RIVISTA DI MEDICINA VETERINARIA 3-91

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Comando del Corpo Veterinario dell'Esercito

Numero

J

Supplemento alla

~=A

RIVISTA MILITARE mMEDICINA VETERINARIA


1861, Ufficiale del Corpo Veterinario.


INDICE

Numero

3

..t.a Rivis ta ~1i li hu·e di Medicina Veterina ria ba lo scopo di consculire agli Ufficia li un costante uggiornum enl o ll:cnico· proressionnle fornendo loro la J>Ossibilità di diYulgare le esperienze sdentiliche maturatt> in ambito militare. Nel quadro della collaborazi.ooe F...sercito·Paese la Rh~ì~IO· si prefigge l'obicltivo di racilirnre lo scambio di conosct~nz.e e di esperien7.t: fra il mondo accademico c lo ''ctcrinnrin militare..

2 QUADRTMESTRALE Supplemento al n° 6/ l 99 l della Rivista Militare Direttore Res ponsabile Gcn. B. Pier Giorgio Franzos i

Direttore Edi toriale Magg.. Gen. Domenico Nesc i

Salmonella enteritidis nel quadro della direttiva 90/538/CEE. Attua lità e prospettive d i contro llo. (Chiara Piraino, Floreana Prato, Pietro Arculeo, Anna Maria Di Noto)

1O Il profilo degli acidi biliari sierici totali come prova di funzionalità epatica nel cavallo. (Mario Adinolfi, Riccardo Tontaro , Alberto Tarducci, Giulia Caretta)

Reda ttore Capo Cap. Mass imi liano Angelini

Comitato d i Redazione R. Arc hi lei. L. Bell ani. L. Bignozz i, G. Capu to, G. Catellani. A. Corrias. L. D'Esposito. G. Gentile, A. Gobe11o. G. B. Graglia, F. Gua rda. D. Minori. F. Monti, G. Morei. A. Roghcto. L. Rosso, A. Sala, A. Silvestri. A. Triani. V. Vi ttu cci.

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Epidemiologia della Trichinellosi. (Franco Brindani)

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La mola vescicolare nella gatta: prima segnalazione. (A ntonio Ajel/o, Giuseppe Catone, Santo Cristarella)

28

Alimentazione e lotta alla parassitosi dei cani da guardia: esperienza quinquennale nella Regione Militare ToscoEmiliana. (Alessandro Spadari)

32

Legislazione

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Vita di Corpo: ieri e oggi

Comitato Scientifico

E. Arru. T. Balbo. B. Baldclli. G . Ba ll arin i, G. Cardini. S. Carli. L. Casarosa. O. Catarsini. A. Cio rb a. A. Co rrado, C. Girardi, A. Leopold. E. Mag lione, S. Ma ktto, L. Maseui . C. Montes issa. C. Pe rucc io, G . Pczzoli, A. Pilloni. G. Pompa. L. Pozzi, A. Romagnoli. F. Scatozza. F. Trenti. F. Va lfrè.

Fotolito: Studio Lodo! i. Roma 1991. S. P. E. printed in Ttaly

L~1 pubblicazione dei lavori è subordinara alla valutazione del Comitato di Redazione cd i testi e il materiale ilhlStrativo i nvia~ i non verranno restiruiti. Le opinioni e~presse dagli Autori non impegnano la responsabilità della Riv ista. l lavori inv ia~ i per la pubblicazione dovranno essere inediti: le eventuali tabelle, figure e grafici dovranno essere numerati e corredati da una s imetica didascali:t; la bibliografia dovnì essere rcdaua correuamente. Cinscun articolo. inoltre. dovnì essere accompagnato da un breve riassumo in italiano e in inglese, da una foto a colori formato tessera c da un curriculum vitae dell'Amore. l lavori. in dupl.icc copia. nella stesura definitiva, correrti e fi nnati dall'Autore. dovranno essere indi rizzati a: Comando del Corpo Veterinario dell'Esercito, Piau.a Maresciallo Giardino, 49 - 00195 Roma.


SALMONELLA ENTERITIDIS Nel quadro della direttiva 90/539/CEE. Attualità e prospettive di controllo Piraino C. (*), Prato F. (**), Arculeo P. (***), Di Noto A. M. (****).

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RIASSUNTO

SUMMARY

Gli Autori, prendendo spunto dalla Direttiva 90/539/CEE de/ 15-10-1990, mettono in evidenza la notevole presenztt di S . enteritidis negli allevQmenti avicoli europei, associata, in maniera più o meno gravf!, alla presenza d'infezione nell'uomo. Esaminate poi le caralferisticlze ed il pojere patogeno di S . enteritidis, si so.ffermano sui pro'blemi relativi alla sierodiagnosi dell'itlfezione; infine propongono, in 1•ista dell'apertura delle frontiere del 1993, ww serie di piani con l'intento di prevenire l'impatto con S. enteritidis soprattutto presente, in maniera preoccupante, in Inghilterra.

Authors, taking note of tlze directive 901539/CEE, talk about grave presence of S. enteritidis in european domestic poultry and man. They examine biological.features, pathogenicity of S. enteritidis and serological diagnosis ofthe disease in poultry. Tlzey conclude suggestùzg a pian in 01·der to prevent S. enteritidis infection which is principally prese1lf in Bngland.

Il'ITRODUZIONE 11 sensibile incrememo delle infezioni umane sostenute da Solmrmclla e111eriridis regislrato. ne l l"u ltimo decennio. in nu m~;ro ~ i Pac -. i de l mondo . è stato spesso associato a l con~umo di carn i d i po ll tl c uo va contaminate. Il genne è stato infarti rinvenuto massi vamcnle s ia ne gli allevamenti av icoli da carne che da uova (l ) (29) . Il problema sopraricordatO presenta non poche difficoltà c riteniamo pertanto di doverlo a!Tronlare tenendo presente. soprallullo. la di re tti v<l del Con<,ig lio delle Conwnitù Eu ro pee 90/539/CEE de l 15/ 10/1990 ( IO) re lati va alle norme di Polizia Sanitaria per g li scambi intracom un itari c le importazion i. nella prospeltiva de ll" apertura delle fromiere nell"ambito della CEE.

CASISTICA EUROPEA

Nel 1981 . in lnghiltena e nel GalIcs. S. tll teritidi.l' ha sostenuto l' l I Ift dei casi d i salmone llos i umana da cons umo di uova. carn i di poll o e derivati. Nel 1988 questa percentuale ha registrato un notevole incremento. ragg iungendo il 28% sul totale dei casi (20). Ancora. se<.:onclo una delle l ante sta ti stic he ripo rta te da vari autori . risul ta c he. complessivamente. dal 1982 al 1987 in Gran Bretagna la frequenza an nuale delle in l"e'l.ion i umane è aumentata di ben sei volte.

ln Spagna. a partire dal 1978 si è notata una as~oc iazi one vi a via crcscell!e tra infez io ne um an a da S. enfl!riridis. uova e prodott i a ba:-;e di uova quali ad esempio la maionese ('25). In Italia. secondo alcune osservazioni emerse da statistiche relative all'ultimo quinquenn io si è notato un netti ssi mo i ncrcmen to degli isolamenti di S. f'l/t a itidis nelle spec ie aviarie. Ad esempio nel 1989 presso i laboratori dcll"l stituto Zooprol'ilall ico Sper imen ta le de l la Lom ba r d ia e dc ll'l'::m i l ia.

(h·aia eh ~a lima co n degene r:l71one e ne..:ros1 cl.:• ful li,·o li ova ri1·i d;~ S. pu llon 11n.

pass an do d ai 1.1 Ol a 6 .85 8 <.:as i. dc i quali <:: stato in seguito dic hiarato imputabi le a S. f'llterit idis ragotipo 4 (9). Infine, un altro son daggio relat ivo al periodo ll)Rl- l9XX mostra come iJ numero degli episodi di 111<llall ia nell'uomo. ~os tenul i dallo stesso f agotipo e sempre relativi al c o t t ~umo di prodo tti avi co l i, s i<t dram maticamente aumentato da 39'2 a 12.521 (30). In Unght.:ria tra il 1979 ed il 1983. sono stati isolati ben 1-1-. 8 19 t..:e ppi d i S. e/1/eridis ritenuti responsabili cl ' infezione umana. dove i l"agotipi maggiormente rappresentati erano l" l cd il7 (2 1). 1"8 0 7~

~on o ~ lati

i nù ividunt i be n

l S l stipiti (L l 0/c) di S. e/1/eriridis provenient i d a po ll i contro 1 55 (5 7h ) re lari vi al 1985 (31 ). Presso i laboratori del nostro btituto nel 19!:\8 e nel 19!:\9 non è s1a1o isolato nessuno stipile di S. mteritidis da polli c uova. a fronte di una pe rce ntu a le eli isolament o pari a l 23o/r nel 1990. Secondo alcun i dati gentilmente co n ces~ i da ll' Ist itut o <.li Malattie lnfetiive della Facoltà di Medicina c Chirurgia dcii' Universi tit di Palermo, rela tivi ai casi d" in fez ione um a na r i~con tral i prcs~o il Pres idio ··o~ pe­ dale dei Bam bin i G. Di Cristina., a Pa le rmo. ne l llJX!:\ ~ ono stati isolati 144 stipiti di Salmonelle. delle quali 16 rappresentate da S. m teriTidis ( l l. l (fc ). Nel periodo compreso fra Settembre 1989 cd Agosto 1990. invece. s u un lotale el i 2 19 salmone lle. 34 sono state tipizzate come S. enteritidis ( 15. 5 9( ) . Pe rò. se da un lato. come a bbiamo ,·isto, la percentuale eli i!-o lame nto eli S. (' llter i ridis da


A sinistra e a destra. Cuore tli pollo con miocardite proli feratiV<l di diverso grado da S. pullorum.

\.

infezioni umane, presso il suddetto Ospedale, ha s ubi to un incremento dal 1988 al 1990. è anche vero che non è stato possibile risalire alla provenienza del cibo con cui s i erano alimentati i pazienti, cioè alla sicura fonte di infezione. Certamente, però , in base a lle nostre abitudini al imentari ed a llargo consumo, in rtalia, di prodotti di derivaz ione av icola, si può ipoti zzare c he una certa percentuale de lle salmonc lle isolate derivi da tale fonte. Pre sso l'Istituto d'Igiene " G. D'Alessandro", del l 'U niversità degli Studi di Palenno, Centro per gli Enterobaneri Patogeni dell'Italia Merid ionale, nel 1988 non è stata ritrovata e, quindi, tipizzata a lcuna S. enteritidis da materiale avicolo; nel 1989, invece, è stata registrata w1a percentuale d' isolamento pari al 6, 6% e nel 1990 tale percentuale ha raggiunto il 36%. Bisogna altresì precisare che, attualmente, nel nostro Paese i ceppi isolati non sono mai stati fagotipiuati (31) .

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POTERE PATOGENO E TRASMISSIONE NEI VOLATILI S. enteritidis ha m ostrato di essere fortemente invasiva per i polli di giovane età nei quali si moltiplica molto rapidamente (l 5). La natura invasiva di S. emerilidis fagolipo 4 è confermat a dal fatto c he , benc hé assente dall ' intes ti no , come d imos trato dall'esame di campioni fecali e tamponi c loacali (17), quest'ultima può essere in vece fac il mente isolata da milza, fegato e contenuto delle uova (5). Secondo le esper·ienze di numerosi autori sembra che il microrganismo che infe tta i polli eli giovane e tà sia identico a quello isolato dalle galline ovaiole. Recenti studi hanno mostrato che Ja virulenza propria di S. emeritidis fagotipo 4 è associata alla presenza di un plasmide, del peso di 38 megadalton (3 8 MDa ) c he le conferisce straordinaria capacità invas iva (6). T g iovani poll i possono infettarsi,

così come g li adulti. mediante il consumo di cibi contaminati. S. enteriridis si trasme tte anche per via verticale ed è stata ritrovata nel contenuto de lle uova degli an imali infetti, anche se la sua eliminazione attraverso tale via non è costante ma s i verifica con ritmo discontinuo (14) (18). Jl germe, inoltre, è stato isolato anche dai testicoli di galletti in fettati sperimentalmente (3). Ciò suggerisce un ult.erio re mezzo di tras missione della malattia, e lemento, questo, che bisogna conside rare nello studio epidemiologico dell' inJezione nelle specie avicole. L' infezione è clinicamente apprezzabi le solo nei soggetti giovani che possono anche venire a morte. Per contro, i soggetti adulti c le galli ne ovaiole, sebbene s'infettino ugualmente, no n man irestano sintornatologia alcuna ma si comportano da pericolosissimi di ffusori cle lia malattia che assume quindi un decorso subclinico (25). l giovani volatili ammalati manifestano inappetenza, depressione, tendono a restare immobili con le piume atTutfate e spesso si accalcano l'uno contro l'altro. Presentano inoltJ·e l'ano imbrattato di feci (26) ad ali 'esame necroscopico evidenti segni di pericardite e periepatite acuta (23 ). Il sacco pericardico s i presenta molto d isteso e può contenere più di 15 ml di essudato mucopurulento e detriti epite li al i necrotici (28). L'esame istologico svela la presenz a di linfociti, plasmacellule e mac rofag i dispersi tra le fibre de l muscolo cardiaco (29). ln genere la mortalità, in condizion.i naturali e nei soggetti sino a 5 g iorni d 'età, si aggixa intomo al 6% e la morbilità al 20%. Per con tro , numerosi Aulori (13) (32) sostengono che soggetti ugualmente giovani, ù1fettati sperime ntalmente per via orale, non hanno manifestato mortalità alcuna


né lesioni anatomopatologiche. L'infezione da S. enreriridis non è limitata so lo ai polli . ma può anche essere causa d i malattia e morte nei tacchini. nelle anatre c n~i fagiani. ·cmprc di giovane età (24). In questi ultimi. però. i l microrganismo si comporLa come agente d'irruzione secondaria e non s i trasmette per via vert icale. Nei tacchini alla necroscop ia è abbastanz.a fa ci le o. serva re le stesse lesioni a carattere !)etticemico già descrit te a proposito dei polli, no nché aereosacculite e polisierosite. L' in fczione nelle anatre presenta quad ri anatomopato logici analoghi anche se. questi ultimi sono stati osservati abbastanza raramente.

S. ENTERITIDIS NEG LI ALIME:'IITI Le carni di pollo ed i loro derivati sono considerate in molli Paesi come il maggior veicolo per la salrno nello si umana e tra l'altro una macell azi on e poco igie ni ca co n tr ibui sce in man iera considerevole alla diffusione ne li 'ambiente ed alla comaminazione delle masse muscolari: tale problema potrebbe essere ri so lto uti lizzando, per le c a rcasse c g li impi a n ti di macellazione. sostanze disinfeuami varie di prova ta e ffi cac ia verso le Salmonelle (20). Infatti se è a nche vero che una sufficiente coltura può certamente ridurre drasticamente la carica balle rica delle carni è altrettanto innegabile che la manipolazione d i carcasse contamina te da rane del le massaie può certamente trasformarsi in un impomuHe veicolo d i infezione per le stesse e per l'ambiente. Il problema princ ipale per il consumatore è rappresent ato, a nostro avv iso, sopraltutro da uova e prodot ti de rivati poiché l'utilizzazione in cuc ina di tali prodotti prevede tranamenti termici di cottura quasi sempre inidonei a ll a distruzione di S. enrcriridis. È stato infatti d irno:;trato

che dopo 4 minuti di permanenza in acqu a bollen te, la temperatura ne l centro dell ' uovo. conservato a 21 °C, non supe ra i 40° C. mentre nell e uova mantenute prima in frigorifero. raggiunge appena i 2~ ° C ( I l). È logico che a queste temperature non si può pretendere e lle il rnicrorganismo venga ucciso. Dopo 7 minut i d i boll itura, e sinché il tuorlo dell'uovo non s i è ancora solidificato. se la concentrazione dei germi inzialmente prese nti è pari a 10 ~/g. questa d iminuisce s ino a 1 0~/g . Nel tuorlo liqui{!o de lle uova fritl c. prci noculate con 107 germi/g. il 75% delle Salmonelle rimane vitale c. nelle uova rimcstate, solo se eone ad alta temperatura, è poss ibi le distruggere gran parte de i microrganismi. TI fo rn o a m ic roond e . invece, ha la straordinaria capac ità di distruggere tune le Salmonelle presenti nel giro di un ·olo minuto nelle uova intere !)gusciate ed in 30 seco ndi nelle uov<t rime:s ta tc. La temperatura

a mbie nte fac ilita la crescita di S. enteritidis ne ll ' uovo, a l contrario, invece. la refrigerazione ne blocca la moltiplicazione. Sembra. comunque. che la conce ntrazione d ell'inoc ulo iniziale abbia un'imponan7.a relativa a i fin i dell a moltiplicazione de l gcm1e ne l tuorlo. È s ta to d imostra to c he, in quest'ultimo, a 23°C il numero delle Salmonellc aumenta da 107/g a 1011 /g in sole 48 ore. Mac ro.scop icarn cntc, nel conten uto de lle uo va infet tate con S. enreritidis. non è possibil e apprezzare alcuna modificazione: il colore, l'odore e la con ·i ·tenza sono rispettati. Al massimo. dopo conservazione a tempe r a tura ambiente per 4 g io rni , è po ss ibile osservare un lieve intorbi damento dell'albume ( 19).

La capaci tà di sopravvivenza del germe. nel ruorlo delle uova cucinate, .sembra dipendere principalmente da d ue fattori: il primo cons iste ne l

5


En<l•x·ardite pmlikr;lt iVa ,,ahnon<:ll;tr.:.

fa ll o che le sa lmonel le , una volta pervenute nel luorlo. pro lungano la propria fase sta7ionaria di cresciw cd è noto che. in questo stato fisiologico. aumenta anche la rcc;ic;tenn1 al ca lore (2): inoltre. la natura viscosa de l tuo rlo d ' uovo. in'> ieme al -;uo allo contenu to in lipidi, protegge S. t'llfnitidis da ll"cffcll o del la temperatura ( 16). S. rntcritidis m uore rapidamente a pi i 3. 0-3. 5. ma può crescere lenl:l mente a pii 4. Que-; lo è q uanlo av vi ene a tem pe ra tura amb ie nte . In vece. a 4-8°C il genne muore lentamente a p H 3. 5 c rapi damente tt pi i 3 ( 19). T utti i prodotti a base di uova crude o, com unque, non sufficientemente cotte (omcleuc. zabaione. fru llali , salse. ge lati . ccc.) possono essere co nwrn in at i con S. cnreriridis. La ma ionese è aneh· essa un prodouo a ri-;chio. proprio in virttl della resi:-.tcn;.a del microorganismo a pH acido (22).

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CORRELAZJ0!\1 DIAGNOSTI CHE TRA

S. El\TERITIDJS E

S. GALLI :"'AR UM -PULLORV VI. È noto che la Pullurosi detennina spesso nei giovani animali un quadro cli nico ed anatom opatologico molto piLI grave rispetto ;ll l'in fcl.ionc da S. ell/eritidis (mancata sc hi usa de lle uova. diarrea hianc<~ che ost ru i'>CC anche totalmente l'ano. 1itardi di crescita. scll iccmia. nodul i necrotici dif'rusi ai vari organi, emorragie, conges tione splenica. ccc.) c la mortalitil può variare dal 3 al 50o/r. anche se tutto ciò dipendé dalla sensi bilità di razza. d alle condi7io ni ig ienico ambientali e dalla modal ità di trasmissione. Nei polli adu lli. invece. la pulluro~i può dccon·crc in forma inapparente tanto da potcrsi confondere con l'i nfezione da S. enteriridis. Generalmente però S. gallinamm-pulfomm causa la fonnazionc d i cisti. aderenze c prcscn1a di ma lcria le casco<,o a

li vel lo ovari co. a s~c nt i . come g ii1 visto. nel caso di S. emerilidis. Se l' isolamen to batterio logico di qucst · ultima dai tessuti colpi ti non pre~cnta particolari d iffico ltlt cd è lotalmente affidabile c sensibile. ciò non è a lt rett an to ve ro per qu ant o ri guarda la diag nos i s ierol og ica. lnfani. nonostante gli sforLi di numerosi Autori. attualmente non esiste una metodica adatta. a partire dal siero. al sicuro ri levamento dell'infe;.ione d a S. emeriridis negli allevament i avico li . S. enterilidis viene attualment e classi fi cata come serovar appartenente alla famiglia delle Enrerobacteriaceae, genere Sal monella . gruppo D l. Essa possiede antigen i somatici --o-c llagcllari " Il " e la sua formu la anli genica completa è così composta: l 9 12 g m ( l . 7). Possiede . inoltre. a livello somatico. la stessa struttura antigenica di S. gallinarum-pullvrum ( l 9 12 - ) fatto che. come vedremo 1n !>cgui to, ri ves te un a not evo le importanza nell a diagnostica sierologica differenziale fra le due specie. L' lmmunoblorti ng ha dimostrato che gli anticorpi maggiormente coinvolti nella ri~po. ta immunitaria contro S. emeriridis appartengono all a clasc;e del le lgG c. precisamente. sono quell i reattivi nei confronti dei tipopoi isaccarid i della pa rete batterica. Seguono le lgVI che sono attive nei confronti degli antigeni somatici cd infi ne le IgG e le lg.\11 che reagiscono contro gl i antigeni fl agellari (5). r tests sierologici atti ad evidenz ia re le d i ve r~c c l u~s i di anti co rpi coinvolte sono i seguenti: - la sicroagg lutinazione rap ida (SAR) su vetrino che può essere eseguita utilizzando antigene pullorum o enteritidis s u campioni di sangue in toto o su siero. Tale tecnica perme tte di svelare gli anticorpi attiv i nei confronti degli ant igeni somatici: - la sie roagg lut inazionc len ta (SAL) eseguita su siero, in provetta od


in micromctodo, che viene uti linata anch'essa per evidenziare gli anticorpi anti-antigeni somatici. L' enzyme-1 inked-imm u nosorhent assay (ELISA), test dove ~ li antigeni lipopolisaccariclici della S. ente_rùidis vengono messi a contatto con i sieri da saggiare. Tale metodo pem1ette di sve lare la presenza s ia delle lgO che delle IgM. - il mù.:roagglutin in test (MT) cd il microantiglobu lin test (MAG) che possono svelare anche la presenza di anticoq)i incompleti. Attualmente esistono numerose controversie per quel che riguarda la scelta del test sierologico pilJ adano pe r la d iag nosi d' in fezione da S. enteritidis, ma si evince che. come giìt el etto , nessun test è real ment e affidabile. Seco nd o le esperi e nze d i var i Autori ( 14) (7) la SAR e la SAL non so no tes ts a bbas tan za validi per l'identificazione degli allevamenti in fetl'i, specialmente la SAR effelluata come prova di campo su sangue intero. In l'ani, in quest'ultimo caso la reazione di agglutinazione può venire oscurata dalla presenza degli eritrociti. Questo problema può però venire risolto aggiungendo il 5% di saponina all'antigene da usare per la prova. Così facendo infatti i globuli rossi vengono lisati e la prova acquista, pur sempre relativamente, in attendibili tà. Allri AutOri (12) (R), in vece, si dimostrano nett ame nte a favore dell 'ELTSA che, secondo le proprie esperienze, ritengono più sensibile ri s pe llo all e altre me todi che . Ad esempio viene ri portato che , molti soggetti infett i negativi alla SAR ed alla SAL, sono invece risultati positi vi all'ELISA cd anche al MAG (7). Chart e Rowe (4) affe rmano al contrario che la SAR, pur non essendo sensibile quanto l' ELISA . è una rapida ed economica prova di campo i cui risultati spesso sono correlabili con quelli dell 'ELISA. È d'importanza basilare il fatto che S. enteritidis possedendo, come già dello. a livello somatico la stessa stnll-

Lobo -epatico di famona con epatite pro li fermiva till llHJnèllar~.

tu ra antigenica di S. gaflinamm-tnd/o/'1/m dà luogo a reazioni sierologiche croc iate con quest' ultima indipendentemente dalla metodica usata. Così. ad cs~.;ll t pio, anitnali i11fcui da S. ellteritidis reag iscono pos itivamente alla prova della SAR con antigene pullorum. che è appunto il test sierologico ufficiale per la pullun .i . Alcu ne esperi e: -:e effettuate da Zavanella et al. (3 1) hanno eviden ziato che, immunizzando atti vamente alcuni poll i con S. enteritidis, la SAR con antigene pul lorum , esegu ita su s iero. ha daro il 70o/c eli po.siti vità dopo la prima immunizzazione ed il 90% dopo la seconda. Analogamente s i sono co mpo rtati g l i a nimal i infettati per via oral e regis trando 1'85-90% di positività. Tutto ciò. naturalmente, comporta un 'evidente confu s io ne an che nell'interpretazione dei risultati del test sierologico ufficiale per la pullurosi.

PROPOSTE PER IL RISA NA MENTO DEGLi ALLEVAMENTI AVICOLI DA S, ENTERITIDIS L'arm o nina7.ion e dei Regola-

menti di Polizia Vete ri nar ia dei Paesi Comunitari . che nel 1993 aprirnnno le frontiere, è certamente una buona occasione per rivedere, criticam ente cd all a luce delle nu ove conoscenze, la legislazione italiana sull'argomento. Come s i pu ò infa tti cap ire da quanto sopraesposto le salrnoncllos i nel co mparto avicolo so no per l' uomo certamente pill insi diose di quanto si potesse pensare ed inoltre certamente onerose per gli operatori del settore. l piani di profilassi previsti per la pullurosi sono, a questo punto, certameme insufficienti in quanto attuabili solo dopo l'accertamento della in fez ione neli ' allevamemo. Quindi sinché non disporremo di una tecnica sierologica discriminante, solamente p rogra mm a nd o annualme nte dc i piani di profilassi nazionali obbligatori ne i co nfront i de lla pulluros i, potremmo avere sotto contro llo anche le infez ioni da S. euteritidis almeno dal punto di vista sierologico; in[alti la presenza el i reazioni crociate alla SAR tra le due specie ci porta, in caso el i positività, a dover sospettare della più temibile enteritidis. In questo caso l ' unico modo per accertarsi se nell'allevamento circoli tale germe sarebbe quello di sacrificare un ceno numero di capi , in percentuali variabili a seconda della consiste nza de li 'allevamento. per ricercare la salmonella negli organi interni. Di una ce rta utilit ~t sare bbe. inoltre, poter effettuare uno screening coprologico. A questo punto, in caso eli positività per S. enteritidis, accertata mediante isolamento direuo del germe dai tessuti o dalle feci, si renderebbe necessario eseguire lo stamping-out ed il vuoto sanitario per almeno 6 mesi . Sarebbe inoltre util e applicare la disinfezione come descril.lo nel punto b) dell'art. !50 de l Regolamento eli Polizia Veterinaria, giit prevista nei confronti della pullurosi. Tal i piani congiunti dovrebbero essere fonnalizzaLi come profi !anici ne i confronti della pullurosi e di era7


d icazione per S. enterilidis ed estendersi a tutto il m ondo avicolo sia in alleva me nti da rip roduz ione che d a came o da uova. Sarebbe ino lt re opport uno veriricare la reale incidenza sul territorio nazionale delle infc:lioni da S. enreriridis, invitando soprauu rto g li o sped a li a lla no ti fi c a d e lle infez io n i accertate. Un a ltro passo da compie re è ccrwmente quello della fagot ipizzazione, in q uanto tale prova sarebbe in grado di d irci. q uanro m eno. q ua li sono i fago tipi c ircolanti in Italia e, ne l lim ite de l pos s ib il e, s are bbe opportuno sntdiarne i fattori di virulenza. Ci rend ia m o conto c he quanto de tt o com portereb be u n notevole im pegno finanziario e eli lavoro. ma nostro preciso compito è quello de lla salvaguardia clelia sa lure umana; cons iderando ciò. ogn i onere economico dov re bbe passare in secondo ord ine. cd i pian i d i sorveglianza a nz idcui giovere bbe ro, cert ament e . ad u na maggio re sa l u bri !~\ degli a llevamenti e q uindi ad una produzione pitl e levata. Aprire le frontiere significa anche essere in grado di afrro nrare. o possibi lm e nte p revenire !"i m patto co n n uove popo lazion i ba tte ric he c he se n za du bb io più rn a s s iv a m e ntc saranno presenti sul nostro territorio e negli ali ment i.

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ROWE. (3. Il largc outbreal-. of Salmone/fa t'IIII!I"Ìtitli.\ phagc typc 4 associ:ucd wnh cggs frorn overseas. Epidemiol. Infect. 103:

-125-·133: l 989.

di pubblico concorso. La sua attività è indirizzata prevalentemente alla microbiologia s pecialistica.

3 1. - ZAVANELLA. M: ANS UINI. A.: BOI.D IN I. M. Salmone/la l'U ieritidi,, ne i po lli . Es perime nti s u : potere ant igene. ri sposte ~ Ìl:ro l og ich c c ball criolog ichc. All i del Convegno eli Pa tologia Aviarc: Sa hnoncllos i c produzioni <Jvi~:ole - Societ:t Ital iana di Patologia Av iarc: Ischia 27 Apri le 1990. 32. - ZIIVA ' ELLA. Yl.: A NS UI:-.11. A.: BOLDI l. M. S. cmrritidis nei polli indagini hallaio logiche e sierologichc. Sci. Vct. 31 ( I l): 1429- 1433: 1990.

(*) La Dott. ssa Chiara Piraino.

nàta a Palermo il 23.02.1 963, si è laureata <.:on il ma~s imo dei voti presso la Facoltà di Medicina Veterinaria dcii 'Universiti't di Messina nel 1986. Ha frequentato. da volontaria, per 6 mesi l'Istituto Zooprofilall ico Spcrimentnle della Sicilia a Palcnno: dal 1988 al 1989 ha lavorato per la realina7.ionc di un progello di Ricerca Finalizzata. finanziata dal Ministero della Sani tà, presso il suddetto Istituto. Ha frequentato. presso la Scuola per la Ri<.:crca Scientifica di Brescia, il 13° Corso d i Perfezionamento in Zooprofilassi. Dal gennaio 1990 è Ass istente Veterinario di ruolo presso la Sede Centrale deli ' lst ituto Zooprofi lali ico Sperimentale della Sicilia, a seguito

(**) La Dott.ssa Floreana Prato nata a Catania il 19.01.1958. ha conseguito la laurea in Medicina Veterinaria. presso l'Università di Messina nel 1986. Ha freque ntalo per 6 mesi l' istituto Zooprofilauico Sperimentale della Siei lia a Palermo come Assistente Veterinario volontario. Dal 1988 al 1989, ha lavorato per la rcalizza7. ionc d i un progetto di Ri cerca Finalizzata fi nanziata dal Ministero della Sanitìt. Auualmentc lavora. sempre presso la Sede Centrale clell ' lstitulo. nel Reparto di Sierologia.

(***) Il Dott. Pietro Arculco nato a Palenno il 13.07.1953. si è laurea-

in Scienze Biolog iche. pre sso l'Università di Palermo. presentando una tesi sperimentale su "Presenza di Campylobacter in polli da carne'". Dal 1978 al 19R2 ha frequentato, dapprima come volontari o, e po i come vincitmc di due borse di stud io. i laboratori dell ' Istituto Zooprofilau ico Sperimentale della Sicilia. presso cui è stato assunto nel 1983 nel ruolo di Tecnico di Laboratorio. 1e l 1990 ha partecipato al l o Corso teorico-pratico di Microbiologia organizzato dall'Uni versità di Palcnno. 10

(****) La Dott.ssa Anna Maria oto nat a a Pal e rm o i l Di 25.12.1953, ha consegui to la laurea in Scienze 11 iologichc presso l' Università di Pa lermo nel 1977, discutendo la tesi sperimentale " lnterazioni tra ioni metallici e basi del DNA". Yincitrice di concorso per Tecnico di Laboratorio è dipendente di ruolo dell' lsti tulO Zooprofi lattico Speri mentale del la S icilia dal 1980. nel 1982 è risultata vincitrice di concorso per Assistente Biologo. Ha frequentato diversi corsi, nazionali ed i_nternazional i. s ull a Microbiologia degli Alimenti. La sua attività di ricerca è indirizzata su studi epidemiologici di alcune zoonosi: nel! 'ambito degli alimenti di origine animale ha effettuato numerose indagini microbiologiche per val ut arn c gl i aspclli igie nicosanitari.

9


IL PROFILO DEGLI ACIDI BILIARI SIERICI TOTALI COME PROVA DI FUNZIONALITA' EPATICA NEL CAVALLO Adinolfi M.(*) Tontaro R. (**) Tarducci A. (***) Caretto G. (****)

IO


RIASSUNTO

SUMMARY

Scopo della presente ricerca è la determillaz ione dei valori normali di riferimento degli A cidi Biliari Sierici nel cavallo. • L'analisi dei sieri raccolti da 213 soggetti, distinti in base al tipo di attività svolta ed in base al sesso è stata condotta mediante spettrofotometro utilizzando il procedim ento enz imatico-colorimetrico. TI l'alore medio nell' intero gruppo è risultato tli 7. 53 ± 5. 67 ~lmolll, dimostrando un'ampia variabilità fisiologica, maggiore rispetto a quella di altre specie animali.

The research want to tletermin ate m ean acti1•ily levels of Total Serum Bile Acids and to introduce them as diagnostic test in the clinica l practice. We Jzave analysed tlze serum of 213 horses, divided in order to th eir sex and particular employ, using spectrofotometry with the em:ymatic-colourimetric system. The results we h ave fmmd show a 11a[ue of 7. 53 ± 5. 67 ).Unol/1 in the Jzorse. We can a/so say that tlwre is more variability (fo r the values considered physiological) than in other anima/s.

PAROLE CHIAVE : Acidi Biliari, Concentr azione Sierica, Cava llo.

KEYWORDS : Bile Acids, Ser um Concentration, Horse.

ELENCO ESPLICATIVO DELLE ABBREVIAZIONI: Dev. Srd =deviazione standard ESM =errore standard medio [AB] =concentrazione sierica degli Acidi Biliari N . R.= non rilevabile

INTRODUZIONE Gli Acidi Biliari sono il prodotto 1em1 inale del metabolismo epatocellulare del colesterolo. escreti nella bile e riassorbiti nel primo tratto inte~ tin alc tali e quali oppure dopo un ' ulteriore 1ras formazione ad opera dc Il a fl ora batterica. Il processo di riassorbirnento. eli apporto e di riescrezio ne è descritto come circolazione enteroepatica degli Acidi Biliari (Fig. l). Data l'importanza del fegato , del supporto emalico portale e dell'intestino ten ue ne l metabolismo degl i AB . le ano mal ie rigu ard an ti uno quabiasi di questi settori determinano degli aumenti signi ficati vi degl i AB circolanti. Anche nel cavallo, al pari di alcune altre specie eli animali domestiche, si è pensato che un tas:so elevato di AB nel siero potesse essere indice di alterata fun ziona litìt epatobi liare. Gli AB, prodotti unicameme dal fegato, sono dunque presenti ad elevate concentrazioni nella circolazione portale. sono captati d<11 fegato in percentuale molto alta. maggiore del 90% (si riverserebbero quindi nel circolo ematico anche in caso di esi-

gui d anni epatici) e norm al mente vengono rimossi dal fegat.o a mezzo della c ircol az ione portale ( l) . Per ques ti moti vi appare verosimile che la determ inazione degli AB sierici possa rappresentare un test di fun zionalità epatica più valido ri spetto ad al tri rcsts routinariameme impiegati allo stesso scopo nell a diagnostica di laboratorio. L' interpretazione ottimale de ll e determina1..ion i deg li AB nella pratica clinica dipendono esscnzialn:lente da 3 fali ori ( 1): a) la perfetta conoscenza dei feno meni fis iologici e patologici che condizionano la concentrazione degli AB nel s iero: b) l 'identificazione della fina lità della determinazione degli AB; c) la definizione della sensibilità, specific it à e val id ità previsio na le delle dete rmin az ioni degli AB in comparaz.ionc con quelle dei tesls eli fu nzionalità epatica convenzionali. Riguardo al primo punto, facendo rircrimcnto a ~ogge tli sani . bisogna tenere preseme che la concentrazione degli Ac idi Bil iari rifl ette numerose variabi li quali il grado di riempimento de ll o s tomaco (2 ). la rn oti li tù e l'assorbimento intestinale (2). la capaciti't di captazione epatica (2) e. infine. la capacità eli escrc7.ione del fegato ste sso (2). Non è da tralasc iare l' importanza di un eventuale e contemporaneo disord ine intestinale nel riscontro di una diminuzione della concentrazione degli AB. diminuzione peraltro fal samente negativa (2).

Le attuali informazioni disponibili riguardanti in modo particolare la validità diagnostica del test degli AB del siero nei pon ics confermano l'alla specificità del test per la presenza di epatopmie acute e/o croniche ma nel contempo la sua scarsa o nulla specificità eziopatologica. Studi sulla cinetica degli AB nei pon ies hanno evidenziato che, giornalmente, viene sintetizzato l' 86% del pool totale (3), che il circolo entero-epatico accoglie il 90% deli ' intero pool (3), e che una riduzione in percenmale della concentrazione degli AB imp lica una diminuzi one della secrez ione di bilirubina da parte dell 'epatocita (3). Inoltre. proba bilmente a causa dell a mancanza della cis li Cellea (3 ), di un efficiente assorbimento intestinale (3) o di un incremento del circolo giornaliero cieli ' intero pool (3). il tasso sierico eli AB negli equini si è d im ostrato notevolmente inferi ore Iispcllo a quello di altTi grossi erbivori. Riguardo al terzo punto, lo scopo della determinazione degli AB riveste una parti cola re importanza se confrontato con altri parametri enzimatici che valutano il profilo epatico. Infatti. ad eccezione delle disfunzioni epatiche, non esistono condizioni in grado di far aumentare il livello sieri<:0 degli AB. mentre. ad esempio, la bilirubina aumenta anche in caso di e mo lis i o la transamina si s ie rica aum enta anch e in cas o di danno muscolare od critrocitario (l ). Lo scopo de l prese nte. lav oro , Il


TA BELLA l. GR UPPO A (Cavalli Sportivi)

A. l.

A. 2. SOGGETII FEM~IINE

SOGGETn MASCIIT

N•

[AB l

No

l.

l-Jmol/1 1.54 l. 54 3.62

65.

2. 4.

6. 7. 8. 9.

IO. 12. 13. 14. 21. 22. 23.

24. 25. 26. 27. 30. 32. 33. 36. 37. 38. 41. 43. 45. 46. 47. 49. 50. 52. 53.

57. 58. 60. 61. 62.

N. R. 10.38 N. R.

0.87 2.30 6.56 2.70 i'!. R. N. R. 6. 90 0.40 6. 56 l!l.40 0.40 3.50

'. R. N. R. 1.50 8.80 9.20 N. R. N. R. N. R. N. R. N. R. N. R. N. R. 0.00 . R. N. R. 14.592 . R.

[ABJ

71.

72. 73. 76. 78. 103. 105. 150. 151. 183. 184. 185. 186. 189. 190. 193. 194. 195. 196. 197. 198. 199. 202. 204. 205. 206. 207. 209. 2 10 21 1. 212. 2 13. 214. 215.

N. R. N. R. 2.74 N. R. 4.56 N. R. 15.72. N. R. 5.35 2.34 N. R. N. R. . R. 20.73 0.668. N. R. N. R. N. R. N. R. 13.379 N. R. N. R. N. R.

. R. N. R. t3.824

GRUPPO A. l. Mcdi3 Dcv. Std ESM

TOT. 2 3.1 3 5. IO 0.60

[AB]

No

(.111101/1 4.60 0.38 N.R N.R 1.90 3.!!0 3.50

[AB] lJ-11101/l

192. 200. 201. 203. 208.

30.60 25.75 2.675 1 337 N. R.

N•

~1mol/l

N. R. N. R. 9.30 0.55 N. R. 10.90 14.19 15.91 3.44 N. R. N. R. 47.54

3 5. Il. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 28. 29. 31. 34.

N"

35.

108. 109. 116.

N"

68. 80. !! l 82. 83. 84. 85. 86. 87. 88. 89. 90. 9!.

.:-...R. N. R. 6.90 0.40 6.80 12.90

92. 93. 94. 95.

96.

N. R. 26.60. '.R. 1.72 13.t66. 32.24. 24.046

GRUPPO A. 2. ~led i a Dcv. Std ES M

MATERI ALE E METODI

Sono stati esaminati 213 soggetti che non presentavano, al momento del prelievo. segni clinici di alcuna patologia in corso o pregressa. che pote se fa r presupporre una compromissione de llo stato funzionale de l fegato. Inoltre si è voluto escl udere dall'esame quei soggetti sottoposti rece ntem e nte a ci cli tcrapc u1i c i,

[AB]

N"

[AB ] vmol/1

11 7. 119.

8.60 1.29

~uno l/l

13.33 13.76 3.44

B. 2. SOGGETfl FEMMJI\'E (in gravidanza)

. R. 4. 91 420 0.40 0.80 N. R. 0.40 N. R. 11.1 36 . R. 5.763 '.R. 3.84 N. R.

39. 40. 42. 44. 48. 51. 54. 55. 56. 59. 63. 64.

66. 67. 69. 70. 74. 75. 77. 79. 152. 187. t88. 191.

11.1. SOGGcT fl MASCHI

N. R. :-1. R. 3.50. 0.40.

accertale la praticabilit~t e l'affidabilità della metodica appli<.:ata. è quello d i stabilire i li vell i medi indicativi di normalità della concentrazione degl i Acidi Biliari nel siero del cavallo.

12

TABELLA 2. GR PPO B (Cavalli in Riproduzione)

97. 9ìi.

99. tOO. t04. t06. 107. TOT. 43 5. 46 8. 96 1.37

[A B[ l-J.mol/1

l'o

7.30 10.32 19.78 16.77

113. 114. 122. 123. 124. 125. 126. t27. 128. 129. 130. 13 1. 132. 133. 136. 169. 170. 172. 174.

N.R. 11. 18 t3.76 10.75 21.93

KR. N.R. 12.04 7.3 t 1.29 8. 17 5.59 3.87 12.47 3.87 4.73 7.31 N.R. 21.50 N.R.

N.R.

GRUPPO B. l. TOT. 5 Me di a 8 .08 5.65 Dcv.S1d ESM 2.53

soprattutto a base di composti stereidei, o ad interventi c hirurgici che prevedessero l'impi ego eli an estesia generale, per gli eventuali ·'surmenage'' che questi princ ipi farmacologici possono determinare a livello epatico. l cavalli ogge11o del nostro studio sono stati tutti sottoposti a prelievo di sangue, mediante sistema Yacutainer, al mattino , prima de lla con s ueta foraggiata , in condi ..::ioni di riposo. Il siero da esaminare è stato ottenuto mediante centrifu gazione c quindi conservato in stato di congelazione fino al momento dell' analisi. l sieri altamente emolitici sono stati esclusi in quanto non suiTicientememe anendibi li .

8.3. SOGGETII FE~MI.NE (non gravide)

IABI !lmol/1

N"

5.59 7.74 N.R. 7.74 t3.33

101.

N. R. N.R. i'!.R. 38.70 7.31 0.00 t9.35 .R. '. R. 11.61 6.56 3.27 N.R. 2.73

t02. IlO. I l i. tl2. 11 5. tl 8. 120. 121. 134. 135. 137. 138. 139. 140. 14 l. 142. 143. 144. 14). 146. 147. 148. t49. t 53.

[AB] (.111101/1 7.31 15.05 4.73 N.R. N.R. 13.33 6.02 5. t6 2.58 4.30 N.R. 6.88 20.21

N.R. N.R. 19.78 N.R. 2.58 7 31 \1.03

N.R. N.R. 1.72 21.07 7.651

~· 154. t 55. t 56. 157. 158. 159. 160. t61. 162. 163. 164. 165. 166. t67. 168. t71. 173. t75. 176. 177. 178. 179. t80. t8l. 182.

l AB] (.ImOl/l

N.R. 4.9 1 N. R. 8.19 6.01 N. R. 1.80 4.9 1 :>I.R. :-!.R. 9.29 6.011 .R. 14.75 N.R. 13.116 10.93 1.093 0.00 N .R.

17.49

N. R. 5.465

-t.91 -1.37

GRUPPO B.2.TOT. 43 GRUPPO B.3.TOT. 50 Medi a 6.63 Me dia 5 .36 Dev.Std 6.05 6.59 De v.Std ESM 1.0 l ESM 0 .86

Per la prese nte indagine è stato utilizzato il kit E rzABILE NYCOMED de lla ME RK - BRACCO di agnostici per la determinazione degli AB (test enzimatico colorimetrico). I 2 13 soggetti sono stati di visi secondo al\ ivilit e sesso in 5 gruppi: A. l. maschi in attività agonistica n. 72. A. 2. femmine in attività agonistica n. 43. B. l. masch i in attività riproduttiva n. 5. B. 2. femmine in attività riproduttiva (stato gravidico) n. 43.


GRAf'ICO W l

r

SOGG. Kq

2

IO

13

22 23 (. )

.

25~

2(> (•l

~7. ~ • ~>

36

37 SO(•) 57

12 2•1

.z~ ~--. 193 195 197 198 205 206 2 12

.

.

.

. ..

o

29 (•) 35139 (•) ·10{• -14 (•)

.. .

59

.l

.l

70 H

77 34 1~7

. l·

~U~·tERO TOTALE

~l.f;DIA

203 ~

.l

•l

30

20 72

-

.l

.l

.l.

D E.VI AZIO~E

.l 5(1

40

STANOt\RO

510

Cl.

428. • 3

4

1.07.11

8963.73

208

43. 09

Tot~Rol c

•>392..16

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tiva (non gravide) n. 50. S i è procedu to all a va lutazione cleli a co ncentrazione degli Acid i Bi li ari S ie ric i di og ni cam pi one determinando dapprima i valori medi all'interno di ogni gruppo e di seguito ·calcolando la media tra tutti i 213 soggelli. Per le valutazioni biomatematichc è statO scelto nel primo caso il test di varianza ad una via e nel secondo il test t-Student. I risul tati sono espress i nei grafici, dove in ord inate sono stati riportati i numeri relativi ai soggetti (vedasi anche le tabelle generali), mentre in asc isse i valori corrispondenti alle concentra~ i o ni deg li AB espress i in ~t m o l /1. Per alcuni sieri esaminati non è stato poss ibile rilevare a ll a lettu ra spcttrofotometrica il livello degli AB. Sono ~lati comunque inclusi nel calco lo stati stico in qua nto ri ten uti ugua lmente significativi. Le femmine in gravidanza sono tutte comprese tra il settimo ed il nono mese d i gestazione.

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RELATIVO AL GR UPPO A. l. " Masch i An. Sportiva" , - Sogg. Es:uninati - c~>n [i\ 131 N.R. N° 38

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RISlJLTATI E CONCLUSIONI

s tc un ' amp ia va ria bili t ì1 d e i v a lo ri

Riportiamo le tabell e c i grafici relativi ai valori dei singoli soggetti raggruppa i i secondo i criteri prima esposti nonché i risultati delle valutazioni matematico-statistiche. La disamina dei risultati ottenuti con la nostra indagine ci consente di affermare che nella specie equina esi-

con sidera ti fisio logici, maggiore rispetto a quella che si riscontra nelle al tre specie ani mal i e nell'uomo . Inolt re, in media. il valore riscontrato risulta inferiore a quello eli altri grossi erbivori. Ques t' ul tim o rilievo potrebbe ricollegarsi alrassenza dell a co lecisti, organo che svolge in misura note-

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RELATIVO AL GRUPPO B.l . " Maschi Riprod uu ori.. · Sogg. Esamin:uj N° 5

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vole la fun zione di riassorb imento idrico e colesterin ico: tale mancanza giustificherebbe una maggiore rap idità di circolo del poo/ degli Acidi Biliari. determinando. conseguentemente, una maggiore esposizione dci sali biliari ai bali eri intestina! i cd un loro più frequente transito attraverso il f'cg.ato, il c he potrebbe acccnluarc il meccani smo di fe ed-back negati vo che ne rego la la sintesi. Il valo re medio di ABS totali presenti nel torrente circolatorio degli equini , e~cm i da qualsiasi pato logia c he possa interferire con la normale funzion alità epat iça. secondo la nostra ricerca. è pari a 7. 53 ± 5. 67 !-lmol/l con un rr111ge . da considerarsi fi sio logit'o. compreso tra un minimo eli 1.86 pmol/1 ed un ma ss im o d i 13.2 0 ~unol/1. L'elaborazione statistic.:a dei dat i ha posto in evidenza come 11011 sussistano significati,·e differenze nè in relazione al tipo di lavoro a cui il soggetto è sottoposto. né in ba. e al sesso. osservazione qu est'u lt ima pera ltro già rilevata neli 'uomo. Tuna-

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GRAFICO N° 5

RELATIVO AL GRUPPO B.2. "Fcrnm. Ripr. (GRAVIDE)'' Sogg. Es:nninnti :-.~

43.09

STUOlO DEL GRAFICO FI.NALE RIASSUNTI VO DI TUTTI I SOGGETTI

Per le valutazioni biornatcmatiche e la costruzione della curva statistica è stato scelto il Test t - Student. 171 Cfrequenza)

1.86

7.53

13.20

x= 7.53 ± 5.67 - lrHervallo fiduciale scelto: \19.9'f

= 0.001

- n=213

- Dcv iannt =6831 - Val'ianza

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30

40


via. i dati ottenuti elaborando i valori delle fattrici gravide, hanno eviden'l ia to livelli eli att ivit ìl deg li Acidi Bi liari totali in medi a leggermente maggiori rispetto alle al t;·c categorie e aminate. Tale fenomeno è probabilmente da considerare in relazione ai muramenti metabolici che lo stato gravidico comporta cd alle loro ripercuss io ni s ull a fun 1.ionaliti'l epati ca, soprau utto per q uanto riguarda il catabolismo degli ormoni steroidci cd il maggiore sfrutl amento delle riserve organiche.

BTRLlOG RAFJA l. Enkeling L. R., Valu tazione del metabolismo della bilirubina e degli acidi bili ari ne l çava ll o. lppo log ia. n° ~.-Il, 1990. 2. Parraga M. E.. Kam:ko J. J. , Total erum bile acids and bile acids profile as tc>t of livcr funt:tinn. Vctcrinary Rcscarch Communication. n° 9. 79. 19&5. :1. Anwcr lVI. S .. Gronwall R. R, Enkcling L. R., Klentz. R. D. , Bile acids kinetics all(l bile sccrction in thc pony, AM. J. PH YS!OL. 229, 1975.

{*) 11 Ten. Col. vct. Mario Adinol-

fi.

pro veniente dal 2° Corso

dell'Accademi a d i Sanità Militare lnl.crforze, ha conseguito la laurea in Med ic ina Ve te rinaria ne l 1974. Nominato Tenente in s. p. e. nel maggio 1974 ha ricoperto vari incarichi: Ufficiale Addetto alla Direzione di Veteri naria della Regione \llil itare Nord-Ovest. Direttore dell'Infermeria Quadrupedi dell a Brigata Alpina ''Cadore", Capo Servizio Veterinario dell a Divisione Corav.aw ''Ariete", Capo Sezione Studi e Sv iluppo Tecnico del Comando del Corpo Veterinario cieli 'Esercito, Dircuore di Veterinaria clelia Regione Militare Meridionale. Attualmente ricopre l'incarico eli Vice Comandante c Direttore degl i Stud i del N. E. A. S. M. l. presso La Scuola del Corpo Veterinario Mi litare. Speciali7.7.ato in Ispezione degli Alimenti di Origine Animale, ha frequentato num <.: ro si co rs i eli aggiomamento professionale.

(***) Il Dott. Alberto Tarclucc i. naro a Torino il 14.3.1960. si è laureato in Med icina Veterinaria presso l'Università degli Studi di Torino nel 1986. SpecializzatO in " Ispezione degli alimenti di ori gine animale", è attualmente borsista presso il Dipartimento di Patologia animale della Facoltà di Medicina Veterinaria cleii'Universit ~t di Torino, dove si occupa in particolare di diag11ostica s pc t imctttulc.

(**) li Ten. vet. Riccardo Tontaro. proveniente cl al 16° Corso dell'Accadcm ia di Sanità Mil itare Interforze. ha conseguito la laurea in Mcdi<:ina Veterinaria nel 1990. Allualmente presta servizio pres. o la Scuola del Corpo Veterinario con l' incarico di Ufficiale Addello al Comando.

(****) La Dott.ssa Giulia Careuo, nata a Torino il 14. 11.1966 ha conseguito la laurea presso la Facoltà di Torino il 5 aprile 1991 discutendo la tesi: "La determinazione degli acidi bi liari s ierici totali nel cavallo". Appassionata eli cavalli ha frequentato molti Congressi -;pccialistici.

15


EPIDEMIOLOGIA DELLA TRICHINELLOSI Brindani F. (*)

INTRODUZI ON E

E CENNI EZIOLOGICI La trichincllosi è una malattia parassitaria. sostenuta da nematodi appartenenti al genere Trichinella . c he si conrrac con ringcsrionc di larve incistate. prevalenteme nte al

16

quano stad io evolut ivo, presen ti a livello della muscolatura stri ata eli un e levato numero di ospi t i, s ia carnivori che onnivori. Per molto tempo dal 1835, anno in cui per la prima volta fu descritto un caso di infe razione nell'uomo da parte d el parass ita. s i

C i~um uscolari

di Trichi11clla spp.

è ritenuto esistesse una sola specie di Trichinella. T. spiro/is. anche se veniva comunemente ammessa l 'esistenza di s tipiti con differenti caratteristiche da l momento che i parassi ti iso lat i in zone artiche o


tropicali si ri velavano. ad esempio. poco infestanti pe r il suino ed il ratto. A bbas tanza recentem e nt e è stata individuata una nuova specie. T p se ud osp iralis, netcon fronti della quale l ' uomo non parrebbe essere recettiv o: questa opinione non è, però, da lulli condivi sa ( 17); s ono s tate pu re d is tinte d elle varianti intraspecifiche di T. spiralis . T. ne/soni e T. nativa , cm·atterizzate da different i habitat geografi ci e specific ità d 'ospite (3). Sul lo status del genere Tricflineffa non esiste. comunque. unicità di vedute; alcuni ricercatori hanno evidenziato la possibi lità di individuare quattro distinte specie : r. spiralis, T. nariwr . T. ne/soni e T. pseudospiralis (20). lnoltre, confrontando dati elettroforetici relati vi a 2 1 sistemi enzimatici, è stato possi bi le distinguere ettc dive rsi pool genici. nell'ambito del genere in q ues t ion e , qua ll ro de i qu a li identificabili con le specie eli cu i sopra e !Te con d ifferenti g ru pp i

ge ne t ic i di pa ra ss it i is ol at i nell 'America del nord ed in Africa. rimaJcando. in tal modo, ul teri orme nte l' e te rogenicitìt ci el ge nere Trichinel/a (1 0. I l) .

VA RIAZIONI EPIDEMIOLOGICHE Parecchi elci concetti tradizionali relativ i all a epidemiologia della trichinellosi in italia, sia per quanto concerne l' aspe no silvesrre sia a propos ito del co ns umo di carn e prove nieme da anima li regol armente macell ati. debbo no esse re rivisti e modificati alla luce s ia dei piLt recenti episodi che hanno visto coinvolte centinaia eli persone, sia de ll e segnala7.ioni sul la prese nza del parassita in una elevata percentuale di animali propri del ciclo selvaggio . Una con statazione appare evidente dall'esame della tabella n. l nella quale vengono riponati gli

episod i di trichinellosi verificatisi nel nostro .Paese dal 1945: il suino non appare pi Ll. come è stato ritenuto per molto tempo, l 'animale ·'c hi ave'' nell a trasm issione della malattia ali ' uomo. Questo ruo lo sembra essere rivestito, attualmente, da animali appartenenti al cosiddetlo ciclo sil vestrc nonchè dalla specie equina , per la quale non si possono est:l uùere cont alli con tali anim ali in cons id erazione delle

condizioni el i allevame nto de lle razze da carne. in particolar modo nei Paesi dell'est. A modificare in tal senso l'epidemiologia ha contri builo in man iera determinante il fauo che la carne d i su ino , ogg i comme rciali zzata. provenga da aziende razionalmente condotte con c riteri eli tipo indus triale, mentre gli allevamen ti a <.: araLie re fa miliare sono progressivamente scomparsi. Si è rivelata pure

17


TABELL A n. l: Episodi di trichinel/osi umana verificatisi in Italia da/1945. Mod(ficato da De Can·eri e Di Matteo (6). Soggetti colpiti/deceduti

Anno

Loc;alità

1945 1946 1948 1953 1958 1959 1961 1968 1975 1978 1984 1985 1985 1986 1986

Montemaggiore. Palcnno Ceccano (PA) Roma Roma, Vallo di Nera Pisticci (MT) Ciuanova (RC) Canal S. Bovo (T N) Maui nata (FG) Bagnolo in Piano (RE) O liveto Lucano, Ma tera Varese Gravina di Puglia (BA) Co~c n za

lrsinia (MT) Salsomaggiore (PR)

importanrc 1· in 1roduzione dell 'esame trichi noscopio obbligatori o. dal 30 ottobre 1958, che, d'altra patt e, ha consentito di ri levare una modesta presenza dell'infestazione nei !-iuini esaminati routinariamente: solamente tre animali sono risultati po itivi su 35.443.847 esami nati dal 1959 al 1967 ed un quano è stato individuato nel 1968 ( 16, 6) . Tutti i suini provenivano, comunque. da all evamenti di tipo famil iare dell' Italia merid ionale (Salerno. Pa!cm1o, Foggia). 1 e li ' ulti mo t rentennio, poi. escludendo gli episodi da consumo di carne equina. i casi eli trichinellos i ne ll ' uomo paiono deri va re da lla estensione a questo del ciclo si lvesrrc; iJ1 cffeni gli animali coinvolti sono rappresentati da volpi e cinghiali. Pure l'agente eziologico non parrebbe piLt riconducibile a T. spiralis bensì a T. ne/soni. parassita di frequente riscont ro in carnivori se lvatici e considerato tipico del ciclo silvestre. l casi più eclatanti di trichinel-

IR

Animali r<!>ponsabilc

84/13 15/0 109/0 9/0 1/0 1/0 9/0 9/0 89/0 6/0 13/0 80/0

Proven ienza

Eziologia

maiale

Montemaggiore (PA)

T. .IJ>irali.l

maiale

Montemaggiore (PA)

T-. spiralis T. spiralis

T. spiralis

maiale

2/0 20!0 300/0

ma iale

Vallo di Nera (PG )

cinghiale

Pisticci (MT)

maiale

estera

T. spiralis

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Canal S. Bovo (T )

T. ne/soni

ma iale

Mauinata (FG)

cavallo

Polonia o J ugo~lavia

T. spirali.\ T. ne/soni

cinghiale

Altopiano Silano

cavallo

Jugoslavia

cinghiale

Gravina di Puglia (BA)

T. ne/soni

volpe

Cosenza

T. ne/soni

cinghiale

Trsinia (MT)

T. ne/soni

cavallo

Polonia o Jugoslavi a

T. ne/soni

!osi umana, coinvolgenti svariate centinaia di persone in Ital ia ed in Francia(tabella n. 2). hmmo modificato drasticamente canoni ri1enuti , forse per troppo tempo, classici dell'epidemiologia di questa parassitosi. Anche se già nel 1884 Cskor (4) aveva appurato che il cavallo poteva infestarsi con Tricliinef/a , solamente in seguito alla epidemia del 1975 veri fi catas i a Bagnolo in Piano (RE). che vide coinvolte 89 persone (12, 13), questo animale è ::;tato preso seriamcnre in considerazione quale veicolo di trasmissione all'uomo della malattia.

T RICHI~ELLOS I

NELLA S PECIE

EQU~A

lnfestazioni sperimentali, sia in Germania che in ital ia. hanno conlprovato. infatt i. la possibilità per il cavallo eli essere parassitato tanto da T spiralis (8, 18. 27) che da T. nelsoni ( l , 8, 18) con quantitativi di

larve (l O. 000) che possono essere contenure anche in una mezza carcassa eli topo. L' an im a le in q ues ti o ne s i è com unq ue rive lato pi ù sensib ile nei confronti di T. spirafis che non di T. ne/soni essendosi riscontra1i quantitativi di larve per grammo di rnuscolatura da lOa 20 volte su periori a parit à di dose in festa nte. Tali osse rvazion i sperimentali possono forn ire una spiegazione al fatto che tentativi di ri nven ire larve di Trichinella nella muscolatura di equini macellati (6, l) sono ri su ltati negativ i dal momento che il numero di larve per gram mo. ne!l' cventual it ~t di infesrazioni eia parte di T. ne/soni. può risulta re molto modes1o (0. 6/g) e tale da non essere rilev ahile con l'esame trich inoscopico o con la digestione in vitro eli un so lo grammo di tessuto (8, 24) . Anche se in nessuno degli episodi di nichinello i umana veri ficatisi dal 1975 ad oggi. cd attribuiti al consumo di carne eq uina. è staro


TABELLA n. 2: Episodi di tric!Jinellosi umana da consumo di carne di cavallo ver!ficatisi in Italia ed in Francia da/ 1975. Modificato da Po:io (24). Prove nienza anima li

Eziologia

89/0

Polonia o J ugoslavia

T. nelso11i

Polonia o Jugoslavia

1985 1985

Melun, Parigi

125/0 13/0 43 1/0

Yitry, Nogent, Parigi

945/3

Gem1ania

T. spiralis

1.986

Salsomaggiore (PR)

300/0

Polonia o Jugoslavia

1: nelso11i

Anno

Locali t~

1975

Bagnolo in Piano (RE)

1976

Parigi

1984

Ym·ese

possibile esamiJ1are la muscolatura degli an imali in q uestione, le evidenze epidemiologiche riscontrate hanno indotto i ricercatori ad indiv iduare n e ll' e quin o l 'anim ale responsabile . L'abitudi ne, poi, diff usa s opra ttutto in Franci a e ne ll ' Italia del nord , d i cons umare carne c ruda di tale anim ale può r iten ers i l a cau sa d eg l i e p iso d i recentemente segnalati . verificatisi rutti, non a caso, nell ' Italia settentrionale (Bagnolo in Piano, Varese, Salsomaggiore) ed in Francia ( 16,

18, 2 1. 24). Su come il cavallo possa acquis ire na tura lme nte l ' infes taz io ne vengono avanzate alcune ipotesi. Tra le più verosimil i va ricordata la possibi li tà c he al l ' equino siano somministrati, soprattutro durarlfe il periodo di fini ssagg io in vi s ta del! ' abbattimento, sfarinati che possono essere contaminati da micromamm iferi infestati (2, 14) o addirittura contenenti carni di animali d a pell iccia pure alberganti cis ti muscolari (24). Altri ritengono più probabi le che l' infestazione venga contratta con l 'ingestione di materiale fecale di roditori infestatìsi di recente , contenenti parassiti adulti , larve infes tanti ed anche forme c istiche non digerite (9, 15). Tutto ciò a prescindere da alcune osservazioni che inducono a rite nere che per il cavallo non sia particolarmente ri pugnante inge ri re carcasse eli topo (9, 15).

Soggeni colpiti/deceduti

ll.d.

TRICHINELLOSI SILYESTRE Nel nostro Paese la trichinellosi pub c o nside ra rs i p re se nt e q uas i essenzialmente in animali del ciclo silv estre (figura n. l ). il consumo de lle cui carni viene ind icato come la causa di alcuni episodi d i malattia nell'uomo verificatisi in questi ultim i anni. La vo lpe , c he porrebbe essere ritenuta l' animale eli collegamento tra il c iclo silvestre e quello domes tico , è st ata o gge tto di varie in c hi es te e pi d e mi o lo g ic he c he hann o consenti to d i evidenzi a re u n a pos i t iv ìtà a l l ' infe s taz io ne v ari a bile dal 2 9,3 % (210/7 16) ne l l ' Lta l i a se t te ntrio na le a l 5 % (25/496) nel! ' Italia centrale ed al 10,2 % (3 8/37 1) ne l me ridi o n e , mentre in alcune regioni (Sardegna . S ic il ia, Toscana) gli anima li es aminati hanno fornito risultati neg ativi ( 13) . Più di recente nelle regioni settentrionali (5, 22) la presenza delle c isti musco lari, in tale anim a le , risu lta infe riore o sc ill ando d a l 3,9% ( 19/487 ) al 6% (3/50) . dei sogge tti esaminat i, mentre ne lle prov ince di Bari e Matera (26) tale pos itività è ap parsa nettamente s uperiore attes tand os i su l 16.9 % ( Il /65), confermando ana lo g he pe rce ntua li di trent a ann i prim a . Pure nel P arco Nazionale cl ' Abruzzo la d iffu sione della mal attia pare elevata essendos i rinvenme positi-

n.d. T. nativa

U.S.A.

ve tre delle nove volpi considerate (7). L' agente eziologico iso lato ne l corso di queste u ltime ricerc he pare riconducibile a T. nelso!li. Il cinghiale assume particolare i m po rl' anz a n e ll a t ra s m iss io n e dell a malattia all'uom o . s pec ial me nte ne lle reg ion i m erid ionali, ove viene talora allevato. assie me al s uino, a llo s tato semi selvagg io in zone boscose ed a limentato in cerre occasioni anche con carni di vol pi o d i cani randagi abbattuti . È stato rilevato, inoltre, un progressivo au m e nto de l num e ro d e g li animali selvatici in seguito anche a ll 'introd uz ione, per motiv i venatori. di razze più prolifiche, provenienti dai Paesi dell ' Es t. Sono da col legarsi al consumo dì carne eli c inghiale gli ep isodi del 1985 a Grav ina di Puglia (Bari) e de l 1986 a I rs in a ( M a te ra ) ne l corso dei quali sono state coinvolte un centinaio d i persone (6, 23). Dal punto di vista epidemiologico la diffusione della trichinellosi in questO animale viene segna lata in una e le vata pe rce ntuale di s o gget ti ( 14 % ) pro veni e nti dai Monti de ii'U ccellina (Grosse to) ris u ltati posi tivi ( 11/77) al tes t dell' immunot1uorescenza indiretta

(23) . Segnalazioni sporadiche di cinghiali positiv i ( l. 4) si hanno pure nel Parco Nazionale d ' Abruzzo (7) c nell'Appennino reggiano . mentre in provinc ia di Matera. s u ven ti 19


soggetti esaminati due, responsabili di focolai umani , sono risultati positivi (26). Relati vamente ad altri animali del ciclo sil ves tre . qu al i i ratti, vengono segnalate positività all'infestazione da Trichinella che, se possono essere ritenute modeste per Rattus rattus (23, 26) . paiono eli una certa consi stenza (7, 5%) per Ratt11s 1101Wg ic11s (6/80), consentendo di ipotizzare un suo ruolo ne l c ic lo s il vestre de ll a mal at tia , data la rilevanza numerica eli questo roditore (19). Per quanto concerne. infine, i canidi accanto alla e levati ss ima diffusione dell a malattia nei pochi lupi rimasti (7, 13) si rilevano nei cani ampie osc illazioni che vaimo da riscontri negativi negli animali esaminat i a Milano all e e levate positività (24%) riscontrate a Foggia ove su 71 soggetti esaminati 17 sono apparsi infestati (13).

CONSTDERAZION l CONCLUSIVE Da quanto in precedenza esposto s i può ritene re che attualmente la trichinellosi umana nel nostro Paese sia da riconclursi al consumo di animali appartenenti al cosiddetto ciclo silvest:re, non sottoposti, in considerazione anche delle modali tà d i abbattimento (caccia), ad alcun controllo vete1inario. Ciò a prescindere da alcuni sporadici e pisodi , con risvolti talora eclatanti, eia collegarsi al consumo eli carne equina. Relativamente a questi ultimi. va rilevato che, provenendo gli animali coin volti da ll'estero e ri velandosi gli esami effetruati, in ottemperanza alla circolare 9. 3. 87 della Direzione Generale dei Servizi Veterinari , negativi , potrebbe essere opponuno far accompagnare tali animali anche da un certificato eli avvenuto esame sierologico (6). La ricerca delle cisti muscolari potrebbe, in effeu.i, fornjre risultati falsamente negativi, stan-

20

te l'esiguo numero di tali fom1azioni per grammo di tessuto, rinvenibili nell'equino in infestazioni da T nelsoni. Priva di fonclanllento epidemiologico parrebbe rivel<u·si la certificazione di provenienza da aree indenni da Trichinella , essendo tale parassita praticamente ubiqui tario e presente, pertanto, in un ciclo silvestre con cui l'equino contrae inevitabil mente dei rapporti (24). Relati vamente agli aspetti eziologici T ne/soni, propria ciel ciclo silves tre, ris ulta essere il parassita cui attribuire gli episodi di malattia ne ll'uomo verifi catisi in Italia in questi ultimi anni Tale c on s ta ta zio ne induce il sospetto che. in realtà, i casi segnalari rappresemino La c lassica punta cie li ' iceberg dal momento che il quadro sintomatologico indotto eia T. ne /s on i n e l l 'u<O mo appare di minore entità rispeuo a quello evidenziato cla_T. spiralis. a parità di larve ingerir.c e sov rappon ibile, tal ora. ad intoss icazioni alimentari aspecifiche (1 3, 23 ). Inoltre, i l più de lle vo lte, è presente a livello muscolare, si.a degli ospiti sil vestri sia del cavall o, un numero esiguo di larve. L' in ges ti o ne, qu in di, eli tali modesti quantitativi contribuisce ancor più a sfumare un quadro s intomatologico che ne li' uomo si presenta tutt' a ltro che patognomonico e caratterizzato eia frequen ti reperti bioptici negativi ed accertamenti sierologic i positiv i so lam e nte verso il 50° - 60° giorno dall ' infestazione. Nei cosid detti "soggetti a ri schio". che consu mano abitualmente carne cruda, un accesso febbiilc con rnialgie ed edema periorbitale, t<ùora assente, potrebbe essere riconducibile. in cons iderazione d i quanto sopra, ad un' infestazione da Tric!tinella. Rilevandosi l ' inclivicluazione degli animali in festati da T. ne/soni probJematica sia per l 'esiguo

numero di larve present i sia per l ' assenz a di controlli veterinari sugli animal i selvatici (volpe. cinghiale), è da ritenersi che la cottura delle carni rappresenti il mezzo più sicuro per ev itare di contrarre l a malatti a . Recenti esperie nze (25 ) ev idenziano, infatti, la possibilità che il parassita in quest ione possa soprav vi vere per più di sei mesi alla temperatura eli - 20°C ne l la muscolatura el i carnj vori (lupo). ponendo in discussione che il congelamento della selvaggina possa rappresentare un metodo sicuro per dev italizzare questO parassita. A modesta consolazione degli incalliti consumatori di came cruda rimane la constatazione che l ' in fes tazione da parte eli T. ne/soni non ha indotto. sinora, nel nostro Paese episodi di malattia ad esito mortale. Relazione presentata al C orso Intensi vo di Perfezionamento in "Ep id em iolo g ia Veterinaria e Ambiente" svoltosi a Cava lese dal 4 al9 marzo 1991.

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(*) Il Pror. Franco Bri ndani , laurearosi con lode in medicina veterinaria ne l 197 1, ha freque ntato il 48° Corso AUCV ed ba prestato servizio. come Sonotenente, presso la Direzione di Veterinaria di Verona. Specializzato in '·Ispezione degli alimenti di origine animale" è stato assistente ordinario presso l'Istituto di Microbiologia de ll'Uni versità di Parma svo lgendo auività didattica, dal 1977. sulle ·'Malattie parass itarie degli animali domestici". Autore eli ollre 50 pubbl icazioni scientifiche su argomenti di microbiologia c parass itolog ia. è a ttua lme nte profess ore associato dì ·' Microbiologia degli alimenti di o ri gine anim ale" presso la Facoltà di Medic ina Veterinaria di Parma. Socio di numerose società scientifiche, dal 1986 è membro del Comitato Direttivo della Società rraliana d 'Igie n e, Medicin a Preventi va e Sanità Pubblica.

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LA MOLA VESCICOLARE NELLA GATTA: PRIMA SEGNALAZIONE Ajello A. (*),Catone G. (**), Cristarella S. (***)

RIASSUNT O

SUMMARY

V'iene descritto per la prima volta w1 caso di mola: vescicolare in gatta, con nascita naturale di wz feto ed isterotomica di altri due. In quest'ultima occasione è stata asportata anche la mola, della quale viene fomita una descrizione anatomo-istopatologica. Da rile vare i diffusi fatti di calcificazione a carico della placenta fetale, soprattutto dei 11il/i già completamente o parzialmente cistici.

A case of hydatiform mole in a female ca t is described }'or the .first lime, with norma! birth of one foetus and hysterotomic birth of two more. The mole was excised while su.rgery was being performed and an anatomohistopathological description of il is g iven. Extensive histopatological signs of foeto-placental calcification are present, expecially in partially or completely cystic vilii.

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INTRODUZIONE Alla gravidanza molare, nei trattaLi di ostetricia veterinaria, sono riservati vaghi accenni , correlati a vo lte da una casistica piLl o 7n eno fram mentaria, poco adatta a fornire chiari orientamenti sull'argomento. Ciò, nei nos tri animal i appare certamente in dipendenza della rarità del fenomeno fi nora segnalato in bov in a, cagna, scrofa e cavalla (Frei. 1925; GylstrotT. 1962). "Con il rennine di mola vescicolare, (Maurizio e Pescetto 1974), s i intende in umana una rara affezione della placenta dovuta a trasfom1azione dei villi curiali in formazioni vescicolari . Il tessuto placemare risulta trasfo rmato in un aggrup pame nt o d i vescicole di varia grandezza. disposte a grappolo cd impiantate su un sotti le penducolo. di solito in assenza o con mo rte cieli" e m brione ... l n patolog ia umana la mola, assai più che per la lesione in se, assume importanza per la frequenza di sviluppo del corincarcinoma.

eh~.::

puù raggiu ugt.:re il 3 %

(Federsclmeider et al., 1980). La mola vesc icolare non risulta

In <ti to: La mola appena estratta. Dai mm~r:ini dell'equatore placentare si vedono.fuoriuscirP delle grosse rescicole tmslucùle, 11 c·mueiiiii(J chiaro. acquoso.

Sotto: AstN'IIO della mola appena aperta dopo essere s/ata .fissata per n 1s.wdan w le strutlllrr' . Son o el'identi gruppi di 1·escico/e m ·enti dimensioni dis uguali. Sulla sinistra (Ji'eccia) la 1'esc-icola contenente resti em f7rionali. Ancora pii.Ì o sinistra il margine s e:ionato delf' equ(l[ore placenwre.

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rinora segnalata nell a !'ìpccie fe lina. la quale è riguardata appunto dalla presente prima osserval'ionc.

CASO CLINICO Gatta di razza persiana. di anni 3. pen·enuta alla osservazione il 5-~-90. con una anamne i di 66 gg. tra corsi dall'avvenuto accor>piamcnto. Il travaglio del parto aveva avuto inizio alle ore 4 del mattino con cspul!>ionc di un cucciolo vivo e vitale. successivamente arrestandos i. Esame obicuivo generale: buona la costituzione, così come lo sviluppo scheletrico e lo stato eli nutrizione. Senso rio. lin fonodi esplorab ili c mucose apparenti nonnali, come pure temperatura. polso. respiro c le altre funzioni organic he. Le gh iandole mammarie. aumentate di volume. secerncvano giìt lall e. All'esame obieHivo particolare. il rilievo palpatorio dell'addome. aumentato di volume. consentì di percepire l'organo uterino con contenuto solido rifcribilc

a feti in numero di 2. Sranre le condizioni generali della galla, c considerata la mancanza di risposta alle stimolazioni digi to-vagi nali. è stata decisa unél isterotomia. La tecnica util izzata è quella di routine. con incisione sulla linea alba. esteriorizzazione dell 'organo uterino e sua incisione a livello del corpo. Estrazione el i un feto morto dal corno sx, e di uno vivo dal corno cix. el verificare il completo svuotamento di quest'ultimo. proprio all a sua estrem ità c raniale. viene percepi ta una formazione simil placemare che viene asportata mediante distacco manuale progressivo. dalla soprastante parete uterina. Sutura dell'utero c della breccia operatoria secondo routine.

ANATOM IA PATOLOGICA La superficie es tern a, cioè di inserzione. della placenta, si presen ta di colorito rosso vivo. leggermente 24

rugosa, a fo rma di anell o completo. largo circa cm 3-5, con margini assolligliati. La superficie interna. di colorito variabile dal rosso bruno al grigio rosato. è in parte liscia. in pane caratterizzata da Hree leggermente rilevate. cupolil'onni. da lle quali si dipélrtono numerose fom1azioni vescicolari. che costitui~cono nel loro insieme una massa più o meno voluminosa. a forma di grappolo. 11 diametro di queste vescicole è variabile da 0.5 a 2 cm. Il contenuto delle vesc icole è acquoso. leggermente torbido. Ad una estremità dell a formazione a grappolo è visibile una vescicola amniotica . eli 2 cm di el iametro, a conten uto liq uido e con un eviden te abbozzo embr iona le. Quest'ultimo possiede forma "a chiodo" leggermente spiralato di dimensioni l x O. 4 cm. Frammenti a tutto spessore della fom1azione. prelevati da ~cdi diverse. vengono fissati in formalina tamponata cd inclusi in paraffina. Le se.doni vengono colorate con Emato · ·ilina Eosina Arancio e von Ko:.sa.

ISTOLOGIA PATOLOGICA Le strutture pervenute ali' osservaz ione sono rappresenta te (ve di descrizione clinica) dalla dec idua mùtcrno-retale c dei relativi annessi. La decidua materna appare piullosto irregolare poiché ad aree discretamente ordinate del tessuto fondamen tale e delle relative strutture vascolari. altre sono alternélte prive di rifcrimemo con la normalità e. infine. Hltre non rare aree caratterizzate da una massiccia infiltrazione emorragica. In ogni caso la . trultura di base de lla decidua materna è formata da un ammasso omogeneo eosinofi lo. pressoché privo di dettagli. entro il quale sono presenti impron te. c. se pure eosinofile di elementi cellulari non più riconoscibili. nel cui interno l.!sis te unq impronta cent rale mol to densa, priva di dettagli, testimone di un nucleo intensament e picnotico.

Solo raramente qualche nucleo conserva una parvenza strutturale che ne (;Onscnte l'analogHzione agl i elementi della nonnale decidua materna. l vasi placentari non presentano continuità c regolarità parietale. Le pHreti appaiono difatti per larghi tratti confu ·e. o anche impossibili da identificare, anche :.c il lume è solitamente repleto di sangue. La componente fetale della placenta presenta aspet ti variabili. ma sempre precari. anche laddove essa appaia megli o conservata. La sostanza irnercellulare dci vill i coriali appare pressoc hé pri va di qu alsivog lia stru ttura. piu ttosto simile ad una sosta nza fondamentale omoge nea con eccezionale presenza di strutture l'ibri ll ari . Delle cellule stellate tipiche del connettivo mucoso embrionale rimane una impronta molto aumentata di volume. il cui riconoscimento è costituito solo clalla conservazione della morfologia tipica. La delimitazione epiteliale dei villi è ridolta ad una esilissima lamina fo rtemente appiattita nella quale non sono precisamente riconoscibili elementi cellulari. In numerose .wnc anzi questa lamina periferica del villosi presenta intensamente bélsofila e positiva per il calcio. Anche alr imemo dei villi sono molto comuni delle aree inten~amc n t c ba::;ofile, positive per il calcio la cui variabilità dimensionale crea l'im pressione di una evolutivit à. Sono infine comunissimi dei villi del tutto privi di strultura interna (v ill i cistici). di dimensioni variabili, tuttalpiLr contenent i piccoli elementi cellular i non riconoscibili. Come già detto in precedenza anche le strutture ci tichc appaiono delimitate da una so11ile lamina nella quale non sono identificabili con sicurezza ele111enti ccllu lélri. ~":t CONS IDER AZIO~I

La mola vescico lare an che se segnalata in bovina, cavalla. scrofa e cagna (Frei, 1925) è una patologia


Sopra : \ii/lo coriale la cui estremità appare f onenwme idropica. al centro già a.fj'elfo da infìltm:ione calcim . melllre a sinistra in alto è già cistico. Ematossi!ina-eosina-aranrio ..r l 25 ('(./.

A destra: \ii/lo coriale cistico con area celitra/e calicotica. Il vi/lo appare delimita /O in maniera conjit.W. incerw rispetto alla d ecidua matema e a l relatii'O sistema rasco lare. Ema /Ossi-

lina-eosina-arancio, x 125 ca.

della gravidanza non fre que nte ne i nostri an imali domestici. La presente segnalazione in gatta , dalle ricerche b ibli og ra f ic h e effettuat e. se m bra essere la prima. M eritano el i essere segnalaLi i p iù rece nti prog ressi s ull a patogenes i de ll a mola nella spctic umana. Kajii e Oh ama ( 1977) avendo osserva LO

25


L' ilnmaf?ine. relativa ad

1111

l'ilio ede-

11/a/Oso con il?fìllra: ioni mlt icfle t' l'iden::.ia meglio l' incer1ez:a della delimiw:ione IÙJ)(:IIO al sistema l'asco/a-

re della decidua materna. Ema/Ossi!i300 ca.

na-eosina-arancio. x

che il cariotipo del le cell ule molari è di 46 xx. sosten nero l'ipotesi dello sviluppo a partire da un uovo privo di nucleo e da un nucleo nemaspennati co diploide per mancata divisione alla seconda meiosi: oppure da parte di un nucleo ncmaspem1atico aploide seguito da duplicazione dci suoi cromosomi alla prima divi~ionc blastomerica non accompagnata da citodicres i. A tali conclusion i pervennero .Jncobs et nl. ( 1980, 1982) i qual i avendo rilevato

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un singolo caso con cariot ipo 46 xy. ammisero anche la possibi lità di una l'econdazione, su una ce llul a uovo anucleata, ad opera di due nemaspcrmi aploidi. Per giustificnre. tra le porLatric i di mole. il rilievo del 6% di donne portatrici di trasl ocazioni cromosom iche, gli A u rori espressero l'i potesi che queste ultime po:-.sano interferire con la mciosi favorendo la produzione di cellule uovo prive di nucleo o con nucleo inattivo. Szulman e Surti ( 1978) identificarono due fonne di mole: una completa. pri va di feto acce rta bi le. co n cariotipo diploide c una incompleta. con feto vivo o morto c cariotipo tri ploide. Sou o i l pro l'il o sis tematico non ap pare dubbi o che il caso ei a noi

seg nal atO vada c l assi fic ato com e mola incompleta o pa rziale. J mancati accertameli cariologici, nel costituire mot ivo di rammarico, non consentono un a d i scuss i one paLOgenct ica. Riteniamo tuttav i a che non esistano att ualmente mot ivi per dub itare che l a parogenesi sia uguale o simi le a quella umana. Sotto un profilo generale riteniamo anzi che la mola vescicolare vada riguardata come una possibilità comune a turri i placenrati . Vi è -;emma i da rilevare come la presenza di una mola non costituisca o~taco l o alla evoluzione della gc~ t a­ zionc degli aliTi feti. ~on è improbabi le c he questa rappresenti una vantaggiosa modal it i"t, ovv iamente riscrvuta alle specie politoche.


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collaborazione, di 35 pubblicazioni sc ie ntifi che concernenti , in prevalenza , argomen ti di Ostetricia e Ginecologia Veterinaria.

(*) fl professor A ntonio Ajello, nato a Messina il 21. 12. 1950, ha ivi conseguito la laurea, con lode, in Medicina e C hirurgia ne l 1975. fnca ri ca to de l l ' in seg namento d j Oste trici a Ve terinaria presso la Facoltà di Medic ina Veterinari a d i Messina dal 1978, ha conseguito la laurea in Medicina Veterinaria presso l' Università di Napoli, nel 1982, con 110/11 0. Nel 1985 è stato nominato professore associato confermato di Ostetricia Veterinaria presso la Facoltà di Medicina Veterinaria di Messi na. Vin citore d i num e rose borse di studio è aurore, da solo o in

(**) Il Dottor Giuseppe Catone, nato a S. Teresa d i Riva il 30 . l O. 19 56 , ha conseguito la lau rea in Medicina Veterinaria presso l 'Universi tà di Messina nel 1982 . Dal l987 è ricercatore presso l'Istituto di ç>st.etricia e Ginecologia Veterinaria. E autore, da solo e in collaborazione, di 7 pubblicazioni ri guardanti argomenti d i patologia e di clinica ostetr ica veterinaria.

(***) 11 Douor Santo Cristarella, laureatos i in Medicina Veterinaria nel 1983 è vincitore di una borsa eli studio regionale sulla "infertilità del maschio dei piccoli ruminanti" presso l 'Istituto di Ostetricia e Ginecologia Veterinaria di Messina. Ha svolto ind'a g ini anche nei riguardi della ipoferti lità del bovino maschio accentrando la sua attenzione sulla pato logia del cremastere determinata da infestazione sarcocistica. Attualmente è ricercatore presso l' Istituto di Osletricia e Ginecologia Veterinaria di Messina.

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TYfR ODlZIO~E

l can i da guard ia de ll" Eo;ercito sono un patrimonio della Amminis trm~i one 1\tlilitnre che il Coqm Veterinari o de ll 'Eserc ito ha i( compito eli gestire nel migliore dei modi. Per questo i responsabili sono all a ricerca delle soluzioni di governo che pos~cg­ gano rurte le caratteristiche necessarie per il buon funzionamento di grandi collcuività: l )vantaggi economici in termini di ~pesa c tempo per quanto riguarda medicinali . assistenza ed alimcntal.ione: 2) massima cJ'I'icacia nel raggiungere lo sc opo: 3) fac ilità d'impiego. Si tenga presente che tal i cani sono il piLt delle volte assegnati a stabilimenti anche lo111ani dal la piLt vicina ~ede di un veterinario militare ed affidati a personale militare o civile non necessariamente esperto. il cui compito deve quindi essere il pilt pos-;ibi lc \emplice e chiaro. Ri porti amo di seguito J'esperien1.<1 matu rat a nell a Regione Mi litan.: Tosco-Emiliana (RMTE) dal 19!34 al 19H9 -,u l prog ramma di governo dci cani . con particolare riferi me nto ai due problemi di maggiore imere~.,c: dieta e conrrollo dei parassiti. MATERIALI E METODI ~ono stat i seguiti i cani in l'or;.a presso la RMTE dall ' anno 19R4 al 1989. Sono tutt.i di razza pastore tedesco e provengono dal Centro Militare di Allevamento e Rifornimento Quadrupedi c da allevamenti pri\'ati della Toscana e dell'Emilia. Essi sono 133. raggruppati in diver ·i sta bilimenti militari ove esplicano servizio di guardi a. Il numero espresso comprende tuili i cani che si sono succeduti per ta le sc rvi1i 0 nel s uddc ll o lasso d i tempo : esso include quindi anche soggett i non pit:t in forza e cani di recente acquisizione. Di questi cani 121 sono ma~chi e 12 femmine O\'ariectomizzate. di età compresa fra 2 e 12 anni. Dal 1984 è stata loro sommini stra-

ta una dieta costituita da un mangime completo per cani adulti. di cu i riportiamo la fonmt lazionc: componenli: riso, .frumenro, carne. mais. aringhe. liel'i!o . soia . carme, p omodoro, spinaci. cip olla , s rm 11o . j'nsfa 1o h i('(/ Ici('() h i i dm w to precipitato, clomro di sodio. 8TH. ] ) analisi percc•n/1/(/fl': l )

acqua 10. OOo/c

prOlidi gre::::i /9. OOCJc lipidi gre::i -1. 50% fibra gre::a 2. 50% ('('l/l'l'i 7. 00% estratti ina:otari 67. 00% 3 ) principi aui1•i imegrati in l kg di IIICIII:S ime,' l'il. A Ul 20000 Biotina mg 0.04 t'il. DJ Ul 2000 t·it. K mg IO t'il. E mg. 150 Colinamg 100 l'i!. Bi mg. 10 Ferro mg 60 l'if. 82 mg. 12 Manganest' mg 8 l'il. B6 m g. JO Rame mg 5 l'il. 1312 mg. O. 06 '/..inco m.~ 45 l'il. PP mg . 30 Cobalto m g 0,2 Al'. D-Pamotenico 111g. 15 Iodio 111g 5 Ac. Folico mg l

Il mangime viene acquistato dall'A.M. confezionato in ~ace hi da IO kg: si presenta sorto fonna di crocchette c viene somministrato ~ecco agli anim al i in un pasto g iorn~liero in

ragione di O. 6-1 kg rli mangime al dì. In alcune edi. una volta alla senimana, tale mangime viene sostituito da un pasto di carne magra . celta. Scmpn: dal 1984. per la lot ta ai parassiti interni cci esterni, è stata utilizza ta Jvc rmec t in a. in so lu zio ne ini ertabile. alle dosi di 300 microgr./kg. Il prodouo viene somm inistrato co n cadenza me nsile per

Panicolare dd Cemro Militare di Allevamenlo e Rifomimc111o Qu:utmpcdi di Grus~cl<>.

ini ezione sott ocutanea a partire dal mese di apri le Cino a settembre. Per cinq ue anni i cani sono stati sottoposti a questo tipo di governo. Per Yalutarne l 'efficacia è stato stilato un bilancio che ha preso in considerazione: l) alcuni parametri clinici, in particolare (tab. l ): a. temperamento. b. stato di nutri 7ione, c. cute c pelo, d. feci: 2 ) valutazione pe riodica de ll o stato di salute deg li animali mediante esami di laboratorio su alcuni parametri ematici (urea. creatinina. proteine totali, colesterolo. trigl icerid i. GOT. GPT, gamma GT) ed esame parassitologico delle fec i:

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TABELLA l

RIS ULTATI %

vivace 85.92

TEMPERAMENTO

ST.ATO Dl NUTRIZIONE

CUTE E PELO

FECl

ottimo 47.89

ottimale 8 1.69

tranquillo 14.08

sufficiente l8.3 l

insufficiente l

buono 39.44

sufficiente 12.67

insufficiente

normaJi 73.24

altemanza 15.49

ano rmali 11.27

l

a. ll temperamento è ouimale per tutti i cani. l proble111ì comportamentali riscontrati non sono da atti·ibuirsi al metodo dì governo, ma a difficoltà dì carattere gerarchico o addestra tivo. b. Stato di nutrizione ottimale nella maggior parte dei soggetti (81.69%); in nessun caso è stato rilevato un deperimenro organico. c. Cute e pelo: neli'87. 33% dei casi il pelo si presenta costantemente lucido, folto ed uniforme; la pelle priva di lesioni o de pilazioni. di odori o colorazion i anomale, riferibili a problemi endogeni. Nel 12.67% dei casi il pelo è irsuto, meno lucido e si distacca alla quotidiana pettinata iJl maggior quantità. Per ciò che riguarda le parassitosi esterne, si è potuto osservare che, mediamente, dopo un trattamento con lnvermectina, non sì rileva la presenza di parassiti esterni per 20 giorni circa. Come sopra detto. il trattamento ha cadenza mensile: durante l'intervallo in cui si ha verdita di efficacia. non compare una notevole reìnfestazione di p!uassiti esterni; ove necessario comunque, limitatamente a quel periodo, i cani vengono trattati con polveri antiparassitarie a base di piretrine ed esteri fosforici. d. Feci: normali per quanto concerne colore. quantità e consistenza nella maggioranza dei soggetti (73. 24%); rutta via in alcuni casi ( 15. 49%). si osserva alternanza di feci di normale aspetto e dì minor consistenza e variazioni dì colore, rifcribili a noxae occasiona li e non al sistema di governo o tipo di alimento. È stato osservato comunque che per alc uni cani le feci presentano caratteri di ;mormalità. in concomitanza ad alterazioni di altri parametri clinici considerati: si tratta dì disturbi enterici o epatici che trovano un riscontro anche nei risultati degli. esami di laboratorio (valori elevati delle transaminasi).

3) affezioni e decessi per disturbi digestivi. Il laboratorio della Clinica Mcd ica Veterinaria de ll'Università di Pisa ha eseguito con frequenza se mestra le una serie di analisi su campioni di s ie ro prelevati da tutti i cani in forza al momento, tendenti a va lutare lo stato d i salute deg li animali. I: risultati ottenuti confem1ano comple ssivame me un buono stato di salute. Come già ricordato, in un certo numero di

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ca si si sono osservute alte razio ni a carico de i valori de lle transaminas i: indagini effettuate s u questi sogge ui hanno conse ntito di no n attribuire la sudde tta patologia a l tipo di alimentazio ne o a ll ' uso de i farm aci antiparassitari . Pe r iod ica me nt e (6 mes i) . so no stati effettuati esam i parassitologici d e ll e fec i. Qu es ti s on o r is u lt ati costantemente negativi per nematodi o coccidi , mentre la presenza di tenie , rilevata in soli 5 casi. è stata risolta

con la so mm rnt strazione m i rata d i Praz iquantel inic llato soLtocule alla dose di 5 mg/kg. Disturbi a caratte re acuto di ordine di gestivo s i sono verifica ti con una frequenza di 4-5 casi ogni anno: sono stati attri buiti a cam biamento d i alimentazione per soggeni di n uo va int ro duz ione . a pro blemi <;tag ional i per brusche variazioni climatiche, ad ingestione di corpi estrane i, a torsione dello stomaco, a negligenze nella som minis tra z io ne d e ll a raz ione . l casi sono stati affrontati effettuando le appropriate te rapie. I decessi per problemi di ordine digesti vo ne l perio do co ns iderato sono stati: 2 pe r torsione dello sto maco, 2 per ingestione di corpi estranei, 2 per di rottura dello stomaco. 2 per emorragia ac uta intestinale .

CONSIDER AZIONI

r risultati otte nuti devono innanzillltto essere letti considerando il particolare ambienLe in cui i cani in esame vivono. Essi sono destinati ad un tipo d i serviz io preva lente me nte no tt urno, d a a llu arsi i n qua ls ias i co ndiz io ne meteoro logica, in post.az ioni siwate in luog hi isolati e selvaggi. I n una siruazione di questo genere , g li animali sono esposti alle più svari ate pato logi e : le c ondiz ioni atmosfe r ic he po sso no ag ire c orn e cause predisponenti di svariate malattie infcuive cd infesti ve che , attraverso vetto ri e d o spit i inte rmedi. non hanno ostacoli nel compie re il loro ciclo in quell'ambie nte. Per q uesto bisogna con s ide rare c he le condizio ni d i salute de i cani. siano e sse nel comple sso b uone o me no, non posso no essere a ttribuite alla mera validità della metodologia adottata riferita all'a limentaz ione ed alla lotta ai parassiti, in quanto altre variabili possono incidere sul risultato. Ma. avendo veiificato che lo stato di salute de i cani è complessivamente eccellen te, rite niamo di poter affer-


mare che il sistema di governo adottato è valido. poichì::. se fosse stato viz.iaro da impcrfe/.ioni di una certa rilcvanza. queste av rebbero fac ilmente prodollo ri-;ultati negativi. Per quamo riguarda it•programma alimentare. i principali vantaggi che ha offerto l' utilizzo del mangime preconfezionato sono stat i. oltre ad u11 eccellente stato di salute dci cani : l ) l'assenza di rroblcmi re lati vi all' acquisto e controllo delle derrate destinate all'alimentazione canina: 2) la semplificazione del lavoro di conrc.donamcnlo c di:-.tribuzione dci pasti : 3) la cons isten te riduzione delle problematiche igien ico-sanitarie alimentari : 4) il costo contenuto (comprensivo d i materia! i, mano d· opera e utilit./.0 delle strutture). Si deve sonoliJle<u·e come molti dei vantaggi espre:;si possano essere offerti da un qualsiasi mangime preconfe7ionato. purchè di provata qualità. Tuttavia la confortante esperienza quint~ucnnak po11a

al

rico no~c imcn lo

della

val idità della scelta specitìca. L'lvermectina nel 110!>11'0 caso si è dimostrata particolarmente efficace. Ciò è dimostrato: l) dalla costante as ·enza di problcmatiche legate alle parassitosi; 2) dall'assenza di problemi legati al metabolismo del l'armaco: 3) dalla semplicità con cui è pos~ib ilc '>Lilare il programma di sommini-;trazione e dalla \Cmplic it ~t con cu i il farmaco può .essere !-.Omministrato: 4) da) COSIO ]imitalo; 5) dall'assenza di reazioni secondarie. In letteratura comunque è descritt a l' efficac ia dcii 'inoculazionc de li ' I vermectin a anche a dosaggi inferiori a quelli da noi uti liuati, nei confronti dci parass iti intestinali del cane ( l . 2). Si conclude puntualizzando che i rc~ponsa bili. pur ritenendo valido il si<;tema descritro. sono tuttora alla ricerca di migliori ~o lu zio ni riguar-

dantj i due parametri considerati . poi c hi! è s u ques ti c he il Veterinario Militare può inrJuire per aumentare il benessere e di conseguenza l'cflicienza dci can i da guardia.

canine intestin a l hc lmints. (J 982) Am.J. Yc1. Res.43: 16tn -83. 2) Benneu D.G., Cl inica! pharma-

cology of Ivermectin. ( 1986) J. A.Y. Yl. A. 189 (1): 100- 104.

BIBLIOGRAFIA l ) Anderso11 D. L .. Roberson C. L. . Act iv ity of lvermcctin agains t

3) Campbcll W.C .. Bcn z G.W.. lvermectin: a rcv iew of efficacy and saf'cty. ( 1984) .1 . Yel. Pharm . Ther. 7: l - 16. (*) Il S. Ten. vet. Alessandro Spadari, nato a Bologna il 2. li. 1962. ha consegui to la lau rea in medicina veterinaria presso l 'Uni vers ità di Bologna nel 1988. Allievo Interno all'Istituto di Patologia Speciale e Clinica Chirurgica ha cominuato ba prestare la sua opera anche come «Laureato Frequentatore». Allievo Ufficia le del 92° Corso AUCV ha espletalo il servizio di l" nomina , in qualità di Capo Sezione Zooiatrica, presso il Comando del Servizio Veterinario della Regione Militare Tosco-Emiliana.

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LEGISLAZIONE

volatili e alle loro parti e frattaglie. com preso il reg al o d' out, il c ui elenco è adottato conformemente al la procedura stabil ita all'articolo 17 del regola men to (CEE ) n. 2777/75. 3. Le disposizioni del present e regolamento non sono applicabili: - alle cami di pol lumc destinate ad essere espo rtate fuori dal la Comunità: - alle form e di vendita di cui al l' artico lo 3, paragrafo S de lla direttiva 71/11 S/CEE. 4. Le d ispos izioni del prese nte regolamcmo lasciano impregiudicate le disposizioni adottate nel settore veterinario e in quello delle derrate alime nt ari , int ese a gara ntire il rispetto delle norme concernenti l 'igiene e la salubrità elci prodotti e a proteggere la salute delle persone e degli ani mal i.

In data 1° luglio 1991 è entrato in vigore il REGOLAMENTO CEE N. 1906/90 DEL CO N SIGLIO . datato 26 giugno 1990, che stabilisce talune nonne di commercializzazione per le carni el i pollame (G. U. CEE n. L. 173/90). Il Cons iglio delle Comunit~ Europee omissis

ha adottato il presente Rego lamento :

Articolo l l. Il presente regolamento stabilisce le norme di commercializzazione comunitaria applicabili a taluni ri pi e a talune presentaz ioni eli carni eli pollame delle specie men-

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Nelle fo1 o alcune f<1si della lavora;:i (lllC delle ~anll

Articolo 2

di pnllamu.

z io nare in appres so. pre viste d all'a rti co lo l. paragrafo l. del regolamento (CEE) n. 2777/75: Gallus domesticus, anatre. oche, tacchini. raraone. All orchè so no oggetto eli una pro rcss io nc o eli un co mm e rc io . dette cami di pollame possono essere co mmerci a i izzalc all' int e rno della Comunità solt anto se soddisfano le disposizioni del presente regolamento. 2 . Il pre se nte rego lame nto è applicabile soltanto alle carcasse eli

Ai sensi del presente regolamento. s' intende per: 1.. "carni di pollame'' : le carni di pol lame idonee al consumo umano le quali non abbiano subito alcun trattamento vol to ad assicurarne la conservabilità. all 'infuori della semplice refrigerazione: 2. "carcassa" : il corpo intero di un volatile da cortile delle specie di cui all 'articolo l, paragrafo l. dopo dissanguamento. spiumatura ed ev iscerazione; tuttavia. l'asportazione ciel cuore. ciel fegato. dei polmoni. del ventriglio. del gozzo e dci reni. la sezione delle zampe ali 'altezza del tarso c l' asportazione della resta sono faco ltative; una carcassa eviscerata può essere presentata alla


LEGISLAZIONE

vendita con o senza frattaglie, cioè cuore, fegato, ventrig bi o c collo , inserite nella cavità addominale; 3. "parti della carcassa": le carn i di pollmne che. tenuto conto delle d imens ioni e del le caralteristiche de l re ~s u to muscol are , p o~ s o no essere identi fic ate come ricavate da determinate pan i de ll a carcassa; 4 . ··carn i di pollame preconfezionate": le carn i di poll ame presentate conformemente ali ' articolo l. paragrafo 3, lettera b) de lla di reui va 79/1 12/CEE; 5. "carni di pollame fresche": le ca rni di po ll am e da co nse rva re costantemente ad una temperatura non inferiore a - 2° C e non superiore a + 4° C, non irrigidite a causa della re fri gerazione; 6. "carni di pollame congelate'': <. : le ami di pollume che devono essere congelate appena possibile ne l quad ro delle procedure normali eli ma<.:ell azione e che devono essere mante nute cosrantemente ad una temperatura non superiore a - l2°C. Tu tra v ia , posson o essere fis sate alcune toll eran 7.e con formemen te alla procedura di cui aH' articolo 17 del regolamento CEE n. 2775/75; 7. "carni di pollame surgelate··: le ca rni eli pol la me <.: he de vono essere conservare costante mente ad una t.cmpcrat ura non s uperi ore a - ll~ C. con le tolleranze di cui alla dire tt iv a 89/l 08/CE E del Co nsiglio. del 2 1 dicembre 1988, per il ravvic inamento de lle leg islaz ioni degli Stati membri sugli alimenti surgel at i destinati all 'alimentazione umana (G. U. n. L. 40 dell'l l . 2 . 1989, pag . 51 ); 0

8. ··carni di poll ame senza preconl'ezionamento'': le carni di pollame presentate senza pre<.:on fe zionamenro per la vendita al consumatore finale ossia confezionate sul luogo di vendita a richiesta dell'acquirente.

Articolo 3

Articolo 4

l. Le carni di pol lame defin ite al l'articolo l sono classificate nella clas.se "A" e nella classe " B" in funz ione della loro conformaz ione e dc li 'as petto della carc assa o dc i tagli. La categoria A è suddivisa in A l e A2 in conformità dei criteri da definire secondo la procedura di cui all'anicolo 17 del regolamento CEE n. 2777/75.

Ol t re al ri spe tto de ll e rego le nazionali prese in çonfonnità della direttiva 79/ 112/CEE, sui documenti commerciali di accompagnamento ai sensi dell'articolo l l. paragra fo l, lettera b) di eletta direttiva devono figurare le seguenti indicazioni supplementari: a) la classe d i cui all ' articolo 3 paragrafo l. del presente regolamento;

Quest a cla ss ificazion e tiene conto. in particolare, dello sviluppo dell a came. della presenza di grasso e de ll 'elllità eli eventuali lesioni c contusioni. 2 . Le carni di pollame sono comme rc ia i izz atc in un o d ci mod i seguenti: fresche. congelate, surgelate . 3. Le carni di pollame congelate o surgelate e preconfezionate possono e ssere c lassificare secondo la categoria eli peso e le di spo::; izion i part icolareggi are per la re lat iva attu azione sono adottate conformemel1le alla procedura p revi sta da ll ' art ico lo 17 de l regol ame nt o CEE n. 2777/75.

b) il modo in cui le carni di polla me son o co mm e rc ial izzat e . confonnemente all'articolo 3, paragraro 2 del presente rego lamento, nonchè la temperatura di magazzinaggio raccomandata.

Articolo 5

l . Oltre al rispetto delle regole nazionali prese in confom1ità dell a direniva 79/ l 12/CEE. l'etichettatura. la presentazione c la pubblicità delle carni di pollame destinate al consumatore finale devono essere confonni ai req uisiti s upplemen tari di cui ai paragrafi 3. 4, 5 e 6 del preseme arti-

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LEGISLAZIONE

colo e dali ' articolo 7, paragrafo 2. 2. Per le carn i di pol lame fre sche, la data minima di conservazione è sostituita dalla data limite di consumo, conformemente al i' articolo 9 bis, paragrafo l . della direttiva 79/112/CEE. 3. Per le carn i di pollam e preconfezionate, sull'involucro o su di un 'etichetta apposta su ta le involucro devono f igurare anche le seguenti indicazioni : a) la classe di cui all 'articolo 3 , paragrafo l del presente regolamento; b) per le carni di pollame fre~che, il prezzo totale e il prezzo per unità di peso a livello della vendita al dettaglio; c) il modo in cui le carni di pollam e s ono co mm e rc ia i i:t.za tc , conformemente all'aJticolo 3, paragrafo 2 de l presente regolamento, nonchè la temperatura di magazzinaggio raccomandata; d) il numero di riconoscimento del macello o del laboratorio di sezionamento. fuorchè nei cas i in cui il sezionamento e il disossamen-

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to si e ffeLLuano sul luogo di vendita, conformemente all'articolo 3, paragrafo 7 de lla direttiva 71/1 18/CEE; e) per le carni di pollame importate da Paesi rerzi, ]'indicazione del Paese di origine. 4. Se le carni di pollame sono offerte alla ve ndita senza preconfezionamento, eccettuati casi in cui sezionamento e disossamento s i effe ttuano sui luoghi eli vendita confomlemente all ' articolo 3. parag rafo 7 della direttiva 71/118/CEE, a condizione che tali operazioni abbiano luogo a richiesta ed in p resenza del! 'acquire nte . !" arti colo 12 de ll a direttiva 79/112/CEE è applicabile alle indicazion i supplementari seguemi: a) la classe eli cui all ' articolo 3, paragrafo l del presente regolamento; b) il prezzo per unirà d i peso a livello della vendita al denaglio ; c) il modo in cui le carni di pollame so no c ommerc ializ za te , conformemente ali ' articolo 3. paragrafo 2 de l presente regolamento, nonchè la temperatura di magazzinaggio raccomandata;

d) il numero di riconoscimento d el mace llo o d el laboratorio eli sezionarnento: e) per le carni di pollame importate da Paesi terz i, l' indicazione del Paese d'origine. 5. Le modalità particolareggiate relative ali' indicazione de lla denominaz io ne di ve ndita ai se nsi dell'articolo 3, paragrafo l , punto l dell a direttiva 79/112/CEE possono essere fissate secondo la procedura prevista dali 'articolo 17 del regolamento (CEE) n. 2777/75. 6. Sono !"issate secondo la procedura prevista dali ' artico lo 17 del rego lame nto (CEE) n. 27 77/75 le modalità dettagliate concernenti: a) l ' ind icazione facoltativa de l metodo di refrigerazione impiegato; b) l' ind icazione facoltativa del tipo d'allevamento praticato. non chè le condizioni de l regolare controllo a cui è soggetto l'impiego di ele tta indicazione. Secondo la medesima procedura sono stabilite le condizioni in cui l'organismo che offre le necessarie garanzie di autonomia ne i conf ronti dei produttori interessati può efTettuare il regolare controllo eli cui al primo comma. lettera b).

Articolo 6 In deroga agli articoli 3, 4 e 5 , no n è neces sario procede re a ll a classificazione o fare uso delle indicazion i supplementari el i cui ai eletti articoli, quando si tratta di consegne ai laboratori di sezionamento o agli stabi li menti d i tras formazione , come dis posto agli arti coli 2 e 3 della direttiva 80/R79/CEE della Commissione, del 3 settembre 1980, relativa a lla bollatura sanitaria dei grandi imballaggi di carni fresche di volatili da cortile (G. U. n. L. 25 1 clel24. 9. 1980, pag. IO).


LEGISLAZIONE

Articolo 7

l . Le percemual i tecnicamente inevitabili di assorbimento di acqua estranea che non devon o es sere superate nella preparazione di carcasse fresche, congelate e surgelate nonchè i metodi uni formi di controllo del rispetto di tali criteri , sono stabiliti secondo la procedura prevista all'articolo 17 del regola mento (CEE) n. 2777/75. 2. Secondo la stessa procedura può essere resa obbligatoria l' indicazione delle percentuali di assorbimento di acqua tecnicamente inevitabile di cui al paragrafo l.

Articolo 8 l. Gli Stati membri designano le autor ità co mpetenti incari cate di controllare l'osservanza delle disposizioni del presenre regolamento, al pi.ì:t tardi un mese prima della data fissata per la sua applicazione. 2. La des ignaz ione di cui a l paragrafo l è comunicata alla Commissione e agli altri Stati membri, nonchè qualsiasi modifica ad essa relati va. 3. Le autorità di cui al paragraro l provvedono a controllare: a) campioni rappresentativi delle carni d i pollame , a tull.i gl i stadi della commercializzazione e durante il trasporto; b) un campione rappresentativo de lle carni d i poll ame, in sede di sdoganamento delle carn i di pollame importate da Paesi terzi.

Articolo 9

le misure volte a garantire l ' applicazione unifo rme del presente regolamentO sono adottate secondo la proceci ura prevista ali 'art icolo 17 del regolamento (CEE) n. 2777/75.

continua ad essere applicato fino all ' entrata in vigore de lle misure adottate conformemente an· articolo 7 del presente regolamento.

Articolo 13 Articolo 10

Gli Stati membri prendono ogni provvedimento utile per sanzionare le infrazioni al presente regolamento.

Articolo Il

Gl i Stati membri e la Commissione si comunicano reciprocamente le i nformaz ioni necessa ri e per l 'ap plicazione del presente regolamento.

Il presente regolamento entra in vigore il terzo g iorno successivo a ll a pubbl icazione ne lla Gazzella Ufficiale delle Comunità europee. Esso è applicabile a decorrere dal 1° luglio 1991. Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi clementi c clirellamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.

Fatto a Lussembu rgo , addì 26 giugno 1990. Per il Consiglio

Le modal ità di applicazione del presente regolamento, in panicolarc i cri teri di c lass ificazione ai sensi dell'articolo 3. paragrafo l. nonchè

Articolo 12

li regolamenro (CEE) n. 2967/76

li Presidente

M. O'Kennedy

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IERI

IERI

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VITA DI CORPO

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VITA DI CORPO: IERI E OGGI Si può perciò comprendere perchè le accennate carenze documental i - talora in netto contrasto con le annotazioni matrico lari - abbiano suscitato in noi smanimcnto. amarezza e dis1.1pp unto . ma anche la ferma determinazione eli attestare il conrriburo che il reparto seppe offrire alla causa degli alleati e dell'Italia. soprattutto in quel "mese dimenticato". Questi i sentimenti che ci hanno sorretlo nelle lunghe e difficili ricerche - dei superstiti. dei documenti ~ l aric i it ali ani cci americani - intese a far luce su quel caotico e lontano arco di tempo per rico~ truire fede lmente, anche col prezioso sussidio eli appunti c ricordi pe rso nali. la breve storia della" nostra infermeri a". Unico c profondo il nost ro rammarico : non aver potuto ricorrere alle testimon ianze dei compianti Superiori eli allora che ci avrebbero aiutato nel difficile compi to di confutare talun i risconrri documental i e stabil ire la verità.

LA PRIMA I Nf'ER\IIERIA QUADRUPEDI (ITALIANA) DELLA 5a ARMATA AMERlCANA

Pilloni A. (*) Bellandi A. (**)

La dec isi one di ricord are, a distanza di circa 48 anni, !"Ente veterinario della Y Armata statunitense nel quale avemmo la ventura di prestare servizio. è stata presa - in unità d'intenti con gli altri supersLiti- dopo aver accet1ato : a) che. ad eccezi one del le "Memorie Storiche'' della Direzione eli Ippica e Veterinaria di Napoli ( l). gli alu·i documenti del tempo - sia italiani che americani - non ne seg:nal:tno l'esistenza per un mese intero: b) che. successivamente, mentre il Comando americano ne mcn7.iona esplicitamente la presenza n·a i propri reparti sin clall'8 dicembre 1943 (2), il Comando italiano - invece - lo ricorda in data Il gennaio l 944 con la denominazione di "lnfenneria Quadmpedi di Visciano" (3) che. essendo dellllllo imprecisa, ha originato enori ed equivoci sulla sua identità. Nel merito eli tali carenze. riteni amo opportuno pre<.:isare che il nostro reparto, pur inquadrando solo militari italiani. Cu considerato americano a rutti gli effetti fin quasi al 15 fe bbraio l 944. data in eui entrò a far parte della 2 1O• Divi sione ftr. (4). Questa condizione militare piuttosto atipica e le conseguenti denomin az ioni ame ri cane ed italiane hanno noc iuto all'i nl'ermc ri a sia sotto il profilo storico che operativo, ma non avremmo mai imm ag inato che si potesse giungere persino ad

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LE ESIGENZE DEGLI ALLEATI

Il 1i•n. •·er. r\/ji'edo Pillo11Ì all'epoca dei fa ui riporl(l/i.

ig norarne la presenza tra i primi reparti del nascente Esercito. Va ricordato. infatti, che la nostra unità fu il primo reparto del Corpo Veterinario dell' Esercito che operò con la 5" Armata nel settore Volturno-Cassino e che fu anche onorato delle visite di S. A. R. il Principe eli Piemo nte Umberto di Sa vo ia e cie l Capo di Stato Maggiore dell' Esercito, Gen. eli C. A. Pao lo Berardi!

Le citate '·Memorie Storiche'' della Direzione di Ippica e Veterinaria di Napoli. ricostituita dopo gli eventi clell' 8 settembre 1943, ricordano che "gli eserciti di occupazione. per assicurare i n forn imenli sull'Appennino. sentirono la necessità dell' impiego di reparti salmerie che richiesero al Comando italiano: essi j iD'OJIO fatti t!fjluire da lla Sardegna mentre altri se ne costituirono con q uadrupedi di recupero. Venne così impian t ata anche un · iJ!f'ermeria da campo in prossimità di CaiFi Risorta, diretta dal Magg. ret. ept. Doglia Ma rio ,coa-


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diu wtto dal Ten. ve E. spe Pilloni AUi·edo e da l S. t en. -.,;el. ept. Dr. Bellandi Adelmo ..,

Questa arrestazio ne . se bbene incom pleta ed imprecisa e sulla quale ritorneremo. è tuttavia di fondamentale importanza anche perchè, evidenziando una cena contestu ali t~l tra la costituzione dei primi reparti salmerie e l' impianto dell'infc.rmcria, pone in rili evo che gl i alleati avevano urgente necessità non solo di salmcric. ma anche di un'adeguata organizzazione veterinaria. Esamineremo tali esigenze e lé conseguenti pressami richieste alle Autorità italiane. perchè l'impianto dell'infermeria fu ad esse sti·etramenre correlato. I repadi salmer ie

È ri sapu to che gli all eati. sin dall.ottobre del ·43, si resero conto che le salmerie eli cu i dispo nevano erano, come ricorda il Boscardi (5),

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a) il 26 ottobre 194 3 il Gen. Basso, Comandante de lle FF. AA . della Campania. assicurò il Gen. Clark , Comandant-e della s• Armata, che avrebbe fatto il possibile per rm:cogliere i quadrupedi sbandati o ceduti a civili e. quindi costituire le salmerie richieste (7). b ) Il Gen. Ba sso man tenne l' impegno cermmeme prima del 12 novembre da noi segnalato. Tu ttavia. nel Diario Storico del Comando FF. AA. della Campania (3) (6) non siamo riusciti a trovare alcuna notizia sull ' avvenuta costi tu1jone. Per contro, è ben documentato che il Gen. Basso. subito dopo il colloquio col Gcn. Clark, d ispose prontamente il censimento sia dei quadruped i che dei mili tari co n obbligo d i servizio. Pur e ssend o conv inti di aver posto ogn i attenzione possibile nel corso delle nostre ricerche. abbiamo volu to consu l tare la pubbl icazione

del Gen. Boscardi su "Le Salrnerie

"in quantità insujficiewe e non adeguawmeme addes/rate alle difficol!à dell' amhiente appenninico". sicchè

da Comhattimento nella guerra di liberazione " dalla quale si evince che . mentre per 1' 8• Armata britan-

furono costretti a chiedere alle Autorità ital iane di costitu irne "un numero

nica i primi due reparti salmerie furono costituiti il 18 ed il 25 ottobre 1943. per la s• Armata americana si sa so ltanto che i repart i c. istenti nel suo ambito entrarono a far pane, all'ini z io cie l 1944, ci e l II Gruppo Salmerie. li lavoro ciel Boscardi , essendo assai ben documentato. ci ha dato la certezza che sul problema di nostro interesse non es iste alcuna documentazione. Ques to silenzio su un e vento di tan ta importanza , che testimonia la solerte collaborazione del Comando italiano. ha accentuato le JlOStrc perplessità sulla complcteua dci documenti stOrici.

sempre crescente ne/tempo" .

A noi preme chi arire qual i fu rono i primi repan i salmerie messi a di<;posizione del la Y Armata ed in che data o periodo avvenne la loro costi tuzione. Nel merito poss iamo affermare che si trattò di quell i approntati con quadrupedi di recupero e non dì quelli fatti aflluire dalla Sardegn a s ia perc hè il 12 nove mbre la nostra infe rm eria accolse una trentina di muli delle sal me ri e italiane e s ia perchè i reparti costituiti in Sardegna sbarcarono a Napoli tra il l 0 dicembre 1943 cd il 1° gennaio 1944 (6) (2). Inoltre. dovendo risalire al periodo in cui avvenne la costituzione che è all a base della pre~ente ricerca, va ricordato quanto segue:

L'organ izzazione veterinar ia

Il Comand o della 5" Arm ata, affinchè la prioritaria esigenza di sal-

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merie fosse soddisfatta con continuità ed c!Ti<;ienza. affidò al di penden te UIJicio dci Servizi Veterinari - retto da l Co l. Cli !Tord E. Pickcring - il compito di dar vita ad una organizza'l.ione per . tucliare i problemi connessi alla costituzione ed ali' impiego di mli insostituibili reparti. Gli obiettivi che il Col. Pickering voleva raggiungere erano i seguenti : rifornimento di eq uini: di sponibilità di derrate e materiali medico-chirurgici: ricerca ed approntamento di materiali di masca lcia; cos tituzione di inlermcric e centri raccolta quadrupedi per integrare l'organizzazione veterina.Jia dell'Esercito ital iano . giudica ta insufficiente; costituzione eli repéU'li salmerie in Sardegna dove. i militari italiani ribellatisi ai tedeschi avevano posto in salvo 5. 000 muli , l. 500 cavalli, 3. 000 selle ed un discreto numero di ferri da cavallo (2) (8). Ma, per realizzare questo pro g rtlmmn. era indispensahile disporre di personale qual ificato e. soprattutto, di ufficia li veterinari. In relazione a quesr'Ltltima esigenza. appena dopo la richiesta eli salmerie al Gen. Basso, fu creato. nell'ambito della P. B. S. (Peninsular Base Section) . un settore veterinario per attuare le superiori dispos izioni. Tu ttavi a. il Comando della P. B. S. - dislocato a Napol i dal l o novembre 1943 - non disponeva di propri ufficiali veterinari. sicchè fu costreuo a ehicelerii con urgenza per far fr on te alle numerose attività speci fiche. I.l doc umemo d al qu ale sono state allinte le notizie surri ferite (R), non precisa l ' Ente che avrebbe dovuto sodd isfare la richiesta, ma, considerando gli accordi di coopera'l.ionc intercorsi con le Autorità itali ane. non vi è dubbio che la P. B. S. poteva ri volgersi solo al Comando FF. AA. della Campania, anche pere h è e ra g ià s tato in teressato a '' reperire personale dire tlivo e di governo per la cos!ilu zione di cen-

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tri raccolta. infermerie e reparti sa/merie .. (J ). D ifani. sin dalla metà di onobre del '-D, il persona le del R. Esercito, che via via veniva raccolto dai 2 o 3 e n ti in fase di rico~ tr uzione. era postO a disposiz ione della 5' Armata. o i, che nello stesso periodo e ravamo in forza al Dep. 6° Rgt. "Lanc icri di Aosta". sapevamo d'essere destinati acl un costituendo ospedale militare vete rinario. Alla fine de l 1943. l 'org anizzazione realizzata d al Col. Pic kcring c ompre nde v a: l ' infe rm e ria d e l Centro R ifo rni mento Qu adrupe d i di Persano, in funzione dalla metà di settembre ed i cui u fficiali collaboraro n o al ripiana mento de ll e pe rdite subite dalle salmerie divisionali durante lo sbarco a Salerno (9 scucmbre): la ··nostra infermeria": l'infermeria organi7t.ata a S. M aria C. V. i l 15 novembre; l'infermeria del Ocp. 6° Rgt. ''Lancieri di Aosta", riattivata il 16 dicem bre: il "Frcnch A rmy Vctcri n ary H ospi ta l" (2)(8), gi unto dal Nord A fr ica verso la fine di dicembre. Ad cccc7.io nc de ll ' unità fmnccsc e de lla nostra, rutte le a ltre av rebbero do vuto s vo lgere solo un ' atti v ità di rincalzo. A conc lu s io ne di questo parag r af o poss ia mo affe rma re c he: i pri mi rep arti sa lmc ri e pe r la 5" Armata furo no costituiti. con quad r upedi di rec u pero, a c ura de l Comando FF. AA. della Cam pani a tra la fine d i ouobre c l'in izio di novembre del 1943; la no tra infermeria r appre~cntò il primo nucleo dell 'organizzazione veterinaria della 5• Arma ta, su l quale fu r ono sgombra t i i quad r upedi feriti o ma lati nei due mesi c he precedette ro l'arrivo dcii 'unità francese. d e lla 11 0• c de lla 130• infe rme ria quadrupedi, costituite in Sardegna (8).

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COSTITGZIONE E SEDE DELL' INFER\1ERI A Il mauino di martedì 9 novembre 1943. 28 mi litari del R. Esercito, repe ri t i a c u ra del Comando FF.

AA. della Campania. arrendevano le au tor ità a merica ne in un g rande cascinale ubicato sulla strada statale n. 6 in territorio d i Visciano, una delle 3 frazioni del Comune eli Calv i Risorta, in provincia di Caserta. Verso le l Og iunse il Col. Pickcri ng, acco mpag nato dal Ten. Co l. Sh a nnon d e l l' U.S . Ye te rin a ry Corps, dal Cap. Backer dei Serviz i amministrati vi(?) c da un :;ott uffi ciale interprete . L'alto ufficiale, dopo aver rivolto un saluto al personale cd annunciato l ' imminente arr ivo del Direttore. ci in vitò a seguirlo nel sopralluogo al cascinale. sede prescclta per l' infem1eria. L' es ito della ricogni7ionc non poteva essere peggiore. Infatti il fabbricato presentava crepe in alcu ne str unure m urarie e . soprattuno. al tetto: non esistevano porte c finc~t rc efficienti ed i servizi igienici erano al limite della decenza. A n<.; he l'annesso e vasto appezzamento ci apparve di proble m a ti c a uti li zza z io ne pe r il manto di fango e fan ghiglia che ne ricopriva gran parte della superficie. A l termine del sopralluogo . il Col. Pickering rincorò tutti precisando che: erano g ià predisposti il restauro de l caso lare . il r iattamc n to de l fondo . r a rredamcn to c l'assegnazione d i materiali d i casermaggio: l'infermer ia, oltre a luogo di cura. doveva essere anche un centro raccolta per almeno un centinaio d i equini da destinare dopo gli opportuni comrolli, ai reparti salmcric: il personale sarebbe stato amministraIO e vellovagliato dalla 5" A rmata cd aumentato in re lazione all'entità del lavoro cd alle disponibilità: erano in

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arrivo viveri. generi d i con forto, <.;api eli vestiario e l'occorrente per l'igiene del personale e la pulizia degli ambienti. Infine. prima di accom iatars i. raccomandò di compilare un elenco dei materiali ritenuti indis pensabili per il pronto funzionamen to dell' infem1eria. Poco do po a rrivaro no i v iveri (K-rati o ns) c he . sub ito dis tri b u iti . trasformarono - come d'incanto - i mi li tari d i truppa che. da indiffe renti c quasi ostil i, divennero rispenosi cci inc li ni a l dialogo con i supe riori. 1o i avevamo intuito eh 'essi avevano tentato. con un assurdo e maldestro aucggiamenro , di mascherare il loro stato d'animo com plesso. fano d i timori cd apprensioni per essere di nuovo inquadrati in un reparto regolare. Le annunciate provvidenze c la premura dci superiori diedero loro un senso di sicurezza. per cui o;entirono il dc. iderio d i confidarsi, di farci conoscere le privazion i patite. la paura d·c~scrc cattura ti dai tedeschi. le ansie per i fam iliari c . sopral'l utto, l ' in quic tit ucl ine pe r d over continuare la guerra contro l' alle ato d i ie ri , una g uerra di c ui non capivano le motivazioni. Non fu diffic ile ri ~ ponclerc agli interrog ativi di que i giov ani dalle uni fo rmi lacere c d a li 'epressio nc smarrita. rincorarli, iniziare a rico stru irnc il mora le e conquis tarne la fid ucia. E. ancora oggi . il ricordo di q uel primo collo qu io è mori vo d i commozione. perchè segnò l'abbrivo eli una convivenza serena e d isciplinata. Nelle prime ore del pomeriggio. atTivarono i militari americani incaricati dci lavori. che furono espletati in meno d i tre giorni sia per la grande dispon ibilità di mezzi e persona le specializzato sia per la diligente collaborazione dei nostri solda ti. Cosi' ne ll 'edi f ic io furon o "cre ati" gli am bienti indispensab ili a lla vita de l repéU10, mentre il fondo fangoso fu in


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gran pane trasformato in un acciotto lato, fornit o de lle inD·astrutture per la sosta, la terapia e la ferratura degli equ ini. Infine, fu installata una linea telefonica diretta con il Co mando de ll ' A rm ata. Intanto erano arri vati anche i materiali richiest i, i c ui qu antitat iv i furono quasi decuplicati, e pperò l ' infermeria era in grado di iniziare il suo l<Jvoro. Er<J il ves pcro di g io vedì Il novembre!

DENOMINAZIONI l documenti italiani. Le denominazioni esisten ti ne i documenti matricolari sono : " l 0 Ospedale Mi litare Veteri nario della 5·' Armata americana" .·' l " Infermeria Quadrupedi della 5" A rm ata americana", "210' Infermeria Quadrupedi (del la 5' Armata americana o della 210' Divisione Fanteria)'·. Le prime due corri!)ponclono ali" iniziale denominazione americana di / ". lleterinary 1-Jospital (ltalian )"" che dovevamo indicare sui buoni di prelevament.o e che era ben nota ai reparti alleati; l'u ltima, invece , l'abbiamo citata perchè le tre denominazioni risultano impiegate indiff"ercmementc, prescindendo dalla data di costituzione, anche nei documenti caralleristici. Per contro, in tutti i documenti storici il reparto è indicato con altre denominazioni. sempre c arenti. lnfalli. la stessa Direzione di Jppica e Veterinaria di Napoli c ita la "nostra unità" come ''infermeria da campo impiantata in prossimità di Calvi Risona " . senza alcun cenno alla denominazione corrente, alla data d' impianto, all'Autorità che ne dispose la cosritu7.ionc, al i 'esatta dislocazione c, sopralluLLo, alla data cu i si riferisce l ' organico dci tre ufficiali veterinari. A queste carenze

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riteniamo di aver già ovviato in gran parc.c con la nost ra responsab ile testimonianza, wttavia dobbiamo ribadire che l'organ ico menzionato fu raggiunto solo il 9 dicembre con il ritardato arrivo del Magg. Doglia. Questi. peraltro. sin dal 15 ottobre in forza al Dep. 6° Rgt. " Lancieri di Aosta" e a di sposizio ne del la 5• Annata, solto la data del l O novembre veru1e "assegnato allo Ospedale Militare \lererinario de lla 5" Armata quale Direttore"'. Lo stato di servizio del compianto Superiore, mentre dimostra l'esistenza dell'infermeria in quel mese di menticato, purtroppo non precisa la data in cui Egli giunse al reparto. Ma, la nostra testimonianza - che rispecchia quella eli altri due superstiti (S. Ten. Corradini e Serg. Ruggiero) - trova conferma nel fatto che, proprio dal 9 dicembre 1943. iniziano i documenti caratteristici da Lu i redaUi. Le carenze del Dimio Storico del Comando FF. AA . della Campania rig uardano. come si è accennaLO nell a premessa, sia la mancata citazi one del re parto a partire dal 9 novembre e s ia la denominazione imprecisa con cui esso è stato ricordato si n dall ' I l gennaio 1944 (3). In questo documento e nei successivi (6) (7) viene menzionata una " Infermeria Quadrupedi di Visciano'' . senza mai chiarire che Vi sc iano , dislocazione del repano, era la frazione del Comune di Calvi Risorta e non l'omonima cittadina in provincia di Napoli. Questa imprecisione ha danneggiato il reparto non essendo sufficiente ad identificarlo l 'aver ricordato che tale infermeria era ··impiegata diretlamcnt e da gl i alleati per provvedere al ricovero e cura de i quadrupedi ammalati e feriti dei reparti operanti con la 5" Armara (6). Infatti, tale vaga denominazione. accolta inev itabilmente anche dalla 2 10' Divisione f. e man-

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tenuta fino al 5 febbraio 1944 (9), ha finilo per creare, nel corso clegli anni , il dubbio che i.l reparto di Visciano fosse un En te a sè stante. diverso da quello di Calvi Risorta. Solo noi, essendo direttamente interessati. potevamo condurre le accurate e specifiche ricerche che ci hanno permesso di accertare quanto segue: a) la 2 10• Divisione f. sostituì l'impropria denominazione con que.l.la di "lnfenneria Quadrupedi di Calvi Risona" e ne precisò la cl isloca;,ione in data 6 febbraio (9, allegato 13): b) il Comando del 148 Rgt. f. , in seguito al ri ordinamento delle GG. U U. (227'' e 2 10'' Div. f. ridotte) disposto dal Comando FF. AA. della Campania a decorrere dal 15 febbnlio 1944 ( 4 ), annota va nel suo Diario St"Orico ( IO) : "Con f. 11. 01!750 della 210" Divisione f. in da ta 10.02 .1944. l'infermeria di \lisciano (Ca lvi Risorta) assume la dmom ina:ione di 21 lr({ermeria Quadrupedi". Questi due documenti chiariscono finalmente che le diverse denominazioni si riferiscono ad un unico Ente , quel lo costitui to dal l a 5'' Armata! Le imprecisioni inizi~ùi dei documenti storici hanno, inevitabilmente, tratto in errore anche l'Ufficio Ordinamento dello SME che, nell'elencare i reparti sotto l'aspetto operatìvo, ha cons iderato sia l ' Infe rmeri a di Visci<mo dal 21.01.44 al 09.02.44 che la 2 10" dal 9 al 22 febbraio 1944 . senza alcun cenno alla ;.l . lnfcnneria Quadrupedi della 5·' Armata Americana". È auspicabile, penanto. che il predetto Ufficio vorrà compiacersi provvedere ad un obiettivo riesame della posi7.ione ''operativa" del nostro reparto nel periodo 09.11. 4 3 15 .02.44, nonchè all 'ind ispensabile chiarimento sulla validità delle denominazioni esistenti nei documenti

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matricolari. allo scopo di ev itare il ripl!tersi di provvediment i lll ortifi canti nei confronti dci superstiti che vorranno chiedere il beneficio previsto dalla legge 434/80. Per ultimo. de~ideriamo cspriml!re un parere sui motivi che hanno originato le carent.e documentali. Es~e. pre. cindendo da possibili smarrimenti, potrebbero ascriversi al tempo in cui furono redatti ma, specialmente. alla disastrosa situazione creatasi in Campania e soprattutto a apo li . dopo l'occupazione al leata. Vale la pena ricordare a quanti non vissero quei giomi dominati da un concetto distorto di li bertà e da ogni sona di arbitrio pur di sopravvivere. che la situat.ionc militare fu così sintetivata: .. Comandi ed t:nri complerameme disciolti: caserme. maga::ini e .wahilimellli o distmui o saccheggiati da i t('(/t'sc!ti o dalla popolo: ione: 111(1 11 · can:a assolu ta di n'veri. fon di e 11/f.'""i di traspnrto'' (n). Inoltre va considerato che il Gen. Bac;so, avendo onenuto solo il 26 ottobre l'autorizzazione a ripristinare il Comando. era totalmente impegnato a risolvere i molteplici. gravi e prioritari problemi connessi alla ricostruzione dell'organismo militare. partendo dal "nu lla". Infine, gli <JIIcati statun itensi. la cui corte!)e diffidenza era diffic ile da superare. non Gli facilitavano il compito essendo convinti che il sorgere degli enti prcesistemi all'annistit io, in una zona d'immediata rctrovia c già satura di truppe. costituiva !>Oio ''tm in~omhro" (6).

La mancata citazione dell' infermeria in quel " mese dimenticato" potrebbe anche spiegarsi co l fat to che essa. in rea ltà. era cons iderata americana e, forse, una sua menLione non rientrava ancora nella competenza del Comando italiano o, tutt'al piiL doveva interessare la dipendente Di rezi one di Ippica e Veterinaria. Abbiamo già ri ferito sulle "Me-

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morie Storiche.. ( l ) dc Ila predella Direzione. Ora. dobbi<JillO soggi ungere che. avendo avuto l'onore d i conoscere c prati<.;arc il 'lcn. Col. vet. spe Benedetto Layolo. siamo convinti che le carenze rilevate nel documento da Lui redatto debbano con!)iderarsi del tutto casuali c dovute alle molteplici difficoltà incontrate per ricostituire l'Ente cui era prcpo!'.tO cd ouenere il riconoscimento della Sua funzione dircniva. È simomatico, infatti, che la Direzione eli Ippica e Veterinaria. alla dala del 2 1 gennaio 1944, non figurava ancora nel prospetto degli enti dell'intendenza allegato al f. n. 204/0p. del Comando FF. AA. della Campania (6) . Eppu re. tale inspiegabile limitHzionc non g li impedì di prendere contatto con il Col. Pickering sin dalla fine dd 1943. allorquando cominciò ad accompagnarlo nelle visi te quotid iane all a nostra infenneria. J documcnt i america n i. Alla fi ne di maggio 1989. il Capo del Co rpo Vete rin ario dell'Esercito degli Stati Uniti ci ha fatto cortesemente pervenire le fotocopie di alcuni capiroli tratti da due pubblicazioni uffi ciali (2) nn che me n7ionano l' enre de nominato '' Fijflt U. S. Army P'ml'i.l·ioJwl llew rin a r y H osp ita / '' . costituito in Vi sc ia no (erroneame nt e è sc ritto Viscian·o) con personale italiano (4 ufficiali e 53 mil itari di truppa) 1'8 dicembre 1943. Viene precisato. inoltre, che quando le due infermerie italiane "I 1(}' c 130•. approntate in Sardegna, rurono dislocate in una zona pi ù avanzata. il sopracitato en te assunse la denominaz ione eli "2 10'h Veterinary Hospital (ltalian)" e passò alle dipendcnt.e del la Pen insular Base Sccrion (8). l riferimenti sono così preci. i da fu gare ogni dubbio su ll'identità di tale eme con la "no. tra infenneria". Essa pertanto risulra premiatn con un riconoscimento eccezionale che

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dimostra la piena soddisfazione del Col. Pickcring per l'att ività svolta in quel ··mese dimenticato". Ci riesce. quindi. difficile spiegare la mancata citazione del nostro reparto nel p!!riodo dal 9 novembre a11' 8 dicembre del '43. Il silenzio documentale. ove si escl ud a un improbabile errore di dala. non può assolutamente e::o!'.cre ascritto al fatto che. in attesa del Direttore designato. l'infermeria era stata a l'fidata a due giovani uffic iali sulla cui perizia professionale c di comando poteva esistere qualche legittima riserva. Tnfalli, sin dali ' inizio, il Col. Pickering ebbe modo di constatare che tullo il personale era più che affidabile. E. per quanto ci riguarda direttamente. ba ·ter(J ricordare l'episodio del grave sospetto di morva. la tem ibile infezione trasmissibilc ali 'uomo e quasi sempre mortale, che ci procurò il Suo vivo compiacimento, un elogio ch'Egli voll e rinnovare in occasione dell 'arrivo del Direttore. Co me conc iliare il ricon osc imento elargito ali ' infenneria con il silenzio documentale? Il comportamento americano potrebbe s piegarsi solo con due ipotesi : la prima è che la citazione spettava al Comando italiano c la seconda. forse più verosimile, è che in quel primo mese di atti vitìt tutto il reparto ru sott.oposto ad una prova per dimostrare le reali capacitìt tecnico-professionali.

PERSOl'iALE Tn considerazione delle variazioni vcril'ieatcs i nell a rorza organica dal 9 novemhre 1943 al 15 febbraio 1944 ricorderemo le unità prese nt i nelle date pitt signitìcative. Il 9.1 l . 1943 i 28 militari erano così ripartiti: n. 2 uftìciali veterinari, già menzionati ( l ): n. l sottu!Ticiale maniscalco (Serg. spe. Ruggiero Edgardo, attualmente domiciliato


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in Bagnoli - Via Redipuglia n. 9) e n. 25 militari di truppa. Gli ufficiali provenivano dal Dep. 6° Rgt. "Lancieri di Aosta" :il sonufficiale era giunto dal 31° Rgt. r. di Napo li. menrre i soldati. appartene nti ad Anni diverse e tutti "sbandati" dopo l' 8 sette mbre , erano s tati re peri t i presso Enti di Napoli e Caserta. Il 9. 12. 1943 erano presenti n. 57 uomini di cui: n. l Maggiore ver. cpl. con l 'incarico di Direttore (Dottor Mario Dogliu. proveniente dal Dep. 6° Rgt. ' ·Lancieri di Aosta" ). n. 2 ufficiali vct.crinari subaltern i. n. l ufficiale dì amminis trazione (S. Ten. ~pe. G iorgio Corrad ini, giunto il l 9 novembre dal Comando FF. AA . della Campania, atlualmcntc residente in Castellarano (RE) - Via Radici Nord n. 6). n. l sottufficialc maniscalco e n. 52 militari di truppa compres i n. 17 conducenti effetti vi al 2° Repa11o Salmerie, giunto dalla Sardegna il 5 dicem bre (2 . 3). Il 15.2. 1944 erano presenti n. 47 militari el i cui : n. 3 ufficiali veterinari, n. l ufficiale di amministrazione, n. l sottuiTicialc maniscalco, n. l solluffici ale furiere (Serg. Art. spe. Antonio Della Vedova. giunto il 23. 12. 43 e res idente in Cuni (CE)- Via Piave n. 13 1) c n. 41 militari di truppa. Le variazioni nu meriche rispeno · ad alcune date docu mentate (2, 6, 7. 9), furono dov ute a cause d iverse (trasferimenti. aggregazioni. cessioni dal Dep. 10° Rgt. Art. eli Caserta e qualche assenza arbitraria subito "rientrata".

DIPENDENZE E APPROVVIGIONAMI!:NTl L'infermeria, fino al 25 gennaio 1944 , fu al le dire tte d ipende nze (d ' imp iego. tecnico-f unzi o nale . amministrati va e d isci plin are) della Y A rmata. Ogni giorno venivano

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inviati all'ufficio del Col. Pickering a mezzo di colombi viaggiatori. i dati in codice relativi al contingente di uomini ed equin i ma, all'occorrenza. anche acl eventuali esigenze di app rovv igionamento. A decorrere da ll a data suddetta fa dipe ndenza disciplinare passò. per ordine della 210" Divi sione ( l. n. Ol/357 datato 24. l. l944 ), al J48° Rgt. f. , dislocato ne lla zona di Marane ll o Vairun o ( l 0). In pratica il provvedimento fu inoperante perchè, fin o a tutto l'ebbraio , non vi furono contatti tra il Comando del Reggimento e la Direzione della "nostra infermeria", neppure dopo l' inte rvento della M P USA che arrestò 5 soldati. responsabili d'aver partecipato ad una rissa con militari inglesi ed aver loro procurato lesioni. L'episodio, provocato dali' atteggiamento offensivo degli ing l e~ i , ~ i verifi cò nell'ab ita to d i Zuni. altra frazione eli Calvi Risorta. la sera del 6 febbraio . Il 28 gennaio, senza alcun preavviso, la nostra Direzione apprese da 2 ufficiali della 210' Divisione che il loro Comand o avev a ass unt o l' inc arico di provvedere al pagamento delle competenze spettanti al personale. Questo inopinato provvedimento, di cui non abbiamo trovato traccia nel Diario Storico (9). riduce va in mis ura cospi cua il trattamento econo mi co . sicchè non fu ov vi ame nte gradito. sopratt utto dal la trupp a ch e tuttavia seppe mani feswre il suo pur vivo disappunto con lodevole compostezza. Il 15 febbraio infine, a seguito dell'inquadramento nella 21 0• Di visione (4), anche la dipendenza tecnica . pur restando sotto il controllo americano, fu trasferi ta alla Direzione di Ippica e Veterinaria di Napoli . L' infermeria ormai d ipe ndeva dalla 5• Armata solo per l'impiego e per il rifornimento eli viveri e materiali. Il contributo che il nuovo Esercì-

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to dava alla causa degli al leati era sempre pi ù apprezzato e noi , a distanza di tanti anni, abbiamo compreso appi eno e con consape vole fierezza il reale significato di quel "provisionar' inseri to nella denominazione ufficiale americana. L'approvv igionamento di viveri e materiali medico-chirurgici veni va assicurato con prelevamenti periodici presso il "Dump 5. 28''. un enorme deposito ubicat.o in territorio di Presenzano. e, rispettivamente presso il "lQ'h Field Hospital" impìantato prima a Capua e poi nei pressi eli Sparanise. I fo raggi cd i materia li di mascalcia venivano rifomiti, direttamente. da uno spec iale magazzino sistemato in vari locali del Dep. l 0° Rgt. Art. di Caserta.

ATTIVITÀ SVOLTA Il lavoro speci fico iniziò il mattino del 12 novembre con l' arrivo eli una trentina di muli, effettivi ad un reparto salmerie italiano, che dovevano essere ferrati. controllati e, se idon e i. segna lat i d isponib il i pe r l'impiego. Le diffico ltà emerse ro subi to perchè: i ferr i d is ponibili , essendo in prevalenza da cavallo. del tipo da applicare a freddo e di grandi misure, dovevano essere rifo rgiati per porerli adauarc ai muli: i soldati . acl eccezione eli alcuni sardi, oltre a non aver mai assistito ad una ferratura. non avevano nessuna dimestichezza nè con i muli nè con i cavalli . A ta l i carenze fu poss i bi le ovviare grazie alla notevole perizia tecnica, alla resistenza fisica, alla capacità didanica. alla paz.ienz<i ed all'entusiamo del sott ufficiale maniscalco ollreché alla disponibilità dei soldati che, anche stimolati

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ne!ramor proprio da qualche commi litonc esperto e dotato el i grande ascendente (come non ricordare il duro ma generoso Marrosu Demetrio!) facevano a gara per apprendere e far ben figurare. la "loro infermeria" al cospeuo degli americani. Intanto, il lavoro aumentav a parallelamente all a fo rmazione di nuovi reparti salmerie e così, il Col. Pickering, sempre cordiale ed attento osservatore, ci disse che, se non avess imo avuto nul la in contrario, avrebbe disposto che un suo ufficiale venisse a darc i un aiuto, sia pure per il tempo necessario ed in modo discontinuo. Accogliemmo la proposta con gratitudine e così, il mattino del 4 dicembre ci fu presentato il Ten. vet. Fraser Gorclon. La scelta non poteva essere migli ore perchè il collega dimostrò subito d'essere un eccellente specialista in chirurgia ed un gioviale e validissimo collabora-

procidente con due piccoli noduli ed un 'ulcera ciel diametro di al cuni millimetri. In considerazione che le localizzazion i oc ulari dell a morva sono rariss ime e del tu lLO eccezionali quelle a carico della 3' palpebra. ritenemmo più probabile che i segni os se rv ati fo sse ro asc ri vibi li ad un 'altra malattia infett iva. non pericolosa per l 'uomo ed abbastanza diffusa in Campania : la ''Linfangite criptococcica o epizootica'', nella quale le localizzazioni oculari sono piuttosto frequenti. Al Col. Pickering, gi unto nel frattempo con il Ten. Col. Shannon, fu il lu strato il caso e chies to l'occorrente per poter esc ludere il grave sospetto e confermare il nostro orientamen to diagnosi ico. In meno di mezz'ora giunsero i materiali richiesti e, allestito un preparato mi croscopico, fu evidenziaLo il

tore che. possedendo una buona

<.:lassico "cript ococco" che g li ame-

pOSS Ìéi!TIO

conoscenza del francese. facilitò i nostri rapporti con il Comando. Egli restò con noi poco più di un mese perchè destinato acl altro incarico. Nel corso de ll 'intensa attività cli nica. si verificarono due episodi che ci piace ricordare. solo perchè ci fece ro conquistare la pitl ampia fiducia del Col. Pickering e dci Suoi collaboratori. 11 primo episodio ebbe luogo il 28 novembre, allorchè da un reparto americano gi unse un cavallo "sospetto di morva". Il collega americano aveva eseguito un voluminoso bendagg io sulla regione orbil alc destra ed assicurato al collo del soggetto il carton c in o co n la scritta: " GLANDERS?". Abbiamo già accennato a questo caso, ma ora dobbiamo preci sare che l'esame obiettivo consentì eli rilevare la presenza di: tumefazione palpebrale, scarso ess udato sie romucoso, congiuntiv ite , nittitante

ricani preferirono dliamare " Histopl asma farc im inosum". La tenc;ione, le preoccupazion i si attenuarono e noi c~cguim mo, con molta fiducia. la prova della malleina che , pur risu ltando nettamente negativa, non evitò l'abbattimento del cavallo. Il secondo episodio si verificò il ·15 dicembre con il ricovero di una quarantina eli cavalli, effellivi ad un repatto americano e giudicati affetti da rogna (''mange"), come indicavano i tipici cartoncini. assicurati al collo eli ciascun soggetto. No i informa mmo il Diret to re che le lesioni non erano tipiche ed egli c i co nsig li ò d'esegu ire g li opportuni esami microscopici. E. ancora una volta, dimostrammo trattarsi di un errore diagnostico! r cavalli erano solo molto sporchi. soprattutto agli arti , per cui, nello spa7.io di pochi giorni, erano tutti "guariti" con piena soddisfazione nostra e del Dr. Gordon che lavorava in un grande allevamento ame-

"dimenticata" infermeri a contribuì acl ass icurare, in misura determinante, l'efficienza delle salrnerie della 5" Armata. l risultati clelia sua attività. svolta quasi sempre in concli7.ioni di ffic ili , superarono le attese degli americani. perchè la dedizione del persona le nel del icato periodo caratterizzato dalla profonda crisi del le patrie istituzion i e dei valori morali, fu davvero esemplare. ll reparto, qu indi, avendo onorato le secolari tradizioni del Corpo Veterinario dell'Esercito, era ben meritevole di un g iusto riconoscimento, soprattutto considerando che i suoi soldati , pur provati dal le av verse vicende belliche, furono ITa i primi a prendere coscie nza della gravità del momento, a vincere la sfiducia cd a scegliere la via d el dovere: to rn are a combattere al fianco el c i nuovi al leat i c contri buire a restituire ali 'Italia indipendenza. libertà e cligniti'L Un contributo, dunque, che per

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ricano. Così quando arrivarono i nostri superiori americani con il personale incaricato di abbattere tuili i cavalli , espressero viva so rpresa (''no. mange?!'') e ri volsero a tutto il personale caloros i complimenti per aver contribuito al recupcro eli tanti validi animali . ln simcs i, nel periodo compreso tra il 12 novembre 1943 ed il 15 feb brai o 1944 , passaro no per l'in fermeria non meno eli 500 equini per fe rrature, controlli e terapie medico-chirurgiche.

CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE

Al termine di questa storia. del:tata da insopprimibili esigenze spirituali c dedicat a a quanti . scomparsi e superstiti, la vissero intensamente, uf'f'cnnare c he la n Ost r a


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quanto modesto lo si voglia considerare nel conresto iniziale della Gue1Ta di li beraz ione, non doveva essere dimenticato ricordando che anche le picco le sto ri e di repa rt i come il nostro conttibuiscono a rare la Storia.

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( Il ) SME - Ufficio Ordinamento : cirw lare 5000 - Ed. 1953.

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ri, Napoli e Tori no. Socio Onorario de lla Società Italiana per il Progresso della Z ootecnica ed auto re d i numerosi lavori scientifici è decorato di due Croci al Merito di Guerra ed è Grande Ufficiale dell' O.M.R.I.

BIBLIOGRAFIA (l ) S l'v1E - Ufficio Sto ri co (r acc.

Ol028): Memorie Storic he de lla Direzione di Ippica c Vete rinaria d i Napoli . (2) WILTSE M. C II ARLES : United States Anny in vVorld War Il - The Medicai Dcpartmcnt : Medicai Scrvice in thc i:V[editerranean and Minor Theaters, Office of tlle Chief of Military Histnry, Depanme nt of the Army, Was hington. D. C. , 1965 (pag. 264 e 265). (3) Sjvt.E - Ufficio Storico (racc. 2156): Diario Stori co del Comando FF. AA. della Campania, l 0 bimestre 1944: allegato 8 a.l f. n. 77 Op. datato I l. Ol. 1944 ("'Sintesi del contributo dato alla causa degli alleati nel mese di dicembre 1943"). (4) Ibidem: foglio n. 371/0p. clatmo 08. 02. 1944. (5) BOSCA RDI E.: "Le salmeric da comh<JIIimen to nel la Gue;:rra d i l .ibcra zione''; Rivis ta Militare. Ed. speciale 1987. (6) SME - Uffic io Sto ri c o ( ra cc . 2 156): " Diar io sul contributo dato alla ca usa deg li al leati da l 24 o tto bre al 3ldicembre 1943'' [n D. S. Comando FF. AA. della Cnmpania. (7) Ibidem : D. S. Com. FF. AA. della Camr ania - 1° bimc~ t rc 1944:allcgato l (ri assu nto dei c o lloq ui), allegati 5 e 6 (ce nsimen ti ). (8) CALWELL L. GEORGE . Colonel. VC: Un ited Statcs Army Vete rinary Service in World War IL Office o f the Surgcon Genera i. Dcpa·n ment of th e Army, Washington, D. C. , J96L ( pag. 256. 508. 262. 263). (9 ) S ME - U ffic io Stori co ( racc . 2057): '·Diario Storico della 210' Div isione Cameria. l 0 bimestre l ()44; allegati nn.

7. 8. 9. IO. 12. 13. 19. 21)". (IO) Ibidem (racc. 2063): '·Diario Storico del 1~8 Rgt. fant eria. 1° bimestre 1944: annotazionidcl 12. 2.1 944c25. 1.1944".

(*) 11 Magg. Gen. Alfredo Pil loni, nato a Sarno (SA) il 14 agosto 19 J 5. è stato Capo ed lspeaore del Servizio Veterinario del l 'Esercito da l 19 . 07. 1976 al 3 1. 12. 1977. Laurearosi con lode a Napol i e divenu to ufficiale il 25 . 08 . l 940, ha partecipato sia alle operazioni della Guerra del 1940-43 s ui fromi grecoalbanese-i ugoslavo ed in Balcan ia che alla Guerra di Liberazione. Ha assolto numerosi in cari chi: da Dirigente del servizio del secondo Gruppo del 6° Rgt. "Lancieri di Aosta .. e della 5• Brigata Carabinieri acl Uffic iale Aclclerto nei Laboratori Ba tteriologici d i T irana, Lecce c Roma; da Di reltore del Centro Studi del Corpo Veterinario a Capo Ufficio dell' lspeltorato del Servizio. È specializzato, con lode. a Panna in "Tecnica conserviera ed Igiene degli alimenti di origine animale ..ed ha consegu ito, con lode, presso, i! C. A.M.E.N., il brevetto di "specializzazione in Scienze Nucleari e Consulente Tecnico per la Difesa Atomica '·. È s tato inoltre insegnante esterno ai Corsi svoltisi presso la Sc uola d i Pinero lo e Doce nte a Corsi di aggiornamento e di specializzazione nelle Università di Sassa-

(**) Il Dr. Adelmo Bellandi è nato a Monichiari (BS) il 16. 08. 1916, si è laureato con il massimo dei voti a Milano ed è stato nominato S. Ten. ept nel 1941. Assegnato al 30° Rgt. a. " Brescia" per il servizio di l ' nomina e destinato nel 1943 all' 80° Rgt. f. ''Mantova" di stanza a Cava dci Tirreni , non potè raggi ungere la sede a causa degli eventi deli ' 8 settembre. Accolto dal Distrelto Mili tare di Napoli fu poi assunto in forza dal Dep. 6° Rgt. "Lancieri el i Aosta" e da l 16 ottob re fu cons iderato a disposizione della 5" Armata Americana. Ha partecipato alla Guerra di Li beraz ione con la '' In fermeria Quadmpedi"della 5" Armata Americana, con la 2 10" e la 211 ". Specializzatosi con il mass imo dci voti a Milano in " Ispezione delle carni e degli altri alimenti di origine animale" ed a Torin o in " Tecnica della fecondazione artificiale'', dopo aver vi nto va ri concors i, è s tato veterinario condotto nei comuni di Gardone Val Trompia c di Cm-penedolo. È decorato con una Croce al Merito di Guerra.

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A Bari il giorno 3 1 maggio. neirambito delle manifestazioni di ··IIJPPoS·· promosse dalla Gaz;rcua del Mezzogiorno al fine di valo rizzare il cavallo sporti vo. s i è te nu ta una tavola roto nda su " Cava ll i c C a valieri dc ii" E:-.erci to Ita li ano''. Sono intervenuti. in qualità di relatori. il Gen. C. A. Pietro Giannauas io che ha parlato de ·'La cavalleria oggi ··. il Gen. D. Rodolfo Pu le lli c he ha svolto il tema ''La cavalleria ne ll a sto ria d ' Ita li a'' c d il M agg . Gen. Domenico Ncsci c he ha illustrato ..L 'allevamento del cavallo militare da sella··. In questa p;tgin a: A lc un i m ome nri de lla tav ola ro ton da su "CavalJj e Cavalieri dell'Esercito Italiano". Nella pagina a fi anco:

La canolina cdila in la rotonda.

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della tavo-

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GJ OGGI OGGI OGGI Dal 17 al 26 giugno , presso i l Cen tro M il ilare cl i Allevamento c Rifornimento Quadrupedi di Grosselo, si è svolto il 9° "Campus eli studio·· cui hanno partec ipalo 62 laureandi, dei quali tre accademisti , provenienti da 10 Facoltà d i Medicina Veterinaria italiane. Come eli consueto grande ri levanza ha ass unto la ''Giornata dci Presidi" nel cui programma sono stati inseriti un interessante seminario di studio, a cura del Pror. Stefano Cinotti dell' Università di Bologna, sulla "Diagnostica strumem ale co ll ate rale ne lle broncopneupatie del cavallo·· ed una conferenza illustrati va, a cura de l Dott. Aldo R ogheto . Pres id ente de lla FNOYI, sulla "Organizzazione degli Ordini Sanitari in Italia". Ha chiuso i lavori il Souocapo di S tato Magg io re de l l ' Eserci to

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Gen. C. A. Luig i Federic i che ha ri marcato come ques ta manifestazione. promossa dal Corpo Veterinario c raua propria dallo Stato Maggiore dell'Esercito, si inserisca in un contesto di rauiva collaborazione fra Esercito. Corpo Accademico e Paese.

Il Campus ha offe1to ancora una volta una prc7.iosa o ppo rtun i t ~l a i partecipanti per un primo ·'approcc io pro fess ion ale'' ali 'a vv incen te mondo del cavall o e un favorevole '·impatto" con le Forze Annate. Nd lc roto atcu 11c r:"i del 9" c:11npu~ di studio.


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1 .<~ cerimonia del 130° annuale dell a costiluz.ionc del Corpo Vch.:rin;ll"io.

11 giorno 29 giugno, presso la Scuola del Corpo Veterinario Mili tare di Pinerolo, è stato celebrato il 130° annuale della <.:O~ titu %. i Onc del Corpo Veterinario unitamente a l g iuramenl o in forma so lenne del 100° Corso AUCV. È in terven uto, quale massim a autorità rassegnanice, il Gen. C. A. Corrado Raggi Comanda nte della Regione M ilitare No rd-Ov est. Erano presenti un reparto in armi del Reggimento "Nizza Cavalleria", un Plotone Accademisti in uniforme storica. la banda della Brigata alpina ··Taurinense'' oltre a personalità del mondo scientifico ed autorit~l civili . Ha celebralo l'Annuale il Capo del Co r po M agg. Ge n . Dom e ni co Nesci.

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Il l 5 apri le 199 l ha avuto inizio il 32° Corso Applicativo cui partecipano 11 Tenenti Veterinari di nuova nomina. In da la 29 magg io 1991 il Cornando del Servizio Veterinario della Regione Militare Meridionale si è trasferito dalla sede di Napoli alla nuova sede eli Caserta.

PROMOZIONI E CONGEDAMENTI

Hanno ricevuro la nomina, con anz ian ità assoluta 1° di ce mbre 1990. il Ten. Tontaro Riccardo, il Ten . S1el'ano Nardi cd il Ten. SalvatOre Anastasio. Quali vincitori eli concorso sono t ransitati ne l Servi zio Sanitari o Nazionale i seguenti ufficiali: Ten. Co l. t. SG. Ma uro Leone Saracco, già Capo dell ' ufficio Logistico del Comando del Corpo; Cap. Vittorio Guerzoni, già Dirigente del Se rvl ~i o Veterinario pre~­ so l'Accademia Militare di Modena.

TRASFERIMENTI E NUOVE ASSEGNAZIONI

Il 18 gennaio 199 1 hanno assunto servi7.io, tran sitando dal iEASMl alla Scuola del Corpo Veterinario Militare. i Tenenti Luca Virgilio. Umberto Lusena, Stefano Gatti, Luigi Frare, Robcno Grasso. Il Ten. Ennmmo Rossi è stato u-asferito dal Comando Brigata Meccanizzata "Legnano" al Comando del Corpo Veterinario cleii'Esercit.o, in data 14 febbraio 1991; Il Ten. Flav io Bossi è stato assegnalo alla Scuola Mil itare eli Equitazione in data 9 aprile 199 1; Il Ten. Paolo Viola è stato asseg nato a l Co mando de l Serv izio Veterinario della Regione Militare Nord-Ovest. in dara 9 aprile 199 1; Tl Ten. Gerem ia Dosa è stato assegnato al Comando della G uardia di Finanza in data li aprile 1991; Il Ten. Giovanni Munaò è stato trasferito dal Comando 3'' Bri gata Missili "Aquileia" alla Accademia Militare eli Modena, in data 16 apri le 1991.

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2aCONFERENZA INTERNAZIONALE

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PIACENZA. FA COLTA DI AG RAHIA 2~·26 hhhraio 1992

Segreteria Organizzatìva M ED IC INA VI VA

Servizio Congressi Viale dei Mi ll e. 140- 4 3100 Parma TeL 052 1/ 29019 1-290 194- Fax 0521 12913 14

L 'innovazione tecnologica che sta caratterizzando tuili i processi produttivi coinvolge in misura estremamente rilevante la produzione delle den·ate di origine animale. Problemi vecchi si affacciano con sfaccettature nuove che impongono soluzioni anche radicali e riguardano la sicurezza delle derrate, la qualità tecnologica, la qualità nutrizionale e fa salvaguardia dell'ambiente. L'industria mangimistica, sempre pù) strettamente integrata nella filiera agro-alimentare,

deve svolgere un ruolo guida nel trasferire all'allevatore le istanze del consumatore e dell'industria di trasformazione, nell'organizzare l'attività produttiva, al fine di garantire un'adeguaLa redc/itività alle imprese, assumendo il compito diù1dustria della produzione animale. La Conferenza che si sta organizzando vuole rappresentare un aggiornamento, un'occasione di incontro per il sellare, al fine di favorire il trasferimemo delle acquisizioni scientifiche nel settore operativo.


1861, Ufficiale del Corpo Veterinario.



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