L'Illustrazione Italiana 1917 n.48 by Biblioteca Militare

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SCACCHI.

Fraso ad inversione di lettere.

Problema N. 2594 del Signor Comins Mansfield.

Problema N. 2595 del Signor G. Heathcote,

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mIANOO. @ Pezzi.) BIANOO, (10 Prezzi.) | 2) Eoco: è il suluto a Dio, Blanso, col tratto, dà se. m. in due mosse. |IlBianco, col tri.tto, dà so, m. in due mosse, Al di nel càos tornato,

A n Il fascicolo d'ottobre del Good Companion

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DELLE

si ammira

in que-

sta fotografia, non è unica, non rappresenta un momento culminante, un'azione eccezio-

nale, ma

oggi si ripete

periodicamente

molti centri di adunata delle truppe, e si rinnova ancor più animata e vasta su molte

strade e piazze d'Italia, dai confini delle Alpi alle linee combattute dei fiumi veneti. E gli attori, ipersonaggi non sono sempre i soldati italiani, anzi ora si alternano con i soldati francesi; al grigio-verde d'Italia segue l'azzurro di Francia per poi ricomparire il grigio-verde,

quelli

che

non

cambiano,

quelli che appartengono ad una nazionalità e ad una marca sola sono gli attrezzi, le macchine,

e cioè i veicoli Fiaf.

Questi

sono

TRUPPE

ITALIANA

CON

AUTOMOBILI

i veri protagonisti, questi innumerevoli e instancabili autocarri /7af, su cui passano in-

teri eserciti e che sembrano moltiplicarsi al-

l'infinito più dei soldati. Allorchè la necessità li richiede, sembra che essi scaturiscano

“FIAT,

ormai prosegue senza posa da anni, dal prin-

cipio della guerra.

Un simile spettacolo ferto per sorprendere

non ci è soltanto ofi nostri occhi e per

incitare la nostra ammirazione, ma anche per da ogni parte quasi per virtù di magìa. Af- | indurci a pensare ed a riflettere. fluiscono a squadre, a schiere, a falangi, si | Ed anzitutto, il nostro pensiero si sofferma sull'ognor più estesa applicazione dell’autoallungano sulle strade come fiumane, dilamobile al trasporto rapido di ingenti masse gano ricoprendo piazze e praterie, tutti in assetto inappuntabile, tutti pronti alla nuova di persone. Si è compresa finalmente l'utilità tappa. Pare persino bile come tutte dell’automobilismo in questo servizio, e la vera neci queste miriadi di veicoli siano derivati da a a cui lo stesso corrisponde per una sola fonte, siano opera di un solo artesollevare e sfollare il movimento ferroviario. fice. Ma l'artefice è la /îa/ per cui invero il Le ferrovie hanno una capacità di sfogo limitata agli impianti. Anche disponendo di vagoni prodigio di sì meravigliosa creazione è la regola normale, è la vicenda quotidiana che | e locomotive illimitatamente, non si può avti

viare su una data linea che quel numero di

listico

treni che è comportato dalla sua potenzialità di smaltimento, L'automobile ha invece una potenzialità di efflusso praticamente illimitata. Con l'automobile basta accrescere il numero dei veicoli per aumentare la possibilità del trasporto, poichè l'automobile non ha bisogno di impianti fissi e può marciare su ogni strada,

mente, si è che le strade siano tenute in buono stato di conservazione. Il che in ogni

può passare per i campi e guadare i fiumi.

Se una linea ferroviaria tra le città A e B arrivata al suo traffico massimo, supponiamo

di 50 treni ali giorno, non nessuna

ragione

neanche

consente per

uno

di più, il col-

legamento automobilistico tra le stesse città A e B può essere sempre raddoppiato, triplicato, quadruplicato col raddoppiare, triplicare, quadruplicare il numero dei veicoli. È questione di possedere i veicoli e i conducenti, e questi per fortuna

non

mancano

Italia, come non mancano le strade. La sola condizione perchè tale movimento automobi-

intensificato

possa

svolgersi

agevol-

caso è infinitamente più facile a compiersi che non l’accrescere anche in minima proporzione la potenzialità di una linea ferroviaria.

In secondo luogo torniamo su una osser-

vazione che ci ha colpito fino da principio. Dicevamo dianzi che non èrano soltanto trup-

pe italiane quelle trasportate dagli automobili, ma erano anche truppe delle nazioni alleate che muovevano su autocarri di costruzione italiana. Abbiamo visto colonne di centinaia e centinaia di veicoli /faf di proprietà dell'esercito francese transitare per le vie di Torino e di Milano affollate di soldati rri di Francia con gli elmetti bruniti, e altre centinaia ancora degli stess veicoli Z7af dell'esercito francese in colonne di autoambulanze e di servizi speciali, e infine stermi-

nati parchi pure di veicoli Zia/ sempre ad-

detti all'esercito di Francia venuto in Italia; L’automobile è stato oltrechè il veicolo delle milizie nazionali di rinforzo, anche il gran mezzo di transito del contingente francese in Italia — e non bisognerà dimenticare questo suo immenso servizio — e l'automobile che ha servito a questo scopo era di marca italiana. Neanche noi che pur tante volte abbiamo assistito all'invio di camziors italiani

in Francia, supponevamo che la Zi2f ne avesse

mandati tanti, che fosse così. rilevante la quota dei veicoli F7af in servizio presso l’esercito francese. Nell’ammirare adesso questo esercito di vei-

coli, noi abbiamo come una rivelazione nuova e straordinaria che ci permette di valutare più al giusto l'entità del contributo e dell’opera

della /?af alla guerra, e che ci sco-

pre un'ampiezza in più dell'enorme

produ-

zione Fiat e una sua nuova e cospicua benemerenza.

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Per tutti gli articoli e i disegni è riservata la proprietà artistica e letteraria, secondo le leggi e i trattati internazionali Copyright by Fratelli Treves, December 2nd, 1417,

IL GENERALE

HeRBERT

PLUMER,

COMANDANTE

LE TRUPPE

(Dis. di F, Dodd, « Ill, London News »,

INGLESI

IN ÎraLia.

L'ILLUSTRAZIONE

DAL

FRONTE:

ettimane di silenzio mi è piaciuto

lere che finalmente, con qualche lettore fe-

dele dell'IraLiana, posso permettermi qualche con-

fessione, fosse pure d'estrema

assolutamente

non

debolezza.

dimenticare

Perch' io

quello che ho

patito nei giorni tremendi che abbiamo passato. Agghiacciata e ribelle l’anima all'annunzio funesto, il tormento forse più insostenibile di quelle ore fu questo: nella faccia d'ogni italiano che s'incontrava

per via voler quasi leggere i se-

SOTTO

ITALIANA

QUESTA

LUNA

Sulla seconda pagina c'era scritto:

izione per ri

saremo buonissime sempre, dieci volte.

Sì, sì, santa maestrina che dettasti di tua inizia-

iva in una scuola di campagna i capiversi di quell'osanna puerile, tu puoi vantarti di possedere la dialettica della g. e della remissione dei peccati. L'Italia, pei suoi ottimi motivi, ha bisogno d'essere salvata. E tu che non hai dubitato un momento, hai

fatto promettere

NEBBIOSA.

Contarena, poi Vittorio Emanuele, oggi chisa, lim pidissima sulla faccia del Castello, sopra i portici del loggiato, sui rosei marmi del Palazzo, quando indistinta poca folla famigliare passeggiava chiacchierando nell'ombra, aspettando gli aeroplani. Furlanine passavano con gran picchiare di zoccoli. Come un sogno. (Perchè del fatto, è inutile, non me n’arrivo ancora a persuadere).

alle tue innocentissime

gni dell'orgoglio punito, della

fellonia convinta. Fui martire d'una livida allucinazione. Per

PESTE

ore e ore credetti che non remmo più riavuti, credetti dav-

Italiano: cheèquanto direil più novizio eilpiùmaturo, il più

inesperto e il più sapiente, il più beffardo e il più prodigo, il più realista e il più visiona rio di tutti i popoli europei. Allora, vogliamo indagare quello ch'è successo? come fu che per

vero che la mia generazione

fosse condannata a finire così,

un'ora questo popolo parve ca-

pensavo che noi non ce l’avrem

dere nell’infamia, e subito do-

mo fatta a diventar vecchi. Mi nel futuro

po è tornato

sentivo precipitare tetro.

Entravo

e uscivo nelle

chiese dove tiravano giù in fi ta le pittureei candelabri

a fare stupire il

mondo? Si fa presto a disperare, a fare il profeta della rovina, a piangere

per

sul cadavere

cazione a Iddio che cosa intendesse fare dell'Italia. Avrei vo-

della nazione: non saremmo nemmeno stati italiani se non ci fossimo lasciati andare an-

gnava di mischiarmi

Appunto sulla nostra

domandare con

ebbra

provo-

che per questa china blaterona.

agire € or: mai mi repuall; vita, ‘acevo dei balordi progeti Î Salutavo gli allarmi a di malaugurio.

che trionfava

to l'avversario.

Senonchè

sia-

mo un popolo troppo avvezzo

alla storia per essere vinti dal-

Il sole

la mattina alla sera d’un gior-

nell'azzurro in-

no. Nè l'avvilimento e la dispe-

differente mi faceva spavento perchè tentava anche in me uno scherno A goderne codella vista

me prima, a godere

Meletta

delle cose belle e incorruttibili,

non mi sentivo più degno; ritrarmi in disparte, a fani

razione posson reggere sotto un cielo come questo, al quale i temporali non servono che a sovraccaricarlo di splendore.

Davanti.

Il riscatto

non

può

tardare.

it ?

E venu-

Della prima caduta ci. siamo

sticare solamente qualcl

ime sempre, a titolo

il ‘silenzio mi si

scolare

che

le. tii negato Mi proib sorella, Mai e poi mai sapevo di por! are la gelosia della il dolore d'anria così in profondo. Rischi

certezza

che cacceremo via i tedeschi.

siero consolante, la solitudine e evano accusatori. Per ultima si

‘aganza mi sen-

saranno

buonis:

d'espiazione comune, e

intanto a compenso della

lo non ci credevo più che in Italia esistesse tanto

amore d'l

E dopo quel quaderno mi sono vero della salvezza, della pronta

‘atti. Rotti

| ta l'ora di altarci addosso? Ma evidentemente non calcolavano

che noi fos-

simo un popolo da ricominciare la guerra da capo. Pare che stia succedendo precisamente questo. AI nuovo

fronte

hanno

avuto il battesimo

del

fuoco i ragazzi della classe ’99. Appena giunti sul Piave, all'altezza di Fagaré, è venuto come per gli altri anche per loro

stio, e la con-

templazione dell'altrui miseria tutta in derisione. Erano vere pene dell'Inferno sulla terra. A

tratti mi tornavano

impres-

sionabilità faceva assegnamen-

eroplani sopra Udine con

l'ordine d’andare=al contrattacco, alla baionetta.

a mente

Oramai

si dànno arie da ve-

terani, giacchè

gli ordini del

giorno parlano di loro. E la Patria si difende col suo san-

gue più primaverile. In compagnia non c'è bisogno di barbiere: lanugini fresche, capelli i H

speranze concepite mi tornava-

no a vergogna. E allora dove

mmo, chi ci condusse, chi i Ma tenza,

fra mezzo chi passammo, quangiorni l’anima ci rimase così

contadinelli

chie brigate, ancora non sàzie i- gloria, sotto quei visi chiari hanno colori fiammeggianti. Antonio

steria sotto gli argini del Bacchiglione, il sole persuase il mio animo di riaprirsi alla vita e al-

(Labor. fot, del Com. Supr.).

la speranza, e per dire da chi venne il primo. invito di

Èra il meriggio e pel cancello tornava dalla scuola, il braccio, una bambina, dal

con sospetto il tavolo che occupavamo

e venne a girellarci intorno: perchè quello era il tavolo dei suoi studi e sopra ilmuro c'era un chiodo

appositamente per sospendere la cartella. Noi a; la

bambina per il giubbetto mentre

rellava, e così le prendemmo un quaderno su dalla cartella; la piccola, seria, restò a considerarci. Sulla

prima pagina del quaderno nuovo c’era scritto: cacceremo

via î tedeschi, cacceremo

via i tedeschi,

cacceremo via i tedeschi, diecì ‘volte, una propo-

FERNET-BRANCA SPECIALITÀ

FRATELLI

BRANCA

DEI

- MILANO

Amaro tonico — Corroborante — Digestivo. Guardansi

dalle

MORSA

Nel prossimo numero in-

viso sporco, dagli occhi belli, appena poco più alta dei tacchini che per la spianata le andarono incon-

guantammo

BALDINI.

Gallio.

saggezza.

tro. Guardò

con

uno dall’altro e a chiamarli per nome, se hanno tutti la stessa faccia. Le mostrine delle vec-

bisognava svegliarsi ogni mattina. Ora racconto queste cose lamentevoli non per mia vergogna ma per dire come fu che cinque giorni dopo, aun'o-

con la cartella sotto

mascherati,

occhi pieni di malizia. Quello che stento a capire è come fanno gli ufficiali a riconoscere

e chiusa? Presto menti e recriminazioni finiron ol diventare plateali: l'ultima innocenza s'era omai ristretta al silenzio e ai bisogni animali di mangiare bere dormire. E

contratfazioni,

plus ultra minestre

riscossa, della vittoria. E subito nell'animo tornò a rifluire tutta la vita, ancora vasta e rioca di voglie,

di possibilità, di consolazioni; perchè senza spela vita non consente

spiri di sollievo, una

ma intimazione di speranza.

d'essere vissuta.

buona volta! alla pri-

Dopo la strettura di tante superstizioni e di tanti

rancori

anche la malinconia, la dolce e diletta ma

linconia ebbe i suoi sfoghi, alla sera, a_queste

seri

e a queste terre d’argini rettilinei e di canali malinconici: e sotto questa luna nebbiosa cominciava

a richiamare perdutamente come in sogno la luna limpidissima d’un mese addietro in piazza d'Udine,

perdutamente,

chetamente,

GOMME

nella

vecchia

Piazza

PIENE

S.P.I.G.A. per

Autocarri

LE PIÙ ELASTICHE - LE PIÙ ROBUSTE Fabbricate a MONCALIERI (Torino)

dalla Società Piemontese Industria Gomma e Affini R.POLA &C.

cominceremo zione del romanzo

CONDO

che ROSSO

la pubblicaDI SAN

tori dell'ILrustrazione IrALiana. Lasciate le sottili fantasie nordiche, prime

SE-

ha scritto espressamente per i let-

caratterizzarono

che

la singolare perso-

nalità del giovine scrittore siciliano, in questo romanzo d'ambiente romano Rosso di || San Secondo appare del tutto rinnovato, Î improntando a una chiara armonia di sp.

| rito

e dî forme schiettamente latina la sua

arte originale e profonda.

AMARO

RAMAZZOTTI

(AMARO FELSINA RAMAZZOTTI)

Il sovrano degli aperitivi-Di fama mondiale Dopos ‘pasti ejficacissimo digestivo

RAMAZZOTTI-MILANO = CASAFONDATA NEL 1815 Di prossima pubblicazione;

OMBRE,

UOMINI £ ANIMALI

pi PAOLO Quattro

Lire.

EMILIO

MINTO.

Tirizor vaglia ai F.lli Treves, in Milano,

L'ILLUSTRAZIONE

GUERRA

SULLA

ITALIANA

NOSTRA

FRONTE.

(Fot. Ferrando dell'Ufficio speciale della Marina).

L'ultima visita del Re a Venezia.

L'ILLUSTRAZIONE

ITALIANA

FRONTE. NOSTRA SULLA GUERRA speciale della Marina). (Fot. Ferrando dell'Ufficio

Venezia attende fiduciosa (fotografia fatta nella prima quindicina di novembre).

cee-@ co CL n

‘(owsdng 03Yvb0:0) oLsoxvs0907) opunuo9 jp

VULSON ‘ASLNOHUJ VI VUHANOD VI11NS

Re RISE, 1964 è

FL TREVES

Fagaré: L'Isola dei morti.

|| sor

IAT

GUERRA

TSUIEE

(Laboratorio fotografi

PRIGIONIERS

AUSTRIAGI

NOSTRA co del Comando

Supremo).

tijurati

_FagaRE

FRONTE.

PIAVE.

L'ILLUSTRAZIONE

TUA

FRO:P NO CES ERE Tranquillo va sulle furie ovvero

cose che capitano.

A un tavolo c'è Tranquillo che scrive una carScrive: tol ina. Carissimo Stefano, ndomi di tornare a | scriverti quanto prima più a lungo, ti accuso intanto ricevuta ‘del tuo

(Fotografia Alinari).

valle del Brenta vista dal Castello di Bassano.

Trawo. (inebetito). ? Je mani infreddolite le stepidisco

tto l'ala delle tortorelle SÌ Miti

— Che mastichi, Tranquillo?

(Un caffè. Ore antimeridiane).

Inno manoscritto

ITALIANA

Traso. (©.

s.)

E guardo al sole fuggente senza corteggio dî splendori...

provano il suo commercio con associazioni al soldo della Germ: Altro che poesie. Trano. (furioso). Ma allora perchè.... Ah rabbia! — Stai fermo, il cameriere ti g Trano.

tante

tua

ultimamente,

nuove

che

perchè

fare il poeta,

la testa?

Teano. O che spasimo, no, voi non

ri-

mi potete capire....

— Ti capiamo anche troppo, ti capiamo. Trano. To volevo dir fare la spia

mi son

venute svolte, su quel delicato argomento,

(modo alla

in ballo l'ala delle

ver Trano. (giungendo le mani). Per carità, non dite così... — Cioè? Traxo. Lui era padronissimo di fare la spia — Ma che dici, ma dove stai con

zioni che io sollevo; anzi dal giorno parlammo

parole?

se faceva la

bero che tu usi conosci bene le obieche ne

perchè...

tortorelle, il sole senza corteggio,

e la poesia a quella ti nasce è veramente platrice. Riguardo al metro li-

cordi?, nel Viale dei Lauri,

allora

c'era di sprecare tante parole, di na:

titolo « Candidi

della

s.). Ma

che necessità c'era di mettere

piaceri »: che mi è giunto particolarmente caro in quanto meglio forse altro ci so vedere quello riflesso

(c.

gola) ma allora perchè scrivere di quei versi, e

ed argute conclusioni

che ti comunicherò. Comunque, non saprei allarmarmi di certe ingenuità, che ti fanno onore; perchè è anche la tua inguaribile semplicità d'animo

fa no che non passa, che non deve assolutamente

Travo...

passare.

passi; ma chi lo costrin-

che ti fa così amabile per gli amici. In nome delle incolpevoli Muse, tuo

geva, domando .io, quando non era

trano in caffè e s'avvicinano al tavolo

so giambico, perchè venirmi a par-

vero, chi lo costringeva a fare il poeta, perchè venirmi a interpellare sul ver-

affezionatissimo 7ranquil Appena ha finito di scrivere en-

due signori. Uno dice

lare di cose che mi stanno

— Sai, Tranquillo, hanno messo in galera Stefano per spionaggio. TranouiLco (saltando în piedi). No uo no. — Questa mattina, l'hanno preso

e mettermi in quest'impiccio dei ì;

Mitragliatrice che difende una strada sulla sponda del Piave.

dentro il letto.

— AN! ci vuole questa volta una buona fucilazione nella schiena. È venuta l'ora di dare una lezione a tutta

questa

turba

di giuda che vo-

gliono colpire alle spalle l'esercito che si sagrifica,

L'ora non può più tardare, giustizia

sarà fatta. È

vergognoso però che tra i nostri amici covino que-

ste vipere, caro Tranquillo.

« Candidi piaceri»? È qui che comincia il buio, questo è quello che non riesco a capire. Dal momento che poteva fare la spia, perchè ingannare così la Poesia.

Trano. (ricadendo a sedere). Lui? non può essere. È una calunnia.

sacrosanta

tanto a

cuore, perchè levarmi il pane di bocca

ma l’anima si travasa in timide malinconie... — Come sei cinico, Tranquillo. Traso. (©. 5.) 5 perdòno al male che m'hanno fatto, e se c'è un fratello che geme nella prigione della vita. (scattando). Ah porco porco porco! — Ma con chi l'hai, con chi ti riscaldi? Travo. . ch'io gli rompa le sbarre col mio petto. Sono versi di quell'infame! capite? liberi! — Saranno belli, saranno brutti, noi non ce n'intendiamo. Ma questo non conta nulla. Quello che conta è che gli hanno trovato in casa le carte che

— Se poteva tradire la Patria, eh?

Abbiamo capito quel tanto

che ci basta (/evandosi

tutti e due). State in guardia.

Trino. (Resta istupidito a rileggersi la sua cartolina) ci! oi! Uno pei Due(uscendo), Dimmi un po; î poeti sono tutti così? L'aLtro. Ma! Non ci

vede mai chiaro.

Gatto Lupesco,

Guanto

L'ILLUSTRAZIONE

GUERRA

SULLA

ITALIANA

NOSTRA

(Laboratorio fotografico del Comando Supremo).

é: Feriti austriaci,

FRONTE.

L'ILLUSTRAZIONE

470

Il gen. Orro

von

NOSTRA

BeLow, *

comandante le truppe tedesche sulla nostra fronte.

Carlo | visita l’arsenale di Pola,

GUERRA

DAL

Il gen.

KroBatiS,

von

ITALIANA

CAMPO

NEMICO.

Il gen. di fanteria A. von Kraus,

comandante l'armata austriaca della Carma.

comandante l'ala orientale dell'armata Krobatin.

Carlo I e l'ammiraglio Njegovan

nell'arsenale di Pola.

SOTTI.I

In marcia.

INOIZV » VI VHUHAND VI1NS JIILINOHJ t > z »

VIONVHA NI

Dopo la battaglia. LE

FAMOSE

Alcune «tanks » sfilarono per le vie di Londra nel corteo d'insediamento del Lord Mayor. «TANKS»

CHE

HANNO

SPIANATO LAV VIA

ALLA

RECENTE

VITTORIA

INGLESE

L'ILLUSTRAZIO

RACPATRIA

ITALIANA

RICONOSCENTE

sto plebiscito di grato

amore

pei nostri sol-

1 combattenti che offrono tutti sè stessi per il nostro bene, per la difesa dei nostri averi, per la nostra esistenza medesima, hanno

dati, riesca degno della loro eroica diuturna fatica.

gratitudine.

quando la sventura toccata alle nostre armi veniva a rivestirla di una forma anche più austera ed eloquente — incominciando a realizzarsi sotto aspetti tanto propiziatori, se-

sapere che quell’eroismo arde, si esalta e si consuma per la nostra libertà, per la nostra pace?

gna un primo risultato felice e promettente. Ma la via è lunga e occorre accele-

Squallide torme di profughi giungono da lontane provincie. Eppur vediamo sussistere, quasi immutate, intorno a noi, le consuetudini dell'operosa civiltà alla quale ci eravamo assuefatti nei giorni sereni; frequentiamo le officine e le scuole, gli uffici e i tribunali sentiamo pulsare nel cuore della città il potente anelito della vita industriale; abbiamo

cita adesso, quando si sa che dal Piave, ro: di sangue nostro, si guarda e si attende alla essenziali di questo Ente, è presto detto. Si prova dei fatti il cuor della Nazione. tratta dare un premio, un soccorso, un’asÈ un momento, questo, nel quale chi resta sistenza immediata ai combattenti, in ragione |

vastato, soppresso; e un’involontaria ma giusta separazione spirituale si viene *formando fra noi, che restiamo tranquilli, e

diritto di sapere che il loro sublime sacrificio trova in noi corrispondenza di alta e sincera

Questo il concetto fondamentale che ha determinato il sorgere della grandiosa nuova istituzione nazionale La Patria riconoscente, intorno a cui sono chiamate a raccolta tutte

le fiorenti energie italiane. In che cosa consistano le pratiche finalità

Molto si è fatto già. L'idea istessa, —

nata

rare il passo. E nessuna esitazione sarebbe le-

ancora pensieri per la bellezza e per l’arte;

non riusciamo a immaginare che tutto possa essere improvvisamente sconvolto, de-

quelli che

del merito e del bisogno, nonchè di fondare, subito appress una larga e solida istituzione oranica, la quale con mezzi svariati cooperi alacremente a garantire l'avvenire del soldato e quando ritorneranno alle consuete occupazioni, dopo aver compiuto il loro

I teatri sono aperti ad oziosi

spettacoli. Nelle osterie suburbane il languido ritmo d'una musica convoca ancora a liete adunanze

mico.

Al programma,

vastissimo , zione, ha

tutti

gli

riconoscono

Se nelle vie il fiotto della, folla incessante è solcato dal passaggio di soldati delle nazioni alleate, venuti ad agitare arditamente le loro bandiere accanto a quella d'Italia lacera ma non umiliata, anche l'omaggio reso a questi valorosi acquista le apparenze di una festa. Ma laggiù tra le gole dei moi ti, sulle rive dei fiumi dove si combatte, la vicenda delle notti e dei giorni è segnata dalle veglie angosciose, dagli oscuri patimenti, dalle lente agdnìe. Sono occhi inebbriati di luce che si

nel

campo delle discipline economiche e sociali, l'on. Arnaldo Agnelli. E il programma è rie-

scito veramente pari al lavoro immane che La Patria riconoscente sì prefigge di realizzare a favore dei nostri combattenti

voro

immane

che troverà

cile il cammino e brillanti e s curi i risultati, se non gli a

venga di abbattersi in soverchie

complicazioni burocratiche, e in

lunghi giri viziosi di commissioni e sotto-commissioni superflue od ingombranti. Soltanto

offrono

semplice e sollecita nei metodi, ferma, disciplinata e chiara negli intendimenti, potrà consentire all'istituzione la necessaria agilità di movimenti, in giorn difficili nei quali ogni lentezza nelle risoluzioni e nelle opere finirebbe per allontanarla dagli

sarà

presto

fatto

compiuto,

mirabile

e che non in-

cecità,

giovinezze

non sia superato il confine che separa e tiene lontana la nostra

libera.e proficua attività dagli orrori dell'invasione nemica. Ogni ora di questa nostra esistenza pacifica, confortata dagli spettacoli abituali della RA della Società e del lavoro, è garantita da un generoso sacrificio di sangue. E noi dunque non daremo ai soldati, per que-

scopi urgenti che si è proposta

Ente

alla

fiorenti che vanno incontro allo strazio di ferite immedicabili, mature esistenze di uomini integri, destinati forse al sorriso della fortuna e della gloria, che si rassegnano alla morte perchè

un’organizzazione

di raggiungere. I nomi chiarissimi delle persone sin qui designate a guidarla per la via ardua, danno sicuro affidamento che questo poderoso

del po-

lucro, di lusso e di piacere.

messo mano, con la compet che

le giovinette

polo che amano riposarsi danzando. I poveri come i ricchi mostrandosi indocili ai mòniti degli sti e dei moralisti, e sforzandosi di godere intensamente la propria giornata, seguono lusinghiere immagini

dovere glorioso in faccia al nedella nascente

soffrono per difen-

dere la nostra tranquillità.

ANTONIO

BERNOCCHI

cavaliere al Merito del Lavoro Presidente del Comitato Provvisorio de «La Patria Riconoscente »

e capolista della sottoscrizione con l'offerta di L. 400 000.

no sarà stato lanciato ag

il Comitato Centrale provvisorio sia stato chiamato un notissimo industriale filantropo, il cav. Antonio Bernocchi di Legnano, uomo sai benemerito il quale, alla lunga serie delle ingenti sue elargizioni a pro dei bisognosi, ha voluto ora aggiungere una nuova munifica prova di generosità e di patriottismo offrendo la cospicua somma di Lire Quattrocentomila alla sottoscrizione pei combattenti. Con uomini della sua tempra e del o cuore è facile presagire alla nascente istituzione il superbo successo che gl'italiani non mancheranno di decretarle, appunto perchè da essa risplenda tutta la nobiltà dell’anima della Patria sempre pronta, nell'ora del dovere, a tutti i sacrifici. Oggi che l'appello è lanciato, le responsabilità — è bene ricordarlo — sono aumentate,

e ogni tregua dinanzi alle incalzanti necessità del compito, diverrebbe una colpa. Oggi tutte le energie salutari e tutto l'entusiasmo devono essere messi a partito, affinchè que-

essi dobbiamo? Non di parole si tratta, ma di atti che siano

finalmente degni dell’affetto che i combattenti ci ispirano.

italiani il forte doveroso appello.

È poi di ottimo auspicio che a presiedere

sto sacrificio, qualche segno della gratitudine immortale che ad

pensiero, vuol es-

Non si chiede denaro per farne strumento di umilianti elemosine, ma di doverosa assi-

deciso, sorretto da una sola travolgente energìa. Ecco le leve possenti che moltipliche-

stenza civile: segno tangibile di una fraternità che altri testimonia col sangue. Al punto

inerte

sere,

ranno

tradisce. Un

solo

e un solo palpito; un solo proposito la nostra

forza, che

affretteranno

nostro domani di vittoria, E La Patria riconoscente sarà. Vivida e forte come fu concepita dagli iniziatori, grandiosa e benefica come l’attendono i combattenti, che hanno diritto di vederla e volerla così. «A noi — scriveva giorni sono a questo proposito un autorevole foglio lombardo, le cui parole facciamo nostre — a noi, ora, borghesi o proletari delle retrovie, che possiamo ancora muoverci

nella vita liberamente,

per-

chè abbiamo la nostra casa sicura, le nostre occupazioni indisturbate e anche l’acre piacere di lamentarci se l'avaro mercante ci nega qualche grammo di lardo introvabile o se le contrade della città ci sembrano male illuminate durante la notte! Noi facciamo di gran belle parole sull’eroismo dei soldati combattenti; ma portiamo forse nell'anima l’assiduo tormento che dovrebbe venirci dal

in cui siamo non si può vivere senza vin-

cere. E la vittoria dipende anche dai propositi di tutti noi che, risparmiati dal ferro e

dal fuoco, possiamo — quindi dobbiamo — contribuire

alla resistenza nazionale ravvivando nei combattenti l’idea di una Patria non ignara nè ingrata del loro sacrificio in-

comparabile. »

Vorremmo noi pure che la notizia della nuova istituzione che sorge, non giungesse alle prime linee del fronte, diminuita da interpretazioni fallaci. Il plebiscito che ora s'inizia, il. fascio di energie che ora si stringe, è semplicemente un bisogno dell'anima grata: un bisogno che i buoni italiani intendono e vogliono servire. E i combattenti — ne siamo certi — crederanno alla vibrante sincerità dell’ omaggio: crederanno come in questi momenti non sia lecito, non si possa mentire. n

L'ILLUSTRAZIONE

UOMINI

COSE

ITALIANA

DEL

473

GIORNO.

Gli ufficiali presenti a Milano si recano al grande rapporto indetto dal gen. Angelotti nel Palazzo di Brera.

i richiamati, tracui molti ani,sfilano perlevie della città prima di imbarcarsi.

Il sergente bersagliere G. Morini che uccise il gen, tedesco von Berrer alle porte di Udine.

La prima fotografia venuta dalla Russia nella quale si vede Lenin che marcia alla testa di un corteo di pacifisti nelle vie di Pietrogrado.

Come si custodisce il denaro per la guerra agli Stati Uniti: La porta del peso di 50 tonnellate che chiude il tesoro alla Federal Reserve Bank di Nova York, e che funziona automaticamente al minimo allarme.

L'ILLUSTRAZIONE

ITALIANA

Il generale inglese sir H. H. Wilson, membro del Consiglio di Guerra degli alleati.

Col. House.

La missione americana in Europa.

GUERRA

D'ITALIA

(Dai bullettini ufficiali).

Le operazioni dal 20 al 25 novembre.

dieci

21 novembre. — Nella giornata di ieri (20), intensa attività di artiglieria su tutto il fronte. Nella zona rono valido concorso i della

monitori ingles

Regi

Tre velivoli avversari

aviatori,

ario attaccò violentemente

furono abbattuti dai nostri

ERA

giorni, senza

tregua

solo palmo di terreno,

e senza

lottano

caposaldo delle Me/erte, hanno

aver

ceduto un

per la difesa

anche

del

ieri (24) re-

spinto parecchi furiosi attacchi nemici e contrattaccato con successo. Due sezioni di mitragliatrici

furono catturate Sul rimanente del fronte, sole azioni di artiglieria.

Nel cielo del Monte Grappa due velivoli avver-

non furono ripres

aerei eseguirono eflicaci

mento

sostennero

sari sono stati abbattuti da un nostro aviatore.

azioni

di bom-

26 novembre. — Ieri (25) masse avversarie, s0-

stenute

formidabile

fuoco di artiglieria, riten-

recchi

duelli con apparecchi nemici.

25 novembre. — Sull'altopiano di Asiago gli eroici riparti della Prima Armata che da oltre

NECROLOGIO.

A Firenze

mandante del Dipartimento -

di. Venez

Parteci,

del passatd

ottobre

indirettamente notizia alla

Vincenzo

Picardî.

Discenden-

‘nome, egli giovanissimo era andato a Roma, consacrando al giornalismo e alle lettere, dove

restato

al Mor-

fuoco di artiglieria

varia cultura.

Roma e dirigere la Rassegna con-

letteraria. Restano a testimoniare” del

suo ingegno alcuni saggi sui poeti nostri e prosatori contemporanei, notevolissimo tra tutti quello sul Ra-

pisardî. Diresse anche, dopo V. Mo

Davanti; ma le nostre truppe, con eroica resistenza e pronto contrattac-

co, le ricacciarono 23 novembre.

rello,

—

Sull'altopiano

ione, preceduta forze

sempre

delle Me/ette,

con estrema

L'a-

violenza da

rinnovantesi, appoggiate

finui contrattacchi, riuscirono a tenere saldamente tutte le posizioni e a respingere l'avversario con

perdite gravissime” catturandogli 3 ufficiali e 191 uomini di truppa. l’intera

più volte per-

definitivamente

gli ultimi

contrattacchi

l'avversario

al quale,

anche da questa parte, la giornata di ieri è costata

perdite ingenti.

24 novembre. —

piano di Asiago

Sul fronte al

Piave,

montano

poderose

dall'alto puntate av-

versarie, largamente preparate da tiro di artiglieria

e tenacemente eseguite, fallirono tutte.

Nel piano, nuclei nemici che tentavano in barca

il passaggio del Piave vennero rovesciati nel fiume

letteratura:

// barchetto »di

Lazzaro, È giunta notizia dal fronte della

tentativo corrispose preciso e mi-

cidiale

contrattacco.

sentazioni del teatro del soldato.

il nostro

A_7assor

il batta-

glione alpini « Monte Rosa» decimò gli assalitori AI centro, dove la pressione avversari i

poderosa, rifulse l’invitto valore del le colonne avversarie, che da nord-ovest e da nord

affrontate con furiosi contrattacchi e definitivamente ributtate. Più di duecento prigionieri restarono in

si protrasse

gareggiarono tutte in aggressività e bra-

subito l'atten-

attende con animo scevro

di pregiudizi allo svolgimento della

e ad ogni nuovo

giornata. Parecchie posizioni furono

dute e subito riprese dalle truppe della Quarta Arfar dell notte

Er:

e un fer-

avvenuta per lo scoppio di una granata nemica di

sonet,

/etterarie.

affermò con un vo-

tarono l'attacco delle nostre posizioni fra Brenta e Piave. Alla nostra sinistra lo sforzo nemico, diretto sulla zona di Monte Pertica, venne prontamente infranto

Tra Brenta e Piave, con violentissimo tiro di rtiglieria, seguito dall’avanz: di dense ondate di fanteria, il nemico, all'alba, rinnovò l'attacco. La

asprissima

zione di chi

nostra

intenso fuoco di artiglieria. I nostri riparti della Prima Armata, con validissima resistenza e con-

lotta divampò

blico ma che richiamò

La missione giapponese agli Stati Uniti.

da largo getto di granate a gas

fu condotta

novelliere

lume non abbastanza noto al pub-

Tondarecar-Monte

t.cco avvolgente del caposaldo

Cronache

vido divulgatore del Flaubert, e co-

Badenecche, e ad ovest su quello Monte Castelgomberto-Casera - MeI-fta Davanti, tentò ieri (22) l’atlacrimogeni,

uno studioso appassionato

nelle posizioni di

Asiago il nemico, puntando da nord

sul fronte Monte

Concorse a fondare in

temporanea — una rivista di stampo classico ma di spiriti moderni, nell quale egli stesso scrisse di critic

alcuni elementi

Nelle prime ore della notte scorsa, sull'altopiano di Asiago, masse nemiche attaccarono violentemente le nostre posizioni di Casera-Meletta

parten:

subito per

spirito ardente di rinnovamento e un:

per ben tre volte. Fu nettamente ar-

raggiunse

entrava

le vie più aperte delle riviste, uno

staccati della nostra linea avanzata sul Monte Fontana Secca.

a cannonate.

finire

te da nobile famiglia di patrioti mes

attaccò

arrestavano

sul

liano

mento di Sar Manelle nostre mani

allo sbarr: di lasciò

vura. Sul

famiglia — il giovane scrittore sici-

prigionieri emitragliatrici, edalMor-

che

caduto

fronte — e ne è giunta

Due

te Pertica, dove inutilmente

mata

è morto

sinesi che ebbe anche un ministro, Vincenzo, di cui il nostro rinnovava il

respinto

sanguinosamente

ingenti

malattia

alle campagne coloniali d'Eritrea e di Li bia, distinguendosi in parecchie azioni navali.

novembr

fenera;

breve

lante carriera nella Marina, compiendo lunghi via. gi, specializzandosi in studii tecnici, fra cui quelli perilregolamento sul materiale d'artiglieria, e co. prendo importanti cariche, come direttore d’artiglieri a Spezia ed al balipedio di Viareggio, delegato all'estero per fornimenti d’armamento, co-

velivoli avversari risultano abbattuti.

netta

dopo

25 novembre il vice-ammiraglio Giovan Battista Viotti. Era nato a Genova nel 1849; percorse bril-

puntavano con ostinato accanimento su Morte CaColle

dell'Orso, Monte

Solarolo

e Monte

Spinoncia, vennero falciate dal fuoco, ripetutamente

mano dei nostri. Alla destra l'attacco nemico si ma-

nifestò dalle pendici orientali del Monte Monfene-

ra.

Le ondate

d'assalto,

arrestate dapprima con

fuoco di artiglieria, vennero poscia più volte con-

trattaccate e respinte dai nostri bravi alpini. Furono

fatte alcune diecine di prigionieri.

Albania. —

Nella notte del 23, tra la Vojussa e

l'Osurm, forze nemiche attaccarono la nostra linea

a sud del Laffimzia e vennero respinte. Alcuni vantaggi parziali da esse ottenuti fra Monastir e Preziosca

trattacchi,

furono annullati da nostri con-

Nino

Oxilia, che da mesi prestava

tenente

d'artista

d'artiglieria.

Si era

morte colà

servizio

prodigato

quale

con cuore

quale era per la diffusione delle rappreNostalgico

della

sua batteria, aveva insistentemente richiesto di torvi, e in un'azione cadeva in faccia al nemico. Nino Oxilia compose con Sandro Camasio com-

medie

che corsero con fortuna le scene nostrane.

specialmente quell'Addio giovinezza, che ebbe tanta popolarità. Era buono ed amato: lo sanno e lo ricordano specialmente gli amici e i colleghi del giornalismo torinese, fra i quali militò per varii anni.

Questa settimana esce il XII volume dell’ ALBUM DELLA GUERRA LA BATTAGLIA DALLA BAINSIZZA AL TIMAVO Un volume di 80 pagine in-4 grande, su carta di gran lusso, con 90 incisioni e una carta geografica a colori: TRE LIRE, |! Dirigere commissioni e vagliaaiFratelli Treves, editori, Milano,

L'ILLUSTRAZIONE

ITALIANA

DUELLO , wovetta pi MANLIO

(Continuazione e fine, vedî numero precedente). Il

—

Calmati, Dick!

—

Aspetto

—

Come?!

MISEROCCHI.

Cosa credi che sia successo

Qui.

A che ora?

L Sicuro, Non capisco cosa ci sia di straordinario, se non

è avvenuto

che questo.

premura. Ma l'argomento doveva essere così brusco che perdette un po' di tempo a imprecare contro certi luoghi di villeggiatura senza a comodità,

a una bella signora molto provocante... oh! cono-

per giungervi, e a maledire la pioggia del giorno

imbecille...

a un chilometro e mezzo di strada,

sua, il colpo non gli è riuscito, perchè è capitato

ick! iovane che si trova

sco le «toilettes» di Laura!

palpitazione di cuore

si. Riccardo non

la rovina

di scarpe ma

a che fare, e quando l'importuno

faccia per parlargli,

gli si metteva di

a suo marito —

Se è una si RES non disturbarmi. Va via!

ito niente. Non credere che ora te la*ripeta.

siccome con-

Dick, neta dici delle cos

Non spaventarti.

Racconta.

modo

—

vorno nel

a un tuo pari.

cero

da Livorno con

non doveva

aspettarsi

alla prima di « Lodoletta ».

Ma io sono contrari:

dicolo.

quel ragazzaccio!... E

al ritorno, erano soli...

mia moglie ha detto di non

suocero verso il muro.

diventare riche ha

l'abitudine di esigere, bisogna che tu ti

della

schietta dichiarazione dei propri doveri che Gerardo aveva sfoggiato con tanto ardore, lo persuase a non contraddirlo, e pentito di avergli detto una parola spiacevole, lo compensò con un abbraccio affettuoso.

Ebbene, scegliamo”i padrini.

NELLA

INFLUENZA NELLE

EMICRANIE

massima

segretezza. Sta

tranquillo. Coraggio ce n'hai, non ho bisogno di avo: Arduini e Cimara saranno qui fra gna ricev

degnamente, e tu qui non

Latiano prete! Che follie, ragazzo! E anche questa è una delle tante cause di ciò che è accaduto. Come si fa a scegliere per villeggiatura un luogo simile? Il tuo parroco avrà una Perpetua che cucini. Sì ?Ebbene vado giù io a darle ordini, Tu riposa fino a quando ti chiamo. si era avvicinato

al letto di Riccardo,

il qualeaveva già socchiuso gli occhi.

— Lui beato! Il sonno gli giove

Ma guardandolo così tranquillo, sentì nel cervello un pensiero che si affacciava fra gli altri per molestarlo,

e che egli subito Hicaccio” uscendo di là, e

chiamando ad alta voce per la casa

parrocchiale

qualcuno che gli dicesse ove trovare del latte, del burro, dei biscotti, per gli ospiti gra delle sei. Fu proprio con il suo

intervento

in cucina che potè

preparare un'invidiabile colazione dicampagna, con vecchie porcellane da cui aveva rimosso la polvere di molti anni. Quando

sardo aveva quasi le a ime ag]

aver visto niente — cosa vuoi, faceva così buio... Lauretta a un tratto ha mandato un grido, ha fatto

fermare la macchina, minacciato Cantelmi poi?! Riccardo si era alzato dal letto, e incalzava

istituzione,

Non si può essere indiffe i e superiori alle ciarle! vuole una riparazione, e questa è

Guidava

la macchina Cantelmi

altro.

pero — insistè il vecchio — che non vorrai

trovare scuse per tirarti indietro.

Ti dird: era andata a Li-

e non si ha

Fra poche ore, nel giardino di Villa Arcton,

E dicendo

Riccardo rise, ma da quel gentiluomo di suo suo-

pomeriggio di oggi, per trovarsi con al-

amiche

consentito

Battermi ?

— Batterti!

— E per questo corri

— Nessuna disgrazia.

armi di an-

I È pubblicare in Tribunale. Tu dimentichi che bisogna riparare nel solo

—

lei e per voi.

reta spero bene che non vorrai consig]

— Si tratta di Lauretta, Riccardo fece un salto dal letto.

—

di quelli, noi, che non si aspetta

paura!

rola sul loro onore

poc

un'ora e non mi hai s:

tornava

— Niente affatto. Ho detto che tu volevi batterti

Siamo

fartene. Ho pensato a tutto io, anche alla tuba e alla redingote. Credo che sarai contento di me. Ah!

pagano care.

Guarda,

esisto più per

vo! Così ci rivediamo domani. Riccardo ! Insomma, che c'è?!

Era in automobile....

— Un secolo fa. Ora bisogna che mi eserciti.

immediatamente, data la gravità della questione.

gerezze sì

Una cosa gravissima, te l'ho detto, e tu non

Lucrezia... — Ebbene?

ho optato per questa.

gentilmente concessa. I nostri amici hanno dato pa-

Ora non è tempod

Deploro come tu... ‘aro Gerardo, io non t

cune

che sarei io; —

Riccardo. ‘guardava stupito il suocero. — Ei padrini di Cantelmi?

— Tutti gli accordi sono presi. Tu sei l'offeso; a te la scelta delle armi. So che tiravi di fioretto e

tro sua madre e te non potevo combattere da solo per toglierle tutti i vizi che le avete dato, siete voi

—

col-

—

ha il dovere, se è

responsabili di quello che è avvenuto. Anche le leg-

ardo !

è lei? Cosa vuole ?

— Da mezz'or: tisto dicendo di svegliarti e tarmi. Sei di —

lasciami ‘dire! —

un amante. Ma non c'è di più. Il mondo darà torto

rivoltava le spalle con una bella

Con me? Si

—

insieme

con una donna che non è capace neppure d'avere

sapeva veramente con chi aves

mossa di persona seccat: — Dico con te, si

—

con

in automobile

— con un’altra vecchia

uomo, di tentare e ghermirla a volo. Per sfortuna

prima che l'aveva obbligato a lasciare la vetturetta

completa di un bellissimo paio

Dove ci riuniremo per parlare?

che tu finisca.

— Niente altro che questo. — Dio sia lodato!

Una notte, mentre Riccardo dormiva placidamente nella casetta del parroco di montagna, piomba il suocero alquanto trafelato, con evidenti segni di

ove bisognava farsi venire la

Già fatto! Arduini e Cimara.

Riccardo scese trovò i suoi

rappresentanti che parlavano con Gerardo. La loro tranquillità gli piacque. Esposero brevemente le con-

dizioni del duello. Si era convenuto al primo sangue, Del resto l'avversario aveva presentato le sue scuse, offrendo qualsiasi riparazione per un accordo amichevole, a cui la parte offesa aveva fatto opporre reciso rifiuto. Al primo sangue dunque bastava. Non

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L'ILLUSTRAZIONE

476 parlarono più che a monosillabi. Riccardo vedeva dietro le cortine

bianche la vallata nei vapori delle

prime brume settembrine.

Il sole entrò , si mise a ridere sui mobili spe ‘chi, fra le trine del letto.

Uscirono in vettura chiusa fino al cancello della

villa inglese. Il signor Arcton venne loro incontro,

stringendo energicamente la mano a tutti, pi

padrone discreto, si ritirò nelle più

lucidi, entro gl

fa piacere questo sole?

da dove non sarebbe certamente usci

è non mi hai chiesto

catastrofe. Riccardo, aspettando, pen:

ciò lo divertiva. Anche i prati bagnati di rugi quella disgraziata avven-

tura. Vedendo la sala da

bove,

si possa finire nel grottesco

Vennero

gli avvers:

considerò come

con

tanta intenzione,

Saluto freddo

delle alte e lucide tube. Non una

e dignitoso

parola d'ambo le

parti. Il silenzio delle grandi oc

I rivali fu-

rono messi di fronte: — In guardia!

1] maestro d'arme aveva dato

assalto, Riccardo Cantelmi,

con

para

l'inizio.

di sangue gli

male di quarta

ed è preso

farlo gemere. La

sera sopraggiunge la febbre,

i temono complicazioni. Intanto da un ignoto

rifugio accorrono

con la servitù,

Laura e sua madre, Fusarpoli cani

maglie. stanza

Laura è introdotta dì del marito in un momento

Laura

stava in disp:

gli occhi, e si dolev.

in cui questo

di non sentirs

pure tra i nomi delle numerose bestie dom che il marito nel delirio ripeteva sovente. Mammà nellaa poltrona o non faceva niente 0 dormiva. Una di

ra, aspettava

E questa

volta

qualche

ire a Riccardo che c'er: discorso, chiese invece uto la è non si

parola

sinceramente

pianse

senza

sin-

— Dunque, come va stamane? — Meglio, molto megli Seguitando così

potremo

è vero?

uscire

Poi interrogò con gli occhi sua

presto,

non

figlia, ma questa

| capo, per far capire che non era successo

ancora niente. Venne il tempo della convalescenza, tempo lungo e tranquillo che Riccardo prolungava per godere la dolcezza dei pallidi sogni. E venne il giorno della prima passeggiata in carrozza. Av/fo e Danilo, stesi all'ombra, balzarono incontro al padrone, min

indo di saltare sulla vettura. — Su, Danilo, subello! Avito no questa volta. Giù! a posto decorosamente, mentre

il signor Fusarpoli tratteneva a stento Avifo per il

collare. Laura sperava un ringraziamento che non venne.

una mosec:

apàù gli occhi e la guardò a lungo sen ei rispose. Gi ndo lo sguardo per vide sotto la finest che dormiva. La

Un giorno, rd

quella foca di s la suocera

ione

lo indispettì,

e voltò le

spalle a sua moglie che aveva preso l'aria di cominciare un grande discorso. Allora Gerardo, vedendo che le cose non andavano bene, stimò op‘e la suocera. Un'altra

volta, mentre

Sì,_ vorrei, severamente

Fecero il grande viale sa pioppi. Si udiva il

come meriti,

TILTTI | questi giorni quando eri malato. Tu non vedevi, ma nella mia anima è passato il male che soffrivi per causa mia, eiltormento di un pericolo mag-

giore. Mi sono sentita così poca cosa di fronte a te, da umiliarmi ora a chiedere se mi hai salvata

ndo per amore,

chiedo, guardandoti,

Dick. E te lo

con una paura enorme che tu

dica di no, sapendo di non meritare che così, e pure sperando che in fondo al tuo cuore sia rimasto un po' di fuoco, come quei fiori rossi sul verde laggiù. Oh! I nostrì primi tempi! Ricordi? Forse tu non hai saputo prendermi. Forse io non

capivo, non avevo avuta da te una prova grande come questa che mi hai data. E sentendomi sola, sorridevo per ingannarmi. e nell'ingannevole vi ho addormentata la coscienza fino a questo risvi

glio che è opera

tua,

che mi conduce a te, buon:

Non sorridere così, mi fai male! Forse

non

so dir

bene quello che penso. Sono ora convalescente come te, e voglio gi — ma ho biche tu mi ai ella parla mentendo, senza Riccardo pens l suo punto di vista non accorgersene. La donna e

sa è come

la febbre, na-

che la volontà vi abbia parte; nessuna

necessità

morale.

Ogni volta ha aspetti nuovi secondo le diverse sen

sazioni, e ogni volta ladonna trova delle ragioni sempre buone per pei lere, Laura avrebbe par: lato con altrettanta

convinzione della

necessità di

trotto dei due morelli che Giovanni aveva preferito separarsi, p: di andare lontano, forse anche di mor per la.lieta circostanza. Adesso andavano al passo. e Ri ardo conveniva che non aveva esagerato sci Appariva a si lontana strisciadimare,ea gliendo la soluzione più comoda. Davvero rifcqui

agni,

stava l'amore di sua moglie, quando la sua volontà

Ottobre. Dolce tramonto d'ottobre. Sul declivio spiccava un ultima fioritura ardente come una fiamma.

aveva dunque mai visto lei cosa vi era in fondo al

destra, giù per

macchie

di pruni,

grandi b:

ingialliti, sfrondati, un po' stanchi,

la! — disse Laura. Il marito era distratto.

iticlto coraggio dopo l'esito di quel duello. Vada per Cantelmi! Ma la salute di suo genero,

perlegittimo affetto, lo impens mentre Laura gli scacciava

Che cosa? Quello che ho fatto. Bisognerebbe dimenti

dalle calunnie del

buona ancora.

guardando dalla finestra giù nel parco.

Il danese sì mise

non capiva niente; e, dietro, la sua cara mammà perchè le tenga compagnia nella pietosa

di aprire?

Entrò Gerardo. Capì che era un momento difficile, chiese rumorosamente a Riccardo:

cola dal petto, Riccardo si trova

fra le braccia di Arduini. I medici fasciano, telmi è ricoverato nella villa. suoi verso la città. Il braccio gli dole teri

Lo so.

ghiozzi,

—

AI p

colpo di punta feti ci

una spalla. Si grida 4/#/ Cantelmi cade riverso. Un

rivo

—

bagno cosparsa di bende

e medicinali da fasciare un

prima

i che sono stata sempre qui?

le grandi macchie di ocra e croco nel folto del parco

servivano al contorno di

ITALIANA

‘a un ragno dalla parete perc a ardo si svegi l'indovinare un pensiero ch'egli

Laura cacci

non

aveva

suo

re?

fatto

alcuno

Oh! come

sforzo.

Apparenze!

l'aveva amata

Non

diversamente!

Come si rimproverava di aver. voluto cercare in lei quello che non c'era, e di non averla presa col suo sorriso e le sue bizze di fanciulla viziata! Le voleva dire: « Bastava che rovinassi un uomo, che

Riccardo mostrò la noia di sentirsi chiamato così.

— —

Non mi dici nulla ? Non ho nulla da domandarti.

vuoi.

spose. Laura ebbe un gesto di furia nella piccola mano, che si sciolse in una carezza sul capo di Dari/o. E i begli occhi del cane la guardarono con gratitudine. — Voglio chiederti

se mi perdoni

avessi un braccio immobile, per farmi amare? » O questa confessione non era che il bisogno di sapersi perdonata dopo che s ersuasa che egli non meritava il male

fatto,

e più

semplicemente

perchè il luogo e l’ora di quella passeggiata avevano il più grande fa ‘amore? CS i i — voleva “gridare. — Non ti amo! — Ma la vide con

le piccole labbra

pi Egli impallidì. E sul volto rovesciato Laura si chinò, coprendo il bacio con l'ala del grande cappello piumato. Masio MiseROCCHI.

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Diario della Settimana.

nellite: uscite 800, con stazza lorda di N 394510 tonnellate: senza. tener. conto otto ore di. lavoro, delle barche da pesca e di piccolo cabo- al 15 alcun centinuia di persone, fra taggio, Perdìte di navi italiane in tutti cui l’ex-senatore Selanacin, governatore | nefone stomatina, della provincia de Myland, vennero ar- funzione senza È[sunfarvi alonna tendenza è quelle irritazioni 17, Pictrogrado. 1 negoziati per îl com- i mari: un piroscafo al disopra delle 1500 restate, Ln questione della. costituzione i manifestano con l'uso del purkuati. ‘romesso furono totti dai “monsceviki, tonnellate; un altro piroscafo danneg- del nuovo Senato, cioè del Governo, non aichè i ‘* bolsceviki n osigovano la mag- giato da siluro, ft potuto rimorchiare. è stata ancora risolta. Si tratta di saFirenze. Per discorsi antiitaliani proioranza del seggi nel nuovo Governo il |pere 40 il Senato sarà completamente uale avrebbe dovuto esere. responsabile nuncinti dal proprietario, tale Muller, rappresentato dall'elemento : socialista o inaszi ai Comitati esecutivi del “Soviet, che.è nn alsaziano, è stato chiuso il no» se questo partito vi avrà soltanto la 18 Londra, Giaffa fu occupata ieridalle tissimo Ristoranto Piemontese; -Contro rostre truppe australiane e neozelandesi Muller ai è iniziato procedimento penale, maggioranza. 'ashington. La torpediniora ameriBerna. L'ox-cancelliere germanico Bethenza opposizione, Il nemico sembra conmann Hollwog è giunto al castello di cana ‘* Chauncey , è affondata per colinuare la ritirata verso nord, lisione in zona di guerra, Vi sono pro19, Genova. Perchè propalazano notizie Oberhofer, fa lago di Thun, dove farà babilmente 21 vittime. alse sulla guerra sono stati arrestati in un lungo soggiorno di riposo. 22. Ferrara. Per espressioni antipaParigi. Statistica settimanale del mo’iazza Banchî il maestro elementare DyArtriottiche il "ribunale ha condannato vimento della marina mercantile: navi ‘è Rocchegiani cd un suddito svizzero. CollezionistitT signora Speranza Rovereti Migliacelo, Venezia, È arrivato il ministro per la entrate nei porti francesi 948, navi uscite la di Argenta, a mesi 8 di reclusione 6.800 CHIEDETE TUTTI 961. Navi francesi affondate nessuna. Nadarina, lire di multa, senza, legge del perdono, Il. Prezzo Corrente gratis Zurigo, La sera del 15 e la sora del vi attaccato invano nua, Battelli da pe Palerino, Circa due mesì fa, tale Giu« 8 si ebbero dimostrazioni pacifiste con goa affondati due. Berlino, ‘1 tedeschi hanno esteso il seppo Palumbo rapiva la studentessa Anonflitti con la polizia, in seguito ai quali ‘i farono alcuni feriti 6 furono operati blocco sottomarino, stabilendo una nuova geélina Milene, diciannovenne, da Corleoné,

(pela guerra, vederne la Cronaca corpo delgiornale.)

avesti, La sera.

dol 17 Je dimostrazioni

astio pai cia var

zona proibita ‘intorno alle Azzorre, nel- e con lei si recava

i ripeterono in modo più grave e si eb- l'Atlantico, e con la chiusura del canale,

abitare

presso i

propri genitori. La famiglia della rapita

il Palumbo e il giudizio è aniero 4 deplorare qualche morto ell alcuni d'nccésso alla Grecia. sinora lasciato li- querelò cora pendente, Ieri un fratello della ra-

eriti, Ora la calma è tornata. Parecchi

bero nel Mediterraneo, Il Governo tedesco intende così di rispondere alle mi- gazza, a nome

Pietrogrado. Durante la giornata Le- awcora giunta, Se giungesse, il. Governo Luciano, di anni 24, armato di fucile, pugnale © rivoltella, si nin ha fatto nuovamente presso i sacia- la esaminerebbe. benevolmente con- gli rivoluzionari di sinistra un tenta- alleati, ed aecoglierebbe le proposte se Pietrogrado, La città è tranquille, La recò în casa del Palambo. A fucilate nc- listì tivo per indurli a partecipare al Governo, fossero. accettabili, ma il conté Czernin cisa la sorella e il padre di lui, mentre questione. del’ completumento del Gab uilitare, Furono operati pareachi: arresti. Le pratiche sono riuscite inutili, perchè ritiene che Ie condizioni forbide della e Ja madre di Imi sì butti 1 Consiglio della città rivolge un pro- netto resta insoluta. Il Dien crede al- ilvano.Palumbo i socialisti persistono nel Russia non concedano di giudicare se il dal ‘balcone per sfuggire ai colpi lnma alla popolazione esortandola a c0o- l'eventualità delle dimissioni di Lenin e Nella caduta essi riportarono gravi le- chiedere ‘una.rivoluzionari coalizione ministeriale di partito della pace può realmente attuare verare al mantenimento della calma. La di Trotzky, chè lascerebbero al nuova sioni,.L'omicida x i tutti i partiti socialisti ed’ ‘esigono la la sua volontà, è latitaute. residenza dell'Unione operaia e $ consi- Comitato esecutivo centrale dei “ Soviet, Budapest. Il presidente del Consiglio cessazione del termra. politico, il rista]l Consiglio Federale svizzero dieri socialisti hanno pubblicato un pro- libertà d'azione per l'organizzazione del ha Berna, dichiarato — rispondendo ad una ri- bilimento della libertà di stampa e Ja ‘ungherese Vekerle, în risposta ad una potere, Intanto il Governo massimalista, lama nel quale declinano la respons interpellanza di Bredy dice che von si così com'è composto, continua a delie» chiesta della Società per la pace di Lu- escluzione di Lenin e Trotzky dalla com- hanno notizie della Russia che:attrayerso iilità del partito in questi disordini cerna — di- segnire Ja situazione poli. binazione ministeriale. I massimalisti riLondra; Alla Camera dei Comuni Lloyd raro. I tipograti e gli ‘operai delle Stoccolma. «Non «vi è alcuna conferma

rattaglioni di fanteria è due squadroni

li cavalleria sono giunti ‘per agsionrare servizio

scorge

d'ordine, affidato

difende vigorosamente

ione del Consiglio Interalleato, — Aoyd

sure dell'Intesa por il blocco dei neutrali.

all'autorità

la crea

briche di carta

rare 86 non

hanno

deciso di scioper

ri verrà al un accordo

fra

tica internazionale ‘con tutta la vigilanza

esta dalle

sue

funzioni e dal suo

fintano energicamente di escludere Lenin, ma potrebbero

rinunciare a Trotzky. Si

Quest'oggi alla Camera dei Comuni i partiti socialisti e se rimarranno iu dovere è pur angarandosi ardentemente. conferma che. l'ammiraglio Verderevski George ha annunciato che nabato fu- vigoré le misure scontro la stampa: Pa la conclusione di ana pace giusta e du- lascerà il suo ufficio e sarà sostituito

‘ono distrutti cinque sottomarini nemici. 20, Roma, Il Presidente del Consiglio in libertà con l'impegno recchi agrarî

n, Orlando è da ieri l'altro a letto per

ina leggera indiaposizione, Tuttavi ralascia di occmparsi degli affari pi

detenuti

sono

di non. agire

contro il Governo del “Soviet ,. Gli ex

ministri,

tranne

ufficiale della notiziadiuna proposta di aftmistizio, Si deve avere la certezza chie

coloro con cui sì tratta. tengano dure: © non crede il momento. attuale nel Ministero della Marina da Ayanessoff volmente il potere. Bertino. L'istruzione dei massimalisti propizio ad un'azione concreta a questo o Jerenofî, membro del Comitato centrale icopo. La Svizzera. desidera in avvenire del “Soviet. Durante la riunione di di Pietrogrado di-iniziare-un armistizio

stati posti revole,

quelli socialisti,

sono

l'estansione.

del prìncipio

dell'arbitrato

detto Comitato,

Y'rotzky ha fatto ieri un

fu-respinta dal

generalissimo

-dell’eser-

cito russo, a quanto. risulta da un'rasompre detenuti. Ierì ‘è stata arrestata obbligatorio e la limitazione degli arma- rapporto sulla politica estera, Mosca. Il generale Brussiloff è stato diotelegramma raccolto al fronte, la signora Korenski, Im seguito: alla seo- menti, I destini dei popoli non potranno 24. Roma, La “Gazzetta Ufficiale, perta del complotto che ha condotto ‘al- agsore rogoluti secondo giustizia se non investito da nn camion-automobile ed ha pubblica il decreto 22 novembre che vireni saranno sospesi a ‘oro dal SI l'arresto di Purisckevio, sono stati ope- tenendo conto nella misnra del possibile riportato la frattura di una gamba, 23, Napoli. Un furto pel valore com- Ste. le necessità create dall'invasione ordele loro aspirazioni, rati nuovi arrosti, specialmente nell'ar rovembre fino a ro A Londra, Il sottosegretario italiano peri plessivo. di L. 60.000 è stato compiuto dina la moratoria speciale per le provincie Trieste. Ro Fordinando di Bulgaria si atocrazia, Il Comitato centrale del Conin danno del gioielliere. Vincenzo Gaito. ili Belluno, Treviso. Udine e Venezi | rocato & Trieste dietro. invito dell'im- siglio dei contadini, in una sua protesta, consumi, on. Crespi, è giunto. I suo via Parigi. La Commissione parlamentare ieratore Carlo. Ha poscia visitatoilfron- reclama che ia revocato îl mandato di gio si collega alla migliore ripartizione dei T ladri hanno rubato ima grossa ‘collana arresto contro Kerenski, Avkentieff e rifornimenti fra gli Alleati. Durante il di. perle.e brillanti e 36 paia di oreo- dei trentatrò, dopo una Innga discus8 anstro-tedesco dél settore italiano. sione durante la quale i commissari sî Camera, dopo udite 0 di Gote, mandato: che il Comitato considera sno passaggio a Parigi, ed appena giunto chini pure di brillani Sassari. Due treni si sono scontrati mostrarono molto indecisi, ha stabilito in favore della come Un attentato ai diritti dei conta- a Londra, l'on, Crespi ha avuto colloqui segnala una recrudescenza di con personaggi francesi, inglesi ed ame- Yicino alla stazione di Oschiri, Si deploranò. ‘di’ chiedere, senza inchiesta, il deferi guesra integrata ,fatte du Clomenceau, dini. ‘otò la fiducia con 418 sì contro 65 no. furti e di svaligiamenti, 11 Dien annun- ricàni, Le trattative col Governo inglese quattro mortì e-vari feriti, Questi sono mento di Malyy all'Alta Corte di Giustistati trasportati a Sassari dal personale ‘zia per le accuse di intelligènze pacifiste Berlino. Dimostrazioni sono avvenute zia che una banda armata ha svaligiata si protrarranno per alcuni giorni. col nemico, I competenti in ‘materia — Ecto la statistica settimanale rela- sanitario accorso sul posto. a'seiguito alla proibizione di un comi- la Cancelleria e-la Tesoreria del Mini —Jonnart, ministro francese del blocco, assicurano petò ehe questa procedura è io .che 51 partito (socialiata indipendente stero delle finanze. Sono: state. forzate tiva. al movimento di navi mercantili ‘oleva tenere per discutere degli avve- delle casseforti e sono scomparsi biglietti nei porti inglesi: arrivi 2531; partenze si è dimesso per motivi di salute. Ole- illegale e quindi non ‘sarà possibile se & Vavi mercantili britanniche affon- menceau ha offerto il portafoglio al de- guirla.. menti interni ed esteri. I ‘dimostranti di banca, titoli e cuponi. — Caillanx annuncia stasera ‘di ayer Helsingfors. La Dieta finlandese ha date: 10al di sopra 6 7 al di sotto di 1600 putato Lebran, che ha accettato, trono: dispersi dalla polizia. sortanti del Gorerno, — I servizi di carrozza-ristorante nei

Quito. La rivoluzione

nell’Equatore è deciso con 127 voti contro 68 di eserci-

tonnellate. Attacchi senza successo: due.

tava all'Imperatore in’ qualità di Granduca di Finlandia, La maggioranza com-

avvennta nella fabbrica di prodotti chimici.

erminata edi capi di essa sono stati tare essa stessa il potere che prima spetarrestati.

21, Roma: Durante la settimana finita

. mezzanotte

di domenica

corrente,

—

Il .Goyernatore

militare di Parigi

Francoforte. Una grande catastrofeè ha firmato l'ordine di apriré. un'istrut-

prende i socialisti, gli ngrarii ed nua la più importante di tutta la Germania,

deferito alla

Corte.

d'Assise Hervè e il

giornale Victoîre-în cuî fa pàbblicato

toria contro il comm, Filippo Cavallini, stamane un articolo con accuse contro di

“Flektron , di Griesheim sul Meno. Erà ex-deputato italiano, che: perciò a Roma è stato arrestato il 20.

î Presidente del Consiglio | movimento di navi merdantili d'ogni diecina di membri del pattito borghese. Una serie di esplosioni produssero grande «azionalità nei porti italiani fu il se- Nella seduta della. notte seguente la allarme fino a Francoforte. I danni sono, austriaco Seidler, rispondendo ad una inmente: entrate 322 navi mercantili con Dieta ha deciso con 147 voti contro 45 immensi, il numero delle vittime è consì- terpellanza: dichiara che nessuna offerta derevole, È di confermare la legge comunale e con di armistizio da parte della Russia-è tazza complessiva lorda di 369.825 ton-

lui per. mene pacifista: Londra.

Il Re hanominato il genorale,

Sir Herbert Plumer comandante in capo

delle forze britanniche in Italia,ed il ge-

SE ITALSOMATOcs

nerale Sir William Marshall comandantè in capo dell'esercito di Mesopotamia.

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