da malattia, divenuti inutile peso, anzi causa di deperimento conlinno. Avviso che seallualmenle l'amputazione può dare la speranza di probabilità di riuscita, indu· giando ancora, la probabilità cederà il posto alla certezza d'iusucesso. Il Presidente conviene in massima parlo sull'assennatezza delle ragioni addotte del Dott. l\lacaggi in ordine al deperimenlo dello stato generale del malalq ed in ispecie allo sviluppo, al progresso ed alle renitenza dell'affezione in onta ad ogni trattamento usalo; non dissente cbe il temp~ramento linfatico e il vizio scrofoloso possano essere interna causa da dar pascolo ad affezioni dei tessuli bianchi ,e del sistema. osseo, ma non puo rendersi capace cbe nel caso in questione debbasi riconoscere vigente tale discrasia, che antecedentemente mai diede segno alcono di propria manifestazione e che ogni dato anamoestetico sarebl,e anzi sta~o più atto a correggerla che a determinarla a far le prime sue mostresu quest' articolazione con renitenza incorreggibile dai mezzi dell'arte; avvisa inollre ohe "',, per dele1minarsi ad on sì gran partilo, qual è l'amputazione della coscia non deve star eontento d'i avere per buon tratto di tempotelllali invano medici compensi, ma bensì aver, per quanto è possibile, morale certezza che le patologiche alterazioni siano a tal pnuto ridoltedagindicarsiincompatibili d'ogni altra ricorsa. li Dolt. Macaggi risponde che dai segni esterni e dalllaodamenlo di questo tumore, para-goni,in,dolo ad altri occorsi nella pratica di solerti osservatori, crede essersenefatto un'idea gfo~ta e gii pare di 'vedere entro e fuori la capsula articolare <iel pus inabbondaoza misto a sinovia ìn qualo.nqoe modo alterata, del s iero puriforme, le .sinovialè stessa sfigurata, le estremità arli· colari gonfie, tumefatte, erose, il periostio tendente a cancellarsi o cancellato, la sostanza Sl)ongiosa non più avente i caratteri proprii e tallo qoeslo- deduco dall'estendersi cbe fa H tumore verso. il femore e la tibia. Manca l'edemazia per far creqere all'esistenza profonda del pus, ma il pus , quando ò arlicolare, non ba sempre per sintomo l'· edemazia, ma pintlosto l'atrofia, che nel arto in questione più che mani· festa. Ci v_o rrebbe la fiolluazione, la quale, se non è evid41ntis· simo, egli erede doverla più ammettere che negare, ,sebbene i n simili circostanze pratici oculatissimi confessino d'essersi in• gannati. Egli concbiude doversi operare ed il più presto possi-

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bile, perchè le ghiandole inguinali accennano di già a risentirne e se si lascia sfuggire l'occasione, potrebbe rendersi ionlile ii tremendo mezzo che solo ci rosta. Adduce il Presidente non poter concordare col Dc,tt. 111acaggi nell'esteso concetto delle pronte alterazioni, se i sogni esterni e l'andameut-0 di questo tumore fangli por troppo ravvisare gravi lesioni ma gindlcarlo più circoscrille alle ~arli molli ed ai tes~uti bianchi periarticol11,ri che non alle estremità articolari per cui nutre dubbio sull'urgenza del partilo dell'amputazione si vivamente preconizzata dal suo collega in considerazione che le ghiandole ingainali accennano già a risentirsene, considerazioni che egli interpreta per entità morboso non della causa che sostiene la malattia, ma bensì effello simpatico del processo infiammatorio d,ella località, contro il quale non crede inulile tentare ullerior-i esperimenti prima di addotlaro il partito ope,. rativo. Il DotL. l\Iacaggi augura al malato buona riuscila senza l'ampntazione, ma persiste. sempr.e nel crederla inevitabile. Ed io questa credenza ebbe del tutto conseo,z.ienle il Oott. Viale, il quale osserva che se la nostra scienza non è del tolto una menzogna e se l'esperienza dewi recar qualche frullo nella pratica, era questo uno dei cosi, io imi ·gli argomenti d'induzione han• no ~anto valore da ·portare nell'animo del curante lacet1tczza moralt>, la sicurezza di non errare. lofalli quel tumore da quattro mesi che dura andò sempre crescendo e peggiorando . Il Secci, prima di questa, fu obbligalo altre , 'olto ad entrne nell'ospedale ed a fa.rsì dispensare del servizio per forli dolori profondi cbe sentiva in quel ginocchio senza ohe esternamente ai vedesse male di sorta. Da questo dobbiamo argui re che la ma latlia cominciò nei l egamenti e n.ei dischi cartilaginei o nella capsula arUcolare o iu va rii di questi punti simultaneamente, percllè qualunque minimo moto di rotazione e di estensione o di spiugimento d'un capo osseo contro l'altro gli causa enormi dolori. li processo patologico i-n questa fattispecie progredi.dall' interno all'esterno, l'indole della malattia e le cause ohe la produssero ci fanno credere che fossero attaccali di preferenza i tesso li libro.si e sierosi. Non vi sarebbe dunque molto da guada. gnare aspettando. D'altronde,comc sperare di vincere un guasto come venlì, quando non si è potuto vincerequand'erac.o metre? E si cbe, se non si-rico11rc all'operazione, non abbiamo altri mezzi che quelli adoperali a larga mano finora. • I.ooltre avvisa il Doti. Vi;lle che se i capi articolari.non sono ancora guasti non tarderanno a guastarsi essendo ancora io allività il processo flogisti co locale. Osserya che intanto il dolore uocide il malato togliendogli il sonno e torturandogli l'anima. Teme sconcerti infiammatorii mii sistema nervoso e cardio·Vilsalo per la continua ipereccitazione cui sono soggetti, e tema infine !•assorbimento. Per conseguenza iusta per l 'operazione. -Il Presidente conviene col Doli. Viale che l'andamento d'e lla malattia dovrebbe invece far arguire che avesse esordito dalle estremità articolari, dai dischi cartilaginei e dai tessolj bianchi periarlicolari; ma malgrado tali apparenzej crede così non sia corsa la cosa e prinoipal sede sieno stato ognou lo parti molli ed i soli lessali periarUcolari. Ignote poi rimanendo le cause eh.e hanno determinato la malattia, cadere l'induzione che queal~ iaOuissero a venir attaccali di preferenza i lessati fibrosi e sierosi. Non crede poi necessario per determinarsi a,l1'ope11azione allendere o cel'cai:e degenerazione delle parti mollì, dei tessuti bianchi, delle estremità articolari, dacchè por troppo conoscesi che possono le alterazioni limitate a questo o quel ponto essere ridotte ad un grado da rimanersi incompatibile. d laltra risorsa; ma tentennare per la gra:ve difficoUà di precisa.re quali ed a ,qoal punto sieno i tessuli compresi da patologiche degenerazioni, pe.r coi non puossi arguire se gli uni o_gli


. altri·lascino '.o , no campo a qualche urterior tentati V(\ o se, cothiru,rgich.e vanno anche soggette a cassazione? Qaal cordogli4> stituiscano l'opportunità dell'alto operativo; ovvero per~e,l,t\no per noi, se dopo l'operazione, coJi'e'same della.~ar.te ammalata procrastinar le per abbattere l'apparente preesi.sten,leatti,vità del si venisse j1,1 chiaro che i capi articolari erano immani da.carie processo infiammatorio locale, contro al qaàle crede ~rmai a o leggiermente aiterati ! Non bisogna esporci a qi:lest.o fardo. sufficienza spinti i mezzi' caralivi, sinché han vi dali di sua pèrpenti m·ento. Inoltre la malattia in discorso essendo senza àppasistenza, d'lli·qaali-solo !ice desistere quando il processo locale -rente cagione, quando anche non dovessesi riconoscere ess.e11sia volto ad esilQ che foi ppssa precisare. zialmenle1 altra c~usa che _il vizio ,scrofrloso, non potrebbe queIl Dottor Crema_eme~te un ·parere consimile a quello dei saoi sto dopo I operazione persistere ed agite maleficamente gettan-· colleght Ma_caggi e Viale. Egli propende a credère che il lavorio dosi io qua'lche viscer~ irnportante ? Conchiade, pregandoisi flogistico abbia avut-o il suo punto di partenza.dal tessuto sinorila't>di almeno l'operazione, se non s-ì vuole l'jel tutto abbandouare questo partire e spera nel tempo, nel ferro, nel canterio viale e che~ là siil;Si di~uso màn~ m:ano e _p~op,agalo .~ qaem . e n\ll tratta.meo,to interno. ·I peril!,r ticolari, alla cella lare so\lq·smonale, c1.oe alle guaine t~ndinee, ai muscoli, all'inYiloppo cutaòeo; a tutte, insomma le Il Presidente mentre non si mostra,alieno dal partito di p'!'op arti molli che .circoodano il ginocchio. Non sapreb~e , élife se cr.a'stinare. l'a\to operatfvo concorda ·che·a quesl'estremo mezz'o i tessuti cartil'aginei ed ossei siano ioaHr:rati'o se sian~i alI\manon si rrcorra in molti casi accenirati· dàl D. Fadda, ne/qual'ì le JaU primitivamente o secondariamente, per~bè non _esistendo risorse dell'ar.te ne'i !empii ordinàri,valgono àd; evitarlo; nia ,nel soluzioni di continuità) nè spon.tanee, nè praticate dall'arte, V'é easo ,in.questione crede variar d'assai, le condìiioni ed i guasti impossibilltà rli specillar quellè parti. Tal.e dubbiezza non reìtde da toglierci,que,st!i·hJ.singa b'en1anco còm·e appare probabilmente però meno incurabile, a suQ avviso, il•lamore bianco quand'anfossero estranei ai' capi articolari. Concede essersi olte'nu'fo inspeche.si voie~se ricorrere al fuoço, un:cp mezzo, che dopo tanti rate gaarigioui in casi conclamati; tria nota esser qaesti estremaaltri inutilmente tentati, rimang,a aoeo ra a ten~arsi. Ma quando mente rari e non poterli -riguardare· che fortunate eccezioni anche qualche vantaggio, ed anche vistoso, avesse da naseere alla regola generale, eh~ non valgono a indeboliria, Osserva in:.. da q uesto p~rtito, egli crede non doversi abbracciare, perchè fineche qaand'anche poi dovesse la malattia · riconoscere per i momenti buoni per operare il Secci sono contali e non sono proprié <rause vizio scrofoloso, non vederne un•ine:vitabilemolti. Il dolore ,che lo straizia è terribile, le gl;mdole inguinali conlroindicazione e non poter seco lu1 concordare sulla tema dèstre s'ingrossano .e le nìeseuterktie con' esse e per poco .che di.vederlo maleficamente iofHiire sa altre parti più importanti, s'aspetti, possiamo frovarci a 'fronte d'ima c·onlrofod1.càzione o dacclìè, come l'ios'egna la comune pratfoa ed i saggi precetti d i certezza· d'i.nsaccesso. , del n.o.slt·o insigne Presi,!ente del consiglio, fanno nna frequente, Concordando il Presidente co! Dolt. Crema sul ptesnnlo p'unto1 ecceltuazione a q-uesto principio le amputazioni che si eseguidi partenza, sul modo del progresso dell'affezione mor-b1osa ed s.cono in ,persone scrofolose, ,iell'economia delle quali succedono.sovente dppo l'operazione utili cangiamenti che iniluisoono in ispecie·sulle)esioni alle parti m·oJli e neH·in'c er.tezza ·di poter ad em,e ndare tale diatesi morbosa. essere primariamente o ·second_a riamente interessati ì tessuti cartìlaginei ed ossei, mosse dubbio, che non possa il taoì.or Rimanendo la questione ancora in.lite, tardv- és~endo l'ora., bianco lasciar ancora luo.g-o a q1Jalche tllattamento, sul qµ:ale-1 i! Presidente scioglie l'~dun&l)za ed invita folti al letto del Secci pn.nto per l'apparente persislente·atlività. del procèsso infiarnonde concertare definitivamente stitip'artito da pl,'endersL matodo non avvisa · il cas·o di ricorrere al fuoe-0 1 ma bensì àd NOVARA - Im sedutà è aperta alle, ore ll'e pomeridiane. Letto il p·1·ocesso verbale dell'antecedente seduta, previe molte:. attivi antiflogistici lòcali benchè con massima incertezza di vancorrezioni. fatte dal presidente, a cui acconsente l'.intiera adu~ taggio. Conviene pur. tropp.o . che· to stato del Secci sii critico nanza, il medesimo viene approvato. assai per permellere di procrastinare a lùngo l'operazione, ma • I Jl Presidentè interroga il Doll. Buthod se' fra i va.rii oasi ,di non to crede tanto urgeo:te non ravvisa.udo nelle glandole inferiti :ri'coverati nelle sue sale, niùrio vi ha che meriti particolar guinali e mesenteriche thé uri ororboso interesse d ipendeo't'~1 menzione i il. DottoI?é Buthod. rispose che sono,tasi di ff-0co mollino ·a éel'lò punto dalla c'ausà1·c he sostiene la malattia ... d~è--1 m·ento.: Disse però che daWesame de' suoi. quaderni ebbe 'a Ieg.:. cbè 1·ipete le, prime .i ngorgate per- consenio da vivo ,doloré' di· gere due caS'\ importanti l!uno qualificato Ènuresi simulatlt;.., ginocchio e"capacì di modificarsi, col mòdificarsi,òvè p'ossibil8, , l'altro piaga a:r.lificiale da vesèicante sopra, un. tumore .osseo si- , l 'arli~ola~e affezione.... Laddove poi quando no n 's'abbracci:asse11 tuato al lato interno della parte supetio.l'c della tibia destra. il partilo di· pron\l}menle ricorrere. all'àmpulazione non·<livide I nvita quindi il DoH. Buthod ad esporre gli argomenti a cui l'induziQn~.di p0ctersi in · breve, trovar a fro.q te d~ con)roin!liappoggia il suo giuèlizio on~e di<t,hiarai;.e simulata l'enoresi cazione e di certezza d' i)lsuccesso per ,morbose condizipni deile nel primo caso: quest' ultimo risponde che a suo giudizio l'enughiandole m~senteriche, coi n_on .è disposto-ad amm.elterle yiresi non dipende da malattia perchè l'individuo è di sana e ro· ziate da causa generale, ma torpide nelle loro funzi oni da q3~,l; · busta costituzione, clie dalla->saa infaàzia non ha mai sofferto che gastrico sconcerto pel lungo uso d' ioterni ,rimed'ii, p~r, le tale iml)'f;.rfèzione, eh-e 11essug tn,mor~ fibro.so~ fungoso, calcolo mal 'eÌàb'o llté <Ùgéstioni' iiìdivisibìli c,lal'lel co'ntinue soffereo~e. ' i n• od altro. esiste in vescica, che questa trovasi dotata di un'amdel'malato, che ben d irado offre lievi sintomi 'd'iHilaziotie gh.' p~eiza natural!}, e. per· nulla_\rocvasi ristretta. la proprià cavità, stro-entedéa, vinti con semplice regime \!tenui bevande. 'I 1" 1 chè anti dal ·cat~ter,i?tilo ~ t.a le uopo pratie~to se ne estrasse- · UDollor Fadda'è,didiv.ersòpare're: 011 ah,bondante mezzo litro di otina, contr9,l'asserziop_e del'Al .gior.no d'oggi·,egli dice, limitati :sòno,i 'casi in cui si rièorre l';i,romal~.\o s,tes~Q c:he amipise di !lfln poter rilenerJ:i 11er un a quest'estremo me~ o. Fin nelle fratlhre icouiminnlivé, nella ; ìa più,' piécol,1. quantità d'orjÒa, ch'e nessun tumor°' pa-·, ,carie ben cònstatata ·sr sente avversi.o ne somma .a l {ricorrervi . • istante 'li}lJ t• ( " • ,.._ . rimenti SÌ sarebbe trovalo nella cavilà add;ominale, qpn <lip.e11No1:1 conòS'qi~mo se i: cap_i arHcolari sieno ,o nQ l~siJ se l'alteradere 4a abitudin~ ~ontratta 1' ; erchè tanto il consiglio di .~e,v a .zio.o~ s\a ta~eda;dov.er disperare' Il\ guarigi~ne CQn,stQi:piatu.ta' ql) t ' \ che al propr-iò reggimeQl!) nulla fece not1re di tutto questo, ess en.;a .•La sìm~plice' induzione non parmi ,s uftìciente1per private' un i~divijuo qi una, parte co,si necessaria. 'Nop _s ia~o npj_t,est.h . send~•·l''abiludine ·cdottàtti difficil~' a ~ch.ìvarsi, inoltre l'a; er ' • ' ,, . ' (' ~ ~ •. "i \ Ù'• .) ' riscontraf6'piu. e più volte bag'nàti ì lenzuoli senza esserlo e'gn~Imonii ,di indjvidui rifiutatisi all'operazione, creduta·indispen1 s;tbile, che guarirono, mostrando al pub!>lico che le senfenze;J , mea te,fpantaloùi e la p'ri'prtàica'mici& ; fuHo 10 auforizz~ a di~ ''

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·~biarare traUarsi in quesl<tcaso di enuresi simulata: se non ehe facendola pre~edere dalle dilucùlazioni che il siç11ror onde m·eglio constatare il fallo ed esaurire tutte quelle prove Dvtt. Baroffio, çmto'Pe di quella riprodmione, ci co'Che l'arte soggerìsce per scoprire l'inganno si convenne di rìtnimi'cò in merito. ai saggi ed encomiati riflessi del ,-eorrere all',oppio onde mediante il narcotismG sorprenderlo di 111edico Divisìona,le di Cagliari. ;;:notte tempo mentre 1Jorme, · LA U.EDAZIONE Nell'altro easo trattasi di certo P, C., sohlato nel 15° reggiDal dì obe ia meningite çerebro-spinale fece la sua .mento Fanteria avente on ttitnore ossèo al l•ato interno della prima· comparsa in quest'Ospedale Divisionale, sor·l}arte superiore della tibia destra. -Tale tomore;clie si alza sopra lii piano della·tibia per alcuni centimetri, termina in una ponta gevano, ed .ai letto dell'ammalalo e nelle giornaliere ..acuta e cosHtoisce una notevole deformità, il lollo in seguHo a nostre riunioni nena Sala di Guardia, animatè ed in· ìfraUora antica e mal consolidala della libia stessa, - Ratto abile struttive discùss.ioni sul difficile argomento. Spe.~l militare servizio del éoosiglio di Leva d'Acqoi venne desti- . cialmente poi vivamente qgitavasi la convenienza di :nat.o a1 reggimento Cavalleggieri Saluzzo; ma il suo medico di alcuni compensi terapeutici, sapzionati dalJ.a pratica ·;reggimento lo pro11ose per la riforma Jielro ,il disposto dell'ar~ esperjenza come utili ·in si grave malatt,ia. , 'ticoto 91 del regolamento per la Leva. - AlloFa vennero chiama.ti Il chiaris.simo nostro medico Divisionale, Cav. A~ visitarlo d,ne medici risiedenti ìn Novara (Dolt. Beso-zzi e Dott. rella, .Più e più volte su11a scorta appunto del Giaco· -Oapr.i) e lo dicbiararooo abile per la fanteria e non p.e r la camini, i cui dotti volumi ci stavano davanti (1), ave,va -valle;ia. - Ma a tate proposito il Dott. Capra si pe~mette di far cercato 'indurre in noi la convinzione, che, dopo.il sa,,osservare, che contando appena pochi giorni di servizio, quando '">'enne chiamato a visitar.e tale indi:vidno, non consa'pevole di lasso, il più attendibile condiuvante doveasi àppunto "tolti i regolamenti' Militari, di più la soggezione e confusione ricer,care negli ipostenizzanti vascolo-cefalici, e tra ,contribuirono a fargli emettere uo giudizio contrario a quanto questi nei preparati chinoidei, senza che a spiegare 'trovasi scrilt<l alJ'articolo soccitato (art. 91). Ora tale individuo il loro valore curativ·o necessitasse ammettere nella 1rovasi ricoveralo all'ospedale Milita.re p,er una piaga artificiale (orma morbosa in discorso l'essenza perniciosa, l'eledi rimpetto alla lesione ossea che il Dott. Bulhod crede prOl¼O· , m~nto miasmatico palustre. Sepoi, egli diceva ancora.,. rata col mezzo di sostanza escarotica. - Il Presidente interpella possiamo sperare dall'oppio qualche benefica azione il Doti. Bothod in qual modo proverebbe che la piaga che si a riordinare e sedare i moti abnormi o disordinati osserva sopra il t,umore, non sia naturale. - Si risponde, che se d'indole puramente nervos~, non potremmo però la piaga fosse stata prodotta dalla punta del tumore osseo,, doconfidare nella sua potenia nella truculentamalattia vrebbe trovarsi sul ponto pìù culminante del ·tumore, mentre di cui è questione, nella quale l'elemento congestiall''incontro esiste nelle parti più declivi, che la piaga è superzio o flogistico esercita un predominio enorme, per ficiale, intere'ssante la sola pelle, e dall'esterno alI'interno,mentre se fosse dalla punta.ossea dovrebbe interessare dall'foterno cui a buon diritto a questa riferisconsi i gravissimi all'esterno tolti i tegamenti sovrapposti,, il che non è, persiste esiti, che nel nobilissimo apparato nervoso centrale perciò a crede're che sia artificiale. - Interroga dopo lutto questo cefalo- rachideo disvela lo scalpello apatomico, cose tale individ~o si creda capace di prestare ·lodevolmente me fa già indovinare nell'a.mmalato l'appa,ratode'sinil suo servizio come si conviene. - Risponde negati'vamcnte maltomi. . grado il giudizio emesso in senso contrario dai due medici che Come però .di malattià prima osservata e descritta ultimamente lo visitar~no. - Considerando quindi che !aie indai francesi, nuova etl insolita almeno per noi, sorfermità cadrebbe precisamente sotto il disposto .dell'art 91 rideva ad alcuni l'idea ohe l'esperienza dovesse in· .del regalamento per la Leva Mili lare, e che sarebbe inabile al t,ìrmare taliJJreco?icelte e sistematiche deduzioni; pa,suo servizio, a ciò acconsente.odo aMhe l'inliera adunanza si reva loro cbe·appunto in sì fatto. argomento l'autorità -eonvenne di sentire il parere dello stesso consiglio superiore di ,de' francesi, e specialmente di Boudin avesse quel 5.lnità pel' le definitive deliberazioni io proposito. Nessao'altro· aY~ado i;ireso la parola, la seduta viene sciolta alle. ore quattro. valore, che alle teorie speculatz'.ve della scuola,.ìtaliana - --

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PARTE TERZA Su l' an•aa;ouismo deU' o~pio e del solfato ili chinina.

It Dott. Cav. Manayra, Med. Div. et Cagliari, ci trasmise il seguente .scritto critico in ordine alla tiproduzio1~e conteniitai nel numero 24 di 9uesto giornale per l'anno volyente, d'un aèticofo della Lancette Française, 11,umero 162, su l'antagonismo dell'oppio e del solfato di chinina del Dott. Gubler. Nel prestarci, volonierosì alla pu'bblìca:zione dell' a,:;cen,nato scritto, non men o·che della lettera d' accompagnamento, credia.mo far cosa grata ai nostri let1.ori). e sopratiitto allo sfess~ signor Cav. Manayra,

non amavano accorèare. Invano il Cav. Arella apponeva loro le dotte investigazioni del Rognetta; èhe pur scrisse in Francia: era nato sotto lo stesso cielo; era ediicato alle specitlazioni di qitella stessa scuola innovatrice. Fu allora elle si portò innanzi la comunicazioné dèl Dott. Gluber alla Socie.tà. Medica degli ·Speçlali di Parigi, a provare che .pur'e i francesi andavano ricredendosi i ntorno ad alcuni punti essepziali di terapeutica, e che fosservazi0ne faceva loro a poco a poco accettare quel-le deduzioni ,che la, medicina italiana avea già stabili.te su basi incrollabili. , Questo cenno storico spiegherà ai lettori l'origine deU'articolo, che suscitò ad erudita risposta il Dott. Manayra. Che se per avventura v'ba colpa nel a,ver· (t)'II nostro. Gabinetto di letlùra possiede luttele Opere de~ Gi<!Cjl)lliDi.


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riportato il lavoro del Dott. Gluber senza parlare d?l Giacomini, alle suaccennate spiegazioni aggiungero) che non solo mi sembrò supertluo , anzi mi venne neppurè in capo fosse cjò necessario pei lettori italiani del nostro Giornale. Io volli con un fatto con.statare il novello indirizzo délla medicina francese, ben lieto cJrn i riostri colleghi di oltr'alpe vengano tosto o tardi e per loro ste}si a convincersi che il .O':\:)enio italiano gli ha, in qualche. punto almeno, .pre,, corsi; nèciò solo, ma, quel che e pm, vengano, riportandoci di Francia i pro-dotti del nostro stwlo, a renderceli, se non noti, accetti e gmditi. Del resto nella c.omùnicazione del Dott. Gluber, come ben avverte lo stesso Dott. Cav. Manayra, v' ha quàl'Che cosa di più concreto, si fa un passo di più almeno. nella que-8lione, di quel che negli scritti del Giacomini; vagli.o dire che oltre ;illo studio individuale e separato èlei due farmacbi, se ne istituisce . un immedlato,co.nfronto, un paralello. 801!0 stabilire l'antagonismo d'azione il Dott. Gluber non aggiunse un iota alla questione teorica, ma ha 'fatto fare un passo di più all'applicazione pvatica. Mi sia infine permesso l'osservare che l'articolo non fu tradotto letteralmente, ma assai liberamènte, e che se nel foglio franè~se si parla di i·eecnte scoperta, questa parola fu invec:e scrupolosamente da me evi,-· tata nella traduzione. Va]g·a ciò a concìgliarmi un benevolo perdono per parte'"'del Dott. Manayra, cbè per parte mia noQ solo credòmi affatto scusato, ma par.mi anzi d'avere meritata la riconoscenza dei lettori del nostro giornale, avendo porta occasione al Ca'v:. Mamyra d'adornare de' preziosi suoi lavori il nostro foglio, d'avergli offerta l'opportunità di far ricordare ed aggradi(e, adoi.:ne dall'erudito e leggiadro suo stile, quelle verità luminose cbe vanno dimenticate isterilendo pel malv.ezzo di noi italiani di trascurare nqi stessi. DOTT. 8A.ROFF'I0.

Al Dirett. del Gìòrnale di Medicina Militare Cagliari, 22 giugno 1857.

Vedendo s-ull' ultimo numero del Giornale di !ifedicina .Mititare riprodollo un o, scritto conlenuto nel NP 612 della Gazzette des I{opitai,x, nel quale si parl a del!' antagonismo fra l'oppio ed il solfalo di chinina recentemente scoperto,, .al dire 'di quel periodico I dàl sig. Gubler, m' e\a nato il sospelto ché a V. S. fosse venuta la.rnedesima idea che ,mi sorse in mente appena letto il cilalo arLicolo, quella cioè di provare che se l'opposto modo d'agire dei due ,farmaci sunn-ominatì riesce cosa nuova pei francesi, e~so non lo è del pari per gl'italiani, ai quali quel portentoso ì_ngegno di Giacomfoi dimoskava con tanta chi.arezza e ,con sì ampio corredo di fa tti la virtù iperslenizzante va,A.colare cefalica qell' oppio, e l' iposlenizzante arl.eriosa ·dèi preparati chinoidei Lrentacir:ique anni addietro. .Ma la S. V. s' è contentata di tradurre l'articolo del giornale fraoGese senz'aggiuoge.rvi riflessioni o commenti . l n conseguen~a mi dura tutlav-ia e più che mai prurigi,nosa la voglia di difendere le nostre proprietà scienti~ -

ohe uon meno deUe ubertose pianure e ,folle sorridenti colline invidiateci e depredate dallo straniero, ~ di porre una volla di più in evidenza qual ines·ausla sorgente di vita sia questa terra di morti, e quanta polent a intellettuale si celi entro alla polvere umana, cl~e l'illustre .medico di Macon on9rava appena del poetico suo 4isprezio . Non so se ciò tentando farò cosa profittevole ai lettori: del foglio da S'. V. co·si saviamente diretto: è ce,rlo però, eh' io rie. as.sumerò di buon gr.ado l'incarico, confidando. di far opera meritoria e gradita al cuor d' ogni ilalianQ, quando a V. S. non dispiaccia d' accordare al le mie .Pa·· ro.Ie nel Giornale di MediciM l'tlilitare ,quel!' pspi.ta:lità di <mi fu loro io altre circostanze sl generosamente co,lese. Gradisca frallanlo i sensi di stima coi quali ho l'onore , òi protestarmi. ' Pi V. S. llLma Umilissiti10 servo e collega P. E. MANA.IRA. ~nll' antat;onismo dell'òppio e del solfato di cliinina

M' imp,egna.i giorni s9no c,ii riveQdicare. a favore q.el sommo Giacomini l'iqea prima !lell'opposto modo d'agire dell'op_pio e del solfato di chinina, idea che la Gazzette des Iiopitaux sembra cr~dere apparte.nga al sig. Gupler, il quale, Gome ~li. abbuonati del Giornale di Medicina J[ilita,·~ poterono leggere nel N° 2 4-, sol.Lo la rubrica Rivista dei giornali scie.ttlifìci, in una delle ultime sedute della società medica degli spedali di Parigi ne dava comunicazione aì membri di essa, che vi scorsero una grande impot'\canza fisìologica. e terapeutica. • Eccomi or-a qui a produrre le prove che assicuranQ ' aH' insigne farmacolo.go padovano ed alL' Italia l' onore della priorità ·in ordine alla pretesa scoperta <lei clinic~ francése. Perchè si possa dire esservi antagonismo fra due potenze medicamentose, o non, bisogna che siffatte potenze siano ca:paci, d'elidersi e di paralizzare l'azione l'una dell'altra. Tale, se non isbaglio è il significato che generalmen te in medicina s' accorùa a quel vocabolo, cd in tal senso venne adoper.ato dai sig. Gluber. Giacomini come ognuo sa, nel suo Trattato fisiolog·ico, sperimentale dei socco,·si lera11eutici, divise i medicam.enti in due. grandi classi, in iperstenizzanti, cioè, ed iposleniz'Lanti; i primi dei quali innalzano, e gli altri invece. abbassano il 1novimento v:itale·: li suddivise poi in varii ordini, avuto riguardo all'organo, all'àpparato, al sistema su cui il farmaco fa sen'lir · di preferenza la sua forza: si . hanno così degli iperslenizzantì cardiaci, vascolari, cèfalici , spinali ecc.; come s' hanno altresì degli ipostenizz·anli clàssificali nella stessa guisa, a motivo della loro azione elettiva. Taluno forse mi darebbe senz''altro vinta la causa. u-d.endo che Giacomini collocò l'oppio fra gl' ìper.;;tenizza-nti e la china fra gl' ipostenizz,anli: ma non Lutti sono. di cos\ facile- contentatura : .aggiungerò pertanto che sì l'.uno che l'aHro degli or mentovati farmaçi , a giudizi& 'del nostro autore , allaccano parlicoiarme,ìte il :;istema vasale, ed in conseguenza ìl loro aotagonfamo trovasi 'bell'è ~.tabiHto da cjrca sette lustri. ' Potrei mandare a leggere ìl tralla.t;, Giacom1nianQ .eo-


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loro éh,e per avve'nlura non avendone contez.za , mi chie-, dessero con quali argomenti l'ardito novatore sostenga, iadopp.ia ed apparentemente insostenibile sua lesi {4 ). Ma)io pre'messo che avrei io stesso fati~ tuUa Ja bisogna,, per CUÌ senza che aJlri SÌ lo'lga Hmenomo d,iS11Jrbo, estr~rrò òall' opera succitata lullo qu~lfo che reput~rò valevole a metter in luce la verità del mio ass.unto. · · L'azi~ne ipersleÒi~zanle va.scolare qeffoppio ~ien d?, Giaco.mini dimostyata con troppa copia di ragioni, perchè sia . necessario riprodur1e tuU~; ci limileremo pertantp a rammentarne le principali. · <i Que;glì cui l'Alcorano vieta l'uso (2) del vi~o, ineb1.t briansi coli' oppio; .e se restano a dosi moder~le., proCl vano un eccitamento generàle molto manifesto. Cresce (l in loro ìl calore animale, accendesi la cute di color vivo e raggiante, si esaltano le facoltà intellettuali, si rav«< vivano i sensi) e i m'uscoli si rinforzano, si fanno pronti « e irrequieti. Con tal mezzo i musulmani si concitano (( prima cli venir a battaglia, e .si preparano alle più fa~. cinorose imprese. Pe,r poco che la dose dell' app~lita {I droga si cresca, alla inquietud}ne prima destata su~~ « cede UQ? cahµa muscolar~, i musco)i, qualche poco s1 u oHundooo, le facoHà mentali entrano in un leggero d~<( lirio volulluoso, in un sogno senza sonno, in uo' estasi. « Ma ere.scendo più ancor.a la dose dell' oppi9, o il de« lirio si trasforma in furore, o in .assopimento perfetto < con oblivione ed immobilità, od in uno stato come di u convulsione, di tetano, di rigidezza od apoplessia >). E pìù sotto citando i fenomeni notati da Joerg,. sog. giunge. cc Stando a queste (piccole o mod'erale dosi d'ope1 pio) viene in campo la secchezza alle fauci e la sei e, u nel tempo che il calore e il rossore della cute cresce, fl e aumentàsi la traspirazione ed il sud.ore. Si {a anche. u stitico il corpo, diminuisce la secrezione delle orlne, e (( divengono esse pii1 rosse, più accese, più oscure. Cre" scendo la dose cH qualche poco crescono gradatamente « tutti gli effeU1 sovra nota,ti; ma J'aumen~o &i fa più senv sibile riguardo alle funzioni cer~brali; imperciocchè alla (! ilarità, e diremmo quasi chiaro-veggenza, tengono « dietro le vertigini, il deJirio ébbro. ecc. E più sollo ancora: (( Se le dosì restano fra certi limìti (t vien tosto o lardi sonnolenza, il peso al capo, un tor4.1 pore . nelle membra, e lo sperimento finisce cQ,n un ., senso di stanchezza si del corp.o .come della me,nte) os« sia con un certo grado di passeggiera stupidità» Dopo d'aver passato a rassegna tutta 1'i!l)mensa falange degli effetlì dell'oppio ossen:ati sui bru~i, sull''uomo sano e nelle malattie, scende l'iJ)usfre Profçisor~ a darne la definizione ragionata dell'azione in questo tenore. cc Un (I organismo,infalti che sia in isiato d'equilibrio e si so11t tùpponga a lievi dosi d'. oppio va incontro, come ve111 demmo.a suo luogo,,a tali mutamenti riel suo essere, •1 che schiettamente esprimoDG un' insolìta energia, un'ac<(

U) L'azfone stimolante dell'oppio era ·stata messa faor di ~ubbio assai tempo p.rima dall'immor tale Rasori, il quale più l'olte ~vea frenati i voini:ti provocati daH' emetico, con pr.opot· 2ionate dosf tii V. Rasori, principii nuovi di tera' peutìca. (2) v. Giacomini'. '.l'.ràtlàtp sumxnentovato·, Tomo 3°, pa ~ne 9St, 983.

oppio. -

2.32 « cresciuta azioiùi in tutta la sua m.aGcbina, ma più special,menle ne\ sistema cerepro- spinale. È facile-,qui bdi

<\

« giudicare che l'azione dell'oppio.in questa ·circostanza

• (i persteniz.zante vascoJare e éefalic.a insieme. Con que(( sta semplice azione si spiegano tntti gli effetti dell'oppio. ,cper quanto diversi ed opposti possano apparire:. · (Continua,},

MJNISTERO DELLA GUERRA Concorso per sette posti di llfedico Ag:giunlo nel Corpo 1Yilitare Sanitario dell'Esercito. Addì ·16 del prossiino mese di Agosto avrà luogo nanli il Consiglio Superidre Militare di Sanità in questa capitale un esame di concorso e di idoneità per sette pos\i in qualit~ di Medico Aggiunto ne1 Corpo Militare Sanitario dell'Esercito·. Gli aspirantii quali, prin1a di venir <!cpmessi all'esame iaranno solloposti a visita diretta dello stesso Consiglio per constatare la loro attitudine fisica al servizio Militare, dovranno ali' appoggio della domanda, da rassegnarsi al Ministero suddetto {Direzione Generale) prima del 6 dell'.anzideUo mese, compronre, col mezzo di documenti autentici: · a) di aver riportato la, laurea :Medica-Chirurgica in una delle Universllà dello Stato, o se in altra, d' avere ottenuto la conferma o la facoltà di es.ercire la medicina e la chirurgia ne'Regii Stati; · b) di essere regniéoli o naturaìizzaLi; cJ di non oltrepassare il trentesimo ·;i.nno di età. d) di esser celibi, ò se ammogliati, di posseder.e in pròprio e libero da ogni vincolo .od ipoteca <\nteriore, l'annuo reddito di L. ~ ,200 fra ameudue i coniugi, sfocome è prescritto dalle RR.11. Patenti in data 29 aprile' 1834 relative alla permissione agli ufficiali dell' Esercito di contrarre matrimonio.

PROGRAMMA PER L'ESAME D'AMMESSIONE nel Corpo Sanitw·io 1'tlilit.are. Esame '1erb:',l e.

I. Ànatomia e fisiologia; II. Patologia speciale medico-chirurgica: 4. Le febbr i; 2. Le infiammazioni; 3. Le emorragie spontanee e traumatiche ed i correlativi présidii emostatici dinamici e meccanici; 4. Gli esantemi e le impetigini (,t }; 5. Le fratture e le ferite; 6. L~ lussazioni e le ernie. (1) Si estenderà quest'esame anche su quanto concerne .la nccina e. la vaccinazione.

Jl Dire,ttore Dolt. Cav. ARELLA,Med. Div. li Vice Diretto_rerespons. Doti. M!NTELLt,·! led. dj Bai.

Tip. Subalpina di Co1T! e Comp.


l ._ 30. N

ANNO VI.

GIORNALE Dì MEDICINA IIHJITARE DEL CORPO SANrf.ARIO.DELL'ARMATA SARDA

Il

r:;associa-zione non si riceve che per on anno e ,comincii! ,f ol 1(I di geno. Si p~bblica nt l L'anedì di ciascbe<luna setti manijl Il prezzo d'associazione in T,orino è di L. 10. In Provin~ia~d ~ll'Estero 1 franco/dì po_sta L.11. Si p~ga pfr semestri anticipali1

.SoMM..uno. _ 10 A!trite ~lenn~rrag(ca,; ~iscu~sione t!nnt'asi_ Accafemia Med1; 0 -chiru:g1ca di ~ormo. - '.!. Conrere-nze scieotifiobe-. - 3 Dottori BA}\OJÌFJ.tl e- MANU RA : su l'a-ntagonìsmo dell'oppio e del so'lfato di chinina, del !)ott. Gol!LER. - 4° Quadro statistico, nella

n.

PARTE 'PlUM i\ Su l'ar,;rit-e blennorra;;iea (Co ntinua:ionc.

veai

num. 29).

Nella adunanza' deUi 30 a,prile ~ 858 il DpLLore· Cav . Sella richiamava a vita la discussione dell'artrite blenor· 1 ragica colla seguente memoria. : ho·ppo ìnteressanli sotto mol'ti rapporli sono i iatti addotti, troppo pregevoli le considera21ioni dì cui l'egregio pratico li fa. seguire pf r non riportarli Ì!l'legralmente. Un cèrto sisnore S. G. nell'età cli 30 anni, di corporatura svella, maciìeote e dotato. d( ottjmc1,. salute; quantunque nella prima gioventù abbia contra no malallre_veneree ed abbia subito una cura mercuriale, ed abbencbè da va-rii anni faccia ab.uso di vino· e, cli birra, lro.vandosi nel settembre scorso a villeggiare io paese montano, fu sorpreso da lieve febbre gastrica d1 breve durala, e poço tempo dopo da uretrite semplice, che l'informo assevera comparsa spontaneamente, cìoè non per coito J rnpuro o sospetto. Un po' <li ripo~so, l'astinenza dalle bevande alcooliche, l'\lso invece di bibite rinfrescative calmarono nello spazio di ~ o giorni la Oog·osì uretrale, ed il residuo scolo scomparve affatto dopo la pr!)s,a di qualche cartolina dì pepe cubèb,e in polvere, ma vi rimase permànenle una sensa·; zione dolorosa ili perineo, molesta ogni qual volta schiacciav,a tale regione in modo repentino, ed up po··violenlò coll' incrociamento delle coscie stando il corpo seduto. Cinque giorni dopochè s' inar,idì lo scolo ure.trale, cioè il 30 s,ettembre, so.rpreso da acutissimo dolore aB'i~guine destro nel mentre che recavasi in vellura dal Borgo <lella Madonna del Pilone a Torino non potè più eseguire il menomo movimentq, e dovette essere trasportato (ra le braccia cl.i persone dalla vettura in letto, .mandando grida ad ogni inevitabile movimento. · Visit;i.to poche ore oopo, trovai l'informo immobile .in preda 'ad acuto,aol'ore alla faccia anterior superiore della regione femorale destra, ossia all'inguine corrispondente alla piegatura della coscia, esacerbantesi al menomo movim.ento non solo dell'estremità inferiore destra, µia lieti .auco del troJ)co e del C\lpo. H dolore era fisso, limitato

allo spa~io di 'pochi centimetri, non eravì tumore di sor.ta; -le arterie di tal regìone senlivanS1 puisanli in modo stra. 'tr · '• l t a·1 l ·. l "' I 0 fd 1 ._ · }:10 1 a cu e era . ~o or_ natura e, m_a ?lU c:a d~. Fm rnfornJalo che nei g1orm antecedenti, rn cm cadeva qiroiUssima pioggia, erasì sempre trasportalo daHa propria villa in Tori'no. però sempre in vettura, è che nel .dì ,Manti erasi di nuovo dato a frequenti libazioni; per que~li motivi crèòei rn sul principio quell'atroce dolore d'in~,~lf' semplicemente uumatica. e mi· limitai alla prescriij;rne esterna d'oUo d'oliYO cloroformizzato e di bevande cij.•infuso di thè ìnternam~nte. . La sera dello ' stesso di il dolore facerasi più acerbo, inalberavasi la febbre, cosiechè dovetti ricorrer.e al sai a·sso _ iri pochi dì rìpelulo le. 7 volle per la fitta'còlenna d;l san~ ~- gue .e per la. vfolenza massima def d·olore. Questo, rnmpre limitato al!' ìnRiro ai tal · regioné", esacerbantes1 fo· . rno'do slraòrdinario al menomo · roòvimento, non ùis.cendeva però lungo l'arto addominale, per nulla tumido ed jn, iJlalo normale, a tal che faceva' diagnosi d'infiamma~ · i-ione. ~cu\is~i'rna all'articolazione i]{!o-feinorale 1 ed opposi il rhetodo antiflogistico ìl pi'ù 'a'tlivo·clìe com-pòrtar pòtessè l'infermo, il quale per essere slalo oevoto a Bac'Co e dii nervosa costituzione _mal sopportava lr. cavate di 'Sangue sempre 1,usseguite da pr:olungate sincopi e da una inquietudi1ìe gerrérale nerYosa da essere obbligato di ricorrere ad u,n solo ·salasso al :giorno, e fatto con precau-:< z.ione, cioè in due tempi. Del resto, la dieta fu rigornsa, le bevande temperanli,e farticolaz.ione fu cof)erla dà uhguenti di belladonna e mercu~iale e da cataplasmi mo·l~ lilivi. Ne'ssu,n sollievo da cotesta energica medicazione, il do• lore non lascia requie nè gjorqo, nè notte; l'inguine si fà tumidetto, la pelle conserv.'lndo il sub col'o·r norma1e, le arterie sono pulsanti in modo sLraorclina·rio, le ghi'a:ndole Jìnfaliche si fanno turgide, quest'ereHsm~ linfatieo-venoso sì diffonde e·n~ro la pelvi, e··n·ello si.esso tempo il membro si allunga· in modo visibiHssimo, il gino'Cchio ed. i malleoli non trovandosi più·a 'livello, ma i nferiori~a quelli'dell'estreolO''addominale ·sinistro. Dall'uretra rico'm'pare ·un po' di scolo sieroso; l'emissione- delle o·rine ri.. to-rnà a farsi un po''Cruccianle, ed al aire dell1 infermo~ sin dal principio del maJ·e sentì e sente tuttora un cordone doloroso che dalla radice del pene va alla metà dell'iogiline ammalato, profondo e non riconoS'cibile al t_auo . L'alvo chiuso dal principio della malattia si scioglie in una spon.tanea éliarrea abb-ondanfo .e scevra da dolori colici t da tenesmo. E Parecisamépre per l' insòrgenza ·di ·questa diarrea (7 ottobre) so·spendo le sottraziobi di sang·ue e cerco di favorire cot_èsto O~sso ,con cartoJine di ma1

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gflesi'a nella speranza che sia per ries~ire critico; a ciò pure consigliato .dal comm-, Riberi, nost~o socio, -Chìamato io consulto (8 ottobre); il·quale confermava la diagnosi stabilita di artrite acuta i'Jeo-femorale a base venosa consecutiva alla preesistente uretrite, s·oggiungendo d'avere osservato un consimile caso poco tempo addietro nella clinica chirurgica qeH'Ospedale,di s. Giovanni. Da questo movimento · diarroico, nato spontaneo e favorito da pi:ccole e -continuare dosì ael ·sanr magnesiaco, confinuato per tre giorni nen avendosi il menqmo. sollie.vo della crudele matàtti.a, a l'esaç~rbaziooe. febbrile· vesp~rlina ~anten~~dosi piuttos'to intensa, sul timore che la flebite, ovvero la tlpgosì articolare non si limit_asse alla giuntura amm~lata, ma si diffondesse,. a parli più lori.tane e più importanli a\.lil, vita, o_vver.o desse luogo. a4 una diffu.sione d1rella alla pelvi, od anche dis.truggés,se con suppui;azioni o pon erosioni l,e parti co_mp_onentiJ arJicolazione, mi fo animo a prescrivere tre altri .salassi, eseguiti ad ont(l. della pochissima tolleranza d,ell, infer,mo, e dei dislurbi nervosi,. calmati conLemporaneamente con piccole dosi di · · . oppiali e di r,imedii torpenti. li pratico che conosce qu,anlQ n.ei b.eoni sia diffidimente to!lerata una cura antiflogi"st~c.a en~rgica; da quali imponenti seoncerli dinamici .si.a des~a acco'mpagnata o susseguita, no n laécierà d'ibridismo o di cieco empirismo qufsta cura, giacch~, ovè ai tanti salassi ed .ai'tanli ri~edi an~iOqgislici e deprimenli 1a vitalilà1 ·noil a·vessi ·prùd~n! temente, e, ·secon.do il caso, <!_ggiuQLÒ qùalòhe ,grano d'Qppio, to !JOn avrèiJrionfalo, di. ù.n male. così vi olento e te.:i n~ce, sgrjizjatamenle so~lo in una costitu;Lione non ~rpppo robustà ed eminentemente nervosa, per e_rrori diet~ljej ~osrbene, aUe~gial~ ail 'incendio flogistico , ed in cui e,ra htn lon!àQo dal trovarsi equiparali il, grado di malalUa e la tolleranz{ai 111.em terap~ulici richiesti per domarla. Da questi ultimi tre s:).ia~si, consigliati pLtre dall'~-c~elJente clinico, il nostro socio Riberi, olLenni nell' infer.mo: sollievo de~ dolori continui e fissi nel profon dò d.e!l'inguin-l', che proyocavano una ve.glia conlinua e strazianti lame,nii; ma con Lutto Ciò i dolori si sve5lia~·ano anco.ra a., culi .al menomo mov imento non solo dell'ai'~\CO~aifone ammaiala, ma ben anco del corpo intie ro, e.questi perdurarono &ino. al fin ir. di o.llobre restii alla non mai inttlrrpUa, ~ura ;\!l\iflogisli'ca ,resolutiva, e calmante. N.è, io, ~tarò a. 1 11arrarvi.. minutamen~e ed in dellaglio quanto si fe,~.e. n.el perjod,o 4.i un mese in codesl' inferrpo;..,~asji t ac~en:q~rvi çh,.~, all'e~lerno s' i!1sliluirono du,e s~ggl\is,1:115hil s! praliC?;· roqo, ~onti!)U~ e conseçuli_ve app/,io~.zfo~i di.: cataEla~mi q101Jitivo-tor,pen Ji., ~i poma~e fal\e con, ~slrauo d,i bella4o!lf)a., d! ci.çuta, di .giµsqu\a mo, Q!a co,n~en~nli acetato dj m9rfi1~a, ora ung~e.n~o m(}r.curial~. e ~he int~rn'c!mer)te si , »,n.rn1inislr-aro;!JO, i~ modo regql,a,re. e suç.ces~ivo, soluzioni di eslratlo ,(j'ac.o.oito; il nitr,9; e p;er ip.ollo tempo e stn9 alla c9mparsa dellé.1, stomatite ~ercuriale il calp m~lano solo od _unito all'oppio, la digitale ed io ultimo l' idriodato di p·otas:ia à do5i cresceo.li, talvolta unito a picco.le dosi dì oppio per -renderlo toll erato d,al ven tricolo. In u\limo sj applicarono vescicanti ed un moxa polla pa.st.a di, Vìeti; na attorno l'artic,olazio.ne,. . · · _ ç on questi m.e1,zi si ottenne: 4°. d'avere costantemente !imitalo la fio,gosi alla giuntura ileo-femorale _ed aì din1,orni della médesima; 2° d'averne attutito la' intensi là' e 1

fino ad un cerLo punto oUenutone grande diminuzione_ Insorgevano talvolta ~culissimi dolori. al dorso dei piedi ed ai diversi· muscoli dell'esLremilà inferma, ma questi ce.devano facilmente alle applicazioni torpenti, e non erano susseguili da veruna sensibile mutazione dèlle parti. Sussistevano però una maggior lunghezza del membro inferiore, par-a~onàta a queìla del sano, ed un piécolo grado di scolo uretrale. Le cose procedev~no1Jlaeidamen1e; i dolori,come dissi, erano ammansiti, e soltarito risvegliati dal mol<J impresso al membro addominale; ed all'infermo, mo.Ilo emaciato, si concedeva maggior copia di alim.enLi, guando, pre~)à esa'cerba1.ionedei sintomi di quel poco di residuo di uretrite (scolo e dolore), nella notte del 30 dieèmbre, èioè del 90° giorno di malattia, senza veruna causa cognita, sorgono dolori acuti a tulta l'estremità addominale dell'altro Ialo, cioè la sintstra, ed 'in patti colar modo al dorso del piede ed al popHte. Nel malli no, all'esame della parte, ravviso turgide, ·tese ,a. guisa di èordoni, di color bleu e dolorose le vene del piede,, la safena e tal poco edematosi piede e g_a ~ba. Fra poco tempo, cioè nello slesso giornQ, aumenta l'edemca, ed ascende11do guadagna la cosci a e l'inguine, e nel giorno suçcessivo presenfasi tal poco tlulluanLe l'a<.}dome. Codes.ta fl ebile, non accompagnata da notevole reaùonè fe°b'brile, ehe' mi diede séria preoccupazione, vlstà dal Riberi, chiamàlo di nuovo a consulto, fu' dal medesimo giudicata di poca importanza, ed an'che sìoo'·ad~uo cerro punto d\1tile diveriione morbosa àeH~ coxite primitiva. Ed infà~ti il tempo dtede ampia ~agio1ie àl ~b:tdizio 'del!' oèu\itlÒ pnifessore, giacchè 'aVvefOSSJ b di luì prognosi coll'essersi Hmilata e risolta in dieoi giorni la fle~)le coll'uso esf~·rnd d'una pomata largamente ap()liéala a, lulla l'èstremilà addomìnale, composta di estr~tto di datura stramonio e di_unguen~o napoletano, e coll'qso interno d~I nitrato di ppta,sa, il quale colfaver promosso maggiore diuresi, fece pure scomparire pii,i tardi J'edef!!a,socio e si nEomo della 'fleb ile, fooltre ~que;;ta hebile cosrtardi e senza Qausa esterna sopraggmnla nel corso d1 si grave arralgia, provò quanto fosse giusto e penetrante l'occhio clinico del nostro IMeri, qnan'do lr,e mesi prìma dic( vaìhi là coxite, essere in parte iiJ~e nden lé l~ conse cutiYa dell'uret.r_ilè, per <lilfbsione opçrà lasi per la \'Ìa dèl sisleiiia veooso ed,Ì base venosa; ~ (ofrì.10 ùrJ'ùlili"ssiiria rivuJsìo b'è pè'r l'artrite ileo-fem orale sraìilèchè çlatla~éomparsa della flebilè all'àllt;d memhr'o, il niigli oramen[o dell'arlrilè fo rdpì<liss'ìmo, ed in breve oue'nnesi sUeQzio assoluto dei 'dòlori, ritorno della lunghezz_~}!.OÙl)_ale e, gr~duatqJc~uistò d~lla ~~?ll~ilHitrice. Po t,è sc~n,d.ei;e dal l,~l1?·al nne d1 gennaio, c19if~OP? qualtFo mesi di ,f\Jal"a~J,ia., lib~ro dall'uretrite~ dall'artrite ileofemqrale deslra. Ip questo f~Llo a_bbiarno un'urefrite, no!} maì i.n.lieramente guarita, di corso cupo e lungo, durante il quale ìnsorsero un'atralgia fero.cissima, u.na vera in8 ammationè articolare, ~ più l~rd,i ùil~ fleb ite disli1tlrssima.. La u'lalaltia Rrimitlva è adunque l'uretrite; le altre due omo.p,atie sopraggiu~tè é contem poranee furono desse uo risu.ltal9 della, di.ffusione morbo.sa dall'uretra a!l'ar,ticolazfonè i\eo-femo"ralé Uesti:a, dall'uretra alle ven'e del mem'à. brò aadominale sinistro? E ·codesta diffusione òperossi àessa per fa via e col mezzo del sistema venoso, Non oso,


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reumatiche. >} €odest'asserzione del lìra11dcs, soggrnnge il Dott Sella, considerata come legge con poche eccez1on!, lrova_si nel suo -sorlllo appoggiata a varie oss1m·az1on I proprie ed a varii fatti registrali dal iJfo11teggia, dall'Hunter e da Ricord. Riportando quindi la osservazione dello stesso Brandes: « Ogni volta che in persone state ammalate òi reumatismo bleon6rragico succedono a -diver.se epoche delle ricadute, si trova quasi sempre che queste coincìdono coll'a,culizzazione d'un' uretrite cronica latente. n Ricorda che quest'O fatto confermato forma,secondo l'opinione di Brandes, un segno obe caratterizza ersenzialmenle la specialità di codesta arlrile. Ceri:ò pòi il Cav. Sella rispondere al quesito fòrmolalo e proposto dal Socio Bore/li nella passata discussione ife1rtrite tibio·tarsea destra per traslata flogosi go11orroica, « In qwal maniera l'artrit-e possa svilupJJarsi nel corsf> di cui posso darvene uo cenno grazie alla gentile comubl ennorragìco. 1) , ' nicazione- fallami dall'illustre professore, Nella storia prima narrala'>i, egli disse, fra le caose di sl <e Gallo Gio. : anoi 3i: professione conla.dino: t_empelungo soffriré,lorreggia, a mìò avviso, quefla·dell'abuso d'el ramenlo bilioso~costituzione robusta·: non ebbe a lamenla qual causa, in modo lontano e-polente direuo sul sirioo, tare altri malori durante la s.ua vita, prima della sua ens\'em' a ìt,rgalore e sulla crasi istossa del sal'fgue, do\'O' v a a trata nell'Ospedale di S. Gìovanni, se non se alcuni àC· bel bello prepaiare nella cosWuziooe della perspna un tercessj Jt febbre intermillenle sofferti a Rh·ara sua patria. reno favorevolissimo, all' incentlio -flogistico, quale in efVorso la metà di gi ugno ~ 856 contrasse una gonorrea, fetto deslo-ssi tremendo nella giuntura ' Oè'o-femora le deQu_aranla gjorni dopo fu preso da artrite tibio-larsea destr~ <lascinlille probabilmenleparlile dall'uretra.Ed in costr:a, per cui si decise d'entrare nella c1inica operativa desto caso io vedo avveralo quanro vi ·diceva nella dlscirsdel chiarissimo professore Riberi, dove fu accollo al letto sione passala: cio~ che,per lo svolgimento dell'artrite blen0° 6(3 il rn agosto. norrag1ca, paresfane,cessaria una particolare predisposin Tenne nascosta la malallia uretrale, rua veJlendo zione, od idiosincrasia ancora da st udiare, ùa rrcerca:re e .r~e, dopo ire salassi, l'immobilità, Ì'applicazione di mi· da dèterminare, meglio ancora dell'acutezza dell'inlensità goalle e di catarilasmi molliti'vi, l'arLrile resjsteva capardell'uretrite, e più ancora della pessima -cura oolata dàl bia, confessò essere ancora in quel momento a.lfello da dott Uberti. Iuoltre, sul r iflesso che in codesta istor-ra scolo blennorragico. Gli si .orQinò tosto la mistura del una lieve esacerberazìooe della flogosi uretrale fu p\lr Cbopart da prendersi a cucchiaiate, e coJla gonorrea aoco il preludio della flebite svoltasi nell'eslremilà addotacque pure l'iofiaromazione tibio-larsea. L'i nfe rmo uscì minale sinistra, non sarebbe sragjonevofe il supporre che dalJa c_linica perfellameole ' .guarita il gi orno 9 òttobre tulle quesle diffuslooj o successioni morbose siaosi esedetlo stesso anno. " (1). gui'te per mezzo e ne1 sistema \'eooso. Finalmente il Dott. Sella ricorda l'autorità del Dottore L'uretra maschile, canal-e a doppia funzione, cioè esBrande» di Copenaghen, clinico disti nto che, raccolte 34 ereiQrc delrorin. a e dello sµerroa , è fra le parli d.él corpo istorfo di ammalali di artrite blennorra<•iça ne faceva O"'· o ' ' 'O umano ùo' v iziosi' s sima di vasi sanguigni. Parte di essa, la gelli d'una elaboratissima memoria. così della spongiosa, che forse sarebbe meglio il dire Concl)iude quindi non potersi negare il fallo, che ad · spongio-v.1scolare, dal bulbo al ghiande si può dire imu11' urelrife qualunque, bleonorragica o no, possa ~ussemer~a in un tessuto affatto vascof are. ln ollre quesla preé• guire la fiogoi:i d'un1;1. o più arlicolazioni per pura diffominenza del sistema irrigatore sugli altri elemeuli anasfone od irradiazione o successione morbosa simpatica, tomici componenti l'uretra non ba brsogoo d'essere tlimòsenza che sì possano in_colpare altre nuove cause esterne slrata, basta il richiamarne alla vostra me1lte l'insieme valevoli a produrre la susseguente malattia articolare. plessi -e di mag-lie venòse formantì il cotpo spohglo-vadi Cita poi le stesse parole del DoLt. 13randes comprodel pene, del ghiande e del balbo uretrale; basta scolare vanti l'esislenia dell'ar.trite blenrwr,ragica: « Non ho rila soÌ.lilissima rele vasale che fotma, per così l'accennare trovalo segni patognomonici nel reumatismo blen norra<>ico 0 dire, una tonaca dal principio della porzione muscolare . d~ poterlo distinguere dal comune, ma venni colpito dal dell'uretra continua si90 ali' interno del collo della vescìca. seguente fatto: le persone che, durante i} corso d'una Codeste considerazioni analomichll, nel mentre che apl>leonorragia, furono attacale da reumatismo articolare poggiano la mia ipotesi, cioè della probabilità d'una dif' conservano una notevole predisposizione a subire di fusione morbosa Oebilica d'ali' uretra alle articolazioni nuovo le malallia, contraendo un nuovo scolo, ancorcbè nell'artrite blennorragica, ci spiegano pure il perchè conon siano per la loro eosti~uiione ,Pis.posie alle affezioni de'Sla malattia su·cce<le sempre, o qua-si sempre nell'uorno, e rarissimamente o mai nelle donne, ed annientano af. (1) Nella disu1ssione sossegoita· alla leftora dì qaeste ouerfallo il va1ore palogenico dell'ai:trile attribuito al virus ,,azionl nel seno dall'Accademia" l'onorevolo Socio Riberi diblenoorragico da tanti autori. . chiarò inesatt.a la circostanza della g'larigio-ne dell'artrite olleChe poi questa diffusione morbosa dall'uretra alle a.rnota col balsamo Copai,e, narrata dall'aUie,o Od11io, q_o andotic~lazioni possa aver luogo, lo ·pfovano i due cas'i''oscbe col balsamo si tinsero solo i residoi dell'orerilre blennorserrali da Velpeau all'Hotel Dieu, troppo feggermellte J egico, <:lopo ch,e l'artJile fo debellata dalla cura antillogislica. , c.riprofferire verun.a dc.,cisa sentenza su codesti due que?ilj, ma mi limiterò a farvi qualèhe osservazione su codes'to argomento, di cui con profill-o già occupava~i l'Accademia, dimoslralasi decisa a proseguirne lo studi'o ad ogni occasione favorevole. Che ad una blenorrea possa tener dfotto un'artrite. no.n per semplice coincidenza, ma per successione morbosa, è un fallo innegabile oss.ervato da quasì tutti i clinici. Uo esempio anatogo al da me raccontato si offe,se l'estate scorsa nella clinica chirurgica dell'Osped~le di S, Giovanni, diretta dal n-0stro .socio comm. Riberi , ed un altro capìlava nell'anno cli nico.\ 8:1>6, racco Ilo da)l',allievo interno sjg. Odisio Oiusepp.e sotto il titolo di Osser11a:.iot1~

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tiçati dit,l .Thirry e gal io.lt Uber4f, casi .di ~rlrit~ r~pida.m~nte pa.ssa~a a suppuraz;ion,e1· insorta di*o irritazione .4!!ll'uretra1 i quali .ind,lc~no è.hiarame-nte quale sistema .a.~atomiço 9ia la sed.e .di cpdesto fenom.eno. . , . Kd i,nfaUi la rapida efl\1.sro.ne purulenta nelle articola· ~(on.i.è. un.o dei tenomen,i singolar-Le frequentissimo nelle ile.biti un po' eslese,e generali;.. i o.quelle che insorgono ,p~r ca.use traumatiche, nelle susseguenti aHe operaiionì .chirurgiehp,,nelle uretro-flebili pueirperali, eec. E questo .,era pure i.I fenomeno che maggiormente colpiva l'animo mio nelle moltissime autossi,e. da ine pr~ticate ·all'anfiteatro dell'Ospedale di s. µiòvanoi, quando erane allievo in· terno, oYe in ispedè, or sono trent'anni, veniva quasi primitiva.mente ed in modo così splendido stuèiialà questa malattia. Le due osservazio'ni del Velpeau, . tendenti a di mostrare uno stretto conse.nso patologico tra ,l'ure,tra virile! e l·e arlicolazfoni, Se[!lbrano anéh~-prop~ie a.d indicare quale sia la vì;i. e quale il mqdo per cui a.cc~de talv.olla rarlri~e blennorragica. E s,e 1'esimkO dolt. ~berti non fosse stato svolto dalla qominante içlea d'un principio specifico ·atlaccatiqcio, irritan.Le la n)uc9sa uretrale, causa poi immediata e dirella dell' infiammazione..si-no-via!e articolare, avrebbe forse potuto afferrare..quanto i due fatti d~l Velpeau ril.lchiudono ~i più luminoso r.elati vamenle alla genesi di questa successi va artrite, e non avrebbe cert~meute fallo nella sua Memoria le due se ,guenti domande, ~ioè: 1°Cosa siav·i di comune fra l'uretrite hleonorragica e l'irritazione uretrale meccanica? 2° Cosa 6iavi di comune Jra l'azione esercitala dal virus contagioso, e quella da un corpo irritante, infiammante l'uretra?- Giacohè è ben faci-le il rispondet e che fra queste due' malattie havvi di -comune e di identico la condizion'e morbosa uretrale, cioè Ì' irrilazìone o l'infiammazione, benchè prodolt'a da.. d·ue 'diverse cause. Il pus gon·orroicq, che neUa produÌione d~IJ'artrite n.on entra· che in modo lontano, e soltanto come irritante la muco.sa dell'uretra; codesto pus, incap~ce di destar l'atrite, quando ançhe in gra11 copia sia separato ~l balano, alla vulva ed alle! vagi_na oome ben ossexv~v~ il do!L· Pertusio, deY,e pure essere alla gi·1,rntura in.nocu°'1 quando .si .scern~ .nella mucosa oftalmica ,. , . Quindi.per.ora io ri.tengo affatto immagìnaria l' a$serzione che.all'artrite in questione preceda a11.z-itulto la ble,iorra9ìa ·uretrale,10 l' oftalm,ia ,ble1~orroic.a, asp~llando ohe si .dimo~tri col fat~o una successione morbosa avvenula e cons~at;ta dal!' occhio gonorroLeo a qualche giuntura, senza ch,e vi sia primitivamenle o contemporaneaménle amrna· lata l'uretr.a. S0ggJ11:nge finalqie1He.che codesta ipotesi .da lui in.quella sera annunziala veniva già prenunz.iata nel!' anno scorso. 4a1 nostro presidente Giro/a, e ne cita le_p,arole. · , A _maggiore illustrazione , de-li' arg~menlo, enumera quindi le pilrticoladtà osser,va-te .dal dott Br-a1ides nel decl>rso dt questa Il)a!attia, le quali concordano con qq.elle ~tabi!it;e d~. àltrj au.tori, e sono 17 seguenti: <( ~. 0 ] ~ .r~u- . matrsm.~ ~lenorragico affetta SHec1ajrnenle ,. se .non esclu• sivamente, gli uomini ; 21 Con esso si complrca .fac,ilm~nte f oflalroile,,la q,u~Je nOQ ~embr~ d'. allronde avere é\llr:a relazfone_.,eh.e q~ella di co.~s:i,st~nza, men-tre è b.en 1 rarp che vi siano pofP.pJicazioni d'affezi~ne ·cardia~a ;· 3° Comìncia senza febbre o con febbre leggiera; 4° Il cfo-

!ore è _più o men vivo, ma.non senza,.rapport,o coll'intensità dello sço'lo: 11;00 si osservà quasi mai rossore; ,5°' Il ginocchio è l'artico.fazione pìù•sòven'te attaccatà; in casi raccolti negli spedali dviii di Copenagh.en il ginocchio .fu 28 :volte in fermo; 6° É raro che u.na sola articolazione sia otTesa, comé pretendono varri' autori: nella raccolla de.i suddetti 34 casi, in 5 s'oltanto osservassi un~ sola. giuntura ammalata; 7° Le emigrazioni da uu'art.icolaiione all'altra non si fanno veramente c-ome nel reumatismo comune; la gonfiezza non lascia compl.etamente le articolazioni ·che ba invase, quando altre vengono attaccate: iuvece non è ra.ro di vederé la .malattia fissa· ad un'articolazione dal sug esÒr-dire sino· al suo :termine, e , specialmen(e a1 ginocchio: 8° Termi'na ordinariamente per risoluzion.e, quantunque le tan(e volte. la malattia si prolunghi per mollo tempo n. Facendo po'i 11 cav. Sella osservare come le duè. istorie da l\li narrate di~o·strano come talune delle particolàrità . notate da Brandes e ·da allTi autori soffrano importanti eccezìon·i , oonchiude il suo dollo discorso con queste. pa_r_ole: << Qual circostanza prova couie codesta, mal'allia non « ancora del tullo illustrala o.ffra tutta.via vasto campo 'à << sludii clinici; e che ben fece J>l>Acc.ademia ncislra nel1 « !'essersi dich;arata pronta a raccògliere nuovi fàtti onde • dilucidarne meglio la patogenia ». : Su questo egregio lavoro del cav. Sella apri'vasi la dis'cussione nella s,edura delli 7 maggio, e prima preqdeva la parola il tlott. Pertusio p~r reltìficare alcune m~n9 esatte interpretazioni della sua opin'i9ne, con.chiÙdendo quindi iaP,porlo alla memoria del dolt. S.ella_con dire: ·~o Che la spiegazione da e.sso data .dell'artrite susseguente e ·co·ncomH.a'nte }'uretrite blenorragica per diffusione di flogosi flebiti.ca, non tog{ie v-alor.e alle regioni già addotte per ~ostrare ammessibile altra derivazione di detta artrit~ oltre. la suddetta: i° Che dett~ spiegaiione· è un buon argomento in aggiµnta ai varii g:ià venlil'ati per flsciu dere dal quadro nosologico l'a,rtrit~. specie blenorragica. Sotgeva quindi· il doll. Uberli e cercando ri·ba_ttere gli appunti faUigli dal dort. Se-Ha, veniva pure a conchiudere che negando la sp·ecificilà dovrehbesi allora. çanèellare là malattia dal quadro nOsologico; riyeteva poi· che ammetlendò l'azione specifica 'del virus bJennorroico assorbilo_ ad agente il) modo ìllellivo sopra le articolazioni, no.n ave~ percìò escluse lè simpatie e le ana:lo'gie dei tessuti per spiegate' la patogenia.de!F artrite. Il dolt. Boreiii ·G. B. ricorda le sue opinioni emesse e 'eh.e formano la ira·se della' disc-ussione : · ·~~ L'artrilidl: ·otennori'agica essére malattia specifica , fìgliazi~he spontanea della blannofragia ; · ' 2o L'artrite, noi1 essere malallia speciale, ma costitui're una semplice c'oinèiùenza colla blennòrragia; 3o Esseré'un' omo patia della uretrite b1ennorragica, che si aggiunge a.q,uesLa, AO·ll per semplice coincidenza, ma per certa relazio_ne tra arnbe 1 le m.ala!lie. Egli s' .acco~la a quest'ulti.Jl}a opinione e la dice ,la sua. . ~Rispond'e.va ai pr-eopinanti i!.dott: cav. Sella e n,eJ.la sua risposta dic~va esser-sf servito dèlla denominazione di..artrite blénnor,ragica ben-c,b~ la rìçonosca ìmpropriisstma perchè necessaria ad intendersi nella discussione: quando

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sarà megfìo sludiala, egli soggiungeva, fa patogenia d,i codesta artrite, si pensèrà a oambiarne il n:ome. Av:vertirn poi che sul come. avvenga l'àrtrite nel ,corso d'uretdte non aveva e"'li pronunziata uoa formale proposizioo-e, ina espostaoinl~rrogi.t\ivameQte u.na semp 1·,ce ipotesi. Le ipotesi, egli disse con ~,o~ta ra.g10ne .' ,~nche un po' arrischiate giovano in 01ed1Cllna1 g,a-cche sia per -esser:e confermate che confutate richiedono e' fissano la attenzione dei medici, Ji spingO(!O (I.Ila, clìnicà OSServa'ZÌÒQe ed alle dispute, e p~r co.lal guisà cooperano alla .. . scoperta della verità._ . . . . . Cercò quindi cop ingegnosi ntless1 e validi a.rgoment1 appo.,.aiare 1-a sua ipotesi e di.mostrarla degna del!~ consid:ra,zione dell' illustre adùnanza. e dello studi.o dei pratici. ( Continua).

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va no anche a Genova fenomenì press'a poco eguali, ci offril'ano-però.colà sempre' on fatto-eminente,; costante, che' per sè- sol0c -baster.ebhe a convalidare la nostra diagnosi; i11 Lutti ilifàlli not .riscootr-allimo marcatissime, mostfoose allerazfoni oella milzà e, del fè;atù, alterazioni che mancarono affatto nC1t's.o.ggetto· ohe p®"se O<:JJasione alla m.imoi,ia del Dolt. Lev-esi. l)el resto noò parmi neppur esaHa, badando allO' scarso numero di casi osservali io questa guarnigione, qui ,fove molte. migliaia <findividai vivono io condizione e ci.rco$ta,nze affalto identiche, la quali6ca.zione di epidemica aggiunta d,I Doti. Levesi all'appellativo di meningite cerebro-spinale. Nè certamentesàreboo esalto aei confronti da lui iostituiti sol rappoi,todella cau~a. il dire cheta Genova si ricorresse escl'usivamente a! ~hininq, giacchè la'Ct1rafu ragione.tolmentè complessa, e ba· sata,sul metodo depleHnroi aiutando questo con altri rimedii. tra i quali il ch;ii:1ino oofle ortenere· fo. scopo. li dott. Lev~si risponùe,ndo.al doli. Lanza, gli osserva come punto i risultati delle autopsie sia, a Genova che a ·Torino ih'elasser.o indubitatamente In sede del male nei tessuti eotro•cra- , niani ed entro-spinali_, e c,ime fossero perfettamente ,io accordo coi sintomi negli uni e élel!'altro .osservati.. Quanto a! valbre: accordato all'inlermittènza1 osserv,ata- pure sì nei casi di Ge-· nova, che in quello da lui riferi:to, egli rton può accorda'rcenes àlcuno~ è una-s.e mplice parola, egli dice;.fotto intermette, .tnltopuò intermettere senza che perciò- punto si alterino i caratteri., l'indole essenziale. -Quanto. all'epiteto d i pernfoiosa ,;q ual senso potremmo aonet- , tervi? Per me la p.e rnicie nnll'a:ltro iodica , che una malattia grave, seria, pericolosa, che p,uò direttamente ar-repare la mòrle,_ M:a questi caratteri non valgono certamente ad indicJrci qna.nto , .ci è necessario, e vogliam~ conoscere: si tr,fita sapere qual è l'organo che soffre-,e.qaeslo-i .sintomi.e le necroscopie sia a Geno~~cbea Torino ci prov.açorfo ad evidenza essere,il cerebro.... spinale. l\app.odo alle cause-io non am~i r-icercarle lontano, ol- -tre µi~re, mentre ·potevo be11 più vicino 11invenirne di potenti.,. accordan(lo quel vaI,?re, a cui ~ann9 sve.nt_a raJamente a~pio di--. ritto le cause reumati,çhe lpcali, e la.nostalgia,. Quanto alla cora:nonintesi cti.rlamente ·dlre che a Geu~va,si, conlìd~sse esclusiva.m ~nte . in ,tin rimedio, ma acce'onai al rimedio princjpale~ sen~a voler p.e rò escludere gli altrìi niun medico rag~onev9Je. .può fare della medicina con un solo rimedio, benc~è po.sa pi ù. volle di uno specialmente costituir.e.la base ~'.oua cura. 11 Doli. -Lania ripete però che nel mentre egli stesso arnmJ.se . ireperli aoatomo · patologici, volle ai medesimi accordare Uf ;Nalore ìndiretto,.non · esélodendo oìo.è la possibilità d'una complicanza della quale i risu ~tati ne~roscopici comuni rappresenta-. re'b bero gli esili, n,,el mentre però la sede della malattia e.ssen:dale e gli esiti d1 q.u esla eglj avrebl!e piuttosto ravvisati nelle, gravis'sim.e lesioni dei visceri degli ipocondrii che non mai., mancaro~o .d i rin ve11:itsi nei fatti osserval·i -i.Q Genova. • Ra q,grndi 1a parola il Optt. Giudice. 11 La.discussione, egl_i ,dice, è;oadu.ta sa an argpmento che deve, a vere altamente intere,ssato tutti quei çolleghi che trQvaronsi nell'opportunità di osserYcare que'i fatti, La stranezza.dei fenomeni,la.ferociade.gli esitj fe' credere si mostrasse la p rim.a volta tra noi tal forma -morbosa, e si dovesse q11indi occuparsi di studiarne la ancor recondita natura. ·lo ebbi pare la sgraziat.a oppor.tunità di osservare e-studi.are s,-imili fatti;. petò sento che po.c o potrò aggiungel\e a quanto già gli egr.egi colleghi Cav. Nicolis e Mana)'ra ne dissero nei pregiali lo.ro -lavori, importantissimi e com,.pinti, lienchè esprimino opinioni diverse; e tanlo,pi'ù che . l'ar,gomento p:>rse,già ai medici francesi ampia materia iji st11dio e discussione, giacchè molti di quei presidìi già da lungbi,._ anni ne sono travaglia! i.

ap. ..

PAR1E SECONDA ll-elazione delle Conferen,ze scientiÌi.cbe (lliES'E DI ~{OGNO i .a TORNATl-~)

TORIN:O. - •La discussione.è auer ta sullamemoda del Doli. Levesi, ed il Presidente accorda la parola al Dott. Lanza. par· gomento trattalo dal Dott. Leve,i, dice il Dptt. L!1µza, s,u~cila in me i ricordi delle perplessità, de'du,bbii dii cui. fummo tutti, .anche i più provelti tra noi, dominati, quando. or sono dicio1to· -mesi appariva nella_guarJ1igione di Genovaq~ell~ ngvellii _g ra·vissima forma roorbo,sa, eh.e per- sintom\, d.ecors.9 ed esiti,_qualche anal'ogia certamente·otfriva colla truculenta' mlii.ama ~i cor ne tracciò la storia il' Dòtt. Levesi. Fin d'allora è .v ero nel ,caratterizzarla si dividevano le opinioni, e se alcuni' credettero <diagnoslicai:e una ~eningite cerebro-spinale, se altti vollero -vedervi il tifo cerebrale di_ Boudin, il Dott. Nicolis invece asl)etlò per· d~_finirla cb.e le neoroscopie lo illqmjnassero e i;nlla 56 orta de' reperiti anatomo-patologici, e ·dei crJter,ii etiologièi ~on~retò-il suo gitidizio ·diagnoslicanilo una ifebbre per.!)iciosa itetanica. Se oggi io pcendo la parola non è certamenl~ nell',.intento ,di sciog,liere l'ardua questione, di apportare qualche .luce nel1'intr-ica'ta discnssion·e;,per· me se-questione vi ha possiµjle so '' g;uei fàtti, se potessi an'COr'a ·volgere dubbi nella mente .sul:va· 1ore di quelle interpxetazi'o n\, non parmi però pos~a avervi a~cnna relaz.ione il falto clinioo offentoci dal p,oU. Levesi, giacchè io forma·m ehte credo eh.e questo ·nnlla,a:vesse di.comune con quelli, e se nella forma potè offrine qualche ,aoalogia, nell'es-. senza però ben molto discostossi da-quella malattia che a Genova assumeva l'appellativo di perniciosa convulsiva o tetapica. A ciò ,<J:imostr.are parmi sofflcien(e ricordare le capitali diffe11enze 'eliòlogic~e: si·nromatologiche e necroscopicb,e. Infatti i-1 Dolt. Levesi accenna come causa probabile la nostalgia e 1le cause comuni reumatizzanti, nel ment'reche a Genova noi av.evamò do· voto riconoscere una· causa et1ologica ben dive1'.Sa, costante, 13 pecialè; nell'origine ·o provenienza diretta di lutti gli· ammalati ,dallà Sardegna, ed avevamo qoindì· dovuto acc.ordare ad una causa s,pe·cifica potissima '\talla quella a~tività ed importaµza -0he -ragione,volmenle nessuno potrel>bé .mettere'in dobb/o. l'{on -11_a rrerò qui• le.-differenze sintomalologich.e delle ilu~ forme ifilor.bose: ;v.oi- ben: ricordate il minuto, esatt.issimo,qaadvo t-rac-ciatone dal Cav.- Nicolis,,e-facile sar,ebbe mettendolo .a .parallelo colla descrizione fatÌaci da\ oo.tt. L,evesi il ril6'".àrvi gra,:vissime discrepanze. ne n'ecroscopie poi,se d~ un latp-· ci olfr i·


-

i3S -

:Non credo però soperOoQ il pr~mettere dqe parole di storia, 1anlo più che la mia relazione d'allora io non credeva venisse 'J)obblirata, e oon avendo eon essa altro scopo che quello di adempjere ad qB mio iodeclin~bile dovere, ~~-ndei:ido eJotla la superiore aatorità d()i falli stràor(linarii od insoliti almeno che mi ocoorrevaoo. Jo non sapeva ~Ilota che idenli:i o simili falli accadessero nei presidii di GeoClva ,e Cagliari, e ne f!ii spaventalo; nè era irragionevole ,l'appr(msione dell'.inimo mio. Da principio io dovetti osservare tra gli ammalati eh~ entra· -vano aW011peJale on certo numero d'individui affetti da gravi congestioni cerebrali; oJfriv.ano ìo uoa parota t sintoroì d'qna incominciata asfissia per gaz acido carbonico~ color livido del viso, facoltà oHuse, polso piccolo oGc.; e col salasso, coll'uso di ,qulllcbe drastico tali fenomeni beo ;presto sdoglievansi e spari-uno, e l'ammalato rapidamente e perfettamente ristabilivasi. Jn.:aricai allora il distinto collega Dolt. Rumiano di diligentemente ricercare s,r, la causa da me ,sospettata avesse un reale nlore, se nel riscaldamento di alcune località del qnarliere ti ricorress~ a U'oso del carbone, si osassero ,braccieri.dlla il risultato fa .negativo. Così andò la bisogna nel febbraio .quando "'fef'so il 20 di questo mese il mio Reggimento avendo rice-voti i coscrilli sardi, cominciò a manifestarsi (fOalchecaso di ·malaHia ~lfallo.strana per forma,.-decorso e·gravezza <li esito. ~ìacevano questi individui in leHo, senza parlar1>, immobili, col capo rovescio come presi di opistotono, accusando dolori alle coscie, cefalea , offrendo siotomi pr.oounciati adinamici. A Casale mi era occors.o -qn oaso analogo, ed alla sezrone ave" Ya riscontrato det pus infiltrato Ira i muscoli delle estremità. -Appena entrò il primo ammalato a Pinerolo. io crede!ti aver a fare con un caso identico a quello di Casale. Ricorsi al salasso ,e pel criterio della provenienza ed origine non trascurai ehi-nino, ma. sorvenne la m01•le. li Doli. Peraoca voleva vedervi ·un caso ÌU gravissimo febbre tifoidea, ma allasezione ,del cadà"ere non ne riscontrammo1e specifiche lesioni. Il secondo caso mi fa offerto da no .Savoiardo: ricorsi al salasso, largamente ne llsai, e fa salv.>; anzi avendo amministrato nel decorso della malallia il chioino ne ebbi notevole peggioramento, il cbe se a ;quel rimedio io modo assolalo non possa ioascrivere, purenofai essere accaduto dopo la sua amministrazione. Ai salassi io largamente ricorrea sol bel principio del male, giacchè più tardi i polsi depressi, l sintomi adinamici pronoociali parea mi vielassero 11insislervi. In no casQ che ebbe ,rapidissimo esito letale, fo 36 ore, rinvenni alla base del cervello il solito versamento • dì pus. Diedi in quel frangente ,ordine all'egreg~o Doli. Ubr,rtis che prima d'inviare quei ttlalàti cbeotrrìvano i prodromi della m11'lallia (dolore al collo, al capo ed alla spina) all'ospedale, tottj salassasse e da qtìel momento i falti mi mancarono ad ulteriori studii: 'non Yoglio certamente osservare che il metodo; direi preventivo adòtlato abbia prodotto tale effetto, no ceri amente; it fatto stà, benchè io ben riconosca che nolla provi, giaccbè è io<Certo se quei casi cessassero spontaneamente, se si sarebbero si ~ no sviloppati. GENOVA. - Il Medico Div. signor cav. Nicolis, con validi argomenti propugnata la com,eoienza della rivacci'òaziooe presso gli adulti, -si fa ad interpellar i medici-presenti all'ado:nanza intorno al risoltameoto di cositatta operazione staia praticata nei Militari del presidio di Geno:va. Unanime fo la risposta dell'effetto o negativo o poco -vaniaggioso stato conse~nito, essendoai in pochi casi ottenute pustole belle e caratterisUcbe; e,ciò perchè la linfa vaccinica con coi si praticarono gl'ionesli difellava, a parere degli interpellati, nelle sue qualità -essenziali. Chiudevasi la sedata esternando iJ.voto eh-e dalle compe-

tenti autorità fosse ai medici fornito il mezzo di procurarei pus, vaccinico genuino, quand.' aocbe per ci~ si dovess.er imitare l'esempio d'allri paesi che giudicarono non esser alf'accennai. sco,po troppo gràvosa la spesa òi mantenere vacche le quali trasmettendo dati' una ali' altra il Cow-Pox., somministrassero sempre on pns vaccinico attivo ed efficace quale debb' essere· per poter far assegnamento sn l'utilità e sicurezza della vaè<i·nazione e rivaccinazione. ALESSANDRIA. - La discussione verte sopra il caso pratico esposto dal doti. Malvezzi nella precedente conferenza ( 1). Li dòttori Baratelli e Dorelti credono che li! morte in questo caso sia staia conseguenza d'infézione pnrulenla, fondandosi in ciò specialmente cbè l'ascesso al collo pochi giorni prima dell'esito fatale.crasi compintaroente ossicato e fondandosi ancora sa la natura e qualità dti sintomi i quali si ebb'er ad osservare nell'anzidetto bre,,e scorcio di tempo. li Dott. Dor§.!li p,erò ne! dividere con il Doti. Baratelli l'anzi espressa opinione, esterna l'opinione che il Granatiere P. al· lorcbè entrò nell'osped11le fosse tra-vaglialo da febbre intermittente perniciosa oon omopatia epatica, malaJtie queste le quali dovevan ad un tempo 'essere cowbatlule , siccome egli fece nella soa qualità di curante. CAGLIARI. - 11 Presfdente, signor Medico Di'I'. Cav. Maoayra, espose all'aùonaoza alcune inesatlezze occorse al dottorZavattaro nella sua relazione iall11 noli' antecedente confep renza (2), fra coi qnelle principalmente relative al eondannat0Matleal,'nel quale egli, previa ac-curata visHa a cotesto condannaio nello spedale del Bagno di s. Ddrt0Jo1oeo1 aveva appunto ricooosciuta la presenza d'nn'ernia attraverso la ferita non stata perfettamente riunita. Qnindi il Dott. Lai dà lettura d' una parte del soo rendi· conto Clinico di Chirurgia, lettora che occupò l'iotiera-seduta. NIZZA. - L'adnnanza, vìene da1 Presidente, signor l\Iedico Div. Cav. Testa, ragguagliata come visto tornar ilifrottuosi i presidi i terapeutici slati continuati contro il Gonartrocace del• l'infelice Secci (ili cui è cenno nel N° ~S di. queslo. Giornale), siasi egli ìletermioato ad eseguire l'amputazione ileWarlo aro-malato; parlilo questo in favore del qnale l'adunanza aveva opinato noli' antecedente se.dota, e l'esecuzione del qu~le aveva egli s,olo procrastinato d;alcuni giorni nell1 intento d' esaurire prima appieno nella cura i mezzi incruenti, bencbè in ciò te• messe por troppo di far opera vana. Espone qoin6i il medesimo come l'esame- del peuo patologico abbia pienamente giustificata Je necéssità dell'operazione 'in discorso, peroccbè i tessuti articolari e periartrcolari erano distrutti ed alterati per modo da dover assolutamente dispe· rare della conservazione del membro. 11 sig. Presidente intrattiene qoiodi l'c1.donanza intorno ai soc• corsf<la prestarsi'ai sommersi. SCIAMBERY. - JI Presidente accennand' alcani casi di vaioolo receetemenle manifestalisi fra i soldati del presidio di· iSciamberl, tra .quelli io ispecie che non furono mai -yaccinati, raccomanda esattezza e precisione nell'esegoirela vaccinazione, con!!igliando che questa sia primierameote praticata su i non. ,accinati ed i oon vaiaolati. Accennando pare ad alcuni casi di re.bbri larvate ed alla sobdola e pronta invasione delle medesime con grande pericolo della vita, raccomanda ai medici di servjzio in quartiere di sorvegliar altentamente perchè i sol· dal i, nei qoali si manifeslassero in quartiere sintomi di febbre periodica, siano taotosto fo1'iati in cura allo spedale. Il dottor Massola, dopo aver esternato all'adunanza essere, (1) Pediil numero 98 del Giornale. (9) Ytdi il numero precedtnte del Giornale.


-2S~ saà opinione che l'ago di V'!lccinazione del signor p1:of. cav. ·Falconi meriti la preferenza ,opra talli i consimili aghi sin qui conosciuti, fa notar al Presidente cbe stando al santo che il doti. cav. Sella nel numero 10, 3l maggio 1858, del Giornale dell' Açcademia Medico-Cbi.rurgica di Torino, diede d' ooa memoria del doll. Lalagad, aveote 'per titolo étud-es sur la révaccination, i soldati oet qoali dovrebbe primieramente pralicarsi la vaccinazione o la rivaccinazione non dovrebber esser i 1100 vacci11a\i od i non vaioolali, ma bemi quelli in cui anzi si riconoscono na~~rose e potenti cicatrici della subila vaccioazioae1 perocchè queste, secondo il cilat1Hl'òtt. Lalagad, costilu1rebbor ona prova del più alto graqo d'allitodioe vaccinfoo-vaiuofosa. Risponde H doli. Agos.tì che senza voler punto detr.arre all'importanza di>tdi studi fatti dal direttore (lei deposito del vaccino per il dip~rtimento del Paro, cosifotli stpdi bisognano d'essere fatli su più vas ta scalà, e confermali anche da eguali sta:dii d'altri illustri pratici. In difello di che egli, attenendosi alla· limitata sfera dello sue osservazioni, ed all 1 avviso di moltissimi distinti pratici, continuerà a ritenere user tanto piu facile un buon- esita di riMacilla:ione nei ,già vaocir1ati, quanto minori e meno pronunciate sono le cicatrici della primq vacciriazione. In appoggio di qoesta sua opinione il doli. Agosti espone le recentissime soe osseryazioni sopra Gi soldati .dell'ullima leva stati da. esso lui vaccinati nel 3<> bal(aglione Ber~agiiel'i. Divise egli i suoi vaccinali io tre disliola cate!(orie: Nella 1a comprese cinque soldali non -mai stati.vaccinati ai qoali 3:ggiunse ancora alcuni cl.te portavan indizio di poche e quasi impercettibili eicafrici di sobìta vaccinazione. Nella 2• com-prese quelli che portavano alle braccia qualche cicatrice di pii) iid alquanto più distinta: e nella 32 finalmente comprese coloro che avevano sofferto il vaiuolo naturale ed avevano note.voli tracce di qni;islo s.a la faccia, nou meilo che quelli eh~ avev;mo alle braccia larghe ~icatrici di vaccino. Inviò quindi dabconservatorr, vaccioic_o in SciamberHi 5 non mai stati vaccinati ed a questi aggioose altri 6 fra quelli che avevano debolissime trace~ del già praticato innesto vaccinh;o: sollopi>sti dal conservatore predella, clic!} il doli. Agosti, alla 'Vacciuezione cole-sli dicci soldati sc,ggiacq-aero latti, meno uno fra i non '\'accioalì, al più perfetto e regolare sviluppo di tre pustole per ciaschedaa braccio. Dalle pastoie di questi lras_se il virus per complel.lre la vaccinazione nel. rimanente dei·sol~atr 1 da lui collocati nella 1• categoria. Il rìsaltamento fu in gene""' :rate boonissimo poich.è quasi talli contrassero il vaccino a corso regolarissimo. Con le pustole di qoesti nl!irui vaccinò la 2• categoria,' ma con Tisu1t8meoti meno sodd'isfaconli. Finalmente con il pos tolto dalle pustole di colòro lra questa •2a categoria in cui si svolse ìl vaccino, -assogizetlò ella vaçcinazione l'inl,jerà 3• categoria, od il risohamento·' fu notevolmerite. meno soddisfacente. • :conchiuùe ch•ègli non inienùe con ciò di ri,palsare le a-sserzioni 'del d-,lt. Lalagad, ma solo 1rarne induzic,ne per provar il bisogno .d'ulteriori oper,azioui per le qaali rivolge calorose istanze ai colleghi, specialrnent~ nell'imminente aaoua ricorrenza de!Pepooa delle vaccìnazio.ni neu·es~rcilo.. Poicbè li signori dollori Peltiso e l\u[à ebbero con Ja sposizione delle proprie osservazioni coòvalidalo l'as~erlo del doltor .Agosti, il PresideJ:!le, signor Medico Orvisiooale Cav. ferrero, prende la parnla per appalesars~ seguace dell'opinione dei sig. :Professori Marlini, Gri\'a e Bernlti, i quali crçqono che O'l'O le va-0-ein~oni fosser.o regolarmente e riGorosamen!e..obbligatorie come nel Lombardo· Veneto; ove fossero falle con •sc~upolosa ,esattezza, ed o,•e ancor il risultarnento delle medesime Cosse

rigorosamente consegnato, cesserebbero allora le epidemie vainolose senza bisogno di rivaccinazione. Nello stato attuale delle cose però crede qaest' nltim:i non solo utile ma necessarfa, specialmente nell'esercito, peroprhè, praticata su totli·gl' individai cbe in ciaschedun'anoo sono chiamati od altrimenlo accorrono spontanei a fare parte dell'esercito, ha on dupliC!l vantaggio, ciò è 1° Di vaccinare quelli che no!! lo furono mai; et.,. Di rivaccinare coloro nei quali l'esit,, <tell'antecedeote vaccin_a zione fu dubbio, incerto o nullo per qaa!ouque siasi cagiorJO. NOVARA. - Su l'in,·jto del Presideolo il dolt Dulhod porg.e; schiarimenti rcto rno ad on soldato simulante l'enure~i, ed in torno ad altro soldato alfett~ da grave oftalmia. In ciò fat'e i do1\. Bothod con longo ed erudito ragionamento iolralleone l' Adunanza per tult'il tempo della seduta.

PARTE TERZA Su

r autar,;;ouis,ano

deD' op,io e del solfa-to di cbinb1a . (Continua;ioM. //tdi, N. i9). !' Che <lalla frequenza <lei ~olso a.I rossore della cute,. al calor generale accresciuto, al sudore, al turgore, allo ·~ splendore insolilo •degli occhi, alfa sele e persino a.lliJi 11 febbre per 11azioneiperstenizzanle, passar si possa, nes« suno vj sarà che Jo' neglìi. Neppure si negherà che dal « senso di leggerezza al capo, dalla iJarilà, dalla·vivaciLà. « accresciuta dei sensi, dall ' inquietudine passar si pòssa... « mercè la stess'<l,-azione sempliccmenle accresciuta, ai « delirio, al furore, ai harcoHamentrebbri, alla mania, alla « apoplessia. Ciò che ha lralto i pratici nòll' incertezza e, « nel l'inganno sl è il sonno, l'insensibilità, la calma e « I' immobili là, e se vnolsi anche l' impotenza ohe teni< gono dietro all'uso non moderato del!' oppio t ed oltre • a questi fenomeni, se le dosi sono grandi, la lenlczzae « mancanza del polso, il freddo: 11 pallore mortale, le e~ vacuazioni iovolonlarie ecc. Par,e loro che questi feno« meni fossero d' un'altra uatura) :annunzias~er~ piuttosto,. <L la depressione, l'ipostenia. ~< Ma c_odesli son2, eviden~emenl~. fenom&ol ,d'op~res« sione a, forze -ed 1perstema squ1s1la. Il son-M-in que« sto caso non è già quello stalq rero di ~quiete e riposo, « a cui nalurac voli.e che alcune funzioni,, si port&5Sèro. « ·dopo uo certo periodo di azione. ma è quql ~opimenLo « 'forza.lo, eh~ ha luogo per l'io flusso soverçb:ip di san« gue a1l'encefalo, clic potrebbe prodursi dal viooidall'al<t tre sostanze inebbrianti, che si produce purè dalla in<< fiammazione stessa del cervellò o dagli altri slaLi più « passaggierì, che però la somiglian-o. Gol s.opore va .di « pari p.asso l'ìosensibililà, la calma,f'ìmmobflilà el'impo<< tenza all'agire. » • Fin qui, come ognu.no vede, il sig. Gubler è pienamente d'accordo col nostro A.olore, dal quale si stacca neHa spiegazione ch'egli dà del meocacnismo secondo il quate, a suo mlao di veder~ ìt sonuo ,~turale succede.. a.

(Continua).


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QUADRO ST.ATISTI.CO delle malaUie state cnrate negli Speda1i Dh isionali e Succursali Militari di Terra nel secondo triinestre 4 85 8. 1

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GENE~E DI l'tlALATTIA

GENj'.;RE DI 'MALATTIA

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Sinoche ., . Continco.. )Tifoidee .. . . . ' Tifo . . . . . . . . r. ' a··h In genere .. 0 , eiJo i< e Perniciose .. .. Encefalite e meningite .. Spinite . . .. . . . Otite .. Renmatica . . Otla!mia Pur~lenta . .

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BeJhca . .. . . Blennortagtca

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Pa ro't-it, Orecchioni

~ Stomatte, Gengivite .. :a An~na . . . . , ... ~ -Gas ro'- enterite . . . • :.. Epé!tite • , . ~ Splènite. ,

Adenite. lleumatisroo . A.rtrile .. Cislile 'Uretrite. 1 .

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84

22 3

6

3 4, 1 22 2

· 3° 8

'21 5 5

53

Suicidio consumato . • . . . . . .

3 2

12

22

g Asfis~ia per annegamento .

.. ••r

10 65.

80 371

85

3

3

4

11

1 2

·80

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4 1

4

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19

14

1 1 117 122

, •. . ..• . •••

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1

S!

Sifilid'e primitiva . . . . . . . . . 3 ~ Id; costituzionale . . . . . . . •

4

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11 129 126 1 6 5 5 14 14 3 11 •• ti )5 84 85 6 6

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4

7

149

72

6 2 10 I

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t,ussa.zfoni .

13 101

..

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Fratture .

l 61 •1

13

-i

4

Jeuli .

~

12

--

27

Ascessi acn ti .

6 .Ferite . . . . . . . "I . , · Conlus1on1 .. .. . . . 46 Commo.zion i viscerali.

I

1

15 24 28

13 ; Ostacoli -uretrali . 1 a: Oalcoli

.

1 2

'!:omori . . . . ,

24 Idrocele . . . • . . . . . 3 "" Yaricocelè, Cirsocele .. 9 ~ Sarcocele. . . . . . . . 10 e; Arlroeace . . . 1-i ~ Spinaveiltosa. S Carie e necrosi.

3

Mawo Gi,grt l{IT!Lt

1

I1islole . . . . .

4 37

26 181' 195·

lpril,

2

10

. .. . • , . .. .. .

Ascite. . . • . . . . . . . . . . . • Anasarca. . . . , . . . . . •.. /Vizi o'r gaoici del cuore .. • •.. Aneur1sme . . . . . . . ,. • . . . • Ul.cere . , •

S!5

I

!O

Scirro o Cancro . . . . . . . • .Idrotorace . . . . . . . . . ..

f282 8216 80% io& ~64 I

riportare . . .

MORTfLlTA' RELATI VA PEII MESE

12

2

3

Diabete .. . . . . .

S"cabbia • . Er,.pele • . , Tigna . . .

'

~

,.. Scarlattina. . . .. :g Rosolia - Morbillo . :

l

122

15 7

Risipola. Vainolo .

!:;j , Orticaria ::.i tl'rli}iare . .

79

- 2

Tabe . . . . . ·. . . . . . . . . 1<1

"

13 3

3,

rcfrofobia . . . . . . . __ . .

1

" • :

• . . .. .

6

51

12 97 94

13 2

3

4 -8

4

147

4

2

105 . 2 '1 • '1 • 1 'ltl " 109 • "'I •

1

16

"

'7

Nouralgie Yarie . . . . . .

9

t7· '•

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1 • Apop.ess1a . .•... ...

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158 19~

10 I

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Jl •

1,9':1 29

StenoGardia. . . . .

84

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15'

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I6

4 •

2 1 2 14 176 171 1 2 3

Em e ralopia . . . . . . . . . . . . . Prosvpalgia . . . . . .. . . . . . . Ischialgia . . . . . . . . . . . . . .

2

,,

25 141 2i 11 l 1' 9 4 ii

Osteite .. , .. •. , Peri ostile. , Flemmone ... . Pater,eccio .. . . Elnorniesi cerebrale . . . . . ]d. polmonale .. .. .. . Emorragie in genere Sanguigni. ÌI Pneumona_rragie . . • ~ Ematemesi . .. . . . ~ ) Diarrea . . . . . .. . t d'u·mori .'Dfasenleria . . . . . f set~reli Cholera morbo . . .

l

100 ~ 5 ;;; 92

• • •

1-3

,3·

• .

Id : Blennorragica .

Orchite.

16

3 . •

: : : : : : : : 17 ..: . A!lla.urosi,:A:mblio.pia amaurotica.

3 1, •

6721

.•

. .

~ ~ t!~t~i i~ ge~~r~ ·.

3

2

;: Aogio leocite. ... •.. ,

~

. l1282 ·82 I6 6026 108 1364 l 5 (j • • 2 1 2 .• t

. ..

0

•S~ 253 "265 l 9

..

Cardite e Pericardite . Angioite .. Elcbite . . . . . . . .

,..

5

142 630

Bronchite .. . . .

Pleorile e Polmonite

2 ~ J0 ~

3 ;

iMan ìa. lpocondriasi . . Nostalgia . . . . 1 retano . . . . . Epilessia.

t'

1. 6

5 3

14 •

132

• .,

24 25

2 2

• ~

36 29

-- ~ -- -- -1741 10915 10635 154 1867

&i,,;,o

TOTALE

I

mmu

- - - - 15 per ammal

Totale degli usciti e dei morti . 34'14 3595 3'i'20. 1,to7s9 Sale di Medicina . . . . . . 31169 30841 34000 96010! 54 52 48 154 " d~ C~irurg_ia . . . . . . 16068 181 '70 19127 53_365 Tor. ;t 658 l 3 . Totale de i decessi . •• .. • <lei Venerei. . . . .. . 4165 41'18 6582 14925 602 514 391 1513 1,55 1,44 l,j9 . 1,42 • degli Scabbiosi. . •.. Mort:alìl-à relati~a, p. 010 .

11 D1roltore Dott.Cav. ARELLA, Med. DIV. - Il Vice Direttore rospomr. Dolt. MANTELLI, Med. d1 Bat. - lf11t,Sub. dì :CoTtA e•COJlll'. I •

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' , . · . . non si rfoev-e che per oti anno e colilincia c.ol t, di.·:genn. S.i pùbblica oèl Linedì,di -·c iascbe:dunà,s,e.llims-Da: L assoc1az1on 8 . . . . . . . _. · · ·one 1·n Tor L.11. S1 vaga per.sem.e~tri ant1c1pat1, I I prezzo d ' assoc1az1 · ·1·no è ai" ..1;. 10, • I:n Provincia ed all'E$te1:o,. fr.an'co <11 posta . • •

I

~&MllU~I~, . , io Artrite blennorragica; Dìsc:ussione tenutasi nella R. Accademia Medico-cbira,;gica di Torino. ~ 2° Dot• ~9rj B,'ROF,FIO e MANAYIU: so l'antagonism.~ ~ell'oppio o ?el , ,solfato di cbinina,del.Dott. GoBLER • ...,. 3° Var1ela: Compres~10ne di~itale nella cnra degli' aneurismi. - 4.:1 On°'riµcenza.

PARTE. PRIMA. ò'"-l ·,') ~ \. :t:-i ! Su l'artrite blennorra~ita- 1'7 i;u ì ti . " I J I iu, · ;i(Cof!linuazione e fine, .fedi n11m, -2.9,e-13fll;) I,J o · ~a "r v ')0' ~

- ',l.lf: •

1

i

· . Fu neìla s-e-.dutà ··delli. 21 ·maggio che· 't'1Ù'u.Jtte Pfes1dente (lel Consiglio Sanitariò mHiiar? àmpia~ • . r, t' r , ;, Iit~nte svo1geva l'aµtor~vole s,.t1a .opinione. Ecconele

:i:>aroJ~.. ,, • ·_

..

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1

. I.,<1:bella faltjspecje .d'artrite ~ b.a~e v~nosa ~us~eguita ad un' Ùr ~trite-blenno!'ragica esposta.ci dal !>Opio SeZ{a, ~

un c.aso pr.eziosp. Con ciò·il socio Sella non volle dire eh~ tuHe, le a~lriti blen.r,iorragic,he sian .a base veno$a; .wa il p,rimo pjlss.o è .fatto e l'u,ltim~ spe:riimza c.onJermer~ od inYaliderà s,t il n~sso lta l"gretrite e rarlrile consecutiva abbia luogo per l'inlermezzQ delle vene. Sono oole I~ .stu.P,e11de iniezioni di Sappey, le quàli mostral)o quanta riccl\ezza di circolazion.e venosa si.a nell'm:etra. L'amro~.ttere un sì faUo nesso n,ulla ha <l,un;_que che r\.pu,gn, alla ragione l\patomiea. 1 , Soggiunge che, avendo eg!'i v,isi1tato· L'ammala.to in di 7 scorso con,il socio Sella ed avendo presagito che la flo, gosi era a base venosa, il che Ju. nonfermato dall'eventq, intende ora, e~por~e ,brevemenJe le ragiopi del suo pr.esagio, pi:eµ1eltendo alcuni priQcipii alti a lumeggiarle. L'artrilP, Ci>nsecutj v.a a uretrite blenl)orragic-a nQq è speci.fi.ca, nè spe.c.iale.: il suo andamento e,d iI suo termine per natura e per arte, vietano d'1lss.entir all'o,pintone di speoipcità. N~ prova il conlra.ri-0 l'·eseqipio di quel tale, ri.coverato n~llo spedak di, S . Giq . Battista eh.e, Loeoo .da . uretrilide ,bl~n,Qorrogic.a e ppida aririle-dell'arti çolazione tibi.o.-lar;3ea; , e~be guarita questa ultima con if bal5amo t opa}be; imperoc,chè .;l'. os§.e.rvaziooe non fu esalta, ed il veN fu che il balsamo vinse i soli 1<esid1,1i della blennor 7 rll;gia quando l' ,arlrile era già,,sLala debejlata ·dalla .e.ora an,tiflogi?lica . _ .,Prer,nelle il) secwodo luogo .e,;istere c.onsensJJ fra l'uretra e ,le giµnlure. ma entro, certi confini: val,a di~~ p,uò l'uretra coos~eti.t.: l;!,g~~l:PJerM e fors~ pi;ù co.n alJre.11ai:ti. Prem~\le in teFO Jqogo ftS$;ervi -grande .affinità 9na,1o~

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1

mo~fisi,oJogica;.tfa I~ '{.e(l~ e )e membrane -sierose e sin~viaH, ~ffiQiH~ già pre~eduta d'a quei p113lic.q qu-aJi osse.r:varono 1~ fl:ebHì•e ;li a-s~essi meias-t~lioi piùì frequè,nli. in colo.ro che erano f~ri.l} nelle giun.turf ~ni~e-bè n,ella.c0:0:ti.òuità dei membr,i. 01llrac~iò cb,i è soggetto ad ·aò.itqaj,i congestioni ve,nose ad~o.minali eyffre, ffeqaeo-ti ar-trop.atje. Sqno ·pure'. a.ssa.i·frequei:iti QO l e.ste al\toop:ijt,ie nello &GX>JhJ!~~. .n~la:ig~~.,nH1)attj~em,i;r;renJe,ipe» te Yt11.os.e;.;ln:'çhi ·O'l.&t>~ .in- is~io,;pk to;r-ico,-vepQ?Q ~rov&,n~i -non ,di rado eff'l!,S;iM'i si eroi,;~; ,Qv.;e~~e l)ffusio.ni .son:ancora: .pi-ù Jr:eqpen li }l(}i ((ljJdaveri di . coloro che so,ccomlr.ettero a tif9, ,AJe,bl:lrt1Ji:foì,. gea : ijon ri\ri SOQP gli-ascessi ·delle ,gi.u.n·~ur.e ne! }o~.ql\( di flebite ..IqsomJµJl', tutti .. !,lon-osco~o qu.al)la pairte ·p:re.ndan..o le .meµiJ.lr<!ne· 1 sie.rose-e sjwv-iali, alle pa.ss.io{li, Oe~ltyl).e C'OIQ.ipoia)'ld? ,dal.la ~elj)Hljce-ipery~-p9sHà è'. sç!tendò :illlo st~t9' pletol'ico-v~n,os;o, fll!afl~bLte ed ,al!Q sf~oelò ìVei)oso di-Sa9d~~l~i'1,'!!!:!lii que~~i:lJW,P:me.n) m,~vo_no daJJ'affinità. di tessitura esistente tra le membrane siei:oseì.e ~sioo:,,iali a ,quell:l\, ,ç,he, con,l'e 1'/l)!el'Q'Q. de!f~ N-eJlfa& sieqQJntfebbe già ad ·avverti;:e, C~~".eìlbier. · · ' · ! (', 1 i.; • ·, L'onor. socio Rib"4ri dioe do.po ciò ph'~g1i,p;er1<~e1·pe110.,. sitfl, i~lenc!,e q.q~llo s~a.to d1lt9fga~i~mo ifl 0ui sono pi;~•Valenli le p1opr,ietà .g~lJ~ ,vene e, del sangue che çircol-~ pe.r eulro alle, rqedes\{Il~, no.n po.tendo q~~$te .due C<UIJl:~ zioni ·esseJ e 0on§ider~te separalAroen_le fup.rehè in ;rsj;ra:tto. J.,'ìpervenosità n'!)n 6,0§l)h1iso.e una s,p;eçjple:1111,alaU~a', ~a. è i! (on~lo da oui,sorgono o latrama:1stt <li, ~ ,-si or<lisc:ono le allr,e località flel}itiche., , · ·~ , , , Intend~ per islo,to pletorico,-venosu quella- c-ondiiion:e dell',organismo ìn cui il sa11gue veno$o è in.più alto gr.ado veno O;" è soprabbondante e seorr.e len tamente, muo\'a ,ciò da :eccesso d'\)-\Ìm~nti e,,cJi heV'\ll)_de, Oda SO~presse e~cr,ezioni, ·sup.fatutlo. <U,quelle che ph1' parljço!armente dept1f~no, jJ sangue_venos9, q, da vizio·. di .conform;vtìone del p~Uo, o da , vizi,o org,1\-tlÌCQ del cu9r~. o Ù·fi -gtO:i$Ì vasi veno§i. , v;, ' " ',, ' "' , La costitu,F_ione,.,11~nosa è l'e5,pressi-0.11~ rii que\l!l' ,-~rie ~i cangia men li permanenti che son indQtli nelf orgtinijlmç dall(l di.ulurna e combinata azione, d,elle ·Cause io<luGeoti ipen>eno$ità. Non vi ha ùubbio che le persone le quali sono in istatò J)ipervenosità, di p-letorn o di eoslilu-1,ì'.one venosa non siano più proclivi che le a·ltre allè · m.alaLJie: locali e generai i delle "vene a cui servono d'o.ceasionè òra pa1emi ct'animo, ora <.ause traumalich.e o reuroalìche, "'O ra la ria~ ziçine morbo~a .irradiata -su Je·vene da ,allr.i 0rgan·i, ora JlJ>l{ì(JZe, nooiYe, come pu.s, miasmi, v-ete.ni , ·con.tagi assor:.. 1 ·,bili dalla pt>Jle ~~terna..o.d interna o dal J1,arcn~him-arde,gU '. or,ga~: ~,.cla una $Oluzione ~j ,e,onlinuilà, pu-rulen~a. " 1


tazione 'coxo-Hiaca destra. Non doveva io avere, se non la Non vi 4a n·eppure dul>b[òche, restringendosi atle sole malattie venose locali per ·aumentata veliosità, vi siano di certezza, la grande presunzione che l'artrite fosse a base venosa? In questà diagnosi quasi non v'era merito per queste molti gfad~, come l'ìpervenosità st~ssa, lo slàto pa'rle ruia, ta'Ob'er'a ess~ patente», ,pleturiço .venoso, ~à _flébilè, la qù.ite an'eora è ·o ras,empJite Il sb~io Ribe)'i s'aecinse quÌil}di a sciotr~ atc:u,ne diffia ~e materia e oNt e~ m.aie,·iA cfoè con ia,,pr,esMi1 '1Mteriale di pus, di veleni, di contagi .nel sangue venoso. coltà ?h~ rreve~eva _e?li poterissere me~se innanzi : Perch_è, s1 dir-a, s~ 1arlr;L1de Qon t'osse specifica, non s1 maIl socio Riberi qice di nuo.vo .che l' i.pervenosità può nifesterebbe essa fuorchè nel caso ().ell'urelrile blennoressere provocata ad atti motbosi omonimi per la riazione e non·in .quello dell'uretrite semplice? Al che ~~~ ragic~ di~alli;i organi ammalali, ed .è.appu.nlò ciò che crede avspo, n de negando, il fatto e dicend0, che v-ide,l'é!,rtrile s,tisfvenga nell'ar,trite sussecuti~a ..àH'urelrite blennorragioa . , «·iRapjJr,esentatev,i·, così egli, -un ,Iuòmo, in isLato d',iper- , secul-iva ad wretrile no.o bl.e1m0ré!,gtca in . un·a che era sottoposto alla 'l'itot-rizìa e'Cho d:tre tn'e-ntr-e ·stiWa- cutamtoti véiftrstrà~ fafpresè'iftìffiw'élii tocao ù'ut~ritfile-nMrragi--Ctr ·élru ·.sii dHflfil'd-a ~ ~,<tlft'àf(tn'.arllVfglfa éhe ,~uèsrni>dffluhlon'e 1 pet ostae.O'li d-ell'lutétra inveterati e :sen,z'ombra d"U:re·trife 'Mennottragfoa·e ·conrunicabile. 'E eonchitise clicetido ;rmwerg\1~pra~gli1~l~m~nti •veh'o-sM:l"1lna;giutfhifa,,aHr.atche, se òècottetfltal'arti'ite fn seguilo ad uret:fìdè notì·spe· lavi d_a'lrcob1i'eiasirtjhè vi: è L,l'a qUe~tà e !'lir~tita, vi~più --se,Mrlbòts~e fi:fo,vi-rrr&il11i'i insofìli chiè 1-bca1iòcti'l~ono'la' stessa -tifica, inov:e t ib da·che furétril'e ·slemplice "è altrettanto rata quant'~ frequente la sp'ecifica. ~h'J:otùt-A ·o stpptession\hli traspi\M1,i0rfe ~l\lalò>e,a che ilaSe fe ìrraniaz'ionimorb·òge de1I'urecrìlenlennorragì'casu ·Scib ''fiet stilngu·e,'.ìv~ne3ò un' •matett'clle oi'.tcol'à~te ·drsàf.. le giunture non fo.ssero spepifiche perchè, si dirà, occorretUré' éd Méfetìl'e'tltij,ìo, Io qu'eS:tòé-a'soi.dfremo noi tbe l'urettite e l'artrité son·o·dt1èfi'tidf\!i'afui della sless'a.f:ullità pa- . rebbero esse soltanto su queste ultime? Ciò è che i I socio :to'logioa o piu~losto non tliremo··ooi otré l'ur~ll\ile !l'@n al'- I Riberi nega ancera di.cendo che le irradiazioni dell'uretritide occorrono in più direzioni, ma sopratutto su viscere -tro Huorchè i!MCasi"o'tie déll~espl'osiohe déll'-artritide-d'ì , ·• 1 e parti venose. •(i:h-irnoa s11,, rìfle:l~e ,egli, che nel vecchio ·di cùi berr dìv.er?sa è la ,natù~à? » • 1 in cui la vena porta, che è l'ideale delle vene ed è un labe1., A\ ro'e·glio ·cniai'iré l''opiniime eh-e Hi q uést'b bMo' ha-S$i rinlo da cui part-ono ed in cui s'1i ncenlrano ~anti stati mor;r,§~~tìire li soti'o Rib'eri ticorl"è alFanralogia d1 quello éhè bosi del.~e ve11~, è, prfdo_mi oante,,chi noi) sa con ,qual~ (acisi iHsièr; à nelle pe't~one ipe-rv'enose •! "qu'ellè· in o-ui pre~ ! ità le , urè1rJli_di1 ~I~n l,l~ri'q.gi9)e sì èiff0;nda119 al!~ pro: dòtnin-a fà linfatiotta {vénia ali' e~pressi·ené) éioè ftnello ,stata, alla vescica, a, r.~m ~ ad altte viscere r enose? Chi stato llél['.lft'ganismo in ,cu,1 ~sono ·prevalenti le proptiél'à non s'a èhe 'ne1le persò'hé d6laté di costiruzione fìnfa~c6del ~ [stltìna lìnfàticoi:g:ti:1a-niiofa'fe rei tlèi.Ptt_mòre chi -{.i venosa od atrabiliare-venosa l'irradiazione dell' ·~~e~tii suorre dentro.•' · '1 " sut.e-edeit:pess0 sù lé- vene e viscere a-dd~ruinali•;genèfan• Si 'Vlffl~tllìttH giorni qa Ìinfar.icìfà èe1ata Jn ·effigie nel qli~ll{l/ ~lìade d'aHuoinazioni. •èl.etl senso· generale che -de corpo di più persone ridursi ad atto nell'occasìone d'un 1 , to:tbi s• an'nO e che han a !h"ase un'a lesitHie detl'.tp'()-arato -grave ·e .protratt(f cooqiìas~ò febhrile deff e·coriomi!ì tndotto venosot' Tanti ,s·ono -gli elfetti'idi·cote§ta irìlàdiazione 't'hè da Mntagio ~aiu.òlost11 morbill'Clso, searlasttvn'os'o, da trad'11 Ritter, t1M racéoglien<:fiol'i', n,e a-vev-a foTthata una spe"lila:Usmo,' eéc. Il oo1iquàsso feBhrHe ·che. casa fece quì? ,N'.0.n ebb'e altrà'i)aite"fuorchè qu~lla 'di oailsa eccitatrice· , 'cie 'di lue 'che' v:olle ohiama:re go:norroic'a, bene diversa, seoòndo· lui, dalla venérea. ' ! ' .cfii'e mise in e'v1dèn1:'a l'imma-g.ine pàtolo'gi6a speèiale l'a , Quando la flebile: èlìrà akuno.; ,~i,ripèrQuole. sulle giunquale senza dì qtlélla for,se ·sarebbe a'néora sfata p·er lun· g0 tempò acqu·attata nèU'orgaoisroo. Il risullante alto, ret ti11:e, ressa le g·ena in suppuràzion•e, in di-sorganizzazion'e, C'6me •ville ì'V èlpeau1; còifie·vide il socto 'Rib.et•i dil.po l'opeesempio un artrocace iu cui s.ono 'evidenti le ifupronte torazio.ne della cistolomia e della lilotrizia. In ·quella vece tali e ge·neralì.del!e scrofola, chi oserà dirlò identico all'el'artrité susse0utiv·a· a!Putétritide blennorragica si rrso'lve 1-èmenlò morboso ·varuoloso; morbilloso, scarl-aUir1oso? --quàsi s·empre;duil~ué' ·quesH d,,,ue eletùenl'i patO'lttgiéi sbno ~hi oserà chiamarlo a,rlrocace n:1orbillost>, scarlattinoso e ,tra se be1r'e diversi per n-alùra'. s~mili? Dk a.si lo stesso d'ell'ar.tri'Li<le cdh!\eco.livaall'uretr\te <;Ju.i 'èJ,dove, dice'> il sotit>'Ribert, ·per iscioglierA la difl>llen.norra-giéa: Petchè questa diffondendosi ha messa ;iò ficoltà, éenv-i~'ne salil"e alla di'slioziohe dei di'vetsi gradi e @vi'del!za un~ morl,osa ipervetrosità delle gi·unturet' ridotva-riP.là' dei m'Orbi ve!lòsi eréltìli cioè:'ipervenosità, delle ~si àd alto {)el' a'r'tritìde, chi oserà di're rartrrle '~ l'urep'le.Lerico venoso, costituzione véuòsa, irritai-ione- vestato trite essere d'identica natura? Non sarà cosa più•esafl\1 no$a e sO'prd1utlo fle·brie sine maté,;ie ci'Oè non 'Preceduta 1t 'Jli,re che ·l'uretrièle - ftl · soltanto 'l'occas-io'ne che si asi dì pus da uìfascesso, cli, qualche lniasma, da assorbi~. e nlo Mnifèstata ,l'àrtrite-1? -vele'i!o ,e C-Onlagio, ·e•'hebite cum maiter-ii! eroe ,quella che .Oa qui si·s-piega perch~· fra tanli-·che so-no· tocchi da f'ù pr~ceduta dal siffallo ass-0tbimento. Impercio'cch'è tra urelritìde blennorragica pochi siano quelli che ' r,ì!eva-no l'u·na 'è l'allr.a: si interpone, non un a,Loo;ro•, ma un mond·o. at.ttjtidi. Una cioè quella da infezione è quasi sempre indpmabile • ree Si è, dice il socio Riberi, rivolgendo nel mio ani.mo e fatai-e; e l'allra ddmabìle: ogni organo può esser atfo~to e\lteste. circostanze ch1io ho pr.esàgila I' artritide venosa dal'l'una e èlell'altra: ma la possibilità dell'qna non esclude 1tt1Wammalato che vidi con ll.socto Sella. Erami presente la possibilità dell'altra: che cosa si dir.ebbe di chi s~ste-'14l,a persona d'abito venoso dir.ltiaratissitno, abusat~ice di n'esse c'he non può e3servi anuina o pl)eumonite benigne, 1,iq:uorì e di vin-0 in un -grado eminente, :abusò ·éoles.to ohe s'émpli·ci, legimme, perohè lalè tratto ·oécorrono angine o -èJ1idoneo ' a prov0care iper.venosità se ,uno ve ne ·h,a al pneumn:nili maligffe'I Ed appunto di naturà benigna è queHa ~ò-0, e quesla persona, tocca da qu-afohe 'tempo di ar,.; che consegu.ita l'uretrite bleno6rragica~ pùò di più d-irsi trilide, .offriva sii;itomi nO'n dubpii di si-0ovite dell'arhco~ 0

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elle ha in sè la ragione dell'essere benigna perchè il suo elero~n\o causale non sorge da un fondo purulento, Con'Jagios6, ecc. Si conchiude, 4. L'a.rtrite in seguito all'uretrite blerrnorragica non è specifica. ,. ., 2: La sua causa pross.ima;può esserne l 1per.venos1la, e l'occasiona},e l'urelrìte. 3. 'L'ure~rìte blennor.ragica diffondendosi· non irradia solamente su le giunture, ma anche su altre parli, segnatamente venose. 4. Non sarebbe cosa logica· negare la b!lse v,enosa ed_ indipendente-dell'arlrile sussecutiva ali' atetrìle perchè non occorre questa, come la flebilè per infezione, con as.. cessi metastatici. 5. Non è alla sperienza con~entaneo jJ ,dire che l'uretrite semplice, non bleonorragica, non generi àrtropalie.

PARTE SECONDA So l' antagouismo deH' oppio e del l!lolfa.to di chinina. (Go11tin11azione e fìne, PeàiN. ~9,e SO).

AmmeiiSO come dal Giacomi~i che l' oppio aumenta l'azione :vasale, ne tira la. stessa c,onseguenza, :vale a dire çbe il sonno il quale tien clietro all'uso dell'oppio sia do ... , vuto ad un.o stato congestizio delFencefalo, senonchè per acc.rescer forza al suo raziocinio ei tenta di proyare che v'ba non scJlo analogia ma iffentilà fra i fenomeni che si manifestano nel SOJ}DO proc;lcciato per- mezzo del\' estratto t-ebaico, e quelli che hanno luogo nel soono naturale, che, a suo parere, è des_so pure il risultatod',una sorta d'emo,rmesi 'cerebrale. -((Sì néll'una'Che. nell'altra varietà.di sonno, tt dice egli, havvi slringimeolo delle puJ>ille, iniezi,one delle <l congiuntivt e de'vasi che s' inaggian'o intorno alla cor<< nea,,coroe pure dellè guancie e ùeglì orecchì. Si os$erva ( < altresì che le condiz·ioni favorevoli all'int,urgìd1a11,nto « vascolare in genere lo sono ezian·dio alla p!!oduziorie 11 del sonno, e che le circpstan"l,e inverse generano opposti « effetti,. ,, L~ C(}ngesuone sa-ngui,goa del sonno si fa...assai viva1( mente sentire nelle iofiaromazi on.i dèglì _ occhi, sempre ,c,più i·otens~ al desta;rsl degli amm_alati. Alcune nevralgie t<. den!~li ricompaiono ogni sera, appena il soggetto ada,, gia il capn so:vr1un origliere e cede al sonno,. Egli è di <f :nolle che per 1<5 più avvengon.o gl' in1>ulti epilettici, gli Q. accessi d'asma, l' incon\inenza d'. orina, ,le poHgzioni in« volontarie dipendenli .prob·ahilmeole al pari del pi'fopjs,, -mo del mattino dalla congestione dei centri nervosi eil,e cefalo-rachidei. L e emqrragie mediche o chir11rgiéhe ,e sono anch'esse frequentissime di nolte. Da lutte codeste ragioni conchiude il sìg. Gubler che lo statq c.oJ)ges,Lizio de:I cervello è la causa prossima del sonn-0.: condosione, che Iegi.ttìma quella re)aliva al\' oppio, ebe fa d6rmire in gi;aiia deH'iperemia.che mt},o.ve veno Fo11,gano suddelto, :e n.o.n già f)Uia in i p~o est , irJ,,i·s

soporifera c1,1ju1 est proprieta~ senS1'$ q,s_s(Ji.1':···. o,nm-e :d~ spondeva ad uno àe'suoi esamina\ori il laureandp diMolìére. 11 li sonno naturale, c'ìnsègna invece Giacomini, si còn,. • c~lia col mettere in riposo le fu.nzio o.i libere, cioè i moti « Yolonlarìi e i sensi, coll'allontanare qualunque stimolo, 1< esleroo1 .s,p~cialmente la luce ed i suoni, Mila. stao", li chezia ed 'il .pro~rano esèrcciiìo, con tulto ciò i.nsomma « chè abpassa j'energià dell:apparalo encefalico. A quest.ò « sonno passal)o così facilmente gl' ìd,ioti, i ba:mbioi, i <( vecèhj, gli annoiati, per,chè mancano d,i s~imoli men.w tau.A questo passano coloro che ;sofferser,ocgraodi per" 1< dile, come. p.er le emorragie, che sotlostetlero a sot.r,, u· trazioni ùì allri stimoli, per eseimpfo dell'elettricilà, del <t calorico, come si osserva in 'Ohi si approssima all'as·si,-. << deramento. A questo finalmente passìamo noi lutti ·i,n ,e islato di salute, quando J:ese,roiìio delle funzioni libere « ba duralo un certo periodo. Il sonno naturale aduntJu.e ,e dipende da una fisiologicamente abbassata energi·a c;e.. (( rebro- spinale che dee rimontarsi col rrpos.o, e noil gi"4 (( dall'abbassarsi delle lamine del cervello, dal compri..« mersi, dall'ingorgarsi la sua sostanza, come i filoso.lì (< insegnano. Chì vuoJ corivmcersene osseJ'vi ohe ne,l-do"&<, 11 mi.ente v'lla d'o;rdinarfo pallore al viso, rallenta.si ilp.olso, « d.egrada il calor a1ni1nale; os.servi <ihe per sottransi da 1< un tal sonno sono neces$ari,i glh ecciJ?cil!)enti fi.sici e . , morali. « L'altro sonno s'. olliene e.o! sopr.a,ecaricar così df sh11 moli il poter senziente, coll'innalzarne così l',e°'èrgia che u le sue funzion,i s'inceppino e s'oppJimano: questo è il 1< sonno ·eh'. è proeuratp dal vino e dai liquo.rì spiritosi in 1< gran·eopia, dall'o;ppio, e dall'afflusso di sa-ngu~ a:1 capo (( in alcune fepbri, nelle·iofiammazion,i ò JJei t'!Wgori ce« rebrali. Sontio foriato e m,orboso, sonno ben diverso « da) primo,, sollo il qual~, a differenza di q;uelto 1 H polso « s-i a,ecel~fa, il· calar ani;nale si aumenta e il viso s'in<1 lJJFgidisce sonno che oon è già quiete e riposo dei 1 cc sensi, mai aUività soffocata. P,erciò se ch:i clestatosi (tal « primo si ~rova r,id-0nato aJl'ençrgia e pronlo ad operare t< sì colla meqte che coL qe-r~o. cbi ,SY.egl-iaJ i <li}I s,econdo 11 .s,i trova invece abbattuto,.spo~s[llo, confu.so ed in~apac~ « dì prontawente agir~. >> Esap:1inan;do poi atLenlaJ).l§nte gli ~rgome.nti Qei quali H signor Gubler ce;ca di sçirrrggere il suQ concetto cj~ca al m(:lceanisnw del sonno, nal/Jfa,Je,, si ,rav~is.a ch'essi l).Qn hanno quell'in1porlp.oza che sarebbe _nac.essJHi.a ;per Jì"' muovere ogn1 dµbbio ed infondere negli animi qu.ella fc~e rara pur ~roppò ad incontrarsi fra i cuHori ~IJ'arte salut,are. ,. i!J ))ilfalli p,uò e$ser Vf:l:ro che li\ ,,posi2i-Ofle orizzon tale-~p cui generalmente ci melliamo per· dormire facHiti cert;e stasi s;anguign'e, Je quali ci daono la spieg~zione d:a.Jcuni [ dei fe~ome;ni rivelan.lisl durnnte i} sonno. Ma da queste !- stasi .p'lìrziali e s,uperficiali ~i semhra non sj ,possa . infer _, , rime eh.e vi siano re~lmenle U\'.Jll turg~sc~nza up1versèl1e j un ingorgp ~ell'encefJllo, con1ie vor,reMJe it sig. Gubler. °[ ,L'esacèrbarsi dell~ i.nfìamm~zìoni pc11larj, ch'egli .afferipi) notarsi ,costanterµente dopo iJ ~Q-lino,, ,più ,phe "d al,Lro è . fors~ attrjhuibi=Je. ad. un certo grado d'jmpedimefllP nellaI circolazione locale cagionalo da,ll' OCf:Jusi Qne pr:qir~\t~ delle palpebrl:' già inspessite dalla flogosi.

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La compress~one della parl'e,èd il cpnsecutjvo ristagno .. In falli ,quel ·pr1ap1smo svanisce per lo~più cambiando posizione ed emettendo l'orina. Il fallo è lalm,.ente d'ossanguigno danno per aYventura bastevolmente ragion~ servazione generale, che il volgo chiama il turgere.. mat· della riapparizione vespertina delle allegate ne,vralgie lulino della verga l'erezione del piscio. È' poi , tu.lto ben dentali. considecato, ripugna,nte al buon s.enso il pretendere che Sarà lecito, spero, ,di dubitare "Che gl'insulli epile.ltici la natura provveda alla riparazione delle forze .coll'.op~ siano più frequen.ti di notte olle di giorno; ma ·supposto pressione d·elle medesime! .... Chè vera op,pressione di che lo fossero, la pressione sulla colonna verteb~ale. e la: forze sarebbe il sonno inteso alla maniera del.$ignor Gumodificazione da.. essa indolla nella sensibr\ilà dell'asse bler, anzi vero slato morboso, e pe11 nulla dissimikdalcerebr;o-spinale non vari:ebbero\ sen,z'altra eongeslì·one l'apoplessia. al cei:vel!Q;, a darvi ociginei'I .... Per- gl'aecessci d'asma faMa passiamo oltre, e giacchè siamo abbondanlemenle remo osservare che la giacìlur.a oriziontale, sul dorso. o edolli circa la parità dell'opinio;ne che sulltaiionedell'opsui tali, .può benissimo favorirne la man ifesla1;ione, sicpio professano ,tàrilo il farma·cologo..di. Padova ·ohe il me- , come quella che non permette agli orgàni dell-a respira-· . dico di Beaujon, raffrontiamo adesso i loro pareri intorno,f zione e della cir.colazioJ1e d'esercitar,e in lulla la loro pie: di chinina, e vediamo se peraVV'entura il Franal solfato nezza le funzioni a oui sono destinati; e: tanto più si capicese àbbia riv~lata cosa afouoa che sfuggiia · fosse allo sce che la fa~orisca, che stando ;il giudizio de; piu a"()cre sguardo· acutamente sagace dell' iLaliano. , ditati nosologi, non si dà asma essen11iale, o puramente, Dop.o d'aver citale le sperienze intraprese sulla china nervoso che 'lo ·si voglia. chiamare; e la pluralità di essi dal prof. genovese -Gardfoi, e riferite. le osservazioni di lo fa derivare da ipertrofia o dilatazione ,del cuore o dei Hanbemann e Carlhenser, quelle di l\forhrn, di Bauer, di grossi vasi; da enfisema, aHargamcnto di hr.oncbi ed alFriborg, di Syden~am, di C~venton, di Scotli di Iohnson, trettali \es.ioni. L'enuresi noUurna, le polluzioni inv'olon tarie ed il priapismo rilessi lì a rifascio riconoscono pro- , di Chom6l, di Bally, di Bans19.ier e le sue proprie, dalle quali tulte risulta che la .china nell'uomo sano produce babilmente anch'essi una lull'altra causa di quella che sonnolenza, una sorta d'ilarità; au;menLo d'ap·petito, peso loro venne assegna~a. Passo sqlto sil'~ozio le•eroorragie, allo sto.maco fove la sia presa per P,,iu .giorni consecutivi} che per conto mio .vidi irrompere almeno con egual fre.a vertigini, lucentezza nelle idee, peso al capo, susurro d'oquenza sì di gforn:o.::che di nolle. recchi, pallore universale, lòrpor delle membra, vomituOgnuno sa che le eiaculazioni seminali non promosse rizione, vomito e diarrea, perdita della memoria, ioeUezza mediante l'atto venere'O avvengono per lo più in quello a,calcolare, diminuzione .de\. calor animale. allentamento stato di 'sopore intermedio tra ìl sonno ·e la veglia, e oov°' volte su dieci qua11·do l'individuo .giaGe supino: se l'ipe- . e rammo!}imvent~ d~I ~o.lso:Tdo_rot d'a·ver porta l'opin;io ne emessa ua ·an- 8 w1eten e egu ne11a 1oro opera <t 8 ui , remia encefalìca fossene il motoré, queste dovrebbero ac.i effeUi della china » secondo la qm.ile il vino chi- • mirabili cadere indiffel.!entemente in, ogni posluta del corpo, nafo per;derebbe .la fac·oHà: d'inebbriare per antagorfi-smo specialmente nel pi'ù profondo' del sonno, mo.mento in I 1 d'aiìone fra le due sostanze: d0-po enumerate le molte cui, la teoria del signor Gubler ammessa, la congestion~ in cui tornò vantaggiosa· la corleccìa malattie flogistiche dell'asse cerebrale ha 'necess-ariamenle da essere mage<l indicale io particolar modo le febbri intèr.peruviana giore. Dlaltronde la perdila di sperma, tolte quelle che (A) e le re'miltenti, la febbre gialla, tulle ,l'e vamitlenli occorrono tratto tratto negli uomini che vivono casti,sono; di tifo, gli esanlèmi, sopratu.tlo il vaiuòlo, la febbre rietà a della dei più autorevoli patologi ; !~espressione la più la Lisi polmonare, l'emottisi e tulle le allre'emorraelica, chiara doWipostenia dell'apparato. genitale virile, poichè• le adeno-bronchiti, le gie attive, l'idropisia,, Pepilessia'(B), si, vètilicano s.pesso senza ere,zione, e conducono alla oevrilemiti. il reumatismo acuto e \'arlritiéle, la gotta; le tabe doFsa\e , che trasci'na ·le SUe Vittime alla tomba senza sviluppo òi febbre, come fra gli allri notollo Lallema:od il'• adeniti, le ,ostruzioni di fegato e di milza, l'illern, l'iscuria in·fiammaU>ria, la blennorragia , lo scorbuto, la pleurite, quale stud iò coA I5aPticolar cura- siffalla specie di morbi. l'oLlalmia, la melrile, la dissenter.ia, la gastrite, l'e,nlerit.e, L'incòntinenza d'orina durante il ·sonnò, riconosce per la risipola, la pneumonite, il ca~arro polmonale, le broncdgìone, se mal non ci ap'poniarno, l'astenia d<::lla vescìèa, chiti, le artriti, la gangrena, in. questa guisa si. fa a ragroin grazia di 1cui , q.ùaòdo qrresla è piena, si ,vuota per'rinarne l'azione·. gìt~ito,1sènia: che il .dormiente, immer'so 1in profondissimo • <\ 'Fuorchè i mali ohe abbiamo posti nel primo sito, e son-no, n'iabbi,f ·èoscienla. Se lo 'stesso non avviène ai ' <dtui qua\t. ci siamo riserbali a padare .dopo, lutti gli a\-· giorno si è perc\:.lè il paziente consapevole del bisogno ba «· tri più-o meno evidentemente .dimostrano l'azione ipol'>a.YV·erlenz·a d'orfoarei prima eh.e ht vescica riesca sover«'·stenizzan\e della chinai e de'suoi' preparali, ed ésclu~ chia'mente distesa. i • . · • «-dono affatto qualunque idea d'un'azione opp·osta irri-i ·,Iotorno aWe-re~ione mattu·\,ina pensiamo giovi l'inler.; « tanté'o stimolanteotonioa nelsenso in cui comunemente· pretatione per noi data de\.le polluzioni notturne, cioè «-si prende, d'aggiungere cioè un positivo · vigor alla macche' il ristagno eccasi"onàlo da:l decubi lo sul dorso accre« china. sc a il caloi,e attorno al midollo spinale e lo stimoli ad un -E quivi rammentali eSydenham, e Ramaz'ltini, e Kahn, aùment'o d:influenza nervdsa verso gli organi che hanno e Borsieri, ed OUaviani, e Giacomazzi, e Tommasini, còn esso unai p~ù intima' relazione quali per l'ap-punto e Rasori, e Silvy, e Ban<4uier, i quali lutti .ric9nobbero sonò q·uelli della generaziòne. C:ontribuis'Ce però polP,tltealla chinina virtù controstimolante, pa,,sS'a ad esporre le mente ad ·eccitar cola\ pri'apisn\,o la tipi·enezza delia vèsue idee sull'e1isenza della febbre in.termi.ltente ch'egli sci~a c·on èsercitar una considérevole e quasi immediata subart-erHe ca,pi\lare, modalità _morbosa considera qual ,pressione sui vasi e sui nervi che si portano alla .pudenda.

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-'.:u~ ·che'{arrebbe mirabilmenlea mellere in maggior evidenza l'azione iposleniziante vascolare già ricono5ciuta nella -china, medianlegli ollimi effelli di essa nalla febbre summentovala. Probabilmente per molli lellori bast.erecbb·ero gli squarci riportati delle dollrine Giacominiane per convincerli della poca novità del trovalo fisio -patologico-lerapeulico del si.gnor Gubler. Ma se talu1)0 ~·i fosse a cui le cose sin qui esposte sembrassero insuffi.cieoti, aggiunger.emo -che il concetto dell'anemia dell'encefalo succedente all'uso del solfalo di chinina erasi esso pure svolto nell'inlellelto del Giacomini conseguenlemeote alta guarigione d'.una veemente perniciosa cofoUca, che,- durante ancora la sordità, fu comballula con altre dost di solralo di chinina, medicazione che sebbene noo abbia a tulla prima troncato il male nell'accesso s-Uccessivo rese però minore la sordità, la quale sva,ui del tutlo io,sistendo nell'amminisLrazione del surripelulo farmaco. Lo confermò poi di più in siffatto suomodo di vedere l'osservazione seguente di cui egli ~tesso fu il soggetto, e che reputiamo doverci fare uno scrupolo di riprodurre testualmente. « OUo gieroi fa , (scrivo ai ~t d'agosto 1833) foi io \t stesso assali l-0 da una siooca, conseguenza d'insolazione « e.d'esser entralo in una stufa di piante,·a 35° Réau« nmr .... Dopo un geo~rale salasso e<} alte dosi d'aloe « messi in opera senz' indugio, la febbre s'era miUgala « ma il dolor di capo persisteva; ed io tale stato presi « ìn quindici ore ventisette grani di solfalo di chinina. << Non ne avea ancora consumala la metà, che il dolor di « capo era cessato: la notte ebbi profusissimi dolori , e ~, solo il malli no dopo, rimanevaroi una non lieve sordilà << col capo d'altronde affatto libero. << Dalle quali cose deduciamo che gl' incomodi al capo "' per mezzo della chinina sono d' altra indole dei verau mente flogislici e quindi è vano il limore che al~uni << hanno di amministrare la china quando esiste la cefa<< lalgia, il delirio e la sordjtà . .. . . <<

E se alcuno mi dirà che dopo l' uso della chinata-

« luno delirò e perì coli' .eocefalilide, io terrò per fe.rmo <<

che ciò sia avvenuto indi.peodentemenle dalla china ;

« ma per natural successione o pr,opagazjone di morbo, « come veggìam spesso nella gastro-enlerjte o nelle cosi .«

dette febb ri gaslriche. Ed a quelli che riferiscono di

« aver in qualche caso flogistico lenlalo piccole dosi di <<

cliìnina, ma d'essere stati costrclli per le avvenute tur-

ct boleoze a sospenderla, io dirò ch'essi avrobbcr dovuto <e invece crescérne la dose fincbè si avessero gli effelli c1 suoi io luogo di quelli della malallia 1, .

Nell'Appendice prima i11tohw gli effetti eccessivi o p'er11iciosi del solfato di chinina, il chiarissimo autore, discorso prima alcun che del!' efficacia della china nelle. malallie da iperslenia, stabilisce le seguenti proposizioni riconosciul~ qu:ili sentenze da non pochi , nè oscuri medici, dietro estese e reiterale osservazioni : « 4a Essere il solfalo di chini na UD rimedio iposleoiz(( zaote vascolare di somma efficacia : « 2a, Valere .nélla cura delle infiawmaziooi assai me~< glio de' comuni aolJflogistici adopecati , meno il sa« lasso ~ « 3a Doversi il solfalo ùi chinina l)referire ali' acido

« prussico, all'acqua di lauroce(asot alfa digitale, i:imedii e spesso infedeli : doversi preferir~ anco al nitro ed a e molli altri antiflogistici di minor allivjlà: « 4a Potersi l'uso del solfalo di c}lioina alternc!r col « salasso nelle-infiammazioni gra,vi; « 5a Aversi nel solfalo di chinina un'àncora di sai• v:ezza io quelle malallie infiammalorie , nelle qauli • non è conces$a o non è tollerala la flt;botomia: cc 6a Dall'ab uso del solfalo di chinina risultare un'ìpo« stenia tale da esigere che si ricorra agli ipersteniuanti, « come l'acqua di cao nella. l'etere e simiLi, per impedirne « i perniciosi effelli ». Siffatte proposizioni sono corroborale da slorie clini· che ricavate, parie dall'altrui , parte, dalla praljca del medesimo Giacomini, dalle quali emerge u11 fatto , che a luUa prima troverà pochi e.redenti fra coloro ohe furono av\lezzi a scorgere nella chi tla un tenieo, uno stimolante: e {]Uesto fatto sì difficile a credersi da chi ad esempio di s. Tommaso non vide e toccò con mano, si è lo scoloramento e la flaccidità del c.upre e dei vasi constanlemenle not.aLisi in quelli che socc-0inbetlero !li loro mali,, non ostante le larghe dosi di chiHina cbe loro erano state propinate. Mercè il sin qui dello ei pare, sé pur non è vana illusione la nostra, di aver rag~i unto lo scopo ~refissoci, quello cioè di chiarire che nefgli scrilli di Giacomini pubblicati trenta e più ann i innanzi sono racchiuse, iruplicitamenln od esplicitamenle, le idee ultimamente manifestate dal sig. Gubler, ad eècezione di quella concernente, il sMno naturale , che incontrasi invece dian'letralniente opposta alla teoria ed alle pratiche osservazioni di Gia· comini. ·1u riepilogo, ci lusingbiill\o d'aver·messo fuor di dv.b• bio che in llalia, or soo set.le luslri sj sapeva già; 1 ° Che l'oppio è iperstenizzante vascolare cefalico; 2° Ch' esso concilia il sonno deterrnihando una., vera congestione nei va.si cerebrali ; 3° Cbe non v'ha i<lenll~à fra il ll\e_cçanismo in virtù del quale succedono il sonno naturale e quello provocato dalle preparaiiooi oppiate; le cose p_assandosj appunto al rovescio di quanto il signor Guhler ha \i.1duto, o ereduto di vedere relati~amenle ,al primo; 4'° Che i preparali di china, in gener.e , ed il s.olfalo di chinina in specie, godono di facoltà'. ipostenizzante va... scolare; 5° Che in conseguenza d-ell' or. men lo vala facoltà, l'uso di tali medicamen ti è 'indicati'ssimò 1in .tulle le affezioni flogialicbe accompagnale da lurgore ed orgasmo va€ale al capo od altrove; 6 ° Che il pe?o alla tesla, la sordità, il sibilo, il tintinnìo d'orecchi Mn cosliluisèòoo contro 1n·aicàzion~ per la amminislrazion~ del sotrato di chinina; 7° Che non solo l'oppio, ma lulli gl'iperstenizzanti cardiaco vascolari sono antagonisti del solfalo di chinina, e non si devono per ciò mai associare a questo (~). ( I) Noi siamo talmente persuaso di siffatta verità. che nelle molte febbri che avemmo a curare, quantanqae le ci si presentasse_ro corteggiato da gravi dissesti nervosi, pa·r lottavi, non ci siamo mai indotto ad uoir l'oppio alla china, ma vi coogian. gemmo in vece quando il giusquiamo, quando l'acomto o la belladonna a seconda delle circostanze.


t

Restituito così a Cesare quello ch'è di Cesare, che cosa 11 .resta al sig. Gubler deHa comunicazione da lui fatta alt~ società U')edica degli spedali di Parigi? . . . . :> Se non andiamo erràto gli resta il merito, grandissìmo ai nostri occhi, d'aver fatto apprezzare come conviene un grand'uomo(e)col quale, a caso o. meditatamente sì trovò d'accord·o su varii punti tuttora in co.nlroversia, d'aver c-0ntribuito con Briquet e qualchedun altrn (1), a far co-

noscere al mondo medico che lle speoulaz.iGni d'uno dei, più fecondi ed elevati ingegni di cui- si vanti l' Hali;a mo-derna, che. lui -vivente e qui in patr-ia furono tac'ciate di romanzerie, d' inverosiiniglianie e peggio, esso, morto, e foo-r d'Italia, acquistano credilo e forza di verità inel~ttabili. . Questo postumo trionfQ oonsoli-•l'anima di que-!; profondo, quanto immaginoso pensatore, e,he consciodel suo· · valore e della nobile missione: che incombe ai sacerdoti d' Igea non ristette dal lavorare e dallo spargere i semi, della dotta sua par.ola ad ammaeslramento altrui ed a pro dell' umana famiglìa, quantunque udisse incessante~ fischiargli ali' oreechio il sibilo dell'invidia, e v~desse da ogni parte la calunnia ag,J!zzare il proditorio suo pugnaleper lacerargli la f~rna. :Egli subi la sorte che pesa su t'uttì i novatori. Come' Socrate e Cristo, Dante e Colombo, Galileo e Tasso, Vèsalio e Jenner fu misconosciuto ed ·incompreso, e qùti1di dichiarato visiona,rio, utopista, favoleggiatore e pazzo'; e pér poco chef odierna mitezza ravess·e consentito, colla cicuta o col pàtibolo, col ferri ç coH'esiglio, colla miseria· o col rogo avrebbe espiato il torto d'aver avu.to ragfoneconlr'O le m~sse, contr.o un vo{.30 di talpe acciecate e rese idrofobe dalla troppa luce della sua doltrìna. Ma il tempo, quel gran giustiiiere, s~azzerà colle sue ali di bronzo ia p1eb'e dei pjgmei che inutilmente tentarono di muovergli guerra e d'alterrar il genio,.gigante: il n·om~ loro andrà perduto fra la cenere déi sepolcri'

(1) J't signor Briqnet nella seduta dell'accademia di medicina di Parigi del 12 gennaio 1858, lesse una sua memoria intesa a prC1Vare cbe la colica de' pittori non risieùeva né ponto nè.poco nel tubo intestinale, m11 bensì nei muscoli addomivali. Nel sno trattalo de' soccol'si te,rapeutici, all'articolo 'Piombo é suoì pre~ parati avea gi/i il nostfò Giacomini enunciata e sostenuta una ta1'opin.ione, che fu reputata una stravaganza , un ghiribizzo d'una mente bisbetica ed avida di novità. ll clinico francese appoggiò con 43 fatti ben osservati la teoda da lui seguita; ciò che speriamo gio.vi a far ricredere molti di quelli che per trovar buono una dottrina vogliono che, come il figurino della moda porli il bollo di Parigi, e ~ondannarono,perciò,set,~e lu1 stri addietro le idee del farmacologo·- Padovano,_ perchè ~vean veduta la lncein Italia. Ma; non hanno donqqe amor proprio 11azionale costoro? Non s11uno essi che come scriveva Giusti a. Gino Capponi, .Paragonan~o l'Italia nostra alla Fr.ancia :· " noi eravamo grandi.e là no~.!ran nati;" e che al postutto il genio è tal pia,ota che alligna in ogni suolo e pu.ò sorgere per conse• gnenza tanto al di qua che al di I~ delle alpi, aache a.dispetto delle dh:isioni polilic)le (che giusta untoss-ervazione di Tomma- • -seo impedi~corio a tantì'popoli italiani ar farsi nazione) e delrisulti un nuovo composto, ìnsolnbile, innocuo, inassorbibile, l'atmosfera micidiale onde avvolge le più beUe nostre provh1~le ecc.; nè s'occupa punto degli effetti dinamici che il veleno una la tirannide straniera? . . . . . . . . . . . . • • volta int.rodotto nel .circolo produce neWanimale economia; Nel numero ,:3 dell' Abeitle Médit ale di qnest'anno sì legge che, come .altra volta dicemmo, non è nç un lambicco, nè una 11na storia d'a-\'velenamento coll'arse,nìco manifestatosi su cjnstorta, ~ed un matraccio, perchè il medico rivolga unicamente que ·persone d'una sl:essa famiglia, le quali all'avviso del mela sqa attenzione alle combh:1azioni chimiche, nè si cori più cbe dico, di c,,:ii ci duol assaissimo di non poter qui registrare il tanto.della vita!Ùà. se ligio ai àettami tiella scuola franèese, quel pratico nel caso surriferito anzichè ricorrere, come fece, ai nome, offrivano tutti, dal più al meno, ì sintomi seguenti: ansietà, debolezza universale, membra' dolenti, senso di calore mezzi propt>sti' da Gìacomini, avesse fatto ·uso dell'antidoto ·per eccellenza', vogliam dire del sesquìossido di ferro umido, o urente luogo il tubo digestivo specialmente alla faringe, epigasecco, come lo preferiscono i signori Nooat,e Denouviliier-s, se strio sensibile alla pin Ifeve -pressione, vomiti frequenti, spe;so v'i a:vesse anche assoGiata la magnesia presso parecchi in fama · ,di materie bruniccie, diarrea biliosa, orine s4arse, scosse nerd'antidoto dell'ar.senico q uasi ai par:i del preparato marziale vose, ptialismo, odore metallico marcatissimo, sete ardente, teslè nominato; qu·a1 frol~o n''avrebb'egli· ricavato1' . . . Per ·m e orrore dei cibi, polso lento, piccolo, sepza consistenza, pelle dubito ·assai che fosse pervenuto a superar il ·male !COs'ì felice.,. llmida notevolmente fredda. mente, come gli avvenne di fare, combattendo con .un eçcilante· • Cogliendo cpn pr'emura (dice l'autore della storia) una si diretto l'ipostenia ca.gionaia ·dal ·vllleno, e tanto chiaramente • · bell'occasione ,dj mettere in: pr,atjca· i',precelti (i.ella scuòla espressa <lai qQadrQ fenomenologico dinanzi delineato. Cile se • italìana, ordio.ii bevandti freçlde appropriate, dieta, riposo, qaaichedljlJ.lO ,per avversion~ 11! sistema Gjacominiano, o per ·• acquayita d11 propinarsi pura alla;dos.e d'9na cqccl,li·aiata pa, altro motivo, vole~se spieg!1r l;J guari~ione ottenuta , non già• caffè ogni ventic.inque minuti ai due soggetti più giovani, ed coll'ao(a'gonis1DQ dinamico esis\en\e fra i composti arsenicali e • ogni quarl9 d'ora agli allri tre. l'alcoo.l, ma cQlla poca dose del veleno· ingoiato, poM.ione del. • Tosto sotto l'influenza di quella cura i,perstenizzanle, tutti quale venne ,probabihnente ancora rige{tata insieìne ane mate• • i sintomi si mitigarono. Sul decli~are del g·iorno il migliorarie bran'iccie ewulse sotto il vomito, gli domanderemmo in qual • mento toccando il sommo grado, si tralasciò affatto l'uso del ~odo ei spiegherebbe la sorprendente tollerllnza che tutti quei • ri,medio. cinque individui (fra cui v'erano do.e ragazzi e due donne, che • L'acqoavita benchè presa a dosi elevatissime, da sessanta non dov.eanò probabilmente aver l'abitudine di ber~ liqaorr • a novanta grammi circ'a per individuo, nou produsse alcun ·spir1tosi) mostrarono per l'alcool, se non se col ricQnoscere la ... .,.apprezzabile a<..cidente. • - È questa una nuova e lulllinosa p1;ova che la 8ollrìn11 di Giacomi.ni, la q,aale considera ne' tos- , legge Rasoriana della cap11cità morbosa, h1 virtù della qaale il rimedio che in altre circostanze sarebbe stato tatt' al~ro che in-sici Ja virtù dinamica 'e,non l'aziime chimi.ca, è .da anteporsi a nocente, trovandosi per, indole e per quantità io proporzione quella: ·d'O.r.fila, e.be nl3' veleni non vede eh.e. on aggregatod'elecol male frenò l'ipostenia senza ilar luogo al bench'è menomo· m,euti od anche un èlemento solo,· di coi si può •cangiar la,nagrado d1ebbrez:ta, ' :tora determjnandone co'reagenti la·décomposizione, dalla quale


mentre quello di,G~acomini brillerà. d' e~eroa luoer. ed i -suqi scri~ti, monumento colossale di scj~nia, resisteranM all'urto de.i secoli com~ le piramidi q'Egitto, il P,artenone di Ate.ne, il ,otiseo di Roma, quei titanici ed ammirandi avanii .delfa, passata civiltà. Cagliari, 29 gi~goo 1858.

P. E.

}bN1rll.._.

(A) - Per venir a coochiadere che la febbre intermittente è d'indole llogisticà Gìaoomini prende ad esaminarla,òa I lato delle -cause clié la generano, da ·quello dei sintomi .co•quali si appalesa, dei prodotti morbosi a coi dà origine e fioa•lmente delta

,cara.

Le oaase le divide mspecifiche e comuni; pone fra le prime le ett1anllziooi paludose1,:e fra le seconde gli eccessi nel··viU-0, l'abasa di liqu·ori fermentafi. fo grandi ferite, le ifldtazioni ,uretrali, e massime le atmosferiche impressioni diverse l:r,a ìl -oalorediurnoed il notturno freddo. Della natura iperslenizzante ,di quést.'nUjroi ordini diriiagioni noli v.ì ha ohi dubiti; lo .stesso non può dirsi della causa specifica. Questa 'Supposta clie sfa un miasma.. par,tiao'Jate i.ntrodollo sulla c~r.colazioue, finirà .coli' ofr fendere i tessuti cµe tocca, i q:uali . reagiranno, polla lor.o vitale -energia alla meccanica offesa, d; onde scaturirà necessariamente ,µ,pa ,P,a,r,te <,li,namiça qi m1:trbo co~li effe lii e co'w-.odotti suoi proi>r-ii, Ora}I !l!Oflo. coq çq i la fibra aniro.ale reagisce ad un p~in~ipiQ dis.affi~e 1 ~nassimilabi\e è indub.ilatamente l' irr.i~a~ioo,?, e q:uinqi !;i flogosi: or q~esla tlogo.si, ·sia un ~iasma ignoto, sia la sifilide, sia il vaiuolo, sia un grano di sabbia ,od u_na spina che l'ha prodo~ta, ha la stessa dioamica natura, cioè i' iperste11ka,.per ·quanto , I' importa111.a ne .sia diversa p,er la ,causa o aroovibi jè ? Jn~movibile,con cui è',legata. ' R.ig.µ~~a'Q .ai sintom/ della febbre fa ,nòtare.anii tutto cqe p,(l.r ,Jui le fuuzioui alterate _non costituiscono g.i~ la., l}la!atlia, m.a ,sono soltanto i'espressione deU!alter-,azione primaria o secon-daria µ.egli _?r.ga9,i o dei,tes~uti che dev,onq compiere tali .funzioni. Pet c?i nellap:bbfe .jn~ermitfonl~ I~ f~_bbre stess~ n1>n, ,I) malattia, ma l'indizio di es~a, ma un disòrdi~e di funzioni che su~p-0nc r,iec~fs:uiamente modificato l'~ìio g ,l'altro organci. ,t'at(enta analisi dei fenomeni l on cui s'appalesa I.a febbre, ci ,fanno avvertiti (dice Giacomini) che il disturbo funzionale ha luogo negli organi della cir,col~iione. Gli stessi fenomeni fanno tr()ppo àmpia t~stimoni; nza deUa'patura iperslènicà della feb'bre, p'brc'h'è sfa rleèessario di r'agiooarvi lungamente sopra 1n ordiné at\)iodotti dellè feobri annovera dapprima il nostro antore lii tràsror:inaziodé élella fe'bbre intermittente in eontinnà, in perniciosa, in febbre etica, quindi fa parola delle ostruzioni di fogato e di milza, dell'idrope e dell'anassarra, e di varie le.lliodi del cuore e dei grosshasi; affezioni, tolte il uui' genio in. .fiamm'atorio è omai·generalmente riconosdì uto. ;Per·qnello' 'che concerne la cu.ra narra 'come fin dalla' più re·nicite.--a,ntrclììtà la r~bbre intermittente sia stata comba'ttnta col ·salasso e come, secondo l'attestazione di Casimir-us Medicas, il sangue estratto fosse sempre c0tennoso. Rammenta poscia la pr.it'-ica·d'ella•étvata ~i sangue sul ·p~riollo d.el 'freddo tentato ,da~J>_rì'ina ·da :Johu-Makiulosh.,,se,g~i!aJn ~pyresso da Ìtiqgw,!g -e dallo stesso Giacominkpl P,i-Ìlj)il'OS:pe,iq rinltamento, aceenna l'uso dei h~gni dolci e salati, le pr~,parazioni contenenti acido iijrocianic9, la digila'1t>, la .sciUa, la caQ:1omilla, l'emetico, l'acon ito, l'ipecacaaoa, la segala cornuta, rim'ediì dei :}luali egli dimostra pienaménte nel suo trattato la forZ:a ipostjioi_z.zante, e ·termina_con ques~e p1role. _ • Malattie adonq.oe :'proprie ilell'appara.to circolatorio ma• lattie d'inilòilè -a-siJO'lalà~enfé iperslenica}sono le febbri inter• mittenti. • Do,po .di eh.e pilssa ,a . spiegare minutamente per

.

mezzo deita infiammazione, eh' egli immagina alberghi sulle arterie, i tre stadii è l'intermittenza delle febbri d'accesso. Vedasi il ripetuta:m_eute eil~to t~attalo de'soccorsl terapeatic~, tomo. 9° articolo della China pagina i 11 e seguenti, edizione di Parma del, 1836. . (B) - L;epiplessi11 è coosider,ala da Giacomini- Gome una lenta aracnoHe specfole, la qùale è continua, ma che sotto l' impulsione di cel't~ cause si riaccende, e fa di siffatta ciaccensione momentaneamente compartecipi ,il cervelletto ed il cerveHo, donde in~orgono que•varii moti convulsivi, ~Jle si osservano .oegU e:piletUci. (C) -Abbiam detto eh.e il signor Gu.bler a caso o·mceditata• mente si trovò d'accordo con Giacomini-sn vq.rJi punti tuttora in co,ntroversia. Nessuno supponga però Ghe ,oi>i vogliamo con ciò in laccare la probHà scientifica €1' an uomo ehe, senza cono-scedo person-alme,ote, abbiaµi mqtj,vo di credere onor.e'\lolissimo eµ abbaptanza r.ic~o del suo, .PM non -aver bisogno l;)ell'altrui <;tpvizie.,È probabiljs~imo che il signor -Gubler DOjl -abbia-mai Jello·}e Oiè_re cl-i G.iacq,mJni, ma quandtancjle le avesse latte; nella sua comunicaii<fne non si paò dir che vi sia di cbe ·a<:,aµsarlo <l'a:ver com.messo ,q!l plagio il,detrime~t~ de} 1,1.o~tro connazionale; non avendo qaestì .trattata d~ proposito, come _operò il.signor Gupler,\il .que,stione deit1;i,.1),tagooi,sJI10 fra l'oppio e<,! _il solfato di chiniua, ,antagonismo _pho· {:le~ò scaturi,sce limpi· dissimo dalìe citazioni da noi ac!;umulate. l'lico~àeremo a 1uesto pro.posito le parole pronunziate ,()oco fa dal signor Vernenll in occasio,ne del rapporto cl1;e~be i,. fare ana'società di. Cbirurgfa relatÌvametÌte ad Un atÌ~ cteft~ più .sfrontata piri,,teria letteraria,, d} cui il signor Josè Prò di Ùm.,a si'rese colpeyple a danno ·del 'sig6or Enrìco··Thompsòn di.Loudra, " • 'Le plà~iat, Dieu,mèrci, esl~ p°èu p'rés incònnù èn Fr.ance. ·a •Par'fòis l'absénee d1é'rud'ilion :Suffisante, d'une paTt; l' fogéà ni6'sité trop gi'abde ae~ l'a'òtfe condui-s~nf no-s compatriò'tes à ~ r,èinvènt-er dés:chosès assez connilos. Mais· iro:u-~. aV:vm re• x:onnalire à notnè honneor, -qae oous•,sÌitnnie-s inhaniies ·a • nous :vétir sciemment iles plumes 'du pàoQ. 1''. Gq,reUè des U6:pitai11.,; !{;q•:14, 26 :f ui11, t85'8.

VAB:l·ETA COMPlUilSSIONE 0IGITALE . n~Ua: «m1'a ,d~#;li .aueu~ismj .

J ... , . . . , D:.\ un :0p.usco.lo statoci gentilOil,~nte inviato dall'esimio Prof. VANZETTJ ripro<l;ucìamo un nuovo caS0 d'aneurisma dell'arteria ottalmica guarito con la com.pressione d'éffitd:le intermit-ten6e .ueua· ,-car.atide :nffUo spedale di Verona p~t 0pè=r:t rl:~l.:Bott.: (}A1TER~ oculista primario, coadiuvato · dal Do.ttor SCARAMUZZA, · · Medico secondario. Liinita~doci. a dare della storia di qu13sto caso ~t riepilogo che ne fece lò stesso Prof. VANZETTI, noi fa~itmo tenere djetro al Jl).~d~simo la riprodil~iene· di alcune proposizi0ni ,ge1iera.ti ,relatipe.,aua ,ciira degli aneurismi, eon la compressione digitale, le quali tro:vaH\i pu11e ipubblicate ii.in dett0.·!>PUS-Oolo, ie -m.er,itàno per l'impo,ntanza..lor.6"d'essere1c0,nosciute ,ed ,appre-.z,. zate dai ettU6r.i delle ·Mediche.1Discip:Hné.. ~

~

'


primente, non pùò cercare una posizione che gli rechi snl-lievo, non può trovare un momento di perfetto riposo. Col dito nessun flisagio né pel medico, nè pel malato.

Biepilo;;o della Sioria d'aneurisma dcli' arteria,, ottalmiea

§ Il dito può comprimere un'arléria anche dove nessuno· stromento potrebb'essere applicato; può quindi guarire anche aneurismi, cui non potrebbero mezzi meccanici. § 'Pari del tutto è l'.effettq della com1n·essione completa diun'arteria a quello della legat1ira: questa non dovrà· quindi più far.ai, ma sempre quella. § Se pari è,l'efi'etto della com1>?·essione a quelìo della legalM1'a, non rjuscendo la solidifica1,ione di un aneurismacolla conipressioi:le, non potrebbe nemmeno riuséire colla Je94tum.. · § In unaneurisma che non guarì'colla compressionesi dovrà dalla Jega~ura temere·la non· solìdificazione, l'infiammazione, la suppura2i,òne, la cancrena del sacco; quindi necessità di amputaiìone, e forse morre.

4 .0 Donna di 49 anni, inferma da cinqrre per dilata.:.

'7.ione del cuore e dell'aort-a. 2. Aneurisma dell'arteria ollalmica sinistra, sopravenuto d\mprovviso in un terzo accesso di febbre grave, con sintomi di congestione -all'encefalo. 3.° Cura intrapresa il giorno appresso la comparsa dell'aneurisma, quando l'occhio,era· quasi totalmente protruso ·dall'orbita, con cecità oompleta, superstite la sola percezione della luce. ,i..o Due salassi nej due primi access.i di febbre, e due all'O&pedale·; sangue cotennoso; curà col nitro. 5. G1.1arigion!}, dell'aneurisma dell'ottalmièa in tredici gìorni, cioè ,dal ,i. al ~ 7 aprile inclusivamente, rnedìarite la compressione i'll'termittente della .caroti-de, ripetuta da quattro a sei volte al giorno, ed ogni volta p'ér circa cmque .soli minuti. 6. 0 Numero totale delle compressioni 84-, minuti UO, ;0ssia ore 7 circa. · 7 .0 Diminuzione della protrusione dell' ocçhio e cessazione del rumore all'orecchio già nel terio giorno di cura, dopo dodici compressioni, 60 minuti.. 8.o Nuot1a protrusiòne dell'occhio al ,grado di prima dopo un forte acces:,;o di febbre sopx:avenulo con intenso freddo nel quinto -giorno di cura. '9. 0 Nuot1a diminuzione della prolr.usionet e poi costante .e raRi.da re~roçessio,ne dell'occhio nell'orbita dopo r.ipresa la compre$sion~ il set.timo giorno, e contipuata nei seguenti fino al decimosettimo inclusivamente, ~ 0,0 Manifesto .effello delJ.a compressioneanchedurante l-0 stato febbriJe, non essenqosi trovata l'inferma apiretica che al nono giorno di cura. -I f. 0• Non ·solo rllpiàa. s~l'idificazione dell'aneurisma, ma mpida diminuzione del suo volu.m,e, J'?cchio essendo già completamente rientralo nell' orbfta il ventesimosesto giorno di cura. 4 2.0 Emoftalmo senro dof.ore nel ventesimo giorno, già cessata ùa tre giorni la compressione, e guarito l' esot0

0

§ ·Non riuscendo la guarigione co)l-a compressione per qua· lunque usatavi ll'iligenia, non si dovrà ricorrere àlla tegatura prima di -avere intrapreso ('Uell'-intemb 'trattamento che. polre'bbe tosto o lardi ren~ere efficace la compressione. § Se non sì richiedesse, pei: ottenere la solidificazione di un aneu~isma, che il rallentamento del sangu_e nei sacco ·aneurismatico, la compressione itldiretta non do vrebbe ,giammai fallire. .

talmo

Rapido a~sorbimento del sangue stravasalo nella camera anteriore. U.° Con:timfazi.one di leg(J'e'lì-0 sqffìo anche guarito l'e- . sottalmo , ma cessato il r tmioré all'orecchio. 15.P €ecità pèrsislenle anchè guarito Fesottalmo, ma superstite la p~rcezione dell'a luce. ,13;0

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l.'!f:'oposizioni r,~la.ihe alla eu.-a ~e;li aneu:~ismi ·e oll& e;,énn.p res.sio-,ne di~itale.

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Co'gli .appar-écchi:. disagio, in-0èrtezzà, timore, periti,menlo' pe'l meliìco;,in'Como·do, tloloré, périoolo, danno pel · malato, che giorn'Q e noHe, s~retfuc{!lfH·o ·stro·m~OlO! com'-

.

Onortfice11za.

.

SareÌ>"be strano, i .ve il solo dìto pu~ 1beglio ottenére 11110,'ècopo; volervi sò's'lttuiri un ·appar.eèchfo. " ' · 1\1

e

Nej casi ribeJli alla compressione il trattamento interno è la parte più difficile de,Jla cura. (Continua ), '

§' Provare che il dito intelligente può meglig cli qualungue'Hrbmento. CO mpt i1nere ·un'arteha, è su'perfiuò. . (

§

Il metodo di VaJs·alva modifica in modo jl sangue del ~ al'ato 9,arendere P.ossibile.,lasolièlifica:zione di un aneur1~ma anohe con ~n rallemamento del moto del sangue nel tµ,morè, che è dì gra~ lunga minpre di quello che si ottie,ne coll11 compressione. ' ' § Scopo della cura che potrebbe essere neèessaria per ollen'ere la difficile solidìfiçazione del tumore, è, la modifj,cazio~e dal sangue, e non il suo ralléntarilent,o, questo ottenendosi nei ,ilaggior possibile grado èolla compressione. § Se il metodo del Valsalva guarì, buon numer.o dì aneurismi, la quiete., fa famer il salasso rendono pjù facile l?, separazione t della fib rina dal.sao·guè anche per r-aHentamentò deJ.suo molo. molto mino.re di quello che si qttiene colla compressione.

l

0

~iamo,iieti d'annunziare· che i prepar~ti del Lahoraforìo ChJmìco-Farmaceutìco-Militare stati inviati all'E:sposlzione Nazionale del volgente ,anno Turpno pre.mì·ati con medaglia di bronzo. 11Diteltor,e Dott. Oav .•~RELLA, i\Ied . Di'.v. Il Vice .D-i;reHpre, l:llSPODS , Doti ·~rt.l~~'.l'IiL•LI,\le.,d_. dì Bat. '

• Tfj>. Sub-alpiila di

C OT'l'.A ·e

èomp.


9 Ago·sto l 8 5 8

ANNO VI.

N. 32.

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GIORNALE DI IEDICINA IILITARE DEL CORPO SAN11'ARIO DELL' ARIIATA SA~DA L'associazione non si riceve che per un anno' e comìn~ia col 1 vùi ~.enn. Si pubblica oel l,,unedì di ciascbedunasettimtna. , prezzo-d'associazione in Tor.i o o è di L. tO. ln Provincia ed all'l<:stero, ~rauco di pos \a L. 11. Si paga per scmes l r' i ani icipa(i. 11

I

10 Doti. BOG.ETTI: Considerazioni su d'uua necroscopia. - '2° Dott. DEAGOSTINJ: Rendiconto Clinico dell'Ospedale Militare del Varignaoo per il 2° trimestre 1858. 3° Relazione delle Conferenze Scientifiche. - 4° Varietà : Pl'of. VANZETTI: Compressione di1r,itale nella r.ura deg li aneurismi. - 50 Fedi dei militari in lièenza: No ta, N. 81, del l\linislero della Goerra.

Sol!lMAlllO. -

PARTE PRHIA CONSIDERAZIONI . into...no atl una ~ecroscopia

( del medico di

battagli(lne di 18 classe addetto alla Reale Casa Invalidi)

sig. doli.

cardio-vasale. Dietro la con tinuata aiione di questo farmaco prescritto SQtto forma d'infuso e consocialo con bevande nitrate compariva un po' di diaforesi • le orine fluivano abboncjaoti, e l'ammalato meno dispnoico, più tranquillo e ristoralo da qualche sonno parev a momentànear,nenle lontano da ogni pericolo; quando la notte del 30 J' infermiere di guardia es; endosi avvicinato al letto lo trovava C/ldavere. La necroscopia eseguitasi v~nlìquatlro ore dopo I~ morle offrì la cctvità del pericardio occupata per metà da siero tinto di sangue nel <1ilale nuotava un cuc,re vo)u(Dinossimo . La superficie esterna del ventricolo srnislro era d'un colore ro$SO-cupo. e verso.la sùa parte posterior-su• periore presentava un'appendice sarcomalosa, pedun.colala, appiattila e grossa a un dipresso quanto un seme di mandorlo. Dividendo longitudinalmente il bordo laterale di dello ventricolo in prossimità della base del viscere si rinvenne un corpo del volume d'una piccola noce, e di (orma irregolarmente sferica jl quale essendosi facilmente . sngcciolato lasciò una cavità rìsuHaote dallo spostamento ~elle fibre muscolari apparentemente non porrosi! e senza alèuna trac.eia di pseudomembrana. Questo corpo inorganico e di colore giallo pallido taglialo in diverse guise manifestò ovunqu~Jaconsistenza del mesocarpo d'una mela_ Le colonne e le pareli del ventri'colo eraoo oltremodo ipertrofiche ~8 ali' intorno della morbosa escavazione per un raggio maggiore di tre centimetri la sostanza muscolare vedevasi tocca da rammoHimento giallo degradante in rosso. dal centro alla periferia. Due allri noccioli dj minor volume ed aventi gli stessi caralten fisid del sovradese,rilto occnpavano il tramezzo irìlervenlricolare ipertrofico ed affeUo da rAmmollimento rosso. Dilatati affacciavaosi gli orifizi auricolo-ventricolari, dilaLate e:vuole di sangue le quallro cavità: però nella ventricolare destra trovavasi un coagolo fibrinoso. Niente d'anormale nella membrana cardiaca interna. La cavità toracica sinistra era inlieramente abolita a motivo della completa e fitta adesione della superficie interna della pleura: la destra dava ricetloa circa duecento grammi di limpido siero. Nel lobo superiore del polmone sinistro e più specialmente verso il suo api ce. fra un parenchima passato ad e.patizzazione rossa sta van-o-innichiati diversi tubercoli di colore bigio perlato, di diametro variante da uno a quattro miJlimelri ed in slato di crudità. Simili alterazioni, ma in grado minore, occorrevano nell'apice del polmone destro. Gli altri lobi di queste due·viscere si mostravano in uno stato .normale e perfettamen te crepitanti. fo cospetto di tali risùltamenti necroscopicì il patologo è lrallo a stabilire sé ·j tre ouclei riscon trali nel cuofe 1

BOGETTJ,

Garrone Giuseppe, musicante, d'anni &-3, di temperamento venoso epatico, arruolavasi ne1l'esercito nel 1, 830. Dopo varie vicende e dopo aver preso parte a11e due campagne che si combatterono per l'indipendenza italiana, sul principio del o1 in seguilo a notevole <)iminuzione della facoltà visiva dipendente da lesioni organiche lasciale da flogosi oculare, fece passaggio alle compagnie dei Veterani stanziate 1n Asti dove non chiese·Y5ùssidio all'arte che nella primavera del o2 per un'idrocele che si guati radicalmente colle iniezioni iodiche, ed unà seconda volta nil mese di giugno del 55 per primitiva e leggi era malattia sifilitica. Da due anni in qua, quantunque abitualmente. malaticcio egli non solo trascurava stoi.camente j suoi malanni ma ben sovente gl' inaspriva facendo copiose libazioni a Bacco di cui era valorosissimo campiòne. Per tal modo il morbo che covav-a nel seno in_giganlì al punlo che dopo alcuni giorni di patimenti maggiori del cons.ueto la sera del 22 giugno si trovò finalmente obbligato a riparare in tutta frettci nell'ospedale. La tumidezza edematosa della faccia, il colore subpl umbeo della cute, la lividezza delle mani e delle labbra, la respirazione laboriosa ed il decubito' dell'hifermo a tronco ereUo svelano a prima vista un'antica affezione organica del cuore compro'Vata poi maggiormente da da Li anamnestici che ·si raccolsero dalla sua bocc·a , da polsi à ritm'o intermittente, da ottusità della regione precordiale , da estesi~ gagliardi movimenti del cuore e da infiltramento sieroso delle estremilà inferiori . Rialzata ~lquanlo la depressa energia vilale per mezzo di una mistura eccitante laudanizzata, il curante sig. dott. }lariano appiglia vasi tosto ali' uso della digitale che dai pratici si considera a·buon drilto come l'oppio del sistema

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debbano ritenersi come prodotti di natura tubercolare oppure come pus concreto, sole forme morbose che a mio parere pos~-ano aggiudicarsi a. simili guasti. Laennec appoggiato alle· sue pl'oprie osservazioni am·mette che la sostanzà tubercolare si deposi ti talvolta nel tessuto del cuore; Bouillaud riferisce di a:ver trovato masse di tubercoli sulla superficie esterna del cuore ma non mai tra le fibre muscolari; Pigeaux prendendo ad esame e cònsultttndo alcuni casi di tubercoli cai::diaci registrali nélla nostra letteratura nega assolutaménte la loro formatzione oell' organo centrare del sistema angioid~o. In siffatta divergenza di opinioni Lebert accostavas1 recentemente al primo fra i cita.ti aritori riconoscendo, quantun~ que .in via eccezionale, la possibilità del fallo ìndrboso di cui si discorre. Per verità se i tubercoli invadono tao.te parti_-del corpo di compage organica affatto' diversa da quella dei polmoni, loro sede di elezione; se giusta gH sèriUi di Lobstèin e di .Nelalon essi non infrequentemente si svolgono persino nelle ossa non si vede per qual motivo, teoricamente, e nel fitto buio che attornia la loro genesi, si voglia contendere al ci ore la triste facoltà di farsi anche esso ricetlaccolo delle suddette concrezioni. M:auca forse alle sue fibre muscolari l'elemento celluloso rigu-ar·aato come loro culla?. La rarità della lesione autorizza è vero ad essere òircospeltì nell'ammetterla; ma quando i fattì che la attestano oltre al non essere contrari al raz"ioéinio vengono allegati da un COSI valeo.le maestro nel!' investigazione delle cose anatomo-patologfche non si ponu~ certam,ente respingere sul puro dubbio eme.sso da qualche scrÙtore cui un'erronea interpretazione dei prodotti morbosi caduti sotto il suo scalpel)o abbia per avventura fuorviato ·a giudizio. Nel caso da me riferito i caratteri fisici dei nuclei cardiaéi danno 'argomento a credere che questi fossero di natura tubetcolare. Tale opinione viene ccnyalidata dalla simulta9ea esistenza di tuberc.oli neltapice dei polmoni, sembrando assai probabile che una stessa causa generale abbia presieduto al lavorìo morboso di amé'ndue le località. Inollre riguardando le descritte masse come formate di' tal sostanza, i vari stadi che. presumibi.lmeole doveva percorrere la Jl}ala~tia .restano armonizz~nti colle espressioni sintomatiche che p1·esen\ò l'ammalato. Icorp'uscoH tubercolari depositandosi dapprima jn picçiol numero e non cagion~ndo che tollerabili sconcerti, accumulatisi in seguito nello stesso luogo avrebbero e.olla loro presenza destata un'irritazione nel tessuto circonvicino la .quale pet'cor~endo per gradi una scala ascendente sarebbesi Riù tardi convertita in una lenta infiammazione susseguila ·d'a rammollimento del cuore, da scompiglio del circolo sànguigoo, e da tutti quei dissesti dell'orgàliismo che trassero l'infermo alla tomba. Nell' ipote'si contrarja bisognereboe naturalmente ripetere la suppurazione da una ,cardile acuta o lenta. Ma contro la provenjen.ia dei nuclei da una oardite ìl,Cuta di recente data stanno le alterazioni che si rinvennero nel tessuto circondante jl n.ueleo del ventricolo sinistro le quali dicnostrao9 che il deposito patologico esisteva da lunga mano: nè puossj menar buona una cardi te acutà acces~si già. da molto.tel),'lpq e poscia passata allo sta~o cronico p~chè una flogosi del cuore capace a dar luog.o a tre ascessi così considerevoli avrebbe provocato fenomeni di

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tanta gravità da costringere il Garrone, anche suo malgrado, a cercar ricovero nell'ospedale. L'assoluta mancanza di pseudomembrana, la consiste11te densità dei nuclei e Ja non visibHe consumazfone ·o macerazione della. superficie della cavità con cui s.Lavano a perfetto contatto rendono poco acceUd la derìvazione di questi prodotti da Ienl~ cardite. L'esame microscopico dei nuclei mettendoci in cognizione del volume, della forma e dell'intima composizione dei loro globuli elementari avrebbe meglio rischi~rato questo soggetto; ma la deficienza degli strumenti necessari ci imp·edì di far ricorso a lai genere di ricerche.

PARTR SECONDA

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del 2° trimestre del 1858 dell'ospedale principale della Reg1:a Marina. -

RENDICONTO CLINICO

(del medico di Reggimento, Signor

Dottor

DEAGOS'rtNI) .

Il numero degli ammalati curati in quest'ospedale dn~ rante questo' periodò fu minore, pai:agon fatto a quello del ·1 ,0 trimestre, ed il motivo di questa diminuzione non deve solamente ripetersi dal miglioramento della stagione, ina beo anco dall'aver fatto passaggio io Genova i marinari dell'ultima leva, i quali avenrlo terminato il tirocinio della Militare Marittima istruzione venivano destinali ad essere imbarcati sui diversi bastimenti' della Regia .Marina.I ' ~ t • I maiali cne al 1° aprile 1858, erano Timasti nelle varie sale dcdl' ospedale della Regia Marina..ascenéievano complessivamenle a ~B, cioè: 13 febbricilanli, 4 chiturgici, 8 otlalroici, 6.sifilitici, e 2 scabbiosi. Entrarono durante il 2° tfoneslre n.~lla sala di Mé'dicina 48, totale dei curati 64 , usciti 54 1 morto 1, restanti 6. Irì chirurgia entraG 23 , totale 2'7, usci ti 24-, restanti 3. Ot.talmici entrali 23, totale 34, uscili 24, restf!,rili '7. Sifilitici entrati 44 , totale'" O, uscili 14, restanti 3. Scabpi,osi entrati i, totale 6, usciti 6, rimas.lo verunq. TQlale generale degli en'trali néll'Ospe~ale suddetto. dal { -~p;rile, :al)<' lgglio •1808. N. 199, totale dei curali u.i, uscili,'1~2. morto ~, restanti 19. te malaLtie infiammator[e1 degli organi intrat9.racici ~d addominali dominaropo con qualche p~rlinacja, e sebbene non si presentassero in genere ~on sintomi i.mpeluosi ed allarmanti, pure si addimostraron0 piullo,sto re!)ilel)ti al metodo ouralivo, benchè.,pronto ed energico . Gli individui oriundi dell'isola di Sar<legn~. i qual'i a pr~Cer~nza degli altri furono soggetti a coosimi1i flogistich e affeziont pare che abbiano nel loro organismo uoa qisposizione speciale allà a renderle, dirò quasi, inerenti. ai I.oro tessuti, poichè solamente con una larga e penosa cura sj giuiÌge a sradicarle. Lo sviluppo dei sintomi delle febbri intermittenti semplici e p~rniciope, non mancò di complicare il loro decorso, protraendone il deside'ratò termine, e minacciando in alcuni un esito sfavorevole. La cura si appoggiò sp~cialmente ai salassi generali e parzialì, agli emulcenti, antispasmodici, e rcvellenli; il lic)len i.slan'dico, e l'olio di fegato di merluzzo furono con felice succes~o amministrati nelle lente affezioni degli organi · polmonati ~

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L'utilità dell'ioduro di potassio nelle flogosi croniche.delle vie respiratorie fomentate da labe scrofolosa, già da me favo:revolmenle accennata pel ca30 del soldato Real Navi Todde nel rendiconto del •I O trimestre, viene ora ad essere confermata villoriosaroenle nella felice risoluzione di una pneumonite destra con manjfesto versamento pleurjtico. Questa foi:,tunàla cura appartiene al soldato .del battaglione Real Navi Colza Sa~vl\tor~ cl'an~i '2.3, sa:do, ùi temperamento bilioso-linfallco, d1 cosliluz1one piuttosto oracile. s0.m.,etto g_ìà da qualche tempo ad un dolore al ~to deslr~ ~kl petto, entrava quesl'individuo all'ospedale principale della Regia Marina il giorno 48 dicembre 18!>7, presentan.do tolti i si ntomi di un' acuta peripneumonia destra, trascurata già da '24.. ore. circa per propria colpa. Le otto cacciate dì sangue praticate senza interruzione a ilue per giorno, le mignatte, le copeile scarificate, ed i revellenLi, poterono mitigare il pericolo immìneiùe in cui versava 'il malato, ma non valsero ad impedire il versamento pleuritico nella cavità destra loraci òa, che tenne dietro. a questa vjgorosa flogosi, la quale aveva gellalo profonde radici, essendo stata negletta. ed abbandonala a. se stessa per lo spazio di u11 giorno circa. L' ollusilà manifèsLa che si sentiva nella surriferiti). località, non che gl'indizii desunti dall' a..scollazione immediata, erano prove così chiare e sicure da non ammétlere alcun dubbio' sulla presenza dell'esito da noi accennalo. i di,urelici, gli espettoranti, i vescicatori a lungo somministrali, si lrovarono incapaci a riassorbire l'esistente stravaso; anzi vedendo, che, ollre le esacerbazioni ves'Pertine, i sudori nollurni, la consunzione, la tosse continua con spuli di cattivo aspetto, cominciava a manifestarsi l'idrope dell'arto superiore ed inferiore destro, si fece tosto ricorso all'ioduro di polassio, internamente porlando la dose gradatamente sin o ad un gramma e mezzo al giorno, ed amministrandolo esteroamenle sollo forma di pomata, composta di un gra.mma di ioduro io sei di grasso, da farne frizioni al lato destro del torace due volle nello spazio del 2i ore. La continuata e non inlerroUapropin;izione di.questo farmaco produsse nou solo una felic.e. diminuzione nell' ~pparato fenomenologico sopra descrillo, ma essendosi graditamente operalo il desid erat0>.1riassorbimento del liquido stravasato, potè il Salvatore Colza, per questa volta più che Salvatore, Salvat-0, recarsi, in congedo nella sua terra nativa· il giornò ,11 Maggio ~ 858, dopo quasi !:i mesi di penosa cura. Due casi di vaiuolo confluente sono pure meritevoli di una particolare menzione, sia per la gravità che presentarono nel loro esordirè e nel loro decorso, come per essere avvenuh in individui già vaccinati, mentre erano ànc'ora bambi~ii. 11 primo appartiene al soldato Garau Emanuele del Balta·glione Real Navi, d' anni 21, Sardo, il quale riparava nell'ospedale il giorno 15 inàggio 1858. Soldato -di nuova levà, da d\eci giorni soltanto si trovava di guarnigione .j l Varignano, ed era stato colà invialo da Genova, dove regnava qualche caso di vaiuo!o naturale. N~I pr,e~idio d~l VArignano è il primo caso che sì manife~ta di qµe?t~ malattia. Dotato aqun,que di temperamento ~a~.guigno-~ilioso, cli costituione .robusta, veniva colto da forte cefalea, avversione allii ltJ.C~, oppressione di respiro, ardore alla gola·, dolore all'e,P.,igqstri(I> lingua· (ec-

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ciosa, rossa ai margini, febbre gagliarda, calore urente della pelle, inq.uietudine, sete ineslinguibile, nausea, soi11ma spossatezza di forze, calore del voltò e di tu.L~o il corpo, piultostoanìmalo. Questo apparato sintomatologico, benchè imponent1, non accennandn ad alcuna condizione patologica abbiso. · gnau te di un pronto metodo i·postenizzanle energico, sj prescrisse un decollo d'orzo con tartaro emetico, ·Ond:e 1 favorire il vomito, seguendo l'indicazione della nausea spontanea, e della lìog1.1a sporca. Vedendo il terzo giorno dopo l'entrala comparire qualche principio di eruzione all/.1 cute, e riposando sicuro nell'idea di una. dermatosi, si amministrarono venti centigrammi di estrailo di atropa belladonna sciolti iQ una emulsione oleosa, fatta con oli.o di mandorle dolci. Acquistando a poco a poco l; eruz.ione i caratteri del vaiuc,lo confluente,.accompagnatoda delirio piullosto pronunziato, si continuò coslaotemente nell'uso del deHo fax:maco, portando la dose sino a ;}-0 cenlìg.ram,mi nello spazio delle 2a. ore. I1 traltamento fu appoggiato esclusivamenle alf estrallo di atropa belladonna, ad eccezione dei senapismi e di qualche clistere purgante. L'am~ malato pienamente ristabilito abbandonò l'ospedale il 4a giugno ·\ 858. La sua fisionomi a ri1liase mediocremente vaiuolàla, nla niente ·deforme ed alterata. Usecondo·vaiuoloso fu il .soldato del Baltaglione Real Navi Donzaoo GioTgio dtanoi 21, sardo,di temperamento, bili.oso-linfatico, d,i. costituzione poco robus\a, il quale entrava dll'ospedale il giorno 4·0 Giugn.o 1858; presentando presso~ poco j sintomi descrHli nel surriferito caso del Garau. Il vaiuolo però prese un aspello più confluente, ed il delirio si mostrò più forte. è più prolungato. La nausea ed il vomito si protrassero sino quasi alla essicazione della detta dermatosi. Il meLodo curativo fu perfettamente uguale, e soltanto si arominislrò la pozione del Riverio int.erpòlataroeote alla bell'a donna, onde calmare il sintomo sovraccennato. ll malato si \rov.a in via di totale migli.oramento @ fra pochi giorni potrà abb.andonare rospedale. · L'eslralto di atr.opa belladonna, già da me v&nlaggìosamenle adoperato in quest'osr1edale nél lrattaro~ntp dei roorbilli e dèlla scarJa:tina, fu di un effetto: portentoso nella cura,, di questi due vaiuolo;:;ì. Quantunque tutte queste diverse dermatosi, ch'io ebbi ca,mpo a \r,allare- i:iel ,·I O semestre ·1 858 si sieno presentate cpn sintomi piut,. tosto imponenti ed abbiano, decorso un periodo alquanto minaccioso, p11re tu,tte é bbero una fe.lice ri~oluzione. L'azione deJratropa belladonna,,io credo, debba defioirs'.i come esclusivamente specifica ed elelliva nel trall·/.lrnento dì quest.o genere di malattie, cooperando efficaceìnente allo sviluppo, al buon andamento, non che all'esito favorevole delle stesse. L'afiluenz.a dei flemmoni più o meno gravi continua nella sala di Chirurgia, effeHo, a mio senso, dei rapidi · cangiamenti atmosferici, e dei clima umid.o di questa località durante 'la notte. Il marinaro Bari, affello da gravissimo. fl em,none diffuso, sotto mascellare sinist,ro, del quale dicemmo nutrire. buone speranze neJ rendiconto del ~ 0 tfiroeslre, non deluse le nostre lusinghe, poicbè . uscì.c}all'o,spe<lale il 4 'maggio 1858 pienamente ristabil,ito. , • La sana 1 robusta ed at.!eli.Qa co~lituzione, ed il florido

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temperamento di quel bravo e docile Marino, poter.ono riparare ben presto le estese perdite di sostanza e le forze affievolite d·ane ptofuse marcie e dai notturni sudori .N·oi avvalorammo per parte nostraconuO' nutriente ed app~opriato a.limento gli sforzi della provvida natura; Le Ottalmie che sin ad ora, quasi esclusivamente dominavano in quest'Ospedale col carattere di granulose o belliche, assunsel"o nei nuovi en trati la forma piuttosto reumatica, e fu d'uopo perciò combatterle con un metodo antiflogistico piultoato squisito. Domato però il periodo infiammatorio in lulte si mostrarono le granulaiioni proprie del genere dominante, e fu ne~essatio di ricorrere alle cauterizzazioni col solfato di rame e col nitrato d'argento, onde poterle vincere e debellare. Nella sala dei venerei abpondarono piuttosto i bublioni sia pri·mitivi che secondari i. Pochissimi vennero a suppurazione, avendone ottenuto· la risoluzione coll'azione del seguente metodo. Dopo uno o due sanguisughi sul tumore bubbonico, secondo il grado d'infiammazione, si applicò un largo vescicante sulla località maiala, medicandolo mattina e sera con 'pomata composta di unguento mercuriale grammi 12, cicuta gramma t. grasso grammi dodici: essicalo poi il vescicante, ed essendo' la glaÌldola diminuita di volume ed in v'ia di guarigione, si completò la cura coll(drizioni d'alcali volatile canforato. Questo metodo di trattare i bubboni venerei localmente, unendo però le pillole antisifilitiche del Dupuytren internamente ed i decotti depurativi, produsse degli oUimi risultati. Nella sala degli Scabbiosi niente di rimarchevole. Il zolfo ed i suoi 'pteparati furono efficacemente adoperati . Dopo aver parlato degli esiti forlunatì,.ed annoverale le felici occasioni, in cui l'azione dei preparati farmaceu:. lici, si mostrò corrispondere perfellamente ai desiderii del medico iurante, è d1uopo tenere parola di _un caso sfortunato, in cui l'arte medica si mostrò intapace ed infruttuosa. Le alterazioni patologiche -però, riscontrate nell'autopsia del cadavere, furono di tal natura da dichiararsi coo tutta certezza insuperabili dai mezzi de.Ila scienza. Il so,dato l\furroni Siinone d'anni 2t, sardo, apparlenente al Battaglione Real Navi; dotalo di temperamento bilioso-linfatico, di costituzione gracile ed affievolita: entrava. nell'Ospedale il 15 febbraio ·1858. presèntando tutti i sin~omi di una Jenla bronco-pn eumonite don manifesta tubercol,osi. Tossicoloso già da gran tempo e soggetto ad emottrsia; per cui era già stato molle volte ri coverato in varii Ospedali , proctltava: adesso in questi ultimi ·lempi di tenersene lontano per insuperabile av1•ersio11e, quantunque soffrisse moltissimo nel disimpegno d·el suo mestfere' io ca'usa di un dolore gravativo al lalo,si·nistro del torace, e per un ~enso di soffoc-azione che gl'impedi va il respiro . Reso inabile alfine a più o!Lre proseguire la vita del quartiere, s.i decideva, ma troppo lardi, a chiedere i soccorsi medici.Le forze abbattute, e la poca resistenza dei polsi non permisero di ricorrere aì l<alassi generali, ma solo fu mestieri contentarsi delln locali plicazioni di mignatte al petto, le quali parve arrecassero un qualche sollievo. L'emulsioni oleose, gli antispasmodici, il ioduro di polassro, il lichen, l'olio. di fègato di metluzzo, gli espeltoranL.i, i; diuretici, i revellenti, lutti infine i rimedii suggeriti dall'arte, furo~o a luogo somministrati, ma indarno; i sud·ori·'noltdrni, le abbon·danfr espet-

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torazioni marciose, la profusa diarrea, resero .ogni soccorso inutile, è l'infelice Marroni perfettamente c.onsunto esalava l'estremo respiro ìl !> aprile ,i 858.

NECROSCOPIA Cranio .. - Meningè in istato sano, sostanza cereb-rale alquanto rammollita, piccola quantità di siero nei ventricoli del cervello. Torace. - Antiche e mollo consistenti aderenze delle pleure alla superficie interna del petto, abbondante versamente siero purulento t_ra le pleure ed il polmone, specialmente al lato sinistro; epatizzazione grigia del lobo inferiore e medio del polmone sinistro, cave_rna nel centro dello stesso, della grandezza di un uovo di lacchino, ripiena di pus; tubercoli crudi e suppurati sparsi in lutto il parenchima dello stesso viscere; - epatizza,z.ione, grigia del lobo inferiore del polmone destro, rossa invece al lobo medio e sup.eriore; tubercoli crudi ed aperti disseminati ugualmente nella sostanza dello stesso organo - Membrana mucosa della laringe e della trachea in alcuni puntì rosea ed inspessita - Pericardio accresciuto nel suo spessore naturale, ed aderente in alcuni punti atla superficie interna torar.ica, siero piuttosto abbondante nella cavità dello stesso - Sostanza muscolare del cuore pallida e flaccida - Nessuna allerazioue rimarchevole alle orecc11ietle ed alle valvole. --· Addome. - Glandole mesenteriche ingrossate; mediocre versamento sieroso nella cavità del b~sso ventre.

PARTE TERZA Relazione dèlle Conferenze scientifiche (MESE 01 LUGLIO t.a TO!lNA'l'A .) ,

TORINO. - Letto ed approvato il processo verbale dell'antecedente sedata, il signor P residente presenta ali' adunanza- il 2i1 volume del Dizi'Onario ·d' Igiene e Polizia Sanitaria del Prof. Freschi, inviato io dono a questo Gabinetto di lettura da S. E. il sig. l\linistro della Guerra. Trasmette quindi al V. Segretario uno scritto sulla meningite cerebro-spinale, inviato da Moncalieri dal Dolt. 'Zavattaro perchè se ne dia a suo tempo leltura . Essendo presente il Professore P.erosi.oo, Ispettore Sanitario Militare Ve1erinarìo,Jl signor Presìdeote interpretando il .pensiero de'membri talli, lo ringrazia della cooperazione a' nostri lavor'i e.scientifici iolratlenimeati, di cui cì,è arra la sua pr esenza tra noi, te su.e egregie cogniziqnì, il suo amore per la scienza ohe professa. JI Professore Perosi.n o con cortesi parole esternò la sua compiacenza di vedere cordia!menle accetti dal col'po medico-milita.re i callori della ·scien~a veterioa.ria, augai•andone da tale unione bwmi frutti e per i veterinari, clie dalle discussioni importaolissime che s'agitano nelle nostre conferenze trarranno lumi ed inspirazioni d'utile applicazione alla sc'ienza da loro coltivata; e per la medicina umana' ben'anco che potrà nelle ossel'Vazioni ed esperienze pratiéabili sui bruti rinvenire utilissime dilucidaziooi intorno a molti e gravi argomenti di asioh>gia e ' patologia. •loho sempre ma-i , soggiunse il professore P'erosino, aft'reltatò


- ·253 - · eo'miei voti, ric.e rcato co'miei lav<>ri qnest' utile e necessario accordo;-e nella mia nomina ad Ispettore veterinario nel Superiore Consiglio Sanitario Militare, anzichè un favore o compenso· mio personale, viddi con somma soddisfazione 'inaugurata qnellà novella era che tanti benefici mi assicu rava per la scieni.a mia; felice risultato sul quale io non ho che il merito d'averlo ardeoteménte desiderato e con ogni mia possa ricercato. • Dietro iuvito del Presidente il Dott. Laoza relatore della comniissione ;er la chiusura della gestione semestrale del Ga-bioelto di lettura, e compilazione del ca(a\ogo ufficiale, legge il rapporto della Commissione stessa. La relazione della Commissione è dall"adummia approvata, ed il signor Presid·ente uc ringrazia i membri per lo zelo e l'esattezza colla quale adempivano al difficile è tedioso incarico. Prega quindi il segretario cassiere a voler rendere osteasibili e deporre sol tavolo della presidenza i registri, che debbono per voto della comooissio-ne essere abolii i, ed i nuovi, autenticati ed aperti con a·pposilo verbale, onde i membri lutti ne possano prendere visione e formarsi ui;i compiuto criterio dell'operato della commissione e dell'esattezza delle trascrizioni. Ha quindi la parola ìl Doti. Giudice, il quale, riassunto brevemenlè·quanto avea dello nella preceden te seduta sulla dis cussio~e aperta intorno alla meningite cerebro-spinale, coutinua,nell'argomeoto, espooeQdo alcune l'iflessiòni intorno alla natura della malattia ed al metodo di cura .più soddisfacente, o meno sfavorevole, che si dovrebbe attuare ~e doves~e oc~orrere un' infausta occasione di apP,licàre i risultati della triste esperienza del passato a novelli casi. Dal modo di assalire, egli dice, dal d.ccorso ed esito della malattia, dai peculiari e costanti reperti necroscopici, io credei aver a fare con quella forma morbosa che, nuova pei nostri paesi, già conoscevamo però dagli accurati e numerosi lavori, dalle vive dis._cussioui di cui era stato oggèlto pei medici francesi; io credei i Qasi ch,e mi si. presentavano affatto identici a quelli da loro descritti. Dissi identici, intendendo di quella i..dentità che è solo possibile e solo riscontrasi nei falli medici giacchè identità perfetta as~olnfa non si dà nelle malattie, e quelle descriziooi che di esse ci porgono i più dilig~riti ed esatti osservatori non sono che deduzioni dei sintetici fatti parziali complessivamente o,servati, per trarne un tipo compiuto normale al quale poter poi riferirne e comparare i singoli cas'i. L'identilàassoluta esigerebbe nna com pietà, assoluta c~noscenza dei segni essenziali de'fenorneni patognomonici, e questi sventuratamente non sono ancora ben definiti per poter determinare l'identità di m'>lle malatlie; valga ad esempio la discussione ancora pendente intorno alla ìdentilà o non del tifo e della febbre tifoidea, e che appunto giace·ancora dubbiosa por mancanza di-sintomi assoluti, essenziali, patognomonici ben determinali, definiti, ed interpretali. È appunto per tale mancanza od imperfezione de'caraHor,i essenziali in molle e-·s variate' me morbose, che in medicina riesce difficile il ,deteI'minare le specie patologiche, mentre l'esattezza e coscienza di .quei caratteri vale invece alla ·pe.rfetta,e cerla,determinazi~ne delle specie nelle sci~nze natur-ali. Io cred.e tti adunque la·malaHia idl}ntica a quella che già da lunghi anni era nota in Francia; mi parea, leggendo quelle de11crizioni, fossero state compilate a l letto de' pochi ammalati ch'io ebbi. ,Ed invero .se l'eguale fisionomia, l'eguale decorso e risul tati,-se l'eguaglianza degli esiti e dei caratteri anatomo-pa-tologici valgono a sta·bilire l'identità d'una malattia, a baon diritto io dovea reputare identica a quella dai francesi descritta questa forma e ins.olita e: noova,ch'io per la prima· volta: osser,vava. Io sc~issi· peieiò in qaesto senso al C@nsiglio Super.ior:e SanHa-

for-

rio Militareri gnorando ~el resto che gli slessi fatti accadessero o fossero accaduti a Cagliat"i. A Genova il doti. ca,v. Nicolis nella pluralità.dei cast ebbe invece a concretare ben Qiverso giudiziodiagnosticando una febbre pel'oiciosa con omopatia cerebro-spinale; però nell'egregio suo sctitlo riscootrans,i pare tra casi identici a quelli a mi' occorsi e che egli pure distinse col,.. l'appellativo di meningiti; dichiaro quindi che parlando di Genova io intendo esclusiYamen:te riferire jl mio dire a qaei;ti ,tre, casi. Anche nelle guarnigioni francesi al novello'apparire di questa gravissima forma morbosa, accadde lo stesso eh,~ tra noi ac• cadde: il campo medico si divise in più partiti, e.sorsero disparati ed opposti giudizii. Là pure opinarono \ilcuni awersi a fare con una febbre pernjciosa; altri con una infiammazfone· specifica; formalmente per alcuni era una forma speciale di Ufo. Ad esporre la mia vista sulla natura od intiera essenza della malp.Ltia, permettetemi, o Co'leghi 1 ch'io brevemente passi adesame le su accennate opinioni dei· medici francesi. Sarebbe una febbre pel'uiciosa? Debbo, onde meglio intendere, premettere che all'epiteto di perniciosa non annetto io, qui il significalo che gli accordava nel!' ultima seduta il Dott. Levesi: una febbre pernic:iosa a senso della scuola it,a liana non iodica già semplicemente un morbo grave che. fa pericolo che minaccia la vita, ma upa forma morbosa il coi.elemento principale è l'avvele11amet_1to miasmali<:o palustre, e che per la ferocia sua vale ad indurre direttamente, rapidamente la morte. Scusatemi questa d_igressione, ch'io credetti fare nel solo scopo di intenderci sul valore del vocabolo, apprezzazione necessaria per Ì'esposizione es~tta delle idee. È vero bensì che quasi esclusivamente occorrevano i fatti che discorriamo tra i sardi; ma il cav. Manayra ebbe pure io Cagliari ad 'o sservarli pel maggior numero anche tra i sardi; e se dall'infezione miasmatico-palustre doveansi .ripetere, perchè riscontravasi in Sardegna tra glì acclimati, tra i na'tivi, anzichè piuttosto nei con li neo tali che vi viveano io identiche condizioni? Osservazione finissima questa che colla solita saa perspicacia lo stesso cav. Manayra non roanc,ò di rilevare. Non sareb~e ciò insolito, anzi opposto alla teoria ed ali' esperienza di tillti 1 tempi e di tutti i luoghi rapporto alle endemie, e specialmente alle febbri miasmatico-palustri? A Pine,rolo poi il clima è sano, non vi dominano le febbri, la malattia affettò, come a Cagliari, solo i soldati: limitossi anzi ad un solo quartiere; come conciliare questi fatti coll'opinione dell'essenza perniciosa della malattia? Il Pucinotti, sommo osservatore e maestro io sifa\la materia, stabiliva che le febbri perniciose esigono l'azione del miasma palustre al massimo grado d'intensità qo~ndo i raggi solari hknno asciugate le paludi e che il limaccio sotto la sferza del sole spande nell'aria_ intensissime felide e ma!efichc 'esalazioni, allora qaelle insorgono più o meno frequenti e · micidiali. A Ca~liari -dominano pure, sotto il nome d'iolempe-rio, le 'febbri pernici:ose, ma cominciano ben più tardi, anzi q uando appariva là malattia di coi discorro érano, i mesi reputati più sàlubr i dell'arena. li miasma (sempre intendo p·arlare del palustre) non ispiegherehbe quindi Peruzione dell'epidemia i'o Cagliari. Forse in Genova ·canse o condizioni speciali ch'io non conosco, died.e ro fondamento alla prògnosi razionale del cav, .Nic-olis ed è ~ppuoto perchè non ho esatta contezza di quelle circosta~ze speciali eh' io non vog_lio menomamente impugnare quei fa~ti. Petò se confondere si do• vesse la malattia di coi intendo csclusivameòte oècupatmì, colla ' . t febbre pernicfosa tetanica, 'do~rèi osservare che il Pticiùotti,, . che Be rtrerisce tre casi'ehe fini iiono còlla morte, non '-'ricbrda_ io nessuno aver riseontràte sUppu'razioòie bolleziorii puraleiite.~ entro-craniane od entro-vertebrali; che se mi si vorrà obbiet-


tare cbe nepp ure neì nostri -fatt1 n on sfasi dimost rata la · presenza reale del pus; se -si vorrà, come già fecero alcuni, impugnare che·la secrer.tione accumulata alla.supe~ficie ~ base del _ce~·vcllo, e midolla spinale entro gli involucri memngo racb1de1, ·f osse vero pus, maehe invece ee differisce percbè più densa, d'aspetto più concreto, d'apparenza butirraccea ecc. se mi si obbietterà non essere quel prodotto stato sottoposto alla prova del microscopio ec'c. faciles11rebbe il rispondere che se presso di noi non {o completala tale disamina, lo fa però dai francesi. Weschen a Strasbargo'infalli constatò appunto col microscopio,essere quel secrf lo formato da globuli tli vel'o pus misto a fi-

brina. l~oitebbesi però dire. essere l'affezione una vera pemiciosa, con omopatia ftogistica degli involucri cerebro-spinllli. Ma se i si utomi, il decorso, la ca osa, l'esito, i reperti cadaverici ci Qffrono invece una specialifa distinta, percbè dovremo supporre l'avvelenameolo palustre dal solo fallo della remitt-enza più o meno distinta dei sintomi? Ed in ogni caso dovressimo noi accordare a questo solo sintomo gran valore; dovressimo informare a questa so.la condizione gli sforzi nostri, la nostra condotta rapporto alla terapeutica? Io, col Paccinotti, uot' credo giacchè come ben avverte .quell'-illustremaestro, bisogna·purcurare l'omopatia e tanto più atti-vamente e direttamente quanto più questa per la nobillà de'll'organo o sistema affetto aggr ava la condizione di pericolo, minaccia da vicino la vita. GENOVA - Si ap1·e la seduta colla .lettura de) processo verbale d.e lla riunione anterioré, il quale viene appròvato; ed in s!lgoito,· attesa l'assenza di ai coni colleghi per ragioni di servizio, il sig. Cav. Presidente dà lettura della nota n°' '12,21. Giugno 1858, del ministero della guerra, relativa al ra vvivavameòlo delle sanguisughe negli Ospedali militari. Questo sistema, già adottalo da altre nazioni, è inteso alla maggiore possibile economia nelle spese a coi devono sottostar e gli. stabilimenti anzfdettì; e perciò il sullodato sig. Presidente si rivolge in i~pecie aI !>ig. farmaèista, ed ai signori meaici dirigenti lesezioni medico-chirorgiche, ond'e, a termini della succi.fata nota, venga !sat_té!mente aUoalo a far tempo dai 1° Luglio in questo Spedale, come si era già praticato anteced~ntemente negli esperime nti a tale uopo. L'inliera seduta si consuma nella lettura deHe norme tracciate nella I struzione a q,uesto proposito dal Consiglio superìore di sanità militare. ALES.S.ANDRIA-. - A,pprovato il processo. verbale dell' antecedeule tornata, i l Presidente accorda al Socio .Baratelli la facoltà qi corn!]ni,care all~adananza on breve so~ scritto, intitolato. - • Memoria soll'utilità del clori~rato di calce col deutossjdo, di mere u_rio 1 com.e eccellente m_odificat?re della seosibilltà morbosa, nella cura ~.elle ulcere sifilitiche sul ghiande, co»giunie a nmosi - • in tal~ ~cr itlo,l'esponepte pr~snppone daP.prima e stabilisce, che nel ca~o di fimosi compJicante le ulcere veneree, situate sol balano od ai lati del frenulo del prepuzio, è ìl più delle volte obbligato il curante, sia per non poter _scoprjre il gpiande sia per l'eccessiva sensibilità della ~ocalità ammalata, a limitarsi aH'nso di semP,!ici rime,Qi calmanfi ed emollienti sull'estert:\o del prepuzio; indi.egli annonija, che ri_n v~1me un.eccellent~ modificatore di questa ed OD rimedio per· arrestare il progresw di quell; -, cioè delle ulcere, nell' acqua fagedenica e ., • :J dai ti_rill,a ~ti ,risultati ottepoli conchiude-fol prqclamare e raccoman,llare a' suoi Gollegl\i !'us9 del clo,ridrato di calce, unito al. CÌe~tpssido di merc,UI!9 q ual - · • On eccellent,isSilJ!O modifi~atore ,d.etla .sen&ibilil,à nella .cuJa deJle ulcere ven,eree, con~~nte a fimosi - ! " •

Apertasi 4al Presidente la discussion e so quesf argomento, il socio Gjap,cmetti ,fa osserv11re, che .sarebbe stato con ve.niente ~be il Dott'. Baratelli ave.ss)'. meglio specificato.i casj,.in c;.ui con tanto v;c1ntaggio ricorse a ll' uso de!!' acqua fagedenica e che,.o,e i casi da lui trattati fossero stati d i ulcere :veneree primifrre, recenlì e complicate a fimosi con flog-osi noà intensa del prepo:zio, avrebbe ricavato un'ogoale, ,seppor una non maggiore efficacia, d,1lle semplici soluzioni di biclornro dimercorio, ovvero di nitratodiargenlo;solozioni Jequali si vanno da molli e molti anni dai pratici ad oprando con giovamento ne.Ile testè designate circostanze. Risponde iJ Doti. Baratelli, essefe per l'appunto in tali, che impiegò '1•acqaa fogedenica . E siccome il.socio Botte~o (il q~ale ora dirige la sezione dei venerei)crederebbe di dovere quesl'u'Itim;i di. lui proposizione conte~tare non solo, ma ben anco, non ammettere,ov'egli intendessi, d'alludere ai casi di ulcereveneree con fimosi, .attualmente in cura nella sezione; siccome quelli, nei quali per essere le ulcere incallite. Unteriane aveva· qui da qualche tempo e con utilità evidente attivato on trattamento antisifilitico generale; còsi ii Doti. Baratelli (che è esso pure di servizio nell'anzidetta sezione) soggiugne, che non a questi, ma bensì ai casi occorsigli nella sua pratica. quando trovavas~ di presidio io Genova, Cbampery e Torino, si riferì. scono le sue esperienze e le sue osservazioni. Il Presidente prendendo· la parola sul medesimo argomento anno-fa, cbe _preparavasi eziandio l'acqua fagede.nica mescolando il_deotocloruro di me rcurio coll'acqua di calce, che tanto l'una quanto l'altra convengono per ·det.ergere le ulc~re veneree e modificarne la morbosa sensibilit~, ma specialmente per distruggere le vegetazioni ed escr.escenze, le quali però non sieno della medesima n atura di esse: quelle vale a dire prodotte daWazione frritap~e del pus blenoorragico sulle mucose ed an• cò sol tessuto cutaneo, le quali occorre di riscontrare in pratica sui pudendi, al latq interno deUe coseie (nelle donne partico• larmente), al,perineo, all'ano, ecc, degl'individui tocchi da profuso scolo blennorragico. E sì grande e-completo fa ognora il risaltato, che in , queste emergenze ricavò dall'acqua fagede'nica, che suole ad altri molti preparati preferirla. Inoltre d.appoichè cadde il discorso sul b icl,ororo mercurico, il Presidente coglie .}'opporlunità per far rimarcare, che questo composto subisce cQo tanta fac.ilità delle scomposizio)li e che quandO' desse non si sono peranco compiute, spiega sui tessuti 001 azione assai potente coli' al te.rarn,e il volume, la consistenza, il colore, la forma e la struttura. Della facilità somma, con cui il sublimato corrosivo si decompone, egli opina doversi ripetere la ragiQne precipua, per la quale d'ordinario riesce precaria la-guarigione cQl mezzo di es-so ottenuta nella cura della sifilide costituzionale. Menlre dalla seconda te,sté menzionata didui propnietà fa derivare il motivo, pe,r coi nelle preparazioni anatomiche il bicloruro mercurico non costituisce quel chimico agente; cosi utile per conser varle oel vero loro-s tato, come, orJ inariamente lo_.si crede. Ed a questo proposito narra, che in occasione della riunione del congresso degli scienziati in Padova avendo preparato tre statue per lo studio e la dimostrazione. della miologia, della nervo,IÒgia e del sistema vaswlare, quella unicamente si deformò al quanto, in coi per la conservazione dei tessuti s'era valso della soluzione di sublimalo corrosivp. LadiscossioM non aveqdo seguito ed essendo le.ore 3 e me~zo pomer.i!iiane la seduta è chiusa, SCJ,,\MBEl\1. - L'àdo·nanza s'occupa di cose di servizio in, terno. di s.p edale e di qliartiere: CAGLJs!R.1 ,,..,- Dopo la .lettura . ed approvazione ·del processo ,erbale' deWantecedente tornata, il pl'esidçnte coglie l'oppo1·-

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-io5tu nità della stagione balnearia per trattenere l'aduoanza sui mezzi d,à porsi in opera dal medico nei casid'asfissia per sommersione, non che del modo di servirsi degli àppate.cchi, ed istromenti.eontennti nella cassa di soccorso per gli annegati. Passa io· seguito ad accennare le caiilele chirurgiche necessarie a tutelare per quanto è possibile la salute del soldato contro i miasmi fel:ibrigenì che già cQtninciarono a far"sentire i loro malefici effetti fra le truppe di qaesto presidio. La seduta venne <J.Uindi chiusa col resoco.nto'falto dal cassiere del gabinetto di lettura della sua gestione semestrale non c~~e dall'osservazione del dott. Lai relativa ad on appunto fattogli circa l' espressioneinfezione,p urulenta adoperala nell'ultimo periodo della prima partii del suo scritto, ,espressioni:, che fu un mero errore del copista. NIZZ'A. - Il Dott. rtfacaggi' legge una storia di bronchite capillare la quale dà- loogo àd alcune rifless ioni del f residente e dello 'stesso storiografo re'ative al metodo di cura di cosìtratte malattie. NOVARA -Approvato il processo verbale il doli. Cerale presenta, all'adunanza il secondo volume del Dizionario d'Igiene Publrlica ecc. di etti il l\linistero di guerra fe' dono àl G~binetto dilettara; quindi si fa a leggere la circolare emanata dal Ministero della guerra jn data del il giugno 1858. sul ravvivamento delle mignatte, non elle le istruzioni dellate su tale pr9posilo dal C~nsiglio Saperi ore di sanità militare: a sì fatta lettura fa tenere dietro calda raccomandazione direll!l ìn .particolare modo alFa~macista 9erla scrupolo!i.J ossjlrvii,nza di quanto viene prescritto dalle Autorità Superiori! Il medico Capo invita pose;ia,il dott. Bnthod a comunicare all'adunanza la storia déll'oltlilmia del' soldato Do'nl, di cui ebbe l'incarico dal· Presidente nell'aùte~eélente tornata · di compilare la precisa narrat'i-va. La le\lara di tale scritto fa mettere in campo alcune questioni che pro.· mosse e svolle dal Medico Capo si ponno riassumere nei segaen ti brevi cenni ccc. La macchia della cornea pr.e sentata dal soldato Dom, lorçhè veniva chiamato sotto le armi, a quale .malattia speciale dell'occhio potea riferirsi? Dagli anamnestici, da l temperamento e dall'abito proprfp a q~esl'indivi(loo la supposizione. di un'ottahnia sc}ofolosa dome origine dell'opacìtà aécen nata da! dolt Bothod, non può dessa a~er ·p~r base dati scie,ntifici abbastanza solitli per renderla accetta ai cq!leghi? ln appoggiò di tale proposizione interrogativa il dòlt. CeraJè. si ìa a r1petere qd~nlo avea già altra volt,i detto s,ul\'ott1al91ia1 scro(Qlosa, lorchè nella sedu~a del ~ dic.eqibp; 18{>1 jntr;itt~neva l'ad.onanza con una: lunga soa dj$sertaziooè sulle v.arie ~pecie di ottalmia; spiega come l'eruzion.e pu&tolosa o flict'.tlooide siil no carattere patognomonico, di tale malattia; tocc-a, della sede · più comune. di ta·l e erozione, ed accenoà oo m~ lorquand1o tessa 1 si estende sulla.cornea l'esito piu frequente della pusfùlaziolie J sia la screpdlàtora della l'J)edesima, .11olc~razfone ' della cornea I ' • ed ' il consecutivo suoopacarsr: dal che ne inferisce .essere sua < tj I ì,:J ,, •I opinio.n e cq.e l'ott~lroia sofferta dal Dom-Prima di entrare al mÙitare servizio fosse l' ottalmia scrofolosa ( pnstolosa del Des• marres); che teq1zione patogoomon'ica fòsse la l)'oslòlosa, d'onùe screpolamentd delle pustole, qlcerazioni ed .opacità del.la cot- , nea: Il ragionamento del doti. ,cerale r ·i csce a:cc'ello all!adu-' ' nà~za cÙi soriidc la supposizione indutti va del· Pròsii1éole. Val" 2• quesHone:si riferisce alla causa cho a mente del dott. Ba- ', thod anebbe potuto dar luogo all'uJtimo rlslàHo fl.lgisticò cli.e riusci fatale all'or~ano visivo, cioè alle deleterie emanazioni provenienlj dal ài rece.nte costrutto per troncare intieram~nle ogni comu·nicaziooe tra una camera e l'altra. Su tal)e proposito il Presidente' fa osservare comé il moro di cui parla il dolt. Bathod sia di così ristrette dimensioni e di tale sottigliezze da aver avuto campo a ~endersi bene asciutto in pochi

muro

giorni, e che perciò all' epoca in cui .si manifestò il ri,mlto ilogjstico fatale al Dom~40 giorni circa dQpo' la costruzione dt.11 mu.:o. egli è indotto ad attribuire al medesim,? nessun malefi.c.o influsso; rispettand.o ·cionullameno l'opiniot1e esternata dal ò.oU. Buthod durante la m~attia del Qom, ·il dott. Corale provvede'Va tosto a che gli Ottalmici venissero altrove" ricoverati, iocchtl non impedì che on ~ovello' caso di grave rh•alt!) flogistico si facesse ancorn palese. Quaionqoe però si\l stata la cagiono del l'esacerbarsi della malattia del Dom, il Pl'esidentt:.• crede bene di pregare il dott. Bulhod à. volere nella sua storia 11.'lre un cennodescrittivo di questo pictiol muro divisorio, cioè .indicarne le dimensioni', Io spessore, non che la dii;tanza in éoi si tri>'va dal letto degli ammalati, e ciò per iscansare tanto armedioo Capo come al medico dirigente la sessione degli Ollalmici la·tacciadi trascuranza tli quei savi ·precetti igienici che il met.lfoo non deve mai per nessun verso mettere nn ..canto, Il dolt. Bolho'd p'rOr.oelte di texier conto· delle osservazioni del medico Capo, sia coll'aggiung11re alla sua storia I.e indicazioni proposte dal doU. Cerale' sia' col far •cenno in modo duhilativ'-O della causa che alfa let,tura della sua storia ei dava in moao affermativo. ,Essendo l"ora avanzata il Presidente scioglie•la seda~a, ritµandando ad altra tomata Ja cootinaazi,one delle di!;cns~ioni sn que-st' interessante fatto cl.inii;o.

in

VARlETA . ' '

COMPRESSIONE DIGITALE nella corea der;li aneurismi

(Continuazione e_fipe, VediN. 31). .§ L~ guarigi~ni .ottenute con la co~9ressione digitale sono già in numero: sufficiente per non ~ubitare dell'assoluta sua superiorità sopra qualunque a1tro m·etodo: conoscenza quin(ji d~i casi di guarigione se- sempre utife, non è. però più heces.saria; ma sommamente n~cessario è it conoscere' e lo studiare i casi in cui forse non ri1isci la compi·essione, affi,\ohè in questo studio si possa rinvenirne la causae il rimediQ. § Sè le mirabil'i guarigioni ollenule colla compressione digitale &ono b'astc,;nti per sanzionare la superiorità del metodo. esse non sono ancora in numero sufficiente P,!lr potere stabilire tegole ct?rC'e e prl!cis.e int-oroo al modo di procedere D'ell'applicazione del me.tocto.

la

' § Le regole addollate nell'appliéazione dei m~zzi meccanici ooh possono es'sere che imperfettè, _perchè dedo lle dall'oso di mezzi imperfetti, enoo pbs-s·ono quicHH essere ·applioate all'uso di un inezzo perfetto, ·qual è il diti>. ' ~

I

§

La compres.sione r,n.tltiplar, altef-nante, progréssivl1i, graduata, ittcomple1à, -incor11,pleta, contim,a, sono r.jsorseforzale da:Ha sola necessità di oontroperar-e alle imperfezioni dei mezzi meccanici. §

Pronti a modificarle ove l'esperrenza proveniente dai casi avvenire il richieda, le regole 'da adottarsi, giusta la . ooswa opinione, sono le seguenti: I. t.,. . Il principiò che dòmina tutta la cura degli aneurismi •


-21>6 -·

. XVI. E possibile che il coagulo cruorico o non si solidifichi, o si rammollisca, ora per pr•eesistente morbosa condizione del sacco, ora pel perturbamento necessariamente avvenuto nella capillare circolazione delle sue pareti, e che l'infiammazione, e poi la .cancrena di queste, sia la causa, e non l'effetto, della successiva alterazione del coagulo cruorico. XVII. Con la compressione digitale l0mple1a ed intermittente potrà il medico tal fiata guarire un aneuri_sma visitando dli(, sole volte il lontano malato: nella prima gli farà conoscere come debba fare da sè la compressione (co~pressione prepa,ratoria); e dopo due o tre settimane in una seconda visita, accompagnato da un assistente, farà una com~ressione. ~om.pleta e continua per alcune ore (compressione definitiva), che potrebbero bastare a compiere la già comiticiata solidificai-ione del tumore ... ·a meno che non la trovi ormai del lutto compiuta. - Avvennero già e questo e quel caso; potranno essi avvenire altre volte.

~olla compressione digitale s.i è, che deve farsi wmplela ed intermittente. Il. Può essere compfota o totale: percbè fatta col dito, anche -completa non è dolorosa. III. Deve essere completa, perchè il suo effetto in un dalo t empo è immensamente maggiore di quello d'una compr_essione di pari tempo incompleta.

lV. Dovrà farsi irio~mplela allora soltanto che per locali o ienerali cìrcoslanze non si possa fare completa.

V. Può essere intermillerite, perchè essendo comp_leta è ef_ficace, e possentemente contribuisce a1la solidificazione dell'aneurjsma, quando anche. continuala per breve spazio di tempo, ed interotta a brevi intervalli.

VI.

xvm.

Devi essere intermittente, perohè se venisse continuata senza interruzione fino alla solidificazione di ogni aneurisma, riuscirebbe incomoda al malato, incomoda e di difiìcile esecuzione·per lo stesso Chirurgo, mentre non deve esserlo ,1è per l'uno, 11è per l'alt1·0. VII. Completa ed intermittente, può guarire un aneurisma a tutt'agio del malato e del medico; bastando anche una .sola perso11a all'ufficio della compressione. VIII. La persona incaricala della corupressione comprimerà l'arteria fino a che 1a sua mano avrà uopo dJ riposo: riposatala, riprenderà la compressione.

Per togliere prontamente il dolore, l'edema, ecc., non si dovrà che più prontamente procedereallacompression-edigitale1ed in essa persistere. XIX. L'uso locale del freddo per facilitare la consolidazione der tumore, se non dannoso, è certamente inutile.

·xx.

Sull'arto si eviti ogni applicazione, e solamente si proveda alla posizione più comoda; .tutto si confidi nella compressione intelligente; sola nei casi più ovvii, coadiuvata, in quelli che il fos.sero meno, da terapeutico trattamento più o meno energico, sec.ondo il Valsalva: che se in molti casi una cura preparatoria può essere. superflua, in altri potrebbe forse essere sommamente necessaria.

IX.

DISPOSIZfONI HINISTElUALI

Totale ed intermittente è efficace anche ripresa a lunghi inten,al.li; potrà quindi e dovrà essere sospesa durante la notte, il sonno/del malato non dovendo e,ssere disturbato. . X. Intermittente, ma pur efficace, il malato potr.à con effetto farla da sè, e guarire per la sola opera delle proprie mani; o, se non guarire, efficacemente contribuire aila guarigione. XI. Un malato può comprimere da sè la femorale, la radiale, l'omerale, spesso la soltoclaveare, la carotide, e può continuare la compressione dai cinque agli otto minuti circa. XU. Completa, ma intern~itte11te, non è da temersi cbe la solidificazione del tumore si operi troppo rapidamente e per coaguli crttorici, anzicbè per stratificazioni fibrinose .

Pedi di DJ&latna dei 1'1ilitari in licenza (Gabinetto)

Nota (N. 0 81) 22 Luglio,1858. In aggiunta al disposto dagli articoli 33 e aUelRegola mento per licenze del :29 gennaio 18150, ho ravvisato opportuno di determinare che ogniqualvolta i Militari io licenza che si trovino nei casi in essi articoli previsti dimorino in ciUà o luogo dove si trovino Uffiziali di Sanità milìlari, le fedi di malattia prescriUe dagli articoli stessi debbano essere rilasoiale da uno di tali Uffiziali; Je fedi che in tal caso fossero firmale da altri saranno considerate come non avvenute. Gli Uffiziali di Sanità militare pertanto, che in virtù della . presente disposi7,ione ne fossero ri~hi~sti, non potranno mai ricusare nei casi sovrindjcati di rilasciare la loro allestazione stillo stato di salute del militare richiedente, e ciò ben inteso senza retribuzione di° sorta, dovendosi questa considerare com e incumbenza inerente alrufficio loro. . I Comandanti di Provincia dovranno vegliare a che sotto specie di malallia non si prolunghino abusivamente le licenze dei militari e perciò, ove per avventura ve,nis,. sero a riconoscere che alcunuffiziale di Sanità avesse rilasciato con soverchia facilità simili attestazioni; me ne terranno informato. Il .Ministro Segretarip di' Stato A. LA-MA.RMORA,

xm.

Le prQnlissime guarigioni fino ad ora ottenute colla compressione digitale di poche ore tion. interroUa (Gherini, Riberi), non furono seguile da alcun sinistro accidente. XVI. Le cause per cui un tumore aneurismatico, che più ·non puh1a dopo una compressione completa e co1itinua di più o meno ore, potrebbe forse, come succede talvolta dopo la legatura, non solidificarsi, infiah1marsi, suppurare, ess.ere preso da cancrena, non sono ancora ben note, e debbonsi perciò studiare.

xv.

Non è certo che questi gravi fenomeni sieno so}amenle da attribuirsi al coagulo cruorico, e non fibrinoso: se ciò fosse, doverebbero essere più frequenti dop.o la legatura.

(Giornale Militare dall'anno t85tl. pag. 695.)

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Il Direttore Dott. Cav. ARELLA, llfed. Div. Il vice Dire~tore respons. Doti. llfANTF.LLI)Ied. di Bat. Tip. Subalpina di COTTA e Co.mp.


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{6 Agosto ~. 858 lNNO \li. -..-·--------------------------~-::-::-~...,....--

N: 33. ___ _____ ,

GIORNALE DI HEDICINA HIIJTARE DEL CORPO SANITARIO DELt'ARMATA SARDA

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L'associazio,ne non si riee'1e che per on anno e comincia col t 0 di l!:eon. Si pubblica nel Lunedì d·i ciaschedon11 settimc>na.l Il prezzo d'associHione io Torino è di L. 10. In Provincia ed all'E.ste~o, franco di posta L, 11. Si paga ,per seme~tri anticipali. Artrite blennorragica; Discussione teonlasi nella R. Accademia medico-chirurgica di Torino_. - Relazione delll' Conferenze Scientifiche. - 3° Ri'1i&ia dei G·iornali Scientifici. -4° ì\nnoozìo bibliografico.

So'ltliURJO. -

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PARTE PRIMA Sn l"areriCe bleonorra&;ica.

µs cussione tenutasi nella- R. Accademia rnedico-chirur9ica di 1'orino. ·( Conlinoazion~, V lì 1111m. S\9, 3Q e 31).

Jl Dott. Bore]lj G. B. nell'adunanza del i8 maggio .1185S, non mostrandosi pienamente pago delle idee del

Professore Riberj intornp alla specil\lilà della malal.tia, ;ricorda alcuni f.alli pei quali egli crederebbe non poter~i :aroroellere che l'artrile conse~utìva alla blennorragia non sia che conseguenza consensu_ale d'irrilazione uretrale, senza caraUeri speciali e speeiijci: la frequenza di tale coincidenza lo meUe ancora in pensiero di qualche causa speciale. Conchiude quindi manifestando l'intenzione di combattere in massima l'esistenza delle infiammazioni a ha:se venosa. M~ si riserba di manifestare il suo pensier,o in altra seduta. TI Dott. Perlusio o.ola che, anzicbè frequente, è r"8Jàtivamente poco frequénte l'artrite consecutiva alla hleon.orragia; e che noµ si h,anno del resto elemepti slalist,i~i da s.tabilire tale frequ ~nza, per cui si ab,bia ragipne di ammel\ere -un·a,trile ble~n9,rragica. :Risponde il Cav. Borelli che se non si hanno cifre stastisliche com provanti la frequenza dell'artrite consecutiva nei blennorragici, il fallo rron è però men vero, comune.mente ooto e dimostro dalla pralica esperienza. Questo fatto, egli dice,è quello app'\lolo.che in lui ingenera qualche dubbio sulla natura sp.eciale del1'arlrite. ,Pare cioè che si svolga un principio materiale disaffine, capace di .tndurre qua e l~ irritazione analoga a quella dell'uretra. Rispondendo il D<,lt. Uberli ad alcuni appunti slali fatti ~1. suo lavoro dagli accademici Sella. Bprelli e Riberi, s'app~ggia all'autorità del Gibert e defRicord per dimostrare che non gratuiLaroente egli asseriva che àllo sviluppo dell'artrile blennorragica preced~ anzitutto la.blenopposìoorragia uretrale o l'oltalmia hlennorragica. %ione all'opinione deJ socio Borelli, egliJavvi~a nella uretrite blennorragica non uita semplice causa predisp~>nente,

In

ma determinante occasionale, e t.alora causa unica. Ap·poggiato all'autorità di sommi sifilografi egli propugna la specialità del1'artrite blennorragièa. Propone quindi alcune conclusioni: ~ 0 Si esercita, in qualsiasi modo vogliasi spiegare; un'influenza più o meno diretta fra l'uretrite hlennorra gica e l'artrite. 2° .Sotto un cr.~to a.spello l'artrite dipendente da blennorr3:gia, può ,constd~rarsi com.e speciale. 3°~ Nello ~lato attuale della scienza la speçificit~ _dell'artrit~ blennor,ragica nop :è :provala. -Nell'ad1:1nanza del t ~i~~flO 4·St>8 j l C~v. Sella comip· eia ,daU'o~servare cp~,ij fattp c;~ato, dal :OotJ. Uberti in çui _l'arlril~ ~arèbbtl,.succed.uita ~ll'oflalµlia p)ennorr~gica prti i;niliya,;be,n considerato povrebbe-,invece riguar<!arsi come un. caso d'artrite co~~:eculi.va all'qre\r;ite,. Nota, qµindi es, .s~r'vi n01le alluali opinipni.del Don. Bor~ll~,-s:uJrargomP,nto una manlfeslacontra.ddìzto-ne:ooUe id~~.d,<\IIO &lesso,ep}e.~sy ne11~anno passaio, cambia men.lo del quale mostrasi desì deroso di conos,cerne le cc).use che lo indussero. Il Doti. BoreJli risponde non avere rìcisamenle mutata opinione, ma, dietro alcuni falli , essergli sorto un dubbio: questo dubbjo.è una transazion~, µ,n passo verso ,la veri~à Il socio Perlusio ribattendo alcune argomentazioni del Doli. Uberli oppugna di iluovò l'opinione di 'colorg c~r vorebhero fa!r intervenire un principio virulento nei rapporti causali fra l'u.relrite blennorragìca e j:arlrite. Appoggiand~ i\ suo dire a.d alcuni f;tÙ da lui osserv~t}, il Dott. Fenogli9 mostrasi inclin.ato ad amm~~~f r,e chp l'uretrite serva all'artrite ~i predisposizione; all<JJ~l~.lo·a\tuale d{llle cose .egli però opina sa.çeb,l.le, prude~a,.~~tendere fa tli_nuovi. ,1 , " '-' Cre.de invece il p.otl. Bprelli 01)e fAccademia nqehba dicJ1iararsi in qualche senso sulle lFe opinioul, ~i pu~a coincidenza cioè, di specificità e finalmente di S!Jr,nplice relazioi:e patplogica di consenso; moslrandçsi egli inclinato ad abbracciare quest'ultima opinione, come tÌhe sufficienle a spiegare i fattL li Commendatore Riberi rammenta allora di avere già alzato un lembo di velo in questa questione additand~ le vene come via possibile di diffusione, ma osserva che finora non si è .parlalo che dell'uretra ·simpatizzante cio~ .attiva nel destar~ simpaUe; ora è tempo di discorrere del• l'uretra passivamente sim patizzata: sarà questo un al\ro velo, alzato il quale, maggior luce riceverà la questione che ora si qibalte. · N~la successiva adunarna delli 4 i gìugno l'illustre nostro Presidente COSÌ ripjgliava j} suo dire: -Sull'argomenlo di cui si tra\la sono state messe in-


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ioS ·-

nanzi e sostenute con molta dottrina dai socii Pertusio e § bosi, prediligano questi le giunture per poco sian esse devianti dal loro perfetto stato fisiologico, ma che pure Barelli e dal dottore Uberti, ch'io mi onoro aver avuti a miei disè'epoli, tre·distinte opinioni ed una ebbi pur a ditale lratlò, noh essendo le giunture in opporlunrrà di malattia ed essendolo all'opposto altre \'iscere, tessitore o chiararne io stesso. li dolt. Uberli cred-eva i'n prima alla specificità dell'arparti non cotanto slreLlameote affini per islruttura con trite susseculiva alla uretrite blennorragica. Smise egli, l'uretra, gli effetti lontani dell'irradiazione uretrale fuga quanto pare, l'idea della specificità o quasi, ma non sa gono le articolazioni per manifestarsi in luoghi insoliti. ancora decidersi a non vedervi per entro una specialità 'Movendo da queste premesse io gellerò uo rapido sguardo su le altre opinioni poco sopra citate princimorbosa. li socio Barelli derivava l'artrite da consenso lra l'urepiando da quella del dottore ' liberti che pìù dalle altra si discosta. tra e le giunture,!)_<} ora inclina un coLalpoco all'opinione del dollore Uberli, per lo meno il suo convincimento è ~. Il doll . Uberti disse che nel caso narrato dal socio Sella la flebite fu un accidente insolito, fu un mero caso. ancora ùn cotale poco ondeggiante. Il socio Per/.usio sosteneva e sostiene l'opinione del Ma io lo consiglio a dire cotesta sua opiuione <iollo voce Thiry, ciò è che l'artrite sia una semplice concomitanza acciò oon lo oda la Scuola germanica la quale, quasi tolta. dell'uretrite, derivante dalle sue cause speciali e che l'ucon a capo i SundJ,.;in, i Schoolein, i Pucbelt,ecc., ammelretrite non altrimenti conferisca alla sua genesi fuorchè Lono nell'artrite Id predominanza del fallore venoso. Cerrendendo i tessuti delle giunture più sensibili e più imtamente non si può condannar il concello scienlifico d'upressionabili all'azione di quelle cause. na scuola cotanto illustre, concetto che ha a base le neIo 'poi·, pur àmmellendola specificità degli effe tti locali croscopie. le vivisezioni, le analisi di chimica organica, le dell'uretrite blennorragica, bo credulo e credo tulLora investigazioni ·microscopiche e sopratutto la sperieoza che i suoi effetti od accidenti lontani non siano speciali, clinica. E finchè durerà cot"6slo concetto scientifico sarà. ed allargando il campo della dlscussio,ne la quale era iuper lo me110 sdrucciolevole cosa il dire che una flebite jiaturalmente troppo rislrella fincbè slava nei confini consocia ad artrite. come nel caso del socio Sellts, è un della sola artrite, bo credulo e credo ancora che questi mero accidente che non ba nulla da vedere con i fallo;i morbosi dell 'artrite stessa. etl'etli od accidenti lontani siano diversi secondo la diversa opportuòilà od effigie patologica che preesisteva o ~. ComC! prova di $pecificità dell'artrite da hlcnnorrache per cause accidentali s'è resa consocia ali' origì ne od gia il dott. Uberti citò il caso d'uno in cui, soppresso lo scolo blenoorragico, sorse un'artrite vfaggiatriee e laral corso della blennorragia. Da qui spieghiamo come alcuni abbiano osservato tra gli effetti ed accidenti lontani dellala da più altri sintomi anomali i quali insieme con o costitdtionali dell'uretrite lo svolgimento di ghiandole •!·'artrite disparvero al ricomparire la hleonorragia. Ma scrorolose; altri di meningiLi, di pleuriti; altri di affezioni non può certamente menare buona questa prova di specutanee variformi; altri di varie lesiom delle vie gastrocificità e direi anche di specialità chi ba veduto, e nissaoo enterièhe, a cui per dirla di passo .avran anche conferilo vi ha fra noi che non abbia veduto, flebili semplici, neule dosi di rimedii balsamici talvolla abusale che si sommiralgie variformi. palpitazioni, tossi, dipepsie, artropatie oistrarorro per vincare la blennorragia; altri di dissesti e via dicendo, nati da cessalo erpete abituale o da sop·del sistema nervoso e degli organi dei sensi, specialmente pressa ulcera inveterata , svanire al ri-comparire J' erpete della vista, dell'olfato e dell'udilo, altri in fine di morbi o l'ulcera, o tutto ciò senza che a nissuno cacla 'in mente di vedervi sollo cause materiali di specificità. a base venosa. E siccome tra questi morbi a base \'enosa ·sonvi le artriti, le gotte e simili, cosi ho creduto e conti3. A malgrado delle cose state per me vedute ed an'nuo a c~edere che quando l'uretrite converge con i suoi nunziate in uò'antecedenle tornala e con!<entìle pure da illustri pratici che erano presenti, quali i socii Pertusio, effetti su '" giunture non vi sia da i'oarcare le ciglia ~e Rorelli e, se non m' inganno. Sella cioè che le·articoladeriva ciò da che gli elementi anatomici di quest(', soprazioni non er.ino soltanto simpalìnale dall'uretra tocca di tytto il venoso, vi son preparati o che vi acquistaffo l'ophlennorragia ma allrcs\ dall'ure'tra affetta da fnfiammaportuni'tà i>er cause proprìe dopo l'origine della blehnorzione ordinaria, a malgrado di ciò il dollore Uberli conragia, e che l\d ogoi modo questa noo allro sia fuorchè tinua a negar il fallo, é certamente cotesto fallo, essendo -1' occasione e non la causa delt'arlrìle. Già un autore in àperto c ozzo con l'idea di specictlilà e $peci~cità morboche noo può essere passalo 'sotto silenzio ogni volta che si parla di cose sifilitiche. \'Oglio dir il Lagneau. collocava se, debbe essere con difficollà. ammesso da chi ammette fra le cause dell'artrite da blennorragia le ci rcostan1.e i:acotèsla specificità. Resta soltanto a vedersi se basti a negar un fallo perché,l'sso non esista. l\fa che cosa si direbpaci di moditìcare la vitalità ·delle superfici•~ artico lari e be poi quando si adduce$sero osscrvazlO'ni confermanti· dei tessull (souo sue parole) fibrosi che ne dipendono. cotesto fallo in un rnodo inconlroverlibilo? E le osservatali che l'impressio ne d'un freddo vivo o dell' umidità. perzioni sun -appunto quelle cbe riferiscono in lanlo numero cosse, vecchie soluzioni di continujtà, enormi fatich e. la e con rara erudizione Darlhez, G. P. Frank, Lagneau e gotta, il reumatismo, la scrofola o vecchie infezioni i.inMurray (Demate1·iaarthrilicaadvc1·e1ldaaberrante: Gottinga,' litiche. ~195) d'alTezioni reumatiche, artritiche, gollose, emor'Ho per conseguenza delle conseguenze creduto e credo roidali, psoriche, sifilitiche, costituzionali, J1rnte, subaoute ancora che, l'uretra essendo organo eminentemente ve od acute le quali nel loro corso provocaron uretriti senoso e nella composizione delle vene entrando una memcretive Lai volta ostinate. Vidi io stesso d1 si mili casi e spèhrana assai analoga alle sierose ed alle sinoviali, ogni cialmente in un vecchio gottoso il quale nel corso degli invòlla che da essa morono per le parti lontane raggi mor-


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,sulti che erano lunghi e dolorosissimi era sovente impigliato da uretrite secretiva, di lungo corso, per lo più associala a difficoltà ii'orioare ell a priapismo. come che da dieci anni fosse in esso lui spenta la potenza erettile del pene. Ora bene, da queste osservazio~i può. fa~ilmenle èledursi che se flogosi primitive delle arl1~olaz'.001 provocano secondariamente un' urelrile non 1spectl'ìca, non è contrario alla rauione il credere che uretriti non ispecifiche provochino :rtrili. Non vi sono pi~ verità, se. qoe.st,a non è verità. E se si ricorresse alla ragwoe che diverso è l'etfello delle irradiazioni uretrali sulle giunture secondochè l'uretra è presa da uretrite semplice o specHìca, dirò innanii tratlo, riservandomi di rito.rnarvi sopra, che ciò è contrario alla sperienza clinica. 4. Cbccchè siasi dello in contrario, rara è l'artrite in seguilo all'urelrile blennorragica. e questa stessa rarità indica abbastanza per se stessa che, se può talvolta offrirsi come accidentale concomHanza dell'uretrite, noo ritrae essen-zialrnente della natura di questa. Se ritraesse tiella sua natura, la sua assenza, a vece di essere la regola, sarebbe I' "!ccelluazione. Veaiamo noi la mancanza dell'irritazione dei bronchi e della schneideriana nei morbilli, quella dello stomaco nel vaiuolo, quella delle fauci nella scarlallina essere la regola o l'eccelluazione? É evidentemente l'eccelluazione. E percbè ciò? Perchè queste locali irritazioni fanno parte essen1.iale della malattia principale e come tali debbono correre nell'orbita di questa>dovcch!I rarissima è l'artrite perchè, non formando parte dell'uretrite blennorragica fuorohè per a caso, scorre fuori dell'orbita di quest'ulLima. Vi sono in ciascheduna malattia, e chi non lo sa? àl-. cuni elementi morbosi necessari i, anzi caraLLeristici della medesima i quali sono come i connotati della sua individualità, $lava per dire i suoi fallori o confattori, e ve n'esiston nllri accessorii, non caralleristic:i, non aventi impronta di famiglia, non faLlori. Quelli hanno un'intima relazione con l'elemento causale e con la condizione patologica, A questi dipendono da evenlualj predisposizioni a1lioenli, non all'elemMto causalo,, ma all'idiosincrasia, alla cosliLuziooe, al temperamento, à preesistenti ed inoperose opporlnoilà od immagini patologiche. Quelli sono costanti e questi hanno soltanto luogo in determinali organj$fl'li.

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Nel morbillo ad esempio bavvì una speciale irritazione bronchialr; è questa da lotli considerala come un elemenio confallore del morbillo e da Lutti ritenuta come avente relazione con l'elemento causal e del morbillo. Ma se occorré, come lale trailo succede, che il morbillo tragga dopo di sè lnbe;coli polmonari, nessuno più vi ba che consideri questi tubercoli polmonari ·com' uno dei fattori del morbillo, àvente relazione con il suo elemeolo causale, ma tot.Li s'all'rellano a dire che i tubercoli son un elemento causaie, preesistente in immagine entro l'organismo, a cui il morbillo sporse il motivo di tradursi in atLo . Ma senza uscire d'argomento cerchiamo esempi di ciò nella stessa blennonagia. Gli elementi fattori di questa ognuno li sa ed io non mi dimorerò perciò nel dirli. Non mi dhnorerò a di re dell'infiammazione specifica dell'urelra, dello scolo mucosi> Yerdastro, giallastro e simili, nè della relazione lii cotesti elementi con la causa .~eoitrice. Densi di rò che io mezzo, a canto o dovo i failori in-

defettibili della blcnnorragia incontrano tale LraHo elementi morbosi accidentali, non aventi relazione con la causa della medesima ma con lo stato preesistente dell'organismo, ed occasionati so1tanlo dalla .blennorragia. Cosi in chi è predisposto al rachiartrocace una blenoorragia può nel suo corso dar ansa a cotesta malattia, come ebbj a vedere ed ho consegnalo il caso nelle mie lezioni orali: avrei io il dirillo di chiamarlo racbiarlrocacc blennorragico? No; ma ho il dirillo di dirlo rachiarlrocace di cui la trama preesistente dell'organismo fu spinta ali' alto da blennorragia. Cosi in chi è fornito di squisitissima sensibilità la blennorragia pa.ò .dar luogo a va riformi neuralgie dell'aµparato orinario, compresa J'abolizione della sensazione risulta11te dal passageio dello sp<•rma nell'uretra, come videro molle volle Richoud , Brouss~is, Caslelneau, Lagneau, come vidi io stesso e co[)le ogrJi pratico, credo, abl>ia avuto occasione di vedere. Si avrebbe per ciò il dirillodi dire che vi sono neuralgiebler111orragiche? No: ma può dirsi che neuralgie d1~11·ur('\ra preparate da uno speciale abito nervoso scoppiano in orcasiooe d'una lilennorragia. Di casi 111 st~ss9 di quelle ble11norragie le quali ope,rando fuori della sfera della loro azione ordiuaria si videro dar ansa ad infiammazioni e a<l altri morbi della pelle (Lagoau), del cervello e de' suoi involucri con cefalalgia viole1)ta, emiplegia ed anch~ alienazioni mentali; delle vie re.spiralorie; delle g11strocntericbe; dell'apparato venoso; delle articolazioni e ~im iti, in chi vi aveva ori acquistò nel corso della blennorragia una particolare predisposizione od opportunità. Si dirà perciò che vi sono pleuriti, gastroenlel'iti, artriti, ecc. lJlennorragi·che? Cosi ancora Rilter, Aulenrielh e Rielth videro frequenti le gontìezze delle ghiandole linfatiche del collo, delle ascelle, degl' inguini nel corso della blennorragia: è a dirsi per ciò che quelle adeniti fossero blennorragicbe? No cerla1nente. Gli autori testè cilati osaron beos"t chiamarle ti.bercolj gonorroici, ma nessuno fil. del loro avviso,e la loro opinione cadde, come dovea cadere, obbliala. Ed un a\llore assennal.issimo, facendo ragion,e cl.elle cose ,•edule dai citaHaulori e da se stesso, fece rifiellt:re bellamen le coin,e quelle tnmidezze ghiandolari suss.eculive a bJennorragi~ incontrassero !-Olamenle in chi è ri'abiloslrumo~o. Abbi,~mo ancora pazienz,a qualche tempo e vcdremèJ che, i~ quella guisa stessa che quei tubercoli furono sballenali deJ nome di !lonorl'oici, l'nrlrileconseculiva allahlcnnorragi'a sarà pure shallezzata del nome di blen11orragica . li Thiry ba in buon punto incominciala quesl'oper~ di riduzione e vi è apparenza che il tempo sia per compirla. Le cose che venni fin qui dicendo collimano a puntino con quelle che-una celebrità in fallo di roalallie sifilitiche diceva quasi parola per parola nel Dizionari o dei D.iziona,ri di medicina e chirurgia: (I la pelle, la gola e la giunture sono più soventi affette nel corso della blennorragia ma non sono le sole parli. giacchè i musco)ì, gli ossi, le cavi tà nasali, le auricolari, in una parola lulli i te~~uli pm,sono esserne affetti per consenso o per me,lasl'asi, come succede nelle allre affezioni senza che sia per Gjò necessario far concorrere uo 11irns speciale. » E queste affezioni concomitanti' per acci<l<'nle la blen• nor, agia ma scorrenti fuori della su.a orbita ordinaril.l e _naturale, vuoi artrite, vuoi mucosite gastroenterica, vuoi


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vremmo di oecessilà dire che l'artrite è speciale o speciimpetigini, vuoi, vuoi .. .. han esse un corso speciale e fica come l'uretrite blennorragica, il che è dal sodo Boriconoscono un freno lerap~ulico specifico'? No, e cento rellì disdefio. Ricorrenao .al consenso non si s,pieghevolle no: ma esse guariscono sottos.opra con i mezzi stessi rebbe percbè l'artrite fosse più rara nelle donne che non con cui si combattono quando soffo disgiunté da urelrité. nell'uomo: in quella vece ricorrendo all'irradiazione delNon faccio alcuna ecceluazione neppure per l'artrite, l'uretra per l'iolermezt.o delle vene si comprend·e subito giacchè la cessai sempre con i mezzi comuni e<l in éi'ò perchè per la molto min9..re ricchezza 1lel circolo vecroso non poLrei mal mio grado accedere all'opinione dell'onodell' uretra della donna l'arlrile sia in questa più rara. revole doti. Uberli che la crede di più difficile guarigione. Ad ultimo le cose sopra deUe intorno alla specificità delPassarono quei bei t'empi (tempi di Ribes) io cui tutte l'artrite mi dispensano da ulteriori paroleùirelle a dileguale concomitanze, lutti gii acciden~i della blennorragia cesre quel lale grado·d' incerta tenerezza che il socio Borell, savano con i balsamici, _non eccettuata la prostatite, farha ancora perl'inlerveolo d"un quid arcanum neliaspiegatrite, ecc. Infelici noi che vjviamo in un tempo in cui il ziooe di certi accidenti della blennorragia od, a meglio valore dei balsamici nfl guarire quei mali è use.ilo di moda! dire, a quel lai rincrescimento che prova egli all'idea di · 5. Se l'artrite fosse consensuale od irradiala dovrebbe, distaccarsì del tulio d'all'opìnionè 6n qui dominata dela mente del dotl. Uberti, avete luogo nel primo periodo 1' intervento d,un .qiiid speciale nell'avvil·uppame~lo blendell'uretrite blennorragica quando, essendo que_sla acuta, norr'agic() con~ecutivo. è più simpatizzante, più irradiante: in quella vece ha essa Le mie vedute in finè si discostano meno da quelle ·del luogo a\lorchè l'uretrite sta scemando; la quai cosa a.e-. Thiry, sostenute dal socio J>ertusiQ. Pure \·' è questa diffecenna secondo lui a spec[fi,cità o specialità. renza. Secondo il Tbiry l'uretrite rende soltanto più senMi rincresce dirlo, ma ciò non prova nulla o per lo sibiii le giunture alle cause Qell'arlrite: mentre nel mio me!lO è ::;0J1anto una prova di più della grande lègge che concett_o l'irradiazionedell'urelrite è occasione de-Ilo sco(lsiegue la natura, giacchè ne-fa l'applicazione a tutti i morbi pio dell'artrite già preesistente in opportunità od i9 effi.ac!}ti, sian essi sempli"ci, miasmatici contagiosi e cosi di gi·e oppure soprannata nel corso c\ella blennorragia per seguito. É CO$a naturale clie i morbi sinchè sono acuti ale cause che le son proprie. Se a vero dire l'uretrite oped~riscano tenaci ai tessuti che impigliano e non si dislçrasse soltanto nel modo detto dal Thiry l'artrite dovrebbe cbino, come è pure naturale che si dislochino quando · più spess.o aver luogo, perchè la blennorragia rende semson ass0ttigliali, epperciò poco aderenti aì tessuti primi pre i tessuti più impressionabili. Per altra parte si spieaffetti ed il fondo morboso non è ancora del tutto esaugherebbe difficilmente perchè, l'uretrite rendendo tutti i rito. Chi non vide Lali o somiglianti eventi nelle ollal~iti, tessuti più sensibili, pure l'a11tritide· fosse uno .dei suoi acnelle pleuriti, nelle p9eumoniti', enteriti, nefriti, comechè cidenti più frequenti. Si spiegh1~rebbe difficilmente . la semplici, legittime, non punto sp~ciali e via dicendo? delle flogosi artritiche, reumatifrequente ripercussione In quanto poi ali' opinione del socio Borelli r.he l'artrite che e-gottose sull'uretra. Si spiegherebbe ad ultimo di!linasca -per consenso dell'uretra, mi pare che un semplice' cilmente perchè l'arLrite avesse ad essere pìù rara nella, consensò non,, basi; a spiegarci il fallo. S' io ricorro alla donna che non neU'uomo, comeohè iil quella la Mennorpreesistenza 'Ocoesistenza d'un'opportunità od immagine· ragia soglia gettare profonde e durature radici ,nell'appapatologica a cui la blennorragia serva-di condta\'iyo occagenito-orinario e bene spesso il lievilo d'' incancellarato sionale, io spiego facilmente percbè in lanto numero d'u-, bili affezioni organiche avvenire, come pur troppo -occorre retriti, rare siano le arlriti;giacchè non frequenti debbon osservare ogni giorno. In quolla .Yece l'idea della ricessere i casi di coloro che abbiano acquistato prima della chezza della circolazione venosa dell'uretra e dell'analoblennorragia o che acquisLino nel corso di questa, opporgia di struttura tiella. membrana interna del!~ ~ene e delle tunità, come ad altri acci~enli morbosi susseculivi alla si'uoviali ci spiega subito il perchè gli accidenti sussecumedesima, cosi all'artrite: in quella vece supponendo un livi alla bleffnorragia si moslrino nell'uomo più spesso s.11 consenso elle ha ragione d'esistere in~ita nella natura <lei le sinoviali e su le tessiture raggu;irdevolmente venose, tessuti si comprenderebbe difficilmente p~rchè rare fo;;ed ancora il percbè l'utero, che è viscera in soromo grado sero le artriti, perchè anzi ogni blennorragia non fosse venosa serva quasi d'egi·da alle giunture traendo a sè le susseguita da artrite. l\icorre11do alla preesistente o soirradiazioni delfa blennorrag1a. vracennata op.portunilàod effigìepalologica spieghiamo faIntercede ancora questa · differenza tra l'è vedute di cilmente perchè in seguito all'uretrite nascano,spes~o àcTbiry e le mie che non fa egli alcuna ragione del fallore cidenli i11 sedi ben-e diverse dalle giunturt>, queste illes~, venoso, mentre io pe'riso che, se cotesto faUore nel\"accicioè in sedi ohe erano in opportunità morbosa maggidre denl.e che ci occupa non ba l'esclusìva o la prima p~rte, che non le giunture: in quella vece cotesti accidenti fuori d'ordinaY:io conferirvi assai e non debbe dehbe però delle ar·1icolazioni non potrebbero più spiegarsi con il solo quindi essere dirne1Ìlicalo. ·Vale perciò l'opera che lo rìconsei1so di queste con l'uretra fuorchè supponendO'IO locchi cotesta proposizione e·che somministri le prove che viaggiat<Jre e per un nulla dislocabile. Ricorrendo alla la rendono, se non certa, probabiliore: son esse ·queste: opportunità ed alla preesistenza od al soprannascimento · f. 11 quasi unanime consenso della scuola alemanna.che• (sia lecita la parola che evita circonlocuiioni} d'un'effi·ripone il fattore venoso fra gli elementi primeggìaoti nelle. gie patologica lalenle a.Ila manifestazione de!'la quale l' u~ affezioni artritiche, gottose e simili. retrile serva soltanto d'occasione; spieghiamo facilmente 2. Alcuni casi d'artrite a base venosa e da causa ora. ~ j>erchè l'artrite non sia nè speciale, nè sr.ecifica come blenoorragica ed ora no per me yedut,, ma eh' ro laccio ": / \ l'uretrite; in quella: vecé ricorrendo al cons~nso solo, stanper non ricordare fuorchè quello d'el socio SJlfo. cfo ·alla nota legge che \' effett<i è simile alla sua causa, do-


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3. L'analogia di slrultura era la membrana -i nterna delle veno e. le sinòviali e le sierose. i, La frequenza con r.ui la bleonorragi·a nei vecchi in cui predqmina l'apparato della vena porta si diffonde alfa prostata ed in genere a tutto l'apparato genilo-orinario, talvolta con litiasi, il che costituisce a quell'età uno dei suoi maggiori pericoli; ed all'opposlo le frequenti disurie secche e tale tratto umide che incontrano in quei vecchi stessi in cui, illesa primilivamenle l'urelra, sonvi cronici ingorghi ve.nasi renali , prostatici e simtli. (Continua).

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PARTR SHCONDA Beladone delle Conferenze ecieut.Uicbe { MKSK Dl LOGLIO 9 .• TOB!'iAT,l.}

TORINO - Letto ed approvato il processo verbale ~ell'anleoedente tornafa il Presideuto presenta all'adunanza diversi opuscoli ed il trattato d'auatomiae fi3iologiadegli animali domestici del professore Ispettore Perosiuo, don.o dell'autore al nostro gabinetto di lellol'a; ed il Presidente oe lo ringrazia a nome de'membri talli. Accorda qaindi la parola, per la continaationo della discussione sulla meningite cerebro -spinale, al Dott Giudice, il quale così prosegae: se non ho già di troppo abasato della vostra cortese e benevola allonzione, permettetemi, egregi colleghi, cll' io prenda ora ad es·amiòa1•e brevemente le allre opinioni propugnate sulla natura, sull'essenza della malattia. E prima indaghiamo qual fo~damento possa avere l'opinione di coloro che non vogliono vedervi che una spe(;io, una varietà di tifo, alla tesla clei quali è il Boadin che espose ricisamenle questa sua opinjone negli Archive$ générale, dc médecine, ed in on articolo del Dictionnaire deadictionnaires di Fabre ohe solo però io potei consultare. 1 Parini 6arebbe qui arizilutlo necessario il determinare il valore della par9la tifo; ma il Boudio non ci ùi ce cosa egli intenda per tifo, non lo delì oisce; ond'e che riportandomi alla defiqizione classica, a quella che ne dà l'Hildcbrand nella celebre sua nosografia, io voglio colla parola tifo intendere una febbre di speci, pal'ticolore, èome il vajuolo, miasmatica, contagio.sa, esantematica a decorso fisso, che olfre un sintomo costante, lo s{upore, accompagnato da quella forma speciale-di delirio che appellasi tifomania. Se accettiamo questa dètìnizione facile è il rileva,·c !-=Ome assai male si attaglia ai ooatri casi. \"i ha, è bensì vero 1o stupore, ma negli ultimi sladii, quando si è già stabilita la' suppurazione e le funzioni dei centri nervosi sono già para. lizzale; nel principio iuvece,. n oo si osserva lo stupore, che per -contro cost~nte riscontrasi fìu .dai primordi! del tifo. Cosi noi vede.~mo nel tifo d'oriente gli ammalati fio dal bel principio colpiti da gravissima oppressione, come inebbriali, offrire poi nel decorso pressochè costantemente, corno è avvertilo nelle .classiche descrizioni del lifo, d.elle etuzioni alla pelle, 0 la petecchie, quell'esantema speciale del liCo, od in qualche caso la miliare; e pur qoesto carattere niancava nei casi della malattia di coi ,discorriamo non essendosi mai riscontrata alcnn; era1 ione cutanea, tranne qualcl.te insignificante vescico.la di herpe, labialu.11 decorso fisso, carattere del tifo, sarebbe nella nostra forma morbosa assai soggetto a discussione. Della contagiosità .diremo p,oi, doJeodooe allroYe far cenno. Ecco inlaolo aduoqne tre caratteri accolli come essen&iali pa- .

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lo.gnomonici nel tifo, mancanli nella malattia io discossioòe.. Bon.din convalida la sua opinione con eilazione di nrii 1,rani d'autori cbe trattarono, e fecero cenno dì epidemie tifose def secolo passato, od anche di tempi pià remoti, sicchè comprenderebbe in un grup,po le febbri descrille da qnegli .,crittori, e distinte col nome di febbri maligne, dì fobbri putride, rirerendovi beo aoco la cosi detta febbre ungherese che infiert nell'armata austriaca n'el secolo t6o. l\ta qual Yalore ascordare alle soe citazioni potentemente mooche ed imperfelle? Come< accordargli ed accettar valida l' ioduzioue che da quelle descrizioni nosografiche vorrebbe trarne, cioè la malattia non essere -nuova, ma aver già da molli aoni domiuafo in vari i paesi:con nomi di,ersi? Del resto ciò potrebbe essere ben aoco vero,. dipendendo tale oonrusione dal diverso lingnaggio medico d'allora, dal nou esallissimo rilievo dei sintomi affatto io~offioiente <. a riscontro di quanto si poò praticare oggidi. Ma appun to per queste ragioni l'istituire al preseo\e un esalto confronto di. quelle forme ed essenze morbose lra loro e colla malattia di cui trattiamo, parmi sarebbe opera gravissima, ani i lmpo,ssibile,.., superiore agli sforzi degli scienziati. Non entrerò io adoo qae., in si debbia ed iofrattoosa disamina, e limiterommi a dire di quel vero tifò che devastò le armale della re pubblica, sul finire, de11o scorso secolo, che dominò in pressochè tolta l'Europa disseminalo e diffuso dalle armate coalizzate, che doroina ancora oggidl in [ngbillerra, O\'O ha nome di Eyphus-fever, e cbe finalmente crassò nelle armate alleate e nell'armata Ro~a sai finire della campagna di Crjmea. Doodin infirmando il primo e più imporlaole caraltere della meoingile epidemica, dice non essere costanti lo lesioni aoatomo-patologiche, afferma io·mol(i casi riscontra-rsi le cosi appellate necroscopie mule, vale a dire con lesioni cadaveriche nulle o non bastanti a dar ragione della morte. Ma Boodio che. sa tanto egregiamènte maneggiare la statistica non ci dà poi il rapporto di queste necroscopie mute a quelle che per l'evidenza dei reperti diremo per antagonismo necrouopfo paf'lanti con tale omissione induce il sospetto che ciò sia f.itto ad arte. Forget e Toord egli cita in suo appoggio; ma io, n on avend~ potutoindagare i'n Forgot per riscontrar-vi qnei numeri, constotaf però che Tourd io 46 casi, non avendo esogoHo 111 necl'oscopia in quattro, nelle restanti 4i dissezioni tre sole volte non riscontrò la secrczibrie, l'effusione speciale purulenta nelle cav~,là cranio-rachidee. Ed anche iu qoesli Ire casi egli nota che quantunque non rinvenisse il secreto, però dovette osservare le meningÌ' opacate, iogrossate eù alquanto più secche del normale. Nola1e poi che in qaesli tre casi la morte era soppraggionta oell'tJno dopo 15, oel secondo dopo 24 e nel terzo dopò 36 orei qual meraviglia che in sl bre,e tempo, in si rapido decorrere non si riscontrasse il prodotto morboso. Sesi rinvenisse dovrebbe~o5imili fatti ànnover.arsi tra-i casi eccezionali, come ci Iasi qual fatto eccezionale, straordinario quello dì Broussais in coi si trovò la suppurazione dopo sole t5 ore. Nella pleura infatti dove noi possiamo seguire passl>' a passo le varie fasi del processo flogistico all'uopo dei segni sialici, rilevali coll'ascollaiione e pcrcossiol)e, noi ben constatiamo nei primi stndii non più che il sintomo dello sfregamento pleurìtlco, vale a dire la secchezza e rugosità delle aoperficie infiammate. Ma supponendo pure- che dovessfino in qualche raro caso ri&conlrare illese le meningi, non potessimo cioè osservarvi lesionf rilevabili, e che- perciò ? Un organo essenziale alla vita quale il cervello e la midolla_ spinate, non potrà esseTf ai fattamenle.affetlo nella struttura piQ: fin\ da indqrre la morte seoza ohe si possano determinare, ,ensibili sol cadavere tali alterazioni di sua s~roltura? Nòn ve ....


-~6idiamo ciò accadere in altre forme morbose? Nel tetano p. e., -che molle affinilà di pai'èntela tiene colla malattia in discorso. spesso nolla risoootriamo di rilevabile coi nostri sensi. Di qoe· slo fallo io fui t estimon io e convinto nello $pedale Maggiore di Como dove lìell'anoo 1840 Yenendo rico'Verati diversi ammalati di tetano, malattia che non tanto di rado io qae'luoghi orcorre, 4eraoo affidati alle cure di due valentissimi pratici i quali pre• -eonizzando un opposto ro~todo di eu r a (chè mentre l'uno con· fidava esclusivamente nell'oppio, l'allro invece ogni speranza Tiront>a nelle deplezioni ~angoigne) , pel contrasto s'impiegava ne'lki sezioni cadaver iche la più diligente e miuolà accora. '1ezu, e si instituivano anzi nel teatro anatomico spesso immedia~i confronti colle condizioni llnatomiche degli organi cen· trali nervosi, ofl'er'te da cadaveri tli tn orli di altre malattie affallo estranee a quei visceri. J)'allra parie non abbiamo noi le Sezioni iostiloile io Ionikoy nel tifo io coi nulla riscontrossi di eguale a quanto di regola, e nella quasi totalilà dei casi nella meningite epidemica riscontrasi? 1l cav. Commisetli infalli così descrìVe le resi oni eotro-craoiane osservale io quelle necroscopie: (pag. 130) • Ri.. pìellezzesaogoigne,dei seni cerebrali, iniezione venosa pronun• cìatissima delle meningi e della stessa massa cerebrale, ver• samcoto sotto aracnoideo di una specie di linfa plastica a fioc• cbelu sospesi in siero torbido, qu asi lattiginoso. Più o meno, • una costante raccolta d1 siero nei ventricoli. " Son queste lesioni che pur accenna il doli. Agnelli nelle soe sezioni ese· goile al Varignaoo, nelle qu ali anzi io un solo caso, oltre il SO• lito turgore sanguigno de.l le meningi e della massa cereb.rale, notò quel versamento di linfa plastica a fio cchetti, e quel li qui· do lattiginoso suaccennato. Beo diverse aduoqoe sarebbero le dsollaoze necroscopiche della mellingite cerebro-spinale; bel!e diverso ed affatlo speciale l'aspetto e la natura poraleola del nrsamento o secretò me1,iogeo. Ed infatli il doft. Bar(lffiO che assistè a lotte le sezioni praticatesi a Ienikoy come pure atalle quelle già praticate.si nei pochi casi di meningite cerebro-spinale, notava nulla esservi di comune tra qaei risaltali, che coodiziooi, non laoto jdenlicbe, me semplicemente affini a q uelle in qo_e st'ullime rileva te mai ebbe ~d osservare nelle sezioni di tifo. Eppure le lesioni aoatomo-patologiche sono il prim o, lo ripetiamo, e pi ù importante argomento su coi il Doudin basa la sua opinione eh ~ della malattia in discorso ne fa on Tifo con lesione {uniionale dei rentri nervosi! U.i secondo argomenlQ invocato da Boodio è che l'affezione spesso si diffonde aJle allFe sier ose; ma nelle artriti girovaghe, non abbiamo noi frequentissima una diffusione molteplice del l 'infiammaziooe? A nessuno non venue però in capo <li negare p erciò l'essenza flogistica del!' a rtrite! Come terzo argomento io favore della soa tesi il Bogdin nota es~ersi non freqoeotemeote riscontrale sai cadavere lesioni diverse e ponto non sospetta11: dpraote. la vita. Ma per chi ha la pratica de lle salo di dissezione che significa ciò? Non è questo un fd\to ovvio io molte malallio ed 11bbastanza comune? Nulla vuol di r e, nulla può signilìcare e 1100 perde per ciò stesso di sua imporhoza il fatto normale delle speciali e specifiche lesioni che n ella malattia di cui trattiamo di regola rì~conlrunsi. Bou,lio propugna ancora l'essenza tifoide della malattia ap· po~i,\ndosi al modo s uo di propaga rsi: esli infa tti la reputa non epidemica ma contagiosa ed a dimostrare quesla opinione , si perde in minale narrazion i onde provare come l;i malalliu si trasporti dall'uno all'altro sito, si sporga, si localizzi, ecc. Qoesli argomenti fino ad un certo punto sarebbero invero a sostegno della te&i qi l3oul'lio; ma dato pure e non concesso (che i più in· ,falli non l'ammetlono), che la malattia $ia di natnra contagiosa escloderebb~l!i perciò l'essenz:1 sua Oogistica? L'ollalmia puro-

lenta è pnr contagiosa? Contagiosa è pure l' uretrite blennorra· gica, e non sono perciò infiammazioni? Avrà la meningite epi· demica, al pari di q ueste infiammazioni, on carattere particolare specifico suo proprio, ma nqn si può però impugnare eht} perchè contagiosa non sia in pari tempo flogistioa . Che dire del quinto argomento di Boodin; essere la malattia oc lifo per la soa_ferocia e malignità? l\la allo.ra lolle le forme morbose gravissime, fer oci, ecc, saranno tifi? Non certo se si· vuol conservare alla parola il suo valore accello, definito, costante, se non si voole che cambi invece e preoda a capriccio uo valore vago, mulabile e ooo comunemente accetto e riconosciuto. In sesto luogo finalmente il noudio usufruita il carattere dei giovanti e ledenti, e dichiarando essere io questa malattia, dannoso i! salasso, ulile e vantaggioso l' uso dell'oppio, vorrebbe perciò (lssere provalo no tifo. Ma qoesl'argomeoto ben ci badando è piultosto contro, aozi che in favore del lifo, giacchè se Sideubam consÌgli~ l'oppio nel SO<'ondo settenario del tifo, Hildebraod invece lo dice dannoso, ed io ciò questo maestro s'accorda coi pii'.. de' classici, e dèi pratici di grido. È indubitato essere l'indole della malattia Oo~islica e.be lutti presenta i ca· ratteri dell'infiamm~zione 1 nè ma oca il criterio dell' alterazioo,e speciale, flogistica del sangue, !'.aumento della fibrina. Boodio stesso ce ne fornisce la-prova citando le analisi praticatesi a Strasbnrgo e Lill::i: sappiamo infatlì che la 1aaotità normale della fibri na fo <la Andrai e Gavaret determinata al 3 per 1000 come stabiliscono cadere per lo più al disotto di quella cifra n elle fobbri essenziali aumentando invece nelle Oemmasie, nelle quali raggiunge i l 4, il 5 e fino il 10 per 1000;ora in questa malattia la s i riscontrava aameotata al 4, 60 ed al 6, 80 pel' 1000. Olfre dunque la malallia por anche questo carattere chi· mico dell'alterazione propria delle Oet:Qmasie; nè valn l' argo• mento di Boodio che dice aver pur l'B.ildebrand fallo cenno della presenza della cotenna nel tifo, che Hildebraod l a notò beosi ma eccezionalmente, giaccbè anzi di regola riscontransi piuttosto le opposte alterazioni ed il sangue appare come sciolto, facili sono le emorragie, ecc. Gli argomen ti adonqoe sull'identità della forma morbosa io discorso col tifo, sono molto impugnabili. !\la sarebbe uoa pura e scbìetta flogosi? lo n on a merei accosta rmi a tale sentenza percbè parmi in qu esta m alattia ravvisare un quid speciale che la fa distinguere dalla meniogile comnnl', per grave, intensa e violeota possa quella preseotars\ parmi vedervi on rarattere proprio, una flogo$i si, m a speciale, specifica; ed in ~aie opinione mi confortano eJ il modo suo di de correre, la rapidilà, la ferocia soa, la facilità della suppor azioM, la peculiare sua maniera di dÒminar e, di propagarsi, di -dilatarsi ecc, caralleri folli improntati di on quid diverso dai modi e caratteri comuni, ordìnnrii, e ch e spiegare por me non si possono coli' ammet,lere una flogosi para e schietta. Dirò ora bl'evem~nte della cura. Furono leotati tre metodi principali dì traltamento; l'anti· flogistico energico, il dissan~u:imento; l'oppio; la chinina. La cbiuioa dovolle naluralmenle occorrere alla mente, a quelli che nella malatlia credettero vede re l'essenza peroiciosa ma non se n e ollennero vaolaggi. Taio risullato deporrebbe pure contro la stessa con dizione pcrniciòsa, sarebbe on nuovo argomento da aggi ungere a quelli già esposli allora che discorremmo dell'essenza della malattia. Che la chinina possa es.sere vantaggiosa io cerli c11si, che vi si possa con fiducia ricorrere ò inneg/J uile, anii sì può conscieoziosameote asseverarlo giaccllè nella chini na oltre l'antid<ltO delle forme morbose cao· sate dal mfasma palustre, i pralici ebbero a riconoscere aoa virtù anliflogislica, per esempio nel reumatismo arlicolàre; avendo ona virtù calmante nervosa, oo potere aotiperiodico, a-


-263gisce nelle mal.alti e che dannorémitfenza e\! intermittenza, ecc. Cosi a mo''d'esempio fu propinata. cop quaJcbe vantaggiq •nella stessa tisi polmonare, ~ le osserva:ziooi e le esperienze proval'ono al Làènec che nella tisi, quando sul principio affelta <JUella forma s.abdola, ingannatrice di febbre interrnitteotecolidiana, la ,china agisce ordinariamente sopprimendo lo stadio 1 molesto del freddo. Anche dunque quando la (ebbre è sosto- Il nota da uo processo looale, come a mo' d'esempio dai tubercoli, ba poro ìa china qualche potenza. Può anzi tornare il sao oso ntilè 6 benefico senza dover perciò riconoscere nella malattia l'essecza miasmatico-palustre, che non ammettiamo, ma a- , giro qual rimedio specifico contro quel particolare ~iasma, forse animale che potrébbe l!ssere la caos~ prodjlltrice della meningile;come infatti vorrebbero alcuni. Ed invero non vediamo per esempio Beau indicarci la china come rimedio effi,-0ace nella febbre paerperale dove non si può sospellare, ed amméttere l'iotl.uenza palustre; e bencM qui pure la sua virtù non sia nè certa nò dh;nostra, slà per~ il fatto elle fu perconit;.zata come rimedio speci'lìco, an.tis;e\ti.co, e che polrehb)' quindi trovar oo' atiie applicazione uolla malattia posto che di.peu · -0esse da allerazione del sangue, che producesse poi seconda- i riameote le losjoni locali. Boudin proscrive salasso, egli ce lo addita come ml)izo as.solptamente dannoso: ammazza, egli dice, 1 l'amma'iaio, e s'appoggia ai falli seguenti; a Strasburgo Tourdes su 46 m~r.tì gli· avea pur lutli salassati, 2 quattro volte - 6 tre volle - 14 due volle - 19 nna volta. A Lilla Maillol· salassando avea estratto in media ,928 gr. nei guàriti; i, 116 gr. tl.Ì sangoe,pei mor,ti; chi fu salassato meno ebbe 1 salasso, perdè --0ioè ·no.n più di 590 •gr. di sangue, chi ne perdè di più, fa .salassato quattro voltè perdendone,!, 500 gram. A Strasburgo ancora Forget perdette 16 malati che avenno a vaio in tot.lo 3(> salassi ed in media L sa,lasso ed 80 1100, 135 saogoisugbe, ~O ventose.. Ad Algeri Besseron facendo· pi¼ 'f> à "/ salassi p~r ammalato ne perdette 'll su 22,.prima di venire all'impiego .del'11 etere. Cortin ad ·Orleans da 1, 2, 3, O 4 $8lass.i per malato ne ebbe so venti 14 morti. Charlford dop~ aver perduto ;30 ammalati su 31, al dire di Boudin, si decide all'oppio e salva allora qietà dei suoi ammalati. Ma noi potremmo opporre a questi fatti altri falli in sostegno del!'opposta sentenza, per esempio i fatti di Cagliari: MaJ}ayra .cece nei g~aariti in media dieci abbond.lnli di salassi, e salvò la metà circa degli ammalati , òel. m~ntre nei morti, non si erano pr~ticati eh~ poco più di '1 salass~ cia~cono i1;1 me4ia; non potremmo so.questi dali·e confroplando,i metodi aire.che pintlosto che al salasso debbano gl'ios.1,1cc,essi attribuirsi alla timidità de' francesi nell'applicarlo? Ma bada,nd~ a queste cifre, badando. ,ai balzi che vi s! osservano, mi sotge un dubbi,;>, che altriboirè cioè nou .si P.?ssàno al mod.f di c.u,ra; quest~-ma•Jattia mostrasi indomabile si spiega con .lotta la foTza e ferocia sua, se..noo vien presa net priìnis.sim1 primord',ii. •· · Nei falli poi di Ca.gliari oou ve iiamo noi d!Je periodi distinli? nel primo, dal 8 fohbraio a lullo marzo, la malattia, comunque venisse diagnosticata, fu certamente corata come una gravis'siµia encefalile epperciò si dovette, benobè non ce lo dica il 'Maoayra, ricol!rere, e certo generosamente, al salasso; con tatto ç,iò nel febbraio si ebbero 9 morti su nove entratj, nel marzo 26 entrali quasi talli morti prima di giungere al 2~ settumaro. Nell'Aprile e nel maggio invece collo sLesso sistema, si ebbe Ùo risultalo b(ln migliore. Non potremmo quipdi ciò attribuire , al decresçere d~ll'epidemia, che infatti dopo il magg.io non si 11bbero più casi? La stalis.lica del Boadin aproggia pure qaest' indicazione, giacche fu sul principio dell'epidemia che si

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ricorse al sdarso e soll'altimc, periodo di suo domjolo a\l'.9.R* pio; non ~ovressimo dunque ra~iooevolmente attribuire JlQn tatto il beo~ all'oppio, ma al decre·scere dell'epidemia. Ma sol modo di fore la statistica n(ID vi sarebbe nulla a direi' Non sappiamo 1;1ot come mettendo on po'd'amor proprio facile sia l'aomentar,e ·il oQ.mero dei guariti coll'introdurre tra i curali 'molli casi di malattie cbe per la l~ro gr.avezza noi meriterebbero? Ma ciò se può rnuo"v'cre dubbio .sof valore attribuito alle· éìffe d.a a,ltrj, c.ertamente noi di.co io già p.el Manayra, che ai)~i. \i.ebpe~i dtenére çome dei più sinceri, 0011 avendo tralasciato di far larga parte ai casi d'insuccess.o, d•.·ver ricordate fo(ti dfre di morti; dis~i èorti ' se confronlansi colle cifre dei frances,i, mm jnverò$e badasi alla gravezza detta malattia. (o, sa cinque colpiti ne perdei i primi quattro, ond'è f}he mi convinsi nell'idea che al primo irrompere questa malattia sia quasi incuraoil~·carattere·cbe inverò avrebbe comune con ben altre malattie., per esempio col colera, ond'è che s.ul principio dell'epidemia gli esili tatti infausti si possono anche attribuire alla· rerocia stessa del male, il quale può nel seguilo si fallamente· rallentare disuatrncnlenza da lasciar pos.to più lardi a migliori, resullali. Quanto al metodo cat alivo coll'oppio dirò che il noudin ci indica essere stato impiegato a 2 3 grammi ul giorno-dandone da: ~O a 30 centigrammi la prima volla, quindi cinque · centigrammi ogni ora, ,o.'mezz'orà, fino al manifest-arsi d'un leggiero assopimento, allora si cessava dal ·propinarlo,. e quando cessava l!asso,piinen,I!) d'ordinario gli ammalali eotcavaoo io franca CODval~cenza;se no ~i appigliavano all'uso!del far.maco, Con questo metodo Bou,din, ci assicura ,cbe s'oltenrlero dei risult~li soddisfacentissiroi, ma;non dà le cifre. M_aoayr,a non ne ebbe que'ristiltati e dice sul prqpostoz • dob• ~iamo coofessare,phe durante la medicazione col,l.'oppjo tj • astenemmo rigorosamente dalle cavate di sangue t,ant~ gene, • rali che locali ~ . Forse l'oppio ;i P.Otrebbe ancora tentare ma vorrei in ogni caso si usasse con mano molto canta: la sua azione sul cervello la congestione che poò indurre, mi fanno credere che se non fosse l'o,ppio vero antidoto contro la condizione specifica,. ·potrebbe essere più di 'danno che di utile. Pone qui fine, il dott. Giudice al suo di.re, aggiongendo ·at'carie parole di' riiigraziarhento ai colleghi per la benevole àtteozione accordatagli, ed il signor Presidente scio~lie l'adu~an:r.a.

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PARiE TERZA lUvt'sta ··dei

ScientHìci

Nuowo reaUi'l'o ~ensibilissimo per iscttP,rire lò zuechero ·n è ll' ·o rimt .

Versati alcuni centiO'lelri cubici dell'orin'à da esplorarsi in un tùhello d'assaggio, vi si aggìungono alcune goccie di ammoniaca, indi alcune goccie di ni~ra.Lo 'd' argento ìn sòlu,zion~ e fi.tialmenle un po' di soluzione .di potassa n~l'à'.cqt1a.'1l li'quido si fa torbido; l'o si agità ben berre onde divider~,i fiocchi dei precipitali, e poi lo si riscalda alla fiamma della lampada a spirito . Tosto la linta 'd'e l


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liquido imbrnna, e ben presto è ridotta perrettamente nera ed osservando il fondo del tubélto· si vede che uno strato '1'argento 'metallico specchiante vi si è deposto. La sensibilità di questo reallivo è grandissima e supeTiore di gra·n lunga a lutti i fin qui indicali. (Amiali di Chimica i 858). Sulla Rhaecloazloile

Comunicazione del B. Laffey, Ispettore Sanitario Jf.i litare, all!Accademia di Medicina di Parigi, nella seduta delli 20 luglio 1858. È una nota intorno ad alcuni accidenti soprave11uli a seguilo delle rivaccinazioni praticatesi nell'ospedale Militare di 'I:olosa. • La rivaccinazione falla il 2,1 giugno su 6.0 uomini • del ~ 0° d'artiglieria, fu seguila in nove tra questi da ~ accidenti gravi, che si possono ~eparare in due cateu gorie: accidenti generali di forma tifica ed accidenti lo"' cali di forma erisipelatosa. « Gli accidenti di forma tifica si sono manifestati in tre 11 casi, ed ,in questi tre ammalati gli accidenti locali non ~ furono che· consecutivi. ~< Negli ammalali della seconda categoria, gli accidenti « localì si produssero d'un lràtlo, ma non furono per eiò • meno gravi. Procedevano lutti dall'erisipela flemmonosa (( con o senza infiammazione dei vasi e de' ganglii linìa· e1 tici. L'infiammazione erisipelatosa era hen presto sus· « seguita da suppurazione profonda con mòrlificazione • parziale del tessuto cellulare e defla pelle. La medica· (( zione antiflogistica non bastò a limitare il male; fu 11 giuocoforz.a. venire alle incisioni ed a molliplicati sbri.:.. ,a gliamenti. « Il miglioramento dovuto a questi mézzi di cura . fu • rapido, ed oggidì la guarigione è pressochè compiuta 11 di tutti gli ammalati. << Un fatto che·, in certo modo, domina lutti gli altri, è « che delìe due braccia vaccinate su ciascun artigliere, « il destro soltanto fu ammalato; un sol caso faceva ec« cezione agli altri otto, e l'individuo che ne fu il sog«_gello era mancino. · ;, Larrey trova in questa particolarità la spiegazione « principale ùe Il' orìgi ne -degli accidenti; i nfatli, malgrado " le raccomandazioni che erano state loro falle, molli de' " soldati rivaccinali, app~na operali, si occuparono int1 torno ai loro cavalli e nelle cute del loro ~rredi. • ln quanto agli accidenti tifici, la loro causa sta so« pratulto nelle fatiche del sHvizio dell'arliglieriaduranle " i grandi calori, e particolarmente avvicinandosi l'inspe« zione gerrerale. · · • lo m'affrello di aggiungere, dice Larrey, ch,e non si (( potrebbero .altribuir.e alla rivaccinaiionè stessa che fu « praticata colla più grande cura. ti Che gli animi commossi si rassicurino dunque. Ciò « che accadde in alcuni uomini a Tolosa, non deve me• nomamenle compromettere la pratica dell~ rivaccina" zione taut<:> generalmente oggidì ammessa e con tutta e ·ragione propagala ne,ll'armala . .i Larrey credélle dover far conosceçe le misure da .lui " proposte al ,S. Ministro della guerra. Le priqcipali s·ono • di non rivaccinare che un piccolo· numero d'uomini per <n volta, per cagione delle esigenze del servizio; .di . non

« vaccinare che glì uomini di buona volontà; di rivacci«

nare soltanto fo primavera, od io autunn0, e non du-·

« rante i grandi calorj; di obbligare gli uomini rivacci-

nati al riposo durante una settimana·; di assicurarsi (( della buona qualità ,deì vaccino e della salute degli uo1i mini sottomessi all'operazione (1}, e sopratutto ili so« spendere la riva'ccioazione dal momento che gli acci« denti venissero ad essere segnalati. ,,

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Gazzette Médfoale Je Paris N° 30 1Sl>S.

ANNUNZIO BIBLIOGRAl'ICO

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Manuale di Patolor;ia e Terapia spieclale·

Composto dai prvfess~ri /Jamberger, Friedreich, Griessfoger-, Hasse, Hebra, Lebert, Pithe;"'veit, Vogel, Witltricl1, Traubes, Virchow e dai dottori Falck, Simon, SpieTmam,, Stiebel e Lahr. Trndmtione Italiana.

Del dottor ~ntonio Longhi, traduttore dell'opera di G. Frank, S. Cooper e G. Stokes.

I grandissimi progressi che fecero, massime negli ultimi venti anni, gli studi medici in Germanja 1 e la celebrità dei Professori e Dottori che concorsero a comporre· questo Manuale, oonlribuendo ciascheduno per quel ramo di medicina pratica, al quale si era più specialmente dedicalo, sono sufficiente oaparra dell'eccellenza dell'opera, là cui traduzione avrà ·poi anche il vantaggio d1 essere sme,·ciata ad un prezzo straordinariamente basso. L'opera sarà pubblicata in 6 volumi in-8° divisi in fascicoli di 1O fogli cadauno al tenue prez.zo di centesimi italiani '1 !S al foglio, cioè di L. -1,50 al fascicolo di pag. 460. Saranno da 22 ·a 24.: fascicoli con molle tavole in legno CQe si daranno grntis; di maniera che ogni medico in ·due anni, colla tenue somma d~ 36 franchi, avra un' opera . classica e recentissima di medicina pratica, migliore sollo· tutti i rapporti di quelle che ci vengorio dalla Francia. li primo fascico·Jo sarà pubblicato appéna s~rà ra'ccolto un numero di ·firme sufficiénte a coprire lè spese. Quàlor-a il numero degli associati arrivasse ai ~!SOO, sarà fatto il tibassO' d'un quarto sul prezzo 'suindicato. Col ferzo fascicolo si darà il nùme degli associali. · Dirìgere le domande con le'tt.er.a 'franca al D'oli. Antonio Loogbi a Torino., '9ia del fieno, N° -1 . - I librai c_he rae'cogliesgero fi'rme, avramio 1~6.a· copia in dono TuLli_i giornali che riprodurranno questo annunzio, · mandando al dott. Longhi copia ilei numero su cui è riprodotto, avranno i_n dono una copi'l della suddetta iraM duzione. (I) SonQJ)recisaméote queste le norme che il Consiglio Superiore Sanitario Militare formulava nella sua Istruzione sulle· Vaccinazioni, nella nos~ra armata, che porta la data delli j'1 avrile 1834. Il Direttore Dott. Cav. ARELLA, Med. Div. Il Vice Direttore respons. Doti. MANTELLJ,Med. di Dat. Tip. Sub·alpiDa di C~TlA e Comp.


23 Agosto 1858

ANNO \li . .

N. 34.

GIORNALE DI HEDICINA IIILITARE DEL CORPO SANITARIO DBLl/ìH\Mf~rA SARDA seu~m~na,1

I

L'associnioue non •i rieeve che per un anno e comincia col I 0 di geon. Si pQbblica nel i;.ooedì di ciascbeduna li prezzo d'associaziope In Torio.o è di. L. JO ..ln Provincia ed all'E,tero, franco di posta L.11. Si paga per seniestri an!/cipa1i. •

'

So••nro. -

t o .&rtr,ite blemiorragica; Discussione tenut,asi Accademia medico-chirurgica di Torino. ·- Rela.-

nella a. aione delle Conferenze· Scienlificbè. - 3° D1llt, M.lJNIIIU: -Storia di on éaso di bulimia susseguita dapolisarcia generale, .e ttrminata colla guarigione. -4° Circolare del Consiglio Superiore Militare Sanitario - 5° l\ivjsta dei Giornali Scientifici.

PARTE PRIMA I

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I

Discussione'lenutasi ti.ella R. Accade~ia medico-cliiNrgica di Torino. ( Conlinuazioof!, P. i num. i9, 30, 31 t 31).

l>. La facilità con cui nei blennorragici dotgQno, tur~ono e s'infiammano i vasì emorroidali, ed al contrario la frequenza delle urelrilidi o semplici irritaiiioni uretrali io chi è primitivamente illesa 1'urelra, per il solo motivo dell'ingorgo flogistico primario delle emorroidi. 6. La facilità con cuj, al dire di Beaumès, il movimento llussionario che' è base d'alcuni fenomoni morbosi d'origine per lo più venosa, come la emicrania, l'epis~assi e le emorroidi, si ripercuotesu l'uretra ammalataeconferisce a perpetuarne la bJennorrea. 7. La facilità che, a confessione dello stesso Beau111ès, hanno a rendersi croniche le blennorragie di còloro che '!lono soggetti a reumatismi abìtuali, per la ragione che, in causa dell'omogeneità del fondo morboso, l'uretra trae a sè l'elemento reumatico e se ne impingua; 8. L'occorrere non tanto di rado <;he uretre sanesiano colpite da infiammazione per.ripercussione di croniche od -acute affezioni artritiche, ,gottose e simili. 9. Parimente il non incontrare tanto di rado una vistosa llebile del pene nella blennorragìa, siccome osservò Desruelles di fresco rapito alla scienza che coltivò con mollo amore, comechè la ritenesse egli sollanto quale · complicazione e nulla più. Secondo quest'autore havvì la flebile de)la vena dorsale del pene e la flebite capillare: quella fu ne.i più dei casi impro~riamenle chiamata lin~te e ques1a i,IJfiamm~zione del pene. • Si osserva, SQPf parole dell'autore, più frequente "· nell'inverno: si .• vede çome epidemjca assalire un 'I grande numero di persone per un certo periodo di tem• po e Àoi svan~re. Noi abbiamo sov-ente rili;:valo questo • èaratlere epidemico che è favorito dalle stagioni fredde

t-

ed umide. Nella. flebite capillare il, pene è nel tempo « stesso compreso da edema e da flogosi » . . • 1 ~ 9. U ~ed.ersi neppure tanlo di rado dai prati.ci la_plennorrea qi lµngo corso destare nelle persone di costituzione- i!lrabiliare-venosa uno staio venoso cupo con m~r oifestazìooe.di neuralgie. cardialgie, çoliche. dolori vag,ii in alcuni muijcoli, nelle giunture, deviazione d~I sens? gener11le con passi~ne ipocondriaca ed in roaggior.e grad~_, _quando l'animoha,smarrilo il governo di sè, anche la melancolia. ! i. ·1,a· reciprooilà morbosa da lulli corifessala che passa tra · le mncoqe, organi assai ve11osi ed .i centri è ca:_pillari ve?o~L·A cqi non è oota I.a ten;lCÌtà ejl~ dei, catarri intestinali, v~gin~li, ~terini, h~o~c,h)~li e,siqil\i in çploro c}l,e, so~~ tocc~i d~·croniche, affe7,io~i}ei. pre,;cordii , dei oapj~la,ri polm,o~ari, delle visc~.re v.enos~ iiddominali , specialmente del fegato ; de~la milza e dell'utero?_Ed a chi non è del pari' no1to .cppie"gfinc,:e. ,menti ed i ilecrementi dei sì.falli elementi morbosi stiano per solito in ragione inversa cioè come, per la diminuzione o per Ja soffermata dì quei catarri, abituali, cresça la cronica affezione viscerale ed all'opposto'! , i i. La triste ed antica celebrità che le affezioni delle vie orinarie sì acquistarono d'operar in un modo apopJe-l • . tico, su Je viscere, specialmente su il cer~ello, moya ciò da uremia 9 da iperemia venl)sa,. ed il modo.. con cui 1i manifestano le reazioni febbrili ~orgenl.i,dalle malaUi~ delle vie orinarie~ il quale è mollo somigljante alla manifestazione febbriie esprimente i ma)ori dèll'epaie, del1a milza e delle altre viscere in alto grado venosr; ~ulto cip oi dimostra che il fattore venoso ha una gra,n9e P,arle in quelle malattie. Bassi di ciò una bella prova nena:, cosi detta febbre inte?'mittente anomala uretrale ri vescicale dell'Hunler, di cui il socio Bo1'elli ci ha fornita una stupenda fatlì3pecie, ragguardante a quell'ammalato il quale dopò 11 cateterismo soccombette afeb.breinmillenl.e perniciosa, · · probabile cagione d'apoplessia cerebrale. 13. Il socio Borelli ci .parlò pure d'un tale il quale, pef soppressa od allentata blennorragia fu colto da coogiun· tivite scleroticale chemotica, poi da iridocoroideite, poi da artrite nella giuntura sc;i.pulo-omerale. in quella d'un ginocchio, e simili. Ora, ·esse,ndo generalmente vero che le irradiazioni morbos.e h~nno ·luogo tra parti similari,. la natura vè,nosa del tessuto che fu incollo nell'occhio rive~ terebbe !'.indole venosa di q;uello da cui partì l'ìr.radiazione . ed infonderebbe nel tempo stessp la presunzione . che nelle giunture I~ quali costituirono le località inteJ. med1e a quelle due sedi morbose fosse pur assai ~ompromesso l'elemento venoso. Sono cose coteste le quali si ·rit1

~re~ueuij


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O.eUono una mutua luce. Chi ignora altronde che, per designare l'ordinaria derivazione dell' otlalmia venosa, sog)iono molli e distioli pratici insignirla degli epi\eti d'o\lalroia att,·itica o,d ad4omit~kifl 4 4-. Se poi fosse vero, com~ molti pensano, che oell'uretrite blen norragica vi sia assorbimeuto di materiali morbosi, s'avrebbe ancora in ciò uh argomento negativo, è vero, della parte che vi prende l'elemento venoso dell'uretra, giaccbè si sa che, se non è esso esclusivo elemento d'assorbimenlo, vi ha però grande parle, e si sa pure che non l)Uò accogliere nel suo se.no un materiale cosi disaffine senza rimanere gravemente irritato e senza fare echeggiare sopra parli lontane e similiari gravi diffusioni morbose. ·15. Non mi cade di memoria che, per la loro virtù assorbente sempre attiva, le vene costituiscono ricettacoli in cui sono accolli ed ospitano soslanze ulìli e disutili, -vivificanti o deleterie, medicamenti, veleni, miasmi, contagi, pus, chilo destinalo a reslaurarela nutrìzione, avanialicci di materie organiche scomposte, umori assorbiti dagl'inlersLizii parenchimatosi, dallacSuperficie delle membrane, or.e,: ondechè han esse unagrande rappresentanza fisiologica e l)alologica. Nè mi cade finalmente di memoria il bel concetto di Cruveilher con queste nervose parole espresso: « le vene sono un vasto ricettacolo in cui sue" cedono tutti i gral)di fenomeni della nutrizione, delle « secrezioni normali e morbos~. del.l'infiammazioòè, o nel « quale souo, insieme con il prodotto delf' assorbimento, <l de~oste tutte le cause morbose çhe hau origine nel « corpo o èbe lo compenetrano dal di fuorì ,, . Signori, sebbene le cose per me -fin qui delle sambrino darmi il dir.i.Ho di conchiudere ch,e la tl~bile nel _Cé!,SO del socio Sella non fu un mero accideole, lutlavianòn volendo con ra~ionari antiprendere quei risnltamentiobedebbooo soltanto esser il frutto detla, sperienza. non voglio neppur "dare alle cose per me espresse una maggiore dist!lsad'applicazione alla blennorragia ed aì suoi a_ccidenti, e m'affretto dire che se tossi cbiam~lo a formo'Jar~ concbiusioni intorno alla materia ohe ci occupa. queste formolerri nel seguente modo: ~. L'arLriLe consecutiva alla blconorragia non è nè speciale, nè specifica; i. Non è essa neppure l'effetto -del ~olo consenso tra l'uretra e le articolazioni; · 3. La, sola maggipr impres,ionabilila alle cause morbose, generata dall'uretrite, pare non possa neppure darci ragi~~e dell'artrite che a questa soprannasce; 4,. E cosa maggio~mente probabìle che. l'opportunità o l 'immagine patologica dell' artrite preesistano latenti o soprannascano all'uretrite io forza delle loro ordinarie cause generatrici, e che l'uretrile non ahb'ia aie.un allra parte fuorchè quella di eS'sere l'occasione della lofo e\·olqzione e l'.J)anif~slazione; 5. Il fattore venoso ha certamente una grande parte nella blennurragia e nei suoi accidénti, ed è ciò provato, oltrachè da altri casi, da quello citalo dal socio Sella; ma la definitiva decisione del modo, del tempo, del numero e della natura degli ammalati e dei casi io cui vi prende -parte, è da commettersi ali~ lènla opera del tempo ~ del· l'osservazione. Dopo alcune brevi osseruzioni delli Dottori Leone,

Sella ed UberLi, avendo il Dol~. Perlusio espresso qualchedubbio sull'interpretazione dei falli d'uretriti provocate d~ ar\ri~, po~endosi pur supporre que,,le pi~ttos.to proveOll'e q4lla cagione stessa c}le p110,voeò I a~r1te; e~ aveo<lo emessa l'opinione che l'uretrite che si .sviluppò quando vi è un'artrite, può credersi derivante da cause predisponenti individuali e p.er effello di cause occasionali; il Professore Cav. Riberi aggiungeva alcune parole osservando che i casi di artrite riprodotlasi tre o quatro è piò volte dopo reiterate uretriti blennorragiche, an2iichè provare 1~ specificità di quella, provano prtieisameote il contrario. Se ·può ottenersi la guarigione compiuta di uoa flogosi leggiera, non è que.sta guarigione possibile in una ftogosi inton,s a e gt'ave, giacchè dopo di questa vediamo pur sempre rimanere ~n'oppo.rtunilà o proclività al ritorno del male e rimanendo quesla proclivilà, non può dirsi ohe la guarigione sia compiuta. Ciò ohe si dice delle flogosi intense in genere, può più specialmente applicarsi all'artrite grave. La sperienza di fatto ha dimostralo che sono alla medesima più esposti quelli che già la soffersero ; e percbè ciò't Perohè la prima artrite nello svanire lasciò un'opportunità, un'effigie, per cosi dire, dagherotipata di se stessa- nei tessuti affetti, ondechèse dopo nuove uretriti bt.mnorragiche sorgono nliove artriti, queste debbo~o derivarsi, anzichè da causa specifica, da ciò che la preesistenl~ effigie morbosa fu dalla nuova ure.Lrilespi,nta alla manifestazione morbosa. Non occorre la stess.il cosa dopo tutle le altre infiammazioni gravi, comechè oolll siavi di mezzo nessun'ombra o sospello di cause o speciali o specifiche'? , Alle osservazioni poi dél socio Pertusio risponde che egli intendeva solo mettere in chiaro come in quella guisa in cui l'artrite secretiva pµò~veteco.nsecutivai.m'arlrile cioè ripercuotersi sulle giuatore senza che questa !iia sp~cifica, nè ~peciale, co~\ u,n'artrite puòriperc.uo~ersi sull'uret..ra e pl'ovoc.are un'ure~rite, anche secretiva, senza alcu~a causa speciale o specifica. Dietro ()pservazioni dei socii Demarict e Sell(J, l'Accade.mia dichiara sospesa la presente discussione, riservandosi di ritorntre sull'ar~omento allorquando si saranno raccolte nuove accurate ossérvazroni e falli ulteriorì slu~i in proposito.

ai

PARTE SECONDA

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Beladone delle Coafereoee e.,len.ulebe (llgsg O(

LUGLIO i.•·T'OaNu·•¼)

GENOY4, - ~ppçonto, dopo J~llnra, il proce~so rerb1le (I.ella pr~ce,dl)Pl~ \Qroata. il siJ. P~eai~ente apre I~ s~duta a~ c11noando lJ dire"i c asi 4.'ig,dividai che si trovano prete~temente allo speda le in osserrazione siceome aJfetti da qualcuna

delle !nf~fmil~ che laaci,a~o da~bi sulla loro esistenza, e che sogliono quindi di fr,equente essere simalate, quali soJ)o l'epilessia, U.1onoambulismo, la balbuzie, e(l altre di silfatta maniera. E cogli~ndo l'opportanit• e~e gli otrerha pe~ Il?, presena di q1111sti casi, 1i çompiaceva d'iatertenere l'~dunanza con .ariate e giudiziose coasideruiooi H tali specialità, di i:iao,o ri-


Jjltendo Je avrerten:te sporte in altra circoslanza cio1ne non ai, •aprebb-e mai usare troppa diligenza, nè msi porre_ ab_bastanza prudenza prima di ·venire a porgere un-deftn1tivo g1adiilo _sulle medesime. Dava poi materia a lunga diacuslione un caso i11ngolarìssimo di balbuzie ad alto grado, che presenta.a on soldato di i .• categoria, appartenente ali' s.• Fa~teria, e da soli tre meii chiamato sotto le bandiere. Fatto introdurre quest'indi,iduo in teno dell'adonani.a, il"sig. Presidente invitava ciascheduno de'toèdici presenti ad esaini• narfo con -ogni accuratezza, ed indi éiliellerefo tuttà coscienza 111ael giudizio che sembrava ~iù coosen_\aneo alla f~tte <isser~aùoni ed .alle induzioni che da queste 11 potevano-brare. li giovine coscritto si presenta quale essere inconscio ~egli osi civili ; della vita; e dallo sl'upido suo ,-0110 traspare Ja povertà delle facoltà ìntellett-oali onde da natura è 1tato dotato.· Interrogato, prererisee rispondere per segni, ed obbligato a proferire pare qualche parola, i muscoli della sua faccia d,a prima si contraggono iluarmonicamente ed io modo convulsivo, e dopo vari e prolungati tentativi ad emettere la parola, alla fine la pro•onzia stentata, monca, e per-lo più composta d' una o di due sillabe. Di questa guisa fece c.o mprendere che da tre anni era aff'éllo da questo difl'etto. Eccitato a pronunciar.e le lettere Q. e 2, non che a Icone ,parole fra quelle còe escono con articolazione più difficile, non ro possì·bile cJie per quanti sforzi egli facesse colla volo11là che poteva maggiore riuscire a corrispondere alle fattegli eccitazioni. - Esaminate per entro il càvo -della bocca le varie pa'rli che contribuiscono all'articolazione della voce, non venne ratto di rimarcare altro che il frenalo della lingua si dip~rt-iva dai termini della nor.malità, presentandosi questo e più col'to e più ingrossato del,consuef-0. DaOo·'esame dèlle quali cose c_iasciuno vo1·e ndo indi inferirne pl'oprio speciale giudizio, nella conclo,ione di questi si ebbéro due diversi, anzi o)?posti. 11sreri. Vi furono.di quelll, ben memori quanto la baibozie può essere sio:iulata,·qoali partendo dal fallo che quando qaeila infermità non è congenita è dipendente da vizi organici, o per lo mèno legata a vrziosa proni:lnda abitualmente contratta fino dall'infanzia, la n_o n s'incontra ebe per cause fortu\te ed-accidentali, e consideraoJo -che l'ioacrmo posto ad esperimento non diede conto del soo difetto nè' al Consiglio di leva, uè all'atto che si presentò al Corpo al quale è addetto, nè tampoco risaltando ché qualche caosa accidentale l'a:yesse originalo nel progreno corso di saa vita, o,pinavano vi fosse da parte-sua vera .simulazione, o cper lo meno Ja balbuzie esislesse a lieve grado, e che yenisse accresciuta e pol'tata al sommo grado che mostra per imporre a troppll (acili os1:1ervatori. Per contro vi furono aUri che, prese in considerazione le poco sviluppate sue facoltà psichiche, lasua ignoranza negli usi sociali civili,il particolar:eatteg~iamento del volto per inarmoniche contrazioni muséolari nell'atto che pnre tenta di articolare qualche parola, Jl difetto superiormente notato del frenulo della lingua, ed ancora e ragione,o>menle il desiderio mos_trato dal soldato di fare rilorno al suo . Corpo con animo beo pronunziato di noi\ essere avverso al servizio militare, queJ!li nltimi, appoggiandosi a tutto ciò, non si fecero capaci che nel caso presente si lrallasse di simulazione. La magg-ioranza dei giudizi fu in questo senso: sglamente si opinò non doversi emettere un definitivo giudizio finché non si fosse promossa nelle deliite forme una inchiesta di notoriètà pubblica, che confermasse od annullasse il pr.esunto giudizio. Di questa gu.i sa cbios~ la discussfone, il aig. Presidente ritornò sali-e norme prescritte receolementelin ordine alle sangui-. saghe, r,eiterando ra raccomandazione ai medici capo sezioni aulla economia delle medesime. e l'allenta loro osservazione

agli allievi infer mieri so l' uso che di queste essi debbono fare. ALESSAND~IA - i.a seduta è aperta colla lettura del pro· cesso verbale dell'antecedente tornala, e dopo una rei tificaiione, portatavi ad i&tanza del signor Presidente vien desso appronto. Il socio Baratelli anno02ia d'aver ·modificata la sua memoria sul cloridrato di calce unito al deotossido di mercul'io, la quale trovasi all'ordine del-giorno, nel senso dì alcuna fra le osservazioni stategli mosse dal socio Giacomelli nella sedùta scorsa. Nissono poi dei mémbri chiedendo la parola intorno a quest'argomento il Presidente intrattiene l'adunanza di varie par-· ticolarità concernenti il servizio ·iot'erno dell'ospèd'ale. A quùsta specie di conversazione prendono parte i soci PioJali 'e Boninò particolarmente; e sopraggiunte le ore 3 e mezzo pome'ridiane il Presidente chiude la tornata. CAGLIARI. - Letto ed approvato il processo verbale dell'antecedente tornata, il Presidente apre la discussione sulla prima parte del rendiconto clinico del Dott L~j, e ne impugna le seguenti proposizioni che non crede troppo éonsooe ai· principi ed alle doltrine professare dai mòderni'sifìlografi in ordine alla malattia sifilit.ica. PRIMA PROPOS)ZIO.NE. Nelle 1na-tatiie reruree non si ha. una norma per condu,-re

la cura come si ha in tante altre malattie contagiose; o no. li Presidente obbietta che non si conosce meglio l'intima natura del veleno sifilitico di quella del veleno del viijolo, o di qualunque altra m"Jattia contagiosa: si sa ·solamente che egli produce i tali O tafi ~~etfi, che éedono ad UD metodo partiCO• lare di lramimeìlto. Là rabbili tanfo'anormale' n·ell'a ·sua evolìi-ctionh qual ntefodo di cifra àlÌÌm'ette essa ?' Il tifo, il ~ajdlo, la febbre gialla, la peste, il cholera, persin la rogna priina che si fossa- soo,p1'rta Ja p_reseoz~ dell'acaro come causa di es'sa, si possono. per avventura dire malattie regolari, e curabili .dietro ona norma fissa ? s,_ quest'obbiezione del Presidente il Dolt. Laj risponde c'O l far osservarè. che e-gli non intese di parlare in modo assolllto 1 e di stabilire perciò un principio, ma solo di aver voluto esptimere la relativa maggior sicurezila che si ha nel corà're le altre-malattie coptà,giose ·o no. DifatH se si lien·e conto della profeiformilà del morbo sifilitico, e della diffi<fò'ltà clie si ìnc1onlra ben soventi a constatarne la sua -natura· e d~fle compH~àzio1H, che talvolta vi si associano, sì comprenderà come il 'fjratico abbia a far prova in questi casi di .grande crilèrio pé\' gàper coglie're le indicazioni curative più apprO'pri·at,e; metltr'e re altre II!alatlie contagìo~e non presentano farita vàrietà di forma, e non 'difl'erisc.ooo cb·e per intensità dì fen'om'Mi, e maggìor i·a'· pidità di cot·so, conservando sempre la stes§a fisonom'ili particolare. Nelle malattie poi non contagiose una volta stabilita l'indole iperstenica od ipostenica, il fondo henosci, od irritativo, il cardin8 del metodo di cura non è così imbarazzante come nelle malattie veneree. Egli nota l'esempio del bubbone che si sviluppa in segui-to alla cauterizzazione di un ulcere appena comparS'o, od almeno prima che siasi indqrita la base per cui si dovrebbe esse11 certi di non vedere in scena sintomi secòncondari, come accadde cauterizzanilo la morsicatura della vipera ecc. Questo bubbone sarà egli la consegnenza dell'irrifazione·deslata dalla cauterizzazione, oppure sarà realmente l'effetto dell'.assorbimento ace~dnto, che la cauterizzaìione non valse ad. impedire come nelle altre malattie contagiose ? l n bre;e sarà egli di natu.ra sifilitica, o ·semplicemente di natura irr.i.tiva flogistica, e dovranno opporvisi i mexzi specifici, oppùre 1emplici compen11i antiflogistici? Conchiude quin.dj che in


questo senso, che intende circoscrivere il significato della su~ proposizione, ciò che risulterà meglio ancor11 dalla continua~ _zione dello soe osservazioni. I

PROPOSIZIONE SECONDA.

La ,nalattia venerea può guarire a permanen,a con rimedi ordinari od anche spontaneamente. Egli è innegabile. ·d ice il Presidente che la malattia venerea primitiva possa gnarire permanentemente coi rimed i o~dinari: e che guarisca spontaneamente,è possibile,ma soltanto in ceri.e circostanze di straordinaria mitezza. Il Dott.:Laj risponde all'opponente, che oggigiorno Dòn si dubita più della verità di tale proposizione, essendo stata confermata dalle innumerevoli osservazioni di distinti medici militari francesi , inglesi e tedeschi. Osserva inoltre, che sarebbe as• eurdo il supporre che lo forze· della -natura più che sufficienti por espellere dall'economia animale tanti e tanti principi che le sono infensi, si mostrassero pqi impotenti contro il virus v.enereo, taoto più che i s.uoi effetti non sono cosi pron.ti, nè Cl)SÌ terribili ila impedire la reazione, e togliere ogni risorsa alla fibra vivente. Coo ciò però non intende di parlare dei casi di sifilide secondaria o terziaria, in cui l'organismo trovasi profondamente leso: e protesta che intende parlare specialmente delle affezioni primario, in cui d'altronde ìl grado della possibililll,..sarà sempre relativo alle cirèostan,ze di salate individuale n on esclusa l'età, il temperamento e le bn,one condiiioni igieniche in cui versar può la persona infetta, pi'ù che alla mitezza dell'affezione medesima. Pl\OPOSIZLONE TERZA,

Non da tutte le ulceri a baie dura si fa 1empre a11orbimenco; e quand'anche accada la natt4ra può e,pellere da 1è il prin_cipio 11-irulento. li Presidente osserva che l'indurimento della base di un ulcere costituisce .già da per se stesso il primo grado, o per parlar più correttamente il i 0 grado dell'assorbimemto del virus ; ammessa perciò. 1( possibilità che la natura volga senz'altro aiuto a<) eliminare il principio morboso, un medico prudente deve egli attendere 'le mani alla cintola che siffatto miracolo succeda? E se qnesto miracolo non si verifica_sse, e si manife. stassero· inyece fenomeni di sifilide costitnziooale? Il Dott. Laj risponde che dalla sna proposizione non risolta che il pratico debba restarsi inoperoso, ed attendere che lanatura operi i,! miracolo d'espellere l'assorbito veleno venereo; tant'è che parlando in altro luogo della certezza della diagnosi, dice che siccome non è permes,o di attendere ì sintomi d,'infe· ,ione secondaria, ,_i è co,lrecto di attener,i ad una diagno1i

razionale che incontrastabilmente 1arà tanto più certa q,uanto più l'ulcere sospetto preienterà più ,piegati i caratteri Hun•

l_eriani. Soggiunge quindi che questa saa proposizione deve intendersi riferibile a quei casi in cui i sopracitati caratteri cedono prontamente ai rimedi ordinari, e si opera per mezzo dei medesimi il ramollimento e la seomparsa della durezza alla base dell'ulcere. Termina quindi per conchiudere che edotto dall'esperienza a regolarsi colla maggior prudenza possibile in fatto di cnr~ mercuriali interne, è ormai più proclive ad impiegare i! mercurio per ctrrare, che pe11 prevenire la sifilide secondaria. PROPOSIZlONE QUARTA.

L'a11er ,offerto l'infezione venerea toglie in parte. alla fibra la su,cetti.vità a subire le modificazioni che induce nell'organi11no il 11eleno venereo, Il Presidente impagna ques.ta proposizione ossenando che dessa servi di base ad Aoziaa .per edificar.e la sua teoria che l'e·

•J>erienza dimostrò illusoria ed errcnea, giacchè •on noti i11 · questo proposito gli argomenti addotti cont.ro Sperino dal Freschi, e la 1>rova che Robert Lee prod·nsse i n faccia a tolta la società chirurgica di Parigi, alla quale egli dice di poter aggiungere quella di vari casi di si61ide da lai osser•ati a Torino nel 1848. ·' Il Dott. Laj ricorda al Presidente di aver già protestato nel suo scritto, che egli non divide punto l'opinione dell' Aozias, chè anzi è persuaso che sia un assordo, che per godere l'immanili.. del morbo venereo convenga di saturarsi volontariamente l'organismo di Yèleno venereo per mezzo di ripetute inocolazioni,. e che quanto ha riferito inqoeslo particolare, sono osservazioni. sue proprie delle quali egli non intende trarne altro partito che quello di consigliare a non venire tanto prontamente alla cur,a. interna in individui che foss.ero per la 2• o 3• volta colti da, ulceri venerei primitivi, comechè questi non possono arrecare in tal caso le gravi conseguenze che arrecarono la prima volta. nell'animale ec-0nomia. Che so la fibra animale arrin ad assuefarsi dal pjù al meno ad. ogni stimolo disaffine 110n 'fede la ragione per la quale non debba ciò accadere pel veleno venereo. · PROPOSIZIONE QUINTA. Le sle11e meritrici appe1tano minor numero di militari in (i'II«

della gua1:nigione. ll drudo che rimane infettato dalla moglk impudica mentre. jl marito 1i conserva i."colume, . . Il Presidente osserva t·be non istà il paragone stabilìlo rra le. mcritrici che dopo un certo tempo infettano un minor OQmero di militari, e_le mogli che appiccano il morbo all'llmanle dae•~ va per acclimatazione, ed assuefazione esenlil il marito. Oltracciò questo pr.ivilegio di immunità del marito deve intendersi limita~o a qnei soli casi di scoli cronici ed abìtuali dipendenti da semplice lenta irrjtazione delle parti genitali, e non già quando la moglie sia reahnenle infella da morbo venereo: .c he in questo caso Ja copula aocJ)e legiltima non \'ll esente dalle sne conse~uenze. li dott. Laj difende la sua proposizione dicendo che questi sono fatti stati da lui costantemente osservati; e che riportavali per provare l'assmifazione delle parli che vengono a contatto di questa materia virulenta capace di comunicare Ja malattia a prima, giunta, almeno più facilmente a coloro che s'imbattono per la prima volta colle persone che ne sono infette e sotto questo ponto. di vislu sembragli che il paragollC possa stare.

PROPOSIZIONE SESTA.

Le tante malattie delle os-sa, della pelle, delle fauéi, e la ,u,111 degenerazione dei bubboni. attribuita alL' infezione virul~i.ta, · non e,·ano che l'upreuione d,ella cacchetsìa fllercuria le. li Presidente conviene col Dott. Laj cbe il mercurio possa tornar nocivo impiegato smodatamente ed intempestivamente. Ma che poi dall'uso di tal farmaco ne nascano quei gravi sconcerti accennati dal·propinante, e che talun au.t ore pure serisce, egli la crede una vera esagerazione. Bi1ogna1 esclama il presidente, aver un interesse qual è qnello di Girandeaa di S. Gervais per mettere la gente in tanta diffidenza del mer curio. Il dott. Laj .risponde che egli intese di parlare dei fatti da.lui osservati nei primi anni della sua carriera in cui ad ogni piè sospinto si vedevano qua e là nelle $ezioni de'venerei tanti (li)· ,eri infelici, i quali entrati all'ospedale per un'ulcera, o per oa bubbone, a furia di frizionì mercuriali erano ridotti allo stato di ributtanti spettri coperti di piaghe, le ossa contartee rigo nfiate, talvolta cunate o nocrosate èon sconcerto delle funzioni dlgeslione e nutritive, ed in mezzo al più Jesolaa.te malanno per~en miseramente la ,ila.

as-


-169 Qaesti casi egli crede a baoa diritto di poterli chiafll~!:! cacchessie mercuriali, e siccome dacchè si osa più prudentemente e1ottoforma più con-veniente il mercurio, non vidda più simili orrori, ne atlribaisce perciò la cau-sa all'abaso del mercario, e fioisce ,col dire cbe ~e a vcsse :1 tn ldilìcare la si:ta proposizione lo rarebbetutt'al più ne seoso ,ii dire, che per Ca maggior part11 erano l'etprenione della co.cheuia mercùriak L'ora essendo a1anzata la sedata veooe citi osa. _

_ _ _.. . . . . . . . . . .<(.,....• - - --

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PARTE TERZA S.Oria di un ea8o di baliaaia

mssegt~ita da polism·cù1, generale, e terminata colla guarigione. (Del Medico aggioolo, Doli. M.U1ts1.r).

Le malallie nervose. che gli antichi, a senso mìo, po.co filosoficamente chiamarono col nome di morbi sit1e materia, meritano semprela grave aUeniione del pratico, come quelle morbose manifestazioni, che accennando sempre ad una alleraiione più o ml!no grave del più nobile elemento anatomico, sogliono spesso indurre negli altri sistemi mu,tazioni di tal natura, che compromettono seriamente, e spesso distruggono l'umano organismo. L' elemento nervoso, destinalo ad ubbidire direltamente,eforse a contenere in se stesso, il principio immateriale della vita, tosto che sia leso nei suoi centri più nobili, ne conseguita non solo t·anormale. o deficienl~ distribuzione del suo fluido vivificatore, e quindi lo squilibrio,e i gravi dissesli nelle funzioni della vita esterna, masi appalesano spesso eziandio nelle varie facoltà intellettuali quelle intime modificazioni, che ClosUluiscono la classe tanto varia delle malatlie psichiche. mollo più deplorabili delle fisiche ir.fermità. lo che non posso solloscriçere all'opinione di coloro, che ammettono I' esseniialilà di alcani movimenti'febbrili, vuoi a tipo continuo, o a tipo intermittente per la ragione che di loro non lasciano mai costante, chiara ed evidente lesione organica, cos, non posso, filosoficamente parlando, accettare le idee di quegli altri, che considerano certi movimenti nervosi, come. esistenti 4 se; indipendentemente oioè da qualunque lesione 'materiale. Perchè colle ricerche necroscopiche non si trova in questi organi alcuna alterazione di colorito , di volume, di consistenia, si diranno, secondo gli an(iohi, malattie senza materia? Si è per il cervello che l'anima pensa, e comprende la mirabile armonia ael creato, quando gravi sconcerti, e pervertimenti nelle facoltà mentali producono nell' uomo la più deplorabile delle infermità, la paiiia, si dovrebbe io allora rinvenire nel nobile viscere le alterazioni che ne sono la causa immediata: eppure i medici, i quali per la loro esperienza merita110 più autorità in simile materia, decisamente non nega.no che una qualche alterazione materiale debba esistere, sebbene convengano che finora

ne!suno ha pur anno scoperto la vera lesione ché ,arebbe la causa della paz~ia. E perchè coi mezzi che possiede la scienza non ci è dato scoprire, ed osservare negli or-

gani affetti una alterazione materiale, ne dedurrem~ per legittima conseguenza che perciò non esista! Perche uo ver-0 non si potrà dimostrare ne ooncbiuderemo che altrdlt non sia che un ente immaginario? .. Avete mai analizzate)' le arie l))alsane, ed inquinate di unr. pahrde, e quelle oss,geoate, e purissime di uoa collina? Ebbene, la chimica qual differenza stabilisce fra gli elementi che compongono queste'.due arie diverse! Nessuna; il principìo miasmatico e deleterio dell'aria paluslre sfugge alle più accurate ricerche della chimica, cbe la trova perfeltamente composta come quella purissima di una collina. Ma quale .scopo. taluno mi dirà, hanno quesLe speciali ipotesi, e quale vantaggio nella terapeutica, se noo si conosce la natura, Ia estensione. e la sede di si mila alleraiione morbosa? La storia del caso che vi presento, in piccolissima parie è vero. vi dimostrer.à che talora, malgrado l'ignoranza in cw ci troviamo circa la oatura, e la sede di un morbo, anche con unacura sinlomatica, o, meglio, con un ra~ionaleempirismo combattendo i sintomi più imponenti di un'affezione secondaria, si può arrivare a ristabilire l'equiubrio delrorganismo allerato, o per.duto; e coadiuvando con lai mezzi la natura. la si dispone potentemente a correggere quel vizio d' .ignola indole, da cui come manifeslazioM morbosa dipendente ne nascono quei gra,J dissesti, che compromettono più o meno gravemente la salute, e la vita. Nel ~ SU, un mio fratello, nella sua verde età di 48 anni, si arruolò volontario nella R. armata, e prese parte all'infausta campagna di quell'anno. Giovi nello di coslituzione piullqsto gracile, e dotalo di lemperamento decisivamente epatico, e nervoso per eccellenza, dopo alquanto tempo. sendo incorporato nell'òtlavo l\eggim~oto ltaoleria, dovette sopportare i disagi, e le fatich e non lievi nelle esercitazioni militari sui campi di S. 1\laucizio. Fu là dove fu colto da febbre intermitlente a tipo lcrzanario. che lo lravagli'ò per più mesi, per cui fu ridotto a condizioni si pessime di salute, che lo si congedò per somma gracilità di corpo, e come tale fu rimandato al paese natale . Per ben undici mesi fu molestalo ad inlervalti da questa ipferrnità. la quale fu sempre ribelle, quantunque si fossero amministrati i preparati chiuoidei a dose generosa: couseguenza dell'ostinata afl'ezione si ordì una Ienla fìsconia agli organi ipocondriaci, in ispecial modo pronunciata nel viscere in lui predominante. ln seguilo di cure razionali perlungo lasso di tèmpo continuale, emeroè le risorse e gli sforzi salutari della sua giovine natura ru eziandio riruedrato, e quasi perfellame nle corretto lo stalo di alteraii one $CCoo(lària, che avevano subHo i vi,sceri ipocondriaci . Stelle cosi per molto tempo in islato di app~rcnte miglioria, senza che però mai il di lui organismo potesse pervenir a quel insieme di sviluppo .e di incremento, che è \'espressione di un vero ristabilimento in salute. Pareva proprio {ed era in fatto), che il predominio delle facoltà iotelleUive fosse di ostacolo ali' incremento, e sviluppo del corpo, e che a spese di questo si aumentassero le ra1:oltà. della jntelligenza, e della immaginazione. Trascorsero in tal guisa alcuni anni, nel qual lasso di


tempo egli non tralasciò· un ìstante dì secondare la prediletta delle sue inclinazioni, lo studio delle belle leltere, ed· io ispecie deile teorie sul magnetismo animale. Sui priroi mesi del 4856 coruincìò a· dole~si di vaghe turbe nervose, che lo molestavano ad intervalli di tempo, .e e.be per essere di po'co mdmenlo, non si diede gran fatlo di importanza a quesli sintomi precursori della orrenda nevrosi, che non lardò mollo a manifestarsi. Erano sensazioni, o meglio proteiformi .turbe nervose, che non presentando fra di' loro una ragionala concatenazione morbosa, da cui trarne una filosofica induzione, e quindi un metodo di cura, venivano ·perciò trascurale, e si cercava dissip;u:le colla ammi1iislrazione delle pi'Ù semplici, ed u~ 'Si late decozioni calmanti, ed antispasmodiche . Fu verso i primi del Luglio dello stesso anno, che cominciarono a :spiegarsi i sintomi proprii, e caratteristici di quella nevrosi, che produsse poscia le c,onseguenze le più orribili e strane. Provava questo povero giovine un bisogno con. tinuo di cibo, e sempre si lagnava di r)on potere più in modo alcuno riparare al depauperamento del suo organislJlo per mezzo anche della più su'Cculenta alimentazione. Si favoriva' in sull~ prime questo S·uo ,modato desiderj0 <li cibo, e l'esagerato bisognodel'la propria conservazione {ehe sì tradusse po~cia nella più decisa rpòcondriasi), s:i procurò soddisf:i.re con ispésso, e nutritivo alimentò. Crebbe gradatamente questo istinto voracè, e nei'sek lembre e ottobre successivi non lasdò più luogo ad alcu:ndubbìo sulla esistenza di una vera fame canina. Accusava l'inferm o una sensazione di immenso vuoto alla ragione -epigastrica, alter~alà da dolori strazfanti,' eda o'l'ribili bruciori: non .soddisfacendo ali' hlante· a questi imperiosi appetiti, ne avv-eniv~no vomiti di materie semplicemenfo bavose, e non tarda.va a farsi i!l scena un apparato di° sintomi varii, e <)jsparatì, èhe accenn'avano a profondi patemi; per cui continuandQ_per alcuni·minuli in una forzata astinenza comparivano le convulsioni, J'a prostrazione g~nerale con lipotimie succedentisi, accompagnata questa -sintomatologia da scovcerti manifesli nena 'vàcillante int~lligen?,a del\' infelic~. I sintomi forniti dalla defècazione erano quelli di materie pessimamente digerite, emesse in gran quantità, e più volle nel giorno; copiosissime le ori o.e: La qqi_.ete, 'ed il sonno nella notle resi impossibili dalla -senza;zi'one continua della fame, e d'ella sete, da cui parimente era tormentato. Verso la metà di ottobre fu ricoverato i'n una delle canrnre · dello speda)e di Pammatone, e ravvisandosi tosto da 'quei signori s~nitarii la natura della strana affezione, e ,j' incjpiente stato di aberrazione mentale, lo si sottopose alla cura di pozioni calmanti, antispas!}lodiche; si praticarono -alcuni salassi, si applicarono mignatte all'ano, e copp~Ue scarificale luogo la spina dorsale, uon tralasciandosi di t~ntare quei mezzi di medicina morale, che la di lui psichica condizione d'esaltamento richiedeva. Fu lutto vano, e le - pozioni sedativ.e, e gli oppiali, ed i valerianati di bismuto, e di zinco dimostrarono quanto furono impotenti in questa affeiione. Venuto in famiglia, non ìardarono a comparire i, segni di accumulo adiposo sparso fra le maglie del tessu_to cellulare c)ell' addome. Per amore di brevità, e onde non ,iiluogarmi iri una minuziosa narrativa, poco coneluàeote,

dirò che si ~ceumu]ò cosi eccessivamente il grasso entro il tèssuto cellulare di tutto l' ambito cutaneo , ohe si fecero penosissimi i movimenti delle articolazioni, fll quasi impossibi1e la deambulazione, lentissima la circolazione sanguigna periferica, quasi affatto impedito il circo~o della linfa, e ìa res)}irazìo ne infine breve, affannosa,. ortopnoica. Era talmente aumentato il volume della paret-e addominale, ed inguinoc·-rurale, ~be quasi affatlo scomparsi erano gli organi della generazione, e tulto l' ambito cutaneo presentava i sintomi misti della più spaventosa polìsarcia, consociata ad un edema generale , e ad un incipiente processo flogistico alle artièolazioni delle dita delle manì, e dei piedi causalo dalla congestione sanguigna nella eslremìtà delle diramazioni venose. Or bene ( è ·Strano a credersi ) in questo stato di cose, l' ammalato accusava-sempre una sensazione di fame insaziata ed una· ardentissima sete, cui consùmava durante il giorno { però negli ultimi giorni del morbo ) qua\tro, e fino sei chilogramma di cibo fra pane, carne,e minestre, e poco meno d' acqua per bevanda. E, q.uaodo q,ualcbe volta si vole-va resistere al prepo- , tente bisogno, che lo t_orrnenlava, un'agitazione generale spinta alcune volte ad · alti di· furore, ne era la conseguenza ·: poscia H'polimie ricorrenti, collapso nervosÒ c:on abhssamenlo dei polsi, oscuramento di vista ; ea affievìlim'éoto d·ella faeolta de1Ja· mente. Riass-umendo dirò : che 1' rntelligenza era manifest.alllen\e alterala, la respirazione difficile, e quasi impedita; il' ciréçfo grav~me-nte èo'n.Ìpromesso, e specialmenle ai vasi perif~rici : sempre. feroce, e continua la sensazione del'Ja fame, e della ~eie; e I' ae,cumulo d·elgrasso in pro,.,. pòrzione· sei,lpte crescente minacciava di melter fine· quanto prima a questo Jultuoso apparato di fenomeni, col' P!Odurre l'apoplessia del cervello, o del polmoM. l' asfissia, o la sincope. Cosa dovevam o mai opporre all'imminente perièolò, che' così da viéino minacciava di spegnere una così giovi-ne esistenza, e per me cosi cara ? Si eran-0 diggià esaurite tulle le risorse, che l'arte 1a più razionale poteva disporre conlro una nevrosi tanto ribelle,, e senza vantaggio alcuno: ed al p.uoto in-cui si trovava l'i nfermo lo sguardo del pratico doveva mirare aUa malattia che dì quel terribi le sconcerto nervosa era la conseguenza ; conseguenza che alla sua volta si faceva essa pure causa di allr.i gravissimi sintomi d'i morbo. · Io vtideva un corpo enormemente impingualo, e quel che più monta, in così giovine età ; osservava gli effetti di un processo morboso di nutrizione, che toccava gli estremi- limiti della stessa anormalità ; alla mia menl-e doveva quindi ricorrere l' idea di un valido mezzo deoutriente, che gradatamenle opponendosi, distrugg_esse gli eff'eHi di q,uel morboso processo medesimo : volli curàre cioè il sintoma più imponentè, e grav e, ed in tal g~isa io tmpiricamente ragionavo. Agendo sopr,a il tubo gaslro-enterioo con un potente mezzo catartico ano s.copo- di o~enere abbondanti1dejezio11i al vine, io era in tutto conseguente a me $lesso, ,~.d! otteneva uno.scopo mdiretto : · rivolu2ion.lva, per-mettetemi F espre~sione, un, Qrg&nismo in p~enQ dissesJq, e il

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Io non mi dilungherò maggiormente .nella de3crizione nmasenle ·tofse I' avrebbe operato la forza riparalrice del quolidìano miglioramento, che se ne ,otteneva: dirò della nalura soltanto che il vantaggio era progressivo visi.bilmente oIn scienza, o signori, io nQn sono seguace pi alcun gni giorno,e che non si ìoteruppe mai questa ,cura, fuorsistema; l'esclusivismo mi è sempre sembr:µo il peggiore chè a seconda dello stato generale dell'infermo per ri~ tutti, e spesso figlio di caparbietà, o di ignoranza; e prenderla poscia . per me gli eclellici hanno sempre (alto prora di '1n buon Sempre in massima 4uantilà erano le evacuazio,ni passenso, e di uno spirito coscienzio't:o . sate por vomito, per secesso; di colore or verde-s caro , Penso che tul!i i si.,lemi abbiano del buono, e che sia decisamente nerastre, fete11tissime sempre. ora dovere del vero saggio, e dell'uomo onesto il prendere i I Man mano che si ristabiliva l'equilibrio materiale s1 buono dove s·la, senM roir;m~ a ·sistemi di sorta. Ricorsi 1'1ordinava e1.iandio quello statb di esàltamento mor~·~e, per tanto all'idea Ji amminis~tare il purgante Jrastieo del l' di nervoso erettismo, che si era osservato quasi cosla!l-signor di Leroy. temente nel corso della malattia: i sintomi, in ispecie, forL'unione delle tre vegetali sostanze, che concorrono niti dalla respirazjone, e dal circolo si 11,(J.l'ma\izzavano oalla composiz~one del potente drastico non mi presenta.n gni d't più. alcuna contro-indicazione: il torbito rngelale, Ia scam Durò questa cura per ben nove mesi, semplicemente monea, e ·1a gialappa insieme riunite mi rappresenta,amodificata, o per pochi giorni sospesa, a seconda dei sinno un validissimo agente purgativo, drastico fiochè votomi che si af(acciavano . Dopò il terzo mese poteva di _ lete, e nulla pià . lo non cred'eva, come al certo non scendere i1 leLlo, e fare qualche passo. credo, cbe le qualilà terapeuJiche riunite di queste lre In tutto il tempo della cura furono sempre copiosissisostanze mi do,-essero dare un risultato dotalo di prerome le orine, la cui emis.11ione può calcolarsi a qnallro, gative specifiche, e portentose: sono tropp'O persuaso e fin o cinque litri per giorno; ed odore fortemente amdella verità contenula in un aforisma del grande filosofo moniacale, e a;;sai sedimenlose_. di Verularoio: medica,menlorum varietas ig11ora11t1ae filia Oggigiorno questo giovine perfettamente ristabilito. e èst: (lulte le volle pei;ò che non~ eziand.io 1ìglia di ciarlanetta pienezza della saluLe, e nella integrità delle facoltà tanismo, e di impudenza,) e perciò volli acnm'i:oistraro è oggello di non lieve ammirazione a quanti intellellive, l'anzidello purgante rinunziando pel momento a tutte le ed osservarono le fasi della sua malattia. videro, teorie filosofiche, e battendo la via del puro empirismo, Colla scomparsa del generale accu,mulo adiposo, si t he nel mio caso osai chiamare razionale. andò sempre eslio.guendo la sensazione della fame, e Per dieci giorni consecutivi egli prese la pozione purdella sete; e, riordinalo loequilibrio deU'organismo, avvi gante al mattino, e !'~melica alla sera; e si oltennerto ab"';!.ttu~lmente una fol)data certezza che non possonopiil ri'bondantissime seari,che alvi ne dilif':li.1waterie -nprastre sciolte ~ petersi quei fa.\a.U sconcerti; àvendo la natura raggit,tnto e fetenti: qu_eUe passate per vomito erano pur esse verdiquell() stato di sviluppo, e di incremento, che. è l'espfesgiallastre, bavose, viscide, e oltremodo copiose: durante fisiologica di una salute consolidata; stato, che le sione questi primi dieci giorni gli si (lava ad ogni int,1.m&llo di diuturne malattie, e le smodate occupaiioni dello spirito dy.e ore, una minestrina io brodo cons1,1~ato, qnde oqn avevano impedito che la medesima gradatamente ragtroncare bmscamenle quella morbos~ abitudine, e aoo giungesse. esporsi al pericolo di languori, e lipotimie. Questa guarigione, o signori, che, avuto riguardo alla Ver.:10 il decimo giorno st notava diggià un migJiora·natura delle due affezioni ed all'intensità delle stesse mento assai bene avverti Lo dall'ammalalo, il quale respimerita qualche coòsiderazione, mi pare che possa com~ rava più lìberamenlee s'era di mollo miglioralo il circolo. provare quello che io principio asseriva, che alcune volle Purono applicati due larghi vesoìcanlì aUe braccia, e ?i9è1 malgrado , le deo~e tenebre in cui versa la qiedicina alla parte interna delle coscie. ' pratica circa la natura iii alcune eotilà morbose, (specialàl veo\esnnogiorno cominciò manifest.unente ad aycvizmente in certe forme che noi chiamiamo col nome di ne2ire la pelte alle estremi,lil, ed ez.iandio quella dell1addovrosi), si può per mezzo di un ragionalo empirismo, comme: C~iì~arono i dolori, e il rossore alle arlicolazioni, o fu battendo il siRtoma più grave1 e imponente, ristabilire le po¾ibile qualche movimento alle stesse senz~ mql~stia. funzioni alterale, squilibrale, o perdute di uo organo, di Al ,ermi ne di 30 giorni .non solament~ U rualato avverun sistema, o di un aggregato di ambidoe, coa<liuvaodo tiva il suo miglioramento progressivo. ma era nata1>HisÌ,{\ tal gµis~ gli sforzi s~lulari, e bene.fici della natura alla si_mo agli st~ssi occhi degli astanti, - Quello che magguarigione di quella sconosciula entità, da cui per vizio giormente m1 dava fiducia, si era la cessazione dello stidi lesa inoervaziooene risultavano altre affezioni diverse. molQ 4~li,_f(l,me, e de!la sete, il quale, sebbeoe sì ripre11 modo poi, con cui la natura agisce, e con cui, coa;5entasse d1 quando tn quando, cessava tosto che 0ali si -diuvaia conveoientemeole, si adopera alla distruzione di -porgevano pochi cucchiai di minestra , o di brodo. -tulle quelle cause·iotime insite ioooi, e che generano pur Entro i primi lFeola giorni· il vitto cous1sleva in semtroppo di s~esso malattie, e- morLe, non è dato a uoi di p.lici minestre, dopo i quali gli si concessero poche oncie i'ndagareì-' \utle le ipol~Si!,a, q.u,-estQ proposito saranno semdi carne arrostita, e poco vino, onde sostenerne le forze. pre insufficienti a dare una vera spiegazione; ooo essendo '.go.~o quesl'epoca sj .alternò ogni giornp la pozione pur- . per q\lesto men vere, e {iiusto i,I principio contenuto nel gativa coll'eme,ica, e si soprassedeva soltanto di uno o noto assioma: - .«- Cb~ la natura sana le infermità, il -due giorni, q11antlo v1 era somma d'elfòlezi'A, e prost;amldico le cura. )) -zioue di fori{t. 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Stati menstwli di prtse,iza del Personalt ·,addetto al Servizio Sanitario degli Spedali Militart

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.CONSIGLIO SUPERIORE MlLlTARE SANlTARlO (:ireolare N. 013 - T'or ino ai 9 .d ' agosto 1858 . . .Ai signori medici Divisionali e medici Militari addetti agli Ospedali Soeoorsali.

Occorre a questo Sup-eriore Consiglio raccomandar ai .:signori medici Divisionali e medièi mililari addeHi agli Spedali Succursali l'esalto adempimento oi quanto è prescri\Lo nei seguenli articoli 6° 7° della $Ua let\era Circolare dei 28 di novembre -~851, N° 8757. «< A.tJ. 6° Gli stali mensual1 <li presenza, ollre all"indi> cazione dei medici militari, debbon àvere allresì quella :11 · dei Fàrmacisti, appartengano eglino al Corpo Sa~itall rio militare od alla Compagnia fofermieri, siano pa'*· teotaLi o no: debbon ollracciò avere l'indiçazione deì 1» Soldati Infermieri (ora Soldati esercenti la Chirurgia _ ;, minore o la Farmacia) che preslano servizio nelle , • rie Sezioni. « Art 7° Negli stati di presenza sì dovrà indicare e;, saUamente l'ordine seguito nella riparli7.ione per ~i~:;e .scbedun~ Sezione del Personale sa.nilario in tu\to il ,. cors-0 del mese, esì dovran indfoarenella c.òlonna delle }) 0Hervazioni il giorno dì partenza per congedo e qneH~ ')I) di ritorno· del Personale di ciascheduna Cal~fi~ri~, il 11> giorno del_la cessazione temporanea dal servìzi~ perra~ gione di m'àlaltia o per altra ,ca,isa qualunqu~. e qu~J_lo ~ in cui fu rìpreso ». · In aggiunta a quanto è contenuto negli an_zidetli due arlicoli, l'interesse del Servizio sanitario dete~minò 'ù Consiglio a richiedere con la pre-sente ai signori medici Divisionali e medìci militari addelli agli Spedali Succn,r!al.i d'indicate regolarmente e con luUa esattezza in ogni Sùito Mensuale.di presenza se il soldato esercente sia o non in corso regolare di st.udii ed a quale anno di corso sia egli ascritto. Acciò non succedano inesatte jndicazionì a tale riguardo negli stati eh.e sì trasmetton al Consiglio, i :Signori medici Di-visionali e medici addetti agli Spedali Succursali potranno farsi pres~ntar dai medesìmi, tultavo\la che. ciò credan necessario, la Matricola d'inscrizione t1niversitaria al rispettivo corso dì Studi. Ogni volta che un soldato esercente la Chirurgia minore o la Farmacia avrà conseguita 1a Laurea o la .P.11len1e nella rispettiva facoUà, i signori µi~dici l)ivisionali e medici militari addetti agli Spedali Succursali ollr'~l farne cenno a suo tempo nello stato di presenza, dovranno con Jeltera speciale renderne subilo informato il Consiglio. U Consiglio confida che i signori medici Divisionali e medici militari a.ldetti agli Spedali Soc-cursali avranno ;1\\U:a cnra di loro tra.smeilert es.a\lamente coiì faUe indi·

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cazioni negli stalì mensuali di presenia incomìnci'ando da. quello del prossimo mese di settembre, senza del che si troverebbe spiacente di doverJJloro rinviare per le opportune Fettificazioni. Sìccome i medici militari <!ddetli agH Spedali Succur~ali debbono fare pervenire al Consiglio gli stati di presenza per la via dei medici Divisionali, così questi, qualora non li riconose,an redatti con regolarità ed esattezza, saranno a loro volta aulorizzatj a rinviarli per le opportune reltificazionì aì rispet\ivi medici militari addetti agli. Spedali Succursali . li Pmicle,11e del Coruigli~ R111n1.

La preserite i.aeenione aerve di part~eipazio11e uG$ciale.

(Dal N° ~5 ètl Gior,eal, Mflitar,)

Rivista dei Giornali Scientifici

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E$tratt, "-ellti Gazzetta Medica Italifltla Lombard" , · dei 5 luglio 1858 No. ~'1. . La r;lleerina eoatro la dissenteria. Il DoUor Daude adoperò la glicerina in pozioni edindisleri in molti maiali di dissenteria, e vide che il male poteva ess.ere sino dall'origine sospeso in un modo sicuro. Parecchi fra di essi avevano da due a quallro scariche all'ora, con tenesmo, e non rendevano che con molli sforzi. muco sanguinolenlo, provando violenti tonati, Ecco le formo1e adoperale; P,r cli~fer~. .- ~licerina . . . 30 grammi Decotto di ,eme di lino od acqua di H>O grammi crusca . i5 grammi Ira posi,,ne. - Glicerina . Acqua éli 'fìorj d'arancio f b •so _grammi Acqua. . . . . , Iq. · per Due ,cucchiai ad ogni ora

(Unio11 Médieali).

li Direttore Dotl.. Cn. Al\ELLA,Med. Dit.

Il Vice Direttore reapons. Doti. M~!IULJ,.1,Hed: di Bat.

Tip. Subalpina di ZoPPHI e Comp.


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N. 35.

30 Agosto ,t 85 8

ANNO \li.

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GIORNALE DI HEDICINJt]lltlTAll:E '-.:..i.JH~'J

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lì L'usoeiaz.ione oon si rfo·ev.e eh.e per un·aono e c6min"\Ìia':lool t "di izeon. Si pubblica nel Lunedì di cia1,Rl!ç<!,1JDa settimana;I fi Il ptezzo d'~ssociaifone io !J'oryn o è di,1:..,1O. Io Pr.ovi-n'èùl.e'd all'Est~ro, {ra11co,' '1f J>.OS,t·a l\,::J h fu.pag~ nel!lt e~.~ \ri ,11nlicip_ali. •

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convenga far qui pTecedE)te,alcuni cenni sl~tistioj: e dirò quindi, che essentlots\atatla;1imanenz~ de' .~onvale~c~nti in M9ncaliert - i 0 .D0tt. BOTRO»: (lherafit~·Pl~-t4tc~:iì, ~? <lel :4° april.fl $li Ht11..{.e, n1wodf J 79 ,, come en:one,.a,n~,nle conferenze. Scieotìficb~. - 4° Aononfii Bib)ic;>grJ1fi,ç/ ('>'.i', : si .slamp~V.1*,~ p,11g4 A3J¼,rui)c.gÌ'lJ.l~~le di.~~dicin;l Milit11re ------.--------=.:,-,-: -::,....-;--,. ..,.,... 1 _.,..,.,, .,1r dél cor;AAol~.~on!1,) ).)e(!e,)!\faV~R~ iri qµeslo depo§i\9 nel . . i•.: J;/l.'> 1,.;;!,up ·lrimesite:8.~3,iJ)._e-i(§çi,v~o.~~1 \··P.er 'lQ!l riwa~e.rv~n~ Jl ,'a c,1J110tl I,;. • o lugll~ çh,eJ ~l>Jc}l'.e ~g;igr:nat~JQ} permanen.Zé\ ~e.1n~r ·j rmq i~noig:..!W \iJff~ trjJP~lJ:~ri:is,ç~~~r~AV:H·~~dk <;H~ <jà all'inpirca.~e, : 1 11i."' J1n ,1:,1: 1: .p~rmal)Jmz~ ,in~)xi~Y1'~'*9~§1Ji!lj ,HJ I~· ·• , , /T, ~ 1 li . , i , ·. d '1 d il , i 1fti'! tfi~fi!>)~' l I • ,,C\I~ \~c}!)a~!\\fu j~DfJ}'l'~'l~i 't;fi?P.i..,~ a ~~1j~ti_!i_ ~Oijj11~1~0$1Z e e , .. i., ,~~ <F '.i 9.11': Ìn .Juiq sc~oti,\q\tVç~hPti~Mmr1J!JlP~l ~-~ura.ot1;A~ri_ll)e~lf~J'! • • I , , • · .. r " ·1 , ·.) ·quesl<M\~B.Q.sl\o.,~i,p~sppf!i!!l«J\J.Ct~~~J.t:,,j9~,eophi:gr,ulp~ ~iil deposito di cl~ssific~te,,,e.}lUfP.eF~r.e,cps.L i ,; < • on ( . " - ·1 al 2° (rime$tre d.el corr~tzre atinQ.. ;~~5~. ') . 1 : ~5 ~tf~~jpni es~m~em$ltip~~' .. . fHJ . ··, •• Li; 1 . . , _ ; (3·8:.a.fl;e.zipni d~!)'ap,p,~ra\o. res,piratprio, ~~ .ç~repl~lpf.iJ>t Avendo oramai coll'anno compi~o pur i.o neJJa,pli,a ge~ ~2'1.;alfe1,ipntgene.1ali q'indqle re~m~lica co~..o,Js~~f.,, 1 stione sanitaria presso qùeslo deposito di' convàlescenzà · · ,l·" 1"asale • • :;, ,,i, ~_ .. ~ · ,rea;z.1one,çaru:1y· ') .. 1J; in :e;-/~ iJ 2° trimestre, e richiaman~omi lqttavia a .meQte'l~ pr9'.. _ 87 affezi~ni. vèr,ie, deJfor.gzw,9: dplla.visjp,~ ! , •'rl :: r Jllesse fattevi, onorandi Colleghi, di p,orvi sotl'occbi aH.ò , } (}1febhri'perjo,dicbe, .,; ....,r ~ ,n 11 , 1 ,scadere d'ogni trimestre le piil n4;1tevoli cose, cbe.giu.di; , ·432. a~ezioni de_l,J.a;~iscer~fP~~,a~d~mil):~1~; 1 cberei più degne d'atteinione, e meglio atte a ·s.owinini:. • 55 sinoche sempFci,,. . , 85 malattie di doroìoio.chirurgjco, strare mezzi onde portar un utile· e verac~ giudizio cjrca 32 affezioni diverse, 1• l'importanza di questo stabilimento, e l'azione che .desso esercita per rapporto agli interessi sànitarii dell'armata, 4-2 in osservazione, ed in ispecie della guarnigione di 'Torio~, non dimenticai .Che durante questo trimestre fÙr9no ,d~ questo dep<>sì tosto il mio impegno, ed a ciò tanto più volentéroso in sito av.viati 70 ma.lati ali.o spédale di Torio~, ed 8 aque'Ub oggì m'accingo in quanto che, essendo nell' 'ora scorso civjle di'M<ìnt alieri. • , . ,: trimestre stati qui aniati convalescenti anche da aUri Che dei VOavviati iò,. To'rioo: ,. ,. . 24 ii' furono per affezioni degli òrgani ·respiratorii, di spedali e cHt~ dello stato cioé da Saluzzo, 'Savigliar,io, . 11 Pinerolo, Cuneo, AlessandriJl e Novara, vieppiù si allarga cui 13 erano recidive; · · '. ' -l 1 la dera eritro cui pom:io cader acconcie èd utili le osseri per' ~lfezione.cardio-angioilic~ ,rf:l~idjJa; , ' ' ·;,, vazioni, che parranmi buone a registrare. ' 4~ per ft>bbri periodiche, fra Je'quali Jba :ebb'e ;qut il A ben prep~er impertanto le mosse.sarà dicevole,. che suo primo accesso, 5 erano sostenute da'i:nllnifèsta an_sioaozitutto io pr~meu~ pure, essere qui s'tato durante il stenia,.e 6 essendo complicate·da voÌUmin.ose ed inv~tedesignato trimestre dirello da Torino, ed ·in particolare rate fisconie addominali non potevano qui trovar vant~ggi da Pinerolo un numero di E5ran lunga . maggiore, che per e guar-igioòe; · · ) lo addietro di convalescenti d'ottalmia granellosa, io nu>12 per affezioni gaslro:inlestinali, di cui 5 erano recimero cioè di 42, pei quali perciò' si credette convenieole dive~ non essendo ancora chi n'era alMlo alto a sostenère·l'òrdina-rio yitto di queslo s~abilimento; ·" · destinare esclusivamenle la sola vasta ca:m'era che ancora ci rimanesse libera, cioè quella del piano inferiore èlél 9 per a;ff'ezioni reumaiièbe, di cuì 2, (ed erano artritì}, erano recidive. • · ci lato volto a scirocco, di coi fu parola nella prima mia rélazione presentatavi sul primo trimestre del corrente anno ~ per ottalmia reqinatica primitivi!, • : J perchè essendo ìnfatti una lai ·sala vastissima, é poco il3 per affeziònl cbirargicbe, di cui due, éhe erano ·adeL luminata metteva ·preeisamente co'nto 'a mio senno· il denili cervic~li, ebbero.. qùi' U'Q raggrah meiM, ed una '(tu:.. s\inarla ad una tal classe di conva,Jescenli; e mi fu grato more al dor~~)}!,P!~~o ;vpu,Ppò;· . ~ :·. · l'> per mal;lllie veneree, <tille -quali 3 pr1m!tnamente d'aver i[! ciò in'contrala la r,iena npprovazion,e del nostro sign:or Me~ico Divisionflt. ' ·. q,ui mos~r~le~ì,,.J dµe or'clÌiti 6l~e~ò'rta~cli~'Ì'~cJ<ijv~.'l , pre~isso, (} per m~9.Eo; ~Jarire da _b~l p~incipi~ l! .. Cre8ett1 q1,!)'<>n dover porre ID questo .~ .,d!o guat,ti:! fan,, che sr esporranno, e pruoa d entrar in campo, parun individui affélti . da ollalmia gnnellosa .:, pe;{c)lè desn ~..,u.,,-nno DiS!dico di Jleggjm.eyitoc: 'Notizie ed oss!!rva~i.oni mediche sol (lepos.ito. di c.ooy-aJ!isceM• l'" oott.

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-l'14inviali qui solo per un tempo determinato, onde l'affranta loro fisica costiluiione si ripomponesse in modo da poter essere ravviali in Torino per la cootiq_ùaiionedella cu;ra, .ponno esser considerali n~ come recidivati, nè come a: tenti qui c.ontrauo m1da1t1a n<>tv-etlai com~, pure t3eqq1, dietro le medesime considerazioni, di alcuni pochi convalescenti rinriati a Torino perchè chiesti per riforma, o chiedenlila essi stessi. Degli otlo conv.al-escenti poi..ricover-ati presso lospeda~ ch·i le di questa città · ~ il futono -per a:lfez'ione e::1antematicaìqui con~o.ltìli 1 4 per emo(tisi; 4 per diarrea grave primitiva;', 4 per s•uicidio,, cbe ebbe rapido'effett:01.1 Il quadro delle affezioni, ond' e~oo convale:$centi li oldati rrco\'erati in questo deposit0- nel ragionato trimestre pO'slo a para:léllo I c'on , quelto "deJle, a!TeZ:ioni) che 'm'indissero il rinvio di'Jalcuni di essi'agli spèi:lali, è per fermo, avvegnacbè ambidue siarro da stati forse per ~8~erchio ielo di sin~assf rMfatzonati in' modo ftlè ab~a!. stanza scienLifico, nè abbastanza distinto, più che suffi-éieote a rellanienle lumeg'giclf'e lln gidili:Zìo sull' azione ·3sérèhafa ih qù~slo teìnpo~' dal' fl'Ostrtl'-'sl~bilimento sull·a 'Sàlute dei ricoverali, ed a farne émMgere là:<fe•cfu'zione di rigorose conseguenze pratiohè; n-è io lil'arresterò quindi ad operare uo Lai raffr9nlo, che sàrebbe'1d1allro~tle opera ·lunga, nè·consenzieote alle abiluùini di qnesta specie lavori, ' e prefiggendom i' invece angusti limiti starò pago d'esporvi alcune considerazioni, che 'meno ~fonl-aoeé, benchè dirèttamen le connesse al nostro argomento so·r sero in me per continua lunga e vicina ossena~foue, piu specialmente raggirantes'i1sulle malimie degli organi in- • servienti alla respi razione ed alla circold~io'ne, sulle febbri periodiche, e sulle Olta1mie granellose, e studiate solo nel lor rapporto con questa località. ,1 Nè ancora mellerò..piede innanzi"senza'. fare qui di volo -Qotare, èhe se nel t 0 trimestre il numerò de' ruàlatì rinti'at\ da que5Co 'deposito agli Spedali fu solò di 37, men tre nel i 0 ne abbiamo 78, avremo facile di ciò il perchè e nell'esser ~talg quel 1°lrimestre per riguardo a' n9slri · I(\ ' e ne1r esser ' I stato ~l\f 'i n esso,1 ··11 nustud1. 1,.manco d'I un mese, mero de' Còovalescenti qu; direlli soro di (7i, mentre j~UC,SlO 2° I lr_Ìw,eslt:e fp j ntiero, e fece q UÌ fjCéltare 823 convalescenti olfre ai 'rimasli. ' ;J 11d1attie (le ·,iisceri entro-pettorali ; ,il n~1n,ero éie\lel malattie deglì or~ani respiratorii, e Ùella circolazione sanguigna, che qui\ ecidiy<1rono, ocl _ebbero il loro primitivo svil uppo, o complicarono aÌtri ~asichb n1.ggiunue ~d ~morbi .. r ..Jf in modo :') " ~ ?..~ es~eozialc 1 ,., P h un di presso la roeLà i t111,te le affezioni, chr o fa(tes.i qui re,idive, o pr'iroitivameote originate m'o~bligarono adirigeré chi n'era aifello agli spedali, ed abbencl)è una tal frequenza si ruoslr~sse pri (\cip,alm~nle note;ol~ in Aprtle .dessa non cessò mai alratto in tubo il trimestre, per il .cne, ~~ di ciò flptr~m.o ip parte accagio~are tè variazio~i atmosferiche.e la anèor fredda terllpe,q1Uira,ch~ regnò rn .flU~l primo_m~se, dov.rassi ~eranco ricercare altra causa ?ell,M~9si~.ion~ 1t_çifo;ç{u~a di Hµesta ç,~ttà,, la quale, posta ,.1n .alt~, ~g1tata à1 spesso da m_pderall si, ma continuali ;venti Ui poQénte, e di tramontana, bagnala da brevi, e

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non frequenti pioggie, va dotata d'ttn atmosfera purissima, elastica, e poco ricca di vapori acquei, per il che la di lei azìone è fàcilm,ente con molestia sentila da' hronchì di già malati sia da semplice irritazione,che da lenta od antica (logp,si, nel 11,) enlre che pel COQ'corsò di queste medesime circostanze tanto attivandosi l'azione cardio-vasale,. che facendosi di troppo pronta. e ricca la san,,.uificao ~ione_ non può somministrare migliori risuflamenti igienici 1Q_c.b1 travagliò di tenie affeiioni dell'apparecchio irri.::gatore rosso e l'esperienza iofatLi iosegna a qoanli esercitano :l'al'te salutar,e in qQe.sta oitt~. che dififoilruente ritrovano iu essa llÒ"n che salute, qualche migHoria e le tubercolosi, e le pneumonie lente, non uhe le antiche aCtive- affezioni oardio~vasall, le quali affe~ioni lotte, viemmegli<J se recenti , od inci pienti, banno più di spesso uo precipitoso <técorso . te peculiari pur ora delle Còndizioni atmosferiche di questa città, non è merito il dirlo, lungi Jal scemar pregi al nostro stabilime11to ne fanno anzi ìl miglior elogio; deggionsi però avvertire, e r.jporre ad esse la più scrupolosa attenzione, onde nell'avviare a questa volta co nvalescenti, 14 si destinino solo~qQelli, nei quali o fH compiulamèiite éleh'èlla{a la 6ogo~1 broncliiale o polmonale, o eh~ -xan scevri onoinamente di malattie lenta della visceratura enlro-loncica, la q;àle de;~ essere per(etl~mente sana r.ei conv'alescénti, ond~ sia l~ro dato di SQpporlare con vantaggio l'azione di questo piccolo clim~. e ciò è sifaltamente vero, che ricordo d' un lale1 qui inviato in islMo, {lres'sofhè anemiço per en'e·rqica çpra opposta a violenta pneumonia. in cui ne' pdmi I dodici giorni le cose s'avvia,·ano coranlo lò~evoli, cùe v'era speranza df pront!) ris~abilimenlo, se npn che com,pliqa·ntl9 'la pneumonia una incipiente tuberco)osi, fu desso alla dimane, giorno 13.. di permanenza, collo ça imponente emottisi, cbe necessi tò il proqto suo invio allo siedalc: ,nè qirjssiCQi .qqi avvennero j èasi se non congeneri, certo consonì relativamente alle premesse èonsidera,z.foni all'accennalo·, mentr~ mòl\issirn i, e più numerosi, è pi.ù confortanti ci occors,ero per altro canto casi, in coi osservai il deperimento di forze _ancorchè nolevole.' non però accompa nato dalle 9 'ora delle c1rcoslàoz~ ncevesse un pronlo, e compiuto ri'sarcirilento. CIie pio! de\'oquì pure, a puntello di quanto o,;servo, registrare, come ~iù \'Olt~ rn:aq-oniss~ d'osservare su convales-cènti di nonf$ravi affeiibni reumatico-cat~rrali, nei quali, vinto perfeUamenle lo stato generale, ,nulla piu rimanendovi cbe ·poca pocbissìroa irrita1.ione bronchi'ate còntrarre dopo P.OChi gìorri'i di perma.,nenza io questo deposito veementi bronchiti, da obbligare chi ,11.',ert preso a fa~ pron(~ riloroo -~fii s1pedali. . Del, resto p,011 più concluq,eql~, ~l~e Q,S~i alt.r9 ragio~are è il faHo stessp di rS\à noi.alo risultante dal prem~sso /.'[Uadro espliCali\'O delle:a(fe.zioi:ii 1.ç.h-~ dieder9 oaus11all'10vio di alcµni CQnvalesc~!}tì agli SRedali., nel qllale tengono la più bella parle colle mal~Uie, di cui ,quì è cenno, quefle pure d'indole re u.matica; eh,e, ,se ~b:ipno pur ~ r 1 ,in_esso un ,gu,alche pQJilo le aJTl}zioqi d~\la viJ;ceratura addominale, nop poti:anno queste av~e grjlnde significanza, posciachè come si' dissç,,a,lçune di es~e.~\pendessero da inellìtµdioe delle (or.ie digerenti a i;os,te.i\'ete l'alimeotaiione ordioaria in questo slabili,mentp, ,qu,ando la I

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màggior parte essendosi mostrata appunto in maggio, e giugo 0 'è chiaro aver trovato causa e n~i calori estivi, e nell'abbondanza della non sempre ol\ima ftuUa, di cui va di tanlo ghiotto il soldato dalla piccola postema, e da ~ni non vale ogni pìù auh·a sorveglianz.a guardarlo. li'e'bbri periodiche. Le reci'dive qui avvenute iii tt11ésti 'febbri ponno esse dirsi !numerose? Su 407 convalescenti da esse, 41 solo qtrali recidivali doveUi rinviare allo speda.le di Tòrino, e -si che a questa specie di convalescedi non permellevo pressochè mai l'uscila dal Deposito, che dopo la prova almeno di ~o gforni di permanenza in esso, che se avventie, che alcani pochi ritornati al proprio corpo ebbero \i'appoi 'a recidi'Vare 1n'on ci'patrà troppo g11an sfil~t·a, co: noscendo noi di quanta proclività siano dotate lah febbr-1 al recidivare, semprechè non sia dato:a\lonlanarne definitivamente le cause. Pét amor di ,veto però a riguardo delle recidive non tacerò, come a jalon convalesceole da febbre periodica, nel qua1e scorgevo qualche indizio se'bhen vago rdi probabile recidiva consìgliava di prevtinirla inviandoJo per quattro grani di'sò1fato chinino, e se ciò mi rìuscì quasi ognora a bene, fu ·utilissimo in un Bèrsagl1ere, nel quale, convalescente dà febbri-terzane, vesliva pur la pelle, e la copgiunliva un' evidente tinta itterica con sensibile ingorgo splenico, la qual tinta facendosi più manifesla ogni cinque giorni in 1>rima, poscia ogni sette m' avvertiva · dell'imminente accesso: poche propioazloni del salo cbinoideo S'oprade'lto consigliale nel malli no del giorno stesso in cui osservavafarsi più scura la linta pur della, recarono perfella guarigione e della terzana e delJ'i\tero. Non deggio pure, qui nascondere, éhe per alcuni convalescenti da febbri periodiche,· tuuoèhè queste nel nostro s.tabilimenlo nòo sempre recidivassero, credelli dopo un determinato tempo far opera ad essi eminentemente ·nnlaggiosa, nell'inviarli àl proprio corpo, chiedere in ler fa.vore una licenza pér ripatriare, o consigliarla C6n uo·a ooterella in calce al foglio di uscita trallandosi di militari sopratutto appartenenti ad altre guarnigioni, che non a quella di Torino, nella quasi sicura previsiooe datami da uo leggìer grado d'infarcimenlo de1 visceri ipocondriaci, dall'irregolarità del alv(), dal color pallido-terreo de)Ja cule, ooo che dal non ancor perfello ristabilimento io salute della mucosa gastro-enterica, che sarebbero forse ·io essi a breve andare recidivale le febbri. Ma a ·meglio delucidare i falti d~ggio qui notare, che li granellosi lulti qui rìceLlati nel t'riruestre non si pote~nno òello strellò sénso della' parola considèrare come, convalescenti, ma si piulLosto come affetti da Ottalmia f granellosa· doma nella sua violenza, e ficondotta { direi quasi a~-suo primo periodo ohe, se è'fel'o, scopo principale di chi ·avvìavali a 'questo itabilitneotb ess~r seoza' dubbio !talo,qu·ello di riabilitare la fisica costituzione di essi indebolsila da lunga oura, e permanenza •negli spèèlali, - !'co'po pure dbveUe esser quetlo tli condliar lòogo. •ed · atmosfera acco·n'Cia alla 1pflrfeCla g'uangione ;· e per vero -tinto in tutto I' erettismo va-sale . ·enducularè"smodato ' re• cisò·1n chi ·fu il èaso li fascelii ' vasè<rlari -pòrléiot1si dalla ' congiuntiva~alla ,torn{)a, diminuite cbò-opportuna -cura ·in'iìnpor-lan'ilr, ìn n'\lmero,, in ·~ol\ln'.le le· lgnnula"l.iooi, e 1

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prosciugato di molto lo scolo •muco-purulento, in nessuno di essi però mancarono io maggiore, ,o minor copia .le granula.ziooi, che in lulli dovetti io qui spegnere, e ,dir.ei quasi p~rseguire fino alle ultime lor vestigia, nel che1se ml vennero bène tal fia-ta li 1collirii di .nilrato-d',argenloca Yaria dose, talfi.ata•il sollato di rame solido, mi fu più ich~ tutti) u·@ssìmo ìl causti,co di Desmarres, il quale iAlSa\a con mano parca e Jeggiera, e per I' ordinaTio a gi.otoi alterni mi diede in questo :nilima siadio .dell' affeziqne granellosa o\limi risultati, posciachè infalli di 42.granell'osi qui avviali nel trimeslr.e, ve -ne ,rimanessero solo.Ai al chiudersi di esso, la maggior parte de' quali in via di .perfetta guaTigione, mentre ·sei di·· essi soltanto dov:e,U~o ,far ritorno allo spedale di Torino, dì cui quattro P,Cr ,le ,ragioni piil sopra delle, e due, lultochè in essi di mollo emendala l'. ottalroia, per accidenlal,i, ma grave, e 1-p.erlinace diarrea. · Le salubri concliz.ioni ùbsopra e~poste di qllesta 1cill;à ·e di questo locale, le condizioni ;stesse della desti nata sala ai granellosi, già pur delle, il poco numero di quas.tì ,in vaslo spazio ricoverali, ed in fine la rapidità ond' ,essi, ·lllercè.Jt,utte.queste condi1,ioni di salubrità,.e l'abbo.odante ed oll1mo villo ordinario dello stabilimeolo, fanno ,pro,gressì nel riacquistar forze fisiche, e vigore di animo, furono a mio senno li salutari agenti in questa bisognà, nella quale per certo non si polrsebbe p.iù in aHo ·salire, comecchè,essendo liwJtatissimi li mezzi Lerape.utici eoncessi a queslo ,depo&ito, non potrebbero in esso venjr,oon profilto riooverati·gsao~llosi, che non si lroyas$~rq ~noor.a ,al punto or ora dello di cura;: mi è però.avviso, che, ove . si volessero .allargare ..quesLi,mezzi, avrebbei;o :,qui 1)1;) Qltalmie in questione, non che le altre di mjn~r ~mpo-rtan1,:a patolpgica,, condfaioni ·1e meglio deside1:abili per il 11))\lOJ.l ..andamento d' un' iolieJa cura. ~ Soggiungerò qui anoota, ebe.se queste licenze ido.vr.wnno se111pre essere lunghe, si richiederanno ·poi hmgliissme, quando' le .febbri siano antiche, e già più v:oJtnecidiv.aite,, abbenchè non accompagnate da volumioosionfarqi.nmnti de' visceri J~ocondriaci, impercioct)lè osser:,r9pÌ)q.lli jn1la· recchi casi, di questo riprodursi ançora_ gli , ae§,$pi_2anqhe dopo un.mese dì complela,assenz,i,,red,Jl\ [lla~~o Js>AAe già stata fi_oila una Jjcenza straoi;<lìnarja di qAA.~anJ.a giorni da ,chi ne era affetto, slata CQOQ~~i!d.l}llll)Ulloi, scopo, curativo. Taol' è, o colleghi, su questo "éU!gomenlo,• pol!to.goccie ah mare, ma •vi ,son trailo idalio sooraggiaole iv:eroj}a cui una lunga )esperienza ed ossenazione 1ni ha' tra;lto, esser veramente questa classe di affezi9ni quell~, che m~ntre oon veste caralleri imponenti, e tali da risç.uo~re l'attenzione e li sensi del volgo1 fa. però asp,ro governo 0 dell'armala, e ne scema ogni anno d'assaì le file, p9polan<10 li spedali di informi non ma~ guariti, cJi~•. pass~o~o dall'uno all'altro di essi, sfidano la ~cieoza medica, colandovi con loro dan~o bu,011a.parte di loro ferma. Se non cbe in punto a queste affezioni meglìò vartebhe prevenire li danni, avyegnacchè sia di moJlo,più ,posl!enle, quantunque più dispendiQsa l' igiene .che non la h:rapeu.tica, i mperoccbè- a produrre- tali febbri non concorra solo •la speciale p-osizione . topoerafiea d'una città, ma atrohe, eforse piò; la sitsu.izìtrne, e la .ctslr.uiione vizios~ in essa 1


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delle caserme, ed a conferma di ciò mi sia lecito qui notai re,che li corpi c-he s'ebbero finqui in ques.to ,deposito maggior numero di questa spe.cie convalescenti, tenuta pro) porzione della rispettiva forza numerica dì ciascun-0 di • essi, furono il Reg. Genova Cavalleria. stanziat.o 1a Savi, 1 1,. glfauo in prima,.e d.i poi il Battaglio,ne Bers11gli~ri,acqua;rtièrato nel locale del Seminario io. Torin,o, e ciò in modo del tullo· distinto e notevole. lo m'I .sd·che contro a queste mie osserv·azioni, ed induzionì potrebbero sorgere nun;ierose le osservazioni dettale'dalla teoria eziologica universalménte ammessa sulle fébbri pe-riodicbe: ma credere:roo noi detta su questo tema l ~ultima inappellabile parola? D' altronde qui lraltere_bbesi più specialmente.di febbri informittenli primaverili, nè i.o qui attendo ad altro, che ,a registrar fatti nè m'è proposito dil menomameole sortir.e dal tracciato. Oss,ervasi,solo,-che i fatti per me ora registrali, raccozzati con. più altri di già noti alla letteratura medica, non potranno c~rto ac:. conciarsi ·a pennello all'edifizio teorico pr.eallegato,~nèfar; gli puntello (1). . , Ottalrnie ara,r.cllose. ! Se più sopra mi proposi d'arrestare alquanto sulle Ottalmie g~anellose il mio ragionare, si fu so\ò·coll' intendimento di far apprezz·are al vero \:azione, che quesl-0 deposito mostrommi aver esercitalo nel trimestre su di una tal classe, di affezioni., -n Quesi à.ziòn'e infatti fu sommamente bene.fica. ·ed il solo noil•aver 1lrovato luogo nella premessa stalìstiea delle ·inàlaltie, che fecero rinviare alcuni convalescenti agli Spellali, l'otlalmia in discorso abbastanza vel· dice. abbenchè qui mi ·avessi, come già udisle' buon numero d'i gra1lellosi, fui si permetta 1-a parola·:• presso talun di essi io vero~mi !avvenne di ossenare un qualche raggravamento nel!' i niezione vasaJe della congiualiva vascòlare e neHa secrezione muco·purulenta dalle palpebre, ma ,desso fu ognora liev:e, e passaggiero, e promosso da cause•acciden .lali, e bastavano d.i solito un purgante salino, e bagn,noli as.tringenli 'freddi, ver, ricdndurrt\•a· bene le cose. - : Fra lé cause più o'rdinai'ie;d·i r,aggravamento notai· le r tpasseggiate éui son<>; asiretlì qué'sti convalescenti, le qual i •J>'éròiò dovem interaire mio malgradg a Lutti li OLtalimicì, •ne' quali; il danno clie tl'erivava dalla presenza del poi ve- , t iò; che'. abbòndànte ricopre lùtt'e lé strade,, ch~··arrivano a questa città, ai loro occhi, non era compensato dai ,v.an!aggir:~he avr,eyhero' da,deUe passeggiate riJra.tlo, e ' .che·r,ealu1.ent~.riflraevano ,quando, stante la,taduta pioggia, I sj pote,a loro 1p:enmettere di reca:r.v~sj, il .s~e per loro. 0

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e .mio disappunto succedeva e succede assai di rado. ~ Ed a questo punlo soffermandomi nqp istar6 solo con-

tento di slpricamente indicarvi come io .agissi in qu~sti oasi; r.na mi farò pure ad ·emettere un volo, perchè le Autorità militari vQgliano secooqare l~ richieste di tal genere, che loro venissero dagli ufficiali S~nilarii \lirette, imperocchè io siad'avviso persuaso d:aver(} in ciò l'unanime vostro consenso. che ,se mai si presentano circostanze, in. cu_i il soldato ab~isogni dì luogµe licenze straordinarie . di coo_valescenza , ques.te siano. à.pp.unto.quelle per ipe sopra d<;is1gnate. , - Un soldato, che presso il propri!) c9rpo abbia rìscontra;c, c0n-dizioni di loca\ità·tali,,c~e gli fe'cei::o.copt.rarre le febbri in discorso, kover:à per certo la cura degli access.i nello ~pedale, potr,à pure-trovare in questo.deBosito un ulleriore notevole miglioramento,, ma deve poi succedere in un numero di casi molto magggiore di quanto si possa per avientura preventivamente giudicare,, che una lai specie di conv~lescenti doveodosi di nuo19. sottoporre alle ,medesim_e condizioni .loc~.li 1.che già vals,ero a hiluppare il primo accesso di febbre periodica queste varranno pur.e, e ·con m<!ggiore pro.babi!il'à di sucqesso. a promovere fa re.Gidiva; si potrà a primo aspetto opporre, che tornerebbe Riù utile al servizio, e~ alla disciplina, anzìéhè concedei:e ,lunghe lic.enze, il qui tralten~re più a lungo tali conva,l~scenti, ma se una tal cosa è desiderabile, e jog5ca,,non è però effettuabile in pratica; se i.o falli nei due .ullimì mesi del considerato trimestré . a~cesero a ~ 07 \i convalescetJli da febbri periodiche ri,çettati in q,ue;to 1e' po,silo, ~ dic,o negli _i;i!Liipi d~e ,roesi p1rrchè, p,ochissimi di essi fu_rono qui antecedentemente oireLLi, r,oLrassì di leggieri.arguire, a qual numero ascenderanno . . nella' .state " ., e più nell'autunno, per il che se c;le$si si dovesserq qui entro lratlc~ere per circa du.~ ll.)esi, a breve anf{are non vi si potr,,ebbe1 p/ù ricevere. copv,alescentì d~ a.llre affezioni, qhè anzi se aquesL.i u\lim1 $Qlamente doyesse starsi limitata la no~ lunga permanepza.nellp st.,tbili,m,ento, questo sì troverebbe .ben tos,to qel caso di loro r.ifiutare l'entrata1 co.• I ,, "' mecchè di già ingombro dai primì. Laonde paré, c~e. sarebbe l>ensì .,ottimo éonsiglio il <;oi;itinu_are ognora per costà l'invio de' convalescen'ti e da ' febbri periodic,hl},. rec~nli, e ~a. a;1tjcbe, ~a i~ p;ari tempo, .oqde non ingomh;rare di ti:o.ppo gqeslo. d1~po~ito a pcapilo Ai.cJ1i pi,ù sicura,;;pij,t r~pida. e pi4 4:ur~yole. rislor<}zioQedi salute e di forze Pl\,Ò, lfov.ar.yi,, consicfeJ~r~se.mpr~ questa ~!mo~~- come ,lempp_r,aria p~i_ c,<wv~iesc~•l!i io gyesli~ne, , ai quaJ, dess~ far~tibe qµas1 ,scala ad una lunga licenza '"' I .. • • •f , l . ,.. 'ft f1 11 ' ,.Pr.r recar}.1_ 10 p;,tlna~11~:ass1m~tiye qtre1ta.1p,o,d~~~-e ipy~ro d~ no,n pqu1\·oca_.~f. salubritl V-:·. . ,J . .,, • , t; :e,-• J é I : ,Poi!o{piò. ~'\\r;à ,in1,1lile;.phe iQ v.i ~spoog~ cco,!lle p,e r me '.J9.0Jl,Si sles~e-s.o\<1, coolento 19i q9n,ib.at~er,~.J~ granu.l?zioni. r~a.-1gi c,urg.sse p,ur,~t(l\tny,tamenteìl,a-pi:o&lassj r.p.r-ocur,~ndo ?t'.,granello~.i -rpe;izi. jndi'(iduali ~i..nel(ezz,a ;~i .C'o.rpo,.,e fa,,,çend9 paasare !i ,gu,iiriti, pPjma ili àar. , lorn. I' uscita,.ia .~n'.allra sala .att.~gua,per p9e,hj -gìo.tni1, e. [)lolle altre cau,tele qsando,, ch11.~\lreb~er9 .qµi ,f9,,or~ luogo equ91eral,e , da .mediço parla1,1t~, a ~edic~, j3d jn \':e.ce a(Jlerò meglio scol•ilWm~ d_i ta<i'cia, cbe,pot~ebbe ve.nirmi ~a · ta!mro inflitta. ;di avene ci~è io tJSaLi m~izj alti vi, Qer ,,vi9c~re di~ti06n l .ultiµia g.r.~nula,;iooei, che 'mir pre,seijta~ser m~n~,~~)lé 1

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Les granulalions furent combatlues avec differeots alcuni scrillori di quesla specie Ollalmia consigliano a causliqaes, le sulfate di cuivre, le cilindre de Desma1·ricondurre allo stato normale la soprallivilà organica res, le crayon de nitrale d'argenl. On pratiqua à Asli, par. della congiuntiva ne' granellosi giu.oli al 1,1unlo, in cui de'ux fois, l'excision de quelques vnissatix de la conyon'(}' ordipario io qui li ricevo, bastare I' aria libera, pura, ctive bulbaire droile. aslrinaenli e la nellez.za; ma sarà facile. e secca, le0" "'ieri 0 o ' la discolpa; allenend-omi in falli in sul principio a quesll Le i5 A.011t il fit relour aa régimenL; mais Ja guériprecetti io pure soprassedeva da ogni sussidio chirurgico, , son Re fut pasde langue <lurée, car le 20 7. hre il rentra non .andò però molto; che 01' àccorsi tornare cit> a danno pour la 2. fois à l'hopilal d'Ale.xandrie ou il fut trailé pendanl 10 jours. di lati conva1escenli,·ue' quali le cose io vece di progredire al meglio, lentamente si, ma p11r conlin11arnP.nle ~i ragLe 30 il rejoignilJe corps à Novare, où les fatigues de g~avavauo, e con Lauto , maggior facilità, in quiJ.nlo c!1e Ja vie militaire el l'in1luence des ca,uses délerminantes non mi era dato per le ragioni poco sopra esposte sommil'ophlalmie des armées lui préparerenl une no11velie reni,trar loro.a larga mano I' aria libera e pura. permetcbute. Le 4 x.bre il fuL reçu à l'ho pilai de Nova re dans tendo ad essi I' ordinarie passeggialo. la section'-de Chirurgie dirigéei jusq11'au-i .er Fevrier par Venuto oramai pressochè al suo fine questo mio lavor:o l\'I. le Chevalier Cerale: Avec 1es soins inlelligents qui lui fureol prodigues, le soldal Dona fut conduil à un lel n.on mi so lratlenere dal nolarri ancora un fallo. che vi raccomanderà ognora meglio la località di questo stabipoinl de guérison, qu' il allait èlre envoyé en lol)gue limento per rappotto alla sua posizione o considerala in ·permission de coovalesceq's~,; moyen hygiènique sagement adoplé par S. E._I~ Ministre de la guerre, àJa solmodo tull' alfalLo spedale, ed indipendente d-alla relazione licitalion de notre digne l\lédecin · de Division, Jorsque cbe esso conserra con questa piccola città, e si 'è che il fut pris de dérang·emenL daos ies fonclion s digeslives mentre regnarono in questa numerose, ~d endemiche le qui prolongea son seyour O. l'bopilal. òttalmie catarrali in due distinte epoclie, cioè in rrinèipio ili Aprile, ed in Giugno, non che nel declinar di Gi11gno Le rn Fèvrienous l'action des oauses rhumalismales stesso le dissenterie, non un sol caso di tali malattie le malade fuL pris dé Mvre, de loux, de corizàs1,vee,exami s1 presentasse a11' osservazione in lali momenti, che cerbation ,dans la, maladie premi.ere; lessimplomes furen~ potesse indicarmi la ~iù leggiera compartecipazione per coroballus avec une saignée, l'usage <les diaphoretiques; parte de' nostri couvalescenli a tali influenze morbose. puis on e~l recours au calomel à doses alléran~es qui fut continué jusqu'au 22: le medicamerit produisil une A pl'oGaccjare in ul.LiLQO al mio operalo, çbe veoni fìn stomatite mercurielle qui fut moderée ave<:. les h'oìssons qui riferendovi, un sa·l4o appoggio, vi dirò, che esso fu in mucilagioeux elle chlorale de potasse . .ma"Ssima parte o consigliato, od approrato dal nostro lle'dico divisionario, la :di cui saggezza, e Vrlleoza nelle Celle conlre irrilalion developpée sur la muqueuse de ~la tli,uch'e produisii une ·arrtéliotalion de,l' opMàlmie, dimediche discipline non v' a chi non ·conosca, apprezzì e d~sidcri a consigliera:. mi~ulioh de la ph'otophobie eL de l'iojeclion vasale. Le mi~ux contino.a ju.squ·au 6 avriJ. A celte époque la Z"i\v.&.'I'T!I\O O. ANGELO. corpé13 qui jus,qq~alors n'avait l),as élé inle~essée devinL le'siège d'une inOammalìon qui eut une terminais~n promptemen~ fatale. Sa marche mèrite d'èlre décrite. · ½e 6 le malade- accuse dc la_ 'Secheresse dans !es deux 1 yeux. è~que conlYrme1 l'it'lspehion de ce~' orgaries: l' inj~clioo' n'a p~s augmelité, Il n'y'a r,as de · pllolophohie ni de réaction génét'ale:' cel étal pe·rsisle le 7 eL le 8. lJe ~ appdtiliOn sùr là Jcfrtorifj&rence de la CO:J\née · éiroitè detroìs pelilès tacheS1rl':,11n blanc naoré., (Storia letta dal medico di Reggimenlò D-ott. Bunoo in lfna 111 Hl eette meaibnaoe a pris ,1,1n .asg.ect terri_e ~t les 'Conferenza dello $pedale lllilitare -dì Novara). -tacho,!ì aµ,g[UerJlept e~,dimw),s,iql) ; ..,l 1 -.!>: ,, , ,, ,, Dona ffomi·oique soldal du,45.~ llégimenL d'lnfanlerie, ·, Le 1.UlJ.rs se,s.p~hrìe ~~is ,. ,. ~Il I I L.e 1'2 J'opacìléf~~l . des pyog~ès ·~t ,~ a~~n~e -vers le -<te la,classe de 4S35 ; -de lempéramen l Iymphatìq ue, d' lia1 1 cenlre du globe ~e l oe1l. · bitì!s scrofuleux, n1eut'a- soulJrir aucune •rnalaJie nolable • JJe ~ s"1irèdtn~~ ct-r&hc òsttiévenué 1ént1è~eh1ént òpaque, dans' sctn e'lffance. 1 t . la gauche n'offre rien encore de parliculier. rtfaÌs-dès l'cfge de· rn aos, il aUrait élè, tous re-s prio1e ~ .t 'celle.ci l!•perdu de. son brilla11t et ptésenle à ~!emps, sujét aux oplitalmies. ;Ce sera ie, aa dire du malade, . sa; pa,tlié , supellieure 1el ,éX:letnn;d~v. x • Jachei; ij!M ont le 1 ·une a1I~ccio1t de farnifle; au [ioi'nt' ci~W l'tfo dé sés fréres 1 merae. aspe:ct,que celli:,s ~~v.e,loppé~s <J.u, cMé dr,oil. attrait perllu· la vue d·e Poeil dròit. _ Le 45 par leur reunion ces taches n'en formeot plus À son arrivée sous !Ìs drapeaux, le 12 Janvier ~ 857, qu'une . . il présenlait sur la patlie exlerne do la circonference de , Le 16 unJ ulcèr.~ ~n oc,cµpe 'le cenire etra ph,otophobìe, corné~ dro;lle'J n~ tache avec injeèl idu ,ta conjooctive nulle jusq'alors, est devenue plulM inten~e. scléroticaJe.11 fut aussilM eovové a l'hopital d'Ale1aodrie Le ·4T'la· solulion de cootinuité .a gagné en éleodue -1~ il con.tra_ctal'ophtalmie g,ran~leuse quìreètama plus de et en profondeur; le food en est boursouOé. La ibornée )~ lmoi.s de ~r11,it9}1lent,dans qe} établ issemi nt;ei dans celui d'u·o blanc cendré e.st derenue plu.s cgnique. La vision.. _.d'Asti. '

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- 118 "~s\ abolie, l' impression de la lumiere continue à èlre pénible. Le 4 8 el I 9 m!me élal. La 20 elle a repris la forme normale. Aucun cbangemenl appTéciahle jusqu'an 27. Dés celle f po'qne elle ~'éclaitail pè'u à peu, sous ·le J>Oint' corf.espondanl à l'ulcère qui estTemplacé par un leucome; èn sorte que la pupile ne se lrouve démasquée qil' à s'a 1 partie superieure el interne, l' opacité esl complete du ètité droit. . On opposa à celtederniere exacerbalion_"trois saignées trois application~ de sangsues, l'usage àl'int.eri~urducalomet à peliles doses, l'onguenl mercuriel belladonéautoul'~ de l'orhile, dr.s vesicaloire'S aux apophises masloides, uh collyre de sulfate de cuivr~ qui dé(ergea le fond de I' u~.. cèro et la conduisil à cicatrisalion. J'espére, chers collégues, .àvoir vòlre àssentimen\ eo caractérisa nl celle affeclion de la cornée pour une kérat.ile plastique. Les auteurs en exposanl le simptOmes de ceUemaladie nolenl que la pbotophobie, les douléurs, l'injeclion péricorneale radiée peuvenl élre inlenses ou manquer complètemenL, comme dans riolte éas. Cela p'atail tenir moi'n's à l'intensité de l'iotlammà\ion qu'à r ordre des làmes qui . I en sont Ie s1ège. La kératite quJ noqs OCC\!pe çi~it superficielle 1 et l>ien que sa marche ait élé aclive, et qu' elle ait eu une terminaison promptomenl fqtale l' injection à zOnc I a manqué, la douleur eL la photopbo~ie ne se sont mabifeslées 4ue lo~que rulcér-ation eut mis à dééouvert )es l·amelles moyennes de la cornée qui se tronvail irritéè par r'iroprèssion des' açenls exlérieu~s. Que la phlogose occupe la coucbe moyenne de la cornée elle ne tardera pas à se propage~ à la scléro iq;ue par le rappoF,l intime de ces membran.es, et l'on obse1:veÌ'a tous le simplomes propres à la solérolite. Quanl'à la cause qui ~ déterminé celle qernière P.hase de la maladie, doit on l'attribuer aux émaoalions sous Cor'me de gaz qui se seraient èialées de la paroi élev:~èen maçonnerie, quelques jours ataot nolre enlrée daos le otluYean loca\ pour séparer les trois cbambres 'destioées qU:l opbtalmiques (1), et qui auraient agi d' une maòiere particuliére sur des ,organes dejà le siège de longuè inhammalioo? ObservanL que trois infirmi·ers, qui coucherent prés d'un mur de récente fabrication, furent pris de blépharite, je suis 'porté à resoudre•comme -prob'able e'étte opinion. ;

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(1) Ce~ ~~am.b,rescommuru,uaienl ~otre ~lles p~~ deux averlore1 semllunairea ayan~ deoi' metres de'base situeea à1la parti e saperieure domar de séparation. OD les boocba nec des briqae, plaC!ées drojt et ljée, avec ••iaortidr. 1

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PARTE TERiA Relazione d~lle Vonfe..enze eeiea&iAelle 1

(H'BSB 1>1 LOGLIO 9.• l'Ol!C4T4.)

NIZZA. - La sedu111 del 5 'laglio do-po lettur'a ·ed 'llppro'Yazione del processo verbale della s~dola pr'ecedente v'enoe consecrala interal'nent'e ai lavori r iflettenti la rivaccinazione. li Presidente Dott. Cav. Tesla accordò la paròla ~I Dol't. Oreilgò-, il quale, dopo aver. •oloto·in s~goo di grato animo far sentir1J ancbeai suoi collegbì la soll'ecitudine colla quale venneseeon\lato dal comaadante il 4° Reg. ° Fanteria, i l quale gli fo la,god"ògni agio, onde si potesse il meglio possibile con prestezza e vaptag'gio eseguire quanto era prescritto in ordine alfa rìvaccinazione, riferiva quantQ segue: 9~·8 è il numero degli assentati io. quest'anoo al 4° r egg. 0 dei quali 30 n.o n furono r ivaccinati, perchè non si trovavano in condizioni favorevoli di sarute. Furono· dooqoe 248 i sottoposti all'innesto, 190 portanti segni di pre~ gressa vaccinazione con esito favorevole, o di qoestj riesci~ r ooo a bene 48, il che dà noa media del 25 172 070; :fa aventi segni di pre~resso vajuolo, di questi riescirono 15 010: 95 mancanti dei,.. suddetti segni e di quesli riesoirono 18, cioè "12, 070, la media generale sarebbe del 4'1173 OJO. 1 n coinati con e~ìlo favorevole dovettero restare ·quasi lotti 12·giorni in riposo in cameroni appositamente preparati, ben pochi qoalche giorno di meno, e ben pochi qoalche giorno di più. Si tenevano in riposo nei P.fÌmi giorni per favorirel'e rozionedelle puslole, quindi perèhè le ghiandole sotto ascellari, e le 'braccia istesse erano gonfie a segno da loro impedire di ri prendereregolareservizio. Questi risaltati, dobbiamo confessarlo, sono poco soddisfacenti, ed al dissolto della nostra aspeltazfone, eppure non si trascurò, e nell' atto dell'innesto e nei giorni precedenti l'erozione, alcuno dei mezzi suggeriti dagli scrittori di questo ramo d 'igiene pubblica, e dal ricco di lunga pratica, ed ottimo professore Feraud conservatore del vaccino, il quale ci fn cortesissimo della soa oper,a e de' suoi lumi nella presente circostanza. Un solo fallo, osserva il dott. Viale, avvenuto oella 211 n ccinazione potrebbe forse spiegare perchè ne fosse al di sollo dell'aspettazione la riuscita. Egli dice, forse, perchè non ha mai yielo dimostrato, che uoa·malattja, o già manifestata o ancora latente, tolga o diminuisca la contagiosità del pqs vaccinico, Uno dei soldati, che sommioistrarooo il pus entrò doe giorni dopo alle spedale pe1· sinoca gaslro-oe{alica 1 e corse rischio della vita. li Prèsìdente comoaicava quindi uo rendiconto dell'o1peélale dal doli. Cavalli di' servizio al 3 Regg. o- fant-eria dal qoale.riaollerebbe q,naolo segoe. Di I 08. ,vaccinati solo 29 non, oO'drono traccia alcuna di pregressa vaccinazione, e di questi 'li foron,o n cç,ioatj C()D successo 20 cioè 90 010: di 12 segnati da batteri, aUgmato di sofferto vajuolo, riescirono·S'jlioè tì6 010 e dei rima.11ent; 74, che in numero più o meoo grande presenlanno c;catrici lucide, e raggiate, riuscir.onp 6>:Ì• cioè J 1!3 010. La media ..., l totale- sarebbe del 79 010 con qualche piccola frazione. Sei ra~-rono ~old11ti, che mandò ad essere nccinali dal _P. Peraocl dei quali 4 solo lo furono con riuscila. Con questi 4 vacein~ i r;man'~nli 102 dei quali 86 presentarono poslole bene svilup• 1 »'pàte èaratlerislicbe in "media diJ 6- per bgni inaitii:loo'c~n ;,, m odèratissima'reazione, ébe nella msggior pàrte non nect!sÌli• h·· ,di• ·J,I I )~ I ', f! ,, •I L . >1'.·.J ~ l· t .., . - ! ~ , , tarono altro compenso erapifol1co, cne tre o ....at ro giorni d1 rl• po,o. Solo ti dovellero riposare ali' infermeria, parie per t'rclp.,

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V


po gagliarda reazione, parte per ingor~o alle ghiandole ~ottoascellari. I qoali risultati, sia che s1 goardi il aomero de.1 vaccinati con successo, sia ai pochi disturbi geoerali, e locali a Co.i andarono soggetti, si possono dire brillanti paragonali a quelli ottenuti dal doli. Orepgo, ed anche a quelli ottenuti in l'rnssia ed in Francia. Iofalti si le~ge nel nostro giornale di ~edicina ?!{ilitare. (IX 0 24, 21 (iingoo 1858 pag. 199): • A tu\tiè noto, che n~ll'ese~cito Prus:iano in cui le rì\.aècinazioni si fanno annualmente nelle recinte, i risoltamenti fa\•orevoli raggiunsero poco per voli a il 60 o1o, ed il doll. Salagade, we.Jico dello spedale e oiyile d'Albj"iA J.l'r~opJa,, ' zelapte promotore 4d~lla, rixacc,il}azione da oramai 15 anni, ba egli pu1re negli stessi limiti d'età raggiante la proporziope di 50 0/0 di esiti favorevoli •. Di 9nesto ci felicitiamo ben volentieri col nostN 01ti020 amico dott. Ca~ 1 valli, e speriamo nella-prossima rivaecioazione raccogljcre nél 4 P qoellnnesse, che-egli ba raccolto così abbondante io questo 3° reggimento. Compita tale lettura aggiungeva alcune parole iD ordine allo st~~o ilJ:SO)llento. U Presid~nte pre\udia 1ome l'oss.er:vazione confermasse, che i benefici effetti della yaccina'liooe andassero dopo on numero d'anni p.erdcpdo di loro prntì!alica virlù, donde riaqnistav.asi la recidività al vajuoJo, per oui po_tea aJl•ra volta colpire, e fatsi fatale... ~l;ceon~va come a prevenirne le consegoenze nell' armata, il consiglio superiore militar~ promovesso nello scorso anno misure I?iù ampie delle adottato da tempo, le quali benchè non avessero m,mcato di dare soddisfa· cenli risultati, non avevano potuto impedire, giusta le statistiche .dè\ dolt. Pecco 'una vistosa cifra di casi, e notevoli perdite per il,chp ayea nQllo scorfo Aprile e0Jilato poJter~ori dis~o.sizipni ministeriali e d~lo in l\Iaggio apposite Mrme, che lasciatono j p.era~ d'olleoere col progresso del te..mpo più l~ioghieri risultati, e di campar la·v~ta a molti ai quali potrebb!l allrimente an...dare ' pel vainolo perijula. L'adozione di que~ta profilatica misura già conveo~ta a pro dell'armata, propugnala eop ardore nel senodella Regìa Accademia di l'tledicinJ d1 Toririo da dislintissiinf mempri del corpo Sanitario Mìlitare, ààt degnissimo nos~ro Ispettore cav. Commissetti~ dall'ottimo 'aott. cav. Arella, dall'egregio doti. Mar·~biaodi ' percbè venisse estesa alle ponolaiioni ìol!ontrò strenui . l I\ ~-oppositòri; ·non già sui la sua utilità, ma bensi su-ila sua. oppol'-· . "' proouociara uptunità, sulla qoale conlèstavasi·' non potersi 'i,onto percbè ancor non era incontestabilmente definito se }'inneslovacéinico togliessetemporailiaròente, Ò definiÌiYameute Ia sascellivH~ 'al1va$ùolò: di lalé ·at?gomentò; dell'iiliseriione d'e~• 11er neeossa~io di raccogliere ua numero d'osservazioni di recidive nello staio, dell'induzione, che la recidività polea tenersi effetti)' À'imp·ertelle 11n~eC'edenti1~aéc:inazit1ni., poi' cui opinavàs1 doiersi ili preferenza incnlcà11 più al.lamento 4a vaccinar.ione, cui coll'~dozione della rivaccìnazione temevasi di-1Q,ier11 i l pres\igio,dell' opi.ni<•De,òi Serre,, che la vjrtù ,prf;lser.va\ì~a dw vacchuJ,era in g~nere .a.~s9.lµla, e.d pll' in,c9,At1;1> ~cm:Mrnr.raj(l po~hi c~i.•. Q\\Q,~i argomenti, ed altqi ben molli di ce.,10 l>/lSO a,ccampavansi i;oi;ilre> l' oppo~tonilà deU' ~dozione )dAlla ri},.1Acipa-

~79dalla prima vaccinazione confermava a loro avviso temporaria l'immunità dell'ionesto vaccinico, aoteriormenle compronta eonjro Serres da un cumulo di falli di distinti vaccinatori Te• deschi ed Ilalia11i: osservasi ancora ohe, se da taluno açcellansi rivaccinazione come provvedimento prudenziale, dovensi pure accettare come necessario, ed importare promoverla pe, P,reveoire i micidiali ,effetti del vajaoio. Bencbè siasì l'adunanza poi pronunciata favorevole alla pratica della rivaccinazione, il campo non venne da sì strenui direosod abbandonato, e restano a raccogliere armi per l'ul~eriore. contesa. Tale fu il mio scopo, dicea il Pre~idenle, oeW inxitc1rvi.. o Colleghi, a dare un rendiconto dei risu~tali ottenuti dalle vostre rivaccinazioni, onde concorrere a dar argomenti ai detti membri ge~ Corpo Sanitario Militare pel trionfo della. causa cbo pi;ppognauo.

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Questa questione palpitanle·d'allualilà agitata in ltalia ed oltremonte, non manca ovunque di fautoti:ed oppositori, che la toro opinione cercano convalidare con fatti cd osservazioni, cbe posso.o prestarsi a co11troversia: tali io credo le induzioni del fondikc, e del Vleminkx, che dietro i risulta:i d'altri colle· gbi, dei doli. Orengo e Cavalli QOn possino accertarsi come aQquistate alla s~ieoza, perchè· ai loro f~ttt, ed inònzioni, possono opporsi falli ed induzioni che valgono ad infirmarne la loro solidità. Ma mentre per analoghi 11siti,--:ollenuti io numero considere1 vÒle lfi'p~Si~1e I cafaft~ ri$1i~)t: acchmpagoate da Vi Va rel ziODe e svolteìn maggior parie dietro•innesto da braccio à braécio di uomo adulto, possiamo convenire col <!ott. Balli sogli ,app11nfr ·falli alle prime due induzioni del toodikc, io nou creJo divi1annare affatto la teoria del distinto dere la• sua opio• ione nel con• , • f I ~ , + , ,U 1 .AJ prarco ~i Duckerq11~, che troverebbe sostegno iregli esperimenti fatH Kart citati 'dai vale~te nostro ispettÒre, che pér ~ompro! ar~'!~P?SSi~ilità <li i.~pédiré~·assor~;~ènlo il~ll~ linfa vàé'cispiegarne la fac1blà dellasqa az1onii, çere'o dt strofinarla cJ:iie,di agplica-r comie~tesui ponti· iaocuJati senza impedire lo sYilu~pn, della .pastoia... Per ~Ìtro m'ac; ~rgo ~on ouesto ~os"1 ~,) , I . 1,1 I i n . l'I:'?, • 11 ' 11 fJJ J:1 ! tro collega, che a (ltrcoslaOfe pan d'e~1to, sarebbe m1g110r parlil~ d',altenersi 'alle pr~tfobe più ileHtate, segnàtaoiente a quella del cav. falconi, che ad esso e al doll. Ca,·alli ed a moll fu ri<:ca d'ottimi risultati, e che vale a risparmiare agli inoc lati il minimo èolore. 1 \'ten• considerazione dej....risollati, ed alle in' r o in n. lìoe; ialla ~,. 1-1 H , duzi ni d.el \'lemink,x, che bas:ino sull'osservaziqne che s.n 26'l 1 riva cinati daf>iòl'ì~ìfiiò i oni" dai \:id[( 'oé'~M&)h""nl 1la casa di di fo :ia di Sand, solo crasi tenato buon esito io 24 ed in prop'or~one dt>J 3 <)zo d~j: yaccina,~i, e d\?I 27 Q-;O sui vajuolali.... 'ié\Ì$,\l,,ai )i(\~rqii1:e l~,t~aS~%~nta .~WH/'flil'uli,W~ Jii va joaìiooe, il risultato ottenuto ispecie dal U.ott. Cavalli, n"'tJ'J •• ,.. ,,, ~ , i . h .. ..,. conscfonzioso e,t esperto collega, del ' 83 01u negh ind1,•1do1 a {racole ~ den(i di felice 'pregrtso i'onesto: dal 90 010 in quelli 'mai sfàtiìhccinati, nè colpHi da1~ajuqlo.; ,d~I 6.6 P!01nei p)aolàti . , i: ·'}!>Q.M~y~i~~re l'opij>sii!i~e qel y te,\D,io~z \ risaltali oitatl· dal dolt. Oreogo del 'l5 O]O nellli iodividui portanti se'T ;. ,. J q I, ,Z\f\1be, oi i p, r egressa vaccinazione, del 7i oio .nei no.o yaccfnati; del 1 t ll \11.'-'} n" '''1"( •1r, 1:) r~,\ t' tJ1 • ~J 5 010 nèi va3dolati;risultati, cne-a uaon tliritto poteaosi •aspetUn pn,nie10 d~ {11tti qoa e là raccolti qi:.i ,corpi di,re~\e tt1nime, 'tare ~igliori pe11 lé valide ragioni da es~o é dal ,dòtt~ Viale adaltri tr11tti da J.ilalisliehe civili, l'invocata aats>rità di ~inen,ti persone dell'arte, e date ~ questo special ramo, la st~3;;e de)I? , dotte, le quali valgono a spiegarne l'esito non c~_nforme' allp aepidemie vaioolose, i casi frequenti di vai nolo io individui stati snellM:'\ODi, 1ouali 11~osson.rend~f!l,1>ag~i rlel ~ris.i;i,\t·alo ne2ativo• \1 ifl -, ~ H (lH , tr1 ,;; 11 ::,'1:Jì .1-.:>.."\ 1v,1..1 1,1 \\i.lt ( f\\.l 1:J precedentemente vaccinati, o vai noia ti, gli incontestabili risultati in qualche altro avuto, l'osservazione d'av~roe alcqni" pochi aom ·le::"" ,<l ~ prima sofferto il vaiaolo nat~rale, e l' ioneslo vaccinico. Coo. -ottenuti nell'armàta prhssiana1 furono ba&e ,ai ooslri ,membri lali Jafl! Òònoh.~d€·il Pre~ld~iì.~, si~mo in dìl'ittO di non accet-' -milit.ari percpnlestat11. 1win.anente la yirtù p.rotì\pttca, dell' in·nesto_vac.cinico~.e_per~®A(erJJ1ar.e la negiissità. della _i;~nc-0inat~ e a faci11me!lcatoje ìn.duz;i<tlii1d.~l,.Y.IAmln1'.,x1 4i er:,eiJ~r, c;4e i :rione la qnale.ç~ellaQd91la.r~cidi,ità riacquistata dopo anni J.11ja~ltti A9b~J8,i>ffi~tqeorr1~ 5?P ,~a~g,\~ril f.i&1111e ,~a.riy~cci-

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"llatione, che non i vaccinali, di ravvìsar1a.inulil.e al diss~tl~ 35 anni, di non raccomandarla con molta istanza prima dei S,

e i!i crederla preservatrice, e necessaria al di là di questa età. Da tali considerazioni, dice, siamo io dritto di non parteggia' per ora le sne conviozìooi, ed arguire che in materia di s1 gra•e importanza devesi accettare con l'iserva le varie opinioni ed attendere, che da osservazìoei su più ampia scala, e da mag.:c giori mezzi di confronto so~ga maggi·~ r luce alla v~rilà. . J FioiYa raccomandando ·d1 proseguire a raccogliere fatll e concorrere a portar la nostra pietra al gran edifizio, che sj cerca innalzare a favore dell'umanità. D<'po I iò l'ora essendo tarde, il Presidente mette fine alsuò dire, e scioglie la sedota. CIAMBERI'. - L'ad.unaMa ai intrattenne a discutere def danni che provengono all'umanità sofferente dal perm sso

smercio d'aJconi rimedii strombaz.zati negli AD01>ozi dei c·orna.li ,iccome panacee ooiveuali,

-------·----:-, !NNUNZII BlBLIOGRAPICI I fmometii td i misteri più curiosi della natura ,piegati al papolo per Lurm GIORDANO farmacista llilitare di 1a classe.

alla Direzione . del Giornale, contrada di Po, casa Engelfred, porta N. 6 4° piano, accanto all' Annunziata, e dal Professore Papa segretario della Società. viale lungo Po, ca&a Majua, porta N. 4, ovvero alla. Tipografia G. Cassone e Comp. Per la Sardegna dal Signor Crivellari Giuseppe, a Cagliari. Per le altre provincie dai principali librai. Per il Regno Lombardo-Veneto, dal Sig. Gaetano Brigola, libraio a Milano, Per tutto lo Stato Pontificio. alla Società Medica Chirurgica di Bologna. Per la Toscana, dal Signor Nistri. lìbraio a Pisa~ Manuale di Patologia e Terapia epedalé

Composto dai professori Bamberger, Priedrèich, Griessinger~ Hasse, Hebra, Lebert, Pithe, Veit, Vogel, Wintrich, Trawbes, Virchow e dai dollari Falck, Simo,i, Spielmann, Sti,. bel e Liihr. Traduzione Italiana

Del dottor Antonio lo11gf1i, tradutt-Orc dell'opera di G. Fra,1k~ S, Coo12er e G. Stokes.

I grandissimi progressi che fecero, massime negli ultimi venti anni, gli studi medici in Germania, e la celebrità dei Professori e Dollori che concol'sero a comporre questo Manuale oonlrìbuendo ciascheduno per quel ramo di medicina pratica, al quale si era più specialmente dedicalo, sono sufficiente caparra dell'eccellenza dell'opera, la cui traduzione avrà poi ancne il vantaggio d' mere smerciata ad mi preszo strao1'(fo1ar.iamente basso. L' opera sarà pubblicata in 6 volumi in-8° divisi in fascicoli di 1 O fogli caqauno al tenue prezzo di centesimi italiani 4oal foglio, cioè di L. 1,50 al fascicolo di pag. t 60. Saranno da 22 a 24 fascicoli con molle tavole in legno che si daranno grati&; di maniera che ogni medico in due - Giornale di Medicina Veterina,·ia Pratica della anni, colla tenue somma di 36 franchi, avrà un' opera Società Nazionale di Medicina Veterinaria. classioa e recentissima di medicina pratica, migliore sotto lutti i rapporti di quelle che ci vengono dalla Francia. Il primo fascicolo sarà pubblicalo appena sarà raccolto Questo Giornale che è la continuazione di quello un numero di 6rme sufficiente a coprire le spese. Qualora sin qui pubblicato per cura dei p1·ofessori della il numero degli associati arrivasse ai i500, sarà fatto scuola di Mediiina Vet.erinaria. esce al principio di il ribasso d' un quarto sul prezzo suindicato. Col terzo ogni mese a fasciGoli di 3 fogli di stampa almeno, a fascicolo si darà il nome degli associati. doppio carattere, con carta e stampa conforme al Dirigere le domande con lellera franca al Do\\. Antonio fascicolo 3ò, mese di agosto 1858, atitiosettimo, il quale , Lon ghi a Torino, via del Fieno, N° 1. - I librai che raccogliessero firme, avranno la 6.• copia in dono. è il primo della società. Tulli i giornali che riprodurranno questo annunzio, L'associazione è annua ed al prezzo anticipato J;li mandando al dolt. Longhi copia del numero su cui è riL. 8 per tutte le provincie dei R. Stati, e di JJ. 10 prodotto, avranno in dono una copia.dcl1a suddetta tra-per l'estero. duzione.

Dalla Tipov,·afia Letteraria, via D. V. degli Angeli No i, uscirono testè alla luce gli ultimi due volumi (2o e 3o) di quest'opera, la quale, a parere di te~"i sone compete-ntissime nella speciale materia di Tcui si tratta, riusci sott'ogni rapporto degna d'encom i i,o ~ meritevole d'essère con profitto letta co~e d~i profani ,così pure dai cultori delle scienze naturaJi.

La spedizione dei fascicoli sì fa col mozzo: Hella posta ed affrancati. No:n s'accettano dalla Direziope del Giornale, let· lere.. memorie, man'Oscritti, ecc. se non affrancati. Le associazioni pel Piemonte si ricevono in Tdrino

li Direttore Dolt. Cn. AJ\SLLA,lled.Di,. Il V·ioe Dire-ttore retpon•. DoU. lhnnu,lled. d;B1t. Tip. S11balpio1 di Z-OPPII • Coap.


6 Setremhre't 8 o8

ANNO \II.

----..,-.----

N. 36.

~.....

GIORNALE DI HEDICINA IIIIJTARE DEL CORPO SANITARIO DEl~L' ARilA'fA SAR.DA

Il

L'assoc-iazione nO"n si ri'ceve che per on-an no e comincia col1 °di genn. Si pubblica nel Lunedì di ciascbedu1.1a sellim~na.11 li prezzo d'assocfazione in-T orino è di L.1'0. ln Provincia ed all'Ester.o, franco di posta J,.J 1. Si paga per semestri anticipati.

SOJlfMAlUO. - 1o Velerinarìo SlGNORlLE: Appendice alla memoria su la morM e farcino del cavallo in rapporto all'uomo· _ ;20Re!azione delle Conferenze Scientifiche. - 3° Bollettino o.fficia!e . · - 4~ Errata Corrige all~ lllemol'ia del Dolt. 'Z.!VA.TTABO.

PARTE PRIMA APPENDICE ALLA MEMORIA. Sulla Morwa e Farcino' del Ca'l'allo in rnvporto all'tlomo. (Del Signor S1GNORlLt, Veterinario nel neggimento CaYalleggieri di Aosta). ,

Nella mia memoria sulla morva e farcino del cavallo jn rapporto all'uomo, io vj citava, a comprova-zìonè della

sua trasmissibjljtà ed jdentità di nalura tra cavallo e uomo, il fatto speri,mènla1e stato riferito dal sjgnor Veterinario BerLacchi nella Gazzetta Medicalta/iana 1851, specialmente per queUa parte che riguardava il cavallo che fu oggello <l'esperimento, e lo chiudeva con questo passo: « A compimento di questo fatto, mi resta a notare, ohe lt l' idea dell() sperimento, non che gran parte deJ processo u operatorio, coll}e dice lo $lesso relatore, è dovuto al (t signor ComisseLli in allora chirurgo maggior.e in ~ 0 , ora 1< Cavaliere ed IspeUore del Consiglio Superiore Militare 11 di Sanità. Ignoro, se questi pubblicò la relativa storia di ,. malattia, e<l aUod'autopsia del soljato Blandi no; ma.ecc. Ora grazie alla prestanza del noslrq signor Presidente ho potuto confrontare i documenti di cui s-0vra, quali trovai nel N° 31 del Giol'nale di Medicina lllililare anno ~852. Sollo il lilolo di ustoria di farcino accidentale tras1< messo dal cavallo all'uonfo, e da questo al ca:vallo per ,<via d'inoculazione; del dottor Comissetli Medico Dìvi(( sionale ». Per la qual cosa mentre debito di giustizia, e d'imparzialità mi obbligano di riconfermare quanto in deito passo già vi diceva relativamente all'idea, ed all'esecuzione di tale esperimento {-t ), ravviso pure opportuno •

(1) È

I

a notare, che il veterinario Berlacchi ali' epo'ca che

'Si ideò, e si praticò, questo sperimento, trovavasi as~ente dal Reggimento pef malattia, e non fo, che 22 giorni dopo, cioè al suo ritorno al cor{)o, che' ven'ne informa,to dello stato delle cose di cai poscia ne diede dettagliala descrizione nel luogogià citato.

Oi SOpraddire per maggiore rischiari men lo di questo fatto: l ° Che il nominalo Blandi no da cui -sì prese la materia

ad experimentum brnase circa quattro mesi comandalo all 'assi-slenza dei cavalli morvosi, prima di entrare all'O:;pedale di Saluzzo. 2° Che alla sua entrala si credette' affotto da semplice ascesso linfatico alla coscia destra, e pendente il corso, òelJa malattia che perdurò ~ei me~i, presentò interp'ola!Jlmeote sei tumori od ascessi, di c1,1i due alla cosc~a, due ai malleoli dell'arto inferiore deslro, il quinto alla regione, zigomatica sinistra il quale si mantenne poscia aperto sino q.lla morle, il se~~o (che somministrò la materia all'innesto) ~Ba regione frontale media, ed inferiore, che fu seguito qa carie; e tutti s,enza cangiamento di colore nell~ pe\l,e.-. 3° Che i quallro tumoTi ùell'arto inferiore destrq,; presentarono alla loro apertura, un liquido nerastro/ sanguinolento, e-on grumi neras~ri poco consisteuti; il quiòto ed il sesto all'opposto, conte.nevano un umore sciolto, ~allognolo, e_d inodoro, che1 non si fu, che ;dopo la puntura del secondo ascesso, cioè qopo due mesi dj cura, cb'e si polè sospetiare fosse iì caso d'infezione faroinosa. ,i-° Che nej quattro primi mesi, l' ammalato presentò alter.native di febbre, e di pausa, di diarrea, di stitichezza; ed a malallìa av,anzala, sintomi di cefalea, no,n che epi~lassi abbondanti per quattro notli consecutive; finalmente che ogni cura tentata descì infruttuosa, e l' ammalato giunto aJIÒ stato d'emaciazione generale aH'ullirno grado, 1 moriva per farcino cronico senza però aver mai addimostralo verun indizio di stillicidi o dalle nari. (\ o° Che all'apertura del cadavere si trovò, fra :altre le" sioni patologiche, affallocor-roso,e ·distrulloil setto osseo t< delle narici, e la carie addentrarsi profondameqte, ed « estendersi in varia direzione su l'etmoide, e sui lurb.i" nati: di più sulla parete desira in,terna del naso, eravi (( un uloerttta- rotonda a m~rgini irregolari, frastagliati, <I tumidi, e fungosi, larga quanto un seme di lente, ed <1 una seoomla più piccola con gli stessi caraUeri $Ullà. 11 mucosa che copre la porzione cartilaginosa del setto , 1 delle narici ». Or ec.co le lesioni rinvenute nel cayalJo inoc11lalo, e che lo stesso sigtio'r Cav. Comissetti per non essersi trovato presente all'autopsia, dice d'aver prese letteralmente dal rapporto che ne fece il signor Veterinario Berlacchi. Apertasi la testa, si rinvennero sparse per ogni dove le erosioni ulcerose osi,ervale nel principio delle cavità nasali, unitamente a produzioni polipose, ·e cancerose, esistenti fra le ossa turbiuàte, ed una grande quantità di ipattl'ie saniose e purulente lrallenute nei seni fro.ntali, iigomalici, ed e,lrooidali, di cui già si osservavaoQ rQs~


-tstOra d.ue parole sull'avvicendamento dt queslà distll~le parti ossee laminiformi. Le ulcerazioni s' innoltravano sione. nella laringe, dove s'arrestarono le. nostre investiga~ioni, cor;vinli pur lro'~~ò dlllla nalti+'a morvo ·farcmostt dello. ' fo (ro~ò che ~r scioglibre' la questione della tn~mii;.:? malalli'a, di oui fu vittima il cavolfo1 in seguito a morfuso 1 sibilità dèlla lllOl'\'a dat cavallo-all'uomo, vi soM due l çampi tljualmente Utili a p&roorrere, voglio dire il cad>f)l) produtt6 preso da1l'uo!Jit}, ed inodu\ato, come già d)"s!ì. scieotifico, ed il campo della pratica. Ora il primo esQui finisce la narrativa delle miserande vicende delle sendo già stato abilmente percorso dal signor Presidente, due vittime di diversa specie, ohe si sono per così dire Cav. Dott. Ferrero e dal signor Dòtt. .i\gosti, non mi precollo stesso veleno conlraccambiat.a la medesima morte. senterebbe più nulla a spigolare; d'allronde..., bisogna b.ene Mi resterebbe ora a parlaTVi di sei interessantissimi_coche lo dica, sarebbe stato Lroppo arido per me. Mi protollliri, c~e il prefato signor cav. C-omissetti ne dedusse per l'utile della scienza,, ma, cortl.e scopo mio, nel richia- pongo perciò di fare qualche !>asso nel second.o: ed a ~ate e_tfel~o, tni pe~melt:erò cti dimandare issoffalto aglì oppomare sommariamente alla vostra attenzione questo fatto, s1tor1, ed al signor Dott. Gozzaoi in particolare ... che cosa si quello di meuerhe in evidenza la parte stòrica, e non tratta vasi essehtialmente, e prima di tutto, di sapere dopo già &i far'n'e uo'a:n·atisi scientifica, e-osi tro\'ò saggto paréhe si è parlato di quesfa contagione'l ..... Certamente si tilo l'Mléà"érmi da ogni Oeltàglio in roeril'ò'. traltava di assicurarsi, se la frequentazione dei cavalli Però, éd a rliia sotldistazione, non potrei omettere di morvosi o farcinosi, fosse si, o non capace di attirare al~ dire, che in n,assxrna ho trovato in detti cdtollari, un au1.. I' uomo una spaventevole malat~ia, cbe finora ba fallo" tòrevole appogg(o alle concludenze, che già ebbi Fonore grazia pressocbè a nissuno. Ora cento falli all'ìofuori di d'esporvi. quei pochi da rue citati, trovansi già registrati nei diari Qdèsto S[ieriménto po"i, come già dissi in allta seduta, della Medicina, e sono n per attestare, che effettiva:meote non è isolato nella scienza: con tisso ne va del lutto d'acil pericolo di contrarre questa spaventevole malattia esiste . . èorclo un altro d'identica natura, stato riferit-o dal Sedillot Perchè adunqu\l sj vor-rebbero rivocare io dubbio tutti li H ottobre i 84-7 alrAccademia delle Scienze di Parigi, questi fatti, pet cercàre la verità altrove? Sì è forse· già dlii qual risulta, che det virus ptovenienle da un suldato veduta nascere simile malatlia in altri uomini destinali del 3° Ussari, ed affetto da farcmo,essendostalo inocnlato alla cura di altri cavalli, all'infuori dei morvo-farcìnosi, a lrè'-cavalli sani, tutti e tre divennero -in seguito morSi è forse veduta·nascere spontanea nell'uomo la morva, vosi (4). Che poi la rualauia di cui è caso, debba chiamarsi morva Nel pot termine af suolo delle due memorie Berlacchi o con altro nome, questo non è più per me che affar; è Corllèss'etti, di cui l'una P:Uò cònsiderarsi il versante di convenzione, e da accomodarsi colla tecnologia nosod·ell'altra, mi occo'tre ancora notàre una cìrcostanza, che logica. da qualche giorn.o soltanto, venne a i:nia c'ognizion.e. Si polrebòe forse avanza-re I' osservazione, ohe tulli i circastanza cui voglio alludere si è, che la prima per es~ fatti raccolti, non sono tutti ugualmente bene circòssere stata reS'a dì pubblica ragione. un anno avao1i deltan~iali, e passali al crogiuolo d'una cosa ben giudicata ... 1•·à1tra, già veniva fin dal -~85i stesso, dis-cussa nel seno Si depurino pure lulli questi falti,si elitninino pure que11i, d-ell'a Società ti'atìdnale e Centrale di 'Medicina Veteriche paiono men che duh'bi, atnbigui; ma contestarlitlilti naria in Francia, ed incontrava l'ap-p-rovazione, dirò meglio tutti ,si immedesimano, sarebbe, a mio avviso, percbè non veniva propugnala dai sig.nori Renault, Bòuley e 1\egnal portare il scetticismo medrco ad ollrania. La-verità, è'semà tal che, tutta l' adunanza votò P.er un ring·r:.iziarhento pre verilà, che nessun sofisma pub oscurare, <lessa non all'autore. rimane di piu in casa degli stazionari, che nulla potrebb_e ~imuovere, di quello che si intralteoga coi progres· (t) Casi d'inoculazione estemporanea, procurati dagli a,n is1st1, che galoppano. Be11sì si trova con quelli , che r.ammali eqaini all'uomo, (passatemi questo modo di dire) lrovansi mioano scortati della fiacC"ola dell' osservazione, e dell' eP,Oi regiatrati nel Giornalismo Medico. Fra questi bavvene ano sperienza. singolare riferito dal signor veterinario Albenga nella già ciOra in fallo dì contagi, ·e di m'ala:ttie contagiose, ira tata Gaz:etta Medica Italiana 1851: trattasi ivi, che un certo cui comprendo pure la morva, io non saprei trovare la èacciabue Domenico, stato destinato a coadiuvare l' Albenga verità àltrove, che hel campo di questi ultimi. nelle òperazioni terapeutiche, mentre colla camicia rimboccala La conoscenza dell' intima natura dei contagi, e delle oitre la metà del braccio, teneva fissa, ed immobile la testa cause capaci di originarli, è ancora nella scienza argod:ònn mula io preda all'affezione morvo-farcinosa, questa gli mento a-rcitno, e fonte di controversie: parimenti arcaua diede si fòrfè ùna scossa cli èa'po, cbe allontaoollo da sè, lan· si è in molli easi, la propagazione 'iièlle malattie contaciandogli sulJ'avambraecio una certa quantità ùi materia inocgiose anche fra gli individui della stessa specie. Che non efo\Ja. 'Malgrado la sollecitudine colla quale il Cacciabue dete-rse si dirà poi, se gli indi,·itlui sono di s-peoie, e d' oraanizi1'-t>unto im·!Jra:ttato, iilìn ·fàildarono a n'llmifestarsi sol ponto is· zaii'one cliversa' o tesso 1glì effetti dlilete.ri di tale materia si, e éom~ trovasi ivi Per qu-alì ragioni, se vogliamo bene intenderci nella descritto. A:ccideolhlilà eoosiinilisuccedòno qualche volta anchb vertente questione, fa d' uopo inrranzi tuUo, che non .ci a •Noi V·é terani mill'esercizio del noscro Mìoistetio, e seghafa· mente nella disamina delle narici deì ca valli mo"Miosi. La Caccia dimentichiamo un momento, che la medesima, non si ragè ili tutte le- parti d~l corpo, quella elle n più espdsta a questi gira già sopra una sola specie d' individui, rna bensì soregali! .... ErquestOl&Ì è UDO fra i ·pr~ncipali Ili olivi, pef cui il ellto ua due, di sensihìlilà specifica ben diversa: suC'cessivaVeterinario del oostF"o e degli altri paèsi, proporzidui uatb, è mente, che ci accordiamo una buona volta ·sopra un quello che confa più vittime per questa ma_la.ttia. metodo, che praticamente possa venire addollato·per sta-

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:b:ilire ciò che intendesi per eontagi~ e per malallie -contagiose in patologia comparata. " Coll' eloqente semplicità del Sandri, io dicb, che è contagio.so quel male, che é com1micabìle per contatto mediato od jmmediato, da un animale infetto ad un allro sano, e nel nostro caso anche all'uomo. Chiamo poi indifferentemente coi nomi di virus, di germe, di elemento virulento, di prodoUo, o principio contagioso, l' agente pi.ù .meno fisso, che in ess'o male si forma, e che serve poi d inter.medio alla di lui propagazione. Questo, fra parentesi, si è il motivo, per cui qualificai indifferentemente col nome di o:erme od elemento virulento eruttivo, il quid di speciale ~be è ~~usa efficiente della morva nfll cavallo. Come potete scorgere, stando allo spirito di questa definizione, che implicitamen.le abbraccia tutt~ le malaWe contagiose, io bo messo a parte la maggiore, o minore similitudi!ie dei sintomi, e delle forme morbose, per attenermi solo ali' idenlilàdi naiura; e ciò per molle ragioni, che non è qui il luogo di dire. Permettetemi però,che in coerenza della mia premessa io appoggi il deLto al Callo. Cos\ prendiamo ad esempio il vajuolo dell' uomo, e quello della pecora, che sono due x.palatlie ambedue contagiose nena rispettiva specie di individui, mètliam'oli in confronto nei loro sintomi, an" damenlo, e lermioaziooe; noi troveremo, che presentano tale una rassomiglianza di caratteri tra d,i loro, che si direbbe, cbe formano lo stesso, edidentioo morbo. Eppure obe volete? L' esperienza ba dimosLr-alo, che ne differiscono a segno per l' in li ma loro natura, che l' azione del virus qella pecora, non esercita alcuna azione sull'uomo, come H virus del vajuolo dell' uomo, non esercita alcuna azione .sulla p.eaora, e che il vaccino, ohe preserva efficacemente l'uomo dal vajuolo, rimane assolutamente senza effetto 11ella pecon. (Lessona del vajuolo della pecora.) - Ora, che vediamo noi succedere nella morva del cavallo in rapporto ali' uomo'? Noi vediamo presentarsi <JUesla singolarità di cose, cioè, che mentre, a della degli anticontagionisti e dei rigoristi , non vi sarebbe, non dirò già identità, ma neppure analogia di sindrome morbosa ; noi troviamo poi coi fatti alla mano, che non solo havvi ideoU\à di lesioni patologiche nel cadavere, ma che questa ·malattia s'identifica al punto nelle due specie, che il virus morboso del cavallo esercita la sua azione sull'uomo, e cbe lo stesso virus dopo ò' essere passalo, ed elaborato nell'uomo. eserc'ita nuova men le la sua azione sul cavallo, Egli è ora fra questi due casi, o meglio, fra questi estremi limiti, che io incbiudo il senso, ed il valore della parola co•ita_gione in medicin~ comparata. In presenza d'un lale stato di cose, e della profonda ,convinzione che né porto, ripugoer.ebbe al mio pensiero se, presentandosene I' occasiorie, io. esitassi a dichiarare al cospeU.o vosir-0, che la morva è malallia non solamente contag1osa, ma quasi sempre mortale per l' uamo, quando fatalmente viene a colpirlo. Deb?-non sia mai, che .arrivi per la morva ciò che già arrivò per la rogna ; che le conseguenze ne sarebbero l>en più tristi, e terribili I Eccotene un suntoFin daH 8~ o (Recueil de méd. vet.) 1817 { Grognier ), 1t·s20 (Roberl Fauvet) erasi già constatato, che uomini .statMlestinali a fare la polizia di r.avalli rognosi avevano contralla questa malattia: si venne poscia a pensare, se•

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gnatamente dopo che si disse che l'acaro d' una specie non puo vjvere sopra la pelle d'individui d' altra specie che la rogna del cavallo non si comunica all'uomo. Si accredilò maggiormente quesl' opinione, dopoche Volp il vecchio, Mouteggia, Lerny, erl altri insigni uomini si dichìararon.o di questa seote-nza. Tre anni ooo ·sono ancora, jL sig Volpi Alessandro dolt. fisico, riconfermava la stessa cosa. 1\Ia che? !lenLre si stampava a Milano, che la scabbia del cavallo non si comunica all' uomo, i i.ignori Goux e Gillet veterinari principali, osservano in Francia; che nel 1OCacoiaLori, ove regnava la rogna soprau11 gran numero di cavalli, pressoohè tuLli gli uomini, che perragione di servizio,· si sono trovati a contat.to coi cavalli ammalali, sono s\ati col pili dalla rogna. La stessa osservazione riferiscono d' aver falla io giugno, .e luglio ~ 856 sopra un grandissimo numero di cavalli reduci dalla Crimea,esbarcati a l\farsiglia qnitamente a cavalli rognosi. Per ultimo e per lQgliere ogni dubbio in proposito, opportunamente soggiungono i prefati due <lisLio~i veterinarj in un rapporto indirizzato al ministero della guerra e< che non solo <e f\l loro cosa facile di fare nell' armata numerose òsser« vaziooi della trasmissione della specie di rogna,che de« scrivono ; ma poleroo.o eziandio vedere, ed assicur;arsi 1< ai, clos cl' eqtiarisage d.i Marsiglia, ovè ven·ivaoo ltadotli u ruorti, o per essere abbatuti, i più meschini cavalli Fogno« si, che tulti gli operai di questo stabilimento, qhe certa<< menté non erano stati in Crimea, senza eccez.ione .alcuna, u a vevaoo le mani, le braccia. il petto, il ventre, e le gambe << coperte- d' un numero considerevole di bottoni, i di cui « caratteri non lasciavano alcun dubbiosullaloro vera na« tura. Noi stessi, finiscono poi con dire, che visitammo gli (< animali, abbiamo le mani, e le braccia doperted' eruzioni, « di cui potemmo seguire lo sviluppamento ecc. Ora, gli è vero che per spiegare quest~ trasmissi'One si sospelta lrallarsi d' una specie di rogna differente da])' ordinaria; gli è vero ancora, che per meglio, e scientificamente decidere la questione, si chiese l' intervento d' un micrografo, che disse rl' aver trovalo un allra specie <l' acaro che cbiam_ò fouiseur, menlre, quello <feTla ro_J;oa ordinaria non sarebbe f'ouiseu,· : ma lutto ciò non lo.glie che non vi sia, o che non esista una specie di rogna nel cavallo, -ch,1 si cumunicà ali' uoO'lo •come già lìi ebbe i\Q osservare fin dall'epoca suddella. Potrei ancora provarvi con una serie d' argomenti, co~ me 1ma:Verìlà una volt.a :acquistaLaçon buone O$servazionì, in materia di malattie contagiose, non si srne.Qlisca più; ma come m'imporla di qui finire la mia appendice, cos) stabilisco per conclusione tletinitiva . 1° Che scientificamente, e praticamente.si può far constare, cbe la morva è malallia contagiosa anche alJ' uomo. 2° Che dato il caso, e non concesso, chEI i sin.tomi, e le lesioni morbose, che si osservano nel!' uomo creduto affeUo da morva, o farcino, si riferiscano piu agli effe\Li di un veleno s~ltico animale· introdollo nell' e()onomia, che non a quelli d' una conlagione specilìca, come opponeva già il signor dolt. Gomaoi io troverei ancora in questi ef'fetli un sufficiente motivo per stabilire, che la freqU'entaziooe déi cavaUi morvosi e fa rcinosi è pericolosa ali' uomo. 3° Che la nontagione specifica di questa malattia, è da l'itelilel'si come un assioma inconcusso in medicìna .


PARTR SECONDA Relazione delle ~o,nferenze seien,ffiebe (MESE DI AGOSTO

1.• TOR.NU!,)

TORINO - .L' intera seduta è occopata d<illa letlura del P.fO· cesso verbale ùella antecedente riunione, che è approvato, e 'ctalla lettura d'una me~oria del medico di reggimento divisio'nale Zavattaro i.ntilolata: probabile genesj della Meningitè ce' rebro-spina_:e GENOVA. - Approvato il. processo verbal.e della precede~te tomaia, il signor Presidente riprende a parlare dei casi dj do.b· bia diagnosi che così dis,1esso presentano le infermità che i)anoo od ostentano di avere specialmente gli inscrill.i di nuova leva. Con varie riilessioni sulle malattie od infermilà sulle quali ha tolt~ a ragionare porge· nuovi argomenti pe-r comprovare sem· pre più di quaota pe:·spicacia e di quanta pro-lenza fa mestieri siano òolati i medici cbe sono chiamati ad emettere il loro giadiz10 sulle specialità morbose delle quali tenne discorso. Frattanto rendeva avvertita I' adunanza che per uno degli individui che si trovav"no ,allo spedale siccome elfetti .di dubbia infermità, per quello cioè che era colto da una specie tutta particolare di sonnambulismo, erano già arrivali dal rispe,ttivo Comune gli atti di notorietà pobblica, i quali pienamente confermavano la reale esistenza del medesimo, sicoome era ,staio giudicato già in :questo spedale, Come sogalto delle 1>receqenli cosi} il sjgnof dolt,)re Cair.e sorgeva esponendo il c~so di no individuo apparten~~te ai. R. Eq!lipaggi, e coll?cato nella sezione chirurgica eh•· egli dirige,jl quale era stato inviato dalle superiori aulorilà i.a questo spedalJ3 per essere tenuto sotto osserv.azione quale a.tfello. <la encefali le 1 · cronica. Il dott. Ca ire sponeva che il tempo ìmpiegato nell'esaminar lo non era pur anche sufficiente pe·r (lare un giudizio definitivo, ma però fin d 1 allora egl~stimava dalle considerazioni tolte.dalla qu11lità del s(!ggett_o, quale non conta che pochi mesi di servizig, e dal!' assolufa deficienza ùi s'ntomi accennanti ad affezione .fio. gistica dell'encefalo, sÙmav-a., egli djceva, di dover escludere la pretesa encefalite, ed in vece portava ,sen~enza che nel caso solto osservazione non si trattasse d'altro cbe d'una profonda malinconia, probabilmente cagionata dall'avversione elle ha I' individuo al servizio al quale è stato a rru-o lato, ed a qualche altra causa di turbato auimo. Comunque egli dava assrcù'razione che continuerebbe a cogliere ogni IiÌiilimo atto, che quello potesse fare, ed osservare minuta1neilte ogni sintomo che per avven tora potesse diramare dal cervello per porgere entro il più breve tempo quel definitivo giudizio che dalle spperiori autorità era stato ricbieato. Dopo ciò il signor Presidente intrattenne l'adunanza relativamente a cose che risgaardano. il gatiinett'o di .lettur~.

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ALESSANDRIA. - . Apresi q_a esta s'eduta colla ,lettura dltl pr~cesso verbalé dell'.antecedtnte 'Tornata; il quale v,ìen approvato. , .Nessuno d.ei Soci ave~docomunica~ioni afare, jl Presidente intrattiene l'adunanza intorno ad un notevole caso di ~olera spor.~dtço, .occorso nella 1• sezlope di medicina, eh'. egli dirige. Li 30 giugno p.. p., ei,diee, fu. ricoverato in sezione il no,minato .B •• .. -.. . G . .... .. soldato nel 16, 0 Regg. di fanterja, ora di presidio in que,t~ ciJtà:.aUa prlma yisita del maLtino esso

non offriva che i sintomi pr-9p'ti della sinocii reumatica. Coe..., sistendo però segni d'imbarazzo gastro-intestinale, si -repotò conveniente di· rar preoedere l'uso di 11.n ·b lando purgante, cio& dell'olio di ricino. Alla se.ra l'ammalato era assai grave peroccbè sintomi di l)en altra na tura erano subent~ati a quelli poco anzi accennali, VaJe a dire il .6. • . . . giaceva io uno stato di somma prostrazione di forze, con voce fioca, con o.echi incavati, aaerazione della fisonomia e freddo g.e neralt;,. eh' andò man mano progredendo iosiuo a ri uscire a quello di vero. algore: s'era manifestato il vomito e sebbene non sia.si notato la presenza della cianosi, ciò nondimeno non mancò quell' oppressivo senso di peso, detto di sbarra, all' epigastro. Vennero somministrate bevande confortanU, si ricorse al $alasso, qual mezz,o idraulico soltanto; il sangue però, che si .po!è estrarre fu in ben lieve quantità, aggrumato e pieno: si praticarono lozioni, s' esperimentò· il bagno generale caldo, cui tuttochè l' ammalato non abbia polutl'I cb.e per breve tempo tollerare, totfavia non riuscì senza giovànìento. E ~i· feçero applicare ves:icanli e senapismi così alle estremità che alla r egione epigastrica. Alla mercè di ·questi savi mezzi, che èon insisten·z a vennero al!ivali s'ebbe la soddisfazione di segnalare ai 30 giorno di cura l'iograenza dei segni de~ periodo di- reaz;one, non 'che ff iniziata ripristinazione delle funzioni del!' apparato aro - poieHco-. La reazione procedette e si compiè mollo lentamenlè: sìdcome ne! di !ei corso !a condizione gastro-intestinale, sovra notala, era dì nuovo comparsa, così s'ebbero ad u~are dapprima i solativi, indi l<u;pirilo di toinderero ed altre hevando lievemente .eccitanti. Al giorno d:oggi il B . .•. . trovasi io piena convaresceoza. U Doti: l\falvezzi, eh' è di servizio neìla t.a. sezione di medi~ • cina, dice, eh' a giudicare dei sintomi, da lui osservati, sarebbe nel 2° pei:iodo ,sopravenuto il vero stato tifoideo, Il Preside.o ;e osserva, che non può concor-rere nel di lui giadizio ~ che pioll9sto che per tifoideo do;vesi qualificaro di stupidità e di eb!)ti~nio queUo. stato che si notò neiB .... al sopraggiungere della.rei\zi.one, e· dappoi~hè cadegli in acconcio.si fà ,a discorrere qelle cause fis.io-patologiche, rhe a sao avviso sia nel colera indico, sia nello ~poradicQ producono (il p'iù delle volte in modo secondario, senza però escludere H primario) al manifestarsi del 2° periodo l' anzidet!o stato, il quale della febbre cosi detta tifoidea non pt·esenta che l'apparenza. La discussione non avendo altro seguilo ìl Presldente chiude la tornata.

rilZZA. - Létto ed approvato. il processo della seduta pre·cedente i) D. Viale l~sse alcone brevi considerazioni sui fattì clini ci creduti più importanti, che aveva osservato nella sezione di Mèd.icina dal 1°. maggio alla fine di luglio. In quest<> scritto egli si teneva solle generali, riserbandosi a traccial'e ·storie di falli particoiari rimarchevoli, e disse d!aver osservato fatti ideuti~i a quelli già r egistrati dagli osservatori, clie si occuparono di questo clima: vate a dire;cbe latelideoza delle·malat:tiìi nelle regioni meridionali delléAlpi marittime è diretta- verso il 'sistema respiratoPiO e che sono sempre. '.i polmoni, che fini: 'scono. per.ammal'arsi gravemente e far soccombere l'ammala~ò. ln,.qo,anto :alte febbri a tipo intermfttente in numero anclie relativamente troppo grande, d'i sse, la l>rigata Piemonte aver portato questo germe dalla Sardegna .dove le febbri sono la malattia pi1;11cipale. Disse che·si era tenuto a fare considera;zio!'li sulle malattie predq,minate ,. perchè è difficile che in. tempi o~diQari avvengano fatti straor(iioari : clre se è beoi9:siroo vero .che ~on essendov,i malattie perfettamen~ identicha


-2~5vi è ·sempre qualche cosa di rilievo da notare, di tali punti rilevanti ciascuno fa suo prò senza potér preteo·dere di farli a<:cettare dagli altri, modulandosi le nbstre:osservazioni o sili ;primi precetti a vati Delle scuole; il che avviene più di sovente, perchè potentissima è la forzà · delle prime ifopressioni, ·o scii -pensieri degli antorj, che si hanno più sovenie per le mani. .Che se è difficile trovar novità, non è inutile dimostrare con fatti 'nuovi verità antiche, avvegnachè si vedono tuttogiorno delle novità i'oconcnsse affottale c_ome errori, e gli uomini sviarsi tuttavia dal retto sentiero della scienza· per calcare le torte vie del clarlatanismo. Le~geva quindi due sforie una di ,glossite, e l'altra di adenite sottolinguale, osservando come a lui paresse, che queste dne malallie sebbene accompagnate da -sintomatologia diversa fossero prodotte dil egaale azione di cause prime, e,solamente lo stato generale del soggetto, ne determinass.e la form,a diversa. li D. Ore.ngo osse.rvava come al s oldato D~moro (soggello d'ella seconda istoria) fosse estratto un dente della mascella i..1foriore, lil qaale operazione P,oleva beqissi)'.Po aver detor.minato l'in6ammazione d·elle gbiandole: perciò cr,ede che sia più da causa traumatica che da ·r,euma tizzante, prodotta: la malattia. Al che si risponde, che·qoando ,l'organismo è predisposto a m~laltia da cause gen.eraii ogni causa occasionale basta per, farla nascere io una data regi on e, ,e quasi sell\pr~, per esempio, un' lb1~inone sviluppatosi nella ,p arte dove agì una caasa esterna, non è che l'espressiooed'una malattia generale. Nel nostro eas.o e;sendoyi turgore delle .amigdale, ed initazione del!e vi.e, aeree con lotte le sue eònse ,gaenze, la causa .traumatica i;ion f11 che occasionale, e non servì ,che a spostare i l ce!}tro del\'infia,.mn;iaiione. Il D. l\facaggi, essendo di guardia nella sera in cui entrò il soldato .Era che fn poi atfelto da glossite, siccome è detto nella ,s!oria di q.aesto fatto, ohe il dottore di guardia.non credette di fare che un'operazione di mignat~e o.sserva, che gli potrebbé' domandal'e, peFchè non fece)m salasso generale. A quesl!ap.punlo, che onora eh.i lo fa, percbè dimostra con quanto amor proprio si faccia il servizio in quest'ospedale si risponde, che le glossiti nascendo quasi improv~'isamente, non ·si potrebbe io nessun. modo, e da chiccbesia rimproverare il dottore llfacaggi di non ave.r previsto che alla mattina si trovava una glossile io chi ali!! sera tardi non presentava che le ghiandole cervicali e le tonsille alquanto ingrossate, e che poteva per conseguenza essere tranquillo nel suo operalo. Il presidente, leggeva quindi utl rendiconto di qualche caso di riggardo osservato nella sezione mista di chirurgia nel 1. semestre del 1858. Egli esordiva coll'osservare che se utile cosa era nei rendicgnli delle sezioni di medecina declinare la frequenza di questa o quell'altra malattia, accennarne i,specfalì sintomi, citarne in massima la permanenza perchètali dati giovano a riconoscerne l'indole, il p1·edominio, la gravità, la durata ed a indagarnè la cansa, studiarne il mezzo di prevenirle con proporre quelle igieniche misure del caso, che possono -e_ssere compatibili col militare serv1zio, non cosi correre la cosa per le affezioni clrirurgiche, che di rado son mosse da cause generali, ma spesso ùa ·traumatiche .ed accidentall; Onde -ne arguiva. che·par lrar,re prefitlo.,da.esse· bis-ognava •considerarle>più parHcolarmente.. Parte di q'ne.ste essendo già note .alle »ostre,conferenze pei: essere state argomento di memorie ;particolari, e delle ottalmie, ed eme,ralopie ,già fatte"arg omento pei:: la massi'ma parte di minuto lavoro del D. Crema, sebbene fo.§~,eto,,state alquanto frequenti, tacev.ale in genere p;€1' Gl>D aver olfert9,aalla di DUO\'.O, ed esser.e state latte coronate da esito feli~e, e fer,.mava le ,sae iniagiili sull'andameòt~ :Stazionario di due particolari. L'11na rifielteva una e:berallte

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con spessa albuggine all'occhio destro;- esito di antiche soft'e... reoze po.rtate da certo Massa. L'altra pilÙ singolare anche per la saa tenacità rig,uardava an'otlalmia bellicà portata dal sol-dato Cami che, non spenta atratfo in altro sped'ale dopo cin.qu&.i mesi di cara, riacerbav.asi pochi giorni dopo al .6uo arrivo in, questo Presidio, e ì'aslriogeva a cercar ulteriore troatiamehto ill:.: quest'ospedale per granolazioili migliariformi, ea foe:ipieote.; albuggine alla corn-ca sinistra con purulenta secreziOLl~ Curato.. con talli i soccorsi, che la scienza suggerisce come pii)' eff'caci~i 1100 si ottenne, che on vantaggio precario, al quale' tenne-; dietrQ un!esacerbazione, cheòbbligò il nuovo curante a metodo,., più energico ed a misure di rigore. Si fo obbligali a segregal'lo»: affatto dagli altri, perchè già pullalàva nella stessa sala qualche<, altro caso di ottalmia bellica, che avevasi ragione di credere contratta per rapporti personali, essendo i due nuovi conta-. ~a minati compaesani .del Cami.11 medico divisionale auguravasr -. tlontezza ulterioi:e di questo fatto ·importante di oltahnia da chi ne aveva assunto la .cqra. Passava· poi ad ~same alcuni fatti,clioici difficili a spiégarsi. pel loro bizzarro modo di procedere, quaolunqae scompagnati da locali compEcanze, e da generale discrasia. 'tale fu il caso del soldato Anfossi del 10.0 fanteria, giovane,. sui 23 anni sano di temperamento, mai stato tocco da tabe speciale, il quale riparava all'Ospedale per ascesso alla regione.àno-pcri-neale destra consecutivo .a circoscritto flemmone. La, pronta aP.ertura di questo ascesso, il pus di buona indole, it poco distacco delle parti, la mancan~a di complicanze di seni,.' fistolosi, di denudazione del retto, .di presistenza di diatesi.. scrofolosa o d'infezione celtica facevano sperare una pronta guarigione. Ed invece la piaga sj fec.e atonica, i bordi tendevano a farsi.callosi, e solo dopo yioque mesi di svariate applica-, zioni di rimedi topil!i e l'uso interno di rimedi modificanti la: crasi del sangue, e la maniera di sentire dell'organismo, si pervenne a mutarne-il fondo e ad ottenere soda vegetazfane. Un;allro esempio i,osigne di stazionalità lo diede una piaga alla gamba sinistra del soldato Conio già stato curato altra volta. Ribelle ad ogni trattamento generole e locale per ben tre mesi, se ne ricon~sceva cagione l' incuria del malato ed una lenta peripstite fu causa di ripetute esacerbazioni. Aqnesto punto il Medico Divisionale deplorava altamente on fallo, che avviene talvolta nei giovani soldati, i quali ,con~episcono pn'insana avversione al mestiere dell'armi, e sperano, prolungando i loro mali, ottenere uno scop.o bramalo senza pen~ sare, gli,sconsigliati, eh.e logorano lè lorò· forze, u'liea risorsa per la maggior parte, onde procurarsi on necessario' sostentamento alla vita avvenire. Rar.i sono qaesti nasi, perchè il sentimento dell'onore è antico nella nostra contrada; ma aòche in· mezzo alla virtù.non è- ra-roch.e il vizio metta radice,ecerle gua~ rigioni ottenute più con il rigor,e, chifcon rimedi, ne fannoirrefragabile feqe. Non è men ·xero per altro, egli osservava, cJie mc;>H~ v,olle resta .ai figli a pagare jl fi~ della mala ventura dei,_ par.enti e P,ortano con loro dalla nascj!a il _germe di eterni ae~, 'CiacGlìi,.tlte potrebbero essere, creduti e~etto di mala voglia., · Deplorava pare la sorte di ~Jcuni, che per propria iv,curia lascianQ agg,rav~re i loro mali, e sono il tormento del medico curante ìl. quale vede sollo la s.ua mano m~edic,ati:;ice urescera il male i:nvece, di diminuire, Citava il caso di una fer:ita lac1tro.contu1a :,ili' o~cipfte che minacciò tris\Q fine per. la suddetta ragion~; e di ana semptiee,.dis.tor~jone al piede in .certo Bertolone che ora accenna ~ambiarsi io P,edarrtr,;,cace, e, di una. blennor-ragjacui tenoedi~~ro un'. <1ltalmia Menuorra'gìca, Citè ,aMri Àimili CatU, eh.e amareggiano \I dolce che si sente 10"ccorNlDdo l' 11m110.itil cb,e sc;>IJ°r!',


Jlarlò in seguito ,dell'111;1damento cori-0110 di doe·asceuì.l'uno d'indole Jlemmonosa cir~oscrit to al cno. del polpi te del soldato .llasaardi,,cbe•malgrado ampia spaccatura, ~lcuni giorni dopo isìi!oila, cagiona'Vala fusione del tessuto cellulare con ampio dìstaeco delle patti molli, per cui· sincbè compissi con lente gra• _nulazioni l'ampio ca,o~ non:eravalsa medicina ad accelerarne. Ja ~oàrigione: di tal ascesso g~,udicavane cagione circoscritto fte:mmone mosso dall'azi<>netr&ppo vivamente risentita da cutanei rjvèllenti opposti alla giuntur a per lenta idartrosi, Egli soggiunge-va indi riguardo. ali' ostinatezza ed ai guasti del secondo, io sarei ·d' a,n iso, che fosse sintomatico di lenta affezione gastrica con elmiotiasi che da -tempo deteriorava lo stato generale del nialato ,kccennando indi ai tumori riferiva on esito interessante e piuttoslorrarò. in -pratica di un ampio lipoma al costato sinistro di: certo Pratoi che contro ogni aspettazione era11i volto ad asces.s o, che, dato esito con sott.e-ntanea pnntura, erasi medicato con iniezioni di tintura d'iodio, colla quale-a gradi erasi ottenuta la completa risoluzione del tumore, e definitiva guarigiope. Aggi,ungev.a poscia,.che se il modo di sciogliersi di tal 1u'!Xlore po~eva in alcuni lasciar dubbio sulla sua diagnosi, per lui erano st-ati caratteri abbastanza distintivi la sua forma, il volume, la sua mollttzz.a, l' eJaslicità per nulla renitente, dolce ·al tatto, pei .qo-a li dati parevagli donrlo -differenziare da vati consimili, coì qua,li pote,v,asi confondere, Miliariti Ateron;ii, Sleatoroi, Ascessi l1enti, dei quali venivano da lui delineati i èaralteri chevalean a distinguere gli uni dagll altri. F-ìssava indi l' attenzione dell' adunanza su altri due tumori ,che si ossenavano·in certo Prima, del volume di pi'ccol;i pera l' uno, di· grosso prugno l'altro, sedente il minore alla parte late rale media,anteriore- del èoslato,sinistro, allaregionedorsaleil maggiore, tra l' ultima vertebra dorsale, e l'angolo inferiore 'della scapola destra, i quali per forma, sede~ ed oscura fluttuazioné non mancavano di segni comuni ai congèstizii. Per altro per la Jente~a del.loro precedere, per la 10110 indolenza nel decorso dello nilop{o , per I' acquisita sensibilità a periodò a~an'ZBOO, per la special sede, per I' assenzadisintomidi racbio-artrccace escladeali da, tal concetto, e faceanlo propenso a ravvisarli ascessi .freddi, od appena sintomatici di carie delle coste per .discrasia linfaUca, come p.are dimostrare il guasto della costa ' -8C<>ntra(a alla pantura del picc;olo tumore. · -Compiva questi cenni ,con .alcune osservazi_ont suUe malattie q,ener e_.e, e pal'lava io 11pecie d' no ostinato._catarro di vescica figtiato,da diffusione di acuta blennqrragia, che dopo a-v,er tan!o temp,estato la pr.ostate, e la vescica fu pure causa di orcb,ite,che fo vinta in brev.i giorni-da due salassi, e dalla compressione col C(lllodion proJJosta ed eseguita daJ dottore Macaggi. L' ora essendo tuda il Presidente chiude.la seduta. SCJ'i\MBERI - Alle ore 11' aotimeridianedeJ 1° Agosto Ja se-duta è aperta e letto il progresso verbale, questo viene àp· provato, li Presidente parlando della già diballuta questione · della Morva e filrcfoo, che occupò alcune delle già scorse sedate, mette 'sol tavolo della presidenza l' interessantissima memoria del cavaliere doti. Comisetti Jspettore del nostro Corpo sanitario-mili'tare, neJlà quale questo distinto cultore delle scienze medfohe trattò con tanla precisione ed accuratezza il fatto ,sperimentale da lai praticalo dell' inoculazione della llforva ìlGpra,o.n oavallo sano a mezzo del pus mor voso tratto dall'uomo contamiuato da questa terribile malattia. Que11:a memoria è , inscJ'illa neJ,gioroale di medicina militare 1°"ann~· No.. 3i . Jl presidente· inonlca quindi ai membri' dell'adunanza, che --pre,ero par.te con tanto-interessamento &<tale discussione ;a che . , 'fogliano per loro norma e?,,istruzione prendére atto-con aj.lenta

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c<>nsiderazìone di questo erutli.to Jaiior.o., il qualeeper l' illibat11r cosc.i'enza di clii lo fece, e per precisionecon cui vennefaU-0,., e per il più perfetto e compito risultato d,i cui venne coronato,_ é tale da non lasciar ormai più v,erun dubbio sulla vera tra&-:, missibilità contagiosa della mona. non solo fra isolipedi,, IP.it ancor,ada qaesti-all' òomo, e dall'uomo a quelli, e soggiun_set. che in,ogni &cienza eosi. pure in med.icina prevale sempre ed èassai più concludente un faUo bene comp.rov,a to, quale si è app»n:to quello del cav. Comisetti, che le cinquanta alt.r e argomentazioni Ln c.o ntrarìo. Conclude poi, che .a mezzo di questo fatl~ osservativo, la quistione della contagiosità della J;J;1orva !jarel!he, da r itenersi come d.efinitivamente sciolta.

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11 dott. Gozzano· ottiene la parola e muove qualche osser;va• zione alle conclusioni del Presidente dicendole troppo premature ed ~ssolute. A:lludendo al' fatto es.perimentale in di:.. scorso egli dice, che sfocome ·una sola rondine non è segn&sìcuro di primavera , così ad ùn solo fatto non puo atlribuire tutta quella decisa importanza conclusiva che vorrebbe· darle il presidente; tanto più, egli soggiunge, che a ·tal fatto, osservativa se ue potrèbbero opporre degli altri consimili il cui risultato sarebbe stato negativo e contraddicente. 'Fa poi• considerare in secondo luogo che la così delta osservazione·c1e1, d-0tt. cav. Comisetti, piuttosto che potersiqoalificare per un fatto, preso Ìrnll' esplicito se osò già da loi espresso, altro non sarebbea suo parere, che un semplice esperimento. Suppostò quindi e, r itenuto che l' esperimentare possa sempre essere mal sicuro,. come già veniva seatenzfato da Ippocrate nel bel principio de' suoi aforismi mentre diceva tllptrimentum periculo,um,giacchèonde un esperimento possa ·veramente essere d' una concio• denza moralmente cel'ta, bisognerebbe secondo il suo modo-di vedere, che fosse stato istituito più volte, da varij, in vario. Iao• go, témpo, condizioni e circostanze, e che fosse sempre riescito allo stesso risoUato, i~ che non si può dire della praticatasi esperimentazione, cosi coochiode, che anche per questo lato, l'osservazione del dott. cav. ComisettLnoa si possa ancora considerare come l' ultima espressione e sentenza deL ve~o.

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11 cav. Ferrero risponde che la comunicazione d'una malattia contagiosa a mezzo d' inoculazione del pr.odollo morboso, io individuo sano è un fatto incontestabile della contagiosità, stessa della medesima malattia, ancora se pl'Ovato da un solo, esperimento. E non è per nulla difficile il provare. una tale verrtà. - La logica stessa lo prova, e questo risultato è più che matematico. - Nessuno può dubitare che la scabbia, la sifilide ed il vaiuolo sieno per esser~ malattie contaghise; tutfavia quante voltesi :videro.individui, im puoemente dormire coi scabbiosi, immolare a venere impu,a e sottostare ali' inoculazione della linfa vaccini.ca senza contrar11e i due contagi? E· per questo po!:\:assi egli mai arguire che tali malattie non sieoo contagiose?· Pctr poco che si considera si vedr1- clliaramente che ì motiv,i diquiista impunità sono riposti 1° nell.a predisposizione,: individuale riluttante al!' assollbiruento; 2<> nella modificazione dello stessa virus contagiosu1; 3° Parlando dell'' inoculazione, il sangue stesso della fatta ferita p.uò deviare il virus e trasportarlo foortdel pu,n to d'assorbimento, come avvi~ne sp,esso nell'inocu~ lazionedel vaccino.- Ora 50 fallicontrar,ii escluder~bbero forse: la ·Gootagio.silà,della liofa vaccinica constatata ancona da un solo fatt:o in cui l'inoculazione di quella, mi dà una pustola vacci• nica,con tutti i suoi caratteri speciali e ptecisamentesviluppata al p.uuto dlinitesto7, Il Mtt>. Gozzaoi•contiou:a la sua opposizione e quindi fra le 11ltre·cose dice, quando il dott: cav.Comissetti pratieava quell~eP.; ·perimento, bisognan par dire che enzooticameote od epizooti. ,camen.te v'' imperversasse fone di gfà Ja morva ed il farcino-,

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giacchè quel!' DO!l)O da.cui era stata presa la malattia. morvosa per ipnestar-ia al cavallo s,ano,, n • era stato infetto;. - Cip sqP.· posto, ei dice, il cava~lo a cui tale principio era stato innestato, ~~bhene-4' a>pparenzaancora sana, non,poteva forse già:portare OOO' S'è le · condizioni tolte del futuro .sviluppo· d~ tale morbo st,o'La, ~be esterne sensibili manif11stazioni \'a·1>'Palesas3ero? E .-cli.i vorrà ancora a·ssiourare che anche senza il praticatogli in-, ,n,es'lo,non fosse perciò del paro diventato morvoso? Il ca:v. Ferrer--o colla memoria del cav. Comissetti alla mano -e per particolare conoscenza della co,sa assicura che il cavallo, ·il quale ser~i al fatto esperimentale era constatato sanissimo dai 'Veterinari allora presenti, che inoltre è stato provato, che in qoell'. epoca e neUa,,cnalle~ia da cui si trass~il solipedo io discorso 'non vi allignava per nulla la morva od il farcino sotto ceml.uioni epide:miclie, od •enio_obi:oame:nte, ·od epizoolicamente coqi11 'aiee it'dolt. G.ozz.ani. lnott.r~ seiil .ca:v:allo ·ro:sse _statò ·i1Dvas0rdalla nioJV!ll per; ~lldizjo,ni •esh1anee idi' ioo.t:ùlaironesta:t<t9li iaUa, i sioto'llli '1' i~v.asiooe sareJ;iber,o ,stati dllfotreqti;, Si sarebbero cioè maQifestati da bel princii)io)q,oellL _ch-e,costitaisoono l' infezione gener.ale, o_ppure .avre.hbero avotp luogo alla parte di prediÌezione. 1 quali .so»,o le mnc.ose nasali, mentre invece incominciò l' alte~azione alla ferita d'inoculazione e da questa per comunicazione-si diffal!e ai linfa lici e gan.gli che dalla fèrita stessa si dirama~an<,\ longhesso il collo. Il Dott. Gozzmo premeUèod.o che sino ad ora non è bene ~tabilito cosa si intenda per contagio, continua le sne opposizioni 111ei termini seguenti: si conceda pure éhe il moccio innestalo · possa in date circos,ta:nze--011casionar,e t-ulla la così detta sindrome morvosa~in tale caso si è poi di perfet!o generale accordo che tutto il danno che si àppalesa in. tale affezione sia veramente la c·o nsegoenza d' uno -speciale energema morv.oso oontaggiante,. oppure il semplice naturale ell'ettp d'un pro.cesso di corruzione umorale,'<lete'ì'min-atovi <ill'lla scettica.azione di con" tatfo tiella ·mat~ria tnor.vosa, che ·vi agisca soltanto come una specie di pntrido fermento atto ad arrestare e pervertire taluni dei normali processi di organiche combustioni,• di successive scomposiz-ioni, 11icomposizioni, ti:asformazioni e via. dicendo; mutazioni e moto, che costituiscono l'esercizio della yita, e capace di sostituire a tali processi l'insito suo attivo deleterio pro-ceno ùi po'trefazione eTermentazione. - Un c·aso pres,s o .a poco analogo al presupposto noi l'abbiamo nelle ferite anatomiche coi d'ordinario-tengono dietro tali processi d'organico-dinami~a-oontaminazionç o corr.nzi1me generale, che pe.r la loro gr-avilà stanno 1)61' nulla in rapporto colla piccola lesione riportala. - Eppure -n on si disse anco·ra che l'infesto umore c~daverico, piuttosto che una specie di veleno sia on contagio·? Finalmente conclude, che per conservare alla_scienia,h maggiore precisione possibile di linguaggio si debba ancora soprassedere dal considerar.e come veramente contagione la .motwa ed il farcino e ritiene l'ossei:vazione del Dott. Cav. Comissetti, come un fatto sperimentale di notevole rilievo a provarne la contagiosità, ma non ancora per sè bastante a togliere ogni pro.dente dnUbio ip proposito. ! ll'P.r.esitlente, rapporto a qliest'ultimo, peciodo dell'~qsizj.one -0el s~g.. ,Do.ti. Go1.zano risponde,1'~heiè bensì vero essere sino , ,aJ presente discordanti fra luro,i patologi nello stabilire il motlo con clii agisce il C'Olltagio sull'organismo in· genere, e parimenti 1 d'i'scor\:lanU sulla 'di lui natura, ma che tu.lii convengono in -quanto àl cosa 1'intenda'per contagio, stante che è oniversal,mentéiìiteso essere il contagio il proootto di efficenza vitale · morbosa capa_c e \ii ridestare una malattia pari a quella da cui -essa ìlipartf e éiò riversabilmeòte da individuo ad individuo. ,Considera poi pe,r. n,ulla r~tta- la qoalifi.caztone data dal Dott.• 0

Gozzano delle ferite velegate aJle fer~te dhegli auatomici in. quanto che quelle si ranno sentire diòaoìicamenfe.sul ,genéiale nella lor.o primordiale invasione morbosa, mentre nelle seconde Ja localilicostitairebbe sino dal principto il .Jaboratorjo ~!)rboso d~ c~i poi.seconda~iamente .si ditfonderebber.o l,e gene~ali altiiraz1om. Egh poi giudica incompatibile il co,ofoodete l'avvelenamento col couta,gio, pòichè .se in senso astratto vuolsi rig_uar-da,ce per a.\'.,·ele,n amento l'azione del co.atagio, desumen~ di>J.a .dall'idea che -;iuest'azione morbi(era t~Qta a distrqgge.re la vita, allor,a presa la, <;-Osa ~n 1questo ~en,so 001;\ ha nulla ridire: ma co,mparando i\ Qootagio al veleno no,I\ p:otrà .g/,u~ai arometlere qnesta idea nel sgo vero senso ristretto,, p9i!:,hè razione loro deleteria ha on ~odo <ii agire s~ll''org~nismo ben differente . .-Qo,ella dei veleni è pronta, letale e dinamicamente atlenl.3 alla vita dell'ind1Vidno irrepjlrabilmente senza ,iJ pr.~nto, soccorso d' un polente antidoto;_mentre l'aziono deÌ co~tagi~ ha il suo stadio d'inc.ubazione, e lentamente Ya sviluppando oq; malattia, che ha un corso ed oo periodo determinato. l),ift'~i>enzia poi il contagio dalla fe'rita degli aoa.toinici, in quanto a che d principio inoculalo di quest'ultimo lo apporebbe alla natura dei miasrni, i guaii sono il wodQctto di sostanze o,rgaJtiche còrrotte e secondo lui, 1100 capaci a riprodnçre malatti.e identiche io seguito ad inoculazione;, me.o tre i co~tagi sono il prodotto d'an•efficienza, come già disse, '*aie }llO,rbosa e sempre trasmissibile perco,ntatto.- Dill'erenza,c;iP.itale, egli dice, tra i principiì miasmatici ed i principii contagiosi. rina!meute conchiude cbe col fatto esper~mentale del Cav. Comissetti, stato da altni riprodotln, la quislione della co,nta~ioi.:ità della morva deve essere a suo credere evidentemente risolta. . Il signore SignorileVeterio,ario in ! 0 del r.eggimento Cavalleggeri,d' Aosta.an~h'egli assicura, che il cavallo prescelt~ pel fatt o esperimentale cp.e (orma !.'.oggetto della d.iSC%siqne era. perfettamente sano e çqe contemporaneamente ,nel r~ggim,e11to · a•cni apparteneva 110n dominava nè la p!Or:Yll nè il ·,f arcino epidemicamenl~, nè en~emicamenle; .p er,-avialorare po( re s.ue grà emesse opinioni, dice, che vari· altri esper.imenti di !al genere vennero fatti in Erancia sino dal 18:33 e con bnoni risultati ;-cita iQQltre come osservazione t>iù, recente Ja memoria di Sedillot letta all'accademia di Parjgi l'I t oltob~e 1848, la qaale riversava· per \' appuòto sopra tre f~tti . d'inoculazione della morva dall'uomo albavallo e -tolti risullat.i a pi!}~ò sucesso. 11 Dottore Gozzano osserva c~e ai fatti esposti dal signor Signorile egli può opporne degli 3:ltri più re~nti come r ilevati dall'..4beille ilUdicale in U'! namero ·di pocbigiorn,i or ~no, Domanda ed ottiene la parola il. Dott. Agosli. ~gli eqtra ,in q.ui,s tlone e si esprime n,ei s~gq~nti termini. .• A me par,e o ·signori che. per venire ad un bn1>n risultato, • nell'or..dine di ogni discnss\one, conviene sempr-e ed il pilil • che è.,possibile reslri,ngere la qaistione nel raggio d,ella de-fi• nizlone stessa dell'argome1;1to, ohe costituisce la .dispota: sor. • teJ1do da'suoi li!Dili si corre pericolo di vagare nel vizioso, e • quindj _perdere in[rottoosamente. il filo, che condor.ebbe 3 ,. giusti tisnltati di reciproca. convinzione. Poco io attacco -0'im• portanza nel nostro caso alle manifestaziQni .sintomatiche • d'ao,,morbo qualunque ègli si~, poco m'.import;i il modo di • sua Jn;vasione; cominèij:desso .da g11oerali dis.ordini orgJ'nico~ .,vitali o da. locali a1terazioni,materiali. Stimo. poi iontile,nella # nòst~a q,oistione- anzi peri<:olosò il djgte.dir e snUe ViZii\te e • misteriose combinazioni degli ,e·l ementi ,d ella imistione or• ganica, sieno desse dipendenli da un' ·azione. pl11'amente vi~ t,ale; sielio desse l'effetto di cb,imici ~avori, La macchina u" mana è ,oper;a sovrumana e le m~lamonfosi che s11ccedono nei. , sìfoi elementi, checchèsi voglia, sono sempre ignote ai profani, ,. e. go11-ndo l'çrgoglio umano noie p,ellettare in g_µella ~bli~e .

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tormazfone, ùe5so si per0e 11egli andirivieni più intricati del . · " risultati questo fallo esper.imentale: ed è per me, e credo per • voi tolti, che unicamente in esso debb'essere riposta tutta ,. Laberinto di Creta. • ~ ,. l'i mporlan,za della noslra convinzione. E siccome questo dotto-· - ,. vengo a no.i.- Noi parliamo della· contagiosità della morva: ,. cultore delle scienze mediche pervenne all'elevata carica dr ,. ebbene se vogliamo venire ad un'esplicita convenzione" • nostro ispettore sanitario militare passao(lo per tolti i gradi ¼ ·stiamo sul terreno della qoisti one. Aggiriamoci nel peri me· ». del nostro Corpo, così noi possiamo a giusta ragione andare :=> tro delta definizione del contagio e siccome tutti siamo ~ gloriosi di vedere come a mezzo delle di lui co9perazioni in. ,. d'accordo nella definizione che a seconda dei classici io già • Italia e nel seno stesso della nostra famiglia la qoistione della \ :.e 'diedi nelle scorse tornate È contagiosa una malattia • e ontagiosilà della morva venne per cClsi dire posta fuori d'ogni' contestazione. • , c' guanào il p,·odott-0 morboso della stessa trasme1so per conLa seduta è levata ;ille ore J. pomeridiane. ,. tatto su un individuo sano produce la medesima ed identica ,. malattia. - Duoqoe bando alle speciosità: io chiamerò, senza - - - - -... •»)~....· - - - -,,. ·distinzi6ne di sorta, contagiosa quella malattia il di cui pro- · -. dotto morboso include questa proprietà. Così anco nella feDIJLLETTll'tO IJFFIZIALE " rila deg!fanatomici sia pure differente il modo di agire, e i In seguito al felice risultamento dell'Esame di Con"" sintomi d'invasione; sia pure differen!e'J'elemento stesso de, .foterio confrontato con quello della morva; se sviluppata la corso a cui presero parte nell'ora scorso mese di a,. . malattia, questa a mezzo del suo prodotto morboso, mi progosto: S. ~L con de~r~to ~ei ~ del medesimo si :1/o duce la stessa ed identica malattia, io non esito a porre degno nominar a Medici Aggiu_nci nel Corpo Sanitario , quest'affezione nella classe dei contagi. Nel caso contrario Militare li signori! .., poi l'esclo derò. Così dicasi in genere. Dottori Forneris Domenico - a Il sig. D. Gozzano dubita ancora della potenza contagiosa <e Begis Stefano "' della morva ad onta dei fatti osservativi? Io a lui rispondo : <l Sola Giuseppe ~ che la morva nel cavallo è spontanea e trasmès~a,· ma nel· « lllancosu Antonio .,,.l'uomo non è, non fu mai spontanea. l'rem·esso questo fatto << Delfino Giowanni ,. ,inappellabile, roi dica, come spiega ella la morva, nel sol« PoHiniE,•aristo . .. dato che servi al cav. Comisselti nel soo fatto osservativo od .,. esperimento come ella crede bene il designarlo ? Sia pure ... .fisso o volatile l'elemento contagioso di questa terribile maERBllTA- CORRIGE ,, lattia, ma se non è spontanea nell'uomo la sua evoluzione, " dunque vi è trasmesso o direttamente pe.r contatto, o per as• Nella memoria del Doli. Zavattaro, pubblicata nel nu" · sorbimento ne' pori e nella respirazione: dunque è questa mero antecedente, essendo occorse varfo inesattezze pro, una conseguenza che prova ad evidenza la contagiosità della venienti <la accidente occorso nel metter in torchio, noi ci, , morva. Di più quali sono le persone le quali da ché questa ma» -Iattia entrò nel dominio della patologia umana, sono sta'teaffacciamo debjto dare luogo alla seguente rellificaiione. .. fette ? Ella non mi potrà negare, che noi rinveniamo sempre ,. questi infelici' o nella classe de'militari di cavalleria, o nei Linea " vetérioarr od infine jo coloro che hanno comunicazione didella Errore Correzione ,. retta con questo nobile animale. E per stare negli esempi colonna , . della nostra famiglia, v' ba egli un caso di morva a Torino » viloppato n~l sei;io dei reggimenti di fanteria? Porliamocj an213 2• 6 821 825 ~ cora più al largo..... qual è la donna che sino ad ora venne 2'74 1• 32 raggirantesi raggirantisi 7 attaccata da questa infermità? Questi sono falli inconcussi o id. 2• 41 ricevesse ricevere ,. s.ignori, e se non è spontanea nell'uomo la morva , e se tutid. id. 44 su convalescenti convalescenti " tavia anno verianlo buon numero di casi nelle tavole di No2'75 1a 51 periodo che periodo: che • sologia omana, la malattia è stata trasmessa; dunque è con55 conciliare loro conciliare id. id. " tagiosa. Dato il giusto valore .a queste mie considerazioni id. 1 id. 5"! lutto, tnUì id. id. 58 recìso recisi » basate sopra la più incrollabile logica, io dico col nostro id. 2• 23 fanoo fecero .,. president'e che un fall'o osservativoanco solo, bene circonstan39 osservasi osser\iassi id. id. • ·zìatò', sanzio .ilato ed esposto da persona proba ed intemerata id, id. 42 finita froita » .e conscien21iosa, avvalorato ancora dalla testimonianza d'al-' id. id. 45 so se so " tre persone dell'arte, è inappelabilmente sol'ficieote a conid. . id. 46 ma mi ,.. statare· la contagiosità d'una malattia; e questi requisiti voi ~76 1a 51 nella nota pare av,uli pare di quelli avati. id. id. 52 nella nota che e.ssi che se essi ,,. gli vedete chiaramente concentrati nel fatto osservativo del Tolto poi l'ultimo alinea della 1a colonna della pagina 275 ,. eav. Comissetti; arrogi, ché desso ha tanto più valore in 1lfa a meglio ecc. col successivo inliero primo al'inea della 2a " quanto che, come dissi in ona delle scorse sedate, iZpus di .colonna stessa pagina avente fine colle pai;ole ineiera cura, va, cui si servì il eav. Comissetti era stato elaliorato sopra un ele-' collocato in luogo dei tre primi alinea della 2a colonna della » mento eterogeneo alla di lui genesi, e tuttal!ia conservò ancora' pagina seguente 276 comincianti il 1° Ed a questo, il 20 Un sol" la poten:d di contagiosità trasmissiòile sull'animale sàno dato, il 3° Laonde pare, mentre questi tre alinea invece denno. ,, stetso da cui avrebbe dovuto dipartire. tenere il posto dei due già detti della pagina precedente. • t vero che in Francia anterformente ebbero luogo esperi" mentazioni'.di simile genere, ma io confesso ·per mia parte di li Direttore Dolt. Cav. ARELLA, Med . Div. .. essere non troppo amtco dei frutti esotici qualunque sia .Ja li Vice Dirett,ore respons. Doti. ll,àNTRLLI,?iled. dì Bat. . " lor.o provenienza. É dovuto tolt!) l'onore al cav. Comissetti bi, d'ave,ee-sct usi,amente pel primo istituito in ltalia coi più felfoi · Tip. Subalpina di ZOPPIS e Comp. 's.

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ANNO VI.

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N. 37.

GIORNALE DI MEDICINA MILITARE DEL CORPO SANITARIO DELL'ARMATA SARDA

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L'associazione non si ri ceve che per on anno e comincia col1 "dì geon . Si pubblica nel L11nedi di ciascheduna settimana.li Il prezzo d'associazio ne in 'l'orino è di L. t o. In Provincia ed all'Estero, franco di posta L.11. Si paga per semestri anticipati.

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So?tm.uuo. - 10- Doli. Cav. llA:-1.1.l'JU: Appendice alla Relazione so la meningite cerebro-spinale. - 2° Professore PE· n,os1NO ispelloreéli Veterinaria: Fistola salivare in un cavallo p rodotla da causa traumatica, guarita col collodion. - ~ Conferenze Scientifiche. - 4° Rivista dei Giorna!i Scientifici. 50 Jstruzione sul Servizio Sanitario presso le T roppe al Campo di s. ~forizio. - 6° Avviso di Pagamento.

PARTE PRHIA APPENDICE ALLA RELAZIONE

SU LA MENINGITE CEREBRO-SPINALE e•> (Del Medico Divisionale dello Spedale Maggiore di Cagliari, Signor Dott. Cav. l\fanayra).

Abbiamo asserito alcuni mesi addjelro che la menin . gHe cerebro-spinale epidemica, tolta l'epidemia.che in:fier) nel 18\/i nella riviera ligure (1), non s'era fin qui

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Ved. il numero 9 sino al 22 del volgente anno. LA IlEDAZIO'NE. (1 ) Quantunque la malallia osservata dal Sassi nel 1814 in parecchie locàlità della l'iviera di ponente, e da esso descritta sotto Hlitolo di Epinitide epidemica, possa sembrare a qualcuno che a torto sia stata Ja noi assimilata alla meningite cerebrospinale, noi crediamo dover mantenere siffatta assi milazione: percbè se si bada alla sintoma tologia esposta dal medesimo Sassi, si riconosce immediatamente che la flogosi non poteva essere limitata alla sola sp'ioa, ma che si estendeva a'suoi invoJocri, eJ a quelli del cervello. Dilfolli se si fosse trattalo di ver a mielite, s'avrebbe a voto bensì immobile il tronco, ma questo non sarebbe stato sotto il tattò dolente; nè i bdmbini che n'eran affetti avrebbero potuto reggere a giace,· supini. Nè ci persuadono di più il gridar continuo, in ispecie nella notte, e gli occhi or minacciosi, ,cintillanti, ora piangenti, con maggiore o minor dilatazione della pupilla, che pe1· noi rappresentano in quelle tenerecrealorineil delirio degli adulti. l)el resto si paragoni l' esp~sizione fenom enologica consegnata dal Sassi nel suo Saggio suUa spinitidc-cpidemica, e riportata òal nostro egregio collega ed amico Cav. Nicolis in una nota al capitolo. 2° della elocobratissjma sua memoria sulle febbri perniciose .tetaniche e convulsive, e ci si dica se tolta Ja costipa,zione, che ~aµ cava nei puttini, non v' ha identità fra le due arfezioni, tanto rispetto al modo d' invadere, che allo svil upparsi .ed al termina~si delle medesime. Si conrronti hn'ece la 1pinHide epidemica colla mielite, quale

mostrata che ne11e caserme: ma avendo avuto agio, dacchè scrivemmo quella nosLra memoria, di compulsar ,•olumi e riviste, ci potemmo convincere essersi tal malattia dal 18i1 al 1846 manifestala in due comuni dei diparlimenli di Senna e Marna (1) e d'Alta Loira. Una di quelle epidemie ebbe luogo nel 18/J..3 e l'altra nel 18H. Sì nelle condizioni metereologiche dei due anni or menzionati, che nella siLuazione dei due villaggi e degli ahilanli, non v'era la menoma analogia. Simili dati sono troppo monchi e vaghi l)erchè su di essi si possa basare un giudizio, da coi risulti od nna maggior chiarezza eliologi ca od una qualche utile porma per la pralica, e ci saremmo astenuti dal far parola delle epidemie dalle quali vennero rjcavali, qualora non avessimo pensato che il rimembrar queste potesse servire a sempre piit illustrare la parlc storica di quella poco classica. e per ciò pochissjroo conosciuta flogosi. Dal lavoro del signor Bouùin, lello ali' Accademia Medica di Parigi il 4 3 marzo 48,i-8,'ed inlilolato: 1cS\udi sulla 1< natura della malattia descrilla sollo il nome di menin"'"11 gile cerebro-spinale epidetnioa, e su' suoi rapporti colla • grau manifestazione epidemica del ~ SH> >} , si desume che colai malallia, che dal 4835 in poi aveva preso un grandissimo sviluppo in Francia, invase .nel 18!.7 le provincie del sud-ovest. Circoscritta dapprima in poche localil~, dilatò successivamente il teatro delle sue stragi, risparmiando il centro della Francia, per moltiplicare i suoi _focolari alla circonferenza, nelle cillà guerresche ed vien delineata ùagli autori, oHre quelle già da noi iodicate, si troverà cbe tra questa e quella si danno molle allre differenze di uon lieve momento. Co~ì mentre Sassi asserisce cbe parecchi de'suoi maiali erano colpili dù amaurosi. da strabismo, da ìpereofosi, i patologi dicono ricisamente che non si oucr1>a mai la perdita della 11-ista o dell'udito, ,e non esi1te insieme alla spi1~ite anche la cerebrite (a). ~ella meningite cerebro-spinale noi nolammo come ona delle espressioni morbose le più costanlj l'opistotono: sintomo che s'incontrava pure nella spinite epJdemica del medico Genovese, e da questo, non sappiamo coa che fondamento, spiegato mercè la çalida contrazione de'mu, coli sterno-cleido mastoidei, che sono bensì rotatori, ma non estensol'i élel capo, e perciò oou possono per verun patlo portar la lesta violentemente all'indietro. (a) f/. Éléments depathologie medico-c1'i,·urgicale par JlòChf!

etSanson, tome 1, artjcle lfyélite pag. i4, Édition àe Brtueelltt. (I) La relazione officiale de1le epidemie che dominarono io Francjà d'alt B4f al 18,lG; letta dal signor Panllior ili Claabry all'Accademia Medica di Parigi, sellata del 26 dicemb're J848.


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aventi un presiJio, senza eslender3i pero agli Stal_i limitrofi del conlinente, sui quali trasvolò, per repentinamet)le scaglial'$.i al ,di là. del l\'lediterra.neo e::l inaugòrare i suoi funebri trionfi nell'Algeria, lasciando immuni le isole intermedie di Corsiea e Sardegna. Si fu nel ~ 84'0 ohe: le truppe francesi si videro per la prima volla assalit·e colà in Africa -da un nemico assai più formidabile dei Beduini ch'erano andati a combattere. Nel dicembre del ~ 8i6 la malattia in discorso scoppiò con fe-rocia inaudita in mezzo al!e legioni della Divisio·ne d'Algeri. Il signor Besso.ron medico capo dell'ospedale militare èi Mustafà comunicava nel successivo maggio al suripeluto corpo sc.ientifico urta nota relativa alle inalazioni d'r.tere, ch'egli credette utili a vincere la rigid:ezia tetanic:1 presso n-ove soldati eh' e~he a curare nella sua sezione. I fenomeni d'iposteni~zazione del sistema nervoso cerebro-sp inale per aiez.zo dell'etere essendo indùhitabili, al dire del sègoor Besseron, le inalaiio·n1 d'etere adoperate con prudenza ed unitamente agli altri a,u{~ogistici ger1e1·ali (sic) gli parv1ero poter C'ostiluire un ·mezzo prezioso ed energico per arrestare quella trèmenda affezione. Di que' nove individui due erano morti, l'uno il terzo, }'·altro a quinto giorno di nura: tre potevano cànsiderarsi come guariti all'epo-ca in cui l'aùtore della nota sori'\·eval due ·erano ìn uno stato soddisfacente: .dei due che rimanevano uno sernbrava dar in cronico, l'altro era tuttavia in pericolo. Tutti indistintamente siffatti ammàlati · aveano o'fferla la rigjdezza dell.a çolonn~ vertebrale, la ·cefalalgia, la r achial·gia; il d·elirio in tre fu debole, negli altri fu violento, talfiata furioso e persistette più giorni. Tre erano entrati all'ospedale già comatosi ed in preda a conlrazìoni mu- • scolari. quasi teta11icbe: tale stato modificossi dopo quiddici o venli ote: sùbentrarono ìnvece Ia oefalalgia inte1t5a, l~ febbre, ~I cfeli'r(,o,che d'ordinario caratter)izano l'e;.ord1re d~tlà. roalalt(Ja. . . . . f.. fo ciascheduno la cura antiflog1st10a precedetle ruso dell'etere: èomunemente quella consisteva in set ~ sette salassi ne' due o tre primi giorni, ed in qualche applicazione locale di sanguisughe o di coppette, secondo che primeggiava la c:e,falalgia o 111 rachialgia. I vapori d'ele!'e forooo impìegati dietro le stesse idee ed i principil stessi che servirono di. guida nel\' amroioi~traiione del tartaro stibiato ad alta dose. Dessi ve::inero adoperali a dosi Ì:i, fratte, quattro, sei, otto, dieci inspirazioni ri !'In ovate ogni 1aue ore, ea ogni quarto d'ora nei casi l più gra:vì. Gli effetti immed1ali furono mai sempre una maggiot frequenza'della circola'zione e·èlel1a res pirazione, frequen 1 za cbe cedeva in capo ad alcuni 1binuti pedar posto ad una calma sensibilissima. Erano analoghi i loro effetti sul sist"eroa nervoso, e nolavasi dapprima uno svegliarsi dell4 sensibilità generale; così gli occhi s'aprivano, dilatavansi le p,upille. i muscoli si contraevano, ecc. Quegli effetti notj duravano che un istante e tosto teneva loro dietro una · qqiele beµ manifesta, .e scemava l'agitazione. Se delirava, rai:p.malato. pi veniva tp~_quillo, le sue palpebre ,si chiudevano com,e s;uo malg~~doi ma se l'aff~zione era viqlenla un tale stato \iur.av!!: P,{>..C9.. ~o alc,uni casi de' più.gi:ayi il s:g. Besserqo oi.serv.9 ~.o' f~tòll~nan.za spinai~ neJl'usq delle jnspirliionifetere.Dopo ventiquattro ore, trentasei al più,

la tolleranza è slahibla. li primo effetto lerapeulico del-

l'etere si è quello di fare scomparir l'insomnia; soppravvc~nend.o il sonno, la cefalalgia, l'offuscamento dell' inlelligenia, l' agilaiione muscolare svanisco no . Nel tempo stesso che le funzioni oeretira1i si riordinano, si ricompongono pure le altri funzioni ; il polso s'abbassa e si regolarizza, la pelle divien rresaa e normale, le scariche di ventre sono naturali, s'effeltuano ogni giorno ecc. L'ul~ timo sintomo, il più persislente, è la rigidezza della colonna vertebrate: essa però non dura, ma il suo retrocedi mento é lento e gradualo: se ne appura o~rii di il progrP.sso. Gli effetli dell'etere sul sangue sono anch'essi notevolissimi: così il signor BesserQn osservò che, all'o.pposto dei fatti anteriori, il éoag\llo sanguigno dopo le inalazioni non era più cotennoso, qualunque fosse l'epoca della malattia. Fondato su questi primi tcnlalivi .l'aulore chiede a se stessq, se non si è in diritto d'at..lendere dalle inspirazioni d'etere applicale alla meningi.le cerebro-spinale, e forse ad altre malattie dell'encefalo e del midollo, la stessa efficacia che s'ha dal tartaro slibiaLo nella polmonite e nel reumatismo. Non ci traltcrremmo a discutere l'opinione del signor Besseron, che non sappiamo troppo a qual titolo collocò l'etere fra gl' iposlenizianti del sistema nervoso, e quindi fra gli antiflogis lici, giacçhè non evvi medico italiano, il qual non s'avvegga,dellasconcordanzache v'ba fra le ·teofie del prementov;ato cljnjco e quelle dwli scrittori, il linguaggio dei quali tolse ad imprestito. Faremo soltanto notare così di volo ~he siccome le inspirazionid'elere non venivano adoperate se non se dopo praticati sei o selle salassi in due o tre giorni, ed applicale coppeti.e e mignatte, cotal medicazione perde' considerevolmente di sua importanza a' nostri occhi, e ci uare cpe .s, possa tutt'al più accordarle un qualche valore come au~il iare, capace di modificare la sensibilità nervosa, non mai di distruggere o soltanto· frenare il flogistico processo -r Nè vale il dire che, dopo Je inal.azioni eteree, qualunque f~sse il perio.do del morbo, il sangue non si mos.Lrò più cotennoso, per poleroe dedurre,che il farmaco in discorso é realmente dotato di facoltà iposleoizzante. Dai cimenti dei signori Renaull, Amussat e d'altri, si raccolse che l'etere convertiva il sangue arlerioso in venos(), e lo rendeva ma,ggiormeote fluido: . in consegu.enza il diffetlo di crosta colennosa sul sangue di coloro , che furono assoggettali ali' influenza di si(fatto agente, lungi dal sigQìficare oh'esso controstimoli ·dinamicamente, null'altro esprime fuorchè il suo .potere d1alterar chimicamente la crasi del sangue. L'etere solforico è ·stiniolcante, anzi slimolantissimo; e reca .maraviglia clìe si avi taluno cl1e osi proclamarlo fornito d'opposto modo d'agire. A far ac~orlo il signor.Bess!;lron del suo errore in tal materra tiOI) in1ocheremo nè Rasori, n'è Tommàsini, nè Giacomini, nè 'Rognena, ma liensì unaautorità assai 'piu ortodossa pei francepi, quella d'Òrfila. 'L'esimio tòssicòlogo, in occasione della discussione relativa a11a pratica app~nto delle inalazjoni d'etere c'ome mezzo anestetico, (l817) dichiar,ò all'Accademia n~edica di Parigi,(premes:sòil racconto d'alcune sperienze da lui faLLe sui proti coll'alcool, médiante ìl qiialè osservò ~~citar;i fo ;temente if cervello, l'anilJ)ale difentare CO1


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-maloso ed insensibile, e morire, ove si prolungasse sufticienlemente la prova) dichiarò, rìpeliamo, che" L'ether, essayé comparativement, a agi exactemenl de la mème roanjère que l'alcool, et avec 11lt,s à' Jtiergie, ii ' È probahjJe che il signor Besseron siasi ind~Uo a tentar l'etere solforico nella meningite cerebro-sprnale, affe: zione in cui sappiamo rioorrel'e spaven~osamente_fe~o.c, ,.,1·1· spasmi tetanici io se011 11ito alla duplice propneta 10 0 ' . que1lo• poc'anzi, riconosciu.la, d'assopire cioè •.Ia sensi'b·1lità e procacciare la risoluzione ruuscolar~•.U~ interr~~azione però doveva, a par~r nost~o'. aCfacc1~~s1 allo s?.mt~ dello sperimrntalore nell all~ d1 r1volg~rs110 mala~tla d~ cotanta 0"'ravezza acl uu medicamento d1 somma possanz(l e capaco di generare una completa anestesia. » S u q~al sistema agisce egli, e come si c·omporta l'etere solfonco per determinare que' rjsullamenti che si vorrebbero usu.fruUare a vantaggio della lerapeulic?? .. Abb~ssando od innalzando la vi talit~?n .. Ed a tale inlerrogaz1one come si sarebbe polulQ rispondere che' ciò avveniva per ipostenia, per depressione, per controstimolo, quando pri?3a del: le.comun1oazioni ùi WeHs, di Tackson e di Morton circa glt effeni ane-stelici delle inalazioni d'etere era nolo il folto narralo nel 1831 da Christison di quel tale; che per aver inspir'lto dell'etere so1forico cadde in un letargo che durò trenliasei ore;ed il caso di quell'altro che fu goltalo i.o uno stalo di completa insensibilità, presentando raspello d'un nomo colpito d'apoplessia; e si sapeva che tuLli, o presso che· tutti gli scrittori cli materia medica, annovera,•ano gli eteri fra gli eccitanti? Certo che se s'avessero <la dichiarare iposlenizzanlì le sostanze, che, in qualsiasi 111aniera, arrivano a calmar i moti \umuHuosì dell'organisino, a promuovere il sonno e ad ollundere la facoltà. senziente, l' etere solforico potrebbe a buon diritlo contendere il primato a lulle le sostanze appartenenti a siffatta categoria, e meriterebbe un brevetto d'iposlenizzante per eccellenza, ma siccome il Yino, l'alcool e l'oppio, tullochè conduceoli al torpore, al sopore, all'insensibilità, furono ripulali iperstenizzanti, e sì aimostrò ad esuber~oza ohe gli acceqoati effetti di~ pendevano da iperomia, da vera congestione atlorno ai grandi centri nervosi, non ci voleva uno straordinario sforzo ùi r,n,iocinio per ammettere che l'et.ere pt'ovocava gli stessi fenomeni in virtù d'un identico meccanismo~ massime sapendo eh.e l'alcool entra per la metà nella sua composizione, e dopo d'averci annunziato che. il primo effetto tli oolal medicatura si era.J'acccleramenlo del1a respirazione e della circolazione, ed un eccitamento in grazia del quale l'infermo, se sopilo, des!avasi e mostrava animazjone ed esallamenlo universali. Per certi vegelalj, fregi essi pure di facoltà narcotizzante ed antispasmodica affine a quella delle sostanze suricordale, quali sarebbero il tabacco, la belladonna, lo stramonio, la cicuta, l'aconito, il giusqu iamo, ci limiteremo a .rammentare a chi l'avesse obhliaLo, che que'rimedii .fin dalla più remota antichilà erano stati riconosci uti -freddi, eome ne fan..fede i clue seguenbi distici d'Andror,naco. Nèc si moconis perfrigida poco la succi Hauseris, insigoem Vim negat ille soam. Nulla cicuta potest haoc vi ncere, oollom aconitor.ç, Nec (juoque frigidior suocus byoscyami.

Chiarila l'azione ipe-rslenizzante dell'elere, non si poteva

questo proporre per combaUere un'affezione a fondo in~ dubitatamenleflogistica, perchè non oslanle la sua volatilità e la poca durala in conseguenza de'suoi effelli , e mJlgrado il metodo seguito nel far praticare le inalazioni, la sua amminislrazione non poteva convenire pH1 di quello che convenisse l'estratto tebaico cotanto raccomandato d~ certuni, come allrove avverlimmo1 e come proseguendo l'intrapresa disamina ci toccherà. probabilmente un'allra volta d'avvertire. Se il signor Dess.eron non si fosse servilo della nomenclatura della scuola Giacominiana, ciò che implicitamente involge l'idea che ne abbia studiato le dottrine, non ci saremmo stupiti per nulla ch'egli si fosse formato, dell'etere uo concetto cliameLralmenlc op.posto a quello che genera1mente se no ha in Italia. La maggior parte dei farmacologi francesi ripongono gli eteri tra gli eccitanti ; i;na, discorrendo de11a loro a2ione, affermano che talora agiscono come sedali vi, talvolta in vece. come potentissimi stimolanti. Talche si potrebbe, a mio avviso, applicar loro le parole che Alessandro Tralliano rivolgeva a coloro che accordavano all'oppio virtù calefacion'ie e refrigeraule a uo tempo ,;tesso. (< Ea propler quidam boni viri non erubuerunt publice profiteri sinml el frigidum e~ calidum haheri debere opi~tm. Lepide sane l Miror ego cu..r non polius lepidum l ,, l!a lasciamo da parte ogni vana logomachia, e coneluùjamo essere inammessibile la cura assaggiala all'ospedale algerino <li Muslafà, perchè io urto non solo coi sani priocipii di terapeutica,. ma ciò che più monla coll'osservazione e -coll'esperienza, perchè se l'etere possedesse realm&nte le qualità ip-osleni,zzanti ect anLi!logislicbe che piacque al signor Besseron di scorgere jn esso, queslo loroerebbe, o dovrebbe tornar vantaggioso a qualsiasi epoca della malalli;,,, nè sarebbe necess~rìo di farlo precedere da tante depleziooi sanguigne generali e locali, a cni, secondo il nostro modo di -vedere, spella il merito de'prospcri successi che il prementovalo do Uri re. ebbe I a sorle di ottenere. Nella nostra Relazione lenemmo parola della memoria dell'illustre professor }licbele Levy intorno all'epidemia di meningi le cerebro -spinale che dominò al Yal-de-gl'àce dal 18/18 al 18(1.9, nonchè degli argomenti da loi addotti contro le iaee del signpr .Boudìn, che. come già accennammo, voleva che la meningite cerebro-spinale fosse col tifo una sola ed identica malatti a, optoio.n e cbl3 venne altresì oppugnala dai signori Farrus e Petil ('I), i quali aveano avuto agio di studiare la meningite cerebro-spinale io occasione dell'r,pidemia di cui fu in quello stesso anno (18,i.9) colpita la èoloni a di PetiL-:Bourg. Nel I O fascicolo dell'.4beille Médicale del ,t 851 troviamo reoistrato un bel caso di meningite cerebro-spinale raccolto dal si.g. Thouveuet nella sezfoile do1 sig. CruveHhier, del quale stimiamo giovevole ed opportuno il dar per inlfero là traduzione, onde ciascuno possa rueglio apprezzarne l'imJ)ortanza , e vedere se esso venga () no in appo1111io oo del metodo c-ural-ivo da noi mP.sso in pratica e preconizzato . Eugenia La vie, infermiera, d'ano i ~U . è ammessa il (e

• (I) V.

sedata dt lt'Accademia di medicina del 24. loglio 1849.


26 agoslo ~ 85Ò nella sala S. Raffaele, N. % , sezione del La giornata fu buonioa~l'ammalala dice d'aver la ~esta affatto libera; l'aspetto è soddisfacente: essa sì lagna consig. Professore Cruveilhier. tinuamente dì non poter defecare; dolori di v~nlre: nes« Essa soffriva da quattro o cinque giorni, ed i suoi sun etfetto dal purgante: polso debole sempre e frequente. dolori a\'eano se<le principalmente alla Lesta, lungo la coLa sera il clistere lassaliro pro,oca evacuazioni ; l'inlonna vertebrale ed alla regione lombare; eravi pure infera.1a si trova sollevala. dolenzimento e stanchezza di membra; a slenlo l'ammaIl 29 al mattino l'ammalata sta mono bene i il polso si lata polea far una scala. Inappetenza; alcuni vomiti il è. rialzalo, è duro e frequente, la pelle è calda, l'ammalala giorno innanzi. Alla visila del 26 si trova febbre ioleosa, pelle ardente haJa tesla pesante, ma non ne soffr;e: nessune scosse nelle ed irrorata di sudore, faccia rossa , animata, eefalalgia , gaml>e, stanchezza grande nelle braccia. Sanguette alle costipazione. ven tre alquanto dolMle, massime a destra, apofisi mastoidee, applicali\ a due a duc,in guisa dà manlingua umida, bianchiccia; polso frequentissimo, ma non tenere per Lutto il giorno uno scolo continuo di sangue : Lroppo gagliardo. Si crede all'esistenza d'una febbre tiiufuso di senaa ,t 6 grammi nel sugo di susino. fò idea sul suo esordire, e si fa una prescrizione in couseLa sera, stesso slalo; il poiso è sempre vibralo e freguenza. quente, pelle calda; le mignalle danno sangue tuttora. La sera la cefa!algia divenne :.traordinariamenle vioIl 30 la notte fu buona, l'ammalala ha dormito e si lenta: il menomo moto volonlario od impresso cagiona sente ristorata, non andò di corpo malgr~do il puri;antè; atroci palimenti, La respirazione è accelerala, sospirosa, vomituri-zioni continue, po!so frequentissimo men vibrato. ioterroLta: l'ammalala emelle grida ad ogni istante. Gli Stato generale buono, un po' di buon umore- ti sanguette, occhi son chiusi, bavvi indifferenza completa .per tulio due la mattina, due la i,era - purgante. quello che succede allorno: l'inferma risponde però alle Il 3·\ lo stato dell'inferma conLÌhua ad essere soddisfainterrogazioni: facci a accesa, polso frequente e duro. Non cente; mancano i dolori di capo, ,., ha appena un po' di ci son vomili. Si diagnostica una meningite: salasso di tre peso; senso di dèbolezza sorl:iraa; la maiala riposò ala quattro piallelli: ~6 sanguette alle apofisi mastoidee: c1uanto nella notte; è sempre lormenLala da fogli e di recalomelano O, 60 in sei oarlolioe da darsene una ogni due oere, che ora insorgono spontanee, ora sono suscitàte ore: senai)ismì ai membri inferiori, ghiaccio sul capo. dall'ingestione delle bevande. li polso men freguente non Il 27 la nolle fu più tranquilla. La maiala si lagna ba più la forza febhrilé che vi si notava ieri, - 4c sanguette meno della testa, ma sotfo~ per Lutto il rimanante del a due a due. Calomelano e giafoppa alle dosi già indicorpo, la luce le dà fastidio e gli occhi si dirigono in cate. guisa da evitarla: la pressione sugli occhi non è dolorosa; La convalescenza progredisce; è scomparsa la cefalalmoLi continui. Salasso, cinque -sang11elle da ciascheduo gia, res.la soltanto un po'di peso, l'espressione degli occhi lato da rint1ovarsi quando si staccano, coppette sul dorso, è buolla, niente di sensibilità (morbosa). gomma con sciroppo di ra.lmiius catartlticus, ghiaccio sul Ieri s'ebbe un'evacuazione: manca l'appetito: polso ad capo, senapismi. Nella gioro,ala scosse nelle braccia e 85: soffi.o arterioso inlermillcnte nella carotide destra. nelle gambe, intorpidimento delle prime, ma soltanto mo- , 5 sellembre: L'ammalata andayabenissimo: oggi si fece mentaneo: l'ammalata soffrì assai alla parte media (lel nella sala molto chiasso a motivo della visita degli a,mdorso quando le furono applicate le coppette. malali: alla sera si lagna di cefalalgia, è alquanto assoDora l'agitazione, è scemata la cefalalgia, sguardo più pila. Nella notte dolori acerbissimi nelle gambe, dal gifranco, l'ammalata parla meglio, è però completamente nocchioal piede. Tali dolori sono spontanei, ma di,,engooo esangue: soffrì sincopi frèqueotj con perdila dei sensi, più inte,;isi quando l'inferma tenta di muoversi. Clistere pelle fresca, polso eccessivamente debole e frequente, vocon due goccie d'olio di croton tiglio: senapismi. miluriziooi, vomiti in seguilo ad alcune cucchiaiate di U 6 la cefalalgia è svanita, ma l'ammalata si lamenta vino, senso di debolezza es trema. ancora delle gambe. Nella nolle respirazione sempre sospirosa; l'inferma ~ 5 sellembre. Stato eccellente: l'inferma s'alza e camsi lagna di non aver evacuazioni di ventre, e,efalalgia di~ mina, le forze. non sono peranco tornale per iotiero, e gli ruiuuita aucora, poca febbre. è unicamente per ciò che sta lu llavia nella stila come amIl 28 al mattino l'ammalata si trova benissi mo : la testa malata. Pochi giorni dopo essendo perfettamente ristabinon le dà quasi più_ alcuna molestia, l'aspetto è ollimo. lita riprende il suo servjzio. Alcune ore dopo la visita si sente più aggravaLa:.insorQuesta osservaz.ione (soggiunge la redazione della f.11gono vomiti, la faccia s'inietta alquanto, havvi agitazione :ette des Hopifawt, da cui I' Abeille l'ha tratta) è interesincessante; la luce è bén tollerala; l'espressione dell'ocsante a molti titoli: prima perchè è raro che una meninchio non è cattiva, l'ammalala dere spesso provare,.spegite acuta così intensa, cosi rettamente caratterizzata, guarisca, ma sopralulto percbè in questo caso si può tener cialmente nelle gambo, scosse di qualche durala; nelle braccia siffatte scosse non si fanno sentire, ma vi è indrelro a passo a passo ai risultamenti ollenuli coli' energita cura messa in opera fin dal prioeipio. L' ammalala vece un senso di stringimento: crampi violeofi e spessi ne' membri tanto supefiori ohe infe riori: le dila rimanperdette, in pochissimo tempo, un'enorme quantità di sangono talvolta contratte per lo spazio di dieci minuli, dogue; poichè, come già l'avvert-immo, ella era fì n dalla sera lot:J lungo la coloo,na ver~ebrale, sopratutto ve,rso i reni, del secondo giorno verameute esangue: ad ogni momento nessuna scarica addominale. Calomtllano e sciarappa, 60 , vefiiva; il suo polso era quasi impercellibile,eranvi i centigr. di ciascuno in due volte, se napismi, clistere pur- , mori di soffio dell'anemia nelle carotidi, ma io quel mo1 mento i sintomi della meningite erano scomparsi. gante la sera.

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L'indomani ed 11 giorno successivo manifestasi una lieve recrudescenza: si ritorna alle sanguette applicale sucoessivamenle a due a due dietro le orecchie, in modo da produrre uno sgorgo di sangue poco abbondante, ma ~onlinùo, ed in grazia di colalfoggia cli sottrazione sanguigna, la ·malalliti è fo vfa di guarigio.ne quatlro giorni .<Jopo il suo esordire. La quantità d~ sangue perduto non ebbe alcuna influenza, poichè la malata riprese. rapidamente le sue forze e s'è rimessa senz'offrir alcu_no di que' fenome ni che si rinfacciano all'energica medicazione antiflogistica. Epperciò pensiamo che non s'abhi.t ad esitare nei ca3i di meningite franeamenle aoula di far-perdere ai malati una gran quantità di sang1le al primo Lratto, ed a rnanlenere poscia uno scolo continuo per luogo tempo, mediante mignatte applicale successivamente in numero di due o. tre dietro le apofisi mastoidee. Due verità scaluriscohò, se mal noo ci apponiamo, dalla surriferita storia: verità già da uoi proclamate.e che siamo ben lieti di veder riconfermate da altri ossenratori. La prima si è che là meningite cerebro-spioale ha un andamento irregolare e cammina a balzi come già dicemmo, e dopo d'ess·ersi ammansata a segoo di farcrederesvaoito ogni pericolo ed estinto ogni flogistico focolare, si riaccende di nuovo e torna ad il)ferocire, e ripete talora più volle nel suo corso siffalla allernaliva di remissioni e d'esacerbazioni, da cui ebbe probabilmente origine l'opinione di taluni che la dichiararono una perniciosa delirante, frenetica1 tetani·ca, a seconda del sintomo che prevaleva; malgrado gli sforzi rion inlerrolli della più attiva terapeutica. L'altra verità a cui accennavamo sarebbe l'utilità incontestabile de11e sottrazioni sanguigne; utilità che non sembra ancora sufficientemente chiarita per certuni de' nostri colleghi, come risulta dallo scrilLò, d'atlrondeassai pregevole, del signor D. Levasi, pubblicalo poc'anzi nel N° '.U del Giort1ale di Medici11aJ[ilila,.e. La prallca delle deplezioni spinte fino all'anemia, proun italiane,, poteva per qualche posta e propugnala schifiltoso elerofilo sembrar alquanto sospetta e peccare di sistema, ma venula d'oltr'alpi, e consigliata <la un Cruveilhier, non potrebbe non esser sana e consentanea ai più rigorosi priocipii della scienza. Le indagini necroscopiche rivelandoci i terribili guasti prodolli in brevissim'ora dalla meningite cerébro-spinale furono quelle che ci indus'sero (noi in addietro, amiamo ripeterlo, si parchi salassatori) a largheggiar tanto ne'sa~ lassi, e ci è di non poca soddisfazione il veiler che la logica di colai metodo fosse stata sentita e sanzionata da un uomo di tanta Ie'"atura e di fama mondiale, ed avvezzo a ricercar ne' cadaveri l'appl'ovazìone o la condanna dei (Contini,a). medici giudi?::ii.

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Fistola &alt.are i n on eaTallo

prodotta da causa traumatica, guarita col c0Uodio1~ •. (L~tta dal sig. professore Puosmo, ispettore di Veterenaria nel € orpo sanitario-militar e, nella conferenza del t5 set• tembre dello spedale militare di Torino).

Quel nesso che le parli tutte delle mediche discipline ~siffaUamente collega e pone in così perfetto comb~ci a•

menlo, che addentellate procedono,a mfoute investig.azionf' rr·a i più reconditi fenomeni della natura, fu pur semprevalida ragione degli intimi rapporti fra i cuftori delle medesime che cotanto valsero ad u\ili scoperl... Egli è mediante il concorso di instancabili investigatori e di geniìa sublimi, che l'anatomia comparala aperse la. via a sludiC fi1osofici nella grande serie degli esseri organizzati. La. fisologia priva sarebbe delle più insigni conquiste se circoscritta rimaneva nella cerchia di alcune poche specie viventi; e la patologia diviene campo sempre più vasto e fertile a misura che si ìnstiluiscono e si moltiplicano con severità di giudicio i patallelì degli svariali patimenti cui soggiaciono le diverse organi'lzazioni. Pertanto se lo studio comparalo delle manifeslaz.ioni della vila e delle varie oscillazioni difq uesl~ fra innormali ~ondizioni riesce inesauribile fonte di prezìosi lumi tanta, pel fisiologo che per il patologo, ben potete immaginar.-i. ff signori, quanto per me sia stata avventurosa circostanza quella, e.be ammettendomi a questo onorevol~ consesso in cui di pura luce brillano rar,a dottrina e tacondia, porgeami bella occasione di soddisfare alla bramosia d'istruzione. I modi assai cortesi con c11i vi compiaceste accogliermi, le gentili e lusinghiere parole che in tale circostanza degnavasi pronunciare l'illustre peri,ooaggio che queste scientifiche conferenze con sì vasto saper~ presiede e drrige, mi danno animo a soLLoporre al vostro grave giadicio un'osservazione di chirurgia veterenaria testè raccolta ne11a mia pratica speciale. Esu concerne un caso di fistola salivare prodotta da ferita del condotto slenoniano ; io ve la esporrò· con termini i più concisi che mi è possibile, nuda di quelle riflessioni che non lanco da vicino la concernono, onde non ahnsare deHa vostra iodùlgenza, e. se la medesima non riescerà. presso di voi d'alcun benchè minimo iolereiìSe, valga ad esprimere fa mia salda volontà, l'ardente desiderio che nutro di associare le deboli mie fatiche ai grandi e nobili vostri intraprendimenti n~l diradare le lenebre, da cui stanno tullora avvolti noo pochi punti delle mediche discipline. Verso la metà dello scorso luglio era chiesto per la visita di un elegante e robusto cavallo da cocchio, il quale poche· ore prima aveva manifestato un tumore al canale delle ganasce, che andava seosibilmenle ingrossandosi; dall'esame che vi feci potei \osto rilevare ohe il medesimo era conseguenza di ferita per corpo pungente, il quale, inlrodottosi nel canal delle ganasce contro l'angolo della branca destra della mascella inferiore, si era fatLa strada attraverso il muscolo milo-ioideo, rasente il plerigoideo interno, ed era penetrato verticalmente per l'allezza di circa tre centimetri: la ferita non aveva che pochi millimetri dilarghezza,ed appena ammetteva una piccolissima tenta, eslraltane la quale, dessa perfettamente si chiudeva. Non fu possibile riconoscere il modo con cui venne falla questa soluzione di continuità, nè quando, nemmeno il corpo che l'ha prodotta: il tumore occupava lo spazio iRlermascellare e si estendeva sulla guancia destra, aveva la grossezza di un uovodi taochioa,era aasai caldo, pìuttosto dolente, cedeva alquanto sotto la -eompressione delle dita. •Vennero tosto messi io pratica continui bagni d'acqua vegeto-minerale coo ghiaccio; ciò non pertanto in breve-..

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~empo Ia tumefazione- crebbe siffaltamenle cte giunse ad fovadere tulla la guancia e 1a regione parolidea. Insjsten-do nell'uso dei bagni ghiacciati coll'aggiunta dell'applicar -zio ne di bolo .d'.armeoia stemperato con aceto su tutta la superficie del tumore, al quarto giorno s'incominciò a scorgere di,minuziùne d' intensilà dei sinlomi, ed una notevole tendenza alla risoluzione, la quale gradatamente .aveva luogo alla periferia, ma al giorno dopo, si viddero a stillare dalla rislrellissima ferita poche goccie di umore. sieroso, limpido, con fiocchi purule11ti. Ali' indomani cedeva alquanto la gonfiezza che circonda va la soluzione, eJa questa si viddero sgorgare alcune cucchiaiate di umor,e limpido, chiaro, non frlameoloso; l'uscita del medesimo facendosi quindi più liberà nell'atto della masticazione, non rimaneva più a dubitare che il corpo vulneranle avesse 1eso le pareti <lei con(:lolto sten oniano. Non andò guari che il giudicio di fistola salivare riceveva tutto il grado possibile di certezza, poichè a bicc.bieri sgorgava la saliva mentre l'anim~te_masticava un manipolo di fieno I La ristrettezza dell'a ferita. ed il non spandersi dell'umore nel tessuto connetivo che la circondava, anche quando veniva pro.mossa lasecrezione della saliva, !asciaIono credere che la,lesione del condotto escretorio era limitata ad un punto delle su.e pareli; epperciò fra i varii metodi sugger,iti per la cura delle fistole del condollo steuoniano, e che possono essere ad olla li con van\aggio nella chirurgia veterinaria, dovetti prescegliere quellç> che comprende i processi applicabiliai casi di d{',viazione. incompleta della saliva dal corso normale, rimanendo ancora il condotto escretorio permeabile e percorso dalla· massima patte del fluido separalo. Fra questi processi avrei io data la preferenza alla sul ura</ Ma dessa rjcniedeva la dissecGazione,del condotto tlle nella sovraindicata regione trovasi sil~ato profon<la~ mente, ci.rcondato da parti essenzi;1li delicate, e non avrei avuto riecorso a tale procedimento se non dopo averne esperimentato j nfFultuosamente altro più1semplice, e di più faci le applicazione. Doveva io praticare la cauterizzazione? Me ne astenni per le stesse ragioni che mi fecero -0liminare l'eseguirnenlo de,Ila cucitura. La compres-sione del condoLto fra la fistola e la ghiandola, ovvero sulla fistola stessa, e mantenutavi per molti giorni, fin.o a tant:o cio.è si fossero riunili i margini della soluzione, non credetti mezzo applicabile nel caso in discorso, sia a mo·tivo del sito in cui s~edeva la fistola, che per la dìfficollà ,od anehe l'impflssibililà che avrei incontrato nel prcicu:i-aria forte e permanente, per tutto il lempo neéessario, :sul lragello del condotto soprastante alla ferita, per mezzo rl i conveni~nte apparecchio, Venivami in pensiero di l~()lare la riunione dei mp.rgini della ferita del condotto portandovi sopra del collodion, ~ .nasceva in me speranza dj riuscirvi a motivo del breve tempo trascorso dopo che la medesima era s~ata f~Ua. A. tal fine posi tre o quattro gram·mi di collodi on in una pie,cola siringa, e,\ introdolta-ne la cannuccia nel tragello fistoloso, lo· schizzeUai co,n impeto; tosto posi ìl dito sulla ferita onde in)pedùe che ne uscisse il collo1lion; e :ve lo mantenni per cinque o sei minuti, .fino a tanto cioè che fui cer,to essersi add'ens,ata la maggior parte del mede~imo: j~fattì~ appena sollevato. il dito, colò qualche goccia del ,

collodion iniettato, ed il restante a poco a poco acquistò tanta solidità da formare un Vilro turacciolino. Leggier~ fu la reazione iofiammatorica determinata ne Ila località da questa pratica, m~ per qualche lempo una tumefazione del condolto sttlnoniano, che sentivasi duro qual cordone dfllla ferita fino alla ghiandola e quella della parotide stessa, mi lasciarono temere che fosse per avvenire,l'obbliterazione del canal escretorio !:l l'alrofia!della ghiandola. Beo pre.sto chiusa vedeasi la ferita, si dileguarono i fenomeni infiamivatorii, ghiandola e condotto stenoniano ac- , qujstarono nonnali proporzioni, e l'animale sarP.bbesi. giudicalo risLabilito se non era di quel piccolo corpo d'uro, <li qu~l nucleo esistente nel canal delle ganasce, formalo dalcollodioo . Trascorsero dieci giorni senza che accadessero cose notevoli, il cavallo aveva racquistata la sua naturale viva~ cita, masticava liberamente; ma di bollo videsi ,riac~es~ flo 5osi tlemmonosa al si.to del.la cicatrice., che in breve tempo si es lese alte. IQcaliLa vicine, perfin,o al)a guancia~ alla parQlide, ai ganglii intermascellari, e suUa credenza che tali morbosi fenomeni fossero effetto del corpo straniero rimasto lungo jl tragelto della ferii.a, mi lim itai a frenarti , .ed a promuove.re il processo suppurativo. Forqiatosj un voluminoso ascesso, io l'apriva, e ne uscirouo 50 grammi circa di pus con -vario aspello,, e varia densità. La prima cucchiaiata consisteva in un 1iquido un po' gialliccio, viscido, filamentoso, che l'avresti deltosaliva mascellare alterata; quindi ne grondava altrQ molto più denso, bianchissimo, ed in ultim.o per mezzo di una leggiera compressione venivane espresso dell'ancora più spesso, scresciato di sangue. Regolarissimo fu il corso che segui la risoluzion~ della: tumefazione circostante alla raccolta purulenta, ed in poohi giorni la piaga fu condotta a cicatrizzazione senza che altro accidente ·sorgesse a ritar(larneil processo, di modo che a11 O dell'ora se.orso agost6 questo cavallo·del signor J:>residen~e del nostro C.Ònsiglio Superiore di Sani tà, 1'1Jl. ::ignor' Comlllendatore Riberi, era già perfettaroen.te gnarito. L'uso del oollodion nella cura delle fistole del condotto stenoniano è stato raccomandalo in questi ulltmi anni <lall'egregio professore V11llada, assistenle lilla cattedra di" clinica e di patologia della nostra scu.ola di lledicina Vetednaria. Dopo aver eg1i falla l'applicazione di qu~sla sostanza sull' estremità del condotto escretorio èbe aveva sofferta recisione com pietà, ebbe ad osBervare Ghe ne avYenne l'obliterazione, non che l'atrofia della ghiandola1 e per conseguenza la guarigione delJa fistola. Questo fatto lo condusse c1d inslituire alcuni esperimenti, dai quali gli risultò che una sola applicazione, e talvolta due o tre applicazioni di collodion sul condollo stenoniano reciso,sono sufficienti a produrre costantemente gli effelU ora accennati (vedi Giornale di Medicina Veterinaria, aprile~ 857). Se tale processo è da stimarsi d' allo pregio fo tutte quelle circostanze in cui riescir debbono infruttuosi i varji mezzi impiegati dall'utn'ana chirurgià,. quali sono i varii processi operativi che tendono a stabilire un nuovo o,rifizio del condotto nella bocca., a caus.1 dell'anatomica disposìzione di questo nei grossi quadrupedi, e del suo lungo e profondo l'rageUo nel canal delle ganasce, avete di s.correre irasversalmeo\e sul massetere, non è .me~,

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-!9o veco che nei .casi di recisione di ques·to canale ·escr<~forio nella sua porzione facciale potrebbero rìce,·ere utile applicazione i diversi processi di Deroy, di Moorò, .di Du.phénix, di Percy, ùi Lalla, cli Deguisc, di Roux., d1 Gro.sserio, ed in ispecie quello di Riberii e nello s~ess? i:nod~ che solo nei casi estremi, d'insuccesso ne!P 11npiego dei medesimi, ricorre il chirurgo a quei compensi che determinano I' atrofia della parotide, il veterinario avr à nel collodion un valido m~1.1,o per raggiungere il desiderato fine. Ogni volla poi si traUi di recente·~ cir~oscrilla [~siooe del condotto in discorso, qualunque ne sia la sede, 11 fatto or ora da me narralo tende a dimostrare di somma utilità l'uso di detta sosta~za. percnè atla a turarne l' apertura accidentale fino a perft'lla cicaLrizz-azione, senza arrecare }a chiusura del canale, e la susseguente atrofia ghiandolare. Quesl'ossim•az'iOnt:- è ben lungi dallo sLabilire un irre~ fragabile principio nella chirurgia veterinaria, essa abbisogna della conferma di ouo\·i falli, ~be io non ome~l~rò occasione per raccogliere colla o;iass1ma cura poss1h1le; intanto ho creduto far cosa utile all a scienza che professo, e che · ootànlo prediligo, solloponcndola al vostro saggio · parere, chiarissimi signori, onde non rimanga priva d'interesse, se pur ne è d,•gna.

PARTR SECONDA Relazione delle Con(erenze sciennfiehe (MESE Dl AGOS1:o, 2." TO'.RN.l.TA.) TORINO. - Letto ed approvato il proceSS<, verbale dell'antecedente riunione, ha la parola il Dotl. Pecco. Non no potuto, egli Jièe, intrattenervi prima d•ora sol fatto clJe sto per accennarvi, cbè me lo vietava l'importanza degli argomenti nelle nostre ultime conferenze discussi; oggi se vi ricordo quoslo fallo è perchè presentavami alcune circostanze degne di rimarco, che, come furono oggetto istruttivo per me, potrebbero forse interesst1ro i colleghi. Fu sogge~to di queste mie osservazioni no officiale che entrò in quest'ospedale sni primi di loglio per esservi curato di un tumore cistico ch'egli portava dieÌro l'angolo della mandibola, al lato destr-o del collo. Oià ,nel 1850 era stato operato per:oo egoale,tumore situato all4 regione parotidea destra, sotto l'orecchio; e più tardi erasi svolto·quesl'altro tumore, ubicato appena sotto al luogo che iJ primo già occupa va. Questo tumoretto, ,che datava quindi da 6 in '1 anni , eta sollocutaneo, della grossezza di una 1nocòiuola, mobile,_ma però appena seosibìtm:ente. Fu da me.operato il 6 luglio, 11restandomi il suo concorso ed -aiuto il collega Dott Levesi, ed alla presenza del ooatro Medico Divisionale Cav. Arella. Praticai un laglio cnrvilineo che con•toroava un po' l'ango~o della maodibola) lisseccai i lembi, ed af. ferralo il tlimor·e con no uncino, e sollevatolo, lo snocciolai. Prima di-compiere i dne terzi della disseccazionè, passando io la lama sotto il lembo esterno, risenti l'operato un dolore vivissimo che irradiossi in basso ed io allo verso l'orecclilo; il dolore J'11 i'nteosissimo, ma fagace, anzi islanlaoeamente spal've. Compiuta l'opera~ione ebbi a ;istagnare il gemizio di sangue,

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che.continuaudo'piutfosto abbonde<vole mi fè ricorrere alla compressione, al ghiaccio, ma lo vinsi poi r.ol mettere i lembi a contatto, che allora subitamente cessava. A mantenere i lembi giustamente avvicinati cd atfronl.ali, li spalmai di collodion e feci un bendaggio semplice, conten.tivo. Ad assicurare p'oi l'esito dell'operazione non dimenticai di con'lil!liare al malato la più perfetta calma, l'assolato riposo dei moti della regione. Ma il riposo, l'inazione assoluta di questa regione è anatomicamente impossibile; e nella snsscgnenle mat\ina, ·rimosso il bendaggio, riscontrai nel sito operato una tumidezza, un vero tumore nom. più cistico certamente, ma si veramente sanguigno. Viddi allora d'avermi chiuso il nemico in casa, e mi riwrse alla mente che: avrei forse dovuto non acconleotarmi d.i que) semplice apparecchio, ma si bene che meglio sarebbe stato l'aggiungen·i la compressione. I lembi aveano oer tutta la !ora e3lensione aderito, eccello in an ponto, all'an'golo superiore, che venia a corrispondere all'angolo inferiore della vècchia cicatrice lasciata dall'esportazione di quel primo lomoretto cistico che sopra ricordai. .Pc1· qaella saperstite apertura i11sìnu.ai lo sliletto e facendolo scorrere in giù aprii uoa contro-apertura in basso. Evacuata quella sanguigna raccolta, e lo stillicidio conlinnand.o, ebbi ricorso al bendaggio compressivo. li venti dello stesso mes.e l'operalo guarito lasciava l'ospedale. Nella mia osservazfone ben vedete quale sia il falto ch'io credetti meritevole di osservazione; ma nell'atto operativo stesso por uo'allra circostanza richiamò la mia attenzione, circostau.za in vero questa io nessun modo prevedibile,come forse avrei invece potuto dell'altra, ma che merita tuttavia di essere accennata: fu o.no conseguenza, un effetto di quella stessa cagione- cbe provocò quel forlissimo dolore che sovra l'icordai. L'operato dopo tre ore s'accorse di avere affatto perduto il tatto al lobulo ed a tolto l'anlelice de Il'oreccbjo corrispondente;: eranò divenute quelle parti assolotamente insensibili. Quale dove.a essere- stata la cansa di ~iò ? Io cercai nella memoria, per ispiegarmi il fenomeno, facendomi risovvenir.e l1nbicazione to. pografioa, i rappo11ti, lo fonzion'i dei cordoneini e rami nervosi della regione, che avessero potuto cadere sotto il coltello, e credetti ciò probabilmente effetto il.ella lesione. di qael ramo del plesso cervicale che va ad innervare la pelle del lobato e dell'ontelice. , Il tloloroera stato vivissimo, erasi in basso diffuso fio alla punta delle dita della mano corrispondente, in alto ar,ea colpito l'orecchio; ma il dolore spariva istantaneamente, dal che i11 ne induceva che il taglio di quel ramoscello nervoso dovea essere stato compiuto, donde non più dolore e non più innen·azione di quelle parli a coi quello distribuivasi. Anzi, ben badando alla direzione del taglio, mi parve d'aver dovuto non solo dividere . il nervo, ma d'averne intaccata l' ansa in una cer;la estensione; credei d'a~erne esportata una certa porzione. Siccome però. non è solo questo ramo che quelle parti stesse innerva, c-0si era lecito sperare che il senso sarebbesi nel seguito ripristinato. Ed infatti a poco a poco ritornava la sensibililà .e quaod(l l'ammalato fu dimesso guarilo·er asi già fì no ad no certo punto ripristinata. Se la lesione del nervo fu quale sopra io mi supposi, parmì che l'-atlaale rinnovellala sensibilità tattile debbesi al ramo del 5° paia che pure a quelle stesse parli diffondesi. Questi due accidenti, continua il Dott. Pecco, mi furono dì qualche ume insegnamento; io fofatli avea cercato di prevedere t.11tto prima d'accingermi all'operaiione. ed avea credoto di aver. tolto previsto ; ma pure o.on m'erano cadqte in mente q11elleijlue circostaozQ•.ip "l'!ro eccezionali. di c;u( r,a.tto.vi ho ora parola : forse la prima, lo ripeto, avrei potuto evitarei per la seconda m'era certamente imponihile.


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'"Jl Doti. Dnpont a completare ì ricordi dol Dott. Pecco, narra -che anccira oggidì quell• ufficia!& offre il lobulo dell'orecchio af· 'l'atto, o quasi affatto i11semibile, nel mentre all'aotelice si è la sensibilità pressochè integralmente ripristinala. Al post otto la guarigione è compiuta , non rimanendo cl1e on po' !}i durezza snper.,;tite nel fondo della cicatrice.

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PARTH TERZA Rivista dei Giornali Scientifici Dal giornale spagnuol,, La Actualidacl, dei 29 d'agosto, si rileva che nello speda le militare di Valencia si va sperimentando 1' uso del Guato oelle malaUie sifilitiche. A questo proposito quel Giornale si propone di pubblicare fra non molto alcune dell<: osservazioni praliche raccolte Del testè dello stabilimento, e noi, se sarà il caso, ne faremo conoscer~ il risullameoto ai nostri lellori.

Jstrwzione sul servizio sanitario presso Ze truppe di cavalleria e<l a1·tiglieria al campo nelle Lande di S. /,fariirizio. (Dal Giornale lllililare iJ 2'1 agosto l8!i8)

Servi:io sanilario. ,§ jà. Il servìzio sarà fatto presso ciascun Reggimento daj rispellivi Uffiziali di Sa~ilà militare; e sarà provvisto allo stesso ser\rizio per le Batterie di Artiglieria dall' Uf~ .fizìale di samlà de] Reggimento alloggialo in S. Maurizio. fo caso di mancaozadiUffiziali di Sanità, il Comancfanle ,Generale del Campo ordioerà eh~ il servizio sia disimpegnalo da quello dj altro Reggimento, e ne riferirà al Ministero per le opportuni disposizioni, salvo a concertare prevenlivamenle coll'Ufficio ù' lntendeoza militare per provvedervi in modo più sollecito. _§ ~i. Gli Infermi dei Reggimenti di Cavalleria saranno diretti allo Spedale di Torino, e quell-i della Balleria di .Artiglier.ia allo Spedale del Reggimento in Veneria Reale 001 proprii mezzi di trasporlo. § 25. L' ora per la visita di sanilà e per la riunione de~lì ammalali in San .Maurizio saràdetermioata dal Comandante Generale del Campo, previ i Ji relaLivi concerti col}' Intendente militare per le opportune disposizioni presso lo Spedale Divisionario di Torino e queHo Succursale di -Veneri a. · § 26. Oltre ai letti già stabiliti nello Spedale civile di S. Mauri.zio, ne sono pure preparali altri dfoci in quello di Ciriè, onde quivi ricoverare quegli ammalali gravi che non potessero essere trasportaLi agli Spedali suddeUi. l.' Intendente militare prenderà gli opportuni concerti con quelle amministrazioni comunali, ed addiverrà alle reJlalive convenzioni per le retribuzioni a pagarsi.

§ '1.'1. Saranno poi stafolili in S. Maurizio presso J' Ufficio d' Intendenza militare due carri d'Ambulanza desti~ nati a ricevere ed a trasportare allo Spcdale Divisionario di Torino gli ammalali. Perciò verranno quivi condoLli lutti gli ammalati ché a diligenza dei Corpi coi proprii mozzi di trasporto saranno raccolli nei rispellivi alloggiamenti. § 28. Saranno inoltre destinate presso lo stesso Ufficio· quallro par_iglie di Cacolét!, di coi, due a seggiola, e duea lelliera, oltre ad un' Ambulanza di Reggimento. Ali' 0ccorrenza delle esercitazioni saranno per cura del, l' Ufficio d'Intendenza condotti sul Cc1mpo così i Cacolètf! ed i cofan~. come un carro da trasporto, serviti questo e quelli con cavalli e muli, che saranno a tal fine destinati dal Comandante il Treno d' Armala. § i9. Ogni Corpo di Cavalleria condurrà al Campo un solo Uffiziale Sanitario, Jasciando l'altro presso lo Squadrone di Drposito. § 30. Il Reggimento Savoia Cavalleria però avrà seco al Campo aroendue li rispellivi UffizjaJi Sanitari, onde il Medico ùi Reggimento possa, a seconda degli ordini del Comanùaote Generale, attendere alla visifa, ed all' invio, dei mala li allo $pedale Divisionario od ;i quelli Civj]i locali. § 31. Al servizio sanitario presso lo Squadrone del Deposito di dello Corpo, durante la permanenza neW attuale sua stanza di Vercelli, vi si dovrà provvedere col mezzo dei Medici Militari del Presidio. § 32. Ogni Reggimento avrà presso di sè al Campo le tasche d' ambulanza, <li cui debh' esse~e provvisto.

Servizio veteri11ario . § 33. Norme analoghe aUe precedenti s'intenderanno stabilite per ìl servizio sanilario di Voterinaria presso i Corpi di Cavalleria e presso le Balle-rje d' Artiglieria. Un

solo Veterinario segulrà gli Squadroni attivi al Campo, , dovendo I' altro rimanere presso ìl Deposito.

A.'1viso. Li Signori.As~ociati a questo Gionialel1itlm· irJ, ti~ ta.rclo di pagamento clel.primo semestre del corrente 1858, sono invitati cl' in'lliarne senza dilazione i,lte.1·io1·e l'importare al Vice Direttm·e 1·isponsubile, Dot.tor· Mantelli, per mezzo di vaglia posta le ùi lettera affran<;ala o pe,r m.ezzo dei Signori ColMnelti dei rispettivi Reggimenti, OV'llero delle ammùtist-raiioni degli Spttdali Militari al Quarl'ier l'rlastro per l'Armata in Torino, oppiire 11erquell'altromezzoche lo-ro tomeràpiù -

ac.concio, senza costo di spesa. LA REDAZIONÈ li Direttore Doll. Cav. ARELLA, Me.d. Div .

li Vice Direttore respops . Doti. MA!'iTELLI,Med. di Bat. Tip. Subalpina di ZoP.PU e Comp.


2 O Settembre .f 85 8

1.NNO VI.

N. 3 8.

GIORNALE DI MEDICINA HILITAUE DEL CORPO SANITARIO DELL'ARMATA SARDA IL

' assoc1az1one . . non 51· ri·ceve che· per un anno e comincia col 1 ~d i geo o. Si pubblica nel Lune<lì di ciascheduna sellim2na.11

. I 1 prezzo d' associaz1 · ·one in Torino è di·L ·10 · In

Provincia ed all'Estero, franco di posta L. t I. Si"paga per semestr, anticipali.

SoHMARto. _ io D.ott. cav. l\!ANAVnA: Appendice alla Relazione s,;i Ja meningite cerebro-spinale. - 20 Dott. LAI: Resocooto clinico della sezione chirurgica dello Spcda!e Mili· tare Divisionario di Cagliari. - 3" Conferenze Scientifiche. _ 40 Bollettino officiale. - 50 Cambiamento di guarnigione.

quando porta seco un carattere dì dimostrazione, merita che se ne .tenga ·calcolo. Osservaiione. Entrava alcuni mesi sono -nella sezione del signor Sartdras un uomo dj 37 ann·i, che presenlava tulli i sintomi d'una meningi le cerebro- spi oaie, come dolori violenti al capo ed al collo, debolezza profonda, lentezza del polso, agitazione estrema, ecc. Il signor Sandras esoçdicolloscìroppo di morfina alla dose <li 60 grath· mi in 400 grammi digiolebbe: se ne daYa una cucchiaiata di tre in tre quarLi d'ora, e la sera se ne da vane due L'indomani i dolori erano diminuiLi; si aumentò la dose .dello sciroppo di morfina di 4 O grammi ogni giorno, e APPENDICE ALLA RELAZIONE così di seguilo pei giorni successivi, finchè si giunse ai 4 OOgrammi. L'amma-Jato avendo alli:!ra ·ricuperato il sonno, SU LA MENINGITE CEREBRO-SPINALE i diversi fenomeni di meningite cerebro -spinale sparirono gli uni dopo gli altri. (Del Medico Divisionale dello Spedale 1'{ililare di Cagliari, Dopo d'aver per qualche giorno ancora amministrato Signor Doli. Cav. Manayra). J.o sciroppo di morfina alla stessa dose, questa venne graCContinu-azione e fine) datamente diminuita, e se ne tralasciò affatto l'uso in capo Reputiamo altresì d'un gran valore per noi le pa.role a quindici giorni. Gli è, come egouno vede, ).lll nuovo at _#:'.lll cui la reda'l.ioue della Gazette dcs Hopitaux chiud·e testato in favore dell'eccellenza del metodo che i signori · it ussenav.oni comunicatele. dal sig. Thouvenet, siccoBoudin e Chauffard tarilo giustamente preconizzarono. me quelle che farlln nQ ·parer meno strana ed assoluta a Dopo , d'aver cosj fedelmente adempiuto al debito di molli quella nostra raccomandazione di salassar senza storico, ci sarà concesso di far. per un momento la parte misericordia, ogni qual volta il medico sì trovi alle prese di critico, e di chiedere anzi lutto ad ogn i ~ Llore cosciencon una meningite cerebro-spinale. C,ediam poi conferiszioso, .se ne',tre ~intomi corredati in coda d'un ecc., che il cano eziandio siffatte parole a scemar peso all'asserzione signor Sandras ci fece conoscere, consistano i fenomeni di Grisolle, che nel suo 'fraltato di patologia da noi più caratteristici della meningite cerebro-spinale, e se tale si volte citato stampava la medicazione antiflogistica en,e rpotrebbe, senz' esitazione, quali fica re un 'affezione siffattagica non aver fatto in tal genere di morbo troppo buona menle definita, quando se n'avesse a dare un gfodizio prova <li sè, d'accordo d'altronde su lai punto con Gaulmedico"-legale. Per conto nostro dichiariamo · francamente tier de Claubry, che nel suo rapporto all'Accademia, relache non ne avremmo il coraggio. Ma poniamo che vi sia tivo alle memorie antecedentemente da noi ricordale dei statatrascurate.zza per parte dello scrittore nel descrivere signori Boudin e Mi~hele Lev), avea parlato nello stesso . la malaltia,e che questa fosse indubitatamente la flemmasenso. sia della sierosa encefal.o-rachidea, è egli verosimile che Affinchè non ci si accusi di predi.car· troppo esclusi vaun male, il quale più o meno riagisce su tolti gli apparati mente pel nost.ro santo, è di passar a bello sludio sotto e s'associa coslanlem.ente certi dissesti funzionali, come silenzio le osservazioni ed i fatti che militano a favor d'una la slitiche'lza, p. e., che anche quando la lesione princiterapia opposta a quella che noi abbracciammo, ci facpale cede e volge ad esito apertamente favorevole dura ciamo uno scrupolo di portare a cognizione de' nostri letpervicac.issima ed esige, per essere superata, diuturna tori un caso di mell'ingile cerebro-spinale stato ca.rato ed energica medicatura, venga tronca quasi per incantecol più prospero sut:cesso del signor Sandras, mediante simo, e si dissipi completamente mercé l'efficacia d'un la morfina. Anzi, a prova maggiore della nostra lealtà e . sol rimedio? ... La china guarisce la febbre periodica: il buona fede, riprodurremo testualmente quanto in promercurio trionfa della sifilide, ma nè l'una, nè l'altro sbaposito si legge nel n. 0 34- dell'Abéille Médicale (anno 185i) razzano l'organismo di quelle accidentalità morbose che «Non è che un'unità di più da aggiungersi ai falli che talvolta accom pagnano l'inlo1sfoamenlo paludoso e l'infeservirono. a stabilire da lungo tempo la superjorilà delzione celtica, e.richiedono soccorsi terapeutici meglio de' 1' i;>ppio su lult~ gli altri mezzi terapeutici nella cura della · suMcennali specifici appropriati al loro genio ed alle cir.meningite cerebro-spinale. Ma un'unità in simil materia, costanze di tempo e di luogo che loro si riferiscono .

PARTE PBHIA


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Ci si risponderà forse che « Le vrai peut quelquefois n'ètre pas vraiscmblable, » locchè sarà. esattissimo, ma non ci costringe, nè ci può costringere a riconoscere la validità d'un mezzo che, solo eccezionalmente e coot.ro i déuami della teoria e della pratica comune, arriva a recar v;i.,nlaggio all'ammalato. In medecina più che jn qualsiasi altra scienza s'ha da badare alla regola anzichè all'eccezione. Nella nostra memoria sulla meningite cerebro-spinale esponemmo in termini abbastanza precisi ed espliciti i nostri pensieri circa la medicazione coll'oppio, per non crederi::i djspensali dal ritornar nuovamente su tal argomento. Non sappiamo però astenerci, giacchè or ora menzionammo la stitichezza a cui vanno regolarmente soggelli o-li ammalali cli meningite cerebro-spinale, dall'esternar nostro stupore che ìl sig. Sandras, a forza di sciroppo di morfina (ch'è ben lungi dall'esse.r !assalivo}, ed escluso ogni alLro farmaco, in breve spazio di tempo abbia domata inlieramente- quella tanto ribelle infiammazione, e normalizzate lu.tte le funzioni prima sconcertale o sospese, compresa quella della defecazione., che noi potemmo riordinar a str.nlo coll'uso delle bevande e dei clisteri . purganti. Poicllè il signor Sandras, od il giornalista che ne accolse e slampò l'osservazione, ravvisò in essa, come po\erono accertarsene. i lettori, una pr'ova dell'eccellenza del metodo sì giustamente pteconiziato dai signori Boudin e Chauffarà, ai commenti ohe facemmo alla cura teslè riferita, aggiungeremo alcune brevi annotazioni all'indirizzo del p'dmo degli or menzionali autori, il quale per mettere a· accordo la terapeutica colle sue viste patologiche avrebbe dovuto o pioscriverlo alfatt9, o non ordinar l'oppio che misuratamente e colla massima cautela. E per verità, a chi non farà specie il veder an tesignano della medicazione oppiacea nella, meningi Le cerebro-spinale il signor Boudin, il quale,. come lutti sanno, sostenne questa malattia essere una varietà di tifo'! ..... Si capisce cl1e un medico, dopo d'aver in un'affezione rìpulala iperstenica adoperalo senza frullo il metodo ipostenizzante, s'appigli in via esplorativa all'opposto sistema curativo, ed .in quello perseveri, se ne otlenga giovamento : ma che qualificando di tifo una malattia che se ne scosta onninamenle, sia pei sintomi, che per l'andamento e pci disordini cadaverici, egli sbandisca dalla tuapeulica di lai malattia i salassi e gli antiflogistici, che nel primo periodo del tifo sooo raccomandali dai più celebri frà coloro che s'occuparono in modo affaLLo speciale di quell'argomento, e ricorra in cambio ad un rimedio, dal quale lutti unanimemente rifuggono, almeno nello stadio di maggior acutezza del morbo, è contraddizione tale, che non si sa C'omprendere in un uomo imbevuto delle idee filoso'fiche da cui è informata l'odierna medecina. È impossibile che il signor Boudin ignoti quanto fu scritto sul tifo da Marchus, da Hufeland, da Friéderich, da Hildebrand, da Gérhard e da· Stokes; e, se ne ba contezza, deve ricord·arsi clie Marchus afferma ricisamenle alLro non essere i I tifo che un'infiammazione di cervello, ne'suoi primordii unicamente domabile ·colle. em·issioni sanguigne; che Hufeland dimostra chiaramente quanto sia antico Fuso d.el salasso qella pesle bellica, e come tornino utili nef primo periodo le applicazioni

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fredde, gli acidi, il tamarindo, l'emetico, ie coppette af collo; che Friederich raccomanda la medicazione antiflogistica, onde combattere nel tifo quell'irritamento varticalare del cervello, che ne costituisce a parer suo l'essenza; che Hildebrand, il quale ripose la causa prossima \'.i quella speciali tà paLoJogica iii uno s·tato di genio Ì·nfiammatorio di tutte le mucose; che morbosame11t0 si diffonde ai 1ie1·vi ed al co11mne sensorio, consiglia egli pure il salasso, quando il cal'altere /Iogist'iòo sia molto esaltato; che Gérhard, alieno dal salasso nelle circoslanze Qrdinarie, loda assai le deple7.ioni locali, massime le coppette, e comanda le loziùni e i bagni freddi e le bevande temperanti gazose, da surrogarsi coi tonici e coi cordiali, al1orquando le forze de.clini no; cl1e $tokes acconsente in Lulto coll'il:lustre suo compalriota, colla sola differenza che al -manifestarsi dell'adinamia ricorre al vino. Noi invochiamo l'autorità di tanti nostri italiani, che prima de'surricordati nosografi aveano pe_netrala l'indole slenica del tifo, e proposero in conseguenza di frenarlo colle cavale di sangue e co' deprimenti; perchè citando Rasori, Temmasini, Borda, Brera, Raggi, Ruffini, Guani ed allri più o meno caldi fautori della nuova dottrina medica, sembrerebbe per avventura a taluno che difendendo una causa di famiglia ci valessimo del testimonio dei membri stessi che la compongono; e perchè temeremmo d'allegar nomi e folti sconosciuti, pctendosi pur troppo anche oggidì chie<:lere con Tonimasini (( Perchè mai agli stranieri sono si poco note le opere dei medici italiani, meùtre all'opposto da noi non si risparmia fatica -per conoscere possibilmente ciò che si pubblicò oltremonte? .,, Ma a quest'ora il signpr Boudin avrà forse modificale le sue opinioni, avendo inteso come da tuiti i suoi colleghi eh' ebbero si vasto campo dì studio, e videro tanle migliaia di Litici in Oriente, sia stata riconosciuta l'utilità del trattamento an tiflogislico e quella della medicazione col solfato chinoideo, ch'essi denominai;ono svecifica, ma che per noi 'ilaljani non è dinamicé\mente diversa dall'altra, e conserva per ciò lo ste,sso significato e lo stesso pratico valore.. Abbiàm d1~lto forse, perchè potrebbe anche darsi che a dispetto di quanto discorsero in proposito gli Uffiziali Sanitari francesi, quando nella Società medica Imperiale di Costantinopoli (4) si .ten ne la discussione sul tifo, il sig. Boudin non fosse abbastanza per,;uaso delle verità da' suoi colleg,hi bandi le, e volesse anche su questo punto di· scienza ornai giuùicalo distaccarsi dall'universalità di essi, come se ue distaccò quando sentenziava la meningite cerebro-spinale essere semplicemente una varietà di tifo e non una malallia di nuovo conio, avente fisionomia e caralleri proprii, quale apparve allo sguardo di tulli gli altri c1i nici. Del resto il signor Boudin è padrone di perdurare nella sua credenza.. e di seguitare ad ammanire il sugo dei ,Papaveri a' maiali di meningi le cerebro-spinale, se con questo mezzo giunge a salvadi. Tutti i sistemi curativi, perquanlopossarto sembrare stravagautj,a chi li cont,empla dal punto dj vista dcli~ regole e dei trattali generalmente s_eguili, sono buoni e degni di lode, se condu· (I) V. Discu~siQn sur le t~pbus observ'é daos !es armées penda oI la guerre d'Orient. Constantinople, 1856:


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cono alla guarigione; ed è mollo più importante scuoprir un riµi edio che sani, che Lrovar la spiegazione del come e del perchè sani. La l)ostra critica aduoque sarebbe ratale ed oziosa, se ci fossimo proposti di mellereln lucel'antilesi di principii, sapendo che la conseguenza, malgrado le premesse cozzanti fra di loro, è feconda di prosperi risu\tamenti. Ma io vece ci sforzammo di far sentire che (anche acconlaado al signorBoudin che la meningite ritragga del tifo) oppio e meningìle cerebro-spinale suonano come una sluonatura, perchè in ullhn' analisi gli effelli ricavali non furono tanto soddisfaceQLi, come qualcuno polreblle sup., porre. I preconizzatori dell'oppio dicono d'aver salvi col )oro metodo 50 malati su 100: noi batte.odo l'opposta via ne salvammo più dei due terzi, poichè dal primo aprile, epoca in cµi assumemmo l'anno scorso la direiiooe della clioica medica in questo $pedale, a lutto giugno, sn 38 foferrui di meningite, che avemmo io cura, ne perdemmo appena rn, vale a dire un po' meno del terzo (·I). Non franca perta11to la spesa, a nostro giudizio, di rovesciar dalle ullime pietre le basi su cu.i appoggia il ntoderno tempio di Jgea, per far meoo bene di coloro che rispettano gli oracoli della scienza, e tengono Jietro non ai sofismi, ma alla schietta ragione, quella che, come il sole, mena drillo altrui per ogni calle. li Fjuchè bo fra le dita la penna, stimo non incongruo di valermene per rivolgere alcune parole all'onorevole mio collega signo~ Don. Levesi, cbe già m'accorsi di nominare. Quel bravo medino di Bali., ricercando quali esser possono le cagioni da cui la. meningite cerebro-spinale rampolla, sembra far buon vi~o alla nostalgia (da me dichiarala la precipua delle cause predisponenti di quella dispielala malallia), inlorno alla·quale così sj esprime: «Questa opjnione, sebbene non possa dimostrare glì slrelli " rapporti tra la causa assegnala .e i caratteri dell'effetto, « pure mi seduce, e la trovo più filosofica che non il rii< correre all'Ippooratico quicl divimim, mito al quale la« luni incensano, per spiegar l'origine di malattie poco « conosciute nelle loro cause.n 11 Doll. Levesi, forse senza punlo badarci, è riuscilo a graffiarmi con una mano, dopo d'avermi accarezzalo coll'altra; iruperciocchè se è vei:o ch' io feci più d'ogni mio predecessore calcolo della noslalgia per rendermi e render allrui ragione della pre~ dilazione che la meningite dimostra pe' nuovi arruolati, e l'anno scorso qui, aGeoova ed a Pinerolo appalcsò più particolarmente ancora pei ~ardi, non è men vero che ammisi altresi la nocessi là d'ull qui;l specifico perdar fuoco alla . mina già preparala, e determinare lo scoppio della malattia. • M'era lusingalo a tuUa prima <l'aver nel sig. DolL. Levesi un proselita, un adepto, un neofita; ma « oh spes fallaces, el cogitatioocs inanes meae I » ho dovuto ben presto disingannarmi, e riconoscere io lui un avversario ed UQ apostata: aYVersariò che vo 0°\io tentare d'amiearmi · apostata, che m1.proverò di conv·ertire alla fede ch'io pro-' fesso. A conseguire il mio intenloslimo possano giovare le se(t) Ved. ii qoadro slalislico N. 0 l da noi pabbl icato in fondo della t• pal'le della nostra memoria salla meningite cerebrospinale.

guenli ritlesioni, che mi fo lec.ilo di solloporro al reLlo ed imparziale giudizio del prelodato signor Dollore. Il ricorrere al quid dfoi11um d'Ippocrate per giuslificare la presenza d'un epidemia in un dato luogo sarebbe irrazionale, qualora si avesse in un a delle cause comuni sufficiente spiegazione e dell'indole,e del dilfoudersi della malallia. l\la quando ci manca il bandolo per guidarci nell'o~ scuro laberinlo dell'etiologia; quando sappiamo dalla sperienza di migliaia d'anni clic in tempi d'epidemie domina una speciale costituzione aLmosferiéa, in graiia della quale l'aria è conduttrice d'incognili elementi, non è punlo illogico l'attribuire a questi .(secondo Tommasinì e11ergicamente esp,·essi dal ql'iàdivimmi del ,·erchio di Coo) l'irrompere di questo o quel morbo in mezio alle popolazioni. f.red'egli d'allronde il signor Doli. Levesi, che otc bastasse la nostalgia sola a promuovere un'epi l1etnia di meningìte cerebro-spinale, questa non s1 sarebbe presentala prima d'ora e pièl spesso all'osservazioirn dei modici militari? De'nostalgici <• tutli noi. che, grazie al cielo non siam più di primo pelo ,> ne abbiam ''l'd uti, e prit <l'µno: qua11lc epidemie invece di meningite incontrammo nella nostra oon cosi breve carriera? .. . Rispondano i più provelli fra gl i uffiziali di sani tà : ... per conto mio dichiaro fran camente che per quanlo fru ghi ne stambugi della tuia memoria, in 1111 periodo di venl'étnni non rammento d'aver assistilo, oltre a qLrnlla di Cagliari dell'anno scorso. che alla circoscritta epidemia cli Pinerolo del •1.852, se pure nove casi d'un morbo qualunque, sviluppatisi simullaueamenle non possono allrimenli spiegarsi che ammellendo un inOusso httenle e sospeso ne.ll 'almosfora a danno dell'umana famiglia. La nostalgia dai più recenti patolo~i è claisificnla per lo più fra le manie; e G-risolleprope ocle 1·er iscorgervi una varietà di lipemani~: siJ'fo.llo malore, al pari di tulle le affe1,ioni morali lrisli, è capace f. suscitar gravi disordini nell'animale economia: questi disordini pen) sono preparali leotamonle ed a gradi, e l'osservatore allonlo non sarebbe nell'impossibililà di seguirne le fasi e 1h segnarne i progressi. Nella meningi le cerebro-spinale le cose succedon esse nella medesima guisa? Quello ch'ehbi campo di vedere mi autorizza a rispondert1 negativamente - E si è appunto per aver notatala dirnrsilà che passava fra il modo d'invaùe_re dell'una e dell'alLra di quelle due affe'iioni, che riconobbi l'insufficienza della nostalgia come causa universalmenle motrice della meningite, eù incolpai un a.llro agente, ignoto finora, ma non per ciò, menò reale, a senso mio. a cui saremmo debi tori di quella pervicace e Lorinenlosa flogosi. Non constandoci a pl'iori la presenza di siffatto agente; ignorandone l'enlilà e la composizione c.himica, lo chiamammo un quicl specifico, per mancanza di vocabolo più preciso. Ci spiace che tale appellazione non garbi al sig. Dolt. Levesi ma giaccbè questo arcano quid clivinum o diabolico che lo si voglia, c é, preghiamo il nostro antagonista di condonarcela, cd a tollerarla, a meno che non ci somministri egli un termine più i,nlrinsecamenletec11jco e più rigorosamente esatto, ciò che non disperiamo possa accadere, sapendolo tempralo a forti sludji, e pien di fisolofia la lingua e il pello.


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RENDICONTO CLINICO I

della, sinione chiru,.gica delto spedale milita,·e di Cagliari, diretta dal medico di reggimento, sig. dot~ tat·e LA t dcil ritorno nei Regi Stati dél Corpo di spedizione in Oriente fino al presente. (Memoria letta nelle Conferenze scientifiche del 15- giugno I858 )

Stando alla promessa, onorev.oli colleghi, vi fo parola di quanlo, a mio modo di verlere, può interessare l'att'enzione del pratico nelle diverse infermità da me curate durante il tempo che diressi la Sezione Chirurgica dopo il ritorno dalla Ccimpagna d'O riente. E poicbè devo, innanzi luUo parlarvi delle malaUie veneree, se ai molteplici oasi non dubbi di sifilide primaria, svariati di forma e di diversa importanza, segulli o no da malallia secondaria, che ebbi occasione <li osservare in venti e più anni tanto negli ospedali, che nel mio privalo esercizio, aggiungere volessi i lanli altri che studiai negli ullimi sumenzionati mesi, non esi terei a dare qualche valol'.e alle mie osservazioni pratiche, perciocchè ebbi vasto campo non solamente a notare i risullati dei diversi metodi accreditali di cura, ma bensì di usarne estesamente con tulte le possihiÌi e ragionevoli modi6caiioni suggerile dalle div.erse circostante individuali. o da quelle di tempo e di clima. Ma poichè devo sinceramente confessare di non essere 6t1ora -riuscito a persuadermi che nello malattie veneree si possa avere una norma generale per condurne la cura, come si ha in tanti allri generi di malaUie contagiose, o no, mi limiterò a dirvi le cose che più mi colpirono, pro. prio da collega a colleghi, e colla maggior brevità possibile, lasciandone a voi il giudizio, anzi pregandovi sottoporle a discussione, questo appunto essendo lo scopo che ognuno di noi si dee proporre nel manifestare la sua opinione su di un qualche ponto della scienza perchè possa stabilirsi la verità d'un principio. Coerentemente aduoque a quan,to vi dissi in allra seduta, \ascierò a parte la registrazione giornaliera della cura dei miei ammalati, e vi darò il risultato delle mie osservaiioni, alle quali intendo appoggiare alcune proposizioni che non sono frulLo di teoretiche speculazioni, ma bensì proposizioni pratiche, posi li ve, ·conscienziose. Non è quindj il caso neppure di rasentare la quesliooe della pluralità dei virus tanto ben lral\ala da Cbarmichael, o per lo meno quella della diversa natura del vims blenorragico e sifiJilico propriamente dello: questione quesl'ullirna da me proposta, e sostenuta in una delle conferenze del marzo~ 85'1. mentre dirigevo il servizio di queslo spedale, come neppure di ricorrere alla teoria ingegnosa dell'Huot,,r, colla quale di preferenza si possono ~piegare i fenomeni più oscuri sul modo d'agire del veleno V'enereo; sulla varietà ed irregolarità dei suoi etfolli, una vo!La ammessa la sua forma latente, ossia la sola disposizione, che egli vuole acquistino le parli a subire gli effelli della malattia venerea quando vengano conLanimate dall"assorbilo veleno. Abbastanza il Cullerier Ad allri tanti medici militari inglesi, tedeschi e Crancesi dimostrarono che la malalLia venerea può guarire a permanenza coi rimedi ordinari od anche spontaneamente, perchè io mi ~ccupi

di questo punto teorico, dal rischiararsi del quale molta luce si sarebbe sparsa ~ul diagnostico, se da una non nascessero altre del pari importanti questioni. Cosa quindi rotrebbe dirsi in propo;;ilo? Che la malallià venerea pon è de.ssa quella affezione d'indole specifica credula tale fin da quando si venne in cognizione della sua esistenza, per la sola ragione che può guarire colle sole forze naturali o con rimedi ord'inari? Op_pure eh~, quantunque considerala malattia d'indolo specifica, non debba perciò esigere cura c;pecifica, e lanlo meno la cura mercuriale 'f Sono questioni queste importànti non ha dubbio, e per il diagnostico e per la cura, ma non è mio divisamento di occuparmene, sia perchè uomini sommi nella scienza lasciarono scrillo quaulo Leoricamenle poleasene dire, sia ancora per essere persuaso che dove il mistero della vita arresta la mente umana riesce inutile ogni sforzo per sta· bili're i cardi ni dei nostri metodi. Ben allre questioni e di non lieve importanza s'affacciano al pratico; vale a dire, se la vari età ùellé forme delle affezioui veneree primitive si possa spiegare colle diverse condizioni anatomiche delle parli affelle, ·Colla diversità <li -costituzione individuale, di clima, delle malallie concomitanti, e già sofierle, coll'intemperanza, o con qualche allra circostanza. Per quanl~ autori di vaglia ci abbian dello, si è seJI1pi:e in un labirinto, ove, a parila di circostanze, i falli contradicono le teorie, e queste sono insufficienli a spiegare la generalità dei falli. Lo stesso dicasi del voler spiegare le diverso forme primiLìve colla molliplicità dei vi1·1ts, ovvero colla diversa intensità mor~osa del virus assorbilo, giacchè, se è desso un fallo innegabile, che più volte si contrae grave malattia per aver comunicalo con donna gravemente infella, è pure incontrastabile allresi, che. ben soventi si contrae malaLlìa lerribile anche da donna lievemente ammalala, e viceversa. Cosi accade ancora c11e si manifestino, allo stesso tempo e dietro lo stesso coito, e su gli stessi tessuti, ulceri di diverso genere. Ecl è anche c-0slante l'osservazione che, a circostanze eguali, le ulceri nel prepuzio, nel glande, od altre parli dell'apparato esterno, non presentino sempre gli stessi caratteri. Quindi se non regge la pluralità dei vinis per spiegare le diverse forme di sifilide primaria percbè nella maggior parte dei casi le indicate condizioni di clima, stato generale della costiluiione, ecc. possono dare sofficienle spiegazione delle indicale forme morbose, come può dirsi di lulle le malattie che attaccano profondamente l'organismo? Neppure lulle quante le circostanze ora nolalo, per latitudine che loro si voglia accordar<', basL-craono mai a dar ragione soddisfacente di ciascuna delle tante svariate forme di sifilide primaria, fra le quali una delle pìù ri:marchevoli si è. quella da cui l'ulcero vien denomi-nato fagedenico. Guardando le cose sollo questo punl~ di vista, sarei per dire che al pratico non debba rimanere di positivo a\Lro, cbe la realtà del malo eh.e cura, stabilila la quale, il riconoscere l'opportunità di usare più d'uno che d'un altro mez7:o dj, cul'à costituisce il segreto dell'arAe. Allo scopo che mi son prefisso parmi bastare l'essere io certo d'aver curalo affezioni veneree. Gran fallo non mi occuparono le varietà- di forma, e senia sgomentarmi per la mancanza di caratteri determinali ed invariabili io co-


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desle affetioni pri1narie, ho sempre tenuto calcolo di cèrti ,dati che assicurano della diagnosi, e che qùantunque non possano ridursi a linguaggio intelligibile, sono petò, ac~ cadendo l'assorbimento, sempre confermati dal più certo de' criterii, cbe si è la comparsa della malattia secondaria. Tanto è che' ogniqualvolta prendo a curare un ulcere nelle parti genitaìi in seguito a commercio impuro, che non presenti i , osi deLL.i caratteri Bun teriani, mi ram-. mento i tanti casi apRunlo consimili, e !per allrò seguiti dalle più ostinate malaLtje secondarie, mentre in tanti e tanti altri che offrivano i più decisi caratteri venerei, non ostante la mancanza di una cura interna, non ebbi a notare, nei molti mesi che tenni di visi.a i miei curali, alcun sintomo che desse per lo meno sospello di labe costituz ionale. Pare quindi da seguirsi l'avviso di coloro che assegnano ai caratteri flell'ulcere uo valore meramente relativo, dacchè la moderna esperienza smenLi la validità attribuila a.. questo crilerio, che, comunq,ue consideralo, non val di certo il tactus emditus che, in questo come in altri rami dell'arte di curare i mali, possiedono i soli assai prove~tì nell'esercizio pratico. Comunque però, nessuno potrà mai impugnare la verità, che un ulcere primitivo semplice delle parli genitali in seg11ilo a commercio impuro, che presenti i caratteri Ilunteriani, possa essere giudicato ulcere venereo colla maggior c~rlezza possibile, non ostante sia pur anche una verità., che i soli .segni patognomonici dell'ulcere sifilitico siano t'inoculazione possibile del pus tolto daH'ulcere nel suo pedodo di progresso, ed i sintomi d'infe~ione generale; ma siccome non è permesso d'attendere questi' nè -di addivenire all'inoculazione, si è coslreLli d'attenersi -ad una diagnosi raz.ionale, che incontrasLahilmente sarà tanlo più certa, quanto più !'ulcere sospello presenterà i caratteri Hunleriani. Premesse queste generali considerazioni, che son d'avvis.o sia necessario ram,nemorare più che i particolari delle cure, . siccome quelle che ci repdono sicuri dei nostri giudizi pratici, e coraggiosi, e calmi nel condurre i trattamenti curativi, v'accerto dal canto mio d'essere riu7. scito a guarir.e anche nei citati ullimi otto mesi moltissimi ulceri sifiHLici di decisa forma Hunle-riana con rimedii locali, nei quali ho certezza non si è avuta malattia secondaria, avendo avuto occasion~di tenere a vista i miei · <Curali per molti mesi. È però da osservare, c~e dessi erano per lo più giovani di ottima costituzione, ed inoltre che avevano sofferto allra m~lattia venerea, della quale subirono le conseguenze. Come· anche posso farvi fede d'aver curato in individui di temperamento linfatico semplici abrasioni al ghia1,1de ed al prepuzio, e molte volte colle filaéciche bagnale nella soluzione di deutt>-cloruro di mercùrio, le quali furono seguite da ben ·moleste affezioni secondarie, massime della pelle. · Riflettendo sui primi . casi conchiuclo anch'io con valenti. cul~ori gella scienza, che non da tulli gii ulceri a base dura , si' faccia , sempre assorbimento, e quand'anche in ?IO j ti c~si accada, possa natura da sè esp~llere il prin.cipio virulento; come pure ,eh.e l'avere sofferto già le ceonseguenze dell'infozi.one venerea tolga ,io parte alla

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fibra la suscettività a subire jfe modificazi(mi che .induce

t nell'organismo il veleno venereo.

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Nè con ciò intendo accreditare la lsifilizz-azione co.me mezzo profilatico, quantunque d'altronde siavi anco ra assai da studiare in proposito, poichè tùtto esseo~o prot'videnziale quaggiù, si potrebbe conoscere nell'assue'fazione a questo, come a tanti altri inevitabili malefici stimoli che ci. attornia1ro, la forza che natura oppone. in-. ogni modo alla distruzione dell'organismo vivente. Così si potrebbe spiP-gare come le stesse meretrici, e ~ sempre dagli stessi militari frequentale durante. il tempo. d'una guarnigione, non appestino dopo qualche 111ese. neppure un quinto di cruanli ne appestarono in principio: del pari il fatto, che rimanendo il marito incolume , il drudo paghi caro il favore accordatogli dalla moglie impudica; come pure che una stessa meretrice rovini la salute del giovi nello, che per le prime volte si ahbandon a ai piaceri di Venere, e non intacchi punto la già assuefatta fibra dell'uomo rollo a continui piaceri sessuali nei postriboli . I casi di semplici escoriaz:ioni in temperamenti linfatici susseguiti da sifilide costituzionale m'inducono a conchiud·ere che la forma delle affezioni primitive non somministri il criterio infallibile che da molti !si pretende, è che gli orrori della sifilide dipendano in gran parle dalle disposizioni morbose preesistenti. Che se per trov,are un criterio diagnostico, o per far scelta della più conveniente médicazione curativa, si volesse esaminare il valore del rimedio specifico iaterna,mente somministrato, posso anche assicurarvi d'avere: trattato affetti da ulceri veri sifilitici, con a<lalla cura fue rcuriale interna ragionevolmente protratta, senza aver potuto impedire la sifilide secondaria. Costantemente erano costoro giovani inscritti, che per le prime volte ebbero a maledire i loro trasporti di~asèivo amore. Per farla finita colle osservazioni, che in fine dei conti mi costringerebbero a sostenere alle questioni, mi permetterete che , vi dica aver trovato nel1e ulceri a base dura più d'ogni altra conveniente la medicazione coll' un~ guenlo mercuriale, previe lavature di vino aromatico, che sperimentai sempre utili le leggere cauterizzazioni prìma che s'indurasse la base dell'ulcere1 e porto opinione che sia <lessa un mezzo efficace per impe4ire le malattie secondarie, e che quindi a torto le si allribuis.ca la comparsa dei bubboni. Dello. stesso vantaggio ho sperimentalo le soluzioni leggere di deuto-cloruro di mer.curio io quest'ultima specie d'ulcere, quando aoche presentino LulLi i caratteri sifilitici, meno la base dura. Ho avuto occasione di notare più volle che: !'ulcere, durante la cura, può acquistare nuove disposizioni che ne ritardano, ed alcune volle ne imped4scono allresl la cicatrizzazione. I colleghi Corbetta, C;1va\lo e Fadda non ananno dimènticalo un ulcere ne'lla parte superiore media dèl balano che presentavà un Musicante del 3° reg,gimenlo; quést'ulcere diventai.o, direi capriccibsamenle, sinuoso, percorse la metà circa del pene, infiainmandosi so Ho la ·pelle del suo dorso, a dispetto di ,tutli i mezzi usati, compresa la spaccatura, l'esportazione dei margini ,e tre punti di sutura; quest'ulcere tanto ribelle venne poi a cicatlice in pochi giorni come per incantesimo, dielro


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]e ritentate medicazioni con·unguentQ mercuriale, riuscite infruttuose in principio ed a metà di cura. Talvolta, come ben sapète, v~etano ~e! centro, e la vegetazione è fÙngosa,; come anche si danno dei casi, in cui le vegetazioni sono dw-e a mo' di porri, ed in questi ,è necessaria, a parer mio, l'esportazione. totale in sul principio, e non la cauterizzazione, che riesce' sempre incompleta, epperciò dannosa, mentre nei p1.1imi ho veduto corrispondere egualmente bene ogni escaro~ico costantemente applicato sino alla perfetta distruzione delta fungosilà. (Continua)

PARTE SECONDA Belazione delle Confe••enze scientifiche '

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(MESR DI AGOSTO, 2,a TOl\NATA, )

GENOVA. - Datà. lettura del processo vorbale della precedente tornata, il signor Dott. Moriondo chiede la . parola per fare nn piccolo appunto al medesimo. Egli fa osservare che !'in· di-visino dei l\. Equipaggi, del quale si è tenuto discorso, è un disertore, il quale fo inviato a questo Spedale per essere tenuto sotto osservazione non per encefalite, ma sibben-e per imbecillità, dichiarando che, dacchè egli si trova al servizio, e non sono che circa 3 mesi, egli non ba mai dato alcun segno di soffrire di encefalite,nè di alcun' altraacntaaffez.ione encefalica. 11 signor Doti. Caire,all'osservazione e cura del quale è affidato 1a1e individuo, alla sua volta replica facendo ootare come gli venisse mossa siffatta questione dal signor Uditore di ·guerra, e che coerentemente al quesito fattogli egli dovette esporre la soa opinione in proposito. Con tale schiarimento venne approv ato il letto processo verbale. Sorsero quindi vari i medici caposezioni a sporre diversi casi .di speciali malattie che stanno trattandonçllerispellive sezioni sìccome meritevoli di particolare considerazione. Terminata tale sposizione, il, signor Presidente fa invito al signor Dolt Majneri di leggere una sua Storia di un caso di Bulimia, susse9uita da polisarcia generale e terminata colla guarigione (I). La lettura dì questo straordinario caso e la felice insperata sua gn11rigione, ascoltata ·at\entamente dai presenti all' adunanza, ebbe i meritati encomii dal signor Presidente, il quale prendendo argomento dalla medesima volle provare con un altro fatto che e' non si deve mai disperare dèlla cnra d'un male q uand'anche Io si reputi e de' più difficili, e di qualità tali che .offra la maggiore dubbiezza a bene riuscire. E il caso fa quello di on tumore cosi detto freddo svoltosi alla regione coxo-femorale, il quale, come venne alla suppurazione, andò estendendosi di modo che la materia suppurata filt1·ando sotto il tessuto cutaneo si fece strada fioo al ginocchio-corrispondente~ ebbene, in onta di tanto guasto che m·oslrava di dover finire colla morte dell' individuo che n'era affetto, mediante successive piccole incisioni ripetute di tratto in tratto ove più appadva il bisogno, me(liante acqua di calce data internameµte e l'uso d'altri mezzi terapeutici, ed una fosèiatura graduata e compressiva che dal piede risali~a alla coscia, anche questo i;iascì a guarigione, non

(l} Ytdi

la ,toria N. 34 del Giornale.

lasciando all'indiyidoo, che sembrava destinato a morte, altro inconveniente che una rigid ezza alle articolazioni della gamba~ la quale rend~va alcunchè stentata la deambulazione. ALESSANDRIA. -"' Approvato il pFocesso verbale della seduta antecedente e nessuno dei socii chiedendo la parola intorno al caso di colera sporadico espostovi dal Presidente, qaesli preseo!a a!l'adaoanza il 2° volume del dizionario d'igiene e polizia samtaria del Prof. Presèi, il quale venne a questo Gabinetto di lettnra regalato da S. E. il Ministro d ella guerra. Dopo ciò prendendo occasione delle nuove disposizioni state emanate relativamente agl'individui, che cadono ammalati fra i reclu!!i di questa cittadella, il Presidente passa a discorrere in ordine ad esse ed al servizio sanitario delle varie relaliye specialità. La ·s eduta è ·quindi chiusa alle 3 e 112 pomeridiane. CIAMBERI' - Prima che lettura _sia data del verbale del• l'ultima preceduta tornata, essendosi passalo alla riscossione· del mensile contributo 'Pecuniario imposto agli. UffizialiSanitarii per il trattenimento del Gabinetto di lettura, fl Dott. Gozzano interpella il Presidente, se l'ntlìziale di sanità militare il qualeper ragione di servizio viene temporariamente coroandatofoori del Capo-luogo di Divisione, e che per conseguenza non può d_~ranle tal tempo approfi.ltare del Gabinetto di lettura, debba c10 nulla ostante pagarne pur esso il prescritto contributo come se. vi fosse presente. ' Vi risponde il Presidente che siccome l'apposito regolamento obbliga l'Uffiziale sanitario, che trovasi langi dal Capo-lnouo Divisione in lìcenza ordinaria, oppure straordinaria, semp;e che quest'ultima non oltrepassi la durata di un mese, a pagare la sua quota di contriba!o come se fosse presente; cosi crede che anche a quello che si trova comandato lungi dal detto Capoluogo spetti puranche di doverla ugualmente pagare. Il Dott. Gozzano osserva in proposito, altro essere quegli' çhe troyasi in licenza ordinaria o straordinaria, che non gli "iene imposta, ma accordata; ed altro quello che si trova costretto d'ordine supérìo1·e a rimaner lungidall'ordinariasua residenza, per esempio ad assistere alle balneazioni militari ad Aix, ove deve già so!lostare a straordinarie maggiori spes-e, senza che perciò gli competa vcrun ·diritto d'esserne risarcito; oppare ad assistere ai consigli di Levamilitareinallrsprovi'acie; e via dicendo. 11 Presidente ripete, ,cbe non essendosi dal regolamento pei Gabinetti di lettura fatto vernn cenno di tafi circostanze) così egli ritiene che anche i'? tali condizioni debba ogni Ul:llziale di sanità sog_g iacere al pagamenlo' del prescritto contributo; che però, se per ·il tempo che il Doti. Gozzano ebbe in qu est'anno ad assistel'e a)Je balneazioni militati d' Aix, ei non vuole p~garne la ragguagliata sua tangenle, egli ne lo lasci~ in libertà, non credendo che pec un. tal fatto, ed una somma sì dappoco, sia il caso di farne un' interpellanza al Ministero. Il Doli. Gozzano protesta che ~e fece una tale mozione non fa perchè nell'attuale circostanza potesse la medesima riguardarlo in particolare, giacchè se per queila sua destina zione soggiacque senza lagnarseJ1e a spese ben più rilevanti, lo crederebbe per lai una bassezza quando cercasse di schermirsi da que.st'ultima di sj poca entità; ma che la fece soltanto per farne in proposito emergere uaa norma per l'avvenire di chicchessia cui potessero toccare di si mili missioni, norma che non si scostass~ per nulla dall'equità e dalla giustizia. ;eggesi dopo ciò il verbale dell'ultima seduta, Il Dott. Gozzano insta perchè nel medesimo sia fallo cenno di alcune ragioni ·ed obbiezioni che vi scorge essere state taciute, e ch'egli dice d'aver mosse neWullima tornata io proposito della pronunziata per ormai decisa contagiosità' della morva e del far-


-303 cino. Oltiene che nota vi sia presa dell'osservazione da lui falla ,al veterinario Si;norile, la quale fu, a suo dire, che se molti .altri sperimenti simili e d'uguale risaltato a quello ins!itaito dal -Gav.C<>misetti s'erano praticati, ben altri ancora ve n'erano riusciti ad no risultato at'rat'.9 negativo; e rhe di lilli sperimenti se ne potevano vedere citali nelle rillessioni ad una ancor recente osservazione di morbo morvo-farcinoso cron\co umano, i nserta nel giornale l',-tbcille Médicale. Quest'osservazione, egli seguita pbscia a dire, è di Bourdon; e dal modo con coi vi è esposta, porta con sè tu\ta l'apparenza delì'imparzialità e della buo9a fede; giacchè il suo Eipositore, sebbene sia partitant3 della contagiosità di tale morbo, e nel concreto suo caso lo ritenga contratto da on cavallo !JlOrvoso, ·pur tuttavia non dissimula i risultali negati1•i del suo innesto tentato alla scuola veterinaria d'Alfort; racconta pure cne il pus -0el suo ammalato raccolto iu ap·posito tabo di '1elro, fu man.dato al signor Raynal, professore alla scuola d' Alfort, il quale lt>,inn.estò invàno al cavallo. È bonsì vero, egli sogglun~e, che non fu innestato se non molto tempo dopo, e quando traman<lava già un odore fetido;, che avevi.i già subìto un p~incipio di putrefazione; e che era perciò in mala condizione per infe1·ir-· ne alcun che. di concludente; ma, egli continua, " il y aquel• qoes années, nous avocs dejà fait inoculer à on cheval des .., matières provenantes d'un de nos malades mort à la Pitié de " la morv~ aigue la mieax caraclél"isée, el le résoltat n' a pas « été plus salisfaisant quo dans le cas actuel. • 1\1. Raynal a élé temoin de plusicors fails analogues: d'au• tres anteurs en citent égalemeut. Ils prouvent évideinment ... qae l'inocolation, pratiquét} mème dans les conditions en ap·" parence les plus favorables, paut ne pas foornir de résultat • posit.if. • Quindi, per difetto di prove sperimentali, l' aotore di questa osservazione, piuttosto che altcnérsi ad esse per provare che ,il fatto da lui narrato non può essere a1tro che un'all'ezione morvo-farcinosa cronica, contra.lta da un cavallo che n'era infetto, egli è piuttosto in via d'escl.usione che tenta di provare il suo assunto. Ciò pronunziato,il Dott. Gozzano viene a conchiadere cho se <a B-ourdon, cb'ei crede sia l'autore d'un pregiabile trattato di fisiologia da lui letto, parvero tuHora iosÙfficienti a sciogliere -0gni dubbio' sulla vera natura del caso da lai scrupolosamente esposto, le pr<1ve ·lratle dalle esperienze sn· tal proposi~o institoite, non vede il perchè s'abbia ad essere di lai più arditi ger ~cindere d'un sol tratto la disputata questione, dietro al~uni .fatti sperimentali che, per quanto siano stali accuraiamente instiloiti, lasciano pur sempre alcun cb.e da.contraddtre, ~egna!a· mente circa l'assegnata loro risultanza. Il Presidente, in opposizi~ne a quanto disse il Dott. Gozzano circa la fallita prova degli esperimenti da lui ci tali, fa notare .che ciò poteva dipendere dalla m,mcanz,adi sasceltìbilità indivi-doalo o da difetto di ricettività per mal praticato o mal succeduto innesto, senza che s'abbia perciò ad inférirne dubbio alcuno che la mQrva ed il farcino non siau'3 trasmissibili per .c ontagio, e quindi ac1che per inoesto. In prova poi del suo assunto cita le molle osservazioni d.i conservata incolumità a contatto della stessa scabbie, sifilide e vaiuolo; come pu;e di fallito innesto,vaccinico pcH''aHerala qualilà del virus adoperato, onpure perchè .nel praticarne l'innesto non veniva desso -as·sorbito-, ma beosi trascinato vja dal sangue o dalla linfà ge,mente dalla puntura o scallitura a tal uopo praticata. Quindi -egtidice: so ciò nulla ostante nessuno ormai muove più ~lcun dubbio sulla vera conCagi-osità di tali morbi, perchè: non si pot rà ciò applicare alla mor.,va,ed al farcino, sebbene la loro tras·

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si.a sempre succeduta ed il forG innesto abbi~ talvolta fallito? . Il Dolt. Agosti rip..ete press' a poco le stesse osservazioni già fatte -dal President~, ll dice cose già da lni espresse nel corso del.la discussione, tratte perloppiù dalle dottrine di Bulfalini. Il Doti. Gozzano loro risponde che per la scabbie, il'vaiuolo, la sifilide, il vaccino, sì caratteristicamente ed eviì:lentemente contagiosi, tali casi d'incolomilà o fallito innesto non son~ che semplici eccezioni le quali non infer~aoo per unila una legge gen1>rale troppo nota per poterla negare, o soltanto dubitarne: ma che si possa poi altrettanto asseverare sul vario ed incoslaote modo di eomporta1·3i della morva e del farcino su di cui regnano ancora tanta oscurità,ambigoilà e dispareri saviamente ammessi con tanti altri dalla stessa Redazione del nostro Giornale di medic,ina militare, mentre chiama ona tale questione ardua, egli dice esser ciò a çui non si sente ancora abpastanza: convinto e persuaso da potervisi accordare, quando una tale sua convinzione e persuasione s'abbiano soltanto a basare sulle ragioni e prete~eprove enunciate da chi finora la pensò in contral'io. Le ragion.i poi del suo d ubitare da lui addotte si possono riassumere e restdngere alle seguenti: 1. La pretesa affezionemorvo-farcinosa nell'uomo b.a troppa analogia con altre affezioni, q11ale l'infezione putrido-purulenta, la diatesi piogenica, ecc. per poterla senza dubbio d'errore di· stiotamente caratterizzare. 2. L'innesto o la trasfusione di questa al cavallo vi delerm~oa bensì l'affezione istessa, mà la determina puranche il semplice. pus non morvoso; e pare che l'infezione putrido-purulenta in questa specialità apimale, sia per legge naturale il morbo-farcinoso e non altro. 3. Quest'affezione poi è nel cavallo d' ordinario miasmatica e spontanea; e se Brera ammette la spontaneità del contag~o, la nega in genere Puccinolti altrettanto savio e perspicace di quello che possa esserlo Ilrera. 4. L'evoluzione del morbo morvo~farciuoso nell'uomo che trovossi a contatto di cavam che n'erano infetti, pnò rifer.irsi a sem plice concezione settica e non a i ero contagio.• 5. S~ d~ssa capila poi d'ordinario con forme insolite e particolari, e capita perloppiù nelle città, nelle scuderie dei mastri di posta e nelle caserme di cava.Jleria, ciò può essere un fatto patologico complesso e pr ovenìre da.ccbè la gente che ivi dimora, ed il cui Uffizio è di seguire o governar cavalli, è perlop· più gente ' già go-asta da sregotatezze, e contaminata da sifilide od altre malsaoill. 9. Nella povera gente di campag11a poi, a cui egli dice d'aver prestalo pe.r Jilriga pezza di tempo le sùe mediohe,core, asserisce di non aver mai vednlò la pretesa infezione mor.vo-farcinosa, sebbene nna parte di essa per campare l11s vita si fosse data al mestiere di scorticatori o squartatori delle più schifose rozze,sp,ess.o visibilmentemcrrvosee farci uose, per trame qualche guadagno dalcaoio e daJlebndella preparate ad uso dei salsameutari; e sebbene prima d'abbatterle ne usa frullassero il poco resto delle loro forze, e per letto e dimora ne dividessero lo si.esso soci do strame e le meschinissime insalubri stalle. Per eonlro assevera d'av.erne vedo lo taluni affetti da.tale ;rnomala diatesiea affe zione purulenta, cui altro non eragli mancato a poterla qualificare ·per morva-fareinosa cronica, se non il preceduto contatto con animali·che n.e fossero atato infetti, il che non era stato. Conchiudo quindi che per lui è ancor dubbia la contagiosit~ della morva, perchènon ancora abbastanza evidentemente pro• vata. Al Dolt. Gozzano risponde il Presidentt>: t ,. che sebbéne egli sia pioccbè ogni altro mai ammiratore del grande ingegno del Poccinotti e.o n cui parteggia nella

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-aoi'tJlassìma. parte i principìi da lui emessi sia -retativamenle alle febbri pernici,.ose, quanlo alle neurosi in genere, trovasi lotta· via con lui atfatlo in opposizione in quanto riguarda la genesi dei contagi Je' auali con altri non meno distinti ingegni, quali un Brera, un Bnffalini, ed il nostro Berotli ne ammette lo spontaneo sviluppo, non ostante con profondo acume d'ingegno dal Poccinotti Qppugnato. '2. Che sebbene non ignori i perniciosi effetti delle soslaoze organiche in decomposizione oell'orga nismo vivente, come sarebbero quelli dipenden ti da ferite anatomiche, sarà tuttavia ben lungi dal voler accordare a questi la proprietà dei veri contagi, mentre passerà sempre tra questi e quelli la stessa ed essenziale differenza che esiste tra contagio e miasma, mentre n primo, qual effetto di efficienza vitale morbosa, produrrà sempre malattia identica a se stessa, mentre il secòndo qual eff etto dì materia organica priva di vita produrrà sempre forme morbose più o meno adioamiche od atassiche, iu proporzione detla quantità, e qualità deleteria del principio miasmatico stesso. 3. Infine, che i soldati assistenti cavalli mocciosi, comunque sfiniti per disordini, malattie sofferte, o patila sifilide, possono bensi presentire più vivamente il complesso di tutte quelle cause morbose che perloppiù regnano nelle scuderie de' cavalli mocciosi, e venire perciò con più facilità alf~tti da tulle le forme morbose di natura adinamica, o cachetica a cui si' trovano già maggiormente predisposti, ma tali soldati non contrarranno mai il morbo morvo-farci noso, senza che a questi ne abbia dato luogo l'innesto. Quindi conchiode che da tutto quanto ha detto, non che da· gli argomenti da altri vosti in campo nel decorso di quèsta di11cossiolìe, non ostante la prudente riserva del Dolt. Gozzano, per lui resta io modo affermativo definita e sciolta la questione sulla contagiosità della morva e farcino. E con ciò viène tevata Ja seduta.

PARTE TERZA JIIJL.L ETTIN(} IJFFIZI~LE

militare divisionario di Genova al 6° Reggim. di fanteria a Genova. Cugusi Giuseppe, id. dallo Spedale militare divi,l!ionario di Torino alla Scuola militare di cavalleria a Pi- · nerolò. Pescarmona Gio. FranceEco, id., dallo Spedale militare division. di Torino allo Spedale mii. di Exil,Ies. Forneris Domenico, id. dallo Spedale mii. division. di Torino a quello di Genova. Begis Stefano, id., comandalo provvisoriamente allo Spedale mii. di Torino, effettivo presso il medesimo. Sola Gi1!seppe, id., dallo Spedale mii. divis. di Torino a quello di Chambéry. Mancosu Antonio, id. dallo Spedale miliL divisionario di Torino a quello di Alessandria. Delfino Giovanni, dallo Spedale mii. divìs.di Torino a quello di Alessandria. Pollini Evaristo, id ; comandalo provvisoriamente allo Spedale mili!. division. di Torino, effettivo presso i l medesimQ,

1

-----••>'>)..e-e....- - - - -

CAMBI DI GUARNIGIONE che hanno luogo in quest'anno CAVALLERIA Reggim. Nizza Ca,·alleria da Prnerolo a Savigliano ,> Pielll.ont,e Jl. i,I. da Sa1uZ'.I.O a Vercelli. n Savoia id. da Vercelli a Torino. » Geuo-wa id. da Savigliano a Saluzzo. Ca'l'alleggeri di No-wura da Torino a Voghera. » di &osta da Chambéry a Pinerolo. » di Salnzzo da Vigetano a Chambéry. » di 1'1onferr. da Casale a Vigevano. » «li 41essan(Jt>ia da Voghera a Casale~ BERSAGLIERI

li Ministero della Guerra, con dispaccio del 21 volgente

ordinò le seguenti destinazioni (,t ): Peirolo Benedetto, medico di batt. di 1a. olasse'.-ìiallo s pedale

mm tare di Exilles allo Spedale milit. divisionario

<li Torino. B1n•atelli Giuseppe, id., dallo Spedale mii. divisionario di Alessandria a quello di Genova. Peracca Luigi, id. di 2a olasse,dalla Scuola militare dj cavalleggieri in Pinerolo al corpo dei Bersaglieri a Cuneo. naineri Villorfo, medic-0 aggiunto, dallo Speda

40 Battaglione da Genova in Sardegna. id. da Cuneo a Genova. 3'0 id. da Chambéry a Cuneo.

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Cuneo a Torino. Aosta a Cuueo. Torino a Cuneo. Cuneo ad Aosta. Cuneo a Chambéry. Savona a Cuneo. Sardegna a Savona.

Il Direttore Dott. Cav. ARELLA,Med.Div: (t) I sottonominati signori Dottori riceveranno av-viso di trasferirsi alla nuova loro.destin_azione non ap.p ena sarà sciallo.il .:ampo d'istruzione d~i militari della 2• categoria del contjo• ge11le della leva 185'1.

Il Vice Direttore respons.-Dott. MANTELLI,Med. di Bat. Tip. Subalpina di Zol'Pia e~Comp.


_______....._________________________ _____ ,39.__ ! a 2 7 Settembre

ANNO VI.

8 8

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_,,,,._

-GIORNALE DI HEDICINA HILITARE DEL OORPO SANITARIO DELL'ARMATA SARDA

!

·] L'associazione non si ri ceve che per an anno e comincia col 1 °di·ge~n. Si pabblica nel Looe<!idi ciascbednua settimena.1: I.I prezzo d'associazione in Torino è di L.10. In Provincia ed all'Estero_,franco di posta,L. :f I. Si paga per semesf ri anticipali~w 1

:SoMM.1.nco. - 1° Dolt. Cav. C.oM'.ìSETrn Dello Scorbuto, definizione e storia. - 2° Dott. tu : Resoconto clinico della Sezione chirurgica dello Spedale Militare Divisionario di Cagliari. - 3° Conferenze Scientifiche. - 40 Disposiziqni mini 5leriali. - 50 Rivisia dei Giornali $c'etìfici. - 60 An70 naozìo Bibliografico. Avviso di P.igame,n lo.

PARTE PRH1A DEl..1..0 SCOllBUTO

:(Seguito della Relazione dell'~spettore, sig. D. cav. Cou1s11TT1 sa le malattie che hanno dom lnato in Oriente.)

Definizione e Cenni stòrici. È desso lo scorbuto una diatesi, una discrasia umorale, una cachessia? È desso un morbo locale, -un'affezione di un:i o più viscere, di un apparato, di ,un sistema? Senza arrestarci a discutere intorno al vario senso :attribuito ad alcuni di questi voca.boli, e rimettendoci .al significato piu comunemente accettò dalla gran maggioranza dei classici, noi dobbiamo rispondere, ,essere una malattia universale che invadendo l'intiero ,organismo trae con sè fenomeni svariatissimi, i quali ,esprimono tale una morbosa alterazione dei solidi e -dei liquidi, che rende possibile la simultanea esiiStenza di particolari lesioni organico-vitali tanto de.gli llmori,,come di una o più viscere, di un appara~o, -0vvero di un intiero sistema. Riescirà quindi sempre .ardua impresa il dare di questa malattia una defini:zione che soddisfaccia allegiuste esigenz~ della scienza, .e su questo punto crediamo meritino assai più in,dulgenza che biasimo, e Sannerto e queolì altri suoi :seguaci, cui Lind tanto , acerbamente rimproverava ,d'aver copiato di sbalzo l'immaginoso Eug;ileno per ,farne un proteo (1). Percorrendo infatti gli scritti dei più accreditati ;autori è facile il c.onvincersi come quasi tqtti avendo(1) V. Cominenf. ài Yan-Swieten ,ullo ,corbNìo ài Boerhaave inell'Eociclopedia delle scienze med., prima tradoz. di U. G. Le~i: ,pag. 339 nota (9). Ivi le opere di Li11d (parte prima pag. 16 e !.IS) <e Aàdingtott 1ullo ,corbwto tràdotte dal Dott. Luca Martini.

ne compreso la dHiìcoltà, anzi che venìr mene~preferissero rinunziare a darne una definizione, e come quelli che la tentarono riescissero il più delle volte in un imperfetto accozzo di sintomi, che la critica_ trovò bene spesso nè i più essenziali, nè sempre i piu caratteri&tici della malattia; sicchè lo stesso VanS.wielen, comecchè già J:irgamente sorretto dai lumi d:e' suoi predecessori, si restringe a dire cbe ({ Om« nes medici qui de scorbuto sc,·ipsentnl f assi fueriint ~-,quod .magnam difficultalem invenerint in definienda , hoc morbo et determinandis talibus signis pathagno« moniois, pei· qua scorbutiis cognosci et ab aliis mor«-bis distingu,i pos~et. J> 1n·cosi generale peritanza degH aut.wi'noi non esitiamo perciò a far buon viso a. q.ue!là dataci dal Dott. Arnoud, abile e distinto chirurcgo !tJ.ella marina francese; il quale in un.a memoria Jetta ~ una seduta della.Soci.età imperiale di Costantìnopolì,.definiva lo scorbuto; « une maladie génerale « aon fébrile, à marche lente, produite' par l'altéra{ tion du sang et se ttaduisant par des hémorragies < diverses, des syncop'es, la putridité des genoives, t< l'enflure des jambes, et la boufissure de la. r face J> (1), sintomi cotesti che si riscontrano così costanti in ())gni · fatto di sriorbuto ben avverato, da caratterizzare sufficientemente questa malattia . Moltì pretendono lo scorbuto abtii~ soltanto esistito in Italia verso il principio del secolo XVIII, essendochè prima di dett'epoca non se ne trova menzione nè ·presso ·i medici.. nè presso gli storici o cronisti italiani. Ad accreditare siffatta O'pinione contribui più di tutti l'autorità di Wiero, scrittore {li alto sapere e giustamente tenuto in conto di conscien0ioso, il quale avendo molto :viaggiato~ singolarmente in Ispagna ~d in Italia, asseriva di non avere mai incontrato nessun caso qi scorbuto in questi paesi. Il suo libro sullo scor.buto, venuto ìn luce nel 1567, ha .fatto molti pwseljti fra gli -scrittori de' suoi tempi, ~ segno che divenne generale credenza essere stata detta malattia affatto ignota ai greci ed ai romani. Che an,zi accecati dalle fantastiche clescrh.ioni di Eugaleno, il quale considera la lue sifilitica e lo scorbuto come due malattie venute da opposte reg-ioni, cioè l'una dal sud e l'altra dal nord di Europa, i più degli scrittori opinarono essersi lo scorbuto dalla Germania propti.gato in Francia e quindi in Italia. A dir vero ,( I)

r. Gamue médicakà'Or~nt. Scptembre 1851.


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'Bartolomeo Castelli nel"suo l.,e,a;i,con medicum, stampato in Ve~ezia verso l~ metà dello scorso Ùft1mÒ secolo, all'articolo Scorbutus così si esprime. « Morbv.s dicitur olim se,ptent1·ionatibus saltem pvpiilis, et r,ia1·is Bu.lthiei accolis familiaris, et veluti endemius;

hodie vero adeo late se se diffunde11s, ut tantum non epidemius pluribus atiis populis ~sse videatu,r. » Ma dopo d'aver nominato alcuni dei principali a-utori conosciuti a' suoi tempi, quali Sannerto, Eugalenus, Brunnerus, R~usnerus, Willis e Charlston, aggiunge .ancora: ~ lfippocrati etiam cognitum fitisse sub nom ine Magni Lienis et Ilei hroma!itis m,.llum est dubùtm; ) facendo ip par-i tempo notar~ con Fores~o che-: ( p,eculiaria quoqite 1~on,ina s.unt s~@ma.caçe et scelotyrbe qure sinec.dochice pro i1JSO scorbuto usu1ipari poss1+nt. » D-ifl}~ti leggesi nello stes~o Lea;ico-n, sotto la voce Sceloty1,·be o Scelp,4yrbe. q11psi c1w;ry;,,7iturb(!ffll, ac resolut,i9nem di:cq,_s, qug,, erwctus hqm.p ~mbuJare nequit, sed latus q14aiidoq.ue sinistmup, in dextenum, non~w,rriq1wm dexte1:i~m in sin,:i.stt:uni, circumfert: interdum q1.wqiie pedem non attollit sed attrahi{, veluti ii, qui mag.nos clivos adsce,ndunt (Gal. in def. e-pitbeton Scorbuti). 1 Senza pretendere di vol.er intraivedene n~lle citate parole di Galeno una ver.a definizione di q,liesta malatU·a, a noi pare tutt.:t;vJa cb~ questo gi:an genio dell'antichità volesse es,primere çolla voce sceletyr:be un fenomeno comµne -~ tuttj gli scorbutici veramente gravi, vale a dire quella difficoltà di muo;vere lelgambe, quel camminare arrembato che noi tutti abbiamo avuto occasione di not,ane massime nei malati ohè te~v:ano di strascinare la povera loro persona su pe,;.:gli acqlivVdegli ospedali sul Bosfç>ro ('1). Inoltre il div i,no Ippocrate, cui ~e si può negare , d'avere tutto cia-ssificato e diV:iso secondo le.odierne scuole; non si può certamente incolpare di non avere meravigliosamente osservato e ilòtato tutto quanto concer:ne i fenomeni principali delle umane infermità; nella descrizione delle m;llatti~ della milza dipinse un'affezione, < nella quale simuta il eolor delt'infermo, q e diventa nericcio e pallido come la scorza delle -i: mele grana te, la bocca.si fa catti,v.a, le gengive sanno « di cattivo odore e s'allontanano dai denti; compa,« riseono alle gai:nbe delle ulced simili alle ~pini~ tWi, s' estenu-300 le mem:bra, ed è costipato il , ventre (2). 1> Quindi parlando dell'altra malattia da esso lui chiamata lleum cr.uentum espone i seguenti fenomeni che preferiamo riprodurre nel testo latino a motivo di ( l) _ P}!~i'ì r~ m~i:izip_~\!, ~n,çq~)W Q~l !ib, xxv, cap. IU <lell,a_ s·1a Storia. J1c:iturale, d,1 cna ~a111-!t1a eh~ io Ge~1naoia ~fllisse l'esercito d~ Cesare Germanico accampato al di là~del Reno. • Egli ò_ic_e, che tro:vò io q1tel lu11go olia fontana d'acqua dolce, • l'asp gell,a qpl\l~ Y!ìr•P. la,A~e di d,u~, \\onJ f~c~ ,c!li~flr6 i denti. ~ e ~.!~en.~~r p•raHticbe,, l~-~~l\COJ-iizionJ d}ic s9l_ \l,~~\ I ID!)1d/Gi "' chiamav~.oo ques,ta malall1~ 1{omacace ._o .Jc~~ tJt,be. • ·

(~) De itttef, a/feci. cap. 33 Charter To_!!!: VII p_!g,_ 6~ C!l§\· 4àa Va~wiet~n. Vedi oeITa E,iciclop. Mtd, alJa pa~, :;37,

qealche conte.stazione insorta fra i suoi commenta-tori. Ex o-re male olet, dice ·egli; -dentibus gingiv~ abscedunt, èt ex; naribus sm!guis affluii; interdum pero et ex cruribus :ulcera erumpunt, ~t hwc q1.1,iderw. sane~.cwnt, altera ve1'o exoriimtiw; co(or niger est; mitis tennis; ad deambu,lationem et exereitalionem baud,promptus est. Questi pocài tra.tti dell'in)mortale pennello del vecchio di Coo basterebbero da soli a persuadere anche· i più difficili dell'esistenza in quei remotissimi tempi: della mal'aLtia and1e al mezzodì dell'Europa, ·se alcuni scrittor.i per moti.vi cbe andremo a suo luogo additando non si fosser-0 impegnati a travisarli, massime, dacchè _si venne a scoprire che la negativa haud, da cui riceve lanto significat6 la summeotovata citazione,. non esisteva nel testo originale. Però dopo l'esposizione dei sintomi c·he precedono s'incontrò tanta ri-pugnanz.a nel far concordare senza di essa i'l senso d~ll'insieme di queste parole, che tutti gli interpreti· d1 buona fede, ed Haller pel primo, convennero nel riconoscervi un errore materiale, cui era giustizia il far scomparire. Comunque però la si -voglia considerare, non è men vero che in questi brani d'Ippocrate trovasi colla solita sua incisività rammentata una sindrome cbe a giorni nostri non si potrebbe riferir,~ ad altra malattia fuorchè allo scorbuto. Leggiamo inoltre in un'erudita memòria sullo scorbuto pubbJicata dal compianto nostro collega Dott~ Carlp Novellis (1),. che Celso, Areteo e Celio Aureliano ne fecero cenni abbastanza chiari da non per01etter.e dubbio v,erun0:intoi::no all'antichità di questa malattia, ~ebb'.~n~ per,.Ja dolcezza dei cHmj, ov,e ebbHO spggior,no i pr~citaii SG~it~r,i, non si -0ff11isse, loro così facilmente occasione di studiarla; che Str.a-, bone, narrando i p~tirµ,ei;iti s.offerti in Arabia ai t-empii d?A,ngusto dalle faJangi condotte <la Elio Gallo, cosf si esprii;ne1: P1Poùtde ad album p,agum peri:enit,jam ex~rcitii oris eh critrwri vitiis (q1li morbi sun.t ei regi?ni peci1:liq:r.es) quce stomcJea,cem, et seelo.tyrbem· di-: cu.n{; q,uoru,m iUa: cj,r,;,a ,os e( .circa. cnura. resolu.tio qu~dqm eai aq-«ù et her:bis prov.enien.s. @uindi, dopo d'avere raq:imentato due brani di Paolo, d'Egina .e dii Ayjee{\na., ,il QDStro dotto collega cbiu,de la storia dic qu.~sta Ir\c,IJattip, con le seguenti parole, ·ohe noi trascrivi~q:;o tAnt9 p\ù v.olentteri in quanto che oltre al co~feri:paçe gli addotti argomenti in favore dell'antj.., chità ~ell9 scor.buto e. della1sua esistenza al di là dei confini de.il~ regjoni,.del notd, provano-ad evidenza, c9Dj\E} av.e,sfie, s~puto svincolarsi dalle ·ambagi di molti dfs,[\qi, P.redecessori pe;r_istabil.ite la verità nella giusta S~<! se.a.e~ « 1/ eseJcitp cristia.no, ei dice, condotto da u s. Luigi in Egitto nel ·1260, trov,andosi costretto, « per nPA tr3.~gredire le: leggi della vigilia a eibarsii « di rieiSci e.~~ spst,ap~~.p~co nutriti've, a cagione e' ziandio della carestia, e vivendo in un' aria viziata,. e: fu colto e flagellato da un morbo così chiaramente ., .. '

(1), V, A~oali Uni.Yen. di M.e.d. di Omo.dei, aprile e m.aggio 1~§,


-307·t 'descritLo iu anLico fra\icese~da M. De~Joioville, da < non lasci:lr dubbio cbe fosse lo scorbuto (1 ). Tre e secoli dopo 1:mgio nella sua miscellanea parlò nella « lettera X.lII de novis morbis; ma nella susseguente t -volendo far parola dello scorbuto la intitolò De ve, ternrn, stotnacacia et scelolyrbe; onò'è cbe il nome ( di scorbuto è. moderno, ma anlica è la malattia. , Non ostante pel·ò questi tratli di luce tramandatici ,dagli antichi non è a stupire se col cadere delle scienze, trovandosi anche la medicina avvolta nell' oscurità della comune barUarie, sia andata perduta ogni traccia lllon solo di questa infermità, ma ben anco di quello spi<rilo di osservaziou e che cotanto caraueriz.za gli scritti dei primi padri della medicina. Nè deve perciò recar meraviglia se fra gli incomposti conati di tanti ingegni cbe lavoral"ono per secoli e secoli a sgom'bràre le·ealigirii accumulate dai pregiudizi e dall'ignor'allza sui tempi di mezzo, non troYiamo menzione cilcuna di un morbo che invadendo lentamente l'initiero organismo può associarsi a tante altre infermità, vestire spoglie nòn sue, assumei·e parvenze diverse, e cosi sottrarsi alle ricerche dei primot·diali proce-ssi ·'1iagnostici. Ma non appena diradale le prime tenebre e rjchiamata la scienza a quei sani principii di clinica -osservazione, èhe soli potevano guidarla ad un vero Tisorgimento, comparvero a poca distanza l'uno· dal. l'altro Ronseo, Ezio, Wiero e Brnnnero, i quali non contenti di tracciare una.-sintomatologia dello scorbuto ·:Ohe. per esattezza lascia beò. poco a clesiderare, fecero per di più ona stupenda enumerazione di quasi tutti ·gli anLiscorbuli che costituirono di poi il suo piiI co,mune corredo terapeutico (2). 'E lo scorbuto, quale ,entit-à morbosa perfottamente conosciuta, sarebbe ·fino d'allora entrato nel gran novero delle umane infermità so non fosse venuto, come già dissi, un ingegno altrettanto brillante che sbrigliato e fantàstico, come era appunto Eugalerro, il quale, sebbene avesse :abbraccialo lo slesso metodo di cura propagato molli .anni prima dai prelodati autori, si è poi tanto da loro ·discostato nella descrizione dei sintomi, che i suoi successori, sedotLi dalla facile sua dicitura, fùr'òno tratti a vagare per lungo tempo in un· mare di dub.bietà e di confusione elle ha sussistito insino alla comparsa di Lind. Per convincersi di ciò basta l'osservare che nel mentre Brunnero, informato. ai sani prec-etti dei suoi predecessori, stabiliva la putritlit.à delle gengive, e la gonfiezza della gambe essére i S'oli segni certi e caratteristici clello scorbuto, undici anni dopo Euga'leno ins'0gnava il oontrat'io asserendo avere <letta malattia subito tale una no levo le mutazione, che il malato bene spesso moriva senza presentare alcun .indizio di questi fenomeni. Diceva anzi che s' era sparsa dovunque con una sorprendente rapidità e ch(rì·suoi sintomi erano innumerabili: tam varii s1uit .efleétus quos hie morbus edt:t, ul mùiimas omnittm

( I)_ De foinville;h.iatoire de S. Loui3. {i ) V. Lind pàrt. prima, cap. I .

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dilferent-ias tìume,·d coiti.prehendite tion magis fe1•c possibile (ìl, quam arenam. maris numerare. E pal'lando dei dolori scorbutici esistenti in diverse parti del corpo aggiunge: descri!Jendis nominibus eorum qui ab his doloribusvaheexercitati elapsis hisce annfs fuere , via; sufficeret prresens charta. Trasc:inoto quindi dalla sua fantasia chiama questo morbo una calamità mandata da Dìo, ed ace-usa il diavolo delle sue proteiformi manifestazioni. Il suo libro sullo scorhulo, malgrado tante assurdità ed esagerazioni, essendo scritto con brio e raccomandato piu tardi da .Boerhaa'ìe e dall'Iloffmann, obòe più volte l'onore d'ella ristampa in diVérsè capitali dell'Europa, motivo per cni si fece strada dovunque e pervenne a disperdere in un attimo il frutto d1 oltre mezzo secolo di assennate osservazioni (1) . A queste prevaricazioni dell'immaginativa cli Eugaleno ha forse non poco contribuito la lue sifiliticai11 · quel tempo assai diffusa e male conosciuta, avvcgnachè fra i sintomi da esso lui riportati troviamo i cancrì, i bubboni, le Qlcére del pene, l'abolizione della memori.è, ed altri tàli fenomeni che gli ulterjori progressi della scienza hanno chiarito avere nulla di comune cofla ca-chessia scorbutica. Egli inculca la lettura della sua opera sol'amente ai versati nello studio dei medici greci e latini, facendo ànzi notare che senza di questo studio non si avrà mai un giusto criterio, nè si potrà distinguere le antiche dalle nuove malattie i ma intanto svisa e confonde ogni cosa, o pçi esagera a segno da clùamare scorbuto tutte quelle infermità ébe non trova chiaramente descritte negli autori antichi. Infine il celebre Lind, che ha con tanta ricchezza (]'indagini trattatò ampiame11te la storia di questa malattia, indegnatodélle sue avventatezze, non che della servilità di Sanncrto, dfartini, llostio e Lister suoi fedeli pedissequi, non potendosi in niun morl'o persuadere di un simile ..trav.iamento, lo di.. chiara colpevole di qualche cosa di peggio c1ie di ignoranza . Frattanto una volta smarrila la giusta via tracciata come dicemmo da Ezi9 (·1541), Ronseo ('1564), vYiero (1567),. Brunnerus(1589), e da molti altri che scrissero prima di Eugaleno, tenendo di mira le vedute pralicbe dei summentovali autori, lo scorbuto andava sempre più allagandQ le çontr.ade ai nord dell'Europa e flagellava smisuratàmente gli equipaggi di quelle nazioni, senza che la medici na, un di gi~t così bene iodirizza~a, sapesse ormai più dove rlnvenire fra i suoi molliplicàti volumi un aiuto'effi.cace, od uil consi glio atto a por a.rgioe a tante calamità. E bisogna ben dire che molto male procedessero le cose dappoichè, non fatto caso della marineria mercaqtile, solitamente molto· meno assistita dalla scienza, anche le'superbeJiotte britanniche, cui era affidata la fortuna dell'intiera nazione, ne furono sempre così gravemente danneggjate, ebé lo stesso Lind dice nella ( I ) Lind op. citat. 1 pag. 18'1 e seg.


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3.0.8 -

Dal fin qui dotto risulterebbe adunque che dopp if prefazione avere l' JnghilterrfJperdute nell'ultima tramonto delle scienze non solo in Italia e nel mezzodì giterra assai più di persone a cagione dello scorbi-tto, ma. ben açche nelle regioni del nord,. dell'Europa, che 1ìon per l'armirimiùe di Fr:ancia e Spagna. Ma si trova scrittore che faccia cenno dello swrbuto non -oltre alle stragi spaventose cagionate sul mare, questa del secolo XVI, essendochè i più antichi, menprima malattia veniva da oltre un secolo ri~ardata come zionati nella·rìcca Biblioteca scorbutica del Ljnd, sono, un vero flageHo d'Europa, e con tutto ½iò la medicina. il celebre botanico Enritius Cordus (1584), ed il proal dire suo, vagava in tanta oscurità che anche i più fessore di medicina Gio. Agricola Ammon ('1539). {lotti avevano bisogno di lumi. Risulterebbe ancora, che nel mentre vediamo dopo, • Tale era lo stato delle cose quando veniva in luce dett'epoca succedersi insino a noi una lunga schiera nell' anno 1'M8, per cura di Walter, la Rela~ione d'un di autori britannici, svedesi, norvegi, danesi e ger1;ìaggìo n el mare del Sud fatto da lord Anson, comani, che ne scrissero più o meno distesamente.,. ma1idante una squadra di S. M. Brìtannica, dove la troviamo invece un vuoto ed un $i'lemjo fra gl' jtapittura che egli vi fece della condizione miserabil~ in liani ed i francesi, appena interrotto nel 'i 640 da cui era caduto l'equipaggio era così vjva e commoRiverius, professore a Montpeiller, nel 1683 da Chavente, cli e eccitò l'interesse di molte persone autoremeau, nel '1696 da Poupart, e molto più tardi, nel voli, le quali si impegnarono a promuovere ogni 'l 750, dal Cocchi, medico a Pisa. Al che se si aggiunge· sorta di studi ed indagini intorno alla natura di una l'etimologia della parola scorbuto, ignota, come dimal~ttia altrettanto infesta che rappresentata da sincemmo, ai Greci ed ai Romani, la quale gli uni distomi cotanto straordinari. Num~rose più che mai furono le scritture che .tensero con Van-Swieten provenire dal vocabolo danese· schorbeck, che significa lacerazione, od ulceri della, nero dietro a questa nuova spinta alle ricercl;te, bocca, ed altr..i con Mead dalla voce sassone scorbok,. µia,ssi me per parte dei navigatori di lungo corso e che esprime dolori di ventre, e che altri ancora con dei medici dei lidi marittimi, ma sgraziatamente coLind la deducono dal vocabolo schiavone scorb, che, teste produzioni avevano il 'difetto di provenire per vuol dire malattia, nor1- è a stupire se incontriamolo più o da persone di mar~ p0co o nulla versate in divise le opin~oni degli autori circa l'odgine di quemedicina. oppure da medici ~cbe non avevano navie se moitissimi fra essi sians.i mostrati st'infermità, gato e poco osservato; motivo per cui non sortirono propensi' a crederla endemica, è per lunghi anni cir-· dettate col necessario criterio scientifieo, nè affatto coscritta soltanto nelle fredde regioni settentrionali sciolte dai pregiudizi e dagli'errori dei tempi .. A colMa quanto sia erroneà una tale argomend'Europa. mare MSÌ fatte deficienze venne in pensiero ai chìalle cose già dette lo proverannd béTh tazione, pltre rurghi della marina inglese di riunirsi in Società · più le indagini eziologiche .che andremo facé'ndo,. $Cientifica col lodevole intento di raccogliere materi.ali sia meglio dimostrato in medicina,. · dappoichè niente scientifici e d~ favorire i progressi delle cognizioni quanto la possibilità cli sciogliere il poco grato premediche, mediante gli sforzi riuniti dì tutti i suoi blema di provocare a volontà questo pervertimento membri. Si fu in allora che ìl Lind, meditando sulle dell'idrorganico, chiamato scorbuto in ogni qualsiasi sparse 11oiioni raccolte in climi e stagioni diverse, condizione ài clima, di stagione e di costituzione indava mano alla sua tanto lodata Memoria che restp dividuale.' Il perchè noi siamo d''avviso che desso abperenne monumento di progresso alla scienza, e di bia esistito in tutti i tempi ed in tutti i punti del bèneficio· all'umanità. In quest'opera il Lind seppe globo,- colla sola èlifferenza di più o meno, a seconda non solo ricondurre i medici alla vera conosr,enza della maggiore o minore attività, estensione e moltiilelio scorbuto, ma armato di upa critica giudiziosa plicità ,delle cause che valgono ad originarlo, e che ed ad un tempo inesorabile, ha coll'esempio inse:figlLo dell'inedia e della miseria debba ritenersi algnato, come a far: progredire la medicina fosse anzitrettanto · antiGo , quanto antiche sono le angustie. tutto necessario scuotere il giogo dei settari, abbandefla vita sociale. · donare il campo delle teorie, e rimettersi di bel Quand'anche non priva d'utilità la conoscenza della nuovo sulla strada battuta dai medici dei primi tempi, storia delle malattie, noi non ci saremmo tuttavia ocvale a dire allo studio spregiudicato della natura , cupa ti di questi poéhi cenni se non vi andasse di pari altosservazione insomma ed all' esperienza. Dopo di lui non fuvvi più 'scrittore che imprendesse passo impegnata una anticipata risposta al quesito. della contagiosità, che formò in addietro un articolo trattare delle sr,orbuto senza ·avere il suo libro per di credenza così poco contestata, che taluni ogg,iguida onde attingervi preziosi insegnamenti ed ogni giorno ancora, non ostante la disdetta dei fattf e, specie di materiali di storia, semiotica, etiologia e scienza, non seppero intieramente abbandodella terapi·a. E se e.o! lungo·meditarlo non si è ancora Ammesso infatti, che qnesta malattia fosse stata nare. raggiunto quel punto di dilucidazione che di~p,ensi i al sud dell'Europa, cioè .molto. accertata ben tardi suoi successori da nuove rice11che, ciò si de:v.e attridop0 d'avere menaio stragi spaventose fra le· tempo buire più alJa vastità dell'argomento eziologico ed ai popolàzioni settentrionali, tornava probabile l'opi-nuovi soccorsi prestati dai progressi delle scienze n1one di quelli che sostennero essersi cl.i là propaaccessorie, cbe non alla parte semiologica ed alla iata nei paesi del mezzogiorno colle condizioni e nel ,cura.

'7Stta:

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309 -·

modo di altre malattie contagiose. Ma la storia ed il raziocinio già ci dimostravano infondata una così fatta -0pinione, e le ulteriori nostre: indagini metteranno sempre più in chiaro che la malattia in dis_co_rso suole inanìfestarsi dietro a cause che banno esistito anche tra noi da tempi immemorabili, e _oh~.mai lo scorbuto ba spiegato attributi di ~ontag1~s1ta, o_ dato segno di pro~agazione alla mamera_ dei ~or~1 at~accaticci. Noi non dubitiamo della smcenta d1 W1ero e della verità di guanto egli ha pot~to rac~ogl!ere durante i suoi viaggi in Ispagna ed m Italia cir~a alla non esistenza àello scorbuto in questi paesi, ma, conoscendo a quanti errori ed a quali illusioni vadano spesse fiate soggetti ancora oggidì molti viag~ giatori che hanno la smania di scombiecberare volumi .sulle cose nostre, non possiamo fare della sua autorità il medesimo conto che ne fecero i contagioni_sti, le cui teorie trovaroho un insperato appoggio nella esotica provenienza della malattia. Poniamo termine a questo epilogo storico rammentando ancora che la scienza va particolar.mente debitrice al libro di Lind delle molte pregiatissime scritture che si pubblicarono dipoi in ogni angolo di Enropa, ie quali, nel mentre richiamarono i pratici alla retta conoscenza di una malattia così esiziale ed in addietro cotanto trasandata, fecero in pari tempo palese che lo scorbuto, ben lungi dall'essere retaggio esclusivo degli abitanti del Nord, infestava sordamente anche quelli del Sud, mietendo innumerevoli vittime fra le miserie del popolo minuto e le angustie degli , accampamenti, ~ più ancora fra le tristizie dei condannati alle case di penitenza ('1). Quindi in Italia, bon meno che altrove, si potè annoverare moltì~simi de' suoi più eletti ingegni, tra cui, per tacere ~i ::1Itri, ci compiaciamo citare Bona, Versari, Barzellotti, 'fommasini, Gabriele Rossi, Arella, Sacr,h.ero e Novellis, i quali rivolgendo accurati studi s·u--q.uesto argomento, pagarono alla scienza ed all'umanità un largo tributo di loro fatiche. , (continua) I ( t) Cui bramasse maggiormente erudirsi su quest'argomento .I\OÌ raccomandiamo di rivolgersi a Wan·Svieten, a Boerhaave, e segnatamente al Liod., il quale ultimo ba riunito in calce all a sua preziosa /l'lemoria sullo Scorbuto ooa lunga collana di autori suoi precursori, in un coll'indicazione delle opere lqro, chiamata da esso lui Biblioteca Scorbutica.

RENDICONTO CLINICO della sezione chirttrgica del.lo speclale militare di Caglù;iri, diretta dal medico di reggimento, sig. dottore L AI, dal ritorno 1iei Regi Stati del Corpo di :spedfrione in Orfonte fino al presente, (Memoria letla nelle Coofel'enze scientifiche del J 5 giugno 1858).

(Co11tinua;io1te e ~ne)

Mi riuscì sempre assai difficile il ridurre a buona cicarìce gli ulceri jn~urili all'eslremilà del pr.epm.i'o, mas-

sime quando è impossinile s·cuoprire il glande, e mi "'trovai sempre bene dall'esciderli col bisturì, applicando la pinzetta da medicazione alcune linee ~otto l'indurimento dopo aver stirato il prepuzio in sul ghiande, onde eseguire la circoncisione parziale. · Ove poi gli ulceri non abbiano questo carattere, trovo utile il mantenere ben disteso il prepuzio con delle fi- , laccie imbibite di soluzione di deuto-ùloruro di mercurio; come trovo haroara affatto la medicazione degli ulceri nella superficie interna del prepuzio, mantenendolo ro vescialo a permapenza, mentre in questo caso sono sufficienti le frequenti lavature coÌI' indicata soluzione per mezzo di a.pposito schizzetto. Gli ulceri all'ano, che d'ordinario presentano le stesse fessure, esigono comunemente lo stesso modo di medicazione permanente degli ulceri sempliçi all'eslremilà del prepuzio, inzuppando le filacciche nell'acq\la fagedenica, dilungata. se fa d'uopo. oppure . ~ella dissoluzione di calomelano nell'acqua ~econda di calce, dopo averli modificali ,med iante alcune cauìerizzazioni di nitrato d'argento. Sapete di quanta cura abbisogni !'ulcere che occupa il meato orioàrio, e qual lungagine abbia talvolta, e meglio di me ne conoscete le ragioni. Anche in qµesti casj, dopo leggera cauterizzazione col 11ilrato acido di mercurio, mi 'diede sempre btJoni risultali il mantenere discosti i margini del meato orinario con alcune filaccie molli e spalmate d'unguento refrigerante; e poi coll'unguento mercuriale, cessando dalle cauterizzazioni. Qualche volta ho tentato l'esportazione d'un ulcere incallito, ma n.on feci che ingrandirne. la superfitie. Ho sperimen, tato nocivo l'uso assai protratlo degli ammollierìli nel pri.1110 pei:iodo dell'ulcere venereo a qualunque forma, che oltre al renderlo dolenlissimo, favorisce l'assorbimento del pus in quel menlre decisamente virulento. L'ulcere fagedenico si è quello che più abbisogna, a mio modo di vedere, delle' lozioni aromatiche, dopo di"che sarà sempre meglio cauterizzarlo con soluzione satura di nitrato d'ar.genlo applicala con morbido pennello; coprirlo quindi con1filacci che bagnate nell'acqua tiepida, ~ qualora fosse assai dolente, come suol arrivare in questa forma d'ukere, si potrebbe aggiungere all'acqua alcune goçcìe di tintura acquosa d'oppio. · Non mi ru mai possibile asciugare i seni fistolosi che tanto spesso risultano d.ai bubboni Jas_ciali suppurare a loro posta, nè colle iniezioni irritanti , nè colla comP,ressione; ho dovoto sempre spaccarli, e cauterizzarne ben bene il lrag.jlto, od i m~rgini ad un tempo. Ogni qual volta ho spacc~to tull'o il prepuzio per fimosi, me ne sono dovuto pentire; non così quando bo praticato una conlroapertura in fondo per d·are scolo al pus separalo dagli ulceri; giacchè trattandosi dì fimo~i per edema bastano i hagnuoli risolven~i, e tutto a:I più·.alcune scarifieazioni . Nei oasi poi in cui mi sono potuto assicurare che il glande si era <Jonservalo pressoch~ intatto, e la saJute generale ·dell'ammalalo me lo permetteva, avece ai spaccare, usàì di preforenza praLica're la circoncisione, che mi diede sempre soddisfacenti risul\ati. Nei casi di parafimosi bo sempr.e insistito pél:' ottenere la riduzionr, ed in quei pochi casi in cui non vi son potuto riescire, ho inciso sino al compiuto sbrigliamentò1 senza aspellar allro.

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Le cose Lrite e rilrile che vi dissi sulle medicazion\ esteroe delle affezioni sifilitiche prim,arie ,non, meritan.o cer(~ la .Yostra attenzione; ve ne parlai perch-è in .obbligo di darvi conto del mio operalo; sappiate però, conseguentemente al parere esternalo nelle poche osservazi9ni eh~ foci preche su cento pasi dì $i.filide primaria, d'ulcerì in cedere, 1 spe'c'i e, non credetti dover venire ad una cura mercuriale interna, neppure io venti casi, essendo !'ulcere sempre me ·malallia lo·cale, prima d'essermi accertato_ c~e si'asi faHt) assorbimento. Ed anche quando non m1 r, mànga su di ciò alcun dubbio, state c~rti, che non sono mai cosi pronto ad e,eguire una di qQelle cure mercuriali che viddi le tante volte così intempestivamente prescritte. Vi1 dirò, in àltra sedula dei pochl càsi in cui la giudicai necessaria, appunto perchè non me n'imposero i disturbi generali che .succedono contemporaneamente per a.llre cause e che venoono inesattamente atlribuiti all'accaduto assorbimento; tanto meno l'irregolare andamento d'un ulcere. che il più delle volte dipende da complicazioni di lutl'allra nalur 4, lo.Ile le quali,. <lessa riprende Il! sua buona via. Vi dirò in seguito quel che penso dei bubboni prim~tivi e dei cosi detti r.l'emblée, e perchè ho evitato in molli ca~i la ;ura mercuriale; qualy a questa ho sosti lui lo, a eiò' indotto dall'osservaiione, essere ormai scomparsi i tanti cronici di più mesi, e d'anni, piagati e lebbrosi che pur troppo viddi ,e medicai nei primi anni della mia carriera. 'te sl'esse osservaLioni nii condussero a conchiudere che le tante malattie delle ossa, della pelle, delle fauci, e là stessa dege·nerazione cfei hubbon_i, che 'si. allribuiva:no, all'infezione purulenta, non erano che l'espressione della cachessia mercuriale. Nè dicasi che la mitezza osserval~ da qualche anno in qua nelle malattie seconqarie, e la rarità dei cc1si di' sifi-lide costituzionale, si debba ripeter~ dal cambiamento di nalur.a del male medesimo; perocché' sia troppo evidente doversi al maggior sapere che di-, slin'gue oggidì il Medico l\iililare.

310 NIZZA. -Letto ed approvato il processoverba[edella precedente

tòrll~t~, e m6ssasi dà! Presidéii!e all'ordi~. dél gior'ò<i ìa discù$sìurre sttìt'e fottu'ré éh~ la lnèdésimà' àssorbtrofli, il ti'. 'Vi i!le ifltésè a togliere dallo stato df dnhbil?zià la diagnosi d~i to'filb'ii

clié àmtntillu'.i'o il soldato Prina ; chè s'1rscÌllava fta il pronunèiifrsi per tùrnori con15esli2:ii o ft!lddi. Si ttMienòe sùll'ast'enia. di rachitismo , snl volome1 sulla data, sull'andamento, sulle prec(1denzet sullà situazione e iJe dedussel' eselusione·di asèes!li congestionali, l'l\m'IDessione di, ascéssi ·freddi. . Il .presidente, con brevi ma cbiare parole, roostrò tale dia• gn~si essere l'espression·e del suo sentimento, la traduz.ione di ciò !)he'intendeva quando lasciò àperto per cotesta diagnosi, libero il c.ampo ana. discussione sia al pr6 ch·e al contra ..Si convi,rne quindi solélinemente sll'lla r;agiodata dlagrlosi, la q'ùàle figlià Costo la _uecessità dèl vuotamento colla puntura sotto-cuta1ieà., Il D. l\foro medicò curante, dopo aver discorso suil• atluàÌé stato dei tumori in questione e sullo pratiche sue intenzioni. patlò dei danni che con-seg.u-irehbero alla tarda àpertiJrà è chiede: se più convenga il :vQotamento in una o più sedute, lasciandosi travedere più propenso all' uUimo modo. Il Presidente dimostrò dover adoltarsi il vuotamento a più riprese p:er evitar ·un vuoto troppo repentino ed il rapido iogresso dell' aria afmosferica nel cavo dell'ascesso. A consolidare le ragioni scientifiche part'ò della sperienza del professoreRilieri, la quale è lì per.mostrare èoi falli, sé non bastasse it raziocinio, la supremazia del 'jlrocedimento del ''uotamento a più riprese: Dopo di ciò, il D. Macaggi, invitatone dal Presidente, lesse n'na sua storia di congestione apopletica monsfle, su·sseguita fetlélmente ad ogni accesso da furiosa teomanilt. Esqrdendo colla navraziòne di alcani fatti per- provare la realtà. de)la. mònomanìa iurio~a' ti,ansi!oria !l· mostrato come si mandavano nei passati secoli al paljb'olo degli ammalati,. passò all'oggetto della sua storia. Certo Angelo N. N. , neo-soldato, del quale disse la nerboruta cost.ituzfone, il temperamento ~j)opletico e la salute éagionevole; disse degli acÌcessi sospellati epilettici cui soggiace ognimese, ma. che dagli esperimenti medico-legali e meilico'-pratici institaiti risulla'roito accessi di congestione apopletica. S1abilì dopo i sintomi, n c·orso, la durata, il diagqoslico ditfdrenziale fra gli ani e ·gti aHri accessi, sul quale si estese con ammi.r.a,bile scrupolo scientifico, per non dire co-n sottile speculazione. Fatta chiara la dia. ' gnosi, disse come l' infermo dopo luogo sonno sì s.,eg,li in pl'edaa: furore teo-man;aco. 'I;entò coll'.induziooe, provò col raziocinio,, ' mostrò· coi fattj come la congestione .apQpletica sia m·aJàtlia che più !li ltifte arra la via alla manb, che l'epilessia condurrebbe più spesso all'imbecillità, che la congestione to)ie là ragione di bollo, l'epilessia poco per vol!a. Defioi la monomania, classificò Relazione delle Conferenze seienti&cbe ' le diverse speéie della religiosa, assegnò' quella di N. alla: teo-manìa. l'tlostrò come più all'una che all'altra s'abbia tençM ES E DI A<lOSTO, 2.• TOllN.1.T.1..) denza in ragione dell'edaca~ione, del modo di vivere, delle abitudini fisiche e morali. Parlò della nop fissa periodicità delle CAGLIARI!. - Dopo lett ura,,. ed appròvazione del pl'ocess; malallie mentali, pose la mania.per prima fra le malattie ereverbale deUà sednt'a antecedente, il vice segretaro fà rilevar~ ditarie, ceonaotlo alla sua saltuarietà, ciò che s'avverava· nel terrore di ~tampa commesso ne.Ila pubbli0azione del pr..ocesso suo caso. v,erbale delta confe111>uza,del 15 giugno nelle parole cautele chi~ Faoeodo di quando in quando stQriche e psicologiche digrei,;ur,giche invece di cautele igienich_e, rettificazione che il Presisioni, mostrò come tanto fanati~mo de'tempi aodati possa. tra4,epte intende venga ruenzionata nel processo verbale. dursi io· inonomaoìa religrosa: compianse le vittime di questa IJ signor Presidente dà f)o,ii:11,li !ottura d-i un suo scritto"Solla · pazzia, e, sempre aiutato·dalla st1,ria degli ultimi secoli, pr_ovò mellinglte cerebro-spinale, da servire (li appendice alla sua· elail dìminuii,e di questa malattia così nell'uomo individuo coma bora~a rµonografia so tale malattia ( J ).. nell'uomo collettivo pel suo andar di passo col progresso della libera civiltà. Non trovar posto tal malattia in scevra coscienza~ • ma sì nelle timide, e 'I farsi frate Carlo V. patlar per tatti. ( I) P'edi i Numeri 31 e 38. Mostrala l'educazione del 1110 soggetto, le abifodini·, avole in

pèr

PARTE SECONDA

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-

famiglia od in canonica, si fece chiaro da sè il percbè nella tco'D!anìapforolDpesse. Descrisse il furore, il come era a ~è stesso incoerente, il suo ragion~re, gridare, urlare e tacere al nominar Dio, i santi, la madonnà, il suo accarezzare chi si vantava per abitator celeste e l'anenfarsi a chi non sapea dolcemenle imporgli error tale. Toccò della ragionata cura anti-congeslionale ins-Utuila senza pro, le vie intestinali interrogate coi più potenti drastici non rispo,ndere,,l'essere insensibile alle piu ·opposte temperature. "' Suggeri adatlata e conveoienlissima profilassi così por la congestione come ·per la monomania religiosa studiandosi coll'autorità del Poccinolti disuggerirecontro quest'ultima il parco ma~rimonio, quale la migliore òelle deviazioni, la scuola del dolore, l'abituazione alle sofferenze. · Chiuse la sedata il Presidente con aggiornare alla prossima riunione le rillessìoni e la discussione sulla storia del D. Macaggi seco lai però congratolandosì, animandolo a non raffredarsi ne'suoi stu:li, essendochò qualunque studio e storico e Jellerario e scientifico è proficuo porchè alta scienza indirizzato. NOVARA. - Le~to ed ap)>rovato il processo verbale dell'antecedente tornata ii f. f. di presidente sig. Butbod invita il signor '!'.ardivo a dar lettura della storia, già,annuuciala ~ella precedente sedata <l'on asceuo lento da carie dello sterno. Dopo quest'esposizione, per l'ora avvanzata, riunione è sciolta alle ore 3 374-

la

PARTE TERZA

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Rivista dei Giornali Scienti-lici D,a,l 9.0 fascicolo d~l Giornale Archives Belges du mé~ dçcin militaire (Settemb1~e 1858) , riproduciamo integralrnente qi,est'artìco_lo s1t la ·

Vaeclnazione. Avis du eoHèire des médeeins de Prague, en réponse

aux qoestions sur la vaocioe adressée~ par le gouvernement Aaglais. Oo $ait que le gouvernement anglais a adres-sé aux sociélés de médecine de di'vers pays et a fait connatlré par la v.Qie des journaux uuè.série. de queslions relatives à la vaccti;ie, voulaJJJ sans d·oule provoquer des ewlicaliqns et des éclaircissements au s.ufet des accusa,lions portées c.OJllre celte salul;)i-re inslilution. Le collège des .médecins de Prague ayant élé .con.sullé, nomma une commission composée 'de cinq·professeurs, du premier médecin cies -Enfanls trouvés, da président de l'Iostitul cenlraì de vaccination_ p.o.ur la llohème et du doyen des• médecin$ de Prague. Celle commission se mit immédiatement à l'reuvre, des tableau-xde stalistique furent dressés, ~, il fut répondu à ehacune des qu-eslions, non d'ufie-maniere vague et en quelque sorte instinctive; mais d'aprés

314 -

l'e1.amen rigourenx des faits. Nous allons transcY,re cesreponses qu'on ne lira pas sans intérèt. . Première question. - La vaccination préserve-t-elle toujoursdela petite vérole1 et prévient-elle d'une manrére cerlaine lamortqu'entraine ordinairement celle malad'ii '! Pour repondre à celte question fondamentale, on· a dressé qualre t-ableaux. Le pr~mier comprend le rappotl de la mortalilé à la p·opulalion, ét particulairement fa morlalité provenant de la variole, avant l'introduction de la vaccine en Bohème, de ,i 796 à 1802. Le second ta},)leau comprend la mortalité après celle inlroduction, dans. une période de vingt-quatre ans, de ~ 83"2 à .f81S'5. Le troisi~me tableau donne la slatislique des va~cinés et des non-vaccinés, avec l'indicati on des rnalades de variale et des morls. daos une période de vingl et une ~nnées, de 4835 à 4855. Enfin le quatrième tableau c,om-' prend les revaccinations pendant seize années, de 1840 à 1·855, comparées aux vaccinalions. Il' ressorl des ces tableaux les résultats suivants: 4°' Le rapport des morts à la populalion avant comme àprés la vaccine est de 1 : 32. Cependaot; ' 2° Avant l'usage generai de la vaccine, il y avail 1 cas de morl de variole sur 121 t3 morts etsur 396 ·25 abitanls landis qu'après il y avait 1 cas de mort de variale sur 455 314-et sur H, 74-1 113 habitants. Conséqu.emenl; 3° Le rapports des individus morts de petife vérole~ comparé à la somme totale des décès, se montre maintenant 38 fois plus favorable et 37 fois si on le compare à la pop.ulalion. i Le chiffre le plus bas des cas de morl de petite vé .. role avanl l'inlrodu·ction de la vaccine (-1,988) est 2 112 fois p!us fort .que lechiffre le plus élevé après celle introquclio~ (807) , et le cbiff'.e le plus élevé ~es cas de .mort de vanole avaot la vaccrne (17,587), surpasse dè 21 4-1'> fois le c~jfi're le plus éle\'é'des décès dé var'iole survenus, après l'établissement des vaçcinations (807). Il est donc vrai de dire que la petìte"vérore conJinue à se montrer mème sur les personnes qui on'l été' va'Cci~é~s et qu1elle peul Mre suivie de morr, et que par conséquent la vaccin-e ne préserve pas d'une maniè're ;ibsolu~; m11is le nombre des variolés est incompatablemenl' plus faible dépuis l'Ìn'Lrdduction de la vacCÌ,!)e. Le taoleau dès revaccinations sert aussi à montrer !es effets préservé\lifs de celle dernière; car-le nombre des non-réussites l'emporte,de beaucoup sunelui des ré'ussil~s. ltnfin les cas q,e mo:rt· par,J'effel de·la variole chez !es indìvidus vaccinés sonl devenus de rares exceptions. Deu~èrrre <juestion'. - . ù'expérience donne~t-elle lie~ d'admeltre que les personnes· vaccinées son plus prédJsposée& à contracter d'aulres mal?-cfie~, comme la fièvre typho1de-. les scrofulesn a pthi sie, ecc.? Il niexiste aucun fait, d-ìl lé rapporl, qui puisse légitimer· èetl·e supposition. Le typhus affèote les perso,Ìne~ oon vaccinée.s loul aussi bien que les aulre~, et q~t 0


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aux scrofules et à la tubercolose, e' est daos le. relations sociales plulot que daos l'usage de la vaccine qu'il faut I chercher la cause de leur extension. Trossième ,question. - Peut-on tr ansmeltre p11r la. vaccinaÌ.ion diverses mal,adies,, com me !es sctofules, la syphilis, etc.'? L~ rapporl élablit qu'il n' exisle aucun fait bieu avéré qui puisse còostaler celle transmissioa; il adrnet cependant I.a possibilité de l'inoc.ulation de la sypbilis; mais il fait observer que toute.s les persoones chargées d'opercr la vaccination savent les précaulions qu'il convienl de pre,ndre, et $'assurent tout d'abord de la bonne qualité dl,1 vaccin et de l'état de sanlé de l'iodividu qui le fournit. Quatt·ième questì011. - L'éxpérience recommande-t-elle l'emploi de la v accinalion en général da_ns. les premières périodes de la vie? L'expérience nous apprend que l'enfance est exposée aux affeclions éruptives, et particulièrern:ent à la variole; cessar les vaccinations serait un ecbose f1rneste pour l'humanité, puisqu'on augrnenlerait iofailliblement les causes de mort. (Yfortelj. {o die prakt. heilkunde et Ga:. mèd. de Parit.)

Disposizioni 1'Iiniste,r iali

FEDI DI l'IIALATTIA DEI MILITARI IN ,LICENZA (Gabinellq) Nota (N, 92)·29 agosto 1858.

A maggior spiegazione . delle disposizioni contenule nella nota N. 84, in data del 22 p. p. luglio {inserta a

pag. 695 del Giornale militare {1), bo ravvisalo opportuno di determinare quanto segue: 4. Qualunque militare in licenza, cui. in conformità delle suddette disposizioni, occorra il rilascio di una fede di malattia, dovrà rivòlgere .apposita domanda al Comandante militare della Provincia in cui dimora, il quale delegherà, p~r la occorrenle vìsita, un Uffiziale sanitario mili~re. ' 2. Questi alla sua volta, eseguila la visita, ne farà conoscere il risultato allo sLesso Comandante, per mezzo di apposita dichiara, che gli trasmetterà io piego suggellato. , 3. Il Comandante militare, accertalo con tal mezzo della esistenza, o no, della malattia, ove questa sia riconosciuta vera e tale da rendere impossibile la partenza del militare, trasmetterà la predetta dichiara al Corpo cai

il medesimo appartì.eoe; e nel caso in cui la malattia sia riconosciuta non esistere, ovvero di noo sufficiente gravità, provv:e.derà perchè, spirata la "licenza, abbia il miti~ tare a raggiungere il proprio Corpo . Il Mini~tro Segreta.1·io di Stato A. LAMA.RMOI\A..

A:'fN.UNZlO BIBLIOGRAFICO

RIBE'RI LEZ101"1 ORA.LI

Relative 1° Al cancro labbiale con alcuni rapidi sguardi sui mali cancerosi; 2° Alla difforme e permanente flessione dei diti della mano da cicatrice; 3° A casi d'amputazione totale d'un dito della mano o del piede con la formazione d'un lembo solo palmare o plantare; J 4° Alla compreEgione digitale nella cura delle anenrisme (comunicazione fatta all'~ccademia MedicoChirurgic1 di Torino).

Un vol. di 274 pag. al prezzo di L. 2, ~5 per 'l'orino, - e di L. 2, 65 (franco di. posta) per le pi·ovinoie. Vendibile in· Torino dai portinai della R. Università. e dello spedale di S. Giovanni. Per le provincie e per l'Estero dalla Direzione ·del

gior?J,ale di Medicina militare.

Avviso.

Li Signori As.sociati a questo Giornale tuttor in 1·itardo di pagamento del primò semestre del corrente 1858, sono-invìCati d'inviarne senza dilazione ulteriore l'importare al.Vice Direttore risponsabile, Dottor

'Mantelli, permez.zo di-vaglia postale in lettera affrancata o per mezzo dei Signori Calo,irrelli dei rispettivi Reggimenti, ovvero delle amministrazioni degli Spedali Militari al Qitartier iJ'lasti·o per l'Armata in Torino, oppure p1!lr quell'altro mezzo che loro torner'èt più acconcio, senza costo di spesa. LA REOA.Z\ON R

li Direttore Dott.Cav. ARELLA,Med.DiY.

Il Vice Direttore respons. Doti. MUTELL1,Med. di Ba'l. (\) Pedi il N. 92 d( quuto Giornale di. Medicina p~r il volgence anno. .,

Tip. Subalpina di ZOPPIS e Comp.


ANNO VI.

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4 Ott()bre 4 858

~. 40.

GIORNALE DI HEDICINA HILITARE DEL CORPO SANITARIO DELL' ARIIATA SARDA non si riceve che per un ann~ e cominéìa col t '\ li genn. Si pubùlica nel Lunedì di ciascheduna sellimana.,, J. 11 prezzo d'associazione in Torino è di L.10. In Provincia ~dall'Estero, franco di posta L.11. $i p11ga per semes1.ri autic'ij,atL'

11· L'associazione

j o Doti. Cav. f.OMISETTI: Dello· Scorbuto, No zioni generali. - i 0 Doti. Cav. MANAYRA: Sana meningite cerebro-spinale, iettera. - 3° Conferenze Scientifiche.

SOMMARIO. -

PARTE PBH1A ·Dello Scot•btJtO 1

(Seguito della B,.;Jazione dell'lspeltore, siiz. D. Cav. CoM1SETTJ su le malattie che hanno domin:ito io Oriente.).

Nozioni generali sullo Scorbuto in Crimea

Noi abbìa~o di già gittate alcune &parse nozioni nel Sunto Storico della Campagna intorno al predominio di questa malattia nel nostro Corpo di Spedizione, accennl\ndo sommariamente ad una cifra di oltre settecento scorbutici," che più esatte ricerèhe ci obbliprono a portare dipoi a 90'l nel qnadro statistico del movimento generale. La possibilità di quest,a discrepa:0za nel rendere conto, cli una eacbessia, 6he si era riscontrata cosi sovente come complicazione, l'avev-amo lasciata intravvedere dicendo che intendevamo parlare soltanto dei casi più 11u;1,n1:fesli di scorbuto confermato . Resta perciò scusabile ·se, nel porre mano alla staHstica, abbiamo creduto accostarei maggiorm:ente al vero sceverando dalle malattie leggere, massime chirurgiche·, altri non pochi casi ébe, miti in principio e poco appariscenti, poterono in progressu di tempo attirare a sè l'attenzione del •pratico a segno da costituire il prinr.ipale, per non dire l'unico elemento morboso da combattere. Del reslo, quando SÌ éonsidera che questa cachessia, una volta penetrata in un esercito, diviene la complièazioBe generale di tuLLe le malattie comtini, e ne modifica, in vario grado e modo, sintomi e natura, sarà facile il concepire gli ostacoli che si oppongono alla compilazione di una statistica con cifra assoluta, che. non si~ passibile di qualche errore. Sin dal fini,re di luglio 1855 il nostro Corpo di Spedizione, esausto com'era dalla diarrea epid.emioa e dal cholera, cominciò a fornire malati, di cui alcuni, abbenchè entrati all'ospedale· per tutt'altra infermità, offrivano infHtraziopi e macchie scorbutiche calle es tre-

mità pelvlC'he, prodotte, èome d,icem.mo a suo luogo, da una forza a tergo dell"on.da sangoign.a durante 1a febbre. V'era perciò ,fin d'allora nelle truppe una diminuzione d.i potere vitale, una certa alterazione dèll'organismo, Ghe minacciava risulversi in un'invasione epidemica di .scor.buto conf~rtnato. Tuttavia l'opportunita délla .stagione estiva, e l'energia spiegata dal Comandante in -capo nel sollecitare ogni sorta d1 provvediment·i, massime in ordine alla razione alimenI taria, se non ne dissiparono intieramente ogni orditura, poterono per intanto por argine ad ogni sua '1 1 ulter-iore manìfestazi'one. Ma ben altrimenti avvehne nel CtlOrB dell'inverno, segnatam.ente nei mesi di genn~io, febbraio e marzo, durante i quali l'influen 4a tlel freddo e dell'umidit.à, prevalendo sui nostri mezzi profilattici, potè lo scorbuto irrompere con urr'estell'sione che mai si sarebbe dappr.ima sospettata. Oltre ai casi ben dichiarati che abbiamo raccolto, s'·era in allora insinuata fra le truppe · una :certa condizione •· cachettica dell'organ·ismo, che senza:essere v,ero scorbu10, ne additava però chiaramente il genio o la natura, sicehè ,sanL e malati, tùtti più o meno ne offr'ivano la improllta (1). A taluni cotesta verità potrà forse sembrare un'esagerazione, ben poco veros\mile. giacchè tr0v.'erà contrastare coll'as'f)etto apparentemente .florido e· marziale delle nos~re·itrtippé, di_ cui ben molli si compiacevano e si lodavano in qt1et-l'epoca. Ma quell'aspetto era ing,annevole, come 'i_ngahnevoli erano la tumidezza ed il colore de1 volto, ~he davano, a credere ai meno ·esperti ing-rassa1:a e fiorente una persona leucoflemmatica è rab~rnrtìra per l'azìone dei venti e del sole; ·aspetto che lià tn1tt1:Hn err0:re alcuni non. p0l}hi del Fìemont'e, i qll"ali flda,Iidosi ai S'oli ~caratteri esteriori, ,tlaòitarono persi·rio della r,etti,tudifle del gi,udizio portato dai ,medfoi deUa Crimea su alcuni soloalti rimandati in pat-ri>a, siccome invalidi a prosegnirè nelle fa~k.be deHa guerra. A convincersi dell'errore in &ui si era caduto a'frebbe ba- st~to il far métter.e ,a nud-o le estremità inferiori, e tastar.e C(Yl dito le gengive d·i questi militari; chè le (J) Seoza parlare della sorte toccata a,gl' Inglesi, noi u~immo P.iù volle ~a cconta.re clìe nel primo inverno ,l'Esercito francese si trovò così slremato da questa càchessia, che anche i rneoo iolaècati erano caduti in ano stato t,ale di deperimento fisico,morale e di apatià, da imostr.arsi indi-ffer,eoti a t11tto, persino alle cose che p,iù da vì,cino.ioteress~vano il loro be,n'~ssere; stai-o che ·perdurò sino al ritorno della primavera.


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3.1!~ -

chiazze echimotlche, le stasi umorali ed i residui indurimenti dei muscoli ·della sura avrebbero rivelato essere la diatesi scorbutic3, profondamente radicata nel loro organismo. Diremo ài più-: l'avvi::imento allo scorbuto è spesso così lento, e le sue graçlazioni cotanto svariate ed -indefinibili, che in certe circostanze può m:mtenersi lungamente come in uno stato per così dire latente, provocando soltanto una t3l quale prevalenza del sistema linfatico, o leggere infiltrazioni sierose del tessuto cel'lulo-adiposo sottoeutaneo che poco o nulla disdice alla naturale avvenenza de}la persona. Questo stato di primo avviamento alla depravazione scorbutica che più o meno i,nvade tutti quelliche sostennero a lungo i disagi e lefaticbe degli accampamenti costituisce appunto il gtande segreto che-ha fatto meravigliare moltissimi utlìziali, perchè trovarono i loro compagni d1armi a~sai più dimagrati dopo alcuni mesi di vita normale di presidio, che non al loro giungere dalla Crimea. Ritorneremo più innanzi su questo punto patogenico, che io chiamo punto di partenza dello scorbuto, perchè nelle attt:iali condizioni della scienza crediamo sia ancora un argomento meritevole di qualche riflessione. Per ora ci restringiamo a ricordare la grande influelilza, che esercitò la condizione scorbutica nei nostri ospedali, sia come entità morbosa idiopatica, si~ come complkazione, o.substrato delle malattie comuni. E per meglio tenermi nel giusto, e )asciare al mio dire tutta la significazione che emerge, dal fatto nudo e semplice; tal quale s'offri all'osservazione del pratico, trascriverò in appresso alcuni brani tolti da due rapporti tr;:1smessimi sul finire di, marzo 1856 dai distintissimi medici di reggimento i signori dottori AHur.no e Costanzo, addeLLi amendue~ al secondo ospedale della marina, quegli in una sezione di medicina, e questi di chirurgia. « Rimane ora a dirsi ctell0 scqrbuto, che fu la vera malattia dominante (così il Dott. Alfurno), nel mese di gennaio in ispeGie, e che domina tuttora con q,ualcbe inténsità. Su centosei scorbutici curati entro il quadrimestre, non rari essendo i decessi,.ragion vuole che alquanto su di essi io mi soffermi. » < Cominciò lo scorbuto a fare la sua apparizione con pochissimi casi nel mese di novembre, e la se:. zione da me diretta ne accolse due soli, numero che s~li ad undici nel mese successjvo, ed a novantaqm1ttro nell'ora scorso gennaio. Se in su_l bel principio presentò molto benigni i $UOi sintomi, ciò non potè più dirsi allorqu~ndo cominciò a prendere più grandi proporzioni e s'incontrò complicato colle al-tre malattie. Sebbene non possa ammettersi mai <the una stessa malattia produca sempre gli stessi ed invariabili fenomeni in quelli che ne sono colpiti, dipendendo il modo suo di svolgersi e di esprimersi da innumere condizionl:,intrinseche ed estrinseche, pure. qui è d'uopo confessare che, trattandosi di uomini posti nelle stesse circostanze igieniche e tutti a poco presso nella stessa epoca della vita, ben pi-ccola differenza correva fra il soffrire degli uni e quello degli altri; o se differenza vi era, que.sta non •

I

aggiravasi già sul quadro in genere delfa malattia, :m-a piuttosto sulla mancanza e predominanza di un sintomo a preferenza d'un altro, locchè nulla togliev.a all'essenza del morbo, Nessuna costituzione fu al sicuro di questa malattia, e si videro spesso uomini~ costituiti in veri atleti, Fimanere ·più facilmente colpiti dei deboli. Quelli pereiò che più ne soffrirono s1 furono i savoiardi, dotati in genere dì temperamento sanguigno e di vigorosa costituzione, ma facili a · commettere disordini, a scoPaggiarsi, a paventare la morte per malattia, non tanto per ciò che può avere di triste, come pel rincrescimento di non ·essere sepolti 11el suolo natio che tanto sla loro a cuore. ( sardi furono in numero affatto insignificante, ~ foi:se in grazia dell'abito scrofoloso, di cui son.o dotali i11 genere quegli isolani >> (1). « Per quel che riguarda le cause, la più potente pare che fosse la stagione freddo-umida, che portando impedimento alle funzioni della pelle, rendesse · pure viziata l'ematosi, ed allerasse l'innervazione. Venivano in seguilo i freq_uentissimi cambiamenti di temperatura, il servizio pnooso degli avamposti, il vit.to meno nutriente di cui si cominciò a far uso nella stagione invernale, Fuso delle carni salate e di maiale, come pure il veslire forse troppo leggnro: del soldato, e la sua poca poJizia. Queste cause è giuo·co forza ammettere, poiché, in caso diverso, come si potrebbe rendere ragione del motivo, p~r cui fra gli uffiziali , che trovavansi in stato di modificare e migliorare il loro genere di vita, non un caso di scorbuto siasi palesato? » , ,z. Ora mi farò a descrivere la malattia tal quale ·Si è presentata, e si presenta ·alla mia 08Servazione. Gli individui affetti da scorbuto offrono allo sguardo il v:iso scolorito affatto, leggermente edematoso, le gengive tumide, sanguin.olenle, fungose; la fungosità si estende talora ]Ungo tuLto il margine interno dell'ai;co alveolare ed anebe sulla ste,ssa volta del palato. Rarissimi sono i casi in cui le gengive siano ulcerate, per cui !'. alito, se.bbene fetente, non è mai insopportabile (2). La tinta del viso è estesa a tutlo ll corpo, su cui sovente si manifesta un'eruzione migliariforme più 'o meno abbondante, e di colore rosso pallido, talora sparsa su tutto il corpo, tal altra limitata agli arti superiori ed inferiori, 'il più sovente circoscritta a qnest' ultjmi, la quale si può pressoché dire fenonem.o immancabile. Un1alterazione, cbe si presentò costante nei nostri scorbutici,. sono le vasle ech,imosi ali~ regioni intero e e· posteriori delle coscie e delle gambe, n0n che.nel e-avo popliteo, ·

(I) Parlando dell'eziologia Cf':rch-eremo di spiegare il le deboli coslilozior.i , e quindi i soldati nativi déll'ls·ola prèferibilmente risparmiati dallo si:orbuto, ed invece n_ati i savoiardi e le più vigorose cosiitazioni. (2) Qai si noti che si parla dei maiali ve,toti negli della Crimea, dove non.erano generalmente trattenuti che i meno gravi,_e giudicali di facile guarigione.

percbè

f~ssero malmespedali io cura


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3H, -

maggiore era il freddo-umido per il soffiar gagliardo Contemporaneamente ì malati si lagnano di dolori più o meno acuti, talvolta jmmani, e-sacerbantisi col moto, dei venti boreali. La differenza difatti riesciva sen-. sovente piil nottmnj che djurni, fissi alle estremità sibilissima fra lo stato dei malati durante il tempq inferiori. Queste bene spesso sono edematose, tese,, umido, ed il secco; l'umidità prodirceva in loro un dure, sensibilissime,al tatto: altre volt~ flemmonose; peggioramento notevolissimo, mentre all'incontro l~ talora le ossa stesse sono intaccate e la diafisi della· siccità era cagione immediata in tutti di un considerevole miglioramento. , (Continua) tibia lungo la sua cresta si gonfia e s'infiamma, il periostio si solleva al punto di lasciare quasi sospet-' tare a primo a"spetto l'esistenza di un'esostosi, e da indurre per l'eccesso d,el dolore l'ammalato alla disperazione. Il polso poi si presenta esile, vacuo, talora intermittente. Tali sintomi offrono però delle Vl\I'ietà. Alcune volte la faccia conserva H suo colorito natur.ale, oppure prende un volume enorme; manca rron SU LA IIENINGITE CEI\EBRO-SPINALE di rado l":tllerazione delle gengive, sebbene nel corso della malattia finisca quasi sempre per manìfestarsi Lettera del Medico Divisioncwio çli Cagliari, signor in grado più mite dell'ordinario. L'eruzione pres·enta Cav. ~IANAYRA, cill'ouorevote sig. Doll. GJUIJICE, molte volte la forma di larghe macchie roseo -pallide. Medieo di reggimeiito nei Ca:valleggwi cli Nova1'a. talora manca affatt0. In ~uest'ult1mo caso sono più intensi i dolori, più tesi i tessuti e dolentissimi al Collega Stìmalisslmo, tat'to. Le echimosi in qualche rarissimo caso si presentano anche nella regione posteriore delle braccia» .. Alcu.ne frasi relative al l' epider\lia<li areningile cerebro« Questi sono i sintomi più frequenti e che prospinale da, cui furono afilitle l'anno scorso le truppe di pl'iamente caratterizzan.9 lo scorbuto quale si presentò questo presidio, io caslonate nell'elegante e profonda disnella sezione da me diretta. Ma rari sono i casi in sertazione <la V. S. pronunziata nelle due conferenze cui gli ammalati al loro entrare nell'ospedale non scientifiche tenutesi riel p. p. luglio nello Spedale Divioffrano congiunte allo scorbuto altr,e malattie, çome sionale di Torino, e falla or'ora di pubblica ragione dal .congestioni polmonari o cerebrali, affezioni caLarra)i, Gìornale di medicina mìlilare (n. 32, e·331, m'impongono la diarrea, e .spesso le febbri periodiche. In alcuni il l'obbligò di dare alcuni schiarimenti e di rettificare certe polso è, talvolta pienn, frequente, febbrile; la faccia i foesatlezze,, che nel calore del dire ìnav·verlenlemente IP suffusa, la respirazione aqsante; bavvi insomll\a I poterono sfuggi~e <li bocca, quello stato che fu denominato da alcuni autori scor·- ·I· Prima d'entrar in materia mi rallegrerò meco stesso biitoc~ldo: S~ si è abbastanza felici di :vincere q~e~te 1 per aver veduto che ìl piano. o meglio la trama su cui .còmphcaz10m, e soprattutto se J'amma1at.o non e 1m- ! V, S. ricamò l'erudito e f,,rbilissimo suo discorso,è q~ella stessa sulla quale io gr9ssolanamente tesseva il modesto pedito assolutamente di camminar.e. o supera la ripugnanza che provano al motq tutti gli scorbutici, il , mio lavoro; poichè ciò' rni dimostra che il modo cresposizjon.e da me ,adottalo era men difettoso di quello che io migli?rame~,to .no? tarda a rnaoifesta~si, _fa~to. più che v, ha c10 d1 r1marcbevole, che 'le fu-nz10111 d1g~- I ardissi sperare'. Nè questo è il solo mptivo ~h' io m'a.bbia pago: un altro, e cli ben maggior rnomenlo, lo stive sì conservano quasi sempre in buon<:> stato. 1 d'esser trqvo neJl'appreziazione che V. S, fa cosl delle varie dia.Sebbene Ia·costituzione sia ~-onsìderevolmente dete-' gnosi a cui por,,e occa5ione la meningite cerebro-?pinale, 1'iorata ·ed estrema la spossatezza, tulta'via non man-. ch'e dei diversi e talora contraddillori metodi curalivi messi GaQO esempi di malati cM, anche in condizioni ·igiein uso per frenarla; appreziazione che combina a ,puntino niche non troppo favorevoli, entrano in piena cone colle i'dee da me antP.ced,rntemenle pal~sate, e con valescenza, dissipandosi l'uno dopo l'altro. talora quelle che intorno alle viste . tanto patologiche, che teraanche in meno di venti giorni, tutti i loro mali. Alpeu~iche del signor Boudin ebbi l'onore ù'esporre a quelorquando per-0uranò sintÒmì i preindicati, soprattutto sti miei còlleglti nella nostra tornala accademica del 16 la diarrea, la congestione cerebrale o polmonale, agosto, come V, S. p<:>lrà convincersene gettando uno lorchè i malati sono assaliti da frequenti s.iocopi, o sguardo sull'appen,dice alla mia memoria, a cui mi lusingo da epistassi ripetute, non tarda a manifestarsi lo venga pure concesso di figurare nelle colonne del precistato tifoideo di btevissì ma durata, e sotto questo tato nostro periodico (*). Pas$and'ora alle rettificazioni ed agli schiarimenti somµoiono il più sovente, quando non restino vjltima vra annunziali, incomincierò dal farle osservare che d'un access-0 di sincope. È da notars i, che all'apparire V. S. disse in ·ordine ai risultati da qie raggiunti quanto dello stato tifoideo, le gengive, ageorcbè tumidissime, mercè i sala,ssi ripetuti a brevi intervalli, e fin quasi al sì assottjgliano ed illividiscono~ 1'.erozione poi spadissanguamenlQ, non è rigorosamente preciso, come vorrisce quasi totalmente dalla, cute, ,Mì affretto però a esse:re, trattandosi di dati statistici, dai quali s'ha rebbe dire che quesfinfortunato esito è ;J.ssai raro, e sucda desumere la prevalenza d'una sovr' un' allya medicaceqe19rdinariament.e .quando regnano i x,cnti freddo• , umidi, del Nord . .Io ebbi a deplorare einqne decessi (.') Vedi i Num. 3'1 e 38 di questo Giornale. nel mese di gennai·o, ed appunto in quei giorni in cui

PARTE SECONDA

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zione. Jofalli V. S. cosi si èspt'ime: <t ManaJ ra fece·neì « guariti in media dioo'i a;bbonEtant,i. salassi, e salvò la « metà ciwa cfoi rualètti. )Il. 1/,ai r~al~ parò è ohe, fs~ mi mGna, buo11é a,-nr,i~-ehlel lei,. oiiflpei ~ Jmi~ii q.ood:ri Scta4ii!sliei~ c,\l ohleHai semhra dmp_aslo1al f~re, si, n~ll m'ilttad'O) su 38 infeimi noru 11 ~ perdelw chff t!2, com6! Tì:s,ulia da~ q,,uadr,o, w 4 (nel quale si commisero due gi,aì'fi erro~ d, stampo; il primo nella colonna dei morti del mese di marzo, ove in luogo di {3 si legge ~9 il secondo nella finca degli entrali d' aprile, in cui s'ha 43 per 48), che V. S. può consullare a suo bell'agio. Nell'appendice surtmtenlovat~ ho gi à toccalo quest' aroomento ponendo a confronto i miei co' successi aYuti o ' dal signor Boudin; stimo pertanto vano il ritornarvi sopra un'altra voHa. Mi soffermerò in cambio a discorrere alcun poco dell'interpretazione che in fo rma interrogativa V. S. dà dei vanllagiji che il medico francese rica.~ò daltl'amministra~ione dell'oppio, e eh' io ritrassi dtrlle,de,?lezi.oni sanguigne largamente praticale. Tale inleFp.t:elazione tendente a stabilire che la mortalità comparativamente minore di cui sì l'uno che l'allro ci facciamo moril~, s'ha da considerar meno qual elTetlo immediat<Y della cura da ciascuno di noi adoperala, che come indizio del decrescere e dell'amm ansarsi del morbo, è certamente ingegnosa e da quell' uomo di sottile criterio ch'eUa è; ma io, con sua licenza, non posso accellarla per assolutamente giusta ed incontroverlìhile; e le nè declino i motivi. L' intensi tà della malallia misurata dalla rapidità del decorso di qne~ta si mantenne a tuUe le epoche dell'epidemia allo stesso liveUo, imperoccbManto oell'esordfre, che a metà, e sull'estinguersi della medesima s'ebbero de' meschini che morirono nello spazio poco più di ve11tiquallro ore (·1). In principiosilTatte morti occorsero più STATO INDICATrVO

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Dessi Sal:vatore Arallo Caddco Serra Olla l\occalo Dcasi 2° Sig!)orio Tocco

8 febbraio 12 id. 24. id. 25 id. 1 mano ' 24 id. i(I. 8 id. 27 febbraio 14 icl. H id. 22 id. 18, m1111.o 9-'1 folJbraio 2'1 marzo i9 id, 14 id. 3 aprile 9,9 marzo 6 aprilo 22 marzo UI apri le 4 id. ,18 id. 5 maggio 8 marzo - 11 maggi.o

d.dla lftvrte

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10 febbraio id. 3 marzo 4 id. 5 id. id . 9 id, " id. 10 id. 13 id. 15 id. 22 id. 24 id. 27 id. 29 id. '1 ;iprilo 3 id. 4 id.

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frequenti , è vero, ma di questa maggior frequenza .se 1'1'i, deve incolpare in parte l'aHitudioe a contrarre la matallia ed & risentire Fe fu.n este consegoenze- più- gr:irrde ~ unp~tt ragguards.%1~· numero. dfindMdui', ed. in parte, ,lt m~ ... lodo•d\1 cmra. non sein pife -urvi.forme ed aMq'ttàia al"bi _, sagno. A 11ropo'Sito di quesl..'atliino, co:nfesse.ì"ò i·nge'llùlftnente che mi sorprese non f)GM il leggere le geguenti par.ole di Y, S. « Nei fa.t.h di <i:aglia.ri la, o)alaLtia:. comu·nqu:e \"enisse dia'gnoslieal~ fu, Ci'rfamenre curata come una gra'" vi!Sima ence(a liler epperc1ò si dovelte. bencbè non ee lo dica, il Man,aJra, ri,eorrel'e, e certo gcfl!e<fnsamenle, al salasso n avvegQachè io fos.si pi enamente per.suasò d,'avef fatto cenno della medicazione quivi seguila prima.del . mio arrivo, come effcllivamenle lo feci nel primo ahozzo della mia memoria, in cui trovasi un paragrafo cosi concepilo: « Q11eslo promesso, e resa, ci1m il metodo di cura che, per essere sta\o l' antiOogislico, egualmente conveniva alla cerebrite ed alla meningite, la giuslizia a buon dri llo doiuta a coloro, cui prima di me incombeLte l'importante e .&rave missione di !ollare contro quella feroce epidemia,, delineerò ecc.-,, Questo paragrafo, che ieri ancora rilessi all'egre'g10 mio compagno signor Dolt. Laj, bisogna che sia sl'ato da me sbadatamente omesso nel trascrive:re la cop.ia d'ella mia relazione che spedii al Consiglio superiore wilila re di sani là, dacchè lo cercai ind.irno nella ri produzione lipograGca di della mia relazione. l\fenLro riparo a siffatta omissione col ùìohiarare che ai casi di moningite cerebro-spinale pr~:Sontatisi in febbraio ed. in mar1,o si oppo~ sero i mezzi con cui si sogliono attaccare le flemro'asie, devo aù onor del vero far no lare a V. S. che il salasso n0:n ,enne usato con quella generosità eh' ella suppone; giacchè, da quanta ricavo dai r4uaderni Ji visita, non s'arrivò che eccezionahnenle alla quinla ed alla sesta deplezione fra g.eoerali e locali (4). Nè di ciò inlentlo appuntare i miei predocessori; chè anzi li lodo d~I loro misuralo e caulo procedere. E per verità era ra,gionevolissimo che in un' affezione sconosciuta, 1rreg1>larc e bizzarra: nel suo andamento, molliforme, e direi quasi proteiforme d'aspetto, s' andasse guardinghi ed a rileuto nel prescrivere le emissioni sanguigne mas;ime vedendo succedere a certi insulLi gravissimi accompagnali da delirio violenlo, <la febbre gagliarda, da dolori atroci, da suffu sione della faccia e calore ardente della. cui(', una risoluzi<rne inaspeltala de' spasimi, una sensibile diminuzione della cèfalalgia, e de' disordini inleHelluali, un considerevole abbassamento del polso e del calore universale, insomma una tregua quasi completa d'ogni doglia, d'ogni espressione morbosa. - Per comp~endere che siffatta tregua non dove va inspirar ttoppa confidenza, e che a dispelt'o delle apparerne in senso contrario, covava minaccioso tullQra il fu oco sollo la cenere, e ch'e Lrascuralolo un sol momen to questo era

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( I) li signor Doll. Lai mi fa acconciamente riflettere sa qoesto particolaro che la cifra da me segnata ru in certe occasioni oltre1>assata, sebbene ciò non apparisca dai qaaderoi di ~isila , sui quali sì lrascorò di notare· i salassi prescritti straordinariamente: coovieoei però meéo cbe io nessuna circostanza c-òtal medicalora fa portala al ponto a eoi io la spinsi.


eapace di suscitare un irtefre~abile incenùio, s,i rìchie· deva uno studio profondo del morbo, si esigevano i frultrferì, ma ·lenti e costosi ammaestramenti dell' esperrenza. A fronte d'una malattia così poco chiara111ente definita, ·èosì fucattl ·e soggetta a tante allernative di me·gfio P. di peggio, l'esitazione, la limidilà, il brancolare sono scusa. .bilissimi, e starei per dire degni d'encomio. Chi, manc~ndogli la convinzione cbe il rimettere dei ·sintomi non è, per cosl esprimermi, che ,un agguato teso .alla credulità, alla buona 'fede del medico, avrà il corag~io di far cavar sangue ad un apiretico, ad uno che non si lagna Jel beochè menomo male, e che sembra stampi già il primo !P&so ,~ella via della convalescenza? . . . • Questi miei r.o]leghl adunque, i qua.lì 0011 avendo vista altre volle la menin~ile cerebro-spinale, non potevano essere in guardia contro i rimbalzi ogoor più pericolosi1 che- succedevano a quelle brevi ed ingannatrìci calme, operarono logìcamenle e prudentemenle aslen\" nd!Osi1 dal <:ootiouo salassare, che (sLabililo che si fosse al burG della natura e del mooo di procedere della malattia) non sarelibe .slalo giusti6cal>ile, e consigliando in Vl'Ge gli ipo , steoizzanU cardiaci e cefalici. i rivulsivi, i1porgantì e l\antiperiodico, la- cui indicazione in parecchie circostanze sembrava evidentissima. PoS'so andar erralo (chi al postulto non presumo punto d'esser infalliliile), ma tant'è., ho la credenta d' aver proclamala una verità difficilmente impugri'abilc, quando affermai non darsi eontro la meningite cerebro-spinale altro rimedio, fuorchè la Jancella. Colai cr.idenza si è radicata, nel mio cervèllo, non lanlo pier le feli ci riuscile che, mi procurò il mio metodo, quanto per àlcuni casi d'isgraziali, il cui iufau.glo esìto, pensandovi su a mente fredda ~ spassionatamente, non posso a meno di non ascrivere alla mia tiluban·za, alla niia ft.'do nella medicazione· alta quale in seguilo rn'e.hbandonai escl'usi vamenle, non ancora beo salda e spregiudicata. Sì, collega mio sti matissi mo. quantunque volte mi ricorrono alla memoria,i nomi di Olla , di Cad'deo, di Dessi Salvatore, e vo mecv stes~o ruminando le parlicolarità del loro male, e le molte remiUenze che vi si osservarono, e mi fecero concepire troppo facili speranze di probabile {;uarigione, e ID'indussero a tralasciar i salassi od a pratical'li saltuariamente. imitando in ciò il genio ed il capriccio della mnlallia, provo come un rimor,;o, e mi dico, che se meglio penetralo della cootinuaz.ione del lavorio flogisL[co in quella truce affezione, aJi,onla della momen~ tanea sospens.ionò dei fenomeni, coi quali s'era dappr.ima rivelala, io avessi proseguito a salassare , C()me se siffalla sospensione mai non fosse avvenuta, ljUei tre po\'eri giovani sarebberro for!\e ancora i11 \'ila. Del resto1 iru,ò darsi che V, S. abbia ragione, e cbe:uell'epidemia di Cag\iarirsi scorgano, com'ella as.serisce. due periodi distinti, oh' io non mi piego a riconoscere se non se con una cérla riserva , e dopo d'aver discusso e definito il modo d'iolcndore siffalli periodi. Ho· già acéenn·ato più sopra che in tulle le fàsì d'ell'epidemia, qualunque fosse il sistema curali vo usalo, si' perdevano ammalali nello sp~tio di l)Oche ore, e cootlncfev a tla•tal fatte) che l'intensità: e la m-aligò+tài d·ella, men'iògile non ·s'ei-ah o rnai ,slìlel)tiLe·, q11an'lu'nq11~ il nlimer·a o·gnor p'iù ristretto delle villime polesse far credere al décre-

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mento dell'eprdemia. A.. mio· modo Id.i vedere l'elemento morboso sospeso nell'aria, q.uando in un paese domina il cholera, la sudatoria migliare, od altreUale epidemico malore, si conserva inalterato•ed ha uo'egual potenza nociva, sia che il micidi:al suo influsso riesca funeslo a mille, ovvéYò ammaz-zi un sol malato al giorno; sia che lo si consideri il di in cui apre , o qoello nel quale chiude. il funebre suo catalogo. La pa1ologia generale c'insegna che per c'ontrarre un 1affeziohe qualsiasi vi vuole un a\lnggiamento particolare dell'organismo, èhiamato predisp osi,z,ione, e che questa è talmenlP. la condizion6, senza la quale, malgrado la presenta delle cause determinanti, non si dà la pialattia, chf. neqimeno i mali' di natura contagiosa allecchiscono, ov·essa manchi. Cosi stando le cose, mi pare che non si renderebbe reo d'un' eresia s?ien.tifi ca colai cbe sentenziasse il maggior !)Umero di casi, nei primi tempi ,f'un'epidcmia, dipendere non già da più squisita perniciosità del principio morbigeno, ma dall'incontestabile maggioranza d'individui predisposti a risentirne l'azione. Che se mi si obhieltasse che nelle epidemie s'osserva d'ordinario un crcsct:ndo, il <1nale inferma la spiegar.ione or'ora cmes$a, la quale per essere convincente sarebbe mesl(eri cbe la malatlia. faces5e te sue più larghe stragi nei primi giorni appunto della sua esistenza, io risponderei chi lo sbigollimenlo, compagno inseparabile d'ogni manifestazione epig,emi~a, il timor panico che assale le masse, e le agi la , e le coolurba , e ne prostra il morale, prepara la via al miasma deleterio in molti , presso ai quali non avrebbe altrimenti avuto accesso·; e che a questa cagione si deve allribuire l'incremento progressivo del male.- Che la voce pubblica, so fila a ltlllo esag-erare, amplificando a dismisura le proporzioni o la violenza dell'epidemia, valga ad allargarne i co1Hìni•, reod'endo , merce l'allarme•éhe sparge intorno . acconcie a rimaner oggi infélte dla.i va~anli pestiferi effluvi. centinaia di per~one che ieri n6n l'erano, nissuno v'ha che l'ignori, e perciò stimo affatto SllperOuo l'addurre ragiorJ i e falli in conferma di colai assenione: Giudico a1tresi in1Jlile, scrivenao ad' url medico istrutto, ed assen nato, qual è V.S., di rammentare che molli si procacciano l'attitudine. che pria non ave\·ano, o con disordini dieletìei, o con abusi venerei; o con esporsi al fredd o essendo jn sudore, od in mille altre guise: avverlirò sollaot'o ohe còstoro sono quelli che alirMnlano la voracità d1èlfa epidemia, d11rante quel periodo che co munemente chiamasi di diminuzio!'.e, nel quale'si reputa dai più él:le l' io'~ensità della mall.lllia scemi in ragiQo dirella del degradamenlo 11umerico d~i r.asi . (continua )

8ela-ziooe delle Conferenze seieuri..ehe ( Hitsa nt

Snn.MBH, I"

TOa!UTA : .

TORINO. - Letto e1I appro.,.ato il processo verbale dell'an teredènte sediita, il Doffore 'Wafoffio do'ma'nd,a· la parola. Prestiìifdo egli serrl,io allà mio'ùe noerei ebbe' l'opporl'unitÌI di ripetere u.n'osser,asion&ebe già nelb seerso llfiiDO ~.vea rjlev'alli


"il Cav. Arena, faeendona pare oggetto di discussione nelle no&tre conferenze, l nnerei di alcuni Corpi vanno iuttora sottoposti, all'osciré dall'ospedale, ad una consegna in quartiere p~r un numero· di ,giòroi eguale alla,permanenza loro nell'ospedale pel.tranaroento sifilitico. Il Cav. Arena a·v ea osservato che tale misµra, anzich~ incutere on salutarti timore, ed , essere un mezzo di freno mo'rale, apportava un risultato ben diverso, chè nel mentro non valeva a .rag~ionl(ere lo scop9, eta poi causa che gli, iofetti con ogni !Dezzo e sotterfugio cercassero nascondere fino agli estremi, la ma~attia, che di solito ne veniva per tale ritardo aggra'Vala, nel mentre curata sul bel principio non avrebbe forse necessitato che più semplici mezzi, ed a:vrebbe potut.o condursi con facilità e prestezza a guarigione. Siccome poi nello scorso anno non era che l'I 1° reggimento che maotenevà quella repressiva costamapza, così erano stati lo stesso .Dottore BarofiÌQ ed il Dott. Gozzano medico dì reggimento di quel Corpo iocar.icati di rappresentare tali considerazioni al sig. Colonnello Comandante; che avendo·gentihnenle a·del'ilo al deside11i·o motivato de,i medici, emanava alcune disposizioni atte a meglio raggiungere lo scopo, ed a migliorare ben anche le· condizioni' degli atfetli stessi, Fu infatti statuito: t° Che fosse abolita in massima la consegna io quartiere pei venerei, andando affatto es.enti da qualunque punizione q uelli che si cousegnassero ammalati al ·'primo apparire dell'affezione; 2° Che fosse in vece consèrvata la consegna per coloro che o venisse.r o scoperti affetti, ò si preséntassero alla visita del medico ad un'epoca già inoltrala della malattia. 3° Che I a punizione fosse determinata e fissa per ·tutti, onde assumesse quel carattere di giustizia che non anebbe se su• bordinata a circostanza affatto fortuita; ed ancora per togliere ogni incitamento al. soldato a mettere in opera quei ~ ,e~i;i di dissimulazione coi quali tante fiale viene a sorprendere la buona fede del medico curante anche il pi ii,attento, onde ottenere d'a· scire il più presto dall'ospedale. Le condizioni attuali, d'ice il Doti. Barof).ìo,puo!O- nqn diversificano da qu,e!Je che erano neilo scqrso anno; quella proposta che allora vi parve o colleglii oppor-luna, non può non esserlo anche ora;. e forse se venisse adottata -yedremmo scemare non dirò il numero, ma la gravezza delle malattie di tal genere. Io fovvi adunque calda preghiera percbè vogliate, come già nello -Scorso anno, formulare on autorevole voto, onde ollenere il lodevole intento, Il si,goor Presidente interpella in proposito i medici presenti, ed essendone ri'soltato che il solo secondo reggimento di fante• :ria conserva la su ricordata costumanza, fu adottato il partito di far interprete del pensiero comune il medico di quel reggimento presso il signor .Colonnello, per quelle provvide.me che credesse di dover in proposito aùottare. li Dottore Pecco doma11da quindi se le misure adottale nel!'t ! 0 feggimen.to · abbiano reso alcun fratto, circostanza importa1;tissima per appoggiare jl voto dell'adunanza; al che il Dott. Baroffio rispondeva,che nei quattro mesi successivi aWadozione delle novelle misure su ricordale il numero de' venerei non era pu nto scemalo nel reggimenlo, ma n'ientri, prima di Ire individ~i colpiti dalla malattia, all'epoca di loro entrata nell'ospedale, noo almeno già portava sv,ilnppati bubboni, dopo egli avea constatato che di '1O affetti da ulcere, uno solo er a stato inviato alJ'ospe~ale cQn l}nbbo11t. Le giornate di perma nenza poi erano .iodate gradatamente .diminuendo. in una notevole propo_rzione. Questa osse~vazfone è al giudiiio d_el J);,lt, Pecco upa buona ._P,reva del sisle9;1a, ond'è ch) gli par unisce ai colleghi nel qe·

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!!ider.io che se ne faccia anclJe al, presenle l'~spericnza. La mo- . zione è qoindi adottata. , GENOVA. - Letto e seo~a conteozioM a·pprovato il processoverbale della passata lorna!a, non sendovi all'ordine del gi~r~o alcona materia da trattare, nè alcuna memoria in pronloda leggersi, il sig. Presidente prende ad aèoennare ad alcani individui che trovansi àttualruenle all'ospedale, offerenti infermità d'incerta diagnosi, cd ivi per appanto inviati onde essere tenuti in os,servazione allo scopo di mettere sulla via l'autorità saper'iore intorno alla determinazione, che questa deve prendere re. I alivamente ai medesimi. E perc~è il giudizio che deve essere-, presentato emerga quale piè si conviene secondo le norme della scienza·, il sig. Presidente, fatta la narrativa di quanlo ha egli osservato dorante il tempo che alla soa cura sono stati affidali, cade ne)i'avviso che gli iodi,·idoi de' qua·li si tratta siano iotrodotli nel seno dell'adunanza, affioch_è ognuno dei signori ,medici proseliti li esamini partita.mente, e cos.ì, raccolte le opinioni fodividuali di tnlti, se ne porga quel de fio ili vo giudizio da vale'fe in-0ltima causa.

Il primo soldato introdotto si è quello aP,partenente ai Regi Eq·oipa·ggi, del quale si è già tenuto discorso io una delle precedenti sedute. Ognuno si ricorda che questì fu fatto entrare all'ospedale siccome supposto affetto da imbecillità; che il si~ Auditore di guerra mosse questione _a l medico curante se mai, per a'VVentura non fosse preso da ·qualche fQrma di encefalite,. e che il sig. Doti. Caire portava opinione che in tal caso non si trattasse nè d'jmbecillità, nè manco d'encefaliJe, ma pìà prest0di profonda manioconia. L'individuo che si otfre all'osservazione, è ben conformato della persona e s.ano; costantemente tie.ne la testa piegata guardando a terra,come coIQpreso da ona sentita idea o vergognoso di mostrare la sua faccia: interrogato, non sempre solleva il saovolto, nè si rivolge a chi gli muove qualche,qoeslione: risponde aver avuto per mestiere Jo stato di ma11inaio, 'µ'aver fatto varfr '\liaggi ed esse.re andato sino ali' Americà, nel qna'le lontanissimo paese dice avere sofferto una grav_e malattia, senza sapere specificare che malattia si fosse. Fa conoscere non essere alieno dàl ri toroal'e al proprio Corpo, ben contento d i fare il suo servizio e si mili altre cose va dichiarando, rispooJen,lo sempre a ileqoata mente alla varietà delle ibterrogazioni che gli vengono fotté._ Dallo esame de' suoi atti, dal suo portamento e dal modo adequato .di ris!londere, ro forza inferirne che presso di lui non v'ha. imbecillilà; non si può neppure sospettare che sia co!'to da nostalgia, ed oltre alla assenza assòluia di sintomi r iferentisi ad affezione acuta o crconica dell'encefalo, non v'ha poi alruna ragione, per pare pensa,re che possa esseFe affetto da· qualche maniera, di encefalite. Raccolti perlaolo i voti si venne alla couclasionénon trattarsi nel caso prese nte cbe di una,profondà malincobia, come pei· appunto fino dal bd principio il sig. Dot't. €aire' avea dichiarato. Il secondo soldato introdotto proviene dal 5° t&nteria. Qnesli fa vedere essere affetto all'arto iuf('riore sùiistco di guisa da essere pqbligato d.i portare di contiuno il piede sensibilmente volto all'estel'Iìo. Trattasi quindi di constatar\-! se v'ha Jesjone orga,nica c,apac~ di dare spiegazione 'del,follo;eJio caso ;1ffermativo, V(ldere se q.uesta debba gjpdicarsi.ac_c identale o spontanea Qd in qualche siasi modo procacciata. In quanto agli antecedenti, dal medico al quale in~ombe il servizio del qoarljere c-ui ai parti~ne H detto solaato è reso. not,o, copie il medesimo ri.port~sse., è qualche tempo, una con-. tusio ne all'anca sinistra p,er una èaduta sa questa regione, p.e r· la ·qual cosaJ\l d'apprima e.,per poc.hi giorni ricoverat~ ,nell'in!er.m~ria reggimentale, da dove poscia, fa inviato a questo spe-


-3~9 dale, dappoicbè' gli effetti della eoùfnsìone ttob s1 ris0Iveva11so sollecitamente. 'La gamba cho sopporta il piede sinistro, osservata io ista't-, 4i stazione, dà a vedere essere alcuochè accorciata, ma, fatto <'oricarè sul duro l'individoo, col soccorso di piccoli sfotzi essa raggiunge la lunghezza della destra. Esaminate attentamente -0d accuratamente le principali articolazioni di questa estremità, non si riscontra nelle medesime od al loro intorno alcuna anormali là. Ciò ché poi reca a tatti sorpresa si è che questo arto 110n ha sotrerto alcuno dimagrimento, a produrre il q11ale ao·cbè il solo stato tl'inerzia avrebbe dovoto conlrihuire. Ben ponile· calo il lutto in uno colla robusta sua costituzione fisica, l'opiuiooe generale si raccolse in dichiarare che probabilmente la viziata posizione dell'arto, incoata da principio per dolori al medesimo, fosse posci/1 resa durevole per cattiva abitudine, se noo se procurata e mantenuta per malizia. Ad ogni modo doversi ·ne-I c'aso presente ;dubitaTe fortemenfe l'iufermìt-à come s;mnlala. _ Il lorzo soldato presentato al!'a<lanànza appartiene al reggimento R. Navi, Il mostra essere affetto da notturna incontinenza d'òrioa.L'ioùividuo confessa non andarvi mai soggetto d·i giorno, ,e pretende cbe dali sino dall'mfanzia. I.a seta eos\ituzione fisica non appal"e menomamente deleriora.!a per sofferte gravi malattie, uè gli organi generatori manif,!stano alcunchè di morboso, ,nè sa dire aver sofferto malattie ai medesimi. Unanime si porge l'opinione che qni non si tratta d'altro che di una ,·iziosa abitudine·. Cùo tali coochfosioni venne così dichiarat'a sciolta l'aduuanza ALESSANORJA. - É approvato, previa lettura, il processo verbale .dell' antecedente tornata. L'.aduoam:a. prérule quindi a conferi.re io\orao al caso di gast ro-e patite, occorso nel nominato B. . . . . capo-musica nei ;primo reggimento Granatieri. Il socio Yalzeoa, che n'ebbe a dirigere la cara, così si fa a so mmariamente esporlo. li predetto individuo, abi~ualm~ote dedito al largo oso del ·vino e de.Ile bevande s)liritose,,provava da molto tempo un malessere generale con inappetenza e difficoltà nel d-ig~rire. Ciò non ,pHlan.to, non solo trascurò di ricorrere ai soccorsi dell'arte• ·ma persistette nelle perniciosè sue abitudini, io fluo a che op ,presso da ile sofferenze dovette ricoverare all'ospedale. l ~intorni principali, che si rimarcarono in sul priccipi.o dellac.ura, furono: una quasi insnperabi,le soouolenza, decubito pressochè con.t inuo sul fianco destro, polso pkcolo, stretto, irregolare,. ma non febbrile, e morale ab~atlìmento. Oltre a cio poi risconlrossi il fegato molto accresciuto di volume e sporgente oltre i naturali suoi limit.i. Per qualche teJl)po l'i-nslituito metodo di.. cura, l'antiflogistico .cioè diretto ed iodirello, p.irve rallentare i fatali p1·0 gressi della malaltia; s.e 1100 che essendo sopraggiuu ~o il delid o, ed fosieme coo esso no aggravamentù di latti g!i al!ri sintomi, :perdere ,sì dovette la speranza di conservare la vita dell'ammalato. L'autopsia ri'lelò l'esistenza di antiche e profonde lesio.ni ·al fegato, in ispecie, edal ventricolo, vale a dire no tcrnore fun. -goso in corrispondenza della minore curvatura di ques\o vi,scere, grosse masse di sostanza tubercolare, qoa e colà sparse in num ero da 15 a ·20 per la less·ilura del fegl!to, e tale iogros,sameoto di qnrsto da avere invaso i confini della regione ipo-coodriaca sinistra.

Il Presidente sos.tien.e l'avviso, che la malattia siasi dalla prima -s1ta origfoe ordita e sviluppata•ncl ventricolo, da cui quindi per

gradi per gradi s'irradiò e diH'ase a.I vicilio •iscere, ci-Oè al~ J'epate.

I

- E siccom.e osserva il socio Valzena, ehe l'ammalato non ebbe mai a mùovere lagnanze per alcmn dolore, che Tiseotisse· ne Ifa. regione dell'uno o dell'altro organo, il Presi.d ente soggingne,.,.. non essere di ciò a fare le meraviglie, quando che si ponga mente sia alla'sede èbe occupava il designato tumore, sia ·alla natura fungosa, che esso po,ssedeva. In quanto alla sede,,ei nota, che quella essendo deila curvatura minore del vèotricolo, meno disturbate in genere rìescirdovavano le fuo11:ionì di questo viscere, e per nulla les~ quelle assai più importanti per (.a digestione della di lai estremità pilorea; Ed in quanto p.oi alla natura e.numera diversi casi di tumori fungosi da lui nella sua pratica osservati, i quali non: solo si conservarono per lungo tempo indolenti, ma neppure impedirono l.'uso degli arti, eccet'.ocbè situati foss.e ro sugli organi st(\ssi del movimento, E da questo ponto dell'argom.e oto passando a quello concrrnente l'fotima .strattora dei tumori in questione, non che la loro genesi, il president.e si fa a riassomere coo quel-l 'ordinato fa. cil!l ed erutiito dire, che tutti gli ric;onoscono, la memoria. ch'a questo riguard.o rese sin d,al 1850 dj pabbli.ca ragione 11et MemoriQ./.e di medicina, deducendc:>ne i sego,e nti carollarii: t. 0 Essere a ricMcursi l'origine del tuooore f11ngo~o in un'alterata coufigurazione della trama vascolare dell'organo, su ,·ui risiede, trama, la quale assume il carattere delle distribozion i plac€nlali, con incessante tendenza alla secrezione di principii plastici ed all'organizzazione di nuovi \'.asi"; 2. 0 Non sembrare perciò necessario l'azione del processo llogisJico (alm~no avuto riguardo all' idea, che d'ordinario a questo lavoro patologie;~ s'associa) per ispicgare i {enonemi della di lni o_rigine, laddov~ la tlogosi è per lo più nel fuog.~ acoidentale e temporaria, e ben s9vente non avvertjta: Potendosi perciò considerare il tumore fungoso · qual vera vegetuzione, qual organica metamorfosi e quale an organo nµovo e parassito; 3 .0 (;oncorrerè nella vila del fungo stes_so gli elementi d'noa vera orgmizzazione, vasi nuovi cioè e ricambio di materia di secrezioni', materia che alla fio fine soverchiaodo la par.te viva ed or,;anj~zala t.a guasta e dist,rogge, senzacbè giunga tuttavia a dìssipare quella tendenza., conna-turale ali a vegetazi11o e vascolare, la quale si mantiene persfoo dopo avvenuto l'esulceramento; 4. 0 Io!ìoe potersi coosidèrare il tessalo cellulare come la matrice uon.altrimenle che dei tèssnli sani, di silfatt0 genere di morbose v.egetazioni. La discussione non avendo altro seguilo la seduta è chiosa.

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CAGbIARI. - Lotto ed approvato il proresso verbale della pre-· cedente seduta il sig. Doti. 'l.' arronc obbietta al sig. Presidente, che essendo ioesa!l;i la diagnosi di rneniogite èereur·o-spioale stabilila dal sig. Thoovenet ne!la malattia dell'infèrmiera curata nella clinica del· Crnvl',llhier, la di cui storia il-sig. 'PresideDte riferiva in detta seduta p er dimostrare l'utilità dell'io.sister.e nella cnra antiflogistica, come.appunto egli praticava per corobattere l'identica malattia che dominava fra le trappe di questopresidio dùr.ante la primavern del .1!!57, ooo poteva tale fatto,.. clinico veni:·e iìl appoggio ~l giudizio da esso- signor .Presidente emesso circa l'rhdole flogistica e trattamento corativo del mo1 ~e> cpidemicò io disèorso; ' giacche al molto di ,,edere del Dolt(lre Tarrooe la malattia di quell'infermiera, tenendo cout.o della sua breve durata, non sarebbe stata ebe una congestione ce(eb rale;aes,eodo p~'r esso impossibile che uoa rmtania di processo si possa risolver~ io sì bre'fe tempo. che -cr~éte -:is1111IQtameotQ.


i nsotllcfepte a percorrere i cJiver~i s•a~ì costi\uenti il corso necessario, che il Tommasini assegna alle malattie Oogislicbe. ~ qpes\'obbieziooe risponde il sig . ,r~i,~eJJte face11do osservai'~ ion~nzUutlo al sig. Tar,rone che la do,,ralii ùelJ.jl malatti;l, p~r quanto risulta dalla J>IOFia meùe11i11,1a, no,n fu così )>reve ®m'egli vµole sup~rJa,, giaccbè tocçl!'V,a ci lr-e sell-emiri, ma b 61\SÌ tale da ppterJìl cbia_u:;arti sotto ques..lo puo~9 di fis~ a buon dirillo meningite, e no11 cungestwne c.erebro-sj)iJlal.e ; e el)e 4,';iltron,(je i ~u,oi ~iolomi ~rao.o Lal,~ept,e òistinti , e J>u!lu,t o tl:att:9mcnto cur;rtivQdecisiNamente apUfiogistie.o ed abbastanza eaei:_gico, da D<>D ammeltere dubbio di sorta che si potesse trattare di sempli.!e congesliooe cerebrale. Fa quindi osservare al sig. Doli. Tarrone che I.o stesso 'fomma:ini non intende di così -i:igorosamen[e considerare questo procedere delle malattie flog~slirbo, cbè altrimenti sarebbe inutile ogni cura; e se questi stadi nolan.si veramente distinti fra di ioro, si è allora quando I.e ma1attie infiammatorie sono ab· ba ndonate a sè, oppure trattale oon semplici e deboli co'mpensi. Oramai in pratica (prosegue il sig. Presiden(e) è una verità comprovata, che io ,·irlù d' oo pronto ed energico metodo curativo si giunge a far abortire un numero considerevole dei più {plgliardi processi flogistici, p. e. l'uretrite blennoragica,la risipola, i I paoerecciò, e persino la flebite, se si ba da prestar fede a l sig. Noccal ( 1). .Così quando si ottiene d'impedirne gli esili, coi natu ralmente tendono cotali malattie, si ~anno scomparire l e sistemalich.e demarcazioni clie si vuole debbano assolutamente cootrodisling nere i periodi del loro corso necessario; accade .lo stesso in uo considerevole numero di malattie di tal natura che colpi~cono con violenza fatale; tale per l'apponto si fola malattia in qoistiòn e, che miele villime ìn Dl~no di 20 ore, nei quali casi, al par di quelli che dorarono più settimane, il processo flogistico veniva avverato dall'abbonJante suppurazione cremosa, che fu costantemente dnvenola fra le anfralloosilà del cervello, ed in m.aggior copìa all,1 sua base, e tanto da coprire ìl chiasma dei nervi ollici ; dal quale ingombro il sig. Presideote ripe.leva il freqnente strabismo osservato io quelli ammalali durante l'invasione del morbo surriferito. • o questo fe nomeno, che il si~nQr Presidente ri(eriva per ind denza, e s,ulla {piegazione che dava del medesimo, il signor Doti. Tarro.ne di ce che piolloslo da qnesfa compressione dei a eni ollici ne sarebbe risultalo di pr,eferenza la lesione della fa coltà vislv~, non avendo relazione diretta i nervi ottici coi motori dell'occhio.

-~ t) U:ffatli coll'iniezione d'una sòluztone sa tara di azotato d'argt>nto si slrc,z.za fi n dal primo giorno la Jlogosi oretrale,una.del!e piu pervicaci che si con(•scar,o: l'a,·er propQslo siffàllo melodo tera peutico~ una delle maggioti glorie di RicorJ. Lisfranccombatfeva colle applicazioni d'uoguento napolitano le risipole cbe n ~efienhac:b ~iunse a coodurre a guarigione in Ire giorni, coprrndc:> le par.li risipelatose con una compressa spalmata di grasso che si rinnovava Ji due in doc ore. Cauterizzando colla pielra infornale il dito efféllo da panereccio si precide la via ad ona flogosi altreuanlo dolorosa, c·he terri bile oelle soe conseg1Jenze. Che più? co' lar(lbi ,·escicanti falli scorrere da questo a qool punto d'u.n membro colpito da ilebite, qofsta cede propla· mente, preservando l'ammalato dai gravissimi pericoli, e dagli es:l i per lo più fooesll a coi sifi'alla mal~ltia suol dar~ luogo. Dunque la flogosi essendo frenabile fin da' suoi primordii, come emerge chiaramente da quanto ora è staio detto, ne viene per legittimo corollario, che la legge che le assegna un corso a110iutamm1e 11eces1ario abbisogna d'essere medific11!a, od almeno interpretala io senso largo, e non a rigore di vocabolo.

Gli risponde il signo.r Presidente facendogli osstrure ebe fra le cause dello strabismo i trattatisti riconosconoaocbe la lvslonedcj nervi ollici e ()ella sle.ssa reWns, ehia,maodolo i,n tali casi sl_rabjsmo ess,t'Q~ialc. lnpllrJi lo invita a Jtoore caJeolo -dei rap ppr.ti anjl~to.w.ali.çi ,,el b0 Pél!O ,coi (,lei:v.j ,QLH,ci, delle' reJa~iQ.'9,i< SÌlllNliçpe e dej ~.QVimeoti rj Oessi, C~ l'Dse p~r UD esempio, quan~o si ha loslr~J>ismo pftr la presm\za dei vermi neU~ inlestil),a. I;,ssçodo pccor$p al ~;_gno.r P rtsidente, nt;l ria.ndru-~ Je fas,t de)J~ gi~ de.s,cri,lt,a m.eqiog\te c( rebro,spioale, per rii;ordare alcuni pi1rticolari che rìscbiarav11110 la sua opinione circa l'identicità d'esseoza patologica fra il caso riferito dal Thouvenet ed i corali in questo $pedale nell'epoca precitata, di parlare con'le per ilJg-ressiope della natura della causa de.terminanto, chi) stabiliva essere sl;.lta un quid incognitum che Ippocrate chfamò di\tmum, avenllO poloto e limi oarc come tale ogni altra causa cognita, compresa la reumatica; il signor Dott. Dotti concedendo cbo siasi trattato di vera infiammazione delle D)eningi,dice, che la causa regmatica dominante in qqella stagione, e che d'qrdinario s uole determinare u o'epidemia d·oreccbioni o d'orchiti, non fa sufficientemente calcolala; per coi egli ammette il quid d:i vinum lppocrati1, non come causa, determinante, ma come causa che in quell'anno malaugurato, abbia di preferenza predisposto le meningi a sentire vivamente· 1'irfluenzadi quella stessa causa reumatica, che negli altri anoi determinava gli orecchioni e le orchiri. Risponde il signor Presidente osservando che fra causa predisponente e dele'I minante v'ha un immenso divario: ob& C(lroe causa predispouenle il raffreddame nto probabile della testa era stato calcolato; ma che non si poteva desso consid.erare qo al causa dcterminan.tet pe_rcbè la ma,lallia che oe risoll,n'a non avea l'asnetto delle a.(fezioni rea maliche ordinarie, e, ein·os l anza importantissima a notarsi, che non lasciava dubbio di sorta circa l'indole del morbo, massime quando a tnlli i segni diagnostici si aggiungeva]lo i risaltali necroscopici, dai quali si ricavava e~istere pus tra l'araéooide ed il cervello anche in quelli che morivano poche ore dopo illoro ingresso allo speda le esito che non s'avvera nelle meningiti renmallche, e che prov; on'allerazioae del sangue ma nifl:lstantesi con pronta piogenia, nella cavità meningeo, per l'efi'ollo d'un aienle mia.smnlico. d'iocoguila natura che esercita no'uzione elettiva su quell'organo.

A.-v-viso. L?: s1:gno1·iAs~ocialilJ, qu,esto Giornale lultor in riJardo al pagamento delle quote del C01'reute. anno '1858, sono invitati d' hwiame s~za dilazione ulteriore l'·importare ol 'ViGB Dfret(o1·erlsponsabile, Dottor Mantelli, perme220 divaglùt, postale in lettera affrançata, o per mezzo dei sign01·i ColMnelli dei rispettivi Reggimenti, ovvero delle Ammùtistra.zioni degli Sp~dali "Militari àl Quarlùr !lfastro per l'Annata in Torino, oppitreperqttell'allrom~~oclic loro tonieràpiù. acconcio, sema costo di s-pesa. _ LA

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Il Direttore Dolt. Cav. ARELLA, Med. Div. Il Vice Direttore respons. Doti. M.u!TELLI,llled. di Dat . Tip. Subalpina di

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-1 4 OlttJbre ~ 8 5 8 ANNO VI. ------........----------------------------~~ .

GIORNALE DI MEDICINA illllJTARE. DEL CORPO SANITARIO DELL!ARJIA'fA SARDA

Il

L'associazione non si ~iceve che per un anni) e comincia colt 0 ,ti geon. Si pubblica ael Lunedì di ciascbedu 11 a settimana., li prezzo d'associazione io 'fprino è di L ..10.ln Provincia ed all'Estero, franco di posta L.11. Si pag_a per seme~trr anfìcipali.

ancora fresca la memoria dei falli os'Servati nell'ultit;na epidemia, quando la diarrea, sintomo qd entità morbosa, era la divi sa uuiforme di lutte le màlallie. Fortunatamente lo scorbuto, sebbene non possa dirsi t16cbe. lontano da qnerte proporzioni nu.meriche, è però di gran longa meno micidiale, poiché rari ne succedono gli esiti funesti. Ma, avendo preso proporzioni este, sissime nei nostri ospedali, le malattie proprie della PARTE PRH1A stagione, H reumatismo e le ilifiamrnazioni legittime .scomparv,oro per dar luogo alla malattia dominante, sovente larvafa sotto forma dì neuralgie per 'lo più .'Dello §corb11to ischiatiche, di reumatismo articolare o muscolare, di idartrosi, di edema o di anasarca, di rjsipola o di (~egui lo della Relazione dell'Jspettore, si~. D, Cav. C'outSll'l"TI, su le malatlie che banno aomìn.ato io Oriente). flemmone, d'impetigini varie, e talvolta perfino di osteite parenchimatosa, di cui potrei citarne un caso. Nozioni generali s-uUo Scorbuto I furoncoli, gli erpeti, le piaghe varie, e perfino le in Crimea soluzioni di continuità da causa tt;aumatica presero l'aspetto scorbutico manifesto e per la zona liviùa ( Continua.:il)ne ) ond'eran-o circondate le piagùe, e per l'umore secreto, sanioso e rossigno, e per le fJcili emorragie interFin qui il 8'ig. Dott. Alfurno. Vediamo ora cìò stiziali, e pel vantaggio che traevasi in ogni caso dai che scriveva il sig. Dott. Costanzo addetto ad una tonici e dagli antiscor~utici. I sintomi però più cos.ezione di malattie chirurgiche. A nostro avviso l'uno completa l'altro, ed il lettore ci sarà grato, lo spe- stanti e cara(teristici osservati, sono le maC1;hie Jivide e rosse, o giallo scure alle gambe ed alle coscia, rfamo, di vedere ravvicinati questi due succosi cenni le echim9si, l,e mioalgie, la cui sede più frequentecaratteristici dello scorbuto di Crimea, dettati senza mente è nei muscoli flessori de1le gambe, le 'f1euralricercatezza frammezzò ai baraccamenti dei nostri gie, le miositi, gli ingorghi del tessuto cellulare sotospedali. tocutaneo o sotto-aponeurotico od intermuscolare ( Quanto allo scorbuto, .ne dirò brevemente i sintomi principali e la cura adoperala, r.hè ne sono delle estremìtà interiori, il fetore speciale dell'alito, le gel}give molli, fungose, livide, sòvente esulcerate, troppo ovvie le cause, perchè meritino appena di facilmente sanguinanti, il polso piccolo, debole, essere menzionate... Vi ançlaron soggetti i soldati di molle, Ja faccia edematosa, triste, abbattuta. Tmalati qualunque età, .temperamento e costituzione; anzi i . accusano prostrazione di forze, noia, ayversione' àl più robusti non furono menç>m~mente risparmiati, mt>lo, che riescirebbe doloroso où impossibil~, e ilo,ma furono varie e prqteifotmi le manifestazioni morlori profondi intercorrenti nei muscoli o nelle ossa bose secondo le varie circostanze individuali, secondo specialmente deWestremilà inferiori. Importa osseril grado, l'intensità del morQo, le malattie precedute, vare che in molti casi, e segnatamente nei soggetti o concomitanti ecc., e non parrebbe quindi lontana più robusti, manca affatto, nel principio, l'alter-azione dal vero l'opinione di quelli che sostengono lo scordelle géugive, e lo scorbuto non è altrimenti manibuto epidemico non risparmiare organo o tessuto del festato che pel li vidore degli ~rti pelvici, e per la _corpo umano, e potere vestire la forma di i.utte le resistente e dolorosa tlirgescenza dei foro muscoli, malalLie, sì acute che croniche. Senza eatrare in formata da stravaso sanguigno. I sintomi assai più ieoricbe · discus.sioni, che miii sarebbero acconsentite gravi della cacbessia scorbutica, le emorragie allardalla ,bre,vitA 'prefissami, dirò solamente qu~llo che è manti dalla bocca, dal naso, dall'ano, dalle piaghe dimostrato dalla pratica osserv~zione, che regnando putrescenti, la gangrena. lo sfacelo ecc., non ebbi fiun'epidemia, la malattie comu~j1 se non ìscqmp~ionp, nora fortunatamente nella mia sezione ad esservarli, -ne sono J)erò moditiGate nel loro corso, e ricevono e le poche vittime che si hanno a deplorare, od offriin certo modo L'impronta del morbo dominante. Ho S0uaun1o. - io Doli. Cav. f:OMISETTI: Dello Scorbolo, Nozioni generali. - 20 Doli. Cav. MANAYRA: Sulla n'lèniogite cerebro-spinale, lettera. -3° Dott. L&"l'ESI: Osservazione di ferita da scoppiata arme da Caoco - 4° Conferenze Scien-


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scorbuto era distinto in freddo e caldo, di terra e di vail'o nell'ulLimo staqio del morbo i sintomi tifoidei, mare, in cont~gioso, ereditario, acido, alcalino, sulod i malati perivano asfitici per sopravvenuta congefureo-salino, salino-sulfureo, mite, maligno e va distione polmonare, il qual ultimo fatto patologico, sia cendo, a tal elle la terapia, anelando in cerca del effetto di mancata innervazi:one o di viziata crasi farmaco ,appropriato a ciascliedun Gaso particolare, sanguigna, fu ptare dimostrato dall'autopsia cadaTeaveva altrettanto perduto dipoi quanto vì aveva auarica. Ed è a notarsi come Ta febbre tifoidea che h-à dagnato di bene nelle mani di .Ronseo, Ezio e· B;uilchiuso la luttuosa scena del cholera 1e che d'allora . nero. in poi ba sempre figurato come spq'radica nel quadro I moderni invece, battendo la via segnata da Lieunosòlogico, ora si presenta nuovamente nelle estreme taud, Blancbard e Nietzek, credettero accostarsi mag-. fasi dello scorbuto. Qui cad:e pure in acconcio un'al· giormente alla verità dividendo lo scorbuto acuto e tra osservazione riguardo al genio della cost.ituzione lento o cronico, secondo che più f)recipitoso, o tard'o patologica che ha dominato finora, ·per cui le infiamne sia il decorso e l'andamento; ed il•nostro Novellis, maiioni viscerali acute si pr~sentarono rare o rara. forse con più di ngione, trovava convenire maggiormente, sincere, sicchè il sal:lsso è generalmente poc~ mente alla natura qel morbo, ed a s1i1oi fenomeni lotollerato (1 1, ed il sangue estratto dalla vena nelle cali e generali il chiamar l'acuto sinooa scorbutica, ,ed bronchiti, pleuriti, od ar~riti non ba. mai dimostrato il lento o cronico scorbuto ap-iretico. Fondata sn!la la cotenna flogistica. Ed alla stessa influenza iposteclinica osservazione noi riteniamo questa. distin-. nizzaate non pottebbe attribqirsi per ,avventura la tolleranza insolita de' stimolanti _e degli aromi a cui- zione non spoglia di merito, e capace di fornire al norr eravamo abituati, le tendenze in~tintive verso i pratico dati utilissimi nella cura, alla condizione però medesimi, la loro innocuità, anzi i loro buoni effetti si consid_eri la febbre quale uoa delle tante complicazioni che si associano ben soventi alla cachessia, igienici purchè usati nei limiti della moderazio,o,e.? senza che nulla si muti di quanto riguarùa la essenza La Fisposta ne è facilissima, e l'abbiamo già data e la natura del morbo. Nel ri,serbarci di tornarvi con anti_cipatamente al capitolo Eziologia e Comdderazio1fi più di prop,osito alìor:quando terremo parola delle generali. prinGipali compli.cazioni dello scorbuto, acèenneremo· per intanto di volo quell'altra divisione del çorsò Divisione dello scorb,.ulo. della mal.~ttia in stadi o periodi, la quale introdotta nella scienza per agevolan;ie lo sìudio, se ha sempre Dopo l'anno'.1604, in c.ui $Crisse Eugaleno, gli autori, affine di dar sesto a tanta farr,agin,e di sintomi incontrato dispareri fra gli scrittori, trovò poi una che la sua fantasia aveva creati, si diedero d'attorno• decisa ripugnanza nei pratici al ·letto dell'ammalato. Arella e Gabriele Rossip per esempio, ne fanno tre a moltiplicare divisioni su suddivisioni·, sec.ondo i periodi, la duryta, l'esito, l'origine, la sede, l'indole, · periodi, e Novellis opjna trovarsi· maggiormente nel giùi;to facendone quattro, ch'ei chiama il 1". 0 immila natura, .~d il luogo in cui lo scorbuto si era svinenza, il 2. 0 d'invasione, il 3. 0 d'incremento, il 4. 0 luppato . .E tant'oltre era invals:a la smania delle di· stinzioni, ebe fa stupire come fin d'allora Mayava-. . l'estremo. Però, ricondotte le c.ose al loro giusto valore, la ringe osasse contrapporre allo stesso WJllis la -savia sola distinzione cbe noi credìai;no, non diremo pososservazion~, non sapere .egli in pratica conoscere scorbuti essenzialmente diffe~enti, ma solo sintom1 sibile, sì bene di vera utilità per la pr,atica, si è quella già dallo stesso Harveo formolata in scorbuto diversi_e moH~plici della medesima malattia. Di tutti occulto escorbuto manifesto, e ·che accoglieva, se non però, se togli Charleton e Gedeone Harveo, medicQ erriamo, anche il Dott. Tbcìlosan in un r~pporio sullo . di Carlo II re d'Inghilterra (da non confondersi ,col scorb-i~lo cli Crimea, sotto i .titoli di latente e conforcelebre Guglìelmo, o, per dir meglio, primo pub.blico dimostratore della circolazione del sangue), nessuno . ,malo. La q1,3le, abbencliè invorva una specie di contraddi~ione chiamando latente ciò che si rende pasi è dato la.pena di tentar:e un abbozzo di sintomi prolese e .si descrive, tuttavia, .essendo intesa a rivelare prii e. particolari alle diverse specie di scorbuto da i primi· sil)tomi che sogliono accompagnare l'incoata essi loro inaugurate, ma trovarono ,più facile il pordella cachessia, diviene di. tale importanza orqitura, gere un'indigesta coll,gerie -di fenom~ni e lasciarne per la pratica e per l'igi~ne preventiva, che la sua la cura di sceverarli,alla sagacità-del benevolo lettore. adozione ne resta abbondevolìnente giustificata. Per lo che in onta agli insegnamenti dei primi scrittori, il cui metodo curativo semplice ed uniforme Scorbttlo lalen'té. riesciva qµasi sempre efficace senza il bisogno di fare ~ Diciamo scorbuto latente qùello stato di deperidistinz-ione di sorta, vennero fuori l'una sull'altr~ mento dell'organismo, manìfesto per via di sintomi teorie ed ipotesi le più stran~, secondo le quali lo lontani od equivoci, e comuni ad altre m~lattie, raramente locali, i quali preç,edono ed .'annunziano la (t) Qa~st'osservazione venne falla da lotti i medici che preslaronÒ servizio oegli .spedali. Abbiamo tralasciato di riferire prossima realiizazione della càchessia scorbutica oonle parole io proposito del Dolf. Alforno per ooo dar luogo ari· fermàta. ·È desso riconoscibile per un sentimento di petizioni, ma parlando dellà cara concorda perfet.lamente col facile spossatezza e di melancqnia inesplicabile, da cui Dp,lt, Costimz~.


'Sono solitamente invase le persone, dalla scomparsa del solito brio, dalla proclività all'inerzia, alla tacitar· :nità, affabbandono dell'esercizie della vita tanto fisica tbe morale. Il moto e l'esercizio, per quanto siano nei limiti della moderazione, esauriscono ben presto ]e forze ed obbligano la persona a sostare come 'Chi avesse superato le più gravi fatiche. Un corpo d'armata, già oosì vispo ed agguerrito, dopo breve cam· mino si mostrerà, oltre all'usato, stanco e prostrato; jn quartiere, e ne1l'accampaménto non lascierà più udire il solito cicalio, od il concerto della gaia canzone;· muta n'è divenuta la voce dell'arguto novelliero, e durante le marcie avrà alla c\oda un insolito nembo di ritardatori, di cui molti si dicbiareranno impotenti a proseguire a piedi, adducendo motivi che pa"iono futili e querelandosi di cose che·Hmedico non è uso ad udire. Trattandosi d'un'affèzione lenta, che invade sordamente l'organismo, importa assai il tener d'oc-chio a questi fatti generali, cercandone la spiegazione nella vita precedente, e sovver,iendosi che se uno od alcuni· fatti individuali di questa natura n on offrono che un valore insignificante, la moltiplicità invece cçmtiene un indizio della più alta importanza. Radunate nell'accampamento, ed osservate a sfilare in parata, le truppe non manéheranno del voluto contegno, nta i loro movimenti saranno fiàcchi, meno energici, offriranno lo sguardo meno animato, privo di quel piglio, e della solita aitanza della per_sona che cotanto distingue il soldato agguerrito. Molti offriranno le labbra lividucce o smorte; il colorito del viso terreo, pallido, giallognolo, bppure congesto con rosso venoso, tendente al plombeo; la carnagione poco consistente,.tremola, tumidetta comeleuco-fl.emmatica, clìe i meno oculati possono scambiarla, come si disse, per buona pingued·ine, coperta da una cute abbrunita. dal sole 1~ dalle intemperie. Alcuni pochi sono smunti e dimagrati; e siccome non fotti i tem_peramenti, non tutte J·e·costiCuzioni godono della medesima resistenza, nè tutti subirono le stesse vic~nde e lè medesime fasi eziologiche, contemporaneamente ai suddetti fenomeni generali un 'Corpo d'armata avrà di già offerto alla vista del medico alcuni fatti di diatesi confermata, che si dovettero inviare allo spedale e che riteniamo èome una controprova della reale esi· stenza d'e.Jlo soor.buLo laterite nei corpi .a cui appartengono. (Continua)

PARTE SECONDA SU LA IIENINGITE CEREBRO-SPINALE Lettera del Medico J)ivisionario di Cagliciri, s1·gnor Cav. MANAYRA, all'onorevole sig. Dott. GIUDICE, Med,ico di·rt!ggirnento nei Cavalleggeri dì Novara. (Continu.a:iione e fioe) j}

Iu Crimea il cholera, manifestatosi fra le nostre truppe 47 maggio 1850, giunto ,allo zenìlh della 1sua parabola

il 23 di giugno, ana, dopo rimpetuosissimo temporale che scoppiò 1~ sera dello stesso giorno, talmente rimesso della sua ferocia, che le tende dei cholerosi dell'ospe.dale di Balaklava da me diretto, le quali ricettavano poc'anzi circa 300 di quegl'infelici', una settimana dopo ne contenevano appe:oa 90 (1 l. Era dunque indubitabile che da

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(!)Tolti çoloro, che nel giugno del 1855 trovavansi in Crimea avi:anno certo rimeml;Jranza doll'acquazioue che innondò re: pentinamente la valle di Balaklava la sera del 23, eci ammollò !utti Cino al midollo dell'ossa, a dispetto dei cappotti reputali 1mpermeabifi di l\f~kinstob, delle tende coniche, o delle ba. r~cche_copert e . di fe,ltro incatramato, che credevamo, a torto, c1 servissero ~1 ~cbermo; ma non lulli sapran.no a qual segno qael ~eoedett1ss1mo temp?rale pose lo scompiglio nell' ospe. dale d1 .Balaklava da me diretto, nel quale er.ano ricoverati in quell'e~oca 800 mala~i, 140 in setto baracche; gli altri sotto tende piantate parte d1 qua, parte di ~à della.strada cae conduceva dal porto allo spJ)dale Turco, ed ai nostri, .detti della ~farina, che allora non esistevano peranco, 11 terreno, dove il suddetto ospedale era s.tato' stabilito, era disugua)~ ~ declive, sormont.ato al Sud da una montagna elev,ata ali 10c1rca .duecento metri al dissopra de.I livello del mare limitato al Nord. da ou pogg.io, in vetta del quale gli Inglesi veano una. batteria .di quattro p,ezzi di grosso calibro, aperto all'Est verso namara, ed all'Ovest t;1ella dirczioue del bazar di .Kadikoi. Il pendìo era doppio, cioè da mezzogiorno a seltentnone, e da levante -a ponente. Mc1·cè questi tuttocbè incompleti cenni topografici, ognuno potrà di leggieri rappresentarsi il guasto ed il disordine che doveva aver arrecato sì nell'attendament?, che nelle baT'acclle stesse· u~a pioggia dirottissima, c~e duro per beo due ore, ed avea fallo un rigago·olo d'ogni piega del suolo, e trasmutato in torrente ogni burrone. Tra il rom~ar cupo del vento, lo scoppiettio incessante d31la grandine e delle larghe go_cc.i e d'acqua ~he m,artellavauo le roccjc, e gli scrosci fr_e quenti delle folgori, s'..adivano gemiti e preghiere, e ~estemmie ~d imprecazioni; eçl al ,lame livido e p,asseggiero del lampo si vedevano centin.a ia di uomini nudi o seminudi correre in opposte direzioni ~d all'impazzata, pari ai d,annat1 di Dante caccia.ti èlal flagello dei demonii. AlcuQi meno amanti di Jocomozio~e sforzavansi di tener su l'asta che sopportava la tenda, -0nde q,uesta, scavato . alla bas~ il principale sqo J;ostegno, e scossa dall'infuriante turbine, non rovinasse 1oro addosso; altri si ravvolgevano iu una stuoia o s'aggomitolavano sotto ad ~u pagliericcio; questi disputava al viei no on lembo di coltre; quegli faceva argine al suo i;:iaciglio co·I cadavere del compagno che poc'anzi gli ~pirava:a lato; alla porta. ielle b<1:r,acche v'era un tumulto, una pressa; au bacca no increçl.ibili. Qàei di dentro gridavano percbè l'acqua vi pen1tn1~a da tutte le parli, e,.oon avendo libero lo scolo, vi s·accumula ·;a etl oltrepassava gfa l'altezza del la volalo su cui erilno coricp,ti: qoei di .fuori strepitavano, supponendo che se avessero potnto cacciarsi fra quelle Pl!réti dì Jegoo, vi sar.ebbMO stati 'al riparo . come la famiglia di Noè nella famosi! aFca, in c.ni per Òrdine divino s'.era raccolta. Credo che, salve le proporzioni, le cose non siansi passate diversàmente all'epoca <lei diluvio ònivetsale, che l'uomo,, malgra~o quell'immenso bucato,,couserva tuttora le macchie che gli attirarono addosso l'ira del· Signore. Non evvi affiziale s;lllHario, il quale non sappia io quali strettezze noi versavamo allor.a, e quan10 scarsamente fossim'o.provYistì d~oggetli letterecci. In conseguenza ciascuno capir~ qual animo fosse il mio durante la tempesta, e da quali apprensioni, e da quali Umori io mi sentissi agitato. Ottocento ,i nfermi, parte senza· panni, parie coi panni ionrppati att<trno al corpo, e nemmeno una camicil!, una coperta da dar loro onde preservarli dal freddo ch'era divenuto. tutt'a un tràuo sensibilissimo e mordente! 1_1 suolo, ch'era il paglieric~io del maggior numero di que'sciagurati, stemprato, imbevuto come -una spugna,. è convertito pure alla profondità di treotà o quaranta centimetri in fango siff'attamente attacratkcio ed aggtgtinativo, che al dire dì B"dudens sfida ogn;i àescri:ione; e. sette ;lunghissime ore faspettare prima che il sole venisse riparare un pochino del

a:


quel dì l'epidemia erà ·s'empre verrula"resfrìng~ndo il suo circolo; ch'era 'entrata,_pe'r parlare il lingua:ggìo 1rsuate, nella fàse 'd( aectéoreNìb; )1Mn' 11Bttò'cfò mi'r icò'r~o.· qlie'se iln'èivero de''c'olpi1ti ·s·ctmlva còhS'icfèrev'o'l'rrr~nte, la"crud~ltà d'él mòì'lfo sè'mlirava ~ Véè'e 1fà'rsi m/i.g~i~re, q'uasÌ che qudsto gùàdagnàs'Se ì'n 'qilaiilà•t(uél1o 't'lto 'p'erdev'a tn ·qmmtità;-e"1rò1rvotesse·finrre11trre l,,rda·gto-dt·fl-si-ca:-Jfoms in ·fone velocior, o \.',,altro inculèanteci che-gli e.slrémi si toètano,

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molto male cagfon'ato dalla_ pi'oggfa: tale e ra la situazione· <telpospedale di Balak.Java, Ghe non esagero niente affatto. In tntla quella notte fui costantemente preoccupato élal pensiero che l'indomau·i avrei avalo una ,·lunga fila ai morti da regis 1rare. Albeggiava a:ppena, quando· roso dall'imf)a~ienza mi diedi' a . percorrere il mio ·spedale tenda per tenda: ~trovai (chi visi sar_e bbe ·atteso?) èbe il numero dei morii, longi dal ~·o perare quello de' giorni prececenli, non lo egoi)'.gliava nemmeno! li sole, che poco dopo sorse splendid issimo, peTmisè di ,asciugar le· tende, gli stramazzi e gli abiti cle' malati,,i quali, come se quell'acqua di cui s'erano impregnati avesse nettate -le loro viscere dall'elemento ma:leficoche insidiava loro la vita,rtndarono migliorando da qael gior11l'oin poi; lalcbè all'ultimo d ei mese non mi rimaue'va neanco il terzo dei cbolerosi che sei llì pi>ii:na aveva i.!l ctlra. Alla pioggia, al vento, all'eteHricilà, al\'ab.bassament& della temperàtura, od a t'utte quattro,assieme qneste cause s'ba d.a attribuire il decremento d.fìll'epidemia, chtts·'èbbead osservar e? Sbrogli chi può unsi ira'br-ogliato nodo, che.pili' me vi rinunzio; e ,mi limito ad acrert:ite nn ratto, dal quale [;ii spiriti analitici dedurr-ànno forse argòt.aeti ti per rischiarare la genesi e \'essenza del cholera. lo appoggio d'alcuno mie o~er,vazioni, cbe potranno. parel'e azzardate a qoalchednno, trascrivo, qni alcuni brani d'el mio ldiai'io di Crimea, della fedeltà del q.ualé rispondo in tutta coscienza ; poicbè vi ·consl'.!gnava ogOi sera gli avvenimenti de41a giorn'ata, coll'ingennilà 41 la se\'er,ità d'oo crooichista. 25 Juin (1855). La maladie au lien d'aogmenleraprèsl'owage, ainsi q:ue je le craignais, a di~ inué au contraire. J'ai observé qo'en dépit de l'humidlté et da refroidissement auquel evaient été expòsés mes chòlériqaes pendant la nuit du 23 au 24, ancnn d'eux n'avait empiré. - Ou troaver l'-explication d' t?n parei! phénomène 1_Dans J.,abaissement dc I.: tempérallli'e? Dans l':..it;itation de l'atmosphère? Dans one sorte de désinfecHonuement de l'air par le fluide éleclriqµe ?... Je ne sa-is aù jus(e·; mais i! est possible qn'une de ces causes, toates les troi-s peat-ètre, ait produit' l'bem·eox 'r ésultat .qoe ie viens de cocslater. Mais •.!ors comment se fait-H que tendi!t' que l'épidémie décroit csez-nous, elle augmente chez nos alliés?....Jc sui;i presqne le:n té de c,·oi're que le choléra a une a:llnre progressive. Jl •neo:; a att~aés, nous, d'abord 1 qai sommes les plus. b11ij p iacé~, top0grnr,lì.iquement parlant, et il a gagné enst1i.t e Jes cirna,ps angìais .et français situés sur !es hanteurs·qui dor.ainenl Ba laklava. 28. Franchement l'épidémie Hre à la tb : il DO se p:iésente plas -que qnelqaes cas isolés : H est _vrai p,o&ttimt que parmi ceux~ci il;y en a qni se ioni r-emèlrquer pa_r uo:e violence difficile à Ye.nco·n trer meme au piue fort de la mal~die. - C'est ainsi q ne je viens de voir moqrir en C\oi11s de vic,;t-quatre beures le Commissaire des g·nerie1 M:.r· Fç.astbi ui, Lon employé· et boonete bomme, qui lottai~ de tonlea ses Coree!! cootre le mal, qoi le terrassa, 'eo' dépit de tout et de tous. 30. i:.,es rangs s'éclaircissei:lt à mon b òpital d'une façon fort (àtisfaisaote.-Je n'ai guère plus qae 90 cholériques: ·pour peu que les cboses · marchent de ce pas, dans le·coor.ant de la semaine je n'aarai plns que des maladies ordioairés à soigoer. - Pl(lt au ciel' qu'il en fùt aibsi !... _ 1cr Jailtet. -Il s'est encore pr'é senté quelqoe cas de cb-0·lé ra foudroyant. Je vjéns cl'en voir un des mieox caractérisés - le sojet est un Capitaine des Bersaglieri, M.r Arrò • il n•a pas survèço dix heures à son entrée à l'hòpilal.

Il signor Dott, Gi,udice, che in quell'epoca lullu:osa-·mentè ealamllo:sa -· t-rovav,asi ·alla testa d'una sezione del ·s·uadeWo f-S()'e'd-ale, ·1f()ctravirà l)TObabilmente· obhliàl<vquel ... ('oaTO gfovrne ·dr'e rail,sigoor·,V:aJlin,o, ì oapitan-o ,nello Sfalo 0Ma•g@ior-e'Genèrale.,·v-en-ulo,,se· non e.rro, nei .primLgiorui1di ·I~J>glio per fars i cµnar,e· d'-u,oo l~.ggiera,,ma:laUia,chir,u,r~ioa -e ~tro,z.~alo d:a•IJmos'lm ~sialico Lre..setHmarìe più.,lar;di. La.vig+lia d~lla sua, morte.. er:a vjspo e9 ,alleg-ro al pari · dell' -0om-0 il -P-iù sano ; passò la giornata a · ritrar.re per me. un agarico ch\o avea portalo dai dintorni di Ram.ara, ed a dar. l'ultima mano ad una capa;nna di lrascbe, a cui façeva lavorar da più.gi9rni: la sera stelle a chiacchierare ed molleg.giare fino alle :1O r:iella baracca, dove unilameA~e al personale sanitario da me dipendente io aveva la mia abitazione: a mezzanolle vien .sorpreso- ·d-at male; fa avvisare il medico di guardia che accorre immediatamente, e pre~crive un ìnfuso di camomilla lauda:nizzalo; alle 3 mandò per me, che, recatomi a visitarlo, 'lo rinvenni afono, decomposto ne' fi neamertli, lormen~a:lo s,da-Jla barra ,e da ~ra'mpi, livido e freddo qual ghiao,cio: ordinai frizioni -ammoniacali, bevande· slimo1anli eioalide, sena-pismi ecc; lutto inutìlmente; alle H quel miserando · ·garzo{l)e era cada.vere: aall'lnva.sione alla ill'Or.~e non .erano - corse dodioi ore. Poco tempo rnnanzi era s.talo ucciso colìa stessa fulmìnante prontezza,,se non pi.ù rapidame'nte " ancora, i'I si.gnor Atrò, capilano ·dei :Bersaglieri. Il bravo 1 e non mai,a,bbastanza compianto nostro collega, dottore Balestr.a, a.zsa1ilo da 'sinlom'i· cholerici, il 9 d'agosto, cessa)/a dì vivere il ,! O·. Lo slesso avveniva al sotto-commissario di ·guerra, .signor Simonini, àll'.j nfelice ,mio amico dotl. Ce11ri; ed a tanti altri, il cui nome non bo più presen te alla memoria. Simili falti,· meglio d'ogni .ragiol')amentQ, credo. coofèi'iscano a validamente ap.poggiare la mia proposizione relativa alla nocuilà selJ,lpi:e identica d.ell'agen le patogenetico; la quale ri'escirà .facilmente inconcussa, qualora al · ~ fin qui detto s'aggiungano Je seguenli considerazioni. I morbi ~pi.demici passano da una ad un'altra iocalilà, seguendo un itinerario talvolta 'regolare, più sovente ghiribizzoso ed imprevisto. Così il cbolèra, partito nel '1'&57 dalle bocche del Gange, visi lò successivamente FA~ià, l'Africa,'l'Europ&e l'America, seminando sul suo passaggio lo spavento, la desolazione e la morte: nel ~'832 il fatai morbo era a Parigi, donde pt·ese le mosse per far il giro d_i Francia, che mise quaHro anni a compieré: nel Bl'.> co~p;rrve a Genova, dove men ò stràge· o~ti:bi1e·a vedersi' ed a descriversi, a euneo, a Nizza, .a lforiBo, all\fj .. !ano ed in parecchie altre città d'lta:lia. Ora-il 1cbol~ra, non è susceUibìle cli propagarsi per. contatto, come l'asseverano il Pro fessore Bè e gli anliconlagionisli;se d·esso trae origine· da un printipio volatile s111'. gniel'is che dalle l nàie, dove il cholèra ·è endemico, viaggiando sull'ale dei venli , percorse in quindici anni più di tre milioni di le~he quadrale, scav:aodo dovunque a.rrestava·momentaneamente il va~abondo e misterio!lO suo corso migliaia e migliaia di fossP, ,come avrebbe pQluto spopolare Lo.ndra, Parigi, Lìone, do,po d'aver ai~er tato Pi elroborgo, Berlino Vienna, se il declinar dell'epidemia in un punlo s'avesse da considerare c'oine un esaurimenlo delle molecole produttrici del male? Ma l'inalterabilità dell'élemenlo .morboso dimostra-ta,


-3i5-

Che se a tali prove, di cui nessuno m'immagino vorrà m'opporrà probabilmente V. S., rimane a dimostrare che c-ont-eslare la validità ed il pe30, si arroge ancora il paprima d'esser trasportalo altrove possa il dello elemento ralello fra il numero de'corali e de'morti per cholèra che r imaner per un tempo più o men lungo inoperoso ed ne' noslfrspedali di Crimeà al'emmo in giugno, quando, inoffensivo sul teatro stesso de' suoi più sfrenati furori. come innanzi avver!immo, l'epidemia raggiunse le sue L'assunto non è così arduo come taluno per avventura pjù alle proporzioni, e quello che s'ebbe a registrare nel inclinerebbe a credere; e la nostra campagna di Crimea mese di dfoembre, in cui lo spietato morbo fece gli ul.sarà quelia c.he questa volla· ancora .mi fornirà gli argotimi suoi sforzi ( l ), non dubito punto che non siano suffimenti pratici, coi quali inleodo corrobor-are la mia opicientemeple confermale le idee che io, coolr~riamenle a njone e rispondere vittoriosamente alle suindicate obbiequanto ne pensa V. S., professo intorno alle varie fasi -zioni. dell'epidemia, idee, che mi vien voglia per maggior chiaÈ un fallo d'osservazione generale che in Crimea, fìnrezza di raccogliere e concentrare nelle infrascritte pro<:bè durò la guerra, j( cbolèra vi stelle in permanenza; e posizioni. ebe tanto presso il nostro esercito, come presso gli altri 4 .0 Il princjpio,.da cui l'~pidemia riconMce la sua esieserciti alleali, pa,gato il .primo t~ibuto oon un'apide[llia ~ravemente disastrosa. si ebbero da quell'invisibile nestenza, non muta 3'ìndole per volgere di tempo; e si a che vi faccia_appena la sua prima apparizione, sia che s'apmico più o men luoghi armistizi, !-e cosJ m' è dato di fapressi al termine del suo soggiorno io un luogo, può movellare, p.a.ce assoluta non mai. Ogni qual volta nuove strarsi egualmente terribile ed intenso; truppe toc.cavano il suolo di 'l'auride, ridivampava il mal estinto ·fuoco, ed una recrudescenza dell'indomato morbo 2. L'ascendere .cd il declinare dell'epidemia s' ha da balzava a .contristar gli animi ed a diradar le file de'cominleodere soltaolo dal lato numerico degli uomini che ballenti, .molto più che noi facessei:o ii ferro t d il piombo vengono , assali ti dall'11ff\zio~e dominante, non già <lai lato ùella potenza patogenica, che si rnanliene sempre moscoviti. allo stesso grado ; Per quello chespetla alla noslra armala (e il signor Giu3.0 li .non avverarsi cli nuovi casi in mezzo ad un cendice lo sa meglio di me) le riaccensioni dell'epidemia <f,Oincidono tulle coll'approclc:, dei rinforzi, che mano mano tro di popolazionp ·(Ìove poc'anzi infieriva un'epidemia , ci venivano dal Pjemonle. Se si consu\Li l'accuratissima ed il succeder essi isolatam.enle ed a lunghi inlervaHi gli uni d.igli altri, non signi6ca appw1lo disseccala la sorstatistica di cui l'illustre mio superiore ed amico, caval iere Comisselli, corredava la sua relazione sulle malattie gente del morbo, ma bensi ridolto ai minimi termini, cd a cui fu segno in Orient,c il nos.Lro Corpo di spedizione, anche momentaneau)e.n.le esausto il numero degli indis i vedrà che il numero dei cholerosi si fu in giugno di vidui capaci di somministrare a quel mal seme terreno, ove metta radici, e germogli. 2·187; s.cese in lugli.o a 96, pl}r risalire in agosto a ~20: che ridotL'o ad 14 in settembre ed ·a , -in ottobre, sali a Ri~olto in tal maniera il problema concernente il pro·2s io novembre, eda 76 in dicembre, per ridiscendere a gressivo sviluppo ed il decremento deì mali epidemici io genere, e. del cholèra in ispecie, per poco che V. S. vi ac. <6.fo gennaio. Ma <lacchè invooaj_l'autorilà delle cifre del consenta esi!:;lere,fra il fermento procluttore di questo, e mostro bra.vo ex-~medico capo,;posso anche giovarmi di ,quella non meno concludente ed opportuna delle parole quello provocante la meningite cereb ro-spinale una certa rassomiglianza, oon riguardo alla rispettiva loro ~ssenza, ch'egli deUava intorno al medesimo soggetto. Eccole: Cl Se l'invasione del cholèra fu rapida, e toccò in breve tempo ,ma piultoslo iu ordine al loro modo di comportazione cogli organismi preparati a -rict1verne l.'Jmpressione, ed proporzioni epidemich.e,. non fu sgraziatamente lo stesso alle proprietà, onde sono entrambi forniti , di serbarsi in ordine alla sua diminuzione e scomparsa, la quale noo sempre egualmente micidiali (ciò che emerge ineluUa,enne accertala che assai tardi e dopo ripelule recmdebilmente pel cholèrada quanto dianzi ve11ne e~poslo per la 'SGenze, .e una lunghissima s.equela di fatti isolati, che ci meningite dall'elenco d·e_i mor~i che troverà alla nola L •); tennero in apprension·e per molli giorni prima di vedere raggiunto j) sospiralo lermine ~ii lar~.l~ ~ulamilà. Pare però chti quantunque ricomP Jse le malattie or(1) Dal saperi orrilente citl1to d~cumento statistica del signor ,dinarie., e cessala I.a diarrea postepide1nic11, restasse Lut- l cav. Camisselli sijileva, che in.g,iugno s uB31 G maiali di chotavia ann3dalo nell'esercito il germe morbigeno, impelèra si deplo.ravaoo 931 morti : ed in dicembre i morti furono 36 su 85 curali. r.occbè mai,si passò un mese incolume, senza che -venisse Come ognul) vede, nelle addotte somme le rispettive mor· funestalo eia qualèhe iosulLo s!~,.:i-c10 p,,c;:r"'vi casi ed, ta1ilàsi pareggiano: poicbè !)31·. 2316:: 36: 85. Eppu re tra gi ugno assai più :frequenti spessegi .d 1v1~ 1onale 8~i qual volta e dicembre sonvi io mezzo 153 giorni. llJj dimenticava di no· arrivavano truppe fresche ~ 1ah ali oltenutfochè sembretare che in ollobre i morti er-ano stati 2 sn qnaltro casi. Ora rebb_e l'in<luiiooe, ch~~,fOsliluiiot,'uuppala, V·epi. in qual modo si spiegberebb!) nn lai fotto, non accordaodo l'ioaller'abilità dol germe cpidéroico, e l'_i nvari llbililà dell a sua ··<lem1a cho.lerosa non metta. fine·h / .~;ultO che ".1((1 ha facoltà nociva a qualsiasi perfo<to lo si pr.e nda ad esaminare ? -esaurila la sua infl.ttenza sulle mass'~.r a'uomini r1 r~tùella Qaesl'argomonto mi pare tanto più stringente ed incalzante -sua sfera d'azione, e taslale, per r.osì dìttit,l .w.tr Jorrra . che in gennaio cessava d' Imperversare quell'esizi'ale bafera, e oizzazioni. A mantener vivo questo ger,me opino '·perciò por con seguenza non av rebbe d.9,v1:1to, stando. alPopiniooe,v•l· aver molto . contribuilo l' ar11ivo in ritaglio di piccoli gare io un'epoca si prossima al suo One, ml)strarsi colla•stessa im pronta di dannosa veemenza, CA> n cui s'era dapprima sca.drappelli,a noi, come ai corpi alleali, i quali ebbero angliala sulle nostre truppe sgomentato, e alfrante dal lungo ;,ch'essi,a p-rovape parossi~mi più o m.eoo est<.'si e micidiali, e malagevol viaggio, e dai mille iocomotU della vita del campo in 1p~oponzione . appunto del iopraggiungere di nuove 1 ~e!npre più gravi e più 'dori a sopportar.si , nè' primi te~k troppe. » quando non vi si ba pe~aneo .ratto il calle. 0

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-326 Non credo the ta diversilà di clima, di cosliluzioue, <lii -,ogni difficoltà è superata, e cade da per sè la dìsl1nziçne temperamento, d'abito e d'abitudine, che può c'orrere t'ta: ila lei posta inn~nzi di due periodi epidemici, in forza i soldati francesi ed i nostri, s·a tale da porgerci una 'ràòella qÙale nissun medico potrebbe più vantarsi d'aver gionevole spiegazione d'un SÌ o~poslo risultalo, che non, realmente vinta cò" mezzi dell'arte la malattia, quando è per ciò meno reale e meno sconfortante, siccome quel'I~ l'epidemia volse al periodo di decremento. , . e.be prova fagg'iuslalezza dei le segu.enti parole d'Andrai Dell'invincibilità della meningite a malaCtia spiegara « C'est donc atee raison qu'on doit coosi-dérer la science avev-a dello anch'io all'incirca quello che pr,ed(ca V. S. comme étant dans un'état provisoire. Cerles il estdes e~on-questa frase:<< Questa malattia mostrasi indomab·i_le, si sprits impatienls, qui ne se conlentent p·as du provisoire spiega con tulla la forza e ferocia sua, se non vien presa qui au lit des malades veulent du positif. M~lheureuet ne'primissimi primordii ». Diffatti a pag. 56 della mia sement il y en a péu.» memoria sta scriUo che ~ La curabilità' della_malaltia è E qut pò'ngo fine a questa mia lu11ghissin1a lellera, pre-· _as;;ai dubbia, quando questa è intieramente esplicala; gandolo ad. avermi per iscusato se mi feci a combattere mentre invece, presa al suo primo eso·rdi:e, s'ha ,qu_a_si la alcuni de Ile tesi da V. S. propugnatè, ed a tenèr per fermo, certezia che cederà ad un ben inteso sistema curativo; 1> che non mosso da meschina suscellività (perooni il gallied a pag. '67 è soggiunto: « Questa tremenda: ihfia~macismo) dièdi di pigliò alla pe·nna, ma per allestarle anzi zione, quando siasi lota1mente sviluppata, non ammette qual conto io faccia dei g'ipdizi dt V. S., e spinto daU'ache una remotissima e /iebolissima speranza ;di guamor·e. della verità e della persuasione, clie· il _discutere rigione. >l sovra un argomento di tanto interesse (ora che la meninCom'ella vede, in ciò siamo perfettamente d'accord·o: gite cerebro-spinale sembra prender di mira il nostro. eos) lo fossimo nel resto. Ma V. S. non crede s.i debbano esercito) ollenga1'approvazione dei nostri colleglìi, ·etorni atlribufre gli insuccessi, ctìe ad onta dei salassi ebbero a profittevole ai militari, la cui salute dev'essere l'cigget~o, lamentare i francesi, al mod·o tli cura. impiegato: ed io alcostante de'oostri slu'dii, e d'ogni nostra cura. l'opposto son di parere ch:e se le evacuazioni sànguigne Cagliari , ·1 O settembre 1858. fossero state praticate fin dal primo ingresso de 1 malati ~!l' ospedale, e coup sw· coup, in modo da farne qua.Uro o cinque nelle ventiquattro ore, non si sarebbero p~rduti SO uomini su 31. OSSERVAZIONE DI FERITA Non posso trattenermi di applaudire a quanto V. S. DA SCOPPIATA ARME DA FUOCO òisse circa l'oppio propinato secondo il metòdo di ·Boudin; av.vegnachè le ragioni, per le quali V S. non inclina (Storia letta dal ,medico di Batt. ~i ~ a class~, ~ig1w I)ott. troppo ·per quel-la medicazione sono quelle stesse che mi LEVEsr, 1iella prima confe.renza dei mese d' otto.b1·e, nello.Speimpedirono d'appigliarmivi. dale militare di Torino). Quando le sperienze da me tentate coll'estratto tebaico È generalmente ammesso dai pratici di medicina milisolo non mi ,vessero tolta ogni Jusi~ga che còfal farmaco tare, che sui campi di battaglia debQ.il prevalere la chirurpotesse recar giovameuto nella menio.gi te cerebro-spinale; gia risolula operativa, ed invece neglì ospedali, e fra gli se in qualche ripostiglio della mia mente fosse annidato agi della guarnigione, sia la chirurgia aspettante e con-il rammarico che adoprandolo contemporaneamente ai serva. di- regola . .Ma siccome non· servatrice quella che salassi ( malgrado la contraddizio_ne da me allrov~ indisono abbastan:za persuasi della giustezza di tutti ancoracata) la sua efficacia avrebbe per avventura potuto svecosì egli è hène, eh~ tutte le volte che si· quest.'opinione, larsi, quai1to mi r~ccontava ultimamente il sullodato sipr~sentano nùovi casi favorevoli a •tale precetto chirurgico, -gnor Dottore Lai de' cimenti da lui antehormente a me vengano fatti palesi, on~e rassicurare i dubbiosi, é conelfe'ltuati e coll'oppio in natura, e colla morfina a dose vertire gli' oppositori. Questo è il principal movente che· -crèscente, ch'egli con una mano. porgeva, mentre coll'altra m' induce ad espor.vi la reguente bsser.vazione,.e pon tanto· <;avava sangue, sarebbe s'tato più che bastevole a lranla rarilà od imp.oll çhza del caso. quillarmi, ed a l'armi comprendere una volfa,di più che. il Guillaume Lui-g1,soldalo del quinto reggimento di fanc urar le flogosi dell'encefalo coll'oppio, comunque ammiteria, d'anni ventitre, dotato d'un impasto organico, dirò, nistrato, non solo ripugna ai concelti tebrici della scuola vergine·da qualunque discrassia, e non stato ammalàlo per· italiana, ma viene) ciò che più ,monta, condannalo dalla lo innanzirctlltibifé"m"·i,in congedo ordinario a Oulx sua '. pratica. Professore ]èi. luglio, volle divertirsi, in corripatria, il Il Dott. Lai, che in ,alcune affezioni cerebrali accompa. pagnia di . a 1t1da un prin"Cipìl),ei, a schioppettare con .sola gnate da delirio aveva r.icavati grandi cd incredibili va-o· p.oivere, usanncholèra è .er1e·1ogoto ed irrugginito; quando taggi dall'uso della morfina, fu -naturalmente condotto da la éanna disgta1 in qrente scoppiò nel pun'to in cui era una certa analogia di sintomi a provarla' nella men ingitesostenuta dalla 4n1:no, sinistra sfracellando così e d'islocerebro-spinale: ma dovette rinunziarvi; chè lungi dal cando le parti molli e dure dell'intera mano, e soprattutto corrispondere alle concepite speranz~, essa apparve agd~lle cinque dita. gravare ·lo stato degli infermi. . L'emorragia fu leggiera e si arrestò da-sè; il medico Come mai, chiederà taluno, avvien egli che uo medideT luogo, avendo ri'covet;a~o il ferito nélla propria casa,. camento, il quale àl di là dell'Alpi risco'sse tanti encomii ullimò tamputazione, ò, dirò meglio, la separazione delle €d'operò tanti prodigi, si mostri da no-i cos1 poco merile". dita· ancora -aderen~i alla mano per mezzo della ~ola pelle -vo}e della fama colà acquistatasi, e non determini nè condusse la cura per sette giorni, quindi inviò dorsale; ~ uarigioni, nè miglioramenti'? .....

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il giorno, ~iultosto l)el giardino che nelle infermerie. D11l'ammalato al\'ospedaledi Susa, dove rimase due giorni e rarìte , i primi giorni si ~à la mezza porzione, quindi i trè poi fu dìreUo su questo stabilimento, in cui fµ ricevuto il quarti; in tutto il corso 'della cura o.on si fa mai uso di .giorno tredici dello stesso mese,ocl ii nono giorno dall'acpreparaziqni farmaceutich e. ,caduto infortunio. Nel;primo mese si osserva: nessun migliora!llento; i tesAl nostro esame troviamo invece della qiano una massa suti, malgrado l'abbondante suppurazione, non si sgorgano,. -en~rme ed, informe, la cui superficie è nella massima ma poi verso la me,là di agosto compariscono i bottonparte suppurante, con ischeggie ossee aventi diverse dicini cellulo-vascolari su numerosi punti centrali, i quali~ rezioni, con t~ste articolari senza ordine, alcune sporestendendosi verso i margini, e co.nvergendo fra lorogenti, altre na~coste; tratti di pelle annerita, ed accarfanno scomparire.il colore bigiccio che si ved~va prima; t occiala su di se stessa come la corteccia di cannella; il .pus si modifica; la massa diminuisce, in, certo modo si :iembi di varii tessuti gangrenati; lunghi e tor\uosi se,ni regolari7:za e prende forma; cosi che, continuando nel\'appercorrenti questa fetente mescolanza di. r,arne,. d'o:;sa, e p.licazione di blande medicazioni accomp~gnate da fre<li pus. · quenti toccate col nitralo d'argento, il tessuto di cicatrizLe .spie cognizioni anatomiche Hon potendo indicarci za.zio ne finalmente si manifesta e parte da tre punti diquali parli mancano) e qual òuova posizione abbiano preso stinti : cioè dal lembo di pelle .sana rimasto sul dorso della Ì~ rimanenti; quali sieno i tessuti vivi, e quali i mortificati, mano si porta ai lati ~dio basso; dal tratto di pelle accarsi ricorre alla fisi-ologia, voglio dire al senso del tallo ciel tocciata nel centro palmaresiestende Lutto intorno, e,dalla terito: appoggiando l'apice di uno specillo su' punli ·suc, part(\ anteriore dell'avambra-ccio discende verso la mano .i:essivi, si chiede al soggolto dove le semb.ri di sentirsi con una rapidità inaspettata, lantochè· verso la metà di tocéatò? Ed égli, indicando ·nell'altra mano il punto corrisettembre la cicatrizzat ione compiuta e soda fa vedere ·spondente, ci aiuta non poco ad orientarci in q·ue\ labequali prodigiose riparazioni possa oper~re la natura, pru,rinlo; e così si perviene a riconoscere che te ·estremità dentemente secoodata, in una costituzione sana e r obusta, ·superiori della prima falange del le'rzò, quarto, e quinto confermandosi ·in lai modo un progresso di pratica chidito sono ancora presenti, sebbene in parte distaccate, rurgica, chè ta.le deve ripularsi il predominio della namobilissime, e di!?posle in vària direzione; che il secondo tura sull'arte. Ora il monconeè ancora alqua.nto ipertro<dito manca interamente; che la ·prima falange del pollice fico, ma giova sperare che col tempo il tessuto ino.dulare ,è collocata obbliquamente in mezzo àlla regione palmare. l9 ridurrà a minori termini, ed allora il memb.rò potrà ,quasi affallo libera dalle sue connessioni a.rticola,ri, er riuscire men·o inabile alle attuazioni manuali. scheggi.ala, punzecchia i tessuti molli, dai quali è rico-:-:,--,--,----- - a.. ,Gò. OQ'.Jiiiliiii _ _ _ _ __ perta; che un lungo e .vasto seno è costituito palla pelle accartocciata e. viva del centro palmare; ch;e un altro se-uo -~siste fra il s,eço~do ed il terzo os~o metaca,rpe0; che tutta ,questa massa s-eµifosa è rivestila solame.nte.da un lemb'eUo ,di pelle sana ed in· normale posizione nel ,centro delle regione dors.ale, doYce si continua con que.lla dell'avam Relazione delle C:e n fcerenze seien ti fiebe . bra.ccio. QÙesta descrizione forse vi riesce. confusa, ina come (MESE lll SETTEMBRE, 1• TORNAT A), mai si potrebbe ricavare maggiore chiarezia da tanto di,. NIZZA - Lello il pròcesso verbale dell' ultima confelieoza, ed sordine di tessuli iper,trofizzali, sformali, anneriti, disorapprovato, H Presidente a.priva la discussione sulla storia di ganizzati? Ciò che è più notevole, si è che il rimanente congestione apoplettica sussegu-ita da furore teo-maniaco, letta <1ell'economia non ne partecipa affatto: non havvi dolore, dal Dottor l\iacaggi nell'or ap.provata seduta. - E senza iotac·quando non si toc(lhi la parte, non 1 febbre, non rnancàn,;a care i fatti storici che in ~.sso figurano e dkendo passioni di çl'appelito; ed invece il Guillaume gode di piena Lranquaggiù quel fanat.ismo éhe in··detta storia ;vien tradotto f>el' .quillità fisica e IPOrale. monQroania reli giosa, il Presidente .conviene di buon grado I rpedici della sezione,considerato il guasto edisordjne sulla diagno-si con tantoslndro accertata, e con riccheu:a di ra~ ,dei te,ssuli, consi.derato l'enorme volume del!' intera parte. gionamenli mostra come gli accessi tenessero mollo, se n-0n <iel' .considerala la scarsità di p·elle .rimasta sana, si prqnuntutto, agli epilettici, massim~ al primissimo loro mostra.i-si, per z iano unanimi p~r l'amrutazione dell'eslreJ!lilà, nel luogo cui vorrebbe che la congestione fosse in gran parte la consee s-econdo il metodo da determioar'si; però prima consu!.! guenza degli accessi epilettiformi. A.mmette le.differenze diat ano, come di dovere,·il medico divisionale ed alcuni algnostiche tracciate io quella stor,ia, f speciah:nenle ·essere la ~ t ri colle,ghi: e questi, ll,ppoggiati all'otlenu!a guarigione congestion.~ che apre ta vi ~ alta. mania più che l'epilessia, la ,di altri casi simili ed alla buona costituzione del. soggetto, quale conduce più spes.s o aU'imbe.ci llilà'. Sostiene ~ssere la con~ -0i consigliano di temporeggiare. gestione preceduta da accessi o iusu.lli·nervosi ,e nou. ripngnar~ Questo corn,iglio è per noi un dovere ed un appoggio; gli il riconoscerli c;rnsa della congestione. Non crede ravvisa ~ .epperò fiduc.ialmente seguHo: a tal fine si estraggono i resintomi di pletora in una liev,i ssima epistassi che non sempre,. :Sitloi ossei del primo, terzo, quarto, e quinto dito; si redic'egli, si mostra, e che serve lalvolta al malato a presagire prossimi i suoi accessi, per non essere la,le-epistassi spalleggia.la ·?idono i lembi dìsorganizzati; si aprono i seni; si (a la o annunziata da cefalalgia, vertigini, vampe al viso e simili. Si .medicatura con blando unguento e morbide (ìlaccie; si afonda sulla comparsa delle ,ricadµte che impfogano dei giorni ,dagia. il membro dal gomi.to in giù in un semic11.nale di nella coogeslione,compariscono più volte in un giorno nell'epi. -eartone resistente, e si appende il tutto al coilo de\Ì'amlessia, per sanzionare le i.11e OS$ervazion4 e cita il caso di q?el walato, consigliandogli in pari tempo di traUenersi, lungo

PART~ .TERZA


-3i8 ragazzo di cui parlano Troncarelli e Tissol in coi ricomparve io -un giorno quindici volle. -Se la congestione fosse sola, il salasso preventivo avrebbe giovato; non si -vedono mai esiti ; di

leggieri si mostra, di legsier.i si ri tira. Conviene in ollimp s~i mezzi profilattici a suggeritsi, meno il, beochè parco, 111atr1rnonio che renJerebbe l'ammalato sempre più impressionabile. Il Dottor Macaggi risponde da passioni di qoaggiù a monomania passarvf la stessa distanza che da irritazione a iofiam· mazione, da oscitanza a ìimidità. Non ave r istabjlito 11indole di forme epilettiche per non averle, noachè constatate, mai visle, e se il Presidente lia saputo colla soa logica vedere, se non il preceduto accesso epilettico, l'epilettiforme o nervoso, per loi contro il fallo ogn1 lllg.ica farsi merio. Dimanda, se l'epistassi, accusata dall'infermo siccome costaole in ogni accesso, non si riconosce sìotoma di pletor,a; dimanda se la medesima puossi in individuo pletorico, e d'abito apoplettico, com'è~- N. , credere mai sinlo ma di anemia. Ringrazia H Presrdeote per,avergli da qoeslo lato lasciato libero il campo : so_ggiaoge che esi.ti, meno ano de'plorabile, il furore teo-maoiaco che è par troppo an esito, non ve ne sono ancora, ma uno minacciare per una ,olta sola l'al)oplessia mortale. Qaaolo al non aver giovato il salasso a prevenil"e la .congestione, C,imaoda il Dott. Macaggi se le molte polmooie, curate e noolguarile col salasso, cessarono d'essere polmonie, per ciò solo che non ~aadrooo con quel mezzo. Il salasso poi se non ha giovato, è da avvertirsi essere a nche riosoito inoocno,e ciò favorire le sue credenze. Quanlo al auggerire il matrimonio la dice questione dlindividualismo e $Ì dichiara di vista corta a fronte di chi sa più di lui. La scferrtifica discussi ooo si fa viva: ognuno a soa volta ragiona con assai molto peso ed ognuno vien lodato dal Presidente dell'interesse preso, del sapere addimGslralo in avvalol'are una diagnosi di si alto momento; chiede intanto il perchè il furore Ulaniaco non mostrisi fedele ad ogni accesso congestionale, od epilettiforme che dir si debba, e aspettare qualche yolta il ripe tersi più accessi. Allora il Dottor Viale dice, come la congestione sia malattia che iroo ogni volta raggiunge lo steaso grado, e questa differenza di grado nella congestione basta.re, a suo av,•iso, a dbre la spiegazione del perchè alcuna volta vi sia il Carore, ed altra no. Di ragione io ragione, di argomento in argomento trascorrendo, ci mostra come la diagnosi del Dollor Macaggi debba esser apprezzala, beocbè gli sieoo sfuggile, fra le tante che emise, molte prove. Parla della avita eredilà, della cadata coi incontrò l'informo a dieci anni 1 cose tutte che unitamente alla sua coslilozione, iemperamento ed abito aspeUavano on momento propizio per irrompere; il momento venne colla pubertà, epoca fo, cui il nostro soggetto cadde ammalato della malattia o delle malattie di cui ci occupiamo. li Dolto1' ,'lfacaggi aggiunge, c,he al leggere sai libri e sogli am malati la congestione apoplettica e l'epilessia, vedonsi i loro sintomi' andar di passo, meno tre o qaallro che dell'ona e del11altra sono patognomonici, che l'una dall'altra separano e dittiugnooo; aversi nelle fati ispeéie quelli della congestione, man~ care quelli dell'epilessia, e ciò bastargli. Il Presidente soggiunge non essere stato soo intendimento çombattere la diagnosi del Dottore Macaggi, nè aver mai volato mettere l'epilessia ov•è, e sta bene la congestione apopletlica:cbe ba egli per tale cnrato, nè aver egli mai voluto sostituire l 'in· certo.al certo; soltanto aver mostrato come i primissimi sintomi non fossero decisamente di congestione, ma·epilettiformi, e che !a congestione non è la sola èagione dei malori dell'irifermo in <ilis'l:~rso. Il Dottor Viale porta il fatto narrato dal Giacomini di quegli -Orientali che essendosi ubbriacati o, meglio, congestionati col-

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l' oppio, il grado' lorQ di congestione rn in tutti perqoella nollo,.. in vario e m oltiforme grado, diversissimo. Dal caso collettivo. sceso saviame nte all'individuale, mostrò ancora una voJla come gli accessi di congestione non sempre arrivino allo stesso grado, di lo.ro in fluenza e che quando noo basti on coup de sang si sa, da lutti, un altro téner dielro come nel nostro caso. Il PresidenlP, encomiato ht savieu.i, il discernimento e l'abilità dei suoi colleghi nel gareggiare nelle scientifiche discussioni: come nelle praticlle applicazioni, dichiat'ò chiusa là sedala. l'iOVAl\,\. - La sedata è .iperta alle ore 3 pomeridiane con. lett ora del processo verbale d·eJl'antecedente toro ala, la coi re· dazione è approva ta. JI Dottor nu.thod intrattiene quindi l'adl:!nanz,a so i risultali della vaccinazione praticatasi tanto su gl'inscritti de!llaltim.t leva, quanto sui soldati d'allre classi, appartencJ1ti al 150 reggi ment-0 di fanttiria, i quali ultimi non presentavano segni evi· denti di preceduto innesto vaccinico. Allo scopo di stabilire, per qoanVè possibile, on esatto reodkoolo, espone d'aver tlassificato totli i vaceinandi in t.re eate-gorJe. La prim,a éomprendeva quelli già vascinat i, in N. di 238.. La. 2• i vaiuolati., in ~. di 35. ..,,_Ila 3• .(ìoalme._nte appartenevano i Don vaccinati, oè vaiuolati, io _N. di 1. Le due prime cat-egorie inoltre furono suddivise in doo distinte sezioni, secondo che si scorgevano sogli individui dolio cl catrici caratteristiche di tale operazioi;ie o della malallia. La vaccinazione ebbe principio neÌ mese d'aprile, co~tfotlt> in maggio, ed ai primi di giugno era dcfioilivamente compiola. Sia doranto l'operazioDe, come in lutto il corso dell'eruzione,. il Dottor Bothod asserisce di non aver constatato alcun acdden~ tali tà locale nè generak,1 ·a a eccezione della febbre d'eruzione manifestatasi in qualcheduno in modo roòderato, non che il largo sviluppo delle pustole 'caratteristiche in 280 vaccinati; la vera pustola vacci-orca ~i manifestò in 74, -49 ebbero de.!le po~ · stole spurie, ed 'in 15'1 l'effetto fu negativo. A maggior schiai:imento di questà sua pratica il Doti. Bathdd' riporla on quadro statistico dei risultali ottenuti in ciaschedooo delle accennate categorie ( (), dalle quali si rileverebbe ad evidenza quanto sia sa.via etl ottima la misura di estender la vac• cinazione tanto ne• già vaccinati, quanto ai vaioolati. La seduta è scio·lta alle ore 3 3;4.

<1)

Risultato della Vnc-eìna dèlVanno -t 8a8.

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Già vaccinali

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Il Direttore Dott. Cn. ARELLA, Med. Div. Il Vice Direttore 'respons. Dott. MANT.BLL1,~ed. di Bat. Tip. Subalpina di ZOPPli e Comp.

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-4 8 Ottobre i 8 5 8

Aì\1NO VI.

N. 4~.

GIORNALE DI MEDICINA HILITARE DEL CORPO SANITARIO DELL'ARIIATA S!RD:t . •

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L'associ azioµe DOI) si ri~eve. che per on anno e. comincia c ol i "di i;e.nn .Si pubblica ael Lnn~,lì di ciascbe.duaa scttiml!na.l~ _ ti prezzod'associa'Lione inTdrino ò di t.10. ln_Pro,inciaed all'Estero, franco di posta L.11. S1 paga per semcsi ri anticipali.~

diafa_ncità deJla pelle offritann9 una pallidezza insolita della carruncola lagrimale, c9 alcuni altri una tumidezz.a e procli\ità straordinaTia a dar sangue dalle gengive, massjme nello svegl~arsi del mattino, fen ocav. M'ANA1'.JIA. meno questo, che sebbene non siasi presentato cosi costante in Crimea, tuttavia l'àttòota ispezi0ne della bocca, coadiuvata da ima mediocre preS$ione col dito , ., PARTE . . PB.HI! sulle gengiv~, l'ha mostrato abbastanza frequente da nori lasciarlo inosservato. Insieme poi collà tinta · ~d er:~ · · giallognola generale della .cuté è ben rnro non si 1 iP.:"V, :b~llo. '. s1cor~uti ·; ",.. riscontrino in certuni., d' altronde goden~i anco'ra · di una buona salute, diverse piccole lividure mal (Segullo !lella R~\~zi~ri~,. ~FÌl.fs:piitfo~e, ~iii:. D. tav. ColtJSE'.Tl 1 1 d,,r,Jiscritte, o maccltietté venose iisuperficia]i alle su le malattie che bfrnno '1om10 e10 m Or~enle). ~ n~t l "' ; ·:(", ": • . • ; ! J gambe od all e coscie, èhe, svanisc6òo sottò fa pressione" · I~ q11;1\i pres,entano tulla lat· somì-itfaoza con ~Wiiibiif gt,iet·ali sulle Sc'òrbtlto quelle che si osservano in clii ha l'abiti.rdine in inr, i, l( l i;iar1r. I °ih G1·i1itea . , 'l i·,,;.1,.' •;,');;, :.. 1. ,· 21., · .. · ·.u J,,n~ verno di esporre lungamente' I~ estremità inferiori al, • (C<>'litirluatìo111, v. i nlf.' 39, 40 e 41 (· ) !v',, I l'azione troppo viva del fuoco. Ha\'Vi per altro ana ., i "" l., • .J ; .: ,+ .,. ""At\.f. ' t I ' ',.. t ) U t 1 ditler,enza tra q.uellj Qb.e rivono .atl'~ria Ube.r~ . e proJoollre alcuni altri ammalati gia ricevuti nelle clìseguono nella Yita atLiva ed eseroitlta, ~ quem cl.le 11iche per differenti malattie febbrili., i qu.ali ed in gemono oe11e prigioni o so{fersrro più giorni di i:eaddietro ed al loro entrare all'ospedale, non avevano clnsiooe. Nei primi prevale la tinta gial1ogoola, rossopresentato nella diagnosi nessun sogno di scorbuto, fosca, rugginosa; negli altri, in ispecie se biondi, In avranno eccitato la sorpresa del curante al risc·onpallida o vinosa second9 lo re-gioni, -accompagnata da trare, quando meno se lo aspettava, piccole macchie una tal qoale1 ruvidezza e siccità della cute, manifesta o tumidezze; o larghe chiaJz~ scorbuHcbe a1le gambe, per, via di pi'ocole squamm.e sollevate aUa snper:ficie dovute, come si disse, all'aumentata azione del cuore dell'cpiderma, oppure disperse nogli abiti sotto forma durante la febbre, alla scemata resistenz~ dei tessu~j. di polvorf:l. Inoltre l'occhio ,ed il t.a}to rioonosceranno e fors'ancbe alla già alterata crasi del sangue, moLivo. in molti una straordinaria floscezza e pastosità della per cui facilmente quest'ultimo si stravasa oltre :i cute, noo. eh~ ~\c.,uni hitorzole~ti inerti, aventi un suoi naturali ricettacoli., e dà luogo alle ecchimosi. punto fosco o nero 11111 centro; onrero papale o macOltre di che i1 medico n~l!e sue visite al reggichieLte pavopazze, graoulate salla cutf; dell'estremità mento troverà mollissimi soldati fra i più Tobusti, i inferiori, non ratio volte, a cachessia più inoltrata ~ quali colla scompar~a dell'incarnato natura1e, e della accompagnate d:i macchie petecr,biali, che unile alla scabros\tà e palli(:}'ezza, d:mnò alla cute u;n aspetto intristito particolare, che nelle mie no~~ soJeva ìndicare Nei ~ . 41 (11 ottobre 18:>8) (') col n'Ome di pelle..del povero . CO!t.RIGE Pag. col.• Jin. ERR:A.T)I. Accade per di più d'incontrare nei rqilìtari avviati 34 Mayavaringe 3'li 1• Ala) D}'aringe alla cachessia scorbutica una certa _gonfiezz~ e~ema41 id. ~o}ebre Guglielmo, celebro Guglielmo scopriJd. tore, operdirmeglio o per dir meglio tosa ai piedi soventi più estèsa, ma" ordipariamente Nietzc,k 10 · Nietsek I,d. i• circoscritta -alle regioni maleolari, da non.confon~ersi 11 scorbuto acuro scorbuto in acuto l d. id. c9n quella che suo}e talvolta accadere dopo lunghisTholosan Tholozan Id. i d. 4! latente e co1i'.formato la.lente e ccmftrmuto sime marcie, e più ancora nei soldati di cavalleria ld. id. 43 3'l3 1a c11n:ione, m11ta ti canzone; ronta per l'impedita circolazione linf.a.Lica, sia,.i!aU,a posi14 ritudalori ritardatari ld. id-. zione a cavali~, si~ anche dal tenere più giorni di tumidolla , come Id. ~a. 33 l;;midellll com ~ segu.iito la e~lzatµra. Ma ciò che piQ di tIDto , si iibbe ld. id. 4'l alla vista alla "isltà occa. s io!}e di ootare in Crimea precedere, e concoJQild. id. « riteniamo come tilePiamo ~ SOMMARIO. -

I o Doti.

On\'.

{;O)IIS.F.TTll

Dello Scorbuto, No-

zioni generali.-~° Conferenze Scientifiche. -3° Bolletli.oo officiale. - 4° ~onanziQ bibliografico. - 5° Errata corrige all' Appendice s ulla meningite cerebro spinale del Doti.

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tare l'im:asione dello scorbut~ sono i dolori contusi.V~ generali.:sono da annove~ars! molti dei già citati nelto al tronco, alle membra, m;iss1me alle gambe, da cui scorputo }atente,, ma portati mau mano ad una più erano gene1~~lm$.lt'e tormentatii quasL tutti•i qialatl, . evidente esagei:amoll'e sino a r.a&g.iungeiw nei casi dolo,ri,:tlla si;i~a rron solcr, matP,r-Ofonfli. ed es:te:si lungo g,uaviss)I)1ì il più alto1 g;rad@ d'l'rìtensttà, De:i loc.a1N~ i la diafisi della til:ìla, che cre-cfummo in princi'pioi.do-· - prù imp6rtanti, anzi, secundo·tallini, i &Oli earatteriver attrìbuire all'impressione dell'aria notturna, ma stici del morbo sono la gonfiezza, fungosità e putreehe la ulteriore osservazione ci' dimps~ a'!,)tJompalJ ~ sc'è:11.'PJa~sangu.in0lente qelle gengive, le macchie alla gnare con radd0ppiat~ acerbità quasi ogni caso di pelle, gli stravasi e le tumefazioni ecbimotiche ali~ es_tremitil. ~corouto coiiformato. Questi, a nostr'avvi~o,_ sono ! fe:nonemj rJ:incipali , 1 $iwto.mi genm;ali ad. equivoci. La. bassezza ·qd il dicui de.ve tener d'occh10 _il prat1eo.00de co.g:lie-re nel · 'fe1to,di· ener-gi-a detta-fibra, sono di-moito aecres-ciute suo ~aizi;nne.n.t0 l'eyoluz1oner ®lla ·caehessra l,atente;, nello scorbuto confei:mato , e stanno in armonia: colla e. pur m,a,a.o per t.emgG ai1P,r.o:vy,edin:)en.ti nroma.ticJ o· dullwta e,gravità della mala~Lia. Se il malato d~pprima curativi ~~!3: c,indr,emo. a sµ~ lu_ogp, esg_onendo ..E_ s~c~ erà pig-ro, ed'amante del riposo diviene di poi torpid-o c.ome-Je pi.o 1o;ipo):jtan~1 fu~,z10n1.della vrta v.~.g~ta.t1va s1. j ed ibetto non solo alJe fatiche ma awlbe a1 molo. mantengono pe~. solito mt~tt~. e,, P,e.rfetp~s1m~,. u~ Esso accnsa un senso straordioari'o di pt!suntezza, corp9 d'.ar:~ata 11 quale·v~rs1 1~. ·anal?gh~ co_n,çl1z;0J)1, I unà inesplicabile stanc~ezz-a contusi va della p-ersona cli ~alut~ po~,.pen,pr:esto _navEJ,rs'. medi~nf~J&lr.opnor--- C~le lo r~nde rip1i~lj.ant~ ~1 moto m~ssime ~ei luogb~ tuni sqe,c,ors,, ed ançbe,1n.tale'. ::;t~to:~arél:t? 11,c0r.a e~- 1 d1sugua!J e per gh acclivi. Se non invoca 1 soccorsi -pa_ce-d1;soslen,e.re p.en alq~ai;i,.i1.g1or~1, fc\,~1che.= c~n:si-, dell'arte gli è perchè ei mangia e dorme benissimo, derevoli da,manclare..a c0mp1menJo un;1mµresa.de,e1s1v.a.. sicchè nella lusinga cli tosto o tardi tiavérsi 'préferidI,_gililorrai.· Ma per._se~er.a!):d@ a .resJ~r.e. sotto 1! stess~i sçe nasconder pi1.iltbsto i 1re riveHrre i suoi p;:1limenti. infl,uenz~,_morb~lSf\) e moH& nm se m~alzan0 irremor Egli è mesto, t~cjturno, ma .. attende tuttavia a' suoi vibi.li rte.-G.~},iSità1pi s!rapa,zzi e. priv.azi.o_n~, si CDmp.i,erà, doveri, fincbè qol ,iolent4re )1 suo stato proverà un ben tosto la cach~ssia, e.d allora apparna estesaD;1ente. bel giorno dolori acerbissimi alle gambe con tale enell'eser,cito" con tutU i suoi caratteri dissol_utivi, lo~ saurimento di forze cbe· vol endo.persist01~e potrà cascorbiilo cvn:f&r1nato. • gionar.gli la febbré. Prog_ted~ndo la mal:1ttia potrà ancora misurare alcuni passi, percorrere brevi ed in/ terrotti Lr?tti di strada camminancl~, ansante, arremFu detto e rip·etuto da mille scritrori che lo scorbato, ed aiutato da un b~stone; p,01 poco per volta si buto è ,una malattia rappresentata tla un complesso smarrisce• intiernmente Fobbedierrza dei musc0Ii-, le di sintomi così svariati e moltep1ici Ghe riesce presgambe si fànno gravi, come plombee, dolorosissime, sochè impossibile il tracciarne·una de!erizione che- si rifiutano, alla' volontà, ed' if malato gi:rcerà inerte, perfettamente si act;"omodi alla fencimelogia dei sinimpotente a· pr0cacciatisi persino glì1 alimenti a pochi goli ctasi, e di ogni epidemia. Già variabi'le per la passi di distanza. Lo -stato generale offre è ben,vero, generalitl dei tessuti e degli umori che si trovano un'impronta caratteristica, parllùobre- che·fHcilmente impigliati' lo scorbuto può a buon diritto offrire mori-veia <1lFuomo dell'arte il grande·pervertimento da dHi©azioni giusta il temperamento, la costituzione e cui è invaso l'organismo; ·ma dal solo asp·etto dellma'" Fetà della persona, e "molto più giusta1 la natura, lato non si i,otrebbe pe-'ranco trélvare spiegazione di specie, ed i'nten-sità del-le cause, n0n che secondo qaeU'anninhilamelito di forze oh~ lo 'ridu'Ce a tanta le circostanze- in cùi nasce e si produce. Si è, da impotenza. Ciò che eontrinuisce a.qnesto Pisultaurent'o queste diverse, coneliz:ioni intrinsiche, ed estrtnsiche sono rè, s'f-asi umorali, S'orio gli stravasamenti s-ievosi che furorro 'indotti non pochi ptatiici ad ammètterne e~sanguigni nelle cavità splancniche, e pfi1 d,i tutto gli ingorghi, le gonfi.eme•e gli indurimenti alle eoscie, ed parecchie sp'écié, le quali comecchè qivise ~ suddivise'in modf dive-Psi non ·,per';ennero tuttav-fa a portar aJle gambe per cmi è res-a impossibile, ed oltre ogni lumi diagao.s-Oi'ci meglio ordinati e più precisi di quelli dire dolorqsa ogni contrazione muscolare. I dolori che che ne fece~ un solo tipo. Avvenga perciò nella da principio)rano apµena aivertiti, v;\ghi, contusivi, e persona robusta oppure nella debole, neil-e campabene s_p.~.sso- limitati alle estremità·inferiorl, s.i ,aggràgne di gu'erti!1'o\tvero nelle carceri\ in mare o negli vano di po,i e si e,stendono al torace, a!Je braccia, ospecl'àli,, }oi,§&o'rbuto costitùi5oe e oostit'uirà sempre alJa.cìOfo1mavwtebrale, ehmgp le ossa, ed.assumendo in es&è:d~àflif>'medésìnia inalà'ttia~i culi· sintomi cala foFma:d·egli orteocorpi,divenendo nei casi più gravi ratteristi&i-C'sbrio1tlt il umero' assiai limitati e piuttd'stò contìnui è di una acerbità insopp-ortabile. Più sovente otiiettiv'i1 n13IOinentte che i' razionali sono sva,.riati-, però un~ vblta adagiato cogli arti in posizione semimoltifti1illi-i iihµ~sorro subire innumerevoli m0difica:flessa ~ ltammalato vi.ve in un~ -certa. quiete e taaiturzi0'ni,1cfu'èAAl~gorl0ifa'cWnente all'oetiiatézzaidel pr-anìtà da cui· noli ·sorte che a malincuore. tib'o Ettl1'41J!#fiì,eàna dellb, scrittore. Per ·meglio pro- · Tasta):!.dO f~ \,c.ute si s.eote intàsata{ ceqèvole; essa ceàere-tr,nQf~sf~ diffimÌe rasse-gna di-V1iteremo' per.oi.ò . ha perduto i su0i calìatteri n9rmali:e:111-ahti~be adung.o · i sibt-ti'.il1t:n@1t0 1·s ~orlM.il0 ·,fa generali, t'--loeafli.. 'IUta i 1 l' impres:s4one:Ide}·lt dita; la•saa temperatura massime, 1

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33t .-.

alle estremità· è sensibilmente abbassata . Il tessiat0 1 alterazioni (1}. Ma -se in ofo si è genaralm'cmte' 1<'l'acce1lul:fre sottocutaneo si presema per cjò più (i) -meno' corilo, non è lo stesso circa la nMa·tiva l0ro limpor..i ingorgato a seconda delle regioni e ·de Ha, gravità della I tanza diagnostica, e. ciroa la prem~nenza dell'uno malattia; la cavità splancniche offrono anch'esse' se- I piuttosto che dell'altro, elapp0iG1bè nèi-:tnentre'· tutt0d1 gni della concomitante cacbessia sieros:a, manifesta: [ veàimn@ dei,pratìci rivolgore con )!}articolare premura per vin di intumescenze ipostatiche ·éd anormali ot- l le. ,loro indagini aUo stato deBe :geBgi'\le, altri pur anco tusità, ansietà di respiro,. lipoHrn.ie ·etl a1trì indizi d'ine incentriam.o, i quali -ass~risGOno avère veduto m0Idropis·ie sa'C~té, o di amtsarcq~ più o meno palesi. tissimi sC0rb1il't!icì 0tltrire poco o pu,9,tcrsensibìl-i Cdtesti I polsi degli soor5uticl,sono ordinarìamentie oedevoli. fenomeni dellà bO'cca, quandu che le macchie od echi1 picz:.oli, frequènti e talvolta esili a tal gr,ado, che almosi àli'a pelle erano già ·portate ad un alto grado di cmii scritt(}ri dissero, le' loro arwrie replcwe pot:ius estensione e gr-avità. f.' osservae;ione è giustissima e quam p1d'sare. . ,. noi tutti t'abbiamo verific-Ma in Crimea, dove il criJl oongae estratto in. gene'ra}e s-i mostra disc.iolto; terio desunto dalla sola ispe1.,ione delle gèngive Jfu quando si' t-019pi-glia fa un 1grumo neto e ·spe-sso, e . più 'di ·una volt~ cbjarito i·nsufficieate, e capaÒ'.l ·di sovr; esso e 1o s1ero, comè giustamente n0tava ·Buffa-conllurre- -àd errop,ee conf,ll!lsioni diagnostiche. Mialini,., offre 1ma sostanza come muc0sa di èolor verdo- 1 tuiram:lo l a, cosa ~ raffrontando l'osservato -in Ch-ìcnt-e gnolo; ratc:1me'.l'lte traccie di cotenna. Nei casi gr.aviscon ·altri ,fatti veduti in alhe cirCO'staaze pot-et1J:1m6 .simi mancano difficilmente le emorragi·e sotto forma convincer.si ,che le alterazioni delle gengive seg1:1e>a·o il più s0vente,dL ricorrenU epistassi, e più r·aramente -il loro d1ecorso normare e forse . preva·lgoù'.0 net casi di e:mateme&i, di pneumorragia ed' entor~rr:rgie-. Le 4n cui lo scorbuto si ordisce piùleutamente-, equanW@ faniionì dell'alvo .si mant,eng9no plutto'std Mrmali in .i malati sono in preda acl una vita neghlt.tosa, come avviene nei reclusi e nelle carceri, e scbe per contro principi@, mti progredendo la malattia, si fanno sovente irregolar:i, epperò 1ron ·-è raNJ l'il'lcon1t1rare in I te ,echiJDOSi e gli ·i·ata·samenti umorali de:l.l:e estremi'ta alcuni 1-1 stiticl'l'è2za. irrterrou.a da ~as'Seggiere ric0r- , inferiori, s.i riscontrano cli pteferema ,n qtrem c1rn renze <Ji d,iart·e:a , la qua-le ripetendosi smisurata- ~ menano una. vita attìva e sono :eolt i cta,t morbo 'IIìlmentc riduce bèn pi•e.:st0 i r,natàti in, uno stato òi fa- il rantB i loro esercizi àbit1rnli :rlJ'aria libera, cotne, actale colhq1rn•,ione. '{. .cado ai m.i!tt~ri neg,li apc;1.m1vamenti . Ammesso in fa, tii Ni~9le p·0i è piùsorpi;endeo,te dello stato ;,ipparco- 11 · che quest';)fte.zion~ diJg,enGle da .un processo dissolutem~nte tranqu.fllQ ·dei malati (1i scorbuto. ta Jorp .tiyo del s.a.t\_gP.e eicl~ r,i.Lassam.ento iàiella fltwa, rimao e tosto spi_13,g atp il .perchà, in ;seg1;1it0 a,He attive contra~ mente si ma0.LiMe quasi sempre san-a, libera e conscia di s·è sino agli estremi, attènde,rrdo 0011 un'!lgzion:i ilei nrnsoo1i dttfante il ,m-0to e. le fatiche, facil-ghiaccitmte atpa tìà Fesìto della foro so-rte èhe ben èlif.- mente ne sJano aca~ler,ate le ,iDfì ltr;ai:.iJ0n.i e ,Ire s;l'lgficiiltnerite so~pettano gra~e e disperatfl . N0n mangelJ,azion,i s.angi1igl1~ allie ,estl'emiJà infori@ri :prima .che le gen.gi we abhian,o·su btte,µrli),fonde (i]..eviaz.i.oni déìllo cano tuttavia cc~'Si $p~ciali, e rro i ne·vidimo"pu r troppo t io Oriente:, in cui svolgendosi uin deliri<Yapircttio0, pet stato normale. Int~rrog,(1pd.~ per,ò i ,malati e pr.e"" lo più remittente, diventano I0quaci, inél'0Cil'i, rl1µtrneruJo, come si disse, le g~wgi,ve coJ.dit.@, a•ncbe ·in. tanti. Allor~ tentano qn.a$i s empeo d-i fuggi.re, e rié_q:uesti cas,i-lsi trov:arà tu.ttaYia s<the l'altarazion,e car~tscendo a-deludere i guartliant, trovano -anc0ra alD'ba. , terisLica ,ha da più gi~tn i già 'd;4,Lo p,t}gmiiFlon eqqi'f@Cj stanz,a di forza per n'lloh'tana'Ilsi d:al 1elto ed es.porsi a· ' di _su~.esistenza,, _me_diante in$plitl tr~s.udam~mti sanperieoli, cli <mi ,é ben raro non rimangano vittima. • guigai e depra~iaz1oni del gust-0, e dell'a.Hto. Così almen0 si presentarono é si sV:olser0 i fenomeni Dei ·segni obie.ttì:vi j più nostanh ed appadscenti furono ,.per ,no i.le niacehie d-i dL\\er,s.a f@r.mçl ed est~ngenerali (i)d •equin;rcì nella ~ran maggJoral'lza _d-ei-n'ostri .a.mmalafi in Orhnea; e siiccb1M il desìderio di à:... sione ~Ila _p,e[iferia d~l ,cor:pq, ma segnatamente alle lime-ntJ e lt:ì fu.t1~i~ni della aiges~i011e e déWassimhaestremità fofe~·ior,i., le t,i1,1~~fctffo>1~i. e gfi indJMrimB11;,ti zion~ si conservaV'an'.O qu·a:si sempre integre o· ben celli1l0-.mtt~c0lari., poi!,o alterate, 1i_iesci'va pe.rti'& ass:ù iagevole il ,r-irnetLe macchie si offrivano COll .f,01'1IDa e c@lone vaterli lDen presto in condiz.iMi loàevo1li medi·an-te ona rìabifi; or.a ierano. LentiçQlari~ .s.om~g,lian.ti a pete.cebie cura a:ppropriatà. di sv~r~:\ta,gra11de.zza., di color rnsso violaceo,,QS~r.o., .&11,lom:i obùtt-liV-i -e camtteri-stioi. S-im-u.ltaneamente ( 1,)t'Qua,0:t o, a i s~g;rti1p:,,t)gn~onici ,t di-ce -Li.od ,al ;ca.prlolo 1u. a talifenomeni genenili due altri ordini se ne · prepart. 1,i, ~af- SO.O, ~e .iioi ,Pa,~ag~1i-an;1t>ci ~1:1·oj,si~t-0roi,des·c riW,da sentavano allo sguardo, ritenuti da molti eome i soli Wiert', tzio,,,,e da..t uW gli allni.aGto1:i ~i-po .a~,EQia.I~n-0• .pen le valevoli a stàbìlire la malattia, e questi sono -le twclescrizio_pi c:he si JrOYJ 119 ne.Ile rA!azjpoì,clej.v.i~ggl; .noi v_i,.sc9.r:inidezie e le n~acchie echimòlfohe della cute, e le geremo ona,perfolta coofo1·mjtà nei sei ni ess.eozia1i, e d éj fo.alteraà.io2~i _dell,e gengi'-ve. nomeoi singc/lar i .:be non si pres·enlano io vercrn' altr a malatlia. Dopo le prevaricazioni ~cientitìche di 'Eugaleno e snoi sicèbè la pulrefa:i6rÌe lJ.'elle gimgivè e'le macçhie che caratter,i,;seguaci non si troverebbe negli ann_a·li ,d·ella st;ienza zano .1a :ri:-rlalti;l'·descrit'là dagH a"ni' tl dagli altri, coo la riiiUe;·zci altro .sciitt6re/ ì1 quale è!'èda possibile figliarsi lo dt 1ll'artieohnione ilet •gm:oechto., 'tbe ordinariamenre tr~ ·su() . scorbuto sen,za 1-a. comparsa di questi .due ,ordini .di pr.c,g'l!essò ci.s.i còi1giung-e, 1n1>ti •si o·sserv-1mo•clre D'.ello :sco11bt110.

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33.2 -

giallognolo, solitamente discrete di numero, d'isperse 1· staccavano dai denti, di~enivano liviclastre,molli,spu.in aloune r!3gioni ·del tr:onco e, più sovente alle estre- , goose, putrescenti, e mandavàno sangue facilissimamilà, le quali mancavano difficHmentenei malati sfiniti. mente. A questi sintomi associavansi in grado.prode:t>oli eà. emaciati. Altre volle erano .più estese lar~ porzionat.o l'aumeoto de1la salivazione ed un fetore ghe i;Iue o tre pollici, ed a1whe più, ed iQi tal caso caratteristico, nauseabondo che nei casi gravi renla loro for.ma era -irregolare e·mal defin1ta, e la loro deva l'alito veramente insorportabite . ..sede alle gambe ed alle coscie, raramente alle altre Abbiamo sin quj tracciato la serie dei fenomeni ofregioni. Ma ben più comuni erano in Crimea le alteferti dalla gran maggioranza dei nostri scorbutici, i razioni della pelle s,otto forma di vastissime ecbìmosi, quali ogniqualvolta coll'aiuto dell'arte avevano la .disuguali (Ji figura e di colore, che invadendq prinfortuna d'incontrare per anche favorevoli le condi<ìip~lm~nte la cute delle gambe e delle coscie, ed il zioni dell'atmosfera, del clima e della stagione, cavo po.pliteo daVl.ano all'arto un aspetto marmoratQ come avveniva singolarmente in quelli inviati. sul Boper largbe chiazze livide, rossig_ne, nerastre, gìallosforo, in poco µiù 'di venti o trenta giorni si liberagnol.e, o verdastre, come se le ~arni avessero subito vano solitamente da ogni fenomeno caratteristico e .ripetgte COJltusioni contro un corpo solido di vasta divenivano atti a ringrossare le file dell'esercito. Ma .superficie. B.incarivano la co,sa e le tumefazioni edecontrariati dal rigore del verM,, e sovratutto dall'u;matos~ e gli indurimenti da c,ui erano invase l.e masse mido freddo o da preesistenti o suì·venute complicamuscolari ed i tessuti molli, per cui le gambe appazioni la malattia -s.'aggravava cçm tale celerità da verivan-o ingrossate, tese, facientì co1µe ùn tutto omonire in poehi giorni ccmpromessa persiQo la vita, In geneo, resistente e dol9rosissimo .,alla pressione; irquesto caso al pallore verdastro, plu.mbeo deJ volto rigidite e quasi immo~ili . le articolazioni, rigonfio e si associav'a una tumidezza difforme, caratteristica pieno -il cavo popliteo, offrendosi ben sovente anche. delle guancie cbe rivelavano i disordini de.li' interno su per la coscia, massime alla regione interna, grossl della bocca e delle gote. Le gengive fatte enormebernoccoli, reS:ìstenti, mal Gircoscritti,. di volume va.mente tumìde e fungose, passavano alla suppurazione riabile e dolentissimi. · ed alla cancrena, involvepdo in questo processo dissolutivo le parti molli circostanti, la mucosa dél pa~fa. bene spesso le macehi·e alla pelle e le tumi-lato e la stessa mandibola, per euLoscillavano i denti deize alle es~remità addominali erano già molto proe poi cadevano quasi ad insaputa del malato. Snvvemrnciate quando che le gengìve appena appena daniva in pari tempo un ptialisrpo spesse :vo1te viscoso, vano segno di loro alterazione. Interrogato però il misto a sangue nero, fetidissimo, cni ~al poten.dopr:emalato solitamente asseriva di provare dà più o men starsi per l'espuizione la gonfiezza delle guancie e lungo tempo un senso di formicolamento? e di cadelle labbra, accresceva col suo sucidume la -rìbutlore alle gengive, accompagnato da espuizioni santanza dell'aspetto e la graveolenza delle emanazioni. guin:oleilti, re quali si rendevano molto più copiose Dall'altro lato vedevansi degenerare le piagh~ e nello svegliarsi del mattino ehe nel resto delta giorsanguinare; riaprirsi le cicatrici, inturgidire estennata, ed impartivano alla bocca un insolito gusto dedersi, esulcerarsi le echimo.si. Alle rigidezze articopravato;· che suggendo le gengive, oltre all'uscita lari delle gambe, agli indurimenti delle parti molli si d'una straordinaria copia di sangue,· portava un alleaggiungevano dolori acerbi nelle ossa e spasmi aviamento così immediato a qHel J9rmicolio per cui trocj dellé memnra; insorgevano e si ripetevano le n' era più volte indotto a ripeterlo senza nemmanco emorragie .e le sinopi; la spossatezza e l'abbandono avvedersene; che l'introduzione nella bocca di sofoi·ze venivari_o portate all'ultimo grado di gra~ delle stanze acri astrìngenti od ,aromatiche, o di liquidi alvità. Aumentavanq le stasi sierose, le fisconie ed il eooli,ci, come tabacco, aceto, pepe, liquori era cacompariva la sete, la diarrea, la dissenmeteorismo; gione di sensibile esacerbazione e di ·ll)olestia; che la talvolta anche il vomito, ed allora il màlato teria, masticazione dì alimenti duri, o fibrosi riesciva incodimagrava vistosamente, la temperatura g~nerale si modante e fastidiosa; che la saliv:azione n'era per abbassava, i polsi si rendevano esilis·aimi, vermicol'ordinario aumentata. lari, mancanti; intervenivano sudori fetentissimi ed L'esame poj_ della parte inco'ntrava anche in sull'eil malato soccombeva sovente per sincope (1 ), tal sordire. della C'achessia quasi se_mpre le gengive ora più rosse, tumide, e livide dell'ordinario, ora leggermente erose verso la loro ìnser,zione alla corona (I) Come riesca ben sovente mortale la sincope nello scorbuto grave lo ·dimostrò la narrazione <lÒlorosa del viaggio di dei denti, e comprimendole gemevano sangue, qQando Aoson, da cui togliamo le seguenti parole. • .1\folti (scorbutiçi) anGhe,non offrìss~ro alla ,1ista segni evidentj di ero~ • benchè trallenQli nei loro letli bevevano e mangiavanQ con sione. E quantunque in.,genera1e i sintomi aella bocca •-Ottimo appetito; riesciva fotte il loro tuono di-voce; ti sarebbe non camminassero nell'epidemia scorbuti'ca m cui è • creduto che avessero molto vigore, e nonostante per ogni • P.içcoJo moto che race~sero nei loro letti improvvisamente caso di pari passo cogli altri già accennati, essendo• spi,ravano. Altri fidandosi delle loro forze e volendo ~orlire ébè Jl!)n .rar,e volte si .mantenevano costaniemente in • dai ·ror.o posti caddero mo.r ti prima di potere arrivare al launo stato pe.r co~ì dire rudi,mentario, tutta\;ia col pro• volalo del· vascello. ( Viaggio di A1uon nel maf'6 del Sud N. gr.edir.e della eachessi~ Iè gengive. ordin,atiamente si " 'Linda pag. a·ss) . •


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fiata per esaurimento diarr0ico, conservancto·sino all'ultimo istante la sua intelligenza. Qualche altra volta' invece sr accendeva mi movimento febbrile di pochi gio1·ni al quale si associava un impegno capitale che piombava il malato in lento sopore prog11essivo~ sotto cui si chiude11a ia scena miseranda. lf_na pat·ola intorno alle'piiìfrequenticomplicazioni dello Scorbuto. Sinoca scorbut,ica. - La cachessia scorbutica., od il vero scorbuto tipo,non ha febbre. Ciò- non ostante non è lllOltO raro il Caso·, in CUi percorra assolutamente tutte le ~ue fasi, sia che volga~ guarigiòne, <Yppu-re ad esito in·, fausto, sen_za che vi si noti un istante più o_ meno.lungo di complicazione febbrile? E siccome quesfincidenre, ben lungi dal trovarsi sempre giustificato da un impegno viscerale, si svolge bene spesso e si discioglie iudipendentementé da una località qu~Junque, noi crediamc, servjre alla scienza, ed aiutare la diagnosi seguendo sino ad un certo segno le viste del No:vellis, , il quale nella sua bellissima Monografici dello Scorbuto dedicava espressamente il capo 1ri: alla descrizione di -µna pire.ssia particolare, detta da lui scorbitto acuto, oppure sinoca.scorbiitica. La ragio~e patologica non cj concede una diatesi s.corbutica ora açuta, 9ra l~nta, febbrile od apiretica, ma per co.ntro ci persu:\de, e lo conforta la pratica osservazione, poter,molte cause intrinseche od estriàseché risvegliare nel tocco da questa, come da ogni altra diatesi o cachess'ia, un movimento febbrile., accidentale, od inµipendente da'f fatto costituzionale. Quindi nel respinger'e- ogl)i altra di'stinzione, noi facciamo i nvece buon viso alla sinoca scorbittica del Novellis, alla condizion~ si .consideri non quale sintomo essenzfale del morbo. sì bene come entità patologica, movente da altre sorgenti, la quale, se ritr.ae mòdificazio.ni speciali dal fatto ~ cui si. as~oci~. mantiene però un corso' sup • propr10, ed invo.ca bene sv..esso sussidii terapeutici, che non in tutto collimano col genio della cachessia stessa. , L'efficieoza dt questa febbre noµ saplemaio rin. tracoiarla altrov:e, che nelle ·stesse ~ause dell'effimera, e della sinoca semplioe, la cu.i origine sfugg~ il più delle volte .alle_ min~te i~da~ini de! patologo il I?iù oculato. Semplice ne suol pr1mord11., essa tiene-, co~e que_ste pir~ssie, per alcuni giorni in sospeso la d1agnosr defìmtiv~, ben sapendosi come talvolta ad una creduta vicina risoluzione subentri invece un impegno viscerale che ne muti nome ed impor tanza. · L~s~noca scorbutic~ incontrasi assai frequente dove domina lo scorbuto, e valgono ordinariàmente adetermin;i,r.lale fàti~he eocessive, l'insolazio:ne, cause reumatizzanti,, u,n disor:dine Qel bere .o nel mangiar~; ed·altre. consimili cause. Il Novems, la definisce· in brévi parole uaa. (ebbre infiammatoria accompagnata

re

d~ Sintomi di scorbcito (1J. Quant-0 à no'i facciamò' OS· servare, che se non è sempre Ùlila vel'a infiammazione, ma piuttosto un movimento itritativo del sistema vasale che percorre per solito in un tempo assai limi· tato le sue fa.si, può, quando perdura, irradiarsi ad. alcune viscere, provocare 1lemm0ni e cantrene aUe.· g~mbe ed alle gengive, far degenerare ad un tratto, piaghe b.en avV:iat-e, ed indurre rovinosi sfaceli. In. q:uesto caso l'jmponenza dei. sintomi dissolutivi dominando iLrestantedella fenomenologia., rima-ne•sino ad un Cfrto punto gìustifiéata la denomin:azione d1. scorbuto ealdo od acuto da molti autori propu11nata..; Ma Sia'che la condizjone geMrale dej nostri ·~alati n~n fossa pervenuta a quel profondo ·grado di .decadimento organi.co-vitale che si leg'g-e descritto da molti autori, oppure Ja, prontezza dei soccorsi dell'arte · ci . a~rettìamo però a dire., che consimili fatti dieplore~oli s1 mostrarnno molto rari ed eccézionali nei nostri ospedali. Dal suespresso Si può facilmente preveder.e .ohe il quadro semiologico della sinoca scorbutfoa è ben lontano d·all'offrjre costantemente lo stesso numero di sil}.tomi, e lo stesso gradn d'intensità. In generale t'annunZ1iano alcuni ·leggeri br.ividi, un ins-0Hto sènso di stanchezza, di mestizia e di inappetenza, e la ca.ratterizzano la cefalalgia, un cociore più vìvo alle gengive-, div:enute più dèl solito turgide e sancruinanti. il fetore dell'alito, la sete piuttosto intensa ~con de- ' siderio di bevande acide e fredde, la c0mparsa od · es-acerbazione dei dolori vaghi e contusivi alle membra, . .e finalmente la febbre con polsi r esistenti, vi,bratI, e secchezza della pelle. In quelli che portavano da tempo macchie e leggiere tumidezze alle gambe, ,e~ ~vevano faticato·molti'ssimo nel giorno pre-cedente, s1 riscontravano ben sovente, insieme coi -detti sintomi, aum, ntate le gonfiezze del'la sura, talvolta con i•o.ssezze eresipelatose al terzo inferiore della ~()'amba ' accompa"gnato da dolori tensivi e eocentissimi. Medianre il ripeso, la di~ta e le bevande subacide la febbre cade ordinariamente in due o tre giorni, ed il malato ritorna nello stato di prima, cioè emendato nei sintomi, ma coi residui della cachessia scorbutica da correggersi con appro~riatà cura. Diciamo fin d'ora che ~n alcuni casi più intensi mette beni'ssimo qual~ che ·salasso, purchè praticato con mano avara. In ge~ .nerale però la sinoca scorbutica nc,m oltrepassa la 'd?rata di tre o quattro g-ioroi, e procede <! guarigione colla sempJice cura antiflogistica negativa. · Tifo ed altre malatt.ie comuni. - Quando la sinoca scorbutica non cede, o scompare tutt'al più nel primo settenario, e peggio ancora all'Oraq.uando va invece aggravandosi-, si può ritenere per fermo, che la reazione febbrìlè si trova sostenuta da ben altre cause e dall'impegno di un qualche organo o di una località che un'attent~ diagnosi non tarda a rilevare. Le febbri intermittenti, la dissenteria, le bronchitidi, le polmo-

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(t) Op. cit. pag. 33.

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Jl $Ìgnor l'resid1mte ringrazia qaimli il1>r.ofessor" P.erosino 'Jlitìd~, l'artriti:de, Ie affezioni .QelUapparato circolatod'aver fornito <;ol suo Jiivor,o un ipteress;i,n te a,.r.iromeptQ di di:rio, .e so:vratutto dei visceri chilopoietici, t:tJtte le ma..... scussione·scieoHfica; o.sserva eiIJ che anche o.ell'uomo, {r-a .gJi lattie comuni insomma possono : insorgere, accop1altri mezi,i svariatissimi, ,nessi innanzi per la cara ~adicale 1,fa:rsi allo scorbuto,, e fare una· o~opatia di beu al1ma del!~ fistola salivare, fu pur propost~ il collodion, ma non era importanza. La facilità infatti, con eui aceadono gli come mezzo ditetlo, hensi come sostanza atta a possibilitare in:gorghi e gli strcav:asLsanguigrri alla·periferia del cor... l'applicazione di fogliette d'oro, ·ecc., il modo novello ~on cu'i po, fa repente estensione delle echimosi~ delle macfu il collodion esperimentato.e con 'sì felice esitò, se si potesse . ohie,, degli io.tasamentt sier.osi alla 'cute, alle estremità anche all'uomo applicare, renderebbe · ben più semplice l'.oinferiori, od all'addoniin~ sotto l'impulso de:IJ'alwero perazioii(l, esci adendo l'illter'·vento q_i qaalunque roater;a straciré0latorio durante la febbre, ,abbastan:àa ci dimonierat strano a quali mutazioni 'idranliche., oongestizie, ipeJn merito del processo. da lai impiegato il professore.Perosioo osserva che non.sj conosceva _finota un n1ezzo sicur<,> di· remicl:re possono .·andar so'ggetti gli organi interni., e guarigione, Il se qualche vc,lta si riusciva, era. ~erò sempre col~ome la sinoca soov-butica, da semplice affezione inl'obliterazio,ne d'èl condolfo ed atrofia della ghiandola, mezz'o a ritativà vasale, p9ssa nel sno ,decorso motarsj in mia coi dovrebbesi cerla'mente solo rieorreTe in caso ès-tl'emo. R:igrave malattia-, che in principio non è sempl}e _p'oscor,da -quindi aver ·vistò neJl!ospedale di Cagliari un indìv:iduo sibHè prevedere. Bi tutte la più grave senza dub'tloio è cur.ato di fistola saliv,are col collo'~lon e che ne guari'7a, ma· il 'tifo, che·pe'r ìl momento ci co ntemte-remo di segna- , coJl'.obliterazione 'del condotto e eonsegueni'e ;atrofia ~lell.r lare sicuome uno dei, più dceplorevoH riBult-amenti, a gbiaoùo\a. li processò d:el Riberi oon trarrebbe Sf/9,0 sì spi,acui si trovano irremissibilmente condannati gli .ese.rcevole cooseguenz.i, ma nel cavallo per di.ve11~ità di coodiciti infestati dall,o scornuto, e la cui ,ev0luzione, ·per zi-0pi aoatomich(l 9e 1&arebbe impossibile l'aplicazione. Se aquanto risulta dalla nos,tra esperienza, !)on è sempre vessi ~~<;orso al,la Cilclllerttzazione avea .a tem.ere gli stessi·guai; nè eosì. primitiva, nè .t;,into uniforme ed egualmente volU quiod.i ~speriw.entare, dice il professore Perosino, il coldelineata nei singoH casi., ·quanto sembr•e\·e.bber:o in- . fodion sp,e rando riescire. a salvare.insieme l'organo; e mi contprtavan.o a sperare ed 'il poco tempo trascQrso àalla fe.r'Ha .àlla dicarfo le molte descriziohi·, e la stessa natura ·,specicomparsa tl'elta fisto1a; eta pi'ccolez.za d'ella 'férita stessa; d'alfica di questa malattia. fra pa'rle se anctìe nou avessi riescito rr.on avreiiucors·o alcun Quando. la comp.arsa d.ella ;sino,ca scorbutie~ è st&ta danno,·se non \li una JYerdHa appena apprezzevole di te:mp·o. preceduta da lun,ghi br,ividi, da .somma "Sp0ssate-z2a, Il Dott. Peeoo domanda .;e nell' atto dell'iniezioné, il cavallo accompagnata da cefaJalgia. insistente o da straordia-vea dafo:segoi di molta sotfereoxa o no; alche J l sal'lodalopi-onaria pes.antezza del capo oon fenomeni di st~rpilHtà, fosJ;ore -rispotid'e ehe avea mostr.ato di .pochissimo ·risentìFiene è ben difficile che r3ggiunga l'estremo della sua J!)ae che anche la susseguente reaziooe era stata mitissima. r·;,ibola senza trascorrere nel vero tifo ca&tre-nse. Il D·oU, Pecco quindi int,rattieue Paàunànza'comunic'andole Adunque fìa:chè ,procede regolarmente, e ·Si manun fatto.-pratieo che gli occorre presenctemep.te e che pare di tiene i;ie' suoi limiti essenziali, la caobessia snor.b;uti:da ce,r,t,a,imp.01-.tanza. Trattasi d'un caso (\~irido.dialisi' da.contuè sempre .identicl)_ a se stess:.i, è un :sempliae risultato ~ioJJe. riportata .sqll'occbio pe:r l'u_flo ·d'on turacciolo di boitibio-cbimfoo, che non ·ammette febbre di ·softa, mg\ia d'acqua g.azosa. Il turac1Ji0Jo avea colpito nella parte ~uvenuta comp.licata p~r la so~ravvegB:enzà di una causa periore d,ell'occhio destro, e pare producesse come primo effetto un g rave ipoem~; infaltì è verosimilé' cìò, giacchè pa1•e r1uaJurique, ,non jscom:pare neHa dufa col cessave di appunto cbi ·n Dott. Bobbio che per 4 o ti giorni lo curò al questa, ma rimane a èom.piere ,_da sola j.{ ·suo abda.. campo, inteniiessè coi mezzi di medicazione cli attivare e favomento, Del ohe non .solo resta dimo&~Pat,a ia ca.stante rire· l'assorbimento d'un "!iqaido versato nelle camere d'ell'ocidentica natura dello scorbuto '.e·Ja conseguente fhamchio; ·1n'.t.enlo- che 'Cl-0vettle ·pienamente oHeiÌere, 'giaccbè;quel missibilità delle faHene divisioni e sudclJ-v,isionr; ma liqutélo assòrt,iv.a.si con celerità, sì cti.e <fuaudo fa -a~coHo nelè purè chiarito n p·ercbè, e fin db.ye-. per debéUan~ l'ospeUale più non ne rimaueva ttacèia. wsilfatte cem.p.lic.azioni, sia conce~s,@ talvolta Ma a <JUesla prima consegaeJ,1za del colpo .rirev-dlo,,s':agternmto della cura antiflogistica attiva t non ostante giungev.ano altre lesio11i profonde della r.etina ~ <Ìèlla eoroide, ripugni all' indole e genio della.diatesi scorbuUaa. d'oode. l'alterazione del'a vista, lesi on.e fonzi'-0nale .che fu in Ma di eìò più ,innanzi. · (Gontùwa:). prima altr,i buita all'ipoerna, ma ébe permanendo , dJssip.ato

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Beiàzione délle Conferenze seièoti)i.cbè

- ,~etto.eq .approvalo. jl,pr.oc~s.so nrpale: d~ll'an• -tecedente riunione, il Professore Pcrosino legge una memoria· s\11 fe1ieerisuHàlo ottenaro dall'applioa:iionc del colloìJion, nollii cura della fistola salivare nel cavallo. "IOl3Iij@,

quelll), imlioava chiaramen~e ess~re pur avv~nule 1lesion1 ,più iru_po.,tanli dei tessuti profondi. Vammalato vedéa gli oggetti vcJati e .v'era una decisa intermilt~za neUa facoltà di ve.derli ed· è notevole che ~iù spe,so riesciva a distinguerli guardando' di traverso od ìn alto che in basso; il che pareva indicare che la retina era nella porzione supériore offesa. Essendo qaando ricoverò l'ammalato aWosptdale, a.o cor, vi1 génti sintomi att'ivi ed ancor molesto il dolore, si ricorse al me· fodo àotiilogistic_o ed alle tlephizioni tocali all'o;opo de'l[e mignafte applicate ,alla apdfisi mastoidea ·corrisponilente. Ben prest,o 're cose s'avviava~Ò in nie~lio, l'~cchio 'era ·meno·teso, la :vista alqu~nto risehiara,vasi. Nei•giorni lsucoe-1,sivi:si,insistè o.~Ua tHe:r:a r.rgoi'osa, òell'3'p:pliaaziQileaeifoou,nti:glifa'cclati, e


si ammini.strò i!Lconfinuaziooe· un blando eecopro:tico (acqaa tarlarizzata con solfato di sod..y, Ieri mattina esaminando l'occhio constatai il distaèco dell'i· ride dal legamento ci~iare e- ltiridi,} tlisceq.dend.o in bass~ quanto appunto glie! co~seJI~e il ·dista~eo della grande circonferenza, lascia per consegueoza, Ja.pllpiUa sfo1·màta. Per ~e, continua il Doll. Pecco, è il primo ca~o di doppia pupilla che m'occorra vederei e1DlM!1ime da corpo contundente. Qµel che è singolar_e petò ·è c}ie la causa che p,rodu.sse in 1uç.,sto caso l'irrdodiàl1si, fu quella èhe pure trovàj averla pro, dotta noi pochi casi riportati da alcuni autori especialmente,dal w~ll;e.r il qoale' v.id\ie; ll'l :1utricordata lesiO'ne pl'"ò'vbcatatap'punlo da colpi sul·l'occhio da turaccioli ,d.j hottjgli~ df.acqya,~azosa, d) vino di Cb11mp<}l}fle. , Ora il mio a.mmal!ttÒ va assai megrio, ma e'' è guel distaèco, diirrc~fama qualclìe mezzd 'ò'rr1fe teiì"tare di p'Orvi' rim'ed'i:o·. li Commendatore Riberi, nel sao trattà~o d1 Btt{41'o 10Ua'triiote/1//,f}i{', oàr1:ì11d01 dell~id9.d~aH1i,· s~mJllicé, siccç,me m~ltJd-O' op~qtl-iyo,<:li ,Got~e~ oss.erv.a,c)lt lii,. metpdo cai;l\le 1,1eW~b·btio., perchò la nuova papUia tende ognora,a resJringer~i ed ancl\e a cancellarsi. Se ciò è, io non ·sono ilunqu·e senza: s'perallzà, dJun quon• esito' per 'if· mfo. ammalatfi. ·Però i(ì fattÌ)_, .fatto essendo, pel\ me. nQov,o,,er.e'dei ·opportunài rJço.r~el,lè, a!Ja vosty,a. esp,e~ie1~a,1 O, <y>)le~W, e seA"or,rele esse_r.':lli 1,r~~i,,di, consiglio l'accetterò volentieri e .cqn riconoscenza. , Intanto io impie~pi lé frni.òhi a( sopraciglio coll'imguenlo di bei11adonna·Òd uilgued~o ci'!lèrem • ll Dott. Kalb crede ch'e' ili mezzo pin•semplic~ dai imp'iewirsi sia l'oscurità e l'a_pplicaziooe della bellàdonna snl sopraciglio ed anche a piccole dosi internamente. Egli vide questi mezzi u,tij~; n~L\'oHa:\qiia. ldo.nJlJ.)r.oica, o,h.eis,e qqesta dàJuo.go al c~e-,· p.accio della, c.oNJea,. allora egli cre,do oru:io11tu~e l'im_pi;e_gp· di mezzi opposti, ed infatti prescrive all'anunalato, eh.~ dopa il or-ep-a-ooie sent{}si- sollevato- e.. toller.a..as.sai bene la )ace, di. r..imane1:e ~d un certo grado di essa èsposto, giacchè còll'oscuritàl'iride rifasbiata,è:itralla nel crep-accio e vi si impegna. A'Yendo poi il Doli. Pecco interpellato lo s.tesso Dotl . Kalb sul temp·o prn-. b.abilo neL1 q~l't.•POtre\)be av.~r {ucigo qualche risult/ to, questo rispondtniliètd'ot'dioa.rio finìsconoper rimanere le due pupille, ma <!he la nDoVa piccolissima rimanendo nascosta sòlto ' ' d.opilja •. . la palpebra su,perior~, non vieòe ad alterare granché la noiimalità della funz.fonè· <vìsiva. (ìuanto all'atropina-, ail'instilllf-zfone ' , ..,. della qu.;i.le pa1•ea ÌI U9.tt. Pecco inclinàre, il Dott,..Kalb la crede p~ricolosa e, da sfoggir.si; l'atropina, egli dice, é un rimedio ve-

JI Dott: Pecco, ct1·canilo di sp.iegat·si -l'aHe.razii,1ne auuale della. fpnziooe, la cP.ede una conseguenza tii due fatt/,deJ distacco cioè. d3lriride e della contusione delle pai,.tj ptofoode. LJ.Doll. Kalb però opina che si possa avere una sufficieot.o .spiegazi:one dei fènomeoi njjllo stra·vasaineoto ·e nel distacco, senza supporre lesiol)e della corroide; qoan!_o poi al raJ>ido-Oissiparsi dell'ipoema !o si. suiega pel' iì rapidissimo rinµovarsi dell'amor acqueo, Questa di_scussione c,ondus.se l'àdunanza a far voti perchè ben p.resto il nostro ospedale possa possedere un Ottalmoscopìo; is,trumentc, che in molti éasi arr_eca il più gran sassi dio al diagnostico, speciahnente (\gnora <1ua\}d9 si abbi?no a çonsta~are lesioni m~teriali, traumatiche o spol)tanee delle parti pcofonde dell'occhio, ecc. SCJAM.BERI' - Dopo, la lettura ed approvaziope del processo verbale dell'ùltimil,sedo.ta, il signor D.ott. Tarroni fa ~entire al signor,Presidente che sarebbe utile conoscere le ragioni p.e r le q11ali abbia .dess.o giu(licato essere le ~ole menin~i le Uog.9sate, e non la so_st;inz~ cerebrale ,unitamente a queste; comechè, a _giucijzio del DottTarro.oi,s.ia quasi impossibile essere. interessate le membrane che rav,voJgono un viscere, . sen~a chè il n~edes_imo-ne partecjpì. Quindi, segue lo stesso dottore, potendosi daFe che il cervello sia statolnteress.,ito per il primo, e secondariamente Ja meqiogi,si potreb~e in tal caso .cougeltu~aroe eh.e qpei sintomi i qu ~li indussero a s.t,abilir~ di preferenza la diagn9si di meniogilo. le appartenessero come affezione secQn• I dari a dclJa pree~iStenle infiammazione della SOS!aD~(\ CCtebrale. Il signo1· Presidente ~·a osserva.re innanzi tutto al predetto dottol'e che dalla memoria che egli -scrisse in proposito cbil}re risultano per l'appunt~ le ragioni' ~a esso .lui desiderai.e, es'i' stendo nella medesima ii quadro sio!fimatologico differenziale delle doe ,distinl'e affezioni, che Pinch non ebbe il -coraggio di , eompletameble teparal'e quantunque descrivesse l'aracnoidite io capo delle flqgosi delle s'ierose, e che Cullen e Fran,k aveano cowp,r;1~..so sotto il nome dj frenitj~ \ 1 App~nli da Bich.;i.t in poi si fa dilferenz.a t.ra mening.ito e,ce,1 rebrite: n-ella prima. notasi costa.ntemente H delirio, .neila seconda il so_po.~e, .fl.J t1cond.o i,aJlemand, nella meningite vi sono ' sp·asmi senza parali'si, e' nella cerebrile spasmi, paralisi lenl!l e ' fl(tn' ) :r ! ' r progrei$iva, andameiitoine,guale ed inte~miJleIJte, carattere elle ..lt ·.3 ,f i ' • ""'J,...·J ' il Prcsidenle 'trova conv,enire meglio alla prima che non alla , 'f '{.• l . . ·r 1 , sec,ond& m _tali ·affezioni. 1 DèiNUttezza della' di'a!fnosi nella màh1ttiainque~tione prov~ · •ne sia che gli esili forono costanleme·nte rinvenuti fra le me, ningi, non mai nel cervello, traune in quei casi nei quali i'in-· lcn.osissimo. , .. fiam~azion.e si era protratta oltre il primo sé{tenario,.e diffusa A quesL'opiJJione él~ Dott. Ralb ojfpo,4!i,però !,1' Cav, Ar~lla la' ana·sostiin\ a cerebra1e, Si fu alloi!'à che -i sintdmi ,della cerepratica sua esperieuz.ai giacchè avendo dovnlo'.l)iù volte r.ieor- ' brite si manifestarono in. fine della malattia, pèr cui 'gl' 'iòferm1 rere all'atropinà, aHo· scopo di' facilitare il diagnostico di aleune ,divenivano comatosi e perdevano totalmente i sensi. In qaesli malattie oculari, o di 'giungere a srnascberàre "ima simulazione, casi oltre un c_erto grado_ d' fodu,rimeolo o di rammollimento e'!Z,li non vidde mai insor~ere gmrlo di s·o r\a; l'azione net.è cer, della $o'staoza, cortica1e e <folla midollare ad un teo:ip·o, che motamenfe intensa e ìiurevole, mà dopo' ùo dato.lasso di tempo stravano punteggiatura rossa.in varie parti (non, mai slippur'à.dissipandos.i l'inllue,nza midriatica del.' rimedio. niuna consezione nellJ! sostanza deJ cen;eUo medesimo e mollo t_ne.no quello g11enza ne rimane s·operstite e la funzi,ooe,riloroa perfellamente spappolamento, qaella col~! tiquefa,zione di cur gli' scrittori di integra e normale." Egli non temerebbe' ,quindi anche ne,! Clj~o anatomia patoio,sicà han fàtio parola) esiti questi che n~n si in discussione di av'er ricorso a queJ potente agente, appunto ' r itlve~·~ero ~eila pl'uralità dei c:asi, néJ quali la violenza della in simile contingenza comendevolissiufo'J)er la'persistente inflogosi meningea condnsse itmott'e gi'iufermi prima che il protensità di sua azion'e; cesso si fosie' diffuso' àJ•~eive'llo.' . · n:pròfessor-e Perosirto iilforpellll'il DoU. Pec..co .se non sarebbe - Concliiude quio'di1H s'ignot' l.'rèsideÌ'lM1clfe•Ia diag'nòsi di me1 opportuno di us11frt1ltare questo caso patologico nell'intento di ningiÌe èer~br"o-s'pinalé! clie staUIH~lf églì' n'ell'època1pretìtata sco-pr-ire- una- verilir.fitiologica: il-di.g.lacco•d!ill'tride-dev~.~tron··p\16 éssere 'i'tiipugniltìilcdtf1 t/àli' ragioni, p-ostoclìè con esse dice, occasiona,e·un'all'erazione .fuuzionàlè d~l muscolo"l,igliare non si prova che le meningi non si possano iofiamm.are·.se'l)za·e se,lt ques-to,Mmpetonolquegfi uflìoii -che oggidì gli si atlribuichè s'i:ntiamuii· H cerv-eHo,ciò- che-- d1aHronde ·S·&Febbe- contra~ SC:OftO; -ue~do:vr.eb-he=: consegui,r.e:tma,-lesione,()Ot'""l; addattameolo: det\o <\alle osservazioni a-ni lomo•p.a;tologiobe di :u9rgagni, di dell'occhio alla visione a:.:aite~etdistànze: Haler, di Sandifort e é!i Bichat, per tacer,·di t~oti altrt, i q{)ali.. f

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- 336 -videro arrossata, insp.essitn, soppttrata e persino ossificala in un dato punto la meninge, senza che il cervello apparisse leso: e che non esista di fferenza tra i sinlomi della meningi le, e della cerebrite. In se11,oito ottiene la parola il Dott. Botti, il quale amm ette bensì che dai sinlomi sì possa discernere la diver11ilà che passa lra meningiie e ccrelirile, ma vllole che il delirio non si pr('s~uli repentìnaroentr, e cbe prima accada l'esaltamento de lle focoHà inlellettaali indi il portarbamento delle medesime che termina poi col veTO rleli ri, : q uest-0 gradua to alterarsi delle facoltà mentali vuo'e egli r.ostitaisca il carattere distintivo d ella meni ngite; come nella 1,erebrite, il perlurbameoto 'lii esse facoltà prima, indi il soporP, poi i l vpro coma. Qui risponde il sign,i r Presid.enle che nella maggior parte dei cu rali di tal malattia, tanta era la veeroenza d el male, che alcone ore dopo deli'iovasi ooe delir avano di un lratlo a tutta forza e per conseg uenza fu malagevole decifrare l'andamento come nelle meningiti da cause ordinarie; che del r esto 'i l manirestarsi a gradi o lutL'ad on tratto del delirio, au\la toglie alla sigoìlìcaziooe di' siffatto siotoma. li Doli. Zavattaro rammenlando, r,ou ostante i I coosiderev'ole lasso di tempo truscòr:so dall'epoca che dorìgeva il servizio sanitario del Bagno di s. Barlo!qmeo, un fallo clinico in teressante appartenonle a qoello spedale, ne dà con oscenza all'adunanza i· ou apposita. r'elazio ne.

----- ...,.,,....~--- - PARTE TFJRZA

DlJ.LL IDTTINO l:JFFIZl.tl.LE

= === ===-.

Con ordine ministeriale-dei ~ ~ del volgeule mese furono falle le seguenti variazioni di destinazione nel personale farmacentico-mili lare~ Tamar;uone Francesco. farmacista tlì 2•classe,da1Jo spedale militare della casa R. Invalidi a qµèllò di Exilles; Fisso1•e Gius!'ppe , farmacis.la di'3. cl/ss,e, daÙ9 spc .. dale mii ilare' d' Adnecy a quello della Casa R. lr1#alidi. ' . . '' Pere &ti Carlo. id , dallo spudale mililart d'Qzte[i (~) a quello della Veneria Reale ; · Valle Luigi, id , dallo spedale mililare d'Exilles a quellQ di Genova; • 6 Bocehiola Luigi dallo spadaie della Veneria Reale a quello di Anoecy.

ANNUNZIO 13IBLI0GRAPICO .

RIBERI LJEZI Orii OD1'.LI Rèlative

1° Al cancro labbiale con alcuni rapidi sguardi S\lÌ mali cancerosi; 20 Alla difforme .e permanente flessione dei diti della mano da cicatrice; 3° A casi d'amputazioI)e totale d'un dito della mano o del piede con la formazione d'un lembo sòlo palmare o plantare; 4° Alla coropres8ione digitale tiella cura delle aneu"' risme (comunicazione- fatta all'Accademia MedicoCb~rt1rgic1 di Torino). Un vol. di 274 pag. alp1·ezw àiL.2-,-25 ver Torino, e di L. 2, 65 ( frçmco di posta) .per le p1•oviricie. Vendibile in Torino dai portinai della R. Università e dello spedale di S. Giovanni. Per le provincie e per l'~stero dalla Direzione de' gionwle di lrledicina militare. Errori $fuggiti 11elia vubblicai;ione delL'Appe,u~ice alla Reiazione sulla .if,mfngite ce,-ebrn-spinale d.el dottore Cm,. MAlUYRA... • è

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( l ) Allo speda!&di Ozieri fa pro"isoriamente comudato go soldato eaucente, patentato ia farm•~i.a.

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in.sonnio tràtterremo difetto Ja ckson

1. 44:;, d1ffello 1 , :l l .Tackson

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A cotesta cattedra fu tesLè definilivamenle nominato il nostro amico e collega dottcire Sabino MaHsola, medico di Battaglione di -I. classe, il quale già da due anni ne esercit~Vil, .quale inc~ricalo, le funzioni. Congratulandoci vivamente con l'amico dell'onorevoJissimo ufficio a cqi fu chiamato, noi repulia[llo cosa doverosa per noi e oara a tuilo il corpo sani,lario miHtare il registrare cosiffaUa nomina nelle colonne di questo Giornale .

.ERRORI

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37 :189 Ja,, :1 (Nota 1) Epitiilide Spinitidt ' • •• "'•· ~l Id. convulsivi,, e convulsi'te, colla me,, ,..• ci si dica njngitecer ebl'alequale ~ - .1 da noi <.le11çrilla, e ci ec. • • - ;i. !I J.I. Panllier Gaultier • • · I' 8 anda ti andate

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Cattedra d'istituzioni medico-ph'ir,urgiche nell' Università secondaria di Chambery.

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33. ramrios "

1:::,J:~~te flogistico

rabmnus

2, 52' renaro ~o te prettamente t 1'1 m;Jstoidee. mastoidee.• 3 le os.servazioni comu· l'osservazionecomoni, oicatele càtale ~ 2, del · ' · 'dal Hildenbraod 2 5 B.ildebraod Non ,. • J7 Noi • 30' pobblicò pubblica 1 4 'fa1al'e folite 1

5 di 28 m ' accorsi • 30 possono 2 1 rif!P..siooi • 54 quid divinu~ o diabolico •

de' m'occ..orse pos1ano riffessioni quid, divino o diabo-

Jico,

Il Direttore Dott. Cn. ARELLA , Med. Di'f. Il Vice Direttore respotts. Doti. M.1NtB1:1:1,1fed. di Bat. Ti p. SobalpiDI di ZOl'PlS e Comp.


25 Ottobre ,18 5 8 4NNO.....,,.--. VI. . . ---------,Vt=--- - - -- - -

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N. 43.

GIORNALE DI IEDICINA HILITAUE DEL. C()RP.O' SANITA~IO DELL' ARMArrA SARDA ÌIL'associazione a,on sì riceve che per un anno e .comi~cìa col i 0 d i ~en~. Sj pu,bQlicanel Lunedì di ciascbedun~ setliman,;,jl J Il prezzod'ass_o ciazione in Torino è·di L. 1o. In Pr,ovinc_i~ed all'Estero, fr.anco di posta l, .11. Si pa~.a per s emestri antici pati.

1

to BotlorcGav. C03!1SS.1:m:.1: Dello ) -Scorlì,uto, Eliologia, cousidecnioni gP-oera li soli() Scorbuto, in,lagini Sll qoello di Cl'imea. - 20 .Bibliografia: Trattalo del gow, e del c;~1iuismo. - 3" Qua dro Statisfico.

SOMMA,l\~O. _

PARTE PRIMA Dello Scorbuto Seguito della Relazione .dcll'Jspétlore, siii;. D. Cav. su le rnsdatlie che lrnnno.dr minatò iu Oriente).

CoMISSRTTI

ETIOLOGIA .

Considerazi oni general-i si1rlle .ccw,se cleblo Scorbuto, Inclagini sit quello d.ì ~1°im~a. ( Continuazione , V. i nn. 39, 40, 4 I

e 4~)

Quali sorgenti di scorbuto la s~oria ci addita g.Ji accampamenti, le città assediate, le navi, le carceri e dovunque Fuomo è condannato a respirare aria viziata, ad indurar'e nelle fatiche, a poltrire nell'ozio, a sostenere lunghe lotte contro l'inclemenza dei elim·i e delle stagioni, contro l'influenza dei patemi d'animo, delle priv·azioni e della miseria ; epperciò dove s'annida e si mantiene perenrremente allo stato di endemia è nelle case di correzione e nei bagni de'i fo rzati. Studiando adunque le condizioni igienìçbe di queste località, e confrontandole con quelle d'altri siti, in cui la malattia o mai non comparve, oppure si manifestò solo accidentalmente ed in date circostanze, sembra che l'uomo dell'arte avr~bbe do. vuto così bene chiarirne le cause da ele-Vare. la pa1:te ez,ologica ad una dimostrazione per così dire matematica. EppUl'e sia spirito di prevenzione ovvero di. fette d'indagini, ogni qual volta gli autori discendono concretare le loro idee intorno all'origine di questa cachessia, raro è non si trovino in urto non solo con quanto si disse e si sostenne da altri, ma ben so'Venti coi fatti da loro stessi enunciati. Sono motivo di tali contraddizioni ora la soverchia deferenza all'autorità di uomini, d'altronde rispeHabili,, che lì precedettero, ora la naturale inclinazione che tutti proviamo di ritenere per vero e dimostrato s.0·10

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4uel tanto Che abbiamo COi OOStri prÒprii ·occhi veduto, o creduto di vedere, sfochè a vece di fatti gcnerali capaci di salde illazio·oi mettiamo a base dei', nostri ragionamenti casi. p_arziali , Ù cui sig·nificato è piuttosto il riflesso dell e p6sLre bpinioni indi-vitlua'li che. non Fespressione sincera di ,uria verità costante e generale. Per il che se, contrariamente a quantÒ si va da molti insegnando, volgi~mo l'attenzione nostra all'enunciazione di questifaLti generali nel me11tie troveremo non doversi · nel pìù gran numero dei casi correr dietro ad .un~ potenza .morbigena sola.ed isolata, ··come, ad es~mpio il difetto ·neH'alìmenta- · z1cine, ii freddo-umido., l'eccesso delle fatiche, le passiol}i d~Jl'apimo ~· certe còndizioni di clima, ec·c., appare pQr anche clie questa cachessia ripete la sua origine qa un concorsp di circostanze, aventi eia stuna un'azione anal9ga sull'economia an-imale, eh~ si risolve in definitiva in una perlubazione oq alternzione dell'tmiatos.~. Una sola fra esse, nbi conosdiamo ::i tutte superiore e veramente capac-e da· sola, ,ed indipendente da ogni altra, di originare lo scorbuto, e questa si é la viziaiione dell'aria; priri1b ed indispensabile elemento di depurazione sanguigna, epperciò di ricostituzione a'ell'organismo. L'avere tras,mdata o male apprezzata ·questa causa fu, a ·nostro avviso, la vera sorgente dei molti. dissensi e delle :iberrazioni che • hannò cli tanto ritardato i progressi dell'eziologi a ed 'in moJte occasioni sviata la cura e la profilassi. Tolto infatt'i questo elemento eziologico, cui noi aqnettiamo la più grande importanza, sarebbe difficile il riscontrare negli annali dell'arte fatti ben çle_purati di scorbuto, al cui svilupJ)o non abbia cootribuito un numero più o men grande di cause simultaneamente . Però dacchè la scienza venne sgombrata dai pregiudizii e si r,iescì a' liberarla dalle pastoie delle vecchie teorie non v'è scrittore c11e giustamente preoccu-· pato dell'influenza dei cibi e delle bevande non abbìa fatto segno speciale, per non dir esclt1sivo, delle·sue inda-gini h qualità, specie e natura dégl'i alimenti; ed abbençhè non siasi sempre venuto a conclusi9ni 11mpide e soddisfacenti havvene tuttavia non pochi, i quali riflettendo sulla diminu~ione della malattia nei iempi nostri a fronte del passato, tanto nelle case di penitenza come.a bordo dei bastimenti, ,credono doverlo attribuire singolarmente alle migliorie


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338 -

introdotte nella alimentazione e su di essa ccmver:. gono tutta la loro attenzione. « Jl vitto di bordo, dice il medico di Ìnatina Dott. Arnoud, è sano ed abbondante; nelle lungJ.:ie camwaglie lo scorbuto è divenuto eccessivamente raro; non si v,e'dono più come in addietro gli equipaggi decimati dallà malattia; il motivo si è che da cinquant'anni in qua la r,azione-del marinaio ha ottenuto importanti miglioramenti ('1). > Ebbeµe leg·gendo più oltre veniamo a sap~ere dallo stes-so autore, cbe la Squadra° del mar Nero; tomandata, durante la guerra di Crimea,, dall'ammiraglio Hamelin, alla quale certamente non faceva difetto la buona alimentazione, attesochè ricev.eya dal Bosforo ebdomadarie sovvenzioni alimentarie, in ispecie di iegumi frescbi,fu grani;l~mentetravagliata dallo s,corbuto. Gli esempi di questa natura si pot~ebbero moftiplicare assai osservando sovratutto quanto av-. viene ancora oggidì in alcune reclusioni, doNe il vitto comecchè ,regolato da buone leggi e .sorvegliato da Pe.rsone probe ed intelligenti, non valse tuttaviaa diradicare Onninamente la CaCh.eSSia, qi:Ia nd o C1l0 quoSta disparve O mai }a SÌ fece Vj:',dere. in ~ltri Stabilimentì di pe11a, re.tti dagli stessi regolamenti, ed anche per l,a mro natul'a meno favorevolmente organizzati. (~) Che anZ'.t la storia ci offre il singolare feno)lleno dei -vascelli abbondevolmente forniti d'.ottime véttovaglie, di acque ecellenti e naviganti in climi, temperati. che furono decimati dalla cachessia, quandochè ne andarono immuni aliri in.circostanze affatto opposte. Inoltre se, spogliati di preveqzioni ci 'facciamo a meditare quanto c'-insegna,l'esperjenza di ogni giorno troviamo che, contrariamente alle idee ricevute, sarebbe cl1fficile il dimostrare COi fatti questa assoluta {t) V. Gazette ,méd.• à'0rient fr•,.année n· 9. pag. 102~ (2) Mentre era alla dillezione dello spedalll militare di Genova e-d ()bbligalo per.ciò it sorvegliare anche il serv,izio sapitario ' dejl'ospedale del Bagno, venni nel.1854 i,n,viato, pef un' ispezione alla.Rech1si()ne militare 1i Savona. Tanto in q~esl'ultimo coQ'.le nel Baguo eranvi, e credo vi siano ancora, due z.elan\issimi Direttori, la cui attività ed intelligenza nel disimpegno del loro arduo incarico sono veramente degni di ogni elogio. Ebbene, nella reclusione militare vidi la cach~ssfa scorb0lica, che vi esisteva, anliquo endemicamente, dominare tuttavia con qualche estensione non ostante le tante cure e la illuminata sol1ir,zia deH'attn'ale Ministro deHa· gtrerra, il 'quale s'eppe fare di un luog,o di degradaziMè fisico-morale una. specie di opiffoio ed ,un; asilo di, educ;izionei nel men\ re ehe non mi occorse mai di riscontrare, nei forzati un sol caso· di vero scorbuto confor;. mato. A.nessuno cerlamen;le verrà in mente di,snp,porre che il genere di alime.nlazione di q1J.esti nltlmi s.ia migliore di quello d~i reclusi, i quali, ollre di ciò, possono, a_nche aggiungere al Iòfo rancio ordinario un qualche cosa di più col piccolo soldo gi,o'rm1ue·t10, prodotto dai lorolavo.ri. Il motivo principale di ques to div,ttiò dÌpeàde da clte. i condannali ai lavori forzati vivono quasi l'iotilita ·gio'riiata,all'aria libera e sono p.ereiò meno dei roclu.si ,soitfopost-i iH'iÌlflu'e nza dei miasmi ed alla viziosità dell!ambié~'tetahìi:osfeFico.

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- iofnumza degli alimenti sullo svillappo dello scorbuto, avvegnachè non consta per nulla che le lunghe • macerazioni fatte coi digiuni, fo pro.digiose astii;lenze , racc0lte- nei fasti delJ:arte e nella storia di via:g:gi per,igliosLe, sventurati, le nutrizioni .insuf,lì-eienti e mal-· sane del popolo minuto in tempo di carestie abbiano ma,il da sole dato origine alla cachessia ('1). Ciò che indubitamente produce una insufficiente, grossolana, o perversa· alimentazione si. è una denutrizione generale, atcompagoata da indebolimento od anche da un 1 ììtimediata·perturbazione delle fltnzioni, per cui l'organismo offre una straordinaria proclività a·tulle le malattie in gertere e ad al cline in i~pecie, quali sono Je coliche od altre affezioni gastto enteriche, le febbrì nervose, adinamicbe, atassiche, le tifose od altri morbi analoghi, che leggiamo registrati fra le malattie popolari in tempo di carestie (2). Quindi sebbene gli alimenti per essere destinati a somministrare i.

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(l) Non ignoriamo esistere corilro di noi l'opinione di un gran numero di pratici antichi e. moderni fra.coi amiamo ricordare il Doli. De Castro, il quale in un discorso' p~onunciato' il 15 agosto 1856 in seno della Società imperiale di medicùia di Coslantinopoli citava l'epidemia da cui ru' assalito il presidio torco ad Eupaloria, nella quale soldati, uffiziali' nomini roJ:>usli e deboli, tutti insomma non eccettuati quelli dello stato maggiore gene1·ale, furono crudelmente malmenati dallo scorbuto, ha causa di'questa epidemie egli la riconobbe nell'alimentazione, cos litu'ita, .come. racconta, dalla così eletta cavounna (car.ne cotta con grasso e conservata 1n pignatte ,di t.er.ra) che, preparata da funga mano era di così cattivaqualitàe di fermentazione cotanto in.oltrata, che si fa costretti di gellarne più di ventimila oche. Il fallo merita certamenlé di esser preso in serìa consideraz!one, e si ve'drà in appressnbe noi pure diaìlh} ana gran parte agli alimenti nell'eziogenia dello scorbuto. Ma Jasciantlo fo disparte H dubbio s·e una così caWva razione e sia stal~ realmente mangiata, a nostro avviso sembra che per mettere. il suo argomento al sicuro di ogni contestazione' era necessario provare che all'origine di .qnest'epidemia non parteoipa,rono si~oltaneamente altre, cause,_ forse ancora più attive, fr<J cui notiamo l' infezione mi.asmatica, il freddo u.m id'o, ·l'eccesso dplle fatiche ecc,, (\Osa. che ltcgregio Dol~ore non ebbe cor(l. di fare. , (~) Il si'gnor Dotl. Bartolelli, membro,della _qommjssione inca· ricala dal Governo Ottomano di praticare ricerche intorno alla natura e causo. della malaUia svoltasi sollo scorcio del mese di ma'ggio ultimo scorso in Bengbasi, nel meni.re al ri'torno della sua on'Orevole missione dimostrava con un limpido e succoso rap'porto, léfto ih s·eno _d~llaSoeietà imperiale di medicina di €ostanlinopoli, ti'att'arsi 'di1 veeà pestf", toceava parimente delle cause-ché hanno potuto influire sull1inasp-ettata còmparsa di questo-antico flagello d1Qriente. Ptoceden'do nelle, sue indagini oon un'assennatezza, la, più squisita egli ·insiste con molta ragione sullo stato miserabile d,i quelle pepolazioni, stremate da q.uattro anni. di c,arestia, cau.sata da nn'inaQdila· siccit-à, per cui il povero be.c!qino è ridotto a nudrirsi " de·racines sauv.ag95, qu' il a encor.e de la peine à tronver- sorr un,so.l brul~ par le solei!, et de,v enu .complètemenJ ai:ide. Les lroopeaùx, dice egli, fante de nourritare, ont pérì en grande partfe et nne ~Pi.zootie,a dètra'it ses boeufs,et l' a reduìl à l'impossibilìtèd'e culliver la terre· Le résuliat d·e·ces désa:strès a:éié la-famine·, quil'annéé passée a


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mente alla ca~hessia. Quindi l'essersi d'.assai avvanmateriali necessari aU'ematosi dèbbansi ritenere dotaggiata la condizione ·sanitaria dell'uomo di' mare e tati di un' influenza grandissima sullo sviluppo dello dei .condannati alle case di penitenza, non d'evesi solo _scorb!lto non si può tuttavi_a asserire che bastino da ripelere dalle f~vorevoli modificazioni portate negli soH ad originarlo, e n0i riputiamo perciò che una i,::, buona alimentazione valga assai più a sostenere . e -alimenti, ma èfa molti altri provvedimenti suao-eriti dall'igiene> e sovrattutto cl.alle .mo.Ite conquiste fatte proteggere l'organismo contro questa cachessia che d~lla scien.za sulla cJasse intelligente delle nazi0c11i. non una cattiva a determinarla. Del resto al punto Infatti~ dacchè la fisiologia ha meglio dimostrato ,la in cui è salita la moderna civiltà'e le prove di filanche prende l'aria atmosferica ne,ll'ematos.i, dAc· ,parte tropia con cui' si distiI1gue· fi'l secolo presente non è cliè la patoJogia fece toc.car e.on mano la miciqiale p'iù-le'cito il supporre che nei·Iuqghi in cui regna<eninfluenza dei miasmi e de.Ue emanazioni org~nicbe demicamente lo scorbuto possa intervenite l''inJluenza sulla salute pubblica e priv.ata, lo studio della ~ap.di una insufficiente o perversa àlimentazione. tilazione dei quar:tie.ri, delle carceri e delle nav.i i#?. Considerazioni della ste.ssa natura ;:;i possono ecessato d'e. s sere esclusivo argomento deiH uomtni ,pi stendere all'umido freddo, ai climi, ane stagioni, alle arte, e f~c.e ?tra~a presso tu.tte le p.e;rso~~ colte 1e.lil fatiche eccessive, a tutte te cau~e più generalmente I autore,,oli, s1cche non d.ee recé).r~ me1isi.v;\glia s.e. lo incolpate, pcrciochè riandandole ad una ad una si Uoscorbuto, da cinquant'amri in q.ua, s,t;to.le most.ra1:~i verà sempre èhe ,prese isolate offrono il cbntrapposto di fatti che loro negano la facoltà di s, olgere in I meno frequente là dove in addietro 1:(:lg1;_1ava perein1 nemente. modo .assoluto la malattia. Concretando adunque il nostro concetto, difemo Ben all'opposto dee dirsi dell'aria viziata dall'ag- l doversi ritenere quale r.ausa efficiente della oach~s~ia glomeramento di più ·perso11e, attesochè dovunque l'abbiamo veduta · e.sistere risc:ontrammo costante- 1 scorbutica tuttociò ohe dirett:amente od iodtrettaqie.nt;e m~nte dominare lo scorbuto per quanto siano favo- I può riescire ad alterare o viziare l'ematosi. ~ir~tl3:Ue~te vi _rie.sci,_'à più dr.tutto l'ar..J,a ipspìi:ata.~ revoli le altre condizioni d'igiene. Quello che vediart)'o infatti tuttodì avyen.ir:.e a bordo dei b.astimenti e so- 1 qm~1d1 gb ahment1, ogmqualvolta .tant0 l;uoa -cbe ,g.E vratutto nèlle carcet·i, dove il difetto di area?iione ed 1 altri saranno d1 tale natura da no,n offrire in -g~uS:te proI3orzioni quantitative o qualitative ,gli elementi :qui prodotti esalati dai polmoni, dalla cute, e ('agli ortricatori non solo, ma anche gl'ingredienti,n,eces_sal'i gani escretori inducono con tanta frequenza 1-a·caalla loro modificazione nell'atto della combµstione chessia, o1tre al ·confortare la nostra opinionè, ci respiratoria (1). perge anche la spiegazione· del perchè coloro i quali Indirettam,erite riesciranno i patemi d'animo, le fanbn apprezzando abbastanza ,questa fonte morbosa tiche smodate, l'i'nedia, il sucidume, l'umido freddo,. s'i ostinarono a sempre cercare al.trave la origine la penuria delle vesti menta, e.quanto vale a prostrare della cachessia, si trovarono le taù.te volte contra., sia affievolendo e perturbando l'azione l'organismo, detti dall'osservazione e riescirono in un caos di d~1bdei nervi che governano l'ema.tosi, come portando bietà cotanto dannoso alla pt'atica . .ùesempio della. ostacolo allo scambio dei fluidi alla periferia d.el. corsquaclra dell'ammiraglio Hamelin cbe abbiamo citato po, " dal cui ipsieme risulterebbe scomposto il ,moviè uno dei più significativi; avvegnachè i miasm1 pr:o- -= mento molecolare di elimin~zione e di sostituzion. e (2). dotti dall'agglomeramento ·di t-ante persone a bortlo 1ia , viziata, la quale, Per lo che se . t ogli il caso di a1 di bastimenti, armati in guerra, n~sero vani gli sforzi riunendo in -modo su,perlativo tutti i mentovati effetti più intelligenti, noi) esclusa la buona, alimentazione; perniciosi e deleteri all'economia umana, dev,e. baonde preservare gli equipaggi dall'infezione scor~ da soJa ad originare la malattia, in ogni circostare butiaa. stanza quando si svolge lo s.corbuLo uopo è supporre Non voW!}mmo pdrò che le MS tre parole lasciassero iJ menom@ equivocd intorno ;ai vantaggi arrecati in (1) llossangrives nel~ uo lodato T-r.aité d'hygiène na11ale eJè. qu esti ultimi' tempì dalle migU0rìe1 introdotte nel vitto vertu[o ' in luce nell'lilfno 1856, pàr.land.o dell'aggloramento, d13i real usi è dei m,arinai, giacchè è scopo ·nostro 'di va'ole che il miasma amanò meg\io che nQn l'eccesso (!el gaz qui av.\11:Mfre soltanto il pratico•di non cotl'verge-re•su acido carboui'co, sia quello cbe reca il mag:gior da ano ;dia sa.loie, di es.so esclasivamente :J'e sue cure a scapito 'di altri e 'lo 'dice 1agire snllleconomia a ·mo'· dr veleno. ·Quindi eh iamà'i I provve(}ìrnenti' conwò .subdole -potenze' morbi-geni, le conUigio v.eleoo patò!'ogico, e, l:ilìfe--.tfone1.v.eleno 11himico .elt-è appunto q,uesV,u-lHmo ,clie avr.èlibe ltan~a ;J>ar,le :nella ,genesi quali, c;omec·éhè-,meno Jappari-scenti, nòn tralasciano di minare sordamente •le f0nti ~J!eHa vita ,e procacciare. dello scorbuto. -(2) Uoitarpenle alla diminu~.taqu,1ij1Uà pell'ossigeQo,ed ,aU'ecalla fibra ·quel deter.i'@it.amento' .ohe lmena iirr.evoGabi"l-

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frappé la gopulation nomade de c~Jte C,0Bl.l:ée. ,Uo ,gr,and :norobre de bédo,uins.sont morls de faim._ • rutta via tanta miser.ia e lanla penuria di aJimenli non hanno offerto al sagace osser'Vato're nessun ,fàttò, oi scorb11\o, \'. Gazetle' 1-méd: d' OrteifM• antié'e ·pa-g. 105.

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cesso del 1gaz aci<,lo carbonico.non, v.'iha d,i;ibbio clìe vi devoq,o potentemente contribuire le diverse emanazioni animali ed ì vapori acq·uei cori(enuti nell'aria non sullìcientemente rinnovat~, ma nello stato attuale della scienza non vi essendo ancora nulla di bcri determinato circa alla parte che. cotesti elementi pos·sono a\éce nell'ezio 6enia scorbutfoa, crediamo che l'àverli accennatj delrba bastare·per darvi tutta l'i,mportaòza chè meritàno.


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34,0 -

la simultanea esistenza di p\ù c~use dot~~e di_azione analoga, cui importa cono,scere onde provvedere nella profilassi..

A.nalisi delle cause dello scorbiito in Crimect.

La storia medica 'della campagna della Crimea, così feconda . di r,ratici insegnamenti ci ha le miUe vorte ricordata quella concate-nazione d'origine e di fènomeoi che jnsieme congluoge le malattie castrensi, le quali movendo da potenze morbigenì comuni non, presentano tra loro altra differenza tranne la forma esteriore sotto cui si mantiene costante il genio e la' natura propria delle cause che le hanno ingenerate. Qui non ripeteremo perciò qumHo si dis'se parlando della dissenteria le cui considerazioni eziologiche generali tanto si confanno colla m·alattia in questione, ma restringendo la cerchia delle nostre riflessioni esporremo solo per sommi capi i fatti più spiccanti, relativi .al soggetto lasciando al lettore il campo liberò a quelle induzi0ni che méglio potrà suggerìrgli il suo criterio. Notiamo per intanto che lll Gachessia scorbutica degli eserciti, come risultato complesso di un numero indeterminato .di cause, costituisce non solo 'la condiziorre morbosa delle diverse malattie intercorrenti, ma è in pari tempo la sòrgénte di speciali omopatie che non vanno mai disgiunte dai siti' dove essa regna epidemicam~nte. Prevenire e combatter,o Jo scorbuto vale adunque stesso che provvedere aUe malattie comuni come aile castrensi, siechè un Corpo di truppe allorc.hè viene debitamente totelato contro questa cach·essia offrira sempre fasi san ital'iesotto tatti i rapporti le più favorevoli . . Degli eserc?Li alleati contro la Russia tuUi ebbero a pagare un largo tributo alla cachessia scorbutica, ma non tutli ugualmente, nè alla medesima epoca. Gli inglesi già cotanto, straziati nella prima ·campagna non ebbero quasi ad avvertirlo nell'anno successivo. I turchi orrendgroente decimati ad Eupatoria non presentarono in Crimea. cùe rarissimifatti e così rari e leggeri che passarono per così dire inosservati. FL1 per contro gravemente tr:avagliato in amendue -gli anrii l'esercito francese e lo fà alla sua volta, sebbene ad un grado minore, anche ìl nòstro corpo ai spedizione (1). . Vra le molte centinaia'. di bracei,pti bulgari, croati, tartari ecc., addettj ai çliversi seniigi m.anuali degJ.i eserciti, attendati) n luogJ1i·per lo ·più malsani ed infelicissÌmi e nudriti certamente· non meglio .delle tr~ppe, neppure un caso di sc(ìrbuto è venuto a n0stra cognizione, quandochè ebbimo frequenti occasioni di vederne rooltii;simi e riceverne anche n:ei nostri ospedali, assaliti da malattie com.lini o' speciili fra.cui non sarà fuori di lu0-go ricordare, i.I c-boléra.

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(O Spèro che sarò per~onalo ~~ rammento alcune, genera-

lità 'già '

discus~e a p~opo,sito della Pisse11tç.ria. Le malattie cal ~I · / streosi sono ,lr;i lo~o collegate i_n modo che non è possibile entr~reindisquisizio_ni eziologiche 11en;i:a incespicare in rjpetizioni. o1

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Inoltre nel novero dello persone dello stesso esercito, oppnre dello stesso reggimento vennero notate qua delle eocettuaz~o.ni, là delle proclività, ora inerenti ad alcllne posizioni di grado o cli servizio, ora manifestamente dipendenti dalla costituzione individuali\ le quuli per essersi mo,strate dovunq;ne costanti ed uniformi possDno fornire.al pratico argomento, di utili e preziose meditazioni. Così ad es. venne osservato che gll uffiziali.a·qualunque corpo appartenessero, andarono letteralmente ill).muni dalla c-achessia tao.to da noi come nell'esercitq francese,. siccome risulta per qqest'ultimo dalle ,te~timoniapzc di que illustrazioni della meclicioo militare, vog_liamo çlir:e dai signori Dottori Band~ns e Seri ve, ìl primo Ispettore e l'altro medico capo del servizio sanitario in Crimea. Nel nostro corpo cli spedizion~ e.bb1mo una sola ~ccezione in una persona contamin9 ta da n1orbo sifilitic:o la quale, a$tr~tta ad un regime dietetico alquanto s·evero, e quel che più monta, a decombcre per molti. giorni nel suo gçmrbì, pres.entò veri sinlomi dì scorbuto confermato. Ma giova, notare, a scanso dì erronee interpretazioni, ché per questo malato si dovette ricorrere ai. preparati mercurfafi, la cui azione dcpfastìzz(lnte, epperciò conv~rgente sulla crasi del sangue alla manicr~ di molle altre cause conosciute, deve avere notevolmente contribuito allo sviluppo della mal'awa. Di più un' eccetluazione sino ad un certo punto analoga ·a quella dei graduati superiorì s'ebbe a constatare anche in favore dei bassi ufilzia.Ji, de' carabinieri, degli infermieri, dègli ad~etti alle sussiste:nze, non che de' soldati di confidenza, e di quelli fra i zappatori del g,mio più specialrnf;)nté occupati in qua,lità cJi falegn~mi. Ebbene quale sarà il significato di queste eccezioni, quali le induzioni ché se ne possono trarre? Quanto a noi crediamo rimanga con ciò dimostrato 1.i.I che l'infezione dégli. accampamenti, Je condizioni dell'aria atmosferica, l'umido-freddo, il (}lima, le stagioni, la mancanza dei vegetali fr~schi ed altre ~na, logµe cause comuni è g~nerali, di cui tanto si disse in ogni epidemia di scorbuto, non furono di un'influenza CO$Ì assoluta come lo si vuole g·eneralmente, od almeno non esercitarono in Crimea un'azione superiore ai trovati J)rofilatici, di Gui si poteva in sul luçgo disporre,. e~sendochè nessuno di quelli appartenent1 a ques.te categorie priv1legiate, , nè anche volend~lo, avrebbe potut9 trovar mod0 ,di sottrarsi ·all'azione dj queste cause generati., e se Qe ai;idò im~ mune uopq .è abbia ,t.rovato nella sua, posizione quanto bastava pe.r isoh.er)Airsen~. 2°- Cbe ,, tolto il caso di vizi(i)sità d'elF aria, rrel quale sarebbe v,rna ogni altra misura igienica che non fosse una larga .ventilazione, quando lo sc.urbut.o è il risultato di un'azione complessa dovuta al concorso di molte cause, si può sempre riesé.ire a moderare od eliderne gli ' effetti sia rìmovendone qualcima, sja largheggiando in provvedi~enti .r;i~ionali,


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intesi a sostenere l'organismo nel senso di; noq laa,_vvegnaqcbò le cose si presentarono affatto diversa-· mente ed in mòdo cosi chiaro e generale .che fa mes.ciare compromesse le funzioni della n.ufrizipne._ Havv,i in una parola una legge di compensazi0ne, che, raviglia il vedere come una tale verità, legata così da., applicata con discernimento· deve .nel più gran. nuvì~ino alla teoria dello scorbuto, sia sfuggita per mero dei casi riescir-e a neutralizzare la risultante di tanto tempo all'osservazione dei pratici, oviero non tutte queste forze dissolventi che abbiamo dette abp.i~ ricevuta quell'interpretazione di cui era çapace. cause dirette, od indirette dello scorbuto, come apCalzst qui a pro,eosito un, rapporto indirizzatomi da Ieni-Koi nei primi giorni di marzo 1856· dall'egregio parirà megJio più innanzi. · ~fase fra le tante masse d'uomini esposti alle meDott. Bima, col quale ebbi più volte a trattenermi desime influenze presentaronsi delle·immu~1ità' degne durante la mia dimora sul Dosforo intorno a questo di studio, non mancarono al fianco loro anche le· flagello degli es.er.citi. Le sue vedute teorico-pratiche proclività 0 predisposizloni, ctieben ponderate, poscollimando in gran parte col nostro modo di pensare sono alla lor volta, spandere lumi non meno preziosi lo riproduciamo per intiero tal quale venne vergato sull'ezio.genia tlel morbo. dal prelodato autone, riserbandoci di aggiungervi solNon è nuova l'osservazione, sebbene. si abbia] pertanto quelle poche riflessi0ni che ci°verranno sugger1te dalle nostre particolari convinzioni. sistito ad opinare divèrsam~ntc, é.Iic in un esercito sottoposto ~Ile fatiche, ai disagi, alle priv.azio:òi che A bene (J,(JITiprendere il_senso di quanto stia.mo per accompagnano le lunghe , guerre, i .primi pr~Ieririferire giudichiamo necess~rio dl rimembrare la granbilmente attaccati dalla cachessia scorbutica sono i de differenza cli costituzione o sviluppo corporeo che :s.old~ti più f0i'ti e robusti, .e quelli che maggiormente esiste tra i ~oldati origin·ari dell'isola dèlla Sardegna ;gi distinguono per il p.redomìnio funiionale dell'aJle quelli provenienti dai monti della Savoia, tra i sardi propriamente.detti ed i savoioi. Qdelli piccoli cl i staparato resp.iratorio. Fin dai suoi tempj il Lind ·Citava un brano di uno tura, gpcilini, nervosi, epatici, con casso toraci00 scritto di Nietiwk, pubblicato nel 1.74'1, in cui si faristretto, Gompianato,, facilmente assaliti da degeneceva menzioffe ·di un corpo di soldati russi, il quale raziw1i scrofolose e dalla tubercolosi, questi piuttosto alti d) taglia, mus.colosi, tarchiati, d·otati di un nel mentre· si recava a matc·ie forzatè ad Orzakow venne assalito da una ep.id~mia di sco~buto, in cui impasto.sanguigno-linfatico, con tale ampiezza cli tòcome ·vi si dice, contrò le· leggi o'rd inarie' seguite da race, che.paion creati espressamente da madre natura questa malattiu, furono di pi·eferenza e con maggiore l per sostener~ le più ingenti {atiche. I primi bruni di intensità colpite le c.ostituiioni più vigorose ed i sol- 1 ente e di capegli; biondi o castagni i secondi con tinta aati dotati di corp.ora.tu'ra comparatiefamente più ro.i:elativa della.pelle. Sono due tipi che offrono in una. busta e svpuppata. Un fallo anatogo leggesi ne.Ila parola gli estremi opposti di due organizzazioni tt'a loro discrepanti, fra le quali direbbersi collocate quelle storia cli Napoleone 1° del. signor Conte di Segur ?ove ·l'autoi:e ria?~ando i <)anni che accomp~gtirono dei iSoldati provenienti dalle altre provincie del nostrò 11 memorabile disastro della grandearn;iata di :R.ussia stato; e questi due estremi, cotanto n9ti al medico racconta come i corazzieri, i dragoni, granatieri ed mititare; presentarono nel m·odQ il più esplicito una i sold~ti"'ìn ap.parenza i più robusti siano ,$tati i primi così diversi procliv:ità allo sc0rbuto, che ha servito a ad offrire i sintomi cli qùèsta ,dep]orevole cachessia. stab ilire come assioma genetale incontrovertibile che Nè di~hiaraziooi J,?ello espl\,dte troviamo a qne~to a circost~1~z~ uguali, i solcl-at~ di cQs~ituzi'o1!e forte, di propostto nella lodata memoria del nostr0 Novellis, •molt'attivitci polmonare e cli mctggiore sviluppo delil quale vedendo una marcatissima sproporzione di I l'organismò, sono preNribUmente assaliti dal(a cacasi d! scorbuto trn i bo~ghesi ed i militari, reclusi chessia r;Jie non qifelti cl~ ~ondfzio1ii•fiìsiche eo!itrarie. bella cittadella d' Aléssandm, ave·va ifa d?allora messo j E qpesta legge fu cosi r1gorosame1?te seguita nelle il dito sulla vera cagione cli questo divario, dandone J manifestazioni morbose di"questa malattta, che, conanzi una spiegazione che fa molto onore all'eocel- • 1 sentanea a guantttlìbbiamo tentato èli dimostrare, eslenza del s.uo e~iteri~. «èfo' noù •passo, diceva egli, . J sere cioè lo scorbuto l'-origine cli un nurnero straporgere altra spiegazione a tale fenome-no se non se i grande d'infermit'à co~uni e speciali, i sardi dura.nte , considerando clìe i deténuti civili, [Jfù innanii negli I lfcampagna, contro la generale aspettazione, norr sol.o anni, viventi sedentariamente, erano basLevolmente I offersero rari- casi di scorbuto, ma poterono ·affrontare con danno minore t:Utte le altre cause'morbose, e sunudriti; ond1 è che focendosi 'fisiologicamente 1a nutrizionè, sebbene frammezzo a tante cause morbifiche · J pet'.are Je fa\ic;he della guerra con un esitò relativo a_ndavarto èlallo scorbuto esenti. , ». Con tutto cio t11tti; I ci.be ·si1 e-r:i ben lontani dal prevedere. Epperò, fa~to gli autori J antichi e-recenti, gù"ij]ati più dà'l pregiudi-. i ca}èolo'· d'elle malattie preg~esse, fra cui è appena 'nezio che dàll'osserva~iohe, !'uh dopo· I:altro.hann.o sem-' I cess'atio rammentare le febbri intermittenti, fatto calpre 6on~ideraYo le costituii'oni orio-inariam.ente·de- I ·colo delle posizioni più o. meno salubri.tenute da albolj ~~ meno robuste assai p~iù p~eqi;pos,t~uag}i att?c-~ e~?~ c~rP,1, -~ d,el}e.m_a!s,~iorJ faticb'e, alle q~ali altri chi. di questa malattia: Pero la gue,;ra di Crhn~a pa dovéttero necessariamente sottostare, e,merge dalle messo ruQri ~t aupb.io l'erron,eità di q.u.e,st'ppfaiov.e,_ sJa1istìcbe· artiglièria, tre~10 e gra~atieri siccoìnr-,

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ttostituili da individui di maggior sviluppo dell'organismo furono quel.li che andarono più gravemente infestati dalla malattia. Ma al dissopra di questi e veramente senza propòrzione, vediamo con vero ra~m·arico sovrastare il 1° e 2°'battaglione di linea percM es21usivamente composti di savoiardi la cui costituzione è stata p1ù so_pra abbastan~a delineata.

1'raitè du gottre et ·ctu crétinisme, eic; trattato dèl gozzo· e del or,etiriismo, deirapporti che esistono tra qiieste due anezioni. Del DolL I, C. A. Fa:h:re di Mtir,oQnes (Basse-Alpi). ... n.alisf del Doti. Fll.USSINES.

Una delle alfezioni endemiche, che presentasi col più spiacevole aspetto, 'è senza dubbio il cretinismo. Felice Plaler, verso la fi.ne del secolo XV, 'fu il primo a farne menzione. Da quel tempo in poi la genesi di questa mostruosa malattia, e i mezzì da opporsi al suo sviluppo, furono l'oggetto di continui e non interrolli sludii. Nell'ullima ,roe~à ·del XVIII secolo Ilaller, Coxe, Saussure, Malaçarne, Ramona, de Carbonieres, Al Herman, più lardi Foderé; Georgel, Esquirol, e ai nostri giorniin6.oe M. f enus, lloussing~ull, Baillager, Ceris, More1, Niepee, Fané'onneau-Dufresne, Bouchacourt, Grange, Cbatin Keme.r lphofeh, ·Zschokke, Tr0::der, Màffei, Gugger Rosch e la commissione nominata dal re,diSar.degna si dedicarono allo sludio di questa imporlant.e questione. Ecco per v.erilà una lista di no1ni d'uomini assai· comeodevoli; ma hanno essi raggiunto lo scopo che si prefissero? Hanqo essi rit.rovato un sicuro metodo di lriJ.ttamento? Forse, e ciò in grazia ai lavori di un pratico, allrettaolo modesto·, quanto dollo. del signor Dottore F.abre {di lleironnes), il quale da pi'ù di trenta anni dimorando in 1100 dei dipartimenti più travagliali dal cretinismo ha stud,iato coD cura affallo particolare il modo di originarsi e syìlupparsi di questa disgustosél, e~mia; ha raccolto dellè numerose osse\vazio,ni e aperto una nuova via per combattere con su.ccesso la domin(lnte mala.ttia. L'autore ha consideralo, il eretismo come Ùna idrocefal ia diff1;1sa o edema cerebrale intimamente collegalo al gozz.o, sia idiopalicamente sia per eredilà dj progenitori gozzuti. Alla pròduzione del creli11ismo, I' infltienza del _gozzo, che continua a rnanifesLarsi nelle stesse famigli·e· per successive gènerazioni può esser paragonata al filo d'acqua che cade per un cerlo perìodo d'anni sopra un sasso, 9utta'ca.vailapiàem. Che cosa è Jl gozzo? Un rigonfiamento più o meno considerevò)e della glandola tifoid~~ ~I quale ipdic~ un alterazi~ne semplicemenle nutritiva ne.l 1n~ggior h~m.ero .dei casi ò una ipertrofia semplicemente di. ~uesta glan- ·

dola. Quali sono gli uffici òi questo corpo? È questa una questione, éhe ·già da lungo; tempo si tentò 'di -risolvere, e che a noi richiama alla memoria una tezione di M. Lordat prdfess011e a Mool-P..ellier; Mila -sua bonarietà abituale il ,nos1r.o maestro ci ,dicev.a1.un cgiorno:'Signori ,l a glandola tirQide è lo scaricator:e del ,c.ervello il quàle iha bisogno, q.uando·•le .facol~à inleHeltuali son:o in azi:one ,di ·•un mag.:. gior afllusso di sangue, e del ;quale s·e · ne ,\ibera · se' è troppo ,pieno ,.quando il, pensiero riposa. Questa. opinione .del celehne fiLos.ofo,è •essa-eJironea anche o,r.ga:nicamente'l Non lo cr..ediamo ,s.ecoocro i f~p.por!i di questo .ganglio vasço.lare per la sua forma .e strullui:a deve .essere il com· pressore dei vasi carotidei.-' Infatti da un' !alo 11n _punto d'qpoggio ,solido, la colonna vertebrale, dall'allro lato, un apparecchio muscolare sovrapposto ed ada:llat'o alla massa tiroidea, la quale ha e;;sp per oggello d.i depriro(:)re, e fra il punto d'appoggio e la po-tenz·a dei can.ali a pareli compressjbili (le arterie carotidee ). Lo ·scopo di questa compressione è di moder~re ,la ,circolazione che sì fa per inezzo delle carotidi primitive e d!.agire in trn •seus'o tliametralmente oppo.sto sopra la circolazione che lìa luogo per mezzo delle vert!lbrali. Ora le. caro.lidi per-la loro~origine· sono mirabilmente· favorite soUo il rapporto deUa circolazione, le ,•ertebi:ali le quali sono un ramo se<1.ondario delle solloJc.lavicolari o suaelavie, non, offrono una disposizione così favorevole sollç> il rqpporlo idrodinamico. L'impulso che il cuore da al sangue ha dunque per effetto l'asèenzione di questo flu- . ido nelle carotidi; ma verso la sommità della biforcazione di quesle arterie si osserva una picco!~ appendice fluttuante, lo sperone carotideo, il quale fa prevalere la circolazione carc.tidea esterna. sopra .l'interna e destinala ài lobi medii ed anteriori del cervello, mentre.che le vertebrali somministrano sangue al midollo, a:l cervçllello e· ai lobi po~ sleriori oel cervello; si vede 1° che il sarigue ha maggior tendenza a portarsi verso i vasi carotidei che verso i vertebrali; 2° che la compressione dei primi falla dal corpo tiroideo produrrà ·necessariamente un aumento di circolazione nei secondi; 3° tutte le vollè che questo stesso eorpo tiroideo aeprimerà le caroliuì primitive farà sl che la circolazione della carotide este11oa predomini sopra l'interna. Prove sperimenLali, - · Asportando i lobi tiroidei, o in qual~rnque mooo distruggendo l'apparecchio muscolare eh.e li lieue a luogo, non lardano a manìfesLàrsi disordini fu!)71ionali nei centri riervosL La loro presenza è dunque necessaria per regolare il corso del sangue che è spinto ai cenlri nervosi stes!\i;. , Prove p;alologiche. - Ogni accrosciment:o aoòrmale del corpo tiroideo agisce piversameute secondo che è parziale e loLale. Nel ·1 .caso, e se •ipç11srste; la circQlazione, dei centri nervosi 110n è che legger.menfe qìsturbata ma cosi non succ~de nel sec.o:ndo caso, allora si manifes~ano la debolèz'ha- jn,telletluale ,lo -sviluppo' della faccia nei gozzuti, la deb9l~zza muscol(lre .nei creli~1i. · "'M. Fabre considera l'ez~9lo.gia dèl gozzo so,llq tre a-: spelli: le influenzeatmos(ericlie, l'~limentazione, ~ la natura: d~lle acque- usate P.er bevande. È a quest'~ltin1a caggfone c'ne attribu'i'sce special-mèhte la m·aoifestazionè' deH'a affe·zione; il fa'tloseguente apòggia mera"Vigliosamente q.uesta


-3i3 sua opinione. Due comuni contigui Fuily e Saillon siluali 1' tòre le cognizioni più complete intorno alla malattia che ci occupa. , sopra la riva destra del Ron,ne nelle oond-izio.ni le più identic1ie, di ventilazione ed esposiziope, sono stati fino ad Il Lrallamenlo èprofilatico e curativo. Purificare l'aria, ora sono· pochi anni · ben differentemente trattali. Fully correggere- la cattiva qualità delle acque, rendere sao,ve tutta la po·polazio.ne ha il gozzo, era citala per il ·gran lubri le abilazi9ni, migliorare la alimenlàzione, tali funumero dei suoi cretini-. Saillon era rinomato per la buona . rono le conclusiòni della commissione; M. Fabre vuole . e ilorida.sal11te d~i suoi abitanti, fra i quali , nè· un gozzuto come profilassi sia curato il go7:zo. in ~ulti .coloro che ne nè un cretino s'annoverava. sono affetti, che si combatta nei ragazzi l'ipertrofia della l\'14 da q_ualc.he anno Saillon ha perduto il felice privi- , glandola tiroidea, appena che si manifesti, perchè il goz.zo legio di cui godeva, il gpzzo e il cretinìsmo travagliano è il padre del cretinismo (1). Consiglia la proibizione i suoi abitanti non altrimenti di quelli di Fully. · d'unirsi in matrimonio gozzuti che non si sottoposero a Ora le osserv.a1Zion'i' del presidente di S~illon hanno ditrattamento, l'educazione fisica dej ragazzi, ,il m1gliora,.. nioslra~o e.Ife i progressi del g?zzo, e in seguito del eremento delle ·acque, un'alimentazione corroborante, l' uso tismo datano dall'epoca in cui, malgrado .i consigli d'uodelle piante cruoifere, l'educazione e l'istvuzione. Per il trattamento curativo bisogna combattere il gozzo mini istruiti ed intelligenti' del paese, il comun'e di Saillon, il quale' si Rrovedeva deH'acqua necessaria dalla Salenta quando esiste (2); nel cretino non gozzuto, conviene sor2 chilomelìJi più,in basso di Fully, ha derivala fa.corrente vegliare e dirigere l'allaltamento secondo le regole pre-d'acqua che serve a? suoi bisogni affallQ vicjn'o al cor~o scritte dall'igiene, usare le frizioni aro maliche, i bagni freddi, l'olio di fegato di merluzzo, il siroppo di proloiod'acqua che alimenta il pr-imo comunè. Ora -essendo d'ideniicai-·naturatl.'acqua che s:erve · ai b.isogpi_qei due co<luro <li ferro per impedire le deviazioni ossee. Per communi, egual'i aoci<le1)li si manifestarono nei due ".illaggi, battere 'l'edema cerebrale i purg11nti resinosi e revulsivi mtntre per }!ava;nti, ì'ra la'derivaz.ione d'acqua. dei due co,-. culanej sul cuoio capell~to.lmezzi morali devono coadiumunì v'era una sorgente lermàle la quale benéhè non en.vare que,slo sistema di .t.ralt,am~nto. trasse che P,er 1160 nella composizione della massa a~acDopo aver letto il lavoro sì compl'eto del Doti. Fabre qua che alirueniav-a S-aillc:tn era tuttavia sufficiente a monoi abbiamo credulo di poter in poche parole dar ragguadltfoare la cqmpo~izioQe ed .a nel!l~ali~z!1rne le p~rniciose glio delle idee -che ha s·vilu!)pato con tanta chiarezza e qualità. precisiorre; n:ia ci trovammo in grave imbarazzo, giacchè Ravvi un fallo che maggiormente comprovi l'in·fluenza Ì'Òpera desta tanto interesse chè si desidererebbe poterla. trascrivetinliera. Noi conchiudiamò adunque dicend.o che che ha la composizioòe d~ll'açqua sulla' produziò'ne del gozzo, l'esistenza del gozzo sulla -genesi del eretismo'! il sig. Fabre ,ha fatto un buon iibro ed-una buona azione, e che il suo non)~ sarà legato a\l'avv.enire del paese che La parola cretinò, che alcuni derivano dà .cristiano peregli vuole risanare,e ,Qhe:le Slle ricerche dovranno servire chè i cretini jo alcune loc~lilà sono ~orsiderali come esseri privilegiali ed innocenti; ha secondo l\t Fabre un di guida ai :governi che avranno a cuore di dislrugQere questa terribile affezione che fa disc~n<lere al livello ùei significalo più medico e forse pi:ù razion.ale; l'autore parbruti delle popolazioni degne di miglior sorte. tendo dal fallo da cui sono èolpiti i cretini~dell'impotenz~ a generare, deriva. il_loro nome da <:astra.re, da cui il.,po(Dalla [!,•esse lifédicàle di Marsiglia ,t &.58, N. 6.) po!o ha fallo il verbo crestare che ha lo stesso significalo e il suo derivativo creslone da c;ui si è· dedotto crestioo e creti no. 1 Il cretinismo consiste il) una evòluzione organica tar(1) Sull:inflaenz'a lenta e necessaria del gozz~ alla p1·oduzi~'ne diva di formazione irregolare e ,sovente incompleta di del cretinismo, il Dottor Fabre fa. osservare. che gli Ospizii dei Trov,itelli di Marsiglia invfaa(i annualmente centiòaia di bimbi, sLrfitlura, d'q_rig'ine eteditaria sov~rrle accompagnala dal per l'alla{tamel)to, nei cpm,oni inf<:;stati dal cr.et,ini.~mo e,nde.mico, gozzo èosì debole d'attività vitale e intellelLuale speci~le che non perciò alcuno di quei fanciulli div.enta cretino. mente. che q\l'esta1dal primo grado d'P-betudine può arri,. (2) Propone il Dott.·Fapr,e i'irupiego dell'iodur-0 di potasso e vare all'assoluto idiotismo. dell'iodio unito a.d una materia i.perle, anche in frizioni sulla lingua. Tre sono le classi dei cretini: i quas,i ctelini, i semicretini, e i cretini. M. Fabre nei capitoli successi:vi studia con la più .grande cara la class.ìficazìone,, la statistica, lo stato dinamico; ranatomià patologiQa, il diagnostico di-· I! Divetto.fa·DoH. Cav,. ARELLA, Med. Dit. ferenziale e la diètril>uzione del cretinismo. U Vice Direttor·e respons_ Doti :MANTEI.L1,Med. di Bat. Le malallie de(crelini e l'ezio·log'ia d_ell'affezione in di• scorso formano l'oggetto di due capitoli ricchi di dettagli ·, precisi e convenienli ad imprimere nella mente del letTip. Subalpina di ZoPt>IS e Comp. 1


QUADRO STATISTICO~ delle malattie sfate curate negli Spedali Dhiisionali e Succursali Militari di 'ferra nel terzo trimestre !-8 5 8. g; g~ i=' g~r r, .~.. •t0 ~ ·~ < ~ ·~ i GENERE Dl MALATTIA - "' :::: GENERE DJ MAt..1TTJA = ·:, t ::.:>"-' :a:::: -:;e~~.:;8 ~ "' s .i ~ 'oi. ~ C

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Sinoch.e Contir1ue. · )Tifoidee . . . . .

323 2119 i253 • 189 21 57 52 14 12

P 'od· h In genere . . . . . . en IC e Pel'iJÌCIOSe . . . . Encefalite e menipgile •.. •.. Spinite . . . . Otite . . . . . . . . ... Reumatica ..

211 2760 2685 5 3J '.26 8 l'.' 22

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Ottalmia Por?lenta .. ) Bellica . .. .. . Ble nnorragica

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Tifo . . . . .. . .

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Bronchite Pleurìle e l'olmonite .. Cardile e Pericardite . . Angioile . . . . . . . . . . Flebite . . , . . . . . . • Aogio leo t ito. . .. . Parot-il, Orecchioni .. Slomatle, Gengivite .. Angina . . . ..• . . Gastro-enterite . .. Epatite . Splenite. . . . . Adenite. . . . . Reomàtismo .• Artrite •. . . Ci stile U.relrile. . . . . Id. Blennorragica . Orchite. Osteite . . . . Peri ostile. , • . . Flemmone .

l'alereccio Emormesi ·cere brale Id. polmooale . . . . . .. Emorragie in genere ~ Sang. oigni. ~neumona_rragie . .

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Emate.mes1. . . . . .

Porpora febb. emorr. d'umori { Diarrea . . . . .. .

Dissenteria . . . . .

secreti

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Cbolera morbo .. . . .

Risipola. Vaìuolo.

Rosolia - Morbillo .

"' Miliare ci

. .

Scabbia. Erpete Tìgoa.

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6 1 92 336 337 5

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, 10RTALITA' RELATIVA PER lllESE

84. 332 350 5 ~53 153 6 12 12 3 21 !8 •

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• 286 'l'etan o . . . •. . . 4 6 Epilessia . . . . . 3 • :;; Asma .. . . . . . . . . . . . . . . J • 0 Paralisi in genere . . . . . . . . . • 15 :r:, Amaurosì, Ambliopia amaurolica. • 73 ~ Emeralopi_a.. . . . . . . . • . . .

4 z

Prosvpalg1a . . . . . . . . . . • . .

• • 9 iO 1 2 •

91 3 5'7 31 5 4 • ..,

lschial~ia. . . . . . . . . . . . . . Stenoca rdia. . . . . . . . . Neuralgie varie . . . . . .

·s 30 37 : 9

S.'7 54 "/ 8 25 23 'l1 •

133

S!-½9 249

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3~ 19t. 24 100 105 3 4 2 9 10 13 10 115 109 14 64 69

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lgosto seu,mb,J WU~I.

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Storte .

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Si'61ide primitiva .

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Totale degli asciti e dei morti . •.

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Mortalità relativa, p. 010 .

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4004 4023 3691 t l718 S&le di Medici na .. 50 34 4 I I 2:'i • d ( Gbirur~ia. • dei Venerei.. 1,94 0,84 1,11 1,06 • degli Scabbiosi.

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Totale generale .

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:~ser~°:;l~~~~nale · .. ~ Suici,!io consumato . . . ... . 2 Asfissi a per annegamento . "' ~·Lee:gieri morbi Incali .•. . Morbi non compr usi nel quadro ..

2

<34

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Lussazioni .

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1

16

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Contusioni . . . . . . . Comm ozìoni viscerali. Frallore .

DI PER&IAJ\'ENZ.t.

4

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GloRN~'l'E ,Laglio

18

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troie. .CaAcreoa. . .

45

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Ascite. Anasarca. . . . . . . . Vizi organJci del cuore. . . A .

F istole . . . . Tumori . .. .

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As;;~si J~CAUl~I: ••• •• Idrocele . . . • . . . . . . . . 4 ... Va ricocele, Cirsocele .. . 6 Sarc:ocele. . . . • •... 1; "-' Artrocace . . . . . . . . . . ~ Spina ventosa . .. . . . . . 9 éarie e necrosi . . . . . . . . 2 "" Ostacoli uretrali.

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Ulc~~~isme · · · · · · · · ' · · ·

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Scirro o Cancro.

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ApQplessia .. · . . • . . . .

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Nostalgia .

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Totale d ei decessi.

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ANNO \Il.

N. 44.

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Oello ., S~9r~1110, , ' t 11,. < I ' • J • 'j I~ Scorbuto, • • l f a~101 • ' •~ Q Etitìlogta, <;011siJen11.1om geuerali .su 10 qoello .di Crime11: .:... Conféreimi sriénlifÌcbo. - 3" Vu, 1 rielà . ·- •. ol.B'o1léttioo dfficiale. _:__ .. • ~~.JL.1....W...... - ----· .::--!i:J.~.._Ld-·~{IH_;_

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- Ot:a vediamo i1brano t!er'r·apporto trasmeSiOCÌ 'dàl Uo{tor Bima d~gli ospedali gener~li situatf ~ul Bosforo, dove, come si disse a suo luogo, aodµvano a concentrarsi i ma\~Lì çlella. Crime~ piq compro111essi .,, t ,' H , nella salot-e·.... " Dal 1.ugUo ·1855, jo1 cui p_rrm·a ap: 1 V.ll~iJÌli , /." pariva lo scorbuto io quesl' ospedale generale , a' tutto dicembre mo:;travas_i sì mite ed in proporzioni • CORPI ~OM-~ .1 CORtt .J N~1 si poco rilevà'n{i, clJe nei quadri sfatistici 1fo n né 11 · 1 ,--, 1 ...... --~ I •lit I fu, ·.i~ alcn_ni casi, tén'utb c_alc~lò, ~on~id~r~~tld <t_ut>~ti Arljglierià A'Oli Ript:Jrtt> . 41814 fatti 1so·talt prnttosto quali complteaz10111 d'altte forCé\V~lleria 7 6° f aJlle,ria , '1 , me morbose anzicbè en1ità morbos'e per se stessi. n Genio .o. 7: .,.,rq ..J(li} 9 -, , ~~ car.att8'11e;st.10·tproprie, e- ben delioea,tò non lò assunse, Trel\O, s• Id, r " I,.• 'io 1i . . Sussist<!nZè ~ t I, 9° ' 'fd. ' la -0omin1aote,.n1Teziòné, ebe nel ge1maio ·I856, -prenlnfermier·i' co 40° Iéf. 'nr' :l deriùo In allora proporz-iébi ad un' trallo cctns-fdereBersaglieri • 471· 1 H • Jd. t ( ) I , 1 O ' v-oli a talo da forma1•e oggi· più d~lla niclà lotalè (logli ~ • Granatieri H .i,• . . }4, $ e • ,,a 1 ammalati ricoverati no11 solb nel pfirlio, ma ~1ii-2• 1~. , · .. ~ , , 1.~•,, ' " ~4, . l , ;4J 1 beliue qUèstn>'speU:il f gene'11alj. ' ' 4. ,~d11Ùià ( 1 ~6 1· ,U~ Id. , 4o ,,, 'lii. I (:a) 2!1 . 45·, ,. ld. 1i ' H ~ GQnsideralo negli individui affetti, pare, cl1e se 3• Ed. -LOJ , 't90 • l'd~ ., 9 buq,na partè di essi furòno anteriormente 1arta'ssat\ 4' Id . 41! Id. 3 <taHe 'febbri periotlicbe è 'dall:.1 diarrea, molti ihvede 1 !'.I• Id.:~. ~s· If 1 n'é' fordnb colpfÌi scn~a ~s~erc punto slat\' prifna ijj'_." 1 sposìlivi da qualsiasi aWh~ malattia~Anzi, se le ap1laA l iporta.rsi t ~1{ ., 'rotale, "2:~o I ~ ' t :fenze non fàllan b, ,rSre- cbé ae.[ossePo più màlinètfali gli ,inuivràttflli più b"èfl~ e'robùsté Mr.n:ì~ ;1tztèlfè &~L) :tu ltètptroiii 'delta 'Bi<ifsita Savòia. 1 j pfù' gràciJi ·e (ilibn\J"s~i!Ùp]iali .•' 'éf' _' I :) I ! • IJO:)."'). ,, {b)' .6f&Ìt6 elpt~,1ia1lieAi11~a:iom paUut,t I {e) 8allaglwni farmic~la11ti di Sa rdi. , Qu'aodo éonsiilerazioniÌJÌu genér3"ii non 1'eo'goo6

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34§ -

dei pr\mi, d' abbondante e confortevole alimentasoldato non trovasi certamente collocato nelle migliori condizioni. , Allo stremo d'altre risorse egli zione (1). chiese industre al sq,olo umido ~e!Finospitale Cricnèa ' , Un altro fatto non i:neno rimarchevole 'è cbe lo un asilo cont~Oi il freddo ed il pre~ominante, quasi sèor.buto, lasciati aifatio illesi gli u~zi~li; appena , abituale, infm:iar.e 'dei venti deL Nora. Nei goutb,i mostrasi ,.finora, .e ben anco~J eggerment:e m qualche li però la coabitazione di molti individµi, la scarsa luce, bass'uffiziale. E di tale immunità almeno relativa go- , il difficile ed insufficiente scambio dell'aria sono dettero fin'ora tutte quelle persone ohe- particolari ' forse più che ù freddo l'umido per se stessi, va: . circostanze mettevano irl posizione o di disporre dilide cagioni di funeste influenze. IL soldato massime migliori mezzi proprii onde fare qualche aggiunta in inverno vi sta inerte per molte oPè del giorno, non r alla loro razfone, o di meno difettare di certe' sone,esce che per imperipsi bisogbi ·o per' servizio e stanze, potendosele più facilmente e regolarmente per l'intera lunga notte, sdraiato sul fondo di quelle procurare, come ì soldati di confidenza, i soldati delJe fosse _a 7tifio!aJ\ re·sp~ra negli strati inferiori ovè gface Sussistenze militàri, quei del Genio, ecc. (strat,1 1mm.06Jh, c.he, le apertll~e sono ad un livello : e Q~e~te osserva~iopi~ o meglio questi fatti h~DM. molto più elévato) un'aria corrotta, insufficient~ per per'no~ n-on poca 191portan~~ nel dare una smeg~volume e qualitativamente poc·o atta·airorgan'icà c-om· zione d~lle cause che possono avere in'fl,1+ito sull'oribustione indispensabile alla vita, e che le condizioni gine clelJct malat'tia, e determinare lo sviluppo. ~ locali vorrebbero, lo r.ipetiam9, e, più energica e più quale prima causa aèceniamo al dìfétto d'alimentar ' l estesa. · zlone, difetto se non assolutò, relativo,, e rapv,òrto « Nè sopperire or può nella funzione la vasta sualla q-daràitèl in vista 'ai certe c,ondiziop.i in~ivid9ali perficie cutanea, che coll'aumento dei contatti podi SVilr~ppo d'abitudine, d'onde UÌl naturale bisogno di màggiol"e alinientazìoii'e; e rapporto alla q_Aa- ·trebbe minorare, finfluenza delèteria della alterata qualità dell'aria. Il soldato non può svestirsi periodilità pe;r la 1dèficienia di certi 'alimenti atti a forni're atto,~gànismp' i '.meizi ònde resisler~.al continùo urto. càmenté, mutare di freque'n{e i .lini, ripùliré' dallo stato di untuoso sucidume là èuté; non può così mudissolvente delle potenze esterne, massime agendo quest~ in 'moìlo àn6rmaÌe-. ·· , tare l'inquìnat.a atmosfe~a cl;le fo circonda, tatmosfera per così dire propria, d'onde nullo ed insignie Così se if parco uso delle çarni salate ·logli.e di mezzo queita causale, non è però m~n vero,· che per· ficante riesce il beneficio del cutaneo assorbimento, della ,sussidiària respirazionè per.iferica. l'avversione ed abb@rrimento che ne prova il nostro e La lesione adunque della nutrizione quantitativa soldato, è per lui, le rade volte in cui vengono distri- ' . relàtivamente ai bisogni di certi individui, qualitativa buite, uh motivo di forzata e nocev:ole astinenza., pel generale, la coabitazione di molte persoi;ie in « Più sensibile poi ri~sce la mancanza dell'adipe n.elle convenie.rtti prçiporzioni nella par:ne fresca, la · luoghi umidi, freddi, e più che tutto la mala ventila:. zi-one çl,eteriorando l'ematosi, sono la causa diretta a,eficienza quasi assoluta delle verdure fresche, il di quell'org~nico dep,erimento che si app,alesa coi poco us0 degli olii e sostanze grasse, dei farinacei non fermentati, délle sostanze zuccherine, degli al- fenomeni delto scorbuto'° S'ingenera a lungo andare una discrasia d'indole astenica, in diretta opposizione coolici, in ~na p·arola la scarsezza degli· alimenti -re~ Golla fiogistica, atta anzi a modificare le accidentali spiratorii. E questa certamente·<0,na potissima causa manif'esiationi di questa. Tale .lenta al\erazione non dello sviluppo _della malattia, giacchè ~nel- mentre h. a però nulla .in sò .di ipecifico, nè' di contagioso; è niega da un lato al sangue principii peculiari ne.cespuramente e semplicemente bio-chimi,ca, è uno stato sari, dimtnuisce ancora una -possente sorgente (i'el niorboso direi negativo, il cui trattamento diviene calo.re animale appunto là dove Je condizioni locali pur_amente sostitut\vo. > costituendo già una causa di dispendio eccessivo ed anormale di esso calorico, esigerebbe per se stesso . I principii eziologici messi innanzì in questo rapappunto aumento deg)! aljmenti atti al suo svìluppo·, porto sqno fondati su due elementi cardinali (vizioonde mantenere·quell'equilibrio tra la pr~duzi.on.é ed sit~ 9-ell'aria r,espirata, e difetto relativo di alimentail ,consumo che . tutela.l'armonia funzionale e l'intezione) i quali agenqo dfrettamente e negativ;amente grità stessa degli orgafii. sui componenti del sangue, noi abbia,me a suo luogo chiamati cause dfrelte detto scorbuto. Considerati d.al è: Le funzioni di.riduzione organica-, la decarbonizlato scientifico noi abbiamo già veduto venire col za;ione del sangue ~ pure atto fisiologico inteprimo fondamentalmente alterata la ematosi e solo grale della nutriz,ione , per la oui attuazione il no$tro quantitativamente dìminuiti i materiali dell'assi.milaziope c,ol secondo. Combinati insieme questi que·e(I:),.!! sardo è abitaalmoote parcp di alimimtaziooe, e Cors.e l~menti anche. quando nè i'uno nè .l'altro sian,o pordei ~opoli ~oo d~i pii'! sobrii che ,ai c.oooscano. ~alo so di tati ad un grado massimo d'azione deYono necessaun suolo ricco di eccellenti vigneti , non ama il vino e reapio~e con avversione i liqaori alcoolici. Con on pezzo del suo . riame9te indurre nell'e~onomia animale qµello st'ato di c.acocbimia che costituisce lo scorbuto. A parteperhuQn pao·e e poche,(oglie ~ètia s11a. la,llae,a, ,ive beq ~vente la inlieJ'a giornata. · ' · c~ò qu~ua prep,onder~nza causale èbé intendi~o do~ l,

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l'ersi accordare aJearia viziata, su cui abbiamo tanto insistito ed insisteremo in ogni occasione, noi li abbrac.ciarno in rnass1ma 'neila loro interezza,. riserban.doci solo quelle pocbe IQodificazionj che potrebbero scaturire dalla J0ro applicazione al caso nostro e dalla divers:ì estimàtiva delle altre cause ausiliari convergenti sul medes'imo punto di patoge. nia. 'N. tal line daremo di volo un'occhiata su quanto a.vv~nne in Crimea. .· Gourbi ed infezione .. Per quanto 11iaBi gridato ~ontro i gourbi e per qqanto la loro adozione aboia ·potuto·realmente contribuire ~11:o sviluppo della cachessia ~cor~utic:i, cosa èbe non sì potrebbe certamente negare, noi crediamo·tuttavia che molto si è es.agerato intorno alla loro perniciosa influenza, anche non facendo caso . della posizione in cui si trqvava il nostro Corpo di spedizione . di optare cioè tta essi e le tende coniche per isvernare. Quando parleremo degli avf ampamenti 'ci'riserbiamd·meglio a-ddentr~rci in q9esto confronto, ma:pei.: intanto ecco cliecosa c'insegna la storia di.questa c_ampagna. I p,rimi fatti n'on equivòci ·di scorbuto confermato li abbiamo ve.duti a comparire nel mese di luglio 1: 55, e ,successivanie,nte in - quest' or(,line çi0ò ; 2 catif i.n luglio, 5 in agosto, 11 in settembre, diminu_irono ,in ot~obre e novembre: r&ggiunser il maximum di esten&ione in dic~mbre, gennaio e febbraio: lìi ridussero quindi di b.el nuovo àd un numero insignificante in m;i.rzo -aprile. e maggi<;> 1856 (1). Ora sappiamo essere soltanto nel mese. di ottobre che si diede mano a scavare i g01.1rbi per l'accampamento d'inverno; operazione che occupò anche un~ parte del mese di nov~mbre. Se adµ_nque lo scorbuto si era già manifestato molti mèsi prima clÌe. iJ soldato avesse, fatto uso di questi ricoveri e, si noti bene, ~on ..appena traseorsi due mesi dal suo arrivo in Crimea e durante la· tanto propiz-ia stàgione estiva; se dopo i mesi di gennaio e febbraio ~1856t come risulta dal quadr-0 statistico generale, andò vii scemando sino a quasi scomparire non os~ante continuasse a riparare in questi abitacoli, noti è egli ovvio il conèhiud_ere che la loro influenza soll'evòluzione della cachessia debb'essere stata assai meno sensibile di quanto, si è generalmente èreduto? I russi del resto, ai quali apparti,ene in moq'o speajale questo genere di_ accampamento, al dine dei loro medici, sarebbero andati pressochè immup.i da ,questa cachessia nella seconda e-ampazna. Essi attribuivano questa specie d'immunità all'e quoticlialil.e distribuzioni di cavoli e di' carne fresca, che~loto ,.erano staté fatte a titolo di doni patriotH'ci, inviati, per m~z}? di ·~ carr! (a~a.b.a:s) _,ti'rati da buoi da ogni par.te òell 1mpero. L amro al campo d1 'questi ve·icoli' non poteva al certo r!eséirè più opportuno e pfo.vvt.denziale, 'avvegn'ache ne[ mentre si macgJlavano i'buoi "" ~l •' ..n

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(1) J/eà. ,il ,m-0t1imento generale a pag. 65.

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servivano i le-gnami·dei carri a .cuocerne le carni (1). Inoltre l'esercito francese che. non addottòil nostro sistema d'accampamento e STerno sotto ·te ·tende fu egH meglio di nòi risparmiàto? Ben ·all'opposto e·noi tutti lo sappiarnò, e ne fan fede quanti de' suoi .msti.nti U:ffizi~li sanitari presero la penna per tracciare la stona d1 questa campagna, i quali oltre al desorinrci l'immensa estensione assunta nelle l0ro truppe da questa malattia, ci misero ancora sott'occhio le ~i~liaja di mutilati per congelazione· che noi, in:.gr~zrn dei nostri selvaggi .abituri, ebbimo la ventura di evitare. . , C.onvenendo adunque dei molti inconienienti ram.- , men iati dall'esimio nostro collega, annessi al sistema · de:i gourbi, noi siamo tuùavia d'-avviso che ·si è non . poco esagerato sui danni cbe ne sono derivati e ché a s~iegare la r~peutina evoluzione. del1'epidemia se-orbut1ca nei mesi di gennaio e 'febbraio uopo è ricorrere all'interv.ento di altre cause che andremo indicando. Frattanto rroterem0 che all'esagevazi-One de)le conseguenze egli ha premesso anotie l'inesattezza d'elle cfrcostanze fa dove, volendo in"dioa~,e la p:anto eziogentca 'avuta dall'aria viziata, ricorda la vita i~ nerte del soldato ed il ,w,o déctimb.ere sdraiato s1il fondo, come ei diceva; dì quelle fosse artificiali, dove résr.ira negli strati inferiòri un'aria corrotta, ùisufficiente, ecc. · Che l'aggloramento tti cinque o seì persone in cosi angusti ed infelici ric·bveri abbia di necessita portato 1 c0n sè l'a~terazi~ne dell'aria non v'è chi lo nieghi, ma se ne esagererebbero le induzioni quand0 lascias. simo inosservato che il soldato; invece di starvi; come si è dettò, inerte_a dormicchiare, era tenuto continua~ent-é in moto ed occupato .forse. fin troppo all'aria hbera, ed av~va il suo giaciglio elevato dal suolo per mezzò di /Piuoli e di congegni alti per lo meno dai 40 ai 50 centimetri. Osserveremo arnrnra che sebbene imperfettamente, perchè sovente contrastato dai • venti, non fu tuttavta senza utile ,pel l'innovamento d~Waria nei gourbi l'uso introdotto di piccoli caminnnetti accesi che la sua jndustria aveva saputo 00si accnnéiamènte combinare. Noi siam(]) s'cesi a questi· dettagli non già per dare ai g0urb,i un pregi.o che nop possono meritare ed assolverli affatto dalla parte ché hanno potuto a:vere nel·· · · l'eziogeni.a·di questa malattia, sì·bene. 0nde mettere il lettore in grado di bene apprezzare ogui cosa ed in pari t_em,po çapacitarsi del com~ così barb.ari ricoveri !)OD abbiano pr,pdotto,tutti qri,egU ,effe.ttì perniciosi che il raziocinio piuttosto che l''esperi~nza ci aveva fatto in sulle prime presaglr.e. · · ,

(t) ·A'bbi-amo ved'uto confèrroateqaéste mellesim6 nozioni intomo, alla posizione 1saoitaria;1delllesercito Russo nel voh1me pubblicato dall'a)lr!l,llanl<t . v.ale.ote _qoanto .co.mpfapto ))otto.r e Bf~den~,. _co.s ì im~at~,ramenl e rap\lo alla scienza f d ~Il~ me-

,Ì ~~J~a mij1tare d 1 coi era lustro e , decoro. l'.'i oì però dobbiamò farvi le Dostre riserve atltlsoc-h è trpvammo sovente i medici russi mollo riserYati nel dare simili comonicaziòoi' e talvolta -gli uni cogli altri coolraddiceoti sollo stesso argomento.


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Ali?,ienti. t Ltl fa:rza; la r@bu~~.za ,e-,. la s~lute14leJ '( saldato: diò~iil professore .F,ne.s~hi;~irem:lone' prin{ dpalmerrte, da una buona e <Sufficiente ·a.limenta~ • ,zioné ('l). 'ii :BQntà é sufticieaz·a di alim~nti,, ecco i 'due·te11miniirentro oui s)a tdrcoscritta la pr.os(lérilà: di ua esercito. •F(uorb-di,és.S:h ·r-0bustezza e salu'te sòn,o, ·ìmpossi:.fuili, ql!andtancbe siano favorevoli tutte: le :altre condizioni, quand'anche siano accuratamen-te a:p~li· iati gli a1tt:i pr,ecetti d·'igien0. 6iò n'Oi diciamo ·in massima genetale·. , ·1 Ven:endo ora ,atcaso e1mcreto, vale a ~ire ad ipdagare la influenza che può. avere esercitato .in Cri- . mea l'al.iment'Gzione (questa seconda, causa , diretta dell~ scorbuto). noi lo faremo seguendo anche qui' passo passo·l'evoluzion,e della m;).lattia in confronto còl vitto del soldato, convinti come siamo che 1:>gni ·altra v-ia; oltre ad essero- ,pii1 intricata, n00 potrebbe, nè più presto, nè piu sicuramente guidaroi alla sì.nce· nzi0nédel.ve1:o. Ma faveHana-0 d'ell'eziologi~ in ge·lierale·:abhiam©- prémesso due prineipii cJ1e ·t:redì,amo .. ·di qui rammm1tare: nel primp sj è detto non constaue ·dalÌ'osservazione che una cattiva ,ed insoff.ìciente ali~ ,mentazione:possa da sola da1re orrgine aHo s.corbuto; neltSecondo abe una ,buona e suffk.'iente aliment.a··zi,me~vale·assaì più a preveni~e,obe1nont1ma ·catti~a ~'\'«o&iekite a 'p11ovoearè la malattia: Si è adanque basati su questi priocipii che intendiamQ. procedere' :neUe1illtei:iori inostre~ricetehé. N:el Stinto storico deHa cainpagoà, 1 abbiamo già .1letto, massimé· alla pag. 18, quanto basl'à 'pér dare. ,unà idea adeguata del genero <l'.i vitto ciii, att.eso· ff fàis:grai:i'ato .àYv,enimento del C1,esus; doveiLe rassè· -gna'f'si il soldato per ,oltre un m,ese dopo la sua parrtenià,da G'OHO'va,. Npn ,vi ritorneremo tanto pi.il vo·lontieri in lifù,antoclfe a questo Figu.irdogià·si ,scnisse e isi 're-c~ro"disse.ntazionha iosa., no.n;semp11e ~enza ipenboli, e··sarem-0 qeindi facilmente. c1·eauti.òl se :.eh riàs, ìsumramO' tUcerrdo che all'.aprJrsi d,elfo campagna la ,raziolle viveh~ fu ,a~.disotto non S'Olo ,{lelle;ci'11r,ostanze~ ,ma pili[' anche .delle abitudini d.eHe nostrie trupp.e. Non intendiamo con c:iò. di avN"entaré ,critiche, .o fare appuntffotempestivi all'amministrazione d'allòra, sibbene•di c0nsta.tare il :fatto dal· lato ·d~ll'-igieile; e di misurarne:·le ·conse,guenze. Igoati tanto ·degli · ostacoli, comerdelle risòrse che accomfjagnav.ano ìl primo ,jmpianto deL servizio de:lle Sussistenze, .noi ci limi1

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tfa1J10 ,a 11·i;Mtfda~·e, :ehe,se: il me~tie1·t, d.eU.e :wmi ftt in egtti tempo circondato dkon-0ri e· di rispotlo, g:U, è ~pp,unto·per i ,graBdi sacrifì~i e, p@r le n1olte :ibne~ gazioni da cui, è. 'inte-ssnta. I.a ~,j!.,a di chi y:i si de.di~a.. ln;iGt'i_mea .tant() gli uni che ,lo altr:e fm;@11J:>,j,nnume,r~v.,0Ji., e1se- 0i9n 1µ.nri,;,1,1;ml}9, a ~?u.9te1:,q lwfetrlJQ.Z?~ del 1~11r:at\ITTe/l~,I no§Ul,Q §~lf!8to,, 1,cec\~,rniq,tft &he ,nm~ SÌ P.HÒ di;l'e; lp~,S}e..s.§q11jnli\J f~ 11pb;_nS\jiZZ!\1~.eJr ~qp Of-

ganismo. . .,; 1 . 8 . Ma 1non .appena trascorsi alciu1i .g.io,i:ni, qu:rntQ si ,1bhìa -fatto• ~e.r migliorare il :vjttn d.eJte, tr,'ìt_fip'p'è bas,ta ts T ' ;-. . j"'{; ~ di.mosttarl9 ,il ~la,re \m'occbi:it:{ a'lla cqmpos.tzi.oJle. (lel.la,razio.necin data del f3. giugno ·l 8'55.. Gioè appena un mese ,ùopoJJ no~tro sbarco iQ Ctiruea (1). 1t, Sgraziatamente.:i questepoca ,il cho(e1'a, face'va oìlo ~tI'~ZtO spaye~toso. !Hf rrp'strù p'ocpo cli spedfziony,, f.Ondannando ad, una s11ervan.te diarrea qç~ffe riftime~ the ~1:a,no sfµg,git,e ali ~s~1;1 tr~cul) n~fi, rµqt1.yp per cui nuesta.~lodevole pi.;emfi1·a .d·eJ~ aJ1Hnip,istraz1one, ~co-, ~ ( ' l , -..., '. ' " ' j m~~che di ur~a p,ort~tp, la ph1 P~Pre~ca che si potessè' desiderare., non p.ote c:ioy.ell~r.e: a;un tratto q.uel detetioramenJo ,deJf'econ.ò~ia é gue!J'es~urim~hto, ~ha furono ìmm~òint~ ·conseguenza di cp1es1e due epidemie. ' · • Q'Ulndi rimarre'spji!~ata l'. apparizi'one irt lugtio,ago sto e s-e.ttémor'1it1Nlcrln\ tas'i ·di"~cùrbtit@, non ctre la loto climìntliiòn~ ·e ·1quasi scompa\:sa nei susseguènti due -aitri ~e.si,_cçm,é rimane spiegata i,a r~crudoscenza dellà" ca~bessfa osservata in dicembre ed;il' suo idfierfrè in gelinaio e re6br~io,' appunto nel motnento;in' ctri, ~éril 'st)pl'fggiungere delia stagion.è in:Verrràle, oltre alFaccumularsi di altre cause, fra ,_ ,__.__ _,. ... --· .... V

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_,,.. _ alimenti nell'evO'lu~ione dello· scoibato in Grill}ea. Riserbandoci d~ meglio -sod(l;isforvi nel capitolo. comsaor-afo· alta pYo/Ua~si,ed'aUa cura, tì'oi aC'centreremo pe1\ -e:ra soltanto som'marìaìnenre. ad alcune conffitioni che ci sembrano preféribllmente merrtare a (Jùesto r\gua'rdo l'aÙenzrOÌl'f} del pratico.

t ui l'utnìdo •r.r:·edctò, nbisognè1,soemar.e·d'·nlq11anto, p.or motivi alwov-~-esposlit, i,-soccorsi di frosch-e vettova--· glie, eiJ..,iass-n~ più chè in ad~iètl·o, fate 'às-seg_fla~ento, sulla gaHett\l e snll'a vàrne salatà. :Per il che·sebbéne .la nostra razione viveri, sia sempre stata i;ttolt9 ljerre intesa' .ed assaì lodlùa .tlài nostri s't~ssi (làlleali', non bis'ògnà pérò dimehtica'rè c~'è eravamo fo' lin pa.esé .t)UclO e , r

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fic1le navigazrone durante l'inver~10,, motivp,t,pft\ CU~ ! H nosfr0 hen esseçe 1cltirp.er1tario,~B$:,~t1;f!d.-0. ~O:l\!,t.<>...t:~lativ;o ,c. su)i)o11dia~to-alle circostanzJi che a~comp;a, gna; o.no ffnesta strepitosa campagna, non pot'et:t•bastare ·a seongiurare l'ev-0luzione di una malattia.1 cl:ìe tari'tei cau,,;e •afevano òa cosi lunga , mano pt'epa- l Il rata (1.). , .r, 1 · DàP'su ·espostO' appare chiar·an:n~lite' éhe se l'aoda:..'~ 1 ~

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mel'ltù d-ell'e,pidemi:r sc'orbutica, si ti:ovò''finò ad ut1

certo sQgno in rapporto diretto coll'alimentazioné, nor1 'rl!ro·m&n-o .e 'colle,m~lattie dominanti col,e. ~Ote i,q.Que"Ò~C de)l; &tagiphi,,CO!Jl~ ~vr.emp.,),gi<t ~ai me~li.o ve~ere .p,rqse~uenµ,>., ,, . Intesl su l1q4epto p-qnto 1 soi:ge sp,oniane(t 1;tell11ii mente il clesiµerio dj con,osoere la par.te av~ta clagl i

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(l),1facehèalibiam.o cfato niÌ,dùtUspc-cìe.- della l'azioni~ ''L\'Ci'i1 del ll}Me fli ,gio.gqo.,_pe1(!0nJi3t\'.Hl 11r;'a-lil.'a ~et ffl/l,!\{h di dicem · bre, in j,iuj r,omin,ciò.a,.p1· endefe,ut} estensione ~a ,"'-., ,çachess1 ·,. 1.(. - .,.. eno,ca ~ ,,~,I 1. "1 t~ f' . h 1 _;/al •·<l"IJ \I • T si;orbutica. I)~ ciò ~i potrà rilevaré, t11eg.l!o che ,Jals~ i,al'ok. aia là giuc:liiH>'il'a CQml!i'oaiiorie'degli'iogre'àientì alir;nentarv, sia anche <fà foro sp~éio 1rqua'ntità. ll·solo appunto che ,e si' pu-ò fare, -sarebbe quello de11a,introdµzfon e troppo frequente della gateiia:.e dellà cai.oe .sill~ta11,c.uUanto' a,wersava :il no~h·o sol.dato, ma clie le, <!if9çoltà am1çate alla tlavigazi~ne ed -,al;com-. mercio dalla stagione invern&le e dallq, mot·talilà del bestiaroe ,

rendevano 'indeblinabile. . , Yariank nella rasiotte °vivel'i. 1 Addì 15 dicé~bre ìs~'s,' 'l , "' èircola1·;3660 . • ,, Dovendo ·inod'ificàre' la ;azione viveri ~ mJso'ra. dei .fondi esisCenti In maga~ino, av,uto'rigoàrdo alia st,agione, bo determinato, prevfa l'autorihàtione'dill Generale in capo', clie fa razione;abbia.ad ess~r.e 'cornposla come segue: Paqe gr,ammi !fSO t dom\mica e hiovedi Gaietta , • 1~5 { . l;' , ; Gaietta ! 735 lonsd/,~ar.,mei;_c.1 ve,. ~ sabat9 ' . lì 30 r . Carne. reeca , • . O1 domenica matte.dì e gil)vedì Carnemconserva u iOO} ' · Carnè di bue salata • 940 ·lunedi e venerdì Carne di maiale sai, u 240 mercoledi e sabato

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R.is9. Pa,ste Legumi secchi .Formagg,o Lardo ' ·I.ardo

• ,t 20 ogni dµ~ gi(JFni' " 80 id, , • 40 giornalmente ,,. 50 lunedì e 'vénerdì • 90 1unedi e venerdi ,. 15 ·doménica, fuarf'edi, mereolelÌì, giòvedì e sabato.

I

~a.le • .,, 1•épe • 11'2 , , Catrè ~ t~ giorhà!mente, Zliccaro • !l Vin1o ce"tililitri' ~ 95 · Cessando, soggiungeva la circolare, pér lai guisa la èlistribu~ionè·deHa fat·ina d.i meliga, \"efl'à qni>st~ Ji,stribuita pet asp .qpij!iguoi:i uflÌz.jali, co,al,[·o ,pau1J1ento dai ll!~gai1:eni,d~lle StJS-" .$istenze, al prezz.o d~ çente,;im\ 45 P,i!r (l~~},c~ilogram,ma, s.i ,e tome

,onne già slabilÌlo C(lila circolare 3 andante, N. 3484. - Segnalt1: ·fl f. f. d'-lntendertte Generale ,()Ul.t, l\-OV.RRR.

•e•~~lone ~~~le·Confea;en-~e •eit-;~~9'et,,, (!fE~·g' I)) 0TTO,BIU!,

ta TOKNA'U ).'

t · T-OR'l!'\O. -

l'I dottor Pecco a cooopll,tare ross.-rvazione W~• t'ido-dialisi (raumat1ca, di ~oi dietle Ilo brève eenno stoi1eo { Oella preeetlente rio~io11e, noia ;f'aver rieorso.;1t'·Onf.irlato tfal j· eonsiglfo del Arella, all,.uso dell'atropina per einque e> fei r giorni, che instillala nefl'oecbio provocàva bensl la di'latàzione l <iélla popilfa, qoegta aneofva io talli ·gfi altri sè'nsi e oo'n in quello dove era la lesione. l,amenta quindi il dottor Pè'MC> dt non"pote~ <lal'e. urtérìori !ag~uagli sull'cesit~ del_.. ra'tU1, Jiàrohe j l'ammalat? ~setva~. dal,l'o1J~eil;:1lt>: ta n~ss~oa:ap~àr~nwd~ICenere' boom risòllall, dice 11 Dotl. l'eeeo, ti poch1ss·1mo lfan'oo é la nessnna· defòrmità 1·is6ltarìle'dà'll'obiéàziòoe i.l~IJa 1-esiòn&,iu alto,m·' ind-1Màero ,\\I aceondiscendefe all',aropil'tiènza dell'dffit iale desideroso di recarsi a godere, 1dui:anle l'aeeo11datagti. li,.. ceoia, l'aria·bènefica e salutare dellà -~ampàgna. ~a. mancanza dell'oUalmosoopfo im-pedì di soddisfate ad olia -parte dei voti emesshdall'adunanzaNppor'to alla constatazi<lne deJie lesioni profonde. Qoanlo ali.a pr-opòsta del Prores.sore l>i.er • rosino di vedere se era possibile ·uswfruttet·e ta,le circo,tatt~

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• per rico1ì,01cere L'in,ftuen,11 che 11sercita il tstUcofo cjglia,·~.uel:" l'àddattamento1dell'occhio per la .9 ii.iò84lG di11<fr1ir dist~Jue,,, '" potc:M e1sen{lo1 ,offes<i il-muscolo, cui i /jsio.l9gt aUrib11uco1ui

• ora una grande,i1nportan:a 114lla trasta:(()Rt ·dolla ;ona ei• glitJ.re e della ·lénte ctJiltaltina a ,ecor.dà ddle di,tan:e (legli • oggetti cwi si r.i11olgono gfrocchi; per cui-il ,prelodato profcs-...sor~ él·edeva che nell'/.tl)t)ìai'li dell'am»~llla{o nel(a.con~ijle-t • see,ua aareb.be rieseitQ t:li'iqyalèhe mtit:iì notare s~ fo,cc.h'io j , .,t.esso leso~pr:ovaya qwalebe difficoltà-a ·ved1,.r,- gl( 9gge(tj1p9sti; ! • a grande ài1:(a1ua, ,• il D9tt. Pecco.,sog~iuogeva @i er rile~aro1che il 1100 ammalato, in\'itato. ali ossetv,u·e oggetJi a vari~ distanze, at.t,est.a~a che gli oggetti postì:a qiedioc.re di$t.a11z~d11~ .· l'occhio erano da lui vi.sti bel\e tanto da un oticbio ebe dall' ,,le 1 tro, ed all'opposto /Se go(!rdavà, coll'oceblo4estro· leso, oggeai I assai distanti, nou"li vedeva più che io modo confoso, mentre' \ li dislingueva .esattameu.te col sinistro. Però il Doli. Pecco uon vorrebbe da quesl' <>Sserva:done trarre·alcuna consegu.,oza ce, tu 1 giaccbè, non ben guarita essendo anco1·a la le,siooe delle pllfti prof.onde, difficile riescé il sceyerare q1Jaoto nel fa Uo a qo,e~l;a Ì spe.lli,.e dalla lesione del muscolo in discorsQ pqssa dipe_ud·es ,:.. l U profos,ore Perosino per-0 cre"de cbe.- tale risolt amento rlel · l'os'servazione del D<'ltor, Peceo, se. non .debba ritenersi 'iloat prova irrefragabile dell'iofh1en1a esel'citata dal ru1J.~colo cjgliar,e 11ell'addfftlaipepto d,ell'oçcbio, percbè- il fopopiti,oo pr~entato 1 , ~all'l!~~~latp io discor~o poi> po~~ ri,ferjrsi ad altre . les,o°:\• ien,d •alme90 ;11pres,t;tre appog_giq alJ'opioione di <Jtlei fislolo,ii j ., cb~ rii:i\'Q.~iqno ip 140Q~ -~ps~lo, I~ .P,~tc,r.e ..cJi addaltamen~ <li çui 91"a si ra parola. J · , d p

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Yatta questa. breve ·OS&ernzi.one il professore Perosino ri-; 'Volgen la parola al DottoJe Kalb per-eaprimergli I~ S!la'òpln ione intor,no ai vi,j dolor,i cl}e pro,vano,gli aQ>maJati di cherat.ite acuta, ed al diminuir.e della,Yiviss.ima sensibilità.quando per ramm.ollime9?to, della,C:Orn!)a l~cida ne succedev!}da fenditura. Questo fatto mi .par~, dicen egli, che si pqssa spiegar~ colla lacerazione dei filamenti nArvosi avvenuta ntll'atto della f endilura della éornea lucida, i quali filamenti pel processo mor. boso df quesla membrana erano dapprima irritati e divenivano sede di viYo dolore, ma tosto e.be erano lesi nella loro continuità venivano colpiti d'a p~ra)isj. !li ricoraa, soggiungeva, d'a,er letto nel Moniteur Hop#aua; una memoria del Castorani , nella quale sono riferjte molt_!l sue ossery-azioni ed esperimenti fatti sùgli animali, particolarmente sui conigli, dai quali risalterebbe e"Videnteche ne)le ofialmie la fotofoliìa è dovuta ai nervi della cornea lucida anzichè a quelli dell'iride, ed al nervo ottico; infatti Castorani ha veduto clÌe ogni volta le lesione della cornea lucida erano di tal natura da porre più o meno allo sCO· perlo i neni 'di questa membrana, )a. fotofobia ed j dolo.rierano assai dislig1i; .~a quando la cheratite .anda:va assocciata ad albqgini, ad a,ppanoameoto per cui i filaD'.)eoti nerv.osi della cornea erano protetti dall'i!J!.pressio,ne d,elll) luce, llOn eravi più fotofobia, l'occhio .poteva rimanere ;ilio scoperto. e le palpebre stanno distanti. Il DoUore Ralb si opponeva a tali p.ep.§amenti facendo ritl~ltere ·che i soli nervi che pos~cmo pre11,dere P,a rte ai disordini morbosi nell'oftalmia ester.na, neHa cheratite, sono quelli q,elfa congiuntiva, essendone all'atto p.riva la cornea lu?ida. Al che il l!rofessore Perosino rjsponileva annotando che i nenidella cornea luciga sempre n.egali vennci:o quindi descrilli minu~am.e nte dai recenti ed insigni micrografi, Schlemen, Kolliker, Virkow, ecc., i quali ne diedero pure.la figura; e tali ,nervi sono emanazioni del ramo o(talmico del qninto paro, provengono dai cigliari, e passando atlr;i:verso la sclerolìèa si portano nella corne!f lucida. Jnolt·r e.faceva rifteltere che !~esistenza della,cong1unth:a sulla cornea è s~ala da molfi posta in dubbio; e.se non si può pi·ù ne·gare· che ·portisi so:pr-a la cotnea la congiuntiva, questa è ridotta ad un allo gr.ado di semplicità, fatta ,ci o.è di uno strato d'epitelio plivim'èntoso~sopra una sottUissima, lamina di tessuto connettivo, così' che non sa egli persuadersi che i vivi dolorhinsorli 'Della cl\era\ite acuta, la fotofobia, dehbansi riCerire ai,filament( nervosi della congiantiva che passa sulla cornea. Il 'Dott. Kalb però insiste nel negate la p11eseuz11 di uervi ·nella cornea luchla,. ed a dimostrare la protrazfooe della c'ongi untiva sulla cornea lucida, fonda pr.e,cipuamente àppoggio ·su alcuni fatti patologici: egli ricorda p. e. i fenonieni irritativi, ·e la fotofobia -che accompagna quelJe vescichelle. che caratteriz.zan l'otlalmia erpetica scrofolosa, f~oome.ni qhe spesso cell·s ano d'oo su'bito aprendo, o pungendo quelle vescichette colla lancètta (J con · un ago; ricor,d a fatti di panno carnoso cronico, in ccli·egli esportav,a il pa:n no lasciando sotto la. cornea sana; egli accenna·~! pro postò innesto blenoorroico che distruggerebbe il panno, restante intaUa la cornea lucida. Tutto ciò non sa,rebbe, djce •il Doli; Kalb, se i so indicati processi pat_o.ogjci ... avessero sede nell'intimo della cornea; se non si può preparare la ·CQngiootiva e meno ~ snoi nervi, è però innegabile che dessa · èsiste e· sia se.nsibHi'ssima. : ' '.[11 appoggiò della sua tesi il Dott. Halb ticor<l'à anco'ra on \ ;caso' di lebbra tubercolosa, in coi vidde ono·di ran tubercoli ,, tib-icàto' tra·l1r•sclerotica e •la' cornea; e · 'ehe 'sollevato mostravasi per meÌà spettàre aria congiuntin corneale. Rapporto poi alla fonte della sensibilità il Dojt. Kalb non esita ad attribuirl'a

de,

anche pei1 nervi congion\ivali al V,0 paio. Conchfodè poi il 'Dottore Kalb cop far notare che molte.Jtsioni della -cornea indi· cani) pat!}nte.mente in eHa nessuna o poca,sensibHità, per coi dovrebb~si piuttosto amm~Uere, che '? l)on ba nervi O beo scarsi~ Quin~i il Dott. L~vesi, data letiura de.Jl'interessante storia di f~rilà, di arme da Cuoco con lesioni g_ravissime, condotta a felicissimo esito senza l'amputazione del _braccio offeso; eh~ pareva inevitabile (1), la fa ~e.guire a· mo' di peroraiione del sega ente brano storico. . ' ' Un àliro.caso di chirurgia conservatrice riuscito 'felicemente lo o.sservai, dice il Doli. LevesiJ nello scorso mes'e di giugno in un. uffizi aie della guarnigione, al qoale on colpo ai sciabola, vjbrato J:l.all'aUo al.bau.o, aveva ·cagionato, oltrlad ·altre lesioni nel tor~o ep.ell~ spa\Ja, il dist,acco quasi compiut·o-della porzione più sporgente del padiglione dell'or,eccli.ia desti:a, 'rimanendo anco,ra aderente al !obolo ijOlamente per uno strettissip:io . pfduncolo della larghezza dl circa· 'tre a quattro ~illimetri. L~ lesione era TeceDtissima; il ferito stesso, e diversi de'liuoi. cqmpagni (vi maraviglierete? ebbene mi ~ono maravigliato ancb:'ioJ mi consigliarono, mi pregarono iostantemente di compiere la recisione di quel lembo penzoiante sulla spalla; sia perchè loro sembrava impossibile che la vita potesse coDservarsi n~I :tràtto distaccato, e questo rimarginavasi; sia perchè a loro giudizio colla compiuta recisione la guarigione sarebbe riuscita pjù pronla e meno dolorosa, vhissimo loro desidetio. Queste dimande inopportune mi tennero, per un momento, irr~soluto sul partilo da prendere; ma poi rjcordandomi dell'unanime preceUo degli autori (tolti cops~rvatori in s' imili casi), .decisivamente respinsi le, sogg,estioni questi miljt~ri ;. simulando anche la minaccia, che piuttosto avrei abbandonato il ferito, ancora grondante di sangue, eh.e accondiscendere alla loro proposta; ed assicurandoli che le mie speranze erano abbastanza fondate e quasi certe di ottenere una p(Onta e perfétta guarigioni) dell'organo. Rias,~icur.ati in tal modo gli animi, ; colÌocato jl lembo in giusta, posjziqn-e, procedet!i alla mediçazione;con tre1punti di ~Dfilura iutercisa,; H punto. più perre,ico,sjccome il più importl!nle, praticai con penetrazL011e di .tol~a .aosJanza, i d11.e ,centrali perforando la so.la pelle della coqcavità: posi nn cuscinetto morbide filaccie tra J I.crimio ed il padiglione, empii con filaccie gli scavi della parte anteriore; applicai un'adatta fasciatura contentiva e leggermente compressiva, e feci invig/1.are giorno. e none il ferito, onde nél sonno l'appareccb.io non · fosse scomposto da m,ovimenti disordinaH, involontari, o da posizioni incongrue. La riunione fu pronta , 1meno in.on paolo, da cui uscì un pezzo di cartilagiqe necro\ata del volume e della forma ·èli una, Jenlicchia, si ol~en~e, ~J poò dire, per prima iuteosione; la parte riuscì tanto liscia, e è.osi ~im,m·eirica con quella del lato opposto, che ora ness11no,.pqò, Ji1paJ1indo a distanza di galateo, riconoscere quale d.elle <!ne orec.chie fu la dh'isa. Ho creduto bene di riferire anqhe questo caso, sia per la sinsolarità delle circosta11,ze cb,e l'hanno accompagnato, sia per avere occasione di gridare all'erta verso simili tèntazioni,del volgo, il quale per evitare ima ~ edièazione creduta troppo dolorosa, .o per altr,i mot_iyi, ci in4gnebbe a sacrificare itigiostamente tessllti, i quali, hanno ancora dritto alla vita: tenfa.. "Zioni tanto più pericolose, in quanto éhe le ·credèteste giustificate , in apparenz~.' dal precetto 'thirurgico: di uguagliare.,

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(1) reggaii il N.ò 41 di quest'anno.


-31>4 sempiicin;ire le feriljl che haoniHe~bi . irregola~i,- s'porgeoti, troppo distaccati, malmeoa,li -ed .offerenti poca speran7ia di conservarsi in vita, ed atti alle funzioni a coi sono deslioati.

rebbe paraliuata qnella continua (orza'mascolare, e tatti i-conati di -abduzione1 da,tanto tempo, e con si indomita costanza meHi a prova.

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Approvato il processo verbale dell'antecedente lordata, il Doltore Maineri diede lettura dellaseg11c9terelazione. N. N. nativo di Ortonovo (Sarzaaa) inscì'itto· dell'al(ima classe di leva, e soldato qel 5° fanteria, entra vafa 'questo spe·dale il 22. Giogpo ,1858, ed offriva aila nostra osse,rvazione quanto in appresso. q io.nne ~i organica -coslituzione valida, e robusta, di sang.nigno temperamento, di a!Ji!o cardio-v~sale, svilop~alo s-oprattutto il soo sistema muscolare, presentan riuniti in se stesso tutti i ' caràlleri di proporzionalo e r'i golare sviluppo, e di on·relativ.o ·benessere. A:ècnsava qaeslo individno " una defonmità per vizio di deviazione all'esterno dell'i·n tiero arto inferiore sinis~ro, chesar,ebbe stata la consegueoza;,ec,ondo quanto lo stesso riferiva, di aoa caduta sai pjede, e di successivi gaasti verificatisi a,ll'arlicplazione iarso-metatar5ep dello stesso,, e,'·per s,o lidarietà del sistema osseo, di tetto l'arto,' r-i verber'a lìsi eziandio aH'arlìcolazione coxo-femornle, producendo una semi~ fo~,sazi9ne ,in.ler.Qa della1esta,clel fem,o re, per cui la deambulazione si e~egaivl\ ~lenlatamepte, c;9me in cbiè 11ealmente affetto ila simile infermità. · Era di già e~,trato altra v9lta allo speda le solte·l~ care !',.l'osserv·aÌ ione del signor D(!lt, Mazzolin~, ma ne era nscifo io apparenza migliorato, ed if~cusando sempre nll -a~J~re ottuso e profondo .a,ll'articolaziòn'e del-·piede, pe11 cui, 'r aggiunto il sao Corpo, non lo si polè mai obbligare'rai soÌìfreserci!lJii del• suo » mestiere. Il giornÒ 22 scorso giugno rientrò. Fu attentamente esaminato dall'egregio Dott. Ca:ire capo-sezione, e da altri colleghi, e fu eziandio più volte osservato dal . signor medico Dì.vi.~ionale, Cav. Nicolis; e tutV furonoèoncordi nel riconoscere bene· sV'ilapJ:'.!ato il sis(éma muscolare dell'arto, lo stesso bene nutrito, e di un color6 naturale, e senza la ben-· chè minima !!Iterazione all'articolazione coi.o-femorale; non risconlra1_1dosia qo11sta regione nes,ano dei sintomi e segni, che possono ragionevolmente ·rar dubitare di un cambiamento di ' ' ' ' \ ' rapporto fra la tesla articolare del femore,e,la cayità cotiloidea: fa sottoposto ad una di~ta di astinenza. fa· chioso i1funa app·osita stanza, e fu min:sccia{o dei rigori disci'plinari, s'è pèrl isteva nella sua.simoÌazione: . I Resistette .a tatto; ·e s~ppe cosi bene sjmolare questa ·devia2ione, che sebbene scienli,fi~amente perso~i· d~, UJl supremo ; sforzo'per parte di lui onde deviare il membro dalla direzione n;ilurale, pore da qualcuno sì"cominciò a~celtare l'idea· che . .. ' ,· . ' io seguito appunto di questi fanghi, e continuali conati ~i abdnzi,one si fosse potntQ realmente stabilire una v~ziatora nella direzipne del m,e mbro,sebbene non s'i potesse anatomicamektte caratterizzarne la sede, e isiutom·i. .,Fu per questo motiyo che· nella scientifica riunione del 11. correo le ' il sigdor Doti. Caire Presidente, alla cui osseruzioile era stato specialmente affidato volle sottoporlo oziandio all'ésame di tòtti i ool·leghi radunati dai ,rtaali, stante l~ breV:e durata d'osservaz'ione 1 e il difetto di ' non si emi,se u ua definitiva eJormille precisi dati i!namanestici, decisjone, ma preuochè lutti co~vennero nell'opinione che si trai.t asse di cosa di simulazione,' per' la mancanzà assolata di tutti quelli speciali segni, ed apparenze esterne, che caràllerizzano più,, o m.eno evidentemente una viziatara organica in ona qualche ar.ticolazione. In quesl'altimi\'• quin.dicina, in cui restò ancora allo spadaie, Ve!!oe in pensiero al sullodato Doli. Caire di addivenire ancora alla cloroformizzazione, nello séopo di esami ilare meglio l'arto, e di tentarne tallì i inovime!l,(i di.rotazione in quel medesimo momento, in cai per Yirtà dellefospl~azioni anestetiche si sa - \ GENOVA. -

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Fa fatto: e appena cominciò a sentiFe gli effetti del sonnifero si poterono senza stupore far eseguire tallì i movimenti di rotazione del fem.ore sul baciqo, e .si potè eziandio voltare al· , l'interno la coscia, e la. gamba con quella istessa fai;mtà, coJl)e se si fosse trattato dell'arto opp~sto. Dissip;rto quel lieve sQ.por,e ed accortosi dell'operato, pane commuo:ver~i alle lntimazjoni, e minaccie di graYi rigori disciplinari, se continuava nella sua ostinazione. Cominciò a correggere tosto il finto vizio, e con• tinua tuttora ad articolare, muovere il membro in quella dire"Zione che si accosta quasi ·alla nor-male, e non dee farci stupore, se-dopo tanto tempo di forzata abduzione, possa attualmente provare qualche difficoltà, o impedimento nell'eseguire i movimenti regolari, e ciò per la poco inlerotta e quasi continua inazione dei muscoli adduttori, tenuti per tanto ' tempo io istato d'inerzia. Qùeata semplice narraziòne ci deve seinpre più porre in guardia· èontro 'i 'Vàrii tenta:ti vi di ,~imalàzione,.,perparle',di in~ividni, che haQpo tolto l'interesse di ingjlnn;trci: ma nello st~sso temp·o che per septì'?lento di giustizia,~ di dovere dobbiamo fare tulli _gti.~forzi .Per iscoprire la verità, mi sia lecito, o c.ollegbi di dÌre che ia sc~enza, e la' perspicacia di voi tutti vi dovrà sempre far preferire talli quei mezzi· di sco perta ch&'si 'concilìao'o 'cdi sentimenti di umaailàf e di nn ragionatu rigore, ai'tlanti a'ltri, spesso figli di prevenzione. e d'i falsi conceHi., non più iiunsentanei coi nuovi lumi della scienza e cogli ammaestpamenti del progresso civile e .morale . . Il signor Presidente stimò opportuno d'inter,tenere l'adunanza parlando di diversi individui che dal consiglio di leva erano stati inviati' a qliestospedale'onde' ivi fossero tenuti sotto osservazione, perche _fòss·e bene constatata la malatti~ che·avevnno o clìe- ostentavanò di axeré. E dopo che1egli ebbe fatta una esatta sposi;z;ioqe. dei ~ifferenti casi,cne sembravangli più degni di considerazione, a ponvalidare vieppiù il giudizio ch'egli aveva dato o che era per dare, ed a porgere ad on tempo occa• siove fayorevole a che 'i èo11egb.i's'instruissero in casi p'ratlci di dubbio diagnoslico; fece ad uno•ad ano chia'mareinseilo dell'adunanza I sitra·tti individui chO' alla sua osserva.zione e cura erano sfati affi._dali. 'Era qaçsU venne_osservato 110 tale che aveva al braccio destro una estesa cicatrice consecQtiva a sofferta brllCiato,ra, ma qotilla non e.ssendo in alcun punto aderente,. e non potendo quindi impedìre la libertà dei movirnenli dél• l;a;to, a voti unanimi fu dichiarato'essere aÌiile al servizio. Vi furono due fn:div·i<lni, su ·quali' si manifestava patentemeòte un vizio ·organico ai precordi colla necessaria sequela del dissesto della ri1>arazion.e fisico-vitale, e .<roesti senz~ difficoltà fa. rono diclliarati siccome non idonei al servizio attivo sotto le armi. Altro si offrì accusando stillicidio orina.rie in seguito a sofferta operazione per J>ietra in vescica; ma non a tu(Ìi venn e la persuasione che quella infermità esistesse realmenie, e quindi lo si riserbò sotto osservazione. Ve.nnc presentato taluno che ostentava avere uno arto inferiore più corto dell'altro in segnifo a lesione organica, sotTàrta -in nno ·degli anni precedenti,-•mal>en·e·esaminato lo 'stato d-elle cose non si trovò vizio al qoale attrlbnire tale iaferlliilà, ed anzi spingendo più oltre le indagini con maraviglia si scorse che l'arlo che doveva essere p\ù breve• .si trovò nel fatto che poteva· addivenire più longo dell'altro: onde ru tacciato di simnlazione, e quindi dichiarato abile. Occapò molto il caso d 1an fddi,idao che da va iòdizi cli poco''nijuppo delle facoltà intelletJuali, e la sdntenza Ca varia ili,to,no' ·all'apparente ·imbeciUità, se non se, ,ista la gracilità della saa p,ersoa.a , si ripatò,ess,e re,piqttosto da riaan ...


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3t;2 -

~11rt1ì per quesl'oltimo motìYe. D'ìllri indMdai •enne porto ~iudizio c_be non -sussisteva l'inrermilà o malatti.1 per 111 quale era110 sh1ti inviati all'ospedale, e per altri che il tempo scorso tlalla loro e ,,tràta al m edesfmo non era ancora sufficiente per emettere on definitivo ~iudhdo. Si sarebbe 11ncor11 coatioaato in queste d1samioe, ma l'ora cuendo trascorsa, Tenne sciolta l'adonam:a, rimettendo ad altro giorno l'imparziale esame degli altri che restavl\nO ancora ad e,stre definitivaments giudicali.

PARTE 'rERZA

VARIETA D;.i seguente articolo, .che \rado\l~ ripr,011uei,amo dalla Pr#cte di J>arigi dei i3 del volgente mesi', rilevasi che i Medici militari francesi i quali, nel corso della guerra di O.riente, prestarono servìtio negli spedali di Costantinoµ,oli o di Varna senza 'mai toccate 1~·Crime~. nòn furono ancora , in ciò meno forlunati dei nostri Colleghi che si 1ronrono nell'ideJ1tjca posi~ione, insigniti della Medaglia commemorativ,a di quella guer11a persempro.memotabile. Qùanla pòco giusta sia colei.la esclusione da un onorc"91e ricoreù>, inflitta ad una ponione del CorpoSanila,rio francese non meno benemerita di qnella che scrv.iva in Cri1J1ea: noi lo, lasciaJI)o special1I1~nJe per;sare.a .quelli .fra i nostri Colleghi i quali, dopo avere prestati lun.ghj-ed ooore,oli servizii negli spedali generali di Jenìkoy, al ':loro yi\orno in patria si trovarono u; 'momeoto nel pericolo di no,n iotere partecipare alla <listribuzione di quella ;icompensa, la medaglia .suddetta, a èui si ammettevano e'Ziaodio col~ro che, ,appena &cesi sul, suolo della: Tauride, er.ano obbligali a, ripartirne in ftella in .oap.tka pochi .gforni per sopravvenute malattie- e cessavano dal fare ~arle del corpo spedizionaHo in Oriente. Noi auguri~mo f~al~anlo di ~lion cu9,r~.• ;i.i nostri Colleghi di Francia che i:J lor,o Minister.o della guerra nQn ~i Jaccia 'tropp~ _tirare 1:0.recchio a cool-entarli nei loro giusti desideri, se~uepdo frr ciò il bellb.èsNnpio datogH dal nostro Piemonte. dove ,r ier qùei militari ché fecero' parte •del Corpo di s'pedi;,.ione, ma ~oo ollrepassa~o,no il Bosforo, fu cohiatll un'apcposila medaglia, con l'effigie dell'augusl1> sovrano., Villorio BQ1aouele li.

'14e/re •u. 1'3 ottl>br'e. " Da pare.e.chi modici add.elli al ter.vizio dell'esercito ci per.-ennero dalle -0sservazioni che noi crediamo metl ritaie itulla b llot'ls1deraiiofie del signor minislro' délla « guerra. ~ Disf ersi r;ie~li S,Pedali e !'leJlé' ambula!lz.e dtfosla"!'_(1~tino1wh, d.i Y~rqa .~ della Dobroutscha,,i mj!dici, o,1i,i;!: \a11i baoM pre~a. un:a 11ià't'te J\li'va a.Hatg•erra d'O[ieote,' 'li senii avere posto il :piède s'ul suolo ·aena Grime-a. -c _l'foo hao"'eglioo, è ver'o, sguainata-la spada,"wa ooo «

si diede sollo le mura di Sebastopoli alcuna battaglia a cui siano eglino rimasli slrc1 nieri, e l'impresa ché era • loro affidala r,on era nè meno penosa, ué meno scevra « di poticoli dr quellà dei c~mballerHi. Noi diremo anzi (( che la medesima esigr,va un'energla ~i 'abne.gazione che u è inutile domandar al soldato, ra1lilo e quasi inebriat<> « oom'egli è dall 'arddrr, dt•I comballim-enlo "l mcdi-ci militari niln ha'nno soltalilo cercato 'di sotf( _trar alla tgmba migllas!l d'uomini· eh'il cannone abbat« teva nelle no~lre tile.; C$;,i ebber an"hll a !ollare contro " il chp-llm1,, .e eortt~o il !ifa. Vis~r eglino neJl'.i·ntiero,de~ • corso della guerra in un'.atmoi-fera· di morte. e nessuno ignorà quanti di loro abbiano soccombuto. « Il Cqrpo sanit~rio ha~adunquc combaUuto. e strenua· 1 <1 mente combattuto. sollo V ,·~ss~\!o dt1ll,a Francia, Si è u egli mostr~to all'allez.za dei ctoveti a cui s'era sotloe1 posto. ed allorquando Pora del riposo era già suonata « peri i nostri ieggimenli , dovetre-·egli ancora lavorare "tt per lungo tempo, « Tanto cor~ggio e l.rnta abnegazi~ne meritano dunque 11 la ricomp nsa di un se~no onorifico ... Questache a noi 1 « pi\re ilUr.ell~.nto giusta qtta,nto modJ:sla, non, si farà, spe.. «. riamo, lungamente aspettare... (I

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DIJLLETTl:NO IJFll'IZl~LE

Con· Regio aècretò dei' j( li'ottobte 48t>8,·il m·e'dico di 1\egg. i11 aspetlatiuti p!f it1fermilà tion pro11~ienti dal sèrtliiio, signor Doll. FiHore, fu richiamato in atti,ità {'j _, , e 4~~\inat9 al!o,~P,ç9ale, ,MW,lare g~ 1ie_s~ej\\.o.n,, ppp p11ga di 2• classe a fare tempo dal • 0 del volgente mov.embre e con tra-siocazione della sua anzianità sollo la data degli1>8 di rua'tzb f 850, prerrdendo posto irt llet\a 2• classe al segurto. del" l sign6r D9'.(l. Stillua'•. , • . 'l I t ~I J ~ . Con ordi11e ministeriale dei ~i'? d'?,llobr~$cprso ebbero luogo le seguenti var1az1on1 d: desliuazione. 1..ll Mediczy Aggiunto, Doli. 'Agostlno •Voeeo, d'àllo'SpedaleNtìlitire' tli AlessarYdrià a q'ucllo di !'io.v~ra.; I

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J1 ~edico .Ag_gi unto,~~oll. Capra, dall.o Spedale Militam di No~ara a quelli) di G-enova. Gon •or.d1nè ·Mi nìs·terlàle lici j/'f d'otl/ilfret ~ 858, il medìco 1di ·~ èggiment&, si'g.nor Oort. Paoi'o Ma;rÌ, dallo $pedale MHitare di Les~eillon r\l destinato al 7. mo fan-

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ll' Òirettore Doh. Ca~. ARELLA,iled'. DIY. , .. .., • ' , _. •,... ,r .. t I•V,i,e~,Qjt&l-l!)N!illesJ)'1>Q~, l)o~I, M!.A1',:BlM 11fe,d'l>1di B·al.

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GIORNALE DI IEDICIN'AHILITAUE '

DEL CORPO SANlTARIO DELL'ARM:A:T! SARDA

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Lunedì assoc1azJqne non si rie eve , cheperunann• . ., e comincia con °di,.enn . ,, . · Si pubblica-nel , . di. ciascheduna _settiin~~a.l .. . . • · li prezzo d.'associazione in Torino è di 1.10. In Provincia ed all'Estero.rr~~ço di post~ L.11. s, paga per semest n anllc1pall.

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1 o Do.tlore Cav. f.OHISSBTTI: Dello Scorbuto, I?;liologia, considerazioni generali sullo Scorbuto, indagini su quelto di Cr imea. - ~0 Dott. PEcco: Storia ~i febbr~ tffoiciea. ·- 3° Gonferenzt:? sdentifiche. - -4° Bolletlmo ufficiale.

SO!IIUARIO, -

PARTE PRHIA ,D ello Scorbuto rsegaito della Relazione dèll'Ispeltore, sig. D. C~_Iv. Co~111sBT'fl ' . l ;tl su le mala!lie 1:he hanno dominato in òriente): .

'ErJoioGIA. Conside1'tJziont generali sulle ca-u.se dello Scorbuto, .lndagùci s1t tJ1!'ello di Crimea. (Continua-:icme, V. i an. 39, 40, 41 42, 43 e 44).

Alimenti considerati nella quantità, specie e qualità. Agli iniziati Qelle scienze mediche diviene supervaèaneo il dimostrare che tutte e tre ql\este con-

dizioni degli alimenti sono tra loro collegate in modo che, potendo l'una in oerto modo surrogare l'altra, ed essendo tutte e tre subord inate al temperamento, alta costituzione, allo stato di salute della persona, non che al clima,alle stagioni ed a mille circostanz·e che si possono meglio prevedere che definire, non sarebbe possibile esaminarle partitamente, senza ripetere più volte le medesime cose. Noi restringeremo perciò l'argomento e domanaeremo: la composizione della razione, tal quale l'abbiaµio data nelle note precedenti, può o no bastare aJ so.slentamento del soldato? Se stiamo a quanto avvenne in Crimea ed interroghiamo i Sardi, forse avremo in risposta , che dessa era esuberante; interpellando invece i savoiardi direbbero probabilmente che non bastava. Chi di loro av'rà ragione? Forse tutti egualmente per' i motivi già detti. Frattanto non si potrebbe negare' avere la cattiva conciatura delle carni .salate in molti giorni della settimana grandemente ridotto le proporzioni quantitatiYe della ordinaria razione, avvegnachè il soldato ba sempre provato per essa tale una cieca avversione da respingere senza distinzione floanco la buona, durante l'intiera campagna.

, Un altro motivo di perdita.per l'organìsmol'ebbimo ancora, nella surrogazione della galetta al pane ordinario, ia qu~le abbenchè' buona, anzi ricercatissima dagli stessi fr-ancesi , non potè Senza dubbio arrecare gli!stessi vantaggi .S,O,lllministrare .in uguale abbondan,za i materiali di riparazione ohe il soldàto sole-v1,\ ~ritr~rre dal pane. « Le ·pain, dice l'esimio lspettofe Bau.dens, $edigèrantmoins vite lestemieux l'estomae; ik.ne prov'pque jamais la satiété _et .le dé~ò~'!: L~ ~i.scuit, pr~vé de leva,i,n est a'nne extre me sicc1te . Il ag1t dans,l'estomac comme une (lponge; aprés avqjr épufs~ ,1es glande~ ral~vaires pendant la xnasiìcation,:il ~l;i,sor,be les su.e;~·i.a.striques, fJ~i :f!~vieuoent ain~i iN~flis?nt:s _pour ;u~e l?RPD! ~li3sJ)?~ .A:, ~I\ de le s~~?Jltf o~ -le fait m,a~èi:-er ll!l, i!?,3ti1nt, qans J!e,ai1,. ~1:1s_ O~, I! 6f_pps;e au feu ·t il est ,alors pàteux, ;fade,. et . md1geste >. (1 ). - • ... Qnànd'anche non avesse altro vantagg1-0) un pane ,di munizione contenendo nòa certa quantità di crusca divien utile nel senso .che ritiene più lungamente negli organi digestivi le materit:, assimilabili e meglio si presta al loro assorbimento. E opinione di uno dei piu distinti chimici france~i. il sig. Poggiale che i Avec un pain trop léger, des bommes robustes et soumÌs à des travaux. pén.ibles comme sont !es soldats et les habitans des c~mpa~nes, ne s~raient ~eut-etre pas anssi bien noums qu avec le pam de menage ou I de munilion. Une proporlion convenable ?e son, dice · ·egli, me semble avoir un autre avantage; tl augmente le volume des m~tières fécales et rend ain.si les fonctionsdigestives plus faL~iles et plus régulières. (2),, Se in tal modo vjene giudicato il pane bianco pel s~Io motivo che contiene molto meno di crusca di quello da munizione, che dovrà dirsi della ga,letta? ... Inoltre senza entrare nel campo intricato della chimica e della fisiòlogia cui ci condurrebbe necessariamente l'analisi della teoria careggiata dal Dottor Bima, non ~ m,en yero che nell'alimentazione in gi;inere si è dato troppa importanza ai principii plas!ici e nulla curalo i respiratorii, quasi che una buona nutrizione non fosse ugualmente agli uni ed agli altri slibQrdinata. Nel mentre ci proponiamo di l"ipigliare quest'argomento trattando della cura osserveremo _.per intanto non essere senza significato quella ten-

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1 .... Il

···, ( Ì) Y. L,a gv.en·~ de la Crimfe ecc. pag. 39. ('.l) V. Ga:ttte tlfé/licale N 32 pag. 508 année l 850.

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...

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denza instintiva. che tutti noi abbial)lo potuto rim~rcare nelle persone dotate di una costituzione forte e 'vigoro$a, quale la vediamo nei soldati, per cui sono avidamente spinti a desiderare vivande ricche di elementi carbonosi. Se si mettesse un nomo robusto della campagna od un soldato a decidere sulla scelta fra un buon consommé quale ce lo presenta un professore di arte culinaria ed un brodo a larghi occhiacci di grasso galleggiante, preparato dà una modesta massaia, il giudizio non resterebbe lungamente p.erplesso e la palma sarebbe t:lata senza dubbio a qçiest'ultimo. 1 medici militari q.'altrqnde non ignorano i rigori e la sorveglianza sotto cui agisce il destro minestraio affinchè nella · ripartizione del rancio il 'grasso, il lardo, il butirro, l'olio,e tutte .le sostanze in uqa parola ricche di principii respiratorii, di cui tanto va ghiotto il soldato, non patjscano avarie e siano con equità distribuite. Non avrà egli un signi~cato, quest'instinto in persone dedite ad una vita<1ttiva e faticosa e ,generalménte dotate di un ampio apparato respiratorio? Noi crediamo dj sì, e per questo lato non possiamo a menò di propendere verso la opinione emessa dall'egregio nostro collega per ·1a quale si vorrebbe riconoscere net difetto di alimenti atti a favorire la combustione nel1'ematosi, una non piccola. parte deÙe cause deila evoluzione dello scorbuto in Crimea. Di che motivo principale si fu al certo l'uso troppo frequente di carni salate e di galletta e la.assoluta privazione di vege.tali freschi, la cui importanz,a, già giustificata dalle r icerche della scienza, sarebbe tuttavia fatta palese ancbe senza di esse, da quel sentimento instintivo, da quel imperioso bisogno che forma l'inevJtabile torme,nto di tutti quelli che sono condannati a starne privi. I vantaggi arre.cati agli eserciti di Crimoo dallè con. serve di legumi, e da.i vegetali compressi furono al certo grandissimi, ma sono ben lungi dall'avere raggiunto lo scopo ultimo cui la provvidenza li ha destinati. A convincersene basta il ricordare la sazietà che bel} presto producevano anche le conserve meglio prepar?te, sazietà eh~ in t~luni facHmente si accostava alla ripugnanza . Noi siamo grati a questi trovati de1l'odierna industria che hanno non poco giovato a moderare -gli effetti di quella sconfortante unifor~ità di vitto, cbe, forse più che non si pensa, con ·tribuì alla prostrazione dell'organismo, é noi lì raccomandepemo sempre in circ,Òst~nze~· analoghe alle nostre/ ma neghiamo loro recisamente il vanto di rappresentare nella nutrizione tutti i vantaggi delle sostanze o·monime al loro stato naturale. .Oltre di ciò nou sarà super.fluo il richiamare alla mente che il poteré nutr_icatorio delle sostanze ali. tnentarie dipende non solo a.àua loro n:itura nìa pur anche dalla forma, coesione e digestibilìtà: siecbè sovente una sostanza ricca ai prfncipii' nutricator~ ma di una digestione naturalmente o relativamente difficile, nudrisee assai meno e .produce minori forze dì un' allra facilmente attaccabile dai sugtii .gastrici.

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Quindi se prendiamo ìn considerazione lo stata dell'apparato digerente dei nostri solda ti , malmenato per tanto tempo da e~tesiss~me epidemie intestin1li, avremo sotto questo rapporto nn altro argomento_ per apprezzare al suo giusto, la parte che potè avere la nostra alimentazione nell'eziologia dello scorbuio. Afa.lattie pregresse. - Daccbè siamo su quest'argomento non sarà fuori di proposito lo spendere alcune poche parole affine di scandagliare con _più di precisione l'influenza che-possono aver avute alcune malattie nell'aUivazione di questa cachessia. Il cholera, la diarrea e la dissenteria, di cui ci siamo a più riprese intrattenuti. non hanno bisogno di ulteriori argomenti per dimostrare i loro effetti ruinosi immediati sul tubo gastro-enterico e sussecutivi sull'in~ tiero organismo, onde farsi un'idea del danno che hanno potuto arrecare all'assimilazione ed alla nutrizione. Ma fo,rse non sarà lo stesso, rispetto ad una altra aftezione la quale, sia per il suo modo di origine, che per la sua natura, diede luogo presso i patologi a · considerazioni speciali da venire giudicata come il primo passo all'avviamento della cachessia scorbutica; e questa si è la febbre interqiitlente, periodica o palustre. Su 217 scorbutici ricevuti sul Bosforo durante il mese di febbraio, nelle cliniche dei dottori .Mazzolino, Fissore e Vezzani, abbiamo constatato che oltre. ad una buona metà, avevano sofferto precedentemente le febbri periodiche> un quarto circa altre malattie, ed i pochi rimanenti. erano assaliti dalla cachessia a caso vergine. Il battaglione del 7° reggimento accampato in prossimità della valle dellaSuaia, ha offerto in questa statistica una cifra superiore più del doppio a quella dell' 8\ la cui posizionr era più indietro e meno esposta alle emanazioni palustri di detta vallata . Siccome i soldati da cui risultano composti questi due 1,at.Laglioni, sono provenienti' dalle medesime provincie .ed andarono soggetti ad analoghe, se non identiche peripezie di presidio e di servizio, noi crediamo che questa differenza possa somministrare induzioni meno fallaci, di qµelle che potrebbero emanare da un confronto con battaglioni di altre bdgate. Tuttavia avendo la precauzione di diffalcare queste circostanze e tenendo conto sovra tutto di quel divarìo che abbiamo detto mostrarsi cosi 'reciso tra sdldati di a1cune provincie e di costituzione diversa, si può vedere dalla statistica clJe abbiamo riferita (1)., che la posizione degli accampam~nti dei diversi Corpi, più o meno posti sotto l'influenz~ dei miasmi palustri, ba avuto una parte assa1 marca~a sol numero degli scorbutici . Parlando poi in genere, noi siamo di avviso, che fr~ Ìe malattie pregresse; debban$i solo collµ.care nel noveto delle cause predisponenti od attivanti io scorbuto, quelle che o lasciarono dopo di sè durevoli perturbazioni funzionali nell'apparato digerente, ov( !)

Vedi N. 44 del giornale .


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355-

Fatiche eccessive e patemi d'animo. Crederemmo -.ero intaccarono direttamente la ematosi. 'fUtte le altre, quand'anche susseguilo da lunghe e penose stancare il letLore se volessimo passare in rassegna una ad una tutte le cause che furono dai pratiti più çonvalescenze, non mostrarono per nulla speciali ino meno incolpate di favorire lo scorbuto e che posfluenze sull'evoluzion e della cachessia. Stagioni cd 1irnif[o freddo. Appena merila di dire sono realmente avere contribuito allo sviluppo di quello di Crimea; ma· mancheremmo al còmpilù noessere stato le mille volle dimostrato che altrettanto vale a favorire la guar.igione dello sr.orbuto o~ a prestro se chiudessimo quest'articolo sull'eziologia, senza venirne l'evoluzione, una. condizione piuttosto calda e rammentare la grande influenza che esercitano sulsecca dell'atmosfera, quanto possono condizioni op- l'organismo le fatiche eccessive cd i patemi d'animo, poste servire a provocare, od esasperare la malattia. accennando singolarmente quell'antagonismo d'effetti I lamenti che si udivano dai medici nei giorni pioche esiste fra il villo e le fatiche, tra la riparazione e vosi deJla stagione invernale, a motivo del poco frutto l'esaurimento delle forze, per cui sino ad un certo ottenuto, od anche delle esacerbazioni osservate nello punto possono a vicenda compensarsi nella grande cliniche, e per il moltiplicarsi dei casi nuovi, furono opera della conservazione della salute. A comprenunanimi e generali. Si è dietro a questa coo.sideradere poi L'azione di questi ordini diversi di cause, zione che noi abbiamo opinato che se i gourbi fosbasterà il considerare che eccesso di fatiche equivale ad eccesso di perdite, e che le tristi emozioni ed i ·sero stati preparati per tempo durante l'estate onde avessero avuto Campo di essicare, saremmo andati gravi patemi dell'animo, portano con sè perturbazione delle funzioni, epperciò irregolarità, imperfeincontro, oltre agli inconvenienti altrove indicati (1) zione, incaglio in quello di riparazione. Quindi anche .anche a molti casi di scorbuto. Sarebbe però nn errore il credere che il caldo eccesquando le faLicbe, come nei tempi ordinari , sarebbero facilmente 1:isarcite mediante il riposo ed una sivo, quando anche accompagnato da siccità dell'aria a1imP,ntazione conveniente, 1rnn lo sono più egualatmosferica, non possa alla sua volla favorire la malatmente~dacchè ad esse vengono ad associarsi altre tia. Allorehè riandiamo colla mente il modo d'origine ùi questa o ci facciamo a considerare lo diverse vie per cui cause, le quali, come le tristi affezioni dell'animo, l'organismo vien ridotto a quello stato di esaurimento perturbano i regolari processi funzionali della digestione e dell'assimilazione. Qui non intendiamo di .che aLbiamo più volte accennato, non tarderemo a comprendere :eome l'azione protratta di un calore eccesporgere lumi alle persone dell'arte. la cui mente larsivo, rarefando gli umori ed accrescendo a dismigamente imbevuta dei sani principii su cui è basata la sura il movimento perspiratori0, possa pur osso confisiologia e la patologia, sa meglio di noi darsi ratribuire aJl'evoluzioil8 della medesima cachessia. Ma gione degli effetti immediati e delle conseguenze sebisogna convenire che a tale decad imen to dell'ecocondarie che arrecano all' animale economia queste nomia si arriverà difficilmente quando non esistano due cause. Ma vorremmo .farci capìre dagli estranei precedenti cbo n'abbiano di già preparata la fibra, e e singolarmente da quelli che sono chiamati a per.sempre quando alle perdite giornaliere siasi convecorrere i gradi superiori della carriera militare, cui nientemente provveduto mediirnte una buona alise non abbiamo mai perduto di mira in questo m~ntazione ed il necessario riposo. Crediamo si debba lavoro vi . ci siamo poi tanto più deliberatamente attribuire a1la insuflfoienza di questi due I,D.Ozzi di ridedicato, dopo che ebbimo 1a soddisfazione d'udirne non pochi, i quali hanno avuta la pazienza di tener parazione organica l'enorme cifra di scorbutici offerta dall'esercito francese nei mesi di luglio, agosto ·.dietro alle precedenti nostre pubblicazioni sulla came settembre 1855, cifra raccolta nei soli spedali di pagna d'Oriente con un impegno che molto ci promette per l'igiene militare. I quali è bene siano peCostantinopoli dall'esimio pr:itico e scrittore dottor Fauve}, cbe noi riproduciamo dalla Gaiette Médùale netrati di questa verità cioè, che, se un modesto d'Orient ·l l'e année, pag. 112, affincbè sia meglio diesereizio aiuta le funzioni dei visceri e favorisce lo ., mostrata la verità, circa a quanto veniamo di dire (2). sviluppo dello forze ed un'equa distribuzione del ca· !ore animale, la troppa fatica provoca sudori esube· ranti, spoglia Jlorganismo di una quantità eccessiva (1) V. Sunto Storìco, pag. H. de' suoi materiali liquidi e solidi, per cui le perdite (2) ,llovimenlo degli scorbutici giornaliere diventando superiori alle riparazioni, negli Ospedali fi·ancesi di Cos/a11ti11opoli. l'uomo fisico o morale ben presto decade per esauAnno 1855 Anno 1856 rimento organico vitale. E più di tatto ancora è neGennaio Feubraio

Marzo

Aprile Mag~io Giugoo l.uglio ,\goslo

89 942 2727 j2 (9 640 646 1498

3230

A rip.o rtani 10991

Genu.iio

FeùbraitJ

Marzo Aprife

~403 4333 1416

Anno 1855

1327

Riporto 10991

Maggio

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J 100

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Ottobre

1459

:'ir•vembre

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To tale 14879


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cessario avvertano che il troppo ed il poco delle fa- ' calinità deg1i umori e riconosceva un rilassamento dei tiche e degli esercizi, non hanno sempre la stessa solidi con tendenza del sangue alla corruzione o pumisura e lo stesso valore, ma dipendono assai dalle trefazione ('l); fi.nalrnenteJa terza con Testa~ Kreysig, cinoslanze in cui versa la persona e singolarmente Kerand en, Tommasini e molti altri distinti italiani di dai mez.zi riparatori (vitlo e· riposo) di cui puossi di- questo secolo propende a riconoscere nello scorbuto un'affezion e cardio-vasale, non sempre bene defi.nita, sporre. Noi insistiamo ed insisteremo sino alla noia su questi ed altri simili precelLi, perchè erodiamo detta ora augioite scorbutica s1Li generis , ora vera siano i soli ebe possono darci la chìave per ispiegare flebite, oppure oloflebitc, come la denominava il Giale differenze nel numero degli scorbuticj da noi socomini por indfoàre una generale infiammazione delle gnalate Lra gl'ingl esi, turchi, francesi e piemontesi, vene. Ma per poco si considerino lequcslioni Yeotilate riuniti sul medesimo suolo e sottoposti alle mededa questi ullimi autori non che le varie espressioni sime cause generali; differenze cùe abbiamo già alcon cu i vestirono le loro idee, è ben ovvio l'accortrove sufficienlemente studi ate, da non francarE} la gersi cbe le loro argomentazion i per quanto fossero abili ed ingegnose, lasciano tuttavia travedere il dipena di qui riandarle. Al cap:tolo contenente la cura fetto di sincera convinzione, siccome quelle che midovendosi di necessità riepilogare le cause, cercheremo di colmare nel miglior modo possibile le molte ravano piuttosto a servire all'un ità della dolt.rina dominante cl1e a ben t:biarire Ja sede e la natura della lacune lasciate nello studio dell'eziologia. Frattanto cachessia. Ed in falli lo stesso clinico di Parma in parriassumendoci, concludiamo: lando del modo d'agire sul!' orgj!oismo delle cause 1° In tesi generale la fisiologia ci insegna, e lo dello scorbuto viene quasi senza avvedersi a confercunferma l'osservazione pratica, costituire l'aria vimare la nostra asserzione allorchè dice che desse valziata dall'aggloramento di più persone la causa la più gono et g1wstare la digestione, l'assimilazione e la nttpotente di tutte e capace a determinare da sola la evotrizione, e qu,indi a prodwrre qtu:Ua cnttiva tela, qttdl luzione dello scorbuto. tristo impasto dei solidi e dei fluidi, quellu cattiva 2° Ogni qualvolta non interviene l'aria viziata è ·crasi del saugue, che noi crediamo potere ammettere necessario ad originare la malattia il concorso di più senza cbe sia necessario considerarla siccom& tma cause, aventi ciascuna un'azione analoga o c-ongenere inevitabile conseguei1-za, del sistema venoso idiopatica. a quella dell'aria viziata. mente am,malato (2). 30 Diviene perciò causa efficiente dello scorbuto ·Quindi, sedotto forse più dall'autorità di uomini qualunque agente materiale o dinamico, intrinseco ed estrinseco all'umano organismo, capace di alterare così insigni cbe non persuaso dei fatti clinici da lui osservati, il nostro dottore Novellis abbracciava andirettamente od indirettamente la funzione dell' ech'egli l'opinione di qtrnlli che vogliono lo scorbuto matosi. di natura stenica od infiammatoria. E siccome tentava 4° Il numero di queste cause necessario all'evod'avvalorarla con considerazioni teorico--praticbe deluzione della Mcbessia è indeterminato; vuole il buon senso si dica subordinato alla loro specie, intensità e dotte da fatti proprii e mettendo :i profitto quanto di meglio si è detto da altri in suo favore noi crediamo diuturnità d'azione. 5° Lo scorbuto che ha travagliato le nostre truppe prezzo delFopera l'accennarle almeno di volo. So::;tanzialmente i suoi argomenti io pro' della flogosi in Crimea è il risultato complesso di on numero vari o si riducono a dire: di cause generali e speciali, comuni ed individuali, (a) cbe lo scorbuto innestasi quasi sempre sulle tendenti a pervertire od alterare la ematosi. flemmasie croniche (il che non è veco); (b) che l'abtlSO delle bevande .ilcooliche produce la Condizione patologica, · mal:ittia; che i rimed i stimolanti e calefacionti interni diatesi e natum dello scorb1tlo. ed esterni non riescono di nessun soll ievo ed anzi esacerbano i dolori, quandoobè ne è- costante l'alleNel trattaredella condizione patol ogica e della diaviamento dei sintomi dietro l'uso dei farmaci temtesi dello scorbuto, il Novellis ba fatto una breve peranLi, dei bagni e del vitto vegetale; rassegna delle priucipali opinioni sosteoote a co(e) finalmente (e questo è l'ipornoclio degli argominciare da Ippocrate insino ai tempi nostri. Se ne menti, la ragione delle ragioni) accade~·e iD pratica possono di:;tinguere tre, di cui la prima e ad un tempo più antica, seguendo i dettami del padre della medicina, ne collocava fa sede nella milza (1); ,la se(I) Boerhaave all'afor. 1153 dicf: • Si vedrà che la saa causa conda singolarmente propugnata daBoerhaave e Lind prossima è ona certa costiloziooe del sangue, nelln quale una delle sue parti è troppo deosa e tr oppo grassa, mentre l'altra è ammetteva la dottrina delle acrimonie, acidità od al(1) Esseollo seguili da pochissimi scrittori non leniamo conto delle opinioni di Holfmann, l\furray e Sommering i quali vollero la sede di questa malattia, quegli nel fegato, nel pancroate il secondo ed il terzo nelle ossa.

tenue e carica di un'acrimonia o salata o alcalina ovvero acida• Op. citai. l moderni, non ostante le loro pretensioni ed il sotterfugio delle )oro parole, non sono andati guari più in là di questo class ico autore del secolo passato. ('l) V. Tommasini. 1'raitato dell'injìammaiìone ecc. Voi. lii pag.620.


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d'incontrare non rare volte lo scor·bulo complicàto da una malattia decisamente infiammatoria, come polmonite, bronchite, cardi te, gaslro-enter:ile ccc. · ed amendue le malattiè seguire le medesime fasi e cessare sotto l'uso di 0opìose deplozioni sànguigne e di rimedi rinfrescanti, e deprimenti. Me_tfono poi il colmo alfa sua :irgomentazione le seguenti riil~ssioni cioè: 1° avere lo .scorbuto la proprietà di cangiar sede, proprietà, secondo lui'" spettante alle sole malattie flogistiche. ~ la gonfir,zza del polpaccio e delle articolazioni riuni're i segni caratteristici della flogosi; 8° indicàrè l'anatomia patologica di questa malattia i segni di pregressa infiammazione come fiscon ie, epatizzazioni di visceri, iniezioni parzia.li e generali, versamenti sierosi ecc. ('1). Abbiamo citati questi argomenti, non già per combatterli ad uno ad uno, ma solo perchò veda il lettore a quali errori può conduree un cìeco ossequio alle dottrine prevalenti. Ci ·affrettiamo però ad aggiungere che, ventilata la medesima questione in seno del Congresso Med-ico di ~Wano,, non ostante confortasse le sue idee con una schiera di nomi chiarissimi, tanto antichi che moderni; lo stesso No· vellis conviene d'avere incontrata una valida opposizione nell'illustre Puccinotti, appoggiata dagli egregi professori Tornati, Botto e dottor Cima, la quale metténdo in chiaro la natura delle cause, dietro le quali si svolge lo scorbuto, non che le erronee conseguenze che derivano dall'avere confuse le coniplicaztoni acei'dentali insieme colla malattia, dimostrò non potersi accordare verun fond.o flogistico alla cachessia di cui stiamo ragionando. Non ostante però la giu- stezza degli argomenti in contrario, il prelodato dottore ha creduto di non dovere menomamente recedere, e battuffolando nel suo libro un'altra serie di osservazioni, non meno fallaci delle prime, si fece a dedurre le seguenti oonclusioni: « 1° Non appartene·re questa malatlia in verun conto alla diatesi astenica; . e ~0 Essere lo scorbuto ,ipiretico, o diatesico/od appartenente a diatesi specifica, la quale per caùse accidentali può ugualmente vestire, sotto forme diverse, la .diatesi stenica o l'ipostenica. > A consiniili mostruose conclusioni sono tenuti di arrivare quelli che si osLinano a vedere nello scorbuto una diatesi infiammatoria: ed io nou volli lasciarle inosservate, appunto perchè lo scritto del prementqvato Dottore è abbastanza ricco di altri pregi da potere sostenere senza discapito cotesti pochi appunti intorno alla parte teoretica. I fatti su cui si è appoggiato sono erronei o male interpretati; giacchè è erroneo il dire che lo scorbuto innestasi quasi sempre sulle flemmasie croniche; erroo,eo l'asserire che l' uso delle bevande alcooliche produce lo scorbuto; ed è male interpretato il danno degli stimolanti ed il vantaggio dei farmaci temperanti nella 0

(I) Op. Citat. pag. ~9 e 30.

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cura della cachessia scorbntica, come avl'emo agio di osservare a suo luogo. Abbiamo già più volte ricordato gli errnri in cui sono caduti moltissimi scrHtori per non avere sufficientemente distinta la cachessia dalle rnalaUie comp licanti, e ripeteremo ancora, che il non aver bene interpretata la cornp,arsa delle macr-bie scorbutiche che veogono in seguito al movimento cardo-arterioso della febbre, ha potuto dar luogo all'illusione di credere che lo scorbuto e le sue complicazioni flogistiche seguano le medesime fasi e cessino sotto l'usò di copiose sottrazioni sanguigne. . Non faremo !~arola della proprietà di cambiar sede dello scorbuto da esso lui osservata e che disse esclusiva alla flogosi, nè del giudizio portato intorno alle gonfiezze del polpaccio e le ana logie che ne argomenta dal turgore, calore, rossezia e dolenza, nè peggio ancora circa le interpretazioni fatte delle lesioni anatomiche offerte dai cadaveri degli scorbutici. Ad alcune di queste osservazioni, risponderà il seguito del nostro scritto; ali-e, altre hanno gia risposto,v'ittoriosamente .una più esatta idea dcHa genesi della flogosi e.delle sue proprietà, non che l'ulterior progresso dell'anatomia patologica. Per ritornare al punto da cui non avremmo forse dovuto dipartirci, conchiuderemo col dire adunque che noi ci troviamo su quest'argomento perfettamente d'accordo col nostro dotto amico Dott. Arella, il quale i ripone la condizione morbòsa dello scorbuto in uo alterazione del sangue, congiunta ad una lenta deficienza t1ell'innervazione, epperciò con indebolimepto e lesione dei poteri vitali. » Noi opiniamo ancora cbe quest'alterazione del sangue sia primitiva e che secondarie sì·ano tutte le altre lesioni organicovitali che danno origine alla grande congerie di. fenomeni fisio-anatomici costitùenti il quadro semiologico d.ello scorbuto. È in poche parole, una malattia gènerale che interessa primitivamente il sangue e secondariamente i solidi, come lo dimostra la natura e f ordine di successione de' snoi sintomi. Però se l'alterazione del sangue nel! o scorbuto è un fatto generalmente consentito, uopo è comenire non essere lo stesso circa al genere di aìterazione cui andrebbe soggetto. Il s~ngue non es.:;eudo slato sinora sottoposto ad analisi abbastanza ripetute ed esatte non si può pronunciare su di esse in modo defin itivo, ma si comprenderanno tanlo più facilmente le dubbiezze della scienza sn quest'argomento dacchè gli stessi fenomeni obiettivi che accompagnano lo scorbuto furono ben sovente cagione di g.ravi contesta., zioni. E quando ricordiamo che il signor Clement nella sua memoria sulle {mizioni deZ: globuli del sangue, letta all'Istituto di Francia. dimostra.va essere questi globuli dotati di una vita e forza particolare in virtù della quale pqssono resistere alla distruzione e pu trefazion.e e provocare i movimenti dél cuore, biso.., gna·-conchiudere che l'elemento vi.tale o dinamico del sangue entri per una parte assai ragguardevole nella


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·funzione della circolazione e che perciò non sarà facile, qualunque ne sia il mezzo indagatore, analisi chimica o microscopia , il rintracciare e precisare tutte le alterazioni cui può andare soggetto non solo nelle diverse malattie, ma nelle varie graduazioni di gravità, acutezza e periodo del medesimo fatto morboso. Sta però sempre che, colpiti dal difetto dì coagulabilità, osservato nel sangue dei scorbutici e dalle diverse modificazioni anormali de' suoi caratteri fisici, i patologi non poterono rifiutare il loro assenso all' idea di una viziatura essenziale de' suoi elementi costitutivi.. viziatura diversamente annunciata, ora attribuendola a din:iinuzione di fibrina, o ad alcalinità accresciuta, ora ad acrimonia, o dissoluzione, o putrefazione a seconda dei tempi e dei progressi della scienza. « Io ammetto ~o scorbuto fra le affezioni di. pendenti da processo dissolutivo, (!ice Buffalini, perchè invero un'alterazione ·di composto ella appare chiarissima nel sangue degli scorbutici, ed i solidi pure si fanno flosci e rilass.ati. Nè la principal sede di questa malattia è tanto da riferire ai solidi che ai fluidi, sebbene ingegnose siano le considerazioni di Milman, dirette a mostrare. che lo stato essenziale dello scorbuto consiste nella diminuzione del potere vitale della fibra motrice. Imperocchè la diminuzione stessa del potere vitale suppone una cagione onde sia nata, e Milm.an la deriva dai cibi indigesti, da aria umida e fredda, e dal poco esercizio, nel che ogni scrittore consente. Ma qu.este cagioni indeboliscono tutta la costituzione per ciò solo che rendono imperfetto il processo dell'assimilazione organica, e ai solidi quindi t,oJgono la oonveniente nutriziqne. D'onde è. chi~ro che prima di que;;to effetto deve aver luogo un'imperfetta sanguificazione. ('1) » ( t) V. Fondamenti di patol. analit. V. Il pag. 136. -

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PAll'fE SECONDA

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.Febbre tifoidea grawe, complicata con febbre intermittente: esito let~le: ri11ultamenti necroscopici. (Storia letta dal medico di Regg. Dott. Paccò, nell'adnuaoza dello spedale di Torioo ·del 3 di novembre 1858.)

Michelis Giuseppe, appuntato nel Regg. Savoi·a Cavalleria, della cla$se di leva ·f 83~, di temperamento biliososanguigno e di robusta costituzione, entrava in questo spedale di Torino ai 5 del p. p. ottobre ed era collocato nella!. sezione medica da me diretta. Nei quattro primi giorni di cura, presentando l'ammalalo tu'lti ì sintomi d'una grave febbr~ reumatica a cui ·pareva volesse specialmente associarsi in modo iùiopaìico l'apparato respfratorio, ~i fecero ,;ioqùe salassi che diedero sempre iln sangue cotennoso e s'amministrò una volta soltanto una dose epi-

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cralica (5 cenlig.) di tartaro stibiato che produsse ripetute· scarich_e alvine. Si cessarono però subilo questi mezzi di cura poichè, in quinta giornata, l'ammalalo cominciò a presentare alcuni sintomi di febbre tifoidea che poi nei, successivi giorni si svolse in lulla la ·sua imponenza e riuscì una delle più gravi. Allora oltr'al decotto di lama-. rindi ed al ghiaccio che si continuarono per lullo il corso della malattia, s'usarono pure per·otto giorni consecutivi e simultaneamente, alcuni centigrammi (da 25 a 50 al giorno) ·di solfato di chinina sciolti nella limonata vege· tale, ed il clorato di potassa alle\ dose d'un gramma; dal primo si spèrava un'azione ber..efica, quasi tonica, su il sistema nervoso; . dal sec.ondo una virtù antisettica ed antiulcerosa sugli intestini, quale il clorato di potassa la dimostra a chiare note nelle affezioni ulcerose della bocca anche acutissime; e forse sì dovette a questo ultimo se in lullo il corso della malattia in questione, l'ammalato non presentò la solita fuliggine ai denti ed alla lingua. Non si dimenticarono ad ultimo gli eccitanti cu'tanei i quali fu~ rono anzi usati con qualche generosità. Trascorso appena il secondo settenario, l'ammalalo presentò per due giorni successivi un'accensione febbrile vesperlina piuttosto marcati}, dj cui nel sèguenLe mattino non si trovava più traccia. Appartenendo il Michelis ad un reggimento giunto da poco tempo dalla guernigione di Vcrcelli e dalle lande di S. Maurizio, fomiti ambedue di malattie a tipo d'intermittenza, nacque tosto il sospetto di una febbre intermiltenl~ larvata, e prontamente se ne impedì la rinnovazione mediante una discreta dose di·solfato di chinina. Così ne avessimo continuata la prescrizione nei giorni successivi, invece di lasciarci ingannare da un miglioramento temporario! Nel mattino del giorno ventesimo di malattia, l'ammalalo fu in nostra presenza assalito da un gagliardo e non più larvato accesso di febbre, caratlerizzato da lutti e tre i sqoi stadii che ebbero una durata di 5 ore. Questa febbre, ad onta che non siasi perduto tempo nell'amministrar una generosa dose d'antiperiodico, si rinnovò nella sera dello stesso giorno, si rinnovò nel malljno del gior no susseguente e si rinnovò forse ancora nella sera di questo stesso giorno1 che fu l'ullimo per lo sventurato Michelis, essendo egli spirato alle ore 9 di :notte. Se non fossero sopraggiunti quegli accessi febbrili ad abbattere del tutto quelle poche forze con cui J'a natura combatteva, non senza qualche apparenza di successo, contro la ferocia dell'affezione tifoidea, forse :il nostro ammalato sarebbe giunto, _grazie alla sua naturale robµstezza, a trionfare finalmente del suo male. Nolisi frattanto che ancora negli ultimi giomi di vita le evacuazioni alvine, moderale e diar.roiche, avevano a,vato luogo con una tale quale regolarìtà. Necroscopia. Questa confermò pienamente la diagnosi fatta di febbre tifoidea, essendosene lrornte le allerazioni caratleristicµe in parecchie ulceri intestinali, di cui alcune isolate e piccole, ed una vasta e quasi formata da mòlte ulceri confluenti. Oltr'a queste allerazioni proprie d.ella malallia, ci fu di non .roca sorpresa lo scoprire nello stesso intestino ed a breve di-stanza ùelle ulcei'i ora <lette, ùue invaginazioni, di cui l'inferiore misurava :,iènte m euo di !SO centimetri di Junchezza, e la superiore <lai 15 ai 20. Eccovi, o Si-


·gnori, unà lesione palologica i~aspeltata in una febbre tifoidea, e d.a questa indtpendenle, la quale, a n<'stro avviso, era talmente grave che, quando anche !'.ammalalo avess1f per buona ventura potuto riaversi dalla pr?stra-iiòne in cui fu gettalo dai ritJeluli acces$i febrili, avrebbe egli ciò non ostante do,ulo perire alcuni giorni do.po per una cagione che noi non avre~si_1M fo'.se o~pp~,re . so~ spellata. Qu~nto alla genesi d1 ~1ffaLte H)Va~1na~1om, c1 pare.cosa mollo probabile e qu~s1 cer!a ~he s1_ans1 le_medèsime formale nello stadio algido det r1pelul1 e forti accessi febbrili pregressi, stadio questo in cui le fibre muscolari d' ogni sistema entrano forzatamente in una spasmodica contrazione. Che poi la loro formaz'ione fosse recentissima , è provato dalle evacuazioni diarroiche esistenti ancora due giorni prima. dalla diminuzione del meteorismo addominale, succeduta appunto al mostrarsi deaJi accessi febbrili, ed infi ne dalla mancanza <li a<l.ere~ze fra le pareti dell'intestino invaginato, le quali oltr.acciò non presentavano neppure la benchè menoma iniezione flogistica. · Le altne lesioni rivelale dalla neroscopia sono: l'intèstino colon trasverso, molto dilatalo in.tutta la sua distesa da uha raccolta di gaz, svoltosi forse dopo- morle, non avendo cìato segno di sè prima cli questa: il fegato ·e la milza ipertrofizzati: il polmone sroislro unilo per antiche aderenze a tutta la pleura costale, epatiz·iato per recente affezione flogistica nella sua metà e pieno di tubercoli crudi nel suo apice: il polmone destro sano ed ospite nella _parte posteriore del lobo n;iediano di un volu.minoso nocciuolo di sostanza gip-sea sino a quel momento moffensiva. Cuore piuttosto floscio e Jeggiermenle ipertrofizzato.

PARTE TERZA Rela~ione «lelle C:onferenz~ f§eientiftehe (l\lESE 01 0TT011RR , {a TORNATA ).

SCIAl\lBERY - Alle ore 1 l antimeridiane, nella solita s~!a di 1\fedica G-uardia di quest'ospedale s'apre la seduta <;olla lettura del verbale della precedente torna ta, il quale, con alcune modificazioni ed aggiunte ricbiestevi dal ·presidente, viene approvato. Siccome poi per ìl giorno 10, ed 11 dell'ora esordito mese è fissata la partenza del reggimento di cavalleria ivi stanziato, senza che a surrogarlo altro ne giunga prima . del termine del mese stesso ; e che perciò •forante UD lai tempo saranno per mancare a questo presidio tanto li due medici, che i dae -veterinari applical\ al suddetto reggimento, senza che da p.ltri $Ìano sostituiti; e che ipoltre per la mu\at,lia del Doti. ))erossi, alt~o me{lico di questa guarnigiqne, sarà in sua vece per esse1·e comandato in accompagnamento del reggimento in partenza, così il presidente previene l'adunanza che per lo scarso numero degli officiali sanitari che ivi all'epoca della 2.• tornata rimarranno ancora, non avrà più luogo nel mese veruna sedala conferenziale. Dopo di ciò, fattosi interprete del sentimento del r.imancnte degli astanti, premesso un saluto d' adèlio alli signoti veteri nari Bertana e Siguorile, cai toccherà di seguire il loro reggimento nella prossima sua partenza, porge ad essi riconoscenti

encomii pei· l'assiduilà con cui, durante il termine della lor~ permaaenz~ i n qaesto ruilitare presidio, vollero m;1i sem,pr~ presenziare ogu,i medica confereuza, e recarvi all'uopo quei lumi, che tratti dalla pratica loro spec\ale esperie nza di zoojatda, valevano a portare q11alcbe rischiaramento all'oscnra via-che s'aveva a battere per giungere alla soluzione di alcun.e delle più urdoe. ed astruse questioni in esso conferenze trattate. Li ringra1:ia poi in particolar modo pe1· l'interessante discussione sulla contagiosità della morva, e del farcino da essi iniziata, ed a cui presero principalissima parie. Da ciò ne coglie poscia mo\ivo ; per provare come tanto nella v.eteriuaria eh.e nr.ll'umana medicina siaovi argomenti di studio di quasi comune spettaoza; e fa 1·isuHare io P.ari tempo come le due scienze affini possano, quando sia1:10 in molao buon -accordo, , sovvenirsi ben soventi delle speciali loto cognizioni per potersi, dalla bassa sfera di dnbbie1:ze e di mere supposizioni in cui pe1· la massima parte desse si raggira no ancora,. ele'l'are una volta a qaell' alt!lzza ò'an buon sistema di verilà dimostrate, a cai da ogni buoµ cultore di I.ali scienze s'agogoa mai semp11~ di poter pervenire. Per le aggl'adevoli dimoslrazioni d'(11fetto, cli stima e di riconoscenza ad esse compartite, il .sig. Bertana e Signorile, contraccambiano pu1· essi' squisi te esp.ressioni d'animo_ricono~cente, _ tanto al presidente che a butta la rima·n ente adunanza; e ,•iene .dopo dt ciò sciolta la seduta. ' CAGLlARl ( 1) - Le€.t oed approvato il processo verbale della precedente sedala .ottie.lle la parol a H signor dottore 'farro no ed obbieUa al signor Dottore Zavattaro che, stando a quanto desso riferiva nell'ullima tornata nel mettere a conoscenza dell'adonnnza la necroscopia del condannato Perdicaro, sarebbe piuttosto accaduta l'infiammazione del peritoneo col quale il rac:colto pus per assai leropostette a contatto immediato, anzichè la flogosi gastro-enterica. E dato che questa-sia esistila di fatto, non perciò potrebbesi logicamente èoncbindere che ne sia stata causa la menzionata raccolta di pus, che asse-gnavale il prefato Dottore Zavattaro: anzi tutto al contrario, che cotesta flo gos·i della m ucosa gastro.enterica abbia precedato,e quindi determinato la l'accolla di coi è questione. Risponde/il signor Dottore Zavatlaro che per l'app.anto nel fare le stesse riflessioni dell'onorevole opponente ma1·avigliavasi anch'egl i, come il peritoneo non abbia presentata alcuna • traccia di pregressa flogo~i; ragion per coi si decid~ a spiegare il faHo della raccolt~ purulenta nella cavità peritoneale, senza alfurazione del peritoneo, colla sola metastasi Jentamenteaccadn ta. Questa spiegazione non garba al signor Dottor ,T arrone èd è d'avviso che1 stando alle nozioni somministrate dallo stesso preopi nante nel descrivere il tragitto della materìa purulenta, e le lesioni anatomico-patologiche che ne risulta-rono, non gli si possano permettere simili congetture. In proµ.osi-lo prende la par1>la il signor P1'3sidente e fa osservare-al predetto signo1· douore Zavattaro eh~, avendo stabilito nella sml relazione ·.e ssere esistito il proeesso· morboso d'indole flogjstica ptimieramente nel pericai,d'io e nel coore sinistro fa particolare, per averli trovati aderenti allo sterno (sic), e che le marcie colando da questo ponto, e faeendosi strada nella cavità dell'addome costituirono la raccolta purulenta che forma l'oggelto principale delle sue o~servazioni, no.o potrebbe desso. signor Rresrç!:onte immaginarsi· ccome la flogosi d'un viscere co-

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Nella :Relaiiònt delle Conferensq,ubblicate n·e l N. '41 ""

\!tee di Chambery, legga,i Cagliari


-MOl~nto nobile quale si è il cuore, seguita tanto più da nn tale ,i. silo, non abbia messo termine ai giorni dell' informo prima che 11na tanta considerevole r accolta di pus si potesse effettuare non solo, ma giungesse eziandio a logorarvi a suo bel\' agio tante altre parti, lasciando illeso i,l peritoneo, e mellendo fine a tanto strazio col distruggere persino l'elevatore dell'ano! ..Risponde nuovamente il Dott. Zavattaro che se ne maraviglia anch'esso, ma tuttavia non può che riassicurare l'adnnanza,d'aver trovato il pericardio realmente distrutto, il cuore c;inistr<• profondamente ulcerato ed entrambi aderenti allo sterno; motivo per cui nella flogosi di queste parti, é nelle conseguenze della medesima ripone a suo giudizio la cau,a mali tanti cbe condusse a morte il suo condannato, Ottiene la parola il sig. Dott. Cugorullo, e chiedo conto al sig. nott. zavatta.r o della nesstrna menzione fatta neHa sua circostanziat;i relazione, della preesistente ernia crurale destra, come ne riferiva Jo stesso condannato prima di ammalarsi per l'ultima volta, e della di coi esistenza ebbe a convincersi lo stesso signor Medico Divisionale essendosi servito di quei criteri che la scienza ha stabililo, e ritiene per infallibili. li sig . .Dott. zavattaro giusta il Dott. Cogurullu dovea seriamente occuparsi di questo fatto nel sezionarne il cadavere appunto perchè mosse egli stesso questione, e fece nascere dei dubbii in altra sedala sull'esattezza di sì fatta diagnosi, stabilita dal Doll: Cagurullu, e confermata dal signor Presidente, comecchè avessero en.t rambi preso per ernia un ascesso congestizio· manifestatosi in quella regione: s.o stiene quindi cbe,correva obbligo al Dott Zavattaro di riferirne particolarmente stantechè, essendo l'ernia in questione d'antica data, non polea non aver lasciato traccia della s,ua esistenza qualunque fosse stata la parte che la cos\ituiva. Il Dottore Zavattaro risponde, cbe l'esistenza dell'ascesso in .quella regione non poteva essere messa in dubbio siccome cosa di fatfo; e che d'altronde, nè ernia, nè alcuna traccia d'ernia preesistente gli fu fallo d'osservare nella sezione del cadavere. Il Dott Cugurollu non niega che l'ascesso per congestione sia . esistito, in.seg.uito però all'ernia crurale in questione ed originato da altro ascesso primari'amente esistito nella regione dei muscoli psoas dello stesso lato. Siccome però dal non averne fatto menzione nella relazione dell'autopsia si·può giustamente inferire che il Dott.Zavattaro non se ne Qccupava di fatto,crede il Dolt. Cugurullu essere più decoroso pel suo collega il confessarlo, che rispondere senza scrupoli com.e fece. li sjg. Presidente trovando giuste le osservazioni del Dottore Cugorulln fa se.ntire al sig. Dottore Zavattaro, come avendo la marcia superato l'arco del poparzio, ed essendo.discesa di fatto entro il canal crurale, l'ernia dovea scomparire rien~rando, per tal successo, in cavità il viscere che la costituiva; qoalora,p~rò il Dott. zavattaro avesse veramente osservato quelle parti, uon avrebbe polnto che riscontrarne le traccie, dàto· anche che la so.pplirazione avesse distrutto le aderenze che vi sarebbero potuto esistere. Il sig. Dottore Batti, qoaulanque l'ora sta,b ilita sia decorsa, ed il sig. Presidente abbia dichiaralo sciolta la seduta, domanda di dar conoscenza all'adunanza d'un caso d'avvelenamento.

per merito d'esil,me di concorso, s'invitano gli aspiranti a presentare fo loro domande al Consiglio superiore di sanità militare, entro tutto il giorno 5 del venturo me_se di dice.mbre. All'appoggio delle domande medesime, dovranno unire i documentì com.provanti: 4° di avere riportata la laurea medico-chirurgica ìn una delle Università dello Stato, ,o,se in allra,di aver ottenuto la conferma o la facollà di esercire la medicina e la chirurgia nei Regi Slali. 2° Di essen~ regni coli o naturalizzati Sardi; 3° Di non ollrepassare il trentesimo anno di età; i 0 Di essere celibi o, se ammogliali, soddisfare alle condizioni stabilite dalle Regie Patenti, i9 aprile 483! , relati',e, ai matrimoni degli uffiziali mili~ari. Gli esami si apriranno il 43 dicembre suddetto, nanti il prefato superiore Consiglio, e -gli aspiranti, prima di esseni ammessi, dovranno essere dallo stesso riconosciuti idonei al militare servizio. Rimane poi stabi]jlo dall'articolo 4- del Regio Decreto 47 marzo 4856, che la loro nomina a medici aggiuoti nel Corpo predetto, non potrà considerarsi definitiva, se non previa una navigazione di quallro mesi almeno, a bordo di una regia nave, e durante la quale diano prova di resistere alla vita di mare. Torino, li 5 novembre 4858. 1t Segretario Gr.nerale D1 Czn.

(Dal N. 262 della Gazzella Piemontese, amio 4 858)

Con Regio Decreto dei 34 ottobre p·. p., il signor. Alessandro Pecco, farmacista, assistente al magazzino del laboratorio Chimico-farmaceutico-militare, fu, dietro sua domanda, ricollocato nel personale farmaceutico-mili Lare, con il grado di farmacista di seconda classe, e con anzianità del 1ò dicembre 18;:15 facend' immediatamente seguilo al farmacista di seconda classe, sig. Dompè. Per ordine ministeriale dei tre di novembre volgente, fu poi il medesimo destinalo alla farmacia dell'Ospedale militare di Ozieri. Con altro Regio Decreto, pure del 31 ottobre, il signor Dottor Domenico Forneris, medico aggiunto di nuova nomina, fu, dietro sua domanda, dispensato da ulteriore servizio militare. 1

ERRATA-CORRIGE Nella lettera del signor Dott. Cav. l\lanayra al Dott. Giudice, pubblicata nel N. 41 di questo Giornale, a pag. 324, colon. !Ja, linea 40, ove si legge: che il cho!era partito dal Gange nel 1857, , leggasi invece, nel 181 '/'.

BIJLLETTl~O UFFIZI.ti.LE

Concorso per un posto di .Medico Aggiunto nella. Reale lrfarina. Trovandosi vacante ~n posto di medico aggiunto nel Corpo sanitario-militare della Regia Marina a conferirsi

Il Direttore Dott.Cav. ARELLA,Med.Dìv. 11 Vice Dire~tore respons. Doti. ì\f!!CTRLL~, Med. di Bat.

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gengivc.-li pcrchè abbiamo (letto consistere ii .ciò rugosità, talvolla.persino distacco delle loro cartilagini e seP,.araziooe delle epifcsi. Infiltrazioni sierose, éhe nel primo cpso il moLo e l'esercizio, a,vend.o affrettato lo stbaviaso sanguigno e·con esso l'appari- · sanguigne o ·sierosq-sangJ;i igtie, si I'iscont~{\,nQ neg1i iione di Ue µiacchie.,e delle stasi umorali, venne per , str.ati .soperficìali, iptermusgòl'arì e profondi, d13j tt\Scosì dire prématuramente· rifevata l'inco:rnte èaches-.. .. suto cellulare, le quali.si racèolgono in quantità pìù sia, nel mentre che nel secondo rimase ,o.., meno considerevoli nelle maglie dei ' . ' latente ,,,, .. .e.pro~ . tessuti cedesegui subdola nella sua oi:le'ra..dL tlìsS'olu:ii:on~, sì1;10 a voJi, e pii.1 ancora ndHe 1cay'it~ delle membrane sieraggiungere quasi inossérvata, il suq più alto grado rose, peritoneo, pleura e pericardio. D'onde mac.èt'ir1teDsilà.-.:Quin.ùi dicemn.i.o la prima forma pii.l pro- thie eehirnotiche e ~ng~ll~z}o.rl'i ììvid.e~ net~s.tré, gial,pria degli _eserr.iti in .tempo di g,uerra, .e Ja seca;nci~1 l,ognoJe, marwor,egg1ate.ed1e.ò~n,1atose, alfa c~te.e ·sulla dei -reclusi-, - quella alweLtant-o= più-facile·.{\lla· eti:t'a.i""' -.supe~fi.sie-.,,.d.ell,a._membrane ,.. ~-0,n.i:l@..:.asdti,..s..cg,ni . di ,qq~nto, più ,lunga_. etenaceJ'altra. , .1 ,, ,,·T ~ , a~iis,arça, ecc. :P_ql latg dei vi se.eri, ~l cuore fq.,.çla,t\!tti La picc9lad»0rtalHà (h ,3~ p~ 019) ·adupqqe i:e- f nscentra.to paU.1d0, r.amniollito,, flapid_o, evidentegi~tr-ata,,ne: ,,no~~ro quadro s.tatisLi.co generale,l~'Ved i l. ~ente allerat? -~ella sua te~srtura; le .sue ca:vità,;1mascJ)él,!iF~&) :d!mostra., fra le;altr.~, d.ue ,c.ose.che. a;1P1aipo s11neleorecch1ette., soverct11amento distese, non• rade • , ., , ,,fare, luminosamente :ris!llital,'0; 1, (1 ; -volte anormalmenfe dilatate da un sangue nei:G -e · 1 1-~ GJ;i,e il malati futot1·0 p,rov.veduti~qppprtu."~we~t~, fluido, disciolto. I. polmooj i~filtrati, inzuppati da san·~·per 1t!:}IDP,O sottratti :all/3 )iaus;~•"lr, 1 1, 1 :.,' 1 ,,,:: 0 gue nerastro e da sierosita, particolarmente alla parte . 2, Gl)e: tl,p.ostro organam.ento san-itar,io1aIJ1n)ini-· posteriore per ipostas.i,_AJ1.alogbe aHerazioni si riSC'onlrano nei visceri dell'addomine, e pih special~str.l}tiNqjer~ bel)~.ioteso · e, ..non , ostante-~ tanti ostamen~e al fega.to, ~-la,,ipJ~z;a, "'~~!5.l\1{.~Ji mesentei:ici, i coli, _P?teva. ·di$p_o tr%,Q.i puont e .sufli,eienti I m.e~zi "' eiurat!Vl. i . ,,· ., ,, , ,, :, quali offrono aoyh essi, in moa'o pm o meno esage1 rato, infil.t.rc):~i0ni sang,1,1igne e rainm0lliq1entl~el loro ' Non ravvisiamo f}el retito neofts,Salìio, maggi·u·ngere 9,'0.<!_;pano:la . di più .s.n, d.i un,arg@mento per se ste.sso parenchima,. Ma di qt1es'teulesiooi :abbiam@ .,già ..dato ..ebiarissimo,. , . . 1 ·(• ,... , . sufficiente cogn\ziooe, riportando i risultati delle oe, , • J • ·, •· • croscopie, praticate negli·spedali sul Bosforo (1) alle 1 1 1 • , , •• . An,atq, ~ ,.i~.Paio/qqJg?: · , .:il quali p,ei:cjò._rimandi,amo._il,leJtoi:e. ,., , ) , 1 ' Lo sp-aro di :\m ' ~·a'èÌavèr"e· cli uria prtr?òt ~a ~ti{ ha1 Frattanto in mezzo a disordini così estesi, da inlungL'°e'nte s'off~rto og_nt viscifr'e, in ogni s'is~ema· tere.ssare per oosì dire, la totalità delForganismo, è ,... · , . ,~ n~tevole l'_incolumiLà, generalmente o.s~eryata da1l'en10 dell',~c?n9m\a a.~j,wale, .c9me ,acc.ade../1 si;o.r1*u 'ìc,oi cefalo stioi involucri, ' in~ssjrh.é', quàn_dti i'! malato <Jqvev~ ne,cessariaJne~t.e g,~t1.are nella prn.,g,rançe cqn· , . ).. ,t ,. , , J..1,- . • 1. . lfUSiAi e j focet[Ìzzafo_,;_i. li inÒ)Jò p.Oi v·a1rfo' ed' iÌl)pceve-. mOfl Senza graV't G0ffip ICaZIOfl'i'· ut 'aJtre lll,\'18ltfe. '(liò 1 ,,,,r . r ·,., t,1,, , . ,, · , · , ., · splega b'enlssi mo ·1a ·consef't1fzione·etl. ìnte'grÌra delle . ; 1°to~ co~. cq~ il ~towe9)re flel in?rbò; meue ~e~mine ' faèoltà:intè'Tletti.iali 'degli sébrb'ulici che abb'ia'mo detto ·,,f t.ant~ 9l~~~r)ei ~RV~ya ~~p1rre p~~ ,a?_ç,res_c?re il.lòro osservarsi sino al1'es.tremo corifi110 cli'·loi'c\' esìstènza. · ·saf-e bbe per .-aHrò fr'ibsaitb il credere ·ètic .ili ai là ,1mbaràzzo.; S1Vi1l~,.non fa,~a ~erax,igl~a se ~1 f l~tw,~o. .,vente JJ necros~opi~ ,poco o ,pulla rivelare intorno ~Ila l ()j qu:es'te alt(mlziont', da ·nbi sommàri'a\néntè' aècen~j)~tq~,e!~fa s\el1a 'cach~~sil) :syorbutfoa, Ma qu,a'nd0- si '·na'.ie, non si 1potessero t).cné spes"s'<{riscdntra're-negli .'..,p_a,rt~ 1ll )dea,, 5l)c èJ~.ss:101 ,può. rifiul,are, efser~ lo · scbrbnttci·, àltr'è ' lMìoni ' aoatom'idhe ~ f' teutlcritf ' nd scotbuto. una malattta universale, un'alteraz(one ca- •iespriinete ·p'rooéstii rnorb;osi1di beì( arversa'. ·naturà e ;/r'pqh~id~ }~JÌ'i'Q\i~'~4.'. .9rgaQi~m0 ~._ sy.oltasi lepta- talvolta così bèné citcos'éritir in''Uno·- B più~tjrgà-ni, iµe n,le, epp~r9 lungNµenté concili.api1e coli.a vita., ~l- •da spargere il dùlDbio sul vero •significato dei risultati 1 '., ,lor,'à__ na{o iq.• , q.u·eJla n;i.b~tjpl.içità di mu.• i,L,,• ,19.g_ , d_tr,overà .. 1 ottenU'ti _d1alle a·ntopsie. A misura clrn -andtlvaìn'o .in10 ta~f~~~ ,cl d~-y~fi?\ , ) n flU~.1.13- /Siq~usi,o_o~.di , fe,oo- noHrandosi nello stùd-io dr 1q0està imalàtt<ia} occorse . m~_prif .~t~r1a\1, f i e~o, D;l~ imp,ro?-~ati di_ una (oqna più di una vo'ltà di dov·e-re n1citate la freqoenza delle eotnplìoazi·ooi · é la netl'éssitif di ben è sèevérarle'.: af,;carattt~<it19J, .;6 ~p~cial~, )a..cq~tiu1t~ ,. ~a~i,onti anato,1 · ,,: , • m1ca aèlla malattia 1, ,. ;\ , 11, , , ., 1 , • • • . :l:ìi:ie· \:J.i ~non -atll:ibuire·1allo séoroifto eiò ' ébè 'à'p_p'ar·r . l!l -~~ner:~le \'~~ame de~,f~.d_aveti,~_~,l'tl_ d! fcqrbµto :tfrefie ad alLreLafleziOn'I, e (!fùeSte eb~nplfoazioni's'ono r.1.scootro profonder ~lteraz,10.nJ, ,noJi,giac.4! xm prgQno , ~p)\mt© Ja ,caus'à d,i· qudsti produHfpàiolo'!!icj'Jet'eto'o di un apparato,• mar ·,dell'insieme · dAll'9.rganismo. , ~ 11 , 1, J '!i'., , 1 · , ") r r • • , ·'}énei,1 écceziooalt, che ·impm·ta:·1 't'Fisgrnriget'e i:1alle « I oauaveri, dice Lieutand, passano facilmente alla 1 , v.ere• alte'razi.onr proprìe della càchessia. ,,. ; . . ,,1 corruzione essendochè tutti i visceri son0 in disor- . .. Ri~ltando fofa'tli"dia1la ., Jèifr'a· .più intlietfb ri'ferila, dine e, spesse fiate anche le ossaiammoHite. >· cbe•su 21-7 'scorbutici, Mrcà1 i due t'érzi avéVllntYsof"li,l injezione 8ier.o-verrosà, 'la flaccidità ed anche il I férte lprecedente_·mente ·altre mal~ltié, 1 rii_ulfaddo:_p,er · rammollimento,. sono i carattéri presentano tutti . éche ·, altra· patte', ctie-ìh0lte di esse, c'ome le MobÌ"i·13&rio1 i tesSriti "in .g~ri~~e: ·carattè!.' cli ~i ·~antengonò at ' diobe, la-diarrea e,la cliss'è'ntèr1'<1: lasd'?à.1rrdbértei spesso che qnan/lo rl malato soccombette per l'ln'altra ma· , 1.. • • , • 1 n'.u,. lattia sovraggiunta. I muscoli mo}li'e é_e_dévoli si lace- - --.-,,- -- -- - - -- -•'l •' ~ ~ '~ rano COIT somma Ìàcilità, e le OSSa Offrono sovente ( I) V. il secondo gru_ppo a p~g. 1~8, della nostra relazione.

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dini da· disperdere dallè loro umidi regioni, starei. per dire, lilersino la1·meQ1ari:r di quella schifosa cachessia che cotanto fa addietro li .infestava. · Nel concedere perciò una ragguarde.vol'e parte· di questo scritto all'etiolugia, era•fl0S~'ro int'en:dimento gettare fin' d'llllorn le basi principali· della cura, avv.egnaebè una volta ben deter.minate le çause, rimane di peri sè indicato il modo di ovvsiare1ai loro effetti. Quindi dopo quanto si disse intovno all'originè e natura di. questa·malattia noi ci cr:!:)diamo in diritto di conohiudere, che tanto nena FJFOfilassi, com-e: nel,la vera terapeia, il mezzo prirrcipale emcle combattere· questa malattia; lo si deve rioerc,are neU'jg.iene. Uno d.ei·punti più essenziali che ·ci ha··preoccopato, parlando' della causa prossima o condizione.morbosa dello scorbuto, fu quello dH:n1 emergecre come quest'iafePmità ·consista in· unialter.azione primitiva della cr~,si del sangue e sussecutiv!) de!Fintiero; idro-organico, G,be,chi.amammo con una sola voce caèochimia. Qùale,1 risultamento bio-chimico ·, lo scorbuto· derìvanda. la su~ origine da ·vizio o diminuzione. de gli ,e}e,. menti riparatori vuoi per difetto di materiali mrtritivi, vµoi per alterata ematosi, devlessere precipuo scopo·del medico ' il por mano a tutti queii mez2i', che meglio giudjcherà efficaci a restaurare al più presto l'organismo,,e·rico((durlo al suo pr,imitivo stato fisioJogieo. ,Si può disput,are ass.ai e, scientificamente · parlandQ, ,pro4.urre .in contnario molti e mo I.ti. argomenti,- sino ac1- ,ùn certo segno anche ris·pettabj)i , ma sia che. si voglia prevenire, oppure curare lér scorhuto; la medicina non pHò essere ch'e essen'zialmente~ riparatric~ e sostitutiva. Kramer nòn fece certamente una dic_hiarazjçme così esplicita, 1na ,già la lasciava presentire·qua.ndo., da qualgran. pratico che egli era,, asseri".a.: e; Lo scorbuto es~ere la malattia la più ,fasti~ diosa e la più. difficile a trattare·, che vi.sia- in. natura. Nè la farma cia, soggiungeva egli, nè la chirurg.ia, non Proft'la,ssÌ· e cura dello scorbu,to. ci sono di nessu,n soccorso. Guardatevi dall'emissione. .. di sangue; evilat~ il mercurio.come un vele~o; è.ìnuLo scorbuto è fra le umane infermità, .quella contile fregar le g.engive; ungere,i tenài.ni dtirati ed iFtro cui la prqfilàssi o Ct(,l'a preventiv·a ,' offre risultarigiditi, tutto è. inutHe ('1) . ) -Ma più. di tutti si. distin- , menti più e:videnti ed. efficaci , epperò meglio che · il Lirrd, iJ quale.form@landq in ,por.he parole ,g;li g.ne ognt altra, rimeritò coll'esito lo studio e le fatiche elementi principali, su cui deve fondansi la cur3<-.pr0.dell'uomo delr arte. Finchè si tenne dietro a fantafi.latlica, aveva già fin d'. allora implicitamente dimo- · sticbesteell'ie e si vagò alla cieca fiel vasto campo delin quale ·0onto tenesse la medictna sostitutiva. strato l'eziologia, so levasi proporre, come preservativi, una , « Un'aria pura, calda e secca, cosi si.esprime, unita lunga. .fi.lza di tinture, sali, elesir, decolli, il cui più ad trn nutrir;nento facile a digerirsi, composto ,prin- r sicuro effetto era quello d'illudere 1a fiducia dei poci,pa, l mente d'una coavenevole mescolanza di sostanze veri malàli, e lasciare alla Iilalattia piena libertà di animali e vegetabili, basteranno la maggior. parte :del ammorbare popolazioni ed eserciti. Ma dacchè si ten:ip,o per pr~venire questa,ma)attia. (2) »•Aria pura, battè la strada fracciata dal Lind'i moderni nosologi, 1 calda· ~ secca, e.~ alimentazione (si noti b.en. e ) facile sempre più avvalor'ati' 'tlai pr?g~essi' &Ile scienze ac.a d;igerii'si, ·compos~a di convenevole mescolanza di cessorie,' misero fuori dubb'io, consfstere la pro:fi'sostal).ze anim.ali ~.vege,tali, ecco i du:e :cardi· n i · d ella lassi· dello' scqrbuto ne1la savia ed esatta apglicacura.preservativa, _ecèo p,1;es~ di mira le. due oaase zion'e delle norme suggerite dall'igté'ne. E l'igjene dello scorbut.0,, sulle· quali ·abbiamo tanto in,_ dirett~ pubblica e privata, di'venpt~ qua§i ar;gpmento gi pulto r1,3ligiQso nesso. alcunJ pop!)li 4.cl n0rf]., .ne;l rqe,nfre p[oç,a~ALò-Jprq, il,:tj,tolo di €\lllinentemenie;C.Ì·Yiili; .lla Ìl'l ; (T) .Ucd, castre.nsis parl. Ili., c,ifJ, II., ppcl}i l.~~l(i,c9~i bene c9n\spo~~o,p.l).ç lpr,Q so lleci tu(2) 0 1~n-. cita c. pag. 235 . al loro ·seguito, "!.llterazioni anatomicbe, talòra assai gravi"e tuttavia per lungo tempo ?onci!.iabili_ ~olla vita, ognuno vede quali. e quanti siano 1 motm ,p"er cui 'è reso facile i\ forviare nella raccolta dei segni patolpgici offerti dallo sparo.dei ~adaveri degli seo_rbutici. Ed, è•,per questo.. che> non.J<!HO caso. di quanto si suole· generalmente praticare:, abbiamo pre(erìto di far prea.edBre.agli argomenti di patologia castren5e·, l'insi~me dti risultati delle· nostre necroscopie,. dir visi in, altvet~nt.i gruppi a second-a delle lesioni e delle malattie che vi r.reced.ettero. _,A bene argui1·~ ad,u.nque .sull'. anatomia patologica di questa. mal~ttia, sareb.be necessario ,an~itutto f)artire l.}all'analtsi di, casi pnimitivi e vergini, · non solo di gre,cedenti mo,rbosi, .. ma spog;li pur anche. di grav,i comP,licazioni durante il" decorso•della: cachessia; -ed al'lob. si vedrebbe1,senza dubbio, ehe p~r q-u.ant.o yarie,; pr.ofonde. ed ,estese siano Je allet:ilZioni-carlav,e~ rfòh~. non sì inconfreranno però mai quelle inje- . zioni ,attive, quegli $Pandimenti pla~tici,. quelle adere11ze, ipertrofie, suppurazioni .ecc., che sono i soli legittimi segni di preesistito processo infiammatorio. Qnelli "da noi riferiti, se non si possono dire. tal\ a tutto rigore di termine, sono tuttavia abbastanza significativi, qualora si facr-ia asfrazione delle injezioo i all'encefalo ed alle meningi, dovute, come sarà a suo tempo chiarito, all'influenza tifica od _allo stato tifoideo con cui alcuni terminarono. Per il rhe, sebbene non sia ci stato concesso dalle condizioni nostre di saiute ~ èlaHe cjrcostanze cbe ci attorniavano maggiore oppor·tunità di estendere e moli ip1'icare le nostre ricerr,he, pqtriamo però fiducia d1avere raccolto i veri -: caratteri anatomici di questa cachessi a e dimostrato ad .un tempo la necessità di procedere con molla circospèzione nell' esame dei cadaveri degU scorbutki.

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sis1iLo. :f0rrwrenm .eertcr,.a facé11nos11.101pro' dei det-'' · tami di , l)'uesto: g.nan. inB'.dino1)!i1rcuii precet~i,.•pérchè1 basati sul .v,e'IW~ A'.oMI eys'ainà\nOJiiDJtJutti-i tempi Jl'0!-:1 nore della ,,mediciIDia~~i;lacluoe\i:chij1guìi'©1~Fà,iapI"àti'ci, neUa, ,CÙ raidirqlHl&.1/a: tmal:attiasM::r,io Ie:rl ao l' ort] ioe c}eIl~ '

chiudeva il 'St10 rap~ol'tò con l:e seguenti par-010' che : rFprodudam@ tanto più .volentierrpercliè· ser.vono'fdtJ. C'OFòl\ar-iòl àlle·; i(tee· 1:~0reti'cb-0 da esso· lui mèsse-irn;• riaoz.i Ìlèll:'ètiol·ogia. ,.r · Qùali compensi igiéni~i 0· tè'~! r,fpèu'tici., dioeva egli / si· ·potrebbero ìnèlicarè nello sMpb, sè non di totlferè,:di mino·rare i.I flagello dcUlf.! nostrà at·m:it.a,, ·facili a~rraiùno da1l'e, su ·emésS'e ·oorr->: s-idei:aiionisulle oause di svilup-15'0 ·~-'dì diffusiori'e 'della') mialatLia . .Eirn ìtè al Ia l orD comp·lefa aftilàziòne sta forsè da Uh -Cànfo Ja aura neéessità, dall'altro COlli!id.era.! zioni più elevate d'ordine ecronorhi' èo-m1iitarè. Pur~e:. • • , molto &i potr-ebbe' ottenete à1:1mèntando assolutatrl~·n:te.. o relativlàmeùte i la quatitita ·degli alimerrtt p1·ocnrando al s'o ldato maggior · copia" mcei'te so: &tànze; qu-ali cilfi, gràsso,° Jardo, 2ùccaro,' a'l'co'olici. 'fenenau ·il so'll'lato · a ttiv:o (si noti che· il prèlodl}hf ciHega scrive9'·a dal Bosforo)', 00·stringendolb al moto, t a- J·~s'CilH'e'ahnèno ri~l.lé ore mi·gfro'ri"i sot'ietranéi'ti1·g ùrç· a· 'iiltltarsì più tli freq'LHmtie•i 'p'a'èin ilini, a m6ndarstla' p-etre· dàl ~u'èidume·tlie.Ja 'ìmbràtìir: Pr'or.mrari'rlò 'fintal-t merttc rni'a regol.we ·'àr:ea~òlY~ ' dé'g1i ·aib'itµ'ri coJl'ùsi:>" be,0 1 't?.01Bbiil'à-to di ' fuò·o}li'- oride •·provoc:àrc còfre-hlt 11 ;_ attè à mti'tare l'aria.' »· ,. • 11· ·• •

matep.ie ·si 1f.ao~ano1ianiit~1U@dpt1ece11Iecie .idee gm:1leì..,

r'.<lli :.oli e·.a_i-uibino>1 a,sorti>11e.)délle1"tan~e.vpastr0foì ordj1ff'J dat ,c'tl.ntriwio iepitil:a111e·odi lnnticht e retrM1li scriftqrir no.Lbnttei'§i:n@lle omn01di ,d,uJ1insign:i, npstrj<'àuiftem:: p,oranei,,IAndnail 1è l lhtièr, ii -quarli.: aGjilrop0stt01 'deLta1 pr.0fllassi1.e, ~lll.r,a·!èlelJ,.0 s,<t0,nbuto, 1esòrdis'eo'n:o ,a'®ill'' ,I diprnsstM~:Oin •J1e.,seg:uenti •paral·e~(rt). · , _1:1 ·,: qJ .... : « Le causi tlello;'set>rl:)uto ·e~~end-o rn0ltép't,r-èi' e ·va·.,_') [. riabilj, la ct1:Fil dev:e pur a,MM f)restarsi a"tutte q\ie- • st-0 differenze} le i.qmrH' e~igon@ d:al lato del m:erlico? m0'lta .attenzione. ·eri·s:agacità. Ad 1,:epòcbe \t}i;verse'le-' teorie dominai1ti ha.na0·fiatt'o 1a:dtlottare,d'e'i met'o·di irJìr, cura ·esclusivi' e@ uniformi~' i qm:i'!i) riusdi'r-ònò--qua'§i sem}!)re.infnuttuosi appufit.ò ReNbè<'si t~fle\ta·t1i' niir-a una.parte· s-olta-n:to f1e.i'fatti . Gli tifii attribt1~rldo léNiifflattia aJJa:m,ancania di c,arn~f .fr.esca ·se' nelfrooaècia'i.. ron0 in quantita ·sufficiente·da non trovars~oè' pdvi•,.;trl tuttavia·1i l,©TO ,equipaggi no:n e11: 11n'0 rbmom:un.cnte rì~ spa,r.mi-ati'dallò séorbuto, perobò il rimrovam~ntàd'el-· l'.aria, la neUezza, o qwàlohe altro ~reéeUo d·'igiene 1 erano L'r.asaad11ti; o ,!llercbè , ·si I ave~a--: 1 a;,lottùe •cotl' cohtracietà ,cli:. clima. e di,,fothih~ st.r,awd1narle.· Nltri 1 colp,iti d2i fenomimi J&i, debolezza g·ènerale pPodiga! 1·ono, ,;s.eri~ tdis~:iwnimen oo at!'ì'ilal aM, t'on ic;i11e stin'ltr..ii I Ian1i d'ognil'ispe6e~,,t,,q0:ali, intvo'cl;otli' l'i~I tirnà·t djge:.H j stivo· fLi gi*,,,ma,latior:io,.il•i pòntarmo ~n l}lliovo tÌlisor!..I i 'ltn•othJt~ «'hdf.ti BeHa«M'ni:ea . dtne e. 1:esaM'f:bn~one",d-01. rnal·or1 IFpiù piccolo nul , Jf lÌ mero, domini(t.i ~e1a ootttÌh~e, vene MltantoHin·certé i .~!Je'1,medico l>ivis. in as·peaàlit-ài sig. Don. Oiàll().i't10 ,Utfs&zz1{ cirt.osi!an~e1e.ccezìoQ-~Ji,, attèi:b,qirono olla- mala,Ul\'a una:; h ;. 1;. z .1l1 ,.. •!''!Jt,." natara i;m,ç_amrriato'.via1 1e la.r.gheg.giìij'flono~nelle ·sangui!'..' ! Zò Ant1i nio, nativo di Cavallermaggiore e ùomic)l!ia,~~ , gn,e, i cui Ilu011i1effetti sono pi(i: •dh1:J..bontestàbUi, ML : in Nov~ra. ri'anni 58, di professi one cuoco. ammogl ialo , alle .quafrnon .sbile.ve ,riporrere, per cònfèisìorle di t6ctr- ' senza pro le, d., o.Ltimél!:c0Jfiitu1.ian1e)rn,t~a },a\··~6rnperamen lo icyrnlti.c,i,.lòhe ·ìru:asiaffatlt!J 1'lr,Lic,ol.à'ri·.1ls;~i3 ,p1;\r anche eminenlemcnt.e.sangui gno, s(;evro da ogni lab e ereditaria V-O'dttto rngna:re lìopinione 'Cl' uoo,ifoorbuto \ spéc:ifrco ma rhidito al vinb:.::ass.ìi robuòU'l ,godtil'lé ma~"ge tnpfo d·ella ep,peDciò~"1.ntlae fide:ai di u11 par.Lie0:l'i1t·~ ~r.anamento · pHHprospera sa~ulè\,wsol<rillell'O;. sif@r-so·.la'11\1'ò•J 857~an dò cu:tati~o,;ma L co::;ìi clettt in-lisct,)'tbutici fùrouu ·neri 1 l -sogge!.lo ~d .un'i;sch,ia!lgia xi.e.stra <l11hrev-e,out'àla,t' ·1 cr, pn~iSb<l .giudioa'.ti ger. quel. i:th~-v,algòno, éGl i IIJro rari :,,Ora .il.I mezzo gio1;nQ dr ! AJ9,[:l., p. &gos·to·:que.-sL:in'Clividuò,l suç.c~ssi.,si rio.onobbèro ,.aovuli ;piut1;0sto •ad al~uni· eraJt~'. inwrovviso a.:iS~li to, .M'.l~o'lore ti:cu1issimo lun:gò i111 1 p11incipiLat~mem Lalli che néu ad uùa v.irtù d~, Clì-i 1an'- r n.Cflli'O . isshi.~Li.co 4es~l'P, chf,,lo ì~bbH,gò a.;.ricovecrarsi itm- 1 dassj:}r:o'.f0ttoiti;. pmN;rne sia Ja, t:tnto tlecantàlà code~--= . msd,i11~ame,.,nl~ 11,, l.Jpilo Gd 1J,iehitic\er~ f}rQ!llo.spcco.rs0 dal-·1 at ia, ..pianta -~emplicemente , mucilagindsu;1 Ja, qTntìe l) r,tr '$_f\\Ulare. 'I l)•t , • , • J ti I , ! . rfJl può ò:pre,. benissimo. ragione dei ,vanta~~ié (tlrefFl.'•ri- 1 . ~~lley,a lau191a. or t POlIJftfi1~ari" Ah*ue\giorno J1uanél',io ~ -pruazione/ in"OUÌ 1era•salita,. massimé,n.èl No.i·cl·/p'er I fui chi,amp~o a 1vi,~ifarlo, e .lo..t,lroYi,ìi .sp.asi1:n<.ln'le Ml -doler~ la, éur.a ·d~llo ~f4;>,rbuLo, :a ,. 1u · ~i· · · , • " 1 che tormen1tayalo e .c9n viv:a..,feh!{f1t1 ,e .~ow ma, \nquielu- 1 1 ...Ad .anal-0ghe~,1 per!D60 ,d:ire iul-entiabe, concib'siòni 1. ~i?e ~en~:a\e · i ·~_s.,1!lliBplo~~ auentameoL_1, _pr~~cris.si fu.op. h.1:f<>,nata veg.el;1h1le; qo1~, qre~pr~c1.lar/o,_1p~r,o p~r,bev~,nda, ~ sono j).ervenbtì ,dal, primo all'ullim6 tàttti in~di,ci' a1:lun salasso a,! bra~cjo ed unzjoni ungo il ,nervo dolen.l~ detti al CortJ@ di , spedizione piémontes·e e noi potnìetlianle una mislui-aco'mp·p~ la d( /re:gr(l,,mriii di eslr,ano tiamo.la'. convinztone ·che non si possa' fare ·altrimèl1ti di 13'eJladou.na sbioltà'. iii ài'f1ic(gr~,rr!,mi d'.9}io' di jo~ci,aµÌo ogni ;qualvolta, si,J'.lremfan0 ·ad esa-minal'é i fatti ·pacall e' v~titicinque grnmrni, a·olio d'Òli-va',comun.~... ' · tamente è senza ii'Òèe pteconoett-e. ~o:§'ì it Dott. Bima Tali ordinazion·i ven·lhno da me fatte incarica ndone 1 per•!'esecuiione ia mo'gli~- clell'amm~lafo,' d~r,jelà iarini . 1

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iis; a lui affeziorratissfma; ma c'he, come ebbi{1f.irrt~Ja'tà'!: ' , t.' \l <;o\ ''<';)'/ I f<llj mente ad acc'orger'mi in àp'pre:;s'o, e a siliemo"rat'à e' ut

(1) Dici. des dict. de méà. de Fabrc art. ic.orbut, e,xt. <lu Dir:t. àe méd. protique ile /lndral et R1Jtier. I


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361:, -

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scarse facollà inlellettua\i, ,1ip pfc~~nz~ deJ :a s,igoora, ?l I ciò Aie.de~_tos10·.m.a,no il Curli ad una soluzione di dieci se~~ii.i~ _della ql\ale .Lr~v".'-~l\9~ ~i~lrA;i)bii ,cÌ/ upa \av.andaia~ c:~l.i~:-iim.~i. d~,.,_tarlaro sl1bialo ·sciòIli, in cmti P,r'litjì;n'i ' e d1 u11,allra .pers~.na ' ·H\llli\411 ça.fìil:· " ,. , ; . r. d a~qua ~1sl1llala. .che ser-0 aveva P!rudente·menté por.tata, Quel~ ,buoiia,don_na1 no_n, 1~pp~Jl~ ~Ìl',.9Jfd,~j1 iJ1 casa. do~ ;i e la somminis(rò iii"due, voi.te in p_arii e~ua1i ,alla 'è!islànza po,,es~er,gi provve~,u,la ,pç4lsso) I f;<1prn~~isla dc.ilpws.cril,l(i di u_n quarto d'ora l'un.a dall'a'Tfrà, all'am":lai'à'l.o, ~he' nor1 me.di.carpe.oLi, •c.he , ap,r,r1:~tay<\,,;ilpnf.ermo, ~m~:ritp ,I~. ,IP.iser!1za1 qualche di,llicolta ~olè iris hiollirla. slut1a har.c9li-c~ . collle "h-evMflil:~Qq<}fli, ,sl?al-9~-!li.L0. fo. rs~ Vi succ~ssero.conati 1' , . ,. 1di <! vomito . . l , coh mà I oo-"ìor o J frèq uenza' de1.mpllo.s(lffr.i.re1 sep;Lçl.•O,pp,9si.ziAn;, ~?! uqa sot fiata lJ:(lO- , che però non appi)rlarono 11 r1sullato del vom ilo che 1'i gu,gi.;icva 1.t- fa la le o~e~taglj 1med!ci.nq, e -lçl. mogliy ~o,(ldii" ·Ì desiderava, !ìebb~n~ si fos se fa ll-<> llernre a\l'infeqno so(;- ~ • sfé\_lta si porlò ,ln!l!o,,dalla .. pà9;çoN,• che slava.pel,lin,l\ndo~i. cessiv;.imenle anche a'ell'acqua li epida ~doi·coràl.{ ' -> i ,~,, t in una camera vicina, pre,~_~\~d. qla:fl.i vol ' 9 ,~,P rrp~r,!re la Trqvqvasi ,ad 40 çlipressq I rnférmo in questo slalo me. , .._ '11.ffj . , , , .. .J.J • 1 1 1 Jiqie,nal~ ,.sudclel,la1,0Qd a(ìljU~ , H!)pe:r.1~le, ,or.I m~otre che des1mo .n con polsi p1~n1 e frequenli allorch~ giun~omi ella ,sareqpe and,at.a,ìi,1 tra.cci.a .d~\ tlebo.ttowo pel ,salass.o,. 1 l'avf Ì$9,, _19 viqi ,cir,c~ . allf ore quallto e m~z,za p.pmerilnta:1:1.\0.. per sua 1wrrna le. dc/,,lV<\ pur n~~i;r.i,a a,ve.n~ gi,à son1; 1 dian,e. e, lu.ll9 consiil.~rn~o, giudi.c,ai <;,~~ienÌ'eniè' ri,pPleré m.inistr~ta a\l'an1miilatò 1ed aver quès,li_})ev.u.to h~,.wislgr~ la solU7.ione stessa che pur feci prenrlere. ~n doe volle.~ ch,e ,çonl,çoeya /a..piccolil amr,o))ic\ ..,_ 1,. 1 ·: , , ,, ,;. • ·' come .s9pr11, V~dr ll.d o1 pi;r~ cqe !1011.otLP-9:t va Fèffello , che Giq*~a01r,nt~i:Sl!IP,O.(att_l¾,ç,h/ed():1:àle la P:à~f,O!)él [di qu3;k, erapii ·»ro,pQ~Lo ~icors( ~Ile li}illaziòni alle fati.e.i CQn 'una a11,1p~Ua p-arl~s e? Oh ,l;>el l,a, r,lsp.odev<!JipcJ.u\a dp,rina, fin& p_i,yipa, éd j,1>,si's}~,r~o per più. d1 ,,uu qua.rfò' d'..oi;a co n qµ,~U\l:,cllH ec,~i1d"l· fap:i).a,y}sla, ~o.Il~ 1mistqra.,o,rdifala ~lt l qu.e$,lo p1ezzo meccavfoo si oi~èn!le l41àlmenle il vomilo m~~ico. F~H-~·#ll!\·P , ~cc9r:l.a .de.I }er~iW1~.1~q-~jvoco'. la ~i- . di ~1atede .~i·q~ide·,,,:.vj,s~p~ei:'~I~.~:;Eh <l'i color \ie_rde oscuro· gno.l'.a orduJò, t2sto il- ,q,q,ç-11 ,rnfl}h.{lg che ~l -porla~~-è i,np~e,- , 1 e g1a)IQgnole, nella qµan l,1,_ La d1 circ~ k<:cento ci:t,quanta Jia~all)en,t~..,ijl,F,yçC.é/. l}el .JPCt\iCO,,_~ Lo prega.~.s.e \l,V,oçnar gr~mrnri'n ,peso. çr;;s*lo i! V{\m,ito io' J 1i èonces'si Ull /l subt~o J\ -v.isito.re l'infermo . lll\e ., e,r,saxa l(l gran peric.910. t~7,p d) nf1,1s~~ne di ~à1,t bév;i,i'c1à cbem i· si a,sse's.impa- 1 Per disgrazia non Lro vom·mi in casa per cui !<1 signora ti'caJ~f\Jjalalo,. e ?:ì CJl\ glì ef(~ià sl~ l~ sòmfoinistrara' un'a la obbligava a correre dal f~ rmacisla..p~r narrargli l'~cpi,9col a quanlìlà 'su.~ilQ qgpq c~e enbe_ pres·;i la fal'àl~ m'ecorso onde, nel Caso _che SI lrallasse d1 farmaco nOCIVO dicil)a nell \nlenlo1di leiargli jl ça'Ltivt .che ne {?fO• ' er uso io'leròo, come <}9bilii Vd, xe.ni.sse a sommi nisLrare vai a ÌJl bocca. ·orà(na1r rh' apt ' ·r~1so pér hevàn<la !a limo - I "> lf l • i ' "'.J ~ 't J.,:_~ , ,.,.nf -f •, P qualche antidoto. ea àlt0-sLesso lemp!) ,ella spediva allra I na\a ve.g~l,abi!e,gbif èéJAla1~. o. h!'.sci)li'pr~ga nao te persone 1 persona in traccia nuovamente Òk me. ci{etrassi~tçvar ~ #t'p~r.0~ri.~1Zr~J,"?:one, ~i ·fènp'~eni ';~e . Erano le ore due pomeridiane allorquando l'ammala lo fo~se,per p.r.esr ntare <J.qraple I.a nJr~··b,{e,e,, ~sseoza pe~ ~ beve:va 1~ qi~slµ.ra n; rcotic.a,~ ,e,,Roco -1of~~ la1t1.enkav-a§~.di 1 poter mene ~s1re,. '½_ni ~s~_l,l3: relal )PD~ /VJ,f rifor_ijo.. . ; :Vers~},~ ore; ~r 1 ~\l;I 'd\,~uov? ~~~Sf.°, \ ~-~'~aja\? , c~e,,J nausea, d1 secch~zza e bruciore ne~la boc~,a'. e specialmente nelle faucr e nella ~got:r, ·b1'llc1ore ch'e s1 estendeva tro.v~vas1 in slalo ~ 11sso{H!Ìl.el)lo, E! 1l11 'tu r1Ce r1lo, esservi t , 1. I f ~' r 1 pure il~ v~.~lf !?21~. Dolev~sì ,\no;~·? di .u~ se,ns?_~s;~'. !!i,?- • cap_u.~o 1poq~.tlqpo la, mia JW_l!)nzai·~·~~ ·a ~.o,\Wilg!Jfif6~ :> 1 lesto <11 slf.i,'\f~e~~?, aJla .~~l.f' e1_q~'l>_~ \s.11\t?~111er'a~~ 1:ien : 1 a1l) n,lervalh el'ftfL~eva: de!~e ~pdf, ri;~l~.1,i;~~J 1CWJ. ~';\fji!'!Jf8 ·11 to_s~ç 1a.~cqn'.it~g;r1a}! da,,se.\f 1ptens.~~ 1,9.quac1;; ~n~es~a,nt~;~ a~iya)a .~eÙe : ~Ida e s.e~1-u~Jg1~1 ~ol~t rei1\1 \\f ~t1 da_ Of cur.a~1~,% del _.c~p9. ,<l,t ,i ~~sur_r~/~\le.,pr,j-~yhie , -~1 I Fi~ d.a) n1,et,z~ifol ?_rn~. <fan§\' 11\ani ~Jt\ Ìf; eipJ$,s1~nLd)f;1:'ìf ~ off,lJ;?~ag1e!f o.lJelJr,. VJ~,\~ e_; d~}g_\~.~Z\~ny. ge-11er~l~ JJ .fare )Ui,l~o ~r~;~~l ~,}Q,§#llf.,g_\~fll~~ar.uan,t t~,.~derH.\\· ' :~1~?.riri?J.i, Il1a~1sla,}lt?n9r RgccQ Cur~1Al\e ,1ig,~} .~~fermo pqma <l1,me . 1 b~.g~q;el~l1 co,i ~y.elp aÀl:r. fro,nl~,. IJ,n ~hs\ere..,co11cifqw1.~~f~·, (alle, pry .tl'. e ,p_omeriqiij!lx,$,irca,). 9'0Jr?i)lo &o ,i.q.9len~le,,coike1: ]t ut a1)}_rtli fl'J>1 ip}, çicj no s_qspeso u.elJec.<i\\o fti 'maha, ).(' pa)p~br,e riJ,qfsat,e ,~ 1~1~,\Uk•ChÌUSfl, cpgli 0,CChi J~,grj~anl~ ~ ! I l eonlÌOt1azione della.,Wtn,O~) llà, ghi a;ycia l('per.1 Ò .e_~p ncfa. >lì l Jo~o Pl1!!ì.l!e,(\il~ta!i~piflli~.•,C·OU ,fas.ç_i.'\rlUcO:gsP..,,'<,on .sçJìkquio; ~oJ iv},rl.i ~.rr,{\sellr e: ~~liia'. ' i~ c1~*lel e. \1~?/~ ~\'1\'a con~ nesli,col.ai1001 QOnlinue' ed anorm.a!i ,del!e maui e·mo-.• nrotlotio eÌfell1, ne erano e.Si:tJ..~l L\ ,mmah,lù ~ :s ":i ' 1 lf ·~ ·n "-i:~·,, ·r1 ,comnars~.le ... 'r~ ,pr.orir; ~ vimenl\ delle ,qil,a,. cOJ1 ~reQJ.ori 1;alle §&~mn ità ,in_[erior~, era i;t,l:llirà~\eJ èon f~c1;1~,Jt?u\l\io~·ei à~,s} i_r~~1co,1ìda, 'cogli'I con .amba~c~a di, r.espiro:,,: G,on i;ule seoca-.e,calda. piu del o,f <iihi/ $.P\).rger,1\i .e ltifQ,ç.Qngiu rili f~'i~ie'(t,~te. oil'l 1 pu,pilfe, naturale. Dalle rispòsle ,poi~-oh.e in.lerpolalamenle polè·· assai <iila\àle, .;1"' r.nn sguardo lruc~' 1•t·11'òh '§1 '\'nter\dehnno benè ,-~ J 'i , m I""' f I l o~~enete, sòuoJ.endol_o, eb~e ad ar~uire,e;11e·agli ioo.omodt le 1~èole è;1n,e sf~rit~~~wen~~ 0 arl1qol'il'..3·' _!,t .Ji.P{ri efl co,nli;, p1u s--op-r,a ·aèceonah · agg1ungé:.1-asJ qua:lcbe d1tlìcohà nel-' nuamepl,e p,;irlp,.ssr,;.!?\e,p$9 ne. e,i;a l~/IÌ.\J.J rf\ a,~~ ~elle; l'a~~ìcola_11e •la·p~tola, e conf~sfo~e nel le idee; p~ì sòpr~ .: a!e 1a.~~d.9r.~.ç,o,pi1'._s,ssj~i,, l.t r~p.,i!ff;¾o!l/ : bre.ve .~ p,repi1 veniva -d1 'tempo in t empo qual'Clie ?on at?id'.· vum1lt>t p~rò 'j I Pl~~ta1.1 p9ts1,.ce,l::.ri~-~un e, P,l.e_m , /\~ ~~n1H;la~}~- si afaa'v~: senza 1eff-elt~, e do1ore al vehlre, ma dtal~ta •parle, pochiscol trono9,.,d.1,t letlo ~1~.g.anq<;\ il pe_tt.9 lfl f);~l\.\l,l\1,!lra.. sol\ft;-io ,imo '-~ m"!6festava· allora il dolore, ischiatietr))rin1a spas-· j, ,an1qo çolJe·_n;1al)i .lf\ c,ol~ri, oç~ .t; ,r,tancl~ f;1t1~F u e~per · 1 1'assis,le.vano. modico . r •. )· · .. • ,,., gli,al1ili IP. "llre 1 nersoné . • ~ '' . , , ,. " la. r, 01011 ,. p-,lie.o . l,, r ..., .. ~ ,.. 1 • che ,,- ~ ·11 ,)t' _, r~ 1 ~samì~al\ 't'àli sfntom_i·; pr~'c'étleva il 'Cù'.r(i ad u,sser\i'af"è Ordi1Ja.i µ,n'1abbp11da11t;e ,soilrqrjone 1di~S<J!•,gµ,.e. ~~i l)racc,io:, la piccola à'mpéil'là~ih cul\'.fil~·st.a~a spé3Ha)fà 'sudd elfa mi'-' . raCCQf\1~nda) qi in~isler.e CQL~apn\ f{td,<li al, C~!Ì,Q.. 1c9]l~ ~cèla ~all~1 ,r~~~a.cìa~.. -~gl~' è'. a1d'èAo: limqpal~ ve~et;l?i,l rp~[ '~e/~NL<! ~ p~z,zeJin,1, d~ ghi~Qciq come farmacrsta apprqv:alo .. Er!l· quella v1fota ~d' ecceda porsi a p1c~olj int.erv,alJJ 1,n ~occa nel,.~aso che_ nfiuzjolie:di ,} P(} ~?~o_l~,~u:ar._t;,i f 'a}. e~i~al~ç. él} tasse-di.,bevere, esse~domi d,ello .C~G inghiol,LiTa con mo.Ili' che ( p~~: t~ .~~~o) ,coA 1,'a!!.r~ picc?,la .~~a,~lità d_i essil riditfwoltà . , .. r . masla 1ll fondo dél picchiere {ldoperato dal' mi,,lato non .Mezzo .quarlo,d'o.ra dopo il salasso sopravenn~ (\n -Toe;i~ ~l:i:f:it:fer,tirtr'!1k.Jn.1~i~\~J\ qiilo di_m, .~~tirJ?,~n,ti~,h~_ 9.!à e, ~i }fil lfJ.f~ e, ~~ f)

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abt o'ndanti con successivo rimarchevole' sollievo.. Siccome però il sangue era plalisco, con cotenna e con pochissima secrf,zi,o"e siero.sa, i polsi erano lultora forli, pieni e freq,uenli,.e per1uravano in grado piulloslo elevato gli sopra annunciali fenomeni, gli feci prp,licare alle 01,"e dieci e mezza. altq> gener~so salasso al brac,cio, prescrivendo la conlinµazione ùegli .i\trj mezzi curativ.i già ·prima prescrilli . D~'po di. ciò il migffpramenlo fu no\abile, e progregsivo i'n modo che l'ammalalo- verso le ore due .dopo .le .mezza. notte si trovava senza delirio e sensìbilmenle sollevato 1 da l11lti .gli alt'ri iJcoi.nodi cui era prima in preda. Se non che sul 't~r~ .della m~.Uina venile preso da 'tos~e croupale, accor~pag.r1ta ~a-:i~ç'uni spuli sanguigni con senso d'' ?P-. pi'essiòne al pello__., :;· · A\le ore sei del'matlino del giorno 20 mi trovaya al . ·1elln del so'trerenle/ e sebJ?eoe osservassi la diminuzione dè1suddelli sintomi, pu,ré· per la.éomparsa de'nuovi mj determinai. a far prati.care allro sal'as,o, e a, propinargli. per bo·cca ancora gra,11mi trentasiite d'olio di Ricino, ,a:è.: cusando l'ammalalo di essère ancora ltavag\iato da qualche dolore di ventre. Quesla volta il purgativo produsse abbondanli deiezioni alvine di materie biliose susseguile 1 da ripetµle 'e·rois,sioni d'. orin~ di colore, araffèialo carico. li' miglior~mento conli1ruò nella giornàla, ed alla sera la febbre era milissii_na; ma però. l'ammalato si lagnavà tu'ttora di oppressione., al peUo e conlinu~vii ad ,affiikerlo la tosse, q~antunque fos~~ero ,fotatme,n\e ~essai i gli ~pul1 san-; gyignL Accusav~ d.i pi~, av~r~ il fapo pepan,le ~d essere forlemenla qi~turb,a\o dal trovarsi.ad intervalli privo affatto della v·i~ta, ad al'iri ~,i v~dere gli oggelli offuscali quasi a traverso di una nebbia; come pure do\evasi' d'incessante ronzio ·nelle orecchie come di forte ven~o. di penoso, be.ncbènon grand~. slr.iJgimenlo alla go(aeda qualche difficòllà a patlàrè e ad inghioltirè le bevand.e, éhe bramava ghfaé.çiate; soJfr.endo di sete intensa, e di secchezza nel'la nocca· e nella goJa. Vt)dendo quindi tale stato credetti prudenle ordinargli altro •.salasso; massime aven·do oss'ervalo 'essere J aneora cotennoso e molto plastico lLsa~gue dell'ultimo pratièato. E Teffello nè -fu salutare, ~èrcliè là b61le pas- · sava· r~lativaroe~t~ pjuttosL'o lranqùilla; · A11~ tnàltin~ del 21 recatomi presso l'ammal'alo l'o trovai anbasla~za tTanquillo, e dic,t)vami tr6varsi meglio, ed essere cònlento priòcipalmenle perchè 'gli era ritòroata la . ... t visla; era meno tormentato dal sussurro nelle orecchie e ~· 'I' ' • • . fj dallo stringimento alla gola, come pure clalla sele,e sec, ' . 1' ch1:lZza ~e)la bocca e nella gola. Lagnavasi però di cette visioni elle assediavanìo, asseriva essere la camera piena di personé' con visi biançhi e tulle· bianco veslJll!, che non volevanf oè risponder~ alle ~u~ inlerrogaziqni, nè sortire giust;,t'su~i ordìnj ;' che 'la più v]pina all'angolo µestro av,ev~ bens1 lo st~sso aspello delle altre ma con largo càppé!lo 9_i paglià in testa, ed era la più sfac'riata e quella che gli dava maggior molèstia, . perchè, o!Lr'e al 110n vdler obbedire ai suoi ' cenni, lo clerìdeva. Queste' at'lucinazioni 1 di vtsta;·da quan~o potei rac~ogJlere dallo stesso ammaJàto, 'kra1ìÒ àlter'nate da altre che gli presenta'vaoo ani. - - .. . màli di'.varie e' slràvagailli form·e '<l'i ' c:olor nero, aggiran. tisi sulle pareli 1ella cami!ra al lato rle,lro del 'lello. Pe1r'é!ùrava ancora nell'i nfei:mo là 'lalfu1cili1 e ' l'irrequie~ , ' h 1 fu 'd. i., J> , 1,>l • · , 1• · ' . • . !, l ezza, cos1 c11e I tanto rn tanto' sol!evavas'i dal letto ill

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allo di voler afferrare le p·ersonc circostanti ch_c )'assis_tevano, spesso rideva, sovente -ancorà tocca vasi il capo·· colle mani dicendo d'aver 111 testa folle; esisteva ancora la febbre, ma in grado assai leggi ero; la pelle era madida di moderato calore. ltisislelti percii5 nell'6rdinazione della limonaia e del ghiaccio, è conces:-i qualche ·brodo e l'uso di q'Jalche mélarancio tla ~onsu111arsi a varie ripre$1\ nella giornata. Visi lato lo nuov!ithente...alla ·sera, lo lrovài senza fehbr{ e hi'tlora piullo~l'o Jra11quillo; ma mi parlava delle alluèinaz'iorii di vista: sopradescrilt'e, e d'avere la lesta come epli esprimeva 'ognor folle'. " La susseguente màttirià del , 22 sè'ppi che nella notte dqtinì" p,er àlcune ore inlerpol àtamérl\e ·d{ sonno tranq~illo cpn son~·iloq'aio però: e lo trovai pure senza fe'bbt~~ ilare, e 11el racconlafmi ch(1 le vì,ioni noh l'avevano''fi:. nallo'ra abbandonalo1 soggiungèvami esser però persuaso, oramai che non fpssero che alluci nazi on). ;·se non èhe . ripeteva mi cbe sebbene ora fosse ridolto a poco i1 rumore delle oreccf1ie, che antecedentemente tanto lo molestava ; pure aveva ancora 11na lai specie di occupazione alla testa; cli cui non sapeva dar spiegazione, è cli avere certe sensazioni, che lo facevano temere di graodi rdisordin·i nei (Continua.) · ccrv,ello e Ji tlivenir veramehle folle.

,PARTE TERZA ...i..,..;:._

"Refa~ione delle Conferenze scientifiche ' (l\lESE Dl 0TTOB~,B, 2 1 TORNATA}, .

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'f()R.JNO. - Letto et! apprpvato il processo verbale dell'ao- · teceàente seduta, ba 1~ parola il,DQlt. A~.netÌi, Ric<,rda egli ser.e sta,to,lungamenle curalo 11ell'ospelale UD sergente del reggimenhl artiglieria operài, affetto da. ozena,' che, disÌrutto il• aetto n•asale, erasi da ullim.o · fissata sulle ossa nasàli. La cara interna, la oiedica:ii6ne locale, all'u~po d'acqua medicata con. acid? idroclorièo avévanò d'assai migliorale le condizioni dell'aniin:!lato,· nia arrivàti ad un certo ponfo il male mostrossi riltelle ad ogoi ulteriore ' mezzo ,a, fatfosi 'in pri'ma .sla'zlonario, ripigliava poi nuovamente a progredire; sì che lo scolo ·diveniva fetente, la dis~ruzione de'lessuti progre,Henle, benchè lentamen,te, e la regioo esterna corrispoodente deUa (accia mostravasi tumida, deforme, edemal:osa. $1aqco il ,m:ilato dii sÌ' lunga cu~a :e vedendo come ancor.a ,più lungamente dovesse , alteiidere un .buon fratto, sollecitava la .sua ruscita dall'osper dale, che gli fu · cO'ocessa in ,visi.a del deperimento generale, e delle ,(risti influenze morali dall&quali p.ai·eva travagliato. Lo sicom jg\iò però ad insistere nei.mezzi di cura locale; al qual consiglio scrupolosamen1e ,atteneyasÌ', ma senza rr.u.llo. A Jale es$endo le cose, il Doti. Agnelli volle sos:ituire alla già diut.ur., na1I1ente osala acqusl, .idroclorica, aaa Ju~ga ~i·lazione di clororo.,di calce, a ciò incorato e d;1ll;azjo11e,~mh;;i,di cui manifes~amente il rim~dio goqe nelle aifeziopi n,l?~r9sC:Jenie, dis,crasiche., ed. an~,O(a nello scopo, dt cor.r,egge,re !'illifR, ,$ia che. la nalur~ già avesse ordin·ali i auoi-sfor,zi e, tutto, foss~, io pr9nlo per l) i_teri~rr .b,aon andaa;i\lS?,to. cl.ella ~alatliaj s~a ) ~azione dei "Privasi,f ed ascìvai. una rimedio, • )({)fallo,. .è , che' ~dirno ~rf poèbi ~ ..\~ ~ "'o:i9rni · r. porz!~fi d'osso ne:.rosato più, che 3.centi~e!ri· lunga, per due <l'.r largtlezz'a, da quel momento la malattia 'avviciÌlava~i

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- ~ 367 rapida_montç a ga,arigione;. il feloro dell'alilp .cori:egevasi, i:f1dcipa U il!,fipe lq. sua ure tra e la vefcica co~ in(rodazioni lroppo ripe. I u!e, prolungale et! insiJtenti delle mihìrgje. ,11~ornpariva, e la parlo riacqo.istava spd.ez};a e cpnsistenza, sì lo coos-egoen~a o provocala da similir fatlì4'aoife1tavaai li che Qggi l'ammalalo ~ perfeftamenle guarito, godo di ollirpa ., ,. • • oalmente ona reazione generale assai forte ccl intensa con posalute e(I i)a ripigliato il servizio, noo ,.restiindogli del lnn,go .~ ,t, ~ ~ ~ fenti sin\oinj di iniziali) Ci:to-,iefrite che1 fio tv11 per coudnrlo soll'erlo malo,re che 11na deformità del oa.sQ,, che pef notevole "' , , l<tt ., · deviazione angolosa t f,-,ggialo a zig-zag, a ~ori<'. La ne~fi!o parcv~,!~.!°ilalP. al rene de5l~o, perc_bè_ 101~ al ffanM tlcst.rn sr reco senhr~ goel forte dolore con coi s1 apri Ha quindi la parola il Dott. Pecco : Ho..og!li avutaJa svenlurc1- di p.er.(,!ere nntLde' miei ammalali l'ullima scenll: dolore diffuso lungo l'~relra fino alta vescica delhrsezione ufficiali. Appartèneva ogli al ·\o"-re~. fanteria ma dal cne r.iù (a,·di si fec e poi essa siessl) dol'drosa. 1 1 · t. 0 d'agosto era staio èolÌ,n:ato a riptfSi>'[Jer ant.ianilà'di~ervfaio.l ' '·Lo o;ibe saugaih~lett!l·e1&a'ri<Ìho di maietiali 'rndhò-JJ~·rolenli Entrava noll'ospedaloil 20 ::i1kile 1858, per ur~ 1omore oriMSO indicavano pJr tr'bppò la v}stosa lesione' dello" funzioni: e le gravi aHerazionì degli orga~i ·ut-opoietici~A qùe&li ma fori s'agperineole con. fistole oretrali~~ipe,nd,enli da ostacoli uretrali, ,çhe ~uravono da 14 anni. Fojn p"inl'ipi9 affidai!) ~lla,cqr;i_Jlel giuo1sc hcn preUto un'enferit~ disse11tirica, che poi cessò r,er Jlott. ·rurina, e vi rima neva, fio o al t :0 luglio, alla qual 1epoca, ia\:e pò~'to· uèl una ~{omatlte ctWterica, dilfosa alle fauci posteio ne assome,•a il irallamenlo. Av;flva in quei lorilo l 1ammalato riori ell èl can; lè_aereo:' ~reg'a qoiodi ìl D11lt Peè"co i colleghi I\ appena compiuta uila cura mercoriale per frizioni, e 'qoàntonvole r as;is tere all'àutopsi~ (1J; persoaso come egli è, che doTrà qae le'cose s cml5rassliro prna.dere una lodevole piega, òlfriva -, I I però l'ammalato r.nc;ora il tumòl'e perineale, g rosso q-11anto un ( 4} Quanhrnqùe la •1seguenlo re[a?Jìonc neiirosòopica uovo, con una fistola uretra/e a d11e aperture esterne, dalle non sia staia ~eltà dal I Dolt.. .r~ceo fuòrobè nP11a -prima quali usciva zampill~uth> l'otiòa, e dn èui sollo la pressione usciva di novembre, Lultàvia a tnaggfore comodo del lelseduta pure del pus. Ccss_1lta la cura generale, intrapresi la cura Jocale .titre ed a compimonlo della storia st~ssa crediamo éosa metodica degli.i;osfacolt l)llr rrtezto della dilalaziono. t"!1' t •• :.. ilì quest'ò nùrnero per"mezzo della pre' utile, pubhlicarlà Riscontr.)i uò1 priln'lì ost.:colp molle nella pÒrzione liliera del sente nota. penl,,che potei pqish> superare ed allargare. 0 01,g que:sto se Qe trovò on s~c~.ndo <)oro nellii poriiooe membranosa il -q,uule RegiOJle peri11e(lle. Oel tomorelto che ancora nell'allimo gior·da qu,anto si put~,.ril9vare iw s ~guito, e~;i d'un'estepiiione f\Olel'lO di vita del Gh ... si toccava grosso quanto 0110 noce, non si trova quasi più traccia: li tessuto cel\ulate perinéale è dege,•o!c, ~o(·l 1o~p e (orm.}lo in p;:r~e· palla ma eosa i(l~Qt>SSila, ·~!\Itene-ìiàlò 'in sosl'alizii laraacea, stl'Ìdènt:e'sot(o lo sc3lpe:U<l e talrata, ed in parle, d~ pro,du;iiioni mo1·b1()'>e nei lfssuli circqstanti , 1 I · mon to amalgamata con la -porcZiono membranosa dell'uretra da ~ ~pecialmenle.• d~ on tomorello profopdamen~e situalo s11l non poterne più dislit'lgoere.le ri11pellive ·diJThren~e'is.tologiche. fato· sinistro òel•'ur; l~~ me~hranosa, e cbe ~olo si polè nel se• I;,.9 siesso lessato cellulai:e cos~ lra1forQ1alo, è percorso da pa·g uìto riconoscc1·e con la pal-pazione esterna, quando -auoò rer.chi ~!l ni·fi~to~~i co.muyii ao,ti trl\ \q ro, ed, aprefftisi ta,,~to al quasi affatto scomp~rentlb il tumore perin;,a_le per coi i·~mmap_!lrineo, quanto nell'interno dell'urefra con due aper-lure-di'stinte. 'l ' ..., lalol!ra entralo a!~'uspedale. Ad oola della durezza dell'qstacolo Vretra e prudata. La porzione spongios~ dell'nrelra, liscia e profondo, 11d onta dellf lorloosità dcll'ure \ra, si g,unse poco a sua faccia interna, presl!nla verso la metà della biancastra nella poco ad allarg~r.io soffiJiealeciletlle da poter pooelrare io v·e , . ~1, I r .soa lqnghezza le tracoo d;n11 ostacolo moli.e, stato dilatalo dalle cica~con plcèole mi'nllgìe, e'l'ammalalo da mo p ù ~ardi am.c;md11:ea0, La uorzione mem_bri,,no.si.,, ~)\r' all'l)sser~, <;o,UJe già · maestralo, aveva con molla maeslria imparalo ' il modo d1 ips; disse, amal$amata con il lessulo celloJare circostante, è pru trodorsi da sè slesso la can:Jelella In vescica, tnoslraodosi in 'inspessita 'e. degenerala: il c anale uretrale comunica con i' seni fisl<'losi 1del perÌneo' ~er meno di due distinte aperlurè di cui • ciò più esperl<5f'e pih 'fur tonàto del maestri>: $u'I principio di 1 1 .,una il 1 sitoàtall''~eH"à par-te int'eri'o'ì'è' tftè!:liana délla yorfione sèllembro 'si fecé òna •soJ11! volta• lin ten\l! tl'vò éli• cauterizza1 zione ll"ggiel'a d~ll"oslaéolo{ ~ essendone susseguila una leg- . m~mbranosa, ·inentrO'•la sec6ndà, si ln,va p1ù111indielr.0 flella ~arte , laterale destra dello ·ree;iooe pr(lslatice. Ambedue tali agiera reazione con movirueoto fèbbrile rbe durò poco più d' un Jlerlure _p,resw,t;iµo nella !oro çirJ:-Ol){erenza e per_-il trat.to di giorno, se •no obba'nQcinò assolol~menlo l'M'ea. 1 1 , • • ci.oaue o sei millimetri u,fia,1') ~e~eneraziqne 11eristra, qoasi cau' iJ,f ft 1 l: 1 io U j, f 1 tjt>, . Le .cose pro~r,eçijwho, 'Co':ìl 'itl mod~ regoliiro da lasciarmi <,renosa. ~ I diametro dell'uretra in corrisponde11za dell'ostacolo profondo, ·sìtf.oVÒ nél ca'ilavéfflàtiiie-rlte' 1ìÌcco)o da pormellc>1'0 :speranza dh perve'birò oc,I , tenipo a~poler introdarro•iu vescica con difficoltà !Hnlrodozioue d'uno spec,i]lo aamune. No\jai tul(IO calel&re Ordinarjo, Ontie teoerlÒ in Sito 8 p0Tffia0.e1Jza e tertare così la,chia:;ora della fi;tola periaealb- tolt11ra persistente. . tavjrua qu.eslo. proposito chy :begli alt imi Je.ntativi di dila-ta:done ,i fa!ti jn vita,si erano già.potuto introdurre in vcscka alcune r nnFu in mezzo a ·quu.i\A1t1Peràni~. cb~ comìMi:ò, q,uel noo,'o delette flessibili ,d:ona 'discreta ·p:rossep:a. AJtrtmdei il getlo malore, cho -dovev~,in;,r,o.11hi giòrtii ;aprire la Lomfla a\ nosl~o lstesJO dell'oril'la era si , gfà,ing-ro!satò• più -di A!j11a11to permello~.òirmi lato. , cebbe di credere l'e11unziato,risu\tame.nJo neofòscQpico. L11 nnB :sti ramm.eotai:~, c;ontjnua- p dollor Pecco, cbo portò I-i tQ:rl\ dell'ostacolp fu giodièaia callosa daJì'amlCQ Cav. Arenit che, fu il primo,ad osservarlo· nel cadavlfre1 e pare cbe alla for,anµi .t~uoi ?sHpo~i p>qretra scn-za co.r,care d, curarli: per ctare mazione· d hq11'è!Husla~olo c-0i;icdrrene maggibr.menl1i il te~•ato un'idea di quao.to fq~se egli non curante <idla fH'Opri,1 sanità . .r . \ ' aI A.X ' t Hi cioearo!lretrale-fodoralo, eh-e tiop l'olte'ta,drollO!dti}la isle$$3 rouE di fallo, poco dando a~collo alle ,mie J)urole 1 r.on coi ~ i racno:Sa dol eanale1 orinifero. ·, 1 , comandava di lepersi ben coperie° o riparato dall' tm'p.ressione J7escioa. L a Vl'Scicn impicciolila delta metà, presenta nelle sempre viva dei prim, fred,fi, di evitare i ikordioi, qualunque sa~ pareti oilo str;iordinario io1pe_ssim.11i>to. Attorno alla parte 1 ·c#ssi si fo~soro, di'-11011 all'd ticàro tr1)ppo 1a propri,! ure'tra con ,1iuistra de.I s110-.citlh si rin.venne un,a&eesso cistico· del teu uto ~ Jh' • !l'''J •· •! J I '1 cellulare. te·ntalivi inopporloni o troppo pro\1,1n~ati di c,,rcte'rlsrot , egli i ' ,, : , Uretere e rene destri. UreJere destro ipertr,ofi co. e dil11lato in pareva spinto da fata lità a fare a bell,i posta lutto ciò ch'è' do~ t " .. ,,. . . ' -lolla ,1a soa..lungbeua, ma speeialmenle nl!I suo ingro110 fra le vea C?sergli di maggiot da nno, opcranflo qtfatlò iill'opposto Jei ~ar11li ctella vescica, dove,av.rebbe potuto capir un novo. Cfò mici' llon!igll: esptmevàsr \gli contina¼mc-nt.è ~clr,111 ~lì~l'ca di .nqn osl11Q.le. shr.ic9.nol,be p~j aH'apprtur.a della Vj!lcica1che l'ocamicia iii già sonsibi'le fredUo del sette mbre/. m11~ia,va e be.ni&-1,io io'l'euiore del detto 'l)retore,, non s.olo oon è rìitr,etlo ma veva come pi3lreblxda re un s ,10·0 e for~ uomo; nsciv~ dallo è piuttosto dilatato ollre al no~m.ale. llene de,lro convertito iu una cisti purulenta voluminosa a speda le troppo snenli e ad ore alf 1llo in41!bilc; marloriav a

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tnteress~nt?~iar.1'~1 res'éic~. ,.. . • if"f)1 r lato ' 1 f-~el • [ ' l~ella :r. ~ t" .non cbe dal latÒ degli ostacoÌi rerdc _ 1ranli da ·sì luogo tempo. ~ j ' J1 • "tl• • \ }l (:;1v, Aren~, ç,l;ie JPUr yide. :u11a volta c.ot DoU. Pçcco l'11m~1r.lato :tvea pr(l.posto come solo mezzo di cara ìo cni confida} :f.• r r ,.,. "'· , • ~ " • ,.; ~l t ;, . r . Y;ll, lH r e,rcar .<f:inclare oell'ur~tr-~ p,eJ. vari seni fi~to,los1 a!D~Ja;nenle 5paccaoclo la l'ammalato però che I ' : r,regionel perineale; i'"t " ' _;,, \ ' ' , qft,pprima an,11ui~\a tale coqsiglioil r,ifiutavasi P.pi ~s_Lioata_ment~ ad (1g11i allo operativo, sì che non restava cbe agire come s1 niicva alla me,2:li~,~-ori l;o 1:i·r:ii1atti~ et~ dov.ea e~senz!l fuoesta. Ua:.l t-11 ~\ d- "ll, ·1 )' "". _.. f . ~ ti • , A-11ropo~ilo dP.l caso d'ozena,~-,·ricordato dal Dott. Agnclb, 11 <> · 1~ r Y 1''t5o•Ttlt ' '1 · 1 J) olt M'.an•.. 11i dice <>vergli ctnei brevi conoi fa(lo risovvenire ,.,.>C.: f"H.J' ì'S 'Jt> >; . . (\~f .u,, r,. . ì•\, i •. "\ d'aver lello in un .,.ioroale medico ?i11htare france~e alcun.e con'! [' ' t ·;J · f • ~ • ) ~ ~ )i'O · ~ _ " t 111, sidPraiioni ,elle JZlsi, sembrar.o go 2i11~t.: e fondale, iotoruo alla: ~ .!l·•' i.:, l'l:o;~ i't s,.t r-ff1:,:,q•o• J;UP ; . , • cpr., ,lell'ozeo11,,face11.do pero uua [,agwnevole as1.raz1one dalle .i • • ' d; ,t \'", av n° ,_')'"li tJi."'t \ . 1 .., • eonclii:foqi possibili,<lis,c. ril~,sj_ché; , i lf , ,~ ·1 l , nr.r ,. ~ ~,. 1) ,J , ... ~ L'ozena, vi sì ùic,iva, resiste · ai diversi metodi lìn qui usati - nella sua -cura per due prioci pali ragionf: l O percfiè i mezzi r. Ìtpf1ie.;ati llOU/jl:OS.i".i'gìung.e re U' CQUl~tlo,Jlb\11tHi. 1i.puhli :anl'ral'1;\0qsi delta loA:lrlit:àui)tfell;r,;•2° ,p§(fhè,~oc.b,<l ~i ~aggiuogaoQ ,pou "3ii:.sj)s.~,ff.i1';!.Xl.ano:if_ì .~i<li\\t1 ,;a,9 u~~lh1?ri11µ,i,Pj.i pr-opone'(il 1 'autore ·, .,, ~ i!, njt11ito, <f~rgeut~.so\i40;ju llrl!M.~r%~1:i.a,r}IIMl<O.~alo ç,qn.a~jpe, <;11e, f:jll/uopo..:1i un ~ortaç.~P.!PCf>·~~~tiçP, ~ieststl}\l~t',, P·_9•1ferminalo da on fasccllo dt hlacc1e, ecc., si dovre~b!\ cl1\1,g~~ t1 mente ~orlari; a contatto delle soperlì~ie alterale. Assicurava ' i1,11N1 re o'trèifersi 1coslh')ntAlnèWtòu'cob' qh'e ~·)tò n\èiziil\Jl}revoli tf,, 4.• • ~ • • ·..i 'Il l I' ,., " dh.., )I li' ù~ ' " ,,, "· rl .>I, .Qgpanu.1,9oJ. •J .,., 11 , ,, I . ,..,~,,.,•fil T',; 11 . lj,PrQ[e,s_so,lle,ierosiq.o ,çli,qe t;SS;el'Si1imp,i~g~to il mc;~o.aora " IJ'ièordalol'io~vete.rinaria nel inocci(), Ji'urouo, infatti tentare nel t 1ii-0ocioite'inspfrlizio0 Pdi lfitrato e .ca·rbol)'(\-ì ~I qual uopo <sl' inve'ntò,' Jn ingeirnosot'i's Ìroménlç, ònsfslenl~~·itieutJa fuà.ni-éon11 1 1' f. · • sò's tenu\a da'· uo ce'f.chio 'ef atl'àtfata'· al ·in'osel,b c'!èWd;iìli1Jle; 1 la rna; i~on; con u~a apeit~i~ ~ èÙi s'adatta il saaclietto ,. . epllte,qeote il .i:iLtratol.l mescolalp, in dt~erse ,Jlrp.por.iiOi)i-al ca~,vil i

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Jl.!\foimalé yCO$Ì costrelto,.a~ in~pirm:lo·,1l'agelll~ sbporr-ai coaì pflffòouà'liiè~te iì~o rì~i l>'ro'ocll~"ècC:~ed all1>·sp!lèco tlil"ri'dda<,}

mentre yeggeinsi 'ooo,li e rcccnlissfme ulcèri, e-sp res$ione ed ef'. fetlo'dèlfa èaùs'a coJtÙuziòhale clfè su"3cila è m'an lieuè· la'lèsioue ,; fu.cale. Anche ne~Ìr tf'òm1ni, n'e·n'e ' u1ceri larinyec lipp'lìcò Il 1 ' nitr;to;d'arg~lifo t ò"càtrriè nl~' pir fos pit'hione _o c-00 mei1;i arti,, lo.{hi ai' s'Òaecenn'!l'ti\ o s'c ne olict nerò ·ri~uftali e>llimi; in pochi casi a·ppena non si ottt!nne la cil iffiiznìiorle i!l'llo ·blcerl lotte o fii qua ~i tutte ( t ). ' '

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mi~t, e.on ~!teri~li ori{acici. ?I! a.lt~i,dae, piu,~iccòll: a~l?ng3ti ~ ·ed 1treg<dat1>1 constano quasi .-uberamente· .d1 fosfato lii calt:e ' coh,pitcole' quanlitàitl'acid'o urico ,,siccome•r.ivclM'analiài .chisrtìica:stata· corteseroentll faua dal Sig. Cav. Grassi, Dicettore del 1 • 5 " ; ild. · .',. ' ,,.; · ' • ·· ' . ' t''' l ,, h' : 1 • lalioratorio centrale chimico farmaceutico militare.1 · ' ,, " 51.?R~ 1,}!,•!ro., ~.ooJl~gerem~ p~r !P, .(ln ?· ~ e , C,01) . un JI n11 tJrefer!J·C.t'tné sjnistri.•>A\lnbelJue sani: , ,i ~~~bì\iSC,C Chjl i~ Uf1 U~pn;w,ar\içpiO ~Ì, qo~p~LO ~~ç~IJtO 1S •; ·Qt,Uritl!"is'ceri,ilèll'adàòmin8. Perito.neo ini·et>tatissim'o~·lspecial. :, ~cjp,.li san,ita,r.1 delf:nrm~ta, ~C~ ~lti )Ja ~ più disti nJ~, sa,., mefite -,~~-I ;~e§ènler,io: 'i:n~esliui tcrassi io~pessi.t;i ed' avéoti 11n ~ PMlDP ~O,tl!,inaii ,n,e.9.\c.9,-cfiir,urg\)i o.nor.~.:,i. delJ~ Regina. ,,. tome, pm1 r:,gtret1Ci dè1 :,nòrtnale:. Jiettàlo a'pèrfrofico pli-r moclo ,H DireiUorei>DoH. Ca\.'. A'RELLA, Med·. Div•. s , ,· che il suo lòbo.'sinislr-o- si tro'la quasi ·a,conta1.to,con la milza, IM!ke Dir,~llo,r.~ respons. Doti. M.&.~,T.JU:.LI, Med. di 8at. Cavità del petto. Polm )lii soili.1 Cuor'ep·resentaute-oò11 leg,giera • Jlt'Oiit-e r1azi-01i~Jad'ipòs.a,h 1:, J; "" , (, 'Wi :., fiJ ·•'' ,: " ., I :; Il /. j J, I , 'il 1·. 1 il : '-'"'·T.i'f'J. ·s ·ubalploa· di'· Z'OPPJ'il'ét Gofflpf ~ 1 '" i ' 0


N. 47.

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;g~. 6sservai però che la- loquela ; ; ancora alqua~lo detti al servizio degli spedali dove per la grande afslenlata. ijli persp.issi pi rta~t,o Ire piccole ,time di panfluenza di malati ebbero campo di co.nrorta.re le loro ~eslo nel brodo da_ prél1llèw_ 111 tre _voH~ nella g·orpala, <fonvinzioni cml?aun numer? raggua.rdeygle{i fatti. ~~ pef 9do-dilP, garçi Q_ltl'e ~isura i~tÒ~n a{), Ul) I1us.p mo~eraiQ. dei m~raraf?1 la sohla h.µJ@rJal.a J,>er ibe;-; vanda; cd un ehslere ètno'11t1 o, nou cav-er'\do.l ai nte tleì"é· argdmentcl-'che a ·cifoit :l ~s-p~rienia ha già e mille 'lioni al vine dal giorno che prese con buon successo l'olio volte messo fuori di coniro\'ersia ci limiteromo a ridi. .rrcl,;to. éom~ ~pril è c1.ccenpatd, • produrre ancora le ultime Unee..déJ a:app011t-o s.i,Uo Da questo giorno l'infermo andò sempre progressivascorbuto speditoci dal Dott. Costanzo, al quale abme-nte:_ migli-o~ando, di ~a,ni-ercr, che ~2''1· ineolli_!'frciò ,fl ~iifn9 gifa1}1nfo altre ,~ne onde -~Qteljare le-bo- lev'ars, per a:l'cune bre da1- letto. tessale ess'Mdo le a11u- 1 str~ idee. , 'Cihazioni, El.! f~rd uraròn'q_sino alfa' ÌlQU~ ~et 'i 5 ~tì,.e « 'Fornande all!.argoment0<, costili)ott.-Costanzo, e g1on si l~men :ava se . n.o\~e ~i u~ Jio'p'occupa~io~e al d~tmij rri!era ifovse ,ttopµ0 ddis~ost:o,i d'i)f(> poche pa caP.o. ll giorno 29 po, v·o·He 1ncom111ciare a so~Lir~ di 41>•'· "' $li(' " , , . ,·, J.foltfsulla oura atloperata . nello •sMrb,uto - Appena,. casa, ed 11 1 . settembre aveva aj &ià a·ssunlo il suo serI~reircostanze Jo permettono eJe O'ooasiooi si pr-esen- vi2io, tullo èn~ sì Jagna~~e ,ancor(\ ~ella suddell,t ocpupamn-0, gli·seorbotici sono spediti agli ospedafodi .fle..., zi?~e .Hi r.a;po; f he vol1e p,e: nulljl cp_n~r~, dif~ndo che po"sitò, t,en·sapéndosi c0)neJda1 modìfloa~ori igienici,• passorcbbe .\Wili1~~9~Q o yiflle, IHSS,~gg,i~~eM 9fi~ ~pc.rla, dal èangianre1mr d'aria, di vitto; di gimove1di, vita ei Sfiltlendosi i_iJo.rie come se non foss.e slnto ammalato e. di rabitudini assai megrio cbe d:ii r.imè'd-f farimaceutici libero affatto essende del dolore alla coscia ed alla gamba sìtpas,aa iòvocai:e•felicirisultameoti. ·F!f.attat'llo s~predestra, per cui si ·çra çoDoeato a ietti _ scr,itevano •ilisa,Mrei(p'ét?.metiendoIO' ièfr,Ìil;coStàij!L'e}, ·viLo incontrai, strada facendo, il 7 sellembrc, e rinno. gener'osòt·no ,moderato' esèréjzithlet 'totpo;:me-n.:1 granzian<lòmi desso delle· cuni prestategli, mi assicurò di trovarsi lolaln;el')le bet3r e for-te- e ·n !l'accennarmi ai trl'illl'almo'afèra 1ft'eddo-ùmidli del òàmpo· ò ~ostituito mali. che più l'avevano Lormentato, mi diceva che per lai l'ambi~nte àltrlosferico•·delle batàcèhe, r~scaldale da slflfé 100riveÒféb.lt'clÌì,Mte -v~nflla:t&Jbe rqqandò il 1tempo' fu,µna gi:an p.ena quella,ò.r v4ilere qMlle.éerle CiguPe ma-è"bètl~'rs?inv,itaifio i mal:ati •aisortire per godere n be!.• 1 ledette disobbedì:ehlf;ai SQO:Ì, eehn,Ì e ,,èhé nòrì •volevano sortire per alcun modo da}la stanza, pena che eragli nefiiio del sole e de1 passeggio ogni qual volta lo • I~\ .;) • \ aumentala dal senso che aveva di senlirsi come impedito pèn:nette"il ltlro ,staW>'. » '! 1 , • "i:, • nella ,.\oquela.t- quando , yolev,a parlare;i e.•sen,za moto 1li'igien~ afluìVque1Mrre~~·p}ièatàt dey'e 'èosUtnire. it{ 1 I quando tentava di arrivare a colpirle e percuolerle per o~M t-empo, ~tt ,ha 6ostitolto •'da rioì irl' 01·renilil 'l'eL 1 sca·ociarle-o farle 1ispooiie-r-e alle jnlierr6gazioni oh:e egli lemento ptinèfp-ale, pér o·oo dire unico, tanto della profilassi, come della terap~ia' d~llo'séòrbuto, e l'esito· lornJac'à~ &,Qgg!UIJ_gc~~mj.~rò ~sse,re- per lai stato di ~!>fJDerue !IPCI ,St\l,l~)I1§1{. :v~nfr fì1l~1htJesta, nè meno felice con cui .furono' corSriaW 'I~ clire provano' i SJ~B m~nosj ·~s~~!)-g:I i1fi q~,1ita,(\~@HlìqP.,)\à. 4ii~ngbi o~tireiin ~e.ecti édl fat~ 'cbe.<màlè bon CÌ·SÌabìo appbsti ~biarfiando motD$,pli ,piq, P.é\rlipolétrrpfìn.Le, e Jq slriogimenl.9: alfi ri:iedìcina 1'"i1)a11at-ri:ce guelfa cb'e conviene coetro queita go.~a. , ,I , , ; J matattia. ,. ..p,a, q1ua1ito 1yi,e.ne j\SS~r},lQ da roolL1 yullori de:llf\. noJira, (Filremo 'aclùri4ùe una ilreve ra§s'egnà, dei mezzfl é\t~e, fr-a,i ql!é\\\1~\~fi<lll\i no,i nare ;(hig1 C.outy ,del~f,om, igieni'i~Ì"principali su cui deve ·appo~giarsi ' l'uomd me,r;:\ÌS ~isalla; che ci11q,ur11Jl-{f ce,fgnpr,1;1i(l di csi[&lW ~i, · <féll'arte e ciò particolarmente in rappòtto con la no- Bellaqonna introdolli peU'or,ganismo col inezio -de'clisteri * t 1.\! l stra pòsizione in Crimea; riserbandoèi di a~giungere, valsero .a qel<t[minare in' alcun i 'in9iyidui Jerribili a,ccidenli di alLo~s'iéa'menlo. Se si éon$irlera pi)rlnnLo 1:abbo11aqéo"m,imeb'{ò del no~tro assù'nlo,· alctihfbrevi rag~ lf ' t 1 J t) hl 1 f f f per spogaagH inlorbo•'3gli agenti 'Iiiedicamentosi chè nttco. dànle 1osé jh estratto d1 hHlladqnnaaPrepara~o slamenlo, come ebbi a verì1icafe, che ven~e in; hioLlila io. stituiscono la terapeia propriame_nte delta. · • u_n'a sol fia,ta '<l'allo Zò, dose. 'éhe si elevlva a più òi du, .- -.-,,-,---··~~·· - --:-.,-:,:,.,... 1 · , 1:. . , 1 • , • • , •, ~ f, l I ' J l ,, I I grammi; se yog1·li\SI •agg111ngerè I 1valu ant o a anche .1., 1 • J • m,~no ~os~ihile, la r9rilì d~i iiqàici JraM;ni' d'oli~ d'fol sciamo, r.be ba Un'azione iderilita,' sebben~ mollo più de! 1

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é1 .vel res10 1 1 alla gola erano quasi del luUo cessali, 'lta l he 1'~triinalalo, chiedevamì'licenia 8i mangiare, senfen~do?éné il bi-

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bole a quella della Belladonna, non p~re dubbio che la ma'ncanzl\ io ìui 'd~llà oomrarsa: di quèlla1 serie- ~'lmp_oneoliisintotnì idfoa-mid ehè Jélèllài·sua masMma ·az1òhe1torl pente· ed anlecoilanle p.uò quasi mantll'ÒMm'éllte pro'durre la Delladonna, e. quindi la salvèzza di un lafe indjviduo, non_da alJrLd_eh..b,esj ripeJeJ:,e che dalla circoslanza d'essere stata la nr,rcoli~a uiistqr_a dilu.ngata in dia'c"rela quanti là d'olio 101iva com~np~ ' che .ne' qsteggiò l'assorbim~rilp in ~odo che CQI vomi}Q, q~anLuog_ue alq~anl?, lardi 1 ~~enu.l~~1it 1-11~~. puor,a ,si,u.~nlil~ d~U.'~r.oico, fan11aco' no[~ ancor,a ess.ere elim,ìn~l-1\,-1 d,allo I slqmaco ,E ·~ r.; i 'i ' ' .. ·S" che avrebbero pÒluto con tutta probah_ilit~ v.epir in seeoa quei gravissimi sintomi susseguili dai ferali loro effetti

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ebe açcQmpagp,ar soglion o:_t;).)i avvelenaine,n,tL nel supremo lor ·grado. se i mezzi a,Jo-p~rali per procin:ar'e. il vomito D,On a.v~$S.Cs0 avuto il loq>'(}f(flto, è, ~ pr-esumer.sj,,si dalla çppsjde,rei ol.e. quantU,à ,.qell'..e1;qico rip;1edio inghiollito, che ;~lalla,copg~:rie cje',siQlQmj pur gra~i ch:ç e.bbero ad os,, seç\'.;i~s,i ;oche tn.se~uito al' beneficio, av-µ·lo del vomito. E qu~sl~ opin,iq.ne .viene anc.h~ rs;eo;Qforlala da:He molle. ~ràtì,gbe psservi1ÌiQQi dil:U~.~,uali .ç'qnsla c)\e.nei casi pi.iJ ,gravi dì suo 'a.,l\.ossic~mento, la, l}ell<1-.~0nQa .fin dal. .p.rincipio ag,sce.co9, ~~I polen:Z<\-,sul.si;;tema oerveQ;,da a,nòichilirne a_nohe i.mmediatatamcn\e la. se11sìbilj.tà, òpera~1dos.i ·in lullo i\ in ~i"a''di,;amica ci9 che,pi;cduçe,;,J,come già ben djsse,, Y<ml, una forza mecca.ni,ca?c,onlunòenle in una parte specia!~- i" l , J n . _ . r ~a,quand'c;1,nch~.j~ BeUi\don11a pon agisca .0011 tanta p.0!~11z~ 0;9,r1 v;ba dub9i10 ,che ne)la plur~ljtà de'casi s·uol pro~u,rre.,si~lomi a,qio;amici ÌAJ ,gra.do abbasla,11zà elevalo e tali._ da ;gµblig~ç spesso i~ medico a r:icorrene aò . una cura più o meno eccitante, sia che_quesli i'iinlomi' si ma;nife~linp subitq,dopo Jt di lei ps ìma az]one ava11li chè d~ssa s.i riflçt,lj\ ~l},l ~islem~ ,vasc.olare sariguigno, lìia cb·e i S!,ldde~ti. sintomi n eryosi, sucç~dan_o jn~.es,~ al perip.do di reàzione prodo,ll,\_d1lll:\rrit11iion.e. $!1e.;1puQ, ,!,a Delladcw,,a . produrre sul viv,o. org<\nismo con cui'si ;trp~a é_\ 1çpnlallo • ap,p.prtando in sul prill)!) svHup.po dj ~ua azi~o.e un'alte~ r~~ion~ nei.mqvimeqti del cuore, ~d açore.sc~rJ;dQ I i moti p.!lhal~ i delle·a,rter,i~ .•La pil-Ì'lll~P.~IJ~él p-erlanto nel nostro ' casç .p,ei ~~plomi <!i geg'erale eçcitameQl~,.e.,di .aUiv,e ~ong!ls~)oni~,cµe, cj o~l>lig~_r;9;no jld µ,n COl'\tinqalo 'lraitan.tento anl iO,.o-gis~fO, e la, ma.,~.cao,za di sintomi q,diqamipi·, ,che ci avreb6ero costretti ad una 1.am~ dia.melralme;n,le opposta, ci; sembra,pur aP.,che esser!:' ,devol,uta ,alla mollo:-robusta 6si~à, cp~li,luz~one ~,èI1.:ìndivid110, 1 ed al .suo lemper:ameo·lo ' eminel)Lemeole sanguignq, cui atrògi lo staio di malatlia d'ìndole flogistica in cui ìl medesimo sì trovava all'alto che introduss·e nel ·suo .organismo Fingente dose della narcotica mistura. Le guaii condizioni individuali pare indubitabile averne impedita l'azione lorP.€ntP. ed antieccilantP, che, come dicemmo, suolé laBelladonoa,esercilare sullà polel)za nervosa. I fenomeni finahnente t he cì pr!.'sentarono l'organo della ; ì~iòn'e e le parli addette alla deglul!zi onl ed ~Ila loquela confermano pìename,nlt} l'azi,,)n,e ,r.~rticolare ed elettiva della Belladonna sopra queste parli già notata da lulli gli sc.d t,tor.i elle lraL!aro112 ,degli .4.ffelli d_ella ,,nedesi!lì~ sull'umaiio organisrp9. viyl}nle. , , •" • tao,nde1mi, è d'uopp .eonf{lssa,re che a front·e,,delleJ premesse .osse,r\\i\Zioni,.nella curé;l'<lei v.en,eficil c·a,gionalidallai " Belladon0;a, nii_l. l)'l.eJ1ke ·trov~rni .d'accordo ,ccm tuUr i tr,àttalJati di teFapeuliGa e •di materia medica che dijbbàs'.i · pwmpvere nei soggelli,affelli il più pres.to·p•ossibihfilyò- . mito -onde ottenere, l' esp(!lsiohe della tn assa~ar vèlénli ché non fosse staia a'n<mra tl'igerita! Ì:omè si silbl ·pràticàre' eziandio negli! altri 'àvv'èlèrran'f~nti d'·ògòì géntfre.' non : 1 po tre'; pérò in · modo àssolb.to esser fatitore' i:lì coloro ché' nel soccorso da prestarsi a tali avv'eJ·enaLi' preten dQno doversi Séllìpre, ddpo'pTOCo'rato 'iJ"vomtro, ri'co.ne% Jfr J?,Urganli, al )alfe, r5i mu·rilaiinosi, fop~Ò~e i1lr'àèeto · a11à Ìi'.:1 monala vege't!llilP, ·aH'rnfusion't'd' ' éa'lfè:~a·1re s ~Ll~~: ipp{ sa~guigoe, in una paroja al metqd.o JlOli.il,2:gìsqco..,Nè;nj sarèbbe le.~neli \ -~pui'e.,p, .. or.s~ìbite , .. 1.- e , d(èonèordat1>,as,?olut(\.tnen' tt ~ .•. ~ , ;i,..vll :r~ v

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alfri che ~lassiffoando la, Belladonna come ij1osterrizzante cefalke cmrdann-a n~ fa rcur.a· aritifl0gl~tièa, ;rip1Hàn:. d.ofa ànzr S'em J:l'r e danno!l':I. -E •piuttosto déduèò 'daWéspe..i rienza; ,segnatarne.nle1~d caso eh~ ei ocoupà, pél er l'at:: tossicame.n\o, d-ellà Bella:donna produrre è:ffelli aiitetst_ non solo per: Hazi\J:né. sua ,15er· se sl'essa, che può{va,ria.re a seco.nda eh.e il, verfefìtio•sia · shto ·cagionalo piu~toslo dalle baecbe "ot~·da' altra" par\e della "pianta e Feconda del grado mag.g.iMe o minore df allività si de11a medesima', ohe de' s!Joi chimici ·~reparali, come della quantità, ma .lien- ,anche ,gi'u§ta le co'n'dizioni 'rèlaVi ve iil cui srtro'\'a l'indjvi:<luo ~,uando' è soHQJwsto ali' tilftuenza ddhr-llf'esso '. Corìf!,hiude11.do quindi diro friù1tiamente· ohé f fino ,a} quandoino.n si sarà-scopePlo,•un vero anUjdol-o ·A tale •a:ilossic'a/neoto non 'è po·ssibile stabilirne una cura uriifbrm'é' per i singoli casi, ma piuttosto si ,dovr>à usa,r•ne url'a téìa.1 lifa.,a -se:eonda delle. -di'verse1tftco!llanz-e, pot-endòsi presentare casi 'in cui ,effellivàmeote sia IH!ét"ssarialfa 'éura ipostenic~, ed t11lvi neì qual,. meglio copvenga '}liper.sle'nica'; chè anzi non ~sar1ilib·e nf ppùt'é ilnp6ss1liilé'jl èaso in cui e l'una e l'allPa cu·ra si reo-da in'dispenfabilè varian<loia a seconda degli slàdii ·che può offrire' i"l~féneficio. E ciè a molivo :(iel modo con cui abbia atlact ato ecP invés'.ìUo l'organ'ismo, potendo, éOlfJe, è fioto,.J'ai ior)'e venefiéa <if q-uesta sostanza-:,diffondersi s'opra Lutti giì or-ga ni 'e sistemi o tuHo ad un tràtto, oppure successivàmeo.te,. ' I • Creder Ili avere 'suffiti~tenfenle ·sviluppato 1i mdliv· che mi induooifo a ·segui're il p·ropo.slò sistema nella· euPa degli ,àvvele11a·nre.Jl'ti dipendenti ·dalla ,Bellad'o-'nn,a.-In pro· va però' della varietà d'az'ione, che la Belladonna spiega 'su'l.l'organismo um-àno viv,etile, ·a seconda delle individuali circostanze av:v.eìrtizie e della condizione di essere •dell'indi.v.iduo ali attO' che 1è soHoposìo al-l' i'ntluenta' el)l}a 1 medesima, Jni .viene a Laglio di qui lrascri·vère' ùna breve storia comuni'oatami dall'égregio eo'!lèga· Paolo A'tnhfo:_ sioni,madico· coO'do ttoa Fo:nlarreHò Novarese, che·giovérà mirabilme:n\e a.(cOO'fermà1·.c1ltlla•mia opinione. • 1• , • 0aroli-na 1 ,Qmarini, '!Jiarita'la Giac'o·m'elli' d'à 'éir'è\"-~éi" , raesi·, d'anni 20,,di'> tlnnperamentò linfaUco j di gràcìlè> cdstiluzion,e fisioa, ,. gesta.nte· al terio mese,-reéa'\'asf 'nel màflino del ·i9 lu~'lio ~ 853 nè1 'éodlunè 1'dii Véruho'silà patfja , onòe pres~are affa propria famìglìa ir:•s.oèéò:rs'o ·d·ellè ·s.ue bracei,niehlisìmpe.gno d'inèa'lzMl'i !'avori campilstri. A-I' lramoul0·, d·opb d'avér, ·passala I' inlièf,a gi-ofnata· lavo!.' raodo iodefeS:Sa.mérìle, col1<1 sp"ina~fli ss'a-soUo aiìcocenLis- l simi raggi del sole, lamentossì colla maore di molta stanchezza, e di dofoti àllii regione lombare; pè'r •,il èhe quest.a a)e't,promtse che~in quella stessa sera, le avrebbé data uoa,me<lìeio!). r1nfrescao1e ché ' teèeva in :tasa, e cne 1 aveva raccolLa ,neTla c.ameria dejJl·àllora -defunlol 1farroco, medicina -clhf altro nòn poteva t>Ssere, a suo credere, se rion se c.onserva ";di Ms·s,a.i•lofa'ttl ' dopo ·c'ena ·1a mad·rè' and,ò a: prendere:il -va-~èito• fu cui trov·avàsi qrre'l m'èdicamenlo e ne porse alla fi~lia un' bolo del voltime* di ' Una· grossa •nocie. ,, . 1 Sco.r:s'i n·en :ap·pena -oiè'ci' m'inuU da_Wfogeslione di quellà sostanza, la~gìovi,n, d<lilnà-tFun' ~raffo assalìta da 'tremilogen~ra~e, •ma~t'àao"(iò unfa'culìss'icf:iò gfìaò·, éatlde 'priv-àç di , sen~1 ~L suo1o. · ~ccorsero T pa-'r-érftì, la sòHeva%n'b e 'la portarono . scr.pra urr' li!UÒ,•ll'berarrdola "<l'lÌile % sti : prod'i- . garrdole tuUe,quelle. C\lr~ c'hè creoeva\io de) c'aso; 'non

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aY&n<lo me:d.ioo- lecille·l), aui lAslo ·rico.rrene. 11a tiisera diuna cura fohé ébbi a fàre p·oc<Mempo·(pri'ina"'cbe mol'isse balteva&i orribj,lm.eqle, fortiss1;mo, ~nisma, serrava l'una l'ultimo defunto p'al;roco di quel villa;ggio. ." ·• , contro l_'al\.rij, !e. m,andi~ole, Jrallo lrallo l:aceravad e eoli lemperàiDOllfO' dcella tm-ìse'ra'., la sulì eos'lìlu'liòfi# gtà'1l per~e e,)e. lerrz,u11lé\, e çlqpo bre\·e·, p.osa•. qu.asi·!i.nori,idila, erlissrnl'à, llabhondanle ematemesi 's'ò liértà p'oco 1n·ha-niì;r giù ~illsa.v<J:ia e~so e,feroce,!llen,~~ gualàv~ i·p.a'.ce·,1ti che la- soml'na debil.itai torìe sur,eèdula 'fn lei, 0i&tro uila g~ors Bi~ngent,i la ferlllav:-11.110. Scors.a cir~a un'ora, oitclde in nata intiera' rli 1avor,o, è lo stato gene'r'al'e ·di 'prostrazionè, p.roJpndo sÒ,Rore, cessaronp il,l~isma., ·ed i g.enerali conmr trassero nell'a cura di' q1I'esto avvé'lena'mént'o a,l"nòtP torcim~nti ed: a ve.ce ;e,ompanvero violentissimi .e.onati al prendere S-UJle pTimé allfa'lfodi ~ 2fOO'e, fuo fchè quella• Gi1 vomito, ma i11rffi.cc1ei. Poterono ,farle -tranguggiare .delscuotere 'il 'ner.voso !liste ma,, la mèrcè,di q'uei ri'rnedi;' che l~acq911vile e dell'infusione di caffè, se.hbene -slentàla·dotaìi;sono difazi'o'ne eccHanle elettiva su di 1esso sistema·. me_n\e, che pii-reva ,avess.e in:g-9la un ioloppo'.· ,iLquale ne A me parv~ dovérsi •rile'!H>re lo stato ·oonge·stii io1cerebro,_ ill!pedisse .la deglulizio_'.lle, 11.J opnre della_ruiser.a.fu giura'c}lideo pur-amen'.l~ 'pas~i\lo', e siccbme era èfo sqpporsl1 dicalm dal•p_arenli q_n rJ1iglioramento,,e lun.gi .dal dubitare che délla sostanrz.'a .·venéfiea dopo il véìmilo soimr.to~piii~ sulla so~aniii pr1ipin,alale qu,al medicina, eredellero nei non se ne coulenesse nel venlrie.olo, così feci ricdr~o' al ,· cÒna\i, al vqn:1ito,dì ravvisare norf dubbio segri'o éhe una v.ileriana·lo <li zinco ad allà1 Òl>set aller'nàto dalliì bibita indige&tione: fosse la CIJUSa delJl~yv.enqto. d'un'infosione d\ fror\ di arnica \hon'lanà, a cui slava ftarh"!J' Senza tregua ,quip<Ji ,eontinuarono a ·samministrarle mi$lo dell'acelalo di anl'moniàcà.JPrescrissi inollre·oel lirel'infusjon~ dj caff~ e ,,li ,fi 9ri di Cl\momilla, ,finchè com \filo sinapiz,zàt:o, da applicarsi sul torac~ cam'Bià:ndone ' spessoriì luogo. i ' v • r parve-.Ù-vomj to col q.uar~ <lappri.ma ri,gettò le sòsfanze mangiale, pqscia,un,\ ihbpndanle quantiià di sangue denso R:ivi'di';otto' ore circa depo l'amrn·alatat la trovai cò"med oscuro. Qu:e§l'acc~denle. cl;l.e, anda:vaj r.rescendo, fini pl·etame-nle prèsen'le ii' sè ·stessa;'sòth lagn,av'asi ·cli àlfoei-1, 1 per decidere ~ pa,renlJ ·~"çhiamai;e ii soecor.si ·deU'. arle.. nazi-On'i! 1é di~u-n:'lsei1s'o cosi inoleslo di 'seé·èh'ezza alle fafici :1che caldarnè11te pregavami di togli/itle 1 irf' qualèhe 1Da ci.rea un'orq,,,era P.~%saia Jla mezzanotte qua.odo io mi recai al,tèuo di es8'a, che, per vero dire, .giaceasi in modo. Il timbrò della .voc~ no-rt' era· norm'Mé. lagr,imevole -condizi.9-ne. :{l-0qc0ile sul leH9, impe.diva :che Non avendo" la medes-iina ari'cora 'ter~nin·ato' df pren·' • io la Yeclessi. in v·olto; il ,disordine delle lenzuola e d'ei dere le me:llitine ' prescritte- nella r1ollè\ ìrisr.sléi chè ' in gu_ancj,ali edditavano il diballimenlo da lei soffe~loi La esse c·on_linuàsse.i Vedutala' alla se,t<\ lr?vai in 'somma dicl\iaJD.lli p~r no.me, ma:·n.ulta ,ebbi di, risposta; la scossi m,inuziYJnè-· i sintomi tiscò-n·trali 'al' malliho, ·e nùU'allro' le più volte. pr,irn_a !egge-çme.nJti e poscta con discreta forza, prescrissi ch'e unlinfosihne di 11foT gJi-e lfi salvia oFÌ'en~·t · Llammàlata tlùpo la 'eonvaleseeni a;'/li soli 'òue giorni: ma nessun segno im'epbi eh.e ~Ila s'.ae~orgesse dei miei • erc1 inlierame-n,te ristabilita. ·. 1 1 s·cuotinie)lli. ~iutato, le cal)giai p.Qsizione, mi posi a,d o~servarla, ed,ee.eo j fenomeni· eh.e -vi seoolrai. Condusse ·a lermi·ne· la gravidanza, e mai. noh ebbe a; J tr,atli deÌl~)ìsionon1i.a. erano aileratissitl')i, la faccia .era la.mentaré conseguen-ze di ·questo 1sinist'ro a lei occo'rso. ' p~Ui~i1isJ.OlJ1, ~-quà e là sy. di essa scorge.v-ansi;proìninenti ·Novata, 11 26 seltetl)bre 1858. I • • ed, <!7:zurognole le Yen~ su.pe~~Ci,\li , le labbN, ed il mento coperti.d.i,-s,ansue 4iss~..:ealQ. Gli \occh,_i erano semichiusi e'la palpebra .superjore ,penz61ava-suk globo dèH'o.eèhio e rialzata colle·<lila tornava a rieadervi . Le pur,illè er,a'no dilatalisf-i~e. l'.11louginea· in s\alo n;ormale; avvìcirnftovi_il, lum,E', la-pupilla non s.i con~rae~a e J'.ammalata·: daYa- non 01 '1 , du,boi,segni di m<1le~tia. La· degluJizione èfa.,,di.ffi'cìle. I,a Relazione ,lcllc Confcre.n~.i~ \.sdentificbe ,r~ respi~a1.iorw erjl c0liliss1ma e t,r.allo traltò . iute,rroua da . ! ,' • SQfo.pi_t{., J,e 1pylsqzio;nj·del c1,1.orp erano quasi inavvei:tite, ( MEl3R DI 0TTODRE, 2• TORNA:1:~ ) . tJ ~ , dati~ ma,!10,p9.sta sulJ<\ regiqne car,diaca-. Il · ventre · er'a., '· , I GE'NOV.-1... ;,, oiata le!tura i.lei processo verbale d~lla pr,~celra.l,t~pili~si,no, e sçil\l la coqip.r.essjone..aHe1regioni 'epigadente Iornata, il Dott. Llivini cl:/iede ' la parola''per' far nolare striita ,e<} ipo,gi}slrica s.empr~va · moles[a) anzi d.ol0Tosa. cbeiq margioe; ai processi vé1:'.bàli il ·segretario os·a marcare Ì Ern! i ~mg~sj e po.c,Q,'pr;,ima,.a yev,~ ~v~lo•una scarica inavverliJ<l: J,,e es~r-emilà syperi p,r~•erano aneora/ s.epben leg- 1presenti talla•s·edutà-, e non gli asseilli; ·la qual è prà t'iéa è con trari.a al reg.Alameiito; e'V»ò rioscir.e 'tfanb osa agn assenti! imgermen~~.8 git,at~ d\l scos,se, -~ Je dila gestiool.av-ano a per,occhè resta in; dubbio se là assenza di qués!i sia motivafà. qllaJldO a qu11nJ!o poine nd ballo. di.:S. :Y.illo. , da i9cqrià,,o oimi ntjçanza di rerarsi alla. ·s,dota, oss·ivero da Le _estr~m.ità inferiori i-r1;ve,<;e gia,c~:v,ansi aboando11al'e impe~i,me» to p~r s,ervizio speciale. ,Per sua. par:!e .e~li àlferm"a. q~agi 1paralizz.ate; i Qi~di pra110 fredcji, l polsi er-ar;ro tarai· eh~ p!,ù yqlJe n~n si ~è t~ovatq pi;~seQJ~, lr~~lti,nuto dal s~rv:izio 1 e t4lv9lta tnlermiltenli;',jlcal.01\edella-wper,ficì~ del corpo al gu~le ,ha'ldovq\o 1ncorppere ,;11l9.rl1 ,qd 1q ,alt_ra rpao.1era,. e. stava al disotto 1de! normale. ;, , , , che c.iò nop ostante, P;er,la nPo. fatta an.n9t~zipqe, RDÒ 9ss~r~.a Questo allarmante apparato sintomatico, se~1ia prece~ tor~o ~i~ giudicato di gegligcq~jl- Il eer.chè , c,onchiuq~ e.be- il denze. m,i sorprese, è ,p,rima co~aJq ,1 &hiedere esalle. noSegreiario devesi regolil,re giu~ta i ,rtsplame~ti, serivepdo j~, 1 tizie ~til ril\1edio pronjn,:}.l,qle,:4all.il ma.dre. La ,mia sor, margine dopot i presenti anco 1·s t.e11co di ,quelli c~,e sono 11,~ presa.cessò allorchè,:esam,ina11do il vasello, m'accorsi che, sent!~, ~nnot,and?, pe~']~,uest.i uilimi ,il, le~iUimo 0\9,li;°to d~lla l9roft a vece ~i eonstriH di ,passja, av.eva / inferma lrangùgass-en:za. ~ . , , 1 M' 1 'giusta la falla os~ervazione _giato qn bolo di ~~tratto."\ di B~elladon9a, Jl}isto a grasso1Tsegretàrio· riconosée del c6l- • ' ' (I ,.,, " ' '.\ ., • .• po}'.ci_rìo,,.cl~'io sles~_o .,ayev.a prescriU,o p,e.r u~,o estèrno, in lega dottore l.:itvini, ed anzi loèa la SUI suscetlibìlita; IÌCCotn•

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prova dello·zelo che Iriitte'néllò ·a'd~mpìmeì:ito de'9uoi dove1'i. séot·si un .fumeio slrà'br,cclì.evo·ìe' di riformali entrb il p.fim() . 11 }la alla sua volta fa osservare che omeUeva1 rl .nome '(!egli asanrio del'loro assedio, pe'r esse'rsi in 'breve sfiazio'di rdn1pÒ 'Tesi senti'; p('ttsabdo che qoestf'sareb'b"er~ stà'ii scritti dal sig. _il'lediéo iuàbili a_ffatto a èootinu]i-e nel sel'vizio .r q'uJii d'altrbi'Ì'de la mag-. dìvisio11ario ai quale,>solo devè esse f il" conto il m'òlivd reàle llélgior' pa'rte dei m~dici non giunse ~ c~ooscere a'"vendo' dimoralo'' l'dssenzà de•· mMesilni; i5 éhe pérciò laddove'aoéhe~it segre~iù oell'ospe~ale che io quartiere. · • tariiàvéhé fàtta la enum'eriJzioue ·dé'gli assentl,'la sua~pera A t'\}odurs1 con tlll rigore; prosegue·iT sig. presillenfe,l lJe. tor'òava vana per l'òggèttb che r.topone ·il Doli. Cu'Vìrli,, dap-• I vono per-suaderejl rriedi ì•o-militare ràgiòiri posìlÌ'Ve d'T'otèrésse poiebc fgli ign';;r:ava' e doveva lgoorare la legitlimira deJla·causa L finaniiarfo, n'a~ional~ edl,in'lli-vidul.lle ad ,un ,tempo, ed inolfre che àveva tenuti lontani i colleghi dàlle aduouoze. 11 • quello delrdan·n o che ne r-itlonda al servizio medesimo, ,11 -li D.opo qncst:o jdc;ìdeote, il sigool' Presidente rivolge~a la p'a . Poii;h'è'gli inscrit\i ob11, dopo ~p·oclii mesi'· fY.!SSJti neWosperohraH'ailu nanta r1er fare conoscere che'si trovano allo spcdale. dale per la maggior p,,rte, vengono come inab·ili congedati altri inscrilli de.Ila ultima leva, (qoi11i·:verrebber.o s,u.c~tssiva· dah;eriizhi·, sooo d'aggravio·aWeràrih; ìneWtrel'a nazitin&madca mè'n~e chiamali onde Cfas,cheduno, ('Samin°ata la i~fei!lnila, em• , dj tanti indiVitJUi che· risj>'armiìfti dalJà J~v·a riesèoiih' agricol-f · .' ··1 ' e.rea . ' a Il a na.1ura d e l',a 11,. I t o·n., ar1·1g1a1n . . e ·va d'1cendo,lmedìòcri • mettesse lconsc1enz1osameole , suo voto per. lo meno,. 'e, non lo'1ti ,, ft '· 1 ' i medesi-ma sollo il rapporto se essa era tale da e~im,:re o n?, ! ..i!IP. fo1ii fam:glÌò cd alle lt)r:o à'bi!udibi,possono ev.itare le mal'individuo . dal servizio i ltivo sollo le'armi. Ed il primo che ! lattie t.ilvolla ioourall'il.i·cliè coòlfaggotìo,ise- assdggettati al-ser-' 1 Tenne introdotto era on ~are cne erà·stalo inviato a questo vi~io militare. spedale per cause di einoltlsia e ~i p.alpitazione~Questi, daranle ] D'altronde.i-I scr,vizio t>ravìta non -p'ìù sul numero pr.ifisso, tna i giorni che è rimasto sotto osservazit oe, Mn ha 111ai da to in,d;· , >11 d'un numero rela.Uv,amenle mollo minorfl,- e l'armai}\ non zio della prima malallia, nè, ' benchè esaminato dai singoii p 1ò contare 1:1e:lle sue file quanti nomìnii,si '.ve'de fi4aval'e nei. membri deli'adunan~il, s,i i!, -p_ol1;1lo ,,90J1S!a~re la second,•. Sì stHti q.oadri numerid. ;. , • "' notò pio_ttosto che questo individuo era di uoa cosliluzione li Domanda Jaipàrglail dolloriL~j e ciice·cbe'nòil.disco-uoscendò·il pÌlÙlOS[O 'gracile, ma fd ·maggioranza opinand~ che 3Vt'ebbe ij jl' , buOO!ìJ)Ìrito è l'imp'ò~lanz-a deJle SffCSl,)QSte avve1:tenze,c'redep.ér<> , Je'ggieri col c'.rescere degli anni noo' poco migliorata la mede• llOO PO.t.?rsi dispe,nsaJ1ec(a"SC8-1lSO ,di, disgustose, O paranc'h_e DÒ• • si~_a, giu's~a l'avviso di ,qu~~t~ venne 'd'i~hiara!o ahi.~~ ,l'l ser1'izio j cive conseguenze;' cap,itandogli ~ec mala ventura di emettere mth~are. - U •.sejlond,o e_saromato era m oss~rvaz·wne per ga. l un ·parer~ dii tale n~tara; nell'assistete al Gons•gJio d-i le:va·cli'e 1 slro-epalite tenia, !l i:ier polluzioni ' npllurne ,1n:volont-arie. N;on I si v'11. adl{lprire pér la ·:Pr1,>vìnc:ia dNil11gliari,, cbe.:venisse poi solsi manifestò ai'; un segnoi.,.pè si~lol)li della prìrp_~ qi-al<jHir.,i.:nè jl I toposto Il censar.a di fare l0c seguenti •osservazio.ni)•con: tatto 'il fa constatalo che andasse affello dalla seconda: lo si riconobbe rispetto dovuto ài suoi su-pel'iori mediati ed·immediati. , D~to il cas&-più :voHe avvertit'osi, che un inscritto gìadfoato dotalo d.i u.na cosliluzione fist<;Mail}cienrem!-\ote robt:i.,sta e,.b<m. i dii;~osl~ de.llSl per,~o,ni ; 11aond,e, f~ egualmente gi_q_di~ato i,,lqneo ioa_bile al sei'vjJ:io militar.e per, gracilità, o p~ difetto di sviluppo, ..restituitosi alla sua famiglia acquistasse queste fisiche , al serviiio sott:o la ban(liera. - Un terzo, che acc.usan palpital~sciò .du!Jbio sulla esisten.za deila-med,.tima, e qualità a grado tale da far -nascere :u talento ai ,,paren\i èlegli zionedi enor\1, • I , f" < t ~ ' " Y°K • si ~limò op~ort11no,f,li s,~rb~rfo ançµra so}to os~ery11zione, ~ Ui:i,, insci-itti che si·tr.o:vano già nelle frle, ai ric.o:rrere al 1sig. ministi'o quarto ,ed pltimo, ch'era pure sta,t ? i~vi11lo all'ospeda}e pei; epei:.chè provv,eda in ·pJ!opo,itò_; ~ che il ministro p~r spirito · sempre lode:vole_ di giustizia lo. sottomettesse al giO:d_iziolfd èl sislenlep,alpilazione fu invece gìodicato inabile al se,•vi:iio mi' ,. , . I ' , \, 'I , , • ' litare .per troo,no gracile costituzione congiunta <1d U:na a,r101·Consiglio supecib;re, .ìLqua:1:e,10 giudi<lasse _allo a so(lpo,tare fe "I • •n~ , " . • , , . male coofoi;mazione toracica. Con l'esàme di qµestt, fu sc1ol 1a I faUcbe milit11r.i i sarebbe gi,uslo il caso) pr.osegne·jl doll'ore Uj, l1 "' ' n l'adunailzà. , lt Idi castigar.e il1. medjbò ll\Hilate ·perchè, non rha· pre-veduto, 1. t f. l f".l t • • ALESSANDRIA. - L'al!'u nania del t ·0 pll,pòrf', a c~~iour. della qqasi _l«i ,<19vesse a§??!l\!P!D1J.ute p,reved~pi•, il ~so sap.posto 1 • • i • ~ ' leya, dèlle visite di rif,Jrma trlmeslrale, e élelìe I fozioni f8 ffi· d1.ou_ i n~ ~ha,fal!o l}pa s r,ecie,.? E foss.e apcbe un,giq~ìzio Qr!loi-j ril~to,_u9A\iCCade fo~s~ a!la , ma,ggior p.a~le degl111~i~ioi,messi pali,'nbti potè àver !µqgo, percbè qrrasi t'uaì i -roe'dili milit·dri a gmd1care, òd\operare comooque anche 10 co~e.po.s1t1ve1affaUo, della division.e era-oo occupati chi in un luogo, chi nell'allro per cagione iJ.i, seivizio. , 1 " e meno, ard.ue di. gran lunga delle.cqse. r,ned~çl1e? , il ca~o di',. p upi;lo, e severame. n le, m, e otre 110n soffre Parin:!ent.e ia seduta d-ol ·f6 de!l:ò--sl'cssd' ·mese, fri ·prnsìed11l·a 11 S~rr,bbe ·~ .i f' a t4. , \ ;... i.... ,.,. dal do~tore•Valzeoa-;' essj!nq'o iltmed ico• dìvisianafo, obj;amato al-ladan,>o oè- onlf_quel magistr:ito ,c,uj vien cassata, una s.entenz(\; l~va, e__nna bQ.~ll~ pllrtE-0 dei ~edici mancaro110,1~oclli' a~etf~ ~ nè ,_l'iogegnçre c~e ,Pc,r io1es11.Ueua .di cal~olo, o_p~r, difettp .di a1 CorP,\, perpbè d1 nu-o.vo luUa J.a <Lv st,oue-era fuor1 alle, f,rz1ol'i1 , dise.~~p è ca~ione cl)e ~o C"difizio 1la ~i cui .costruzione, ~li ye~,ne campali,, ed alcu()i altri in permes.so annuite, U doli, Omeµoa j dal 11:,overno atf~lata., crolli,. od E' ~iga 1tnove ,ed ~n11rm i §pes~ ,. • inlrf!..ltenqePadun;mza colli) ~iscossiooe d_e~_le quot~ meo~ili pe: j perche_oon ,cr?lh? 1 ' l'al,>bona_1?1ento ~I g1Qrpalr, e colla efpqs1.z1one, d,e1,conl.1 ,sagh Ì Se quest<> cas,) supr,o(òt~ ac,ca,desse, pre,senl~rnbbero~arapzijl _ st~ssi abboµarnenli i qu~li essendo. stali cla.ll'aduofln~a appro, i j al m~dico ~~ilila:e · qo;-ste s} mP,1iç;, tu~tocb~ ~i~,te .e sensilli' vali, e venala l'ora' della visita, il presidente sçiolse, la, sedul~. , raccoroaòdaziooi? Oppure Lr.9vas;r JllOdQ .n-.i regolamenth di . CAGL~A.RI. - , LélJo ed. a,pp~ov,1 tq ,il processo 'V-e~p~le d'i!la unettérsi in.satvo i~ simili <'ircostan~o? A parere del dottore L1\i 1 precedente \e.' dula, il sig._pre,,idep1e, . invita i mem. ~r\ ,1011•, ,;1u. , n(I'; poichè non~ avvi medico che sino a,,,.),. qual. tt f\" · · ,Ypossat_.p:evedere , nàriza a riandare il codice Ft1rmaceotirr0,. peroM. ciascuno po~sa, gr)ldOdi riparazione, può giungere natura medica~rice, non soda;re il suo parere ibtorno all'i osullìeien.z1.1 od ànà superlfultà la mente nei casi accennati-dì graciliià '.}e di diffetto di ~viluppo. dei rimedi fn ésso co.n(enuti, ess!)odp' intenziooe 'dei Governo ~i ma purancbe nelle marlattie organiche, è sai loro risullat(anatoren<lèrlo'a po'riata d'.og,;i bisogn o, com~ di togliere ·dal mede': · lmico-patologici, nelle mè~lio spiegatii''coAdizioni diat~sich!¼, e • t ( 1 SiO:Hl"Ì rimedi C'h e ~arano'o 'riconòsciotì inutili O superflui.' ne1!e ste5~c cach~ssie. , ' . . ,l SHa in s eguilo a'd·inculèar ai ·suoi solhllerol, dÒT~nao· iliSÌ N'oo sarebbè forse meglio ' cbe invece dì raecomaodaziooj • fra•poco assjstéro afte opebiioni della lev!' ÌU Cot~O, r.he sia 00 ,• Terbali Si a\e!isèro, dal gdverilo d isposi:i:ioni ~<;piicJ~e ,] o ~/o:. rigorosi oeÌ ·diob1arare .id'ònei'-al servizio Ììl&c~l\tiilÌ de°bole Cl)~ lpo·sito; -òppure è1ie"il' medic(i militare.in (ari casi (osse albìtrl) 1 'cti déafgn,re 'u'esti'tali indif iaui alla tecòn~l'a'~li si~i.~ • •lilu&ione, arfinchè non si ;abb;ia1a'laiirent'are; come per 'gli ar1~f

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~unisca pure il governct seve.ramente,,se crede,~ il~ ~e9iço !Pi· tre gpe~\o, ID!).r,b9 iofierit~-: Non c'i feri~ct tlQ, cbèque,~o luogo.,, JT , I ~ ,• <1, -y. l -:.) • i. · è _ço.me i luqghi no1tri. ~ , , ~.~ , ., litar~, ;lnèhe 9011ndo }'aye_srero a CO_oyinc,~re di P-.U.~a,çqpP,i!C!ln· RieP,ilog~ndo final.men,ti} le cpJi:,se di QDtl~!g P,rotcste implidei;~a, ~a l,o ris~a~mi qoao,d.o pe~ }o spiriJo fii,,avere, ~~ll!l,fi,le cit~· sulle rifor91e,, -domanc!,o io:' si }la .f!>rS8 tanto, mptivo ·d( buonj ,soldati. a,es1~ ;i,, coll\metlero,u? error~, ~!a pure._dvm~relagnarsi ta,~to? .O si pret91\dercbbe. cbti ,dei .gì_9vaq.i is~r-i~tj. videnza possibile se si vuole. , "' . . ooo se. ne amµ,ial,asse, 110,n ne morisse? Mi si di.ca_. d_i .graz\a ~!Jri{ll~nti, co~e potrà e_glL~r~ilrarsi .a P.Òn tèn\ll' conto dei"' quanti ne ~~po morti_, <\!lanti ne, ba,cno cifqrfI!.ati dell'ulli~!I '7~ centi1;i1.~trtdi .c:r~o,;if\m~oza del torace, ,de.i qu~li par~~ l'ar.l?o!di certo,, leva? An;çi,esler,n~ndo il. mio. ~entir.peoto. dirò: ticolo·~S, •f:1,uap\o,nque abbia egli l<,1 q2nyinzh;>0e ,mQra,.le, e prenon si ha tanto ID!>lh·o di larwarsi. Cjle sé il medico militate sa(à l'eda cj}e_qu,~I ta~e., in~prjl~o, il di cu,i tor{lc.e ha. i-vQliJ.\i. ceotimesso alle ~strètt;t ,_ studie.rà il m~do me~ri .di ·circooferçoz;i,Jlop potrà ciò· no~,ostan.t!l soppor,lai:e le + di eviiare Scilla. e Ca~ riddi, ciò che ~rrfchcr.à s~rupre incà_glie al ser".izio Djed.erauche ;mj)itari? ' ., simo e ·µiaggiori dispendi all'~rariq. ., L~ st~~s.~ racco.l)landa~ioni e le sLl)&se a,xverlenze, d-ice il dòt· I colle?-ni non . tpsa,pprovano le. o_sserva,zio,o_i fatte,, dal sitor.e Laj, che oggi. ci la il sig. cav. l\Iaoayra leebl:!i sempre ad gaor doti. Laj, che il sig,11or ~resìdt1nte_spiaoa per- altro c9lla udire da tutti i presidenti, dei taotì,Consigli di leva,ai quali que• faèondia sua propria, prìm,1 di stioglìere la seduta. ho,,i1ssistito, qui e nèl cqnti1umte od in 1diverse provincie, anzi ~· , I sto particolare però, persu:ule;ma nou c, o oforta. 01j.ric9rdp d'avaro~ s,eqmre te.nato .conto, prova ne sia che per ,.. fl . ' . ' èompletare il contingente di 10 inscritti dovetti visita(pe:300. lo proposito poss·o ,assicurare clre fra glt acceltatil,èr,avi una buona parte di tìnf.atici bioodi,ni e stecch'ili, e che oo 1<'goardai g,rao cosa· ai piedi piàlti, ed alle deviazioni ·delle ginocchia. ,,. Bt-..acctilazi'ène: Erano tempi che il soldato lavorava ass;tfm:eno..-e per copseguenza non v'era • il bisog-no>d'andar:e tanto per•il sottile, e ' .i . l .. quan40, .aveva scar:tato i liguosi, i go.zzatì, gli atfet.ti da carie A lçime osserva~ioni,in r.ieposta,\.alJa le(tera ,del dot•i ,esteta ai denti, oda vene :varicose-volumi,ius.e asrai. gli er-niosi . (ore G:ALLJGO, di .Fù:~nze, diretta ai 7 d'agosto! del ed i mezz'orbi 1 il rimanente lut\O' faceva p,er: l!l' casa. vigente anno al sig. ;fHJ:fiY; profes-sore aWuni., , Qggi ..gior_no però div:ersa~occorre.la bisogna e di leggieri si -versità-.di Bruwelles, e piibblicafa nel' 4. 0 fascicolo può.cap,i.çe che quel che,s.i pretende è.gfosto. ,Ma fin ta11to che (5 otlvbrè· 1858~ dè'/; Giçr,ndle Arobives Belges1 de, cO:n pingue milioni' di abitanti sì avrà un' armata di 36 e più médecine rpilìtaire. 'I~ mila, a pi.e"de di pace, ess~nllo impossibile che si,possa-Jlo ai'vere tant( lio1Dìni- scelti poi.chè ,il o.ostro.pkcolo stato nou,dvàleggia . 11·gior:nale di medicina mililar'e ·dell'armala Sard~ nel certam!)nte ·colla -Grecia io· fatto· di bella. gente,; I' fofanteria suo numero 25 dèl volgente anno riprodiiéeva 'testualmassin:re è d'uopo che si rassegni a questo inconveniente giumenle'dalla Gazettemédicale deP,.tris la nota sulla rivaéc,nastaJ)leote lame.ntato de·I qu~le però neppnre le infante,rie del!e zione che il sig. Vleminchx inviàva al sig. Guerin, e ,stala: grandi natj9.ni possono· .anl:lare, esenli: '-Ioconvenìente quésto da qµesl'allimo l<!tla in sedutti del 15 giugno hlt"'A:ccade1 che,Jioi po.hiemoinai eV:itare, poichè coslr~ttii a ,m-andl\re. geI)1ia Imperiale· di meclicina; 'Ora nel fascicòlo d'ollobre noveske ,sardi e per più ·anni di guarni·gioqe in Pfomonte, sa- ·· de'gli Archiv~S' Beìges de mc!decinc militaire, c9.mparve u~a voiardi ill'J Genova a,. piemontesi in di~taccàm~n.tt> a)i, Orista1ro. Questo·rillesso mi eonduce,·a conchilr(lere Glie Jà ,mol'talità e t lettera déJ sig. Gallìgo, con cuì si fa èarico aflA Pirei io.!1~ ·del nostro giolnale '<l'avere, riproducendo quell'art,i,60,lo, le riforme,hanno poco.a1 ved~re, coi germi•di malattie... giudicalo il sig. Vlemincbx da un. esltallo dylla Gazeue E non saftei conéepirc come il med1éo, 'salvò cHe'p'revenulo, . médicale e ,non ~ià lall',in~iero les~o ~.ell~ com9nicazjone • von possa sp'i'égarle co11e legittìnie cbnsegoeoié <lei cambiafatta daJ me<lesi1no all'Acca_d_emia r~a.le pi ,me1Uci"a ·del menti di oliina, di .llbìludioi, di -villo; e' qtt'el chò più mi meraBèlgi9. viglia colla ,nostalgia! Spiacemi eslremamenle che le parole state poste in Naturalmente ora ché \ii torto si dà cboto alla NaiioÌle, fa capo a\la nola ,a.nzicilata· siano s~ale sfavorevolmente in;. mortalifà ·e le 'riforme fanno ùn tris!~ effetto clfo.·òoo ra1~vano te,rpr~tale daH'.onorevole sig, .Galli'go, e le abnia il medein altri tempi . che pario 'bo éono'séiu'lo, qoanlùnqoé 'ne morìssimo a~ule quale un r.improve:r·o ingiusto e sébnvenevole· scro'molli davveto, massime negli Ospedmi di <feììòva e di verso una: persona che pt!r ogni riguarqo è rìspettabilis-· Akssapdha. Degli Inscritti' di ndoya tha ìntén-d'o sè'nfpre' sima e che, essendo altamente collocat-a· ne11a gerarchia parlare, e noti'si che in quel feropo passav.i'no soli f 4 oiesi ~otto del Corpo sanitario milìhre oel'·Beigio e conosciuta•pe~-i le armi, e per conseguenza la speranza non lontana ai rivedere molli ed i.mporlanti suoi lavÒri srien tifici, io ho da"molli' le'lofo 'famiglie c!o\ea maggiormenle so§lenera il µ1Òra1J che 1 anni imparatO"a strmare;comc la te1rgy sempre jo grande qilaod{fè sco'ùcertafo: alÌji laoga il fisièdse ne· '.im maÌ~ p~Òfonda·mente e~per~Jù più irreparabifmentè, · t., ono·re é- v·enera-zfone. · · ,,d r~•' ·

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-Con tulio ciò' in una questione sìpnlp\laniè l 'inthesse, -Una ce l'ba sommìoistrHta la soeclizìone in -f . ,., prova.. ..evidente .,. n ~ .1 ~ f , 1: ·i n éf :) t1 e neT momento in cui si stava alluan'rld la 'rtfaccinazione Ortente ove i Simji che s'illudevano, vedendo qgei lullllbi' in~ ~ ~ r:. . ., t. 1 in 'lulti _g't-i indivjifuì d:~Jl'..iillima classe dejl'a: r~at(sarda, co ~rs1: s:11!,uà?Yano, s_ e ,cos!, J!O. ~ so spiegarl_!lì., di' !ror.arsi . 1 nellet1. reg,1001 del loro paese, e che rn etfetto '3rano ,in çlima inw' o rtava che la sudd~Lt.a''rotà., no;n SCOE~ggiass~ i medici lJ:li ,.... t; . ._• ,, militari a Il_o stes~o gra~o ~1 l;~~1tut 1~~.~1d ,,un dipresso, co~n.6 ,;6ro stes~i a superare le molle difficoltà ed oppos~zioni che ' 'l • • • • t t • ·: ; ~, , u 1 ne er~no persuasi, realm~ote, in proporziope ,Ju.~ooo, q?«ìJ.Ji d ordrn.ar,10 s1 P,res,entan,o ali esegu1m!!nlo d1 UQ . nuovo· Ch·! r ~I . ~ eno ~?~er~er~, SI\ dt ~holera _sia, ~! Ffg~ ,d! ,SC(,>f· ge(lere ~i ~e~vizl'Q: ~ perfi.Q arrei Il!ancato ·.al1,dov,er1 mio bul-0: taplo erano eglino nersoasi délla somj,,Jianzè del clima qu'}pdo non, ~yessi .woc,JJr,ato d'.atte~uare l),mpres,sioçe ,., • .• 1 I it. .,, :lò ,., • • -~ 'P .:),!• i~ • ' e he plu ve, te,, per non dir semP.re, mi son aeoti~Q a rjspon. che PSteva far~_s.p~i aQi!Vi,)p1sç~itt,~.di ,l!f ~.PJQri~.!ù,im.. I . ., _ ,!,, ' (, " li •J r t lÌ· !t <}tl ' U/'t(j ..ere, quando gl mco r11ggiava a , no.o 1temere del cl)olera men. ;I,~ ) '..}l' ·pqne,nle ,q_ul!l è q.µella,.~~L~lqminfbx. • 1·. , ~'ti., 1

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Nella stes$a r.iUà di Bruxelles le propo~izioni dal medesiip ~ anr)unziale., a,1evano tnL(o una. p[Qfo~da . impressione. ai g,ui~a che il dollore Marinus in un-a çlolla comu~ nicazione falla all'Accademia reale di medicina <lei Belgio, nella' sec!Jt~ del 26 r.,rriuo"OO .• 8t8 pronunzi ,t . avé,\ le segueuli~notevoli parole: « Gei; co1iclttsion"1 si e,lles étaij)11t v1·aies, Jfessi,mrs, ,:e11verse1·ai1mt de f.oniI e11 _çomble les 1>roq«.e fA~adcmie . ,. il~ a,lop(écs.,_ dat~S la sé,mceI ,rù posili11us -r ... u ' 3t. octobre f 8:>7 et <J,ue le GO».Vllr11eme1~J dans s1i vive so licituàe -11011r la sante pul!Jiq~,e, a vortè à la po1maissa11ce ilcs aclmi'llislt'afiondoca.lcs a,filt II..q11i cl'es ;t -, l,71tSSt:nl ~OlnnlJl'ltiq· 11ées au pttb/ic. Ccs cò11clusio11s, ;ious t18 1)ouvo11s les adme1t1·e, pai:ce qu' elles I so11t en oppositiq11 àpec la ll!asse imposa,ite de finlsrecueillis, • desI pratic1.erss~11sc1e11ct~ltX • . ., .. ll . .,I d' ' ' I pal' ice wers 1JIIYS, 71al'ce qu e les sont•contrciires à l'expùie11cc, à to1~s les docy,h1e11t.~ p~bli4 sm· l~ ~é:1~c!11~ti~111 a!".;f ~u' à 110~· co1ivic~iom1. Et ,si tJ,,mf . ,pr~nlfos ltmt1atwe pour les repotJssei~ ce 111ycslJ1as que 1no14~ ,, f i . I 1".-• 'J f ti f I iuspectio1M le moiiis d" mo,1de la loyaule scie11tifique de , 11ofre cotlèyue, mais 71ar ce que nollS co11si1lérons comme da11g~reilses p'out· la·• spciérl fes r,onse~wmces pratinues Cli rfé• 'T I °l~' .:Inui ,· ,~, co11l1!1Ìt, car elles 11e tendent à rien moiiis qu à supprimer la .l .-evacaination oliez,. le.~ soldats, afosi qtte che11 ks élèves ,. .,, da11s ,le$ ccoles.. tes,pe1,sio1111a(s, les athénéns, (es sémi11aires, .etc.·, Ilif I ,·.1 ~ t;'1 ,. ( ,- f quin9i verso la fi1,1e del suo discorso soggiungeva': s< L'ho-11orable memb1·e aiiqueljerépo11ds n'a PC4~ e11te11d1,vous don-~ t~ 11er ses propositions ·c~mi111 .défì11it~vef, t1i voi+s <lemrtnder de reve11ir sur la li,1nle d'cige que voui ave:: fixée, je le sais i mais malheureiisement st, comnumìcatio11 a eu tm granà rete11tissement dans les journtuix polftìqucs, /es [amilles s' c·n sont émuès, lè doute s'esi cmparé des esp rit.s sur l'utilitè ((e la vaccine et de fa 1·evacçimi)ion, 11 , Tut.tav_ia., P,Or quanto io mi, sapp,ai il VleD1inchx ~on ~.\ tenne oifeso da una tale incalianle confutazione e l'incidéple, non. ehqe più alcun ~seg~;lo,..~nde ioì cr,edo che se il dottqre Gàlligo avess~ av~ta c'ono'sceni a ~~Ilo scrit,to del prelodalo M;irinus, mi avreobe al~~erto risparmiato. l'incomodo della presen\o spil%azio1\e. . Ad onqre pel v,~ro,Jo, qebbo,?ff~rmare .eh~ ai 21 ~i giul" gnQ~on ~i co~osceva ancora in Torino il t.esto della•oom.unicaziont>-fatla ·dal ·s ig-. Vlemin'elu: ali' Accademia :reale di roed'icitna.'d~l Belg10 nella'.l scdufo dei ~o %aggio1,'perl chè e~sendo pubblicalà ttél fas'cicqlo di' giogno ' flrch·i,es Belges non vi giunse cqe nella prima quindicina di.lu&lio, 1 e perciò ,.non7'\\. potevam~ noi'l 'ma~ imm tr-e èhe ii sa-. . ".J " , ~ · '4a11ì,n,lf"' pfonte scrillore Belga iois egli il primo a considerare come strane le conseguenie._che de,rivano dai falli riferiti nel!~ sutld~\a nola, e che pC,ff~ò ,r Qn des1'Z 1~ii ·, le~s,ue proposizioni come definiti\,e. A. sè'rnso però 'd'ogni' spiaéènte èqmvoco' doveva almeno il prel,odalo autore 1aggìlfrtger al-la sùa ' ilbta invi ~la àl:hlg t Gu~rin, una hr~ve pòstilla per avverliie il letture di quà:nlo pensàva e crè de,va e oAsi si sarebbe pr-eveouLa ogni quistiene. l bdotlorè Pec:co, Ull'O òéi m'a~1011l del:là~ièotnmissiòne del Giorl'lale, essendo s~alb' pregalo da mé éli far ·pt!eoedere alla pubblicaz.ione della deUa nola alcune linee d'avverlenz~Xd{è,tll},p§gn·a,va entro i,I~in,~U·i!e\la convenevolezza e dietro i principii del!l s,cienia il suo mandalo, e. ben a ragiooe-àioe-va che la soluzione di <[uesta questione di n,~ '., I fallo ~qyeva qs$c~& ,a~bé,\ndop~ta 1\1, l~mp19., . J.>erlanlo dopo.-.d.'.aver dali i più-$111>i s~1al'imenli ohe ' si possono· in questa rerleòza, non vòglio làsciar passare ~

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l'opportunità, senza fa re alcuni rimarchi tanto sulle couc~i~sioni ilodolt,c chi\ 'Vleminchx, quanfo sulle .opinioni emcssè dal Galligo sulluivac~ina'21one. •· ' tutto repu lo assoiutam'ènle inamiss1bile la se: Innanzi i cond~ con6hiusione che.jtl sjg.1Viemio ch~'deduce'com.e!)n! Cf nseguenza logi.~a dei falli osservali nefla prigìribe Ga11d dal dotlòre Dehobele, cioè che la !ivaccjoazì2ue dei ile come qu':lla dlii Bel~io sia soldati nell:armale costilu, 1 ' ' ' • inutile. , Nell'jtdunan,-a dei ~2 .mariode! c'qrrente annode11aRea1e Accademia med1co-cbirurgica di Tòrino, vertendo la di! scussiò'ne sù là' co'stiluzione medica allora dom'ina'nte io domandava la paròla per ric'hiamare l'attenzione dèi ~iei colle@lj 'sul vaiu.oio, che' insiemè ai morbilld, spesse~giava tra i «s6ldali dl q16~sla ~uarnigi'on.e: e nell'io tér.eske 'della scienza e dell~umanità io proponeva all'Accademia stessil èhe f9·sse raprrpsentàla alla superiore aufo~ità 1a c.onvenienia, al zi ·1a 'ò1ecesJifà di pro.muòvere nel p°ii1 effi,c ac~ modo pl>,s'Sibilé la T!vaccihazio~le generale dagli anni ~ 5 ai 25; ed appoggi'àvà ~u'esla mia proposta ·sulla co nsidora ' zfone che dàl 4799, ah~Ò'fn cui ~) c'ominciò d vaccinar'è, sino al ~ 846 occorsero ben pochi casi di vaiuolo nei vaccinatt . di modo che si rilerlflero come eccez1onal}e con,~ )'efféllo del raodo difelloso di vaccinare; ma cresbendo <fannb ' in anno il... nu'mer9 èl~i casi di vaiuolo nei va)ccinali. e com. • 1 • ., .. "\... t paren,lo le ~pidemie del i 819, i $2t e rn-2a, si giunse a tale che f ptù infervorati pròÒ1o~~ri' del!~' granae ';ho~ perla Iennèriat\a sleller.o in forse nel credere se il vac.: Cino pteservaSS!) in modb assolulo, come s~era cr.eUulO in 1 principio' det colo~ oh erii "co1i'ferissc soJtaMò /1.n~ im:. muoilà relativa é temporanea: Infatti la .Socielà leone: rianain,pr,e~çnza,dei num~rQsi f~tti che s~ offrjvan<à4:ogoì parte, -~n1 pèr ~m~mellere 'l'inde6olime11to <l'e! pplère profilatlicodel va.,ccino col progredfre dell'elà dei yaccinaji, e di ll?.3i!10,_iò m~{!o fh..e ~i aHontaranon9.~1 !mome~,t,S ~911~ vaccrn~ztQne, onde nacque a poco a ROCO I~ fìlantroRiO!l e salutare idea che l'ecònomia um~na do~e~se alll\eno pell'elti,, 1t dl\lla , te.~ pr~rs.i, nell,a'fit ~cciraz1qp~, ,qqj\~ a controprov~ del}:1 pi;im~ vaccinazione, in qu,ep .. g,~i$J sl"essil che si ,~empra il ferro nell'acqui', PJ? t:;epderip., più d,urp.,ll grand,e/el)~eri 9egJj,!llLifl;li ~nqi di ~11<\. Vi!l'),~t,n~.~ lasciar,si ~pbagUare ,dalla su;i i rnmortale sc~pert~r.f a.ccpr mandav,a le pi,ù minu.Le, precauzjol)i nell'eseguim~iw ~i ~uei la op_~r.~lzi3ne .a!f1np~è, attp.p.l}'- a1Aoyer,~~ r;q.esse; P,r,dur~re i~ più lun;5,a19eq~e :POS$ibil1. l'azi?n<; prtiservativa del vac,fjno in c~.i, e~li a~eva riposto lulla la sua fid tlcia. , ,TpJe mo\I} iL~~islipl!~.f~e po,\r~,i1flj,l,are. sç,çgliPi~ò ,q~~ll!l tlel D.olh Jfarson, il quali; sovra 5797 ammj.l)aLi dj \\UÌU.olo, ammessi, da.I .4&32 a! 4851 nello .~edale <lei vaiuo!ati e v,acfln~\j 4i,l ¼Pt1dça, \fo1yòif,hC .i ,me,desill).i si,, rip<\~J.ivp.µp in 29 H non yaq"çinati, in 309t- v-ac;c;ioali ed in .\.9 vaiyQ.. lati, e1 noiò jp ollr~ che il maJ simq1 numeq>dei ca~i di vai uolòhlle (faY' mag~ior~ ,mortalità i .~- T a , ,, • .ar.c.ideva ,r , fra i f I> ed i 25 anni. L'osservazione Ji Afarso,• falla con una. perse.vr.(anle pazi enza. per il corso di 16 anni e sopra una s} g,and!l ~c~\a. v/ cnc; <l'~\,p~rj'sorret,l,a dallaj~'vola s~~listic,, del I~0 semestre ,del correnle i).nnQ che cqy. molla p~zienza l'egregio D~Ùore Pecco raccolse dai-,:en.dico,nti ,slali ij'.~sm........-~si d"i radi speditti di\ .postro:S.t~to. at,ronl ( ~ f f () r:i - 1.i)il.ari ~ I ~ "1 ~iglio ~uperiore rpililare di s.a~ilà 1 e ch~ .,é\ s1,10 ·teD)po insieme a quella ael secondo semestre speri~mo 'federe

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sone dell'uno e dell 'altro sesso e.be su il t}ore degli anni pubblicata in questo Giornale di l\ledicina l\lilitare; e sono mise.rarnenle Còlte da un s'i lurido malore. perciò sta sempre il principio da me stabililo che la riNel noslro RegolamenJo dei .i gi ogno 4833 sì faceva 'Yaccinazione dee essere falla dai 45 ai i5 anni, perchè · obbligo ai Chfrur9lii maggiori d1 vacç,nare millt!ri prè~ ,e prima dei 45 ~nni, sono rar.i i r.asi di v.aiuolo nei vacciI ser,li ai Corpi i quali' seJ\b'rassero sus'cett1bili a"questa nali, si h.1,nno al più in ,più nup1eròsi'ai v.cnl'anhi: il ~ fJ t I ' O'pcraz1one. Jbe aimostra c.sistere un limite all'azionepresèr"aliva del Nel 183i il Consiglio superiore rili lilare di sanità divac'cioo. Sarebbe aclunque poco pru1e;1le di lasciarci inr~rnava un'apposita islruziòne, pregiernle per~i saggi conèogliere ,dal pericolo d'una invasione vaiuolosa, mentre 1 siP,;li cq11 'èui reiolav~ la vàcr,inàzio'ne negli 'iosçri'tti di fa si può evifare con il mezzo ~ella rivaccinazione che ì>: 1 i qu~li non avessero solfert'b' 'il 'vài'~olo o uri"operazione (acile ad ~seguirpi iu LuLte le stag(on, con n~n fossero s~atl vacci nat(, o pfes~n!assero tracci~. dubbie Jn ( ppena appr; zzabile e breve dis~urbo della salute. Ollre a queste prove di fallo ohe oii paiono inconlro- L di vac~ino. Con ~ullo c!ò non si p~lè arre~tare la cp~P.arsa :vert,ibili e perentorif', pren<leod,o ard1r ,se111.a !Ì~~rv,a i ~1\ va1uolo ese rc,it~; ed _il .~'à,,t~nn,àt1 dollo):e. fe~co rn una sua e{aborata memoria sta ta pu~bl1cala in questo risultamen li èp.e !ì.i o~tennero da\la Vi\%ìn,aziooe pratis1esso giornale' a pag. ia dell'an!lo V. (~857), fece conocatasi dal Doit Deoobele nella prima qujodicina di lnagscere come nel corso dai '23 anni anteriori i rendi~onli gio del vol~en,le anno nella casa di forza a Gan~, la sarebbe riuscita su 5 \r~ i 1 !$i qalli \\noi 2,0 ai 301 e, se <\~eslo ~?pi'!spe1al! m!.li lari offrissero là v'.s\~~i; sì,!lla: ~ilr~*-d_j quasi 3000 ca$1d1!va1u9lt,, con j~ l decessi. Qursl1 lat\1 di mollo !?9.mero del 3 p. ò10 p~rre, ~ì poca cosa.al sig. Vlemìn,ch-1 rìÌievo,"al appoggio' lei quali 11Consiglio superiòre miliila,.dov1,1r proclamare inutile la rivaccinazione nei mili tari, lare dì sanità açeva g_ià fat1à. Ho dai H d, novembre 18~6 io invece sono-di contrario avvis9 e Ìro...-o tale cifra abàl ministero delia guerra. la proposta ilci'l'annual; 'rivacbastaniJ1 rileyante pex: credere I~ rivaccinazione egual·t ,h , ,<\ \!/4 .i r-1 • ,.\ • Lt ~ • \ 1 t •r ' 1 . B ... • .~. e11wz1ou,è. <11 lulla la reVa, non furono ,certamente senza meni~ utile anche nel elg10. 'III numero dei co~p,ili da qta\ché}nhu·e~za preSS0 ìl I prt'IOdato ministero ~el.de\er· vaiuolo Il d~ vaiuoloide f forse Ò1aggitre della p;oporzione del 3 p. 010? minarlo ad ,~ccogliere la ra.givnala pro~?~ta del Cqnsiglio ' li sig. Galli.go che è persona . mollo conosciuta per il e ad or~in,a,r~ pon la fl()fa d~i 5 ae.rile_d~J volg(tnlé : \nO~,, che a com 111ciare diii 181)8 lolla intiera la leva annuale e suo. pr~gevolç, Lrallalo leorJco,pr~tico s~IJe malattie ve tulli i volonlarì e surr6?àti ass".ntali lungo l'anno, foss erq ri eree opina che il vaiuolo, se talvo1la :si svolge nt.i vacsempre sottoposti alla ,•aecinaz:011è, q~alunque Pr.t~ssero cinali, sia .Però sempre !n questi di natura benigna ed essere i .lorp an1eccdenli in pro1>0sito. ' a'ccomP,agnaJo da sintomi leggieri: e c~ede che in quantd ' Dit1si te'm[ o, e si lasci cl1e i falÌi v,:eri1gan dktirio ~tessi a !lm~n~ aJ}a . 'f?s1a0oa' !!) _poss~ àncor\l (~re Pie~,zt~' de)la sentenziare 8efì'nilìv àmebteiin proposil1, poi~hè i~ ~besto rivac01naz1ona. nei solaal1, .C(uando olfron eglino traccie tl'cina vaccina~rooe anteriore. momento in cui alla grande prova, furono sollopo~lì, oltre _La benignità di decorso, che il prelodato autore assegna a·d ~lcuni eserci ti di Germania. a]lch~ q~elli della Francia &elj:ipre al vài·uolo n,ei va'.écin'ati sgraiiatamenle 1non si' osf.~el ., P_i~p1bn~e. slJ.r~~b~ J rnprb/,viço . è'l!nsi_g!io · vqler, .B JI ;, , , :,.. -1 _/ .fl Ull''J I ,,th, . ,;i'· -1 ,, <> I , "l " 1• :e~va ..,emP.~e n~ cserc1 o ~ar)'o ;, e... ~er verrtà quanto è if.re I ulli ma parola sopra q_uesto nuovo' p'unt'o di 1àòtlrìoa, alfveo_uto p ~l 1. semeslré del volgenlp anno in questo d<>:v~o/lo~i p'e r or~ lim'ilal'e ~ior.fialismo a d i'strare 9 Spellale Di'visiònario rii Torino non permelle ~oltoscrivere quanto s1 osserva tn favore o contra. 1 aWopìnione de'r suddello. .D~lle cose sin qui det1è ro nillro fi'llucia' che il dis.!inlo e-ua1ranta'dliè' ·furon·o 'i 0olpili, gff 1iunr da ·~a'i uoio, e ,gli ·si,fl'logr11fo fo5da'O'o ·vo-rrà 1 persuaòersi' che i Reaa'Ho'ri di ~uesto ~i orna.le di !11e~i~ina mililllr e, menlre p~opongooo à!tri da vaiù'oloide e da varicella ; doi médeslmi, i• ,;on I al! uaz1011~ d un ~rincip,10 ~he cre~ono vaal~ggioio al beerano mai-sta-Ci vacèinali, 2 lo erano sta.ti per due ,•olle, n~s,~rre. del ~pldal1, ~anrio rispellare. tull~_lc ;9pj_1,1fo.Q.i c.Qntn~-:<;,n~a suc?_es~n. ~ con_:esito· d~b6i? e f3.CQ~ ~}ito feti:m;te'l9-d 9RPfW, e q~n int,e1\<~_ong, n ,ciFe dalli1 cerchia iic'rss1mo11dRJI IMa n21a, srccome lo 'diinoska vano 'fe no11 duna cortese .a1scus,1011e sc1.enl1fica. ' 1h1bb1e cic·africi esistenÙ sùi lo'i:o bracci. D~i 14 ribn' vac, 'l'orino, ai 15 di 110,~m&re ~ ào8'. . cinàti , 1 O presentavaoò' un vai òulo c()nfluente e t u~ Il tlftdico /livi~ionale lkl!Ò~, pedqt/miiilare di Tori fto vaiuolo 'tliscrefo~ èon morte d(3 fra ì pTiÌn'1; dei 2 tliiRtari A BJtLU. ' .,. .,, . - . . : _ ! ) ' ' ' ',:»,,, stat\· vaccin-ati 1per tJue \'olle sen·l a SUCCesSO e<l ambèdue ioeébi llà \Jafoolo t:on fl tijnte,,1 m~h ;' déi ~3 vaccinati'sin CONSIGLIO SUPtRIOllE· J1Jf,ITAl.lE DI SXNITA• daH'infan-iia, 4 O furono \ra,1agliali rl.a1vàiu'olo confluente è • J.,,i signori, ~ ~dici dei ~o rp1r_qhe qon ;h_a]lno oi•q·uesti due·termio:lrono. c811a morie, .3. furpno tòcchi .da an9prl'l ,_~p~<h_t~ a 4..~e.stp_,$~.1re.1:1or~ C0ns1:glio, ·ntuolo discreto e ~ O da ,'aiuoloitie:: f l\,fi ~l! dei s' ìnd; 1,igli, slph- d~-fle, vaçcrnag10n 1, s~r, forono ,e se. dìWvar'cinàli cbn ·esito d'u~bit, ~ pre~&ntò ÒO va1uor<1iae e g~1i l~ nel volg~nJe aouo, sonQ preg.a,ti d'in::. j ehbero una semplice varicella. Mi pàre adllnquè che 1 vrnrh sepza ritardo, aocompagna ndoli con 11_11z_icilal!. ~ O ca.si di 1 ~i uo.lo c(rntluP;lCe4 n indiyidui vacci.upa suocj ota reJaiitme di quanto banno--avulo nali· nel l infanzia e d1 cm 2 Lern)inali co n esito infàuslo ad. osserv:are. in pnrpbs,ito. ,1 sia)10' un valido 1.ttgom'e11to per fardf ammettere 11ufftità Il PresfUente det Consiglio_ aella vaccinazihne e perci'ò i mé dici ed i magistrati pre po~ti alla conservazione della sanità pubblica, dovrebbero • RrnEwr. prbmuove'rl:i con tutti i mezzi che sono in l()ro potere se Jll Oil'e~(ore 1>0'11 nu •. ÀltÈLtA ! !led. Di,. -~li!r,,H , 11• ,._1100 " v'ogI'10110·1 • .bcons1•Jeratamente ..l ,, I • . n·1rett or,ev1.resJ>ons r,· ,., , • " .. . (J, V ice porre aI pericdlo' la sa. Doti. M:.t.l'l'rl!i.LJ, Mé~ . dr,ua1. ' 'fiilà: l'avvenenza delle forme e si'n anèo la vita delle per• Tip. S0balpi11a di %OPP1i e Co111p.

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N. 48.

GIOllNALE DI H·EDICINA ìllllJTAHE .

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·DEIJ CORPO SA~ITAltlO DELI/ AIUIA'fA SA'RD A

· ' · s1nèeve . . eper,anao.o ~ ,, · i!e,in. Si·pu sociazio.oe · Provincia ed al1'Estero, [r,anco li!.. prezzo d'ass_pc1az1one Torino . non . .

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. e cnmincia~col 1 ~<li e·h . ·e d'1 L . 10 . In .

_ 1o Dottore cay. CoM1ssETTf: oello _ scorbuto'., , · • pareiza ecè. - 20 Conferenze scie.n!ifiche. - 3° varietà: Decreto di riorganizzazione del Corpo Sanitari·o. mili{are logles~. e relativi riflessi ~slrat.1-i d,,lla Prem 40 Bollettino l9fficial-e. I

hl~lica.nel Laoedì ._ , , , ,di ciascbed, una .sellimana.\l . . . di posta L.11. S1 p;1ga per semestrr aut1c1pah.

s_empre di questi ~iti d'infezione (1) ·sono certamente · · · • ffi · · h · p_rù' e 1cac1 I~ e Sl cono.scono~• ma non ' permet ·d: t fend-0-IO le ClfCOStanze~ UO'pO e prOVVeti6l'fl me tan e }'aerea.zÌOO_e praticata pèrmezzO (li aperture e di C0~l gegni che }a scienza li~ . inveùta~i, (2~ spa~ancare 1~ ~ - - - - - - . . . : - - - = -:..:....:...,!_.:_-'-':-........:..~_.;;..;;_;_~-- l tlate ore d'el gi0mo le finestre, amt~·re1 anzi, cor~·e,c1 • siarp.o lngegn:.iti di fare i t1 Crimèa, l'a cil·colai,one deil' ari·à ·con fooclli di continuo accesi, e nello stesso te·mpo ra'cèoman'dareglfi eser.ciz.i all'aria Hbera . ~ Quelli che. sono soggetti allo soorbut10,diceLind, .perchè 'vivone ih.rluoghi umidi e pafndosi, o sono esposti ·a i ìle1lii'!gtandi pio'ggie ed a delle nebbi-è; quelli che abiDéllo Scorbuto 1 tafi<Nfi)partamenti umidi e malsani, come i pian tertSeguitd del:a Relazione ae11:1spel\or'e., sig'. ·D. Cav. CÒMlSSEtT) ! rén'ì, ed i sotterranei neWiriverno, pre,verra.nno questa .[ malattia..>eorreggendonel'umidità per mez~o 'ditfuocbi su le malattie che 'hàn-no doniinato in O'riente). :: SI centinu'ì... ma le p_ers~ne che ne sar~an? minacciate 1 A.ria ecc. ~ faranno assai megho ·d1 mutare d?ab1taz10ne. 1> ~ - ~orriro 1llaria mhida e fredda ootanto nociva agli ( Co-nfinua.:i-one, ~- i n.n, 39, ,40,,4-1 42, 43, ,44- 45' 46 e 4?',) scorbutic.f ugnalinen~che contro l~ariawiztat,a, si avrà · · 'I adunquei un ·correttivo efficace nel fuoco" sempre _ Ariq. - ~ind aveva ,qss~.i,:va,to the gli sçorbutjci si ·'qùando 10 si' possa mantenere a·ssai atti1vo. Ma fratsentivano esjlarati e miglior,<1ti ne.Ile b~lle giorn9te òJ ran!fo .importa.di ben tirncomandare di non fumare, soie, ~entre peggiora~anp sensibilmente sotto l'inpnsp'utaCt}hiare, lavarsi e ·gettare acqt11c1.•nei· luoghi abienza di un'atmosferi1 corjca di v.apori. Quindi raccotati ; come ordinariamente si fa dal soldato, .onde non mandava a'sqoi malati l'a°i:)a.piwa, ccdda · e secca-; tre aggiungere 1di più alle naLurali esalazioni che gma· attributi che per la loro · impor~anza ed azioqe :ml,n~uo dalle persone agglomerate; ed appena si prel'umana ~cono:mia m01·ita,n0. qu~lc~e rjflessipne , a serrti, u11,1:aggio di sole, oltre al dare libero adito alla I cire'O lazione dell'aria, sarà ordinaté•diiportare in campo parte. La puteiza déll'a'r.ia impE.ca nec.essariarncqte n,on -aperto J:e coltri, gli. abiti, itipannolini e quanto più si 1 solo la normale pro.~orz!.oi:e. de' stroi ~om~onen~i, m~ !1 può robe·di arredo, non olYé j materassi, o paglìaricci, eziandio l'assenza dt miasan e gas d'ogn-i specie, dt o 'giacigli, o paglia, o brande su cui s'avrà.'dormito, vapori acquei, non che ,di altri elementi eterogenei, dL:sciorinare il tutto il meglio e il più lungamente che -di cui può, oltrè all' uBaLo, trovarsi impegnata l'almosarà concesso, e quindi sbatterli ben beµe prima di s(era. Ma se tali r,ondizioni.clell'ambiente atmosferico -r.itivarli . In ciò, bisogna convenire gli ingle_si nella sono agevoli ad ottenersi nelJe.na~i, nei ép1artier.i, e · 1 secon:da ~ampagna furono assai più cura-nti e più mi· negli ospe.d&li durante la pace ed in certe stagioni, , nuziosi di tutti gli alleati e n',ebbero, il loro comnon sarà certllml3nte lo. stesso ogni qual vo.lta occor- L penso. Lind dice che il fooCO' alimentato con legne aròma~ rono concentrazioni di g1:an<li masse di combatlen.ti, oppure- il lungo imperversare di tempi burrasc@:si ed tiche, ossia con !'•abete 01'dinario, col pino, col gi-: il rigore del freddo obb'ligai10 a.chiudere ogni sorta nepr-0 ed altre di questa specie, corregge e·fficacedi aperture e spin~ono le persone ad accovaccia1'.Si nei lorro abitacoli. In qµ~sto ~aso clivi.ene assai diffioile e,~ tare gli eff~t.ti deJla, più perniciosa !I.elle cause, la 1 ~ '(I )'sf è dietlo J questi principii che nelle norme da seguirsi dagli ufliiialhanitari durante la na\<igazione (ved. pag. 59) eviziQsilà deW a1~ia, e crnòiamo. perQiò sia ,qu~to ,il ra•i stabililo di fare..salire sai ponto,per alcuno ore del giorno mod9 più ,compne qi agiree•del ,freddo come c:ausa ,di i ~on,alescenti o so Id.ili che si Jrov.ayano ç,olloça,li jn .siti poco· · evoluzione dello scorbuto a bordo dei bastimenti. Al· · v,cotilati. , Jora il diradamento o f'abbanòono p~er a tempo o per (2) v.,dereazion, nel già citato dilionario ~'.igiene del Fresc~i~ ·

Soiuu.nio.

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Aria,

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n-ere, sebben:e immobili, esposti per' moHe ore de1 mente il freddo e l""'umidila dell'aria, e la rende neHo ?.iorno aU'ar~~ Jibera,,alla luce, al sole, all'azione dEl'gli .stesso tempo più salubre. Noi non abbiamo argo1mponderab1h quand anche accusino dofori alle memmenti personali pér appoggiare le sue idee nel sepso bra e ,;limostrino ripugoanza. Il molto va nta!Yaio che si da lui espresso, ma: in caso di scelta daremo al cetto ottienc·sarà oosì evidente e progre.ss.ivo eh~'\ matati la preferenza ai legni I!esinòsi p-0r il motivo che ardono non tarderanno a persuàd·ersi delle necessità dì fare con assai più dì facilità e muqvono per conseguenza da se stessi violenzll_ ali-a I.oro av;versione. una corrente d'aria assai più attiva. In Crimea nolJ fu l'uitimo aegli inconvenienti arrecatoci dal soffio Per le medesime ragioni quando il' clima. o la stad'èt v.rnif'quetlo di vedere innondati i ·nostri poveri ·gione siano contrarie, è dovere del medico di c-onsi ~liare tutti qUegli altri prov-vedin:iènti intesi ·a manteabituri di rùmo 1fdl vapore emananti dalla legna verde, cosa che avremmo potuto ~n g.ra11 garte evitare con .. .n~re nelle infermerie u~a temperatura elevata quale il richiedono le circostanze, attesochè ci dimostrò aHro com:t:mstihile che meglio·.alimentasse la fiamma. l'esperienza essere questa una concliziooe si può ,dire Inoltre senza a;rrestarci a ricordare ciò che tutt'i sineqt.ta non della guarigione dello scorbuto. conoscono·;, vale a dire il. sussidio cbe in quéste cirPerò se una temperatura calda dolce e mite delcostanze pu6 arrecare un ·ben inteso abbi$'liamento, l'atmosfera è utilissima contro l'evoluzione d.ello scorYuso delle flanelle e la straordinaria distribJJzione di buto, ciò non vnol dire che quando è troppo elevata,. bu;n~-coJtiìi df lçn.a e çli adatti giacigli (1) noi accennon possa talvolta riescire nociva quasi altrettanto neremo .s~Uanto i vantaggi che si pos~ono o.t~enere della ~tagione invernale. Abbiamo ved11to che Feda alcune.bevande calde, leggermente st,1molant1 come sercito francese nel '1855 fu maggiormente malmedaWinfuso di caffè odi tbé, d~:l.vino ca ldo (vin brulé), na.lo dallo scorbuto in luglio ed agosto che negli ·altri dal punch, o da qualche bicGhierin.o di rhum, cogn_ac mesi dell'anno (1 ). Noi pure abbiamo constatato i e sjmi'.l.i, massime se prese al mattino ed alla sera, primi casi durante i più forti calori dell'estate e si può come usano di fare gli ingl-esi, con. un qualche frusto~ dire non appena arrivati in Crimea. Tuttavia quando li'no di pane .o .di gaMta, Queste cbevande nel mentre ciò avviene non crediamo si debba attribuire alla sola ristorano le forze e danno ansa al sistema, nervoso di' un caldo eccessi'vo ma cbe vi sia .coinciiniluenza onde reagire contro le eause morbigeni, muovono denza di altre cause straordinarie, tendenti ad alteuna leggera dia(ò1:esi che serve per eccellenza .a manone, che impo1·ta di presto eliminare rare l'assimilazi_ tenere l'armonia d'elle funzioni. con opportuni provvedimenti. Da oppure correggere Ma taliltO nella profilassi che nella cura dello scornoi•e·ome nell' esercito frances~ il c-bolera, la diarrea, buto è pure·raccpmandato il clima dolce ed·mia te.m:la dissenteria, o tutte tre queste affezioni intestie peratura piuttosto caldtt dell'atmosfera. mitezza del clùna.ptiò gioxare in due mo.di; primieram~nte, nali, nor1 che le febbri palustri \fanno considerate siccome le cause principali di queste manifestazioni. perché, come.si è.detto, diviene più agevole l'evitare Ma a parte la sopravve~ien.za dr agenti morbosi stra~ l:'agglometamento e procurare l'aereazione, a:ttesochè non è men vero che l'eccesso del caldo move ordinari le persone vanno da sè ìn cerc:i di, aria libera, e riprofusi sudòri, perturba le funzidni digestive e ·tende fuggono.la concentrazione con altrettanto di premura diverse vie a produrre quell'esaurimento che è il per quanta ne dimostrano d1.lrapJe il 'freddo a stivarsi primo passo verso i'a cachessia. Quindi ·per poco e-be nei loro ri(';overi; secondariamente1per l'azione tonica vi si aggitmgano l'urgenza delle fatiche, il difetto· di e Vienunen,te bc.-nefi:ca che la luce ed il calorie.o eserriposo, la vicinanza cli lòo.gtii paludosi, l'infezione citano sull'organismo. N~i ebbimo più volte a constadegli a(' , campamenti, la penuri a di buona acqua potare !:influenza salutare à.i questi jmponderabili nelta la copia della rugiada, lo sqllilibrio di tempetabile, cura dello scorb.uto1ed è entnito nella pra.tica n.ostra il giorno e la ~olle ed altre .consimili cattffe ratura trà l'uso di'f~re trasportare sn sedie .all'aria- libera, e. di cbe in estate ar..compagnano sempre iu più o meno ésporre ai ,raggi d'un so.le moderato quei malati che grande proporzione la vita trafelllnte del soldato tn per la gravità dei sintomi-sono resi impoJ.enti a tecarvisi cdli e p110prie gambe. Giova soltanto vegliare · campagna, lo scorb\1to, quando non sia sventato d.~ll'igiene, si :insinuerà ben presto ·negli eserciti e, se a ohe il capo sia senipre convenientemente protetto, non -irrompe immecliutamente, apparirà senza dubbio senza del che potrebbero survenire cefalalgie co.nestesissimo alla prima causa de-ter-rriinante che si pre-: gestioni ed emo rmesi cerebrali, massime se si lasenti. scian0 tropp•) lungamente nella medesima po.sizioLJe. L'avere acoennato a queste :cause è Io stesso ch-.e È. necessario aflungue di animare gli scorbulici, di indicare il modo di ·provvedervk ed il Ti poso, e l'abSJ:lingerli a surmont?re quella naturale apa~ìa ed avbigliamento, e la giudiziosa combinazione dei ·cibi ·e yersion~ al moto da cui sono solitamente assaìi ti, e somminist11eranno, come a noi hanno delle,bevande.; fadì andare, al pa.sseggio, op~ure obbligarli a rimasomministrato nell'estate del '1855, i mezzi principali atti a rintuzzarne gli effetti. Non possiamo tut-

La

(I) 11 '1ellorò Si a·ccor~erà c}!e noi miriamo pr<>feribilmento a · ! provvedere ai bis.?goi cbe s·i fanno sentire m•g!i accampamenti I e nelle ci~costàuzè difficili e straorc!inar; o·

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(I}//, nel. N. 45 la st<Jtistica. del Dott.Fauvel.


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319 -

ta~i~ taceiie che l'flccesso delle. fati~he e,1-a,-m~can~a de.I r-ipt3so necessario ,al ristanr:amento cl:é-Ue,-VornM_o'sti:tuìscon0 una delle oause ,p,iù formi,dalaiH iC md -~n tempo Più ,frequentj d:eila 1f1ro~Lraz1one· cl.egli ,:eseFc-iH n,elle lunghe gio;voote ~èHa i.s(a-gi.one,,estiva.' Cosi'vo:.. 1 gHono, qua.si sémpFetle S))Ji>re:.ine ~~sigerrzic ·cl ell';arte

o di legumi di dìfficile c9,ttura, ver -rendere 'imlli' Lutti i provv:edime~ti ebe1Ja, ·saviez-zM'di' un•ls'ùperfòréptÌÒ averre 1mmag.mato or~de iissict1f'a1i>c -al '"sofèlafo Una bt1on'à r-azfotfo. ,, ,1 , A mèn:o 'pòiltlì circdst'ìr'rtze nrge'6Qss1\uq dèbb'; _s~ sère della più rigorMa Ms~r\ianih il ileg1ffdm,e11lo o~à mmta-re in tern\}o d,i :guerra. Spetta perciù all'avveassegiùi_ ·al solda(b un'ora ~'l'!tié'ra ner n' P,àsto, 1e duto C0,J:(1an'rlante)n <ìapef.il_ conciliar:e i bi·sogni cl.e!maocber~JJbe 1gra11eménte all'igi ene 'fhr 'potendolo Fese·rcHo colle nec.essilà delfa posiziorie., e prQ'\'V:6'non tmpeaisce à che 11ess/rn ·sefrviz'ìo . ' o;·dine' ozèi; derà ·op,portuuamente ·quando nieìtenà a profitto eecess-i-vo di r;apdral'e 'di set'limana \l~r1g1J n1~,11omaog0 i ritaglio di temp.0., 11nassime·nolle ealtle ore;,0el mente ad alterarlo. Ciò noi diciamo in generale, .av. giorno, onde anmc,ntare- I.a. dur.ala del :s onooJe del vegnac;,he1 gli in ?zi~ti m~na ,,it'a del' qÌ.1àl'llère abfiarìp6s0. stanza éb<m'prPndono il \'a lore1é Poppo!rtd\11l~'lì'i qJesfe - Fu poi .un trova~-0 degno 'veramente di molla lode racC'otnan.d.azio.nL -·11, ' ' guel!-c, d'aver Jy'Vopost0 'èd incora,ggilo qa costruzio11e È>bèn'e in oìtré aver preserrt'e allà niemoria che tutù negli aecampament~ di vast.f pérgol:lti, fàt'(ì'.con trasth'è : i preèètti relàtiYi aHà co,nposizioh} della raziono ~ 1 trasprlha'te flalle 00111 vichi e faHi 'che ména no ]fi'- ' 1 Lut[e le rego'fe 'd1èie_ ti{he devono a1ncla re subordinMt~ seomi;i ed a Bayclai", pérgòlali ché, l1ùaildo -veriivanb all_e cH~~rs-e i o~diz~o'iìi in _cui.J?~~i} _ '.'·~t-sr(~ ltJbc~e\:p}9; 00mhiha-Li con una si1epe a'i due làt'i più· s'ferzatf•da'l o Ja pe1 son a, sic.che la d1st1 rJZ1one rn alnn'ént1 sam 0 sole, costitui"7ano np ripard chelasciav.a libera la corma·1 _s-anf, utilì 0'_(faHn.01>i, deve: s~fupré èssèi:~ tpr-ente d·el!'aria e molto' tefuperavà l'ardenza defle ore tesa in modo rela tivo, cioe giusta 'il témpera111ento, più taide del ·git>rno. lt s'6Io a lamciltarsi c_he' ~llri la co-sr!tuziohe, gli usi e ·le'ab ittld,o.i, iti una fi~rol~ più pressanti bisogni é la lontànanza déi boschi aba séc0nd·a d-elle cfrcostanzti. 0uintli 1Lrl· raga·zv; biano impedito a cbe venissero e più presr6 e "più od m1 adùlto, un valetrrfllnàfio 6d rn ùon\d iÌ1 perèetbf diffusamente adotla1t.i non saio negli .3CCél111pàth6riti, I salut;e., u,~ rklfoiso n'e 11~ c1r.éerf o·( ur ?blp~C9 in.c~f~ ma ariche negl'i osp'ètlall, 'coprendo-pe' 'di fcrglf'atne le l pagnà', I 1ste.ssa persona ne, gra.nd1 caton deU'e~1~te tende. : · o negli eccessivi frecldi .d'élì'Mvèrno; io -Òi1~S1~gì~tie L'utilità che ,iella nostra posizione ci avrebbe poseccà oppure pìovosà, hanno bÌsogtìo di'àJÌmenti d'i-1 tuto recare l'uso dei' bagni ònde 'mocleràre gli effetti I veì's~m~.nte. motl~ffoa ti: . ~o~ì a _so11at~ , ~'fi!é,n1e11.ti à~ d~l ca]do.,e-prbvveder alla:ri~ttezz~ della pers,on~ ,IlOll ,) pi~S1 Sirua'tl fra f tt OpiéJT, I CUL ab1tipt1 . Sl l)Utl'ISCOba '1jisogno ééssei:é aim9st,i~lq, Jp, visirianza,(anzi in n0:rfrincipalm,ente di semi, di"erfuaggi éli frutti, COiivista del mare e~aVaffiQ s,graziata,fil~nte l0fl,'Ilentati • I ferirà J)°t'eforìbihn'èn~è ~l1'h}!rr\~ritaz~O"fi1é n'e~ darle p~ne di Tantalo,; imperocchè -le a,te rò,cci,e ver'mentre che a quelli ventl.h dal Nord fatn~e rrà assai. ti cali che Io costeggiano ci toglievano questo ):)ene-· i m~gl/r.i ù,rra r~z~Ònè dò.mp~_s/t d1 _ sostji1fzé'fqfiÌjtè dal' fìzio . Nè lo suolo della Tauride, già tropp,o avar'o per , règno ·;mìmale. ' ..., · dissetarci e per soddisfar gli altri bisogni di prima II fl remesse ' queste pocie' 6sserva'zio'1li'lia cu'i utilità neccessità ~ poteva perrr'ietterci un ristoro cotànt.o pratit,f é cli tuHi ·i luo'gl'ff 'è di t'u w· i"'tèhrpi, non: ci ridifluso e con ragione tanfo à1):prezza\ o fra 'i popçJit. mahe per dar seguifo 'al 11f1sfri> a,r'goh1~nth che a' orièntali . ~fa q~!:l_1~h~ uq_o .~ot,émm'Ò: fare. in Cri}lléa ;; durre alcun·i hre,~1"corollari 6hé 'si ·presen'tano ?.iJonlo si, pgtrà for~e ,_n a!tre occ?sioni 1 eQporciò 1:a:l;Jbja- a ' tane-i tarfto dai fahi come'. dai' 'r:agionamveJti m~ssf forno notato. ;: nanzi . néWezi'oiogia circ'a le quan~tità,} 'peèle, e quaAlùnenti. - Dopo ·F~ri~, .:,0 i~ta _ abbiamo ·'ieduto 'Jità cleJ'l13 sostan.zè all1iieiit.a,rie da ubi gi(1è1icatè vale~ ch e l'alimen,tazione costituisce l'argomento il più in-voli a raggituigere P,IÙ è'fficacenìent,e lo 160[)b che Cf . l 11 ' • Leressante per lo studio della protìJ~ssi· e per la cnra siamo propos.tof . .Qua1itilà- -Tiacohè abbiamo veduto d ìe le personé, _ dello scorbuto.J)essa è,c'osi, strefitamente ìegata col ben essere e coll'integrità d-e.11:organismo che ogni dota.te di, cos'ti;ftu~·iQ~i'\ meno ro.b\isìa, .Jc1( J do,rP,Ò}.'alura J, • 1 "l · · , J .. fl! è 1 , 'tr osser.vazione intesa a migliorarla, per quanto min1:1ta meti9 syjlµpp ~ta, e çl/ ;itti;vità .tor a(',ica o po,lll\ona,I,'y o frivoJat,che p·ossa p·arePe, non riescirà ma.i sup-er,flu-a, ' menò estesa, com(} a~ esempio 1i ·sardi in gèµer~, Non occ.orre perciò dimostrare che la razione del sol- 1 and_arone ,. in0omparàbi_lm.~~t~. } le~.~' sp~~ftt.~ all?. dato dev'essere in modo partìcofa re sorvegl iata non ~corbutodì'quelle c!Ye si trovàr~no·m còbdlZlom con.-t'' spieoie~ e qua \'1ta'd.eJ] e,:v~ne , I trarie ' •a'e11•~·•,1 . +J•1 ..'é c10 • ,l l s J~,;1 .- (l!/' t . so] 0/1Spetto a}j a quan;Jlil, organismo, seuben 1ossero•,despose sostanze che la C?IDPOOgono., ma ezi~çdio Su,11,\ lgrQ ,; tue med~si!}le\èause 'gi,nr,r~i_i, alte: i gtJJ~\141{[~tiçh~~ 1 6 combin~iiqne e wit~ll'~, ~111 rno,do, d,i-.~on,dirJ0;~ ,sulla1n; ,i!IIO ~ìesso :tnQdO d'i' rÌ'nararsi{9p}r~ i.( rii or,è dél\~ 1 11 1' • • • • ti LIJ,h..~,1 1·'~$servaz1qn·~ -t,J L, ' [, t 1;9· ,lesser~ · l oro convemeoza o non co 11 o stato a·, sa 1ute a. e1i;t;i-. ~' sta~1om: u,!Co _~P,....·a·· 1rno,s 1 1 ser0H@, non. che _sulla. ~r<lpàrtli~ione ?.lclistarrza ri,deHe I staJ1 ,ì.éneràrrhente' rj sparmia{i i li t·/:hziali\ pass'u:tn!: ore ttel rancio: f;or-01'10 }0SSem:le 1a'nt10lpatame1We staJ.· •ziali,.e'tulti '( olor3 cb,e~in µn mqdo ii«eIPaltro ~PQt,ebillfo, éd i~ravdl'i soéc"'eàeh'.deisi'"a11tgm'po d'etèrrtifoat0, ·i ron' o farle mfat1~dnta zio~'f\?Ò ~clinfttia', . çm!' -'. è 1'' ', f"· alla,', d'.,,,., Il 1f'1H I •lìl ~ ,11·1· basta alcune volte una distribuzion_e di legna verde, , lunque né fos.se ·1a loro organizzazione; da~che g 1 I

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eserciti tureo1e!i inglese il primo sobrio nel vitto ma sola coscienza del curante. A questo proposito, nM più.ancora ,1,10).le fatiche e nell'attività fisico-morale, ostante la mia natural~ riservatezza nel tribut·atè en.!. il secondo dovjziosamente sostentato da'i yibi e risparcomi a persone raltamente locate, che poco o,nuilà-: miato nei disagi,, non offrivano segni di questa capossono vantaggia·rsi della mia ™'nile parola, sento chessia, come . non ne offrirono che io minime protuttavia di non poter pàssar oltre senza p<>rgere una porzio11i alcuni hostri corpj speciali, quali adesempio. nuova testimonianza di gratituòiJl'.e al 'SÌ·g . Generale gli aqdetti alle sussj?.teoze,. al corpo degli infermi.eri, in Capo ed al signor Intendente Generale J}er le , larghe. al serviz.io partièolare degli uffiziali, vuoi per possie,savie vedute amministrative spiegate in questa ·ocbili!~ di vitto più abbondant~, vuoi per l'esclusione. casione a pro de'malatl! Pochi,·degli estranei all'arte di fatiche ecèess.ive, ne vJene di conseguenza poJersi possono Msì facilmente persuadersi che 'nelle circostabilire: Rtanze eccezionali richiedoosi provvedimenti eccezio' l 'l ° Che la razione v·iveri del soldato non ctovreb,be Qalì. ·1 più si sentono inclinati a mettere a carico ·delle essere qùantitativamente la ,stessa, cioè uguale nel eccessive esigenze del medico ciò che viene reclamato p~so e nel'ìa misura per tutti gli individui- e per: 1 sindalla situazione, quasi che il sanitario vivesse estra~ goli corpi, sì bene aumentat~ in ragione diretta della n~o al bene inteso inter~se della finanza. Per buona taglia e dello svìruppo dell'organismo, e regolata sesorte dei medici e dei malati lo spirito che dominò in Crimea fu as·sai diverso e permise che la medicina condò la scèlta dègli uomini di alcun'i reggimenti e fors'a·nche giusta gli usi e le abitudini proprie ai paesi ripar~trice, quale la voieva la condizione scorbl).tica che fornì •eiìof·le .reciute. ·' . in cui versava il np_stro esercito., veniss{l Jargam~nte. pr~ticata; ed è appunto all'.aumento della dieta ordi- • 2° Che. essendovi un rapporto palese tra le fatiche n.aria ed alle diverse comhinazi00.i del vitto cbe ane le perdile, tra queste ed il bisogno di alimeqti, la quantità non dovreb~,e esser~ sempre la stessa in i d~mmo deb_it?rj. di. quei pr?nti .miglioramenti e di tempo di pac~ ed jn .tempo di guerra, quanqo si pro- ; quelle guamg1om, che . abbiamo a suo luogo r~gicede ~on ordine e _moderazione nei lavori e nel di- ~ strati (1). · Del resto, metti a.mo qui fine alle .nos.tre riflessioni, sperdimento delle forz~, ovvero si è obbligati di ecsu la convenienza d'introdurre modificazioni nell'orcedere e non seguire ehe i limiti dettati dalle circo·diuaria razione del soldato a seconda ' delle diverse stanze. Quindi fisiologicament.e parlando non sai;ebbe esigenze che abbiamo indicate, punto non ignorando possibile di' $tabilire, prima di enti:are in campagna quali maggiori dimostrazioni occo1:rerebber aa infon· ed in .modo ~ssoluto, ,quale debba essere la composila persuasione in chi potrebbe attuarle e,quali derne zione quantitativa della razione, ma dovrebbe rest.are difficoltà si dovrebber affrontare nel fogoÌare cÒìest~ in libero.arbitri9 del sagace capitano, il quale, conscio in~ovazionì. Solo ci au. guri_amo cheH tempo e, làspe- . delle fatiche e dei saarifizi ,clie intende richiedere da meglio ne chiariscano il valo~e~e, se risultino rienza suoi subordjbati, . no~· cbe d~Jla ·veHovaglia qi cui può vero bisognò, si trovi la via ad una consentapea un disporrç, è il so.lo in ca~o cfi potere calcolare .conve- ' riforma. nientemente tutte 1e eventualità, misurarne ibisogni' e provvedervi con assennatezza. , · {1) A pag. 1'24 ho già fatto sentire che .i convalescenti ed i Dtiranlc l'ep.idemia, cholerosa e ,diarroica noi abmalati in genere erano talmente tormentati dalla fame e dal bibiamo modip.qtto la razione del soldato sia io condi nutrizione· ohè', tioo bastando la razione ordinaria, dosogno siderazione d·ellq .stato degli org·ani cUg,ere,nti come vetti invocarè l'aatorizzazione di farvi nn'aggioota. Questa midell'caaurimenttdell'organismo ~indotto da tali ma- ·I sura fu il rimedio più efficacè clie io m'abbia cooosciatoconlro · lattie, combinanao diversamente la quantità e le prolo scorbato. porzioni del pahe e della [alettà, rend,endo più fre- ·I quente la distribuzione delTa carne fresca. e del vino, 1 e surrogando con altre sostanze i 'legumi secchi; ed è a queste modificazioni che abbiamo, iferito in modo speciale la 'qu.isi scomparsa dei casi di scorbuto nei mesi di autunno~ e quel sensi bi le miglioramepto de li.o stato sa,iitario generale che abbiamo a suo luogo seRelazione -"'Ile CJonfer.enze sei~utificbe gnalato.: (.,l\lE6E DI 0 :fTOIIRE , 2• ·TOR.NAl'A ) , Mrnoh si potèµaturalmenle portare varh1zio.qi cosi radicali r.he derosass·ero recisamente ai vigenti regòSCIAMBERI. - ,\lle ore 2 pom: dt!lli 15 ottoflre 1858, nella laménti, nè mutarç una posizione eccezionale presalà di M'edica ·gua'r dia in ·questo ospedaie , s'apri la seliuta scritta da cirçostanze impre:ìcindibili e superiori ad colla 1'ettor-a. ed approvazione del verbale della prece'dente ogni potere ~n:iano. Per contro negli ospe.dali, dove seduta, rifluivano tutie le.miserie sanitarie .e si concentravano Vengono dopo di ciò presentati in conferenziale consolta, 1 pur anco tutte le ~ure e l.é sòlÌecitudini delÌ'a,utorità vari inscritti di leva 1traltenuti )o osservazione all!ospedale • supef!9re, si. è falJ,Òuna,còsi larga par\e ai bisogn~. aliper con~tatarvi la 'roro. idoneità od ioettitodine al militare ser~ mentari èhe il ljr.nit!:l S\ava, sarei quasi per dire, nella vizio.

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PAR'fE SECONDA li


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Li singoli anìsi port~t.i a tal rigu~~do dall'adunanza sa dei 1· medesimi, sono presso~hè t.otf:i identici:, e!l i casi di coi trat\avasi 9.on Qjfrono_rl!!!ar(JP..evoli nar lic~larilà, cretlote .degne di ' 1 menzione. • Te"rminalasi lai pratica, il dottor Al!BBNB, dicendosi espressamente incaricaro dal Medico Divisiooale;,dirigesi ai Medici dell'pndecim·o reggimJ)nt~ tanteria, che per · li prossimo ca)llbio di guarnigione del loro reggimento sian.no in procinto· di partenza, porgendo ad essi:ge.ntilì salati, unitamente ad\ incorraggianti encomii, per il modo èon coHlura'nte il loro soggiorno, .in questo militare _presidio d<isimpegnarono il servizio Sanitarfo loro·affidato. • Rivoltosi quindi al doti. 1\lassolà gli esprime schiette cong~atolazio'ni pei; I' ouorifica carica di pr~fessoi:e di instiluzioni medico-chirurgiche a cui per giusti motivi di merito VJJniva con R. Decreto dclii 3 corrente èleyato pre~io,questa secondai:ia Univ,ersilà di Sciamberì. Fa po_i in pari 'tempo a chiari _iermini risaUare come una la.le onorificenza ~i cui il dotl. Massola seppe rendersi mer,ite, vole venga a riverberarsi s~ tutto il corpo Sanitario mil'itarc a ' cui appartiene, n, · • Il Dolt. .Gozzano a nome pare degli altri due suoi colleghi prega il dott. Abbene a, volersi incombenzare di ricambiare al signor medico Divisionale le loro rispetlose salutazioni e di ringraziarlo ad un tempo, di totli i baoni.ttaltameoli ché ne ebbero, ad csperi)llel)tare, pet tutto quel tempo che sot.to la ·soa direzi~ne elfbero a p,restar~ il medico loro servizio io q.ae~ sta guernigiooe. _ , ;r , Con questi grazi9si ~~ambi diNrole· viene icrminata·e sciolta la seduta. oJ Nl'ZU. - · ,Lello ,ed approvato il process,o verbale dell'ulljina conferenza, il dottore Viale si disse pronlo a dare l!ltlufa di due sue storie,stese all'epo,ca ch'ei dirigeva la~sezione di m.edici~a, ne_llo scorso giugno, cui accennò apnenll nel rendiconto. M<\ ii f. f. dl presidente doli.or Moro, essen?o imminen\e la. trimeslrale rassegnÀ', pro rose ~ .tra,tarsi ,d~gli amrQalati rasseguandi che trovansj,in guesto osp~dale. .Allori!: da,saa, pa;te, il dottor Viale p~rlò di certo Pi risi S~lvatore, soldalp .al 40 fante- , ria, classe 34, da Nuorr (Sudegpa.), che amrnalatq, ripetuta- . mente e diuturnamente da febbri intermittenti, di fisconie addominali in seguito, è in preda altualmenle 'alla pii!· desolante nostalgia. . . . che, vane. riuscite lollè' le cure terapeutiche,'ìgie- 1 niche, termali e moi1a11, auro scampo non 1a;cia ruorchè pròporlo, per temporario o definitivò congedo. Dice quindi di corto li asso Giuseppe, classe 36, da Staglieno (Genova), ammalato ·al · l.'ì. 59, dall'.S giugno, di palpÙazione di caòre, con vìziè> organico; che ajla più ragionata ed attiva cu1·a esserldO' srat'o ribelle, al fra risorsa non offre ftiorchè quella del riposo nell'aria natìa in I ·, • seno alla sua famiglia. Par-latosi, o piuttosto deploratosi la èosloro infèìicil~, il dott. Moro mostrò la ma rio sinistra d'i Serra Èfisio 'èntrato in questo ospedai'e il 6 cort-ente settembre, affeUo da periost:osi cronica delle·qoaltro Ùlliìné ·ossa della parte dorsale, <!ella sinistra mano con ingrossamento di talli i tessuti fibrosi della seconda serie delle ossa del corpo della medesima regione, malattia la quale inutilmente combattuta dall'arte, r~nde il Serr~,incapace ,a qualaoque militare se.1:v,izio, .ed indispensabile l'amputazione, Parla quindi di ter-lo ~rina $erafino, S«?ldato al 4? fanteria; 8., compagnia, classe 3,t natp, a J,\occ~~~rle (J:iovi) occnP.ante il letto fil. 89 di questo ospedaled11I 19 giug90 affetto da carie aUcJ sesta costa, lato sinistro, cO.D!\j!CJJJ~va all'a_per.tura ,di tùm,ore ,_linfatico), ·e vasto ascesso fred<lo alla regione dorsale fra l'/lngolo iofe- ·\ .riore de\lascan?la des~ra e l'qltiqia v~rtebr~ d.o rsale, malallia 0

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che mo,tiva la. ,rifocma. Il.op~ queste brevf -0s_servarlc1>ni~~ 4à; flue alla seduta, col ~is1!are gli ammalati s!)aceenoati..-

· PART-ll TERZA

V!RI.ET~ Fedeli alta promessa fatta nel N. 46, 15 ra.oveinbre 1858, di questo. ~os\ro I,>eri9dj,c1, ri_feriamo testualm.ente dal .giornale Les Ar-chives. Belg~s de Médi- . cine °b'lilitaire, tome 22, 5· C-ahier, nove.mbre 1858. la traduzion.e del Deereto .orgaoicQ su la riorgaaizzazione de~ Corpo Sanitario Milìtare,Jngles-e. J•

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DÉCRET PORTANT RÉORGANISATIONDU PERS@NNEL SA-

NtIT'AIRE DE L' AIUIÉE AN,GL,A:ISE~ .ET R};GLANT LE.'S QONDITIONS D'.ADMISSION, D'AVA:NCEMF.lNT ET DE RETR;\l'I,'.fE ~ES -~FICIERS DÈ CE SERVIOE, AINSI QUE LEUR SOLDE ET .INDEl\INITÉS ET LEUR ASSI1\1JLA TION. (Traduit par M. FALLOT, médeciri. en chef hono-

ràire. ) Ar[, 4. - 11-y a quatrè grades dans le eadre des officiers de sanlé de \'armée. Savoir eeux: . 1. D'inspeoleurs général des-h&.pitaux; <zo De vìce-in~pecteur général (deputy inspector ge,rnral) . des h(')pilaux; • 3. De chirurgien d'étal~major ou de régime'nt, lesquels, avrès vingl ans de serv\ce à solde entière, porlént le titre de chirurgien·ma_jor; 4-. D'aide chirurgien d'étaL-major ou de régimenl. Arl. i.~ Nul ne peul èlre admis dans le serv-ice saniiaire de l'armée, s'jl n'esl porwurd'un lit.re qui lui donne le droil d'exercèr la médecine el la chirurgie dans le ci.: vir, el l)e peql étre norrimé aide-chirurgien ava~l d'avoir satisfait à un examen sur_la médecine, la chirurgie et l'hygiène militaires et en avoìr suivi les couJ•s dans un hòpita) mililaire général'. · ' 1 Arl 3. - Nul ne peul èlre nommé chirurgien, s" il n'a. satisfail à lei exa.men quj sera . requis ,par -n9tre principal secrélaire ù'Étal pourla guerre.et s' il n'a servi àsolde en'lièr,e comm<l aide-cbirurgien pendanl-cinq ans, don~ deux dans un régimenl. Ari.~- - .NuÌ ne peut élre promu au gra<l,e de viceinspecleur général des bopitaux,_s'il n'est chirur~ien d'état-major, o.u de ~égiment et s'!I n'a _se~vi a.vec solde en tière dans ce grade pendant dix ans1 dol\t cteux dans u.o. régiment. . Art. 5. - Nul ne peu~ mi:e n~>1nmé au graJe d'inspecleur général ·des, hòpit.aux, s'il n'·a servi dans celui de vice-inspecteur penda_nt cinq ans eo Anpleterre (at .home} ou pen1ant t~9ls ans hors ,de l'. A Qgleterre (abroad}. 'lrl. Q, - T9utefois en c·as ile nécessi(é et_quand le bien du 1~erv.ice le requierl, notre secrélàire d''Etat poi.ti:


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68i -

]a Ouuerre pourra abreger,r • de la ma(lière qù' il jugera . r. • ~., 6 convenable. 18s -périodes ih'diquées ci-dessus. Comme règle gétH~-ralo,.~11.eem.enJ du..grade d'aide,chirurgien à c.elui de cbirurgien aura lieu _à I' ancienoelé, et il n'y sera décogé.que. ,pour P,ause,,.d'incapacilé physi' que, ou profcssionelle'·o'ù pour ii\contluitè' En cas de services dislirrgués-, un aide-obirurgien, pourra obtenir de ravancement sans égard à l'ancienneté, · mais alors, pour couvrijl li! r,es.pQn.sabililé a\tachée à un avancemenl aclJordé en Uehod ~-è~· règles établies, les motifs en .seronl rendus publi'cs dans un ordre du jour général et dans le numéro de la Gazette qui c.01,tienl la 1 promotìor1. 1, A'rl. 1'.' - L'ès pi-ò'Mlottd·ns11dù grad'e de'. ohirui<gie:ì1 -a• celuì de ,foe-Jll~pectéur, ou de, celìÌi ae vi:cd-ìns()'e.Cl'eui:,à celui d'ins!)èè'teur, se M'r'rne.ro:nt au choix, d'ap11és la.ca.pauilè et le1 méfi-le; l·es ìrio!ìfs no!is, en sèrontr indiqués par écril et. ·rappçlés'1'laus la proposìti'tin, ctu:1co~mandanli, en chef. les choix pouvanl poi:te¼ sur. tout ìes òffi.ciers du grade ùe chirurgien, lanl chirurgiens lilulaires que chirurgi-en,<i--il'l'ajovs. " , Àrl. 8. La s·t>lde pa,i: jO'ur< des offi-0rers de sanlé de nctLre arm é'e esl étahlie oofnme sui~:

solde à "laquelle la ' période de senice à sol'dè' P.o·tiére lui ·do·noe des ·ari>itl , d'àprès· le ta:rìf suivant:

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011

les offici-ars ,.do sant&-·du 1 :g,acle dé ehimrgien major, de cbirurgien et dl.1ìi<le-chirutgien, serdnl a'dmìs d'office à la -retraile, à Pà!ge de 55-ans et lesi nspecte'urs- ge.néraux · .~ . Il " _, et vice-inspecl"eurs généraux à eelui de 65. e tes officie'rsdé''éès calégories jouironL de la demi-solde "O · ;; GRADES . , :; ;~ i indiquée <lan? le tableau qui précède. ~~ ' fart. 1 ~Tout 'òfffoier de san lé' àyànt servi à solde ,g cl i en'lière- ·penclaht' 2-o ans er àu delà,· a droil de ·se relirer avec joui'ssance , dcs ' se·p-1 ·cffx'ièmes de la 'paye qu'il chai l au. momeril de là retraile. pourvu qu'il ait servi pendant'lròfs,'ans dans' la gréide dont ìhe retire, ou dix ans dans un 1gr~l.le 1qùe lconquè a-ux coloni es, ou cinq ans avec Vice - inspccteur un·e àfifréè''èri"hllipa~ne. lt'~ais s'il · /ie r~mplil àucune de 1 génér.,, l . . . 4~ 50 cés to;Jdili1ò'rfs,' j( 'rt'aul'a dr~(t ;qh'f\ la JOUSsant e des sept I C~ifqrgicn -ma1 di7iiè'n1é_~ dé l_à sold~ j ll~u.é'è au gràqe, ~\l'i! occupait ajor . . 31 25 ~1 50 . vanl s,on ~ernie:,f .vanc~1penl. Ar\. •I 3. - Toul officier de san1é deman.dant à se reChir-orgicn . . lirer de ce(t~ \11~r1jfrr, a..~ef lir Si;< !llOÌS Q'av.ance ]e Aide chirurgieo , ' 16 25 114''30 ,t2 50 . ché{ d~; sej vici; d~ sov. ip lention,, m-ais,aucuD,,.Qe pourra ., 11 ~ foiçe~.Jiloir,,c_e ~ro},t guçind .i l a;irar.eçu)'ordre dese. rena Le st\eliog e,st cali:n,lé a'rais11n de fo: 1· 25•. 1, 1 t • Ou 1ìu jour de la p,_-omolion, sì la dnréf;,!Ja s,ervièe o:est [ , 1 ' dre.\ .un poslr, 9.u.elcrio,q.u13 :à. l'é.lrani _e r; av~11-l <l'y avoir . pas encore complctr. r 'sqyj .P~WA~nt up. mQi~. ')· ' r Art., -1.4. ,' , S,i~ ,un offlcìer de,,sanlé est mis. à la demi~1,, ""';J , Art."9:. - ' Comme su;pplétn'enl à la so~de ' /le 'ieur grade.. , ! solde pour tòub aulre cause que celi es équmévée,s cj-des,Jes òfficiers <!de san'té dirige'anttJ,e sersvìce-tòans 'deS•'JlOsf..1 , J lion.s à l'étràn'ge.r; r;c'eHonf les i·ndefnni:lés soivantes,: , , '1 sus, il ne , P.Pl};rra, lui èLre alloué qu'un.~ demi-paye le,m ' porati;e (d',wrè&,Je tau;x él~bli;qans l'ari, 10 ),1dont la duréei B'ils sonl .aUachés à une armée eo,canY.pa!el ia. so'mme,seronl c:lélermioées par no tre seo11élaire d'Elat 11 gne de I 0,000 liornmes el au-dessus .. fr. 25 00 parjou'r. po.ur•,h1 gu.ene1: leJq-uel prendra, cn ro ns-idé.ralion pour 1Jl i 1 A une ~rmée i;n campagnè ·Mt5',ood1el"' fixer, ~le! lemps , e'l ,la--nalure des servii.cc& r.end.us, par èet ,.1 • . , ' ,~ 4 J., ~o , au uessus . . . . . . . . . · . . : 1 ;:; " ·offkier d,e. san~é:i '" ·a A une armée en 'campa'gne d'rrn hom15ref Art. 11?:'n,--,,e- En ·cas cle-suppress.ion <t'un étahlissement, 1 inférieur . . . . . . . . . . . . . 42 t?O le•chirur~ien~ et 1Jlai:cJe-ch.irnr,gien les · m·@ins an'èi'èns çn. S'ils setvent.dans une col&rfie1do~l fà:gar- • .grad~ ·en subi·~on't les e~fs',les'ipremiers, et en cas de 1 nison ~"élè.fè à ·t5'do ·hò.mJnes et ab-dessus 7 50 1> ;; 1 rap.>pèl en~aelivH-é:J1ùe( rap'pel r o<Yminencer.;i, pait- !es offi, ,~·~,! ~ i . ':, .. / ;1• . 'IO • • f ''ffi Art. ·I O. - A.dater du JOU! du Qré~ent ar(éte, out ·o 1 ci. e ts a•là-< sù1fè •lés'"p-J:ùs a-tfoiefiS''èn 1 grad é.h st i.I 1 cier de sa~Jé" mi's 'demi-.soldl flo'i1r r! iràit 1d'emplbi, 'krt~·~6'. !L Jf li!si'mflalion1 'èle's offieier:S' dè 's'il1nlé est élaou décÌ'à ié,~~apable poµt' u,.thrs de sa'rYfé 'J{i ~par·s6itè de blii1i ornm'et'!fujt: 1 !<I <Jd ' , f • • o!tf, O 1 hless~res hu dè~ · falig1{es duserv~it~, jo"uiràjà~ la 'd'~ rBi- · 1 :Ua1ilf -cfiifìirg,éh'~cr-efl.H! majòr1 àul'éle'"Fegiiìfo-nt esl as-

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-383 similé ;iu Heulenan.t du j our de so9t eotr.ée au ~ervice, et après six ans de service a iiÒJdP, enti ere, au capit11ine; Le. chirurgien d'élal-major ou de régime,nt, _au, major, à daler.dujour·de sa nomination, et le ,i:;hirurgien-.major, à u lieufenanl colone!, mais le plus jeune.<ln grade; Le vice-iosp.ecleur générat des hòpitauli:, ,au lieutenant ,colonel,du jour de sa nomination, et aprés cinq ans de servi ce à solde"'enlière dans son grade, au colonèli L'insp~cteur général des hòpitaux., au brigadier géoéral, à dater-du jour de sa nomination, el au major géoérat, quand il est avec·une armee én campagneou qu'il compte trois aos. de. grade à_solde enlière. Celte dernière assimilation datera du jour où il.an_ra tejoiot l'année eo campagne, ou qu'il aura accompli ses trois ans de grade. Ari. l7. - A celte assirnilaliou sonlattaches loul'ès !es prérogatives el Lous ·les avantages du grade correspon,dant (à. l'ex:ception de la préside11ce desconseils·de guerre, qni appartiendr1floujours au plus ,ancien officiercombaùanl); elle réglera le choix et !es frais de logemeol, le nomhre des domestiques, !es fourrages , le feu el la Iumiére, (ou les iodemnilés allouécs de ce chef), la solde ·cle caplitilé el Ies parts de pris.e. Mais lorsqu'uo o~cier de san{é serl dans un régirnént ou èlélacbemenl., l'offici ercomrnand\ nt, quoique moin-s ancièn de grade, a le pas sur lui dans · le -choix du logement. Art. ~ S. - Les officie.l's de sàrllé' onl droil 1i loutes les :allocalions a-0oordées par notre décrel du 1 3 juillet ·1 857 aux officiers oomballanls , à l'occ-asion ·de blessores reç ues sur le charnP, de ba!aille. Arl. 49. - Leurs famitles aussi ont droil à loul'es les indem ç1ités,accordéPs par notre décrel du ·~5 juin 485l'> t) UX families des officiers co.rnballanls de leur gradr. Art. 20. - Les oflkiers de sanlé onl droil à dt>s ·gra!ifi cations de campagne dans le pays età l' élranger d'aprés le tarif suivant, soumises aux clauses et reslrieli-Jns posées par nolre arrèté·d·u .f juillcl -t8!l8.

I.es ,chir.urgieqs en ch_ef~~ l'adille~ie siirvant ac\uellement, ou m.1i élant acluellem~nt à la. demì-s~olge, s~ront ti l'a\'()nf r rappelés <!,U servi ce, pPe_ndroP,~ raog parmi Jes chi rurgiens-majots à <)aler de leur nqmi:n~Ljou de chiturgien majo,r de ·P \é .classe ou qe phirurgi en en ç-hef de J'ar lillerie; .eL, à dater du jour du présenl arrèté, ou de leur ,rappel de la òernj-~qlde_àJa solde-eutiere, ils loucheron t la paye de chirur,gien majpr au taux ,fixé par le tableau ,arL. 8; et tous les,chirurgienf q,ui compten~ viogt ans ·ott a-u_ delà de service, à solde e,nlière, dar1s qu·eJque grade qu-e ce soit, joui'ro-nl, à daler ,Ju jour du présent décret. <lu ran~ et de la paye de chirur'gien-miljor. Arl: 23. - Les offici,e rs de sa.oté onL d.roil-aux mèmes honneurs que !es aurres officìers -de l'armée du . m~me grade auquel ils sonl assimilés (i ) . •\rl. 24·. - Un offi.cier <le-sanlé1 relrailé aprè~ 25 ans de Sfln·ice el au dessus à ·solde enlièr-e, pe-ut, s'il -est propqsé par le chef de son servioe, ohlenir un .grade ho.norajr~ su~é,ri eur, mais sar1s.au.gm.entalion de solde. -Art. io. - Des pensions de bon service seront·accordé:; aux o.fficiers \le ·~élhlé les p.lus méritants, au-x eo nditions qui de lemps à auLre seronl fixées par nous, sur la proposilion de no.Lre secrélaire d,Éta,\ pou r la guei:re. irt. ~6. - Six des officiers de sanléJes plus distingués de l'-armée seronl nommé.s nos méUe.cins honoraires, ·et . six nos chirurgiens horroraires. Don né av pa,lais de S'lin\-J.ames, le I re oclobre ~ 858, la '22e:année de. notrc rè·gne.,

Par èm.Jo-nnance de Sa Majeslé : J. Prrnt. Ered iamo cosa opportuna fare seguire alla ptÌbblica-

zione di cotesto Deèr~to la libera versione d'un àrlicolo che foggesi nella Presse dei 22 di novembre 1858.

Monlant ìle l?_allor:ation 'par jour.

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If'Aide:'chlra_rgicÀa u· dessous

Èl 'AT · )UJOR .

<,lii sii,:. ,ms dc scr.vÌce : 1 85 3 LO 2 50 4 30 r• ,tu-desso, • • 1t Gbirurgi·en 3 75 7 501 . . ·. . . . . . . . . . ~~ '75 '1 50 Chirurgicn·rnajor . . . . . . . . .. ., Vicc-inspec1s,éo. ayanl moiusde trois an-s de S,:)rv, 5 61) l), 30 6 _2 0 15 50 • • plos ·• .: l ~5 18 7.5 Jospcctear-généràl des hòpita ux . .

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Art. 21. - A l'avenir le,;; chiru1·gien~ el chirurgieus~ majors des rcgimenls d'infanleriil ne subironl plus la retenue pòur l'Tudemnité ile fourrages établie par !es règlements e'1 vigueur, ni aucune relenue sur leur sol<le pour le foin, la paille el l'avoine fournis au cheval ou aux che~ vaux qu'ils tiennenl ·p·our le service public. Art. 22. -Tous !es chirurgiens-majors dfl P" classe et

• \ L~t cayri r,ra aperta ai Chirurghi militari fl.i per lungo ~ ançora in l' ra11cia .. Que~to Corpo, i sei;vizii e la devoiione del quale non- sono n'è co_nleslati', nè conleslabili, ebbe per qifens,oi:i indefessi presso noi il signor D.ucouz, e nella Gran Btellagna il signor Al exapder. Il sig. Ducouz non è rius9.ilo _a fare migliorarG, come. av,rebbe desideralo, la ,POsiiiQne dei Medici addetti al nos.lro. esercilp; il sig. Alexa11der, vivamente sos\enulo dalla pubblica opi'fion,e, fu in ciò più feli ce'. Egli è pervenqlo a fare trionfare le conchiusioni fàvorevol i della commissione d'i'nchiesla ,incaricala già tempo <li s.tudiate la que?tione, coochiusioni che avevano sonnacchialo nelle. cartell·e per il corso di lunghi anni. · « Un Decre,Lo Reale del 4° ollobr.e 4$58 ha soddisfatto i voti dei Cpirurghi dell'esercito Brilannico. La loro posizione, Of,amai, è nèllamènte'delenhinatz.; ~on eglino a~-

temp,o allretlanto ingra\a io Inghillerq1, quanto lo

t 1) Cet.le clause- ne s'éleod pas aux visites auxqo elles sont teous !es i;arnisoas et Ies régimcnls e-o cooformil~ des· règles. tracé~s aux pages 29 et 30 des ins tr.uclions pour l'arméei


;:_ 38!..:

::stmilali di tutto pnnlo agli ufficial i ·sollo il rapporto d·el delle altre carriere. Un tale cangiamento non sarebbe ~rado, ùeWavanzamento, dei diritti aHe· prestazioni degli forse mollo prefetihilè' allo stato attuale di co~e, che ha -onori ; détte p,rec~cYe,nu, ect. Ottenner anzi su gli ufficiali per risuHamenfo di lasciare sempre, per maflcaoza di dell'esercito comballenle il van.ta~gio di fare sicuramente candidati, un tnion numero di vacanze nei quadri del nopasso ad un grado Sòperiore dopo uh determinalo tempo ' stro Corpo di Sa'nità ? di servizio nella stessa ·caleg·oria, i!d ùn aume'nlo consiAt,EXANDER BONÌ'ÌEAU. )) derevole fu fallo alle loro paghe; favore ques10 éhe eglino meritavano a doppio titolo: Mìzitotto ·per i loro servizii e quindi per i sacrilhii di tenipo e di ·denaro cl1e loro son DIJLLETTl·~ O lJFFl!ZlALE i mpos ti d'agii· studii srieeiali soslcnùli . È giosliiia fare plauso a tali provvidenze e ;}'esercito inglese, siamo convinti, ne raccoglierà. eccellenti risullamenli . Indennità d/alloggìo ai Medici traslocati « li Tim'l!s ha cònsa,erato a quesl'él riforma un articolo per le òperazioni di -Leva. pieno di buon senso del'- quale cre1liamo ulil<i •citare qual(Segre.iarialo generale- Divisio~e Reclglamento, sez. t•. ) che brano. " Forse (dice quèl giornale)1 forse· il lettore si rifiuterà ì\'0ta ( N° 'l 01 ) 9 novembre 1858. a cr~dere che._,ieri ancora nell'esercito·inglese, gli ufficiaii . Il § 366 .del f\egolamento sul r.eclutarnenl-0 accorda di Sanità si trtwavàno .sol.lo il peso dì quella poca considi marcia e le spese di trasferta ai M:ediéi iLsoprassoldo derazioue accol'data alla coodiziione di ,i011-combatte11te, mil!Lari ·in effelliv~ .~ervizio che abbiano a traslocare per e che ques~o residuo dt barbarie ·è solamente. scomparso assiste-re come periti pre~so qualche Consiglio di Leva. 0 ora, nel 2~ anno di ,regno della R,egìna Vittoria,. Rite11t1~0 esser~ gius!o ed t 1pporlùno che i medes(m, ,< Tali però son.o i falli. lì lteale Decreto, regòlarizabbiano é)nche l'alloggio militare e che. d'al!ronde non si zando il rango· e la posizione dei C~irur.ghì militari, diposson o_bbligare i Comuni a somministrar.lo, i.I Ministero slru-gge nè più, nè meno oh'1l maTchio d' rnferiorilà stato ddla guerra ha determinato che a tali Medici, sempre impresso dalle tradizioni delle priore-età alla porzioneno11combattenta d'un esercito. Gome class<>, nO'n si può conte- . quando siano dislocati per la suesprcssa rag.ìone, venga corrisposta per indennità d'alloggi.o L. A al gioroo, da stare la superiorità d'islcuzi.one dei C1hirurgh_i e, cìò non prelevarsi su la Categoria inscritta a bilanr.io còl titolo os tante, la considerazione accord·ata alla scie11za è ·così Spese di Leva. · piccola che non havvi Cornella il quale non si creda i\ Q~~sta ~~ter_mi~azi on~ comincierà ad avere vigore pei superiore naturale del chirurgo, nelle mani di cui la sua Med1c1 m1lilan d1slocati per .)e operazioni di Leva delvita può essere pos.ta da un momento all'altro. l'anno corrente. u Speriamo che questa riforma sarà seguila da numeLa prese,~te ipseqi one serve di partec;i1pazjooe ufficiale. rosi yantaggi, Noi .desiperiamo vivamtinle che la posizione (Dal N° 39 dP.! giorna/e ,'llilitat·e <lei volgente ano.o.) fatta ai meqici amnenli rinflueqza d_ella m~d icina, e che il Chirurgo d' eser.cito e l'lsp.ellore . aggi\rnlo degli speciali S. M. con decrelJ) dei 28 del volge11le mese. di novemnon solo prendano rango con gli ufficiali generali, ma ha dispensalo da ulterìore servizio per volontaria bre siano pure consultati con la più grande defertinza su tulle il me,dico di·,Dallaglione di 2a.cJasse, sig. Dott. • ·missione le questioni d'igiene ... . Di fatto è necessario co·mpene-· Domenico I.issi, allualm<1nt,3 add etto all'8°!anleria facentrarsi bene di questo pensiero 'che•d'or innanzi il pa ese dog(i in_part tempo facoltà di veslirn la divisa del Corp9. s'interesserà allreltanlo vivamente alla vita dei soldati con i dislintivi dell'attuale suo grado. Sarnlano Militare quanto ai su-ccessi militari, e che la perdita di un migliai~ {l'uomini per il fallo d' un accampamento mal'e sceltÒ, gli ~oneo1•so al p-1•e-.uio ca_gionèrà allreuanto dispiacere come se provenisse da qualull'que ·altra 'cagione ll"i'ncapaci'ià. » · stabilito per i Mèdici 1l1ilìtari dal Pro/. Commend « Speriamo noi stessi chè la rif9r,ma compiµlasi presso RIBERI, Presìdenle clel Consiglio mperiore militare i nostri vic:ini sarà per noi un o ~tiÌnoÌo e che non tarde e di Sanità, per ìl volgente anno 11158. remo ad' imilar'li: l nostri Medjci Militari sono in uno stato Secondo il prescritto al N°.H delle Condizioni che d'inferiorità che è incompa;libile cosi co·n la civilizzazione fanno seguito al Programma di Concor:10 stato pubcomé con la gìusli~ia. L'ava~iarrie nlo è pe:r ,loto d'uoa le~blicato nel N° 48 di que·sto Giornale, anno 1857> tezza scoraggiante. ed in guesto moroenlo lrovansi nt'l _ooslro e~ercito 92 ai(llanti-maggiori dell 'età di iO a 45 • pa~. 384, ci facciamo debito annuozìare.,essere perVenuta )1ll' IlJ.mo sig. C0mmendatorc :tJ6ttore Barone anni, i quali hanno .per consesueni a 20 anni t'li servizio, MAsSAR-A di Preyide, Presidente della C-ommìssione~ taluni allrella11te campagne, senza avere polulo avandì detto concorso, una prima Memoria avente per zare. cl i un solo grado ,dopo la loro entrata al servizio. « E 1unque tempo di .fo ndere finalmente regolare 'e mie:pigrafe. • . , . J,.icuit, teniperquo licèµ Ìt gliore la lorJ rrosiì!one. Si e11Lri in guesta sli'aéla ~ sian i • S;ign~tam prrnsentc n.ota, prodo~·~,rc pompa . • Joto gradì, còme 'in lnghilterrà: asJinìilati à 'que'lli degli • Ho11AT. de .ilr.te voet. • ' • • I I ,:.•·t r ufficiali; si aumenti ìl loru soldo; sian eglino trattati con i riguardi dovuti alla scienza che si rende utile. I:.'eserIl Direttore Dott.Cav. ARBLLA,l\lrcìl . Di.f ; i. . li Vfoe Direttore-ie.spons. D_ott .•~IA~"t~J.L~, ~I.cd. di Bai. cilo v.i guadagnerà e gli .impieghi della Chir-urgia mili,L:a.re _-.; saranno ricercali e desiderali con ambizione come quelli· Tip. Sobalpiua di ZÒPP1S é Corfip. 1

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N. 49. 6 Dicembre ,t 8a8 ANNO __:.VI. .. :..~·":""'.""---~~,:-------------- -------

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DEL CORPO SANJ"fAIUO DELI/ARIIA'rA SARD,:\ ",ti

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alle .esigenze dello stato mil)lare, è tutto ciò eh~, vi ~ ba di più semplice ed uoifor-me, e l'uniformità,,quando i "non g~neru..uua decisa ~a,ziet~, )nd u~,(\ per lo m~~9 il l bisogno di V..triare) fosse an,che il buono in cattwo. Cbe le cose stiano in questi termjni bast.a a cqnvineersi il. teneri dietro al modo con cui il soldato ~maltl,ce iksoo piccolo peculio nei tempi normali, qua.odo cio.~.ha libe1'a sçelt~ sui 12rodoLJ,i ?lirnentari ~1>.e: of1 1 frono il paes-0 e la stagi9J1e. lo,sala1e, ci polli;, pat~te, I ~ cavolit na".~nì, p~n,erooì, .erb~ggi d'ogni goner~. fJ,:P.lte r(Délio Scorl,u1.6 ~ H ! d'ogm •snecie, oia sqtto tutto ,Je forme., 11sono ,&f11ms. .~ gredlenti d'obbligo nelle su~ moçest13 t..o;zoviglief Il 1 (Seguitò' cio1fa R~l ai1oa~r4e/1•ispe1tore: sfg,. D: e~v. CoM1s~tirt1 .1 1obe .provere~bc q.ue ,cQ~e: la' nece~~i~~.; ~io~ ùi v:tr,are su le ma l:,ll\e che hanuo Joàiioiilo in t>Jfo'D'te-jJ ~ ..:.i J gli a·Hmenti e la parte imporlnnte di cui godono ~ ve.;. geta.li pell'aliO)entazione{el popolo m~nuto. Qqardo Speeie e v:cttiatà d'e?JU aU11i(})'iti'··l3o<J. t. (\ìi -I 1,~duµque non si può, ~ogdisfare a c:rnesti·du~ bJ~-9~ni, • ,:; 1 J 1~ • i il che avviene di necessit.à nei lunsbi viaggi d\ m.are, ( Con'tin11azione, V. i on. 39,"4'0l 41 42\''43, 44 45 l4'6 ,?'4:7) r~U~ cjttà.~assediale, ed è.,avv~nuto a noj in çrimea, 1a raz;one viveri, abbenciiè,in .a'.osc, sumciéntd er omspfcie e variet~ degli ali,m~ritf ! ~ ~a fisiologia c'in- ; posta di o~timi elemepti .eutçicatpri, ?,OD me~i~{ più segna?.e 1~ r.onferni,a la maméra'.-'€1.1 v1,ve1.'e,dell?.06ìno, Jl titolo di pe~fetta. . •p , ·~t.1·r /~ ~. dovers1ch1amareperielt~qùell'alimeotazronesoltanto~ _. ,, Koo diremo già ~he t~li diff~~ti s~ano· cau,s1 pello la quale 'ha per base una convenevolo mescolanlza q1 -t1 scotbuto. m~ oo.n .s1 puo 9~g~r,e.. cb,e, veoe,1fuo 1per sostanze anim~li e vegetali·. A quali vroporzioni debba I essi afÌìevoìita !''attività del ventricolo e 'di.rrl'ibòiti i mirare questa mes~olanz~·.non è .agevole il detèrrni- } tprodotti u~ip della digestione, l'organiscno 'rioo'.r.ìçeve narld, mo se·prc'nara:mo11~d ·intlagìtf.e tj'Unle1sia H•regno ·Ì più nella· p·1:oporzione voluta i suoi pr.inciP,ii r-ir,arache fornisca in pi~ graoaè-'co-pla!i matériali di 11òtri- ; t~ri e trovasi perciò preparato allo sç6rbutl ' zione al 'popolo minuto, al villico, ulia _classeins.omma .~, Onde s~r.rn~rire ~ gw~sU l;)isogJi molto già fece !'inda cui proviene il soidato, la questìoner-è presto rj- ' r dustria coli~ sue diversé coose,rve cli caro~: ~\ ersolla. Consta i-nfatti la gran' maggi oranza degli ¾lbi- . , baggi e di -legumi, di cui ., di quando iq, quandq si è tanti delle éft\npagAe vivett! 'si può dire dei solr pro- [ avvant!lggiilta la nostra razi9ne in Qridlea. ~la s~1,ebbe è1olli del regno vegetale. un errore ·u creder:e: come già lo dicemmo àJ:tfove, La razione. tlel'lé-nostre trl1ppè ha ~obl1~ ìn ~uesti . ; et)~ que~Le 1§OSLapze, massimo le. vegetali,, ,er~Mrate ultimi anni tali notevoli· mi1gliorame'nfi, che Ja\ ch i- ) g'iusta la manier~ di Masson e Cbo,llei, soltò. l'a~ione mica e !a fis.iplogia bànno moti\•o di ritenere l'ahmen- ! di una cori;ente d'aria riscaldata ad un~ temperatura tazione del mi'litare _di grati Junga 1superiore a, qùelìla · J da~ 35 ai 80, ce9,iigrad i, ovv(:\ro·.altri~·el)ti ~tsy3ti e in genere del popolano'. i\"òn vog1iamo Gbntrastare a i com_pressi, n9lla ~bbiano. perduto dei loro ilr.>4cipii questi ris~ltati 6.el!a ~ scj.~ ia·, tlì~ ·se intbr~og!1iamò i , cb.e jì rendQnO cosi ,ric~r~ati pel sapore e . prezios~ soldati irov~r'emp non per-ancQ che la gran pl~ral!tà. p~r la nu,trìzione. Ciò lo sanno ben diTe totti .~uelll preferisce l'anlièavitto grossolano di fadlfglia a qnello che si .c)barpno per alcuni giorni di seguito. ~i ,questi che li ammanisce il<moco-della compagnia. JI pèrchè . comm(}stibi1i così copse.fìvpti, i 9uali,, :Cb,eç,c\}t,ije ne di questo poco rispettò al ve,,detto della scienza ooi dica, sono ben lungi dal riaçqu islat·e medianfe:.J'incrediamo doverlo ricon·oscere nell'abirudine :e nella, fu~ione n·eu'ac9ua il loro gusto pr~mitivo e 1çhi sa varietà dei cibi cui certame~te non può soddisfare la . quanti altri elementi utili s(uggiti nelj'atto di' ~repa~ troppo limitata combinazione degli ingretlienti ali-._ r~rli. Non diremQ la stessa cosa delle carniprepa~·ènt;iri,_ c~mpone.~ti razio,pe della trupra. ta·. ma- ,1j r"te. seeondo i\ Jrie,to~Q, ~ppert che trovaiqwo samera poi d1 allest1rla, dovendo essere subordmata I por1te, gustose, verament1 eccellente; ma oltrechè Oollore Cà\'. COM1SSETT1 : Dello Scor.t/610 I Specie e varrei/I degli alimeoli. ccc. - ~o T\i-spo31a dél dolto~è cwo1c1 :·Sulla• menio9,ile cerel)l'O·spinail'. - 3° è ti o · fe~ D7./; sc,.,n1ifiche. 4 .0 Bllll o::ra fi a.

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non sarebbe guarì possibile averne nella qua;titàne- '! ·-·Il suolo deÌla- Crimea ci ba sommrni"slll'a to nell';tYcessaria .@~r a}ifent~re Jungament~ un és~rcito, .\.,. tonno ~ n~na Rfimavera la cicorìa'scìvaticà (terrassadove.ndo$~1ll tc1l çaso t11diurre la quanL1tà onde µa:r:egl- l c1,t1 di Li,1:Hteo, pissenlit dei fra1icesi) in: discreta ab~ gìarne la 'S pesa~ lo stowac? ael so~liato,1 come ?i ~al_le . 1 ~.oo~arnz~ oh'~~[tnn.çìàta in insalata, divenoe ben sovente le persone dedite a lavon pe~antl, non sentes1 tutta- 1 il pi-alto 11 p1u·cgh10Uè ed il più invidliato tiella nostra . via soddisfatto se, insieroe c,oi principii nulris,atoFi, j °!ensa: Molti mepici degli eser.citi alleati, e più di ,.. nonpr.ova pur ,anche gH effefti materiali della massa 1 t~tti i fr?nçesi, .~a-bno non pooo ~esagerala l'influenza ,:: -e..JJ.el,.~Q!u~e"".- __ _ -=- . _ •• " .. . · __ I_ d1 q~iest_i~§ala_t~, che trovammo d'?Jtronde d'un gustò :è' :·" . Per -q~ffste,:1ecl :altre c.?n_siIJ1i11. ~o.n~id~r~~Jon i:.. ab- 1 as~w grad-1:9 ~ d_i :a·C'ilf ?/ge~tiun~ :1!1assi,me se len.e.rèl _bì~_m.9_suggerlt<J, .~ crediamo o-be m circ0~.tanze ,ana- :11 ~ ..rayq~JH, _nei s,,t! t,1m1,à1; e,l?perc10 nel raccomandare loghe;non si cfebba'""tiì~:i· obblial'e dai piemontesì~ ·si--=-t-- a1le,,,t~fLP,P't,..PDS.11'~.:in sitù1hòne io'nsìrJile alla nostra , -'),,&9vefs,e far ·~dire \~·Griìnéa ·la farina di g~IJ turco1~er I di ~rar pai:Hto i} ~iù PQS~ibile dj 9u,~stq_dÒno spovt·t};ì,eÒ 1a_pol~Ut~, l~ q~ale, ne~ ·méntr.e":Secò'R~o 1unìabi~ù- I , ,d:IJ~ natura, non ,Iwssia~o con.~e,µ_ttre cqn j signori dme as~at d1ft\1s~ nel nostro paese,,. poi:to. una 'V'.lrlaB:aude~s ~1) e,Jì.9µve ! (2) 1 q_uali ,.s1der.o nella scom1 ,zi·one mollo utile contro il fast,idi~ del!' uniformità ·1 ~arsa in mverno f6d rn, estate di questa preziosa pian- . -, qella r~zione. Noi" siamo· d?avv-is1:1,cbeJìnora nanMi è_. : t1cella la-causa. dell'ir:ruz.ionc dello scorbuto. . fatto abbastanza per rompere quell'eterna monòt6nia -;I Sono- noti gli encomì falli alle palate siccome mezz6 '.1 n.e11vilto a tui 'sono astretti i m.arinaPì, i rnilitar-i ed i" q sarebbe riescito più volte a preserrnre noff s,olo, - • caréerati, ·e per tale motivo n'dn sar~mmo alienìi: dal ma anche a guar1re lo scor1mt0 . Noi vi ci associamo ' còrisigliare _per la: vettov-agHa dei b?stìmenti er_ _A~lle · ben :olentieri s~nza però-attribuire loro nessuna virtù citta'Mlle; ·oUrc aWe. consel'Ve, ogni sor't.a-di-pésée"S.a- ·. specifica o spec1~\e contro questa malattia che non • 'làto 'e singolarmente del meFluzzo che tanto amano j1 sia c1gli JIJfontanelle vorrebbe l comune . . ·altri v~etaJi.~ ~-,~di· J 1 st IP;, n~~trè·-,pogota~i~ni .. fott'.o~es~o ·ùel'!e distribuqori I e e m.angi~s~ero cotte ~otto la ·cenere nel mentre __ 'èlelle 'çarm a_rbue e d1 maiale_, siano tquesle"' conclAfe eh~, BrocJ1e.,. dietro ,esp.~r~e~ze)a,t,te sul m_are, qon' · c~{I s·alè1 h eccate, affumicate, 0vvero ancb·e frescpe. chrnse cbe ~,~ devono ~JilIDll\J.Strare crudEl ..,E però un •) potr'ebbe, mblto o'pp0rtùnamènl'e· conttibuire•,aJl:a va- 'I .fatto che gh mgles1 ne fecero un grand'uso tanto bol'rfet~ ~ell'41'im13ntazione e' -somministrare .un'·:·,eibo • lìte a .v.~rne deJ pane, Mme ,~iv.ersamenJe cotte e pre.ihblfo imtrìti vò' ed' accet1o'. ' · . ,., · j parate ed anche sotto forma di farina in' conserva che I o~~,.U~{LÒt pof~ia 1;opiHÌO'ITe'_degJi' scrittori ihto,rnO ì 'faCeV'él~O entf-~l'~:,Ìn , QÌV8rSÌ modi nel.loro rancio. al~~ ti?Iogia, e natu~a 'de,Uo ·~fo,rbu(q v~prio pirò ·tutti i A _P1 ovare ~ ecc~llenz~ della p_atata n.ell~ cura pro1 d1~cc}}~6 ~n-e~ rabcb~Knda1t~'.'11ell~. prcvlassi é J\8lla 1•1 f}l~t~i;}çl. ,!'}ell9 .sc.orbi~t_QJI1do~.t;or ~:ovell,s'. nprpq!}ce il cura l'uso èle1 vegetali freschi. Preòè'èup'dti anzi delle 1 rf~Uq r~egu~_n[,e,, V11tp;{J;J,.Q;n gig,11n;i1Je,n;i,eçl1cq d~Lol),dra 1 • '. d ,iffi{~itf 'a'1Rf,bc~r'ahene a Bbrd~,.: e 'hèlle .città asse- . ,.r,er r~g:isJca;~p, ~1~ tNP.l:qm.9 1SIJ, 1IH$,:. ~~], (j.1Jg]ì 141},yali 1 1.di~le s1 mòsifano'§tù'.didsì' di tutH wieifuezzi. che ~os- 1 1 ,1t,1i~ver~rJt1di,m,eclft;{nl,i.,di;.t112io.g(ei.r«Dis¼ribu·iya~i,,dice , I ~~tir ~1 b,a~~r~:~4~q_iJ.é~~~1l'd,efidiçnf.a'. LÌQ~ }'{cc0o:i'a1nda ,< '!g).L, ,d,~ lH_nga Sta~_ìp?·~ ~i,:cl~~~nUL!.p;efle,carc~r~ d'~nal mh1,d r1 dt fate ·una fbuo11a pr6vvigioiie' di 'tip'olle ~hllLe~ ra, IO llJ1 c_og)i all~i 1<1,1Q,1,.J,e patate; un, pr:gine . ln,etrfà~S,Ì in °~Ìaggio, .!l~S'éreir"'<fd'~i' n'on' aver c-~; up~i:! 0.r? el)13,I)a to nell'a~n.o rt&22 tols~ ,qµ.esto vema i:dss~tvn(ò, 'the. quefli·che ne 1raéev~'rf uso' fossero · ·iget~bile. qa,l ,,c~myp~ ,r.gg.1.ine de,i !ì9Il.d,~l)-na.\i, ed ir..:. ..: · ah~td'iI' aJifo shfrbutoJN~~ inori"aflo iam'h f~ri\t tirato ., .ifuppe "111ora. yna terriqiJ.e ieP)temj,é\ sçor~utì,ca, , che , , tut.to il part'ito éhe :l.vreriìrrlo,:Potulci' da 'qu(l.sto bulbo v~ne c],aL cl.9i~Lfr'i ,Latçan~ ..al,tribRita,, .al idivi~to ~supe' '. 'tanfo 'ania\O, di,\gli ab1t';1n{i 'l-_Jèlla . cam·p-agì\a: il qL;ale, ,,.r1or:~,.çhe.,:J?l'O lb}~3;J'USO ,della pat,_a,\a: li',U tos.t?,fe\é~ato I. nqp 01stal)te', fa schifillR~ddl) e'nar( tell}mism: v'edi-amo . rl orgme ed~ qµel p.~9tg ,n<:.>n .;;1 epq~r.oipl,U segni di J ol1:er~à~p1 ì10n, .1:3'~e vo)~~·p'ersi ~6 1~{la \ ut wsa mensa scorbuto fr_a 1 d~t~nut1._ P.er:r~a.;4qJa.\_cos,a. J\a)y me~i1 9 .~eh·1gr,ore. l\_raj:ner 'tJ1c'év~•c be ·i 'Illarina i ofarrdcsi 1 · CQ q~l p~J;J.,Lt~nf;\O,rtQ.,1 d\ L_~pc;J.t:a.i.IU ,segr;~o,a_;quo;,to ,9( lrida V :hio' assai·'rhh'o' s'o&a-lit.tl allò' ~c'è>rbuto d·egli in- _; , ,fa~to,.~_,d]~~r,Q·'té\i,1SPQ_) .espr,prneqtt P.fil'~0,\1JaJ1 coqc,hiude ~ll 'g1~?i Ì~ 'if~ii~,d~i 'Jdi·h:clf91·h o'kfett( '{'!toiléroutc~ che-· ,,ft9.I dtre, ~.he. 11.0 ,<f~J\$,CarJ?o~_ico.i,Sb a:y,iJ9·, si apbo~~ ·~.1'òr~·1§on10 ;iliVetn'.ite ai mi usb ~~Jm esté·sef a Jfordb dei ~ nt~, ,fJ4 11~~IC~~.S-1: es9.ngmJCO fleb~ e~spr,~ P&eso 1Il ~" l•; ~1a1stiillét1J i, d~ll~tpl~intipati 1~azfdnt m'ariUinf&. Ag- 1f?J.1~J.der.~zmn~? n ,o~_ni~slal;>,ilim?,nto ,ove,1si'Ì _p9çre il 1'\~~·~i~iça'è f.gtì, a:vJre'l'espè'tren.i a' fa 'piì:l1iikònt)'astabile. '·', P~.cln~!d1ìtWaA1f.~~~3?,10n~,~sor~atJcp,~ :(i )i: ~ .' _ 11,.; 1~i171~\ra't.? cW(~l1~ !llPl:la èllì-cavoTi · e•df 'èipoHélpotèl> It· ff~e.g\h~s,pedrh ~epçrali: qprq~er;i,~9,s~}bJl:~· pç,qcac1 :i Jguàf'ire r rù yòltè to sè'ot·butb'acéiclèntale'n'é'l S;tl0'pÌ'imo' ,1 fj ~.J,at~I 8ll~ syr,L~,9h legimu...t cl;~rb.;ags{ fre~c.h,1, epb1r,no O ' ..);p, euo i1;J:i.d""1. . ,·in ., t'erra,l .e ''}10., lu ,J ,,. , •., )J rdesco~· · ·, I 'J' •11 . . o sia mare. ·Ir 'cavClfa • 1 . ..1. 'i , · b i' ; , .. 1u, . J ,, 1.,. , , ,~ - 1 1 tdatnnl ~ · ,.., i•t ,•p ,·i;• I· • r, · . ( \ 'L n. . , ,1 1 ., .uranre .l 1n\"erno SI con's~rva- assài [Un'gamenM gen'za"ì ' '"~ J ; I g g!lef-re, <t'lh-]\t l!J'ee n11.r f,,;i lJ,~USfft{t;~cc,, pag.vi,~. E,~ m phpafWi6'1'e \li séffPaI cr~dfamo "pb\ssa soppohare'-J JI! (:.2),lf,,p'~;;~lf(1!Jédicaje.4i9rit~t,1é,ancq d~ )t5 ,a3:.~t ,~8§_~ pag. -«<11f . ,11 I , , :~, p·· i ,:.r • pf,,,;, "I{' , · ~, P9 ·e 113 1 r1 annér a1e1 1mentt ·euza guastarsi una: ·11h-v1gazrone c1Hifi1erj 0~ 'l,'rn' • 1 i ,:10 , i ir • · •• .L1tlllh0 '.i iu.; ,: , 00 ù1Jll", 1 -r l'l àBà?[f' R%\11 \\. ·tb~er[? 'di rrév«W~t1 1ò ieì:iiam'o. man-< [' i11rnld~.f lfl~Ulfi,1~er8ifW.i.fff !J-d,o,~a~r!,W ,f!fi /?a òì01 1E!nboff', 11 1 0 1 : '1 ' ièWJr~C ,ifei ½o's\ri' pà·esi freséh'is'si&otìf~7·· dei' m& si. ab--r • ~~~~'.\,;Wt?~?11~~f-1tt •,a,càlce, t) , 1 $tiè~cnWivelfa dàfle rà'cti-' cf. H ·~d}pp.3 i1 ,, ti• I1!l" 1(1.Jf'1·'. ~/?.,..°e ,~~~~?,:er0 lf) OS\!çP. ~,...( P~ ~l,~eombtna o co ,e s,esse basi e<l 111 p:irte libero. ' i " ...1. 1

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ad osse1cv·are più volteìtlegli s1~orb.utici le cuj gb~i~l: Pe.r molti. a,n,ni I~ piante erucjfere, fra cuj ~egnasi prestavano difficilmente alla masticazione·,no,n solo ·1! 'tamente, il nastu,rzio acquatico (çrescion.e). hanno gQ:-

delle c:ocr,ni, ma ·ben .anche d_i alcu11i v~getali t{ll ~.oc0, I duto rdi una partieolare riputazioQe nep'~ ,cpèà déJtÒ fibrosi. La patata .dii.Y·Cniva allm:a :un al imenbo d.i un~-· i iscor:buto, ma un.a più- attenta osservazione n9n J,'ba\ risorsa tanto più· in0@m;parabUe jn qu~nto che, I.a SJ 1Iegittimal11. I.Xg_d stesso. _che instituì appositi sp,e~Ìj poteva somminisJr,are ancbe in;insal;ata che era sempre,' !menti soleva ~mministvare fodifferentemente spinaccr. i1 modo più generalmente; gradHo, · • , ' . cottj, il ·nasturzio;, {indjvi~; il c~rfogli.o, ·l'acetosa, le 1 Del resto portiariloiopini6;n~:clìe non_ s.olo·.le, pa-tate·, foglie d'or,t;ioa tenera, 1~ coclea.rip, I~ c.tço,r:ia, . la iatma tutti i'vegetali fr.e.schi, .cotti o cnuEl1; purch·e m~an.- , tuca,,j pomi, I.e p~ngne pen mat1,1re e siI)).jli, djceqdo.,, giaLi con :mod~ra2i.oneb e t@llel'ati a·at veotricolo, pos- ! f di ,QOJ.l s~pe,re a qu?li p.j,quesle pianto o fruttj dai;é sono ugualmente .rie~cire vantaggiosi tanto ne.l sanoi. 1 la pr.eferen,za. Al' m~desimo risult9to è pure venut~ come nel. malato, ,sì ne11(! profilassi co.me· nella .cura il ì_\iovellis me!tendor in confronto gli effetti pttenuti , terapeutica. Non sottoscriveremmo al certo all_a sen- ' da.I nasturzio acquatico con· quelli ~i ~\tre piante , 1 tehza di qu.eUi che :a;odarono hant'ollt'e,da ;1,sserire ahe part~colarmente della laUuca che noi pnrçrtr.o~~m,m~ qualunque pian~a non véleoosa d,ebba s,0rtire i me- l in di1terse occasioni ·utilissi.ma. ,QUcJsi tutti i pril,tici: desimi benefici effetti fl), ma neppure possiamo con:per q9 ntro, ,e noi pure co~ essi, concordano nel pro-._ veni-re con alWi cli un estremo oppo~to i q.uali, J)reo- f I ibire l'uso dèl sugo di questi vegetali, sia semplic.e o. cupali forse e~ce,s$ivam~nle ,dalla flogosi., ,cred,ono .di r I com_uqque c,ondi2.~0n~to,fo m~ pure n.e vie\anc, i de~~ d0:vere,,pros~nver.e pe~~s1~10,di.ll~ pro~lass1 !,~so,. ~.n_cJxe,- 1 c0tt1 :P~r esser.e cù d1ffic.1!~. d1.gest1oùf\,, ~ causa ~1. mode.rato~ di certe ,piap~e acrJ. e &l1mo.Jan~1, t.Jtp ll ad I flattulenze, _nansc,e, vom1 t1 e. çl,1:irree. 1 esemgio il selli;ro, il peperone., 1:aglio,, .il ,porro; tra- I Qu(ll,ità degli '(tlimen ti - Disc9rré~do 'él@Jle çause r molaGci e le einoll?. , .. _ dello sçorbu to ;ibbia,010 ~m~sso iì'.dubbi9 Ghe}~ é!h: « L3 pratica ~a·v_edere, :.>djae _ hi~~l a que~to ·.pr?-i visio~c de?)i,alim~nti datl.li:;i d,ii,,fìsioJpgi in plnstici •.e., posito, ,ehe le p1an~e,;iJcalescent1, ·tl .nasturz1Q, le,c1re,sj~irt!to,riz non sia sempre st.é).la giustamente foterpolJe, la ,;;en:ip,a1 iJa~apelli LsoQo qi ~na gr,antle. uti:- 1 pretata/ 1 secofld~ degli offi;,,f -virtuàli dei singoli prin-' Jit4 nèllo scorbo,t,q calçlo, 'RUtfido, di. n~a.ne, ,~11! ;O!lii I cipi im~1.ed_iali ·e della .parte che possono ~.ver'e,.,gli uni causa si è.attribuita ad un. alcali. :Gertì aut.orii ~dotti' 1 piuttosto cbe gli alt~i n·é1 ripar:a,re qi bisggni defFj:)r"' da questa ,teoria av.ey~no po.r;tdali\llate r.queste viji~µbe , ganismo. Sia iP~rchè i,pria1i sarebberq es.clusi~~JDente come noeive e J)erniçiose pe,llo scorbqto arriv.ato -al destinati alJ'import~~te opera de\lf dnnoya~one ,çlpi sy,9 m~ggior ,grado-.,lfyia S.fl •De,b.a una,pr:o:ya d-jm.O§tra~ , tes.Sµliì ,QPPW~ per.còl, CPIJ;trift'tu1ten1a1·~,,POSqonq sin~ tiya del cootsario,p,e,l~e:5,~µ1,pio r;ipQn\at0,(laB-achs~r~ro, ad .~p c_erto, pn,ntp. SURjre, nep' rvk·gwjsrnp'"' traffOÌIP;l-. di C]~ell'in~eliee ?be fu lasciato ÌJl·dìt,9Ql~n(lja ~ •CÌlEl Z!~Di ChÌD;lÌC,he ,<Ji.. .u9.a ,l;t\ft{t),, dft\là ;~?Iìgc,wasia, ~ijl' guan J;ll.~ 1~nte ;Il ,$0lQi u.so de\lA.f o,cie1!rias ~ ,n~m~oqgJn~.~d eJem~nti1;114rocarJ5ppati,, ~ 1wrgere CQ~~ i, speri~11,za d~ tutt_i Lnos,tri QSP.edali.q_i m;1~i,oa, ove gli· -, I ~a~çlialip 11la,qin7bQ~tione re§pirit9ria qt;lg,nqo que~ti scorbutici i .più put.ridi,, ar.rj1vati ,al :mç1.ggior gr?clP,:· ; vi~Bi~~er9_a wapcare, i~fotto C:Si' ~ lfhe ,le so~tanz~1 sono serpp~e, g~ 9rilj ?on J'.us~1_di ~r:~d[tf'<ltl-i;ee-~ M9~ , r.ic~P~. J:\i y1:JQ~ipii azotài( ~np~ ot_t~9u,to jn q~1es:tì~ 1 gran qp~nt_1ta d! ç,qvo~~~a:~p~1cc,1 RO,Iìi~1-edp llr~ p.1a,nA~ j u~\1~1M~qlT-11 h~Hre!~~pt~ d1 sp.lle91itp~m~ 1 11?l)a 9RJ:11P~1; ; 3~calescenli. L (zy'J)~fl~('l~a, h~f)'ec~~N -~npqga Clh~rl~ i I q~J011.C del _v11t?,, , qn~pto_p~; ,P._esclù[.,1,.1~,P08f. p1an~e e 1~ i fr~\tt~ ae.iGle iw~o ~1,un~ g:rapde u~t, ta, I azot~te·, _L',c~pen~_nzf a, ?~ y~rg a~re~b~ __c11mo~,t~~t9i. ne~ltstessi t ast.)>1· <'I(! r·r1,~ . :; . . i s~eJemm.191st1;~.z1o~e., e~f?\Qsi.v~. < ;ltglt ~l1meqN p-la. E .ap~e~a n~ce~~ari~ ?'i ~~.v~r,Hr.e,, :'q~e. !a 1~ç)QNc.6--, s~:Ytif.P,~fti'igpp9 PH\ n'l Jun~r l'atl!fllpi~: ~h_e n,ç)li)'~ffi;' 1 men:a d1 qu~_t, .~.d?ltr.1 ~lijl_I!t -~~_getitl,1;qe,y,,~s~ept3 ,st;1~1 ! ~.1:w.st91~1orf9jp,s~!Wt\P,?e1 y~SPl[!;or;~i; :Ae !l /1wi~,~ bord.1 nata .~n ~dJQS\~y,&rSl~ ~~d11..:~~-ll<!le., 7d•..a,llo 1s,1;w1 !1 arnmale h~ per,r1~~1LH~~nto nejl,\t(fll:P)~ ls~!:lll~P.~i~lf deglt organi ,d)g,~enH, cphçl~y-~s1,Jp ogo1 t~rqp,p,t.~pe-J;; 11 una ~1agg1or cn~r~ia. ~rn~ p1~.1ìe I p.1 upa salute 'j)ra 1 d'occhi_o_Q.nde_r,egòlare .oppo.rtuname·nte la qualità e. ' ferma ) refr~uari;,1 alte cansejmq1\DiJ{erie ~~e nor~: jl quantità degli ~li menti. Jo gen&/ ale, come. pres~r- I vegetale. ~là se_. ci'o fo y,ero. n~l1J: còn,t\ngeuze. ordig vati vi, non troviamo r_ag_i_on~ • a _ç,j!,LQO!l SÌ possano ~ari~. ~1éJ la,, viJa sarà, pOvQ.Sl,~s}p quand·o' it CltfD;a; Ì~' associare, a~che c~udi al solito ~utrimento gio.rna- , Sf!a,m9,lìi ~,l'~.&e~eif,ip'yi~f~p{p1 p:eH~,per~?P~ imp~~~o~o li ero,. purcbe ~res ·_.co~; Jlo?era~o?è· ,~ tollerati dal_ a)i1 ~~nacaw ~~i,11\~~o-~10 uf.~ttm.ta ,che ~'è_c,e'd~ ,\:h.m11,t ventncolo. Conv.eniamo p,e_r_o..,,c.lie a1 malati, sia per lo ·,1 q9Ìl~'1~01pral~ta~ fLpano,9;,s•,.f! c9ptfl~}8,.3n abi_~uèhne,! stato delle loro gengive, come dell'apparato gastrolf tenJar q1 r) p,o~qere adeguatamente a.que-sta dQ.: 1 ir~testinaJe,_pi ~~;qsttP; Jj3~p@)~](a dgfiérsLtIIr~f,eri- i,. rpapq·a _ci_~ra1'~~bb,~Jrp'ppo)~nt1.:~af} ostr~~1 11 nt~~.e!J}loq ~~r9 ~iq? apto s1 ~d,isse b!lmente ammm1s~_rare C_<l\t~ .~ . , . , _r~21o~e C'~~ 1 9 1111 1 . . .') < • , i i . , • ! ; . ' ~ · ,, 1 ~ob1a,mo a.vu\o \n Cr1mea p~rrebbe tutt';i-via dimo'stratò , , à , \ , l\H ,' ~ ii/ \ ,. . ,, ' ' , I 1'• ~ , f . I•(:> , , J ~ . , • ,, -: !1 • 1,,r-;, (t) 0!tre··.t c,re'scjooe, .arc~1.fo11<i;; alla furn·.rrìa 'cl~ àlitt Ì·ia'ute c 1e qo9 IO~n.cano. circostanze m CUI g1i a1rment1 meµo: , 1~; J1 , },,~1 , ,,.,...,, . e 1 E t~ · ~) <.J J.! · a· •(!. 1. • if,r.. b l1 · ·1 1...,t,· ,. " e ' 'fT. r --: 1 ~~ID(Jilul R?Sl"qf!<.r~q9tvst~~e,W!a coe 51 possono utcl men'té Jn~~n'tr.. re rreltà t'\!mj)agrxa'~'il t'ind ;\c.ç'.J):,,1 I p_n~q,1p11 a,. dice ~be il_sugo delle eslrem1ta 1&,o~~f_p..,qp\,Jip;111pr!~ n~i mesi di ~i,npol't.a9za affal~o sm~qtare e degn? ,delta cons1derimagg10 e g~ugoo W8SCO)aJQ COI .S!J,CCO d)raocje ~ UD aolifCOf- j Zi'Òll0 dell'jafen'i§ta • 'i '• (1 ' . r,~ O, J i ' .._, ' h ',l <. :! 11 ~J.1 . 01~(, <Qflji', ' i- 'OJJJ I · t l , r t> , • 'I, ,. I V')l!COC (l non la c.eue a M,Sson anLJ>. , ·Infatti a·carne frèsca aia r·aràmèrit'e di'stribui'ta'"e

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pr.o'venie.nt-e per ~olito dalle bovipe della Roinelia, ~gli inglesi non, isfuggi l'utile che s'avrebbe potuto Bosnia, Serbia,, da paesi in una parola, ove la coltura ritrarne', èd i"loro 1nrch i, massime in inverno si agii'cola è molto negletta ed il cui bestìame piccolo, • vider-<l grandemetita.ipop,olaLi di: IJ\ODtoni. Cotia a st'entio, sl9mbato, coperto di un lungo pela-me irsuto lesso la carne di montone di qnei paesi costituisce giungéva sfinito dal viaggio, dalla na"igazione e dal una vivanda che nulla lascia a desiderare cd il cui digiuno, non poleva al certo presentan quelle pré'l bl'€ld'01 avrebbe van<taggiusamente isostcnuto il paraporzioni di principi-i carbonosi che si riscontrano nelle gone con quello del migtior maòzo dol Piem'onte. oarni m~ceJ)ate nel nostro paese. Da un altro lato Oltre ad una razione di carne sapof'ita e ricca de' suoi quella conciala col sale: per mot.ivi cbe sarebbe ozioso 1 sugbìnaturali poteva adunque fornire anche il nccesl'Ìndicare, do,,eva ne·cessariamentc pfesentare a un SctFio per allestire, insieme con i vegetali tompressi, diprcssp il medesimo incoQven ieate, cui ·più o menp : una z~p~a ~écellente, dotata di tutti quei requisiti parteciparono tutte le altre specie di conserve, vegl3tali c~e s1 nch1edono per una sana a perfetta alimentasecchi 0 còinpressi, sic'cbè il creder;e cbe questa parte • z10ne. essenziale dell'alimentazione potesse negare la quanNon ostante una sinistra prevenzione io Jtalia contità voluta dei materiali necessari ad una perfelta tro la carne di cavallo noi dobbiamo qui ricordare em'àtosi diviene ovvio e consono ai dettami dell-a ch.e in·diverse città della Allemagna la si vende pubscienza fisiologica. . blicamente e che assai esteso ne è l'uso nella vicina ,Ma piùche laqualitàinferiore de11ecarniod il modo Francia. È noto del resto e.be il celebre Larrey 000 con cui erano preparate sarebbe"stat-o causa, a nostro solo ne av.eva fatto distilibuire ai soldati ma eali avviso, di una ben più sensihile sottrazi9oe di quesli stesso pii.t volle mangialo, (\onciata in varie gois~ principii l'aver dovuto per tanto tempo surFogàre il , a lesso ed arrostita, e l'aveva sempre trorata ec~ biscotto al buon pane di munizione, i cui effetti docellente. Importa solo di vegliare a cbo i cavalli da , I vev'ànò essere tanto più sentiti in quanto che andamacoJlarsi non siano tocchi da malattie, massime 4 ,., vano a portarsi su pers_on e alfallo nuove a questo gedalla morva o farcino, ò morti per altre infermità nere di alimentazione le cui abitudini hanno fatto spoiltàneé. Ad ogni modo aggiungeremo che se fi~"" d'éi pane la base principale di loro nutrizione. . nora nei nostri ·paesi; ed in Francia, non ostante - Per opporsi adunque a questa mancanza parteqdo l'l:l~o. ébe -ne fa i{ ba~SO popolo di straforo, le Optben inteso, dal punto di vista della ·nostra posizione niom possono ancora essere di~1is'e relalivaì:rlE'nte al s'aTebbe'forse convenuto, come tià si diceva, ricor.:.' g1,a?o di bontà e df'licatezza di queste carni, tutti r~re ·più largamente di quello. che si è fatto agli oli(, pero sono d'accordo nel convenire efie il brodo di 3.1 grasso, al burro, al lardo, allo zuccaro, agli al~o- · cavallo é buònissimo e secondo àléunj àncbe supe} · riore a quello •d1 bué. olici, alle sostanze insomma respiratorie per eccellènza, n'on che alle past.e) alla fàt'ìna di patate e·dì Nè Ìascieremo ignorate le recen~i osservazioni del frumento che gli inglesr fanno entrare in tanLe signor DellaL il quale nel lodare Fecc'ellenza di quecombinazioni del loro}ancjo e che -vidimo a bordo SLò· brodo propone un mezzo on:cle ottènere l'estratto ii"' no~tro soldat<> convertìre ipso focto irr tagliatelli e delle carni con tutte le qualità neccessarie per prognocchi che facevano gola, al riso, a1)_a polenta, d.i 1 curarsene all'evenienza (1). Egli nota per altro che é~j apbiamo già di~ostrata l'opportunità, ai vegetati tanto le carni come_il btodo, quandd provengono da incora ' sotto tutte le fòrrrie, e così si a-vrebbe ottecav.wUi·d~ pelo,1:iianèo, hanno un gnsto scipito ed un nuto un' alimentazione che al .merito della vari.età odore sgradevole, offrendo _l'estratto un aspetto vcrr,iuj)iva anche quello dì somministrare gli elemeotì dàslto, per ot1i, aobebcbè non siano nòcive alla sai:.esJ?iratori, la cui scarsità può benissimo avete cohl~t~, no,n sareolYe bene il farle entrare nella compo(ribdito all'o"riginazione della cache3sia. s1z10oe della razione per il motivo che potrebbero I• far prendere in uggia anche· quella di buona qualità. r; Però se la raz.zii.. bovi,na era tanto negletta ,e dt qHalità inferiore, come lo sono in Oriente lotti gli (1) V. ,Ga-.ette des ffopitaua: o. 49, avlil 185S. apimalj domestici,· non escluso pollame, le cui I · c~n) ma~pe, ascio ne. e sç.ip\te non era.no più rico~ - . ! C . -_ _,. ,.>>)~<•··'-- - pçscjbj li al gustò,, b.e.n' altdmenti d'ee dirsi dell'ovina: 11 1 q ale, senza di un ce'rto pr~giuar·· io quàs1 esclui iv,0 a noi _pieroonte.si, trrebbe fcirs potuto ,sommi! .. nii;.tr91·e, più,1apbo~devo,Jm~nte di quello che ha fatto, ç;Jòe fresca, succosd è°r1cca di adipe, eppercio attal SULLA'.·MENINGI:JJE OEREBROr-SPlNALE. i fornirk una razione eccellente~ irì armonia coi biRi~osta_ del dottore Giùdici,_ medico di reggimento \9.tmJ e1yç>ll~ aQi~dini 1del1 rlòstro ~oldato. fP, ,O!}en,te, .mi Cavq,ll~qgeri di Nqv.q,~a1 ,al.la lettera del sig. ca:i,nf~lti il , qion t9ne -~ l' at nello hanno preso il pqsto valiere ~l~ayra, medico divisionale di Cagliari. del bue; della vacca e' àel vitello, sicohè in Cbsbnti.; PREGlATISSIMo' COLLEGA , " ~opÒli non s'imbandiscono altre carni, fantò' alla ·ta1 I numeri 4-0 e ii del nostro giornale, nei quali fu _pub, !Olij del Pacha che d~ll'infimo raia, sì pél sano ~òme blicala la lettera che la S. V. Ill .m~ mi fece l'onore d'iopel malato, tranne quelle tirate dalla specie ovina.

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titolarmi sul proP,osito di qualc~e povero pensamento da me esposto sulla meningite cereoro-spinale nelle c.on'fe-

r~oz.e \enu,Lesi i_n loglio u. s. allo spedale divisionale di Torino, nòn mi giunsero soLl'occhìo elfo pochi giorni or sono, e, non polei quindi prima d'ora rispondervi: il che mi alireuo' di fare, i11 primis et ante vmnia p(!r ringraziarla ...vivamente dell'aver Ella usato m~co, nel manifestare gli appu~Li che lrovò o·pporluno ili ·fafmì, modi cosi squjtitamel)le gentili e cortesi, che direbbes, quasi abbia 1 voluto prQyarmi un a volla di più quanto io d'allra parte sap,eva di lunga mano, che 'cioè nellll S. V. Ili.ma la profondìlà della dollrioa, la vastità.dell'erudizione, la facili~à,.la yii,raoità e l'abbood,a~za dell'eloquio s'àccoppiaoo a quella cortesia d'animo, ed urbanità di maniere che sono propri e delle P.ersone verameute di garbo: iu secondo l~ogo pcrcbè mi stà troppo a cÙore riballere alcune delle di lei obbjezioui, scolparmi di qualcuna di ,quelle pecche che Ella mi venne rimproverando~ e Jimoslrarle, se posso, èbe no'n. tutte le l.agoaoze che mi. mosse, sono egua'lmenle giuste e fondate. Per1comi11ciare dal prìncipio, dirollè senza ambagi che leggendo le p,;ime, rig~e della sua pregiatissima lellera, mi pp.rve inlravvederci 'un'accusa' 'di pfagio, comecchè finissìmameple ayiluppala e nascosta s~lLo fra.Si èbe non pòlrebbero ess'e r~ per me pi'ù lusinghiere. Questa accusa e il v,eJere citali solamente i numeri 32 e 33 òel nosLr; I I ' J. giornale,· e taciuto del n. 30, mi rdduc·ono nèl sospeho che le ~if ger, ~rr e?lura sJu~gil? d~llà ~isla ' ~uanlo trovasi scr1tiQ alla p1ag1n~ ~37 d1 quest'ultimo, che cfoè prima cli Prin~er;e afav.el1are della meniogitide dichiarai ai distinti colleghi eh~ mi'stavaoo àd ascoltar·~, chd io seìttiva di po~ ter poco apgitingere a qua11to gJi égregii ·c~valieri Nicolis e bla11ayr<1 t1e a11e11a1, rle!to nei pregiatissimi lot<o lavoh; la quale dichiarazione po.leva fino ad un certo punto sembrare superflua, essenao il mi'o ud_ito'rlo composto' di persopc .abhuo trnte al gi?r~ale, e, ché, CQ.nosce vapo1 r,er con1 seguenza la sua doll1ssuua d1ssertàhonf', 1e la viva luce di che.Ella aveva tisylìi dr'ato ì1 difficile é,\rgomenlo. Qocslo premess·o, onòè non lf?dia rla di troppo, enlrerò di'fil alo 11el cuore della co ntroversia. ' ·""J A!Terma la S. V. Ili.ma che quanlo iò dissi relativa.. mente, ai 'ri~ullali da fei raggìuÒli nella cura della meningili~e epjdei'.uica di Cagliari non i rigorosanienle predso, ed aggitinge : (< La reallà pe}~ è c~e su 38 infèrllli no,n ' ile ~ ~er<letti che ·12, come ris1ìlta dat quadro n. 4. ,nel· quale u si cpmmisero due gravi errori' di slampa, il pri'lno nella ·<t colonna dei morti ùel mese di marzo, ove io luogo di «.} 3 si'leige 19: il 'secondo nelia1 firlba' 'degli eht'rati èfel « mese d:a:prile, io cùi si ha f3 per f8 ), cht l'. S. ptiò "·t { 11;, '{HJ t t,t , « consultare a mo be t àgio. » i •• ~ . Sewbterehbe d.a questo passo ch'Ella cre<la che datia v.ura e s~mplice inspè~i bne_del quadfo n'. ~; io po~Msi 'ri~ JXvareche 38 fossero gli infenni ·da' leicurafi'E! 12 i morti. Ciò in falli sarebbe stato fin~ ad ·uh' éerto' .l.urttd faUibi'ì~; l' ~e ·io, avessi nel me$e ai luglio poto.lo ,sapere 'elle la S..V. avern assunto lji cura degli ìnf~rmi codtenlplati nel qùà{ro il e,riinq'd'a,prile, ma,questa circostanza nòn vehn~ da lei anliiinìiata nel gior9ale che nel mese ài sèttemiire 1. etl invece nella sua P.i'ima relazione Ella aveva 'scritto: " Il dolloretÌàj ebbe la direzione di lullo il servizio sa ci• Lario, dalla pal't,enza del dollorl!.-Besozzi fino al mio ·ar-

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<< rivo, ci-Oè dal ,t. ai 23 mm·~o. ,i Dietro queste parole io doveva, parmi, ragron evolmente supporre che la S. V.w avesse assuolo la cura dal ~3 marzo in poi, ed allora come \ sceverare il numerod'infermi da lei ourati, salvali, o per- , duli nel mese di marzo dal numerò di quelli che spellano ai \ii lei predecessori 4' li semplice e$ame del quirdro da cui Ella pretenderebbe che io avessi ciò;desunlo, anche correUi ~ gli errori madornali di'slàmpa ~ncorsivi, era e-yide11temenle insoffièienle, e ciò taolo più in quanto che le cifre esposte nel medesimo1 non sono nè man'co in accordo con quanto Ella scrisse a pag. 69, Che cioè nel mese di mar~o « Ventisei iflditfidui prese11trù1ti voco pitì, pnco menò tm con·ed, di sihtomi quale s' e1·a notato nei 11ove casi (cli febbraio) sucçe11nati ri~ pa1·av1mo alto spellale, '1) mentre in..-ece la cifra assegnata nel quadro agli entrali di marzo è di 111mt1.mo. In mancanza dunque di dati più precisi, ch'io ho invano cercalo nellél sua relazione, non potei ricavare dal quadro che Ja cifra complessiva di 52 cùrali e· 27 mo1·ti, e mi fu o"'Ìuoco forza confondere. in un sol fascio quelli curali dalla S. V. e daì_ su.oi anlecessori. M_a qui prevedo che Ella sorgerà immanlenenli ad oppormi. ·che in ogni modo, così essendo le cose, inveée di usare la (rase (( l\ianayra fece in media << circa dieci abbondanti salassi e salvò la metà dei ma« !ali,» io aneì dovuto star più sulle generali, e dire ex . gr,: « Nella epidemia di Cagliari, in cui l\!anr,1yra fece in « media circa dieci abbondanti salasJi , venne salvata la « melà circil degli infermi, » ed in questo io di buon grado convengo. Ciò acconsentito. io le devo però qui dire }ngenli.aroente, che quando io commisi quel mio lapsus linguac., se Ella mi concede di così chiamare il mio p·ebcato, io libri poteva esser coos'cio délla sua imp'Orlànza scientifica: e ciò pel mo liv o che, trovando io scri tto nella di lèi relazione, (vedi pag. 69 1del Gi'ornale) che prima det di lei arrivo a Cagliari la ,nalalliCJ era stata q11alificatCJ e11cef1tlile e cui'<ifa C01'/l8 ta/e,•iò ò 'Oll poteva itmmaginarmi a 11riori che la differenza fra l'energia dei due metodi di• cura, almebor per 6ò che risgu'àrda la fleboloni_la, 'fosse stata-così grande corn?Ella invece dichiara che fu nella sua lettera. · Le quali cose tuUe io- non metto menomameote in dubbio ora che la S.1 .V. me le ha falle sapere, é mi dispiace anzi assaìssimo il saperle $Olla_nlo ora, perchè altrimenti mi' sarebbero ven-ule grandemente io acconcio, e mi avrelibero fornito ~rgomenli del più gran pe~o a combatlere le asserzioni dì Boudin, ii quale com' Ella sa mèglio di me·, pretende cbe nulla ci sia di più nocivo <lel salasso nella malallia di cui discorr~amo. Quanto ·alla scconfia11 par,le su 'cui versa la di lei lettera, io non iutendo sr~uitare passo .a passo la S. V. nella di.. scus'slone di He Mee éh1Ella•v·agheggia intorno al modo di 'c'omporlnrsi dt>ll-e'-e'pidemie in g,mere, e 1 del ·èòle ra, e della lrfolii'rlgìtè c1erèbro-sl)inalc 'in p'ii.r:t:ìcolare: priniieramente perchè non presumo deUe· mie forze al punto di osare di scenderè a ,sìn!olar òer.latrie con un avversario tanto a mé superiore soltò<iogni"rap(iorlo; ed in secÒndo luogo perchè jo sono persuaso cJie ,s i potrebbero 1s'crivere su !al maleri~ voluini, anzi bibl'iolecbe fotiere senza poter 1 ~iu'~~~re ~ s6Heirad? por ùn- le~bo dr 'qnel filtissim 6 e tenebroso velo enll'o éul sta profondameòle av,·olto e èe· 1:tòfl\Ùl~ :iuadto 'c}lhè~ro~ 'q'u1~re"'~Òl'fs(eriosè' e te~r-il>ili vi,sitaiiooi delt'uman 'genete1 che s1 ch1amano pe~t,leme,

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di attento esame, giaccbè sorgerà da qÒello spontanea In fotti »fa c~n,vfnzione de11atnecès~ità della speltafor,zatament~ fatta: 1.G ENOVA. "'" 9 ·~ , a •J • Scrolli 7alq11Qi--1iqqidèoH sof~ffy~i ~I D.o~I. 1tp· 1 0, ·,TLn~r,elatlvamepl!lft:!'i\nq~tazto'1,~d~f ':'3fffl~fl tot~rvenoti,o n.~"'1r«1 / alfe Conferenze, e dal doti. Boarelli refaiivameote al mod1r'<lì Af ,1 l . ', . f}OI ,, '1. f • \'I} l /\q ~'" I n ~~ RelatziÒ1ile',feHe Conferenze scieudli.ehe rendere più fac'le l,'accf:ss~ io og:01 ort dél gioroo al' gab10étlo bl..; lP" ' / .,r ·,..w, •. IJ I I Il ,h ,.., ù~l! di lertura'ì.\' più Hb'i?r1 J 'l'uso' dei' lil>ri; il s1igoor Presidente ram-· ! · f (Ai-E',E 01 ~oNEMBRl!\ 1• TOR'~GTl). 'I rti~ecriora·con\e ti'i 1,itorilo dal suo pe'rme'ssò ,ordinarfo abbia Io1 ! • ~ ., .cfhtt ,l~fu l•·u ì · 'tèso •.con · veca soddis:f;Jzi,ooe d/animo' la refa,zione ~POJ1laglic9ai ·TORJN'\ o ed~ appro,,_ à\~ tI prpc~ss~ ver,liale <!cl!' "i"nAI' d~U. €ai, 1°r11,, f,g;ient~ f.unzi,Qni di m·edico i"Jdivis,iooafe .,, 1 •i ' , H - ~ Le't, 1 fj, . 1i r , . L ..: 1 ._-J .>, lf ~,._;\ Han-f -1. ,1~ ... , , , '"i t _ ,,. ,.~ } , .. t daJ teèedente seduta, H &igr.:,or ~residente p~e1e,nla !lll'p~nna_nza, ' rante i~ ~.u,a , as$~Qra,,, im,Rer,ciocclfè dalla rned~si~a emerge 1 1 .. " J. 11a, ! 1··/ primo I.·.' ,rr !.! 't ,i ' ' te \!.1..,.,;'ii>fa • · ma\· venuta meno · 1·1•• ' ' 11• a t t1v1 1-~ 1tt a caval1ere :se so l'"Ar ·' 'lilemwtr, come.non sia a·, 'io -' ze!'o e' .Ia''' cònuo ·due scritl1• •ael,,,,,,, ' 1• • ' • Ìj " ' ••• " ill ;,, ..,.. , •.,, .. ~, . • d'1 • . fJ i1):, I'? , "I./• ,,, ,, ,. ·!3 !11·} ./ ; ._ :'!. ' I ,, . 1 .. . ' gìca';1 illfro 'lina' Rcc/a'iitnfe su'l sectm'ilo 11olif.-11ìe utl .v·i n,mar,o '· d1 Lul11 1·meù1c1 da Presi 10 sia che fossero ad/1e.ft1 a servi1 ' lgiè~e puù1Jtièà'(ie:'i•profess<h1e,I Freidl1irdell~ qualinoperelt~ ii/ . zih1 d'eil~ spedale; d11e a quèllh tl'èi · 4uarHcriÌ Conilu~iogpièfè e .prelAd:alQ sig1J,or ·D;~ff!Ìrie ,(a;d.ono til oos.tro, .~ioetlo ,òi: 1t,et-; 'be'n sèntitè p!Ìrolc~~!tlc·ulitia•per,ciò1laA condoHa di tut,ti, e cén. ,lw;a, ~ bq.Jl~&Je 1ip ,llt\c1}ufN SOg_gi,ut1.gf,V~. il 1}~~0 f./ .!~s,i9g~t, ., tii.laiche,qucsl,a.sa1·à on?arr<1,&Ì(10)'a,anço per.J!ayvenire. '! cui questo il istinto medico 11 nostro D.i,P,P ciò. tspope çJle si<;cot~!}· s;;,ip,prossima la stagiQn~, inv (, rr.;_, della ' { stima . _ t con •.I 'J ~,fl I 11 J; "1r1guarija ·; j I ' 1 ~ . ~ ~1 ' Corpo, è ao geo file r1sovve1JÌl'e verso que~,~ Ospedale, doYe nale, cosi si addiverrà quanto prima alla esercitazioni' anatoiniper èÌue anlbi', hlefi!?e voi ·•a1avàtc' in ..Cri'M'éa, iì èavàlierè Sella che, giusta lé p~escrizion,i dél Consiglio SupJrior'J 1l i"sà_ottiJ. •~prest'àva '11· s'ab, é'b1ilmebde-rlJ1è st>;rviz·l:0.'lo. c'fedò:t:dit io.terp,re~ Co)1fida elfo tutù 'i · rtiéHicì ·ll{sponilìilii cogli'eraooò' eo'n · Amore quesùJJcasione' fi.er mèglio a<idestrar,si ,Ìl'ej!etv,a~ie manieie di t~re degnam..ente i <J'ostoi s11nt-iméf1ti:awrimv11l((!laj ,pobbl'\ca ~ µienle la nostra riconoscenza verso ' quell'esimio JW,~}e.s.a,. _e1 op,e1iazlo1:ii cllìrurgiçtJe.{~ii:to,Jlle ,:,ndb~ .,pe:r §PP.rofp9pirsl,i)JHO incaricaodo il segrelar-iQ ,di trasmettergli rto$raz1a 1 sluèliA ·<lelle'. P!',Clle' "~U.,,,tiz, j9'ni :mai(l_Tmic.J1.e,,e t1e,J.reJ:1,tiYi ~,ilP· IL , o·· , fj i'"J, f l J CJ ~Jtf:t 1 • it1• nostri t Ofi (, ~ .. , J 'C ~ r 11 ): 1 "l menti. pnrti di::i diversi tessali che' form,100 la comrage organica della J' 't crr . , .. I , ,~ l J l ~~1: n 11 p. i ·1 /. ,, r t ~ , r .· , 1~ ,, ; , 18 !,1 1 ,Ifa' ~di.l}di la parolà" il l:lollO'r Perèo, r qoafo èla co~onicastra,tlura umana, '!a perfezione (lei qoalé studiò forma éosì ' t' t ') t\J f ' 1 j 1.$ -.. , ',;'1 t . 1 ~! .. f I z1one·: aU'aooòaozà'. >(ìiélli( re'laziorfo ~alfa necròsqopia p1·atica, larga base e cos{1luìscè cosi sicura norma a'eoodorre a 11/ion , 'tasi,ini qoel fodi~i:d:uoJaècedQtpJpelli(lefro-p'i,tilt( ;<!~lqpaJ~ ~asr ., ter~ini •fa (un~a' Sfilie delle , oper~2.io?i"éb·ir-orgiche. ~ ':, r ,, .,,aY,N,1 gi_a tes~9li!,lln,~,~reve:P.,arr,a.fi!>(J_e _stpfif.~ ,ne}~iot~~~d?ntr ,, ~•ALESS:A:NDÌl1A!J,_ Sir,hig~ÌJ i.f phoce?se verbale ~elJ;;i le~ota ,. ir.ionionc, Esprime aozj, iLdottor Pecco il. desider.10 rh~ 1 cola'oteJ)edeot_e, e;il·sl,g,wr ft.èS\d'ente i.oter,o~Jla.,1 'a<luna,1~<\:l~ • t$i.. t ,« :, t ·, .t hi1JH ;.;111 '!t.G H., ~ a•1 11~. ti;.; -t' ,, 1·t) o li- r...., 1 .... ,- ,.,,. al,Jeg,l1i J o,..liaoo .autorizz3ire l'pggionta della relazione .necr!)SCO· cuno a~esse ll .f,a ,r.e _ gua,~cii e ~osservJtziooe su 1fo: .. s.t ess_ o: • 1,i:, ,udh•ilJ.1, ·'11Jl • • i ·"T • ,, ~mvi .) "{f ,.,.., ,;y_ • . r1 . ,,nessono ,1 11 1 ,. p_1ca: a 7pel process.o _v~rb~ \ ond_e fa:c1~ ~ol 1~ s o_r~a s'.-essr avendo presa la parola, JI P.roeesso verbale viene approvato . 1 ..... "uo1 sòl còrp'ò, p'et8he ch1'leggè 1il fal{o.iipossà.!t"rovarn~,be1 re!o seguìl o il Pre'sidé1.;te 'fl1tùpiJ11atd'i nu'ovo'·l'Ìldananz3, 1,1)' <jò,l'i• perii cadaverici più utile e necessario complementw. Da q.gindi chedoriP JeP'preìiènti; :a°\ies'se i'à prodtÒ qu,àlclre s.cr.Hlò;•og ar: 1-etllira ,ct~!la,r;elijii~P!l s,\l}ssa, 1~ tp;~qijnil,t1.1Cce~p»n%1 sscrsi iii gomenl'o s:ci"er:itifiéo, on~e.f'Arn~e·tçrq~ ~i,4j-~ço~sip,µ~,. ~rtulla r~: dJ\Wf S.~la5~,Joçari~~.\?:i1},r._·~~Pl\~¾~)l .Pt~if .R~lRfflfÌ9fl· t o-ie sposta negativa d'Qgnono, l'udouanza si iotr~we,11i1,1.1,.cQ,1e di . ,s.ar~uno,eolfocati1in ,Quella s1toaz1one e r;~,>fOftl che sol _cada- .. .~ervizio silni-lariP, opi quartieri,, sull'~'lnd~ me.nto ,ili aJcuue ma•. 'UH, 'lbu'l"'·~- ~· '< !),lfj1J1•; -.llPl} 111,u,9 111. u .,/lll',, · ..:.,\ • ;i<:Hl,fll 'I ·:1W!)'t;J. ·~5 ((;". 11 1f J;!/;t< 1 vere in:eano, , 1 tte c,~1coh vcnan, 'Che II o,ttH"t'CC!!O presen a Jallie tanto nella St'Zwne iveo1ca( cb,e I aku1:e piaghe,_ ed 11 1 0 11 1 1 1 :.tJÌl'à~~nan1/a: Lil'f/; ,, H ,:J,q l~o: ~...t · ·~" •·· ~ 1 ll~·sS~;'si ~~crofO'lòÀi t~~~tn'tPtiéttlJPse!ziontÌi°llrl(ì11 e Jvéuuil 0 f"ora 11,. rio. L'o•ktess'J"doftof: .~éaéoldà , qùindjJetlotia d'otla '.:i'll'ter.'essanJe I tldl!ti' vis1ta i-1 et.'ésidbnttHét~!{ef'('à s€'d\ila, ·" l!i f'' ; ?! storiaildìrf~bi,e ,H~otll~!l , p'OQ1 iP.'Fa;S,ÌllJ\~~P..~i>, iQJ.e~tl~al,~;,iiid jo t 1 or 11 ,. • ~ d 1Hd~;,j.1 , ',, ;;__;.,::_:_,_ _:>_·__ .! ,tfo(qo~st~~~aMo~~' riçoi:.qA~~8qWFl'e,-r51t~~· ,~14 5\yq1eq.h .% f}pel}a _~ ..re -O'ld · 1 ,!! ~ · f • 1 , ,~ •• , stpri raccofl!. dal dottqr Rell.~, ne tr<1 e moll,vo per y1yameo~e J , J Il ,,1,I ·"' .', • a ,,.,.RJ .. , ·r,,:1 i " I1 , JJ>I ri•i...-,J' . 1.1-1' , I' ~ (l:.1n, 1 ;•,,·,o ~ ·,, , 1 ~-q•n, I 1 o.i,,._ . rin$razi:.irlo de!Ja coopf)raxione che~i pr~tàtlo uottò're g,i ~a . ,, BIBLIOG.R.I.Fl.-1. ., . · 1 t · • , { 1~~1.":'H'J'r! 1 r. ' f.1llf.L'l 11\,. i,, ,;tJ 1'...1,,1.,n·iì , . "'' 'n' ·m"e '!"l c! o(e ! ;11 l r, .lì I I ,. • "1" ·o ~cm pro. prcs ara con Jute ,1genz~ e- z ,u v vl e6e uo I nuev f • j - 111 ~- ''Ha qu1Bdv rà°'parb1à' il 1cithliè'réìMtt0r 1\1'ell~.'pet, o,na comu- I ~ •[I I ,,: I I ... ~ ,,,~I,, ' • , .... i· iìicà'ziohe~Ddpo,aveté1•lìrev:~nnmt~ tr;1~ci;a;.~-a,J,~ ,~tor,ì§ q~ q ~el ,!11, ·''ii malaviM~t,q1a{ci1'MJeH~! ·YC%)t~1Jl),l'ul~lnw Jqa}Jp,~ra,J o~or{ta v,t ..lNa.,~a(e.pr.çi.{ff.? fhff~d~q1~q. .Lf,~afç cli _G. L, Casp?r, 1 •\1•la prllsenza ili s. ~·J· dopo averne indicate le pmbabiU oa, ,j P7:ate;sore di .,jl1ledici1~a Lçgat~ § Di.retfm·e dell I• .,'i'. ~. !C(]U ,en, ffl,~ l)l;t'J Jl'}I, j (J!Jil•.":>(I BIS . i " , !·HH1,, " r;,,.-' ,J l !';./•P.,n)1l,, . ,. , .... d~ fJ . 2-iopi· dopo aver ricordati i soccorsi cbe 'furono~· ctue ar~rgh r1 !- stititto ai Aledicina Lega e c~elt u1~iveu,ita ,:t er-1• 11 F P . , , . , l''lft• ltll'tf)"1 , •r 11,, '""' r '"" , .,, ( ·•;;. '''•'IIJl:f·Ji,.J.Q :: :, 1 ' è-,lil lf'd"., ,1· E1 'l' imme<liatamen'le prodigali; ii'arra·-come' 1f~'sp'ortu 'i' a quest', - 1 : lùfo. P':ì-'ir1td iraauzioneda ll.'d e es oae oltur mi io 11 6 1 I.' •spg4a1~"., venis!sb il p t1fu'J;lì'occ0' dà e-st~se' e g'i,~Ji scoU~tore, '"ébh ·11~t~ l é' {J(i b.fli'colf. d~i· Codici J>i 1llppJi.tunà~&rl(t m'e!ii'c'àto·;~e 'eh.e Hà'ltr<>'dipw•aHe:Qt-Oj ~·m,atof o I 11-JJfta:lièini f!he h1 càdi1o rdbftlJrtb èb'lla 'métiici1ia légale I lje.saméì•Vrsto n,m, ésspre flµbb!~ a-)&qni1ùJAN\~f~;si,t~JJ ,~\'ap- -·M 1J ltèÌ•'èavatÌ~t'e'r!:altl'o'..Defua·Ì'ia[lip1·oféss'ore 4i.Mèd(cina putaziooe·i~me<l_iata del brJ¼ffi~1 e:1flo,~1?»~fY.f.~e:rf~~,t~t~1°.j_a· ,•wLeg'atl&t)e-l'llwd.v:er~i'lìà ai $ottnd''lei:deputato al,Parsamina e d1scass1one determrnato il paolo. dove dovea radere, j l • n , . 1 'J•' atnenuO.r. ..C,é,, ~ '• l 1 . t, LI1I ' ~· • j · . ~ veniva dal relatore stesso operato alla presènza !! coli arnto d 1- i . • ., )H~a ~ fi I . d ·a Il 'SI L lfl ,.,,. ' 1 · t, P.l'i'.,1'! ' ms ,,j .. 1;, llJ, · !Jr> l'egrég10 os r~ Il ed1cl~ D,v1s1ona ~, ~- e1__o .•ori '!_aro e . 'f In. que§li l~1p ni; le , 1 ~H,f\ll he·j ul\e leriqo~~ iad ~s*pmer 1 ai quali pOl'gè 11 cava 1ere At'ena I p10 VIVI f 'Dgraziomen\t. D0 o 1· L ''. , ,_ ';fanao · c·aSCUllO nella ;d ora soggiunge il dottor Arena,le cose camminarono n. r-H 1• UA1r15allef~tR1i~ q ic.0~P c,~~ e.. 5 ?5~ 1 : r<l'è [Jie ìfarito più - - ' -= - ·r 1·. · propria slta, 1a socia1e CQ nv1venza, on . . malmeiìfè'e'g1ovlf'JP'_eTare,;e-ue,iossa"OHener.,...~ W.&..esito. 11 IV 'i", v1l1•1J <..,,1,,! ' '· '. 11 ' 1p·r'1 ~za·le·hu,a'nfò•·?aJ'rfO'it a·clfiarire t ·t ~ \ · ·1 • son esse ag I uomrn, ap1 e,, 'I . l' dottor Solaro av,én\lH,prn1~r~.P·,! Pl,>ZJiQ_Pf,)!.?$ /\<l fì me,~e l~f t •J1 ~ · 1>·" r •a' Pd." lf 0 '.l 1jìj11"l • 'p·~n·alèfe laigi-usla <a,pp licaevidenza le gravissime les.1001 che necessitarono l'ampotaz-10 e, Ì 11.. raoiot 1 e e ; e . . . . 1 ,ue che.u roouvarono ' ,.1~ 'fnl · la g,_ arr .a"'a 1 • ..1,oifo:iìir s.:.:; 1-tit ·ror -rs,i, i!roitiH~ l'ellè leig1,fld, ,tf!orale, scena ·flt' e pon o 11ve caoue I a" 1 t 1 i' , . . t\llpt/omo,...er•1l:mnghotamen~o . . ., = signor"P're-siu-eìi'to-'prega' Fsi'gìi'ofrm~"d-i-ei;q,i~.ne.c!a1=:oggetto ,fìsrno .ed:Je.eono m·tco;dell:e popnla,z1.0;0Ju 100 ::,., . r s. qlll:'1.' "l ill':'10.i ìb sa ~ICdUl!l .q T ~ 't •1wb:inat1') ilsr,'I,,~ s'! .. •11 l ~oaou,:2:26 llllll'J'

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Un tale carallere -spella eminentemente alla Medicina per ragione della pa1(ria Jegislazìòne e dei più r'ecenti prolegale che, giusta la tlefioizi'one dell'esimio Puccit.H>Ui, è grt~ssi frc1 noi della medicin~_for,~nse, debb'essere partico1a seieuza oell'appli'èazione 'clei pri1'tcij!'i meèlico-chirurgi'ci larmenle forn ito in lale materia un medioo Italiano. La al rninislerio della giustizia. voli_arizzazjone del tlollor~ Leone è fedele, piana ed imI prin<;ipii suscellibili d\ simile ~ppli c~ziqne amplianr~osi pro ntala di q:uel buon guslo letterario di cui gi~ diede - e vieppiù p.erfezionandosi con il progredire ed il perfesaggio odia lradozione dal tedesco rlclle' lellere chim:che l, zionarsi delle \"al'i&disci pline formanti parte integrante " di;Giuslo Liebig e nella compilazione rii intere.ssanli artico li ili scìénzà e di 'J.. (tere .<H cui è tratto· tràUo fregiata - od accessòria della Ecienza medié'o-ehinìtgica, è meslieri 6 arg.uire che,Je .opere più IQdale di Med icina legai~, fra \'app,~odice ,dfl Gior~~l,e uffic)ale qel l}eg11_0. , : tanto.odi erno pr9gresso di cotali discipliné.,,riesco~ in no11 Merltalo plaus~ ~~BY \JIO al dollo.re Leon11 ed al prof~s:-, lungo lasso di lmnpo., in~ufficicnli e "iete aJ medico di cui sote Demadn d' at'ef agevolala la. cogniiione dell'opera - lo pe11iizie legali debbono neH'in\ere.se delja sociale,t~n del dotto pr<rfossore Germanico a.ll''Halia nostra dove vivivenza, in quello del proprio onore e· della di,gni~à d:el- "v6'no·le1glo'rios<! tra'diz.it>nidfForlunalo Fedeli ed i Zacchia -· l'arte foro. esser il porla.lo legilliltlo di tutti i veri ~rogressi cl1e pubbliça,rono, neJI' C$or9_ire del s~col~ ~ 7° le prime • t l della scienza. opern <li medicina Jegale, e.~ove ~uopa la famaacqui slala ,, Il p~rchè ha sempre i oiù raforeroli'auspiii un'opera • in .tale importante parte deUo scibile meùico da Tortosa, i, di medici na legale dettala da chi sia capace d'info.i:marla IJarièllO~lì, P,uecinotli, Frcs(thi e da molli altri teputali o degli elementi più positi,,j recali <lai progresso 1lellescienze scriLtòrl. ' anatomo-·lìsidlog\che e fisico-cliiroiche qual è qm:illa che Imporla grand"'i rne1i\1e ·nell'uffici o del perito meòico6 si è accir.lo a pubblicare il Casper re'pulati.ssimo profos l~gale la cogniz.ioe~ d~I manut1le del Casper cqme quello ift sore _ di l\'~edicina l~gale e ()irel\q.re dell)sJil~.lQ 1"!~dico ·r.he compendi·ando.quanlo di più ,posili~9 si possi~de in Legale nell'Università di Berlino, ~d a voJlare dai t!ldesco lalé materia nello-sta.lo ·alttrale della scienza, e riferendo 1: nel nostro idioma, il chia~issimo dollore, En1ìlio Leone, nfOlli casi co11creli di speciali applicazioni dei principii -I segr'etarid paTliOol!re delfa Regia Accade.mia metliw'dotlrin8fi '; messì: qu'as'i mlinuduce' li m'etl'ico legale nelle 0- chin_1rgica, con un dolio proemio, annotazioni illustrative ,ricerche sperimentali e nelle logiche induzi oni da oui .Q _, e gli articoli de'Codici ILaliani che hanno rapporto colla: debboQo ,Je:giltimaI}l~nle derivar i giqdiz.i nelle varie sue :., medicina legale del cavaliere Carlo Demaria , professore perizie. -i· di medicin~ legal'e n·e\l' unive-rsilà di Torino·e deputalo al 'Vuol essr.·re sopratutto simile manua,le raccomandato ai m~dìcì mi lì tari che 'nell'ordinario esercizio d·è!Ìe loro i -Parlamento. . all~i9uzion1, debb.ono quasi abilualmenle esercitar l'ufficio ~u Dalla Tìpogrtfia degli Fìr1di Dotta fu publ >licalo il primo \i ,., volume di tale opera, il quale contiene la paf'lcta11aìolo9ica di peri li legali. La cogoizlone dell'attiludi'ne Qsjca p,er il val a dire quella ~be corup~ende g!i argomenli ,di medimili tare se_rviz,io degli ins~ritti, dei surrogali e dei voloncina legale che sono studiali e rischiarali mercè dellii ne'tari, Il> swpr-ime1Ho 1di mala:lli e i'nfin.te, e,a!gèrate o dissicroscopia. l i secondo vorume che sarà beo presto manmulate. il d~lerminare l'impotlanza e le cémseguenze':delre dato alle stampe in Prussia e conlemporaneameole tra- , ,miita~½i~ e<f 1.mp,erfe.ziq~ i fis1 che lan{lo per l'applic.~z/one de~ dotto fra noi, lrallerà d~lla parte htologica volta ad illo- " provv-e,jimen li d'aspellaliva. di <:onpedo Lempor~neo o d1 slrare le questioni di meJicina legale sollevale dall'uomo riforma, qua.nlo pa:r quelli delle "'ari~ qtegori~ di giubivivente. , lazio11e a fàvo're dei• mrlitari , deUe vedove e degli .orfani 1 ~~~ , Il manuale del Casper è per,fetlamenle a ragguaglio loro,. C(jSliluisctino non di rado difficili problemi di pe'" I ' ' . _.,,, degli ultimi incrementi de le.scienze anatqmo-fìsidlogiche rii_ia ,nèdico-lèg~le di cuiila risoluziol1e, non , solan'iente ,,:,. e fo;ico-chim 1che che talli sappiamo auanlo siano maµpò intlui rc sulla :naggiore o mi9ore rìp'utazione sciènliu\ 1 l:i°I\ nwigho$1·, ijss.o è un coclice che aompreod:e I~ rjpta sup16;ca del ·p,eri.~o, m~ AQmpromellert ezj~ndjo g}i ipte,ressi •.ih, pelletile di 1cognizioni da lui acquist~te io quallro lustri di dell'eser.cilo : quelli della .earrin.a <lei militari e di lqtla la 1\ 1~\ putiofioa lellur,~,i:li ll)ff dici n<1 ilega\e _lle\l'lfojver,sitÌ!,1di Ber- futnrll posizioné s&cìfile- di essi e delle,rispeUiv~ fami glie. 1 -·1,> lino e dell' esercizio delle uumero·se sue perjzje.Jl)edico-• ·.Iff,'.u}limi,:i'q11ljmlicdUs terriun. • . ·: .. legali presso i tribunali di della vasta. Capitale, per le quali è ivi quasi esclusivamente richiesto il professore di 1 111 ~ medicina legale dell'trniversilà. ~on rn esso ~hiamati a Lrulina 'speri"m'enlale tuHi i prinnini fot'lèlamenlali Ut) ; .f: ,... della medi cina legale, è elimfoalo quanto è fruUo ~di dol'• JI Dfrettore Do-Il. Cai. "AJ\:El,'LA Med .-D.iv. -t'l1 trio~ ,a sl,r#l~~ pre~tal\ili\e.,1;e~es,~IU.!ìi1vaw.e~1,le registrato· !. I h • 'l1 1,~, 1l 'ii.d'" ,•,Jr. quanto è risullamento <li fatti obbieltiv-i e di propl'ia speli Vice Direttore respo.ns. Doti. MANTELEr1Meo. 1vat. , l rienza. Le annotazioni del professore :Demaria ricche di , dO!,lr,ina aggiungono quelle speciali cognizioni di eui, e Tip. Subalpin di ,ZOPPIS 8 Comp• I

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L'associazi.one 000 si riceve che per un anM e comincia col 1 '\ii ~enn. Sj pubbli ca, oel Lun~dj d~ ciascbed uua~ e'ii~~t ~1fll l i prezzo d'associazione in Tori nO è d.i L. 1,0. Io Provincia ed all'Est.1:,ro ,.~ra neo di p,osta ~ . f I. S1 paga per semest r! anlici pali.

gati nell'acqua, pUÒ Conferire afla COnServaz\ohe 'deffa salute, e sbddisfaré per eccellenza all'ihd'icazi6ne tl~i pri1,1cipii respiratori. AIla. pagina327·del libro dell:!iid . d" legge·si il fatto· riferito da Enrico Ellis d-i due botti , l acquavite, regalate al SUO equipaggio per le feste c}:~1 6° Avviso di pagamento. ~ - ---,-----cc-~~,,..,., S.'Nat~fo', le quali, a motivo dèll'dso sm'odatt> di detta t èvànda, sarebbero state cagione 'della improvvìsa ,co~p~rsa a bordo 4e!Ià ·cac.l:le.ssia s~o'r-bt~tiea ! 11?iil're~ .PAR'fE PRHIA ·qui·. abbiamo . una pr~va ) i più'' de~!à' diffe-rén2a ronè ·passa 'tra l'i;iso ~ Fabf1so pi una ,dàt~ ·s-0stan1Z~ --'~lfn 'tutto èio sarebòe a des ideràrsi éli CòI'lOSCerè• kVi~taftr@ 'pr~ciso di §alutè in cui si 'trovavà l;eq'u.ipaggi0 prittfa I di ;abusa re di 'questa bèvanda,!I giac'chè hoh ma'nè1a1(Seguito della Relazione dell'l spellore, sig. D,. çay. ComssET;rl J 1 rono<in C:riniea' eccessi di ·quésta nàturlf, tan't!or:p111 su le malattie che hanno aominato io Oriente). . . ,, t' nell'esercito i11glese, •se11za éhe abbiano: ~riiai'l 'dat'o Bevande, compensi mòrali; eç'c. 1'M . ·:origine a· questf Ìnalawr~.;,: · · . ., .· 11 ... /\ J 1a ·Ié1bèvande'preservati ì,te state raè'còmandàve '<fa éji', - ( Continw;ziione, V. i l'.\D. 39, 40 41 42, 43, 44'45i 46 e 4'1 ) r ~ rr. , t • ·/. 1 m1lti i u'tori, segnàta'Q:1én'té' ne,l caso ,m_mah~arfzii di Bevande. noi nati e 'cresci-uti in fertili r~- ~ egeti li freschÌ', e'\r; i'!l sidro nél quale 'Yves; tlopo osgioni coperte 'di pampini non v'ba fra' le bevande rµi- ,servazioni fatie•in. \unghi _viaggi, aveV'a ooll~cata una - gliore antiscorbutico di una misurata e giornaliera illimitata fiducia. Era1stato indotto a spÉlrimenta-rl0, Tazione dernostro buon vino. Come preservativo sadiceva egli, . dalfl!vere .riflettu~:o che i .succhi di t~te rebb.e difficile trovare oppositori, ,ma:non così pole specie'di vegetali sono i soli veri àntisco:butici,' e trebbe dirsi del vino come mezzo curativ.o, attesochè dall'avere.ottenuto dei buoni.' effetti• dall'uso cl~lle alcuni autori, averido avuto occasione di osservare n:ié}e. I , ' ' , tf ~ esempi di esacerba'zione o di compar:s·a dello scor! • : • 1i}'od0no poi di una •fama ' straordinaria, che' noi buto in seguito all'abus·o di questa bévanda, 10 con- I crecliamo a'mpìamente giustifioata, ,i sù'ghi delle medannarono senza. punto·ri:tlettere che, se qualanque lararl'cie e dei' limoni ta'nto .nella profifass·i che néUa eccesso è sempi'e nocivo .alla regolar~tà delle funzioni I -cura deno·scorbuto., (J. Se-_avete délle mela~aifoie\ Jdi!e dannoso alla salute la meglio stabilita, può divenire 1 ceva Kr·amer, dei limoni, dei cedri, o a1Il1MO: t-a ·p·6'J1pa pericoloso e fatale alle costituzioni iufralite ed inquied i succhi di questi frutti, conservateli •nelle bottigiìe nate dalla cachessia scorbutica. I medici ,sardi e francon dello zuccaro, di maniera che possiate, far-o una cesi dal.primo ~li' ultimo trovarono nel vino la belimonatà: ovve'ro, quel che è aneota: meglio: se J}bvanda la più gradita e ad. un tempo la meglio inclitete dare tre o quattro oncie del Loro sugo nel sfero cata_tant9 nel regime dietetico come nella vera terapeia. di latte, voi guarirete questa tè.rrihil~ malattia senza Dato allqngato nell'acqua cos,tHuh1a una prescrizione alcun alti:o soccorso >>. Bachstrpqi ra.cço:~ta che al faestesamente adottata negli ospedali fra9cesi, ·tanto moso assedio (li °Thorn i poveri malatj di scorbuto, più all'epoc.a in cui lo"sc01:b'µto, vuoi come inalattia ridotti in punto di morte cbiedevanQ per, ultima preidiopatica, oppure come CQID.plicazione, determinava ghiera che· si lasoi_asse entrare in città alcuni di questi Findole d,elle nia.J attie dominanti. -frutti, come i soli rimè<li dai quali asp-éttav'ano la Non potremmo .dire· la medesima cosa deh ·hum, vita. Si os'servò·che Fa sola vista delle aranciè sàlfovò cogna.c e d'altri simili liquori alcoolici, la c·Ui ammilo spirito abbattuto dégli' sc'orbutici qria'si spiranti, nistrazione, anche fatta c0n la deb1ta misura, b'on nel meri-tre che avevano in orrore qualunque sorta ci consta !l'ia afitòrìzzàt'à 'dalPésp-érienza nella· èt'rra di droghe. Lind ebbe .piif volte o~casione d.i' ve~ere dello 'scbrb~tò co'nferrliafo. Nella~profìJassi fove't e no.i . che questa: specie di malati' mang'iàvano detti, fr9tti .sfamo d'av'vi'so'>cihe il loro uso iiiod~rato, mlissìm~ se ~è1Q un piac.ere più facile ,ad, immaginarsi cli.e J, d~accompagn~topa ,po .rjzzicp dt pape, opp~~e ~ilun- : scriyersi. 'Per lo eh~, siocon:ie gli,·ar_;u)ci,eÀ i limo,ni l" Doltore Cav, COMISSETTI: Dello Scorbuto ·, Bevande, compénsi'morali, ecc. _:_ 2° Conferenze scicntifich.Ì:. - 3° Varietà: - Lettera del Doti. Guuoo al Dott. Cav. \\111>1.u. - Discorso del Doti. A1,CIATI nel (:.,Omilat.o mcdicq-proviociale d' Asti. _ 40 nol!c,ttino uftìciale. 50 Memorie inviate per il Concorso ai premio RlllERI. -

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sono soggetti a guastarsi e non sempre è possibile i! preservarsene in tutti i porti ~ in tutte le stagionl nella quantità voJu'l:a, e che d'altronde' può essere cosa incomoda di prenderne a bordo una c.osì ,grande quantità. quale sarebbe necessaria per provvedere a tutti i bisogni, egli proponeva di spremerne _il sugo e di farlo evaporare a bagno'-maria finchè avesse acquistato 'la consistenza del sciroppo a freddo, eh~ quindi con·~er vava ·pè r l'u~o in ~ppòsit.e bottiglie. Una :piccola 1~9se di questo s.~gQ 9osì condensato, mescolata con l'acqua, forma, !3gli l' assicun., una buonissima bevand~ ch,e. non si .saprebbe distinguere, da q4e1Ja fatta ;col s9go fresco , e serve assai b~ne a condi:. 11:jorra:re il punch.. . Noi nqn saprem\110 /.)eJ?, dire f,in dove sj-estenà.a la v,irtù dei limon.i e degli ar3nf,i .ç,ontro lo s.corbutq,i ma . dobbiamo esser grati alle premure gov~roo,-e .di tutti quei generosi che fO ntt:ibuirnno ~ fp.rne_giungere jn donu. ai I\OS.tri ospedali di Crimea, gi~cchè. il loro U$O h,a: r~ncluto segnalali , servigi tanto nella cura di queste, come di allre mala\ti~, w·ecialmente jntestiMli. Furonvi deHe epoch~,, massime in _estate, in oui il de~iderio di vegetali frescµi era _spinto tantp o)tr,e da provo~are \ma , specie 4i .smania, ed allora -una li-monea vegeta,ie, çliveniva una bevanda tempeI1ante di un' iudicazieme 'tu~ta specialeJ , 1 • Ma a parte la quasi mai iqterrotta -provvist~ di li,m.oni ' e ,ài aranci che ~onfortava d~ teripo -i nqstri )Jlal:\ti-, non appena fo. scorbuto pr~~e uoa:,qualcbe estensione -il signor Generale in Capo., cu,i nulla sfuggi va di Quanto pote.va torpare utile .al nostro soldato, fece le do,vu\~ dispq;;i.ziq0ti. ·qff,inf bè una certa quanti~à di quesio sugo fresco unito al J}:l,qm, allo Juccaro e.d atl'.acqua, in .gradl?voli proporzioni vei:ii~~e ·giornatmente~d,istribuito .('l). ,La;riputazione de;l .su~o di limone come mezzo profil~ttico e eurativo dello scor~uto è .aù aj qnticp n,ell~ 1marj~ erfa. inglese,, poichè . r.isale sino all',a,11no ,1795, lepoca ,in cui dlveqne gi un uso si può dire generale. Gh~ anzi gias,ta 1-lP elabq-Pato artfrolo,_del d'olltore 'Q!-.Rorke, ripo,rtalo: ne\ i;n:1-mero 1~4 anno 1857 a.ella Gazette des h6pitaux, e·siste jn foghilt(:lrra un .att9 .dE)l parl~n;iento1per cui la ;consumazione di qµestq st:1go è;resa 9bbligatotia alle navi di luogo corso (~). Gli americani -hanno se.gu\lO

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(2} çredjapii1 non Jlrivo d1{nter,ésse il rip·rodurre leJt.eritlWlen\e q.u-est.'~~~o. • Chaque naviM, exceplé,ceqxirélés~99rdes ·V !>-l'l~ de l':E;~op~~ e~ de laGMeq.iterr~n~e S!l~a sqffisam_mept • Rourv~ de c!tr'ons on de jus cl.e J~a,nsJ soc!}i viµai~re e1~c-};.es ~"! !~~~;! ~e j1~s de:~~tro~'. 'le..sucre,el 1~ ,vinf igtf..ser.o,~t.~onnés i ~~x. eq~-·~age~ _s'1ls ont_con~omm~ p~~1,fnl _d1X'J<t~~~ de$ vi~piJ. 1des sà1,eè\; le Jéls de tmi ~n tous l~s JO!JrS a la rahon de 112 nf, . , !.!.. ~ . ~ n ,· ' I . • '11.,' • ,. . J ., <r-once 11vur ~haqneMrromlJ!e·; e vmaìgre t~ui.,s h!s,semarnes à ltl,\,JfP rat,on )Jé-!-112 litr~ ~ 'ss,i Iong teMps que 1i c~iiu'nuafi'on f'

male, n())n foro.no però meno solleciU n~ll'esteoderne l'uso ne,lla loro marineria. li dottor Elliotson fa ossenrare nel modo il 'Più reciso che « À. défaut de provisions végé tales fraiches, Jes navires suflìsamment ·I pourvus·de sue da lim.on. trouveront dans son ernploi I le mciileur· remplaçant, et meme le jus de citron en I négligeanl toutes les autres particularités hygiéniqtùs I (il che e un·p,)'esagerato) preserverait seul diiscorbu.t. Ad_ministré trois cuillerées à boi:tche cte _ce jll.S par jour est. le meilleur moyen préventif l> . Alla sua volta il dottor Fonssagrivés, èhe t una vera autori,tà in questa materia, · raccomanda assai il sugo di l'imone segnatamente nei paesr umidi e freddi. Cusì pure il dottor Gallerand, chirurg_o d~lla, ?1ai'ina Jrancese, il quale, essendo nel 1855 in crociera nel mar Bianco, sulla nave- la Cleopatm attr-ibuì all'uso di questo sugo l'immunità di cui g,odelter9 i b:1stimenti inglesi, nel mentre che abbondavano gli scorbutici sui francesi. Secondo questo scrittore sarebbe Malta che fornisce alJa Marineria ingles& il sugo di limone; ma consta invece che le altre colonie ne forniscono la loro parte, e che alcuni legni mercantili ne imbarcano molto alle j. Antille, preparato sul sitQ' e suggellato jn bòtti.apposite. A Malta i frutti sono spremuti sotto il torchio io 1 un colla l9ro scor~a; il sngq è quindi mescolato coll'alcool e chiuso in grandi damigiane ('1) . La distribuzione di questo sugo che, forse per incuria nel 1 prepararlo, mantiene tuttora il difetto rimp.rpveratoli çlal Lipd-, di sentir~ od9re;.di fPU/:f~, ;su~·, secof!do·ei dice" ·a comi n~i~r:~ çlql deçiIJlo gi qri;ro, dopp <l'avere preso jl .Iàrgo,.. e.la r~~\one è dat~ al pa,-st0 del. me~zogiorno nella ,s~gu13-~te pr:,0p;0riion,e. Sugo -diilimone· 1 4 grammi· Zuacaro · . .. 112 ~id.: Acqua. .. 1 , 122 id-. , Il dottor•Oalileirand assicura d'essere $tato àbbastanza ·fortunato da potere arrestQr'e i progt1essi di un'epidemia minacciosa di scorbuto medi·ante una certa ·quaniità di questò sugo, èeàuto al suo bastimento dalle navi inglesi' Melmder et P.henix (2). Le trnppe raccolte io Crimea, coòÌe giustamenle fa notare Baudens, si .potevano co.nsidetare oell'e stesse conòizioRi degli equipagg,i · a.bprdo. dei basti' !l:

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'· (1) La'razi'oue era COS"Ì composl\i: di umcfoe · ) Acqqa

i l'esempfo dei loro consanguinei, e se non possedono upa legge che costringa i capitani in modo così for-

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• 'des s~laison'; sera nec~ssdtre. Si queique irr~gu1arilé 'dans

•' • ~% tte di;trìbution· ae cìtrons, d~ jit~ ·~e lio\(!o' et de 'viba.igre '.'es( èonstàlé,tJe c.api•taioe 1plfyer,aJà'Ù:&ndè1de ~ livrès'( I ~J fra_bc~i) ··.ipar'~cliaq.ue i'òdiv.idu' e't-,p136r cltaq'o\ì' fdis e.cè:-• · ' (l) Una nota in Lind dice-alla.pag,ina~2:'43 ·cb'1 iL..sugo ~ei'li'~o.ui , vienll poetato daJ)jf vlndie,lOceidentà'li;• èlie' è ortli6aria,me.t,1ljl ntescoJatQ'AAB qh[IJ_hpm OV.-fer,d ,CO]~l\)p' d"olio; m'.alg~do ,ciò se9\ife tl gu5!0 idi' m9ffa\o,.•JI ~igpprJÌ,.;4ltS!).l1µ~ ·.b4_~Jl'li!rmi .. ~ato· 1,Jie.d,i,an~e la ' d.is\iJlpzio,pe c~r.J , 1Qll!';ltilà/fleil1t\l,Cj'.10~Cl),\ltjl',DU\I!, .nel S9~E, .P~rVf \lf,,Q•daJl~J~lilf1tinjça.al-,~ij{lN_trp Q\~~jl· rina francese fh si RllÒ C(l,lcolare ·,· -a circ;l ~nna~ .fedina o:.r,te ,di • · )'<i!~?"t'"f .,-,: I' ;n6 f\r. ,f J ~ ~ V~ ' , nr l ~ 0• . àlèoor i 9.i u ' 1 1 \ 1'l, ~··J'} l \ 1'', 11 {2) V. 'Gdielte dtt lìdpitaua; ann. t8S'1 N'0 114. "'


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menti di lungo corsò. Quindi gli inglesi, scrupolosi osservatoti dei precetti di Lind e coffseguenti aneJeggi_ che governano la vita .del niatio'aiQ, solevarro distrib'?-ir'è, ed ogni soldato tre volle alla selfonana del sugo 'lii Iìmone con una convenientè quantità di zuccaro. Notisi che la I.oro raiiol)e giornaliera con. teneva di già dne oncie €li zuccaro pel tbé o caffè. Non è neppur necessario l'aggiungere che i loro me,.; di'ci attribuivano in grao parte all'intervento di queste sostanze, l'onore d'avere ant1veouto l'evoluzione 'della aachessia scorbDtica nelle file del lot·o esercito. La birra ha pure -incoµtrato l'a ppoggio di _qualche autorità, ma i)are tuttavia cbe i snoi effetti contro lo &corbufo non siano stati al)bastai;iza spiccanti come si sarebbe propensi a çreclere. al solo consideràre le sostanze che entrano nella sua fabbricazian~. Per contro il dottore Novelli s lodava grandemente l'antico uso introdotto nella t?.ittadella d'Alessandria di fare distribuire giornalmentè ai detenuti uoà qoantit.à ·di aceto il quale, allungato coli' acqua, serviva loro 'di bibita. Dopo gii elogi eh~ si è merHato il sugo·diJimone sembrerebbe quasi naturale il supporre che l'aceto possh sirìb ad un certo punto surrogarlo, massime nélla pro~l;fssi; ma lo stesso dottore Ellionston, citato più sopra·, dice di avere personalmente osservato il contrario. Il freddo umido essendo una fra le ~anse che ,concorre pii'l frequentemente col suo malefico influsso ali' evoluzione dello scorbuto ·, chiuderemo percip quest'articolo sulle bevande ritornando di bel nuovo a raccomandare con insistenza l'uso del thé, dél vino caldo, del caffè, di qualche bicchierino di à:cqua vite, del punch, che noi crediamo .grandemente giovare alla conservazione d'ella salure masslme nelle giornate o regioni umidé, e nei .climi oh le fiotti sono ~1to rugiadose. Noi abbiamo,ric.onosciutq_ Q,el caffè una bl}.vancla che non si saprebbe abbastanza loqare, ~ di cmi non dovrebbe mai andé,lr privo un eserc;ito in campagDa. Nelle ]qnghe· marcie ,notlurne e quando si è .in faccia al nemh~o questai-iofusione è prest0,ammannita. Da.ta al mat~ino con un pezzo di bist?.olt.o il soldato si sente da essa esilarato 'e così bene rifocillato da potere per quattro o cinque ore attendere a servizii faticosi e ·sostener€\ a'nche un~ ar'd'ito •(combattimento sènza bisogno di altra 'nutrizione. Questo giudizio non è il solo risult~to della rfostrà lridivict'uale esperienza ma_pur pué9i.eé.ç fe~eJe·l qj/anto udirçm.o più volte racçontare ,da uffiziali ~saµitar:i fraQcesi che eb,berq ocçasione di,aJnmirar11e ,gH ~ffe,,t~i nelle rooHe spedizioni contro Je in&.@mite,ilni:bù deH'Algerfa. Compensi morali. ·- "È argomento fuor'i di con''trov'ersia. èhe i p'atel1ii ~·'an1mo ri'escono S'emp're più o mene~ a~·miosi àlfd s!tùte"è_, clien'soveìfte sBild'là éausat ,1:,. v· . .. ·"' 9 . ,i ·. . u-, ,.. • {,. '\..1 qétet~i911nte J'eypluzi91n~ çli lPo.W . mgr,pt epi,ueIIlJRi e coptag}osi 'M-:P,~nur15a{l\rn\o,f ~elLe,JUQZ\Onb qj rJ; :I)(lraiio~ne,cg~ ~ie9 ~i~\.r:çhiij' azig,n.e ~eUe,CJlUSe mqr.ali _dev.e,a,vere ~n'il;l!}.uettia tut.\a P<tlit.icolarei•neVMa~bessJj ,scorb.utiQa, e le o~servazio_ni di Und, Addini.lOn, No't

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vellis e' sovr:itutto di Luigi Frank llbanno dim0st11at0 ~fno aW evidenzàt. È perci<),··dovere· ·cie>J -cmrante ,di sottrarite·, ~t1ando sià 'possibile, ii malato alle cause che agiscono sul suo mora1Ie mutandolo • di luogo e di ·cohdizi·oni, inéoràggiandoil0 con parole- àccondei anim.andolo eolla· speran~a, procnra,à do 'insomma di distoglierlo dalla melanconia e dalla'·tristezza da cui ptiò · e-ssere trava1gHato. ·P er dimostrare l'influenza ~ l'utilità dei, meti1 morali, i\filman racconta che il 3(!} gennai0 '1744· Yves aveva a bordo settanta seor-buti~i: mentre la na,ve: era a màl partito unt ·Mso inaspettatò di gioia -che la sciò speran.~a ai naviganti cli salvezz·a prod-0sse si buo0 effett0 sui malati che 11 giorni ·<1lop>0 non si contavano più che cinque scorbutici sani essenelo divenuti gli altri. Il dottor· Luigi·Frank mirra che all'annunzio fatto all 'esercito francese in Egitio di ritornàre in patria; de'200 infermi' cli soor6uto che aveva in cura., la maggior parte gravissimi, '18 soli ne morir.ono., e gli aJ~ri in br,gvissimo tempo fLÌrono guariti e presti alla partenza. Dal.mio amico dottore Arella ò purecilato un fatto cons imile occorso in ·un detenuto-; assalito da scorbuto al terzo grado, il quale non ostante il suo stato deplorevoie potèriaversi e ~rrua. rire ,io seguito all'annunzio ·de]l' 'inattesa ·sua liberazione· peDgraz ia sovrana. li cambiamento r-epàntino e fa favorevole ·impressione che si notava neg-li scorbutici della Crimea aUa sola notizia, che alla prima occasione sarel1bero inviati sul Bosforo, confermerebbero p·ienaménte tutto qù'ant0 viene da -questi autori asserito. Quindi; indipelfdentemente deglì altrì IìÌezzi, di cui si àbbondava in quegli ospedali, noi crediamo sia da ascdvÙsi io gran parte a}Fimpressra·ne morale P'rodotta dalla tra!. sloèaziòne quel così marcato miglioramento che si 1 ossei·vava ìn quas·i tettì gli'-S'corbuti·ci nei primi giorni del 'loro àfrivo a Jeni-Koi. N'era nna prova il vedere come, dopa otto ·o tliéd gioi'ni di felice· e rapido avviamen fo, etl·una1volt:ascemata quena grata emozione·, la ma1atti'a1 .s i ,l'endesse solitamente stazio miria per qualche 'tempo prima· di procedere in modo definitivo alla guarigione. Però su di ciò ritorneremo 1fr',a ,lJrevé; giacchè vi contribuivano ancora altri motivi che avremo cura di acc.ennare asuo luogo. Ma se i compensi mora'li associati agli altri· mezzi térapeulici od igienici conferiscono grandemente al buon esito della cur:i, ragion vuole che dessi riescano assai più profJ,ttevol i quando siano opportunamente invocati nella _profilassi.. Faranno .p'erciò parte essenziale dell'igiene tutti quei ripieghi, dettati di11le circostanze, il cui sc·opo tenderà a mantenere l'animo scen:q cfa 0gni pr-e.o~cupazjone mela11cgr~i,ca, a stprnare la mente dalle idee triste ed affliggenti, a prom~10vere quella gaièzza,del èuore · che tanto contribuisce, al perfetto compimento ed all'armonia delle frin.Honi di' ~s'simìlàiionè~'« O'e~t 'cn grande partie làns aoute,1 dicè,'R'o.ch,o,ux, "ì( leur carastèt~ iporòse ~t 1 or1~~~.1,r tristess~ que l~.~ HpJLa!}dats,, e( '1e~ 'A11 lemands OCCupésàu ,Siège d e~rèQ~ Oif.t au, d'etre 13n 1


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au.s:Si grand nombre alta-qu~,s du scorbut, tandis. que . les soldats français, plaiés dans les mèmes conditions trouv,aienl dans le.or ìnaltérable gaité un préserv.atif con tro le.S maux t;lont leurs compagnon.s.d'armes etaieQt assai!Jis ('l). > Quindi non sapremmo come meglio encomiare iJ teatro,, le serate, le couse, le frequenti riunioni delle bande militari, i giuocbi ginnastici, e quei rilrovi svariati che qua e là s1andavc1no pro_movendo nolle truppe ~lleate) aollo scopo di combaUere quella mortale monotonia cli cose che tallto pesava sull'an imo di tutti e distogliere la mente dalla continua contemplazione dei molli sagrìfizi e ,daJJe eroiche nbn.egazioni, cui .era necessario soltostare. Terapeia 1)1'op1'ia1nenle r.fotta.

li sommo Boerhaav-e, e con lui molti altri ~uoi contemporanei, asseriva cbe la guarigione dello scorbuto era il capo d'opera dell' arte(~). I progressi fatti di poi nello studio di questa malattia banno invece dimostra:to essere nient' altro che una semplice q1,1estione d' igiene beo intesa e convenientemente applicata in tutta la sua interezza. Noi eone.ordiamo perciò col dottor Arella H quale opina non esistervi forse allra malattia in cui il metodo di cura sia più facile, più semplice e più conducente a guarigione. Dire però che la lerapeia medica nulla debba fare, nulla possa aggiungere, se non Se!ijpre, almeno in alcuni casi, onde conseguire ed affrettare la guarigione è altrettanto erroneo qnanto irrazionale; avvegnacbè lo scorbuto abbencbè sempre identico a se stesso e curabil e nella grande· maggioranza dei casi colla sola igiene, offre tuttavia graduazioni, fasi o complicazipni tante e così diverse da rendere bene spesso necessario anche il sussidio dei molti compensi farmaceutici che l'uomo de1''a1;te tiene a sua disposlzione. Di questi ~lcuni sono r;erieral1: ed allri loco li secondo che la loro azione tende a correggerodisordini patologici invad,enti più o meno,esto~amente la economia, oppure falli morbosi circoscritti ad una località. ( I) Dici. de FabrB att. ,corbut, pèlg, 1i 5. (2) LJNIJ p,1,s. '.llL2 o,pera citata. -

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PARTR SECONDA Relazione delle Confèren~e seieutifiehe ( ~l!.Sj! DI NOVEl!lBBB,

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TOJU'f.l. T.+.).

SCIAMBElH'.. - Apertasi la sedala colla letlora ~d appro· VJ~Ìfl\J:e d~) ve.rbl)l~.d~lla priicedenle lor.nata,i~ Presidfole previene l'.aduoaoza che sarà fatto soggetto della presente conferenza l ' esame d'alconi inscritti traltenoti n eltospedate per eonstatarvì la loro abilit'à od incapacità al servizio milil11re,

state pqsle in' dubbi.o ~ai Consigli di Leva; e che 00 tale e~ame inteode poscia sia fallo susseguire dall'emissione del ragiooato parere di ciaschedooo ~ei cooforeoti, osservando io proposito l'ordjoe io verso della lqro . g()rarchia ,ed aozianit/1, cil"ca l'atlitudioe ed ioettezza militare di cadano degl i inscritti esamioàti. Si osserva a tale riguardo che siffatti giudi zì·dovendo semr1re per.qoanto è possibile essere verbalmèole subordinali alla st.essa testu ale locazione dell'apposito elenco regolamentare delle imperfezioni ed infermilà esimenti dal militare servizi<Y,·sarebbe perciò conveniente che tale elenco venisse messo a disposizione dcll'adonaoza per pòterlo ne'siogoH spetìali ,casi consultare, e neJ le meno chiare ed esplicite sue espressioni interpretarne in consulta il vero senso, onde poterne poi fare ana scrupolosa e retta applicazione a ciascheduno degli individui esaminati. Appoggia quesl'ultima proposta il dottor Abbeno, qua lificando il dello Elenco çome on vero Codi~e, ossia testo legale da cui a seconda dei vari. casi emerger deve d'inviolabile diritto, l' o'bblìgo o l'esenzione di chi vivè in società ed approfi tta de'snoi vaotaggi, di scontarle di persona un assai gravoso contributo quale si ò quello del mi)ilare sexvizio; éd al qual testo potrebbe perciò sempre giur idicameote ricorrere chiunque credesse di essere stato per la mala saa applicazione pregiudicato. Che poi on tale elenco possa in qualche sua parl<? lasciare alcun motivo a dubitare del vero suo valore significativo; lo prova citando ad esempio il tosi dello acca11allamct1tr/d'un dito del piede sopra l'altro, articolo 9'1 d'esso Elenco; e chiedendo in proposito se per accavallamento si debba intendere il vero scavalcamento dall'.on lato ali' altro del dito vicino, oppure anche la sola soprapposizione d'un dito sopra l'altro dito. Sullo stesso proposito nota ancora il Pr esidente come la vera qualificazione dei diti cosi detti a martello, citati nello stesso articolo lasci pure qualche grado d'ambiguità. Dice però eh.e egli crede che :,i possa sempre qufllificare per dito a martello quel dito la di cui estrema falange trovi si rivolta in basso a segno per cui l'unghia venga a poggiare sul suolo. Gli si ossena io proposito, che volendo rig?rou.!Ilenle stare alla raffigurala forma d'on tal dilo, desso si sarebbe potuto pialtoslo den_ominare dito coutrallo, incurvo, un cinato; ma che onde possa un dito veramente r iJffig urarsi allo stromento martello resta ancora neciissario eh' ei sia retratto in modo, per cui l'articolazione della seconda sua falange colla prima resti assai elevata sopra il livello dello altro dita, da ,·endere matage11ole l't1so delle scat·pe, come sta espresso nello stesso articolo e che perciò uo dito avente lai forma ~i potrà sempre dire a mar.tello, quand'anche poggi al suolo col suo polpastrello, e non coll'unghia. Si dice però che in tali casi d'ambiguità des$i si potranno sempre ge.nericam,e nte ~iferire 11.lle storpiature atte a rmdere malager,,ole l'uso delle scarpe ordinarie e l'andatura, comprese nel già cit~lo articolo. Ma qui nasce aqéora un altro dubbio su cosa veramente debba intendersi per scarpe ordinarie: cioè1 se debbansi ritenere p er le scarpe d'ordinanza fornite dal magaizeno merci a cù'i il soldato è rigorosamente fas tretto a pronedersi; oppure alle scarpe di rorma sempre comone, sebbene più o meno largb,e di $OoJa, ed alte 9i tomaio a secontla dei piedi che banno a calzarle ed a tal proposito osserva il dott. Gozzano ch e nel soo Reggimento ebbe a rimarcare come le acarpe di magaueno ròsaero quasi tutte scarse e.basse di tomaio, P.er cni,pareochi iMcrilli dell'anno scorso che n'erano stati proT,isli, sebbene a've.ssero piedi da !!OD potersi dire. de(ormf, lòtlaTia per pO• terle osa're dovettero poscià tagliarJe o fenestrarle; ed aleuui allri n.' ebbero delle continue ammaccature ed anche delle 1nceessive eaostosi articolari per coi furono poscia nel caso di


dico Divisionale a dare on sunto delle malattie occorso nella sezione di chirurgia cui presta serviiio da vari mesi, riferisce -esser le più gravi e più frequentì le ottalmie belliche e fra i vari casi di cbi.r,ngia avorne-o-ssenat-o nno di cari~ alÌo sterno nel soldato Pasciuti della classe 185&: . Individuo rii tempra liof<1tica, macilento all'età di 1'1 anni -ebbe a soffrire una grave ,affeziÒne di peli;, la qnale combattuta con approprialo metodo d-i-eura lo lasci11va libero fino allo NIZZ,~. - Ripr eso if cor.so deÌlo conferenze, sta\'3 int é'r rolle •:Scorso febbraio. · per cau;a della~chia.mata dei med1'~i' mi li [aJi allà leva come A quest'epoca essendo in licenza ordinaria in patria rise~tì periti, il segretario dà lettura· del proèes,so ·vcrhii;le deÙ'alt ima da prima on dolore cupo e ptJ>f'oo11'o,alla>parte anterior~ e o:1etornata il quale viene appro-ya'io prcvi"c alcuhe rettific~zf9oi·indiaoa del pello, estendentesi ai du~ lati del torace. Trascorsi trodotlevi ad ist•a nza del dottor Moro. alcuni giorni al progressivo aggravarsi del medesimo tenne Il tempo dell'adunapza è quindi iulieramente ·consumafo nel dietro la manifestazione ,ì'un tumore su quella località per cui discutere se l'infermità che il soldato Serr~, ora riformato, ofveniva rieovera'!o in quest'ospedale: Qui constatavasi un tumore friva alla regione carpea della mano sinistra fosse costituita sÒdi forma appiatita, eonsistent.e , di volume egQale ad un uovo di laménte da un lento processo infiammatorio delle} patti legàgallina~ liscio, di colore e temperatura naturale, con segni omentose estra ed intra ar(foo!al'i, oppure da uo vero fumòre scur_i di_ flolluazione: a qu_es(i siotom'i si univano dispnea, (li ffibian,co con·osteosarcoroa. colta d1 decombere su au:ibo i lati; colla percùssione ed° ascolCAGLIARI - Approvato il processo verbale dell'ultima tortazione si rilevava ottusità,e debolezza del rumor respiratorio nata il sig. Presidente, in proposito alle difficoltà che può inpiù sensibili ÌJI, corrisponde,nza ,del . lobo_ medio -del polmon; contrare l'officiale sànilario nel giudicare l'idoòei1à d'un ind~slro, era vi. inoltre mai;cata . -r~l\ZÌtJD!! fepbrile specialmenle scritlo 'al servi'zio miìilare, fa riflettere ai suoi sob'ordinàli 'cbe, alla sera; Falla diagnosi d'ascesso lento con. sospetto d'irradiaad evitare tutle le difficòltà, di cui nell'ora pronunziato prozione del processo flogistico allo sterno e visceri sottostanti, da cesso,verbale, basterà dic_h ìarare, traltandosi •p. e. di gracilità, principio si venne a qualche sottrazione sanguigna generale da sempre quandò questa 0011 dipenda da malattia recentemente cui si dovette desistere atteso la debole costituzione dell'indisofferta, che quel lale inscritto, atteso Id stato di graciJ-ità :-in viduo, indi a ripetàte deplezioni locali (mediante le mignatte e coi trovasi, non è atto a,soppor tare Je fatiche mm-tari. copelte) unitamente a cataplasmi emollienti, nel mentre che ll perito non .conoscendo gli 'antecedenti dell'inscritto deve internamente si propinavano bevande deprimenti gommose. naturalmente riferirsene alle asse1>zioni di quest~ ed alla testi- 1 Dielro questo m'eh:,ilo di cura·notavasi una leggiera·diminozione monianza de'suoi compl}gni e degli amministr_alori del mandade'sintomi generali e locai/. Alcuni giorni dopo resasi piµ mament~ a cui appartiene. Ove non iscotdi siffatta precau:zfone, nifesta la tlalluazion!!, praticàva'si an·a prccola ,;1pertura colla il suo giudizio non potrà essere, tacciato nè d'avventatezza, nè lancetta, è.b è più ta rdi era dJlatata·onde · dare più libera uscita d'insufficienza di criterio, e .qualora, pii) ,ardi l'insc.r~lto esenalla marcia, la quale da prima di color bia~co grigiastro, taltato dal militar sirvizio per gracilità, acquis tasse dal l~to delle volta rossigno, fattasi poc_o tempo dopo oscura, abbondànte; di for ze e dello sviluppo, nessun\) potr~ farnii car,ico al medico odore particolare, ingrato, ed essendo mista ad aria-, venivàben che gin.dica der presei:ite, giovandosi d!)lle nozioni, relative al tosto a confermare il nostrò sospetto, che la lesione non si lipassato del soggetto e non mai del rutm:o, che assai di rado gli mitava alle -~arti molli, ma inleross·ava aHresi il corpo dello è dato d.i, prevedere. sterno, di cui constata vasi con certezza la carie mediante la speInvita quindi i membri dell'adunanza a dar lettura d'un cillazion·e. I~ tale bisogna allo scopo di cor.reggere. la crasi del qualch~ scritto, qualora essi n'avessero in p ; onto. sangue,,e rialzare le forze dell'ammalalo si-ricorreva agli amari Risponde all'inviio il sig. dottore Tarrone che, accennan'1o ferruginosi, indi all'olio di fegato di mòrluzzo, intanto che la ad un r endiconto c.linico per il semestre di suo servizio in cura.locale ·consisteva nella çontiooazione. degli _ ~rnmollieoti 9uest'~spedale, dopo d'aver srazialo nel campo delle generasril costa.I?-destro, e nella cautefiz~azione col !lllrato, d'argento. lità coll'inten_ziooe di provare coine sia neèessaria al medico delle.carpi es_ub.er~nti-dei, margini d~ll'apertora. Il dotlor,Ce• pratico, più che le . cognizioni te'orl'che, là propria esperienza, raie neW~nalizzare i, siotom_i dell'~sce~so espo~ti dal d~ttol'e parla in seguito della posizione geog rafica di quest'isola, delle Tar divo, fa notare, che l'uscila dell'aria insieme al pos n·o n sasue malattie dominanti, e ca use delle medesime, e 6'.oisce per r-epbe una prova certa che l',a~cesso. comunicasse col l)Olmone, dar conoscenza al~'adunanza d'aver egli condotto a guari gione, giacc.hè.l'_a rja che _usciva jnsieme. al pus P,Oteva introdursi nel m entre ne l 1849 di11igeval'inferm~riadi l.\laccomer,93 casi d'una. petto M'movimenti inspiratori ed espfratori. C~iede in seguito tal qual malattia, eh~ egli cre,!e sia stata identica a quella che per qua,le u;io,tivo s,ulla locali tà non si è fatto oso del creosolto, dominò in questo presidio, nei mesi di febbraio, marzo ed q~lla terebintioa, della lintu·ra di iodfo, e del caustico attuale in apr ile del 185'7, e cho fu giudicata meningite· cerébro-spioale, ispecie. Il dottor e Buthod risponde, che adope~ando in . questa mentre secondo il modo di vedere del sig. d~tt_?re Tarrone, non fl!llisP,ecie il p}fino fra i .caustici, qual'è il férro rove)'lte, si ped ev'e.sser ostatacheuna febbre perniciosa tetanica, perchè desso r.i~ofava di eccita;è gravi disoraini nello fµnzioni degli o_rgani così giudicava in quell'epoca la malattia, che fu sì fortunato di respirator i, massime per1la l;omma vici nanza di questi alla sede poter d~betlare entro la menzionata infermer ia di Maccomér . della c~ri~, la quale interessava specialmente' la lamina viscé11'romette all'adonaoza ' il pref~to sigl dotÌore Tarrone la conrale della parto mediana dello ·sterno, ed il pus avea sua uscita t inuazio-ne d~l,soo lavoro;-ed essendt> l'ora avanzata il signor per lo· spa·zio ihfércò~tale tra 'la 4.~ e 5• costa. I l Presidente in ·presidonte··r imanda la discussione di q,uesta priJJ)a .par ie alla ulfimo manifesta il dèsi11èrio, che questo fatto' J)atoldgièo venga ;ttidota rentora. ): ,. compilato con·màggior accuratezta:, p oténdo· dar luogo ad im"' NOVARA. ·- I.:a sedat~ -è aperta alle oro {J po'mer'idiane )>prtabti'disè'u~~ilìoni scieòtifiche. ' ta' sed'uta•è sciolla-ane;ore 4 pòmèridiane. 'I -co·n laJetttira ed appro:razionè del ,proceuo .v erbale deU'a,nte., (:edente tornata. li .dottor Tardivo diet ro invito del stgno r, Me;-

dover· es~cre proposl~ a ras~egna di rimando. Si ritiene q,uiodi che iu tali casi eccezionali sarebbe forse be~e che, più a\iiat~e e comode sca;pe fosserp fatte prepa~ar..e dagli sl~s~i ca~bli\i dei R!lggime.nti. , ' J Si 'pàssa d?;PO, di -ciò alla 'Vifi.la di 'qu;ittr~,in~criHi che nul_l~ offrono che sia degno di rimarco: e si scioglie q~indi la , se~L . • '

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PARTE TERZA '

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Bi-vae(!inazione

Nel pnbbliearefsolleciti la risposta, ch'.il sig. Ì:l0tt. Galligo di Firenze inviava tes(è al medico Div\siooale signor Cav.' Arella in proposito dell'artiéolo in~erto nel no 47 di. questo G,iornale ed intitolato « Alcun~ osse1·vaz-ioni in risposta alla lettera del s·i.gnor·Dott. GaUigo di :Firenze, ecc. , ecc. »- ci riserbiamo pubblicare fra breve ·una nuova seriè· di !atti i, qu·ali depongono evidentemente non solo su l',utilit~,' ma su la necessità della i:ivaccinazione. LA RED'.AZIONE.

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Pregiat. mo. e Chiarìs. nu1. SiJJ.nor Cavçdi~te,AHELLA J

La mia lettera e,ubblicala ne] Gi~rnale Medic.o,,il Te'"!po, che fu poi riprodotta dalla Presse flfédicale Beige e dagli Archives Belges ,de'. médecine riiilitair~ non ebbe alt~o scopo che quello di mostrai;e c,oµrn non polernnsi rimproverare d'improoiiLuqine i nu.ovi studi che va foce.odo il signor Vlemiochx sulla.rivaccioa~ione vaiuolosa. ,. Ogoun sa che quei ·rlsullali sono singolarissimi, nuoyj e tali che l'istesso ·signor Vleminchx. li quali.fieava ,per strai1issimi ,in culcando ,Egli stesso di ·non Lr-arre deduzioni generali fino a che ulteriori esperienze !'JOll avessero con~ fermati i falli, cui Egli alludeva. Po.s(i questi pfincipi fondamentali, chiarissimo signor Cavaliere, Ella iutende meglio di me come le paro·le-ohe la direzione del' ·di Lei pregiato giornale di'rigeva al· sig,. V'leminchx eratio per lo meno inÒpporlune· ed il'lapl)licabili. , Io nod ig110 rava come, la generali là degli scrittori, e'fra questi anco il Dollore Marinus non · professassero le idee del sig1~or 'V!eminchx, le quali, a sensò d~il'o st~sso suo propagatore, non doveaoo essere accolte, se non clie aopò ma(q~·a disc ~p.sio11e; e. quando si. foss~i"ò raccollì 1lu~e"1;osi fttti.'Le dir'ò di più c~~ io stesso nel ipio Trattato Elementare sulle malattìe ·clei banibi11i mi dichiarava in' genere 1 1 partigiavo della rivacc'inazi~ne, m,a 'non Q8~ ~iò il la~oro ,r; del signor Vleqiinchx-non mi sembra~a assai. impòrt110te e degno _di essere i5 ludj)llO -prir:µa ùt giudichY9~: . ',J· Non le nego+; çhe ,i falli pupblicati dal dolt~ sçrittorr .Belga, ,uf!ilame n_te il que)li che io-ste~sQ poteva ; accoglie~e in Tosc~na, ·e· éhelsòpo molto ancàlog\l.i ,;ti d!!-\i che .r i;11Jltano dalle belle ed importanti .sta\is~iche'p1iQ<!9,~t~ <h\J.l'llluslre chirurgo Inglese signor Fergusson. nelLa -Rivis-Jttchir.urgica di Edim~urgo sull~immensa. rarità del vaiuolo A:0

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rabo nei già vaccinali, concorrevanola modìfièarealquanlo le mie (.>pinioni. . Con h1tto ci o io ritem~va, è ritengo ancor·oggl che occor-· rano fatti più n'umerosi, e tempo maggiore per corrfermare, OQ infirmarè"gli enunciati corollàri del 'signor Vl'è• mincn'x. . . l Ades~o poi Ella àvrà veduto come _nella seduta d~I · 3'0 ottobre ~ 858 dell'Àccademia Reale di medici~a Belga, il signo Vleminçhx abbia por.lato nuovi falli per meglio sosteÌ)ere il di.~ui edificio scienl1fico,ed è singolare il notare come Egli non sentasì più dubitatiro e diffiàentc nei risultati olte_nu.ti. L'osservazione e il tempo banno _rafforzati e\i ÌQ,vigoriti a senso suo quei faLLi che Egli stesso non sapeva ~cceUare· in Qn modo assoluto. l!;dinvero Ègli dice: ,<e ·1es, propositiclll~, rnessieurs, je me propose de les « soùtenir, dans la discassion qui va s'ouvrir, non plus << avec ce senliment de défiance et de craiole que .je de<< vais naturellemen:t éprouv(JJ', au mois de ma.i dernier lorsque je VOU$ produisai~ mes prern iers chiffres que « je considérais moj-.me'rne comme insuffisants, vous le q savez, mais av.ec la convicliol) et la fermelé que donne « une nombreuse et respectable série de fai ts rigoureu«.sernent ·observés. » La discussione di un p°'nlo sì importante di scienza in seno ad una delle più dotte Accademie mediche qual è quella di Bruxelles pa·rlorirà certamente ubertosi fPuHi, sia confermando i risu ltali del sig. Vleminohx, sia :i1~firmandoli. · · Io era penetiiato dalla necessità di una pacata e seri~ discussione su questo argomento quando scriveva la lettera che Ella hà· volutò onorare con le sue osser.vazioni pubblicale nel Giornale di medicina militare da Lei sì ~norevolmenle diretto, e r iteneva fino d'allora cbe l"ìmporlante quistione sulla riV'accinazione <lovesse essere esa miàa(a, e nieditala cori la più ~rave calma, attenendosi poi sempre ai risultati ·che l'èsperienza fosse stata per add ilare. Piacemi intanto che la mia leLlera abbia fornito a Lei l'occasione di ma'r1i°festare la sua sli111a ve rso l'o.norevole e dollo signor Vleminchx, ed a nie, quella d'i àssicurarla che cni terrò sempre Rregiato quando Ell_a nii continui l'onore della sua amicizia. _Sia gentile di, inserire nel.,suo accrediLa·to giornàie que~ sle mi~ poche , parole, mentre con tullo jl rispetto ho il · bene di §.egnarmi. • Di Lei signor Cavaliere <(

Umiliss'imo. .Collega ed Amfoo,

D. È.

GALL!GO

Firenze l.i 7 Dicembre ·I 858.

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. Un nostro distio,to colle,ga, zelante cultore delle scienze -naturali , e moHo ;henemer-ilo dell'ag11icollura per.,Ja sco·pertà. da"esso· ,foi falla di un·efficaoe .i'imedio contro fa -dritrogàmir,· il 1dotto:re1Napoleone ALCFATI, medico~mi!Hare d1 divisione in ritiro, decorato nel 4848 dell-a medaglia al valore'milit_al1è,t.fu tes.tè ,in o.maggio di simpatia e di·~lima ·presce1lo a ,vic~-1>residen·te del , comi\ato; medico ,,pro'ifoéiale •dl:Ns(Ì.'b . • "I 11, f Il_ (I Il , I


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In cote.s ta circostanza· il medesimo, nel ringraziare il Co_ngresso. deJl:o:fil:?..~C ç~nf,~ ilqp!i, t;~~~ ~ discorso che 001 ac.cogl1amo volentieri nelle colonne di queslo nostro .gi9rn~Ir, 1 ~iç~.<ttn~ quell~ çh~i R1~ri\r~ ,per qii~ JWfl~ a,icenf\a all'unione, prima e l\iù efficace,~.bas~ J . di Rrosnerità f} r• f per 'la mèdica associazione, ribaLle per allra parle con hrevi e villo,rro.se· pwole 15\i aì)1>unti stali recen'temenle rinnovali in ordine alla fusior)e medico-chirurgica. <• N'ell\ima'nQ Gonsoi"tio, 011orl.wòli · Col1leghi~ire n'0n so t:llv,vis:arn albr:a più uiilij,as~f)cjazj..one che qilfl~l~,c!dja m~;d)ca, fam igli~. N,9n, si to~lo sor.'ì~ro a yita i -C9:111,it~Uf .1\1~·~ici, si destaron ~ ~1,1on c}irillo le spl}"ra.~~,e.d'tH; n9~iJukl?)? miglioramento morale-se,ienlifìco dell' impv.rtàntissima J l classe medico · chirurgica-farmaceulica-veteri nari a; e ci'ò fa grlizia d~I 1pri'nclpio l'ÌÌ·;!io'n fait I~ fo'rce -p~'r cui i<e'6Tpi · Gostiluìti a:Jza:no vigoros i la ·prop'l'ia b'andli"e•l'a··e strn A'o fa~sela rispettare anche à ftonle di mille incagli. De.gl\~ndj,vidui e delle nazioni riç~c.o,ri 1 a l!\ÌOavviso, fatali le sorti , se le forze ne sono smembrate e sconnesse, esempio questa nostra desolata madre, l.t bella ILalìa, . che meco v.oi deplora~f:l meno polente, perchè scissa in frazioni infra di loro non consenzienti. t~ poichè la sperienza est ,·en1·11~ _maqistra il ceto sa nitario può solameule ·costituirsi nella l'orza e nella sùa dignità, quando, a somiglianza di emuli celi, avrà sapulo fissarsi l'ordine e la disciplina, siccome accade nella .ma,gistratura, nella milizia, nel sacer~ dozio. :, Ora quale perfetta? sincera, cordialf unione può ripromettersi questa nostra fainiglia quando si legge, recenlemenl.e proposto alla soluzione dei 'Comitati medie i il. seguente quesito? · · « Se lo studio e la pratica simultanea della medicina <e e chirurgia sian alti o non a favorire il progresso delle « scienze naturali. >) « Questo pomo di Paride spira lult'allro che desiderio di ·,. \ mutua fratellanza frà.medièi e chirurghi puri, lr,1 entran1bi ed i nuovi roedìco-cll'irarghi, tra gli ' tini e. gli. altri con i ·farmacisti ed1i v:eleninar-LL'idea dunq:'lle d-el separartbismo @tl~ce sec,o \{t iV-&1'a diss.oluZi,ione d$1llo j;pir,ito il'assoèia_,zi,1\n,e Jr,a .i1s,an.(lari ~µlli. .çbe piµ? , !l s~cr.o aforiiSW@ Jìd' • ,i:1r.s~ lu1\.9a; ,11,ita hl'evis,~ di!, siffatti. doll,rinari fu interprel:1\0 \ '\' J\ ' n~ senso il P\ù. a~b)è.t~o, cioè' ~h,e ~s ti al p.rofil.t.o d~ la 1 1 scienza. Se non che 10 aomando a cotes!oro se anzi' 'netle g~anllì 'diffièbll~ délie uma:ne dìscipli'rie 'rlo'.rPè1òn\.e~g'a.1 ~1a4 (lun>are quanto pìù si possono 00.gnizioni •per la s.dile-nza salutare che è mollo iQtriaa.~·1fa diffiG·ile1? 1 , '" 1 La natura in vero, della quale i medico non è che mi- 1 nistro, nMfl:nira a !ali distinzioni · nel corpo umano che è l'ogget.lo deJla scienza medica: O.ra_c.o.m..e..m.ai.si_p.o.tr.àimpunemenle s~inder ,l11,i:.anii isql~ti, q1uel,c9ropJeisP ~i noziol\il!ìsio-p,alol~giche,c~e, Yieggiaiµo aq_a}om\yflfeqt~ confondersi .nella me'dicina pratica? l\li ~i~o. Un organo qualsiasi, colpilo da malattia essenz(a1e; m"uove un di- • sturbo geoenlé rneU'è~etÌcizio_ dene· <futti ioni dell'inliero '\

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organismo: questo, sopraffallo da condir.ioni incongrue , genera altre lpj)a}H:à< morbo~e, i .ragporti .si fanno immediati; cl unque al buon trallamento delle malattie in genere occorre il compiulostudio medico-chir~rgico.Ma ollracciò, Signori, se le influenze generali cosmico-telluriphe impri,:,. mono danno q·Ì qige\ali, .~e . j vegetali ammorbali ipduco.no male disposizioni \lei bruti ~. o~II' 4oqrn stesso éhe degli uni e degli altri si' vale, per suo cibo, uopo sarà sfruttare le C<;>gniziqni tutte medico-bolanico-velerinarie per u.n .raziqpalp,,preciso,.filosofito .trattamento delle malallie. Dovrà per '~iò s~mp~e più ·<1llargarsi il ca~;o delle mediche in,d;ufioni·1 a_gg~urtgen~_gvi_aqcp.e l,o, studio filo· zoonomico. Tant'è che il padre della medì.cina avvertiva -~ià. ohe,lasapi~nza,è inseparabj,fe dal!~ medicina: qu,ae ad §4pj1311tiav1 rcq11~1;mrt1w., i1isunt omnia. li medico debhe andar fornito . di, quello spirito d'investigazione scrupol0sa .ed ,iwparzi.ale p..er oqi v.uole assolutamente ¾edere ·e toc'Qar·e, tu,Ho vecfore e PéQr,vedere; élebbe.anzi desumere da .,ogqi stihilì3 uJpano tolti) quanto si confà alla nobile sua rpisfione, 1que;~ta ·a~walo-ran<Jo q,ol ,prestigioso ne!!bo della associazìone .. tnche negli andati tempi il sa,perè medico era gompa,Llo·, i;i.unito, onisssono. procedendo ~afppocrate .steS$0 E; dai siqgoli dollori fisici che ·lo seguirono. «L'a:rle IJ)elodica, di'beg _.o,p~rar,e, di l.oglierardi.larnen.te le Cé\-U~e ilei mé\li Àiet~o regole d(lle~minate, eh.e è, la. chirurgia, sublimà il medico; peroc:chè questi. nel res,t.itu.ir,, ad esei:np~o, cor:i,un.yl~Q .operaLivQ l~tvJs~a ~lFuomo, s'.adoroa d'un, .prodigio sup~riore a quello d'Jiereschel che djscopriv.a ,U9 ; pian~ia: i Il!, maino os~et,rica: çh.e1in un partQ di.sas~rO&!> dpna la vit11 1al bimbo c.on~er~andò iqnefla della µ1adr~, opera .~~ll!prc un .pr,qqjg~o,,si,a quegli p1:r di,venire ,l\e oJ>er es~e,re lapin o. ,Co.tali spl"nd,i,ii su.ccessi, p.erchè tangibili, non lasciano dubbio su il valore della meditina . e Sl,1 l'aJLo ~erilO d,e~ _qi,edjpò. (( Volli a ciò accenna.re· tanto,ì)ÌÙsVOlentieri in qua-11lo che l'Qmeopa\ia,, ,()g il M.esr,nerismo ~elle ca.pilali e su i _penetrali stessi delle Uni:versi;là insidian ed insult;an alla ~ana ll\e.d;i.cirw, .la imale, pqGe,i;tes,c,èndo s,empre vinc.i\rice qurl},f,ebbe lalo~ilif1llica,,11.e).la lqHa qv,e no!l)fosse,co,ns.o.ciata ,ço n ,\a chirn~gia ,cqe S.fiAWtv.i;tL,Q,i;iqs,a!JleNle l'jn:v.erieçep..da h,\l~Qc).l}Z,~ a~\la m),p.a ,e· le, ci.ur{\l'erie ,del ,secon,do . .. <(1r,Q#~ ,~H/-,,d1p1q,y,e, a. e;h;i içleò, iJlus~r,ò e CMlpì il nuo~o .oJq~rW,q\~O.\O ,à.~li .st,u~i,.m~qic9-(;h_irurgic.i; lQd.e a ·qu.ei degnissimi éhe .iQiiiarn110 h~ .~.eJiiche a$~o;cj~i ioni; .Joge ,~i .~.ylle.m~xili pro,r,;iotqrì èle! co~i\~to ,A~Lts.&,«ll.e ~paoderà );}q~am,~,o.fe I~ ~~.a bene.fica jptlq~nr..a,. , , ; , , ,11,Nqu,..v;ern ~pb,fii~.~\le l~ do~e1s,Ot§e gig;l,flletAlfieri n.eija le,~~~aluFa ~l~liau~·-&Q}hb ~ob,us,ti ~uoi copcellj~ltl qoiVe sorse il Gioberti (i), illustrazione chimica, QO!l 'i!}~ra dubbio, dico, che .là pure sorgesse festoso e fecondo d'ulili risu{la.weotii. iLComi.L.atn1me'èlièb. Viva adunque la medica unione, ecc., ecc. » 1

"' (!) Il Gioberti fa padr.ino all' Alc1ati.


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BULLETTINO tJFFIZIALE

1ncumbenti da farsi quando ttn: Militare rileva una lesione violenta od im' infermità per cause di s~rvizfo. '(Segretariato ftnerale - Divìs. Personale, Sez. I. a)

NOTA (N. 1O&.) 22 Nòvemhre 1·858.

J.n seguito a ra))presentanze falle dal Consiglio Superiore militare di Sanità, questo Ministero ha determinato quanto segue: 1 °Ogniqualvolta, un mili Lare rileverà pe-r ragione di servizio una lesione violenta o qualsiasi infe~mità per cui siano nec.essari i soccorsi 1<lell'arte, il Medico che sarà chiamato a prestarli, dopo di avere·visilato aLtentamenle l'ammàlato, descrirnrà minulàmente io apposìlo certificato tulle l!! cir,costaoze re.lati ve alla causa, alla· natura ed alla gravilà · della inalattìa o della lesione, ed accennera alla dui:ata ed agli esiti probabili lii esse: non meno che ·a11e complicazioni qerivanti da malatlie o•da vizi discras1sici.preesistenti. Iò siffatto documentò il Medico dovrà sopraltullo di· chiarare se, a suo avvis·o, e secondo. i dati della scienza, la ferita o l'infermità sia _di tale gravità·da poter avere Pper prob.a~ile- l'isultamento di rendere. l'individuo persempre in.abile .a c.ontinuare ed a riassumere il servizio militar.e, od anohe di cagionarne la morte in un'epoca più . o ineno prossima. 2° Tale certi fica lo sarà quindi con tutta sollecitudine trasmesso al Consiglio di 1Amminislrazìone del Corpo o Stabilime-nlo a cui è ,ascfiltd iJlmilitare fet ilo od infermo, od a chi ne fa le veci; e qualora irì esso si contènga·Ja dichiarazione di oui è ·cénno nell'ultimo alinea dell'articolo precedent~, il Consi'gÌio di AmmÌ'nislrazione, dopo assunte le necessarie e più rriiniile1irtformazioni, compilerà no apposito prooesso ·verbale in cui saranno particolareggiatament_e riferi_le le éirèostanze tulle che accompagnarono lo sgraziato evento, .·e le deposizioni delle persone che·si saranno li'òvate presenti aH'ev-ento stesso. ' • 3° II processo verbale or'a'dello sarà gelo'sanùhite custodito dall'Amministraz-ione èlel Corpo o srtab'i'Jr:mento insieme al certificato medico del quale è1cenno, a1Particolo 0 ~ , onde po·terYi in ogni ·tempo·averricorso'_quando ne sìà il bisogno.

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~oncorso al prÌ'mlo

Stabilito per i Medi?i Militari da·l Prof. Commenil. RIBEiu:· Presid;.,tte del Con~iglio su-periorè militare di Sanità; pe,r il volgen:te anno 1858. Seconqo il prescr-itto al No.14 delle .Condizioni che fanno seguito· al- Programma di Concorso stato pubblicato nel N° 48 di questo Giornale, anno 1857, pag. 384, ci facciamo · d~bito annunziare essere pervenute. all' 11Lm0 l sig. Commendatore Dottore Barone MASSARA di Previde,, Presidente dell_ a Commissione di detto concorsò, tre altre Memorie aventi per epigrafe, La prima: • I sol.dali banno il cuore nel loro ventre. • FEDEnICO

11.

• Gli alimenti sono de,tinati a mantenere l'armonia delle funzioni dell'organismo animale. • LIEBlG)

ltttera X fil.

La seconda: • Me degno a tanto 1;è io' nè altri ere.de.• l.lAl'!TB.

La terza: • hi magnis voluisse sal e~l. •

A..-v-vJso. Li signoriAs5qciatia qitesto Gi01•nale_tuttor in ritardo al p,agamento delle•quote del corrente anno 1858) sono invitati d' inviarne senza dilazione ulteriore l'importare·al Vice Direttore risponsabile, Dottor Mantelli, per mezzo divciglia postale in lettera affranéata, òper 'inezzo dei signori Colormelli dei rispe~tivi ~egg)menti~ ovvem delle Amrn/nis,ìrazioni qegli Sndali ·1lrfilitari al Quartiei· Mas,tro per l'Armata in Torùw, oppitr:e penquell' a.Uro me:zzo che lor.o torne,rà più acconcio, senza costo e# spesa. th o

l.

Il Direttor'.e-DoH. Cav. A1\ÉLLA / Med. DiY.

Il Ministrò, A. L.l Hu»oàI '

1

Il Vice1>ir-ett~re re·s"J)on ~.J)o1i. MANt:Eì.u, , ed . éli Bat. ,., . I ·. .. I . . , . .,, '


2O Dicembre -t 85 8

ANNO VI.

N. 51.

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GIORNALE DI IIEDICINA IIIJTAUB ... ~o~

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~e~

1,'.issocla~ione si riceve ~he un a.nn!! e comin_~ia c~I ~"di ~e~a ..Si '.>ob_blica _u el Luu~dì.di cia~~hed1~oa,: el'.i~;;:·n·all [I prezzo 11·associaz1one, n_Torrno e d1 L. l? · .Il'\ Prov I o eia ed ali Este I o , r, a neo <l ~posta L. I f. S'1 pe1ga pe1 semes ti , anllc1pal~:~ 10 Doltore c~v. c.omssETTt: Dello s·corbu.to'., Compensi terapeùtici generali ed inte rni, ecc. - 2° Doft. ZJ.VA.TTARo· : Probabile i::eocsj della nieningite cerebro-s-pi· nal~ e pidemica. - 3'' Conferenze sc:•! ntificlw. - 4° Notii,ie. - s~ Memorie inviale per il c :>~cbrso ai premio

somuaro. -

R1BEII.I.

PAR'l'E PIUMA :i.Dello ScorJntto lSe{;u! to <lella R<',lazio ne deli' Ispeltor(', sig. O. Cav. CoMJ SSETTI ijll le mah:1 ttie che banno dominato io Orìeole).

Co•npens.i terapeutio'i .general'i ed interni. ( Continuazione, V. i nn. 39, 40, M 42, O, 4415' 46 e 41)

Salasso. - Se diamo ascolto a taluni il salasso sarebbe la condizione sine qua non 'del la guarigione dello scorbuto, e la cura 'do,•rebbe singolarmente fondarsi su questo potente sussidio. Secondo altri le emissioni sanguigne avrebbero sortiti effettico:::i fatali d1 doverle onninamente proscrivere dalla terapia dello scorbuto. Un si grave dissenso non sarebbe stato posssibile se, oltre alle teorie sco laslìche ed al diverso concetto patologico che vi diedero origine, altri motivi di àlto interesse pratico non esistessero per cui e gli uni e gli altri avessero diritto di propugnare le loro opinioni. I E questi motivi soùO appunto i risultamenti clinici e le gµarigioni ottemite nel!' un caso e ne l!' altro, tanto mediante le larghe cacciate cli sanguf', come senza di esse. Però se, messi da banda i principii dottrinali, cui sono informati i loro argomenti, noi ci facc iamo a ponderare spassionatamente i soli fatti pratici recali innanzi da amendue i partiti, presto ci accorgeremo che altro non vi ba ch,e abuso di parole essendochè al letto del malato l'accordo non è così lontano come 'sembrerebbe a prima vista ind icarlo l'enunciazione generale di cos.ì mostruosa divergenza . Riflettendovi bene scorgiamo infatti che, meoo pochi testerecci, quasi tutti C{)nYengono nella savia sentenza, che quando le circGstanze concomitanti il richiedono, vale a dire quando il polso è pieno, febbri le e resi-: -stente, il malato di buona costituzione, giovane, ple-

torico, 'bd esistono alcune speciali complicazioni, la cacciata sanguigna, fatta con mano avara é perfeltaménte ntile ed indicata. Aqneste condizfoni crediamo non vi sia pratico di buona fede che non sottoscriva senza riserva. ed ogni dissenso cade da .sè. 1 \\fa d;lcchè la s!l.nguigna trova talvolta la sua indicazione saremo noi autorizzati a commenclarl:i in , mrassima, o qlTasi sempre, cd tn ragione diretta della gravità dél r,aso, come avviene-nelle malattie infimn~ · matorie? Potremo noi proclamarla un .vero rìmedio contro la cachessia scorbutica come vorrebbe taluno? ·Mai no; avregnachè una fc;lle inHuzione ripllgna al1.ré.ttanto al buon senso quanto il wmmendare in massima il sa!asso nel'la cura 'delle febbri J)CriodiC'he, della sifil ide, ' della scrofola, della c~rchessia sierosa e di aìtre malat~ie diatesiche o costituzionali ' per la sola ragione ohe riusci in date circostanze uti -· lissìmo. I fatti d'altronde, alla cui logica inesorabile bisogila iii fine de'conti comme.tterelasoluzionediogni med ica contestazio'i1è, dimostrano con migliaia e migliaia di prove che lo scorbuto, qualunque ne sia la gravità, nove volte in die,ii , per lo meno, va a guarigione senza salasso; dimostrano pure che quando si è astretti a ricorrervi non è già per vincere ed annichilare la malattia, sì bene per togliere uoa qualche complicazio1ie jntercorrente che sia d'inciampo all'applicazi.on·e di un regime riparatore, il quale è la vera ed unica roedieioa clella cachessia scorbutica. E che sia così lo prova il vedere che., contrariamente a q_uanto si dissè çla cerluni, questa malattia dopo il salasso persiste tale e quale, o solo emendata in alcuno de' suoi fenomen i, precisamente come solo emendate persistono dopo il salasso la sifìlide e la sc:.rofola, finchè non intervenga la lenta opera della ristaurazione, ossia il suo virtuale contrapposto terapeutico che intieramente la cancelli. Del resto avendo già altrove dimostra'to che 1a maggior parte. delle divergenza derivano dal non aver sceverato con diligenza i sintomi caratteristici o coslitntivi dell a cachessia dagli accidentali, dovuti alle complicazioni, così non tèdieremo il lettore con nuove riflessioni che nulla. · potrebbero aggiungere a quanto siamo andato sih qui esponendo. Ci sia solo lecito l'accennare un' ilInsieme clinica, non infrequente nelle epidemie di scorbuto , la quale può avere tratto in errore non pochi de'fautori del salasso, vogliamo dire la totale o quasi totale scomparsa delle macchìe cutanee- che


cachessia fosse tale infermità da compiersi in poche talora si osserva, massime negli scorbutici febbriciore; e conseguentemente attribuendo alle sei cacciate tanti, in seguito alle emissioni sanguigne. Il fatto è posif1vo, ma ne coutestlamo l'interpretazione, rimem- 1·· d_i san~u? disparizione in otto gi.orni .dei me~esimi brando quanto si disse circa l'influenza dell'azione l smtom1, 11 che nel suo·senso equivale a gnangione del cuore durante la febbre nel provocare ed anche I dello·scorbuto, come se una tanta profusione di sananticipare l'apparizione delle macchie scorbutiche, e i gµe potesse in verun modo valere alla rislaurazione circa il loro svanire col cessare della febbre siessa, 11 dell'organismo. L'autore veramente non fu cosi esplicito in qqesto fatto perchè riferito troppo concianébe quando non si è ricorso al .salasso. È un samente, ma tale è lo spirito che domina nel contesto fenomeno fisico sottoposto a leggi idrauliche; è l'effetto de'suo.i argomenti in favore del salasso, e tale è pure qella v-is ·a tergo sull'onda sanguigna, divenuta ecces. lamaniera di vedere e di argomentare di tutti i suoi . siva in confronto della resistenza dei tessuti vascofautori. Le macchie scorbutiche, essi dicono, sono dilari, effetto cui non prendono parte i fattori o poteri miruite o scomparse in seguito alle emissioni sanvitali cbe governano la vivente economia i~ tutte le guigne, e tanto basta per dire convalidata dal fatto la sue mutaz ioni fisio-patologicbe. Quindi rimane suteoria; quando che noi sosteniamo che, anche scomperfluo il notare ~h9" oltre a vincere alcune compliparse le macchie (il che non è vero nello scorbuto cazioni, la sottrazione sanguigna negli sc.orbutici può confermato), rimane tuttavia curarsi la cachessia, la esercitare un'azione idraulica veramente utile in alquale sarà tanto più difficile a debellarsi quanto più si è cuni casi diminuendo la massa del sangue, alle:viando le stasi, facilitando la circolazione capillare e l'assorabusato della sanguigna. Noi non intendiamo con ciò di mettere a carico dell'onorata memoria clel nostro bimento, ma sempre quando siav.i l'indicazione, cd a collega la morte di qnei detenuto, che sarebbe stolta patto che si proceda cautamente, attesochè il mezzo è puramenle paìliaLh•o e nulla aggiunge di quanto è presunzione da parte nosLra l'erigersi a giudice di un necessario a debellare l'essenza del morbo, a com_ fatto compiutosi lontano da n.oi e riferito dall'autore in termini più che concisi; ma non s~remo tacciati battere la vera causa prossima dello scorbuto. Intesi d'indiscretezza se, per amore della scienza. facciamo su questo punto sarà facile il rendersi ragione cli ·al·· cuoi errori di pratica e dello sperpero di tante parole osservare che una incoercibile dianea era precisamente la conseguenza fatale dell'abuso del salasso per farne complice la scienza, qnandochè e l'una e l'altra negli scorbutici in Crimea. li condannano, e del come siffaLti errori abbiano potuto Che il salasso non sia un rimedio contro lo scorsopravvivere cosi lungo tempospalleggiati da uomini di buto e si debba anzi con ogni studio evitare ogni buona fede e, per disgt;azia dell'umanità, non raraqualvolta è possibile vincere altrimenti le complicamente dotati d'ingegno e di qottdoa-. Di questo nuzioni, che sembrano reclamarlo, già I.o dimostrava il mero abbia;µo il Novellis il quale, caldo partigiano Kramer ('J), co' suoi assenriatissimi consigli, dicendo .della flebite nello scorbuto. voi.endo ad un tempo, dicbe « nè la m.edicina nè la chirurgia sono di nessun . mostrare i! danno prodotto dall'uso ùolle piante acri soccorso; e di guardarsi dall_e emissi oni sanguigne;,;; e stimolan ti, e sostenere il vantaggio della sanguigna, lo dimostrava ~f urray colla sua letLerci, nella g.uale diproduce un fatto studiosamente raccolto in appoggio . c;biara di non essere mai sLato proclirc pe] salasso delle sue opinioni che 1wi crediamo ricco d'insegna per gli stessi motivi adotti da l Lin d, ed ÌD cu i !'a o.:-menli opµo sii e che per.ciò riprodt1ci:rn10 con qua.lchc . servareche, quando lo scorbuto e1·a unito con violenti comm..:nto. (< .ll ditenuf.o M... , racconta egli, era torsintomi febbrili e l'infermo di buon temperamento mentato da qualcbegiorno dalla diarrea: un suo comuna pie.cola cacciata di sangue n9n pro- · o plelorico, pagno gli. in,segnò di mangiare un'insalata di aglio duce· v a cattivi efiett' i (2); lo dimostrava il principe dei puro; tl che appena fatto si arrestò la diarrea, e due pratici e degli scrittori su questa materia, il Lind, col giorni dopo·comparve lo scorbuto tanto co i sinton1i porre in capo alle norme da seguirsi nella cura della bocca che delle estremità. Si presentò all'ospedello scorbnto queste parole: « Quanto · alle evadale e nella noUe gli sopravenne la febbre con dolori cnazioni è da osservarsi che questa mafallia, so- ' colici; fii salassalo sei volle ed in olla giorni i sintonii prattutto quando è avanzata, non merita in veruna mascorbutici sco;nparvero affatto, è di nuovo si p1:esentò niera l'emissione del sangue, qu:)nLunque i dolori i la di~nTea a grado em_inente che iu sei settili)ane lo più acùti delle membra, una febbre a1'rivata a! 8UO portò al sepolcro ('J). » Sostiamo pn momento per grado maggiore, come alcune pericolose emorragie mettere ìu rilievo primieramente l'erroi·e comnrnsso sembrino indicarla. Alle volte il malato muore dopo dall'autore là dove, volendo dìmostrare il danno dequest''operazione )> (3) . I?.er lo .stesso motivo scriveva,. rivante dall'.3glio e proscriverne l'uso 1 cita un fatto il Greinger: I! Jnslruito dal mio primo errore giaqJmaì di enqrme abuso. In secondo luqgo pe~ srgnalare il ricorsi all'emissione del sangue a meno eh~ l'amrnadoppio svarione del post hoc, ergpp1;opte.1· hoc, che gli , - - -~ t,4~ sfuggì, acconan.rlo senza)·iscrva a sì'ratto di~ordinQ, la. comparsa dei sintomi dello scorb~Jto, quasi che una (I) Med. castrensis. · /' i

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(!)V.Memoria cit. pag. ,62 e nottt ivi.

(.ì) Estratto di una letlera (3) Op. citai. p3g. 2G!.

1 di ,Hurroy V. in :'

LIND p.ig. %6 · 6'1


lato non fosse estremamente pletorico, e in questi casi bastava cavarne una piccola quantità. Ho veduto diceva egli, delle persone, che 'avevano spesso tol- i · 'lerata la perdita di venti oncie di saQ-gne, venir meno allorchè in questa malattiasene cacciavaloro sei (1). > Molto meno assolute, ma pure nepo ~tesso senso, ed in quello da noi manifestato furono le conclusioni di Eugalenò il quale con un buon senso che fa dimenticare le molte sue leggerezze teoretiche, lasciava scritto, come regola terapeutica, che rnello scorbuto j n(!n bisogna far uso nè di forti purganti nè di grandi cacciate sanguigne > (2), e di Boerhaave, il quale tutt'al più si limitava a dire ct10 l'emissionedi sangue« per evacuare una parte degli umorf acrimoniosi, perdimi- 1 nuire l'erosione dei vasi troppo distesi, per procurare , una revulsione, per dar ]uogo ai medicamenti che si l devono prescrivere,saràalcunevoltea propos1.:to(3), )> 1 e di Wanswiéten che faceva notare« come i copiosi 1 salassi, al paro delle copiose.emorragie, impediscono · ! la elaborazione dei succhi alimentari e la loro assi-. mii azione (4), > che è quanto il dire, la guarigione dello scorbuto. Ma se lasciamo in disparte l'autorità di nomi cotanto rispettati e veniamo ad indagare le opinioni che il progredir degli studi e l'ulteriore esperienza hanno fatto prevalere, noi troveremo che il salasso ha tanto perduto di sua riputazione che in Oriente i medici di tutte le nazioni colà radunate sia nelle truppe di terra come in quelle di mare lo proscrissero affatto dalla cura. Questa verità, sostenuta le cento volte durante la campagna e divulgata nei fogli periodici da uomini che sono l'onore della medicina mmtar~ dei nostri giorni, non abbisogpa _di essere dimos,trata. Noi abbiamo pensatamente riferiti a. suo luQgo Un'<}Oi principali di aJcuni rapporti perveJ)l1tici :c1ai nivsJri ospedali del Bosforo e, di Grjmea onde chi;lri, .e spontanea emergesse l'opinione eh.e dominava nei medici sardi. · Ciò che si pensasse a tale proposito dai francesi venne con molto brio di stile concretato nella· citata Hèty'lm·ia sullo scorbiito. dell'egregio dottore Arnoud quando, nel parlare della cura, così si esprimeva: «Puisq'il est in.contestable que dans cette maladie tous les désordres découlent d'un'altératiori du sang, la marche me parait toute trac.ée; j'écarte la médication .antitlogistique sous toutes ses formes, çomme ne trouvant son application dans aucun cas (5), » e si noti bene che i dati statistici, uspiti dallo spedale diretto da questo pratico distinto, furono come già. si è veduto, assai rimarchevoli per la quantitil pei felici risulamenti. 1·

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I

( I) V. Seguito della teuera del Dotf. Greingerin LIND pag. 262 (2) De m.or-bo scorbttt. ·ecc. pag. 21 citat. nella pag. 36·1 àei 110mm. ili!Yan.Swieten all'afor. I 159; (3) Afòr. S 1161. (4) Op. citat. pag. 36~ comm. all'afor. S 1161 'tli -. Boerhaaçe. (5) Gazette médicale d'Drient, V. I pag. 109 · ·

Quindi una volta stabilito che il salasso non è un rimedio diretto contro lo scorbuto, ma bensì un lamentevole sussidio a cui siamo tal volta costretti di far Ì'icor3o per vincere alcune complicazioni, noi ritorniamo di bel nuovo a rifuggiarci dietro le conclusioni pratiche del dotto nostro amico Arella,. le cui opinioni su questa materia crebbero confortate da un esperienza altrettanto lunga quanto oculata. «Io credo fermamente, egli dice, che il salasso non convenga nello ·scorbuto giacchè quando {ui costretto per una profonda accidentale infiammazione dei visceri di ricorrere a questo pronto mezzo. l'ammalato non vi reggeva che difficilmente: In tali sgraziate occorrenze bisogna usarlo si, ma sempre colla più grande pmdenza e parsimòni-1, se non si vuole inavvedutamente gettare il paziente in una insormontabile prostrazione di forze. ('I) ». ·-

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PARTE SECONDA PROBABILE GENESI della meniu;;ite ce1•cbro-spi11ale cpi•le.lllice. (ì.\femoria letta nell,i l" tornata del p. p. Agosto delle Conferenze Scientifiche).

Mentre si videro or son pochi lustri scendere iu nobile arringo scienli,fico li più distinti medici militari della vicina Francia a proposito di quella speciale forma morbosa che, variamente denominala secondo che variamente se ne intese la ragione patogenica, è ,però più universalmente delta meningite cerebro-spinale-epidemica, e mentre veggonsi da due anni aver questa medesima affezione aUrallo a s~ l'attenzione, e li più ·severi studii di alcunj svegliali ingegni medici rlella nostra armata, sarà pure a me .lecito di porgere su questo argomento fra mezzo a tante elucubrale dollrine già emesse, alcune mie idee? La consueta e benigna indulgenza vostra, Esimi i Colleghi, la speranza, ed il desiderio di far opera non del tullo disutile mi danno a ciò animo, prendendo occasione da un caso di affezione c,~rebro-spinale avvenuto su d'un convalescente ricoveralo presso riucslo deposito di ì\1oncalieri, di' cui ne premellerò rapida la relazione. Questo casQ, in cui voi lro'<erele, non duhi lo, molli puu,ti di contatto coll'affezione di cui è discorso, (\vendo avuto esito favorevole m'è avviso di poterlo considerare come rappresentarite, e direi quasi cosliluente il primo pe~iodo della lruculeata ooeningite, od a meglio dire un caso di questa reso ·benignissimo d_a natura medicn lrice, che la faceva non appenaincoala abortire, non lasciandola pregredire all'ullimo stadio, sgraziatamente in mòlle circostanze e pressochè sempre inevitabile, al quale appunto di già pervenuta una tale affezione si presenterebbe il più di spesso all'osservazione del medico e della qpale io ne rife~iva un notevole caso, avente.qualche relazione col ( I) Giornale di Scienze Medfche voi. XIV pag. i89.


pr.esenle mio la'iloro, che,faceasi di pubblica ragione nello s<lorso anno sul giornale dj medicina mili lare nel n. 38 pag. 30 I. Por~e perla1ito ll)olivo a questo, sotilto un tale Cavallo Guglielmo soldato nel 1 O.mo Regg, fanteria, giovane iu sui 24- anni dì sua vita, di lemperameolo bilioso-sanguigQO, di costi~uzione mediocre, d'abito capi tale. Esso non · ~v.rehb(: o,iai, per quanto asseriva, sofferlo nella sua vita pa,ssata rua,l{lll,i e di qualche rilievo tranne qui:!lclw alfozione reum.aljca1 ed una cefalea facilmente ricorroote, e quasi àbilualc, avvegrtachè non mollo tormentosa: trova vasi ricoveralo presso questo deposito quale convalescente da siooca reumatica sofferta presso lo spedale di. vjsionalc di Torino, in cui permaneva dal giorno ,t 8 ora scorso i\laggio sino al successivo gìorno 30. Aggiungerò qui pure, e non a caso come vcdrassi, fra li dati anamnestici. che esso era stato vaccinato con succe~so all'elà òi 8 anni, e che veniva da me sottoposlo infruLtuosamente alla rivaccinazione nC'l giorno antecedeole al suo ammalarsi in questo slabilirnenlo. A.Ila consueta mia visila pomeridiana del 2 giugno verso lè ore quattro, sollecitalo di recarrni àl lello di questo soldato lo Lro,•o nel seguente slalo, in cui d'un trailo, e solo eia cinque minuti era entrato, previi alcuni brividi gener1ìl i di tutta la persona, e specialménte lungo il dorso; brividi, che s'erano di già manifestali nel giorno antecedente nrll'isless'ora, ma senza ulteriore conseguenza pel momento. Lo tr.ivagliava in quel punlo un'iutens~ cefalalgia ugualmenti{ sentita per lulto l'ambito del capo, una sen:;aiione incommoda di pie1iezza agli occhi de' quali era ristrella la pupilla, senso di peso e di stiramento doloroso alla regione cervico-occipilale, e di freddo penoso e fisso lunga .tuUa la colonna vertebrale, e dolori pur an che di stiracchiamento alla regione lombnre, ma più che tutto il tormentavano crampi rlolorosìssimi esc1Cerbantisi a breri intervalli alle eslremità, più intensi però alle superiori, IJ quaìi me ntre promnove1ano rl ivellimenti ed aculé grida nèl malato, lo'coslringévano ad imènarsl 'senza :posa . ed in pii1 modi su l st10 letto: de'l res to il po lso apiretico ,, c1,cJcvole l.'ra forsP un colai po' al dii-sollo del normale qua111 0 a frequenza ed a forza, il calor della pel\r, lfonchò cospèrsa di leggiero maciore, era pur natural\l, la lingua umida non rossa, appena lievem enle impaniala nel meuo, eppur la sele intensi\, disposizione al vomito, inappetenza com pleta èl!e però.datava dal giorno nnlecedente. dclent.r l'epig;;u;lrio. però addome molle e pastoso, alvo ed emissione delle urine regolare: nolavasi io/ìnc un po' <li disordine nelle facoltà intellelluali ed incoerenza n elle rnposte forse più alleneule all'acerhaà dei dolori accompagnanti li crampi già delli, che alla gravilà del fallo in esame. La rapidità con .cuì vennero in scena qui'sti sintomi. la foro mi tura e soprallullo li brh•idi ripetutisi ali' istess'ora per due gtorni consecutivi, più l'aver io udilo cl'al mal alo e,çser desso convalescente da febbre Ler1,an a, il ch'C non èra, mi fecero sospettare lratlarsi di febbre periodica faciente passo alla perniciosa convulsiva, e I il faceva tosto tra~orti\re allo spedale civile cli quesla Ci llà. Pre111 essa colà enLro 1'àmministrazione cl'una pozione calmante, e del ghiaccio, nella cerlèzza che alla dimane si sarebbe resa più chiara la diagnosi si soprassedeva

pel momcpto da, ogni pjù attivo sussidio medico dal sig;. Donore Rossi medico curanlP, dalla genlilezza del quale menlre aveva facollà di, gio rnalmente visil:ire"l'infermo, ne raccoglieva pure ogr,i giorno li più minuti Jellagli, e s.ul decorso ulteriore della roalaltia e sui meZ7.i curativi. jmpiegali. Insonne per quasi tutta la nolle il nostro malalo nel malli no sèguenle prosenlavasi nello stesso stato, che nella sera precedente, cbe anzi il ùolore tensivo della recrione cervico-occipitale crasi aumentalo ed obbligavalo: lener il capo rovescialo all 'i ndielro, come occorre nell'opistotono, s'era però accesa la febb re avvegnachè non gagliarda, ed il polso mostravasi duro e fre'ju ente. · Fu prescrillo un salasso abbonda·nte, ed amministrali 25 grammi di solfalo magnesia e come purgativo, e come revellente foteslinale. Non è qui mio intendimento di particolarizzare l'ulteriore decorso della malattia, e la cura, a cui del resto non presi parle. che come spellatore, e dirò solo perciò a mo' · di compendio, che fu_rono praticati dopo il già dello tre altri generosi salassi nei due primi giorm dall'ingresso del Cavallo all'ospedale; che gli si amministrarono bevande forlemenle nilrate: che ebbesi a notare appena terminala l'operazione di ognuno dei due primi salassi una singolare recrudescenza nei crampl, e 11ei convell imenli tlelle estremità e nel dolore tensivo alla regione ccrvico-occipitalc: che lutla l'irupo,1enza fenomenologica sopradella menomò d'assai do_po il Lazo salasso, e che de3sa n'era pressochè ooninamenLe svanila ùopo,,i\ qunrlQ, al quale come già si disse si fece punto non permellendo cli più. oltre progredire nellè cacciale di sangue lo stato di forze del malato di già convalescente da altra malat!ia pregrçssa, e dotalo dl non troppo valida costituzione. Dirò iH!ìfi'e, che fu sapiente consiglio di quel si~nor medico curante di soffermilrsi al quarto salasso, e che bèn ne colse il punto, posciachè ne I malli110 del terzo giorno di permanenza .del nostro ir\forìllo in quel Nosoco111h>, Svauilo ogn~'sj.t.1l0mo, che !lìl~S8.P. •~Id in,dic;are sofferenze deglr ìuvolncvi cerebro-rachidei , com inciarono ad app.i rire sul volto, e sul pello rari ma e\'idenli slimmi o chiazzelle rossigne segnalanti una pros::;ima eruzione esautem&tica, che 0011 tardò di chiarirsi nel giorno successivo, quarto di malattia, quale un benigno vaiuoloicle, che avendo in appresso proseguito il suo corso consuelo se 11011 regolare, permise, l'uscila dcll'inferm C\ da quell'ospedale ne} giorno 117 stesso m~se, per ~sser di nuo,o acce Ha lo in queslo deposito, pr es,;() il quale v11 ora giornalmente ri cuperando salute. non pr..scnla ndo più che di q_uan<lo in q_uando qualche l: e\·e dissesto funzional e del rubo gastro -enterico. 1n queslo caso, o colleghi, nella ùi cui rclazfone se fui brevt>, e for;,e di soverchio conciso, ebhi cu~a pèrò di no tare li falli principali, e più essenziali, e che n1i parvrrn li meglio conducenli alla diagno:;i, koYerelc voi come ìo vi lrovo un'analogia. un a consonanza sufficienlemerilc chiara coi varii casi di ufeningite ocrcb,o-spinale chi amala dai medici Francesi epidemica, e che mcg!iu forse polrebbesi. chiaruare sp,ecifica, colla sola. rlifferenza di gravità, e di esito che esiziale nGU<'l ·maggior parte (\j qu6sti, fu favorevole in quello? Se pleconcclle od accarez- . zate idee non mi fan no men roUa la visione, io crederei


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non andare erralo ravvisando nei c.1si di' meningite in discorso, e nel c&so di so pra ci lato, per mc osservalo l'an · no scorso su un lai Favre Giuseppt} la conlinuazionc direi qllilSÌ tlel cas?, che fo riua (>ggeLLo del presente scritto . Nella fenomenol ogia, onde Lravagliavn il nostro infermo ne' Lre o qaallro primi giorni di malallia, chi non ravvisa, chiederà talun-0, li prodromi, a dir v:ero un po' es,1gerali, del vaiuolo, esageratissimi corto d:el vaiuoloide? Tanto -sponta.nco e logico è un tal coheuL~o. che men Lre arri de a me slesso, fumm i caro vederlo anche compartecipalo -dall'erudito doll. Ros·i precilalo. Ma non potrò io pure a mia volta sog.gi ungere, e chi non ravviserà nella maggior parte dei sintomi dr,lla feroc e mcilingite l'esagerazione :quali lati va, e quanlit,1 tivà.dei sintomi del vaiuolo? Se perciò questo caso ha molla analogia di s:nlomi con quelli molti già noli della meningi le epidemica; non sarà lf'ci to sospettare un'analogia anzi un'i11den lilà di c~us.1? Questa evid.enlerucnle nel caso ora narralo fù il virus vai uoligeno, e dico virus vaiuoligcno, parendomi oramai universalmente consentilo esser originalo il vaiuoloicle da uno slesso virus, eh ~ il n:iuolo. di cu i 11011 saroube r.: he una modificazione beni gna . Ed in vero circostanze non sempre apprezzabili, ma tal fiala · evidenti, ora di abbassamtnto di temperatura eseroilanle un'azion e m.ileHca sulla pell e, che deve farsi sede di affezione vaiuolosa, ora un'abituale proclivilà ad ammalarsi, una congenita sasceltivilà morbosa degli in vofucri cerebro-spinali, come parve avvenisse presso il ooslro m,tlalo, in chi va infetto da germi di vaiuolo, ci spiegheranno <li leggieri il moclo' con cui il virus vaiuoloso invece di gettarsi sulla pelle chia.mandolù a ll eforme ma men disastroso morbo, impigli la•meningi. d,tn1lo ivi principio alla subdola e feroce malattia meni ng(;,,, la quale forse meno rapìdam enlo dì quanto crodel$i arreccher~ inevitabile l'estremo faLlQ, se la natura coadiuvata delJ'arfF, e da circQsLanzefa,vore1·oli non giungein letrlpo a. sai varc ~a, vil,.a. Òhc.\ tale melaslasi {~et t's primermi in qualche modo) del virui vaiuoloso i:ia non ·elle ipotetica, ma p11r proba~ bilissima, cel <lke la natura stessa del vaiuolo, il quale ci mostra ll/'.l' suoi siu lorni molla predilezione per l'asse cerebro-spinale anch e allora, chè procede regolate" e ben igno, ed in falli la cefalea· ostinata, li do!ori lombari, e dorsali, l'inquietudine dell'animo, lo spossamento doloroso degli arti, la g-1slralgia, il vomito 1100 c11!iwianle, il delirio, li spasmi, le co nvulsion i, ed il sopore, la vegl ia. pervicace, l'epistassi non infrequenle, e molli altri, ehe laccio per brovilà, la maggior partt• de' quali ~i rnoslra mai sempre nell'invasione del vaiuolo, non ·accennano forse ad uu soffrire, più che prellame nte nervoso. di spesso congesLiziodelle meningi cerouro-rachidee. E questi sintomi, cbe talora non mancanl) anche al vaiuoloid e nel -QlenLre ci indicano l'azione del virus vaiuoloso sa I l'asse c.ecebro-spinale, non ci si moslrano pur.e in qu.alche modo identici, falla rc1gioue della diver•a gravi,L~. a quelli che si risconlrauo nella meningite epidemica? E pol rebbesi di certo quesl'analogia, e qua-si identi tà di si nlomi dello due afft-tioni, vainolo, e meningite, s tudiar più a lungo, e noi periodi più avvanzati <la due morbi ora delli se fos;e alla breviLà di q11eslo lavoro concesc;o, e non

lornasse dopo il fin,quì detto opera vana, parlantlo a.. merlici. Meno favorevole. il so è alla 1mstra lesi la ragion oecrolornica, la quale ci nega µressochè sempre anche quel poco, che già rni concesse· nel trascorso anno nel caso del Favre già più volle menzionalo. Qui d' allronde lo scalpello rlissellore non ci potrebbe dare analogia di ritrovato, ~a solo qualche lume intlultivo, nè noi dovremo dimenticare a questo proposito la differenza di s trattura. delle meningi da quella della pelle, quindi il diverso modo di 'luesli lessuti d'ammalare, nou che le molteplici conseguenze differenziali d' inlensilà di morbo, di celerità di corso, e di esito che ne derivano . J)iù validi argomenti di ravvicinamento fra il vaiuolo e la meningite pare ci offra l'eziologia ; ambedue queste affezioni si manifestano più di spesso sui coscrilti, e n'è faci le inleoderne il motivo, dessi non subirono pur anco prova di riceUivilà del virus vaiuoloso colla vaccinanazione, o rivaccinazione; potrà in esEi concorrere come causa pred isponente la nostalgia, ma non potrà mai questa invocarsi come causa essen:siale: conosciuta la nostalgia da tempo non provocò mai simili meningi Li, che comparse di recente sul!' oriz'lonLù medico pr~sso di noi , collimano appunto, almeno nella nostra armala colla ricomparsa di vere epidemi e vai uolose: ambedue corrono paralelle, ambedue incmdisco no più numerose. più intense nei lre primi mesi dell'anno, poicbè ambedue manifestazioni morbose d'uno stesso principio morbifico inlrodollo nel!' economia; e ne abbiamo una ~onlroprova in che, mentre il vaiuolo moslrasi pure con qualche- frequen t a negli allri mesi più caldi dell'anno, in cui è djfficile succeda la sua ripercussione pel freddo esterno sulle meningi, io lali mesi poLransi avere rarissimi casi di meningite epid<-!rnica , oppure non si avranno di quesla. che li primi periodi presto favorevolmente giudicati dalla comparsa deU' esantema sulla sua natural sedil, come sacoesse ne.I caso per me sòpra n;(r;alo. A meglio confermo re però questo mio modo tli vedcrre sarebbe uopù indagare ed esaminare Lot:Lo, che ricorressero ali' osservazione tali· affezio ni meningee. !-U i soggr.lti impigliati, se siano. o no stati 'laccinali nell'tnfàm.ia, e dopo, e con qual successo, o se abhiano:;o no di già , sofferto il vai uolb: io inlaolo nel ca~o esiziale per mè veduto l'anno scorso mi accertava non aver mai il Favre avuLo il vaiuolo, e subila vaccinazione alcuna. Vno è , che una lale indagine non potrebbe avere in ogni caso un'i rrcfragabile valore; che, se pur avv-cnisse d'incontrare in talun malato di siffalla meningite traccie di prt>g.ressa \·accinaziono, od anche di vaiuolo an_lecedl'nlement_e sofferto, il fallo non dinirgherehbe ancora assolulan\ento la nostra lesi, orn fosse non solo raro, ma eccezionale. Non vediamo noi infatti lutlo<li presentare il vaiuolo individui vaccinali, mentre io mi ricordo d' aver curalo, non è mollo, fra li vaiuolosi un lale, elle avea di già altra volta sofferto il vaiuolo , e se ne scorgevano Jç Lrnccie sul volto : mi basta per orà constatare il falli) , mentre non è in aclesso mio intendimenlo il cercare, come ciò succeda, tanto più per aver di già esposto alcune mie idee in proppsito nel N° 3!> del precil-8.lo Giornale di medicina mititiire, anno V. So ìo pure, e l'esperienza l'insegna, che ìl vai uolo ne' vaccinati, ed in

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·.:hi il soffre per la seconda volla si moslra più mite, se decorra normale, ma parmi pur cosa indubbia che anche in questo caso ove relroverga, o primilivamente si geUi su orgt1,1i oobilissiroi, dovrà pur sempre arrecarvi danni inaspettatamente gravi, ed anche prontamente mortali . dovuti tao Lo all'importanza Jegli Clrgalìi affetti, quanto alla impotenza in cui trovasi io queste couli ugrnzc natura di espellere il prodotto palo! ogico dell'infiammazione stessa. Intesa in lai modo la palogenia della formidabile menin1;ite, a quale classe no so logica di morbi dovremo noi assegnarla? Ella n a mio credere annoverala fra le affezioni irritativo-llogisLiche specifiche. Mentre infoltì avremo nel virus vaiuoloso il principio materiale irritativo specifico, causa del morbo, li prodromi di ques to poi non sempre osservabili dal medico, ma precedenti da parecchi giorni , quali una cefalalgia ostinata, brividi più o meno intensi, e,più volle ri corre1;li, il corso dcll'inliera affezione, e più. di lullo li ritrovali necroscopici ci a ppaleseranoo se non una Oogosi meningea schiella, certo però un fallo flogistico, subdolo, deleterio, di spesso indomabile, quale appunto si è 1' ingole della causa produllrice di esso, tle_vianle dalla sua sede consueta. Nè faremo le maraviglie in osservare come questa flogosi irritativo-specifica possa in modo subclolo non che ordirsi, percorrere senza grave dissesto funzionale , isibile negli in dividui affetti, e con poca manifestazione sinlomalica prc::rnchè lullo il suo decorso, se ci rammenteremo essere non solo Je· meningi, ma lo stesso asse cerebro-rachideo, tuUocllè fonte d'ogni maniera sensibilità animale, dotati essi medesimi di pochissima impressiobililà agli agenti esterni, per il che potremo di leggieri comprendere come valga "irl tali organi il contatto di uo principio disaffine, qual si-è il virus vaiuoloso, a destare ·una flogosi poco sentita sul principio, ma che dovrà più tartli, vuoi per l'abl>0ndanza della materia sierb'-puruleota secreta, vuoi per la disorganizzazione delle parli stesse, rendersi si ntomati camen te cb,iara. ed · evidente nel, ponlo istesso, cb e sla per divenir fata le. E non abbiamo qui pure perfella analogia col vaiuolo naturale, il quale spiegando la sua azione sull'organo culaneo posto in islrella relazione di continuilà con una ricchis,;ima rete nerveo-vasale, e· con un abbondante strato di tessuto ccllul;so, condizioni anatomiche queste quasichè mancanti alle.meningiti, desta bensì gravi incommodi; e tumefazione risipolo-flemonosa, ma non si rende mortai~ ne' più de'casisfavorevoli, che terminalo il periodo di suppurazione. A. meglio avvalorare la natura infiammatoria dell' affezi one in discorso si ha la presenza, e la natura d~l 1>os, quale ad un dipresso coslanlemenle ce lo mostrano le molte praticale aalossie, ed infalli intralasciando di ragionare della sua strabocchevole copia, corrispondente appunto ed all'ampiezza delle meningi, ed all.a natura particolare del vaiuolo, affezione pus1.t1 losa, non che della rapidità con cui e~so i::arebbe accumulato, rapi dilà che come dis;:;i mi pare piolloslo illusoria , che reale, e considerando sòlo la sua natura e qualità , dirò, essere questa tale. che precisarneotes'addice.nelle flogosi suppurate delle membrane sierose, dalle quali come noi lulli sappiamo, semprcchè siano in latte, si secreta un pus in parte liquido, ed in parle fioccoso, onde e' pare che aumentandosi io

esse per la infiammazione la sierosi là normale, que sta si accun:iuli, per poi separarsi in parte più solida che ricuopre e lapezza le loro pareli, ed io parte liquido-sierosa, cbe sta libera nelle cavità, per il che direbbesi, che il siero del sangue trasudi attraverso lo stralo ~ascolare , senza subire sempre quella special elaborazione, da cui ne risulta un vero pus, il quale è perciò rarissima evenienza riscontrarlo nelle sierose, convertendosi invece un tal siero solamente in linfa coagulabile, ed in sierosi là. E non son forse tali li caratteri, che lo scalpello anatomico trova ne'cadaveri di chi soccombe alla meningite epidemica relalivame.ole al pus , che mentre è compo~to d'una parte consislenle cremosa quasi caseo:;a alla base del cervello, e lungo il midollo spinale, consta pure di una quan· lità più o meno grande di parte liquida sierosa occupante la cavità stessa meningea? Queste considerazioni adunque ci chiariscono come l'affezione, di cui è discorso, sia d'indole flogi~lica, e come si discosti quasi unicamente per la natura della causa determinanle dalla meningite ordinaria, la quale se irrompe talvolta meno I apiùa ed ba ognora un distinto periodo di invasione, ed anche di prodromi evidenti, e che perciò permelle un più favorevole prognostico , parmi abbia anche uo'a ragione di ciò in che potendosi ritenere, che nel principio delle flogosi genuine, spontanee e da cause comuni li tessuti impigliati entra odo direi quasi in uno slato mollo affine a quello di vitalità organico-dinamica eccedente lo stato fisiologico, s'acutizzino in essi le fu nzioni lulle organiche, ed animali, dando luogo aduna manifestazione di sintomi, che rivela l' iocoaote layorìo flo gistico, il che non accade compiutamente nella meningite specifica, la quale figlia d'un principio irrilalivo-delelerio no11 può veuir considerala sollo questo aspello quale un' infiammazione ordinaria e genuina. Ove impertanto vogliansi accetto-re le jdee fin qùi rapidamente esposte into rno 1alla patogenia di questo morbo, torne rà al cerlo meno moles to al medico, ed all'arte medica, lo scoraggiaole. insucctis~o fin ora ollenuto dalla maggior parte dei pratici nella cura di esso; la prognosi infalli nor potrà essere il più delle volle che dubbiosissima e la cura radameu te proficua. nella quale più varrà la natura, che l'arle, imperocchè, mentre questa impiegherà ogni suo sforzo a richìamare alla sua sede naturale il devialo esantema, non saranno li suoi conati susseguili da successo, ed ognora impari all'imporlanza del caso, ove a quella non piaccia determinare una ctisi salutare adeguala al bisogno di eliminare dall'economia un tanto nemico, qual è il virus vaiuoligeno. È quinci facile spiegare il perchè li molteplici metodicuraliYi finqui adoprati a 1:ombattere una tale affezione allreltanto insidiosa, quanto oscura nella sua essenu, non s'abbiano fino ra guadagnalo complelame nle l'an imo, e le· J convi nzi oni della maggioranza dei pratici. Parrebbe invero allo scrivente 11he il generoso e ripeluto salasso tendente a togliere l'eretismo co ngestizio degli involucri• cerebro-spinali, il calomelano come antisettico e revellenle intestinale. l'uso dei diaforetici, e dei calmanti le torbe n·enose dovrebbero costituire la b~se d'un trattamento curativo ragionalo per chi intendesse la genesi di una tal meningite nel modo sopraesposto, ma egli non si


farà di cerlo nella sua pochezza a proporlo. od a racco mandarlo, vieppiù che la prepotente, e capricciosa natu·ra po{rebbe di spe5so n:i n accellarne l'applicazione, come no·n l'accettava dalle sue mani nell 'ano o trascorso in due casi in cùi l'impiegava, abbenchè in uno gli permellesse c'On esso di po trarre perventirlue ~i orni la vita del malato che pur s.Reravasi salvaré al 16 giorno di malatlia, es sendosi in esso notala la comparsa al!a pelle d'una non scarsa eruziònedi piccole macchierosso-hrune non se m parenti alla pression(~ <lei dilo, più numerose al pello, agli avambracci, ed alle m;rni. che allrove, non che il nolo er _ pete labbiale, le quali macchie, ed il q1ul erpete perciò osservati da pressochè lulli gli · scrinori" di lale affezione non sarebbero a seconda delle idee sin qui studiale, che l'espressione d'una larda, ed incompleta crisi . Giunto così al termine questo mio qualsiasi lavoro potrà avere, prestanlissimi Colleghi, l'onore delle dis~uiisione? Non potrei oerto ambirlo, cbè a dare ,i.queste mie idee un maggior valore, che non si abbiano qual semplice ipotesi, maggior corredo di fatti e di accurate o-sservazioni richiedesi ancora. Fummi sol.o pensiero di qu i consegnare un secondo fallo facendovi seguire le induzioni, ·Che mi parve poterne trarre, le quali se siano rette, erigorose sarà a· Voi il giudicare, e ad un ulteriore copia di fàlli clibici il confermare, modificare, od anche comple~amen-te invalidare. l\loncalieri t O Luglio t858. Z!.HTTARO

D.

ANGEL9.

PARTE TERZA •

Rela.zione deUe 4Jouferenze scieut,ifiche ( ?!IE<SE TH NOVEMBRE, ~a 1:0RNATA.) .

TORINO. - Letto ed approvalo il processo verbale, ha la parola il dottore Agnelli. Non per fare un' inoppor!una opposizione, egli dice, ma per iniziare la discussione, che parmi potrebbe essere istruttiva, farò alcune osservazioni al fatto clinico nell'ullima nostra riunione espostoci dal dottor Pecco. Quella storia parmi nel ·c·omplesso un po'ènonca, non circostanziata quanto si aVl'ebbe potuto desiderare in an caso di tanta importanza. È detto nelta .storia trnltarsi d'ona fobhre tifoidea, ma non vi sono tracciati i sintomi che la caraltorizzanG; ne l decorso insorgono sintomi diversi, asso.me la malalli<l la forma a periodo, ad accessi, ed è carallerizzata per una f~bbre larvata; nel èaclavere rinvengonsi i segni <lella gravissima condizione d'invaginamento. Ciò posto avressimo dovuto- av.ere tre serie di fenomeni delia febbre tifoidéa cioè, della febbre a ,periodo, ed ._J!l, l,?rzo luogo quelli deU'invaginamento; ciascuno di questi enti patologìti avrebbe dovoto esternarsi pei fenomeni caratteristici suoi -pròp~ii. Ma nella storia maucaoo i sintomi della prima, appena accennata V-~ è la rnanifostazione della seconda, e nessun segno manifesta l'iov,,gioamenlo. Parmi quindi che se nella storia sf fosse data una Jçscrizione esatta della s.uccessione dei sintomi tutti de.Ile tre condizioni saa~cennate, il folto sarebbe stato e meglio compreso, e ~j sarebbe potuto tr:1roe qualche utile insegnamento.

Non ,orreì pe,ò che veoisse travisatofoseopo e là portata' .di ,qneste mie osservazioni: è un rimprovero scieòtifico

ch'io

faccio allo storiografo, e nulla più, e che non parrni ozioso. Infatti della febbre tifoidea è <letto nella storia che v'erano i segni. caratteristici, cl1e riscontraronsi alla oecrose-0pia le caratteri stiche nlcer i intestinali; ma dove non è detto, se delle glando!e ..di Pt!yer o del Brunner, non è indicata la condizione delle ghiandole mesenteriche, ecc. Manca pure la esalta tracciatura. dei .segni necroscopici, giacchè avendo fatto cenno di febbre intermittente sarebbe pnr stato bene dire qualche cosa delle condizioni della milza; ma sgraziatamente non se ne parlava. Dell'iuvaginamcnto se no ripone la causa efficiente nell'irrigidimento e contrazione spasmodica; cd io invece lo crederei . effelto{li rilassamento della fibra; bon veggo nen essere la mia che un'opinione, ma la mi setobra fondata; come anzicbè farne on onte distinto dellà febbrejutermittente larvata, ,,orrei invece ,vedere nel fatto un esacerbazione grave, intensa dalia stessa febbre continua, e gli accessi irregolari piuttosto collegherei all'essenza putrida, all' iufezionc del sangue, come infatti vediamo !Jueste condizioni dare frequentemente luogo a fenomeni accessionali, irregolari, stando come segno distintivo dell'una e dell'altra condizione il carattere che lasciate a sè le semplici crescono, quelle invece a11~he spontaneamente diminuiscono. Parmi quindi esser r.;iosto di lamentare che non siasi nei caso tenuto esatte note colle quali sarebbe siato poss.ibile l'assegnare a ciascun ente patologico i proprii snoi sintomi. 11 dottor Baroffio rispondendo al dottor Agnelli cerca provargli come appunto tulli eSi$tessero n,e l caso narrato dal dottor,Pecco i caratteristici segni d·ella febbre tifoidea; come e per le condizioni anamnestiche e per l'esattezza di loro forma, impossibile fosse lo sconoscere la complic~mza dell'affezione accessionale; ccnile finalmente.mancassero affallo i fenomeni proprii a manifestare la condizione dell'invagin&mento, che solo, ed inaspettata, rinvenivasi nel cadavere. Se difettano Mila storia 1 sintomi speciali e distinti dei tre enti morb osi , se non vi è esattamente tracciala la successione dei sintomi ad ognuno proprii, non è colpa ùello storiografo ma del fallo stesso, nè per ciò div~nla minore l'interesse e l'ulililà sua, giaccbè pure le anomalie, Il) irregolari là possono essere feconde d',1mmaestramenti. , ~ola poi noo essere giusto l'apponlo di 1Jon aver fotto cenno delle condizioirn della milza, giaccbè è del!<> pei reperti cadaverici, c;se1si ri scoolr·a ta la milza tumida ed ipertrofiùa. Il dollo.r !'ecco osserva poi che se ebbe toNo di non entrare in minute e ~colasliche descrizioni ne fu ca•Js!l l'averle credule inopporlane parlaodo a' mepici, pei quali credeva bastar potesse l'aver deHo , pal'lando della febbre tifoidea, che ve ne e1·auo ì sintomi c;,rattcristici e le caralleristiche speciali lesioni e reperii cada verici . t malattia Sf!l'aziatamelJ te sì comune, i reperti ana to010-p~to!og1 sono tanto identici, costanti, sempre gli stess i, le ulcerazio ni caratteristiche le vedemmo sì frequentemente, ch'io reputandole cose a tntli noie n òn credei fosse bisogno di spendervi lunghe par:ole. Se credetti il fatto meritevole di nota fu peldecorso alquanto insolito e diverso dnl 001·male; e non fa appouto che qnando 'l't·nnero in iscena fenomeni speciali ch'io ebbi a far divisamento di darne comor,ier.1.ione ai colleghi, e non fu cbe da quel momento eh'io tèm1i esaUe note; pel tempo già trascorso io ne dovetti fare la narrazione affatto a memoria. Degli· accessi feb · brili parmi però averne date sufficienti indicazioni, nè ho voluto di essi dire in modo assoluto costituissero una vera febbre inte}mittente larvata, quantunque però militassero per tale,interpretaiione molte circoslanze, la provenienza, i dati anamnestici e finalmente il criterio terapeutico degli effetti dell'am-


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-ministrato specifico, che col buon esito attesterebbe pt11·c che non m'era poi troppo sbagliato. Dell'accesso che sorveniva più tardi e (lopo lungo tempo non parini difettosa la descrizione, ma anzi abbastanza particolareggiata. Se poi l'ìnvagi.òamrnlo non die'segno di sè nel vivente, parmi facile il concepirne il perchè, riflettendo alla compiuta assenza delle lesioni che l'accompagnano, 11011 essendosi rinvenuta al· cuna alterazione dell'intestino nei punti corrispondenti all'in-.aginamenlo, non liquidi accumulali nelle porzioni a dessò sul)Criori. Sulla. genesi dell'invagioarnento, rispettando il parere del dottor Ag·nelli, farommi lecito osservare avere io viste ben di molle febbri fifoidee , aver esaminati beo molti cadaveri, roa non aver mai riscontrale invaginazioni intestinali; solo in questo la rinveniva , in quesfo in cui erano sorvenuti quegli accessi di febhre forti, con freddo eccessivo. In Ggni modo poi voleva io accennare ad nna causa disponente forse, non mai occasioriale cte!!a lesione. li Dot!. Pecco finalmen-\e a dimostrare la giustezza della interpretazioneaccorda{a ai sintomi accessionali, ~icorda un fallo che allualmelile occorregli nella sua pratica privata, in coi più che mai patente e manifosla è l'esistenza di quelia distinta complicanza. Il Oav. Arella fa osservare non essere difficile il darsi ragione dell'invaginamento quando ben si ponderi al fatto delle ripetute evacua2.ioni diarroiche; come pul'e non essere r.aro l'iscontrarsi ne·! cadavere tali lesioni, orditesi negli ultimi stadi.i della vita senza ~egni manifesti; gli au tori ne notano frequenti e molteplici; fin sei •ono accennali in casi di febbre mucosa, che.po.i è la nostra mo,!eroa fobbre tifoidea. Il Professore Pe1·osino per dovere di giustizia crede opportuno dichiarare elle 'avendo interpellato nell'alto della ~ua storia il Doti. Pecco, se quelle O$servazioni caratteristich,1 erano reahnente per apertura o schiusura delle ghiandole del Peyer, egli non esitava rispondergli essersi risct•ntrate verso il termine del tenue e precisamente manifestatesi sulle ghiandole del Peyer. Avergli pure accennato che- dicendo la milza ipertrofica, non avea voluto alludere a vera ipertrofia, ma ad intorni· dimento per ingorgo e stasi sanguigna. Noia poi il prof. Perosino che !'alterazione del sangue nella fobbre tifoidea, i tu multi nervosi, le febbri inlormittenti, le secrezioni diarroiche, ben valgano a spiegare la genesi dell'invaginamenlo. Nulla di strano cbe in simili condizioni insorga l'invaginamento senza s;ntomi infiammatori: lo dimostrava sperimentalmente il Be.rari!, il quale ne spiega la causa colla lesione del sistema del gran s imp<1tico, per cui <livenuté spastiche le contrazioni iotcslioali valgon'.J a produrre l'i'nvaginameoto. lt Cav. Arella trasporta11do la questione in altro campo, nota essersi nel caso pratico ricorso nei primi giorni al salasso, rinveuendone l'indicazione neUa manifestazione reumatica eolla quale la febbre tifoideaesordiva. Ma se fin del principio si presenta !a febbre coi suoi segni propri e senza complicazione di reuma, sarebbe oppor.luno e necessario ricorrere al salasso. Sì può cioè ammettere l'esulcerazione delle ghiandole d-01 Peyer senza infiammazione? La genesi della febbre tifoidea, contiona il Presidente, non islà certamente nella complicanza reumatica. L'allerazione Jel sangue viene dopo l'esulceraziooe. Se si può impe.dire quesia si impedisr-e l'alterazione del sangue che osservasi appunto nel 'il 0 setlenatio, mentre nei primordii la febbre tifoidea genuina, semplice, dà par sangue eoteuuoso. S'e vj è malattia a periodo regolare è certamente qoesta,quando però noo si giunga ad impedire l'esulcerazione, ne è questo an1.,i il ponto caratterist.ico. Enumera quindi e chiama a breve 0

esame i sintomi caratteristici della malattia: la cefalalgia, l'e· pistassi, i sintomi addominali, i dissesti diarroìci ecc. Noi abbiamo quindi ne' segni speciali caratteristici della malattia un mezzo sicuro onde riconoscerla, on<l' è che noi possiamo in certo qual modo sorprendere l'andamento della malattia ed arrestarla prima che passi ad esiti. In tale inleote, quando la febbre tifoidea, mostrasi fin dal bel principio col suo aem. plice e g~nuino aspelto, è opportuno è utile, è necessario ricorrere ed insistere nel salasso? Qoì per l'ora già tarda sos• ' pendesi ·1a discussione.

Crediamo fare cosa grata ai nostri lettori partecipando che il ·12 del corrent~ ebbe luogo in Alba la solenne aggiudicazione del premio di L. 600 , stato insliluito dal benemerito do.Uor cavaliere P1ETRO STRADA -per la migliore monografia sulla /'ebbre af'losa epizootica dei luJVi11i. Jl Comilalo Medico AlbPse, riunito perciò in adunanza generale slraordina~ia, intesa lellura del rapporto fallo da apposita · commissione sulle Memorie state present;lle al concorso, proclamava vincitore del ,premio· il professore di veterinaria, F1ul'ICEsco P.A.l'A, ed aperte anche' le rispettive schede di altre due memorie gin-dicate degne di onorevole menzione, venn ero pure proclamali i nomi dei loro autori, che furono il signor DEMARCm ANTONIO, VeteTinario a Sarzana, ed il signor MAZZINI G10. BHT., Vele~ rinario del Municipio di l\forlara. Siam() assicurali che ai lanli titoli di generosa benemerenza, già acquistatisi ,dal dottor SrnADA, voglia aggiungere anche '-tuello di far pubblicare lo scritto premiato, oncle' la medicina veterinaria · e la patria agricoltura, possano giovarsi delle laboriose ricerche, e delle dolle elucubrazioni dell'aut'ore delia memoria, già conosciuto per i numerosi suoi scritti.

~oneor§o al p1·.-1nio Stabililo per i lrfedici Militari dal Prof. Commend. RIBERI, Presidente clel Consiglio superiore militare .cli Sanità·, per il volgente anno 1858.

Secondo il presci'itto al N., 14 delle Condizioni che fanno seguito al Programma di Concorso stato pubblicato nel N° 48 di questo Giornale, anno 1857, pag. 384, r,i facciamo debito annunziare che ai 14 del volgente mese pervenn.c ali' JJl.m 0 sig. Commend.atore DotloreBarone MASS.ARA di Previde, Presidente della Commissione di detto concorso, una quint~ . ed ultima Memoria avente per epigrafe .....- · /

" Podendurn esse, omtiia aniroalìa noiie qure sibi salutaria sunt, prre!cr hom)11em:: PLINIO.

11 Direttore Dotl. Cav. ,H\ELLA,Med.Div. 11

Vice Direttore respoirs . Doti. Tip. Sulte,ipina di

MANTELLI, Med.

'ZOPPJS

e Cornp.

di Bai.


27 Dicembre t 858

!NNO VI.

N. 52.

:GIORNAILE DI MEDICINA HILITARH .

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. DEL CORPO SANtrrkRIO IiELL~ArulATA ~ARD:A

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L'assocr:Ìzìone tion sì hceve <ihe ver un anno e cornincla col I di .geno. 'si pabbliGa nel Lunedì dì cjasche/luna settim~na. Il, prezzo çl'associaziooè_io 'forino è di L. IO. lo _Provincia ed all' E~tero, fra.neo di posta L. 11. Si p2ga per, sem_eslri anticipali. 0 •

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1o Avvi~o.l'I - 2° Dollore Cav, Coi1usSETTI: D,ello Scorbuto, Ipe'rslenizzanti ed ipostenizzànli, eac. :._ 3° Conferenze scienlilìcbe.

SoHMARrn. -

ta;li<,me. E. per o.on andare t;~nto per leJungllè, rin,ie- · · · staodo te9rie ·t he poco o nullà aggiungono alle ~lf&stioai. di ,buon 'senso ·pratico, diremo recisamenteh . che quahmque..sostanza medicamer1tosa dòtata di v.irt,ù e~ergic~ l9a-ale o gen,era!e; d·iqami_ca o fisico-cb_i?ljo-a nimrpuò a meno ,d'i essere cagione di effetti nocivi e rev.jpo9;i,all'!e(ìonoqiia intaoc~ta dalla cachessia scor,butk.a. JI perchè ~arà. f~<.,ilmente compreso quan~lo-··, si- i;Hleua che in questa malattia così bene stereotip·ara ' ' n d~iJBoqr,hardat c9l tjtplo di ;miseria fisiologica, l'org?l- -.i _pj,smo 1,rpv~§i La pr:edaa tale condi-ziçme <;listl,Oiutiy;afP,~r cui, es;;.~ndo· mal~ governato d11i poterc.i viJali, bi! p1eçduJo li, rtJa nor.Q'lale resi.stenza ed ogni sorta di capa<;.ità ra.so~i-ana, e'd è perciò divenuto imp_ari a so·steiler,e I'à2ione;:di un /,lgente qual l\i;)quf!, ll!Olto a~tivo, mefs,9. ~l $JQ cp.qta,~to . Fer- JQ eh.e ,~e nùpce.l~alpooJ e l'oppio, nuoGono pure il t11rt~r~:r.amc,tico .e gli e.str~tti ·virosi e le combinazioni'fannaceutiche i.1J.te]ìne od esterne, d1 n ione' r.roppo ·viva etl érÒica. Qllindi qualunque rimedio energico -sia desso iper.steni,z-z.ant~ ,od ipustenizzante, narcoti.cGr, irritante; OP,pure, sp.ecifico od <1neb,e semplicemeote ell}ollien_te, se l'usp ri'è troppo pro~r11tt0, riesce se'mpre dannoso;·ed è per ,que.sta ra. gion~ che furono generalmente ·proscritti dalla cu~a dello scorbutb i purganti drastici)_ i v~scicanLi ed, i mercuriali siccome vedremo più inné\nzi. 1 Evacuanti. - È precetto del Lind di te'r1~re sempr,e il ventre liber.o, massime quando si ha difetto di veg~tali frescl11, m~ di . gµardars Ld:ii _forti , purga:11~i. Quindi ·per corrispo~dere .il quest'intlicazione egli · raccomandava di unire a:gli alimenti le uve se.ccbe, l,'orzo e·le prugll'e cotte, 'le quali noi pure abbia~o pres_crJtto con nostra soddisfa.z.ione e sollievo dei ma· lati; ùvvero di prescrivere la decozione di,tama-rindi, l'elettuario lenitivo a ·piccole dosi, · lq conserva g.i cassia, di tamarindi e di-.prune .che trovammo eguajJl\ente µtilissime. Giova però avver:tire cbe la stitièh,ezza degli scorbutici, . allora quando non è troppo _protratta, non merita veruno speciale provvedimen;o attesochè ç-ol procede:i;e verso la convalesçeni~, ce-~~ndo gli ~Itri, sintomi, ançbe I.e _fun.zioni jntestiAali rientFano da sè nell'ovdine normal~. Lo stesso dicasi deÌla d-iarrea, avvertendo pèrò: per quest'ultima,,_ di andare circospetti· nell'uso di astriJi)gènti molto ·attiyi onde U.Jin sopprimere d'un tratto le e-vac.uazioni e non cadere in un inconveniente peggiore di quoHo che si vuole .combattere. ..J•

Avviso. Con il primo lunedì del!! imminente· arino '1859, ·avr-à principio ··za pubmiettzùme del Vl Ì aiino 'di que-sto 'Gfor nale. @·U,elli frà ''gli attùhlf, W.ss'obiaW<ihe~pBr · avvéHtf'htt'non 'i-ntenelesserd icbittt1fu'àre 1i'elllfib?Jii1ìame1lto-pér dettò' anno .Y859, n0Wrhan1Ì'ò '{ùorchè: t1 f ifiutare allh, -postu i l primo ''iìilmei'o·, % 1i' l' àvtletft'enza -àì rinvia-rlo con la stessa fascia, d'ffiH'é'h,1i "ld 7lj:itifzibne ! 1 _;n,i:~~Di~Ei!ONE.~ · sappia chi è il'r/ft·u,t'ante. I

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.p ARTE PiRHIA - ,,· ·

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scorbuto

(Seguito della Relazioné dell'Ispettore, sig. D. Cav.' Cout~sET;rI su le malattie che !fanno dominato hl Oritfnle). ..

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, Ip~rsten1rzzanli ed ipostenizzanti .

. ) . . ( Continua;ione e fine, V. dal o0 39 al n° 5J.) ,,

lperstenizzanii ed iposteniizanli. - Co11ocato nella giusta s.ua lùce il va.lore del §alassò, di quel portentoso e per taluni inevitabile·sussidio, il 1cui abuso 'è oramai generalm~nte consì'deràto qual.e sorgente di fortuna per la misteriosa orriiòpatià, diremo poche parole sul conto di alcuni farmaci doJàti di' una decisa azione fisico-dinamica, i quali secondo che riesc.irono nùciti; oppu~e giovarono nella 1curadello scorbuto, die- . dero luogo bene spe'sso ad induzioni no·n meno mal fondate di quelle dedotte dalle dep)~-zionì_sangujgne. Così ad esempio il No,ellis trasse argomento asostenere la tliatesi infiammatoria dello scorbuto tlall'ossenate « cbe tutti i rimedi •stimolanti o calefa.èenti interni, non che il linimento v~latile, Io spirito di ".ino canforato per le frega~'io.rii esteriori, ne-ssun sollievo prodcrcon.o ed .anii sotto. tali usi es,aceroansi i dolori; COI!}e pure i cpllutori.éalefacenti aumentano il tur~ore delle gengive; e le p'orìan'o alla cancrena (1). > Anche q9i il fatto è vèro, ma {afs_a ne è f'interpre( 1) Op. citat. pag. j8.

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Nè min ore circospezione richiedesi nel movere ten~nd~ il corpo _o più ~aldo o più freddo (1). , l'emesi quaa<;lo circostanze particolari lo ri<thiedesNon 1gnqrando~1 come I segni deH~ cachessia siesero. ·1 n, tale caso al tartaro stiqiato dovrassi preferire rosa vadano quas, sempre congiunti con quelli della . la pqlvcre di ipecacuana. Ma, torniamo a -ripeterlo, scorbutica non si potretibero'per ciò ab~asianza lonon è pratica· nè utile, nè razionale quella di esordare. le vedute prati çhe di questo s·ommo autore, téndire ne.Ila cura ·senza distinzione di sorta con purden,~, ad eccitare le funzioni della pelle e la diuresi. ganti, anche non drastici, o con vomitivi , come faceIDd e sé?za Ilubbi0 per questa ragione che riesci tao to vano Vanswi~ten,. Murray e loro seguaci. van~agg,oso nelle mani del Dott. Novellis il nitrato di potr;zssa già raccomandato clal Lieutau.a , Recce e PaA:cidi, t(Jmperanti, diiiretio.i emocli-ficatori diversi. t~rsoo: od in cui il Caméron, .chirurgo· di marina. Ciò che abbiamo detto intorno alla grande riputazione dice d aver trovato un eccellente rimedio contro lo in cui sono saliti i succhi di limone e delle melascorb1,1t-o. Questo d-0ttore veleggiando nel 18-28 alla rancie ci dispensa cli qu1 ritornare sullo stesso argoNov~lla-~alles .c9n 216 prigionieri ebbe ad incontrare -mento. Consta però cbe la Jimonea vegetale è, fra un viaggio assai burrascoso ed infelice per cui in le b'evanae, la più gradita dagli scorbutici, ed, abbia breve si manifestò a bordo lo scorbutd, unilo alla o no il su~90 di questi frutti tutta qaolla virtù che dissenteria. Egl i pose in u~o il nitro che estraeva dalla :Kramer, Woodall, Walter e Lind vollero attriouirgli, polvere da cannone e che sole\•a unire coll'aceto o · il fatto si è che non v'ha pratico antico e moderno CCII succo di limpne, aggiongend.ovi dello zuccaro e che altamente non lo commend i. Noi, lo ripetiamo qmilçb~ .gqç,cia d'ono.~ss.euz19le di menta. GU ipfermi ~ncora, non possédiarrfo argomenti ben sioèerati, coma$serisce l'autore, be,•evano qi;iésto rimedio con-nwl~ provanti al giusto la parte che questo sugo può avere an~età. L.1 dose era di una dramma ,per oncia di veinella ricostiluzione dell'organismo, ossia nella cura _c?lo; e certuni ne prese~o fi90 a~ otto clram!'Pe \n u,n · déUo scorbuto, o solo possiamo neo dire'cbe ognì qualgiorno, Due soli fra i suoi mal ati sarebbero morti· volta .non si potè averne in Crimea, i malati progrèdigli .altri risanarono prest~mel;}te e quasi meravigliosa: rono ugualmente verso la guarigione mediante le lim.~nt~J)OP ostante sì alle dosi di n,ilro, e s.enza promonee minerali, il decotto di fruUi di tamarindo, vare irritazion i di sorta né al ventricolo, nè alle Ìnl'acqua tartarizzata, l'aceto dilungato e simili, purtestiua. Avverte però di no!). sciogliere il nitro nelchè non mancassero le aHre condizioni ioieniche . o 1':icqua pura, prima che non sia temperata da altre relative al vitto, al letto, alla temperatura eél ai disostanze, poicbè, al suo dire, produrrebbe con faciversi altri modifi:cato,ri , che abbiamo a suo luogo lità turbe neJle funz.ioni digestiv.e (~). rammentati. Ì)On ebbimo opportunità di esperimentare di proma accennammo àl grafld'uso che si faceva, -sovra posito nè il latte., nè lo siero, daLi aHa maniera e coi tutto negli ospedali francesi,delvinoconvenientemeote riguardi suggeritLdal Lind, ma possiamo beo dire che mescolato coll'acqua, che si potrebbe rendere ·ancor la zuppa di pane col latte bollito ed addolcito collo più gradito e 'fors'arrco I)iò. utile ag~iungendovi una zuccaro, e più spesso ancora, unito al caffè od al certa dose di zuccaro. Una'tale bevanda tonica, e dis,cioccolatte, fornì sul Ilosforo la colazion.e la più asetante ad un tempo, è n'lolto omogenea e'd assai datta peT avviare i malati gravi a tòllerare sostanze di meglio toll-erata dal ventricolo che non le decozioni meno facile digestione orale e stomacale. Cosi pure · e- le b-0vande emulsive. si dica . d el nitrato di potassa, il qurle dato epicratiFin dai' tompi di Fofestdfu altresi grandemente locamenle nelle limonee, e nell'acqu~ tartarizzata con;ctato il latte: ma:il Nove-llis che 10 soitopose ad est~ibui, henis.simo a clissipare, q upgli~ntasamenti s\erosi, perimento comparativo in un con diversi altri corridJ . c u, i~nemipo a suo luogo P.arola, senza cbc sia slato p'ensi rnccomandati dagli antichi, diae che quasi ricorrere ad altri èiureLtei. necessario sempre rìsvègliò la diarrea.· Il Lind aveva già seO'naFarrug'inosi. - È,anCica presso gli autori la racco-rati simili inconvenienti, ma non cessava però di mandazione di ricorrere ai marziali i:ie.r combattere 1 raccomarlda1 1"0, dicendo che ·~u~te. le specie di Jattè lo scornuto giacchè la riscont1;jaroo in Ron.seo od in 'SOilo_ utili_ ,nello ·scor-buto. purcbè l'amm~Iato possa San\lerto ed ebbe propugnatori più o IQeno çalqi in ~offnrLo:· il latte e·ssere 'un.vero chilo végetàbile uua èmulsiotie J)reP,at'ata dlerbe le più subcaS'é e 1e più sa- J~utp_ ~ ~e_m piid.~s~f si ,ac~~staro90 11-qi'tanto più volentieri I moaerru nosolog1 10 ·quanto che, meglio ad1dbri. « Il siero depurato, soggiun~eva egli, non ostante den'trandosi nsl.lo st1)qi.o deJlé\ cau,sa prossima di è 'preferitiilea motivo detla sua vittù diuretica e pu~esta malattia, videro io questi preparali un potente "rifio'ìnite: !sarà più utilé' ancora aggiuogend'0vi il sale sussìdio per la normale ricostituzioné del s1.111guo. 11 _pelicrcsto (solfato di potassa} che. è Ùil blando purNov~lli~ però~ a cui lo. stes~.o , pr9fcs~ore,,Pacc~notti 'gailte ed un eccellente diuretico. Quando-si prende -cons,ghava d1 fare ass~gnameotosulle preparazioni di 'tqaéStt5 slàle a 'p'iccola 1 dosé' ln una sul.Iì:ciente quan1 ferro isolatè, oi1 unìfo ~lla'c1iiba allorché era vi comt_ità• di veioo1o o-vacua ,copiosamente per .mezzo della .iraspirazione, o per mezzo delle orine secondo che (\) Op. cilat. pag. 255. 1 si dìrige la sua azionè verso la pelle, o verso- i ròni (2) Archi\/. géne,-. de med. !Vai 1830: citato dal Novcllis nella mediante l'esercizio è mediante ìl calore del letto, sua memoria a pag. 6G. 1


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anche le più disparate.., e di cui non s'abbiano citate ~licazion~ di febbri i~teqn~tt~nti, opp,ure combinat~ altvettanle guarigioni. Non potevano perciò. mancare coll'oppio quan(lo di turbe nervose, ·Ci fa ia.pere che gli· esperimenti. della famosa corteccia .e de'suoi preavendone tentate diverse prove comparatire ir;i conp_arat1 ancbe nello scorbuto. LP.iù sono d'avviso dofi;onto del nitro, venne nella convinzio.n.e che, peJ versi preferire le infusioni, le tintvr·e, o la semplice mentre quest'ultimo era di un'efficacia .dimostratisd,ecozione della cortecc.i a, in dosi conciliabili colle . sii.na, i marziali invece riescirono di poco, e nessun forze d~I veutric.olo, iill'ammjnistrazìç>ne de'suoi sali; giovamentQ. Per chi pon mente alla facilità con cui ed il dottore Antonacci suole ritrarre vantaggio dali preparati di ferro .in g.enere risvegliano disturbi ial'aggiungere alla decozione aleune gocce di acidO*solsirici ed al bisogno, che {'.liii urge negli scorbutici, 4i ,conserva.re il più po§sfbile tntatte le funzi?ni deJla, forico. Tultav)a il profess_ore Giacom~ni, conséguente alle. sue .dottrme, non che il dottore GlochJ suo seòig~~tione, non trqv,erà. sorprenqente il r~sultato di ' guqpe. (1 ), rifer,i scono tre casi in cui il solfato di chi,. ~osì fa,tU esperiroent!. Le stesse considerazio~ì ~ernina a 30 .e poi · a 40 grani al giorno, ed an.che ia. · vir,ann01,qui9.di p~r dare fa. pq~ferenza alla pr;atica:, parte surr~gato da.li~ segala cornuta., avrebbe RPOugualmente seg1:1ita q.a Roriseo, Willis, Cocchi, San- ! dotto e-1Ietl1 salutari mcontrasfabili. Noi 1;1on ci f,a-nerto,, Po11tal ed a~tri molti, di ricorrere cioè .'.alle ac- I remo a giudi~are questi fatti i~ rappo~to colla vir,tù, q,ueminerali?. specialmente ferruginose, allor:a quando , ; i malati sono al!lbastanza innoltra ti nella eonvç1.lescenza i e_d azione dei sali chirioidei, cercando di appoggiata o cpnt~astarne l'indicazione nella çura dello scorbuto,, e. non è più questione che di completare la cura. Acq.1t(l di marf, _..:_ Sia il caso narrato .da Huxbam ; ma chmderemo quest'articolo col rammentare comele febbri periodiche.siano bene spesso una delle con.. di una donna che per·guarire della scrofola bevette c~use della depravazione so lido-umorale· cl10 . ba per per dieci mattine Facqua di mare e fu e.olia dallo sco~buto, oppure il N"eder.e cbe; a · bordo dei bastimenti, . r,sultamenio fina,le la cachessia scorbutica. L'utiHt-ài ad,unque ~i questo sovrano agente terar,euticò, a, d_oye si fa uso di carqi sal!lte,. predomina lé!malattia-, il fatto si è che invalse presso ~olt.Ll'opinione, essere parte i- principi dottrinali del cel.ebre . pi;ofessore di Pad.ova, in alcuni casi emerg;e da sè. il sai marino la causa nrindpale d·~ua cachessfa scorPoniamo termine a questa prev.è r:issegna tenabutira. Questa opinione combattuta pel primo da peutica non già perchè manchi Ja materia, chè, stando Russe!, poi daLipd e.Milm;m, venne dimostrata essere ad essa, lunga ed .interminabile d~ventereb,be,. sì tiene cosi err9nea; che Gt;'ainier, Addingto.n e Lirrd pro.poporchè ci siamo proposto di attenerci esclusivamente sero e qual preservativo, e come rimedio !'-uso m0quanto_ di più utHe e meno contr.adetto· ei dJmoa qerato dell'aGq,ua di mar,e (1). Non è p.erò provato sta. r ono la .nostra es~er.ienza-e lo s.1;1:1dio degJi autori. che l'us.o inte.u-n0 abbia 1>ortit0 e.ffet~i abba.stanza s.od:. disfac.~ntida iqvogliare i pratici a f1rvi assegnamento. Compensi t<efapeutiéi ·esterni locati. Alwni dùi/01·e~ic'i. - · Non rit0rneremo più su .' I b,a,gn.i sernplici g,cnerali hanQo sempre fornito un, quanto già dis&imo nel riferire un brano di Lind sul-. l'utilità. dei diuretici e dùtforetici nella cura dello· mezzo terapelritico, assaL viantaggi-0so nello scolìbu-to, dfatesico~ .'si'Ccome qt1~llr~ $e ten~o:no a nestituire le scorbuto. Le legger-e infusioni di thé, di salsapariglia, sue· funzioq·i ;:\Ila, çute-,, soU-tameaje aiiid-a. ed, i~erte illh di fiori di ti.glio, di sambuco. e simili, sole o combiquesta m.3Jattia·.. Quelli.che ebbe-ro ·.opportu~tt~ di fane oate diversamenJQ con altri ageriti d'a,naloga virtù, fiJosserva~ioni in propQ°s,i.to assicurano d'aver veànto più· rono. riconos,eiute v,anta:ggiose nei .-malati: dr scorbuto volte negli. faaJermi dopo il" secorHi}o, o terze bagno così dettq da. alcuni freddo~segnatamente durante .la promuov~rsi·la diaforesi.11 s-parire ben·t-9sto le macchie· stagio[)e invernale. 11.Di tu.tw·le·e\lacuaziòru, diee Arella, ed acquistare in brevi giorni la sal:utç. La ttaspica-· il sudore èquello che gli scorbuticis0pportar.10meglio zione cutanea sarà tanto più fa{}ilme.nte att~vata se e_ne ritraggono maggfore vantaggio; epperciò i diacontemporaneéj.rnente si av-rà cura di metteire a pli@· foretici rie~cono molto:utili: tr:i questi soglio d&re fitto ìk calore del letto, e si usera,rno blande stvofinauna leggera infusione di legno sassafrasso. » China china. - Non avvi forse in medicina altra sostanza .che più della china sia ~tata· cosi frequen(I) V. La sua Memoria ,utlo. seorbuto inserita negli annali temente invoeatà nella cura dell~ malattie, sovenie uni~. di med. di Omodei; {ascicolo di aprile Jg5·g pag: 33: ·

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(1) ll 'Lind ha e,perimentalo l'aQqua di mare come purgante in molte malattie ed ha sempre osservato molti bÙoni effetti. Volle poi esperimentarla sa due malati le cui gengive, come ci diée, erano mollo pulride, le gambe gonfie ed i tendln·i del gi· nocèhio rìlirati, è_loro fece 'prendere ogni giorno u~ mezzo boccale d'a?qua sala:ta, è lal~oltà'ancbe·di più. Dopo quindici giorni di qµesto esperimento i suoi ·due .malati si tr~yarono nello sl~to di prima senza ayere nè guadagnato nè peggio~ato. Op. ciÌac. pag.~p-7, ;

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M

'Era pressochè al'termine del ~io scritto.quando mi fil da1'o di le.ggere questa dotta Memaria'ecc. del cliiarissimo d.oltore èlòch' da· Trento, che trovai concepita con vedute teorico-pratfolie dia-· mèlralmente opposte alle- mie: G~nfes10 d'i provare non poc~ rammarico neJ ·.vedermli c'onlradeHo d'a•éosì abile ed e legali~ scrjtJore:; ma.se:è vero che .daWaUrito di oo.ntiiarl'e op'iniGllifsi fa- ' slrad.a la veritàj o mi.terrò ab1Jastanza soddisfaUo :del.I' a.v~-re conlri~ailo colle·mie falicbe a coi)rerm,ire una volta ~i piQ ,qu:etta sentenza, La memoria ,ullq ,corbt.ito del .P.reloda-to dottore essendo del r·esto as1ai pregie,ole·per altri titoli io,ne raccomao4o doppiamente la lettura... ·


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z'iòni alle diverse parti del corpo. Al<mni propongono i 1bagni. diiersamehte modificati; 1 in Fran~ia è molto iii uso l'infondere l)éll'acqu'a una certa quanti.tà di aceto; il dottore Paganhii,, asserita.d'aver guarito due. séorbì:ltici co'.solì bagni nitraii, ed altri usar0!)0 cqn, profitto i bagni solforosi. Checchè se ne vogl\a dire fesperienza ha dimostrato che i bagni semplici, usati cori discernimento, riescono ugualmente profi.LtevoIi ('1) . · . . Fomenti'localiecc. (Quandole gambe sono gònfi~ ed edematose, dice Lind, bisogna farvi sub\to dellè leggere fregazioni con flanella carna. Dopo è necessario fasciare le p'arti da basso in atto con una benda poco stretta. Ma le frE}gaziorii, osserva egli, noR devono essere messe in uso che quando la gonfiezza è poéo conS'iderevole, molle. e poco dolorosa l). · In · I questo caso ci dimostrò invece l'esperienza non doversi ricorrere a nessun tentativo locale, esseodochè il miglioramènto generale, che tien ·dìetro alla cura igienica, nori manca di presto manifestarsi anche nei sintomi delle gambe. Io generale noi ebbimo molto :.\ lodarci delle fomentazioni leggermente tiepide di vino arom'atico anche gnando grav~ e molto dolorosa ne era la gonfiezza e la tensi'one. In quest'ultimo caso H Lind raccomanda di servirsi di fomenti caldi e discussivi, esp0nendo ie gambe al loro vapore sotto una coperta di Jana . Solitamente questi fomenti erano fatti con acqua-calda ed aceto, oppure aggiungendovi sale ammoniaco. Le embrooazioni di olio di camomilla, di giusquiamo 1. e, secondo le.circo~tanze, i linimenti èanforati, afu,. tali da modeçate fregag ioni colla pal~a deila mano, non che i fomenti tiepidi di fiori di sambuco sono i compEi.11Si più generalmen'te usati. Quando ·poi le gaìnbe' sòno enormemente tese, flemmonose. e crucciate da atrbci ò0lori,, i cataplasmi emollitivi, anche corretbi con l'acqua vegeto-niineràle~riesci'ranno d'incontrastabile utilità; ed è in questo caso che la cacciata saD'gnigna trova p1:1re la sua opportunità. Sicc0me può .avvenire olw per co_mpl1cazi0ni insorte, o per circostanze particolari, sia indic_ato l'uso de' rubefacienti si avrà cura di dare la preferenza alle polente senapizzate od anche ai senapasrni volanti; per0tchè i vescicanti in questa malattia, per i motivi già 1aetH altrove, passano con somma facilità alla cancrena. • ~ Gengivari e collittori. - Sebbene i fenomeni della bocca no~ si~no che :::intorni od effetli della c_achessia e che la .cura, intesa a mç,derarli, non offra un'influ~nza egualmente beQ.efic;t C~ntro l'origine di essa, tUk tavia. sia per il sollievo che può portare .ag\i incomodi. del malato, sia anche ,pèl,solo scopo di pu lizia e, d'igiene, non èsenzaimportanz.a il rivolgere per tempo la nost11a attenzione anche:a;questa località.. Avver(1) ,e:ome mezzo igienico,utile in•t11tti i tempi e più ancora in estate, quaoio oòn è ,possibile Il oso dei ·hago·i g.-inerali, noi raccomandiamo cald!lmente- la lavatura e la neltezza dei piedi ogni sera prima che il soldato, vada a coricarsi.

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trmnò ih passan'dd cht diétrò 1 a nostr.a individuale e'Sperienza, fitenÌaffiÒI ndll ,'all"t~Otl difilOStrato-che

}él

stomatite , (1): ,non tanto r.ara negli eserciti in cam-'

pagna., non possa . in verun modo propagarsi colla trasposizione degli uinori secreti dalla mucosa bucale malata a quella di un sano per via del ériccbraìo; der bicchiere, della pipa od alttimenti. Le- nostre cò'n-' virizioni à·qnésto rigtiarç,l_o ci ·persu'adono che tutte le mucose 'se'nza 'd)s'tjnzione possono, io date circo·sJ;rnze ·e nella medesima malattilt:or.a secernere bra no materia inoculabile secondo la natùra, il gfado d'acutetza ed' il ·periodo li'el motbo tla cui so·n'O, éol-' piie. 'Del resto il solo diminuire il fetore del1'alìto~ ii"prurito O C'Oci·Òre d~lle_cgetfgiv-~, non ·che 19 sco'fo eccessivo. degli umori dh~ tormentano e aeturpano la bòcca del ·povero: paziente, sono _gia' tali servigi che , giustificarro bastevolmente re premute dell'uomo dell'arte. A ta·le ·scopo ' nbn fa mestieri ri·chiamare ·alla ' mente· che gli eléxir,1le polveri e gli eiettuari composti per lo 'più di snstanze corroboranti, ed astringenti' di cui fanno uS'o gli eletti délla società servono in generai~ assa'i bene alFigiene deHa boccà. Diremo invece ad utiie comune che Beker ,propone, e -moftissirni dopo di lui esp_eriment'afono la polvere di carbone végetal'e e ·vi trovarono il più comune •e ad iln tempo iÌ pi4 vantaggioso-antisettico dentifricio, molto atto a prevenire non che a curare la fungosità e la esulcera·zione, ancora Je.ggera-, delìe gengive. V-i gio- • vano pure i liquori alc'Oolici allungati, sia spazzolando c@n essi le . gengive, sia scialacquando due o tre volte al giorno la bocca; vi gi'ovano gli acidi in genere_, _come il suco d'arancio e di limone, l'àceto di vino,.non che gli acH:li m.inerali,oonvenienternente dilungati. Ma piu di tutto ~è provato giovare il! clo~ ruro di sodio, o sale di cucina, sciolto nèll'acqua, come pure la stessa aaqua di mare che fu espèri- · mentafa efficaeissimc1 non so1o a maote'nere· la tonicità delle gengive, ma anche a .-combattere i primisegni gengivali dell'invasione scorbutica.' Il Dott0re Novellis, scorgendo cbe nessun profitto ritraeva dai collatori antiscorbutici delle diverse far0

(1) tforante ii campo di . s.' Maurizio, ·che ebbe luogo nolPestate ,dell'anno Ì849; la stomatite avèva preso un'esbmsione·e.pidemica fra le lruppe·.di bassa forza · colà raccolte. i\. ditTereoia del!? stomacace1·z~ ·stomatite otfriya sintomi più attivi e, meno egoivoci di vera jnfiamnrnzìone. L'irrita~ione della mucosa il_ c~l'i>re, lo ptialismo, il 1dolore e Ìa esalcerfiQ~e d.~He ~~ngiv11 erano più .pronunciale; re' Ùlcérazioni si rendevano facilmente fangose, vegetanti con aspelto-giallo sporco, non livide e 11era-· sire come nello scorbuto, ed assai meno che in questo sanguinanti,. Più progr~ssiva inollre era la infiammazione, ulçc.riitiva delle parli molli oa degenerare talvolta ip cancr.cna interes. ' I sai;ite le hibbra, e le gote, se presto noo vi '!,i rimediava colra cu-, ra àlliva. Màncavano i dolori alle eslremità, le gqnfiezze e le macchie scorpotiche. li salasso riesciv~ assai f. roficuo nei casi gravi, come pure 'le scarificazioni ripeto te delle gel}give nei casi leggeri ed aQiretici. La cara era ai u·nqaè préttamenle anliflogistica allh'a o negativa: in ragione delli gra'vitdà. dedila m?_latliat_: Convenivano pure i collotMi emollienti,sabaci I e astringen 1.


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cidentalmente ~ab-bri.citanti, ma ,i si dev,ono aggiunmacopèe, divise 'la seztonè degli s'cOrbutici ih due qi°età~ di cui Uilq sòttopose all'uso iii rin èo1lutorio ' ~ere leggere mme~tre due o tl'e 'Volte al giorno. Socomposto di ,, SRirito ardente di ' coclearia, di cilie.git 1 htarn~nte nella cura del'IO' scorbuto si può a dirittura esordire con un regime dietetico piuttosto nutritivo nere, rafano, miele rosato ecc; e l'altr~ ad un oncia anal>ettico, compost"o di sostanze variate·e .di -fucile di~ di clorure di sodio in quattrn onci,e,d'a4q_ue çoprnne per far lavature alla bocca, fo )poche. s.ettim&ne que- . gèstio~e. Qu_ello cb~ loro ?Onviene di piò., dice Lind, sono 1 buom brodi, la minestra .o zuppa fatta con sti ultimi ~bbero le gengive rjdotte , alJ@ stato pri:c_arne fresca e molti vegetali, come le indivie, le latmiero, e cessato era intieramente' il fetore-del1',alit0, tughe, le rape, le patate, i cavoli~ ·i porri, le ci,. mentre gli altri poco o rressun vantaggiiY avevano~ot:p_olJe, ecc. e l'espel'i~nza ha dimpstrato che ha ra-' tenuto. Il Lind pre'scriveva comunemente il decottò , · d?orzo col mièle 1 osato dhe rendeva pìù attivo, a nor- · gione. ~ L~ jnsalate, di. qualuo.qu~ specie siano, sono utilism,a dellé ci; cost~n.ze,, coll'aggfugervi :alcune gopcie sime,. e.quando lo stato (}elle loro gengive n·on. per~'un aç\~o, miny.r~1~; Eg(i dice,'. inoltre che i J ar~amette di amministrarle crude noi a;vevamo l'abitudine ri,~mi astripg~nti, fatti col~'a,lluJP.e e I~ d~.cpp9pe .di di darlè cotte".ed unite a, qualche pezzo di carne tecorteccia di q_µereia, sono indispensapHi,per l,l.cur,a ' · dello scorbuto. Nei .nostri ·ospedali era generalel'.u$O ( nera, anobe a 'malati veramente gravi pm1chè apiretici. Non abbiamo mai fatto nso di un'alimentazione del ,decotto,d:0rzo, miele rosat;o ed allume che vies.elusivamente vegetale od animale, ma il più possi, dimosemprepnodurre 0ttimi .effetti.È noto..che Wanbile Vµriata e mista. Ciò che importa assai onde conswieten consigliava·un·collutorio fatto col sal marino ' tenere i malati nei limiti qu;i.ntitativi del vitto, cone coll'allume a tlosi eguali, sciolti nell'acqua bolle'nsentanei al loro stato, si è di non lasciarli digiuni le te. Merita poì di essere ricordato per semplicita di lunghe or. e , massime del mattino. A tale scopo la compo~i'zione e per i sudi buoni effe.tti _quello) orzuppa çli brodo o di I.atte, il caffè puro o mescolato mato col vino, zriccaro~ e suco di limone. Il deéotto c9I cipç,.colato e qol latte; o qualche minestrina didi corteccia peruviana · acidulata cosùtuisce ad un versamente combinata, date a colazione, servivano tempo Un eccellente collutOflO. e può servire ariche, ad attutire la fame ed a preparare il y,entricolo pei come, il vino ~~opi9tiçp,.nella i:µùlicazi9ne dell,e pia· pasti. successivi. In generale quando le funzioni erano ghe scorbutiche. • La 'Serie dei coll11tori e gat'garismi fatti coi su.ghi bene 'avviate era permesso di largheggiare molto di più negli alimenH che neHe convalescenze delle madi piante aromatiche; cogli èlexi r, colle decozioni di lattie ordinarie. È appena necessario il' dire che una sostanze astringenti è pure estesissima; noi abbiamo ben graduata razjon·e di vino costituiva la bevanda ~iù rammentati soltaritoi più semplici insieme ed i più opportuna e confaciente ~pèr còìilp,letare la razione facili ad ave·rsi, e queHi ché ortétln'e;o la sanzione di tanto dèl éonvale·séénte come àel malato. · replicati esperimenti, persuaslff d'altronde che il l~tUno déi fèn9mè,oi n,otati nella semiologia e ché tòre sarà più ·che \nai convinto la guarigione della dissimçi qy~re Plù d'una' roiia t1:oncato inaspettatacache·ssia s corbutici consister~, r-on · già ilei palmente insieme colle speranze del medico la. vita del liativi locali, ma nel regime dietetico sosti,totivo,. malato, si è la sincope osservata in seguHo ad im·generale, confortato dal!'igiene. prudenti ·movimenti. . . . ' Condotta del pratù10 npl reg.ime al,ir,ientare - Ricordando ora corrie, assai ·più che l'estremo grado ed q;ltre precai~zioni.. , -1 di prostrazione, prodotta' dalla gravità deJla maJatt.ia, siano causa di:q'uesto doloroso accidente i versamenti Gli' scorbutici, ,anche '~r.avi._~ono in gen~rslle di una S:ierosi entro le pleure e segnatamente del pericardio, . voracità senza. pari; _vqraeità che mette ben sovente il l'·uoìno deWarte sarà fàcilme·nte persoàso "dr tutte le medi½o nell'imb 4razzo,slllla scelta,~ pre$cçi~ione_, del precaùzi'oni da mettersi 'in opèra nel cambiare òi poregime dietetico, ed e cagione,.ai riottosi e disobbesjzion.~, nel ll)Ut_are 9i letto, di lingeria O I)ella tradienti, di_conse1½uenzenon rare volte fataH. ·te freslpcazione di simili mal,ati. Ché anzi, quando ·ana' quenti ricadute,e lo stato sta.zionario clie si-.notava in segni statici e razionali di queste idro , pr;esenz.a-dei moltissimi·malati giunti sul Bosforo d'ali~· Crimea·, ed ag:giunga una straordinaria deb.olezza nelt pisie, si i quàli ·avevano cosi. bene ·p1·ogredito nei ·pri'lni giorni polso, s. e bbene non sia intermittente, né v'abbiano, d·et lor0 arrivo, sono in gran: partè da attribuìrsi ~d precedeo~e dì sven.im.enti, vuole tuttavia' prudenza che eccessi nel vitto. Dev'essere perdò particolare studio non,s· i rimu0vino dalla loro abituale giacitura se non del médico quello di trovare, modo di conciliàre le se con molta circospezione; e non si espongano a irragionevoli èsigenze dei m'alati collo stato del loro traslocazione a meno di circostanze veramente veruna ventricofò, p·rocurando nello stesso mèotre dipersua- 1 i~perio, s e. derli coli.è p1tr,qle ~d addifau.do i fatti depl9i·evo!l accad.uti.a quelli d.ei cQmP,a,goj ohe, ~onkro.il.~uo divieto, trascorse.ro in eocessi·.1 . . In, génera!e,la dieta severa, cio·è di-semplici brodi., !lon è :rminessibile negli scorbutici, quandJ:a.nche ac- · ')


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PARTE SECONDA ( HE/Jlt DI NOTillllJIJ.lE, 'l• TOR~,\T.t. ).

GENOVA. - uata lettura del proc.esso verbale della precedente tornata, venoe senza ,ariazioni approvalo. Il signor (armacista Della Croce, ad ottemperar all'invito fattogli tlall' lspeltore signor Cav. Pro_f. Cantù, sottopo~o alla Pre~ideoza una n,ta di rimed'i e noove formole- farmaceolichè ,la aggiungersi al Codice fàtmaceutico-militart alfi ne di renderlo più eonsenlaneo ai bisogni d·el servizio ed al progresso della scieo:118. Messi a discussione partllameote i singoli artié'oli proposti, q.uesli furono per> la massima parle _adollati ad unanimilà di votL J1 Presidente intra lliene q uindi l'adnnaoza nel ragguagliarla di due casi d'enuresi sospetta 1imulata, beocbè da appositi certificati gl' iodividoj che se n e d jceyano affelli fos.s ero di chia· rati veramente tocchi d:: cosi ratta malattia fino élall'infanzia, siccome era di pubblita nolorietà. L'enuresi era in ambi i c.1si sospettata come ,im11lata percbò a coofermaroe t·~sisteoza noo cònco rre'vaoo ì sinlotni obbiettivi e razì onali che a•ordinar i<> I~ qualifica no e pe'rchè eolrl!mbi i soldati godevano d'un florido st-ato di salute. Tentati perciò inotilmènle altuni riìlledi,si feue ricorso al ferro rovente, la minaccia sola del quale baslO a rare si ohe l'ano dei doe simulatori si di,çhiarasse goa11ilo dalla sua rualallia. L'al-lTO sosteno~ iQ vece cotesta prova senza <:Oofes· aare la sua siwulazione, ehe P!Ù tardi fu toOavJa svelata,dali-, l'essersi pur~ dichiarato guarito al fine di liberarsi dalla molesta 11osizione in coi era· slato collocalo nel !etto, dove no~ gli rimaneva ia ljberlà Coorch è il braccio destro. Dopo qu~sta sposizione il Presidente saggiamente avvertiva eome nelle malattie che possono facilmente euere simo la te non 1iano mai trop'pe le care da mellersi io pratica per tenta re di scoprire l'inganno, pTocoraodo però sempré di condursi in ciò con la 'massima prùdenza. ALESSANDRIA. - Letto ed approvato il processo ,erba le della sedala antecedente, il Presidente .domanda all'ad anania so aloono a-vesse qual.che· osservazione a fari', o in pronto qo.al• che ·seri Ilo omio farne· tema di, d,i scossione scieqtiflca. Ness11no av,endo domandata la parola,, il signor Pre,idei:,.te passa in riYisla, e fa alcune osservazioni sa tre o qoallro casi d i malattie cbirargicbe esistenti nella sezione fer iti, e principalmente fa oggetto di sua disainioa un caso di ferita d'arma da fuoco alla palme della mano, con traforo del proieltìle a parte a parte, guarita feliciasimamenle colla conservazione non solo della parte, ma anche del moyimeoto di quasi t alle le dita, due soli eccetloati, il medio e l'àmilare, per la distruzione dei tendini Deseori ed estt,nsori'deUi .stes~i, falla dal proiettil'e . Oltre allaJ robustezEa e docilità dell'ammalato, questo caso fa molto-onore allk paziente inlelligenza del bravo capo-sezione che oe diresse la cara, e la medicazione,ed è un f~llo di più in appoggio d~•lA chirurgia conseFy-.ltricc. Essendo venuta l'o ra !iirdn il P.resisl,enle sciolse l'adunanza. NIZZA. - Letto ed approvato il verbale della precedente tor11ata, il Pre.s ideote presentava all'adunanza il dono fatto al Gabinetto di Lettura dal '10n me1io· stimato che amalo, dottore Cav. Mana:yra, del prezioso suo lavoro intitolato Rela:ione ,u la 91mingile cerebro-,pinak 011ervata nella g1'arftigione di Ca• .fliari. Pel quale dono il presidente, fattosi interprele dell'una-

nime voloolà dei colleghi, propone siano resi all'autore i più vivi ringraziamenti. Lo stesso signor Presidente es~eroa quindi ai suoi Colleghi la piena sua soddisfazione per il IÒdevolissimo modo con cq_i compirono ai loro doveri di servizio dorante la saa assenza. Ba poi la 1>arola il dottore Via le per legger ona storia di si• noca ga,trico-nn-Yo1a,d1r coj fa affetto certo Cau. soldato nel 4• fante ria, e della qaate,goarì in càpo a doe me.si. CAGLL\JU. - Approvato,il proc:ess9· verbale della prece,denle sed uta, il signor Presidente invita il dollor Tarrone a continuare nella letlo ra del suo rendiconto clinico, e qae~ti risponde di noo aver in proolo il seguito di questo soo lavoro.La parola ga,ndi vien' concessa al do\l or Bolli, che confes1 sando innaozittutto ìl timore di fare un appunto all'esimio dottore Larrey, nome ven er alo e c~ro aÌla medicina militare, ricorda all'aduoanza ro111e il distinto collega di ollr emonfe n ella sua comunioazion'e ali' ,\ccademt-a di f>ilrigi, riprodòtta su·l nostr o giornale n° 33, volesse atfribaì re alle fo ticlfo ciel servizio dorante l'eruzione po3lolare gli acetdenticonsecotivi osservali in aleoni fra i vaccinali della guarnigione di Tolosa; desameudoli principalmente da che l' ipfiammlfzion,e erisipehttosa, o fiemm.ono~a fu iu tutti 0111 braccio destr.o, ad ,ecce/lii<ln e d'11.n~ che era manci no. Senz'anche ravvisare in qaeslo fatto ano di q uegli azzardi che oon ,ono infrequenti, e por conced.endo alle fatiche del servizio oo valore relatfvo, ma secondario, il dottor BuÙi eleverebbe tìmiélamen te il dubbio se piulloslo qoeslì accideuli flemmooosi 'O tifoidei non ebbero l'a prima e vera caosa in un a influenza epidemica, allora per avvéntora dominante, favorita per altro dai calo ri, che ammette anch'egli il dottor~ Larry, favorita dal lavorio vaccinico, ma fou'anco favorita dlii' metodo ordioa11io dli vacc.i oare a qu alche profondità nei tessQti? Senza ammellere ona grande differenza nella fattispecie fra i fenomeni tifoidei e quelii d' infiammazione flemmonosa distruggente j tesso!~, giaccbè secondo iLdottor Botti q,u esti disgraziati accide.n,li, si osservano, troppo spesso riooiti io u,n morbo cbe· allaoca la vita nei sooi centri, ed incomincia per oosi dire il lavorio di distruzione prima della morte, non potrebbe egli persoadersi come il semplice attendere alla cura degli arreài e dei cavalli, dopo la vaccinazione, abbia potuto dar luogo a consegoen·ze s.ì gravi. Noi sappiamo , dice il dottor Bolli, come i nostri soldati , ad onta delle precauzioni usale, elodooo spesso le misore prese, s i espongono discinti alle impressioni a tmosferiche, o ingannano quel tempo di re clusione forzata, giuocaodo fra loro a gioochi di forza ·e simili. Dice iµoltre cbe desideroso e prima d'ora ed in qoest' anno, di studiare il metodo Falconi sa scala piO ampia, per la gentilezza di queslu nost ro 11otico collega nel Corpo, avend olo potalo seguire aoclie nelle vacci nazioni d'ei pt,iva-ti, fu cosi che· potò constatare come le madri in- g'é oorale poç~ cara abbiano dei bambini neo-vaccinati, e come molli dei vaccinati adulti attendano tndefe~samente alle loro occupazioni giornaliere, seoiacbè per ciò abbia eg,li i,isc.ontr.alo accideu~i. gravi nel ~orso d11ll'er uziooe vaocipica: soggiunge a,nzl di rammentarsi che. lo slesao professore cavaliere Falconi r acconlavagli come, in occasione dell'epidemia Yaiaolosa svolta,i io Carloforte dove, mandato dall'autorità ci,ile, recavasi ad impedirne le tristi conseguenze dell'ulteriore sviluppo coll'innesto vaccinico, alcuni di professìone marinari -o pescatori, sollilo dopo l'innesto 11'imbarca:ssero tmponemente per viaggi o per pesche. Appoggiato a q-uett-i ratti ama meglio il doltor Bulli ndere negli «cci denti riferiti dal chhlrlbimo dottore l,3u,,;y un·inftnsso epid'emico òbe trovava terreno favorevole pel processò100rboso.detta.,pJ1alicat11. vaccin.a iion'e • nei calori allora dominanti, non niegaodo il 1100 c.oncorso-.tewadario alle falioh& del-sc;rviaio. B. fr.a.tutte qaette


ed approvata dai m'ièi compagni e dallo stes.s o hpéttore Sani·caa!e. concomil3.n\i il dottor Batti non perita ad inscriver,i tario, sign,or cavaHere Mastio, che prima di me aveano veilotb ancb.e 'H metodo di vaccinare a qualclie- profoo(li(à nei tessuti; quel terribile morbo m,lnifeslars'i, est'endersi e fare in-esoratiil'per coi, come egli dice; ven·e ndosi a paQgerè . i com uni tega• rnentè strage pressapoco di lotti coloro che assaliva. mènti, ne poterono, e no possono insorgere· iòfiammazioei el'i•Mi contenterò di rispondere al signor.dottore Tarrone che se sipelàtose e flemmonose. uesse lelta colla dovuta attenzione la mia memoria si sarebbe Tatto questo non toglie che d'esso non si associi intera:monto 11ccort~ di l~ggieri quanto gratuiti ed inopportuni fossero gli a~ alfa notma del riposo obbligata,:io ed a tutte le allte misure che oen~ali sno1 appunti. lmpercioccbè in della mia memoria proper i v~~èioati raccoma\fda\la il supér1ore Consiiu,o fin dM 183' ceden1o per via d'eliminazione, e stabi1ito ìl p·a rallelo fra i•sinnella sua istruzione rulle vaccinazioni. tomi d·e11a malattia olfe'rtasi alla mia osservazione, ·e ·quelli di Il sign·o ; presidenté fa osservar1fal dottor ·Butti che qual'ota tutte IE> altre atfeiionì ·con cuì poteva a'prima visl·a venir confusa potesse eg·li assicurare essere esis'lito un tale predominio ai af· dimostrai essere <lessa la meniogite cerebro-spinale epide'mica' fe:tioni flemmonose entro e fuori le ca~erme, è p'er ·la· semplice . corrispondendo·in tòtto alle descrizioni cl:lè di cotal tfogosi ci azione di . quelle' cause che nelle ci rco·stan:r;e ordi1}arie pro do• diedero parecchi medici 'militari francesj; fra i quali prim·eggia cono meno gravi malattie, meotre 1 il dottore L'<lrrey osserva·h .!l'ourdes, ed a quella èbe ne 11oro'trallati consegnarono que'dué q'uestf n 'e mmoni'·ed erfsipole flemmonose, potreJ?be desso franluminari della scienza, che·sono 'Tardive1 e Grisò!le. lo quel raf-. camente sostenere la sua proposizione; ma siccome co?jÉl~ti dati non venne omméssa la pernioios·a tetanica•invooal'a dàl ·fronto mincano, non è in diritto di ripetere gli accidenti riferiti ira I mio dotto afuico e collega cavaliete•Nicolis; e se mal non ·m 1apdottor Larrey i:lalla costituzi.o ne i:nedi'ca, cbe lia 'già su~poslo -p ongo, le l-'ragio'n i da nie addotte furono da questo riwnosciuté sòlamentè per avveìi'tura domin ante Ìti allora. , valide e ·difficilmente oontroverli'bilh·II cavaliere Nkolis avea ~ D'altronde egli è precetto pratico che qu altirique'paTle, ove citalo Poccinotti siècome l'onico auto( e che ·a,vesse pubblicati abbia sede uu processo flÒgis'tico e speciale, massim·e cÒm!! nei esempi.i di perniciose tenaoiche: ed io, valendomi appunto delfatti in queslione, !le si hanno da evitare simili aèci itenl!, di bba l'autorità di quel valent'uomo provai élie, nè' pei fenòmeni preessère mantetiu.ta in riposo ·pr~ssòct h'è assoluto. 1' fatli lo san.s~ntati !!arante la vita, nè pei guasti rivelati dalla sezione cadazionano giornalmente., e fra i nostri 5lessi vaccinati di questo vèr\ca t si piitèvanò dichiaraile"siini}i i casr di Genova a quem di anno, apiànto col mè toilo Falconi, ,s arà forse per aver dessi, n~Roma,econcindeva, aGenova,come ll'Pinerolo come a Cagl-iari glette le misure a tal riguardo stabìli(e, giudcando 3i forza' J oi trattarsi dì 'meningi là ,éérebro-spiuale,epidéU:ìéa. L'arg~inent~ compagni o eosé' simili, (ciò che var,Peobe 'l'affendete atitì cura . dell'im~orlazione ·del miasma febbr.igeno ·dalla Sardegoa,. al deg/i arredi e d~i cavalli); il fallo sia che parecchi di cos t'oro fIHale s1 atta ccava tanta importanza,.è che paren ineluttabìll3/ a forouo oltblìgati dhipàrare afrospèdalè'pèr ~tJsipoté· flemmomolli, pet esS'er!l stati i S'a rdi quelli clìe -à ,Genova ecl a Pinerolo ,. ' · nose alle lìrJicéfa 'di pot o \lacci nate: ·soggiacquero ,primi al malore in 'discorso, lo ·combattei colla ' 'Non v'h~ dubllio, °prosegu~ il signor presiden te, che allo svòlsemplice rifiess,ione chE<, se sHosse realmente agito df febbre g.~rsi di cdlàJi,acciqenti poss-a.vi infl.o'lr~ il1 modo1 p~co delica~o perniciosa, i cònfinenlali a' preferenza · degl'isolauiOàvrèbbero • • d-i vascinare. . I t. , 1 clo".uto,es.serne èolti; perchè questi ùllimì vi erano abitbati fin 1 ira' quei 10 nt>n de'termioerà cub 'diffici!m'~nte ' le sumhi; nto1 dal foro nas'eere, e sappiamo dalla nsiologia ohe ab ad,uetit no~ vktè ma~tfe~lpzioni'm.orbose, qµao4o non agg] un_gano cati\ e fìt passi·o. esterne: c'o nie lo sl'rofioarileofo ilelle fe fite, l'ésér'ciiio viole1JlO · . Dopo tutto ciò, dopo la disèùssioné tenutasi a T'orino ove aeilà' part~, l'elposizione di que$Ja al'l'a;ia, ecc.,éa11Je'cb~,'come .i.I signor Doti.. Giodic3 èoti tàillo lùsso, d'erodizione illustrò la poc'anzi àccennava, prÒ.~ocaÒÒsiffatti, feòom.eni, sebbe'n ciò ax' s.tori? .del1a meniI)gite cerijbrp-spioalè, llopo quanto in questa venga piq di rado, a.ne lie in quelli in cui la vaccinazione fu pramed,es1ma ' sala v-etiue, ripetutam&ote detto in proposito1 non . • l il meto ' dq .dt l beneroeritq, ' li, " secontlo professòre Fa1·coni. t1cata può non fare m:a.r avig lia elle ilr s.fgilor ·'Doft:'Tarrone sÒ rga a Lo ~\esso ~ig1;1,o r Pre~h!~nl~ rtvpl~e, 1uin;di 1a jmola al signor m:uovere'uoa postumà querelà, e sarei, per dire a rivearierci' per 1 doUore Tàr'rooe, e pressochè néit6 s'eguen(i ·tèrm'ioi siJfa'1ii confresche cosè fr.itte e rifFiHe. - , - N'è mi fa mioor maraviolia futare alcune proposizioni cohten'u t\rnella prìma parte del l' adire ora per la prima volta dalla: sù:i oocca aver esso,cu'Ì-~to sùaccenna'.to di lui lavoro comunicata allfà ihinaùia ·nella fehulin ~lac?.mer. 63 perniciosMétanielìe, le- quali .tut!e ebbéq>'llsilo tima sedata. • ' C~ltoe. Cred?, . per es·lernargli ttitlo jngenuamehte· il nfio pen. l ' . ~.I.I s1gn,orpo.tt~re -rarro~~ cì,como.~i~:1va u,~ suoscr.ilto ch~egli s1ero1 che v1 possa essere· stato un qualche errore 'di calcolo se mlllolaya --Rendiconto Clm1co delle .,malatt1e. per esso ossernon ili dìagnosi: àd ognPmodo il 1sigrrM: Dott. 'lrarrone 'àv~ebbe vale e curate, dul'_;}n le .Il s~me~fi;e in f qi presttja,,sfpi;iip 'in , fa~to bene a ' fàvellarne- prima: èiò,hon ilvrebl,e per n~l'Ja Ynodigo~~l' ospedale;" nella-p,j11·te pexò d[ de\lo scritto che-11 p{èfalo . fioato la m ia, convinzione, ma mi avrébbo forse reso' plù ·incli~ign~r .pol~or~!ci fec,e:ponosqere, con molt,a mia J Q.rpresa p~lla nevole ad ac,corc!argli' fede j>_iena od •inliera; ed a menargli ~ota1 c~ \l, si rj(erisse al,111 alfezionJ ~I).~ il medesimo ebbe ,oèca · ~oone s~oza ·il m:enomo coptrollo le lsessantatr.e s~e guà;igioni, s1one di,qui slud,iare; e si che nell,~ q_1,1an~ità .p1i. ricordo che ve 10to1100 alle quah n<:J'n è forse illecito aver qualche dot>Sio. n'erano non poche. m~ri-leyoli di li!Ì~pial me9zi9ne. Il sl6nor Siffatte guarigioni d'altronde sareBbersi olieriute~colla èhin'a dott~re Tarrone dopo d';nier, vagiilO p.el campQ ~elle g~nera_lilà la quafoqa'i a Cagliari non riuscì una solli v-01ta n'e ' molti casi' e de1. luoghi com.u.ni della pat.Ql<_Jgi.a.:i.. : dopo d'averci iutratte,nuti di m'eningite èèrebro-spiuale a coi fan'toilfm·io'·eompàgno Dott. dell'Ù~idl tà13 de.i ,,ve'nti ·cdntinui pql!a Shr4~$ua, fo'n\ e ine- ! · Laj; q·oanlo 1io ' vi ric-orrèmm,o. ..W----Ouesla 'sola cir(lòsta'{lza S1<~\UsJa, èn\e vi oomi- 1 quan-O'anèhe ·mamtasslfrò1le saesp.o, te, 6;tstérebbe 1t parèr mìo ., seqon,do .\ . , • lui., •dell11 malattie )1 ()-clie ( . eudemicam ••. 4 \' 1_i'>t" ,,, • • • nano, passa a t'ener dis corso ~coo ~nanta à·ccoucezz;i ed abil'ità pe·r • m.ettere i!1 evHlenza la aivor.s ftà c'l:te-cot;rov;i tra te due 1 ,d 1 i .t' .r, a] n'•s izion ,e,. lascio".agli"1 altd il g1udicarluf ,de!Ìalmenìhgil1 malattle! • E quest'Q,sia suggel ché •ògn'oomo sganni. • ,;;Jfi D '•\ I \ ']l"-l ... t p, _ce~eo ro,s.p,~nale ,q uivi dominante n; lla p'p~avera;de,,':8~'.' nèlla Ottiene la parol(I il voti. L11ffche'essèrl'd(Ì par te linleressata q~,~Ie1, e~h.' con ql!,ell'oculate,zz~ c~e lo 9 1~110.gue,, ea., a ,<l1,~pi tto anche egli, per ess'e'f~ tafo,f(Ì primo•a giudicare la malatti~: di del 1!.3f!es1md da ~e e d~i ~\e\ collegJtì tuni'1~a!lo i'!l a3ito} sifcui è disco'rso, un'affeziobè ' flogjs'ti!la' deWappar~to èerebro(allo ~alor~. egh.11refer1s~e s~Qrgere ttr.a var,~!a dél la, ~alat~,i a ·spinale, mer:itre dovètte riferirhè alf1autorità superiore siccome de~ ùpa fehbre perniciosa tetanica,· e soggiun2:e che di dirigente io allora il servizio, per tema clie dcssa non venisse • l pa~~e, lii ,p fj "i, ,~ f ~:f V ) ta argomento egli pqò pa.rlarne çou,f)iena conoscenza di 'canò':i ad assumere, pr,>porzionic.e~idemiche 'éome di fatto accadde,,si · V 7 , ' ./.. ~ "' 9 tfl •. 1$ ~ ,'fi,,1T ' avendo nel 1850 osservato nel!' osoedal..e di l\lacorperJ 3 casi :di .fa lè'~~l~, protestaud6 1éihè non"iillen!le, come non è realmente ' ' .. ~. ,... ' "~ , lJ {< • queli a stessa f orma patologica da me reputata un'infiammazione poss1bileJ ì dare al•sjgoor. Dott, Tarronè ma ggiori spiégazioni foanca ..e genuina, e ohe non .era invece- elle una pernici~sa, "delle già M té·dal sitzhor ·cav. Manay ra', di far conòsce're a-ncome consta dalle su1' asse11ziòbi!.lo ::.Mn m i. farò ad indagare ·C'li'egli" al prédetto sigho'r D'littore che ayendo prÒoedoto' paricon che fine jl signor d,o ttore 'l' arrooe abbia alla vigiglia della . •me'll(i fl'er'vìa" d'èliminazio'né, tos~p ossèrvati i prjfni 'ca's i; co~e I t' . ,.., , ,, ' •• • "' > ,. :J " ' ) sua par enza)Jer 'uenova, e sotto il prete-sto d'un resòcout6 cli·Ja sà oa·lògic~ vuole lsi p\-ocefl'a I1l simili circostanze e confortato nico, di eui non havvi neanche il principio, messa Ì'nnanzi -uoa "dal 'parère deì ·signòri n 'otfori Mòr6, ' Oòrbella, e Fa'dda' potè critica della diagnosi da me s tabilifa,J e .fàvorevolmente accolta I fr~ricilmeffiè stabilire' sfti'atta diagnosi; dopo d\vere'att'entà-

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- ·U ,6 ~ _meni e slndialo ogDi causa presumibile e ealcolato scropolosa.mente il nlore degli allri criteri diagnostici, per·discernere qual differenza reale esistesse fra la malaltia che si dovea combattere, e quelle che colla medesima poteano esser,confose. Io proposito tjoindi a quel che asseriva il l>ott. Tarrone inturno alla giaguosi stalJilita ,d<!I signor Cav. l\Janayra che impiezò in seg!lito assai tempo per preci.'!aroe la sede propria con accurati studi, il Doli. l.1!j; preg;t iJ suo ç9ll ~gli: l'I volersi -perso,a deie-, chl), la prjma a studiarsi e ad essere elill)iµala, si fu_Jìo da quei primi giorni la da lui i_mmagi,nala causa miasmatica, c~e osa dire avrebbe riconosciuta, qualottque fosse~tata la mascher,a e~e avesser9 potuto v11stire i suoi ~ffetti. E ,s9 per togliere og11i dubbio anche infondato si vQUe speriment.are nei m,omenli giu. dicali più opportuni, la virl ù dei s~li cbinoidei, ben sentì il dott. Tai~oue; qual ne fu il risultato. Inoltre, prosegue il qoltore Laj, . come vv'.rraono· spieg11ro j çasi identici curali io Gel}ova, ·ed in Pinerolo, di mili.tari che non sepperol mai seppure esiste l'isola di S{1r4egni,1 , postocpè s'o_slinarol\o :t crederla. .qna .perniciosa tetanica a fondo miasma(ico perchè i primi colà .ad esserne colti fqrono Sardi, o re1lqci dalla $ardegna? È forse IDl!Ì diventato anche un contagio .il miasmo febbdgeno di quest'isola? I.I sig,. Dolt. :.r.arrone fa ~eotire al signor Pr.<1sidente cbe li 63 casi da .lui ('Urati io .l\facomiir non erano tgtti di .febbre perniei~sa te~anica; es,s.cre questi liqiilali a) o. qi ~ette. -Risponde il s.ig. Presideote c)le per quan\o _egli ne abbi~ , ricordanza, eò a coofessi9ne a-oc.be clegli altri,colJ!!~bi pn~s,e oti alla seduta a,11l11ce~ente, il sj g. Doti. Tarr,one parlò di 63 r.asi di pemiciosa tetanica, ma se hannQ.~eoe dareciclere !i(ì,(!a talcifra, «.iò sce~a di mollo il p,eso di quella sua primi¼ affermazione, e rendi' la cosa alqQ,Jnlo più·verosi~ile.. Termioa_col 1Uchìarare che anche ;,tccordan(lo al signor Doli. T,vrone i sette casi che vo1·,r ebbe sa.lvi dal naufragio della discussipu~, non gli si può menaT buona la quali~cazione di m~lattia endemica da lui-data ~Ila feb~r.e peroicl9s;,t io genere ed all;,t tet!l,nica in-ispecie; poichè non t1:1!le je febbii ~ f!ertodo, .o rµ~~lio da intossicamento miasm.atico che si manifestano in Sarde~na prendono _per buon,a sorte la forma di perniciosa; chè anzi, salve pochissime eccezioni, le febbri periodiche assumono e cooserv,ano carl!ltere benigno per una serie più o meno lunga d'accessi, secondo il grado di saturazioqe. e la · seosibjlit~hdell'indivi,duo-che. ne viene, assat tito. On<!~ si P)?ÒC.Oll tuttof9ndamento statuire che le perniéio~e non avve ng,ono se non-se per l'i!}cura~za, Q l'inavv!)dut.ezza del medico, o per l'11riatia e la ripugµanza(,iell'ammalato per lo specÌfico; cau ~a questa frequentissima di fuoestè conseguenze, cQme Egli . pqlè mollissime volte convincersene. Quei sette ca~i poi di perniciosa le.tanica ,non da,ano diritto al Dott. Tarro'ne, di dire, come già esso sig.ngr. P.r~jiide,ule avvertiva, ehe l'e,p idemia da çui furono travagliate l'anno sco.rso le truppe di questo pres.idio (!Jpideroìa che questi n9n vide., e di çui non appurò baslantemeote i sintomi e l'indole) fosse una epidemìa di febbri pe·rniciqse tetaniche, o no_o tetaniche. Ottiene la parola il -signor Doli. Cugurullu che rammenta· al signor· presidente i cinque casi_di menipgite cerebro-spin~le o.c,129rsi all'istess'eppca nello·speda le, del Bagno. Furon? yisitati cot~sti infermi anche dal.signor Ispettore Cav. Ma 1sl10 che ne Mnvennc anch'esso trattarsi .di meningite cerebro-spinal,e, per ~ui r~ccom~ndò si usasse gcneros.amenle del metodo a~tifipgistico dire.tto. Tr~di costoro, ai quali il. nott. Curugullu credette,beo~ amministrare là china noj. momenti di rerq,issio~e dei sintomi febbrili, perirono, mentre ,gli allri due trattati col solo meto1lo anliflogistico·sopravissero. Il signor Presidente inviti! '· il D~lt.,Tarr,one a lasciare il suo !JCrilto perchè lo si: possa mandare anitU:menle al rapporto della tornata,a schiarimento maggiore qclla risposta a coi diede mo· ' • ti~o; ma quesli ricusa. La seduta è defìnitivameolo sciolta. SCIAMBEIU'. -- Si apre' la sed'uta alle ,ore 2 _pomeridia,.ne, P~evia lellura e1 .ae.proy.azip,ne .<lei processo ve~J:>~le sfella tornata, il sjgnor Presidente Cav. Fer-r~r~ inlrl\lliene l'\l;duo;u1za a~lli mollepliei.c~s,/,di ma!attie d~gn,i gi, pa.rtlcol~r«? o~se,ryazion!'-, esist~nff nell'osp.edal~ tanto.,nella-.5~2.ion~,llleJiica,come nen,-,c;~irurgic~, ed , in,vjt/l li ~igoo~~:l)ffictay sil'!litarii ,ac.!)mpiJare storie dei più rimarchevolit c.omp pur.a.neo storie c9_mples. delle malallie,Jlr~dominaoti.per pi:,i sentarle p~i alfii çpn·

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erenze nell'atile . scopo di s~mpre piu arricchire di co~nizioni

I . pratiche Ja medica famiglia, e fornire in pari; 1emp0-col profi-

_coo l'll:ezto di erodila discassione vas to campo allo svìioppo della teorica istruzione. Passa a rivisla in primo la sezione me~i_ca ed accenna !n modo particolare le febbri periodic.he re.ci.dive, antiche, compliça.te, C,ell~ quali un contjngeot13 massimo venne soi;nmiuistrato allo) pedafe dal Battaglione Bersaglieri giunto da Cuneo in qaesto Presidio verso la melà dello scorsci ottqbre; noJa quanto ampia messe di utili osservazioni praticlie.fornisoono !li me.~ico JlerJe svariate falli spe'ci.e morbose che pres~ntàno; dimostra a ci)iare. proTe eh~ p~n sol~ poço e!ficaci a comba,,t terle, ,ma benanco .danno~i affatto riescirebbero li mezzi or.dinari an,tiperiodici, osservando non cessa.re le periodicità, n~ ctdere le C(lfup lican;i:e, te npn che dietr.o speciale op.port,uno trat' lamento appçoprjat9 ai sin~oli casi a seconda defle varie circostanze locali !I generali. Richiaipa infine particolare attenzione sopra un caso ~i pernicio~a ~pi~ale con afoniaa~solota, )a quale, sebbene prontamente aneslato il rpinaccioso accesso, ostinata tuttaviq. persistette a luogo, e va ora leota{Ilenle cedendo al.' Ì'uso,p,ro}on_g<} to,rlei preparali mercui:iali. Si innoltra in seguilo .n~lla sezione di chirurgia, e cita pel' il primo u'n gra-vissimo c~~o off.erlo da un cara'i>iuiere,' il quale cad1,1lo col pr.pprio <;avaUo riportavan,e , (ça.ttura t;asversale della· ro,tu/a, compliq~ta da sopragg_iutJfa gravissima leuco-adengQebite f h!1 noµ sqlp im,pediva toso_dei m~zzi co.nteqtivi pe~ la frattura, ma beoanco dappresso minacciava la vita <jell'<1mmalalo. • , E-~efooe il'caso dj un altro. car~biqiere che die(r.o un viqlé,.t1to calcio di cavallo ri<;evuto In marcia al l(}rzo superiore de!la gamba destra rip_or.ta".ane ferita lace~a complicala1 da g~ave contusione alla (ilJia, e susseguita da este'so sfaçelo con g,ravissimi sintomi 'cerebro-spinali: in vista dei quali imponenti fonomeni svolg~ erudite considerazioni sulla nah,Ii'a ed effétti di tale traum~jic!l lçsi,çne, no.ta puranco l'abito mo.rboso, le malattie pregr~sse, ei in ispecie fa sifilide costìtuziooal~ sofferta dall'ammalalo, è conchiude deducendone pronostico infausto. Tocca per ultimo l'interessante ·caso presentato da un Ber,sagl,iere soldato ,di confidenza di un capitano, che cadut.o dal cavallo del s.uo superiore, riportavane lussazione della mano sinistra complicala d.a frattura del radio; lussazione çhe venne prònfamente riJotia dal medico ~i guardia dott. Sola,..al quale il Presidente prodiga incorraggianti encomii. Sorge quinili il medico di Reggimento doti. Patrucco e ncta df quanta imporlaoza sia la appropriata medicazione sempre, _ ed in modo speciale poi le. prime medicazioni trattandosi di fe. rite gravi e còmplicafe, ed accenna'agli incon_renienti e fanes\e consèguenze che derivar ne pcssono da medicazioni improprie. HPres1dénte pér uÌtimo, premesse alcunè savie rìflessioni io ratto di lesiorii traumatiche, raccomanda la massima proaeni a e ·circospezione nello emetlere giudizìi nelle relazioni ipediche, osservando che non di rado si presentano casi apparentemente leggeri,a prima vist~. cl)e sono invece seguiti poi da fenom~.ni gravissimi ed anche talvolta da esito fatale. Con ciò, stante l'ora tarda, si chi ode la sedata. l'jOVARA. - Il presidente, accennale le ragioni (esercitazioni militari, l e.va, )lcenza ordin~ria d'alconi tra glj u~~iali sanitari) per cui le confereòze . farono per qualche tempo sospese, ann u,nzia la ripresa delle medesime ed inculca ai suoi subalterni di raccoglie;e fatti, Kia nello spedale che 'in. quartiere, i qnali possano servire d'utile discussione scientifjca nel seno delle conferenze stesse. Dà CJUindi opport_une a\lver~eoze per ~ss~c~raré' Ja precisione nel servizi_o sanitario, e spe~1almente s,1 sofferma discorrendo Ilei precetti igienici da . mettersi prontamente in opera nei quarlieri al fine d'impedire-che l'ottalmia bellica,.Ja 'quale pare vada prepdeodÒ un'estensione di qualche rima~ec:>, non assuma ,vro~orzipni e~1demiche. rIl Direlll'ore Dott.cCn. ARELLA,Hed. Di! . J

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