Anno XLIV- N. 35.
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della
uerra d'Italia.
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1192 settimana
della Guerra d’Italia.
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Il tricolore sulla vetta di Monte Santo. — La nostra vittoriosa offensiva da Tolmino al Mare: La catena dei monti Fratta, Cuk e Jelenik. Il gene. ale Capello, comandante la II armata. La costruzione dei ponti sull’Isonzo a nord di Anhovo. Il paese di Mocla e l'Isonzo. Il Roccione del Diavolo visto dall’ Isonzo, Passano i pezzi sulla passarella di Bodrez. Sull’altra riva verso Canale. La passarella di Bodrez. Le nostre artiglierie traversano Canale. Dei feriti passano per Ca. hale. Il Castello di Canale. Canale e i bordi della Conca di Vhr. La piazza centrale di Canale. Le alture di Canale ove erano i ridottini per mitragliatrici. Rovine dj Bodrez e il Semmer. Barche da ponte sull'Alto Isonzo. L'attacco delle fanterie a nord di Anhovo, I prigionieri austriaci si precipitano verso le seconde linee, attra. ‘erso la zona battuta dai tiri di interdizione. I rifornimenti per le truppe operanti oltre l’Isonzo. Prigionieri austriaci. Truppe di rincalzo. Trasporto dei feriti. Trainj bul Vodice. Bombardamento di Monte Santo. Bombardamento delle posizioni austriache sul Carso. Il bombardamento del Hermada. Il bombardamento del Hermad.
‘eduto da Monfalcone. — Appostazione di mitragliatrici al Timavo. Postamento di una sezione pistole-mitragliatrici (33 înc.). — Il velivolo austriaco K 228 abbattut
14 agosto nei pressi di Venezia. L’idrovolante austriaco K 220 abbattuto il 20 agosto sulla laguna di Grado. 'L’idrovolante in nostro porto del basso Adriatico (3 inc.). Nel testo: Intermezzi, del Nobiluomo Vidal. — Dal fronte: Quando ogni fante si sente straricco, di Antonio Baldini. — ‘ardesca, novella di Alessandro Varaldo,
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del signor E, E. Westbury. Primo premio € Goo2 Companion»
del signor A. J. Fink. Primo premio « American Chess.Bulletiny
FERRO:
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(©, PASIL)
Diario della guerra
|nani, Pio Gotran, Giampietro Viganotti, Ferruccio Perazzoli, Gerardo Tintore (il solo |2550), Gian Carlo Giarda per il Circolo tre-
gradwolissimo e SA CA(ani
Mandarono le soluzioni del N. 2551 e se|guenti i signori: Cap. Dott. Giuseppe Cattaneo, Pericle Fabroni, Marino Del Favero,
ambiniz
vigiano «e2-e4» (tranne il N. 2553).
Ten. Nello Moratti, A. Federico Labella,
°.
Cambio
di genere.
p ; ù Caò. Eugenio Mileto, Giovanni Bertarelli, RICORDI. Soluzione dei problemi Ten. Galileo Vercesi, /ng. Paolo ‘Cottrau | Un pensiero, un sorriso, una paroîa O e Ortiieo) Poema i N. 2550. (Campione) 1 Db2, 2 Axg2+, |(tranne 2552654) Bigio Ottobuoni, Vittorio 3 Dat+, 4 Da8+, 5 De4! 6 Rh7,| Turri, Cesare Rizzi, Riccardo Zampieri, A.
7 DXbs+, 8 Db7+, 9 Deg! 10 Det |Campi, E. Bigatti, Bonaldo Crollalanza,
sc, m.
Bianco.
| (Il Pezzi)
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L'ILLUSTRAZIONE
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119°
SETTIMANA
DELLA
GUERRA
D'ITALIA
L'ILLUSTRAZIONE
- Bino XGNV. - N. 35. - 2 Settembre 197, 6
ITALIANA
UNA GIRA il Numero (stero, fr. 10)
Per tutti gli articoli e i disegni è riservata la proprietà artistica e letteraria, secondo le leggi e i trattati internazionali.
Copyright by Fratalli Troves, September 2nd, IGI7.
IL TRICOLORE
SVENTOLA
SULLA
VETTA
DI, Mon
(Laboratorio fotografico del Comando Supremo).
e Santo.
L’ILLUSTRAZION
LA
NOSTRA
VITTORIOSA
OFFENSIVA
La catena dei monti
IL GENERALE
LUIGI
ITALIANA
CAPELLO,
DA
TOLMINO
Fratta, Cuk e Jelenik durante
COMANDANTE
Le vittoriose operazioni di questi giorni portano alla luce della gloria e rendono cari agli italiani altri nomi oltre quello del
l’azione.
AL
MARE.
(Labo, fot. del Comando Supremo).
LA SECONDA
ARMATA. stancabile, e con la parola che ha pronta e c; da di fede.
Capo Supremo.
Il generale Capello fu, a capo d'anno, dal Re insignito, unico tra î co-
re della Bainsizza,
mandanti di Corpo d'Armata, del grado di Gran-
11 Gen. Capello, vincito-
cipio della nostra gue era
comandante
de Ufficiale. nell’ Ordine Militare di Savoja. A distanza d'un anno (il Sabotino caddeil 6 ago-
di Divi-
sione. La presa di Gorizi rivelò il suo nome al gran
sto 1916, l'Isonzo a Gori.
pubblico; egli comandava
allora un Corpo d’armata.
zia fu passato l'8 agosto,
e le truppe del generale Capello entrarono nella
Non solò nelle memorabili giornate dal 6 al
12 agosto 1916, ma nella lunga minuta preparazio-
sto) torna il suo nome
ne, ‘durata mesi e mesi,
nella
per quel balzo in avanti e per quella ‘conquista, il generale Capello potè meritare
la
città la mattina del 9 ago-
luce d'una grande
vitforia. 2 mo sittnir,,
gratitudine
Egli è il primo
generale negli eserciti alleati che abbia, per suo merito,il vanto e la gioia
di far manovrare
degli Italiani e l'’ammirazione anche del nemico;
truppe,
il quale în precisi
da
tre
sul fron-
te occidentale
si fissò,
dalla Manica co, nelle fitta a Gori;
le sue
quando
anni fa la guerra
trincee.
all’Adri
E le sue truppe,
com-
che sull’altipiano di Bain-
nostra preparazione. Dopo aver tenuto un al-
ogni corridoio secondo il
appunto
alla
piutezza e novità] della
sizza scalano monti, corrono val infiltrano per
to comando sul fronte trentino, richiamato nella
piano preciso e segreto di lui, lo adorano non solo
zona zorizia dal Comando Supremo i primi di marzo, egli ha saputoin più breve tempo ma con
perchè lo conoscono ma
anche per questa energia
che egli ha loro restituita con la libertà del movi-
mento e l’impeto della
altrettanto vigore prepa-
are l'ardua conquista del
conquista.
Kuk e del Vodice e l’inesorabile assedio del Monte Santo.
restituita:
Acuto
conoscitore
suoi ufficiali
Nè a loro soltanto l'ha prima di tutto,
al paese.
dei
Il motto che egli ha sempre ripetuto ai suoi
e delle sue
truppe, il generale Cal pello vive in continuo:
soldati
contatto
A uomini
con
esse
e
farsene obbedire ed amare con l'esempio della sua fatica austera e în-
è:
« Di
là dal-
l’ultima trincea nemica ».
sa
di minor fede
questo motto poteva sembrare oramai una bel la
Il Generale Luigi Capello.
frase. Oggi è la realtà,
L'ILLUSTRAZIONE LA
NOSTRA
ITALIANA
VITTORIOSA OFFENSIVA DA TOLMINO (Laboratorio fotografico del Comando Supremo).
La costruzione di uno dei ponti sull'Isonzo a nord di Anhovo.
AL
MARE.
L'ILLUSTRAZIONE
I nostri lettori apprezzeranno la ricca do-
cumentazione che diamo in questo numero vittoriosa nostra offensiva che si va
della
svolgendo dal Monte Nero al mare. Qualche incisione non ha tutta la nitidezza. che si suole desiderare in un documento
fotografico;
si tratta
di fotografie
eseguite in mezzo ‘al fumo dei bombardamenti, tra gli scoppi delle granate e degli
shrapnells; esse costituiscono la prova più della intrepidezza degli operatori
evidente
fotografi del Comando Supremo, che portano le loro macchine sulla linea del fuoco. Tre di essi furono nei giorni scorsi colpiti dai proiettili nemici.
pre a portata di mano. Al momento buono, lui, i suoi bafli duri, le sue decorazioni, la sua spada, i suoi speroni sonanti, il suo genio veloce, sarebbero balzati fuori tra un immenso bero
messi
Non
al famo-
sissimo generale Conrad. Tocca a noi ricor-
Eppure, durante una lunga fila d'anni, egli non si è occupato che di noi, e ci ha mille volte mentalmente assaliti, schiacciati e incatenati al nesso dell’impero. Ha preparati più numerosi piani di invasione che non ci siano maniere di cuocere le uova. Uno dei più brillanti fu quello, proposto a Francesco Giuseppe, di saltarci addosso mentre il terremoto squassava ancora Mesun
esercito
verso
si vide mai più gigantesca
un nome,
o lo
a due
il signor Conrad. Non avrete risposta. Ma se i domandasse ai soldati di molte lingue dell’esercito austriaco chi è Cadorna, oh nessuno
rimarrebbe
incerto e stupefatto. La morale di tutto questo non è che non bisogna dir quattro se non lo si ha nel sacco. Non, varrebbe neppur la spesa di discorrere
d'un uomo che promise mari e monti e al momento di mantenere si liquefece come un mucchietto di sale acerbo. Si vuol qui ricordare che per anni ed anni noi abbiamo in creduto a quel Conrad del quale
i sognati
C'era Conrad,
pronta
la spada.
e bastava.
Un
Conrad
te-
giorno o l’altro
l'avrebbe sguainata, e tra i guizzi è i lampeggiamenti dell'acciaio affilato, si sarebbero viste molte terga
di soldati
italiani,
sparire
nella polvere e nella paura. E Conrad godè beato la grassa gloria di battaglie di là da venire. Per essere considerato vincitore non gli fu necessario di com battere; gli bastò di vivere, di consumare i suoi pasti, di farsi vedere
qualche volta per
le vie di Vienna, con i baffi rettilinei, e il petto cospicuo di decorazioni. Quando l'Austria dovette, in un certo momento, simulare una
melliflua
cordialità
verso
l'Italia, non
potè far di meglio che togliere a quel fulmine di guerra in tempo di pace la carica di capo dello Stato Maggiore. Ma era un provvedimento effimero e_ malizioso. Il popolo non smetteva i suoi ghignetti e le sue stropiccia-
Non
fresca
e ricca
forza
che
ormai
sentono
di
avere, non è dicibile. Quanta giovinezza magnifica vive nel più sonoro entusiasmo. Ogni ordine di partenza è accolto da un frenetico eia eia alalà. E quando le grandi squadre si levano pare che la gioja umana si stacchi da terra per librarsi verso il cielo. L’abitudine che ingrigia anche i pensieri e le
opere più brillanti, non attu-
Nel fon-
do di questo mistero, verso il quale si avventano portando terribili ordigni di fuoco e di ferro, .sta, velata, anche la morte. Ma essi non la vedono e non si curano. Non pare che es i, partendo, si pongano questa domanda piena d'ombra: «ritornerò?» Vanno con la sicurezza di tornare;
allori. Consumò entro di sè
neva
ferito i prigionieri.
solo il berretto, ma anche la testa. La gioia
dei nostri aviatori per il rigoglio di vita, la
scino del mistero,
l'ira bellicosa, e attese con impazienza un'altra occasione, L'occasione è venuta nel maggio del ’15. Il feldmaresciallo non l’ afferrò. L'unica grande impresa compiuta da lui contro di noi, fu quella di prender per moglie una birraia di vecchio e attenuato sangue italiano. L’infelice era vedova di fresco, e perciò l'eroe invase il suo letto. Per stimolare all’azione il vecchio guerriero è necessario il puzzo di cadavere. Per l'Austria egli fu l’uomo fatidico al quale era affidato il facile compito di riportare le aquile a due becchi nel LombardoVeneto. I nostri cari ex-alleati con ghignetti allegri e stropicciatine di mano aspettavano sicuri il giorno della riconquista. Era una questione risolta. Inutile perderci intorno pensieri e parole.
berretto » hanno
fatica. Si direbbe che in e: si permanga una curiosità inesausta, e che li attragga ed esalti ogni volta il fa-
a
rimuovere le macerie e a seppellire i morti, parve al grande condottiero austriaco, impresa piena di fascino e di gloria. Egli non potè, in quel propizio mo mento , cogliere
bina. In due anni è cresciuta tanto, che dopo aver quasi appiedato l'avversario, ed aver reciso i nervi all'iniziativa austriaca, scende dalle altitudini aeree ormai redente, sino al formicolio delle truppe che strisciano faticosamente sulla terra e le assale, le atterrisce, le sgomina. « Si aveva l'impressione che gli aviatori venissero a strapparci di testa il
tisce e non acqueta ilpiacere sempre nuovo chei nostri aviatori hanno della’ loro
Annienintento
cia lì scortano, si buttano sugli apparecchi
ha avuto nelle ultime gloriose operazioni. Quest'arma al principio della guerra era bam-
autorità. Ahimè, l'autorità e la fama ai generali la dànno i nemici. Sono essi che im-
certo modo
il nemico, ab-
nemici, e li atterrano. I recenti bollettini celebrano la parte formidabile che l'aviazione
talora su qualche fronte senza fama e senza a temere
poderosi Caproni fulminano
bassandosi su di lui, distruggendo nuclei ferroviari, accampamenti, stabilimenti militari, truppe in marcia, mentré i rapidissimi cac-
montagna
di spavalderie e di minaccie partorire più ridicolo sorcietto. Di tutto quel grandioso Conrad non rimase che un'ombra segnalata
e insegnano
enorme di lavoro audace e prezioso; i nostri
la
il sud, come
nel Macbell.
terzi, e forse più, delle truppe italiane chi è
darci di lui, poichè quel pigrone non fa nulla per tenersi vivo nella memoria degl’italiani.
sina e la Calabria.
in marcia
foresta di Birnam
sommergono nell’ oblio. Domandate
Il feldmaresciallo Conrad. - 1 nostri aviatori. In questi giorni di vittoria possiamo inviare
tare
dilagare di milizie celestrine; e al-
lora i pali gialli e neri dei confini si sareb-
parano
INTERMEZZI. un pensiero ironico e interrogativo
ITALIANA
sicurezza
che è schietta e serena non solo in chi par-
te, ma anche nei compagni
che rimangono ad aspettar-
li. Ho visto aviatori, a un
La costruzione di uno dei ponti a nord di Anhovo.
(Lab. fot. del Comando Supremo). l’Austria magnificava
l'ingegno e il valore. E
in quel tempo non sapevamo nulla delle cose nostre,
o se ne parlava
con
spiritoso
pessi-
mismo. Di là dalle Alpi, dovunque, c'è un. bisogno vivo e ricercatore di uomini ai quali sia possibile donare tutta la fede, A casa no-
stra molto spesso la solitudine e l'oscurità circondano
si preparano
gli uomini
che, con severa fatica,
a rendere immensi servigi al
paese. Se da una parte la sicure cieca, l'ossequio piatto sono errori che conducono poi a tragiche mortificazioni, dall'altra parte il soverchio scetticismo toglie alle energie buone molta della loro potenza. Commette un eccesso di ingenuità il popolo che riposa tra due guanciali perchè possiede un Conrad, ma commette l'eccesso opposto quello che non
sospetta neppure d’aver nel suo esercito che gli daranno il Sabotino, Go-
i generali
, il Vodice e il Monte Santo.
L’aviazione italiana ha preso ormai
ciso sopravvento
su quella
nemica.
un de-
Soprav-
vento è quasi una parola troppo modesta per
esprimere la-nostra superiorità schiacciante.
Il cielo della guerra è conquistato. Gli avia-
tine di mano. Conrad era stato riposto nella canfora come i panni d'inverno. Ma era sem-
tori austriaci non osano più che timide azioni,
PE CINZANO Si
sono costretti a farlo. Intanto le nostre squa-
mal coordinate. Tutt'al più tentano di bombardare pacifiche case, lontane dalle opere
militari, ma appena vedono levarsi i nostri,
fuggono. Non impegnano battaglia che quando
driglie di ricognizione compiono una quantità
ordine improvviso, interrompere la loro gaja colazione, gettar sul desco il tovagliolo, correre a dar gli ordini, salire, sparire, tornar dopo un'ora, compiuta la loro vigorosa missione, e riprendere il pasto interrotto ‘e i fraterni discorsi. In quel breve intervallo di tempo s'erano pornemico, e l'avevano tempestato di
tati sul bombe. Il progresso ‘enorme dell'aviazione italiana, che non teme ormai confronti, è un’altra prova della stupenda vitalità della nostra razza, che in mezzo alla distruzione, che è
il primo attributo della guerra, ha creato organismi pieni di salute e di vigore. L'aviazione è uno di essi. Quando questi grandi
tempi tragici saranno passati, noi ci‘troveremo in possesso d’una forza nuova
che dopo aver
contribuito ad affrettare la vittoria, darà alla
pace e al lavoro ali nuove, vie aperte e sgom-
bre. E l’Italia avrà una supremazia novella, ad accrescere la quale migliaia di giovanili energie si daranno audaci e infaticabili. Così, durante i tormenti e le sudate glorie della guerra, si preparano ricca materia mirabili mezzi per le opere di domani.
e
Il « Roccione del Diavolo » visto dall’ Isonzo.
INOIZVAL 1
VNVITV.LI
VAISNI4HO VO ONINTOL 1V 'SHVIN YVSOIHOLLIA VHILSON v1
161 Passano
i pezzi sulla passerella di Bodrez.
Sull’altra riva, verso Canale,
192
L'ILLUSTRAZIONE
DAL
FRONTE:
QUANDO
_Per la prima confusione delle notizie, un po' precipitate, torno
mando
a
distanza
di tre giorni ad un co-
di divisione, e trovo nel bosco porte e fine-
stre del noto casolare spalancate senza che ne: suno risponda alla voce: anzi lì fuori tutti gli uccelli
OGNI
ITALIANA
FANTE
SI SENTE
boscaglie,
nemmeno
l'Isonzo a Mainiza e si consolava un po’ con la vista di quel convento arioso che pareva l’amico di tutti. Andava alla messa cogli occhi e pensav: aisi dalmata devono l'indclsziza
lo sviluppo funzionale d'una invasione. Non veniva fatto di pensare
alla strage, al sangue,
del bosco mi stanno a fischiare. Ed entrando a ve-
ai figli che chiamano
nella stalla la cavallina morata volge il muso sol tario dalla greppia per dirmi che sono tutti via.
più esaltava era la gioia intellettuale di scoprire il
dere che traccia
mai se ne può trovare, appena
Sulla paglia dorme un soldato e nel sonno fa il
gesto di scacciare i tafani. — Ehi giovanotto! — il giovanotto apre gli occhi con un viso mezzo spa-
ventato, poi sorge în piedi. — Questa gente del comando dove è andata?
— E quant'è distante di qui?
— C'è da camminare più di mezza giornata...
STRARICCO.
în un punto fisso dove le fanterie seguitano a devastarsi fra sovrammesse nuvole e vampe, ma erano correnti colonne di fuoco che segnavano tra i boschi la madre: lo spettacolo sì fa-
ceva seguire con occhi lucidi e freddi; quello che valido
progresso
d'una
guerra e l'arte militare,
manovra
che redimeva
finalmente,
martirio della trincea. Vessilli
Ja
dall’immobile
in marcia
affidava la
tasia a quelle rare traccie della conquista sulle
pendici illuminate: perchè nulla può rendere l'immagine di come sono minuscoli gli uomini che vanno a prendere
le montagne, visti da un osservatori
d'artiglieria. La madre terra
sembra anche che las
fare volentieri quando le artiglierie non ci si met-
O giornate benedette!
sottoi cieli violacei, così alto che pareva
dovesse
interessarsi della battaglia:
stava il Podgora
guerra non avevamo bene.
Per
Sabotino e il Santo, all'occhio dei quali non potevamo nascondere ‘nemmeno un palmo delle belle strade che avevamo preso, v'è da mordersi le mani di rabbia anche oggi, per il tempo perduto, c'è ancora una volta da ricompatire la memoria di tante disperate sofferenze. É meglio ripe
giornate
di
in-
i giorni. In questi giorni che i paesi del
il passeggio eil traffico più animati: questa notizia del Santo ha messo davvero un po’ di domenica dap-
nuova di tutta que-
monti dietro monti, valli
pertutto. Anche le ragazze
porti con
sta volta è stata proprio una b gata di bersaglieri, come voleva la
dosi primo a una balconata d'innu-
Musica
assalti
L'ostacolo naturale più formida-
bile che possa designare l’arte delle
fosse definitivamente scomparsa prata delle marcie in colonna, del-
le artiglierie al galoppo, e delle rapide evoluzioni e risoluzioni d'ur-
leranno i libri. E avevano le prie linee proprio sul fiume da più di due anni. Si può supporre che
to in manovra, ora sembrano in questa. matura estate ritornare i giorni entusiasti di quella lontana partenza, quando i soldati strappa-
corrente
vano le bandiere ai negozi e vole-
da
vano andare
squalificare tutta la tradizione militare della duplice monarchia! Un'i-
chi, curiosità dei
nuove
Tutti s'erano
I fanti delle vecchie brigate han
Oggi c'è nell'aria di nuovo qualcosa di quella festa perduta, con
fondeva
in più una serie di fari gloriosi, di Belle fortune, alle quali dare un
istinto
ha imparato le vie da prendere per
nome; mentr’allora
si dicevano tan-
te parole fuor di senso, s'afferma. vano tante parole puerili. Tradi.
s
Dopo questo iniziale assentimento
della fortuna al valore delle fanterie
La passerella di Bodrez.
gli scatti
celeri e veementi dell'ineluttabile.
L’urto fulmineo contro determinati
nodi della difesa nemica ha provocato lo sgombero disastroso d’una posizione dopo l’altra con residuo in
(Labor. fot. Com. Supremo).
tono a sprovvederla di tutto il suo verde. Bastava
nostra mano delle molte truppe che non hanno fatto
qualche granata incendiaria che ha fatto scaturire fra le quercie una fiamma d’un rosso infernale, ca-
tragliatrici nei punti più insidiosi del terreno si vedevano giungere addosso i nostri all'improvviso dai lati che meno sospettavano. Artiglieri fulminati giacevano dietro i pezzi, in mezzo al bosco. L'orien-
ed era come un racconto che si svolge con poche illustrazioni e precipitose notizie. Adesso certo che si capisce meglio perchè abbiamo voluto la guerra.
Gli uomini appostati con mi-
tamento delle colonne d'attacco fu di primo impeto così giusto che, posizione per posizione raggiunta, si verificavano dati e conseguenze con la chiarezza
delle leggi meccaniche: una disimpegnava l’altra. Le nostre artiglierie regolavano con una parsimonia
ammirevole il fuoco\sulle giunture della resistenza
più ostinata, e d’ora' in ora il fuoco si spostava € progrediva. Non s'era mai visto il cannone a ragio-
nare così bene. Non era più la rovina smisurata
pricciosa; con treccie arrotolate di fumo sulfureo. Questa battaglia era fatta per essere vista a distanza,
La sera del 25 agosto una banda dei nostri reggimenti suonava gl'inni patriottici sulla vetta del Monte Santo, fra le macerie dell’antico convento. Il Monte ha ora un'aria umiliata e domestica farsi facilmente perdonare il troppo lungo appoggio che ha saputo dare all’austriaco; ma figli i vedevano bene dentro le strade e le piazze di 1 primi tempi della guerra il gran convento in ii
GLUTINATE insiti BERTAGNI
rassegnati a vederla
finire così. Ma così non sarebbe finita mai bene.
entrare nel cuore della nuova terra maldifesa.
O.-Fratelli
passerotti. La pe-
dò la cavalleria, 1 bersaglieri si cacciarono în tasca il piumetto. Parve che dovesse. essere sempre così.
iglioni delle
capito subito che ques
x.
i
na e lo stupore dell’inattesa condizione di cose furono assai brevi, l'adattamento rapidissimo. S'appie-
sull'altra sponda, e già passavano i
PASTINE
Vienna, quando
tutti gl'istrumenti della banda, e tamburi e pistoni restavan pei sol-
cata finalmente di stare col meno audace. Dentro le ventiquattr'ore un intero corpo d’armata era saltato
a tempo a disbrigarsi.
a
reggimenti arrivavano in linea con
dea ardita, una pensata all'italiana, ha risolto la situazione che pareva più irresolubile. La fortuna s'è stan-
il piano si è svolto con
di
privi di
ravamo un po’ dati a credere che
che il nemico è stato imbecille. Ne
tutti i cuori, l'antichissimo
e di spallate, non
tupende vittorie, ma nei quali c'e-
fortificazioni militari, un fiume vorticoso profondamente incassato con pareti di roccia a picco, non ha servito al nemico. Questo fa dire
li ha presi, la commozione
‘attraverso
eil maceramento
due anni di guerra, di trincea, di
tra, una che si lega all'altra.
rompeva : allora una gioi:
e bandiere:
l’oscuramento
merevoli alture, una che chiama l’al-
sui
è veramente
ilmente dopo quella del 24 maggio la festa più tricolore resterà nelle memorie quella del 24 agosto. *
affaccian-
montagne si impegnavano
sè più l'idea d'una festa.
Ma è vero che non c'è bandiera iù festaiola del tricolore ? E proba-
fantasia, a dare il passo dell'avanzata, scalando di corsa un bastione
pezzidamontagna:
le azioni
augusta, ardente, incantatrice.
la retata di buone notizie e le voci della strada ancora da fare. Que-
lotte in vista di nuovo paese.
tutte
L'Itilia in quest'ora
ele belle canzoni, infine d'ogni parte
Roba
Fra
fatte e da fare non v'ha dubbio che quella che ha fatto cadere il Santo
fossi con le mani tremolanti in aria, i cannoni abbandonati e il grande
addormentati?
i
lano di questo Santo con dolcissim
incompetenza.
bottino mangereccio, il bel tumulto
li avesse
sotto
portici leggono il giornale e par-
i paesi, i casolari, le fontane, i vibionde, i vecchi misterio: drappelli "sperduti nei
tellini, le donne
l'eterno rumore dell’acqua
fatti
fronte hanno tutte le strade imban-
dietro valli, boschi dietro boschi, e
formidabile di montagne,
li sono
dierate e le bandiere fanno sembrare
iustizia della trincea e ha trovato
sta guerra:
se
di Boroevic al telefono in que-
taglia il nostro soldato è riu-
l'avventura più
invece
rendere. E figurarsi magari la fac-
respirato mai
sette
Allora il sol-
plenaria.
are come.
ito a vincere la martirizzante
quando ba-
indietro.
Bell’amico in verità! Quando si pensa alla superità così dolorosamente incontrastabile del nemico d'allora che aveva in mano il San Michele, il
Bisogna dire che in due anni di
così
a tenerci
dato tirava il capo fuori delle vecchie trincee del-
— Bologna.
Monte appariva come
rocca d'una favolosa
serenità, il sole al tramonto traeva lunghi barbagli dalle vetrate e le sue mura bianche erano sempre l'ultima luce nel crepuscolo a sommo delle scure
zioni, simboli, allegorie, quanti maneggi fra i piedi! Ci aspettava invece questa selvaggia e vergine novità di terra, di paesi e di nomi dei quali l'annosa storia italiana si farà domani un titolo di ricchezza
e di potenza stranamente
giovine, ch'è
la miglior
cosa che le ci voglia E intanto, giacchè ogni reggimento in questi mesi ha cercato di organizzare la propria banda, musica e bandiere, fino alle nuov
ne trincee.
Antonio BALDINI. 2II 7-0,22 der gr
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RAN
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SPUMANTE
CONTRATTO, CANELLI
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L'ILLUSTRAZIONE
LA
NOSTRA
VITTORIOSA
OFFENSIVA
ITALIANA
DA
193
TOLMINO
AL
MARE.
Feriti che passano per Canale.
Le nostre truppe sotto il Castello di Canale.
(Laboratorio fotografico del Comando Supremo),
L'ILLUSTRAZIONE
LA
NOSTRATVITTORIOSA
OFFENSIVA
ITALIANA
DA
TOLMINO
Canale e i bordi della Conca di Vhr.
La piazza centrale di Canale.
AL
MARE.
L'ILLUSTRAZIONE
LA
NOSTRA
VITTORIOSA
OFFENSIVA
ITALIANA
DA
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Rovine di Bodrez e il Semmer.
Le alture di Canale
ove
erano
i ridottini
nemici
per
mitragliatrici.
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(Laboratorio fotografico
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BARCHE
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L'attacco delle fanterie nella regione a nord di Anhovo
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ITALIANA
TOLMINO DA
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VITTORIOSA NOSTRA LA
L'ILLUSTRAZIONE
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Truppe di rincalzo.
206
L'ILLUSTRAZIONE
ITALIANA
Basta ue
idrovolante austi jaco « K 220 », abbattuto il 20 agosto sulla laguna di Grado. S. E. il Capo di Stato Maggiore della Marina Thaon di Revel el'addetto navale inglese. (Fot. Ufficio spec, del Ministero della Marina).
LA
GUERRA
D'ITALIA
(Daî bullettini ufficiali).
Le operazioni
22 agosto. — La battaglia continua aspra e senza posa. À orddi Gorizia le operazioni si svolgono regolarmente, vincendo resistenze nemiche e difficoltà di terreno. A sud la lotta si è ieri più specialmente locali;
ul Carso.
Lungo l’intèra linea di battaglia
hanno
conseguito
coltà
che
danno
nuovi
le nostre truppe
successi, superando diffi-
ad ogni
mo
di terreno
espu-
gnato e tenuto il valore di una fortezza conquistata.
Padroni del cielo della battaglia i nostri velivoli
hanno bombardato truppe e baraccamenti nella valle di Chiapovano e lungo le falde orientali dell'Hermada, infliggendo perdite al nemico e provocando numerosi incendi nelle sue retrovie.
Il numero dei prigionieri validi catturati è salito a 311 ufficiali e ad oltre 13 000 uomini di truppa. Sono
stati
presi
finora
quasi tutti di medio
una
ibro.
trentina di cannoni,
Il rimanente
bottino
è rilevante ed in continuo aumento. Sui fronti 7ridentino e Carnico durante la giornata il nemico ha ieri ripetuto piccoli tentativi di
attacco ovunque respinti. In v2/ di Ledro una pun-
tata di maggiore entità, dopo vivace lotta, finì in completo insuccesso per l'avversario che, fugato, lasciò în nostre mani prigionieri e materiali. 3 agosto. — Nella gior di ieri (22), quarta della battaglia sul fronte Giulio, abbiamo fatto ancora sensibili progressi all'ala nord della linea e conseguiti nuovi successi a quella sud. Il nemico fortemente
alla nostra
plica i suoi ritorni
reagisce
offensivi. L
pre
spingono dalle conquistate posi: tacchi e proseguono arditamente al raggiungimento dei loro obiettivi. Sul, Carso, la brigata Pallanza (249° e 250°) si è
coperta di gloria: dopo ‘avere strappato Al nemico una forte
posizione a sud-est
del Dosso Faiti, la
mantenne con eroica tenacia, attraverso tre giorni
di asprissima lotta. L'arme dell’aria ha anche ie cooperato al succes: nostri velivoli e le nostre
Vedova di Giov. BARONCINI MILANO - Via Manzoni, 16
BIANCHERIE Cortedì da Sposa, da Casa, pet Uomo.
ronavi hanno fulminato il nemico, roves ando su esso oltre dodici tonneilate di proiettili. I prigionieri
dal 22 al 26 agosto,
gosto. Alla banchina
circa
catturati
a tutto
ieri
sommano
a
350 ufficiali e a più di 16000 uomini di truppa.
Sui fronti Tridentino e Carnico sì sono ripetute
piccole azioni locali di limitata importanza. 4 agosto. — La battaglia prosegue. Abbiamo strappato al nemico nuove posizioni, infranti i suoi violenti
cont
acchi
e catturata
numerosa
gente.
In complesso sono stati sgombrati dal fronte di
battaglia fino ad ora
più di 500 ufficiali e di 20 000
uomini di truppa, circa 60 cannoni,
dei nostri hangar.
difesa del nemico. Conseguenza dell'ardita manovra fu la caduta di Morte Santo. Le truppe dell’armata continuano ora ad avanzare verso il margine orientale dell'altopiano di Bainsizza incalzando il nemico, che oppone vi cissima resistenza, con forti nuclei di mitragliat e di artiglierie leggere, Nei combattimenti dal 19 al 23 i sono fra tutte distinti per valore ed ardite le bi 34), Udine (95
in gran parte
ta bersaglieri
i medio calibro, numerose bombarde e mitraglia
trici, e abbondante materiale di guerra. Dall'alto i nostri aviatori con lena
sempre
rinno-
vata e senza dar tregua ‘all'avversario, hanno col-
pito le
sue masse e portata la distruzione nelle sue
retrovie, lanciandovi 15 tonnellate di bombe. Sul fronte Tridentino, dove il nemico insiste nei
suoi vani tentativi di diversione, respingemmo net-
tamente pattuglie nelle Giudicarie e riparti di assalto allo Zugra (Valle Lagarina) e al Seiko/l (Monte Croce di Comelico). 25 agosto. — Da ieri (24) il tricolore
sulla vetta di Monte Santo.
sventola
Le valorose truppe della Il Armata, sfondate nei passati giorni in più punti le linee di difesa, incal-
zano il nemico, che ripiega difendendo a passo a passo l’aspro terreno. Sul Carso la lotta perdura intorno alle posizioni da noi conquistate, che il nemico tenta invano di ritoglierci. Negli incessanti combattimenti si. distinsero per arditezza e tenacia le brigate Salerno (89° e 90. Catanzaro (141.° e 142.°) e Murge (259.° e 260.°). Assai vivace fu ieri
l’azione aerea. I nostri Ca-
proni, dopo
avere a più riprese bombardato il val-
combattimento
con le fanterie. Dei 233
lone ‘di Chiapovano, formicolante di truppe nemiche, discesero a basse quote ed impegna ono velivolip
tecipanti alla battaglia, uno solo non fece ritorno. 26 agosto. — La battaglia comincia a rivelarsi
nella grandiosità delle sue linee.
L'azione a nord di Gorizia dal 19 in poi può così riassumersi: Le valorose truppe della II." Armata,
gettati
14 ponti
sotto il fuoco
nemico,
vai
cavano l’Isonzo nella notte sul 19 e procedevano all'attacco dell'altopiano di Bainsizza puntando
decisamente’ sul fronte del Jelerik-Verh;
sostato. Nostre brevi
avanzate
rettificarono e con-
solidarono le posizioni conquistate.
Tentativi ne-
mici di contrattacco fallirono sotto il ‘nostro fuoco.
I prigionieri finora affluiti ai
tramento
sommano
e molti
medi
a circa
campi di concen-
600 ufficiali e 23.000 uo-
mini di truppa. Il numero dei cannoni tolti al nemico è salito a 75,-fra i quali due mortai da 305 gran
numero
calibri. Abbiamo di cavalli,
un
preso,
inoltre, un
aeroplano intatto, molte
bombarde, mitragliatrici e ogni sorta di.m:
comprese parecchie
autotrattrici
zioni.
attaccavano le stesse linee anche
di fronte è le rompevano malgrado l'ostinatissim:
i
cariche di
L'enorme difficoltà del vettovagliamento delle no-
stre
truppe, attraverso
viene in parte superata viveri abbandonati
una
zona
priva
mercè i grossi
dal nemico
nella
sua
27 agosto. — Sull'altopiano di Bains
tensità della lotta è
di
de,
depositi di riti
N
in-
aumentata. Il nemico con estre-
mo accanimento e più argo impiego di forze cer. di contrastarci
l'avanzata
verso
tale. Le nostre truppe affrontano
il margine
orien-
risolutamente le
nuove resistenze nemiche e le hanno in più punti travolte. Si distinsero per eroico contegno i batta-
glioni alpini monte Tonale e monte Pasubio. Nella giornata di ieri abbiamo catturato oltre 500 prigionieri. 1 nostri velivoli con ripetuti e micidiali bombar-
damenti hanno portato la distruzione nelle retrovie avversarie, accrescendovi il disordine nell’affrettato ripiegamento.
aggira-
rono le tre linee difensive nemiche del Serzzzer, del Kobilek e di Madoni, ivi annodantisi, e contemporaneamente
pontieri del genio. Sul Carso ieri la battaglia ha momentaneamente
fem
Fo
L'ILLUSTRAZIONE
LA
GHERARDESCA,
(Continuazione, vedi numero precedente).
Non
so perchè
noveuta
ITALIANA
207
pi ALESSANDRO
alla domanda
arrossii.
E
risposi
—
VARALDO. Dunque
buona
notte: quando
non
vi vedrò
un po' confuso: più chiuderò. e VI. — Sì, — brevemente e semplicemente. Ella salì ancora qualche gradino, poi si rivolse Anche Pia dovette arrossire nell'ombra come una | con voce mutata e rotta: Avevo detto a Reginaldo ‘che la bellezza di rispondenza al mio rossore. Stette qualche istante | — Buona sera! non mi aveva colpito nè mi poteva colpire, ed | punzecchiando con la punta dell'ombrellino una | E sparve. avevo errato parlando così leggermente. Nella notte |magnolia grandiflora, che proteggeva la base de | Il raggio di luna investiva l'idra e la magnolia sognai che ella non sarebbe tornata più dal viaggio | l'idr ed a me pareva di vederla ancora ritta, esile, coi intrapreso ed un infinito strazio mi occupò. Mi riPoi rivolse verso me il viso che intrav e | l'ombrellino iso, inquieto. Ed una improvvisa svegliai verso la mezzanotte sudando ed ansando, | che baciai cogli occhi. forza occulta mi strinse il cuore. Ma provai pure come se una terribile prova mi oscillasse sul capo — Ritiratevi adesso, — disse, — l'aria della notte | una grande dolcezza pensando che al dimani l'avrei e sentii un forte dolore alla spalla e poi giù giù | potrebbe farvi male. certamente rivedu propagarsi per tutto il braccio. Mi risovvenni che er tutto il giorno innanzi la fasciatura sulla mia
ferita non era stata cambiata,
Accennai di no colla testa e coll’indice. — Questa, o signorina, è la notte di Titania
quindi nulla di più | non ne
sentite il mistero?
facile che la benda disseccandosi sulla piaga la | Rise un poco togliendosi î guant:. bruciasse, facendomi soffrire. Per ingannare il do- | — È dunque tornata l'ispirazione? lore mi posi a pensare di Pia e della mia avven- | dei ver tura. Una stupefazione ancor viva a certi istanti — È tornata l'ispirazione mi vinceva: tutto un sogno mi sembrava l'accaduto | per voi.
Chiusi la finestra contro il guanciale.
e mi gettai
5 }
i
sul letto, la testa
Mi sorpresi a mormorare:
Avete scritto
ed ho scritto dei versi
— Pia, Pia!
VIL
La confessione dolce e dolorosa mi tenne in un'altern ‘a di dubbi sino al mattino. Ed ora seri-
e spesso dubitavo di me. In quella notte silenziosi — Solo per me, solo per me, solo solo? vendo riprovo quasi gli effetti di quella lontana e insonne rhi figurai quasi per istinto il mio ritorno È la sua voce ebbe un piccolo riso argentino. sera ed un impeto di nostalgia mi stringe il cuor în città e la vita solita e lenta, senza gli occhi ce- { — Solo per voi: per chi posso scriverne? Pia si accorse che qualche cosa di nuovo agitavasi rulei, che mi sorridessero, e le mani dolci che mi Ma non so: per una qualche lontana in me? Alle donne nulla sfugge di quanto o curassero. Una stretta di cuore rispose al mio penmplicemente, e la mia semplicità la scosse (po- | fa nascere i sentimenti più delicati negli tocca altri e iero e quindi come una snervante tristezza mi inmagnolia fiorata!) risposi nulla dello svolgersi e dell'intimidire d'un amore e. Accesi il lume e lentamente mi vestii. Sul Non potevo scrivere che per voi. sorto ne l'ombra ma fortificato dal sole degli ocmio tavolo il sonetto per Reginaldo. spiegato paguardò muta le teste de l'idra, come se il |chi loro. Però non seppi inai certamente se ella rev: sorridere ironicamente, smentendo mio dolore. Lo rilessi e lo riposi sen: a una pal rita zione: era una menzogna ora per me, ma non forse per il tempo che impiegai acomporlo. Lo gua rannuvolato e mi decideva a prenderlo novament ed a lacerarlo quando un rumore di carrozza mi scosse, Apersi la finestra. Una notte dolce è chiara allegrata dal plenilunio ed unmare di argento pal lido ed'uno intatto e quasi tangibile nero di monti Sul viale una carrozza correva e s‘avvicinava: scor-
nzio apparisse nel marmo incavato. Anch'io | avesse scoperto, allora, il mio delizioso segreto. lo tacqui. Un raggio di luna veniva a poco a poco di- | coltivavo l'amor mio con l’acqua di giovinez: igendosi verso di lei, superando nel lento corso la |me nelle leggende delle © m macchia di cedrinella e gli alberi di gaggìa. gni più dorati sotto il sorriso biondo delle madonne Fra poco vi potrò vedere, — dissi. di Piero che illumi larnii. A_volte, i scosse. quando tutta la_vill nella sie E come davo solo asl onalar ‘0 come un Nel raggio lunare. A gli alberi ed alle erme il mio A volte sulla raccolse le vesti e si accinse a salire. spiaggi cciavo conl rena il nome Allora fuggo. di Pia ed il mio intrecc ancellavo gelo gevo il lume mobile tra,le foglie come un fuoco Perchè ? mente se qualche pescatore si inava. La mi fatuo. Pensai con impeto: Per non perdere un'illusione. ferita si chiudeva lenti mente ma felicemente e nulla FIPIETI #5— È Pia! Oh no! restate ancora un poco: la notte è | più al mio quadro sentimentale manca E sorrisi nell'ombra e come una grande conten- | così bella! Il torrente in quell’autunno se tezza mi gonfiò il cuore. Aggiunsi: quillo e limpido: sulle sue rive-gli strami ed i canLa carrozza sì fermò dinanzi a l'idra ed u — Attendetemi: discend neti ingiallivano equalche stormo di anitre solcava donna discese. — Guardatevene bene, — esclamò prontamente, | la corrente lentissima. Sotto la verzura uguale, ne { Pensai chiudendo gli occhi: cordatevi che sono la vostra infermiera e che | le sieste ancora calde, io pensavo dei v rsi per lei, — Non è lei. un'imprudenza fermandomi qui | ri do nelle fiorite imagini il tono biondo delle fa era Pia. Mi vide e mi utò colla mano. ia della notte. Marimedio subito. | madonne di Piero e quello dolce equasi più giallo °— Buona ser: — mormorò la voce dolce e tranmalgrado le mie proteste. Sulla ‘a Simona. Ho ancora tra le mie memorie un quilla, astello si rivolse ancora: tto di quel tempo: rammento lucidamente il — Buona sera! — rispos — fu felice il viaggio? — E chiudete subito se volete farmi un piacere: | giorno în cui l’ideai e quello in cui lo scrissi. Que_ Sì, vi ringrazio. sto a guardare. st'ultimo fu un vespero di pioggia improvviso. Tutto Sussurrò qualche parola al cocchiere che salutò | — È chi vi dice che lita non'riapra? | il giorno innanzi, e la mattina, ilpiù bel sole d'aue rivolse i cavalli. Poi si avviò verso la scale — No, non dovete fa tunno risplendeva sui marmi delle‘erme e sulla ma — Mi attendevate? Lajsua voce aveva”una/dolce preghiera. Ripresì: |gnolia de l'‘idra ed io, pensandoa lei, l'attendevo
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L'ILLUSTRAZIONE appoggiato ad un arancio malato, Ella mi apparve su la scalea, per la discesa, nel primo augurio di sole, ed in un attimo, in quell'attimo, vidi compiuta
riso, lesse con
che pareva d'inchiostro, pronunziai il sio nome con un sospiro.
E nel vespero piovoso, for-
zato a la prigione scrissi con somma lentezza i versi parevano carezzarmi. Li trascrivo provando un soffio di quella carezza.
non volle scoprire tutto l’amore celato come i piedi delle statue dai bussi. Accolse il dono con un sor-
La parola mi empì il cuore di contentezza. Disse
anche: — Vi scorderete di me? — Mai, mai!
qualche tempo il cielo nero e minaccioso ed il mare
L'esclamazione che proveniva da un impeto ingenuo, le colorì il volto di un fine rossore. Da quel giorno Pia mi guardò spesso credendo
Reginaldo non s’accorse allora dell’amor mio. Innanzi a lui il mio viso accusava ancora un po’ di
che parlavano di lei e che sollevandosi dalla carta
Ella m'apparve sopra la scale cennando, e per l'amico ebbe il sorriso: tutta la villa în un fiorito riso visse: anche il mar da lungi sorridea. E scese come il salutare avviso di Gesù sovra il fido che attendea: nel moto lento un molle gesto avea, sollevando i capegli aurei sul viso. La gonna d'una greve onda saliva cingendo il corpo nel perfetto giro, sì che nella discesa ampia s'apriva. E i fior ch'io le donai, supplici vani, tremarono sul cor come un sospiro quando mi porse al bacio ambe le mani. E mi rammento ancora che in questi versi ella
perfetta voce e tonalità i versi che
parlavano di lei, ma nulla io colsi sul suo viso quasi
impassibile: il sorriso non lasciava scoperto alcun lembo del suo pensiero. E nella sera, quando solo nella mia camera apersi la finestra, e mirai per
l'opera poetica mia: le quartine lente de la discesa e de l'accoglienza floreale: poi la diligente e breve ed unita pittura della sua persona nella sua veste, ed infine un madrigale od una speranza od una dolcezza dell'uso antico.
ITALIANA
sofferenza per la ferita ed il mio sorriso non per-
che io non le badassi:
metteva alcuna indagine. A questo punto un ricordo,
la sorpresi una volta a fis-
sarmi insistentemente come per iscrutarmi, e quan-
I versi che avevo scritti col pro; di confermare il Lascaris nella sua fede alla mia indifferenza,
do alzai gli occhi sorpreso un poco, ella abbassò
i suoi lentamente.
dimenticati per un giorno, tutto il giorno dopo la
Null'altro però. Ma Ja nostra al-
nostra egloga serale, non ‘si rinvennero, ed io do-
legria da camerati scompariva, finchè quasi una specie di impaccio pareva assidersi fra noi.
Il'conte'la lesse! con un sorriso & la ripose nel portafogli scherzando su l'autografo. Ma nulla più ne
— Ora parlo, ora le dico che l'amo. Ma quando ella appariva o alzava gli occhi tacevo quasi preso da una stibita paura, Anche una
vetti ricopiare dalle bozze, che confessavano il mio lavoro, un’altra volta la piccola opera per l’amico.
A volte mì dicevo:
disse poi, nè se talvolta restammo soli, parlò più di pericoli di cuore, tanto che io dimenticai nella
difficoltà nello scegliere le parole e i temi dei discorsi nasceva fra noi: tutto ciò sembrava la calma
era stata la causa di quattordici versi rimati, Mi rannicchiavo con una indolente letizia nel pensiero
breve partirò, — giurai a! meîstesso con una ferma
che precede la burrasca.
miazfedetdolce di affetto la sua ironica parola che de l'amor mio; e
parevami
che
tutta
la mia
Una sera finalmente in cui ella mi disse: — Tra
vita
convinzione che'avrei francamente parlato il dimani.
passata e che tutto l'avvenire ne fosse rischiarato. Ma come la mia ferita guariva ben vedevo con rincrescimento avvicinarsi l'ora della partenza.
(La fine al prossimo numero). Acessampro VARALDO.
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to Presidente del Consiglio in rappre
(Per la guerra, vederne la Cronaca 19, Più di metà della città entro la cin- sontanza del Sovrano appena 24 ore. ta è completamento distratta, Non po- Giunto a Budapest per partecipare alle ‘l corpo del giornale.) tendosi
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ricovero alle feste di Santo Stefano, Carlo I ha nomi.
Oggi gli scioperanti moltissime persone rimaste prive di tetto, queste vengono avviate verso ivil laggi circostanti, il più prosto possibile, segnale ad una repressione rigorosis» Fino a iori mancavano informazioni sul ma. In un baleno, da ogni angolo, com- numero delle vittime. vrvero stormi di agenti, di gendarmi, Budapest. La crisi ungherese ha trosoldati con artiglieria, e di cavalleria, vato una soluzione abbastanza radicale dayano tranquillamente,
Iverata contro la guardi
cominciò
la battaglia
tra i difensori
metodo, furono presto domo incidente i:soldati spai da 75, a Barcellona, nel sobborgo opeD TIRA CAS io. Sabadell, ne al suolo otto,
e tuttavia, di carattere provvisorio,
All'ultima
ora
evidentemente il nome
di
nato Prosidente del Consiglio definitivo Alessandro Weckerle, che fn già capo
del-Governo dal 1906 al 1910, Londra.
nuovamente
La
conferenza
deciso con.
laburista
1234000
ha
voti
contro 1281 000, cioè con la maggiornn-
za infima di 8000 voti, d'inviare i delogati a Stoccolma.
Berlino, Davanti alla Comm
Andvrassy èstato scartato è la presidenza Bilancio al Reichstag îl cance del Consiglio affidata al conte Aladar Zi chaelis parla della nota del papa, chy, capo del partito popolare cattolico, Madrid, Il Re ha firmato un decreto che nel Gabinetto Ksterhazy era mini
che nomina l'ex ministro Bergumin mem-
co oppose poca resistenza e ripiegò preci-
Risparmio ordinafi
stro por la Croazia o la Slavonia. bro della Giunta incaricata di modificare Collezionisti tr di rigore la situazione Pictrogrado. Un articolo pubblicato il Îl concordato del 1851 relativo al culto CHIEDETI E TUTTI end rapidumento normale, con soddi. 17 corrente dal giornale Novoje Tsîn con ed al elero cd accetta le dimissioni di il Prezzo Corato gratis azione della gran maggioranza della espressioni oltragzioso verso lo Potenze altri due membri della Commissione mii ipolazione: si sono avuti an centinnio alleate ed i loro rappr on anti, ha pro sta per Îl concordato sostituendoli col morti & due 0 trecento feriti. yocato indignazione noi circoli del Go- canonico Juan Turmaili, 18. Venezia. Oggi in alto Adriatico un vorno provvisorio. Questo ha perciò apPietrogrado, Un ufficiale russo ha inThéo. clore ©: ETAIMIETON vstro idrovolante colpiva, in pieno con provata una legge chè prevedo la reclu- vestito due diplomatici romeni additanPARIGI 19, rue Drouot — PARIGI lancio di bombe un sommergibile ne giono in fortezza per i colpovoli di ol- doli come spie a soldati che Ji trassero ico affondandolo, traggio alle Potenze ullente, ai loto Soarresto. Chiarito l'incidente, Treretelli Monastir, Il nemico Janciò oltre 2000 vrani 6 Capi di Stato, nonchè. ai Joro ®in Toheidze, poichè l'ufficiale era membro rmata ha comunicato che mette vimento delle nuvi mercantili nei porti “anate suMonustix. Tintsittà èincendiata. Governi e rappresentanti diplomatici, dol Comitato operaio, porsero le loro sctisa disposizione 10.000 quintali tra grano britannici; Navi arrivate 2888: partite Madrid. 10 è ‘quasi completa» Helwingfors. Mentre i rappresentanti 8 aspulsero l’ufticiale. Kerenski 0 Teret- a farina. s» uri 2764, Navi mercantili britanniche affonente ristabilito : Barcellona è del Municipio erano raccolti per discu sconko presentarono le scuse dol Governo 0 Milano. Con oggi sulle linee tram- date al disopra delle 1600 tonnellate 13: ima quantanque Jo sciopero perduri, e ere le misuro di soccorso ai disoccupati, alla Legazione romena e ordinarono che viarie Umberto-Stazione (1); Veneziaal di sotto 3: 0 dae. battelli da. pesca, lo a Bilbao sono. inti altri disorfolla disordinata di operai e di mw Îl colpevole fosse arrestato, Loreto (3), Interstazionale (29) vengono Navi attaccate senza successo?12,'. tri nei quali una ventina di persone rinai ha invaso Ja sala d'adunanza, ur22. Roma. Con decreto odierno il mi- attivate le fermato fisse le quali dovranno La Vossische Zeitung annunrono wecise, Il periodo acuto della crisi restando tutti î presenti. La milizia nistro del Tesoro, on, Carcano, ha anto- essere osservate ache dalle vetture delle ziaBerlino. che il Perù ha inviato un wltimasuperito © fra pochi giorni l'ordine corsa ha impeguato battaglia per le sb e |rigzato gli istituti d’omisgioni a datare linee nei tratti in comune com le tum alla Germania, Il Cancelliere ha rimpleto sarà certamente ristabilito, L'a- de sparando qualche salva di fucileria, dal 1,° settembre p, v. ad elevare l'inte- altre linee 1, 8, 2 5 . x cevuto ieri fl ministro del Perù. tazione non chbe un carattere ropub- Vi sono alcuno diecine di feriti. L'ordine resse dei depositi in conto corrente frut23. Roma. La Garsetta” Ufficiale pub: 24. Figline Valdarno Una formidabile icano ma fu fomentata dai sindacalisti, sembra ristabilito, tifero al 20/y per i depositi dei privati, blica decreto col quale per provvedore ni è avvenuta: nella drogheria di me comprovano documenti sequestrati Bagdad. Le colonne inglesi attaccarono a'21/3% per i depositi degli Istituti ed bisogni straordinari del Tesoro durante lo esplosione certo Panerazi che vende anche articoli I Governo. il 19 agosto i turchi presso Shihraban, Enti morali e fing al 3%/, per i depositi di guerra, a datare dal 24 agosto da caccia, È crollato l’intorno della casa, 19, Madrid. L'emigrazione temporanea sulla riva sinistra della Dijala, Il nemi- degli Istituti discredito è delle Casse di stato 1917 e fino n sei mesi dopo la conclu- facendo precipitare le persone che dorstata sospesa, Un ammatinamento è avm tali misure
nuto in nnavcasa di correzione di ado- pitosamente sulle colline di Hamwin, Gl'in-
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— Durante la settimana finita a mez: pubblico dei tabacchi da finto superiori case sono rimaste danneggiate. Vi sono do Henares. 1 disor- glesi rimasero padroni di Shihraban, cit- zanotte di domenica 19, sono entrate in di prima qualità 6 di tutte indistinti mumerosi -feriti, ma uno solo è in gra “no stati ‘facilmente repressi. Un tadina ad oltre 100 km. a nord-est di porti italiani 499 navi mercantili di ogni 0mente le varie qualità di trinciati, di vissimie condizioni.
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reso rigcessaria una energica repres‘Trecento vittime ha fatto una di 828.145 tonnellate, senza toner conto ne. Un detomito ‘è rimasto ucciso è esplosione avvenuta nella contea di Que- delle barche da pesci edi piccolo cabo-
sigari e di spagnoletto nazionali, ete., è Salonicco. Un nuovo incendio è seopaumentato di circa il doppio. piuto nel quartiere Vardar. Oltre mille
Parigi. Aletni giornali annunciarono caso sono distratte. conclusione di nn accordo, franco-ita25, Pictrogrado. Suvinkott, facente funci feriti. Ad Huolla, nel bacino mine- bee (Canadà), nella fabbrica Rigand, Una taggio, Le perdite di nuvi italiano in la avente lo scopo della moiificazione zioni di ministro della guerra, diede le io di Nera gli scioperanti hanno fatto quarantina di case sono state rase al tutti i mari fi rono di duo piroscafi 6 liano delle frontiere dei duo paesi. Tali vobi dimissioni in causa di divergenze di veico-contro i gendarmi; i quali hanno suolo dalla forza dell'esplosione. tre veliori; altri due piroscafi cd un ve sono completamente prive di fondamento, duto con Kerenski sulle. questioni miliposto, Vi sono quattrò scioperanti ue21. Udine. Il dott. Dino Callerì, scom- liero vennero soltanto danneggiati, ma — Statistica del movimento delle nav tari © pelitiche. Korniloff dividerebbe le ie tredici foriti, Un soldato e un gen- patso da Udinemesi or sono, è imputato raggiunsero il porto, mentre due” piro» mercantili nei porti francesi nella settidi Savinkoff, Kornilotf assisterà al ‘mo sono rimasti foriti, di peculato verso lo Stato 0 di truffa scafi furono attaccati da siluro nemico mana terminata il 19 corrente: Arrivato idee Congresso nazionale a Mosca, Il Consiglio . Afene. I giornali annunciano che
Potenze
dell'Intesa
hanno informato
verso un gruppo di notai, Il Callerì, che era conservatore dell'Archivio notarile,
Fovenno greco che mettono a sua di- avrebbe lasciato un ammanco dalle trensizione i fondi necessari alla sua nuo- ta alle cinquantamila lire nella cassa che
situazione, Il primo anticipo è fissato
gestiva. La truffu a danno dei notai ascen-
‘cento milioni,
derebbe
seriza risultato. Torino. La sensibile
mancanza
di fa-
1049; partite 1012. Nuvi francesi, affon-
date al di sopra delle 1600 tonnellate
ITALSOMATOSE u 100 000,
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genorale degli ucraini ha declinato l'in-
to dol Governo di inviare rappresenrina; lamentata da qualche giorno, è stata al di sotto 4, Navi francesi attaccate se tanti al Congresso, Il segretario general» ogxetto, oggi, dello svolgimento di. nn za suecerso ttelli danesca affondati, dell’ Ueraina diede le dimissioni, perché gruppo dl interpellanze e interro ioni nessuno, ET DES in conflitto col Governo; ina vesta in al Consiglio comunali Il Comando ‘del Londra, Statistica settimanale del mo- funzione fino alla nomina del successore.
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