Armando Tomasi
Dieci anni di attività di ricognizione e recupero di fonti documentarie
L’attenzione particolare rivolta all’individuazione, descrizione e recupero in copia di fonti per la storia del Trentino conservate in archivi extraprovinciali costituisce una delle direttrici fondamentali dell’attività dell’Archivio provinciale di Trento. È, questo, un asse di intervento strategico ed estremamente qualificante, perseguito nella consapevolezza che il pur rilevante – sia dal punto di vista quantitativo sia dal punto di vista qualitativo – patrimonio documentario conservato negli archivi trentini trova completezza e compiutezza solo se raccordato con fonti – trentine vuoi per provenienza vuoi per pertinenza – conservate in Istituti ubicati fuori dai confini provinciali. Si tratta del resto di una situazione quasi fisiologica per una terra come quella trentina, storicamente di confine e di passaggio, cerniera fra nord e sud, punto di unione e di scarto fra mondo italiano e mondo tedesco, per secoli in bilico fra sfere di influenza antagoniste e mondi culturali diversi. Da questa consapevolezza muove il dettato normativo che investe l’Archivio provinciale di Trento, in quanto “archivio dell’autonomia e della memoria del Trentino”1, del compito di “attuare iniziative volte all’acquisizione di archivi e documenti storici, anche in copia, d’interesse per la storia trentina”2. Nel corso degli anni sono stati quindi effettuati impegnativi interventi di individuazione, descrizione e recupero in copia di documentazione di interesse per la storia trentina, che hanno consentito di mettere a disposizione degli studiosi fonti di primaria importanza altrimenti difficilmente Legge provinciale 17 febbraio 2003, n. 1, “Nuove disposizioni in materia di beni culturali”, art. 17, c. 1. 2 Ibidem, art. 17, c. 1, lett. j. 1
235