RELAZIONE SULLA
CAMPAGNA DI GUERRA NELL’ UMBRIA E NELLE
MARCHE
SETTEMBRE 1800
T0nIN0 TIPOfJIlAI'lA
SCOLASTICA 111 SEBASTIANO FHAN’CO E FICLI.
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In seguito
agli ordini di
V. M.,
il
giorno 10 Scllcrabrc,
concentrai le tre Divisioni del 4* Corpo d’ Armala, comandato d;il
Generale Cialdini, alle frontiere delle Marche sulla linea
del Tavullo. ed
una Divisione più una brigata mista del 5" ,
Corpo, la quale venne denominala poi Divisione di Riserva, agli ordini del Generale Della Rocca, alle frontiere deU’lJmbria in
Arezzo e Borgo S. Sepolcro.
Preventivamente il giorno 5 Settembre, feci imbarcare in
Genova un piccolo parco d’assedio di 2i pezzi, clic di conserva colla R.* Squadra, agli ordini del
Contr’ Ammiraglio
Persano, doveva recarsi d' innanzi Ancona.
Le forze del nemico a combattere sommavano approssimativamente a 25,000 uomini, i quali si appoggiavano alle
,,
—8— Piazze
Ancona
di
,
Perugia ,
Pesaro
Urbino ,
,
Spoleto
,
San Leo.
Le forze di V. M. destinate ad operare ammontavano ad un
terzo di più.
Sullo opiyazioni che che, concentrando
il
il
nemico potrebbe eseguire , pensai
nerbo delle sue forze, avrebbe corcalo:
o di prendere posizione nelle vicinanze
di
A'icona;
o di ritirarsi nella Comarca e nel Patrimonio di S. Pietro; o finalmente di prendere posizione a cavaliere
dell' Ap-
pennino, per esempio in Gubbio, dove più volte aveva egli eseguilo
manovre di concentrazione facendo aprire una strada
militare su Fratta in Val Tiberina, e stabilire legrallca a
al 4“
una linea lo-
Fano ed a Perugia.
A prevenire
il
nemico in queste diverse ipotesi, prescrissi
Corpo d'Armata di marciare su Pesaro, di far rendere
prontamente il
forte ,
mandare una Divisione per Urbino
Cagli e Gubbio,- e progredire
colle altre
,
due Divisioni per
Fano e Sinigaglia verso Ancona, c prendere posizione in modo da
interpoi-si fra
Tale mossa
Generale il
De
Ancona e Macerata.
mi era suggerita l,a .Moricière
dalla supposizione
avrebbe eseguilo su
che^il
Macerala,
movimento di concentrazione per
ripiegarsi
su Ancona
operato a
modo di
esercitazione.
siccome più volte I,a
"I*
av<j,va
Divisione c la Divisione di Riserva del
.’à"
Corpo
evitando la stretta del Lago Trasimeno, dovevano operare in
Val di Tevere per Città di Castello, Fratta e Perugia, e pren-
dendo
di viva forza nel loro passaggio
il
forte
che domina
qucsfultima città, marciare su Foligno, oggettivo di questa operazione.. L;i
Divisione del 4* Corpo che riceveva ordine di agire
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sulla cresta dell' Appennino, impadronitasi di Urbino, aveva
per oggettivo Gubbio, alTine di tenere' legati
i
due Corpi
dall’ Appennino.
che operavano separati
Dalle prese disposizioni ne emerge, die
le
varie colonne
marciavano scaglionate la sinistra avanti, c tale concetto era basato suU'idea clic io aveva, clic La Moiicièrc essendo uomo più militare che politico, sarebbe coi-so
lù
dove
il
pericolo
era più imminente.
Premesso
cóncetto strategico ,
il
lo
operazioni successive
vennero subordinate a quelle del nemico; cosicché la cofonna di destra
raggiunto Foligno, e saputo
il
concentramento
di
De La Moriciére su Macerata (mentre la nostra colonna di sinistra già era
guire
il
padrona della bassa valle d'Esino), feci ese-
cambiamento
di direzione
a sinistra per chiudere il
passo aH'awersario in Val di Chicnti, facendo in pari tempo
scendere la colonna che
pennino
in
si
avanzava per la cresta deU' Ap-
Val di Potenza.
Ad assicurarmi frattanto le spalle, io lasciava una colonna mobile su Spoleto, con mis.sionc di impadronirsi di quella rocca e della lunga stretta che va a Terni, onde far fionte alle
truppe che per avventura potessero sopraggiungerc da-
Roma e dalla Comarca. Il
giorno
Settembre, dietro gli ordini di V. M., alle ore
11
12 meridiane le truppe varcarono il confine. Il
4“ Corpo,
sboccando su tre colonne, si diresse su Pesaro,
b’ano e Urbino.
La 4’ Divisione, la sera stessa, s’impadronì a viva forza della Città di Pesaro, investendo
vivamente dai
nostri,
il
il
forte,
il
quale cannoneggiato
mattino dopo si arrese a discrezione;
1200 prigionieri, 5 cannoni, e certo numero di cavalli, viveri
—8— e munizioni da guerra furono il frutto di questo primo fatto d'armi.
Nello stesso giorno, la brigala Granatieri di Sardegna penetrò in Città di Castello ,
facendovi 70 Gendarmi
prigio-
nieri. 11
giorno 12,
la 7‘
Divisione
s’
impadronì a viva forza di
Fano facendo prigioniera la guarnigione forte di [KlO uomuii.
La 13* Divisione in questo frattempo giunse ad Urbino, mano dcH insurrczione, e proseguì a Fossombrone.
ch’era in
La colonna di destra seguitò la sua marcia su Fratta. Il
giorno 13, l’avanguardia di questa colonna, agli ordini
Maggior Generale De Sonnaz. , composta
del
Granatieri di Sardegna, comandala dal
della brigata
Maggior Generale
Camerana, del 16” battaglione Bersaglieri, della dell’ 8°
2“
reggimento
d’ artiglieria ,
e
della
1*
5*
batteria
compagnia del
reggimento Zappatori del Genio, s’avanzò arditamente
sopra Perugia, e dopo un vivo e brillante combattimento di
contrada in contrada, sotto un fuoco ostinato del nemico, si
impadronì della città, costringendolo a ritirarsi nella fortezza. Sopraggiunta col Generale Della Rocca tieri
di
la
brigata Grana-
Lombardia, il 9" e 14” battaglioni Bersaglieri
batteria da 16 ed
,
una
una di obici deU’8" reggimento, si compiè
l'investimento della fortezza.
In tale frattempo il Generale Schmid venne a trattare meco della resa,
ma non potendosi convenire sulle condizioni ri-
chieste, feci
cominciare il fuoco verso sera. Dopo alcuni colpi
delle nostre batterie, la guarnigione del forte
gioniera di guerra in
si
costituì pri-
numero di 1700 uomini, 2 pezzi da
campagna, e 4 pezzi d’assedio.
Lo scaglione di sinistra raggiunse la stessa sera Sinigaglia.
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_u_ T Divisione,
Ivi i Lancieri di Milano e qualche lìattaglionc della
malgrado la stanchezza, inseguirono una colonna di PotUifieii che si ritiravano verso Ancona facendone 200 prigionieri. Detto scaglione, dopo aver soggiornato in Sinigaglia il gior-
no li per riunire i parchi
indietro a
rimasti
ragione delle
cattive strade,
marciò il 15 su Val d’Ksino, ed occupò
temente
Torre di
Iesi e
lesi, onde
assicurarsi
le
for-
suo comu-
nicazioni colle Marche.
La colonna di destra prosegui nello stesso tempo la sua marcia su Foligno,
il
quttlc
venne occupalo
facendovi 300 prigionieri; mentre
concentralo
in
De La Moricière
forza
e
di
8 a
il
tXXX)
la
sera
nemico che
ivi
riel
15,
si
era
uomini, coi Generali
Pimodan, aveva presa
la
direzione di
Macerala.
Saputo Spoleto occup.ato dal nemico, ordinai al Generale Della Rocca di dirigere a quella volta
il
mattino del 16 una
colonna mobile, comandata dal Maggior Generale Di ignone, e
composta del 3" reggimento Granatieri, 9’ battaglione lìer-
saglieri, 6‘ batteria dell'S"
reggimento e due squadroni Nizza
Cavalleria.
L’indomani queste tnippe attaccarono con un ardire senza pari l’ingresso della rocca, spingendosi all’as.salto, del fuoco di
ad onta
mitraglia e di fucileria. Nella notte la guarni-
gione venne a capitolazione: 800 prigionieri di guerra, 3 cannoni, armi, vestiario ed altri oggetti sono
il
frutto di questa
novella vittoria.
Le informazioni che giunsero in questo frattempo al 4" Corpo, lasciando supporre che Generale
la
colonna comandata dal
De La Moricière, a inarcie forzale, tentasse per la
strada di Tolentino e Macerala gettarsi in Ancona; il Geue-
Digilized by
— IO — rale Cialdini colla sua
nire
il
accostumata avvedutezza, ed a preve-
nemico si portò ad occupare le importanti alture di
Osimo, e di Castelfidardo , spingendo fino alle Crocette per sbarrare la via
al
Generale av'versario, mediante una marcia
38 miglia in 28 ore.
forzata di
La colonna di destra, in vista del conccntraniento del nemico in direziono di Tolentino e Macerata, cambiata
la
di-
rezione a sinistra, per Colfiorito marciò su Muccia, ove giunse la
sera del 18.
Frattanto la colonna centrale, sulla
crc.sta dell’Appennino,
della IS" Divisione , che con marcie faticosissime aveva rag-
giunto Gualdo Tadino, ricevè ordine di ripassare l’Appennino e di
guadagnare Albacina
la sera del
18, per scendere
giorno ilopo in Val di Potenza a S. Severino, mentre
lonna del 5“ tlorpo, scendendo la Val di
Cliienti,
il
la co-
raggiunge-
lebbe Tolentino.
La
rapida mossa del Generale Cialdini c l’occupazione
delle importanti posizioni fra Osimo c Castelfidardo, sono destinate a
produrre un gran risultato per
esito
della-Tam-
tutte le parti,
non rimane
l'
pagna.
Al Generale nemico,
stretto
da
più che un partilo estremo, ed è quello di aprirsi la strada attraverso le Piazzji
due Divisioni del 4* Corpo per
gettarsi
nella
d'Ancona.
A questo partito si appigliò dando luogi) al trascrivere
i
il
Generalo
De La Moricière,
brillante combattimento, di cui
particolari a V.
Concentrate avendo
il
mi fo merito
M.
Generale De La Moricière
le
sue
forze in Loreto, il Generale Cialdini previde che, d'intelligenza
con una sortita dalla Piazza di Ancona
,
tenterebbe egli di
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— aprirsi
passo per
il
le
—
Il
Crocette e Camcrano, ovvero lungo il
mare per Umana e Sirolo. Nel mattino del 18 una forte colonna guidata dal Generale
Pimodan attaccò furiosamente le nostre posizioni avanzate verso la confluenza del Musone coH'Aspio, urtandosi nel 26° battaglione Bersaglieri che vi era a guardia, e lasciando per l'impeto incerto se fosse questo
un finto attacco.
Considerava però il Generale Cialdini che il Musone dopo confluenza dell’Aspio era grosso di acque e giudicato in-
la
transitabile ai carri d egni specie; che d'altronde l'Aspio stesso
dal ponte sulla strada delle Crocette ad
nel tratto
sino al suo confluente, presentava
difficile
Umana,
accesso per pro-
fondità di acque e per scoscendimento di rive, e che infine
per
le
buone disposizioni del giorno precedente la sua
ca-
valleria, collocata al Rostcchietto, gli assicurava la destra nella
larga valle del
Portò
egli
Musone,
quindi il nerbo delle forze che aveva sotto mano
dalle Crocette in avanti verso
il
Jlusone , occupando
forte-
mente il ponte che attraversava l'Aspio dalle Crocette stesse ad Umana.
Sapeva egli frattanto che il Brigadiere Cugia comandante la brigata
Como molto opportunamente avea occupato Ca-
merano con un reggimento, e che la colonna nemica uscita da Ancona per Sirolo ed dar
Umana lambendo
il
mare cercava
mano al Generale De La Moricière, svelando cosi che
questi avea fisso, anche a costo del sacrificio di tutte le artiglierie
e salnierie, di gettarsi in
versamlo Il
il
Ancona colle fanterie attra-
basso Musone.
10* reggimento fanteria
comandato dal bravo Colonnello
Bossoli ebbe ordine di avanzarsi a sostegno del 26° battaglione
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— li — Uorsaglicri die combatteva valorosamente e in picco! numero.
Le colonne del Generale Pimodan sono rc.spinte con una vigorosa carica alla baionetta, e nerale ritenta
i
nuovi
assalti che quel Ge-
varie volte per riprendere il ciglio dominante
le
della posizione,
si
rompono contro la soliditi'i dei nostri; e
De La Moricière
(piando altre colonne guidate dallo stesso si
presentano profonde e di tutta loro forza sul punto ove
si
combatte
fra
Santa Gasa di sopra e Santa Gasa
trovano di nuovo vigile del
la resistenza
di sotto,
mentre l’occhio
pari all’urto;
Generale Gialdini facendo accorrere altre forze sgo-
mina e respinge per tutto il nemico che combatte da disperato con accanimento nelle cascine, e travolgendolo
c si difende
oltre la destra del
Musone lo costringe, inseguito vivamente prigionieri
dai nostri che fecero oltre
•4IK)
disordinatamente
lasciando sul
rartiglieria, gettati nella
Ijjreto,
cassoni,
i
fuga , e
il
,
a riguadagnare
campo di battaglia
bagaglio, un’infinità d’armi e di zaini
tutti
i
suoi morti e
feriti ,
fra
i
quali
morente lo stesso Generale Pimodan. Il
Generale
in Capo De I,a Moricit-re, vista la rotta de'suoi,
abbandona il campo di battaglia c con una trentina di cavalier riesce con rapida corsa a guadagnare Ancona lungo la marinai Nello stesso frattempo alle
il
Generale Gialdini spedisce ordine
truppe che occupano Gamerano di portarsi rapidamente
su Massignano per intercettare ogni via di ritirata alla colonna
nemica uscita da Ancona
,
ed
al
9” reggimento di
dal ponte suH’Aspio con direzione verso
Ma
il
sboccare
Umana.
nemico, visto il mal esito, già ripiega preciiiitosamente
verso la piazza, e solamente vien fatto al 9" reggimento guidalo dal Brigadiere Avenati, di atUiccarne la coda della colonna
facendole 270 prigionieri, fra cui 17
ulfiziali.
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— <3 — Le truppe che occupavano le varie posizioni ili CaslelGdardo e delle Croccile in iiucsla giornata non raggiungevano il nu-
mero di 8000 uomini, con Ire batterie: quelle poi che
pre-
sero parte attiva al combattimento sommavano soltanto a 2525 e
due batterie. il
glorioso successo del combattimento induce il Generale
Cialdini a trar partito della vittoria. Calcolato lo stalo di stanin cui doveano trovarsi le forze
chezza e di demoralizjwzione
nemiche riparale in Loreto, approntlaiido della notte fa occupare Recanati. S. Agostino, e le Case Lunghe sbarrando per
modo ogni possibile ritirala al nemico.
tal
Al mattino successivo le nostre truppe occuparono designati,
ed
il
i
punti
nemico che si vide circondato d' ogni dove
domandò capitolare.
— Più
di
4000 uomini colle rimanenti
Guide del Generale Lamoriciére deposero le armi in Rceanati lasciando in nostro potere 1 1
pe/aii
d’ artiglieria ,
cassoni di
munizioni, cavalli, bagagli, che formarono il complemento di
questa brillante giornata.
Da circa dOOO uomini, la maggior parte indìgeni e pratici del
paese, scambiando f uniforme con abiti da contadino,
poterono solo sfuggire alla sorte di questo Corpo di truppa,
ma caddero essi in quasi totalità nelle mani delle colonne mobili del 5° Corpo, che io avea da Macerala lanciale in tutte le direzioni
por
le Valli
Dopo aver pernottato
del Chienti e di Potenza. il
1!)
a Tolentino, la colonna del 5*
Corpo entrò il giorno 20 in Macerala, dove si congiunse colla 13“ Divisione scesa per Val di Potenza.
Nel giorno 20 la co-
lonna del 5* Corpo occupò Loreto, e la 13" Divisione venne diretta
ad 0.simo.
In questo stesso giorno le truppe del 4” Corpo eseguirono
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, ,
_H_ inovimeiili
i
un primo investimento
prcparatorii per
della
Piazza di Ancona.
La R. Squadra che era giunta il mattino del 18 dinnanzi a questa Piazza, con raro ardimento esegui una brillante ricognizione dal lato di mare, rispondendo con un vivo can-
noneggiamento ai ben aggiustati e numerosi tiri, che dai forti e dalle batterie verso la
Mentre la
si
marina le diresse cdntro il nemico.
compievano queste più importanti operazioni
colonna mobile del 5“ Corpo comandata dal Generalo Bri-
gnone diretta su Spoleto, avuto l’ordine di occupare Temi Narni e Rieti, si portò su quei punti, riuscendo a fare oltre i
700 prigionieri, in parte di
presidii,
ed in parte di fuggia-
campo di battaglia di Castelfidardo.
schi. dal
Un’altra colonna di volontari , agli ordini del Colonnello
Masi,
si
era pure nel frattempo impossessata di Orvieto, Vi-
terbo e Civitacastellana.
Da Loreto frattanto ordinai colonne mobili in tutte le direzioni, spingendone
una più forte sino a Fei'mo e ad Ascoli,
dove mi si diceva essersi costituito un forte nucleo di resistenza di nemici. Il
risultato si fu la cattura di
ben 700 prigionieri con 86
cavalli.
Riconosciuta che io ebbi, di
il
giorno 23, la Piazza dal lato
mare, presi gli opportuni concerti col Conte’ Ammiraglio
Persane, dichiarai
il
blocco per terra e per mare.
Disposi frattanto nello stesso giorno il completo investimento della Piazza
per parte delle truppe, e lo sbarco ^del parco
d’assedio nel Porto di
Umana.
A raggiungere nel minor termine di tempo possibile lo scopo di renderci padroni di questa importante piazza dell’Adriatico,
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— )S — presi gli accordi col
Luogotenente Generale Menabrca, e col
Tenente Colonnello Capo
Maggiore
di Stato
dell’ artiglieria
aH'Armata cav. Thaon di Revel, fissai per oggettivo di’H’assedio
r importante
quello che per
le
punto
fortificato
del Gardetto, siccome
sue condizioni di giacitura e di attitudine,
caduto in nostro potere, avrebbe permesso di battere clfica-
cemente le rimanenti difese della piazza, costituite del forte dei Cappuccini, e della cosi detta fortezza e Un’altra considerazione
campo trincierato.
mi indusse a scegliere quale og-
gettivo principale dell'attacco,
il
Gardetto, c questa
cooperazionc efficace che avrebbe potuto darmi
battendo quell' opera con
tiri
si
fu
la
la Squadra,
di rovescio.
Fissata quest'idea, ne conseguiva che
il
vero attacim della
Piazza doveva essere all'estrema destra, e che per raggiungere l'oggettivo designato, importava impadronirsi anzi tulio delle
formidabili e fortificate po.sizioni di
Monte Pelago c Monte
Pulito, sulle quali stabilire le grosse batterie che
dovevano fa-
cilitarmi la distruzione dei fuochi della Lunetta di S, Stefano,
e l’assalto del Gardetto.
A secondarmi neH'impurlanto attacco di quest ultima punta, e per non essere molestalo dalle basse batterie del Molo e della
nuirina, la Squadra doveva distruggere queste.
Affine però di portare a
compimento
le
operazioni colla
massima possibile celerità, combinai che il falso attacco alla sinistra fo.sse condotto col massimo vigore, imposse.ssandosi a
viva forza della Lunetta Scrima, e poscia del I.,azzarelto, con-
centrando frattanto una grande quantità di fuochi d’artiglieria verso la fo’rtez.za ed il campo trincerato, affine di richiamare da
questo lato l’attenzione del nemico.
Assegnai l’attacco di destra
alle
truppe del 5" Corpo sotto
Digitized by
Coogle
— logli
ordini del Generale Della Rocca, e quello
di
sinistra al
4* Corpo agli ordini del Generale Cialdini.
Trasportai il mio Quarlier generale il mattino del 21 da Loreto a Villa Favorita sotto Castro.
In (|uesto stesso giorno s’apri il fuoco contro le opere esterne della Piazza su tutta la linea colle batterie rigate, da
IO
lisci,
campagna da 8
di
c di obici, mentre la Sijuadra dissolto al
monte Acuto lanciava
i
suoi
tiri
contro
il
in pari lemi>o di battere il Pelago, rbe però
Gardelto, cercando
per
la
sua eleva-
zione non permetteva alla marina tiri elTìcaci. Delle truppe del 4” Corpo, quelle della 13‘ Divisione s'inipos-
sarono della Lunetta Scrima, nello stesso tempo che quelle della 7‘ Divisione
occuparono lo alture
di Monte d'Ago e
Pe-
doccliio. Ia! si
truppe del 5' Corpo, resiiinti gli avamposti del nemico,
stabilirono sulle allure
da Monte Acuto a Monte il'Ago. In
questa sera ricevetti avviso che il Forte S. Leo attaccato dalle regie triqipe era c.aduto in nostro potere, con una resa a discre-
zione deU’inliera guarnigione. 11
giorno 25 si strinse vici>più la cerchia deirinveslimcnto,
ed il Generale Della Rocca s'im|>adronì deiraltipiano di Pietra della Croce, c del conIralTorte di S. .Maria delle Grazie. Il
fuoco durò non interrotto su tutta la linea
;
le nostre bat-
terie da campo da 16, da 8 rigate e di obici resistettero, e fecero
buone prove contro
i
numerosi
tiri
dei
grossi cannoni
della
Piazj:a.
Frattanto con gravi stenti e fatiche s'era potuto operare lo
sbarco del parco d’assedio nel Porto di Umana, per l'attiva ed intelligente direzione del
maggiore
comandava. Si era ordinato che
d'artiglieria
tulli
i
Mattel che lo
cavalli e carri disponi-
Digitized by
Coogle
bili d'arliglieria, del
treno e dei (luarlieri generali, fossero colà
avviali per accelerarne il trasporto in
posizione verso
Monte
Acuto.
Nel mattino del 2t>, visitale le posizioni deHVstreina destra, combinai col fienerale Della Rocca e col Generale Menabrea latlacco della borgata di Pietra della Croce, per facilitare l’assalto delle opere di Monte Pelago. Il
Generale Della Rocca, dopo aver date le più precise ed in-
telligenti istruzioni al Maggior Generalo Savoironx, comandante
la Divisione di riserva, spinse
all’atlacco
la brigata
Rologna,
secondala dal 2-T e 2Ó” battaglioni Bersaglieri.
Queste truppe si slanciarono con ardire incredibile sotto il fuoco micidiale del nemico, e si iiiipossessai-ono del villaggio di
Pietra della Croco, e
le
due settime compagnie del .'19" e
àlT reggimenti di fanteria, guidate dai loro comandanti, si spin-
sero oltre con una carica alla baionetta sino allo spalto dell’opeia di Monto Pelago.
In
questo punto
il
Maggiore Gimerale Savoiroux, visto lo
slancio delie truppe, diede il segnalo dcH'assalto deirnpera. I-a brigata Rologna guidata dal Brigadiere Pinelli si getta al
passo di corsa sulle orme delle due compagnie, che
stengono nella diilìcile posizione, mentre
i
si
so-
due battaglioni 23°
e 25° Bersaglieri rapidamente si slanciano per l'estrema destra
verso In
la
gola deU'opora.
un batter d'occhio, tutte queste truppe sotto il più vivo
fuoco della mitraglia e della fucileria .avviluppano
le faccie,
fosso, s'arrampicano sui parapetti, e
piantano
attraversano la
il
bandiera nazionale sull’opera, ove il nemico
7 pezzi
d'artiglieria,
morti e
feriti.
tacco rii" battaglione Bersaglieri,
abbandona
Contribuisce pure all’atil
quale a senso de' miei
— 18 — ordini prescritti al Brigadiere
avanzarsi
al
Cugia sin dal mattino, doveva
coperto della posizione che occupava sotto la
Torre di Monte Ago per coadiuvare al momento opportuno, sul fianco sinistro, l'altacco dell’opera di Monte Pelago. Questo
battaglione, visto l’attacco
pronunciarsi dalle truppe del 5*
Corpo, arditamente marcia verso
Pelago, sotto
il
la
gola del forte di
torno oflcnsivo del nemico, minaccia sul
Monte
fuoco della mitraglia, e respingendo un la
ri-
sua linea di ritirata
Monte Pulito.
Ma ciò non basta a quelle valorose truppe. Il 39" reggimento c quasi intieri il rotta
i
2.3" e 2.5" battaglioni
Bersaglieri incalzando a
nemici fuggenti, piombano sull'opera di Monte Pulito,
ed a malgrado
il
profondo fossato e l'alto parapetto s'impa-
droniscono di essa, e fanno sventolare ivi pure il vessillo nazionale, sostenendovisi sotto il fuoco vivissimo delle altre opere
della Piazza.
Mentre ciò succedeva aU cstrenia (Icslra, il Generale Cialdini faceva dirigere un fuoco, sostenuto con pezzi da 10 di cam-
pagna contro la fortezza ed il campo trincierato, dalla lunetta Scrima, recando grave danno al nemico, malgrado che questo rispondesse violentemente dalla Piazza con tiri silfattamente
numerosi, che al tramonto la lunetta non fosse più che un
mucchio di rovine. Nella stessa sera
il
Generale Cialdini ordinava
ai 6", 7"
e
12“ battaglioni Bersaglieri ed al 49" reggimento della brigata
Parma, ai comandi del Generale Cadorna, di imp.idronirsi del borgo
di
Porta Pia, ciò che venne eseguito col
slancio, e respingendo gionieri,
il
nemico, a cui
si
solilo
fecero alcuni pri-
obbligandolo a rinchiudersi entro la cinta della città.
Durante la notte del 27 al 28 il 6" battaglione Bersaglieri.
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,
— altraversaiulo
il
I!)
—
braccio di mare, occupò
il
Lazzarello sotto
un fuoco micidiale, ed estinguendo l'incendio appiccatovi dal nemico, riusc'i a salvare molti oggetti di vestiario c provvigioni ivi
raccolte, facendo
buona mano di
prigionieri.
In frattanto con grandi sforzi per le enortni e faticose salite, il
parco d'assedio ei-a stato trainato a .Monte Acuto, e si lavorò
alacremente dal Genio e dall'Artiglieria sotto il grandinare dei proietti nemici, alla costruzione delle batterie destinate a
battere dal Pelago, da
Monte Pulito, e da N. S. delle Grazio
la lunetta di S. Stefano, il Gardetto, ì Cappuccini, e<l
campo
il
trincieralo.
In questa stessa notte il Contr'Ammiraglio Persano, armate
un ardilo colpo
le
grosse scialuppe della Squadra, tentò con
di
mano di tagliare la grossa catena che chiudeva la bocca
dei Porto. Quest’operazione,
sebbene condotta dal ConIr’Am-
miraglio in persona col più grande vigore, c sotto della mitraglia nemica,
i
col|ii
non potè riu.scire completamente , a
motivo di non aver potuto svellere
i
ritc*gni
che fissavano
sott'ac(|ua detta catena.
Nel mattino del giorno 28 il nemico, molestato dall’occupazione dei nostri bersaglieri del quest’edificio
I.,azzart3tto ,
diresse contro
un nutrito fuoco dalle batterie del campo trince-
rato della Porla Pia e del Molo, accompagnalo dal fuoco di inoschelteria, cercando per tal
importante
il
mantenersi in
modo di sloggiarci. Essendo
tale
punto che poteva facilitarci
lo abbattere la porta d'ingresso in città,
onde penetrarvi di
viva forza; pensai conveniente scrivere
Contr’Ammiraglio
al
Pèrsane , invitandolo a controbattere la batteria del Molo e la
bocca del Porto.
Verso le ore I pomeridiane, le pirofregate Carlo Alberto
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— 20 — Viltorio Kmaniiele, Governolo e Costiluziono si portarono a
prendere posizione di battaglia, per modo da incrociare i loro contro la solida batteria del Molo a 2 ordini di fuochi.
tiri
Quest'operazione venne eseguita dai legni della nostra Squa-
dra con una arditezza e maestria difficile a de.scriversi. Tutte le batterie didia Piazza aventi azione sul mare diressero il loro fuoco contro I
i
nostri legni.
colpi delle nostre fregate, in ispccic
berlo,
quelli
avevano in poco tempo ridotto al
del Carlo ìM-
silenzio la batteria
supcriore del Molo, e rallentalo quello della batteria bassa easaniattata. Si fu in allora che
il
Vittorio
manovra avanzossi a tutta forza del Porlo, c girando ad un
dalla batteria
Kmanucle con
un' audace
vapore verso l'ingresso
di
tratto di bordo, passò a
casamaltala c lancioiic
la
50 metri
sua bordata susse-
guita dal cannoneggiamento del Carlo Alberto, che immobile si
manteneva già da molto di fronte alla stessa batteria. Pochi minuti dopo
,
una densa colonna
di
fumo .sollev,a-
vasi dalla batteria stessa, e vedovatisi uscirne disordinati e
fuggenti
buon nerbo di truppa, ma ad un tratto molli vi rien-
trarono. Pochi minuti ancora ci
annunciò essere
dissipatasi la
saltato
in
.
ed uno scoppio gnuidissimo aria
il
magazzeno a polvere
colonna di fumo, scoprimmo
la
;
batteria ridotta
ad un mucchio di macerie, sotto la quale rimasero sepolti 125 artiglieri nemici.
Vado superbo di poter segnalare a V. M. che questo giorno segnerà una pagina gloriosa per la nostra Marina.
Erano le 5 1|2 pomeridiane, e si vide sventolare sulla fortezza
una bandiera bianca; ma trascorse alcune ore, nè ve-
dendo io comparire alcun parlamentario , ed essendo ulti-
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mate, mediante roperosità ed
il
sangue freddo deH Artiglieria
e del Genio, le grosse batterie che s’erano costrutte nelle posizioni già indicale del Pelago, del Pulito e dello Grazio,
che altra nel sobborgo
non
Porta Pia di 4 cannoni da 16 e
di
2 cannoni ila 40 sbarcati dal Monzambano, ordinai clic alle 10 di sera si aprisse il fuoco su tutta la linea, onde togliere ogni titubanza
al
nemico, ed accelerare
tempo dietro concerti
In pari e Della
presi
la resa.
coi Generali Gialdini
Rocca aveva prescritto che le truppe del 4" Corpo, ,
abbattuta la Porta Pia, penetrassero di viva lorza
che una colonna del
Corpo, movendo verso
le
in
città, o
Porte Ca-
lamo, e Farina, con un vigoroso colpo di mano cercasse pure di penetrarvi e sorprendere il Gardelto.
Verso
la
mezzanotte mi
si
annunzia un parlamentario del
Generale De La Moriciàre. Si era questi tificia,
il
C,av.
Mauri Maggioie dell’Artiglieria pon-
Comandante la fortezza, il quale non munito di alcuna
credenziale scritta da parte del suo Generale, esternommi a viva voce
una proposta di armistizio di 6 giorni. Avendo io
non accettare simili condizioni, ridusse il limite
risposto
di
tempo chiedendo 48 ore di tregua. La mia risposta persistendo negativa, conchiuse dicendomi, che il Generale De La Moricière
era disposto a trattare rali della
la
resa della Piazza sulle basi gene-
capitolazione di Loreto. Significai allora che non era
alieno di convenire in
massima su tali basi, ma con alcune
aggiunte, fra cui principalmente (piella di dover rendere conto
deU’ingente somma di danaro del Governo, dì cui sapeva rilenlore
il
Generale De La Moricière, dai dispacci telegrafici
che gli aveva
intercettali in più luoghi,
avrei ordinato di cessare
il
ma lo preveniva non
fuoco finché la capitolazione non
— 2i — fosse finnata, e scrissi in
nerale sarii
tal
senso una letlora allo stesso Ge-
De La Moricière, invitandolo a nominare dei commis-
muniti
di credenziali .sue
per trattare dcllnitivamente.
Da quel momento, ed era l’una dopo la mezzanotte, ad an ivarc alle 9 del mattino, ora
in
cui
si
presentarono
al
mio
quartior generale il predetto Maggioie d’artiglieria Gav. Mauri,
ed
il
Capitano dei Dragoni March.
poteri dal Generale
zione della
ri’sa;
con pieni
L,epri, inviati
De La Moriciòre per stabilire la conven-
2 compagnie lìersaglie.ri del 7” battaglione
scavalcando la muraglia di cinta della
città ,
riuscivano ad
aprire Porta Pia, che venne occupata dai nostri ; e la colonna del 5" Corpo composta dei battaglioni Bersaglieri 14*e 10°, del 4“ reggimento Granatieri, di utia sezione
da 10 e di una com-
pagnia del Genio era riuscita ad impossessarsi di Porta Calamo, nel tempo stesso che la regia Marina sbarcando al Molo, s‘
impadroniva della PorUi del Molo.
Nominai commissari per l'armata a stipulare
conven-
la
zione di ctipitolazionc i Maggiori di Stato Maggiore Cavaliere
De Sonnaz, e Cav. Bertolè-Viale, e si aprirono le trattative
ma
i
commissari
pontificii
avendo dichiarato
non
;
credersi
autorizzati di poter accettare la condizione clu? la guarnigione,
dopo usciUi cogli onori delle armi , avesse a deporle
,
ed a
costituirsi prigioniera di guerra per essere avviata in Piemonte; si
sospese la seduta, e convenutosi il testo deirintiera
cai)ito-
lazione, permisi ad uno dei commissiirii pontifìciidi poter rien-
trare in Ancona per ottenerne la ratilica del Generale inCapo.
Ad
un’ora e mezza pomeridiana essendo
Marchese nerale le
di
ritorno
I.epri colla copia di convenzione accettata dal
il
Ge-
De La Moriciòre, feci cessare il fuoco, si riapersero
trattative, e stesi
i
verbali occorrenti della convenzione.
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,
venne questa debitamente firmata dai commissarii alle
incarirati,
ore 2. 50 pomeridiane del giorno 29 coi capitolati, di
M.
cui ebbi l’onore di trasmettere copia a V.
Ordinai in conseguenza die le nostre truppe occupassero la
Piazza sul rispettivo fronte d'attacco nel
sera stessa la
modo seguente: quelle del 4* tezza ed
il
campo
quelle del 5” il
forte dei
Corpo la Porta Pia,
lazzaretto, la
for-
Cappuccini, e le due Porte Calamo c Farina;
la Regia Marina la Lanterna, il Molo Il
il
trincerato ;
Corpo la lunetta di S. Stefano, il Gardetto
mattino seguente
la
e la Porta del Molo.
guarnigione nemica, in numero di
3 Generali, 348 Cfficiali, 7tXH) uomini di truppa, usci dalla Pitizza,
od avuti
gli
onori militari, consegnò
le
armi
alla
prigioniera di guerra.
Torretta, e
si
costituì
Caddero
in
nostro potere colla Piazza 15i pezzi di can-
none, fra cui due batterie di campagna, col necessario mu-
nizionamento
,
180 cavalli, 100 buoi,
alTusti ecc.,
miriagrammi di farina, 25,000 razioni specie; di
vestiario,
d’armi, ed 1,125,1X11) franchi.
Colla caduta di
.\ncona ebbe termine questa breve,
altrettanto gloriosa
In
2.50,01X1
di foraggi, viveri d'ogni
2 vapori. 6 trabaccoli, mag.azzcni ili carbone, oggetti
ma
campagna per le armi di 'V. M.
18 soli giorni,
ci
rendemmo padroni
delle Piazze di
Pesaro, Urbino, Perugia, Spoleto, San Leo ed .\ncona.
Caddero in nostre mani
:
28 pezzi di campagna. IfX) pezzi da piazza, 20,(XK)
fucili,
munizioni e carri d’ogni genere, c magazzeni di vestiario, oltre
a
gionieri
500
cavalli,
di guerra,
ed abbiamo con
tutti
i
fatto dai
17 ai
Generali nemici.
18,0(X)
pri-
— Si — Non potrei precisare al momento le in
morti e
nemico
perdite del
ma le calcolo ad un migliaio.
feriti,
Ouelle dei nostri furono; udlciAli
pel 4*
'27
\
Corpo
I
truppa 267
t
ufficiali
22
(
truppa
263
pel B* Corpo
In totalk
ed è (jucsta ottenuti, e le
minima
cifra
.
.
379
.
in confronto dei grandi
dellaccanimento e valore, coi
(piali
risultati
combatterono
truppe a\'verearic; ma ciò è dovuto allammirablle slancio
ed ardire che le truppe casione, coi (juali
si
di
V. M. dimostrarono in ogni oc-
rese dovuncpie brevissima la lotta.
I,a più stretta disciplina,
contegno amoroso vciso
una profonda abnegazione, ed
le
popolazioni , che
il
nostri bravi
i
soldati dimostrarono ovunque c sempri’ nelle lunghe e rapide
marcie eseguite, mi rendono fiero deH’onore, che V. M. degnossi impartirmi di comandarle.
K mio debito segnalare a V. .M. cooperazi(>ne che
i
l'
intelligente ed
operosa
signori Generali ed Ufficiali tutti di ogni
arma e grado prestarono all'esito della campagna come allrc.si ;
la
provvida c regolare opera dell' Amministrazione Militare,
non che le amorose e sollecite cure del corpo Sanitario.
Mi riservo pensa, coloro
di pre.sentare a fra
tanti
'V.
.M.,
valoi-osi ,
per
la
meritata ricom-
che ebbero più fortunata
occasione di distinguersi. Ancona
1” Ottobre
4$60.
Il Com.sxd.vnte Gf.xf.r.u.k C Armata di oceupuziune delle Mareke e delCUmbria
M. FANTI.
ì
Digit