lol‘ settimana della Guerra:d Halla. = mruans -14 aprite su
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USTRAZIONE. L'ILLITALIANA.
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SETTIMANA
ILLUSTRATA.
- Variazioni di BI4010.
SOMMARIO;
a grandiosa manifestazione nel Colosseo aRoma limostrazione
rio dell'catrata in guerra degli Stati Uniti. — La
legli Stati Uniti. — La guerra sul nostro fronte: Fra Brenta ©
Piave: Posto di sussistenza. Rincalzi, durante un riposo, — I mutilati a del Prestito ai valorosi della Brigata P.... — Il Duca d'Aosta alla premiazione e distribuzione dei doni alla Il Armata. — Le pitture murali di Ettore Tito
nella villa Berlingeri in Roma (5
inc.) — La nostra guerra dal
campo nemico: Vedette austriacheinun cimitero. Posto di soccorso austro-ungarico tra Brenta e Piave a 2000 metri di altitudine, Automobili Plerate alata in una CASE FRE, Lan-
ciagranate austro-ungarico ad aria com
il Go
Giuoco pericoloso.
La sorte
= È l'ultima carta che
n
di Mindenburg,
finochiamo. — Purché non siaquellachè cifaperdere la par-
MHmaresciallo fra ichio” digei ferri vecchi
ita
si
inte alpi:
‘delDiav
‘Cividale
— Uomini e cose del giorno (7 inc.), — Ufficiali di una
Le
La Rumania
interalleata visitano gli stabilimenti Fiat. — Il gen. Diaz
ivvia 0 fl diri::0 delle nazioni —Motivazione: per avere allo stabilimento Fiat. Paolo Carcano. proclamato dai tedeschi, ol suo loule© coraggioso |Tesro: Intermezzi, del— Nobiluomo Vidal. — Dal fronte: Per: contegno acconsentito” i,di Antonio = Tuttò pos” LI die le truppe Eormaniohe ni sonaggi, di Antonio Baldini. i; litto
portassero dalfronterusso «l fronte apglo-fransese,
imprudente, di Gatto Luj
, — N
manzo di Rosso di San
poò
ndo,
essere...i io —
La Morsa, ro-
11 super-cannone di
La vita è cara.
Parigi.
— Quanto la carne
— ll cannone a lunga portata è ua' invenzione tutta italiana.
di
manzo? — 14 lire al chilo, — casi: eiscor-tioa gli animali
— Maperora èunareal-
tà tutta tedesca!
simo?
o scortica îlpros.
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Mi parve di veder dieci fiammelle fra l'ombre del giardino, quella sera, parevano invitarmi dieci stelle,
dieci magiche lucciole. —
Che era?
Eran le dieci stelle le tue dita,
non di perle preziose eran gemmate :
nude, ricordo, ma la PIM squisita
dette magia all'unghie tue rosate!
|
“
PIM yy
È la polvere magica - di fama mondiale - fa brillare le unghie - nobilita la mano.
i“ Pioggia W:0I0 iii ioni pei e crae igloo idella Gabigliatora, # Smalto: PI, Docs intintarecmente allo vaghie na tucidò brillante e roseo. | “Polvere Mirabile di JaVa,, rue te artiste ta usano Piecuficandiola i “Petrofil,, L. sovrana delle iozioni al petrolio. i “AmmoniapiM,, emotiente, profumata. Pulisce e imbianchisce le mani meglio di qualunque: sapone. | “Crema Margherita l'a regina dello-Greme) per l'eterna reschesza 0: beltà: della: camagione:
i “Dentifrici Mars erità,, ee tti compone | chissimi, conservando una bocca fresca © deliziosamente profumata. | “] |
a base di glicerina e miele,è il prodotto più apprezzato ermapim
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i
caimente —-"mantenzone inenti spit contro
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mani e del viso.
\ “Una carezza, Capriccio, Follia, Regina d'Italia, Violetta di Parma, Vicaria.O Sono i profumi di gran moda, una sola goccia inebria tutto il mondo
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Brevi cenni sull'ardita Impresa di Buccari (10-11
Febbraio
1918).
L’“Impresa di Buccari” rimarrà nella storia della Marina Italiana, come esempio luminoso di audacia,
d'indomito
ardimento,
di sublime dedizione all'Ideale sacro della Patria!
Dall'avvenimento memorando, trae meritata gloria anche la “ Tsotta Fraschini”. creatrice geniale dei potenti motori che condussero le tre imbarcazioni (le M, A. S., come, per abbreviazione, oggi vengono chiamati i Motoscafi Anti-Sommergibili) all'epica azione. ‘Memento
Audere
Semper” è il motto che Gabriele
d' Annunzio, dei trenta di Buccari,
ha adottato per le M. A. S., componendolo sulle tre iniziali che oggi contraddistinguono questo tipo d'imbarcazione velocissima. E fu infatti miracolo di audacia, l'“Impresa di Buccari”! è però doveroso rilevare, come a tanto ardimento,
abbiano
validamente
corrisposto
i potenti motori “Isotta Fraschini”, che durante
il lungo e periglioso viaggio, funzionarono sempre con regolarità meravigliosa, da Gabriele d’ Annunzio degnamente elogiata in una lettera al Direttore della “Isotta Fraschini”, di cui ci compiacciamo riprodurre un brano in fac-simile:
Questo nuovo
successo
della “Isotta Fraschini”, costituisce un meritato premio
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all'opera efficace ed. intensa, che sin dall'inizio della nostra
5 Ciel
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moto.
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CIME
la
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Rata
guerra, essa va svolgendo, con energia instancabile e con sen-
timento di alto patriottismo, per la Difesa Nazionale, per la Vittoria delle nostre Armi! Nei Cielie sui Mari, è il pulsare poderoso deî motori “ Isotta Fraschini” che accompagna le fulgide gesta dei nostri eroici combattenti e sembra ripeter loro: “ Memento Audere Semper"!
Vena;
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CENSURA
Sulla Sigla, ormai
famosa,
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di questa grande
Casa Milanese,
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Gabriele
d’ Annunzio
ha
creato \un simpatico motto, che non botrebbe esprimere più felicemente la fiducia assoluta che inspirano i suoî meravigliosi motori: “Intrepida Fides”; ed il motto eloquente del Poeta-Soldato sarà adottato orgogliosamente dalla “Isotta Fraschini” ed accompagnerà d'ora in avanti i suoi prodotti,
a contrassegno
della riconosciuta
loro bontà.
151°
SETTIMANA
DELLA
GUERRA
D'ITALIA
L'ILLUSTRAZIONE N. 15. - 14 Aprile 1918. we
Per tutti gli articoli e i a
UNA LIRA il Numero (Estero, fr. 130).
290 È uscito:
LA BEFFA DI BUCCARI pi GABRIELE
D'ANNUNZIO
“Livo 3,78 (comproso l'aumento del î5 0).
INTERMEZZI. L'amor proprio militare.
raccolto ora
in Roma, è non solo un avvenimento. politico di
ebbe
ma un fatto
pochi precedenti nella storia.
È T processo
fatto
all'Austria.
ide imputata.
Una
quantità
si rivolta
contro
desolati,
drammatico
che
L'Austria
è la
enorme
no, lungo, orribile, sofferto
di dolore
nel silenzio di sedi
essa, parlando
le lingue più diverse, accorrendo da paesi che spesso non si amarono, che talvolta neppure si conobbero. Non è la controversia di un popolo contro
un
governo,
solo
di migliaia
di una
r:
î
contro
ui
razza invadente; è un mondo che accusa, è un urlo
di vittime, è la storia
che scrive
n lettere di fuoco il suo giudizio indelebile. Dovun-
que l'Austria è passata, di rovina e di
strage;
m
essa aggiunge
di degenerazione:
sono rimaste vestigia eterne dovunque l'Austria
È uscito?
:
ai suoi connotati
il suo Czernin si rivela quello sver-
Germania. Nella storia dell'Austria questi sono paricolari insignificanti di fronte a un imperatore che
si è fer-
mata, il sangue si è impaludato ai piedi della sua crudele potenza. Non c'è,
gridato una
requisitoria
divenuta la requisitoria del mondo.
che oggi è
EUROPA
*
La vecchia e la
giovine Europa. Corruzione e progresso. Gloria
DA teiezia. La scienza dell'uomo, Roma nella cultura moderna.
Muscoli 0saggezza..Che cosa è il progresso ? Qualità e quantità. Anarahia,
libertà, disciplina,
le mani
meriterebbe di essere odiato, per lo meno q l'Austria e la Germania. Di sei mesi in sei mesi l'Intesa è costretta a riparare, sudando sangue, agli le ha
meria.
La civiltà latina e il germanesimo.
Quattro Lire.
sere,
ma
Dirigore vaglia al Fl Treves, Jo Milano.
di sembrare
Tra noi,
di es:
ion
è
sia una
amici, che abbiamo tutti
vittoria
tede:
dato alla
cau
comune; sangue, denaro, vita, la. spartizione degli onori sarà facile. E se anche, alla peggio, ci da litigare un poco, sarà una discordietta da ridere, in paragone della grande rissa mondiale nella quale la Germania
ci ha travolti.
fatto commettere.
L'esperienza tragica ci ha cento volte dimostrato che, contro la massa unica dei nemîci, occorre un
unico comando. 1 giornali ci raccontano che, le volte i ministri dei paesi alleati si raccolgono, dopo qualche scossa violenta, a risolvere azioi rici, tutti reclamano che la dispersione delle sca, che il fascio delle volontà e delle armi si stringa magari in una mano sola, purchè si: mano gagliarda. Ma, appena i ministri sono usciti dal convegno, ivari amor propri nazionali prendono quante
puntiglio di voler aver ragione anche contro e malgrado la passione della patria. C'è più d'uno — Dio gli perdoni! — che si apparta rannuvolato
dallo sforzo doloroso e sublime della perchè il suo amor proprio fa i capricc
minima cagione ha prodotto in lui, e nei bene, non dic le di lui, perchè que-
sta ha da essere ora di
I così detto nesso delnpero, che uno stri
tanti
da meno
più il tempo di discutere se la vittoria dovrà es-
concordia; ma quanto al
suo amor proprio, t
pito di catene. Contate
Il genio latino. Nova et vetera. La
orisi intellettuale. Una crisi di coscienza; risposta al Padre Se-
l'importante è che non
ci ha costretto tante volte a morderci
E LA NUOVA
SAGGI E DISCORSI DI GUGLIELMO FERRERO.
tere ottenuta in inglese, in francese o in italiano;
Sarebbe tempo di prendere qualche provvedimento severo contro l'amor proprio. Durante la guerra i ha procurate tante noie, ci ha dato tanti dolori,
errori che l'amor proprio
LA VECCHIA
morali, nuovi segn
gognato bugiardo che è: il suo imperatore mostra di essere in mala fede persino verso l'amica e padrona
primi hanno
Congresso delle popolazioni oppresse dall'Austria.
ordine,
rare tutti i piani militari che vuole:
impicca, un imperatore che truffa è una minuzia ; ma tutto serve, tutto aiuta a fissare, per i secoli ‘ventu! la figura dell'Austria contro la quale gli italiani per
Dirigere commiss.evaglia ai F.lli Treves, editori, Milano.
Il Congresso delle nazioni oppresse,
ITALIANA
parisce agli occhi del mondo quella triste delinquente che è, Anzi, mentre il Congresso di Roma è raccolto,
con lo L'agine del Diario, restituito in integro; La Canzone del Quarnaro, interamente fnodita, quale fu composta dal poeta per 4 marir.ai ; Il-catalogo dei trenta di Buccari* Il fac-simile ilel carterto manoseriito e due carte marine.
primissimo
L’ILLUSTRAZION
tiamolo da quel sentimentaccio torbido e ve-
î rappresen-
delle nazioni che
lenoso che è... Il Nobiluomo Vidal.
appresent merate, se potete, i suple prigioni, dispe le vergogne, i colpi d bastone, le spogliazioni, le ingiustizie, delle quali ciascuno di essi reca; non che è imposl'orrore. Noi ppiamo che co l'Austria nel Veneto. Ebate Belfiolo di Milano,
I Libri del Giorno Rassegna
uscito il1° fascicolo di 48 pag. Contiene: Due parole, La Dir ne. 1 lettori dicommedi Lopez. Storie che insegnano, ac. Longfellow în Italia, R. Barbiera. La crisì della carta, RX. E. C. Questioni
del giorno. Il Museo del Risorgimento sul tavolo. Le
le fosse di
Mantova, i piombi di Venezia per mille e per mille. Pensate che in quell: grande distesa d'Europa chel’ Austria occupa,
ogni angoloè
bile che il
La dimostrazione
ancora il sopravvento, esi torna ad essere tre fra-
Lombardo-Veneto. Pensate che tutto ciò
ciò avviene
ancora! Ecco
l'Austria! Ecco il
verno che oggi, finalmente, perla pr che esiste, si sente maledetto, non focate per mano del carnefice nella
volta
da
vittima, ma da un augusto consesso, nel quale vengono a testimoniare i pronipoti, i nipoti, i_ figli, fratelli dei morti di ieri e forse dei morituri. A Vienna è grande la preoccupazione che susci il Congresso di Roma; ma forse il Governo iaco si limita a tremare per l'impero che disgrega, e non sì rende conto che ora non si l vora solo per il suo crollo di domani, ma per infamia
di
sempre,
La
guerra
è un'ora
della
ma il ricordo di queste assise del dolore di quelli che possano impallidire. Gli apo-
logisti dell'Austria — gisti dell'Austria, come
—
degli Stati Uniti.
a Milano per l'anniversario dell'entrata in guerr:
ci sono anche gli apoloci sono i mezzani e le spie
potevan attribuire a rancori nazionali le accu
di un popolo solo; ma quando tutti i popoli sui quali l'Austria ha steso la sua dominazione, cons cordano nelle medesime accuse e nella stessa crazione, quando il grido d'an a che
eseciascuno
telli sì, ma
in tre castelli.
Adesso,
in Francia,
il
comando unico fu raggiunto sotto la pressione tremenda degli avvenimenti. Abbiamo dovuto patire disperatamente, sentir quasi il brivido e le vertigini dell'abisso, perchè gli individualismi piccolini morissero e un ordine solo, vibrato, sicuro, inflessibile,
potesse raccogliere in una meravigliosa, agile, pronta
resistenza le schiere che piegavano urtate dalla mole enorme dei nemici.
1 risultati hanno dimostrato quello che sì sapeva
che cioè, se dieci
comandano, anche se sono tut eccellenti, si ottengono degli episodi eroici, ficilmente si giunge la bella compatta vittoria,
che non
può disperdersi per i sentieri, ma av:
solo per le ampie strade maestre. Ci vollero le angoscie dei primi giorni dell'offensiva tedesca, per-
Aia Frigo e linghilte:ra-prendestaro:]a deci sione di essere, come già un solo cuore guerriero, anche una sola mente. Ma, anche nell'ora grande e rossa del ravvedimento, l'amor proprio fa come
quella femmina caparbia che, calata nel pozzo d: marito, sollevava fuori dell’acqua le mani per ripetere ostinatamente il gesto irritante che le cola unico è
Sì annunzia infatti che il comando affidato al generale « Foch per la durata
jugoslavi denun-
delle attuali operazioni ». Dopo si riprenderà la
e i boemi espongono una lagrimevole lunga storia che, mutati i nomi e i luoghi, è la stessa tragica storia degli italiani e dei jugoslavi soffocati dal-
comando si abbia ancora il buon tempo di associare
p
assemblee costituzionali italiane. La produzione stenografica e la guerra, G. A. Un benemerito della
amente memori
altrettanto spaventos
dura da un'eternità, che tutto c nuto con una specie di ritmo continuo e preciso, pensate che tutto
Mensile
Internazionale.
diventa un urlo solo,
quando i
gli stessi eccidî, le stesse infamie, le stesse sangue che gli italiani hanno denunziato;
di
l'Austria; e î serbi hanno le stesse piaghe da mostrare, le stesse miserie, le stesse
angoscie da rac-
contare; e i polacchi, e i rumeni, e i bosniaci conoscono nei patimenti degli altri i loro stes: patimenti, sfido insomma tutte le testimonianze sono concordi, chi potrà trovare ancora delle di scolpe per una dinastia, per.un sis di govi
che hanno fatto tutto questo male, con fredda co-
musica di prima, Ogni professore d'orchestra suonerà per conto proprio. È curioso osservare come alla funzione vitale del
non so che ondeggiamento di rioso. Si è
qui, in mezzo
lavita,
ertà da
mente
la
pennacchio vanaglo-
all'incendio, con la roba,
salvare;
e si sta serupolos
attenti a non offendere le suscettibilità dei
vari comandanti dei pompieri! L'Europa ha da
pensare a non essere soverchiata e schiacciata dai tedeschi; e le nazioni, pur facendo m ‘oli per tenere indietro il nemico, guardano con la coda dell'occhio anche gli amici, per paura non"di es-
BANCATTADANA: DISCONT
biblio-
grafia (Ant. Manno). L'inLe Lettere e la legge, avv. £.Fod. Il giornale settimanale della IIl Armata. Libri di cui siparla: ìn Italia; in Inghilterra d'America. -Svizzera, Germania e Austria-Ungheria, /. Zingarelli. Bibliotech Popolari. Bollettino bibliografico. Notizie e curiosità. Ricerche bibliografiche. Offerte © richieste di libri d'occasione. tesa intellettuale. L'emporio librario italiano a Zurigo.
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pitture di ETTORE TITO Ila Berlingeri in Roma. (Vedi încisioni a pagg. 293-9 L'Icustrazione Traiana ha riprodotto în uno dei suoi ultimi numeri le mirabili pitture del Tiepolo ch'erano agli Sca/zienella Villa Berti di Nervesa e che la rabbia malvagia del nemico ha distrutto. Quasi a conforta della profonda malinconia che i nostri lettori devono aver provato nel far passare quelle pagine, siamo lieti di poter loro offrire oggi la riproduzione di un’opera d'arte nella quale, sotto la forma più francamente moderna, sembra rivivere în tutto il suo impeto, la sua enza, la su: iocondità lo spiritò stesso del grandissimo pittore lel nostro Settecento.
Sono le pitture che Ettore Tito, veneziano egli ure, se non di cita di elezione, ha eseguito fr il 914 e il 917 per il barone Arturo Berlingeri nella sua villa in Viale della Regina a Roma,
Gi duole che la riproduzione non possa rendere anche la meravigliosa armonia del colore di quest'opera che, in mezzo agli orrori e alle rovine della uerra, sembra splendere di una luce ancora più Ila, quasi a testimoniare il genio inestinguibile della nostra razi
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GUERRA SUL NOSTRO FRONTE. (Laboratorio fotografico del Comando Supremo).
Rincalzi, durante un riposo.
L'ILLUSTRAZIONE
DAL Lo “fiamme rosso alla visita medica. azza
di riprendere tutte le mattine a fare
d'armi.
clamini
Per
quattro
gatti
di bosco ritrovarsi
di
reclute,
PERSONAGGI
ortare su bombe e peta un viso fosco e occhi con l'assenti;
un muso inibitorio a chi tentasse avvicinarsi. Uno mi dava del lei, uno del voi, uno del tu. Uno era a, l'altro l'avevo rivisto a vendere semi
sa quando con maggiore,
Per tutto questo è un'i
fante va a riposo farebbe molto volen-
tieri a meno
FRONTE:
ITALIANA
di:
ulle spalle a fare Savola sop
ra
trincee immaginarie, a fare a destra, a sinistra stendetevi, dopo tanta guerra ta
Montanara, il terzo
era un
a prendere la parola. Il sugo del discor
Piazza
o e del
di quelli che guardano | me se stessero sempre a cassetta. Fu
per
con tanto di
rte e di foglietti. Situazioni, r: porti, giorn ‘olari da leggere, pi atiche da evadere,
complotto era questo: Non bisogna and: lare alla ‘a solo per farsi scannare come vitell
In guerra, come sempre nella vita,
sono î meno svelti quelli che soccom-
sul serio, lo mortifica e mette di lumore.
Per questo
di tanto in tanto
giuoca una carta marcando visi Quando
si tratta
di poca
bono; i mz/cchi, diceva
.
gari l'ufficiale medico non guarda tanto per sottile e largheggia in giornate di riposo. Ma quando questi mali minacciano di diventare epidemia al-
lora è costretto a levar
la voce
‘si m
e stra-
pazzare chi gli v i piedi. Gli si present. ‘acaloni, col passamontagna calcato sul capo, con un'aria
compunta e dimessa
‘
sto
modo.
— ma con certi
rosse»si regolava
Quando
tano le cose,
metteva
ceva
a que-
ammalati.
Se poi il
glie ne
mischia mento
an-
dovevano differir
imbi; chiata, come a dire: « Non c'è niente da fare ». Finalmente s'affacciav anco!
miciato
medica
che
n
I muti lati distribuiscono le cartelle del Prestito aì
©
abbonato fissi vedeva fra le
irato
che
Itro dolevano le r a un altro da iale dall'alto: fa vedere la lingua;
e
veemente
gridava
dalla
fede, andate:
Un'altra mattina dava ordine
glie li facesse venire
armati
valorosi della Brigata P.
finestra:
voce
« O
siete furti guariti!w
a un graduato
di tutto
che
prno, fonogr:
archiviare, tutt , tutti gl'inciampi, tutte le mortificazion ‘e noie, e sempre superflue, e sempr tesi. E per to più dificile presa, e bene assolta, e pena di dover leggere, firmare, controfirm
.
Di
passo!
o
tre
gli fi-
tone-alt.
Di
Rompete
corsa!
due
Quando quattro
bero cavata
sempre.
aggiunte
in qu
che
vi fissa
schermidore
«Tu per noi dov a i.» Accettai
generale.
tutti i no-
giorni del Diluvio.
Come sono lontane le campa
stri pensieri, eli le distrazioni della fantasia, ci svela tutta l'essenziale semplicità della vita e della morte. È come se riviv all'inizio dei tempi, città, le chiese, sì ris ì
intesa al suo più
indietro il
passato e l'avvenire. Qua si sente il rombo dell’esistenza distinto come il rumore d'un pendolo. La
gente che ci viene
a stringere la mano
dolcemente
questo
disperata. Gli uffi-
ciali dormono in cuccie trogloditiche, fanno men: sopra cassette ammonticchiate ch’erano servite a
2=
ES
intenerito
— quei
facile alla com-
così vi-
va delle spose e dei genitori n patria; e' in parte mezzo
rimasti convinto
venir meno un po' la fiquando, nelle assegnazioni ché ero fatte, fummo sbalestrati in mpagnie di differenti battaglioni, che si divisero i campi di ba Disperai della mi litare. Seppi poi che ilvetturi
mente
con una cordialità
accettai,
paforea una premura
inch'io, così spalleggiato, di andare e guerra più sicuro. E di-
i »
lavoro tiene guardingamente
E
one — di trovare subito in que-
dél rischio mortale
gridi e le parole, qua la volontà
« Lei che è
l'oste. Ma il
crivere le lettere con soddisfazione
imi giorni ero molto
ra di destino impe so d'irrimediabile; un furiosa cord di shrapnells sul c glione, tonfi e foi ne di terra negra e nelle vicinanze, p to all'in: gresso dove ci hanno detto ndo di battaglio0 seduto sì sti gamb: , bestemmiando. L'idea
elementare
di pugnale.»
professore... » cominciava
vetturino gli tolse di bocca la parola:
con occhi se-
gne lavorate, gli orti, le porte della ì mercati d’erbe e di frutti! Qua
dunque si
pensavano, non pensavo un gi alle mitragl , alle trincee, aîî e di g sfisnon si parlava a quei tempi lontani. Accettavodi far lega ? rliamoci francamente : io che dovrei fare? Non credo d'essere un grande
ancora ingombri di cadaveri sepolti; una gente stracciata, pallid barbuta
Tutto
Non
le righe
e e solitario, con
individui decisi a
ati, alle bombe, ai petardi;
Le scartoffie.
tane
anico d'osso un
rispettabile.
pugnale di lunghez:
a tutti un giorno di riposo. Per l'allegria sparavano fucilate alle nuvole. Orride
spîe-
prepotere si fossero messi in cerchio con quegli argomenti lì se eb-
punto ed equipaggiati, con giberne begli vanghetta, piccozzino, n schera ed elmetto. Comparendo finest, ‘a fianco destr, dì corsa : elle «fiamme » partivan di cor un chiasso indiavolato d'oggetti scosvolte. Occhi vendicativi di sotto elmetti saettavano il medico alla nest che intenderà di fa
molto dalla scherma
dere a scattare da
(Sezione fotografica dell'Aeronautica).
e allora con un gesto di passione; con una
uomini di poca
una
0 menandomi ancora più in dirte, sono affari troppo ingombrane mi facevano un o l'altro ve-
cosa
avesse: quello voltava in su una faecia colorita per dire che gli faceva male a respi dolente
come
combatt di fucilate e colpi
di cortello. Baionetta e fucile, mi
quegli url e
per no!
la guerra
morale! Allora la difesa e l'offest non
ci av a ur fare un cipiglio tremendo. Le _«fi mme » senti
gli
tutta
e riducey tattica
per le mi era scritto che l'effetto del cannone era sopratutto
nunciare in sopra numero allora prim presentarsi ni soldati comin-
finestra
può
di b: allo scoperto. (Ricordo bensì che anche in certi manuali d quei lontani giorni che poi mi ven-
capo-
veniva ad
non
comunque si met-
come se non esistessero; eg
prospettava
l'attendente l'a
in preventivo quindici 0
venticinque
vicenda,
Il mio vetturino non di
nessuna importanza
era bello, umido o asciutto. A_secon-
da,
no bene d'accordo per avver-
andare mai male,
dava a svegliare chiedeva se il tempo rale di sanità
sesto, quando quattro buoni amici
tirsi e tutelarsi
colori di salute che chiamano gli schiaffi. Le m tie dei soldati! L'ufficiale medico d'un battaglione
di «fiumme
esattamentell
mico vetturino, so’ sempre quelli che vanno pe' le piste. A sapersi regolare c'è il modo di riportare la pelle a che è quello che conta. Il grande errore è quello di separarsi dagli altri do viene l'ora di menare le man
gente ma-
tendosi come un
Il delitto di Silvestro Bonnard, nzo di Anarore France (Milano,
me Cinematografica dell'Esercito).
Ila patria e più nemici le n all'altro mondo, più accanita si fa contro te la persecuzione del «Se no la guerri sarebbe così bel
L. 1.50). — A proposito del ine scenica da n questi giorni
Sera scrive:
boni,»
andarci, fui av ero stato recluta
tenuto per questo
però con una facci
altri tre soldati coi quali
he sei o sett'anni pri sempre
e camorra, che avevo
distanti. O
inquantochè ci tro-
vavamo tutti b nchi e neri, di fronte al mede: mistero. Avevano
@.
tro
Manzoni,
ripensa
il Corriere della
con rimpianto alle
i
antevoli del racconto franciano, in cui il o erudito vive tranquillo e solitario nella « cité des livres », tra i suoi « bouquins », il suo
Figa “ Amici
Vantaggio di tutti quelli che no è di poterse! come gli pare. Quando io fui ri rmato per
leone.
Axrowio BaLDINI.
s
€ la burbera
governante Teresa...
E del libro ricorda
«
bile....
conosciuto
»
sì soliloqui, le digres.
i, i particolari, la gi a della sua filosofia bo+ della sua squisita ironia, del suo stile inimi. Chi
ha
soltanto
nella
sua
veste teatrale il buon delinquente Silvestro Bonnard, bene a stringer con lui una conoscenza più intima, leggendo il bel romanzo, dove lo ritro-
verà protagonista non soltanto dell'avventura di cui Jeanne Alexandre è l'eroina, ma anche di quella
il bibliofilo maniaco insegue da Parigi sino anoscritto della Leggenda
L'ILLUSTRAZIONE
LE
PITTURE
MURALI
DI ETTORE
TITO
ITALIANA
NELLA
VILLA
BERLINGERI
IN ROMA.
Carrrà «La ».
FertiLITÀ «La ».
E
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L'ILLUSTRAZIONE
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L'ILLUSTRAZIONE
LA
NOSTRA
GUERRA
DAL
ITALIANA
CAMPO
NEMICO.
và late tedesc i deldel Friuli sa Autc tedesche in” unapa città città Friuli. blindate Automobili
Lanciagranate austro-ungarico Urra alpino:ad RR $
Il Genio austriaco intorno al Ponte del Diavolo
presso
Cividale,
distrutto
dalle nostre
“CINZANO, VERMOUTH
- VINI
truppe.
FERNET- BRANCA
SPUMANTI am FRATELLÌ "BRANCA-MILANO ro tonico — Corroborante — Die pestivo
F. CINZANO e O. - TORINO. |22°
Guardami dalle contiuffuzioni
e
298
L'ILLUSTRAZIONE
LA
GRANDE
OFFENSIVA
ITALIANA
TEDESCA
IN
FRANCIA.
Artiglieria tedesca che si porta sulla linea del fuoco,
Il gen. von Gallwitz, comandante del nuovo 5 gruppo din eserciti h nella zona di Verdun.
Un campo
di aviazione tedesco,
Colonne di rifornimento
tedesche in marcia,
L'ILLUSTRAZIONE
LA
GRANDE
OFFENSIVA
ITALIANA
TEDESCA
IN
FRANCIA.
__________—
gi nelle vicinanze della baitaglia.
attacco,
300
L'ILLUSTRAZIONE
UO
Il nuoyo presidente dei minstri romeno A. Marghiloman.
MINI
E
COSE
ITALIANA
DEL
GIORNO.
La delegazione del per offrire la sovr:
Roma:
A
LA
NEUMATICI
ZIRELLI
PASSIONE
D'ITALIA
VERSI SCELTI NEL TEATRO pi SEM BENELLI
con prefazione e note di PAOLO ARCARI. Quattro Lire.
Dirigore vaglia ui Fi Treves, in Milano. |
AUSTRIACA
DOCUMENTATA
GOMME
Arrivo di delegati al Congresso Jugo-Slavo.
Il conte DAL
PresipENTE
DEL
ConsicLio
Fraxcese.
PIENE
S.P.I.G.A. per Autocarri LE PIÙ ELASTICHE - LE PIÙ ROBUSTE]
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LA SUA
BOGCA
Fabbricate a MONCALIERI (Torino) dalla Società Piemontese Industria Gomma e Affini
R. POLA
« C.
Quattro
Lire.
Dirigere commis. e vaglia ai F.lli Treves, editori, Milan,
Î
L'ILLUSTRAZIONE
IL GENERALE
DIAZ
E GLI
UFFICIALI
DELLA
ITALIANA
MISSIONE
Un nuovo fattore è entrato afar parte di quel consesso in cui si elabora la storia ed il destino delle n:
ni. Un nuovo elemento collabora oggi
vamente e quasi prevalentemente alla tessitura della storia ed alla de della guerra insieme ai governi ed agli eserci Il nuovo fattore ed il nuovo elemento è l'industria degli armamenti,
L'importanza che essa ha acquistato di fatto
ndante Supremo dell ttesa forse più palpit:
IN VISITA
ALLA
FIAT.
> ellenza il generale Di e dagli i Stabilimenti della ict, il gioriano, il consesso
mili
e della
, nella giornata
e
ù gr
le delibet di Versailles e ‘a e l'imminenza ‘midabile su tutti i fronti, hanno ‘e ancora voluto ammi
nella costituzione della delle nazi
già le viene riconosciuta con
la visita compiuta Missione inter:
e decisiva,
potenza»
di diritto,
INTERALLEATA
solenni
una volta da-vicino
e pubbliche testimonian-
e l'op
ze, pari a quelle tribu-
l'im
titani
tate ai grandi poteri del-
lo Stato.
di ‘ecare con la loro
La rivoluzione francese ha portato la bor-
vincolo e pegno di fede
la guerra ha portato l’in-
vorà.
dustria tra i sommi enti
Que
sita dell'Ilpstri i e degli Uffi la Missione interalle:
rappresentativi del paese,
lustre Capo d
a fianco della Corte, del Parlamento, dell’ Esercito.
E se
condizione
questa
au-
gusta p
ghesia tra gli organi del governo, l'evoluzione del-
nuova
a per
dell'industria
non figura ancora’ nella
una partela consacrazio-
carta ufficiale dello Sta-
ne
del
contri-
buto dato dalla della sua dev
Fiat e
nel conto in cui
to, si manifesta però evidente ogni giorno di più stria è tenuta
della
grandez:
dell’ utilità
l' indu-
d:
porti internazionali, ed
mitata
alla
causa
patria,
e, per
della
un'altra
in taluni avvenimenti me-
parte è stata come una
officine.
la vigilia della grande battagl
morabili, che hanno per sede le nostre maggiori
storica
Uno di questi avvenimenti, degno più di
ogni altro di lievo e di ricordo, per il momento in cui si è svolto, e per il suo significato, è co-
E
visita d’armi al-
le
officine
e
sono ben
ampi e
chie-
schiere di macchine
le
re di validi combattenti.
Il generale Diaz sì avvia allo sta
L'ILLUSTRAZIONE
TUTTO
PUÒ
ESSERE.
* Il disertore imprudente. La storiella che racconto è spudoratamente inventata sul momento. Un tale, finita la sua licenza invernale, per una strana e superba concitazione di tutte le facoltà emotive, invece di riprendere in santa pace la tradotta e tornare al fronte scappò in una villa che aveva in campagna, sloggiata dal principio della ra, nottetempo; si sprangò le porte alle spalle, lasciò chiuse tutte le imposte, si buttò a dormire
zamenti di sètte e di fedi;
che non tollera
l'estensione e la profondità, Considera come di tutte è morire e come le generazioni
le cose destino
muoiono sulle stagioni,
gliandosi a finestre chiuse si confermò nell'insensato
pero consolarsi del carcere terreno, dimenticando
Faccio passare al mio vile eroe una settimana in-
oscuro traviamento, che sta passando il mondo in questi tempi, affonda le mani
tiera di vita quieta, gli faccio mangiare aranci e frutta secca, a colazione, a merenda, a cena, gli do delle Crociate; con una borsa di tabacco asciutto
di brezza
bertà, accende tutte le candele, sprofonda le mani nella tastiera, t su gli accordi d'una fanfara (guarda combinazione!) germanica... Due carabinieri che, pei sentieri illuminati dalla luna tornavano da una ispezione pei boschi della montagna, passando sotto i muri di solito così quieti della villa, sentirono quel rumore indiavolato,
qui dorata in fondo
e videro trapelare una luce. Sifermarono sui quattro
da’ vasi di terra-
piedi, s'interrogarono con gli occhi, e prima col palmo della mano e poi col calcio dei , moschetti
dopo pioggia che
entra dalla vetrata, gli ferirono tutt'insieme il cuore
la paura del carcere
militare e della fucilazione, i
Gatto Lupesco.
velluti. Gli faccio dire: «Salvatico è colui che si salva. Gloria a colui
che senza curarsi di quello che può succedere va decisamente incontro alle proprie decisioni, che
a , in fatto di contabilità dello Stato e di che la Lombardia ha dati in questo ultimo Vacchelli, Cadolini, e iuseppe Colombo superstite — al Parlamento Ita-
volgersi indietro valica i confini di tutte le ioni orghesi, assetato della più grande iù grande Giustizia, che osa svilupparsi dai legami della contingenza sociale e sti
rica per affermare l'eterno incoercibile della propria
personalità, che osa contemplare
specie dell'eternità.
la vita
sotto
la
Beato. ilsolo, quegli che avrà
ntennio — con Carmine,
liano.
Questa graziosa donna
Paolo Carcano,
nato
a
Como
nel 1867 garibaldino nella campagna
nel
1845, fu
di Mentana;
Como partecipò. ben presto alla. vita delle am-
fede, e della
combente nelle elezioni
venuta mgfite del letto, contro
generali dell'ottobre
deputato
generale
1882;
Giudici, fu rie-
Francesco Ambrosini,
e, da allora, ri-
trazioni locali, fu operoso e colto
questioni economiche, finanziarie, commerciali; onde,
lopo il tirocinio nelle commissioni speci fu assunto nel 1889, come sottosegretario di Stato per le finanze col ministro Doda, e con
Giolitti al
Te-
soro, nel secondo ministero Crispi fino al febbraio 1891; ebbe il portafoglio di ministro per le
= Dopo Giulio Rubini, morto dieci tro, Paolo Carcano era un altro dei pi
senza ti
poco più di un anno e mezzo, essendo rimasto soc-
ma cinque anni dopo, nel novembre 1887; per lav: suo ingegno acuto e della sua mente precisa ben presto emersero, insieme alla sua competenza nelle
Sì: per esempio, il disfattismo degli intellettuali puri non è tra i meno abominevoli.
quell’anima io faccio parlare un pianoforte a coda che era nel salone terreno, gualdrappato d’oscuri
L'on. PaoLo Carcano. della Camera di Commercio, e in una elezione suppera del febbraio 1881, in sostituzione del defunto avv. Eugenio Corbetta, fu eletto per la prima volta deputato, di Sinistra, contro il conte Bernardo Arnaboldi, che di pochi giorni lo ha preceduto nella tomba. Pel momento non rimase nella Camera che
mase nella Camera per trentun anni. Le qualità del
mmanettare il musi; Sta tutto qui ? — Tutto qui. Almeno ci vorrebbe una morale.
norsi, la solitudine e la malinconia. In questo nomento così delicato e al tempo stesso solenne,
in questa patetica giuntura del dovere e dell’arbitrio, della colpa e della redenzione, per tentare
vinto in sè gli oscuri pregiudizi della
nella mia tastiera di
avorio, rievoca la voce distesa degli Uomini Puri, riscatta, col grido della loro Passione immortale, gli errori e gli orrori di questa stagione mortale! » Il mio vile eroe, affascinato, cede all'invito del Serpente, come per una ebbra affermazione di li-
a leggere un vecchio libro, per esempio, la Storia
olezzo d'aranci
cumuli di errori
sè stessi nella Grande Armonia. Così la Musica ci fa uscire da tutti i mali, e ci sorride divinamente dalle profondità del Destino. Dimentica l'ora di
alimentare; provvedo un cane che non abbaia mai e un guardaboschi fedele che non aprirà mai bocca.
modo di dire. Perchè una sera (e stra attenzione) una sera di luna
lisciando
sul loro cammino: la giustizia di ieri è l'ingiustizia di oggi: la gloria di oggi sarà la vergogna di domani. Stolto chi teme la condanna e l'isolamento degli uomini, pazzo chi mette la sua fede nell'opera egli uomini. Gli Spiriti veramente Magni ressero il loro cuore fuori dell’aria viziata della Storia, »
progetto di fare il disertore. Dacchè sono sull’inventare annetto a questa villa un parco, con orto e giardino, e un magazzino con qualche provvista
agli alberi, con
il Mondo è una pati
guerre civili dentro i suoi confini;
la Grandezza e LiMivoria dell'uomo sono tali che non c'è guerra e non c'è pace che possa alterarne
sui materassi d'un letto sguernito, e coperto dal pastrano fece tutto un sonno. La mattina risve-
cotta, con un brivido
ITALIANA
patria, e della razza, monaco coi monaci, bramino coi bramini, paria coi paria, guerriero coi guerrie! L'Universo è un tempio che non ammette sminu
segretariò
finanze nel
giugno 1898 nel ministero
tenne fino al maggio 1899; tenne
il ministero-del
Tesoro dal maggio 1905 al febbraio 907, poi
maggio 1907 al dicembre 1909, nei ministeri pres
duti da Alessandro Fortis; e, finalmente, riassunse le finanze, nell'ottobre 1914, nel Gabinetto Salandra,
quando Rubini se ne 1 se, e letenne anche nel ino alla crisi dell'ottobre 1917. Negli ultimi intervalli fra un portafoglio è l'altro
fu anche vice-presidente della Camera.
sorride
petchè trovò îl modo di mantenersi giovane e fresca nonostante i tempi avversi. Un genietto benefico, un Puck africano, furbetto e malizioso, le suggerì un talismano di bellezza, schiettamente francese, l'Eau de Cologne Séguin, che rinforza e tonifica i tessuti, impartendo alla pelle una fresca, pura e resistente fragranza. In vendita presso le primarie Profumerie
A.SÉGUIN- Fabricant- 3,Rue de Moulis - BORDEAUX
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Pelloux e lo
SEGLHIN
L'ILLUSTRAZIONE
LA
MORSA,
romanzo
(Continuaz., vedi numero: precedente). Vladimiro osservò, con uno scatto che meravigliò gli altri: Ma no! Questa è una forma di rassegnazione colpevole. Bisognerebbe piuttosto agire, perchè le minoranze avessero modo
di far sentire la loro voce, ch'è la voce della ragione, in mezzo a questa ventata di follìa. Dionisio sorri —
Signor Vladimiro — rispose — non voglio
che lei alimenti su me una illusione in contrasto con la mia vera realtà. lo non aspetto
che la guerra finisca, nè vorrei muoveré un ito perchè finisse: è così profondamente ra-
dicata in me la convinzione fatalistica della storia, che, vede, nemmeno m’arrischio a cer-
carne
le responsabilità negli uomini che sem-
bra la determinino. Ma Dio mio, che cosa crede possa fare la minoranza a cui lei allude, e alla quale certamente io non appartengo, se la maggioranza, che lei detesta e
che le sembra la causa d'ogni male, è essa stessa per prima lo strumento di quella forza naturale che par abbia per còmpito di sca
tenarsi sull'umanità di tempo in tempo per impedirle di stagnare e marcire ?E se anche
noi potessimo sapere a priori di essere una
generazione
condannata,
con
quale
diritto,
anche ad averne i mezzi, impediremmo il corso delle cose, senza sapere a quali fini esso tenda per la vita delle gene ni avvenire? Non ha mai riflettuto lei che forse è troppa presunzione ed anche egoismo non voler riconoscere, ed anzi opporsi, ad una crisi, che, avendo in sè tale forza da costringere al sacrificio migliaia e migliaia di vite, dimostra di essere mossa da ragioni urgenti e potenti per le faticose conquiste dello spirito umano ? E se tali ragioni noi per ora
non possiamo trovarle che in singole e materiali questioni di fatto fra Stato e Stato, tra
gruppi e gruppi di Stati, non dobbiamo, per
stesperienza che abbiamo di tutta la passata l’oria degli uomini, pensar piuttosto che al-
pi
ITALIANA
ROSSO
DI
SAN
punti di partenza per altri avvii e più sicuri indirizzi ? — Per ora intanto — interruppe Vladimiro — ogni nostra pace è distrutta, Chi già toccava la purità del Cielo e s'avvicinava alla Divinità è d'un tratto balzato alle angosce dell'inferno, le più terrestri passioni scatenate nel nostro animo e anche s pugnare l'arma noi parteggiamo, ci esulceriamb, odiamo. È se anche fosse vero che la pena nostra individuale ci danna e che tutti gli uomini che vivono in questo momento non avranno più un attimo di grazia, disperati per l'eternità, la vita dei secoli dei secoli avvenire non le pare sufficiente giustificazione di tanto sacrifizio? — lo mi ribello a cotesta sua fede! — gorgogliò Vladimiro, e si scolorò in uno sg di profondo rancore verso Dionisio. — solchi bagnati di sangue non germogli odio. — Si tacque e fece alcuni passi, poi con un tono di voce dimesso, quasi piangente, i — Il candore d’alba del l'anima... levità immateriale dello rito !. . Il sentirsi libero d'ogni peso nale.... di là dalla nostra umanità salire.... Questo era il vero Vanda comparve sulla poi grandi, cerchiati di turchino, nel suo viso emaciato: si mise a sedere canto alla porta, fissando ora Vladimiro or. gli altri. Dionisio mormorò anch'egli, come ragionando con sè stesso: — Perchè devo escluderlo? Non lo escludo : scopo dell'esistenza può anche essere una tale suprema indifferenza, quasi aerea, tutta immateriale. Chi le impedisce di superare anche la guerra — Non posso — gemette Vladimiro serrando i pugni. — Non posso.... — Ecco: è questo il punto — gridò Dio-
nisio, come si facesse luce dentro di sè Uomo è lei, uomo pari degli altri. Che vuol smaniare, signore, se la faccenda degli uomini è la sua stessa faccenda! E rise
tre e maggiori se ne celino che ancora a noi non è dato vedere, e che quelli che verranno, apertamente, francamente, come s'alleggenon solo scorgeranno, ma assumeranno come ‘| risse d'un gran peso, sentendosi non pi uno
SECONDO.
ma mille, un milione, più milioni, generazioni intere di uomini senza più angoscia personale dinanzi la volontà ferrea dei fatti. Beatrice s'alzò ed uscì. Le altre guardarono Dionisio sbigottite, perchè l'eco della sua risata vibrava ancora nell'ampia sala silenziosa. Ma quegli concluse, senza turbarsi: — Domando scusa. Ma mi pare di esser leggero come un fanciullo ch’abbia finitii compiti di scuola: mi pare di essere sciolto d'ogni responsabilità dinanzi a me stesso, e che ogni preoccupazione che riguardi me e anche gli altri che son legati a me ormai
non deve aver più ragione d'essere in me.
La necessità, quando verrà il mio turno, mi prenderà per mano e m'accompagnerà al mio posto; giornata.
per
ora
conviene
vivere
della
ul volto delle
Volse uno sguardo severo
donne e comprese la loro ostili Liesbeth soltanto si guard: mente pensierosa. Enrichetta Kaleff aveva
atteggiato il
viso in una
smorfi
smodic — Ecco un’altra cosa che ho appreso di recente — insistette Dionisio dopo una — che cioè l'unica approvazione valida è
quella che ognuno dà a sè stesso quando si sente in grado di darsela. Enrichetta Kaleff mosse il capo, come per dire qualcosa, ma la parola le si chiuse in gola. Dionisio finse di non accorgersi di nulla e uscì cercando la sorella Vladimiro venne a sed
i accanto a Vanda
rigo. Egli
ch’'ella
non
dove:
personalità
che
fo
guirlo lo stesso, e che non
gli
sarebbe d'
per mano
e r
e le parlò d'un suo possibile viaggio a riteneva
guirlo, dovendo egli esser libero per rire
con
alcune
dunerebbero cc rispondeva a bassa
lcuni giorn! voce ch'e
ciampo in nulla. Perciò insoluta: vano
muti
si prendevan
potev
la questione
Dion
aprendo
piano piano l'uscio soc-
chiuso della
sorella,
la scorse
con gli occhi spalancati
| di leggere. Vedendosi pre»
a pie’ del letto,
sulla lettera che finiva e dinanzi
Dio-
Fabbrica Apparecchi a Riscaldamento Elettrico
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304
L'ILLUSTRAZION
nisio, Beatrice ebbe il moto istintivo di nasconderla.
— Perchè? — disse il dottore. — Tu credi
possa esservi cosa che sia bene nascondermi ?
— È vero —
rispose Beatrice, che però ri-
maneva incerta e allarmata. Prese la lettera e la porse al fratello. — Ecco: leggi pure,
Dionisio. Però ti scongiuro.... Confido in te, Dionisio...
Io
non
comprendo,
te lo con-
fesso, non po intendere. La lettera era di Dorina. Dionisio l'aveva già sentito al momento in cui Beatrice l'aveva nascosta, la prima volta, ancora chiusa, al suo entrare nel salone. Aveva anzi potuto misurare la portata del cambiamento ch'era avve-
nuto in lui dalla tranquillità
ingaggiata e continuata
con
cui aveva
una discussione
con
Vladimiro nonostante il crescendo d'agitazione che aveva seguito nei moti della so-
rella. Quando costei vinato ch'era l'urgenza
la conduceva di
s'era alzata, aveva indodi aprir la lettera che
e tuttavia era ancor
ri-
ITALIANA
«verci? ho pensato, Non ci siamo voluto «molto bene noi? Tante disavventure capi-
«tano nella vita. E per questo dovremmo «non avere un po'di Boara verso noi stessi? «Specie ora, che il mondo è pieno di così «grandi sciagure! Molti sostengono che an« che l'Italia entrerà in guerra. Greni mi dice «ch'è una necessità per l'Italia: e che non «tarderà il giorno in cui tutti saremo chia«mati
«modo, «molto
al nostro sacrificio. Gli uominizin
un
noi donne in un altro. Greni sta male. Che farò io sola, sola con la
«bimba? Ah, come soffre questo povero pa-
«dre! E tutta la ricchezza ch'egli aveva so«gnata per Lisetta! Come se n'è andata via! « Quel po'che credeva di aver salvato, l'ha «perduto con lo scoppio della guerra. Mi «dice che ci lascerà sul lastricoeche la sua
« morte sarà disperata. Da noi, come sai, non « giunge nessuno, tranne il dottore, di tanto in
« tanto il professor De Renzis, e qualche uomo
masto a concludere, pur lucidamente riflettendo che Beatrice conosceva già in quel momento ciò che egli avrebbe pagato tante
« d'affari, che viene per conferire con Greni. «Abbiamo lasciato la casa di Via Nomen«tana, per una più modesta di cui ti dò l’in«dirizzo. Ma Greni non ci si può vedere e
veva
«mi propone ogni momento un viaggio; ma « dove, dove possiamo andar noi? Non è do-
volte con il suo sangue per sapere come viDorina, che cosa
pensava, come
lo giu-
dicava, se l'amava ancora o l’odiava, e sopratutto se soffri com'egli soffri o più, e senza la consolazione di darsi di comprendere, se il dolore l'avesse innalzata ad un clima più alto o disg; nente spinta ad una amarezza senza risoluzione
Prendendo la lettera per leggerla, ora, gli pareva di presentarsi a un supremo giudizio ;
in quella lettera era la sua sentenza, la sua condanna o la sua assoluzione. Se Dorina era perduta, nessuna guerr: mondo e nessu glio di rimorso sarebbero bastati a fargli e la sua pena, Se Dorina, invece, era
a a sollevarsi dal gorgo in cui l'aveva ata, doveva inginocchiarsi e ringra-
re Iddio, ch'egli in verità nulla aveva fatto per aiutarla ad approdare. Lesse, con la forza che dà a chi ha molto sofferto la profonda pietà di sè stessi, pronto ad accogliere con eguale rassegnazione l'uno e l’altro segno del destino. La lettera diceva così: « Cara Beatrice, « Dopo tanto silenzio la mia lettera ti stu-
«pirà un poco. Sono stata malata, ed ora
«yunque
la stessa
solitudine? Si può cam-
«biare la nostra sorte? Non resta che pre«gare Iddio di avere pietà di noi. «Scusami, Beatrice, se ti ho scritto, ma «avevo proprio bisogno di conforto. Tua Dorina». Parve afDionisio di non riconoscerla Dorina, in quella lettera. Dov'era l’ antico orgoglio d'amore, la sua fierezza quasi selvaggia, la febbrilità irragionevole della sua ione? Rimase perpl Porse la lettera alla sorella e: — Non occorre che io invochi la bontà
del tuo cuore per la risposta. So che nes-
suna considerazione mai ti farebbe essere ingiusta verso chi soffre. — Suggeriscimi tu stesso, Dionisio, ti prego. Mi sono sentita stringere il cuore d'una pena che se dovessi effondere così com’essa è in me in una lettera di risposta, non so se sarebbe
a lei
di
sconforto
di conforto. E ad ogni modo rebbe nessun aiuto efficace, —
Scrivigliela, tuttavia —
sio — è già
un conforto
« sono ancora convalescente. Perchè non scri- | pere
di non
TUBERCOLOSI is;
TICA ESTORICA
formo chedl Liquido dol Chimico Vafanti ai di Bologna mi ha rimessa da Bronchite hite cronica, oronica, tosso, tosso, sem, asma, lo Maestri, Via Mantovi
piuttosto che
non
le porte-
insistette Dioni-
per chi soffre sa-
essere solo nel dolore.
Beatrice si compiacque seco stessa che Dionisio non fosse sconvolto da quella lettura, com'ella aveva temuto. E, rassicurata da questo lato, si mise con più animo a scrivere a
Dorina subito.
Ma Dionisio, uscito via, riesaminava punto per punto, mentalmente, le parole di Dorina e le trovava sempre più discordanti con l’a-
nimo della donna ch'egli conosceva. Tutto era in quella lettera improntato ad una desolazione concreta che nasceva da preoccupazioni materiali
e morali insieme, delle quali
egli non avrebbe mai creduta capace Dorina, che, anzi, per natura, le era parsa sempre disposta a rifuggirne con il tremore dell'anima innamorata
pronta a soffrir di nulla piuttosto
che della realtà. In quelle righe, invece, nessun sospiro di pura
sun
nostalgia, di puro
lamento
mente:
—
amici?
Non
a vuoto.
Una
mal
di spirito. Nes-
Si diceva concreta-
disavventura
(era
evidente-
di ciò
ch'è acca-
mente il suo amore per Dionisio la disavventura) deve impedirci di continuare ad essere parliamo
più
duto: fatti più gravi avvengono nel mondo in questo momento, ed anche a casa mia. Il Greni (e si sentiva per lui una pietà sconfinata
quale nell'animo
sole.
Nè basta!
di Dorina non esisteva
prima) sì, morrà. Io e la bimba resteremo Resteremo
sole
e forse sul
lastrico: certamente anzi! Dorina faceva ben
notare nella lettera che la loro condizione era disperata: e, per renderla all'evidenza, essa non tra va un particolare di fatto
in cui tutto il dramma
si rappresentava’in
una
umiliazione rac: i ricciante: abbiamo lasciato l'antica casa per una più modesta. E magari — pareva sottinteso — potesse durar
così! poi
sarà peggio: io e Lisetta ci trove-
remo tra la guerra — perchè l’Italia certamente entrerà nel conflitto al dir di tutti — ci troveremo tra la guerra sole e senza pane. Ed era Greni che lo diceva. Greni erà uscito dal suo silenzio, aveva rotto, sentendo ap-
la morte, la sua cupa egoistica taciturnità, e piangeva, stringendosi al cuore
Dorina e la sua bimba, come l'una? fosse, al pari dell'altra, sua figlia. Qui era tutto! Un
cambiamento profondo era avvenuto nei-rapporti del
Greni
con
Dorina;
e
in questo
cambiamento doveva trovarsi la spiegazione della lettera ed il linguaggio nuovo (Continua), *T*® R
di lei.
doporimento.
NON
PIÙ
MALA
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ome
Le Nazionalità oppress
ria — questa Dei
questo lavoro drammatico di
tale.
Rosso di San Secondo si presenti nella|ji
sua traduzione scenica, han vedutodire-| tatti, ‘improvvisi urti con la realtà più| Così, a goderselo da fuori, è anche uno cento gli spettatori del Teatro Manzoni| comune li irrigidiscono veni: spasso di strampaleria eroica il Don Chidi Milano; vedranno in questi giorni gli
Chi sono?
—
9
sciotte; uno spasso d’avventurosa stram-
spettatori del Carignanodi Torino. Io Eran due poveri nomini, una povera|paleria il Gulliver. Ma qui il pregio è del libro1; vorrei dire, del testo donna; ‘un marito oltraggiato, un amante |nel rappresentar come reali e vivi win
ne hanno sotto gli occhiilettori, in |tradito, una amante calpestata. Non im-|tipo straordinario,
straordinari casi e av-
la più co-|venture. Il pregio di questa Dira condella traduzione che ne hanno|porta conoscerne la stori: rato e ne avranno davanti. gli spetta»|mune; quella di ieri, d'oggi, di domani. siste invece. nella straordinaria rappreviva, ri: parlo cioè dell'espressione unica ed Non ne hanno più, storia, coms non hanno |sentazione, quasi irreale, quasi non' immediata dell’autorè; non di quella, |più nome, nè nulla, tranne la passione perchè tutta indurita e starei per dire
varia è necessariamente diversa, che per| che li mnove a capriccio, senza volontà, |lignificata nelle mosse, di questi comumezzo della loro persona, della loro voce, |in un giuoco casuale: non più dunque|nissimi personaggi senza nome, resi dal-
dei loro gesti ne lianno dato ene daranno |due poveri nomini,
gli attori.
Questa
dura
una
una povera donna; |l'irrigidimento del loro spasimo
sera, più|ma per forza ormai tre grottesche
ma-|marionette, che si muovono
interno
4 proposito del Convegno di Roma bisogna leggere Capisaldi :1, llproblema adriatico e la Dalmazia ;WI. L'Ita3
lia e l'Asia Minore, di TOMASO SILLANI . . . . UL. Italiani e Jugoslavi nell'Adriatico, di F, CABURI. Delenda Austria, di GAETANO SALVEMINI. . Le colonne dell'Austria, di NICOLÒ RODOLICO. L’Adriatico » Golfo d'Italia. L'italianità di Tipt, di ATTILIO TAMARO . L'Adriatico, di XX. In-8, di 412 Cia
IN PREPARAZIONE: I problemi fatali agli Absburgo,
sere, una stagione, e passa;il libro resta. |fionette. Possono piangere esubito dopori-|in un fortuito incontro, in Inoghi che Dobbiamo noi lettori fingerci veramente |dere, e viceversa;
o ridere e piangere|non
come tante marionette di personaggi di |insieme.
solitissimamente, nella più
questa commedia, che non senza ragione| E il giuoco, a guardarlo ila fuori, è| comune delle azioni, senz'alcuna vicenda: son privi d'un nome proprio è sì chia-|divertentissimo. Pare una cosa di lusso. |passare un telegramma; sostituire un mano 7 Signore in grigio, Il Signore|Inyita quasi a svagarcisi pur renderlo |guanto; andare a cena: tutto nel giro di a lutto, La Signora dalla volpe as-|più attraente; a perisare a toni e a co-|una mezza giornata. L'urto, il contrasto surra, ecc.? E prima di tutto: son pro-|lori perchè risulti più armonico all'oreo- tragico che dà brividi e fremiti d'orrore, priamente personaggi? È propriamente |chio e. più vivace agli occhi nella sua l’angoscia che serra la gola, nascono apapparente incoerenza che è appunto la|punto dallo straordinario di questa rapuna commedia questa?
Nuova collezione composta esclusivamente di volumi di novelle. SONO USCITI:
Avevano gli antichi una special forma|sua massima coerenza, come quella che| presentazione, appena tocchi o aderisca
li poesia, che i Greci chiamavano Erinni |ha radice nella disperazione, in cui, pian- |minimamente col comune della normalità
ALFREDO PANZINI
.
.
GUIDO GOZZANO . . . . MARIA MESSINA. . . .
in cui è condannata a slo quotidiana; a ceo. ||gliersi si saclaquasicomein sordina, eiigilaziza|in] pento sfavenimo aa 20jra; o Disperata. e ad annegarsi, como ho detto, tono basso, Ecco: ‘© unridendo: la Disperata Erinni, Dira on tre atti avrei voluto che Rosso di San intercalato di lunghe pause, è un color senza vicenda e senza nome.
grigio slavato, di cielo piowiso, per il
SILVA.
“LF SPIGHE,,
hanno nulla d'insolito, al telegrafo,
in trattoria,
di PIETRO
Dirigere commissioni e vaglia si Fratelli Treves, editori, in Milano, Via Palermo, 12..
come a caso,
.
Novelle d'ambo I sessi.
L'altare del passato.
Le briciole del destino.
tutto questo risulti in
IN PREPARAZIONE:
è scivoli, e una boffice imbuttitura di| M'immagino che auno spettatore spaù Pata sintesi lirion. avve-|sionato non possa non risultar perfetto Qui ogni preparazione logica, ogni so-|raso celeste, da piumino da cipria atto; un tono|e non dareperciò nn godimento squisito,
o n SEE Li MORSELLI ©. . >
LiSALA MIRZRENO: Papi Storlodarid
MORETTI A. GUOLIELMINETTI
Conoscere Il mondo. Le ore Inutili.
Secondo chiamasse coraggiosamente questa sua opera, che sopratutto è di poesia.
Non so come ; um tono stridulo, tutto scatti |Teatro.
Bel MARINO
|ensta, per ì il sscondo Precipitiamo stéigno logico sono aboliti. È re
x 4 i n % d'un tratto in una piena esasperazione |lento, quasi solenne, un po declamatorio, |ss rappresentata da bravi attori, Certo
MARIO PUCCINI
dionisiaca. I personaggi, presi tutti nel-|e una rigidezza di bianco e nero, bianco| perfetto risnita alla lettura o dà uno
PRI . . .
SARLIPINAMANI” = ° tn DE DONATO .Re .0°: . A. $. NOVARO
divora, non hanno più, nè possono più|sparati di camicia, nero di marsine e di |lettore,
la loro stessa passione
in diversi gradi |una galanteria
di fine giuoco,
Ultime
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BENELLI, con prefazione e note diPaoLo Arcari L.
Novelle d’ambo i sessi, di A. PANZINI
ROSSO DI SAN SECONDO|
4 —
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L'altare del passato, di G. GOZZANO. : . 240 La costola di Adamo, romanzo di SFINGE. . 4—
L'incendio 1nell’oliveto
Per la sua bocca, romanzo di L. ZUCCOLI . . +4 — La vigilia di Trento. L'ultimo periodo della dominazione austriaca nel Trentino, di CIPRIANO IGIAGHIBIETN) vi: O ue
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avere alonn carattere particolare: sono |cravatte, perilterzo atto :insommachetutta| E Rosso di San Secondo può andare dia|orgoglioso d'aver dato una pura opera di
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AS TFESEA di
La Trincea, SAPORI. Lod
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Prima ancora d'uscire questo libro ha una storia che'ne acnisce
l'interesse. Era pronto per andare in vendita nel dic. del DA
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bro, rimasto prigioniero 15 mesi, può finalmente veder la luce.
BAGGIO STORICO DI Ù
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