RIVISTA MILITARE 2021 n. 1

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ESERCITO Periodico fondato nel 1856



L’editoriale

Cari lettori,

Colonnello Franco Di Santo

in questo numero di Rivista Militare, tra i tanti interessanti articoli, ospitiamo l’intervista al Generale Franco Angioni, una delle figure militari più prestigiose nella storia recente del nostro Paese. Tale preziosa occasione mi è propizia per offrirVi una riflessione sui temi dell’autorità e dell’autorevolezza, qualità indubbiamente connesse alla vita e all’opera del Generale Angioni. Inizierei col dire che nelle Forze Armate l’autorità è espressa dal grado rivestito e dall’incarico assolto. In un’organizzazione militare, teoricamente, maggiore è il grado e dunque più alto è il compito d’assolvere. Al grado e al compito è connessa anche la responsabilità del singolo verso l’organizzazione: più elevato è il grado, tanto più alto è quindi il compito, maggiore è la responsabilità. Questi principi funzionali sono inderogabili se si vuole garantire il miglior funzionamento dell’organizzazione militare e per questo occorre che siano chiari e condivisi. L’autorità, generalmente acquisita o conferita formalmente, richiede un “quid” in più. Non può essere solo esercitata da chi la detiene ma deve anche essere riconosciuta dai membri dell’organizzazione, subordinati in primis ma anche, entro certi limiti, dai superiori nella gerarchia. Perché questa autorità “morale”, detta anche autorevolezza, venga riconosciuta, occorre che chi l’esercita sia ritenuto credibile e tale credibilità deriva solo dalle proprie qualità personali e professionali nonché dal conseguente e coerente agire. Le qualità personali nascono dai valori condivisi che si professano e si praticano; quelle professionali dalla formazione ricevuta. È dunque indubbio che, nonostante il conferimento e l’esercizio di un’autorità, quest’ultima è “vuota” se non c’è autorevolezza, prodotta dall’etica e dalla preparazione, veri pilastri del superiore militare ad ogni livello. A riguardo, l’esempio del Generale Franco Angioni ne è una indiscutibile prova.

Nel prossimo numero Lo speciale: la crisi nel Tigray


SOMMARIO 1

L’EDITORIALE NOTIZIE E CURIOSITÁ

26

4

/H RSHUD]LRQL PXOWL GRPLQLR di Pierluigi Bussi

6

8QD PHGDJOLD G¶RUR LQ UHGD]LRQH di Igor Piani

8

,O )O\ERDUG di Daniele Castriota Sangiorgi

LO SPECIALE 26 ,O FRQÀLWWR LQ Nagorno-Karabakh di Carlo Frappi IL PUNTO DI VISTA

30 &RQFRUVR R DXWRQRPLD" di David Bastiani 32 ,O SHULFROR GDO FLHOR di Michele Fraterrigo

11 , SL FOLFFDWL

RUBRICHE 12 PERCHÈ SI DICE COSÌ

34 *LRUJLR 0RUSXUJR di Giovanni Cecini

13 FOTO D’AUTORE 17 L’INTERVISTA

36 7ULHVWH di Filippo Cappellano

22 IL SALUTO DEL CAPO 90 FORTI E RESISTENTI 102 INCONTRIAMO I NOSTRI

46

PENSIERO

103 RECENSIONI

42 &RQIHUHQ]D (VHUFLWR di Giuseppe Amato 46 ,O FRPEDWWLPHQWR YHUWLFDOH di Franco Del Favero 50 /D 6WDOLQJUDGR GHO 'DHVK di Marco Ferrara 54 &RQWUDFWRU di Gian Pio Garramone

AZIONE

58

ADDESTRAMENTO

58 'DO YLUWXDOH DO UHDOH di Piervincenzo Pizzo OPERAZIONI

62 (PHUJHQ]D ³&HGUL´ di Igor Piani 66 ,WDOLDQ 0LOLWDU\ 0HGLFDO 7HDP di Cristian Vito Benegiamo

70

70 $GDWWDUVL H UDJJLXQJHUH OR VFRSR di Igor Piani


3URSULHWDULR

UNITÀ MEZZI ARMI EQUIPAGGIAMENTO E PROGETTI

0,1,67(52 '(//$ ',)(6$

74 Il dominio spazio di Massimo Ancora

(GLWRUH 'LIHVD 6HUYL]L 6 S $ & ) 67$72 0$**,25( (6(5&,72 8ƋFLR *HQHUDOH 3URPR]LRQH 3XEEOLFLVWLFD H 6WRULD

DEDIZIONE

'LUHWWRUH UHVSRQVDELOH &RORQQHOOR )UDQFR 'L 6DQWR

78 Professionisti a disposizione di Luigi D’Altorio

5HGDWWRUH &DSR 7HQHQWH &RORQQHOOR 3LHUIUDQFHVFR 6DPSDROR &RRUGLQDPHQWR DWWLYLW£ HGLWRULDOL H 5HGD]LRQH SXEEOLFD]LRQL 3LHUOXLJL %XVVL 5RVVHOOD %RULQR (VSRVLWR 0DUFHOOR &LULPLQQD 5DLPRQGR )LHUUR $QGUHD 0DULD *UDGDQWH $QQDULWD /DXUHQ]L 0DULD 3HULOOR ,JRU 3LDQL 3DROD 3XFFL 3DVTXDOH 6FDIHWWD

82 “Monuments Men” di Elena Leoni 86 Fiducia e ottimismo di Mariano Pizzo

6HJUHWHULD H GLƈXVLRQH &ODXGLR $QJHOLQL 6HUJLR 'L /HYD 6LOYLR 0RULQL $OHVVDQGUR 6HUDƉQL &LUR 9LVFRQWL

78

6HGH 9LD GL 6DQ 0DUFR 5RPD 7HO

SPORT & FITNESS

92 Atleti Militari orgoglio dell’Esercito di Marco Pietro Carfì

$PPLQLVWUD]LRQH 'LIHVD 6HUYL]L 6 S $ 9LD )ODPLQLD 5RPD 'LUH]LRQH GL ,QWHQGHQ]D GHOOR 6WDWR 0DJJLRUH GHOOŇ(VHUFLWR 9LD 1DSROL 5RPD

96 La regina degli sport L’atletica leggera di Marco Pietro Carfì

6WDPSD *HPPDJUDI 6 U O 9LD 7RU GH 6FKLDYL 5RPD 7HO

VALOR MILITARE IL SOLDATO DEL GIORNO

'LVWULEX]LRQH 'LVWULEX]LRQH 62 ', 3 ʼn$QJHOR 3DWX]]LŊ 6 S $ 9LD %HWWROD &LQLVHOOR %DOVDPR 0,

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82

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Norme di collaborazione

IN COPERTINA Gen. Franco Angioni, foto Cinefoto dello SME

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92

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Elaborazione PDF: Marcello Ciriminna


NOTIZIE E CURIOSITÀ

LE OPERAZIONI MULTI DOMINIO La componente terrestre di Pierluigi Bussi

La Biblioteca Militare Centrale di Palazzo Esercito, nel rispetto delle norme per il contenimento da COVID-19, ha ospitato il webinar su “La componente terrestre nelle Operazioni Multi- Dominio”. L’evento è staWR GHGLFDWR DG LOOXVWUDUH OH ¿QDOLWj GHO SURJHWWR ³6YLOXSSR FDSDFLWj land per le Multi-Domain Operations”, tema peraltro contenuto nel documento programmatico pluriennale della Difesa per il Triennio 2020-2022. Ad aprire i lavori il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale di Corpo D’Armata Salvatore Farina, il quale ha ricordato che “l’Esercito italiano è pienamente impegnato QHOOH DWWLYLWj GL VYLOXSSR H ULFHUFD SHU rendere concrete le linee di indirizzo strategico del Capo di Stato Maggiore della Difesa e per contribuire alla difesa del Paese”. A proposito, il Capo di SME ha sottolineato l’importanza di rispondere alle nuove V¿GH DQFKH DWWUDYHUVR O¶DSSURFFLR Multi-Dominio, per integrare e concentrare gli effetti in ambito Forza Armata e in ambito interforze anche 4

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nei domini cyber e spazio. È questo, infatti, il concetto da cui si è partiti SHU VYLOXSSDUH OH DWWLYLWj FRQFHWWXDOL organizzative e di sperimentazione. /D QHFHVVLWj GL DGRWWDUH XQ DSSURFcio Multi-Dominio alle operazioni è stata ribadita anche nei successivi interventi. Da quello del Capo del III Reparto di SMD, Gen. D. Giovanni Maria Iannucci, che ha condiviso O¶DWWXDOLWj GHO WHPD DPSLDPHQWH GLscusso a livello strategico e multinazionale. Gli interventi successivi, da parte dei rappresentanti del III 5HSDUWR 3LDQL¿FD]LRQH *HQHUDOH H Finanziaria, hanno descritto come l’Esercito si sta approcciando alle operazioni Multi-Dominio sia da un punto di vista sperimentale sia ordinativo capacitivo. L’applicazione tattica, invece, è stata trattata dal Capo di Stato Maggiore di NRDC-ITA e dal Vice Comandante dell’Allied Rapid Reaction Corps (ARRC), i quali hanno descritto l’impatto del Multi-Domain nella gestione delle campagne da parte del Corpo d’Armata di Reazione Rapida della

NATO. La tavola rotonda conclusiva ha permesso un confronto con il livello operativo nella condotta delle operazioni, grazie all’intervento del comandante del COI, Generale di Corpo d’Armata Luciano Portolano, e dei rappresentanti del Comando per le Operazioni in Rete e del Comando per le Operazioni Spaziali che hanno VRWWROLQHDWR O¶LQWHJUD]LRQH JLj LQ DWWR tra componente terrestre e dimensioni cyber e spazio. “L’ambiente di lavoro del futuro per i nostri militari VDUj VHPSUH SL GLQDPLFR H FRPplesso – ha sottolineato il Sottosegretario di Stato alla Difesa, On. Ing. Angelo Tofalo, nel suo intervento di chiusura del webinar &Lz LQÀXHQ]D LQHYLWDELOPHQWH LO PRGR GL SLDQL¿FDUH le missioni. In tale ottica, l’Esercito ha iniziato a tracciare un percorso di trasformazione incentrato sull’innovazione e sulla tecnologia, che punWD D LPSOHPHQWDUH OH FDSDFLWj GHOOD Forza Armata. Grazie all’approccio multi-dominio, lo strumento militare WHUUHVWUH VDUj LQ JUDGR GL RSHUDUH HI¿FDFHPHQWH H VLPXOWDQHDPHQWH QHL


cinque domini operativi: terrestre, aereo, marittimo, cibernetico e spaziaOH 3LDQL¿FDQGR H VYLOXSSDQGR D]LRQL coordinate con le altre Forze Armate

che, mantenendo le proprie competenze nei rispettivi ambiti, dovranno essere capaci di agire come un’uniFD UHDOWj LQWHJUDWD /¶(VHUFLWR OD SL

antica tra le Forze Armate, – ha concluso Tofalo – si mostra ancora una volta capace di proiettarsi nel futuro SHU DIIURQWDUH OH QXRYH V¿GH´

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NOTIZIE E CURIOSITÀ

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UNA MEDAGLIA D’ORO IN REDAZIONE di Igor Piani

L’eroe è “colui che dà prova di coraggio e abnegazione” secondo il YRFDERODULR 7UHFFDQL GH¿QL]LRQH FKH sembra cucita su misura per la Medaglia d’Oro al Valor Militare Ten. Col. Gianfranco Paglia. Se pensiamo all’eroismo, alle virtù eroiche, di primo acchito ci vengono in mente personaggi mitici come Ettore ed Enea, oppure persone realmente esistite, uomini che con il loro coraggio e, come ci suggerisce ancora il vocabolario, la loro abnegazione, hanno compiuto gesta degne di esVHUH ULFRUGDWH R KDQQR VDFUL¿FDWR VH stessi per un nobile ideale. Possono essere personaggi storici e mitologici come il diarca spartano Leonida, i trecento delle Termopili, o i più moderni Mazzini, Garibaldi, Oberdan, Sauro, Battisti che, nel Risorgimento Italiano, hanno contribuito a scrivere la storia nazionale. Sono queste considerazioni da caffè letterario e da volume di studio ma la Difesa ha i suoi eroi, quelli che incarnano le virtù dell’eroismo nella sua accezione più stoica, ovvero nel VDFUL¿FLR SHUVRQDOH SHU LO EHQH DOWUXL il gesto di una persona che antepone gli altri a se stesso. La M.O.V.M. Paglia quel gesto e quella abnegazione l’ha dimostrata ventisette anni fa nelle strade di Mogadiscio, da Sottotenente, adoperandosi in favore dei suoi uomini e pagandone nel corpo le conseguenze, ma quella abnegazione il Ten. Col. è in grado di farla trasparire ancora oggi. Ospite della Rivista, di cui è da anni collaboratore, è riuscito a suscitare emozione nei colleghi, abituati (per dovere) a raccontare storie ma che, in un giorno di dicembre, la storia l’hanno incontrata sulla loro strada, una storia fatta di occhi castani e

mani iperattive, parcheggiata su una sedia a rotelle che non ne ferma lo spirito. Avevo incontrato il Ten. Col. Paglia in altre occasioni ma parlarci, confrontarsi con lui è una esperienza che segna. Non è solo il ricordo di quanto ha fatto, ma è la serenità e l’aura che riesce a emanare che fanno percepire d’essere in presenza d’una persona con “una più vasta orma”. Le novelle parlano anche di un’altra categoria di eroe. Una categoria che la storia non esalta. È la categoria dell’uomo comune, che compie il proprio dovere – qualunque esso VLD ± ¿QR LQ IRQGR Ê OD SHUVRQD FKH FRQRVFH LO YDORUH GHO VDFUL¿FLR H VD rinunciare in nome del dovere – sia esso il più alto o quello più familiare e quotidiano – a qualcosa di sé. L’Ettore degli studi classici che affronta il suo destino con senso del dovere. Anteporre sempre l’interesse comune all’interesse individuale, l’interesse sociale all’interesse privato ancora oggi, a distanza di quasi trent’anni, le azioni di quel Sottotenente del check point “Pasta”, mutando forma e ambito, sono volte al bene comune magari anche solo con la sua presenza e la sua testimonianza. In un mondo contemporaneo spesso LQGLYLGXDOLVWD DXGDFLD VDFUL¿FLR SURdezza ma anche costanza e determiQD]LRQH VHPEUDQR VSHVVR GLI¿FLOL GD scorgere. Poi incontri un uomo eccezionale e scopri che, come i Santi della tradizione cristiana, certe persone illuminano con il loro esempio non solo la loro vita, ma anche la nostra. Queste persone hanno ben chiaro il senso del dovere, del bene comune H GHO VDFUL¿FLR H VRQR XQ HVHPSLR SHU chi, del servizio alla collettività ha fatto il proprio lavoro, la propria missione. n. 1/2021 I Rivista Militare

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NOTIZIE E CURIOSITÀ

IL FLYBOARD Possibili scenari di impiego nel settore della Difesa di Daniele Castriota Sangiorgi

Oggi è possibile affermare che l’uomo abbia già conquistato i cieli. Ha scalato le cime più alte, edificato torri e grattacieli che sfiorano le nuvole, inventato e costruito strumenti per il volo quali mongolfiere e aeromobili, ha progettato velivoli in grado di effettuare voli suborbitali e raggiungere lo spazio. Nonostante questi risultati, però, l’idea di “uomo volante”, rappresentata già nella mitologia greca dalla leggenda di Icaro, figlio di Dedalo, a cui furono costruite delle ali per fuggire dal labirinto volando come un uccello, è rimasta sempre un traguardo a cui ambire, un sogno da realizzare. Almeno sino agli anni settanta, periodo in cui, per conto dell’esercito americano, venne sviluppato il primo prototipo di sistema per il volo individuale, la “Bell Rocket Belt”, capostipite dei così detti Jet Packs. Tale soluzione, però, non riuscì mai a raggiungere un sufficiente livello di maturità e non superò mai lo stadio di prototipo. Tuttavia, il sogno di poter volare non venne mai abbandonato e, grazie alla marcata evoluzione tecnologica dell’ultimo decennio, lo scor8

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so 4 agosto, l’inventore francese Franky Zapata (1) ha effettuato, per la prima volta, il sorvolo della Manica impiegando un particolare tipo di hoverboard a propulsione derivato dal più noto Flyboard (2). Partendo dal villaggio di Sangatte, nel dipartimento del Pas-de-Calais in Francia, ha viaggiato per 22 miglia (con una sosta per il rifornimento a metà tragitto) a una velocità di 177 km/h e ha raggiunto St Margaret’s at Cliffe, nel Kent Regno Unito, circa 20 minuti dopo il decollo. Nello specifico, il sistema di volo impiegato è un tipo di jetpack/ hoverboard con propulsione a reazione, mosso da cinque turbine alimentate a cherosene. Con questa nuova tecnologia, nell’aprile del 2016, l’inventore francese ha ottenuto il Guinness World Record per il volo più lungo su un hoverboard (2.252,4 m). Le capacità del sistema consentoQR D RJJL GL YRODUH ¿QR DG XQD DOWLtudine massima di circa 3.000 metri e di raggiungere una velocità massima di circa 150 km/h per una durata di circa 10 minuti con una capacità di carico (sulla tavola) di 102 kg. Se, ad una prima impressione,

tale spettacolare impresa ha, di fatto, reso “l’uomo volante”, gli sviluppi dell’invenzione realizzata da Zapata aprono nuove frontiere nelle tecnologie dei trasporti e del controllo del territorio tanto da portare il Ministero della Difesa francese a credere nel progetto finanziandolo con 1,3 milioni di euro di fondi pubblici. Una invenzione del genere, proiettata nel settore della difesa e sicurezza, si presta a molteplici possibilità di impiego sia nel campo logistico che operativo. L’opportunità di muovere un uomo per distanze considerevoli a circa 170 chilometri orari, sfidando la resistenza dell’aria a un’altezza verosimilmente non rilevabile dagli apparati di controllo del territorio, è una opzione che potrebbe rivoluzionare la tattica militare. Si pensi alla possibilità di creare piattaforme da dedicare al supporto logistico ovvero quali mezzi per portare un assalto volante. Il Flyboard potrebbe consentire di muovere operatori sulla superficie terrestre con una scarsa segnatura acustica e visiva, caratteristiche che pongono le basi


per una valutazione di impiego quale, ad esempio, l’infiltrazione di unità delle forze per le Operazioni Speciali. Proprio in tale ambito, la stealthiness e la manovrabilità del vettore evidenziano una sua possibile applicazione, in particolare, il sistema di volo potrebbe essere utilizzato per: • LQ¿OWUDUH WHDP GL RSHUDWRUL LQ aree costiere; • avvicinarsi in maniera occulta a piattaforme navali in caso di operazioni di abbordaggio; • compiere attività di ricognizione avanzata a supporto di unità navali, come ad esempio navi veloci per il supporto alle operazioni speciali. È evidente che le opportunità di impiego non si limitano al solo comparto Operazioni Speciali. La piattaforma potrebbe offrire ulteriori applicazioni operative quali, ad esempio, operazioni a supporto della Capacità Navale di Proiezione dal Mare. Il sistema di volo garantirebbe la proiezione di unità avanzate per costituire una “testa di ponte” a premessa delle attività di presa della spiaggia per lo sbarco delle truppe anfibie. La traversata della Manica offre infatti diversi spunti di riflessione sulle sue capacità di inserire operatori a distanze considerevoli. Tale raggio di azione permette, infatti, se usato in maniera complementare ad un vettore navale quale un sottomarino o ad una piattaforma acquatica a bassa osservabilità, di lanciare attività di infiltrazione in modalità Over The Horizon, riducendo il rischio per le piattaforme navali e garantendo l’effetto sorpresa per le successive attività di sbarco. Contestualizzato nello scenario operativo contemporaneo, come ad esempio il caso del sequestro delle petroliere nello Stretto di Hormuz, lo sviluppo in campo militare di questa tecnologia appare ancor più interessante. Infatti, l’uso di queste piattaforme volanti permetterebbe l’avvicinamento di piccole unità a petroliere e grandi navi da carico in maniera oc-

culta, partendo da barche o navi appoggio già schierate nell’area. Il sistema di volo, visto il suo ridotto ingombro, potrebbe essere caricato su una barca di medie dimensioni che, operando quale sorgitore, potrebbe avvicinarsi a unità navali in maniera relativamente celata o senza destare particolari sospetti. Siamo di fronte, quindi, a una potenziale rivoluzione negli affari militari generata dallo sviluppo di tecnologie commerciali. Se finora le ipotesi di utilizzo si sono concentrate sull’impiego in ambiente acquatico, in linea con quanto fatto da Zapata che, per ragioni di sicurezza, ha impiegato il sistema di volo sul mare, appare opportuno specificare che la tecnologia sviluppata dall’inventore francese ha ancora dei margini di crescita e, pertanto, non si può escludere un suo impiego anche in ambiente terrestre. In tale scenario i campi applicativi diventerebbero ancor più vari sia da un punto di vista operativo che logistico. Oltre ai già citati usi per l’infiltrazione del personale, possiamo immaginare la realizzazione di piattaforme per rifornire e movimentare carichi su terreni accidentati dove non è possibile il movimento con i mezzi ovvero quali strumenti per muovere in maniera veloce assetti medici sul campo di battaglia mediante la realizzazio-

ne di sistemi di trasporto dei feriti su barelle “volanti”. Tuttavia, le considerazioni sulle possibili applicazioni del sistema di volo ipotizzate non potranno prescindere dall’evoluzione tecnologica degli apparati che, a oggi, a detta dello stesso Zapata, non sono ancora idonei per un impiego militare in quanto i reattori usati per stabilizzare il volo sono troppo rumorosi e l’autonomia limitata non garantisce un tempo di volo sufficiente a svolgere attività complesse per un tempo prolungato. Inoltre, la scelta di introdurre in servizio tecnologie così specialistiche non può prescindere da valutazioni sull’impatto che queste hanno sia sulla catena logistica per il sostegno che sull’iter di formazione che il personale deve ricevere a premessa dell’utilizzo. Solo a valle di queste considerazioni sarà possibile valutare il reale costo dell’impresa e, di conseguenza, la sua concreta applicabilità.

NOTE (1) Pilota motonautico, vincitore di diversi titoli mondiali, ha progettato e ideato nel 2012 il Flyboard. (2) Il Flyboard è una speciale attrezzatura che consente di effettuare evolu]LRQL VXOOD VXSHU¿FLH GHOO¶DFTXD VIUXWtando un getto di acqua pressurizzata.

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I PIÙ CLICCATI


PERCHÈ SI DICE COSÌ

“FRANCO TIRATORE” Un’espressione che si sente spesso durante le cronache politiche è “franco tiratore”. Nella lingua italiana FLUFROD ¿Q GDO TXDQGR IHFH OD sua prima apparizione sui giornali che trattavano della guerra franFR SUXVVLDQD ,O FRQÀLWWR OR ULFRUGLDPR HEEH GHOOH LPSRUWDQWL ULSHUFXVsioni per la nostra storia nazionale: VFRQ¿WWR 1DSROHRQH ,,, H FDGXWR LO ,, ,PSHUR LO FRQWLQJHQWH IUDQFHVH a protezione del Papa venne ritiraWR ODVFLDQGR FDPSR OLEHUR DO 5HJLR Esercito per procedere all’assedio GHOOD &LWWj HWHUQD FXOPLQDWR FRQ OD Presa di Porta Pia. ,Q RULJLQH FL VL ULIHULYD TXLQGL DO franc-tireur FKH VHFRQGR OD 7UHFFDQL q XQ ³JXHUULJOLHUR FKH RSHUD SHU OR SL LVRODWR R LQ SLFFROL JUXSSL FRQWUR IRU]H UHJRODUL VRSUDWWXWWR QHL FHQWUL DELWDWL FKH LO QHPLFR FHUFD GL occupare o sta evacuando”. 4XHVWR VL YHUL¿Fz GXUDQWH OD JXHU-

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UD IUDQFR SUXVVLDQD LQ SDUWLFRODUH QHO YLOODJJLR GL %D]HLOOHV D VXG GL 6HGDQ GRYH LO , &RUSR EDYDUHVH GRYHWWH DIIURQWDUH IUDQFKL WLUDWRUL DQFKH FLYLOL FKH VSDUDYDQR GDOOH ¿QHVWUH H GDL WHWWL 6HFRQGR LO YRFDERODULR 'HOL LQ )UDQFLD QHOOD UHJLRQH GHL 9RVJL da tempo era stato istituito un corpo di milizie volontarie denominate franc-tireurs FKH GLIHVHUR OD QD]LRQH TXDQGR TXHVWD IX LQYDVD QHO QHO H DSSXQWR QHO TXDQGR O¶Armeé des Vosges fu coPDQGDWD GD *LXVHSSH *DULEDOGL )UD OH WUXSSH GHOO¶(URH GHL 'XH 0RQGL YL HUDQR PROWL LWDOLDQL FKH DO ORUR ULWRUQR GLIIXVHUR LQ SDWULD O¶HVSUHVVLRQH 'DO VHFRQGR GRSRJXHUUD LQ SRL TXHVWD q VWDWD ULXWLOL]]DWD VSHVVR per designare il rappresentante di XQR VFKLHUDPHQWR SROLWLFR FKH LQ YRWD]LRQL VHJUHWH GL RUJDQL FROOHJLDOL YRWD LQ PRGR GLYHUVR GD TXHOOR FRQ-

FRUGDWR R XI¿FLDOPHQWH GHFLVR GDO proprio partito. , IUDQFKL WLUDWRUL VRQR O¶LQFXER GHL leader GDWR FKH OH ORUR LPSUHYHGLELOL azioni possono portare a stravolgimenti politici molto forti. Nel passaWR L IUDQFKL WLUDWRUL KDQQR PDQGDWR in fumo i progetti sull’elezione di tre importanti cariche: Presidenti della 5HSXEEOLFD GHOOD &RUWH &RVWLWX]LRnale e del Consiglio Superiore della 0DJLVWUDWXUD Passarono alla storia le votazioni ³VDERWDWH´ GHL FDSL GHOOD 'HPRFUD]LD &ULVWLDQD &HVDUH 0HU]DJRUD $PLQWRUH )DQIDQL $UQDOGR )RUODQL FKH LQ WDO PRGR QRQ GLYHQQHUR PDL capi dello Stato. &Lz FKH SURYRFD TXHVWR DWWHJJLDmento è di solito un interesse politico come la volontà di delegittimare il FDSR GHO SDUWLWR FKH VSHVVR LQ FRQseguenza di massicci interventi del JHQHUH UDVVHJQD OH GLPLVVLRQL


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FOTO D’AUTORE C.le Magg. Ca. Sc. Emanuele SCIALÒ 7° Reggimento Bersaglieri

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L’INTERVISTA DEL DIRETTORE

DAL LIBANO ALL’ALBANIA

UNA VITA AL SERVIZIO DEL PAESE

Il Generale Franco Angioni racconta ( foto Associazione Direfare)

Comandante, perché la scelta della vita militare?

none un’aliquota della Compagnia Paracadutisti Sabotatori (allora non si chiamavano incursori). Il Capitano cercava un subalterno: mi chiese la disponibilità e io accettai. Sulle prime, il mio Comandante di Reggimento negò il consenso; tuttavia, intuendo che “sentivo l’odore della polvere” (così lo GH¿Qu LO JLRUQR GRSR FL ULSHQVz (QWUDL FRVu QHL 3DUDFDGXWLsti, ma i Bersaglieri mi sarebbero rimasti sempre nel cuore”.

“La vita militare era una vocazione non svelata, recondita. Sapevo cos’era il concetto di Patria dato che veniva esaltato quando ero bambino: ricordo che portavamo guanti e calze di lana per i nostri fratelli più grandi al fronte. Quando vidi le tradotte cariche di nostri ex prigionieri di guerra, laceri e persino spintonati, come Come ricorda i primi tempi presso se fossero colpevoli, decisi che da i sabotatori? grande avrei fatto il soldato. In Quin- “La vita militare era una to Ginnasio vidi un bando per la Nunziatella: dopo qualche tituban- vocazione non svelata, “Con grande entusiasmo e un po’ di za, i miei diedero l’assenso. Entrai, GLI¿FROWj HUDYDPR WUH 7HQHQWL JLRYDQL così, in quella Scuola militare dove recondita” H SRL VROR VRWWXI¿FLDOL QLHQWH WUXSSD sperimentai il vero spirito di corpo, Passai tre anni a completare tutte le l’amicizia e la coesione, più che in varie attività, frequentando tutte quelle Accademia dove subentra già il concetto di carriera”. SRVVLELOL FRPSUHVD OD VXEDFTXHD 4XDQGR DOOD ¿QH IXPmo promossi Capitani, due miei colleghi di corso andarono Dopo gli anni trascorsi presso gli Istituti di forma- via, io rimasi invece nei sabotatori paracadutisti che divenzione, Lei fu assegnato ai Bersaglieri: come avven- tarono la mia famiglia”. ne il passaggio ai Paracadutisti Sabotatori? Arriviamo così al 1982, con la crisi libanese. Come si arrivò al dispiegamento delle forze in Libano? “Io volevo fare il paracadutista, ma allora non esisteva ancora la possibilità. Eppure, il destino aveva già deciso. Ero a Pordenone, nell’8° Reggimento Bersaglieri dove mi “Mentre in Italia capo del governo diventava Spadolini, in assegnarono il comando di Compagnia e del plotone car- Medio Oriente la situazione precipitava: il 2 giugno, l’ambari esploratori: un’esperienza umana molto valida, però non sciatore israeliano a Londra subì un attentato e l’occasione ero ancora soddisfatto. Nel frattempo, era arrivata a Porde- offrì il destro a Israele per lanciare un’operazione - con due n. 1/2021 I Rivista Militare

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Divisioni corazzate - invadendo il Libano del sud, da dove partivano tutti gli attacchi di combattenti siriani e palestinesi. L’azione di Israele fu rapida, ma non riuscì a evitare che i siriani e i palestinesi si asserragliassero a Beirut. Le unità israeliane circondarono la città, ma non attaccarono perché il combattimento nel centro abitato, privo di appoggio aereo o dell’artiglieria, si sarebbe ridotto a un massacrante corpo a corpo. Per evitare la perdita di almeno 5-6.000 uomini, Spadolini offrì la VROX]LRQH GL HV¿OWUDUH L VLUR SODHVWLQHVL FRQ LO VROR DUmamento individuale - nei paesi arabi che li avessero accettati. Così, il “cessate il fuoco” imposto dagli americani, previde l’abbandono dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP) da Beirut sotto la protezione di una forza multinazionale che coinvolse anche gli italiani. Noi ci trovammo improvvisamente a dover organizzare una forza di livello gruppo tattico, ma il nostro Ministro della Difesa decise che erano suf¿FLHQWL XRPLQL SHUDOWUR YRORQWDUL Arrivarono 1.500 domande di soldati di leva che volevano partire e la meraviglia fu enorme. Fu organizzato un reparto non organico di 750 persone in tutto, rinforzato con incursori paracadutisti. In 12 giorni furono portati fuori dal Libano tutti i siro-palestinesi. Poi si rientrò, il Libano si stava riorganizzando, ma 17 ore dopo la sua elezione fu ucciso il nuovo presidente libanese. Immediata fu la reazione dei maroniti che, ritenendo colpevoli i palestinesi, con un’operazione nei campi, uccisero 2.000 persone innocenti tra donne, vecchi e bambini. Noi fummo costretti a ritornare di gran corsa in Libano, questa volta però con reparti organici, e io ricevetti l’ordine di comandare il Contingente italiano”. Come erano i rapporti con la popolazione civile libanese e i suoi capi? ³6XOOH SULPH DYHPPR JUDQGL GLI¿FROWj SHUFKp TXDQGR arrivammo il territorio aveva alle spalle nove anni di guerra: colpi inesplosi, putrefazione, macerie ovunque. Chiesi allora il più piccolo degli ospedali disponibili, per intervenire anche sulla popolazione civile bisognosa di un’assistenza sanitaria. Al termine della missione io riuscii ad ottenere l’autorizzazione a donare l’Ospedale da campo: durante l’impiego fummo in grado di effettuare 67.000 interventi medico-chirurgici a favore della popolazione civile”. Come erano i rapporti con gli altri contingenti?

“Il contingente inglese rimase per poco tempo. I rapporti con francesi e americani erano validi e cordiali. Il Comandante della Legione Straniera, reduce dal Vietnam, mi disse che era vivo grazie a un Sergente Maggiore della Legione, italiano, che gli aveva insegnato prima a sopravvivere e poi a combattere. In molti si chiesero come mai erano stati attaccati fran18

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CURRICULUM VITAE Nato a Civitavecchia (Roma) il 25 agosto 1933, è stato Allievo della Scuola Militare “Nunziatella”. Ha poi frequentato l’Accademia Militare ed è VWDWR 8I¿FLDOH GHOO¶(VHUFLWR ,WDOLDQR DUULYDQGR DO grado di Generale di Corpo d’Armata con incarichi speciali. 8I¿FLDOH GHL 3DUDFDGXWLVWL KD FRPDQGDWR LO %DWtaglione Sabotatori Paracadutisti (denominato in seguito Battaglione d’assalto paracadutisti “Col Moschin”). 7UD LO VHWWHPEUH GHO HG LO IHEEUDLR GHO ha comandato il contingente italiano della Forza Multinazionale in Libano durante la missione Libano 2. L’approccio del Generale Angioni costituì un modello al quale si riferirono tutte le successive missioni di pace italiane, spingendo i propri soldati a conoscere la cultura locale e proponendosi come forza di interposizione equidistante tra le varie fazioni libanesi in lotta. Nel corso della sua carriera militare, Angioni ha ricoperto incarichi di prestigio, quale il comando del AMF (Allied Mobile Force) ad Heidelberg, il III Corpo d’Armata di Milano, la Presidenza del Centro Alti Studi per la Difesa a Roma. È stato poi &RPDQGDQWH GHOOH )RU]H 7HUUHVWUL $OOHDWH GHO 6XG Europa di Verona, per diventare successivamente Segretario Generale della Difesa e Direttore Nazionale degli Armamenti. È stato inoltre Presidente del Consiglio dell’Ordine Militare d’Italia. 7HUPLQDWD OD FDUULHUD QHOO¶(VHUFLWR LO VHWWHPEUH 1996, dopo un breve periodo nell’industria della difesa, nel biennio 1997 -1999 è stato nominato dal Presidente del Consiglio Romano Prodi Commissario straordinario del Governo per gli interventi italiani in Albania. Si è poi dedicato alla vita pubblica, venendo eletto Deputato nella XIV legislatura 2001 – 2006.

ONORIFICENZE PRINCIPALI *UDQGH 8I¿FLDOH GHOO¶2UGLQH PLOLWDUH G¶,WDOLD Cavaliere dell’Ordine militare d’Italia Croce d’argento al merito dell’Esercito Cavaliere di gran croce dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana *UDQGH 8I¿FLDOH GHOO¶2UGLQH DO PHULWR GHOOD Repubblica Italiana

cesi e americani, ma non gli italiani. Noi avevamo impaUDWR LQ ,WDOLD FKH FRVD VLJQL¿FDYD FRPEDWWHUH O¶HYHUVLRne, in particolare le Brigate Rosse: il terrorismo, quando DWWDFFD GHYH YLQFHUH SHUFKp VH SHUGH VL VTXDOL¿FD 1RL non fummo attaccati perché eravamo ben preparati e ci avrebbero causato solo danni lievi”.


È poi doveroso citare l’unico grave attacco al contingente italiano, il 15 marzo 1983. Ci può raccontare com’è andata quella notte?

“La difesa statica era realizzata soprattutto dal personale di leva, mentre quella dinamica dai Carabinieri Paracadutisti, dagli Incursori dell’Esercito e, in certa misura, dal battaglione San Marco. Questo, durante una perlustrazione notturna, fu attaccato: si

ebbero dei feriti gravi. Noi attuammo con gli Incursori una immediata reazione, ma fummo attaccati con dei razzi controcarro da coloro che erano in ripiegamento. Dovemmo bloccarci e subimmo naturalmente delle perdite. Uno dei due feriti gravi del San Marco, il marò Filippo Montesi, cessò di vivere dopo due giorni mentre quello che sembrava più grave sopravvisse, anche se perse l’uso delle gambe. Purtroppo, in condizioni di guerra è necessario pianificare tutto, anche ciò che di norma si ritiene imprevedibile”. Il rientro in Italia fu un trionfo per Lei e per tutto il contingente; come è cambiato da allora il rapporto tra militari e opinione pubblica?

“In maniera positiva e questo lo devo al fatto soprattutto che l’80% del contingente italiano era composto da personale di leva. Grazie anche agli ottimi comandanti, quei soldati si comportarono benissimo, allo stesso livello di professionisti come la Legione Straniera e i Marines. Il soldato di leva di allora non potrebbe però più assolvere i compiti che assolve attualmente il combattente professionista, che possiamo considerare un computer che cammina. La leva potrebbe essere ripristinata, ma forse con obiettivi più sociali che operativi”. n. 1/2021 I Rivista Militare

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La prima importante esperienza di comando dopo il Libano è alla AMF (Forza Mobile del Comando alleato per l’Europa).

“Fu un’esperienza meravigliosa perché ci consentì GL HVSORUDUH L NP GL FRQILQH FKH VHSDUDYDQR OD 1$72 GDOO¶8566 ,Q SXQWL QHYUDOJLFL ELVRJQDYD fare in modo che la AMF potesse rallentare un ipotetico attacco sovietico per attendere rinforzi da Usa e Canada”.

Quanto è pesata la famiglia nella sua vita professionale? ³,R KR GRYXWR IDUH WUDVIHULPHQWL DOPHQR OD PHWj GL questi muovendo anche la famiglia; per me era sempre uno stimolo positivo, ma mi rendevo conto delle ricadute sui miei familiari. In questi casi serve l’appoggio della propria consorte: ho potuto fare bene il mio mestiere grazie a mia moglie”.

Dopo la carriera militare, l’esperienza politica; può darci un cenno?

Immagini di avere di fronte a sé un giovane che voglia intraprendere la carriera militare: che cosa si sente di dirgli?

“Lasciai l’Esercito al mio 63° compleanno. Il Capo del Governo dell’epoca On. Romano Prodi mi nominò “Commissario straordinario del Governo per gli interventi italiani in Albania”. Operai per due anni con successo. Entrai poi in Parlamento: fu un completamento molto valido della mia preparazione e compresi che se non c’è una politica valida il Paese non può avere miglioramenti”.

“È necessario che il giovane che aspiri ad affrontare la vita militare, come ogni altra vita professionale, abbia anzitutto una grande passione, una preparazione molto valida e la volontà di accettare la “responsabilità”. In aggiunta a ciò, non si può però dimenticare che la scelta militare è principalmente una vocazione al servizio della Patria”.

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IL SALUTO DEL CAPO

GRAZIE ESERCITO, GRAZIE RAGAZZI! 8I¿ciDOi 6ottXI¿ciDOi 9oOontDUi $OOieYi GeJOi ,VtitXti Gi )oUPD]ione 3eUVonDOe &iYiOe iO IeEEUDio ODVcio O¶incDUico Gi &Dpo Gi 6tDto 0DJJioUe GeOO¶(( VeUcito DO teUPine Gei tUe Dnni Gi PDnGDto e Gi TXDVi Dnni Gi YitD PiOitDUe DO VeUYi]io GeOO¶,VtitX]ione e GeOO¶,tDOiD &oOJo O¶occDVione con TXeVto DUticoOo peU GiUYi ³*UD]ie ´ e peU conGiYiGeUe DOO cXne conViGeUD]ioni in PeUito D TXDnto ViDPo VtDti in JUDGo Gi peUVeJXiUe JUD]ie DOO¶D]ione VineUJicD pDUtecipDtiYD e pUoDttiYD Gi tXtti 9oi 5enGo oPDJJio DOOD %DnGieUD Gi *XeUU UD GeOO¶(VeUcito nonchp DOOe %DnGieUe e DJOi 6tenGDUGi GeOOe $UPi Gei &oUpi Gei 5eJJiPenti e GeJOi ,VtitXti Gi )oUU PD]ione 8n coPPoVVo penVieUo Di noVtUi &DGXti Gi oJni epocD e OXoJo e D TXDnti neOO¶DGePpiPento GeO VeUYi]io Vono VtDti IeUiti $OOe OoUo IDPiJOie e D TXeOOe Gi tXtto iO peUVonDOe Gi )oU]D $UU PDtD JiXnJD Xn DEEUDccio DIIettXoVo peU O¶inVoVtitXiEiOe VoVteJno PoUDOe e PDteUiDOe che GiPoVtUDno oJni JioUno conGiYiGenGo e VXppoUtDnGo OD VceOtD Gei pUopUi conJiXnti $ concOXVione Gi TXeVti tUe Dnni in cXi ho JXiGDto OD )oU]D $UPDtD Vono PoOO tiVViPe Oe ePo]ioni che peUYDGono iO Pio VtDto G¶DniPo e Ven]D GXEEio DOcXno XnD pUeYDOe VX tXtte Oe DOtUe OD pUoIonGD JUDtitXGine 9oUUei TXinGi UiYoOJeUe Xn Ventito UinJUD]iDPento D tXtti 9oi peUVonDOe PiOitDUe e ciYiOe GeOOD )oU]D $UPDtD GDi &oPDnGDnti Gi 9eUtice ¿no DJOi DOOieYi neOOe 6cXoOe con pDUticoODUe UiJXDUGo D TXDnti Vono inceVVDntePente iPpeJnDti VXO cDPpo opeUDnGo con OD Jente peU OD Jente tUD OD Jente in 3DtUiD e DOO¶eVteUo 8n VDOXto UiconoVcente DO 6iJnoU 3UeViGente GeOOD 5epXEEOicD DO *oYeUno e D tXtte Oe DXtoUitj poOitiche peU OD VtUDoUGinDUiD JXiGD e iO continXo VXppoUto DOO¶(VeUcito 5inJUD]io i 0iniVtUi GeOOD 'iIeVD iO &Dpo Gi 6tDto 0DJJioUe GeOOD 'iIeVD e tXtti i IUDteOOi in DUPi 22

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]iDtiYe intUDpUeVe Vono VtDte inYece iPpUontDte D incUePentDUe OD IXn]ionDOitj GeOOe noVtUe 8nitj opeUDtiYe VIUXttDnGo DO contePpo OD conteVtXDOe UiGX]ione GeO GeO YoOXPe oUJDnico GeOOo 6tDto 0DJJioUe GeOO¶(VeUcito 0i UiIeUiVco DOOD UioUJDni]]D]ione GeO coPpDUto Jenio-inIUDVtUXttXUDOe con OD cUeD]ione GeO &oPDnGo *enio DOO¶ottiPi]]D]ione GeOOD 6Dnitj 0iOitDUe DttUDYeUVo iO pUoJetto ³6Dnitj $UeDOe peU iO VoVteJno GiUetto´ con OD coVtitX]ione Gi inIeUPeUie pUeViGiDUie peU DUUiYDUe DO pUoJUeVViYo coPpOetDPento GeOOe %UiJDte pOXUiDUPD iVtitXenGo iO UeJJiPento OoJiVtico ³6DVVDUi´ UiconYeUtenGo iO UeJJiPento cDUUi neO UeJJiPento cDYDOOeJJeUi Gi /oGi

e coVtitXenGo iO UeJJiPento DUtiJOieUiD teUUeVtUe ³7oUino´ $ ciz Vi DJJiXnJono JOi iPpoUtDntiVViPi pDVVi DYDnti peU iPpOePentDUe Oe cDpDcitj neceVVDUie DG DIIUontDUe Oe nXoYe V¿Ge OD coVtitX]ione GeO 5epDUto F\EHU e GeOO¶innoYDtiYD %UiJDtD Gi 0DnoYUD 0XOti-'oPinio nonchp Oo VYiOXppo Gi Xnitj &-8$6 4XDnto DppenD GeVcUitto Vono VoOo DOcXni tUD i pUincipDOi pUoJetti poUtDti DYDnti in TXeVto peUioGo in continXitj con i noVtUi pUeGeceVVoUi 2EiettiYi UeDOi]]Dti DttUDYeUVo iO contUiEXto Gi tXtti Oo 6tDto 0DJJioUe i &oPDnGDnti i 5epDUti e tXtto iO peUVonDOe iPpieJDto Ven]D VoVtD OXnJo Xn YiUtXoVo peUcoUVo eYoOXtiYo tUD pUeVente e IXtXUo 8n cDPPino Yincente coPe teVtiPoniDto GDOOe PDniIeVtD]ioni Gi conGiYiVione peUYenXte in concoPitDn]D GeOO¶DGo]ione GeOOe YDUie PiVXUe 8n¶iPpoUtDnte GeciVione DG eVePpio hD UiJXDUGDto OD PoGi¿cD GeOO¶iteU Gi IoUPD]ione Gi EDVe peU JOi 8I¿ciDOi inVeUenGo PDteUie e peUcoUVi pi DGeUenti DOOe nXoYe V¿Ge GeOOD 'iIeVD e GeOOD 6icXUe]]D 3enVo poi DOO¶iVtitX]ione GeO 6ottXI¿ciDOe Gi &oUpo GeOO¶(VeUcito e DOOD Uecente 'iUettiYD che UeJoOD Oe DttUiEX]ioni Gi tDOe ¿JXUD pUeVVo i 5epDUti /¶DccoJOiPento Gi TXeVte GiVpoVi]ioni ± coVu coPe GeOOe DOtUe ± q VtDtD OD cDUtinD Gi toUnDVoOe GeOOD conYintD DGeVione GiPoVtUDtD pUopUio ³GDOOD EDVe´ GeOOD )oU]D $UPDtD /¶eOePento chiDYe Gi tDOe VineUJiD q OD coPXnicD]ione in TXDnto Ionte Gi conVDpeYoOe]]D conGiYiVione e PotiYD]ione 3eU tDOi UDJioni tXtte Oe GiVpoVi]ioni Vono VtDte GiUDPDte JioUno peU JioUno ¿no Di PinoUi OiYeOOi oUGinDtiYi e

io VteVVo in pUiPD peUVonD ho IDYoUito e DOiPentDto tDOe pUoceVVo Gi conGiYiVione $EEiDPo inYeVtito PoOtiVViPo in tDOe VettoUe PeGiDnte OD UeDOi]]D]ione GeOOD web app (inIo e Gi 5DGio (VeUcito GeO &entUo (GitoUiDOe (VeUcito nonchp GeO &entUo 6tXGi (VeUcito 8n JUDnGiVViPo iPpeJno YoOto D IDYoUiUe iO GiDOoJo GXnTXe 4XeVto peUchp OD GiVcipOinD pDUtecipDtiYD Vi IonGD VXO UiVpetto GeOOD JeUDUchiD e GeOO¶DXtoUitj PD GeYe neceVVDUiDPente eVpUiPeUVi in Xn PoGo GiDOoJico e pDUtecipDtiYo in TXDnto VoOtDnto iO contUiEXto Gi tXtti e XnD coOODEoUD]ione conYintD tUDVIoUPD Xn¶entitj in Xn JUXppo coeVo Xn UepDUto Yincente 3eU OD IDttiYD coOODEoUD]ione e OD conYintD pDUtecipD]ione YoJOio UinJUD]iDUe Dnche iO &onViJOio &entUDOe Gi 5DppUeVentDn]D &on iO &2&(5 DEEiDPo opeUDto in peUIettD VintoniD neO pieno UiVpetto GeOOe UiVpettiYe DttUiEX]ioni , UiVXOtDti Vono VtDti DVVDi iPpoUtDnti 0D DO Gi Oj GeOOe VinJoOe iPpUeVe e pUoJettXDOitj UeDOi]]Dte nei YDUi VettoUi poVVo con VoGGiVID]ione DIIeUPDUe che ciz che potUj e GoYUj UiPDneUe VopUD D oJni coVD Vono tUe DVpetti IonGDPentDOi continXitj coeVione e cDPEiDPento ,O pUiPo UiVieGe DppXnto neOOD continXitj GeOOe tUDGi]ioni e Gei YDOoUi 6oOo UDIIoU]DnGo Oe noVtUe UDGici iGentitDUie e YDOoUi]]DnGo i pUincipi etici conVoOiGDti neO coUVo GeOOD noVtUD JOoUioVD e VecoODUe VtoUiD poVViDPo IDU cUeVceUe VePpUe pi i noVtUi coPDnGDnti e Oe nXoYe JeneUD]ioni Gi VottXI¿ciDOi JUDGXDti e YoOontDUi Gi tUXppD TXDOi DttoUi coVcienti GeOOe UeVponVDEiOitj conneVVe con Oo VtDtXV Gi PiOitDUe e conYinti Gi Xn DVVetto GiVcipOinDUe pDUtecipDtiYo e UiVpettoVo &ontinXitj che YD UiceUcDtD e PDntenXtD Dnche neOOD peUPDnen]D in coPDnGo D tXtti i OiYeOOi oUGinDtiYi D pDUtiUe GD TXeOOo Gi VTXDGUD pOotone e coPpDJniD 8n VeconGo DVpetto q UDppUeVentDto GDOOD coeVione che hD YiVto Oo 6tUXPento teUUeVtUe opeUDUe coeUente coPpDtto e GeteUPinDto in oJni ciUcoVtDn]D &oeVione ViJni¿cD non VoOo coPpeten]D e pUepDUD]ione pUoIeVVionDOe UeDOi]]DtD DttUDYeUVo iO continXo DGGeVtUDPento GeOOe Xnitj e OD cUeVcitD tecnico-pUoceGXUDOe PD Dnche e VopUDttXtto pDUtecipD]ione e GiDOoJo neO UiVpetto GeOOD GiVcipOinD che conVento-

no Gi cUeDUe DPDOJDPD e Gi conVoOiGDUe Oo VpiUito Gi coUpo Gei noVtUi UepDUti ,n¿ne iO &DPEiDPento (VVo YD inteVo coPe ,nnoYD]ione UeVD poVViEiOe JUD]ie DOOD IoU]D e DOOD VpintD pUopXOViYD non VoOo Gei &oPDnGDnti PD Dnche Gei 6ottXI¿ciDOi *UDGXDti e ¿no DO pi JioYDne 9oOontDUio pUoteVi tXtti inViePe con Oe OoUo iGee e i OoUo VoJni Een oOtUe O¶oUi]]onte &iDVcXn PiOitDUe ± conVDpeYoOe Gi DppDUteneUe D Xn¶,VtitX]ione YiYD e GinDPicD ± GoYUj poUVi coPe pUiPo YeUo DJente GeO cDPEiDPento poUtDnGo OD )oU]D $UPDtD YeUVo PXtDPenti VoVtDn]iDOi coVu coPe TXeOOi Jij GeVcUitti neJOi DPEiti F\EHU Robotic $XWRQRPRXV 6\VWHPV e 0XOWL 'RPDLQ &oVD GiUe D TXeVto pXnto 6iDPo DUUiYDti DOOD ¿ne GeOOD VtoUiD" &eUtDPente no 1XoYe pDJine Vi DpUono GDYDnti D 9oi che continXDte TXeVtD PDJni¿cD DYYentXUD 6Dpete Eene inIDtti coPe OD cDpDcitj Gi eVVeUe VePpUe pUonti D inteUYeniUe peU OD UiVoOX]ione Gi ePeUJen]e e VitXD]ioni Gi cUiVi in oJni poVViEiOe VcenDUio DttXDOe e IXtXUo UichieGD Xn iPpeJno continXo IDtto Gi tUDJXDUGi che non Vono ¿VVi cUiVtDOOi]]Dti neO tePpo PD in TXDnto PXteYoOi e GinDPici GeYono eVVeUe continXDPente UiceUcDti e VXpeUDti 9oJOio GeGicDUe iO Pio XOtiPo penVieUo DO Pio VXcceVVoUe DO TXDOe DXJXUo oJni IoUtXnD ceUto che IDUj DOtUettDnto Eene e PeJOio Gi Pe 4XDOe coOOeJD pi Dn]iDno e &oPDnGDnte ceGente chieGo D tXtto 9oi 'onne e 8oPini GeOO¶(VeUcito Gi VXppoUtDUOo Gi continXDUe D VeUYiUe iO 3DeVe DnteponenGo iO Eene coPXne Di pXU coPpUenViEiOi inteUeVVi peUVonDOi Gi PetteUe in cDPpo Oo VteVVo VenVo GeO GoYeUe VDcUi¿cio DOtUXiVPo e JeneUoVitj che ci hDnno VePpUe contUDGGiVtinto Xniti O¶Xno con O¶DOtUo coPe XnD JUDnGe IDPiJOiD Xn¶XnicD VchieUD 'DO Gi IeEEUDio XVciUz ³GDO cDPpo´ PD iO Pio DPoUe peU O¶(VeUcito itDOiDno e tXtto TXeOOo che eVVo UDppUeVentD UiPDUUj iPPXtDto &ontinXeUz D VeJXiUYi e D pODXGiUe ³GDJOi VpDOti´ VXppoUtDnGo9i con O¶DIIetto Gi Xn IUDteOOo PDJJioUe IeOiciVViPo Gi ceOeEUDUe i IXtXUi VXcceVVi GeOOD noVtUD )oU]D $UPDtD $ncoUD *UD]ie 1oi ci ViDPo VePpUe 'i pi inViePe 3eU OD 3DtUiD 9iYD /¶(VeUcito ,tDOiDno n. 1/2021 I Rivista Militare

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LO SPECIALE

IL CONFLITTO IN NAGORNO-KARABAKH Contesto e considerazioni politico-strategiche di Carlo Frappi*


Le operazioni militari condotte dall’Azerbaigian nell’area del Nagorno-KaUDEDNK WUD OD ¿QH GL VHWWHPEUH H O¶LQL]LR GL QRYHPEUH KDQQR UHVWLWXLWR DO 3DHVH XQ¶DPSLD SRU]LRQH GHOOH DUHH VRWWUDWWH GDOOH IRU]H VHSDUDWLVWH DUPHQH QHO FRQÀLWWR GHO ¶ 1HO EUHYH YROJHUH GL VHL VHWWLPDQH O¶RIIHQVLYD PLOLWDUH D]HUEDLJLDQD q ULXVFLWD ODGGRYH XQ WUHQWHQQLR GL PHGLD]LRQH GLSORPDWLFD H GL FRQIURQWR PLOLWDUH D EDVVD LQWHQVLWj DYHYDQR IDOOLWR )UXWWR GHOOD FRPELQD]LRQH GHL GXH HOHPHQWL FKH ULVXOWDQR HVVHQ]LDOL SHU XQ¶D]LRQH PLOLWDUH GL VXFFHVVR ± RSSRUWXQLVPR SROLWLFR GLSORPDWLFR HG HI¿FDFH VWUDWHJLD PLOLWDUH ± O¶DQDOLVL GHOOD YLWWRULD D]HUEDLJLDQD IRUQLVFH XWLOL VSXQWL GL ULÀHVVLRQH FKH WUDVFHQGRQR L FRQ¿QL GHOOD UHJLRQH FDXFDVLFD /D YLWWRULD PLOLWDUH D]HUEDLJLDQD VL q QXWULWD GL XQ IDYRUHYROH FRQWHVWR SROLWLFR GLSORPDWLFR FRQWUDVVHJQDWR GDO VRVWHJQR ± GLUHWWR R LQGLUHWWR ± DVVLFXUDWR D %DNX GDOOH SRWHQ]H UHJLRQDOL QHO VRVWDQ]LDOH GLVLQWHUHVVH GL TXHOOH HXUR DWODQWLFKH /¶RIIHQVLYD PLOLWDUH GHOO¶$]HUEDLJLDQ KD FLRq EHQH¿FLDWR GD XQD SDUWH GHOO¶DWWLYR VRVWHJQR JDUDQWLWR GDO WUDGL]LRQDOH DOOHDWR WXUFR H GDOO¶DOWUD GHO PDQFDWR DSSRJJLR GHOOD )HGHUD]LRQH UXVVD DOO¶$UPHQLD 3ULYDQGR (UHYDQ GHOOD SULQFLSDOH JDUDQ]LD HVWHUQD GL VLFXUH]]D OD SROLWLFD GL ³HTXLGLVWDQ]D´ WHQXWD GD 0RVFD VL q WUDGRWWD LQ XQ VRVWDQ]LDOH laissez faire per O¶$]HUEDLJLDQ FKH KD SRWXWR VIUXWWDUH DO PHJOLR O¶DVLPPHWULD GL SRWHUH PLOLWDUH DFFXPXODWD ULVSHWWR DOO¶$UPHQLD FRQ LO UHLQYHVWLPHQWR GHOOD UHQGLWD HQHUJHWLFD /D FHQWUDOLWj DVVXQWD QHO FRQÀLWWR GDOOH SRWHQ]H UHJLRQDOL q VWDWD WDQWR più evidente in ragione della inazioQH GHOOH FDQFHOOHULH HXUR DWODQWLFKH /XQJL GDOO¶HVVHUH VWDWD PHUD FRQVHJXHQ]D GHOOD FRPSOHVVD FRQJLXQWXUD VHJQDWD GDOO¶XUJHQ]D GHOOD ORWWD DOOD SDQGHPLD H GDOOH FRQWURYHUVH HOH]LRQL SUHVLGHQ]LDOL VWDWXQLWHQVL la marginalizzazione dell’Occidente QHOOR VFHQDULR FDXFDVLFR H SRVW VRYLHWLFR q GLQDPLFD FKH YLHQH GD SL ORQWDQR H FKH LO FRQÀLWWR LQ 1DJRUQR .DUDEDNK QRQ KD IDWWR FKH ULEDGLUH Ê FLRq GLQDPLFD SURGRWWDVL QHOO¶DUFR GL ROWUH XQ GHFHQQLR LQ FRQVHJXHQ]D GL GXH WHQGHQ]H SDUDOOHOH

H FROOHJDWH LO GLVLPSHJQR VWDWXQLWHQVH DYYLDWR FRQ O¶$PPLQLVWUD]LRQH 2EDPD H FRQVROLGDWRVL FRQ TXHOOD 7UXPS GD XQD SDUWH H OD SURYDWD LQFDSDFLWj GHOO¶8QLRQH (XURSHD GDOO¶DOWUD GL FROPDUH LO YXRWR SROLWLFR H VWUDWHJLFR ODVFLDWR GDJOL 6WDWL 8QLWL QHO YLFLQDWR RULHQWDOH 7DOL HOHPHQWL FRQWULEXLVFRQR QRQ VROWDQWR D VSLHJDUH LO VXFFHVVR GHOO¶RIIHQVLYD D]HUEDLJLDQD PD DQFKH D HYLGHQ]LDUH GXH SL JHQHUDOL WHQGHQ]H YDOLGH SHU LO SL DPSLR VSD]LR HXUDVLDWLFR /D SULPD q LO VXFFHVVR IDWWR VHJQDUH GD 7XUFKLD H 5XVVLD nell’avanzare il principio del regional ownership FKH SRVWXOD O¶DWWULEX]LRQH DJOL DWWRUL ³ORFDOL´ GHOOD UHVSRQVDELOLWj SULRULWDULD GL JDUDQWLUH VLFXUH]]D H VWDELOLWj UHJLRQDOL FRQ FRQVHJXHQWH marginalizzazione delle potenze exWUD UHJLRQDOL Ê DWWRUQR D WDOH SULQFLSLR FKH LO SDUWHQDULDWR UXVVR WXUFR KD SRWXWR VYLOXSSDUVL QHOO¶XOWLPR GHcennio, generando margini di conYHUJHQ]D WDWWLFD SXU QHO SHUPDQHUH GL GLYHUJHQ]H VWUDWHJLFKH ,O SULQFLSLR VL q VLPEROLFDPHQWH ULÀHVVR QHOO¶DFFRUGR GL 0RVFD FRQ LO TXDOH LO QRYHPEUH $UPHQLD H $]HUEDLJLDQ KDQQR VRWWRVFULWWR OH FRQGL]LRQL SHU LO ³FHVVDWH LO IXRFR´ FKH SUHYHGRQR LO GLVSLHJDPHQWR GL WUXSSH GL peacekeeping UXVVH H OD FUHD]LRQH GL XQ &HQWUR GL PRQLWRUDJJLR FRQJLXQWR UXVVR WXUFR 6HFRQGD WHQGHQ]D PHVVD D QXGR GDO FRQÀLWWR q OD FULVL GHOO¶2UJDQL]]D]LRQH SHU OD 6LFXUH]]D H &RRSHUD]LRQH LQ (XURSD UHVSRQVDELOH ¿Q GDO µ GHOOD PHGLD]LRQH WUD L EHOOLJHUDQWL /D SURYDWD LQFDSDFLWj GL PHWWHUH LQ FDPSR XQ HI¿FDFH VLVWHPD GL LQFHQWLYL GLVLQFHQWLYL IXQ]LRQDOL DOOD PHGLD]LRQH FRVu FRPH OD SHUGXUDQWH DVVHQ]D GL XQD YLVLRQH GL OXQJR SHULRGR SHU OD ULVROX]LRQH GHO FRQÀLWWR FHUWL¿FDQR OD FULVL GHOO¶RUJDQL]]D]LRQH H FRQ HVVD GL TXHOO¶DUFKLWHWWXUD SRVW ELSRODUH GL VLFXUH]]D SDQHXURSHD GL FXL DYUHEEH GRYXWR FRVWLWXLUH LO SHUQR 3ULPD DQFRUD FKH GHOOD IDYRUHYROH FRQJLXQWXUD SROLWLFR GLSORPDWLFD OH VRUWL GHO FRQÀLWWR LQ .DUDEDNK VRQR VWDWH VHJQDWH GDO IDWWRUH PLOLWDUH VPHQWHQGR FRVu OD UDGLFDWD FRQYLQ]LRQH FKH OD VROX]LRQH GHL FRQÀLWWL µSURWUDWWL¶ SRVW VRYLHWLFL QRQ SRWHVVH FKH ULVXOWDUH GDO SLDQR QHJR]LDOH H n. 1/2021 I Rivista Militare

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ULDIIHUPDUH L SURSUL GLULWWL VXL WHUULWRUL RFFXSDWL ULVSRQGHVVHUR PHUDPHQWH D XQD ORJLFD GL SUHVVLRQH QHJR]LDOH VX $UPHQLD H FRPXQLWj LQWHUQD]LRQDOH /D YLWWRULD D]HUEDLJLDQD VL q QXWULWD GL XQ¶HI¿FDFH VWUDWHJLD PLOLWDUH VRVWHQXWD GDOOD ULYROX]LRQH WHFQRORJLFD GHOOH RSHUD]LRQL PLOLWDUL 4XHVWD D VXD YROWD KD FRQWULEXLWR D VIDWDUH LO PLWR SHU LO TXDOH OD SL DPSLD GL-

VSRQLELOLWj GL DUPDPHQWL GL %DNX QRQ VL WUDGXFHVVH LQ XQ GHFLVLYR YDQWDJJLR EHOOLFR $ (UHYDQ ± FRVu FRPH LQ PROWH FDQFHOOHULH RFFLGHQWDOL H FLUFXLWL GL DQDOLVL ± VL ULWHQHYD FLRq FKH OD maggior dotazione bellica non poWHVVH FROPDUH XQR VYDQWDJJLR WDWWLFR GHULYDQWH GDO IDWWRUH WRSRJUD¿FR H GD TXHOOR RUJDQL]]DWLYR PRWLYD]LRQDOH $O FRQWUDULR LO YDQWDJJLR WDWWL-

Individuazione di un sistema missilistico Tor-M2KM SAM nell’area di Khojavend.

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Rivista Militare I n. 1/2021

FR DUPHQR q VWDWR GL IDWWR DQQXOODWR GDOO¶XWLOL]]R GL GURQL GD ULFRJQL]LRQH e combattimento (Harop, Orbiter, +HUPHV H %D\UDNWDU GL IDEEULFD]LRQH LVUDHOLDQD H WXUFD , GURQL VL VRQR GLPRVWUDWL GHFLVLYL SHU OH VRUWL GHO FRQÀLWWR FRQVHQWHQGR OD ULFRJQL]LRQH VLD GHOOH IRU]H GLVSLHJDWH DO IURQWH VLD GHOOH ULVHUYH QHOOH UHWURYLH FKH YHQLYDQR ULVSHWWLYDPHQWH FROSLWH H


WDJOLDWH IXRUL GDJOL VFRQWUL SULPD FKH OH WUXSSH GL WHUUD D]HUEDLJLDQH SRWHVVHUR LQWHUYHQLUH H RFFXSDUH SRU]LRQL VHPSUH SL HVWHVH GL WHUULWRULR 'XH HOHPHQWL KDQQR DPSOL¿FDWR O¶LPSDWWR GHOOD ULYROX]LRQH WHFQRORJLFD D]HUEDLJLDQD $Q]LWXWWR OD PDJJLRU HI¿FDFLD GHL GURQL ULVSHWWR DO SDVVDWR VHPEUD HVVHUH GHULYDWD GDO VRVWHJQR DVVLFXUDWR D %DNX GDOO¶DOOHDWR WXUFR 2OWUH D RUJDQL]]DUH LO GLVSLHJDPHQWR GL FRQWLQJHQWL mercenari e a UDIIRU]DUH OD FDSDFLWj GL GHWHUUHQ]D D]HUEDLJLDQD FRQ ) JLj QHO WHUULWRULR QD]LRQDOH, la 7XUFKLD VHPEUHUHEEH LQIDWWL DYHU FRQGLYLVR OD SURSULD GRWWULQD GL JXHUUD URERWLFD H LO FRQFHWWR RSHUDWLYR SHU O¶XWLOL]]R GHL GURQL IRUQHQGR LQROWUH SHUVRQDOH PLOLWDUH DGGHVWUDto al coordinamento delle opera]LRQL H DOOD ORUR JXLGD PHWWHQGR D IUXWWR O¶HVSHULHQ]D DFFXPXODWD QHJOL VFDFFKLHUL OLELFR H VLULDQR ,Q VHFRQGR OXRJR O¶RIIHQVLYD D]HUEDLJLDQD q ULVXOWDWD WDQWR SL HI¿FDFH LQ UDJLRQH GHOO¶REVROHVFHQ]D GHOO¶DUPDPHQWR GL (UHYDQ VHQ]D HI¿FDFL VWUXPHQWL XWLOL D LQGLYLGXDUH H FROSLUH L GURQL %DNX KD GL IDWWR FRQWUROODWR OR VSD]LR DHUHR H SRWXWR DQQLHQWDUH QRQ VROWDQWR FDUUL DUPDWL YHLFROL GD WUDVSRUWR H DUWLJOLHULD DUPHQL PD DQFKH SRVWD]LRQL UDGDU H VLVWHPL GL GLIHVD DHUHD ± GDL VLVWHPL PLVVLOLVWLFL 6 D TXHOOL VHPRYHQWL 7RU , OLPLWL PDQLIHVWDWL GDOOD PDFFKLQD EHOOLFD DUPHQD KDQQR FRVu FHUWL¿FDWR LO IDOOLPHQWR GHO SURJUDPPD GL PRGHUQL]]D]LRQH GHOOH IRU]H DUPDWH DQQXQFLDWR QHO H DO FRQWHPSR O¶LQDGHJXDWH]]D GL XQD VWUDWHJLD GL GLIHVD FKH QRQ VL q GLPRVWUDWD DO SDVVR FRQ L WHPSL )DOOLPHQWDUH q VWDWD LQROWUH OD WUDQVL]LRQH GD XQD GRWWULQD VWUDWHJLFD IRQGDWD VXOOD ³GHterrenza per negazione” imperniata VXO UDIIRU]DPHQWR GHOOD FDSDFLWj GL GLIHVD GD DJJUHVVLRQH ± D XQD FRQFH]LRQH GL ³GHWHUUHQ]D SHU SXQL]LRQH´ FKH SRVWXODYD DWWDFFKL PLVVLOLVWLFL VXO WHUULWRULR D]HUEDLJLDQR 7DOL DWWDFFKL ± TXDQGR QRQ UHVSLQWL GDL VLVWHPL GL GLIHVD ± KDQQR WXWWDYLD VRUWLWR HIIHWWL PROWR OLPLWDWL GD XQ SXQWR GL YLVWD VWUDWHJLFR PHQWUH FROSHQGR LQIUDVWUXWWXUH FLYLOL IXRUL GDO WHDWUR GL VFRQWUR KDQQR DYXWR ULSHUFXVVLRQL QHJDWLYH QHOOD JXHUUD PHGLDWLFD FKH

KD DFFRPSDJQDWR TXHOOD VXO FDPSR &RQWHVWR DQGDPHQWR HG HVLWR GHOOH VHL VHWWLPDQH GL FRQÀLWWR LQ 1DJRUQR .DUDEDNK KDQQR ULYROX]LRQDWR LO TXDGUR VWUDWHJLFR H SROLWLFR GHO &DXFDVR PHULGLRQDOH %DNX q ULXVFLWD D ULDIIHUPDUH OD SURSULD VRYUDQLWj VX XQD SDUWH VLJQL¿FDWLYD GHO SURSULR territorio, privando gli Armeni delle DUHH FXVFLQHWWR RFFXSDWH DWWRUQR DO .DUDEDNK H ODVFLDQGROL LVRODWL TXDQWR PDL LQ SDVVDWR ULVSHWWR DOOD PDGUHSDWULD 'LI¿FLOH G¶DOWUD SDUWH VRWWRYDOXWDUH L EHQH¿FL FKH 5XVVLD H 7XUFKLD KDQQR WUDWWR GDO FRQÀLWWR 0RVFD KD RWWHQXWR FLz FKH DQQL GL QHJR]LDWL QRQ HUDQR ULXVFLWL D JDUDQWLUOH ± RYYHURVLD OD SRVVLELOLWj GL GLVSLHJDPHQWR

GL WUXSSH LQ WHUULWRULR D]HUEDLJLDQR ± ULDIIHUPDQGR OD SURSULD FHQWUDOLWj QHOO¶DUHD $QNDUD GDO FDQWR VXR ROWUH D GLPRVWUDUH O¶HI¿FDFLD GHOOD SURSULD WHFQRORJLD H WDWWLFD PLOLWDUH VL q ULWDJOLDWD PDUJLQL GL LQÀXHQ]D GLSORPDWLFD LQ XQR VFDFFKLHUH GDO TXDOH HUD VWDWD GL IDWWR PDUJLQDOL]]DWD &RQJLXQWDPHQWH LQ¿QH HVVH KDQQR ULDIIHUPDWR LO SULQFLSLR GL regional ownership VSLQJHQGR XQD YROWD GL SL JOL DWWRUL HXUR DWODQWLFL DL PDUJLQL GHOOD SDUWLWD SROLWLFD H VWUDWHJLFD LQ XQ ULOHYDQWH VFHQDULR UHJLRQDOH GHO FRPSRVLWR VLVWHPD HXURDVLDWLFR *Ricercatore presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia Ricercatore presso Associato ISPI

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Il punto di vista

LO SPECIALE

CONCORSO O AUTONOMIA? Come proteggere i mezzi blindo-corazzati a cura di David Bastiani*

1HL PHVL VFRUVL q DQGDWD LQ VFHQD XQD YHUD H SURSULD JXHUUD PHGLDWLFD FRPEDWWXWD DWWUDYHUVR OD SXEEOLFD]LRQH GL XQD VHULH GL YLGHR VXL FDQDOL VRFLDO DWWLQHQWL DOOD SOXUL GHFHQQDOH GLVSXWD VXOOD provincia del Nagorno-Karabakh, WUD O¶$UPHQLD H O¶$]HUEDLJLDQ , SURWDJRQLVWL GL TXHVWD JXHUUD PHGLDWLFD VRQR VWDWL L FDUUL DUPDWL GLVWUXWWL GDOO¶DOWR DG RSHUD GL GURQL XQD YHUD H SURSULD FDUQHILFLQD 'RSR DYHU DVVLVWLWR D TXHVWH LPPDJLQL RFFRUUH FKLHGHUVL VH VLD UHDOPHQWH DUULYDWD OD ILQH GHO PH]]R FRUD]]DWR 6LFXUDPHQWH VL UHQGH QHFHVVDULD XQD ULÀHVVLRQH DSSURIRQGLWD VXO IXWXUR LPSLHJR GHL PH]]L EOLQGDWL H FRUD]]DWL H FRQVHJXHQWHPHQWH VXOO¶DGGHVWUDPHQWR WDWWLFR RSHUDWLYR FKH GHYH HVVHUH FRQGRWWR DOOD OXFH GHOOD QXRYD PLQDFFLD ³DHUHD´ 1p ³Desert Storm´ Qp ³Iraqi Freedom´ FRVWLWXLVFRQR ³lesson learned´ SHU LO WLSR GL JXHUUD DHUHD DG DOWD WHFQRORJLD GL RJJL /D UHDOH FDXVD GHOO¶LQVXFFHVVR GHOO¶RSHUD]LRQH ³FRUD]]DWD´ q GD ULFHUFDUH VHFRQGR JOL ³DGGHWWL DL ODYRUL´ QHO IDOOLPHQWR GHOO¶DGGHVWUDPHQWR WDWWLFR H SL SUHFLVDPHQWH QHOOD JUDYH DVVHQ]D GL GLIHVD DHUHD 1RQ VL SXz SHQVDUH GL LQYLDUH XQ SORWRQH R XQD FRPSDJQLD GL FDUUL DUPDWL LQ VFHQDUL FRPH TXHOOL RGLHUQL FDUDWWHUL]]DWL GD YHORFLWj H OHWDOLWj VHQ]D XQ DGHJXDWR VXSSRUWR DHUHR R DGGLULWWXUD XQ SUHYHQWLYR LQWHUYHQWR DWWR D UHSULPHUH O¶HYHQWXDOH SUHVHQ]D GL PLVVLOL $7*0 Anti-Tank


Guided Missile R $7*: Anti-Tank Guided Weapon /¶DXWRGLIHVD FRQWUDHUHL O¶DUWLJOLHULD FRQWUDHUHD H OD GLIHVD DHUHD 0$13$' H 6$0 VRQR XQD FRPSRQHQWH FUXFLDOH SHU XQD IRU]D WHUUHVWUH LQ SDUWLFRODUH VH SULYD R TXDVL GL XQD VLJQLILFDWLYD VXSHULRULWj DHUHD ³1XOOD SXz LO FDUUR DUPDWR GL SHU Vp SHU IURQWHJJLDUH H GLIHQGHUVL GD XQ¶DUPD VSHFLILFDPHQWH SURJHWWDWD SHU FROSLUH H GLVWUXJJHUH L mezzi corazzati dall’alto: la magJLRU SDUWH GHJOL HVHUFLWL PRGHUQL QH q FRQVDSHYROH H VWD VYLOXSSDQGR WHFQRORJLH H DWWUH]]DWXUH SHU FRQWUDVWDUOD´ 0ROWL VLVWHPL VRQR VWDWL JLj VYLOXSSDWL GDOOD )RU]D $UPDWD LQ IRUPD FHQWUDOL]]DWD H SUHVHQWL LQ UHSDUWL FKH DYRFDQR D Vp LQ PDQLHUD HVFOXVLYD WDOH FDSDFLWj VSHFLDOLVWLFD /D YDOXWD]LRQH FKH D TXHVWR SXQWR VL UHQGH QHFHVVDULD q VH OD FDSDFLWj GL SUHYHQ]LRQH H GL GLIHVD GDOOD PLnaccia aerea (oramai ampiamente GLIIXVD DQFKH LQ FRQWHVWL XUEDQL]]DWL GHEED ULPDQHUH SUHURJDWLYD HVFOXVLYD GL DOFXQL UHSDUWL R SRVVD FRVWLWXLUH SDWULPRQLR GHOOH IRU]H GL PDQRYUD FKH FRQGXFRQR DWWLYLWj WDWWLFKH H SHU OH TXDOL KDQQR OD QHFHVVLWj GL SURWHJJHUVL DXWRQRPDPHQWH /¶RULHQWDPHQWR IXWXUR LQIDWWL SRWUHEEH HVVHUH TXHOOR GL SURWHQGHUH YHUVR XQD PDJJLRUH DXWRQRPLD GHOOH XQLWj FKH RSHUDQR VXO WHUUHQR ± LQ TXHVWR FDVR OH WUXSSH EOLQGDWH H FRUD]]DWH ± HTXLSDJJLDQGROH GHOOH WHFQRORJLH QHFHVVDULH SHU IURQWHJJLDUH OH QXRYH PLQDFFH ,Q HVWUHPD VLQWHVL WDOXQL VLVWHPL JLj SUHVHQWL LQ VSHFLILFL UHSDUWL GHOOD )RU]D $UPDWD SRWUHEEHUR HVVHUH GHORFDOL]]DWL SUHVVR TXHOOH XQLWj FKH GL IDWWR QH UDSSUHVHQWDQR ³O¶XWHQ]D ILQDOH´ /R VTXDGURQH GL &DYDOOHULD LQFDULFDWR GL HIIHWWXDUH DWWLYLWj GL ULFRJQL]LRQH GHYH QHFHVVDULDPHQWH DYHUH QHO SURSULR RUJDQLFR TXHJOL DVVHWWL VSHFLDOLVWLFL FKH RSHUDQR FRQ VLVWHPL GHSXWDWL DOO¶LQWHUFHWWD]LRQH GL GURQL FRQ VSHFL¿FL UDGDU DWWL DOO¶LQGLYLGXD]LRQH GHL SXQWL GL RULJLQH 322 GL DUPL D WLUR FXUYR H GHO IXWXUR SXQWR GL LPSDWWR 32, FRVu FRPH SHUVRQDOH DGGHVWUDWR H

preparato a collezionare il dato inIRUPDWLYR SURYHQLHQWH GDOO¶DWWLYLWj di intelligence ,Q EXRQD VRVWDQ]D q OD IXQ]LRQH GL Reconaissance, Surveillance and Target Acquisition 567$ WXWWD DG DYHU ELVRJQR GL TXHVWL DVVHWWL H GL TXHVWH ¿JXUH 'L FRQVHJXHQ]D XQD FRPSDJQLD FDUUL QHOOR VYROJLPHQWR GL XQ DWWR tattico, potrebbe e dovrebbe diVSRUUH GL RSSRUWXQL VLVWHPL SHU OD ORFDOL]]D]LRQH OD VRUYHJOLDQ]D H OD GLIHVD GDOOD PLQDFFLD 8$9 /D SUROLIHUD]LRQH D EDVVLVVLPR FRVWR GL VLVWHPL VHQ]D HTXLSDJJLR KD DOODUJDWR OD ORUR GLVSRQLELOLWj D XQD YDVWLVVLPD JDPPD GL DWWRUL ,O ORUR LPSLHJR LQ PLVVLRQL PLOLWDUL H QRQ H VRSUDWWXWWR GD SDUWH GL DWWRUL QRQ VWDWDOL q LQIDWWL GHVWLQDWR DG DXPHQWDUH FRQVHQWHQGR OD FRQGRWWD GD SDUWH DYYHUVDULD GL DWWLYLWj OHJDWH DOOD VRUYHJOLDQ]D H JHVWLRQH del campo di battaglia nonché alle DWWLYLWj GL ULIRUQLPHQWR WUDI¿FR H WUDVSRUWR GL DUPL H PDWHULDOL /H )RU]H GL PDQRYUD H QHOOD IDWWLVSHFLH OH XQLWj GHOOD &DYDOOHULD GRYUDQQR SHUWDQWR HVVHUH LQ JUDGR GL VIUXWWDUH L SURJUHVVL WHFQRlogici negli anni a venire, miglioUDQGR L VLVWHPL GL FRPEDWWLPHQWR LQ WHUPLQL GL SURWH]LRQH PRELOLWj H OHWDOLWj G¶LQJDJJLR FRQ SDUWLFRODUH ULIHULPHQWR DO VLVWHPD GL IXRFR H DOOD SUHFLVLRQH GHO WLUR VYLOXSSDQGR O¶LQWHJUD]LRQH GL VLVWHPL GL SURWH]LRQH HG DXWR SURWH]LRQH VHQVRUL HG DWWXDWRUL hard e soft kill LQ JUDGR GL LQFUHPHQWDUH OD VRSUDYYLYHQ]D GHOOH SLDWWDIRUPH H LQILQH LPSOHPHQWDQGR L VLVWHPL GL &RPDQGR H &RQWUROOR & H Battle Space Management %60 FKH SRVVDQR LQFOXGHUH LQ PDQLHUD LQWHJUDWD VLVWHPL GL QXRYD JHnerazione, idonei a intercettare e inibire la rete dei swarm DYYHUVDUL DO ILQH GL JDUDQWLUH OD SURWH]LRQH GHOOD FRPSRQHQWH WHUUHVWUH 1HOO¶LPPHGLDWR WXWWDYLD RFFRUUHUHEEH DGRWWDUH TXDOFKH VROX]LRQH SHU RIIULUH XQD PDJJLRUH protezione alla componente blinGR FRUD]]DWD GDOOD PLQDFFLD 8$9 rendendola capace di impiegare LQ PDQLHUD GHORFDOL]]DWD DVVHWWL VSHFLDOLVWLFL GL FRQWUDVWR D TXHVWD

PLQDFFLD DVVLFXUDQGRJOL FRVu XQD PDJJLRUH DXWRVXIILFLHQ]D IOHVVLELOLWj OLEHUWj GL D]LRQH H VRSUDWWXWWR XQD PLJOLRUH H SL WHPSHVWLYD ULVSRVWD /H SRFKH XQLWj VSHFLDOLVWLFKH GLVSRQLELOL LQIDWWL SHUDOWUR LQ YLD GL IRUPD]LRQH SRWUHEEHUR QRQ HVVHUH LQ JUDGR GL VRGGLVIDUH FRPSOHWDPHQWH LQ PRGDOLWj DFFHQWUDWD OH PROWHSOLFL H GLYHUVL¿FDWH DWWLYLWj WDWWLFKH GHOOH XQLWj GL PDQRYUD ,Q WDO VHQVR XQ GHFHQWUDPHQWR GHOOH FRPSHWHQze e delle tecnologie, al contrario, QRQ VROR JDUDQWLUHEEH XQ VXSSRUWR SL HI¿FDFH DOOH HVLJHQ]H RSHUDWLYH GHOOH XQLWj VXO WHUUHQR PD FUHHUHEbe le condizioni per avere team più DI¿DWDWL GHULYDQWL GDOO¶DSSDUWHQHQ]D DOOD PHGHVLPD XQLWj DVSHWWR GD QRQ VRWWRYDOXWDUH )RUVH q JLXQWR LO PRPHQWR GL VRVWLWXLUH LO FRQFHWWR GL ³FRQFRUVR VLQHUJLFR´ EDVDWR VXOOD FRRSHUD]LRQH FRQ TXHOOR GL ³DXWRQRPLD IXQ]LRQDOH´ RYH O¶XQLWj VXO WHUUHQR q LQ JUDGR GL VIUXWWDUH TXHOOH VWHVVH WHFQRORJLH LQ DVVROXWD LQGLSHQGHQ]D RSHUDWLYD *Tenente Colonnello dell’Arma di Cavalleria

NOTE Armor attrition in Nagorno-Karabakh battle not a sign US should give up on tanks, experts say, “0LOLWDU\ 7LPHV´ VHWWHPEUH Man-portable air-defense systems e Surface-to-Air Missile. 1LFKRODV 0RUDQ 0DJJLRUH GHOOD *XDUGLD QD]LRQDOH GHO 7H[DV HVSHUWR H VWRULFR GL FDUUL DUPDWL GD FLUFD DQQL ³Military Times´ VHWWHPEUH Swarm/Swarming/6FLDPL: LO 6HJUHWDULR DOOD 'LIHVD KD GHWWR FKH ³6TXDGURQL GL VFLDPL´ VDUDQQR VFKLHUDWL GDOOH )RU]H DUPDWH EULWDQQLFKH QHL SURVVLPL DQQL (FRQRPLFL LQWHOOLJHQWL H LVSLUDWL GD VFLDPL GL LQVHWWL TXHVWH QXRYH PDFFKLQH SRWUHEEHUR ULYROX]LRQDUH L FRQÀLWWL IXWXUL 6SDUVL VX YDVWH DUHH SHU PLVVLRQL GL ULFHUFD H VDOYDWDJJLR SRWUHEEHUR DYHUH XQD JDPPD GL XVL GHQWUR H IXRUL GDO campo di battaglia. %%& QHZV ³How swarming drones will change warfare”, 7KRPDV 0F0XOODQ

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Il punto di vista

LO SPECIALE

IL PERICOLO DAL CIELO L’impiego degli APR in Nagorno-Karabakh a cura di Michele Fraterrigo* ,O FRQIURQWR LQ 1DJRUQR .DUDEDNK VXOOD VFLD GL TXDQWR JLj RFFRUVR LQ 6LULD H LQ /LELD KD IDWWR ULHPHUJHUH O¶HI¿FDFLD GHOO¶LPSLHJR GHJOL $HURPRELOL D 3LORWDJJLR 5HPRWR $35 D VXSSRUWR GHOOD PDQRYUD $O ULJXDUGR q XWLOH ULFRUGDUH FKH GXUDQWH O¶RSHUD]LRQH WXUca Spring Shield, condotta nel 2020 LQ 6LULD $QNDUD XWLOL]]z OD VXD ÀRWWD GL $35 SHU FROSLUH JOL DVVHWWL VLULDQL H DO WHUPLQH GHOOD VWHVVD GLFKLDUz GL HVVHUH ULXVFLWD LQ SRFR WHPSR DG HOLPLQDUH FLUFD GXHFHQWR WUD YHLFROL H SH]]L GL DUWLJOLHULD QHPLFL DYHQGR SHUVR VHFRQGR IRQWL DSHUWH VROR DVVHWWL 6H O¶LPSLHJR GL $35 LQ XQR VFHQDULR GL JXHUUD FRPH TXHOOR VLULDQR KD UDSSUHVHQWDWR XQ LQQHJDELOH IDWWRUH GL VXFFHVVR FKH KD FRQVHQWLWR DOOH IRU]H WXUFKH GL VFDUGLQDUH H FRQTXLVWDUH punti chiave XWLOL DOOR VYLOXSSR GHOOD VXFFHVVLYD PDQRYUD WHUUHVWUH q FRQ O¶LPSLHJR LQ /LELD D VXSSRUWR GHO Government of National Accord FKH VH QH q SRWXWD DSSUH]]DUH ¿QR LQ IRQGR OD YHUVDWLOLWj ÀHVVLELOLWj HG HI¿FDFLD LQ

TXDQWR LQ JUDGR GL DUUHVWDUH O¶RIIHQVLva lanciata dal Libyan National Army GHO *HQ +DIWDU FRQVHJXHQGR DQFKH in termini etici, i non meno importanti ULVXOWDWL GL ULGRWWL GDQQL FROODWHUDOL /D VWHVVD 7XUFKLD FKH VHFRQGR IRQWL DSHUWH KD DFTXLVLWR LQ HQWUDPEL L FRQÀLWWL OD FDSDFLWj GL HOXGHUH L 5$'$5 H VXSHUDUH OH GLIHVH FRQWUDHUHH QHPLFKH GL IDEEULFD]LRQH UXVVD DYUHEEH FRQVHQWLWR JUD]LH DOOD SURSULD ³sponsorship tecnico-tattica”, anche all’A]HUEDLJLDQ GL DYHUH OD PHJOLR VXO OD GLIHVD FRQWUDHUHL DUPHQD DQFK¶HVVD GRWDWD GL VLVWHPL GL RULJLQH UXVVD ,Q TXHVW¶XOWLPR FRQÀLWWR ROWUH DO IRQGDPHQWDOH VXSSRUWR IRUQLWR DOOD PDQRYUD WHUUHVWUH GHOO¶$]HUEDLJLDQ GDOO¶XWLOL]]R GHOOD ÀRWWD GL $35 FKH LQFOXGH WUD JOL DOWUL LO %D\UDNWDU 7% GL IDEEULFD]LRQH WXUFD H L PRGHOOL GL RULJLQH LVUDHOLDQD +DURS H 2UELWHU . IRQWL DSHUWH KDQQR ULSRUWDWR LO SRVVLELOH LPSLHJR FRQWUR DVVHWWL DUPHQL GL LQQRYDWLYL PLQL $35 GD DWWDFFR ³NDPLND]H´ LQ IRUPD]LRQH 4XHVWL TXDGULFRWWHUL GL SURGX]LRQH


BayraktarTB2.

turca (mod. “Kargu”) (3), utilizzabili tanto in sciame quanto singolarmente, sono concepiti per l’impiego autonomo o tramite controllo remoto anche da parte di un solo operatore H VRQR ODQFLDWL YHUVR O¶RELHWWLYR ¿QR DO momento dell’impatto (4) o dell’esplosione in volo, a distanza utile per conseguire gli effetti desiderati. L’impiego di tale tipologia di mini-APR consente di incrementare le capacità tattiche, di ridurre l’esposizione delle truppe e fornire ai comandanti una valida opportunità per diminuire i rischi nella condotta delle attività. Pertanto, benché sia concepito principalmente per operazioni antiterrorismo e scenari asimmetrici (5), potrebbe anche incrementare le funzioni protezione, fuoco e Intelligence nell’ambito delle attuali contese internazionali, caratterizzate dalla compresenza di diverse tipologie di minaccia nella medesima area di operazioni. Si pensi, ad esempio, al vantaggio tattico nell’utilizzare uno sciame di questi droni per difendersi dalla minaccia costituita da una unità nemica (o una formazione insorgente) in attacco, senza compromettere l’incolumità del proprio personale. L’impiego di sciami di APR ha suscitato, pertanto, crescente interesse anche da parte di altre nazioni che, con

sperimentazioni e acquisizioni (es. USA, India) (6), sembrano aver individuato in questa tipologia di sistemi un supporto ormai necessario per la condotta delle operazioni militari attuali e future, nonché un’importante opportunità di nuove commesse per le industrie nazionali. Anche la Royal Air Force britannica ha recentemente sperimentato l’impiego di sciami di APR (in collaborazione con la società Leonardo), questa volta dotati di jammer atti a disturbare i sistemi RADAR GHOOD FRQWUDHUHD DYYHUVDULD DO ¿QH GL garantire maggiore libertà d’azione ai propri bombardieri (7). Un ulteriore risultato di tecnologia applicata agli APR è rappresentato dal “Songar”, un quadricottero dotato di mitragliatrice stabilizzata, recentemente distribuito alle Forze Armate turche (8). La rilevanza degli APR nello svolgimento delle operazioni militari, evidentemente riconosciuta da vari Paesi che ne stanno ricercando lo sviluppo e l’approvvigionamento, ha quindi trovato ulWHULRUH FRQIHUPD QHO FRQÀLWWR LQ 1DJRUno-Karabakh in cui, come in Siria e in Libia, ancora una volta si sono rivelati un fattore di svolta nello sviluppo della manovra. Per quanto riguarda il possibile uso degli sciami di droni autonomi, qualora già effettivamente testati in

6TM .argu kamika]e drones.

1DJRUQR .DUDEDNK SRWUHEEHUR HVVHre pronti per l’impiego anche nei prosVLPL FRQÀLWWL UDSSUHVHQWDQGR FRVu XQD V¿GD WHFQRORJLFD GD FRJOLHUH SHU L SL importanti stakeholder internazionali. &olonnello &apo 8I¿cio InIorma]ioni di COMFOTER/COE

SITOGRAFIA (1) https://smallwarsjournal.com/jrnl/art/turkeys-drone-war-syria-red-team-view (2) https://www.forbes.com/sites/davidhambling/2020/11/10/the-magic-bullet-drones-behind--a]erbaijans-victory-over-armenia/?sh=6b21ab735e57 (3)https://en.defenceturk.net/stm-kargu-spotted-in-a]erbaijan/ https://www.forbes.com/sites/davidhambling/2020/11/10/the-magic-bullet-drones-behind--a]erbaijans-victory-over-armenia/?sh=6b21ab735e57 (4) https://www.forbes.com/sites/davidhambling/2020/06/17/turkish-military-to-receive-500-swarming-kamika]e-drones (5)https://www.stm.com.tr/uploads/ docs/1579732425_kargu-en.pdf? (6) https://www.forbes.com/sites/davidhambling/2020/06/01/why-new-us-armys-tankkilling-drone-swarm-may-be-a-weapon-ofmass-destruction/ https://economictimes.indiatimes.com/ news/defence/swarm-drone-systemwork-fast-tracked-to-take-on-chinas-airdefence/articleshow/79498671.cms (7)https://www.thedrive.com/the-war-]one/36950/raf-tests-swarm-loaded-with-britecloud-electronic-warfare-decoys-to-overwhelm-air-defenses (8)https://www.edrmaga]ine.eu/songarturkeys-first-national-armed-drone-system-added-to-the-inventory-of-the-turkish-armed-forces.

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PENSIERO

GIORGIO MORPURGO 8Q 8IÀFLDOH WUDYROWR GDOOH OHJJL UD]]LDOL di Giovanni Cecini 6HPSUH SL VHQWLWD GDOOD VWRULRJUD¿D nazionale appare l’attribuzione del giuVWR VLJQL¿FDWR DOOD SDUWHFLSD]LRQH GHOOD FRPSRQHQWH LVUDHOLWD GHOOD 1D]LRQH italiana ai momenti segnanti della Storia patria. Dal Risorgimento in poi, gli italiani ebrei furono generosi di azioni H GL VDFUL¿FL QHO FRPSLHUH O¶8QLWj QD]LRQDOH H QHO SURJUHVVR VRFLRHFRQRPLFR GHO 3DHVH /H VXFFHVVLYH OHJJL UD]]LDOL appaiono quanto mai ingiuste e ingiuVWL¿FDWH D PDJJLRU UDJLRQH SDUWHQGR GDO SUHVXSSRVWR FKH QHSSXUH LQ HSRFD IDVFLVWD PDQFz XQ QRWHYROH FRQVHQVR GD SDUWH GHL FLWWDGLQL LVUDHOLWL DO SDUL GHOOD SL DPSLD FRPSRQHQWH FULVWLDQD ,Q TXHVWR PRGR L SURYYHGLPHQWL GLVFULPLQDWRUL H SHUVHFXWRUL GHO ULWXRQDURQR FRPH XQ IXOPLQH D FLHO VHUHQR SHU WXWWL TXHJOL HEUHL FKH VL VHQWLYDQR SULPD LWDOLDQL H SRL SURIHVVDQWL XQD VSHFL¿FD IHGH UHOLJLRVD 1RQ PDQFz SRL FKL SURSULR LQ TXHL PHVL VL WURYz LPSHJQDWR QHOOD JXHUUD GL Spagna, nonostante essa fosse per OR SL SURSDJDQGDWD FRPH XQD FURFLDWD FULVWLDQD FRQWUR JOL DWHL URVVL 7UD JOL LWDOLDQL GLFKLDUDWL GL ³UD]]D HEUDLFD´ QRQ V¿JXUz LQIDWWL LO 7HQHQWH &RORQQHOOR *LRUJLR 0RUSXUJR FKH VHSSXU EDWWH]]DWR VL VDFUL¿Fz LQ WHUUD LEHULFD SURSULR SHU HYLWDUH O¶RQWD GHO ULPSDWULR DQWLFLSDWR H GHO FRQJHGR UD]]LDOH Al netto della tragedia umana e del PRGR LQ FXL LO UHJLPH IDVFLVWD DEELD SRL LQ¿RFFKHWWDWR LO PDUWLULR VXLFLGLR GHOO¶8I¿FLDOH YDOH OD SHQD WUDWWHJJLDUQH XQ SUR¿OR ELRJUD¿FR ,Q TXHVWR PRGR q SRVVLELOH GDUH DQFRUD LO JLXVWR PHULWR D XQ XRPR FKH FKLHGHYD VROR GL SRWHU FRQWLQXDUH D VHUYLUH OD SURSULD 3DWULD indossando l’uniforme militare. Figlio di un patriota di origine triestina, *LRUJLR 0RUSXUJR QDFTXH D 5RPD LO RWWREUH $OO¶HWj GL DQQL HQWUz QHO &ROOHJLR 0LOLWDUH GL SDOD]]R 6DOYLDWL SHU SDVVDUH QHO DOOD 6FXROD 0LOLWDUH GL 0RGHQD 1HO PDU]R YHQ34 3

Rivista R Riv vistta a Militare Millitare e I n. n 1/2021 1/2 20 021

ne quindi nominato Sottotenente dei bersaglieri, per partire due mesi dopo SHU OD 7ULSROLWDQLD 0HQWUH VXOOH $OSL JLj LQ¿DPPDYD OD JXHUUD FRQWUR O¶$XVWULD 8QJKHULD 0RUSXUJR IX LQ IRU]D DO UHJJLPHQWR EHUVDJOLHUL QHOOD ORWWD FRQWUR OD UHVLVWHQ]D DUDED ,Q /LELD YHQQH SURPRVVR 7HQHQWH QHOO¶DSULOH H &DSLWDQR QHOO¶RWWREUH )X XI¿FLDOH PHKDULVWD H VL IHFH QRWDUH SHU OD VXD DWWLYLWj DO FRQ¿QH WXQLVLQR GRYH VYROVH XQ¶D]LRQH PROWR DSSUH]]DWD DYHQGR LPSDUDWR OD OLQJXD DUDED $OO¶LQL]LR GHOO¶XOWLPR DQQR GHO 3ULPR FRQÀLW-

to mondiale fu rimpatriato per raggiunJHUH LO IURQWH GL JXHUUD FRPEDWWp QHO UHJJLPHQWR EHUVDJOLHUL 3HU O¶DWWLYLWj EHOOLFD DYUHEEH LQ VHJXLWR RWWHQXWR OD &URFH DO PHULWR GL JXHUUD 5DJJLXQWD 7ULHVWH H FRQFOXVR LO FRQÀLWWR QHO JLXJQR YHQQH WUDVIHULWR D OLYHOOR DPPLQLVWUDWLYR DO UHJJLPHQWR IDQWHULD 1RQRVWDQWH WDOH GHVWLQD]LRQH HJOL LQFRPLQFLz D SUHVWDUH VHUYL]LR SUHVVR O¶8I¿FLR LQIRUPD]LRQL GHO &Rmando generale delle truppe della VeQH]LD *LXOLD ,QL]LDYD FRVu XQ DUWLFRODWR SHUFRUVR QHOO¶intelligence FKH VDUHEEH


VWDWR VXFFHVVLYDPHQWH FDUDWWHUL]]DQWH SHU OD VXD FDUULHUD 'LIDWWL QRQRVWDQWH LO VXFFHVVLYR WUDVIHULPHQWR DO UHJJLPHQWR IDQWHULD 0RUSXUJR FRQWLQXz QHOO¶DPELWR LQIRUPDWLYR 6L DOORQWDQz GD TXHVWD DWWLYLWj QHO JLXJQR TXDQGR YHQQH WUDVIHULWR DOO¶ UHJJLPHQWR bersaglieri e assegnato a Firenze alla segreteria del Generale Emanuele FiOLEHUWR GL 6DYRLD ,O SHULRGR DFFDQWR DO 'XFD G¶$RVWD GXUz FLUFD GXH DQQL SHU IUHTXHQWDUH D 7RULQR L FRUVL GHOOD 6FXROD GL *XHUUD (UD O¶HSRFD LQ FXL SURSULR XQ HEUHR GLULJHYD LO PDVVLPR LVWLWXWR GL IRUPD]LRQH GHJOL XI¿FLDOL GHO 5HJLR (VHUFLWR TXHO *HQHUDOH *XLGR /LX]]L VRPPR HVSHUWR GL ORJLVWLFD PLOLWDUH &KLXVD O¶HVSHULHQ]D WRULQHVH 0RUSXUJR IX DVVHJQDWR DOOD 'LYLVLRQH PLOLWDUH WHUULWRULDOH GL 3ROD GRYH SUHVWz DQFKH VHUYL]LR GL 6WDWR 0DJJLRUH 1HO JHQQDLR WRUQz TXLQGL D )LUHQ]H DVVHJQDWR SHU LQFDULFKL VSHFLDOL DOO¶,VWLWXWR JHRJUD¿FR PLOLWDUH 2WWHQXWD OD TXDOL¿FD GL &DSLWDQR GXH DQQL GRSR SDVVz DOO¶ UHJJLPHQWR EHUVDJOLHUL 1HO OXJOLR YHQQH GHVWLQDWR SRL SUHVVR LO FRPDQGR GHOOD 'LYLVLRQH PLOLWDUH territoriale di Milano, mentre due anni GRSR DOO¶RPRORJD GL 3LDFHQ]D 1HO PHQWUH RWWHQQH OD &URFH GL FDYDOLHUH della stella d’Italia. $OO¶LQL]LR GHO SDVVz D GLVSRVL]LRne del Ministero della Guerra e due DQQL GRSR YHQQH SURPRVVR 7HQHQWH &RORQQHOOR $ TXHO SXQWR OD VXD SUHJUHVVD FRPSHWHQ]D QHOO¶intelligence OR FDWDSXOWz QHOO¶HVSHULHQ]D VSDJQROD FRPH FRPSRQHQWH GL FRRUGLQDPHQWR GHO &RUSR 7UXSSH 9RORQWDULH &79 /D VXD RSHUD IX SDUWLFRODU-

PHQWH DSSUH]]DWD QHO PDU]R GLHGH SURYD GL JUDQGH SURIHVVLRQDOLWj H DI¿GDELOLWj LQ RFFDVLRQH GL XQD ULFRJQL]LRQH LQ WHUULWRULR QHPLFR WDQWR GD meritare una Medaglia di Bronzo al 9DORU 0LOLWDUH 5HSOLFz OD GHFRUD]LRQH FLQTXH PHVL GRSR HJOL HUD VHPSUH LQ SRVL]LRQH DYDQ]DWD LQWHQWR D SUHstare opera di direzione delle truppe LQ GLI¿FROWj 2WWHQQH LQ¿QH XQD WHU]D Medaglia di Bronzo, sempre in prima OLQHD QHOO¶DSULOH Questi episodi dimostrarono non solo OD VXD SURIRQGD FRQRVFHQ]D GHOOH GLQDPLFKH RSHUDWLYH PD DQFKH XQ DFFHQWXDWR FRUDJJLR H VDQJXH IUHGGR nell’espletarle nel migliore dei modi. 7XWWDYLD DYHYD XQ SHFFDWR RULJLQDOH ritenuto in quel momento dal regime IDVFLVWD XQ JUDYH KDQGLFDS SHU OD SURVHFX]LRQH GHOOD VXD GLVWLQWD FDUULHUD 1RQRVWDQWH O¶DGHVLRQH DOOD UHOLJLRQH FULVWLDQD HJOL HUD G¶RULJLQH HEUDLFD SHUWDQWR ULHQWUDYD QHOOH OLPLWD]LRQL QRUPDWLYH LQWURGRWWH D SDUWLUH GDOO¶DXWXQQR GDO *RYHUQR DQFKH SHU L PLOLWDUL indipendentemente dal ruolo, dal grado o dalle benemerenze meritate. )X FRVu FKH LO GLFHPEUH DOO¶LQGRPDQL GHOOD SURPXOJD]LRQH GHO GHFUHWR OHJge sull’espulsione dei militari israeliti, egli fu informato degli imminenti rimSDWULR H FRQJHGR GL FXL VDUHEEH VWDWR YLWWLPD D EUHYH ,QFUHGXOR SHU TXHVWD QRWL]LD FKLHVH GL SRWHU SDUWHFLSDUH D XQ¶XOWLPD D]LRQH /D ULFKLHVWD YHQQH DFFROWD 0RUSXUJR FROVH TXHVWD RFFDVLRQH SHU FKLXGHUH VHQ]D SROHPLFKH PD VROR FRQ XQ DWWR HURLFR OD VXD DQFRU JLRYDQH YLWD 3HU LO VXR DOWR VHQVR GHO GRYHUH ©la sua indignazione, la

sua delusione, il suo dolore non potevano assumere altra forma che quella GHO UL¿XWR GUDVWLFR PD VLOHQ]LRVR FKH non facesse scandaloª 'RSR DYHU SDVVDWR OH FRQVHJQH GHO FRPDQGR GL 6WDWR 0DJJLRUH FKLHVH TXLQGL GL SDUWHFLSDUH DOOD PLVVLRQH D FDSR GL XQ UHSDUWR GHOOD 'LYLVLRQH ³/LWWRULR´ LQ ORFDOLWj 6DUURFD SUHVVR OD WHVWD GL SRQWH GL 6HUDV $O PDWWLQR SULPD FKH OD VRUWLWD DYHVVH LQL]LR TXDQGR DQFRUD O¶DUWLJOLHULD WLUDYD FRQWUR OH SRVL]LRQL QHPLFKH XVFu GD VROR DOOR VFRSHUWR 6XSHUz L UHWLFRODWL H VL GLUHVVH YHUVR OH SRVL]LRQL QHPLFKH SURFHGHQGR OHQWR H LJQRUDQGR OH XUOD GHL VXRL FRPPLOLWRQL FKH YROHYDQR IHUPDUOR 0RULYD FRVu XQR GHJOL 8I¿FLDOL SL EULOODQWL FKH UDSSUHVHQWDYD TXHO JUXSSR GL FRPDQGDQWL FRQ SUHSDUD]LRQH WHFQLFD VXSHULRUH FKH LQ 6SDJQD DYUHEEH GRYXWR FRSULUVL GL JORULD H GL DXWRULWj ©per costruire la “seconda schiera” nei confronti dei vecchi generali di cui Mussolini, in IRQGR QRQ VL ¿GDYDª ,O VXR FDGDYHUH FULYHOODWR GDL FROSL YHUUj WURYDWR VROR GRSR OD EDWWDJOLD DJJUDSSDWR DL UHWLFRODWL FKH DYHYD FHUFDWR GL VWUDSSDUH 8Q¶HVSORVLRQH OR DYHYD FRPSOHWDPHQWH GHQXGDWR 1DVFRQGHQGR OD GHOLEHUDWD ULFHUFD GHOOD propria morte, il regime mise Morpurgo VXJOL DOWDUL H JOL FRQFHVVH OD 0HGDJOLD G¶2UR DO 9DORU 0LOLWDUH DOOD PHPRULD H XQD QXRYD &URFH GL *XHUUD $ XQ DQQR GDOOD PRUWH VL FHOHEUHUj SXUH XQD PHVVD GL VXIIUDJLR QHOOD FULSWD GHOOD FKLHVD GL 6DQWD &DWHULQD D 1DSROL RI¿FLDWD GDO FRQVROH JHQHUDOH GHOOD 0LOL]LD 0RQVLJQRU 0LFKHODQJHOR 5XELQR 2JJL LQ ULFRUGR GL *LRUJLR 0RUSXUJR giustappunto nel quartiere romano 7ULRQIDOH 0HGDJOLH G¶2UR q SUHVHQWH XQD VWUDGD D OXL GHGLFDWD VSLFFDQR SRL VXRL ULWUDWWL ULVSHWWLYDPHQWH QHO VDORQH SULQFLSDOH GHO *UXSSR 0HGDJOLH G¶2UR DO 9DORU 0LOLWDUH H DO 0XVHR VWRULFR GHL Bersaglieri a Porta Pia, nella sala dediFDWD DL GHFRUDWL GHO &RUSR

NOTE

'H )HOLFH 5 Storia degli ebrei italiani sotto il fascismo (LQDXGL 7RULQR S &RQIRUWL 2 Guadalajara: la prima VFRQ¿WWD GHO IDVFLVPR, Mursia, Milano, S n 1/2021 n. 1//20 02 21 I R Riv Rivista vissta M Militare Mili ta are

35 35


PENSIERO

TRIESTE 1953-54 L’Esigenza “T” di Filippo Cappellano

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Rivista Militare I n. 1/2021


1HOOH IDVL ¿QDOL GHOOD JXHUUD LQ ,WDOLD LO PDJJLR 7ULHVWH YLHQH OLEHUDWD GDOOH IRU]H LXJRVODYH GHO 0DUHVFLDOOR 7LWR PHQWUH q LQ DWWR O¶LQVXUUH]LRQH JXLGDWD GDO &RPLWDWR GL /LEHUD]LRQH 1D]LRQDOH &/1 JLXOLDQR H GD HOHPHQWL FRPXQLVWL ¿OR VODYL /H WUXSSH GL 7LWR SUHFHGRQR GL XQ JLRUQR OD a 'LYLVLRQH QHR]HODQGHVH GHO *HQHUDOH )UH\EHUJ FKH SDUWHFLSD FRPXQTXH LO PDJJLR DOOH WUDWWDWLYH GL UHVD GHOOD JXDUQLJLRQH WHGHVFD (QWUR OD SULPD VHWWLPDQD GL PDJJLR WXWWD O¶,VWULD YLHQH RFFXSDWD GDJOL LXJRVODYL 7LWR LQL]LD LPPHGLDWDPHQWH XQ¶RSHUD GL HSXUD]LRQH SHU HOLPLQDUH QRQ VROR JOL LQGLYLGXL OHJDWL DO YHFFKLR UHJLPH QD]LIDVFLVWD PD DQFKH WXWWL FRORUR FKH VL PRVWUDQR FRQWUDUL DO QXRYR SRWHUH FRPXQLVWD VODYR FRPSUHVL QXPHURVL HVSRQHQWL GHO &/1 H GHOOD UHVLVWHQ]D 6RQR FRVu FDWWXUDWL PLJOLDLD GL LWDOLDQL FKH YHQJRQR LQWHUQDWL QHL FDPSL GL SULJLRQLD R VSDULVFRQR QHOOH IRLEH 'L IURQWH DOOR VFDWHQDUVL GHOOD UHSUHVVLRQH OH DXWRULWj DOOHDWH PDQWHQJRQR XQ DWWHJJLDPHQWR SUXGHQWH SHU QRQ LUULWDUH 6WDOLQ SURWHWWRUH GL 7LWR $G XQD VYROWD VL JLXQJH QHOOD SULPD GHFDGH GL PDJJLR TXDQGR JOL 6WDWL

8QLWL DFFHWWDQR OD SURSRVWD EULWDQQLFD GL XQD VSDUWL]LRQH GHO WHUULWRULR JLXOLDQR WUD OH WUXSSH LXJRVODYH H TXHOOH DOOHDWH /¶8QLRQH 6RYLHWLFD HYLWD GL DSSRJJLDUH OH ULYHQGLFD]LRQL GHJOL VODYL VX 7ULHVWH H *RUL]LD FRVWULQJHQGR 7LWR DG DFFRUGDUVL FRQ JOL DQJOR DPHULFDQL ,O SLDQR GHO *HQHUDOH :LOOLDP 0RUJDQ &DSR GL 6WDWR 0DJJLRUH GHO 0DUHVFLDOOR $OH[DQGHU SUHYHGH OD GLYLVLRQH GHOOD 9HQH]LD *LXOLD LQ GXH ]RQH GL RFFXSD]LRQH GH¿QLWH ]RQD $ H ]RQD % /D SULPD FRPSUHQGHQWH 7ULHVWH *RUL]LD H OD IDVFLD FRQ¿QDULD ¿QR D 7DUYLVLR q DVVHJQDWD DJOL $OOHDWL OD VHFRQGD FKH LQFOXGH )LXPH O¶,VWULD H OH LVROH GHO 4XDUQDUR ULFDGH VRWWR JLXULVGL]LRQH VODYD 3HU HIIHWWR GL TXHVWR DFFRUGR LO JLXJQR OH WUXSSH LXJRVODYH ODVFLDQR 7ULHVWH H OD ]RQD $ /D FLWWj JLXOLDQD q DPPLQLVWUDWD FRVL GDJOL DQJOR DPHULFDQL HG RFFXSDWD PLOLWDUPHQWH FRQ SURSULH WUXSSH $OOD FRQIHUHQ]D GHOOD SDFH GL 3DULJL GHO IHEEUDLR LO SUREOHPD GL 7ULHVWH QRQ WURYD XQD VROX]LRQH ,O 7UDWWDWR GL SDFH FRQ O¶,WDOLD ODVFLD VROR XQ WHQXH VSLUDJOLR GL VSHUDQ]D ³LO 7HUULWRULR OLEHUR QRQ VDUj FRQVLGHUDWR FRPH WHUULWRULR

FHGXWR´ SHU LO ULWRUQR GL 7ULHVWH DOOD PDGUHSDWULD VHQ]D VSHFL¿FDUH SHUz Qp GDWD Qp PRGDOLWj /D ³URWWXUD´ IUD 6WDOLQ H 7LWR GHO ID JXDGDJQDUH SRVL]LRQL DOOD ,XJRVODYLD GL IURQWH DJOL $OOHDWL FKH QRQ HVLWDQR DG LQYLDUH DLXWL PLOLWDUL HG HFRQRPLFL D %HOJUDGR 1HPPHQR O¶DGHVLRQH GHOO¶,WDOLD DO 3DWWR $WODQWLFR QHO DOWHUD OD VLWXD]LRQH GL VWDOOR VIDYRUHYROH DJOL LQWHUHVVL QD]LRQDOL VX 7ULHVWH HG L FROORTXL ELODWHUDOL LWDOR LXJRVODYL GHO QRQ SRUWDQR DG DOFXQ ULVXOWDWR VLJQL¿FDWLYR VXOO¶DUJRPHQWR Ê VROR QHO VHWWHPEUH SHUz FKH JOL $OOHDWL FRPLQFLDQR VHULDPHQWH D PXRYHUVL SHU OD ULFHUFD GL XQD VROX]LRQH GH¿QLWLYD GD GDUH DO SUREOHPD GHO FRVLGGHWWR 7HUULWRULR /LEHUR GL 7ULHVWH 7/7 FKH FRQWLQXD D UDSSUHVHQWDUH XQD PLQDFFLD SHU OD VWDELOLWj GHOO¶(XURSD HG XQ JUDYRVR RQHUH GL VSHVD SHU LO PDQWHQLPHQWR GHO FRQWLQJHQWH GL WUXSSH GL RFFXSD]LRQH ,O 0LQLVWUR GHJOL HVWHUL LQJOHVH $QWKRQ\ (GHQ GRSR XQ FROORTXLR FRQ $OFLGH 'H *DVSHUL VL UHFD D %HOJUDGR SHU LQGXUUH 7LWR DG DFFHWWDUH XQD SURSRVWD FKH SUHYHGH O¶DVVHJQD]LRQH GHOOD ]RQD $ GHO 7/7 DOO¶,WDOLD H GHOOD ]RQD

n. 1/2021 I Rivista Militare

37


&DUUL DUPDWL 0 GHL /DQFLHUL GL 1RYDUD V¿ODQR D 7ULHVWH QHO QRY

% DOOD ,XJRVODYLD , FROORTXL SHUz ODVFLDQR OD VLWXD]LRQH LPPXWDWD HG RFFRUUH DUULYDUH DOO¶DJRVWR HG DOOD VRVWLWX]LRQH GL 'H *DVSHUL FRQ *LXVHSSH 3HOOD DOOD SUHVLGHQ]D GHO &RQVLJOLR GHL PLQLVWUL SHU GDUH DYYLR DOOD VROX]LRQH GHO SUREOHPD ,O QXRYR 3ULPR 0LQLVWUR LWDOLDQR PLQDFFLD GL QRQ UDWL¿FDUH LO 7UDWWDWR GHOOD &RPXQLWj (XURSHD GL 'LIHVD &(' H GL QRQ SURFHGHUH D QHVVXQ DFFRUGR SHU OD FHVVLRQH DOOD 1$72 GL EDVL PLOLWDUL VXO WHUULWRULR QD]LRQDOH TXDORUD JOL $OOHDWL QRQ RIIUDQR SUHFLVH JDUDQ]LH VXL GLULWWL GHOO¶,WDOLD VX 7ULHVWH /¶HIIHWWR GL WDOH GLFKLDUD]LRQH q XQ LPPHGLDWR SHJJLRUDPHQWR GHOOH UHOD]LRQL LWDOR LXJRVODYH HG XQ DJJUDYDPHQWR GHOOD WHQVLRQH DO FRQ¿QH RULHQWDOH 38

Rivista Militare I n. 1/2021

/D VHUD GHO DJRVWR LO 0LQLVWUR GHOOD 'LIHVD 3DROR (PLOLR 7DYLDQL FRQYRFD LO &DSR GL 60( *HQHUDOH *LXVHSSH 3L]]RPR SHU LQIRUPDUOR VXL SUHVXQWL LQWHQGLPHQWL LXJRVODYL GL RFFXSD]LRQH GH¿QLWLYD GHOOD ]RQD % GHO 7/7 H OR DXWRUL]]D DG DGRWWDUH DOFXQH PLVXUH PLOLWDUL 'L FRQVHJXHQ]D YLHQH GLVSRVWR FKH LO 9 &RUSR G¶$UPDWD GL 3DGRYD UDIIRU]L OD YLJLODQ]D DOOD IURQWLHUD RULHQWDOH FKH O¶8I¿FLR 2SHUD]LRQL GHOOR 60( SRQJD DOOR VWXGLR O¶HYHQWXDOH RFFXSD]LRQH GL VRUSUHVD GHOOD ]RQD $ GHO 7/7 LPSLHJDQGR DOOR VFRSR OD 'LYLVLRQH OHJJHUD GL IDQWHULD ³7ULHVWH´ ULQIRU]DWD GDO 5HJJLPHQWR GL FDYDOOHULD EOLQGDWD ³/DQFLHUL GL $RVWD´ (QWUR OD VHUD GHO DJRVWR UHSDUWL LWDOLDQL GL IDQWHULD FDYDOOHULD H DOSLQL FLQ-

WXUDQR OD ]RQD $ DWWLYDQGR FDSLVDOGL D ULGRVVR GHOOD OLQHD GL FRQ¿QH $OOH GHO DJRVWR LO &DSR GL 60' *HQHUDOH (¿VLR 0DUUDV FRQYRFD L UDSSUHVHQWDQWL GHJOL 8I¿FL 2SHUD]LRQL GHJOL 6WDWL PDJJLRUL GHOOH WUH )RU]H DUPDWH SHU DQWLFLSDUH OH GLUHWWLYH GHOO¶RSHUD]LRQH GDO QRPH LQ FRGLFH ³'HOWD´ GLUHWWD DOO¶RFFXSD]LRQH GHO VHWWRUH $ GHO 7/7 DQFKH VHQ]D LO FRQVHQVR GHJOL $OOHDWL (VVD SUHYHGH GXH IDVL XQD GL UDSLGD RFFXSD]LRQH GD WHUUD GDO PDUH H GDO FLHOR H FRQ IRU]H JLj SURQWH QHOOH YLFLQDQ]H GHO FRQ¿QH H SDUWLFRODUPHQWH LGRQHH DO PRYLPHQWR IXRUL VWUDGD HG XQD GL FRQVROLGDPHQWR FRQ O¶LPSLHJR GHOOD 'LYLVLRQH GL IDQWHULD OHJJHUD ³7ULHVWH´ &RQWUR UHSDUWL DQ-


Generale Edmondo De Renzi

JOR DPHULFDQL FKH VL RSSRQHVVHUR QRQ VL IDUj XVR GHOOD IRU]D 6L WUDWWD SHUFLz GL VIUXWWDUH OD VRUSUHVD LQ¿OWUDQGRVL DWWUDYHUVR L UHSDUWL DOOHDWL H PHWWHUH SLHGH QHOOD ]RQD PHGLDQWH VEDUFKL QDYDOL H SDUDFDGXWLVWL /H RSHUD]LRQL FRQWUR OH HYHQWXDOL IRU]H LXJRVODYH FKH IRVVHUR SHQHWUDWH QHOOD ]RQD $ GRYUDQQR OLPLWDUVL DO ORUR ULJHWWR ROWUH FRQ¿QH ,O DJRVWR OR 6WDWR 0DJJLRUH GHOOD 'LIHVD FRQIHUPD OH GLUHWWLYH YHUEDOL LPSDUWLWH LO JLRUQR SUHFHGHQWH VSHFL¿FDQGR L UHSDUWL GHVWLQDWL DOO¶D]LRQH • 5HJJLPHQWR FDYDOOHULD EOLQGDWD ³*HQRYD´ • EDWWDJOLRQL GHOO¶ 5HJJLPHQWR EHUVDJOLHUL • XQ JUXSSR VTXDGURQL GHO 5HJJLPHQWR FDYDOOHULD EOLQGDWD

,O *HQHUDOH (GPRQGR 'H 5HQ]L HEEH XQ UXROR LPSRUWDQWH QHO ULWRUQR GL 7ULHVWH DOO¶,WDOLD SULPD DVVXPHQGR WHPSRUDQHDPHQWH LO FRPDQGR PLOLWDUH GHOOD FLWWj SHU PDQR GHOOH IRU]H DQJOR DPHULFDQH SRL RUJDQL]]DQGR OD FHULPRQLD GHO QRYHPEUH FKH YLGH OD SDUWHFLSD]LRQH GHOOH SL DOWH FDULFKH GHOOR 6WDWR SHU IHVWHJJLDUH OD UHFHQWH XQLRQH GHOOD FLWWj JLXOLDQD DOOD 0DGUHSDWULD 1DWR O¶ JLXJQR D 5RPD QHO QRYHPEUH HQWUD DOOD 6FXROD 0LOLWDUH GL 0RGHQD GD GRYH YLHQH LQYLDWR LQ ]RQD GL JXHUUD LO JLXJQR VXFFHVVLYR TXDOH 6RWWRWHQHQWH GL )DQWHULD )HULWR LQ FRPEDWWLPHQWR RWWLHQH OD 0HGDJOLD G¶$UJHQWR DO 9DORU 0LOLWDUH 'RSR DYHU RSHUDWR QHO 6HUYL]LR LQIRUPD]LRQL QHO GLYLHQH XI¿FLDOH GL VWDWR PDJJLRUH $OOR VFRSSLR GHOOD VHFRQGD JXHUUD PRQGLDOH SDUWHFLSD FRO JUDGR GL &RORQQHOOR DOOH RSHUD]LRQL FRQWUR OD )UDQFLD QHO 6,0 SHU GLYHQLUH FRPDQGDQWH GHO 5HJJLPHQWR IDQWHULD QHO FRUVR GHOOD FDPSDJQD GL *UHFLD $OEDQLD GRYH RWWLHQH XQD VHFRQGD 0$90 H OD &URFH GL &DYDOLHUH GHOO¶2UGLQH 0LOLWDUH GL 6DYRLD 'LYLHQH SRL FRPDQGDQWH GHO 6HUYL]LR ,QIRUPD]LRQL (VHUFLWR H SDUWHFLSD DOOD GLIHVD GL 0RQWHURWRQGR FRQWUR L SDUDFDGXWLVWL WHGHVFKL GHO VHWWHPEUH 1HO FRPEDWWLPHQWR ULPDQH GXH YROWH IHULWR H ULFHYH XQD WHU]D 0$90 3DUWHFLSD SRL DOOD JXHUUD GL /LEHUD]LRQH DO FRPDQGR GHO 5HJJLPHQWR ³/HJQDQR´ YHQHQGR QRPLQDWR *HQHUDOH GL %ULJDWD SHU PHULWL GL JXHUUD 'RSR DYHU VHUYLWR SUHVVR LO &RPDQGR $OOHDWR GHO 6XG (XURSD GL 1DSROL QHO PDJJLR YLHQH QRPLQDWR 6RWWRFDSR GL 60( 1HOO¶RWWREUH DVVXPH OH IXQ]LRQL GL FRPDQGDQWH GHO 9 &RUSR G¶$UPDWD 0XRUH D 6DQ 5HPR QHO PDU]R

n. 1/2021 I Rivista Militare

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³1RYDUD´ LO EDWWDJOLRQH ³6DQ 0DUFR´ H LO EDWWDJOLRQH ³0DUJKHUD´ GHO 6HWWRUH IRU]H ODJXQDUL • XQ UHSDUWR GL IRUPD]LRQH GL SDUDFDGXWLVWL GHOOD IRU]D GL XRPLQL • XQD FRPSDJQLD GHO 9 EDWWDJOLRQH PRUWDL • HOHPHQWL GHO 9 EDWWDJOLRQH WUDVPLVVLRQL H UHSDUWL GL FDUDELQLHUL ,O DJRVWR JOL 6WDWL 0DJJLRUL GHOOD 0DULQD H GHOO¶$HURQDXWLFD HPDQDQR OH GLUHWWLYH SHU LO FRQFRUVR DOO¶(VHUFLWR QHOO¶HVHFX]LRQH GHOO¶RSHUD]LRQH ³'HOWD´ /D 0DULQD PHWWH D GLVSRVL]LRQH DOFXQL JUXSSL QDYDOL LQFHQWUDWL VX XQR GXH LQFURFLDWRUL DOFXQL FDFFLDWRUSHGLQLHUH H XQLWj GL VFRUWD DQWLVRP PRWRVLOXUDQWL H FDQQRQLHUH G¶DSSRJJLR GUDJDPLQH QDYL DXVLOLDULH H PH]]L GD VEDUFR /¶$YLD]LRQH UHQGH GLVSRQLELOL WUH $HUREULJDWH H GXH JUXSSL GL FDFFLD ROWUH DG XQ¶DOLTXRWD GL DHUHL GD WUDVSRUWR H YHOLYROL GD ULFRJQL]LRQH IRWRJUD¿FD •

,Q VHGH GL ULXQLRQH FRQ L FDSL GL 6WDWR 0DJJLRUH GHOOH )RU]H $UPDWH H GHOOD 'LIHVD LO &DSR GL 60( FRQVLGHUDWD OD SUDWLFD PDQFDQ]D GHOOD VRUSUHVD UDSSUHVHQWD O¶LPSRVVLELOLWj GL HVHJXLUH O¶RSHUD]LRQH ³'HOWD´ SURQXQFLDQGRVL D IDYRUH GL XQD SL OLPLWDWD D]LRQH GLPRVWUDWLYD ,O &DSR GL 6WDWR 0DJJLRUH GHOOD 'LIHVD FRQYLHQH VX TXDQWR SURVSHWWDWR H FRQVLGHUDWL JOL RELHWWLYL SROLWLFL JLj UDJJLXQWL FRPXQLFD FKH SURSRUUj DO 0LQLVWUR GHOOD 'LIHVD OD VRVSHQVLRQH GHL SUHSDUDWLYL SHU O¶RSHUD]LRQH ³'HOWD´ ,O VHWWHPEUH OR VWHVVR DOWR FRPDQGR Gj GLVSRVL]LRQL SHU OR VWXGLR GL XQ¶RSHUD]LRQH PLUDQWH DOO¶RFFXSD]LRQH GHOOD ]RQD $ SUHVXSSRQHQGR O¶DFFRUGR FRQ JOL $OOHDWL H OD ORUR VRVWLWX]LRQH SDFL¿FD FRQ WUXSSH LWDOLDQH ,O VHWWHPEUH YLHQH GLVSRVWD OD JUDGXDOH ULGX]LRQH GHOOH IRU]H LQ OLQHD FRQ LO ULHQWUR LQ VHGH GHL UHSDUWL GHOOD %ULJDWD DOSLQD ³-XOLD´ ,O VHWWHPEUH LQ¿QH OR 60( SUHVHQWD LO QXRYR SLDQR G¶RSHUD]LRQH ³'HOWD´

$XWRFDUUR FRQ IDQIDUD ODQFLHUL 1RYDUD 7ULHVWH

40

Rivista Militare I n. 1/2021

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PENSIERO

CONFERENZA ESERCITO 2020 La visione del Capo di SME di Giuseppe Amato

Nell’ottobre 2018 il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, dispose la razionalizzazione dei seminari di Forza Armata prevedendo, quale momento conclusivo, una Conferenza Esercito. Quest’ultimo appuntamento, che riunisce tutta l’alta dirigenza dell’Istituzione, costituisce un’occasione unica di comunicazione e condivisione, con l’obiettivo di alimentare e incentivare il continuo processo di innovazione e rinnovamento. Per l’edizione 2020, svoltasi il 25 novembre le esigenze di distanziamento

sociale hanno limitato la presenza ai soli relatori, imponendo un nuovo format rivelatosi per taluni aspetti più vantaggioso di quello tradizionale. L’impiego simultaneo di un’ampia gamma di canali di trasmissione – diretta streaming su internet e intranet, Radio Esercito e web app – ha infatti consentito di raggiungere virtualmente ogni singolo militare, garantendo altresì l’interazione attiva tra gli spettatori in remoto e i relatori mediante un sistema di messaggistica istantanea. L’Esercito ha fatto fronte alla pande-

mia da COVID-19 con una rapidità ed HI¿FDFLD GL LQWHUYHQWR XQDQLPHPHQWH riconosciute dalle Istituzioni e dall’opinione pubblica, mantenendo inalterata la postura delle forze in prontezza offerte alla NATO e continuando l’addestramento e l’approntamento delle unità per ulteriori interventi emergenziali. In tale ottica, il titolo della Conferenza “Operiamo nel presente e costruiamo insieme il futuro” assume un carattere paradigmatico di come l’Esercito abbia risposto con concretezza all’elevata mole di impegni operativi, pur restan-


do sempre orientato all’esigenza della trasformazione per rispondere ai rischi che si prospettano all’orizzonte. Proprio questa propensione a prepararsi all’inatteso costituisce la condizione del successo, richiedendo a ogni soldato di guardare al domani e porsi esso stesso come motore del cambiamento, senza limiti ai propri sogni. A tal riguardo, le parole del Gen. Farina sono state precedute da un video che ha descritto gli esiti della campagna di sperimentazione nel campo dei Robotics and Autonomous Systems (Scuola di fanteria, ottobre 2020), in cui sono state testate soluzioni tecnologiche dirompenti ma concrete per la risoluzione di problemi operativi, aprendo enormi prospettive per il futuro. Sforzo corale e capacità di osare sono, perWDQWR OH FRQGL]LRQL QHFHVVDULH DI¿QFKp il processo di trasformazione abbia luogo. Per questo motivo il Gen. Farina ha invitato ciascun convenuto a chiedersi come vorrebbe l’Esercito del futuro e quali progettualità discendenti

sarebbero necessarie per realizzare tale aspirazione. Citando la testimonianza dell’Ingegnere Paolo Nespoli (incursore dell’Esercito che ha coronato il suo sogno di diventare astronauta), ha ribadito come le idee e i progetti, EHQFKp GL DUGXD UHDOL]]D]LRQH SRVVDno trovare realizzazione se sostenuti da una grande determinazione. Il Capo di SME ha improntato il suo mandato sull’ambiziosa vision di un’IVWLWX]LRQH SURQWD FDSDFH HI¿FLHQWH e coesa, basata sulla valorizzazione dell’elemento umano mediante principi di trasparenza, meritocrazia e disciplina partecipativa. Un Pilastro imprescindibile per la Difesa e Sicurezza del Paese, supportato da dottrina, mezzi e sistemi d’arma all’avanguardia, che diventa, esso stesso, un motore di sviluppo tecnologico e faro per l’innova]LRQH ,O SHUVHJXLPHQWR GL WDOL ¿QDOLWj ULchiede un continuo addestramento dei Reparti, idonee infrastrutture e chiari programmi di sviluppo capacitivo. Proprio per indirizzare l’azione in modo

sinergico, tre anni orsono il processo di trasformazione è stato improntato lungo le 5 linee programmatiche, rappresentate nella stella emblema dell’Esercito: personale, organizzazione, addestramento e approntamento, infrastrutture, capacità e sistemi. Una vision in cui risulta fondamentale innestare le proposte di ogni appartenente alla F.A., da trasformare in progettualità per plasmare lo Strumento terrestre negli anni a venire. Il livello di operatività, una volta conseguito, deve essere alimentato e declinato in funzione dei mutamenti di scenari e minacce. Stare al passo col cambiaPHQWR VLJQL¿FD TXLQGL SUHSDUDUVL DG DIIURQWDUH OH V¿GH IXWXUH LQ RJQL ORUR ULQQRYDWD ¿VLRQRPLD PDQWHQHQGR OD capacità di assolvere tutte le missioni istituzionali. Una necessità che ha assunto particolare rilievo con le missioni fuori area, caratterizzate da una pluralità di scenari in cui opera un ampio spettro di attori, statali e non, irregolari o di matrice terroristica.


Alla complessità derivante dalla continua evoluzione della minaccia si aggiunge, inoltre, la velocità esponenziale del ritmo dell’innovazione tecnologica: oggi possono occorrere, in un breve lasso di tempo, più cambiamenti che durante l’intero decennio precedente. Da ciò discende la necessità GL GH¿QLUH LO SHUFRUVR GL VYLOXSSR GHOOR Strumento mediante obiettivi di medio-lungo termine e tappe intermedie GL YHUL¿FD 7UD O¶DOWUR GRSR OH ULVWUHWtezze degli ultimi anni, si intravedono segnali di incremento del budget della Difesa: ne costituisce una prova, per esempio il documento programmatico pluriennale 2020-22. Segni positivi grazie ai quali oggi, più del passato, è possibile affermare “The time is now”. Diviene ora importante dare seguito a questo trend positivo, facendo sì che all’Esercito siano assegnate risorse adeguate per colmare il gap tecnologico accumulato negli anni. Al contempo, occorre valorizzare le progettualità dell’Esercito, prestando attenzione a quei tentativi volti a creare duplicazioni o sovrapposizioni nel precipuo dominio land. Lo sforzo è duplice: si tratta di coltivare le nostre capacità peculiari quale Componente terrestre della Difesa, promuovendo una sempre più stretta integrazione, interazione e interoperabilità nello sviluppo verso nuovi domini, come quelli spazio e cyber e acquisendo, in prospettiva, la capacità di operare in ottica “multi-dominio”. La Conferenza è poi entrata nel vivo con i numerosi interventi, da parte dei relatori, che hanno riguardato i principali provvedimenti avviati e le progettualità future, nell’alveo delle 5 linee programmatiche. Si è spaziato dall’ambito del personale, in cui grande impulso è stato dato all’aspetto della formazione, della valorizzazione e del benessere e che vedrà gli sforzi futuri indirizzati a garantire il ringiovanimento della componente operativa, anche attraverso il ricollocamento nel mondo del lavoro del personale congedato. Nel panel “Organizzazione” sono stati illustrati i progetti di razionalizzazione tesi a preservare la componente opeUDWLYD UHQGHQGROD SL HI¿FLHQWH VQHOOD e aderente alle esigenze. In prospettiva, l’obiettivo sarà quello di valorizzare categorie e ruoli a favore di unità alta44

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mente specializzate, gravitando verso il centro-sud della penisola. Per quanto attiene all’“Addestramento/Operazioni”, l’attenzione è stata rivolta allo sviluppo della capacità ZDU¿JKWLQJ, mediante esercitazioni nazionali ed estere, anche attraverso le opportunità offerte da basi addestrative presso Paesi partner, in cui sviluppare esercitazioni live di Brigata. Il focus principale dovrà essere posto sulle operazioni full spectrum in ambiente urbanizzato, degradato e multi-dominio. Nel panel “Capacità e Sistemi” sono stati illustrati gli sforzi per dotare l’Esercito di sistemi e piattaforme tecnologicamente avanzati. In tale ottica, sono stati avviati progetti per l’ammodernamento del Carro “Ariete”; prosegue l’acquisizione del sistema “Soldato Sicuro”, dei VTLM 2 “Lince”, VBM “Freccia” e Centauro 2; del Light Utility Helicopter, del Nuovo Elicottero Esplorazione e Scorta, di stazioni radio satellitari, di Micro/Mini $35 QRQFKp GL VLVWHPL Counter UAS e di Cyber Defense. ,Q¿QH QHOOD OLQHD ³,QIUDVWUXWWXUH´ q VWDto descritto lo sviluppo dei progetti “Caserme Verdi” e “M.I.R.R.A.L” (Moduli Infrastrutturali per la Rapida Realizzazione di Alloggi e Ambienti di Lavoro), volti alla realizzazione di basi all’avanJXDUGLD HI¿FLHQWL IXQ]LRQDOL LQ OLQHD con i più evoluti standard qualitativi e ad elevate prestazioni energetiche. La conferenza è stata espressione dell’eccezionale professionalità di tutti L SDUWHFLSDQWL /H ULÀHVVLRQL SHUYHQXWH in tempo reale hanno consentito un

dialogo continuo tra conferenzieri e spettatori, con oltre 5.000 utenti collegati in streaming $WWHVD OD VLJQL¿FDWLvità dei contenuti, sul sito Intranet di F.A. sono state pubblicate le presentazioni, la registrazione video e le domande pervenute con i relativi chiarimenti dei Panel leader (1). La Conferenza Esercito 2020 ha rappresentato un’opportunità di confronto sulle iniziative in atto volte al miglioramento dell’Esercito, un ulteULRUH H SUR¿FXR SDVVR LQ DYDQWL YHUso lo Strumento terrestre di domani. Nell’esprimere grande soddisfazione per l’armonia, la coesione, la compattezza e la partecipazione attiva che hanno animato l’evento, il Gen. Farina ha ricordato come ogni uomo e donna debba essere consapevole di far parte di una istituzione viva, dinamica, che tanto ha fatto e ancora di più farà, in cui lo sforzo e il contributo di tutti sono un aspetto fondamentale: l’innovazione costituisce uno sforzo corale, in cui ciascun militare dovrà porsi come agente del cambiamento. Tutto questo, ricordando sempre come l’Istituzione sia incentrata sull’uomo ma, al tempo stesso, sia anche orientata al suo supporto. Guardare oltre la IURQWLHUD WHFQRORJLFD VLJQL¿FD TXLQGL generare un vantaggio per il soldato nell’assolvimento dei compiti fondamentali di domani.

SITOGRAFIA (1) https://intranet.esercito.difesa.it/it/ coei_2020.page.


da oriente a occidente

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PENSIERO

IL COMBATTIMENTO VERTICALE Dalla montagna alle Megacity di Franco Del Favero

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Nei futuri scenari operativi, saranno le grandi metropoli “a sviluppo verticale” – le megacity, con oltre 10 milioni di abitanti, diffuse prevalentemente in zone costiere – il possibile palcoscenico di contrapposizione tattica tra le forze armate dell’Alleanza Atlantica e quelle avversarie. Il terreno montano, per sua natura fortemente compartimentato, povero di vie di comunicazione e privo di infrastrutture utili a sostenere lo sforzo logistico, presenta non poche analogie dal punto di vista tattico con l’ambiente operativo di una metropoli estesa e fortemente degradata a seguito di calamità naturali o per l’azione dell’uomo. Uno scenario d’impiego come quello appena descritto richiede la disponibilità di forze in grado di adattarsi rapidamente ai repentini cambiamenti della situazione tattica, come il serpente shuai-jan cui fa riferimento Sun Tzu. Il serpente, che vive sulle pendici del monte Chang, una volta colpito alla testa, reagisce con la coda, se colpito sulla coda attacca con la testa, se colpito al centro attacca con la testa e con la coda. Sono le unità di fanteria leggera quelle più idonee ad operare nei potenziali scenari operativi delle metropoli fortemente degradate dove risulta impossibile condurre la manovra esclusivamente sul piano orizzontale. Di conseguenza, è indispensabile esplorare e sfruttare la dimensione verticale, utilizzando a proprio vantaggio ciò che l’avversario vede come un elemento impeditivo. Nonostante la guerra in montagna non DEELD PDL GHWHUPLQDWR JOL HVLWL ¿QDOL GHL FRQÀLWWL GHO ;; VHFROR PROWH EDWWDJOLH sono state decise su terreno montano. Così è stato per la 12a Battaglia dell’Isonzo, durante la quale inizia a scrivere la sua leggenda uno dei precursori del combattimento verticale, l’allora Tenente Erwin Rommel. Nelle sue memorie, evidenzia la fondamentale cooperazione tra artiglieria e fanteria su terreno montano – in un complesso gioco di “vuoti e di pieni” – per sfruttare il momento favorevole, “l’attimo fuggente”, e con esso realizzare la sorpresa in campo tattico. Venticinque secoli prima, Sun Tzu, confrontando “vacuità e sostanza”, aveva prescritto di colpire i punti di maggiore vulnerabilità dell’av-

versario (i “vuoti”), concentrandovi le proprie forze per avere la superiorità numerica (i “pieni”). Rommel fa ampio ricorso all’attività di ricognizione in dominio di quota da parte di pattuglie ben armate che, una volta individuati elementi ostili numericamente poco consistenti o vulnerabili, procedevano alla loro neutralizzazione, creando quei “vuoti” all’interno del dispositivo difensivo avversario che, prima che potesse farlo il nemico, venivano rapidamente “riempiti” dalle proprie forze. Negli stessi anni, tra i ranghi dell’Esercito Italiano, “maestro” del combattimento in alta quota e su terreno innevato è stato il Capitano degli Alpini Nino Calvi. Il 20 marzo 1916, diverse pattuglie formate dai 150 migliori sciatori del “reparto autonomo Garibaldi”, comandato da Calvi, raggiungono la testata della val di Genova nel gruppo dell’Adamello, muovendo su quote sempre superiori ai 3.000 metri dove, si scoprirà, il nemico aveva ritirato i presidi permanenti ritenendo improbabile un attacco italiano. La successiva conquista da parte degli Alpini di Calvi dei ghiacciai del Mandrone e della Lobbia, conferma come, nel complesso gioco “dei pieni e dei vuoti”, la rapida e risoluta azione condotta dall’alto verso il basso, da forze agguerrite e ben comandate, consenta di aver ragione di un avversario numericamente superiore. Settant’anni dopo, il “Leone del Panjshir”, Ahmad Shah Massoud piega con i propri mujaheddin, tra i monti dell’HinGX .XVK OD UHVLVWHQ]D GHOOH IRU]H ¿lo-sovietiche, sfruttando la rapida manovra verticale di piccole e agili unità combattenti. La battaglia di Keran, combattuta alla ¿QH GL RWWREUH GHO QHOO¶$IJKDQLstan nordorientale, è uno dei capolavori tattici di Massoud che, dopo aver posizionato le armi pesanti in dominio di quota, investe dall’alto le posizioni avversarie mentre, seguendo le linee di fondovalle attraverso i campi minati, nuclei appiedati con armamento leggero si portano in prossimità degli obiettivi. L’azione è repentina, basata sullo sfruttamento della sorpresa e del vantaggio fornito dal dominio di quota. Anche nella valle di Keran, come sull’Adamello e sul n. 1/2021 I Rivista Militare

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Matajur, il complesso gioco “dei pieni e dei vuoti” vede prevalere il giocatore più audace, quello più scaltro e meno prevedibile. Tra le istruzioni di Sun Tzu per condurre la guerra, si legge che “quando impegnate i vostri XRPLQL LQ FRQÀLWWL GL OXQJD GXUDWD OH ORUR DUPL SHUGRQR LO ¿OR H LO ORUR DUGRUH FDOD 6H DWWDFFDWH FLWWj IRUWL¿FDWH OD ORUR IRU]D VL HVDXULVFH”. È il logoramento -che colpisce tutte le componenti di una forza- la caratteristica principale del combattimento in aree densamente abitate. Il combattimento nei centri abitati è anche una sorta di “grande equalizzatore” tra le capacità esprimibili da unità perfettamente armate, addestrate ed equipaggiate e quelle di truppe irregolari dotate di sistemi d’arma e di comando e controllo del tutto antiquati, ma proprio per questo in grado di risultare inattaccabili dalle moderne 48

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misure di guerra elettronica. Ci sono poi le “città-simbolo” come Stalingrado. Ne ,O 1HPLFR DOOH SRUte di Jean Jacques Annaud, Bob Hoskins, nei panni di Nikita Khrushchev, afferma: “4XHVWD FLWWj q 6WDOLQJUDGR 6WDOLQ JUDGR 4XHVWD FLWWj SRUWD LO QRPH GHO QRVWUR FDSR Ê SL GL XQD FLWWj q XQ VLPEROR 6H L WHGHVFKL FRQTXLVWDQR TXHVWD FLWWj FRQ HVVD FDGUj O¶LQWHUR 3DHVH”. Nelle “città-simbolo”, il combattimento è multidimensionale: esso include anche lo scontro tra le narrative avversarie che è reso sempre più vivo e feroce grazie alla grande e capillare diffusione di strumenti come Facebook, Instagram, Twitter e Youtube che hanno radicalmente cambiato gli scenari delle operazioni psicologiche. Se, da un lato, il combatWLPHQWR QHOOH DUHH XUEDQH QHO ;;, secolo presenta caratteristiche di

novità legate all’ampia diffusione di tecnologia a buon mercato, d’altro canto rimangono immutate le antiche forme di lotta quali quella sotterranea, attraverso i tunnel, e quella d’assedio. In uno scenario estremamente complesso dove tecnica ultramoderna e tattica medievale si confondono, possono essere utilmente impiegate le minori unità Alpieri delle Truppe Alpine. I plotoni Alpieri dei reggimenti alpini, nati per operare su terreno montano estivo e invernale, hanno dimostrato, nei teatri operativi contemporanei, di essere in grado di affrontare H JHVWLUH GLI¿FLOL VLWXD]LRQL WDWWLFKH LQ scenari e su terreni completamente diversi da quelli d’elezione. In ambienti operativi molto complessi come sono quelli montani e quelli urbanizzati, l’individuazione dei punti di vulnerabilità avversari è una


condizione imprescindibile. L’individuazione prima e, quindi, lo sfruttamento di questi punti deboli richiedono notevoli capacità individuali in termini di movimento occulto, mobiOLWj VX WHUUHQR LPSHUYLR R GLI¿FLOH FRordinamento delle diverse sorgenti di fuoco, nonché elevata autonomia decisionale. Rommel, Calvi e Massoud hanno fondato i propri successi, oltre che sull’audacia e sull’innata dote di saper cogliere “l’attimo fuggente”, sull’abile sfruttamento della mobilità verticale. In conclusione, il fattore condizionante del successo nel combattimento in ambienti urbani fortemente degradati, così come su WHUUHQL LPSHUYL R GLI¿FLOL DOOD OXFH degli insegnamenti che si possono trarre dalle lezioni dei “maestri” della manovra verticale, è rappresentato dalla capacità di saper sfrut-

&DOYL Libreria Editrice Goriziana, 2014 DiMarco Luis ³$WWDFNLQJ WKH +HDUW DQG *XWV 8UEDQ 2SHUDWLRQ WKURXJK WKH $JHV´ in %ORFN E\ %ORFN 7KH &KDOOHQJHV RI 8UEDQ 2SHUDWLRQV 86 $UP\ &RPPDQG DQG *HQHUDO 6WDII &ROOHJH )RUW /HDYHQZRUWK Kansas, 2003 Leitch R.A.,Champion H.R 1DYLHQ - ) $QDO\VLV RI &DVXDOW\ 5DWHV DQG 3DWWHUQV /LNHO\ WR 5HVXOW IURP 0LOLWDU\ 2SHUDWLRQV LQ 8UEDQ (QYLURQPHQW 86 0DULQH &RUSV &:/ QRYHPEUH Mackenzie Richard 7KH $IJDQ :DU in “Air )RUFH 0DJD]LQH´ QU Rommel Erwin ,QIDQWU\ $WWDFV :UHQ¶V 3DUN Publishing, Ashcroft, 2002 Sawyer Ralph D. (a cura di) 6XQ 7]X 6XQ 3LQ /¶DUWH GHOOD JXHUUD , PHWRGL PLOLWDUL BIBLIOGRAFIA Neri Pozza Editore Vicenza, 2000 Ashworth Gregory J. :DU DQG WKH FLW\ Stato Maggiore dell’Esercito – lll Reparto )XWXUH 2SHUDWLQJ (QYLURQPHQW SRVW ± Routledge Londra, 2002 Cimmino Marco (cura di) /D &RQTXLVWD ,PSOLFD]LRQL SHU OR VWUXPHQWR PLOLWDUH WHUUHGHOO¶$GDPHOOR ,O GLDULR GHO &DSLWDQR 1LQR VWUH Roma, 2019

tare l’ostacolo verticale, naturale o DUWL¿FLDOH FKH VLD SHU FRQVHJXLUH la superiorità locale e sorprendere il nemico. La sorpresa ha come effetto diretto quello di disorientare l’avversario, obbligandolo a reagire senza disporre di un quadro informativo chiaro e in una situazione di emergenza e, come conseguenza LQGLUHWWD TXHOOD GL PLQDUQH OD ¿GXcia, portandolo a credere che la minaccia possa manifestarsi ovunque e in qualsiasi momento, con l’obiettivo ultimo di diventare “padroni del destino del nemico”.

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Dopo più di due anni di occupazione dello Stato Islamico dell’Iraq e del Levante (ISIL), il 16 ottobre 2016 le forze irachene, curde, statunitensi e francesi lanciano un’offensiva comune per riconquistare la città di Mosul. Durata circa nove mesi, l’Operazione “Eagle Strike” rappresenta il più grande dispiegamento di truppe in Iraq dall’invasione del 2003, per un totale di circa 40 mila soldati e 30 mila poliziotti iracheni con il supporto dei 500 soldati della coalizione anti-DAESH, la Combined Joint Task Force Operation Inherent Resolve (CJTF-OIR). Le forze dell’ISIL schierate a Mosul vedono invece una forza militare equiparabile a una brigata di fanteria leggera per un totale di circa 10 mila combattenti. La situazione è complicata, inoltre, dalla presenza di circa 600 mila civili sul campo di battaglia. Dal punto di vista tattico la battaglia inizia con un’offensiva nei villaggi della periferia e l’accerchiamento della città (ottobre e novembre 2016), seguita dalla riconquista, prima dei quartieri ad est (da novembre 2016 a gennaio 2017) poi di quelli ad ovest (da febbraio a maggio 2017), e si conclude con l’assalto alla città vecchia (da maggio a luglio 2017). La battaglia di Mosul rappresenta il SL GXUR FRQÀLWWR XUEDQR GDOOD ¿QH GHO VHFRQGR FRQÀLWWR PRQGLDOH XQD vera e propria Stalingrado in Mesopotamia, sia per gli effetti distruttivi dei combattimenti nelle città, sia per il loro valore simbolico, con Mosul da un lato quale roccaforte dell’ISIL nel mondo e Stalingrado dall’altro quale vessillo propagandistico del leader sovietico contro l’Asse. Rattenkrieg ovvero “guerra dei topi” fu LO PRGR LQ FXL L WHGHVFKL GH¿QLURQR le tattiche delle truppe sovietiche impegnate nella difesa di Stalingrado, le quali sciamavano attraverso le fogne, risalivano attraverso gli scantinati, combattevano per ogni blocco, ogni strada, ogni casa. Sorprendentemente, l’ISIL a Mosul combattè con la stessa tenacia, pur non avendo alle spalle l’incommensurabile supporto dell’Armata Rossa che continuava ad alimentare il fronte attraverso dei battelli che trasportavano dalla riva est del Volga le 50

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di Ciccillo Cacace

Divisioni in rinforzo, durante la notte per non essere colpiti dalla Luftwaffe, per consentire alla 6^ Armata di resistere all’offensiva dell’Asse, in attesa dell’avvio della vincente manovra a tenaglia, l’Operazione “Urano”, Eppure il DAESH è riuscito a impegnare una coalizione di forze, quantitativamente e qualitativamente superiori, per ben nove mesi in un FRPSOHVVR FRQÀLWWR XUEDQR

L’Operazione “Eagle Strike” offre l’opportunità all’esercito statunitense di esaminare la complessità del combattimento in ambiente urbano, soprattutto perchè il vantaggio della difesa viene ulteriormente valorizzato dal territorio di Mosul, dalla capacità di adattamento tecnico-tattica dell’ISIL e dall’impiego militare della tecnologia disponibile sul mercato (off-the-shelf). In tale ambito i solda-


PENSIERO

LA STALINGRADO DEL DAESH Operazione “Eagle Strike” di Marco Ferrara

ti statunitensi e iracheni non si sono limitati ai combattimenti ravvicinati ma hanno adattato le loro tattiche, tecniche e procedure alla tecnologia a disposizione. Sono emerse pertanto molteplici osservazioni di carattere operativo e tattico come, ad esempio, l’integrazione degli assetti di intelligence, sorveglianza e ricognizione (ISR) per la condivisione in tempo reale delle informazioni

tattiche e l’impiego dei quadricotteri commerciali dei partner iracheni per colmare eventuali gap informativi. È stata registrata una preponderanza degli interventi di targeting dinamico ULVSHWWR D TXHOOL SLDQL¿FDWL D FDXVD della dinamicità intrinseca all’ambiente operativo di riferimento e, in tale ambito, i radar controfuoco, integrandosi con gli altri assetti ISR, KDQQR PDVVLPL]]DWR O¶HI¿FDFLD H OH

sorgenti di fuoco di precisione della coalizione. A seguire, una smisurata saturazione degli obiettivi, un’elevata densità degli assetti aerei e la strettissima prossimità dei bersagli alla linea di contatto hanno richiesto la disponibilità di un cospicuo numero di coordinatori del fuoco aereo; gli elicotteri d’attacco si sono dimostrati particolarmente utili nelle azioni di targeting n. 1/2021 I Rivista Militare

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nei confronti dei dispositivi esplosivi improvvisati predisposti dall’ISIL per contrastare la penetrazione delle forze della coalizione (autobombe), grazie alla capacità degli AH-64 di

Mappa della Battaglia di Mosul.

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colpire da angolazioni uniche. I bulldozer corazzati hanno guidato l’avanzata delle forze di manovra irachene e hanno rappresentato un elemento essenziale per la protezio-

ne da attentati esplosivi e la mobiOLWj ,Q¿QH OH IRU]H GHOOD FRDOL]LRQH hanno dovuto gestire sia gli ingenti ÀXVVL GL VIROODWL LQWHUQL FKH FDXVDvano la congestione delle principali linee di comunicazione e dei checkpoint, sia la presenza di numerose organizzazioni non governative che operavano all’interno dell’area. Oltre alle osservazioni sopra riportate, l’Operazione “Eagle Strike” ha consentito allo US Army di approfondire numerosi ammaestramenti e di consolidare molteplici lezioni apprese, le cui top 5 sono elencate e sintetizzate di seguito. In primis, è emersa l’impossibilità di isolare adeguatamente un moderno centro urbano. I centomila soldati che circondarono Mosul non riusciURQR D LVRODUH HI¿FDFHPHQWH O¶,6,/ ¿VLFDPHQWH H SVLFRORJLFDPHQWH GDOO¶HVWHUQR (GL¿FL H PDFHULH OLPLtarono sia l’osservazione sia i movimenti interni creando delle linee di contatto irregolari, mentre le rotte sotterranee conferivano un’elevata libertà di movimento consentendo al '$(6+ GL FRQGXUUH HI¿FDFL FRQWUDWtacchi locali. In secondo luogo, è stato rilevato


FRPH LQ DWWDFFR OH GLI¿FROWj FUHVFDno all’aumentare della durata e della profondità dell’operazione. L’approccio operativo utilizzato dall’ISIL mirava ad attirare le forze della coalizione all’interno della città indebolendo gradualmente l’avversario e riducendo di conseguenza la superiorità delle sue capacità offensive. In terzo luogo, è emerso come le forze in attacco perdano l’iniziativa facendo ingresso nel centro urbano. Nonostante la supremazia aerea della coalizione, le forze del DAESH hanno mantenuto l’iniziativa variando la resistenza della difesa da setWRUH D VHWWRUH DO ¿QH GL FRQWUROODUH LO ritmo della battaglia, concentrando O¶LPSLHJR GHO IXRFR VX VSHFL¿FKH unità della coalizione e adattando il proprio sostegno logistico sulla base dei progressi dell’operazione. L’ISIL anziché retrocedere e ritirarsi nel deserto, dove sarebbe sicuramente stato più vulnerabile all’osservazione e agli attacchi degli assetti aerei della coalizione, accetta di farsi accerchiare distribuendo i suoi 10 mila combattenti all’interno della città. Il suo obiettivo è attirare il maggior numero possibile di soldati iracheni,

intrappolarli e colpirli per minare la volontà della coalizione di proseguire la campagna militare. In quarto luogo, è emerso come le città completino e integrino il sostegno logistico delle forze ivi schierate. A Mosul, il sostegno logistico utilizzato dall’ISIL per sostenere le operazioni è stato attuato attraverso il ricorso a beni complementari quali ospedali, magazzini, strade e veicoli civili. Durante l’assedio, il DAESH ha pagato e costretto gli abitanti a raccogliere e racimolare tutte le classi di approvvigionamento utili per sostenere una solida difesa. Con questi mezzi di fortuna sono stati prodotti anche droni artigianali e autobombe, favorendone lo sviluppo e il perfezionamento delle tattiche di impiego nel corso dei combattimenti. ,Q¿QH OD TXLQWD OH]LRQH DSSUHVD KD evidenziato come il successo sia proporzionale al supporto della popolazione locale. L’ISIL ha usato gli abitanti di Mosul per estendere la sua portata operativa sia in termini temporali, sia spaziali. Durante i due anni di occupazione precedenti, il DAESH aveva investito molto per

assicurarsi il controllo di “cuori e menti” della popolazione locale, inÀXHQ]DQGR DWWHJJLDPHQWL FUHGHQ]H H SHUFH]LRQL DWWUDYHUVR XQ¶HI¿FDFH combinazione di intimidazioni e incentivi perché l’organizzazione era consapevole dell’importanza del sostegno della popolazione per difendere la città. L’attuale dottrina NATO di riferimento (ATP-99 Urban Tactics) descrive l’ambiente urbano di una città come l’insieme delle interazioni che sussistono al suo interno tra la popolazione che vi risiede, l’amELHQWH ¿VLFR VX FXL q VWDWD FRVWUXLWD e il complesso infrastrutturale che fornisce i servizi essenziali alla società cittadina e che rappresenta l’ossatura del soft/hard power della città. La coalizione è riuscita a libeUDUH OD FLWWj GL 0RVXO VFRQ¿JJHQGR la tenace difesa dell’ISIL all’interno del suo ambiente urbano integrando la manovra delle forze irachene con le capacità avanzate offerte dalla CJTF-OIR, ma soprattutto studiando il suo ambiente urbano SHU LQWHJUDUH HI¿FDFHPHQWH ULVFKL e opportunità nella condotta delle attività militari.

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PENSIERO

CONTRACTOR Questo sconosciuto di Gian Pio Garramone


La pronuncia del tribunale arbitrale internazionale sul caso dei Marò, oltre a segnare una vittoria per l’Italia, riporta l’attenzione sulla sicurezza del naviglio mercatile e più ampiamente su come gestire la sicurezza di installazioni strategiche, che non per forza sono istallazioni militari, e su che personale impiegare. Vediamo che nel mondo anglosassone è molto diffusa SHU TXHVWR WLSR GL DWWLYLWj OD ¿JXUD GHO contractor. Il termine contractor letteralmente sta ad indicare qualsiasi lavoratore che ha una forma di contratto d’opera verso un committente. In questi ultimi anni però la parola è entrata nel linguaggio comune per indicare il mestiere del Private Security Contractor (PSC). I PSC sono operatori di compagnie militari private (PMC) operanti nel settore della sicurezza privata a largo raggio, rivestendo vari compiti logistici e operativi. 4XHVWH ¿JXUH VRQR PROWR GLIIXVH H molto utilizzate anche da appaltatori governativi, soprattutto negli stati anglosassoni. L’Italia ha famigliarizzato con questo termine, più o meno nei primi anni del 2000, quando, in corrispondenza dell’inizio delle operazioni militari in Afganistan e Iraq, conseguenti all’11 settembre, i media nazionali trasmettevano le notizie sull’attentato agli uomini della Blackwater a Baghdad e del rapimento il 13 aprile 2004 di quattro nostri connazionali sempre in Iraq

del riacutizzarsi degli attacchi dei pirati nel Golfo di Aden e nel Mar Arabico. L’Italia per proteggere il naviglio civile approvò il D.L. 12 luglio 2011 n. 105 convertito nella legge n. 130 del 2 agosto 2011, che permette alle compagnie di navigazione di imbarcare personale armato, appartenente alla Marina Militare o personale privato quali guardie particolari giurate-GPG, per svolgere servizio di scorta. A riguardo è ormai tristemente famoso il, già citato in apertura, caso dei Marò imbarcati come nucleo militare di protezione sul mercantile Enrica Lexie. ,Q ,WDOLD QRQ HVLVWH OD ¿JXUD GHO 36& almeno per come si intende in ambito internazionale. Sulla scia degli interventi all’estero a cui il nostro paese partecipa, il legislatore non ha creato WDOH ¿JXUD FRQ OD ULVSHWWLYD QRUPDWLYD bensì con due differenti Decreti Ministeriali ha normato solo due singoli aspetti dell’attività di sicurezza ausiliaria. I decreti individuano nei GPG il personale deputato a svolgere questo WLSR GL FRPSLWR H DI¿GDQR DOOD VLFXUH]]D SULYDWD GXH VHWWRUL EHQ GH¿QLWL RYvero in ordine di pubblicazione, il D.M. n. 154 del 2009 prevede le disposizioQL SHU O¶DI¿GDPHQWR GHL VHUYL]L GL VLFXtra cui Fabrizio Quattrocchi (M.O.V.C. rezza sussidiaria nell’ambito dei porti, alla memoria) ucciso il giorno seguen- delle stazioni ferroviarie e dei relativi te. La notizia fu data dall’emittente Al mezzi di trasporto, mentre il D.M. n. Jazeera. Ulteriore evoluzione nell’uti- 139 del 2019 regola l’impiego di guarOL]]R GL WDOL ¿JXUH OR DEELDPR D VHJXLWR die giurate a bordo delle navi mercantili

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battenti bandiera italiana, che transitano in acque internazionali a rischio pirateria. Tralasciando il primo D.M. che riguarda un settore prettamente nazionale, possiamo notare che sul servizio di antipirateria il regolamento individua paletti molto stringenti sulle modalità d’imbarco, di porto, di utilizzo delle armi e munizioni e le modalità operative di svolgimento dei servizi a bordo. In realtà il nostro paese oltre a regolamentare l’attività di antipirateria, nulla ha fatto per tutto il possibile comparto di competenze che un contractor potrebbe svolgere, in supporto o ausilio alla Forza Armata in teatri operativi. /D PDQFDWD FUHD]LRQH GL WDOH ¿JXUD QHO nostro ordinamento sta determinando il fatto che gli italiani che volessero intraprendere questo tipo di attività lavorativa sono costretti a rivolgersi a compagnie estere.

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Proviamo però a capire chi sono i contractor, che compiti svolgono e, soprattutto, qual è il quadro normativo di riferimento. Chiacchierando sia con profani sia con addetti ai lavori, a questa domanda molti rispondono dicendo “… sono i mercenari!”, per non parlare di internet, su alcuni motori di ricerca e forum se si digita la parola contractor, si legge OD GH¿QL]LRQH ³«LO PHUFHQDULR R 36& è un militare che dietro compenso…” frase che nasconde almeno due staWXV JLXULGLFL EHQ GH¿QLWL H LQ FRQWUDVWR tra loro, quale lo status di militare e la ¿JXUD GHO PHUFHQDULR SHU QRQ SDUODUH del fatto che annovera militari, mercenari e contractor come se fossero un’unica cosa. Proviamo a fare chiarezza sull’argomento, entriamo nel cuore della nostra domanda. Non basta avere una

qualsivoglia arma in mano e percepire una paga più o meno alta per essere mercenari. Lo status GL PHUFHQDULR q GH¿QLWR GDO , Protocollo aggiuntivo alle Convenzioni di Ginevra del 1949 e dalla convenzione ONU del 1989 e, in ambito nazionale, dal Codice Penale all’art. 288. $QFKH OD ¿JXUD GHO contractor (PSC/ 30' q GH¿QLWD GD WUDWWDWL LQWHUQD]LRnali quale il documento di Montreux del 2008, sottoscritto anche dall’Italia. Esso è il primo documento internazioQDOH FKH GH¿QLVFH OH QRUPH DSSOLFDELOL alle attività delle PMC quando operaQR VXOOD VFHQD GL XQ FRQÀLWWR DUPDWR H quali i compiti che possono assolvere. Nella pratica il PSC svolge dei servizi VSHFL¿FL TXDOL VFRUWH SHUVRQDOLWj VHUYLzi tecnici, scorte convogli per la logistica, sorveglianza istallazioni, ecc. Tutto ciò sancito da un contratto, il cui com-


mittente può essere un privato ma, molto spesso, anche agenzie del Dipartimento della Difesa USA o agenzie dell’ONU, ecc. Il loro impiego, quindi, non è inserito nelle operazioni militari propriamente dette o nella conduzioQH GL DVVDOWL DXWR JHVWLWL R DO ¿DQFR GL reparti militari. L’uso della forza è limitato alla difesa del proprio obbiettivo e non può essere utilizzata per condurre operazioni militari di qualsivoglia entità. Il mercenario, invece, partecipa direttamente agli scontri, conduce operazioni militari al soldo di una delle parti. Per FRQ¿JXUDUVL LO PHUFHQDULDWR VL GHYRQR YHUL¿FDUH WXWWH OH FRQGL]LRQL GHWWDWH dall’art. 47 comma 2 del I Protocollo aggiuntivo del 1977 alle Convenzioni GL *LQHYUD UDWL¿FDWH GDOO¶,WDOLD FRQ OHJge 11 dicembre 1985 n. 762) che recita FRVu ³&RQ LO WHUPLQH ³PHUFHQDULR´ VL LQtende ogni persona • che sia appositamente reclutata, localmente o all’estero, per comEDWWHUH LQ XQ FRQÀLWWR DUPDWR • che di fatto prenda parte diretta DOOH RVWLOLWj • che prenda parte alle ostilità spinta dal desiderio di ottenere un SUR¿WWR SHUVRQDOH H DOOD TXDOH sia stata effettivamente promesVD GD XQD 3DUWH LQ FRQÀLWWR R D

suo nome, una remunerazione materiale nettamente superiore a quella promessa o corrisposta ai combattenti aventi rango e funzioni similari nelle Forze Armate di detta parte • che non sia cittadino di una parte LQ FRQÀLWWR Qp UHVLGHQWH GL XQ WHUritorio controllato da una parte in FRQÀLWWR • che non sia membro delle Forze $UPDWH GL XQD SDUWH LQ FRQÀLWWR • che non sia stato inviato da uno 6WDWR QRQ SDUWH QHO FRQÀLWWR LQ PLVVLRQH XI¿FLDOH TXDOH PHPEUR GHOOH Forze Armate di detto stato”. In seguito l’ONU, con una convenzione del 1989, ribadirà e integrerà quanto detto dal I Protocollo aggiuntivo alle &RQYHQ]LRQL GL *LQHYUD H ¿QR DO con il documento di Montreux, questa convenzione è stata l’unica norma per inquadrare l’operato anche delle PMC. Dando uno sguardo alle norme italiane troviamo il già citato art. 288 C.P. dal titolo “arruolamento o armamenti non autorizzati a servizio di uno Stato esteUR´ LO TXDOH UHFLWD Chiunque nel territorio dello Stato e senza approvazione del Governo arUXROD R DUPD FLWWDGLQL SHUFKp PLOLWLQR al servizio o a favore dello straniero,

è punito con la reclusione da tre a sei anni. La pena è aumentata se fra gli arruolati sono militari in servizio, o persone tuttora soggette agli obblighi del servizio militare. Tale reato è stato contestato in giudizio a due dei quattro contractor italiani, operanti e rapiti in Iraq. Gli stessi poi DVVROWL FRQ OD GLFLWXUD ³SHUFKp LO IDWWR non sussiste” (sentenza della Corte d’Assise di Bari del 16 luglio 2010). /D ¿JXUD GHO 30& VL LQVHULVFH LQ XQR scenario molto più ampio, che sta moGL¿FDQGR L FRQÀLWWL DUPDWL SRUWDQGROL sempre più verso la loro “civilizzazione”. Il fronte è enormemente cambiato negli ultimi venti anni. I numerosi conÀLWWL DUPDWL D FXL L PHGLD FL KDQQR DELWXDWL GDOOD ¿QH GHJOL DQQL QRYDQWD DG oggi, sono profondamente cambiati, sia nella forma di conduzione sia nelOH ¿JXUH FKH OD FRPEDWWRQR /H SDUWL LQ FRQÀLWWR VHPSUH SL VSHVVR LJQRUDQR le più elementari norme di diritto bellico H LO FRQ¿QH WUD RELHWWLYL PLOLWDUL H VWUXWWXre civili si va sempre più assottigliando. I governi tendono a minimizzare l’impiego delle proprie Forze Armate all’interno di tali scenari, di fatto privilegiando per la loro politica estera sempre più attori privati come le PMC. n. 1/2021 I Rivista Militare

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AZIONE

DAL VIRTUALE AL REALE Addestramento ai supporti di fuoco di Piervincenzo Pizz Pizzo zo

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Rivista R Rivi Ri iviisstta Militare Miilliitta M are re I n. n. 1/2021 1//2 202 021


Quando si parla di supporti di fuoco, VSHVVR VL SHQVD DOOD VFHQD GL XQ ¿OP dove un soldato chiede via radio l’intervento dell’artiglieria per neutraliz]DUH JOL HOHPHQWL RVWLOL LQ IDYRUH GHOOH proprie unità, o di un aereo che viene in soccorso alle unità che sono VXO WHUUHQR FRQ XQ ERPEDUGDPHQWR LO WXWWR FRQWUROODWR GDOOD WHOHFDPHUD di un drone o di un team di forze VSHFLDOL PLPHWL]]DWH LQ XQ SRVWR GL osservazione. Scene spettacolari YLVWH LQ PROWL action movies PD GLHWUR D TXHVWH DWWLYLWj FKH VHPEUDQR VHPSOLFL H VFRQWDWH FL VRQR GHOOH PLVXUH GL FRRUGLQDPHQWR FRPSOHVVH che nella realtà richiedono un adGHVWUDPHQWR LQWHQVR H FRQJLXQWR GL WDQWL HOHPHQWL FKH GHYRQR RSHUDUH LQVLHPH VIUXWWDQGR DO PDVVLPR O¶XQR gli effetti dell’altro: i Joint Fires. Realizzare un’organizzazione che consenta di poter addestrare i Joint Fires LQ XQ DPELHQWH UHDOH q XQD V¿GD DOWDPHQWH LPSHJQDWLYD H FRVWRsa, in quanto coinvolgerebbe aerei, elicotteri, droni aerei (Unmanned Aerial Vehicle - UAV) o droni terrestri (Unmanned Ground Vehicle -

UGV), unità navali che supportano FRQ LO IXRFR GDO PDUH XQLWj WHUUHVWUL GL PDQRYUD VX PH]]L EOLQGDWL R FRUrazzati, unità del genio in supporto DOOD PDQRYUD H QRQ XOWLPH OH XQLWj di supporto di fuoco con le diverse JLWWDWH GDL PRUWDL DJOL RELFL ¿QR DL lanciarazzi. Tutti supportati dagli DVVHWWL SHU OD VRUYHJOLDQ]D GHO FDPpo di battaglia che acquisiscano gli obiettivi e siano in grado di gestire e dirigere il fuoco terrestre ed aeUHR FRPH JOL RVVHUYDWRUL DYDQ]DWL Forward Observer (FO) o i Joint Terminal Attack Controller (JTAC) R LQVLHPH QHL Joint Fires Support Team (JFST). Tutti questi assetti terrestri, aerei H QDYDOL ODYRUDQGR LQVLHPH ULFKLHGHUHEEHUR DUHH GL DGGHVWUDPHQWR YDVWLVVLPH H SRWUHEEHUR HVVHUH esposti a rischio di incidenti senza una consolidata conoscenza delle SURFHGXUH GL FRRUGLQDPHQWR GHL Joint Fires DWWUDYHUVR OH PLVXUH GL Deconfliction e Battlespace Management (BM) che disciplinano, FRPH XQD WRUUH GL FRQWUROOR LQ XQ aeroporto, gli spazi aerei e terre-

stri evitando collisioni e disastri. Da studi effettuati si rileva che, se non si ha la possibilità di svolgere DWWLYLWj UHDOPHQWH VXO WHUUHQR OD VROX]LRQH DOWHUQDWLYD FKH SHUPHWWH LO PDJJLRU OLYHOOR GL DFTXLVL]LRQH GHOOH FRQRVFHQ]H ULVXOWD HVVHUH OD 6LPXlazione addestrativa. 1DWXUDOPHQWH OD 6LPXOD]LRQH QRQ VRVWLWXLVFH FRPSOHWDPHQWH O¶DGGHVWUDPHQWR VXO WHUUHQR PD QH DJHYROD OD IDVH GL DSSUHQGLPHQWR IRUPD]LRQH H FRQVROLGDPHQWR GHOOH SURFHGXUH LQVLHPH DOOD IDVH GL PDQHJJLR H IDPLOLDUL]]D]LRQH FRQ L VLVWHPL G¶DUPD OH VWUXPHQWD]LRQL H JOL HTXLSDJJLDPHQWL LQGLYLGXDOL H GL UHSDUWR LQ PRGR GD FUHDUH TXHOOD VLFXUH]]D FKH VROR XQD PDWXUDWD esperienza potrebbe dare. /D 6LPXOD]LRQH DGGHVWUDWLYD VYLluppata presso il Centro di AdGHVWUDPHQWR H 6YLOXSSR Virtual (CASV) del Centro Fires Targeting GHOO¶(, &)7,2 SUHVVR LO &RPDQGR Artiglieria in Bracciano, ha perPHVVR GL ULVROYHUH TXHVWR FRPSOHVVR TXDGUR GL SUREOHPDWLFKH FRQVHQWHQGR O¶DGGHVWUDPHQWR GL n. 1/2021 I Rivista Militare

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tutti gli assetti necessari alle procedure Joint Fires e poter usufruire GL QRWHYROL HOHPHQWL GL YDQWDJJLR ,O SULPR q OD ULGX]LRQH GHL WHPSL H GHL FRVWL GHOOD IRUPD]LRQH LQ TXDQWR OH SLDWWDIRUPH GL si DGDWWDQR IDFLOPHQWH DOOH HVLJHQ]H didattiche delle rispettive specialità G¶DUPD UHSOLFDQGR IHGHOPHQWH RJQL scenario operativo. Il personale, GRSR DYHU SUHVR FRQ¿GHQ]D FRQ WXWWL JOL VWUXPHQWL QHFHVVDUL YLHQH LPPHUVR VXELWR QHOO¶DPELHQWH VLQWHWLFR H OD IRUPD]LRQH QDVFH SURSULR GDOOH HVSHULHQ]H VXJOL VFHQDUL LQ DPELHQWH YLUWXDOH LQL]LDOPHQWH GLGDWWLFL SRL YLD YLD VHPSUH SL UHDOLVWLFL H FRPSOHVVL perché presi da Lezioni Apprese e GD VLWXD]LRQL UHDOPHQWH DFFDGXWH ¿QR D UHSOLFDUH IHGHOPHQWH XQ¶RSHUD]LRQH SULPD GL DQGDUH VXO FDPSR (Mission Rehearsal). ,O VHFRQGR HOHPHQWR LPSRUWDQWH q O¶LPPHUVLYLWj QHOO¶LPSLHJR GHL VLVWHPL GL 6LPXOD]LRQH Virtual, le postazioni, integrate con gli effetti visivi su scherPL FXUYL '20( FRQ L VLPXODFUL GL 60

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PH]]L H DSSDUDWL FRPSOHVVL H VLVWHPL G¶DUPD Mokup FRQ L VXRQL H L UXPRUL FKH ULSURGXFRQR O¶DPELHQWH UHDOH garantiscono sia che le procedure e le tecniche eseguite dallo specialista DGGHVWUDWR VLDQR TXDQWR SL IHGHOL alla realtà, sia la riduzione degli inFLGHQWL H LQIRUWXQL GXUDQWH OD IRUPD]LRQH GDO PRPHQWR FKH OD SUDWLFD VL ULYROJH D VLPXODFUL R DG HPXODWRUL GL VLVWHPL G¶DUPD H VWUXPHQWD]LRQL 3HUWDQWR OD ULSHWL]LRQH SUDWLFDPHQte continua delle procedure tecnico-tattiche proposte nei diversi scenari e quindi la possibilità di ripetere e adattare le stesse procedure anFKH LQ VLWXD]LRQL GLYHUVH ¿QFKp non vengono acquisite e consolidate con una certa padronanza in XQ DPELHQWH YLUWXDOH VHQ]D ULVFKL realizza nel personale addestrato TXHJOL DXWRPDWLVPL GL UHDWWLYLWj H velocità decisionale che in opera]LRQH ULVFKLDQR DOWULPHQWL GL HVVHUH LPSHGLWL R FRQGL]LRQDWL GD VLWXD]LRQL critiche di tensione e stress. Il CASV del CFTIO presso il Co-

PDQGR $UWLJOLHULD &20$57 KD FRVWLWXLWR XQ &HQWUR GL 6LPXODzione Joint Fires che consente di SRWHU ULGXUUH GUDVWLFDPHQWH L FRVWL delle attività addestrative e, conWHPSRUDQHDPHQWH DXPHQWDUH OH opportunità di esercitazione per WXWWH OH FRPSRQHQWL 1HOOH GLYHUVH UHDOWj GL 6LPXOD]LRQH addestrativa, nei vari paesi della 1$72 SXUWURSSR L VLVWHPL GL 6LPXOD]LRQH VSHFL¿FL SHU L VXSSRUWL di fuoco sono pochi e spesso privilegiano la sola funzione di osservazione del fuoco tralasciando le altre, oppure vengono sviluppati in PDQLHUD VHWWRULDOH VHSDUDQGR OH GLYHUVH FRPSRQHQWL LQ DUHH LQGLSHQdenti l’una dall’altra. Sfruttando l’esperienza decennale del personale del CFTIO nel settore GHOOD 6LPXOD]LRQH q VWDWR XWLOL]]DWR LO VLVWHPD GL VLPXOD]LRQH 9%6 LQ EDVH DL SL PRGHUQL WUHQG GL LPSLHgo, facendolo evolvere in un sistePD GL VLPXOD]LRQH GLQDPLFR LPPHUVLYR PRGXODUH HG LQWHURSHUDELOH


,Q XQ HGL¿FLR FRPSOHWDPHQWH GHGLFDWR DOOD 6LPXOD]LRQH FRQ GLYHUVH aree dedicate per le differenti tipoloJLH GL LPSLHJR q VWDWR VYLOXSSDWR XQ &HQWUR $GGHVWUDPHQWR H 6YLOXSSR Virtual &$69 GRYH LQ XQ DPELHQWH GL VLPXOD]LRQH SURFHGXUDOH • QHOOH IDVL GL IRUPD]LRQH LQGLYLduale, possono essere attivate le singole sessioni addestrative GL VSHFLDOLWj SHU L 3RVWL &RPDQdo di Artiglieria, per gli osservatori avanzati Forward Observer (FO) e per i JTAC dove il CFTIO KD O¶$FFUHGLWDPHQWR 1$72 • QHOOH VHVVLRQL GL DGGHVWUDPHQto collettivo invece, in un unico FRQWHVWR q SRVVLELOH DGGHVWUDre, all’interno di uno scenario FRQGLYLVR XQLWj GL PDQRYUD unità del genio in supporto alla PDQRYUD XQLWj GL DUWLJOLHULD FKH VRGGLV¿QR OH HVLJHQ]H GHO VXSporto di fuoco generale e diretto D IDYRUH GHOOH XQLWj GL PDQRYUD JTAC, gli osservatori avanzati FO e UAV per il controllo inteJUDWR GHO FDPSR GL EDWWDJOLD JOL assetti aerei ed elicotteri per il

supporto di fuoco aereo ad ala ¿VVD H URWDQWH H JOL DVVHWWL GHOOD PDULQD SHU LO IXRFR QDYDOH H DHronavale, le Joint Fires Exercise - Computer Assisted Exercise (JFX CAX) MEDUSA. 7XWWR TXHVWR FRPSOHVVR VLVWHPD GL DGGHVWUDPHQWR LQROWUH SXz DQFKH collegarsi con altri siti e centri di siPXOD]LRQH LQ TXHOOD FKH VL FKLDPD VLPXOD]LRQH GLVWULEXLWD H IHGHUDWD LQ FDVR GL FROOHJDPHQWR FRQ VLVWHPL GLYHUVL GDO 9%6 &Lz VL WUDGXce nella stessa rappresentazione GL XQR VFHQDULR YLVLELOH VXO VLVWHPD 9%6 SHU WXWWL JOL RSHUDWRUL LQ WXWWL L siti, ovvero il fante dal suo sito potrà chiedere il supporto di fuoco all’osservatore e vedere gli effetti del IXRFR HURJDWR GDL VLVWHPL RSHUDQWL da un altro sito, potrà chiedere l’intervento di una Close Air Support (CAS) in cui i rispettivi operatori di DHUHR R HOLFRWWHUR VDUDQQR ¿VLFDPHQWH QHOOH ORUR VHGL PD RSHUHUDQQR VHPSUH VXOOR VWHVVR VFHQDULR VLD LQ DPELWR QD]LRQDOH VLD LQ DPELto NATO con i paesi alleati. Le esercitazioni di questo tipo costi-

WXLVFRQR XQ IRQGDPHQWDOH DPELHQte di convergenza di tutte le unità coinvolte in un’operazione, dove le richieste di supporto di fuoco inteUHVVDQR WUDVYHUVDOPHQWH WXWWL L OLYHOOL operativi e la conoscenza delle proFHGXUH ULVXOWD XQ¶HVLJHQ]D FRPXQH H LQGLVSHQVDELOH VSHFLDOPHQWH LQ DPELWR 1$72 H LQWHUQD]LRQDOH /¶DPELHQWH GL VLPXOD]LRQH Virtual VYLOXSSDWR FROOHJDQGRVL FRQ O¶DPELHQWH GL VLPXOD]LRQH Live con le XQLWj VXO WHUUHQR H FRQ O¶DPELHQWH GL VLPXOD]LRQH Constructive per l’adGHVWUDPHQWR GHL 3RVWL &RPDQGR GL *UDQGH 8QLWj FRVWLWXLVFH XQ LPSRUtante anello di congiunzione per il FRPSOHWDPHQWR GHOOH SURFHGXUH GL LPSLHJR GHL VXSSRUWL GL IXRFR GDO VLQJROR VROGDWR VXO WHUUHQR ¿QR DO 3RVWR &RPDGR GL *UDQGH 8QLWj L’offerta addestrativa del CASV &)7,2 UDSSUHVHQWD XQ¶RWWLPD ULVRUsa, a disposizione dei Joint Fires della nazione e dei paesi NATO che SHUPHWWH GL FRQVHJXLUH XQ DGGHVWUDPHQWR FRPSOHWR H FRHUHQWH FRQ OH HVLJHQ]H VHPSUH SL DPEL]LRVH GHOOH PRGHUQH )RU]H $UPDWH

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AZIONE

EMERGENZA “CEDRI” Un impegno senza soste di Igor Piani

Il quattro agosto 2020 una violentissima esplosione sventra Beirut. Devasta letteralmente il tessuto urbano. Le prime stime parlano di centinaia di morti, migliaia di feriti e decine di migliaia di case distrutte o lesionate. Le immagini svelano uno scenario apocalittico che, nell’immediatezza dell’evento, fa temere un atto di guerra, ma le successive ricostruzioni riportano all’incuria umana che ha lasciato depositate 2.750 tonnellate di nitrato di ammonio sequestrato sei anni prima e mai gestito. 62

Rivista Militare I n. 1/2021

Immediata la richiesta di aiuto interna ed internazionale per un Paese che, pochi mesi prima, aveva dichiarato il default economico e che, come tutta la regione medio orientale, soffre dell’emergenza COVID-19. I social diventano un veicolo di comunicazione fondamentale per gestire le emergenze e le necessità della popolazione. Nell’imminenza degli aventi la rete rilancia le necessità e si legge in un tweet: “[...] il grande ospedale di Beirut non può più ricevere feriti”. Il quadro della città è spettrale. Tre ospedali distrutti e


L’allestimento dell’ospedale militare da campo.

i restanti messi fuori uso dalla mancanza di corrente. Le Forze Armate italiane, attivate dal livello politico, si trovano a dare una corale risposta a questa ennesima emergenza del 2020 e in pochi giorni individuano ed approntano degli assetti per portare supporto sanitario e materiale all’area del comando del Brigadier Generale Giovanni Di Blasi. L’Esercito fornisce personale e assetti del 6° Reggimento Genio Pionieri di Roma (operatori e macchine movimento terra), del 3° Reparto di Sa-

nità “Milano” (ospedale da campo), forte della sua esperienza nell’allestimento della struttura a Crema nella prima ondata dell’emergenza COVID, e del Reggimento Gestione aree di Transito di Bellinzago Novarese (personale e materiale per il supporto allo schieramento). Per il personale del 3° Reparto di Sanità e del suo comandante il Ten. Col. Michele Ricci si tratta del secondo rischieramento in meno di una settimana. Dalle sue parole traspare la consapevolezza che la rapidità di azione

può salvare vite umane. “Allertati il 14 agosto - racconta - in un periodo di riposo del personale, riusciamo il 19 a caricare a Brindisi la prima aliquota di materiale. Tra gli uomini imbarcati sulla nave e sugli aerei che ci hanno portato in Libano, molti hanno già schierato l’ospedale da campo a Crema nel mese di marzo nel pieno della prima ondata nazionale dell’emergenza coronavirus; SHUVRQDOH FRPSHWHQWH TXDOL¿FDWR che aveva dimostrato e ha dimostrato con il suo lavoro preparazione e professionalità”.

Il Ministro della Difesa Lorenzo Guerini visita l’ospedale militare da campo a Beirut accolto dal Ten. Col. Michele Ricci. n. 1/2021 I Rivista Militare

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Prosegue il Ten. Col. Ricci. “A Beirut, nell’area della cittadella universitaria, allestiamo un ospedale che, forte di trenta tende e quindici shelter logistici e medicali, avrebbe dovuto lavorare come un “Role 2 base” ed invece, viste le moltissime richieste della popolazione civile e delle autorità nazionali locali, si è trovato ad operare come un “Role 2 avan]DWR´ LQ JUDGR GL RVSLWDUH ¿QR D pazienti contemporaneamente. Al termine degli oltre due mesi di attività, iniziata l’8 settembre con l’ingresso del primo paziente, l’ospedale da campo ha permesso ai medici del policlinico militare “Celio” di effettuare oltre 1.100 visite specialistiche ambulatoriali a pazienti libanesi”. L’esplosione avvenuta nel porto di Beirut e la pandemia hanno aggravato una situazione già delicata, sottolinea il Ten. Col. Ricci. “Il personale si è fatto carico anche di talune richieste della sanità libanese di contrasto all’emergenza Covid-19 contribuendo (soprattutto per quelle classi sociali più disagiate, impossibilitate ad utilizzare una sanità privata imperante nel Paese) DG HIIHWWXDUH SL GL WDPSRQL XQD GLVSRQLELOLWj HG XQD ÀHVVLELOLWj GL azione sottolineate anche dal Presidente del Consiglio Conte durante la sua visita all’operazione”. 64

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“Con i suoi assetti e gli ambulatori polispecialistici di medicina d’urgenza, di terapia intensiva, con la farmacia per la distribuzione dei farmaci e i laboratori di analisi (ematochimiche e COVID-19), l’ospedale è stato, nella concreta realtà dei fatti, un supporto tangibile nella gestione dell’emergenza. Una gestione preparata in decine di esercitazioni e di corsi propedeutici svolti dal personale. Questa preparazione ha reso il reparto di Sanità in grado di

operare in contesti diversi. Beirut con la sua emergenza si è inserito tra lo schieramento allestito a Crema in occasione della prima ondata di COVID-19 in Italia e l’impegno profuso a Cosenza per contribuire a fronteggiare la seconda ondata. Un impegno senza soste che ha mostrato un esempio di professionalità e impiego di un assetto speFLDOLVWLFR HI¿FDFH HG HI¿FLHQWH Un orgoglio per qualunque Comandante”.


INFORMAZIONE PUBBLICITARIA


AZIONE

ITALIAN MILITARY MEDICAL TEAM In Kosovo contro il COVID-19 di Cristian Vito Benegiamo

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Nella medicina delle catastrofi è ampiamente riconosciuto il ruolo della Sanità Militare quale strumento efficace nella gestione delle crisi, grazie all’esperienza maturata nei conflitti bellici. 0ROWHSOLFL VRQR OH V¿GH FKH SRQH GLnanzi la pandemia da Sars-Cov-2: • ULVSHWWR DOO¶LQÀXHQ]D ³VSDJQROD´ GHO ULFKLHGH XQ ULQQRvamento dei modelli di risposta all’emergenza, considerate le GLYHUVH FDUDWWHULVWLFKH GHPRJUD¿FKH GL VYLOXSSR H GL LQWHUconnessione della popolazione mondiale attuale; • il disordine informativo (infodePLD FKH ID GD DPSOL¿FDWRUH DO disorientamento della popolazione nella fase emergenziale, ritardando i processi di risposta coordinata; • la necessità di un coordinamento intersettoriale a livello nazionale e internazionale, per superare LQVLHPH OD FULVL XPDQLWDULD FKH q DQFKH FULVL GHL PRGHOOL VRFLDOL politici, ed economici. L’avvento della pandemia da 6DUV &RY KD IRUWLILFDWR OD SUHsenza e il ruolo dell’Italia in Kosovo. Al fine di assistere le Istituzioni sanitarie locali e di potenziare la propria risposta alla pandemia, il Comando Operativo di vertice

Interforze, attraverso un’azione congiunta Difesa-Esteri, facilitata GDO &RPDQGR .)25 KD GLVSLHJDto per due mesi in teatro l’Italian Military Medical Team (IMMT). I componenti del team (due Ufficiali Medici e due Sottufficiali Infermieri) sono stati selezionati tra i miOLWDUL GL WXWWH OH )RU]H $UPDWH FKH KDQQR VXSSRUWDWR JOL RVSHGDOL FLYLli del Nord Italia durante la prima ondata di COVID-19. Dalla proclamazione della propria indipendenza nel 2008, il Kosovo mostra un tasso di crescita medio GHO FRQ XQD VLJQL¿FDWLYD GLpendenza dalle rimesse della diaspora (15% del PIL). Nonostante la crescita, il Paese soffre di elevati tassi di disoccupazione, con particolare riferimento alle donne e ai giovani. Inoltre il 35% dei lavoratori è impiegato nel settore informale, escludendo numerosi individui dai regimi di assistenza sociale e mettendo a dura prova i già limitati fondi pubblici. Nonostante alcuni progressi, l’aspettativa di vita rimane ancora lontana dalla media europea. Solo il 7% della popolazione in .RVRYR KD SL GL DQQL OH FRsiddette malattie non comunicabili 1&' QRWH DQFKH FRPH PDODWWLH FURQLFKH DIIOLJJRQR LO GHJOL

adulti. Le NCD e la povertà sono stati indicati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) tra L SRWHQ]LDOL IDWWRUL GL ULVFKLR SHU complicanze da COVID-19. Inoltre il 30,5% della popolazione vive in famiglie multigenerazionali, fattoUH FKH DPSOLILFD OD GLIIXVLRQH GHO Coronavirus e le sue conseguenze, in particolare nelle fasce di popolazione fragili. Secondo alcune stime, la pandemia SURYRFKHUj QHL SURVVLPL DQQL XQD contrazione dell’economia compreVD WUD LO H LO FRQ LO ULVFKLR di gettare il Paese in una profonda recessione. Da circa un anno, sulla crisi pandemica, si è inoltre innestata una FULVL GL JRYHUQR FKH UDOOHQWD XOWHriormente il cammino del Paese. Dal 13 marzo (data in cui è stato rilevato il primo caso di SarsCov-2 in Kosovo) al 9 novembre 2020, sono stati registrati 24.792 positivi, 768 decessi e 16.226 guarigioni. La fascia d’età maggiormente colpita riguarda i giovani tra i 20 e i 29 anni, in gran parte asintomatici o paucisintomatici. Il tasso di mortalità locale si attesta DO JOL DQ]LDQL KDQQR OD SURgnosi peggiore. Secondo un recente rapporto della Banca Mondiale, la risposta del-


la sanità pubblica alla pandemia è fortemente limitata rispetto alle FUHVFHQWL ULFKLHVWH OHJDWH DO &2VID-19, sottolineando l’importanza delle misure di contenimento. Il numero di medici e infermieri SHU SD]LHQWH QRQFKp LO QXPHUR GL SRVWL OHWWR VRQR WUD L SL EDVVL in Europa (Figura 1). Complice la diaspora, negli ultimi cinque anni il numero dei medici è diminuito di oltre un terzo. L’obiettivo primario della risposta internazionale alla pandemia è quello di limitare la trasmissione interumana del virus, curare gli LQIHWWL FKH VYLOXSSDQR PDODWWLD garantendo al contempo i livelli essenziali di assistenza per le altre patologie. Le attività dell’IMMT, espletate in stretto coordinamento con le Organizzazioni Internazionali operanti sul campo, si sono sviluppate lungo le seguenti direttrici: risk assessment, training & advising, community engagement. La visita presso tutti gli Ospedali 5HJLRQDOL KD FRQVHQWLWR DOO¶,007 XQ¶DWWHQWD YDOXWD]LRQH GHO ULVFKLR sul territorio. In tale frangente è stato possibile entrare nei reparti COVID-19, per condividere col personale sanitario le strategie condotte in Italia per fronteggiare la pandemia e discutere alcuni FDVL FOLQLFL SURSRVWL GDL FROOHJKL kosovari. Il team KD DYXWR DQFKH O¶RSSRUWX-

nità di visitare il Policlinico KSF (Kosovo Security Force) per conoscere le attività condotte dal comparto sanitario militare locale a favore delle istituzioni civili per l’emergenza pandemica. Al fine di implementare le conoVFHQ]H WHFQLFKH QHOOD JHVWLRQH del paziente affetto da COVID-19 e le capacità gestionali sul terriWRULR O¶,007 KD RUJDQL]]DWR XQ ciclo di seminari, mediante web conference, rivolti a personale sanitario civile e militare kosovaro. L’iniziativa si è avvalsa di eminenti relatori della sanità civile e militare italiana coinvolti in prima linea nella gestione ospedaliera e territoriale dei pazienti affetti da COVID-19. Al fine di implementare la campagna di community engagement, il team VDQLWDULR KD SDUWHFLSDWR DJOL emergency meeting delle principali municipalità kosovare. Al meeting, presieduto dal sindaco, partecipano i rappresentanti delOH SDUWL SROLWLFKH H VRFLDOL ORFDOL DL quali il team KD IRUQLWR FRQVXOHQza sulla gestione territoriale della pandemia (analisi dei dati e delle azioni di contenimento). $O ¿QH GL SURPXRYHUH OD ULFHUFD VFLHQWL¿FD O¶,007 KD VWLODWR XQ SURtocollo, vagliato dal Comitato Etico Kosovaro, per il sequenziamento del genoma virale del ceppo di Sars-Cov-2 diffuso in Kosovo, avvalendosi dell’expertise del Dipar-

WLPHQWR 6FLHQWL¿FR GHO 3ROLFOLQLFR Militare di Roma. Il sequenziamento è un processo GDO JUDQGH YDORUH VFLHQWLILFR FKH consente di indagare sulla storia del virus, per comprendere le traiettorie lungo le quali si è diffuso nel mondo, valutandone la sua distribuzione nel tempo e nello spa]LR H OH VXH YDULDQWL SL DJJUHVVLYH QRQFKp TXHOOH SL VXVFHWWLELOL alle terapie e ai vaccini. Il 4 novembre 2020, in occasione del Giorno dell’Unità Nazionale e della Giornata delle Forze ArPDWH O¶,007 KD RUJDQL]]DWR XQD donazione alla Clinica Malattie Infettive di Pristina di dispositivi di protezione individuale. L’iniziativa del team sanitario è stata finalizzata, grazie alla cellula CIMIC, dagli Artiglieri del 5° RegJLPHQWR ³6XSHUJD´ GL 3RUWRJUXDUR FKH FRVWLWXLVFRQR LO &RPDQGR Regionale Ovest della missione NATO KFOR. /¶,007 KD VYROWR SUHVVR OH SULQFLSDli città kosovare campagne di sensibilizzazione al rispetto delle misure preventive. Il team KD LQJDJJLDWR altresì le comunità religiose locali, attraverso incontri mirati, consaSHYROH FKH HVVH FRVWLWXLVFDQR GHL ORFDO LQÀXHQFHU nella divulgazione GHOOH EXRQH SUDWLFKH GL SUHYHQ]LRQH e protezione individuale. Secondo un recente sondaggio delOD VRFLHWj ORFDOH ³Pyper”, in Kosovo un terzo della popolazione non

Fig 1

Personale sanitario nei Balcani rapportato alla popolazionei (fonte Eurostat 2018).

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crede all’esistenza del Sars-Cov-2, PHQWUH LO KD DIIHUPDWR FKH LO YLUXV VLD ³PHQR ULVFKLRVR GL TXDQWR descritto” dalle autorità e dai media. /¶,007 KD RUJDQL]]DWR SHU TXHVWR un incontro interattivo con i giovani (18-22 anni), coinvolgendoli attraverso contributi video e sonGDJJL FKH WHVWDVVHUR OH UHD]LRQL SVLFRORJLFKH H OH SURSULH FRQRscenze sul COVID-19. L’iniziativa rappresenta in assoluto la prima forma di cooperazione Civile-Militare nel campo del community engagement rivolto ai giovani kosovari in particolare. La pandemia minaccia il delicato equilibrio sociale, politico ed economico dei paesi balcanici. Il .RVRYR LO ³Newborn”, come celeEUD XQR GHL VXRL SL IDPRVL PRnumenti (inaugurato il 17 febbraio 2008, giorno dell’indipendenza), necessita soprattutto in questa fase storica di rafforzare il dialogo con la Serbia, con l’aiuto della comunità internazionale. In tale contesto, la missione KFOR riveste un ruolo fondamentale per il mantenimento della pace e della sicurezza del Paese e agisce da facilitatore delle iniziative dei vari

Stati membri, come quella messa in campo dall’Italia in occasione della pandemia. L’IMMT, oltre ad aver fornito il proprio contribuito sul campo per O¶HPHUJHQ]D GD &RURQDYLUXV KD voluto esportare in Kosovo un modello di gestione della pandemia FKH SDVVD VRSUDWWXWWR DWWUDYHUVR LO coinvolgimento della popolazione, quale partner essenziale di una cooperazione coordinata con governo e autorità locali. La pandemia si profila come la priorità dei prossimi mesi per il Kosovo così come per la missioQH .)25 ³To keep a safe and security environment”, come recita uno dei compiti essenziali della missione, vuol dire in questo momento occuparsi soprattutto delle possibili conseguenze di un’inadeguata gestione dell’emergenza sanitaria. Con l’aiuto delle Organizzazioni Internazionali, la pandemia può tuttavia trasformarsi in opportunità concessa al governo kosovaro per cambiare approccio nei confronti della sanità pubblica, magari investendo maggiormente sui giovani e sulle infrastrutture.

Non ultimo, un’adeguata gestione della pandemia in Kosovo ULFKLHGH GD SDUWH GHOOD SRSRODzione, la stessa determinazione H SDUWHFLSD]LRQH FKH KDQQR FRQtribuito a condurre il Paese alla GLFKLDUD]LRQH XQLODWHUDOH GHOOD sua indipendenza nel 2008.

BIBLIOGRAFIA

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L’Italian Military Medical Team.

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AZIONE

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ADATTARSI E RAGGIUNGERE LO SCOPO La gestione del COVID in UNIFIL di Igor Piani

Guanti e mascherine, questo è stato il paradigma del personale di UNIFIL dal marzo 2020. Anche le missioni fuori area si sono dovute confrontare infatti, con un nemico imprevedibile: la pandemia. Ogni missione militare DWWUDYHUVD IDVL GHWWDWH GDOOD SLDQL¿cazione, una scansione del tempo che determina il susseguirsi di attività operative, logistiche e di guarnigione; ogni operazione ha una sua timeline &RPH RJQL SLDQL¿FD]LRQH anche quella operativa delle missioni q LQÀXHQ]DWD GDJOL HYHQWL H OD SDQGHmia, dichiarata dall’OMS a marzo del 2020, non ha risparmiato neppure le missioni fuori area che, nelle prime fasi, si sono trovate a fronteggiare, giorno per giorno, l’evolversi della situazione sanitaria. Nel Sud del Libano i caschi blu di “Leonte XXVII” hanno così affrontato la necessità di programmare nuovamente quanto HUD VWDWR SLDQL¿FDWR GRYHQGRVL DGDWtare alle nuove esigenze. L’adozione di guanti e mascherine non è stato l’unico cambiamento operativo dettato dalla pandemia, la missione e il Sector West a guida italiana, infatti, ha dovuto organizzarsi in tempi brevissimi SHU SLDQL¿FDUH QXRYDPHQWH H FRQ aggiornamenti e variazioni che si sono susseguite di settimana in settimana. In primis lo svolgimento delle proprie attività operative sancite dalla risoluzione 1701, il mantenimento del livello addestrativo risultato più complicato con le restrizioni al movimento e all’impiego delle aree addestrative e, in ultimo, una delle fasi più delicate della missione: il passaggio di responsabilità con il successivo contingente. “/a mascherina q un vero sacri¿cio, ti sembra manchi l’aria stessa -ricorda un capo pattuglia- i guanti in lattice non sono poi così diversi dai guanti operativi, anche se il blu ospedaliero è quanto di più lontano ci sia dalle caratteristiche tattiche dei nostri indumenti”. Una attenzione, quella imposta ai caschi blu che, se serve a far operare i militari in sicurezza, ha il non secondario scopo di raccontare indirettamente alla popolazione del luogo che le truppe internazionali non sono portatrici del virus, compito non semplin. 1/2021 I Rivista Militare

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ce nel primo periodo della pandemia se si pensa che accanto agli italiani (all’epoca terza nazione al mondo per contagi) operano miliari della Corea del Sud e truppe cinesi. Una serie di cautele che, divenute poi naturali per tutti, furono inizialPHQWH GLI¿FROWRVH ,O FRQWLQJHQWH VL è trovato a emanare disposizioni igienico sanitarie che tenessero in considerazione le direttive delle Nazioni Unite, della propria nazione, di quelle degli altri contingenti, senza andare a infrangere le regole dello stato ospitante. Una vera babele di norme in cui, con il supporto del COI e degli assetti nazionali, si è trovato ad operare il Comandante del contingente, il Gen. B. Diego Filippo Fulco. Le decisioni prese sono andate a toccare la sfera operativa, sanitaria e personale. Le limitazioni DOO¶DWWLYLWj ¿VLFD OH UHVWUL]LRQL DOO¶DGdestramento, l’impossibilità del periodo di riposo in Patria sono state pesanti ma necessarie. L’approvvigionamento nelle primissime fasi, dal libero mercato, delle GRWD]LRQL LQGLYLGXDOL q XQ¶DOWUD V¿GD vinta se ogni militare opera provvisto di dispositivi di protezione secondo le sue esigenze e necessità. Un risulWDWR QRQ VFRQWDWR SULPD GHOO¶DIÀXVVR dei materiali dalla madrepatria. Le truppe dell’ONU, mantenendo saldi i caveat nazionali, si sono mosse da subito per supportare anche la popolazione in termini materiali sanitari: la pandemia in Li72

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bano infatti esplodeva in una nazione che aveva da poco dichiarato il default economico e si trovava alla ULFHUFD GL ¿QDQ]LDPHQWL LQWHUQD]LRnali. Un problema nel problema. Reperimento e donazioni di dispo-

sitivi di protezione individuali per il comparto sanitario e Forze dell’Ordine nonché respiratori e sistemi per analizzare i tamponi hanno scandito la cronologia del supporto ai Libanesi, passando attraverso la


debole sanità pubblica per aiutare lo Stato da un lato e per non fare distinzioni tra i molteplici attori del territorio. Un’attenzione capita e ricambiata sia dagli operatori sanitari sia dalle ¿JXUH SXEEOLFKH ¿QR DJOL RUJDQLVPL internazionali, tantoché, in quei primi giorni, il Department of Peace Operations delle Nazioni Unite ha riportato nei suoi tweet l’operato italiano. La vita nella base è stata sancita da orari da rispettare e limitazioni, così pesanti all’epoca e così risibili se confrontate ora con le restrizioni imposte in Italia. Videochiamate e chat sono servite ad arginare la necessità di contatto umano tra i soldati e le famiglie, ancor più richiesto vista la reciproca preoccupazione. I video sulla necessità di prestare attenzione all’igiene delle mani, proiettati in mensa, hanno iniziato a far parte integrante di ogni singola giornata. Le attività operative, il controllo della Blue Line, fulcro della missione non hanno subito variazioni con uno sforzo notevole del personale viste le mutate condizioni e, così, giorno dopo giorno, con il tempo scandito dal bollettino dei contagi analizzato ogni mattina in un brie¿ng che sembrava una mano-

vra di accerchiamento crescente, “Leonte XXVII” è giunto, con oltre due mesi di impegno aggiuntivo avendo le Nazioni Unite congelato qualsiasi tipo di cambio di personale per limitare le possibilità di trasmissione del virus, al termine del proprio mandato. Una situazione così eccezionale che ha portato al primo matrimonio tra due militari celebrato in missione. Fiorella e Vincenzo, due graduati, si sono sposati in Libano e hanno proseguito poi nel loro servizio in zona d’operazione. In ogni missione il cambio è uno dei momenti delicati e i Granatie-

ri di Sardegna, primo contingente italiano numericamente importante a rientrare in Italia dall’estero, si è trovato a riorganizzare il passaggio di consegne inserendo, nella già delicata attività, la quarantena imposta dalle Nazioni Unite. Il personale di ogni volo in ingresso trascorre quattordici giorni in quarantena per minimizzare le possibilità di contagio che, in un ambiente chiuso come le basi, avrebbe un impatto diretto sull’assolvimento della missione stessa. Sono state predisposte quindi strutture specifiche. Una nuova scommessa affrontata con professionalità e consapevolezza da ogni casco blu. Attori principali sono stati gli assetti logistici ma ogni militare ha consapevolmente partecipato al cambiamento. Sono così nate dal nulla le “aree quarantena”: strutture pronte ad ospitare i militari in ingresso, fornite di supporti informatici per consentire l’inprocessing in videoconferenza, percorsi separati e segnalati, aree dedicate alla pratica sportiva risultata indispensabile in momenti di inattività prolungata. Un lavoro che ha dato i suoi frutti se il primo contingente italiano in Libano ad affrontare il COVID, quello con maggiore permanenza continuativa dall’avvio di Leonte nel 2006, non ha subito nessun contagiato e ha portato a casa, nove mesi dopo l’immissione, il plauso delle Nazioni Unite per il lavoro svolto in condizioni di eccezionalità.

C.le Magg. Ca. Vincenzo De Rita e C.le Magg. Sc. Fiorella Tomasino sposi l’8 Maggio.

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AZIONE

IL DOMINIO SPAZIO L’Esercito nel prossimo futuro di Massimo Ancora

Lo spazio, recentemente riconosciuto dalla NATO quale quinto dominio operativo per le operazioni militari al pari dei domini terrestre, navale, aereo e cyber, garantisce servizi e applicazioni fondamentali per tutti i FRPSDUWL GHOOD 'LIHVD LQÀXHQ]DQGR in modo determinante il successo delle moderne operazioni militari. Per questa ragione, l’Esercito considera lo spazio come un imprescindibile elemento delle operazioni terrestri nonché un indispensabile strumento per il mantenimento della supremazia informativa negli attuali e futuri scenari d’impiego, nella considerazione che il dominio spaziale KD XQ GLUHWWR LPSDWWR VXOO¶HI¿FDFLD delle missioni, delle quali la componente terrestre continuerà a rappre74

Rivista Militare I n. 1/2021

sentare l’elemento decisivo. I principali servizi offerti rientrano nei settori delle comunicazioni satellitari, Positioning, Navigation and Timing (PNT), osservazione della terra ed applicazioni di Intelligence, Surveillance and Reconnaissance (ISR), contribuendo in modo tangibile ad assicurare capacità operative irrinunciabili per le Forze Armate. Tali servizi, se da un lato sono un fattore abilitante all’impiego dei moderni apparati, rappresentano altresì un elemento di estrema vulnerabilità poiché la loro eventuale indisponibilità può avere ripercussioni determinanti e trasversali sull’intero spettro delle operazioni. In ambito nazionale, con l’entrata in vigore della Legge 11 gennaio 2018,

n. 7, è stata attribuita al Presidente del Consiglio dei Ministri “l’alta direzione, la responsabilità politica generale e il coordinamento delle politiche dei Ministeri relative ai programmi spaziali e aerospaziali” con l’istituzione del “Comitato interministeriale per le politiche relative allo spazio e all’aerospazio” (COMINT). Con l’emanazione dei documenti “Indirizzi del Governo in materia spaziale e aerospaziale” e del discendente “Strategia nazionale di sicurezza per lo spazio”, il Governo ha poi individuato i settori spaziali ritenuti strategici, considerato l’impatto delle loro potenziali ricadute per la sicurezza, la difesa, la salvaguardia dell’ambiente, del patrimonio culturale e paesaggistico della


&HQWUR GL 6XSHUYLVLRQH H &RQ¿JXUD]LRQH GL 6LVWHPL 6DWHOOLWDUL (Ce.S.Co.Si.S.), dell’11° Reggimento Trasmissioni in Civitavecchia.

nazione. Questi ambiti di interesse comprendono, secondo l’ordine di priorità dettato dall’autorità governativa, le telecomunicazioni, l’osservazione della Terra e la navigazione, lo studio dell’universo, l’accesso allo spazio, il volo sub-orbitale, le piattaforme stratosferiche, le capacità di in-orbit servicing (interventi di manutenzione sui satelliti) incluse le manovre di de-orbiting, l’esplorazione robotica ed umana dei corpi celesti. L’interesse nel settore spazio ha quindi dato luogo, a livello interna]LRQDOH D XQD VLJQL¿FDWLYD ULRUJDnizzazione dei Dicasteri della Difesa con la creazione di nuove unità organizzative di vario livello e, nel caso statunitense, di una nuova Forza Armata. In ambito nazionale,

la Difesa ha costituito nel novemEUH O¶8I¿FLR *HQHUDOH 6SD]LR 8*6 SHU OD GH¿QL]LRQH GHOOD ³policy spaziale” e, nel giugno 2020, il Comando delle Operazioni Spaziali (COS) come elemento di organizzazione operativo. In particolare, il COS, attualmente posto alle dirette dipendenze del Capo di Stato Maggiore della Difesa, è l’organo preposto ad assicurare la protezione degli assetti spaziali nazionali e degli Alleati dalle minacce intenzionali e “naturali” (collisioni in orbita tra VDWHOOLWL H GHWULWL DUWL¿FLDOL QDWXUDOL space weather). Quest’ultima attività, annoverata nella citata Strategia nazionale di sicurezza per lo spazio, riveste un ruolo di fondamentale importanza per la condotta delle

operazioni spaziali e ha risvolti sulOH VSHFL¿FKH DWWULEX]LRQL GHOOH )RU]H Armate, rappresentando il requisito fondante per la conoscenza degli assetti e dell’ambiente operativo “spazio” in cui essi operano. La caratteristica peculiare di questo dominio è quella di contenere gli altri GRPLQL ¿VLFL PHQWUH TXHOOR cyber li pervade tutti in maniera trasversale. La relazione tra i due è di tipo “biunivoco” perché molte delle operazioni spaziali dipendono dal dominio cyber, e al tempo stesso, una considerevole parte delle operazioni cyber può essere assicurata solo attraverso il dominio spazio. Il tema dell’ambiente e delle operazioni multi-dominio, riferito appunto all’inclusione del dominio spazio, n. 1/2021 I Rivista Militare

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6LVWHPL GL &RPDQGR H &RQWUROOR GL )RU]D $UPDWD FKH XVXIUXLVFRQR GHL VHUYL]L VDWHOOLWDUL

Personale dell’Esercito che impiega sistemi di Blue Force Tracking.

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oltre che di quello cyber, ai classici terra – mare – aria, ha cominciato ad animare prepotentemente la discussione dottrinale e a portare alla luce le prime soluzioni nell’Alleanza. La componente terrestre dovrà essere dunque in grado di condurre operazioni che la vedranno ingaggiata attraverso tutti e cinque i domini, facendo sì che il vantaggio tecnologico che ancora detiene non venga eroso da questo salto generazionale. Analogamente a quello cyber, quindi, il dominio spazio dovrà essere necessariamente compreso e “occupato” da tutti i Comandanti. L’obiettivo più ambizioso risiederà nella capacità di presidiare tutti i domini prima dell’avversario per sortire l’effetto desiderato della manovra nelle operazioni. A questo proposito, lo Stato Maggiore dell’Esercito (SME) ha elaborato le “Linee di indirizzo nel settore spazio” per l’implementazione di capacità in ambito spaziale aderente alla policy interforze e funzionale al posizionamento dell’Esercito Italiano nel dominio spazio. Analogamente, a livello dottrinale, è stata pubblicata la “Nota dottrinale – Le operazioni nel dominio spazio” con il duplice VFRSR GL LQÀXHQ]DUH WUDVYHUVDOPHQte l’aggiornamento e lo sviluppo


del corpo dottrinale dell’Esercito e di sensibilizzare, al tempo stesso, i key element delle branche funzionali intelligence, operazioni, comunicazioni e dottrina delle Grandi Unità da combattimento (1) sulla necessità di valutare l’impatto del dominio spazio sulle operazioni terrestri. Tra l’altro, uno studio condotto dal Centro Studi Militari Aeronautici (CESMA), nel 2016, evidenzia come l’Esercito sia il maggior IUXLWRUH GHL ÀXVVL FRPXQLFDWLYL GHL satelliti SICRAL (2) con una percentuale del 34%, a fronte del 25% della Marina e dell’11% dell’Aeronautica. È chiaro, dunque, come tali capacità siano divenute elementi chiave nell’esercizio del Comando e Controllo e nella gestione di processi che spaziano nei settori dell’intelligence, della navigazione, della sorveglianza del campo di battaglia e del targeting. Si tratta di un’ampia gamma di attività che influiscono in modo determinante sul successo delle operazioni militari, nell’ambito delle quali il potere della componente terrestre costituirà in futuro sempre più il fattore chiave; l’accesso di un sempre maggior numero di dispositivi e sensori delle unità land ai servizi offerti dall’ambiente spaziale sarà una necessaria conseguenza di questa evoluzione. /¶8I¿FLR 6SD]LR LQTXDGUDWR QHO ,,, 5HSDUWR 3LDQL¿FD]LRQH *HQHUDOH H Finanziaria dello SME, è stato costituito in quest’ottica con l’obiettivo GL GH¿QLUH O¶LQGLUL]]R H LO VXSSRUWR allo sviluppo della Forza Armata in questa materia, contribuendo ai più ampi programmi spaziali della Difesa e ponendo risalto alle necessità della componente terrestre. Tra i compiti ad esso attribuiti, vi è poi quello di monitorare le evoluzioni tecnologiche del settore individuando le aree di interesse per l’aggiornamento e l’acquisizione di sistemi e strumentazioni allo stato dell’arte. In questa prospettiva, oltre ad aver già avviato una serie di iniziative di condivisione di esperienze e competenze con altri Enti pubblici e privati in materia, l’Esercito Italiano ha presentato, nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e

5HVLOLHQ]D 3155 XQR VSHFL¿FR progetto per la realizzazione di una costellazione di nano satelliti in orbita bassa (LEO - Low Earth Orbit) per sviluppare una capacità satellitare 5G a larga banda e bassa latenza per garantire comunicazioni sicure e servizi evoluti a supporto delle attività militari e di altri enti governativi. Il progetto, qualora approvato dal Governo, rappresenterà un’imponente opportunità di ammodernamento e sviluppo per l’intero comparto Difesa e per il Sistema Paese. È evidente, in conclusione, che l’Esercito, pur continuando a essere il

principale fruitore dei servizi forniti dallo spazio (space based), dall’essere un mero utilizzatore di queste risorse dovrà assumere sempre più un ruolo di primo piano nelle attività di policy e gestione dei sistemi spaziali nel contesto nazionale.

NOTE (1) COMFORDOT, PIE-2.01, La Grande Unità da combattimento, Ed. 2018. (2) SICRAL (Sistema Italiano per Comunicazioni Riservate e ALlarmi) è il sistema satellitare italiano per le comunicazioni militari.

9HWWRUH LWDOLDQR 9HJD QHOOD IDVH GL ODQFLR

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DEDIZIONE

PROFESSIONISTI A DISPOSIZIONE La Riserva Selezionata di Luigi D’Altorio

Le Forze di Completamento Volontarie (FCV) costituiscono un bacino a cui la Forza Armata (F.A.) può ricorrere in tempo di pace per il completamento delle posizioni organiche vacanti nell’ambito di 78

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Unità e Comandi e sono composte dal personale in congedo delle vaULH FDWHJRULH 8I¿FLDOL 6RWWXI¿FLDOL Graduati e Militari di truppa) che ha fornito la propria disponibilità al richiamo in servizio.

/µDGHVLRQH D WDOH EDFLQR GL IRU]H per il personale che ha già prestaWR VHUYL]LR LQ ) $ VL IRQGD VXOOD sottoscrizione volontaria di una “Dichiarazione di disponibilità al richiamo in servizio” (1); questo


GLVSRQLELOLWj GL ULVRUVH ¿QDQ]LDULH VWDELOLWH GDOOD /HJJH GL %LODQFLR per soddisfare le esigenze operaWLYH DGGHVWUDWLYH H ORJLVWLFKH UDSpresentate dagli Enti della F.A. e GHO FRPSDUWR 'LIHVD 3HU JOL 8I¿ciali tale provvedimento viene de¿QLWR LQ IRUPD DFFHQWUDWD PHQWUH per le restanti categorie si rimanda DJOL 8I¿FL 'RFXPHQWDOL GHOOD ) $ la facoltà di individuare le risorse umane. $QFRUFKq FRPSOHPHQWDUL OH )RUze di Completamento Volontarie (FCV) e il servizio permanente effettivo rimangono però due bacini nettamente separati. 1HOO¶DPELWR GHO EDFLQR GHOOH )&9 SHU OD VROD FDWHJRULD GHJOL 8I¿FLDOL OR 6WDWR 0DJJLRUH GHOO¶(VHUFLWR KD avviato dal 2004 il progetto “RiVHUYD 6HOH]LRQDWD´ 5L6HO FRQ OR scopo di disporre di un bacino di VSHFLDOLVWL FRPSRVWR GD XRPLQL H GRQQH LQ SRVVHVVR GL SDUWLFRODUL professionalità non compiutamenWH GLVSRQLELOL LQ ) $ D FXL SRVVRQR FKLHGHUH GL DFFHGHUH VLD JOL 8I¿ciali di complemento in congedo in possesso di particolari professioQDOLWj SHU HV PHGLFL LQJHJQHUL HWF VLD SURIHVVLRQLVWL SURYHQLHQti dalla vita civile. A questi ultimi YLHQH FRQIHULWD VHQ]D FRQFRUVR e previo il superamento di tutte le IDVL SUHYLVWH GDOOR VSHFL¿FR LWHU GL VHOH]LRQH OD QRPLQD DG 8I¿FLDOH di Complemento (richiamando i principi della precedente “Legge Marconi”) ove “in possesso di spiccata professionalità…diano ampio DI¿GDPHQWR GL SUHVWDUH RSHUD SUR¿FXD QHOOD )RU]D $UPDWD´ ,O SURYYHGLPHQWR TXLQGL ULYROWR D SURIHVsionisti con un ampio e consolidato bagaglio di esperienze lavorative e XQD PDWXULWj SURIHVVLRQDOH VL FRQclude con la nomina conferita da una Commissione che stabilisce il grado ed il ruolo d’assegnazioQH VX SURSRVWD GHO &DSR GL 6WDWR Maggiore dell’Esercito Italiano. Ma quali sono le “spiccate profesULFKLDPR GLVFLSOLQDWR GDO &RGL- sionalità” di interesse dell’Esercito ce dell’Ordinamento Militare e da ,WDOLDQR" $OOD GRPDQGD QRQ q SRV'HFUHWL 0LQLVWHULDOL q DXWRUL]]DWR sibile dare una risposta esaustiva dal Dipartimento Impiego del Per- H FRPSOHWD QHOOD FRQVLGHUD]LRQH VRQDOH ',3( GHOOR 6WDWR 0DJJLR- che le esigenze della Forza ArmaUH GHOO¶(VHUFLWR LQ UHOD]LRQH DOOD ta possono variare in ragione del

particolare momento storico e delle correlate necessità di medio/lunJR SHULRGR $O PRPHQWR OH HVLJHQze di completamento dell’Esercito Italiano afferiscono ad un bacino di personale in possesso di una LauUHD PDJLVWUDOH VSHFLDOLVWLFD R GHO vecchio ordinamento universitario) H RYH SUHYLVWR GHOOD UHODWLYD DELlitazione all’esercizio della professione e iscrizione all’albo profesVLRQDOH LQ ,QJHJQHULD $UFKLWHWWXUD particolari specializzazioni della 0HGLFLQD H &KLUXUJLD 6FLHQ]H 3ROLWLFKH 6FLHQ]H ,QWHUQD]LRQDOL H GLSORPDWLFKH 6RFLRORJLD /LQJXH H /HWWHUDWXUH VWUDQLHUH OLQJXH UDUH 6FLHQ]H GHOOD &RPXQLFD]LRQH H Giurisprudenza (2). Occorre tuttavia evidenziare che questo elenco non ha la pretesa di essere esauVWLYR LQ TXDQWR O¶(VHUFLWR QHO ULspetto di quanto previsto dalla norPDWLYD YLJHQWH VL ULVHUYD OD IDFROWj di selezionare altre professionalità utili per la F.A.. È importante sottolineare che non sussistono limiti d’età per la presentazione delle domande da parWH GHL SURIHVVLRQLVWL SXUFKp LQ OLQHD con quelle stabilite dalla legge per O¶LPSLHJR GHJOL 8I¿FLDOL GHOOH )RUze di Completamento (60° anno di HWj VHEEHQH VLD UDJLRQHYROH YDlutare l’ammissione all’iter di selezione per coloro che garantiscano almeno un quinquennio di impiego al termine del corso basico di formazione. Ma in cosa consiste il percorso di selezione che sostiene un candidato? L’istanza (presentata all’indirizzo ei.personale@esercito.difesa. LW q YDOXWDWD GDO ',3( HVDPLQDQGR la professionalità e le esperienze lavorative assieme agli altri organi GL )RU]D $UPDWD SHU OH VSHFL¿FKH competenze; vengono anche valutati i requisiti di moralità e buona condotta necessari per qualsiasi incarico nell’ambito dell’amministra]LRQH VWDWDOH $O WHUPLQH GHOO¶HVDPH LO SHUVRQDOH LGRQHR q FRQYRFDWR SUHVVR LO &HQWUR GL 6HOH]LRQH 9)3 di Roma per sostenere gli esami SVLFR ¿VLFR DWWLWXGLQDOL SHU XQ JLXdizio medico di idoneità al servizio PLOLWDUH LQFRQGL]LRQDWR UHTXLVLWR indispensabile per accedere a una n. 1/2021 I Rivista Militare

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valutazione e a un’intervista d’impiego condotta dal DIPE in modalità two-days format. Il superamento di quest’ultimo step consente a un collegio decisionale militare di valutare a maggioranza le professionalità LGRQHH H SUHYLR SDUHUH GHOO¶$XWRULWj GL 9HUWLFH SURSRUUH DOOD &RPPLVVLRne Ordinaria di Avanzamento e alla Direzione Generale per il Personale Militare il grado e l’Arma/Corpo di 80

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appartenenza del candidato per la QRPLQD D 8I¿FLDOH GL &RPSOHPHQWR 3HU TXDQWR ULJXDUGD JOL 8I¿FLDOL JLj DSSDUWHQHQWL DO &RPSOHPHQWR FKH presentano la domanda e sono ritenuti in possesso di una expertise G¶LQWHUHVVH GHOOD ) $ TXHVWL VDUDQno invece inseriti nel bacino della 5L6HO DXWRPDWLFDPHQWH H VHQ]D VRVWHQHUH XOWHULRUL SURYH DO GL IXRUL GL TXHOOH GL LGRQHLWj ¿VLFD PHQWUH SHU

tutti gli altri permane la disponibilità nel bacino più generale delle FCV. Una volta completato l’iter di selezione (per i civili) o ammesso al EDFLQR SHU H[ PLOLWDUL O¶8I¿FLDOH GL &RPSOHPHQWR FKH QRQ q WLWRODUH GL XQ UDSSRUWR G¶LPSLHJR UHVWD QHOOD disponibilità della F.A. per speciali esigenze e per frequentare corsi di addestramento e di aggiornamenWR ¿QR DO FRPSLPHQWR GHO DQQR


di età oltre il quale non può essere richiamato in servizio in tempo di pace; ace; il congedo avviene poi oi al raggiungimento del 65° DQQR GL HWj VH 8I¿FLDOH DOH superiore (Ten.Col./ ./ Magg.) o al 62° anno o di età se inferiore &DS 7HQ 6 7HQ Il volume di personale a disposizione della F.A. nel baFLQR GHOOH )&9 q costantemente in FUHVFLWD H DO PRPHQWR O¶(VHUFLWR Italiano può contare su circa 6.500 uomini e donne delle varie FDWHJRULH GL FXL FLUFD D 8I¿FLDOL DSSDUUWHQJRQR DOOD 5L6HO FRQ RQ XQ LPSLHJR PHGLR SHU OD FDWHJRULD GHJOL 8I¿FLD¿FLDOL GL FLUFD ULVHUYLVWL LVWL LQ XQ DQQR GL FXL LO QHL Teatri Operativi esteri. i. ,Q FRQFOXVLRQH WHQXWR XWR FRQWR dei giusti rapporti di forza tra a personale in servizio io attivo e riVSHWWLYH ULVHUYH OD ) $ q LQ JUDGR ) $ q LQ JUD DGR mente le esie di soddisfare pienamente p rogenze di Forze di Riserva. Il proXQR VWUXPHQ QWR JHWWR GHOOD 5L6HO q XQR VWUXPHQWR HIILFDFH H GL GL IOHVVLELOH FRQFUHWR HG HIILFDFH j VXO WHUULWRWHUULLWRVXSSRUWR DOOH 8QLWj sso i Coma anrio nazionale e presso ComanContingen nza di Multinazionali di Contingenza LUH DOO¶HVWHUR FKH QHJOL DQQL D YHQLUH ropotrà arricchirsi di ulteriori prove fessionalità in linea con le nuove d sfide che l’Esercito si troverà ad affrontare.

NOTE E SITOGRAFIA (1) Da rinnovare ogni due anni e FKH SXz HVVHUH FRPSLODWD DOO¶DWWR GHO FRQJHGR SUHVVR O¶8QLWj RYH VL q q SUHVWDWR VHUYL]LR R VXFFHVVLYDPHQ-WH UHFDQGRVL SUHVVR O¶8I¿FLR 'RFXXPHQWDOH FRPSHWHQWH SHU DUHD FRUUHUHdandola con una copia del documento nto G¶LGHQWLWj H HYHQWXDOPHQWH FRQ LO SURSURprio curriculum vitae. (2) Maggiori informazioni sul sito istitutituzionale www.esercito.difesa.it.

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DEDIZIONE

“MONUMENTS MEN” La protezione dei beni culturali di Elena Leoni

Dal bombardamento del Monastero di Montecassino alla distruzione del Ponte di Mostar, dal saccheggio del 0XVHR GL %DJKGDG ¿QR DOOH GHPRlizioni di Palmira, Mosul e Hatra, il danneggiamento dei Beni Culturali è periodicamente salito alla ribalta GHOOH FURQDFKH GHL FRQÀLWWL DUPDWL degli ultimi decenni. Questa serie di distruzioni, dalle grandi implicazioni simboliche, pone la questione sulla responsabilità delle forze militari riguardo alla loro protezione. Secondo la Convenzione dell’Aja del 1954, che costituisce il quadro legislativo internazionale di riferimento, i Beni Culturali (Cultural Property &3 FRVWLWXLVFRQR OD SDUWH ¿VLFD R “tangibile” del più ampio Patrimonio Culturale (Cultural Heritage - CH). La CP comprende quindi i monumenti architettonici, i siti archeologici, i complessi di costruzioni di interesse storico o artistico, ma anche i beni mobili come le importanti FROOH]LRQL DUWLVWLFKH VFLHQWL¿FKH H librarie. Sono anche compresi gli HGL¿FL OD FXL GHVWLQD]LRQH q TXHOOD GL conservarle o esporle, quali i musei, le biblioteche, gli archivi, come pure i rifugi destinati al loro ricovero in FDVR GL FRQÀLWWR DUPDWR La (Cultural Property Protection CPP) comprende sia l’adozione di misure preventive da prendere per evitare la sua distruzione (azione di Salvaguardia), sia l’astensione da ogni atto di ostilità diretto contro di essa, così come l’astensione dall’uso delle proprietà per scopi che potrebbero esporla alla distruzione o al danneggiamento (azione di Rispetto). La legislazione internazionale infatti considera colpevoli “non solo gli inGLYLGXL FKH ¿VLFDPHQWH GDQQHJJLDQR o distruggono la CP, ma anche quelli che in qualche modo vi partecipano, 82

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inclusi i comandanti militari che, intenzionalmente o semplicemente per negligenza, non pongano in atto tutte le necessarie misure in loro potere per prevenire, reprimere o denunciare tali crimini”(1). Oltre all’aspetto della responsabilità legale, occorre anche considerare quello della comunicazione militare, in quanto ogni evitabile distruzione, danneggiamento o appropriazione indebita della CP da parte delle Forze Armate, così come il loro saccheggio da parte di altri a causa della mancata vigilanza, mette in pericolo il successo della missione dando origine a ostilità da parte della popolazione locale ed offrendo all’avversario un’arma potente di propaganda. Di contro, salvare i beni culturali dalla distruzione e da GDQQL SXz HVVHUH XQD SDUWH HI¿FDFH della narrativa della propria missione. La prima volta in cui la CPP venne percepita come un requisito delle operazioni militari fu a seguito dei bombardamenti della Prima Guerra Mondiale, quando la Germania creò un apposito corpo militare di protezione dell’arte chiamato Kunstschutz, presieduto da un professore di storia dell’arte. Nella SecondaGuerra Mondiale, il Comando Alleato creò la sezione MFAA (Monuments, Fine Arts and Archives), che agì in Italia dall’ottobre 1943 ed in Francia dopo lo sbarco in Normandia e fu formata da riservisti militari esperti nel settore del patrimonio culturale: si trattava dei “Monuments Men” resi IDPRVL GDOO¶RPRQLPR ¿OP GHO Nello stesso contesto, il Comandante delle Forze Alleate, Generale Eisenhower, dopo la campagna per il Nord Africa, diramò un ordine del giorno che forniva istruzioni dettagliate per la prevenzione dal sacFKHJJLR GL HGL¿FL VWRULFL

A seguito degli enormi danni di guerra, nel 1954 la neonata United 1DWLRQV (GXFDWLRQDO 6FLHQWL¿F DQG Cultural Organization (UNESCO) redasse la Convenzione dell’Aja, rivolta esclusivamente alla conservazione e protezione dei beni culturali QHOO¶HYHQWR GL FRQÀLWWL DUPDWL 'XH GHFHQQL GRSR YHQQH UDWL¿FDWR XQ SURtocollo addizionale che estendeva l’immunità anche in caso di guerre non dichiarate (“1RQ 2I¿FLDO :DUV”) H GL FRQÀLWWL LQWHUQL DJOL VWDWL ³InterQDO &RQÀLFWV”). Le esperienze degli anni successivi alla Seconda Guerra Mondiale hanno confermato la necessità di proteggere il patrimonio FXOWXUDOH QRQ VROR QHL FRQÀLWWL DUPDWL tradizionali, ma anche nelle operazioni internazionali di pace. Questo portò all’adozione, nel marzo 1999, del cosiddetto “II Protocollo”, che estende l’applicazione della ConYHQ]LRQH GHO DQFKH DL FRQÀLWWL non internazionali (“Non-InternatioQDO &RQÀLFWV”). Per ordine dell’allora Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Mario Arpino, questo protocollo fu adottato dalle Forze Armate italiane impiegate fuori area ancor SULPD GHOOD VXD XI¿FLDOH UDWL¿FD La prima applicazione pratica in tutto il mondo della convenzione avvenne nei Balcani, in Bosnia Erzegovina nel 1995/96, ad opera dell’Archeologo e Sottotenente di Complemento dell’Esercito Fabio Maniscalco, che fu impiegato per la catalogazione e recupero dei beni culturali danneggiati. Proprio nel contesto balcanico, l’Esercito Italiano ha provveduto alla protezione di diversi luoghi di culto. In particolare, durante i moti del 17 marzo LQ .RVRYR L SDUDFDGXWLVWL GHOOD “Folgore” ottennero il riconoscimento della Croce di San Sava da parte della Chiesa Serbo Ortodossa, per avere


Distruzione di Palmira.

difeso i monasteri di Pec e Decani, riconoscimento per la prima volta conferito a un reparto militare estero. Allo stato attuale, la comunità internazionale e gli esperti civili tendono a considerare la CPP come una tematica separata. Tuttavia, nella prospettiva delle operazioni militari essa è trasversale e tocca diverse aree funzionali quali Intelligence, Piani e Operazioni, Genio Militare, Legal Advisor Strategic Communication. Infatti, la complessità della tematica richiede di considerare aspetti di diversa natura. Partendo dal principale, la redazione di un elenco con l’esatto posizionamento dei siti CP costituisce il compito essenziale affrontato dalle forze militari nel tentativo di proteggere la CP durante le ostilità. I Geospatial Information Systems (GIS) consentono tramite fotointerpretazione la convalida anche di coordinate eventualmente imprecise. L’elenco andrà anche integrato con il riconoscimento di siti minori, che spesso non sono FRPSUHVL QHL UHJLVWUL XI¿FLDOL PD che possono rivestire grande importanza per le popolazioni locali come semplici monumenti cittadini. Allo stesso tempo è importante GH¿QLUH OD ORUR DUHD GL ULVSHWWR VL pensi all’effettiva estensione di una città antica), che deve essere valutata da esperti e adattata alle varie

esigenze di movimento e stazionamento di personale, mezzi ed infrastrutture militari. Occorre anche prevedere la possibilità che una percezione ideologica della &3 GD SDUWH GHJOL DWWRUL LQ FRQÀLWWR SRVsa essere usata come ostaggio tattico o occasione per inviare un messaggio politico-ideologico, come è successo per Palmira o per i Buddha di Bamiyan. Inoltre, il saccheggio di siti archeologici e collezioni museali è un feQRPHQR VRWWRYDOXWDWR FKH VWD ¿QDQziando organizzazioni terroristiche o criminali. Per contrastare questo fenomeno le Forze Armate possono fornire ricoveri sicuri per gli oggetti a rischio, mentre concorreranno nel perseguimento dei crimini contro di essi, ad esempio promuovendo attiYLWj GL FDWDORJD]LRQH DO ¿QH GL PHWWHre l’Interpol nelle condizioni legali di ricercare le antichità rubate. Di contro, va anche evitata l’errata percezione che l’autorità militare costituisca l’unico attore indisturbato sul campo, cosa che può indurre i Comandanti e le truppe a comportamenti sbagliati contro la CP, come il danneggiamento di siti non solo con la manovra e il fuoco, ma anche con la costruzione di campi, la deturpazione o il restauro PDOGHVWUR HG LQ¿QH FRQ O¶DFTXLVWR R rimozione di antichità. 9D LQROWUH SLDQL¿FDWD O¶HYHQWXDOH SUR-

tezione diretta della CP tramite l’impiego di materiali del Genio come segnali, reti perimetrali e barriere di protezione, oppure della messa in sicurezza di siti ormai danneggiati e in attesa di futuri restauri. Naturalmente, le attività di CPP da parte delle Forze Armate seguiranno la tempistica tipica delle operazioni militari. Per la fase di pre-deployment, occorrerà organizzare in anticipo l’addestramento sulla CPP a tutti i livelli per OD VSHFL¿FD PLVVLRQH 0D VRSUDWWXWWR GRYUj HVVHUH LQWHJUDWD QHOOD SLDQL¿cazione dell’operazione, tramite l’iGHQWL¿FD]LRQH GHL VLWL &3 FKH GHYRno essere protetti da utilizzi militari e la loro tempestiva segnalazione nel processo di targeting, in modo che nessuno sia danneggiato intenzionalmente o accidentalmente. La CPP dovrà anche essere perseguita durante la fase di esecuzione tramite l’eventuale protezione fisica dei siti e le periodiche verifiche del loro stato e durante la fase di transizione, attuata tramite la Security Force Assistance (SFA) attraverso la facilitazione delle attività di restauro a cura delle autorità civili. La Convenzione del 1954 raccomanGD GL SLDQL¿FDUH R LVWLWXLUH LQ WHPSR utile personale specializzato all’interno delle Forze Armate, incaricato di garantire il rispetto della CP. Rivista Militare I n. 1/2021

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Tuttavia, questo precetto, seppur esistente da decenni, sta solo ora trovando una concreta applicazione nelle Forze Armate dei paesi ¿UPDWDUL GRYH YLHQH DQFRUD DWWXDWR in maniera differente. A seguito del saccheggio del museo di Baghdad, dei numerosi scavi clandestini su tutto il territorio dell’Iraq e dei danni arrecati a Babilonia dalla costruzione di una base militare (Camp AlSKD DYYHQXWL QHO FRQ OD SUHVHQza delle Forze Armate statunitensi, per evitare il ripetersi di questi errori, il Comando Centrale statunitense ha negli anni seguenti organizzato un apposito addestramento che viene effettuato dal Cultural Heritage Action Group. All’interno dei comandi statunitensi dispiegati, la responsabilità della CPP YLHQH DVVXQWD GD 8I¿FLDOL GHO *HQLR Fino a pochi mesi fa, le Forze Armate austriache erano le uniche ad avere introdotto in maniera permanente un “/LDLVRQ 2I¿FHU” per la CPP, ma ora anche l’Olanda e la Francia stanno organizzando assetti simili. L’Esercito inglese ha FUHDWR QHO XQD CPP Unit, che FRPSUHQGH SRVL]LRQL GL 8I¿FLDOL

Distruzione di Montecassino.

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della riserva addestrati per l’attiviWj GL SLDQL¿FD]LRQH &33 D OLYHOOR GL &RPDQGR 'LYLVLRQDOH Anche la NATO, che inquadra la CPP principalmente nell’ambito CIMIC, ha organizzato appositi seminari di ricerca ed ha pubblicato una apposita direttiva nell’aprile GHO $O PRPHQWR OD 1$72 sta esaminando le migliori pratiche per la CPP da implementare a livello Joint Force Commands (JFCs), Theatre Component Commands (TCCs) e Joint Task Force HQ (JTF HQ). Per quanto riguarda l’Italia, parallelamente al ruolo di primo piano esercitato dall’Arma dei Carabinieri con il Comando Tutela Patrimonio Culturale (TPC), che oltre a supportare le autorità locali nella ricerca dei manufatti trafugati può provvedere all’addestramento di polizie specializzate per la CPP in un ruolo di SFA, l’Esercito dispone del Cimic Group South assetto NATO a guida italiana, che ha tra i compiti anche quello della CPP, e dei UHJJLPHQWL *HQLR FKH SRVVRQR HI¿FDcemente concorrere in questo campo soprattutto per la protezione dei siti o

per il Disaster Relief, come avvenuto con l’Operazione “Sabina”. La disponibilità di questi assetti nazionali per una tematica che richiede azioni così trasversali necessita di XQ VLVWHPDWLFR H TXDOL¿FDWR FRRUGLQDmento. Per questo potrebbe essere opportuno l’incorporamento organico di specialisti funzionali tratti dalla Riserva Selezionata che, oltre a essere in possesso di titoli ed esperienze relative alla CP (ad es. archeologia, restauro e conservazione), abbiano la preparazione per operare all’interno di un Comando. Gli specialisti avrebbero informare il personale militare su questioni relative alla CPP, supportare l’individuazione dettagliata della CP sul terreno ed agire come interfaccia primaria tra le Forze Armate, le autorità locali e le organizzazioni internazionali per i progetti di recupero della CP a medio e lungo termine. In conclusione, la giusta attenzione e un costante coordinamento tra i diversi componenti in gioco, a tutti i livelli, potranno consentire il conseguiPHQWR GL XQD HI¿FDFH &33 H GL XQD narrazione positiva per il raggiungimento del successo della missione.


NOTE (1) UNESCO, “Protection of Cultural Property - Military Manual”, 2016. Nel 2019, l’Esercito inglese ha organizzato un corso focalizzato al CPP Planning a livello divisione denominato “UK Cultural Property Protection Special to Arm Course”. BIBLIOGRAFIA Elia F., La protezione dei beni culturali

nei conflitti armati CHAC, Nordic Center for Cultural Heritage & Armed Conflicts, NATO and Cultural Property-Embracing New Challenges in the Era of Identity :DUV CCOE, Civil-Military Cooperation Centre of Excellence, Cultural Property Protection makes sense *HQHUDO 2UGHU 1R +LVWRULFDO 0RQXPHQWV GHO GLFHPEUH INTERPOL, Protecting Cultural Heritage.

NATO, Bi-Strategic Command DirectiYH Implementing Cultural Property Protection in NATO Operations and missions $SULO Russel J., Report on Damage to the Site of Babylon-Iraq Sudiro L., Rispoli G., Oro dentro. Un archeologo in trincea: Bosnia, Kosovo, Medio Oriente 0LODQR UNESCO, Protection of Cultural Property - Military Manual US Central Command Regulation &&5 OXJOLR

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DEDIZIONE

FIDUCIA E OTTIMISMO Come affrontare la prova psico-attitudinale di Mariano Pizzo

La società occidentale sta attraverVDQGR XQ SHULRGR VWRULFR GLI¿FLOH GL “sospensione”, caratterizzato dalla pandemia Covid-19. Ognuno di noi, comunque, oltre ad imparare a convivere con il virus, rispettando le norme di sicurezza in attesa di cure adeguate, deve continuare a progettare il proprio avvenire con ¿GXFLD H RWWLPLVPR RSWDQGR SHU scelte che più consentano la propria autorealizzazione. I giovani che sceglieranno la profes86

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sione militare dovranno essere conVDSHYROL FKH D IURQWH GHL VDFUL¿FL H dei rischi che li attendono, faranno parte di una realtà organizzativa ricca di tradizioni, sempre presenWH QHL PRPHQWL SL GLI¿FLOL H WUDJLFL della storia del nostro Paese, con una forte e gloriosa identità, consolidata nel tempo anche grazie al YDORUH DOO¶RQRUH H DO VDFUL¿FLR GHJOL uomini e delle donne che l’hanno rappresentata e la rappresentano. Essi avranno la possibilità di render-

si utili al prossimo, di dare un senso alla propria esistenza, di crearsi un futuro con una stabilità economica e uno status sociale ragguardevole; inoltre, troveranno un contesto ricco di valori, come la difesa della libertà, la Patria, la lealtà e la solidarietà e avranno l’occasione di crescere professionalmente e umanamente. Per molti candidati che partecipano alle prove selettive (es. preselezioQH FXOWXUDOH YLVLWH PHGLFKH HI¿FLHQ]D ¿VLFD HFF LQ RFFDVLRQH GHL GLI-


ferenti concorsi banditi dalla Forza Armata, la prova psicoattitudinale è una di quelle che provoca maggiore SUHRFFXSD]LRQH H GLI¿GHQ]D 4XHVWL sentimenti possono in parte sia scoraggiare il concorrente sia indurlo a ricercare rassicurazioni attraverso modi diversi (es. internet, corsi di IRUPD]LRQH FRQRVFHQWL HFF /¶DUticolo, frutto dell’esperienza professionale e della letteratura reperibile sull’argomento, descrive la prova psicoattitudinale nelle sue diverse fasi e fornisce delle indicazioni che, pur non essendo esaustive, possono essere utili al concorrente per acquisire maggiori consapevolezza, sicurezza e senso di responsabilità nell’affrontare la prova stessa, chiarendo eventuali dubbi sulla sua validità, trasparenza ed equità. L’Esercito, ogni anno, offre a molti giovani la possibilità di crescere e di realizzare i propri sogni e le proprie aspirazioni. I Centri di Selezione (Foligno, Roma, Milano e PalerPR DFFROJRQR PLJOLDLD GL FDQGLGDWL provenienti dalle diverse regioni del nostro meraviglioso Paese. La maggior parte di loro si è preparata per affrontare le prove concorsuali, da TXHOOD GL SUHVHOH]LRQH ¿QR DOOH SURYH tecnico-professionali, differenziate sulla base del tipo di concorso. ,Q JHQHUDOH OD ¿QDOLWj GHOOD VHOH]LRne psico-attitudinale è promuovere H UHDOL]]DUH XQ 6LVWHPD GL 4XDOLWj in modo da garantire uno standard qualitativo del personale che tenda a livelli di eccellenza e prevenire fenomeni di devianza e disadattamento al contesto militare, attraverso una scelta dei candidati basata VX VSHFL¿FKH FDUDWWHULVWLFKH GHOO¶LQGLYLGXR PHQWDOL H GL SHUVRQDOLWj H sulla loro motivazione a farne parte. In questo senso la prova psico-attitudinale rappresenta un processo di conoscenza e di valutazione che comprende, in successione, i seguenti momenti principali: la somministrazione preliminare ai candidati di una batteria testologica e del queVWLRQDULR ELRJUD¿FR LO FROORTXLR FRQ lo psicologo, la compilazione della cartella psico-attitudinale da parte di quest’ultimo e la sua consegna alla &RPPLVVLRQH /D YDOXWD]LRQH ¿QDOH è il risultato dell’analisi coerente fra

una serie di elementi oggettivi della personalità del candidato confrontati con le caratteristiche di personalità (es. propensione alla disciplina, caSDFLWj GL ODYRUDUH FRQ JOL DOWUL HFF richieste per svolgere determinati compiti. Tale giudizio è sempre a tutela della Forza Armata e soprattutto del candidato stesso. Tutto il processo di valutazione psicoattitudinale, comprese le modalità del colloquio, si svolge in aderenza alle norme deontologiche (es. equità, trasparenza, rispetto della perVRQD VHJUHWR SURIHVVLRQDOH GHOOH professionalità coinvolte. Esso è regolato da Direttive Tecniche e Linee Guida dello Stato Maggiore GHOO¶(VHUFLWR 8I¿FLR GL 3VLFRORJLD H 3VLFKLDWULD 0LOLWDUH 836,0,/ /D 4XDOLWj GHO VLVWHPD GL YDOXWD]LRQH viene garantita sia dall’impiego della ¿JXUD SURIHVVLRQDOH GHOOR SVLFRORJR VLD GDOOD YHUL¿FD VYROWD DWWUDYHUVR statistiche e comparazione di dati, in differenti momenti: durante il concorso dalla Commissione psico-attitudinale e dai responsabili di settore dei Centri di Selezione, da UPSIMIL sia attraverso una costante supervisione tecnica sia relativamente all’adattamento degli idonei in selezione al contesto militare presso gli Istituti di Formazione (Accademia Militare, 6FXROD 6RWWXI¿FLDOL GHOO¶(VHUFLWR H Reggimenti Addestramento Volon-

WDUL UHDOL]]DQGR LQ TXHVWR PRGR XQ sistema circolare virtuoso fra selezione e formazione. Alcuni candidati, per differenti motivi, provano a superare la preoccupazione della fase psico-attitudinale ricercando informazioni e rassicurazioni su come bisogna presentarsi, sul modo di rispondere alle domande o su ciò che bisogna dire o fare. Le informazioni ottenute, per esempio attraverso internet o conoscenti, alcune volte possono essere utili, altre invece, possono ottenere l’effetto contrario, generando maggiore confusione o false aspettative. In ogni caso nessuno può garantire il successo di superare la prova; attenzione, dunque, a chi promette qualcosa! In generale, così come per le altre prove, anche per quella psico-attitudinale è necessaria una idonea SUHSDUD]LRQH DO ¿QH GL DFTXLVLUH maggiore sicurezza in se stessi e di dimostrare di essere consapevoli e responsabili della propria scelta. Chi si orienta nel mondo del lavoro dovrebbe porsi soprattutto la seguente domanda: chi stanno cercando? La risposta fa riferimento all’azienda che ha pubblicato l’annuncio e ai compiti da svolgere. Nel nostro caso, chi è interessato dovrà acquisire quante più informazioni possibili sul ruolo a concorso (es. Accademia n. 1/2021 I Rivista Militare

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0LOLWDUH 6RWWXI¿FLDOL 9RORQWDULR LQ )HUPD 3UH¿VVDWD HFF H VXOO¶(VHUcito. Le informazioni essenziali, a cui bisogna fare sempre riferimento, sono contenute sia sulla Gazzetta 8I¿FLDOH LQ FXL q VWDWR SXEEOLFDWR LO concorso sia sui siti istituzionali dedicati (es. www.esercito.difesa.it; ZZZ GLIHVD LW Il candidato, mentre svolge questa ricerca e conosce meglio il ruolo per cui dovrà concorrere, ha l’opportunità di iniziare a chiedersi se ritiene di possedere le caratteristiche per poter svolgere quel determinato lavoro e comprendere anche le proprie motivazioni che sono alla base della scelta fatta. Per affrontare la prova, invece, bisogna evitare di chiedersi come comportarsi o se lo psicologo vuol cercare di scoprire le nostre debolezze, non si tratta di prepararsi a chissà quale scontro. Tutti questi pensieri predispongono il concorrente negativamente all’incontro e ne possono compromettere l’esito; al contrario, è necessario trasformare la sana paura in coraggio, mostrandosi sinFHUL H ¿GXFLRVL ¿Q GDL SULPL PRPHQWL FRQ¿GDQGR QHO ODYRUR SUHOLPLQDUH che si è svolto, sul fatto che non si ha nulla di sbagliato o da nascondere e che probabilmente si è idonei a svolgere quel lavoro. Bisogna chiarire, inoltre, che un singolo evento accaduto durante la prova, per esempio una risposta giusta o sbagliata data a un test o ad 88

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una domanda fatta dallo psicologo, QRQ GHWHUPLQD PDL LO JLXGL]LR ¿QDOH In particolare, in caso di non idoneità, il giudizio è relativo a quel PRPHQWR QRQ VLJQL¿FD HVVHUH QRQ idonei come persona o nella vita. È necessario, invece, provare a contenere le emozioni di rabbia, delusione o frustrazione che possono GHULYDUH GDO VHQWLUVL UL¿XWDWL R QRQ adeguati in quell’istante, cercando di capire, sulla base dell’esperienza, se veramente non si è portati per quel lavoro ma si possiedono le caratteristiche per riuscire in un altro impiego, oppure se, lavorando su alcuni aspetti della propria persona, si può scegliere di partecipare nuovamente alla selezione per quel tipo di concorso o altri della Forza Armata. L’augurio è che, a prescindere dal risultato della prova, tutto vada nel miglior modo possibile per la propria vita; l’importante è essere responsaELOL H LQ SDUWH DUWH¿FL GHO SURSULR GHstino, attraverso un costante impegno, seguendo delle scelte chiare, etiche e coerenti con il proprio modo di essere La risorsa umana rappresenta il fattore strategico più importante e determinante per la crescita e il successo di un’organizzazione; la selezione del personale, dunque, come momento di ingresso, è fondamentale per scegliere le persone più adatte e motivate a farne parte, consentendo di prevenire fenomeni di disadattamento, frustrazione o demotivazione

di coloro che vi lavorano. L’Esercito, attraverso i Centri di Selezione, svolge tale l’attività con la massima professionalità, trasparenza, sicurezza ed equità, dimostrandosi all’avanguardia nello sviluppo tecnologico e nella ricerca VFLHQWL¿FD FRPH SURYDWR UHFHQWHPHQWH GDO ¿QDQ]LDPHQWR GL XQ progetto per realizzare l’Informatizzazione di tutto il processo di selezione del personale e l’introduzione nella F.A. del concetto di Plasticità Cerebrale, sviluppato dall’illustre neuroscienziato statunitense Prof. M. Merzenich, che consente di comprendere in modo sistemico e olistico i momenti di selezione, formazione, addestramento e “recupero clinico” del soldato.

BIBLIOGRAFIA &LSSLWHOOL )DELR La plasticità cerebrale: uno strumento per formare il soldato del futuro, “Rivista Militare” n. 3, Roma. 3DFL¿FR 0DUFR Farsi assumere subito, Sovera Editore, Roma. 3L]]R 0DULDQR L’intervista di selezione, lo strumento principale per la valutazione e conoscenza del candidato, Rassegna dell’Esercito on line n. 3, Roma. 5HGD]LRQH 6FXROD Sempre più giovani sognano la divisa: la carriera militare attrae 4 ragazzi su 10, “Il sole 24 ore”, articolo on line.



RESISTENTI

FORTI a cura di *Raoul Gariano

**Alessio Martelloni

IL SOLDATO: ALLENAMENTO O CONDIZIONAMENTO FISICO?

Molto spesso si utilizzano i termini “allenamento” e “condizionamento ¿VLFR´ FRPH VH IRVVHUR VLQRQLPL LQFDSSDQGR SHU TXHVWR PRWLYR LQ HUURUL GL PHWRGR HG DSSURFFLR DOO¶DWWLYLWj ¿VLFD LQ JHQHUDOH 3ULPD GL VYHODUH OD GLIIHUHQ]D WUD L GXH termini e procedere in un percorso di PLJOLRUDPHQWR GHOOD FRQGL]LRQH ¿VLFD REELHWWLYR GL TXHVWD UXEULFD GREELDPR LQGLYLGXDUH OD SODWHD YHUVR FXL q ULYROWR LO QRVWUR LQWHUHVVH LO ³VROGDWR´ ,Q WDOH WHUPLQH q YROXWDPHQWH ULDVVXQWR O¶HVVHQ]D VWHVVD GHOOD PLOLWDULWj H WXWWR FLz FKH O¶LPPDJLQDULR FRPXQH DVVRFLD DOOD SUHVWDQ]D H FDSDFLWj ¿VLFD GHO ³VROGDWR´ (JOL LQIDWWL >«@ muove in una combinazione del fuoco e del movimento nell’attacco con azioni improntate alla massima aggressività e iniziativa, atteggiamento che deve essere solo temporaneo e di premessa ad azioni offensive allo scopo di sottrarre al nemico la libertà d’azione ed iniziativa. 20,66,6 >«@ $QFRUD >«@ PXRYH VX WHUUHQL GLI¿FLOL per il successivo sfruttamento da parte GHOOH IRU]H SHVDQWL GLIHQGH WHUUHQL GLI¿cili che possono essere sfruttati come perni di manovra, conquista o rende sicuri boschi e centri abitati, muove su 90

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ampi spazi, può utilizzare la terza dimensione per superare le limitazioni dovute alla compartimentizzazione del terreno >«@ H WDQWR DOWUR. Appare chiaro che se da un lato al ³VROGDWR´ VRQR ULFKLHVWL HOHYDWL OLYHOOL GL IRU]D H UHVLVWHQ]D FKH SRVVDQR HVVHUH QHFHVVDUL SHU VXSHUDUH HYHQWXDOL RVWDFROL GL YDULD QDWXUD GRYXWL DOOH SRVVLELOL LPSHUYLHWj GHO WHUUHQR R SHU LO WUDVSRUWR GHL PDWHULDOL QRQFKp IRQGD-

PHQWDOH SHU OD SUHYHQ]LRQH GL LQIRUtuni in addestramento o in operazioQH GDOO¶DOWUR QRQ SXz DVVROXWDPHQWH HVVHUH FRQVLGHUDWR LQ UHOD]LRQH DOOD SUHVWD]LRQH ¿VLFD XQ DWOHWD H FRPH WDOH HVVHUH SUHSDUDWR ,O ³VROGDWR´ LQIDWWL QRQ ULFHUFKHUj XQD “prestazione di picco” in un determinaWR PRPHQWR OD JDUD RWWHQXWD GD XQD serie di “allenamenti” inseriti in una SHULRGL]]D]LRQH SURJUDPPDWD FRQ VH-


dute di “carico” e “scarico” e studiata D WDYROLQR GD XQ DOOHQDWRUH PD GRYUj cercare ed assicurare un “condizionaPHQWR ¿VLFR´ FDUDWWHUL]]DWR GD HOHYDWL OLYHOOL GL IRU]D H EXRQD UHVLVWHQ]D H VRSUDWWXWWR VHPSUH GLVSRQLELOH SHUFKp O¶D]LRQH H OD ULFKLHVWD GL VIRU]R SHU XQ ³VROGDWR´ QRQ q PDL SURJUDPPDELOH Ê TXLQGL SRVVLELOH DIIHUPDUH FKH XQ ³VROGDWR´ SRVVD HVVHUH DVVRFLDWR DO FRQFHWWR GL ³DWOHWD LEULGR´ GRYH SHU LEULGR VL LQWHQGH LO FRLQYROJLPHQWR FRQWHPSRUDQHR GL QXPHURVH H GLIIHUHQWL DELOLWj ¿VLFKH OH FRVLGGHWWH FDSDFLWj FRQGL]LRQDOL IRU]D UHVLVWHQ]D H YHORFLWj H O¶XWLOL]]R GL WXWWL L VLVWHPL HQHUJHWLFL DHURELFR H DQDHURELFR $ GLIIHUHQ]D GL XQ VROOHYDWRUH ROLPSLFR R GL XQ FHQWRPHWULVWD FKH SHUVHJXRQR OR VYLOXSSR PDVVLPDOH GL FDSDFLWj TXDOL OD IRU]D PDVVLPD SHU LO SULPR R OD YHORFLWj SHU LO VHFRQGR XQ DWOHWD LEULGR GRYUj ULFHUFDUH OR VYLOXSSR RWWLPDOH GL IRU]D H SRWHQ]D FDSDFLWj DHURELFD SRWHQ]D DHURELFD H IRUza resistente stimolando nello stesso WHPSR WXWWL L VLVWHPL HQHUJHWLFL ,Q DPELWR GL PHWRGRORJLD GL DOOHQDPHQWR TXHVWD IRUPD GL FRQGL]LRQDPHQWR ¿VLFR YLHQH GH¿QLWD “Cross-Training” o “Hard Functional Training”. 4XHVWR WLSR GL PHWRGRORJLD GL FRQGL]LRQDPHQWR ¿VLFR DVVLFXUD O¶LQHYLWDELOH LQFUHPHQWR GHOOH SUHVWD]LRQL ¿VLFKH JHQHUDOL XQD PDJJLRUH FRQVDSHYRlezza dei propri limiti unitamente alla FRQVDSHYROH]]D GL SRWHUOL VXSHUDUH /¶LQVLHPH GL TXHVWL EHQH¿FL IDUDQQR FUHVFHUH O¶HI¿FLHQ]D GHO VLQJROR ³VROGDWR´ H GHOOD SURSULD DXWRVWLPD H TXLQ-

GL FRQVHJXHQWHPHQWH O¶LQFUHPHQWR GHOOD FDSDFLWj RSHUDWLYD GHOOH 8QLWj GHOOD )RU]D $UPDWD &RQ O¶LQWURGX]LRQH GL TXHVWD PHWRGRORJLD QHL SURJUDPPL GL FRQGL]LRQDPHQWR ¿VLFR LQ IDYRUH GHJOL $OOLHYL 8I¿FLDOL GHOO¶$FFDGHPLD 0LOLWDUH QRQRVWDQWH OH GLI¿FROWj ULVFRQWUDWH D FDXVD GHOOD SDQGHPLD H GHL FRQVHJXHQWL QXPHURVL SHULRGL GL OH]LRQH SHUVL q VWDWR ULVFRQtrato un incremento del 12% nell’esito GHOOH YDOXWD]LRQL ULVSHWWR DOOH VWHVVH SURYH SUHSDUDWH FRQ DOWUH PHWRGRORJLH QHJOL DQQL SUHFHGHQWL ,Q VRVWDQ]D SXU FRQVDSHYROH FKH LO GDWR DSSHQD ULSRUtato sia solo un indice empirico senza DOFXQD YDOHQ]D GL ULFHUFD VFLHQWL¿FD

DSSDUH WXWWDYLD FKLDUR FKH JOL $OOLHYL 8I¿FLDOL VLDQR VHPSOLFHPHQWH SL IRUWL e resistenti nonostante il tempo a diVSRVL]LRQH SHU SUHSDUDUH OH YDOXWD]LRQL VLD VWDWR GHFLVDPHQWH PLQRUH VHQ]D HVFOXGHUH LQ TXHVWD VHGH LO IDWWR FKH TXHVWD PHWRGRORJLD YHQJD IRUWHPHQWH DSSUH]]DWD H ULFHUFDWD GDL JLRYDQL $OOLHYL L TXDOL YLYRQR LQ PRGR GLUHWWR l’incremento esponenziale della preVWD]LRQH VXO SURSULR ¿VLFR

*Tenente Colonnello, Capo GLSDUWLPHQWR GL HGXFD]LRQH ¿VLFD dell’Accademia Militare 8I¿FLDOH GHOOD 5LVHUYD 6HOH]LRQDWD

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AZIONE DEDIZIONE

ATLETI MILITARI Orgoglio dell’Esercito di Marco Pietro Carfì 92

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Centro Sportivo Olimpico Esercito Grado: 1° C.le Magg. VFP4 Nome: Raphaela Boaheng Cognome: Lukudo Età: 26 anni Specialità: Velocista Palmares: Primatista italiana della staffetta 4x400 metri indoor. Tre volte campionessa italiana assoluta nei 400 metri piani. Cinque volte campionessa italiana assoluta nella 4x400 metri. Primatista italiana della 4x400 metri mista. Oro nelOD [ PHWUL DL *LRFKL GHO 0HGLWHUUDQHR 6HPL¿QDOLVWD DL &DPSLRQDWL 0RQGLDOL LQGRRU PHWUL SLDQL H ¿QDOLVWD DL &DPSLRQDWL (XURSHL LQGRRU %URQ]R FRQ OD [ PHWUL DL &DPSLRQDWL (XURSHL LQGRRU 7HU]D DOOH ,$$) :RUOG 5HOD\V )LQDOLsta con la 4x400 metri ai Campionati Europei outdoor.

1DWD DG $YHUVD GD JHQLWRUL VXGDQHVL KD FRPLQFLDWR D SUDWLFDUH O¶DWOHWLFD OHJJHUD D GRGLFL DQQL *UD]LH DL ULVXOWDWL RWWHQXWL QHOOH FDWHJRULH JLRYDQLOL YLHQH QRWDWD H DUUXRODWD GDO &HQWUR 6SRUWLYR 2OLPSLFR GHOO¶(VHUFLWR QHO 1HO VL WUDVIHULVFH D 5RPD LQL]LDQGR DG DOOHQDUVL FRQ LO WHFQLFR PLOLWDUH 6HUJ 0DJJ 0DUWD 2OLYD FRQTXLVWDQGR QXPHURVLVVLPL SRGL D OLYHOOR QD]LRQDOH VLD D OLYHOOR LQGLYLGXDOH QHL PHWUL SLDQL H RVWDFROL VLD FRQ OH VWDIIHWWH [ H [ 'DO VL GHGLFD HVFOXVLYDPHQWH DL PHWUL SLDQL 1HO WHPSR GLPRVWUD GL HVVHUH XQ¶DWOHWD GRWDWD GL JUDQGL TXDOLWj QHOOD YHORFLWj SXUD 1HO HVRUGLVFH FRQ OD 1D]LRQDOH VHQLRUHV H SUHQGH SDUWH DL &DPSLRQDWL 0RQGLDOL GL /RQGUD 1HO si laurea campionessa italiana assoluta indoor nei 400 metri e prende parte ai Campionati Mondiali indoor di Birmingham GRYH FRQTXLVWD OD VHPL¿QDOH QHOOD JDUD LQGLYLGXDOH H OD ¿QDOH FRQ OD VWDIIHWWD î PHWUL &RQ OD VWDIIHWWD RWWHUUj LO TXLQWR SRVWR H LO QXRYR UHFRUG LWDOLDQR ¶ ´ 1HOOR VWHVVR DQQR LQ JLXJQR RWWLHQH OD PHGDJOLD G¶RUR FRQ OD VWDIIHWWD î PHWUL DL *LRFKL GHO 0HGLWHUUDQHR $ FRQFOXVLRQH GHOO¶RWWLPD VWDJLRQH D 3HVFDUD D VHWWHPEUH GLYHQWD FDPSLRQHVVD LWDOLDQD DVVROXWD DOO¶DSHUWR FRQ LO UHFRUG SHUVRQDOH GL ´ 1HO RWWLHQH L VXRL PLJOLRUL ULVXOWDWL LQ FDUULHUD FRQTXLVWDQGR D IHEEUDLR LO WHU]R WLWROR LWDOLDQR DVVROXWR QHL PHWUL $L FDPSLRQDWL (XURSHL LQGRRU GL *ODVJRZ YLQFH OD PHGDJOLD GL EURQ]R FRQ OD VWDIIHWWD [ PHWUL H RWWLHQH LO TXLQWR SRVWR LQGLYLGXDOH FRQ LO SHUVRQDOH GL ´ 1HOOD VWDJLRQH RXWGRRU FRQTXLVWD DL &DPSLRQDWL 0RQGLDOL GL VWDIIHWWH ,$$) :RUOG 5HOD\V GL <RNRKDPD LO WHU]R SRVWR H LO UHFRUG LWDOLDQR FRQ OD [ PHWUL PLVWD D RWWREUH DL FDPSLRQDWL PRQGLDOL GL 'RKD VL FODVVL¿FD QRQD VLD FRQ OD [ PHWUL IHPPLQLOH VLD FRQ OD [ PHWUL PLVWD

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Centro Sportivo Olimpico Esercito Grado: C.le Magg. Ca. Nome: Daniele Cognome: Meucci Età: DQQL Specialità: maratona Palmares: Campione Europeo di maratona a Zurigo 2014, in carriera ha vinto PHGDJOLH LQ UDVVHJQH LQWHUQD]LRQDOL FRQWLQHQWDOL WUD FXL LO GRSSLR RUR QHOOD &RSSD (XURSD GHL PHWUL GHO H WLWROL QD]LRQDOL DVVROXWL LQ VSHFLDOLWj GLYHUVH $JOL (XURSHL GL %DUFHOORQD QHO FRQTXLVWD OD PHGDJOLD GL EURQ]R QHL PHWUL H QHO VHPSUH VXOOD VWHVVD GLVWDQ]D YLQFH OD PHGDJOLD G¶DUJHQWR DL &DPSLRQDWL (XURSHL GL +HOVLQNL 'DQLHOH GRSR DYHU D OXQJR PLOLWDWR QHOOD VTXDGUD GL FDOFLR GHO VXR SDHVH 1DYDFFKLR D DQQL FRPLQFLD D FRUUHUH SHU GLYHUWLPHQWR H L ULVXOWDWL GL EXRQ OLYHOOR QRQ KDQQR WDUGDWR D PHWWHUOR LQ OXFH $WOHWD ³IURQW UXQQHU´ DOO¶LQL]LR GHOOD VXD FDUULHUD H VXFFHVVLYDPHQWH ³VWUDWHJD GHOOD WDWWLFD GL JDUD´ q ULXVFLWR QHO D FRQTXLVWDUH XQ EURQ]R LQGLYLGXDOH QHOOD SURYD XQGHU GHJOL (XURSHL GL FURVV &RQ TXHVWR SRGLR VL DIIHUPD LO WDOHQWR GL 'DQLHOH FKH VL FRQIHUPD LQDVSHWWDWDPHQWH DJOL (XURSHL GL %DUFHOORQD FRQTXLVWDQGR XQD PHGDJOLD GL EURQ]R QHL PHWUL 1HO q GRSSLR DUJHQWR QHL PHWUL H QHL PHWUL DJOL (XURSHL GL +HOVLQNL H D %XGDSHVW PHWWH DO FROOR LO EURQ]R GHJOL (XURSHL GL FRUVD FDPSHVWUH 'DO 'DQLHOH FRQTXLVWD 7LWROL ,WDOLDQL $VVROXWL SDVVDQGR GDO &URVV DOOD SLVWD ¿QR DOOD PH]]D PDUDWRQD 1HO ID LO VXR HVRUGLR LQ PDUDWRQD D 5RPD K ¶ ´ O¶DQQR VXFFHVVLYR FRJOLH LO VXR SHUVRQDOH VXOOD GLVWDQ]D D 1HZ <RUN GHFLPR LQ K ¶ ´ 1HO O¶H[SORLW FRQ OD YLWWRULD QHOOD PDUDWRQD DJOL (XURSHL GL =XULJR PHQWUH QHO KD FRQTXLVWDWR LO EURQ]R FRQWLQHQWDOH QHOOD PH]]D PDUDWRQD DG $PVWHUGDP ³Vincere la Maratona agli Europei è un sogno che ho portato nel mio cuore dal primo giorno come atleta dell’Esercito´ $OOH 2OLPSLDGL GL 5LR SDUWH GD IDYRULWR PD OD VIRUWXQD OR IHUPD SULPD GHOOD SDUWHQ]D SHU XQD PLFURIUDWWXUD DO PHWDWDUVR $ PDU]R QHOOD PDUDWRQD JLDSSRQHVH GL /DNH %LZD DUULYD VHVWR FRQ LO QXRYR SHUVRQDOH SRUWDWR D K ¶ ´ ³Lo sport e lo studio sono i miei compagni di vita e a loro devo la mia crescita professionale, sportiva e di padre… ma questo si può realizzare solo con una Forza Armata presente e sempre vicina ai suoi atleti´ 3DGUH GL WUH ¿JOL 'DULR 1RHPL H *UHWD DYXWL GDOOD FRPSDJQD *LDGD %HUWXFFL FKH OR DOOHQD GDO VHWWHPEUH /DXUHDWR LQ LQJHJQHULD KD FRQVHJXLWR LO GRWWRUDWR GL ULFHUFD LQ URERWLFD

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Centro Sportivo Olimpico Esercito Grado: C.le VFP4 Nome: /RUHQ]R 1GHOH Cognome: Simonelli Età: DQQL Specialità: Ostacoli Palmares: 5HFRUG ,WDOLDQR $OOLHYL KV LQGRRU ´ VHFRQGD PLJOLRU SUHVWD]LRQH all time KV MXQLRU RVWDFROL FP ´ WHU]D PLJOLRU SUHVWD]LRQH DOO WLPH KV MXQLRU RVWDFROL FP ´ 1HO DL &DPSLRQDWL ,WDOLDQL LQGRRU DOOLHYL DL &DPSLRQDWL ,WDOLDQL RXWGRRU DOOLHYL PLJOLRU SUHVWD]LRQH ,WDOLDQD $OOLHYL ± KV ´ 1HO DL &DPSLRQDWL ,WDOLDQL RXWGRRU -XQLRU &ODVVL¿FDWR &DPSLRQDWL ,WDOLDQL RXWGRRU $VVROXWL 1DWR LQ 7DQ]DQLD LO JLXJQR GHO GD PDGUH DIULFDQD H SDGUH LWDOLDQR VL WUDVIHULVFH LQ ,WDOLD DOO¶HWj GL GXH DQQL /RUHQ]R 1GHOH 6LPRQHOOL VL DYYLFLQD DOOD FRUVD TXDQGR DYHYD RWWR DQQL H QRQRVWDQWH JOL LQVLVWHQWL FRUWHJJLDPHQWL GD SDUWH GHOOH YDULH VRFLHWj GL QXRWR DOWUR VSRUW GRYH OXL SULPHJJLDYD GD SLFFROR VFHJOLH GH¿QLWLYDPHQWH O¶DWOHWLFD OHJJHUD DOOH VFXROH PHGLH 6FHJOLH O¶DWOHWLFD H OD VXD SULPD H XQLFD VTXDGUD O¶$ 6 ' (VHUFLWR 6SRUW *LRYDQL GRYH YLHQH VHJXLWR GDO & OH 0DJJ &D &ODXGLD 3DFLQL H[ YHORFLVWD D]]XUUD H DWWXDOH WHFQLFR GHO &HQWUR 6SRUWLYR (VHUFLWR 'RSR DYHU DYXWR LQIRUWXQL GRYXWL DOOD FUHVFLWD FKH KDQQR LPSHGLWR SHU EHQ DQQL DO VXR WDOHQWR GL PDQLIHVWDUVL ¿QDOPHQWH QHO KD SULPD VWDELOLWR SHU YROWH OD 0LJOLRU 3UHVWD]LRQH ,WDOLDQD $OOLHYL GHL KV ´ SHU SRL YLQFHUH LO 7LWROR ,WDOLDQR GL FDWHJRULD VXOOD VWHVVD GLVWDQ]D *UD]LH D TXHVWR VDOWR GL TXDOLWj LO &HQWUR 6SRUWLYR 2OLPSLFR GHOO¶(VHUFLWR OR DUUXROD QHOO¶RWWREUH GHO TXDQGR DQFRUD QRQ KD DQQL VFRPPHWWHQGR VX GL OXL 6FRPPHVVD DO PRPHQWR YLQWD SHUFKp QHO QRQRVWDQWH LO SHULRGR YLVVXWR GHO ORFNGRZQ DUULYD SULPD TXLQWR DO VXR SULPR &DPSLRQDWR ,WDOLDQR $VVROXWR H GRSR YHQWL JLRUQL VL ODXUHD &DPSLRQH ,WDOLDQR GL FDWHJRULD -XQLRU DO SULPR DQQR GL FDWHJRULD YLQFHQGR OD JDUD FRQ OD WHU]D PLJOLRU SUHVWD]LRQH LWDOLDQD GL VHPSUH ´ 'H¿QLWR GDL WHFQLFL GHOOD 1D]LRQDOH ,WDOLDQD FRPH XQR GHL QXRYL WDOHQWL GHO IXWXUR VXJOL RVWDFROL EUHYL SHU LO PRPHQWR OD VXD VWUDGD WUD OH ¿OD GHOOD 1D]LRQDOH *LRYDQLOH KD LQ SURJUDPPD GXH DSSXQWDPHQWL LQWHUQD]LRQDOL QHO &DPSLRQDWL (XURSHL -XQLRU GL 7DOOLQQ (VWRQLD OXJOLR H L &DPSLRQDWL 0RQGLDOL -XQLRU D 1DLUREL .HQ\D DJRVWR /RUHQ]R JLj QHO KD FHQWUDWR L PLQLPL GL TXDOL¿FD]LRQH GL HQWUDPEH OH PDQLIHVWD]LRQL Essendo molto giovane, si può parlare di progetto Olimpico per Parigi 2024.

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AZIONE DEDIZIONE

LA REGINA DEGLI SPORT L’atletica leggera di Marco Pietro Carfì /¶DWOHWLFD OHJJHUD q XQ¶DWWLYLWj VSRUWLYD IRQGDPHQWDOH SHU O¶XRPR OHJDWD alle origini del movimento umano. 1HOO¶DQWLFKLWj FRUUHUH VDOWDUH ODQciare era sinonimo di sopravviYHQ]D 1HL VHFROL VFRUVL OH DWWLYLWj motorie umane si sono sempre più ULGRWWH JUD]LH DO SURJUHVVLYR LQWHUYHQWR GHOOH PDFFKLQH H GHOO¶XWLOL]]R GHOO¶HQHUJLD 0D OD QDWXUD PRWRULD GHOO¶XRPR PRGHUQR QRQ q GLYHUVD GD TXHOOD GHL QRVWUL DQWHQDWL $QFKH VH OH SRVVLELOLWj GL PRYLPHQWR VRQR GLPLQXLWH O¶XRPR QRQ KD GLPHQWLFDWR FRPH GHDPEXODUH (FFR FKH LO WHPSR OLEHUR GDOOD IDPLJOLD GDO ODYRUR R

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GD DOWUR YLHQH LPSLHJDWR SHU VRGGLVIDUH OH HVLJHQ]H GL PRYLPHQWR LQVLWH QHOO¶XRPR /D FUHDWLYLWj GHOO¶XRPR inventa nuove forme di movimento con regole ed accorgimenti che hanQR O¶RELHWWLYR GL VSRVWDUH H GL GLYHUtire, di soddisfare non solo il corpo PD DQFKH OD PHQWH /H DWWLYLWj PRtorie umane si sono quindi sempre SL SHUIH]LRQDWH QHL YDUL VSRUW QHOOH IRUPH H QHJOL DPELHQWL SL VYDULDWL $QFKH O¶DWOHWLFD OHJJHUD VL q HYROXWD ma rimane pur sempre una delle attiviWj SL QDWXUDOL HG LVWLQWLYH FKH HVLVWDQR nel panorama sportivo. Basti pensare DOOD SDUWHQ]D GHL PHWUL DOOR VSD-

UR ELVRJQD UHDJLUH LO SL UDSLGDPHQWH SRVVLELOH H SRL FRUUHUH YHORFH D]LRQL PRWRULH GL JUDQGH VHPSOLFLWj DQFKH VH OD SDUWHQ]D GDL EORFFKL GL XQ DWOHWD evoluto richiede molta tecnica. La veORFLWj q IRUVH WUD OH FDSDFLWj XPDQH quella più innata, ma non per questo VHPSOLFH GD DOOHQDUH WXWW¶DOWUR 3RL OH GLVWDQ]H DXPHQWDQR L PHWUL L PHWUL TXHVW¶XOWLPD PLVXUD FRUULVSRQGH ad un giro esatto della pista, la specialiWj SL LPSHJQDWLYD HVHPSLR GL YHORFLWj spinta molto più a lungo. Poi si passa DO PH]]RIRQGR P H P ROWUH OH GLVWDQ]H GHO FRVLGGHWWR PH]]Rfondo prolungato, i 5.000 ed i 10.000


metri. Tutte distanze dominate nel mondo dagli atleti africani, favoriti da una pratica “perenne”; dai primi anni di vita, per queste popolazioni la corsa è un fatto normale, insito della vita quotidiana; nelle grandi distese naturali non occorre prendere mezzi meccanici per spostarsi o allenarsi. L’ultima distanza (42,195 km), nel senso della durata, è la maratona che evoca epopee storiFKH H FKH SHU LO VXR IDVFLQR GL V¿GD è forse una delle specialità più praticate al mondo. Accanto alla distanza classica troviamo anche le corse su strada, oltre alla corsa in montagna e la distanza più lunga della corsa, la 100 km, che rappresenta l’Ultramaratona. Nel contesto di questa disciplina non dobbiamo dimenticare una forma diversa di ‘deambulazione’, la marcia, che tanti allori ha portato all’Italia, nelle due distanze di 20 e 50 km. Nell’atletica leggera troviamo specialità un po’ più “complicate”, quali le corse ad ostacoli, dove occorre avere tecnica, mobilità ed agilità, per superare (o

meglio “passare”) l’ostacolo: quelli “alti” (1.10 metri per gli uomini e 1.00 per le donne) e quelli bassi relativi ai 400 ad ostacoli. Anche nel mezzofondo c’è una gara di ostacoli: i 3.000 metri con siepi, la specialità dell’atletica che più di ogni altra cerca di ricostruire ambienti naturali fatti di tronchi e ruscelli da scavalcare. Inoltre abbiamo i salti, che possono essere in estensione (lungo e triplo) o in elevazione (alto e asta). Qui l’esecuzione e quindi la preparazione tecnica è ancora più importante, così come nei lanci apparentemente simili, come disco e martello che sono rotatori, oppure il peso che può essere rotatorio o traslatorio, il giavellotto invece richiede una rincorsa rettilinea prima di essere scagliato. Spesso molte specialità sono praticate da un unico atleta che diventa quindi un atleta praticante multi discipline, quali decathlon (se uomo) o eptathlon (se donna). Benché sia sport individuale, l’atletica tuttavia FRQ¿JXUD QHOOH VXH VSHFLDOLWj XQD GHOOH competizioni a squadre più affascinan-

ti: le staffette 4x100, 4x400 e spurie, nelle quali ognuno dei 4 atleti corre rispettivamente per 100 o 400 metri, passando un “bastone” (testimone) ad un altro compagno di squadra. La regina degli sport, in continua evoluzione, con tecniche e metodi di allenamento nuovi che ci porteranno un giorno a prestazioni mondiali mai sperate, a velocità sopra i 70 km/h o a correre la maratona a ritmi di 2’45’’ al km. Chi meglio di un atleta militare può interpreWDUH VDFUL¿FL UHJROH GXUH H GLVFLSOLQD H comporre una giornata di duro allenamento magari con doppi e a volte tripli allenamenti giornalieri, intervallati da una lettura rilassante o dalla ricerca del UHFXSHUR ¿VLFR H PHQWDOH SHU SRL DIIURQWDUH XQD QXRYD V¿GD DL SURSUL OLPLWL

Da sinistra a destra: 1° C.le Magg. Benedicta Chigbolu, C.le Magg. Ca. Chiara Bazzoni, C.le Magg. Valentina Cavalleri, C.le Magg. Sc. Marta Milani. A pag. 92, 1° C.le Magg. Marouan Razine.

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VALOR MILITARE

Generale di Divisione M.B.V.M. Stefano Basset

Al Cap. a. Stefano Basset nato a Milano il 20/07/1959 con la seguente motivazione: ©8f¿ciale Osservatore O18 assegnato al *ruppo Osservatori Militari Italiani per il referendum nel SA+ARA OCCIDE1TALE´, nonostante oggettive dif¿coltà ambientali, caratterizzate da estreme condizioni di pericolo, offriva con generosità ed abnegazione la propria totale disponibilità per il buon esito della missione di pace. 1el corso di una ricognizione lungo una pista carrabile nei pressi di MA+BAS, mentre in qualità di comandante di pattuglia si trovava a bordo di una autovettura O18 con altro uf¿ciale statunitense, veniva investito dello scoppio di una mina anticarro, riportando gravi e permanenti lesioni. Dopo l’incidente, benchp gravemente ferito, teneva costantemente un comportamento altamente lodevole, sereno e coraggioso, meritandosi unanime plauso ed apprezzamento. Fulgido esempio di massima dedizione al servizio, sprezzo del pericolo, profonda abnegazione e fede nella propria missione, contribuiva a dare lustro, in ambito nazionale ed internazionale, all’Esercito Italianoª. MA+BAS, 5 luglio 1992 Stefano Basset, Generale di Divisione, iscritto nel Ruolo d’Onore, sposato con 4 figli, solo Luca (Alpino) l’ha seguito nella sua professione, già direttore del Museo Storico Nazionale degli Alpini a Trento. Se si potesse racchiudere con un solo sostantivo la sua vita, senza ombra di dubbio si potrebbe dire che l’altruismo l’ha caratterizzata. È proprio questa voglia di fare qualcosa per gli altri che sin da piccolo lo porta ad avere idee chiare: «Da grande volevo essere

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un 8fficiale, per me è una vocazione e poter servire il Paese mi ripaga di ogni sacrificio». Si è formato all’Accademia Militare di Modena figlio del 160° corso Patria e Dovere, lì ha rafforzato ancor di più il suo credo, ben consapevole di dover esser sempre un esempio con o senza l’uniforme. «E[emplum praebere comandare con l’esempio , la lezione di vita del mio Tenente in Accademia ha segnato l’ intero percorso formativo». Il 5 luglio 1992, Capitano as-

segnato al gruppo Osservatori Militari Italiani per il referendum nel Sahara Occidentale, tornando da una ricognizione, a 4 Km dall’accampamento delle Nazioni Unite a Mahbas, a bordo di un’autovettura ONU con il suo autista Charlie (Ufficiale statunitense), saltò in aria per lo scoppio di una mina anticarro. Grazie all’intervento di un Ufficiale ucraino che si trovava sulla seconda auto di pattugliamento, i soccorsi furono immediati. L’insegnamento ricevuto


a cura del Ten. Col. M.O.V.M. Gianfranco Paglia fu d’aiuto, non si perse d’animo e conscio di quanto fosse importante essere sopravvissuto all’agguato, dopo una decina di interventi chirurgici, con un occhio in meno e varie fratture è tornato alla quasi normalità, potendo rientrare in servizio nel 2005. «Certo con mansioni diverse ed una vita cambiata, ma non è cambiato l’orgoglio di poter di nuovo indossare l’uniforme, anzi Patria e Dovere hanno continuato ad essere le mie fonti ispiratrici. 1el 2006 da direttore del Museo Storico 1azionale degli Alpini e con l’Associazione 1azionale Alpini ho lavorato affinchp si potesse costruire un nuovo museo a breve sarà aperto al pubblico e la soddisfazione è stata proprio quella di aver potuto realizzare qualcosa di più moderno e fortemente interessante ponendo l’accento su quelli che sono la cultura, la tradizione, i valori delle penne nere». Era in convalescenza quando gli fu comunicato che il 4 novembre (1993) avrebbe ricevuto la Medaglia di Bronzo al Valore Militare a Bolzano. «È esattamente con l’apposizione di quel nastrino azzurro che ho sentito tutto l’impegno che rappresenta e non ho potuto non rivolgere il mio pensiero a coloro che lo hanno ricevuto servendo la Patria senza essere più tornati. +o avuto in seguito l’occasione di incontrare gli altri decorati durante le riunioni dell’Istituto del 1astro Azzurro e con

loro subito si è instaurato un rapporto di vera fratellanza. Sentimento che mi piace infondere nei giovani che sono il punto saldo del nostro futuro. +o notato tra le varie scolaresche che hanno visitato il Museo un grande interesse sulla nostra storia e sono sempre più convinto che i giovani vadano educati affinchp possano conoscere i valori di tutti coloro che hanno contribuito a rendere grande la nostra 1azione. E a chi mi chiede un consiglio perchp vuole entrare a far parte delle Forze Armate, io rispondo che la vita militare è molto

bella, ma anche molto impegnativa, per cui deve valutare dentro di sp se esiste questa reale vocazione che porta a distanza di anni a dire, così come accade a me: rifarei tutto». Ha un ricordo che vorrebbe condividere con i lettori della Rivista? «Era l’estate del 1994, ricevetti una telefonata molto particolare, l’allora Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro voleva conoscere me e la mia famiglia. Lo incontrammo il 24 luglio e conservo un bellissimo ricordo di una persona di grande umanità».

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SOLDATO DEL GIORNO

/XRJRWHQHQWH /XFD 7XQGR 6RWWXI¿FLDOH HIIHWWLYR DO 5HJJLPHQWR )DQWHULD GHOOD %ULJDWD ³3LQHUROR´ HOOD %ULJDWD ³3LLQH HUROR´ FRQ VHGH D 7UDQL %7 1DWR D 6DQQLFROD /H LO DSULOH DUUXRODWR D VHWWHPEUH FRQ LO FRUVR $ 6 KD IUHTXHQWDWR OD VSHFLDOL]]D]LRQH LQ FRPDQGDQWH GL PLQRUL XQLWj H FRQVHJXLWR LO EUHYHWWR GL SDWWXJOLDWRUH VFHOWR SUHVVR OD 6FXROD GL )DQWHULD H &DYDOOHULD GL &HVDQR 'D PDU]R D IHEEUDLR KD SUHVWDWR VHUYL]LR SUHVVR LO 5HJJLPHQWR )DQWHULD GHOOD %ULJDWD ³6DVVDUL´ +D FRQVHJXLWR LO EUHYHWWR GL ,VWUXWWRUH GL VFXROD JXLGD H DELOLWD]LRQL VSHFLDOL SHU L PROWHSOLFL PH]]L UXRWDWL H EOLQGDWL GHOOD IRU]D DUPDWD O¶DELOLWD]LRQH FRPH VSHDNHU UDGLRIRQLFR SUHVVR LO 5HJJLPHQWR ³3DYLD´ LO EUHYHWWR GL DGGHWWR D UDGLR PLOLWDUH SUHVVR OR 60( XQ PDVWHU LQ LQJOHVH SUHVVR O¶XQLYHUVLWj 6DQ 3LR 9 GL 5RPD SHU FRQWR GL ,VSHIRUPD]LRQH +D SDUWHFLSDWR D QXPHURVH PLVVLRQL LQWHUQD]LRQDOL TXDOL ³-RLQW (QGHDYRXU´ %RVQLD (U]HJRYLQD ³$OOLHG +DUERXU´ $OEDQLD ³-RLQW (QWHUSULVH´ .RVRYR ³-RLQW (QWHUSULVH´ .RVRYR ³5HVROXWH 6XSSRUW´ $IJKDQLVWDQ +D DOWUHVu FRQVHJXLWR OD TXDOL¿FD FLYLOH GL LVWUXWWRUH GL %/6 ' HVSHUWR LQ VRFFRUVL SHU SROLWUDXPDWL]]DWL H GL VRFFRUVR LQ DPELHQWH DFTXDWLFR DQFKH FRQ O¶XWLOL]]R GL UHVSLUDWRUL DUWL¿FLDOL +D VYROWR QXPHURVL LQFDULFKL LQ SDWULD H DOO¶HVWHUR WUD FXL TXHOOR GL 'LUHWWRUH GL 5DGLR :HVW LQ .RVRYR &DSR 7HDP GHO Healt Team HG q WXWWRUD UHVSRQVDELOH GHOOH DWWLYLWj &L0L& GHO 5HJJLPHQWR VYROJHQGR DQFKH O¶DWWLYLWj GL $GGHWWR DOOD 3XEEOLFD ,QIRUPD]LRQH H &RPXQLFD]LRQH ,O 5HJJLPHQWR )DQWHULD D ILQH GLFHPEUH DVVXPH LO FRPDQGR GHOO¶2SHUD]LRQH ³6WUDGH 6LFXUH´ LQ 3XJOLD H %DVLOLFDWD H /XFD VLQ GDOO¶LQL]LR GHOO¶RSHUD]LRQH q VXO WHUULWRULR SHU SUHQGHUH L FRQWDWWL FRQ L PHGLD ORFDOL GHO FDSROXRJR SXJOLHVH SHU LPSURQWDUH DO PHJOLR OH DWWLYLWj FKH YHGUDQQR FRLQYROWR LO UHSDUWR ( SURSULR D GXH JLRUQL GDOO¶LQL]LR YLHQH FKLDPDWR GDOOD SDWWXJOLD GL VHUYL]LR LQ TXDQWR DOFXQL JLRUQDOLVWL GHVLGHUDYDQR LQIRUPD]LRQL VXOO¶DWWLYLWj 'XUDQWH LO WUDJLWWR VL LPEDWWH LQ XQ LQFLGHQWH VWUDGDOH DSSHQD DYYHQXWR WUD XQ¶DXWRYHWWXUD H GXH PRWRFLFOLVWL 5HVRVL FRQWR GHOOD JUDYLWj GHOO¶LQFLGHQWH VL TXDOLILFD FRPH VRFFRUULWRUH H SUHVWD LPPHGLDWDPHQWH L SULPL VRFFRUVL FRQ WHFQLFKH GL ULDQLPD]LRQH FDUGLR SROPRQDUH SHU FHUFDUH GL VDOYDUH OD YLWD DO PRWRFLFOLVWD , VRFFRUVL VDQLWDUL GHO LPSLHJDQR TXDVL WUHQWD PLQXWL SHU UDJJLXQJHUH LO OXRJR GHOO¶LQFLGHQWH WUHQWD PLQXWL 100 Rivista Militare I n. 1/2021

GXUDQWH L TXDOL /XFD 7XQGR FHUFD GL ULDQLPDUH LO PDO FDSLWDWR *LXQWL L VRFFRUVL LO PHGLFR GHO FKLHGHYD D /XFD GL FRQWLQXDUH OH PDQRYUH VDOYDYLWD PHQWUH VL DSSOLFDYD LO GHILEULOODWRUH PD SXUWURSSR GRSR PROWHSOLFL WHQWDWLYL GL ULDQLPD]LRQH FRQ OD GHILEULOOD]LRQH LO

PRWRFLFOLVWD GHFHGHYD /¶D]LRQH q VWDWD VHJXLWD LQ GLUHWWD GDOOD VDOD RSHUDWLYD GHO FRPDQGR GHOOD SROL]LD ORFDOH WUDPLWH OH WHOHFDPHUH QHL SUHVVL GHO OXRJR GHOO¶LQFLGHQWH H SURSULR LO FRPDQGDQWH FKH KD VHJXLWR SHUVRQDOPHQWH WXWWL L PRPHQWL GHOO¶LQFLGHQWH H GHL VRF-


FRUVL GRSR HVVHUH DUULYDWR VXO SRVWR LQVLHPH DO PDJLVWUDWR GL WXUQR VL q FRPSOLPHQWDWR FRQ LO 6RWWXI¿FLDOH FKH KD GLPRVWUDWR XQ¶DOWLVVLPD SURIHVVLRQDOLWj QHOOD JHVWLRQH GHL SULPL VRFFRUVL GHOOD PHVVD LQ VLFXUH]]D GHOOD ]RQD H GHO VXFFHVVLYR WHQWDWLYR GL ULDQLPD]LRQH GHO PRWRFLFOLVWD LQ FRRUGLQDPHQWR FRQ L VDQLWDUL ³Nei primissimi istanti che ho visto il motociclista ho capito che era molto grave, durante tutti i corsi di specializzazione conseguiti sia in ambito militare sia civile, ho imparato che la precocità dei soccorsi può aumentare la possibilità di salvare una vita umana. Mi è capitato altre volte di soccorrere persone in pericolo di vita perché faccio volontariato con alcune associazioni di protezione civile. Purtroppo, in questo episodio, nonostante la tempestività mia e dei soccorsi sanitari, non c’è stato nulla da fare´

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INCONTRIAMO I NOSTRI

C.le Magg. Marco Napoleoni

Art. Vincenzo Lenzone

C.le Magg. Ca. Salvatore Manzi

“Il nostro? non è un lavoro è un Essere” con questo che potrebbe essere uno slogan pubblicitario per una campagna di arruolamento, ci saluta il C.le Magg. Marco Napoleoni, al temine di una chiacchierata con la Redazione. È da poco uscito il quarto numero della Rivista del 2020 e, con uno spirito nuovo, il Direttore decide di portarne alcune copie al personale in servizio del Raggruppamento Lazio - Abruzzo. Pochi passi e, in prossimità dell’Altare della Patria, un sito di “Strade Sicure”. Lo scambio di poche battute, dopo un’autorizzazione correttamente richiesta dal Capo Posto, per ricordare a noi, spesso

tunità. “Trovare un equilibrio tra la vita e il lavoro è ciò a cui punto, ma ora l’attenzione è al passaggio in servizio permanente”, esperienza ce n’è, ma ciò che si vede nel suo sguardo deciso, nelle sue parole ferme, è una consapevolezza profonda, che ha il sapore di studio sociologico sulla percezione del proprio status. Con la decisione propria di quell’età, con la sicurezza di chi non ha rimpianti, la risposta, che ci ha colpito, riempie la fredda mattina invernale. Accanto a lui, con un anno e quattordici giorni di servizio (come ci tiene a sottolineare), l’Art. Vincenzo Lenzone, 20 anni appena compiuti e

gli autori, per chi e di cosa scriviamo. Pochi anni di servizio, tanta gente vista attraverso gli occhi di chi Strade Sicure lo mastica come il proprio pane quotidiano e una consapevolezza del proprio ruolo disarmante: “il nostro non è un lavoro è un essere” è detto da un VFP4 soddisfatto del suo lavoro, di quello che l’uniforme è in grado di dargli in esperienze ed oppor-

un confrontarsi con le sue capacità e con il mondo. Ancora tante le variabili in quel futuro così aperto che lo attende dove la mimetica è una, chiara e limpida ma non certa, “servirà impegno per andare avanti, non solo come VFP4 e VSP ma anche, perché no, come Sot-

sponsabile che traspare da ogni gesto (non ultimo la cortesia e la fermezza nel chiederci chi fossimo e nell’avvisare la catena di Comando), il Capo Posto, C.le Magg. Ca. Salvatore Manzi, trentasettenne. “Strade Sicure l’ho conosciuta all’inizio, nel 2008 a Torino, tante cose sono cambiate da allora, tipologia di servizio, equipaggiamenti ma soprattutto la percezione delle persone e delle Autorità che ci riconoscono e ci impiegano come una risorsa”, “Roma è indubbiamente una “piazza” impegnativa perché, soprattutto in centro, sei sempre in vista. Turisti e personalità e, meno che in altri posti, puoi permetterti di sbagliare”. Sereno, conscio delle sue capacità racconta al Direttore, che gli illustra la Rivista, come si arruolò “per essere a disposizione degli altri” e, a distanza di anni non se ne è mai pentito. Quattro passi per incontrare chi presta servizio, per raccontare e farci raccontare dal nostro personale. Un viaggio (breve e imperfetto) tra i nostri uomini.

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le condizioni”. A vigilare e vegliare su tutti, con un atteggiamento re-


RECENSIONI

Giovanni Cecini, Il salvataggio italiano degli Ebrei nella Francia meridionale e l’opera del Generale Maurizio Lazzaro de’ Castiglioni, Stato 0DJJLRUH GHOO¶(VHUFLWR 8I¿FLR 6WRrico, Roma, 2021, pp. 208, € 20,00 In questo volume, presentato in occasione del “Giorno della memoria”, nel descrivere quanto di meritorio venne compiuto dal Regio Esercito Italiano nel contesto francese tra il 1942 e il 1943, viene analizzata con particolare attenzione l’opera del Generale Maurizio Lazzaro de’ Castiglioni, a cui va la gratitudine coeva e futura di numerosi scampati alla Shoah. *LRYDQQL &HFLQL SUR¿FXR FROODERUDWRUH GHOO¶8I¿FLR 6WRULFR GD ROWUH XQ YHQWHQQLR ha saputo infondere nell’opera il suo spiULWR PHWLFRORVR DEELQDQGROR DO GHVLGHULR GL UHQGHUH SL IUXLELOH DO OHWWRUH XQ DUJRmento poco noto della storia del nostro Esercito e dei suoi Comandanti. L’Italia non fu solo la Nazione delle Leggi Razziali del 1938, ma anche il Paese che in TXHO GLI¿FLOH SHULRGR VHSSH ULVFDWWDUH OH pagine più nere del ventennio. Cecini fa dunque luce su aspetti poco FRQRVFLXWL UHODWLYL DOOD WXWHOD GHJOL HEUHL nella Francia occupata da parte del Generale Maurizio Lazzaro de’ Castiglioni, Comandante della 5^ Divisione “Pusteria”, offrendo uno spaccato articolato e al tempo stesso coerente con la situazione particolarmente complessa vissuta nel ELHQQLR ¶ ¶ Pertanto, da un lato, è importante riconoscere il diverso comportamento complessivo dei soldati italiani nei confronti GHJOL HEUHL ULVSHWWR DJOL DOOHDWL WHGHVFKL dall’altro, però, non si può omettere che dall’Esercito Italiano furono espulsi i concittadini colpiti dalle “Leggi razziali”, interrompendo così, come sottolinea l’Autore, quel processo di emancipa-

]LRQH LQL]LDWR FRQ OR ³6WDWXWR $OEHUWLQR´ Questo però non oscura e, anzi, esalta il lavoro dei Comandi italiani, centrali e periferici, e di persone che, come il Generale Maurizio Lazzaro de’ Castiglioni, seppero affrontare e superare situazioni GL HVWUHPR ULVFKLR H GLI¿FROWj LQ PRPHQWL FRVu FULWLFL SHU OD VWDELOLWj VWUDWHJLFD H LVWLtuzionale del nostro Paese, per dedicarsi alla protezione e al salvataggio della popolazione israelita nella Francia meridionale, indipendentemente dalla nazioQDOLWj GL DSSDUWHQHQ]D H WXWWR LQ DSHUWR contrasto con l’alleato germanico. $ UHVSLQJHUH SRL RJQL SRVVLELOH LQVLnuazione di opportunismo valgono le accuse dei Comandi delle polizie tedesca e francese dell’epoca e delle istituzioni politiche naziste e di Vichy nei riguardi degli Italiani, considerati sprez]DQWHPHQWH ³SURWHWWRUL GHJOL (EUHL´

gratitudine a chi ha dato la vita. ,O OLEUR q DQFKH XQ LQYLWR GD FRJOLHUH per arricchire la propria vita di una cultura fatta di memoria e di passaWR GD FXL LQHYLWDELOPHQWH ELVRJQD SDUWLUH SHU XQ SHUFRUVR GL ULÀHVVLRQH storica ma anche per costruire un presente ed un futuro migliori. Il mestiere delle armi è un testo curato da Chiara Mercuri con adattamento inglese a cura di Luca Fratangelo e coordinato dal Ministero della Difesa. La preziosa prefazione che ne anticipa l’importanza è a cura del Ministro della Difesa: Onorevole Lorenzo Guerini. Il viaggio attraverso i sacrari ed i musei SDUWH GDO 6DFUDULR GHOOD %ULJDWD 0DLHOOD VLWR D 7DUDQWD 3HOLJQD LQ $EUX]]R HG HVSORUD WXWWH OH UHJLRQL WRFFDQGR EHQ /XRJKL VLPEROR H G¶LQWHUHVVH 8Q YLDJJLR FKH KD OD UHVSRQVDELOLWj GL DJJUHJDUH OD FROOHWWLYLWj QHOOD PHPRULD Al lettore l’arduo compito di custodire, diffondere e tramandare la conquista GHOO¶LQGLSHQGHQ]D H GHOOD OLEHUWj GHO SRpolo italiano e del mondo militare che si muove accanto al Paese per il Paese. Un’iniziativa editoriale che oltre ad essere una guida è un vero e proprio manuale divulgativo che attraverso il silenzio dei nostri Caduti ci parla di una storia che non può e non deve essere dimenticata ed aspetta solo di essere ascoltata e scoperta.

Chiara Mercuri, Il mestiere delle armi, guida ai sacrari e ai musei militari, Ministero della Difesa, All Around, 2020, pp. 128, € 12,00 Il mestiere delle armi – guida ai sacrari e ai musei militari – è un omaggio alla memoria del popolo italiano e alla storia nazionale. Partendo dalla conoscenza del nostro SDVVDWR LO OLEUR VL ULSURSRQH GL IDU FRPSUHQGHUH DL OHWWRUL O¶LGHQWLWj GHOOH QRVWUH Istituzioni ed il percorso storico che hanno intrapreso per consegnarci il mondo e le conquiste di oggi. Attraverso una lettura agile e dinamica il lettore si immerge in questi Luoghi VLPEROR FKH KDQQR O¶DUGXR FRPSLWR GL mantenere viva la memoria. In maniera del tutto aggregante e senza distinzioni di credo religioso e politico, questi Luoghi in cui vengono resi gli onori ai caduti, rappresentano la meta a cui ogni cittadino si reca per dimostrare

Marco Bertolini e Andrea Pannocchia, Militarmente scorretto - soYUDQLWj OLEHUWj GLJQLWj 5LÀHVVLRQL di un (soldato) italiano, Eclettica, 2020, pp. 164, € 16,00 “Militarmente scorretto” è il titolo GHO OLEUR LQWHUYLVWD FXUDWR GDO JLRUnalista Andrea Pannocchia insieme DO *HQHUDOH 0DUFR %HUWROLQL LO TXDOH QRQ KD ELVRJQR GL PROWH SUHVHQWDn. 1/2021 I Rivista Militare

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]LRQL HVVHQGR VWDWR XQD GHOOH ¿JXUH GL &RPDQGDQWL SL VLJQL¿FDWLYH GHJOL XOWLPL DQQL ¿QR DO VXR UHFHQWH FRQJHGR SHU OLPLWL GL HWj 3DUDFDGXtista incursore, come comandante del Centro Operativo Interforze negli ultimi anni di servizio ha gestito tutte le missioni italiane all’estero. Con l’esperienza di 44 anni di servizio sul campo, fa il punto sul piano militare, politico e culturale nel nostro Paese con la consueta schiettezza che ha contraddistinto la sua EULOODQWH FDUULHUD Il titolo si deve al fatto che, secondo il Generale, per poter dire le cose come stanno, senza camuffamenti semantici, oggi spesso si passa per essere “scorretti”. 8Q OLEUR FKH SDUOD IUD OH WDQWH DOWUH FRVH GL TXHOOD VRYUDQLWj GL FXL q JDrante non solo il Governo, ma anche il mondo militare e che secondo il Generale si trova in una profonda crisi, maturata a partire dal ’68. , ULÀHVVL LQHYLWDELOL VXOOH )RU]H $UPDWH FKH QH VRQR O¶LQGLVSHQVDELOH SUHVLGLR VRQR FRQQHVVL DO SURJUHVVLYR VRWWR¿QDQ]LDPHQWR FKH OH KD ULGRWWH VRWWR LO SUR¿OR quantitativo, contraddicendo il principio tuttora valido della “massa” e incidendo negativamente sui vantaggi della professionalizzazione. Questa, pure, ha dato ottime prove in tutti i più recenti “teatri operativi” ma in Patria – secondo l’autore - viene spesso impiegata per operazioni FKH VHPEUDQR YROHU DSSLDWWLUH LO PRQGR PLOLWDUH VX UHDOWj DVVROXWDPHQWH GLYHUVH $QFKH VRWWR LO SUR¿OR GHOOD WHQXWD PRUDOH - spiega l’ex-Comandante del C.O.I. – l’Esercito è stato interessato da interventi normativi, come l’inserimento di associa]LRQL VLQGDFDOL FKH SRWUHEEHUR LQWDFFDUH il senso di disciplina in nome di un’idea mal interpretata di professionismo. Eppure, nonostante tutto, da molte indagini demoscopiche emerge come l’Esercito sia in testa all’apprezzamento popolare, come se esso continuasse ad essere una specie di VDOYDJHQWH SHU OD QRVWUD VRFLHWj XQD sorta di oasi rimasta immune “da tutti i virus che l’hanno infettata”. Insomma, contenuti forti, ma sicuraPHQWH SUR¿FXL SHU XQ GLEDWWLWR D YLVR aperto sui temi più caldi del passato, del presente e del futuro dell’Esercito e della Nazione. Andrea Cionci 104

Rivista Militare I n. 1/2021

Elena Aga Rossi, L’Italia tra le grandi potenze Dalla seconda guerra mondiale alla guerra fredda, Il Mulino, 2019, pp. 392, € 30,00 $WWUDYHUVR L GRFXPHQWL UHVL GLVSRQLELOL grazie all’apertura degli archivi storici non solo italiani, inglesi, americani ma anche sovietici, la storica Elena Aga Rossi ci regala un altro capolavoro FKH WXWWL GRYUHEEHUR OHJJHUH SHUFKp FRPH FL KD LQVHJQDWR 7XFLGLGH ³%LVRgna conoscere la storia per capire il presente ed orientare il futuro.” 1HO VXR XOWLPR OLEUR ³/¶,WDOLD WUD OH JUDQGL potenze, dalla seconda guerra mondiale alla guerra fredda”, l’Autrice accende i ULÀHWWRUL VX XQ SHULRGR FUXFLDOH SHU LO QRVWUR 3DHVH FKH VHJQD OD ¿QH GHO UHJLPH fascista e la nascita della democrazia: il decennio compreso tra il 1943 ed il 1953. Con una scrittura esaltante quasi ritmaWD $JD 5RVVL EHQ FRQVDSHYROH FKH QRQ q SRVVLELOH VFULYHUH TXHOOD SDJLQD VWRULFD senza inquadrarla nel contesto interna]LRQDOH PHWWH EHQ LQ HYLGHQ]D LO SHVR LQÀXHQWH FKH JOL 6WDWL 8QLWL H O¶8QLRQH 6RYLHWLFD KDQQR DYXWR VXO QRVWUR 3DHVH RUPDL VFRQ¿WWR H ULGRWWR D EUDQGHOOL GDOOD guerra. Un’analisi lucida che ci porta a leggere la storia di quel periodo in altro modo evidenziando quanto le grandi potenze avessero disegnato le sorti dell’IWDOLD H TXDQWR DQFKH O¶8QLRQH 6RYLHWLFD DYHVVH IRUWHPHQWH LQÀXHQ]DWR DQFKH OH scelte dei politici appartenenti al Partito Comunista Italiano. Con l’apertura degli archivi russi e con la ricostruzione della storica Rossi si evince una narrazione del partito molto diverso da quello racFRQWDWR GDOOD VWRULRJUD¿D SUHYDOHQWH (VVR VHJXLYD OD SROLWLFD GHWWDWD GD 6WDOLQ e anche Togliatti lo fece. La decisione di SDUWHFLSDUH DO JRYHUQR GL %DGRJOLR FRQ OD FRVLGGHWWD VYROWD GL 6DOHUQR LQ FRQWUDVWR con la linea seguita dai partiti antifascisti

H GDO SDUWLWR FRPXQLVWD LQ ,WDOLD O¶DGHVLRne di Togliatti alle pretese di Tito su Trieste, le scelte editoriali che impedirono la SXEEOLFD]LRQH GL OLEUL VXO *XODJ VRQR VROR alcuni esempi. Numerosi sono i temi trattati in questo volume che si divide in tre parti. Nella prima, l’Autrice si occupa della divisione dell’Europa secondo i piani GHJOL DOOHDWL H VRVWLHQH FKH JOL 6WDWL 8QLWL ¿Q GDOO¶LQL]LR GHOOD JXHUUD IXURQR GLVSRQLELOL DG DFFHWWDUH O¶HJHPRQLD VRYLHWLFD LQ JUDQ SDUWH GHOO¶(XURSD FRQ O¶RELHWWLYR GL mantenere un’alleanza duratura con la Russia nel dopoguerra e nella speranza FKH LO VLVWHPD VRYLHWLFR VL VDUHEEH DSHUWR a un’economia di mercato. Nella seconda parte analizza i rapporti tra gli inglesi e gli americani nella conduzione della guerra e nella gestione futura dell’Italia, L UDSSRUWL FRQ OD PD¿D OD SROLWLFD GHJOL alleati nei confronti della Resistenza, il trattamento riservato ai prigionieri italiani, lo status delle colonie italiane. Una parWLFRODUH DWWHQ]LRQH q GHGLFDWD DOOD ¿JXUD e all’azione di De Gasperi che riuscì ad avviare la ricostruzione del Paese, a far approvare la Costituzione e a indicare la VWUDGD SHU OD FRVWUX]LRQH HXURSHD 6RWWROLQHD HG HVDPLQD LO FRUDJJLR FKH HEEH nell’estromettere le sinistre al governo nel 1947. Questa decisione, secondo la tesi della Rossi, non fu dettata dal suo essere reazionario e conservatore, così FRPH OR GLVHJQDYD OD VWRULRJUD¿D PD semplicemente da una situazione del WXWWR LQWHUQD ,Q¿QH GRSR DYHU PHVVR in risalto il condizionamento americano sull’Italia dovuto agli aiuti economici attraverso il Piano Marshall, si giunge alla WHU]D SDUWH GHO OLEUR LQ FXL VL ULPDUFDQR L UDSSRUWL IUD O¶8566 HG LO 3&, H FUROODQR gli stereotipi che per anni hanno voluto far intendere che il Partito Comunista Italiano fosse autonomo e che non avesse VXELWR O¶LQÀXHQ]D VRYLHWLFD VWDOLQLDQD Grazie all’attenta analisi, al lavoro preciso, al tempo speso negli archivi VWRULFL DOOD VFULWWXUD OLEHUD GD RJQL SHUsonale condizionamento ideologico di (OHQD $JD 5RVVL q SRVVLELOH ULYHGHUH una parte della storia e comprendere come quanto il nostro Paese, nonoVWDQWH XQD SRVL]LRQH GL VXEDOWHUQLWj tra le due grandi potenze, sia riuscito D PDQWHQHUH XQD SURSULD LGHQWLWj H XQ proprio orgoglio nazionale, pronto a ULDO]DUVL DQFKH QHL PRPHQWL SL EXL Livia Iervolino



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