SAVERIO DI TULLIO
LA DIFESA DI ROMA 8-9-10 settembre 1942 Ricostruzione storica, disegni e testi dell’autore
da un’idea di Antonino Torre
Associazione Militari In Congedo Italiani AMICI-Lazio
ASSOCIAZIONE NAZIONALE GRANATIERI DI SARDEGNA L’iniziativa di «raccontare» la Difesa di Roma con un «fumetto» ha lo scopo di diffondere anche fra i più giovani e fra tutti coloro che non amano ponderose letture, il ricordo di un evento di cui i Granatieri di Sardegna vanno giustamente orgogliosi. L'opera dell'Autore, il granatiere prof. Saverio Di Tullio, non nuovo a questo tipo di realizzazioni, è pregevole non solo dal punto di vista meramente artistico, ma anche per l'attenta ricerca della verità storica, dallo stesso effettuata, attraverso la consultazione di documenti, molti inediti, e le testimonianze raccolte da numerosi protagonisti dei fatti. Alla Regione Lazio il nostro grato riconoscimento per il contributo offerto nell'interesse dell'Esercito e delle Istituzioni. Il Presidente Nazionale Gen. CA. ris. Mario Buscemi
L’ANTEFATTO In questo fascicolo, realizzato con l'apporto determinante dell'Associazione Militari in Congedo Italiani (AMICI - lazio), sono riportati, in maniera necessariamente sintetica, alcuni degli episodi più significativi della Difesa di Roma che videro come protagonisti i Granatieri di Sardegna. Il 25 luglio del 1943, il Gran Consiglio, organo supremo del regime fascista, visti gli esiti disastrosi del conflitto in atto, sfìduciò Benito Mussolini quale Comandante Supremo delle Forze Armate. Il giorno successivo, Mussolini fu fatto arrestare a Villa Savoia, residenza del Re Vittorio Emanuele III dove si era recato per rife rire al Sovrano quanto deciso dal Gran Consiglio, su ordine dello stesso Re che, contestualmente, nominò Capo del Governo il Maresciallo Pietro Badoglio. I giorni che seguirono, pur avendo ufficialmente dichiarato che la guerra continuava al fianco degli alleati tedeschi, il nuovo Governo intensificò i contatti con gli anglo-americani per pervenire, da ultimo, alla dichiarazione dell'Armistizio dell'8 settembre e successivamente al capovolgimento delle alleanze. L'estrema incertezza dei responsabili politici e militari nell'adottare le decisioni in quei tragici momenti ebbe, su tutti i fronti nei quali i reparti italiani erano impegnati, ripercussioni tremende che provocarono, in molti casi, la rabbiosa repressione da parte delle truppe tedesche. A Roma, dove, con la presenza di ben sei Divisioni, era altissima la concentrazione di truppe italiane, i fatti si svolsero più o meno come sono magistralmente raccontati in questo fumetto dal prof Saverio Di Tullio. Di fatto, per motivi ancora non del tutto chiariti, la Divisione Granatieri di Sardegna - la vecchia truppa di èlite - come la definì successivamente il Col, delle SS Eugen Dolmann, si trovò praticamente da sola a cercare di contrastare, con enorme tributo di sangue, la rabbia e l'arroganza del nuovo avversario. Ma il sacrificio di tanti combattenti non fu vano. Esso servì, infatti, a risvegliare l'orgoglio nazionale, quell'orgoglio che successi- vamente portò, con la Guerra di Liberazione, alla completa rinascita della Nazione e della Patria che qualcuno aveva ritenuta morta l'8 settembre 1943. Antonino Torre
L’AUTORE Saverio Di Tullio nato nel 1947, vive ad Ortona in Abruzzo. Diplomato al liceo artistico di Pescara e laureato in Architettura presso I’Universita di Roma dopo il servizio di leva assolto nel ‘73-‘74 nel IV battaglione meccanizzato del 1° Reggimento Granatieri di Sardegna, ha iniziato l’attivita di Docente di Scuola Media Superiore affiancata a quella di ricercatore in ambito storico ed iconografico. Nel 1994 ha pubblicato il libro a fumetti: «1943: la via per Ortona» relativo agli avvenimenti che portarono alla liberazione della città abruzzese da parte delle truppe canadesi che ha meritato il riconoscimento del Governo canadese che ne ha finanziato la realizzazione dell’edizione in inglese e francese. NeI 2001 ha pubblicato con la prestigiosa Casa Editrice SERRE di Nizza sia nella versione italiana che francese, il libro a fumetti: «Napoleone la sfida d’ltalia» sulla Campagna d Italia delle truppe napoleoniche. In copertina:la colonna romana a memoria dei 417 Caduti nella difesa di Roma nel settembre 1943 in Piazza di Porta Capena, e il particolare dei quattro frontali che testimonia il concorso di tutte le forze a salvaguardia della città eterna.
IL DISPOSITIVO DIFENSIVO
I combattimenti di Porta San Paolo che, nell'accezione comune, corrispondono erroneamente a quella che viene definita Difesa di Roma, sono stati, in effetti, gli scontri finali di una battaglia durata circa tre giorni e che si era sviluppata lungo un arco virtuale di circa 28 Km, a Sud della Capitale, da Via Boccea a Via Collatina. La Divisione Granatieri di Sardegna, reduce dal Fronte Balcanico, già dalla fine di luglio del '43, era spie gata su tredici caposaldi e quattordici posti di blocco, collocati in corrispondenza delle rotabili d'accesso alla Capitale, concepiti, essenzialmente, per contrastare un eventuale attacco anglo-americano. Il presidio di questi apprestamenti difensivi era assicurato dai reparti della Divisione stessa, ossia dai Granatieri del 1° e del 2° reggimento, dagli Artiglieri del 13° reggimento e da quelli della 18a Legione della Milizia contro-aerea. Altre cinque grandi unità completavano lo schieramento difensivo della Capitale: la Divisione motorizzata Piave, schierata a Nord, la Divisione di fanteria Sassari che, a ranghi ridotti, presidiava il centro della città con compiti d'ordine pubblico, la Divisione auto-trasportata Piacenza, schierata in prima linea verso il mare, e le Divisioni corazzate Ariete e Centauro dislocate nella zona compresa fra Guidonia e Tivoli. Questo fascicolo è esclusivamente dedicato a quanto fecero i Granatieri di Sardegna nelle tragiche giornate dell'armistizio, senza con ciò voler disconoscere l'operato di alcuni reparti delle altre Divisioni presenti attorno a Roma che ebbero scontri con le truppe germaniche nelle zone di: Albano, Cecchina, Ariccia, Mon terosi, Manziana, Bracciano, Monterotondo, Osteria del Grillo e Palo Laziale.
DISLOCAZIONE DEI TREDICI CAPOSALDI
I Caposaldi, situati a circa 6 - 8 km. dal centro della città, in uno schieramento che costituiva la Prima cintura di difesa esterna (la Seconda cintura, più verso il mare, era costituita dalla Divisione Piacenza che, al momento dell'attacco tedesco, non oppose alcuna resistenza), erano così dislocati: 1° REGGIMENTO GRANATIERI •Via Boccea - Casalotti; • Via Aurelia;
La disposizione delle forze in campo alle ore 24 dell'8 settembre. Come si vede dalla cartina, la capitale era presidiata a 360° dalle nostre truppe.
• Strada della Pisana - Ponte
Torretta- Via Portuense; • Via della Magliana km. 7; • Ponte della Magliana - Ponte Creta - E 42 (ora Eur); • Via Laurentina quadrivio Acquacetosa - Cave di pozzolana; • Quadrivio Torre della ChiesacciaCascina Magri;
2° REGGIMENTO GRANATIERI • Via Ardeatina Km. 8; • Bivio Appia Nuova - Appia
Pignateffi;
• Via Tuscolana Km. 8; • Via Casilina località Due Torri; • Tor tre teste; • Via Collatina località Tor
Sapienza.
CHI C’ERA ALLA DIFESA DI ROMA? Nei giorni 8, 9, 10 Settembre dei 1943, mentre la nazione italiana ed il suo esercito sembravano dissolversi, i Granatieri di Sardegna, fedeli alla consegna ricevuta, con grande tributo di sangue, cercarono di contrastare il nuovo avversario. La divisione di Fanteria «Granatieri di Sardegna» comandata dal generale Gioacchino Solinas, era così costituita. • 1° Reggimento «Granatieri di Sardegna» • 2° Reggimento «Granatieri di Sardegna» • 13° Reggimento Artiglieria • XXI Battaglione mortai da 81 - Granatieri • 221a Compagnia Cannoni c.c. - Granatieri • XXI Battaglione Genio • 36a Compagnia di Sanità • 5a Sezione di Sussistenza • 4 Batterie c.a. della iøa Legione M.V.C.A. Unità Autieri Ai combattimenti, che ebbero il loro epilogo a Porta San Paolo, parteciparono con vario impegno, come rinforzo alla Divisione Granatieri, anche i seguenti reparti: Il Raggruppamento Esplorante Corazzato (RECO) «Lancieri di Montebello» con due compagnie di Bersaglieri, un Battaglione Allievi Carabinieri, uno Squadrone appiedato di Carabinieri della «Pastrengo», un Battaglione della P.A.I. (Polizia Africa Italiana), il I e II Battaglione di Fanteria «Sassari», un Gruppo di Squadroni appiedato del Deposito «Genova Cavalleria», un Battaglione del Deposito del 4° Reggimento Carristi, un Battaglione Volontari Tunisini, una Compagnia d'Assalto italiani all'estero, una Compagnia del Deposito del 2° Reggimento Bersaglieri, una Compagnia del 10° Reggimento Arditi, una Compagnia di Paracadutisti, una Compagnia del XII Battaglione Semoventi, una Compagnia del XII Battaglione Mortai, un Gruppo del 34° Reggimento Artiglieria, il V Battaglione Guastatori, una Batteria da 105/25 della Divisione «Ariete».
LE FORZE ATTACCANTI
Il grosso delle forze germaniche era costituito da due divisioni: la 3a Divisione di Fanteria Corazzata (Panzergrenadieren), rinforzata da alcuni carri del Gruppo di Combattimento Busing, schierata a Sud del lago di Bolsena; la 2a Divisione Paracadutisti (Fallsbirmjager) del generale Student, dislocata, inizialmente, nella zona compresa fra Fiumicino, Castel Fusano e Pratica di Mare in corrispondenza dei reparti italiani della Divisione Piacenza. Grosse concentrazioni di truppe germaniche, inoltre, erano presenti nella zona di Frascati, presso la sede del Comando di Kesserling.
I COMBATTIMENTI DEI GRANATIERI
I combattimenti che interessarono la Divisione Granatieri di Sardegna ed i reparti ad essa dati di rinforzo, presero l'avvio alle ore 21 circa del giorno 8 settembre, presso il caposaldo n. 5, dislocato nella zona del ponte della Magliana e proseguirono fino a circa le ore 17 del giorno 10 settembre, interessando, in misura variabile, tutti i restanti caposaldi e, dopo il ripiegamento, la zona della Piramide Cestia, del Colosseo, di Porta San Paolo e di San Giovanni. Mentre si combatteva sul Fronte Sud, si ebbero numerosi scontri a fuoco anche all'interno della Città ad opera di gruppi di militari isolati o di cittadini accorsi a combattere a sostegno dei soldati. Alcuni testimoni riferiscono, inoltre, che, nonostante la cessazione delle ostilità, anche nella giornata dell'11
Ore 20 del 9 settembre. La Divisione Piave, anziché essere inviata in soccorso dei Granatieri, ricevette l’ordine di ripiegare su Tivoli per una non meglio precisata «necessità di manovra». Nella stessa zona vennero trattenute le due Divisioni corazzate: Ariete e Centauro.
settembre, ci furono sporadici, pur se sanguinosi, combattimenti in alcuni quartieri della Capitale. La Divisione Granatieri di Sardegna fu ufficialmente sciolta dal generale Gioacchino Solinas, con la consegna
delle armi, il giorno 17 settembre. Tutte le Bandiere di Guerra dei Reggimenti della Divisione furono messe in salvo dai rispettivi Comandanti.
«... la Divisione Granatieri di Sardegna, la vecchia truppa di èlite, l'otto settembre ha combattuto molto fortemente contro di noi; al punto che il mattino del 9 settembre eravamo fortemente in difficoltà lo stesso Kesserling era preoccupato...» Col. delle S.S. Eugen Dolmann 19 aprile 1978
BIBLIOGRAFIA L'Autore, per la realizzazione di questo fumetto, si è avvalso dei seguenti documenti: Prof. Umberto Cataldi – Gen. Roberto di Nardo
«La difesa di Roma e i Granatieri di Sardegna nel settembre 1943» S.M. dell' Esercito 1993
Gen. Gioacchino Solinas - all'epoca Comandante della Divisione Granatieri
«I Granatieri di Sardegna nella difesa di Roma del settembre ‘43» Gallizzi Editore - Sassari 1968 Benedetto Pafi - Bruno Benvenuti
«Roma in guerra» Gen. D. Luigi Franceschini - all'epoca tenente dei Granatieri
Edizioni Oberon 1985
«50 anni dopo» Edizione ANGS 1993 Don Pierluigi Occelli - Parroco della Montagnola e decorato della Resistenza
«Memorie del’43»
Atti del processo intentato nei confronti del generale Salinas per aver aderito, dopo la Difesa di Roma, all'Esercito della Repubblica Sociale Italiana. Il processo si concluse con l'assoluzione e la completa riabilitazione dell'imputato al quale venne riconosciuto I' indiscusso valore.
IL GRANATIERE- Supplemento al n. 2/2011 - Autor. Trib. N. 5244 del 22-5-1956 Iscrizione al Registro degli Operatori della Comunicazione (R.0.C.) n. 1599 del 10 otto bre 2001 - Direttore responsabile: Antonino Torre - Composizione: xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx- Stampa: xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx Roma - Editore: ASSOCIAZIONE NAZIONALE GRANAÌ1ERI DI SARDEGNA - 00185 Roma, piazza Santa Croce in Gerusalemme, 7.