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ULDERICO PIERNOLI NOME IN CODICE K2
A Nerviano le azioni si limitano a sabotaggi di linee telefoniche e binari , alla distribuzione di volantini e aJ prelevamento di viveri. I partigiani hanno bisogno di armi e poiché non arrivano quelle promesse, decidono di procurarsele. Con la complicità di operai e impiegati, fra i quali Vittorio Bonetti, paracadutista della Folgore a El Alamein, a giugno l' Operazione Tosca consente ai partigiani guidati da Sillavengo di prelevare dalla Fiocchi , a Be ll edo di Lecco , 30 mitra Beretta, 42 pistole, 20.000 cartucce. Pesantemente minacciato dai vertici comunisti della 106" Brigata Garibaldi, il vicecomandante Sandro dovrà poi cederne una parte. Sillavengo non può intervenire.
Durante uno dei suoi g iri , mentre fa co lazione seduto a un caffè d i Arona, 1'11 luglio è fermato da un brigatista della Guardia Nazionale Repubblicana (GNR). Potrebbe cavarsela, forte del passaporto che lo identifica come Francesco Nicola Silva, r ientrato dall'estero , ingegnere in cerca di lavoro, senza parenti in Italia. Lo tradisce un santino di San Rocco, avuto da un ragazzino all ' uscita dalla messa. L'ha messo nel portafogli, senza accorgersi che sul retro è stampata la ' Preghiera del Partig iano ' . Il marescia llo della GNR di Arona lo invia al comando di Novara. Appena arrivato tenta di fuggire, un colpo al ginocchio con il calcio de l mitra lo blocca. Nella caserma un giovane paracadutista gli molla un gran ceffone, gridando: <•Mio fratello del XII
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Battaglione Nembo è stato ucciso sul fronte di Anzio, prendi questo•>. Calci, pugni, bastonate, soprattutto al capo, lo riducono in uno stato soporifero. Il federale Giuseppe Dongo lo finirebbe con un co lp o alla nuca , ma preferisce affidarlo ai tedeschi.
Un tenente della Fe ldgendarmerie scopre in poche ore che i documenti dell'ingegner Silva sono falsi.
Sillavengo declina allora le sue vere generalità e il grado , sottolineando di essere stato decorato con la Croce di Ferro da Rommel in persona e snocc iola i nomi dei generali Ramcke e Westphal con i quali ha combattuto in Africa Settentrionale. Il tenente, a scanso di grane, passa la mano a l Sicherheù Dienst di Torino.
Il 15 luglio Paolo Caccia Dominioni fa il suo ingresso nelle carceri 'Nuove ' , dove imperversano due marescialli Ledeschi, assistiti da sei militi delle Brigate Nere.
N cssuno sembra curarsi di lui che, dalla cella numero 8, assiste al passaggio degli ebrei rastrellati e deportati, dei partigiani avviati alle esecuzioni per rappresaglia o inviati nei lager.
Il 3 agosto il Maresciallo Zieglcr lo convoca per un nuovo inutile interrogatorio al termine del quale gli annuncia: <<Ho esegu ito l'ordine di tentare, senza ricorrere ai soliti mezzi, ma è inutile anche perché un altissimo nostro personaggio, interrogato sul suo conto, ha deposto in modo tale che lei verrà messo in libertà prima che finisca il mese•>.