L'Illustrazione Italiana 1916 n.3

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settimana della Guerra d'Italia.

0 XLIII. -N. 3.

Milano » 16° Gennaio 1916.

L'ILLUSTRAZIONE ITALIANA ASSOCIAZIONE xe,Reoso Anno, L.7(i 50 nor);Sem. L.19 (6st, fr,26 100); Trim, L. 10 (st, f-13,501000,,- ©

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ana Il sindaco D)

li ddl Bah

l'isonzo. — Pi Nel testo: L'abbandono dell'impresa dei Dardanelli, di

Il prestito Nazionale. — Noterelle. Necrologio.

Spectator. —

questo taccuino,

veramente

ta così per tempo sulle donne? Vogliono forse fusione con molto garbo e finezza, bili- veder da vicino con i loro occhi e scrutar bene, candosi a meraviglia sul taglio del rasoio. a fondo, faccia a faccia, la loro implacabile neJo per me dico che quel giovanotto è mica? Esse che dànno, non come noi, ma con assai più innamorato del suo pensiero amore e con tanto lungo affanno la vita, vanno

ra

bbiamo già parlato. Ma nell'ul ‘onoscere Sola eterna ed inesorabile lodi Minerva, l'autorevole rivista di Roma, arguto e del suo scrivere bello che non itrice dell'opera loro ?Vanno forse, anche, un' articolo così grazioso e giu- delle due sorelle. Questo ho pensato soprodurlo e siamo certo pia- pratutto leggendo la parte ultima, quella a sfidarla? d. F. in cima,

trovato

‘pubblicato

man

mano

‘ò (apposta,

endogli una letterina simpaRiica, nella qu

eg.

« per l’ultima

liberazione »,

da poco scoppiata la guerra credere che sia andato a . Amen! Non sono mai stato gran lettore di roManzi e da tempo non ne leggevo più, Chè l'età dei romanzi m'è passata ed ora

della catastrofe. Non è un filosofo o uno scienziato il nostro giovanotto, come s; rebbe nel Di sciple del Bourget: pur filosofeggia indulgentemente la sua bi uona parte; e scrive molto, molto bene, toscano, senza affettazione, ameno, bizzarro talvolta, senza falciare!

Dirigere le soluzioni

dell Illustrazione Via Lanzone, 18.

bonda spesso, come per esempio in quel- interessante e, direi, coerente, ossia al ima, del viaggio in diligenza romanzo, v'han pensieri staccati che non la, felic postale e del cocchiere allegro e petu- hanno o pare non abbiano nulla a velante. Ma, insomma, è uno che sa dir derci. Vi sono divagazioni, enumerazioni, bene tutto quello che vede o intravede lungaggini. Per taccuino, sta tutto bene:

+. che introna l'anime sì ch'esser vorrebber sorde.

dei fiumi, e l'istinto dei ragazzi di far sempre contro la volontà dei maggiori, mi pare che ossano avere la medesima spiegazione. Proabilmente,

ed i

se così non

pesci fluviali

facessero, gli uccelli

sarebbero

trasportati negli

oceani, ed i ragazzi andrebbero mare morto della stupidità. »

a finire nel

raccolte in gruppo. Parlano di Questo è un pensiero forte e originale. Îîmode, Le loro mani, con gesti Eccone un altro schopenhaueriano ; ati, lievi, sfioranti, seguono dei contorni, e Leda, le due e del roma e ho disegnano delle guarnizioni, dei risvolti, accen« Cortesia, gentilezza, urbanit: dovuto prenderlo alla prima pagina e ar- nano delle crespe, ammazzettano delle pi ghe, « Svelti, sottili, dorati paraful ini sul tetto c ano dei pizzii immaginari i che ongono della nostra pace ». Rivare sino alla fine. Ma dopo aver spilluzzicato qua e là,

La quale,

voglio

dirlo

subito,

non

mi

(che è precipitata, strozzata, monca, oscura

No son io che non so vederci). Meno male Se lui, l'eroe del taccuino, è finito glo-

in Francia. Ma quella buona così? E delche n'è? E troppo inte-

Elena perchè farla morir:

Waltra, di pressante per

piantarla così.

con un tremolìo delle loro dita sottili intorno

go certamente, più che di cuore, diletamori

Chiesta al regal- consorte wn' giorno ascolto,

Pel popolo impetraya la salvezza E, senza indugio, era il suo priego accolto;

E il barbaro ministro si punia

Che del paese lo sfacelo india,

Questo, che alla gran madre fieramente Seruta dal sen l’insidia più celata

E nella sfida del periglio sente Tutto l’ardir d'una virtude innata, Resta pur sempre figlio del progresso Ma dell'opera sua vittima spesso, Questo, che umana ogni ragion calpesta,

Oltre il diritto del più forte ‘astuto, Con violento terror si‘manifesta Dovunque passa ed inumano e bruto, Fin che trionfa a-lutto ed a cordoglio

< Sulle rovine del suo basso ‘orgoglio.

La Futa delle Tenebre.

i e in analisi introspet-

FRANCOBOLLI 100differ. Sonndinavia +. , 20

Persia

.

jappone > Golonie Fri Colonie Ingl Golonie Portoghisì 4 di100Paes, spì,ass: = n delle 6 parti mondo, 8.75) 2 Oh sì! Ma, ben inteso, quando s'ha in quel gioco! Vedo che io non es n IS macchina il carbone della gioventù, come loro, che esse non pensano più a me. assoluta, —_— Esemplari perfetti — dita parlano, raccontano, In certi momenti pare l'A. che io non conosco altrimenti che ti prezzi partite e collezioni, — che tocchino delle c FRdi uno strumento. Ed da questo 7accuino, il quale sa tutto di Premiata Ditta A. BOLAFFI, Via Roma, SI, TORINO he a guardarsi, sorriesse rimangano e eeeeennnee—e——_—_—_—_——e pensose, come în scolto di una musica gioventù e d’ingegno. « Mantenetevi sempre sotto pressione, pronti

ogni momento a partire, pronti anche ad esplo-

josa, angelica,

cel

Vir, G.

ale »»

Vero, non è vero?, e carino il quadretto, pur con un zinzino di caricatura, Parlando di donne, chi è che non carichi

tiche, il quale si confonde fra zze, anzi, signorine sorelle, belle un po'o în un senso © in un altro? Fistro civettone, beato fra le gurarsi il donne, anzi fra le vergini — che non son «delle rocce» — e quasi sempre preferisce, per le carezze, la più solo fra esse: tant'è, appena un altro , l'ama forse — e la buona, che uomo gli vien d'accanto, come lo guarda lui veramente, ne muore (o d'altro male! Ma ecco una osservazione più se-

due, l'una molto buona, bionda, molto femmina, bruna: caso non frequente. Il giovane ama la buona,

Tama male). Il taccuino rappresenta questa con-

Per finire, un prezioso consiglio:

dere, ma sopratutto, pronti ad amare!».

tratta di un giovanotto parecchio di sfaccendato, a quanto pare, pieno di ingetante in

Sciarada.

Questa vezzosa ebraica bellezza

Elena

Piace punto, perchè finisce male, e queNto mi dispiace sempre, Come criti frioSamente

în Milano,

asi un sorriso. esse dicano: Hai voglia, cara, di Siamo qua, noi! — Ho riveduto oggi

Eccelle nelle descrizioni di paese, di sopra, e profonda. ambiente, di vita, che rivelano lo scritC'è un po'di tutto, in questo 7accwino, tore padrone dei propri mezzi sovrab- ed anche del superfluo. Oltre alla parte

di mala vogli: non mi fece nè caldo nè lo vede il lettore. Meno male, ripeto che, aver fatto morire, va a morire fuori freddo la giustificazione che il Cecconi dopo tenta, nella de prefazione, della sua del suo taccuino, in Francia. Qualche Wmuota dissonante nel grave concerto » attuale

sedotto, come

alla Sezione Scacchi

Italiana,

stravaganza talun’altra profondo, senza questa luce negli; occhi delle mie sorelle, di lena, di Leda ». parere: veri ‘a e decente, signorile, amabile sempre: un seduttore, l'ho già detto. Vera anche questa osservazione, come

o non vede, osservando molto di dentro ma via, alcune cose poteva, almeno chi foî basta a me, come ai più, credo, la e di fuori. Per esempio, non vede, pur lo pubblicò, lasciarle fuori. tragedia immane che viviamo un po' tutti. guardandosi tanto dentro, che è un solenne «L’istinto degli uccelli di andare contro Ho aperto questo (se pure è un romanzo) egoista e persino un po’ salutista; ma ben vento, l'istinto dei pesci di risalire la corrente

Son rimasto anch

CORRISPONDENZA.

Sig. A. A» Piacenza, — Grazie delle eleganti sciogliere un problema sul diagramma, senza correre ai e alla scacchiera. Favorisca studiar meglio il N.2399; quando avrà trovato la zione esatta forse cambierà di parere. Sig. G. E, Genova. — Non possiamo. cartoline. Un solutore appena discreto deve saper

ria, sempre

s lle donne,

tema

Problema N. 2403 del sig. E. L. Jackson,

NERO.

( Pozzi),

è, se ti manco, accendi i tuoî furori.

Di serbarne i... superstiti, migliori, Perchè il mio concepir rilènto avèi

Non desse, come un tempo, e foglie e fiori

Invan ti scusi |Hai complice Cordelia, Che #% «ness» del povero Galeno

più

Cura per devozione e non per celia,

volte notato che

Da più che dodici anni i parti, miei Ininterrottamente ti divori, è sazio ancor della mia carne sei,

E la voglia oggi freni, e ancor fi bèi

unico:

«Ho

Incastro.

LA LUPA DANTESCA. AI Proto dell’Illustracione Italiana,

SCACCHI.

Ma se la «st4ees» del tuo piloro

lo spet-

Richiede un pasto ancor, ricco non meno,

tacolo della

Saprò darti dei figli... e figli d'orol...

morte attira le donne as-

Carlo Galeno Costi.

sai più degli uomini.

da

Fino

bambine

esse accorrono a contem-

BIANCO,

(1 Pozzi).

plare i cada-

Il Bianco, col tratto, dà sc. m.in diue mosse,

fissarli lunga-

Problema N. 2404 del sig. E. E. Westbury. (10 Pezzi).

veri distesi nelle bare e rimangono a

mente con oc-

chi indagato-

ri, pi

Tomico ricos

schi della loro età si sa-

ziano

ben

presto

di

quella infini-

ta tristezza e

lì di pura Oliva e Oli Sasso Medicinali

, disturbi recenti, cronici di

Esportazione Mondiale.

90 E FIQI

=ON

GLIA

SU-F-FRA-G-I-STA.

e: Por quanto riguarda iginochi, cocetto per gli scaoth rivolgersi a CoRDELIA, Via Mario Pagano, 65,

Il


XXXIV.

SETTIMANA

DELLA

GUERRA

D'ITALIA

L'ILLUSTRAZIONE Anno XGlI. - N. 3. - 16 Gennaio 1916. ®e& Per

ITALIANA

tutti gli articoli e i disegni è riservata la proprietà

Nel Regno: Centesimi 80 il Num

artistica e letteraria, secondo le leggi e i trattati i

Copyright by Fratelli Treves, January 16th, 1916.

FUITREVE

ir began — — ___ IL sinpaco DI AQUIL

iL Principe COLONNA,

sinpaco pi Roma, neL Museo Romano DI AQUILEJA. (Fot. Dr. Abramich).


L'ILLUSTRAZIONE

50

ITALIANA

di buona volontà andrà spiegando alle masse con parole chiare e piane la necessità mini

e l’utilità del nuovo Prestito. Specialmente nelle campagne, tra agricoltori e contadini, occorre portare la parola che chiarisce e

che persuade,

per vincere la naturale diffi-

denza e le riluttanze dei milioni di piccoli risparmi tori che in Italia, come in Francia, rappresentano una parte non indifferente della ricchezza nazionale. Ottimo provvedimento

del Governo, a questo riguardo, è l'avere inicato

delle

sottoscrizioni

anche

postali di risparmio.

le casse

Giungono, mentre scriviamo, le notizie delle prime due giornate: sono ottime, tali da giustificare le migliori speranze. Sembra che l’Italia tutta abbia compreso il significato

grandissimo che avrà

per noi, per

alleati

il successo

e per i nemici

prestito.

i nostri

del

nuovo

Per noi italiani sarà la rivelazione di una nuova for: un pegno dell’ incrollabile volontà di vincere; ai nostri alleati, che già ap-

prezzano il formidabile

tributo delle nostre

armi e della nostra diplomazia per la vittoria

della Quadruplice, daremo un bile segno

del valore del

altro e tangi-

nostro

intervento;

per inemici sarà one che sfuma: non più mandolinisti, non più impulsivi e di‘ordi,

non

più

straccioni.

E tra

up

mese

quando si chiuderanno gli sportelli e si tire-

ranno le somme, se tutti faremo il nostrò dovere, l’ Itali vrà scritto un’altra grande pa-

gina della sua

nuova storia.

GO'RIRIERE.

Italiani, sottoscrivete al Prestito!... - Il ritiro dai Dardanelli. -Gli alleati a Castellorizzo e a Corfù. - L'America e l'affondamento del Persia. - Gli austriaci sul Lovcen. - La carestia del latte a Vienna. - Un vescovo tedesco nel Lazio. - Francis Charmes. - Il giubileo della Nuova Antologia. Se tutto procederà nel 1916 come ha proceduto sin qui — e speriamo che duri — la soleggiata luminosità della stagione, sarà certo un anno men triste di quello testè travolto nel cumulo dei secoli.

Ora

ferve fra noi

toscrizione

del

la nobile gara per la sot-

terzo

prestito

nazionale

di

guerra. Da per tutto si sono formati comidere popolare — come è in Inghilterra ed

Sreslilc)azionaes

tati per stimolare le sottoscrizioni, per ren-

ancora più in Francia — questa forma d’impiego non solo delle grandi, ma anche delle piccole fortune. A Roma, nel gran Comitato Nazionale, un

uomo che in molte discipline; e in quelle

economiche e finanziarie specialmente, è mae-

IL

PRESTITO

— lo chiameremo anche noi il Prestito della Vittoria — si è iniziato lunedì in tutta Italia sotto i più

lieti auspici.

Citiamo

prima

di

tutto il nobile appello lanciato dal presidente del Consiglio ai membri del Parlamento. «Già

non

invano all'inizio della

nostra

guerra

— scrive Antonio Salandra rivolgendosi ai colleghi del Senato e della Camera — feci appello concorso per l’organizzazione di ogni forma sistenza alle famiglie dei combattenti bisognose.

Ora mi occorre richiederlo per eccitare e conseguire il più largo contributo di ogni classe di cittadini, di ogni forma di risparmio al Prestito di

, la cui sottoscrizione oggi si apre.

conoscete

le condizioni

Voi ne

e le agevolezze e potrete,

meglio di ogni altro, illustrarle e spiegarle. Voi avete coraggiosamente votato gli aumenti d'entrate ordinarie, destinati ad assicurare il servizio dei prestiti di guerra e potete far fede della incrollabile solidità del nostro bilancio e quindi dell’ assoluta sicurezza dei capitali che si investiranno ad elevato

stro —

NAZIONALE opei

i

offre

aria, dei vantaggi che essa

rittori,

e del dovere

che

in-

combe a tutti, ai più ricchi come aipiù umili, di portare il loro contributo alla mobilitazione

del risparmio nazionale perchè concorra ad assicurare

la vittoria.

Si presenta finalmente ai nostri parlamenuna magnifica occasione per mettere a

buon profitto la loro eloquenza ed influenza fuori dell'aula e dei corridoi di Montecitorio, e di svolgere la loro attività nell'aria libera

e pura, a contatto con la forza viva del paese, in un’opera di propaganda patriottica che a far scordare

molte

passate

miserie.

tante viene dato in questi giorni dal Consorzio delle Banche, dagli enti economici e finanziari, da associazioni politiche di tutti i

partiti e dalla Stampa di tutt Italia nell’opera di propaganda. Ogni casa è inondata di prospetti, tabelle, circolari ed opuscoli per ri-

tria il maggior servizio che possa rendere chi non è în grado di portare per essa le armi.

della grande operazione finaziaria. Notevole

« Voi, quindi, potete persuadere i cittadini che

chi destina al Prestito Nazionale le economie,

grandi

pria azienda, fa un ottimo affare e rende alla

Pa-

chiamare l’attenzione dei sottoscrittori e dimostrare con parole e cifre la bontà e la facilità

richiede

un grande manifesto a colori del pittore Aldo Mazza che riproduciamo in questa pagina:

misura tale che nessuno avrebbe potuto prevedere.

eseguito per incarico del Credito Italiano, si trova affisso sulle muraglie di tutte le città e

«La Patria è impegnata

in una lotta vitale che

per noi, come per gli altri belligeranti,

mezzi di uomini, di munizioni e però di danaro, in Lo sforzo

immane

non

successo,

Per

successo è condizione

condo anche di benefici il

sarà

vano;

materiali

sar

nzi

fe-

se coronato dal necessaria

disporre di mezzi copiosi, forniti in tempo utile. L'Italia, che ha_ superato, con la prova delle sue armi

le aspettative del mondo, deve superarle an-

che con la sua-energia e con la sua resistenza economica ». Le parole del Capo del Governo sono una

semestre

dell'esercizio

provvisorio di

quest'anno si chiude con 200 milioni di maggiori

entrate: e non si avvertono ora tutti gli effetti delle

nuove

imposte. Questo splendido risultato dedico

ai detrattori novella:

dell’Italia,

nonostante

è aggiungo

un’altra

lieta

i prestiti recenti, il risparmio è

crescente, il che significa che il patriottismo scopre

e snida i tesori occulti della ricchezza italiana. In tali condizioni il nuovo Prestito riuscirà trionfal-

mente e

la più eloquente risposta alle voci

nemiche ed ai freddi amici »,

Chi sono i « freddi amici »?, Non voglio indagare — ma rimando i lettori al discorso che un altro uomo altamente collocato, Guglielmo Marconi, fece lo scorso

dicembre in Senato sul contegno dell'Inghil-

terra verso i suoi alleati

Intanto uno spettacolo magnifico e confor-

© piccole, che ciascuno può realizzare nella pro-

interesse nel nuovo Prestito.

Luigi Luzzatti — così ha detto:

«Il primo

chiarae felice sintesi della finalità della grande

orna

un opuscolo

stesso

Credito

pubblicato a cura dello

Italiano,

opuscolo

iziato con

tanto

ispirato

più sano ed efficace criterio di propaganda. Il lavoro

fervore

al

andrà

ogni giorno intensificandosi: alla propaganda scritta seguirà,

ed è già cominciata, la p

paganda orale; dalle città grandi alle minori,

dalle borgate ai villaggi, una

schiera di uo-

Frattanto gl'inglesi

vinta nella Camera

dei Comuni Ja battaglia per la coscrizione ob-

bligatoria degli scapoli — sisono ritirati completamente dalla penisola di Gallipoli, dai Dardanelli. Non ne parlo qui distesamente. Sono altrove, in questo numero, notizie, articoli, illustrazioni. Il primo ministro inglese, Asquith, ha respinta alla Camera dei Comuni ogni idea di inchiesta parlamentare sulla non fortunata impresa

che ha costato

non

meno

di cin-

quantamila morti e centocinquantamila feriti all'Impero Britannico. Il temperamento inglese,

ha appunto,

perdersi mai

di mirabile, questo:

in eccessive

fronte al fatto compiuto

non

recriminazioni di

ed immutabile.

Ma gli errori degli Alleati durante i primi

dieciotto mesi di guerra appaiono ogni giorno più evidenti. Io non li sciorinerò qui: me ne

guarderò bene. Ho sotto gli occhi un fascicolo

della francese Revue, dove appunto un arti-

colo del suo direttore, Finot, sugli errori de-


L'ILLUSTRAZIONE

IL

CAPO

D’ANNO

IN

ITALIANA

ZONA

DI

5i

GUERRA.

FINTREVES

Gen. Porro. L'uscita dalla «messa del soldato » il giorno di Capo d'Anno.

(Pot, Revedin),


L'ILLUSTRAZIONE

52 gli Alleati è talmente arieggiato "da’ ampie, innumerevoli finestre apertevi dalla censura, da far passare ogni idea di imitare Finot nell'argomento e nello spirito critico. Ma l'articolo, anche così ampiamente sequestrato, corre alla conclusione logica: mutare stile; e pare appunto che l'abbandono dei Dardanelli voglia dire questo. * Gli Alleati franco-britanni, venuti via dai Dardanelli, si vanno però allargando altrove nel Mediterraneo. La settimana scorsa sbarcarono nell'isola di Castellorizzo, di fronte alla costa turca nell'Asia Minore. Ieri sono sbarcati a Corfù, nell'isola greca dove il K« ser tedesco ha la sua grande villa dell'Achilleion. Non è certamente questo possedimento imperiale l'obbiettivo degli alleati. Essi cercano di scuoprire i punti di rifornimento nel Mediterraneo di quei terribili sottomarini tedeschi, austriaci ed anche turchi, che continuano inesorabilmente ad affondare innocue navi

commerciali

inglesi,

francesi,

italiane.

Dove hanno le loro basi codesti insidiosi nemici spietati, affondatori di donne e di fanciulli ?... A Salonicco, di cui gli Alleati sono effettivamente padroni — a tutte spese della avliente neutralità greca — l'arresto, ordinato d'un colpo dal generale Serrail, dei consoli tedesco, austriaco, bulgaro e turco — ha portato alla scoperta di tutta una fitta cospirazione, altri fili della quale sono stati poi scoperti a Mitilene. La Grecia era ed è neutrale, ma il suolo greco era propizio quanto mai alla germinazione di tutte le complottazioni nemiche assicuranti agli austro-tedes

con l’aiuto

dei turchi, una certa libertà d'azione nelle acque dell'Egeo e del Mediterraneo, Anche ierì è arrivata notizia di un altro grande piroscafo inglese affondato, il Mac Clan

Farlane.

Non vi furono, per

fortuna,

che tredici vittime. Quelle del /’ersia state definitivamente accertate in 33: maggior strage dopo quella del Lusitaria, e fra queste vittime parlasi sole nord-americano.

anche di un con-

otenziale, non si tradusse mai nella realtà. È pure la trasformazione sarebbe stata facile. Poche bocche da fuoco moderne e potenti avrebbero paralizzata l’azione austriaca da Cattaro. Il Montenegro non le aveva. Nei primi mesi della guerra europea la Francia

ne mandò alcune; ma erano vecchi cannoni, e la polvere nera con la quale venivano caricati li fece individuare, esponendoli alle offese delle assai più potenti artiglierie della flotta austriaca. Tale azione fu abbandonata — come ora quelle della penisola di Gallipoli e dei Dardanelli — e l’Austria continuò a servirsi liberamente delle Bocche di Cattaro. Ora ha voluto garentirsi anche contro quella minaccia «in potenza» che era rappresentata dal Lovcen disarmato e ha preso il monte agognato!...

Sono tutti pegni

dono di nozze l'ambasciatore tedesco, Bernstorff, ha presentata alla Casa Bianca una proposta del governo tedesco, il quale offre di pagare una indennità per gli americani periti nell’affondamento del Lusifazia, e ha

date assicurazioni che i sommergibili tedeschi nel Mediterraneo non attaccheranno senza preavviso

se sieno.

Quanto

mavi

non

combattenti,

alla guerra dei

mare del Nord, aranzie da essa

gente

à si

di una vittoria,

disputeranno attorno alle conquiste fatte coi ricatti, e con le sopraffazioni a danno dei piccoli.

* Mentre le forze austriache sono riuscite a dare tutto il suo valore al Lovcen, Vienna, la città che conta per la raccolta, l'elaborazione e la distribuzione del latte uno degl’istituti più celebri e meglio ordinati del mondo, dal giorno 15 di questo mese sarà ridotta al « weiss Regime» — al regime 2ianco.... Chi sa poi per quale mistero filologico, viene così chiamato nella capitale austriaca, il nuovo regime pel quale

l’unico alimento

bianco, il latte, è

soppresso 0 poco meno, In fatto, l’entrata in vigore delle Mi/chkarten, o moduli che regolano la fornitura del latte, comincerà mercoledì venturo. Il latte non sarà più concesso

se non ai bambini

in-

feriori ai sei anni od, in loro vece, alle mi dri che li allattano, ed agli infermi ricovera nei pubblici ospedali. Ed occorreranno una infinità di pratiche burocratiche per essere ammessi ad ottenere un po'di latte! La Camera politica e commerciale di Vienna ha

subito

osservando

deplorato vivacemente il ritardo all'esecuzione del weiss Regime, che si avrebbe dovuto organiz-

zare il consumo del latte fin dal marzo scoro, evitando così un grande sperpero di foraggi in erba. I fattori di campagna, infatti, per la cupidigia di vendere ad alto prezzo tutto il prodotto delle loro mucche, le ali-

mentarono abbondantemente coi fieni appena tagliati portando gravissimo pregiudizio all’alimentazione invernale del bestiame. Dal set-

senza che nessuno, mai, se ne sia dato pensiero. Noialtri italiani, con tutto il

nostro

sentimento o sentimentalismo

nazio-

nale, siamo della gran buona gente!... Questa guerra è venuta a svegliarci un poco, ed

è bene, ma siamo facili assai, per certi aspetti, ad addormentarci. Ma dove mai, in Inghilterra, in Francia, in Germania, tollererebbero un vescovo it:

liano ?... Altro che «donne e buoi dei pae: tuoi» !. Amici, possibilmente, con tutti — ma ognuno a casa sua. E non ci apra gli occhi, questa gran guerra, soltanto da una

parte — c'insegni a tenerli aperti verso tutte le parti,

e gl insegnamenti

impressionanti

d'oggi valgano anche pel domani e pel dopo domani, verso i nemici e verso gli amici!...

Quanti

morti

anche

in questo

principio

d’anno!... Il romanamente eloquente Guido Baccelli, l’originalissimo scultore di animali Rembrandt Bugatti, milanese di nascita, pa-

rigino di elezione; quella buona lana dell’el-

vetico ingegnere

Ilg, che col russo

Leontieff

e col francese Chefneux — «dagli amici ci guardi Iddio!...» — aizzò il negus Menelik alla

guerra anti-italiana, che culminò fatalmente in Adua! Di questi e di altri scomparsi parla altrove. Qui lasciatemi ricordare

cis Charmes,

si

Fran-

l’elettissimo direttore della

Revue des Deux Mondes, alla quale diéde per

tanti anni quelle sue cronache zaine» che gli valsero demico,

un

«de la quin-

seggio di Acca-

L'ultima di quelle sue cronache era il saluto fra il vecchio anno ed il nuovo. Uditelo:

«Quali pensieri diversi si affollano inquesto momento nei nostri spiriti!... Ecco ora diciasette mesi che siamo in guerra, senza che nessuno possa dirs ora per quanto ancora vi saremo... Una grande incertezza, non sullo scioglimento, ma sulle peripezie e sulla durata della guerra, continua a pesare su noi, e le preoccupazioni che fa nascere aumentano ancora sulla soglia di questo anno novello, nel quale non possiamo nemmeno sostare un giorno per raccoglierci.., Il primo gennaio non può essere un giorno di fermata e nemmeno

un giorno di ri-

rgibili nel

fra che diminuirà

non comincia! In ogni modo, esso lascerà nella storia del mondo una traccia che molti secoli non

+ i trovino anche

spacci della stampa!...

Ed il corrispondente dell’Associated Pre assicura che la Germania si è dichiarata d’'accordo con gli Stati Uniti nel ritenere che i

canotti non garantiscono sempre la sicurezza dei passeggeri delle navi che stanno per esha altro

desiderio che di accontentarsi di tali note, e

di altre che, occorrendo, verranno. Le note dell'Austria per l'affondamento barbaro dell'Arcoza l'hanno già placata!...

*

Non vanno niente affatto bene le cose per gli austriaci e pei tedeschi, di fronte ai russi, in Volinia ed in Bucovina, ma, disgraziatamente, l’impeto con forze preponderanti contro il Montenegro ha portati gli austriaci sul Lovcen. La cosa, purtroppo, riguarda anche l’Italia. La nostra politica balcanica aveva sempre mirato a tenere l’Austria lontana dall’agognato Lovcen, dalla°cui vetta (1759 metri sul livello del mare) si dominano completa-

Vienna ha ora a propria disposizione poco più di duecentomila litri di latte al giorno, cisenza dubl

in seguito.

« Se si tien conto — dice la nota della Camera — che soltanto negli ospedali della città sono degenti 89500 militari

infermi, i quali tutti

hanno bisogno di una giornaliera razione di

latte, assai poco ne resterà peri 60 000 bambini inferiori ai due anni e per i 120 000 inferiori ai sei anni. È dunque prevedibile, fin d'ora, una prossima restrizione di misure ». Se si rifletta che Vienna è già a razione per il pane, per lo zucchero, per il burro, per le uova, è facile immaginare quale genere di rivoluzione vada compiendosi nella città, dove, per antica abitudine, fra le 15 e le 18, tutti erano soliti fare la immancabile merenda

la jause —

con

dolci, ova, zuc-

chero, burro e latte! La guerra, non colpisce soltanto coloro che combattono sul fronte; i sagrifici sono duri

pesanti e gravano sulle spalle di tutti. Si rendono minori avendo della preveggenza!; e questa mostrano di avere i governanti italiani coi decreti che ordinano per questo

mese

il censimento

del

frumento

e

del granoturco e disciplinano le requisizioni militari per questi prodotti di primissima ne-

cessità.

cercando

cemplottazioni austro-tedesche nelle isole dell’Arcipelago greco, e noialtri italiani avevamo

virsi di quella meravigliosa base navale. Di-

in casa un vescovo tedesco, e non lo sapevamo, se non fosse stato un giornale popolarediRoma a fargli rumore attorno con le corrispondenze mandategli da Sutri e da Nepi, dove, precisamente, è vescovo,da anni un mon-

Montenegro, Tenuto dai Montenegrini, il Lovcen rappresentava una grave minaccia per le Bocche di Cattaro, avrebbe potuto costituire una grande limitazione alla libertà degli austriaci di serfu sempre

poso:

non è che una data.

signor Doebbing, tedesco dei più genuini Italianizzatosi in venticinque anni di resi

Ma questa data, nella

isusciterà

in noi. rifles-

sioni inspirate da una particolare gravità 2...Convien credere che il 1916 vedrà grandissimi avvenimenti de senza dubbio :possa esso finire meglio che arriveranno a cancellare, Per ciò noi ne salutiamo

l'aurora, disgraziatamente sanguinosa, con profonda emozione ».

E Francis Charmes è morto poco dopo avere dettato il suo augurio commovente

AI lutto della vecchia Revue des Deux Mondes, che entra nel suo settantaseiesimo anno, si contrappone il giubileo della nostra Nuova Antologia, che festeggia in questo mese di

gennaio il suo giubileo semi secolare! Quanta strada, da quando la fondò, diri gendola, il professor

Francesco

Protonotari,

a Firenze!... Protonotari, che la tenne per ventidue anni, la portò e la piantò a Roma, nella cui università io che scrivo l'ho visto e udito, e goduto,

diciamolo

pure, come

fessore di economia semplicemente...

pro-

sbalor-

ditiva!... A noi studenti vendeva i sunti ll tografici delle sue fenomenali lezioni, ed ai

collaboratori della Nuova Antologia pagava gli articoli una miseria, dando un terzo in danaro, e due terzi in fascicoli arretrati della

sua rivista, che allora usciva una volta al mese!.., Cominciò nel gennaio 1878 ad uscire

due volte al mese, crebbero le tribolazioni per Protonotari,

*

Gli alleati, come ho detto, vanno

mente le Bocche di Cattaro ed anche tutta la strada che scende a Cettigne, capitale del

minaccia

italiana,

quale è tanto mistero, non

Bernstorff ha inoltre informato il governo

questa

e con la sola autorità del suo ministero — în favore dei suoi più cari connazionali, i tedeschi — e non c'è da fargliene eccessivo carico Ma l’inconcepibile è che un tedesco sia riuscito ad insediarsi vescovo in una diocesi

mancanza di foraggi secchi, portare al macello ‘acche da latte che ora sarebbero preziose.

americano che la Germania apprese la notizia dell’affondamento del Persia soltanto dai di-

sgraziatamente,

per quanto scritta sulla carta, non poteva certamente essere penetrata nel suo sangue tedesco, il degno prelato lavorava fervidamente — sia pure col semplice apostolato religioso

tembre si sono vedute più volte, per l'assoluta

i piroscafi per passeggeri, ri nendo impossi-

sere affondate. L America, e si comprende, non

la nemica

denza nel nostro paese, ed ottenuta, per avere l’erequatur, una cittadinanza italiana, che,

che

quali

che le la German gono soltanto per offerte

bile che cittadini americani a bordo di altre navi,

che

affretta ad afferrare per il giorno, che dovrà pur venire, delle trattative di pace, In difetto

Che farà l'America? Che volete che faccia? frapposto

Tutto al più un altro paio di note!... Il presidente Wilson è ora in luna di miele, e quale

ITALIANA

ed anche

per noialtri, che era-

vamo suoi studenti e, alle volte, anche suoi galoppini amministrativi;

ma

la Nuova

An-

tologia sì piantò. Protonotari sparì dal mondo dieci anni dopo con la sua terribile eco-

nomia politica, e lasciò la Nuova Antologia

a suo fratello, alla cui morte la rilevò, venti

anni sono, Maggiorino Ferraris, che l'ha portata alle attuali altezze. Essa celebra ora il giubileo d’oro nella sua vera età dell'oro. Auguri sinceri!... 12 gennaio. Spectator.


mn_Huaia

I199VSIVd

(rale

- Hi

VIIVNHAANI z

INOIZV

N o z bd o

VNVITVLI

‘vuzdano

(Fot. Revedîn),


alona a Fieri.

Nei pressi della Vojussa.


‘1130 INOIZVY®.

Ml Porto di Durazzo occupato dalle nostre truppe, vanamente attaccate da una squadra austriaca che vi perdette

due cacciatorpediniere.

ONVITRI

PANORAMA

DI Durazzo.

A

stra, con la bandiera, la casa che fu residenza del principe di W

Durazzo

veduta dalle colline che cingono la citt


L'ILLUSTRAZIONE

ITALIANA

I primi sbarchi di truppe inglesi a Capo Hellas.

L'ABBANDONO L'impresa

dei Dardanelli

ha avuto

DELL’IMPRESA

DEI

la sua

questo vuole la guerra, e la comparsa delle

un teatro di op.

irto di difficoltà

naturali,

DARDANELLI. risultati concreti immediati. Colpire al cuore :

più logica soluzione. Dopo un anno di dura lotta sopra

(Fot. Central

navi

fa

degli

alleati

davanti

a Costantinopoli

avrebbe infatti significato un colpo al cuore

ata la peallipoli. Molto sangue è rimasto le aride zolle. La via di Costantinopoli ha , là dove la lam-

per la Turchia, un colpo non meno mortale per l’intero blocco austro-turco-tedesco. Il

i, neo-zelansono battuti tutti

staccato l'Impero ottomano da quel lembo d'Europa a cui s'aggrappa da secoli e avrebbe segnato un limite insorpassabile per le am-

canale fra il Mediterraneo e il Mar Nero, fra gli alleati occidentali e la Russia, avrebbe

li frane con valore senz. è peccato che queste pagine di eroismo siano state scritte troppo lontano da noi, iso tra l’indifferer

bizioni tedesche verso l'Oriente.

Questo avevano intuito gli alleati, questo compresero i turchi dopo il 3 novembre 1914,

diffidenza. La prima era giustificabile ove non si fosse compresa la por degli alleati

avrebbe potuto

avere;

la seconda

era superflua dopo che i due attacchi più im-

VRVNMVO(]WYWwy@

portanti

alle posizioni turche non avevano avuto alcun successo. impresa dei Dardanelli è fallita — ridu-

condannata — perchè si è fatto in due tempi quello che andava fatto in un tempo solo. Questo concetto può essere he azzardato: oggi non ci è noto se l’Ammiragliato britanni {a stato costretto, per

tici «bluejackets»

sero indisturbati quelle posizioni che î soldati del sultano, due mesi dopo, dovevano difendere con tanto successo. Le vetrine lon-

ragioni speciali, a suddividere questa azi che doveva

dinesi, ancor oggi, ospitano delle belle istandi questa prima fortunata fase della spedizione. Lo sbarco delle truppe anglo-francesi be dovuto avvenire subito dopo che iavrebforti

invece avere per base un piano organico, completo, da essere attuato in una volta sola; ma dalle dichiarazioni di Chur-

tanee

chill, del novembre scorso, e dal rapporto del generale

giorno

addietro, è facile dedurre che l’indecisione abbia

erano stati ridotti al silenzio. Altri forti più potenti, è vero, sbarravano gli Stretti verso l'interno, ma da un'azione fulminea, di sorpresa,

spesso sostituito la rapidità che sarebbe stata

indispensabile nel concepire e nell’attuare.

Di tutte le operazioni di guerra escogitate nel corso di questo conflitto al quale ormai

quanto

assistiamo da un anno e mezzo, il forzamento dei Dardanelli sarebbe stata l’unica a dare

us ultra minestre Bologns

boccatura degli Stretti e li ridusse al silenzio. Fu un meraviglioso duello di cannoni. Le opere turche uscirono dalla lotta smantellate, e i marinai britannici poterono scendere tran-

quillamente a terra a far saltare con la dinamite gli spalti delle mute fortezze. I flemmase né andarono dopo a spasso per la penisola di Gallipoli e raggiun-

cendo a una sola causa il complesso delle cause che l'hanno

Hamilton

quando la squadra dell'ammiraglio Carden si presentò davanti ai forti che sbarravano l’im-

Come

Elona sgombrata MM zona s ombrala al9 Gennaio 19/6,

al 21 Digembrelsi.

si sarebbe potuto sperare assai più di circa un anno di lotta non abbia dato. nella

guerra

terrestre,

così

è nella

La‘“Phosphatine Falièr 68, è l'alimento Gepimento adottato da tutte le madri sopratutt

dello svezzamento e durante il periodo o al momento dello sviluppo.


L'ILLUSTRAZIONE

î Gouraud

guerra marittima: all’

assalto delle

ITALIANA

fondamento della co) Majestic nei Dardanelli.

e Bailloud a Seddul-Bahr.

come la fanteria avanza posizioni

nemiche

degli alleati non poteva sfuggire dei Dardanelli'fu affidata a un amglio tedesco — l'ammiraglio von Usedom

quando

queste sono state sgominate dal fuoco dell'artiglieria, così la distruzione di batte restri da parte di navi da guerra può ri

che ebbe per capo di stato maggiore il capitano di vascello von Janson — è quando, nel

efficace solo se il risultato conseguito venga consolidato con la conquista della posizione imasta indife: toria di tutte le guerre

febbraio del 1915, la flotta franco-inglese nò all'ingresso degli Stretti, il comando annico non tardò ad accorgersi che le

segna un

no radicalmente mu

assioma che può sembrare un assurdo: una azzaforte marittima

può esser

presa

tanto da terra. Lo si è visto

rono a

Mar Nero le prime coraz

rante la guerra

al mondo,

lo

ispano-amer

la guerra russo-giapponese;

a e durante Port

Arthur

non

una

tro esempio che per noi italiani è assai

miraglio Persano, nel luglio del ’66, primo bombardamento dei forti di L

proprî

ni: i tedeschi.

pensava

a s

Agli uomi

Wilhelmstrasse, a Berlino, il significato della

Il ritorno di un sommergibile inglese a Bahr dopo un raid nel Mar di M

a stendere dalla idos, dall’Egeo ai Dardanelli,

catena di truppe all

agliando in

due l’esercito turco, ma la mossa non riuscì. ‘ata da Suvla, il 21 dicembre scorso,

dopo il

po Helles, it 9 corrente, avvenimenti prevedibil

condanna all'immobilit: quelli in Russia ed in

del 21 luglio p

mente non si sarebbe avuta. L’attacco del 3 novembre 19 che a mettere in gi

psto scorso ur

zione magn baia di Suvl;

più noto — è concorde l’opinione che se l'am-

ando per essi,

sotto il fuoco dell'artiglie-

mente insufficiente spalle, a non molta di;

è visto du-

cadde certo per i bombardamenti compiuti dalla flotta nipponica e — volendo ricordare

‘fa giornata

viva forza,

ca, sopra una striscia di terreno maalle loro mosse. Alle n: a, rimase il n

Crimea, prima che i france state costruite

ò

Le truppe del corpo di spedizione sbarca-

sol-

Ilipoli, dove

Il forte di Seddul-Bahr

come poteva

novra nella penisola di

su linee

di estensione

i difensori

dopo il bombardamento

del 25 marzo.

Il generale cesse al ge forze inglesi nella penisola di Gallipoli.

tr

erano due trincee

di pochi chilometri

potevano

concen-


LO

STATO

MAGGIORE

Ufficiali del seguito.

SEGUE

LE

VICENDE

DI

l


MAZIONE

IMPORTANTE

SUL

FRONTE

Gen. Porro. anizzardi

DELL'ISONZO.

Gen.

Gen. Cadorna D'Alessandro.

Duca

D'Aosta


XLVII

ada

CADVTI per LA PATRIA SORRY

Antonio Conso, di Torino, capitano dei Bersaglieri. 24 novem. presso Gorizia,

Addone Muzzolon, di Padova, capitano. 26 dicembre.

Alfonso Dondi, di Modena,capitano. 30 novemb. sull’Alto Isonzo.

—Rag. Omero Del Buo-

09 Romita, di Torto- S, Flo na,Luigitenente degli Alpini. fano di 21 ott. sul Monte

Nero.

med.

di $.

Ste-

allievo uffi» sul Col di Lana,

Rinaldo Li

dero,

di Ge-

Angelo Ant

on. dec. con no, tenente d d'arg. 22 luglio sul Carso.

Raffaello Sartorelli, di A

mona (4 ottotenente, no (1 Ottobre in V ‘al Sugana. |risprud., sottot.

21 novembre.

A

4 die. sul Gi

Mario Bertacchini, I sottoten. 30nov. sul Mrzli;

L

Lorenzo

Gando, di

Gando,

—Monterosso, sottot.

Quando manca l'indicazione dell'arma, si tratta

vembre a Monte

Dino Bolis,proposto di Faenza, sottotenente per medaglia d'arg. Dic. sul ro.

Silvio Giobbe, di Venezia (1897), stud. Architettura, sottotenente. 4 dicembre.

|

Civitella di Romagna i di(1892),

|

Dott. Giovanni tenente Oreste Leone, di medico decorato con meda- (1890), sottotenent alermo 2 no-

glia d’arg.

S. S. Ferlito-Bii Ferlito-Biraghi,i, (1880), allievo Mitico didi Cata con med. d'argento. dea12 ott. n

di

allievo dh

27 ottobre,

della fanteria. Il numero fra parentesi indica l'anno

P Savona (1880), capitano, 16 sett, sul San Michele,

Busi.

—Agostino Moschetti, di Cuneo, sottote-

Cesare Bianchini, di Roma, sottotenente. 6 novembre,

È i Alpini.

nente di sussistenza.

Nelle Giudicarie. i

Vincenzo Comparetti, di Pasiano (1888), sottotenente Gi a

i so, di Torino (1896), sottotenente, decorato con medaglia d'

Di

Lago Rondò,è, didi Mi-Mi

be sul atioten. 222aot ottobre Mryli.

dî nas cita.

Mario Pace,

| toten. mare d’Artiglieria. St ss}6 sett. pera


as Oda CADVTI PER LAPATRIA SESORZY XLIX.

dd %

seppe Ferrarese, di G. 1886), capit glieri. 2novembre sul Carso.

E 20 ott. sul Carso.

Adelmo Dosi, di Bagnara, capitano. 22 ottobre,

into Lo Faso-lannelli, di Termini Imerese (1885), capi tano. 11 nov. a Sei Busi.

—Vittorio Cesare €

Car-

a

a

_ SÉ Rag. Nicola Salem, di

Bari, tenente. 29 novembre sul S. Michele.

A;

i, di

î

Emanuele Castronovo, di Cefalù (1893), 22 ottobre sul Carso,

Si

di Prampero, di Ud

Milano (1881), tenente Bersa- ne, vice pres. Croce Ro glieri. 24 ottobre sul Carso. 8 ott., vitt. nel curare i fi

Angelo Peruzzi, di Ceccano, sottotenente.

. Riccardo Gelato ino (1892), sotto! te, 11 nov. presso Gor

Renato Guidi, di Carrara, sottotenente Sul Col di Lana.

dente universita: Palermo, sottotenente,

Ottaviano Marchesani ,stu» di Capua(1894), sottot. 5 nov. sul S, Michele.

—1Raffaello € —(1894), 21 ottobre sul Carso,

Avv. Prospero Avegno, di Genova, sottotenente.

Ubaldo Bechi, di Fi —1renze, sottotenente. —122 ottobre a Zagora.

Sergio Scala, di Verona (1897), allievo uffi. ciale Alpini, 9 dicemb,

Guglielmo Lolli, di Basottotenente. Sul Monte San Michele.

Mario Oppizzi,diMilano (1892), capitano.

Studente Edgardo Macrelli, di Cesena (1895), sottoten. 22 novembre.

Cristoforo Piccoli, di Gi. rianodiCarpaneto (18$7), sottotenente. 49 ottobre,

Nicola Sorda, studente universitario diAlberona (1859), sottoten. 3 nov.

Dott. Giuseppe Sorda, di Al- Dott. Camillo Morsiani, di Amedeo Noberasco, di Saberona (1888), allievo uffic. Mordano (Romagna) (1890), vona (1892), sottotenente. 48 luglio sul San Martino, sottotenente. 28 novembre.

Sa

e a

Mario Melloni, di Firenze Enrico Giove, di Venezia (1890), sottot. decorato con (1893), sottotenente. 21 otmed. d'argento. 2 novemb. tobre sul Monte Sabotino.


ILLUSTRAZIONE

ITALIANA

sintomo

del Baccelli. i

metodi di cogitò per

essere considerata soltanto dal punto di vi

dei

partiti

che

a

Montecitorio

si alternano

nella gara delle reciproche opposizioni.

Egli come ministro propugnò strenuamente

l'autonomia universitaria, dette nuovo immeto-

condizioni dei maestri elementari; istituì una scuola di lavoro educativo Ripatransone,

le vene. Il metodo di

fondò l'istituto di Storia Patria e la Galleri d'Arte Moderna, in Roma, acquistò il Pala: Corsini in Trastevere per l'Accademi: Lincei. Diede poi grande impulso agli archeologici; volle felicemente olato

d'introduzione dei nell'organismo mediante iniezioni, sotto lafcute ed anche nel-

cura del tetano colle iniezioni di soluzioni di acido fenico sotto la cute suscitò al suo primo apparire grande inte-

resse e ancora oggi è commentato da non po-

chi autori.

Ed il Bac

celli fu tra

i primissi-

mi a praticare le ini

zioni entro le vene (endovenose) dei preparati mercuriali contro la lue

celtica, precorrendo di molto i metodi

odierni

di somministrazione del Grande curiosità sucitò anche a suo tempo

metodo da lui elabo-

la cura degli

introdurre nel vaso dilatato a sac co una molla d’orologio, nel concetto che il sangue si sarebbe de-

posto sopra di essa în

forma di grossi coaguli, ond icco aneurismaticc rebbe per

+ GUIDO

Annuario Pontificio per il 1870, regiÎlora come anziano nel collegio medico-chirurgico dell'Università Romana — la

Sapienza — il

ma

nell'elenco

Antonio Maria Baccell

dei

professori

di medicina

e

chirurgia registrava pure il nipote di questi, dottor Guido, per l'anatomia patologica, per la clinica medica, Guido Baccelli aveva

lora 38 anni, ed era laureato dal 1852; dal 1857 aveva esordito nell’insegnamento universitario come sostituto per la medicina po-

le, con diritto acquisito ad un po-

sto di titolare, cui non

per

aveva tardato ad

l'anatomia patologica ten:

Fot. Montabon®

BACCELLI.

ar-

come testo le

opere latine del grande forlivese Morgag — del quale aveva curata un’elegantissima traduzione; ma la penetrazione del suo ingegno naturale, del suo pronto e felice spirito assimilatore egli aveva ben presto rivelata (tra il 1863 e il 1865) in un suo volume Patologia del cuore e dell'aorta, oggi ancora accettata da molti medici come opera da consultare.

La malaria, il flagello della vasta provincia

romana, ebbe prestissimo la sua geniale attenzione: egli partiva dalle concezioni primitive delle più reputate scuole mediche italiane del secolo XVII ma arrivava a per zioni, ad induzioni, ad ipotesi affatto nu ve

€ felici; poi era genialissimo nella determina-

zione della terapeutica, e porta

il suo nome la famosa miscela (chinino, ferro e ars nico) rimasta il rimedio tipico per la profilas antimalarica,

La scienza riconosce a lui la scoperta delle

modificazioni speciali nel timbro e nell’intensità della voce ascoltata sulla parete toracica, nei casi di infiammazioni purulente della pleura: e questo è detto anche attualmente

Passeggiata

in Italia, ed anche fuori, quando le canno-

stato un « liberale della vigilia» e non avanzò mai pret come le; ma quando, dopo quattro anni dalla liberazione, Roma fu chia mata per la seconda volta ad eleggere i suoi deputati — egli — che era già entrato nell'ambito della vita pubblica come presidente

del consiglio superiore di sanità, parve

rale che ricevesse dai suoi concittadini il ndato di sentarli a Montecitorio, dove, s tato eletto egli, sarebbero ndati uomini di ben limitata notorietà, come l'avv. Pietro Venturi o l'avv, Ercole Ranzi. Alla Camera entrò come uomo della Sini-

la via così era più

facile; poi la vecchia

Destra declinante aveva mostrato contro di lui, nelle colonne dell’inesorabile Fan/u//a, tale un'asprezza di critica, che egli sì trovò, necessariamente, sospinto verso l'altra parte, le portavanlo l'istinto dell’ ì alto, ed un certo soffio di pagan luzionario, che delineava tutti i suoi giamenti di uomo nuovo, venuto un poco tardi, ma in tempo, a partecipare a pieni polmoni alla vita

peva concepire una Roma senza

e queste egli conside-

Romano,

luce il Locus Westae,

rava con senso qua ioso, stimolo e suggello alla grande a Con fasto papale ampliò gli scavi del Foro la

Via

mettendo alla

sacra,

il

Vicus

Tuscus,

VArco

Fa-

niger, ordinando

contro

il parere di tutti di

biano, ed altri innumerevoli resti delle antiche gloriose memorie; poi scoprì il /upis rimuovere gli strati inferiori del suolo, e poi a famosa sfele, curando di persona lo scavo

sotto quell’antichissimo monumento, come personalmente aveva curata la scoperta dell’ara dove fu arso Cesare, quella di Vulcano, i rostri giulii, l'eguus Domitiani, il lastrico sacro del /ucus curtius e tante altre memorie storiche. Ministro d’Agricoltura nel gabinetto

Zanardelli (dall'agosto 1901

all'ottobre 1903)

egli assunse l'ufficio precedutovi da ampie relazioni e da proposte legislative portate a Bonifica

dell'Agro Romano,

sue predilezioni.

sua reputazione di c inico, la franchezza

suo eloquio. Tempr proprio

sentimento,

Cacao BENSDORP

secondo Gabinetto 1900,

Alla

di un uomo come Guido Baccelli non può

spesso con

COLAZIONE IDEALE MARCA FAVORITA INTUTTO IL MONDO.

il Ministero che gli venne di preferenza e ripetutamente aff dato — nel secondo Gabinetto Cairoli, nell’’81, nel terzo Gabinetto Depretis, dall’’$81 all'’84; nel Gabinetto Crispi-Sonnino, dal dicembre '93 Pelloux, dal giugno ’98 al giugno

estrinsecato

l Università Romana quando ancora la maggior parte dei professori tenevano le loro lezioni in latino, e la lingua madre, la lingua d Livio, di Tacito, di Cicerone e di Virgilio gli

e da gesti ampia-

inerva, secondo gli uni fu un innovatore, secondo gli altri uno sconvolgitore; ma l'opera

del

romana,

un'arte oratoria latina, classica, che sorprendevae impres a, Egli erasi formato nel-

fu

al marzo ‘96; nel primo e

genuinamente

portava, nelle grandi riunioni, nei congressi scientifici internazionali tutto il fervore del

quali (Augusto) poi depu-

mente tribunizi,

delle

Temperamento vivo, pugnace, autoritario iò În mezzo a tempeste universita ssalti clamoros a della su

tato — poi il figlio, poeta e deputato, ed anministro, Alfredo — per la vivacità del suo temperamento, per il calore della sua facondia oratoria, accompagnata da atteggi

menti romanamente cl

che fu una

Egli volle dato" alla scuola

scitò nella scuola la festa degli alberi, che gli sopravvive.

che

pubblica

le vestigia

della grandezza ant

Salì così, rapidamente, per la vigoria nel parteggiare, per l'influenza che in Roma aveva la sua numerosa famiglia — un Baccelli magistrato, due altri nel Consiglio pro-

L'Istruzione

« consacrare

più tollerabile la sof-

ferenza e meno proba-

nate del 20 settembre suonarono la sveg] liberatrice per Roma. Guido Baccelli non e

uno dei

per

il campicello scolastico, e delle classiche tradizioni romane (rinverditè sotto la Repubblic:

concorso troppo efficacemente a confermarla. Il medico, il professore era noto in Roma,

vinciale,

il grandioso disegno della

archeologica

nel cuore di Roma moderna, tra il Foro ed il Palatino, circondandola tutta intorno di grandi viali alberati e formare così una passeggiata stori; unica al mondo». Non sa-

buon risultato per la grande impresa della

bile il rischio letale per il paziente, Concezione originalissima, anche se le statistiche nosocomiche non abbiano poi

stra;

theon, e concepì

un'area di nove chilometri alla Roma antica

la massima parte riem-

pito di materi ale: solido invece che di sangue

uomo, il civis più ‘rappresentativo che Roma abbia dato all'Italia unita, dal 20 settembre 1870 in poi; l'incarnatore più caratteristico del « romano de Roma » nato dal nerone », dalla grassa borghesia faconda e festosa, fu certamente Guido Baccelli, il quale era già medico di bella fama quando i bersaglieri del generale Raffaele Cadorna entraosamente nell'Urbe per la storica

pulso all'istruzione primaria migliorando le

di

Via veul'Esr

GRonincE


L’ILLUSTRAZION

ITALIANA

63

era famigliarissima, non solo, ma il pensiero

immagini dolorose delle sventurate vittime dell’in-

di lui formavasi, si può dire, latinamente, € tutto egli improntava di fastosa romanità. I suoi critici lo chiamavano il « Divo » nè egli credevasi immeritevole di tale attributo. . A vederlo passare giorno pel corso,

vasione tedesca. La sua pietà si esprimeva in tutti

i modi. Molte volte, discorrendo con gli amici, indicando il nastrino rosso della Legion d'Onore che

da alcuni anni gli ornava l'occhiello, diceva: « Ho vergogna di portarlo: io non ho fatto nulla: dovrei cedere la mia onorificenza a qualche mutilato belga ». Ultimamente la sua melanconia era venuta assu-

in carrozza scoperta, col cappello SS sugli occhi e coi baffi arricciati all'insù ancora

mendo una forma morbosa che impressionava viva-

prima che Guglielmo Il avesse dettata questa moda, offriva le caratteristiche del « rugantino » romano; a parlargli era un piacere per la cordialità del primo acchito, per la inesauribile facondia, per le scappate originali e

mente

gli amici.

Contribuiva

a turbarlo

anche il

rammarico di aver dovuto abbandonare ad Anversa

tutte le sue opere d'arte.

Da qualche settimana si era accinto a modellare

un crocifisso che doveva esprimere le sofferenze

della umanità torturata. Ma egli, poveretto, non era

piccanti.

più in grado di vincere le sue, e sabato scorso si iò, nel proprio studio, in via Bara, nel quartiere del Montparnasse, abbandonandosi sul pavi-

Dell'uomo di scienza e politico, resta in Roma il Policlinico, concezione grandiosa, estrinsecata

con fasto di persivo, ma praticamente utilizzata per la scienza; come medico al letto del malato o nel proprio ambulatorio fu sempre uomo di gran cuore, alieno — in questi tempi di frequente alta scienza bottegaia — alieno da ogni forma di avidità, abitualmente prodigo, mai esoso nè accapar-

mento col rubinetto del gas completamente aperto. Tra le ultime opere esposte dal Bugatti prima

della tore

guerra, fu ammirato un suo busto dello sculTroubetzkoi col quale era in istretta amicizia

e col quale aveva non poca affinità artistica.

ratore.

Era un romano antico quale i nostri tempi di redingote e di parlamentarismo possono consentire: e sul romanesimo imperniava il

in poc venne, sotto la guida di lui, dei principali giornali, modernamente fatto, d' ropa. Re Edoardo, che era di lui amico personale,

suo forte sentimento di italiano, estrinsecato

anche nella classica epigrafe e nei distici dettati a capo d’anno per le auspicate fortune

ed

d’Italia:

ALOYSIO

ambizioso di Menelik, alle cui forniture di armi lavo-

rava e apriva la via fino da allora.

Ietibus ignivomis inclaruere tuis. Obstruit insidias prodigiumque novat.

Adversus miles cecidit: sic corpore inerti

Divenne

consi-

gliere intimo di Menelik, e ne ebbe il titolo uramente onorifico, del resto, — di ministro,

questi consiglieri fu naturalmente

per

il famoso Leontieft lo ebbe di ras. La po

Multa manent Italis superanda pericula belli At tecum vincent proelia quaeque ruant.

lificant aquilae super alta cacumina nostrae aspiciunt.

Malato di cuore da anni — di quel cuore che tutto aveva sempre così fortemente sentito — ha voluto morire in piedi, guardando in faccia stoicamente la morte. Sempre rappresentativo, sempre romano, fino all’ ultimo istante!... ac.

antitaliana;

i consigli e per gli aiuti di questi consiglieri sorsero nell'animo & Menelik il sogno di potenza al. l'europea,e la politica di formali riforme, o di imiottature europee; quel che di le però ne risultò fu l'esasperazione dell'orgoglio del Vogus

€ l'accrescimento della sua forza d'armi, l'una e l’altra cosa indirizzate contro l’Itali cava di ingrandire ai i occhi il pericolo e la minaccia. Fu dovuta al lieri stranieri la denu ili, per

Koponza interpretazione del testo mess: da loro innanzi a Menelik, interpretazione quell = Lo svizzero, ingegnere A//redo Ilg, morto il espressa dal testo italiano. Venne |; denunce venne la guerra, venne Adua!... 7 gennaio a Zurigo, nell'età di 62 anni, fu per pareccl tempo Ministro e confidente del Negus di Abissinia. ‘egli ultimi anni del regno del morto Negus, l' Ilg disgrazia Egli ebbe un periodo di notorietà internazionale, il Leontieff, il Chefneux erano caduti e specie inItalia, nel fiorire della sua influenza sulla € non osavano più far capolino in Etiopia. Ilg si corte abissina, alla vigilia degli avvenimenti che era ritirato nel suo paese, in Turgovia, nella. giusta condussero alla guerra italo-etiopica. L'Ilg era stato dimenticanza di tutti; Leontieff aveva tentato qual. uno dei pionieri commerciali e politici europei nel che anno prima della morte del Negus, di far ripaese dei Negus. Insieme col russo LeontiefT, col fran- torno, ma appena sbarcato a Gibuti, il Negus gli fece telegraficamente sapere che non gli permetteva di entrare in territorio ab 10, Chefneux era

Un

segreto

ancora — ed è, forse ancora

della Carnagione rivelato.

ebbi

Con l'Ilg è scomparso un avventuriero audace e

vistare una famosa specialista di Parigi in materia

di bellezza, la quale si era appunto ritirata dagli

affari dopo aver ricavato una grande fortuna col

ristorare delle carnagioni rovinate, le chiesi se avesse alcuna difficoltà di favorirmi la ricetta del suo se-

greto specifico, cosicchè io potessi pubblicarla a berispose

che vera-

mente non aveva usato alcun rimedio segreto per

la carnagione. « Le brutte carnagioni » disse questa fortunata specialista, «sono quasi sempre delle car-

nagioni che sono state addensate e coperte da una RSS sccnlieiazione: delle piccole scaglie che compongono l'epidermide. Queste scaglie morte ed inutili contengono effettivamente tutte le linee, ruhe ed impurità che contribuiscono a formare una rutta carnagione e nascondono

completamente

la

vera carnagione, la quale esiste soltanto nel derma 0 vera pelle. Il mio buon

successo fu dovuto alla

scoperta che un semplice solvente vegetale 0 cera chiamata

cera

ebì, ma.

mente... fattesi anticipare.

l'occasione di inter-

neficio dei miei lettori. Essa mi

— al

degitanat, vale a dire in penitenza e in ostaggio, perchè la corte a non lo lascia partire e lo tiene al servizio, in sconto di somme troppo lauta-

In un'intervista. Recentemente mentre

aseptine è atto a rimuovere

genti)

mente questo strato indurito di scaglie morte e ristora completamente tutta la morbida e delicata

leggiadria della gioventù. Qualsiasi signora può far «Si prenda semplicemente un hino di cera aseptine dal proprio farmacista, la q lità conoquesto da sè stessa.

tenace, che dell'Italia, probabilmente non era, certo, amico

=

Uno

sia divenuta la pelle. Si ripeta l'operazione per tre

© quattro notti e la trasformazione sarà completa ». Io consiglio tutte le signore con carnagioni povere e rugose di procurarsi della pura cera aseptine subito e diprovarla. Giudicando dalla mia

pro-

pria

liete

esperienza,

dei risultati.

sono

certa

che voi sarete

ben

importante delle iniziative di lord l'inv Îl

anche

simo col padre —

che

già a Milano, a Torino,

poi narrata

in volun

popo.

Farissimi. Nel 1875 le sorgenti incora ignote ed al posto della p Cei neva sulle carte geografiche uno spazio bianco,

Lord

Burnham, d'accordo col direttore del

Y

iltà

pletare

nel centro del.

ancor oggi ricer

spe at volontà di a del 1873 nell'Ass n prezioso R a le rovine di Ninive. In diede ido appoggio nel 1884 Johnston nell'Afri

e condo!

a ter.

i

spedizione di l'esplorazione

della vas

sunta la di - Alle tello del fu

tore

pontificato,

e in verun modo insuperbire, nè mutare 79 anni, Aveva sposato Eleonora Sili di un cospiratore, e nel 1870 ave re l'ufficio di collettore postal fo i suoi modestamente alle Dall ‘agosto 1903 al settembre 1914, andò appena due volte È Vaticano il fratello Papa e spesso con arguzia narrava di quelle visite, dicendo che Pio X'era sempre allegro e disposto a ridere delle barzellette ch'egli ava, talvolta accogliendole con wi pertorio! prandi,

, sottotenente nell’14,° ber

ora,

in bella fama a Pari ri scomparso maticamente — Rembrandt Bugatti, il popolari simo scultore di animali. Andò a Parigi giovanis-

Bur-

ricerca dell'esploratore Livingstone, im-

resa che

amo riprodotto.il ritratto ne 1 di quest'anno, merita un cenno speciale. Non i duri cimenti della guerra, perchè già

scultore

del

le in Cirenaica ed a Rodi generale Ameglio che i

delle

invitte

comio solenne, e perchè d; mag che fronteggi no e frangevano

o oltre l'antico confine, do ria l'entusiasmo ed il vigore di . Ildolore che la sua fine eroica gli stessi suoi compagni d'arme fra are dalle lettere pervase da randt Bugatti era appena sedi ne quando espose profonda ed intima commozione, che il colonnello a Parigi le sue prime opere. Tra coloro che, no! hanno ditone il forte ingegno, sidiedero a proteggerlo, fu del suo reggimento ed il suo capitano rette per annunciare la perdita dolol'editore artistico Adriano Hebrard, ora succeduto rosa. ato il 15 novembre mentre inal padre nella direzione del 7emps. 1 gru i cuorava con la voce e con l'esempio i suoi soldati maleschi di Bugatti forma i nelle operazioni sul Carso. lone dell tutta Italia ed anche all'estero era noto per la ne di certi

suoi mobili

tile urto nemi

d'arte caratteristie

unire genialissimamente gli element tà disperati, come fl legno, il cuoio, ilrame. Rem-

aperta

izione originale, che erano le c: ristiche di questo Ù l'ILLustRAZzIONE in occasione delle RI di Venezia, ne diede ripetutamente riproduzioni. Per avere i modelli più strani Bugatti si era recato ad Anversa, ov sedeva due studii nelle vicinanze del famoso gi

zoologico. Si trovava colà quando scoppiò la guerra. Volle rimanere sul posto durante l'assedio. Soltanto

i lavi con acqua calda ed un panno soffice, e si vedrà quanto più chiara e più soffice

la baronia

La più nham fu

1871, alla

fanti e

semi-avventurieri, era riuscito a guadagnarsi il cuore

Te duce, Cadorna, pubes romana resurgens

Amplexu italico centuplicata nitet. Obscurae cryptae fundatae in montibus altis

in rie noscimento delle sue

gli conferì

molte benemerenze.

ILG»

cese Chefneux, e altri viaggiatori commi

CADORNA

Unguibus et rostris Vindobonam

SU

È Ing. ALFREDO

ARMORUM ITALICORUM DUCI MAXIMO PRAESTANTISSIMO

hi giorni prima della resa, per mezzo del console

francese, ottenne di rifugiarsi in Olanda, donde,

tardi, fece ritorno a Parigi, aspettando

qui il mo-

mento di essere richiamato sotto le armi in Italia. Apparteneva alla terza categoria di una classe non ancora richiamata.

Quando tornò a Parigi non er più lo stesso di quando erane partito. | terribi spettacoli a cui aveva assistito nel Belgio lo mente turbato.

Non poteva

togli

OGGI ESCE:

JACCUSE! di UN TEDESCO! La pubblicazione fu ritardata perchè il traduttore, che risiede a Parigi, nel correggere le bozze ha

voluto tenersi in contatto con l'Autore. Così la traduzione italiana di J' ACCUSE!, fatta sull’ori ginale tedesco, è molto più esatta e completa della traduzione francese. \ Lire 4. — Un volume in-$8. — Lire 4, Dirigere vaglia agli editori Fratelli Treves,

in Milano.


L'ILLUSTRAZIONE

ITALIANA

Piazzetta di Sagrado con la colonna a Francesco Giuseppe al suolo infranta.

LA

GUERRA

D'ITALIA.

(Dai Bollettini Ufficiali). Le operazioni

dal 3 al 9 gennalo.

Il giorno 3 due aereoplani austriaci fecero una incursione verso Verona, ma, battuti dal fuoco delle nostre batterie antinereo prima di raggiun biettivo, fuggirono in direzione di nord, cadere alcune bombe che non Nella zona di Monte Croce Comelico giustati delle nostre artiglierie contro un accampa mento in val Fischlein obbligarono un grosso parto nemico a fuggire verso Moos. Anche în varie località della zona carnica, fuoco delle nostre batterie sconvolse trinceramenti fugandone i difensori Sul Carso il nemico attaccò nuovamente le nostre posizioni del monte San Michele, ma fu ancora una volta respinto con perdite.

Ardite incursioni di nostre pattuglie ci procuradi una trentina di prigionieri. Altre nostre ardite pattuglie, inerpica Baidici adiotanse cha dAl'ASIa lgono serna, danneggiarono il 4 ridotte e ricovi nemi In Va/ Fella i nostri grossi ‘alibri distrussero i lavori che il nemico esegui rono la cattura

per riattare trincer: Nella conca di Tolmino ripetuti tentativi del nemico di avvicinarsi alle nostre linee furono prontamente

repressi.

Viva lot

respinto.

Lungo il rimanente fronte, vivaci

azioni di

durante le quali il nemico impiegò con

gas asfissianti

arti-

anche

pp ‘ero sopra le valli dell'Alto Fella e dell'Alto Isonzo, lasciando cadere alcune bombe che non produssero danni. Continuò il 6-7 vivace l’azione delle opposte glierie su tutto il fronte. In montagna il ostacolò le operazioni delle fanterie. Acereoplani

nemici

verso Monte

Croce Carnico ed alle trincee di Dolje presso 7o/esito a noi

favorevole.

Quelle dell'8 e del 9 furono giornate relativ mente calme lungo tutto il fronte, fatta eccezione di una

intensa

azione

di artiglieria

nel settore di

Gorizia. Il nemico fece largo uso dei suoi grossi alibri, spe Imente contro la Zugna Torta e il

monte Spi/ a sud-est di Rovereto, e contro- Monfalcone, non riuscendo tuttavia che a produrre i insig

a da Plava al mare.

Continuarono numer 5 le incursioni degli aereoplani nemici in Val Lagarina, in Val Sugana, in Val Dogna e sull'alto Isonzo, accompagnate qua € là da lancio di bombe. Nessun dann Nella zona di Riva il giorno 5 le nostre truppe conseguirono un nuovo successo occupando con aroperazione di sorpresa la posizione di San Giosulle balze meridionali del Monte Sperone. Nel la regione del Co/ di Lana, il nemico att: le nostre linee in parecchi punti, ma fu ovunqui glieria,

ebbe qualche azione di piccoli ri arti mino con

anti.

i

La sera dell’8 il nemico tentò pure un attacco

di

fanteria contro le nostre posizioni di monte Stef presso Col di Lana, ma fu prontamente»respinto dalle vigilanti nostre truppe.

FUORI

D'ITALIA.

L'abbandono total: dei Dardanelli da parte degli inglesi.

Il 9 gennaio a Londra

mente la notizia che

è s

la penisola

completamente abbandonata dalle fo;

nce: La

notizia ufficiale era

qualche giorno con una

certa

Ilipoli e

ze anglo-

in Inghilterra da

ansietà perchè v'era

ragione di temere che i ‘turchi, messi sull’avviso dal successo dello sghombero da Suvla e da Anzac,

del quale non ebbero il menomo sospetto, se non dopochè

era stato completato, sorvegliassero

tamente i movimenti

delle truppe

È,

nelle malattie polmonari, catarri bronchiali cronic I,

tosse convulsiva, scrofola, influenza.

Chi deve prendere la Sirolina “Roche”? Tutti coloro che sono predisposti a prendere raffreddori, essendo più facile evitare le malattie che quarirle. Tutti coloro che soffrono di tosse e di raucedine. I bambini scrofolosi che soffrono di enfiagione delle glandole,diammalati catarri degli occhi e del naso,ecc. I bambini di tosse convulsiva perchè prontamente gli accessi dolorosi. la Sirolina Gli calma asmatici, lecui sofferenze sono di molto mitigate mediante la Sirolina, I tubercolotici e gli ammalati d'influenza.

rimaste

atten-

all’estre-


L’ILLU

E

ITALIANA

tato contro a una mina e ha dovuto essere abbandonata în seguito allo stato del mare ed è poco o affondata. Tutto l'equipaggio è stato salvato. Soltanto due marinai sono stati feriti, King Edward, che per le sue a, rappresentava per la valoredi terz'ordine, appartenendd

ati solo 17 can-

lal lungo uso, ed anche questi

imbarco. Ita direzione del

generale

Monro,

lo

sgombero fu organizzato e condotto a termine dai generali Birdwood e Davies che si erano di ad Anzac, colla cooperazione, în circostanze di

cezionale di à, delle navi della mando dell'ammiraglio De Robeck.

flotta

al

Il comunicato francese dice che lo sgombero venne nella notte dall'$ al 9, pre mente da

qualche giorno e perfett

venne

portato via,

inutilizzabili

mente regolato

andante del corpo

dal Comando inglese e dal c di spedizione francese. Tutto

chio oramai di undi Vai stazzava 16000 tonnellate ed er

tro cannoni

da 305 e protetta

d

cinturi

razzata dello spessore di 22 centimetri e mezzo

I premi dei Linoei furono così assegnati questanno nella seduta solenne del 6 genna; Il premio reale per la fisiologia (lire 10 000) è assegnato al prof. Filippo Bottazzi, dell'Uni sità di Napoli, uno dei più illustri scienziati ita e notissimo per i suoi geniali studi sull'at i di Leonardo da (pure

salvo sei pez:

altrove, che vennero

generazione, la ci finata fino a raggiungere i a e la cui educazione nazi iva l'influsso deimente della, piccola politica checi dominò negli imi decenni, non sentiva più il estro. Improvvisament rivelò in essa_ genera: patrio, di eroismo e di quasi

rene io lo veggo in fanta del suo popolo, sedella più gran

10.000

distrutti

artenza, e compresi nei diciassette strutti annunziati dal comunicato inglese. Il ner aprì il fuoco alle 4 del mattino qu:

era terminato.

Così si è chiuso un episodio dei più sfortunati sebbene glorioso, della guerra, nel quale 50000 an-

glo-francesi

perdettero la

rono, messi fuori di combattimento. In altre pagine,

specialmente illustrate, ne parla. Si crede che

le forze tolte dai Dardanelli lio utilizzate, a

generale sir lan Hamilton indicano specifi

un corpo d’armata

australiano-neoze

non meno di sei

te),

sette bri;

diane e due o tre ni france Il cor di spedizione era fornito

tiglierie.

La

grande

numerose ar-

corazzata

“Edoardo VII,, perdut

Un telegramma ufficiale ziato che Îa corazzata inglese

9, ha a £diward VII, h

ore

1 due premi m ire 2000 ciascui le scienze filologiche, furono assegnati in part i professori: F. Guglielmino, G. A da, F. Massera e C. Vignoli. i di fi i vennero divisi in parti eguali e conferiti i professori: L. G.Cal , E Pe rue A Quartaroli, A. S ini Il premio le (lire 2000) e Metodologia fu assegr Il premio della Fon (lire 1500) all'astronomo dottor Il premio della Fond: assegnato al dottor L. T el Ser sua operi conferenziere a servizio della guerra. Dopo| ferenza Dall'alleanza alla guerra, pubbli quella in cui, col titolo // precur. Tr rievoca e celebra tutta l'opera d'itali

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mente connessa con questa ma che i lettori lo sappiano — è immune da tutte atiche che lo potrebbero rendere atto come lettura divulgativa, ed è e compiuto da numerose ed eccellenti illu

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L'ILLUSTRAZIONE

66

ITALIANA Levi)

LA MADONNA

DI MAMA

ROMANZO DI

ALFREDO

PANZINI

}

la

vola; e con tanti Nevvero?, che ad Aquilino venne voglia di dire: /’er me — scusi — mon è vero niente affatto. 9

Carrroo VI.

La signora marchesa. Aquilino, appena varcato il Po, e si trovò in quella città, fu preso dal male che si chiama nostalgia, così che non solo non ammirò i monumenti della grande città; ma non gli jacque nemmeno il pane, perchè gli parve altro sapore; e tutte quelle case attaccate alle case, e tutta quella gente che vive fra le case, forse quella è una malattia. Ma un giorno vide, con sorpresa, in uno specchio di vetrina, un ragazzo, con un abito blumarén. Ed era lui! — Oh, che cera smarrita!... E in quel giorno vide che passavano tre (urlulù con un sacco dietro le spalle, una magliaccia, certi passacci, tre nasi a trombetta, e sei occhiacci buttati qua e là. — Chi sono quei disgraziati? — aveva domandato Aquilino. FAL — Quelli sono tedeschi — gli risposero — che calan con l'autunno: il primo dì han le toppe ai calzoni, il secondo han la camicia quasi pulita, il terzo dì sono essi i padroni. Infatti coloro non avevano la cera smarrita.

— Non la voglio avere nemmeno io, —

disse Aquilino; e andò in cerca del palazzo della marchesa. . Oh, il bel palazzo! Quale itinerario avesse o per

a scale, corridoi,

salotti, prima

di ‘arrivare dove la signora marchesa sarebbe

venuta «a momenti », Aquilino non avrebbe potuto ricostruire. Un portinaio — personag-

gio che non usava al suo paese — lo avev

consegnato ad un marcantonio sbarbato, con un gilè rosso e un grembiulone verde: e stav

fregando così bene

i pavimenti, che Aqu

lino sdrucciolò ;e perciò quando si trovò solo

în un gran salotto, si guardò bene dal muoversi per non sdrucciolare una seconda volta e cagionar malestri in quella specie di labirinto fra mobili, cristallerie, stoffe, bamboccini, quadri, libri. Invece di accomodarsi, come aveva detto quel marcantonio, si appressò a una vetrata e lì. scoperse una cos: piacevole: qualche cosa come un giardino signorile, ma così ben pettinato che gli pa revanodi metallo le piante del giardino: e d tro quel verde, una specie di torrione. Poi gli parve che fossero già trascorsi molti di que momenti, e sì mise a guardare per indovinar da quale porta, da quale cortinag gio sarebbe apparsa

la signora marchesa.

È

così girando gli occhi, s'accorse che nel. salotto non era solo, ma c'era lì, sopra un cuscino di raso, una vaga bestia tutta arruffata; e dall’arruffio del lungo pelo veniva fuori un brutto muso spelato e due occhi sospettosi

fissi sopra di lui: un gatto? un cane? o non

piuttosto una scimmia ? Una voce, dietro le spalle, lo fece trasalire: — Ah, buon giorno! — Era la signora marchesa. Il cui aspetto rincorò Aquilino.

Non che egli credesse che la signora marchesa, perchè marchesa, dovesse venire con la corona in testa — come le sue lettere — e il paggetto, dietro, che tien su la coda: ma per quella descrizione della marchesa co/ pennacchio in cima alla testa, sì aspettava una dama di gran soggezione: e invece gli si affacciò una figurina carina, semplice, che scivolò con disinvoltura fra tutte quelle cose

complicate.

Ella si sedette, fece sedere: e allora Aqu lino ebbe davanti a sè la signora marchesa, cioè un visetto di un grazioso ovale, un po' pallido, incorniciato da gran capellatura nera: e due occhioni languidi. Ma quando, dopo le prime domande di cortesia, la signora prese un occhialetto d'oro e per qualche attimo perserutò Aquilino, la prima sensazione del giovane si mutò, e lasciò il posto ad altra sensazione meno piacevole. Ed anche le parole che seguirono gli fecero uno strano effetto: erano saltellanti, dubitose, accompagnate da una smorfietta che voleva sembrare bene-

Proprietà letteraria. — Copyright br

Fratelli Treves, January 1668. 1916,

— Io non dubito — disse — delle sue brillanti qualità: il conte Cosimo, ottimo nostro amico, mi parlò di lei in modo del tutto ra ssicurante, Sì, mi aveva, effettivamente, detto che lei era giovane; ma adesso mi sembra che lei sia troppo, troppo giovane — e pro-

nunciò questo /roppo, troppo giovane che pareva voler dire: /o mi trovo imbarazzatissima. Era impacciato anche lui, e seccato per quell'affare dell'occhialino che tornava a passare su la sua persona. — Eh, signora marchesa — disse con gta-

vità impressionante —vi sono certi anni nella

Smorfiette inzuccherate; ma soltanto alla superfice. O prendere o lasciare! Ebbene avrebbe fatto il volere della marchesa, per il protocollo di lei; e per il protocollo della sua vita futura, cosa molto seria! avrebbe studiato legge. — Accetta la signora marchesa? La marchesa fece un gesto che voleva dir Gli interessi della sua vita non mi riguardano, faccia lei.... — Già, per la facoltà di legge — aggiunse a quel gesto — basta la pura iscrizione.

Dopo di che

rezza

la marchesa, con

stupefacente,

entrò

una

nel tema

sicu-

così deli-

cato degli obblighi di lui e di lei: dare ed avere. — E centocinquanta

lire mensili.

Le va?

ma specialmente è per

Quando Aquilino sentì il suono di quella cifra favolosa, balzò! « Milleottocento lire al-

Certamente Bobby doveva essere il figliuolo

l’anno, spesato di tutto! La casetta di mamà la si poteva avere per duemila lire, l'orto per

vita che contano per due! —

Sì, capisco bene:

Bobby. Non so come faremo con Bobby.

della signora marchesa, benchè a quel nome,

gli occhi.di Aquilino corsero su quella vaga be

a sul cuscino.

—‘(

signora marchesa dubito-

samente — e quel g/d voleva dire: «oh! c'è ancora dell'altro ». Ad Aquilino veniva un po meno il cuore, e forse lo si capiva dal volto. La signora marchesa domandò di colpo risolutamente:

Lei

intende

tare l'Università

nel

tempo stesso frequen-

?

— Sì, signora marchesa. Così del resto eravamo intesi. — Perfettamente. E quale facol va — La facoltà di legge, signora marchesa. — Me lo ettavo! Non ci siamo spiegati bene, o forse io non mi sono spiegata. Comunque, è necessario intenderci. Nevvero? Aquilino s'accorse di stare a bocca aperta. — Le dirò dunque nettamente — proseguì la marchesa, — che è mia intenzione fare

scuole pubbliche! Mi era s Junque, me innanzi un precettore di e pettabile e con ottimi precedenti... — Signora n ‘chi se a questo punto Aquilino inte rrompendo, anche non sai con intenzione, — Del resto

me e lui. Si piglia un libro greco e latino, si apre a caso e poi si vede. Per le matematiche

La

non

oso

marchesa sorride

Non si tratta

dir tanto.

di questo. Apprezzo, senz:

prova, il suo latino e greco. Avevo un i pegno con lei, ed ho rifiutato quel precettore. Però non le nascondo che mi è stato iù difficile rifiutare le offerte, un po’insi-

stenti, che mi ha fatto il senatore X***, di un suo studente di second'anno di filologia. Nessuna prevenzione in proposito : ma non le na-

scondo che il professore, il senatore X***.... Non conosce il senatore X** E la domanda fu tale che rispondere di non conoscere, almeno di nome, il celebre senatore X*** era come dichiarare di venire dal mondo dell'Ignoranza. — Lei mi capisce! — riprese la marchesa. — Se lei si inscrive nella facoltà filologica, io posso giustificare

meglio il mio rifiuto al

senatore, È poi, schiettamente; la casa è fre-

quentata da gente di studi. Ora lei non essendo profes e nemmeno avviato per questa

carriera, mi

pare che.

ci esponiamo

la critica, Nevvero? Se lei invece è inscritto in filologia, noi siamo allora in perfetto protocollo, ed. evitiamo la critic: Personal mente poi le dirò che mi piace molto la

sua pronuncia, e questo è già un titolo!...

Bobby, in fondo, è italiano... Aquilino rim: un po’ lì dubitoso. Studiare i poeti per i poeti, ed i savi per la sa-

viezza, sì, gli piaceva; ma per fare poi nella vita la carriera del professore, non ci aveva pensato. Che cosa avrebbe detto mamà? Per lei il maestro di scuola è sempre quello che

conduce a casa, urlando, i monelli. Aquilino capì che il gentile 777 pare della signora

voleva dire: sor certa; e quel fare

dubitoso non

era

che una

smorfia elegante.

mille! Ma io ti studio anche veterinaria! Altro che filologia!»

E allora le presento Bobby, neyvero?

E la marchesa suonò da certi tastini d’avorio che aveva sottomano; e, non so, forse perchè prima era apparso quel marcantonio rosso, e la marchesa squillò Bobby, Bobby/, che l’apparso Bobby parve un lillipuziano. Un cosino quasi trasparente, d'improvviso, era scivolato sul tappeto, finchè giunto davanti ad Aquilino, si irrigidì, stese la mano, lui, il minuscolo, a lui! Pareva un pupo, vestito così alla marinara, coi calzoni lunghi a campana. Ma dove l’aveva veduto quel cosino altre volte? Eppure l'aveva veduto! Ma sì! In quelle stampe antiche dove c'è un pupino

vestito così:

il figlio di Napoleone, quello che

morì

Si vede

etico.

che

la moda

torna

su!

Ma questo robino qui, c tristanzuolo, mi campa come un passerotto da nido, pensò Aquilino — e a//lora addio le mie centocinquanta lire! Disse poi: — Deve essere intell mo! Bobby era immoto. — Ah sì, anche troppo. Proverà!

signora

marchesa sorridendo.

— dis e la

— Forse un po'gracilino — aggiunse lui

con molta

meditazione.

A

falso, dopo tanta medi-

tazione.

Bobby è sanissimo — disse la marchesa — E da quando ho avuto la fortuna diaffi darlo a miss Edith, non ha fatto più il benchè minimo raffreddore. — Gli occhi di questo caro bambino — disse

Aquilino cercando di rimedi

belli e profondi! Sembrano qua: nici

melanco-

Aquilino aveva toccato altro tasto falso. — Melanconico Bobby? — disse la marchesa. — Ah, rigolo, rigolo. Aquilino non sapeva che cosa volesse dir rigolo,

ma

certo

una

cosa

contraria di mze-

lanconico. Per Dio! Stava così grave quel pupo, che avrebbe ingannato ognuno: il quale pupo ad un cenno della marchesa, tornò a porgere la mano; — Iovorrei —

riscivolò, scomparve.

disse poi la marchesa quando Bobby fu scomparso — che lo studio del‘la-

tino

non

lo distogliesse

troppo

dalle

altre

molte occupazioni. Nei ginnasi pubblici li brutalizzano addirittura col latino. Per Dio! Aquilino era uno, esperto della montagna del latino e avrebbe trasportato coi metodi più semplici e per belle giravolte, il

suo allievo

sino al verso eroico, gui cupit

optatam cursu contìngere metam, multa talit fecitque puer.

Ma quila signora marchesa si entusiasmò poco. L'importante per lei era passare ai primi esami. Raggiungere le alte vette, cosa

secondaria!

Un griz/eur

varcare le cime dell’optatam

può, per giuoco, metam : Bobby

bastava che passasse sotto il 22727267, alla maniera moderna.

Ed Aquilino s'accorse che aveva commessa un'altra Stonatura: le quali' erano già tre, e

nel linguaggio della signora marchesa si chiamavano ga/fes. si

quel robino lì che io non saprò mettere a post —o? diceva tra sè Aquilino quando


il marcantonio del cameriere

lo lasciò

nella stanza che gli era stata assegnata solo . — Ma io ti mangio in insalata! Gli dava quasi più soggezione quella stanza

chiara:

chiari

i mobili;

chiaro,

di metallo, anche il letto. Oh, una bella stanza! E quella specie di sistema nervoso e vascolare che aveva? Fili per la luce, fili per i i per il caldo, tubi per l’acqua! Però un

stanza, e che buoni

materassi, e cento

quanta lire il mese! Ma quella valigia di tela così gonfia, con quella corda in croce, che il cameriere gli posò senza dir nulla, come era vergognosa

avoletto sul cammello ;da questo

leo; li fece andare sulle rotelle e poisulbotte

da orbo su tutte le bestie.

feroce esercizi appena per un attimo il y suo pedagogo, e per tutta risposta iniziò un contro l'uomo selvaggio; e calci e

assalto

pugni anche a lui.

pai va bene,

nfeli

cessò |”

mamà!

se anche

pre un

uomo.

La

dell’uomo. — Ah no!

è Cettivaio e zulù, è sem-

pietà è una

Bobby.

come

Appena Aquilino fu immesso nella possessione di Bobby, s’accorse che era lui, invece, in possessione di Bobby. Quel minuscolo es. sere vestito da omino, sotto il pretesto che la signora marchesa gli aveva detto di f:

vedere la casa al suo professore, lo prese subito per la mano e lo condusse nella nursery

a visitare le sue bestie feroci: c'era un leone, un cammello, un orso bianco, quasi al natu-

rale, pelosi; e infine l'uomo selvaggio! Erano su due file, fra scaffali di altri balocchi.

Aquilino ebbe il torto di rimanere un po'a queste

Ad un tratto gli sgusciò di mano, saltò come

mare

a

nobile virtà

rgli il mistero

,

del

aprire le fauci,

fare il v Capetowr

il collo, mandando un lamento spaventoso.

— Smetta,

smetta,

possono

si,

Bobby gongola Ah,

non

hanno finito la

smettere

carica. Ha pau

finchè

non

Non fu atterrito il buon Fabrizio

la vista

in automobile

ma ebbe paura che in quel punto

capitasse

e domandasse:

dal

Cairo

DalG:

— —

Ma chi lo dice? Miss Edith! E non farò una parze. Dica panna in italiano,

Ma

Capetown

a

è possibile

la panna

si mette

La parola panza eccitò

è tutto dominio

nel thè!

il riso di Bobby

— Lei ride troppo! — ammonì Aquilino — lo sono

rigo/o, rigolo, rigolo, come dice mamà ; e poi i Sedi non devono essere me lanconici. a inutile domandare di chi sentenza erto di miss Edith. — Dica bimbi!

era

questa

— Bebi è più bello Gli faceva lui da pedagogo,

dell'elefante del re Pirro, non potev essere atterrito Aquilino al ruggito delle bestie

la marchesa

sarò grande, voglio

— Imposs

Trinità.

iderz, e dondolare

gen-

Allora glielo dico io quale

quando

aruggire, l'orso ad

il cammello

anche lei! Lei non sarà

Il professore che avevo prima

tanto gentil

è il mio id.

chi ha imparato a dire così?

Miss Edith dice così.

Ed ecco il leone cominciò

Sia gentile

tile con me? era

miracolosamente su la riva del

s

1 garage

un po’, con un fare insinuante — lei deve quale è il mio ideale, — La avverto che io non sono qui per spiegare indovinelli

sant'Agostino riguardò il fanciullo che

gli apparve —

Dalle bestie, Bobby passò

Quivi erano due utomobili di versa, ma . Aqu il torto di mar re alcuna tenue curiosi sì che Bobby inizi subito una lezione di automobilismo. — Signor professore — disse Bobby dopo

indovinare

» picchia

ignor professore: è la virtù delle pecore Aquilino, allenuove parole, contemplò Bobby

Caprroro VII,

bocca aperta. — Vengono tutte dalla Germania belve feroci — disse Bobby

signor Bobb

pupo — disse Aquilino appen:

Ito contro l'uomo selvagg ettiv. re dei Zulù. E poi io non it

in quella magnificenza tutta bianca! Povera

signorino, di cessare da quel

prego,

Senta,

invece

mi conduca

£ questo l'etero-

che

nella

ed è a seccato a vedere dei baloc

sua

stanza

da studio

È al terzo piano. Prendiamo il /;/? Ma Aquilino, quando si trovò davanti

ioni?

al

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per

Passando

Tutte quelle cose inglesi, belle, producevano

ad Aquilino un certo non so che, come se vobrutto!» Aquilino, sei lessero dire: «Tu, — lo invece, le devo

bestiolo sdraiato sui cuscini. Aquilino si guar-

ù! — disse Aquilino. to, ritirò la m:

Ah, professore, uno dei cani rari, più preziosi! *

stanzetta

da studio di Bobby

— È una storia divertente? Aquilino lo ammonì che occorrevano, anni

sem- |molti e molta fatica per mutare il pesciolino

e

a luce | in uomo. plice; ma una lindur: che destò l'ammi un so che di esòtico, di Sopf so di freddo. ! ma tutti dorati ed eguali.

Bobby togliendo una ina mensola — posso

ono viole candite. le viole! Non mangio di chartreuse.... Un goccettino

no, con‘quei due

nato brutta la protettore di Cett automobile /a /a panza.

i quattro venti

paura del /ift;

bella delle beo; diceva che

stessa marchesa che ne informò

Ma è un rosol Non bevo rosoli.

Oh!

glesi! — è lei

r pesciolino.

Poco"dopo Bobby spargeva) eva | nuovo professore

F

— Non bevo liquori. — —

PANZINI.

cino, posandogli la ma-

ma

fosse;

potè a meno di esclamare: — Che brutta

bestia!

ci Aurrepo

alotto, c'era ancora quel

dò bene dal chiedere che bestia non

q lavanti aaquelT è lì, stupito davanti a domandare di chi era. Certo

Vi

‘assi

di miss Edith. (Continua).

questi

sono tutti

libri

disse con stupore Aquilino. — Non

italiano?

Subito dopo, altra

strabiliante

noti

mutato il nom l'italiano lo so! Conosce questo | professore gli Alice in Wonderland? Guardi che | adesso si chi — Ma lei mi spìffera tutto! — rimproverò Illustrazioni! Adessoll spl la storia di Water-badies, il bimbo

-

mutato in pesciolino.... Come? non la ressa ?

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Lug di M. il Re, del

MARTINY 15 \{;t/ TORINO

dall

.

IL PRECURSORE] CONFERENZA Col ritratto di Giosue Carducci e 2 pi


I

saria di gloria © di réclame...

Avezzano. Sta qui sorgondo un vastis-| ferrovia nsnfruendo ximo

in legno pet 10.000|cesso

baraccamento

prigionieri.

imponendo una tassa a chi ricorre a lei in vit

dovrebbe intervenire presso la Fama, impre-

PAL dedicare i manifesti, Je targhe,

e, in certi casì, anche dopo la' morte.

del privilegio scon-

all'autorità militare

d'importare

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nemiei

tagohi di |ehinse al traffico dei privati, sona, il

già giunti in Avezzano 110 |vilnoqua assolto, il Fischietto condannato ancora dicembra. Salonicza: Arriva a méz-| legname cd altri se no attendono E CRUENTA GUARITE SENZA OPERAZION à quattro mesì ndi detenziono, i ricoveri necess 3 perS;approntare richiesta. LaJa curr ne farà Ro Potro di F Serbi ai signori Medici gratuitamente I Biuovosi metodo |faniore inistro | pro fotarrompero dover senzaa chi stagione o ci ia qualundi» ER @ Peduccia, suse propria à può fare siio insegna Lomira. Ai Comani {I il primo ministro Un frate| Giovanni lesi. 1610. Zirense, Arrestato |‘Son | testino: Kateriti, Autolntossioa Entontin por Jo malattied1’

È

orso: REF |prio,Pornpazioni, Ourespecifiche ha |Asquith, pronunci to lìConsiglio della: cooperativa lavoi |carmelitano, talè Salvatore Chiavolino, con-|la im , Eatozoeolito ibi, con |Honk Cattiva amortizmento, Golieho, Gatarro ‘n coscrizione obbligo Colle mio istruzioni ogni Medicoir tisarti per sottrazioni di- panno ml] strozxità il padre proviticiale del padre |fatato line radicale della stitichezza senza purganti, dal ministro dimissionorio Simon. Vento di Sua, sitgalo di Portici, pai di immenso successo, con pi ministro| Adoperare ferri chirurgiei. Conto ormai diosi anpi il Lordi dub Camera Alla d in casa del Chia. | — UAline. 11 Re ad quartiere gimeralo ri-{ Nico! riprova della assoluta ‘ TOA del mondo. La peri la tutto da riconoseenza di Li cortifieati Ai | in parla anse Kitchener, lerd guerra, Ja per | d'ann'quoi n per discute la Depetazione del Senato the gli

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acquistare i i Dovendo ©uns che do Ministro dell'o 4 nlal discarso del trosa. i dimen A è |vifto e oeano dttcittadino ; ion Rfid] mite gi 1Boia, 3 terno, perchè il ministero ha definitiva |nota casa commerciale. esor GUANTI di GOMMA per uso chirurgico altraetto RAUCArO la Coecriaigne |BOTA Citacomarca. tedesca

bon 2,Rosa. Decretoodiernoda fr|mente

imigliori che STANDARD» «MILLER Îl'esnirabbando per l'estaro: l'inchiesta |||originati istono, ed altri tipi di guanti di gomma anche per

bere |degli

quid

Fat riva da Parigi difetto a Roma

E CIVILI

45 Foligno, Arrestato qui ‘il maggiore |continma.

usi industriali, termometri

clinici, calze elastiche, ar-

ticoli di gomma è chirurgia;rivolgetevi ‘alla Dittà : Parigi. Muore all'aspedale militare di ser supposti abusi in |Remiremont il gonerale Serret, ferito teRAPETTI & QUADRIO spoletta ferisce dodici donne. —|Aquisti di sono arrestati. anche |centemente nei Voxgì. MILANO - Foro Bonaparte, 74. = Pure. L'antico oro di Miselti è | alcani fornitori. ; Londra, Dopo disensslone tempestosis la pi solemninmente intitolato n Filippo E /47 n)“Sera. |» Ligine Fiato, sima'jl' Congresso delle Trade Unions, delmin membri tre membri. © fre, nunzia che ||innzia consorzio crino Gul vaiutali ooo © po | rappresentanti di assemblea ‘grande |-nia nio sentito è minister» notte disi canzone, che |Regilturni pogntetati che iii mal rin: |dÎ:0/000 quintali didigrano del’ a Villapiccola,comeseri che. è consorzio ni. dal colpo di sopplor | ceci al Comtituito e INN ODI Appartementi*al Dar patlan A 577) ; con2120000 |Provinciale. RAI esconianie Arunstò Mariotto, fuî- |ha svogliato. è sparentato. gli abitanti. |nicaînInghilterra, respinize il primo emenda- |.Genova. Certo Pasquale Ottone di Chia- Henderson, ra rodella BEER ‘stru jators Tittoni;

Alfredo Pacini, del 1.° reggimento arti-|

‘— In tin laboratorio militare,loscoppio |Elieria, al

contro

641000

colpito da mandato di| AI mattino si è scoperta in un campo, |voti di Stato pi di non opporsi al |vari è derubato di titoli per 159 mila lire. sue: Bruce, pe onngpepa vic Uil giodioe istrattore del Tribu-|a centocinquanta metri dall'abitato; ta |mento, che proponeva. L Roberts, Ps; Fist I al Tagliamento, Il sindaco at itare è da giorni ricercato, per| voragine che va man mano allargandosi:| progetto di leggo presentato da Asquith |. San Vito pubblica ordinanza con cui, | Tesoreria, hanno, prtientato le loro

thilitare,

che le Trade Unions fossero |Morassutti. pro diametro di quinititi metri circà ed | condizione confree moduli ferroviari N |bia ilpfonda Meafinilto missioni În segnito all'approvazione delli Ct» | ferre Mii che l'esportazione del granoissentato meivisi: "Trib i Trilmali per leiaesen-! ritenendo |è profonda pure quindiciei n motri. 11 în”Sin |rappitesentate |coscrizione pet scelibi ,; toe'altrî,H merce gratuitamente. 3 4 turco dal Comune, oltre cho'rialzarné il poli. A sero, npecialmente, balliasi-| daco ha chiesto al prefetto l'interrento| zioni dal servizio militare, 8. Tolone, I consoli delle Potenze ne |prezzo in misura eccessiva, possa rendere

È: ginuto il Inogotenente | Before d'un geologo. -spattacolo eruttivo del Vesuvio. maresciallo. conto Salta Scewia, già co-|le rimavenze & i depositi imsnficienti ai |miche arrestati a_Salonicco:sono giunti rasso,| ‘ellenico ha diretta |- Gincera, Arrestato l'ex-poliziotto fene: II Governo | protesta alia Germania circaJaincnr-| Grafunkel, natu lizzato franc ricer: l'sindanto militare di Viennà,.c bisogni locali, con. grave danno per la {A bordo della nave sulla quale. furor

dll nereoplani tedeschi: suSaloniced. |catissiro traffa

sunto l'nfficio di governatore generale |popolazione e pericolo di turbamento del- Carcina, è sitrovano adisposizione dell

o A AAnea tema sia|(5, Roma. Per: complicità nel restoPacini, | |delle regioni serbe cecupate dall'Austria. |Commune l'ordine pubblico, vieta l'esportazione dal |MMPFIAA bingo i Rt pi ascritto al maggiore d'artiglieria Ungheria. del eno turco. © een di Roma, n

èlodi

v

Firmati

decreti

ordinanti

ino: dieci feriti,

arrestato il.4 a Foligno, Foligno, sono x0 ari

il

7; Roma. Sono chianiati chi i 19 alle |prezzo massimo di nel |-consimento del grano e granoturco0 e.e sta Ki ore Prezo massimo Dì compra ompra. e alvendita quintale. [bileati n Je norme per la, doro requisizione in L c90 sommunale militari |LeFFitorio fact dcr.‘perÈ1:12 Sl arditaRoma. Sono SÈde grz prg ri il sergente. del 19°artiglieria G RT uldadiellinrazioni l'esonero |GB! del’ comm. Dan di 1° 0 22 categoria 1882 e 1883 del! .Tivoli. Ilsindaco ordina la requisizione, Vionna. ‘Tenutosi un Consiglio di mi i rizio. militare d'una decina dij*to00 antiche, in via l'artiglietia pesanto campalo, 1887-1888 |et bisogni civili e militari, della Villa nistri comuni sotto la presidenza del mi Michele Fatra. dall'artiglieria a cavallo; © 1882-83 del-|d'Este, proprietà dell'arcìduca ereditario nistro degli Esteri,. barone Burian, A cme, In nn ‘laboratorio ditia; arti-| suo—1cooshiore stri da costa © fortezza, »Astrla Riocenca; faturisti n inàugurano qui- una toro |l'artiglieria d'Austria. Consiglîo presero parta «i Presidenti: de per cadmia di una cassatta, scop- |esposizione. ‘— Arrivato monsignor Heilen, vescovo | Londra. La Camera dei Comuni ap-|Consigli austriaco ed ringherese, i miù tit peolettila, el nocide due’ soldati. | Codroipe)Al Tribunale di guerra ine-| di Namur, primo vescovo belga venuto |provai prima lettura il progetto di co-|stri comuni della Guerra è delle Finanz Frerara, Preso la atazione l'accelerato |gozianti ndinesi Domen: qua e|a visitor: il Papa dopo l'invasione tede- |xerizione dei celibi presentato dal 0-|\e il enpo delloStato. Maggiore; Conrad Ile S da Venezia investe

-

treso me

Teodoro Pischietto, imputati di contrav-{5ca nel Belgio.

venzione per aver fntto venire merce perj

verno, con‘403 voti contro 105.

sono state discusse

Torino. La Giunta delibera l'acquisto | Londra, Un comunicato. ufficiale an»|politico ed economie

questioni

di caratter

CARPENE-MALVOLTI CONEGLIANO ‘"ispumer

Hare DIARIO "S| TRANQUILLINO, DOPO LA GUERRA. || IL BELGIO GUERRA DITALIA||VUOL CREARE IL MONDO NUOVO.|| NEUTRO E LEALE i 9 RAGCULTA DEI BULLETTINI UFFICIALI :

Album per î ragazzi.

= 80 disegni di GOLIA

® ALTRI DOCUMENTI

lacui sono aggiunte le notizie principali

altrenaioni, coltesto dei più i ion nti

delle

a

documenti]f{

su versi di V.E. BRAVETTA.

N LspidRUIRZA, SERIE giunge fino al

Legato alla bodoniana:

il testo completo del Discorso

|del ministro ORLANDO

Marianna Sirca

tenuto a Palermo il 21 novembre 1915

Coi:ritratti delministro V. E, Onamò $ dei i Mose Famila Tagan, € del Poe. Voss, caduti Sul campo GRAZIA DELEDDA con ante: Zona da Caporetto : Ti Plesso; da Gorizia a Tolmino. Una Lita.

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