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Un valore simbolico altissimo

Messaggio della Senatrice a vita Liliana Segre

Buonasera, mi dispiace veramente di non aver potuto essere con voi per la Cerimonia del ricordo e delle scuse – per voi appena conclusa – che, come ho già avuto modo di dire, ha un valore simbolico altissimo.

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È differente da qualunque altra manifestazione perché non solo contribuisce al mantenimento della memoria e alla sua trasmissione, a cui io tengo tantissimo, ma – di fatto – interagisce con la Storia riconoscendo per la prima volta pubblicamente un atroce errore che fu commesso e che per l’università italiana, proprio per la natura della sua missione, fu particolarmente grave.

È un atto importantissimo che certo non può riparare nulla di quanto accaduto, ma rivela una grande sensibilità che rende di fatto esplicito, pubblico, istituzionale, un dovere morale che, evidentemente e per fortuna, è presente e diffuso oggi all’interno dell’Accademia italiana.

Per questo ringrazio il rettore dell’Università di Pisa, Paolo Maria Mancarella, e le Scuole pisane per aver proposto questa bellissima iniziativa e il presidente della CRUI, Gaetano Manfredi, per averla accolta favorendo la presenza dei rettori delle università del nostro Paese. Questi rettori, idealmente, li abbraccio uno ad uno per aver compreso e per la testimonianza che hanno portato oggi con la loro partecipazione al Palazzo della Sapienza.

Ringrazio anche chi ha pensato di far seguire alla Cerimonia una Conferenza internazionale di approfondimento il cui alto valore è stato riconosciuto anche dalla Presidenza della Repubblica e che prenderà il via proprio dopo queste mie parole. Di questa ho molto apprezzato uno

44 SAN ROSSORE 1938. CONTRO GLI EBREI: LEGISLAZIONE E PERSECUZIONE

degli aspetti che intende indagare che ho letto nella presentazione: “il rapporto tra persecuzione dei diritti e persecuzione delle vite”, che riassume in dieci parole uno degli aspetti cruciali di quanto avvenne – di cui io, purtroppo, sono stata testimone e vittima – e di quanto, non solo per noi, potrebbe ancora accadere.

A coloro che sostengono che questo atto sia tardivo rammento che l’alternativa è che non fosse mai compiuto; perciò li invito a fare patrimonio di questo esempio, a guardarlo con gratitudine e a costudirlo con affetto. Pensiamo che sia significativo non solo per noi, ma anche per chi, ancor oggi, patisce esclusioni e persecuzioni per le idee, per il colore della pelle, per le condizioni di nascita, per la fede che professa e che, sono certa, rimarrà nel cuore e nella mente di tutti gli ebrei, italiani e non, per sempre.

L'Accademia e le Comunità Ebraiche in una foto al termine della Cerimonia

ANTISEMITISMO E RAZZISMO: CONTINUITÀ E ROTTURE

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