RIVISTA MILITARE 2019 N.2 WEB 2.0

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Cari lettori, appena ricevuto il prestigioso incarico di Direttore della Rivista Militare che, mi piace ricordare, e tra i periodici piu antichi d'ltalia, ha individuato un obiettivo generale: ampliare il pubblico dei lettori in ogni direzione. Certo, mi si obiettera che questo e il fine che accomuna ogni nuovo Direttore, ma io lavorero soda affinche questa pubblicazione sia piu popolare soprattutto presso la nostra base, che costituisce l'asse portante deii'Esercito, piu piacevole per chi non e militare bensl appassionato o semplicemente interessato di case militari e di attualita. Per raggiungere questo scopo, i miei collaboratori ed io abbiamo tracciato il profilo di un Army Magazine ideale, che voglio illustrarvi brevemente: • suddivisione del giornale in tre aree tematiche, "Pensiero" - "Azione" - "Dedizione", all'interno delle quali ricomprendere argomenti e rubriche, fondamentali per ogni esercito del mondo, che rispondano con chiarezza alle domande "chi siamo, come pensiamo, cosa facciamo?"; • miglioramento della veste grafica e dell'impaginazione; • tanto spazio alia fotografia per fissare momenti di vita militare e illustrarli con la giusta enfasi, ma anche alia voce diretta del lettore, con la rubrica "Lettera al Direttore"; al nostro sport d'eccellenza, con la presentazione dei nostri atleti e del loro palmares; ai nostri militari in attivita, con interviste sui campo, e naturalmente ai nostri ragazzi piu valorosi, con la rubrica "11 Soldato del Giorno"; • descrizione dell'andamento e dei risultati delle tante operazioni ed esercitazioni svolte, in Patria e all'estero, dai nostri bravi soldati e dalle nostre superbe unita; • intervista ad una personalita di rilievo, con un focus diretto suii'Esercito ltaliano; • riflessione sui fenomeni socio-psicologici che toccano anche la popolazione militare. In questo numero, tutto da leggere ma anche soltanto da sfogliare, ritroverete il giornale che vi ha appena descritto. Per accrescere il nostro pubblico, abbiamo anche lanciato una campagna di promozione annuale della Rivista in tutta la Penisola che sara condotta dagli info team reggimentali e territoriali. Abbiamo inoltre in animo di diffondere gradualmente il periodico nelle edicole di tante altre citta e di ritornare, appena possibile, ad una pubblicazione bimestrale. Malta e stato fatto e tante innovazioni sono presentate gia in questo numero tutto nuovo. Tanto resta ancora da fare ma, con il nostro impegno e la Vostra collaborazione, ci auguriamo di confermarci come il benchmark del settore. Buona lettura!

Nel prossimo numero

C~SERMEVvvd ~

bESERCITO*


Potete inviare la vostra Lettera al Direttore usando l'indirizzo mail rivistamilitare@esercito.difesa.it

Caro Direttore, approfitto di questa nuova rubrica per rivolgere un quesito a cui spero possa dare risposta. Sono un Graduato e, tra qualche mese, mi sposerò con una classica cerimo­ nia in chiesa. Mi è capitato ultimamente di vedere sui socia/ più popolari (Face­ book e lnstagram) le foto di matrimonio di colleghi che indossano le uniformi nere, quelle che comunemente chiamiamo "di gala". Il problema che ho riscon­ trato è che queste uniformi sono quasi sempre differenti tra loro per molti parti­ colari, accessori, decorazioni e dunque non riesco a capire bene quale sia quella giusta da indossare. Non è molto chiaro anche se sia possibile, tra l'al­ tro, organizzare il classico ''ponte di sciabole" a/l'uscita dalla chiesa con i miei colleghi Graduati e Sottufficiali che ho invitato al matrimonio e che verranno anche loro in uniforme di gala. Ho chiesto poi ad un mio amico Carabiniere come funziona nell'Arma ed egli mi ha riferito che, in caso di matrimonio, per loro è necessario inoltrare una richiesta formale al Comandante di Corpo che, solo dopo attenta valutazione di opportunità, autorizza. Allora le chiedo: nel mio caso, devo chiedere l'autorizzazione al mio Comandante di Reggimento? Qual è l'uniforme "giusta" da indossare? È possibile organizzare il ponte di sciabole? La ringrazio per la Sua cortese attenzione e Le auguro buon lavoro. 1 ° C.le Magg. Giusto Avello

Caro Avello, la sua cortese Lettera al Direttore mi offre l'opportunità di mettere in luce il doveroso e sentito rispetto che ogni Sol­ dato deve avere nella cura e il decoro della propria uniforme, da sempre principio cardine dell'identità militare ed espressione della dignità e dell'orgoglio d'appartenenza alla Forza Armata, che incarna le gloriose tradizioni stori­ che e i valori fondanti dell'Esercito Italiano. Entrando nei contenuti della sua missiva, desidero citarle la Pubblicazione "Regolamento sulle Uniformi dell'Eserci­ to" (n. 6566 ed. 2009, disponibile anche online) che è un esaustivo riferimento, di carattere prescrittivo, sulle moda­ lità, le circostanze e il corretto utilizzo delle diverse tipologie di uniformi in uso in Forza Armata. In tale documento, corredato di molte tavole fotografiche esplicative ed aggiornato con ulteriori disposizioni integrative, si possono re­ perire tutte le informazioni di cui ogni militare dell'Esercito necessita qualora debba partecipare ad uno specifico evento. In particolare, potrà trovare puntuali risposte ai suoi dubbi sulla composizione e l'utilizzo dell'uniforme da cerimonia e derivate, compresi gli accessori ed elementi uniformologici previsti, da indossare non soltanto durante le cerimonie nuziali ma in ogni specifica occasione. Per rispondere brevemente alla sua domanda le segnalo che, nelle cerimonie nuziali, il Graduato che si sposa indossa la "Grande Uniforme da cerimonia", senza l'utilizzo della sciarpa (elemento uniformologico degli Ufficiali) e della sciabola (manufatto previsto per i soli Ufficiali e Marescialli). Su tale uniforme possono essere vestite le decorazioni (c.d. medaglie) in formato ridotto. Gli invitati e testimoni, se militari, indossano "l'Uniforme da cerimonia" con nastrini, anch'essi in formato ridotto. Non è necessaria, inoltre, al­ cuna autorizzazione da parte del Comandante di Corpo. Nel caso in cui le informazioni contenute nella Pubblicazione n. 6566 non dovessero risultare esaurienti o di difficile comprensione, potrà sempre fare riferimento alla sua linea di comando che, se necessario, interesserà lo Stato Maggiore dell'Esercito il quale è sempre pronto a fornire elementi chiarificatori. Porgo a lei e alla sua sposa le mie più vive felicitazioni per il giorno tanto atteso. Colonnello Valentino de Simone


Sommario, e multimedia ........................................... LETTERA AL DIRETTORE

Cavallo di battaglia

NOTIZIE

2 giugno Festa della Repubblica

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Video

158° Anniversario della costituzione dell’Esercito Italiano Video

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PERCHÈ SI DICE COSÌ

FOTO D'AUTORE

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PENSIERO 8

Corso basico ISR&TA

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“Mira al tuo futuro. L’Esercito tra la gente”

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Cavalli e cavalieri dell’Esercito a “Piazza di Siena” 16

Operazione HUSKY di Ezio Costanzo Video 1

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La “Minaccia Social” per le Forze Armate 50 di Matteo Mineo

Video approfondimento

“Servendo la Patria acquistiamo titoli di merito e di gloria” 57 di Emanuele Roncalli Video 1, approfondimento

Video Double River 2019

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Video

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Convegno sull’associazionismo militare organizzato dalla 20 Procura Militare

SOTTO LA LE

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#NATO 70 di Matteo Bressan, Enrico Diana 22 Video L’Italia e la NATO dopo il 1989 29 di Andrea Ungari

La parola al Presidente del Comitato Atlantico Italiano 34 Video approfondimento

L'INTERVISTA 68

AZIONE

L’Ambasciatore italiano in Afghanistan

Video

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ADDESTRAMENTO Progetto Over the Top di Vincenzo Zampella Video

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Il Soccorritore Militare 68 di Marco Palmisano Video 1, approfondimento

OPERAZIONI

La Brigata “Sassari” a Roma 74 di Andrea Di Stasio Video 1

UNITÀ, MEZZI, ARMI ED EQUIPAGGIAMENTO

Carri armati e blindo che tornano dal passato di Andrea Cionci 80 Video


......................................................... RIVISTA MILITARE L e nuove sfide della Brigata Informazioni Tattiche 86 di Stefano Carrino Video approfondimento

Periodico dell’Esercito fondato nel 1856

LETTERA AL DIRETTORE

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RECENSIONI

Direttore responsabile Colonnello Valentino de Simone

Segreteria e diffusione Claudio Angelini, Sergio Gabriele De Rosa, Sergio Di Leva, Silvio Morini, Ciro Visconti Sede Via di S. Marco, 8 - 00186 Roma Tel. 06 6796861

Amministrazione Difesa Servizi S.p.A. Via Flaminia, 335 - 00196 Roma

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Direzione di Intendenza dello Stato Maggiore dell’Esercito Via Napoli, 42 - 00187 Roma

SOLDATO DEL GIORNO C.le Magg. Sc. Marco Pizzolo

STATO MAGGIORE ESERCITO Ufficio Generale Promozione Pubblicistica e Storia

Coordinamento attività editoriali e Redazione pubblicazioni Filippo Antonicelli, Marcello Ciriminna, Raimondo Fierro, Stefania Lastella, Annarita Laurenzi, Lia Nardella, Marco Scafati, Pasquale Scafetta

VALOR MILITARE Serg. Andrea Adorno Video

MINISTERO DELLA DIFESA

Capo Sezione Coordinamento attività editoriali e Redattore capo Tenente Colonnello Antonino Longo

SPORT & FITNESS Atleti Militari: orgoglio dell’Esercito di Eusebio Haliti Video 1 2 3 4 5

Proprietario

Editore Difesa Servizi S.p.A. - C.F.11345641002

DEDIZIONE Esercito e welfare di Antonio Garofalo

Giugno 2019

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Stampa Arti Grafiche Picene S.r.l. Via Donna Olimpia, 20 00152 Roma Tel.06.9162981

Distribuzione Agenzia Romana S.r.l. Via di Torre Spaccata, 172 - 00169 Roma (RM) Tel. 06.23260188 Abbonamento annuale A decorrere dal primo numero utile successivo alla data del versamento Italia: Euro 12,00

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Estero: Euro 12,00 (più spese di spedizione)

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Un fascicolo arretrato Euro 4,00 (più spese di spedizione a carico del richiedente) L’importo deve essere versato sul c/c postale 000029599008 intestato a Difesa Servizi S.p.A. Via Flaminia, 335 - 00196 Roma oppure tramite bonifico intestato a Difesa Servizi S.p.A. - codice IBAN IT 37 X 07601 03200 000029599008 - codice BIC/SWIFT BPPIITRRXXX.

Iscrizione al Registro della Stampa del Tribunale Civile di Roma n. 944 del 7 giugno 1949 ISSN 0035-6980

Periodicità trimestrale

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Norme di collaborazione

ALLIEVI UFFICIALI DELL’ACCADEMIA DI MODENA IN ADDESTRAMENTO

INDIRIZZI WEB Internet: www.esercito.difesa.it Intranet: www.sme.esercito.difesa.it

INDIRIZZI E-MAIL presentazione di proposte editoriali: statesercito@esercito.difesa.it Invio materiale fotografico e iconografico: rivistamilitare.ei@gmail.com abbonamenti: rivistamilitare.abbonamenti@esercito.difesa.it comunicazioni varie: rivistamilitare@esercito.difesa.it Elaborazione PDF: Marcello Ciriminna


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2 Giugno Festa della Repubblica del Magg. RiSel Stefania Lastella

11 2 giugno di 73 anni fa, gli italiani (tra cui le donne per la prima volta su scala nazionale), si recavano alle urne: chiamati al voto con un referendum, sceglievano la Repubblica come forma di Stato in alternativa alia Monarchia dei Savoia. Quella data referendaria, il 2 giugno, e stata assunta come Festa della Repubblica, la cui prima celebrazione risale al 194 7 mentre, ne I giugno dell'anno successivo, per la prima volta fu organizzata la parata militare in via dei Fori lmperiali. Nel giugno del 1949, in occasione

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dell'ingresso dell'ltalia nella NATO, se ne svolsero dieci in contemporanea in tutto il Paese, mentre nel 1950 la rassegna militare fu inserita nel protocollo delle celebrazioni ufficiali. Dalla sua istituzione, la parata e stata sempre un momento particolarmente sentito, non solo dagli uomini in divisa, ma soprattutto dalla gente comune che ha sempre seguito con entusiasmo e partecipazione la manifestazione. Quest'anno il Ministro della Difesa, dottoressa Elisabetta Trenta, ha voluto associare alia Festa della Repubblica

il tema dell'inclusione, volendo "evidenziare la volonta di non lasciare indietro nessuno, di combattere contra le emarginazioni sociali. Un segno di attenzione agli ultimi per un even to che ha di per se un carattere inclusivo proprio perche si svolge in occasione del/a Festa del/a Repubblica, ricorrenza che unisce tutti gli ltaliani". Come da protocollo, anche quest' anno l'avvio dei festeggiamenti stato segnato dalla deposizione di una corona d'alloro da parte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella aii'Aitare della Patria alia quale

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Rivista Militare


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Gruppo Paralimpico del/a Difesa seguito dai Veterani.

e seguita poi la parata militare lungo via dei Fori lmperiali alia presenza delle piu alte cariche dello Stato. Ad aprire la rassegna, una schiera di 300 sindaci, in rappresentanza delle migliaia di comuni italiani. Una delle novita della Parata Militare di quest'anno, il Gruppo Paralimpico e i Veterani, uomini e donne delle Forze Arm ate che, nell'adempimento del servizio, in ltalia e all'estero, sono rimasti vittime di traumi fisici e psichici e che ancora oggi ne portano sulla propria pelle le conseguenze. Altra vera novita, l'inserimento tra i blocchi di sfilamento degli Ufficiali della Riserva Selezionata, personale in possesso di spiccate professionalita, provenienti dal mondo civile, arruolati e richiamati in servizio, all'occorrenza, per un periodo prestabilito. Oltre alle Forze Armate e alle Forze di polizia, hanno poi sfilato rappresentanze della Protezione Civile, del Servizio Civile Nazionale, dei Vigili del Fuoco e della Croce Rossa. Le celebrazioni della Festa Nazionale rappresentano, come sempre, un importante momento di coesione e di unita in grado di coinvolgere

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tutte le componenti di questa grande famiglia di "Servitori dello Stato". I festeggiamenti nella capitale sono proseguiti nel pomeriggio con l'apertura al pubblico dei giardini del palazzo del Quirinale, con concerti delle bande deii'Esercito ltaliano, della

Marina Militare, deii'Aeronautica Militare, deii'Arma dei Carabinieri, della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza. La Festa della Repubblica ltaliana e uno dei simboli patri italiani: il compleanno della nostra Repubblica!

Parata del 2 giugno in una foto di repertorio.

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158° Annlversarlo della costltuzlone dell' Eserclto ltallano

Lo scorso 8 maggio 2019 si e festeggiato il 158° compleanno deii'Esercito ltaliano. Le celebrazioni sono iniziate a Napoli con la cerimonia solenne deii'Aizabandiera in piazza del Plebiscite, cui e seguito un concerto della banda deii'Esercito, presso la sala Scarlatti del Conservatorio di Musica "San Pietro a Majella", alia presenza del Capo di Stato Maggiore deii'Esercito, Genera le di Corpo d'Armata Salvatore Farina. I festeggiamenti sono proseguiti a Roma, presso l'ippodromo militare "Gen. C. A. Pietro Giannattasio" di Tor di Quinto dove ha avuto luogo la cerimonia militare. Per un reportage complete vi rimandiamo al fascicolo allegato a questo numero di Rivista Militare.


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Corso basico ISR&TA Gli istruttori della MIBIL contribuiscono alia formazione delle Forze Speciali libanesi Ten. Col. Antonino Longo

Con la cerimonia finale di consegna degli attestati di partecipazione, si e concluso il corso basico di Intelligence Surveillance and Reconnaissance & Target Acquisition - ISR& TA, rivolto a 16 a !lievi (Ufficiali, Sottufficiali e Militari di Truppa) deii'Air Assault Regiment delle Forze Speciali delle Lebanese Armed Forces (LAF). All'evento hanno presenziato il Comandante deii'Air Assault Regiment, Gen. B. Jean Nohra e il Comandante della Missione Militare Bilaterale ltaliana in Libano (MIBIL), Colonnello Stefano Lagorio. Durante le 7 settimane di corso, 10

gli istruttori italiani del Mobile Training Team Forze Speciali (MTTFS) del 185° Reggimento Ricognizione Acquisizione Obiettivi (RRAO) hanno formato le unita di elite libanesi sulle tecniche di Special Reconnaissance (SR) e Target Acquisition (TA). In particolare, il corso ha fornito ai frequentatori le competenze e conoscenze tecniche e dottrinali necessarie per operare in maniera sinergica e coordinata nell'assolvimento di compiti con spiccato orientamento ISR (Intelligence Surveillance and Reconnaissance), che garantiscano un'elevata qualita della

raccolta informativa (info collection). 11 programma ha previsto, tra l'altro, lo svolgimento di lezioni teoriche e pratiche di varie materie: dalle tecniche di prima soccorso sui campo di battaglia (Medic) al tiro avanzato con armi individuali (marksmanship); dalla topografia all'acquisizione degli obiettivi (con varie tecniche di occultamento e sfruttamento del terreno in base ai diversi scenari di impiego), fino a cenni di pianificazione di missioni di Special Reconnaissance. Ogni modulo prevedeva un test finale, sia teorico che pratico, il superamento del quale permetteva

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l'accesso al successivo. L'attivita formativa si inquadra nell'ambito piu generale di quelle rivolte all'implementazione di programmi di formazione e addestramento in favore delle LAF e delle Forze di Sicurezza libanesi nonche alia costituzione di un Centra di Addestramento nel sud del Libano, dove sviluppare le attivita formative e addestrative richieste o concordate con le Autorita locali. Questo il core della MIBIL che da quando e iniziata (marzo 2015) ad oggi ha organizzato piu di 130 corsi e formato complessivamente quasi 3.200 militari libanesi tra Ufficiali, Sottufficiali e Truppa. L'obiettivo finale della Missione e quello di incrementare le capacita complessive delle Forze Armate libanesi per far fronte, efficacemente e in autonomia, alia precaria situazione di sicurezza in Libano e, piu in generale, nell'area mediorientale.

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In alto e in basso: diversi momenti di lezioni tecnico-pratico del corso ISR& TA.

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"Mira al t lnsieme


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"Mira al tuo futuro", questo il name dell'iniziativa che ha avuto luogo tra 1'11 e il 14 aprile all'interno di uno dei piu grandi centri commerciali della capitale e che ha incuriosito piu di 300.000 persone, di cui oltre la meta tra sabato e domenica. La manifestazione ha data l'opportunita alle migliaia di visitatori del Centra Commerciale di conoscere e approfondire le attivita e le dotazioni deii'Esercito ltaliano, attraverso 12 aree espositive - di cui 4 esterne- nelle quali il pubblico di tutte le eta ha potuto ammirare e toccare con mano numerosi mezzi tecnologicamente avanzati e di ultima generazione, provare l'esperienza di un simulatore di vola o cimentarsi nell'arrampicata sulla parete artificiale di roccia sotto lo sguardo attento e l'assistenza degli istruttori militari del go Reggimento alpini. I piu curiosi hanno poi assistito alle dimostrazioni con il robot "MK8-Pius 11 " per la neutralizzazione degli ordigni esplosivi, condotte dagli artificieri del 6° Reggi-

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menta Genio Pionieri. Allestito anche un Pasta zione Avanzato dal Comando Logistico deii'Esercito dove si e potuto assistere a interessanti seminari sulle misure di prevenzione della


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salute, oltre a beneficiare di alcuni check up gratuiti quali la misurazione della pressione arteriosa e dell'indice glicemico o, per le donne, - - -...L.II... l'apprendimento di tecniche di autodiagnosi per la prevenzione dei tumori al seno. In una delle aree esterne i piu sportivi, invece, si sono potuti cimentare nel percorso Military Fitness: una serie di esercizi fisici di forza e agilita simili a quelli che il personale militare effettua durante le sessioni di addestramento militare. 11 tutto con la coordinazione e l'assistenza dei para del 186° Reggimento "Folgore". Per chi, invece, preferiva solo assistere in qualita di spettatore, sono state preparate delle esibizioni di Scherma e di Karate da parte degli atleti del Centra Sportivo Olimpico deii'Esercito. Gli istruttori della Scuola di Fanteria hanno mostrato alcune tecniche del Metodo di Combattimento Militare (MCM), una disciplina nata

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nel 2014 e inserita nei programmi addestrativi dei Reparti deii'Esercito come sistema di combattimento a distanza ravvicinata, tecnica che risponde alle peculiari esigenze operative dei militari. Mentre gli appassionati di motori hanno potuto ammirare macchine e moto d'epoca oltre alle biciclette dei bersaglieri ciclisti e altre curiosita e cimeli storici. Per i piu fortunati, scene da film a "Porta di Roma" quando 1'11 mattina e atterrato in un'area esterna del Centra Commerciale l'elicottero da combattimento A 129 "Mangusta". L'avvicinamento verso l'area di atterraggio, il rombo sordo dei motori, la sagoma nera sempre piu vicina ai tetti ha trasformato per qualche minuto quella zona in un set cinematografico. 11 velivolo, messo a disposizione dal Comando Aviazione deii'Esercito di Viterbo, stato esposto per tutta la durata dell'evento ed e stato uno dei mezzi piu ammirati dai visitatori, spesso increduli, nel

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vedere un mezzo da combattimento di tale portata in un contesto cosl inusuale. Accanto all'elicottero sono state allestite due postazioni con il simulatore di vola "ROLFO", che ha permesso agli appassionati di vivere un'esperienza realistica con aerei ed elicotteri militari in una vera cabina di pilotaggio. Nel weekend ci sono stati altresl dei momenti musicali con la Banda deii'Esercito e quella dei Bersaglieri in congedo. L'occasione e stata utile anche per fornire informazioni a centinaia di giovani e a genitori interessati al futuro dei propri figli sui concorsi e sulle possibilita di sviluppo professionale all'interno della Forza Armata. Alle tante domande e curiosita, rivolte al personale militare presente, hanno data risposta giovani graduati, sottufficiali e ufficiali che, anche con l'ausilio di materiale informativo, hanno fatto conoscere al pubblico le diverse professionalita deii'Esercito e le diverse modalita per accedervi.

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Cavalli e cavalieri dell' Esercito a ''Piazza di Siena''

If Caporal Maggiore Capo Fi/ippo Martini di Cigala durante la gara.

Anche quest'anno, nella 87a edizione del Concorso lnternazionale "Piazza di Siena", Master D'lnzeo, I'Esercito ltaliano e stato protagonista con i cavalieri atleti del Centra Militare di Equitazione di Montelibretti e con il Reggimento "Lancieri di Montebello" (8°). Nell'ormai imperdibile appuntamento sportivo internazionale che fa tappa a Roma a fine maggio, hanno calpestato la verde arena di Villa Borghese il Caporal Maggiore Scelto Alberta Zorzi, gia campione italiano nella Coppa delle Nazioni, in sella a Denique e Cinsey, il Caporale Guido Franchi su Egbert, che quest'anno ha gia meritato il podia al Gran Premia lnternazionale d'ltalia riservato ai cavalieri young ri-

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ders, e ad aprile, in sella a Quinotix, la medaglia d'oro ai Campionati ltaliani lnterforze. Nella categoria riservata ai Giovani Cavalli - 7 anni, c'e stato il trionfo del Caporal Maggiore Capo Filippo Martini di Cigala, in sella a Saetta del Terriccio, che si e classificato anche terzo nella categoria 6 anni con Acartoon, puledro dell'allevamento di Forza Armata. Nella stessa categoria, risultati lusinghieri per il Tenente Colonnello Fernando Giganti in sella a Bildan e peril Tenente Colonnello Francesco Guarducci su Buenaventura. Tra gli eventi piu attesi dell'ultima giornata di gare, dopa il Gran Premia "Citta di Roma", l'immancabile "Carosello di Lance" dei "Lancieri di

Montebello": uno spettacolo di colori, richiami storici ed esercizi di altissimo livello tecnico, che ha fatto rivivere ai presenti gli indimenticabili momenti che hanno reso grande nel mondo la Cavalleria Militare italiana. 11 carosello offre un saggio di abilita equestre, unico nel suo genere, riportando sui campo quella maestria, quell'imponenza e quell'orgoglio che ha contraddistinto la Cavalleria in molteplici avvenimenti storici, dalle Campagne pre-Risorgimentali (16901800) alle Guerre d'lndipendenza (1848-1870), passando peril Prima Conflitto Mondiale (1915-1918) fino ad arrivare alia Seconda Guerra Mondiale con le indimenticabili, eroiche cariche di lsbuscenskij, Jagodni e Poloj ( 1942) con le quali so no

Rivista Militare


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"Carose/lo di Lance" eseguito dai "Lancieri di Montebe/lo " (foto di Anna/isa Parisi).

state scritte alcune delle piu belle pagine di eroismo e di coraggio della storia deii'Esercito ltaliano. I cavalieri e le amazzoni di "Montebello", con la Grande Uniforme di Rappresentanza, la cui foggia richiama il modello utilizzato a fine 800, governando il cavallo con una mano e impugnando con l'altra la lancia in frassino, utilizzata sin dal 1866, eseguono degli esercizi di maneggio in ordine chiuso, alternando, al ritmo di musica, un'ele-

gante, dinamica e coordinata serie di complesse figure. Un piacevole e dinamico intermezzo spezza le accademiche figure eseguite al trotto di scuola. In un crescendo di difficolta, i cavalli, infiammati dai perentori ordini del Comandante impartiti con la sciabola, doppiati come un tempo da rispettivi squilli di tromba, irrompono in una travolgente carica in cui il tremore del terreno, le urla dei cavalieri lanciati sui loro destrieri

al compimento dell'estremo sacrificio, lance in resta, suscitano una emozione unica suggestiva, ed indimenticabile. Anche quest'anno, dunque, I'Esercito ha impreziosito "Piazza di Siena" dando modo al grande pubblico di vedere dal vivo quei cavalieri che, staffa a staffa, con passione e impegno quotidiano e con il cuore oltre l'ostacolo, mantengono in vita le tradizioni e la memoria della Cavalleria deii'Esercito ltaliano.

Veduta panoramica di Piazza di Siena a/l'interno di Villa Borghese.

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Double River 2019 11 Multinational CIMIC Group in esercitazione del Ten.Col. Matteo Mineo*

11 22 marzo e terminata la "Double River 2019" (DORR 19), esercitazione militare svolta a Motta di Livenza da personale del Multinational CIMIC Group, il cui scopo era quello di testare e valutare le capacita dello staff del Comando Multinazionale e delle Unita CIMIC italiane, portoghesi e ungheresi. ÂŤ11 Multinational CIMIC Group rappresenta l'unico polo di formazione per la funzione CIMIC in ambito Difesa, e se oggi diventato un vera e proprio punto di riferimento

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in ambito nazionale e NATO to si deve all'altissima competenza e alia professionalita del personate che vi operaÂť. Questa e la dichiarazione del Ministro della Difesa Elisabetta Trenta durante la visita del 20 marzo scorso. Nel corso dell'esercitazione, aUraverso la simulazione computerizzata (Command Post Exercise CPX) stato riprodotto uno scenario complesso e aderente ai moderni contesti operativi , incentrato su una situazione di crisi tra

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Stati fittizi, per la quale e stato chiesto l'intervento deii'AIIeanza Atlantica, all'interno della quale il Multinational CIMIC Group opera rispondendo alle crescenti sfide della minaccia simmetrica ed ibrida. Oltre alia simulazione computerizzata , l'esercitazione si e svolta anche sui terreno (LIVEX) dove le unita del CIMIC (italiane, portoghesi ed ungheresi) hanno interagito con la controparte civile, rappresentata da Organizzazioni Governative, Non-Governative e real-

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ta della comunita. Aspetto, quest'ultimo, la cui importanza e stata parimenti rimarcata dal Ministro della Difesa: ÂŤOggi sappiamo che necessaria interagire con tutti gli attori civili coinvolti net conflitto, dalle autorita locali a/le organizzazioni internazionali, dalle organizzazioni governative e non governative ai media, per disporre del miglior live/la possibile di conoscenza e per una valutazione eostante dell'ambiente socio-culturale in cui si operaÂť. Nel suo intervento il Ministro ha, infine, ricordato i risultati ottenuti in questi anni in diversi Teatri, tra i quali Kosovo, Libano, Somalia, Gibuti, Afghanistan e anche nell'ambito della missione europea EUNAVFORMED. La "Double River 2019" ha vista la partecipazione di unita, specialisti, esperti e mentor di diversi Paesi (Francia, Grecia, ltalia, Norvegia, Romania, Slovenia, Spagna, Ungheria, Turchia) e Comandi della NATO, fra cui SHAPE, il Comando

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Alleato della Forza Congiunta di Brunssum (JFC Brunssum) e il Comando Alleato della Forza Congiunta di Napoli (JFC Naples). Nel corso dell'esercitazione, oltre alle gia citate attivita, e stato affinato il concetto del Remote CIMIC Support, gia testata lo scorso anno, consistente nella capacita di supportare le unita CIMIC impiegate in operazioni militari dalla madrepatria. Tale supporto si concretizza attraverso la consulenza che i Subject Matter Expert (Specialisti Funzionali quali ingegneri, architetti, medici e altri professionisti di settore) forniscono agli operatori CIMIC impiegati nelle aree di crisi, per lo sviluppo di progetti a favore delle popolazioni dove le unita sono schierate. Nel corso della DORR 19, il Remote CIMIC Support e stato assicurato da Specialisti Funzionali inviati dal Ministero della Difesa Slovena. 11 complesso sistema di comunicazioni informatiche che

permette l'interazione delle numerose componenti dell'esercitazione e stato fornito da un team di operatori del r Reggimento Trasmissioni di Sacile. 11 5° Reggimento AVES RIGEL ha invece messo a disposizione gli assetti ad ala rotante per il trasporto della CIMIC Unit italiana. 11 Multinational CIMIC Group, che annovera tra le Nazioni contributrici, oltre all'ltalia, la Grecia, il Portagalla, la Romania, la Slovenia e I'Ungheria, rappresenta oggi un vera e proprio polo di eccellenza per la formazione degli operatori che lavorano nel delicato settore della cooperazione civile-militare. Ad oggi, circa 1.700 frequentatori, civili e militari, italiani e stranieri, sono passati tra i banchi della caserma "Mario Fiore" di Motta di Livenza, a testimonianza di un'offerta didattica di livello, rispondente alle esigenze di coloro che devono fronteggiare le mutevoli sfide degli odierni scenari operativi.

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I Convegno associazioni a carattere sindacale #205.qxp_Layout 1 07/06/19 11 ~ina 20

Convegno "Associazioni professionali a carattere sindacale tra militari: limiti e prospettive" del Ten.Col. Antonino Longo

11 7 maggio 2019, si e svolto a Roma, presso la Sala Vanvitelli deii'Avvocatura Generale dello Stato, il Convegno "Associazioni professionali a carattere sindacale tra militari: limiti e prospettive", organizzato dalla Procura Generale Militare presso la Carte Suprema di Cassazione, in collaborazione con l'associazione NoiArma. L'intento era di prendere in esame e approfondire i nuovi orientamenti giurisprudenziali a seguito della sentenza n. 120, emessa della Carte Costituzionale nel 2018, con la quale e stata riconosciuta la legittimita di associazio-

ni professionali di personale militare a carattere sindacale. I lavori, introdotti dal dott. Maurizio Block, Procuratore Generale Militare presso la Carte Suprema di Cassazione, sono proseguiti con gli interventi dell'avv. Massimo Massella Ducci Teri, Avvocato Generale dello Stato, e del dott. Giovanni Mammone, Prima Presidente della Carte Suprema di Cassazione, che hanno offerto con le loro relazioni interessanti spunti di riflessione. AI Convegno, articolato in due differenti sessioni, sono intervenuti in qualita di relatori Professori Universitari, Consiglieri di

Stato, Ufficiali Generali, Magistrati Militari, Avvocati di Stato e Avvocati del libero Foro. Tra essi, il Generale di Brigata Giancarlo Trotta, Presidente del Co.Ce.R. interforze, che ha illustrato il punto di vista degli Organi di rappresentanza militare, evidenziando le possibili prospettive future anche in chiave critica. Questo e il prima di una serie di incontri che la Magistratura Militare ha intenzione di organizzare al fine di alimentare un dibattito giuridico-culturale su tali tematiche sensibili e delicate, con le quali il mondo militare si sta gia confrontando.

Da sinistra, if dott. Vito Poli, Presidente del Consiglio di Stato, if Procuratore Generate Militare, dott. Maurizio Block, if Prima Presidente del/a Carte Suprema di Cassazione, dott. Giovanni Mammone e if dott. Massimo Massella Ducci Teri, Avvocato Generate del/a Stato.

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Convegno associazioni a carattere sindacale #205.qxp_Layout 1 07/06/19 11

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Paesi provati dal dramma del secondo conflitto mondiale ebbero, all'indomani dell'esperienza del blocco di Berlino (1948), la /ungimiranza di superare contrasti e di comprendere che i valori vita/i potessero essere efficacemente difesi in un'ampia e omogena intesa comune, /'AIIeanza Atlantica. Un 'alleanza che ha rappresentato e rappresenta un ba/uardo di pace in tutta /'area europea e dei/'Atlantico del Nord capace, dopa la fine del confronto bipolare, di ampliare it novero di responsabilita a cui la NATO stata chiamata dalla Comunita lntemazionale, in coerenza con la sua missione di contribuire a/la sicurezza e a/la stabilita. I cambiamenti degli scenari intemazionali ci permettono di comprendere it dinamismo e to spirito di adattamento che /'organizzazione ha dovuto intraprendere. L'insicurezza a seguito deg/i attentati terroristici in Europa, l'instabilita in Nord Africa e Media Oriente, la proiezione estema del/a Russia e it ruolo sempre piu globale del/a Cina hanno contribuito a una maggiore evoluzione deii'AIIeanza stessa. Quest'ultima, con grande capacita, si adeguata all'attuale contesto intemazionale, cambiando le sue priorita e strategie. I risultati sono molteplici, a partire dal/'aumento delle spese militari da parte deg/i Stati membri e del/a presenza di forze nei/'Europa orientate, dall'addestramento delle forze di sicurezza irachene, dal contributo alia sorveglianza ne/la lotta contra to Stato islamico, nonche /'interesse per it Mediterraneo, concretizzatosi con /'hub del/a NATO per it Sud, presso it comando NATO di Napoli. Una struttura, quest'ultima, che conferma come /'AIIeanza guardi anche a/le sfide del fianco sud e a/ Mediterraneo come a un 'area di grande interesse strategico ne/la quale operare con continuita ed efficacia. Lo scorso 4 aprile, la NATO ha compiuto 70 anni e, da/ 4 aprile 1949, quando venne firmato it trattato di Washington, it mondo cambiato e con esso l'ordine intemazionale, ma non la ragion d'essere che giustifica /'esistenza di un 'al/eanza politico - militare transat/antica e la piena e convinta partecipazione, al/'intemo di essa, de/1'/talia.

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11 4 aprile 1949 venne siglato a Washington il trattato che diede vita aii'AIIeanza Atlantica. Firmato da dodici Stati europei e nordamericani (1 ), e riuscito a garantire pace e sicurezza per tutto il periodo della Guerra fredda, quando l'espansionismo sovietico minacciava i confini europei. Di fatto, la ratio della NATO (Organizzazione del Trattato deii'Atlantico del Nord) era quella di salvaguardare la sicurezza dei propri Stati membri euroatlantici contra qualsiasi attacco, come esplicitato neii'Art. 5 del trattato istitutivo. Dunque, da ben settant'anni, I'AIIeanza Atlantica rappresenta l'organizzazione internazionale di sicurezza per eccellenza deii'Occidente.

LA NATO DOPO IL 1989

La fine della Guerra fredda e la caduta del regime sovietico, hanno portato a ridisegnare il futuro deiI'AIIeanza, che sembrava aver perso la propria ragion d'essere. Con una forte dose di dinamismo, l'evoluzione della NATO e stata sancita dall'elaborazione di Concetti strategici, documenti con i quali l'organizzazione delineava i propri obiettivi, giustificando le proprie azioni, non-

che sottolineando intenzioni e prospettive dell'interesse comune. I due concetti strategici elaborati durante gli anni Novanta hanno portato a sviluppare una visione globale della sicurezza, basata piu su un approccio onnicomprensivo e forme di partenariato con altre organizzazioni internazionali, in particolare con I'Unione Europea (UE). Pertanto, un fattore di forte successo deii'AIIeanza e stato il processo di allargamento, mirato ad inglobare i Paesi ex comunisti, evitando cosl ulteriori escalation militari tramite l'esportazione e l'affermazione della democrazia. Da questo punto di vista, il programma Partnership for Peace, iniziato nel 1994, ha ottenuto un notevole risultato, ovvero avviare una cooperazione tra la

NATO, i Paesi europei che non avevano aderito aii'AIIeanza, nonche la Russia, portando quindi intorno allo stesso tavolo amici e avversari di un tempo. Dal punto di vista militare, la NATO negli ultimi decenni ha condotto molteplici operazioni di stabilizzazione e gestione della crisi, come sancito dal proprio Concetto strategico del 1999, dove e stata esplicitata l'importanza e l'intenzione di prevenire i conflitti. Secondo questo criteria, sono state effettuate operazioni fuori area, come nel caso dell'intervento in Bosnia-Erzegovina nel 1995 (operazione Deliberate Force) (2), in Kosovo nel 1999 (operazione Allied force) (3) e, infine, in Afghanistan nel 2001 (operazione ISAF) (4) a seguito degli attentati terroristici dell' 11 settembre che hanno colpito al cuore gli Stati Uniti e dove, per la prima volta nella storia, e stato invocato I'Art.5 del Trattato per proteggere l'alleato americano e non per la difesa in Europa. In sintesi, la NATO del post-Guerra fredda ha ampliato il proprio raggio d'azione passando ad occuparsi, dalla storica area Nord Atlantica di competenza, di azioni fuori area, trasformandosi in un autentico attore di sicurezza globale.


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I RAPPORT! NATO- UE L'istituzionalizzazione delle relazioni tra UE e NATO e stata avviata nel 2001, in larga parte a seguito della crisi dei Balcani che ha reso manifesta l'urgenza per I'UE di dotarsi di un'autonoma capacita logistica per la gestione della crisi, ponendo cosl le basi per la creazione di una Politica Comune di Sicurezza e Difesa (PESO). Di conseguenza, la NATO aveva manifestato la propria disponibilita a rendere fruibili le risorse strategiche deii'AIIeanza per operazioni a


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guida UE, anche in contesti per i quali la competenza NATO non era stata prevista (5). Su questo versante ha preso corpo una partnership operativa concretizzatasi, nel marzo del 2003, con gli accordi Berlin plus, che hanno consentito aii'Unione Europea di accedere alia capacita di pianificazione e di comando della NATO e di utilizzarne gli assetti per le missioni di gestione della crisi (6). Tanto la Strategia di sicurezza europea, elaborata nel dicembre 2003, che il Concetto strategico della NATO del 1999, hanno individuato nel terrorismo, nella proliferazione delle armi di distruzione di massa e negli Stati "falliti", le principali sfide alia sicurezza. Successivamente i continui sconvolgimenti geopolitici hanno imposto alia NATO e alia UE di approfondire la loro cooperazione, attingendo allo stesso bagaglio di forze e di risorse. Negli ultimi decenni hanno intensificato la cooperazione e il coordinamento per mobilitare l'intera gamma dei rispettivi strumenti e meccanismi.

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Nella sfera esterna hanno potenziato il coordinamento delle azioni di gestione della crisi e di sviluppo delle capacita, intervenendo insieme contra gruppi terroristici e in missioni di sicurezza marittima e di protezione delle frontiere. Su questo versante, ha avuto una notevole importanza la storica decisione presa, nel vertice NATO di Varsavia del 2016, con la firma di una dichiarazione congiunta UE-NATO, che ha ampliato le aree di cooperazione tra le due entita: contrasto alle minacce ibride, maggiori esercitazioni congiunte, collaborazione nella sicurezza informatica, uno spirito sinergico nello sviluppo di capacita, nonche un dialogo inevitabile in un mondo sempre piu interconnesso e insicuro. lnoltre, il Vertice ha delineato la nuova postura strategica deii'AIIeanza, incentrata sui rafforzamento della difesa del territorio degli Stati membri e la deterrenza verso qualsiasi attacco su di esso. E stata riaffermata la d ifesa collettiva come priorita fondamentale deii'AIIeanza, che si concre-

tizza nel bilanciamento della difesa e dialogo verso Mosca (7). lnoltre, si e data impulso alia nuova missione "Sea Guardian" nel Mediterraneo centrale, al fine di sostenere l'operazione UE "Sophia" di contrasto al traffico di migranti. La riduzione delle tensioni e dei conflitti restano dunque le priorita deii'AIIeanza, dove deterrenza e difesa da un lata e distensione e dialogo dall'altro diventano le basi dell'approccio transatlantico (8). In definitiva, il vertice di Varsavia ha rappresentato un momento storico per la NATO e la UE. Negli ultimi anni le sfide globali sono diventate piu numerose e multidimensionali, e proprio per questo le due organizzazioni hanno colto l'opportunita nel ribadire che esse non possono essere combattute singolarmente, ma mettendo in campo un complesso di sinergie volte a un rafforzamento della cooperazione tra le due entita. In sostanza si sta procedendo verso una crescente cooperazione militare fra NATO e UE sui temi di maggiore valenza strategica (9).

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SUMMIT Dl BRUXELLES DEL 2018

Con il summit NATO di Bruxelles, del 2018, so no state tratteggiate le nuove linee e visioni deii'AIIeanza. 11 focus del vertice si e concentrato sull'obbiettivo di raggiungere il livello del 2% in ambito NATO, con la richiesta della Presidenza Trump, rivolta agli europei, a spendere di piu. Alcuni vedono in cio la conferma dell'isolazionismo americano, altri uno stimolo per far raggiungere agli europei una chiara autonomia strategica, sviluppata negli ultimi anni. Nel corso del vertice, la NATO ha ribadito il suo interesse per il fianco sud e a sviluppare e incrementare la presenza nel Mediterraneo, a seguito del collasso di Stati come la Libia e dei continui flussi migratori provenienti daiI'Africa subsahariana. L'interesse per il fianco sud, per l'oramai settantenne Alleanza, si e concretizzato con il nuovo hub, il NATO Strategic Direction South-hub, inaugurato nel 2017,

con sede neii'A//ied Joint Force Command (JFC) Naples, comando militare NATO di Napoli. Lo scopo e quello di proiettare le capacita stabilizzatrici deii'AIIeanza nel Mediterraneo, avvalendosi della collaborazione di altre organizzazioni internazionali, come la UE e I'Unione Africana. L'attivita supera la semplice dimensione militare, attivando iniziative per lo studio dei fenomeni sociali, storici, culturali ed economici dei Paesi coinvolti (1 0). L'hub rappresenta uno strumento utile per valutare gli effetti degli interventi in atto o eventuali da compiere. In conclusione, la NATO a settant'anni dalla sua istituzionalizzazione rimane il pilastro fondamentale della sicurezza deii'Occidente, grazie a una ferrea capacita di adattamento alle nuove minacce e sfide nascenti nel nuovo sistema internazionale, nonche alia continua interoperabilita con altre organizzazioni internazionali di sicurezza.

NOTE (1) I paesi firmatari del Patto Atlantico sono: ltalia, Belgio, Canada, Danimarca , Francia, lslanda, Lussemburgo, Paesi Bassi, Norvegia, Portogallo, Regno Unito e Stati Uniti. Per approfondimento, https://www.esteri.it (2) Briani V., If futuro del/a NATO e 1'/talia, Osservatorio di politica internazionale, 2014. (3)https://www.senato.it/service/PDF/P DFServer/BGT/00965351 .pdf. (4) Ibidem (5) Minniti M., La cooperazione NATO-UE per la sicurezza, Assemblea parlamentare NATO, 2005. (6) Morrone A., La NATO dopa Varsavia, "Rivista ltaliana di difesa", 2016 . (7) AA.VV, Quale futuro per la cooperazione NATO-UE, lstituto di Affari lnternazionali, Roma, 2017. (8) Giuliani D., Military mobility, "lnformazioni della Difesa", 2018. (9) Generoso F., La NATO guarda a sud: if nuovo hub di Napoli proietta I'AIIeanza ne/ Mediterraneo , Atlantico quotidiano, 2019. (1 0) Ibidem.

Summit NATO di Bruxel/es de/2018.

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SOTTO LA LE

L'ltalia e la NATO dopo il1989 del prof. Andrea Ungari

Contingente italiano del Train Advise Assist - Command West in Afghanistan, nel/'ambito del/a Missione Resolute Support.

L'adesione dell'ltalia al Trattato Nord Atlantico, malgrado la scelta di campo occidentale sancita dalla vittoria della Democrazia Cristiana alle elezioni del 18 aprile 1948, non fu affatto scontata. 11 recente ricordo del fascismo e della guerra persa aveva favorito un forte sentimento neutralista all'interno del Paese, trasversale ai partiti che componevano il sisterna politico. Tant'e che l'ltalia aveva rifiutato di prendere parte, nel 1948, al Patto di Bruxelles, che aveva istituito I'Unione deiI'Europa Occidentale (UEO). lnoltre, la severita delle potenze vincitrici sembrava deludere le aspirazioni italiane di reinserimento nella comunita internazionale attraverso un procedimento veloce.

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In realta, fu grazie al sostegno della Francia, desiderosa di allargare l'area deii'AIIeanza anche al Mediterraneo, dove la potenza transalpina era impegnata nel difficile processo di decolonizzazione, che l'ltalia supero gli ostacoli frapposti dagli altri membri della costituenda NATO. Nel gennaio 1949, in seguito alle pressioni francesi, l'ltalia ottenne un prima successo diplomatico nel dibattito continentale, ovvero il suo inserimento nel negoziato per la creazione del Consiglio d'Europa (seppur ancora privo di rilevanza decisionale). Sulla cresta dell'entusiasmo per questo prima riconoscimento, De Gasperi porta la questione atlantica insieme a quella europea nella seduta par-

lamentare del 16 marzo 1949, al fine di ottenere l'approvazione necessaria. Nonostante la forte resistenza dei socialcomunisti, della sinistra democristiana e dei neofascisti, De Gasperi ottenne la fiducia, il 18 marzo, con un margine sufficientemente ampio. 11 4 aprile 1949, a Washington, il Ministro Sforza insieme agli altri ministri degli Esteri, in rappresentanza dei dodici Paesi alleati, firmavano il trattato che istituiva il Patto del Nord Atlantico: un trattato difensivo, volto alia sicurezza collettiva e alia difesa comune degli Stati membri dell'alleanza, campasta da un preambolo e da quattordici articoli. Da quel momento in poi, l'ltalia partecipo attivamente alia NATO,

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soprattutto dopa il fallimento della Comunita Europea di Difesa (CED) nel 1954, che segno la fine della possibilita di un esercito europeo e consent] alia Germania di far parte deii'AIIeanza Atlantica. L'inserimento dell'ltalia in tale organizzazione costitui le colonne d'Ercole, al tempo, della politica estera e della politica militare italiana. In effetti, consent] all'ltalia di ricostituire il proprio Esercito, scaricando i costi suii'AIIeanza, divenendo una sorta di "free ryder della sicurezza". Questo giudizio, a volte poco lusinghiero, va compensato pero dal consistente sostegno finanziario che il nostro Paese diede a tutti i programmi scientifici e culturali messi in campo dalla fine degli anni Cinquanta.

problemi che avrebbero contraddistinto gli anni successivi. Successivamente all'89, infatti, si profilarono le questioni della riunificazione della Germania e del dissolvimento della Jugoslavia che avrebbero caratterizzato gran parte della politica estera europea degli anni Novanta. In questo scenario in rapida evoluzione, l'ltalia si ritrovo in una fase di profonda difficolta nel rimodulare la propria politica estera; difficolta accresciute dal progressivo deteriorarsi del proprio sistema politico in conseguenza del crollo del comunismo internazionale. lnfatti, quello che era stato il collante che aveva consentito al partito di maggioranza relativa, la De, di mantenere la guida del Paese,

l'ltalia di giocare un ruolo da protagonista nello scenario internazionale e, anzi, porta a un ulteriore declassamento della potenza del Paese che attraverso anni convulsi e pieni di contraddizioni. La politica estera italiana, dunque, risenti di queste problematiche e sembro in difficolta a mutare i propri riferimenti all'indomani del 1989. I protagonisti politici dell'epoca, Andreotti, De Michelis e Carli, si stavano sempre piu rendendo canto di come gli eventi successivi al crollo del Muro stessero privando l'ltalia di tutte le "rendite di posizione" legate alIa scontro Est-Ovest. In effetti, nei confronti delle due sopracitate questioni degli anni Novanta, la posizione italiana fu quella

Check Point ita/iano a Sarajevo nel/'ambito del contingente multinaziona/e "Implementation Force- /FOR " del/a NATO.

Certo e che il contesto geopolitico che si era strutturato nei lunghi anni della Guerra fredda cambio radicalmente con il crollo del Muro di Berlino. 11 progressivo dissolversi del sistema comunista, che si sarebbe completato con la scomparsa deii'Urss nel 1991, sconvolse il sistema delle relazioni internazionali che si era costituito a partire dal 194 7, aprendo una situazione molto piu fluida, nella quale cominciarono a essere posti, e risolti,

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ossia l'anticomunismo e la conseguente conventio ad excludendum nei confronti del Partito comunista italiano, era scomparso. Le successive vicende di Tangentopoli, la modifica del sistema elettorale e l'avvio del vincolo esterno determinato dall'adesione al Trattato di Maastricht contribuirono al crollo della cosiddetta "Prima repubblica" tra il 1992 e il 1994. Questa situazione interna, ovviamente, non consenti al-

di perpetrare il piu possibile lo status quo degli anni del bipolarismo. La reazione di Andreotti all'unificazione tedesca fu caratterizzata da una certa incredulita nel concepire un'Europa diversa da quella compresa nei confini fissati alia meta degli anni Settanta ad Helsinki. Se la riunificazione doveva realizzarsi, doveva avvenire in maniera graduale e senza traumi, in particolare sui fronte Urss, vera preoccupazione della diplomazia italiana. Cio

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500 km

NATO membership in Europe

A TL A N TI CL.__-~-----'

Joining dates:

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Founders• (1949) 1950-2000 2000-present

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Potential candidates

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• Also includes Iceland, United States and Canada

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Paesi Membri del/a NATO.

spiega il perche, malgrado successivamente l'ltalia avesse accettato l"'europeizzazione" del problema tedesco spingendo sull'acceleratore deii'Unione Europea, Roma svolse un ruolo secondario nel processo di riunificazione, che fu sostanzialmente gestito dalla Germania e dagli Stati Uniti. Malta simile fu l'approccio nei confronti dell'area balcanica. Poche settimane dopa il crollo del Muro, il ministro degli Esteri De Michelis riuni a Budapest (11-12 novembre) tre Paesi dell'area danubiano-balcanica (Austria, Jugoslavia e Ungheria) costituendo la cosiddetta "Quadrangolare" al fine di evitare una destabilizzazione dell'area a seguito del crollo del comunismo. Quadrangolare che entro rapidamente in crisi per le richieste di indipendenza della Slovenia e della Croazia. Di fronte a cio, il Governo italiano si trincero dietro la necessita di una Jugoslavia "indi-

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-pendente, tranquilla e unita", determinata, da un lata, dal timore di una riapertura del contenzioso sui fronte orientale, archiviato con difficolta da Moro nel 1975 con gli Accordi di Osimo e, dall'altro, dalla preoccupazione che lo sfaldamento della Jugoslavia avrebbe significato la fine di un altro pezzo fondamentale di quel puzzle che aveva garantito al Paese una rendita di posizione altrimenti difficilmente replicabile. Le vicende legate alle guerre jugaslave ebbero un riflesso molto profondo nella politica estera italiana, spingendo i circoli politici di Roma a guardare alia NATO come uno strumento per garantire la stabilita dell'area balcanica che minacciava direttamente i suoi interessi. Proprio per tale motivo, l'ltalia divenne una convinta assertrice dell'allargamento deii'AIIeanza Atlantica ai Paesi ex sovietici. Gia con l'elaborazione del Concetto

strategico della NATO del 1991, i Paesi alleati avevano concordato sulla necessita di mutare I'AIIeanza atlantica per meglio affrontare la nuova situazione europea. Nello studio predisposto nel 1995 sull'allargamento deii'AIIeanza, la fine della Guerra fredda veniva interpretata come un'opportunita unica per il miglioramento della sicurezza nell'intera area euro-atlantica. In questo contesto, la NATO si era trasformata per servire gli interessi derivanti dal nuovo scenario internazionale e, tramite l'allargamento, aveva contribuito alia stabilita, incoraggiando e sostenendo riforme in sensa democratico nei Paesi ex comunisti, perseguendo obiettivi di cooperazione e promuovendo buoni rapporti di vicinato. In questo nuovo scenario, l'ltalia ottenne un piccolo successo al vertice di Madrid del 1997 quando sostenne l'ingresso deii'Ungheria, insieme

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a Polonia e Repubblica Ceca, nel sistema difensivo nord-atlantico; ingresso avvenuto formalmente nel 1999. In effetti, il nostro Paese era interessato alia stabilizzazione di un'area prospiciente ai propri confini; un'area dove si poteva tornare a giocare un ruolo di influenza politica ed economica dopa il crollo dell'ideologia comunista. Sicche il progressivo allargamento della UE e della NATO agli Stati ex sovietici

Cooperation Council per favorire le relazioni Russia-NATO e, successivamente, nel 1994 la Russia aderl alia Partnership for Peace. Nel 1997, infine, venne firm ato il Founding Act on Mutual Relations, Cooperation and Security, con il quale venne istituito il Consiglio congiunto permanente (Permanent Joint Council) come sede di confronto e di azioni comuni in ambito sicurezza. Consiglio che fu sostituito dal

to di Pratica di Mare" che favorl un riavvicinamento tra la Russia e I'AIIeanza; un riavvicinamento particolarmente importante per l'ltalia, in considerazione sia dell'interscambio commerciale tra i due Paesi, sia della dipendenza energetica italiana dal colosso russo. Ma il sostegno di Roma alia NATO non si dispiego solo nel progettato allargamento e nel favorire una distensione con la Russia, bensl si

Carri Leopard ita/iani in Kosovo ne/l'ambito del contingente mu/tinaziona/e "Kosovo Force- KFOR" del/a NATO.

aveva rappresentato per la nostra nazione un duplice vantaggio. Da un lata, un 'AIIeanza piu forte ed estesa aveva consolidato le istituzioni democratiche, evitando conflitti interni e possibili problematiche umanitarie e, dall'altro, tale processo aveva favorito la ripresa delle economie di questi Paesi che sempre piu potevano entrare nell'orbita di scambi commerciali con l'ltalia. Era inevitabile, pero, che tale allargamento avrebbe potuto determinare una certa tensione con la Federazione Russa, tant'e che nel corso degli anni Novanta vennero messe in campo una serie di iniziative di dialogo, proprio per smussare le inevitabili criticita. Cosl nel 1991 venne creato il North Atlantic

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Consiglio NATO-Russia (NATORussia Council) con gli Accordi di Pratica di Mare del 2002. Quest'ultimo fu pensato come luogo di confronto su aree di reciproco interesse come la lotta al terrorismo, la gestione delle crisi, la non proliferazione delle armi di distruzione di massa e il controllo degli armamenti. Grazie ad esso , Mosca e stata coinvolta, prima, nelle operazioni di lotta al narcotraffico in Afghanistan e, successivamente, ha appoggiato le operazioni nello stesso Paese, aprendo un corridoio per il trasporto di forniture alia missione ISAF. Gli Accordi di Pratica di Mare hanno costituito senz'altro un successo per la NATO, facendo parlare di "spiri-

concretizzo anche nella partecipazione italiana alle molte missioni poste in essere daii'AIIeanza nel periodo post bipolare: oltre 20 missioni all'anno, fino a giungere a 30 nel 1999, mantenendo lo stesso livello negli anni successivi al Duemila. Questa partecipazione si e inserita in uno scenario che ha vista pencolare la politica estera italiana tra un maggiore europeismo o un piu accentuato atlantismo, a seconda dei governi in carica e delle frizioni piu o meno rilevanti tra gli Stati Uniti e alcuni partners europei; certo e che la ricerca di un legame privilegiato con Washington e restata uno degli assi della politica condotta da Roma. Tale partecipazione, dunque, oltre a rinsaldare il legame con gli Stati

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Uniti, e seNita, da un lata, a tutelare interessi nazionali che altrimenti l'ltalia da sola non avrebbe potuto garantire e, nel contempo, a rafforzare il prestigio internazionale del Paese all'interno delle organizzazioni multinazionali. Tutti questi aspetti risultano in maniera chiara nel caso delle missioni in Kosovo (1999) e in Afghanistan (2002-2014). Nel caso del Kosovo e, piu in generale, per i conflitti nell'ex Jugoslavia, la stabilizzazione dell'area rispose a un duplice obiettivo, legato alia sicurezza nazionale. lnnanzitutto, vi era la necessita di contenere il flusso di profughi in fuga verso l'ltalia che avrebbe potuto creare considerevoli problemi di ordine pubblico. In secondo luogo, interesse di Roma era evitare l'espandersi della destabilizzazione politica e militare in una regiane confinante e che avrebbe potuto avere ripercussioni anche sui territorio nazionale. Vi erano, pen), anche altre considerazioni ricon-

ducibili alia volonta di riaffermare la posizione italiana neii'AIIeanza, di rinsaldare il legame con gli Stati Uniti e di accrescere la credibilita internazionale del Paese. La partecipazione italiana, in effetti, fu particolarmente importante, dal momento che, senza l'utilizzo delle basi presenti in ltalia, l'azione di bombardamento sarebbe stata molto piu dispendiosa e senza la stessa efficacia. Per quanta concerne !'Afghanistan, l'inteNento italiano nell'ambito della missione ISAF va spiegato sottolineando l'importanza che tale missione ebbe per gli Stati Uniti e per la NATO. Le presidenze di George W. Bush e la prima di Barack Obama sostennero fortemente l'impegno statunitense nella regione, sollecitando gli alleati europei e la NATO a svolgere un ruolo rilevante; tant'e che nel 2011 I'AIIeanza Atlantica arrivo a dispiegare circa 131 mila uomini. Proprio per tali motivi l'ltalia partecipo attivamente a ISAF

sin dal 2002, arrivando a impiegare circa 4 mila soldati nel 2009 e avviando azioni di counseling per ricostituire le Forze Amate afgane. In questo caso l'inteNento italiano non e stato motivato da questioni di sicurezza nazionale, bensi da giustificazioni di carattere piu generale, ossia: la necessita di mantenere il legame con Washington, il rafforzamento della posizione all'interno deii'AIIeanza e l'accresciuto prestigio nella comunita internazionale. E evidente, dunque, come la partecipazione italiana alia NATO nel periodo post Guerra fredda abbia risentito del cambiamento dello scenario internazionale e delle difficolta politiche ed economiche del Paese. Malgrado cio, l'ltalia ha continuato a dare il suo contributo aii'AIIeanza sia in termini di proposta politica sia di partecipazione alle missioni internazionali. Nel far cio, Roma ha dimostrato ancora una volta di essere un membra affidabile e di ricercare con Washington un legame privilegiato.


I NATO 70 ll.qxp_Layout 1 07/06/19 10:05 Pagina 34

SOTTO LA LE

La parole al Presidente del Comitate Atlantico ltaliano

Presidente, lei e a cape del Comitate Atlantico ltaliano e, allo stesso tempo, deii'At/antic Treaty Association {ATA). Potrebbe illustrare sommariamente ai nostri lettori questi due importanti organismi?

e

11 Comitato un Ente che da oltre sessant'anni cura l'analisi, la formazione e l'informazione, sui temi di politica estera, sicurezza ed economia internazionale, relativi aii'AIIeanza Atlantica, con particolare riferimento at ruolo de/1'/talia ne/la NATO. I suoi organi dirigenti sono composti da autorevoli persona/ita del mondo politico, diplomatico, militare, accademico, economico e dei mezzi d'informazione. Compito istituzionale del Comitato Atlantico ltaliano quello di assicurare la presenza de/1'/talia in seno aii'ATA, organismo internazionale di raccordo tra la NATO e le pubbliche opinioni dei Paesi membri deii'AIIeanza Atlantica, a cui aderiscono i Comitati Atlantici di tutti i Paesi NATO e di quelli aderenti ai programmi di partenariato. Tradizionale appuntamento del Comitato Atlantico ltaliano /'Atlantic Forum che riunisce i piu alti rappresentanti di Governo, delle lstituzioni e del/a NATO, unitamente a qualificati rappresentanti del mondo politico, militare, dip/amatico, accademico e dei media dei Paesi deii'AIIeanza e partner.

e

e

Presidente, come si spiega la longevita di un'istituzione, la NATO, che per la sua stessa natura di alleanza militare sarebbe dovuta durare molto di meno?

e

La NATO una straordinaria alleanza politica che si caratterizza per la sua struttura militare integrata, creata per la difesa dei paesi membri. In effetti, la vita media

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delle alleanze di difesa collettiva stata stimata in quindici anni e, net corso degli ultimi cinque secoli, solo dieci delle principali sessantatre alleanze militari sono sopravvissute per piu di quarant'anni. L'ineguagliabile successo del/a NATO si fonda sui/a straordinaria capacita di mutamento del suo DNA. Nonostante la complessita del/a sua struttura politico-militare ha sempre risposto con prontezza a/le continue necessita di adattamento che it mutevole scenario di sicurezza andava richiedendo. lnoltre, la politica del/a "porta aperta" ha rafforzato I'AIIeanza che, dai 12 Stati originari, oggi pronta ad accogliere la Repubblica di Nord Macedonia come suo trentesimo membra.

e

e

Un ruolo di stabilizzazione, fondamentale negli equilibri regionali. Com'e cambiata la strategia al riguardo? Nell'attuale imprevedibile scenario di sicurezza, se i vicini sono piu stabili, la NATO piu sicura. Questa considerazione at cuore del Concetto sui/a Proiezione di stabilita adottato dai leader deii'AIIeanza Atlantica at vertice di Varsavia del 2016. A tale riguardo, it Segretario Generate ha spesso evidenziato come investire nello sviluppo di forze, istituzioni e capacita locali si riveli particolarmente efficace per prevenire le crisi e combattere it terrorismo e la destabilizzazione. lnoltre, affermando che la sicurezza del/a NATO strettamente collegata alia stabilita dei vicini, i leader alleati hanno chiarito che mentre sviluppavano it piu rilevante rafforzamento del/a difesa collettiva mai operata dalla fine del/a

e

e

e

Prof. Fabrizio W Lucio/li, Presidente del Comitato Atlantico lta/iano.

Guerra fredda, essi non intendevano alzare un ponte levatoio e chiudersi in una Fortezza NATO.

No di certo, ma ne/ frattempo if quadro di riferimento si e evoluto rispetto at passato.

e

Si vera. Le rivolte arabe del 2011 e l 'annessione illegale net 2014, da parte del/a Federazione Russa, del/a penisola ucraina di Crimea hanno obbligato la NATO ad affrontare contemporaneamente sia i compiti di Difesa collettiva che quelli di gestione delle crisi. Tale approccio ha permesso aii'AIIeanza di giocare un ruolo di deterrenza, di difendere it proprio fianco Est e di proiettare stabilita a Sud. lnoltre, la postura nucleare russa, it caso Skripal e i rischi di proliferazione CBRN, insieme alia potenziale minaccia proveniente da nuove

Rivista Militare


I NATO 70 ll.qxp_Layout 1 07/06/19 10:05 Pagina 35

forme di terrorismo di distruzione di massa, costituiscono fonte di altrettanta rilevante preoccupazione. Quali saranno, secondo lei, le sfide e le minacce che I'AIIean-

za si trovera a fronteggiare nei prossimi 70 anni?

e

La NATO chiamata ad adattarsi a/le sfide di un mondo post-westfaliano. Minacce alia sicurezza po-

tranno emergere non solo dagli interessi di attori nazionali ma anche da gruppi terroristici transnazionali o da fenomeni quali i cambiamenti climatici e migrazioni di massa incontrol/ate. Oltre, che dalla terra, dal mare, dall'aria e dal piu recente dominio operativo cybemetico, le future minecce potranno emergere tanto dallo spazio che dallivello sottomarino, ove sono posizionati i satelliti piuttosto che i cavi in cui transitano le comunicazioni e le transazioni che animano le nostre societa ed economie, libere e interconnesse. Lo sviluppo dell'intelligenza artificiale e la crescente velocita e automazione di molti processi rappresentano un 'ulteriore sfida che richiede un rapido adattamento del processo decisionale deii'AIIeanza. lnfine, nuove forme di guerra "ibrida" tendono ad eludere le risposte previste dall'art. 5 del Trattato, sfruttando nuovi mezzi di comunicazione per diffondere false notizie e creare discordia ne/le nostre societa, minando i processi democratici delle lstituzioni e la solidarieta alleata.

Una de/egazione del Comitato Atlantico con if Segretario Generate del/a NATO, Jens Sto/tenberg.

n. 2/ 2019

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I INTERVISTA.qxp_Layout 1 07/06/19 10:08 Pagina 36

... a cure del Direttore

L'Ambasciatore italiano in Afghanistan Ambasciatore Cantone, e a Kabul da ormai tre anni. Com'e cambiato il Paese in questo periodo? L'Afghanistan vive un periodo di costante cambiamento. Negli ultimi anni sono migliorati alcuni dati socio-economici fondamentali, come quelli relativi all'accesso ai servizi sanitari di base, all'istruzione e at volume delle entrate tributarie, ma abbiamo anche assistito ad una recrudescenza del/a violenza: if 2018 stato l'anno con if maggior numero di vittime civili da quando le Nazioni Uniti tengono questa rilevazione e /'Afghanistan stato if Paese piu pericoloso per i giornalisti, che sono diventati in misura ancora maggiore rispetto at passato bersaglio degli attacchi dei talebani e di Daesh. L'offerta incondizionata di aprire un negoziato di pace avanzata dal Presidente Ghani if 28 febbraio 2018, e if breve "cessate if fuoco" a giugno dello stesso anno hanno poi aperto le parte alia speranza che sia finalmente possibile una riconciliazione nazionale, ma anche ai timori che if prezzo da pagare per la pace sia un arretramento sui piano dei diritti e delle Iiberia civili sanciti dalla Costituzione del 2004. 11 processo di pace si prospetta particolarmente complesso, ma un data fondamentale per giungere ad un esito positivo si puo dare per acquisito: l'evidente desiderio di pace del popolo afghano.

e

e

Quanto e concreto il rischio che l'intero Afghanistan torni in mano ai talebani, con il disimpegno della coalizione a guida NATO? Dipendera motto dal tipo di accordo che verra raggiunto tra gli esponenti politici afghani e i talebani, ma anche dal contesto regionale e internazionale. I talebani oggi sanno bene che if Paese non potra fare a meno in futuro degli aiuti internazionali e che essi continueranno ad arrivare solo se sara garantito if rispetto dei principi democratici e dei diritti fondamentali. L'obiettivo fondamentale di un processo di pace di addivenire ad una situazione ne/la quale if potere non sia oggetto di uno scontro armato tra fazioni contraddistinte da visioni politiche irriconciliabili. AI contrario, if fine ultimo un accordo di "power-sharing", sorretto dalla condivisione di alcuni principi di base, affinche tutti gli attori coinvolti possano cooperare per un Afghanistan stabile e prospero e non vi siano incentivi a riprendere le armi per sopraffare i propri avversari politici.

e

e

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CURRICULUM VITAE

Roberto Cantone e nato a Cesana Torinese (TO) nel 1959. Si laurea nel 1985 in Scienze Politiche aiI'Universita di Torino ed entra in carriera diplomatica nel1988 awiando il suo percorso professionale alia Farnesina presso la Direzione Generale per le Relazioni Culturali. Nel 1989 e a Parigi dove frequenta I'E.N.A., Eco/e Nationale d'Administration. Nel 1991 viene assegnato aii'Ambasciata d'ltalia ad Algeri. Nel 1994 e Console a Londra. Ritorna alia Farnesina nel 1999 dove presta servizio presso I'Unita di Crisi. Nel 2003 e Prima Consigliere aiI'Ambasciata d'ltalia a Beirut e nel 2007 e nominata Ambasciatore d'ltalia a Khartoum, in Sudan. Riassume alia Farnesina nel 2011 in qualita di Capo deii'Unita per la Cooperazione Scientifica e Tecnologica presso la Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese ricoprendo anche l'incarico di Coordinatore peril settore Spazio del MAECI a partire dal 2014. Da maggio 2016 eAmbasciatore d'ltalia in Afghanistan.

Rivista Militare


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11 contingente italiano impiegato ad Herat e a Kabul nella missione RS di "Training, Advising and Assisting" alle Forze regolari del Paese si e guadagnato, da tempo, la stima degli afghani e l'ammirazione degli alleati NATO. Secondo la sua opinione, qual e stata la ricetta del successo?

e

L'ltalia si saputa guadagnare if rispetto degli afghani e degli alleati grazie ad una serie di elementi: l'assenza di un passato coloniale nell'area e, a/ contrario, una tradizione di storica vicinanza a/ popolo afghano simboleggiata dall'accoglienza offerta in periodi storici diversi ai re Amanullah e Zahir; lo sforzo per la comprensione e if rispetto dei valori locali che ha sempre caratterizzato if nostro approccio; l'attenzione ad accompagnare le nostre attivita militari con iniziative di cooperazione civile. lnfine, le attivita di addestramento del nostro contingente si solo rivelate particolarmente produttive grazie ad alcune formule adottate, come ad esempio if principio "Train The Trainer": invece di fornire una formazione di base ad un gran numero di militari di truppa, noi abbiamo preferito dedicare piu risorse per formare gli addestratori locali che, a foro volta, formano i militari locali, con un effetto di moltiplicazione che si dimostrato motto efficace.

e

A suo parere, quanta ha pesato la presenza e l'azione del "sistema Paese ltalia" (componenti diplomatica, militare e della cooperazione) dal 2002 ad oggi nel processo di democratizzazione?

E difficile

dare un giudizio in termini quantitativi. Oaf punto di vista militare, 1'/talia, insieme agli altri partner del/a NATO, ha mantenuto un costante impegno ne/ Paese con una posizione di responsabilita, sia durante la missione ISAF che ora in ambito Resolute Support Mission. Con lo stesso impegno ha lavorato la nostra cooperazione allo sviluppo per sostenere una serie di importanti progetti ne/le aree di Herat e Bamiyan. Oaf punto di vista diplomatico if nostro Paese tra i piu attivi a/ fine di creare le condizioni per una normalizzazione deii'Afghanistan. Tutte queste componenti, che hanno sempre operata in modo strettamente sinergico, hanno contribuito a gettare le basi per un reale processo di democratizzazione, che spetta ora agli afghani gestire e portare avanti nell'ambito di un dialogo nazionale omnicomprensivo.

e

Militari ita/iani durante un 'attivita di pattug/ia appiedata.

n. 2/2019

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I INTERVISTA.qxp_Layout 1 07/06/19 10:08 Pagina 38

Restiamo nella regione ovest. Qui l'ltalia le storie di successo da ricordare?

e impegnata sia sui fronte

militare sia su quello civile. Quali

La nostra impronta ne/la regione ovest del Paese e, in particolare, ne/la provincia di Herat e decisamente rilevante. 0/tre alia formazione dell'esercito e delle forze di polizia, abbiamo lavorato at rafforzamento delle infrastrutture locali con opere stradali e ferroviarie e, presto, con l'avvio dei lavori di ammodernamento de/locale aeroporto. La nostra vicinanza a questa regione e anche di natura culturale, non solo perche abbiamo contribuito at restauro di alcuni importanti monumenti, tra cui l'iconico minareto di Jam, ma anche perche i giovani continuano a iscriversi at corso di lingua e cultura italiana aperto ormai da molti anni presso I'Universita di Herat.

Come immagina !'Afghanistan tra 10, 15 anni? Le previsioni sono sempre un esercizio incerto. to spero che presto it Paese imbocchi la strada del/a riconciliazione e che tra dieci o quindici anni, dopa un periodo di inevitabile assestamento, possa offrire a/le nuove generazioni prospettive di crescita e sviluppo. L'Afghanistan e posto geograficamente at crocevia degli scambi commerciali tra Asia ed Europa, it mio auspicio e che in futuro esso sappia approfittare di questa strategica posizione.

Attivita di addestramento svo/ta da militari italiani a favore deii'Esercito afghano.

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Rivista Militare


I perche si dice cosi.qxp_Layout 1 06/06/19 14:44 Pagina 38

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Cavallo di battaglia L'espressione "Cavallo di Battaglia", che ritroviamo nel lessico di tutti i giorni, sta a indicare comunemente una materia o un argomento in cui ci si sente particolarmente forti, uno strumento valido che puo portare a compimento con successo un'impresa o, anche, un'attivita nella quale si raggiungono risultati di eccellenza.

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Da dove proviene, nondimeno, e a quando risale tale modo di dire? Addirittura all'epoca del Medioevo, quando i cavalieri disponevano di numerosi destrieri tra cui pater scegliere, tutti bene addestrati e di razza. Pronti, insomma, all'utilizzo in contesti bellici. Tuttavia, solo uno era quello preferito: il piu docile ed ubbidiente e

dunque il piu affidabile. E soprattutto il piu coraggioso: quello in grado di affrontare una battaglia, anche cruenta, senza dare segni di cedimento e mettere cosl in difficolta chi lo montava. Era quello, insomma, le cui doti potevano far volgere lo scontro a favore del cavaliere che lo aveva scelto, salvaguardandone la vita e l'onore.

Rivista Militare


I concorso.qxp_Layout 1 07/06/19 09:53 Pagina 38

*

ESERCITO Periodico fondato nel1856

A A

S IDA F

A

Prom ossa dallo Stato Maggiore dell'Esercito- Centra Pubblicistica dell'Esercito. 1.

OBIETTIVO

Valorizzare illavoro svolto dal personale dell'Esercito in Italia e nelle missioni fuori area attraverso degli scatti fotografici. La "sfida" e aperta a tutto il personale dell'Esercito, militare e civile. Le foto devono cogliere un dettaglio, un'emozione, mettere in evidenza le capacita militari e professionali del personale di ogni ArmajCorpojSpecialita dell'Esercito Italian a. 2.

UTILIZZO DELLE IMMAGINI

Le immagini saranno utilizzate a corredo di articoli pubblicati su "Rivista Militare" e, principalmente, per selezionare la foto di copertina. Le immagini potranno essere scattate con fotocamere digitali, tablet, smartphone. I file dovranno essere in formato JPEG, con una dimensione di almeno 5MB e 300 dpi per file. Sono ammesse fotografie a colori e in bianco e nero "possibilmente" con inquadrature in formato verticale e, in seconda battuta, in orizzontale. Le fotografie dovranno pervenire al seguente indirizzo di pasta elettronica rivistamilitare.ei@gmail.com corredate da una didascalia esplicativa, da cui si evinca luogo, contesto e attivita. Specificare anche l'Ente di appartenenza e la specialita. I partecipanti alia "sfida" autorizzano il Centra Pubblicistica dell'Esercito a riprodurre e utilizzare a titolo gratuito e senza limiti di tempo le immagini pervenute (sara richiesta apposita liberatoria in caso di pubblicazione dellaje foto). I diritti relativi alle opere presentate restano di proprieta dell'autore, ma il CPE si riserva di utilizzare il materiale fotografico a scopo archivistico, divulgativo, promozionale, didattico e culturale. Sara in tal caso garantita la citazione dell'autore. 3.

PREMIO

Gli autori delle foto pubblicate in una delle pagine di copertina riceveranno un abbonamento annuale omaggio alia "Rivista Militare" ed un volume. Agli autori delle foto pubblicate all'interno del giornale sara inviata una copia del numero. NOTA:

Si rammenta il rispetto delle norme per la sicurezza delle informazioni nonche di quelle afferenti alla sicurezza sullavoro.

n.2/ 2019

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FOTO D'AUTORE ~

(C.Ie Magg. Capo Se. Marco Valentine Comando Brigata "Pinerolo")


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La I"1rostzw.1one 1n 5D al museo stor1ro delle sbarc:x> d1 Catan1.a del prof. Ezio Costanzo*


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Nella notte tra il 9 e 10 luglio 1943 il mare Mediterraneo era molto agitato. Onde altissime e forte vento di maestrale stavano mettendo in discussione la riuscita di una delle piu imponenti operazioni anfibie della Seconda Guerra Mondiale: I'Operazione "Husky", ovvero lo sbarco anglo-americano in Sicilia. In realta l'attacco angloamericano inizio 1'11 giugno con la resa di Pantelleria, cui fece seguito il giorno successivo la caduta di Lampedusa. Lo sbarco delle truppe anfibie anglo-americane fu preceduto da bombardamenti navali di interdizione non eccessivamente violenti ne prolungati, anche per non fornire ai difensori l'esatta localizzazione degli imminenti sbarchi. Da rilevare, comunque, che nei mesi precedenti la Sicilia e la Sardegna erano state obiettivo di una lunga e devastante campagna aerea, che si era intensificata a partire dalla resa delle truppe deii'Asse Tunisia del maggio 1943. I danni alle infrastrutture economiche ed alle comunicazioni della Sicilia erano stati ingentissimi. 11 9 luglio le condizioni del mare sembravano osteggiare la traversata delle oltre duemila e cinquecento imbarcazioni che, stracolme di soldati e di mezzi militari, avevano preso il largo dalle caste del Nord-Africa per raggiungere le spiagge isolane. Lo stesso Eisenhower, Comandante in capo delle forze alleate del Mediterraneo, pose addirittura in serio dubbio la prosecuzione dell'operazione. Poi pero, tranquillizzato dagli esperti meteorologi della marina britannica, ordino di andare avanti e portare a compimento l'impresa. Alle prime luci dell'alba il mare divenne improvvisamente calmo e i primi contingenti alleati, preceduti dai paracadutisti della 82a Divisione USA e dalla 1a Brigata britannica, sbarcarono in quella terra dove fino a quel momento il

sole aveva brillato senza oscurarsi. Gli abitanti di Gela, di Licata, di Augusta, di Siracusa se quella mattina si fossero affacciati sui malo non avrebbero vista piu la linea ininterrotta dell'orizzonte marina, ma solo un'enorme piattaforma metallica che trasformava l'infinito in un frastagliato tracciato. I "liberatori" stavano arrivando in Sicilia. Avrebbero aperto quel secondo fronte in Europa richiesto a

gran voce da Stalin per alleggerire la pressione tedesca in Unione Sovietica. Adesso, l'attenzione del mondo era concentrata su questa isola del Mediterraneo eosi come quella di Hitler, Mussolini, Churchill e Roosevelt, protagonisti di un conflitto che aveva gia fatto milioni di morti. Quando i cannoni delle navi anglo-americane cominciarono a sparare sulle aree di sbarco e sui- ..,~'"""• le citta delle caste era l'alba del 10


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luglio (giorno ÂŤD-DayÂť ). Le zone di sbarco, cosi come previsto dal piano operativo, furono due: la 7a Armata statunitense di Patton sbarco sulle spiagge di Gela, Licata e Scoglitti, mentre 1'8a Armata inglese di Montgomery raggiunse le caste della Sicilia sud-orientale, tra Pachino e Siracusa. Sull'isola in pochi giorni sbarcarono 181 mila uomini (di cui 115.000 britannici e 66.000 americani) con 1.800 cannoni, 600 carri armati e 14 mila automezzi. Alia fine della campagna di Sicilia, sull'isola si conteranno 478.000 soldati alleati, di cui 250.000 britannici e 228.000 americani. Le truppe combattenti a difesa della Sicilia erano formate da circa 175.000 italiani e 28.000 tedeschi. A questi si aggiungevano altri 57.000 uomini, tra italiani e tedeschi, addetti ai servizi. In totale sull'isola erano presenti 260.000 unita deii'Asse. La Sicilia era presidiata dalla 6a Armata, dislocata sull'isola sin dal 1941. 11 comando deii'Armata e delle forze italo-tedesche fu affidato al Generale Alfredo Guzzoni. La grande disparita numerica delle potenze in campo era chiara. Lo stesso Guzzoni aveva comunicato da tempo al Duce che in caso di invasione le sorti dell'ltalia sarebbro state segnate. A questo si aggiunga lo stato d'animo dei soldati che, male equipaggiati, sapevano di dover affrontare un nemico decisamente piu forte in termini di uomini e armamenti. L'umore era per tutti quello di chi attende, con fatalita, l'evolversi degli eventi. Le operazioni in Sicilia, infatti, durarono 37 giorni e si conclusero con la conquista americana di Messina il 17 agosto 1943. Le perdite italotedesche furono di 172.000 uomini tra morti, feriti e dispersi. In particolare le forze italiane lamentarono 4.700 morti, 36.000 dispersi e 116.000 prigionieri. Le forze terrestri anglo-americane subirono le seguenti perdite: 4.900 morti e 13.100 feriti, oltre a 3.200 tra prigionieri e dispersi. La conquista della Sicilia non fu una "semplice pas-


I Costanzo.qxp_Layout 1 07/06/19 10:20 Pagina 47

seggiata" per gli anglo-americani, come avevano invece sbandierato i suoi pianificatori durante la conferenza di Casablanca del gennaio 1943. Fu una "vittoria amara" per gli Alleati che in quei giorni, sotto il sole siciliano, commisero tanti di quegli errori da far si che un evento di cosi grande portata, per l'impiego di divisioni e forze militari, fosse pasta nel dimenticatoio dalla storiografia ufficiale anglosassone che, invece, tanto lustro dara all'operazione "Overlord". In alcuni casi, la forte e valorosa resistenza italiana, come accadde a Gela con la Divisione "Livorno", ma anche in altre parti dell'isola, disoriento le truppe alleate costrette a ripiegare e a fare intervenire l'artiglieria navale per sconfiggere l'avversario. Oltre alia Divisione "Livorno" a Gela, anche vari reparti della Divisione di fanteria "Napoli" contrastarono con accanimento lo sbarco inglese nella zona di Siracusa, subendo rilevanti perdite. Da citare per valore anche la 206a Divisione costiera che si oppose per prima alle forze britanniche. Nel prosieguo delle operazioni si distinsero da parte italiana il 1oo Reggimento bersaglieri ed il 1oo Raggruppamento semoventi d'artiglieria da 90/53. La Sicilia rappresento per gli anglo-americani un grande laboratorio dove sperimentare di tutto, sia in termini militari che di servizi segreti e di amministrazione dei territori occupati. In Sicilia gli Alleati

impararono le strategie di combattimento ma soprattutto fecero tesoro delle problematiche che giornalmente nascevano su questioni apparentemente semplici ma che spesso diventavano tragiche e senza via d'uscita. Come quando l'ordine del Generale Patton di "non fare prigionieri" divento libero arbitrio di decidere della vita e della morte di un gruppo di 76 soldati prigionieri italiani, uccisi nei pressi dell'aeroporto di Biscari senza alcuna ragione da un capitano e da un sergente della 45a Divisione americana. Oppure, dal punto di vista della strategia militare, quando riguardo aspetti puramente personali: e nota la diatriba tra le due primedonne deii'Operazione "Husky", Montgomery e Patton, che non nascosero la loro reciproca antipatia nemmeno davanti ai loro Capi di Stato Maggiore quando si tratt6 di decidere i piani per occupare l'isola. Paradossalmente, i due Generali tracciarono su una cartina una linea immaginaria che divideva l'isola in due parti: !'area Est sarebbe stata di esclusiva pertinenza britannica, !'area Ovest, invece, di esclusiva competenza americana. Guai a chi avrebbe oltrepassato, con i propri uomini e mezzi, questa ipotetica linea. 11 rischio sarebbe stato enorme. Come di fatto successe nei pressi della cittadina di Vittoria dove, all'indomani dello sbarco, giunsero i

paracadutisti dell'82a Divisione americana Airborne che la sera prima, a causa del forte vento, erano stati spinti nelle campagne del ragusano e presi di mira dagli inglesi di Montgomery. Dal punto di vista militare sono stati tanti gli errori strategici che portarono ad inutili spargimenti di sangue. La battaglia del Ponte di Primosole (a circa 10 km a sud di Catania) rimane forse la pecca assoluta di tutta la campagna alleata in Sicilia. Montgomery il 12 luglio aveva gia conquistato Siracusa ed era convinto di raggiungere Catania entro un paio di giorni. Lo scrisse nel suo diario, anche se non nascose le difficolta dell'impresa. Ma il suo stato d'animo era gioioso e pieno di fiducia verso i propri uomini, tanto che in un impeto di generosita fece distribuire alle truppe diecimila pacchetti extra di sigarette. La sua avanzata su Catania fu bloccata il 13 luglio a Primosole, davanti ad un ponte dalla struttura metallica che univa le due sponde del fiume Simeto. Qui Montgomery dovette combattere per oltre due settimane contra gli agguerriti paracadutisti tedeschi (Fallschirmjager), fatti giungere direttamente da Avignone su ordine dello stesso Hitler, e un gruppo di Arditi italiani. La battaglia fu durissima e alcuni soldati nei loro diari scriveranno che si arrivo a combattere corpo a corpo, a colpi di baionetta e che ci fu un mo-


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t\ustO SlOOICO DfllO Sbfl~CO In 51Cillft menta in cui gli ufficiali di entrambi gli eserciti ordinarono una tregua per permettere il recupero dei propri commilitoni morti (a Primosole morirono oltre 500 soldati). Solo il 5 agosto Montgomery raggiunse Catania, dopa un'ulteriore avanzata a Ovest del capoluogo etneo (battaglia di Sferro) nella quale altri 200 soldati trovarono la morte. Patton, dal canto suo, dopa avere conquistato le citta della costa sud occidentale della Sicilia (Gela, Agrigento, Porta Empedocle) trovo il tempo di occupare Palermo, capoluogo dell'isola e farsi immortalare, assieme al suo fidato Generale Truscott, mentre faceva il suo trionfale ingresso in citta. Lo fa contra ogni volere dello stesso Einsenhower che riteneva inutile la conquista di Palermo e lo spostamento di ingenti forze militari in un'area dove non c'era piu alcuna presenza di soldati deii'Asse. Patton arrivera per prima anche a Messina, vincendo la corsa contra il suo rivale Montgomery. Entrambi pero, dal malo del porta della citta dello stretto assisteranno, con il binocolo agli occhi, all'evacuazione dell'ultimo tedesco in Calabria (furono oltre 100.000 gli italo-tedeschi che riuscirono a fuggire sui Continente ). 11 Museo Storico dello Sbarco in Sicilia, allestito a Catania in uno degli edifici che compongono il centra ÂŤLe CiminiereÂť, rievoca e ricostruisce I'Operazione "Husky". Nei suoi oltre 3.000 metri quadrati di spazio sono raccontati i fatti storici che avvennero dal 10 luglio all'3 settembre del 1943, ovvero dallo sbarco alia firma dell'armistizio di Cassibile. 11 Museo si sviluppa su tre elevazioni. Attraverso ambienti ricostruiti , che mostrano le condizioni di vita prima, durante e dopa l'evento bellico, e attraverso simulazioni, proiezioni di filmati ed esposizione di reperti sempre rigorosamente originali , il visitatore viene riportato indietro nel tempo. Nelle vecchie case ricostruite la vita della gente scorre in un clima di serenita quasi

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irreale in quei giorni di guerra. Poi si entra in un cortile buio dove le parte delle case sono sbarrate e la luce tenue di un'unica lampadina segna la strada da seguire per entrare in un angusto rifugio antiaereo. 11 rumore dei bombardieri e ancora lontano ma una volta dentra il rifugio (ricostruito dalle maestranze dell' Imperial War Museum di Londra) il rumore delle bombe si fa assordante e in lontananza si avvertono le urla della gente che fugge per le strade. Poi un ordigno squarcia quel velo di apparente protezione e lo stesso rifugio viene colpito (l'effetto della simulazione e davvero forte e tutto si muove e cralla). Alia fine, il suono di una sirena annuncia la fine dei bombardamenti e all'uscita del rifugio ci si immerge in cumuli di macerie. L'ambiente che da inizio al percorso del prima piano presenta la simulazione di un mezzo da sbarco ed e come se il visitatore fosse tra quei soldati che stanno per sbarcare sulle caste siciliane. Su alcuni schermi scorrono le im-

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magini dei filmati storici e alcuni pannelli fotografici mostrano i cruenti momenti delle azioni militari. La presenza di un bunker, ricostruito in dimensioni reali, consente al visitatore di immergersi nel clima orribile di una battaglia: al suo interno, due militari italiani sono intenti ad usare la mitragliatrice contra fantomatici nemici che vengono lora incontra attraverso simulazioni filmate. Gli altri piani del Museo sono destinati all'esposizione dei cimeli, con ampie vetrine dedicate alle diverse nazionalita delle forze militari in campo. E un susseguirsi di divise, armi, munizioni, oggetti personali, giornali dell'epoca, cartine militari, gran parte pravenienti da collezioni private. Alcune sale ricostruiscono le piu note battaglie della campagna di Sicilia: Gela, Primosole, Sferra, Traina, e Agira. Le statue in cera di Mussolini, Hitler, Churchill, Roosevelt e del Re Vittorio Emanuele 11 (realizzate dal museo Madame Tussauds di Londra) precedono la ricostruzione della tenda nella quale il 3 settembre 1943 fu

firmato l'armistizio. Anche in questo caso la scena e fedelmente ricostruita con statue che riprapongono il Generale Castellano e il Capo di Stato Maggiore statunitense Bedell Smith nell'atto di apporre la firma. 11 Museo ospita anche un'ampia sala dedicata al grande fotografo americano Phil Stern che per la rivista militare "Stars&Stripes" fotografo lo sbarco sull'isola del 1943. La sala finale e dedicata ai caduti in guerra. In una lapide elettranica scorrono piu di mille nomi tratti a campione tra le migliaia di giovani soldati che in Sicilia hanno perso la vita e che oggi si travano riuniti in distinti cimiteri di guerra. 11 percorso si chiude con una frase di Giovanni XXIII che e anche un monito: "La pace e il bene supremo. Dimenticarlo e una vera follia".

BIBLIOGRAFIA Santoni A., Le operazioni in Sicilia e Calabria (luglio-settembre 1943), SME- Ufficio Storico 1989.

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La "Minaccio Soci per 1e Forze 1

del Ten.Col. Matteo Mineo

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Lo scandala di Cambridge Analytica (1) e l'approvazione da parte deii'Unione Europea del Regolamento generale sulla protezione dei dati (General Data Protection Regulation, GDPR) ha fatto acquisire agli utenti della rete una maggiore consapevolezza su quanta viene quotidianamente raccolto sulle vite digitali dei singoli dai fornitori dei servizi Internet. Ogni volta che navighiamo su Internet, utilizziamo i nostri smartphone, condividiamo status o semplicemente interagiamo con i nostri amici, generiamo, infatti, grandi quantita di dati che non vanno persi nella rete. Con l'avvento di Internet of Things (2), attraverso le App, sano resi disponibili dati su un'infinita di case, tutte collegate alia no-

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stra persona (es. abitazioni, animali, dieta, attivita sportive, stato di salute) che, opportunamente messi a sistema, possono generare un efficace microtargeting verso gli utenti e condizionarne le scelte. Alia luce di cio, e pertanto opportuno che il singolo utente abbia piena consapevolezza del potenziale uso malevolo dei suoi dati personali, specie se appartenente a categorie, come quella dei militari, da cui dipende non solo la sicurezza del singolo ma dell'intera comunita.

"TRIDENT JUNCTURE 2018" Per comprendere meglio l'entita di tale fenomeno, consideriamo la

"Trident Juncture 2018", la piu grande esercitazione militare della NATO degli ultimi decenni, momento di coesione fondamentale e irrinunciabile per mantenere e incrementare l'interoperabilita tra i 29 Paesi deii'AIIeanza Atlantica. Con il coinvolgimento di oltre 40.000 militari, provenienti da piu di 31 Paesi, e stata una dimostrazione della determinazione deiI'AIIeanza nella sua missione di difesa dell'integrita territoriale euro-atlantica contra ogni possibile aggressione e minaccia esterna. Anche da un punto di vista mediatico, l'esercitazione ha rappresentato uno dei piu grandi sforzi deii'Occidente nel campo della comunicazione e della pubblica informazione in genere. Di fronte

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alle crescenti capacita dimostrate da vari attori, statuari e non, nello sfruttamento dell'lnformation Environment (3), e apparso evidente come l'attuale scenario strategico imponga di affrontare questa nuova tipologia di minacce, non solo attraverso una chiara dimostrazione della credibilita dello strumento militare nella tradizionale dimensione fisica ma anche attraverso coordinate azioni multidimensionali (4), nelle dimensioni virtuale e cognitiva (5) . Messaggi rassicuranti tesi a trasmettere a diversi target audience la solidita e l'efficienza dello strumento militare occidentale hanno cosl pervaso i media e saturato la rete Internet, vera Teatro d'operazione dove si gioca un Information Warfare all'ultimo post contra trasversali avversari social. Foto di soldati sorridenti in posa o faticosamente impegnati in estenuanti manovre in ambiente artico, capicarro intenti a coordinare le manovre dei lora mezzi sui campo di battaglia, assetti navali in rada o in mare aperto, caccia in picchiata o elicotteri da combattimento in fase di decollo sono fieramente apparsi pronti a contrastare, prima

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su lnstagram e poi sui campo, la crescente minaccia sui fianco orientale deii'AIIeanza. Per comprendere a fondo l'entita del fenomeno basti pensare che il solo hastag #tridentjuncture ha vista pubblicate oltre 5.000 foto suila piattaforma Facebook. Un successo comunicativo senza eguali, insomma, per un'organizzazione politica che si avvale di uno strumento di deterrenza, come quello militare, che non sempre e facile da pubblicizzare.

LA "MINACCIA SOCIAL" NELLA INFORMATION ENVIRONMENT Se da un lata, gli operatori StratCom e gli Ufficiali addetti alia Pubblica lnformazione hanno potuto rallegrarsi per l'enorme sforzo profuso nella "maggiore esercitazione della NATO dai tempi della Guerra Fredda" ripetendo il mantra #weareNATO, #wearestrong, occorre riflettere se quanta pubblicato sui social sia stata un'opportunita unica per mostrare il volto dello strumento militare occidentale o abbia comportato un rischio reale per le operazioni in corso deii'AIIeanza.

I primi dubbi in merito sono stati avanzati in una pubblicazione (6) del Centra d'Eccellenza della NATO nel campo della comunicazione strategica (StratCom CoE di Riga) che ha denunciato le possibili criticita derivanti dalla condivisione di dati, fotografie e post da parte dei militari delle unita esercitate dimostrando come, in occasione di un'altra esercitazione deii'AIIeanza Atlantica, usata come case-study, i ricercatori siano stati in grado di raccogliere informazioni sensibili, monitorare i movimenti delle truppe e definire la posizione delle unita sui terreno attraverso quanta postato sui social. E il tutto, a frante di un costa irrisorio (poco piu di una cinquantina di dollari).

IL CASE-STUDY DELLA NATO Ma com'e possibile ottenere informazioni riservate con una manciata di dollari? lntrecciando i dati forniti dagli stessi utenti sulle piattaforme lnstagram e Facebook non e poi cos] difficile: i post pubblici sono infatti utili per vedere non solo i mezzi e gli equipaggiamenti

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NATO

~ Are you NATO? Show it in your profile picture! Show others that you are NATO too and change your profile picture- # WeAreNATO

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impiegati ma anche per indicare con esattezza la posizione dei soldati e delle unita schierate. Aggiungendo poi alle informazioni pubblicamente postate dai militari quelle ricavate da pagine appositamente create dai ricercatori, tra cui gruppi chiusi di militari e honeypot (7) progettate per attirare i soldati in conversazioni "mirate", il gioco e fatto. Attirati su apposite pagine da pubblicita su Facebook che promuovevano i gruppi chiusi creati dai ricercatori e utilizzando la funzione "Ricerca di amici e di persane che potresti conoscere", centinaia di militari sono caduti nel tranello. E cosl, con un semplice stratagemma, migliaia di dati sono arrivati al StratCom CoE sfruttando la "vanita" dei militari che, indipendentemente dalla nazionalita o dall'impiego, come qualsiasi altro utente dei social, amano condividere le fotografie

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Tu, Antoaneta Lazarowa e altri 1862 ¡ Commenti: 595

dei loro "viaggi" su Internet. Le immagini pubblicate e le posizioni taggate davano cosl un'opportunita unica ai ricercatori per comprendere con esattezza date, orari, posizioni di persone, unita e specifici target. 11 tutto poi con scarsissime possibilita di essere scoperti. Se infatti Facebook e prontamente intervenuto per rimuovere alcune pagine appositamente create, va parimenti detto che questo e accaduto talvolta dopa alcune ore ma molto piu spesso nel giro di giorni o settimane. Senza poi considerare che gli honeypot o i gruppi di libera discussione sono proseguiti anche dopa il termine dell'esercitazione continuando a fornire preziose informazioni e mettendo molti militari nelle condizioni di essere ricattabili per quanta detto o postato, anche non necessariamente collegato all'evento adddestrativo: comunicare in rete dati personali relativi alia

propria famiglia o alle proprie convinzioni non e infatti dissimile da comunicare dati su obiettivi sensibili. Janis Sarts, direttore del Centra di Eccellenza di Riga ne e convinto: "ogni persona ha un punto debate. Per qualcuno un problema finanziario, per qualcun altro una ricorrenza motto importante, per altri ancora un membra del/a famiglia o una situazione familiare. Gli argomenti sono vari, ma if nocciolo che per risalire at punto debole di ciascuno sono sufficienti le informazioni liberamente disponibili online" (8). Dati che rendono i militari coinvolti vulnerabili, facilmente influenzabili ma soprattutto come gia detto ricattabili. Lo studio pubblicato dal Centra d'Eccellenza di Riga evidenzia chiaramente come gli smartphone e le loro App stiano diventando il prima vera inconsapevole insider-threat trasversale delle Forze Armate. Oramai, infatti, se si e in possesso

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di un device elettronico, tenere segreta un'operazione o riservata una qualsivoglia attivita sta diventando sempre piu problematico. Magra consolazione e la consapevolezza che la minaccia social non sia un problema squisitamente occidentale se, nel febbraio 2019, la Duma (Assemblea Legislativa) ha votato una mozione per vietare ai militari della Federazione Russa l'uso dello smartphone e di dispositivi di registrazione, vietando inoltre la pubblicazione in rete di qualsiasi cosa possa essere anche lontanamente collegabile a quanta fatto in servizio, dopa che alcune "tracce digitali" erano state maldestramente lasciate da alcuni militari rivelando cosi azioni che il Cremlino voleva mantenere segrete

CONCLUSION! Se molti Stati membri della NATO, tra cui gli Stati Uniti, il Regno Unito e l'ltalia, hanno pubblicato guidelines per l'uso dei social, avvertendo i propri militari dei potenziali rischi a cui si va incontro esprimendo le proprie idee in 280 caratteri o postando se/fie in servizio, rimane il fatto che le disposizioni in materia cambiano da Stato a Stato e talvolta da Forza Armata a Forza Armata.Se quindi l'impegno dei principali membri deii'AIIeanza nel riconoscere la pericolosita di tale minaccia e alto, va comunque sottolineato come l'eterogeneita delle disposizioni sull'argomento precluda, allo stato attuale, una pronta e coesa risposta da parte delle lstituzioni. L'AIIeanza, rimarcando l'importanza per i propri soldati di essere vigili, anche online, lavora alia stesura di una dottrina per la comunicazione strategica e al rafforzamento delle proprie difese nel cyberspazio, primi passi a premessa di piu incisive azioni a difesa dell' Information Environment. Ma rimarra compito di ogni Forza Armata il monitoraggio e l'esecuzione di contromisure atte a ridur-

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re il rischio che potenziali attori terzi utilizzino i social per raccogliere informazioni sensibili. Pertanto sarebbe opportuno correre quanta prima ai ripari vista che questa e, e sara per lungo tempo, la vera sfida delle Forze Armate dell'era digitale.

NOTE (1) 11 17 marzo 2018 , The New York Times e The Observer hanno riferito sull'uso da parte dell'azienda "Cambridge Analytica" delle informazioni personali, di 50 milioni di utenti statunitensi, acquisite da Facebook, senza autorizzazione, da un ricercatore esterno che ha affermato di aver raccolto tali dati per scapi accademici. (2) Rete di oggetti dotati di tecnologie di identificazione, collegati fra di loro, in grado di comunicare sia reciprocamente sia verso punti nodali del sistema, ma soprattutto in grado di costituire un enorme network di case dove ognuna di esse e rintracciabile per name e in riferimento alia posizione, (Treccani, neologismi). (3) "MC 422/5 - NATO Military Policy on Information Operations, ed. 2015. (4) Le Multi-Dimensions Operations (MOO), dove l'impiego delle forze e degli assetti nella dimensione psicologico-cognitiva supera quello nella dimensione fisica, sono state enunciate per la prima volta al NATO Psychological Operations Working Group (NPWG) di Lisbona (Portogallo) da John Glenn, Military Analyst presso lo Staff Advisory Group del Comando Supremo delle Potenze Alleate in Europa (SHAPE). (5) Per ulteriori chiarimenti in merito alle dimensioni qui citate, viste le differenze terminologiche e contrastanti tra dottrina NATO e statunitense, si precisa che nel testa si prende come riferimento quanta enunciato dalla AJP-3.1 0-A//ied Joint Doctrine for Information Operations, 2015. (6) Bay S., Biteniece N., The current digital arena and its risks to serving military personnel, NATO COE, gennaio 2019. (7) In molti sistemi informatici, pubblici e privati, vengono posizionati degli

spazi volutamente suscettibili di infiltrazioni indesiderate. Gli honeypot generalmente contengono al loro interno informazioni apparentemente sensibili ma del tutto false, ingannando l'intruso. Alcuni di questi sistemi hanno anche la caratteristica di far si che chiunque entri lasci una traccia del suo passaggio rendendo possibile la sua identificazione (cit. Treccani, neologismi). (8) Tom 's Hardware ltalia, Facebook puo essere una minaccia per le forze armate? Un esperimento del/a NATO fascia a bocca aperta, "11 Fatto Quotidiano", 19 febbraio 2019.

BIBLIOGRAFIA AJP 3.10 - Allied Joint Doctrine For Information Operations, ed. 2009. MC 422/5 - NATO Military Policy On Information Operations, ed. 2015. Spring 2015, NATO PSYOPS working Group (NPWG), Olomouc (CZE) 2024 Aprile 2015. Fall 2015, NATO Psychological Operations Working Group (NPWG) , Lisbona (POR), 14-18 Settembre 2015. Brussels Summit Declaration, 12 luglio 2018. NATO Information and Communicators ' Conference (NICC), Roma , 1721 Settembre 2018. U.S. Army Training and Doctrine Command, Multi-Domain Battle: Evolution of Combined Arms for the 21st Century 2025-2040, 2017. Brand A., Social Media in Operations - a Counter- Terrorism Perspective, NATO STRATCOM COE, 2017. BayS., Biteniece N., The current digital arena and its risks to serving military personnel, NATO COE, gennaio 2019 Tom 's Hardware ltalia, Facebook puo essere una minaccia per le forze armate? Un esperimento del/a NATO fascia a bocca aperta, "11 Fatto Quotidiano", 19 febbraio 2019. Karasz P., NATO Wants Troops to Share. That May Be a Risk, "The New York Times", 22 febbraio 2019. Fredheim R., Gallacher J., Robotrolling, NATO STRATCOM COE, 2018. Zgryziewicz R., Violent Extremism and Communication , NATO STRATCOM COE, 2018.

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"Servendo la Patria acquistiamo titoli di merito e di gloria" Le parole di San Giovanni XXIII, Papa, Patrono deii'Esercito ltaliano, da soldato e Cappellano Militare. I richiami ai fratelli al fronte. Accanto ai feriti negli ospedali. L'ultima benedizione al Milite lgnoto

del dott. Emanuele Roncalli

Una foto di Ange/o Ronca/li risa/ente a/ 1915, quando fu richiamato in servizio come Sergente del Corpo di Sanita del Regia Esercito.

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Pacifista, patriota, prete in armi? Semplicemente Patrono. San Giovanni XXIII veglia suii'Esercito ltaliano, sui suoi uomini, impegnati in missioni di pace e interventi umanitari internazionali. 11 Pontefice della Pacem in Terris, tradizionalmente chiamato "Papa buono", negli anni della Grande Guerra indosso la divisa militare come soldato di leva, poi Sottufficiale, Sergente di sanita , e infine Cappellano. Di quel periodo rimane un 'ampia letteratura fatta di documenti, lettere, riflessioni dal suo diario personale, che ci restituiscono il pensiero di Angelo Giuseppe Roncalli- il futuro Pontefice appunto - piu autentico e sincero intorno al servizio militare. E, al tempo stesso, una risposta implicita a quanti hanno ingiustamente rilevato una sorta di contraddizione tra il far parte delle Forze Armate che portano ordine e sicurezza e la volonta di costruire la pace. Sono scritti che forniscono uno spaccato dell'operato di Roncalli in tempo di guerra (il conforto ai familiari, ai soldati feriti, ai prigionieri), ma non mancano acute riflessioni su quel buio periodo storico, sugli avvenimenti bellici , sulla necessita di servire la Patria.

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familiari" (il volume che raccoglie la corrispondenza fra Roncalli e i genitori, i fratelli, i nipoti ed e stato pubblicato nel 1988 da Rusconi Editore, a cura di Emanuele e Mareo Roncalli, ndr) che emergono considerazioni, giudizi, oltre a preoccupazioni, attorno alia necessita e al dovere di servire la Patria.

LE LETTERE AI FRATELLI SOLDATI ZAVERIO E GIOVANNI Eta anal

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11 27 ottobre 1917, il Cappellano Roncalli scrive al fratello Zaverio: «Con la coscienza di compiere sempre it proprio dovere si va dappertutto e si e pronti a qualunque evento». E piu oltre: ... «mi auguro

che le case nostre si volgano in bene cioe ne/la vittoria delle armi nostre e ne/la pace giusta e durevole». Ma il passo successivo e ancora piu significativo: «E certo che quanta piu gli avvenimenti militari si fanno interessanti tanto piu ci occorre di semplicita, di calma, di unione con Dio: sapendo che e proprio cosi che si e bravi soldati, e servendo la Patria acquistiamo dei grandi titoli di merito e di gloria presente e futura». 11 mese successivo, 22 novembre 1917, in un'altra missiva al fratello Zaverio e perentorio: «Ora che it nemico e in casa, bisogna cacciarlo ad ogni costa, senna sarebbpeggio per noi. Ognuno a casa sua. Tutti abbiamo i nostri forti, ma

(1) 8ollo d'uHido.

Documento Militare del/'allora Tenente Cappel/ano Angelo Giuseppe Roncal/i.

ANGELO GIUSEPPE RONCALLI SOLDATO Dl LEVA Roncalli conosce il prima impatto con I'Esercito negli anni 19011902 quando fa richiesta di anticipo del servizio militare da volontario, sacrificandosi a favore del fratello Zaverio, che era necessaria a casa per i lavori nei campi. Una decisione personale, non imposta, ma presa con la consapevolezza di dover risolvere il problema familiare. Quel periodo fu particolarmente difficile, eppure, scrisse, «sento it Signore con la sua santa provvidenza vicino a me». A questo proposito c'e una lettera poco conosciuta, scritta da Rancalli al Rettore del suo Seminario a Roma mentre era in servizio nel corpo di guardia della caserma, la notte del 28 marzo 1902. Ecco un breve passo: «Sono qui armato di tutto punto, chinato su questo foglio, it solo che sia desto in questa bel/a notte del Venerdi Santa, in mezzo ai miei compagni di consegna sonnecchianti sui poco morbidi tavolacci. Godo ravvicinarmi a quei poveri soldati romani veglianti sui/a tomba di Gesu". Ma e spigolando fra le "Lettere ai

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La copertina del quarto numero del 2016 del/a rivista "loannes" XXIII- Annali del/a Fondazione Papa Giovanni XXIII".

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non si tratta di un marcato incitamento, quanta di un'esortazione dettata dal realismo. Su questo punto e illuminante il pensiero dello storico Mons. Goffredo Zanchi che nel volume "lo amo l'ltalia" prende in esame le testimonianze del sentimento patriottico e religioso del prete Angelo Roncalli dal periodo della Guerra di Libia (1911-12) ai primi anni Venti: trail 1915 e il 1918, in particolare, quando Rancalli affronto il suo dovere di sacerdote e soldato italiano chiamato sotto le armi «senza riserve e obiezioni riguardo alia liceita del/a guerra, quindi spinto non dalla sola convinzione di adempiere un dovere». Mons. Ronca/li in visita ai soldati ita/iani a Patrasso (Grecia) nel/uglio 1942.

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oggi it nostro dovere di fare ogni sacrificio perche it Tedesco vada fuori, fuori d 'ltalia». 11 5 dicembre 1917 al fratello Giovanni, anch'egli militare, scrive: «Noi sappiamo che l'amor di Patria non altro che l'amore del prossimo, e questo si confonde coii'Amore di Dio. Noi facciamo it nostro dovere guardando in alto». E in questa fitta corrispondenza con i familiari, soprattutto con i fratelli impegnati al fronte, che e palpabile il suo dolore verso la guerra che vede riflessa nelle ferite piu atroci dei soldati ricoverati negli ospedali e ai quali si dedica senza mai fermarsi. 11 16 giugno 1917 al fratello Zaverio aveva mandata queste righe: «Ho tanto e tanto lavoro che talora pare mi manchi it respiro. Confido sempre che la guerra debba finire presto. Certo a me non occorre venire at fronte per comprendere che cosa sente, che cosa desidera e che cosa soffre it So/data d'ltalia».

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FRA PATRIOTTISMO E REALISMO

Quel che e certo e che c'e sempre stata una presa di coscienza di Roncalli circa i problemi morali della guerra. AI tempo stesso questi scritti paiono permeati da una sorta di patriottismo, ma a ben guardare

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L'elezione a/ Soglio Pontificio di Papa Roncalli, 28 ottobre 1958.

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Sempre nel 1917, Roncalli rievocava cosl i sentimenti provati quando aveva ricevuto l'avviso di arruolamento: «lntesi subito una letizia interiore di pater mostrare a fatti come io sacerdote sentivo l'amore di Patria che poi non altro che la legge del/a carita applicata giustamente». 11 patriottismo di Roncalli non assunse comunque mai i toni estremi di una certa retorica nazionalista, ne comportava una demonizzazione del nemico. Alia esperienza di Cappellano Militare Roncalli fece riferimento nel discorso al VI Congresso Eucaristico Nazionale svoltosi a Bergamo nel 1920, in cui ricordo le notti fra i valorosi soldati e affermo che la guerra, rimanendo in ogni caso una grandissima tragedia, aveva tuttavia fornito un grande assaggio del valore dei popoli, perche accanto alle bruttezze ed alle miserie aveva offerto tanti episodi consolanti.

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LA SECONDA GUERRA MONDIALE

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Se da un lata si fatto ricorso ai testi di Roncalli relativi al periodo della Grande Guerra per illustrarne il pensiero, dall'altro non va dimenticato il suo operata durante il Secondo Conflitto Mondiale. E il periodo in cui Roncalli, rappresentante pontificio in Oriente e poi Nunzio Apostolico in Francia, opera a favore dei rifugiati, dei feriti, dei prigionieri di guerra. Si espone in prima persona proteggendo le popolazioni e i soldati italiani (dopa 1'8 settembre 1943) dai tedeschi, riuscendo anche ad ottenere che Atene, come Roma, venisse dichiarata "citta aperta" dalle due parti in lotta, risparmiandole i bombardamenti. Ben nota il suo impegno, con astuzie diplomatiche, nel sottrarre gli ebrei alia caccia che danno loro le truppe naziste e il suo intervento

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Ritratto di Papa Giovanni XXIII, dipinto di Giacomo Manzu.

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per mitigare il blocco della flotta inglese alle caste della Grecia, che permette l'importazione di viveri necessari a salvare il popolo greco dalla fame. Di questo periodo rimangono, oltre a scritti che meritano di essere riscoperti, anche alcune immagini delle visite di Roncalli ai soldati e ai prigionieri di guerra.

I RICORDI DEL PONTEFICE Altrettanto significativi i richiami al servizio militare pronunciati durante il Pontificato. Rivolgendosi ai Cappellani Militari in congedo 1'11 giugno 1959, nei Giardini Vaticani, Papa Giovanni XXIII cosl esordl: «I ricordi incancellabili e profondamente umani, legati a/le nostre esperienze di vita militare, si affacciano a/ pensiero piu vivi che mai, e rinnovano le emozioni e le consolazioni provate in quei lontani giorni di semplice servizio, dapprima, e di ministero sacerdotale di poi, in mezzo a tanta balda gioventU». E subito dopa: «L'anno di volontariato sui vent'anni fu anzitutto assai utile e fecondo, perche ci diede la preziosa possibilita di penetrare sempre piu a fondo nell'animo umano, con incalcolabile giovamento per la nostra preparazione a/ ministero sacerdotale». 11 Pontefice non esito a definire quell'epoca «di spirituale arricchimento, a cui si aggiunge /'opera costruttiva del/a disciplina militare, che forma i caratteri, plasma le volonta, educandole alia rinunzia, a/ dominio di se, all'obbedienza». E aggiunse che le esperienze di servizio militare, come reclute e soldati, «hanno certamente data la possibilita di compiere tanto bene, di essere di esempio ad Ufficiali e soldati, di conquistarne la fiducia; e voi sapete come i legami, allacciatisi negli anni giovanili, non si spezzano piu per tutta la vita». A proposito del servizio «lndimenticabile» come Cappellano negli ospedali del tempo di guerra, «esso ci fece raccogliere ne/ gemito dei feriti e dei malati l'universale

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aspirazione alia pace, sommo bene dell'umanita». Ed ancora, «mai come allora sentimmo quale sia if desiderio di pace dell'uomo, specialmente di chi, come if so/data, confida di prepararne le basi per if futuro col suo personate sacrificio, e spesso con l 'immolazione suprema del/a vita». Ancora piu significativa la definizione della figura del Cappellano Milltare «che rappresenta un aspetto nuovo e preziosissimo del moderno Apostolato. I Cappellani di ieri e quelli di oggi, ne/le varie specialita di cui foro affidata la cura spirituale, rappresentano infatti una possibilita nuova ed immensa di bene, sui/a quale la Chiesa fa grandissimo assegnamento. Essi vanno verso schiere innumerevoli di anime giovanili, robuste e gagliarde, ma talo-

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ra esposte a gravi pericoli spirituali, per indirizzarle e formarle at bene».

IL PELLEGRINAGGIO MILITARE A LOURDES 11 4 giugno 1961 , Giovanni XXIII volle mandare un messaggio e una benedizione apostolica ai partecipanti al quarto pellegrinaggio militare internazionale, che riuni a Lourdes numerose delegazioni di vari Paesi. Un pellegrinaggio che peril Pontefice fu «motivo di edificazione e incoraggiamento. L'unione delle preghiere, la presenza di soldati di cosi tante nazioni- aggiunse Papa Roncalli - rende cosi emozionati, che produrra frutti abbondanti per le foro rispettive patrie e per if mondo intero» . In definitiva, la vita militare influi fortemente sulla sua maturazione come uomo, come cristiano , come sacerdote.

LO SGUARDO AL MILITE IGNOTO

Papa Giovanni XXIII nei Giardini Vaticani.

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C'e un 'immagine che forse meglio di ogni altra riassume quest'ultima considerazione. L'11 maggio 1963, Papa Giovanni si reco in Quirinale per ricevere il Premia Blazan per la pace, l'umanita e la fratellanza tra i popoli. Abbraccio il Presidente della Repubblica Antonio Segni, sussurrandogli con commozione: «A Lei e a/1'/talia!». Papa Giovanni era gia gravemente malato, sarebbe morto meno di un mese dopa, il 3 giugno 1963. Congedatosi dalle Autorita italiane, sail sull'auto che lo riportava in Vaticano. Transitando per Piazza Venezia la sua mano benedicente si alzo verso la tomba del Milite lgnoto. Fu di certo in quel preciso istante che gli tornarono alia mente le facce di tanti soldati feriti, che aveva incontrato negli Ospedali Militari, che aveva vista morire e dei quali in cuor suo aveva sempre mantenuto un ricordo fra dolore e nostalgia.

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ADDESTRAMENTO

del Ten.Col. Vincenzo Zampella


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L'Esercito e un'organizzazione moderna, tecnologica e competitiva, costantemente impegnata nella sperimentazione di tecniche innovative, volte a migliorare la performance individuale e collettiva dei propri soldati. In tale quadro, I'Ufficio di Psicologia e Psichiatria militare dello Stato Maggiore deii'Esercito ha sviluppato nel 2018 un progetto di ricerca, denominato "Over the Top", finalizzato alia sperimentazione di nuove tecniche di addestramento militare che considerino, accanto all'allenamento fisico e tecnico, anche una specifica preparazione psicofisica e cognitiva, al fine di raggiungere elevati standard di performance anche in condizioni distress. L'obiettivo del progetto era di preparare in maniera efficace due militari al superamento di una prova fisica estrema e prolungata nel tempo, che riproducesse in qualche modo le condizioni di stress psicofisico di un possibile impiego operativo. La scelta e ricaduta sui Tor des Geants, una

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gara di endurance trail estremo, ritenuta tra le piu dure al mondo, che si svolge annualmente in Valle d'Aosta su un percorso montano di circa 330 chilometri con 24.000 metri di dislivello positivo, da percorrere entro un tempo massimo di 150 ore. Nell'ambito di questa tipologia di prove non e solo l'aspetto fisico a giocare un ruolo determinante, ma anche e soprattutto quello mentale. Ne discendono due approcci. 11 prima fa riferimento alle ricerche del Prof. Samuele Marcora (1 ), che ha studiato quale fosse il fattore limitante nelle performance di endurance estremo. Fino a qualche tempo fa, infatti, si riteneva che il limite fosse di tipo fisiologico ovvero che il muscolo si ferma quando e soverchiato dai cataboliti e non riesce piu a produrre l'energia necessaria. 11 Prof. Marcora e stato il prima a dimostrare che il fattore limitante non e la fatica in se, bens] la percezione della fatica. In sostanza, quando svolgiamo una prova estrema e ci fermiamo perche non riusciamo

piu a percorrere un centimetro, avremmo potuto continuare ancora se la percezione della fatica non ci avesse interrotto. 11 secondo approccio e quello che fa riferimento agli studi del Prof. Michael Merzenich (2) sulla plasticita cerebrale, ovvero sulla capacita del nostro cervello di cambiare fisicamente struttura e funzionalita attraverso uno specifico allenamento (3). L'idea, quindi, e stata di lavorare insieme ai due militari per aumentare le loro abilita cognitivo-motorie (la cosiddetta cognition in motion), in particolare nella gestione dell'attenzione, nella sua duplice componente di capacita di focus e soppressione degli elementi distrattivi, e nella brain speed, cioe la capacita di elaborare velocemente informazioni in un ambito di difficolta. Pertanto e stato elaborato, in un'ottica multidisciplinare che ha spostato un po' il focus dalla componente puramente fisica a quella fisica e mentale, un protocollo di allenamento che considerasse, accanto alia preparazione

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L'allenamento fisico.

fisica, anche aspetti relativi alia gestione della percezione della fatica, alia gestione del ritmo sonno-veglia, al training cognitivo-motorio e all'approccio psicologico alia gara. La preparazione fisica prevede, a premessa e durante l'allenamento vera e proprio, la definizione di parametri fisici relativi alia composizione corporea (4) e all'analisi della postura e della camminata, fondamentali per valutare l'equilibrio fisico-strutturale dell'atleta. E dimostrato, infatti, come un disequilibria nella composizione fisica o nella struttura locomotoria comporti sia un dispendio di energie non funzionale alia fluidita dello sforzo fisico, sia un incremento del rischio associato a possibili infortuni. La gestione della fatica presuppone l'individuazione della soglia massima dello sforzo fisico sostenibile, attraverso la misurazione di indicatori che consentano di gestire, gara durante, la percezio-

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ne della fatica. Mentre nelle gare di breve durata lo sforzo fisico puo essere infatti monitorato sulla base della frequenza cardiaca, in gare piu lunghe e sotto privazione del sonno questo non e possibile. Pertanto e ancora piu importante che il militare impari a gestirsi non sulla base di parametri tecnici, ma anche sulla base di parametri con cui valutare la propria reazione allo sforzo (5). L'addestramento alia gestione del ritmo sonno-veglia consiste, da un lata, nella ripetizione in regime di privazione del sonno di sedute di allenamento fisico e cognitivo svolte a riposo, allo scopo di aumentare la consapevolezza sulla capacita del fisico di gestire lo sforzo anche a condizioni estreme. Dall'altro lata, nella ripetizione di sedute di allenamento intervallate da brevi periodi di sonno, allo scopo di addestrare il fisico al risveglio metabolico. La combinazione di questi esercizi hanno consentito di definire, per ciascun

militare, il tempo massimo di prolungamento dello sforzo fisico (6) e il tempo ideale di recupero prima dello sforzo successivo (7). 11 training cognitivo-motorio prevede l'esecuzione di esercizi di brain training sull'attenzione e sulla brain speed attraverso l'utilizzo di due strumenti. 11 prima e l'applicazione BrainHQ (8), un software per la somministrazione on-line di esercizi per lo sviluppo delle attivita cerebrali. 11 secondo e il Witty Sem (9), ossia "semafori intelligenti" composti da una matrice multicolore in grado di gestire simboli e colori differenti che consentono di effettuare esercizi specifici su reattivita, agilita e capacita cognitivo-motorie. La combinazione di tali esercizi ha fornito ai militari l'elasticita mentale e la reattivita cognitivo-motoria fondamentali alia continuita e alia fluidita dello sforzo fisico, consentendogli di gestire al meglio le avversita connesse all'asperita e all'imprevedibilita dell'ambiente montano. La preparazione psicologica alia

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11 training cognitivo-motorio.

gara, infine, prevede l'esecuzione di attivita volte allo sviluppo della motivazione, dell'autoefficacia e della capacita di gestire lo stress. Mediante colloqui individuali con i due militari, collocati temporalmente in momenti specifici della fase di allenamento, gli psicologi hanno esplorato, anche attraverso la rielaborazione di eventuali esperienze pregresse che patessera in qualche modo avere un impatto, positivo o negativo, sulla performance, la loro motivazione e le loro aspettative, allo scopo di favorire la consapevolezza delle proprie strategie e potenziare l'efficacia di quelle maggiormente funzionali. La considerazione di tutti questi aspetti, unita alia consapevolezza da parte dei militari di essere seguiti da un team di esperti (manager, ricercatori, medici, fisioterapisti e psicologi), hanno contribuito alia riuscita del progetto: entrambi i militari, infatti, hanno completato il percorso della gara entro il

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tempo limite e senza manifestare particolari problematiche fisiche e psichiche, a conferma della validita dell'approccio e degli strumenti utilizzati. Si tratta, peraltro, di strumenti e tecniche in parte gia adottati nella selezione per il reclutamento nella Forza Armata (10) e che verranno introdotti anche nel recupero psicofisico del personale che ha subito traumi fisici o psichici, nell'ottica di quel continuum virtuoso tra selezione, formazione, addestramento, impiego e recupero del personale, fondamentale per garantire un output adeguato alle esigenze dei moderni e mutevoli scenari operativi. Si tratta, inoltre, di un punto di partenza piuttosto che di arrivo, che necessita d i conferme ed evidenze scientificamente piu rilevanti per essere elevato a futuro modello di addestramento della Forza Armata. A tale scopo e stata pertanto avviata la seconda fase del progetto (denominata

"Over the Top 2"), che prevede l'applicazione del protocollo di addestramento sperimentato nella prima fase ad un campione piu ampio di militari, che dovranno completare l'edizione 2019 del Tor des Geants (11 ). In questa occasione, le variabili psicologiche su cui lavorare nella fase di preparazione si ampliano con il cambiare delle condizioni: non piu i singoli atleti che gareggiano individualmente, bens] due team di militari del 5° Reggimento alpini di Vipiteno (Bolzano) (12), che dovranno muovere all'unisono. Pertanto in tale nuovo assetto e accanto alia motivazione e alle aspettative, verranno considerati altri aspetti d i natura psicolog ica che tengano canto dell'intreccio fra la dimensione individuale e quella di gruppo, finalizzati a costruire e potenziare la coesione interna del team, fattore fondamentale per gli sport di squadra e di rilevante interesse anche per le attivita delle unita militari.

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lmmagini del/a gara.

NOTE

(1) Professore ordinaria presso il Dipartimento di Scienze Biometriche e Neuromotorie deii 'Universita di Bologna. (2) Neuroscienziato statunitense presso I'Universita della California a San Francisco. (3) Sulla plasticita cerebrale v. Cippitelli F. , La plasticita cerebra/e: uno strumento per formare il so/data del futuro, in "Rivista Militare" n. 3/2018. (4) Attraverso l'esame bioimpedenziometrico, che consente una stima attendibile dello stato fisico/nutrizionale e di idratazione, delle percentuali di massa grassa e magra, del metabolismo basale e del relativo dispendio energetico individuale.

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(5) Ad esempio considerando la correlazione tra il massimo consumo di ossigeno (V02max) , equivalente alia massima quantita di ossigeno che pu6 essere utilizzata nell 'unita di tempo da un individuo nel corso di un 'attivita fisica che coinvolge grandi gruppi muscolari, e la frequenza cardiaca di picco, che si raggiunge durante uno sforzo fisico massimale (FC max). La definizione di questi parametri consente di misurare il livello massimo di allenamento e, di conseguenza, la soglia massima di fatica sopportabile dall 'organismo. (6) In termini di ore di attivita fisica continuativa. (7) In termini di durata e numero di intervalli di sonno da effettuare durante la gara per garantire il livello metaboli-

co piu idoneo a sostenere lo sforzo fisico massimo. (8) Distribuito in ltalia dalla "Microgate s.r.l." di Bolzano su licenza della Posit Science. (9) Prodotto dalla "Microgate s.r.l." di Bolzano. (10) A decorrere dai concorsi del 2019, in particolare , sono stati inseriti nella valutazione attitudinale alcuni esercizi di BrainHQ, che misurano le capacita dei candidati nelle aree cognitive dell 'attenzione e della velocita di pensiero. (11) Che si svolgera in Valle d'Aosta dall '8 al 15 settembre 2019. (12) Che ha gia contribuito con proprio personale, nel corso del 2016 , alia sperimentazione degli esercizi di brain training.

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*** :* LAZIO EUROPA ** LAZIOEUROPA.IT

PER PORTARE FONDI AL MIO PROGETTO EBASTATO UN DITO.


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ADDESTRAMENTO


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Soccorritori Militari in esercitazione con /'intervento del/a "Forward MEDEVAC".

Le opinioni espresse nell'articolo rappresentano il pensiero dell'autore e non riflettono necessariamente il punto di vista della Forza Armata.

A circa 10 anni dal prima Decreta Legge (1) che sanciva la figura del Soccorritore Militare e, al contempo, forniva le linee guida sulla formazione dello stesso quale first responder e figura combat con competenze sanitarie operante sui campo, ci troviamo ad analizzare quanta fatto finora, cercando di trarre alcune considerazioni riguardanti l'offerta formativa attuale e le azioni da intraprendere per il futuro impiego

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dei Soccorritori nei nuovi scenari operativi. I diversi ambiti d'intervento, da quello ospedaliero, al supporto sanitaria diretto alle operazioni, alia branca del soccorso pre-ospedaliero e della formazione del personale, hanno subito negli anni profonde trasformazioni. Fino ai primi anni 2000, la formazione si basava principalmente su protocolli civili di intervento che risultavano sempre meno rispondenti alle esigenze del personale sanitaria sui terreno anche alia luce dei nuovi scenari operativi che, in questi ultimi venti anni, hanno coinvolto le Forze Armate in operazioni di Peacekeeping e nei complessi processi di stabilizzazione di interi Paesi.

Riguardo la formazione del Soccorritore Militare, e doveroso fare un distinguo tra due realta strettamente connesse e, al tempo stesso, profondamente differenti l'una dall'altra: le cosiddette General Purpause Forces e le Forze Speciali. Prendendo in esame, per ognuna di esse, le specifiche necessita formative e lo specifico background di tipo operativo e sanitaria, potremmo gia trarre le prime considerazioni: Unita che per loro natura risultano molto differenti, sia per formazione che per orientamento d'impiego, non possono essere addestrate al soccorso sanitaria mediante lo stesso percorso formativo. Per quanta appena esposto risulta evidente come sia necessaria rive-

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dere la formazione del Soccorritore Militare, puntando agli standard minimi richiesti sui campo, e ben evidenziati in alcuni degli STANAG di riferimento (2), prevedendo al contempo moduli specifici che si adattino al background del personale ed anche alle necessita dello stesso di operare in contesti differenti (3). In tal sensa, differenziare il corso per Soccorritori Militari, uno per General Purpouse Forces e per Special Operations Forces (progetto SOCOM), attagliando cosl i due percorsi formativi alle esigenze degli operatori, avrebbe indubbiamente una ricaduta positiva in termini di aderenza e professionalita, sia per gli operatori sanitari sia per l'utente finale. Nel contempo, anche le pubblicazioni di riferimento (4) (o i manuali) andrebbero rivisitate e aggiornate, al fine di fornire al personale "addetto ai lavori" gli strumenti utili al mantenimento della propria qualifica nel periodo che intercorre tra la formazione e il refresh (5). Tale aggiornamento dovra di certo tener canto sia dell'esperienza maturata in Teatro Operativo da parte degli operatori del settore, sia dell'expertise maturata in ambito di pronto intervento e prima soccorso degli operatori civili. Volendo fare un esempio dell'evoluzione metodologica in ambito di "soccorso sanitaria militare", in ambito F.A. e, piu in generale, in ambito NATO, sono stati abbandonati i concetti basati suii"'ABCDE" (sequenza tanto utilizzata per anni nel protocollo civile Pre-Hospital Trauma Care-PTC) per passare alia piu adeguata sequenza "MARCH-ON" dettata dalle linee guida del Tactical Combat Casualty Care (TCCC), protocollo di riferimento per tutta la NATO e anche di alcuni paesi esterni aii'AIIeanza, gia dagli anni 2000. Le problematiche relative a questo protocollo, pen), sono molteplici e spesso di natura puramente legislativa. In ltalia non esiste la figura del paramedico (a differenza di altri stati come Regno Unito, Stati Uniti d'America e Canada), figura pro-

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Va/utazione pratica durante if corso.

fessionale largamente utilizzata in specifici contesti e che, volendo utilizzare un termine di paragone, si colloca a meta strada tra il nostro soccorritore civile ed il nostro infermiere professionale con l'aggiunta, rispetto a quest'ultimo, di alcuni skills fondamentali in medicina dell'emergenza sui campo. Ogni figura professionale riconosciuta, ha delle competenze spedfiche ed e autorizzata, a vario livello, a compiere determinate manovre piu o meno invasive sui paziente. Uno dei forti limiti in termini puramente legislativi per la nostra figura di Soccorritore Militare risiede proprio qui: non e un paramedico, non

e un infermiere,

non e un medica, ma un soccorritore che necessita di opportune normative che gli consentano di pater operare anche in maniera invasiva, caratteristica peculiare dei nostri contesti di medicina sui campo: in tale ambito, il Protocollo di lntesa del 2008 siglato tra il Ministero della Difesa e il Ministero della Salute autorizza il Soccorritore Militare, esclusivamente in territorio non nazionale (6), in contesto operativo ed in mancanza di immediata disponibilita di personale sanitaria, ad attuare il prima soccorso e manovre salvavita descritte nell'allegato al protocollo stesso (art. 5), e nello specifico: triage, BLSD, emostasi

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PROGRAMMA DEL CORSO SETTIMANA

PROGRAMMA DIDATTICO

OBIETTIVO FORMA TIVO Acqui sizione de l la te rmin o logia specifica e de l la conoscenza de i fo ndamenti di anato mi a e fi sio logia de i seguenti appa rati: cardio vasco la re, res piratorio, ne rvosa, loco moto re e teg um e ntario;

Anatomia e fisiologia Test A natomia

Pro va di sbarrame nt o sui le conoscenze acqui site durant e la prima settiman a di co rso (tes t scrilto ); Acqui sizione delle capacita di supporto a! le fun zioni vitali di base tra mit e: manovre di rianimaz ione cardiopo lmonare, tec ni c he di di sostruzio ne de lle vie ae ree (test sc ritto e pro va prati ca, a mbedue di sba rra mento a \ termin e de lle lezioni teorico-prati che);

Corso BLS (con test scritto e prova pratica) La figura del soccorritore militare

Aspetti legali inerenti la fi gura de l Socconitore militare; fim1 a de lla dichi arazione di volontarieta da parte dei frequentatori de l corso ; firma dei moduli di consenso pe r la pratica di procedure in vas ive (1 V, N PA);

TCCC: Teoria e pratica del " Care Untler Fire"

Conoscenza delle linee guida del protocolla TCCC e acqui sizio ne delle capac ita prati che del Soccorso in a mbi e nte ostil e e no n permi ssivo;

TCCC: Teoria del ~' Ta ctical Fieltl Care "

Conoscenza delle linee guid a del protocollo TCCC nella fase di "Tactical field care"" (situazione tattica pe rmi ssiva o se mi-permi ssiva);

zo

Acqui sizione delle capac it<l prati c he per la gesti o ne de lle emo rrag ie mass ive (to urniqu et e packing), la gesti one delle vie aeree, il traltament o delle fe rite aperte (torace, addom e, testa, arti e giun zioni ), la decompressione di un PNX iperteso , reperim ento accesso 1V o 10, trattam ento ustionato e tra umati zzato, stabili zza zione fratture, tecniche di estricazione dai m ezzi;

TCCC : " Skill pratici" TCCC: Communication & documentation TCCC: Teoria del ~' Tactical Evacuation Care " Cenni di balistica terminale Elementi di farmacologia 11 Triage Aspetti psicologici del soccorso TCCC: scenari TCCC: scenari TestTCCC E same pratico di soccorso

(con diverse tipologie di presidi utilizzabili), fluido terapia con cristalloidi mediante accesso venoso o accesso intraosseo, stabilizzazione fratture, somministrazione di antidolorifici per via orale quali tramadolo (7) ovvero FANS (8) per via intramuscolare e somministrazione antibiotici per via intramuscolare. A questo punto possiamo fare le prime considerazioni riguardo cio che i Soccorritori Militari sono autorizzati a fare e cio che invece dovrebbero "sempre" pater fare per salvare vite umane in qualsiasi contesto. Le statistiche riportate su diverse riviste scientifiche riguardanti le morti in combattimento ci danno un'idea chiara di quelle che sono le problematiche maggiormente evidenziate nel corso dell'ultimo ventennio sui campo di battaglia in contesti come quelli dell'lraq o deii'Afghanistan e nello specifico: the three most common causes of preventable death on the battlefield are: Hemorrhage from ex72

Conoscenza dei principali messaggi per la richi esta della Medevac (9 -liner, MI ST AT); Field Medi cal Card (DD fonn 13 80); Conoscenza delle linee guida del protocolla TCCC nella fase di '"Tacti cal Evac uation Care'"; Cono scenza de i princ ipa li effetti lesivi prodotti da lle a rmi da fuoco ne ll'orga nismo um ano; Cono scenza de i farm ac i co ntenuti ne llo zaino de l Soccorrito re Milita re, le moda l ita di so mmini strazio ne e i principali effetti co llaterali ; Apprendimento de i princ ipali protocolli di Triage in ambito NATO ; Fornire inform az ioni sull e possibili reazioni e moti ve ne lie situazio ni di e me rge nza e sugge rire strategic di co ping; Conduzione indi viduale di scenari ne i quali trattare un fe rito secondo i de ttami de l TCCC (utili zzo di fi guranti opportunament e istTuiti per simulare la problem ati ca prevista) ; Conduzione di scena ri co mpl essi ne i qua li trattare un o o pil1 fe riti co n seco ndo i dettami de l TCCC (utili zzo di figuranti opportunament e "'truccati '' e preparati per simulare la problematica prevista); Prova di sbarramento sui le conoscenze del protoco lla TCCC (test scritto); Conduzione di uno sce na rio di soccorso seg uendo il protocollo MARC I-1-0N .

tremity (emostasi) wounds Tension pneumothorax, ( pneumotorace iperteso) Airway problems (ostruzione delle vie aeree) cita il testa di riferimento basato sulle statistiche di OIF/OEF (9). I dati evidenziano quindi che le tre principali cause di morti prevenibili sui campo di battaglia sono le emorragie dalle estremita, pneumotorace iperteso e l'ostruzione delle vie aeree. Cosa possiamo fare per migliorare e attagliare le capacita esprimibili in base alle lessons learned, ai report dei campi di battaglia. In sintesi solo su una delle tre cause di morti prevenibili possiamo intervenire a pieno titolo con tutti gli strumenti necessari, per le altre due possiamo solo contare su interventi parziali. Per ovviare a queste prime difficolta riscontrate sui campo e nel confronto con i soldati della coalizione, l'unica strada da intraprendere sarebbe quella di una implementazione del

protocollo (opzione gia prevista nel protocol! a stesso) che consenta al personale che si occupa della formazione, di pater attuare durante i trainings tutte le procedure necessarie per pater istruire i futuri Soccorritori, riguardo le manovre salvavita da attuare, nel pieno rispetto della legislazione vigente.

CONCLUSION I

L'istituzione della figura del Soccorritore Militare ha permesso alle Forze Armate di attuare quello che e previsto in ambito NATO riguardo la catena del soccorso e della timeline di intervento 10-1-2 (10) (in passato lo standard era rappresentato dalla sola golden hour): entro dieci minuti dal ferimento deve essere garantito il soccorso finalizzato al sostegno delle funzioni vitali anche da parte di personale non sanitaria, entro 1 ora il ferito deve avere l'intervento di personale sanitaria specializzato ed

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Addestramenta a/ prima saccarsa sanitaria durante una esercitaziane pressa if paligana di Capa Teulada.

entro 2 ore deve essere sottoposto a interventi chirurgici con la Damage Control Surgery owero chirurgia salvavita o di chirurgia piu avanzata a seconda delle Medical Tratment Facilities schierate in Teatro Operativo. Queste attivita vengono effettuate senza soluzione di continuita (principio del continuum of care), dal prima soccorso sui campo di battaglia al trattamento in sala operatoria; inoltre, risulta di fondamentale importanza che tutti gli anelli del soccorso siano in armonia tra di loro in quanta la forza di una catena e data dall'anello piu debole della stessa (autosoccorso, soccorso portato da personale non sanitaria, assistenza sanitaria primaria, secondaria e definitiva, sono tutti anelli di un sistema). Questo ha consentito al personale combat a diretto contatto con le "prime linee" di responsabilizzarsi

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riguardo l'importanza di intervenire in maniera tempestiva ed efficace su eventi traumatici: i feedback provenienti dai teatri operativi, confermano l'evoluzione positiva in tal sensa. Ma non basta. La medicina non e una scienza esatta ed e in continua evoluzione: non e possibile fermarsi su quanta adottato senza seguire la naturale evoluzione delle tecniche e dei protocolli sanitari di intervento e, pertanto, risulta quanta mai fondamentale continuare a stare al passo coni tempi.

NOTE (1) Decreta Legge del 30 dicembre 2008 n. 209 (pubblicato GUn. 304 del 31.12.2008) convertito in Legge 24.02.2009 n.12 (pubblicato sulla GU

n. 47 del 26.02.2009). (2) STANAG 2249, 2549 e !'ultimo in ordine temporale 2544 Military acute trauma care training. (3) Contesti con maggior supporto logistico/sanitario non sempre sono quelli che vedono interessati le F.S./F.O.S .. (4) Manuale del Soccorritore Militare, attualmente alia versione 2.0 del2011. (5) Ogni due anni e previsto un corso refresh ed entro massimo i tre dalla qualifica, pena la perdita della stessa. (6) Non considerando, quindi, il numero di militari impegnati nelle operazioni di Homeland Security. (7) Molecola appartenente agli oppiacei deboli, che agisce sui recettori 1-1 degli oppiacei. (8) Farmaci antinfiammatori non steroidei. (9) Operation Iraqi Freedom I Operation Enduring Freedom (10) STANAG 2228, AJP 4.10.

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OPERAZIONI

rigata "Sassari" aRoma


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Sopra e sotto: persona/e impegnato ne/ servizio di vigilanza ne/le maggiori stazioni metropo/itane del/a Capita/e.

11 piano dell'operazione prevede l'implementazione di misure urgenti in materia di pubblica sicurezza in determinate aree del territorio nazionale, dove I'Esercito

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viene impiegato per specifiche ed eccezionali esigenze di prevenzione della criminalita, per fornire un contributo alia difesa dei cittadini attraverso servizi di vigilanza

a siti e obiettivi sensibili nonche in attivita di presidio in concorso e congiuntamente alle Forze di Polizia. I militari deii'Esercito, affrontano nella fase di approntamento uno specifico addestramento di preparazione all'attivita che prevede, tra l'altro, la padronanza dei sistemi d'arma e dell'equipaggiamento in dotazione, dei dispositivi di protezione individuali e lo svolgimento di un'attivita specifica di combattimento corpo a corpo per far fronte alle possibili situazioni che potrebbero verificarsi durante l'espletamento del servizio. Particolare attenzione viene pasta nella formazione giuridica del personale, poiche ogni soldato impiegato in tale tipologia di operazione riveste lo status di agente di pubblica sicurezza. C'e una profilassi medica obbligatoria (al pari del trattamento sanitaria per l'impiego al di fuori dei confini nazionali) e un servizio di supporto psicologico a di-

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spos1z1one per eventuali criticita in tal sensa. lnoltre, vi e soprattutto lo straordinario bagaglio di competenze e di professionalita perfezionate e affinate nelle operazioni all'estero, che vengono poi sfruttate anche sui territorio nazionale, a favore della collettivita. "Strade Sicure" e una missione efficace e condivisa, ma soprattutto "per la gente e tra la gente", dove I'Esercito sta dando prova, ancora una volta, di generoso impegno e non comune sensa del dovere. E sempre piu chiaro che oltre all'impiego operativo nelle missioni internazionali, I'Esercito oggi riveste un ruolo fondamentale nelle homeland security operations. E anche in tale ambito che alia nostra Forza Armata e richiesto di utilizzare le proprie competenze e capacita organizzative e tecniche, materiali e equipaggiamenti, sistemi d'arma a duplice uso (impiego dei mini droni anche nella c.d "Terra dei fuochi"), mettendoli a disposizione e integrandoli in un dispositivo di forze a guida anche di altri ministeri. Nel caso dell'operazione "Strade Sicure", il contributo alia realizzazione di un ambiente piu sicuro e affidato a piu di 7.000 militari presenti in 54 province d'ltalia. L'Esercito ltaliano e dunque ogni giorno di piu chiamato ad un impiego poliedrico: dalle operazioni fuori area al campo nomadi di via Salviati in Roma. E il caso dell'intervento della Brigata "Sassari" deciso il 27 febbraio scorso in sede di Comitato Provinciale per I'Ordine e la Sicurezza Pubblica. Durante questo periodo, I'Esercito ha svolto un servizio straordinario di controllo del territorio presso il citato campo nomadi, attraverso la vigilanza e il pattugliamento congiunto con le Forze di Polizia. Cio per garantire la sicurezza durante le attivita di bonifica anche mediante posti di controllo dinamici in tutta l'area a prevenzione di attivita dei roghi tossici, conseguenza del traffico e dello smaltimento illecito di rifiuti , a beneficia della salute dei citta-

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Militari a supporto del/a Polizia Locale di Roma Capita/e ne/le operazioni di bonifica.

dini. Sin dalla fase di pianificazione dell'attivita e stata sperimentata un'integrazione perfetta con tutti gli organi istituzionali e con la Polizia Locale. In tale contesto, I'Esercito e risultato idoneo all'impiego in situazioni di emergenza sui territorio nazionale grazie alia sua capacita di spiegare un dispositivo robusto, dotato di equipaggiamento completo di protezione CBRN, forte dell'utilizzo di dispositivi di comando e controllo e della padronanza di tecniche di pattugliamento dinamico, con carattere di spiccata mobilita, attagliate all'impiego nei centri abitati, che ha garantito il controllo del territorio e la sicurezza dell'area di responsabilita. Ma che cosa hanno in comune le operazioni fuori area e via Salviati? Sono contesti profondamente diversi. All'estero concorriamo al raggiungimento della pace in territori martoriati da conflitti. In contesti come questi, i metodi e le protezioni sono proporzionalmente simili ma in una cor-

nice diversa. Trattandosi di un intervento mirato anche alia prevenzione di rischi ambientali, i militari, essendo preparati per operare anche in tali situazioni, hanno adottato procedure operative standardizzate contenenti specifiche misure di prevenzione, quali l'utilizzo di dispositivi di protezione individuali. In caso di roghi tossici, i soldati erano pronti ad indossare la maschera e ad avvertire i vigili del fuoco per il soccorso tecnico urgente. Ma allora, che cosa significa controllo del territorio? Chi opera sui territorio ha il dovere di garantire la sicurezza nel proprio settore di impiego e quindi, in prima luogo, di impedire che vengano commessi reati e, di conseguenza, assicurare una cornice di tranquillita ai cittadini. Come in ogni operazione, la fase di pianificazione e implementata mediante l'osservazione e la conoscenza dell'ambiente dove si andra ad operare, inteso come "insieme di luoghi e di persone". In fase di condotta invece, l'attivi-

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Sopra e sotto: persona/e in servizio di pattug/iamento congiunto con le forze di polizia.

ta sinergica con le forze dell'ordine e servita a costruire un rapporta di fiducia con la popolazione, rendendo manifesta la presenza deii'Esercito all'esterno, invogliando ad un rapporto di fiducia e di collaborazione e consentendo la possibilita di acquisire notizie ed informazioni utili a migliorare il servizio e a renderlo piu efficace. Secondo le informazioni raccolte, si e registrata una costante e diffusa percezione del livello di sicurezza da parte della popolazione. Avendo quotidianamente coscienza di episodi di microcriminalita, statisticamente rientranti nella media di una metropoli come Roma, la gente sente il bisogno e apprezza la costante presenza deii'Esercito e delle forze di polizia sui territorio, a presidio di strade principali, piazze, stazioni della metro, dei bus e dei treni, monumenti e siti turistici. AI riconoscimento delle lstituzioni

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politiche e religiose, locali e nazionali, per il lavoro svolto dai nostri soldati, si aggiungono innumerevoli attestazioni di auten-

tica e solidale benevolenza da parte della gente comune e dei tantissimi turisti che affollano la Capita le.

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LA PAROLA AI "DIMONIOS" Li vediamo per le strade di Roma. Di giorno e di notte, in piedi sotto il sole, al freddo e sotto la pioggia; osservano e scrutano per capire se qualcosa non va nei luoghi che presidiano. Sono i soldati di "Strade Sicure" che dal 2008 garantiscono un servizio di vigilanza a siti e obiettivi sensibili in tutto il Paese. Abbiamo incontrato uno di loro, il Caporal Maggiore Capo Scelto qualifica speciale Fabrizio Sgrignani, 41 anni, graduato del 151° Reggimento fanteria della Brigata "Sassari" originario di Seneghe, paese in provincia di Oristano. Roma, operazione "Strade Sicure". E la sua prima missione nella Capitale? No. Per me si tratta di un ritorno dopa le esperienze maturate ne/ 2008 e ne/ 2017. A differenza delle altre volte presto servizio in una delle metropolitane piu trafficate del/a citta, un sito delicato che richiede particolare attenzione per via dei numerosissimi transiti gior-

nalieri di cittadini e turisti che affollano le strade del/a capitate. Quali similitudini e quali differenze ha riscontrato nell'impiego in un contesto nazionale come quello di "Strade Sicure" rispetto a quello tipico degli scenari all'estero? Cio che accomuna tutte le missioni, indipendentemente dal contesto in cui si opera e dal ruolo che si ricopre, la preparazione, meticolosa e costante, a cui ogni so/data deve "sottoporsi" per raggiungere i risultati sperati. Nonostante le undici missioni che ho a/le spa/le, quatfro nei Balcani e sette in diversi paesi del Media Oriente {Iraq, Afghanistan e Libano), if live/la di concentrazione deve sempre essere alto. Operare in un contesto urbana solo apparentemente diverso per via del live/la di minaccia a cui si va incontro. Per quanta if rischio sia indiscutibilmente piu basso, la forma mentis non cambia. E questo if giusto approccio che ac-

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comuna ogni so/data. La differenza, alia fine, la fa sempre l'addestramento. Vedendovi per strada, immagino che la gente si domandi come si faccia a stare in piedi per molte ore, in ogni tipo di condizione meteorologica e per di piu concentrati. E' solo una questione di addestramento? Se da una parte la differenza la fa l'addestramento, dall'altra subentra un'importantissima spinta motivazionale che nasce dalla consapevolezza di rendere un servizio at proprio Paese. Non banale, perche sentirsi utili alia collettivita e vedere riconosciuta dalla gente !'uti/ita del nostro servizio davvero impagabile. Prima di ogni operazione svolgiamo incontri con i nostri Ufficiali psicologi incentrati sui/a gestione del/a stress. Sentire la "vicinanza" dei miei familiari e poi la tempra che contraddistingue i soldati sardi, l'esempio dei nostri avi, "sos mannos", la serena professionalita sono l'ingrediente segreto che aiuta ad affrontare e superare at meglio ogni difficolta.

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Che idea si e fatto della percezione che suscitate in chi vi guarda? Non pensa che la divisa possa ancora incutere un certo timore?

Personate in servizio di vigilanza fissa in una piazza principa/e di Roma.

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No, at contrario! Sono convinto che la divisa infonda una certa sicurezza. Lo si deduce dagli sguardi del/a gente, dal fatto che spesso veniamo avvicinati anche per dare semplici informazioni oppure, come spesso accade, per intervenire in soccorso di persone colte da malore. Ho la sensazione che proprio l'atteggiamento fermo e deciso con if quale ci poniamo generi una certa fiducia. E' come se, chi ci vede, dicesse "di lui mi posso fidare". Per noi la riconoscenza e l'apprezzamento del nostro lavoro davvero importante.

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UNITA. MEZZI, ARMI ED EOUIPAGGIAMENTO

Scafo del carro Fiat 2000 in fase di ricostruzione.

Restaurare carri armati e blindati ridotti ad ammassi di ruggine, salvare reperti di storia industriale e militare dall'oblio e dalla distruzione. E' la missione deii'Associazione "Raggruppamento SPA", fondata da Fabio Temeroli, che si dedica al restauro e alia conservazione di mezzi militari italiani, della Prima e Seconda Guerra Mondiale, con particolare attenzione a quelli prodotti, all'epoca, dalla SPA. Era, questa, una famosa casa automobilistica torinese fondata e costituita da Michele Ansaldi. Fu siglata con atto notarile del 12 giugno 1906 come "Societa Piemontese Automobili". L'associazione sta oggi collaborando, in joint venture con I'Associazione Nazionale Carristi d'ltalia

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e I'Associazione Cultori della Storia delle Forze Armate di Montecchio Maggiore, alia realizzazione di un'impresa sulla quale in pochi avrebbero scommesso: ricostruire il Fiat 2000, il prima carro armato italiano del 1917. 11 "Raggruppamento SPA" che e nato riprendendo l'antico name, riunisce appassionati del settore degli autoveicoli militari d'epoca e opera senza scopo di lucro. Sono numerosissimi i restauri eseguiti nel corso degli anni: circa quaranta mezzi in poco piu di 20 anni e tutti sono stati condotti con estremo rigore filologico e scientifico, utilizzando materiali originali o ricreando quelli non reperibili con caratteristiche assolutamente fedeli ai piani di costru-

zione e ai capitolati originali. In questi 20 anni, l'associazione "Raggruppamento SPA"., ha preso parte a rievocazioni storiche, adunate militari, convegni, fiere, ecc .. Non ultime, per importanza, le varie apparizioni in film di carattere storico, come "Sangue Pazzo", "Baciami Piccina", ecc. 11 prima mezzo entrato in collezione e stato un trattore leggero TL 37,fu acquistato dal gruppo nel 1989 da un rottamaio a Gambettola (Forli). All'inizio, Temeroli e i suoi rimasero un po scoraggiati dall'impresa, ma quando riuscirono a rimetterlo in moto e a compiere un giro del piazzale, l'entusiasmo sail alle stelle. Fu cosi che iniziarono a occuparsi della carrozzeria e di tutto il resto riportan-

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dolo in perfette condizioni. 11 TL 37 serviva per trainare cannoni e rimorchi, era versatile e maneggevole. Per quei tempi era uno dei migliori mezzi del genere in Europa. Open) con eccellenti risultati sui fronti di Africa Settentrionale, Russia e Balcani durante la Seconda Guerra Mondiale. 01tre ad essere utilizzato da Regia Esercito, Regia Marina e Regia Aeronautica, fu acquistato daii'Ungheria. Dopa l'armistizio fu prodotto ed utilizzato dalla Wehrmacht e, a guerra finita, rimase in servizio fino al 1948 neii'Esercito ltaliano. lncoraggiati da questo prima successo, i membri del "Raggruppamento SPA" hanno proseguito nella ricerca dei mezzi, spesso trovati in condizioni disastrose, restaurandoli con passione. Nel 1999 e arrivato il prima carro armato, un M 15, recuperato anch'esso da un rottamaio. Costruito nel 1942, apparteneva alia

Divisione "Cremona". Praticamente era rimasto solo lo scafo senza il motore e tutto il caricamento esterno (badili, picconi, tendi-cingoli etc.): per rimetterlo in funzione, il "Raggruppamento SPA" ha scambiato con la OTO Melara un motore di un M 14/41, con quello di un M 15. Le maglie dei cingoli mancanti sano state fatte rifondere in acciaio. 11 prima giro col carro e stata un'emozione straordinaria, soprattutto pensando a chi lo aveva pilotato 60 anni prima. 11 progetto, secondo Temeroli, all'epoca della sua realizzazione poteva anche essere all'avanguardia, ma divenne obsoleto nel giro di pochissimo. C'era poi il grosso problema dell'assemblaggio tramite bulloni. Questo sistema era stato pensato per procedere a rapide riparazioni, sostituendo le piastre danneggiate dai colpi nemici. In realta, quando il carro veniva colpito, i bulloni

schizzavano via all'interno come proiettili per la forza dell'urto. In questo, i carri degli altri Paesi, a scafo saldato o addirittura fuso, erano molto piu sicuri, purtroppo. Oggi I'M 15 del "Raggruppamento SPA" viene impiegato durante raduni e eventi o tutte le volte che I'Esercito lo richiede. Un vera gioiello era invece l'autoblindo AB 43, di cui SPA ha salvato un raro esemplare dotato di mitragliera da 20 mm (e non di cannone) proveniente dal poligono di Nettuno, dove era stato abbandonato. Era il 1995, le condizioni del mezzo erano disperate, soprattutto a causa della ruggine sviluppatasi per via dell'aria di mare. E stato pen) possibile recuperare ben il 95% dello scafo, anche se il restauro ha lasciato appositamente visibili le camolature della ruggine. Con una cilindrata di 5000 cc, 4 ruote motrici sterzanti, una doppia guida con pilota anteriore e

Foto d'epoca con dimostrazione dinamica del carro Fiat 2000.

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Fabio Temeroli, al volante della Autoblindo AB 43 Quando finalmente, dopo non pochi sforzi e contorsioni ci si siede a/ posto di guida, sicuramente concepito per persone magre e di modesta mole, la scomodita passa presto in secondo piano. Per entrare all'interno e possibile passare da due vie: o dai due portelli laterali, o dalla botola del/a torretta anche se vie l'ingombro del/a spigolosa culatta del/a Breda da 20. 11 volante e di grandi dimensioni, a quattro razze, motto inclinato verticalmente. La feritoia per la guida consente una visibilita motto ridotta e priva di campo laterale, vale a dire che le curve bisogna studiarle prima di impostarle e poi si va "a memoria". Le feritoie dei piloti si potevano chiudere con un apposito parabrezza, con "vetro " in plexiglass e tergivetro manuale. A causa dell'abitacolo motto basso e gremito di accessori- e di spigoli- e obbligatorio l'impiego di un casco (meglio se d'epoca). Data la limitata visibilita, specie laterale, e necessaria il capocarro, un uomo dagli occhi aperti, seduto in torretta con il busto sporto a/ di fuori e collegato via interfono col pilota. L'avviamento e estremamente facile, di tipo elettrico a pulsante, come quello di una moderna automobile. Sull'asfalto il nostro autoblindo e agile e veloce e mantiene bene la direzionalita, a/ momento di manovre in movimento lo sterzo si comporta egregiamente, to sforzo sui volante e sostenibile. Dimensione e massa del corazzato non permettono nessuna distrazione durante la marcia. Da fermo le manovre sono motto piu complicate, lo sterzo e piantato e richiede un notevole sforzo; oggi, come all'epoca il secondo pilota deve aiutare col volante posteriore a effettuare manovre complicate e faticose in tempi ragionevoli e senza sfinire il prima pilota. Tutto sommato, considerando le strade del 1940, /'AB e abbastanza veloce, anche se non ci siamo azzardati a spingerla oltre i settanta all'ora perche, forse complice un allineamento meno che perfetto delle ruote o un poco di usura delle testine dello sterzo, il volante comincia ad acquisire una leggerezza allarmante. Per la prova fuoristrada scegliamo un sentiero di campagna : le sospensioni sono incredibili, lavorano continuamente mantenendo sempre bene incollate a terra le ruote, l'escursione del/a ruota e di circa 20 cm ma per far lavorare le due ruote folli non serve un dosso di notevole altezza. La guida non concede distrazioni, il volante va continuamente corretto ed il peso del mezzo si riversa sulle spa/le del pilota. Ne/ fuoristrada impegnativo si viene sballottati da tutte le parti ed e in questo momento in cui it casco diventa indispensabile, pur non arrivando all'inserimento del/a quarta marcia. 11 motore motto elastica e generoso, messo sotto pressione in sa/ita, sembra quasi non soffrire, la corsa lunga dei suoi pistoni gli conferisce una coppia degna di un moderno propulsore ".

Sezione del Fiat 2000.

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Dimostrazione con mezzi blindati e corazzati ricostruiti da/ Raggruppamento SPA. In prima piano un carro M15.

posteriore che consentiva al mezzo di andare avanti e indietro senza mai dover sterzare per invertire la marcia e le due ruote di scorta a mezza fiancata che, poste in folie, servivano a superare gli ostacoli nella guida fuoristrada, I'AB 43 e stato sicuramente il mezzo piu interessante, nella sua categoria, della Seconda Guerra Mondiale. Lo sapevano bene i tedeschi che, dopa 1'8 settembre, continuarono a commissionarne alle industrie italiane, nella fattispecie alia Ansaldo per le corazzature e alia SPA per la parte meccanica. 11 "Raggruppamento SPA" partecipa anche, offrendo consulenza storico-scientifica, a un grandioso progetto annunciato un anno fa, di cui "Rivista Militare" presenta in esclusiva i primi risultati. Era l'aprile 2017 quando sui quo-

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tidiano "La Stampa", apparve, a firma di chi scrive, un articolo sui Fiat 2000, il piu grande carro armato della Prima Guerra Mondiale e il prima italiano. Questo fu l'input per realizzare un vecchio sogno dell'associazione: ricostruire - dal nulla - un carro armato. 11 Fiat 2000 era una montagna di acciaio e venne realizzato nel 1917 in due soli esemplari prototipi oggi irrimediabilmente perduti. Era il piu grande e pesante fra i corazzati di tutti gli eserciti belligeranti nella Grande Guerra e fu il prima ad essere dotato di cannone in una torretta girevole e del vano motore separato dal vano combattimento. All'epoca, era decisamente innovativo anche per la facilita con cui era in grado di superare gli ostacoli grazie agli alti cingoli. Tuttavia, in territorio alpi-

no, viste le sue 40 tonnellate di stazza e i suo 6 km orari di velocita media, il suo impiego avrebbe potuto essere limitato. La sorte dei due carri costruiti dalla Fiat e ormai stata chiarita: uno e sparito chissa dove - nel deserto di Libia dopa aver partecipato alia campagna di Cirenaica del 1919-20 e dell'altro, custodito in una caserma di Bologna, se ne hanno notizie datate 1937 poi piu nulla. Varata l'idea della ricostruzione del carro, con la collaborazione fra ANCI e "Raggruppamento SPA" ci si e dedicati alia ricerca dei progetti. Sono state recuperate foto e perfino un video straordinario, negli archivi dell'lmperial War Museum di Londra. 11 film (muto, naturalmente) era dedicato allo sforzo bellico industriale dell'alleato italiano nel periodo compreso fra il

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Mezzi restaurati da/ Raggruppamento SPA in esposizione.

1914 e il 1917, anni in cui il nostro Paese decuplico la propria produzione di mezzi, armi e munizioni. L1 appare il Fiat 2000, col suo moto inesorabile dei cingoli, i rabbiosi sbuffi di fumo del motore, le arrampicate su pendenze inaudite. Una tappa clou del progetto e stata il ritrovamento del modellino del carro, un blocco di legno di circa un metro di lunghezza costruito dalla ditta Quarello per la Fiat. 11 modello, che e stato esposto in varie sedi per alcune mostre, sara quindi prestato al Musea Storico ltaliano della Guerra di Rovereto. La raccolta di fondi, avviata agli inizi del 2018, ha dovuto vincere l'incredulita generale. In ltalia operazioni di questo tipo sono sempre molto difficili. La svolta pero e arrivata quando, a ottobre 2018, I'Associazione Nazionale Carristi (che ha l'egida del progetto) dopa aver completato la riprogettazione inversa del veicolo a cura del socio Mario ltaliani, ha incontrato l'industriale Giancarlo

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Marin, Presidente di Svecom P.E. s.r.l., un'azienda meccanica leader nel settore degli alberi espansibili, cilindri, testate etc. con sede a Montecchio Maggiore, che si e detto pronto alia ricostruzione, vista la riprogettazione ormai completata e il coinvolgimento delle due associazioni. Anche Marin e un collezionista di veicoli militari d'epoca ed ha fandata I'Associazione Cultori della Storia delle Forze Armate, costituita nel maggio 2003. Nata dalla passione del presidente, del vicepresidente Giancarlo Cosaro, e sostenuta da un centinaio di soci, dal 2014 I'Associazione gestisce la nuova sede del Museo delle Forze Armate 1914-1945 a Montecchio, che ha in esposizione una ventina di veicoli originali d'epoca dei vari eserciti belligeranti, tutti perfettamente funzionanti. L'industriale ha accettato con entusiasmo di unirsi alle altre due associazioni per ricostruire il Fiat 2000 nelle sue officine. E partita cosi la prima impresa

italiana del genere e una delle piu ambiziose al mondo, considerato lo spessore delle blindature. Tedeschi e inglesi hanno, infatti, gia da tempo ricostruito esemplari dei loro tank della Grande Guerra, i modelli Mark IV e A7V, ma spesso adattando a treni di rotolamento di altri mezzi degli scafi in lamiera leggera, o addirittura in resina. Una volta terminato, il Fiat 2000 restera in custodia al Museo di Montecchio per canto delle tre associazioni che, insieme, ne saranno proprietarie, ma potra essere prestato aii'Esercito, in occasione di mostre, esposizioni, parate ecc .. In questo progetto,"Raggruppamento SPA" ha il compito di assicurare la fedelta dell'aspetto della replica del carro Fiat 2000 che, come si vede dalla foto, e gia a buon punto, mentre I'ANCI prosegue nella sua opera di ricerca e divulgazione del progetto, oltre che di valorizzazione storico-culturale.

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UNITA MEZZI, ARMI ED EOUIPAGGIAMENTO


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ESERCITO

33 ° REGGIMENTO EW COL

CUORE

E

CON

l'INGECNO ()A I

2002 ~

If Capo di Stato Maggiore dei/'Esercito, Generate di Corpo d'Armata Sa/vatore Farina, in visita a/ 33° Reggimento EW

"Se conosci il nemico e conosci te stesso, non dovrai temere per il risu/tato di centinaia di battag/ie. se conosci te stesso ma non il tuo nemico, per ogni vittoria raggiunta subirai ancne una sconfitta" sun Tzu, ·L 'arte del/a guerra· Non e un caso se, oggi piu di ieri, in un mondo permeato di concetti come I' Internet of Everything, essere dotati di un supporto informativo puntuale, efficace e tempestivo, e condizione indispensabile per pater ambire alia Information Dominance, ovvero alia persistente superiorita conoscitiva che, nello sviluppo dell' Information Centric Warfare (1 ), costituira il supremo cardine di manovra. In futuro la progressiva e sempre piu intensa veicolazione (in termini di capacita Mb/sec), trasmissione, diffusione di info-dati-immagini e la crescente automazione dei processi con la piu ampia diversificazione e diffusione dei dati trasmissivi (cellulari, mini-sat

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station, software radio, radar di nuova generazione, ecc.) sara sempre piu complessa, mutevole e sfidante per !'opera di coloro che avranno il compito di contribuire alia definizione di un chiaro quadro informativo tattico. Prima pero si rende necessaria una brevissima considerazione di natura storica sull'esigenza dell'uomo di "comunicare a distanza". Egli sin dalle sue origini, ha cercato di trasmettere informazioni, dotandosi di sistemi di comunicazione dapprima elementari poi via via piu complessi per superare le sempre maggiori distanze. L'essenza di questo concetto si e materializzato con l'avvento del mezzo radio, in via sperimentale ai primi del '900 con le prime applicazioni delle teorie marconiane e successivamente con il prima conflitto mondiale, vera alba della guerra elettronica. Per spiegare meglio questa prorompente irruzione del mezzo radio nelle applicazioni militari, ci viene in aiuto un passo riportato nella "Lettura", una rivista del 1917, che racconta come "a/ di la del/a guerra delle trincee e dei

mari, un'altra guerra si combatte: una guerra intensa fatta con armi sottili e potenti, if cui indistinto fervore si diffonde negli sterminati silenzi. E l'invisibile guerra delle stazioni radiotelegrafiche[. .. ] La radio non riposa mai: trasmette, riceve, intercetta giorno e notte[. . .]."

REPARTI DIPENDENTI La Brigata lnformazioni Tattiche e l'unita deputata ad assicurare il Supporto lnformativo Terrestre alle Unita da Combattimento deiI'Esercito. Proviene dalla Brigata RISTA-EW, costituita nel 2004, che a sua volta trae origine dal preesistente Centra di Difesa Elettronica (CDE), nato ad Anzio (Roma) nel 1963. Da novembre 2018 la Brigata assume l'attuale denominazione ed e pasta alle dipendenze del Comando delle Forze Operative Terrestri di Supporto. La configurazione attuale della Brigata di Supporto prevede la disponibilita di tre pedine tattiche di livello reggimentale (33° Reggimento EW, 41 a Reggimento

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IMINT "Cordenons", 13° Reggimento), la presenza di uno Stato Maggiore con alcuni Reparti a spiccata connotazione tecnica (Reparto Analisi lntegrata Terrestre-RAIT, Reparto Supporto Operativo alia Guerra ElettronicaRESOGE), un centra di formazione deputato alia preparazione del personale che svolgera incarichi nell'area "lnformazioni" (Centra Formazione lnformazioni Tatti-

mediante i propri assetti, al fine di sviluppare il ciclo Intelligence, in tutte le sue fasi, a favore sia del Comando supportato sia delle Unita da esso dipendenti. Analizziamo ora, nel dettaglio, le varie componenti della Brigata.

E l'unita a cui e affidata, unica per tipologia neii'Esercito ltaliano, la gestione e la condotta di azioni di

ta caratterizzano prioritariamente le attivita di protezione delle forze dove ricordiamo che il 33° EW rappresenta l'elemento guida nella gestione e il sostegno logistico (diretto) per i dispositivi anti-RCIED Uammer-radiodisturbatori) (2) per tutta la Difesa. Quando I'Unita riceve compiti per l'attacco, Electronic Attack, sfrutta lo spettro elettromagnetico per neutralizzare, degradare la Capacita di Comando e Con-

guerra elettronica (azioni EW). Per utilizzare un'analogia di stampo sportivo, possiamo dire che tale Unita ha compiti difensivi Electronic Defense quando sfrutta l'energia elettromagnetica dei suoi sistemi per proteggere e consentire l'uso efficace dello spettro elettromagnetico disponibile (capacita di C2 proprie ).Queste attivi-

trollo avversaria e la sua attitudine a sfruttare tale spettro. In campo tattico questi compiti sono assimilati ad azioni cinetiche. 11 monitoraggio dello spettro elettromagnetico, nota come Electronic Surveillance, quel compito dove I'Unita acquisisce informazioni da ogni fonte di emissione, settori COM e NON-COM (3), al

33° Reggimento EW

Trasmissione dati tramite palmare.

che-CEFIT) e una Compagnia di Supporto. La missione della Brigata lnformazioni Tattiche e garantire l'analisi integrata dei dati acquisti e la gestione delle esigenze informative delle articolazioni dell'area "lnformazioni" delle Grandi Unita/Task Force e la condotta di attivita di raccolta e analisi dei dati e delle informazioni,

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fine di fornire la Situational Awareness avversaria. L'elevato impatto delle nuove tecnologie e l'evoluzione repentina delle forme di minaccia presenti nello spettro elettromagnetico ha suggerito una sostanziale revisione, attualmente in atto, di tutti gli assetti che costituiscono il parco. 41째 Reggimento IMINT "Cordenons"

Questa Unita ha una duplice anima caratterizzata dalla collocazione spaziale dei suoi sensori. Una prima tipologia e di natura terrestre, costituita dai radar sorveglianza del campo di battaglia (RANGER e BATS) e controfuoco (Weapon Locating System ARTHUR). Una seconda tipologia di sensori opera nella terza dimensione e utilizza gli Aeromobili a Pilotaggio Remota (APR, noti anche con l'acronimo UAV-Unmanned Aerial Vehicles o UAS-Unmanned Aerial System) sia ad ala fissa che rotante. L'impiego di questa Unita, oltre ad essere consolidato in ambito prettamente dottrinale, e ea-

ratterizzato da una spinta dualita dimostrata dai recenti impieghi in operazioni per il controllo del territorio/emergenze (Terra dei Fuochi, terremoto in centra ltalia e crollo del Ponte Morandi). Fra le tre Unita Reggimentali in organico alia Brigata lnformazioni Tattiche, infatti, e quella che esprime piu compiutamente, per tipologia di sistemi e materiali peculiari in dotazione, le qualita del c.d. dual use. 13째 Reggimento Questa Unita, recentemente interessata da un innalzamento organico, trae origine dal riconfigurato 13째 Battaglione di Ricerca lnformativa "Aquileia". In particolare, i Team di Ricerca lnformativa forniscono il supporto specialistico informativo aii'Area Funzionale 1-EW della Grande Unita, a cui sono assegnati, mediante l'acquisizione di dati informativi da fonti umane disponibili all'interno deii'Area di Responsabilita lnformativa. L'Unita viene impiegata in opera-

zioni, per singoli Team di Ricerca lnformativa (Field Humint Teams), in supporto diretto della Grande Unita/Gruppo Tattico oppure nell'ambito di una Task Force RISTA-EW. Reparto Analisi lntegrata Terrestre

(RAIT) Anello di congiunzione, centra operativo, tra le attivita di supporto informativo in madrepatria e quelle sui campo, il RAIT rappresenta l'elemento organizzativo deputato a fornire personale qualificato per la costituzione dei CAIT (Centra Analisi lnformativa Terrestre), delle articolazioni IRM&CM (Information Requirements Management & Collection Management) e dei Nuclei GEO nell'ambito del G2 delle Unita da Combattimento supportate. L'attivita principale svolta dal Reparto e costituita dalla realizzazione deii'IPOE (Intelligence Preparation of the Operational Environment) deii'Area delle Operazioni oggetto di studio

Assetti de/41 째 Reggimento /MINT "Cordenons " in attivita di sorveg/ianza strumenta/e del campo con radar Ranger.

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Assetto de/41° Reggimento /MINT "Cordenons" con I'UAV "RAVEN".

Reparte Supperte Operative alia Guerra Elettrenica (RESOGE) Sorto dalle spoglie della Sezione Librerie EW terrestre (antiRCIED) e avionica della riconfigurata Brigata RISTA-EW, rappresenta la punta di diamante del nuovo assetto della Brigata lnformazioni Tattiche. L'attivita del RESOGE e indirizzata alia comprensione "elettronica" delle forme di evoluzione della minaccia dei dispositivi R-CIED e alIa realizzazione di modelli applicativi per contrastarla (4). 11 Reparto e costituito da personale altamente specializzato del Corpo degli lngegneri deii'Esercito, che studiano e analizzano, modellando con le attivita di exploitation (5), la minaccia elettronica con il delicato compito di proteggere il personale operante sui campo. Centre Fermaziene lnfermazieni Tattiche (CEFIT) E l'organizzazione deputata alia formazione nella branca "lnformazioni " per tutto il personale deiI'Esercito. Le sue moderne attrezzature di laboratorio permettono di

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addestrare il personale destinato alia specifica branca con realismo ed efficacia. In particolare, il moderno software sviluppato con il comparto industriale (6) crea un ambiente virtuale dove i futuri addetti al IRM&CM possono testare sui campo le procedure da adottare per gestire al meglio gli assetti lnteligence Surveillance and Reconnaissance (ISR) del Teatro di Operazione.

SFIDE FUTURE Con l'approvazione del concetto funzionale e la successiva costituzione della Brigata lnformazioni Tattiche e stata tracciata una road map che dovrebbe portare I'Unita ad una piena operativita nel media periodo. Questo percorso e appena iniziato, in particolare per quanta attiene alle dotazioni di sistemi e materiali peculiari per gli aspetti qualitativi e quantitativi. E infatti in questo campo che si svolgera la sfida piu avvincente, affascinante e dura da vincere. Una sfida che si giochera su un campo che non potra prescindere dall'inter-

vento dell'lndustria nazionale, elemento imprescindibile della filiera produttiva di materiali e sistemi ad alto contenuto tecnologico. E presumibile credere che solo se verranno create le giuste sinergie per attagliare la tecnologia ai bisogni dell'operativo, del "guerriero elettronico", favorendo la giusta osmosi tra la componente industriale e quella militare, questa sfida potra essere vinta. Questa osmosi dovra produrre soluzioni tecnologicamente mature, logisticamente sostenibili, che offrano un orizzonte d'impiego nel media periodo e che siano effettivamente calibrate sui bisogni del combattente. Riuscire in questo significhera permettere alia Brigata lnformazioni Tattiche di avere quella disponibilita tecnologica di materiali e sistemi peculiari aderente alle sempre mutevoli minacce "elettroniche" in modo da assicurarle quella superiorita persistente nella dimensione dell'lnformation Centric Warfare. In particolare, volendo traslare questa sfida sulle pedine tattiche 91


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possiamo affermare che ognuna di esse dovra riuscire a popolare in maniera sempre piu fitta lo strata informativo riferito alia dimensione fisica entro cui si muovono i rispettivi sensori. Per il 33° EW, ad esempio, l'aggiornamento della capacita di sorveglianza elettromagnetica rappresentera il banco di prova su cui fondare le future attivita operative. Per il 41 o "Cordenons", invece, si dovra ampliare la flotta degli Aeromobili a Pilotaggio Remota dell a cl as se MINI con capacita di endurance a media/lunga percorrenza (40-60 KM) e aggiornare i sensori di sorveglianza del campo di battaglia contra le minacce "nascenti", quali ad esempio i droni. Questi aspetti, uniti ad un potenziamento tecnologico e di connettivita verso le community informative interforze e alleate del RAIT e del RESOGE, saranno elementi cardine per pater garantire alia Brigata lnformazioni Tattiche un ruolo di centralita nel futuro avvento dell'hyperwar.

NOTE

BIBLIOGRAFIA

(1) Astrazione del concetto di Network Centric Warfare con l'lnformazione vista come Centra di Gravita delle Operazion i. (2) RCIED (Radio Controlled Improvised Explosive Disposal): dispositivi di inibizione delle comunicazioni di innesco di spolette di prossimita. (3) COM : Comunicazioni Convenzionali (radio) e non (satellite , ponte radio , telefonia mobile). NON COM : radar terrestri , radar meteorologici , sisterni trasmissivi RCIED , sistemi radio satellitari per la navigazione terrestre , sistemi radio peril controllo di Unmanned Aerial Vehicle. (4) Libreria EW: modello matematicofisico rappresentante la minaccia. (5) Studio con l'ausilio di modelli matematici/simulacri!ambienti di simulazione delle minacce a radio comando. (6) Common Share Database , Aree di coalizione comuni per l'immagazzinamento dei prodotti informativi.

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Assetti del 33° Reggimento EW in attivita di Electronic Surveillance.

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Esercito e welfare 11 benessere del personale obiettivo irrinunciabile per la Forza Armata del Magg. Antonio Garofalo ormai op1mone unanimamente condivisa che il welfare aziendale e un importante volano dei processi produttivi. Trovare una definizione generale, compiuta e univoca di tale concetto non e semplice, ma in generale con questo termine si intende la capacita dell'organizzazione di promuovere e mantenere il benessere fisico, psicologico e sociale dei lavoratori. E indubbio, infatti, che le strutture piu efficienti sono quelle con dipendenti soddisfatti e con un "clima interne" serene e partecipativo. La motivazione, la collaborazione, il coinvolgimento, la corretta circolazione delle informazioni, la flessibilita e la fiducia delle persone sono tutti elementi che portano a migliorare la salute mentale e fisica dei lavoratori, la soddisfazione degli utenti e, infine, ad aumentare la produttivita dell'azienda.

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11 concetto di benessere organizzativo si riferisce, quindi, al modo in cui le persone vivono la relazione con il sistema in cui lavorano: tanto piu una persona sente di appartenere all'organizzazione, perche ne condivide i valori, le pratiche, i linguaggi, tanto piu trova motivazione e significato nel suo lavoro. 11 tema del benessere in ambito lavorativo si e evoluto nel corso degli anni, partendo da una concezione di mera, seppur importante, anti-infortunistica fino ad arrivare alia dimostrazione che la qualita delle condizioni lavorative e fondamentale non solo per il benessere del dipendente stesso, ma anche per la produttivita e l'efficienza dell'intera organizzazione. All'inizio del ventesimo secolo l'organizzazione lavorativa era concepita in funzione del conseguimento del miglior risultato in termini di costi, senza alcuna considerazione per l'ambiente di lavoro o per la salute personale. E solo con il passare del tempo che si afferma la consapevolezza che una struttura lavorativa come luogo relazionale dove pater comunicare, con obiettivi e compiti chiari e condivisi da tutti, e imprescindibile

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Polo a/loggiativo de Ci/lis.

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11 Ministro del/a Difesa, dott.ssa Elisabetta Trenta e if Capo di SME, Gen. C.A. Sa/vatore Farina con una rappresentanza del V Reparto Affari Generali del/a SME davanti al/'insegna del bar/ristorante/pizzeria " La Trincea ".

per creare un modello vincente in cui il clima organizzativo diviene un valido strumento di diagnosi e di progettazione partecipata al cambiamento. La ricerca e la continua applicazione dei principi derivanti dal concetto di "benessere" risultano di fondamentale importanza non solo per le aziende private ma anche per i modelli organizzativi della Pubblica Amministrazione. In particolare, per quanta riguarda I'Amministrazione Difesa (A.D.), il benessere organizzativo e quello del personale sono oggetto di costante attenzione in quanta ritenuti strumenti necessari per: • favorire il mantenimento dell'efficienza psico-fisica del personale; • conservare e rafforzare l'aggregazione sociale dei dipendenti e delle loro famiglie; • sostenerne l'arricchimento culturale e l'interazione con la collettivita esterna. All'interno del Comparto Difesa, un ruolo di assoluto rilievo e rivestito daii'Esercito, per il quale il benessere del personale e uno dei prioritari obiettivi da perseguire. Nello specifico, il V Reparto Affari Generali dello Stato Maggiore deii'Esercito e responsabile della materia "benessere" di tutti gli uomini e le don ne "con le stellette",

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attraverso la promozione di quelle attivita finalizzate a creare e mantenere una condizione di armonia tra la persona e l'ambiente, presupposto fondamentale per sviluppare le condizioni ottimali (morali e materiali) per una proficua attivita lavorativa. Dal 2008, ogni singala settore attinente al benessere (alloggi, organismi di protezione sociale quali circoli, foresterie, basi logistiche-addestrative, stabilimenti balneari, asili nido e il supporta assistenziale) e stato oggetto di profonda revisione, sia delle norme sia delle procedure, privile-

giando un approccio pragmatico ed innovativo, sempre aderente alle esigenze rappresentate. E in questa ottica che il V Reparto Affari Generali ha sviluppato molteplici iniziative e progetti che mirano a garantire il piu alto grado di benessere psicologico e sociale delle persone, attraverso la costruzione di ambienti e relazioni di lavoro che contribuiscono al miglioramento della qualita della vita del proprio personale e delle loro prestazioni.Di grande rilievo, ad esempio, e lo sforzo che ha portato, a partire dal 2008, alia realizzazione di asili nido di F.A., come espressione di attenzione alle esigenze delle famiglie del personale militare. Attualmente ci sono sei strutture appositamente dedicate, ubicate in diverse regioni d'ltalia, che ospitano circa 200 bambini. Tali realta, oltre a fornire un eccellente servizio a favore della collettivita militare, favoriscono una integrazione con il tessuto sociale esterno, un consolidamento dei proficui rapporti con le Amministrazioni locali e un favorevole ritorno d'immagine per la Forza Armata in quanta le strutture in argomento sono aperte, in virtu di convenzioni con i vari Comuni, anche ai figli di personale esterno aii'Amministrazione Difesa. 11 prima ad essere inaugurato, nel mese di luglio 2008, e l'asilo nido "Domenico AGUSTA", realizzato presso il 5°

Barlristorante!pizzeria " La Trincea" , presso if Polo Alloggiativo "Li Gobbi".

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ASC/Stanze "Classic", ristrutturando installazioni esistenti sottoimpiegate o abbandonate. Piu in particolare, nel corso degli ultimi 10 anni, sono stati realizzati n. 116 nuovi APP/Stanze "Superior" e ben 150 ASC/Stanze "Classic" (per un totale di n. 308 posti letto), potenziando, a far data dal 2008, il numero delle suddette tipologie abitative rispettivamente del 56% e del 150% (oltre agli alloggi ASC gia esistenti nelle varie caserme romane). Tale impresa, stata possibile soprattutto mediante un'importante azione sinergica tra il Reparto Operativo del Genio lnfrastrutturale (R.O.G.I.), I'Ufficio Autonomo Lavori Genio Militare per il Ministero della Difesa (UFAULAV) e 1'8° Reparto lnfrastrutture, tutti opportunamente coordinati dal V Reparto Affari Generali e dal Dipartimento delle lnfrastrutture dello Stato Maggiore deiI'Esercito (che ha acquisito parte delle competenze del disciolto lspettorato delle lnfrastrutture deiI'Esercito). La realizzazione di questi nuovi alloggi, arredi compresi, stata possibile grazie a i proventi derivanti dalla Convenzione tra lo Stato Maggiore deii'Esercito e la Societa "Difesa Servizi S.p.A." per la gestione economica dei servizi alloggiativi (Stanze "Superior" e "Classic'') annessi agli Organismi di Protezione Sociale aventi funzioni di supporto logistico. Convenzione

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Spazio cucina di un a/loggia ASC/C/assic.

reggimento Aviazione Esercito "RIGEL", all'interno dell'area logistica deii'Aeroporto militare "Francesco BARACCA" in Casarsa della Delizia (PN). Successivamente sono stati realizzati altri servizi educativi rivolti a bambini e bambine di eta compresa tra i 12 mesi ed i 3 anni, ossia l'asilo nido: • "Gioco e Fantasia" presso il Comando per la Formazione, Specializzazione e Dottrina deiI'Esercito, all'interno della Citta militare della Cecchignola (RM); • "Gii Scoiattoli" del polo alloggiativo "Riberi" nella citta di Torino; • "Ugo Mara", situato nella sede del NATO Rapid Deployable Corps Italy in Solbiate Olona (VA); • "Santa Barbara" presso il 52° reggimento artiglieria terrestre "TORINO" in Vercelli; • "Mille Splendidi Soli" presso il Raggruppamento Logistico Centrale in Roma. Analoghe realizzazioni saranno implementate in altre localita quali Fossano, Forli, Pesaro, Caserta, Messina e ancora a Roma. Altra iniziativa di fondamentale importanza !'incremento della disponibilita di unita abitative di ogni tipologia (ASI, AST, APP e ASC) nella citta di Roma, contestualmen-

te ad una razionalizzazione dell'intero settore a livello nazionale Gli alloggi di servizio rappresentano una risorsa strategica per la F.A. e aumentarne la disponibilita uno degli obiettivi prioritari da perseguire con fermezza e convinzione, anche alia luce della particolare attenzione pasta al riguardo dal Vertice politico del Dicastero. In tale contesto, in una piazza "difficile" come quella della Capitale, negli ultimi anni I'Esercito ha incrementato le risorse di alloggi APP/Stanze "Superior" e

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Tipologia a/loggia ASC!Ciassic.

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che, di fatto, ha consentito alia F.A. di reperire nuove risorse finanziarie necessarie a garantire la manutenzione, l'ammodernamento e la valorizzazione di alcune strutture dedicate all'alloggiamento del personale dipendente, senza gravare sulle ordinarie assegnazioni di bilancio. I risultati cosl conseguiti hanno portato alia costituzione di nuovi complessi alloggiativi nella citta di Roma. Cronologicamente, il prima comprensorio e stato quello del Polo Alloggiativo "Li Gobbi" (anni

Oltre cio, si menzionano le Stanze "Superior"/APP realizzate fra il 2012 e il 2015 in varie zone del comprensorio della Cecchignola (26 unita) e nel 2016 in via San Francesco di Sales (14 unita). lnfine, nel corso del 2018, e stato realizzato il Polo Alloggiativo "Pretoria", attraverso lavori di ammodernamento di locali presso il complesso logistico "PlO IX" (viale Castro Pretoria n. 95). L'opera, nata da un'attenta attivita di riqualificazione e una piu razionale di-

sa e la Provincia Autonoma di Bolzano, che prevede la cessione di alcune aree di proprieta del demanio alia Provincia in cambio di ristrutturazione/riqualificazione delle lnfrastrutture deii'Esercito gia esistenti in Alto Adige o la costituzione di nuove installazioni (3). AI riguardo, lo scorso mese di maggio, si e svolta presso la caserma "Menini de Caroli" di Vipiteno, alia presenza del Ministro della Difesa e del Capo di Stato Maggiore deiI'Esercito, la cerimonia di inaugu-

stribuzione degli spazi interni, ha permesso, mediante la manutenzione straordinaria di fabbricati situati nella suddetta caserma, di attenere 20 nuovi alloggi della tipologia Stanze "Ciassic"/ASC, con annessi servizi igienici, in grado di soddisfare 40 utenti. Le predette unita abitative, tutte dotate di impianto di climatizzazione, sono state gia assegnate a militari in servizio nella Capitale. Similare attivita di ampliamento del parco alloggiativo e stata avviata anche a livello nazionale, come gia avvenuto a Cesana Torinese (TO) ea Bolzano, ove e in fase di implementazione il Protocollo d'lntesa tra il Ministero della Dife-

razione di n. 36 nuove unita abitative (d i metratu re tra 90 mq e 115 mq), realizzate in due palazzine circondate da ampie zone verdi e dotate anche di pasta auto e cantina. Altre iniziative, inoltre, saranno sviluppate in altre citta caratterizzate da un'alta sofferenza abitativa quali, ad esempio, Milano, Bologna, Firenze e Torino. L'incremento dell'offerta di alloggi rappresenta un segno tangibile di attenzione e riguardo, confermando la centralita che I'Esercito attribuisce al proprio personale ed al benessere delle rispettive famiglie. Oltre al potenziamento del settore alloggiativo, il V Reparto Affari Generali e sempre alia continua ricer-

Polo al/oggiativo "Pretoria ".

2009 - 2011 ), si to presso la Citta Militare della Cecchignola. Tale progetto, realizzato tramite l'enucleazione di un'area dalla Caserma "Perotti", ha portato a ricavare, mediante interventi su fabbricati esistenti ed opere di urbanizzazione, 70 Stanze "Ciassic"/ASC e 76 Stanze "Superior"/APP. Successivamente, sono stati inaugurati altri Poli Alloggiativi quali il "Gigli" (anno 2012), in zona Trionfale e composto da 24 Stanze "Ciassic"/ASC (per un totale di 48 posti letto), e il "De Cillis" (anno 20 15), ubicato all'interno del la Cecchignola e strutturato in 36 moduli abitativi in grado di ospitare 108 utenti.

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Visita del Ministro del/a Difesa, dott.ssa Elisabetta Trenta, al/'asilo al/'interno del/a citta militare del/a Cecchignola.

ea di ulteriori soluzioni innovative tese al miglioramento del benessere del personale e alia fornitura di servizi sempre piu aderenti alle aspettative dell'utenza. Tra questi, di particolare menzione e l'ampliamento del Bar/Ristorante/Pizzeria "La Trincea", Organismo di Protezione Sociale (OPS) sito presso il Polo Alloggiativo "Li Gobbi" (Roma-Cecchignola, via dei Bersaglieri). lnaugurato nell'anno 2016, rappresenta un importante locale di aggregazione, attesa la sua funzione di soddisfare le esigenze non solo degli utenti delle Stanze "Superior'' e "Classic" del predetto Polo Alloggiativo, bens] anche dei conduttori di altri alloggi di servizio (ASI/AST) insistenti presso la Cecchignola, nonche di tutto il personale militare e civile del Ministero della Difesa in servizio o di passaggio a Roma. La struttura in questione (costituita da bar, ristorante/pizzeria con forno a legna ed area giochi bambini), contribuendo ad elevare significativamente la qualita della vita del personale fruitore, ha riscossso un notevole successo, con circa 50.000 utilizzatori, sia nel 2017 sia nel 2018. Siffatta elevata affluenza, soprattutto nei fine settimana del periodo autunnale/invernale, spesso non ha consentito il soddisfacimento di

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tutte le richieste. A tal proposito, e stato avviato !'iter per ampliare la struttura, potenziando la capacita ricettiva da 70 a 90 posti. Tutte le attivita descritte rappresentano solo una parte delle molteplici iniziative e progetti che la Forza Armata sta sviluppando per perseguire e mantenere alto il "benessere del personale", individuando e coordinando le azioni possibili per promuovere il corretto funzionamento dei meccanismi e delle relazioni che sono alia base dell'efficienza e dello sviluppo dell'organizzazione stessa. In conclusione, e evidente che il benessere e un aspetto importantissimo per ogni individuo inserito all'interno di un'organizzazione, anche perche, come evidenziato precedentemente, le persone po-

ste in una posizione armonica si sentono parte dell'organizzazione stessa, il successo di quest'ultima diventa allo stesso tempo motivo di realizzazione personale e professionale del dipendente con un incremento produttivo generale. In questi ultimi 10 anni, I'Esercito ha compiuto passi da gigante nello specifico settore, ma le esigenze da soddisfare sono ancora tante. Occorre continuare il percorso intrapreso con decisione e rapidita per essere sempre un passo avanti alle necessita del personale, superando con l'innovazione le criticita economico-finanziarie del particolare momento storico. L'obiettivo e quello di continuare ad implementare rapidamente il settore con coraggio e determinazione, per fornire quel welfare che gli uomini e le donne con le stellette meritano.

NOTE (1) ASI: Alloggi di Servizio connessi con l'lncarico; AST: Alloggi di Servizio di Temporanea sistemazione per le famiglie di militari; APP: Alloggi di servizio per le esigenze logistiche del Personale militare in transito e dei familiari di Passaggio; ASC: Alloggi Collettivi di Servizio. (2) In particolare, e prevista la realizzazione di 390 alloggi di servizio (dei quali gia ultimati 54 a Merano, 36 a Vipiteno 36 a Bressanone e 54 a Bolzano) e la ristrutturazione di altri 53 (di cui 35 gia completati). (3) In particolare, 54 a Merano, 36 a Vipiteno, 36 a Bressanone e 54 a Bolzano.

Asilo nido al/'interno del Raggruppamento Logistico Centrale dei/'Esercito a Roma.

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Lo sport militare in ltalia si puo far risalire intorno alia meta dell'800 a Torino con la Scuola di Ginnastica Militare, Ente di formazione che opera a stretto contatto con la "Reale Ginnastica Torino", presieduta dal Tenente della Brigata Guardie Riccardo di Netro, Ufficiale del corpo dei Bersaglieri decorato con la Medaglia d'Argento al Valor Militare nella battaglia di Novara. La "Reale Ginnastica Torino" si prese cura della pratica e della diffusione di specialita come la scherma, l'equitazione, il tiro a segno e il nuoto, dando vita a un movimento che incentivo una progressiva espansione dello sport sia per fini istituzionali che agonistici. 11 prima risultato eccellente arrivo con i Giochi Olimpici di Parigi del 1900, edizione nella quale l'ltalia conquisto la prima medaglia d'oro nell'equitazione, nella prova di salto in alto, con il S. Ten. di Cavalleria Gian Giorgio Trissini. Da quel momento, tanti altri atleti militari elevarono in gloria il Tricolore collezionando ai Giochi Olimpici, estivi e invernali, decine e decine di medaglie. Tra i maggiori protagonisti delle Olimpiadi moderne ricor-

diamo, tra tutti, I'Ufficiale di Cavalleria Piero D'lnzeo, vincitore di 6 medaglie nel salto ad ostacoli: nel 1956 a Stoccolma e nel 1960 a Roma si aggiudico un bronzo e un argento, mentre a Tokio nel 1964 e a Monaco nel 1972 vinse un bronzo. Dopa il secondo conflitto mondiale, le ricostituite Forze Armate italiane iniziarono a considerare l'importanza della preparazione atletica dei militari anche per fini diversi da quelli addestrativi e prese, quindi, sempre piu piede un modello divalori propri dello sport olimpico. Proprio in quegli anni, e precisamente il 18 febbraio 1948, a Nizza venne fondato il Consiglio lnternazionale dello Sport Militare (CISM) e l'ltalia ne entra a far parte il 25 giugno del 1949. Tale istituzione si fece promotrice di una visione dello sport militare piu globale, promuovendo delle sinergie e relazioni permanenti tra le Forze Armate di tutto il mondo nel campo dello sport e dell'educazione fisica. 11 motto scelto "Friendship through sport" (amicizia attraverso lo sport) ne spiega, infatti, la finalita: conferire alle Forze Armate, mediante lo sport, una rivalita esclusivamente agonistica. 11 1o gennaio del 1960, in concomitanza della 14A edizione dei Giochi Olimpici di Roma, nasce il prima Centra Sportivo Militare che si affilia alle Federazioni nazionali d'interesse, con lo scopo di incentivare e sviluppare la pratica sportiva tra tutti i militari alle armi, favorire la fusione tra Esercito e Paese tramite la partecipazione a

In apertura: 1° Capora/ Maggiore Sara Cardin. A destra: Sergente Maggiore Capo Q.S.Giuseppe Giordano.


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gare federali nazionali e internazionali, contribuire allo sviluppo del potenziale sportivo nazionale e mantenere il collegamento con le altre Forze Armate. Con il tempo, questo impegno e stato formalizzato da leggi e regolamenti, come la Legge del 31 marzo 2000, no 78 che ha permesso l'arruolamento diretto del personale militare con l'incarico di Atleta Militare. La transizione al modello professionale del nostro Esercito e la sospensione della leva dal 2004, hanno determinato la fine dello sport militare basato sui giovani coscritti. Fino ad allora il servizio militare di leva aveva consentito agli atleti in servizio, da un lata, di mantenere una buona condizione psico-fisica, e all'lstituzione, dall'altro, di beneficiare del loro contributo, seppur limitato nel tempo, per un'attiva e qualificata presenza nell'ambito dello sport nazionale. 11 definitivo affermarsi del soldato professionista ha aperto una pagina nuova nello sport militare e in particolare in quello d'eccellenza. A questa nuova figura di soldato veniva infatti richiesto un significativo contributo nel consolidamento del sensa di appartenenza alle Forze Armate nonche nel fungere da stimolo per

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l'attivita sportiva diffusa, anche attraverso il potenziamento del numero e della qualita degli istruttori. In tale prospettiva, accanto al tradizionale sport di massa, che mantiene inalterata la sua fondamentale valenza, si e ritenuto opportuno e conveniente rilanciare su nuove basi lo sport d'eccellenza che, fino agli anni 60, ha dispensato all'ltalia allori mondiali e medaglie olimpiche con i colori deii'Esercito, istituendo la figura professionale dell'atleta militare. Lo sport militare e ormai da anni parte integrante del "modello sportivo italiano" e costituisce uno dei punti di forza dello sport nazionale di elite; attraverso il reclutamento di atleti di interesse nazionale, i Centri Sportivi Militari supportano lo sviluppo e la crescita dello sport italiano, con particolare riferimento alle discipline olimpiche e, quindi, agli atleti di eccellenza. I rapporti tra i Centri Sportivi Militari e il CONI sono disciplinati da Protocolli di lntesa di durata quadriennale che individuano idonee sinergie per l'attuazione dei programmi sportivi degli atleti delle Forze Armate.

COME SI DIVENTA ATLETI MILITARI?

L'accesso a un gruppo sportivo militare avviene con un apposito concorso bandito dalle Forze Armate, ogni qual volta vi sia la necessita di reclutare nuovi atleti: occorre avere tra i 17 e i 35 anni, ed e necessaria aver ottenuto risultati agonistici di livello nazionale ed internazionale, in oc-

casione di giochi olimpici, campionati mondiali, europei e italiani, certificati dal CON I o dalle federazioni sportive nazionali. Costituiscono titoli di merito per il reclutamento degli atleti e degli istruttori i titoli di studio e abilitazioni professionali sportivi certificati dal CONI ovvero, per le discipline sportive non federate o affiliate al CONI, dal Comitato Sportivo Militare. I bandi di concorso sono indetti con provvedimenti adottati dalla Direzione Generale per il personale militare e pubblicati nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica ltaliana. Una volta superato il concorso, gli atleti militari ricevono un addestramento specifico che comprende anche le attivita militari di base, e si allenano per la maggior parte del tempo nei Centri Sportivi delle rispettive Forze Armate o Carpi di appartenenza. Tuttavia, ci si puo allenare presso altre strutture e, in particolari casi, e possibile autorizzare il "distacco" dell'atleta militare presso strutture sportive private in ltalia o all'estero per permettergli di perfezionare la preparazione atletica. 11 compito dell'atleta militare e quello di allenarsi a tempo pieno e di rappresentare sia la Forza Armata in competizioni nazionali e internazionale, sia la Nazionale in Campionati e Olimpiadi.

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ATLETI 0 MILITARI? Prima ancora che atleta ognuno appartiene alia propria Forza Armata, ne veste l'uniforme, ne indossa i gradi. L'art. 963 DPR 15 marzo 2010 n. 90 Testa unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare, dispone: ÂŤgli atleti e gli istruttori di cui at presente titolo sono destinatari delle disposizioni in materia di stato giuridico e trattamento economico previsto per it personate del/a stessa categoria di ruoloÂť. Tale sistema permette di promuovere lo sviluppo dello sport nazionale, e in particolare la crescita degli atleti che possono dedicarsi alia propria disciplina a tempo pieno potendo contare su un futuro impiego nell'ambito della Forza Armata. L'art 962 del testa unico, invece, dispone che: ÂŤi militari atleti in forza ai rispettivi centri sportivi ritenuti non piu idonei sono dismessi dall'attivita sui/a base di motivata proposta dei superiori gerarchici. Le cause che determinano la perdita dell'idoneita all'attivita agonistica sono: aggiornamento qualitativo dell'organico; la perdita dei requisiti di idoneita fisica; it

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provvedimento definitivo di sospensione adottato dalla competente federazione sportivaÂť. Queste importanti tutele sono ancora piu valide nel settore sportivo femminile, ancora largamente dilettantistico. Ad oggi, l'ambito militare e l'unico a dare tutela e basi solide alle atlete. 11 ruolo dei Centri Sportivi Militari, dunque, e di grande importanza tanto sui piano agonistico quanta su quello delle tutele in assenza di apposite leggi, o di leggi incomplete, come la legge n. 91 del 1981. L'Atleta Militare poi, al di la del mero requisito anagrafico o di specifiche doti fisiche, deve avere: spirito di sacrificio, che gli consenta di stare lontano dai propri cari anche in giorni importanti, poiche lo svolgimento della propria mansione ha la priorita su ogni altra cosa; sensa del dovere nell'assolvimento del proprio compito/allenamento. Deve, inoltre, operare/allenarsi senza condizioni ne riserve, con disciplina e impegno. Questo significa essere, allo stesso tempo, un Militare e un Atleta. E, a ben vedere, non vi e molta differenza, poiche entrambi devono:

- essere prestanti nel corpo e lucidi nella mente; - rappresentare e tener alto I'Onore della Bandiera italiana in campo nazionale e internazionale; - servire la Patria con un sogno: seguire con lo sguardo il Tricolore, mentre viene issato, sospinto dalla dirompente melodia dell'lnno di Mameli, con la pace nel cuore e la Medaglia al colla.

NOTE (1) La legge 91 del 23 marzo 1981 ha definito quali sport sono da considerarsi professionistici. 11 risultato e che ad oggi, per legge, sono considerate professionistiche solo quattro federazioni : Federazione ltaliana Giuoco Calcio ; Federazione Ciclistica ltaliana; Federazione ltaliana Golf; Federazione ltaliana Pallacanestro.

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Grado: 1o Caporal Maggiore Nome: Sara Cognome: Cardin Eta: 32 Specialita: Kumite cat. -55 kg. Palmares: 1 medaglia d'oro e 1 medaglia d'argento a livello mondiale; 4 medaglie d'oro, 2 medaglie d'argento e 1 medaglia di bronzo a livello europeo. La passione di Sara Cardin peril karate risale a quando aveva 7 anni. Non le sono mai piaciute le bambole e, sin da piccola, insieme al nonno materna, guardava i film di Bruce Lee e Karate kid, immedesimandosi nei protagonisti. lnizio a praticare il karate proprio grazie al nonno che riusci a vincere le resistenze di sua figlia, un po' preoccupata dalle speciali attidudini di Sara. Prese forma cosl il sogno di una futura campionessa. «Quando ho iniziato a praticare if karate non ho subito combattuto. Mi dedicavo ad attivita sportive multilaterali, ovvero circuiti ad ostacoli che presentavano varie difficolta. Mi rendevo canto di essere veloce, piu veloce dei ragazzi del mio gruppo. 11 superamento degli ostacoli richiedeva coordinazione e destrezza, qualita che sentivo mie e che mi gratificavano durante i confronti con gli altri compagni. Mi capitava spesso di trasmettere coraggio ad alcuni di foro che si bloccavano davanti a muri alti appena un metro e mezzo». Sara inizia i primi combattimenti a 12 anni. A 14 vince il prima titolo italiano e conquista la cintura nera. 11 Direttore Tecnico della nazionale si accorge subito del suo talento ed avvia per lei un percorso formativo ad hoc da cui scaturiscono quasi immediatamente le prime convocazioni nella squadra azzurra. A 20 anni, nel 2007, Sara vince il suo prima Campionato Europeo a livello giovanile al quale seguono rapidamente altri 4 titoli Europei a livello assoluto. «Credo che i primi anni con la nazionale sia no stati determinanti per la mia carriera sportiva. Si tratto di un imprinting vincente. Compresi che to stato mentale e la consapevolezza spazio-temporale del proprio corpo assumono un 'importanza rilevante ne/le arti marziali. Tali aspetti mi galvanizzavano ulteriormente. Svolgevo gli allenamenti in maniera costante e con entusiasmo. Mi piaceva esercitarmi, anche duramente, in quanta era convinta che so/tanto attraverso l'impegno e if sacrificio avrei potuto ottenere maggiori soddisfazioni sui tatami, sia in ltalia e sia all'estero». Nel 2010 Sara conquista la medaglia d'argento ai campionati mondiali. La progressione dei risultati, gia sorprendente, diventa straordinaria nel 2014. «La mia carriera sportiva ha fatto un sa/to di qualita grazie all'equilibrio tra vita privata e vita professionale che ho realizzato pienamente ne/ 2014, un anno intensissimo da tutti i punti di vista. Dopa aver sposato if mio allenatore, mi sono arruolata neii'Esercito e, di li a poco, i/14 novembre, ho vinto if Campionato del mondo a Brema (Germania). La stabilita sentimentale e familiare, assieme at prezioso supporto del Gruppo Sportivo Esercito, mi hanno data if quid necessaria per portare if tricolore nazionale sui podia piu alto del mondo». Sara realizza il sogno di potersi dedicare in maniera professionale allo sport che ama e in cui eccelle, grazie al 13° Concorso per VFP4 atleti , il 29 settembre 2014. «Entrare ne/la grande famiglia deii'Esercito ha avuto un significato particolare. Mi riferisco non so/tanto alia sicurezza economica, che pure riveste un ruolo importante, ma all'orgoglio di appartenenza ad un 'organizzazione che rappresenta i migliori valori del nostro Paese. Pur non avendo parenti che hanno prestato servizio neii'Esercito, ho sempre desiderata fame parte e mi sono riconosciuta ne/le principali qualita che caratterizzano tutti i soldati, ossia sensa del dovere, disciplina e spirito di servizio per la Patria. Coltivare tali valori mi aiuta a migliorare if rendimento». Nel febbraio del 2017, il C.le Magg. Sara Cardin e chiamata a svolgere un'attivita CIMIC a Beirut, nell'ambito deiI'Operazione "Leonte". Si e trattato del prima caso di un'atleta deii'Esercito impegnata in una missione di pace. «La missione in Libano mi ha arricchito profondamente. Ho insegnato i fondamentali del karate ad alcuni bambini, alia presenza delle madri. Mi hanno emozionato i feedback di riconoscenza ricevuti per if mio piccolo contributo e ho avuto modo di apprezzare da vicino illavoro che svolgono i Reparti deii'Esercito nei Teatri Operativi, a supporto delle popolazioni meno privilegiate». Nel novembre scorso , durante un allenamento in palestra, si presenta una battuta d'arresto: rottura del crociato anteriore, lesione del collaterale interno e del menisco. E una sfida che Sara affronta con la stessa grinta con la quale da bambina si cimentava nei percorsi ad ostacoli. 11 periodo di riabilitazione , svolto presso il Polo di Medicina dello Sport del Centra Sportivo Olimpico deii'Esercito, e un altro successo di Sara che oggi e di nuovo sui tatami internazionali e punta alle Olimpiadi piu determinata che mai.

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Grado: Sergente Maggiore Capo Q.S. Nome: Giuseppe Cognome: Giordano Eta: 46 Special ita: Pistola Libera a 50 m, e Pistola Aria Compressa a 10 m Palmares: 5° pasta individuale alle Olimpiadi del 2012 (50 m) e 6° pasta individuale alle olimpiadi del 2016 (1 0 m); 1 medaglia di bronzo di squadra (50 m) a livello mondiale (Zagabria 2006); 1 medaglia d'oro e 1 medaglia di bronzo individuale (50 m) a livello europeo (Osijek- CRO 2013 e 2019); 2 medaglie d'oro di squadra (50 m) a livello europeo (OsijekCRO 2013 e 2019). 11 Sergente Maggiore Capo con Qualifica Speciale Giuseppe Giordano inizia la sua longeva carriera sportiva nel 1994, grazie al Criterium deiI'Esercito, un evento agonistico multidisciplinare di Forza Armata organizzato con cadenza annuale fino agli anni '90. «Ricordo con simpatia la selezione del/a squadra di tiro a segno che doveva rappresentare la Brigata "Fa/gore" ne/ Criterium del '94, coordinata dal Ten. Col. Volpe. Dopa una prova di 10 eo/pi, effettuata con una Pardini Cat. 22, venni scartato in quanta if bersaglio a 50 m di fronte a me era integro. Avevo gia lasciato if poligono quando mi fu chiesto di rientrare sui/a linea di tiro perche sui bersaglio a fianco del mio era no presenti non 10, ma 20 eo/pi, ed occorreva appurare a chi appartenesse la rosata particolarmente ristretta collocata in alto a destra. Effettuai un'altra serie di 10 eo/pi dimostrando di esse re porta to ne/ tiro a segno con la pistola. lniziai cosi ad applicarmi ne/la disciplina sportiva riconosciuta universalmente come la piu peculiare delle Forze Armate». Prima di arrivare al Centra Sportivo Olimpico deii'Esercito, Giordano presta servizio presso diversi Reggimenti. Particolarmente attratto dalla specialita dei "Paracadutisti", dopa aver conseguito il brevetto di lancio, viene impiegato come fuciliere assaltatore, operatore missilista controcarri e guastatore. «La vita militare mi sempre piaciuta, anche prima di arruolarmi. Da ragazzo, partecipai con la mia scuola ad un "Rap Camp" organizzato a Napoli. Venni attratto dai racconti di un Sottufficiale dei paracadutisti a cui britlava no gli occhi dalla passione mentre promuoveva la sua specialita. Mi arruolai convinto di fare la scelta giusta. 11 periodo vissuto a Livorno stato sicuramente if piu intenso ed emozionante. Ho avuto l'onore di servire la Patria in due missioni di Pace, la prima in Bosnia Erzegovina, la seconda in Kosovo. Sono state esperienze di vita che mi hanno insegnato moltissimo, dal punto umano e professionale. Ma sicuramente l'addestramento svolto presso i Reggimenti, ordinato e programmata nei minimi dettagli, che mi ha trasmesso l'importanza del/a disciplina, del/a cura per if particolare e dell'autocontrollo, per emergere come at/eta». Ai pregevoli risultati ottenuti nelle gare militari, si aggiungono quelli conseguiti in ambito civile. Nonostante si sia avvicinato al tiro a segno in eta adulta, saltando la categoria Juniores, Giordano recupera il gap accumulato, allenandosi 3 volte alia settimana, dopa l'orario di servizio e fino alle 23.00, presso il poligono deii'Unione ltaliana di Tiro a segno di Pisa. «L'impegno e la passione premiano sempre. Venni convocato per la prima volta in nazionale ne/ 2002 dal CT Beonio Brocchieri. La prima esperienza presso if Centra Federate di Civitavecchia rimasta indelebile. Capi che non potevo permettermi di sprecare nemmeno un secondo del tempo dedicato agli allenamenti e iniziai pazientemente a realizzare una cerniera che univa cio che volevo fare a cio che dovevo fare per colpire if centra del bersaglio». Giordano diventa un punto di riferimento per la squadra azzurra e, in ragione della convenzione tra Forze Armate e CONI, finalizzata a supportare gli atleti di interesse nazionale, nel 2004 viene trasferito presso il Centra Sportivo Olimpico di Roma dove puo dedicarsi a tempo pieno all'attivita sportiva in cui si distingue in maniera sempre piu convincente. «Mi emozionai quando appresi la notizia del mio trasferimento at Centra Sportivo Esercito. Avevo gia pregustato que/ momento tante volte e quando ricevetti la telefonata dal mio Reparto per un po' rimasi senza parole. Si apriva un altro capita/a del/a mia vita. Una nuova fase in cui avrei potuto servire I'Esercito e la Nazione attraverso i risultati conseguiti nei poligoni di tiro tra un turbinio di emozioni che devono gelarsi ogni volta che premo if grilletto del/a pistola». A 44 anni, Giordano e uno dei tiratori di pistola piu forti del mondo. Gli allenamenti a fuoco o in bianco, fisici e mentali caratterizzano, piu o meno intensamente, tutte le sue giornate, anche quelle festive. L'esperienza e la dedizione all'attivita sono le compagne migliori in vista della sua terza Olimpiade. Tokyo 2020 e vicina.

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a cura del Ten.Col. M.O. V.M. Gianfranco Paglia

Motivazione dell a M.O. v.M. ÂŤ Caporal Maggiore See/to, A/pino paracadutista, ne/ corso dell'operazione "Maashin IV", mirata a disarticolare l'insurrezione afghana, conquistato l'obiettivo, veniva investito con la sua unita da intenso fuoco ostile. Con non comune coraggio e assoluto sprezzo del pericolo, raggiungeva d'iniziativa un appiglio tattico dal quale reagiva con la propria arma all'azione dell'avversario. Avvedutosi che if nemico si apprestava ad investire con if fuoco i militari di un'altra squadra del suo plotone, non esitava a frapporsi tra essi e la minaccia interdicendone l'azione. Seriamente ferito ad una gamba, manteneva stoicamente la posizione garantendo la sicurezza necessaria per la riorganizzazione del/a sua unita. Fulgido esempio di elette virtu militariÂť Bala Morghab (Afghanistan), 16 luglio 2010 Sergente And rea Adorno

'Won sono bravo a par/are/ preferisco fare/ ascoltare e motivare chiunque possa avere hisogno. Se tornassi indietro mi comporterei esattamente allo stesso modo/ in que/le circostanze non stai a pensare/ ma agisci di conseguenza perche credi in cio che hai giurato. Essere militare e una see/la ed io Fho fatta nellontano 1999, non ho mai avuto ripensamenti e tentennamenti. Que/Funiforme eparte dime/ anzi e me.// Raccontaci, cosa e accaduto quel giorno?

Erano le sette del mattino del 16 luglio del 2010, fummo inseriti in un villaggio a Sud Est di Bala Morghab, ero inquadrato all'interno del/a Task Unit "Ranger". 11 nostro compito era di costituire un cordone di sicurezza a supporto delle forze afghane e incursori di Marina e Aeronautica. Mentre eravamo impegnati ne/la nostra azione di controllo, siamo stati attaccati da forze ostili e, durante to scontro, ho notato che dinanzi a me c'era una squadra in grossa difficolta: stava trasportando un ferito e aveva bisogno d 'aiuto. Sono andato li in posizionamento strategico per coprire if foro ripiegamento. In que/ frangente sono stato ferito alia gamba destra, vicino all'arteria femora/e. Una volta accertatomi che non ero in pericolo di vita, ho continuato a combattere, permettendo ai miei colleghi di ripiegare ne/la zona di sicurezza. Solo a que/ punto, quando non c'era piu nessuno, ho chiesto soccorso.

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Consegna decorazione da parte del Presidente del/a Repubblica Giorgio Napolitano, Roma 4 novembre 2014.

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della Difesa, ci parli della tua esperienza?

Visita a/ Capo di Stato Maggiore dei/'Esercito Genera/e di C.A.Sa/vatore Farina.

Da quel16 luglio, corn' e cambiata la tua vita? Hai paura? Non e cambiata, oggi parlo a chi non conosce questo lavoro, cerea di far capire, attraverso le conferenze e attraverso it Iibra che ho scritto (Nome in codice Ares, ndr) che le Forze Armate sono una risorsa per it Paese. Chi afferma di non provare alcun timore e un incosciente. La paura ti consente di avere i piedi ben saldi a terra e di mettere a fuoco la giusta realta. Com'e il rapporto con i tuoi superiori e con i tuoi parigrado, dope questo prestigioso riconoscimento? Posso affermare che e fantastico. E come essere in una grande Famiglia. C'e stima e ammirazione reciproca,

pronti a darci una mano, legati da un unico sentimento. Auspico che restino at di fuori di certi riconoscimenti e mi considerino per quello che sono e per cio che rappresento ne/le Forze Armate. Quanto pesa essere una Medaglia d'Oro al Valor Militare? Ti consideri un eroe? Pesa per quello che rappresenta. Se pensiamo a coloro che l'hanno ricevuta non in vita e che, grazie a foro, 1'/talia e unita, allora it peso e davvero notevole. Non mi considero un eroe e neanche un esempio. Credo fortemente net giuramento prestato e per questo voglio mettermi a disposizione dei mie commilitoni. Per un periodo hai fatto parte del Gruppo Sportive Paralimpico

L'approccio e stato bellissimo; era un progetto in cui ho creduto motto. Un gruppo che e nato dando l'opportunita agli uomini e a/le donne che sono rimasti feriti durante l'adempimento del proprio dovere, di praticare attivita sportiva. Un progetto che la Difesa ha seguito e segue con molta attenzione. Mi univa ai componenti del gruppo it fatto di avere ideali e sentimenti comuni. Poi, come spesso accade, avvengono delle metamorfosi. Ho avvertito un cambiamento che non era piu in linea con gli stessi principi a cui avevo aderito. Ho preferito lasciare, per continuare ad avere quell'idea iniziale. Ci descrivi la tua famiglia? Come reagiresti se uno di lore dovesse comunicarti di voler indossare l'uniforme? Non ostacolerei affatto questa decisione, l'importante e che sia una scelta personate e non condizionata dalla vita del padre e soprattutto che sia fatta con la consapevolezza che indossare l'uniforme e indice di sacrificio. Sono innamoratissimo di mia moglie Valentina che considero it vera pilastro del/a mia vita. Da questo amore sono nati Paolo di 11 anni, Alberta di 8 e Lorenzo di 4 mesi. Sono foro la sintesi perfetta di tutto. Vado avanti per cercare di dar foro quanta piu possibile, un futuro migliore. Sogno per foro una giusta realizzazione professionale. Cosa significa intraprendere la carriera militare oggi?

1/ Sergente Adorno in operazioni a/l'estero.

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E una vocazione e non puo essere considerato un rifugio per un impiego certo. Que/ giuramento prestato, que/le parole pronunciate: "fino all'estremo sacrificio" hanno un valore talmente alto che non puo essere considerato un lavoro qualsiasi. Questo e stato ed e it motivo per cui ancora oggi mi onoro di indossare l'uniforme e non vedo nessun atto eroico ne/le nostre azioni, perche fanno parte del nostro dovere. 107


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Caporal Maggiore See/to Marco Pizzolo

Graduato in forza a/4° ReggimentoArtiglieria Controaerei "Peschiera" di Mantova. Pizzolo pugliese, originario di Cerignola, celebre cittadina del/a Capitanata (Foggia). Figlio di un infermiere, si arruolato net dicembre 2006 e, seguendo le orme del padre, oggi un Operatore Logistico Sanitaria presso l'infermeria di Reggimento. E anche qualificato disinfettore, coadiutore socio-assistenziale ed abilitato alia guida del "Lince" in versione ambulanza. Ha at suo attivo una missione in Libano, operazione "Leonte".

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L'undici luglio dello scorso anno Pizzolo, assieme al Capitano medica Nicola Butera, percorreva la strada che da Mantova porta a Fossano "quando, intorno a/le 9. 30, all'imbocco del raccordo autostradale, ci siamo imbattuti in una lunga coda di automobili. Non si trattava di un 'interruzione per lavori. Notavamo, infatti, un centinaio di metri piu avanti un'automobile capovolta sui/a corsia opposta e un camion incidentato. Senza pensarci neanche

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un secondo, abbiamo velocemente raggiunto la scena dell'incidente e fornito it prima soccorso ai feritP'. I militari, giunti per primi sui luogo dell'incidente, prestavano immediata assistenza alie persone ferite in attesa dell'arrivo dei mezzi di soccorso. In quella drammatica occasione, illoro intervento e risultato di vitale importanza per la stabilizzazione di uno dei passeggeri che riportava evidenti segni di un politrauma e di un importante trauma cranico.

Giunti finalmente sui posto anche i Vigili del Fuoco, il C.le. Magg. Se. Pizzolo si prodigato senza risparmio nel coadiuvare il personale nella difficile operazione di taglio delle lamiere per estrarre il malcapitato dal veicolo in cui era rimasto intrappolato. Estratto dalle lamiere, il passeggero ferito stato imbarcato in eliambulanza per il successivo trasporto in ospedale. 11 bell'esempio di altruismo, generosita e spirito di servizio di Pizzolo stato messo in luce anche dal Comandante

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delle Forze Operative Terrestri di Supporta, nell'encomio solenne a lui tributato: "( ... ) magnifica figura di Volontario altamente motivato, dall'indiscussa

preparazione e dalle straordinarie capacita, che con if suo comportamento e i risultati ottenuti ha contribuito in maniera significativa a dare ulteriore

lustro e prestigio at 4o Rgt. Artiglieria Controaerei "Peschiera " e ha contribuito ad elevare l'immagine deii'Esercito ltaliano in contesto nazionale".

In alto e a fianco: if C.le Magg. Se. Pizza/a durante un addestramenta di prima saccarsa.

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RECENSIONI SCGR.ETl/12

ULDERICO PIERNOLI

DAI SEGRETI DEL SIM AL SOLE DI EL ALAMEIN

SEGRETl/13

SEGRETII 11

ULDERICO PIERc"\OLI

DALLE AMBE AL SIM

ULDERICO PtERNOLI

NOME IN CODICE K2 P AO L O CACC I A 0 0.\ti N I O~ J

GIO\'A.'lNI ALDEKTO BECHI LUSER.'lA

PREFAZ IONE DJ CLAUDIO GRA Z IA NO PREFAZIONE Dl MARCO B ERTOLI N I

PREFAZ I ONE D l S A LVATO RE F ARINA

Av,•olm da un'aura mitica tra i paracadutisti per la sua partedpazione alia battaglia di El Alamein

Amcdeo GuiUct, il Comandantc D ia,'Olo, C un modello di \'ita senza tempo, protagonista tTa il Regno d'ltalia c la Repubblica i!aliana, che ooniugai,·liloridelreticaedelrono«"milita«"

e per la tragica morn~, Alberto Bechi Lusema ~ ua gli intcrpreti perfetti del XX seoolo italiano.

Paolo Caccia Dominioni rima ne un modello di Uomo per piU generazioni. Le sue gcsla offrono u n esempio di come a!Trontarc il futuro con forti motivazioni e un consolidato bagaglio di va\ori.

Piernoli U., Dai Segreti del SIM a/ sole di El Alamein- Giovanni Alberta Bechi Luserna (prefazione del Gen. C.A. Marco Bertolini) pp. 222, Dalle Ambe a/ SIM - Amedeo Guillet una vita per 1'/talia (prefazione del Gen. C.A. Salvatore Farina) pp.190, Nome in codice K2- Pao/o Caccia Dominioni (prefazione del Gen. C.A. Claudio Graziano), pp. 222, € 10 ciascun volume, collana "Segreti", Nu ova Argos Editore Ulderico Piernoli, giornalista inviato nei teatri di guerra da "11 Tempo", autore, redattore capo del Tg2 e professore, e rimasto affascinato dalla storia di tre uomini straordinari: Paolo Caccia Dominioni, Giovanni Alberta Bechi Luserna e Amedeo Guillet. Tanto da dedicare loro altrettante monografie, che sono confluite nella collana "Segreti" da cui emergono tre grandi esempi di forza, eroismo e dedizione. Di Paolo Caccia, che ad El Alamein combatte strenuamente un nemico superiore per uomini e mezzi e sopravvisse, si evidenza la personalita poliedrica di artista, disegnatore, scrittore, ingegnere, architetto, e soprattutto la profonda umanita: per dodici anni scavo nel deserto, nonostante i campi minati, per trarre dalla sabbia le salme dei nostri e altrui Caduti e fu lui a progettare, e a realizzare, il famoso Sacrario Militare di El Alamein. Per Bechi Luserna, pluridecorato ufficiale di cavalleria e poi dei paracadutisti e discendente da una stirpe di valorosi Combattenti, si ripercorrono, oltre la tragica morte per mano di commilitoni rimasti con i tedeschi nel caos dell' 8 settembre '43, le imprese della breve ma intensissima vita e la carriera di giomalista e senttore. Tra i suoi libri, uno di denuncia: "La falsa democrazia dell a Gran Bretagna", uno di successo: "I ragazzi della Folgore", uscito postumo, curato e illustrato dall' amico Paolo Caccia Dominioni. Ad Amedeo Guillet e rivolta la massima considerazione per il suo indiscusso

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carisma e le incredibili imprese in guerra come "Comandante Diavolo" e come agente segreto, nonche per la successiva carriera di diplomatico. Leggere questi libri e importante perche, come ricorda il Foscolo, "a egregie case if forte animo accendono l'urne de ' forti", dove le urne possono ben essere sostituite da egregie (e motivanti) biografie, che diventano cosi veri e propri monumenti.

Lia Nardella

Diop D., Fratelli d'anima. Traduzione di Bogliolo G., Neri Pozza, pp.128,€16

"Uno dei romanzi piu belli e potenti della rentree letteraria", to ha definito Le Figaro Litteraire. "Un formidabile romanzo sui/a Grande Guerra", gli ha fatto eco Le Monde des Livres. "Fratelli d'anima" di David Diop edito da Neri Pozza, finalista del Premia Strega Europeo 2019, e una riflessione sull'umanita perduta e ritrovata nel cuore dell'orrore della Grande Guerra, attraverso la storia di due amici, fucilieri senegalesi, separati dalla morte e dalla follia. Un Iibra che si interroga sull'illusoria legittimita della violenza, sulle conseguenze psicologiche e soprattutto morali dell'abbandonarsi alia ferocia . La vicenda si dipana nelle trincee francesi durante la Prima Guerra Mondiale. In mezzo ai soldati bianchi, ci sono "i cioccolatini deii'Africa nera", come li chiama il Capitano Armand. Sono i fucilieri senegalesi, orgoglio di Francia, i piu coraggiosi , spauracchio dei nemici che li chiamano con parole sprezzanti "negri selvaggi , zulu", armati di fucile e rudimentali machete. Fra costoro ci sano Mademba Diop e Alfa Ndiaye, soldati temerari cresciuti nella loro terra, che non esitano a correre nel campo di battaglia contra i nemici. Appena il Capitano Armand fischia, come indemoniati escono fuori dalla trincea. Durante un furioso combattimento, pero, Mademba viene ferito gravemente , soffre dolori lancinanti, il suo ventre e squarciato. Chiede ad Alfa di finirlo, ma lui si rifiuta, non puo uccidere l'amico fraterno che spirera in mezzo ad atroci sofferenze. Questo episodio sconvolgera la vita di Alfa, che si interroga se era giusto o meno mettere fine ai dolori di Mademba come per un gesto di misericordia, ma comunque non umano. I combattimenti proseguono, ma Alfa non e piu lo stesso: ad ogni comando del capitano esce dalla trincea e si lancia verso il nemico "dagli occhi azzurri". Nelle sue mani ha un machete con il quale inizia la sua personale mattanza , taglia le mani alle vittime e le esibisce come trofeo. I suoi compagni di combattimento sono terrorizzati , credono che Alfa sia uno stregone, un demone, cosi il giovane viene allontanato. Raccontera la sua terribile esperienza agli altri. Come in una sorta di terapia, le sue parole serviranno a scandaglia-

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re dentro di se, a riflettere sulla follia dell'uomo. Ma "Fratelli d'anima" e soprattutto una lunga e tormentata riflessione sulla Grande Guerra vista dalla parte del Continente Nero, scritta dall'autore , uno dei maggiori protagonisti della letteratura francese , con un linguaggio senza fronzoli, a volte crudo, ma che cattura il lettore dalla prima all'ultima riga. Emanuele Roncalli

Bussoni M., Normandia - I /uoghi del/o sbarco e del/a battaglia, Mattioli 1885, pp. 159, â‚Ź 15

Ricorre quest'anno il 75o anniversario dello Sbarco alleato in Normandia (0day, 6 giugno 1944 ). Un evento che aveva data una svolta determinante alIa liberazione deii'Europa occupata dalle Armate del Terzo Reich e alia cad uta del Regime nazista. Con la guida "Normandia, i luoghi dello sbarco e della battaglia", l'autore Mario Bussoni ha ripercorso, insieme al fotografo Marcello Calzolari, passo per passo tutte le spiagge dello sbarco: Sword (britannica), Juno (canadese), Gold (britannica), Omaha e Utah (entrambe americane). L'autore si e immedesimato nel turista curioso, accompagnandolo per mano lungo tutti i luoghi del grandioso sbarco, in piccoli borghi sui mare e nell'entroter-

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ra, dove si era poi aspramente combattuto e nelle citta di Bayeux (la prima liberata) e di Caen (citta martire, essendo stata ferocemente bombardata dagli alleati, impegnati a snidarvi i tedeschi). 11 testa raccoglie schede e notizie dei musei dedicati alia sbarco, che propongono diorama, grandi plastici ricostruttivi, animazioni commentate, film d'epoca e simulatori di ogni genere, grazie ai quali ci si puo ritrovare virtualmente all 'interno di un carro armato e nel cuore di una battaglia. Per i piu coraggiosi c'e il fantasmagorico D-Day Experience (Utah Beach). Qui il visitatore si puo imbarcare su un aereo C 47 Douglas Skytrain, un tempo addetto alle Forze aviotrasportate; allacciare le cinture; sentire il rombo dei motori; assistere al decollo (dai finestrini scorrono le immagini); scorgere aerei amici in formazione cadere in fiamme ; subire un colpo di contraerea e ritrovarsi con un motore in fiamme; e, infine, tentare un atterraggio di emergenza. 11 tutto reso "reale" da scossoni, fremiti, perdita di quota, ordini concitati, botti, crepitare di fiamme ecc .. Grandioso e if Memorial di Caen, che mostra una completa panoramica del XX Secolo dalla Prima Guerra Mondiale alia Guerra Fredda (e esposta persino un bomba atomica americana), oggi impegnato a prodigare ovunque un messaggio di pace. Bayeux presenta il suo Musee Memorial, dedicato per intero alia sanguinesa battaglia di Normandia, seguita alle fasi dello sbarco. Di grande impatto per il visitatore e il Musee du Debarquement di Arromanches (Gold Beach), che mostra come sia stato possibile, per gli alleati, creare un colossale porta artificiale con enormi cassoni di cementa armato Phoenik, in grado di rifornire, con uomini e mezzi sbarcati dalle navi dopa la testa di ponte creata sulle spiagge e attraverso "strade galleggianti", le Forze alleate impegnate nella Battaglia di Normandia. Nello stesso tempo, destano stupore e interesse , sempre a Gold Beach, le poderose batterie di Longues-sur-Mer con i suoi cannoni da 150 millimetri, il Centre Juno Beach, /'Overlord Museum di Omaha Beach e il Word War two Museum di Quineville (Utah Be-

ach) , dove e ricreata una cittadina francese sotto l'occupazione nazista, con negozi e abitazioni , nei quali si scorgono manichini. Emanuele Roncalli

Bussoni M., Brigata Marina San Marco. 11 Ruggito de/ Ieone, Mattioli 1885, pp.230, â‚Ź 20

Per marem per terram. In guerra e in pace . Loro sono i fucilieri di Marina: soldati che partono per primi, per andare oltre. Truppe da sbarco, ma non solo perche anfibie. Sbarcare e passare dalla propria linea del fronte a quella altrui, addentrandosi tra i pericoli. 0 barattare per dovere e passione la normalita con le necessita, spesso vitali, delle emergenze. Che siano terremoti o catastrofi di qualsiasi tipo. Che abbiano colpito nel nostro Paese o a migliaia di chilometri. Nonostante siano tra i piu dotati di coraggio e spirito di sacrificio, dei maro del San Marco poco si sa. Ora e la penna Mario Bussoni, giornalista e storico, ad aprire squarci nell'ombra che avvolge questi uomini in mimetica : uno che non si limita alle versioni di comodo. E lui infatti a firmare "Brigata Marina San Marco. 11 ruggito del Leone". 11 Ieone e quello alato deiI'Evangelista patrono di Venezia. Simbolo conquistato nella Prima

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I Recensioni .qxp_Layout 1 07/06/19 11 :13 Pagina 112

Guerra Mondiale, quando sui basso Piave i fucilieri di Marina protessero la ritirata della 3a Armata dopo la rotta di Caporetto e sbarrarono la strada agli austriaci lanciati alia conquista della Serenissima. Ma le loro radici affondano in un passato ben piu remota. Bussoni lo rievoca in modo minuzioso. Anche solo per ricordare come le fortune delle Nazioni fin dalla notte dei tempi si siano giocate sui "bagnasciuga" di mussoliniana memoria , ricorda gli sbarchi di Giulio Cesare in Britannia e tutti gli altri della storia, fino a quelli fondamentali per gli alleati per la riconquista della Fortezza Europa in mano ai nazisti. Quindi, passa in rassegna le truppe anfibie del passato e attuali, soffermandosi soprattutto sui Royal Marines inglesi , sui fucilieri di Marina russi della Morskaya Pekhota e sui Marines. Anche per sottolineare quanta questi ultimi , considerati a torto antesignani dei marc:), siano in realta successori dei Fanti da Mar della Repubblica di Venezia , presenti a Lepanto e ancora prima. L'autore entra poi nel vivo nella storia del San Marco , facendo sbarcare il lettore tra pagine ignote ai piu : da quelle relative all'impiego dei Fucilieri a Creta, come forza di interdizione a fine '800 , a quelle dedicate alia rivolta dei Boxer, nella Cina del 1900. Fu allora che la Brigata ricevette la prima medaglia d'oro: alia memoria del sottotenente di vascello Ermanno Carlotto , morto in battaglia. A lui e dedicata una delle caserme brindisine del San Marco . La Fossa dei leoni vissuta dall 'autore in prima fila durante le esercitazioni o nel dietro le quinte in mensa , dove a sua volta emerge lo spirito di corpo dei fucilieri. Questa una delle armi in piu della Brigata . L'autore la descrive con le altre, mezzi da sbarco o "ferri del mestiere" (fucili , mitragliatrici o bombe a ma no). Armi con le quali il San Marco ha affrontato le innumerevoli missioni di pace negli ultimi decenni : dal Libano aii 'Afghanistan. Sui fronti caldi anche delle catastrofi : basti pensare all 'impegno per i sismi deii'Aquila e di Haiti. Sempre si sono conquistati stima e rispetto. Non c'e conflitto nel quale i marc) non si siano trovati in prima linea. In Libia , nella Prima Guerra Mon-

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diale , in Etiopia , nella Seconda Guerra Mondiale , ultimi tra gli italiani ad arrendersi a Montgomery in Nordafrica. L'8 settembre divise anche il San Marco. Chi aderi a Sale:), con la X Mas di Junio Valerio Borghese. Chi, invece, fedele al Re , impegnato nella conquista della Penisola: un impegno passato fin troppo sotto silenzio. 11 battaglione Grado suscito l'ammirazione degli alti ufficiali inglesi: "Tutti, qualunque sia if foro grado, danno if miglior spettacolo di gagliardia". Per questo, fu concesso ai maro di entrare per primi a Venezia. "//foro lavoro", scrisse il Colonnello Edward J.F. Glavin al Capo di Stato Maggiore della Marina Raffaele de Cortuen , "ha costituito un vero contributo alia liberazione de/1'/talia e all'annientamento delle Forze nazifasciste". Frasi di una storia da riscoprire.

Emanuele Roncalli

liazione e del perdono nelle vicende di un popolo con una storia millenaria. Michele Zanzucchi , giornalista , scrittore , grande viaggiatore alia scoperta del cuore dei popoli e Massimo Toschi, che ha sempre coniugato l'attivita di ricerca e studio con l'impegno sociale e civile , hanno iniziato questo viaggio nell'aprile dello scorso anno . L'intento era quello di dar voce non solo agli attori in gioco , a coloro che la guerra la decidono , bensi a chi la subisce : uomini , donne, bambini , anziani , che dopo la distruzione, dopo le sofferenze , sono i primi a sperare . E sono i protagonisti di storie che lasciano emergere intelligenza , solidarieta e generosita tra persone. Tanti sono gli incontri , tanti i fatti che si potrebbero raccontare , tanti i volti di un Paese che , al di la della parvenza di normalita , mostra l'evidenza della sofferenza umana portata dalla guerra , il cui risultato sono solo macerie e mai avanzamenti politici o umani. Come osservato da uno degli autori "Da sempre nei miei viaggi ha cereato di visitare macerie ma qui sono ancora fumanti, if terrore negli occhi del/a gente la norma/ita e la sicurezza paiono chimere irraggiungibili". Ma negli occhi della gente si scorge anche un barlume di speranza , soprattutto nei piu piccoli , gli autori mostrano anche il lato buono delle attivita portate avanti dalle associazioni umanitarie, persone che si prodigano tra mille difficolta per aiutare i piu deboli o per dare assistenza sanitaria in una terra dove , come in tutto il Medio oriente, "le etnie, le culture, le religioni passano ne/la centrifuga del/a storia, sballottate da potenze che credono di pater dettare legge, minacciate da armi che non si sa piu che origine abbiano. Ma restano solo uomini e donne, vecchi e bambini con occhi nei quali si leggono le ferite del/a guerra e l'isopprimibile desiderio di pace ". Una pace per dare un futuro alia Siria "che non puo essere abbandonata . Ci si deve porre la questione di come ricostruirla, di come dare una prospettiva at suo popolo, stabile e permanente " come osservato da Romano Prodi nella prefazione da lui stesso curata.

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Zanzucchi M., Toschi M., SiriaUna guerra contro i civili, Cnx editore, 2018, pp 122, â‚Ź 8

Un libro testimonianza sulle atrocita della guerra in Siria , il resoconto di un viaggio nelle varie citta segnate da lutti e distruzione. Un 'occasione per riflettere su questa complessa vicenda , con lo sguardo di due osservatori mossi dall'intenzione di far comprendere al mondo la cultura della riconci-

Annarita Laurenzi

Rivista Militare




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