LA MILIZIA E L'ISTAURAZIONE DEL REGIME FASCISTA

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Premessa Nella costruzione e nello sviluppo del sistema preventivo e repressivo fascista, il confino politico rappresentò uno strumento di grande efficacia. La pratica della detenzione senza imputazione, con cui furono colpiti gli oppositori antifascisti mandati al confino, non fu un risultato dello scardinamento dello Stato di diritto, ma un suo presupposto1. La Milizia volontaria per la sicurezza nazionale (Mvsn), nata agli inizi del 1923 e impiegata in modo capillare in ogni ganglio della vita civile, ebbe un peso non marginale nel funzionamento della macchina repressiva fascista grazie, soprattutto, ai reparti impiegati nelle isole di confino come forza di sorveglianza. La presente ricerca, senza avere la pretesa di essere esaustiva, tenta di dimostrare come la Milizia sia stata un elemento cruciale nella costruzione del regime e nel consolidamento e perfezionamento del sistema di controllo politico. Le gravi colpe di cui si macchiarono le camicie nere al confino evidenziano il fatto che nella Milizia confluirono molti di quei fascisti che intendevano continuare a fare uso della violenza anche dopo l’inquadramento dello squadrismo nella Mvsn stessa. I metodi usati contro i confinati, soprattutto contro quelli politici, espressero un tanto profondo disprezzo dei più elementari diritti civili, sociali e politici che è possibile affermare che la Mvsn contribuì a distruggere lo Stato di diritto in Italia. I soprusi e gli arbitrii commessi da alcune guardie al confino possono essere visti come ulteriori dimostrazioni del largo uso nel regime di Mussolini di pratiche contra1 È questa la tesi portante della mia ricerca di dottorato La repressione politica nell’Italia fascista e nella Germania nazionalsocialista. Dallo scardinamento dello Stato di diritto alla nascita di sistemi concentrazionari, condotta sotto la tutela dei professori Rolf Petri e Oliver Janz e discussa il 9 marzo 2009 presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia. In questo studio ho esaminato, in un’ottica comparata, il confino politico e un’analoga misura amministrativa usata nella Germania nazista, la Schutzhaft o custodia preventiva. Partendo dall’ipotesi che quando si fa uso della pratica del “detenere senza imputare” viene meno l’esistenza dello Stato di diritto, ho dimostrato come il confino e la Schutzhaft, basati proprio sull’arresto e sulla detenzione senza prove sufficienti per intentare procedimenti giudiziari, contribuirono fortemente a minare quella garanzia che uno Stato di diritto deve offrire tramite norme e procedure certe, e favorirono la nascita delle due dittature.

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