ANTOLOGIA MILITARE N.9-2022

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Mattia Caprioli • Battaglia dello Scultenna (643) ed esercito esarcale (VI-VIII secolo)

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Fig. 1 Sarcofago dell’esarca Isacio (m. 643 AD), San Vitale, Ravenna. (wikimedia commons)

Non sembrerebbe quindi irrealistico supporre che, nel 643, l’esarco Isacio avesse a disposizione, se non esattamente gli stessi bandi menzionati da Agnello Ravennate, almeno lo stesso numero. È anzi possibile ipotizzare che Isacio potesse mettere in campo dalla sola Ravenna anche più degli undici numeri del 711.

Books on Demand, Norderstedt, 2018, ebook; Marcel Frederik Schwarze, Römische Militärgeschichte. Rekonstruktionsversuch einer römischen Truppenliste des sechsten Jahrhunderts. Band I, Books on Demand, Norderstedt, 2019. Il bandus indicato come Ravenna potrebbe essere identificato tanto con i Ravennates quanto con i Felices Ravennates, il primo attestato solo intorno al 700, mentre il secondo già presente in un’epigrafe databile al 591 (nella forma numerus felicum Ravennatium). Il bandus laetus corrisponde con molta probabilità al numerus felicum laetorum (o numerus felicium letorum), del quale abbiamo attestazione nel 591 a Genova e nel VII secolo a Ravenna, probabile segno che a un certo punto il reparto fu trasferito, forse in seguito alla conquista longobarda della Provincia Maritima Italorum. Il bandus Mediolanensi è certamente da identificarsi con il numerus victricium Mediolanensium, attestato a Ravenna a cavallo tra VI e VII secolo e, come suggerisce il nome, levato a Milano e probabilmente trasferito a Ravenna nelle primissime fasi dell’invasione longobarda dell’Italia. Discorso similare va fatto per i Veronenses, corrispondenti a un numerus Veronensium testimoniato a Ravenna nel novembre 639 e probabilmente reclutato a Verona o tra i profughi veronesi dopo l’occupazione longobarda della città nel 569.


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