SECONDA CONTROFFENSIVA ITALO-TEDESCA IN AFRICA SETTENTRIONALE

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MINISTERO . DELLA DIPESA

STATO MAGGIORE ESERCITO - UFFICIO STORICO

SECONDA CONTROffENSIVA ITALO•TEDESCA

IN AFRICA SETTENTRIONALf

DA EL AGHEILA A EL ALAMEIN

(OENNAIO - SETTEMRRE 1942) T EDIZIONE

ROMA 1971

PREFAZIONE

LA presente monografia, sulle operazioni in Africa settentrionale, dal gennaio al settembre 1942, caratterizzate dalla seconda controffensiua italo - tedesca da Marsa cl Brega -Marada a El Alamein, segue in ordine cronologico la monografia sulla Seconda offensiva britannica in Africa settentrionale e ripiegamento italo-tedesco nella Sirtica orientale, pubblicata nell'anno 1949.

A questo lauoro ha atteso con intelligente ed appassionata attività il ten. col. d'art. Giovanni D'Àvo,ssa che, in quelle operazioni, qt1ale comandante di un · gruppo d'artiglieria, ebbe a meritare la medaglia d'o,ro al V. M .. Sulla sco,rta di notevole documentazione, oculatamente v,agliata, egli ha potuto tracciare, con visione obiettiva, una ricostruzione degli avvenimenti per quanto possibile esatta ed esauriente.

Come si detto nella « premessa » alla precedente monografia, il contrattacco delle truppe italo - tedesche, nel gennaio 1942, trasse immediata origine e vita dalle ultime fasi dell'avanzata britannica; va quindi considerato la logica prosecuzione delja battaglia iniziata itt Marmarica.

Il Comando delle truppe italo - tedesche, malgrado la non ancora stabilizzata situazione, ricevuti rinforzi e rifornimenti, sebbene di non rilevante entità, seppe riprendere l'iniziativa delle operazioni e sorprendere l'avversario nella fase finale della sua difficile avanzata.

Ai primi di febbraio la Cirenaica, fino al golfo di Bomba, era riconquistata. A fine maggio, dopo una sosta di circa tre mesi, le truppe italo - tedesche riprendevano l'offensiva che ci riportava a

J'obruc/1 e penetrava profondamente ùz Egitto, fino alla stretta di El Alamein; quivi la usura degli uomini e de, materiali, l'eqt1ilibrio ri.<tabilitosi fra attacco e difesa, la distanza dalle basi logistiche, la insufficienza dei rifornimenti dalla madrepatria attraverso le in.ridiate 11ie del mare, arrestarono lo slancio delle assottigliate divisioni italo - tedesche.

Nel luglio e nell'agosto alterni tc12tativi di entrambi gli a11t1crsari per superare la stretta non mutavano sensibilmen te gli opposti schieramenti: i primi di settembre la situazione era definiti11amente stabilizzata consentendo ai Britannici di fare afflutre, attraverso le loro sicure comunicazioni, ingenti forze per riprendere a tempo opportuno l'iniziatit1a delle operazioni.

Con la maggiore possibile fedeltà storica è registrata in questo lat1oro l'e11oluzione del pensiero operati110 d:z parte italo - tedesca. Merita sottolineare:

- l'orientamento del Comando Supremo italiano a risolvere il problema del Medite"aneo con la conquista di Malta, limitando l'azione in Africa settentrionale aUa linea Sollum - Halfaya ( dirctti11e del 5 maggio);

- lo sviluppo del pensiero tedesco, sotto la spinta degli avvenimenti e oltre la loro portata, fino a concepire una t1asta mano11ra a tenaglia con obiettivo il Medio Oriente, non pre11ista prima d'allora ( lettera di Hitler del 2 3 git,gn o);

- il raggiunto accordo italo - tedesco di spingere l' offen;it1a a fondo ( 2 5 giugno);

- gli alterni propositi di Rommel e la contrapposta decisione del Comando Supremo italiano di resistere, potenziarsi ed attaccare, durante il bimestre luglio - agosto.

Giusto riliet10 tro11ano inoltre, i11 questa narrazione, i rapporti di comando italo- ,~deschi, rapporti sempre difficili in qualunque alleanza, ma qui esasperati dal.la particolare personalità del maresciallo Rommel.

L'importanza e complessità delie operazioni, le divergenze di vedute ed i conseguenti contrasti fra i comandi itali.ani e germanici. fr frequenti interferenze politiche ed i personali interventi di Mu;solini e di Hitler, conferiscono allo studio di questa fase della guerra un particolare interesse, specialmente in relazione a taluni affrettati e spesso tendenziosi apprezzamenti, sulla condotta delle opera.zioni da parte italiana.

L'UFF[C[O STORICO

PREMESSA

Situazione e riordina- Alla metà del gennaio 1942 la seoonda ofmento delle forte con- fensiva britannica, dopo circa due mesi dal trapposte dopo la se- suo inizio, appariva giunta al punto morto; conda offensiva bri- la situazione era temporaneamente stabiliztannica in Cirenaica zata e si potevano quindi trarre alcune .con( gennaio I942). siderazioni ( 1).

D a un lato, le forze italo - tedesche avevano portato a termine la manovra di ripiegamento, ma la loro situazione era ancora lungi dal prese ntarsi fav o revole e non consentiva facili ottimismi.

Dall'altro, i l piano britannico, che mirava ad infrangere rapidamente la resistenza ed a distruggere le fo rze italo- tedesche, en fallito. Pertanto la conquista della Libia, premessa necessaria per quella di tutta l'Africa settentrionale, richiedeva ancora un grande sforzo che l'Inghilterra era decisa a compiere, in una prossima e forse imminente ripresa offensiva, per eliminare le forze italo - tedesche dcl1'Africa settentrionale.

A tale scopo, il Comando britannico, per fronteggiare le contemporanee esigenze del fronte libico e del fronte· asiatico, aveva disposto numerosi spostamenti di truppe che avrebbero 'dovuto effettuarsi nella seconda quindicina di gennaio del 1942.

A) CONTINGENT I IN PARTENZA

Dal Medio Oriente (Iran - Irak - Siria - Palestina): -- due divisioni australiane (presumibilmente la 6• e 9•, già dislocate in Siria - Palestina). verso le Indie Olandesi ; - due divisioni indiane (2a e 9"), una inglese di fanteria (6") ed una ingll se corazzata (10") verso l'India e l'Estremo Oriente; - una divisione leggera << degolli sta » dalla Siria verso lo scacchiere libico.

(1) Vedi la Monografia dell ' Ufficio Storico dello S. M. E. : Seconda ofJn,siva britannica in Africa smene,-ionale e ripiegamento italo - tedesco ~Ila Sirtica orientale ( 18 novembre 1941 - 17 gennaio 1942).

Dallo scacchiere libico egmano: - una divisione neo - zdandese (2°) diretta in Patria (r).

B) CoNTINGENTI lN AllIVO.

In Medio Oriente (Iran - Irak - Siria - Palestina): una divisione sud- africana (probabilmente 1'11•) proveniente dall'A. O. I. e diretta in Siria.

Nello scacchiere libico egiziano: - un reggimento inglese proveniente dall 'A. O. l. e destinato in Egitto;

- due o tre brigate indiane (unità ausiliarie lavoratori) provenienti dall'A. O. I. e destinate in Cirenaica; - 6-7.000 uomini provenienti da Cipro e destinati in Egitto.

In base a tali movimenti, la situazione delle forzé britanniche alla data del 20 gennaio, si poteva cm.Ì presumibilmente riassumere :

In Cirenaica:

-, forze pari a 5 divisioni di fanteria, di- cui 4 organiche (f indiana, s• inglese, 2• sud - africana cd una degollista) più tre brigate autonome (XXII brigata « Guardie » - che fin dal 14 gennaio aveva cambiato denominazione in CC brigata -, la brigata _polacca ed una brigata indiana con elementi della CL brigata inglese) che complessivamente rappresentavano la forza di una quinta divisione; - una divisione corazzata (1'), ad organici ridotti; - un reggimento corazzato (1°); - quattro reggimenti autobl. (di cui due ad organici ridotti).

In Egitto:

- cinque divisioni di fanteria organiche, delle quali una non bene accertata, (1, 12a (?), 50• inglesi; 1• sud · africana in riorganizzazione, s• indiana) nonchè una divisione costituita con Greci , Polacchi, Ceki e Maltesi; una divisione corazzata inglese in ricostituzione (1) ; - due o tre gruppi corazzati non indiv isionati;

(1) La 2• <liv neo - zela ndese, diversamente da quanto riteneva il nostro servizio informazioni, non er3 in via di rimpatrio ma, ritirata dal fronte cirenaico in seguito alle gravi perdite subìte durante la battaglia della Ma rmarica, si trovava in riordinamtnto nella zona Maaten Bagush (circ a 45 km. ad est di Marsa Matruh) e riapparirà in linea alla fi ne di giugno 1942 nella battaglia per Mar sa Matruh.

I I

- forze egiziane valutate a due divisioni di fanteria ed una brigata contraerei.

In Palestina - Transgiordania:

- forze pari a due divisioni di fanteria (Ebrei, Polacchi , Greci, Cecoslovacchi, legi<lne araba e forze transgiordaniche di frontie_ra);

- forze pari a una divisione di cavalleria ippotrainata (V e VI brigate inglesi e III indiana);

- forze corazzate pari a una brigata (IV brigata inglese su tre battaglioni).

In Siria:

- forze pari a tre o quattro divisioni delle quali due o tre organiche (una australiana destinata a rimpatriare, una sud - africana, una degollista ad organici ridotti) ed una formata da una brigata indiana, una cecoslovacca e una truppe speciali del Levante;

- forze corazzate: 1 -;- 2 battaglioni meccanizzati.

A Cipro:

- 8-:- 10.000 uomini (Inglesi, Indiani , Ciprioti e Greci).

In lrak:

- forze pari a due divisioni di fanteria ( una inglese ed una indiana);

- un reggimento cora!:zato indiano.

In Irati:

- forze pari a due divisioni di fanteria (una inglese ed una indiana);

- una brigata motorizzata indiana.

In totale le forze britanniche (egiziane escluse) dislocate nel vicino e Medio Oriente ammontavano presumibilmente e complessivamente a forze pari a 20-:- 21 divisioni di fanteria, una divisione di cavalleria, due divisioni organiche corazza te (ad effettivi ridotti) e otto reggimenti meccanizzati di cui quattro autoblindo.

Tutte queste forze erano state poste alle dipendenze del generale Auchinlek, il cui comando comprendeva :

- tre armate: la 10• (lrak, Iran), 1'8• (Egitto, Cirenaica) e la 9' (Siria e Palestina);

- truppe di Cipro;

- truppe del Sudan;

- truppe di Aden.

Secondo il servizio informazioni italiano alla stessa data del 20 gennaio, la situazione particolare: presunta delle forze b1itanniche a contatto con quelle italo - tedesche era la seguente (schizzo n. 1) :'

- a cavallo della Bal,bia: CC brigata <( Guardie )) rinforzata con uniJà del 1° e 51° artiglieria da campagna;

- in zona Suera: gruppo sostegno della 1 3 divisione corazzata (I brigata fucilieri);

·- a cavallo El Faregh ed in zona Burruei: XXII brigata corazzata con reparti carri, autoblindo e artiglieria;

- in zona Alam el Mgaad: reparti autoblindo del 6° reggimento autoblindo sud - africano;

- in zona Marada: pattuglie del « Long Range Desert Group » con sede a Gialo:

- in zona arretrata (ridotta El Gtafia, Mn el Mensci, El Hasiat): gli altri elementi della 1• divisione corazzata (II brigata corazzata).

Invece secondo il servjzio informazioni tedesco si riteneva:

- nella zona ad ovest della linea Mn Bettafal - Bir Bilal - Melah en Nogra, la massa della VII brigata fucilieri, I brigata fucilieri e CC brigata « Guardie »;

- nella zona a nord di Mn el Mensci la massa della II brigata corazzata.

In sostanza, risultava che i Britannici avevano rafforzato il loro schieramento in corrispondenza del settore centrale (zona Bir el GinnBir Suera) per aver spostato il grosso della 1 1 divisione corazzata dalla zona di Agedabia verso sud - ovest.

Però, da intercettazioni radio eco~ l'entrata in linea del gruppo sostegno della 1& divisione corazzata, il servizio informazioni italiano segnalava partita la VII brigata fucilieri (1) (gruppo sostegno della 1 divisione corazzata) mentre il servizio informazioni tedesco la riteneva tuttora in linea nella zona ad est di Bir Suera.

Tra i due servizi vi era anche discordanza circa i mezzi corazzati di cui disponeva il nemico.

( 1) La VII brigata fucilieri era stata ritirata nella zona del Nilo per essere ricostituita. Essa riappare solo nella battaglia di Aio cl Gazala (26 maggio 1942).

Difatti, secondo il computo del serv1z10 informazioni italiano, e ssi ascendevano a 330-:- 350 carri armati e 200---220 autoblindo mentn:, secondo 1.:: informazioni tedesche, dette forze erano computate a ci r ca 180 carri arm:..j e 180 autoblindo.

Si riteneva inoltre che la consistenza dell'aviazione inglese dispon ibile fosse di circa 300 velivoli da caccia e 300 velivoli fra bombardamento e ricognizione.

A questi bisognava aggiungere i velivoli di Malta che erano oltre un centinaio; un complesso cioè di 750 apparecchi.

Circa i tipi di velivoìi impiegati risultava, per averlo asserite il bollettino ufficiale della R.A.F. del 4 gennaio, che sul fronte libico era intervenuto per la prima volta un nuovo tipo di caccia cli fabbricazione americana. Si trattava evidentemente del (< Grumman Martlet 1> (Wil deat) in dotazione al 1 ° Royal Navy Fighter Squadron e che raggiungeva una velocità massima di 643 km. ora.

Per quanto riguardava la Marina, nessun apprezzabile trasferimen to di forze navali inglesi si era verificato dal Mediterraneo al Pacifico.

Il predominio nel Mediterraneo era pertanto considerato dagli Inglesi, nella situazione operativa del momento, di preminente importanza rispetto alla situazione nel Pacifico, data la necessità di assicurare il passaggio dei convogli destinati ad alimentare le operazioni in Cirenaica, che si aveva in animo di riprendere nel più breve tempo possibile, con il presumibile intendimento di dare più ampio sviluppo all'offe nsiva ed estromettere le potenze dell'Asse da tutta l'Africa del Nord . Era necessario consegwrc un tempestivo potenziamento delle basi di Gambia, della S ierra Leone e della Nigeria e non erano da escludere preventive operazioni per assicurarsi il possesso di punti sulla stessa costa dell'Africa settentrionale francese e forse anche spagnola.

A tali conclusioni sembrava lecito arrivare in base ai seguenti clementi:

- la ricostituzione in atto della 1 divisione corazzata già sostituita in zona d'impiego con la Ia divisione corazzata;

- l'arrivo dei convogli nel porto di Tobruch, alcuni chiaramente destinati al trasporto di importanti contingenti di trUp~ (motonavi da 20.000 tonnellate);

l 'afflusso di materiale bellico e particolarmente di automezzi dalla Siria e dalla Palestina;

- -il ritmo accelerato con cui venivano rimessi m efficienza i campi' d'aviazione avanzati nel territorio cirenaico r ecentemente conquistato; chiaro indizio di una gravitazione in avanti di tutto il dispositivo britannico;

- l'accenno fatto dal generale de Gaulle il 14 gennaio a Gibilterra, a reparti degollisti passati in rassegna, di un prossimo loro impiego sul fronte libico;

- i concentramenti in corso nel Sahara libico - zona del Sud Tibcsti - di reparti della Francia libera e di bande libiche ribelli che avrebbero potuto essere destinati ad invadere il Fczzan:

- la presenza, infine, in Cirenaica di una divisione degollista, che, qualora avesse raggiunta l'Africa Settentrionale Francese, avrebbe potuto svolgere insidiosa azione disgregatrice fra le truppe del governo di Vichy.

Tuttavia, da un complesso di minute informazioni, specie per quanto si riferiva alla situazione carburanti delle unità di prima schiera, sembrava potersi dedurre che, prima dì dare inizio alla ripresa offensiva britannica jn Cirenaica, occorressero ancora vari giorni di preparazione.

Dal canto loro, le forze italo - tedesche, dopo il ripiegamento sulla linea Marsa el Brega-El Agheila - Marada (6 gennaio), compivano ogni sforzo per riorganizzare le loro unità ed apprestare a difesa la posizione di resistenza con la messa in opera di capisaldi e campi minati.

Si era iniziato subito un intenso lavoro di riordinamento inteso a ridare efficienza alle unità, provate e logorate dalla battaglia, rinsang uandole di personale, armi, materiali e dando loro forma zioni più rispondenti alle esigenze operative dello scacchiere africa no (1) ( allegat o n . 1 ).

(1) Furono così st u diate (e si dette se nz' altro ini zio alla lo ro realizzazione, come g ià è stato detto n ella precedente mo nografia) le forma z ioni per divisione t ipo A. S. 42 col conce tto di crea re non già div i sioni (( motorizzate », Ma sempl icemente unità ch e per costituzion e ed :. r mamento ri spondessero ai seguenti criteri:

- avere nella divi sio ne almeno ~i battag lion i c he fossero realm ente un ità d' impiego, srnza ricorrere a sminu zza me nto d i reparti ;

- personale ridotto al mini mo per dim lnui re il peso logisti co della divisione;

- armamento numeroso e pot ente anch e contro mezz i blindati, cora z-

Il problema delle operazio ni m Africa era principalmente un problema di alimentazione degli sforzi, vale a dire un problema di traspor ti attravcr!'-0 il Mediterraneo.

Le preoccupazioni e le cure per organizzare i trasporti furono assillanti e continue da parte del Comando Supremo italiano che tentò tutti i mezzi per diminuire le perdite inflitte al traffico marittimo, sfruttando la velocità delle singole navi ed adibendo anche somm ergibili al trasporto <li carburanti, intensificando i trasporti aerei ed esercitando continue pressioni per ottenere una maggiore collaboraz1one aerea dalla Germania, che inviava ai primi 4;_gennaio in Sicilia il X corpo aereo tedesco, destinato alla neutralizzazione d i Malta.

Si ebbe così, nel gennaio 1942, un periodo favorevole alla navigazione d ei nostri convogli e, il 5 gennaio, giungeva nel porto di Tripol i il primo di essi con materiali e viveri. Con i successivi arrivi e con quanto era recuperabile dai presid1 della Libia, le forze it:ilotedesche cominciavano a consolidare la loro compagine .

Come conseguenza immediata di questo l avoro di assestamento, nella seconda decade di gennaio la preparazione italo - tedesca, pur essendo lungi dall 'essere quella desiderabile, segnava tuttavia un sensibile incremento nella efficienza delle forze corazzate cd, il 20 gennaio, il C . A. M. poteva disporre di 8<) carri M efficienti e il C. T. A. di 23 autoblindo, II I carri Mark III e Mark IV efficienti, più altri 28 carri in arrivo.

Erano affluiti inoltre molti gruppi di artiglieria di vario ca libro, tra cui due gruppi corazzati da 75 / 18, che furono assegnati alla di visione corazzata <' Ari ete ».

zati e contr:.erci cd equamente ripartito fino nei reparti minori (rnmpagnie) per la sistemazione :, difesa dei capisa Id 1; - aumento Jì un gruppo. del re~gimemo artigliata (spiccatamente idoneo a funzione anticarro e rnntraerca); - automezzi solo per il traino o trasporto delle armi e per le esigenze d i vita.

I n effetto non si potè mai realizzare completamente questo tipo di divisione in quanto la trasformazione e il riord inamento delle divisioni tu sempre fortemente o stacolato ol tre che dagli insufficienti arrivi dalla madrepatria, dal fatto che le divisioni furono sempre a stretto co ntatto del nC'mico, frazionate in numerosissimi pi ccoli nuclei tattici (capisaldi) che: non era possibile sopprimere o modificare p.:r adeguare lo schieramento alle esigenze di carattere organico. (Per gli organici dettagliati vedere allegato n 1 ).

Si costituiva anche 1'8° raggruppamento d'artiglieria d'armata, con I gr. da 149/40, 1 gr. da 152/37 e 2 gr. da 149/28 (affluiti ciall'Italia).

Restavano invece vaste lacune nelle truppe del X e XXI C. A., data la scarsezz.a di munizioni, la povertà di automezzi, la modestia di armi e di mezzi in ogni campo.

Per sopperire in parte alle lacune accennate, il Comando italiano in A. S. distoglieva mezzi e personale da altre unità dislocate in Tripolitania, specie dal XX C. A., per dare una certa efficienza alle divisioni di fanteria italiane di prima schiera.

In conseguenza della situazione determinatasi dopo gli avvenimenti in Cirenaica con l'arretramento della difesa sulla linea El AgheiJa - Marada e della necctsità di ricuperare, in fatto di mezzi e personale, tutto quanto era umanamente possibile in Libia, il generale Bastico, alla data del 20 gennaio, stabiliva il nuovo ordinamento territoriale della Tripolitania ( aU. n. 2 ), che in sintesi comprendeva:

1° - Comando Superiore Forze Armate in A. S. a Misurata , con comando tattico a Sirte (gcn. Bastico).

2° - Truppe operanti ad eJt del limite del settore sirtico (gen. Rommel), costituite da:

- X C. A. (gen. Gioda) con le divisioni cc Brescia •> (gen. Lombardi) e <<Bologna,> (gen.· Gloria);

- XXI C. A. (gen. Navarrini) con le divisioni « Pavia >1 (gcn. Franceschini), " Trento » (gen. Gotti) e « Sabratha » (generale Soldarelli);

- C. A. M. (gen. Zingales) con le divisioni «Ariete» (gen. rie Stefanis) e « Trieste 1> (gcn. Azzi);

- C. T. A. (gen. Cruewdl): divisioni corazzate 15a e 21•, divisione leggera 90\ raggruppamento Marks di nuova costituzione, reparto di sbarramento Deumiller, paracadutisti dell'XI corpo aereo.

3° - Comando settore sirtico a Misurata (forze pari a una divisione) con i sottosettori di Sirte e Misurata.

4° - Comando difesa della Tripolitania a Tripoli (forze pari a 2 divisioni) con i sottosettori di Castelverde, Zuara, Garian e con il comando p iazza di Tripoli .

5° - Comando Sahara 1;bico a Hon (forze pari a I rgt. circa) .

Alla stessa data del 20 gennaio, lo schieramento italo - tedesco presentava le unità del X e XXI C. A. pressappoco nelle stesse posizioni occupate al termine: del ripiegamento e cioè ( schizz o 11. 1):

- a nord, dal mare all'uadi Faregh : XXI C. A. (nell'ordine dal nord, divisioni « Sabratha », « Trento », « Pavia »);

- a sud, dall'uadi Faregh a Hatiet es Sorra: X C. A. (con le divisioni « Brescia » e <e Bologna ») ;

- nell'intervallo tra il XXI e X C . A.: paracadutisti tedeschi dcll'XI corpo aereo ;

- a Marada: reparti italiani e reparto tedesco Dcumiller di imprecisata costituzione.

Le forze motocorazzate (C. T. A . e C. A. M.) invece, disimpegnate dalla difesa statica, costituivano massa di manovra, dislocata sull'immediato rovescio deile posizioni del XXI C. A .

Nel complesso, il lavoro di preparazione delle truppe dcll'Asse non fu disturbato dall ' avversa-rio, anch'esso intento all'assestamento delle sue forze provate e logorate dalla battaglia.

Per una quindicina di giorni l'attività bellica si ridusse a scontri di elementi esploranti e ad azioni delle opposte arti~licrie.

Sulla preparazione: delle due parti e sul loro equilibrio di forze fecero sentire il loro peso l'intensificata attività aero• navale dell'.\ssc nel Mediterraneo e gli avvenimenti su altre fronti di guerra.

L ' entrata nel conflitt-o del Giappone , benchè non avesse distolto, come è stato detto, il Comando inglese dal proposito di continuare a fondo le operazioni in Libia, aveva tuttavia costretto l'Inghilterra a devolvere aliquote di forze, particolarmente aeree, dallo scacchiere Mediterraneo a favore di quello dell'Estremo Oriente (1).

Ne derivò così che in Libia poterono giungere nostri rinforzi, specie in mezzi corazzati, mentn:: il nemico non fu in grado di procedere con pari sollecitudine a rimpiazzare le perdite sublte dalle sue forze terrestri e a ridare alle sue forze aeree quella superiorità numerica che avevano avuto nel corso della battaglia rnarmarica.

( 1) Oa ottima t o nt e si app1endeva la recente pattenza dall'Egitto per l'Estremo Oriente di un reggimento di artiglieria da campagna, di un reggimento contraerei e di una cinquantina di apparecchi « Hurricane i>, questi ultimi già destinati in un primo tempo per la Ci renaica. Risultava altresì la p~rtenza in vari scaglioni di 64 apparecchi « Blenheim 1> e di 130 « Hurricane 11 , proveuienti probabilmente da Gibilterra ed in transito per l'Estremo Oriente.

Decisione del gen . Il 18 gennaio 1942, il gen. Rommel, apRommeJ di effettuare profittando di tale situazione, in base alla un'azione controf- quale riteneva di aver raggiunto una mofen s iva. mentanea superiorità numerica in mezzi corazzati ed aerei, decideva un'azione controffensiva di alleggerimento avente lo scopo limitato di battere le unità avversarie a contatto dell e posizioni a nord dell'uadi Faregh e portare la disorganizzazione nello schieramento nemico e nei suoi apprestamenti logistici ancora in crisi di affluenza.

Ciò prima che il nemico potesse far avanzare le unità resesi disponibili con la caduta di Bardi:i ed Halfaya, e cioè, la 2"' divisione sud - africana, una brigata della 1a divisjone sud - africana (II hrigata) e la I brigata corazzata di armata (100 carri armati e parecchi reggimenti di artiglieria pesante) nonchè la 70• (ex s• divisione Tobruch), la 4" divisione indiana e la brigata polacca (Cirenaica).

Fu esclusa ogni azione offensiva a largo raggio, specie perchè le grandi unità italiane erano wcora in corso di riorganizzazione e un'avanzata profonda le avrebbe messe in nuova crisi, facendo loro perdere quel poco di forza e di consistenza che stavano allora riacquistando.

Si rimase quindi nella determinazione di conservare, ancora per qualche tempo, atteggiamento difensivo sulla posizione di Marsa el Brega - El Agheila - Marada, ritenuta la linea più idonea ed economica, per la difesa della Tripolitania.

In base a tale concetto operativo (sul quale vi era completo acco rdo tra comando italiano e tedesco) era stata subito predisposta r affluenza di batterie e di altri mezzi mobili già organizzati.

I

f A SE

CONTROffENSIVA ITALO-TEDESCA, RICONQUISTA DELLA CIRENAICA E SCHIERAMENTO DELLE FORZE ITALO-TEDESCHE SULLA

LINEA OASR EL AMHAR - TMERAD - SEGNALI.

(21 gennaio - 30 aprile 1942)

Tentativo italo-iedesco Il 20 gennaio, il gen. Rommel faceva pervedi avvolgimento delle nire ai comandi di G. U. un ordine del forze britanniche a giorno, da diramare il 21 alle truppe, nel nord dell'uadi Faregh quale elogiava lo spirito aggressivo dimo(21 gennaio). strato durante la battaglia della Marmarica e annunziava cht l'armata si sarebbe subito mossa all'attacco p::r battere l'avversario in quel momento inferiore di forze ( allegato n. 3).

Il concetto operativo che il gen. Rommel si proponeva di mettere in esecuzione, era quello di effettuare una manovra avvolgentC' contro le {orze avversarie dislocate a nord dell'uadi Faregh, con le seguenti modalità (per l'ordine di battaglia del P. G. A. v. ali. 4) :

- sulla destra (sud) del dispositivo di attacco, il corpo coraz.. zato tedesco (21• e 15• divisione corazzata), dalla zona Bu Mdenes procedendo per Maaten Gefera doveva puntare su Bir Bi/al (sud<,vest di El Gtafia); inoltre, con una parte delle forze, doveva fronttggiare le provenienze da est, per parare un eventuale contrattacco della II brigata corazza ta inglese dislocata a nord di Maaten Mensci;

- sulla sinistra (nord) del dispositivo stesso, il corpo d'armata di manovra (divisione corazzata «Ariete» e divisione motorizzata «Trieste») dalla zona a sud di Mars.a cl Brega, procedendo :i cavaliere della via Balbia fino alla cantoniera situata a 20 km. est del bivio per Marsa cl Brega, doveva puntare su Bir Bilal: in un primo tempo la divisione 1< Ariete >1 doveva procedere in testa e successivamente alla sua sinistra doveva affiancarsi la divisione « Trieste i>; il raggruppamento ~edesco Marks, di nuova costituzione, doveva puntare ugualmente su Bir Bila! sc:guendo la stessa direttrice del C. A. M.; infine, un'aiiquota della 90• divisione leggera, doveva effettuare un movimento avvolgente a più breve raggio procedendo anch'essa per un tratto a cavaliere della via Balbia e puntando poi verso sud, su Bir cl Ginn ( schizzo n. 2 ).

L'azione prevista ebbe inizio alle ore 8,30 del 21 gennaio.

Le forze suindicate, appoggiate da forti formazioni aeree, avanzavano rapidamente ed alie ore 10 la testa del C. T . A. si trovava a circa 10 km. ad est di Bu Mdenes senza aver ancora preso contatto col nemico. Alle ore u la divisione « Ariete >i , seguita dalla divisione «Trieste», si era portata a 30 km. ad est aél bivio di Marsa cl Brega ed il raggruppamento Marks aveva superato detta località di 15 km. mentre la 90a divisione continuava ad avanzare verso sud - est su Bir el Ginn.

L'avanzata procedeva senza incontrare il nemico che, accortosi del pericolo di avvolgimento, ripiegava celermente verso est. Alle ore 17 il C . T. A. con la 15• divisione corazzata avanti raggiungeva la zona 5 km. a sud di Bir Bilal; il C. A. M . con la divisicme « Ariete » giungeva 5 km. a ovest di detta località e la divisione « Trieste» fra Gsur el Atalat e la cantoniera 20 km. est di Marsa el Brega; la 90• divisione occupava Bir el Ginn.

Il raggruppamento Marks invece, dopo aver raggiunto Bir el Grein, riceveva l'ordine di continuare ad avanzare a cavallo della Balbia fino a Melahen Nogra (a nord - ovest di Gtafia, sulla via Balbia). Sicchè alla sera del 21 gennaio le forze italo - tedesche raggiungevano la linea Mn el Gefera - Bir Bilal - Melahen Nogra senza, peraltro, riuscire ad agganciare il nemico che, nonostante la sorpresa, aYeva sottratto la massa delle sue forze all'aggiramento. Infatti, nel tardo pomeriggio del giorno 21, la I brigata fucilieri (gruppo sostegno della 1• divisione corazzata) e la CC brigata « Guardie » avevano ripiegato ih direzione di Agedabia. Come pure, nella zona di Maaten Bettafal (uadi Faregh) elementi della XXII brigata corazzata, dopo aver tentato di contrastare il movimento di una colonna corazzata tedesca , avevano ripiegato in direzione di Ridotta el Gtafia. Dall'azione svolta nella giornata del 21 gennaio, il Comando tedesco riportava la sensazione che i Britannici, ritirandosi verso nord - est, intendessero portarsi sulla linea Agedabia - Haseiat. Il generale Rommel variava perciò completamente lo schieramento delle su~ forze, spostandolo a cavallo della Balbia, con l'intento di giungere più rapidamente sul tergo delle posizioni arretrate di Agedabia. Nella notte sul 22, il C. A. M. riceveva ordine di riunirsi ( 1< Ariete n avanti) fra Mu Tebilba e Alam el Didb ; il raggruppamento Marks, di spingersi con la testa fino a circa 30 km. a sud - ovest di Agedabia; reparti della 90• divisione di seguire il C. A. M. ; il C. T. A. dalla zona di Bir Bilal di portarsi verso la Balbia per entrare in azione davanti al C. A. M.

Il gen. Rommel intendeva occupare, il giorno 22, Agedabia e raggiungere la linea Abd el Aati - Beda Fomm - Antelat su cui spostare, progressivamente, le divisioni e le artiglierie del X e XXI C . A., portandovi, in primo tempo, le divisioni « Sabratha >) e «Bologna>', successivamente lt altre.

Il Comando Panzergruppe chiedeva al Comando Superiore A. S. la cessione di 6.000 tonnellate di benzina, da farsi nel più breve tempo e più aYanti pos~ibile ed inoltre eh.e gli venissero messt a disposizione degli autocarri di rinforzo, necessari per portare avanti, nei due tempì anzidetti, le divisioni di fanteria italiane.

Dalle richie ste e dagli intendimenti del Comando Panzergruppe, S! poteva dedurre che il gen. Rommel, se i prossimi eventi gli fossero stati favorevoli, non volesse arrestarsi sulla linea Bcda Fomm -Antelat. Il che era, evidentemente, in contrasto con l'azione di alleggerimento a breve raggio concepita, di comune accordo, con il Comando Superiore A . S.

Si delineava così tra il Comando italiano e quello tedesco una divergenza di vedute, in quanto il gen. Rommel, senza che fosse intervenuto alcun elemento determinante, non escludeva la possibilità che un risultato particolarmente favorevole (annientamento delle forze avversarie) gli consentisse di sfruttare il successo procedendo verso obiettivi più lontani, mentre il gen. Bastico riteneva :nolto precaria l'efficienza delle divisioni italiane del X e XXI C. A. per cui se, dopo un'avanzata di qualche centinaio di km., fossero state costrette a ripiegare, avrebbero perduto quei pochi mezzi e armi raccolti con tanta fatica e si sarebbero trovate in condizioni assai critiche di fronte all'urto avversario.

S oprall uogo io Libia del gen. Cavallero (22 gennaio).

Allo scopo di poter disporre incondi7.ionatamente delle divisioni del X e XXI C. A ., fin dal 22 gennaio il gruppo corazzato Africa, su proposta del gen. Rommel e per 01dine del Fiihrer, assumeva la denominazione di Armata corazzata <· Afrika » e il comandante prendeva la qualifica di comandante superiore

Con questa determinazione si accentµava tra il Comando tedesco e quello italiano in A. S., oltre che la divergenza di vedute manifestatasi nella valutazione delle possibilità operative delle forze

italo - ted-:schc, anche .in contrasto nella funzione dei due Comandi, per il fatto che ognuno di essi si riteneva superiore all'altro. In pratica, nello stesso scacchiere si creava la coesistenza di due « comanJanti superiori » e allo svolgimento delle operazioni non potev:i derivarne che danno.

In conseguenza di ciò, il 22 gennaio, il gen. Cavallero si recava in Libia per conciliare i dissidi tra i due Comandi. Egli dopo aver rilevato, dalle predisposizioni già attuate dal gen. Rommel, la tendenza di questi a spingersi avanti oltre il previsto, gli trasmetteva il 23 gennaio le direttive d1 Mussolini per la condotta delle operazioni ( allegato 11. 5).

Esse si possono riassumere nella convenienza di mantenere e rinforzare ia posizione di resis tenza di Marsa d Brega - Marada, fino a quando la situazione generale del Mediterraneo non avesse consentito di spostare in avanti lo schieramento delle forze; tuttavia si autorizzava il geo. Rommel a dare alla difesa un carattere di spiccata attività con operazioni offensive: a raggio limitato, per disorganizzare i preparativi del nemico.

Nel pomeriggio del 23, il geo . Cavallero aveva un colloquio con il gen. Rommel il quale assicurava di essere in procinto di accerchiare le forze corazzate britanniche che riteneva, avendo loro precluso ogni rifornimento di carburante, di potere annientare; intendeva J>('rciò di sfruttare a fondo il successo, spingendo in avanti tutte le forze messe ai suoi ordini.

Il gen. Cavallero, nell'esprimere al gen. Rommel il suo più vivo rallegramento per il brillante successo che si delineava nella manovra in corso di svolgimento, esponeva i punti essenziali della ~ituazione delle nostre truppe in via di riorganizzazione e:: definiva il programma del gen. Rommel eccessivo e prematuro.

In definitiva, il gen. Cavallero otteneva dal gen. Rommel di far revocare l'ordine dato al X e XXI C. A. di radunare le proprie divisioni per essere pronte .i muovere verso Agedabia ; eccezione fatta ptr la divisione « Sabratha » e per 1'8° raggruppamento d'artiglieria che erano già in movimento su tale località ( allegato n. 6).

A dire il vero, l'ordine di far ritornare le divisioni di fanteria sulle loro posizioni di partenza, era stato già dato dal gen. Bast ico direttamente al comandante del XXI C. A . il quale stava radunando, fin dalla sera del 22, a cavallo della Balbia, uno scaglione motorizzato costituito da unità di fanteria e artiglieria delle divisioni « Pavia » e << Trento n, per lo spostamento su Agedabia.

La manovra di Rom- All'alba del 22 gennaio le forze motocorazmel per avvolgere le forze nemiche schierate ad est e sud-est di Agedabia (22-23 gennaio).

zate italo - tedesche continuavano il movimento a cavallo della Balbia per cadere sul tergo delle posizioni arretrate di Agedabia. Alle ore 10,30, dopo breve combattimento, 11 raggruppam ento Marks occupava Agedabia, appoggiato dall'aviazione che, con ondate successive, attaccava con successo le colonne nemfrhc ripieganti nella zona a sud - est di Agedabia.

Alle ore 12 la divisione « Trieste» sfilava per Agedabia e proseguiva in direzione nord - est mentre il 33° reparto esplorante tedesco puntava in direzione nord- ovest di Agedabia in quanto, da intercettazioni radio, era· stato segnalato che la 4~ divisione indiana proveniente da Ain el Gazala si sarebbe spastata verso sud per proteggere Bengasi.

Alle ore 14 la testa della divisione corazzata « Ariete » , che aveva perduto alcun tempo a raccogliere i propri carri, si trovava 15 km. a sud-ovest di Agedabia; ed infine il C .T. A. alla stessa ora giungeva con la testa al chilometro 30 della Balbia.

Ancora una volta il nemico riusciva a sottrarsi alla battaglia, e il Comando ne traeva l'impressione che ritirasse la sua massa in direzione Msus - Soluch, mentre alcune sue unità erano tuttora dislocate nella zona ad est e sud - est di Agedabia.

In relazione a tak presunta situazione, il geo. Rommel, nel pomeriggio del 22, decideva di eliminare le forze nemiche ad est e sud - est di Agedabia con una manovra di avvolgimento a larga raggio.

Di conseguenza, il C. A. M. schierava la divisione << Trieste » a cavallo della pista Agedabia - Antelat, fronte a sud - est, e la divisione « Ariete » a sud - ovest di Agedabia, fronte a sud - es-:.

Contemporaneamente il raggruppamento Marks, seguìto dal C. T. A., occupava verso le ore 18 le località di Antelat e Saunnu S('Dza incontrare resistenze.

Dopo aver effettuato tutti i movimenti ordinati, gli intendimenti del gen. Rommel per il 23 erano:

- inseguire il nemico con parte delle forze (raggruppamento Marks) dalla zona di Saunnu in direzione Mn el Grara, per chiudere il cerchio sull'uadi Faregh; - tenersi pronto, con la massa delle forze motorizzate e corazzate, dislocate nella zona a nord - est di Agcdabia :

o ad inseguire il nemico verso sud - est, o ad avanzare in direzione El Abiar - Bengasi; - iniziare il trasporto delle divisioni di fanteria italiane r.dla zona di Agedabia.

I Britannici da parte loro seguivano i movimenti delle forzt italo - tedesche con ansietà e, sotto la pressione di queste, continuavano il ripiegamento abbandonando materiali e depositi avanzati.

Già, nella tarda sera del 22, i loro comand ~ avevano ril~vato intensi movimenti di automezzi da parte avversaria verso il loro tergo, ma solo più tardi davano importanza alle segnalazioni raccolte.

Infatti, al mattino del 23 gennaio, e~i impartivano le prime disposizioni per sfuggire all'accerchiamento avversario, spingendo reparti corazzati a nord - est di Saunnu allo scopo di èongiungersi con le ·forze provenienti da El Haseiat.

Altre unità venivano spinte verso sud - est di Agedabia ed eseguivano tiri di artiglieria sull'abitato e sulla Balbia, mentre un battaglione carri veniva segnalato dalla radio - intercettazione m marcia da est verso ovest per cadere, prcobabilmente, sulla destra della divisione 1< Trieste>>

Da radio - intercettazione risultava anche che la CC brigata e< Guardie», all'alba del 23, avrebbe avanzato verso nord e nord -est sn Agedabia e Bir Bu Fettah.

Da queste intercettazioni e dalla ·ricognizione aerea, nella mattinata del 23, si poteva accertare che la massa delle forze nemiche, costituita dalla II brigata corazzata, I brigata fucilieri e CC hrigata <' Guardie», era schierata nella zona compresa fra Bir el TebeidChor el Ghisma - Giof cl Matar.

Il gen. Rommel decideva allora di completare l'accerchiamento di dette forze, portando in avanti le unità motorizzate italo - tedesche sul la linea generale: Agedabia - ~ud di Antelat - Saunnu - Dir el Grara.

Di conseguenza affidava al C. A. M. il compito di impedire che il nemico sfuggisse ver so nord e nord - est di Agedabia, tenendosi anche pronto a fronteggiare eventuali provenienze da Bengasi.

Disponeva altresì che la divisione <e Sabratha » , già autccarrata e in movimento verS(\ Agedabia, passasse provvisoriamente alle dipendenze del C. A. M. per essere impiegata alla difesa di Agedabia in sostituzione della divisione « Ariete » destinata ad inserirsi fra il C. A. T. e la divisione << Trieste J> .

In attesa poi che giungesse la divisione « Sabratha », faceva spostare un r aggruppamento corazzato della division! cc Ariete,, (un

battaglione carri e un gruppo semovente) verso l'ala destra della divisione «Trieste )) , per parare l'eventualità che si dovesse pronunzia re un attacco nemico in quelli direzione.

Inoltre,- ordinava che tutte le divisioni del X e XXI C . A. (ad eccezione della divisione << Brescia )> ) avanzassero ed occupassero la zona a cavallo della Balbia, pronte per uno spostamento in avanti.

Contemporaneamente ordinava al C. T ._ A. di attaccare le forz:: britanniche che da El Haseiat e da nor-d - est di Saunnu tentavano di congiungersi.

Nella mattinata del 23, le unità che da Saunnu avanzavauo su Mo el Grara si scontravano subito con le colonne nemiche rimaste in zona sud e sud - est di Agedabia, e che tentavano sfuggire verso nord - est. Ne seguivano numerosi combattimenti, frammentari e di breve du r ata, che portavano .alla cattura e distruzione di molti mezzi corazzati ed automezzi nemici.

Tutta la giornata del 23 gennaio era caratterizzata <la intensi · movimenti di colonne italo - tedesche intesi ad impedire il ripiegamento di rilevanti forze nemiche verso nord e nord - est e da violenti combattimenti nella zona di Saunnu.

All'imbrunire, tutti i tentativi fatti dal nemico per sfuggire ali'accerchiamento erano falliti e le forze nemiche provenienti da est di E l Haseiat venivano ricacciate verso ovest, su Giof el Matar, mentre le forze provenienti da nord - est di Saunnu subivano gravi perdite.

Alle ·ore 20, l'ultimo scaglione della divisione « Sabratha » arrivava ad Agedabia ed il grosso della divisione « Ariete » i~iàva il movimento per portarsi nel tratto di fronte tra la « Trieste 1> e il

C. T. A. fino a Bu Garbara (escluso).

In quanto alle divisioni italiane di fanteria, la « Pavia ,, e la 1, Trento » , Je quali, come si è detto, alla sera del 22 gennaid stavano affluendo nella zona della via Balbia, per pre pararsi ad iniiiare il movimento verso Agedabia, ritornavano . al mattino del giorno 24 su ll e vecchie posizioni a sud di Marsa el Brega, in base agli ordini ricevuti, in conseguenza del colloquio Cavallero -Rommel.

Sicchè la situazione, alla sera del 23, poteva cosl riassumersi ( schizzo n. 3 ) :

- il C . A M., rnn l '« Ariete » in testa, aveva raggiunto la zona tra El Maate:1 Baghia e Eluet Garsciuda (a cavallo della pista Agedabia - Antelat) assumendo fronte est e -sud - est;

- la massa della divisione « Sabratha » era dislocata nella zona a nord di Agedahia con fronte nord;

- il C. A. T. era nella zona tra Eluet el Mteimrat e Saunnu (a cavallo della pista per Saunnu), fronte a sud, con la 21• divisione corazzata a destra; Antelat era tenuta da un battaglione tedesco; il raggruppamento Marks era schierato a blocchi fra Saunnu e Giof el Etei, a cavallo della pista Saunnu - Menir el Grara;

- il 3° reparto esplorante della 15a divisione corazzata, spimo verso Msus, era a contatto con notevoli forze nemiche;

- il 3.3° reparto esplorante, alle dipendenze del comando d'armata, si era portato a sud - sud - ovest di Agedabia; .

- il nemico infine si trovava con la massa delle sue forze (II brigata corazzata, I brigata fucilieri e CC brigata ((Guardie») sempre nella zona compresa fra Bir el Tebeid - Chor el Ghisma -Giof cl Matar e tentava ogni sforzo per rompere l'accerchiamento e ripiegare verso nord.

Al C. A. M., come già detto, era stato affidato il compito di precludere al nemico ogni via di uscita dalla zona sud - ovest di Agedabia fino a Bu Garbara (escluso); cioè una zona di circa 40 km. di fronte. Data l'ampiezza della fronte da sorvegliare, il C. A. M. era stato obbligato a schierare le sue unità su posizioni fortemente intervallate l'una dall'altra e senza alcuna possibilità di appoggio reciproco per mant:anza di adeguate artiglierie a lunga gittata.

La divisione « Sabratha » (in tutto 7 battaglioni privi di armi anticarro e un solo gruppo d 'artiglieria da 75 /27) avrebbe dovuto schierarsi, per la sera del 23, nella zona di Agedabia, occupando la maggior fronte possibile. In pratica, invece, il suo schieramento veniva ultimato il mattino del 24 gennaio per le difficoltà incontratè nel rimuovere molte mine ancora esistenti sulla Balbia in corrispondenza di Agedabia.

Il grosso della divisione « Ariete », alle ore 20 del 23 gennaio, avrebbe dovuto abbandonare le posizioni a sud - ovest ed a nord - est di Agedabia per portarsi sulla destra dello schieramento dell.t divisione « Trieste », colmando soltanto in parte il vuoto esistente tra il C. A. M. ed il C. T. A. nella zona di Bu Garbara.

In effetti, tutti questi movimenti, effettuati durante la notte sul 24, risentirono dell'inevitabile confusione prodotta dall'incrocio fra le unità della « Sabratha >, che affluivano verso Agedabia e quelle dell' « Ariete >> che sgombravano tale località, nonchè dalle dif~coltà del traffico effettuato di notte su piste poco praticabili e con mezzi motorizzati di limitata manovrabilità.

In definitiva, la manovra di avvolgimento, per la rapidità d'azione e la decisa spinta in avanti dei reparti attaccanti, poteva considerarsi felicemente conclusa, ma non si riusciva ad evitare che alcune forze nemiche, nella notte sul 24, sfuggissero verso il nord attraversando inavvertite le zone a sud - est e nord - est· di Agedabia ove; per carenza di unità operanti, lo schieramento italo - tedesco presentava ampi spazi rimasti incustoditi.

Di ciò ebbe sentore il comando dell'armata corazzata, soltanto il mattino del 24, quando dalla radio - intercettazione risultò che la CC brigata « Guardie >> era riuscita a sottrarsi alla morsa e ripiegava verso il nord .

Combattimento a estnord-est di Agedabia (24 gennaio) .

Alle ore 4 del 24 gennaio giungeva intanto l'ordine di operazione dell'armata in bse al quale il C. A. M., alle ore 9, doveva iniziare i'avanzata con l'ala destra della « Trieste >J dalia zona Mn el Baghia su Chor el Ghisma e l'ala sini.stra dcll ' « Ariete n per Elmet T egrafet in direzione sud - est verso Giof cl Matar.

Il reparto esplorante AA . 33, alle ore 7, doveva puntare da Chor e! Ghisura su Chor el Ghisma per congiungersi con clementi della « Trieste », indi proseguire su Giof el Matar.

Il C. T. A., alle ore 7, doveva anch'esso avanzare con l'ala sinistra da.Saunnu _su Maaten el Grara e con la massa dell'ala destra, alle ore 9, da Eluet cl Mteimrat in direzione sud - est parallelamenk al1' « Ariete » per puntare su Giof el Matar.

Il raggruppamento Marks da Maaten el Grara, dopo aver raggiunto il collegamento con la sinistra del C . T. A., doveva puntare su Chescena cl Chebse, indi risalire il terreno da sud a nord e piombare da sud su Giof el Matar.

Con tale marcia convergen te delle colonne italo - tedesche il gen. Romm el intendeva, evidentemente, di spingere le forze nemiche nella zona di Giof e/ Matar per annientarle con un attacco con.centrico.

Tutti i movimenti preordinati furono eseguiti senza incontrare difficoftà di sorta e, nel corso della giornata del 24, avevano luogo diversi scontri di mezzi corazzati, durante i quali il C . T. A. ed il raggruppamento Marks distruggevano forze nemiche, mentre il

C. A. M. nella sua avanzata verso sud - est, su Giof cl }.,fatar, non incontrava il nemico, pcrchè le unità britanniche, che fronteggiavano il suo schieramento come già accennato, erano sfuggite verso nord, nella notte sul 24, lasciando sul terreno tracce di piste freschissime con andamento sud-est - nord-ovest.

La battaglia si concludeva nella giornata del 24 con un attacco concentrico contro il nemico rimasto nella zona est e nord - est di Agedabia, e con forti perdite specie per la II brigata corazzata.

Nei t::ombattimenti dal 21 al 24, mentre le nostre perdite erano molto basse, il nemico aveva perduto 143 fra carri armati e autoblindo, 8o pezzi di artiglieria, numerosi automezzi e materiale di ogni specie, 1.000 prigionieri e 14 aerei.

La 1• divisione corazzata, fortemente provata, si ririrava nella zona di Msus ed a sud - ovest di detta località, inseguita dalle unità del C. T. A.

Alla sera del 24, i risultati ottenuti dimostravano come il nemico, malgrado disponesse di mezzi in quantità maggiore e di velocità superiore a quelli italo - tedeschi, non aveva avuto nè la possibilità di effettuare un ripiegamento ordinato, nè il tempo di organizzare posizioni arretrate sulle quali resistere e proteigere la massa in movimento verso est e verso nord.

Tuttavia, da parte nostra si osservava che la manovra eh aggiramento effettuata cosi a lar:go raggio non aveva potuto impedire che una parte delle forze nemiche sfilasse lungo la propria linea di comunicazione, prima che questa venisse intercettata dai reparti motorizzati e corazzati italo - tedeschi.

In base a tale situaz.ione, al mattino del 25 gennaio, il gen. Rommel decideva di svolgere con le forze del C. T. A. una ricognizione in forze contro il nemico dislocato nella zona attorno a Msus e, con le f~rze del C. A. M. e del raggruppamento Marks, consolidare le posizioni attorno ad Agedabia.

In conseguenza, nelle prime ore del mattino del 25, il C. T. A. spingeva le sue unità in direzione di Msus dove, alle ore 9, veniva · attaccato dai resti della 1• divisione corazzata insieme con la CC brigata <( Guardie » ed elementi della 5• divisione indiana.

Dopo un violento combattimento, le unità britanniche ripiegavano e, alle ore 12 circa, i Tedeschi occupavano Msus.

I Britannici continuavano a ritirarsi in disordine verso il nord e nord - est, inseguiti <lai grosso del corpo corazzato tedesco il quale,

nel tardo pomeriggio del 25 gennaio, av~va raggiunto con propri clementi avanzati la zona 25 km. a nord- est di Msus.

Nello stesso tempo anche il corpo d'armata di mano vra, la divisione « Sabratha 11 e !'8° raggruppamento di artiglieria di armata, si portavano avanti dislocandosi fra Agedabia ed Antelat, con la divisione e< Ariete » spinta fino a quest'ultima località, e la division:: ,, Sabr~tha » schierata presso Agedabia.

Le informazioni tedesche segnalavano i resti della 1- divisione corazz ata britannica in ritirata su Mechili, dove sembrava dislocato il comando del Xlll corpo d'armata.

Sembrava, in complesso, che i Britannici tendessero a ripiegare sulla linea Derna - Mechili - Bir Tengèder e che avessero ancora delle forze nelle zone El Abiar - Charruba. Su ta le linea risultavano spinti gli elementi di sicurezza della V brigata indiana dislocata a Barce, mentre sulla linea Ghemines - Soluch- Sceleidima risultaivano elementi avanzati della VII brigata indiana.

L'ascoltazione radio accertava per la prima volta la comparsa della 1• divisione leggera francese nella zona ad ovest di Derna.

Il gen. Rommd, pur mancando di truppe di occupa zione, intendeva proseguire nella manovra con le sue truppe .motocorazzate.

Fgli giustamente pensava che distruggere o catturare in quel momento favorevole molti mezzi mec.canizzati nemici, in relazione anche agli avvenimenti sul fronte orientale, potesse significa re un ritardo, e forse escludere, un'eventuale offensiva nemica tendente alla conquista della Libia.

In sintesi, erano stati distrutti o catturati durante i combattimenti svoltisi dal 2 i al 25 ge_nnaio :

- 283 carri armati, autoblindo e mezzi corazzati; - 127 pezzi d'artiglieria;

- 583 autocarri; - 28 aere.i.

La giornata del 26 gennaio, dominata da un forte ghibli, era dedicata dalle unità tedesche al consolidamento delle posizioni raggiunte il giorno precedente nella zona di Msus ed al rastrellamento del campo di battaglia per raccogl iiere il nwneroso materiale abbandonato dai Britannici.

Il raggruppamento Marks ed il corpo corazzato tedesco, dislocati nella zona di Msu s (raggruppamento Marks ad ovest), eseguivano nel corso della giornata ricognizioni a breve raggio verso nord -

ovest e fino a 25-30 km. ovest di Mcchili e Bir Tengèdet, senza più incontrare forze avversarie. Elementi del C. T. A. erano stati distaccati anche nella zona di Saunnu.

La divisione < ! Sahratha aveva ricevuto l'ordine di dislocarsi odia zona di Antelat ed iniziava il relativo movimento nel pomeriggio del 26 gennaio mentre le divisioni « Ariete >> e « Trieste > ' rimanevano a cavaliere della pista Agedabia -Antelat, come si è detto in precedenza.

Lo spostamento della divisione « Sabratha 11 da Agedabia ad Antdat faceva pensare che il gen. Rommel intendesse rendere disponibile il C. A. M. per altri compiti . Tale supposizione, unitamente alla maggiore attività esplorativa che il gen. Rommel avev a ordinato di svolgere in direzione nord e nord - ovest al raggruppamento Marks ed al C. T. A. nella successiva giornata del 27 gennaio, lasciava anche presagire una probabile nuova azione delle unità motocorazzate italo - tedesche dalla zona di Antdat - Msus verso nord.

Inoltre, nuove segnalazioni tedesche sui movimenti avversari confermavano il Comando tedesco nella supposizione che i Britannici si raccogliessero intorno e ad est di Bengasi.

Nuove diretthe del Il gen. Cavallero prima che, al mattino del Comando Supremo italiano e contemporanee decisioni prese dal gen. Rommel per l'occupazione di Bengasi (27 gennaio)

26 gennaio, facesse ritorno in Italia , ave va ricevuto da Roma una segna lazione dal servizio informazioni militare secondo la quale s1 riteneva che \ Britannici non pos~eòessero in quel momento nè i mezzi corazzati, nè gl ii apprestamenti logistici necessari per progredire ulteriormente in Libia. Gli era anche pervenuto un dispaccio del Capo del Governo il quale. riferc:-ndosi agli elementi della situazione generale ed alle notizie sull'andamento delle operazioni in Cirenaica, riteneva opportuno di lasciare al gen. Rommel « una certa latitudine per l'ulteriore movirµento 11 ( allegato n. 7 ). Sicchè i l gen. Cavallero, tornato in sede, avendo constatato d'accordo con il maresciallo Kes.sdring ed il generale von Rintelen che, per la persistente crisi dei trasporti, non era conveniente spingersi troppo avanti , trascinati ditl favorevole andamento delle operazioni, per non trovarsi pòi in crisi di rifornimenti, emanava il giorno 27 gennaio, sempre a nome del Capo del Gover-

no, le direttive per l'ulteriore sviluppo delle operazioni e per l'even• tuale occupazione di Bengasi.

In sostanza, qualora i Britannici, come si poteva presumere dalle n otizie raccolte, avessero sgombrato la zona di Bengasi, se ne autorizzava l'occupazione con una limitata aliquotJ di forze mobili, sop rattutto per l'importanza che ne derivava come fatto politico e per iniziare lavori di sgombero del porto. Si confermava però che il ce ntro di gravità della massa motocorazzata con i compiti già stabiliti nelle precedenti direttive, doveva rimanere nella zona di Antelat e che conveniva rimanere sulle posizioni di Marsa el Brega - Marada con le divisioni di fanteria che erano sempre prive di automezzi.

Tali direttive dovevano essere trasmesse al gen. Rommel, al quale sarebbe stata fatta analoga comunicazione anche dal gen. von Rintelen

Le direttive del Comando Supremo, trasmesse da Roma ailc ore 15,30 e ricevute dal gen. Bastico alJe ore 21 dd 27 gennaio, s'incrociavano però con la segnalazione fatta dal Comando Superiore italiano in A. S. al gen. Cavallero, circa le decisioni prese nel frattempo dal gen. Rommel e confermate dal gen. Bastico.

Infatti, alle ore 12 del 27 gennaio, il gen. Rommel aveva convocato il Capo di S. M. gen. Gambara cd altri ufficiali di Stato Mag~ giore presso la sede di Comando deHa Panzer Armée Afrika (5 km. ovest di Agedabia).

Il colloquio si svolgeva in un'atmosfera di reciproca comprensione e di molta cordialità e il gen . Rommel, dopo aver elogiato il com portamento delle truppe italiane nelle recenti azioni, esternava l a sua riconoscenza al Comando italiano per l'opera solerte e fattiva svol ta per la celere ricostituzione delle unità ( allegato n. 8) (1).

Passava quindi ad esporre la situazione nemica che definiva Ji completo disorientamento, con tendenza a costituire una nuova linea

(1) Nel corso della riunione il gen. Rommel face,a notare l'opportunità che il corpo d'armata di manovra e la divisione «Trieste» disponessero di propri reparti esploranti meccanizzati. Il gen. Gambara rispondeva che tale assegnazione era prevista, ma che le autoblindo occorrenti, ·già pronte in Italia, non erano ancora giunte. Di fronte alla scarsità di mezzi esploranti il gen. Rommel riteneva c-he le camionette inglesi, dotate di un pezzo anticarro e di una mitragliatrice, impiegate sempre in pattuglia di tre mezzi, avrebbero risposto bene allo scopo. Per la disponibilità di tali mezzi ausiliari il gen. Gambara proponeva all<?ra di cedere un a~tocarro pesante (Lancia Ro) per ogni due camionette britanniche, le quali , nella quasi totalità erano state catturate e trattenute dai reparti tedeschi.

difensiva sul Gebel cirenaico, passante per Bir T engèder - MechiliDerna.

In relazione a ciò manifestava l'intenzione, pur sempre mantenendo inalterato lo schieramento difensivo della linea Marsa el BregaAgheila - Marada col XXI e X C. A., di procedere il 28 gennaio con le forze mobili italo - tedesche 5U Bengasi per battere la 4• divisione indiana ed impadronirsi dei molti depositi di materiali ivi eststenti.

Con le divisioni « Sabratha >' e ()O.. « Afrika » avrebbe costituito una linça difensiva lungo l'allineamento Beda Fomm - Antelat - Saunnu usufruendo per questa, a guisa di fortini, di tutti i mezzi coraz.zati catturati al nemico.

Assicurava infine che, ad operazione ultimata su Bengasi, avrebbe ritirato dietro la suddetta linea le forze del C. A. M. e del C. T. A. per procedere alla loro ricostituzione e . per poter dare 11 necessario riposo alle truppe.

Nell'eventualità poi che i Britannici si fossero ritirali del tutto, era sua intenzione di mantenere il contatto con soli elementi esploranti, mentre con altri elementi costituiti da paracadutisti avrebbe proceduto all'occupa z ione di Gialo che risultava debolmente difesa . Il gen. Gambara, avendo considerato le direttive ricevute in base alle quali era autorizzato a decidere seduta stante, ritenne opportuno esprimere al gen. Rommel l'assentimento del Comando Superiore italiano su quanto e~li aveva progettato di fare.

Adone contro Ben- Durante la giornatà del 27 ge'nnaio, quangasi (27-29 gennaio). tunque non vi fossero stati contatti col nemico all'infuori di rari scontri di pattuglie nella zona a nord e nord - ovest di Msus, si r1scontrava, da molti indizi, una grande confusione nel Comando inglese per l'affannosa ricerca di notizie anche di grandi unità, per la mancanza di collegamenti, per il succedersi di ordini e contrordini, per il fatto che qualche reparto si era precipitosamente avviato verso est senza :iverne ricevuto ordine.

Indubbiamente la sorpresa effettuata dalle forze tedesche a Msus, aveva spinto il nemico ad attuare un vasto movimento di sgombero Jelle principali basi logistiche della Cirenaica.

In tempo successivo, però, la constatazione fatta che i movi~ menti delle forze italo - tedesche verso est e verso nord non ' avevano

assunto particolare ampiezza nei giorni 26 e 27 gennaio, faceva riteriae esaurita la capacità offensiva della ricognizione in forze compiuta dal gen. Rommel e determinava nel Comando inglese una temporanea battuta di arresto nel ripiegamento verso est.

Secondo le nostre informazioni sembrava che le forze britanniche dell'S• armata si sarebbero schierate su due linee:

- una avanzata, a Maraua -D'Annunzio (ove il terreno si presentava adatto per la costituzione di forti capisaldi, con funzione ritardatrice), tenuta da aliquote della x• divisione corazzata, da una divisione indiana di formazione costituita da una brigata della 4• e un a della 5• divisione indiana, dalla brigata «Guardie» e da una brigata sud - africana;

- una arretrata, nella zona Derna -Mechili -Bir Tengèder, tenuta dalle rimanenti aliquot~ della 1• divisione corazzata, dalla I brigata corazzata d'armata, d::lla 2• divisione sud - africana e da altre unità imprecisate, presenti in Cirenaica.

Risultava inoltre che gli ambienti militari britannici del Cairo ammettevano Ja possibilità che le forze dell'Asse operanti in Cirenaica tentassero, lungo la litoranea e dal Sud Gebelico, di raggiungere celermente il golfo d1 Bomba per impedire ogni eventuale ripiegamento del grosso delle forze britanniche sulla piazzaforte cli Tobruch, che, insufficientemente presidiata, specie per quanto riguardava mezzi corazzati, avrebbe potuto costituire obiettivo di una rapida azione dell'Asse.

Contrariamente però alle previsioni nemiche, non si trattava di r icognizione offensiva e tanta meno di occupare la piazza di Tobruch.

Il gen. Rommel intendeva invece, come abbiamo visto, soltanto r iconquistare al più presto Bengasi e la zona antistante per di~rgaoizzare la preparazione logistica dd nemico.

In base alle decisioni prese, l'azione contro Bengasi e :zona est, a'\-eva inizio, almeno in parte, fin dalla sera del 27 gennaio.

Il raggruppamentG Marks, rinforzato da un reparto esplorante tedesco e da un gruppo del 2° reggimento artigliena celere italiano, partiva il 27 sera da Msus in direzione Regima - nord di Bengasi e all e ore 8 del 28 gennaio era presso l'uadi Ftilin.

Il C. A. M. superando le difficoltà opposte da bufere di vento e di pioggia, e dal terreno infangato, muoveva la sera del -:i.7, ,ia Antelat su Sceleidima - Soluch.

Poichè il terreno, a colline rocciose, impediva ii movimento degl i automezzi, i reparti della «Trieste>> venivano appiedati e si

affacciavano, alle ore 12 del 28 gennaio, alle colline orientali della forte posizione di Sceleidima, accolti da viva reazione delle artiglierie nemiche.

Per evitare forti e inutili perdite cd anche perchè il nemico non sfuggisse verso Soluch e Bengasi, la divisione « Trieste » aveva ordine di non spingere l'attacco a fondo, ma di attendere che si facesse sentire la manO'\,ra della divisione « Ariete ,> che era diretta ad aggirare Sccleidima da ovest.

L'avvolgimento dei ca rri, alle ore 14, cominciava a far sentire i rnoi effetti; ma, prima che il cerchio si serrasse, il nemico si sottraeva alla battaglia con quanti mezzi motorizzati poteva, abba ndonando alla sua sorte il presidio del fortino di Sceleidima.

Questo era costretto a cedere sotto la doppia azione <leila « Trieste » e della massa corazzat.t dcli' « Ariete n e Sceleidi ma veniva occupata alle ore 15. .

Cont~mporaneamente il raggruppamento Marks, alle ore 16, occupava di sorpresa Renina ed il suo aeroporto, mentre la di,·1sione " Ariete l> occupava, alle 19,30, Soluch è marciava in direzione di Ghemines.

Il C. T. A. invece, in massima parte raccolto in zona Msus, aveV<l distaccato elementi a nord del quadrivio di Dreia er Rtcm e nei pµ:ssi di Bir cl Gcrrari allo scopo, sia di parare eventuali attacchi da est, sia di agire sul fianco del nemico dalla zona del Sud Bengasino per impedirgli ogni possibilità rli sfuggire verso oriente.

Alla sera del 28 gennaio, elementi corazzati leggeri italo - tedeschi avevano anche raggiunto la ferrovia Bengasi - Barce in zona Regima e prendevano contatto con reparti indiani meccanizzati.

Frattanto, sembrava che il nemico avesse schierato la 4' divisione indiana fra Bengasi e Barce; la V brigata sud - africana e la III 'brigata neo- zclandesc fra Maraua e Derna; i resti della 1• divisione corazzata in zona Mechili; la brigata <1 Guardie >) e la 1 • <li visione leggera degollista in zona Mechili - Tmimi - Ain el Gazala

Da intercet tazioni radio, si apprendeva che era stato dato ordine a reparti dislocati nella zona di Tocra di occupare le posizioni predisposte a sud di Hengasi e se ne deduceva che il n em ico intende sse resis tervi. Inoltre, sempre da intercettazione radi o, si aveva corJerma che la Xl brigata indiana (già rilevata ad ovest di Derna) si trovava in zona Marau;i - D'Annun zio e a sud.

Di conseguenza, all'alba del 29 gennaio, per compl etare l'accerchiamento cb sud della zona di Bengasi, la di visio ne « Ariete »

occupava Ghemines, lasciata sgombera dal nemico, ed inviava verso sud elementi meccanizzati per prendere. contatto con la <)01 divisione leggera in marc ia da Agedabia verso nord.

Il comando del C. A. M., una volta occupata Ghemines, in mancanza di ordini deJl'armata (in conseguenza della distruzione nel combattimento di Sceleidima della radio d1 collegamento) ordinava alla divisione « Ariete » di avanzare verso nord per portarsi a Bengasi, ove giungeva alle ore 16, quando già la località era stata occupata dalle truppe tedesche.

La divisione « Trieste ,, si andava raccogliendo attorno a Soluch, pronta ad intervenire a sostegno dell' « Ariete >> e la divisione « Sabratha » si schierava nella zona di Antelat.

Il raggruppamento Marks, sotto il comando personale del generale Rommel, puntava intanto con parte delle forze su Coefia allo scopo di tagliare la ritirata alle forze avversarie e con il restante da Benina su Bengasi , riuscendo a dividere in due la 4• divisione indiana ed occupando Bengasi alle ore u,30.

Il Comando tedesco segnalava di aver catturato in quella zona oltre mille prigionieri e un grande bottino che comprendeva circa 500 automezzi, molti pezzi d'artiglieria, grandissimi quantitativi di materiali d'armamento e considerevoli depositi di viveri.

Il nemico, sorpreso dalla vastità della manovra, non ebbe tempo d.i organizzare ed attuare un ordinato ripiegamento. Si ritirò rapidamente lungo la Balbia e le piste pregebeliche, inseguito da elementi celeri italo - tedeschi.

L'affrettato ripiegamento del nemico, il molto materiale abbandonato, la manifesta disorganizzazione prodottasi nel suo schieramento, indussero, ancora una volta, il gen. Rommel a modificare i suoi intendimenti operativi e a tendere verso obiettivi p1ù vasti e lontani.

L'occupazione iii Bengasi non diventava perciò fine a se stessa: essa segnava solo la conclusione della prima fase delle operazioni che il gen. Rommel intendeva intraprendere, in vista del successo riportato , per la riconquista totale della Cirenaica.

La seconda fase si iniziava l'indomani stesso dell'occupatione di Bengasi, e si svil uppava rapidamente per non dar tempo al nemico in ritirata di fermarsi, riorganizzarsi ed, eventualmente, sferrare una contromanovra su lle colonne italo - tedesche: lanciate all'inseguimento.

loteodlmeoti e predi - Nella . zona ad est di Bengasi erano state sposlzloni del gen. accertate le brigate V e VII della 4• diviQommel per il prose- sionc indiana; l'XI brigat1 della stessa diguimento dell'avan - visione unitamente ad una unità imprcci• zata (30 genn. 1942). sata probabilmente sud-africana, trovava.si in zona Maraua. A sostegno delle suddette unità indiane risultava anche un battaglione carri.

Dalle intercettazioni radio e da altri numerosi indizi, sembrava che il nemico volesse evacuare alcune località del Gebel cd altre località della zona ad ovest di Mechili, in modo da alleggerire lo schieramento delle sue unità sul Gebcl e gravitare con la massa delle forze nella zona Mecruli · - Tmimi-Ain el Gazala.

Secondo informazioni da fonte sicura la 1• divisione corazzata (II e XXII brigata), alla data del 25 gennaio, in seguito alle dure perdite subite, poteva complessivamente contare su una sessantina di carri.

Di conseguenza, il C.Omando P. A. A. (Panzer Armée Afrika) il 30 gennaio decideva:

- di utilizzare il porto di Bengasi, che consentiva, sin d'a! 1rira, lo sçarico di piccoli piroscafi;

--=: di lasciare il C. A. M. e il C. T. A. a cavallo dclla via Balbia, fra Agcdabia e Bengasi, con le ·unità del C. A. M. dislocate fra Bu Bachcr - Ghcmincs - Soluch - Scelcidima dove, secondo le intenzioni del gcn. Rommel, il C. A. M. avrebbe dovuto sostare per alcune settimane;

- di dislocare la <)O• divisione leggera attorno a Maraua - di portare avanti le divisioni di fanteria italiane, schierandole fra Saunnu - Antelat - Giof el Matar con una di esse distaccata a Bengasi. All'uopo, il gcn. Rommel, ·senza avvisare il gcn. Rast1co, telegrafava direttamente a Mussolini chiedendo il consenso di portare avanti le divisioni di fanteria italiane del X e XXI C. A. , per rendere disponibili le sue forze motocorazzate e proseguire l'avanzata verso est. In tal modo avrebbe anche conseguito lo M:Opo di tenere solidamente la zona a sud - est di Bengasi ed allacciarsi verso la zona est di detta località con distaccamenti di truppe dislocati ai passi di Sccleidima cd El Abiar per fronteggiare ogni eventua le controma novra del nemico.

Infine, ritenendo che Marada avesse perduta ogni impo1tanza, pensava lasciarvi una sola compagnia sahariana e recuperare quanto prima il reparto tedesco Deumiller.

In luogo di Marada, il Comando dell'armata tedesca aveva in animo di utilizzare la linea Augila - Gialo come appoggio d'ala, per cui imbastiva un'azione per J'occupazione di Gialo da intraprc-ndere al più presto.

Tali intendimenti, indipendentemente dall'autorizzazione mai pervenuta del Capo del Governo, venivano subito messi in pratica dal gen. Rommel, il quale, pur difettando di truppe di occupazione e di mezzi motorizzati idonei ad un rapido inseguimento, non rallentava la pressione sul nemico.

Il 30 gennaio, il gen. Rommel proseguiva ravanzata con i r~ parti esploranti 3° e 33° i quali, seguìti dal raggruppamento Marks, dopo aver occupato, nella stessa giornata del 30, la località di El Abiar, puntavano su Maraua e . su Berta.

Anche il C. A. M. avanzava per la via Balbia ed occupava con la divisione « Ariete » la zona ..ttorno a Bengasi, spingendo alcuni elementi verso Tocra mentre la divisione « Trieste », dislocata fra Ghemines e Sceleidima, spingeva alcune sue Wlità lungo i passi del ciglione gebelico fino a · Sidi Bu Bacher (compreso) e la divisione « Sabratha » si portava attorno a<l Antelat, dislocando due battaglioni a Saunnu.

Più a sud, la 90& di visione tedesca dalla zona nord di Zuetina si dirigeva su Bengasi; il C. T. A., invece, sempre nella zona di Msus effettuava, con alcuni elementi celeri, puntate verso nord - est, in attesa di ricevere ordini per trasferirsi a sud di Bengasi.

Nelle prime ore del mattino del 31 gennaio, i reparti esploranti tedeschi, con il gruppo di artiglieria italiana del 2° reggimento c::elere, proseguivano la loro corsa in avanti.

Il 3° reparto esplorante proveniente da sud - ovest era riuscito a rompere relativamente presto la resistenza nemica presso El Charuba (circa no km. ad est di Bengasi) giungendo alle ore 12 a sud - ovest di Maraua, che era fortemente occupata dall'XY brigata della 4• divisione indiana.

Contemporaneamente il 33° reparto esplorante, seguìto dal raggruppamento Marks, procedeva a cavallo della Balbia e nel pomeriggio, dopo aver attraversato il villaggio D'Annunzio, si spingeva ver so Maraua ove era costretto a segnare il passo per la tenaet rc-sistenza opposta dal nemico.

La divisione « Ariete », fin dal primo mattino dd 31 gennaio, si era schierata attorno a Bengasi e provvedeva a riattivare la strada per Barce che risultava molto dannc:ggiata.

Il grosso della divisione « Trieste » si schierava invece fra Ghemines - Soluch e Scdeidima, mentre la divisione << Sabratha » si dislocava attorno ad Antelat con distaccamento ;. Saunnu.

Con tali dislocazioni il gen. Rommel · intendeva irnpieg3:re il C. A. M. (1) e il C. T. A. come truppe di occupazione affu1chè, nella momentanea sost.1i, potessero rifornirsi e completare la loro ricosrituzione senza, peraltro, rinunciare alla riconquista della Cirenaica fino ad Aio el Gazala da effettuare con i due reparti esploranti, il raggruppamento Marks ed un altro raggruppamento di costituzione simile al primo, denominato Gcissler.

Alla sera del 31 gennaio il presunto schieramento ciclk forze nemiche era il seguente ( schizzo n. 4) :

- in zona Soluch - Antdat: elementi sbandati, appartenenti aà una brigata indiana;

- a contatto con i nostri elementi : reggimenti meccan izzati « Central Indian Horsc », 11° Ussari e « Royal Dragoons »;

- sul Gebd: la f divisione indiana, in ripiegamento verso est;

- tn zona Dcma - Mechili : CL brigata inglese, reparti degollisti, unà brigata sud - africana, una brigata polacca, una brigata motorizzata indiana;

- tra Tmimi - Ain cl Gazala: la divisione corazzata, 1° reggimento corazzato, brigata « Guardie.» , reparti dcgollisti;

- zona Tobruch: s• (cx 70•) divisione inglese cd i resti della XXXII brigata corazzata; ·

- in zona ·Bardia- Sollwn - Halfaya: u~ brigata indiana e 2' divisione sud - africana, meno reparti imprecisati distaccati a Giarabub.

Risultava inoltre che :

- la IV brigata corazzata della 1 divisione corazzata, che era stata ritirata dal fronte libico in seguito alle gravi perdite subltc, era ricostituita con un centinaio di carri americani (dei quali un:i sessantina del tipo medio) e sarebbe stata pronta per l'impiego verso la metà del mese di febbraio;

- la 1• divisione sud- africana ---, ad organici ridotti - era priva di mezzi di trasporto cd aveva scarsa capacità combattiva; - la 2• divisione sud- africana era anch'essa priva di mezzi di trasporto.

(1) Per l'ordine di battaglia del C. A. M. vedasi allegato n. 9 .

Circa poi le forze corazzate nemiche in Cirenaica, era stato accertato che negli ultimi giorni di gennaio la 1• divisione corazzata (II e XXII brigata), in seguito alle dure perdite subìte, poteva complessivamente contare su una sessantina di carri. Alla disponibilità in mezzi corazzati della 1• divisione, occorrev:i però aggiungere gli 8o-"9(> mezzi corazzati della I brigata corazzata che, già dislocata sul fronte di Bardia - Iialfaya, da vari giorni risultava in movimento verso ovest.

Era inoltre da tener presente che la 1• divisione corazzata era stata in quegli ultimi giorni rinforzata con due reggimenti autoblindo (n° Ussari e « Royal Dragoons » : complessivamente 140--150 autoblindo) e che altri carri ?,:>tevano essere affluiti dal Delta o dalla Palestina.

Sulla base dei dati indicati, s.i. poteva desumere, con sufficiente approssimazione, che le forze corazzate nemi~he in Cirenaica, alla data del 31 gennaio, disponessero di 150 - 200 carri ed altrettante autoblindo, mentre le forze corazzate italo - tedesche proiettate in avanti avevano: 8o carri il C. A. M. e 106 carri il C. T. A., più .30 autoblindo tedesche.

Infine, erano in via di afflusso -51 carri tedeschi e 46 italiani già sbarcati a Tripoli.

Per quanto riguardava l'aviazione nemica, si poteva ritenere che la consistenza degli apparecchi britannici nello scacchiere libico . egiziano, alla data del 31 gennaio, si aggirasse intorno ai 300 velivoli da caccia, ai 250 velivoli da bombardamento e ad una cinquantina di apparecchi da ricognizione, mentre le forze aeree italo • tedesche nello scacchiere libico disponevano di 100 bombardieri, 150 caccia e di una quarantina di apparecchi da ri,cognizione.

A tali forze occorreva però aggiungere l'attiva partecipazione del X corpo aereo tedesco, schierato in Sicilia, che comprendeva 307 apparecchi in massima parte da bombardamento, ai quali erano stati assegnati i seguenti compiti:

a) attacco alle forze navali nemiche in navigazione e nei porti inglesi ed egiziani;

b) attacco alla base navale di Alessandria ed a qudla aereonavale di Malta;

e) attacco al traffico marittimo in navigazione nel Mediterraneo in prossimità della costa circnaìca;

a) posa dj mine nel canale di Suez e nei porti adiacenti.

Nel complesso si era venuto a creare un certo equilibrio tra le forze aeree delle due parti contrapposte, e da parte italo - tedesca ,·i èra spiccata tendenza a neutraliz:?are la minaccia al traffico marittimo esercitata dalle forze aereo - navali dell'isola di Malta. Successivamente, però, buona parte delle forze aeree tedesche destinate alla neutraiizzazione dell'isola di Malta verranno impiegate dal gcn. Rommel nello scacchiere cirenaico per cooperare alle operazioni terrestri, in quanto non vi erano sufficienti apparecchi per sopperire contemporaneamente alle due esigenze in corso, Malta e Cirenaica.

Intendimenti del geo. Nel corso ddla giornata del 31 gennaio, Bastlco e direttive del mentre si effettuavano i movimenti già Comando Supremo per lo spo!!tamento in avanti delle divisioni di fanteria (31 genn .1° febbr .).

detti , il gen. Bastico comunicava al Comando Supremo l'intenzione manifestata dal generale Rommel di voler ,;postare in avanti le divisioni di fanteria del X e XXI C. A . per impiegarle come tr~ppe di occupazione del territorio conquistato. .. A tale proposito il gen. Bastico, pur considerando che le divisioni di fanteria erano ancora in fase di ricostruzione e non avevano i mezzi necessari per muoversi, rappresentava l'opportunità, in relazione alla nuova situazione creatasi, di spostare delle aliquote di truppe per dislocarle -sulle posizioni di Saunnu - Antelat • Giof el Matar - Bengasi ( allegato n. 10).

In risposta a tale comunicazione, il gen. Cavallero emanava il 1? febbraio, a nome del Capo del Governo, d irettive sull'argomento. In esse era confermato che alla base di ogni disposizione operativa doveva rimanere il co ncetto che il compito principale in Libia era di assicurare in qualunque momento la difesa della Tripolitania e quindi doveva essere mantenuta la linea di resistenza sulle pos i21on i di El Agheila - Ma rada.

Uno spostamento in avanti di aliquote delle Grandi Unità di fanteria da El Agheila in zona Agedabia- Antelat (oltre alla divisione « Sabratha >; già portata avanti) poteva essere preso in considerazione soltanto dopo aver ricostituito dette unità, dotandole di sufficienti mezzi di trasporto. Ad ogni modo, pur rimanendo fermo il concetto di lasciare sulla posizione di resistenza almeno 2 divisioni

di fanteria oltre al presidio di Marada ed eventualmente di Gialo, si auto r izzava a spostare subito una prima divisione. Appen a effettu ato detto spostamento si prescriveva di costituire una base logistica avanzata per alimentare la Cirenaica occidentale fino a che non potesse f unzio nare in pieno il porto di Bengasi.

Si precisava che l'occupazione della Cirenaica occidentale doveva avere il solo e limitato scopo di dare il tempo necessario per assumer e una sistemazione difensiva di una cer ta consistenza, ma che tuttavia le unità moto - corazzate potevano sfruttare la presente situazione, eseguendo una manovra a largo raggio per catturare uom ini e materiai i .:he si fossero attardati nella Cirenaica centrale.

U na volta però compiuta tale operazione le fo rze moto - cor az.. zate avrebbero dovuto riprendere uno schieramento rispondente alle direttive d i base, tanto più che i rifornimenti attraverso il Mediterraneo erano e sarebbero stati assai difficili specie per il quasi completo esau rimento della disponibilità di nafta (allegato n. 11).

esploranti te desche e rioc c upazione de Il a Cirenaica fino al golfo di Bomba (1 °-4 febb.).

Avan z ata de lle unità All'alba del 1° febbraio le forze esploran ti tedesche, dopo aver superato la r esistenza nemica presso Maraua, occupavano detta località spingendosi in direzione di Ci rene. Sul Gebel le forze nemicht, costituite dalle brigate V, VII e XI della 4a divisione indiana e del <( Centrai Indian Horse )) 1 si ritiravano rapidamente ver so est, sotto la p rotezione di forti retroguardie dotate anche di mezzi corazzati.

Il gen. Rommel decideva allora di proiettare il più possibile avanti l e sue forze esploranti per non dar tregua al nemico in ritirata. Sicchè, alle ore 17, il raggruppamento Marks, che avanzava sull a gebcl ica nord, giW1geva a pochi chilometri ad est di D'Annunzio, mentre il raggruppamento Geissler, che avanzava sulla gebelica su d, trovavasi nei pressi di Maraua ed i reparti esploranti 3° e 33° nella zona a sud - ovest di Ci rene ( schizzo n . 5 ) .

Al mattino del 2 febbraio, i ,due reparti esploranti avrebbero dovuto entrare in Cirene ed i due raggruppamenti raggiungere l a local i tà di Berta.

Frattanto la nostra osservazione aerea segnalava importanti concen tramenti di forze nemiche a cavallo della pista ,Martuba - Mechili,

ciò che stava ad indicare una probabile resistenza nemica lungo tale linea.

Inoltre, secondo notizie perv~nute, sembrava che nell'Alto .Egitto vi fossero lavori in corso per congiungere il porto di Kosseir sul Mar Rosso alla città di Keneh, nella valle del Nilo.

Tale arteria avrebbe permesso l'uso del po~to di Kosseir per lo scarico, al sicuro da attacchi aerei, dei materiali americani in via di afflusso ed il ì~ro trasporto per ferrovia e con automezzi fino a Keneh, da dove sarebbero stati successivamente avviati alle basi con la ferrovia della valle del Nilo ( schizzo n. 6 ).

Si _poteva .desumere che la costruzione di questa arteria si era resa necessaria d;.t quando Sm::z, Jsmailia e Port-Said erano entrati nel raggio dell'aviazione italo - tedesca.

Per tutta la· giornata del 2 febbraio i reparti esploranti tedeschi , ·seguìti dai raggruppamenti Mark s e Geissler, continuavano ad avanzare verso est, inseguendo il nemico a cavallo della gebelica nord e della gebelica sud.

Nelle prime ore del mattino era stata occupata Cirene e successivamente le varie località fino ad Acquaviva senza incontrare resistenza nemica.

Alle ore 13 circa, le forze germaniche attaccavano di sorpresa la V brigata indiana schierata ad ovest di Garn el Gannusa (20 km. a sud - ovest di Derna) e catturavano prigionieri, cannoni e numeroso materiale di guerra ( schizzo n. 7 ) .

Frattanto il comandante dell'aviazione tedesca aveva spostato gran parte delle sue unità attorno a Bengasi cd un grup_po di apparecchi da caccia verso -Maraua.

In tutta la zona pregebelica, la ricognizione aerea italiana e tedesca aveva rilevato un intenso traffico di automezzi in marcia verso est sulla pista Derna - Mechili. Ciò stava a dimostrare che, in tale zona, lo schieramento predisposto precedentemente dal nemico era stato già arretrato in vista di avvenimenti sfavorevoli

Difatti, la VII brigata indiana (4• divisione indiana), duramente provata nei combattimenti del giorno 29 gennaio, ripiegava verso Gadd el Amhar (6o km. sud- est di El Mechili), e l'X I brigata indiana (4• divisione indiana) dalla zona villaggio De. Martino si ritirava in direzione di Derna; più a sud la V brigata della stessa divisione, attaccata da forze tedesche nella zona ad ovest di Garn cl Gannu sa, dopo le perdite subìtc, ripiegava anch'essa ver so est in direzione di Martuba.

Inoltre l'intercettazione radio dava per certo il trasferimento nella zona ad ovest di Tobruch di una brigata della Ia divisione neozelandese e della CL brigata inglese dislocata fino allora a 1'1arsa Matruch; come pure si aveva sentore della presumibile dislocazione nei pressi di Ain el Gazala della divisione francese e della brigata polacca. .

Infine, veniva precisato che l'oasi di Gialo era presidiata soltanto da truppe appartenenti ai servizi.

Di conseguenza, il gen. Rommel decideva, per il 3 febbraio, di proseguire la ricognizione in direzione del golfo di Bomba e, contemporaneamente, spingere i paracadutisti dell'XI corpo tedesco fino all'oasi di Gialo, che veniva occupata senza resistenza il 4 febbraio.

Pertanto, il giorno 3 febbraio, le forze motorizzate tedesche, proseguendo nell'inseguimento del nemico a cavallo della direttrice Acquaviva - Martuba, raggiungevano la via Balbia presso Martuba e si spingevano fino alla zona sud di Umm er Rzem per cercare di tagliare la ritirata alle forze nemiche dislocate attorno a Mechili.

Nel pomeriggio del 3 febbraio, il 33° reparto esplorante agendo a cavallo della Balbia puntava su Derna in stretta ~oncomitanza con i raggruppamenti Marks e Geisslcr i quali avvolgevano la città da sud, muovendo dalla zona ovest di Martuba.

Alle ore 18 il 33° reparto occupava la città di Derna già sgombrata dal nemico, mentre il 3° reparto entrava nel villaggio di Martuba e subito dopo convergeva in direzione di Mechili.

Sicchè alla sera del 3 febbraio le colonne motorizzate italo - tedesche avevano raggiunto le seguenti posizioni ( schizzo n. 8): il C. T. A., sempre schierato i;iella zotia di Msus, aveva spinto degli elementi esploranti fino. a Bur el Garanis;

- il C. A. M., dislocato sulle posizioni raggiunte fin dal 31 gennaio, aveva portato alcuni elementi della divisione «Ariete » fino a Barce;

- la 9<:/ divisione tedesca in movimento da 6engasi su Barce;

- il 33° reparto esplorante a Derna;

- il 3° reparto esplorante ad Abiar es Saadi sulla pista DernaMechili;

- il raggruppamento Geissler a nord -ovest di Tmimi;

- il raggruppamento Marks con il gruppo italiano del 2° reggimento artiglieria celere avanti a Tmimi.

Alla stessa data risultava che il nemico, dall'inizio della controffensiva italo - tedesca, aveva subì:to le seguenti perdite:

377 tra carri armati, autoblindo e a~tomczzi coraz7..ati;

192 pezzi di artiglieria; - 1220 automezzi;

50 aeroplani abbattuti da unità terrestri; - 3300 prigionieri.

Per contro le perdite subite dalle forze italo - tedesche in questo periodo risultavano molto basse in quanto i Britannici, pur disponendo di sufficienti mezzi corazzati ed aerei, non erano stati capaci di opporre una seria reazione alla manovra del gen. Rommel. La manifesta disorganizzazione prodottasi nello schieramento avversario in seguito all'improvviso attacco delle forze italo - tedesche, aveva indotto il Comando inglese a ripiegare rapidamente e disordinatamente, abbandonando come preda incontrastata vasti depositi di materiali. L'impiego, infine, su più larga scala, di artiglierie semoventi (cannoni italiani da 75 / 18 e cannoni tedeschi da 50 e da 76,2 mm.) in stretta cooperazione con i carri armati, aveva contribuito ad inflig. gere maggiori perdite al nemico.

I cannoni semoventi, trovando infatti condizioni ideali <li percorribilità nel teatro di operazioni della Cirenaica, avevano agito sempre a stretto contatto con i carri, ottenendo risultati pronti ed efficaci specie con azioni di fuoco contro carri, eseguite a puntamento diretto ed iniziate a distanzr ravvicinate non oltre i 1000 metri. Invece le artiglierie inglesi con i loro cannoni da 25 libbre (87,6 mm.) che pur riunivano teoricamente tutte le qualità: manovra, potenza, massa, per la facilità di spostamento, efficacia del colpo singolo e azione unitaria dd reggimento di ~4 pezzi, non erano riuscite a realizzare la tempestività del fuoco là dove la lotta aveva comportato rapidità d'intervento e genialità di manovra.

I Tedeschi avevano dato, altresì, grande importanza al 1ervizio rernperi che era stato organizzato per la immediata riparazione e per la rimessa in efficienza dei veicoli corazzati avariati (1).

Come conseguenza immediata delle gravi perdite subìte il nemico abbandonava la linea difensiva lungo l 'alli neamento DernaMechili e ritirava la 4• divisione indiana, minorata dalla lunga riti(1) Tale servizio era costituito da gruppi di soccorso e di riparazione che entravano in azione con le stesse formazioni corazzate ed operavano nella zona di co mbattimento. In tal modo numciosi carri colpiù al mattino poterono essere rimessi in efficienza nella stessa giornata.

rata del Gebel e dalle forti perdite, in un primo tempo nella zona a sud di Martuba e successivamente in quella di Ain cl Gazala.

Da interc~ttazione radio risultava che, a seguito deglj avvenimenti sfavorevoli, il nemico aveva modificato le disposizioni già date relative ai servizi ed aveva ordinato di effettuare i rifornimenti in località più arretrate.

Si riteneva pertanto che la brigata polacca, la CL inglese, la brigata <1 Guardie >> e la divisione francese fossero già schierate sulla posizione di Ain el Gazala, ove probabilmente sarebbero affluiti anche i resti della 1• divisione corazzata che avevano già iniziato lo sgombero di Mechili per non correre il rischio di essere tagliati fuori.

Inoltre era stata segnalata la presenza della 2 divisione sud - africana in parte nella zona di frontiera, in parte a Giarabub, nonchè di due brigate della 1• divisione sud - africana nella zona di BardiaSidi Azeiz, mentre l'altra (la V), insieme con una brigata neo - zclandese, si trovava nella zona di Tobruch.

In sostanza il nemico, ritenendo che le forze italo - ,tedesche fossero in movimento su tùtto il fronte, non accennava a nessuna seria reazione, anche soltanto di carattere locale, e decideva di ripiegare ovunque per organizzarsi a difesa nel triangolo Tobruch-Ain el Gazala - Bir Hacheim. .

Il generale Rommel decideva allora la continuazione dell'inseguimento in direzione di Ain el Gazala, per il giorno 4 febbraio.

Il mattino del 4 febbraio, i raggruppamenti tedeschi Marks e Geissler nell'in~guimento del nemico, dopo aver occupato la località di Tm.imi, raggiungevano alle ore 17 la zona a9 ovest di Ain el Gazala schierando le loro unità nei pressi di Gasr el Amhar ( schiz:io n. 9 )-

Il 3° reparto esplorante riceveva l'ordine di portarsi nella zona attorno a Derna, ove giungeva in mattinata e pr9<=edeva a rastrellare il terreno circostante

Il 33° reparto, rafforzato da unità carriste, si spostava invece da Derna e si portlva su Mechili, dove giungeva nel tardo pomeriggio senza incontrare resistenza. ·

. J!rattanto, il nemico continua va a ripiegare ovunque e nella giornata del 4 febbraio venivano osservati intensi movimenti di automezzi da Mechili verso Gadd el Amhar, all'evidente scopo di sottrarsi al pericolo di aggiramento e di ripiegare sul grosso delle forze.

Data l'esigua consistenza delle forze tedesche lanciate all'inseguimento e avendo il Comando Supremo autorizzato soltanto il trasporto di due divisioni di fanteria nella zòna di Agedabia, il gene-

rale Rommel stabili va, per il giorno 5 febbraio e per i giorni successivi, di fermarsi sulle posizioni raggiunte, affinchè le sue forze esploranti, in caso di attacco nemico, potessero ripiegare sulla linea D' Annunzio - Maraua.

Proposito del generale Il 3 febbraio, il gen. Bastico si era recato a Bastico di effettuare Bengasi per conferire con il gen. Rommel e per comunicargli le direttive emanate i l 1° febbraio dal Comando Supremo. Ma il generale Rommel trovavasi verso Derna per la condotta delle operazioni in corso ed avcu o o schieramento

avanzato e diverso parere del geo. Cavallero nelle direttive del C o mando Supremo va lasciato detto di non poter stabilire il ( 6 f.ebbraio). giorno del suo ritorno al comando dell';irmata, che si era trasferito a Bengasi fin dal 30 gennaio. Il gen. Bastico conferiva allora con il tcn. col. Westphal, che era stato autorizzato a far note le intenzioni del comandante tedesco ( allegati 12 e 1 3).

Durante il colloquio il Westphal informava che il Comando · tedesco aveva avuto l'autorizzazione, direttamente dal Comando Supremo, di occupare Bengasi c portare avanti 2 divisioni di fan. teria; ciò aveva indotto lo stesro Comando tedesco a richiedere la disponibilità totale di tutte le divisioni di fanteria.

Il ten. col. Westphal prospettava pertanto le intenzioni del suo comandante circa lo schieramento delle forze, mettendo in rilievo due soluzioni: minima e massima.

La soluzione minima era di organizzare una posizione difensiva all'altezza di Maraua, dislocando una divisione di fanteria a Bengasi e le rimanenti divisioni di fanteria nella wna di Agedabia -con i corpi corazzati tra Agedabia e Bengasi.

La soluzione massima consisteva invece nella occupazione con le divisioni di fanteria della )inca Ain el Gazala - Segnali- Bir Tcngèder e la dislocazione, dietro l'ala destra di tale linea, dei corpi motocorazzati, C. A. M e C. T. A.

Non veniva tuttavia presa alcuna decisione e il gen. Bastico il 4 febbraio, nel prospettare queste soluzioni al Comando Supremo, consigliava, ad onta delle difficoltà varie e dellà crisi logistica da superare, di adottare la soluzione massima, in considerazione che la suddetta linea stava per essere raggiunta e, soprattuttoJ per non la-

sciare la Cirenaica alla mercè di ardite puntate nemiche e per non esporre la popolazione nazionale alle rappresaglie degli Arabi.

Comunicava altresi di aver disposto il trasferimento di una divisione di fanteria Oa cc Pavia ») attorno a Bengasi allo scopo di rendere disponibile il C. A. M. per l'ulteriore impiego nelle operazioni in corso e di aver autorizzato che le altre due divisioni del XXI

C A. («Trento» e « Sabratha) (1) si dislocassero fra Bengasi e Agedabia. Le due divisioni ( 1c Brescia» e e< Bologna») del X C. A. sarebbero invece rimaste momentaneamente schierate sulla linea El Agheila - Marada. Difatti, nella stessa giornata del 4 febbraio le divisioni « Pavia >> e « Trento », in base agli ordini ricevuti, si attestavano sulla via Balbia, in prossimità del bivio di Marsa el Brega, per portarsi la prima a Bengasi e la seconda nella zona di Agedabia, ove era già dislocata la divisione « Sabratha ».

Il 6 febbraio perveniva al Comando Superiore un dispaccio del Capo di Stato Maggiore Generale il quale, a nome del Capo del Governo, comunicava di approvare la soluzione minima lasciando ai Comandi responsabili di disporre nel modo migliore delle for1.e dipendenti ( allegato n. 1 4).

Per quanto riguardava la soluzione massima, il Capo del Governo si riservava di considerarla soltanto ad ultimata ricostituzione delle divisioni di fanteria e dei lorc mezzi di movimento e dopo la messa in efficienza del porto di Bengasi

Infine veniva ribadito il concetto di lasciare il X C. A . sulla posizione El Agheila - Marada e di rafforzare la posizione stessa con la messa in opera di :i.deguati apprestamenti difensivi.

In sostanza, il Comando Supremo, avendo constatato la persistente crisi dei trasporti dovuta alla limitata disponibilità di nafta ed alla minaccia esercitata sui traffici marittimi dalla ripresa attività. dell'isola di Malta che era stata, in quel periodo, abbondantemente rifornita, insisteva nel proposito di voler assicurare ad ogni costo la difesa della Tripolitania col rafforzamento della l inea di resistenza

El Agheila - Marada. Ciò, anche perchè era stato raggiunto lo scopo prefisso, che era quello di battere e disorganizzare le unità avversari e che risultavano a portata, e non di estendere l'occupazione del territorio, estensione che, in quel momento, data la crisi dei rifornimenti, sarebbe stato causa di indebolimento per la parte i talo- tedesca. Invece il gen. Rommel, non valutando nei suoi vasti termini

( 1) La divisione << Sabratha » dal C. A. M. era ritornata alle dipt>ndenze del XX[ C. A.

)'importante problema dei rifornimenti, per il fatto di non avere dati sufficienti a formarsene una visione completa, insisteva, in base al favorevole andamento delle operazioni, nel proposito di spostare in avanti le divisioni di fanteria onde realizzare uno schieramento complessivo più raccolto e quindi più robusto e rendere disponibili le forze corazzate allo scopo di impiegarle al momento del bisogno, come massa di manovra contro ogni eventuale offesa nemica.

Su tale concetto operativo, sia pure con qualche variante di particolari, era d'accordo anche il Comando Superiore italiano in A. S. e perciò il Comando Supremo decideva d'inviare in Africa il ten. col. Montezemolo per esaminare sul posto il delicato problema.

Predisposizioni del generale Rommel per consolidare l'occupazione della Cirenaica (7 febbraio).

Sotto la protezione dello scaglione di sicurezza (4° e 6° reparti esploranti sud - africani), dislocati sulla linea est di Ain el GazalaMteifel el Chebir, sembrava che il nemico volesse sistemarsi a difesa nella zona Bir Hacheim - Acroma - Tobruch, sfruttando lo arroccamento stradale El Adem - Bir el Gobi. Difatti, sulla linea Bir Hacheim - Bir el Hamat - Acroma e più a nord, la ricognizione aerea e l'intercettazione radio segnalavano la formazione di un fronte difensivo tenuto dal XIII C. A. con la Ia divisione corazzata fra Bir Hacheim e Bir el Hamat, la LC brigata a nord di Bir cl Hamat, la 1• divisione sud- africana a sud di Acroma, la 4• divisione indiana ad ovest di Tobruch con la V e XI brigata a cavallo della Balbia. Questo nuovo fronte nemico risultava protetto da un velo di sicurezza costituito dai reparti esploranti sud - africani, 4° e 6°, sulla linea Mteifcl el Chebir - Ain d Gazala, mentre un reparto esplorante della 1• divisione corazzata (n ° Ussari), si trovava ancora nella zona di Segnali e più a sud.

Il XIII C. A., oltre al presidio di Tobruch (70• divisione rinforzata, più i resti della XXXII brigata corazzata dell 'esercito), disponeva anche della 1• divisione « Francia Libera » (forza equivalente ad una brigata), della brigata polacca e della CC brigata « Guardie>,.

Invece il XXX C. A. inglese, fino allora dislocato a Tohruch, aveva spostato il comando a Bardia.

Da esso dipendevano la i• divisione sud - africana, dislocata nella zona Sollum - Bardia - Capuzzo, cd i resti della I brigata corazzata

dell'esercito; inoltre aveva alle sue dipendenze la XXII brigata corazzata, ---che era in via di riorganizzazione (presumibilmente dislocata nella zona di Gambut), eJe truppe delle oasi.

Inoltre, secondo il presunto ordine di battaglia ddle forze britanniche ( allegato n. r 5), dipendevano anche dal XXX C. A. il campo trincerato di 11arsa Matruch (ove erano dislocati i due terzi della 50a divisione inglese e la 1 divisione corazzata in fase di ricostituzione) ed il campo trincerato di Maaten Bagush (45 km. ad est di Marsa Matruch) con la 2a divisione neo- zelandese, anch'essa molto provata ed in fase di riorganizzazione.

Della 1 divisione corazzata, ai primi di febbraio, risultava nuovamente pronta per l'impiego soltanto la IV brigata corazzata.

Nel complesso si poteva dedurre che:

- delle unità nemiche impiegate nella Marmarica, 2 divisioni erano impegnate come divisioni di _ presidio in Tobruch e sul fronte di Bardia - Sollum;

- delle truppe dislocate in Egitto, era efficiente solo la IV brigata corazzata (1 divisione corazzata).

Quindi erano disponibili per l'impiego immediato dalle quattro alle cinque divisioni di fanteria, in parte motorizzate, 150 \'..arri armati leggeri e 90 carri armati « I » Tank. Tali forze erano ritenute in grado di effettuare soltanto operazioni difensive.

In che modo que~to raggruppamento di forze sarebbe stato capace di modificare la sua consistenza nei prossimi mesi non si poteva certo prevedere, perchè non era stato ancora precisato in quale misura le nuove divisioni, che risultavano in corso di trasferimento dall'Inghilterra, avrebbero alimentato le forze in Africa settentrionale.

Tuttavia, si doveva contare sicuramente su altri arrivi di materiali e di uomini per Ja riorganizzazione delle unità che dall'inizio dell'offensiva inglese in A. S. erano state fortemente provate e logorate.

In conclusione, si poteva constatare come gli intendimenti nemici che, secondo documenti catturati nel mese di gennaio, preve-dcvano ancora la continuazione dell'offensiva in Tripolitania, erano stati resi inattuabili per non breve tempo dalla controffensiva italotedesca e che una nuova offensiva inglese sarebbe stata possibile solo dopo l'afflusso di notevoli forze e l'organizzazione di una nuova base logistica.

In conseguenza di ciò, il gen. Rommel riteneva di poter mantenere il possesso della Cirenaica formando tre blocchi difensivi con le forze di cui disponeva, più le divisioni del XXI C. A. e, il mattino del 5 febbraio, precisava i suoi inten<limcnti che potevano così riassumersi:

- una linea avanzata, fra Tmimi e Mechili;

- una linea arretrata, più consistente, tra Bengasi e Saunnu;

- una linea intermedia, sulle posizioni di D'AnnunzioMaraua;

- concentramento di forze mobili attorno a Bengasi -::ome massa di manovra per fronteggiare ogni eventuale mossa offensiva del nemico.

A tale scopo dava disposizioni circa lo schieramento delle sue unità:

SuUa linea avanzata:

- un reggimento tedesco, rinforzato, nella zona di Tmimi;

- un reggimento italiano, rinforzato, a Mechili;

- costituzione di vasti campi minati negli intervalli e davanti lo schieramento dei suddetti reggimenti;

- elementi di sicurezza più ad est, spinti fino al golfo di Bomba• Bir Temrad -Garet cl Meibar • Bir Tengèdcr.

Sulla linea Ìntcrmcdia:

- ')O• divisione leggera « Afrika » , con la massa attorno a Maraua e a D'Annunzio, cd elementi di sicurezza ad est ed a sùd.

Sulla linea a"ctrata:

- divisione « Trento »; tra Giof d Matar e Saunnu; - divisione « Sabratha » : tra Antclat e Sceleidima; - divisione « Pavia » : da Sccleidima ( esclusa) a nord attorno a Bengasi.

Maua di manovra:

- C. A. M. a sud di Bengasi &a Ghcmines e Soluch; C. T . A. attorno a Barce (Tocra - Tolemaide- NahibaAbier cl Mlctania).

X corpo armata: -;. in z.ona ~farsa cl Brega - El Aghcila con I battaglione rinforzato a Marada, 1 battaglione rinforzato presso Maatcn Giofer, 1 battaglione rinforzato presso Marsa cl Brcga.

Le rimanenti unità del X C. A., schierate a cavallo della Balbia tra Marsa el Brega - El Agheila per facilitare i rifornimenti.

In caso di attacco nemico, le forze dislocate sulla linea TnumiMechili avrebbero dovuto ripiegare sulle posizioni tenute daila <)O• divisione leggera , mentre la massa dii manovra (C. T. A. e C. A. M.) avrebbe dovuto agire sul fianco sud delle forze nemiche.

Qualora poi il gen. Rommel avesse potuto disporre, come era ~uo vivo desiderio, anchl! del X corpo d'armata, lo schieramento sarebbe stato il seguente :

- elementi di sicurezza fra .il golfo di Bomba e Bir Tengèder (come per il primo caso);

- XXI corpo d'armata, . con le divisioni « Sabratha », « Pavia» e << Trento >> sulla linea Tmimi - Mechili;

- X C. A. sulle posizioni Bengasi - Saunnu (previste come è stato d'etto per il XXI C. A.);

- C. A. M. e C. T. A. nella zona ad ovest di Berta - Mechili sempre pronti alla manovra.

In caso di attacco nemico vi sarebbe stata una resistenza ad oltranza sulle posizioni Tmimi - Mechili ed una contromanovra sul fianco con le masse motocorazzate del C. A. M. e del C. T. A.

Di conseguenza, le divisioni «Pavia» e « Trento» venivano ritirate dalla linea Marsa el Brega - El Agheila ed avviate a scaglioni sulle nuove posizioni, mentre la 90• divisione tedesca iniziava anch'essa il movimento per portarsi nella zona di Maraua.

Nel corso della giornata (s febbraio) anche il C. A . M. faceva mettere in movimento il 9° reggimento bersaglieri, rinforzato da un gruppo di artiglieria e da una compagnia del genio, da Soluch per andare a costituire il caposaldo di Mechili.

Il 6 febbraio, mentre continuavano i movimenti delle divisioni del XXI C. A. e della 90• divisione tedesca, alle ore 15 il 9° bersaglieri segnalava di essere, all'inizio della pista Berta - Mechili, attardato dalle cattive condizioni della pi sta e da campi minati lasciati dal nemico.

Alle ore 18 tuttavia il reggimento raggiungeva, senza incontrare resistenza nemica, Mechili ove trovava clementi esploranti tedeschi. La nostra colonna era di forza minima (non arrivava al migliaio di uomini), in posizione isolata, senza carri armati, con scarsa artiglieria e senza possibilità di appoggio.

Perciò, sin dal 7 mattino, il comandante del C. A. M. (gen. Zingales), chiedeva al gen. Rommel che tutta la divisione « Trieste > ) o

un raggruppamento dell' << Ariete » rinforzasse la posizione di Mechili. Il gen. Rommel in un primo tempo non aderì alla richiesta, ma successivamente, in base all'atteggiamento assunto dal nemico, fu indotto ad approvare la tesi del comandante del C. A. M.

Nel pomeriggio dell'8 febbraio il nemico, proveniente da Garet Meriem con artiglieria e mezzi blindati, attaccava Mechili; l'attacco però veniva prontamente arrestato a distanza dall'efficace azione dell'artiglieria italiana della difesa.

Analoga azione il nemico svolgeva contemporaneamente, e con migliori risultati, contro elementi tedeschi nella zona di Temrad, costringendoli a ripiegare con forti perdite.

Questo atteggiamento del nemico e notizie fornite dal servizio informazioni che <lavane come probabile e prossima un'azione in forza dell'avversario, inducevano il comando dell'armata corazzata a dare, alle ore 20 dell'8 febbraio, l'ordine al C. A. M. di trasferirsi nella zona di Mechili ed al C. T. A. di portarsi in quella di Mar• tuba -Tmimi.

Subito dopo sia il C. A. M. che il C. T. A. iniziavano il trasferimento e la divisione « Trieste >> lasciava un battaglione a presidio di Sceleidima, in attesa di sostituzione da parte della divisione « Sabratha ».

La rapidità di spostamento del C. A. M. fu tale che al mattino del 9 febbraio un raggruppamento dcli'« Ariete», sboccando <talla boscaglia a nord di Mechili, contribuì con carri armati t :d artiglierie semoventi a fugare un attacco nemi<;o in pieno svolgimento contro le posizioni del 9° bersaglieri.

Colloquio tra il generale Rommel ed il generale Gambara ( 8 febbraio).

Il mattino dell'8 febbraio, presente il ten. colonnello Montezemolo, aveva luogo a Bengasi un colloquio tra il gen. Rommei ed il gen. Gambara ( allegato n. 16 ). In esso il comandante tedesco, pur ammettendo che i Britannici non fossero in grado di sferrare una seria offensiva, date le forti perdite subìte e la disorganizzazione dei servizi, non escludeva che essi potessero effettuare delle puntate offensive, poichè era da ritenere che si fossero accorti dell'esigua consistenza delle truppe italo- tedesche operanti sull'altopiano cirenaico.

Sosteneva che dette puntate avrebbero potuto sortire l'effetto di metterci nella dolorosa necessità dj. abbandonare nuovamente la Cirenaica, se non si fosse corso subito ai ripari inviando sull'altopiano truppe di occupazione.

Egli quindi riconfermava il suo proposito di spostare le truppe dc] X· C. A. per schierarle sulla linea Tmìmi - Mechili, da organizzarsi a difesa tipo Halfaya, ossia a capisaldi chiusi; tenendo la ')O• divisione tedesca nella zona di Maraua, il C. A. M. ed il C. T. A. nella zona ad ovest di Berta -Mechili sempre pronti alla manovra ed il XXI C. A. dislocato a protezione ddla zona innanzi Agedabia con la divisione « Pavia )> a materiale difesa di Bengasi.

Concludeva il suo dire facendo intendere chiaramente che avrebbe declinato l'incarico di comandante delle .truppe operanti se non gli avessero lasciato piena libertà di azione, in quanto riteneva molto strano che un comandante d'armata non potesse disporre delle truppe che erano state messe ai suoi ordini, impiegandole nel ·miglior modo consigliatogli dalla sit1:1azione contingente.

Dinanzi a tali c:splicite dichiarazioni, il gen. Gambara concordava pienamente col concetto del comandante tedesco, che, d'altronde, veniva· condiviso dallo stesso generale Bastico, come risulta dall'allegato n. 13, già citato.

li Comando Supremo, messo al corrente dal ten. col. Monte• zcmolo sull'esito del colloquio e constatato dal dispaccio del generale Bastico la identità di vedute di questi con la tesi tedesca, emanava l 'II febbraio precise direttive sull'argomento.

In esse erano ribaditi i concetti informatori delle precedenti direttive del 1 ° e del 6 febbraio in base alle quali si sarebbe dovuto assicurare in q14afunque momento e in qrmlunque situazione la difesa della Tripolitania.

Per eliminare quindi ogni dubbio in proposito, il Comando Supremo a nome dd Capo del Governo stabiliva, nelle direttive dell'u febbraio, che il X C. A. passasse alle dirette dipendenze del Comando Superio re FF. AA. per completare e rafforzare la posizione d1 resistenza di 'El Agheila - Marada ( allegato n. I7 ).

Inoltre, ndl ' invitare il Comando Superiore italiano in A. S. a considerare l'ampliamento della occupazione della Cirenaica in s.tretta dipendenza delle condizioni logistiche e del tempo occorrente per riattivare il porto di Bengasi, precisava che l'occupazione della Cirenaica aveva lo scopo di assicurare la disponibilità del porto di Rengasi, oltre che degli aeroporti principali della Cirenaica , di consen-

tire la possibilità di manovra contro il nemico cht tentasse d i avanzare verso ovest, cd inoltre di facilitare la nostra preparazione per la succcs.,;iva azione su Tobruch.

Tali direttive venivano subito trasmesse al gen. Rommd, il quale, in data 13 febbraio, comunicava al geo . Bastico ch e verso la metà del mese si sarebbe recato di persona al Comando Supremo in Roma e presso il Quartier Generale del Fiihrer per rifcrirè sulla situazione ( allegato n. 18).

Successivamente avrebbe chiesto al Fiihrer una licenza di più settimane per motivi di salute.

Comunicava infine che durante la sua assenza il gen. Cruewell, comandante delle truppe corazzate tedesche, lo avrebbe sostituito nel comando dell'armata corazzata.

Difatti il 18 febbraio partiva in aereo alla volta di Roma dopo aver emanato, in data 14 febbraio, un ordine all'armata per l'ulteriore condotta delle operazioni, impostato sullo spirito delle Jirettive ricevute dal Comando Supremo italiano.

Movimenti delle unità dell'armata corazzata ( 9-12 febbraio).

Per tutta la notte e la giornata del 9 febbraio e fino al 12 febbraio, la marcia di trasferimento continuò ininterrotta per le unità deldell' armata corazzata. Il C. A. M. ed il C. T. A., incrociando le loro duezioni di movimento, si portavano sulla linea avanzata. Il C. A. M. dalla zona attorno a Bengasi ndla zona di Mcchili, ove gmngeva: nel tardo pomeriggio del IO febbraio e schierava la divisione «Trieste» a difesa di Meclùli contro le provenienze est, sud e sud - ovest; la divisione « Ariete » a nord- est di Mechili con un ' aliquota di truppe motorizzate a sinistra contro le provenienze da ·est e la massa corazzata a destra in potenza per ogni eventualità di contrattacco sull'intero fronte del C. A. M.

Il C. T. A. invece daÌla zona di Msus si portava in quella di t.Jmm er Rzem, ove giungeva il mattino del 12 febbraio, schierandosi a cavallo della Balbia con la 21• divisione corazzata a nord e la 15• divisione corazzata a sud.

Nel corso della giornata. del 12 febbraio la 90• divisione leggera ultimava lo schieramento sulle posizioni Maraua- D'Annunzio ; la divisione « Pavia » si portava attorno· a Bengasi; la divisione '< Sabratha » si. schierava fra Antelat e Sccleidima; la divisione «Trento»

fra Giof el Matar e Saunnu; le truppe del comando XXI C. A. attorno ad Agedabia; la divisione «Bologna» ad ovest di Marsa el Brega con un battaglione in questa località, la divisione « Brescia » si portava ad El Agheila con un battaglione dislocato a Maaten Giofer.

Frattanto, il nemico svolgeva un'intensa attività esplorativa aerea e terrestre, specie nella zona di Segnali (Garet Meriem) e di Bir Tengèder, il che faceva pensare che, in conseguenza dell'occupazione di Gialo da parte dell'Asse, il nemico temesse un attacco in forze da queste direzioni.

Anche i reparti esploranti italo - tedeschi avevano intensificata la loro attività di ricognizione, poichè era intendimento del generale Rommel di lasciare al nemico l'impressione di una prossima ripresa offensiva da parte delle forze dell'Asse allo scopo di avere il tempo p::r organizzarsi a difesa.

In relazione a tale concetto e per ostacolare efficacemente la ,resccnte attività esplorativa del .i:iemico, il comando dell'armata corazzata ordinava che il giorno 14 febbraio un distaccamento del C. A. M. facesse di sco1ta e pro.tezione ad un reparto paracadutisti tedesco incaricato di minare la zona di Bir Tengèder; contemporaneamente il C. T, A. avrebbe minato la zona di Bir Temrad e di Garet Meriem (Segnali).

L'ordine veniva poi modificato nel senso che la posa di mine a Bir Tengèder sarebbe stata effettuata dagli aerei; al C. A. M. veniva invece affidata l'operazione su Segnali, al C . T. A. quella su Bir Temrad.

Il giorno 14 febbraio veniva data attuazione all'operazione predetta e, in considerazione della distanza alla quale l'operazione doveva essere effettuata e del sicuro incontro con consistenti elementi nemici, venivano impiegati raggruppamenti di forze con robusta massa di fuoco.

Alle ore 10,30 la colonna del C. A. M., giunta a circa 30 km. oltre Mechili, si scontrava con elementi motocorazzati nemici che, sotto la decisa pressione ddla colonna italiana, ripiegavano a nord - est.

Poco dopo, da sud - est si manifestava un contrattacco del nemico che veniva prontamente respinto.

Frattanto, la colonna tedesca diretta su Bir Temrad avanzava celermente tanto da destare vive preoccupazioni nel nemico che concentrava le sue forze su Segnali per contrattaccare e sollecitava l'intervento della propria aviazione.

Alla sera del 14 febbraio, la colonna tedesca, dopo aver superato Sidi Breghisc, si portava nella zona nord - est di Segnali, mentre la colonna italiana giungeva a Der Crisma (6o km. da Mechili), ove pernottava indisturbata.

Questa situazione faceva intravedere al comando d'armata la possibilità di un'azione concomitante fra le due colonne per accerchiare e distruggere le forze nemiche schierate attorno a Segnali ed all'uopo ordinava alle dipendenti colonne di puntare su detta località.

Il mattino del 15 febbraio, la colonna del C. A . M. riprendeva il movimento ed alle ore 12 apriva il fuoco delle sue artiglierie su Segnali, ma, purtroppo, per la mancata azione della colonna tedesca il nemico riusciva a ritirarsi verso sud - est, approfittando della velocità dei suoi mezzi. Sicchè l'operazione su Segnali, dalla semplice posa di mine, era venuta ad assumere caratteristica vera e propria di puntata offensiva, causando al nemico perdite in materiale per opera particolarmente del tiro di artiglieria.

Il bilancio in attivo sarebbe stato ben più notevole, se si fosse riuscito ad ottenere la stretta collaborazione su Segnali da parte della colonna tedesca ed ancor più se, per l'operazione, si fosse potuto disporre di adeguati mezzi celeri capaci di gareggiare in velocità con quelli del nemico.

Con la posa di mine, ultimata il 16 febbraio, su tutto il fronte occupato dalle truppe italo - tedesche, dalla costa a Mechili, e con l'atteggiamento difensivo assunto, si chiudeva il periodo di operazioni che dalla zona di Marsa el Brega aveva condotto il C. A. M. ed il C. T. A., in stretta cooperazione con i raggruppamenti e i reparti esploranti tedeschi, alla soglia sud - orientale della Cirenaica. Per contro, il nemico non manifestava intenzioni offensive ma si rafforzava in difensiva su buone posizioni e con le forze largamente scaglionate in profondità, costituendo tre blocchi: quello di Tobruch, quello di Bardia - Sollum e qudlo di Marsa Matruh.

Sosta nella controffensiva ( 16 febbraio25 maggio 1942) .

Dopo la lunga e logorante battaglia della Marmarica e- con la ritirata dalla Cirenaica seguìta dalla ripresa offensiva per la riconquista di quest'ultima, si rendeva necessario un periodo di sosta per procedere al riordinamento delle unità e concedere un adeguato riposo alle truppe.

Le perdite materiali e le distruzioni di impianti, unitamente ali.a deficienza dei mezzi di trasporto, ostacolavano una rapida riorganizzazione dei servizi d'intendenza.

Raggiunta la linea Tmimi • El Mechili, prima di proseguire la controffensiva, la preoccupazione del Comando Superiore fu quindi d1 procedere alla messa in efficienza, in uomini e materiali, delle grandi unità, di organizzare dal punto di vista militare ed amministrativo i terri tori conquistati e di preparare le basi logistiche.

Si cercò anche di risolvere la delicata questione dell'avvicendamento delle truppe che avevano una lµnga permanenza in Africa e di sostituire i quadri superiori ed inferiori, in massima parte vecchi e di complemento, con quadri giovani e meglio preparati.

Tale lavoro complesso di riordinamento fu svolto con impegno e larghezza di vedute, ma non potè raggiungere in pieno l'intento per le difficoltà derivanti dalle esigenze della molteplicità dei fronti su cui era impegnato il nostro Paese.

Tuttavia il Comando Supremo venne incontro alle necessità della situazione inviando complementi, nuove unità , armi, carri, artiglierie e mezzi di trasporto.

Anche i Britannici procedevano attivamente al riordinamento delle unità, a lavori di rafforzamento ~ulle posizioni raggiunte e al potenziamento dei rifornime~ti, al cui afflusso provvedevano via mare, servendosi del porto di Tobruch, e via terra attraverso strade e piste nel deserto ad oriente di Sollum, nonchè col nuovo tronco ferroviario di confine che da Bir Abu Mishiefa ( 45 km. sud di Sidi d Baccani) faceva capo a Sidi Omar (30 km. sud - ovest di Sollum).

Nella lunga sosta, che si protrasse fino ai primi di maggio del 1942, si lavorò anche intensamente per la riorganizzazione delle unità operanti secondo un nuovo ordinamento, in quanto fin dal 12 febbraio si era iniziata la trasformazione delle divisioni « Brescia », n Bologna 1,, <<Pavia », «Trento » e cc Sabratha » sulla base degli organici tipo A. S. 42 con 4 battaglioni in primo scaglione e 2 in secondo.

Si gett3!ono pure le basi per l ' approntamento di reparti esploranti italiani, cmtituiti ciascuno da una compagnia bersaglieri, un plotone carri M/ 13, una sezione artiglieria semovente, una sezione d! cannoni-mitragliere da 20.

Si procedette, in collaborazione con il comando d ' artiglieria tedesca, a riorganizzare le artiglierie controcarri italiane sotto la guida del comandante dell'artiglieria italiana dell'armata (gen. Nicolini).

In data 20 febbraio, veniva cosututto, con sede a Tripolj , un Centro e· Scuola di specializzazione Genio, in vista delle nuove esigenze operative specie per quanto riguardava l'impiego delle mine anticarro ed antiuomo.

Alla stessa data il gen. Bastico emanava direttive ci r ca i rapporti d1 dipendenza delle grandi unità italiane con il comando armata corazzata « Afrika ». In esse veniva precisato che le G. U. italiane erano poste agli ordini del comandante tedesco dell ' A. C. A. solo per qu anto riguardava l'impiego delle unità stesse nel campo di battaglia. Ogni ordine, quindi, che non riguardasse }!impiego suddetto, esulava dalla competenza del comandante deµ'armata corazzata « Afrika » e pertanto, doveva essere preventivamente rappresentato al Supercomando per l'approvazione.

Nel mese di febbraio veniva còmpletato il riordinamento, ndla zona di Soluch, del raggruppamento « Giovani Fascisti » messo alle dirette dipendenze del Comando Superiore; come pure veniva messa in atto la ricostituzione dei battaglioni libici V e VI per dar modo alle truppe libiche di prendere parte attiva alle operazioni a fianco delle unità nazionali.

Pertanto, due -squadroni montati , uno savari di stanza a Zuara ed uno spahis di stanza a Castelverde, venivano trasferiti dalla Tripolitania in Cirenaica, passando alle dipendenze del costituendo comando politico - militare del Gebcl circ.naico, tenuto dal gen. Piatti dal Pozzo che era stato sostituito dal fratello, colonne llo Guido, nella carica di comandante del Sahara libico.

Ai primi di marzo avevano luogo alcune sostituzioni o spostamenti nelle cariche degli alti comandi : - in data 1° marzo j} gen. Curio Barbasetti di Prun assumeva le funzioni di Capo di Stato Maggiore del Comando Superiore Forze Armate A. S., in sostituzione del gen. Gambara, e 1'8 marzo il col. Mancinelli sostituiva il col. Piacenza quale ufficiale di collegamento del Comando Superiore con l'armata corazzata; - il 10 marzo il C. A. M. assumeva l a denominazione e numerazione di XX C. A. e il 21 marzo il comando della nuova unità veniva assunto dal gen. Baldassarre, in sostituzione del gen. Zingales; il 15 marzo veniva anche emanato il nuovo ordinamento del Centro carristi composto da 1 comando scuola con elementi carristi, 1 battaglione scuola con un'officina per riparazione e 1 compagnia autoblindo scuola.

Il nuovo ordinamento dava al Centro carristi non solo la hmzione di addestramento e di perfezionamento del personale, ma anche la funzione di « serbatoio di alimentazione » a favore di tutte le unità carriste in A. S.

In Tripolitania s'iniziava anche la ricostituzione della divisione ,, Littorio » (gen. Bitossi) con reparti e servizi ancora in Italia e pronti all'imbarco.

La ricostituzione fu difficile e laboriosa in quanto alla « Lit~ rio » erano già state sottratte alcune unità carriste e d'artiglieria per rinforzare la divisione (< Ariete >>

Malgrado ciò, la divisione « Littorio » nel mese di giugno era in grado di partecipare alle operazioni contro Tobruch, però con organici ancora incompleti.

Riorganizzazione della Cirenaica (marzoaprile 1942).

Mentre si procedeva al rafforzamento dei reparti di prima linea, si lavorava per dare un assetto militare robusto anche alle retrovie, ripartendo in settori operativi il territorio cirenaico. Il 5 marzo si ripristinava il comando della difesa Cirenaica (gen. Papini) dal quale ,dipendevano la piazza di Bengasi, un « settore Aged~bia » ed un « settore E.aree ».

I limiti orientali del territorio posto alle dipendenze del comando della difesa Cirenaica coincidevano coi limiti orientali della provincia di Bengasi (ovest di El Hania - Bir ben Gania).

In tal modo, il Comando tedesco, quale comando delle truppe operanti nel se ttore Cirenaico - Marmarico, doveva provvedere alla difesa costiera e contraerei solo ad oriente di El Hania, mentre il p>m.ando difesa Cirenaica doveva assicurare la vigilanza costiera e la difesa contraerei nella zona di sua giurisdizione cd impedire infiltrazioni di elementi celeri avversari nella zona gebelica.

Il 17 marzo, si cos~ituiva, come già accennato, alle dipendenze dirette del Comando Superiore, il comando politico - militare del Gebcl cirenaico (gen. Piatti dal Pozzo) con sede a Barce e con giurisdizione sui territori di Derna, Barce e T ocra. Esso aveva il compito del riordinamento politico - militare dei territori suddetti e dell~ condotta delle operazioni contro i nuclei arabi dissidenti sul Gebcl.

L' 11 aprile, si costituiva il settore Agedabia - Gialo, alla dipendenza della divisione « Bologna » (gen. Gloria) con sede ad Age-

dabia : doveva assicurare la vigilanza costiera, impedire infiltrazioni di clementi cderi avversari nella z.ona ad occidente della linea AbiarGmeil - Sccleidima - Antelat - Saunnu - Min cl Grara . - Giof cl MatarEl Hasseiat -Gtafia - Mun el Giofer; opporsi su tale linea all'avanzata di unità nemiche provenienti da est, assicurare un pattugliamento di sicurezza lungo la via Balbia per impedire atti di sabotaggio da parte di clementi celeri nem ici che fossero riusciti a superare la detta linea, garantire il possesso dell'oasi di Gialo e di quelle di Marada, interdire a mezzi celeri avversari l'attraversamento della linea El Agheil aMun cl Giofer - Marada.

Fu inoltre rafforzato il « settore Sirtico » cui, oltre alla vigilanza costiera, spettava di assicurare la difesa dei centri logistici di BueratGheddahia - Bu Ngem- Sirte - Nofilia e del campo d 'av iazione di Tamet contro infiltrazioni di elementi celeri avversari e di svolgere un pattugliamento di sic urezza lungo la via Balbia e verso l'interno. Il 15 aprile veniva costituito anche il coma ndo della piazza di Tripoli (gen. Zarri) per la difesa contraerei, costie ra e la protezione delle opere d'interesse militare nel terri torio della piazza, mentre il comando dell a difesa della Tripolitan ia (gen. Armando) assumeva attribuzioni analoghe a quelle conferite ai coma ndi di difesa territoriale della madrepatria, cui si aggiungevano particolari attribuzioni di carattere operativo.

Infine, in due riunioni del 10 e 13 marzo, presiedute dal Capo di Stato Maggiore Generale, furono definiti i lavori occorrenti per portare alla massima cfficienza il porto di Bengasi e ne fu affidato l'incarico ad un co.rnmissario straordinario (marchese Medici del Vascello).

Scontri nel Sahara libico (fine febbraio23 marzo).

Apprestamenti logi stici, potenziamenti di reparti e riorganizzazione territoriale vennero ostacolati da un'attività notevole di nuclei celeri avversari e dagli intensi e frequenti bombardamenti sui porti di Bengasi e di Tripoli

La lotta con tro gruppi di camione tte inglesi, veloci e ben armate, che attaccavano di sorpresa piccoli presidi e compivano atti di sabotaggio in punti lontani, presentò difficoltà, anche per l 'appoggio dato ad essi da elementi arabi assoldati durante l'occupazione della Cirenaica.

L'azione di tali camionette costrinse a compiere continui spostamenti di reparti e creò un ' atmosfera di disagio nelle retrovie. Ma ancor più consistenti si rivelarono le puntate offen sive contro i presidi del Sahara libico.

Da tempo era stata segnalata, nella zona del Ciad, la raccolta di numerosi nuclei motorizzati, in gran parte composti di Francesi d issidenti, i quali avrebbero dovuto spingersi verso la zona costiera e sopraffare la rete difen siva attuata nel Sahara (1).

Verso la fine di febbraio le azioni di di sturbo in lJUesto settore acquistarono un ritmo più frequente: ed impegnativo; il 1° mar zo nuclei di camionette attaccarono i presidi di Satrem, Tegerhbi, Tanessa, U mm el Araneb, sopraffacendoli~ salvo-quest' ultimo. Nei giorni successivi anche Tuilia e Uan d Chcbir subirono improvvisi attacchi nemici.

Operando a piccoli nuclei, le camionette avanzavano per parecchi chilometri, evitando il combattimento e sfruttando la sorpresa . La loro tattica era basata sulla grande mobilità e diretta più alla cattura o alla soppressione dei presidi, che all'occupazione dei fortini.

I primi successi indussero tuttavia il nemico a proporsi mete più importanti, puntando sulla rotabile di Sebha, ·su Murzuch e sui nostri campi d'aviazione più meridionali . Il Comando Superiore, di fronte all 'entità dello sforzo nemico , provvide a fornire al comando del

(1) Le forze francesi che avevano dato luogo agli scontri nel Sahara libico erano state organizzate dal gen. Ledere, visconte di Hautecloque, considerato in seguito eroe nazionale francese. Capitano di cavalleria nel 1940, catturato due volte dai Tedeschi, riusci sempre ad evadere finchè raggiunse il gen. Dc Gaulle in Bretagna dal quale ricevè l'incarico di organizzare le forze dell'Africa Equatoriale Francese.

Alla fine del 1940, assumendo il nome di battaglia di « Ledere 1>, partì per il Cameroun di cui si impadronì.

Successivamente si portò nello Tchad (Ciad), dove organizzò a Fort Lamy, u nità che agirono, nel mese di marzo 1942, contro le forze italiane del Sahara con arditi colpi di mano e coraggiose incursioni. li graduale aumento di forze che il gen. Ledere riescirà ad organi zzare gli consentirà alla fine del l9-P di conquistare Cufra, il Fezzan, Murzuk e di giungere nel 1943 in Tunisia, attaccando alle spalle lo schieramento italo· tedesco. Tali forze costituiranno il nerbo della 2• divisione blindata che tanto farà successivamente parlare di sè nella liberazione d i Parigi, ncllo sfondamento della linea dei Vosgi, nell'avvolgimento della pianura d'Alsazia, n ella liberazione di Strasburgo e nella conquista del ,< nido dell 'aquila» di Bcrchtesgadcn, in Baviera , dove le unità partite dallo Ciad arresteranno il loro slancio.

Sahara libico i mezzi necessari terrestri ed ~ei per ristabilire la situazione. Mentre l'aviazione ricercò e mitragliò i diversi nuclei, la 3" e 4" compagnia autosahariana, appoggiate da artiglierie mobili, percorsero l'intera zona di Umm el Araneb, Gatrum e Uan cl Chebir .sostenendo numerosi scontri.

Il giorno 20 marzo una nostra colonna autocarrata composta da sahariani, mitraglieri meharisti ed elementi vari, partita da Umm cl Araneb, occupò El Gatrum, proseguendo quindi per Uigh el Chebi.r <love giunse il 23.

Contemporaneamente altra colonna, partita da Tella, rioccupò il 21 Tmessa e il 23 Uan el Chebir.

N..aovo schieramento delle forze italo-tedesche (IS aprile).

Il 28 febbr_aio il gen. Bastico comunicava al comando armata corazzata « Afrika n ;_:he, in base alle direttive ricevute dal Comando Supremo italiano in occasione di un suo viaggio a Roma, sulla linea difensiva Tmimi- Mechili potevano essere dislocate le divisioni di fanteria.

A tale scopo, a cominciare dal 15 marzo, il comando dell'armata corazzata poteva disporre della divisione di fanteria « Brescia » e del comando del X C. A.

Sulle posizioni di Marsa e1 Brega - El Agheila - Marada, per il completamento dei lavori difensivi in corso, sarebbe rimasta la divisione « Bologna >> alle dirette dipendenze del Comando Superiore A. S. . Pertanto, il 10 marzo, il gen. Cruewell, comandante interinale dell'armata corazzata « Afrika », emanava gli ordini per la sostituzione, con divisioni di fanteria, dei corpi motorizzati schierati a protezione' del margine sud - est della Cirenaica.

In base ad essi : ' - il X C. A. iniziava, la mattina del 15 marzo, lo spostamento su autocarri della divisione «Brescia>> e delle truppe di corpo d'armata per occupare con la massa delle sue forze la posizione difensiva lungo la linea Mechili - Abiar es Saadi - Si el Haga Musa.

In seguito a tale spostamento la divisione « Pavia )), il 20 marzo, 'passava alle dipendenz<" del X C. A.;

_,, la 90• divisione tedesca iniziava anch'essa, il 15 marzo, il

trasferimento p.cr portarsi nella zona di Tmimi, dislocando alcuni dementi nella zona di Umm cr Rzem - Martuha.

Lo stesso giorno il raggruppamento Marks passava alle dipen• denza della 90" divisione;

- il XX C. A. cd il C. T. A. dovevano dislocarsi il primo nella zona a sud - ovest di Berta cd il secondo in quella di Apollonia• Circne - Dc Martino, per tenersi pronti in qualsiasi momento per un impiego mobile;

- il XXI C. A. rimaneva con le divisioni «Trento», ,e Sabratha » e le truppe impiegate a Gialo e Bengasi (battaglione « S. Marco ») nella vecchia zona di schieramento, per proteggere con la massa la zona ad est e a nord - est di Agedabia e per assicurare, con deboli elementi,.l'oasi di Gialo e la città di Bengasi.

In conseguenza di ciò, dal 15 marzo, la dipendenza delle grandi unità e degli enti in A. S . divenne la seguente:

- Comando Superiore /J. S.: oltre alle truppe dislocate in Tripolitania, disponeva della divisione (e Bologna» schierata a Marsa cl Brega, della divisione « Littorio » in via di costituzione ad Homs, del raggruppamento celere A. S . a Crispi;

- Comando armata corazzata: disponeva delle seguenti Unità: C. T. A. ( 15• e 21• divisioni corazzate tedesche); 90" divisione leggera; raggruppamento Marks; gruppo paracadutisti; X C. A. (divisioni e< Pavia» e «Brescia))); XX C. A. (divisioni «Ariete)) e <(Trieste"); · XXI C . A. (divisioni « Sabrati.ia,, e «Trento»).

Frattanto, il nemico iniziava un'intensa attività offensiva svolta con elementi celeri sulla linea di contatto in Cirenaica. Suo scopo era disturbare. il consolidamento delle posizioni raggiunte dalle forze italo- tedesche e di sondare le intenzioni del comando dell'armata corazzata « Afrika >). Era evidente che la linea attuale era assolutamente provvisoria e che essa rappresentava sol~nto una tregua nella lotta. Gli Italo - Tedeschi avrebbero teso ormai al vecchio confine, mèntre gli Inglesi avrebbero mirato ad allontanare l'avversario dall'importante obiettivo di Tobruch.

Per qualche . tempo l'azione giornaliera delle pattuglie esploranti si alternò a tentativi di attacco per il possesso di punti importanti per la ripresa delle operazioni.

Uno dei tentativi di maggiore consistenza si svolse, da parte avversaria, il 21 marzo, con tre colonne, di cui una occupò il caposaldo

di Gabr el Aleima, una seconda si spinse fino a 10 km. a sud del campo d'aviazione di Mariuba e l ' ultima raggiunse Halegh el Eleba. Il giorno successivo però, bombardato da numerosi aerei e contrattaccato dalla 90a divisione e da aliquote del C. T. A., il nemico ripiegò sulle posizioni di partenza perdendo uomini e alcuni pezzi. Non migliore risultato ebbe un altro tentativo, il 26 marzo, contro le posizioni di Halegh el Eleba e in zona di Gabr el Aleima.

Specie l'azione del 2I rivelò tuttavia possibilità cd intendimento dell'avvenario tali da far temere che le forze italo• tedesche schierate sulla linea Mcchili - Bir Halegh el Eleba - Tmimi non fossero suffi. cienti a respingere sul posto un eventuale grosso attacco nemico. Ne derivò la decisione di rafforzare lo schieramento avanzato e di adottare un dispositivo che lasciasse minori possibilità di _penetrazione,. anche momentanea, all'avversario. Ciò anche in conformità dell'intendimento del Comando Superiore di preparare la continuazione dell'attacco, con l'obiettivo di battere le forze inglesi, prendere Tobruch ed avanzare ulteriormente su Bardia - Sollum.

Tale compito fu affidato direttamente da Mussolini al gen. Rommel nel colloquio che ebbe luogo a Roma il 18 marzo, in occasione del ritorno del comandante tedesco dalla licenza trascorsa in Germania.

Di conseguenza, il gen. Rommel decideva di organizzare il margine sud -est della Cirenaica, sia come sicura linea di sbarramento ad una eventuale offensiva nemka, sia come « trampolino >l per la nostra ripresa offensiva.

Necessitava quindi aumentare le forze schierate su tale margine sud - est e assicurarsi i l possesso di una zona capace di costituire ottima base di partenza.

A tale scopo, il gen. Rommel progettava di dislocare in prima schiera, sulla linea Tmimi- Bir Halegh el Eleba - Mechili, da .oriente ad occidente, il XXI C. A. (divisioni « Sabratha » e «Trento»), la <)Oa divisione leggera tedesca, il X C. A. ( divisioni « Pavia » e « Brescia») con distaccamenti avanzati a Segnali Nord, a metà _percorso tra Segnali Nord e Bir Tengèder, e a Bir Tengèder.

In seconda schiera dovevano invece essere tenuti il C. T. A . (circa 20 km. a sud di Martuba) e. il XX C. A. (a cavallo della pista Mechili-Derna).

Alle divisioni dì fanteria doveva essere affidato un compito di arresto; ai due corpi motocorazzati quello di manovrare ad oriente o ad occidente di Mechili.

Le divisioni td i distaccamenti avanzati dovevano anche saldam ente fortificarsi e costituire ampi campi minati.

Il nuovo schieramento veniva però attuato solo dopo numerose r ichieste del gen. Rommel e del geo. Bastico, cui corrispos;ero dirett ive del Comando Supremo intese a spostare le G. U. di fanteria dall a zona di Agedabi2 sulla iinea di resistenza Tmimi - Mechili.

Infatti :

- il 22 marzo con telegramma n . 01 / 4655 ( allegato n. 19) il gen. Bastico comunicava al Comando Supremo che il gen . Romm el gli aveva riferito di aver ricevuto direttive verbali dal Duce d i affermarsi sulle posizioni del margine orientale del Gebel per garantire il possesso della Cirenaica e prepararsi ad ulteriori azioni offensive.

Con l'occasione prospettava anche l'idea ventilata dal gen. Rommel di spostare in avanti il XXI C. A. e quindi chiedeva direttive in proposito al Comando Supremo;

- il 24 marzo con direttive n. 30419 ( allegato n. 20) il Comando Supremo confermava le direttive dell'n febbraio, ammettendo però l ' opportunità di effettuare a breve scadenza un attacco contro forze mobili avversarie per impedire che · il nemico si consolidasse sul nuovo fronte.

Ciò premesso, stabiliva che:

1 ° - della zona oltre Agedabia era responsabile l'armata corazzata, che doveva p r ovvedere con l e forze a disposizione, senza fare assegnamento sulla divisione 1( Bologna » ;

2 ° - l 'impiego della <<Bologna » era vincolato alla Tripolitania e non concorreva alla difesa di Agedabia;

3° - per tutto il resto il gen. Rommel conservava libertà d'azione;

4° - rimaneva f erma la direttiva di iniziare, appena possibile, l a costituzione della base logistica avanzata nella zona E l AgheilaAgedabia.

In relazione a ciò, il gen. Rommel, il 24 marzo, manifestava l'intenzione dì spostare il XX1 C. A. sulla linea Tmimi-AbiaresSlebi in modo che, una volta attuato questo movimento, lo schieramen to sarebbe stato:

- X C. A. (a destra) e XXl C . A. (a sinistra): sull a linea Tmimi - Mechili;

- 90• divisione: dietro il XXI C. A . ; - C. T. A.: in zona 20 km. circa a sud di Mar.tuba;

- XX C. A. : in zona est di Mechili.

Frattanto, il gen. Rommel faceva pervenire al gen. Bastico una relazione sulle predisposizioni per l'attacco ( allegato n. 21 ).

In essa il coman<jante dell'armata corazzata « Afrika »:

- precisava il nuovo compito aftidatogli dal Duce nel colloquio svoltosi a Roma il 18 marzo, e precisamente: mantenere il saldo possesso del margine sud - est della Cirenaica, come trampolino, ed iniziare i preparativi per la continuazione dell'attacco;

- esaminava la situazione del nemico, che in A. S. (compreso l'Egitto) disponeva. di 78o carri armati e 200 autoblindo ed aveva inoltre U!1a superiorità di nove battaglioni di fanteria sulle forze della A. C . A. ed una notevole riserva di munizioni, viveri e carburanti.

Faceva qùindi presente che il progettato nuovo schieramento lungo la linea md Mechili - sud Tmimi (portando avanti il XXI C. A. e le truppe della Cirenaica centrale, e tenendo pronti per l'impiego mobile dietro il centro, in zona B. Halegh el Eleba, i due corpi motocorazzati) avrebbe consentito di avere la massa delle forze riunita sul margine sud- est della Cirenaica allo scopo di raggiungere una favorevole situazione per il proseguimento dell'attacco.

Il gen. Rommel chiedeva inoltre che fosse messa a sua disposizione e fatta affluire a Chaulan la divisione « Littorio » e che tutte le truppe già in Africa fossero- poste alle sue dipendenze per un addestramento unitario per l'impiego previsto.

Elencava infine il fabbisogno in uomini e materiali per l'assolvimento del compito affidatogli, con riserva di precisare obiettivi e tempi di attacco in base all'afflusso dei :dchiesti rinforzi.

Poichè tali predisposizioni non erano perfettamente conformi alle direttive del Comando Supremo, il 25 marzo il gen. Barbasetti, capo di Stato Maggiore del Comando Superiore, si recava a Mameli e conferiva col gen. Rommel sulla condotta delle operazioni.

lì 28 marzo, con foglio 01/4863 (allegato 11. 22), il gen. Bastico comunicava al Comando Supremo che il gen . Rommel, nel colloquio avuto col gen. Barbasetti, aveva ripetuto che le direttive personalmente impartitegli dal Capo del Governo erano: preparare l'attacco con obiettivo l'armata inglese e quindi Tobruch- Bardia - Sollurn.

Per fare ciò il gen. Rommel intendeva mantenere solidamente il margine sud, sud - est della Cirenaica come « trampolino>), donde

la necessità di port.tre avanti il XXI C. A. da schierare sulla linea Tmimi -Mechili con distaccamenti at1anzati sulle posi,zioni di Tengèder - Segnali - Tmerad.

L'occupazione di Tengèder avrebbe dato indirettamente protezione alla zona di Agedabia.

Il gen. Bastico concludeva che, dato il grado e la personalità di Rommel, non poteva esçludere e doveva quindi acce.ttare la tesi della protezione indiretta di Agedabia. Avrebbe però provveduto con elementi propri a una leggera protezione diretta.

Chiedeva pertanto di conoscere il parere del Comando Supremo.

Il 31 mar w, con telegramma 3046o ( allegato n. 2 3), il Comando Supremo concedeva di portare avanti la divisione e< Bologna ». Tale divisione, ovvero una del XXI C. A., doveva essere spostata nella zona di Agedabia in modo che la protezione di Bengasi - Agedabia fosse sempre garantita da due divisiòni.

Il 1 ° aprile, con telegrammi n. 01j5018 e n. 01/5105 ( allegati n. 24 e 2 5 ), il gen. Bastico comunicava al Comando Supremo che il gen. Rommel, valendo~i della facoltà concessagli dalle direttive del Comando Supremo in· data 11' febbraio e 24 marzo, avev;i -0rdinato e già fatto iniziare i movimenti alle forze del XXI C. A., e chiedeva se fosse o meno il caso di mostrarsi intransigente nei suoi confronti, trattandosi di ordini già impartiti .

Il 1° a-prile, con telegramma n. 30466 ( allegato n. 26 ), il Comando Supremo confermava le direttive del 31 marzo, facendo notare al gen. Bastico che le direttive del 24 marzo precisavano esplicitamente che la protezione di Bengasi doveva essere data con occupazione innanzi ad AgeJahia.

Il 2 aprile, .:on telegramma n. 30469 ( allegato n. 27 ), ii Comando Supremo, su richie sta del gen . Bastico, concedeva di portare avanti anche il comando de! XXI C. A., ma ribadi va che la divisione " Littorio » e il raggruppamento celere rappresentavano il minimo di forze necessarie per la difesa della Tripolitania e non dovevano essere distolte da tale co mpito senza ordfoe del Comando Supremo.

Il 3 aprile, con telegramma n. 01 / 5194 ( allegato n. 28). il generale Bastico comunicava al Comando Supremo di aver· definito col gen . Rommel, presenti il gen. Barbasetti ed il gen. Gause (capo di S. M. dell'armata corazzata « Afrika »), tutte le questioni secondo le direttive dd Comando Supremo e che le divisioni « Sabratha » e « Bologna » sarebbero quindi rimaste a protezione di Agedabia.

Il comando del XXI C. A. avrebbe assunto invece la difesa del settore di Tmimi, avendo alle dipendenze la divisione « Trento ,> e la 90• divisione tedesca.

Si era giunti a questa fase quando, il giorno 5 aprile, dal complesso delle notizie fornite dall'esplorazione aerea e dalle intercettazioni radio, veniva desunto che il nemico stesse predisponendo una imminente azione offensiva . Ma, successivamente, ulteriori dati forniti ugualmente dall'esplorazione aerea e dall'intercettazione radio, facevàno ritenere al comando A. C. A . che i movimenti del nemico tendessero allo sgombero della linea Ain e! Gazala - Bir Hacheim, sotto la protezione di elementi di copertura, rilevati lungo la linea Bir Tengèder- Segnali - Bir Tmerad - Gasr el Amhar.

In tale situazione, il comando dell'armata corazzata « A&ika >> ordinava, per il mattino del giorno 6, un'azione offensiva con obiettivi Segnali, Bir Tmerad e Gasr el Amhar, azione con la quale il nuovo schieramento si sarebbe cominciato ad attuare con decise puntate offensive per mantenere la superiorità morale sull'avversario.

Il giorno 6 le divisioni « Trieste » e « Ariete " raggiungevano rispettivamente Garet M-:!ibar (6 km. sud-ovest di Segnali Sud) e Segnali Nord, spingendosi fino ad EJ Cheima.

Reparti del C. T. A. occupavano Bir Tmerad e Sidi Breghisc e le artiglierie della 90• divisione svolgevano intense azioni di fuoco su Ain cl Gazala.

Il giorno successivo, con l'occupazione di Segnali Sud e Bir Tengèder, iJ gen. Rommel, che prima aveva progettato di sistemar.e queste posizioni avanzate come linea di sic urezza continuando a mantenere come posizione di resistenza la linea Mechili - Halegh d Eleba - Tmimi, improvvisamente spostava avanti la posizione di resistenza sulla linea Gasr el Amhar - Tmerad -Segnali - Tengèder, schierando;

- a sinistra : a cavallo della Balbia, il XXI C. A. con la 90• divisione tedesca, ed a Tmerad la divisione «Trento»;

- a destra: il X C . A., .:on la divisione « Pavia » a nord di Segnali Nord e la divisione cc Brescia» a Segnali Nord, e il 288° reparto speciale a T engèder.

Inoltre, a nord ed a sud di Tmerad, dietro gli intervalli, rispettivamente il C. T. A. e il XX C. A.

In sostanza, si era arrivati a questa dislocazione perchè l 'andamento d d le operazioni ed il complesso delle ricognizioni aeree dura nte la giornata del 6 aprile, non avevano confermato le previsioni ,

del giorno precedente circa il ripiegamento nemico; avevano fatto ritenere invece che questi avesse stabilito la propria linea di sicurezza tra Ain el Gazala - Mteifel el Chebir e Bir Hacheim e la linea di resistenza nella zona di Acroma - El Adem.

Di conseguenza, per il mattino del giorno 7 aprile, il comando A . C. A. aveva previsto di occupaie la pasizione di Bir Tengèder e quella di Ain el Gazala, qualora però quest'ultima non fosse fortemente presidiata.

Era intendimento, quindi, di sistemare la nostra occupazione avanzata sulla linea Ain el Gazala (o Gasr el Amhar)- Segnali NordBir Tengèder, mantenendo sempre come posizione di resistenza la zona Mechili - Halegh el Eleba - Tmimi.

Il 7 aprile, venivano occupati Segnali Sud e Bir Tengèder, trovati sgombri dal nemico, mentre la 90• divisione tedesca si arrestava di fronte ad Ain el Gazala per la forte resistenza oppasta dal nemico.

Nella stessa giornata perveniva intanto un telegramma del Comando Supremo, in cui era detto che il Capo del Governo, esaminata la situazione, ammoniva ( allegato n. 29):

1 " - attenti a non fare il gioco del nemico che potrebbe avere interesse ad attirarci avanti per poi contrattaccare nelle direzioni pericolose;

2 ° - attenzione alle retrovie e ad un probabile movime nto degli Arabi .

Nonostante tale ammonimento, il gen. Rommel, che aveva già in animo di portare la linea di resistenza dal}e posizioni di MechiliTmimi ( allegato n. 30) a quelle raggiunte il giorno 7 aprile, ritenendo con ciò di migliorare la propria situazione tanto nella difesa quanto per eventuale offensiva, decideva di parre in atto la sua determinazione e nel contempo così rispondeva al gen. Bastico ( allegato n. 5 1 ): « Ho tenuto conto delle direttive del Duce col fatto che i ' armata corazz:ita non ha avanzato oltre la linea Tmerad - Segnali- Bir Ten gèder ove si sta sistemando a difesa».

In si ntesi, lo spastamento della linea di resistenza dalle posi• zioni di Tmimi- Mechili su quelle di Gasr el Amhar -Tmerad-Segnali era questione nuo va ed era sorta dopo l'azione offensiva del 6 aprile decisa dal gen. Rommel senza il preventivo consenso del Comando Superiore e, tanto meno , del Comando Supremo.

Ed allora, il 10 aprile, col telegramma 01/5679; l' 11 aprile con foglio 01 / 5708 ed il 12 aprile con lettera personale diretta al Capo

di Stato Maggiore Generale ( allegati nn. 32, 33, 34 ), il gen. Bastico comunicava che riteneva intempestivo e non consono alle possibilità logistiche lo spostamento in avanti della posizione di resistenza sulle posizioni Gars cl Amhar - Segnali Nord, ordinato dal gen. Rommel senza preventivo consenso del Comando Superiore. « Anche tatticamente - aggiungeva - dett~ posizione non è superiore a quella di Tmimi- Mechili n.

Tale nuovo schieramento avrebbe ritardato sensibilmente l'attuazione del programma di ·potenziamento in corso, tanto da provocare da parte dei comandanti di C. A. italiani richieste di automezzi che il Comando Superiore non aveva potuto soddisfare.

Egli faceva rilevare come il vuoto che il gen. Rommel aveva trovato di fronte a sè lo avesse incdotto ad avanzare fino a che, trovata qualche resistenza avversaria, era ritornato ad una più obiettiva valutazione.

Di conseguenza, faceva alcune considerazioni sul carattere ambizioso e mutevole del gen. Rommel e sulla sua non sufficiente preparazione al comando di grandi unità per il fatto che, egli, non dava la dovuta importanza alla parte logistica.

Il gen. Bastico riteneva pertanto che un richiamo dall'alto ad una più attenta e obiettiva valutazione della situazione avrebbe certamente giovato al gen. Rommel.

In effetti, il gen. Bastico si era avveduto del danno conseguito dall'affrettata adesione alla tesi del comandante tedesco, cioè della protezione indiretta di. Agedabia con conseguente spostamento in avanti del XXI C. A., decisione questa sulla quale aveva richiesto si il parere del Comando Supremo, ma alla quale non aveva potuto opporsi allorquando il parere, decisamente contrario, era giunto.

La nuova posizione di resistenza, dato the non si era ancora in grado di sferrare l'attacco contro il nemico, mentre non presentava vantaggi difensivi rispetto alla precedente, portava invece un sensibile aggravio logistico ed un maggior disagio alle truppe italiane, che venivano ad essere schierate tutte in zona desertica, come risulta dalla dislocazione definitiva delle fori,e italo - tedesche attuata al 16 aprile 1942 (scl,izzo n. 10):

- A. C. A.: comando ad Umm er Rzem;

- XXI C. A.: comando a Uadi Chechiban;

- 90• divisione tedesca : scaglionata in profondità a cavallo della Balbia da Gasr el Amhar ad Uadi Tmimi;

- 7° reggimento bersaglieri : quota II2 e quota 140;

- divisione " Trento » : da Bir Tmerad a Sidi Breghis~, rafforzata con elementi motorizzati della 90• divisione;

- C. T. A.: comando a Ras Chechiban;

- 21• divisione corazzata tedesca: in zona Eluet el Aggara;

- 15" divisione corazzata tedesca : in zona Gabr el Aleima;

- XX C. A. : comando a El Cherima;

- divisione << Ariete » : da El Cherima a Dar Meriem;

- divisione •< Pavia >> : neUa zona Segnali Nord - Garet Meriem - Garet el Meibar;

- divisione « Trieste »: sud di El Cherima, dietro le divisioni « Ariete >l e « Pavia » ;

- X C . A.: comando ad El Eleba;

- divisione « Brescia » : a Mechili.

Questa nuova linea, se aveva i vantaggi di dominare per lunga estensione il terreno antistante, cti essere p:ù corta della precedente, di proteggere efficacemente gli accessi alla Cirena·1ca, di seguire meglio le intenzioni e le mosse dell'avversario e di accorciare sensibilmente il primo sbalzo in caso di offensiva, rendeva però più difficoltosi i rifornimenti, per la maggiore distanza dalle basi logistiche, offriva un ambiente fisico più disagiato alle truppe, ritardava il compimento del programma di apprestamenti . Questo inconveniente si appalesava più sensibile, per il fatto che il nemico, dopo aver data l'impres~ione di subire questa spinta in avanti delle forze italo - .tedesche, aveva iniziata un'ardita reazione a base di puntate contro le nuove posizioni da esse raggiunte.

Difatti, fin dal pomeriggio del giorno 8 aprile, reparti di fanteria nemica, appoggiati da carri armati, avevano attaccato ed occupato la quota 112 (6 km. ad ovest di Gasr el Amhar), ma il giorno successivo ne erano stati ricacciati da un nostro contrattacco. Mezzi blindati nemici con ca~ri ed artigliieria avevano ripetuto il tentativo, il 14 aprile, in diversi tratti dello schieramento del XX C. A., come pure altri attacchi si erano Yerificati, con eguale esito negativo, il 27 aprile, in zona Segnali Sud e Bir Tengèder.

Frattanto lo schieramento nemico, anch'esso rinforzato da nuove unità, aveva preso contatto sempre più ravvicinato . con le nostre posizioni.

A fine aprile aveva assunto la seguente dislocazione: - il XIII C. A. col comando a sud di Acroma; la 1• divisione sud - africana ad Ain el Gazala, la 50• divisione inglese a sud di Ain

el Gazala, la 2• divisione sud - africana ed il 38° reggimento corazzato nella piazza di Tobruch; - il XXX C. A. con il comando a El Adem, la 1• divisione corazzata in zona Bir el Gobi - El Adem - Bir el Harmat - Bir Hacheim, la XXII brigata corazzata presumibilmente nella mna di confine.

Vi erano inoltre quattro reparti esploranti, di cui tre alle dipendenze della 1 divisione corazzata e uno della 1• divisione corazzata, con il compito di mantenere il contatto con le forze italo - tedesche, schierate sulla linea Gasr el Amhar - Tmerad - Segnali.

L'avanzata delle forze italo - tedesche per la profondità di circa 6oo km veniva cosi a sconvolgere tutti i piani operativi del nemico, il quale solo poche settimane prima aveva ritenuto possibile di battere definitivamente le forze dell'Asse, estromettendole da tutta la Libia.

In conseguenza di tale avanzata il nemico, costretto ad abbandonare precipitosamente ingenti depositi di viveri , materiali e carburanti, non soltanto vedeva crollare un'organizzazione territoriale che già riteneva attrezzata come pedana di lancio per l'ulteriore conquista della Tripolitania, ma veniva a perdere per un assai lungo periodo, in vimì della mutata situazione tattico - logistica, ogm possibilità di iniziativa.

Considerazioni riassuntive sulle operazioni della prima fase.

C'..on la rapida riconquista della Cirenaica, si concludeva la prima fase della controffensiva italo - tedesca, iniziatasi il 21 gennaio 1942 e, cioè, dopo solo 16 giorni · dal ripiegamento delle forze del!' Asse sulle posizioni di El · AgheilaMarada.

La consistenza raggiunta verso la fine <lella seconda decade di gennaio 1942 dalle forze italo - tedesche ( 1) determinò nel pensiero del gen. Rommel il proposito di impiegare il C. A. M. ed il C. T. A. per un'operazione offensiva che avrebbe dovuto avere lo scopo di

(r) In s<"guito al notevole afflusso di rifornimenù trasportati dalla Marina mercantile italiana scortata e sostenuta dalla flotta italiana.

disorganizzare lo schieramento delle forze britanniche ed il carattere di « un'azione di alleggerimento» .

Senonchs per una serie d'impreviste vicende , le operazioni svolte da Rommel finirono con l'assumere gli aspetti di una vera e propria controffensiva le cui fasi essenziali furono le seguenti : --, tentativo di avvolgere le forze britanniche a nord dell'uadi

Faregh ed arretramento verso est di Agedabia delle forze britanniche riuscite a sottrarsi alla manovra avvolgente (21 gennaio);

- spostamento delle forze motocorazzate italo - tedesche verso la zona a nord - est di Agedabia, nella supposizione che la massa britannica ripiegasse in direzione Soluch - Msus, ed accerchiamento del grosso britannico dislocato ad est di Agedabia (22-23 gennaio);

- successivi spostamenti delle forze italo - ,tedesche, ad eccezione delle divisiohi del X e XXI C. A. il cui impiego non fu autoriz. zato dal C.Omando Supremo italiano (23 gennaio);

- combattimento ad est di Agedabia e nuovo arretramento britannico in direzione di Msus e Mechili (24-25 gennaio);

- nuove direttive del C.Omando Supremo italiano e contemporanea decisione presa da Rommel per la rioccupazione di Bengasi (27-29 gennaio);

-- disorientamento nel C.Omando inglese e rioccupazione del territorio compreso tra Bengasi ed il golfo di Bomba attuato da Romm el con forze inferiori ad una divisione (30 gennaio -4 febbraio); spostaR)ento in avanti delle divisioni di fanteria italiane dalla linea El Agheila-Marada (ad eccezione della divisione <• Bologna) » e consolidamento della linea Tmimi - Mechili (9-12 febbraio);

- spostamento della posizione di resistenza dalla linea Tmimi - Mechili su quella di Gars el Amhar - Tmerad- Segnali Nord, attuato.da Rommel senza preventivo consenso del C.Omando Superiore.

La relazione britannica dal titolo: L'8* Armata, preparata per il Ministero della Guerra britannico a cura del Ministro delle Informazioni, afferma che le forze britanniche erano inferiori a quelle italo• tedesche e soggiunge infine che, con la caduta di Bengasi, nulla vi era da fare se non una ulteriore ritirata.

Sta di fatto che il presunto schieramento ( 1) delle forze britan(1) 1• divisione corazzata; 4• divisione indiaaa; 2• divisione sud- africana; 70• divisione inglese (presidio di Tobruch); 1• divisione degollisti ed una divisione composta dalla CC brigata «Guardie»; una brigata polacca e una brigata indiana con elementi della CL brigata ing lese.

nkhe, rilevate dal nostro serv1z10 informazioni al 20 gennaio 1942, indicava la presenza in Cirenaica di: -----, 5 divisioni d i fanteria motorizzate; · 1 divisione corazzata; - 1 reggimento corazzato; - 4 reggimenti autoblindo; a cui si contrapponevano dieci divisioni italo - tedesche (1). Di queste, però, soltanto cinque divisioni, e cioè quelle del C. A. M. e del C. T. A., furono impiegate nell'azione offensiva ideata da Rommel pcrchè le altre erano in via di riorganizzazione e non disponevano di automezzi.

Circa le cinque divisioni che operarono occorre poi tener prestnte : - che l' « Ariete » e la « Trieste » avevano una consistenza organica notevolmente ridotta per il forte logoramefl:lo sublto durante il ripiegamento (2); - che il C. T. A., come appare dall'allegato n. 4, aveva una costituzion_e ad organici ridotti ed era dotato di automezzi inferiori per velocità e manovrabilità a quelli britannici.

Per contro, la 1a divisione corazzata inglese comprendeva due brigate corazzate (II e XXII), ciascuna su tre battaglioni carri, un gruppo sostegno su due battaglioni di fanteria motorizzata, 1 reggimento artiglieria di appoggio (cannoni da 25 libbre), 1 reggimento artiglieria controcarri (cannoni da 6 li~bre), 1 reggimento artiglieria contraerei (cannoni da 40 mm.); reparti del genio, servizi.

Le altre divisioni erano motorizzate e ciascuna comprendeva:

(1) C. T. A. (15• e 21~ divisione corazzata tedesche; 90" divisione motorizzata « Afrika ))); C. A. M. (divisione corazzata « Ariete )) e divisione motorizzata <e Trieste i>); divisioni « Sabratl)a », « Trento >i, "Pavia))' ,e Brescia)), «Bologna)). (Queste ultime, 5 rlivisiòni avevano gli organici molto 1idotti ed erano in condizioni <la non potere operare per la cronica deficienza di automezzi e di armamento)..

(2) La divisione motorizzata << Trieste i1 era stata riordinata su ciue reggimenti <li fanteria, 1 reggimento bersaglieri, 1 reggimento di artiglieria, un battaglione genio · e serviz i. I reggimenti di fanteria su due battaglioni, ogni battaglione su due compagnie ; mentre il reggimento di artiglieria na su tre gruppi, ciascuno su tre batterie (un gruppo <la 100/17 e due gruppi da 75/27 mod. 906).

La divisione corazzala « A riete ii comprendeva I reggimento carristi su due battaglioni, ciascuno su tre compagnie (complessivamente 89 carri M); 1 reggimento bersaglieri eu due battaglioni, ciascuno su due compagnie; 1 reggimento di artiglieria su 4 gruppi, ciascuno su 2 batterie (due gruppi da 75/27-c_,.>6 e 2 gruppi semoventi da 75/ 18).

- 3 brigate fanteria motorizzate, ciascuna su tre battaglioni;

- 2-3 reggimenti artiglieria di appoggio;

- 1 reggimento artiglieria controcarri;

- I r~ggimen~. artiglieria contraerei;

- gemo e serv1z1.

In definitiva, senza riportare le caratteristiche dei carri armati e degli automezzi italiani ( 1), decisamente inferiori per velocità, corazzatura e potenza a quelli britannici, non vi è dubbio che all'inizio della controffensiva sferrata da Rommel vi era una netta prevalenza di artiglieri:z britannica, modernamente armata ed equipaggiata.

Per quanto riguarda le forze corazzate,' vi erano 89 carri M italiani e 138 carri Mark tedeschi che, insieme a 23 autoblindo tedesche, rappresentavano rm compluso di forze inferiore a quello britannico, costituito da circa 300 carri armati (fra i quali anche carri americani da 28 tonn., Pilot M 3) e 200 autoblindo.

Malgrado la notevole consistenza delle forze avversarie, le perdite dell'Asse furono molto lievi in confronto a quelle <lei flritannici che, dal 21 al 25 gennaio, persero:

- 283 tra carri armati, autoblindo e automezzi corazzati;

- 127 pezzi di artiglieria;

- 583 autocarri, 28 aerei ed oltre 1000 prigionieri.

Per effetto delle perdite subìte, il Comando ingk se , ritenendo che si trattasse d1 un attacco in forze da parte dell'Asse, non seppe prendere altra decisione che quella d'interporre spazio e di ricorrere ad azioni ritardatrici per arginare l'avanzata italo- tedesca.

Il gen. Rommel potè approfittare del disorientamento prodottosi nell'àmbito dei comandi avversari, avanzò rapidamente oltre Agedabia ed il 29 gennaio occupò Bengasi.

Nell'azione contro Bmgasi appare ancora più evidente lo squilibrio di forze delle due parti contrapposte. In essa· le forze italotedesche erano rappresentate dal 33° reparto esplorante tedesco, da un raggruppamento tedesco comandato dal ten. col. Marks e da un gruppo del 2° artiglieria celere italiana (magg. Pardi), mentre le forze britanniche, secondo la citata relazione sull '8" armata, erano costituite da :

- 4• divisione indiana (brigata V, VII e IX) schierata attorno

( 1) Già descritti nella precedente monografia dal titolo: Seconda offens111a britannica in Africa srttentrionalc e ripiegamNito italo - teJe,-cQ nella Sirtica fJriNJtale (18 novembre< 1941 - 17 gennafo 1942)

a Bengasi; I divisione corazzata (II, XXII brigata corazzata ed il gruppo sostegno) a sud - est di Charruba; brigata polacca che avanzava su Mech.ili; CL brigata della 50• divisione inglese d a flir Hacheim su Bir, Tengèder;

- un reggimento carri armati sud - africano fra Mechili e Martuba;

- due reggimenti autoblindo (u 0 Ussari e 9° Lancieri) in esplorazione su tutto il fronte.

Nel complesso, i Britannici il 29 gennaio disponevano ancora in Cirenaica di circa 150 carri armati e 180 autoblindo. Con questi mezzi avrebbero potuto parare l'attacco su Bengasi condotto personalmente dal gen. Rommel il quale, con celere manovra, si portava con il 33° reparto esplorante su El Coefia (5 km. a nord - est di Ben1 gasi), tagliando in due la 4" divisione indiana.

La VII brigata indiana, isolata dal resto della sua divisione ed attaccata da sud dal raggruppamento Marks, a stento e con molte perdite riusciva ad aprirsi la via per ripiegare in direzione di Mechili.

Una volta occupata Bengasi, il gen Rommel, senza dar tempo al nemico di riprendersi dalla sorpresa, si lanciava all'inseguimento con i reparti esploranti (3° e 33°) appoggiati dai raggruppamenti

Marks e Geissler (e cioè con forze notevolmente inferiori a quelle di una divisione), conquistando in soli 5 giorni tutto il territori.o da Bengasi fino al golfo di Bomba.

Dal .21 gennaio al 3 febbraio 1942 l'avversario perdeva: 377 tra carri armati, autoblindò e mezzi corazzati; 192 pezzi d'artiglieria; I 220 autocarri; 50 aeroplani; 3300 prigionieri.

Sembra fondata l'ipotesi che il gen. Rommel ·abbia voluto tentare la riconquista della Cirenaica per dare alla Germania un successo di grande risonanza politica nel mondo e che, pur concordando apparentemente con gli intendimenti del Comando Superiore italiano per un'azione di alleggerimento della pressione nemica sulla posizione Marsa el Brega - El Agheila - Marada, avesse in animo di svolgere una vera offensiva a largo raggio.

Difatti, fin dalla sera del 21 gennaio, benchè il nemico fosse riuscito a sottrarre la massa delle sue forze alla manovra di avvolgimento e quindi non fosse intervenuto alcun elemento nuovo nella situazione in atto, il gen. Rommel manifestava l'intenzione di non arrestarsi sulla linea Beda Fomm -Antelat, ma di proseguire oltre per riconquistare tutta la Cirenaica. A tale scopo, ventilava l'idea di

Ispostare in avanti le divisioni del X e XXI C. A., che erano in fase di ricostituzione, per aver disponibili le sue forze motocorazzate con le quali intendeva raggiungere una decisione in Cirenaica.

L'avanzata del gen. Rommel, il 21 gennaio, fu ritenuta dal nemico - come confermò lo stesso comunicato ufficiale inglese - soltanto una ricognizione in forze.

Pur ammettendo che tale sia stata l'intenzione originaria di Rom mel, bisogna riconoscere che questi prontamente la cambiò nel constatare, in un primo tempo, che la strada El Agheila-Agedabia era debolmente tenuta dalle forze della CC brigata « Guar-; die »; e nello scoprire, in un secondo tempo, la manifesta disorganizzazione prodottasi nello schieramento britannico per effetto della sorpresa che aveva condotto alla riconquista di Bengasi.

Se, a tal punto, il gen. Rommel avesse po.tuto impiegare, come era suo intendimento, i l grosso delle forze motocorazzate, avrebbe probabilmente raggiunto l'obiettivo principale e decisivo: la c!istruzione della massa avversaria.

Invece, fu costretto ad avanzare con forze esigue (4000 uomini circa), con le quali non riuscì nemmeno ad impegnare le contrastanti forze britanniche in ripiegamento verso est, perchè le divisioni dj fanteria italiane erano ancora in fase di riordinamento e di trasformazion e (in divisioni A. S. 42) e impiegandole, avrebbe corso l'alea, data la loro debole consistenza, di esporle ad un probabile rovescio qualora fossero state attaccate da unità motocorazzate avversarie.

Quando, da numerosi indizi, apparve evidente la disorganizzazione prodottasi nello schieramento nemico per effetto della sorpresa e la conseguente determinazione di voler ripiegare per rompere ogni contatto con le unità attaccanti, il Comando Supremo italiano concesse di spostare in avanti l e divisioni « Pavia » e « Trento» , ma la fase più redditizia per lo sfruttamento del successo era stata ormai super ata.

Il ritmo travolgente, che il gen. Rommel potè imprimere alle operazioni per la riconquista della Cirenaica, lo si dovette soprattutto alla mancata reazione da parte del Comando inglese che pur disponeva di numerose forze dota.te di mezzi meccanizzati e motorizzati superiori per velocità e manovrabilità a quelli italo - tedeschi. Non potendo impiegare tutte le forze, il gen. Rommel effettuò l 'inseguimento con unità leggere di consistenza molto limitata, lasc iàndo, fra l'un a e l'altra unità operante, ampi intervalli. Se i Britannici avessero decisamente contrattaccato con le forz~ di cui

Clisponcvano, avrebbero avuto molte probabilità di trasformare in sacche la penetrazione delle unità motorizzate, che, non prontamente appoggiate dal C. A. M. e dal C. T . A., rimasti nelle zone di Bengasi e di Msus, avrebbero potuto essere rescisse con relativa facilità dal grosso.

Invece il Comando inglese, tratto in quel momento a sopravvalutare l ' entità delle forze attaccanti, non tentò una reazione nemmeno di carattere locale, preoccupato come era di far ripiegare rapidamente le sue unità su posizioni molto arretrate.

Ne derivò che l'inseguimento si sviluppò con una successione continua di tentativi di aggiramento ai quali tuttavia il nemico riuscì quasi semre a sottrarsi per la maggior consistenza delle sue formazioni e, soprattutto, per la maggiore mobilità ed autonomia dei suoi mezzi, abband~nando però ingent i materiali e i reparti meno mobili.

Il dissidio esistente tra. il Comando Superiore italia no e quello tedesco in A. S. determinò da parte dell'armata corazzata « Afrika », nella ripartizione dei compiti affidati alle forze italo - tedesche, una diversità di trattamento che poteva ripercuotersi dannosamente sullo spirito delle truppe italiane.

Iniziata la controffensiva il 2 1 gennaio e avvenuta la rottura dello schieramento nemico, alla quale parteciparono in eguale misura il C. A. ~-1. ed il C. T . A , ad un'aliquota di forze tedesche fu affidato il compito di rioccupare Bengasi e poi ~tta la Cirenaica, mentre il C. A. M., che di sua iniziativa aveva spinto clementi su Bengasi per giungere quasi contemporaneamente alle unità tedesc h e, fu lasciato a presidiare il Sud Bengasino. Un solo gruppo d'artiglieria italiana (del 2° reggimento celere), del quale peral tro mai fu fatto cenno dal Comando tedesco, operò assieme alle unità tedesche su Tmim.i.

L'avanzata aveva portato il C. A. M. nella zona di Bengasi ed il C. T . A. nella zona di Msus. Sembrava logico che il C . T . A., proseguendo l'avanzata per le direttrici pregebeliche, dovesse por tarsi a Mech ili. Invece, nello sviluppo della manovra, le direzioni di attacco si incrociarono e portarono a schierare il C. A. M . a Mechili e le unità tedesche, per le direttrici ~ebeliche, fra Martuba e Tmimi. Così pure, con lo spnstamento in avanti delle artiglierie di armata e di corpo d'armata, quelle italiane furono schierate a sud di Berta, lungo la pista per Mechili, mentre q uelle tedesche furono schierate a cavaliere de ll a Balbia.

Infine, con il nuovo schieramento delle divisioni di fanteria attuato tra marw e aprile, il comando dell'armata corazzata dislocava le divisioni italiane di fanteria lontane dalla Balbia, in zone inospitali e desertiche, servite solo da piste logoranti per gli automezzi. Tuttav ia, il morale delle unità italiane fu sempre elevato ed esse assolsero molto lodevolmente i loro compiti.

Impiego dei mezzi Il caratteristico ambiente dello scacchiere motocorazzati.

Cirenaico imponeva, per le azioni difensive, l'impiego di unità mobili, dotate di mezzi idonei per operare in zone dunose e sabbiose.

In base -alle più recenti esperienze di guerra in quello scacchiere, i! gen. Rommel aveva ravvisata l'opportunità di costituire diversi reparti esploranti, che in realtà erano dei v~ri « gruppi tattici », formati con unità delle varie armi e specialità tratte dalle divisioni corazzate tedesche.

Detti reparti agirono quasi sempre in concomitanza con « raggruppamenti di forze )> costituiti di volta in volta in relazione al compito e alla situazione e col concetto di iniziare energicamente uno sforzo e rapidamente svilupparlo e concluderlo. Quindi, ogni raggruppamento comprendeva una forza non inferiore al reggimento, rinforzato da unità carriste, da unità controcarri e da una o più bat• terie di artiglieria semovente. Con questa articolazione di forze, il gen Rommel riuscì a compiere ardite manovre intese a distruggere la massa corazzata avversaria che, però, fu sempre in grado di sottrarsi all'avvolgimento perchè disponeva di mezzi _idonei a muovere celermente fuori strada ed a manovrare nel campo tattico, mentre i mezzi di Rommel erano meno veloci e meno manovrabili. Ciò consentì .ai Britannici di rompere facilmente il contatto con le unità attaccanti, ritirandosi rapidamente attraverso le piste pregebdiche.

Da parte italo - tedesca, la minore mobilità dei mezzi era compçnsata dall'assegnazione di un elemento di forza (artiglieria semovente) che, agendo in stretta cooperazione co~ i carri armati, ne aumentava la potenza d'urto (1).

(1) I precursori nell'impiego cli artiglierie semoventi furono gli Italo - Tedeschi che, fir:. dall'inizio della battaglia della Ma rmari::a (18 novembre 1941), impiegarono, in appoggio alle unità carriste, batterie volanti italiane da 100/17

Poichè il binomio carro armato - pezzo semovente si era dimostrato molto efficace, si cm,t ituirono per la controffensiva di gennaio gruppi organici di artiglieria semovente che vennero impiegati in più stretta cooperazione con i carri armati, in modo da costituire un unico strumento di rottura.

I risultati si dimostrarono particolarmente redditizi nell'attacco contro unità motocorazzate avversarie e perciò gli scaglioni destinati all'inseguimento delle unità britanniche, le cui retroguardie erano rappresentate da reparti blin~ati e corazzati, furono organizzati con pochi carri armati appoggiati da artiglierie semoventi ( 1) che, o ltre ad essere sempre in grado di compiere rapidi spostamenti, poterono eseguire tiri diretti e celerissimi contro le opposte forze motocorazzate.

Il loro impiego fu però considerato, nella quasi totalità dei casi, di appoggio al carro armato e non poteva essere altrimenti per il fatto che si disponeva di un limitato numero di carri (89 carri M) i quali, per giunta, erano armati con pezzi di scarsa potenza distruttiva (cannone da 47 / 32).. Cosicchè i semoventi finirono per essere impiegati con gli stessi criteri dei carri armati e di conseguenza destinati esclusivamente ad operare con gli scaglioni corazza~i.

Con un simile impiego, si veniva invero a rinunciare allo sfruttamento della maggiore gittata delle artiglierie (B--9 km.), ma ~i ottenevano in pratica risultati più che soddisfacenti negli S<_:ontri con formazioni motocorazzate avve.rs:iric.

con installazione fissa su autocarro 3 Ro, da 75/-i.7 su trattore TL 40, da lYj/17 su camionette inglesi Morris di preda bellica e batterie tedesche (cac.da- carri) da 20 e da 50 mm. su mezzi semicingolati. Successivamente nella seconda dr:cade di gennaio furono impiegate in appoggio alle unità carrist e batterie italiane da 75/18 su scafo del carro M 40 e indi del carro M 41, e pezzi da 47/32 su scafo del carro L 40, nonchè pezzi tedeschi cla 76,2 su scafo del carro Mark IV, capaci di eseguire tiri dirctù e rapidi.

L'impiego di artiglierie semoventi da parte britannica si sviluppò ~on ritardo rispetto a quello italo-tedesco. Soltanto .'lella fase preparatoria della battaglia di El Alamein il Comando inglese giungerà alla concl usione di assegnare ad ogni brigata corazzata unità di artiglieria semovente. ·

( 1) Vedasi in proposito, quanto detto a pagg. 163 - 4 - 5, della pubblicazione dell'Ufficio Storico dello.S. M. E.: Seconda offensiva britannica in Afrtca set• tentrionale e ripiegamento italo - tedesco nella Sirtica orientai-e ( 18 novembr~ 1941 - 17 gennaio 1942).

Il fASE

RIORDINAMENTO DELLE fORZE ITALO-TEDESCHE, RIPRESA DELLA

CONTROfft:NSIVA, BATTAGLIA DI AIN E1 GAZALA, CADUTA DI TOBRUCH E DI MARSA MlTRUH

(1° maggio . 29 glagno 1942)

Piano operativo concepito dal geo. Rommel per la ripresa della controffensiva italotedesca e direttive del

Mentre si completava il riordinamento dei reparti e 1'organizzazione logistica sulle nuove posizioni raggiunte dalle forze dell'Asse, il Comando italo- tedesco predisponeva i piani operativi in relazione alle inC o mando Supremo formazioni sulle forze avversarie ed alla italiano del 5 maggio. situazione aereo-navale del Mediterraneo.

Questa volgeva in nostro favore in conseguenza dell'intensificata azione di neutralizzazione sull'isola di Malta, sì da consentire un più rapido, sicuro afflusso di uomini e mezzi sul territorio libico.

Studi e predisposizioni partivano dal concetto di attaccare frontalmente, coi corpi d'armata X e X.XI, 'la linea nemica tra il mare e Mteifel el Chebir, in modo da dare l'impressione di voler sfondare in tale tratto, e svolgere invece, con le unità motocorazzate, un attacco avvolgente con direzione Bir Hacheim e Acroma, per togliere ogni possibilità di ripiegamento alle forze britanniche schierate ad ovest di Tobruch. Era previsto, nell'eventualità di riuscire ad annientare le forze mobili nemiche,, anche l'attacco immediato alla piazza di Tobruch e l'avanzata verso la linea Sollum-Halfaya- Sidi Omar.

L'attuazione di tale concetto d'azione si venne precisando in alcun~ ordini operativi emanati durante la prima quindicina di maggio.

Il 1° maggio il geo. Rommel trasmetteva al Comando Superiore FF. AA. A. S., al comandante del settore sud (maresciallo Kesselring), al generale . tedesco presso il Comando Supremo italiano (gen . von R.intelen) e al .::omandante della Marina tedesca in Italia (ammiraglio Weichold) un suo progetto ( allegato n. 35) inteso ad attaccare, nei primi giorni di giugno del 1942 (periodo lunare favorevole), le forze britanniche, che si trovavano nella zona Bir el Gobi - T obruch - Aio el Gazala1 Bir Hacheim, ed annientarle. Una volta raggiunto questo risultato egli intendeva prender e la piazzaforte di Tobruch possibil-

mente con un colpo di mano, oppure con procedimento dj attacco speditivo.

Il concetto d'azione, a grandi linee, prevedeva un attacco at1t1olgente della ma.sa delle unità motorizzate dalla zona a sud ed immediatamente a nord di Segna li Nord, dalle due parti di Bir Hacheim , in direzione di Acroma. Altri elementi delle unità motarizzate dovevano puntare in direzione Belhamed - El Adem, per impedire, sia un ripiegamento del nemico dalla zona ovest di Tobruch, sia l'accorrere di rinforzi dalla zona di Bardia. Le divisioni di fanteria non motorizzate dell'armata dovevano, frattanto, essere impiegate per l'attacco frontale verso est tra Segnali Nord e la costa.

Egli intendeva, cioè, battere le forze motocorazzate nemiche schierate innanzi a Tobruch; conseguentemente e senza interruzioni, occupare Tobruc.h, con un colpo ru mano, e procedere verso Bardia e Sollum.

Per tale azione, il gen. Rommel richiedeva il completamento delle unità italo - tedesche entro il mese di maggio ed un abbondante rifornimento con adeguate scorte di munjzioni, carburanti, viveri, noochè un notevole concorso di forze aeree e navali di superficie, compreso l'impiegc della flotta italiana per contrastare le forze navali inglesi di Alessandria.

Chiedeva infine il rinforzo di una divisione ru fanteria (una delle due dislocate ad oriente di Agedabia) e la costituzione di un autogruppo che consentisse il suo integrale autotrasporto.

Il gen. Rommel dichiarava anche esplicitamente che l'attacco doveva essere possibilmente condotto soltanto dopo la presa di Malta. Qualora, però, le operazioni co.ttro l'isola fossero state protratte oltre il 1° giugno, potet1a essere necessario che l'armata muovesse all'attacco senza attendere l'occupazione di Malta. Chiedeva, perciò, di conoscere il periodo previsto per le operazioni su Malta, allo scopo di subordinarvi eventualmente quello per la ripresa della controffensiva italo• tedesca.

Il 5 maggio, il gen. Cavallero, capo di Stato Maggiore Generale, si recava in aereo a Bengasi per visitare i lavori di quel porto, già così avanzati da consentire lo sbarco di circa 2.500 tonn. giornaliere. Subito dopo si portava presso il Comando Superiore, ove esaminav.a il progetto del gen . Rommel per le operazioni in Marroarica , già previste dalle direttive del Comando Supremo in data 24 marzo.

In base ai provvedi menti adottati e alle favorevoli percentuali di tonnellaggio asSt"gna te ai Tedeschi nei trasporti per Bengasi, il gene-

rale Cavallero riteneva possibile, entro il mese di maggio, la messa a punto delle unità tedesche e un completamento soltanto parziale di quelle italiane, data la notevole deficienza di armamento e di autcr mezzi, fatta eccezione per le divisioni « Ariete » e « Trieste » che potevano essere rese efficienti e complete per la fine di maggio. ·

In considerazione poi, che si sarebbero ridotte le possibilità di puntate nemiche verso Agedabia in seguito alla ripresa della controffensiva · italo - tedesca, concedeva di spostare in avanti una delle due divisioni schierate innanzi ad Agedabia. Spostamento che avrebbe dovuto effettuarsi con i mezzi disponibili in Cirenaica, in quanto era impossibile realizzare il trasporto anche di un solo autogruppo, entro il m ese di maggio, dall'Italia alla Libia.

Assic urava invece un notevole rinforzo alle aviazioni italiana e tedesca della Libia ed il concorso di alcuni mezzi navali leggeri, escludendo ogni partecipazione di forze navali di superficie.

Tutto ciò veniva riassunto nelle direttive del 5 maggio ( allegato n. 36) emanate dal gcn. Cavallero, dalle quali appare evidente lo scopo della progettata operazione che si riprometteva di distruggere le forze motorizzate avversarie, di togliere agli Inglesi il porto di Tobruch , dando a noi la possibilità di raggiungere la linea SollumHalfaya che aveva buone caratteristiche difensive ed era buona base di partenza per ulteriori azioni offensive. Si . doveva tuttavia evitare in modo assoluto di logorare profondamente le forze, per non compromettere la laboriosa attività di rico stituzione e potenziamento delle unità italo - tedesche.

A tale proposito le direttive prescrivevano tassativamente che, qualora l 'occ upazione di Tobruch non fosse riuscita, lo schieramento da assumere dopo la battaglia non avrebbe dovuto oltrepauare la linea di Ain cl Gazala.

Con cit, si voleva, probabilmente, evitare di impegnarsi in un logorante investimento di Tobruch, o, peggio ancora, nel caso che il nemico rifiutasse la battaglia ed arretrasse le sue forze mobili, di lasciarsi trascinare ad impegnarsi su due fronti, assediando Tobruch da un lato e fronteggiando ad oriente le forze nemiche, come era già avvenuto nel novembre del 1941 con conseguente sconfitta e ripiegamento delle forze italo - tedesche fino al margine orientale della Sirte.

L a progettata ope razione in Marmari ca non doveva inoltre in alcun modo protrarsi oltre il 20 giugno, poichè, per tale epoca, le direttive prevedevano che tutte le unità aeree e navali di rinforzo, cd

anche una parte delle forze aeree presenti 10 Cirenaica, sarebbero state ritirate per essere destinate ad altro impiego.

Evidentemente, si voleva alludere alla preparazione ed alla esecuzione della « operazione C 3 », concretata di comune accordo tra il Comando Supremo italiano ed il maresciallo Kesselring, per la conquista di Malta, ritenuta essenziale per gli ulteriori sviluppi della guerra nel Mediterraneo.

In sostanza, fin d'allora poteva desumersi che, mentre il generale Rommel e.on il suo progetto del 1° maggio intendeva far dipendere dall'occupazione di Malta l'inizio delle operazioni in Marmarica, le direttive del 5 maggio del Comando Supremo italiano non subordinavano le operazioni terrestri a quelle per la presa dell'isola, ma ponevano soltanto un limite tassativo (20 giugno) alla disponibilità dei rinforzi aerei, senza però tener conto del logoramento che avrebbero certamente subìto questi mezzi dopo essere stati impiegati in una battaglia, che, per la consistenza delle forze contrapposte, si presentava assai costosa per usura di uomini e materiali.

Intanto, 1'8 maggio, la divisione di fanteria « Sabratha > , che, come è stato detto, era schierata nella zona Agedabia - Sceleidima alle dipendenze del comando settore Agedabia - Gialo, passav:i per tempo indeterminato alle dipendenze del comando dell'armata corazzata « Afrika », mentre il raggruppamento celere A. S riceveva l'ordine di trasferirsi al più presto dalla zona di Crispi a quella di Agedabia - Gialo, per occupare le stesse posizioni di schieramento lasciate dalla divisione « Sabratha ».

Alla stessa data venivano date predisposizioni per attuare il riordinamento delle artiglierie divisionali secondo l'organico stabilito dalle formazioni tipo A. S. 42.

Al fine di unificare gli organici dei reggimenti divisionali, questi venivano co5tituiti su cinque gruppi ciascuno (ogni gruppo su tre batterie) di cui due gruppi di obici da 100/17; due gruppi di cannoni da 75/27; un gruppo misto controaerei e controcarro da 88/55, più due batterie mitragliere da 20 mod. 35.

Soltanto il reggimento di artiglieria della divisione corazzata « Ariete » aveva una fisonomia diversa dagli altri, perchè era costituita da 2 gruppi da 75/27; I gruppo di cannoni da 105/28; 2 gruppi semoventi da 75/ 18 ed I gruppo misto su quattro batterie con cannoni da 9<>/53 e da 20 mm.

In definitiva, mentre le artiglierie venivano quasi completamente riordinate, le divisioni venivano dotate di un numero di armi anticarro

tale da rendere possibile una efficace azione di arresto (all'inizio della battaglia di Aio el Gazala risultavano schierati in A. S. circa 800 cannoni da 47, ai qual i erano stati distribuiti, in più del munizionamento ordinario, molte migliaia .di proietti E . P. - effetto pronto).

Unitamente a questi provvedimenti si impartivano direttive miranti a combattere la tendenza a dissolvere reggimenti e gruppi di artiglieria in batterie e sez ioni isolate, schierate in gran parte anche in capisaldi di modeste proporzioni, come era &tato fatto prima della battaglia della Marmarica, quando si lamentava grande deficienza di armi anticarro.

Si ritornava quindi ai vecchi principi d'impiego dell'artiglieria, nel senso di mantenere tutte le artiglierie nelle mani del comandante della grande unità in modo da rend ere possibile ia manovra dd fuoco con azione a massa. A qu esto riguardo , lo schieramento doveva permettere alla massa deHe artiglierie, in un primo tempo, l'azione a distanza e, in un secondo tempo, l'azione vicina controcarro, senza pertanto postare artiglierie nell 'interno dei capisaldi, specie avanzati, per evitare che fossero coinvolte nelle prime fluttuazioni della linea .

Unitamente a queste disposizioni, si effettuavano alcuni spostamenti di truppe per dare sempre p iù corpo alla progettata ripresa offensiva e, il 12 maggio, il gen. Rommel in un rapporto tenuto presso il suo comando avanzato ad El Cherima ai comandanti di grandi unità motocorazzate e in un colloquio avuto con il geo. Barbasetti, esponeva i suoi intendimenti operativi in merito alla battag l ia d ' annientam ento delle forze avversarie schier ate ad ovest di Tobruch e all'attacco speditivo della piazza.

Egli prevedeva:

- un attacco frontale condotto dai C. A . XXI e X;

- un 'azione avvolgente da sud condotta con il XX C. A., C. T. A. e 90• divisione « Afrika » .

In particolare, il concetto d'azione per la battaglia di annientamento dell e forz.: motocorazzate avversarie poteva così concretarsi ( schizzo 11. 11):

- giorno X (che doveva essere dopo il 25 maggio): alle ore 14 i C. A. X e XXI avrebbero iniziato l'avvicinamento per portarsi a distanza di attacco; essi dovevano determinare nell'avversario l a sensazione di un'azione frontale su Ain e1 Gazala e tenerne

impegnate le forze, per consentire, come m seguito verrà detto, l'aggiramento.

A vrebbcro dovuto contribuire a determinare tale sensazione i seguenti elementi:

1° - l'impiego di reparti corazzati (che sarebbero stati ricuperati e restituiti la sera stessa ai C. A. di provenienza) sul fronte dei C. A. X e XXI;

2° - la costituzione di un « centro di gravità >, di artiglieria pesante in corrispondenza del X C. A.;

3° - l'azione ddl'aviazaone, concentrata in questa fase sul rovescio della linea di Ain cl Gazala;

4° - il ripiegamento dell'ala destra (9o• divisione leggera meno una brigata che trovavasi a cavallo della Balbia) del nostro schieramento dalla zona di Segnali Sud fino sul rovescio del XX C. A.;

5° - Ja permanenza del C. T. A. sul rovescio dello schieramento del X e XXI C. A.

Soltanto alle ore 14 il XX C. A., il C. T. A. e la CJO• divisione avrebbero iniziato il movimento per portarsi nelle rispettive zone « A » (ala destra dello schieramento) dalle quali, alle ore 21, col favore della notte lunare, si sarebbero mossi verso le corrispondenti zone « B » , all'altezza di Bir Hachcim (marcia notturna di circa 50 km.).

Contemporaneamente, per avvalorare la finta di attacco nel settore nord, alcuni carri armati di preda bellica e altri veicoli sarebbero stati impiegati per fare una specie di « carosello >i sul rovescio della linea raggiunta dai C. A. X e XXI, allo scopo di simulare il movimento di unità corazzate;

- giorno X + 1: all'alba, il XX C. A., il C . T . A. e la CJO~ divisione avrebbero proseguito il movimento per portarsi sui rispettivi obiettivi « C ». La go• divisione, qualora la reazione avversaria da est fosse risultata scarsa, avrebbe dovuto anche proseguire per portarsi sulla zona « D '>.

Si affidava così alla 90• divisione, che avrebbe dovuto percorrere circa 150 km., un compito fondamentale in quanto essa avrebbe dovuto impadronirsi di El Adcm cd ivi organizzarsi a ~i{esa contro forze n emiche che fossero sopraggiunte sia da nord, sia da est.

Provveduto a questo compito, la 90• divisione avrebbe dovuto spingere elementi su Acroma in modo da chiudere il cerchio attorno alle forze avversarie (per le ore 12 del giorno X + 1).

Per rendere poi più appariscente l'azione dell'ala destra, era previsto ad est della 90• divisione l'impiego di nuclei esploranti con veicoli appositamente attrezzati con eliche di aeroplani, per cc sollevare polvere » . Analogo ripiego per ingannare l'avversario sarebbe stato adottato nell'intervallo fra la 90&divisione e il C. T. A.

Raggiunto e completato l'accerchiamento, al quale avrebbero part ecipato eventualmente truppe da sbarco sulla costa ad est di Ain el Gazala, si sarebbe iniziata l'azione sistematica di annientamento delle forze nemi.che riunite nella sacca delimitata ad occidente dal meridiano di Ain el Gazala, ad oriente dal meridiano di AcromJ ed a sud dal Trigh Capuzzo.

Il gen. Rommel riteneva che la battaglia di annientamento pot esse essere condotta a termine entro il 3° giorno ( giorno X -r 2) . Egli faceva molto assegnamento sull'azione dell'arma aerea, dati i r inforzi previsti e riteneva possibile raggiungere l'annientamento dell a caccia avversaria entro il 2 ° giorno .

L'inizio del susseguente attacco speditivo contro Tobruch era previsto entro il giorno X + 4; ossia immediatamente, e senza soluzioni di continuità, non appena re alizzato il successo della battaglia di annientamento.

In merito a questo piano di azione, il gen. Barbasetti formulava i seguenti apprezzamenti che ven i vano trasmessi dal gen. Bastico al Comando Supremo:

- l'accerchiamento potrà riuscire, e nel tempo previsto, se l(' truppe schierate sulla linea di Ain el Gazala non si sottrarranno all'azione e se i corpi motocorazzati italo - tedeschi non saranno arrestati e ritardati dalla t divisione corazzata inglese che si trova schierata ad est della zona e, A » ; - l'annientamento della caccia avversaria, data la quantità di velivoli avversari schierati in zona avanzata e arretrata, potrà essere ottenuto solo in parte;

- la protezione del fianco esterno e del tergo contro le forze avversarie che possono affluire da est, tra cui la I a divisione corazzata inglese, affidato alla sola 90' « Afrika » sembra insufficiente; - il passaggio dalla battaglia d ' annientamento all'attacco speditivo contro Tobruch, senza soluzione di continuità, presenta delle difficoltà logistiche forse insuperabili.

Egli concludeva col dire che il gen. Rommel si era limitato a dare indicazioni sommarie del progetto d'attacco e, quindi, molto

probabilmente avrebbe modificato e perfezionato il suo progetto iniziale.

In sostanza il Comando Superiore A. S. non approvava il piano d'azione del comandante tedesco e le osservazioni fatte dal generale Barbasetti sugli intendimenti operativi manifestati dal generale Rom.md erano condivisi dallo stesso comandante superiore delle Forze armate A. S.

In astratto, il piano del gcn. Rommel appariva logico in quanto prevedeva il concentramento delle forze corazzate all'ala marciante ; presupposto questo per una possibile azione di aggiramento in forze a largo raggio. In pratica però mancava un'adeguata riserva e l'ala marciante italo - tedesca, in particolare la 90• divisione di estrema destra, non aveva mezzi organici sufficienti per poter affrontare con successo le forze corazzate inglesi schierate a cavallo del previsto asse di aggiramento.

Ma, a prescindere da ogni difficoltà o incertezza, un fattore era sopra ogni altro evidente e prevalente : la fiducia che Rommel aveva di riuscire ad imporre, e nel tempo previsto, la sua volontà al nemico. Contrariamente quindi alla speranza del Comando Superiore A. S. che egli apportasse modifiche al progetto per la battaglia di annientamento delle forze avversarie, vedremo il piano iniziale rimanere immutato nelle sue linee generali .

Difatti, il 16 maggio, il gen. Rommel comunicava lo stesso piano d'azione in un rapporto tenuto ad El Cherima, ai comandanti del X e XXI C. A., delle divisioni « Pavia », << Brescia », «T rento », 11 Sabratha », della XV brigata tedesca (col. Menny), cd ai comandanti delle artiglierie di armata, italiane e tedesche.

In esso veniva stabi lito che le divisioni di fanteria dovevano compiere, tra le ore 14 e l'imbrunire, cioè in poco più di 5 ore, un percorso dai 15 km. (a nord) ai 20 km . (ala sud); spostamento che richiedeva da parte delle truppe uno sforzo notevole, tenuto cento delle condizioni di temperatura inerenti alla stagione e alle ore prescelte per il movimento. Non era possibile anticipare l'ora d'inizio del movimento, per evitare che. la mossa, esaurendosi nelle ore diurne, rivelasse il proprio caratte re di finta, mentre il gen. Rommel aveva bisogno che l'avversario credesse per tutto il pomeriggio del giorno d'inizio dell'attacco e fino al mattino successivo alla minaccia frontale sulle posizioni di Ain el Gazala - Mteifel cl Chebir, e venisse indotto a prendere, neJla stessa giornata o al massimo nel corso della

notte successiva, quelle misure di reazione sulle quali Rommel faceva assegnamento per lo sviluppo del suo piano.

D'altronde lo sforzo richiesto alle truppe di fanteria si sarebbe esaurito quasi completamente entro il primo giorno per il XX( C . A. cd entro il secondo giorno per il X C. A. Comunque, soltanto grazie a questo sforzo iniziale sarebbe stato possibile conseguire, secondo le previsioni del gen. Rommel, l'annientamento fulmineo dell'avversario.

Così, pure per la presa di Tobruch, veniva assegnato ai due corpi d'armata X e XXI il compito di impegnare la difesa in alcuni settori, allo scopo di favorire l'attacco risolutivo delle unità motocorazzate su altri settori.

Successivamente, in una riunione tenuta il 17 maggio a Derna dal gen. Bastico, cuj partecipavano anche il maresciallo Kesselring, il fliegerfilhrer von Waldau e l'ammiraglio tedesco Weichold, venivano definite le lince d'azione delle forze aeree e dei mezzi navali nel piano organico delle operazioni ( denominate convenzionalmente « Alfa >> ).

In essa si addiveniva alla ripartizione dei compiti e degli obiettivi fra le forze aeree tede~che e quelle italiane circa l'azione contro le basi aeree nemiche avanzate per mettr.re fuori causa il maggior numero possibile di velivolì da caccia avversari e per l'esecuzione dell'interdi zione sulle linee di ritirata nemica da Ain cl Gazala verso est, nonchè contro le forze nemiche provenienti da est verso la linea Tobruch - El Adem.

Venivano così precisati i rinforzi aerei che il Comando Supremo avrebbe concessi, sempre limitatamente fino al 20 giugno:

Aeronautica tedesca:

- un gruppo e mezzo di Stukas;

- un gruppo di caccia;

- un gruppo di Me 109;

- un reparto contraer ei;

- un reparto paracadutisti

Aeronautica italiana:

- uno i.tormo Macchi 202;

- uno stormo Cr. 42 bombe alari (1):

(1) La dcnominazionc- alare derivava dal fatto c he le bombe erano cÒllocate

- uno stormo (un gruppo Cr. 42 e un gruppo Stukas) eventualmente.

I rinforzi aerei italiani erano messi a disposizione del comando della V squadra aerea (gen. Marchesi) da cui dipendeva il comando del settore aeronautico est (gen. D'Aurelio) con sede a Dcrna che, alla data 26 maggio, comprendeva:

- due stormi C. T. (Ma . 202) su due gruppi ciascuno cd ogni gruppo su tre squadriglie, dislocate nei campi d'aviazione di Martuba, più un altro gruppo C. T. (Ma. 202) dislocato in località più avanzata;

- uno stormo C. T. (Ma. 200) anche a Martuba;

- uno stormo C. T . (Cr. 42) a Bengasi;

- uno stormo d'assalto (Cr. 42) a Derna;

- uno stormo da bombardamento (Cant. Z) a Barce;

- uno stormo aerosiluranti (S. 79) a Bengasi;

- un gruppo osservazione aerea (Ca. 311) a Barce;

- una squadriglia idrosiluranti (Cz. 501) a Bengasi;

- una !>quadriglia (Ghibli) ad Agedabia.

Per armonizzare i criteri d'impiego dell'aviazione italiana con quelli dell'aviazione germanica, veniva affidato ai Macchi 202 il compito del controllo del ciclo del campo di battaglia, mentre ai Macdù 200 ed ai Cr. 42 era devoluto il compito dell'attacco al suolo contro unità terrestri nemiche in movimento.

Ai Cr. 42 era, inoltre, devoluto il compito degli attacchi notturni sulle vie di comunicazione del nenùco.

Agli aerosiluranti, invece, era affidata la protezione dei porti e dei convogli in arrivo nel porto di Bengasi e di quelli per i riforni1:tenti costieri da Bengasi a Dema durante la battaglia.

Per quanto riguardava le forze navali, venivano messe a dispos1z1onc dell'A. C. A., per operazioni di sbarco, le seguenti unità tedesche: - nove sommergibili; - otto Ma~ di 8o tonnellate;

sotto le scmiali inferiori dcll'apparcccruo (biplano) provvisto di sistema di sgancio meccanico azionato dal pilota.

Ogni apparecchio portava 2 bombe da 50 .;- 100 kg. ciascuoa oppure grappoli di più bombe da 12 7 15 kg. ' per i bombardamenti in picchiata contro formazioni motocorazzate o contro obiettivi poco appariscenti.

- otto vedette; - nove semoventi galleggianti; - sei piroscafi veloci di piccolo tonnellaggio.

Con _queste unità si voleva realizzare uno sbarco nel golfo di .Bomba sulla costa ad est di Ain d Gazala, ossia sul rovescio delle linee nemiche in concomitanza coll ' azione frontale terrestre.

Avrebbe dovuto effettuarlo il battaglione « San Marco >1 assieme ad unità tedesche del genio, ma il comando dell'armata rinunziò alla progettata operazione di sbarco.

Alle forze navali italiane in Libia, comprendenti un gruppo antisommergibile, due sommergibili, alcune flottiglie di dragamine e 13 torpediniere, veniva affidata la protezione del traffico costiero tra Tripoli e Bengasi e fra Bengasi e Derna.

A questi accordi seguiva il 20 maggio il definitivo « ordine di armata » per l'attacco, in cui era ribadito che scopo dell'azione era di battere le forze motocorazzate avversarie nella zona di Bir Hacheim - El Adem - Acroma - Ain el Gazala e conquistare la piazza di Tobruch ( allegato n. 37).

In esso nulla era stato cambiato, rispetto a quanto già precedentemente comunicato, tranne la previsione di una eventuale variante •< Venezia » che sarebbe andata in vigore solo qualora nella giornata dell'inizio dell'attacco il nemico non avesse spostai:" verso nord le truppe corazzate dalla zona di Bir Hacheim. .

In tal caso il movimento delle masse di manovra avrebbe subìto un sensibile allargamento verso sud, in modo che la sinistra del XX C. A. (divisione 11 Trieste ») sarebbe risultata a circa 6 km . a sud di Bir Hacheim.

Schieramento delle La prolungata sosta per oltre un mése delle forze britanniche e di forze italo - tedesche sulle nuove posizioni. quelle italo- tedesche unitamente al traffico di armi e munizioni (26 maggio). che si svolg;va nelle retrovie, determinò nd . Comando inglese il convincimento che operazioni offensive in grande stde sarebbero state prossi mamente attuate dalle forze dell'Asse.

Di conseguenza, il Comando britannico, nel mese di maggio, ordinava il trasferimento di numerosi aerei dai campi d'aviazione del Delta a quelli del deserto occidentale e l'afflusso in Marmarica di reparti blindati e corazzati dislocati nella zona di Marsa Matruh.

Intensificava l'impiego di pattuglie esploranti sulla fronte e le incursioni di camionette fino nelle lontane retrovie italo - tedesche, allo scopo di disturbare in ogni modo i nostri preparativi, specie nei campi d'aviazione e nei centri logistici che. costituirono gli obiettivi preferiti per l'azione sabotatrice dei « commandos » La nostra ricognizione aereo-fotografica rilevava, in effetti, un sensibile aumento degli aerei da caccia dislocati nei campi avanzati <li Ain el Gazala, di El Adem, di Sidi Rezegh, di Gambut- (a metà strada tra Tobruch e Bardia), di Gabr el Arid e B. el Hanascia (sulla Trigh Capuzz.o).

Si poteva calcolare che in Marmarica la R. A. F. disponesse, alla data del 24 maggio, di oltre 230 apparecchi da caccia, compresi gli ultimi tipi di Hurricanes (armati di 2 cannoncini e 6 mitragliatrici) ed i potenti Kittyhawks (armati di 4 cannoncini e 2 mitragliatrici) capaci di tener fronte agli apparecchi tedeschi del tipo Me. 109. Secondo dichiarazioni di prigionieri, catturati in scontri di pattuglie, il Comando britannico aveva avuto una giusta intuizione dei disegni di Rommel e attendeva l'attacco principale lungo la direzione Bir Hacheim - Bir el Gobi; aveva perciò concentrato la massa dei suoi mezzi corazzati fra queste ·due località.

Dalla stessa fonte si apprendeva che il nemico aveva organizzato a difesa due linee: una più avanzata fra Ain el Gazala - Mteifel el Chebir e Bir Hacheim; l'altra, più arretrata, fra Tobruch-El Adem e Bir el Gobi. Nella zona antistante alla prima linea erano stati approntati vari ordini di campi minati. Ad ·ovest di Bir Hacheim erano state predisposte quattro striscie di campi minati, ciascuna profonda 50 metri, distante l'una -dall'altra 100-120 metri.

I varchi, intervallati di circa 200 metri, avevano una larghezza di 2-3 metri; ogni varco era delimitato da filo metallico. A protezione dei campi minati erano stati piazzati cannoni di medio e piccolo calibro.

Inoltre, veniva segnalato l'afflusso in Egitto <li oltre 300 carri armati americani, tipo <e Generai Grant » (da 28 .tonnellate), la maggior parte dei quali sembrava ,che fossero stati assegnati alla 1• e t divisione corazzata. Veniva pure confermato lo schieramento delle divisioni sud - africane (1 1 e 2a) fra Ain el Gazala e Tobruch con la 1 1 divisione in prima linea, m~ntre la divisione degollista risultava schierata nella zona di Bir Hacheim.

Infine, secondo informazioni di alcuni ufficiali prigionieri, il Comando britannico intendeva resistere sulla linea di Ain el Gazala--

Bir Hacheirn che era stata fortemente sistemata a difesa e contemporaneamente contrattaccare con le forze corazzate che gravitavano nc1la wna Bir Hacheim - El Adem - Bir el Gobi. Qualora la suddetta linea fosse stata travolta, l'ulteriore resistenza sarebbe stata effettuata sulla linea Tobruch- El Adem - Bir el Gobi. 1n sostanza, la difesa organizzata dai Britannici non consisteva in una linea continua, ma in un certo numero di posizioni fortificate (capisaldi), schierate in profondità e collegate tra loro da estesi campi minati. Quelle più vicine allo schieramento dei corpi d'armata italiani X e XXI erano tenute da unità di fanteria appiedate, mentre quelle più arretrate servivano non soltantq come posizioni di riserva statica, ma anche come zone attorno alle quali potevano operare i mezzi corazzati per impegnare unità similari dell'Asse che fossero riuscite ad oltrepassare le posizioni avanzate ed i campi minati. La maggior parte dei mezzi corazzati britann ici era infatti dislocata dietro il settore nord, ed il principale caposaldo era attorno ad un r.odo di piste denominato dagli Inglesi « Knightsbridge >> ad occidente di El Adem (quadrivio Trigh Capuzzo-Trigh Hacheim). La posizione di Knightsbridge era ritenuta dai Britannici la chiave di volta di tutta la ditesa di Ain el Gazala perchè, oltre a l:Ornandare tutte le piste, presentava anche il vantaggio di appoggiarsi ad un sistema di alture che dominavano il terreno antistante. Tali alture erano organizzate a capisaldi a prova di carro armato, cioè collegat i gli uni agli altri da-. estesi campi minati nei tratti di più facile percorribilità e difesi da numerose armi anticarro accuratamente mascherate e capaci di agire in un settore di tiro di 36o0 • Un'organizzazione del genere avrebbe dovuto fronteggiare qualunque attacco proveniente da ovest, da nord e da sud e contemporaneamente essere in grado di sostenere, con le sue forze corazzate, le forti posizioni di Acroma e di Bir Hacheim.

La difesa di questa posizione chiave fa· affidata alla brigata « Guardie » rinforzata con alcuni battaglioni carri, del tipo ,< Generai Grant ».

In base ad altri accertamenti, il servizio informazioni italiano segnalava intanto la presenza della IV brigata corazzata (1 divisione corazzata) con la r• divisione francese nella zona Bir Hacheim - Bir el Gobi ; la 1• divisione corazzata (II e XXII brigata) nella zona compresa fra Trigh el Abd e il Trigh Capuzzo a nord- ovest di Bi.r Hacheirn e la 5• divisione indiana in trasferimento dalla zona di Sollum a quella di T ob ruch .

Il comando dell'A. C. A . riteneva invece schierata la 1 divisione corazzata da Bir Tengèder fino a El Adem e perciò non in grado di poter riunire in tempo tutte le forze per far fronte ad un attacco improvviso; errore ancor più grave era la valutazione che faceva della 1 4 divisione corazzata in quanto riteneva che la massa delle sue forze fosse dislocata a riposo nella zona Gambut- Bardia ed escludeva, altresì, che la 5• divisione indiana potesse schierarsi in breve tempo con il grosso delle forze.

L'errata valutazione da parte del servizio informazioni tedesco della dislocazione delle forze avversarie doveva portare le forze italotedesche a sostenere, fin dai primi giorni dell'attacco, accaniti combattimentj contro unità nemiche ritenute dislocate in zone più arretrate.

Pertanto, secondo il servizio informazioni italiano, la presunta situazione delle forze terrestri nemiche, alla data del 26 maggio, poteva così riassumersi ( schizzo n. 12 ):

Comando 8" armata (gen. Ritchie) a B. el Hamza:

- truppe òirettamente dipendenti;

- 5• divisione indiana presumibilmente su 2 brigate (X e XXIX), trasferitasi dalla zona di Sollum a quella di Tobruch.

Comando Xiii C. A. (gen. Godwii;t -Austin) ad Acroma:

- 1• divisione sud -africana (geo. Brink), rinforzata da due battaglioni carri per fanteria (38° e 4-2°) in zona Ain el Gazala; - 50• divisio.ne inglese (gen. Ramsden), rinforzata da un battaglione carri per fanteria (44°), a sud della 1• divisione sud - africana fino al Trigh Capuzzo con la CL brigata dislocata sul caposaldo più lontano a Sidi Muftah;

- 2• divisione sud - afric.ana (gen. Pierre de Villiers), rinforzata da un battaglione carri per fanteria (VIII) e dal 6° gruppo esplorante sud - africano, nella piazza di Tobruch.

Comando XXX C. A. (gen. Norrie) ad El Adem: - 1 divisione corazzata (gen. Lumsden) (IV brigata), 1• divisione « Francia Libera >l (gen. De Larminat) e III brigata motorizzata indiana in zona Bir Hacheim - Bir el Gobi - B. el Hamat; -'- gruppo sostegno 1 divisione corazzata rinforzato da due gruppi esploranti (4° sud- africano e « King's Dragoon's Guards ») e da elementi corazzati e di artiglieria, nella zona Blat - Bir Hacheim - Cheima - Gueret el Habib;

- 1• divisione cora?..zata (gcn. Gott) (II e XXII brigata coraz. zata) con il gruppo esplorante « The Royal », nella zona compresa tra il Trigh cl Abd e il Trigh Capuzzo, delimitata ad est dalla pista El Adem - Bir cl Gobi, ad ovest della pista Bir cl Tamar- Bir Hacheim;

--c gruppo sostegno 1• divisione corazzata (CCI «Guardie») ed il gruppo esplorante 12° Lancers nella zona ad occidente di El Adem.

A queste forze bisognava aggiungere quelle della 2• . divisione <' Francia L ibera>• in afflu~ dalla Siria e presunùb~mente dislocate nella zona di Bardia, nonchè le truppe delle « Oasi », comprendenti gruppi per esplorazione desertica a grande distanza ed altre unità meccanizzate che avevano le loro basi dj rifornimento a Siwa, Giarabub, Cufra e M::irsa Matruh.

Complessivamente, le fòrze <lell'8• armata tra Cirenaica e~ Egitto occidentale erano valutate a t:irca 55 battaglioni. di fanteria, 300 autoblindo, 650 carri armati e un migliaio di aerei.

In contrapposto a tale si.tùazione, alla data del 26 maggio, lo schieramento delle forze italo - tedesche era il seguente: - ad El Cherima: comando A. C. A. (gen. Rommel) ;

- dal mare a Sidi Breghitc: XXI C. A. (gen. Navarrini) rinforzato da un battaglione carri tedesco (nell'ordine, dal nord: XV brigata fucilieri della CJ<l tedesca, divisione « Sabratha >1 , divisione ((Trento»);

- da Sidi Breghisc a Garet Marien: X C. A. (gcn. Gioda) rinforzato da un battaglione carri e un reparto esplorante tedeschi, con le divisioni « Brescia » e « Pavia »;

- da Garet Marun alla pista -per Segnali: XX C. A. (generale Baldassarr e) con la divisione motorizzata « Trieste » e la divisione corazzata (< Ariete »;

- a sud, fino a Garet d Asida: 2/ 3 della 90• divisione motorizzata tedesca, rinforzata dal 288° reparto speciale e dal raggruppamento Marks;

- da Gabr d Akima ad El Cherima: il C. T. A. (gen. Crouwell) con le divisioni corazzate 15" e 21• e con i reparti esploranti 3°, 330 e 58oo.

Complessivamente, le forze italo - tedesche ammontavano a 50 battaglioni di fanteria di cui 31 italiani, 535 carri armati di cui 240 italiani, a 148 autoblinde di cui 8o italiane ed a circa 'JOO aerei.

Con queste forze, benchè inferiori a quelle avversarie, il generale Rommel nutriva piena fiducia nell'esito vittorioso delle operazioni. Egli partiva dal presupposto che, se nel precedente inverno, con disponibilità di carri molto inferiore a quella del nemico, l'armata corazzata <1 Afrika >> aveva riconquistato la Cirenaica, ora che la proporzione di carri dei due avversari era quasi alla pari avrebbe potuto ottenere risultati assai più sensibili, dato anche il notevole rinforzo di apparecchi da bombardamento e da caccia inviati in Libia dal Comando Supremo italiano, in previsione della ripresa controffensiva.

Prima fase della battaglia di Aio el Gazala ed arretramento delle forze corazzate britanniche (26 - 29 maggio).

Il -:ro maggio, il gen. Rommel emanava un ordine del giorno all'armata in cui manifestava la decisa volontà di annientare le forze avversarie con la ripresa della controffensiva (allegato n. 38 ).

Alle ore 14 dello stesso giorno aveva inizio l'azione, precedu ta da violenti bombardamenti aerei su i campi d'aviazione di Acroma -El Adem - Tobruch, Gambut, Gasr el Arid e su concentramenti di truppe corazzate nemiche.

Il X e XXI C. A. raggiungevano gli obiettivi della giornata s,-:nza incontrare resistenza e verso l'imbrunire si attestavano sul meridiano di Alem Hamra ( q. 208) ( schizzo n. 1 3).

Il XX C. A . , il C. T. A. e la <)Oa divisione leggera tedesca raggi ungevano anche essi verso sera la base di partenza ( zona A) per l'azione da iniziare alle ore 21.

La reazione nemica si limitava a deboli tiri di artiglieria, mentre su tutta la fronte gli elementi esploranti nemici ripiegavano sulla linea Ain el Gazala - Mteifel el Chebir - Bir Hacheim se,nza impegnarsi in combattimento.

Alle ore 18,30 veniva trasmessa dal comando dell'A. C . A. la parola convenzionale «Venezia», in base alla quale il movimento notturno delle unità motocorazzate italo - tedesche verso la :wna •< B » doveva effettuarsi passando a sud di Bir Hacheim.

In conseguenza di ciò, la 90A divisione tedesca, il C. T. A. ed il XX C. A., durante la marcia notturna, furono costretti ad allungare il percorso spostandosi verso destra, sempre tenendosi reciprocamente

collegati. Anche la divisione (< Ariete » serrò a destra per tenere il contatto con la 21• divisione tedesca; invece la divisione « Trieste », che marciava sulla sinistra dell' « Ariete », non si spostò 5ufficientemente a sud ed alle 2 d1 notte perdeva ogni collegamento con l'" Ariete » e con il coman<lo del XX C . A .

Il giorno suc cessivo, 27 maggio, il fuoco dell'artiglieria nemica, un itamente alla presenza di campi minati, costituiva un ostacolo più duro per il X e XXI C . A . che tuttavia potevano proseguire nell 'avanzata.

Il XXI C. A. raggiungeva, nel tardo pomeriggio, solo parzialmente gli obiettivi della giornata, attestandosi all'incirca sul meridiano di Sidi Embarech, mentre il X C. A. si portava con elementi della «Pavia » nei pressi di Mteifd el Cheb ir.

· Nella manovra aggirante dell'ala sud avversaria, il XX C. A. (con la sola divisione « Ariete ll) e il C. T. A. estendevano molto a sud il loro movimento, perchè lo schieramento nemico in zona Bir Haèheim era risulta-to più am1;>io e robusto del previsto.

Verso le ore 6,30 del 27 gennaio, la divisione « Ariete » e la 21 divisione corazzata tedesca attaccavano le posizioni di Rugbet el Atasc (a sud di Bir Hacheim) tenute dalla III brigata motorizzata indiana. L'attacco si effettuò piuttosto sfasato nel tempo, in quanto la 21• corazzata tedesca, essendo rimasta più indietro della divisione « Ariete i>, giungeva con ritardo avanti alle posizioni avversarie. Sull 'tc Ariete» quindi si concentrava la forte reazione della difesa, che k infliggeva rilevanti perdite.

Con l'entrata in azione della 21 divisione corazzata tedesca le posizioni avversarie crollavano rapidamente e la III brigata motorizzata indiana veniva sommersa . Subito dopo la divisione « Ariete » iniziava il movimento verso il nord per portarsi nella zona C, ma alle ore 18, giunta a sud di Bir el Hamat, era obbligata a sostare per l a presenza di campi minati e per l'intenso fuoco dell 'artigl ieria avversaria.

Intanto, la divisione « Trieste », avendo perduto il collegamento con il suo comando di corpo d'armata, continuava il movimento secondo il previsto itinerario del piano iniziale e il mattino del 27 genna io veniva a trovarsi completamente isolata nella zona di Bir Belafarit (nord di Bir Hacheim), ove subiva forti perdite di uomini f' mezz i nell'urto contro forze corazzate avversarie che ne impedivano il movimento verso il nord. ·

In tal modo, alla sera del 27 gennaio, nessuna unità dd XX C .. A. riusciva a raggiungere la zona C.

Il C. T. A., dopo vivaci scontri, oltrepassava nelle ore antimeridiane il Trigh Capuzzo, ma nel pomeriggio, per la forte reazione dell ' artiglieria nemica e per essersi venuto a trovare completamente distaccato dal XX C. A., era costretto a ripkgare lievemente.

Anche la 90• divisione tedesca, dopo aver raggiunto El Adem, veniva attaccata da forze corazzate inglesi e costretta a ripiegare verso sud, lasciando presso il Trigh Capuzzo, a Bir Lefà, il raggruppamento Marks. Si constatò così chiaramente come essa non fosse in grado di assolvere la doppia funzione di sicurezza dell'ala destra e di estremo anello della massa di accerchiamento.

Dal complesso delle operazioni della giornata si erano intraviste una volontà e una possibilità di resistenza del nemico molto più energiche delle previsioni. Infatti:

- a cavallo della Balbia, la 1• divisione sud - africana aveva opposto tenace resistenza alla pressione esercitata dalla XV brigata tedesca, mascherando con largo impiego di fumogeni l'accorrere dei rinforzi;

- lungo il Trigh Capuzzo, il nemico aveva fatto ripiegare i propri elementi esploranti, lasciando prigionieri e reagendo poi con violenti tiri di artiglieria durante il forzamento dei campi minati effettuato dalle truppe del X C. A. nella zona di Gabr el Abid a nord - ovest di Mteifel . el Chebir;

- nella zona sud di Bir J-{acheim, l'avversario aveva reagito con le forze mot<;><:orazzate della III brigata indiana, dando luogo ad una battaglia di carri; forti . nuclei nemici permanevano ancora a Bir Hacheim e fra Mteifel el Chebir e Bir Belafarit, protetti da densi campi minati . Ad El Adem elementi della 1• divisione corazzata e la IV brigata (1 divisione corazzata) avevano attaccato violentemente la 90.. divisione .tedesca, obbligandola a ripiegare verso sud.

La resistenza divenne più accanita il 28 maggio e si può affermare che la sorpresa su cui era in gran parte basato l'ardito piano del gen. Rommel era venuta a mancare: il nemico aveva ostacolato il movimento avvolgente attaccando le forze del XX C. A . in zona Bir Hachcim e Bir Belafarit, dando tempo al!e sue forze motocorazzate di ripiegare verso est e nord - est.

Con tale ripiegamento, veniva a fallire una delle basi su cui era imperniata la manovra dell ' A. C. A., tendente alla battaglia di an-

nientamento prevista sulle posizioni di Ain e1 Gazala (dove rimanevano invece soltanto la 1• divisione sud - africana e la 50• divisione inglese) e cioè l'accerchiamento della massa delle forze corazzate nemiche.

Al mattino del 28 maggio, il comando A. C. A., preoccupato di ristabilire una linea di comunicazione mediante congiunzione del X col XX C. A., sollecitava quest'ultimo a portarsi nella zona Sghifet es Sidra, ordinava al X C. A. di attaccare in direzione di Mteifel el Chebir e disponeva che il C. T. A. estendesse la sua ala destra verso Acroma per continuare a svolgere la preordinata manovra avvolgente.

L'« Ariete»,. quindi, alle ore II del 28 maggio, qalla zona di Bir el Hamat, iniziava il movimento verso nord e dopo un vittorioso :ombattimento contro forze corazzate avversarie, si attestava verso le ore 15 a q. 129 di Sghifet es Sidra.. Prendeva subito contatto con elementi esploranti del C. T. A. dislocato nella zona fra Eluet et Tamar ed El Rigel, con la 21• divisione corazzata a nord - est, la 15• divisione corazzata a sud - est ed elementi esploranti verso Acroma ad est ed ovest di detta località.

La « Trieste 1>, a sua volta, dopo aver respinto un attacco di carri armati a nord di B. Belafarit, si portava a sud del Trigh el Abd prendendo contatto col gruppo autoblindo della divisione « Ariete ».

La ()O• divisione tedesca sotto la pressione di forze preponderanti veniva ritirata e riunita a sud del crocicchio Trigh Capuzzo - Trigh Hacheim, mentre la 15• divisione corazzata alle ore 16 attaccava ed investiva Acroma.

In .tal modo riusciva al gen. Rommel di riunire la sua massa corazzata che, nella giornata del 27 maggio, si era presentata frazionata ai contrattacchi del nemico, il che aveva causato il ripiegamento della ()O• divisione e indebolito l'azione del C. T. A., venuto a ' trovarsi completamente distaccato dal XX e. A.

Alla sera del 28 maggio, il X C. A. dopo duri combattimenti riusciva con alcuni elementi esploranti a prendere contatto, a metà strada fra la rotonda di Mteifel el Chebir e Bir Tamar, col XX C. A., mentre il XXI C. A. non riusciva a raggiungere l'obiettivo assegnatogli di Bir el Belabat, per la tenace resistenza opposta dalla 1~ divisione sud - africana ( schizzo n. 1 3).

Intanto, cominciava a delinearsi per il C . T. A. una crisi di alimentazione, che poteva essere risolta soltanto dopo aver ristabilita

una linea di comwiicazione attraverso la quale i rifornimenti avrebbero dovuto essere assicurati ad ogni costo.

Il gcn. Rommel ordinava quindi, per il 29 maggio , la prosecuzione dell'attacco del X C. A. fino al congiungimento completo col XX C. A. e sollecitava la divisione « Trieste >> a raggiungere al più presto la divisione t< Ariete :., .

. Nella mattinata del 29 maggio il X C. A. continuò la rimozione dei vasti campi minati ad oriente di Mtcifel el Chcbir, respingendo attacchi di carri armati. Il XX] C. A. venne investito da un forte attacco nemico lungo la pista Carrnusettes Rcgem - Gabr er Regem che lo costrinse a ripiegare nel settore centrale con forti perdite per per la divisione « Sabratha >>. , Alle ore 12, a causa delle gravi difficoltà incontrate dal X C. A. nel movimento in avanti e in seguito alla forte pressione esercitata dal nemico sul fronte del XXI C. A., i due corpi d'armata ricevettero l'ordine di sistemarsi a difesa sulle posizioni raggiunte e cioè il X C. A. nella zona tra Eluet el Usccica e Mteifel el Chebir, a cavallo del Trigh Capuzzo - Trigh cl Abd, e il XXI C. A. sulla linea km ~ 100 della Balbia -q. 166 ( 5 km. ad ovest di Gabr er Regem)- lfa en Naghia - Gabr cl Ahidi).

La «Trieste», avendo incontrata forte resistenza nd movimento verso nord - est. presso Got cl Ualcb, ricevette l'ordine di sostare anche essa, lronteggiando le forze nemiche.

La divisione << Ariete: », nelle sue posizioni di Sghifct es Sidra cci a cavallo del Trigh Capuzzo, dovette sostenere aspri combattimenti con.tro la XXII brigata corazzata inglese. Alla sera il suo schieramento risultava con fronte est nord - est, con la massa dei carri a sud del Trigh Capuzzo in zona q. 176 e coi battaglioni bersaglieri a nord del Trigh in zona Sghifet es Sidra.

Era collegata a destra con la 90• divisione .che frattanto si era schierata a nord di Bir cl Hamat.

Il C. T. A. e precisamente la 15• divisione corazzata aveva concorso, attaccando da nord a sud e cioè cadendo sul fianco destro del nemico, a respingere l'attacco delle unità corazzate nemiche pronunziatosi a cavallo del Trigh Capuzzo contro lo schieramento della divisione « Ariete n.

Dal complesso delle azioni svolte in queste giornate, si era ottenuto la definitiva conferma dell'entità delle forze nemiche schierate in Marmarica, e cioè :

a) Divisioni di fanteria:

- 1• divisione sud-africana: in prima schiera sulla linea Ain el Gazala con una brigata della 2• divisione sud - africana, in seconda schiera:

- so• divisione inglese: in prima schiera nel settore centrale (prolungamento della linea di Ain el Gazala) con la CL brigata a Got cl Ualeb;

- divisione degollista e brigata di formazione, cost1tu1ta con i battaglioni dei gruppi sostegno delle due divisioni corazzate: (< nel sud » (Bir Hacheim dove si trovavano anche i resti della III brigata indiana);

- CCI brigata « Guardie » : schierata nella posizione di Knightsbridge;

- 2• divisione sud- africana: in Tobruch;

- 5• divisione indiana: nel triangolo Bardia - Halfaya -Capuzzo oppure, presumibilmente, entro la piazza di Tobruch.

b) Unità corazzate:

I brigata corazzata dell'esercito: a tergo della fronte nord della linea Ain el Gazala;

- 1• divisione corazzata con le brigate II e XXII al completo: ad occidente di El Adem, a cavallo del Trigh Capuzzo;

- 1 divisione corazzata con due brigate e 1'11° Ussari: a nord della direttrice Bir Hacheim - Bir cl Gobi. ·

Complessivamente gli Inglesi disponevano ancora di 6oo carri armati efficienti (500 delle due divisioni corazzate, 100 delks I brigata corazzata) e 150 in corso di riparazione: massa appena di poco inferiore numericamente a quella impiegata nella battaglia della Marmarica dello scorso novembre, ma avvantaggiata dall'inclusiòne di forti aliquote di carri americani « Generai Grant », che durante il combattimento si mantenevano in posizione arretrata e funzionavano come artiglierie semoventi.

Con parte di queste forze il nemico sferrava, il 29 maggio, vioalc nti contrattacchi con mezzi motocorazzati e fanterie, sostenuti Ja vivaci azioni di artiglieria.

Sul fronte a sud di Ain el Gazala la so• divisione inglese continuava ad opporre tenace resistenza dietro i vasti campi minati, .impedendo alle truppe del X C . A. il forzamento degli sbarramenti.

Nella zona di C,ot d Ualeb, i reparti nemici, ormai isolati, si opponevano con contrattacchi all'avanzata della divisione « Trieste». Nel triangolo Bir el Hamat - Acroma - El Adem, il nemico attaccava con mezzi blindati e corazzati, mentre lungo il Trigh Capuzzo impiegava, con esito negativo, ingenti forze corazzate contro forze similari dell'Asse.

Alla sera del 29 maggio, il comando A. C. A. impartiva ordini per_ attaccare l'indomani, con la massa delle sue forze corazzate, il tergo delle posizioni di Ain el Gazala.

Considerazioni di carattere logistico ( deficienze di munizioni e di carburanti) consigliarono però, in un secondo tempo, il gen. Rommel a sospendere le disposizioni per l'attacco generale delle unità corazzate contro il tergo della linea avversaria da Ain el Gazala a sud e fu deciso di sgan ciarsi dal nemico, assumendo atteggiamento difensivo fino al superamento della crisi dei rifornimenti.

Sicchè nella notte sul 30 maggio, dopo 3 giorni di aspri combattimenti, non essendo riuscito a raggiungere la Balbia ed avendo ormai esaurite le scorte al seguito, il gen. Rommel, allo scopo di ristabilire al più presto un corridoio di alimentazione, spostava le proprie forze corazzate verso occidente lungo il Trigh Capuzzo, per congiungersi con il X C. A. nei pressi d i Mteifel el Chebir in modo da aprirsi il varco per i rifornimenti.

Di conseguenza, mentre l ' « Ariete » e la << Trieste >J rimanevano sulle loro posizioni, rispettivamente nella zona d ' incrocio Bir Hacheim -Trigh Capuzzo ed a Got el Ualeb, il C. T. A. ripiegava a cavallo del Trigh Capuzzo portandosi ad ove st del XX C. A. e fino a contatto col X C. A. e la 90• divisione si portava in zon:i Got e! Aslagh ( schizzo n. 14 ).

11 nuovo schieramento rinserrava così in una « sacca » la CL brigata (50" divisione inglese) dislocata nella zona di Got el Ualeb.

In questa prima fase della battaglia, svolta tra il 26 e il 29 maggio, caratterizzata dal deciso atteggiamento offensivo delle forze italo - tedesche, venivano distrutti o catturati 310 tra carri armati, autoblindo e mezzi corazzati, 53 cannoni, 200 automezzi e fatti 2.000 prigionieri tra cui il comandante della VII brigata fu cilieri (1) e

(1) Da un documento rinvenuto nel bagaglio personale del colonnello brigadiere comandante della VII brigata fucilieri, catturato a § Ud di Bir Hacheim, risultava che l'attacco italo-tedesco era atteso. Il Comando inglese aveva analoghe inte nzioni offensive che miravan o alla conquista della Cirenaica.

l'ammiraglio inglese di squadra sir Cowan. Anche le nostre perdite erano state piuttosto forti e potevano considerarsi circa la metà di quelle subìte dal nemico.

11 gen. Crouwell, comandante del C. T. A. , al quale era stato devoluto dai gen. Rommel il coordina.mento dell'azione dei C A. X e XXI , ndl'effett.uare il 29 maggio una ricognizione aerea sulle linee nemiche era precipitato con il suo apparecc hio cd era stato fatto prigioniero.

Il Comando Superiore A. S. ordinava che il gen. Crouwell fosse sostituito dal gcn. Navarrini che tuttavia avrebbe dovuto conservare il comando del XXI C. A In dfetti però il maresciallo Kessclring si assunse il compito di coordinare l'azione del X e XXI C . A . che, in data 1 ° giugno, rientravano alle dirette dipendenze del generale Rommel.

Seconda fase della battaglia e cadu ta di Bir Hacbeim (30 maggio-li giugno ).

Se al gen. Rommel aveva errato nella valutazione dello schieramento nemico per la progettata manovra di accerchiamento, errore non meno grave commetteva il Comando inglese nell'interpretazione del significato del parziale ripiegamento delle forze italo - tedesche. Esso credette, infatti, di avere inflitto all'avversario un tale logoramento, da potere sferrare un deciso contrattacco, tanto contro le unità avanzate, quanto contro le vie di comunicazioni delle forze dell ' Asse, per imped ire all'A. C. A. l'alimentazione della battaglia.

E .rru:ntre dall'inizio della battaglia, pur opponendosi con azioni anche violente alravanzata delle colonne italo - tedesche, aveva e\litato di ingaggiare combatùmenti risolutivi, ora il nemico, rilevato il movimento del C. T . A. tendenle ad assumere uno schieramento più raccolto verso ovest, decise d1 r iprendere l'iniziativa delle operazioni e diede senz'altro sviluppo ad una serie di attacchi, durante la

Inoltre, altri ufficiali priJ.\'Ìonicri, catturati a sud di Bir Hacheim confermavano le intenzioni ollensive <ld Comando britannico, precisando che l'attacco inglese avrebbe dovuto avvenire il 1° luglio, epoca in cui sarebbero stati impiegabili, in aggiunta alle · forze già note dislocate in Marmarica , la 10• d ivisione coraz zata della Siria e le divisioni palacche in corso di ricostituz ione con i conringenù provenienti dalla Russia.

giornata del 30 maggio, contro le unità del XX C . A. raccolte tra Trigh Capuzzo e. Trigh el Ab<l.

Ma la divisione « Trieste )) , che dalla rotonda di Got el Ualeb concorreva ad accerchiare le forze nemiche rinchiuse nella sacca, respingeva nelle ore antimeridiane un attacco nemico condotto con forz~ corazzate, mentre la divisione « Ariete >> rintuzzava con ferma decisione (tanto che le sue artiglierie distruggevano una cinquantina di carri nemici) due attacchi sferrati contro il suo schieramento, uno il mattino e uno nel pomeriggio.

Questi attacchi lasciavano supporre di essere il preludio di una azione più ampia che il comando dell'A. C. A . decideva di attendere in posto, ritenendo di poter arrecare dure perdite al nemico, specie in mezzi corazzati, con l'impiego a massa delle artiglierie (1) comprese quelle di armata (cannoni da 170 e mortai da 210) senza troppo esporre i propri mezzi corazzati.

Al X C. A. riusciva intanto, aprendo altri varchi nei campi minati a cavallo del Trigh Capuzzo, di prendere contatto col C. T. A. e quindi la crisi dei rifornimenti, pur ancora nella fase acuta, poteva essere considerata in via di risoluzione.

Tuttavia il JI maggio non ebbe luogo il previsto attacco in forze del nemico, che si limitò a puntate di camionette e mezzi blindati sulla linea di Ain el Gazala ed a un tentativo, attraverso il varco di Bir Belafarit, di ricongiungersi con le forze di Got el Ualeb. Fallito questo tentativo, !'azione fu diretta,.contro i varchi di alim·entazione ed il nemico riusci a chiudere quello aperto dal X C. A. lungo il Trigh Capuzzo, catturando una colonna di rifornimento dcli'<< Ariete » composta di 31 autocarri. Contro queste velleità di iniziativa

(1) Le artiglierie divisionali, dotate d i munizionamento perforante, erano state messe in cond izioni di erlettuarc tiro anticarro, ricorrendo ai procedimenti del tiro navale o contraereo, anzichè agli ordinari metodi della preparazione del tiro, comunque lenti ed inefficaci di fronte alla mooilità del particolare bersaglio (carro armato). I materiali organizzati per il tiro contraereo (cannoni italiani 75 /46, 90/53 e cannoni tedeschi 88 e 75/50 Skoda) si dimostrarono particolarmente idonei per il tiro anticarro. Muniti di centrale di tiro principale ed ausiliaria furono impiegati a massa ed a puntamento centralizzato alle maggiori distanze (oltre i 1500 metri); a puntamento diretto, per pezzo, alle minori distanze .( 1000--1500 metri).

Con questa organizzazione, le divisioni pctevano dispcrre (oltre alle armi controcarro in proprio: . cannoni da 65, da 47 e da 20), anche di cannoni anticarro di cal ibro sufficiente per aver ragione dei carri pesanti (tipa << Generale Grant ») impiegati dal nemico.

del nemico, reagiva il comando ddl'A. C. A., il quale, adeguandosi pro ntamente alla situazione, decideva di impiegare parte delle forze per eli m inare la sacca di Got el Ualeb e di bloccare il presidio di BirHach eim allo scopo di assicurare le comunicazioni con le basi logistich e dell'armata; prescriveva al rimanente delle forze di conservare un momentaneo atteggiamento difensivo inteso a ridurre, col fuoco de lle artiglierie, il potenziale nemico in carri armati. Ottenuta una r iduzione di efficienza delle forze avversarie, si sarebbe tomat-i all'origin ario piano offensivo.

A ll 'annientamento della CL brigata inglese, schierata a Got el Ualeb, parteciparono, il giorno dopo 1 ° giugno, la « Trieste», la 15• e la 90• divisione· tedesca L'azione condotta con violenza e decisione portò alla cattura di 3.000 prigionieri e alla distruzione di oltre 100 carri armati. Con la caduta di questa forte posizione, che comprendeva anche l'altura di Sidi Muftah, si venne a costituire un varco ampio diversi chilometri, attraverso il quale furono avviati i rifornimenti più urgenti di carburante e viveri .

Subito dopo le divisioni «Trieste>> e 90• tedesca ricevevano l'ordine di muovere verso Bir Hacheim, mentre la divisione (( Ariete » e il C. T. A. avrebbero dovuto impegnare le forze antistanti con azione dimostrativa. ·

L'organizzazione a difesa di Bir Hacheim si rivelava più forte del previsto, sì da indurre il comando A. C. A. a ritardare l'attacco fino a che un'adeguata preparazione di fuoco di artiglieria e di aerei non ne avessero diminuita l'efficienza.

In definitiva, nel corso della giornata del 1° giugno, l\niziativa delle operazioni rimaneva alle forze italo - tedesche, che avevano conseguito notevoli risultati con l'eliminazione della sacca di Got e! Ualeb ed erano riuscite a rastrellare le infiltrazioni degli elementi celeri avversari nel varco di circa 6 km. esistente fra i C. A. X e XXI.

A p rotezione di esso il comando dell'A. C. A. dislocava all'e~ strema sinistra del X C. A. un reparto esplor ante tedesco ed in posizione arretrata il battaglione « San Marco n, come pure inviav:1 in zona Mteifel el Chebir un altro reparto esplorante, per proteggere le nostre colonne di rifornimento in via di afflu~so dai centri logistici ava nzati. Allo stesso scopo, anche il Comando Superiore A. S. faceva affluire in linea, a tergo dello schieramento del XXI C. A ., un battaglione del 40° fa11teria ed il I V battaglione granatieri controcarri, tra t ti da l settore di Agedabia.

Il mattino successivo, 2 giugno, la divisione « Trieste » e la 90' tedesca, alle quali erano stati aggiunti i reparti esploranti 3°, 3 3° e 58o0 , iniziavano l'avvicinam ento alla ridotta di Bir Hacheim dopo averla sottoposta ad intenso tiro d'artiglieria.

In serata la divisione « Trieste >> e le unità tedesche accerchiavano il presidio nemico che aveva rifiutato la resa ed aveva trattenu to prigioniero l ' ufficiale italiano inviato come parlamentare.

Contemporaneamente all'investimento di Bir Hacheim, era stata sviluppata l'azione dimostrativa còn unità corazzate della divisione " Ariete » e del C. T. A. , spinte verso Eluet et Tamar, A croma, El Adem. Essa aveva raggiunto lo scopo prefisso, attirando la IV brigata corazzata (della 'f divisione corazzata inglese) che aveva attaccato sulla sinistra della divisione << Ariete » e sulla destra del C. T. A. Il nemico era stato respinto dal fuoco d ' artiglieria sul fròntc del}'« Ariete » e dal fuoco e dal contrattacco sul fronte del C. T. A ., perdendo nume.rosi carri, Diretthe del Comando Supremo (2 giugno 1942).

In base alle not1z1e ricevute sullo sviluppo delle operazioni, il Comando Supremo il giorno 2 giugno, mentre approvava lo schieramento che assicurava la via per i rifornimenti, impartiva al Comando Superiore le seguenti direttive ( allegato n. 39) per l'ulteriore sviluppo della battaglia: - attaccare di fianco e da tergo Ja posizione di Ain el Gazala; - conseguito il successo, sfruttare la probabile situazione favorevole.

Il gen. Bastico, sentito il parere del gen. Rommel, in data 5 giugno rispondeva concordando col punto di vista del Comando Supremo t: soggiungeva che l'azione contro il fronte avversario di Ain el Gazala sarebbe stata iniziata subito dopo la caduta di Bir Hacheim . Il Comando Supremo in data 6 giugno ( allegato n 40), mentre si compiaceva col Comando Superiore per l'identità di valutazione e di intendimento, richiamava l'atte~ione del gen. Bastico sul fatto che la caduta di Bir Hacheim avrebbe potuto anche fornire occasione favorevole per dare un severo colpo alle forze mobili avversarie. Aggiungeva però che l'azione contro Bir Hacheim non doveva prolungarsi troppo nel tempo, per non paralizzare l'azione

principale contro il fronte di Ain cl Gazala e non raggiungere quei limiti di tempo e di logoramento ai quali il nemico aveva tutta la conven ienza di portarci.

Contrattacco britanni- Dopo il 2 giugno le forze italo - tedesche· co ( 5 - 9 giug no ). dei fronti di Ain cl Gazala e Trigh Capuzzo continuarono a mantenere atteggiamento difen sivo, in attesa della caduta di Bir H acheim. In questa zona il nemico reagiva alla pressione italo - tedesca, con azioni di pattuglie meccanizzate della VII brigata motorizzata (1 divisione corazzata) intese a disturbare a distanza i movimenti delle truppe e con resisten za in posto, mentre una relativa calma si verificava nei settori settentrionale e centrale della fronte, interrotta saltuari amente da puntate di carri armati e da azioni di artiglieria da ambo le parti.

Il gen. Rommel, prima di intraprendere ogni altra azione offensiva, intendeva portare a termine l'operazione su Bir Hachcim e nel frattempo provvedeva a raccogliere le sue forze corazzate, facendo ripiegare il 4 giugno la divisione « Ariete ,, sulla linea di Got cl Aslagh - quota 1 J6 - est di Bir cl T amar, in modo da portarla a più stretto contatto con il C. T. A. schierato a cava liere del Trigh Capuzzo, con la 21• divisione a nord e la 15• divisione a sud.

Per effetto di questo ripiegam~n to il Comando inglese, convi nto d1 trovare in cri si lo schieramento italo- tedesco, attaccava r ipetutamente il 5 giugno con le sue forze corazzate, tentando anche di sfondare nel punto di giunzione tra il X e XXI C. A Gli attacchi si susseguirono, sia al nord che al centro, e sfociarono tutti in quella battagl ia di logoramento d esiderata dal gcn. Rommel che, mediante lo schieramento di artiglierie e di carri armati interrati, ottenne il risult ato di logorare i mezzi corazzati attaccant i senza impegnare i propri, che furono invece preservati per il contrattacco decisivo .

Preceduta da intensa preparazione di artiglieria, l'azione nem ica si sviluppò all'alba del 5 giugno sulle fronti dei corpi d'armata X e XXI con la 50' divisione appoggiata dalla XXII brigéita carri e !>Ul Trigh Capuzzo con le brigate indiane IX e X (s" divisione) rinforzate dalla XX I brigata (10" division e indiana) e da quattro reggimenti dt artigl ieria . I Britannici riuscirono a sfondare nel tratto di Gabr el Abidi (estrema sinistra del X C . A .) sopraffacendo alcuni capisaldi d ell a divisione « Brescia >J (III/ 20°). Se il nemico avesse in

questo tratto a,limentato lo sforzo in profondità avrebbe forse avuto buone possibilità per intercettare la linea dei rifornimenti ddl'A. C. A. e compromettere così ]'intero schieramento delle forze italo- tedesche. In.vece, si ostinò contro i rimanenti obiettivi, dando così il tempo al C:Omando Superiore A. S. di contenere l'attacco con l'intervento dell'aviazione e con l'impiego di artiglieria nel settore minacciato.

Contemporaneamente all'azione nel settore nord, un violento attacco veniva sferrato anche sul Trigh Capuzzo contro la 21• divisione tedesca e contro la divisione « Ariete», senza però conseguire alcun successo.

Alle ore 17 del 5 giugno, avuta la sensazione di aver logorato molti mezzi nemici, ii gen. Rommel ordinava di contrattaccare la massa nemica a cavallo del Trigh Capuzzo (da nord a sud: II e XXII brigata corazzata, CCI brigata <e Guardie ll, 2° battaglione K. R. R. C.) con: - la 21• divisione corazzata tedesca a nord del Trigh Capuzzo, con compito di sicurezza del fianco sinistro e di avvolgimento delle forze a vve.rsarie da nord ;

- l'(( Ariete » al centro, con azione frontale tendente a raggiungere la zona d'incrocio Trigh Bir Hacheim -Trigh Capuzzo; - la 15• divisione corazzata tedesca, a sud, con azione su Bir Bellefaa (a sud del Trigh Capuzzo) alle spalle dello schieramento avversario. All'estrema destra concorreva anche una colonna leggera fornita di molta artiglieria contraerea.

Il contrattacco italo - tedesco si iniziò e si svolse regolarmente; la 21" divisione non riuscì ad avanzare perchè minacciata sul fianco da forze corazzate nemiche. Al calar della notte l'attacco fu sospeso per essere ripreso il giorno successivo.

Nella notte sul 6 giugno, un piccolo distaccamento tedescò (gruppo Wolz) formato dal reparto comando dell'armata corazzata, un gruppo da 88, 1 compagnia controcarri ed alcuni elementi esploranti, sotto il comando personale del gen. Rommel, si portava alle spalle del nemico sul Trigh Capuzzo, circa 15 km. ad est della posizione di Knightsbridge, provocando sorpresa e confusione nelle retrovie nemiche, mentre alle ore 4,30 del 6 giugno veniva ripresa la manovra di aggiramento a largo raggio:

- dalla 21• divisione corazzata, a nord del Trigh Capuzzo, con direttrice d'attacco sud ~est;

- dalla 1divisione «Ariete», al centro, con azione frontale da Bir Aslagh in direzione est;

- · daJla .15• divisione corazzata, da sud attraverso una testa di ponte costituita durante la notte al margine est dei campi minati esistenti a sud di Bir cl Hamat, verso nord-est;

- da una forte colonna, solle~itamente tratta dalle fqrze antistanti a Bir Hacheim, che si spostava da sud per cadere a tergo del nemico in direzione di Bir Bellefaa.

A mezzogiorno la manovra di' aggiramento era stata conclusa: parte della CCI brigata «Guardie))' la IX e la X brigata indiana, nonchè gran parte dell'artiglieria avversaria (circa quattro reggimenti) ed una aliquota delle forze corazzate, erano rimaste circondate.

Dopo duri combattimenti, le forze nemiche venivano in parte annientate; tuttavia la massa delle forze corazzate, favorita dalla notte e dal ritardato movimento della 21• divisione tedesca, riusciva a sottrarsi all'accerchiamento.

Nel complesso l'azione fruttava:

- circa 4.000 prigionieri, fra cui il generale comandante la X brigata della s• divisione indiana;

- 86 carri armati distrutti;

- 110 pezzi di artiglieria e diversi pezzi anticarro ed antiaerei catturati;

- 200 autocarri catturati, nonchè altro materiale bellico.

Con questo successo, il gen. Rommel segnava, indubbiamente, al suo attivo una brillante vittoria, tanto più che le perdite italo • tedesche erano state assai t:sigue.

Ma il nemico, malgrado l'insuccesso subìto, non rinunziò alle sue puntate offensive sui rimanenti settori del fronte e il 7 giugno attaccò in direzione del XXI C. A. e contro la divisione <e Ariete » all'incrocio Trigh Capuzzo- Bir cl Hamat. A nord l'azione si sviluppò particolarmente violenta in direzione di Gasr er Regem, ove i Britannici, dopo un effimero ·successo iniziale su un caposaldo della XV brigata tedesca <9o• divisione), furono costretti a ripiegare.

Reiterati attacchi da nord - est verso sud - ovest sostenuti <la carri armati, furono condotti anche sul fronte del X corpo d'armata a nord - ovest di Gabr cl Abidi, senza tangibili risultati.

A cavallo del Trigh Capuzzo il nemico tentava ancora di avanzare con le brigate corazzate II e IV, ma veniva ricacciato. Più a

sud, nel settore dcll'c, Ariete», forze corazzate avversarie che nella notte avevano occupato Bir cl Hamat, erano costrette ad abbandonare la posizione. bt.tanto nella zona di Bir Hacheim le fanterie italotedesche serravano attorno alle posizioni nemiche in attesa che venisse completato lo schieramento delle artiglierie pesanti, in corso di attuazione a sud di Got el- Hamara, per l'attacco decisivo.

Alla fine del giorno 7 si erano prodotte infiltrazioni di mezz i corazzati nemici nel noto intervallo fra il X e XXI C. A. ; el ementi celeri si erano siinti -fino nelle retrovie italo - tedesche, mentre numerosi mezzi motocorazzati risultavano dislocati nelle vicinanze di Gabr el Abidi, occultati dietro le pieghe del terreno. Di conseguenza, al mattino del1 ' 8 giugno, il comando A. C. A. inviava nella zona di Mteifel el Chebir-Segnali Nord il 33° reparto esplorante, dotato di idonei mezzi meccanizzati, per ricercare ed eliminare le infiltrazioni nemiche che intercettavano le colonne di rifornimento. Inoltre, ordinava lo spostamento a sud del limite fra i C. A. XXI e X mediante allungamento verso sud dell'ala destra della divisione « Trento» (XXI C. A.) , allo scopo di consentire una migliore saldatura nel tratto nevralgico di Gabr el Abidi (ove veniva schierato anche il IV battaglione granatieri c. c.) e di ridurre il settore del X corpo d'armata, consentendogli, in tal modo, una sufficiente densità e profondità di schieramento.

Al mattino dello stesso giorno (8 giugno) aveva inizio l'attacco su Bir Hacheim, sostenuto da violenti bombardamenti aere i e da preparazione d'artiglieria. I difensori opponevano una tenace resistenza all'avanzata delle fanterie italo - tedesche che, dopo aver superato la linea di sicurezza avversaria, venivano costrette ad arrestarsi per la presenza di vasti campi minati.

Frattanto, alle ore 12, i Britannici riprendevano la loro attività offensiva sul fronte del X C . A . e riuscivano a penetrare, con mezzi corazzati, all'estrema sinistra della divisione « Pavia » senza, pe-raltro, sfruttare il successo.

Un caposaldo tenuto da un ~attagliane della «Pavia » (I/21) venne sopraffatto, ma il fronte fu prontamente ristabilito da altri reparti della stessa divisione.

· Per tutta la giornata del 9 giugno il nemico effettuò una serie di puntate offensive che andarono ad infrangersi contro i capisaldi di saldatura tra :1 XXI e X C. A. e contro le posizioni di Bir el Hamat tenute dalla divisione « Ariete ».

Anche sul fronte di Bir Hacheim rimase senza risultato un tentativo di attacco <li alleggerimento operato dalla IV brigata wrazzata sul rovescio della 90• divisione leggera tedesca.

Me no l'assicurante era invece la situazione nelle retrovie italotedesche a nord di Segnali Nord e di Mteifel el C hebir, ove operavano elementi celeri nemici arrecando offese alle colonne aci rifornimenti.

Per ovviare a que~to inconveniente il comando A. C. A. deviava il traffico degli auto mezz i relativo ai rifornimenti dalla pista di Mteifd el Chebir sulla pista che da Bir Temrad passava attraverso i corpi d'armata X e XXI i quali avevano ricevuto disposizioni per contrassegnarla chiaramente ne! territorio di propria giurisdizione. Tale pista era particolarmente soggetta al tiro dell 'artiglieria nemica, al quale era tuttavia possibile sfuggire con adeguati accorgimenti, ma era sufficientemente sicura nei riguardi delle aggressioni da parte di mezzi blindati nemici.

Diretthe del Comando L 'operazione offensiva in Cirenaica era stata Supremo per evitare Il degenerare dell'azione io logoramento (IO giugno).

concepita come . rapida azione di massa, tendente ad avvolgere e battere le forze avversarie schierate ad occidente di T obruch, per rivolgersi quindi su tale piazza che, dopo annientate le forze motocorazzate britanniche, il gen. Rommel pensava di poter conquista re con attacco speditivo. '

Il Comando Supremo aveva posto alle operazioni dei limiti: - di spazio, limitando al raggiungimento della frontiera libico - egiziana, per ragioni logistiche e strategiche, lo sfruttamento del successo, in ca.so di favorevole esito delle operazioni; in caso di mancata occupazione di Tobruch era indicato che lo schieramento da assumere non dovesse oltrepassare -la linea di Ain cl Gazala, per evitare il ripetersi dello sfavore'Vole schieramento con due fronti del" , autunno 1941; - di kmpo, prescrivendo di non protrarre le operazioni oltre il 20 giugno e ciò presumibilmente non tanto per gli impeg ni operativi inerenti alla esigenza C 3 concernente la presa di Malta, quanto per la difficoltà logistica di alimentare operazioni di maggiore durata.

E' da rilevare ai riguardo che il gen. Rommel prevedeva, nel suo progetto, di realizzare la conquis:t.a di Tobruch in sei giorni dal-

l'inizio dell'offensiva ed aveva richiesto due settimane di tempo per il complesso delle operazioni : gli era stato accordato pressochè il doppio (circa quattro settimane: dal 26 maggio al 20 giugno).

La manovra si era svolta inizialmente secondo il piano previsto: trovato fortemente presidiato Bir Hacheim, il gen. Rommel, per non fare il gioco dell'avversario, si era limitato alla sola osservazione; ma le masse corazzate avversarie erano sfuggite all ' avvolgimento ch e non aveva potuto raggiungere la via Balbia, mentre all'avversario rimaneva la libera disponib1lità di tale strada. Successivamente, il gen. Rommel aveva visto minacciate le proprie comunicazioni e, esaurite le scorte al seguito, aveva dovuto assumere un atteggiamento difensivo - controffensivo con uno schieramento più raccolto, in attesa della caduta di Bir Hacheim che rappresentava un pilastro alle spalle del nuo vo schieramento italo - tedesco; un attacco rapido per eliminarlo non era riuscito e il gen. Rommel aveva dovuto ricorrere all ' assedio destinandovi una forza corrispondente a circa 2 divisioni.

A questo quadro occorreva aggiungere le perdite subìte dagli Italo - Tedeschi a tutto il 9 giugno, valutate nei mezzi di lotta più importanti (artiglierie e carri armati) a circa il 50 %, secondo le segnalazioni fatte dai generali Bastico e Rommel i quali comunicavano anche che le munizioni erano scarse ed i complementi di uomini esauriti.

Era bensì vero che si aveva disponibile, per l'intervento nella battaglia, la divisione corazzata « Littorio ,, della quale, fin dal 2 giugno, il Comando Supremo aveva aùtorizzato lo spostamento dalla Tripolitania in Cirenaica, nella zona di Berta ; ma in effetti questa divisione era stata smunta e disarmata a vantaggio delle altre divisioni, in particolar modo per rinforzare la divisione << Ariete », alla quale erano stati ceduti dalla « Littorio » due gruppi semoventi da 75/18, il gruppo da 90/53, due batterie da 20, l'XI battaglione carri M, il materiale del X battaglione carri ed il battaglione armi d'accompagnamento e controcarri del 12° reggimento bersaglieri. Sicchè, al 10 giugno, la divisione « Littorio » disponeva di due soli battaglioni carri (<JO carri M), scarsamente addestrati, di un solo gruppo di artiglieria (75 / 27) in luogo dei sei organici e di nessuna unità del genio e dei servizi. Disponeva inoltre del 12° reggimento bersaglieri, che era quasi al completo.

Data la scarsa efficienza di questa grande unità si pensava di impiegarla, almeno in primo tempo, come riserva, in considerazione,

fra l'altro, che non vi era alcuna riserva dietro i ~orpi d'armata XXI' e X che avevano un fronte di 55 chilometri .

Era quindi evidente che, in tali condizioni, un'azione di logoramento non poteva essere affrontata, poichè le affluenze normali dall'Italia potevano ripianare i consumi normali ma non quelli straordinari della battaglia la cui durata poteva protrarsi ancora per molto tempo, data la resistenza del nemico e la sua reazione offensiva. Lo stesso geo. Bastico ccmunicava di non condividere l'ottimismo del ge·n. Rommel, il quale intendeva far cadere Bir Hacheim e rivolgersi poscia contro la linea di Ain el Gazala per battere le forze corazzate nemiche ed in ultimo contro Tobruch. Ed appunto in vista della maggiore distanza a cui vedeva l'obiettivo di Tobruch, il generale Bastico chiedeva al Comando Supremo di autorizzare il prolungamento delle operazioni di alcuni giorni oltre il 20 giugno ( allegato n. 41 ).

In base alle esposte premesse e soprattutto per l'avvenuto logoramento dei ~zzi e l'avanzato consumo <lolle scorte, il gen. Cavalkro riteneva che le prospettive tattiche delle operazioni in corso dovessero limitarsi, per l'evidenza dei fatti, al raggiungimento del duplice obiettivo:

1° - eliminazione di Bir Hacheim;

2° - conquista della linea di Aio d Gazala.

Dopo ciò riteneva necessario ricostituire il più presto possibile uno schieramento raccolto, fronte ad est, dotato di un'alta capacità controffensiva ed in una situazione logistica tale da consentire il proseguimento della lotta anche per più settimane.

Di conseguenza, in data IO giugno, dopo i colloqui avuti col maresciallo Kesselring d1 ritorno dalla Libia, il gen. Cavallero confumava al Comando Superiore A. S. le direttive del 6 giugno e cioè: conquistare in un primo tempo Bir Hacheim, precisando che ormai tale posizi6ne assumeva la figura di obiettivo politico e militare; operare successivamente per la conquista di Aio el Gazala. In relazione al conseguimento di questi due obiettivi sarebbe stato deciso quale ulteriore sviluppo dare alla battaglia. Richiamava ancora una volta 1'attenzione del Comando Superiore sui problemi del logoramento e dei rifornimenti, allo scopo di evitare un eccessivo esaurimento che avrebbe potuto pregiudicare le forze italo - tedesche nell'assumere, al termine delle operazioni, il nuovo schieramento. Concedeva, inoltre, l'eventuale prolungamento delle operazioni di quat-

tro-cinque giorni (oltre il 20 giugno) richiesto dal gen. Bastico (allegato n. 42) .

Caduta di Bir Hacheim Lo scopo delle azioni nemiche sui fronti ( l I giugno). del X e XXI C. A., decisamente contenute ed arrestate dai reparti italo - tedeschi, si rivelò, il giorno IO giugno, quando forze avversarie rappresentate probabilmente da elementi della IV brigata corazzata e della VII brigata motorizzata (1 divisione corazzata) venivano segnalate in movimento da sud di Bir Hacheim verso la zona di Mteifd el Chebir, a tergo dello schieramento italo - tedesco, · ove già si trovavano, da qualche giorno, elementi esploranti avversari ( schizzo n. 1 5).

In tale situazione, la libera disponibilità delle divisioni che investivano Bir Hacheim, diventava di estrema urgenza e per accelerare la caduta del caposaldo il gen. Rommel inviava, infatti, a rinforzo delle unità colà operanti anche la 15• divisione corazzata, sostenendo inoltre !'azione con grandi masse d'aviazione.

Il mattino del giorno II, mentre la 15• divisione corazzata era ancora in movimento, Bir Hacheim, dopo 8 giorni di lotta, cadeva portando un radicale miglioramento alla situazione i talo - tedesca.

Le divisioni « Trieste ii e 90• tedesca, insieme con i reparti esploranti 3" e 58o0 , dopo aver superato la linea di sicurezza, avevano scardinato, malgrado la forte reazione, le più importanti posizioni di resistenza.

Nella notte sull'11, mentre forze motorizzate ritenute appartenenti alla VII brigata della 1 divisione corazzata attaccavano da sud per sbloccare le forze libere francesi, ormai incapaci di resistere ulteriormente all'avanzata delle unità accerchianti, i difensori tentavano la sortita verso sud - ovest. Parte di essi, çompreso il com.andante del presidio gen. Koenig riuscivano a sfuggire all'accerchiamento con il favore della notte, ma il grosso (1500 degollisti) e l'intero materiale (44 cannoni e 450 automezzi) venivano catturati.

La c.iduta dì Bir Hacheim segnava il termine della seconda fase della battaglia, compresa nel periodo 30 maggio - 11 giugno e, come già detto, caratterizzata dall'atteggiamento difensivo - co ntroffensivo italo - tedesco.

In tale fase erano stati fatti 6.000 prigionieri e distrutti o catturati oltre 200 tra carri armati e mezzi corazzati.

Terza fase della battaglia e aggiramento delle forze britanniche (11 • 16 giugno).

Con l'eliminazione di Bir Hacheim, che c.ostituiva l'estremo pilastro meridionale del sistema difensivo della linea di Ain el Gazala, si rendevano disponibili tutte le forze motocorazzate itaJo - tedesche per la manovra di avvolgimento a tergo delle forze avversarie. Bir Hacheim rimaneva presidiata dal I battaglione del 28° fanteria della divisione· ,, Pavia », dal gruppo di combattimento dell'A. C. A., da una batteria da 88, da una compagnia pionieri e dal 58o0 reparto esplorante tedesco. Tutte le altre forze impegnate a Bir Hacheim (1, divisione corazzata, 90• « Afrika », divisione « Trieste », 3° e 33° reparto esplorante) ricevevano ordine dal gen. Rommel, nel pomeriggio dello stesso giorno II giugno, di muovere decisamente verso nord - est per avvolgere le forze corazzate avversarie.

Fra le ore 15 e le 16 ebbe inizio il movimento. La 15• divisione corazzata tedesca, precedentemente spostata verso sud per concorrere all'azione su Bir Hacheim, si diresse verso Naduret el Ghescenasc.

Alla sua sinistra marciava la divisione « Trieste » diretta verso nord con compito di collegamento fra la 15• e l'« Ariete», quest'ultima schierata in zona Bir el Hamat- incrocio dei Trigh; alla sua destra marciava la 90• divisione tedesca diretta su El Adem.

Contemporaneamente i reparti esploranti 3° e 33°, rinforzati da unità anticarro, iniziavano il movimento verso est per indi volgere verso nord, ad oriente di El Adem, allo scopo di coprire l'ala destra marciante e cercare di distruggere eventuali centri d,i' rifornimento e colonne avversarie.

Le divisioni corazzate « Ariete» e 21• tedesca avevano invece compito dimostrativo inteso a tenere impegnate le forze avversarie alle quali il gen. Rommel sperava tagliare la ritirata verso est.

Alla sera dell'n giugno, mentre la 15• divisione raggiungeva l'obiettivo stabilito e la divisione « Trieste » si portava a cavallo del Trigh d Abd nella zona ordinatale, la 90• divisione coi reparti esploranti 3° e 33°, procedendo più lentamente, veniva a trovarsi a 15 km. a nord- est del Trigh el Abd, cioè a circa una diecina di chilometri da El Adem. Pertanto, il movimento anzichè avere l'ala marciante (9o• divisione) scaglionata in avanti si effettuava a c'uneò con la 15• divisione a Naduret cl Ghescenasc.

Nel campo avversario, pur non potendosi attribuire un vero e proprio disorientamento al Comando inglese, si rilevava dalle intercettazioni radio, che i comandi periferici erano sotto l'impres-

sione della sorpr.:..sa per la rapidità della manovra effettuata dal gen. Rommel. Alcune unità nemiche per sottrarsi alla manovra di avvolgimento ripiegavano rapidamente verso est cd i resti ddla X brigata indiana si portavano su Bir el Gobi, ove affluivano anche i resti della III brigata indiana; .altre invece occupavano posizion i più idonee per opporsi al movimento delle colonne italo - tedesche e la II brigata corazzata si spostava verso Bir Lefa , passando mom entaneamente dalla 1• divisione corazzata alle dipendenze della 1 divisione corazzata.

Veniva inoltre accertato che nel corso dell e ultime operazioni il nemico aveva subìto, dal 26 maggio all'n giugno, notevoli perdite in unità di fanteria cd in mezzi corazzati.

Tali perdite potevano così riassumersi:

a) Unità di fanteria :

- reparti parzialmente distrutti: due brigate di fanteria (CL della 50• divisione inglese e X indiana della 5• divisione indiana), una brigata motorizzata (III brigata autonoma indiana), 1• divisione leggera 1< Francia Libera >> (Bir Hachcim);

- reparti fortemente provati :

una brigata di fanteria (IX brg. indiana della s" div.), una brigata motorizzata (CCI brigata « Guardie » d ella 1• divisione corazzata);

- reparti provati :

una brigata motorizzata (VII brigata gruppo sostegno della 1 divisione cotazzata); •

- reparti impegnati : due divi sioni (1" sud- africana e 50• inglese, meno una brigata annientata).

b) Unità corazzate:

- repa;ti fortemente provati: due brigate corazz.atc (Il e IV), quattro gruppi esploranti;

- reparti provati : · reggimento corazzato esercito con tre battaglioni corazzati non indivi sionati (VIII, XLII e XLIV), un gruppo esplorante;

- reparti impegnati:

una brigata corazzata (XXII brg. della 1• div. corazzata), una bngata corazzata di recente afflusso (XXXII brigata corazzata esercito), due gruppi esploranti.

11 totale dei mezzi corazzati distrutti o catturati ammontava, secondo segnalazioni del Comando Superiore A. S. a circa 59<) carri armati ed una tr entina di autoblindo, compresi i « bren carriers >> in dotazione ai battaglioni di fanteria e i carri esploratori dei gruppi esploranti.

Tenuto conto della difficoltà di ricupero e di tempo necessario per il ripri stino dei mezzi danneggiati , sembrava verosimile attribuire alle unità corazzate nemiche impegnate nelle operazioni un coefficiente di ·perdita pari a :

- 'JO % per le unità fortemente provate; - 50 % per le unità provate ; - 20 % per le unità impegnate.

Sulla base ài questi dati e di quelli inerenti all'afflusso delle nuove unità (XXI brigata indiana della 10• divisione, 2• divisione « Francia Libera », XXXII brigata corazzata) il servizio informazioni italiano, alla data dell'u giugno, valutava la consistenza delle forze awersarie sul fronte cirenaico a 43 battaglioni di fanteria (di cui 5 mitraglieri), circa 400 carri armati e 150 tra autoblindo e carri esploratori.

Sempre secondo il servizio informazioni italiano le perdite subìte dalle forze italo - tedesche ammonta,,·ano invece al 20 % per la fanteria, al 50 % per i mezzi corazzati. Sicchè, alla data II giugno, l'A. C. A. poteva disporre:

- fanteria: 40 battaglioni (inizialmente 50 battaglioni);

- carri: 300 compresi 40 carri sfusi fatti affluire dal Comando Superiore (inizialmente 535 carri);

- autoblindo: 75 (inizialmente 150).

A queste forze occorreva però aggiungere i 2 battaglioni drlla divisione « Littorio » in affluenza, con i quali la consistenza del)'A. C. A. sarebbe stata di 400 carri armati.

• In sostanza, lr forze contrapposte sia in fanteria ~ia . in mezzi corazzati, stando all'apprezzamento del S. I. M., si equivalevano, con una leggera superiorità dell'avversario in mezzi meccanizzati.

Con tali forze il gen. Rommel intendeva battere le forze avver• sarie e per il giorno successivo, 12 giugno, ordinava la conversione dell'ala destra verso nord• ovest e l'attacco della 15• divisione coraz,. zata verso nord col concorso di artiglieria delle divisioni « Ariete » e cc Trieste » che, insieme con la 21a tedesca, avrebbero dovuto impegnare le forze nemiche antistanti. L'azione si riprometteva, con la minaccia sulle linee di comunicazioni avversarie, di indurre il nemico o ad accettare battaglia od a modificare il suo schiera:mento, creando così per l'A. C. A. condizioni più favorevoli all'attacco verso Ain el Gazala.

Al mattino del 12 giugno, mentre la <)O" divisione motorizzata .tedesca raggiungeva senza incontrare resistenza la zona di El Adem e il 3° reparto esplorante si attestava a q. 177 (sud• est di detta località), il 33° reparto esplorante veniva spinto ad inserirsi tra la 15• divisione corazzata e la <)O' divisione motorizzata. ·

La divisione « Trieste», in collegamento tra la divisione (< Ariete » e la 15' tedesca, procedeva anche essa senza incontrare resistenza verso Trigh Capuzzo, per concorrere all'azione della 15• divisicne tedesca che era impegnata nei pressi di q . 170 a sud • ovest di El Adem contro forze còrazzate nemiche precedentemente bombardate dalla àviazione italo• tedesca che . manteneva il controllo del cido tra Acroma ed El Adem.

Alle ore 12, nonostante il concorso di fuoco d'artiglieria delle divisioni « Ariete n e e< Trieste », la 15• divisione tedesca cd il 33° reparto esplorante erano ancora impegnati in combattimento a quota 170 (9 km. a sud• ovest di El Adem) contro la II brigata corazzata nemica e contro forze della CCI brigata « Guardie » che tentavano aprire la via di comunicazione di El Adcm. Per alleggerire la pres. sione avversaria, il comando A. C. A. era costretto a far intervenire nella lotta il 3° reparto esp\orante, inserendolo fra la 15' divisione <:<>razzata e il 33° reparto esplorante. ·

Alle ore 15, dopo 3 ore di duri copibattimenti, le forze corazzate nemiche accennavano a ripiegare verso il nord, forse per la diminuita efficienza di una bfigata della 1 divisione corazza.ta (probabilmente la IV) che risultava aver molti elementi tagliati fuori, altri rimasti indietro ed i rimanenti in precarie condizioni.

In questa situazione il geri. Rommel disponeva l'intervento nella battaglia anche della 21• divisione corazzata, che cagionava al i1e• mie.o la perdita di 45 carri armati e catturava 400 prigionieri.

In seguito a tale intervento il nemico, che in un primo tempo aveva cercato di aprirsi con la massa delle forze corazzate la via di comunicazione cli El Adem, si trovava nella necessità di dovere modificare il suo piano nel senso di acc(:ttare la battaglia difensiva, tenendosi aperta la linea di ripiegamento per Acroma. Di conseguenza, alla sera del 12 giugno, il Comando inglese faceva ripiegare le sue unità in direzione nord - ovest, schierando nel tratto zona Knightsbridge - zona El Adem ( da ovest ad est) le seguenti unità ( schizzo n. 16 ):

- IV brigata corazzata (a Bir er Rigcl);

- XXXII brigata corazzata (ad Hagiag cn Ra.ml);

- XXII brigata corazzata (a Bir Bellefaa);

- CCI brigata << Guardie » (a difesa dei capisaldi a nord - est incrocio del Trigh);

- II brigata corazzata (a nord di Bir Lcfa) ; mentre sulla fronte El Adem - Bir cl Gobi schierava da nord a sud :

- XXIX brigata indiana (a nord -o vest di El Adem);

· - VII brigata motorizzata (alle spalle della 90• divisione tedesca);

- i resti della III brigata indiana e della 1• divisione ,< Francia Libera » (a sud- est di El Adem fronte ad ovest).

Le forze italo - tedesche potevano invece raggiungere, grosso modo, l'orlo del gradino sud del Trigh Capuzzo, dall'incrocio Trigh Capuzzo - Trigh Hacheim a El Adem con clementi corazzati delle divisioni « Ariete » t 15· tedesca ad est dell'incrocio dei T righ; con la testa della divisione 1.< Trieste » a nord di q. 171; e la 90' leggera che aveva il possesso delle pi ste di El Adem, in marcia su Bir Batruna (10 km. a nord-ovest di El Adem).

Al mattino del 13 giugno dette unità iniziavano un movimento convergente verso le posizioni nemiche della zona nord e nord-est del crocicchio Trigh Capu z zo - Trigh H acheim, dove si trovavano schierate la IV, XXn, II brigata corazzata e la CCI brigata « Guardie » organizzate a difesa.

La 15• divisione corazzata tedesca iniziava l'attacco muovendo verso ovest dalle posizioni a cavallo del Trigh Capuzzo (zona Bir Lefa) e nel pomeriggio convergeva verso ovest con obiettivo Bir Bellefaa ove, verso sera, \"eniva arrestata da un duplice campo minato.

La divisione motorizzata «Trieste» attaccava contemporaneamente alla 15• divisione verso nord e procedendo con l'ala sinistra lungo il Trigh Hacheim giungeva nel tardo pomeriggio a 3 km. a sud del Trigh Capuzw, attestandosi al margine di un vasto campo minato.

La 21 • divisione corazzata tedesca, richiamata ad ovest di Trigh Hacheim, si portava nella zona di Bir er Rigel e, nonostante la minaccia della IV brigata corazzata e di un gruppo di carri nemici dislocati ad Eluet Tamar, attaccava con esito particolarmente favorevole forze corazzate nemiche, distruggendo · 14 carri armati, 13 cannoni e catturando 300 prigionieri.

La divisione corazzata «Ariete » partecipava all'azione con la massa dei carri armati e con un battaglione di bersaglieri, attestandosi a nord - est dell'incrocio dei Trigh contro le linee della CCI brigata « Guardie » battute dalle artiglierie pesanti italo - tedesche che, peraltro, svolgevano tiri d'interdizione sul nodo di Acroma.

La <)O• divisione motorizzata tedesca, che durante la notte si era spinta a nord - ovest di El Adem, dopo aver distrutto un grande deposito di benzina avio nei pressi di tale località, ripiegava su Bir Lefa, sfuggendo alla minaccia di accerchiamento tentata dalla VII brigata avversaria.

I r eparti esploranti 3° e 33°, si spostavano invece, verso l'imbrunire, a nord-est di Hagiag er Rami, dando protezione all'ala destra del dispositivo d'attacco italo- tedèsco dalle provenienze da nord- est. Sulle fronti, poi, dei co,pi d'armata X e XXI, le truppe italiane mantenevano attiva d'esplorazione per cogliere, nella fase iniziale, eventuali movimenti di ripiegamento dei Britannici che, in quel momento, sembravano assai probabili.

Il nemico da parte sua s'impegnava a fondo nella lotta e ver,,o sera la situazione delle forze della 1• divisione corazzata inglese (Il e XXII brigata corazzata) veniva definita « piuttosto grave>> dallo stesso Comando inglese che impartiva ordini per la resistenza ad oltranza.

Evidentemente il nemico, esponendo la parte più sostanziale delle sue forze corazzate (circa 150 carri), tentava di guadagnare tempo per avere la possibilità di sgomberare la posizione di Ain el Gaza1a . Inoltre, svolgeva un'intensa attività con elementi sabota.tori (commandos) nelle retrovie italo - tedesche. Un'azione simultanea di sa• botatori, molti dei quali indossavano l'uniforme tedesca, era stata

condotta, durante la notte, contro gli aeroporti di Martuba, El Fetejah, Barce e Bengasi (Benina km. 2 - km. 3). All'aeroporto del km. 2 di Benina i sabotatori erano riusciti ad incendiare due capannoni ed a distruggere 4 aerei e 19 motori, ferendo alcuni militari di guardia; come pure all'aeroporto del km. 3 erano stati danneggiati 5 aerei e all'aeroporto di Barce venivano fatti saltare due depositi di bombe.

In definitiva la lotta, durata per tutta la giornata con la partecipazione delle aviazioni, era stata caratterizzata da ambo le parti in vari scontri di mezzi corazzati durante i quali l'avversario perdeva 6o carri armati, 13 cannoni e 700 prigionieri. Fu questo uno dei più duri colpi inferti all'avversario, che vedeva compromessa la posizione di Knightsbridge per il fatto che lo schieramento di artiglieria della CCI brigata « Guardie ,, era stato travolto e la Il brigata corazzata era stata costretta a ripiegare verso il nord.

In vista di un completo successo, il gen. Rommel intendeva, per il giorno successivo, di forzare col C. T. A. il passaggio verso il nord; portarsi sulla Balbia a nord di Acroma, indi convergere ad ovest per annientare le forze nemiche della p<>sizione di Ain cl Gazala.

Di conseguenza, nelle prime ore del mattino del 14 giugno, il C. T. A. partendo dalle posizioni di Bir er Rigel (21• divisione) e di Hagiag el Rami (15• divisione) avanzò in direzione nord-ovest, mentre i reparti esploranti 3° e 33°, scaglionati in avanti, davano sicurezza all'ala destra della 15• divisione. Il XX C. A. ebbe il compito di protezione dalle minacce da est, lungo il Trigh Hacheim e la 90• divisione si schierò nella zona di Sghifet cn Sidra per coprire l'intervallo esistente fra il X corpo d'armata e la 21• divisione tedesca.

Contemporaneamente il X e XXI C. A. tastavano i rispettivi fronti con combattimenti esplorativi, per evitare che il nemico si sottraesse inosservato dalla linea di Ain cl Gazala, ove si notavano già sintomi di ripiegamento e un notevole movimento di automezzi vuoti da Tobruch verso ovest per il trasporto di truppe e materiali verso est. Nel pomeriggio infatti, per effetto della forte pressione esercitata da parte dei C. A. X e XXI, il ripiegamento verso est della 1• divisione sud - africana era in pieno sviluppo, mentre la 50• divisione inglese attaccava nella zona 5 km. a sud - est di Gabr cl Abidi con l'intento forse di rompere in quel tratto lo schieramento del X C . A. per far affluire verso sud le sue forze ormai minacciate sul tergo da formazioni corazzate italo - tedesche.

L'azione ebbe un parziale successo e nella notte sul 15 giugno la 50• divisione inglese, dopo aver perduto 400 uomini, 8 cannoni e 370 automezzi, riusciva a sfuggire con parte delle sue forze verso il Trigh el Abd. Sulla fronte di Knightsbridge il nemico, anzichè accettare la battaglia, preferì sgombrare le varie posizioni facendo ripiegare, nella stessa notte sul 15, la massa delle sue forze corazzate e le truppe della CCI brigata «G uardie » entro la cinta dei campi minati di Acroma, che non era stata ancora superata dalle forze coraz.. zate italo - tedesche.

Con l'irrompere della 15• divisione corazzata tedesca, il 15 giugno, sulla Balbia la manovra di aggiramento era completata e consentiva al gen. Rommel di attaccare con tutte le forze di cui disponeva le unità avversarie tagliate fuori. Queste erano rappresentate prevalentemente da reparti della x• divisione sud - africana, 50• divisione e XXIX brigata indiana i quali sotto la protezione della IX brigata della 5• divisione indiana e della XXI brigata ( 10• divisione indiana) tentavano di sfuggire all'accerchiamento. Durante questi tentativi il nemico subiva gravi perdite in uomini e materiali, ma gran parte delle sue unità riuscivano a sfilare lungo là costa e ripiegare verso est dove si andava riunendo la massa. corazzata britannica (1• e 1 divisione corazzata).

In conseguenza di ciò, nel pomeriggio del giorno 15, il generale Rommel decideva di avanzare rapidamente verso est in direzione di El Adcrn con una colonna operante costituita dalla 21• divisione corazzata, la ')O• motorizzata e gli elementi tedeschi (gruppo di combattimento dell'A. C. A. e 58o0 reparto esplorante) già schierati a presidio di Bir Hacheim. Invece i reparti 3° e 33° ebbero il compito di fiancheggiare la colonna a nord- est.. Sicchè alla sera del 15 giugno la situazione delle forze italo - tedesche era la seguente ( schizzo n. 17 ):

- il XXI C. A. oltrepassata Ain cl Gazala, aveva raggiunto km. 112 della Balbia con la XV brigata tedesca; Bir Bdabat con la divisione « Sabratha >) e Bir et Gcff con la divisione « Trento »;

- il X C. A. in movimento verso Bir et Tamar;

-, la 15" divisione corazzata a cavallo della Balbia a nord di Acroma;

-. la 21• divisione corazzata attorno ad Acroma in procinto di scavalcare la ')O• divisione con compito di puntare su Sidi Rezcgh;

- la divisione motorizzata « Trieste >> a nord del Trigh Capuzro a cavallo della pista per Acroma;

- la divisione corazzata «Ariete» a caval lo del Trigh Hacheim nel tratto compreso fra Trigh Capuzzo e Trigh cl Abd;

- la <)0° motorizzata tedesca attorno al nodo di El Adem;

- i reparti esploranti tedeschi 3°, 33° e 58o0 , riuniti in un'unica colonna, a sud - sud-est, all'incrocio di Hagfet en Nezha;

- a Bir Hacheim rimaneva solo il battaglione del 28° reggimento fanteria della divisione «Pavia».

In contrapposto a questa situazione, quella presunta avversaria era la seguente :

- divisioni 1• sud - africana, 50• inglese e XXIX brigata indiana in ripiegamento verso est;

- IX brigata indiana (s" divisione) e XXI brigata indiana (10• divisione) a cavallo della Balbia a protezione del ripiegamento;

- due brigate della 2• divisione sud- africana; il 6° gruppo esplorante sud - africano; l'XI brigata indiana più due battaglioni inglesi ed un gruppo carri in Tobruch;

- i resti della 1• div. corazzata ad est- nord-est di El Adcm;

- i resti della 1 div. corazzata a sud- sud-est di El Adem;

- la 2• divisione « Francia Libera >> ad ovest di Gambut tra la strada Bardia-Tobruch e Trigh Capuzzo;

- una brigata della 2• divisione sud - africana da Bardia a Trigh Capuzzo.

Importanti avvenimenti si svolgevano mtanto sul mare. Due grossi convogli scortati avevano lasciato, il 12 e il I 3 giugno, rispettivamente Gibilterra e Alessandria, per rifornire Malta ridotta quasi agli estremi dai continui bombardamenti dell'Aviazione dell'Asse. Per contrastare quest'iniziativa britannica prendevano il mare due gruppi navali: l'uno, da Taranto, composto di due corazzate tipo l-'ittorio Veneto, quattro !ncrociatori e dicci cacciatorpediniere, e l'altro, da Paler.mo, composto di due incrociatori e cinque cacciatorpediniere. Il primo gruppo, che dirigeva contro il convoglio di Alessandria (composto di circa 45 umtà tra mercantili e navi di scorta), veniva ripetutamente attaccato da aerosiluranti e bombardieri che tentavano di arrestarne la marcia: era affondato l'incro ciatore Trento, ma le altre navi proseguivano in rotta. Il mattino del 15 giugno I ·ammiraglio inglese rinunciava a proseguire e dirigeva verso levante in tempo per non essere raggiunto. Il secondo gruppo, scontra1tosi lo stesso mattino del 15 a sud di Pantelleria con i resti del convoglio

proveniente da ponente (inizi~ntc composto da 6 grossi mercantili americani scortati da I nave da battaglia, 2 porta-aerei, 4 incrociatori e 15 cacciatorpediniere, ma successivamente .abbandonato dai mezzi navali pesanti), impegnava, in un'atmosfera artificialmente annehbiata dall'avversario, un accanito combattitnento, infliggendo' al nemico notevoli danni. E' da rilevare inoltre che ingenti forze aeree italiane e ·tedesche, nohchè sommergibili e Mas, avevano fin dal giorno 13 preso attiva parte alle operazioni, infliggendo rilevanti ·perdite e danni ad en~an:ù>i i ,convogli. In definitiva, su 17 piroscafi partiti, soltanto ·due riuscivano a raggiungere Malta, mentre, a prescindere dai colpiti e danneggiati, ben sei navi da guerra e numerosi mercantili o.rano stati affondati.

Al mattino del giorno 16 giugno occorreva eliminare le forze nemiche ancora esistenti nella sacca di Ain el Gazala - Acroma, superando nuclei di resistenza sparsi un po' dappertutto.

Il Comando inglese, valutando la situazione notevolmente peggiorata in conseguenza dei movimenti imprevisti effettuati dalle forze italo - tedesche, dava disposizioni che potevano ritenersi intese a far ripiegare tutte le unità sulla linea di frontiera. Tale interpretazione era .-vvalorata daWosservazione aerea, che aveva rivelato fra Tobru'ch e Bardia 48oo automezzi e circa 200 apparecchi tra i campi d'aviazione di Sidi Azeis, El Arid, Gambut, Bir Arca e Bir cl Gabr. Intanto, mentre i corpi d'armata X e XXI avanzavano rapidamente verso est e la 15• divisione corazzata tedesca si spingeva fino alla costa, la divisione « Trieste » si portava a cavallo della strada Acroma - El Adem e la divisione « Ariete » a cavallo della pista El Adem - Bir el Gobi. Contemporaneamente anche Sidi Rezegh e la zona sud di detta località erano occupate rispettivamente dalla 21• divisione corazzata e dalla <)O" divisione motorizzata tedesca 7

A sera, la zona compresa fra Trigh Capuzzo e il margine della piazza di Tobruch fino al meridiano di Sidi Rezegh era stata rastrellata e-con tali operazioni, èhe si concludevano con l'.eliminazione dell'occupazione avversaria di Ain el Gazala, aveva termine la terza fase della battaglia. In questa fase la rapidità della manovra che ripeteva il disegno di aggiramento iniziale, aveva sorpreso l'avversario, il quale ripiegava in un primo tempo nella zona di Acroma, al coperto <li posizioni precedentemente organizzate a difesa e, successivamente, verso est nella piazza di Tobruch e alla frontiera italo -egiziana.

Dall'u al 16 giugno il nemico qVeva perduto altri 6;000 prigionieri e ci-r~a ;250 mezzi corazzati.

Quarta fase della battaglia e presa di Tobrucb (16-21 giugno).

Il giorno 16 giugno il Comando Supremo, non appena ricevuto il dispaccio del generale Rommd, che segnalava il probabile ripiegamento in massa delle forze superstiti nemiche nella zona del confine libico - egiziano, suggeriva al generale Bastico di considerare l'attacco speditivo di Tobruch come rientrante nel quadro dello s&uttamento del successo tattico.

A tale scopo metteva a disposizione dell'A. C. A., per l'intervento nella battaglia, la divisione corazzata « Littorio » della quale, come è stato detto, fin dal 2 giugno, il-Comando Supremo stesso aveva autorizzato lo spostamento dalla Tripolitania in Cirenaica, nella zona di Berta.

Tali direttive si armonizzavano c9n gli intendimenti del generale Rommel che, fin dalla sera del 16 giugno, cominciò a predisporre l'attacco della piazza. di Tobruch, difesa dalla 2• divisione sud - africana, dalla XI brigata indiana, da 2 battaglioni inglesi (CCI brigata <<Guardie»), da 2 battaglioni carri (XXXII brigata corazzata) e rinforzata da 2 ..;. 3 rc;ggimenti di artiglieria. I resti delle forze nemiche battute sul rovescio della posizione di Ain el Gazala ( 1• divisione sud - africana, 50• divisione inglese e 1• divisione corazzata) si raccoglievano.intanto al confine egizi.ano sotto la protezione, tra Bir el Gobi e Gambut, della 1 divisione corazzata, con 2 gruppi esploranti operanti verso ovest e verso nord.

Ad eliminare totalmente ed a rastrellare la sacca di Ain el Gazala veniva lasciato il XXI C. A. che avanzava da occidente verso oriente e la 15• divisione corazzata tedesca che sbarrava la Balbia all'altezza di Acroma.

Nel pomeriggio del 16 giugno, il XXI C. A., vincendo successive, sporadiche resistenze, prendeva collegamento lungo la Balbia con ~a 15• divisione tedesca che aveva già eliminato i residui centri di fuoco nella zona di Acroma. Il XX C. A. raggiungeva con la divisione «Trieste» la strada dell'Asse (raccordo della Balbia, sviluppato attorno al perimetro della piazza di Tobruch, all'altezza di Acroma fino a Bu Amud) ed investiva Tobruch da sud - ovest, mentre l'« Ariete » si portava a sud di El Adem per parare minacce da Bir el Gobi; il X C. A. si metteva in movimento per portarsi ad investire la piazza da sud e sud- est; le divisioni tedesche 90• e 21• rispettivamente nelle zone di El Adem e Sidi Rezegh sgretolavano lentamente le resistenze avversarie che rappresentavano le ·avanstrutture <lella piazza fortificata di Tobruch. '

I movimenti per investire la piazza e preparare lo schieramento per l'attacco continuarono ancora nei giorni 17, 18 e 19 giugno. In questi tre giorni però, necessari per spostare in avanti lo schieramento ormai troppo arretrato dell'aviazione italo - tedesca, non fu. data tregua al nemico. Mentre ai reparti rinchiusi in Tobruch veniva gradatamente preclusa ogni via di comunicazione coll'esterno, i reparti nemici ripieganti verso il confine libico - egiziano erano incalzati e decimati.

Per il mattino del 17 giugno, era previsto un ampio spostamento verso est delle forze italo - tedesche alle quali erano state date le ~eguenti disposizioni:

- al XXI C . A . di schierarsi, per le ore 12 del giorno 17, dalla costa a nord di Acroma fino a Gasr el Clecha con la divisione « Sabratha >> (a nord) e la divisione « Trento» (a sud), senza la XV brigata tedesca che sarebbe rientrata alle dipendenze della 90• divisione motorizzata alla quale apparteneva organicamente;

- al X C. A. di portarsi a cavallo del Trigh Capuzzo nel tratto compreso tra incrocio dei Trigh- Bir Lefa;

- al XX C. A. di rimanere nelle posizioni occupate precedentemente per fronteggiare clementi esploranti nemici provenienù da Tobruch e da Bir el Gobi , con la divisione << Trieste » da Gasr el Clecha fino a Bir Batruna (nord-ovest di El Adem) e l a divisione << Ariete» a cavallo della pista El Adem - Bir el Gobi in zona Hagfet en Nezna;

- alla 15• divisione corazzata tedesca di portarsi a sud-est di El Adem fra la divisione « Ariete >> e la 21• divisione corazzata tedesca che doveva rimanere nella zona di Sidi Rezegh;

- alla 90• divisione tedesca di eliminare il nemico a quota 163 di El Hatian (s km. sud - ovest di El Adem).

Nel corso della giornata del 17, il XXI C. A. giungeva ad investire la piazza da occidente, disimpegnando la 15• divisione tedesca che subito si trasferiva a sud- est di El Adem fra l' « Ariete » e la 21• divisione corazzata. La 90• divisione tedesca riusciva ad eliminare il caposaldo El Hatian (a sud - ovest di El Adem) ove catturava oltre 500 prigionieri.

Nel pomeriggio dello stesso giorno il gcn. Rommel ordinava al C. T. A. (15• e 21• divisione) ed alla divisione « Ariete » di avanzare, a scopo dimostrativo, verso oriente per dare al nemico la ingannevole sensazione che si sarebbe ripetuta l'azione deH'anno precedente, ossia

di lasciare la piazza di Tobruch investita per proseguire su BardiaSollum.

Le divisioni corazzate, muovendo allora su larga fronte, si spinsero verso oriente fino al meridiano di Gambut. La cattura di un migliaio di prigionieri, di 15 aerei, di abbondanti depositi di carburan ti e la distruzione di dieci carri armati furono il bilancio di questo movimento a largo raggio.

Anche la divisione « Trieste », sostituita ormai a sud - ovest della piazza dal XXI C. A., lasciava le sue posizioni e si portava col 3" reparto esplorante tedesco a sbarrare la Balbia ad est di Tobruch.

In serata, di fronte al rapido procedere delle colonne motocoraz. zate italo - tedesche, che fino a notte erano segnalate in movimento verso est, il nemico impartiva ordini alle colonne ripieganti di accelerare i tempi di struggendo quanto non era possibile trasportare. In base a tale ordine, anche la t divisione corazzata inglese, insieme con i gruppi esploranti, ripiegava verso est, facilitando così alle unità italo - tedesche i movimenti per completare l'accerchiamento di Tobruch.

Difatti, nel successivo giorno .18, il XXI C. A. serrava sotto la cinta fortificata della piazza, schierandosi dalla costa fino a Bir el Clecha; il X C . A. giungeva ad investirla da sud e sud - est con la divisione « Pavia » a sud e la divisione « Brescia >> a nord di El Adem; il XX C. A. schierava la divisione « Ariete » in zona Bir el Haleizin (a sud del T righ Capuzzo) e la di visione « Trieste » a sud - est di Tobruch sulla Balbia con il 3° reparto esplorante ad est di Sidi Daud; il C. T. A. spingeva la 21• divisione corazzata su Gambute la 15• divisione corazzata su Bir el Cleta (a sud, sul Trigh Capuzzo).

La 90• divisione motorizzata tedesca, sostituita dalla divisione ((Pavia» sulle posizioni a sud di El Adem, procedeva sui capisaldi abbandonati dal nemico nelle zone di Belhamed - Sidi Rezegh - Bir Bu Creimisa.

L'ordine operativo contro la piazzaforte, emanato nel tardo pomeriggio del 18 giugno, assegnò l'attacco principale da sud- est, tra la Balbia e la strada dell'Asse, al C. T. A. (a destra) e al XX C. A. (a sinistra). Direzione d'attacco, nord, indi ovest per cadere alle spalle dei difensori del fronte ovest. Oltrepassato il bivio di Sidi Mahmud, una cotonna avrebbe piegato verso nord - est per portare batte rie sulla costa e battere direttamente il porto, un'altra verso ovest per occupare materialmente l 'abitato e il porto di Tobruch. Il

X C. A. avrebbe seguito immediatamente i reparti delle divisioni corazzate per presidiare il terreno conquistato e rendere i mezzi corazzati disponibili per il proseguimento dell'attacco . Al XXI C. A. era affidato il compito di impegnare con intensa azione di fuoco il fronte antistante e di sviluppare tiri di controbatteria e di interdizione a favore delle colonne attaccanti. La sicµrezza sul tergo dell'armata era garantita dai gruppi esploranti, dalla ,, Pavia i i e dalla 90• motorizzata.

In base agli ordini ricevuti, le tre divisioni corazzate (« Ariete », 15• e 21• tedesca) e la divisione « Trieste n, il 19 giugno, abbandonavano le posizioni tenute e, nel Pomeriggio, raggiungevano la base di partenza per l'attacco a sud - est di Tobruch.

Aache le artiglierie pesanti affluivano nella zona di schieramento, in modo da poter sostenere l'attacco in tutto il suo sviluppo e contemporaneamente intervenire verso sud, qualora minacc e avversarie si profilassero da quella parte.

Inoltre pattuglie corazzate tedesche si spingevano fino a Gasr e! Arid ed una colonna italo - tedesca , della forza di due batt~glioni con artiglieria, si spingeva fino a Bir el Gobi per sloggiarvi distaccamenti nemici che, spintisi a nord, intercettavano, lungo il Trigh Capuzzo, le colonne dei rifornimenti italo - tedesche. Questi elementi nemici però riuscivano a sottrarsi e la colonna italo - tedesca veniva ritirata verso il nord

Alla sera del 19 giugno venivano inseriti nello schieramento elementi della divisione corazzata « Littorio » (1) che, messa a disposizione dell'A. C. A.:, si trasferiva dalla zona di Aio el Gazala a

( 1) Il 19 giugno la divisione corazzata « Littorio » entrava in linea solo col 12° reggimento bersaglieri, col LI battaglione carri M (.,6 carri) e con 4 pezzi da 75/2i. Nessun elemento del genio, nè dei servizi. Tutto il resto della divisione si stava trasferendo Ja Homs verso est, mentre ~Itri elementi erano an cora in Italia.

Ai primi di dicembre del 1941 la divisione << Litt orio» aveva iniziato il trasferimento dall'Italia in Africa settentrionale.

In Libia, la divisione << Littorio n (133"), con tanta fatic a costituita, veniva quasi smembrata. ·

Nel gennaio del 1942 due gruppi semov~nti da 75/18 del 133° reggimento artiglieria, il X battaglione carri M del 133° reggimento fanteria carristi cd il battaglione armi <l'accompagnamento e controcar ri del 12" reggimento bersaglieri venivano ceduti alla divisione « Ariete "·

Nel marzo del 1942 il gruppo da 90/ 53 e due battc:rie da 20 del 133° reggimento artiglieria venivano passati alla divisione " Ariete », mentre nell'aprile

quella di El Adem, per concorrere alla sicurezza sul tergo dello schieramento italo - tedesco.

Con l'assegnazione della divisione « Littorio », il gen. Rommel decideva di modificare il dispositivo di sicurezza schierando questa division e, unitamente ad un battaglione rinforzato della 90• tedesca ed al 580° reparto esplorante, sulle posizioni raggiunte il giorno precedente dalle divisioni corazzate da Gambut a sud - ovest, per parare eventuali minacce da sud- est e per màscherare il ritiro d~lle divisioni corazzate che si andavano ammassando sulle basi di partenza previste per l'attacco di T obruch.

Alla sera tutto era pronto per l'attacco il cui inizio era previsto per l'alba del giorno successivo. Ma la notte era ancora ricca di eventi: la 90• divisione e reparti esploranti lasciavano le posizioni a sud - est di El Adem e si portavano a Bardia e Capuzzo che occupavano senza combattimento alle ore 8 del giorno 20. La divisione « Littorio » veniva allora ritirata in zona Sidi Rezegh- Bir Bu Creimisa per assumere le funzioni della <)Q• tedesca, lasciando però un battaglione del 12° bersaglieri, rinforzato da cannoni controcarri, nella zona di Gambut per lo sbarramento del Trigh Capuzzo. A proteggere lo schieramento da sud, dalle provenienze da Bir el Gobi, 9ve la minaccia era sempre incombente da parte di una brigata nemica, segnalata in

dello stesso anno l'XI battaglione carri M del 133° reggimento carristi veniva assegnato alfa divisione ,, Trieste >>

La divisione aveva altrcsl vc:-rsato tutti i suoi autocarri all'Intendenza del Comando Superiore che, accentrando presso di sè la massa degli automezzi in dotazione ai reparti operanti in A S., provvedeva direnamente come poteva allo spostamc:-nto di tutte le forze in Cirenaica, sino alla zona d'impiego.

Questo accentramento di automezzi a disposizione dell'Intendenza per provvedere di volta in volta a fronteggiare le varie necessità, fu la naturale conseguenza della già lamentata penuria di autocarri esistc:-nti in Libia. Ciò causò il g ra v<" inconveniente, già più volte Yerificatosi nelle precedenti fasi della campagna d'Africa, di privare i reparti dei mezzi di trasporto proprio nei momenti più critici <lell:1 lotta.

Difatti, tinchè gli automezzi rimasero in dotazione organica ai reparti , specie in quelli <li artiglieria, pur sottoposti ad ininterrotto lavoro quotidiano, furono sempre perfcttamentt: efficienti perch è, più che mezzi di trasporto, erano considerati veri e propri mezzi bellici e: .:urne tali controllati, curati e disciplinati nell'impiego Appena invece vennero a.:ce ntrati nelle mani di pochi organi non ~cmpre compctc:-nti ed impiegati per lini non sempre operativi, si dispersero o si resero inefficienti rapidamente per quello spirito d'indipendenza degli autisti che poteva essere conten uto solo da un ' azion e di comando assidua , energica e rnmpct('nt('.

movimento verso nord, rimaneva la sola divisione « Pavia >> che doveva contemporaneamente far fronte alla piazza.

L'attacco di Tobruch ebbe inizio alle ore 5.30 del 20 giugno , preceduto da un efficace bombardamento di Stukas sulle opere perimetrali della piazza. I primi ad irrompere sui fortini di prima linea furono i guastatori italiani del XXXI battaglione, che oltrepassarono le profonde fasce di reticolato, superarono il fosso anticarro c reando rampe, presero d'assalto i fortini. Le unità corazzate tedesche, seguite da fanteria, irruppero subito dopo e si impadronirono dei primi capisaldi del settore orientale difesi dalle truppe della XI brigata indiana ( schizzo n. r8).

La breccia si allargò gradualmente, ma il XX C. A. che operava a sinistra del C. T. A., fu meno fortunato perchè non riuscì ad ottenere un successo immediato e rimase per lungo tempo sotto l'ostacolo perimetrale delle posizioni, soggetto al fuoco dell'artiglieria avversaria. Alle ore 7 riceveva l'ordine di passare con la divisione e, Ariete » attraverso la breccia aperta dal C. T. A. e proseguire l'attacco lungo le direttrici stabilite.

La divisione « Brescia » fu pronta ad occupare opere e terreno conquistati ed allargò per suo conto la breccia impadronendosi di alcune opere ancora efficienti. Contemporaneamente il XXI C. A. con azione concomitante impegnava tutta la difesa del settore occidentale e con nutriti concentramenti di artiglieria operava a vantaggio delle colonne attaccanti.

Il nemico reagì violentemente, ma localmente; mancò l'azione a massa dell'artiglieria, mancò l'azione d'insieme della difesa; si ebbe netta la sensazione che i singoli capisaldi lot t avano tenacemente, ma senza la guida e la coordinazione del comando della piazzaforte. Un contrattacco di carri armati nemici, pronunciatosi verso le ore 11 a sud del bivio di Sidi Mahmud, fu respinto dalla 21• divisione tedesca che inflisse al nemico la perdita di 50 carri.

All'attacco era stato necessario però sottrarre la divisione (< Trieste " · Nella notte sul 20 l'avversario, con movimento ad ampio raggio, si era portato a sud di El Adem con la VII brigata motorizzata, rinforzata da elementi della IV brigata corazzata, protetta da tre gruppi esploranti. Mentre si del ineava il successo dell'azione contro la piazza, queste forze fecero sentire la loro pressione verso nord, nella zona di El Hatian (q. 163 a sud - ovest di El Adem) e di Bir Bu Creimisa, battendo con inten so fuoco di batterie leggere la strada dell'Asse. Subito la divisione t, Tri este '>, disimpegnata dall'attacco,

riceveva ordine di schierarsi ad est della divisione H Littorio » , in zona Sidi Rezegh, fronte a sud. Tutta l'artiglieria pesante, inoltre, invertiva il fronte agendo verso sud. In tal modo la minaccia nemica veniva in gran parte neutralizzata.

Alle ore 12 le colonne corazzate italo - tedesche raggiunsero il crocicchio di Sidi Mahmud, ove un nuovo contrattacco nemico veniva resr.into . Nel pomeriggio t'attacco proseguì con continui combattimenti contro centri d i resistenza avversari isolati ed all'imbrunire, mentre il C. T. A. piegava verso nord portandosi nell'abitato . e verso il porto, la divisione « Ariete ,, piegava ad ovest puntando alle spalle della cinta fortificata fra Bir el Giaser e ~idi Cheralla

Alla sera del 20 giugno l'attacco sostò sulla linea: settore orientale cli ~Tobruch - Forte Solaro - Forte Pilastrino, <?Ccupati rispettivamente dalle divisioni 21•, 15• ed <e Ariete »

Tuttavia l'operazione non era ancora compiuta, perchè il nemico non si dava per vinto. Da intercettazione radio veniva svelata l'intenzione dell'avversario di tentare nella notte una sortita per s ud- ovest nel settore di Bir Sarif, in concomitanza con l'azione svolta dalle truppe motocorazzate che agivano all'esterno. Ma prima dell'alba il comando assediato comunicava a queste di aver deciso cli rinunziare alla disperata impresa, per tentare invece di resistete sulle posizioni fino all'ultimo.

Nella prevalente confusione, d'altronde inevitabile nella complessità dell'organizzazione difensiva ormai quasi scardinata, l'ordine di resistere ad oltranza non giunse a tutti e quindi nella notte tentativi isolati di forzamento da parte di piccoli reparti nemici si verificarono ugualmente, ma furono nella quasi totalità stroncati dalle truppe del XXI C. A .. La fotta fu ripresa all'alba del giorno successivo: alle ore 7 del 21 giugno un parlamentare inglese si presentò al comando del XXI C. A. per trattare la resa, ma gli avvenimenti precipitavano e nessuna resa fu concessa. Alle ore 9 venne ordinato al XXI C. A. di sospendere il fuoco perchè ormai pericoloso per le colonne italo - tedesche che, nell'interno della piazza, ~vanzavano verso occidente. Il gen. Klopper comandante della 2 • div. sud - africana, il più anziano dei generali in Tobruch, giudicando critica la situazione dopo la fulminea caduta del porto, ordinò la resa. Circa 30.000 uomini, tra cui 6 generali, caddero prigionieri.

La manovra, basata sulla rapidità e la decisione, aveva avuto una esecuzione perfetta e costituì la dimostrazione che, quando la sproporzione dei mezzi non era troppo accentuata, le forze italo - tede-

schc erano in grado di conseguire i più brillanti successi. Enormi depositi di viveri e materiali cd un numero ingente di armi furono catturati nella piazzaforte, principale base logistica per l'offensiva che il nemico aveva in animo di sferrare il 1" luglio, partendo dalle posizioni di Ain el Gazala. .

La resa Jj Tobruch coronava con la vittoria l'aspra battaglia di Ain cl Gazala cominciata il 26 maggio e finita il 21 giugno, le cui caratteristiche fondamentali, per la parte italo• tedesca, erano state:

- l'estrema rapidità di manovra, sempre aderente alla mute'volezza delle situazioni contingenti;

- l'inizi ativa delle operazioni, mai perduta per effetto appunto di questa rapidità;

- la sempre più stretta collaborazione tra forze aeree e forze terrestri, e tii,- forze terrestri italiane e forze tedesche.

Decisione del generale

Rommel « appoggiata da Hitler » per sfrut• tare il successo e nuove direttive del Comando

Supremo italiano intese a modificue quelle del 5 maggio che prevedevano di non spingersi oltre la linea Sollum -Halfaya Sidi Omar .

La rapida cap1tolaz1one <li Tobruch aveva coronato le fatiche cd i sacrifici delle truppe italo - tedesche, che erano riuscite a battere un agguerrito nemico il quale, lungi dall'immaginare di essere prossimo a una così dura sconfitta, si apparecchiava alla ripresa delle sue operazioni offensive. Apparentemente la situazione si presentava favorevole per uno sfruttamento in profondità del successo; in effetti però le forze italo - tedesche, per quanto al completo di tutte le unità, erano st remate di uomini, e di materiali, a causa delle perdite subìte, e si trovavano inoltre nella necessità di adeguare le possibilità operative alla esigua disponibilità dei mezzi di trasporto. Di conseguenza il gen. Bastico, avendo valutato la grave crisi dei trasporti e la convenienza di non spingerst t roppo avanti per non allungare le linee di comunicazioni, il 21 giugno comunicava al gcn. Rommel di voler raggiungere la fronte Sollum • Halfaya · Sidi Omar ed ivi sistemare a difesa le proprie forze. D'altronde, tale obiettivo era già stato tassativamente prescritto dal Comando Supremo italiano nelle direttiv~ del 5 maggio, accolte a suo tempo favorevolmente dal comandante tedesco. Sicchè il gen. Bastico, ~icuro ormai

che detto o r ientamento trovasse pieno assentimento da parte del gcn. Rommel, ne dava immediata conferma al Comando Supremo con telegramma 01 / r 1932 del 21 giugno .

Il Comando Supremo, con telegramma n. 31249 dello stesso giorno , mentre si compiaceva con il Comando Superiore in Africa perchè le direttive del 5 maggio avevano trovato completa applicazione, segnalava la necessità di raggiungere sollecitamente la linea SollumHalfa ya, dovendo ritirare al più presto aliquote di forze aeree per trasferirle in altro scacchiere. Segnalava inoltre l'opportunità di riconqu istare l'oasi di Giarabub.

E, sempre il 21 giugno, Mussolini, scrivendo a Hitler, tral'.va argomento dalle felici operazioni in Marmarica per sostenere la necessità di eliminare Malta ( allegato n. 42-his ):

« E' mio avviso e certamente anche il vostro, Fi.ihrer, che bisogna consolidare ed al più presto possibile ampliare i risultati raggiunti. Al centro del nostro quadro strategico sta il problema di Mal ta, a riguardo del quale abbiamo prese a sua volta le note decisioni. Desidero dirvi subito che la preparazione per l'azione di Malta è molto progredita; le operazioni in Marmarica hanno reso necessario di differire quest'azione all'agosto, ciò che è vantaggioso anzitu tto perchè in agosto avremo al completo i mezzi che per questo scopo sono stati predisposti e costruiti, specie le motozattere e gli altri natanti. Questa azione su Malta s'impone più che mai. Gli effetti veramente cospicui delle azioni aeree a massa svolte dall'aviazione dell 'Asse nell'aprile hanno prolungato la loro efficacia durante il m aggio; ma ormai, in giugno, Malta, rifornita costa ntemente di apparecchi, ha ri c uperato la sua capacità offensiva aerea, cosicchè oggi la nostra navigazione per la Libi a è nuovamente resa molto difficile.

<< Ora, per mantenere i risultati conseguiti in Marmarica e prov,,edere alle future esigenze occorre p<>ter eseguire con sufficien te sicurezza i necessari trasparti.

« A fondamento di queste esigenze sta il problema della nafta 11. La lettera proseguiva, accennando alla critica situazione nella quale, sempre per mancanza di nafta, si dibatteva anche la nostra Marina.

In sostanza, il Comando Supremo italiano stimava necessaria ed urgente la conquista di M alta, ritenendola premessa indispensabile ad ogni ulteriore sviluppo delle operazioni; ed era deciso ad effettuarla in agosto, intensificando, nel frattempa, l'azione della nostra aviazion e sull'isola, per neutralizzarla, almeno come base aerea.

A questa necessità era anche orientato il Comando Superiore in A. S., che non voleva correre il rischio di un inseguimento a fondo senza una adeguata preparazione logistica, giacchè le perdite subìte nei mezzi di lotta più importanti durante la battaglia di Aio el Gazala erano valutate a circa il 50 % e le scorte accumulate, comprese quelle di nafta per la Marina italiana , erano state in gran parte esaurite per ripianare i consumi avvenuti durante le operazioni. Il bottino catturato a Tobruch, per quanto ingente, non era ritenuto sufficiente a stabilire una situazione logistica tale da consentire di spingere le operazioni oltre il confine egiziano. Questa valutazione prudenziale appariva tanto più giustificata, in quanto il traffico marittimo di cui era responsabile il Comando Supremo, presentava gravi difficoltà non s<'lr per la ripresa delle azioni offensive provenienti da Malta, ma anche per l'aumentata attività dei sommergibili nemici nel Mediterraneo centrale. Per fronteggiare questa ultima minaccia, la Marina italiana opponeva un limitato numero di mezzi antisommergibili che, per deficienza di nafta , non potevano nemmeno essere impiegati con la voluta inten sità. Era perciò indispensabile ricominciare al più presto ed in forze la pressione sulle basi maltesi, per ottenere, come conseguenza della graduale riduzione delle possibilità aeree di dette basi, anche una diminuzione del rendimento offensivo dei sommergibili nemici, i quali, dal razionale concorso degli aerei provenienti da Malta, vedevano moltiplicate le proprie possibilità d'impiego.

A questa situazione si contrapponeva il collasso sempre più evidente dell'S• armata inglese che si accingeva a far ripiegare i resti delle sue forze sulle posizioni di Marsa Matruh. Ciò fece intravedere al gen. Rommel la possibilità di sfruttare il successo fino all'estremo limite del possibile nel cuore stesso dell'Egitto, ritenendo di poter sottoporre ad un ancor più prolungato sforzo le sue già logore unità, con l'intento di agganciare e distruggere l'avversario in rotta.

In relazione a questo concetto, il comandante .tedesco in Africa non ammise alcun compromesso tra necessità tattiche e necessità logistiche, perchè si trattava, secondo il suo punto di vista, di eseguire rapidamente uno sbalzo in avanti con ciò che si sarebbe potuto portare al seguito con i pochi automezzi disponibili.

Oggi, a distanza degli avvenimenti, appare assai facile rilevare -che le forze italo - .tedesche erano giunte, per l'usura cui erano state sottoposte, al loro punto di rottura logistica, e conseguentemente anche al limite delle possibilità tattiche: di conseguenza sembra im-

perdonabile che il punto di vista delle Autorità italiane non abbia potuto prevalere. Ma allora i successi conseguiti, che avevano messo in rotta 1'8• armata, erano stati tali che il gen. Rommel riteneva ·di poter agire sulla base del presupposto che ogni audacia fosse non soltanto possibile ma, addirittura, doverosa.

In tal senso egli informava, il 2 1 giugno, il gen. von Rintelen, ufficiale di collegamento a Roma tra il Comando Supremo tedesco e quello italiano, affinchè ottenesse da Mussolini il consenso per la continuazione della lotta.

Il successivo giorno 22, ebbe luogo presso il Comando Supremo a Roma, un colloquio tra il gen'. von Rintelen ed il gen. Cavallero. In esso, il gen. Cavallero metteva in evidenza la comunanza di vedute col Capo del Governo circa l'apprezzamento della situazione e chiariva il concetto ch e l'occupazione di Malta era condizione indispensabile per ottenere sufficiente libertà di m a novra senza correre il rischio di essere colpiti alle spalle in caso di proseguimento delle operazioni in Afri ca se tte ntrion ale.

In altra riunio ne , all ' indomani, mentre il gen. von Rintelen, in base agli intendimenti operativi del gen. Rommel, voleva dimostrare che il bottino catturato a Tobruch era tale da consentire il proseguimento dell'avanzata e perciò chiedeva che fossero tolte le limitazioni imposte dalle direttive del 5 maggio, il gen. Cavallero difendèva ancora il punto di vista italiano e faceva presente la grave situazione in cui era venuta a trovarsi la Marina italiana per mancanza di nafta. Anzi, a questo proposito, l'ammiraglio Riccardi, ministro della Marina italiana, affermava esplicitamente di poter garantire i rifornimenti in Libia soltanto dopo l'occupazione di Malta.

Con questa affermazione, che rispecchiava la reale situazione del momento, sembrava che il Comando Supremo italiano fosse irremovibilmente deciso a far rispettare le sue direttive inte se a raggiungere la linea Sollum - Halfaya - Sidi Omar per ivi sistemare a difesa le forze italo - tedesche. Ma alla sera del 23 giugno giungeva la risposta di Hitler a Mussolini che sortì il suo effetto:

(< ••• Vorrei però in questo momento, che dal punto di vista militare mi sembra una svolta storica , esporvi nel modo più breve il mio pensiero su una questione che può essere d'importanza decisiva per l'esito della guerra.

<< Il destino, Duce, ci ha offerto una possibilità che in nessun caso si presenterà una seconda volta sullo stesso teatro di guerra. Il più rapido e totalitario sfruttamento di essa costituisce a mio avviso

la principale prospettiva militare... 1'8• armata inglese è praticamente distrutta. In Tobruch, i cui impianti portuali sono quasi intatti, Voi possedete, Duce, una base ausiliaria, il cui significato è tanto più grande in quanto gli stessi Inglesi hanno costruito da· lì una ferrovia fin quasi in Egitto. Se ora i resti di quest'armata britannica non venissero inseguiti fino all'ultimo respiro di ogni uomo, succederebbe la stessa éosa che ha fatto sfuggire il successo agli Inglesi, quando, giunti a poca distanza da Tripoli, si sono improvvisamente fermati per inviare rinforzi in Grecia. Soltanto questo errore capitale del Comando inglese ha allora reso possibile che il nostro sforzo fosse premiato dalla riconquista della Cirenaica.

« Se adesso le nostre forze non proseguono fino all'estremo limite del possibile nel cuore stesso dell'Egitto, si verificherà innanzi tutto una nuovo afflusso di bombardieri americani che, come aeroplani a lunga distanza, possono facilmente raggiungere l'Italia. Inoltre ne seguirebbe un concentramento di tutte le forze inglesi e americane ovunque raccoglibili. In breve ne deriverebbe un cambiamento della situazione a nostro sfavore. Ma l'inseguimento senz.a tregua del nemico condurrà al disfacimento. Questa volta l ' Egitto può, sott.o certe condizioni essere strappato all'Inghilterra. Le conseguenze di un colpo simile saranno d'importanza mondiale! La nostra offensiva, per la quale ci apriaqio la strada mediante la conquista di Sebastopoli, contribuirà a portare alla caduta di tutta la costruzione orientale dell'Impero inglese. Quindi se io, Duce, in quest'ora storica che non si ripeterà, posso darvi un consiglio che vier.:.: dal cuore più premuroso, esso è questo: ordinate il proseguimento delle operazioni fino al completo annientamento delle truppe britanniche, fino a che il Vostro comando e il maresciallo Rommel credono di poterlo fare militarmente con le loro forze. La Dea della fortuna nelle battaglie passa accanto ai condottieri soltanto una volta. Chi non l'afferra in un momento simile non potrà, molto spesso, raggiungerla mai più » ( allegato n. 4 3).

Il Comando Supremo tedesco aveva intuito che la chiave di tutta la guerra era depositata nella vecchia culla della civiltà e perciò voleva attuare una manovra a tenaglia contro il Medio Oriente, per il Caucaso da est, per Suez da ovest. Ma per la riuscita di un piano simile sarebbero stati necessari ben altri mezzi, specie di a viazione, di cui in quel momento nè Rommel nè il Comando Supremo tedesco disponevano: sarebbe soprattutto stato nece ssario, per la parte che ci riguarda , il dominio del Mediterr~neo, ed eravamo

ben lungi dal possederlo. 1 sogni erano più grandi della realtà: ne d eriverà quindi che le due branche della tenaglia andranno ad mfrangersi, l'una a Stalingrado, l'altra ad El Alamein.

Bisogna tuttavia riconoscere che gli argomenti contrappvsti da H itler alle intenzioni di Mussolini, in rapporto al collasso delle forze nemiche, trovavano in quel momento notevoli basi di veridicità, se lo stesso Dipartimento di guerra americano, come da comunicazione pervenuta il 23 giugno al Comando Supremo italiano, considerava la situazione tanto grave da ritenere possibile l'invasione dell'Egitto ( allegato n. 44); però gli Americani stessi ammettevano che l'Asse avrebbe dovuto conquistare Malta « ..• in modo da assicurarsi una ini n terrotta linea di rifornimenti dall'Italia e dalla Grecia ».

Di fronte a tali possibilità, intraviste dagli stessi avversari e alla innegabile pressione esercitata da Hitler, il Comando Supremo italiano, a nome del Capo del Governo, fu indotto il 23 giugno a modificare il suo precedente atteggiamento e a concordare di massima con il concetto di procedere nello sfruttamento del successo ( allegato n. 4 5). Anzi, come particolareggiatamente si vedrà più innanzi, il 26 giugno il gen. Cavallero, recatosi in Africa settentrionale, ancor prima della caduta di Marsa Matruh, emanerà l'ordine per l 'occ upazione della stretta tra il golfo degli Arabi e la depressione di Qattara, la quale dovrà tuttavia considerarsi co me base di . partenza per ulteriori operazioni, e, difatti, il 27 giugno, dopo aver esaminato la situazione , toglierà anche questa riserva, assegnando come obiettivo finale il canale di Suez, dopo occupato il Cairo e bloccate le provenienze da Alessandria.

I n questa atmosfera di ottimismo che andava, prog r essivamente, sviluppandosi nella mentalità di ogni comando, soltanto il maresciallo Kesselring, comandante dell'aviazione del Mediterraneo, non si lasciava allettare dalla visione della conquista dell'Egitto. Secondo il punto di vista del maresciallo Kesselring l'aviazione italo - tedesca non era in grado di appoggiare un'avanzata del gen. Rommel fino ad Alessandria ed al Cairo, perchè la situaz ione dei traffici marittimi attraverso il Mediterraneo era tanto grave che per fronteg gia rla si rendeva necessario l'impiego della quasi totalità delle "forze aeree dislocate in Africa e in Sicilia.

Tutto al più, egli ammetteva una spinta fino alla conquista di Marsa Matruh per catturare, con elementi celeri, gli aeroporti notturni che si trovavano ad ovest di El Dabà.

Vedremo più avanti come i suoi punti di vista furono però scartati sia dal gen. Rommel sia dal Comando Supremo italiano e come ebbe inizio quella corsa in avanti che può ben definirsi, secondo l'appellativo datole dallo stesso gen. Bastico, la « crisi di El Alamein ».

Inseguimento delle forze britanniche e caduta di Marsa l\latrub (22- 30 giugno).

Dal giorno 22 giugno alla fine del mese ebbe luogo, da parte delle unità dell'A. C. A. e dei corpi d'ar.rpata X e XXI, l'inseguimento del nemico fino alla stretta di El Alamein ed il forzamento della piazza di Marsa Matruh, avvenuto il giorno 29. Nessun conto fu tenuto dell'usura che la battaglia di Ain el Gazala aveva arrecato alle forze e ai mezzi delle unità operanti. Usura che, a prescindere dalle inevitabili perdite connesse con le azioni di guerra, era stata anche determinata dalle forti distanze percorse nel deserto, ponendo in atto ogni possibile virtuosismo logistico pur di arrivare a raggiungere gli obiettivi assegnati. Notevoli furono le difficoltà incontrate nell'armonizzare lo sforzo da compiere con i mezzi a disposizione per il movimento delle truppe ed il trasporto dei materiali. Tutte le unità dovettero perciò ridurre effettivi e mezzi per avanzare rapidamente. In virtù di tale espediente, le G. U. italiane parteciparono all'inseguimento con le seguenti forze:

- XX C. A.: divisione <<Ariete» con soli 10 carri armati, 15 pezzi di artiglieria, 6oo bersaglieri dell'8° reggimento; divisione «Trieste» con 4 carri armati, 24 pezzi di artiglieria, 1500 uomini di fanteria; divisione « Littorio >> con 30 carri armati, II pezzi di artiglieria, 1000 bersaglieri del 12° reggimento;

- X C. A.: divisione «Brescia>> con soli 2 battaglioni (1), uno della « Brescia >) ed uno della « Pavia »; il 9~ reggimento bersaglieri e 7 gruppi di artiglieria. Complessivamel'}te 2000 uomini tra fanti e bersaglieri e 90 pezzi d'artiglieria;

- XXI C. A.: fu denominato « Gruppo d'inseguimento Navarrini » e comprendeva: 1 battaglione granatieri controcarri, 2 bat-

( 1) Data la situazione <.legli automezzi fu possib ile assegnare 16 autocarri a ciascun battaglione, 2 autocarri per il genio divisionale, 1 autoca rro per la sanità e 2 soli autocarri per le dotazioni viveri di riscr\'a, munizioni e carburanti.

t agl ioni del 1 bersaglieri, 4 battaglioni della divisione « Trento I> ed 8 gruppi d'artiglieria. Complessivamente 3000 uomini e 100 pez z i.

Tutte le altre forze furono ]asciate indietro, fra Tobruch, Bardia e Capuzzo in attesa che giungessero i necessari mezzi di tra sporto per spostarle in avanti. Anche le forze tedesche rappres entate dalle d ivisioni corazzate r5• e 21", dalla 90• leggera e dai gruppi espl oranti 3°, 33° e 580°, benchè dotate di più abbondanti mezzi di trasporto, r isultavano notevolmente ridotte nei loro organici per le forti perdite subìte nei recenti combattimenti, tanto che il numero dei car ri arm ai efficienti non superava le 90 unità.

Ciò nonostante, il gen. Rommel, in previsione del collasso dell'S• ar mata, fin dal 21 giugno, mentre ancora si combatteva nella piaz za d i Tobruch, decideva di spostare rapidamente sul confine egiziano le sue unità per sferrare una battaglia di annientamento. Nella zona Sidi Omar - Maddalena - Solluin - Halfaya risultavano infatti presenti: l a IOa divisione indiana, la 1 divisione corazzata, la V brigata indiana, i resti della 51 divisione indiana. A Bug Bug erano inoltre segnalati i resti della 501 divisione· inglese e della 1• divisione sud - africana, e, a Sidi el Barrani, Ja 1• divisione corazzata . Concetto operativo era ormai quello classico di compiere un attacco dimostrativo coi corpi d'armata normali e di avvolgere per la destra con i reparti m otocorazzati.

A lle ore 14 del 23 giugno le forze italo - tedesche iniziavano l'attacco con il X e XXI C. A. sul fronte di Sollum - Sidi Omar, mentre le forze corazzate effettuavano l'aggiramento da sud, fra Sccferzen e Maddalena, per convergere poi verso nord - est su Sidi cl Barrani, attraverso il gradino dell 'Hagiag el Agaba.

Malgrado la celerità degli spostamenti, il nemico riuscì a sott r arsi alla manovra ed a ripiegar e verso est, abbandonando materiali d i ogni genere ( 1 ).

Era intenzione degli Inglesi di tentare una prima r esistenza a Marsa Matruh, affi dando a ll 'aviazione il compito di ritardare il più possibile l'avanzata del gen . Rommel. La reazione aerea nemica si manifestò infatti energica e le colonne italo - tedesche dovettero subire l 'intervento reiterato delle formazioni aeree britanniche non con-

( 1) Tra l'altro veniva catturato il provvidenziale, vasto deposito di ca rb urante che il nemico aveva costituito in pieno deserto, a Bir Enda (50 km. a sud di Sidi Barrani). denominato « Pircadilly Circus >> ove le unità motorizzate italo - tedeS<'he si rifornirono abbondantemente.

trastate dall'aviazione dell'Asse che, per deficienza di automezzi, non aveva potuto ancora allestire nuove basi avanzate.

Per rompere ogni contatto, nella giornata del 24 il nemico accelerava il ripiegamento, iniziatosi nella notte, dalle posizioni di frontiera Sollum - Sidi Omar, consentendo alle poche unità autotrasportate del X e XXI C. A. di avanzare senza incontrare resistenza . A- sera: .

- la 90• divisione legger;i ed il C. T. A. procedendo lungo la ferrovia Sidi Omar - Marsa Matruh raggiungevano rispettivamente la zona ad est ed a sud di El Ràmith, mentre il 33° gruppo esplorante procedendo lungo la strada costiera si attestava ad ovest del meridiano di Marsa Gargub;

- il XX C. A. si portava oltre la posizione di Alam Rabia e si schierava a nord della ferrovia con le divisioni da ovest ad est nel seguente ordine: « Littorio », « Trieste », « Ariete »;

- il XXI C . A., oltrepassata la località di Bug-Bug, occupava nella notte Sidi e1 Barrani con un battaglione rinforzato del 1 reggimento bersaglieri;

- il X C. A. raggiungeva col 9° bersaglieri e con 2 gruppi d'artiglieria la località di Bug-Bug.

Sicchè al mattino del 25 giugno la situazione poteva essere considerata come quella rappresentata dallo schizzo n. 19.

Dopo l'occupazione di Sidi el Barrani, le unità italo - tedesche si predisposero per l'attacco al campo trincerato di Marsa Matruh (1)

(1) Il campo trincerato di Marsa Matrun aveva uno sviluppo periferico di circa 20 km. cd una profondità me<lia di 4 km. Il sistema comprendeva:

A) fronte a tert·a (dall'esterno all'interno):

- un fosso anticarro continuo, profondo ,irca 3 metri e largo metri 4 con parete esterna in pendenza e con scarpata interna verticale, entrambe scavate in terra, senza rivt:stimento. Per le sue caratteristiche costruttive il fosso era soggetto a frequenti parziali interramenti per l'azione demolitrice del ghibli e quindi il superamento di esso non presentava rilevanti difficoltà per i carri;

- una zona minata discontinua;

- una fascia discontinua di reticolato a distanza variabile dal fosso anticarro dai 50 ai 100 metri;

- un secondo fosso anticarro continuo di caratteristiche analoghe al precedente, dal quale distava in media circa r km. ;

- una seconda fascia di retii;olati;

- un terzo fosso anticarro distante dal precedente poco più di I km.;

- una terza fascia di reticolari;

col seguente sclùeramento: il XXI C. A. a nord della strada, ali' altezza di q. 135 -Abar cl Dafa; il X C. A., a sud della strada, in zona Bir Ab u Tunis; la 90• leggera in zona Nizue t Nigema; il C . T. A., a Bir Sidii Ali; il XX C . A ., a sud del C . T. A . ; il 3° gruppo esploran te a Bir Kanays; l'artiglieria d'armata, al centro, con azione su tutto il fronte.

L'attacco doveva svolgersi con direzione generale sud - est (parallelo all'andamento della strada). Oltrepassata la pista di Siwa, il X C. A. avrebbe fatto una conversione a nord per investire il fronte sud del campo .trincerato e la 90• leggera sarebbe discesa per l'Uadi Naghamish verso nord - est per tagliare da est le comunicazioni di q uel presidio. Il C. T. A . doveva invece, con la 21* divisione corazzata, eseguire una conversione a sud per tagliare fuori le forze del settore meridionale dello schieramento nemico che sarebbero state

- ostacoli discontinui, .::ostituici da putrelle ferroviarie alte circa metri 2, a forma di croce di S. Andrea, incrociate a 3 a 3 e fortemente imbullonate, collegate fra loro da robuste catene. Tali ostacoli risultavano dislocati soprattutto nella zona immediatamente a sud - ovest e ad est dell'abitato · di Marsa Matruh e costituivano un scrio ostacolo per il passaggio dei carri armati.

Inoltre, su tutto l'arco del fronte a terra, erano distribuiti numerosi capisaldi, più fitti in prossimità delle rotabili per Sollum e per Alessandria.

Fra le linee di ostacolo e negli intervalli, erano stati creati centri di fuoco a carattere campale e pastazioni per ·batterie. ·

B) Difesa costiera e contraerei :

- uno schieramento di batterie da costa e contraerei;

- un complesso di postazioni per armi automatiche e di lavori in scavo.

C) Sistema periferico :

Aveva lo scopo di ampliare il raggio d'a.zione del campa trincerato e di costituire appaggio per lo schieramento di truppe motocorazzate.

Lavori a carattere carppale erano stat i accertati nel tratto fra Ras Abu Laho e la testata dell'Uadi Magid, a sbarramento delle provenienze della zona costiera; alla testata dell'Uadi cl Madauar (incrocio della rotabile interna per Sidi cl Barrani con la camionabile per Siwa) ; nella zona dell'Uad i Naghamish ( 13 km. sud- est di Marsa Matruh); nella zona di Gerawla (sulla costa, circa 18 km. a sud - est di Marsa Matruh); nella zona di Maaten Baghush (sulla costa, circa 45 km. a sud - est di Marsa Matruh); nella zona di Bir cl Kanays (circa 50 km. a sud - ovest di Marsa Matruh); dove risultava una sistemazione difensiva campale chiusa, dal raggio approssimativo di un chilometro.

Gli .apprestamenti difensivi, predisposti nel settore orientale del campa, avevano lo scopo di assicurare la via di rifornimef!to alla piazzaforte, nella quale erano stati accantonati materiali di ogni genere per i bisogni di almeno un corpa d'armata.

quindi attaccate anche da nord e da o vest dalla 15• divisione corazzata e dal XX C. A . . Quest'ultimo, senza la divisione « Littorio », doveva dapprima coprire l'ala destra dello schieramento e, in un secondo tempo, avanzare sulla direttrice del C. T. A ..

Al 3° gruppo esplorante era affidata la protezione verso sud e 5ud- est. Dietro, quasi al centro dello schieramento, la divisione « Littorio» sarebbe rimasta in riserva d'armata.

Il 26 giugno, il XXI C. A. raggiunse il margine occidentale della wna minata che cingeva Marsa Matruh; il X C. A. si attestò al bivio della strada di Siwa; la 90& leggera, a sud di Marsa Matruh; il C. T. A. eq. il XX C . A. furono attardati da fasce minate e da bombardamenti aerei (1); il 3° gruppo esplorante giunse a Bir K anays dopo brevi azioni di combattimento con forze leggere avversarie.

· L'accerchiamento divenne più serrato il giorno successivo. Il XXI C. A. svolse essenzialmente azione di artiglieria sulle difese di Marsa Matruh; il X C. A., attardato da campi minati, venne spostato in modo da attaccare in direzione nord lungo la pista passante per Matan el Tanariysa; la 90a leggera, dopo aver supe rato resistenze in corrispondenza del meridiano di Matruh, compì una conversione verso nord, sostenne aspri combattimenti sull'Uadi Naghamish, e <liscese verso la costa raggiungendo Uadi Qasaba. Tra il X C. A. e la 90" leggera venne inserita la divisione «Littorio» per chiudere l'anello di accerchiamento di Marsa Matruh. Più a sud i nvece il XX C . A. e il C. T. A., impegnati contro forze corazzate nemiche, riuscirono a contenere la pressione che tali forze esercitavano verso il nord.

Intanto dalle intercettazioni radio e dalla cattura di prigionieri cominciava a delinearsi il presumibile schieramento delle forze nemiche:

(r) Nella stessa giornata, il comandante del XX C. A., general e Baldas~arre, mentre si recava in autovetm.ra fra le dipendenti unità con il comandante l'artiglieria, gen. Fiacenza, e<l il· comandante del genio, co l. Raffaelli, durante un intenso hombardamento aereo avversario rimaneva gravemente ferito. Trasportato presso il nucleo chirurgico della divisione «Ariete» e sentendo prossima la sua fine, volle vedere, elogiare e salutare i suoi ufficiali. Dopo aver loro rivolte parole d'inc itamento ed aver ricordato la Famiglia e la Patria cui aveva donato con entusiasmo tutto se stes3o, spirava serenamente fra i suoi soldati in pieno clima di vittoria. I n conseguenza di tale luttu osa vicenda che comprendeva la perdita anche del gen. Piacenza e del col. Raffaelli, il gener ale De Stefanis assumeva il comando int~rinale del XX C. A. ed il generale Arena, conseguentemente, quello <ld)a divisione «Ariete».

- tra Marsa Matruh e Uadi Naghamùh: 10• divisione indiana con tre brigate (V, XXI e XXV) ed elementi della VII brigata fucilieri;

- a tergo della pista Matruh - Bir Kalda: aliquote della 50• divisione fanteria inglese (brigate LXIX: e CLI) e della s• divisione fanteria indiana, divisione neo - zelandese (brigate IV e V) a cavallo della pista per Bir Kalda;

- tra la pista Matruh - Bir Kalda e la pista Matruh - Siwa: clementi della 1• e della 1 divisione corazzata (circa 8o carri) con i gruppi esploranti (12° Lancieri, « Royal Dragoons l> e 4° sud- africano) spinti verso ovest e XXIX brigata indiana; .

- a· Sidi Haneish (so km. sud- est di Marsa Matruh): il grosso della s" divisione fanteria in d iana (IX e X brigata).

Sui campi d'aviazione nemici fra Marsa Matruh ed El Dabà, erano stati rilevati complessivamente: 36o monomotori e 199 plurimotori.

Alcuni apparecchi erano in corso di trasferimento dalla Siria e da Cipro per l'Egitto e così pure forze aeree americane, già inviate in India , venivano destinate ai campi d'aviazione di Fayol (30 km. a sud di Ismailia).

Inoltre era confermato l'intendimento da parte britannica di concentrare in Egitto, Palestina, Siria e Malta apparecchi d 4 bombardamento a grande raggio per contrastare i rifornimenti dell'Asse attraverso il Mediterraneo.

Sicchè alla sera del 27 giugno, la situazione nemica poteva così riassumersi ( schizzo n. 20):

- gruppo nord (Marsa Matruh - Uadi Naghamish), costituito dalla 10• divisione indiana e da elementi della VII brigata fucilieri, :.ccerchiati : ad ovest dal XXI C. A. ; a sud dal X C. A.; ad es~ dal] a divisione «Littorio » che aveva raggiunto la testata dell'Uadi Naghamish, mentre la <JOa divisione leggera, raggiunto l'Uadi el Qasaba, puntava verso il nord per sbarrare la strada al nemico;

- gruppo sud (a sud -ovest ed est di Mingar Qa'im), costituito da reparti della 1\ 1 divisione corazzata e della XXIX brigata indiana (s• divisione indiana), dalla 50• divisione inglese e dalla 2• neo - zelandese, fronteggiate dal XX C. A. e dal C. T. A ..

Per l 'indomani, 28 giugno, era prevista l'avanzata verso est della divi sione « Littorio » e della 21• divisione corazzata tedesca, mentre le altre unità sarebbero rimaste in posto per eliminare la piazza di

Marsa Matruh e per attaccare concentricamente il gruppo sud con ìc divisi<;mi 15• tedesca, << Ariete n e « Trieste >).

Nella notte sul 28 la di visione « Littorio )) , alla testata dell'Uadi Naghamish, stroncava un tentativo di sortita di forze avversarie del gruppo nord, in concomitanza ad attacchi sferrati da elementi corazzati nemici dei gruppo sud.

Contemporaneamente a quest'attacco, forti aliquote di truppe indiane della guarnigione di Marsa Matruh, profittando dei grandi intervalli esistenti nello schieramento italo - tedesco, si sottraevano all'accerchiamento e ripiegava Po verso sud - est, evitando così lo sbarramento della 90• leggera che, sboccata dall'Uadi el Qasaba, puntava sulla rotabile a 25 km. ad oriente della piazza. Col favore della notte anche le forze nemiche del gruppo sud riuscivano a rompere il contatto con il C T. A. ed il XX C. A. e ripiegavano verso est insieme con il grosso della 5• divisione indiana schierata nel caposaldo di Sidi Haneish. Numerosi incendi venivano segnalati lungo la fascia costiera, ma specialmente a Fuka. Questi sintomi davano consistenza alle impressioni ricevute attraverso il traffico radio che le ba si nem iche fossero state arretrate bruciando ciò che non era pos sibile trasportare al seguito.

Contro le forze del gruppo sud in ripiegamento verso o riente si posero all'inseguimento, il giorno 28, la divisione « Littorio )> ed il C. T. A., mentre il XXI, il X e il XX C. A., più la 90• leggera, rimasero in posto per l'eliminazione della sacca di Marsa Matruh e per rastrellare il terreno occupato. L'attacco concentrico si svolse lentamente per la presenza di estesi campi minati e per il violento fuoco d'artiglieria del nemico. A sera le forze accerchiate compirono un ultimo tentativo di aprirsi un varco, ma senza risultato. Il mattino successivo la guarnigione britannica di Marsa Matruh venne sopraffatta ed alle ore 9,30 il 7° reggimento bersaglieri (XXI C. A.) entrò per primo nella piazzaforte espugnata, ove furono complessivamente catturati circa 6.000 uomini, molte artiglierie e ricchi depositi di viveri e carburanti.

Sopralluogo d el g ene- Il serio contrasto manifestatosi - come si raie Ca v a II er o in è in precedenza accennato - tra il mareCirenaica e s u ccessive diretti ve emana te pe r lo svol g iment o d ell e operazion i in Egi tto approv ate dal Capo del Governo dalla s ede di Berta ( 25-2 9 g iu g no ).

sciallo Kesselri,ng ed il gen. Rommel, già prima dell'inizio della corsa in avanti, nella valutazione delle possibilità operative per giunge.re nel cuore dell'Egitto, era ormai conosciuto nei suoi più evidenti aspetti presso il Comando Supremo. Tale stato <li cose provocava la decisione del gen. Cavallero di recarsi sul posto per sanare il dis• sid io esistente fra i due comandanti tedeschi.

Il gen. Cavallero, accompagnato dal Capo di Stato Maggiore J ell'Aeronautica italiana, gen. Fougier, dai ten. colonnelli Montezemolo e Sammarzano e dal gen. von Rintelen, giungeva in volo alle ore 17,45 del 25 giugno a Derna, ove era atteso dai generali Bastico, Barbasctti e Marchesi.

Come risulta dal diario sull'attività del gen. Cavallero durante la sua permanenza in Libia, nel pomeriggio dello stesso giorno 25 giugno questi teneva una riunione preliminare con i generali sudd etti e col maresciallo Kesselring e l'ammiraglio tedesco Wcichold.

Il maresciallo Kesselring esprimeva la .sua preoccupazione circa il progetto di spingere avanti le forze italo - tedesche, nelle condizioni in cui si trovavano i reparti, e rappresentava la grave situazione della navigazione nel Mediterraneo in relazione alla ripr esa offensiva da parte di Malta sul traffico marittimo.

A tale proposito il marescia llo Kesselrin g faceva presente che per neutralizzare Malta sarebbero occorsi almeno sei g ru ppi da caccia e sei da bombardamento; forze queste che, per il momento, n on erano disponibili, anche perchè, data la situazione in atto in A S., non era possibile ritirare le forze aeree inviate in Libia come temporaneo rinforzo prima de ll a battagl ia di Ain el Gazala: concludeva quindi col prospettare l'opportunità di sospende r e i rifornimenti per via mare dall'Italia alla L ibia fi no all'arrivo dei rinforzi aerei richiesti alla Germania.

Circa gli intendimenti del gen. Rommel di voler spingere l'avanzata in territorio egiziano, il mares<:iallo Kesselring si dimostrava di parere nettamente contrario in considerazione che il nemico ritirandosi sarebbe venuto a miglior are la sua situazione, mentre noi avremmo peggiorato la nostra, no n dis.panendo dei m ezzi per por ta r e avanti le basi logistiche e tanto men o quelle aeree. Anzi, circa la si-

cuazione aerea, riteneva che gli Inglesi potessero disporre di o ltre 6oo apparecchi, ben raccolti nelle basi ~el Delta, da impiegare a massa e nel momento più redditizio contro di noi, mentre noi potevamo opporci soltanto con 6o-70 caccia .tedeschi ed altrettanti italiani.

Il gen. Cavallero faceva osservare che Malta, per quanto rimanesse al centro del problema operativo, non poteva in quel momento essere .tenuta sotto pressione, inquantochè, pur facendo massa con tutte le forze aeree, mancavano ancora quelle forze che nel progetto Kesselring era previsto venissero dalla Germania. Tanto valeva quindi abbracciare l'ipotesi affacciata <e dai Capi » per un 'offensiva a fondo in A. S., anche perchè, dalle intercettazioni radio sulla situazione nemica, risultava che 1'8• armata dava indizi di essere ormai priva di ogni combattività fino a lasciar presumere che, una volta superata Marsa Matruh, si sarebbe delineata la possibilità del crollo di tutto il fronte inglese.

Il maresciallo Kesselring ammetteva alla fine che, stando nei termini esposti dal gen. Cavallero, non rimaneva altro che avanzare, ma al massimo fino ad El Alamein per catturare gli aeroporti notturni ad ovest di El Dabà.

Di conseguenza il gen. Cavallero autorizzava, con le direttive n. 31300/op. del 26 giugno, a spingere le operazioni fino ad El Alamein, subordinando alla situazione mediterranea gli ulteriori progressi al di là della stretta tra il golfo degli Arabi e la depressione di El Qattara ( allegato n. 46 ) .

Lo stesso giorno il gen. Cavallero accompagnato dai generali Bastico, Barbasetti, Marchesi, Fougier, von Rintelen e dal maresciallo Kesselring, si recava in volo a Sidi cl Barrani per incontrarsi col gen. - Rommel. Questi, esposta la situazione generale, con particolare riferimento al dissolvimento ddle forze avversarie, affermava di essere in grado di raggiungere, in un primo tempo, la stretta di El Alamein e, successivamente, il Nilo per occupare Alessandria e Cairo.

A questo punto il gen. Cavallero interveniva per dire che tanto valeva aggiungere agli obiettivi indicati quello del canale di Suez, che costituiva il vero obiettivo strategico per bloccare l'afflusso dei rinforzi britannici provenienti dal Medio Oriente.

Di fronte a tale allettante conclusione che era scaturita come la naturale conseguenza dell'ottimismo espresso dal gen. Rommel, il maresciallo Kessclring rappresentava ancora una volta di non aver gli automezzi necessari per spostare in avanti le basi aeree. Allor.:i

il gcn. Rommel, per tacitare il suo antagonista, s'impegnava a superare le difficoltà pro~ttatc contribuendo con tutti gli automezzi ch'era possibile raccogliere e rinunciando in tal modo a spostare in avanti le unità italiane appiedate che _ erano rimas.t~ schierate in prossjmità dol confine libico - egiziano.

Alla fine del colloquio il gen. Cavallero, col miraggio della nuova situazione la cui ·realizzazione era nel . desiderio di tutti, con tdegram.ma n. 31301 comunicava al gen. Magli del Comando Supremo ]a parola convenzionale «Tevere» per significare il suo nulla osta alla venuta di MusSQlini in Libia.

Dopo di che, il gen. Cavallero faceva seguire il telegramma o. 31303 diretto al Capo del Governo, illustrando la situazione militare in termini molto dettagliati a sfondo ottimistico ( allegato n. 47) ed il 27 giugno, lo stesso gen. Cavallero, emanava, a nome del Capo del Governo, le direttive n. 31307 - dettate nella sede del Comando _ Superiore in A. S. per il proseguimento delle operazioni oltre la linea golfo degli Arabi-depressione di El Qattara ( allegato n. 48 ).

In esse veniva stabilito:

1° - obiettivo il canale di Suez per bloccare il Canale cd im~dirc l'afflusso di rinforzi ~al Medio ?rientt;

2° - occupazione di Cairo, anche fronte a sud (a~roporti compresi);

..

3° - bloccare le provenienze da Alcssandri_a, in modo da garantirsi da quella direzione fino a quando non sarebbe stato possibile occupare la piazza;

4° - garantirsi alle spalle contro possibili sbarchi da mare, mantenendo presidiati i punti principali della costa;

5° - fare in modo che nell'avanzata al Canale le forze italiane e germaniche fossero ugualmente rappresentate.

In tali disposizioni si faceva inoltre riserva di stabilire il com- · portamento che avrebbero dovuto tenere i comandi militari verso le autorità e le popolazioni dell'Egitto; cosa che fu poi comunicata con le direttive n. 31316 del 29 giugno ( allegato n. 49).

Nello stesso giorno il maresciallo Cavallero comunicava a « Superasi » notizie circa le forze navali francesi in Alessandria ( v. foglio 31315 - allegato n . 49 bis), assai interessanti poichè da esse traspariva che tanto le autorità inglesi quanto le francesi stavano esaminando l 'eventualità di dover sgomberare Alessandria.

Nel pomeriggio del 29 giugno, proveniente da Roma sbarcava all'aeroporto di Derna il Capo del Governo, che proseguiva P''r Berta, sede del suo posto di comando.

Nei giorni successivi, dopo la visita ad alcuni reparti dislocati nelle retrovie e l'approvazione delle direttive emanate in Libia dal Capo di S. M. Generale per il proseguimento delle operazioni oltre la lin ea El Alamein - depressione El Qattara, il Capo del Governo conferiva al gen. Cavallero il grado di Mare sciallo d'Italia, provvedimento sanzionato in data 1 ° luglio 1942. Anche il gen. Rommel , dal 23 giugno, era stato promosso Feld Maresciallo.

Considerazioni sulla battaglia di Ain el Gazala. li piano di attacco per la battaglia di Ain e/ Gaza/a fu basato essenzialmente sulla celerità del movimento che doveva consentire alla massa delle unità motocorazzate italo - tedesche di piombare sul tergo dello schieramento avversario, avvolgerne le masse cor azzate ed imporgli così, a fronte rovesciato e in condizioni critiche, una battaglia destinata ad annientarlo, pur disponendo esso di forze e mezzi supe riori e fortemente organizz ati a difesa.

La moSi,'l iniziale dell'offensiva doveva esser costituita da W1 attac co frontale dei corpi d'armata italiani X e XXI, appoggiati da un grande schieramento d'artiglieria, in modo da determina re nell'avversario la sensazione di un'azione frontale su Ain el Gazala e tenerne impegnate le forze, allo scopo. di consentire la manovra di aggiramento da sud.

Per assicurare la sorpresa venne disposto che il movimento aggirante fosse compiuto di notte, in modo da rendere difficile al nemi co l'individuazione della manovra e. non permettergli quindi di prendere tempestivamente le misure necessarie per cont ra starla ed impedirne lo svil uppo.

Errori di valutazione del Comando tedesco portarono le forze corazzate italo-tedesche (1) di fronte ad una serie di imprevisti; in

(1) Compl essivamente lt· forze italo • te<lc-.che amm,.mta,ano a 50 btg. <li ftr. di cui 31 italiani, a 535 carri armaù di cu i 240 italiani , a 148 autoblindo <li cui 8o italiane ed a c irca 700 aerei. Quelle britanniche erano valutate invece a circa 55 battaglioni <l1 fanteria, 65n e-arri armati , 300 autoblindo e un migliaio <li aerei.

funzione di questi, fallito il tentativo di conquistare Bir Hacheim e di aprire un varco nei campi minati, <lette forze vennero a trovarsi m una situazione molto critica, C()fl le spalle contro i campi minati, senza viveri, senz'acqua, senza benzina, senza munizioni.

Dopo 3 giorni di combattimenti, la situazione divenne insostenibile tanto che gli stessi comandanti delle grandi unità tedesche insistettero presso il gen. Rommel perchè sospendesse l'azione e ripiegasse sulle posizioni di partenza

La decisione di perseverare invece nel!'attacco va ascritta a giusto merito del gen. Rommel che, vagliata la situazione, seppe abilme11te e rapidame nte riunire tutte le forze corazzate italo - tedesche e spostarle verso occidente per congiungersi con il X C. A. italiano che nel contempo er:1 riuscito , dopo durissimi combattimenti, a ristabilire u n primo canale di alimentazione per i rifornimenti.

Con un successivo schieramento, il comandante tedesco, riuscì a rinserrare in un a (< sacca » una brigata britannica e subito dopo ad annientarla, assicurando così le comunicazioni con le basi logistiche dell'armata.

Successivamente, con uno schieramento più raccolto, protetto da una cortina di pezzi semoventi (1) il gen. Rommel assunse un atteggiamento difensivo - controffensivo, riuscendo a logorare e sconfiggere le forze avversarie che attaccarono frazionate nello spazio e Ilei temJX> . Ed infine, caduta Bir Hacheim, pilastro meridionale dello schieramento britannico, il comandante tedesco, con una rapida e audace conversione della sua massa corazzata riuscì a dividere le forze corazzate avversarie dalle fanterie schierate sulla JX>Sizione di Ain e! Gazala ed a batterle separatamente, in fasi suc~e~sive.

Dalla -battaglia di Ain el Gazala si potè trarre anche l'ammaestramento che in un terreno privo di forti appigli tattici vi era l'impossibilità di assicurare una difesa solida. Unica garanzia contro una offensiva nemica era data da una sistemazione difensiva con unità fortemente ancorate al terreno, sistemazione base per la manovra di forze motocorazzate da impiegare a massa, agli ordini di un capo di pronto intuito e deciso, che vivesse la vita del campo di battaglia.

(,) Costituiti <la pezzi da 75/18 e 47 32 iLa liani rispettil'amcme su scafo del carro M '41 eù L l40 e da pezzi da 76,2 tedeschi su scafo del carro Mark IV. Dietro questa cortina i carri armati avanzavano, si ritirav:rno. si rifornivano ed infine potevano lanci arsi all'attacco quando i cannoni semoventi aveyano già imposto un duro pcda)!gio ~i mezzi cor:izzati a\'vcrsari.

Inoltre, venne messo in rilievo il peso che l'azione di comando può esercitare sul corso delle operazioni In una guerra manovrata con forze motocorazzate, nella quale la celerità delle opçrazioni e la prontezza dell'azione del comando sono fattori decisivi, il comandante in capo deve conoscere esattamente e costantemente la situai.ione per poterla :idattare, con immediatezza di decisione, alle condizioni del momento. ·

E' da notare in proposito che, mentre il gen. Rommel, dirigendo personalmente la battaglia, fu in grado di vagliare nei suoi aspetti reali la situazione adeguando rapidamente le sue mosse alle necessità del momento, il Comando britannico non si pose nelle migliori condizioni per fare altrettanto. E ciò portò le irrimediabili conseguenze.

Il 5 giugno 1942 infatti, allorchè il Comando britannico emanò l'ordine per il contrattacco, il momento più favorevole per il successo era stato ormai superato: è infatti molto probabile che, se i Britannici avessero contrattaccato quattro giorni prima, avrebbero potuto conseguire contro le forze italo - tedesche, ancora in piena crisi, un decisivo successo.

lii FASE

RAGGIUNGIMENTO DELLA STRETTA DI EL ALAMEIN ED ALTERNI TENTATIVI ITALO-TEDESCHI E BRITANNICI PER SUPERARLA

( I• lugllo • S settembre 1942)

Primo tentativo delle La nottz1a della caduta di Marsa Matruh, forze italo - tede sche per superare la resistenza della linea di El Alamein -E I Qattara ( I - 3 luglio ).

il campo trincerato che il nemico considerava un baluardo invalicabile a difesa dell'Egitto, aveva sollevato ondate di entusiasmo fra le truppe italo - tedesche che, vincendo ogni ostacolo, avevano ripreso la marcia verso oriente.

La corsa in avanti fu però effettuata in condizioni estremamente gravose perchè, a parte l'azione a massa degli apparecchi da bombardamento britannici che agivano quasi incontrastati sulle colonne italo - tedesche, la situazione dei mezzi di trasporto assumeva aspetti sempre più critici a mano a mano che si procedeva, sotto un sole torrido, su un terreno di difficile percorribilità e privo di ogni risorsa idrica.

Dal meridiano di Marsa Matruh a quello di Alessandria il terreno operativo è limitato alla sola fascia costiera, . non sempre percorribile fuori strada per la presenza di banchi di sabbia. Tale fascia, compresa tra il mare e le propaggini orientali dell'altopiano del deserto occidentale egiziano, ha una larghezza iniziale di 8o km . e si restringe progressivamente fino a soli 55 km. all'altezza del golfo degli Arabi, dove si giunge ad una strozzatura, che ricorda qudla della Sirte nella zona di El Agheila.

A sud dell'altopiano si trova l a depressione di El Qattara, praticamente impercorribile ai mezzi dell'Asse. La fascia costiera anzidetta, ad oriente del golfo degli Arabi, si allarga nuovamente fino a raggiungere dopo circa 150 km. il delta del Nilo.

La posizione di El Alamein costituiva quindi uno sbarramento non aggirabile e relativamente breve, compreso fra il golfo degli Arabi e la depressione di El Qattara, sulla quale la fascia costiera si affacciava con impervi ciglioni.

In zona arretrata vi era un altro sbarramento costituito dall'ostacolo dell'Uadi Natrum a nord ed il Gebel el Qatrani a sud. L'Uadi Natrum è un'ampia depressione, circa 23 metri sotto il livello del

mare, lunga 32 km. cd è caratterizzato da una serie di laghetti allineati da nord• ovest a sud - est. Tale posizione era stata organizzata con lavori a carattere campale e costituiva la difesa immediata ·dd Delta nonchè fa protezione ddl'arteria Cairo-Alessandria comunemente chiamata la « Strada delle Piramidi». In posizione ancora più arretrata era h difesa della zona del Delta e dd Canale che utilizzava come ostacolo i vari rami del Nilo e il Canale stesso.

Le comunicazioni tra la zona di Marsa Matruh e quella di Alessandria si riducevano a quell'epoca essenzialmente alla rotabile costiera. Più a sud e con andamento parallelo a detta rotabile trovavasi la pista di El Qattara, che solo all'altezza di El Alamcin diventava automobilistica. Le due comunicazioni erano collegate da qualche allacciamento di cui solo quello partente da El Alamcin era automobilistico.

Era intenzione del maresciallo Rommel, giacchè l'avversario aveva abbandonato anche Fuka cd El Dabà, di superare la linea di resistenza di El Alamcin e procedere alla distruzione dei resti dell'S• armata prima che questa potesse ricevere rinforzi cd organizzarsi. Dopo cli ciò, il movimento avrebbe dovuto effettuarsi per la strada costiera fino a 20 km. dal bivio per il Cairo, onde lasciare l'avversario incerto sulla direzione d'attacco. Il XXI C. A. sarebbe stato impiegato a contrastare le provenienze da Alessandria, mentre le poche forze motocorazzate disponibili avrebbero piegato ad est per raggiungere la strada del Cairo e dirigersi sulla capitale.

Il comandante tedesco si rendeva ben conto degli eccezionali sforzi che sarebbero stati richiesti alle truppe cd ai materiali, ma riteneva tuttavia che la celerità costituisse l'unica -arma atta a superare la situazione e che bisognasse sfruttarla con la massima arditezza fino in fondo.

Di conseguenza nella stessa mattinata del giorno 29 venivano emanati gli ordini per la prosecuzione dell'avanzata delle unità italotedesche che, all'imbrunire, raggiungevano le seguenti zone:

- comando ddl'A. C. A.: ,30 km. ad ovest di El Dabà;

- 90• divisione leggera: a cavallo della litoranea a 15 km. ad est di El Dabà;

- divisione «Littorio», che fin dal giorno pr~edcntc si era attestata a cavallo della litoranea a 6 km. a nord - ovest di Fuka, si portava a 20 km. a sud di El Dabà;

- C. T. A., dopo aver sostenuto con la 15• divisione coraz• zata un favorevole combattimento nel tardo pomeriggio contro circa 6o carri armati della 1• divisione corazzata inglese, si portava a 40 km. a sud di El Dabà su lla sinistra del XX C. A.;

- XX C. A. che durante la notte aveva attaccata e dispersa una colonna nemica uscita da Marsa Matruh, si era messo in movimento alle ore 10 con le divisioni affiancate ( cli visione 1 < Trieste » a nord), raggiungendo verso sera la dislocazione fissata a 50 km. a sud di El Dabà;

- il X e XXI C. A. avevano raggiunto rispettivamente le zone di Gala! e di Fuka.

Fi:attanto, sotto la pressione delle truppe inseguitrici. il nemico ripiegava disordinatamente sulla linea di El Alamein - Dcir el Qattara, dove il gen. Auchinleck, che fin dal 25 giugno era subentrato al gen. Ritchie nel comando dell'8• armata, aveva approntato una nuova più solida organizzazione difensiva, costituita da lavori a carattere campale, da talune opere di calcestruzzo e da postazioni di artiglieria. Su tale posizione avrebbero, presumibilmente, potuto schierarsi al mattino del 1° luglio le seguenti forze ( schizzo n. 21):

XXX C. A.

Caposaldo di El Alamein:

- 4 battaglioni della III brigata sud - africana (1• divisione S. A.) più altri elementi sud-africani imprecisati;

- I reggimento artiglieria su 24 pezzi, 12 pezzi controcarri e 12 pezzi contraerei.

Settore centrale:·

- I e II brigata della 1• divisione sud - africana;

- 1• divisione corazzata (IV e XXII brigata) con circa 100 carri armati e 6o autoblindo;

- 2 reggimenti artiglieria (48 pezzi), 48 pezzi controcarri e 36 pezzi contraerei;

- XVIII brigata indiana, giunta recentemente in linea dall ' Iran ed appartenente all'8" divisione indiana;

In zona arretrata:

- 5 battaglioni della LXIX brigata (50• divisione inglese).

XIII C. A.

Settore meridionale:

- 9 battaglioni della 2• divisione neo- zclandese; - 6 battaglioni della IX brigata indiana; - 1 divisione corazzata (VII brigata motorizzata e 12° Lancieri) con circa 30 carri armati.

Complessivamente: circa 30 battaglioni, 400 bocche da fuoco e 130 - 150 carri armati.

In 2• schiera risultava invece schierato il X C. A. con la 10• divisione indiana e forze della « Francia Libera », più la 9• divisione australiana di recente affluita dal Medio Oriente.

A completare il quadro delle forze nemiche, va ricordato che in Egitto erano segnalate le seguenti unità:

- 1 divisione inglese ;

- 12• divisione inglese;

- V brigata sud - africana in ricostituzione;

- 10• divisione corazzata, contratta su una sola brigata pe1 cessioni fatte durante il corso dell'attuale battaglia alla IV brigata corazzata.

Infine, erano segnalate in afflusso aliquote della 9• armata che dopo l'invio degli Australiani e dei Neo - zdandesi disponeva ancora delle divisioni 70• ed s• incomplete. Contemporaneamente, risultava che il Comando britannico stava organizzando la difesa del canale di Suez con notevoli forze, fra cui una divisione americana valutata a 10.000 uomini, con carri armati in afflusso dall'Irak e con concentramenti di truppe nel Sinai settentrionale.

Ciò sta a dimostrare come il gen. Auchinlcck stesse compiendo ogni sforzo per alimentare la battaglia e far affluire al Delta tutte le unità disponibili dal Medio Oriente, senza preoccupazione di svuotare le armate 9• (Siria - Palestina) e 10• (lrak - Iran) .

A queste forze si contrapponevano quelle italo - tedesche che, nonostante gli sforzi compiuti per portare ·in avanti uomini e materiali rimasti indietro, avevano la seguente consistenza:

- X C. A. con la divisione « Brescia » su 2 battaglioni (II / 20• e II / 21) (1) con 12 autocarri per battaglione, appoggiati da 3 gruppi

( 1) Il Il /27° della divisione « Pavia >> era stato assegnato per l'impiego, alla divisione «Brescia».

d'artiglieria (due da 100/17 e uno da 75/27) e la divisione «Pavia,. con il solo reggimento di artiglieria (26° artiglieria) su tre gruppi (due da 100 / 17 e uno da 75 /27), più il 9° reggimento bersaglieri su :2 battaglioni appoggiati da un gruppo d'artiglieria da 105/28 su 2 batterie (XLIX del 16° artiglieria);

- XXI C. A. con la divisione « Trento » su 4 battaglioni appoggiati da tre gruppi d'artiglieria più il 1 reggimento bersaglieri su 3 battaglioni con 4 gruppi d'artiglieria fra cui uno da 105/28;

- XX C. A. con divisione « Trieste » su 5 battaglioni, 5 gruppi d'artiglier ia è 30 carri armati; divisione « Ariete,, su 3 battaglioni del1 '8° reggimento bersaglieri, 6 gruppi d'artiglieria e 40 carri armati; divisione « Littorio » su 2 battaglioni del 12° reggimento bersaglieri, 1 batteria da 100, 12 carri L 6 e 20 carri M;

- C. T. A. con 15• divisione corazzata, 21• divisione corazzata e <)O• leggera, tutte senza più alcun lineamento organico e con soli 56 carri armati e 20 autoblindo.

Con queste forze il maresciallo Rommel, dopo aver travolto clementi di retroguardia, giungeva il 30 sulle posizioni antistanti alla linea di El Alamein assumendo nella notte sul 1° luglio il seguente schieramento: il XXI C. A., tra q. 25 a nord di Bir Abu Usasa e Tell cl Makh Khad ; il )ç. C. A., a q. 39 a sud - est di Alam Burt Sabai cl Sharqi ; il 3° gruppo esplorante, in zona Alam cl Bilusiyat; la divisione « Littorio », ad est .di Dcir Abu e! Marakiz; il C. T. A., immediatamente a sud- est di Alam Abu Bust; il XX C. A., a sud del C. T. A.; la <)O' leggera, a nord - est nell'intervallo fra il XXI e X C. A., con clementi di sicurezza per chiudere tale intervallo; il 58o0 gruppo esplorante, a sud-ovest del XX C. A. ( schizzo n. 21 ).

L'ultima fase dell 'avvicinamento fu disturbata da brevi aspri attacchi nemici sul fianco e a tergo, specie contro il XX C. A., la <)O• leggera e la divisione « Littorio »; quest'ultima, colta in crisi di spostamento, subiva perdite in carri (20 colpiti) e in personale. Il comando dell'A. C. A., malgrado i numerosi sintomi della volontà di reazione del nemico, decideva di attaccare il 1° luglio le posizioni di El Alamcin. La <)O• leggera, segvita dalla divisione ,< Trento » del XXI C. A. avrebbe ai411zato verso sud- sud-est per circa 12 km. e avrebbe quindi puntato a nord - est per raggiungere la costa a Alam cl Milh allo scopo di attaccare da tergo le posizioni tenute dai Sud- africani; il C. T . A. doveva avanzare verso sudsud-est fino a El Ruweisat, indi. a sud fino a Decp Well e poi verso

ovest sul rovescio delle forze avversarie; il XX C. A. avrebbe seguito lo stesso itinerario per compiere più a nord analogo movimento sul rovescio avversario; il X C . A., anche esso sullo stesso itinerario per occupare, con una divisione, la zona tra q. 34 sud - est di Sanyet el Mitciriya e « E » di El Ruweisat.

La notte sul 1° luglio le unità italo - tedesche, schierate a contatto dell'avversario lungo la rotabile El Alamein - Naqh Abu Deweis, reagivano ad azioni di molestia da parte di clementi motocorazzati nemici. All'alba la <y:>• leggera, oltrepassata la strada di El Qattara si spingeva verso la pista di El Alamcin. Mentre impegnava da sud e da sud- est clementi avversari che resistevano su forti capisaldi, •iniziava nel pamcriggio, con una colonna, una conversione \'erso nord-est per raggiungere la costa. All'avvolgimento della sacca di Alamcin partecipavano anche i corpi d'armata XXI (con la divisione « Trento >> cd il 1 reggimento bersaglieri) e X (con la divisione · « Brescia »).

Il C. T. A". in corrispondenza di Deir cl Dhib, superando reticolati ed estesi campi minati , riusciva a partarsi in zon·a Deir el Shein cd a sera procedeva verso sud, con la 21• divisione da Alam cl Dihmaniya e con la 15• divisione da·est di El Mireir.

La divisione « Littorio», attardata dai combattimenti del giorno precedente, aveva ripreso in mattinata il collegamento, raggiungendo la zona di Tel1 cl Eisa, ove sostava per riordinarsi. A sera il XX C. A . riceveva ordine di portarsi per Sanyet cl Miteiriya in zona Alam cl Dihmaniya con il 33° gruppo esplorante a nord, in zona di El Ruwcisat. ·

Agli attacchi delle forze italo - tedesche nel settore settentrionale : centrale della sistemazione difensiva nemica, i Britannici schierati 1ci capisaldi ben protetti da reticolati e campi minati, opponevano ma violenta reazione senza tuttavia riuscire ad impedire una pro~cssiva, metodica penetrazione delle unità attaccanti.

Da segnalazioni pervenute risultava che unità nemiche afflui·ano da est e che la XVIII brigata indiana era schierata ad ovest di ~I Ruweisat, mentre la 1• divisione corazzata era dislocata con la ussa dei carri verso sud e sud - est dello schieramento assunto dalAsse.

Al mattino del 2 luglio la penetrazione nello schieramento ne1ico pur approfondendosi (venivano catturati circa 2000 prigionieri distrutti 30 pezzi d'artiglieria), non era pctò sboccata nello sfonamento, perchè l'avversario era riuscito ad opparre un valido sistc-

ma difensivo (1) all'avanzata delle forze . italo - tedesche. Difatti, la 90• divisione leggera, che aveva già oltrtpassata la pista di El Alamein , veniva arrestata a sud - ovest di El Qasaba el Charbyia, mentre il XXI C. A. che ese rcitava la sua pressione da ovest rimaneva schierato con le· sue esigue unità tra Bir Abu Garya (1 reggimento bersaglieri) e la pasizione di Sanyet cl Miteiriya (divisione e< Trento )) ).

Il XX C. A. era in movimento da Sanyet.el Miteiriya per portarsi ad est di Alaln el Dihmantya, seguìto dal X C. A-: che nel frattempo anch'esso aveva ricevuto ordine di panarsi a sud in zona Deir ~I Abyad. Più a nord di Alam cl Dihmaniya il C. T. A. era invece impegnato contro la 1~ divisjone corazzata inglese, ·schierata ad est della pista El Alamein - Deep V ell.

Nel pameriggio dello stesso giorno il comando dell'A. C. A., malgrado la forte reazione manifestata dal nemico e le sensibili per-

( 1) .Fin dall;i metà di giugno 1942, i Britannici erano riusciti ad organizzare solidi lavori difensivi intesi: ·

- a ritardare l'avanzata dei carri armati con l'apprestamento di ostacoli (particola rmente campi minati in più fasce per sbarrare le direzioni di attacco), integrati da un organinato sistema di interruzioni _e distruzioni;

- a distruggere il maggior numero di carri armati nemici con lo schieramento iu;avanti di pezzi anticarro in postazioni scavate nel terreno, evitando i parapetti di riporto per rendere più•diffìcilc la loro individuazione;

- a co nsentire una difesa ad oltranza con una organizzazione difensiva a capisaldi, a prova di carri armati, scaglionati in profondici e ciascuno iv grado di sviluppare il fuoco sui 36o0 ;

- ad agevolare il movimento delle proprie truppe e mezzi, con la costruzione di ~trade, cartelli indicatori, posti di rifornimento;

- a preservare le truppe dalle offese e migliorare le loro condizioni di vita, con la costruzione di ricoveri, a·cquedotti;

- a facilitare il compito dei comandi e degli osservatorii con la organizzazione <li una efficiente rete telefonica;

- a permettere alle artiglierie di :issolvere efficacemente la loro missione tattica, con apprestamenti di postazioni accuratamente mascherate, integrate da riservette con abbondante munizionamento.

L'organizzazione difensiva inglese a capisaldi fu costituita da capisaldi di brigata, protetti da vasti campi minati e da retio">laù; essi furono nel loro interno articolati in capisald i di compagnia, robusti in relazione alle formazioni quaternarie inglesi (battaglione quaternario) e ali.! dovizi~ di mezzi anticarro.

Il pezzo anticarro da due libbre era stato tolto ai reggimenti controcarro e assegnato ;illa fanteria che disponeva anche di un nuovo cannone controcarro, chiamato <( Tank Buster » molto usato dagli Americani e che si dimostrò di grande efficacia. Questi pezzi impiegavano un tipo di granata che riusciva a perforare le corazze del Mark III tedesco ad una distanza di r500 metri.

dite subhe dal continuo intervento dell'aviazione inglese, riteneva di poter risolvere la situazione con una rapida manovra intesa ad aggirare lo schieramento del settore nord di El Alamein con il C. T. A. (15• e 21• divisione corazzata) e le forze avversarie schierate nel settore sud con il XX C. A.

Di conseguenza alle ore 17 il C. T. A. che trovav~si con la 21• divisione corazzata fronte a sud -est (nei pressi di Low Ridge) e con la 15• divisione corazzata, pure fronte a sud - est (ad est di Alam cl Dihmaniya), riceveva ordine di eliminare le forze avversarie che lo fronteggiavano ad Alam Ba' Oshaza e procedere quindi verso nord - est per tagliare la strada su El Qasaba el Sharquiya lasciando sulla sinistra la zona di Alam d Consol il cui terreno non era percorribile. Anche il X C. A., secondo nuovi ordini sopraggiunti durante il movimento, anzichè schierarsi sul Deir el Abyat doveva raggiungere la depressione di El Mircir per parare ogni eventuale minaccia del nemico proveniente da sud.

Invece al XX C. A. veniva assegnato il compito di portarsi con le divisioni « Ariete >) e « Trieste » nelle zone di Alam Nayil e Deep Well, per chiudere da est le forze avversarie schierate nel settore sud cd impedire ch'essc sfuggissero all'accerchiamento.

L'azione del C. T. A. non ebbe luogo per effetto di un contrattacco sferrato alle 17,30 dalla 1• divisione corazzata inglese con circa 100 carri armati da sud e da sud - est sul fronte della 15• divisione corazzata tedesca.

Il contrattacco nemico, benchè arrestato dal fuoco delle artiglierie tedesche, provocò una battuta di arresto alle forze italo - tedesche in movimento. Sicchè, alla sera del 2 luglio, l'andamento dello schieramento dell'A. C. A. era il seguente ( schizzo n. 22 ):

- divisione « Brescia » : zona El Mireir fino ad ovest della strada di El Qattara;

---, divisione «Ariete» : a sud della zona di Alam el Dihmaniva;

- 580° reparto esplorante tedesco: ad ovest della divisione << Brcscia »;

- 15• divisione corazzata: fronte ad est, ad est di Alam cl Dihmaniya;

- ·21• divisione corazzata: fronte a sud - est, a nord- est di El Ruweisat;

- 33° reparto esplorante: ad est di quota 63 di El Ruweisat;

- 90• divisione leggera: fronte est, circa un chilometro lungo la pista di El Alamein fino all'incrocio di El Qasaba cl Charibiya;

- divisione « Trento » : fronte a nord - est a cavallo della rotabile di El Alamein "in prossimità di Sanyet d Mitciriya; - battagl ione guastatori (XXI C A.): fronte ad est di Bir Maqtu'a ; - 1 reggimento bersaglieri : •fronte a sud - est di Bir Abu Garya e della strada di Qattara Boring Works; - divisione << Littorio », riordinatasi, a sud - est di Deir el Dhili· . ' - le divisioni << Pavia » e « Trieste >> in procinto di raggiungere le zone loro assegnate rispettivamente alla sinistra della << Brescia » e ddl' (( Ariete ».

In sintesi le forze ital~ - tedesche alla sèra del 2 luglio risultavano attestate sulla linea: crocicchio di Qattara Bori.ng Works :--alture ~i El Ruweisat - depressione _ di El Mireir. Da tali posizioni, il mattino del 3 luglio le forze motocorazzate italo - tedesche iniziavano l'avanzata, incontrando note".ole resistenza da parte delle artiglierie nemiche la cui azione veniva integrata da incessante bombardamento aereo.

La divisione << Ariete » giunta all'alba del 3 luglio sulle posizioni di Deep W ell che le erano state assegnate, e senza il sostegno della divisione « Trieste », che, attardata da~ frammischiamento, non aveva potuto raggiungere le proprie posizioni, doveva fronteggiare alle ore 9,30 un attacco concentrico da est, sud- est e sud, effettuato da carri armati e fanteria, della IV brigata corazzata (1• divisione corazzata) con l'ap,?.)ggio di numerosa artiglieria della 2• divisione neo - zclandese1 e dç1la VII brigata motorizzata (1 divisione corazzata). ·

Dopo strenua resistenza, esaurite le munizioni, smontati quasi tutti i pezzi e con la sinistra.completamente scoperta non avendo ancora la divisione <<Trieste» raggiunto il proprio schieramento, i residui dell' <<Ariete>> ripiegavano sullo schieramento della «Pavia».

Dopo quest'azione, la divisione <<Ariete», quasi totalmente distrutta, metteva a disposizione della 15• divisione corazzata tedesca un ploto!le carri armati cd una sezione di artiglieria contraerei da 90 / 53, riuscendo a costituire coi superstiti una -compagnia organica <li bersaglieri del V battaglione ed un -plotone d cl comando di battaglione.

Le perdite, in particolare, erano· costituite da 12 ufficiali e 281 uomini . di truppa dell'8° bersaglic;ri; iI ufficiali e 225 uomini di

truppa del 132° artiglieria cd infine 30 bocche da fuoco cd una settantina di automezzi.

In conseguenza di ciò, la 15• divisione corazzata tedesca che avrebbe dovuto partecipare insieme con la 21• divisione corazzata tedesca alla manovra per convergere verso nord - est, fu costretta a rimanere in posto fino alle ore 12 per garantire lo schieramento ancora in fase di completamento delle divisioni « Pavia » e <<Trieste » . La mancata partecipazione della 15• divisione corazzata tedesca ali'attacco iniziale in direzione nord - est, consentiva alle forze nemiche che avevano attaccato e distrutto la divisione « Ariete », di spostarsi rapidamente verso nord - est per fronteggiare, unitamente alle altre forze in sito, la minaccia a tergo di El Alamein in corso di attuazione da parte della 21• divisione corazzata tedesca. Quest'ultima infatti, dopo aver superato alcune resistenze nemiche, giungeva alle ore 14 a 5 km. a sud - est di Alam el Consol con l'intento di proseguire oltre per tagliare la strada e la ferrovia nella wna di El Qasaba. Attaccata invece da numerose forze terrestri ed aeree, minacciata a tergo da mobilissime artiglierie nemiche di piccolo e medio calibro, fu costretta ad arrestare la sua marcia e, alle ore 19, a ripiegare all'altezza di Alam el Oshaza per congiungersi con la 15• divisione coraz· zata che trova vasi in movimento verso nord - est. Anche la 90• divisione leggera, che nella mattinata aveva realizzato qualche progresso verso oriente, nel pomeriggio invece era costretta ad assumere un atteggiamento difensivo, perchè fortemente contrastata da contrattacchi, tiri di artiglieria e bombardamenti aerei. Inoltre, su tutto il fronte le forze italo - tedesche erano sottoposte alle incessanti azioni dell'aviazione inglese, che il gcn. Auchinleck era riuscito a tener in riserva nelle attrezzate basi del Delta e della zona del Canale per impiegarla a momento opportuno sulle posizioni df El Alamein in stretto collegamento con le sue forze terrestri. L'azione aerea contribuì efficacemente ad arrestare l'attacco delle colonne italo - tedesche, le quali, pur riuscendo in alcuni punti a penetrare sensibilmente nel dispositivo nemico, non pervennero a realizzare lo sfondamento concepito. Al terzo giorno di combattimento il logorìo dei mezzi fu tale da consigliare una sosta nelle operazioni, tanto più che si delineaya una grave crisi di mun iz io n i.

Alla sera del 3 fu deciso quindi cli assumere temporaneo atteggiamento difensivo, allo scopo di riordinare l ' armata e organizzare i servizi. Le unità italo - tedesche , provate da mesi ininterrotti di lotta, r idotte negli effettivi e ne i mezzi , passate da un combattime nto al -

l'altro, continuamente in movimento, non potevano affrontare ulteriori sforzi nei confronti di un nemico che portava in campo for1.e fresche e utilizzava efficienti apprestamenti difensivi.

Questo ordine di sosta nelle operazioni fu per tutti una dura delusione: quanto era stato compiuto dal 21 gennaio 1942 in poi aveva or mai assu nto il ritmo di una irrefrenabile galoppata e un sapore di leggenda. Ma in quel momento tutti ebbero la sensazione cRe la speranza del successo definitivo doveva essere abbandonata. Davanti all'aspro te rreno della depressione di El Qattara le truppe italo • tede sc he nella notte sul 4 luglio deponevano il loro sogno di giungere al Canale, che avrebbe ricompensato tutti i loro sacrifici, e premiato il loro valore di combattenti. Cessato il campo del meraviglioso e dell'imprevisto, sulla bilancia della lotta tornavano a pesare le aride cifre della logi stica, con le assai differenti, per ciascun contendente, possibilità di ricevere rinforzi e rifornimenti, e con la necessità indilazionabile per gli Italo - Tedeschi di pote.r contare sull'appoggio di mezzi ae rei e navali poderosi . ·

Alla se ra del 3 luglio, la dislocazion e delle forze italo - tedesche era la seguente:

- XXI C. A. : all'estrema sinistra dello schieramento il 7° reggimento bersaglieri, portatosi immediatamente al di là della strada d1 El Qattara ; per il resto, come alla sera del giorno precedente; - 90• divisione leggera tedesca: a sud di El Qasaba cl Gharbiya, con l'ala destra a nord - est del punto trigonometrico di quota 33 (ovest di Alam el Consol);

- divisione « Littorio 11: alla destra della go• divisione; arretrata di qualche chilometro; .

- C. T. A. (15• e 21• divisione corazzata): con elementi avanzati immediatamente a sud - ovest del Gebel Bein Gabir; il grosso, fronte ad est, all'altezza di Alam Ba Oshaza;

- divisione « Trieste 11: fronte a sud - est, a nord -o vest di Deir cl Hima ;

- 3° gruppo esplorante: ad ovest della divisione « Trieste n; • - divisione « Pavia »: a nord- est di Deir Umm Khawabir;

- divisione « Brescia »: fronte a sud, a El Mireir, con l'estrema destra a occidente della strada di El Qattara;

- 58o0 gruppo esplorante: ad ovest "della « Brescia >).

Infine, per parare eventuali iniziative avversarie da sud, era stata .disposta l'affluenza del reparto tedesco « Kiel » e di un altro gruppo esplorante tedesco d ietro la divisione « Brescia >•.

La battaglia difensiva di El Alamelo ( IO- 27 laglio 1942).

Quaranta giorni di dura lotta e di estenuanti spostamenti, svolti nelle più avverse condizioni di terreno e di clima, se non erano riusciti a prostrare l'eroico spirito delle forze italo - tedesche, avevano però fiaccato le energie dei singoli, smembrato le unità, disorganizzato i servizi. La nota deficienza degli aqtomezzi e la crisi dei trasporti marittimi avevano aggravato ~gni ·aspetto di una siruazione, che sarebbe stata in ogni modo assai critica, lontani, come si era, circa mille chilometri dal più vicino porto in quel momento sfruttabile: Bengasi.

Forti erano state le perdite in uomini; fortissime e superiori ad ogni previsione, quelle in ·armi, carri armati ed automezzi.

Molti reparti, poi, erano rimasti in Cirenaica per impossibilità di essere trasportati av~nti. Cosicchè le divisioni dell'armata italo - t~desca sulle posizioni di El Alamein erano rappresentate ciascuna da u n paio di battaglioni di fanteria cd altrettanti gruppi di artiglieria e , complessivamente, da poche decine di carri armati. In sintesi, l'armata italo - tedesca era schierata di fronte ad El Alamein con una forza inferiore al 30 % dei suoi organici e con percentuale ancora minore di armi, carri, automezzi.

Per contro, il nemico aveva concentrato sulle posizioni di El Alamein llltte le forze e i mezzi ripiegati da occidente e quelli racimolati nel Dcha: un complesso valutabile a circa 40 battaglioni di fanteria, 100 - 150 carri armati, 4QO cannoni e oltre 500 aerei efficienti. A questo aggiungasi che numerose e consistenti altre unità stavano affluendo da tutto il Medio Oriente; e che il lavoto di riorganizzazione delle truppe ritirate dalla linea procedeva spedito e intenso, data la vicinanza delle ricchissime basi logistiche del Delta. Ingenti rinforzi e rifornimenti d'ogni genere erano, in.fine, in approntamento nella madrepatria, in America e nei territori dell'Impero britannico.

In relazione poi alle differenti possibilità di risorse d~i due belligeranti, sarebbe stato facile prevedere, come d'altronde si vcri.ficò , la rapidità con la quale il nemico avrebbe messo in linea una massa schiacciante di forze e di mezzi capace di sconfiggere le forze del1'Assc.

Tuttavia, il maresciallo Rommel decideva di resistere, con atteggiamento difensivo, all'urto nCJ_Dico che egli, da numerosi indizi, riteneva imminente e di passare subito dopo all'offensiva per inferire

il colpo decisivo all'avversario, prima ch' esso ricevesse la massa dei rinforzi. ·

Contrariamente però alle previsioni del comandante tedesco, il nemico, pur disponendo di forze fresche e riunite, non intendeva operare secondo un concreto piano di attacco; in quanto aspettava mezzi ben più abbondanti per vibrare il colpo decisivo che gli co~sentissc di sfruttare un successo in profondità.

Si limitava invece alle offese contro il traffico marittimo ed ai sabotaggi sulle retrovie dell'Asse , nonch~ a sferrare puntate qua e Jà in tutti i settori, e specialmente in quello centrale, con lo scopo avidentc di logorare le forze italo - tedesche e di ostacolare ogni possibile offensiva prima che ·fosscro giunti gli attesi e poderosi rinforzi dall ' Inghilterra e dall ' America.

Movimenti delle truppe Italo - tedesche per estendere l'ala destra dello schieramento allo scopo di eludere un eventuale pericolo dl aggiramento.

delle munizioni.

L ' atteggia mento difensivo assunto dalle forze italo - tedesche, secondo il giudizio del maresciallo Rommel, avrebbe dovuto prolungarsi per circa quindici giorni; tempo necessario per far affluire gli dementi disseminati indietro, per ricuperare 200 carri armati tedeschi e 150 italiani, e per superare la crisi dei rifornimenti, specie quella

Nel frattempo, era previsto di effettuare parziali azioni offensive per rettificare il fronte in modo tale da conferire una certa consistenza alla base di partenza per le future operazioni oltre El Alamein. Essenzialmente si voleva estendere l'ala destra dell!armata fino al pilastro di Naqb Abu Dweis, allo scopo di escludere ogni pericolo di aggiramento immediato, cd, eventualmente, di procedere all'occupazione di Siwa, per evitare aggiramenti a largo raggio.

Il Capo del Governo da Berta condivideva e confermava la necessità di una temporanea sosta per r iordinare le unità e far affluire rinforzi di uomini e materiali.

A questa affluenza il Comando Supremo italiano provvedeva col predisporre numerosi invii dall'Italia, mentre il Comando Superiore in A. S. riuniva i pochi mezzi automobilistici sparsi nelle retrovie per portare in linea gli elementi del X e XXI C. A. rimasti inàietro (10 battaglioni di fanteria ed elementi del genio), predispo-

nendo altresì l'avviamento di tre nuovi battaglioni per completare le divisionì « Brescia ,>, « Pavia » e « Sabraù1a ».

çomemporaneamente, anche il Comando Supremo tedesco preannunciava l'invio dalla Germania di 12 mila complementi per via aerea nella misura di 1000 uomini al giorno, integrati dall'assegnazione di un reggimento tedesco cacciatori da montagna, rinforzato da un gruppo d':irtiglieria e da dementi del genio dislocati nell'isola di Creta e già in procinto di imbarcarsi per la Libia.

Attuate tali predisposizioni, il maresciallo Rommel riteneva che la situazione sarebbe stata ancora favorevole alle forze italo - tedesche. Per il momento, si trattava soltanto di raggiungere sufficiente densità di forze per parare eventuali azioni controffensive nemiche.

Perciò, inizialmente, tutte le forze italo - tedesche dovevano essere proiettate in avanti, ad eccezione della divisione «Ariete» che, ritirata dal fronte, si trovava a Deir cl Dhib per essere ricostituita.

In pratica però tutto il lavoro di assestamento sulle posizioni raggiunte e di ripianamento delle unità per ristabilire in tempo utile una consistenza di forze capace di operare con successo, venne fortemente ostacolato dalle azioni offensive che il nemico effettuò nd mese di luglio per investire prima l'ala meridionale dello schieramento dell'Asse e successivamente per sfondare a nord ed al centro.

Difatti, fin dal mattino del 4 luglio si verificavano penetrazioni a sud di ' El Mireir e di Deir cl Qatani da parte di elementi esploranti della 2a divisione neo - zelandese, che si spingevano oltre l'ala destra dello schieramento italo - tedesco. L'aun:ientata pressione sul fronte sud in corrispondenza della divisione « Brescia », rendeva sempre più manifesta la minaccia nemica verso le retrovie dell'annata. Ciò induceva il maresciallo Rommel a portare da quel lato, limite estremo dell'ala del suo schieramento, forze più idonee alla manovra. Veniva disposto così che la 21• divisione corazzata tedesca sostituisse la divisione <e Brescia» nella zona di El Mireir, mentre quest'ultima doveva schierarsi più ad est, dando il cambio alla divisione « Trie5te » che a sua volta si spostava in zona Deir cl Shein per costituire riserva d'armata.

Inoltre, per allungare e rinforzare l'ala destra, veniva ordinato al 58o0 gruppo esplorante di schierarsi in zona Deir cl Qatani; al reparto esplorante « Kiel >1 di portarsi in zona Munqar Wahla ed al raggruppamento esplorante costituito dalla fusione dei due reparti esploranti 3° e 33°, di schierarsi a sud- ovest della divisione « Litto-

rio » che era stata spostata a sud per schierarsi in zona Deir el Qatani, ad ovest della divisione « Brescia ».

Nel tardo pomeriggio del 4 luglio, il nemico accortosi del movimento in atto della 21• divisione corazzata tedesca, attaccava improvvisamente nel settore centrale con 50 carri armati e nel settore meridionale con numerosa fanteria.

Il tentativo d ' irrompere in detti settori, bcnchè appoggiato da intensi bombardamenti aerei, si esauriva contro la tenace resistenza opposta dalla 15• divisio ne corazzata tedesca nel settore centrale e per la pronta reazione della divisione « Brescia» nel settore meridionale.

Nei giorni 5 e 6 luglio l'avversario conduceva alcuni attacchi locali in diversi punti del fronte, sostenuti da carri armati cd appoggiati da intenso bombardamento aereo. ·

Più minacciose risultavano le puntate della 5• divisione indi.ma che si era trasferita nel settore sud, ove insieme con la 2• divisione neo - zelandese minacciava di aggiramento il fianco destro dello schieramento italo - tedesco. Per eliminare tale minaccia avversaria, il maresciallo Rommel ordinava al raggruppamento esplorante (3° e 33• reparti esploranti) rinforzato con artiglieria ed in stretta collaborazione con una forte formazione di Stukas, di occupare il passo dj Garet Abu Saq, mentre la divisione < ( Littorio >> ed il gruppo « Kid » dovevano occupare il costone di quota 78 a sud - est di Munqar Wahla che il nemico utilizzava come ottimo osservatorio. '

Il 7 luglio, dopo brevi combattimenti, gli obiettivi indicati venivano raggiunti e la manovra attuata dal comandante tedesco induceva l'avversario a far ripiegare verso sud-est la 5• divisione inctiana che aveva spinto cautamente molti suoi elementi verso ovest. Per consolidare il successo conseguito venivano spostati il giorno 8 luglio

I battaglione con una batteria della «Trieste» e 2 battaglioni con 1 gruppo d'artiglieria della <)O• tedesca. Dette unità si schieravano rispettivamente sulle posizioni di Garet Ugab - El Kharita•- Garet Abu Saq, organizzandosi a difesa e proteggendosi con campi minati. In conseguenza di ciò, il raggruppamento esplorante (3° e 33° reparti esploranti) veniva disimpegnato e si portava senza difficoltà fino all'orlo della depressione di El Qattara, a 6 km. ad ovest di Naqb Abu Dweis, che risultava organizzato a caposaldo.

Alla sera de11'8 luglio, dall'esame degli opposti schieramenti, risultava una preponderanza di forze nel settore meridionale che la-

~ciava prevedere una possibile minaccia sull'ala destra della linea tenuta dalle truppe italo - tedesche.

Il maresciallo Rommel, per eliminare definitivamente ogni preoccupazione da quel lato, intendeva per il giorno successivo di esercitare sul settore meridionale una sistematica pressione verso est per indurre l'avversario a ripiegare ad est deµa pista di El Alamein. All ' azione dovevano partecipare la 21• divisione corazzata, due raggruppamenti esploranti tedeschi, un battaglione della divisione •< Trieste » e la divisione « Littorio » con l'appoggio dell'artiglieria pesante dell'armata.

Attacco britannico nel Nella notte sul 9 luglio mentre proseguiva settore settentrionale il movimento della divisione << Bologna » e contrattacco italo - iniziatosi il giorno 6 luglio per il trasferìtedesco ( 10-12 luglio) . mento dalla zona di Agedabia alla zona Tobru ch - Bardia e continuava l'affluenza in linea dei reparti delle G. U. avanzate lasciati in zona BardiaMarsa Matruh, un reparto della 21• divisione corazzata tedesca occupava l ' importante caposaldo di Garet d Abd. Successivamente, alle prime luci del mattino, facendo perno sulla sinistra ·della 21• divisione, le unità del fronte sud costituite dalla divisione « Littorio » e due raggruppamenti esploranti tedeschi, avanzavano verso est con obiettivo comune la pista di El Alamein, mantenendo l'ala destra appoggiata all'orlo ddla depressione di El Qattara. Ndla mattinata stessa veni\>a occupata e superata dai due raggruppamenti esploranti la posizione nemica di Naqb Abu Dweis che costituiva il cardine meridionale del sistema difensivo inglese.

Alle ore II le divisioni « Littorio >> e 21• tedesca respingevano un attacco di mezzi corazzati avversari nella zona sud - est di Hisiyet Busata e continuavano l'avanzata ostacolata dall'azione temporeggiante di dementi nemici appoggiati da tiri di artiglierie e mezzi corazzati.

Nel tardo pomeriggio i reparti esploranti 3° e 33° raggiungevano il pianoro di El Taqa, ove si attestavano, mentre la divisione « Littorio » ed il raggruppam ento Marks con il II / 65° passato temporaneamente· alle sue dipendenze tattiche, sboccati ad est della pista di El Alamein tra quota u8 e Duwcir cl Tarfa proseguivano la loro marcia portandosi risf)<"ttivarnente nelle zone di Dcir d Qattara e di

Gcbel Kalakh. Sicchè a tarda sera le suddette unità italo - tedesche raggiungevano lo schieramento determinato, grosso modo, dalla linea Bab cl Qattara - pianoro di El Taqa.

Di fronte a tale manovra, il nemico, per sottrarsi ad un possibile aggiramento, faceva arretrare la sua ala sinistra costituita dalla 2• divisione neo - zelandesc e lasciava lungo la pista di El Alamein un velo di copertura con elementi della s• divisione indiana e della VII brigata corazzata. Veniva intanto segnalato dalla ricognizione aerea l'incendio dei depositi nemici in zona Deir d Muhafid e l'ammassamento di un migliaio di automezzi fermi lungo la litoranea ad est di El Alarnein.

Ciò faceva ritenere probabilé che il nemico fosse in procinto di effettuare un generale ripiegamento, lasciando solo reparti corazzati a contatto con le forze italo - tedesche.

Il comando A. I. T. (1) in mancanza di precisi elementi di conferma sulle intenzioni avversarie, era orientato a continuare il movimento della propria ala destra per esercitare una moderata pressione sul nemico allo scopo di guadagnare qualche giorno per il completamento della sua organizzazione, senza peraltro escludere la possibilità di passare all'inseguimento qualora il nemico ripiegasse su tutto il fronte. A questo criterio s'informavano le direttive per le operazioni del giorno successivo, senonchè alle prime luci del mattino del10 luglio si pronunciava ad ovest di El Alamcin, tra la ferrovia ed il mare, un forte attacco nemico sul tratto di ·fronte del XXI C. A. tenuto da due battaglioni (Il/ 86° e II/85°), della divisione « Sabratha » e dall'XI battaglione del 1 reggimento bersaglieri.

Sotto la protezione di èortine fumogene l'attacco, conddtto da alcuni battaglioni della 9• divisione australiana, rinforzati da carri armati, riusciva a penetrare lungo la costa ed a raggiungere lo schieramento del 3° articclere. Il II/86° fanteria, due gruppi del 3° articelere (I e IV) ed un gruppo di artiglieria pesante venivano travolti ed il nemico occupava la q. 25 a nord della rotabile, catturando il comando del 1 reggimento bersaglieri.

Alle ore 8 la situazione nel settore nord era la seguente : la divisione «Trento», non attaccata, aveva conservato invariato il suo schieramento, ma il nemico effettuando sui suoi capisaldi una violenta azione di artiglieria la teneva fortemente agganciata; l'XI bat-

(1) L'A. C. A. aveva assunto in quei giorni la ,denominazione di Armata italo-tedesca (A. I. T.).

taglione bersaglieri, un battaglione (li/ 85°) della <1 Sabratha n, un gruppo (III) del 3° articelere, erano tagliati fuori e non si conosceva l'esito della loro resistenz:i. C.Osicchè il nemico, con la sua spinta verso ovest, aveva creato una vasta soluzione di continuità tra il X battaglione bersaglieri, unico demento :rncora efficiente dal mare alla rotabile, e la sinistra della divisione « Trento »

Della critica situazione era subito avvertito il comando dell'armata che faceva affluire a cavallo della rotabile il 382° reggimento di fanteria tedesco ed un battaglione complementi della 90• divisione , riuscendo con l'intervento anche dell'aviazione a contenere l'atta-:co nemico a 7 km. dal punto di rottura ed a respingere successivi tentativi di penetrazione operati dal nemico lungo la costa.

Verso le ore 12 l'attacco nemico era fermato e sembrava che non dovesse progredire oltre, data la mancanza di forze disponibili avversarie per sfruttare il successo e l'asse nza pressochè totale di aviazione inglese in quel settore. Tuttavia, il maresciallo Rommel faceva affluire verso nord alcune unità per contrattaccare e recidere il saliente creato dal nemico. Il contrattacco si sviluppava alle ore 17 contro il fianco sud della penetrazione avversaria (da Sanye.t e1 Miteiriya) e lungo la litoranea in direzione di Bir Abu Khatwa da parte dei seguenti reparti: gruppo « Kiel », X battaglione bersaglieri, una colonna della 15• divisione corazzata tedesca ed un battaglione della divisione « Trieste >> rinforzato da 20 carri armati e da una batteria . Il tentativo di ristabilire la situazione con immediato contrattacco veniva frustrato dalla reazione avversaria ed all'imbrunire la colonna della 15• divisione tedesca a stento giungeva all'altezza della ferrovia, mentre la colonna della divisione <<Trieste )> raggiungeva t'd oltrepassava la zona litorale di Abu Khatwa, assicurando la continuità della fronte fra i reparti tedeschi del 381.0 fanteria schierati a Teli el Eisa e la sinistra della divisione « Trento » che resis.teva sul posto.

Nel settore meridionale, invece, il movimento delle forze italotedesche, contrastato dall'artiglieria e dall'aviazione avversaria, si compiva lentamente. La divisione « Littorio>>, che aveva avuto in temporaneo rinforzo tre batterie tedesche, veniva còntrattaccata da sud - est di Deep Well da una formazione corazzata avversaria ed era costretta a ripiegare di alcuni chilometri, verso Bah cl Qattara. Veiso stra il comando A. I. T. in base ai rilevamenti effettuati dalla ricognizione aerea, che segnalavano l'afflusso su lle posizioni nemiche (settore settentrionale) di circa 8oo automezzi e notevoli rinforzi di

apparecchi nei campi avanzati dell'aviazione britannica, ordinava alle G. U. di assumere un atteggiamento difensivo su tutto il &onte, lasciando elementi avanzati sull ' allineamento Alam Nayil - Deir el Angar -Deir Alinda - Naqb Raia .

Con l ' affluenza in linea di nuove forze, il nemico era in grado nella notte sull'11 luglio di por.tare nel saliente creato• molte artiglierie e carri armati e sul primo mattino del giorno 11 sviluppava un attacco nel tratto km. 125 - 130 della ferrovia in direzione del caposaldo Teli el Eisa con la partecipazione di forti reparti di fanteria su « 'Bren carriers » , autoblindo e .carri armati, appoggiati da numerose formazioni aeree.

Il II battaglione del 66° reggimento fanteria della << Trieste ))' forse poco orientato perchè giunto nella notte ed inserito fra unità tedesche con cui non era riuscito a collegarsi, veniva sorpreso e sopraffatto, come pure venivano sommersi l ' XI battaglione bersaglieri, il II battaglione dell'85° reggimento della « Sabratha », il III gruppo del 3° articelere, rimasti accerchia t i il giorno precedente.

In conseguenza della seria situazione nel settore nord, la divisione «Trieste » veniva schierata in zona Tel1 el Markh Khad a sinistra della divisione << Trento )> che, nel pomeriggio, attaccata sulla sua ala sinistra, aveva respinto ripetuti attacchi per il tempestivo intervento dell'artiglieria divisionale (46° reggimento).

Anche nel settore centrale, sul fronte del X .C. A. le artiglierie delle divisioni <e Brescia » e « Pavia » respingevano un forte tentativo di attacco di fanteria e carri nemici, mentre nel settore sud, per economizzare forze, la massa delle unità veniva fatta ripiegare sui seguenti capisaldi: divisione « Littorio » e 288° reparto speciale su Garet el Abd - Bah el Qattara; la <)O• divisione su Gebel Kalakh e il 33° reparto esplorante su El Taqa.

Data poi la prevalenza di forze avversarie nel settore nord, il comando A. I. T. rinunciava a qualsiasi azione di contrattacco, limitandosi a rafforzare il settore stesso con il gruppo esplorante « Kiel » e con elementi corazzati della 15• divisione tedesca.

Nel complesso la situazione appariva al comando dell'A. I. T piuttosto grave, perchè dalla consistente entità delle forze avversarie e dal numero dei carri inglesi ed americani che partecipavano agli attacchi si poteva dedurre che il nemico aveva deciso di effettuare un notevole sforzo per indebolire le forze italo - tedesche e ottenere risultati tangibili prima che giungessero all'Asse i rinforzi dall'Italia e dalla Germania.

Si riteneva perciò che il Comando inglese non avrebbe risparmiato i rinforzi recenteme~e giunti dal Medio Oriente per alimentare ulteriormente gli attacchi che si succedevano su diversi tratti cìclla fronte, ma specialmente in quello settentrionale. In base a queste considerazioni il Comando tedesco ordinava alla 21• divisione cofazzata tedesca ed al 3" reparto esplorante di trasferirsi dal settore sud al settore nord e contemporaneamente spostava la divisione « Littorio » nella zona ad est di Dcir Umm Khawabir per facilitare il disimpegno della 21• divisione. Con tali spostamenti il C . T . A. (15• e 21• divisione corazzata) si veniva a trovare amma ssato nella zona di El Mireir come massa di manovra idonea a contrastare ogni eventuale attacco nemico.

Azioni italo - tedesche 11 12 luglio, veniva segnalato l'arrivo nel intese a rettificare la Delta di una brigata polacca, ritenuta la linea ( 13 - 14 luglio). brigata « Carpazi » , che aveva già combattuto nel precedente inverno in Cirenaica. Varie segnalazioni informavano anche dell'afflusso di rinforzi provenienti dal Sud Africa, dall ' Inghilterra e dall'America e, bcnchè l'arrivo dei convogli dall'Inghilterra e dall'America richiedesse un tempo non inferiore a trenta giorni, il comando dell'A. I. T. era molto perplesso, perchè riteneva agevole per gli Alleati la traversata del Mediterr,anco da Gibilterra in Egitto, tanto più che nei recenti colloqui Churchill - Rv0scvclt, era stato deciso l'invio nel Mediterraneo di unità navali americane nella misura di 2 navi da battaglia, 1 nave portaerei, 3 incrociatori pesanti e 3 incrociatori leggeri.

Ma le preoccupazioni maggiori erano dovute alla superiorità dell'aviazione britannica, che si era manifestata netta fin dall'inizio della battaglia; anzi il disquilibrio tendeva ad accentuarsi sempre di più, in quanto numerosi apparecchi da caccia e da bombardamento di costruzione americana, destinati in Egitto, venivano rapidamente trasportati in casse nei porti dell'Africa occidentale, prevalentemente in quelli della Costa d'Oro, da dove gli aerei poi, riuniti in squadriglie, venivano avviati in Egitto appo~iandosi ai campi di Kano (Nigeria), Fort Lamy (Africa Equatoriale Francese), El Fasher e Kartum. Inoltre era già in atto il trasferimento dalla Siria alle basi egiziane di circa 150 aerei di vario tipo. , l

Per contro la ripresa offensiva dell'A. I. T. era subordinata alle p0ssibilità di completamento delle unità italo- tedesche ed all'affluenza di eventuali nuove grandi unità, per sostituire quelle più provate e stanche; possibilità che, a parte le note difficoltà dei trasp<>rti, richiedevano un tempo indeterminato per la diminuita efficienza dei p<>rti dello scacchiere libico - egiziano, sottop<>sti quotidianamente ad intensi bombardamenti aerei. Da quando il ~resciallo dell'aria Park Godfrey era stato nominato comandante ddla R. A. F. nel Mediterraneo, in sostituzione del gen. Lioyd, i p<>rti di Tobruch e di Marsa Matruh erano diventati i printipali obiettivi per i bombardamenti notturni della R. A. F., mentre i porti di Trip<>li, Bengasi e Dcma venivano bombardati da apparecchi americani a grande autonomia. Di conseguenza il maresciallo Rommel1 m· attesa dei rinforzi richiesti, riteneva necessario assicurarsi il saldo possesso della stretta di El Alamein nel suo tratto più breve, sul quale si sarebbe rafforzato con l'impiego di campi minati che offrivano una certa garanzia alla resistenza anche se l'avversario fosse riuscito ad ottenere qualche successo locale. Si rendeva quindi assolutamente indispensabile eliminare il saliente creato dal nemico nel settore settentrionale che costituiva una soluzione di continuità nello schieramento iralo - tedesco. L'azione veniva affidata alla 21• divisione corazzata che, alle ore 12 del 13 luglio, avanzando per l'altopiano di El Qasaba cl Gharbiya attaccava in direzione nord - est, con obiettivo la costa, per tagliare al tergo il sistema fortificato di El Alamein. L'attacco, sostenuto da Stukas e dal fuoco di artiglieria pesante, dopo aver raggiunto qualche successo iniziale era fermato nei pressi di q. 13 (sud-ovest di El Alamein) dalla reazione avversaria. Alle ore 18, per i ripetuti interventi dell'aviazione italo - tedesca, l'attacco realizzava qualche progresso fino a ·penetrare in parte nel caposaldo di quota 13 ove veniva decisamente arre stato da nutriti concentramenti dell'artiglieria avversaria.

In base all'entità dell'apprestamento difensivo nemico che si appoggiava a campi minati e ad opere in cemento armato scaglionate in profondità, e data la scarsa capacità offensiva della 21" divisione corazzata (che disponeva soltanto di una trentina di carri), il comando A. I. T. ordinava di desistere dall'azione, ritirando la divisione tedesca dietro la base di partenza nella zona di Deir cl Dhib. .

L'attacco veniva ripreso nel pomeriggio del giorno successivo, ma questa volta, oltre alla 21" divisiorc corazzata che attaccava da sud-

ovest, vi partecipavano anche la divisione «Trieste», il gruppo « Kiel » ed i reparti esploranti 3° e 58o0 aventi come direzione principale la strada di El Alamein allo scopo di ricacciare l'avversario sulle vecchie posizioni. A sera veniva raggiunto il km. 130, penetrando da sud - ovest fino oltre la strada. Il I battaglione dell'85° fanteria « Sabratha i> riusciva ad occupare la quota 25 ad ovest di Bir Abu Khatwa, nonostante lunghi e violenti concentramenti de.Il' artiglieria nemica.

Anche sul fronte sud le unità italo- tedesche avevano ripreso l'azione offensiva interrotta nei giorni precedenti, per allinearsi possibilmente col settore centrale. L'aviazione dell'Asse appoggiava l ' attacco agendo principalmente contro il sistema difensivo nemico in zona Deep Well a sud-est di Alam Nayil, ove permaneva una forn:iazione motocorazzata nemica con circa 40 carri armati.

Nel tardo pomeriggio del 14 luglio la divisione « Littorio >i , rinforzata dal 288° reparto speciale tedesco e da un gruppo carri dell a 15• divisione corazzata, si portava a Deir el Angar, mentre elementi di combattimento della divisione « Ariete » erano giunti in zona ad ovest di Deep Well a 3 km. a sud - est di Alam Nayil.

La ')O• divisione tedesca si era portata a cavallo della pista di El Alamein nella zona Deir Alinda - Deir el Munassib con il 33° reparto esplorante all'estremità meridionale del fronte nei pressi d i Qaret el Himeimat.

Attacchi britannici per assicurarsi il possesso delle alture di Ruwei-

Il nemico, ritenendo che le forze motorizzate italo - tedesche fossero state attratte nei settori nord e sud, concentrava notevoli sat nel settore centrale forze nel settore centrale e il 15 luglio, mene contrattacchi italotedeschi ( 15 - 16 - 17 luglio).

tre esigue forze italiane occupavano Giarabub trovata sgombera, i Britannici attaccavano di sorpresa il fronte del X corpo d'armata con la 1• divisione corazzata, la 2• divisione neo - zelandese ed elementi della s• divi sione indiana. Nell'irr.uenza dell'improvviso attacco, riuscivano a sopraffare alcuni capisaldi della divisione « Brescia i> , facendo prigioniero lo stesso comandante di divisione, gen. Lombardi che però, benchè ferito, riusciva più tardi a sourarsi alla cattura con gli elementi del

suo comando. La divisione << Pavia » attaccata da est e da sud da forze preponderanti, opponeva una forte resistenza, particolarmente con il 28° reggimento di fanteria ed il 26° reggimento d'artiglieria i quali, eroicamente resistendo in posto, impedivano l'allargamento dell a breccia aperta dal nemico.

Tuttavia, la situazione appariva assai grave, perchè il nemico a,,eva occupato il caposalçfo arretrato di Deir el Shein e qualora fosse riuscito ad alimentare l'azione con nuove forze corazzate avrebbe potuto compromettere l'intero settore centrale dello schieramento italotedesco.

Di fronte a tale minaccia, il comando A. I. T . provvedeva a ritirare dal settore nord la 21• divisione ed il 3° repar.to esplorante per arginare la falla.

Il 3" reparto esplorante si portava tra la « Pavia ,1 e la « Brescia », contribuendo efficacemente a · contenere gli attacchi da est, mentre la 21• divisione puntava verso il capo~aldo di Deir el Shein per arrestare frontalmente l'attaccante, su cui convergeva anche l'azione a massa dell'artiglieria pesante e dell ' aviazione italiana.

Contemporaneamente la 15" divisione corazzata contrattaccava sul fianco sinistro il nemico in zona Alam el Dihmaniya, catturando 1 .200 prigionieri della 2• divisione neo • zelandese.

Alla sera del 15 luglio, il caposaldo di Deir el Shein e parte delle posizioni di El Ruweisat erano state rioccupate dalle forze italo • tedesche. Per il giorno successivo era previsto un più energico contrattacco , allo scopo soprattutto di ricuperare gran parte del materiale abbandonato e, possibilmente, anche gli uomini rimasti nella zona perduta. Ciò per risanare in parte le perdite subìte che avevano determinato una forte crisi nella consis.tenza dell'armata italo - tedesca le cui unità di fanteria restanti erano insufficienti a presidiare la linea e non consentivano di tenere alla mano unità mobili per manovrare o contromanovrare.

Nessun immediato apporto era lecito sperare di nuove unità, il cui afflusso si compiva con grande lentezza e con elementi non preparati alla lotta.

Circa l'efficienza del nemico, veniva segnalata la presenza in E gitto di forze corazzate fino allora non note, e precisamente la XXIII brigata corazzata ed il battaglione carri CXXIV R. T. R.

Pur non essendo stati catturati prigionieri appartenenti a ,tali unità, era probabi le che esse fossero già in azione, in rinforzo

alle due divisioni corazzate 1 • e 1 e che si dovesse al loro afflusso l'aumentata efficienza riscontrata in quei giorni nelle forze corazzate nemiche.

Ad esse probabilmente appartene va anche quella riserva di 150 carri presente nel Medio Oriente, che il gen. Auchinleck non aveva esitato•a trasferire in linea.

Altra segnalazione dava notizia del recente arrivo in Egitto di un convoglio proveniente dall'India con tre reggimenti d'artiglieria ed una brigata corazzata, tutti americani. I carri erano del tipo « Generale Grant » e « Generale Lee », armati di canno ni da 75 mm.

La stessa fonte informava ,che erano stati predisposti successivi convogli per il trasporto dall'India dell'intera divisione corazzata americana alla quale apparteneva la brigata già sbarcata. La divisione era costituita da due brigate corazzate e da una brigata motorizzata con pezzi anticarro autoportati e mezzi blindati

Le notizie relative all'arrivo di forze americane nel Delta potevano essere messe in relazione con il cambiamento di funzioni del gen Maxwell, il quale da capo della missione statunitense in Egitto era stato nominato comandante delle forze americane in Africa settentrionale.

Tale afflusso di rinforzi dava una così notevole consistenza alle forze britanniche da indurre il gen. Auchinleck a tentare nuovi attacchi per sfondare il fronte tenuto dalle forze italo - tedesche. Difatti, nella nòtte sul 16 ed all'alba dello stesso giorno, il nemico facendo largo impiego di nebbiogeni attaccava nel settore settentrionale con fanteria australiana appoggiata da carri armati.

Le quote 25 e 23 delle posizioni di Teli el Eisa venivano occupate ed un ·battaglione della divisione « Sabratha >, che presidiava quota 25 era sopraffatto; come pure un altro battaglione della stessa divisione, sorpreso dall'attacco in crisi di schieramento, veniva travolto. Ciò nonostante, l'attacco veniva fermato dal fuoco dell'artiglieria del XXI C. A. e successivamente un cdntrattacco del 382° fanteria tedesco ristabiliva la situazione, rioccupando le due quote di Tel1 el Eisa. Su molti .tratti del fronte i combattimenti continuavano per tutta la giornata, provocando alcune inflessioni nello schieramento italo - tedesco. Soltanto nel settore centrale un contrattacco condotto dal C. T. A. per ristabilire le vecchie posizioni, otteneva qualche successo parziale con gravi perdite per i mezzi coraz -

zati tedeschi, senza peraltro riuscire ad assicurare il totale possesso dell e alture di Ruweisat.

In seguito alle perdite subìte dall'armata italo - tedesca ed .illa diminuit~ efficienza delle unità rimaste, sia come personale sia come n u mero di carri (ridotti presso il C. T. A. a non più di 40), si era determinato una rottura di equilibrio a favore dell'avversario che, tra l 'al tro, disponeva di numerosa artiglieria con larghe dotazioni di mum zioni, nonchè di nuovi apparecchi da bombardamento del tipo " Hurrimbomber » (Hurricane con bombe alari).

Di conseguenza, il maresciallo Rommel decideva di assumere un atteggiamento strettamente difensivo , rinunciando anche a qualsiasi atto offensivo locale per rettificare la propria linea.

All ' atteggiamento assunto dal maresciallo Rommel faceva sèguito un forte attacco sferrato dal nemico nelle prime ore del giorno 17 luglio, condotto dalle brigate australiane XXIV e XXVI, rinforzate da carri e da artiglierie. La XXIV brigata australiana muovendo dalla base di partenza a sud della ferrovia all'altezza del km. 125, riusciva a sfondare in corrispondenza del punto di giunzione fra le divisioni <e Trento » e ,< Trieste » e ad avanzare attraverso la breccia con una colonna composta da due battaglioni e carri leggeri. La penetrazione avversaria appariva pericolosa, perchè, se fosse riuscita a cadere sullo schieramento della massa dell'artiglieria pesante tedesca a sud di Sanyet cl Miteiriya, avrebbe potuto compromettere l'intero settore centrale che trovavasi in crisi di munizionamento.

La divisione (e Trieste », passata momentaneamente alle dipendenze tattiche del XXI C. A., pur avendo perduti alcuni elementi r.e l punto di rottura, resisteva in posto con le rimane n ti forze, specialmente col II / 65°, respingendo attacchi nemici sul tergo e sul fianco ai margini della breccia.

Il contrattacco sviluppato da un battaglione di secondo scaglione della divisione « Trieste » e da un battaglione della « Trento», era riuscito ad impedire il dilagare della penetrazione, con la cattura di 300 prigionieri e stroncando ogni ulteriore possibilità di avanzata nemica verso ovest. Intanto, accorrevano da sud il gruppo (< Kicl » ed i reparti esploranti 3° e 58o0 che attaccavano sul fianco la colonna n emica procedente in direzione di Sanyet el Miteiriya, obbligandola a ripiegare sulle posiz ioni di partenza.

Verso le ore 9, un altro forte attacco da parte della XXIV brigata australiana urtava sul fronte della divisione « Trento » , che lo re-spingeva nettamente ; nel pomeriggio un nuovo attacco si svilup-

pava a sud di El Ruweisat, sul fronte del C. T. A., ove il nemico perdeva circa 25 carri.

A sera il comando A. I. T. decideva di arretrare parzialmente la fronte, riducendo così il sa liente centrale ed appoggiando la linea a forti capisaldi organizzati, allo scopo di assumere uno schieramento difensivo più favorevole ed economico.

Pertanto il nuovo fronte correva, ferma l'ala sinistra, per quota 21 di Tell - Makh Khad- caposaldo di Deir el Shein -caposaldo Garet el Abd - caposaldo di El Taqa, e lungo di esso si schieravano:

- settore nord (fino a Deir el Shein escluso): XXI corpo d'armata;

- settore centrale (fino a Garet el Abd escl uso): C. T. A. e resti del X corpo d'armata;

- settore sud (fino a El Taqa compreso): XX corpo d'armata.

In relazione a ciò la 90" divisione tedesca dal settore sud doveva affluire a nord, per sostituire la divisione " Trieste 11 che, a sua volta, passava al settore sud.

Inoltre, si creavano per necessità numerosi frammischiamenti ( 1) per compensare la scarsezza di armi antic~rro presso le unità italotedesche che in definitiva venivano a risultare schierate tutte su di una linea continua senza alcuna riserva cli manovra.

(1) Nel nuovo schieramento il Cùmand ante dell'A. I. T. avc,a voluto alternare capisaldi italiani e tedeschi, frammischiando ::osì le grandi unità. Tale provvedimento antiorganico era adottato, come espediente temporaneo, per compensare l'estrema scarsezza di armi anticarro dlic1emi presso le unità Ì t.'I· liane, e veniva formalmente assicurato che i frammaschiamenti sarebbero still; <"liminati appena posstbile

In pratica, gli sperat i \'antaggi non furono realizzati. I nvece i comandi italiani si trovarono di fronte a grav1ss1me <liflico!Là di funzionamento, che riuscirono soltanto a superare, grazie alla elasticità , all'iniziativa e allo spirito di sacrificio degli ufficiali italiani.

Il difetto principale di tale orga nizzazionc consisteva nella non definita responsabilità <lei vari comandanti.

Pur trovandosi in un unico scttOl"c di battaglione o di reggimento o di di\'is ione, ciascun repartc tedesco od italiano riceveva gli ordini dal rispettivo comandante, ma quest i rimaneva (sopratt utto se si trattav.i <li reparti tedesch i) allç dirette dipendenze tattiche ciel proprio superiore organico, anche se costu i era dislocato in altro settore. Agli ovvi difetti di questa iouovazi~nc si intese rimediare co n disposizioni per la coo perazione tattica, per la presa di a cco rdi diretti e cam1:rateschi, ma in realtà ne derivò solo confusione, t.into che successivamente tutto <lov<'ete essere modificato. ,

Efficienza della prepara zione britannica rag giunta nella seconda decade di luglio 1942 e propositi del mare sciallo Rommel di ripie gare dalle posizioni di El Alamein.

La valutazione del comando della A. I. T. e le informazioni raccolte avevano potuto rilevare le vaste proporzioni assunte dai preparativi britannici.

Ncll 'àmbito delle forze terrestri, oltr<:r alla affluenza in linea di nuove unità pienamente efficienti (1), era da rilevare la quantità e la qualità di carri armati (2) ed autoblindo, affluiti in breve tempo sulle po· sizioni di El Alamein presso la 1• e 1 divisione corazzate inglesi .

Vi era inoltre l'afflusso in Egitto di ingenti rinforzi fra i quali accertati la brigata dei Carpazi, una brigata greca, reparti della i , Francia Libera», una brigata motorizzata americana con molti gruppi di artiglieria, aliquote imprecisate dell'S• divisione indiana provenienti dall'lrak e una divisione corazzata -britannica, in corso di trasferimento dall'India. lno~tre era segna lato come assai prossimo l'arrivo in Egitto di due divisioni di fanteria inglese (44• e 51•) partite dall'Inghilterra fin dai primi di giugno.

Nell'àmbito delle forze aeree, i rifornimenti di apparecchi dall'Am erica e dal Medio Oriente avevano segnato un ininterrotto crescendo fino al punto di mettere in grado l'aviazione britannica di svolgere continui bombardamenti sulle zone di schieramento delle truppe dell'Asse, su lle colonne dei rifornimenti e sui porti della Cirenaica con un impiego a massa che, nelle sole azioni del giorno 17, era stato valutato a 500 aerei di cui 300 caccia

Era anche accertata la presenza in Egitto di tre gruppi di squadroni da bombardamento dell'aviazione americana, mentre la ricognizione aerea aveva rilevato l'approntaq1ento di nuovi campi avan-

(1) Nel settore settentrionale era atfluita la 9• divisione australiana C0$0tuita da: 1 gruppo esplorante, 3 brigate: ciascuna su due battaglioni, t brigata e.e., 3 reggimenù artiglieria, 1 gruppo e.a., 1 battaglione genio, 1 battaglione collegamento e servizi, Inoltre, era stato segnalato I btg. (VIII) carri · <lei « Royal Tank Rtgiment ».

Nel settore centrale era giunta la X brigata motorizzata indiana su tre battaglioni e in quello meridionale il 4° reggimento autoblindo sud• africano, ricostitui to con materiale di fabbricazione americana.

Infine, risultava che la XXXIII br igata corazzata inglese ed il 124° « Royal Tank Regiment >i, presenti nella zona del Cairo, avevano ceduto carri e personale per la ricostituzione della 1• · e 7' divisione corazzata.

(2) Erano affiuiù in li nea carri armati americani tipo « Generale· Grant » e « Generale Lee » da circa 30 tono.

zati d'aviazione, così da far ritenere che i Britannici nel solo scacchiere egiziano potessero disporre di oltre 'JOO apparecchi.

Vi era infine una vasta organizzazione che il C:Omando britannico aveva preparato con mezzi speciali per azioni di sabotaggio e di guerriglia. Erano designati per .tali azioni : 6 battaglioni « C:Ommandos », un reparto speciale (First Air Service Brigade) per sabotaggi ai campi di aviazione, vari reparti « Paracadutisti », un reparto specialmente attrezzato e allenato per azioni di pattuglia a grande raggio in territorio desertico (Long Rang Desert Group) e 4 battaglioni formati da fuorusciti e disertori libici (Lybian Arab Force) particolarmente idonei a compiti di guerriglia sullo speciale terreno.

L'attività di questi clementi sulle retrovie dello schieramento italo - tedesco, praticamente, non aveva avuto soste, sia con gli attacchi agli aeroporti nella zona dì Fuka ed alle colonne dei rifornimenti, sia con l'impianto di numerosi posti di segnalazioni luminose tra Tobruch e il fronte, per la guida dei bombardieri notturni.

In sintesi, sì poteva ritenere che l'intensa attività terrestre ed aerea avversaria tendesse ad impegnare e: logorare le forze italo - tedesche, ostacolando il loro potenziamento e l'afflusso dei rifornimenti, pur essendo, tuttavia, ancora intesa ad acquistare tempo, in attesa dell'arrivo di nuovi e più poderosi rinforzi.

In contrapposto a tale considerevole: preparazione britannica, la situazione delle forze italiane e: tedesche poteva essere: così sintc:tiz.. zata (1): alcune divisioni italiane: disponevano di soli 2 battaglioni di fanteria e di I gruppo d'artiglieria , mentre le altre: erano formate

(1) Per imbastire, anche temporaneamente, una sicur:A linea difensiva, bisognava appoggiare le ali al mare cd alla zona sabbiosa della depressione di El Qattara, impraticabile per le grandi masse meccanizzate, cd impedire che, data la transitabilità del terreno, l'offesa nemica venisse da qualsiasi punto del fronte.

Ma, poichè ciò era impossibile realizzare con le falcidiate forze disponibili, unica soluzione che si pr~ntò al comandante tedesco fu quella di attuare uno schieramento a capis:ildi con il criterio di sbarrare le principali strade o piste Il dispositivo difensivo italo - tedesco fu attuato su due schiere: - in 1• schiera furono poste le G. l!· di fanteria non mobili a presidio della linea di resistenza rappresentata dal m3rgine frontale della fascia perimetrale dei capisaldi; - in :2• schiera, le G. U. motocorazzate dislocate in opportuna posizione arretrata (ad una distanza media dalla 1• schiera di circa 8 km., ridotti successivamente a 5- 3 k.m. in seguito all'arretramento .della 1• linea) allo scopo

al massimo .di 3 + 4 battaglioni di fanteria e 2 + 3 gruppi di artiglieria. Inoltre, l'armata italo - tedesca disponeva complessivamente di 40 carri armati tedeschi e 30 italiani, nonchè di 200 apparecchi tra bombardieri e caccia.

Data la esigua forza presente in ogni battaglione (circa 400 uomini) ed il limitato numero di unità efficienti, risultava che tutta la linea del fronte era presidiata da un velo di truppe con larghi tratti scoperti, attraverso i quali il nemko riusciva sempre a penetrare di sorpresa, spingendosi fino allo schieramento delle artiglierie.

D'altra parte, il comando dell' A. I. T. non disponeva di riserve per contrastare le continue puntate offensive sviluppa te dal nemico.

Nell'àmbito delle forze terrestri, infine, la copertura costiera era molto ridotta, non essendo in essa efficiente per lunghi tratti neppure la vigilanza.

I rifornimenti dall'Italia e dalla Germania assumevano un ritmo

di poter piombare sul fianco e sul tergo dd nemico qualora questo, aggirati i capisaldi, avesse tentato di spingersi avanti.

Lo schieramento difensivo fu organizzato a capisaldi di battaglione, con campi minati e reticolati; questi capisaldi furono a loro volta articolati nel loro interno (generalmente 3 avanzati e uno arretrato) in capisaldi di compagnia i quali però, costituzionalmente, non ebbero i mezzi ·sufficienti per assicurare l'autodifesa, nè la reazione negli spazi interposti, n~ la resistenza ad oltranza.

Inoltre ogni caposaldo fu protetto da un reticolato circolare, sul rovescio del quale si trovavano i campi minati con postazioni di mitragliatrici che sorvegliavano i campi minati e i reticolati. Per mancanza poi di adeguato mascheramento furono costruite postazioni finte per distrarre il fuoco ddl'artiglieria nemica dalle postazioni vere. In definitiva si ebbe per ogni caposaldo:

1° - larghezza nel senso frontale <li un caposaldo di compagnia: all'incirca 700 + 8oo metri ;

2° - profondità del caposaldo stesso: all'incirca 300 metri;

3° - intervalli fra capisaldi di compagnia: circa 400 + 500 metri; 4° . larghezza complessiva di un s.cttorc di battaglione: fino a 3500 metri.

Tutte le artiglierie furono schierate in condizioni di poter interven ire col fuoco davanti allt: unità di 1• schiera. In alcuni settori la un ità organica •<Gruppo» fu schierata nell' interno dei capisaldi di battaglione; in altri settori fu costituito un allineamento di capisaldi di artiglieria sul rovescio dei capisaldi avanzati di fanteria, cd a distanze variabili da questi secondo le ondulazioni del terreno, col criterio di poter eseguire sia tiri isolati, che a massa, a seconda degli obiettivi da battere e dei tratti di fronte da proteggere. Tale allineamento rese difficile l'effettuazione della manovra di fuoco a causa dell'ampiezza del fronte, della gittata, e della difficoltà .dei collegamenti e dcli 'osservazione.

sempre più lento,. in quanto Malta aveva ripreso in pieno la sua capacità offensiva e il blocco britannico precludeva quasi completamente il traffico attraverso il Mediterraneo (I), arrecando ingenti danni a i trasporti marittimi dell'Asse. Cosicchè oltre all'i nsuffì cienz a di automezzi, vi era penuria nelle scorte varie, con con seguente restrizione del \_'ettovagliamento (2) e mancanza di carburante per aeroplani.

In quanto alle forze aeree, grande era I inferiorità dell'aviazion e dell'Asse in rapporto alle possibi i ità britant1ìche, soprattutto nell ' aviazione da bombardamento, come pure insufficienti erano i mezzi per la difesa contraerea. Tale situazione, che incideva profondam ente sull'efficienza bellica delle forze italiane e tedesche in Africa settentrionalè, era aggravata dalla previsione che un'offensiva britannica potesse essere condotta, non a scopo diversivo ed a raggio limitato, ma in profondità e con mezzi sufficienti per mettere in grave crisi l'armata italo - tedesca, proprio nel momento in cui essa attendeva lentamente alla sua riorganizzazione.

In conseguenza di tale stato di cose, i l maresciallo Rommel la sera del 17 luglio, in un colloquio avuto ad El Dabà col n:iaresci allo Cavallero, presente il maresciallo Kesselring ed i generali Bas.tico e Barbasetti, prospettava « l'opportunità <li ripiegare dalla posizione di El Alamein non potendo garantire di attendere nemmeno una settimana per l'arrivo dei rinforzi promessi n; ciò per evirare una pro1:,abile crisi dalla quale sarebbe stato difficile uscire in condizioni ancora sopportabili; ed aggiungeva (< che se il nemico avesse sfondato, non vi era altra soluzione che il combattimento temporaggiante per ritirarsi lentamente ».

Alla determinazione del maresciallo Rommel di voler ripiegare sulle posizioni Sollum - Halfaya, il maresciallo Ke sselring fa ceva pr e-

(1) Su un fabbisogno complessivo di, 3 mila tonn. giorn al ie re per le necessità della Libia (escluso il trasporto di nuove unilà), si era r iusciti a trasportare, in luglio, solo 'JOO tonn. al giorno.

(2) Fin dall'inizio della corsa in avanti le truppe erano state vettovagliate con scatolame vario catturato al nemico e non si era mai confezionato il ranci o per mancanza del materiale di cucina, lasciato nell e local ità di partenza per insufficienza di mezzi di trasporto. Tale genere di vettovagliamento era stata !a cau9a di disturbi enle rici che ave-vano determinato non poche perdite alle unità combattenti. La mancata distribuzione alle truppe operanti in clima desertico di generi ricchi di vitamine ebbe quindi ad influire sul fisico di molti uomin i che combattevano in Africa da oltre due anni, dando luogo a manifestazioni di spossatezza che precludevano ogni resistenza alle fatiche e<l alla lotta.

sente che un ripiegamento avrebbe messo in cns1 1 campi avanzati dell'aviazione dell'Asse, mentre il maresciallo Cavallero riteneva ingiustificata tale decisione per il fatto che i rinforzi erano già in viaggio e sarebbero arrivati in misura tale da consentire alle forze italotedesche di resistere sulle posizioni raggiunte.

Dopo varie discussioni rimaneva convenuto, nel colloquio, di accelerare l'afflusso in linea di uomini e mezzi. Difatti, il 18 luglio giungevano al fronte tre gruppi di artiglieria (1), che venivano schierati sulla destra della divisione « Trento >> , ove il pericolo era maggiore, mentre erano in via di affluenza 11 gruppi di artiglieria tratti dalla Tripolitania e la divisione « Bologna » in sostituzione della divisionç « Sabratha », della quale era previsto lo scioglimento in conseguenza delle forti perdite subìte . Era stato annunciato poi l'arrivo a scaglioni della divisione paracadutisti <1 Folgore )) , c he sarebbe stata aviotrasportata in linea, e contemporaneamente erano state ema.nate disposizioni per completare le unità della divisione « Brescia )) e per il trasporto dall'Italia in Africa di una nuova divisione motorizzata (« Pistoia ») da assegnare alle dirette dipendenze del Comando Superiore in A. S. per le operazioni di vigilanza in Cirenaica. Anche da parte tedesca venivano segnalati in arrivo, oltre i complementi per il C. T. A., la 164" divisione di fanteria su tre reggimenti di fanteria ma incompleta di artiglierie, una brigata paracadutisti cd una brigata contraerea (72 pezzi da 88).

Tutt avia, la prospettiva che detti rinforzi potessero giungere in linea in un tempo relativamente breve, contribuiva a dissipare solo in parte le ansietà del comandante tedesco su lla diminuita efficienza dell'armata italo - tedesca. Perciò in un'altra riunione tenuta il 19 luglio ad El Dabà, presieduta dal maresciallo Cavallero, affiorava nuovamente il co ncetto da parte del comanda nte tedesco di un ripiegamento generale. Durante il corso ddla riunione, il maresciallo Rommel comunicava che la situazione appariva momentaneamente meno tesa in conseguenza del riuscito ripiegamento effettuato durante la notte dalle truppe dei settori centrale e settentrionale su posizioni più forti ed economiche, ma la crisi permaneva dato c he lo schieramento avanzato era senza profondità e non esistevano riserve. Secondo il suo punto di vista la crisi poteva essere giudicata superata soltanto quando, in rapporto all'arrivo dei rinforzi, fosse stato possi-

( 1) Due gruppi J:i 75/27 ed I gruppo <la 100,' 17 del 205• reggimento arti glieria tiella division e ,e Bologna ».

bile ritirare le truppe motocorazzate dalla linea, per tenerle disponibili, quale riserva di manovra.

Di rimando, il maresciallo Cavallero dava assicurazione che i rinforzi sarebbero giunti nei prossimi giorni e pertanto ribadiva il concetto che il Comandò Supremo non prendeva in nessuna considerazione l'ipotesi di doversi ritirare dalla linea attuale

Nel corso della riunione veniva allora esaminata l'opportunità di occupare al più pres.to l'oasi di Siwa allo scopo di tagliare al nemico la principale base di partenza della sua attività esplorante. Località questa che veniva raggiunta ed occupata alle ore 12 del 20 luglio da elementi italiani, dopo aver superato vari sbarramenti di mine predisposti dal nemico che aveva rapidamente abbandonata l'oasi. Il 23 un battaglione veniva aviotrasportato a Siwa, dove, più tardi, era raggiunto dall'intera divisione corazzata « Giovani Fascisti » ( J), trasportata per via ordinaria con autoreparti di manovra.

Considerazioni sulla situazione milita re fatte dal Capo del Governo italiano Intese a conservare a qualunque costo le posizioni di El Alamein-depressione di El Qattara (19 luglio)

Il Capo del Governo italiano che si trovava ancora in Cirenaica, messo al corrente sulla situazione militare dal maresciallo Cavallero, emanava la sera del 19 luglio le sue personali considerazioni sulla situazione ( allegato n . .50 ).

In esse era detto che la battaglia che aveva avuto inizio il 26 maggio, poteva essere chiamata la battaglia di Tobruch ed era finita ai primi di luglio sulla posizione di El Alamein. Si erano ottenuti risultati grandiosi, perchè un 'intera armata nemica era _ stata distrutta, ma gli obiettivi prospettati come raggiungibili - Cairo ed Alessandria - non erano stati raggiunti, perchè le truppe dell'Asse dopo aver tallonato per oltre 500 km. il nemico, erano giunte esauste. « E' bastato uno schieramento aereo e l'apparire di modeste forze fres che, per fermare un 'avanzata che non aveva alcuna riserva da mettere in linea.

(1) La divisione « Giovani Fascisti u si chiam~a <e corazzata,,, ~1a non lo era, nè lo sarà fino alla sua trasformazione in divisione bersaglieri d'Africa (marzo 1943). Essa aveva invero un reggimento bersaglieri solo parzialmente m~torizzato, quattro gruppi d'anigltcria motori1.zati , un reparto autoblindo; nessun reparto carri arinati, nessuna artiglieria semovente.

« La battaglia di Tobruch è chiusa; quella <li domani sarà la battaglia del Delta. Il tempo per preparare questa battaglia deve essere numerato a settimane, ma non bisogna perdere un minuto solo di tempo a prepararla in questa gara di velocità oramai impegnata fra il nemico e noi.

« Prima conditio sinc qua non , per preparare la nuova battaglia è quella di conservare a qualunque costo le attuali basi di partenza. Ogni altra ipotesi deve essere scartata a priori ».

Nelle direttive erano anche indicati i provvedimenti da prendere per rafforzare lo schieramento in atto e, tra l'altro, si raccomandava di far affluire gradatamente in linea le divisioni presenti inLibia e non ancora impegnate (divisioni « Bologna» e cc Giovani Fascisti») e quelle in arrivo o predisposte (divisioni «Paracadutisti», (< Pistoia» e « Brennero ») . .

Il Capo del Governo esaminava inoltre la possibilità dell'aper.tura di un secondo fronte patrocinato dal nemico. A tale proposito, considerava il problema sotto un duplice aspetto aereo e terrestre. Per quanto riguardava l'aspetto aereo riteneva che il secondo fronte fosse già in atto coi bombardamenti massicci delle città tedesche, mentre per il secondo fronte terrestre, affermava che esso si sarebbe aperto nel Medio Oriente e precisamente in Egitto, Palestina, Siria, Irak, dove uomini e mezzi sbarcavano senza essere disturbati e si ammassavano per impedire che le forze del « Tripartito » gravitanti da nord, est ed ovest potessero congiungersi. cc Le avanguardie di queste forze aeree e ,terrestri sono già in sito, e altre vengono annunciate. Sarebbe peccare di imprevidenza, se non si provvedesse, senza indugio, a sistemare potentemente a difesa la porta della Cirenaica e soprattutto quella della Tripolitania e a presidiarle, l'una e l'altra, nella necessaria misura, secondo lo sviluppo degli eventi».

Il 20 luglio Mussolini lasciava la Libia per' portarsi in aereo ad Atene.

In sostanza, le considerazioni del Capo del Governo~ interpretate come vere e proprie direttive per l'ulteriore sviluppo delle òperazioni , mentre rafforzavano nell'animo dei vari comandanti italiani la determinazione di non abbandonare le posizioni di El Alamein, spingevano anche ad intensificare l'afflusso dei rinforzi; a tale proposito il maresciallo Cavallero emanava il 22 luglio le direttive per superare la grave crisi in cui si dibatteva l'armata italo - tedesca ( allegato n. 5 r ).

Nuovo attacco britannico condotto personalmente dal generale Auchinleck per sfondare il settore centrale di El Alameio e nuovo proposito di Rommel per un ripiegamento generale ( 22 luglio).

Le predisposizioni del Comando Supremo italiano per l'afflusso dei rinforzi erano in cono di atruazione, quando il 22 luglio i Briiannici iniziavano un nuovo attacco su tutta la fronte, con pressione prevalente nei settori centrale e settentrionale.

Lo schieramer:ito delle grandi unità italiane e tedesche alla data del 22 luglio presentava una netta c.iratteristica difensiva, in quanto l ' attacco nemico era stato chiaramente previsto. Infatti, la ricognizione aerea aveva rilevato fin dal 20 luglio l'ammassamento in zona avanzata di alcune migliaia di automezzi e <li circa 450 apparecchi britannici.

In ba se alle notizie raccolte il 2r luglio, il maresciallo Rommel confermava la giusta previsione fatta circa l'atteggiamento offensivo del nemico e di conseguenza decideva di sospendere l'ulteriore i,postamento della 9<)~ divisione tedesca, la quale rimaneva a far massa nel settore sud alle dipendenze del XX C. A., mentre nel settore nord restavano, con il XXI C. A., il 200° reggimento di fanteria ed il I battaglione del 361 ° reggimento fanteria della 90• tedesca, più un b~ttaglione della 164• divisione tedesca giunto in linea da qualche giorno.

Inoltre, nel settore sud provvedeva a far ricongiungere la divisione « Trieste » al XX C. A. e contemporaneamente schierava il IV battaglione paracadutisti della divisione «Folgore » sul caposaldo di Naqb Abu Dweis, ritenuto il pilastro meridionale dello schieramento.

All'alba del giorno 22 luglio la 9• divisione australiana, con la protezione di nebbiogeni e l'appoggio di carri, tentava una manovra avvolgente nel settore settentrionale, mentre la 2• divisione neo - zelandese, la IV brigata corazzata e la V brigata indiana sferravano l'attacco principale nel settore centrale.

L'azione condotta personalmente dal gen. Auchinleck si riprometteva di sfondare al centro per dividere in due le forze italo - tedesche e successivamente annientarne i tronconi.

Sia in fase di preparazione, sia durante lo svolgimento dell'attacco, l'attività dell'aviazione britannica fu veramente notevole. Per la designazione degli obiettivi ravvicinati, il nemico aveva adottato il sistema di eseguire su di essi salve di artiglieria a granata fumo-

gena in modo da precisare agli aerei l'ubicazione esatta degli obiettivi stessi.

Per contro, il maresciallo Rommel, che aveva predisposto l'impiego sul campo di battaglia di tutte le unità disponibili , faceva largo uso della sua aviazione da caccia per opporsi alla massa dei bombardieri avversari .

Nella dura battaglia, che in breve si esten deva su tutto il fronte da El Alamein alla depressione di El Qattara, le forze italo - tedesche , prodigandosi in eroismi e vincendo ogni stanchezza, riuscivan<> ad aver ragione del nemico, mantenendo saldamente quasi tutte le posizioni, riconquistando le località momentaneamente passate al nemico, cattura ndo 1.400 prigionieri e distruggendo 146 carri britannici di cui la maggior parte erano del tipo Mark 2/S con pezzo da 75 mm. In nobile gara, fanterie e artiglierie avevano resistito in taluni settori ad attacchi anche di considerevole numero di carri nemici col solo fuoco dei pezzi controcarro e dei pezzi d'artiglieria (1).

In complesso, l'esito vittorioso della giornata era dovuto al contegno valoroso di tutte le truppe impegnate. Sarebbe però bastaio il cedimento anche di una piccola aliquota della difesa per far precipitare la situazione, che rimaneva tuttavia tesa e sarebbe divenuta particolarme nte critica qualora l'avversario, che disponeva ancora di due brigate corazzate efficienti, avesse persistito negli attacchi, rlat:i la mancanza da parte italo - tedesca di riserve motoeorazzate.

. Cosicchè a sera, il maresciallo Rommel, era giusta mente preoccupato circa l'ulteriore possibilità di resistenza del! ' A. I. T., tanto duramente provata seppure vittoriosa. Soprattutto, il comandante tedesco era impressionato del ritardo nell'affluenza dei rinforzi sia italiani sia tedeschi e quindi veniva indotto ad esaminare l'eventualità di emanare l'ordine di r itirata, qualora il nemico avesse persistito nel suo attacco con la dovizia dei mezzi meccanizzati dì cui disponeva.

Il gen. Bastico, informa to di tale possibile decisione, ricordava di sua iniziativa al maresciallo Rommel che un ripiegamento generale sarebbe stato in ogni caso in contrasto con l'ordine preciso del Comando Supremo di resistere ad ogni costo sulle attuali posizioni.

(1) Dei!.~ truppe italiane si distinsero particolarmente i battaglioni Ill/ 61° e Ill/62° della divisione «Trento,); il 28° reggimento fanteria ed il 26° reggimento artiglieria della divisione « Pav i a »; il 19° reggimento fanteria cd il 1 ° reggimento artiglieria celer e della di..,.isi o ne « Brescia » e il 132Q reggimento artiglieria della divisione « Ari< te »

Secondo il punto di vista del Co~ando Superiore italiano la situazione, per quanto tesa, non sembrava tale da far prevedere possibile una così grave decisione, tanto più che erano in corso di affluenza con ritmo accelerato rinforzi e rifornimenti per rafforzare lo schieramento dell'armata ( allegato n. 52 ).

Di ciò il gen. Bastico dava immediata comunicazione al Comando Supremo italiano, il quale, per reagire contro uno stato dì momentanea depressione che riteneva esseni prodotto nel maresciallo Rommel, confermava le direttive del Comando Superiore e ribadiva il concetto di resistere ad ogni costo sulle attuali posizioni, evitando qualsiasi non necessario logoramento.

Il gcn. Bastico comunicava quanto sopra al maresciallo Rommel il giorno 22 stesso ( allegato n. 53).

Decisione del maresciallo Qommel di resistere sulle posizioni di El Alamein in attesa dei rinforzi promessi ( 23 luglio) .

Di fronte alla netta opposizione manifestata dai comandi italiani per un eventuale ripiegamento dalle posizioni di El Alamein, il maresciallo Rommel il 23 luglio esaminava gli elementi essenziali della situazione ( allegato n. 54 ), facendo rilevare che l'armata, pur avendo vinto una brillante battaglia difensiva, si trovava senza riserve, con unità ridotte, estremamente provate, schierate su una fronte che esigeva l'impiego di tutte le forze .

• Invece, i Britannici po.tevano manovrare a loro volontà portando e spostando sul &onte nuovi mezzi, nuovi carri e nuovi aeroplani. Inoltre, il comandante tedesco faceva notare che, mc;.ntre veniva segnalato l'arrivo a Suez, di convogli per 200.000 tonnellate, i previsti rinforzi italo - tedeschi, di per se stessi alquanto limitati, affluivano con ritmo ridotto.

Comunque, dato che erano •stati assicurati in corso di affluenza molti gruppi di artiglieria, il maresciallo Rommel si dimostrava fiducioso e di conseguenza concordava nella decisione di resistere in posto, anche in caso di eventuali fluttuazioni della linea . . Tuttavia, dato che non si p<>teva escludere l'eventualità che il nemico riuscisse a sfondare su un determinato tratto della fronte e a_spingere le sue forze celeri e corazzate sul rovescio dell'A. I. T., il comandante .tedesc9 prospettava, in una simile ipotesi, le seguenti due soluzioni:

1• - Continuare a resistere sul postQ. In tal caso il troncone nord, anche a prezzo di eroici sacrifici, sarebbe stato costretto a capitolare entro 24 ore, mentre quello sud, cercando scampo nel deserto, avrebbe in breve seguito la stessa sorte per mancanza di rifornimenti.

Ciò avrebbe portato, oltre alla capitolazione dell'armata, anche alla perdita dell'Africa settentrionale. ·

2• - Sottrarsi tempestivamente al contatto col nemico e affrontare un ordinato ripiegamento per avvicinarsi alle basi di rifornimento, con l'intento di salvare· la massa dell'armata e quindi l'Africa settentriònale

Secondo il maresciallo Rommel, quest'ultima appariva l'unica soluzione da adottare, qualora la sfortunata evenienza si fosse dovuta verificare. Avvertiva tuttavia che avrebbe fatto il possibile per mantenere le posizioni raggiunte , e che soltanto in ,{U,O estremo avrebbe ordinato il ripiegamento, al quale bisognava cssac tempestivamente preparati, affinchè questa eventuale opera~nc . po. tesse essere condotta ordinatamente, con qualche probabilità di successo.

Nell'ipotesi prospettata dal maresciallo Rommel, che il nem.ico riuscisse a sfondare il fronte con massa di tale entità da non poter essere contenuta, anche il gen. Bastico venne nella convinzione che unica solU!ione da scegliere fosse quella di ritirarsi dalle posizioni di El Alamein per meglio ritardare, con una difesa manovrata, l'avanzata nemica. Ma, dato che nelle direttive del Capo del Governo del 19 luglio si escludeva (< a priori » ogni ipotesi che non fosse quella di conservare a qualunque costo le , attuali basi di partenza, il generale Bastico, prima di approvare la soluzione del comandante tedesco, ne informava il 25 luglio, il Comando Supremo per le opportune decisioni ( allegato n. 55). . .

Il 27 luglio, con foglio n. 31740/0p., il maresciallo Cavallero comunicava che, in caso di avvenimenti impreveduti di vasta portata, i comandi in sito dovevano prendere le loro decisioni, quando non vi fosse tempo di chiedere nuove istruzioni. Ma, contemporaneamente, avvertiva che la perdita dell'Africa settentrionale, (< per usare l'espressionè del maresciallo Rommel », non poteva essere in nessun caso cont emplata ( allègato n. 56 ).

Nuovo attacco britannico per sfondare in direzione di Saayet et Miteiriya nel settore settentrionale ( 27 luglio).

li 27 luglio aveva luogo una nuova azione delle forze britanniche.

A questo attacco partecipavano la 10• divisione inglese (su due brigate) recentemente ponata in linea, e la massa della 91 divisione australiana, rafforzata da una brigata carri della 1 1 divisione corazzata nonchè da carri armati e fanteria della 1• divisione sud - africana dislocate sulle posizioni di El Alamcin.

Il piano britannico consisteva nel prendere d'assalto il caposaldo di Sanyet cl Miteiriya e l'altura che da esso si dipartiva con direzione nord - ovest, ed aprire un passaggio ai mezzi corazzati attraverso i campi minati ad est di Deir cl Dhib. L'attacco principale doveva essere preceduto da attacchi secondari su altri settori per tenere impegnate le forze italo - tedesche su tutto il fronte.

La notte sul 27 luglio, dopo violenta preparaziòne di artiglieria durata circa 90 minuti, il nemico attaccava in direzione di Bir Qusur cl Atash, riuscendo a penetrare con la XXIV brigata australiana ad ovest della strada di El Qattara, nel settore tenuto dal I battaglione del 361° reggimento della 90• divisione tedesca.

Alle ore 2 un'altra colonna attaccava più a sud e riusciva a penetrare con la LXIX brigata inglese in direzione di Deir cl Dhib, nel settore tenuto dal I battaglione del 61 ° reggimento fanteria della di,·isione «Trento» .

La XXIV brigata australiana, dopo aspri combattimenti, irrompeva sul caposaldo di Sanyet cl Miteiriya, ma subito dopo veniva tagliata fuori per effetto del forte contrattacco sferrato dal C. T. A., dai reparti esploranti « Briehl » e « Kiel » e dal reparto esplorante dd XX C. A. che distruggevano 25 carri nemici e catturavano oltre mille Australiani. Questo scacco esponeva il fianco della LXIX brigata inglese, che era costretta a ripiegare sotto la protezione della brigata della 1• divisione corazzata che perdeva 30 carri armati, di cui 20 per opera del fuoco di artiglieria della divisione « Trento» la quale, tra l'altro, distruggeva anche 30 camionette armate nemiche.

Alle ore 15 l'avversario iniziava il fuoco di preparazione dell'artiglieria per un nuovo attacco con la partecipazione di molti carri armati, in corrispondenza della giunzione della « Pavia » con la « Trento » , fra Sanyet cl Miteiriya e Deir cl Dhib. Anche questo attacco veniva nettamente respinto e le artiglierie italiane continuavano fino a sera a battere concentramenti di forze

avversarie di fanteria e carri armati a nord - est di Deir el Shein, nel settore della divisione «Brescia>>. A sera l'azione nemica si conclud e va con un insuccesso e con la perdita di oltre 70 carri armati.

Alla nostra valida resistenza avevano contribuito in larga misura le artiglierie e tra queste i gruppi recentemente inviati in linea dal Comando Superiore, i quali, schierati in posizione arretrata rispetto ai capisaldi avanzati, avevano potuto manovrare il fuoco, così da rend ere possibile sia il tiro di efficacia sulla zona antistante alla posizione di schieramento, sia l'azione di arresto e di repressione sui capisa ldi occupati dal nemico, sia infine la manovra del fuoco avanti, a tergo e negli intervalli dei capisaldi Sanyet el Miteiriya - Deir el Dhib • Deir el Shein, contro gli attacchi avvolgenti del nemico.

Così si concludeva la battaglia difensiva di El Alamein. Il nemico non era riuscito a sfondare per la pronta ed eroica reazione delle truppe italo • tedesche, specie delle fanterie e delle artiglierie divisionali. Combattendo insieme, e insieme aggrappati a sistemazioni difensive appena abbozzate~ in un terreno privo d'appigli, fanti ed artiglieri av~vano scritto col sangue pagine di gloria, infrangendo i ripetuti attacchi nemici ,e- arginando le ondate di carri.

Ma, se il nemico non era passato, aveva tuttavia raggiunto lo scopo prefissosi, ossia di sottoporre le forze dcli'Asse ad uri diuturno logorìo, tenendole in perenne stato di crisi ed inibendo loro ogni iniziativa.

Con il fallito attacco britannico del 27 luglio, si poteva anche constatare che tutti gli attacchi sferrati da ambo le parti nel mese di luglio 1942 erano ugualmente falliti, perchè, pur rinnovati in una forma decisa con la stretta partecipazione dei carri armati e dcli'aviazione, mai erano stati capaci di sfondare la cortina difensiva. A tale successo, per parte italiana, aveva contribuito essenzialmente l'azione svolta dalle artiglierie, che, non più schierate nei capisaldi avanzati di fanteria dai cui comandanti dipendevano direttamente, cosl da essere coinvolte nelle sorti della prima linea ed eventualmente u sommerse » al primo oscillare di questa, erano state invece sc.J:rier ate su posizioni raccolte ed arretrate, in modo da aver sufficiente respiro e possibilità di manovra del fuoco. I brillanti risultati di tale manovra , organizzata e diretta dai comandanti di artiglieria, furono la logica conseguenza delle nuove _possibilità accordate all'artiglieria schierata in posizione nettamente difensiva. L'impiego del cannone come strumento per il concentramento del fuoco e non come arma

controcarro ritornò quindi ad occupare l'antico ruolo, riaffermandosi in tutta la sua potenza come il miglior mezw per contrastare il carro armato, che fino allora aveva regnato sovrano nel campo di battaglia.

L'importanza dell'impiego a massa dell'artiglieria e le possibilità ad essa connesse per effetto della conseguente manovra del fuoco, portarono il Comando britannico a nuovi procedimenti di attacco per la condotta delle successive operazioni.

Difatti nella battaglia finale di El Alamcin si assisterà a lunga e minuziosa preparazione di artiglieria, da parte degli Inglesi ( ?), che preluderà al tipico attacco delle fanterie operanti sotto il fascio delle .traiettorie per aprire un corridoio di penetrazione ai carri armati, destinati soltanto a sfruttare il successo e non più ad aprire essi stessi il varco alle fanterie.

Invece nel comando dell'armata italo - tedesca permarrà, nelle azioni offensive, il criterio fino allora seguìto nel deserto occidentale, d'impiegare il carro armato come elemento principale per operare la rottura iniziale e, successivamente, per sfruttare il successo.

Attività svolta dal Comando Superiore in Africa settentrionale per potenziare la Libia e rafforzare le posizioni di El Alamein.

Per avere una chiara visione dello sforzo militare compiuto dal Comando Superiore in Africa settentrionale, è necessario esaminare le esigenze logistiche cd operative della Libia.

Lontananza dalle basi metropolitane e aleatorietà delle rotte marittime; scarsità di porti e conseguente lunghezza delle lince di rifornimento; estrema scarsità di risorse in sito e necessità di provvedere anche alla popolazione civile; vastità dello scacchiere con fronte di combattimento assai ris.tretto (circa 70 km.) e linea di rifornimento di oltre duemila chilometri completamente aperta sul suo fianw meridionale; migliaia di chilometri di costa quasi tutta idonea allo sbarco e possibilità quindi di sbarchi avversari in concomitanza con attacchi terrestri da parte di elementi celeri nemici provenienti dal deserto: queste erano le caratteristiche principali e peculiari dello scacchiere africano, che conferivano al problema logistico difficoltà ed esigenze eccezionali, tali da farlo divenire elemento preminente e determinante per qualsiasi decisione operativa.

Mentre si combatteva in Cirenai~a e in Egitto, l'unico porto di sicuro affidamento era Tripoli, a duemila chilometri da El Alamein, a ottocento da El Agheila. Il porto di Bengasi, a mille chilometri da El Alamein, era già passato quattro volte da mani amiche a mani nemiche ed era, oltre che danneggiato, sempre esposto alle offese aeree e subacquee del nemico, che infl iggeva alte perdite in naviglio e in merci durante lo scarico. Quello di Tobruch era a ci nquecento chilometri dal fronte, ma la rotta che vi adduceva era, specie in prossimità del posto, un vero cimitero di navi e gli impianti e le operazioni portuali erano così intensamente soggetti agli attacchi aerei che il ritmo degli scarichi si riduceva di molto. Altri porti non vi erano, poichè tali non si potevano chiamare Homs, Misurata, Sirte, Derna, Bardia. Sollum, Marsa Matruh, idonei tutt'al più ad un modesto traffico di cabotaggio con natanti di poche decine di tonnellate. Mezzi ques.ti che furono infatti sfruttati al massimo, essrnz1almente con le 6o motozattere della portata dì 'JO tonnellate, che il Comando Supremo aveva inviato in Afriç:i nel luglio e agosto 1942. Le ferrovie erano praticamente inesistenti, in quanto i tronchi Zuara -Tripoli - Tagiura e Bengasi - ·Barce erano ir.rilevanti, sia per brevità di percorso, sia per potenzialità ai fini dei grandi trasporti. l tentativi di prolungare la Tripoli - Tagiura fino a Homs, Misurata e Sute e la Bengasi- Barce fino a Tobruch risultarono vani per la cronica insufficienza di mezzi, in confron to con la mole del lavoro da compiere. Un reale beneficio si otteneva soltanto dalla ferrovia egiz;ana facente capo a Marsa Matruh e prolungata dagli Inglesi fino a Sidi Rezegh, a circa 30 km. da T obruch. Il primo treno, condotto da locomotiva di preda bellica riparata, era stato attivato il 24 luglio e un secondo, con locomotore italiano, il 25 luglio.

Al 27 luglio si disponeva di 12 locomotori italiani e l'attività della ferrovia andava aumentando di mano in mano che giungevano altri loc omotori fino a consentire, alla fine di luglio, un traffiç.o giornaliero di circa 300 tonnellate fra Sidi Rezegh e El Dabà.

Si lavorava anche al nuovo tronco Sidi Rezegh - Tobruch e si prevedeva che entro la prima metà di settembre sarebbe stato ultimato il tratto Sidi Rezegh- bivio El Adem; il secondo tratto per Tobruch· presentava invece notevoli difficoltà per cui non si potevano fare previsioni circa la data di approntamento. Ma la mancanza del tronco Sidi Rezegh- Tobruch costringeva a doppie operazioni di carico e scarico ed a tenere a Tobruch una rilevante quantità d'automezzi.

In definitiva però il funzionamento della ferrovia Sidi RezeghEl Dabà contribuiva a risolvere, almeno in parte, l'importante problema del rifornimento idrico per le truppe impegnate al fronte (1).

Nel complesso, la massa ·dei trasporti rimaneva dunque affidata agli automezzi, sull'unica strada: la via Balbia. Di . scarso concorso erano invero i raddoppi in Tripolitania (Tripoli -Tarhuna - Homs) e in Cìrenaica (Barce - Berta) e mancavano del tutto o quasi le diramazioni. Perciò l'ingente traffico era sopportato quasi per intero dalla via litoranea, asfaltata per tutti i suoi 2.300 chilometri fra' il confine libico~ tunisino e il fronte di El Alamein , meno il tratto Bardia - Sidi el Barrani (120 km. circa).

Tutto il traffico di diramazione verso sud, per alimentare le truppe in linea in Egitto, i presidi interni e il Sahara libico, si svolgeva su piste sabbiose, impercorribili per molti tipi di autocarro, specie con rimorchio, e che assoggettavano il materiale automobilistico a un logorlo eccezionale.

Traffico ed organizza- L'organizzazione portuale, ferroviaria e zionç portuale stradale era tutta in mano italiana, sia per la manutenzione, sia per la protezione e disciplina del .traffico. Essa impegnava cospicua massa di personale e mezzi. Sulla sola Yia Balbia erano disseminate molte migliaia <li lavoratori italiani e indigeni, che r_iuscivano a mantenerla sempre efficiente , e relativamente in buone condizioni, nonostante. le alluvioni nella stagione delle piogge, il continuo logorìo dovuto al ,traffico e le difficoltà causate dall'offesa aerea nemica e dai sabotatori inglesi.

Con il completamento dei lavori portuali, la rimozione dei relitti e il dosamento dei mezzi di sbarco e di trasporto, attuati in base alle predisposizioni del Comando Superiore A. S. , si veniva gradatamente a spostare il traffico marittimo da Tripoli a Bengasi ed a Tobruch. · ·

Ai primi di agosto, il traffico delle maggiori unità da carico faceva massa nel porto di Bengasi, con possibilità di inviarne alcune

(1) L'assegnazione giornaliera, assolutamente insufficie nte .1i bisogni, era di I litro d'acqua per ogni soldato. ..

(non più di una alla volta) a Tobruch. In questa ultima rada venivano mandati i piroscafi di minore importanza e tonnellaggio, mentre a Marsa Matruh, Derna, Bardia e Sollum venivano inviate solo motozattere e motovelieri.

A Tripoli veniva diretto, ormai, soltanto il traffico necessario per i bisogni della Tripolitania e qualche piroscafo del cabotaggio libico. ·

Accertato in 100.000 tonnellate circa il quantitativo dei rifornimenti mensili che avrebbero dovuto affluire in A. S. e considerando, in aumento a questo, oltre 20.000 .tonn. di merce che doveva essere scaricata dalle maggiori unità e caricata sulle minori di cabotaggio, venivano date .tutte le disposizioni per assicurare un movimento portuale complessivo di 120.000 tonnellate mensili (1)

Le motozattere assicuravano essenzialmente il traffico oltre Tobruch e sopperivano, in attesa dell'arrivo di mezzi più appropriati, ai servizi portuali di Bengasi e Tobruch nella misura di circa 3-:- 4 unità per ogni porto.

La rada che richiedeva in queJ momento il massimo sforzo era Tobruch ; nel breve periodo intercorso dalla rioccupazione vi era stato compiuto da parte di tutti uno sforzo notevole. Il costante martellamento aereo notturno, le difficoltà materiali di vita facevano di" quella rada una vera trincea dove Italiani e Tedeschi combattevano vittoriosamente una dura battaglia.

·· Alla fine di luglio, nonostante che le banchine fossero ~ncora inefficienti e .tutto poggiasse sui mezzi navali di sbarco, si era raggiunta una media giornaliera di scarico di 1 .250 tonnellate ed una di carico di 16o tonnellate.

In conclusione, il problema dei porti dello scacchiere libico - egiziano era stato affrontato dal C.Omando Superiore in maniera tale da assicurare alle truppe operanti i necessari rifornimenti almeno nella misura minima indispensabile.

(1) Erano ripartite nel modo seguente : Tripoli

Bengasi . Tobruch .

Marsa Matruh

Rass Hilal • Bardi.i• Sollum

Totale

:20.000

45.ooo

Retrovie e linea di Al Comando Superiore A. S. era affidato il rifornimento. compito della sicurezza delle retrovie e della linea di rifornimento che era quanto mai aieatoria. Soltanto la Tripolitania, data la lontananza delle basi egiziane e la salda ocèupazione del Sahara libico, era tranquilla. Il rimanente territorio era invece completamente esposto alle azion i di sorpresa dei « Commandos » e del « Long Desert Group » (reparto o~azi<mi desertiche a largo raggio). Queste unità, ben comandate, be!} equipaggiate, dotate di automezzi desertici assai veloci (fino a ilo km. ora) a larga autonomia ed idonei a muovere sulle piste sabbiose, si appoggiavano a basi lontane (oasi di Bahariya, oasi di Cufra, oasi di Kargha, oasi di Qara e Ain Teitun, a est di Siwa) ; costituivano basi avanzate a 100-+ 200 km. dagli obiettivi, con la complicità di tribù indigene a noi ostili; piombavano poi, con pattuglie ardite di poche «camionette» e quasi sempre di notte, su campi d'aviazione, depositi di carburante, munizioni o àltro materiale, parcheggi d'automezzi, accampamenti, colonne di rifornimenti ; e molto rapidamente operavano distruzioni, appiccavano incendi, effettuavano interruzioni stradali, infliggevano perdite, per poi subito sparire di nuovo nel deserto.

Di conseguenza, la nostra linea di rifornimento di 2000 km., completamente aperta sul suo fianco meridionale, era continuamente minacciata e non si disponeva di forze e mezzi adeguati per porre a ·ciò alcun riparo. Sarebbero infatti state necessarie difese passive e permanenti servizi di guardia sull'intero perimetro di tutti gli obiettivi, ma ciò avrebbe comportato, nei terreni libici ovunque percorribili, l'impiego di forze ingentissime, di gran lunga superiori a quelle disponibili. Tuttavia, il Comando Superiore, per parare la minaccia delle «camionette», che era divenuta un vero assillo per tutti, era riuscito a suscitare uno spirito nuovo nelle retrovie con efficaci provvedimenti preventivi, quali la riunione di obiettivi in gruppi, la costruzione di robusti ·sbarramenti stradali, la creazione di nuclei di difesa mobili con mitragliere da 20 ed autoblindo.

In sintesi, era riuscito a restituire una certa fiducia in se stessi ai soldati nelle retrovie ed a quelli dei servizi, sfatando il mito delle « irraggiungibili camionette »~

Anche la difesa costiera e quella contraerei di tutto il territorio libico - egiziano erano affidate al Comando Superiore: si trattava di migliaia di chilomeui di costa, quasi tutta idonea allo sbarco, per difendere la quale sarebbero occorse forze in misura del tutto superiore

alle disponibilità. Così pure la protezione contraerea dei porti e del traffico che si svolgeva sulla via Balbia, richiedeva mezzi e personale che, benchè sollecitati dal Comando Superiore, non erano mai giunti in Libia.

Vennc:ro allora tratte dalla Tripolitania e trasportate in Cirenaica ed oltre, molte batterie per la difesa contraerea e costiera, tanto che alla fine di luglio la difesa contraerea di Tobruch contava già II batterie di vario calibro e 12 sezioni da 20 mm. , e quelle di Marsa Matruh 4 batterie e 7 sezioni da 20. Si trovavano inoltre a Homs i pezzi e una parte del personale destinato a costituire IO batterie da 75/ 46 per le quali mancavano, oltre al restante perso~ale, tutti gli · automez~i e, quel che più conta':'.a, il munizionamento perforante. Riusciti tuttavia a conferire un minimo di funzionalità per l'impiego contraereo in postazione fissa a 5 di queste batterie, queste vennero inviate a Tripoli per renderne disponibili altrettante da 88, che furono destinate in Cirenaica.

Il Comando Superiore aveva anche assicurato la difesa costiera in tutto il litorale dellà Libia (km. 1.8oo di sviluppo costiero) con una forza di 45 batterie e 50 compagnie con effettivi assai ridotti, di cui 20 libiche, mentre al"litorale del .territorio egiziano occupato (da Sollum a Marsa Matruh) si era provveduto più nel senso della vigilanza che in quello della difesa, con i pochissimi mezzi. che si era potuto sottrarre alla Libia.

·I nuclei più consistenti di tale difesa erano un battaglione •di colore a Derna e 4 battaglioni della divisione « Bologna » ( 1) dislocati fra Tobruch e Marsa Matruh. Date però le urgenti necessità operative sul fronte di El Alamein, era stato disposto l'affluenza di reparti ausiliari a Tobruch e Marsa Matruh per sostituire tali elementi e l'inscrimènto della intera divisione « Bologna » in linea alle dipendenze del XXI C. A.

Infine, bisognava pensare a potenziare anche il Sahara libico, il quale, pur se aveva ben rintuzzato il tentativo nemico dell'inverno

(1) Un battaglione (il 111/40°) e tutta !' artiglieria divisionale (305° reggimento artiglieria) erano già in linea.

Con l'arrivo della divisione « Bologna ) > in linea era previsto il ritiro dalla fronte della divisione « Pavia ,,, la quale era però ridotta al solo 28° reggimento fanteria (aliquote di 2 battaglioniì cd a pochi pezzi del 26° reggimento artiglieria: in tutto poche centinaia dì uomini che avevano combattuto ininterrottamente da oltre 2 mesi.

1942, era sempre stato tenuto in sofferenza di forze e mezzi, mentre nuovi e più sicuri sintomi lasciavano prevedere un prossimo rinnovarsi del tentativo, con unità di una certa consistenza, doviziosamente provviste di mezzi celeri e provenienti dal T~sti e da Cufra.

Il Comando Superiore A . S. faceva quindi ogni sforw per fronteggiare tale eventualità, su queste basi:

......., avvistare e precisare entità e direzione dcli'attacco, mediante aviazione e leggeri elementi motorizzati, allo scopo di ritardarlo e logorarlo in zona avanzata;

- organizzare e condurre la resis~enza sull'allineamento delle oasi fezzanesi: Chat- Murzuk- Umm el Araneb-TmessaZelia;

- costituire un ridotto centrale nella zona Hon - Socna quale base logistica e base per eventuali controffensive;

- potenziare l ' aviazione sahari a na e preorganizzarne il rinforzo in caso di emergenza, sviluppàndo nell'attesa l'addestramento alla cooperazione con le forze terrestri ;

- conferire al Sahara libico una autosufficienza logistica pari alla prevedibile durata di un ciclo operativo.

Per assicurare peraltro la voluta efficacia a questi provvedimenti, era necessario potenziare le forze sahariane, il che la Libia non poteva fare per mancanza di mezzi.

Venivano quindi rivolte al Comando Supremo richieste di alcuni piccoli reparti (un battaglione motorizzato, una compagnia mortai da 81, due batterie mobili da 75 e una da 2D, un reparto motocorazzato) e sopratutto di automezzi e di 250 camionette desertiche, indispemabili alla manovra controffensiva.

Ma anche di questi reparti ben poco poteva giungere dall'Italia in tempo utile.

L'organizzazione della Libia non aveva quindi carattere di sola retrovia o, comunque, esclusivamente territoriale, ma presupponeva vere e proprie funzioni operative.

Essa faceva capo a due comandi operativi, retti da generali di corpo d'armata: _ il comando della Tripolitania (gen. Armando) e il comando della Cirenaica (gen. Papini). Entrambi dipendevano dal Comando Superiore A. S. cd avevano giurisdizione su settori e sottosettori, <lisponevano anche di truppe mobili e, talvolta e per brevi periodi, persino di grandi unità.

Esisteva inol tre un comando del Sahara libico, dislocato ad Hon in Tripolitania, che aveva una zona di giurisdizione di grande ampiezza, comprendente anche il r~oterra sirtico, il quale, per la vastità dell 'arca di controllo, per le speciali attribuzioni e per la larga autonomia, poteva ben essere considerato un terzo grande ente operativo alle dipendenze del Comando Superiore A. S.

Il disimpegno dei compiti logistici dell'Intendenza del Comando Superiore A. S. avveniva anch'esso con carattere di procedimento eccezionale.

Difatti, l'Intendenza doveva provvedere, oltre che alle esigenze delle truppe italiane, anèhe a · quelle dei Tedeschi, ad eccezione di alcune loro particolari necessità ( 1), nonchè doveva concorrere a far fronte a non poche esigenze della popolazione civile (trasporti, servizio sanitario, approvvigionamenti)

A cosl vasti compiti ·logistici avrebbero dovuto corrispondere scorte di rifornimenti adeguate, çostituite cioè tenendo nel dovuto conto la aleatorietà della navigazione fra la madrepatria e l'Africa settentrionale. Ma così non ·era perchè il Comando Superiore non potè mai aver ingerenza sul flusso dei rifornimenti in partenza dall'Italia, la cui organizzazione era devoluta al Comando Supremo.

Dall'inizio della guerra, i rifornimenti erano sempre stati, salvo rare momenta1.1ee eccezioni, inferiori ai consumi, cosicchè le disponibilità erano andate gradualmente diminuéndo in modo preoccupante, specie nei periodi di più intensa attività operativa, nei quali il nemico accentuava con ogni mezzo e purtroppo con buon esito la lotta contro il traffico marittimo.

Si calcolava che dopo l'avanzata su El Alamein solo poco più di un terzo del naviglio destinato .all'Africa settentrionale riuscisse a raggiungerla . Si determinava così un'angosciosa .crisi nelle materie di maggior consumo, e precisamente :

(t) L'Intendenza A. S. provvedeva per i Tedeschi:

- all'organizzazione sanitaria arretrata (ospedali, sgomberi, navi ospedali, ecc.);

- al vettovagliamento, meno alcuni generi specifici, a noi non in dotazione;

- ai materiali del genio, meno quelli delle trasmissioni; - al servizio delle tappe ed a quello di polizia militare;

- ai prigionieri di guerra; ·

- all'organizzazione e alla gestione ddle reti delle telecomunicazioni ed a tutta l'organizzazione idrica, cosl importante nello scacchiere africano.

- innanzi tutto i carburanti, sui quali erano basate la vita e le possibilità operative delle truppe. Per a\'.er un'idea dei consumi basta tener presente che nell'interno di un corpo d'armata in sosta e in condizioni tranquille il movimento di automezzi si calcolava sui 2000 km. giornalieri, per le necessità di ricognizione, collegamenti, autocolonne di rifornimento, ecc Ne derivava che i consumi complessivi si aggiravano sulle 6oo tonnellate al giorno in periodo normale e salivano verso le 1000 tonnellate al giorno nei momenti di più intensa attività operativa. Era stato previsto che le unità disponessero di autosufficienza per una media di 1000 km. e che fossero collocate, nelle immediate retrovie, scorte « intangibili >> di entità variabile, comunque non inferiore al fabbisogno per 500 km .. Data la limitata entità di queste scorte, l'arresto, anche di qualche giorno, nel traffico poteva arrecare conseguenze di estrema gravità e questo spiega i reiterati urgenti appelli della Libia alla madrepatria e le restrizioni imposte dal Comando Superiore quando i carburanti difettavano;

- le munizioni, la cui deficienza metteva le nostre truppe combattenti in condizioni di netta inferiorità rispetto al nemico In luglio ed agosto 1942 la battaglia, pur essendosi stabilizzata, comportava consumi assai maggiori di quelli fino allora verificatisi e quindi il fabbisogno era assai superiore rispetto a quello precedentemente stabilito per tenere a livello le scorte esistenti, le quali per alcuni calibri di artiglieria si riducevano al di sotto d1 una unità di fuoco ( 100 + 150 col pi per pezzo);

- la farina, la cui limitata disponibiiità aveva determinato momenti di grande ansietà ed aveva costretto più d'una volta a ridurre la razione pane alle truppe .

Infine, bisognava pensare anche alla popolazione civile, perchè la Libia era ancora lontana dal bastare a se stessa in fatto di alimentazione. E' vero che subito dopo l'armistizio con la Francia nel 1940 era stato creato un ente civile (( Acorguerra » (approvvigi<mamento e coordinamento economia di guerra) per i bisogni della popolazione civile. Ma tale ente risentiva delle stesse difficoltà dell'organizzazione militare in fatto di trasporti, sia marittimi, sia terrestri e finiva quindi per appoggiarsi all'amministrazione militare, aggravando così la già difficile situazione in cui si dibatteva il Comando Superiore. ,.

Organi zzazione dei trasporti e dei complementi per alimentare la fronte di combattimento.

La massa degli automezzi disponibili, pur cospicua, era sempre stata di gran lunga inferiore alle necessità, tanto più che, oltre ai trasporti di materiale, si era sempre dovuto provvedere con gli stessi automezzi anche a tutti i trasporti di personale. Alle grandi unità operanti mancavano alla fine di luglio circa 2000 autocarri per raggiungere l'organico atto ad autotrasportare i soli materiali delle divisioni di fanteria tipo A. S. 42, pur lasciando a piedi le loro truppe di fanteria e del genio. Cosicchè gli uomini delle divisioni di fanteria italiane dovevano non solo andare a piedi, ma trascinarsi nella massima parte anche i pezzi da 20 e da 47 e spalleggiare le mitragliatrici, mentre le divisioni « Ariete » , « Littorio » e « Trieste » erano costrette a lasciare a terra 1 / 3 della loro forza.

Il Comando Superiore aveva un raggruppamento di manovra che dopo la cessione ai Tedeschi di un intero autogruppo (300 autocarri), ordinata dal Comando Supremo, si era ridotto a poche centinaia di autocarri, che per il lungo logorìo andavano sempre diminuendo.

L'Intendenza del Comando Superiore, ave\ta anch'essa un autoraggruppamento, per la manovra logistica, costituito essenzialmente di autocarri .tratti dalle grandi unità; ma precocemente logorati dall'uso troppo intenso n~lle peggiori condizioni ambientali. Aveva inoltre, ed era il nerbo della sua efficienza, una massa di mille autocarri civili tutti di grande portata e quasi tutti con rimorchio, mediante i quali fronteggiava le esigenze del cosiddetto « servizio di linea » ossia i trasporti a forte distanza sulla via Balbia.

La rete stradale della Libia e dell'Egitto, come è stato detto, al di fuori della grande via litoranea asfaltata e dei suoi modesti raddoppi non presentava che fasci di piste rese quasi impraticabili dall'uso e dalla frequente sovrapposizione di campi minati (Trigh CapuzzoTrigh el Abd . sudegiziana e rclativé trasversali).

Come già accennato, altro fattore importante da tener presente nel considerare il rendimento degli automezzi rispetto al loro numero era il logorìo, dovuto alla sabbia, alle elevate temperature diurne, alla mancanza di manutenzione per deficienza di materie prime: circostanze queste che abbreviavano fortemente la vita di qualsiasi tipo di

motore (1). L'Intendenza aveva avocato a sè tutta la questione delle riparazioni automobilistiche delle retrovie, ma non era mai riuscita a pareggiare, col gettito delk officine, le inefficienze, e quindi i par· chi auto - guasti aumentavano siste mati1..amente le loro giacenze.

L'organizzazione delle riparazioni consisteva in quattro parchi automobilistici, molto rinforzati di personale e di mezzi rispetto ali'organico, ma gli automezzi inefficienti seguitavano ad aumentare, per tre principali ragioni :

......, l'eccezionale usura cui erano sottoposti, per inadeguatezza di tipo e per scarsità di numero;

- la mancanza di parti di ricambio che no~ arrivavano con la dovuta sufficienza per le forti perdite subìte dal nostro naviglio nel Mediterraneo;

- i grandi, rapidi e frequenti spostamenti del fronte, che ave\ano costretto ogni volta a muovere parchi, ponendoli in crisi per molti giorni e causando forti perdite di materiali.

Nonostante i numerosi e gravi ostacoli, un enorme lavoro di riorganizzazione era svolto dal Comando Superiore per assicurare il funzionamento dei servizi e per fronteggiare le necessità operative. Si provvedtva così a far trasportare gradualmente sulle lince di El Alamein numerosi reparti e servizi lasciati indietro dai corpi d'armata nella loro rapida avanzata e contemporaneamente si costituivano altre unità traendo dalla Tripolitania e dai centri di addestramento tutto il personale e il materiale disponibili.

Il 25 luglio le unità trasportate in linea avevano superato i 22 battaglioni di fanteria, oltre a numerosi reparti di altre armi e servizi, compresi II gruppi di artiglieria il cui impiego, secondo le dichiarazioni del maresciallo Rommel, era stato decisivo per stroncare i ripetuti attacchi britannici. Inoltre erano stati trasportati alla fronte importanti quantitativi di materiale da mina e da rafforzamento (2).

Con tali materiali era stata migliorata l'organizzazione dei campi minati, t'Stcndendoli non soltanto sul fronte, ma anche sul rovescio dei capisaldi principali in modo da consentire la creazione di veri compartimenti stagni.

(1) La vita di un motore d'aeroplano si riduceva ad 1/3 della durata normale e quella di un motore terrestre a poco pi~ della metà.

(:2) Nel mese di luglio erano stati trasportati sul fronte di El Alamein: 8o.ooo mine; 10.000 paletti; 2.000 rotoli di filo di ferro; 10.000 gabbioni cd altri materiai; per la difesa passiva.

Questi trasporti, nel quadro ben noto delle deficienze di aut<r mezzi, erano stati eseguiti anche con autocarri ricuperati ovunque, sguarnendo fino all'estremo limite la Tripolitania e la Cirenaica. Era stato così possibile ricostituire nella loro struttura organica i corpi d ' armata X, XX, XXI e le truppe d'armata, nonostante i continui spostamenti di unità, che il maresciallo Rommel faceva eseguire da un punto all'altro della fronte e che lo stesso Mussolini aveva definito <' un carosello».

Tuttavia, se lo scheletro delle grandi unità italiane era stato ricomposto, mancavano ad esse molti battaglioni e gruppi e quindi gli organici delle formazioni tipo A. S. 42 presentavano ancora grandi vuoti. Il programma era di cercare di colmare questi vuoti al più presto, con affluenza di complementi dall'Italia, es~endo esaurite le riserve della Libia.

Si sentiva perciò impellente la necessità dell'arrivo di complementi dalla madrepatria il cui ritmo, invero, era molto lento per il fatto che essi venivano aviotrasportati per sfuggire all'insidia dei sottomarini britannici i quali avevano provocato nel mese di luglio l'affondame nto di numerosi carichi di truppe ( 1 ).

Di conseguenza, la deficienza dei complementi costituiva una grave preoccupazione per il Comando Superiore, in quanto la situazione complessiva nel Mediterraneo era tale da lasciare prevedere tentati vi di sbarco nemici ai quali avrebbero dovuto opporsi reparti consistenti di truppa che in quel momento non era possibile costituire,

(1) Il 22 luglio il Comando Superiore A . S. in base ad un programma ridotto, al di sotto del quale non era possibile scendere, richiedeva al Comando Supremo il fabbisogno di reparti organici di nuova costituzione occorrenti per il ri ordinamento delle G. U. in linea: 4 battaglioni e 2. gruppi da 100/17 per la di visione <<Pavia»; 2 battagli oni e 3 ,gruppi da 75/27 per la divisione « Brescia )1; 2 battaglioni ed t gruppo semovente per la divisione « Trieste»; 1 battaglione e 1 gruppo da 100/17 per la divisione «Bologna)); 1 gruppo da 100 per la divisione « Trento »; 3 g ru ppi semoventi per le divisioni « Littorio » ed e< Ariete »; 2 battaglioni per il 9° bersaglieri ed 1 battaglione per il 't bersag lie ri. Complessivamente 6.500 fanti e 6.000 artiglieri da trasportare via aerea, mentre il materiale avrebbe dovuto essere imbarcato su navi da carico.

Poichè l'affluenza era di 300 uomini al giorno, dalla data cli inizio de i trasporti dei reparti approntati in Italia , occorrevano circa 40 giorni per aviotrasportare quel minimo di rinforzi richiesti di fanteria e artiglieria.

Inoltre il Comando Superiore rivolgeva motivate richieste al Comando Supremo per l'invio di circa 24.000 complementi per le esigenze operative della Libia. I n pratica però ben poco di ciò che fu richiesto potè venire dall'Italia durante l'estate e l'inizio dell'autunno.

tenuto conto che al Comando Superiore: spettava anche la sorveglianza ddle zone pregebeliche per il che, tra l'altro, aveva dovuto presidiare l'oasi di Siwa con unità tratte dalla divisione GG. FF. (Giovani Fascisti).

D'altra parte la continuità delle operazioni, la vita disagiata nel deserto, la mancanza quasi totale di avvicendamento (1), influivano sùllo stato fisico e psichico della truppa che era stanca e lo stesso maresciallo Rommel lo aveva esplicitamente dichiarato.

Nell'estate del 1942 la massa del personale della Libia e una parte dell'A. I. T. aveva tre anni di permanenza ininterrotta Africa; la restante aliquota dell'A I. T. aveva due anni.

Ogni sforzo era stato fatto per avvicendare gli anziani d'Africa, sostituendoli con complementi, in analogia a quanto facevano i Tedeschi . Ma il problema dei trasporti imponeva grandi limitazioni e quind i ad onta di ogni bu~na volontà, non si era riuscito a sostituire, entro il 1942, nemmeno i militari con oltre tre anni di permanenza in Libia. Si riusciva solo, in minima parte, ad avvicendare i militari dell'A. I. T. con oltre due anni di vita operativa.

. Tale situazione incideva, come s'è detto, sul morale dei soldati italiani, tanto più che essi sapevano che i Tedeschi venivano avvicendati dopo un anno. Questa disparità di trattamento contribuiva a mettere ancora di più il soldato italiano in una posizione di inferiorità rispett~ ai Tedeschi, in quanto si cqnstatava che per questi. si riusciva à :superare anche le difficoltà dei trasporti marittimi ed aerei:

Nè era possibile alternare le :truppe in linea, con turni di riposo nelle retrovie, per la precaria disponibilità delle forze. Ed anche nei pochi casi di temporaneo ritiro di truppe dalla prima linea, esse non avevano mai veto e proprio riposo; ciò pcrchè i reparti in riposo erano sempre impiegati in compiti connessi alle operazioni, come protezione di linea -di rifornimento, rastrellamento di elementi celeri nemici infiltrati, lavori su posizioni arretrate, ecc..

Inoltre, tali reparti, erano sempre esposti all'offesa dcll'av1azione nemica che agiva sistematicamente contro i centri arretrati.

Comunque, per sopperire alla necessità di approntare in Libia nuovi reparti con quei complementi (<sfusi» che arrivavano dall'Italia male inquadrati, poco istruiti, scaden~i di morale o ricostituire e rior-

(1) L'aliquota settimanale era di 5 uomini per reggimento. Di licenze noo era il caso di parlarne; vi si opponev.a il rischio della doppia traversata. •

dinare reparti duramente provati da lunghi periodi operativi, il Comando superiore A. S. aveva costituito in Libia appositi «centri di istruzione»: uno di fanteria, uno d~ carristi, uno d'artiglieria ed uno del genio.

.

Presso tali centri si svolgevano brevi ma intensi cicli addestrativi aderenti alle forme del combatti.mento moderno in Africa. Si svolgevano inoltre corsi per ufficiali, sottufficiali e per specialisti, sopperendo in tal modo alle più gravi lacune in fatto di addestramento e di specializzazione.

Nel complesso, il Comando Superiore A. S., nonostante le enormi difficoltà in cui versava, per la cronica deficienza di mezzi e di forze, era riuscito a creare nel vasto territorio della Libia una organizzazione tale da assicurare in pieno il funzionamento dei servizi logistici e contemporaneamente fronteggiare le principali esigenze operative ed addestrative.

Per i successi ottenuti in quest'opera difficile, 1'11 agosto 1942 il gcn. Bastico veniva promosso Maresciallo d'Italia. Ma il Ib agosto, in base a nuovi ordini del C.Omando Supremo, si costituiva una « Delegazione del Comando Supremo in A. S. >> (Dclease). Ad essa dovevano far capo, come sarà detto più dettagliatamente in seguito, il comando dell'armata italo-tedesca cd i comandi di corpo d'armata per tutte le questioni non operative; da essa dipenderanno l'Intendenza, le organizzazioni portuali, la V squadra aerea e Marilibia.

Successive varianti, dirette ad eliminare inconvenienti man mano affioranti, concederanno più tardi alla Deleasc anche una giurisdizione territoriale, cioè quella della Cirenaica.

In definitiva, <;essava così, alla vigilia di una battaglia, quella unità di comando nello scacchiere africano che il maresciallo Bastico, per circa due anni, era riuscito a creare e a conservare, superando, con opportuni accorgimenti, difficoltà di ogni specie.

Situazione italo • tedesca e britannica ai primi del mese di agosto 1942.

Le posizionì di El Alamein, sulle quali il gen. Auchinleck aveva schierato i resti della battuta s• armata ed i rinforzi affluiti dalla Siria e dalla Palestina, avevano offerto ai Britannici la possibilità di ostacolare, con l'ausilio di dell'Asse. una potente aviazione, l'ulteriore avanzata delle forze

Le unità italo- tedesche, d'altra par.te, erano state costrette a un tempo di arresto nel loro movimento offensivo verso est, per riorganizzarsi e per procedere a quell'indispensabile nuovo schieramento logistico che condizionava, specie in quello scacchiere, ogni azione operativa.

La lotta quindi si esauriva nel mese di luglio in una serie di attacchi e contrattacchi, nei quali il nemico, senza conseguire alcun successo positivo, perdeva oltre 5.000 prigionieri e forti quantità di materiale bellico, mentre le nos.tre unità ne riportavano una innegabile usura in uomini e mezzi.

Nuove unità e nuovi mezzi stavano affluendo con ritmo sempre più accelerato nei due campi opposti, tanto da poter constatare che i l problema di queUo scacchiere si compendiava, ancora una volta, in una gara di rinforzi.

Il bilancio complessivo delle perdite, fra morti, feriti e dispersi, subìte dall'A. I. T. dal 26 maggio al 1 ° agosto era di 27.6oo uomini di cui 15.170 Italiani. Le perdite in uomini erano state in buona p arte rimpiazzate dai complementi affluiti daU'Italia e dalla Germania durante il mese di luglio che ammontavano a 9.658 Italiani ed a 13.300· Tedeschi ( allegato n . 57 ).

Sicchè, ai primi di agosto 1942 i corpi d'armata italiani, grazie ai rinforzi giunti dalla Tripolitania ed ai complementi affluiti dall'Italia, disponevano di un to.tale di 98 carri M, 24 carri L, 17 autoblindo e delle seguenti forze di fanteria ed artiglieria :

X C. A.:

- 9 battaglioni fantéria; 5 gruppi artiglieria.

XX C. A.:

- 9 battaglioni fanteria; 9 gruppi artiglieria.

XXIC.A.: - 8 battaglioni fanteria; 12 gruppi artiglieria.

Divisione «Folgore»: -, 2 battaglioni cacciatori e 2 battaglioni controcarri.

Difettavano però di materiali di ogni genere, specie di quello automobilistico, fino al punto che le divisioni motorizzate del XX C. A. _potevano autotrasportare solo 1 / 3 delle rispettive forze.

Invece le forze tedesche, ad eccezione della 164• divisione fanteria, erano tutte motorizzate e disponevano di:

Truppe d'armata:

- 1 raggruppamento esplorante (Marks); 1 reparto esplorante (:288°); I reggimento artiglieria; 1 reggimento contraerei; 1 reggimento collegamenti.

r5• dit1isione corazzata:

- 1 reparto esplorante (33°); 1 reparto cacciatori carri; 7 battaglioni fanteria di cui 2 battaglioni carri; 3 gruppi artiglieria.

21• divisione corazzata:

- 1 reparto esplorante (3°); I reparto cacciatori carri; 7 battaglioni fanteria di cui 2 battaglioni carri; 3 gruppi artiglieria.

90• divisione leggera (ricostituita interamente con tutto materiale di preda bellica):

- I reparto esplorante (58o0 ); I reparto cacciatori carri; 9 battaglioni fanteria di cui I battaglione carri; 3 gruppi artiglieria.

r6l divisione fanteria: · - I reparto esplorante; 9 battaglioni fanteria; 3 gruppi artiglieria.

Brigata paracadutisti: - 4 battaglioni.

Con un complesso di 161 carri di vario tipo (1).

Per quanto riguardava l'aviazione, le forze aeree italiane della 'f squadra erano state raggruppate, in base alle esigenze operative, alle dipendenze di tre comandi di settore: Es.t, Centrale, Ovest.

La cooperazione con le grandi unità terrestri era devoluta al lettore aeronautico est schierato tra Marsa Matruh e Fuka, il quale aveva un comando tattico a diretto contatto del comando dell'aviazione tedesca (Flieger Fiihrer Afrika) e si accordava di volta in volta con questo circa l'impiego, che riguardava la cooperazione tattica con le unità terrestri.

In tale settore erano disponibili forze italiane nella misura di : 3 gruppi Mc 202, 2 gruppi Mc 200 assalto, 3 gruppi Cr 42 assalto, I squadriglia da bombardamento Cant. z 1007 bis (4 apparecchi efficienti).

Le forze tedesche comprendevano 4 gruppi Mc 109, 3 gruppi di Stukas cd aliquote imprecisate da ricognizjone e da caccia notturna.

(1) Il maresciallo Rommel valutava - a quell'epoca - un carro tedesco equivalente a tre inglesi : egli aveva i u Panther )> che erano considerati superiori ai carri armati americani « Pilot ».

Tuttavia i reparti erano di così scarsa consistenza che raggiungevano a stento un totale di 150 appa recchi italiani efficienti e di 120 tedeschi.

Per l'impiego offensivo di carattere strategico veniva provveduto da parte italiana con apparecchi da bombardamento dislocati nelle isole dell'Egeo e da parte tedesca con le unità del X corpo aereo tedesco, direttamente dalla Grecia, e con r inforzi portati dalla Sicilia, a detrimento ddle azioni contro Malta.

Esisteva, perciò, per quanto riguardava aviazione ad immediato so·stegno del fronte terrestre, una prevalenza di forze italiane in confronto di quelle tedesche.

L ' impiego dei. reparti avanzati, in base agli accordi stabiliti, veniva coorilinato dal genera le tedesco von W aldau, perchè era a <tuesti che il maresciallo Rommel rivolgeva le sue richieste e comuajcava la situazione operativa.

Le forze aeree dei settori ovest e centrale venivano invece impiegate per la protezione del traffico marittimo e dei porti dello scacchiere libico che nel quadro generale della guerra in Africa erano altrettanto importanti e vitali. Inoltre erano impiegate per la sorveglianza dalle provenienze desertiche contro le numerose infiltrazioni di mezzi meccanizzati nemici e per il controllo dei territori del Sahara libico, con particolare riguardo alle provenienze dal Tibesti dove, secondo notizie attendibili, si stavano concentrando nuclei libici - francesi.

In definitiva, gravavano sull'aviazione italiana in A. S. compiti di concorso alle oper~ioni terrestri, difesa al traffico, protezione dei porti, controllo del Sahara, mentre .}'aviazione tedesca agiva quasi. esclusivamente in concorso alle ope razioni ter restri, con forze minori di quelle impiegate dall'aviazione italiana per lo stesso compito.

Ad ogni modo, il complesso di forze terrestri ed aeree italot<:desche faceva giudicare con fiducia la situazione ( 1) e, poichè il

(1) Il 10 agosto, in un colloquio con il Ca_po di S. M. del Comando Superiore A. S. (gen. Barbasetti di Prun), il maresciallo Rommel così giudicava la situazione:

« La grave crisi della seconda metà di luglio è superata. La fronte è salda : l'afflusso di rinforzi e di complementi, la posa di campi minati (oltre 150.000 mine anticarro messe in opera) e lo stendimento dei reticolati, per quanto non ultimati, hanno consentito al comando dell'A. I. T.: - di ritirare dalla fronte e dislocare in riserva quasi tutte le unità motocorazzate;

compito ddl'A. I. T. era rimasto immutato, il maresciallo Rommel si proponeva di riprendere l'iniziativa de ll e operazioni prima ch e giungesse a ll 'avversar io la massa dei rinforzi: e cioè dopo tre settimane all 'incirca.

A tale ·fine, nel mese di agosto veniva attuato, a mano a mano che affluivano i rinforzi, uno schieramento a scacchiere di capisaldi e campi m inati con le forze di fanteria avanti e le forze motocorazzate dietro, q uale massa di manovra per la prossima offensiva.

Era previsto che, a schieramento ultimato, l'inter a fronte sarebbe st ata tenuta dai C. A. X e XXI, col seguente schieramento, da nord ver so sud :

XXI C. A. (fino al parallelo di El Mire ir):

- 164" divisione germanica; - divisione «Trento> >; - divisione « Bologna » .

X C. A. (fino alla depressione di El Qattara):

- divisione « Brescia » ;

- divisione paracadutisti tedesca;

- divisione paracadutisti italiana.

In zona arretrata, invece, il XX C. A. (divisioni «Ariete», << Littorio))' «Trieste») e il C. T. A. (15-, 21• e 90• tedesca) destinati a costitu ir e la massa di manovra.

Il concetto generale dell 'azione offensiva era quello di sboccare con le forze motocorazzate da sud e compiere un movimento aggiran te, verso la costa.

La manovra avrebbe teso d apprima a battere le forze nemiche e successivamente a raggiungere gli obiettivi di Alessandria, Cairo, Suez. Intanto, nell'àmbito dei comandi delle grandi unità italiane, erano stati operati alcuni mutamenti: i generali I nfante, Ceriana

- di ~onferire profondità allo schieramento, mediante la cosùtuzionc di gra nd i « sacche minate» fiancheggiate da robusti capisaldi e vigi late sul da • vanti, cosl da avere circa metà dei battaglioni in seconda schiera ».

Egli considerava buona anche la situazione dei mezzi corazzati e delle artiglierie, bcnch~, per queste ultime, difctt.asscro le munizioni. Riteneva sod. disfacente la situazione aerea , per quanto scarseggiasse il carburante e giudicava in crisi l ' armamento antica r ro tedesco.

l n sintesi, il maresciallo Rommel guardava con piena fiducia al futuro, purc hè fosse continuato l' intenso sforzo per il potenziamento delle truppe, dei mezzi e dello schieramento dcll'A. l. T ..

Mayneri e La Ferla negli ultimi giorni di luglio avevano assunto rispettivamente il comando • delle divisioni « Ariete l>, « Littorio» e «Trieste», mentre il geo. Ferrari Orsi, nella seconda metà di agosto, assumeva il coman40 del X C. A. in sostituzione del gen. Gioda. Veniva anche fissata il 6 agosto la giurisdizione del comando A. I. T. che andava dalle posizioni di El Alamein fino alla linea Marsa Matruh-Qattara Spring, pista· compresa, ove venivano trasferiti due gruppi esploranti germanici allo scopo di dare sicurezza alle retrovie dell'armata, insidiate da continue azioni di sabotaggio da parte di elementi celeri nem ici. Cosl, alla stessa data, la divisione <• Pav ia », dopo essere stata sostituita in linea da elementi della divisione «Bologna», era stata arretrata in zona di Marsa Matruh per ricostituirsi.

Invece la rada di Marsa Matruh rimaneva sotto la giurisdizione del Comando Superiore A. S. che vi aveva istituito un comando di piazza ed aveva provveduto per la sua difesa costiera e contraerea; mentre la dife~a fronte a terra rimaneva di competenza del comando

A. I. T. ·

In definitiva, si poteva affermare che, superata la crisi di luglio, la situazione dell'A. ·I. T. era andata rapidamente migliorando. Il ritmo di affluenza dei rinforzi italiani (divisione « Folgore», metà divisione « Pistoia ») era soddisfacente. Da parte tedesca, oltre alla 164• divisione, stava affluendo una brigata paracadutisti e una brigata contraerea (72 pezzi da 88).

Contemporaneamente, la situazione difensiva andava acquistando rassicurante consistenza, tanto che la linea occupata dalle forze italo• tedesche, considerata sotto l'aspetto difensivo, si presentava: suffi. cientemente forte a nord, nonostante il saliente creato dal nemico a cav~llo della rotabile e della ferrovia; molto salda al centro, specie in corrispondenza di Quaret el Abd; ed assai forte all'estremo sud dove il terreno offriva buoni appigli tattici ed ottìme possibilità di osservazione a distanza e quindi si prestava in modo particolare ad essere difeso anche con esigue forze (I).

Anche da parte nemica, le segnalazioni di arrivo di truppe e materiali in Egitto si erano susseguite con ritmo crescente, dopo la vittoria ddl'Asse ed il conseguente ripiegamento nemico sul fronte di

(1) Anche a Naqb • Abu - Dweis erano stati fatti molti lavori difensivi di notevole consistenza, miranti però, soprattutto, a mettere le truppe in favorevoli condizioni di vita.

El Alamein; spesso però si trattava di segnalazioni generiche, probabilmente ispirate dalla stessa propaganda nemica interessata a dare credito alle notizie di continui rinforzi in favore dell'armata del gen. Auchinleck.

Al riguardo occorreva tener presente che i convogli in partenza dai porti britannici impiegavano circa due mesi per giungere in Egitto, e due mesi e mezzo se provenivano dai porti atlantici degli S. U . A. Ne conseguiva che i rifornimenti in arrivo in Egitto nel mese di luglio ed ai primi di agosto facevano parte del programma di potenziamento dell'B• armata preordinato prima dell'inizio dell'offensiva dell'Asse.

Pertanto, a parte quei convogli già in navigazione verso il Medio Oriente che l ' Ammiragliato, data la situazione creatasi in Egitto, aveva provveduto a dirottare verso i porti egiziani, si poteva desumere che i rinforzi partiti dall'Inghilterra e dall'America incominciassero soltanto allora ad arrivare in Egitto. Difatti la ricognizione aerea italiana aveva avvistato a Suez, ai primi di agosto, un notevole numero di piroscafi per complessive 370 mila tonnellate.

L'entità del naviglio rilevata, se riferita per intero a navi partite dalla metropoli inglese, corrispondeva al tonnellaggio necessario per il trasporto di due divisioni .

Dato però che il potenziamento dell'8• armata era stato fino allora fatto prevalentemente con prelievi di forze dalla 9• e 10• armata, ~i poteva pensare che parte dei convogli in quel momento in navigazione fossero con tutta pr-obabilità diretti al golfo Persico, non solo per rimettere in efficienza le depauperate armate dislocate nel Medio Oriente, ma anche per far fronte alle nuove esigenze che andavano delineandosi per effetto dell'avanzata tedesca nel Caucaso.

Tuttavia, non si era in grado di -precisare quali e quanti fossero i rinforzi fino allora giunti in Egitto. Però, sulla base degli elementi informativi, si poteva concludere che, in linea di massima, i rinforzi provenienti dal Medio Oriente fossero costituiti da grandi unità organiche, mentre quelli provenienti dall'Inghilterra fossero, per la maggior parte, rappresentati da materiali di aviazione e da complementi.

Difatti, se si eccettuava la 44a divisione inglese e le brigate corazzate XXIII e XXIV facenti parte dell'8• divisione corazzata e delle quali era nota la dislocazione in Gran Bretagna, tutte le nuove divi-

sioni e brigate organiclie comparse nei combattimenti sul fronte egiziano o segnalate in Egitto (1), provenivano dalla 9• e 10• armata.

Per quanto riguardava le forze americane, il servizio informazioni italiano valutava, alla data del 1° agosto, le foru statunitensi in Egitto a 3 battaglioni carri e 3 battaglioni motorizzati, costituenti questi ultimi il primo nucleo di una divisione di fanteria motoriz.

z.ita in corso di afflusso.

Cosi pure veniva accertato che nel mese di agosto 1942 solcavano l'oceano grossi convogli anglo - americani destinati a rinforzare 1'8• armata britannica. Per guadagnare tempo, veniva affrontata anche la rotta del Mediterraneo, ma con ingenti perdite. Difatti la notte del

IO agosto veniva segnalato in transito per lo stretto di Gibilterra, diretto in Mediterraneo, un grosso c.onvoglio composto da piroscafi e petroliere e scortato da numerose unità navali da guerra tra le quali tre navi da battaglia, quattro navi portaerei, numerosi incrociatori e cacciatorpediniere. Dato l'elevato numero di piroscafi (circa 28) si temeva uno sbarco sulle coste libiche e quindi veniva decisa l'entrata in azione di molti mezzi aerei e navali dell'A sse coordinat i dal Comando Supremo italiano.

Nella giornata dell'11 le forze navali britanniche erano ripetutamente attaccate dai mezzi subacquei dell'Asse con attiva partecipazione dei mas italiani e motosiluranti italo- tedeschi a sud delle isole Baleari. Durante queste operazioni veniva affondata la na ve portaerei 'Eagle e danneggiata la nave portaerei F urious

Nei giorni 12 e 13 agosto .oorze aeree e subacquee ddl' Asse attaccava no senza tregua il complesso navale a sud della Sardegna e nel canale di Sicilia, nei pressi di capo Bon e nelle vicinanze della costa tunisina. Nei combattimenti che ne seguivano, venivano comples sivamente affondati: 2 incrociatori, 1 cacciatorpediniere, 9 piroscafi e colpite più o meno gravemente: 2 navi da battaglia, 1 nave portaerei ed altre unità minori.

Il convogl io andava così in gran parte distrutto, eccettuata un a piccola aliquota (4 piroscafi ed I petroliera), c he riusciva a raggiungere il porto di La Valletta.

All'alba del giorno 14 la rimanente scorta del co nvoglio invertiva la rotta dirigendosi verso Gibilterra.

(1) 9• divisione australiana, 2• neo • zelandese, II brigata « Fr:incia Libera», s• divisione fanteria indiana, 10• divisione indiana, C LI brigata indiana, VIII brigata corazzata, X brigata motorizzata indiana

Le forze aeree e subacquee ddl' Asse continuavano nel pomeriggio del 14 agosto i loro attacchi contro le unità navali da guerra britanniche sulla via del ritorno colpendo con bombe o silurando: 2 incrociatori, 1 cacciatorpediniere cd un piroscafo di grosso tonnellaggio.

Nonostante le perdite subìte dal convoglio destinato ad alimentare le truppe in Egitto, la situazione britannica al 15 agosto era tale da non destare, nel Comando inglese, ansietà per un attacco in forze dell'Asse che era atteso di giorno in giorno.

Nel periodo del ripiegamento, il Comando b.ritannico non aveva mancato di prendere in considerazione l'eventualità di un ulteriore arretramento nella zona del Canale, studiando nello stesso tempo il progetto di allagare la regione di Alessandria. Ma orma.i, a metà agosto, avendo consolidato fortemente la linea difensiva di El Alamein - El Qattara, attendeva senza preoccupazioni un ·attacco dell'Asse, pronto a sferrare a sua volta una decisiva controffensiva.

A tale scopo erano state 00,ncentrate nelle immediate vicinanze della fronte importanti forze di riserva cd era stato ivi trasportato perfino vario materiale di artiglieria, che faceva parte della difesa del Canale.

Inoltre erano stati avviati alla fronte numerosi pezzi controcarri d.1 57 mm . ed erano già entrate in azione molte bocche da fuoco di medio calibro (u4 e 140 mm.), nonchè un nuovo tipo di cannone semovente a ùro rapido di calibro superiore ai 25 pollici (87,6 mm.).

Era stata creata anche una vasta organizzazione per la difesa contraerea dei porti e dei campi d'aviazione egiziani cd erano stati costituiti grandi magazzini di viveri e carburanti, anche in zone avanzate. Allo scopo poi di allacciare: più .igevolmente l'Egitto con il Medio Oriente, il Comando britannico aveva provveduto ad iniziare la costruzione di numerosi ponti mobili lungo il canale di Suez, e particolarmente nei pressi di Ismailia.

Negli ambienti militari, in Egitto, era messa inoltre in rilievo l 'importanza preminente dell'artiglieria, sia nell'azione contro i carri, sia nella neutralizzazione: del tiro anticarro avversario. Cosicchè, sulla base delle esperienze raggiunte in Cirenaica, l'attività addestrativa dei reparti britannici era rivolta principalmente verso un impiego a massa dell'artiglieria cd a curare la stretta collaborazione nel campo tattico tra forze corazzate e forze aeree e tra forze corazzate: e fanteria motorizzata

Di ciò si era trattato durante una conferenza tenuta al Cairo il 1° agosto, presieduta dal gen. Auchinlcck , alla quale avevano parte-

cipato, tra gli altri, il comandante della 9• armata gen. Wilson, il comandante della 10• armata gen. Quinan, il comandante della « Mediterranean Flçet » ammiraglio Harwood, cd il comandante della R. A. F. maresciallo Tedder.

In essa erano state esaminate con profondo spirito critico le operazioni in A. S. e se ne era tratto l'ammaestramento che durante le azioni richiedenti rapidi spostamenti, il posto del comandante di una grande unità (corpo d'armata o divisione) era là dove l'azione !>i stava decidendo e nQn al suo comando arretrato.

Dalla cattura di un documento nemico risultava che, in tali circostanze, il comando di una grande unità, era diviso in tre gruppi agenti in località separate, ma collegati con radio e portaordini:

a) Gruppo del comandante, con il comandante, qualche ufficiale di Stato Maggiore cd un complesso radio.

b) Gruppo operativo, con il capo di Stato Maggiore, il comandante dell'artiglieria, il comandante del genio, l'ufficiale addetto ·ai servizi tecnici e i loro stati maggiori immediati.

e) Gruppo logistico con « l'Assistant Adjutant », il sottocapo di Stato Maggiore e i capi dei servizi.

I primi due gruppi dovevano essere dislocati il più avanti possibile, il terzo invece dove la situazione logistica poteva meglio essere sorvegliata e controllata.

Venivano anche emanate prcdis?,>sizioni per snellire le grandi unità operanti, specie· le divisioni corazzate che, pertanto, assumevano la seguente nuova fisonom.ia:

Coma,1.do divisione.

Truppe divisionali: - 1 reggimento autoblindo; 1 squadrone collegamenti r. t.; 1 parco campale; servizi.

Comando gruppo di brigata corazzata: - 1 squadrone collegamenti r. t.; 3 battaglioni carri ; 1 reggimento artiglieria con 24 pezzi da 87,6 e 16 pezzi controcarri; 1 battaglione fanteria motorizzata con 16 pezzi controcarri; 1 gruppo artiglieria contraerei con 18 pezzi; 1 plotone genio; servizi.

Comando gruppo di brigata motorizzata : - 1 squadrone collegamenti r. t.; 3 battaglioni fanteria motorizzata (16 pezzi controcarri ciascuno); 1 reggimento artiglieria con

24 pezzi da 87,6 e 16 pezzi controcarri; 1 gruppo artiglieria contraerei con 18 pezzi; 1 squadrone genio servizi.

A ciò aggiungevasi la dovizia dei materiali di ogni genere provenienti dall'America del Nord, la cui partecipazione nel vicino Medio Oriente assumeva sempre più ampi sviluppi. A tale proposito vrniva segnalato che, qualora la navigazione dei piroscafi angloamericani per Je vie del Mar Rosso e del golfo Persico fosse diventata pericolosa o impraticabile a causa dell'intensificata sorv~glianza aereo.navale del Tripartito, i rifornimenti sarebbero stati fatti aff!uire nel golfo di Biafra per avviarli nelle zone di operazioni attraverso la strada Duala - Forte Lam.y - Kartum, lungo la quale erano in corso grandi lavori di riattamento.

Inoltre, data la sempre maggiore importanza attribuita all'aviazione e considerato il crescente numero di velivoli che arrivavano dal! ' America del Nord, era stato creato al Cairo un corpo aereo statunitense (United States Army Air Force) al comando del gen. Brereton, comprendente apparecchi del tipo « Curtis 11, « Kitty Tommahawka i, e bombardieri pesanti « ~iberator n.

Gli aeroplani degli Stati Uniti giungevano in casse e venivano sbarcati, in gran parte, a Massaua, dove esistevano rimesse cd offi. cine di montaggio con meccanici e piloti americani.

Per quanto riguardava l'entità delle forze terrestri americane presenti in Egitto, le ·notizie, pur essendo contraddittorie, segnalavano una divisione corazzata americana, che si presumeva dislocata nella zona del Delta, e di cui questa semhrav.a essere la composizione (1):

1 reparto esplorante;

1 brigata corazzata su :

2 reggimenti corazzati, ciascuno su 2 battaglioni cam mcdi e I battaglione carri leggeri,

1 reggimento artiglieria leggera su 2 gruppi (ciasc uno su 3 batterie; ognuna su 4 obici campali da rn5);

(1) Comp lessivamente: 6oo ufficiali, 12.100 uomini, 129 carri leggeri M 3 (13 tOlll\,), 232 carri medi M 3 (:z8 tono.) o M 4 (31 tono.), 100 autoblindo, 650 mezzi semi: cingolati, 8oo motociclisti, 1.500 automezzi, 232 cannoni da 75 mm. sui carri, 361 pezzi da 37 mm. sui carri, 56 cannoni controcarri, 36 obici da 105 e 2.46o mitragliatrici pesanti, oltre ad un numero imprecisato di mitraeliatrici lel!"l!"ere e: oistole mitr:u1'1i:1triri

I gruppo sostegno su ·1 reggimento farueria corazzato; 1 reggimento artiglieria leggera , I gruppo artigliena con trocarri; 1 battaglione genio corazzato; 1 compagnia collegamenti cor azzata. Nuovo ordinamento del Comando delle FF. AA. italo-tedesche

L 'azione di comando del comandante superiore delle Forze armate in Afnca settentrionale (maresciallo Bastico) non era stata in Africa settentrio- mai total mente effettiva. nale ( 16 agosto 1942). Come si è visto, il maresciallo Rommel, direttamente con l'O. K . W. (Co man do Supremo tedesco), o a mezzo del gen. von Rintelen, aveva spesso ottenuto decisioni non di rado m contrasto con il parere del Comando Superiore A . S.

A ciò si aggiungevano le frequenti interferenze nelle operazioni della Libia del maresciaJlo Ke sselring, di cui il disaccordo con il maresciallo Rommel era noto ed eviden te.

Inoltre, la V _squ adra aerea (gen. Marchesi) e la Mar ina della Libia (ammiraglio Lomba rdi) avevano spesso ricevuto ordini diretti, rispettivamente da Superaereo e da Supermarina, senza che il C-Omando Superiore ne avesse avuto comunicazione, mentre questo Comando stesso non aveva avuto mai ingerenza su ll'avviamento, e sul modo di avviamento, dei rifornimen ti dalla madrepatria ; il che aveva portato serissimi inconvenienti.

Infine, il Comando Superiore, ad onta dei continui sforzi per alleggerire le sue numerose e gravose attribuzioni, risultava ancora molto pesante. Ciò dipendeva , sia dal fatto che il coman dante superiore era, contemporaneamente, governatore gen.!rale della Libia, sia dalla nostra organizzazione burocratica che faceva risalire, tramite gerarchico, fino al Comando Superiore anc he le più modeste questioni, quali quelle riguardanti il personale ( disciplina, avanzamento, ricompense, ecc.), che avrebbero potuto, se nza alc un inconveniente, fermarsi ai com a ndi di grande unità.

Circa i servizi, per l a scarsezza dei materiali e per le g ravose necessità di carattere generale, nonchè per tutte le questioni di carattere civile é. territor iale, si riduedeva sovente l'inter vento del Comando Superiore.

Questo stato di cose, secon do il giudizio del maresciallo Cavallero ( allegalo n. 58 ), aveva portato ad una non sufficiente organizzazione dei riforn imenti, dei port · delle comunicazioni, della protezione e della difesa nel va sto scacduere libico • egiziano, perchè chi doveva presiedere a questa o rganiz7..azione era assillato da altri e più gravosi compiti.

Di tale situazione, avevano ari'rofittato 1 Tedeschi i quali si erano infiltrat i ovunque in rrusura non desiderata. Il maresciallo Kcssclring, l'ammiraglio Weichold, ed altri minori clementi germanici si erano sostituiti ai coma ndi italiani attraverso una penetrazione incessante ad autor itana.

Per eliminare questi inco n venien ti, il maresciallo Cavallero da tempo pensava di :

1 ° - affidare i compiti operativi e organizza tivi ad un organiSIDO che vi si potesse dedicare interamente., ~ nza essere distratto da altre pteoccupazioni;

2° • porre questo organisrio m condizioni di poter agire a nome del C<nnando Su pre mo, e e con l 'autorità che sarebbe derivata, oltrechè da un certamente 11igliore funzionamento, anche dalla superiore autorità da cui dipendeva ;

3° • consentire al Comando Supremo il diretto intervento, sia per appoggiare l ' azione di questo organismo, sia per agire di propria iniziativa quando nece ssario, se nza t ramiti ritardatori.

In prati ca, però, la realizzaz ione di questi scopi appariva molto dubbia, tanto che lo stesso Mussolini da tempo interpellato si mostrava incerto sulle decisioni da prendere.

Ma, 1'11 agosto 1942, il marescia llo Cavallero con lettera personale diretta al Capo del Governo ( allegato n. 58) metteva questi di &onte al fatto compiuto, rappresentando di aver già preavvisato i comandi interessati , del nuovo o rdi namento delle forze in A . S. ( allegato n . 59).

Di conseguenza, il Capo del Governo fu quasi obbligato ad aderire alla tesi del maresciallo Cavallero intesa a mettere il comando dell'armata italo• tedesca alle dirette dipendenze del Comando Supremo italiano, e il 12 agosto decideva di separare il comando della Libia da quello della &onte egiziana. D«ideva, altresl, di mante• nere tra il C<imando Supremo e il comando a,rmata italo - tedesca un giun to elastico autorevole, che rappresentasse il grande organo alime ntatore dell'armata stessa cd assolvesse agli altri compiti derivanti dallo sviluppo delle operazioni future.

Pertanto, sotto la stessa data, veniva emanata la circolare 31900, lativa al nuovo ordinamento delle Forze armate in Africa se.ttenonale ( allegato n. 60) in base alla quale veniva stabilito che:

a) in data 16 agosto il Comando Superiore delle FF. AA. del\frica settentrionale italiana, retto dal maresciallo Bastico, gover1tore generale della Libia, mutava la propria denominazione in uella di « Comando Superiore FF. AA . della Libia (Superlibia) », m giurisdizione militare su tutto il territorio della Libia;

b) sotto la stessa data, l'armata italo - tedesca, agli ordini del iaresciallo Rommel, passava alla diretta dipendenza del Comando upremo italiano al quale faceva capo direttamente per le questioni perative;

·

e) sempre sotto la stessa data, veniva costituita una Delegafone del Comando Supremo in A. S. (Delease), retta dal gen. Bar,asetti di Prun, al quale faceva capo il comando dell'armata italoedesca per tutte le questioni non operative dell'armata.

A questa Delegazione spettava !'importante compito di alimenare le truppe italiane operanti in Egitto, segnalando al Co.:nando fopremo tutte le loro necessità e curando il ricevimento e l'inoltro 1i tutti i rifornimenti <!all'arrivo ai porti sino alla zona d'impiego.

Ad essa spettava anche di coordinare il funzionamento dei rifornimenti destinati alle truppe italiane con quelli delle · forze germaniche operanti in Egitto, specie per quanto riguardava il funzionamento dei porti e d«i trasporti ed aveva quindi giurisdizione territoriale sulla zona delle retrovie dell'armata italo - tedesca.

Aveva inoltre funzioni di comando per la parte disciplinare ed amministrativa (esclusa cioè la parte operativa) per le truppe italiane assegnate all'armata; aveva alla dipendenza disciplinare il comando della V squadra aerea e le forze aeree italiane operanti in Egitto; aveva alle dirette dipendenze Marilibia e l'Intendenza A. S. la quale ultima esercitava la sua giurisdizione su di una profondità di territorio di circa 2.250 km., articolata su tre _ sotto-intendenze impropriamente dette Delegazioni :

- Tripoli : Delegazione n . I;

- Bengasi: Delegazione n. 2;

- Marsa Matruh: Delegazione n. 3.

Invece il Comando Superiore della Libia manteneva giurisdizione militare su tutto il territorio della Libia (ad eccezione della

difesa contraerea e costiera, del funzionamento dei porti della Cirenaica e dell'intero apparato logistico che passava a Delease) (1).

Ne derivò che Superlibia ebbe la sua azione di comando limitata, specialmente perchè non disponeva più dell'organizzazione logistica, elemento assolutamente essenziale in una guerra che si svolgeva in un territorio d'oltremare privo di ogni risorsa locale. Inoltre, Superlibia, non disponendo di forze e di mezzi, fu obbligato a richiederli d'urgenza a Delease, che li concesse, pur mantenendoli alla propria dipendenza, e quindi i due enti :finirono per occuparsi della stessa cosa, ciò che non facilitò certo l'azione di comando.

Infine, Superlibia non avendo una propria intendenza vedeva, per forza di cose, subordinate le sue necessità, anche le più urgenti, a quelle del fronte est, a cui, necessariamente, Delease dava una a~ soluta preminenza. Di conseguenza moltissimi materiali, armamenti, munizioni e mezzi, che sarebbero stati preziosi per la difesa della Tripolitania, e in parte non necessari alle esigenze del fronte est, fu. rono avviati e accumulati nelle basi dell'Egitto ed andarono perduti con il ripiegamento finale.

Ma la conseguenza ancora più dannosa fu che il maresciallo Rommel, pur dipendendo dal Comando Supremo italiano, assunse di fatto, data la distanza da R9m-4 piena autonomia e libertà d'azione fino al punto di considerare lo Stato Maggiore italiano di collegamento (gen. Mancinelli) come semplice organo di collegamento con Delcasc e di valersi, invece, del geo. von Rintclen per corrispondere col Comando Supremo italiano.

Secondo tentativo

delle forze italo • tedesche per avvolgere le f orze britanniche ad El Alamein (30 agosto -5 settembre 1942) e definitiva stabilizzazione della fronte.

Mentre si procedeva da ambo le parti a per· fezionarc gli opposti schieramenti cd a rafforzare le organizzazioni difensive, il 13 agosto avevano luogo le seguenti sostituzioni in alcuni dei più importanti comandi britannici:

- il comando delle forze del Medio Oriente veniva assunto dal gen. Alexander, in sostituzione del gen: Auchinleck;

(1) Con successiva disposizione dell 'ottobre verrà limitato anche il territorio di sua giurisdizione, ridotto alla sola Tripolitania e al Sahara libico.

- il comando dell'8" armata veniva assunto dal gen. Montgomery, ~n sostituzione del già allontanato gen. Ritchie; - il comando del XIII corpo d'armata, dopo la morte del gen. Gott, veniva a~unto dal gen. Lumsden, già comandante della 1• divisione corazzata.

Coti l'assunzione del comando da parte del gen. Montgomery e con il continuo afflusso di rinforzi, alimentati senza posa dai grossi convog!i anglo- americani, 1'8• armata era in grado di costituire (ol~re ai già preesistenti XII{ e XXX C. d'A.) un corpo d'armata di riserva (X ·C. A .) con due divisioni corazzate (1), ben equipaggiato ed addestrato con compiti di rottura e di manovra.

La costituzione di questa nuova grande unità, secondo quanto afferma lo stesso generale Montgomery nella sua relazione ufficiale Da El Alamein al fiume Sangro, era soprattutto destinata a creare l'equilibrio sul campo di battaglia, nel senso di essere sempre disponibile per opporsi a qualunque evenienza, consentendo in tal modo alle forze britanniche di linea di raggiungere gli obiettivi propostisi senza subire rallentamenti o ansietà di sorta.

Inoltre, l'ing~ntc afflusso di rinforzi, specie di artiglieria, carri armati cd aviazione, consentiva al gcn. Montgomery di emanare di. sposizioni per un impiego a massa di tali mezzi, attuando altresi una più s~ctta collaborazione tra forze terrestri ed aeronautica con la fusione del comando di armata con quello dell'aviazione, cosicchè comandanti e Stati Maggiori potevano organizzare e lavorare insi~me per un più tempestivo intervento dell'arma aerea sul campo di battaglia.

In sostanza, risultava che la situazione britannica andava sempre più consolidandosi e quindi il maresciallo Rommel giudicava conveniente prendere l'offensiva a breve scadenza, prima dell'arrivo di altri grossi convogli nemici, già in viaggio, e prima che la crescente estensione dei campi minati britannici creasse condizioni proibitive per un'azione rapida e risolutiva.

(1) Nel mese di agosto, carri armati Shcrman, inviati in seguito all'intervento personale del Presidente Roosevelt, giunsero dall'America al Delta e furono assegnati al X C. A ..

Ai primi di ottobre il X C. A. era formato dalla 1• divisione corazzata, dalla 10• divisione c.orazzata e dalla 2• divisione neo - zcfandcsc.

Occorreva peraltro attendere l'arrivo della massa dei rinforzi italo - tedeschi in corso di avviamento ed avere la sicurezza di disporre almeno del carburante necessario specie per l'aviazione.

Per conciliare le opposte esigenze, il maresciallo Rommel, riteneva opportuno iniziare l'attaccò tra il 24 ed il 28 agosto, a luna piena, così da poter sfruttare anche la notte per le opèrazioni.

Tale progetto veniva ampliamente studiato e approfondito, il IO agosto, nel colloquio svoltosi al,a sede del comando A. I. T., tra il maresciallo Rommel ed il gen. Barbasetti. In esso il comandante tedesco esponeva le linee generali dell'azione che avrebbe dovuto aver luogo; con tutta probabilità, verso il 26 agosto. Egli prevedeva di attaccare con i mezzi corazzati l ' estremo sud dello schieramento inglese, che era ritenuto meno fortificato e più favorevole alla sorpresa, anche per il fatto che gli apprestamenti difensivi e soprattutto i campi minati vi erano meno fitti ed efficaci ( allegato n. 6 r).

Il disegno di manovra era il seguente ( schizzo n. 2 3):

1 ° - Fermo restando lo schieramento del XXI e di gran parte del X C. A., l'azione doveva iniziarsi alle ore 22 del giorno X con un attacco improvviso su tutta la fronte, senza preparazione di artiglieria, per agganciare il grosso delle forze nemiche e per assicurare la sorpresa.

Le unità di fanteria del X e XXI C. A. dovevano svolgere tre azioni, con carattere di grossi colpi di mano:

a) a nord: reparti della divisione « Trento » e della 164• disione tedesca;

b) al centro: reparti della 'divisione « Brescia » e paracadutisti appiedati tedeschi;

e) a sud: reparti paracadutisti appiedati italiani della divisione <1 Folgore » .

Queste azioni , da iniziare alle ore 22 del giorno X, avevano lo scopo di impegnare il grosso delle forze avversarie, di sconcertarne lo schieramento di artiglieria, di attirare la reazione delle unità corazzate nemiche. Dovevano perciò essere compiute con forze rilevanti, ma non tali da pregiudicare la sicurezza dell'intera fronte ·sulla quale doveva rimanere, essenzialmente, la massa di artiglieria e dei mezzi controcarro per attendere e infrangere la sperata reazione delle unità corazzate nemiche.

2 ° - Alla stessa ora, ossia alle 22 del giorno X, la massa motocorazzata italo - tedesca, partendo dalla wna Qaret el Abd - El Taqa;

doveva marciare per una cinquantina di ch.ilometri'1crso est cd assumere, fra le ore I e 3 del giorno X + 1, uno schieramento fronte a nord fino a raggiungere la linea Raqahet el Retam - Deir el Munassib - Deir el Ragil.

3° - Alle ore 5 del giorno X + 1, le unità motocorazzate dovevano iniziare un'ampia conversione a sinistra, fino a tagliare la strada litoranea e a rinchiudere in una grande sacca la massa delle forze nemiche.

4° - A questo punto, la battaglia avrebbe dovuto essere condotta con lo scopo di annientare le forze avversarie e di procedere quindi decisamente verso est, per tagliare la strada fra Alessandria c. Cairo.

Gli ulteriori sviluppi sarebbero stati definiti in base all'atteggiamento ed alla rimanente consistenza delle forze avversarie.

In relazione al piano elaborato dal maresciallo Rommel, il 17 agosto, il maresciallo Cavallero emanava a nome del Capo del Governo, le direttive per l'avanzata al Delta e successivamente al canale di Suez ( allegato n. 62) ed infine, il 19 agosto, il Comando Supremo trasmetteva al maresciallo Kesselring, al gen . Marchesi e, in copia, al gen. Fougicr sottosegretario ali'Aeronautica, le direttive per le prossime operazioni, in cui era ribadito il concetto della stretta cooperazione tra le forze aeree e quelle terrestri ed erano indicati gli obiettivi fondamentali da battere ( allegato n. 6 3).

Contemporaneamente, il Comando Supremo compiva ogni sforzo per organizzare nuovi trasporti di rifornimento, specie .di automezzi, munizioni e carburante, allo scopo di aumentare la capacità offensiva dell'A. I. T.

Ma, mentre fervevano le predisposizioni per la ripresa offensiva, l'accresciuta sistematica lotta del nemico contro il nostro traffico marittimo, ed in particolare l'interruzione nei rifornimenti verificatasi per le operazioni in Mediterraneo, come è stato già detto, nei giorni II, 12, 13 e 14 agosto, determinavano una acuta crisi nella disponibilità di carburanti e di munizioni controcarro, nonostante gli sforzi della madrepatria e le rigorose restrizioni dei consumi in sito.

Tale situazione veniva poi aggravata dalla deficienza di nafta per la Marina italiana il cui consumo minimo mensile era stato calcolato di 75.000 tonnellate, mentre dalla Romania, che era l'unica sorgente di rifornimento, venivano assegnate per il fabbisogi:io ita1iano, come massimo, 50.000 .tonnellate di nafta al mese.

Sulla base delle 75.000 tonnellate mensili di nafta, che non si era però mai riuscito ad ottenere, in agosto era previsto che il 51 % sarebbe stato consumato dalle scorte ai convogli ed il I 3 % dalle mo• tonavi adibite ai rifornimenti in Africa; quindi il 64 % del consumo avrebbe dovuto essere destinato al solo traffico e cioè quasi tutte le 50 000 tonnellate di nafta di cui effettivamente si disponeva.

D 'altra parte, si doveva far fronte anche a consumi generali locali irriducibili ed allora fu giocoforza ridurre notevolmente le scorte dei convogli e togliere la nafta agli incrociatori, paralizzando così in misura notevole l'attività della Marina da guerra italiana.

Il 20 agosto, la situazione era divenuta tanto critica da indurre il gen. von Rintelen a proporre di rinunciare alla progettata offensiva, in quanto le forze tedesche terrestri ed aeree in Africa avevano disponibili per l'attacco, complessivamente, 8.000 tonnellate di carhurante contro un fabbisogno preventivato di 30.000 tonnellate.

Lo stesso maresciallo Kesselring era del parere che iniziare l'offensiva con 8.000 tonnellate di carburante sarebbe stato troppo rischioso perchè se, disgraziatamente, fosse stata affondata una nave cisterna, le forze tedesche sarebbero rimaste prive del tutto di carburante.

Tutto ciò veniva ampiamente esaminato e discusso nel colloquio svoltosi, il 20 agosto, nella sede del Comando Supremo italiano, tra i suddetti generali tedeschi ed il maresciallo Cavallero, il quale era però del parere di non rinviare l'offensiva in Egitto avendo egli disposto il seguente programma di convogli, da attuarsi nell'ultima decade di agosto, con ordine di precedenza per il trasporto del carburan te tedesco :

- 1° convoglio: cisterna Ponzarica e piroscafo Istria per Bengasi;

- 2° convoglio: cisterna Fassio e piroscafi Delphi e Kreta per Tobruch;

- 3° convoglio: motonavi Unione e Manara per Bengasi;

- 4° convoglio: cisterna S. Giorgio, ed eventualmente anche la cisterna S. Andrea, e piroscafi Camperio e Tergestra per Tobruch;

- 5° convoglio: piroscafi Ruhr e Amst.erdam per Tripoli o Bengasi.

Difatti, il 20 agosto partiva da Messina la nave cisterna Ponza. rica con un carico di 7.000 tonnellate di benzina per le forze terrestri ed aeree tedesche, ma il 22 agosto la nave veniva affondata da bombardieri e siluranti nemici.

Indipendentemente però da tale perdita, il 22 agosto il maresciallo Rommel comunicava, tramite il gen. von Rintelen, al Comando Supremò italiano, che il piano elaborato per le operazioni offensive sarebbe stato Possibile soltanto se si fossero adempiute le seguenti premesse ( allegato n. 64):

a) arrivo a Tobruch e Bengasi, entro il 25 agosto, degli annunciati convogli di navi con circa 2.000 tonnellate di carburante e 500 tonnellate di munizioni;

b) arrivo a Tobruch, entro il 27 agosto, di 2.000 m 3 di carburante;

e) arrivo al fronte, entro il 27 agosto, degli automezzi nece ssari per motorizzare 6 battaglioni e 5 batterie del XX C. A., nonchè degli automezzi per il rifornimento della divisione paracadutisti « Folgore >i ;

ti) arrivo a Tobruch e Bengasi; entro il 30 agosto, di 3.6oo tonnellate di carburante e di circa 2.000 tonnellate di munizioni.

Il maresciallo Rommel aggiungeva che se tali premesse non fossero state realizzate, il piano elaborato con il presupposto di utilizzare le fasi lunari favorevoli, avrebbe dovuto essere differito e rielaborato per l'esecuzione su basi diverse. Avvertiva che, nel mese di settembre, il nemico sarebbe stato notevolmente rafforzato e quindi l'attacco italo - tedesco avrebbe potuto svilupparsi soltanto se fossero integrati personale e materiale e fossero affluite nuove forze germaniche. Era infine da presupporsi che il nemico stesso avrebbe attaccato con forze superiori.

Evidentemente questo apprezzamento pessimistico del comandante tedesco era scaturito dall'aumentata minaccia al traffico marittimo attraverso il Mediterraneo, che non aveva consentito di far affluire in Africa, in misura sufficiente, i rifornimenti promessi tanto da incidere sulla possibilità di iniziare, nel .t~mpo previsto, le operazioni offensive.

Ma dal diario personale del maresciallo Cavallero, in data 22 agosto, la situazione appare ancora più grave per il fatto che nella stessa giornata, il maresciallo Rommel , sempre tramite il gen. von Rintelen , chiedeva di essere sostituito nel comando per motivi di salute.

Alla vigilia di un'offensiva in grande stile, sostituire un comandante come Rommel, già conosciuto ed apprezzato dalle truppe per i brillanti risultati conseguiti, era un problema così grave da infon-

dere, gius.tamente, nel maresciallo Cavallero la più viva preoccupazione (1).

Il 23 agosto, il maresciallo Cavallero, con foglio 32132 / op., comunicava direttamente al maresciallo Rommel ( allegato n 65) che il programma dei trasporti era in corso di attuazione e prevedeva l'arrivo nei porti del)a Cirenaica dei seguenti rifornimenti per le grandi unità germaniche:

- 25 agosto : 225 tonn. di carburant e ;

- 28 agosto : 2.470 tonn. di carburante e 242 tonn. munizioni;

- 1 settembre: 7.956 tonn . di carburante e 580 tonn. munizioni;

- 4 settembre: 1.000 .tonn. di carburante e 1.650 tonn. munizioni. \

Inoltre, circa gli automezzi occorrent1 alle unità itaÌiane, il maresciallo Cavallero comunicava che 54 automezzi per la divisione <e Folgore » erano già arrivati e çhe era previsto l'arrivo a Bengasi, per il giorno 28 agosto, di 285 automezzi e, per il 4 settembre, di 215 automezzi per le grandi unità italiane.

Successivamente, per l'attuazione di questo programma, i comandi italiani iniziavano .tutta una serie di predisposizioni intese ad accelerare l'afflusso dei rifornimenti in Africa ed il 24 agosto, in un colloquio avvenuto presso il Comando Supremo tra il maresciallo Ca-

(1) Dal diario personale del gen. Cavallero, il 22 agosto è riportato:

t< Ricevo il gen. von Rintclen e lo informo che il programma carburante germanico rimarrà intatto e che seguiremo giorno per giorno la questione.

tt Richiesta di Rommel all'O. K. W. per sua sostituzione per malattia.

« Problemi che ne conseguono. Domando se vi sono degli altri motivi.

te Von Rintelcn crede di no.

<< Domando se Rommel farà o no l'offensiva. Se è no probabilmente dovremo metterci sulla difensiva,. ·

<< Dimostro che la situazione imperniata su di un uomo non va. Ecco la conseguenza.

« Von Rimelen telegraferà all'.O. K. W, chiedendo chiarimenti.

« Insiste se da parte· italiana gli è stata fatta qualche cosa.

« Von Rintelen assicura che parlando con Rommel si è con lui lamentato che si sente male e che è veramente stanco.

« Affermo che la situa:ìione si complica e mi auguro che la cosa possa risolversi bene; domando se hanno un uomo capace di sostituirlo. Von Rintclen assicura di s3, però io dico che tutto necessariamente cambierà con tale sostituzione. Insisto nel dire che ho l'impressione che nessuno da parte italiana ha mancato ma che se cosl fosse saranno presi dei provvedimenti. Lo congedo dicendogli che rimango in attesa di conoscere i chiarimenti dell'O. K. W. »

vallero, il .m.iresciallo Kesselring e il geo. von Rintelen, veniva stabilito di far affluire in Africa i seguenti quantitativi di materiali :

- il 24 agosto: r.100 tonn. di carburante e 200 tonn. muniz10m;

- il 25 agosto : 225 tonn. di carburante;

- il 26 agosto: 2.000 tono. di carburante, 295 automezzi;

- il 28 agosto; 2.470 tonn. di carburante, 242 tonn. munizioni, 285 automezzi;

- il 1° settembre: 2.956 tonn. di carburante, 58o tonn. mumz1on1.

Infine, il maresciallo Cavallero affermava che, se il maresciallo Rommel avesse ancora chiesto carburante prima del 4 settembre, si sarebbe fatto un carico misto sul piroscafo Saturno e, qualora la nave cisterna S. Giorgio fosse stata affondata, il Saturno sarebbe partito il 28 agosto con un carico prevalentemente di carburante.

In sintesi, si può dire che il ç<>mando Supremo italiano, per rendere possibile l'inizio delle operazioni offensive in Egitto, mobilitava tutti i mezzi disponibili di trasporto per fare affluire i rifornimenti in Africa e non esitava ad intaccare anche le scorte di nafta della Marina da guerra per fronteggiare le esigenze del traffico marittimo. Ma .tale sforzo era irrisorio rispetto alle schiaccianti possibilità del nemico. Infatti, per l'intensificata attività dei trasporti marittimi, dal 24 al 31 agosto 1942 potevano affluire in Africa rifornimenti vari italiani per circa 13 mila tonnellate, mentre, nello stesso periodo, il nemico faceva affluire nei porti egiziani rifornimenti vari per circa 500 mila tonnellate.

Ciononostante, il maresciallo Cavallero esplicava .tutta la sua attività affinchè le operazioni offensive avessero inizio :)-1 più presto e cioè prima che il nemico acquistasse quella schiacciante superiorità numerica di forze e mezzi che doveva poi travolgerci nel novembre dello stesso anno.

Dello stesso parere era il Comando Supremo tedesco che, il 24 agosto, decideva di sostituire il maresciallo Rommel con il maresciallo Kesselring per attuare il progettato piano offensivo (1).

(1) Nel diario personale del maresciallo Cavallero del 25 agosto è riportato: « Ieri il gen. von Rintelen mi ha detto che O. K. W. intendeva dapprima sostituire il maresciallo Rommel con von Makensen ma questi è impegnato al fronte russo.

<( Allora il Fiihrer (pur essendo dubbio ancora che il maresciallo Rommel

Invece, di fronte all'enorme disparità di mezzi e di risorse tra le parti contrapposte, il maresciallo Rommel riteneva di non poter dare in iz io alle opexazioni offensive; era suo intendimento attendere l'arrivo dei preannunciati rifornimenti, allo scopo di formulare, sulla base degli effettivi arrivi , le sue decisioni circa la possibilità, la data d ' inizio e lo sviluppo delle operazioni.

Infatti, il 26 agosto, in un colloquio avuto con il gen. Barbasetti, esprimeva, in sintesi, quanto segue :

- « nell'attuale situazione carburanti italo - tedeschi e muniz ioni tedesche non è possibile iniziare l'offensiva; bisogna evitare i maggiori consumi che un attacco impone. Per avere affidamento di r aggiungere gli obiettivi territoriali previsti occorre avere la sicurezza della presenza in Cirenaica del carburante e delle munizioni necessari, altrimenti si .dovrà:

o rinunziare all ' attacco, accontentandosi di assicurare le condizioni indispensabili per mantenere il possesso della stretta di E l Alamein, di Siwa e della costa,

o, nella migliore ipotesi, limitarsi ad un attacco inteso solo a dare un colpo, sul posto, all 'organizzazione avversaria;

- « perduta l'occasione dell'attuale periodo lunare, e volendone attendere un'altra, avverrà che l'avversario si rinforzerà notevolmente e qui nd i, per avere probabilità di successo in un ·attacco così differito, sarà necessario disporre di forze sensibilmente super iori fatte affluire dall a Germania )).

vada via prima dell'azione) ha deciso di affidare temporaneamente il comando al maresciallo Kcssclring e.on sottordine il gen. Ner ing, comandante del Deutche Afrika Corp.

« Quanto alla determinazione in sè, penso che sia buona, il Ncring è comandante di truppe corazzate molto capace che presso le nostre truppe si è reso gradito. L'ho visto qui e i n Africa e ho avuto impressione favorevole. Ha già tenuto il comando della sua unità nell'avanzata da Ain d Gazala fino a El A lamein. E' giovane e pieno di energia. E' di C. A. quindi a nche come grado è a posto. Kesselring proviene dall'artiglieria cd è di Stato Maggiore. E ' entrato in aviazione molto tardi e quindi conosce l'impiego delle unità terrestri.

« Nei contatti in materia d'impiego che ho avuto con lui l ' ho visto orientato e p_enso che questa somma di compiti terrestri e aeronautici va bene. T ra avere un nuovo generale non orientato e uno ben conosciuto che è capace, orientato bene e che è affiatato con noi in modo perfetto, la migliore soluzione è certamente la seconda )>.

Inoltre, il maresciallo Rommel riteneva necessario attendere .fino al 28 agosto per poter concretare un suo giudizio definitivo sulla situazione e sulle effettive possibilità operative dell'A. I. T.

Intanto, pur continuando l'intensa attività della marina e dell'aviazione italiane per l'effettuazione e la protezione dd traffico marittimo, nei giorni 27 e 28 agosto il nemico affondava i tre nostri piroscafi Camper-io,. Istria e Delphi con circa 730 tonnellate di carburante, 170 automezzi cd altri generi di rifornimento. Sicchè, alla sera del 28 agosto, la situazione carburanti per le truppe italiane, compresi i quantitativi sotto carico, era :

- 778 tonn. di benzina: autosufficienza per 6 giorni di consumo normale ( 1);

- 2.765 tonn. di gasolio (comprese 250 tonn., giunte a Tripoli da Tunisi e 300 tonn. giunte a Bengasi col piroscafo Unione): autosufficienza per 17 giorni di consumo normale.

Poco migliore era la situazione dei carburanti per le truppe tedesche, che avevano benzina fino al 5 settembre, cioè un'autosufficienza per 8 giorni di consumo normale (2).

Tuttavia, nonostante la modesta disponibilità di carburante e di munizioni e le enormi difficoltà da superare per un attacco in grande stile, il maresciallo Rommel, pur convinto nel suo intimo dell'errore di attaccare in quelle condizioni, emanava nel pomeriggio del 30 agosto, l'ordine d'inizio dell'offensiva.

(1) Nelle fasi operative i consumi venivano quasi raddoppiati. Inoltre i mezzi delle grandi unità italiane consumavano in maggioranza benzina, eccettuati i carri armati « M », mentre i mezzi di Dclcasc consumavano quas.i esclusivamente gasolio.

(2) Erano in corso <li attuazione movimenti che prevedevano l'arri vo , entro il 3 settembre, di 5.000 tonn. di carburanti per le truppe germaniche, nonchè, per i giorni 2 e 5 settembre, di 1.500 e di 1.200 tonn ~ di munizioni: con ciò si sperava di arrivare a due giornate di fuoco (unfoc) per le artiglierie schierate in Egitto e ad una per quelle ddla Cirenaica.

Infine, si stavano avviando a mezzo sommergibili italiani circa 100 tonnellate di munizioni anticarro.

Queste previsioni, come d'altronde le precedenti, non potranno realizzarsi in quanto l'offesa nemica impedirà gli ulteriori arrivi di carburante.

Infatti, il 2 settembre, a circa 40 miglia da Derna le navi cisterne Fass10 ed Abruzzi, cariche di carburante, saranno attaccate e colpite dall'aviazione nemica. La cisterna Passio affonderà e la cisterna Abruzzi, fortemente danneggiata, perderà buona. parte del suo prezioso carico.

Tale decisione (lx:nchè non vi siano elementi precisi per poter documentare ciò) sembra sia stata presa in seguito al vivace colloquio ,be ebbe luogo, il 27 agosto, al comando dell'armata italo- tedesca, tra il maresciallo Rommel e il maresciallo Kesselring (1).

Di conseguenza, è logico ritenere che la presenza in Libia del maresciallo Kessclring, quale portavoce del Comando Supremo germanico, abbia influito sulle determinazioni del comandante dell'A. I. T. il quale, per ragione di c,rgoglio, sarebbe stato indotto a cambiare idea per non cedere il comando al suo antagonista.

Ne deriverà che la sera del 30 agosto, benchè la situazione dei rifornimenti non fosse sostanzialm ente mutata, il maresciallo Rommel attaccherà, ma senza convinzione e, quindi, tutta la condotta dell'azione sarà priva di quella decisione, slancio e energia che erano state fino allora le caratteristiche più spiccate del maresciallo Rommel.

Egli dirà, poi, al gen. Barbasetti di aver attaccato « molto mal volentieri », confermando così come le sue decisioni fossero state influenzate dalle pressioni esercitate dal maresciallo Kesselring, il quale, come è stato detto, avrebbe dovuto sostituire Rommel nel comando dell'armata italo - tedesca, qualora questi avesse insistito nel proposito di non iniziare le operazioni offensive.

Prim a dell'attacco del 30 agosto , il comandante dell'A. I. T., al mattino del 28 agosto , esponeva ai comandanti dei corpi d'armata corazzati e della 90• divisione leggera, gli intendimenti per le ulteriori operazioni, da attuarsi dopo la favorevole conclusione della battaglia di annientamento di El Alarnein ( allegato n. 66 ).

In base a tali intendimenti, le forze operanti avrebbero dovuto essere ripartit e nelle seguenti colonne ( schizzo n. 24 ):

(1) Dal diario personale del 26 .;gosto del maresciallo Cavallero si rileva:

<( Ore u,45. Telefona il Duce chiedendo notizie. Rispondo leggendogli il bollettino odierno. Successivamente dico che ho parlato stamane alle ore 10 con Kcsselrin g che è partito alle 12 per l'Africa.

(< Ritiene che Rommel non lasci il posto. Rommel gli ha fatto sapere che lo attendeva oggi. K::sselring ha risposto che doveva prima conferi re con me e quindi non potrà vederlo che domani. Il maresciallo Kessclring, da me intcr• pellato al rib,uardo, mi ha detto che un differimento fino al 30 è possibile senza danno Il maresciallo Kesselring a mio parere parte deciso di attuare il progetto cifensivo. Ho impressione pasitiva.

« Il maresciallo KeS6Clring ha chiesto se avevo direttive di carattere tattico da dargli per Rommel. Ho risposto che il maresciallo Rommel ha già ricevuto le direttive del Duce e che nel campo tattico ha piena libertà di agire. Di questo il maresciallo Kessclring è rimasto molto soddisfatto »

- Colonna A: Gruppo Bismark, composto dalla 21• divisione corazzata e 164• divisione (per la quale erano attesi i necessari automezzi).

Obiettivo: investimento e occupazione di Alessandria.

- Colonna A': XX,/ C. A. (1), costituito dalle divisioni« Trento», «Bologna» e truppe di corpo d'armata (1 reggimento bersaglieri, IV battaglione granatieri controcarro, 8° raggruppamento artiglieria d'armata, XXXI battaglione guastatori del genio, LXV battaglione collegamenti, XXVII battaglione artieri).

Obiettivo: sostituire in un secondo tempo la colonna A nell'occupazione di Alessandria in modo da permettere al gruppo Bismark di procedere su altri obiettivi del Delta.

- Colonna B: C. T. A., composto dalla 15• divisione corazzata, dalla <)O., divisione e da un raggruppamento esplorante (tre gruppi- esploranti .tedeschi, 3°, 33°, 58o0 ed uno italiano).

Obiettivo: possesso dei ponti sul Nilo in corrispondenza del Cairo cd occupazione di detta città.

- Colonna B': X C. A., costituito dalle divisioni «Brescia», « Pavia n, «Folgore» (2) e truppe di corpo d'armata (9° reggimento bersaglieri, gruppo esplorante «Nizza», XV e XLIX gruppi da 105/28, CXLVII gruppo da 149/28, X battaglione collegamenti, X battaglione artieri, 15• ~ompagnia d'arresto).

Obiettivo: sostituire in un secondo tempo la colonna B per sbarrare la valle del Nilo a monte della città del Cairo in modo da consentire alla colonna B di procedere verso Suez ed Ismailia.

- Colonna C: XX C. A .• costituito dalle divisioni «Ariete», <<Littorio», e «Trieste>>.

Obiettivo: eliminazione delle difese nemiche dell'uadi Natrun ; successivamente occupazione dei ponti nel medio Delta con il grosso, mentre un distaccamento sarebbe stato inviato su El Fayum per l'occupazione dell'aeroporto e dei locali depositi.

Inoltre, all'Aeronautica venivano affidati i seguenti compiti: - battere lo schieramento aereo avversario con azioni preliminari di controaviazione;

(1) Le divisioni di fanteria italiane del XXI e X C . A. erano costituite ciascuna da 2 reggimenti di fanteria (ciascuno su 3 battaglioni) e da I reggimento artiglieria (2 gruppi da 75/27 ed I gruppo da 100/17) più I battaglione misto genio, I sezione sanit~ cd I sezione sussistenza.

(2) La divisione paracadutisti «Folgore» dal 25 agosto cessava di far parte del XX C. A. e passava 11.lle dipendenze dd X C. A ..

- agire in stretta cooperazione con le forze .terrestri in ogni momento dell'azione;

- agire contro i principali nodi delle linee di affluenza del Delta ;

- agire contro le linee di comunicazioni provenienti dal1'Alto Egitto;

- agire sulle basi navali e rotte di provenienza dal Medio Oriente e dal Mar Rosso.

Infine, venivano completati alcuni spostamenti di truppe e, alla sera del 30 agosto, lo schieramento delle unità contrapposte ( schizzo n. 2 5). comprendeva le seguenti forze:

Armata italo - tedesca: ·

- 67 battaglioni di fanteria, di cui 39 italiani;

- 536 cannoni (esclusi controcarri e contraerei), di cw 336 italiani ;

- 515 carri armati, di cui 281 italiani (243 M e 38 L);

- n9 autoblindo, di cui 72 italiane;

- 335 aerei da bombardam!:nto e assalto, di cui 165 italiani;

- 365 aerei da caccia, di cui 215 italiani;

- 77 ricognitori, di cui 47 italiani.

Forze presunte del/' 8" armata britannica:

- 66 battaglioni di fanteria;

- 576 cannoni (esclusi controcarri e contraerei);

- 450 carri armati;

- 150 autoblindo;

- 500 aerei da bombardamento;

--.- 6oo aerei da caccia;

- 100 aerei da ricognizione.

In fatto di cannoni controcarri e contraerei vi erano grandi lacune nelle forze italo - tedesche, le quali comprendevano complessivamente 3 battaglioni controcarri tedeschi ed 8 gruppi contraerei te; deschi, mentre, pur non disponendo di dati riassuntivi della situazione nemica, era notoria la rilevante superiorità britannica.

Questa veniva poi particolarmente accentuata da una illimitata disponibilità di munizionamento, tale da consentire un ritmo di

fuoco capace di consumare in pochissimi giorni quantitativi di munizioni pari a quelle che per noi rappresentavano tutte le scorte, non rinnovabili, dello scacchiere ( 1).

Ma lo squilibrio principale nello schieramento sul fronte di El Alamein era rappresentato dalla maggiore consistenza dei campi minati brita.11nici in rapporto a quelli italo - tedeschi.

Il sistema italo - tedesco, per deficienza di materiale, era molto limitato e comprendeva :

- davanti alle posizioni una fascia continua profonda circa 10 metri, raddoppiata nei tratti di più probabile irruzione nemica ;

- elementi arretrati paralleli al fronte e bretelle trasversali, costituenti compartimentazioni atte a contenere penetrazioni.

Invece il sistema inglese comprendeva :

- davanti alle posizioni una fascia continua profonda da 20 a 50 metri, raddoppiata o triplicata nei tratti di più probabile irruz10ne;

- zone disseminate di mine sparse;

- elementi arretrati paralleli al fronte e bretelle trasversali costituenti delle « sacche » atte a contenere penetrazioni;

- elementi arretrati paralleli al fronte di falsi campi minati;

- zone di « annientamento » interamente coperte di mine dei vari tipi e di grosse bombe aeree inglesi ad accensione comandata.

Tali zone erano delimitate da campi a scacchiera, fiancheggiate da capisaldi e battute da notevoli ma~ di artiglieria.

Nel settore nord erano messi in opera diversi sbarramenti di campi minati, mentre nel settore sud le difese non erano così fortemente organizzate, ma erano spinte in modo da incanalare ogni pe-

(1) Nonostante la bontà del procedimento inglese del tiro in collegamento, che praticamente consentiva l'intc.-rvcnto immediato del fuoco di più gruppi su un determinato obiettivo, i Britannici, in rapp0rto alla grande disp0nibilità di munizioni, facevano largo uso dell'impiego del fuoco con alzi scalati per battere zone più o meno ampie (tiro a zone) conseguendo rì$Ultati quasi sempre poco efficaci. Invece gli artiglieri italo • tedeschi, pur essendo più lenti, per deficienza di strumenti, nell'esecuzione della « manovra del fuoco », riuscivano ad ottenere risultati molto efficaci con il tiro centrato a ragion veduta. Tale procedimento era stato sviluppato su larga scala, specie dagli ufficiali dell'artiglieria italiana i quali mettevano continuamente a repentaglio la propria incolumità spingendosi in zone avanzate per osservare il tiro, allo scop0 di economizzare la limitata disponibilità di munizioni.

nctrazione. I campi minati del settore sud presentavano verso ovest una fascia continua esterna ,triplicata da altre fasce con andamento irregolare. Le fasce, caratterizzate dalla grande abbondanza del materiale, erano profonde alcune centinaia di metri (500 - 900 yard) e comprendevano allineamenti di mine controcarro e controuomo. Infine, in pasizione centrale ed arretrata dell'intero schieramento e precisamente nella zona di Alamb el Bueib - Alam el Halfa - Alam cl Tritr iya -Alam el Khadim, era stata organizzata un'ampia cintura di apprestamenti difensivi e campi minati, come perno di manovra delle unità corazzate dell 'S• armata.

Inizio delle operazioni Nel pameriggio del 30 agosto, mentre il (30 agosto). comando ddl'A. I. T. trasmetteva ai comandi dipendenti il telegramma convenzionale relativo all'inizio dell'attacco sulla fronte di El Alamein, il maresciallo Rommel diramava un ordine del giorno all'armata ( allegato n. 67) in cui era detto, fra l'altro, che l'armata, rinforzata da nuove divisioni, « passava all'annientamento definitivo del nemico>>.

In base agli ordini precedentemente diramati, le forze italotedesche iniziavano il movimento, alle ore 22 del 30 agosto, per raggiungere le basi di partenza.

Nella notte sul 31 agosto venivano effettuate le previste puntate dimostrative nel settore settentrionale, ed azioni di artiglieria, in conco m itanza con l'inizio dell'attacco delle unità italo - tedesche nei settori centrale e meridionale.

Le puntate anzidette sul fronte della 164• divisione .tedesca e della divisione «Trento» si spingevano fino alla linea difensiva avversaria senza incontrare il nemico. Puntate invece della divisione << Bologna » e dei battaglioni guastatori, spintesi lungo il costone di El Ru weisat, ottenevano il risultato di catturare una cinquantina di pri gionieri.

Nel settore centro-meridionale le seguenti unità motocorazzate, varcando la linea Deir cl Qattara- El Taqa, iniziavano, alle ore 22, il movimento verso est : -'- XX C. A. (divisioni «Ariete», «Littorio» e <<Trieste,;) ; - C. T. A. (divisioni corazzate tedesche 15' e 21"); - (_)O' divisione leggera tedesca;

- raggruppamento esplorante (3°, 33°, 58o0 reparti esploranti tedeschi ed I reparto esplorante italiano);

- 8 battaglioni di fanteria motorizzati del X C. A. (u Brescia », <e Folgore » e paracadutisti tedeschi). I

Il movimento continuava ndla notte attraverso i numerosi, successivi campi minati e sbarramenti di mine sparse, che notevolmente rallentavano la marcia ddle unità italo - tedesche.

Alle ore 8,30 del 31 agosto, le anzidette unità avevano raggiunto le seguenti località, senza incontrare reazione avversaria:

- gli 8 battaglioni di fanteria motorizzata si erano spinti da Deir cl Anqar fino presso Deep W cli ;

- la 90• divisione leggera procedeva lentamente attraverso campi minati su Deir Alinda ;

- il XX C. ~-, anch'esso ostacolato da campi minati , aveva raggiunto, con la testa, quota 108 a 4 km . a sud di Deir Alinda ;

- il C. T. A., attraverso difficoltà dovute a campi minati, era con la testa della 15• divisione corazzata all 'a ltezza di quota 114 (circa 8 km. a sud di Deir cl Munassib) e con la 21• divisione corazzata 3 km. a sud - est di detta località;

- il raggruppamento esplorante immediatamente più a sud.

Nel tardo mattino, era stato superato l'intrico dei campi minati cd il movimento aveva assunto maggiore speditezza.

Alle ·ore 13, l'attacco italo - tedesco aveva raggiunto le seguenti località:

- C. T. A. con la 15• divisione corazzata a quota 109 a nordovest di Dcir cl Risw, e la 21• divisione corazzata all'altezza di q. 114;

- XX C. A. a nord - ovest di q. 114 (8 km. sud - est di Dcir cl Munassib);

- ')O• divisione leggera a Deir cl Munassib.

Alla stessa ora, il comando A. I. T. trasmetteva alle unità in movimento l'ordine di operazione per l'ulteriore sviluppo dell'attacco:

- le divisioni corazzate 15• e 21• dovevano attaccare in direzione nord- est rispettivamente a destra della linea: quota 114 anzidetta - quota 132 di Alam el Haifa.

Obiettivi: Alam Tritriya - Alam cl Haifa;

- sull a destra del C. T . A., il raggruppamento esplorante doveva coprire le provenienze da sud- est;

---- sulla sinistra del C. T . A., il XX C. A. doveva concorrere all' azione con direzione d'attacco le posizioni di q . 102 (5 km. a nord -ovest di Managir cl Taiyara);

-:- la 90" divisione leggera doveva seguire il movimento e tenersi in collegamento con gli otto battaglioni motorizzati del X C. A.;

-- contemporaneamente doveva essere sviluppata un'attiva esplorazione offensiva sul fr~>nte del xx• C. A . per accertare la situazione antistante e l'atteggiamento avversario.

Su bito dopo, le forze motocorazzate italo - tedesche iniziavano la conversione verso nord - est ed il movimento procedeva regolarmente senza incontrare forte reazione avversaria tanto che, alle ore 15, veniva raggiunta la seguente linea:

- raggruppamento esplorante a Mirbat' Aza ;

- · C. T. A. a Deir Da'Ayis ;

- XX C. A. con le divisioni « Littorio » e « Ariete » rispettivamente a quota 92 e 93 (6 km. a sud - ovest di Deir Da' Ayis) e con la divisione «Trieste» in seconda schiera;

- 90" divisione leggera a 3 km. nord-est di Dcir cl Munassib;

- 8 battaglioni motorizzati del X C. A.; sulla sinistra avevano costituito un fronte difensivo tra Bab cl Qattara - Dcir Anqar e Deep Well.

I nfine~ verso sera le colonne italo - tedesche si attestavano sulle seguenti posizioni :

- C. T. A.: all'altezza 4i Manoqir cl Taiyara;

- 90• divisione : ad est di Dccp W cll;

- XX C. A. : nella zona di Deir Muhafid; - raggruppamento esplorante: in zona Tomb (est di Mirbat'Aza).

L'esplorazione tattica del XXI C. A. aveva constatato invariata la dislocazione e l'attiyità difensiva del nemico, che nel settore nord aveva conservato intatto lo schieramento dalla costa alla zona di Alam Nayil, mentre nel settore sud, fino a tarda sera, le unità motocorazzate nemiche avevano ripiegato verso nord - est di fronte alla avan zata delle colonne italo - tedesche, opponendo scarsa resistenza e mantenendo il contatto con elementi celeri. L'ala nemica aveva

sgomberato le p roprie posizioni ep aveva ripiegato oltre Manaqir el Taiyara allo scopo di appoggiarsi ai capisa ldi recentemente organizzati dai Britannici nelle zone Alam el Halfa - Alamb el Bueib che offrivano buone possibilità per una .valida resistenza . . Il movimento della massa motocorazzata italo - tedesca era stato quindi os.tac,olato più che dalla reazione delle forze terrestri nemiche, rimasta nel complesso non rilevante, dagli estesi ed imprevisti campi minati. Cosicchè, la base di partenza per l'attacco fronte a nord veniva raggiunta soltanto alla sera del 31 agosto, anzichè come era stato previsto dal piano, per il primo mattino dello stesso giorno. Tale rallentamento aveva consentito al Comando britannico, oltre che di individuare le effettive direttrici dell'attacco italo-tedesco, d'altronde già previsto ed atteso (1), anche d'intervenire sul campo di battagl ia con grandi masse della propria aviazione. Difatti questa, benchè fortemente contras.tata da quella italo - tedesca, si era dimostrata molto attiva ed aveva condotto, con grandi forze, azioni di bombardamento sulle colonne attaccanti. Tuttavia, nella giornata del 31 agosto le perdite causate alle colonne italo - tedesche dagli attacchi aerei e dai campi minati nemici, non erano state molto sensibili. Era però caduto il gen. von Bismark, comandante della 21• divisione corazzata, ed erano rimasti feriti il gen. Nehring, comandante del C . T. A., ed 11 gen. Nicolini, comandante le artiglierie italiane dell'armata.

In seguito alle perdite anzidette il comando del C. T. A. era s.tato assunto dal gen. von Waerst, già comandante della 15• divisione corazzata il cui comando era stato affidato al gen von Randow, tenuto fino allora a disposizione; al comando della 21• divisione corazzata era passato il colonnello Lunghershausen, già comandante della 164' divisione, ed infine al comando di tale unità il colonnello Hecher, che era comandante del genio d'armata.

Durante la notte sul 1 ° settembre le colonne italo - tedesche, in movimento o in sosta, venivano sottoposte a violenti e reiterati attacchi da parte dell'aviazione britannica che conduceva azioni di bombardamento e di spezzonamento con almeno 500 aerei.

(I) Fin dal 26 agosto e ra stata intercettata una comunicazione del Comando britannico che dichiarava a Londra: « Rommel ha ricevuto l'ordine di arrivare fino a Suez ed egli impiegherà tutte le sue forze per riuscirvi, ma noi siamo decisi a combattere fino in fondt> per l'Egitto ».

L'intensità di questi attacchi rappresenterà l'inizio di quell'im. piego a massa che l'aviazione britannica, sussidiata dalle grandi ri• IOl'SC americane, svilupperà in seguito con ritmo selllpre crescente sul campo di battaglia.

Anche )e forze terrestri nemiche avevano assunto un atteggia• mento aggressivo che lasciava preludere ad una fase più intensamente combattuta della battaglia, con l'intento di arrestare e rigettare le forze italo - tedesche.

Sul fronte settentrionale (dal mare ad Alam Nauil), un forte attacco di fanterie nemiche, sosteliùto da una trentina di carri armati, contro le posizioni tenute dal 62° reggimento fanteria della divisione « Trento » e dal III battaglione del 382° reggimento tedesco era riuscito a penetrare nelle lince italo- tedesche di q. 25 di Teli cl Eisa. La situazione, però, veniva prontamente ristabilita, mercè l'efficace intervento delle artiglierie del XXI C. A., ed il nemico subiva gravi perdite in uomini e materiali, tra cui 21 carri armati e 20 camionette.

Contemporaneamente, sul fronte meridionale il nemico aveva sferrato, senza esito positivo, vivaci contrattacchi con unità motocor azzate contro la 15• divisione corazzata tedesca, che, durante la notte, si era attestata nei pressi di Alam cl Bueib e di q. 132 di Alam cl Haifa.

Alle ore 7,30 del 1° settembre, il C. T. A. era schierato a nord di Manaqir cl Taiyara; il XX C. A. ( allegato n. 68) era giunto, con la d ivisione « Littorio » nella zona di Deir cl Muhafid, con la divisione « Ariete » al punto trigonometrico di q. 92 (5 km. a sud di Dc ir cl Muhafid) e con la divisione « Trieste » nella zona a sud di Raqabet cl Retem; a sinistra di queste forze, la 90• divisione tedesca era pervenuta all'altezza di Dcir Umm Aisba, mentre, a destra, il raggruppamento esplorante puntava verso El Fatmeniya.

Su queste posizioni, si erano accesi combattimenti di limitata en tità ed il nemico aveva perduto una trentina di carri armati .

Dalla ricognizione aerea risultava che lo schieramento nemico aveva assunto un andamento ad angolo retto:

- dal mare ad Alam NayH, lo schieramen to nord - sud era rimasto invariato;

- da Alam Nayil il fronte era ripiegato verso est su Alam cl H alfa;

- le forze corazzate erano dislocate in due grossi blocchi : uno ( ro• divisione corazzata ed unità della 44• divisione inglese) a

nord- est di Alam el Haifa; l'altro (1 divisione corazzata con 10° e 11° reggimenti Ussari) a sud- est dell'estrema ala destra italo - tedesca verso Alam el Far (circa 15 km. ad est di El Fatmeniya).

Analogo era lo schieramento italo - tedesco che fronteggiava i Britannici sulle vecchie posizioni fra il mare e Alam Nayil e che premeva il nemico, con le forze mobili, fra Alam Nayil e Alam el Haifa.

Fino alla sera dcl 1° settembre pur essendovi stato stretto contatto su tutta la fronte, nessun combattimento di una certa importanza aveva avuto luogo. Era evidente il proposito del nemico di non impegnarsi a fondo e di tenere le sue forze corazzate in posizione di vigile attesa (a nord - est ed a sud - est) allo scopo di sviluppare, a momento opportuno, una manovra sul fianco destro delle forze del)'Asse. In compenso aveva impiegato la sua aviazione per logorare le forze italo - tedesche che erano state sottoposte, di giorno e di notte, a continui bombardamenti aerei, subendo notevoli perdite in uomini e materiali.

L'aviazione dell'Asse, pur prodigandosi ed abbattendo il 1 ° settembre 37 apparecchi, non era riuscita a 'limitare l'offesa nemica

Le eccezionali azioni aeree nemiche con le conseguenti notevoli perdite prodotte, rappresentavano una vera sorpresa per l'armata italo - tedesca, tanto più che il maresciallo Kesselring aveva assicurato al maresciallo Rommel di essere in grado di proteggere efficacemente le truppe, almeno nelle ore diurne.

Di conseguenza, tali for.ti perdite, oltre agli effetti materiali, facevano sentire la loro influenza sullo spirito offensivo delle truppe e dei comandi.

Il maresciallo Rommel, preoccupato di ciò, preoccupato della situazione carburanti (1), ma soprattutto temendo un'azione convergente delle due masse corazzate nemiche sul suo fianco destro, ordinava, la sera del 1° settembre, di assumere temporaneo atteggiamento difensivo, sostando sulle seguenti posizioni:

(1) La situazione benzina e gasolio delle forze italiane alla sera del 31 agosto 1942 era (allegato n. 69):

- benzina: tonnellate 403; autosufficienza assicurata per 3 giorni e cioè fino al giorno 3 settembre;

- gasolio : tonnellate 2.230; autosufficienza per circa 14 giornate e cioè fino al 14 settembre.

Era stato inoltre sospeso l'invio di benzina in avanti per deficienza di disponibilità. Poco migliore era la situazione tedesca.

- XXI e X C. A., sulle vecchie posizioni di schieramento; - XX C. A., tra Deep Well e Gabr Hani Zada;

- C. T. A., da Deir Da'Ayis per Manaqir el Taiyara a sudest di Alam e! Bueib;

- 90& divisione tedesca, da Deir el Muhafid avrebbe dovuto portarsi a nord - ovest di Deir Ragil; - raggruppamento esplorante, in zona Mirbat'Aza a nord di Samaket Gaballa .

Durante la notte sul 2 settembre, le colonne italo - tedesche veniva.no fatte segno a nuovi violenti e prolungati attacchi dell'aviazione nemica, che causavano forti perd ite in uomini e materiali.

Al mattino del 2 settembre, una puntata di mezzi motocorazzati nemici, a tergo dello schieramento, contro alcuni reparti e l'autocarreggio in movimento della divisione « Trieste » , veniva respinta con p·ronta e decisa reazione, mentre un attacco di fanterie nemiche nella zona é\,d ovest di Deir el Angar era respinto dalla divisione <( Brescia » .

Tutta la giornata del 2 settembre era caratterizzata da reiterate azioni di bombardamento da parte dell'aviazione nemica e dal rafforzamento delle posizioni di schieramento delle forze italo - tedesche.

La situazione carburanti, come è stato detto, si era andata aggravando, specialmente in fatto di benzina per le truppe italiane, tanto che l'Intendenza era stata costretta a sospendere, il 1° se.ttembre, per indisponibilità, ogni avviamento di benzina verso est

Il 2 settembre, poi, a circa 40 miglia da Derna sulla rotta di Tobruch, l'aviazione nemica aveva :1ffondato la nave cisterna Passio e danneggiata gravemente la nave cisterna Abruzzi, dando cosl un duro colpo a tutte le previsioni e speranze di rifornimenti degli ItaloTede schi.

Con qualche modesto prestito dall'aviazione e dai Tedeschi, pure essi in crisi, si era riusciti a fronteggiare le più inderogabili esigenze; ma certo non era il caso di pensare a consumi d'eccezione.

Il maresciallo Rommel era ormai, nel suo intimo, risoluto a ritorn are sulle posizioni di partenza i l'aviazione nemica continuava implacabile il martellamento delle unità italo- tedesche; il carburante difettava; le masse corazzate avversarie, intatte, erano dislocate in modo assai minaccioso nei confronti del nuovo schieramento assunto nel settore meridionale dalle truppe dell'Asse ( Ichizzo n. 26 ).

Cosicchè, giunto alla sera del 2, il maresciallo Rommel giudicava la situazione assolutamente insostenibile e in una comunicazione

compilata alle ore 22,30 e trasmessa dallo S. M. italiano di collegamento con l'A. I. T. direttamente al Comando Supremo a Roma , cosl esponeva i motivi che l'inducevano a sospendere 1'offensiva ( allegato n. 70):

1

° - mancato arrivo dei quantitativi di carburante richiesti, premessa preannunciata per l'esecuzione con successo delle operaziQni anche localmente limitate;

2° - mancata sorpresa sul nemico, determinata dall'azione ritardatrice dei campi minati la cui estensione non era stato possibile pr evedere, che non aveva consentito alle forze motocorazzate italotedesche di raggiungere le basi di par.tenza nei tempi preordinati ; 3° - infine i continui, intensi attacchi aerei nemici effettuati dall'inizio delle operazioni, che avevano causato se nsibili perdite in uomini e materiali, e non erano rimasti senza influsso sullo spirito combattivo delle truppe italo - tedesche; particolarmente durante la notte, per mancanza di caccia notturna, non era stato possibile dare sufficiente protezione alle truppe durante bombardamenti continuati per 7-8 ore.

Tuttavia, nella stessa notte sul 3 settembre, il maresciallo Rommel non prendeva alcuna decisione definitiva e ordinava di rimanere sulle posizioni raggiunte ancora il giorno 3, fors'anche a seguito di un intervento personale del maresciallo Kesselring che, sembra, abbia insistito nel ravvisare possibilità di successo per l'iniziata offensiva.

Ma il 3 settembre, perdurando immutata la situazione, il CO · mando dell'A. I. T. ordinava il ripiegamento fino all'altezza dei campi minati già allestiti dai Britannici davanti alle posizioni di pa rtenza delle unità italo- tedesche.

Il movimento retrogrado veniva effettuato regolarmente, nonostante l'incessante bombardamento aereo del nemico. Le forze motocorazzate britanniche si limitavano a mantenere il contatto con azioni di molestia sui fianchi e con vani tentativi di chiudere i varchi dei campi minati alle spalle delle forze dell'Asse in ripiegamento. Tali tentativi venivano fatti senza alcun risultato dalla 1 divisione corazzata. Così pure il nemico tentava un attacco in forze contro le truppe della divisione « Brescia >J rimaste a presidiare il settore centrale con l'evidente scopo di separare dal mare tutto lo schieramento meridionale italo- tedesco; ma il pronto intervento degli artiglieri e dei fanti di quella divisione era tale da stroncare in breve tempo l'attacco.

Alle ore 23 del 3 settembre Ja VI brigata della 2• divisione neozdandese e due brigate della 44• divisione inglese, appoggiate da un battaglione carri, tentavano di sfondare in zona a nord di Deir Alinda. L'attacco veniva nettamente respinto dalla pronta reaz ione della divisione « Brescia » che infliggeva gravi perdite all'avversario, riuscendo tra l'altro a catturare 200 prigionieri tra cui il gen. Clifton, comandante della VI brigata neo - z elandesc. Dopo questi tentativi, stroncati quasi sul nascere , il nem ico si limitava a mantenere il contatto con le . forze italo - tedesche c h e, per tutta la giornata del 4 settembre, continuavano il graduale, lento arretramento e in serata giungevano nelle seguenti località;

- C. T. A . : in movimento con elementi già arrivati all'altezza della vecchia linea di schieramento ;

- divisione « Trieste » : nella zona tra Deir Alinda e Dcir cl Munassib;

- divisione « Littorio » : n ella wna a sud di Raqabet cl Retam;

- divisione « Ariete » : nell a zona a nord di Naqb el Khadim.

Lo schieramento delle divisio ni << Littorio » ed « Ariete » era stato attuato in maniera tale da costituire una testa di ponte ad est dei campi minati avversari per la protezione dei varchi.

Nella stessa giornata del 4 era arrivato a Tobruch il piroscafo Sportivo con 8oo tonnellate di carburante, mwtre i piroscafi Ravenna e Bianchi erano stati affondati da azioni di aerosiluranti nemici.

Entro il 5 settembre il ripiegamento delle forze italo - tedesche era ultimato e le truppe assumevano un atteggiamento difensivo davanti ai campi minati britannici costituiti ad ovest della linea : Qaret cl Himeimat - Deir el Munassib-Alam Nayil.

Dal 30 agosto al 5 settembre, le perdite inflitte al nemico, oltre a un numero imprecisabile di morti e feriti, erano state all'incirca di: - 400 prigionieri; - 120 carri armati cd autoblindo ; - 16o automezzi ; - 30 cannoni.

Nello stesso periodo le forze italo - tedesche avevano perduto all'incire.1 (1):

(1) Perdite do"ute quasi tutte all'azione aerea nemica. Queste perdite rappresentavano una percentuale elevata, dato che le G. U. mobili itali2ne, e cioè quelle maggiormente sottoposte ai bombardamenti aerei, avevano un numero

530 morti; 1350 feriti;

570 dispersi;

400 fra carri armati ed automezzi; 50 cannoni.

Considerazioni sulle operazioni della III fase. Organizzazione difensiva e conseguente equilibrio tra attacco e difesa sulle posizioni di El Alamein.

Fallito il primo tentativo di aggiramento delle posizioni di El Alamein ( 1 - 3 luglio) sia a causa del forte logorìo subìto nella celere avanzata sia a causa della valida sistemazione difensiva incontrata, le esigue forze dell'Asse erano state costrette a fermarsi e ad ancorarsi a l terreno - in attesa dell'arrivo di rinforzi, specie di carri armati - disponendosi anch'esse in sistemazione difensiva. Il successivo consolidamento delle opposte organizzazioni difensive a capisaldi (r) segnò, nella serie degli attacchi e contrattacchi sferrati da ambo i contendenti nel mese di luglio, l 'inizio di una fase di equilibrio tra attacco e difesa che si protrasse fino al mese di ottobre.

In definitiva i due avversari, mediante l'organizzazione difensiva a capisaldi, si ripromisero i seguenti scopi:

- sbarrare le vie di più facile penetrazione, resistendo fino al limite delle forze;

- costituire basi di partenza per l'esplorazione terrestre avente il compito di sorvegliare continuamente tutta la fascia di terreno percorribile;

- dare appoggio alle forze mobili e costituire pericolosa minaccia sui fianchi delle colonne avversarie che, girando a largo raggio o infiltrandosi fra i capisaldi, avessero tentato di puntare sulle retrovie ; - impedire il rifornimento delle predette colonne e l'alimentazione degli sforzi.

limitato di uomini per il fatto che esse erano nate costrette a lasciare sulle posizioni di partenza i due terzi della fanteria e un terzo dell'artiglieria per la cronica deficienza di automezzi.

(1) Vedi pagg. 174 e 199.

Dal confronto fra le due opposte organizzazioni difensive si rileva che, mentre l'organizzazione difensiva britannica, pur considerando come possibile e probabile la penetrazione ne~ca fra i capisaldi - in quanto il rapporto fra• mezzi e spazio portava al disseminamento delle forze su vasta zona - si basò sul postulato dell'impenetrabilità del caposaldo stesso, l'organizzazione difensiva italotedesca non potè fondarsi sulla stessa concezione, data la eccessiva e cronica deficienza dei mezzi.

Da questa debolezza dello schieramento italo - tedesco derivò che i Britannici, nel corso dei numerosi attacchi sferrati nel luglio 1942, riu scirono quasi sempre a penetrare in alcuni capisaldi dell'Asse, aprendo squarci di alcuni chilometri che consentirono loro di spingersi fino allo schieramento delle artiglierie. Non poterono ;'peraltro conseguire risultati decisivi grazie al rapido concentramènto del fuoco e dei mezzi corazzati della difesa nei settori attaccati.

Nel suo complesso l'organizzazione difensiva a capisaldi, qualunque essa fosse, consentì alla difesa la possibilità di contrapporre alla potenza offensiva dell'attaccante analoga potenza concent-rando forze e mezzi nei settori attaccati ; ne derivò che tutti gli attacchi sferrati da ambo le parti nel mesç di luglio 1942 fallirono perchè, pur sostenuti dalla stretta partecipazione dei carri armati e dell'aviazione, e pur essendo riusciti ad intaccare la cortina difensiva, mai arrivarono a superarla completamente.

11 fallimento della Ai durissimi combattimenti difensi~i sostemanovra d i aggira- nuti nel mese di lug!io 1942 sul fronte di mento condotta da El Alamein e nei quali le unità italo - tedesc he, già depauperate di forze e di mezzi per il poderoso sforzo compiuto nei precedenti mesi di maggio e giugno, avevano subìto una nuova e più forte menomazione della loro efficienza bellica, seguì un periodo di rd ativa calma operativa, anche perchè il nemico, del pari severamente Romoul per annientare le forze britanniche schierate sul fronte di El Alamein (fine agosto - primi settembre 1942).

provato, sentì anch'esso il bisogno di sostare per riordinarsi e nel contempo vieppiù potenziarsi ricevendo rinforzi di truppe, av iazione e ma teriali vari in affluenza attraverso le rotte indisturbate dell'Oceanò Indiano e del Mar Rosso .

Era evidente che il fronte di El ~lamein non avrebbe potuto costituire, per le forze dell'Asse, una posjzione difensiva definitiva, date le enormi difficoltà logistiche che si opponevano alla sua alimentazione ed al suo ulteriore potenziamento; e perciò, stroncati definitivamente nel mese di luglio i tentativi nemici di sfondarlo, tutti gli sforzi furono tesi all'organizzazione della nuova battaglia offensiva, che avrebbe dovuto portare le truppe dcli' Asse ad Alessandria, al Cairo ed al Canale. '

Ma:

- il ritmo de1 rifornimenti in arrivo in A. S., non adeguato alle necessità delle truppe;

- la rallentata azione aerea Sl' Malta, con conseguente grave crisi per il traffico nel Mediterraneo;

- la dispersione delle forze e dei mezzi, su molte centinaia di chilometri di territorio e di coste da vigilare e difendere;

- le forti distanze delle posizioni avanzate dalle basi logistiche principali;

- l'impossibilità di dare alle truppe un po' di riposo, dopo tante aspre battaglie combattute; non consentirono che, a fine agosto, la capacità offensiva delle forze italo - tedesche fosse adeguata al nuovo sforzo da compiere.

Ciononostante, si è visto come, cedendo alle pressioni del Comando Supremo italiano e di quello tedesco, il maresciallo Rommel desistesse dal proposito d'iniziare l'offensiva soltanto dopo aver ultimato il potenziamento delte sue forze e iniziasse invece, il 30 agosto, le operazioni.

Il piano operativo del comando dell'A. I. T . prevedeva una manovra aggirante che le forze motocorazzate dell'Asse, addensate a momento opportuno all'ala meridionale dello schieramento di El Alamein, avrebbero dovuto compiere, fra il margine nord della depressione di El Qattara e le posizioni fortificate di Bab el Qattara, per cadere al tergo dello schieramento dell'8• armata britannica ed ivi dare battaglia premendo di rovescio le forze nemiche contro le loro stesse posizioni di El Alamein, di fronte alle quali lo schieramento di fanteria e di artiglieria del X e XXI C. A. sarebbe rimasto pressochè inalterato.

La riuscita del piano era basata su due fattori fondamentali: sorpresa e celerit à.

La sorpresa mancò in pieno, soprattutto a causa dell'ininterrotto controllo diurno e notturno dell'aviazione nemica. Non fu possibile in-

fatti occultare all'avversario i preparativi per l'imminente ripresa delle operazioni pur essendo essi attuati con ogni possibile segretezzapcrchè la sua ricognizione aerea, attivissima, instancabile, sempre presente nel cielo di El Alamein, fu in grado di seguire quotidianamente tutta l'attività organizzativa e qualsiasi spostamento delle unità italo - tedesche.

La celerità non fu ·realizzata perchè il movimento delle forze motocorazzate dcli' Asse fu ostacolato d~l 'estensione e densità, superiori al previsto, dei campi minati predisposti dal nemico nel settore sud .

In tale settore, la presenza di tali estesi campi minati e la difficile natura del terreno, avrebbero dovuto essere accertate in precedenza con oppor.tune azioni esplorative e di ricognizione e non avrebbero dovuto costituire uno degli « imprevisti».

Invece, il comando dell'A. I. T., nel calcolare i vari .tempi di spostamento, approntò un grafico di marcia, come se, dalla partenza dalle posizioni iniziali .fino al raggiungimento delle basi per l'attacco (da 40 a 50 km.) non si fosse dovuto compiere altro che un semplice trasferimento logistico. Gli apprestamenti difensivi del nemico non furono sufficientemente considerati e quindi nessun ritardo fu previsto nell'esecuzione del piano progettato.

Invece, come era da prevedere, il 30 agosto alle ore 22, appena le colonne motorizzate dell'A. I. T. iniziarono il movimento, si scatenò violenti ssima l'offesa dell'aviazione nemica sulle colonne in marcia, la cui avanzata subi un rallentamento cui fu impossibile porre rimedio. E sfumò la sorpresa.

Inoltre, dopo pochi chilometri dalle posizioni di partenza, le colonne si trovarono di fronte ai campi minati avversari, profondi, fittissimi, rafforzati da bretelle con !'andamento piò irregolare, strettamente controllati dall'artiglieria e dalle armi automatiche (1).

E cosi, alle 3 della notte sul 31 agosto, ora in cui le colonne, affiancate, avrebbero dovuto raggiungere la base di partenza per

(1) Tali campi minati costituirono una sorpresa per il comando dell'A. I. T., giacchè, pur conoscendone l'esistenza, esso non riteneva fossero, come in realtà furono trovati, tanto vasti e tanto complessi.

I genieri si posero subito all'opera per l'apertura dei varchi, ma in breve la maggior parte dei ricercatori magnetici fu distrutta e così la marcia fu arrestata per quasi tutte le colonne. Soltanto la divisione «Littorio» e la 15• divisione tedesca, riuscirono ad aprire un varco, attraverso il quale fu ordiruato di far passare tutta la massa moto.:orazzata.

l'attac.co (da 40 a 50 km. dalle posizioni iniziali), non erano stati percorsi che 8 km. circa.

Ed alle 5 del 31 agosto, ora fissata per lo scatto, le colonne erano sempre imbrigliate nei campi minati, in attesa del deflusso lento e faticosissimo dell'ingente massa di automezzi, sempre soggetta all'azione martellante dell'aviazione nemica, c he non aveva concesso un attimo di tregua .

Così anche il secondo fattore fondamentale per la riuscita del piano operaJivo, la celerità, venne a mancare.

Per contro, il nemico, forte di una notevole superiorità aere a iniziale ed ammaestrato dall'esperienza delle azioni di maggio- giugno, aveva ottenuto il duplice scopo, rallentando il movimento italotedesco, di sottrarre tempestivamente all'urto le sue unità corazzate e di logarare facilmente con la propria aviazione le unità similari dell ' Asse, insufficientemente protette dalle rispettive forze aeree, soprattutto per mancanz:i di adeguati apparecc hi per \a caccia notturna.

Nel complesso, tuttavia, alla sera del 1 ° settembre , le nostre perdite non furono tali da giustificare il momentaneo atteggiamento difensivo assunto da Rommel. Tanto meno giustificabile appare l'ordine di ripiegamento emanato da Rommel il 3 settembre, senza che vi fosse stato ·alcuno scontro di rilievo e. proprio quando l'estrema destra dell'armata era giunta a 20 km. dal mare , cioè a poca distanza dall'obiettivo che avrebbe dovuto essere raggiunto alle ore 12 del 31 agosto.

Il maresciallo Rommel affermò che l'ordine di ripiegare sulle posizioni iniziali era stato imposto, principalmente, dalla mancanza di carburante. Di questo ve n'era invece in posto al·meno quanto ne o ccorreva per affrontare una battaglia tentando di raggiungere gli obiettivi della costa ( 1).

Un obbiettivo esame degli avvenimenti porta invece ad affermar~ che la rinuncia del maresciallo Rommel a proseguire l'offensiva di fine agosto fu motivata, in ordine d'importanza: - dal fallimento della sorpresa, conseguente all'ecce1ionale sviluppo dei campi minati;

( 1) Solo di scorte presso le G. U. operanti, vi era un'autonomia di 500 chilometri, senza considerare i quantitativi esistenti presso i centri logistic~ di Intendenza. Con ciò non si vuole asserire che la situazione complessiva dei carburanti disponibili in A . S. fosse favor.:vole per un lungo periodo di ope• razioni, c hè questo etfettivamentct non era.

_, dall'azione a massa dell'artiglieria britannica, specie quella controcarro, numerosa e ben munizionata; - dal martellamento ininterrotto e pressochè indisturbato dei bombardieri britannici;

- dalla crisi del carburante, elevata da Rommel a determinante fondamentale, in quanto costituente una causa estranea alle sue possibilità e quindi un comodo alibi per riversare ogni colpa sulla parte italiana; - ma, soprattutto, dalla sfiducia nel successo, sorta nell'animo del comandante tedesco ancor prima di iniziare le operazioni - in conseguenza delle limitate possibilità di risorse in rapporto a quelle di cui poteva disporre il nemico - ed indubbiamente accresciuta subito dopo la mancata riuscita del piano iniziale.

Fallito questo tentativo • e constatata la depressione prodottasi nell'animo del maresciallo Rommel, nonchè l'aggravarsi della crisi dei rifornimenti, per i sempre maggiori sviluppi dell'offen siva aeronavale britannica contro i nostri traffici marittimi, sarebbe stato opportuno da parte del Comando Supremo italiano insistere per la sostituzione del maresciallo Rommel con il maresciallo Kessclring e, soprattutto, intervenire per evitare l'ulteriore sosta sulla linea El Alamein - El Qattara, ritirando lo schieramento sulla linea SollumHaHaya.

Si sarebbero così posti circa 500 km. di deserto tra le nostre linee e quelle del nemico, costringendolo a spostare .tutto il suo imponente dispositivo logistico; il che avrebbe richiesto tempo ed avrebbe consentito alle forze italo - tedesche di rafforzarsi sulla linea SollumHalfaya di per se stessa assai forte.

Il Comando Supremo italiano rimase invece fermo nell'idea che l'offensiva non era che rimandata nel tempo e che, per giunta, sarebbe stata condotta dallo stesso maresciallo Rommel (pur essendo, tuttavia, noto che egli aveva ormai perduto ogni fiducia nel successo); e non considerò che era invece proprio l'elemento tempo, il fattore preminente che lavorava a favore del nemico e riduceva giornalmente le nostre già aleatorie possibilità.

CONSIDERAZIONI GENERALI

In uno scacchiere come quello libico, privo di qualsiasi risorsa, con scarse possibilità idriche, Povero di comunicazioni, deficiente di attrezzatura tecnica e così vasto che le distanze dovevano calcolarsi talvolta nell'ordine di migliaia di chilometri, ,·enne confermato il concetto che l'alimentazione delle operazioni era intimamente legata al problema dei rifornimenti attraverso il Mediterraneo.

Il teatro di lotta in A. S., alimentabile solo per via marittima, richiedeva un Poderoso sforzo logistico per trasPortare attraverso il mare non soltanto armi, munizioni, carburanti, viveri ed equipaggiamenti, ma anche unità organiche (battaglioni, gruppi ed unità carriste) immediatamente necessarie alle operazioni in corso.

Per il raggiungimento di questo scopo il Comando Supremo italiano, sul quale incombeva la responsabilità dello sforzo di alimentazione, ideò, all'inizio del 1942, un piano per ridurre notevolmente la minaccia al traffico marittimo mediante la conquista del grande ostacolo rappresentato dalla base aeronavale di Malta.

Tale piano, attuato parzialmente all'inizio del 1942, determinò un periodo favorevole alla navigazione dei nostri convogli dal gennaio all'aprile dello stesso anno; mentre nei successivi periodi non potè essere portato a compimento per la cieca ostinazione dell'Alto Comando tedesco che, in vista della grande offensiva da intraprendere contro la Russia, non volle aderire alle richieste del Comando Supremo italiano intese ad ottenere mezzi, specialmente aerei, a favore del teatro mediterraneo.

Il piano tedesco, infatti, sviluppatosi sotto la spinta degli avvel'jmenti dell'estate 1942 concepito ed elaborato oltre la portata dei mezzi disPonibili, pur nella concezione di una manovra a tenaglia .con obiettivo il Medio Oriente, considerava tuttavia che la bran ca principale avrebbe dovuto agire attraverso il Caucaso, lasciando invece alle forze della Libia Sdltanto un 'azione sussidiaria.

Di conseguenza l'Italia, con le sue limitate risorse, dovette affrontare da sola tutto lo sforzo per alimentare la campagna in A. S. (1).

Ciò nonostante, alla base <lei rapporti italo - tedeschi rimase la ostinata incomprensione del maresciallo Rommel nei riguardi di tale sforzo italiano.

E' ben vero che il problema dei rifornimenti riguardava il solo Comando Supremo italiano ma è altresì da osservare che il gen. Rommel pareva non rendersi conto delle enormi diffièoltà che i convogli incontravano nelle insidiose acque del Mediterraneo, e che egli, pur non ignorando la gravissima penuria di materiali, ostacolo spesso insormontabile, si limitava ad indicare il fabbisogno occorrente per le operazioni e protestava per ottenerlo nel tempo stabilito.

Il maresciallo Cavallero, in una riunione, ebbe infatti ad esprimersi nei confronti del gen. Rommel presso a poco in questi termini: « La battaglia dell'Egitto si inizfa in Italia, prosegue nei porti di imbarco, nel Mediterraneo, ai porti di sbarco, sulla Balbia; si conclude ad El Alamein. Voi (Rommel) combattete la parte più brillante e non sempre tenete conto della parte durissima che si deve combattere in precedenza » .

Era la verità. Il gen. Rommel agì sempre, nei confronti italiani, in veste di creditore, e alle volte di ricattatore, commettendo rifornimenti a pie' d'opera, lamentando aspramente ogni carenza, riversando sull'insufficienza di alimentazione gli insuccessi o le occasioni mancate e dando sovente l'impressione di non valutare le gravi difficoltà incontrate da parte italiana.

Intanto, alla fine di agosto 1942 già si intravedeva un radicale cambiamento nella situazione strategica per il fatto che il successo della guerra in Africa dipendeva essenzialmente dalle possibilità di alimentazione degli sforzi che ciascun belligerante era in grado di compiere in rapporto alle proprie risorse ed alle difficoltà dei trasporti marittimi.

(1) Nella pubblicazione dell'Ufficio Storico della Marina italiana dal titolo : La Marina italiana nella seconda g~rro mondiale · Doti statistici è riportato lo sforzo di alimentazione compiuto dall'Italia in tutto il triennio della campagna in A. S

Si rileva da tale pubblicazione che nel periodo gennaio · agosto 1912 il traffico del naviglio mercantile e militare dalla madrepatria alla Libia e viceversa raggiunse la cifra di 1.Soo.000 tonndlatc stazza lord.1, con una perdita dovuta agli affondamenti di circa 133.000 tonnellate, di cui 45.000 solo nel mese di agosto.

L'Italia con le sue limitate risorse e con le rotte insidiate dei traffici nel Mediterraneo non era in condizione di rifornire in maniera su fficiente l e forze italo - tede sche operanti in A. S. ; la Germania, impegnata come era nella grande offe nsiva intrapresa contro la Russia, non er a disposta a distogliere forze e mezzi per impiegarle nello scacchiere mediterraneo, della cui eccezionale i m portanza non si era voluta rendere conto.

Inoltre, le crescenti esigenze operative e logistiche per la nuova situazione creatasi in Africa , avevano assorbito quasi .totalmente le forze ae ree c he avrebbero dovuto invece servire per neutralizzare la base aeronavale di Malta, cosicchè questa era ormai libera di espl icare in pieno la sua capacità offensiva contro i nostri trasporti marittimi. Nè la nostra Marina , per deficienza di nafta, nè l a nostra Aviazion e, per deficienza di apparecchi, erano in grado di assicurare la protezione ai nostri convogli e, tanto meno , di ostacolare efficacemente i trasporti anglo - americani destinati a rifornire Malta.

Si era venuta così a creare nel Mediterraneo una situazione a nostro evidente svantaggio e aggravata dal fatto che i Britannici, con raiuto crescente dell'aviazione americana e dei so mmergibili giunti dagli Stati Uniti, avevano intensificato l a guerra al traffico . Le navi in convoglio o isolate, specie le petroliere, e perfino le motozattere che lasciavano l'Italia o la Grecia, erano sub ito individuate dagli apparati radar nemici e continuamente attaccate dal momento dell a rart enza fino all'eventuale arrivo.

Nel campo britannico, invece, oltre le proprie, inesauribili erano le ri sorse della produzione americana che da tempo aveva iniziato a potenziare 1'8• armata, facendo affluire in Egitto materiali di ogni genere attrave rso le rotte del Capo di Buona Speranza, g razie ai successi ottenuti dall'aviazione americana nella lotta contro i sommergibil i tedeschi nell'Atlantico (1).

Di conseguenza il gen. Montgomery poteva riorganizzare 1'8• arm ata, ormai tutta raccolta su breve spazio, con nuovi e più potenti mezzi di lotta se nza nutrire ansietà per l ' afflusso dei r ifornimenti che si sviluppava con ritmo sempre crescente, onde prepararla ad una grande offensiva stabilita per la fine di ottobre, in concomitanza con il progettato sbarco americano in Maroc co ed in Algeria.

(1) L>a1 24 al 31 agosto 1942 potevano aflluire in Africa rifornimenti vari ilal ia ni per circa 13.000 tonnellate, mentre nello stesso periodo, il nemic'o faceva a fflu ire nei porti egiziani rifornimenti per ci r ca 500.000 tonnellate.

Inoltre la superiorità numerica e quàlitativa delraviazione angl oamericana s'accresceva ogni giorno di più, laddove da parte ital otedesca la penuria di carburante e la mancata sostituzione delle perdite limitavano qualsiasi attività operativa.

Così continuando, si raggiunse in novembre 1942 un tale disquilibrio di forze e di mezzi da compromettere irrimediabilmente l a campagna italo- tedesca ancor prima di affrontare qualsiasi battaglia

Ad ogni modo, si può sicuramente affermare che l'Italia seppe, da sola, compiere un tale sforzo di alimentazione da tener testa per tre anni consecutivi alla schiacciante superiorità avversaria nel Mediterraneo.

Fu una dura e silenziosa lotta che marinai ed avieri italiani affrontarono, con crociere di vigilanza e protezione, scorte ai convogli, esplorazioni a grande raggio, ricognizioni, partenze su allarme, azion i in caccia libera, trasporti di uomini e materiali e lotta antisommergibile.

Funzionamento del duplice comando italotedesco e sue ripercussioni sulla ·condotta delle operazioni.

La complet,1 soggezione alla Germania in wi, nel campo operativo, i comandi italiani furono messi dalle autorità politiche, non consentì mai al nostro Comando Supremo di poter effettivamente influire sulla condotta generafe delle operazioni: già da tempo era apparso chiaro che il Comando Supremo tedesco avev a ormai assegnata all'Italia la ~nzione di antemurale della Germania , non valutando al suo giusto grado l'importanza del Mediterraneo e lasciandosi trascinare dal perseguimento di scopi continentali.

Ogni tentativo del Comando Supremo italiano di svincolarsi dal giogo tedesco e di far prevalere le proprie direttive, andò a cozzare contro la costante opposizione germanica e si tradus se, in pratica, in un danno per le operazioni stesse.

Si era costituito in A. S. un Comando Superiore, designandovi il gen. Bastico quale comandante superiore delle forze armate italotedesche, alle cui dipendenze avrebbe dovuto agire il gen. Rommel nella sua specifica funzione di comandante delle truppe operanti ; ma tale orgariizzazione finì col creare dualismi, intempestività di azioni, ritardi nelle esecuzioni, in quanto il gen. Rommd , anche quando mostrava nell'apparenza di attenersi alle direttive che gli

veni vano fissate dal Comando Superiore A. S., nella realtà, trovava sempre ii modo per agire secondo j suoi personali intendimenti.

Ne conseguì talvolta una contraddizione: tra direttive strategic h e e condotta operativa; contraddizione ben spiegabile dato che l'impiego dei mezzi era preroga tiv a del gen . Ro mmel, mentre le direttive strategiche venivan o emanate dal Comando Supremo italiano, che però n on aveva sempre abbastanza autorità per poterle imporre, tramite il gen . Bastico, al comand ante tedesco.

Ciò determinò, n è poteva essere altrim enti, tra il comandante tede sco e quello italiano un profondo dissidio, che andò progressivamente acuendosi fino a costringer e più volte il gen. Bastico a provocare l'intervento del Comando Supremo italiano per far richiamare il gen Rommel ad una più obiettiva valutazione della situazione in atto , specie per quanto riguardava l a parte logistica, che il comandant e tedesco non teneva ne11a considerazione imposta dal particolare teatro operativo.

11 dissidio era infatti prodotto essenzialmente dalla diversa valutazione che ciascun comando attribuiva alla si tua zione in atto e dalle possibilità logistiche attinenti allo svolgimento delle ope r azioni differentemente concepite:

Nella I fase.

I notevoli spos tamenti di truppe, da uno scacchie re all'altro e dall'Inghil terra verso l 'Es tremo Oriente dispost i nei mesi di novembre e dicembre 1941 dall'Alto Comand o b ri tannico (1), aveva no in<lotto l ' Alto Comando tedesco a ritenere che essi tend essero a colmare i vuoti verificatisi nel Medio Oriente, ove si andava spostando il centro di g rav ità dello sforzo bellico americano, speci~ nel campo dei rifornim enti, per parare una minaccia dell'Asse in tale scacchiere. Si era pertanto radicata nel gen. Rommel la convinzione che i rin forzi di uomini e materiali in pa r tenza dalla metropoli ingle se solo in :ninima parte sa rebbero stati desti nati a rinforzare lo scacc hiere l ibi co. Egli quindi ne deduceva che la ripresa dell'offensiva britann ic a in Libi a sarebbe stata con dotta sol tanto con le forze disponibili

( 1) Tra l'altro: due d ivisioni br itanni,he, tratte dall' lrak e dalla Persia eran o state trasportate in Birmania e Malacca; la seconda divisione neo - u:i:lnd csc sembrava avrssc iniziato in Egitto l'imbarco per la Nuova Zelanda ; tre divisioni del corpo d'armata a ustraliano si riteneva dovessero rimpatriar e dal Medio Oriente

in quel teatro di operazioni: forze che giudicava non pote~sero essere apprezzabilmente incrementate in un prossimo futuro.

In conseguenza di ciò, sembrerebbe fondata l'ipotesi che il generale Rommel fosse deciso ad iniziar-: operazioni a largo raggio aH_o scopo di conquistare tutta la Cirenaica.

Dello stesso avviso non era il Comando Supremo italiano che esprimeva in merito le più ampie riserve in base alle seguenti considerazioni:

- la minaccia delle forze dell'Asse sul Medi o Orimte era in at to assai meno pressante, nello spazio e nel tempo, sia perchè le forze dell'Asse erano seriamente impegnate in Russia, sia in dipendenza dell'atteggiamento di freddezza assunto dalla Turchia verso le lusinghe germaniche;

- in Africa del Nord promettenti possibil ità operative, n d quadro generale della guerra, si presentavano per le potenze angbsassoni; poss ibilità che potevano essere realizzate solo mediante un a tempestiva proiezione nella lotta di forze e mezzi nuovi;

- l'offensiva britannica in Cirenaica aveva fino allora prat icamente fallito il suo scopo ed i duri sacrifici sopportati potevano essere rimunerati solo se, mediante un nuovo sforzo, le forze anglosassoni avessero messo fuori causa le forze dell ' Asse in tutta l'Afri ca settentrionale.

Tratti tutti gli elementi di valutazione e di orientamento dalla situazione in Cirenaica, il Comando Supremo italiano giungeva alla conclusione che l'Ing h ilterr:i, nel quadro generale della guerra, avrebbe avuto il più alto interesse a reiterare il suo sforzo nell'Africa del Nord e la possibilità di convenientemente alimentarlo in un ciclo òi tempo relativamente breve.

Nella considerazione poi che le grandi unità italiane erano ancor a in corso di riorganizzazione, il gen. Bastico il 21 gennaio 1942, escludeva ogni nostra azione offensiva a largo raggi o e riteneva inve ce necessario consolidare lo schieramento sulle posizioni Marsa e! BregaEl Aghei la - Marada per dare consistenza alle sue forze, dotandole di una attrezzatura logistica capace di affrontare gli ulteriori sviluppi delle operazioni.

Peraltro, l'improvvisa, irruente, coraggiosa offensiva sferrata dal gen. Rommel oltre Agedabia e Bengasi doveva sconvolgere i piani oper ativi del Comando britannico, impedendo per lungo periodo ogni possibilità da parte britannica di una ripresa offensiva, e spostando sostanzial mente j ter mini correlat ivi del la situazione militare

in Cirenaica per l'iniziativa dell e operazionj presa e mantenuta dal coma ndante tedesco. Tuttavia in questa fase, come è stato visto , il d issidio fra i due comandi fu 1ale che non consentl « l'impiego a massa >> d~!le forze italo - tedesche. L'intera Cirenaica, da Bengasi al golfo di Bomba, fu riconquistata da circa quattromila uomini mentre lo spostamento in avanti delle grandi unità procedette molto lentamente ; ossia quando la fase più redditizia dello sfruttamento de! successo era ormai già stata superata.

Nella Il fase.

Dopo la caduta di T obruch le forze italo - tedesche erano giunte, per l'usura cui erano state sottoposte, al loro punto di rottura logistica e conseguentemente anche al limite delle possibilità tattiche. Di con seguenza il Comando Supremo italiano ed il gen. Bastico erano fermamente decisi a fermare dette forze sulle posizioni SollumHalfaya per ri costituire uno schieramento raccolto, fronte ad est, dotato di un'alta capacità controffensiva ed in un a situazione logistica tale da consentire il proseguimento della lotta.

La sosta era consig liata anche dal fatto che il Comando Supremo italiano intendeva raggruppare i mezzi già in corso di preparazione per la conquista di Malta che si era deciso di conseguire non p iù tardi dell'agosto 1942. .

Il gen. Rommel invece, commette ndo un errore di calcolo in un problem a di mezzi e di spazio, giudicò ch e i successi conseguiti, che avevano messo in rotta 1'8• armata, erano sta ti tali da farne ritenue non soltanto possibile ma doveroso lo sfr uttamento in profondità, nel cuore stesso del territorio egiziano .

In base a que sto concetto, che lasciava intraved:re la posta seducente della conquista del canale di Suez, l ' Alto Comando tedesco non ammise alcun compromesso fra necessità tattiche e necessità log istiche e spinse l'offensiva a fondo, rimandando definitivamente l'attacco contro Malta a dopo la conquista dell'Egitto.

Ne derivò che il gen. Rommel iniziò una precipitosa corsa in avanti senza disporre di un adeguato braccio di manovra capace di sfr uttare il successo e, soprattutto, senza un poderoso nucleo di aviazione da contrapporre alle numerose forze aeree che il gen. Auch inl tck era riuscito ad ammassa re nell e basi del Delta.

Cosicchè si può affermare che, alla sera del 3 luglio, la grande battaglia, iniziata il 26 maggio 1942 con l'attacco delle posizioni nemiche ad ovest di Ain cl Gazala, si era chiusa ad oltre 700 chilo-

metri di dist.anza, sulle posizioru di El Alamein, poste .tra il mare e la depressione di El Qattara, a poco più di 100 chilometri çlall'importante base navale di Alessandria. I reparti italo - tedeschi vi erano giunti stremati di forze e con scarsità di mezzi, ed erano stati costretti ad arrestarsi di fronte alla forte reazione del nemico che, dopo il clamoroso insuccesso subito, era tuttavia riuscito a far affluire a ridosso delle fortificazioni semipermanenti delle posizioni di El AJamein, oltre alle ,truppe in ripiegamento, anche un certo numero di unità fresche e di mezzi raccolti dall'Egitto e da tutto il Medio Oriente. La mancanza da parte dell'armata italo - tedesca di adeguate riserve e di mezzi idonei per l'attacco di cinte fortificate moderne protette da più ordini di reticolati e da campi minati e soprattutto la mancanza dell'appoggio della propria aviazione, mentre quella nemica dominava incontrastat.a i cieli, furono le cause che arrestarono lo slancio delle unità it.alo tedesche, togliendo così alla grande impresa tentata da Rommel quel risultato che avrebbe potuto, qualora sostenuta da un adeguato complesso logistico e di mezzi, segnare una svolta decisiva della guerra in Africa settentrionale a favore dèl!'Asse.

Non va tuttavia dimenticato che il gen. Bastico, il Comando Supremo italiano (inizialmente) e il maresciallo Kesselring avevano visto giusto di fronte alla strategia visionaria e profetica di Hitler, sostenuta questa volta dall'intervento personale di un Capo valoroso ma impulsivo quale il maresciallo Rommel.

Nella III fase.

Fallito il primo tentativo di aggiramento delle posizioni di El Aiamein, subentrarono ragioni pol itiche e psicologiche ad impedire a Rommel di ritirarsi sulla linea di confine; ragioni che, peraltro, non consideraronp che la materiale occupazione di una maggiore o minore quantità di territorio aveva un'importanza del .tutt9 s'fcondaria. Ciò che contava era invece conservare le proprie forze, infliggendo al nemico il massimo delle perdite; intento, questo, che il gen. Rommel nella seconda quindicina di luglio 1942 avrebbe voluto attuare ad ogni costo, ritirando le forze sulla linea Sollum - Halfaya di per se stessa assai forte.

Non si tenne conto che le grandi unità di fanteria, appiedate e ancorate al terreno , in caso d'insuccesso sa·rebbero state preda incontrastata delle forze corazzate avversarie perchè, una volta aggirato da queste ultime il dispositivo difensivo, esse non avrebbero po-

tuto riuscire a rompere il contatto con l'avversario e a ripiegare con i l grosso delle forze mobili per centinaia di chilometri nel deserto allo scopo di occupare una posizione più raccolta e più ravvicinata alle proprie basi logistiche. Operazione, questa, necessaria per provocare nell'attaccante un logorìo tale da costringerlo a sospendere l'avanzata o, per lo meno, da non consentirgli di superare la nuova resistenza; allontanandosi sempre più dalla sua base di partenza, il meccanismo dei rifornimenti avversari sarebbe stato infatti ostacolato, sia sulle linee di comunicazione terrestri sia su quelle marittime, dall'azion e disturbatrice e distruggitrice dell'arma aerea ( 1).

Fu questa volta il Comando Supremo italiano, d'accordo con l'Alto Comando ,tedesco, a rimanere fermo nell'idea che l'offensiva non dovesse essere rimandata che nel tempo e di conseguenza intensi.6cò f afflusso dei rinforzi, sottraendo mezzi aerei e motozattere, alla progettata operazione su Malta per attivare i rifornimenti fra Tobruch e Marsa Matruh.

Ne derivò che, sotto questo aspetto, la sosta ad El Alamein segnò lo «smontaggio>> dell'operazione su Malta con grave pregiudizio dell'esito della guerra nel Nord Africa ove le forze italo. germaniche, pur avendo delle discrete, se non ottime, possibilità operative, restarono immobilizzate perchè non sufficientemente rifornite.

Intanto, il .tempo lavorava a favore dei Britannici, grazie alle inesauribili risorse americane che affluivano in Egitto con ritmo sempre più accelerato.

Tale stato di cose non poteva non influire sul pensiero operativo del maresciallo Cavallero il quale, nella terza decade di agosto, insisteva per .tentare ancora una volta un attacco in forze allo scopo di sconvolgere l'organizzazione avversaria prima che questa potesse raggiungere tale superiorità schiacciante da paralizzare ogni nostra ~ttività.

Nello stabilire il piano offensivo, il maresciallo Cavallero era indotto a far credito al predisposto piano di rifornimenti, già in corso di attuazione e che avrebbe dovuto alimentare lo sforzo italo - tedesco durante la battaglia.

(1) Fu questo il caso verificatosi nel dicembre 1941 quando il geo. Rommel ripiegò dalle posizioni di Sollum - Halfaya fino alle posizioni di El Agheila; ~rà lo stesso caso che si verificherà nel giugno 1942 quando il gen. Auchinlech ritirerà le sue forze sulle posizioni di El Abmein.

Invc:ce, il maresciallo Rommel, pur consapevole della situazione in atto, riteneva di poter iniziare l'offensiva soltanto dopo aver ultimato il potenziamento, soprattutto logistico, dell'armata.

In seguito poi alle pressio~i esercitate dal Comando Supremo tedesco ed anche per non cedere il comando al suo antagonista, maresciallo Kessdring, Rommel fu i ndotto a ca mbiare improvvisame nte idea ed attaccò il 30 agosto 1942 senza « convinzione» e quindi senza decisione, per indi ripiegare sulle posizioni di partenza, dando inizio a quel grande dramma che ebbe il suo .triste epilogo nella battaglia di El Alamein.

In definitiva, gli inconvenienti esposti si possono attribuire al fatto che in A. S. si erano venuti a creare due comandi, uno italiano e l'altro tedesco, senza alcuna fusione spirituale il che rende va difficoltoso il coordinamento delle operazioni combinate; circostanza questa che dimostra una volta di più come sia enormemente dannosa per la condotta delle operazioni la coesistenza di due comandi che cerch ino di a ffermare la preminenza dell'uno ~ull'altro.

Considerazioni sui procedimenti d'impiego e sulle caratteristiche dol!e unità operanti nei due campi avversi.

PROCEDIMENTI ITALIANI. - H particolare ambiente dell'Africa settentrionale ·italiana, caratterizzato daUe ampie zone di facile percorribilità per mezzi meccanizzati, dagli scarsi, e distanti tra loro, centri di vita, dall e scarsissime risors~ idriche e logistiche, dall a necessità che tutti i rifornimenti giungessero, via mare, dalla madrepatria, creava speciali condizioni per la lotta.

Le larghe possibilità di movimento consentivano l'esecuzione di ampie e decisive manovre soltanto a g randi unità, dotate di potenti e al tempo stesso veloci e manovrieri mezzi di offesa e di trasporto e organizzate per il particolare impiego in zone desertiche: occorrevano cioè grandi unità corazzate, specialmente adatte al movimento, fuoco ed urto, e grandi unità di fanteria motorizzata idonee per sostenere l'azione delle G. U. corazzate, nonchè per l'occupazione .di determ inate posizioni e per la costituzione di fronti difensivi contro l'attacco delle forze corazzate avversarie.

Il Comando Superiore italiano, non potendo disporre di un adeguato numero d i unità motorizzate e corazzate, ricorse al ripiego d j costituire le grandi unità con le note formazioni << A. S. 42 » . Ma gue-

ste unità, create invero più per la difensiva che per l'offensiva, si dimostrarono assai poco adatte allo svolgimento di operazioni offensive a largo raggio, quali furono invece quelle svolte nel ciclo considerato (1).

L' « arresto » fu la funzione che, in ragione dell'. armamcnto, ·caratter iz~ questi reparti autoportati che, una volta scaricati dagli automezzi, ,assunsero una fisonomia di prevalente staticità. I pezzi da 47 e da 20, le mitragliatrici con le relative munizioni, per essere imii iegati o schierati, dovettero essere trainati a braccia o trasportati a spal l a, talvolta anche per assai lunghe distanze, data l'ampiezza delle fron ti.

Tuttociò si dimostrò praticamente incompatibile con i procedimenti dell'attacco in terreno desertico, e tanto più con la cooperazione con i carri armati; nè, passando al campo della difensiva, fu adegua~o a parare gli attacchi di un nemico estremamente mobile e aggressivo.

Ne derivò che la divisione di fanteria italiana tipo A. S. 42 (.:!),.

(1) Nel reggimento di fanteria si dimostrò indispensabile un reparto d'as• salto armato cd addestrato per l'attacco; nel battaglione si scnù la mancanza di un reparto esplorante dotato di qualche mezzo blindato veloce e fornito di radio trasmittente e ricevente; nella compagnia fucilieri , l'e,iguità numerica della squadra (7-;- 8 uomini) mise in crisi il funzionamento delle armi auto• matiche e controcarro al verificarsi delle prime perdite.

(2) Su: :.-ornando; :1 reggimenti di fanteria su 3 battaglioni; 1 reggimento, artiglieria su 5 gruppi; 1 battaglione- misto del genio; sezione sussistenza; sez ione sanità: complessivamente 7.000 u1Jmini circa; 350 automezzi; 146 fucili mitragliatori; 92 mitragliatrici; 72 fudli controcarro; 72 pezzi da 47; 18 morta i da. 81; 6o pezzi di aruglieria; 16 pezzi da 20.

A questo aggiungasi che i battaglioni e le divisioni di fanteria italiani. ed inglesi non potevano essere considerati suJlo stesso piano di forza e di efficienza. Lo specchio che segue met te in evidenza le principali differenze ::

Bnttaglione di fanteria 1/nlia,ro

Foru

Armi aulomati~h~

Mortai

Armi anlìarro

Aalòmuzi

fona

Armi automatiche

Mortai

Divifirme di I antm,1

Armi anticarro: fucìloni cannoni

Ar111i cont.ra~rei

Pazi di artigl ieria

Automez.z: Autoblindo

(da H)

(da 20)

(dì cui 21 cinr olati).

16.000 J.500 Z!O

120 (da 571

(da 40)

2.550 (dì cui 256 cinrolati),

che avrebbe dovuto compensare con l'aumento del volume di fuoco la minore attitudine al movimento nel campo tattico ed all'urto, in pratica fu costretta a schierarsi staticamente a caposaldo in una determinata località, perchè non potè mai disporre di automezzi in proprio, dato che gli scarsi mezzi di trasporto disponibili erano accentrati nelle mani dell'Intendenza del Comando Superiore che solo per esigenze operative provvedeva ad assegnarli, temporar:eamente e secondo la disponibilità, alle varie unità . .

Cosicchè le divisioni di fanteria italiane furono sempre legate alle posizioni avanzate nel terreno desertico e raramente, in combattimento, ebbero la possibilità di spostarsi da sole anche di pochi chilometri.

Una volta assunto uno schieramento a capisaldi in una determi nata località, esse dovevano limitarsi semplicemente a mantenere uh atteggiamento difensivo, basato su di una vigile osservazione di giorno e sull'irradiamento di pattuglie avanzate durante la notte .

L'attività nemica, esplicantesi in forma ben diversa, le costringeva ad una vita di continui allarmi ed ad un inutile dispendio di munizioni ( 1).

L'unica nostra divisione che disponesse di automezzi in proprio e fosse in grado di adottare altri procedimenti, fu la « Trieste » (2).

La divisione corazzata t i po A. S. 42 si dimostrò molto inferiore

( 1) Improvvisamente, a :z - 3 km. dalle linee italiane, apparivano alcune autoblindo avversarie: subito dopo l ' artiglieria nemica apriva il fuoco sopra i capisaldi italiani. Su una di que~te autoblindo si trovava infatti l'osservatore d'arùglieria , il quale con la radio dirigeva i! fuoco della sua batteria, schierata 5 - 6 km. più indietro e quindi assolutamente invisibile cd introvabile. Le batterie italiane dovevano perciò limitarsi ad aprire il fuoco contro l'osservatore nemico. Le autoblindo si occultavano allora rapidamente e si spostavano, per ricomparire poco <lope in altro posto; altrettanto facevano le << batterie volanti>>, che tempestavano di colpi le unità italiane ancorate al terreno.

(2) A Mekili, a Segnali, a Bir Hacheim , la divisione potè ,fotaccare pattuglie, composte in genere da due automezzi con una mitragliera da :zo ed un pezzo da 47, con il compito, tra l'altro, di tenere lontano l'osservazione avversaria. Compiuto uno sbalzo di 4 - 5 km., le pattuglie ponevano i pezzi a terra e sostavano in difesa, in osservazione ed in agguato. Mancando una sistemazione fissa dell'arma sull'automezzo, e sse non potevano però in alcun modo controbattere la « guerra di corsa » svolta invece <lai nemico. f n seguito la divisione pot~ disporre anche di un reparto autoblindo (VIII btg. bers corazzato su 40 autoblindo) e dell'XI btg. c arri M. Altro reparto autoblindo (grui>po corazza to « Nizza Cavalleria ») fu assegnato ali.i division e <<Ariete>> .

alla analoga unità avversaria, per quantità e qualità di mezzi e per \olume cli fuoco (1).

In essa:

- la fanteria , defì.nita " sostegno II fu impiegata, nè poteva essere altrimenti : nelle soste e in difensiva, a copertura dei reparti corazzati: compito che assolvette sistemandosi in capisaldi, protetti, o meno, da reticolati e campi minati a seconda della durata delle soste, nell'offensiva per la rimozione dei campi minati, per ii rastrellamento del campo di battaglia e la eliminazione di resistenze sparse ed isolate, sfuggite all'azione dell'artiglieria e dei carri armati;

- il carro M / 14 co11 cannone da 47 / 32 e, a maggior ragione, iJ carro L 6 erano superati, sia come corazzatura, sia come armamento.

Sarebbe occorso un tipo di carro armato con cannone da 75, o di calibro maggiore, e con adeguato spessore di corazzatura;

- l'artiglieria semovente compensò in parte la scarsa potenza deJ carro armato. Difatti, con l'impiego dei cannoni semoventi da 75/18 su scafo del carro M, agenti a stretto contatto con i carri arma'ti, si ottennero risultati efficaci specie in azioni di fuoco contro carri eseguite a puntamento diretto ed iniziate a distanze ravvicinate e nelle azioni di appoggio alla fanteria per eliminare le armi avversarie che si svelavano all'improvviso.

Il nostro semovente da 75/ 18, che alla potenza del colpo singolo univa migliori requisiti tecnici e minore vulnerabilità del carro armato , affermò l'orientamento a preferire una larga disponibilità di

( 1) Per la divisione corazzata « Littorio ,, vedi nota a p:ig 145.

Per la divisione "Ariete» vedi allegato n. 9. . Sono inoltre da notare le principali differenze tra le unit~ cornzatc itali:inc e quelle inglesi:

Forza Carri Automc1,zi

Battaglioni carr, ftaliani 6')() 50 90

tnel~si 55(1 (>2 ?

Otv1sione corazzata ( f o,-ma-zioni molto 1,a,-iabili)

for za Carri Autoblindo Armi automa tiche Ptzzi a.nticarro l"·ucili anticarro .'Aorta i • Mitragli~re contraerei Przzi d'artiglieria Automt7.7Ì

8.600 189 (carri M) .I()

34 (da 20)

(di cui lO =,emoventi) 1

/11 .: l~s, l'i 000 3-10 2 10 2 ()50 380 420 46 36 hO '1,)' I() ha carri n1tdi e p,santi ( co mprt5c quell e dei carri) (d> 40)

artiglierie semoventi a lunga gittata e fortemente corazzate, in luogo dei carri tipo M armati con il modesto cannone da 47 / 32.

Artiglieria. - Le bocche da fuoco italiane da 75, 100 e 105, avevano, rispetto alle inglesi, un braccio troppo corto ed erano assolutamente superate per potenza e mobilità (1).

Buona prova dettero invece le artiglierie d'armata (rappresentate da un gruppo cannoni da 149/ 40, da due gruppi cannoni da 149 / 28 e da un gruppo da 152/ 37) che dimostrarono soddisfacente mobilità.

Il pezzo controaerei da <)0 / 53, balisticamente ottimo, dett e luogo a forte percentuale di perdite, perchè molto vulnerabile data l'eccessiva altezza di ginocchiello. Esso era inoltre poco mobile in terreno vario e quindi poco idoneo all'impiego in A. S., specie con le divisioni corazzate.

Alle deficienze di gittata si aggiungeva la scarsezza di mezzi moderni di rilevamento, osservazione, collegamento, per cui fu quasi sempre necessario spingere le artiglierie molto avanti, talvolta anche avanti alle proprie fanterie, il che le espose a duri sacrifici e gravi perdite in uomini e materiali.

Caratteristica fondamentale d'impiego dell'artiglieria fu lo sfruttamento della potenza dei vari calibri, mercè la manovra del fuoco. Questo procedimento fu però adottato, essenzialmente, nella difensiva e nell'organizzazione dei vari capisaldi, dove le artiglierie furono impiegate in azioni normali ed eventuali per poter concentrare, in c.1so di bisogno, su ciasrnn tratto del fronte, il fuoco di tutte le batterie disponibili ( 2 ).

1 (1) Il pezzo da 100, il migliore di lutti, tirava normalmente sui 9- 10 km .. mentre il pezzo inglese da « 88 )) , mobili~simo e, quel che più conta, di rapidissima entrata in azione e di altrettanto rapido svincolo , poteva aprire il fuoco da una distanza di circa 12 Lhilometri.

Il cannone da rn5 / 28, se assoggettato a forte celerità di tiro, dava luogo ad una buona percentuale di inconvenienti agli organi del freno; inoltre non poteva praticamente impiegare la carica massima e quindi la gittata non superava i 10 chilometri. La mancanza di sospensioni clastiche rendeva, poi, l e boc1.he da fuoco italiane poco idontt al celere movimento nei terreni su cui dovevano manovrare. I pezzi da 100/ 17 e da 75/27, con ruote electron, dimostrarono scarsa id oneità al prolungato traino meccanico e, nei lunghi tra sferiment i dovettero essere autoportati, per evitare irreparabili degradazioni.

(2) La bontà di tale procediment0 si rilevò proprio nella battaglia di Ai n cl Gazala, quando il 4 giugno tutti gli attacc hi dei Britannici furono stroncati dai concentramenti d1 artiglieria org:anizzati dal comando del XX C. A. con le artiglierie proprie e quelle dell' « Ariete " e ddla « Triest e,,.

In offensiva, invece, l'impiego del fuoco di artiglieria partì dal p resu pposto che l 'artiglieria in appoggio dovesse essere prevale11temente impiegata contro obiettivo virto, pe r la sua rapida eliminazione.

La considerazione che un obiettivo· visto e determinato doveva c ~scre eliminato rapidamente senza necessità di disporre di una grande ma ssa di fuoco portò al massimo decentramento delle artiglierie.

Il collegamento con la fanteria e l'osservazione avanzata erano affidati alle pattuglie O.C., con il compito di agevolare il comandante di fa nteria ne lla determ inazione degli obiettivi e nel farli noti al coco mandante di artiglieria, trasmettere la richiesta di fuoco, talvolta osservare e correggere il tiro. I comandanti di artiglieria r-estavano ai loro osservatori e il loro apporto tattico era necessariamente molto limi tato, in quanto vivevano la battaglia in base a quel pochissimo che riuscivano a vedere e a quel poco che comunicavano le pattuglie. L'iniziativa del fuoco era paralizzata pertanto dalla incertezza sulla situazione della propria fanteria, dal dubbio di quale fosse il compito più urgente da assolvere.

I n sintesi, si ebbe decisa prevalenza del compito tecnico (preparazio ne ed esecuzione del fuoco) rispetto a quello tattico (impiego del fuoco), determinata dal presupposto che si dovesse comunque vedere l'obiettivo, e quindi il compito dell"artiglieria nell'appoggio non fu quasi mai tempestivo ed efficace.

I noltre, negli schieramenti in A. S., i fattori spazio e gittata c..istrinsero quasi sempre a disseminare le batterie su vasta scala, e ciò limitò ogni azione artiglieresca io quanto l'osservazione fu quasi sempre inadeguata alle forme del terreno su cui si combatteva. Infatti, no n disponendo di osservatori a traliccio di 1egno e .tanto meno di autòblindo e camionette, collegate per radio con le batterie, l'osservazione si trovò spesso nell'impossibilità di ottenere un'ampia visuak e un collegame n to efficace, per la scarsezza dei mezit

Anche le azioni di controbatteria e interdizione lont::ina, da svc,lg ersi tn collaborazione con l'arma aerea, riuscirono in gener e poco efficaci, data l'infe r iorità del nostro ricognitore in confronto a quelle, in glese.

Prima della battaglia d i Ain cl Gazala furono inviati in A. S. e assegnati ai comandi di divisione, reparti di autoblindo italiane.

Questi reparti, ·pur p rodiga ndosi oltre ogni possibil ità, non riuscirono a controbattere in pieno l' attivi tà tipica dell'avversario e furono beri presto fortemente decima t i, sia perchè non disponevano,

nd complesso, della potenza dei s.imilan reparti avversari, ~ia pcrchè le autoblindo in dotazi~ne (! '.autoblindo 40) erano facilmente individuabili per la grossa mole e soggette ad avarie per difetti di materiale.

Inoltre, essi furono spesso impi egati con compiti << di combattimento» inadeguati alle loro prestazioni e furono preda dei vasti campi minati e dei pezzi anticarro da 6 libbre della « linea di resistenza » inglese.

Risultati notevoli fornì il « nucleo esplorante divisionale » della <• Trieste ». Creàto con mezzi catturati in combattimento o recuperati e messi in perfetta efficienza, esso fu in grado di muovere celermente e controbattere agevolmente il nemico (1).

Tale nucleo, composto da pochi uomini e da pochi mezzi, era in condizioni di accettare il combattimento o di rifiutarlo in base all'entità delle forze avversarie. Esso venne impiegato:

- in azioni esplorative a piccolo e a ·grande raggio , quasi sempre isolato e talvolta in collaborazione coi reparti esploranti tedeschi (2);

( 1) li nucleo risulto così costituito:

- due autoblindo Morri s, una con completo armamento inglese e l'altr~ armata di mitragliatrice binata italiana girevole su 36o0 ;

- una autoblindo Ford inglese, completa;

- un « Dingo », blinda leggera da esplorazione;

- due << camioncne )), armate ognuna di un pezzo anticarro da 46 mm in installazicne solida e girevùle (facevano parte di una pattuglia esplorante inglese catturata a Bir Hacheim);

- una t< camionena » sulla quale venne installato un pezzo da 37 polacco;

- una t• camionetta>> con un pezzo da 47/32 su una base in legno di mitragliera da 20; in modo da renderlo girevole su 36o0 ;

- due e< camionette» con due mitragliere da 20;

- un cc trattore " da 88 con relativo munizionamento e pezzo da 88 agganc iato dietro;

- un altro u trattore>> da 88 che trainava un pezzo da 40 mm. antiaereo e controcarro (cannone - mitraglier; tipo <• Beauford ,,· con relativo muniziona • mento);

- altre due •< camionette » portanti i rifornimenti necessari e supple memari in acqua, carburante, viveri e mumzioni;

- due radio riceventi e trasmittenti anch'esse inglesi .

Gli uomini erano tutti volontari e selezionati. li complesso aveva un'autonomia di I .ooo lm. e possibilità d, vita indipendente per 15 giorni cd er a in condizioni di mafC'iare ad una velocità media di 50 km. orari Ml qu:ilunquc terreno.

(:2) Azioni di Tcngè-der ,Jell'a prile 194::?.

- quale scorta a colonne rifornimenti che dovevano attraversare zone infestate dal nemico (1);

- in qualche occasione, con veri e propri compiti di « comb atti m ento » (2).

Il << nucleo » fX>tè raggiungere buoni risultati, essenzialmente perchè armonicamente vario nei suoi elementi. Contro i Britannici ed in quel terr éno occorrevano mezzi che potessero agevolmente muoversi: e cioè i loro. Gli automezzi dovevano essere veloci, con carreggiata larga, gomme larghe e le quattro ruote motrici. Le armi dovevano costituire un misto di mitragliatrici e pezzi controcarro; tutte a braccio p iu ttosto lungo, su installazioni fisse e manovrabili sui 36o0 •

Se si fosse lasciata libertà di iniziativa ai comandi di divisione ed ai reggimenti di artiglieria provvisti di officine e relativo servizio recuperi, perchè cercassero di costituire qualche cosa di simile con i materiali inglesi abbandonati in A. S., si sarebbe raggiunto il risultato di organizzare parecchi di tali nuclei, mobili e idonei a fronteggiare la guerra « di corsa >) largamente sviluppata dai Britannici. Ciò avrebbe anc h e facilitato di molto il funzionamento dei servizi, poichè avrebbe per m esso di scortare efficacemente le interminabili colonne dei riforn i menti, che rappresentarono sempre gli obiettivi preferiti da parte deg l i elementi celeri avversari e dell'aviazione britannica.

I servizi. - Come è intuitivo, 1 servizi in A. S. ebbero una unportanza decisiva, per l'accentuata scarsezza delle risorse locali, per l'ampiezza degli spazi di manovra , per la necessità di far venire tutto , via m are, dalla madrepatria. E dato che l'Intendenza aveva accentrato tutto presso di sè, il suo funzionamento fu molto appesantito dal numero e dalla complessità dei suoi organismi burocratici. Inoltre, è da t en er presente che le Autorità militari italiane avevano in Libia anche f ~nzioni politiche, territoriali e logistiche civili; ciò comportò l'isrituflone di molti organi direttivi territoriali e quindi statici e di una lunga catena di enti intermedi fra questi e le unità operanti (co mandi in sot1tordi ne per ogni suddivisione territoriale , intendenze sdoppiate e fra-

( 1) Durante la battaglia di Ain cl Gazala.

(2) i\d El Alamein, il 27 luglio, fu impiegato wntro forze nemiche ch t:. S()praffatto un battaglione della <liv. « Trento» , tentavano di aggirare lo schier amento ital iano. Il nucleo attaccò il nemico 5ul fianco e, dopo 2 ore di combattimento, concluse l'azione rip<>rtando perdite insignificanti e infliggendo all'avversario 70 u-a morti e feriti, 150 prigionieri e la cattura di numeroso mate riale.

zionate ognuna in delegazioni, enti di governo ed elementi di servizi vari scaglionati attraverso tutta la Libia, commissariati di governo, commissariati di porto, comandi di settori e sottosettori per la difesa territoriale, ecc.). Ne derivò un assorbimento di personale, mezzi e collegamenti, che in definitiva appesantì e complicò burocraticamente il funzionamento dei servizi attraverso 1a vaMa profondità delle retrovie, con riflessi nocivi sui rifornimenti in linea.

PRocEDIMENTI TEDESCHI. - Il Comando tedesco, non avendo alcun gravame di questioni territoriali relative ai servizi generali, potè occuparsi essenzialmente delle operazioni, lasciando ad una propria piccola Intendenza il funzionamento di limitate basi logistiche.

Il maresciallo Rommel, che per le oper~zioni in A. S. disponeva solo di truppe motocorazzate, potè dare loro una speciale fisonomia (1).

In particolare, nell'attacco il battaglione carri ripartiva le sue j()Yze, organiche e di rinforzo, in due aliquote:

- una prima aliquota, destinata alla pr.esa del contatto con la posizione da investire e alla neutralizza-z.ione delle armi avver• sa rie;

- una seconda, costituente il grosso delle forze, destinata allo sfondamento della posizione ed all'aggiramento dei tronconi.

La prima aliquota, costituita generalmente da una compagnia carri Mark IV (15 carri), era .rinforzata da reparti di fanteria autotrasportata i quali, lasciando al momento opportuno gli automezzi ,

(1) Le uniù tedescne ebbero , e co nser vamno sempre, gli automezzi. loro assegnati in organico, per .:ui ogni sp0stamento fu loro passibile in ogni momento ed in ogni fase della lotta, sia nell'offensiva c.he nella difensiva. Tra i ser\'izi particolari, ebbe la massima imp<>rtanza per i Tedeschi quello dei recuperi, iu conseguenza de!le p..-ofonde e frequenti oscillazioni della zona di schieramento delle unità motocorazzate operanti.

A parte il fatto che tutti gli autome-tzi erano ·unificat i per e·, itarc la crisi nel rifornimento delle parti di ricambio, ogni comando di battag ione aveva presso di sè un'auto - offici11a mobile per assicurare la necessaria tempestività delle piccole e medie riparazioni automobilistiche

Le grandi riparazioni venivano mvece effettuate, presso le basi logistiche, da organi a c arattere territoriale specializzati e attrezzati per le riparazion i e per il recupero <li qualsiasi automezzo o carro armato. Tale servizio fu particolarmente rivolto :illa riutilizzazione del materiale abbandonato dal nemico, tanto che la yo• divisione leggera tedesca, <lop0 la battaglia <li Ain d Gazala, risultò costituir.,, con il 95% di mezzi ingle~i .

precedevano i carri, e da pezzi di artiglieria motorizzata e semovente, di accompagnamento e controcarro.

L'azione combinata dei carri, della fanteria e dei pezzi di artiglieria assegnati in proprio allo scaglione, tendeva alla dis.truzionc, o quanto meno, alla neutralizzazione delle armi avversarie, speci~lmente mitragliatrici pesanti e pezzi anticarro, ed era appoggiata dal fuoco delle artiglierie delle grandi unità schierate su posizioni arretrate; pattuglie di osservazione e collegamento, dotate di moderni mezzi di rilevamento e di molte radio, marciavano con la compagnia carn.

Ottenuta la superiorità di fuoco sull'avversario , la seconda aliquota, e cioè il grosso del battaglione carri, di cui facevano parte unità di fanteria motorizzata, avanzava su più linee, generalmente tre, destinate ad agire a ondate successive. ·

La prima ondata penetrava in profondità attraverso lo schieramento avversario; le successive, dopo aver ~guìto il movimento della prima attraverso la breccia, si rivolgevano con azioni aggiranti sui tronconi della posizione, prendendo alle spalle i difensori.

In questa fase tutte le artiglierie e i pezzi anticarro del battaglione agivano principalmente contro i pezzi anticarro avversari sfuggiti all'azione preliminare; inoltre, per diminuire le possibilità di osservazione e di tiro da parte dell'avversario, venivano create cortine di nebbia artificiale a copertura del movimento.

Nelle operazioni, Rommel manifestò sempre una spiccata preferenza per lo sk55o tipo di manovra, e cioè: impegnare con i corpi d'armata italiani di fanteria normale l'ala destra nemica, che operava costantemente appoggiata al mare, ed aggirare con tutte le forze motocorazzate italo - tedesche l'ala si nistra avversaria schierata nel deserto. Tale tipo di manovra ebbe successo, nel gennaio - febbraio 1942 nella conquista della Cirenaica, nella battaglia di Aio el Gazala, nella presa di Tobruch, nella battaglia di Marsa Matruh, ma non riuscì peraltro a far conseguire il successo finale ad El Alamein perchè gli Inglesi, ammaestrati, riuscirono a sottrarsi tempestivamente alla manovra accerchiante.

Ed infatti, quando, ai primi di luglio, le ormai esauste forze italo - tedesche fecero ad El Alamein il primo tentativo di aprirsi la strada per il Cairo ed Alessandria, il gen. Auchinleck, anzichè schierare le sue unità corazzate a sbarramento della litoranea, spostò verso sud l'intera 1• divisione corazzata per prevenire la ormai nota ma-

novra. Ne derivò che la divisione •< Ariete ) > fu quasi distrutta e la manovra di Rommel si infranse contro i rinforzi britannici che affluivano rapidamente ed in forza dal Medio Oriente (1).

Nel secondo tentativo di El Alamein, effettuato alla fine dell'agosto del 1942, la manovr:1 classica di Rommel fallì, sia perchè, data l'onnipresente aviazione avversaria, mancò in pieno la sorpresa, sia perchè, date le ormai note modalità di attacco , i Britannici adottarono idonee contromisure, sia infine perchè il comandante tedesco . non ebbe radicata nel suo animo la certezza del successo.

Sarebbe stato necessario trovare il modo di rendere inefficaci i nuovi criteri attuati dagli Inglesi nella fase djfensiva, criteri di cui si avevano già sicuri indizi, e cioè la costituzione di vasti campi minati protetti da densi schieramenti di artiglieria scaglionati in profondità. Di fronte a tale organizzazione, il carro armato attaccante, abdicando alle sue capacità di sfondamento, avrebbe dovuto cedere la sua sovra'nità al fante ed al cannone, chiamati nuovamente ai loro tradizionali ruoli.

All'opposto invece il maresciallo Rommel, attaccato ai già troppo usati procedimenti tattici basati sull'impiego, come unità operante à sè stante, del battaglione carri rinforzato, dimostrò, come sempre, una certa riluttanza ad un maggiore sfruttamento della potenza dell e artiglierie, mercè la manovra del fuoco (2).

( 1) Rimltato yuesto c he, a dire jl vero, fu molto facilitato dalla partecipazione in forze dell'aviazione britannica, tenuta raccolta dal gen. Auchinleck sugli aeroporti del Nilo ed impiegata a massa proprio davanti alle posizioni di El Alamein.

Il contributo dato dalla R. A. F. nel primo tentativo del maresciallo Rommel di sfondare le posizioni di El Alamein può essere desunto dalla stem pubblicazione dell'S• armata in cui è riportato quanto scriveva in proposito un ufficiale britannico: « Nessuno si disturbava neppure a guardare in alto, quando si sentivano passare aerei, tanto era la certezza che trattavasi di nostri apparecchi )>.

(2) Le artiglierie tedesche, mobili~ime e potenti (come !'88/55, il 105 ed il 170), venivano raggruppate al massimo per settoN ed erano considerate come dote inalienabile dei settori stessi per l'assegnazione di volta in volta ai vari battaglioni carri. Il loro impiego risultò perciò sminuzzato e, benchè spregiu• dicato ed efficace contro i fianchi delle unità motocorazzate avversarie, si dimostrò invece poco adatto contro posizioni fortemente organizzate a difesa. Soltanto nella battaglia difensiva combattuta a cavallo del Trigh Capuzzo nei giorni 4 - 5 e 6 giugno e nelb presa di Tobruch del 20 giugno, vi fu un impiego a massa delle artiglierie tedesche. Lo si dovette al gen. Nicolini, comandante delle artiglierie italiane dell'armata corazzata, il quale seppe_coordi-

Circa la funzi<me esplorativa è da rilevare che i Tedeschi , pur disponendo di moderni ed abbondanti mezz i di rilevamento, di osservazione e di collega mento - quali i carri - comando corazzati, i carri "osservatorio con tralicci di fe rro o di legno e i ca rri - radionon riuscirono mai ad ottenere reparti esploranti che potessero com• petere con quelli ingl esi.

La manca nza di mezzi leggeri, veloci e manovrieri, cons igliò la formazione di raggruppamenti esploranti, costituiti da autoblindo, carri leggeri, artiglierie semoventi e cacciatori di carri. Tali raggruppamenti, per la consistenza delle forze, vennero impiegati con funzioni più di combattimento che di esplorazione vera e propri a.

PROCEDIMENTI INGLESI. - Tutte le unità e i servizi dell ' Esercito britannico operanti in A. S. erano motorizzati e largamente dotati di automezzi.

L'organizzazione della fanteria era imperniata sul concetto del carro - squadra; e cioè su un m ezzo idoneo a portare, su qualunque terreno, un a rmamento collettivo di sufficiente poten-ia e di immediato impiego da bordo stesso ed i l minimo di uomini indispensabile per il suo funzionamento, oltre a una sufficiente autonomia (2 o 3 giornate) di acqua, viveri, munizioni e carburante. Dettu mez zo (1), fornito di bussola per il sicuro orientamento nel deserto e dotato di velocità e manovrabil ità idonee al movimento nel particolare terreno, consentiva il trasporto della fanteria fin quasi a contatto delle linee avversarie.

L 'attacco della fanteria, sostenuta quasi sempre da elementi corazza ti, era preceduto da tambureggiante ed i ninterrotta preparazione di artiglieria della durata di un'ora.

Caratteristiche dell'impiego dell'artiglieria inglese furono la violenza, la potenza e la durata dei concentramenti, nonchè l a rapida manovra delle bocche da fuoco.

Fattore fondamentale della pot enza e della durata dei concentramenti fu la grande di sponibilità di cannoni e di mun izioni, specie

na re così bene le azion a no n solo <ldle amguene dei tre corpi d'armata ita liani X, XX e XX I , ma anche di -luellc: tedesc he, cla ottenere con la man o, ra di fuoco risultati determinami per il successo.

(1) Generalmente autocarri leggni 3.14 o cingolette.

del cannone da 88 che fu il protagonista di tutte le azioi:ii di artiglieria, comprese quelle delle truppe corazzate

Fattore dell'iniziativa e della rapidità dei concentramenti fu la larga dispanibilità di mezzi moderni di rilevamento , osservazione e collegamento. L'impiego su larga scala di sestanti e di telemetri stereoscopici consentì il rilevamento rapidissimo e sicuro, cosicchè frequente fu il caso in cui batterie italo - tedesche, trascorsi pachi minuti dall'apertura del fuoco , furono centrate dai medi calibri inglesi.

Per l'osservazione, i Britannici impiegarono sistematicamente osservatort corazzati che si partavano in primissima linea. Questi osservatori chiedevano direttamente il fuoco ai gruppi, i quali intervenivano, a meno che il comandante dell'artiglieria', che era in condizioni di seguire con le sue radio tutte le comunicazioni scambiate fra osservatori e gruppi, non desse il veto. um tale sistema, in sostanza, mentre si assicurava il rapido intervento delle batterie, il comandante dell'artiglieria era in condizioni di seguire, stando semplicemente in ascolto, .tutto il lavorìo dei suoi gruppi ed intervenire, sempre che utile e necessario.

Sempre in fatto di osservazione, i Britannici ricorsero frequentemente all'impiego di autoblindo e camionette, collegate per radio con le batterie. Questo impiego consigliò la costituzione di speciali <( batterie volanti » le quali, dopa ayer aperto il fuoco sui capisaldi nemici, si spostavano rapidamente e con assoluta sicurezza da un punto all'altro del fronte .

Particolarmente caratteristico fu l'impiego di numerosi « reparti esploranti» (1) organicamente costituiti, perfettamente attrezzati ed addestrati e perennemente in funzione sulla fronte, sui fianchi e talvolta sul tergo del nemico. Di forza che spesso arrivava fine al battaglione, essi svolgevano il compito di integrare i risultati ottenuti dall'osservazione aerea.

Con questi reparti la fascia di terreno dal golfo di Bomba alla posizione di Ain el Gazala fu completamente controllata e dominata dal febbraio al maggio del 1942. L 'a zione delle loro puntate esulò talvolta dal campo esplorativo, per compiere dannosi tiri di disturbo

(1) Erano armonicamente compcsti <li autoblindo di vari tipi, di « camionette ,, veloci ed adatte, di speciali carrette leggere per fanteria « Bren Carriers "; talvolta disponevano anche di una piccola aliquota di carri medi e sempre erano integrati da un nucleo di artiglieria mobile (gli 88).

5U capisaldi italo - tedeschi, e per effettuare perfino colpi di mano notturn i tendenti alla c21tura di prigionieri, onde venire meglio a conoscenza della situazione in atto.

Questo « cuscinetto ", che era nello stesso tempo esplorazione e sicurezza, permetteva al "grosso » di riposare, di organizzarsi e di prepararsi a nuovi compiti con piena tranquillità materiale e morale.

Al trettanto non avveniva per i combattenti italo - tedeschi. specie per gli italiani che nelle soste erano sempre schierati in prima lin ea, continuamente sottoposti all'offesa del nemico od al logorìo di incessanti azioni, sia pure a carattc:re semplicemente esplorativo. che andavano a di scapito della efficienza materiale e morale al momento dello sforzo decisivo.

Largamente impiegati furono, 11el campo esplorativo , altri repa rti con compiti specia li: i « Long Range Desert Groups " (Gruppi di esplorazione a largo raggio nel deserto) ( 1).

Muovendo. in genc:re, dalla sini~tra <lei Nilo - dov'era la loro ~e<le - e attraversata la frontiera iibico - egiziana all'altezza del par~ll elo di Giarabub o anche più a sud, questi gruppi giravano molto al largo della destra dello schieramento italo - tedesco e, dopo essere penetrati in profondità, risalivano lungo uno dei grandi uadi che portavano alla costa o al Gebel (Uadi el Mra, Uadi Faregh) e piomba vano di sorpresa sulle comunicazioni delle retrovie dell'Asse, mitragli ando le colonne dei rifornimenti c h e si snodavano attraverso la via Balbia e intralciando tutto il delicato sistema dei rifornimenti.

( 1) Formati <la un numero di «cam ionette » variabile <la un minimo <li 3 ad un massimo <li 10, avevano un'autonomia che si aggirava sui 300 km. l' anche più.

Gli equipaggi erano C•Jmposti da elementi scelti e coraggiosi, che possct!cv:ino un:i buona connsccnz a cd una suffici ente esperienza del deserto; dal navigatore all 'autist.., <lai mcccanicc, ali 'armiere, tutti erano specialisti. Di sponevano di strumenti adatti a l la <liffìc ile navigazio ne nel deserto (se)la nti , bussole, bussole solari, tavole delle longitudini) di cui tutti conosce1·ano ottimamente l'impiego. P ort avano al seguito l'occorrente necessario ad una lunga permanenza e ad un <litficile viaggio nel deserto, disponendo altresì .:li adegu ati mezzi di collegamento radio a lunga portata, in modo da essere sempre a conoscema di quanto andavano compiendo altri gruppi coll ate,ali e <li quanto man mano anda\'a succedendo nc:l cam po proprio ed in quello a vversario.

S i giovavano di basi segrete disseminate e nascoste nel deserto e, quando necessario, dell'ausilio dcll"ayiazione.

1mente distrutta. In Tobruk, i cui impianti p0rtuali sono quasi intatti, Voi osscdcte, Duce, una base ausiliaria , il cui significato è tanto più grande in uanto gli stessi Inglesi hanno costruito da lì una ferrovia fin quasi in Egitto ,e ora i resti di quest'armata britannica non venissero inseguiti fino all'ultimo espiro di ogni uomo, succederebbe la stessa cosa che ha fatto ~fuggire il ;ucccsso agli Inglesi, quando, giunti a poca distanza da Tripoli, si sono imJ rovvisamcntc fermati per inviare forze in Grecia. Soltanto questo errore capitale del Comand<> inglese ha allora rew p0ssibile che il nostro sforzo fosse premiato <lalla riconquista della Cirenai~a.

Se adesso le no~tre forze non proseguono fino all'estremo limite del p0ssibile nel cuoro stesso dell'Egitto, si verificherà innanzi tutto un nuovo afflusso di bombardieri americani che, come aeroplani da lunga distanza, ,possono facilmente raggiungere l'Italia. Inoltre ne seguirebbe un concentramento di tutte le forze inglesi e america ne ovunque raccoglibili. In breve ne deriverebbe un cambiamento della situazione a nostro siavore. Ma l'inseguimento sen za tregua del nemico condurrà al disfacimento. Questa volta l'Egitto può, sotto certe condizioni, essere strappato all'Inghilterra. Ma le conseguenze di un colpo simile saranno d'importanza mondiale! La nostra offensiva per la <!uale ci apriamo la strada mediante la conquista di Sebastopoli, contribui rà a portare alla caduta di tutta la costruzione orientale dell'Impero inglese. Quindi se io, Duce, in quest'ora storica che non si ripeterà, po~so darvi un consiglio che viene dal cuore più premuroso, esso è questo: ordinate il proseguimento deUe operazioni fino al completo annientamento delle truppe britanniche, fino a che il Vostro Comando e il maresciallo Rommd credono di poterlo fare militarmente con le loro forze. La dea della fortuna nelle battaglie passa accanto ai cpndottieri soltanto una volta. Chi non l'afferra in un momento simile, non potrà molto spesso raggiungerla mai più. Il fatto che gli Inglesi abbiano, contro tutte le regole dell'arte bellica, interrotto la loro prima marcia su Tripoli per cimentarsi su un altro terreno, ci ha salvato, Duce, e ha condotto in seguito g li Inglesi alle più dure sconfitte. Se ora noi tralasciamo di inseguire gli Inglesi fino all'annientamento, il risultato sarà che più tardi avremo una quantit~ di preoccupazioni.

Arcogl iete, Duce, questa preghiera soltanto come il consiglio di un amico, che da molti anni considera il sùo destino come inseparabile dal Vo~tro e che agisce in conseguenza.

Con fedele cam~ratismo, Vostro

A. H1TLEll

Facevano saltare piccoli depositi cli munizioni; deponevano mine nei punti di obbligato passaggio e non di rado agivano cfficaccmcnte contro i campi di aviazione, incendiando e danneggiando gli aerei; aiutati in ciò da qualche elemento arabo da loro comprato.

Per quanto riguarda impiego ddl'aviazione, occorre ricordare che fu l'impiego a massa ad influenzare lo svolgimento delle operazioni davanti alle posizioni di El Alamein e a determinarne le conclusioni.

Fin dalla fine di giugno l'aviazione britannica assunse nuove e perciò inattese forme di azione che consisterono : - di giorno, nell'andare e venire di squadroni plurimotori bombardieri di forza non inferiore a 20 apparecchi, scortati da molti caccia, i quali giungevano sulle unità italo - tedesche in movimento, sganciavano il loro carico di bombe e ripartivano per ricomparire poco dopo (1); - di notte, nel controllo dello schieramento dcll 'Asse con continuo impiego, non a massa, di aerei, dalle prime ore della sera fino a poco prima dell'alba. Detti aerei illuminavano ampie wne dello schieramento con razzi a paracadute a grande potere illuminante e della durata di 4 - 5 minuti e quindi bombardavano i punti che ritenevano più redditizi.

Gli effetti di queste azioni, nel loro insieme, furono di estremo danno perchè non solo provocarono distruzioni di materiali preziosi, specialmente automezzi e batterie che furono gli obiettivi preferiti, ma resero impossibile ogni segretezza e sorpresa nei movimenti delle truppe dell'A. I. T., alle quali i continui allarmi impedivano, per giunta, qualsiasi riposo.

Le aviazioni italiana e tedesca non ebbero purtroppo la possibilità di contrastare efficacemente tali azioni, sia perchè i loro 1eroporti vennero a risultare troppo arretrati rispetto alle truppe operanti che si erano spinte ad El Alamein, sia per assoluta deficienza di apparecchi da caccia notturna.

In sostanza, il deserto presentava il suo lato più carattcr1stico e importante nella sconfinata vastità per cui solo chi disponeva di

(1) Alla fine di giugno e fino al luglio, nel cielo delle grandi unità italo • ted esche,' si ebbero in media ogni giorno oltre venti incursioni del genere.

un organismo esplorativo e informativo adeguato a tale vastità poteva essere in ogni momento a conoscenza di quanto in esso si svolgeva. I Britannici dimostrarono di essere veramente preparati a questo tipo di guerra in quel particolare terreno; essi, da buoni navigatori, considerarono il deserto come un grande mare, ove fecero af. fluire in massa mezzi moderni dotati di grande autonomia ed idonei a muovere celermente nello speciale ambiente, riuscendo così ad organizzare una vasta rete con la quale furono in grado di controllare tutto il deserto dalla costa al Sahara libico. Di particolare rendimento in questo compito furono le autoblindo e gli aerei da ricognizione che vennero impiegati su larga scala: le prime, di mole limitata ma dotate di grande celerità e manovrabilità. furono considerate come « sottomarini del deserto » e pulJularono in tutto il deserto libico - egiziano, rimanendo in agguato per osservare ed offendere al momento opportuno; gli aerei da ricognizione (Alisander) veloci, ben armati e dotati di grande autonomia, furono sempre presenti sul campo della lotta.

Con l'organizzazione difensiva a capisaldi assunse anche forma ben definita la cooperazione aerote"estre al fine di conseguire il raggiungimento di un unico scopo mediante la concentrazione di u\ezzi e di sforzi delle varie armi.

Si attuò, nel quadro della cooptraziope, l'appoggio aereo sotto due forme diverse: appoggio indiretto e appoggio diretto .

• La prima ebbe lo scopo di paratizzare la capacità operativa nemica colpendo porti, vie di comunicazioni,. centri logistici e truppe di riserva, sì da influire indirettamente sulle operazioni in corso, e fu eseguita in base ad un piano elaborato in comune tra il comando delle forze terrestri ed il comando delle forze aeree. Nell 'àmbito delle forze dell'Asse, venne attuata dai marescialli Rc;mmel e Kessdring.

La seconda forma rappresentò l'intervento diretto di unità aeree nel combattimento terrestre, e fu la forma più attiva di cooperazione, sia per la stretta. concomitanza -Jegli sforzi, sia per l'immediatezza dei risultati nell'andamento del combattimento. Essa fu eseguita in base agli ordini delle grandi unità di 1• sc hiera alle cui dipendenze tattiche vennero assegnate, per il perindo di effettivo impiego, determinate unità aeree.

Questa seconda forma di appoggio trovò maggiore e più redòi tizia attu:izionc da parte delle forze britanniche, in conseguenza_ della

grande disponibilità di aerei e della v1cmanza delle basi aeree al lronte di combattimento.

CoNCLUSIONE. - Sarà opportuno, prima di chiudere queste considerazioni, (are un breve ce nno comparativo sulla essenza costitutiva delle di visioni britanniche, e di quelle italo - .tedesche e sul diverso << stile >> con cui esse furono impiegate durante le operazioni esaminate nel presente volume.

Le divisione britanniche non furono costit uite su schema rigido: in esse gJi elementi furono raggruppati in maniera contingente, a seconda7élel compito assegnato, dello sforzo previsto, del terreno sul quale bisognava agire; generalmente le divisioni di fanteria o corazzate, risultarono for.ti di tre brigate, con un a ppoggio di 2--:- 3 reg• gimenti di artiglieria campale e di un reggimento controcarro.

Alle divisioni di fanteria furono assegnati elementi esploranti (carri leggeri , reparti controcarro e mitraglieri motorizzati); a quelle corazzate un gruppo sostegno. Unità del genio e servizi completar ono le une e le altre.

A questa o rganizza zione sostanziale, potente per le sue possibilità di urto e di manovra, si affiancarono, come già detto, unità del tutto speciali, capaci di percorrere grand~ distanze nelle zone più impervie, di effettuare colpi di mano, di concorrere, con infiltrazioni, ad arrecare disturbi nelle retro vie e di sondare, su l fronte e dietro il fronte , quanto potesse interessare il Comando britannico.

Nel campo dell'Asse si ebbero: - da parte tedesca, divisioni omogenee che, pur potenzialmente inferiori alle corrispondenti unità motorizzate o corazzate britanniche , rappresentarono tuttavia complessi idonei alle caratteristiche della regione e alle finalità operative. Autonomia, decentramento logistico, abbondanza di mezzi di trasporto adatti al terreno, le resero snelle, manovriere e in grado di opporsi con efficacia alle unità similari nemiche; - da parte italiana, divisioni di due tipi: - divisioni di fanteria A. S. 42 che, povere di mezzi di trasporto, seguirono a rimorchio le operazioni, specialmente quando queste assunsero il ritmo vertiginoso <li grandi galoppate offensive. Nei periodi di stabilizzazione della lotta, esse furono impiegate nel consolid:1mento del fronte , nella sostituzione delle unità corazzate:

che dovevano essere ritirate dalla linea, e nella costituzione di saldi perni per contromanovre difensive o per la ripresa di fasi offensive; - divisioni motorizzate o corazzate («Trento», « Trieste », « Ariete », << Littorio ») che, pur con le limitazioni imposte dalla minore potenza di armamento (in carri e artiglierie) nei confronti di quelle tedesche, agirono tuttavia a fianco di queste ultime nelle più ardite manovre e senza sfigurare nel confronto.

Ciò premesso, non si può negare che vi fu indubbiamente un assai diverso « stile » nella condotta delle operazioni da parte di Rom.mcl e da parte dei successivi comandanti delle forze britanniche. Se è vero che il deserto, come abbiamo accennato, fu in tutto paragonabile ad uno sconfinato mare sul quale le unità terrestri, simili a formazioni navali, potevano operare in ogni senso, pronte a prendere il contatto con le forze avversarie, ma rapide anche a sottrarvisi, come appunto sul mare; se è vero che gli Inglesi, abili navigatori, seppero prevedere q.uesta forma di impiego e opportunamente prepararvisi; non è men vero che Rommel si dimostrò nell'impiego delle squadre da battaglia, cioè delle divisioni corazzate, assai migliore << ammiraglio .>>. Gli Inglesi s~ppero perfettamente organizzare il naviglio leggero (e ciò anche in virtù dell'abbondanza dei mezzi), cioè la esplorazione a br~ve e a lungo raggio, ma nell'impiego dei mezzi pesanti per la battaglia. subirono sempre l'iniziativa di Rommel e non ebbero nè la genialità di concezione nè la audacia di esecuzione che furono invece familiari al loro antagonista. Rommel fu nel deserto un maestro della manovra: le sue divi sioni, come squadre di alto mare, agirono senza preoccuparsi di fronte, fianchi, tergo: al tramonto attaccavano frontalmente il nemico da ovest verso est, all'alba del giorno successivo erano 50 km. più a sud e ne attaccavano il tergo da est verso ovest; onnipresenti e introvabili, sconcertavano i piani avversari, aumentavano la sensazione della loro potenza con il moltiplicarsi cidle azioni e delle direzioni , e quando allettavano il nemico con qualche seducente parvenza di ritirata, era proprio quello il momento in cui con un brusco voltafaccia cadevano su l fianco dell'avversario imbaldanzito per annientarlo. I Britannici ricorsero prevalentemente all'impiego frontale della potenza : a questa tesero con tutta la lo~o mirabile organizzazione logistica e, quando ebbero raggiunto quel livello di carri, artiglierie, munizioni, aerei ritenuto necessario, la loro macchina si mise in moto e più nulla potè arrestarla. Pur tuttavia, ogni qualvolta i mezzi

dell'Asse furono eguali, od anche non di troppo inferiori , a quelli britannici, la bilancia piegò sempre a favore degli Italo -Tedeschi , perchè il loro Capo era dotato di una maggiore genialità ed i gregari avevano quella superiorità che derivava da un maggiore spirito di sacrificio, di adattamento e di aggressività.

li deserto ha col mare un'altra analogia, che tornò purtroppo a nostro svantaggio: ogni formazione è, sulla sua immensa, brulla e scoperta superficie, completamente visibile e quindi soggetta alla offesa aerea. La superiorità aerea è in mare un argomento decisivo , la parità è un requisito per lo meno indispensabile. Altrettanto è per il deserto: e finchè gli Italo - Tedeschi riuscirono a controbilanci.are l'azione aerea avversaria , l e forze terrestri poterono operare e, quando le circostanze furono propizie, vincere.

Ma, col passar del tempo , il potere aereo dell'Asse andò decrescendo per le perdite non sostituite da adeguati ripianam enti, per la sempre maggiore distanza dalle basi aeree e per l'assoluta deficienza dei carburanti, mentre quello degli avversari aumentò con ritmo geometrico per le ragioni esattamente inverse; e, quando la supremazia aerea fu completamente dalla parte britannica, anche con parità o lieve superiorità di forze terrestri, Rommel non fu più capace di portare la sua armata alla vittoria. Si è visto come nel primo tentativo di sfondamento ddla stretta di El Alamein, l'aviazione concorse in misura notevole all'arresto dello sforzo italo - tedesco; ma nel tentativo del 30 agosto - 3 settembre l'aviazione non soltanto concorse ma fu la principale determinante dell'insuccesso di Rommel. Le _nostre forze, dopo essere rimaste per tre giorni e tre notti esposte senza Possibilità di reazione alla micidiale e continua offesa proveniente dal cielo, furono costrette a ripiegare sulle linee di partenza, senza aver nemmeno preso il contatto col grosso delle forze coraz- · zate britanniche.

Da quel momento il destino dell'armata italo - tedesca fu segnato; il mese che ancora trascorse prima della battaglia finale di El Alamein servì soltanto ad accentuare ancor più lo squilibrio delle forze e dei mezzi contrapposti.

ALLEGATI

Allegato I

COMANDO SU PERIORE

FORZE ARMA TE AFRICA SETTENTRIONALE

STATO MAGGIORE - UFFICIO OPERAZIONI

N. 01 / 1300 di prc,t. Op. P. M. II, lì 2 gennaio 1942-XX

Oggetto: Ric,rganizzazione delle divisioni.

Indi rizzi n111e.,..-1

Occorre procrocrc il più rapidamente possibile al riordinamento delle divisioni .

Tenuto conto:

- della situazione in c ui si trovano le singole unità ;

- della gradualità che si impone nel riordinamento dci reparti 111 relazione all'affluenza delle armi e materiali dalla madrepatria;

- delle risorse in uomini , armi e materiali che ciasc una unità ancora dispone;

- della necessità di avere un punto fermo al quale tendere cd in base al quale formulare le richieste, sono state stabilite le formazioni allegate per le divisioni dipendenti.

I comandi di C. A. e di divisione sono pregati di astenersi, nel modo più assoluto, dal far pervenire controproposte tendenti a conservare qualcosa o a modificarne qualche altra.

Tutte le possibilità sono state esaminate cd accuratamente vagliate; non c'è che da procedere con la migliore buoua volontà e con completo spirito di collaborazione al riordinamento rapido e intelligente delle unità e dei reparti in base ai seguenti criteri:

- ccstituire subito quello che si pu ò, il massimo che si può di reparti organici. Es.: ogni rgt. ftr. su due btg.; ogni bgt. su due cp., ccc.; - procedere gradatamente, mano a mano che vi sarà la disponibilità degli uomini e delle armi, alla costituzione dei rimanenti elementi. Es. : terza cp. dei battaglioni I e II; quarta cp. dei battaglioni I e II; prima cp. del III btg.; comando e 2• cp. del III btg., ccc.

Analogo criter io varrà per i reparti di artiglieria, dd genio e dei servizi.

Gli ·dementi dei servizi, ad eccezione delle sezioni sanità e sezioni sussistenza verranno passati tutti ed immroiatamente alla Intendenza A. S. che li assegnerà di volta in volta, in base alle necessità, ai C. A.

Le divisioni " Brescia n, « Bologna ,>, •< Pavia », « Trento >J e « Sabratha » assumeranno le formazioni di cui allo specchio A. (La divisione « Sabratha » non consideri il rcggimcn~o GG. FF.);

- la divisione « Trieste» assumerà le formazioni <li cui allo specchio B; - la divisione « Ariete II assumerà la formazione di cui allo specchio C.

Man a mano che si proceded al riordinamento delle divisioni, il 1' cd il 9° rgt. bersaglieri passeranno a dispo~izione rispettivamente dei C. A. XXI e X quali truppe di C. A.

Al loro riordinamento come a quello Ji tutti gli clementi di C. A. si procederà in secondo temru.

Al riordiuamento provvedono senz'altro: le di\'isioni interessate fino ad utilizzare tutto il personale e le armi che hanno in lint>a ; - il C',c,mando Superiore (centro di Homs - b.tsi della «Trieste» e dd1'« Ariete ))) utilizzando il personale che si trova nelle retrovie t: le armi che giungono dalla madrepatria e C'he possono essere tratte dalla Tripolitania.

Allo scopo di coordinare il lavuro senza contrattempi, i comandi delle divisioni comunicheranno subito 1ui;Ji ::lement, potranno riordinare l oro stessi richiedendo anC'he - se necessario - qualche complemento e qualche arma; ai rimanenti dementi provvederà il Supcrcomando costituendo reparti organici inquadrati, armati cd a<ldestrati.

Al riordinamento e completamento delle unità di arùglicria e delle unità dd genio pruiederanno i comandi superiori di arùglicria e clel genio.

li generale d ' armata co mandante supenore FF AA. A. S. Enou R.UT1co

P.C.C.

li ten. colonndlr, di S. ,\-I. Qu1N'!'O RAVAJOLI

Speccll,o A.

DIVISIONE DI FANTERIA A. S. •tl

Comprende: - comando; - due reggimenti di fanteria; - un reggimento d'artiglieria; - un battaglione misto del genio; - una sezione sanità; - una sezione sussistenza.

DIVISIONE MOTORIZZATA « TRIESTE "

Comprende:

- comando:

- un battaglione autoblindo; - un battaglione carri; due reggimenti d i fanteria ; - un reggimento artiglieria ; - un battaglione misto genio ; - una sezione sanità; - una sezione sus.sistenza; - ua autogruppo divisionale.

DIVISTONE CORAZZATA << ARIETE »

Comprende:

- comando ;

- un battaglione autoblindo ; - un battaglione carri L 6; - un reggimento carri M (w 3 battaglioni);

- - un reggimento bersaglieri; .

- un reggimento artiglieria;

- un battaglione genio;

- una sezione sanità;

- una sezione sussistenza;

- un autogruppo misto.

RIEPILOGO DIVISIONE «TRIESTE» (1)

REPARTO

Comando divisione

Due rciirimcnti !tr. (su cp. comando, cp. mortai 81, 2 btii. su 2 cp.) . .

lin reggimento art (su 3 11r . di l btr. e 2 btr. da 20) . . . . . . •

Un btg . mi&l o gen i<)

Un a sui onc sanità •

Un a sni on• sussistenu

Totale dM al onc

RIEPILOGO l>I VJS JONE FANTERIA A. S. 42

Personale

Automezzi

Totale divfalone con r(t ftr su 3 b~. di 4 cp. e rg1 a.rt su 5 rr ili 3 btr .

GOVERNO GENERALE DELLA LIBIA

CoMANDO SUPERIOltE FORZE AR.\IATE A FRICA SETTENTUON u.E

STATO MAGGIOI\E

N. 03/40 di pror. O. M. P M 11 , 11 8 gennaio 1942 A. XX

Carte annesse n. 2 (uno 5J>«Chio e uno schizzo)

Oggetto: Nuovo assetto t e rritoriale della T rip<>litania.

Al c<>mando della Tripolitani.i (A mezzo staffetta).

Al c<>mando settore sirtico - Misurata (A mano)

Al comando del. Sahara Libico · Hon (A mezzo staffetta).

e, per conoscenza : Ai rimanenti enti.

1° - In conseguenza della situazione determinatasi dopo i rece nti avvenimenti in Cirenaica con l'arretramento della difesa sulla linea Agheila - Marada e della necessità di ricuperare, in fatto di mezzi e personale, tutto quanto è umanamente possibil~ in Libia, dispongo che l'ordinamento del nuovo assetto territoriale, dal 20 corrente meie, sia quello risultante dallo specchio e dallo ,chizzo (allegati 1 e 2) (1).

2° - In particolare preciso :

a) il comando X.X C . A. si separa dal comando della Trip<>litania rimanendo in vita come comando G. U. operativo, in attesa ulteriori disposizioni da parte dello Stato Maggiore R . Esercito;

b) il comando della Tripalitania passa aU'Ecccllcnza Armando con la denominazione « Comando Difesa Tripolitania » avente alle dipendenze i comandi indicati al n . 3 dello specchio allegato 1 . L'Eccellenza predetta sarà anche il naturale comandante della piazza di Tripoli;

e). il comando della Tripolirania occidentale assume la denominazione di ,, Comando Settore Garian »; il comando settore Nalut deve essere sciolto;

d) le cariche di comandante di artiglieria e dd genio presso i comandi settore, sottoscttore e della piazza di TripPli sono soppresse; detti comandi avranno solo un consulente tecnico per l'impiego della rispettiva arma, con-

(1) L'allegato 1 è l ' anncs.so 1; lo schizzo (allegato 2) è omesso

sulentc che dovrà essere lo stesso comandante più elevato in grado delle unità di artiglieria e genio, presente nel teri;itorio di prnpria giurisdizione.

3° - L'&cellenza Armando invii a questo Comando Superiore, entro il :w corrente, distinti denchi del pcrsopale e materiale dei comandi ed enti che si renderanno disPooibil: per effetto del nuovo assetto territoriale con proPostc per la loro riutilizzazione, tenendo presente che il comando difesa T ripolitania dovrà assumere organici analoghi a quelli previsti per i Comandi di difesa territoriale in Patria (circ min. 124750 del 14 giugno 1940) e che in esso il comando genio ha sole funzioni di carattere operativo; i compiti territoriali del genio verranno assunti dalle Zone lavori come da ordini a pane.

Segnare ricevuta.

IJ generale d ' armata comandan# superi~ FF. AA. A. S. eTIOll B.unco

P.C.C.

Il un. coùmnello di S. M.

NANI

ORDINAMENTO TERRITORIALE DELLA TRIPOLIT

Annesso 1.

ANIA

COMANDO SUPERIORE POUE Ali.MATE A. s.. MISURATA (Concc~sione Conte Volpi) con comando tattico a Sirie

1° - Panzergruppe Afrika: zona Aghcila - Nofilia: -X C. A.;

XXI C. A.; -C.A. M.

-C.T.A.;

- tutte truppe operanti ad est del limite del settore sirtico.

2° - Comando ,ettore sirtico (Misurata. con comando tattico alla cant. km. 20, presso Buerat):

- sottoscttore Sirte (Sirte);

- sottosettore Misurata (Misurata).

,," • Comando difesa della Tripol.ùania (Villa Vivolc - Tripoli):

- settore di Castelverde (Castel verde); - romando piazza Tripoli (in proprio al comando Jifesa Tripalitania Tripoli);

- settore di Zuara (Zuara):

- sottosettorc Nalut (Nalut):

- settore di Garian (Garian): - sottoscttorc Gadamcs (Gadamcs).

4° - Comando Sahara libico (Hon): - sottosettorc Ghibla (M izda).

Limite fra il comando della difesa Tripolitania cd il settore sinico è il mcriqiano passante per il km. 6 ad ovest di Homs (Caserma del km. 6 e Centro raccolta ordinamento a1 5ettore sinico).

Gli altri limiti (Ji settore o sottoscttorc) rimangono invariati.

Al'-fato 3

IL COMANDANTE DEL GRUPPO CORAZZATO « AFRIKA "

Q. G., Il 21 gennaio 19-42-XX

Indirizzi: Fino alle divi.i<>n1 .

Soldati tedeschi e soldati italiani!

Voi avete gi¼ sostenuto dure battaglie contro un nemico di superiorità schiacciante. Il vostro spirito aggressivo però è intatto.

Attualmente siamo superiori di forza al nemico che sta avanti le nostre posizioni. Ed è per annientare quest'avversario che oggi stesso l'armata muove all'attacco.

Attendo che ogni soldato dia tutto se stesso in queste giornate decisive.

Viva l ' Italia! Viva la grande Germania! Viva i nostri Condottieri.

Il comandante g~erale delle truppe cora::z~ RoMMEL

P.C.C.

11 ,n, . colonndlo di S. M

Quti,.,-0 RAVAJOLI

Allqalo -'

ORDINE DI BATTAGLIA DEL PANZER GRUPPE AFRIKA

ALLA DATA DEL 20 GENNAIO

TuJPn o' .UWATA

R11ggru11Pamen10 M01"k_ s:

- 1 bt.r. da 88 (3 pezzi);

- gruppo « Pardi » (3 btr. e I da >0);

- reparto cacciatori carri (6os0 ): pi. collegamenti, btr. semovente su 6 pc-zzi da 76,:i,

2 cp. cacciatori carri (ogni cp. 7 pezzi da 47 e 3 fuc. mtr.);

- 104~ reggimento fucilieri motorizzato:

l / 155°: ~u 4 cp. e 4 pezzi da 76,2; Il/1550:

1 cp. pesante, 4 cp , IO pc-zzi da 76,2;

1 cp. pesante con pc-zzi da 75; Il/104°:

1 cp. pesante, 4 cp.

C<>m!lndo artiglieria 104° ( di rinforzo al C. T. A .) :

- 408• gruppo :

1 btr. mortai da 210 (:i pezzi),

2 btr. 105 tedeschi (7 pezzi in totale),

1 btr. 105 italiani;

- gruppo nord:

5230 gnit,po:

1 btr. da 170, 2 bt(. da 150; 5330 gruppn :

2 btr. da 100, btr. comando; 11° gruppo osservazione: btr. rilevamento vampe, btr. fonotdemctrica;

- 221° reggimento artiglieria: 326- btr. osservazione, Il/115•: 1 btr. da 210, 528° gruppo:

1 btr. da 170, 2 btr. d~ 105 motorizzate (7 pezzi in totale).

Gruppo contraerei 1, Hecllt ,, (135° reggimento artiglieria motorizzato):

- 114° gruppo :

1 btr. da 20 (12 pezzi),

1 btr. da 50 (8 pezzi),

3 btr. da 88 (9 pezzi in totale) (ogni btr. ha una 1CZione da 210);

- l/33°: :i btr. da 20 ( 16 pc-zzi in totale);

- l/18": :i btr. da .:ao, :i btr. da 88 fI pezzi in totale) (ogni btr. ha una sezione da 20).

Genio: battaglione 900°: su :i cp.

A,nazione: :2/H/14• squadriglia da osservazione.

Collegamenti:

- 6 stazioni radio fisse;

- 1 cp. collegamenti.

CollJ'o ttDESCt:' IN APRICA.

Truppe d'armllta di rinforzo:

- 475° btg. collegamenti misto;

- 58o0 reparto misto da esplorazione;

- r btr. da 20 su mezzi cingolati;

- I cp. anticarro;

- 1 cp. autoblindo;

, cp. motorizzata da esplorazione;

- 6o6° btg. anticarro e contraereo;

- 3 cp. da 50 su mezzi cingolati.

I) DIV1S10NII CORAZZATA.

Comando:

- St.ato Maggiore;

- compagnia comando su : plotone comando, plotone motociclisti, aczione gendarmeria, aezione cartografica.

IJ° "ggimento carri armali:

· - compagnia comando: plotone collegamenti, plotone carri <1 L ,> .;

- 1 autofficina;

- :i btg. carri, ciascuno su:

I cp. comando (con I pi. carri "L »).

3 cp. carri « L »,

1 cp. carr i « M ».

r 5• brigata /Ncilim:

200° reggimento fucilieri motorizzato: pi. collej?amenti,

··

pi. motociclisti;

- XV btg. motociclisti :

J cp. pesante mo~orizzata, 1 cp. mitraglieri, 3 cp. mot()(iclisti; - II btg. mjtraglieri motorizzato :

1 cp pesante, 3 cp. mitraglieri, 1 btr. d'accompagnamento da 75.

I I J6 recgimento fucilieri:

- compagnia comando:

1 pi. collegamenti, 1 pi. pionieri, t pi. motociclisti, 1 pi. e.e.;

- 2 battaglioni fucilieri , ciascuno su: 4 cp., 1 cp. pesante.

33° reggimento artiglima mQto,-,.zato

-· batteria comando;

- 2 gr. da 105 su 3 btr.;

- I gr. misto su:

I btr. da J05, 2 btr. da 150.

33° ref"lrlo esplorante:

- pl. collegamenti;

- 2 cp. autoblindo;

- 1 cp. pesante motorizzata (1 pi. pionieri e 2 pi. e.e.); - 1 cp. motociclisti.

33• reparto controcarri. 3 cp.

X~XIIJ battaglif111e genio pionieri: 3 cp.

Battaglione collegamenti:

- 1 cp. collegamenti;

- 1 cp. r.t.

XXXll/ battaglione complementi: 3 cp. ser,;;zi:

- cp. sussistenza ; - cp. macellai;

- 33° autogruppo: cp. idrica,

colonna pe-zzi di ricambio, 7 autoreparti leggeri, 4 autoreparti pesanti, 3 autoreparti c. e I., 3 autofficine.

:21• DIVISIONE CORAZZATA.

Comando :

-· Stato Maggiore;

- compagnia comando su: plotone comando, plotone motociclisti, sezione gendarmeria, sezione cartografica.

5° reggimento carri armati :

- compagnia comando :

1 pi. collegamenti,

2 pi. carri « L »;

- cp. recuperi;

- :2 btg. carri, ciascuno su:

3 cp. carri "L », cp. carri « M » ,

1 cp. comando (con r pi. carri « L »).

Vili battaglione mitraglie,-,' motorizzato:

- cp comando:

1 pi. collegamenti, 2 pi. motociclisti;

- 1 cp. mitraglieri;

, cp. eontrocarri;

- 3 ep. mitraglieri.

r 55° reggimento artiglieria motorizzato i,

- 2 gr. da 100: su 3 btt.;

- 1 gr. misto su: 1 btr. da 105, 2 btr. da 150.

3° reparto esplorante:

- :2 cp. autoblindo;

- 1 ep. pesante motorizzata :

1 pi. pionieri, :2 pi. e.e.;

- 1 ep. motodclisti.

39• reparto controcarri: 3 cp.

CC battaglfrme genio pionieri: 3 .:p.

CC battaglione collegamenti:

- 1 cp. collegamenti;

- 1 cp. r.t.

CC huttaglione complementi: 4 cp.

Servizi:

- cp. sussistenza;

- cp. macellai;

- cp. panettieri;

- 200° autogruppo;

- cp. idrica;

- colonna pezzi di ricambio;

·- 7 autoreparti legger•;

- - 4 autoreparti pesanti;

- I autoreparto c. e l.;

- 3 autofficine.

90• DIVISIONE l.ECGERA C< Al'RIII.A > :

Comando:

- Stato Maggiore;

- <.ompagnia comando su: plotone comando, plotone motociclisti, sezione gendarmeria, sezione cartografica.

~egtimento (ex Daumiller):

- 3 pi. da 20;

- 2 cp. pionieri;

- I cp. su 2 pi. da 47 (6 pezzi);

- I cp. C. c..

Gruppo Burchatdt: '

- 3 cp. (ogni cp. 18 fuc. mtr., :2 mtr., 3 mortai da 45, I mortaio da 81);

- 1 cp. mitraglicri (8 mtr., 4 mortai da 81, 4 fuc. c. c.);

- I cp. c. c, (8 pezzi da 37, 3 da 47);

- 1 btr. da 75;

- 1 pi. pionieri;

- I autofficina.

1 batteria da 20 (6 pez:n).

368° gruppo contraerei e controcarri:

- 1° reparto: 4 fuc. mtr., 3 mtr., 4 pezzi da 37;

- 2° reparto: II fuc . mtr.;

- 3° reparto: 4 fuc. mtr., 7 pezzi da 20.

361° reggimento fanteria:

- I btg. su:

cp. comando con I mortaio da 81, J pezzo da 37, 1 fuc. c. c., 2 mtr.,

2 cp. (ognuna con: 18 iuc. mtr., J. mtr., 4 fuc . c. c. leggeri e 2 pesanti, 1 pezzo da 37):

- I btg. su:

r cp. ( 14 fuc. mtr., :i mtr., 3 fuc. c. c. leggeri e 1 pesante, 1 pezzo da 37);

t cp. (14 fuc. mtr., 2 mtr., 3 fuc. c. c. leggeri);

1 cp. (6 pezzi da 37, 2 pezzi da 47, 4 mortai da 81);

- I bt. su:

I cp. (9 fuc. mtr., 2 mtr., 3 fuc . l". c. leggeri e 1 pesai1te, 3 pezzi da 37, 2 mortai da 81),

I cp. (9 fuc mtr., 2 mtr., 3 fuc. c. c. leggeri e I pesante, 8 pezzi da 37, 1 mortaio da 81, 1 pezzo da 47),

I cp. (4 fuc. mtr., 2 mtr. , I fuc. e.e. ieggero e I pesante, 3 pezzi da 47, 1 mortaio da 81).

r 55° rgt. /UC'ilieri motorizzato ( col raggruppt1mento Marks).

COMANDO SUPREMO

IL CAPO DI STATO MAGC.lORE GENERALE

5

Z. O., lì 23 gennaio 1942-XX

Eu:ellel'lza il generale Envin Rommrl comandante a1·mata ,·orazzata " Afrika >>.

Mentre mi è gradito esprimc-rVi il mio più vi\':> rallegramento per 11 brillante successo che si delinea nella Vostra ardita manovra in corso di svolgimento, mi onoro di commetterVi qui unite le direttive per la condona delle vpcrazioni sul fronte crientale della Libia, che il Duce m i ha incaricato di comunicarVi

Copia di tali diietti\'e ho rimesso al gen . Bastico, comandante superiore delle FF. AA. A. S.

UGo CAVALLERO

P.C.C.

Il ~- colonnello di S. M.

Qv1NTO JùVAJOU

Alleeato

DIRETTIVE DEL DUCE

La condotta della guerra in Tripolitania è in dipendenza della situazione in Mediterraneo. E' da prevedere c he a causa della scarsità di nafta a partire dalla metà di febbraio i convogli subiranno un rallentamento e forse una so51Xnsione. E' tuttavia da prevedere che gli effetti della azione intensificata su Malta faciliteranno di molto l 'avviamento, già in corso, di navi singole per la rotta di ponente; però con (\UCSto mezzo si riuscirà difficilmente ad assicurare l'alimentazione normale della colonia e sarà escluso l'invio di nuove truppe e di nuovi mezz i.

Vanno anche tenute presenti le seguenti possibilità:

a) sbarco di truppe britannich~ e degauUiste sulla costa libica o in Tunisia; b) avanzata di truppe avversarie nel Sahara libico.

Perciò, almeno fino a che la crisi dei trasporti non sia superata è necessario mantenere le ·for"zc del fronte est raccolte. per poterne completare la riorganizzazione e per non esporle ad un nuovo logoramento, c he non sarebbe possibile di rapidamente ripianare. Cosi pure occorre economizzare mezzi e rifornimenti in previsione del periodo di c risi .

Tenuto presente quanto sopra il Duce ha disposto che, fino a nuovo ordine: 1° .la J)ostra posizione di resistenza verso est è rappresentata dall'allineamento M;i.rsa Brega • Marada; Marada deve essere rinforzata;

2° la situazione generale del Mediterraneo non consente per ora di pensare ad uno spostamento in avanti del nostro schieramento;

3° sulla posizione di resistenza indicata al n. t 0 le truppe di fanteria sono l'elemento che assicura l 'integrità della difesa; le forze mobili sono l 'eleme nto di manovra nel quadro del compito tattico assegnato al n. 4°; 4• per dare alla nostra difesa un carattere di spiccata attività e per disorganizzare i preparativi di attacco del nemico, le forze mobili eseguiranno, quando se ne presenti la opportunità, operazioni offensive a raggio limitato per battere l'avversario che si avvicini a conveniente portata; a questo compito coopcred in modo particolare l ' arma aerea;

5° le unità di fanteria non dovranno essere distolte dalla posizione di re• sistenza e quivi dovranno attendere alla loro completa riorganizzazione.

Il Duce si riserva di modificare queste direttive in relazione ai possibili muramcnti della situazione generale.

Zona d'Op., lì 23 gennaio 1~XX:

P.C.C.

li ten colonnello di S. M.

QUINTO RAVAJOt.r

D'ordine

li Capo di Stato Maggiore Generale UGO CAVALLEI\O

Radio - Cifrato

Tripoli, 24 gennaio 1942-XX

Comando Supremo - Roma

N. 241821 24 gennaio ...... (.) Per il DUCE (alt) Seguito mio odierno n. 2418:zo da una serie di fatti che riferirò di persona avevo tratto convinzione che Rommel avesse in animo sfruttare situazione giudicata favorevole per portare in avanti il nostro schieramento at distanza indeterminata (alt) Un suo ufficiale di Stato Maggiore mi aveva parlato di Ain Gazala (alt) Altro ufficiale tedesco di grado elevato mi aveva parlato di Barce (alt) Nel colloquio avuto con Rommel ieri sera ad Agedabia presente Kesselring (,) dopo essermi con lui rallegrato per fa vorevole andamento azione in corso, gli ho chiesto sue intenzioni (alt) Sua risposta mi ha confermato suo intendimento fare corsa in avanti (alt) Soltanto dopo mie obiezioni ha ripiegato su programma ridotto secondo il quale nostro sch ieramento sarebbe portato innanzi su linea non ben definita at nord Agedabia (al:) Sue idee mi sono apparse ancora in formazione ma mi sono reso conto essere ben fisso in lui pensiero portare sue truppe su quella qualsiasi linea avanzata che avesse !aggiunto (alt) Egl i aveva già dato ordini at Corpi decimo et ventunesimo di radunare tutte le divisioni per portarle avanti (alt) Divisio ne « Sabratha " era già in movimento autocarrata su Agedahia mentre le altre divisioni corpi armata su indicati avevano lasciate posizioni et si stavano radunando at su<l della Balbia per essere pronte at muovere (alt) A p rescindere dal fatto che queste unità sono ancora in ricostituzione et che non vi sono automezzi sufficienti per muoverle, ho ritenuto senz'altio e cccssivo-et-po:maturo un simile programma ("1t) Ho invitato Rommel at non sguarnire posizione resist<"nza et a sospendere intanto esecuzione ordine concernente corpi decimo et ventunesimo et Rommel annuito (alt) Ho inoltre espresso at Rommel il mio avviso motivato c he scopo della sua azione deve essere battere il nemico, disorganizzarlo anche annientare se. possibile, le unità avversarie <.he sono a portata ma non di conseguire progressi di territorio che per ora almeno si convertirebbero in nostra debolezza (alt) A conferma di ciò ho creduto mio dovere far pervenire at Rommel direttive che trasmetto per aereo a mezzo ufficiale (alt) Supqcomando ASI est pienamente concorde (alt) Così pure sono concordi Kessclring et von Rintelen sulla sostanza delle dir<'ttive et sulla assoluta necrssità di impartirle (alt)

Uco CAVALLERO

P.C.C.

Il ten. colonnello di S. M. Qu!N'ro R.WAJOLI

TELEGRAMMA DECIFRATO IN ARRIVO

del 25 gennaio, ore 16,40

01/20']4 Op. del 26 gennaio 1942-:XX

Da Comando Supremo - Roma

3CJ094/0p. (.) Per Eccellenza Cavallero (.)

Ricevuti vostri telegrammi (.) In base al clementi situazione generale (,) uno dei quab molto importa nte vi è stato trasmesso telegraficamente dal generale Magli e se le vostre direttive al generale Rommel sono antecedenti alla situazione quale risulta dai dati dell'odierno bollettino (25 gennaio) ritengo e voi converrete che sia bene di lasciare al generale Rommel una certa latitudine per l'ulteriore movimentc (.)

MUSSOLINI

P.C.C

li ten. colonnello di S. M. QUINTO RAVAJOLI

Allegato a

GOVERNO GENERALE DELLÀ LIBIA

COMANDO SUPERIORE FORZE ARMATE AFRICA SETl"ENTRIONALE

STATO MAGGIORE

VERBALE DELLA RIUNIONI:; TENUTA IL 2i GENNAIO l9'f2 DALLE ORE 12 ALLE Oll 13 PRESSO LA SEDE DEL COMANDO ARMATA CORAZZATA « A'PIUJU » (5 1M. OVEST AGEDABIA).

Presenti:

- Ecc. gen. Gambara; -· geo. Rommel; - Ecc. gcn. Marchesi; - Ecc. gen. Calvi di Bergolo; - ten. col. Westphal; - tcn. col. Heggcnrciner; - ten. col. Ravajoli; - magg. Mdlenthin. - tcn. col. Scaglia; - magg. Soldani;

Rommel. La situazione è favorevole; stiamo occupando la zona da Antelat al mare con il C. A. M., la ':Y'a « Afrika » e la « Sabratha ». Il C. T. A. è a

Msus e sta rastrellando per ricuperare tutti i carri e I materiali abbandonati dal nemico e portarli in zona di raccolta.

Domani si farà un'altra piccola azione alla quale parteciperà anche il C. A. M. secondo su<> desiderio.

Ho intenzione di lasciare forze dietro il fronte e colpire il nemico se si farà vedere; ma non credo che si mostrerà. Esso ha perduto già circa 300 fra carri e autoblindo, 120 pezzi artiglieria e molti materiali e viveri; pochi uomini data la \e locità dei mezzi di cui dispone.

GambartJ, E' desiderio del Duce che X e XXI C. A. siano tenuti sulle attuali p0Sizioni e si proceda alla loro riorganizzzaione e all'addcstramentD.

Rommd. li nemico per ora non può attaccare. Tutti i carri catturati, compresi quclli inefficienti saranno impiegati con due uomini dentro come ridottini.

La massa delle truppe potrà riposarsi in vista e.lei futuro impiego.

Il nemico è ancora incerto sul da farsi; può darsi però che si riunisca in zona El Charruba per proteggere la ritirata e artaccarci se andiamo a Mechili Per noi sarebbe bene andarci ugualmente, ma non ci andremo.

Non v'è dubbio che in seguito alla sorpresa della nostra iniziativa, il nemico ha perduto ogni velleità offensiva; ha perduto ingenti depositi, molti automezzi e 4'> carri in corso di riparazione . Vi erano anche carri armati americani fabbricati nel 1941

Per contro le nostre perdite, sia in carri sia in uomini sono minime. La truppa ha molto spirito e l·hi non ha potuto combattere era molto depresso per questo; verrà il tempo in cui tutti saranno impiegati.

Se il nemico avanza lo batteremo.

Il C. A. M. si è portato molto bene il lO e il 25; ha avanuto molto velocemente ed ha eseguito molto bene sul campu di battaglia gli ordini ricevuti. Lo ho già elogiato. Sarebbe opportuno che il C. A. M. disponcue di un reparto esplorante.

Gamhara. E' anche nostro desiderio e glielo daremo al più presto.

Rommel. Entro quanto tempo?

Gambara. Attendiamo le autoblindo dall'Italia; sono pronte ma disgraziatamente non sono ancora venute.

Stiamo anche preparando molte batterie da 6s, 75 e 100; ed abbi.amo proiettili speciali.

Tutto sarà fatto al più presto possibile com e è nostro desiderio.

Rommel. Ne sarò molto contento.

Anche la «Trieste ,> è un po' in aria; sarebbe meglio se potesse avere avanti un nucleo esplorante.

Gambara. Anche questo è previ&oto. Si tratta di questioni che sono tutte in gestazione.

Rommel Credete sia necessario lasciare l'XI battaglione carri dcila « Littorio » veno la frontiera turùsina?

Non vorrei premer..- troppo; ma se fosse possibile portarlo qui ne sarei molto grato.

Gamhara Tunisi è una cosa di moda ora; presto passerà. La <livisione francese è già sbarcata in A. ~- ma nella· zona <li Derna.

Rommel . Sarei i:,ato per un battagliom: carri alla «Trieste>>. cc L'Ariete" ,ta già bene.

Gambara. Siamo <l'accordo; anche la << Trieste » deve avere molti mezzi corazzati se 1,on arriva con autocarri sul campo <li battaglia.

RommetJ Riconosco quanto è stato fatto in passato.

Senza la vostra cooperazione uon sarebbe stato possibile fare questa azione. Sono profondamente grato e sono sicuro che in breve le truppe raggiungeranno un alto grado di addcstramento.

Gambara Sono molto c:ontento <li questo.

Rom mel. Il Duce è stato molto lieto: l'ha <letto il generale Rintelen. Prima credeva non fosse possibile; solo chi viene qui può vedere . li nemico era tutto concentrato nell'uadi Faregh e noi avevamo a nord un forte schieramento di artiglierie.

Il C . A. M. cd il ten. col. Marks ha111no fatto in fretta; il terzo giorno erano già oltre Antelat Vt!HO Saunnu e già si era sulle basi del nemico senza colpo ferire.

Fin dal terzo giorno ii nemicp era accerchiato. Qua1chc elemento è riuscito a sfuggire ma i mater ia li e le artiglierie sono stati abbandonati.

li primo giorno abbiamo perduto un carro.

Segue una breve discussione sulla questione dei carburanti.

Il generale Rommel dice che la difficoltà è nel trasporto ma che per ora n'?~ sta male dato che il grandé raid non lo fa. Dice di avere ricevuto finora 350 tonnellate e ne vorrebbe altre mille che restituirà qua11do arriverà la benzina tedesca. Gli viene risposto che abbiamo, secondo quanto comunica il colonnello Nasi, 39')0 tonnellate di benzina e 1000 di gasolio; che le mille 'tonnellate richieste gli vengono date ma occorre che se le vada a prendere.

Rommel. Andrò a prenderle. Avrei poi ancora una preghiera da fare. I mezzi esploranti sono pochi: occorre disporre di mezzi ausiliari. Sono convinto chc le camionette inglesi risponderebbero bene; ma occorre dotarle di ur pezzo anticarro e di una mitragliatrice ed impiegare sempre pattuglie di u : mezzi. Si t.lisporrebbe cosl di un elemento di grande rendimento che d'a1tra parte non deve sempre combattere.

Gambara Giusto; ma dove sono? Se me li date io li assegno subito.

Rommel. Per gli I taliani andrebbero bene le noo.

Gamb:ira. Non ne abbiamo e poi si scassano subito.

Se mi date 40 mezzi inglesi io li metto subito· in ordine.

Rommel. Li abbiamc messi tutti fuori uso.

Gambara. Io sto sudando per racimolare poche camionette, mentre dappertutto ve ne sono.

Per ogni due camionette vi ùarci un auLocarro pesante.

Rommel. Va bene; non lo dimenticherò.

Per quanto riguarda Marada, ora non è più importante, ma è bene che ci vada ugualmente il battaglione G. a. F.

La rÌunione si protrae ancora per circa un quarto d'ora, presenti solam ente le Eccellenze Gambara, Marchesi e Calvi ed il generale Rommel.

P.C.C.

Il ten. coJonnello di S. M.

QuxNTO RAvAJOLI

ORDINE DI BATTAGLIA DEL C. A. M.

ALLA DATA DEL 1° FEBBRAIO 1942

1~ - Comando:

- comandante: gçn. di C. A. Zingales Francesco; - capo di S. M.: ten. col. di S. M.' Manardi Guido;

- Stato Maggiore;

- comando CC. RR.; - comando arùglicria;

- Quarùer generale : reparto comando, 620• sezione CC. RR., 164• sezione CC. RR ., 220° ufficio postale, autodrappcllo; reparto comando tattico: 2a compagnia bersaglieri motorizzata, 414'· batteria da 20/35, 1 plctone 117" cp. telegrafisti.

- Grandi Unità:

- divisione di fanteria " Sabratha »;

- divisione motorizzata «Trieste>>;

- divisione corazzata cc Ariete ».

Alletato

3• - Truppe e servizi di C. A.:

a) elementi in organico nessuno;

b) clementi di rinforzo:

- Raggruppamento GG .. ,FF .: cc.mando, I battaglione, Il battaglione;

- 8a raggruppamento artiglieria d'armata: ;;ornando, \'.XXIII gr. 149; 40 (3 btr.), LII gr. 152/37 (2 htr.);

- Il gr uppo 24" reggimento artiglieria C. A. (2 btr.);

- XVIII gruppo da 88/56 (2 btr.);

- XLII gruppo da 75/50 (.~ btr.);

- 14" batteria da 76/30;

- XXXII battaglione guastator i;

- ~9• nucleo chirurgico.

ORDINE DI BATTAGLIA

DELLA DIVISIONE MOTORIZZATA u TRIESTE » (1° febbraio 1942)

A) EuMENn ORGANICI:

a) Comando:

- comandante: generale di brigata Azzi Arnaldo; - capo di S. M.; magg. in s. S. M. Ruta Alessandro; - Stato Maggiore;

- Quartier generale: reparto comando, 224 5ezione CC. RR., 101'' nucleo movimento stradale , 101" :1utodrappello, 56° ufficio postale.

b) Truppe:

- 6s" reggimento fanteri:i motorizzato: comando, l / 6s•, II ,'6s", cp mortai 81;

- 66° reggimento fanteria motorizzato: comando, 1/66°, lf/66•.

cp. mortai 81;

- 9° reggimento bersaglieri : comando, XXVIII battaglione, XXX battaglione;

- 21° reggimento artiglieria divisione motorizzata: comando,

Il gruppo 100/17 (3 btr.), IV gruppo 75/27-<)06 (3 btr.), V gruppo 75/27-tpf, (2 btr.), batteria da 47/32;

- LII battaglione genio.

e) s~vizi:

- 90• sqione sanità; 176" sezione sussistenza;

- 8o0 autoreparto misto.

B) ELEME:'ITI Dl RINFORZO:

- II gruppo 24• reggimento artiglieria di C. A. (2 btr.): - 1 batteria del XVII gr. 75/50; - '39° nucleo chirurgico.

ORDINE DI BATTAGLIA

DELLA DIVISIONE CORAZZATA << ARIETE t (1• febbraio 19,12)

A) ELEMENTI ORGANICI:

a) Comando:

- comandante: generale di divisione De Stefanis; - capo di S. M.: maggiore in s. S. M. Trovati;

- Stato Maggiore;

- Quartier generale: reparto comando, 70• sezione CC. RR.,

132° autodrappdlo, 132° ufticio postale.

b) Truppe:

- 132° reggimento carristi : co mando,

VIII battaglione (3 cp.),

IX battaglione (3 cp.);

8° reggimento bersaglieri: comando,

V battaglione,

XII battaglione, ,ompagnia mortai 81 ;

- 132° reggimento artiglieri a: comando,

I gruppo da 75127-900 (2 btr.),

II gruppo Ja 75/27-CJOf, (2 btr.),

V gruppo Ja 75/ 18 scm. ( 2 btr.),

VI gruppo da 75/18 sem. (2 btr.).

c) Servizi:

- 132~ sezione sussistenza;

- 42° autogruppo misto (2 autoreparti).

B) WNENTI DI RINFORZO:

- XXXlll gruppo da 149 40 (3 htr.);

- r batteria xvm gr. da SB/56;

- 1 compagnia mista genio;

•- 1 sezione sanità tipo A. S.

ORDINE DI BATI AGLIA

DELLA DIVISIONE DI FANTERIA (( SABRATHA » (1° febbraio 1942)

A) WM~NTI ORGANICI:

a) Comando :

- comandante: generale di brigata Soldarelli; - capo di S. M.: ten. col. di S. M Converti; Stato Maggiore;

- Quartier gene rale: 105• sezione mista CC. RR , 26o" ufficio postale.

b) Truppe:

- 8s0 reggimen to fanteria: c:omaodo, 1/Sso, ll /85'', 85• cp. mortai 81; - 86° reggimento fanteria : comando, l /86°, 11/86·, '!6• cp. mortai 81;

- raggruppamento a rtiglieria: comando,

283° gruppo 75/27-<)06 (3 btr. ), 284° gr uppo 75 /27-<yJ6 (2 btr);

- LX battaglione misto genio.

c) St-rviz1:

- reparto di sanità; .

- 20• sezione s ussistenza ; - 105• autosezione mista.

B) Et.a>aNTI VI RINFORZO:

- battaglione R. M. rl S. Marco »; - raggruppamento GG. FF.;

- 340• batteria 65/17; 1 batteria XVIII gr. da 88/56; - .2 batterie XLII gr. 75/50; . - 14• batteria 76/30; - XXXJI battaglione guastatori.

Atlegato 10

COMANDO SUPERIORE

FORZE ARMATE AFRICA SETTENTRIONALE

S·uro M~cc:011E

Telegramma n. 01/2391 Misurata, 31 gennaio 1942-XX

Comando Supremo per EcelJenza Cavallero - Roma.

01 12391 Op. (.) 31 gennaio ore 22 (.) Eccellenza Calvi comunicami in questo momento cht: generale Rommel avrebbe telegrafato at Duce chiedendo consenso portare avanti <livisioni fanteri.a in relazione nuova situazione (.)

Duce a tuttora non avrebbe ancora risposto (.) Prescindendo dalla quesùone pur.imt:nte tecnica che (,) date note gravi deficienze mezzi trasporto ci pone innanzi problema assai complicato (,) non posso a meno rilevare atteggiamento poco riguardoso che si collega anche al fatto di non aver il generale Rommel mai inviato dirt:tte comunicazioni at Comando Superiore circa svolgimento azioni (,) circa suo posto comando ignorato non solamente da noi ma persino da comandi da lui direttamente dipendenti (.) Comprendo che allo stato. attuale delle cose sia necessario spostare tra Saunno (-) .r\.J1telat (-)

Giof cl Matar e Bengasi truppe di fanteria come sembra intendimento Rommel (,) paaltro sarei grato se Eccellenza Vostra volesse far presente at chi di dovere che tale decisione in considerazione della responsabilità che mi compete (,) sempre ndl'orbita delle direttive di Vostra Eccellenza (,) spetterebbe a me esclusivamente.

Generale BASTICO

P.C.C

Il ten. colonnello di S. M.

QulNTO RAVAJOl.1

Al.lqato 11

TELEGRAMMA DECIFRATO IN ARRIVO

del 1° febbraio 19.p-XX, ore 20,30

01/2430 Op. del 1~ febbraio 1942-XX

Da C<mia ndo ~upremo - '?.omo.

30128 (.) 1° febbraio ore 16, 55 (.) Per Eccellenza &stico (.) Risposta vostro 2391/Op. data odierna (.) Nessun telegramma Rommel est pervenuto al Du ce (.)

Per seguito operazioni comunico seguenti direttive Duce (.) Comincia ( : )

Alla base di ogni nostra disposizione operativa òeve rimanere il concetto che il compito principale delle nostre forze in Libia è di assicurare in qualunque momento la difesa dtl.la Tripolitania (.) Nostro schieramento deve essere concepito in relazione a tale nccessid (.) Per ciò: 1°). la difesa con grandi unità fanteria nello spazio Agedabia El Aghcila ~iarada deve essere mantenuta et linea resistenza rimane quella già stabilita in posizione El Aghcila Marada ( ;) 2°) Uno spostamentc innanzi di una aliquota di gr3ndì unità fanteria da El Agheila in zona Agcdabia Antelat (oltre alla << Sabratha )) già portata avanti) potrà· essere fatto assicurando però ri costituzione dette unità et disponibilità s~fficicnti mezzi di trasporto (.) Una ' prima divisione potrà essere spostata subito (.) Posizione da resistenza deve rimane re presidiata da almeno due divisioni oltre al p residio di Marada et eventualmente Gialo (.) Sulla detta posizione devono esservi completati i rafforzamenti (.) 3°) Dopo tale spostamento et... protezione delle unicl di fanteria portate innan zi si costituirà base logistica avanzata per alimentare Cirenaica occidentale fino a che possa funziona re porto Bengasi (.) 4°) Nostra occupazione CiTC(laica occidentale sarà limitata allo scopo di dare tempo necessario at sistemazione difensiva et sarà affidata aliquote forze motorizzate: aut dotate mezzi movimento per non rimanere in nessun caso imprigionati dal terreno (.) 5°) Appoggio at nostre truppe copertura Bengasi sarà dato con le unità J)lotocorazzate all e quali est lasciata libertà di manovra subordinatamente alle direttive di cui ai numeri precedenti (.). 6°) Per sfruttare presente situazione potranno le unità corazzate esegui re manovra ad ampio raggio per catturare truppe et materiali che si fossero attardati nella · Cirenaica centrale ( ) Rimane inteso che dopo compiuta detta operazione tali forze riprenderanno uno schieramento rispondente alle direttive sopra stabilite (.) 1') Sarà tenuto presente in ogni circostanza che nostri rifornimenti attraverso Mediterraneo sono et rimarranno assai difficili specie per quasi completo esaurimento disponibilità nafta (.) 8°) Cooperazione arma aerea est presupposto indispensabile per ogni possibile evolversi della situazione ( ) rl°) Il generale Rommel est pregato di fare conoscere al Comando Superiore FF. AA. A. S. suoi intendimenti in relazione at queste direttive specie per quanto concerne schieramento di cui al n . 6 (.) Fine diretth-c (.) Comunicate quanto sopra at generalè Rc mmd ( .)

Gene rale CAvALLEJ\O

P.C.C . li ten. colonnello di S. M Qu1i-ro RAvAJOu

TELEGRAMMA IN PARTENZA

4 febbraio 1942, ore 12,40

Comando Supremo - Per Eccellenza Cavallero.

403/G (.) 3 febbraio ore 22 (.) Gi~ntci ·stamane Bengasi et spintomi oltre per conferire con generale Rommel et per comunicargli direttive Duce (.) Colloquio non potuto avvenire pcrchè gen erale Rommel trovasi verso Derna et aveva lasciato dett.:> non potere stabilire giorno suo ritorno (.) Conferito però con tenente colonnello Wcstphal at .:on,1so:: nza intenzioni generale Rommel et da questi auturiizato at rappresentarmele (.) Tenente colonnello WcstphaJ ha premesso che comando tedesco aveva avuto autorizzazione diretta da Comando Supremo .it occupare Bengasi et portare avanti 2 divisioni fanteria ciò ,: he aveva indotto comando tedesco at richiedervi di sponibilità totale divisioni :it piedi (.) Tenente colonnello \Vestphal ha praspettato intenzioni comando tedesco che trasmetterò domani (.)

Generale BAsnco

P.C.C.

Il tn1. colonnello di S. M.

QutNTO R.w AJ0LJ

GOVERNO GENERALE DELLA LIBIA

CowANDO SUPERIOU FORZE ARMATE Ante,. SETTENTRIONALE

S'rATO MAGCIOllE - UFFICIO OPERA710Nl

4 febbraio 1942-XX

Comando Supremo - Roma.

01j2554 Op (.) 4 febbraio ore 2:? ( ) Pa segu ito at telegramma 4031G d,e l 3 corrente (.) Comando armata corazzata ha prospettato due soluzioni (:) minima et massima (.) Soluzione minima est di organizzare una posizione difensiva alla altezza di Maraua (;) disloca re una div isione fanteria a Bengasi (;) le rimanenti divisioni fanteria in zona Agedabia e collocare i corpi corazzati tra Agedabia e Bengasi (.) Soluzione ma~ima est la occupazione colle divisioni tanteria della linea Ain Gazala (-) Segnale (-) Bir Tengèder e

la dislocazione dietro ala destra di tale lin ea dei corpi corazzati (.) Linea predetta sta per essere raggiunta (.) Con disposizione immediata ho autorizzato trasferimento del C. A. M. c,ve necessita impiegarlo et sua sostituzione in Bengasi con divisione fanteria (.) Altre_ c.lue divisioni fanteria si dislocheranno fra Bengasi et Agedabia (;) rimanenti due divisioni rimangono per ora su linea Agheila (-) Marada (.) Evolversi molto favorevole operazioni (;) impossibilità lasciare Circ-naica alla mercè di ardite puntate nemiche et popolazione nazionale alla merci: degli arabi (;) necessità schieramento aviazione (,) consigliano .attuare programma massimo ad onta difficoltà varie et crisi logistica da supera re (.) Opc-razioni dovranno però procedere metodicamente in modo che servizi (,) compiendo sforzo massimo (,) possano adeguarsi at esigenze operative (.)

Autorità marittime italiane et ttdesche ritengono concordemente potere utilizzare porto Hengasi (,) per quanto in limitata misura (,) non appena compiute operazioni dragaggio mine et arrivo rimorchiatori (.)

P.C.C.

li tro. colonnello di S. M.

QUINTO RAVA/OLI

Allegalo 14

TELEGRAMMA l N ARRIVO

6 febbraio 1942-XX, ore 22,25

Da: Roma.

At: Comando Superiore FF. AA. A. S. - Misurata .

3016o/ Op. 6 febbraio ore 20,45 (.) Per Eccellenza Dastico (.) Rispondo , ostro tcleavi o 01/ 2554 data 4 corrente mese (:)

1° - Duce approva soluzione minima lasciando beninteso at comandi responsabili di disporre nel modo migliore delle forze dipendenti (,) tenendo però presente ,1uanto est detto ai n. 3 (;)

2° - IJu::e ritiene che soluzione massima potrà essere considerata solamente quando divisioni saranno costituite et dotate mezzi di movimento et quando porto Bengasi sarà stato rimesso in efficienza ( :)

3° - Duce si riservà determinare quando movimento in avanti X corpo <l'armata potrà essere autorizzato in relazione quanto detto al numer.o pre,:«lente ( ;)

4" - frattanto X co rpo d'armata attenda sua riorganiz1.azione et rafforzamento posizione resistenza (.) Su detca posizione fate affluire lavoratori et mezzi <lisponibili ( .)

CAVALLElt.O

P . C . C . li ten . a!lonnel/o di S. M.

QUINTO RAVAJOLI

COMANDO SUPERIORE FORZE ARMATE A. S. UFFICIO !Nl'OflMAZIONI

PaauNTO ORDINE DI BATTAGLIA DELLE FORZE BJllTAN N ICHE rn Mimm 01tlEN11'

(MA1tMAIIICA - DESERTO OCCIDENTALE - DELTA - PALESTINA E StfllA - CIPII.O IllAQ - IRAN) .

Comandante: Generale C. I. E. Auchinleck. Aggiornamento al 5 febbraio 1942 -XX

A) FORZE DELLA MARMARICA E DEL DESERTO OCCIDENTALE

ga ARMATA

Comandante: Generale N M. Ritchie

TRUPPE D 0 AllMATA.

Motorizzate :

- 4° rgt. autoblindo sud -afr. 4th S. A. A. Regt. ; - 6• rgt. autoblindo sud -afr. 6th S. A. A. Regt.; - gr. esploraz. desertiche o1 g,·. distanza Long Range Dcscrt Groop.

Artiglierie:

- gruppo art. e.a. leggera 14th A /A Lt. Battery; - reggimento controcarri 7yd A/Tk Regt.; - reggimento art. camp. 51st Field Regt. R.A.: :203 battcry; - reggimento art. media 73Td Medium Regt. R.A

XIII COltPO o ' ARMATA (13rd Corps) (Comandante: Gen. A. R. Gcdwin · Austcn):

a) Truppe esploranti di c d'armata: - rgt. autoblindo nth Hussars;

No111 . - I n~arivi in conivo indicano reparti di cui sono stali catturati prigionieri nelle operazioni per la riconquista della Cirenaica (21 gennaio • 5 febbraio 1942- XX)

- rgt autoblindo 1st The Royal Dragoons;

- rgt. autoblindo King's Dragoons Guards.

b) Artiglierie di c. d'armata ( 1):

- rgt. c. carri 103rd A/Tk Northumberlanù Hussars;

•- rgt. art. mot. 2nd R. H. A.

<) Forze corazzate:

- XXXII? brigata corazzat.-i dell'esercito (32nd Army Tank B. de) :

- btg. carri per ftr. 1/R. T. R. !

- btg carri per ftr. IV/R. T. ~- circa 6o carri in Tobruk

- btg. carn per ftr . VJ/R. T . JC

- 1• dwisione corazzata (1st Armourcd Division) (Comandante: Generale 1nomson) :

- Il brigata corazzata (Comandante: Generale brig. Raymond Briggs):

- btg. cam Bays {2nd Dragoons Guards),

- btg. carri 9th Lancers,

- btg. carri 10th Hussars;

- XXII brigata corazzata (in ricostituzione nelle retrovie) (Comandante: Gen. J. S. Cockburne):

- 2nd R.G.H.,

- 3rd e 4th C. L. Y.,

- 12nd L.;

- Gruppo .<ostegnc; (resti): .

- mti btg. j tr. 1/ Rifle Hrigade ()/R. B.),

- mti btg. ftr. lI/ K.ing's Royal Rifle Corps (11/K. R. R. C.),

- resti rgt. art. <.carri 76 A/Tk Regt.: 237 battery,

- resti rgt. art. c.arrN legg. 6m Lt.A/A Regt.: 4yd battery e 9'JÙl banery,

- rerti rgt. art. mot. I 1th (H. A C.) R. H. A.: senza peui.

d.) Grandi unità di fanteria:

- brigate autonome:

- CC brigat:r Guardie 200th Guards B.de (Comand: Brig. J. Marriot):

- htg. ftr. 2Jld Scots Guards,

- btg. ftr. 3rd Coldstream Guards;

•- CL brigata di fanteria (150th Infantry B.de):

- btg. ftr. IV The Grecn Howards,

- htg. ftr. V The Green Howar<ls,

- btg. ftr. IV The East Yorkshire Regiment ;

- brigata di fanteria polacca :

- btg. ftr. I, II, III,

- gruppo c~v. appiedato,

(1) Gi1 della 7" divisionr coraz:iata.

- btg. ecco-slovacco,

- rgt. artiglit'ria (materiale preda bellica);

- I brigata Liberi Francesi (Comandante: Gencralt" De Larminat) :

- due btg. fantuia?

- un rgt. artiglieria?

- divisioni di fanteria :

- 4• divisione di fanteria indi@a (4• inf. ind. div.) (Comandante:

Magg. Gen. D. Tuker):

- htg. m-:ccaniz zato Centrai Indian Horse;

- V brigata di fanteria indiana (5th Ind. B.de):

- btg. ftr. 1st Wclch Regt.,

- htg. ftr. III/Ist Punjab,

- btg. ft.r. IV/? Sikhs?;

- Vl/ brigata di fanteria indiana (7th lnd. B.dc) :

- htg. ftr. ISt Sussex,

- htg. ftr. IV/16 Punjab,

- btg. ftr. IV/u Sikhs;

XI brigata di fanteria indiana (mh Ind. B.de):

- htg. /tr. 2nd Camcrons,

- btg. jtr. II/5th Maharatta Light Infantry,

- htg ftr: I/6th Rajputana Riflcs;

-- artiglierie:

- gruppo e.a. leggero 57th Lt. A/A Bty. R. A ,

- rcggimeuto e.carri 65th A/Tk Rcgt. : Bty 257 e 200,

- rgt. art. camp. 1st Field Regt. R. A.: 52° Fidd Battery,

- rgt. art. camp. 25th Ficld Regt, R. A.,

- rgt. art. mot. 8th R. H. A.,

- rgt. art. media 68th Medium Regt. R. A.,

- resti rgt. art. camp 31st Field Regt. R. A.: scma pezzi;

- genio;

- servizi.

- 1• divisione di fanteria sud - africana (1• S. A. Inf. Div.):

- btg. carri leggeri esploratori 3rd South African Ree. Bt.n.;

- I brigata fanteria sud -africana (1st S. A. B.de) (segnalata i.a ricostituzione):

- btg. ftr. Duke of Edimburg Own Riflcs,

- btg. ftr. 1st Transvaal lrish,

- btg. ftr. 1st Transvaal Scottish;

- II brigata fanteria sud - africana (2nd S. A. B.de):

- btg. ftr. Capetown Highbnders,

- btg. ftr. T. R. T. S. (?),

- btg. &r. 3rd Tran~vaal Scottish;

- V brigata fanteria sud - africana (5th S. A. B.de):

- btg. ftr. 3rd Transvaa l lrish Regt.,

- btg. ftr. 2nd S. A. Botha Regt.,

- btg. ftr. I Nata[ Carabinicers;

- - artiglierie:

- rgt. e.e. 9th A / Tk Rhodesia Regiment,

- rgt. e.a. 1st A /A S. A. A.,

- rgt. art. camp. 3rd Field Regt. S. A. A.,

- - rgt. art. camp. 5th Field Regt. S. A. A.,

- rgt. art. mot. 3rd R . H. A (inglese);

- genio;

- servizi.

- 70• divisione di fanteria inglese (70th Ini. div.):

- btg. ftr 2nd Black Watch;

- btg. mitr. 1st Ncrthumberlan<l Fusiliers;

- VI brigata di fanteria (6th Inf. B.<le):

- btg. ftr. 4th Border Regiment,

- btg. ftr. 1st Durham Light Infantry ,

- btg. ftr. 1st Essex Regiment ;

- XIV b~igata di fanteria (14th Inf. H.de):

- btg. ftr. 1st Belfor<lshire & Ht>rtfordshire,

- btg. ftr. 1st Argyll &. Sutherland Highlanders,

- bt_g. ftr. 3rd York & Lancaster;

- - XVI brigata di fanteria t 16th Inf. B.de):

- btg. ftr. 2nd King's Own Royal Regiment,

- btg. ftr. 2nd Queen'3 Royal Regimem, btg. ftr. 2nd Leicestershire Regiment;

- artiglieria:

- rgi . c. cani 149 A / Tk Regt. (Cheshire),

- rgt. art. mot. 1st R. H. A.,

- · rgt. art. mot. 104th R. H. A.,

- · rgt. art. media 7th Medium R. A.,

- rgt. art: media 64th Medium R. A.,

- brigata e.a. 4th A I A H.de: rgt. e.a. legg. 13th A/ A Lt. A e rgt. e.a. pes. 51st A / A Hy. A.

In Tobruk. sono segnalate le brigate XXXVIII e LXXVII probabilmente costituite da lavoratori.

XXX CORPO !>ARMATA (Comandante: Gen. C. W. Norrie):

11) Truppe di corpo d'armata:

- btg. cav. motorizzato neo--zdandese 2nJ Cavalry Regt.;

- I brigata corazzata deH'Esercito 1st Army Tank B.de:

- btg carri per ftr. VIII/R. T. R.

- btg. carri per ftr. XLII/R. T. R.

- btg. carri per ftr. XLIV/ R. T. R.

Ic irca 6o carri (alla fronti<.:ra orientale).

b) 2a divisione s1.1:d-a&icana (2nd S.A. Div. con clementi a Giarabub)

(Comandante: Gcn. Pierre Dc Villicrs):

- btg. ftr. mot. Die Middcllandse Regiment;

- btg. carri esploratori 7th South African Rt:c. Btn.;

- Ili brigata di fanteria sud - africapa (3rd S. ~ - B.de):

- btg. ftr. 1st Rand Light Infantry;

- btg. ftr. 1st Royal Durban Light lnfantry, ·

- btg. ftr 1st Imperia! Light Horse;

- IV brigata di fanteria sud- africana (4th S. A. R.de):

- btg. ftr. Umvoti Mounted Rifles,

· - btg. ftr. 2nd Royal Durban Ligbt Infantry,

- btg. ftr. The K.aJfrarian RifJcs;

- VI brigata di fanteria sud - africana (6th S. A. R.dc):

- btg. ftr. 1st South African Policc btn.,

- btg. ftr. 2nd South African Police btn.,

- btg. ftr. 2nd Transva.il Scottish;

- artiglieria :

- rgt. c.carr, 2nd A/Tk Regt. S. A. R. A.,

- rgt. art. camp. 1st Ficld S. A. A.,

- rgt. art. camp. 2nd Ficld S. A. A.,

- rgt. art. camp. 4th Field S. J:,.. A.,

- rgt. art. camp. 7th Ficld S. A. A.: Rty 19, 20, :n,

- rgt. art. mcd. Transvaal Horsc Mcd. Art.;

- genio;

- servizi.

e) Truppe delle Oasi:

- Giarabub: elementi 2~ divisione sud - africana;

- Siwa: elementi 5a divisione indiana;

- Cufra (Comandante: un generale inglese):

- un btg. ftr. misto:

- due cp. sudanesi (300 uomini),

- una cp ingleSt: (200 uomini);

- un plotone <legaullista:

- un ufficiale.

-· un sottufticiale,

- 30 sudanesi;

- un plotone di polizia : 30 uomHu;

- uno squadrone :iutohlindo: 15 autoblindo;

- un gruppo art. motorizzato: 8 pezzi;

- due compagnie controaerei: 15 mitragliere;

- 150 camionette;

- Tazerbo (Comandante: un ten. col. inglese):

- 6o sudanesi,

- 8 militari di p<>lizia. rn camioneuc:

- Bir Harasc :

- 45 militari, - 8 camionette armate.

d) Camp<> trincerato di M. Matruh:

· - 50~ divisione di fanteria (50th InL div.).;

- CLI brigata di fanteria (151st. inf. B.de);

- XII brigata controaerci (12th A / A li.de); 1' divisione corazzata (7th Armoure<l Div.) (1) (Comandante: Generale W. H. Gott :

- IV bngata corazzata (4th Armoured B.de) (1) (8 H. III e V R. T. R.);

- VII brigata corazzata? (2): (7 H. - II e Vll R. T. R.); gruppo sostegno: (I/K. R. R. C., Il/ R. B.), (1st Lt. A /A rgt., 4th R. H. A., 6o Field Regt. R. A.).

e) Campo trincerato di Ma'aten Baggu~h:

- 2• divisione neo - zelandese ? (3):

- btg. ftr. mot. 28 Maori;

- btg. ftr. mot . 32nd Wellington;

- btg. mitr. 2ith Motor Machine Gun;

- IV brigata di fanteria N. Z. (4th N. Z. li.de) (Comandante: Brig. E. Puttick):.

- btg. ftr. 18th Auckland, - btg. ftr. 19th Wellington, - btg. ftr. 20th N. Z.;

- V brigata di fanteria neo - zelandcsc (5th N. Z. B.dc):

- btg. ftr. 21st N. Z. Btn.,

- btg. ftr. 22nd N. Z. Btn., - btg. ftr. 23rd N. Z. Bu1.;

- VI brigata di fanteria neo - zelandesc (6th N. Z. B.de) (Comandante: Brig. H. E. Barrowclough):

- btg. ftr. 24th Auckland, - btg. ftr. 25th N. Z. Btn., - h~. ftr. 2éth N. Z. Btn.;

(1) In ricosùcuzione, con un ccnùnaio di carri.

(2) Forse nel Delta.

(s) Sécondo notizie non controllate la divisione avrebbe raggiunto il Delta per ulteriore trasferimento; essa risulta tuttavia molto provata. ·

--· artiglierie:

- rgt. e.carri 7th A/ Tk R. A., - rgt. e.aereo 14th A/ A N. Z. R. A., - rgt. art. camp. 5th Field Regt. N. Z R A.; - genio; - servizi.

UNrrÀ 1)1 CUI ~ON SI C0N05CE LA DISLOCAZIONE

a) 5• divi~ione indiana (5th Ind. division) :

- IX brigata di ftr. indiana (9th in<l. inf. B.de);

- XXIX brigata di ftr. indiana (29th iod. inf. B.de): l/1/ 2 Puniab (catturati prigionieri in zona Saunnu) ;

- III brigata di ftr. indiana ( 3rd ind inf. B.de): reparti di questa divisione vengono segnalati a Siwa, in Siria, a Cipro.

b) XLVI brigata di fanteria 46th I n f. B.de. \ e) btg. ftr. 2nd Cheshire Regt.: btg. ftr. . . . . Suffolk.

d) &)0 rgt. artiglieria:

- 94° rgt. art. è.a. 94 A/A Regt. R. A.: - 267th Hy AIA l . . . . . . , __._b. A I _ 283 rd Hy A/A S catturali png10men 1n zona .,.gcua 1a - nte at;

- 22° rgt. art , mcdìa e pes. 22nd Hy & Mcd. Regt. R. A. (catturato un prigioniero in zona Antelat - Age<labia) ;

- 6° gruppo e.a. 6th Bty A l A ( catturati prigionieri in zona AntelatAgedabia);

- 144° rgt. art. campale 144th Field R. A. (catrurato un prigioniero in zona Saunnu).

B)

FORZE BRITANNICHE. NEL DELTA COMANDO TRUPPE BRITANNICHE Ecrrro (B. T. E.)

A) 12& divisione di fanteria inglese ( 12ù1 inf. div.) ? :

- XXXVI brigata di fanteria ?

- XXXVII brigat.a di fanteria ?

- 114 (1&)?) reggimento artiglier ia ? : gruppi :231 e 232.

B) Unità varie:

- btg. ftr. 4th Royal Northumberland Fusiliers;

- rgt. art. camp. 72nd Field Regt. R. A.;

- rgt. art. camp. 124th Field Regt. R. A.;

- rgt. an. media 64th Medium Regt. R. A.;

- ? 4th S. R. R. A. (Durham}.

'C) Uniti in ricostituzione :

- btg. ftr. The Buffs;

- btg. ftr. 9th Ranger (K. R. R. C.);

- btg. ftr. 9th Tower Hamlet Rifles (R B.)

D) Uniti giunte dall'Eritrea (destinazione ignota):

- btg ftr. del York and Lancaster Regiment;

- due btg. ftr. del King's West African Rifles;

- un btg. del Dorsct Regimem.

FORZE BRITANNICHE

DELLA SIRIA, PALESTINA, CIPRO, IRAQ E IRAN

SIRIA E PALESTINA

9• ilMATA (9th Army)

Comandante: Generale Sir Henry Wilson

TauPPI. o'ARMATA:

- btg. carri leggeri ? 3rd King's Own Hussars;

- btg carri 39th Armoured Group;

- btg. carri ? X/R. T. R. ?;

- btg. carri ? XI/R. T. R. ?;

- 1• divisione di cavalleria (territoriale);

- rgt. autoblindo (Inniskilling Dragoons Guards) ? ;

- V brigata ippomontata:

- rgt cav: The Cheshire Yeomanry ?,

- rgt. cav. Composed Household Cavalry Regimcnt ? ;

- VI b rigata ippomQntata:

- rgt. cav. Yorkshire Dragoon Yeomanry ?,

- rgt. cav. N. Sommerset Yeomanry ?;

- rgt. artiglieria di ordinativo sconosciuto;

- genio;

- serv1z1.

X cono o'AkMATA (10th Corps):

6• divisione di fanteria (6th Inf. Div.):

- LXIX brigata di fanteria (69th lnf. B.dc);

- CLXI brigata di fanteria (161st Inf. B.de);

- artiglierie:

- rgt. art. camp. 4th. Field rgt. R. A.,

- rgt. art. camp. 24th. Field rgt. R. A.,

- rgt. art. rnmp. 74th. Field rKf.. R. A ..

10• divisione corazzata. (10th Armoured Division) (1):

- truppe divisionali:

- rgt. Scots Greys (autoblindo),

- 10° reparto collegamento,

- reparti V3ri del genio ;

- VIII brigata corazzata:

- btg. carri Royal Wiltshirc: Ycomanry , _

- btg. carri Warwickshire Ycomanry,

- btg. carri Yorkshire Hussars;

- IX brigata corazzata:

- btg. carri Staffordshire Yeomamy, r

- btg. carri Nottinghamshire Y eomanry,

- btg. carri non identificato;

-· gruppo sostegno:

- due btg. di fanteria motorizzata (nominativi non noti),

- ro6° rgt. art. controaerei,

- 10° rgt. art. controcarri, rgt. 3rt. motorizzato (R. H. A .).

I CORPO AUST.RALIANO (1st Austr. Corps) (1)

Comandante: Ten. generale J. D. Lavarack

6"' divisione australiana (6th austr. div.) (Comandante: Gen. E. F. Herring):

- XVI brigata di fanteria (1 6th austr. B de):

- btg. ftr. 2/ 1 austr. btn.,

- btg. ftr. 2/2 austr. btn.,

- btg. ftr. 2/3 austr. btn.;

- XVII brigata di fanteria (17th austr. B.de) :

- brg. ftr. 2/5 austr. btn. ,

- btg ftr. 2/6 austr. !.>tn.,

- btg. ftr. 2/7 austr. btn.;

- XIX brigata <li fanteria (19th austr. B.de):

- btg. ftr. 2/4 austr. btn.,

- btg ftr. 2/8 austr. t,1n. ,

- btg. ftr. ,./11 austr. htn.;

( r) Avrd,b<: l:i,ciJ10 la Siria pn i poni ir akrni dd golfo Persico.

- artiglierie :

- rgt. art. camp. 2/1 Ficld R. A. A.,

- rgt. art. camp. 2/2 Field R. A. A.,

- rgt. art. camp. 2/3 Field R. A. A.,

- rgt. art. camp. 2/7 Medium R. A. A.;

- genio; - servizi.

't divisione australiana (7th austr. div.):

- XX brigata di fanteria (20th austr. B.de):

- btg. ftr. 2/13 austr. btn.,

- btg. ftr. 2/15 austr. btn.,

- btg. ftr. 2/17 austr. btn.;

- XXI brigata di fanteria (21st austr. B.de): ...., ....,

- XXV brigata di fanteria (25th austr. B.de):

- btg. ftr. 2/32 austr. btn.,

- artiglierie :

- genio; - servizi.

9• divisione australiana (9th aust:r. div.) (Comandante: Gcn. Moorshead):

- XVIII brigata di fanteria (18th austr. B.de):

- cp. e.carri 18 A/Tk Coy,

- btg. ftr. 2[9 austr. btn.,

- btg. ftr. 2/10 austr. btn.,

- btg. ftr . 2/12 austr. btn.;

- XXIV brigata di fanteria (24th austr. B.de):

- cp. e.carri 24th A/Tk Coy,

- btg. ftr. 2/25th austr. btn.,

- btg. ftr. 2/28th austr. btn.,

- btg. ftr. 2/43rd austr. btu.;

- XXVI brigata ~i fanteria (26th austr. B.de):

- cp. e.carri 26th A/Tk Coy,

- btg. ftr. 2/23rd austr. btn.,

- btg. ftr. 2/24th austr. btn.,

- btg. ftr. 2/48th austr. btn.;

- artigli('Tie: .,

- genio ; - servizi.

CIPRO

Forze miste pari ad una divisione::

- elementi imprecisati 5• divisione indiana;

- btg. ca rri 4th The Qu~r.•s Own Hussa rs;

- btg ftr. The Royal Fusiliers;

- rgt. ùr. Reggimento Cipriota;

- btg. ftr. indiana North Coumry lnfantry ( nominativo imprecisato);

- ? art. camp.;

- ? are. e.a.; genio;

- servizi.

IRAQ E IRAN 'f ARMATA

FORZE DELL'ESERCITO EGIZIANO

I •• STATO MACC I ORF :

- capo di S. M.: Atalla Pascià ;

- sez. op.: C.olonnello di S. M. Ahrnad Hamdi Bey;

Ap,xndice

- sez. inf.: Ten. col. Mussa Lufu Bc:y; Maggiore Mohamed Soliman Hergres;

- sez. geograf.: Maggiore S. M. Mohamed Effendi Ahmad Saleh;

- sez. O. M.: Ten col. Abel cl Aziz Mansur Bey; - se:i:. addestramento: Magg S. :vt. Mohamed F.ffendi I lhrahim.

2. - FoRZE r.ct:tlANE:

- rgt. ravallc:ria ed autoblindo:

- rgt. larri leggeri;

- · rgt. art . da campagna e contrncarri;

- 1 ° reggimento controaerei;

- Carnei Corps I

- 2° reggimento motori:i:zato Baharya;

- unit:1 varie di fanteria;

- stabilimenti tcrritorial:.

Alle,ato Il,

GOVERNO GENERALE. DELLA LlBJA

COMANDO SUPERIORE FOllZE AllMATE AFRICA SErnNTRIONALE

STATO MACCIQRE

N. 01 /21326 di prot. Op. Lì, 9 febbraio 1942-XX:

Eccellenza Cavallero,

riferisco in sintesi su colloquio generale Rommel • generale Gambara anenuto in Bengasi ieri 8, presente ten. col. Montczcmolo. Ten. colonnello riferirà più ampiamente a voce mettendo altresl in evidenza sfumature colloquio stesso.

Generale Rommel esordito con esposizione situazione nemica et nostra. Per quanto ha attinenza a nemico ritiene che questo non sarà in grado compiere alcuna seria offensiva in forze per un presumibile periodo di un paio di mesi almeno, date foni perdite subite et disorganizzazione suoi scn·izi. Ritiene invece nemico in grado osare delle puntate offensive con dementi leggeri sostenute da carri, nella precipua considerazione che si è accorto dell'esigua consistenza delle truppe dell'Asse operanti sull'altipiano cirenaico.

Sostiene che dette puntate potrebbero metterci anche nella dolorosa necessità di abbandonare nuovamente la Cirenaica se non si correrà subito ai ripari inviando sull'altipiano truppe di fanteria.

All'obiezione mossagli sul pcrchè non vi aveva ancora inviato i C. A. mobili ha risposto che provvede immediatameme, ordinando al C. A. M. di spostarsi subito nella zona di Mechili - ricongiungendosi così al 9° bersaglieri già avviato in precedenza - et al C:f.A. di raggiungere la zona immediatamente ad ovest di Berta. Parlando quindi della dislocazione del XXI e X C. A. (già a· Voi nota), ha precisato che: ,< ri~neva molto strano che un comandan~ d'armata non poteue dispor.,-e delle truppe che erano state messe ai suoi ordini))' impiegandole in maniera - e modo consigliatigli dalla situazione contingente; - che, militarmente parlando, egli si sentiva st:mpre in grado di poter compiere delle belle azioni, ma non però nelle condizioni in cui veniva posto; - che la conquista della Cirenaica aveva avuto nel mondo tale risonanza politica, che non era possibile ora - dopo averla conquistata con sole poche forze, e lievissime perdite (;asciarla alla mercè di una qualsiasi banalissima puntata offensiva nemica, pei- non potervi inviare le forze necessarie; - • che non poteva lasciare a contatto del nemico le semplici forze corazzate a disposizione per non mettere queste nella condizione di essere distrutte dall'artiglieria nemica; per non essere costretto ad un eccess i,·o frazionamento

che non gli avrebbe conscnlito <li effettuare :i l momento dd hi sogn o la mll.Jsa per la manovra ; - c he:, i nfine, nelle condizioni in e u1 , emv a posto e g li sa rebbe sta to c.ostrcttu a <lc:clinarc l ' incarico che gli et"a stato commesso : di « comanda n ll' delle fotu operanti ».

Egli quindi richiedeva che fosse iatta da parte del Comando Superi ore opera di persuasione presso il Comando Supremo onde ottenere la disponibilità del X C. A., che desidererebbe schierare: sulla linea Tmimi Mc:chili da orga nizzarsi a difesa tipe Halfaya - tenendo la g:,~ tedesca nella zona di Maraua, il C. A. M. e C. T A nella zona ad ovest di Berta Mo:h i li sempre pronti alla manovra, cd il XXI nell'attuale dislocazione a protezione della via Balbia con la divisione « Pavia ,, a materia le difesa di Ben gasi. che vedrebbe sistemata a piazzaforte .

Innanzi a tale esplicite dichiarazioni del generale Rommel - c he di larga massima condivido - in uno altrcsì con le considerazioni: che il mantenere la Cirenaica con le sole poche forze ivl attualmente dislocate, significherebbe lasciare i coloni (10.000 circa) in balia degli arabi e del nemico; c he l'aviazione: ,i troverebbe in gravissime difficoltà per agire sul nemico data la lc.ntananza di campi sicuri; che iJ possesso del territorio garantisce un promettente raccolto; che si realizzerebbe uno schieramento complessivo più raccolto e quindi sicuramente più robusto, mi permetto appoggiare i desiderata Rommel, se del caso con qualche variante di particolari , già discussi con il tc: n. col. Montezc:molo, che incarico esp ressamente rapprcsc:n tarVi a voce .

Per quanto ha attinenza alla situazione logistica, ritengo c he -- dati gli ultimi afflussi e quelii annunziati, sia p ure a prezzo di sforzi e di particolari accorgimenti - sia possibile fronteggiare il periodo di crisi sino a tanto che la nota richiC$ta di automezzi sia potuta essere soddisfatta ed il porto di Bengasi sia stato rimesso in efficienza

P C C.

li tnJ. colonnello di S. M. QulN"TO Jù.VAJOLI

All•gato 17

TELEGRAMMA DECIFRATO IN ARRIVO

il 12 fr·bbraio 1942-X.X, e.re I

01/2cp3 Op. del 12 febbraio 1942-XX

Da Crmiando Supremo.

30188/Op. (.) II febbraio ore 23,30 (.) Per Eccellenza Bastico (.) In riferimento al vostro foglio 2826 et propaste qui prospettate a vostro nome da colonnello Montczcmolo si precisa quanto segue (:) Duce conferma concetti informatori precedenti direttive cioè (:) a) alla base di ogni nostra disposizione operativa sta il concetto di assi.curare in qualunque momento et in qualunque situazione la diiesa deUa Tripolitania (;) h) scopi della nostra occupazione della Cirenaica sono (:) assicurare disponibilità porto Bengasi oltre che aeroporti principali Cirenaica et consentire possibilità. di manovra contro il ne· mico che tentasse nuovamente avanzare verso ovest (;) inoltre facilitare la nostra preparazione per la successiva azione su Tobruch (,) preparaz.ionc (,) da farsi a momento oppartuno (.) Ciò premesso si precisa quanto segue (:) 1° • Duce conferma che X corpa d'armata deve rimanere fino nuovo ordine sulla posizione El Aghcila - Marada et quivi attendere proprio completamento et rafforzamento posizione (.) Codesto Comando provvederà appena possibile a dotare divisioni del X corpo d'armata di sufficienti mezzi movimento (.) X corpo d'armata passa alle ore 0000 del 14 corrente at diretta dipendenza Supercomando A. S. (;) 2° • ampliamento occupazione in forze Cirenaica est in dipendenza condizioni logistiche clhe codesto Comando est in grado assicurare (,) argomento sul quale Duce richiam a tutta vostra attenzione (.) Abbiate presente che riattivazione porto Bengasi richiederà tempo et che poco sollievo potrà essere dato dai minori porti della Cirenaica (;) 3° - subordinatamente alle dette condizioni logistiche comando armata corazzata habet libertà di manovra per assolvere compiti inerenti alla occupazione della Cirenaica per gli scopi indicati dal Duce col vincolo di assicurare la protezione di Bengasi contro attacchi provenienti da ~ud et sud - est mediante occupazione zona innanzi Agedabia (,) compito al quale non può per ora attendere il X corpo (;) 4° - fate conoscere al più presto quali et quanti materiali per espugnare Tobruch sono ancora disponibi li aut recuperabili et quali altri occorrono

P.C.C.

li ten. colonnello di S. M. QUINTO RAVAJOLI

CAV~LI.ERO

Allegato J8

Q. G., lì 13 febbra io 1942-XX

TENE NTE COLONNELLO HEGGENltEINU.

UFFICIALE TEDESCO DI COLLEGAMENTO

nEsso tL COMANDO SUPER. FF. AA.

AFRICA SETTENTRIONALE

Dc. comando armata corazzata « Afrika ».

Al romandantc superiore FF. AA. A.S. Eccellenza Bastico.

Comunico all'Eccelknza Vostra eh.: verso la metà dc:! mese riferirò 1n Roma e presso il Quartier Generale del Fiihrer sulla situazione.

Successivamente per motivi di salute chiederò al Fuhrer una licenza di più scttimJne.

Durante tale periodo il generale dcli~ truppe corazzat<:: Cruewell assumerà la mia sostituzione quale comandante superiore dell'armata corazzata • Uffi. cio Comando.

Generale d'armata Ro~IMEL

P.C.C:.

li ten. cofonnello di S. M.

Qu1i-10 RAvAJOLI

COMA1'DO SUPERIORE FORZE ARMATE A. S.

Allegato 19

Telegramma N. 01 /Op. Misurata, Il 22 marzo 1942-XX

Comando Supremo - Roma.

01/46s5/Op. (.) n marzo ore 20,30 (.) Per Eccellenza Cavallero (.) Generale Rommel ha fatto conoscere aver ricevuto da Duce direttiva di affermarsi su attuali Posizion i margine c,rientale Gebcl per garantire PoSSCSSO Cirenaica et prepararsi ad u lteriori azioni offensive (.) Poi chè tali direttive si differenziano da quelle datemi personalmente dal Duce et da Voi Eccellenza qui confermatemi (,) per averne norma nei colloqui c:t in particolare nella richiesta

già ven tilata di spostamento in avanti del XXI corpo armata (,) prego farmi conoscere con cortese urgenza se direttive così riferitemi corns~ndJ:>no effetti1amente ai superiori intendimenti (. )

BAsTICO

P.C.C.

li ten. colonnello di S. M.

QU!STO R.WAJOLI

AllegAIO 20

MARCONIGRAM1'-IA DECIFRATO IN ARRIVO

Da Comando Supremo - Roma.

At Comando Superi°" FF. AA. A. S .

OIÌ,fJO'J del :24 marzo 194:2-XX

30419/0p. (.) Per Eccellenza Bastko (.) At 01/4655 (.)

Presi gli ordini dal Duce comunico quanto segue ( : )

Le direttive del Duce et quelle da me verbalmente: confermate .1 Superasi CQlrispondono interamente alle direttive dell'u febbraio corrente anno che sono t~#,1:>ra in vigore (.) Est evidente che preparazione per espugnazione Tobruk cèfrne premessa at ulteriore avanzata verso oriente presuppone conservazione Cirenaica tanto più se si tiene presente potenziamento in atto porti Bengasi et Derna (.)

Duce in colloquio Rommel habet preso atto esposizione Rommel circa suoi concetti impiego C. T. A. et C. A. M. sotto protezione occupazione fissa nostre divisioni fanteria et 90• leggera « Afrika " allo SCOP9 di battere forze mobili avversarie che tentassero avanzare (.) Duce habet anche approvato seguenti concetti che sono stati in precedenza esaminati fra Rommel et Comando Supremo O

1° - Non può mantenersi il concetto prima esposto eh~ espugnazione Tobruk possa essere immediatamente seguita da avanzata verso oriente tanto più che detta espugnazione deve essere preceduta da dura battaglia contro forze mobili avversarie nella Marmarica (.J

2° - Per operazioni Tobruk Rommel prevede debba andarsi oltre l'estate: mentre es~ necessario impedire consolidamento nuovo fronte avversario (.)

At questo fine un regolare attacco nostre forze mobili co~tro le forze mobili avversarie: può rendersi possibile: anche a breve scadenza (,) per esempio fra due aut tre mc.si (,) subordinatamente agli apprestamenti logistici (.)

3° - Per avanzata verso oriente Rommel ha dichiarato di prevedere impiego una nuova divisione corazzata italiana et una altra divisione germanica (.)

Tutto ciò corrisponde alle direttive II febbraio tenuta ben presente la premessa delle direttive stesse et rientra nella libertà d'azione lasciata da cotesto Comando at Rommel in base articolo 3° di quel documento (.) Rimane perciò fermo anche il principio ivi contenuto di a~icurare protezione Bengasi contro attacchi da sud et da sud - est mediante occupazione zona innanzi Agedabia (.) Il passaggio succe~sivamente autorizzato della « Brescia » a dipendenza Rommel ha avuto per scopo facilitare Rommel assolvimento suo compito come sopra formulato (.)

Tutto ciò preme~so rimane ben stabilito (:)

1° - Che della zona innanzi Agedabia est responsabile armata corazzata che vi deve provvedere con forze a disposizione et senza fare assegnamento su divisione <' Bologna >1 (.)

2° - Impiego divisione « Bologna ,, est \'incolato at Tripolitania e non concorre per difesa Agedabia (.)

3° - Per tutto il resto Rommel conserva libertà d'azione come definito dalle direttive II febbraio che (,) come già detto (,) rimangono in vigore (.).

4° - Rimane ferma la direttiva da me verbalmente impartita at cotesto Comando di iniziare appena possibile la costituzione ddla base logistica avanzata nella zon:i di cl Agheila Agcdabia 0

5° - Rimane fermo da ultimo l'ordine da me verbalmente impartito il 14 corrente a Misurata di provvedere con un nudto mobile alla difesa del Sahara libico in coc•perazion.: con l'arma aerea secondo accordi che sono stati definiti nello stesso colloquio al quale hanno partecipato generali Fougcr et Marchesi (.) Copia di questo telegramma è stata consegnata al generale von Rintelen con incarico di comunicarlo al generale Rommel (.)

Uco Cw ,LLE:RO

P.C.C li ten. colonnello di S. M.

Q1m1ro RAVAJOLI

Aller llto 21

Solo a m ezzo u fficiale.

TMDUZI ONE

COMANDO ARMATA CORAZZATA << AFRIKA >i

N. 17/42. Segreto per Capi S. M. Q. G., 24 marzo 1942

Oggetto: Predisposizioni per l'attacco, in base al colloquio dd giorn<> 18 marzo 1942 tra il Duce ed il generale d·armata Rommel.

Eccellenza il generale d'<l1"mata Ettore Ba.stico, comandante superiore FF. AA. A.S.

In base a l colloquio del 18 marzo fra il Duce, il generale d':irmata Cavallero col generale d'armata Rommel, secondo il quale l'armata corazzata « Afrika » deve prepararsi per la continuaz ione dell'attacco, con obiettivo di battere l'armata campale inglese, poi prendere Tobruch ed avanzare ulteriormente oltre Bardia - Sollum, il compito dell'armata è var iato. Mentre il suo Cl)mpito finora era di proteggere la T ripolitania con una condotta di guerra mobile in . Cirenaica - in caso di necessità abbandonando anche la Cirenaica stessa - ora secondo le direttive del Duce dd giorno 18 marzo l'armata deve:

a) mantenere solidamente il possesso del margine sud - est della Cirenaica come trampolino;

b) iniziare i preparativi per l'attacco stesso.

I n base al seguente giudizio sul nemico, sono state calcolate le forze ed mezzi necessari per rispondere con ~uccesso ai nuovi compiti dell'armata.

Non è possibile prevedere se il nemico, v isto in grosso modo, nonostante la sua pericolosa situazione nella zona <ld Pacifico i n tenda ripetere nei prossi mi mesi la s~a offensiva per raggiungere la Tripolitania.

Occorre però sempre contare su questa possibilità perchè il nemico in A . S., compreso l'Egitto. dispone di circa 780 carri armati e 200 autòblindo.

Facendo il paragone tra le forze nemiche nelle zone d i Bardia, Tobruch. Gazala, B. el Gobi e quelle dell'armata corazzata, risulta attualmente una superiorità d e lla fante r ia hritannica di 9 btg. e numericamente un:i quasi parità delle opposte forze corazzate, mentre senza dubbio vi è una notevole superiorità i nglese nelle riserve di mu n izioni, di vettovagliamento ed, anzitutto, di carbur:rn ti. Mentre dal paragone delle for1.e risulta una superiorità britannica Ji 3 volte per le autoblindo e del doppio per i pe21.i leggeri, la proporzione è più favoreV-O!e per i mezzi pesanti e per i mezzi controcarro.

..

In questo campo si può ammettere attualmente una superiorità ddle unità italo . tedesche. Ad ogni modo il nemico dislocato ad ovest di Tobruch, in quanto a forze, è sempre in grado di effettuare un attacco con obiettivo limitato.

La puntata britannica di disturbo ctfettuata il giorno 21 marzo con forze di circa una brigata, in direzione Martuba • Tmimi ha già dimostrato c he l'armata corazzata, in conseguenza dell'attuale proporzione delle forze, delle grandi deficienze di personale e di materiale nelle unità , e delle scarse riserve anzitutto di carburante, in caso di un più torte attacco nemico solo difficilmente potrebbe tenere il margine sud • est della Cirenaica.

Per tenere assolutamente in mano, secondo gli ordini, questo trampolino per raggiungere una favorevc,le situazione di partenza per la continuazione dell'attacco, l'armata corazzata intende occupare un fronte lungo la linea sud di Mech ili • Der bu Sciahra · sud di Tmimi, portando avanti a tale scopo il XXI corpo d'armata e le truppe finora impiegate per la difesa della Cirenaica central e e tenendo pronti per l'impiego mobile dietro il centro, circa in zona di B. Haleg - Eleba e più a sud - ovest, i due corpi motorizzati.

Poichè ir. tal modo l'armata corazzata avrà riunita la massa delle sue forze sul margine sud - est della Cirenaica, per l'esecuzione dei suoi nuovi compiti, il Comando Superiore pregato di assum.:re la sicurezza della zona di Agedabia. Inoltre è pregato di fare affluire la divisione corazzata « L ittorio » nella zona di Chaulan e di metterla alle dipendenze dd comando armata corazzata.

In linea generale il comando armata corazzata prega mettere, possibilmente presto, alle sue dipendenze, tutte le truppe che si trovano già in Africa e previste per la continuazione dell'attacco, per rendere possibile un addestramento 1tnitario per l 'impiego previsto.

Nei particolari la continuazione dell'attacco dipende .dall'esaudimento dei seguenti desideri :

1° • Da parte del Comando Supeno,·e FF. AA. A. S.:

a) per le truppe tedesche:

- motorizzazione (di circostanza) di tre gruppi artiglieria pesante con trattori italiani (attuale artiglieria da costa),

- aitlto mediante colonne di rifornimento (anzitutto autocisterne);

b) per le truppe italiane:

- mettere alle dipendenze dell'armata corazzata la divisione corazzata « Litto rio »,

- completamento di tutte le divisioni secondo la formazione prevista, anzitutto del XX corpo d'armata (per l'c< Ariete» occorrono almeno 200 carri armati),

- costituzione di due battagl ion i aucobl indo per il XX corpo d'armata, - aumento delle batterie pesanti e.a. (da 88),

- dotazione delle divisioni e delle truppe di corpo d'armata con automezzi in proprio.

2° - Da parte del Generale tedesco a Roma:

a) pe,· le truppe tedesche:

- trasporto accelerato dei rnmplementi di personale e del personale çlelle unità per via aerea e via mare (convogli di navi da guerra).

A tale scopo debbono essere trasportati 12.000 complementi;

- trasporto urgente per via mare del materiale delle seguenti unità :

- I cp. carri per il 5° rgt. carri,

- reparto speciale 288°,

- 2 mezze compagnie del rgt. Brandenburg,

- 707" cp. pezzi pesanti per fanteria,

- n• cp. del u5" rgt. fucilieri,

- 70° rgt. nebbiogeno (mot.) (con iniettori d),

- 4' btr. del 772° rgt. artiglieria (pezzi da 170),

- residuo del 155° rgt. artiglieria,

- batteria comando <lei Il gruppo del,,n5° rgt. art.,

- Stato Maggiore del comando ar;i'glieria 104°,

- 3• cp. del 200° btg. pionieri,

- residuo del I gruppo del 43' rgt. e.a.,

- I gruppo del 6° rgt. e.a.,

- 617° btg. e.a. (1 cp. è già ~*ta trasportata),

- 77'd• cp. pionieri da sbarco,

- 10° rgt. collegamenti di arm:ha (I btg. e parti <lei btg.),

- residuo della 190• cp. collegamenti,

- residuo del 475u btg. collegamenti di C. A.,

•- residuo del 200° btg. collegamenti corazzato;

-- trasporto delle dotazioni di.materialt necessario f'(r il completamento delle unità tedtsche; come pure di varie unità di rifornimento (organi dirett;vi per il munizionamento e carburanti , officine per carri armati ed automezzi, stabilimenti di sanità ecc.). Sarà trasmesso successivamente il relativo elenco, dal quale risulti la precedenza dei trasporti;

- rifornimento dell'armata corazzata con 20 unità di rifornimento, 20 giornate di vettovagliamento e circa 5 unfoc; b) per h· truppe italiane :

- trasporto della divisione corazzata «Centauro» per l'~,rmata corazzata << Afrika »;

- trasporti per via aerea e mare per il complet:imcnto delle unità, se<:ondo la formazione prevista;

- motorizzazione parziale di 2 divisioni <li fanteria (una del X C. A. ed una del XXI C. A.);

- motorizzazione t"omplcta delle artiglierie e.l'armata e di C. A. italiane;

- 1 rgt. art. pesante completamente motorizzato, ed 1 btg. bombardieri;

- rifornimento delle truppe italiane nella stessa misura come previsto per le truppe tedesche.

Il rinforzo delle truppe d'armata tedesche necessario per l'esecuzione ddl'azione - J gruppo mortai, 1 gruppo cannoni da 100 e 3 gruppi obici campali pesanti, nonchè . 1 btg. pionieri d'armata, 1 di .corpo d'armata cd I btg. paracadutisti - sarà richiesto al Comando Supremo dell'Esercito tedesco.

In base all'afflusso dei rinforzi suddetti, il comando dell'armata corazzata comunicherà obiettivi e tempi d ' attacco.

JJ comandante RoMMEL Generale d'armala

P.C.C.

Il ten. colonnello di S. M.

QuINTO RAVAJOLJ

Allegato 22

Teleavio

GOVERNO GENERALE DELLA LIBIA

COMANDO SUPERIOBE FORZE ARMATE AFRICA SEtTENTIUONALE STATO MAGGIORE - UFFICIO OPERAZIONI

P. M. 11, :ul marzo 1942-XX

Comando Supremo, per Eccellenza il Capo di Stato Maggiore Generale, Roma.

01/4863/0p. (.) Su precisa richiesta del generale Rommel ho illviato giorno 25 corrente generale Barbasctti presso di lui (.). Generale Rommel dopo esposizione situazioni no~tra et nemica ha affermato che attuale schieramento italotedesco in Cirenaica risponde concetto di « proteggere Tripolitania con condotta <li guerra mobile in Cirenaica (,) abbandonando in caso di necessità anche Cirenaica stessa »(.) Nuovo compito affidatogli da Duce nel colloquio 18 marzo et che Rommel concreta nella ,e preparazione per la continuazione dell'attacco (,) con obiettivo di battere l'armata campale inglese per poi prendere Tobruch ed avanzare ulteriormente oltre Bardia (-) Sollum » richiede secondo Rommel di mantenere solidamente margine sud (-) est Cirenaica « come trampolino » (,) donde la necessità di rinforzare attuale schieramento et di occupare una nuova zona che egli giudica ottima base di partenza et della quale ritiene indispensabile impedire sub ito possesso del nemico (.) In conseguenza egli intende dislocare in prima schiera su linea Tmimi (-) Der bu Schiara (-) Mechili da oriente verso occidente XXI C. A. (,) go• divisione

fanteria leggt:r:l (,) X C. A. con Jistacc:amenti avanz.ati sulla linea Segnali Nord (-) B. Tengeder ( ;) tutte queste forze su Posizioni da rinforzare solidamente et con compito essenzialmente d 'arresto(.) In ~econda schiera (,) C. T. A. c:trca 20 km. a sud <li Martuba e XX C. A. a destra <lei C. T. A. a cavallo pista Mechili ( ) Derna (,) con compito manovra at est et ovest di Mechili (.) Egli ha già dislocato C. T. A. e XX C, A. presso a poco nelle zone ora indicate et ha ordinato spastamento XXI C. A. et movimenti 90& divisione tedesca et « Pavia » (.) Chiestogli Se egli ritcnes,e con ciò osservata direttiva del Duce di ,< assicurare protcziont> Bengasi contro attacchi da sud e }Ud (-) est mediante occupazione zona innanzi Agedahia » egli ha affermato ,he a suo giudizio la zona Bengasi (-) Age<labia è difesa indirettamente dalla occupazione zona Tmimi (-) Mechili (-) Tengeder (,) non essendo ammissibile che grosse forze m:micht> avanzino verso occidente lasciandosi sul fianco il nostro intero schieramento ( ;) occupazione linea Segnali ( -) Tengeder intercetta anche piste et zone meridionali (,) controllabili del resto anche con aviazione (,) come occupazione Gialo chiude provenienze Giarabub (.) Pertanto assicurata secondo suo giudizio et respansabilità tale difesa indiretta et osservato così in modo da lui ritenute non discutibile l'adempimento della predetta direttiva del Duce (,) egli ha ritenuto valersi della libertà azione concessagli da direttive n febbraio 24 marzo (,) ordinando in conseguenza spastamento XXI C. A. (.) Rappresentatogli che detto spastamento di oltre 500 km. aggrava ;,ttuali ben note precarie condizioni logistiche specie in fatto di autocarri et carburanti (,) · Rommel ha accedute, a col)cetto di eseguirlo gradualmente in più settimane (.) Barbasetti ha ripartato impressione che Rommel sia alquanto influenzato da rece{lte attivit~ nemico che ha patuto penetrare fino quasi Martuba et ritirarsi poi indisturbato catturando un intero capasaldo tedesco (,) sicchè attribuisce all'avversario nuove possibilità et intenzioni et si preoccupa di rinforzare schieramento avanzato et di ·adottare dispositivo che presenti minori passibilità di penetrazione immediata (.) Dato grado et personalità di Rommel et compito a lui affidato io non passo escludere et debbo quindi accettare la tesi da lui sostenuta della difesa indiretta di Bengasi (-) Agedabia (.) Ma poichè sono sempre possibili infiltrazioni di nuclei sia pure non considerevoli attraverso deserto con intendimento disturbare nostre retrovie (,) compiere distruzioni et atti sabotaggio (,) est ne,essario et provvederò stabilire una pµr lieve protezione diretta con minori reparti lungo linea attualmente tenuta da XXI C. A. e con servizio pattugliamento lungo via Balhia da Bengasi a Marsa Brega (.) Gradualità ~postamento XXI C. A. consentirà sopperire nuove esigenze logistiche e tattiche (.) Riferirò particolari in prossima lettera (.) Essendo mia intenzione abboccarmi quanto prima con Rommel prego farmi conoscere se Comando Supremo abbia osservazioni a quanto sopra (.)

BASTICO

P.C.C.

Il ten. colonne/lo di S. M.

QulNTO lù.VAJOLI

M P A - MM PP AA

TELEGRAMMA PROVENIENTE DA COMANDO SUPREMO

Part. il 31 marzo ore 00,20

Arr. il 1" aprile ore 2,20

P rot. 3046o/Op.

Al C.om,mdo Supenw-e F(!ru Armate A. S., per Eccellenza Ba.rt1co (.)

Decifri da sè (.)

Dopo <li avere esaminalo quanto riferite con vostro 01/4863 del 28 marzo circa proposte generale Rommel (,) Duce ha stabilito quanto segue (:)

1° - un rintorzo della linea avanzata ,·erso oriente è opportuno et utile (;)

2° : per altra occupazione zona innanzi Agedabia con forze adeguate rimane sempre condizione perentoria che deve essere soddisfatta con protezione diretta ·( ;)

3° - tale occupazione <leve anche proteggere prevista costituzione base logistica avanzata senza la quale nessuna ulteriore operazione verso oriente può essere compiuta (;) occorrono per essa non meno di due divisioni (;)

4• - per so.9disfare esigenze di cui numero uno Duce autorizza spostamento in avanti della divisione << Bologna i> ciò che consentirà portare tale divisione ov1ero una di quelle del XXI corpo armata sulla linea avanzata (;)

5° - inoltre per dare maggiore consistenza allo schieramento avanzato sulla linea Tmimi (-) Mechili Duce dispone sia data precedenza alla ricostituzione delle divisioni fanteria colà dislocate (;)

6" - Comando Supremo provvede inoltre accelerare invio reparti autoblindo già programmati (;)

7° - le due divisioni che rimarranno dislocate zona Agedab'a passeranno alle dirette dipendenze Supercomando et donanno rimanere sotto unico comando (.) Fate proposte p<:r impiego wmando XX I corpo armata (.)

CAVALLERO 214031

P.C.C.

ll tcn. colonnello di S. M.

COMANDO SUPERIORE FORZE ARMATE A. S.

Telegramma N. 01/5018/Op. Misurata, lì 1° aprile 1942-XX

Comando Supremo - Roma.

01/5018/Op. (.) Riferimento premessa \-Ostro 3046o permettomi notare che come detto nel mio teleavio 01 /4863 trattasi non già di proposte bensì di decisioni che Rcmmel ha già ritenuto prendere prima ancora del noto colloquio del 25 marzo con Harbasetti valendosi lacoltà conce~sagli da direttive II febbraio 24 marzo (;) conseguentemente come detto in tale teleavio egli ha gia ordinato et iniziato relativi spostamenti compreso quello XXI C. A. (.) poichè però (,) come noto (,) si è già ottenuto esecuzione graduale spostamento et non essendo ancora iniziati movimenti divisioni fanteria bensì solo quello del comando XXI corpo armata et truppe suppletive (,) mi incontrerò con Rommel cui ho già comunicato decisio~i di codesto comando la cui esecuzione dovrebbe essere facilitata dal fatte, che seguendo programma di cui foglio 3625 del 23 marzo rinforzi notevoli sono già stati inviati in questi giorni aut sono in corso avviamento alle divisioni già schierate (.) Comunicherò risultato (.) Sospendo ricognizione Sahara libico di cui mio 73 data 31 marzo (.)

BAsnco 10350104

P.C.C.

Il ten. colonnello di S. M. Quu-no RAvAJOLI

COMANDO SUPERIORE FORZE ARMATE A. S.

STATO MAGGIORE

TelegTamma N. 01/5J05

Misurata, Il 1° aprile 1942-XX

Comando Supremo, per la Eccellenza il Capo di Stato MaggiQl·e Generale, Roma.

01/5rn5iOp. (.) Mi riferisw mio 01 /5018 odierno (.) Est assai probabile per non <lire certo che R')mmel insisterà fortemente per non modificare disposizioni già date et per non ceden: una divisione et un comando di corpo d'armata (che sono già ai suoi ordini) per scopo protezione AgeJabia che egli in moùo preciso ha tenuto a dichiarare essere secondo sua \'alutazione già raggiunto (.) Egli probabilmente si trin~ererà dietro questione prestigio personale perchè dovrebbe ora modificare sostanzialmente ordini da lui gi:i impartiti (senza peraltro preavvisarmi) ai comandanti di corpo armata fin da quando torn•J in Lil;iia dopo colloquio con Duce (,) più volte .1 detti comandami confermati anche verbalmente pur dop-> aver ricevuto vostro 30419 ciel 24 marzo (,) et .:-he ora hanno già avuto inizio esecuzione (.) Poichè ho già fissato colloquio con Rommel per mattino 3 corrente prego indicarmi cortese u1 genza !>C a\'verandosi eventualità di cui sopra io debba mostrarmi intransigentt- (ciò che con tutta probabilità condurrebbe ad una netta reciproca presa di posizione) ovvero. se fatto ogni sforzo perchè Rommel muti suoi ordini in pitna conformità al-tdégramma 3046<> (,) io possa alla fine (-) come sarei d'avviso (-) trani.ig.ere sulle disposizioni già da lui date et già in parte attuate (.) Ciò anche nella considerazio ne che conùizione perentoria del Duce ,dativa protezione diretta Agedabia potrebbe essere soddisfatta dislocando in zona Agedabia et tenendo mia diret ta disposizione oltre divisione u Bologna >> anche altre forze pari all'incirca ad una divisione come avverrebbe ad esempio dislocandovi raggruppamento ce!t'Te tche quando sarà ~a posto risulterà elemento atto anche ad azioni manovrate)· un reggimento G. a. F. ed altri battaglioni ét gruppi ora resisi disponibili· in seguito accurate riduzioni et riordinamenti effettuati nell'organizzazione territoriale (.)

P.C.C.

li ten. colonnello di S. M. QUINTO R AVAJOLI

M P A - MM PP AA

TELEGRAMMA DECIFRATO IN ARRIVO

1° aprile 1942, ore 00,55

Da Comando Suprt:mo.

At S1'percomando A. S.

Prot. 30466/ Op (.) Per Eccellenza Bastico (.)

Risposta vostro 01/5018 data odierna (.) Direttive Duce in data 24 marzo scorso erano esplicite et prescrivevano vincolo assicurare protezione Bengasi contro attacchi da sud et da sud - est mediante occupazione dico occupazione innanzi Agedabia (.)

Questo Comando non può perciò condividere vostra interpretazione che spostamento delle due divisioni corpo armata XXI rientri nella libertà azione conferita comando armata corazzata tanto più che era esplicitamente detto non potersi contare su divisione fanteria « Bologna » per occupazione zona Agedabia (.)

Ciò premesso nello incontro che avrete con Rommel precisate che direttive contenute nostro 3046o rappresentano ordini precisi Duce et debbono essere osservate (.) Vostro compito ~rà come voi dite facilitato dalle gradualità molto opportunamente previste dei movimenti predisposti (.) Per vostra notizia personale nostre direttivi: 3046o sono state comunicate a titolo informativo anche a O. K. W. (.)

Uco CAVALLERO 21300104

P.C.C.

Il tn. colonndlo di S. M.

QUINTO RAVAJOLI

AUegato rJ

M P A - MM PP AA

MARCONIGRAMMA DECIFRATO IN ARRIVO

Prov. Roma - Dest. Misurata - 2 aprile 1942, ore 17,55

Al Comando Superiore F'F. AA. A. ~- - Misurata .

30469 Op. (.) Per Eccellenza Hastico (.)

At vostro 01/5105 et dopo avcu esaminato dispaccio generale Rommel data ieri si precisa per vosua personale norma quanto segue (:}

1° - Raggruppamento celere insieme con divisione 11 Littorio » in formazione rappresentano minimo forze necessarie per sicurezza Tripalitania et non debbono essere distolte senza ordini Co:-nando Supremo (;)

2° - ùccupazione zona Agedabia deve essere fatta con nostre direttive 3046o (;)

3° - Disposiziooi nostre direttive 3046o et nostro ieri 304f,6 sono confermate(.)

Potete disporre come credete del comando XXI corpa armata (.)

Ci1.VALLEI\O 134502

P.C.C.

li ten. colonnello di S. M.

QUIN'fO RA\' AJOLI

Allegalo 28

Segreto

COMANDO SUPERIORE FORZE ARMATE A. S.

STATO MAGGIORE

Telegramma N. 01 /5194 Misurata, lì 3 aprile 1942-XX

Comarzdo Supremo • Roma.

01/5194/0p. (.) Inconuatomi oggi 3 aprile con Rommel ho definito tutte questioni secondo direttive contenute vostri 30400 et 30466 (.) Passa mia dipendenza

divisione « Sabratha ». Avendomi egli chiesto reiteratamente di trattenere Comando XXI corpc- armata che si est già s~tato et al quale egli assegna le divisioni <Jl• leggera tedesca et « Trento » (,) valendomi autorizzazione .Ji cui ultimo periodo vostro 30169 g lielo ho la sciato (.) Colloquio (.) cu i hanno part~ipato Capi Stato Maggiore mio et di Rommel (,) est stato improntato grande comprensione et viva cordiali tà (.)

P .C.C.

li ten . colonnello d, S. M.

QUINTO RAVAJOLI

AUegato 29

TELEGRAMMA DECIFRATO IN ARRIVO

Prov. Roma

Partenza il 6 aprile 1942. ore :w,24

Arrivo il 7 aprile 1942, ore 00,10

Al Com ando Superiore FF AA .' A. S. - Misurata.

30504/Op (.) Per Eccel lenza Ba stico (.)

Presa conoscenza situazione Duce ammonisce (:) 1° attenti non fare giuoco nemico c he potrebbe avere interesse atti rarci avanti per poi contrattaccare nelle direzioni peri co lose (;) 2° attenzione alle retrov ie et at un possibile movimento degli arabi (.) Comunicate il tutto at generale Rommel (.)

C AVALLERO

2034o6

P.C.C.

li tcn. colonnello di S. M.

QUINTO RAVAJOLI

Allegato 30

TELEGRAMMA DECIFRATO IN ARRIVO

Partenza 1'8 aprile 1942, ore u,30

Arrivo 1'8 aprile 1942, ore 14,00

Al Supercomando Africa Settentrionale - Misurata.

N. 1778 (.) Seguito telegramma 17;c• data 7 .:orrente (.) Generale Rommel non mi ha ancora dato risposta esplicita vostro 01/5352 stessa data (.) Mi est noto però che rimane neila sua deci~ione portare massa forze su nuova linea raggiunta nella persuasione di raggiungere in lai modo un miglioramento propria situazione tanto nei riguardi difesa quanto per eventuale offensiva (.) Odierno bollettino gic.rnalicro porta testualmente (:) Organizzarsi difesa con clementi avanzati su linea raggiunta che est di particolare importanza per la difesa. della Cirenaica e per la preparazione di futuri intendimenti (.)

M,.NCINELLI u3oo8o4

P.C.C.

li lffl. colonnello di S. M.

QUINTO fùvAJOU

M.P.A. Cifrato

COMANDO SUPERIORE FORZE ARMATE A. S.

STATO MAC<:!ORE

Alterato 3J

Telegramma N. 01 , 5504 Op. \1isurata, lì IO aprile 1942-XX

Comando Supremo - Roma.

01 / 550:,{Op (.) Generale- Romme~ cut est ~talo comum:atc giorno 7 vostro 30504/Op. del 6 aprile ha così rispo$tC giorno nove (:) << I-lo tenuto c~nto delle direttive Duce (:) 1° (-) Col fatto che armata non ha avanzato oltre linea Temra<l (-) Segnali (-) Bir Tengeder ove si sta sistemando at difesa (.) 2° (-) Saranno spostati al più presto in Cirena1c.a dei battaglioni complementi» (.)

Circa protezione retrovie (,) (nonos~ntc tesi contraria sc.stcnuta dal generale Rommel) <.~sendo questo Comando convinto che est necessaria protezione diretta non bastando quella indiretta ·1ont:1na dal generale Rommel ritenuta ~uffi-

cicnte (;) ( ?) si est ordinata protezione diretta linea sud gcbelica (,) in continuazione all'occupazione della zona Agc<labia (.) In attesa clello spostamento dei battaglioni complementi dal generale Rommd previsti si est provveduto temporaneamente con mezzi nostra disposizioue (.)

8ASTICO

P.C.C.

Il ten. colonnello di S. M.

QUINTO RAvAJOLI

Cifrato M.P.A.

COMANDO SUPERIORE FORZE ARMATE A. S.

STATO M.\GGJOllE

Allegato 32

Telegramma N. 01/5679

Comando Supremo • Roma.

Misurata, lì 10 aprile 1942-XX

0115679/Op (.) Seguito mio 01 15504 (.) Spo~tamento su line.1 Temrad (-) Segnali ( ) Bir Tengeder (,) che ritengo intempesti vo et non consono at nostre possibilità attuali (,) fu d a Rommel deciso senza :farne preventivo avviso a questo Coma!ldo (,) come sarebbe stato necessario anche per le consegue nti tempestive provvidenze logistiche (.) ·Esso trae origine da un'azione d'iniziativa di Rommel (,) annunziata come semplice puntala offensiva (,) intesa chiarire intendimenti a,·versario (,) che secondo convinzione po-sanale di Rommel (,) non suffragata da adeguati dementi informativi (,) aveva sgombrato linea .A.in Gazala (·) Bir Hacheim et tendeva ritirarsi ulteriormente verso est (.) Nonostante che tale puntata et ulteriori informazioni escludessero predette ipotesi della ritirata(,) Rommel ha convertito la sua azione in un deciso spostamento in avanti della linea di resistenza (.) in gran parte in zona desertica (.) senza preventiva preparazione logistica (,) co n forte non redditizio logorio nostri scarsi ed inadeguati autc,mezzi (,) con conseguenti notevoli richie~te di aiuti da parte comandi grancli unità che questo Comando non può soddisfare- per mancanza disponibilità (.) Inoltre (,) lo spostamento non reSCl indispensabile da particolari ragioni (,) ritarda nostra au spicata et programmata et diligentemente curata riorganizzazione (,) che (,) svolger.dosi o ra a più stretto co ntatto col nemico (,) su nuova linea che(,) tra l'altro(-) non offre Jecisivi vantaggi sulla precedente (,) può essere più facilmente disturbata (.) Ho fatto rilevare quanto sopra a ge• nerale Rommel pt:r sua norma avvenire (,) come da testo c he im io per co no-

scenza per teleavio (.) Disposizioni logistiche sono in corso per far fronte nuova situazione.

P. C.C.

Il ten. colonnello di S. M.

Ttleat1io QUINTO RAVAJOLI

GOVERNO GENERALE DELLA LIBIA

COMANDO SUPERIORE FORZE ARMAT.: AFRICA SETIENTRIONALE

STATO MAGGIORE - UFFICIO OPERAZIONI

N. 01/57o8/0p. di prot.

Allegato 33

P. M. u, n aprile 1942-XX

Al Comando Supremo • Post,1 Militare 21.

Riferimento mio 01/56JcjOp. del 10 aprile invio qui unito testo comunicazione trasmessa al generale Rommel.

Scopo fornire a cotesto Comando chiarimenti su situazione creata da recenti operazioni et da spostamento linea resistenza, trascrivo principali richieste fatte dai C. A. X, XX e clallo stesso gene.raie Rommel:

1° - XX C. A. telegrafa: "Generale Rommel h_a ordinato che automezzi XX C. A. effettuino traspono divisione "Brescia" et "Pavia " sulla nuova linea. Rappresento difficoltà cui si trova XX C. A. per automezzi, date distanze et continuo movimento. Est indispensabile che cotesto Comando mi sostituisca almeno ce nto automezzi in parte inefficienti et in parte di scarso affidamento zona dtSertica ... Est inoltre indispensabile avanzare servizi Intendenza in zona Tmimi. Sono ino ltre necessaiie almeno dieci autovetture sostituzione altrettante inefficienti... ».

2° - li X C. A. telegrafa: « Ho rappresentato gravissima situazione logistica in cui C. A. vn-rà a trovarsi con trasferim-.:nto in linea Segnali che non può essere da me superata senza assegnazione automezzi necessari garantire vita in pieno deserto mie eruppe et eventualmente rifornimenti vari caso combattimento. Prego concederm i automezzi cui mio foglio 2645 data 8 corrente,

3• - Infine gene.,·ak Rommel ha fatto comunicare che « situazione schieramento su fronte XXI C. A. est alquanto delicata per deficienze forza fanteria disponibile >> et chicd~ quindi acceleramento trasporto rimanenti elementi della divisione «Trento>>: trasporto che seconde, precedenti accordi doveva essere fatto gradualmente, perchè nuovo schieramento su linea Mechili - Halegh cl Eleba - Tmimi avrebbe dovuto compiei:si nel termine di un mese dal 25 marzo (vedi nostro teleavio n. 01/4663 del 28 marzo).

Est da '1otarc:: che nostra situazione fu sempre ampiamente illustrata a generale Rommel, anche nei contatti .personali con lui, tanto più c he egli per sua indole, come riconosciuto anche da stessi suoi collaboratori, non dà alla parte logistica - et in genere alla preparazione - l'importanza che ad esse viene attribuita da ogni esperto capitano e che qui, :late distanze, terreno, scarsezza acqua, mancanza ferrovie ha valore ancora maggiore. Gli è stato altresì àmpiamente illustrato programma di Potenziamento ordinato da Eccellenza Capo di S. M. Generale, facendogli rilevare diuturno continuo miglioramento situazione, nonchè i già sensibili effetti ottenuti o in corso (rinforzo alle unità con complementi, aumento tre compagnie fanteria organiche perfettamente a punto ed imlJ)inente invio di altre 14, aumento di 6 batterie divisionali mobili da 75 o da 100, aumento di 4 batterie da 20 contraeree, aumento di un gruppo di 2 batterie da 90/53 et due batterie da 20 contraeree, prossimo avviamento altre 19 batterie da 75 aut da 100, inizio di impianto di una base logistica avanzata): per ultimo, si est fatto pre~nte che imminente afflusso, già ordinato, di un nuovo battaglione riordinato (X) di carri tipo nuovo (M. 14 - 41) avrebbe prossimamente arrecato a nostre forze corazzate un apporto che, data la situazione relativa dei carri nostri e inglesi, in caso operazioni avrebbe potuto essere decisivo.

Anche nell'ultimo colloquio del 3 aprile feci presente che - a m eno di imposizioni belliche indipendenti da nostra volontà o da occasioni eccezionalmente favorevoli - esisteva convenienza dar tempo ai servizi, in Cirenaica, ora precari ed inadeguati ad operazioni otlensive, di consolidarsi el a programma potenziamento di svilupparsi quanto più possibile, dipendendo da esso la possibilità di raggiungime nto primi obieltivi ordinati dal Duce nonchè la possibilità di sfruttare in profond ità nostri successi.

Per far fronte nuova situazi,>ne, c.ui in lutti i modi ci s: adopera per rimediare - et cui si rimedierà - a generale Rommel, dopo avere illustrato nuovamente le ditficolt:ì presenti c l'impossibilicl di aderire contemporaneamente a tutte nuove richie~te da lui presentate, nonchè ripetutagli per sua norma la gravità t!ella situazione che potrebbe esserci ora creata da grosse iniziative nemiche, ho prospettato la necessitii di riparlire e grad uare le richieste stesse.

Farò de! mio meglio per esaudirle gradualmente nello stesso tempo che cercherò di sopperire - e si sopperirà - anche a costo di temporanee rid~zioni, all ' anormale situazione attuale.

In proposito sarei grato a cotesto Comando di ogni Possibile acceleramento nell'invio di automezzi.

Il generale d'armata comandante supe,-iore FF. AA. A. S. ETTORE 8ASTICO

P.C.C.

Il ten. colonnello di S. M. Quuno RAVAJOLI

Allegato 34

P. M. 12 aprile 1942-XX

Al Comandante Superi°" Forze arma~ Africa Settentrionale.

Caro Cavallero,

il mio tdeavio 01/5708/0p. ù avrà, credo, illustrato e chiarito a sufficienza la nuova situazione che si è venuta creando con uno SPostamento in ,vanti che io giudico intempestivo, non necessario e non conforme ai nostri interessi.

Anche questa volta si è ripctuto quanto avvenne durante la battaglia della Marmarica e durante le azioni che condussero alla rioccupazione della Cirenaica. Rommel giudica ed agisce ad impressioni e mai si attarda ad approfondire il problema r:hc volta a volta gli si presenta, per modo che ciò che dice cd afferma oggi è spesso smenùto da ciò che pensa cd opera domani. Una notizia buona lo Pont: in euforia, una cattiva lo deprime <; 0 gli fa apparire nero ciò che aveva giudicato bianrn.

Durante il colloquio del 3 corrente mese egli •mi era apparso cosl comprensivo della situazione in cui ci troviamo e della necessità di un adeguato periodo di calma operosa, che proprio lo credevo convinto e ne ero rimasto soddisfatto; ma poi, mentre la maggiore attività esplorativa nemica e l'aumento notevolissimo di automezzi, segnala to dalla ricognizione aerea, nonchè alcune notizie fornite da prigionieri, potevano far supporre, come aderente a realtà, il rafforzamento delle unità av\·ersarie in linea o, nella migliore delle iPotesi, un cambio di reparti, Rommel, non so in base a quali elementi, si è formata la convinzione (o almeno così ha affermato) che gli Inglesi preparassero un ripiegamento su posizioni arretrate , e, senza preoccuparsi di null'altro, è passato all'azione. Gli ordini da lui dati, anche se, come di consueto, sommari ed imprecisi, svelano questo preconcetto; ad ogni modo, il vuoto, che egli ha trovato di fronte a_ sè, lo ha iudotto ad avanzare, fino a che, trovata qualche resistenza nemica e ritornato aJ un:i più obictùv-1 valutazione della situazione ha scdto una nuova posizione di arresto, che però anche se - considerata a sè stante -

uc:lla più benevola ipoll'Sl si possa valutare tatucamente pan alla prima. di questa era cd è logìsticamente peggiore ca ha anche lo svantaggio di e~scre più esposta alle offese nemiche.

Come ho detto nel mio teleavio, ho cercato ora di fargli comprenJere, in garbata maniera, la nuova crisi in cui ~gli ha posto le sue forze e in ispecie le nostre, bisogne\·oli ancora di complctamc:nto e di riorganizzazione, ma non nutro troppa fiducia che l'intempcstiv1tà di questa crisi sia da lui ammessa; e non escludo nc:ppure che al manifr:.tarsi di un altro prec:oncctto non debba ripetersi quanto ora è av\'enuto.

Ani1ru1to da un'ambizione più che manifesta , da que~a si fa spesso guidare e poichè non le, sorregge b pratica di comando di grande unità, cade in eccessi di c ui credo che egli stesso non comprenda la portata.

Naturalmente il mio comando sta cercando di porre rimedio anche a questa crisi, che potrà essere rimediata, ev1deruemente, a scapito del desiderato potenziamento, con sacrifici della truppa e e<>n ritardo anche nella costituzion~ della nota b<l!e; ma è certo che 11 Rommel, cui nes)uno nega coraggio ed ardire a tutta prova, lascia sempre desta la preoccupazione d1 passi avventati.

Se fosse possibile, credo che u,i ricliiamo ad una più serena valutazione della situazione, che gli g1unges;e dall'alto, gli gioverebbe; e mi permetto anche di aggiungere chc- sarebbe opportuno che qualsiasi ulteriore direttiva superiore gli pervenisse, non direttament::, ma per tramite di questo comando: comando che mi risulta essere giudicato da lui non troppo comodo, ma asso' lutamentc ir..c.analato nelle direttive vostre (che vuole siano rispettate), obiettivo e anche animato dalle migliori intenzioni di favorirlo.

Credo l:eoe farti presente che quanJo egli tornò dalla licenza dopo il colloquio col Duce, nell'incontro da lui desiderato elci 25 marzo con Barbasctti, avvertì che in base ai nuovi compiti dtrettumente affidatigli egli aveva ordinato lo spostamento del XX I corpo d'armar.a. Richiesto in qual modo riteneva soddisfatta la condizione fonclamcntale posta dal Duce dell'occupazione della zona innanzi Agedabia a protezione di Bengasi, egli sostenne la famosa tesi della protezione indiretta e poichè Barba~tti, che non la condivideva, di fronte alla diversità di interpretazione d'una direttiva del Duce, propose a Rommel di chiedere chiarimenti a Roma, Rommel rifiutò categoricamente , dicendo che si trattava di questione per lui fuori discussione, che egli non aveva bisogno di chieder~ più nulla e che aveva già deciso. D 'onde il nostro ricorso a te, e la nccessit:1. del tuo intervento, che pose fine alla questione con un ordine tassativo, quale qui si desiderava, cd al quale egli si scnà in obbligo senz'altro di sottostare. Quanto sopra ho creduto mio dovere rappresentarti, e non per discarico alcuno della mia responsabilità, ma pcrc hè il tuo pcmiero possa fermarsi su talune considerazioni che, dettate da un esame sereno delle persone e dei fatti, non possono, evidentemente formare oggetto di comunicazioni uffi6a li , ma sembrano tuttavia meritevoli di essere conosciute.

Con affettuosa devozione

COMANDO ARMATA CORAZZATA « AFRIKA"

TRADUZIO?-E

Rtp.•~, n. 31/42 Segreto per Comandi Q. G., 30 aprile 1942-XX

Al Comando Supn-iore FF. AA. A. S.

Al comandante .<ud ( con stralcio per il Fliegerf~hrer Afr.).

Al generale tedesco presso il Comando Supremo italiano.

Al comandante mmina tedesco in Italia.

1° - Il comando dell'armata corazzata intende, utilizzando il rapporto di forze attualmente favorevole, attaccare nei primi giorni di giugno 1942 (periodo lunare favorevole) le forze inglesi che si trovano nella zona di Bir el Gobi - Tobruk • Ain cl Gaz.ala - Bir Ha,·heim, e<l annientarle. Inoltre, intende di prendere (continuando !"azione) la piazzatorte di Tobruk, possibilmente con un colpo di mano, altrimenti con procedimento di attacco speditivo.

L'attacco dell'A. C. A. dovrà essere condotto possibilmente soltanto dopo la presa di Malta. Qualora le operazioni contro Malta dovessero essere protratte oltre il primo di giugno, può però em:re necessario che l'armata pa~si all'attacco, senza attendere la presa di Malta.

Il generale tedesco a Roma è pregato di comunicare in quale periodo sia previsto l'attacco contro Malta. Da questo e dalla realizzazione delle premesse elencate al paragrafo 2~ dipende la determinazione del termine per l'attacco dell'A. C. A. Se l'attacco contro Malta, per qualche ragione, dovesse essere rinviato, il comando dcli' A. C. A. ne dovrebbe essere subito informato.

2° - La condotta delle opetazioui, a grandi linee, è prevista come segue: Attacco av,,o/gente della massa delle t1nità moto,.izzate dalla zona a sud ed immediatamente a nord di Segnali Nord, dalle due parti di Bir Hacheim, in din.-zione di Acroma. Elementi delle unità motorizzate, sopravvenendo, de,•ono puntare in direzione Belhamed - El Adem, per impedire sia un ripiegamento del nemico dalla zona di Tobruk, sia l ' accorrere di rinforzi dalla zona di Bardia. Le unità 11011 motorizzate dell'armata verranno impiegate per l'attacco frontale tra Segnali Nord e la costa, verso est.

Si vuol tentare di annientare la massa dell'armata inglese campale entro la sera del secondo giorno d'attacco, nella zona ad ovest di Tobrulc. C,onseguentemente, e sen1a interruzioni, si vuol tentare di prendere la piazzaforte di Tobruk rnn un colpo di mano. Qualora ciò non fosse realizzabile, la piazzaforte dovrà essere presa con procedimento di attacco speditivo, da sud - est e da sud. Per ciò occorreranno prevedibilmente ulteriori due giorni, cosicchè

la massa ddle truppe motorizzate, dopo riordinamento delle unità e rompletamento dei rifornimenti, circa al sesto giorno di attacco sarà pronta per puntare ulteriormente verso est, in direzione Sollum - Ba rc.lia.

3° - Le condizioni per il succes~o della realizzazione delle operazioni sopra indicate sono:

I. - Unit,} tedesche delt'A. C. A.:

a) trasporto in Afnca dri segurn.i ,-in/orzi nel corso del mese di maggio, a cura del generale tedesco in Roma:

aa) lista dell'ordine di urgenza dcll'A. C.A. in data 15 aprile 1942 fino al n. 21°, nonchè i numc:ri 26, 30 e 39,

bb) 57 carri lii e IV come da numero 50 54/,12 segreto per comandi in data 22 aprile 1942 del generale tedesco a Roma, cc) a~sicurazione da parte del Comando Supremo dell'esercito tedesco per gli ulteriori rinforzi, tome <la 11. 1049',12 !>Cgrc:to per comandi in dat1 28 aprile 1942 <lei generale tedesço a Roma;

b) rifornimento delle unità tedesche con 25 unità carbu rante, 5 unità munizioni e viveri p<:r 30 giorni. D1 questi, 15 unità carburante, . ~ unità mlfflizioni e viveri per 15 giorni accantonati in zona a\·anzata.

Inoltre è necessario il trasporto della massa dei rifornimenti a Bengasi e il concorso di automezzi italiani promesso dal Comando Suprem o.

II - u11ità italiane dell'A. C. A :

a) comt•letamento di tutte le unità italiane nel corso del mese di maggio secondo gli organici prescritti dal Comando Supremo in personale, armi e automezzi;

b) assegnazione d, n!meno una de/I, divisioni di fanteria attualmente dislocate nellà zona <li Agedabia, on<le liberare completamente le unità motori zzate ai fini dell'impiego mobile. Secondo il coman<lo dcll'A. C. A. l'ulteriore permanenza di lorze presso Agt·<lab:a non è più necessario, poichè in conseguenza dell'attuale an damento <lei fronte, del rapporto delle forze, nonchè per ragioni climatiche (pieno estate) è da escludersi per il prossimo futuro una minaccia di tale zona,

c) ri/omimento delle unità italiane entro il mese di maggio con 25 unità carburante, 5 unfoc, e viveri per 30 giorni. Di questi 15 unità carburante, 3 unfoc e viveri per 15 giorn i accantonati in zona avanzata.

Inoltre è u,-gentemente desideraw :

d) costituzione di un autogruppq per il trasporto di un a di\"isione di fanteria in una sola volta.

Il Comando Superic,re è pregato di voler comuni care se le anzidette condizioni sono realizzabili per la fine di maggio.

III. - Concorso drll'Ael'onatttica tedesca ed italiana nelle proporzioni maggiori possibili, per eìiminare l'aviazione avversaria e per l'appoggio immediato delle operazioni terrestri contro l'esercito campale inglese e co ntro la piazzaforte di Tobruk, ~pecialmente mediante copertura dei fianchi. I desideri per l'appoggio verranno particolarmente definiti e trasmessi al momento opportuno.

Il comand.;n t e superiore sud (maresciallo Kesselring) è pregato di comunicare:

a) in quale misura si possa far conto sul concorso di unità tedesche cd italiane da caccia, da bombardamento in picchiata. siluranti, bombardieri e paracadutisti;

b) quale lasso di tempo oct.orra per il trasporto di queste unit~ e per il loro approntamento all'azione in Africa.

Per le suddette unità aeree si ritiene necessario un rifornimento in zona avanzata di carburante per 20 giorni di combattimento e di 30 giorni di viveri.

Il comandante superiore sud è pregato inoltre di mettere a disposizione dcll'A.C.A. per l'azione terrestre un :iltro gruppo misto contraerei (possibilmente il 1/6°).

IV. - Concorso della Marina wesca ed italiana, impiegando tutte le forze disponibili:

a) mas contro la zona di mare e coMiera di Tobruk;

b) sommergibili, con centro di gravità avanti Tobruk cd Alessandria;

e) torpediniere e dragamine per scorta, dragaggio di mine e t.acciasomrnergibili nella zona Bengasi -Tohruk;

d) pontoni della marina per lo sbarco di eruppe d'assalto tedesche ad ovest cd :i est di Tobruk, nonchè per rifornimenti costieri;

e) forze marittime italiane pesanti e mezzi d'assalto per impegnare la flotta inglese di Alessandria.

Il generale lcdcsco a Roma ed il comandante del Comando marina tedesca in Italia sono pregati di prendere corrispcndenti accordi col Comando Supremo e comunicare:

aa) in quale misura si possa fare assegnamento sulla partecipazione di forze navali tedesche ed italiane;

bb) quanto tempo occorra a tali forze navali per assumere le loro posizioni di partenza.

Il comandante ROMMEL

P.C.C.

Il ten. colonnello di S. M. Qunno RAvAJOLI

COMANDO SUPREMO

N. 30]6o/Op. 5 maggio 1942-X}:

Oggetto: Operazioni in Marmarica.

All'Eccellenza il comandante superrore forze armate A. S. P. M. 11

Le direttive di questo Comando Supremo in data 23 marzo prevedono la convenienza che prima dell'estate venga eseguita da parte dell'armata corazzata una azione in forze contro lo schieramento rlelle forze mobili avversarie per impedire ad esse di consolidarsi sulle posizioni attuali.

Questo Comando Supremo ha preso conoscenza del progetto che il comandante l'armata corazzata in armonia con le predette direttive Vi ha sottoposto.

Tenuto presente il grado di ricostituzione· raggiunto dai C. A., D.A.K . e XX e le deficienze tuttora esistenti nelle divisioni di fanteria italiane che fanno parte dei C. A. X e XXI specie per quanto concerne gli automezzi , questo Comando Supremo precisa quanto segue:

1u - Obiettivo: battere le forze mobili avversarie, schierate ad occidente di Tobruk. In caso di esito favorevole attacco speditivo contro Tobruk.

La pn:sa <lì Tobruk condizione categorica per lo spostamento in avanti del nostro sc-hieramento; verificandosi tale condizione, lo schieramento sarà portato sulla linea Sollum • Halfaya. Sidi Omar, linea che la massa dell'armata corazzata non dovrà oltrepassare. Qualora l'occupazione di Tobruk non riuscisse, lo schieramento da assumere dopo la battaglia non dovrà oltrepassare la linea di Ain e\ Gazala.

2° - F<>r::e e mezzi per l'operaziQTle: 1° - le unità a disposizione del comando armata corazzata; 2° • le forze aeree italiane e germaniche dislocate in Cirenaica, rinforzate come sarà comunicato a parte; 3° - alcuni mezzi navali leggeri che saran~o in seguito precisati essendo esclusa la partecipazione di forze navali di superficie.

3° - Epoca dell'operazione: verso la fine di maggio, dopo che saranno giunti in Cirenaica i mezzi ed i rinforzi richiesti, per la cui affluenza tempestiva il Comando Supremo si adopererà con ogni mezzo.

4° . Tempo disponibile per l'operazione: le operazioni non potranno protrarsi oltre il 20 giugno, poichè per tale epoca dovranno essere ritirate 1e unità

aeree e navali di rinforzo ed anche una parte delle forze aeree attualmente presenti in Cirenaica, tutte queste unità essendo per la data suddetta. destinate ad altro impiego. Una ripresa delle operazioni deve essere prevista per l'autunno.

Il Capo di, Stcuo Maggiore Generale

Uco CAvALLEIIO

P.C.C.

Il ten. colonnello di S M.

QUINTO JuVAJOLI

Segreto

GOVERNO GENERALE DELLA LIBIA

COMANDO SUPEkIORE FORZE A.llMATE AF.RtCA SETTENTklONALE

s. M. I. DJ COLLEGAMENTO PRESSO PANZERAllMEE (( AFRllt.A »

N. 2562 di prot.

Allegati: 1.

Z. O., lì 22 maggio 1942-XX

Argomento: Ordine di operazione di armata n. 50/42 segreto, del 20 maggio 1942-XX.

Al Comando Superiore FF. AA. A. S. • Posta militare , I.

Trasmetto l'unita traduzione dell'« Ordine di operazione di armata n. 50/~2 segreto in data 20 maggio ,, relativo alla nota operazione offensiva.

Nulla è cambiato, rispetto a quanto già reso noto con le precedenti comunicazioni, tranne che nella previsione di una eventuale variante « Venezia )) che aodrcbbt in vigore qualora nella giornata del giorno X risulta.ssc c he l'avversario non ha spostato verso nord le truppe corazzate dalla zona di ~ir Hacheim.

In tal caso il movimento delle masse di manovra verrebbe sensibilmente allargato, essendo stabilito che le zone <( B >J siano spostate verso sud, in modo che la sinistra del XX corpo d'armata risulti a circa 6 km. a sud di Bir Hacheim (e conseguentemente spostate verso sud le zone « B » per il C. T. A. e per la 90•. divisione leggera).

Tale ordine ho avuto soltanto <; in v,sione » perchè secondo le norme seguite dallo Stato Maggiore tedesco gli ordini non vengono trasmessi per co noscenza ai comandi superiori.

Metto in evidenza quanto dispo sto al n. 13 (pag. 7- 8) circa le mi su re per il mantenimento del segreto

Rilevo inoltre che in base alle disposizioni 1·elative di cui al n. 1 d ell ' allegato 6 è previsto che tutte le richieste d ' intervento aereo in appoggio all ' azione terrestre saranno indirizzate dal comando A. C. A. al Fliegerfuhrer Afrikà. Ciò che mi sembra in contrasto con quanto stabil ito da codesto Supèrcomando, nel foglio di .cui ho preso visione ieri in occasione della mia presenza presso codesto Supercomando

Il colrmnello in s S M.

capo dello Stato Maggiore di collegamento

GIUSEPPE MANCINELLI

P.C.C.

Il ten. colonnello di S . M.

QUINTO RAVAJOLI

COMANDO ARMATA CORAZZATA (< AFRIKA »

Segreto

I/a, n. 5042 Q G. 20 maggio 1942

ORDINE D'AltMATA PEK L ' ATTACCO

Carte 1: 250 000 ; 1: 100.000; inoltre 1: 50 000 e 1 : 25.000 di Tobruk.

1° - Nemico: vedi la situazione a vversaria (allegato n 1 ) (1)

2° - L'armata c<>raz.:ata << Afrika » (ordine di battaglia v. al/ . n. 2) (2) annienterà l'armata ooerante britannica, schierata neUa zona Bir Hacheim -El Adem - Acroma - Ain el Gazala, e conquisted da ultimo la piazza di Tobruch

All'uopo, con inizio alle ore 14 del giorno X, il X e XXI C. A. attaccheranno frrmtalmente in direzione Got el Mehata - Ain cl Gazala , mentre le unità motrwiuate dell ' armata (9(>• div. lt>gg. fant ., il C.T.A:, il XX C . A.) , movendo nella notte dal giorno X al giorno X + 1 oltre Bir Hacheim ed a sud, attaccheranno il nemico a tergo, il giorno X+ 1, fra la costa ed il Trigh Capuzzo. Il raggruppamento tattico Hecket·, sbarcando nella notte dal giorno X .+ I al giorno X+ 2 presso Gabr Sidi Hamuda, sbarrerà la via Ba lbia all'altezza del km. 136. Forze esploranti garantiranno il tergo dell'armata nella zona di El Adem.

Il giorno X sarà comunicato la sera prima.

(1) Vedi annesso n J. (2) Vedi ann~ n. 2.

Schieramemo di partenza, direttrici di attacco ed obiettivi, v. il lucido allegato n. 3 (1).

3° - La 90• div. lcgg. di fant. muoverà dalla base di partenn A (v. alleg;no) attraverso la zona B su El Adem, occuperà la zona C e, lasciando Jelle sicurezze presso ed ad est di El Adem, si. terrà pronta, muovendo di lì dietro ordine speciale verso nord• ovest, ad attaccare a tergo il nemico tra la costa ed Acroma, ed ad occupare la zona D.

All'uopo la divisione raggiungerà:

- muovendo alle ore 9 del giorno X <lalle attuali posizioni, lasciando in posto robu ste retroguardie, e muovendo ad ovest della divisione « Trieste H attraverso Segnali Nord, la zona di partenza A per le ore 18; - muowndo alle ore 2r dalla base di partenza A con completo rifornimento, per le ore 3 dd giorno X -+ 1 la zona B; - muovendo il giorno X+ 1 alle ore 4,30 dopo nuovo rifornimento dalla zona B sulla direttrice segnata, per le ore 8,30 la zona C. Essa occuperà l'ac-roporto di El Adem e sbarrerà le strade e le piste che attraversano questa zona.

La cosa importante è che la divisione con una rapida avanzata e senza lasciarsi tirare dal nemico, raggiunga al più presto la zona C.

Le forze esploranti della divisione devono durante la marcia notturna e specialmente anche durante l'avanzata da Bir Hacheim a El Adem, proteg· gc-re il fianco sud ed est dell'armata. Da!la zona C deve essere effettuata l'esplorazione su ampia fronte verso Sidi Rezegh a cavallo del Trig Capuzzo e sulla via Balbia verso est.

4° - Il C.T.A. dalla base di partenza A (v . lucido) (1) raggiungerà in un primo tempo la zona a sud di Bir Hacheim (zona B), di lì attaccherà con l' ala sinistra oltre Bir Hacheim e, avanzando sulla direttrice segnata, raggiungerà la zona C. Il Corpo si terrà pronto ad attaccare dietr o ordine ~pecialc di lì il nemici) a tergo.

All'uopo il Corpo raggiungerà:

- muovendo alle ore r5 del giorno X dal settore sud delle attuali posizioni, per le ore 19 la z.ona di partenza ,\;

- muovc-ndo alle ore 21 dalla :z.ona di partenza A con rifornimento completo per le ore 3 del giorno X+ 1 la wna B;

- muo\'endo alle ore 4,30 del giorno X+ r, dopo un nuovo rifornimento, ·per le pre 12 la zona C (alle ore 8,30 dovrà essere oltrepassata la l inea Haduret cl Ch~euasc - Bir cl Harmat).

Il nemico che si trovasse nella zona di Bir Hacheim, dev'essere attaccato e battuto.

Le forze: esploranti dd Corpo, durante l'intera avanzau, fiancheggiando l'ala destra, devono 1enere il collegamento co n la 90• divisione leggera di fanteria. Un battaglione carri armati del Corpo, u scendo alle ore 14 dd giorno X

(1) Omesso.

dal settore nord delle attuali posizioni, deve appoggiare l'attac.:o <lc:ll'ala destra del X,'{I C. A. (v. n. 7). 11 btg. alle ore 19 deve essere di nuovo ritirato dal Corpo.

5° - li XX C. A., muovendo alle ore 14 del giorno X, occuperà la zona A (v. lucido) (1) e di lì procedendo con le ali interne dei reparti motorizzati, raggiungerà in un primo tempo la ·zona B. ll Corpo piegherà p,oi verso nord e, avanzando oltre Bir Belafarit sulle direttrici segnate, raggiungerà la zona C. Qui si terrà pronto ad attaccare dietro ordine speciale il tergo del nemico in direzione generale C3rmusct cl R:-gcm, muovendo direttamente verso nordovest.

All'uopo il Corpo raggiungerà:

- muovendo alle ore 14 del giorno X dalle attuali posizioni, per le ore 19 la zona A;

- muovendo~!½ ore 21, con rifornimento completo, dalla zona A, per le ore :2 del giorno X + '.x la zona B;

- muovendo alle ore 5 del giorno X+ 1, dopo un nuovo rifornimento, per le ore 12 la zona C (alle ore 8,30 dev'essere oltrepassato il Trigh el Abd a cavallo di lfo Bclafarit).

Una part~ del Corpo (un btg. carri armati ed un gruppo esplorante); muovendo alle ore 14 del giorno X, deve appoggiare l'attacco dell'ala sinistra del X C. A. (div. « Brescia ») ( v. n._~)- Questi reparti dovranno di nuovo essere ritirati dal Corpo alle ore /9·

Forze esploranti del Corpo alle· ore 4,30 del giorno X+ 1, devono avanzare dalla zona di Eluet cl U sceica verso nord, allo scopo di dare sicurezza all'ala sinistra dei reparti moto rizzati, tenere collegamento col X Corpo e respingere un'eventuale irruzione del nemico tra i l XX ed il X C. A. verso sud.

Aggiunta ai n. 3° e 5°.

Nel caso che la situaz;onc alla sera del giorno X richieda un'ulteriore spinta dei reparti motorizzati verso sud ed est dopo il movimento dalla, zona A, andrà i n vigore l'ipotesi «Venezia». Essa verrà comunicata con la parola convenzionale «Venezia». La carta riproducente i movimenti che dovranno essere compiuti nell'ipotesi «Venezia>> (all. ra) (1), viene trasmessa a parte alla go• div. legg. di fant.; al C. T. A., al XX C. A., al X ed al comandante aviazione « Afrika ».

6° - Il X C. A: alle ore 14 del giorno X muoverà all'atr.acco a nord del Trigh Enver Bey, respingerà le forze esploranti nemiche che si trovano nella zona di sicurezza avversaria e per la sera dovrà avere occupato la linea segnata nell'allegato 3 (1). Appoggeranno nel pomeriggio l'azione reparti del XX C. A. (un btg. carri ed un gruppo esplorante} (v. n . 5).

I necessari accordi devono essere presi col comando del XX C. A.

(1) Omesso.

DoPo raggiunti gli obiettivi dd giorno il CorPo si 11:hicrcr¼ a difesa per la notte assumrndo subito una sistemazione di capisaldi di battaglione disposti. a scacchiera.

Si raccomanda in $f>CC.ial modo di portare al seguito una buona quantità di sacchetti a terra (ogni uomo circa 15), mine e filo spinato. Durante la notte, col continuo movimento di automezzi pesanti nelle vicinanze della linea si dovr~ simulare un ammassamento di forze corazzate pronte all'atta cco.

Il Corpo proseguirà l'attacco alle ore 4,30 del giorno X+ 1 e per mezzogiorno dovd aver preso sicuro c ollegamento con l'ala ovest del XX C. A. Dal giorno X + 1 al CorPo incombe la resPonsabilità della protezione del fianco sud dcJl'armata."

7° - Il XXI C. ,4. alle ore 1-4 dcJ giorn<> X muoverà all'attacco tra Sidi Breghisc e la costa e per la sc:ra dovrà aver raggiunto, dopo aver ricacciato le forze esploranti nemiche che si trovano nella zona di sicurezza avversaria, la linea stabilita ncll',.Jllegato 3 ( 1). Appoggerà nel pomeriggio l'azione del Corpo un btg. ca rri del C. T. A. (v. n. 'f)- Gli accordi necessari dovranno essere presi col comando del C. T . A . DoPo raggiunti gli obiettivi dd giorno il Corpo si schiererà a difesa per la notte assumendo subito una sistemazione di capisaldi di battaglione disposti a scacchiera.

Si ra.:comanda in special modo di portare al seguito una buona quantità di sacchetti a terra (ogni uomo circa 15), mine e filo spinato.

Durante la notte col continuo movimento d1 c arri armati di preda bellica e di automezzi pesanti nella vicinanza - ~pccie nella zona direttamente a sud della via Balbia cd a nord di Sidi Brcghisc - si dovrà simulare un ammassamento di numerose forze coraz:z.ate pr on te all'auacco.

Il Corpo proseguirà l'attacco alle 4,30 del giorno X+ J cd aggancerà le fronteggianti forze nemic he con le ali sud e nord'. Nel successivo sviluppo dell'attacco è soprattutto necessario aprirr rapidamente la stretta di Ain cl Gazala, e ~gombrare di mine rapidamente la vi a Balbia.

Al mattino del giorno X + 1 dovranno essere utilizzati mezzi fumogeni ad est di Temrad e sulla via Balbia.

8° • Il raggruppamento tattico Hecker dalle ore 3 del giorno X+ I si trrrà pronto nel golfo di Bomba, ad imbarcarsi in un'ora alla parola convcnz.ionalc trasmessa per radio (« Heckcr >i seguito da 6 numeri di cui i primi due indicano il giorno e gli altri quattro l'ora) cd a sbarcare presso Gabr $idi Hameida. Il movimento verrà protetto da unità da guerra leggere. e dall'arma aerea.

DoPo lo sbarco presso Gabr Sidi Hamcida il raggruppamento tattico Hecker deve puntare rapidamente a sud e con lo :.barramcnto della via Balbia

(1) Omesso.

impedire la fuga del nemico verso est. A tempo dev ' essere preso collegamento radio con la 9'-J• divisione leggera di fanteria.

9° - Par1icola1·i dispo.rizioni per /"esplorazione: v. allegato n. 4 (1).

10• - Il co mandante l'artiglieria 104 cd il comandar,te ,l'ttrtiglieria 1taJ1ano Nicolini, dalle ore 14 del giorno X :ippoggeranno con l'artiglieria d'armata italiana e tedesca (sch ierata in 5 gruppi v. ali. 3) (1) l'attacco del X e X.Xl C. A. col battere osservatori nemici, neutralizzare batterie nemiche conosciute e centri di resistenza. Nel co rso dell'avan7.ata delle divisioni di fanteria, l'artiglieria <l'armata dev'essere tenuta sotto alla linea. Perciò è necessario fare i preparativi adatti ad assicurare un rapido cambio di postazione soprattutto per le batterie poco mobili. Nella notte dal giorno X al giorno X+ 1 dev'essere proseguita l'azione dell'artiglieria. li fuoco di i11terdizione deve soprattutto essere concentrato nella zona at nord di Mtcifcl es Sighir e sulla Balbia ad est di Ain cl Gazala. Inoltre è necessario con l'impiego dell'artiglieria d'armata nella notte dal giorno X al giorno X+ 1 desrare l'impressione di un imminente attacco di grandi dimensioni nel settore del XXI C. A.

Il giorno X+ I l'ar1iglieria di armata dalle ore 4,30 deve appoggiare il proseguimento dell 'attacco del X e del XX I C. A. Nell'ulteriore ~viluppo di questo attaccc, è soprattutto necessario concentrare il fuoco nei punti di sfondamento delle fanterie. Per tempo deve essere possibile al raggruppamrnto artiglieria di armata (schierato più a sud) di intervenire ~on azione fi:mchcggiante, avanti la zona del XX C. A.

Per il riconoscimento e la ripartizione degli obiettivi dev'essere per tempo preso collegamento col comandante dcll\viazione « Afrika » e dev'essere sempre mantenuto.

Tutta l'artiglieria d'am1ata, di ·C. A. e divisionale, deve provvedere a che la fanteria abbia sempre l'appoggio d i fuoco dell'artiglieria. Perciò è necessario che gli osservatori di artiglieria ava razino con i primi reparti della fanteria e possano consegu ire in breve tempo su di un determinato obiettivo un concentramento di fuoco dell'artiglieria di armata, di C. A. e divisionale.

Per riguardo ali~ limitate provviste di munizioni, nel giorno X dev'essere sparata solo una metà della dotazione.

li rnmandante l'artiglieria 104 cd il generale Nicolini per semplificare l'azione di 1:omando devono dislocare i loro p0sti tattici insieme.

Pian<J di iuoco per l"artiglier ia d'armata italiana e tedesca nei settori del X e XXI C. A. al giorno X, v. ali. 5 ( r).

Il secondo gruppo rgt. e.a. 25° a cura del comandante l'artiglieria 104, dev'essere tenuto pronto nella zona Bir Temrad per impiego mobile e.e.

11° - La nostra Arma aLrea durante i giorni X cd X+ 1, con numerose: forze controbatter,\ l 'Arma aerea nemica e, finch~ possibile, eseguirà crociere di protezione sulle nostre truppe, in particolare sui reparti motorizzati. L'Arma aerea

(•) Omesso.

pregata di appoggiare direttamente il giorno X c<l il giorno X+ 1 le opc; azioni dell'armata nd modo seguente :

a) Dalle ore 9 dd giorno X: azione di disturbo suJ nemico nella zona su<l - est cd est di Segnali Sud. Dopo la messa in marcia della cy,• divisione leggera di fant. nella zona A, lancio di mine a << Tcrmos >> per rinfittimento del campo minato presso Bìr Tengcd cr - Segnali Su<l.

b) DalJe ore l4 Jel giorno X: attacchi ad ondate successive contro il nemico at nord del Trigh Enver Bey co n punto di gravità sulla zona at sud di Ain cl Gazala. Inoltre paralizzazione di eventuale ripicgam~to del nemico da Ain el Gazala ver)() Acroma - Tobruk.

e) Dalle 22 del giorno X e durante la notte : continui attacchi sulla ferrovia e crociere di caccia sulla strada Tobruk - Ain cl Gazala et sulla strada Jcll'Assc: . Attacchi di bombe sul nemi co sugli uìdian at sud e a sùd - est del golfo dì Ain cl Gazala.

d) All'imbrunire attacchi con bombe illuminanti cd incendiarie su Bir Hacheim allo scopo di indi ca re la strada ai reparti motorizzati.

e) Alle ore 1 del giorno X+ I att~cco sulla cantoniera di Gambut.

/) Dalle ore 6 dd giorno X 1 : proseguimento degli attaC('.fu. contro il nemico nella zona at sud di Ain cl Gazala e paralizuzionc del ripiegamento Ja Gazala verso est. Inoltre paraliz"Ulzione dell'affluire di eventuali rinforzi nemici sul Trigh cl Abd ad oriente di El Adem e sulla via Balbia.

Ulteriori compiti e panicolari circa la delimitazione <lei acttori fr.t l'aviazione tedesca e quella italiana vengono regolati a parte.

Ulteriore impiego delle unità aer.cc per appoggio diretto alle operazioni terrestri verr~ di volta in volta richiesto dal comando dell'armata corazzata.

Particolari disposizioni per la richiesta di appoggio dell'Arma aerea e per il servizio di riconoscimento, u. allegato n. 6 (1).

12° - 1"rasmissione delle nou,tà. l comandi direttamente d.ipendcnri ogni due senza esserne ricl,iesti, devono trasmettere notizie sulla situazione. Devono essere comunicati la linea raggiunta cd i posti dcllc divisioni. Bisogna anche comunicare se nd tempo cui ci si riferisce non è avvenuto nessun sostan2.ia!c cambiamento nella situazione. I comandi di C A. ccc. devono trumd· tcrc, come sinora, le novità dd mtlttino e dello St'r(,I.

Presso i comandi vi deve essere un uffic.iale dello S. M. col particolare compito della puntuale trasmissione delle novid.

' Gli ordini dell'armata corazzata « Afrika >> si riferiranno o alla carta 1 :250.000 o a quella 1: 100.000; in seguito anche a qudla I :50.000 di Tobruk .. Nel trasmettere le novicl i comandi dipendenti si devono pertanto anche riferire: a queste carte. Dalle ore 9 dd giorno x entra in \"igore la linea d'urto di cui al~'ollegato n 7. (1).

(1) Omesso.

13° - Mantenimento del segreto. Il mantenimento dd segreto sulla nostra intenzione offensiva è di decisiva importanza per la riuscita delle operazioni Ogni imprevidenza compromette il successo e può costare la vita a molti soldati. Non deve pertanto di nuovo accadere che, rome nello scorso autunno il nemico venga a conoscenza del piano di attacco nonchè della sua data.

Io esorto pertanto i sigg. generali comandanti, il comandante la 90• div. legg. di fant., il comandante l'aniglieria 104, il comandante Nicolini, 'il comandante del genio di armata cd il comandante dei collegamenti di armata affinchè nell'ambito dei loro comandi provvedano con mezzi draconiani al mantenimento del segreto cd alla certezza della sorpresa. A questi mezzi appartengono:

a) rigoroso controllo del traffico radio e telefonico;

b) limitare le comunicazioni ai comandanti dipendenti a quello che essi devono assolutamente conoscere per assolvere il compito loro assegnato, perciò devono essere di volta in volta mandati singoli ordini a mezzo staffetta cd essi non devono contenere notizie sulla situazione generale.

Tutti gli ordini e le disposizioni particolari devono essere espressamente designati ccme ordini dati per la difensiva.

Il mantenimento del segreto dev'essere costante pensiero di tutti i comandanti ed ufficiali di S. M. Il cerchio delle persone che deve essere iniziato ai segreti della situazione generale deve essere il più possibile limitato. Gli ufficiali in oggetto mi deve.no essere segnalati per il 24-5 nominativamente.

Il comandante dell'aviazione « Afrika n pregato di voler applicare analoghe disposizioni nel suo ambito.

14° - Purticolari disposizioni per l'impiego dei reparti del genio. v. ali. 8 (1).

15° - Particolari disf)osizio"i pt:I rifr.,rnimento det/e truppe tdesr.he v. allegato 9. (1). ·

16° - Pertico/ari disposizioni pei collegamenti v. ali. 10. (1).

I'J° - Comando tattico dell' armata dalle ore 14 del giorno x: El Cherima. Durante l'attacco <le!le unità motorizzate mi sposterò con una ristretta cerchia degli uffici cperativi probabilmente lungò la direttrice ciel C. T. A.

Il Comandante

R()IO(EL ('~nera/e d'Armata

(1) Omc.1so.

Annesso n. 1.

SITUAZ101'i'E AVVERSARIA

I - FMze britanniche nell'Africa settentricmale (anncsso 1) (1) dipendono dal « Comando Superiore del Medio Oriente l>.

Comandante: Gen. Auchinlck , al Cairo. Schieramento.

1° - lr- armata. Comandante--: Gen. Ritchie. Quartier Generale: 1'1-farsa Matruk; comando tattico avanzato: nord- ovest di GambUL

a) XIII C. A.: Comandante: Gen. Gott. Comando ,tattico presso Bir Bcltefaa, con:

- ~• div. di fant. sud - africana (3 brigate di fanteria);

- 2• ~iv. di fant. sud - africana: presidio della piazza di Tobruk;

- 50• div. di fanteria (3 brigate di fanteria).

b) XXX C. A.: Comandante : Gen. Horrie, Comando tattico presso Azua1 Mncfa, con:

- 1• div. coraz2. (7 btg. carri, I brg. motorizzata);

- 'f div. corazz. (3 btg. carri, I brg. motorizzata con alle dipendenze la 1• brg. leggera Liberi Francesi);

- 5• <liv. indiana di fanteria (2 hrg. di fanteria).

c) Unità nelle retr()tlie ddl'armata :

- truppe di p,.,;sidio di Sidi Barrani, Marsa Matruk (btg. paracadutisti Libero Francese?), Geravla, Sidi Hanciah con deboli forze; , - repal'ti special, dell'esercito e dell'aviazione a Giarabub (« Long Range Descrt Group » e « Special Air Service Erig 11).

2° - Truppe britanniche in Egitto (B. T. E.) alle dipendenze del comando X C. A. al Cairo. Alle dipendenze di questo sono anche le truppe di guarnigione e le unità che si trovano in Egitto per ricostituirsi o per essere trasportate via.

Sono conosciute:

a) Truppe di presidio:

- 'f divisione inglese di fanteria;

- 12• divisione inglese di fanteria (parte nel Sud,an);

- elementi della n• divisione africana (indigena);

- 38• e 7f brigata indiana di fanteria;

- truppe di presidio egiziane e sudanesi.

(1) Om~sso.

Queste unid sono dislocate per la sicurezza del Delta del Nilo e del Cana lc <li Suez e vengono impiegate per il mantenimento del p,ectomtnio bcitan· nico in Egitto. Solo in piccola parte si passono con~iderare susccttibìli di un impiego in campagna. La loro dotazione dt automezzi arriva appena :ill~ metà di <1uella che è la dotazione cl.i una divisione di fanteria.

b) Truppe di passaggio:

Per essere traspm·tate altrove:

- 4• divisione indiana di .;anmta: 1i 3 della divisione (1' brg. indiana) traspartat:i a Cipro, il resto dt'lla divisione probabilmente ancora nel Ddta.

Per ricostituzùme :

- 1" bngatn corazzata: essa è il resto della 2• divisione corazzata tornata nel 1941 <lalla Grecia senza materiale, e attualmente in ricostituzione. Inoltre i carri leggeri e la metà di quelli medi sono in e.attivo stato. Tempa minimo per essere mess:i in condizione di entrare in campagna: per il 1°-7-1942;

- 7• b,·igata corazzata: due battaglioni carri - 2° rgt. carri e 7' Ussarisono sta ti trasportati nell'Estremo Oriente. Il 6~ R.T.R. (reggimento carri) rest:ito in Egitto viene forse- impiegato per ricostituire i due altri bat~aglioni carr i della brigata. Al più tardi potrà essere pronto per l'impiego per il 1°-7-1942;

- 8• brigata corazzata della 10• divisione corazzata (Palestina-Iraq) viene dotata di carri leggeri e medi americani. Potrebbe essere pronta per l'impiego per il 1°-7-1942,

- 27° Lancer; , un gruppa trasportato di recente dall'Inghilterra. Sul suo ,org:inico non si hanno ancora notizie;

- 2• b,·igata leggera di Liberi France,i spastata dalla Siria in Egitto. Forza di circa 3.500 uomini, armamento ed equipaggiamento non ancora -completo;

- 5• brigata .<ud - aJ,-icana essa appartiene alla 2• divisione di fanteria sud - africana; sarebbe stata però così duramente battuta da dover essere dislo•Cata nel Delta pcrch,è non più in condizioni di entrare in campagna;

- 3• brigata di _fanteria indiana (Mot?) brigata autonoma, consistenza incerta; capacità tattica I.imitata.

3• - Delle grandi unitJ in Palestina r Siria sono pronte ad entrare 111 <a mpagna:

- 2• div. neo -zdan dcse;

- b,·igata polacca;

- 32s b,-igata corazzata d'armata. Inoltre sono da aggiungere:

- 8" div. inglese: truppa di presidio di scarso valore tattico;

- dementi 11• div. africana: truppa di presidio compasta di reparti indigeni;

- Greci, Ceki della forza di circa due divisioni, scarso valore tattico.

In E.;tremo Oriente sono state mandate:

- 70• divi.ione mglese: una volta a Tobruk; - 6•, 7• e 9• divisioni australiane .

II - Presumibile schie,-amt:nto delle unità britanniche sul fronte della Marmarica (annessi 2 e 3) (1).

1 ° - Forze escloranti.

L'esplorazione nd corso <.!elle ultime settimane è stata intensificata. Le unità esploranti seme, state aumentate ed è stata notevolmente accresciuta la loro capacità combattiva.

La massa delle forze esploranti : alle dipendenze della 1' brig. mot. (zona ,li Habcsc) della 1 divisione corazzata. Esse sono attualmente:

- 2 btg. <lella 7' brig. mot. (u• e IX K.R.R.C.);

- 2 gruppi esploranti: K.D.G. e IV gruppo autoblindo sud -africano;

- un rgc. art. leggera: 'J° R.N.A.;

- un gr. art. medio calibro: 234• btr.;

- un btg. carri: 5° R.T:R. (?);

- unità controcarro e contraeree.

Da queste unità sono stati costituiti numerosi raggruppamenti tattici ,, Columra 1>, rhe in generale sono costituiti da 1 - :2 compagnie fucilieri, una o più batterie, carri e autoblindo, sezioni controcarro e contraeree.

Nel settore della 7• brig. mot. sono conosciuti i raggruppamenti tattici ,, Tom l> (Liberi Francesi?), « Maerz », « Juli •> e « August >).

Il 6° gruppo ar,toolmd,, sud• a;,icano - alle dipendenu: della 50• divisione <li fanteria - esplora nel settore centrale. lvi sono noti quali raggruppamenti i " Melon » e « Rob - Ce! ».

Il 3" gruppo esplorante sud - africano esplora davanti alla zona di' ~hierarnento della 1• divisione di fanteria sud - africana.

2° - Grosso.

Il grosso dell'8a armata (: dislocato nella zona Bir Hachcim - El AdemTobruk • Ain el Gazala.

a) Il XXX C. A. con le due divisioni corazzate è tenuto pronto per un impiego mobile nelia zona sud dello schieramento.

La 7• divisione corazzusa t' attualmente dislocata con la massa delle forze nella fascia di sicurezza per esplorazione e sicurezza. Perciò le sue unitl sono spiegate da sud - ovest di Bir Tel)gcder fino a El Adem. Nel caso di un attacco improvviso l:i divisione non sarebbe in condizioni di potér riunire a tempo tutte le forze.

L a 1• divisione corazzala ha accentrato una brigata corazzata probabilmente la II , nella zona Bir e1 Tamar - Bir Ucheida. Si pu,'> ritenere che la 22• brigata corazzata ricostituita si trovi nella zona a ovest di Bardia.

( 1) Omessi.

I reparti motorizzati della la divisio!)C corazzata si trovano probabilmente a riposo nella zona a nord della via Balhia tra Sidi bu Amud e Bardia. I vi si è notato il 1y;-19.µ, 400 automezzi e 1400 tende. La divisione concede attualmente licenze in numero elevato.

E' degno di nota· che il giorno 8-5-1942 il 76° gruppo controcarro è stato spostato nel Delta e che già prima il gruppo controcarro :25° è stato assegnato alla 50• divisione di fanteria come anche il 68° rgt. artiglieria medio calibro ha decentrato due suoi gruppi rispettivamente alla 7• divisione corazzata e alla 2• divisione sud - africana. Perciò ne risulta una notevole diminuzione della capacità .:ombattiva della 1• divisione corazzata.

1 • brigatu leggera liberi Francesi. Non si deve più credere alla esistenza di un ' unità divisionale. La brigata ha una forza di circa 5- 6ooo uomini ; è alle dipendenze della 7a divisione corazzata.

La 5a dh·isiom: indiana di fanteria con la 29• e ro• brigata indiana in verità non si trova in zona di schieramento dei grossi ma è alle dipendenze del XXX C. A.

b) Il XXX C. A. ha alle sut: dipendenze la massa delle divisioni di fan·teria solo in parte mobili. Queste divisioni Sùno schierale a difesa uella zona Bir Bellefaa - Tobruk - Ain cl Gazala - Mteifel cl Chebir.

La 50• divisione di fanteria ha assunto una parte del settore della 1• divisione corazzata fino a sud di Mteifcl el Chebir; il comando della 1• brigata corazzata d'arn1ata alle dipendenze della divisione h; in assegnazione quale speciale raggruppame nto tattico il btg. .;arri 44° R. T. R. e il 6° btg. del Creen Howards. Probabilmente, una brigata di .fanteria della divisione è sempre in zona di riooso a nord - est di Bir d Armat.

1• divisione di fanteria sud• africana è schierata in profondità sulla linea di Gazala. Alle dipendenze della divisione si, trovano un btg. della 1• brigata corazzata d'armata 42° R. T. R. (carri da fanteria) - e un btg. di carri leggeri americani (38° R. T. R.).

2a divisione di fanteria sud - africana spostata da Hardia a Tobruk quale presidio della piazza.

E' da tener presente che per questo compito, essa è da alcuni mesi già stata addestrata nelle fortificazioni di Batdia. Dipende dalla divisione un btg. carri - 8° R. T. R. (carri da fantt:ria).

3° - Capacità combattiva delle unità: vedi allegato 11. 3.

III - Riauunto dei cambiamenti avvenuti:

7• di11i,ùme corazzata dopo ricostituzione ricondotta dall'Egitto;

2• di11isione sud- africana di fantma spostata da Bardia a Tobruk;

5• divisione indiana di fanteria ritirata dall'Egitto con comando e la 10• brigata indiana;

1• diviJIOfte corazzata - senza il comando e 2" brigata corazzata ~postata nelle retrovie dell'armata;

Royal Dragoons sostituito <hl 6° gruppo autoblindo sud - africano; r 2• Lancers sostituito dal << K.ing's Dragoons Guards »;

7• gruppo espi.orante sud - africano probabilmente congiunto con la 2• div. itr. sud - africana;

32• brigata corazzata d'a1·mata probabilmente spostata in Palestina - Siria.

Non si sa dove si trovi la 7• brig. di ftr. sud - africana. Forse è ancora in Bardia.

IV - Situazione cani armati:

a) Forza dei carri (vedi ann. 4) (1).

b) Lo ;tato di ricostituzione delle unità corazzate è attualmente ancora molto diverso. Esiste probabilmente mancanza di carristi e di personale tecnico. L'equipaggio <lei carri medi americani ha dovuto perciò essere ridotto da 7 a 6 uomini.

Lo stato di approntamento della 2• brig. cr. sa;ebbe ancora molto arretrato; lo stesso vale probabilmente anche per I.a 22• brig. curazzata.

Invece bisogna ritenere superiore la capacità combatt iva della 4• brig. coraz:ata. Questa brigata è attualmente considerarsi la migliore delle brigate corazzate britanniche del Nord Africa.

c) Ca"i armati americani.

Negli uhimi mesi sono stati assegnati alle unità corazzate britanniche, in gran quantità carri armati. americani leggeri e medi. Numericamente il rapporto tra i carri inglesi leggeri e i carri americani leggeri M 3 si mantiene a circa 2 : 3. Da gennaio è stato assegnato alle unità corazzate anche il carro americano medio M 3 « Pilot ».

Da parte inglese viene in particolare .:riticato nei carri leggeri americani la torretta azionata a mano. Con i carri mcdi M 3 << Pilot » - in contrasto con la dottrina e la pratica finora seguite dagli Inglesi - si può aprire il fuoco solo da fermi. Il fuoco in movimento non dà sicurezza a distanza superiore ai 3 - 400 metri e pertanto non può essere praticato. Da informazioni si sa che le munizioni da 75 per il carro medio americano non sono sufficienti per le esigenze. Proietti con spoletta M 46 rimbalzano a distanza di tiro dai 700 ai 1.700 metri, senza esplodere. Perciò devono essere ' provate nuove spolette.

Tutte queste notizie desunte da diverse fonti britanniche indicano per lo meno che gli Inglesi non hanno molta fiducia sui nuovi carri americani, dei quali il medio soprattutto entra in combattimento per la prima volta.

d) Officine per riparazione dei carri.

· Le officine britanniche per le ripàrazioni di carri hanno limitata potenzialità. Nd Nord Africa finora non si trovavano officine capaci di effettuare,

(1 ) Omcs,o.

oltre alle normali riparazioni, la· revisione di oltre 50 carri al mese, di quelli danneggiati nell'autunno - inverno 1942.

li cambio di motore per esempio <loveva essere fatto in genere nel Delta del Nilo.

C'è mancanza di pezzi di ricambio e di strumenti per i carri americani .

V - Fortificazirmi campali e ·m i11i: (annesso 5) (1).

a) Fortificazioni campali si trovano soprattutto intorno a Bir Hacheim e nel settore Mteifel el Chebir - Gazala.

Da-.anti alla vera linea di Gazala esiste un sistema di schieramento a numerosi capisaldi e postazioni Ji artigliet ie. Sembra che la massa della 1• divisione sud - africana si sia schierata a difesa di questa posizione. Una part e delle postazioni è stata fatta in roccia. Si deve tener presente che anche i.ulla linea generale Bir 1-Iachcim - Acroma sono costituiti capisaldi e sistemate postazioni di batterie.

Una linea ininterrotta tuttavia non esiste.

In wmplesso le fortificazioni campali non hanno alcun grande valore come strumenti di difesa. Manca ad esse fino alla linea di Gazala una sufhciente profondità. Nel complesso perciò esse hanno il carattere esclusivo <li capisaldi.

Le fortificazioni campali possono ·solamente rallentare l'attacco.

b) Mine. Il Comando britannico ritiene probabilmente di grande valore una estesa linea di miuc specialmente per protezione contro attacco di cam. 'Bisogna prevedere pertanto larghi e profondi campi minati sulla linea generale Bir Hacheim - Mteifel Chcbir - Ain el Gaza la.

L':,µmesso 5 mostra ciò che si conosce in questo campo. Ma bisogna tener presente che anche nelle retrovie nei punti di grande traffico per es. El Adem si possono trovare campi minati.

VI - Tobruk (annesso 6, carta delk fortincazioni 1/25.000) (1).

a) Non sembra che si siano avuti grandi ..:ambiamenti a quella che era la situazione del novembre scorso anno. Anche se negli ultimi tempi sono stati più volte comunicati lavori alle fortificazioni. E' da prevedere un rafforzamento dei campi minati. Vedi annes~ 5.

b) Forze.

La .l• divisione sud - afn·cana spostata quale truppa di presidio da Ba r dia a Tobruk, da sola n<m è sufficii:nte alla difesa dell<1 piazza. Essa dispone actualmente di sole due brigate di fanteria, mentre lo scorso anno si trovavano nella piazza quattro brigate di ftr E' prevedibile che il Comando britannico - nel caso che un attacco tedesco raggiunga Tobruk - cerchi di portare altre forze nella piazza.

(1) Omesso.

L'attuale presidio non è in grado di poter occupare tutte le fortificazioni. Scaglionato su un ampio fronte e senza possibilità di riserve davanti ad un attacco condotto còn forze riunite non può resistere a lungo.

Dal punto di vista dell ' artiglieria bisogna calcolare che vi siano un rgt. d i medio calibro e 2 • 3 leggeri come anche alcune btr. da posizione.

All'interno della linea dei fortini sono state riconosciute 23 postazioni e.a. di 4 pezzi l ' una - delle quali 13 postazio ni nella zona del porto. C'è da aspe t· tarsi che una parte dell'artiglieria e.a. parteciperà anche al combattimento. terrestre.

Un imerventc, delle unità navali da guerra nella battaglia avve rrà probabilmente solo se verrà tentato il ripiegamento del presidio via mare.

e) Importanza quale por-to di rifornimenti.

Dal dicembre dello scorso anno .'fobruk è dive ntato il principale porto di rifornim.emo dell'S• armata. Solamente nel marzo cd aprile 1942 sono entrate nel porto 50.000 tonnellate di naviglio, corrispondenti ad un carico di materiale di 8o.ooo tono. Bisogna però tener presente che in quel periodo le navi in parte non avevano il carico completo. Nella zona intorno a Tobruk si trova la base di rifornimenti per l e truppe a l fronte i cui depositi sono da questa riforniti. E'. perciò prevedibile che nella zona della piazza di Tobruk si trovi gran qnantità di ogni genere di rifornimento. La conquista della piazza avrebbe pertanto serie conseguenze per la situazione logistica ddl'8 armata

VII · Situazione tra/ fico.

a) Automezzi .

Il numero degli automezzi nella zona di schieramento delle forze brit~nniche è attualmente relativamente basso. Esso non corrisponde all'entità delle unità schierate. O· gli effettivi delle divisioni sono di gran lunga inferior· i agli organici o un gran numero degli automezzi si trova alle officine per riparazioni In ogni caso si può stabilire che le unità in seguito alla parziale mancanza di riparazioni -agli automezzi non sono del tutto mobili.

b) Fer,·ovia.

La ferrovia del fronte è stata prolungata fino a 15 km. nord - est di Sidi Rezcgh . La stazione principale di scar ico è la stazione di Capuzzo con oltre 3.000 m. di depositi Ciò corrisponde a uno scarico giornaliero di circa 2.500 tonn All'altezza della stazione di Capuzzo si trovano gra,1di basi logistiche.

VIII • Considerazioni .

Delle di, isioni bri tanniche operanti m Marmarica, le 3 divisioni di ftr. (50• inglese, la e 2 • sud - africana) sono sistemate a difesa. Le 2 divisioni corazzate sono scaglionate per esteso dalla zona a sud di Bir Tcngeder fino.· a Ba rdia.

La "f divisione corazzata oltre alla sicurezza del fianco sud ha probabilmente il compito di svolgere azioni di disturbo nella · fascia di sicurezza:

cE>n forti reparti esploranti. Questa divisione pertanto deve essere considerat.a piuttosto attualmente come u na G. U. di esplorazione e sicurezza. La r• divisione corazzata ha la massa delle forze dislocate in rip050 nella zona di retrovia Gambut - Bardia: Pront:l all'impiego e presente nella zona di combattimento si trova probabilmente una brigata corazzata.

La divisione i,,Jiana di ftr. può essere considerata riserva d'armata; essa non ha una grande capacità combattiva. Un grande attacco i cui protagonisti dovrebbero essere le divisioni corazzate richiede per prima cosa un concentramento cd un allestimento di queste unità. Indizi di questo per ora non ci sono. Possono tuttavia avvenire attacchi di disturbo in forza e puntate esploranti per le quali non , è necessa.rio una riunione dei grossi.

Dallo M:hieramento delle divisioni di ftr. in difensiva, dall'impiego della divisione corazzata per esplorazione e sicurezza, dal fatto che la massa della 1• divisione corazzata è stata portata indietro e dalla mancanza di poderose riserve, si può desumere che il Comando britannico rion ha intenzione di effettuare presto un grande attacco. Per di.tendersi da un artacco italo-tedesco si presentano al Comando britannico le seguenti possibilità :

a) Cercare con la condotta stessa delle operazioni di rallentare l'avanzata italo - tedesca ed infine acrcstarla completamente. Per effe~tuare ciò è neces.sario un forte spiegamento delle forze in profondità. Una simile disposizione richiede - specie in considerazione del necessario spostamento dei rifornimentimolto tempo. Per ora non è possibile riconoscere l'applicazione di questi propositi. Dopo o poco prima dell'inizio ddl'attacco, un simile schieramento potrebbe essere possibile solo a prezzo di perdere la . massa dei rifornimenti.

b) Difesa a oltranza ripiegando sulla piazza di Tobruk. All'uopo le divisioni di ftr sotto la protezione delle fortificazioni campali e delle mine occuperebbero le posizioni di una volta Solo in caso estremo esse uscirebbero da Tobruk ~on l'ala destra per sistemarsi di nuovo a difesa sulla linea El GobiTobruk. Le divisioni corazzate si atterrebbero alla difesa mobile. All'uopo le forze corazzate dovrebbero essere tenute pronte per il contrattacco all'incirca nella zona nord - est di Bir Hacheim. Segnale di attacco, quando l'avversario ha oltrepassato gli sbarramenti di mine o li ha aggirati.

Le unità corazzate possono anche, )asciando fronte al nemico unit~ di ftr. , esploranti e e.e. dislocarsi ad est e sud- est - all'incirca nella zona intorno a Bir . cl Gobi - per attaccare di 13 il nemico sul fianco.

L'ultima decisione richiede da parte del comando molta buona disposizione ad assumersi la responsabilità, e nel compiere l'azione stabilita occorre una grande possibilità di cambiare .le decisio~i a secondo della situazione. Dalk esperienze fatte finora il nemico non è incline a simili decisioni.

Pertanto saremo più vicini al giusto prevedendo che egli darà preferenza all'altra possibilità, tenere pronte per il contrattacco le forze corazzate dietro la linea Bir Hachcirn - Bir cl Hamat.

Segreto

Comfl11do:

ORDI!'.'E DI BATTAGLIA DELL'A. C. A.

- reparto da combattimento con I cp./1 gr. c.a./43• rgt.;

- 612° btg. e.a. (senza 4• cp.); - 10° rgt. collegamenti d'armata; - comandante rifornimenti <l'armata.

90~ divisione leggt:t·a:

I

- I e ll btg./200° rgt. ftr. lcgg. (senza comando rg!.),

- 361° rgt. ftr. legg.,

- 1° pl./900° btg. genio;

- truppe di armata assegnate:

- reparto specia)e 288°,

- 21 brr. / 408° rgt. art.,

- 6o6° btg. e.a.,

- 6o5° gr. e.e.,

2 btr./I gr. c.a./18° rgt. art.,

- 1• squadra 621 1 cp. intercettazione r.t., - inoltre 3° rep. esplorante.

Nota: 707• e 708' cp. cannoni per fanteria aflh:.iranno il giorno X+ 1 .1 cura del Comando A. C. A.

Corpo tedesco in Africa (C. T. A.):

, 5• divisi<>nt: corazzata; - 21• divisione corazzata senza 3° reparto esplorante; - truppe di C. A.; - truppe di armata asi-egnate: -- 4• e 5• btr./115° rgt. art., - comando 135° rgt. e.a.,

- 617° gr. e.a.,

I gr. c.a.j18° rgt., senza 21 btr., I gr. c.a./43° rgt., senza 3a btr., 1° pl./621 1 cp. intercettazione r.t.

XX corpo d'armata:

- divisi<>ne corazzata « Ariete >> ; - divisione mc,torizzata « Trieste i> ;

- truppe di C. A.;

- truppe di armata assegnate:

- CXLVII gr. art. pes. (2 btr.),

- CXXXI gr. art. pcs. (2 btr.),

- II gr./24° rgt. art.,

- V gr./1° rgt. art.,

- comandante del genio: col. Ra.ffaelli,

- IA cp.;xxvn btg. artieri,

- CJO* cp. artieri (mot.).

X corpo d' armfltll:

- dit1isione <<Brescia» (senza V gr /i 0 rgt. art.);

- divisione « Pavia»;

- truppe di ,·orpo d'armata.

XXI corpo d'armata:

- divisione « Trento >)j

- divisione << Sabratha »;

- truppe di corpo d'a,·mata:

- II gr./24° rgt . art.,

... cp./XXVII btg. artieri;

- comando XV brigata fanteria con:

- 200° rgt. ftr. legg. (senza 7o8• cp. cannoni pcs. fant.), 361• rgt. ftr. leggera, 442/61:2° btg. e.a.,

- 1° pi. gooa btg. genio,

- 1° pi. misto collegamenti/10° rgt. collegamenti d'armata; - inoltre: 2 pi. nebbiogeni.

Comando artiglieria 104:

- comando 22i> rgt. art.;

- 4o8° gr. art. pesante senza :z btr.;

- Il gr./115° rgt. art. pes. senza 4• e 5• btr.;

- 523° gr. art. costa (2 btr.);

- 526° gr. a.n. costa (2 btr.);

- 533° gr. art. costa (2 btr.);

- CJ02* btr. pesante;

- 4• ,btr. pcsante/149• rgt. art.;

- 364• btr.;

- 11° gr. osservazione;

- Il gr. c.a./25° rgt. (1 btr. leggera, I btr. pesante).

Comando artiglierie itaJiane operanti (gc11. Nicolini):

- comando 8° rgt. art.; - XXXlll gr. art. pes. (3 btr.); - LII gr. art. pes. (2 btr.).

Colonna colonnello Heck_er:

- coma ndo del comandante gen io A. C. A.; - 13• cp./8oo0 rgt. speciale; - 778• t:p. genio da sbarco; - btg. da sbarco « S. Marco»; - 3 carri di preda bellica; - 3 bettoline semoventi;

- I squadra 10° rgt. collegamenti di armata.

Alle,ato 3&

ARMATA CORAZZATA «AFRIKA ,,

IL CoMANDANTE SUPERIORE

Z. O., 26 maggio 1942-XX

Ordine del giorpo all'Armata

Soldati;

_Nel corS<.> delle granji operazioni di quest'anno, l'Armata corazzata afri• cana muove oggi all'attacco decisivo contro le forze mobili britanniche in Libia. Continuando le gesta vittorior,e dei mc-si di gennaio e febbraio, attaccheremo e sconfiggeremo il nemico O\'Unque egli si presenti. A tale proposito sono pronte delle ' forzc superiori, è stato completato l'equipaggiamento e l'ar• mamcnto cd una potente Arma aerea darà appoggio ai nostri combattimenti.

L'alta qualità e l'ardore beflicoso dei soldati italiani e tedeschi nonchè la superiorità delle nostre armi ci garantiscono la Vittoria.

Attendo pertanto, c~e ognuno al suo po~to, fedele alle alte tradizioni della propria Patria e del proprio Esercito, faccia il suo dovere e dia tutto se stesso in inviolabile alleanza d'armi.

Evviva S. Maestà il Re cd Imperatore d'Italia e di Etiopia!

Evviva il Duce dell"lmpero di Roma!

Evviva il Filhrer della Grane.le Germania!

IL comandante superio1·e RoMMEL

MARCONIGRAMMA IN ARRIVO

U, 2 giugno 1912-XX

Dal Com•ndo Supremo. Al Supercomando A. S.

31045/0p. (.) Apprezzamento situazione fatto da questo Comando Supremo sulla base delle notizie pervenute da codesto Supercomando est seguente (:)

1° - schieramento nostre grandi unità bene determinato con le forze raggruppate in relazione alle pcssibilità di rifornimento ( ;)

2° - nemico habet possibilità di agire con le forze mobili sul fianco cd eventualmente sul tergo delle forze mobili dell'armau Rommel qualora queste tentassero di attàccarc di fianco ed a tago della linea di Ain cl Gaz.ala (.) Habet possibilità di sottrarsi se Rommel attacca direttamente le sue masse corazzate (.)

Le forze del nemico sono state fortemente provate ·pcrchè tutti i suoi attacchi diretti co ntro lo schieramento Rommel ·sono stati stroncati con perdite gravi (;)

3° - possibilità operative nella presente situazione (:)

a) attaccare le masse mobili a•vcrsaric (;) ma queste indubbiamente si sottrarrebbero attirandoci lontano et ponendoci in difficoltà gravi (;)

b) liquidare la difesa di Ain e1 Gaz:ila con azione sul fianco et sul tergo (,) impegnandovi una pane dei mezzi corazzat i (,) mentre gli altri fanno fronte verso le forz.c mohili nemiche (:) questa azione può riuscire a .:ondizione sia rapida et aviazione sia molto attiva specie verso le masse mobili del nemico (;) conseguito il successo potrebbe anche crearsi .una situazione più favorevole per agire sulle masse mobili avversarie (;) ma ciò non può essere determinato at priori (.)

Ciò posto decisione circa ulteriore condotta della battaglia est lasciata a codesto Supcrcomando che (,) stando sul posto (,) ha maggiori clementi per \'a lutare di accordo con Rommel situazione et possibilità nostre et nemiche (.) Preiasi comunicare apprcu.amento cd intendimenti di codesto Supercomando (.)

CAV\LLEM) 190002

Allerato 40

TELEGRAMMA DECIFRATO IN ARRIVO

DAL COMANDO SUPREMO ROMA ET DIRETTO SUPERCOMANDO A. S.

Partenza ·6 giugno 1942, · ore 14.00 • Arrivo 6 giugno 1942, ore 18,-40

Comando Superiore Forze Armate A . S.

N 31090/0p Da Comando Supremo per Eccellenza Bastico (.)

Duce concorda sulle lince generali da voi comunicate che corrispondono in massima al quadro prospctt.ato da questo Comando Supremo il 2 corrente con suo 31045 (.) Perciò (:) attuare ogni mezzo per fiaccare forze corazzate nemiche (,) lcgorando al minimo le nostre e conservando nostra massa quanto più possibile raccolta (.) 2~ • Proporsi co me obiettivo la caduta del fronte Ain cl Gazala l-) 3° · L ' eliminazione di Bir Hacheim può anche fornire occasione dare severo colpo at aliquota forze mobili avversarie (;) questa azione non deve però trascinarsi nel tempo altrimenti oscurerebbe nostra azione principale et ci porterc~ a quei limiti di tempo di logoramento ai quali il nemico habct tutto. l'interesse a condurci (.) 4° • Si è preso atto della particolare situazione che nostri X C. A. et XXI C. A. bravamente fronteggiano ( ;) vostro . dispositivo generale et particolari pro,·videnze che codesto Comando habet preso devono impedire qualunque sorpresa (.) 5° • Il Comando Supremo (,) mentre si compiace di constatare l'identità di valutazione et di intendimenti (,) segue con assoluta fid ucia nei comandi et nelle truppe (,) le fasi della batt~glia (.)

C.WAl.LERO 1435ooo6 Allq,do 4J

Cifrato

GOVERNO GENERALE DELLA LIBIA

COMANDO SUPIUUORE FORZE AllMAT.E AFRICA SETTENTRIONALE

STATO M .\.OGIOJIE

Com,zndo Sup,-emo • Roma.

Lì, 7 giugno 1942

N. 01 / 10<)90/0p (.) Urgentissimo per Eccellenza Cavallero Capo di Stato M.lggiore Generale (.)

Per doverosa informazione Vi comunico che oggi è venuto a parlarmi ma• resciallo Ke~lring il quale domani otto si recherà costà per conferire con Voi (.) Maresciallo mi ha ripetuto gli intendimenti dettigli <la Rommel che sono del resto già ~oti a codesto Comando Supremo et riemrano nel quadro generale dcli,: direttive impartitemi (.) Maresciall o mi ha informato che intend e chicderVi sia protratto di quattro giorni il limite fissato da Comando Supremo per chiusura operazioni et ciò allo scopo raggiungere maggiori risultati che potrebbero secondo Rommel culminare anche con presa Tobruk (.) Rommel intende di massima far cadere Bir Hacheim et rivolgersi poscia contro linea Aio el Gazala et successivamente contro forze corazzate nemiche et in ul,rimo contro Tobru.:h (.) Ritiene poter raggiungere •tale risultato al piì'1 tardi entro il termine cosi protratto (.) Prevision i Rommd non possono escludersi a priori ma rispondono certamente a condizioni particolarmente favorevoli che però oggi non appaiono fondate (.) Avendomi Maresciallo chiesto mio parere et autorizzazione a perorare presso Comando Supremo predt'tta richiesta ho inqanzi tutto riconfermato che occorre dapprima eliminare Bir Hacheim accelerandone quanto possibile l'aduta et tendere successivamente rovescio Aio cl Gazala anche per sbloccare via Balbia et diminuire difficoltà attuai.i rifornì• menti (,) disturbati anche da infiltrazioni nemiche (.) Su questa necessità ho particolarmente insistito anche pcrchè: sembra che Rommel non abbia la sensa• zione esatta dello sforzo logistico totale (,) che egli sostiene solo per un quarto aut un terzo della intera armata (.) Ritengo eh~ possibilità raggiungimento ulteriori obiettivi ~on possa oggi determinarsi (,) ma sia subordinata alla situazione che si creerà dopo sbloccamento Aio cl Gazala (,) tenuta presente la forza residua delle masse corazzate et lo eventuale rinforzo del presidio di Tobruch anche con truppe che risultano in affluenza dal Delta (.) In ogni caso potendosi anche verificare condizioni eccezionalmente favorevoli auspicate da Rommel ho espresso parere favorevole al richiesto prolungam ento (.)

B.tsnco 025oo8o6

Alleiato 42

TELEGRAMMA DECIFRATO IN ARRIVO

Provenienza Roma

Partenza il giorno 10 giugno 1942, ore :u,45

Arrivo il giorno II giugno 1942, ore 5,15

Al Supe,-comando A. S. - Tattico.

Prot. n. 31139/Op. (.) Per Eccellenza Basticò (.)

Colloqui maresciallo Kessclring con Duce e con me hanno messo in evidenza comunanza di vedute circa apprezz.amento situazione et linea di condotta da seguirsi per prossime azioni in merito agli obiettivi di Bir Hacheim (-) Aio el Gazala et annientamento forze corazzate nemiche con le quali urto si produrrà necessariame nte (.) Kesselring ha valutato piò ottimisticamente di voi consistenza delle unit?. asse impegnate (,) pur convenendo che suoi dati erano meno aggiornati (.) Kesselring non ha insistito sulla immediata inclusione di Tobruch nel programma operativo (;) considerando questo obiettivo come eventuale (.) In definitiva Duce conferma dir~tivt 310IJO data 6 giugno et cioè (:) conquistare in primo tempo Bir Hacheim che ormai assomma le due figure di obiettivo politicc;, et militare (;) operare successivamente per conquista delle posizioni di Ain e1 Gazala (.) La situazione dovrà essere riesaminata in relazione conseguimento questi due obiettivi per ev~uali ulteriori sviluppi (.) Richiamo vostra attenzione sul problema logoramento et sul problema rifornimenti, poichè nuovo schieramento dopo operazioni non deve trovarci esauriti (.) Kcssclring ha accennato at un prolungamento operazioni di quattro cinque giorni dopo data 20 (;) Duce non ha nulla in cont~ario subo~dinatam e nte alle condizioni sopra indicate (.)

CAVALLERO 224510

AlJerato f2 ·bés

COMANDO SUPREMO

Il. DuCE

Fuhrer!

Ll, 21 giugno 1942-XX

La battaglia aero - navale nel Mediterraneo si è conclusa con un grave scacco e grosse perdite per il nemico; lo stesso può dirsi ddle operazioni nella Marmarica, che stanno per raggiungere il ~oro coronamento.

E' mio avviso e certamente anche vostro, Fuhrer, che bisogna con~olidare e al più presto possibile ampliare i risultati così raggiunti.

Al centro del nostro quadro strategico sta il problema di Malta , a riguardo dd quale abbiamo preso a suo temp<> le note decisioni.

Desidero dirvi subito c.he la preparazione per l'azione su Malta è molto progredita; le operazioni in Marmarica hanno reso necessario di differire quest'azione all'agosto, ciò è stato vantaggioso soprattutto perchè in ago sto avrem o al completo i mezzi che per questo scopo sono stati predisposti e costituiti. sp«ie le motozattere e gli altri natanti.

Quest'azione su Malta si impone più che mai. Gli cfletti veramente cospicui delle azioni aeree a massa svolte dall'aviazione dcli'Asse e principa lmente dalla II Luftflotte nell'aprile hanno prolungato la loro efficacia durante il maggio: ma ormai, in giugno, Malta rifornita costantemente di apparecchi, ha ricuperato la sua capacità offensiva aerea , cosicchè oggi la nostra navigazione per la Libia è nuovamente resa molto difficile. Ora, per mantenere i risultati conseguiti in Marmarica e provvedere alle future esigenze occorre poter eseguire con sufficiente sicurezza i necessari trasporti.

A fondamento di queste esigenze: sta il problema della nafta.

La recente battaglia mediterranea ha impedito a due grossi convogli inglesi di raggiungere Malta. Ma l'uscita delle nostre forze navali ha imposto un consumo di circa 15.000 tonnellate e ci ha privati delle ultime disponibilità. Ora le nostre navi- da guerra hanno i depositi di nafta vuoti e non è più poi· sibile rifornirle; una seconda uscita delle nostre forze navali non è ora possibile e perciò ad un nuovo tentativo di rifornire Malta noi non potremo opporre che una limitata azione di sommergibili in aggiunta all ' azione, non sempre possibile specie per le condizioni atmosferiche, degli aerosiluranti.

Non mi indugio, Fuhrer, ad esporvi in dettaglio la situazione della nafta ed i relativi fabbisogni; queste cifre sono note ai vostri esperti che qui con noi seguono il problema con interesse pari al nostro. Mi limiterò a confermarvi che per l'operazione su Malta è previsto un consumo di 40.000 tonnellate di nafta e che questa dovrebbe giungere almeno una settimana prima della fine di luglio. pcrchè durante le due ultime settimane prima dell'azione i trasporti saranno impegnati per le truppe, che debbono affluire all'ultimo momento.

Una riserva di 30.000 tonnellate è anche richiesta dalla nostra Marina per fronteggiare i bisogni navali, soprattutto le prevedibili necessità di far uscire le forze navali di fronte a tentativi avversari come quello che proprio oggi è in corso ed al quale ho sopra accennàto.

Desidero però aggi1mgcrc, Fuhrer, che questa operazione su Malta sarà il mezzo migliore per risolvere il problema della nafta per quanto concerne i l Mediterraneo, giacchè, fuori Malta, tutti i consu!J\i diminuiranno automaticamente in una misura che non è oggi passibile precisare, ma che sarà certo notevole. Io penso che, effettuata l'operazione, questo problema della nafta dovrà essere riesaminato dai nostri esperti per venire a definitive conclusioni.

Mi è anche doveroso aggiungere che l'agosto l'epoca ultima dell'anno che permette di eseguire l'operazione su Malta; dopo di che sarebbe giocoforza attendere l'estate del 1943 con le conseguenze c he Voi, Fiihrer, perfettamente conoscete.

L'occupazione di Malta, oltre a risolvere il problema dei traffici nel M<'• diterranco (Libia - Egitto) ci restituirebbe la piena disponibilità delle nostre forze aeree, che sono oggi vincola.te al settore Mediterraneo e così rimarranno fino a che Malta resterà in possesso del nemico. Lo svincolo delle forze aeree, sommato con gli altri vantaggi della presa di Malta, significherebbe per noi il riacquisto della libcnà di manovra , fattore di primordiale importanza per la vittoria.

Anche il problema del carburante per le forze aeree italian~ deve essere affrontato, in rappono all'operazione di Malta, cd al riguardo sono già in corso pratiche fra i nostri Stati Maggiori. Ma anche in questo campo la conquista di Malta arrecherà un alleggerimento del quale, a opcr2zioni compiute, non sarà difficile determinare la portata, in rdaz.1one ai programmi operativi che allora si formuleranno.

Sono fiducioso, Fìihrer, che, nonostante le gravi difficoltà delle quali m1 rendo pienamente conto, il vostro personale intervento condurrà a felice soluzione questo problema che ha importanza assolutamente vitale per la nostra situazione in Mediterraneo e per i ~uoi fu!'Jri svolgimenti.

MussOLI NI

Allcrato 43

Berlino, 23 giugno 19-p

Duce!

Vi ringrazio per la vostra lettera. Le questioni specifiche sono attualmente allo studio presso gli uffici militari cd economici. Questo posso però assicurarri , Duce: che da molti mesi . consideriamo l'approvvigionamento di materie prime soltanto come un problema comune e che lo trattiamo in conformità di questo criterio.

Seguirà quindi, Duce, fra pochi giorni una risposta precisa ai Vostri desideri. Vorrei però in questo mom ento, che dal punto di vista m ilitare mi sembra una svolta storica, esporvi nel modo più breve il mio pensiero su una questione, che può essere di importanza decisiva per l'esito della guerra. Il destino, Duce, ci ha offerto una possibilità eh(' in nessun caso si presenterà una seconda volta suUo stesso teatro di guerra. Il più rapido e totalitario sfruttamento di essa costituisce - a mio avviso la principale prospettiva militare. Fino ad ora ho sempre fatto tanto a lungo e comp letamente inseguire ogni nemico battuto quanto è stato consentito dalle nostre possibilità. L'S• armata inglese è prati-

camente distrutta. In Tobruk, i cui impianti portuali sono quasi intatti, Voi possedete, Dure, una base ausiliaria, il cui sign ificato è tanto più grande in quanto gli stessi Inglesi hanno costruito da Il una ferrovia fin quasi in Egitto. Se ora i resti di quest'armata britannica non venissero inseguiti fino all'ultimo respiro di cgni uomo, succederebbe la stessa cosa che ha fatto sfuggire il successo agli Inglesi, quando, giunti a poca distanza da Tripoli, si sono improvvisamente fermati per inviare forze in Greci.i. Soltanto questo errore capitale del Comand<> inglese ha allora resa' possibile che il nostro sforzo fosse premiato <!alla r iconqu ista della Cirenab.

Se adesso le no~tre forze non proseguono fino all'estremo limite del possibile nel cuore stesso dell'Egitto, si verificherà innanzi tutto un nuovo afflusso di bombardieri americani che, come aeroplani da lunga distanza, ,possono facilmente raggiungere l'Italia. Inoltre ne seguirebbe un concentramento di tutte le forze inglesi e americane ovunque raccoglibili. In breve ne deriverebbe un cambiamento della situazione a nostro sfavore. Ma l'inseguimento se nza tregua del nemico condurrà al disfacimento. Questa volta l'Egitto può, sotto certe condizioni, essere strappato all'Inghilterra. Ma le conseguenze di un colpo simile saranno d ' importan~ mondiale! La nostra offensiva per la quale ci apriamo la strada mediante la conquista di Sebastopoli, contribuirà a portare alla caduta di tutta la costruz.ione orientale dell'Impero inglese. Quindi se io, Duce, in qucst'or; storica che non si ripeterà, ~so darvi un consiglio che viene dal cuore pit1 premuroso, esso è questo: ordinate il proseguimento delle operazioni fino al completo annientamento delle truppe britanniche, fino a che il Vostro Comando e il maresciallo Rommel credono di poterlo fare militarmente con le loro forze. La dea della fortuna nell e battagl ie passa accanto ai Cfndottieri soltanto una volta. Chi non l'afferra in un momento simile, non potrà molto spesso raggiungerla mai più. Il fatto che gli I nglesi abbiano, contro tutte le regole dell'arte bellica, interrotto la loro prima marcia su Tripoli per cimentarsi su un altro terreno, ci ha sa lvato, Duce, e ha condotto in seguito gli Inglesi alle pi ù d ure sconfitte. Se ora noi tralasciamo di inseguire gli Inglesi fino all"annientarnento, il risultato sarà che più tardi avremo una quantit~ di prcoccupaz.ioni.

Arcoglicte, Duce:, questa preghiera soltanto come: il consigl io di un amico, che da mol ti a nni considera il suo destino come inseparabile dal Vostro e che agisce in conseguenza.

Con fedele cam~ratismo, Vostro

COMANDO SUPIIBMO

I REPARTO: UFF. OPE&AZION[ - SCACCHIERE AFRICA

23 giugno 1942-XX

Al'Pkf.ZZAMENTO DELLA SITUAZIONE SCACCHIEllE LIBICO - EGIZIANO

DEL DIPARTIMENTO DI CUEllllA AMElllCANO

, • · Valutazìone delle forze dell'Asse a! 19 ..,.. 21 giugno:

a) tedesche:

- 2 divisioni cr.: 13.000 u.

- 1 divisione legg.: 4.500 u . totale: 28.500 u.;

- truppe di C. A. e di A.: 11.000 u.

- carri armati 145 (aumentabili a 18o al 25 giugno cd a 200 a iìnc stesso mese);

- velivoli (nel Mediterraneo orientale, di cui efficienti il 50%): 610;

b) ìtalìane:

- 1 divisione cr.: 4.500 u.;

- r divisione mot.: 4.000 u. ;

- 4 divisioni ftr.;

- truppe di C. A.: 3.500 u.;

- carri armati 122 (aumentabili al 25 giugno a 184, a hne stesso mese a 190; due battaglioni carristi italiani sono segnalati in arrivo nella zona avanzata; sono quelli della « Littorio Jl);

- velivoli: 446. Ndla zona del Mediterraneo vi sono inoltre 200 v~ivoli da trasp~rto, efficienti per il (-io" •; IO - 20 aeroplani al giorno arrivano i n Libia.

Se: disponibile dal fronte russo per il 31 luglio i Tedeschi potrebbero portare in Libia una nuova divisione corazzata.

Il porto più importante di Rommel è Bengasi che ha una capacità di scarico di 3.000 tonn. al giorno (qualche tempo fa la capacità era di 4.500 tonn.). Durante il mese di maggio vi sono state scaricate 100.000 tono. e cioè 70 in più del mese di aprile.

:z• - Forze residue dell ' b'à armata bntannica:

- 2• divisione sud -africana;

- ,• brigata Nganica (?);

-· 50' divisione inglese;

- 2• divisione Liberi Francesi ;

- 1• divisione indiana;

- 1• divisione neo - zelandesc; - g" divisione australiana (in Palestina).

Una brigata cr. potrà essere pronta alla frontiera per la prima settimana di luglio.

Velivoli:

- in tutto il Medio Oriente: 3.550 (servibili solo il 30%).

(In Egitto; Siria e Palestina vi sono 958 apparecchi, dei quali solo 500 servibili);

- a Malta; 225 (di cui 141 servibili).

Carri armati britannici :

- al fronte: 100;

- nel Delta (americani): 27.

AJ 27 maggio 1 Britannici avevano nd Medio Oriente 1564 carn c he oggi debbono essere rimpiazzati al tooo/,,

Artiglierie perdute: il 50%.

Morale dell'S• armata è bassissimo, la truppa ha perduto la fiducia nei capi .

Così pure è basso il morale della R. A. F. La marina britannica è impotente.

3° - Considerazioni.

Rommel potrebbe tentare l'invasione ddl'Egitto dopo un breve perioJo di riordinamento delle proprie unità. durante il qua'le l'Asse potrebbe peraltro attaccare Malta in mode da assicurarsi una · ininterrotta linea di rifornimenti dall'Italia e dalla Grecia.

Per fronteggiare Ja· situazione occorre:

- unificare il comando delt'esercito e dell'aviazione;

- riorganizzare l'S• armata sotto un nuovo comando e con metodi nuovi:

- ritardare e trattenere le forze dell'Asse, interrompere allo stesso tempo la navigazione in modo da non far affluire i rifornimenti vitali all ' Asse:

- affondare altresì i rifornimenti in viaggio per la Libia.

L'interruzione dei rifornimenti dell'Asse deve potersi raggiungere, altrimenti il Medio Oriente sarà alla completa mercè di Rommel.

4° - Conclusioni:

1° - l'esercito è stato sconhtto principalmente a causa della deficienza dei dirigenti;

2° - se Rommel ha intenzione di prendere il Delta ora è il momentc. opportuno;

3° - i Ilritannici devono fare presto allo scopo di opporre almeno un :i rispettabile resi stenza contro le forze dell'Asse;

4° - per tenere il Medio Oriente i Britannici vanno riforniti immediatamente, in ordine di importanza, di una considerevole quantità di bomba rdieri, ç,mi armati, artiglieria;

5° - un corpo d'armata corazzato, consistente di due divisioni corazzate, UJ1a di fanteria con battaglioni anticarro come truppa di corpo d'annata sia inviato nel Medio Oriente il più rapidamente: possibile.

TELEGRAMMA DECIFRATO IN ARRIVO

Provenienza Roma

Partenza il giorno 23 giugno 1942, ore 21,30

Arrivo il giorno 24 giugno 1942, ore 3,30

N. 31270/Op. (.) Per Eccc:llenza Bastico (.)

Risposta 12024/Op. (.) Secondo informazioni qui pervenute: da fonte attendibile (,) collasso forze inglesi è molto superiore: a quanto potevasi attendere cost ituisce fatto nuovo che permette considerare prosecuzione avanzata su Egitto (.) Duce concorda in massima pensiero Rommel considera però che esso esige: esame: alcuni importanti problemi interessanti scacchiere Mediterraneo (.)

A questo fine: Duce habet disposto che Castamaggiore Generale sia cosù giorno 25 con Castamaggiore della R. A. (.)

CAVALLEltO 213023

P. C.C.

Il ten. colonnello di S. M.

QUINTO RA\'AJOLl

COMANOO SUPREMO

N. 31300/Op. 26 giugno 1942-XX

Oggetto : ~razioni in Egitto.

All' Eccellenza il comandante superiO'l'e FF. AA. A. S. - P. M. 11.

A seguito telegramma 31270/Op. in data 23 corrente.

1. - La situazione dell'S• armata inglese appare tale da consigliare di sfruttare il più profondamente possibile i successi sin qui conseguiti.

2. - Occorre tottavia tenere presente che il problema dei rifornimenti presenta difficoltà. Malta ha ripreso· la sua efficienza offensiva aerea; le rotte per Tri_poli sono da considerare, pa il momento, precluse; quelle per i porti della Cirenaica pericolose.' Si sta provvedendo per rimettere Malta sotto forte pressione, anche con reparti aerei che verranno spostati dalla Germania. Ma ciò richiede tempo, per cui non si potrà evitare un periodo di c risi.

Si fa intanto ogru sforzo per :

- far giungere qualche com-oglio a Bengasi e possibilmente qua lche piroscafo a Tobruch, regolando i carichi in modo da sopperire alle maggi ori ddicienzc;

- intensificare i trasporti aerei;

- effettuare rifornimenti, specie di carburanti, a mezzo sommergibili.

3. - In tale situazione occorre contare essenzialmente sulle scorte e le risorse esistenti nello scacchiere; procedere rapidamente per non dar tempo al nemico di riordinarsi, ma .::oordinare strettamente azione terrestre cd aerea con le forze quanto più possibile riunite.

E' infatti da tener presente che il nemico ripiega verso le proprie basi e verso il centro delle sue forze aeree .

4. - Pertanto il Duce ordina :

a) tendere in primo tempo ad occupare con il grosso delle forze la stretta tra il Golfo degli Arabi e la depressione di Qattara; questa posizione deve rappresentare la base di partenza per ogni azione ulteriore;

b) a questo fine eliminare anzitutto i campi fortificati della zona MatruhBagush, annientando le for:z.c nemiche schierate sulla posizione di Marsa Matruh cd evitando di procedere lasciando alle spalle queste piazze non anc ora eliminate :

e) subordinare ulteriori progressi in forze al di là della stretta indica ta in a) alla situazione soprattutto mediterranea.

5. - Come già detto occorre tener presente eh:! il nemico potrà rapidamente rinforzare il proprio schieramento aereo; è perciò indispeosabile fare ogni sforzo per portare innanzi sollecitamente lo schieramento ddle forze aeree italiane e germaniche.

6. - Appena possibile si provvederà alla occupazione delle oasi Giarabub e Siwa.

D'ordine del Duce

Il Capo di Stato Maggiore Genei·alt: UGO CAVALLERO

Allegato .t7

COMANDO SUPREMO

D<- Su~comando A . S. /.

Trasmesso il 26 giugno 1942-XX, ore 23,29. Ricevuto il 27 giugno 1942-XX, ore 00,05.

Decifrato il 27 giugno 1942-XX, ore 02,00 - 02, 10.

Dj!etto: Comando Supremo. .

Testo: 31303 (.) Per il Duce (.)

Conferito ieri con Bastico et 1'.esselring (,) stamane con Rommel at Si<li cl Barrani (.) Da primo sommario esame risulta che situazione logisùca at giudizio Comando Superiore FF. AA. A. 5. consente proseguimento avanzata pur con gravi difficoltà (,) specie per rifornimento acqua (,) che appaiono però superabili. ·

Consistenza unità fortemente diminuita per quanto concerne carri perchè Rommel ha giustamente voluto evitare qualsiasi interruzione movimento a\·anzata et perciò ha proceduto con i pochi efficienti (.) Egli mi ha assicurato però che entro tre aut quattro giorni ricuperi gli consentiranno portare suoi éffettivi ad almmo 200 carri mentre Comando Superiore FF. AA. A. S. ritiene di poter raggiungere nello stesso termine l'effetùvo di 150 tra « Littorio ,, et «Ariete».

Schieramento artiglierie si presenta tuttc,ra consistente (.) Ciò premesso debbo informarvi (,) Duce (,) che ho trovato qui situazione delicata per dissenso profondo determinatosi tra Rommel et Kesselring (,) dissenso at sfondo anche personale (,) che aveva portato Kessclring ad un giudizio della situazione piuttosto pessimistico anche per quanto concerne Mediterraneo (.) Avendo potuto determinare: il fondamento psicologico di questo dissenso mi è riuscito

ieri di correggere l'orientamento Kessclring in modo che il dissenso ha potuto essere composto stamane nell'incontro con Rommel (.) Per quanto concerne liCacchierc africano importava assicurare stretto coordi namento avanzata forze aeree insieme con quelle terrestri (.) Anche su questo punto esisteva disaccordo che si è potuto comporre sulla base delle vostre direttive che ho comunicato at Superasi et illustrato at Rommel e Kessclring (,) presenti Bastico et Fougier (,) raggiungendo su di em: perfetta intesa (.)

In sintesi (:) comipcia (:)

1 ° - sfruttamento a fondo sue.cesso fin qui ottenuto (;)

2° - proseguire avanzata senza perdere tempo con forze quanto più possibile riunite ponendosi come primo obiettivo la stretta fra golfo degli Arabi e la depressione di Qattara dopo la eliminazione delle difese di Marsa Matruh et Ji Bagush (;) questa linea servirà come base di partenza per ulteriore avanzata (;)

3" - indispensabile che reparti aerei St:guano da presso movimènti truppe ed a questo fine tamo Superasi quanto armata corazzata devono dare subito contributo rr,ezzi trasporto indispensabili (;)

4° - situazione Mediterraneo est alla base del proble~a in tutto (;) O. B ..; ed Superaereo ripreuderanno al più presto pressione su Malta (;) nel frattempo trasporti attraverso Mediterraneo proscguiranno nella misura et con i mezzi che sono stati deti:rminati a Roma e dei quali ho <lato qui notizia (.) Finisce (.)

Come già siete informato (,) Duce (,) i tre gruppi aviazione richie sti at O. K. W. sono stat i accordati et verranno subito (.) Kesselring che (,) come ho detto mi era parso <la principio disorientato (,) mi ha assicurato di volersi applicare a questo compito con tutte le sue energie (.)

Per quanto concerne i punti di sbarco gli scarichi sono già cominc1au at Tobruch (;) motozattere erano già stamane at Sidi el Barrani et si preparano a muovere per Marsa Matruch (.)

Attacco posizioni Marsa M::itruch ha lungo pomeriggio odierno (.) Avremo notizie domani (.) r92006 (.)

CAVALLERO

COMANDO SUPREMO

N. 31307 di prot. Op. Lì, 27 giugno 1942-X:X

Oggetto: Direttive del Duce per il proseguimento delle operazioni oltre la linea Golfo degli Arabi - &pressione di Qattara.

All'Ecc il com1tndank superiwe FF. AA. A. S - Posta militare I1/C.

Il proseguimento delle operazioni dalla base di partenza Golfo degli ArabiEl Qatta.ra, dopo che siano state battute le forze avversarie che ancora , contrastano la nostra avanzata, viene concepito come segue:

1° - obiettivo il canale di Suez, mirando a Suez e ad Ismailia; da lsmailia, appena possibile, su Port Said. Scopi : bloccare il Canale ed impedire afilusso di rinforzi dal Medio Oriente;

2° - presupposto di questa avanzata è che sia assicurata la occupazione di Cairo, anche fronte a sud (aeroporti compresi);

3° - bloccare le provenienze da Alessandria, io modo da garantirsi da quella direzione fin che non sia possibile occupare la piazza;

4° - garantirsi le spalle contro possibili sbarchi da mare mantenendo presidiati i punti principali della costa e conservando alla mano una sufficiente forza mobile per accorrere ai punti eventualmente minacciati;

5° - il Duce prevede che nella avanzata al Canale le forze italiane e germaniche siano egualmente rappresentate.

Norme per il comportamento dei comandi militari verso autorità e pop<>lazioni dell'Egitto verranno comunicate al più presto.

D'ordine del Duce

Jl Capo di Stato Maggiore Generale

Uoo CAVALLERO

GOVERNO GENERALE DELLA LIBIA

COMANDO SUPERIORE FORZE ARMATE APRICA SEITENTRIONAL'll

STATO MAGGIORE

Telegramma in partenza.

Allo S. M. italiano di collegamento A. C.A.

27 giugno 1942-XX

01/12236/Op. (.) Per maresciallo Rommel (.) A seguito direttive dd 26 giugno trasmetto ulteriori direttive Duce per operazioni verso Canale Suez (.)

Comincia (:) dopo che siano state battute forze avversarie che: ancora contrastano nostra avanzata (,) proseguimento operazioni oltre base partenza Golfo Arabi - El Qattara viene concepito come segue (:) 1° - Obiettivo il Canale di Suez (,) mirando a Suez e ad Ismailia (;) da Ismailia, appena possibile (,) su Porto Said (.) Scopi (:) bloccare il CanaJc cd impedire afflusso di rinforzi dal Medio Oriente (.) 2° - Presupposto di questa avanzata è che sia assicurata la occupazione di Cairo (,) anche fronte: a sud (aeroporti compresi) (.) 3• - Bloccare le provenienze da Alessandria (,) in modo da garantirsi da quella direzione fin che non sia possibile occupare la piazza (.) 4° - Garantirsi le spalle contro possibili sbarchi da mare mantenendo presidiati i punti principali cklla costa e conservando alla mano una sufficiente forza mobile per accorrere ai punti eventualmente minacciati (.) 5? - Il Duce prevede che nella avanzata al Canale le forze italiane e germaniche siano ugualmente rappresentate (.) Norme per il comportamento dei comandi militari verso autorità et popolazioni delJ'Egitto verranno comunicate al più presto (.) Finisce ( )

BASTICO

22352 7o6

Allel!'ato ••

COMANDO SUPREMO

N. 31316/0p. di prot. P. M., 29 giugno 1942-XX

<;>ggetto: Comportamento verso popolazioni e autorità egiziane. Impiego dell'arma aerea.

Al Comando Su~riore FF. AA A S.

All'O.B.S.

1° - Il Duce precisa come segue la norma da ~guire nei riguardi dello Stato egiziano :

« Nostro comportamento verso popolazione deve essere amichevole ed altrettanto amichevole verso autorità egiziane, se queste se ne dimostrano meritevoli ».

2° - Tale direttiva deve in particolare essere tenuta presente dall ' arma aerea , che dovrà quindi evitare di battere, in territorio egiziano, obiettivi non strettamente militari. ·

3° - L'arma aerea italiana e tedesca., nel quadro delle direttive n. 31307 Op. in data 27 coi;rcnte, deve quindi:

a) concorrere all'azione delle forze terrestri: - col proteggerle dalla offesa aerea nemica, - col facilitarne i progressi, attaccando gli schieramenti nemici più consistenti e battendo le truppe in ripiegamento;

b) attaccare le forze navali nemiche, minare il porto di Alessandria ed il Canale di Suez, sempre che la disponibilità dei reparti lo consenta;

e) ostacolare l'affluenza di rinforzi dal Medio Oriente all'Egitto attaccando le comunicazioni che attraversano ;1 Canale Ji Suez;

d) vigilare le provenienze dall'Alto Egitto.

D'ordine det Duce

Il Cupo di Stato Maggiore Generale

Uco CAVALLERO

Allegato 49-bis

COMANDO SUPREMO

N. 31315/0p. di prot.

Oggetto: Forze navali francesi.

Al Comando Supen·ore FF. AA. A. S. - P. M. 11.

Per norma comunico che Ammiraglìato francese ha impartito ad ammiraglio Goclfry comandante forze navali francesi Alessandria, seguenti istruzioni:

« Se forze britanniche evacuerafino Alessandria:

1° - in nessun caso navi francesi internate dovranno lascjarsi catturare dagli Inglesi et neppure accettare di seguirli nella ritirata;

2° - !e navi francesi dovranno tentare di raggiungere un porto francese, se le circostanze lo permettono, oppure qualunque altro porto che non sia inglese;

3° - altrimenti, le navi francesi rimarranno ad Alessandria sotto bandiera francese; in caso di impossibilità si areneranno o si affonderanno in acque poco profonde ».

L'ammiraglio Godfry ha accusato ri~evuta di tali istruzioni.

Il Capo di Stato Maggiore Generale

Uco CAVALLERO

COMANOO SUPREMO

IL Ducs

CONSIDERAZIONE SULLA SITUAZIONE MILITARE

I.

La battaglia che ebbe inizio il 26 maggio e che può essere chiamata la battaglia di Tobruch, è finita ai primi di luglio davanti al,caposaldo di Bir cl Alamein. Essa ha avuto risultati' grandiosi perchè un'intera armata nemica è stata distrutta, ma gli obiettivi prospettati come raggiungibili - Cairo cd Alessandria - non sono caduti, perchè le truppe dell'Asse dopo aver tallonato per oltre 500 km . il nemico, sono giunte esaqste. E' bastato uno schieramento aereo e l'apparire di modeste forze fresche, per fermare un'avanzata che non aveva alcuna riserva da mettere in linea.

La battaglia di Tobruch è chiusa; quella di domani sarà la battaglia del Delta. Il tempo per preparare questa battaglia dev'essere numerato a settimane, ma non bisogna perdere un minuto solo di tempo a prepararla in questa gata di velocità oramai impegnata fra il nemico e noi.

2.

Prima « condicio sine qua non», per preparare la nuova battaglia è quella di conservare a qualunque costo le attuali basi di partenza. Ogni altra ipotcs.i deve essere scartata cc a priori ».

Per conservare e rafforzare l'attuale schieramento rc;ndendo sterili più o meno parziali conati ·nemici, occorre :

a) creare vaste, profonde fascie di campi minati di_ fronte e ai fianchi delle fanterie, in modo che queste eternamente sacrificate unità, non siano alla mercè di improvvise irruzioni di carri nemici;

b) rendere il più efficiente possibile lo schieramento delle artiglierie, rastrellando in Libia tutto quanto si può togliere senza pericolo e facendo venire dall'Italia il resto;

e) rendere il più efficiente possibile lo schieramento dell'aviazione, la quale deve agire sul terreno strettamente tattico, tormentando implacabilmente uomini e me-.t.zi del nemico;

ti) rimettere in pristino le nostre divisioni corazzate aumentando la quantità dei semoventi dato che il nostre M, 14 può ritenersi superato nella lotta già accesa fra corazza e cannone;

e) ;iordinare le divisioni normali di fanteria completandole negli effettivi e nei mezzi;

t) fare affluire gradatamente verso lo schieramento le divisioni non ancora impegnate (,<Bologna», « Giovani Fascisti») e quelle in arrivo o predisposte («Paracadutisti;>, «Pistoia», «Brennero») avendo cura di non stipare eccessivamente il fronte con unità che non posseggano un minimo di automobilità;

g) togliere · non meno gradatamente dai reparti schierati gli uomini logori avviundabili e la cui ulteriore permanenza costituisce un pericolo.

TRASPOllTI

Data la accentuata proiezione del fronte verso est, il porto di Tripoli e anche qudlo di Bengasi devono passare. in seconda linea. Tutto il traffico deve essere concentrato nei porti più vicini allo schieramento che sono Tobruch, Sollum, Marsa Matruch. Soprattutto Tobruch. Questo produrrà un alleggerimento che sarà accentuato; per quanto riguarda. il chilometraggio camionale, dall'esercizio della ferrdvia Sidi Rezegh- Marsa Matruch.

Sarò fdice il giorno in cui mi verrà annunciato che il primo treno è partito cd arrivato.

SECONDO PRONTE

li secondo fronte viene oramai disperatamente invocato dalla Russia e. patrocinato da grandi correnti in Gran Bretagna e in America. 11 secondo fronte si farà e avrà due aspetti: il primo aereo cd è già in atto coi bombardamenti massicci delle città tedesche. Colonia, ad esempio, è stata semi - distrutta, secondo la testimonianza degli stessi giornali tedeschi. (Vedi « Bérliner Borsen Zeitung » del 30 giugno).

L ' altro aspetto cioè il fronte terrestre non si farà in Norvegia e in ncssunò dei paesi rivieraschi dell'Atlantico e nemmeno nei paesi africani rivieraschi dello stesso Oceano (Marocco).

Il secondo fronte si farà nel Medio Oriente e cioè in Egitto, Palestina, Siria, lrak, cioè in paesi nei quali uomini e mezzi sbarcano senza combattere, in ~esi che costituiscono il grande quadrivio dell'impero britannico. Masse imponenti di uomini e di mezzi saranno concentrate in questa zona con uno ,copo strategico logico e definito: impedire che le forze del Tripartit<J gravitanti da nord, est, <Jt1est p<Jssan<J c<J11giungersi. Le avanguardie di queste forze aeree e terrestri sono già in sito, e altre vengono annunciate. Sarebbe peccare di imprevidenza, se non si provvedesse - senza indugio - a sistemare potentemente a difesa la porta della Cirenaica e soprattutto quella della Tripolitania e a presid iarle, l ' una e l'altra , nella necessaria misura, secondo lo sviluppo degli eventi.

SEDI DEI COMANDI SUPERIORI

Insitto perchè siano avvicinate allo schieramento e ciò soprattutto per ragioni morali. Ritengo che la zona di pardia offra la possibilità di sistemare il Comando Super - Asi nei suoi elementi essenziali.

19 luglio XX

MUSSOLINI

·coMANDO SUPREMO

Prot. n. 149 - Segreto Ll, 22 luglio 1942-XX

AI comandante superiore FF. AA. deil'Afnca Settentrionale.

Oggetto : Direttive generali per le operazioni verso !,'Egitto. Organizzazione trasporti. Difesa e.a. e costiera.

Fa ccio riferimento alle direttive dd Duce in data 19 luglio.

A) Di,-ettive generali per le operazioni verso l'Egitto.

I. - Nostro scopo immediato è di costituire sul fronte dell'armata corazzata italo - tedesca una solida base di partenza per le operazioni ulteriori.

Primo requisito di q11es1a base: essere saldamente organizzata in modo da resistere a possibili sforzi offensivi dell'avvc-rsario; lo schieramento dc-Ile forze deve rispondere a questo fine.

A talé scopo occorre:

a) indirizzare ogni attività di tutti gli enti Jipendenù da codesto Comando Supttiore al potenziamento dello schieramento terrestre ed aereo al fronte egiziano, traendo quanto è possibile dalla Libia cd avviando innanzi speditamente quanto affluisce dall'Italia;

b) rinforzare, come già si sta facendo, lo schieramento di artiglieria nella massima misura attuabile;

e) curare il completamento deJle unità; provvedere a che, nei limiù del possibile, le unità più provate vengano gradatamente ritratte per riordinarsi cd in ogni caso ne siano sostituiti gli clemcnù da avvicendare ; attuare qutst'ulùmo provvedimentc con la maggior possibile speditezza;

d) assegnare :> ciascuno dei C. A. X e XXI i mezzi per assicurare una sufficiente mobilità alle dipendenti fanterie. A tale scopo autorizzo ad utilizzare

l'autogruppo della ·divisione « Pistoia », di cui si sollecita l'arrivo dall'Italia: ai mezzi occorrenù per assicurare il miglior funzionamento dei servizi nell'interno delle grandi unità, codesto Comando Superiore provveda con gli altri automezzi a sua disposizione od in arrivo, tenuto presente che l'entrata in servizio della ferrovia dovrà facilitare gradatamente i trasporù terrestri; e) assicurare la tempestiva affluenza all'armata rorazzata dei materiali. necessari per il rafforzamento delle posizioni, in particolare proteggendole con campi di mine multipli e profondi.

(Nota: I battaglioni paracadutisti sono stati assegnati all'armata ::orazzata per ffonteggiare le necessità più urgenti, ma è inteso che, a schieramento assestato, questi battaglioni dovranno essere ricuperati, salvo determinare la più appropriata dislbcazione in relazione anche all' impiego che il Comando di armata farà dei paracadutisti germanici. Dell'intenzione di ricuperare, appena possibile, i battaglioni paracadutisti, coflverrà preavvisare i[ Comando dell'armata corazzata).

Il. - La salda occupazione e buona organizzazione difensiva dell'oasi di Siwa rappresentano la indispensabile garanzia per il fianco cd il tergo dello schieramento terrestre cd aereo al fronte egiziano.

IIJ. - Le unità ddl'aeronautica italiana disponibili per l'azione alla fronte est sono state potenziate con altro stormo da ::accia proveniente dall'Italia. Occorre completare lo schieramento e la buona organizzazione dei campi, in modo da assicurare l'impiego a massa ddl';irma aerea in collaborazione con le grandi unità terrestri. Ogni c.ura deve essere posta per conservare la buona efficienza della linea dei reparù schierati.

B) Organizzazione trasporti.

IV. - Come è noto il Comando Supremo ha già disposto la affluenza di: motozattere, per l ' organizzazione di un servizio di cabotaggio di notevole portata;

- personale e mezzi per la riattivazione della ferrovia da Tobruk alla fronte.

Il Duce annette molta importanza alla buona organizzazione di tali due vie di traspcrto: qut'lla marittima deve poter consentire un rendimento medio di almeno 500 tonnellate giornaliere tra~portate dai porti di Bengasi e Tobruk agli approdi più avanzati; quella ferroviaria di almeno un migliaio di tonnellate al giorno, salvo sviluppi ulteriori. A.ffrettare al massimo l'ultimazione dell'allacciamento Tobruk - Sidi Rezegh allo scopo di p<>ter sbarcare al -più presto i locomotori germanici Diesel (peso unitario 49 T.). Se si tiene conto altresì che i trasporti automobilistici dalla Tripolitania diverranno sempre più limitati, sarà così possibile ottenere quella disponibilità di mezzi automobilistici che deve consentire una sicura e larga alimentazione dell'armata corazzata, ed una suE-

ficiente disponibilià di automezzi presso le grandi unità in linea (come indicato al n. t, lettera d').

V. - E' notr- che l'invio di automezzi dall'Italia trova limitazione nelle possibilità di trasporto attraverso il Mediterraneo. Massima importanza ha perciò la riparazione degli automezzi in A, S. ed ogni sforzo deve essere quindi fatto per assicurare il massimo possibile rendimento al servizio delle riparazioni.

C) Difeia contraerea e costiera.

VI. - Nel qu:1drc. dei trasporti marittimi dall'Italia e dei trasporti di ca botaggio in A. S. assume preminente importanza la sicurezza dei porti di Tobruk, Sollum, Marsa Matruh. E' quindi urgentissimo un .adeguato potenziamento della difesa contraerea cd antinave di questi porti.

E' anche i~portante migliorare la difesa contraerea nella zona ~ci campi avanzati e delle immediate retrovie dell'armata corazzata, per maggiormente contrastare e neutralizzare l'azione dell'aeronautica avversaria.

A tal fine, in attesa della messa in opera delle armi avviate dall' Italia, occorre di urgenza provvedere con artiglierie da trarsi dagli schieramenti piè arretrati ddl'Africa Settentrionale, rivedendo i provvedimenti in corso al riguardo , per ricavarne la possibilità di un immcàiato aumento delle difese in questione.

VII. - La difesa «costiera» dei rimanenti tratti del litorale recentemente occupato deve essere organizzata traendo mezzi dalle organizzazioni arretrate della Libia, essendo necessario, per il momento, di destinare tutte le disponibilità di trasporto attraverso il Mediterraneo al potenziamento dello schieramento terrestre ed aereo al fronte egiziano.

Il C<lpo di Stat-0 Maggiore Gene.,.afe Uco CAVALLERO Allegato 52

GOVERNO GENERALE DELLA LIBIA

COMANDO SUPERIORE FORZE ARMATE AntcA SE1TENTR10NALE

STA.TO MAGGIORE

N. 01/13504/0p. di prot. 22 luglio 1942-XX

Al Comanda Supremo

Trasmetto per conoscenza copia di telegrammi che l'ufficiale di collegamento col comando A.I.T. mi ha inviato e nel quale espone le possibili inten • zioni del maresciallo Rommel che sembra orientato verso la ritirata.

Poichè la situazione non mi appare tale da far ritenere probabile una decisione di cosl forte gravità, ho risposto al marc:sciallo Rommc:l col telegramma qui unito.

Il generale d'armata comandante .ruperiore FF. AA. A. S.

ETToRE B.unco

Da: S. M. I. Colleg. A. I. T.

At: Superc<>mando A. S.

Prot. 3463 - Situazione ore 12,30. Nessun nuovo avvenimento tranne continua intensa azione opposte artiglierie et aviazione. Maresciallo Rommel ritiene probabile imminente nuovo attacco da Alam Nayil ed est seriamente preoccupato circa possibilità resistenza dopo severe perdite stamani. Sopratutto est impressionatl,. da ritardo affluenza rinforzi (anche tedeschi) talchè crisi attuale non sembra avviarsi verso prossima soluzione. Qualora - attacco nemico dovesse riuscire comprometterà intero schieramento maresciallo Rommel sarebbe indotto emanare ordine ritirata.

MANCINELLI

TELEGRAMMA DI STATO IN PARTENZA

Via Radio - Cifrato 22 luglio 1942-XX

S. M. Italiano Collegamento A. l. 1'.

01/13500 Op. Riferimento vostro 3463. Per maresciallo Rommel. Situazione <Juale appare da comunicazioni qui giunte può essere tesa ma uon sembra grave. Resistenza opposta da truppe A. I. T. et perdite inflitte at nemico devono far ritenere che anche nuovi tentativi nemici possano essere fronteggiati et superati anche se avvenisse qualche fluttuazione nella linea. In ogni caso ripiegamento generale sarebbe in conuasto con ordine- preciso Comando Supremo di resistere a qualunque costo su linea attuai~ et potrebbe portare at perdite irreparabili grandissima parte nostre unità specie quelle .di fanteria et materiali. Ricordo che oltre ai reparti già giunti due brg. ftr. et numerosi carri armati et circa 7 gruppi artiglierie italiane stanno affluendo aut affluiranno nei prossimi giorni

oltre ai reparti tedeschi; nostra aviazione est molto efficiente; rinforzi da madrepatria che in totale sono assai considerevoli hanno già cominciato affluire at Tobruk. Sono sicuro che valore et tenacia maresciallo Rommel sapranno superare temporanea .:risi.

Allefato 53

TELEGllAMMA DI STATO IN PARTENZA

Via Radio - Cifrato 22 luglio 1942-XX

S. M. Italiano Collegamento A. I. T.

01!13512/ Op. (.) Seguito oxfI3500/0p. (.) Per maresciallo Rommel (.) Com:indo Supremo concorda pienamente con quanto comunicatovi con mio odierno che interpreta pienamentr: volontà at direttive Duce (.) Comando Supremo accekrf'rà con ogni sforzo affluenza rf'parti et mezzi de!>tinati rafforzare et consolidare fronte A. I. T. (.) Duce incarica raccomandarvi di evitare con massima cura qual:.iasi logoramento (.)

Allegato 54

Segreto - A mezzo ufficiale.

GOVERNO GENERALE DELLA LIBIA

COMANDO SUl.'1::RIORE FORZE ARMATE AFRI CA SETrENTlttONALE

STATO M.\GC!ORI::

S. M. J. DI COLLEGAMENTO PRESSO ARMATA ITALO - TEDESCA

N. 3478 di prot. P. M., Il 23 luglio 1942-XX

Argomento: Situazione A. I. T.

Al Comando Supen·ore FF. AA. A. S. - Stato Maggiore. Posta Militare 11.

Riferimento radio 13500 Op. e 13512 Op. del 22 c. m.

Il maresciallo Rommel invia risposta diretta ai due radio sopraci~ti. Mi ha frattanto esposto il suo pensiero che <jui riassumo

1° - Egli ritiene che la situazion~ dell'armata definita da Comando II tesa ma non grave 11, sia tuttora « estremamente critica».

Di fronte ad un avversario prevalente in forze di fanteria, artiglieria, carri e per lo meno equivalente in aviazione, l'armata si trova con unità estremamente provate, su un fronte che esige l ' impiego di tutte le unità, senza la minima riserva.

La vittoriosa battaglia difensiva di ieri costata certamente al nemico gravi perdite. Ma anche l 'A. I. T. ne è uscita gravemente logorata. Le perdite tedesche si ragguagliano ad oltre ree btg. fanteria temporaneamente assai fuori efficienza.

Mentre si segnala l';,rrivo a Suez di convogli per circa 200.000 tono. i previsti rinforzi tedeschi ed italiani, di per se stessi alquanto limitati, affluiscono con ritmo assai ridotto. ·

Comunque, dato che i rinforzi attesi siano su fficienti a ristabilire la situazione e che frattanto non intervengano nuove sensibili perdite presso l'A. I. T., la crisi potrà considerarsi risolta soltanto \;uando i rinforzi stessi siano effettivamente giunti ed impiegati in linea.

2° - Il maresciallo Rommel concorda pienamente nella decisione di resistere in posto anche in caso di eventuali tluttuazioni della linea.

3° - Non si può però realisticarùente escludere, per quanto sopra esposto, che l'avversario riesca ad effettuare un profondo sfondamento, che minacci di tagliare l'armata in due, e cc,nsenta di spingere forze celeri e corazzate sul nostro rovescio (ad esempio su El Dab'a). In tal caso si renderebbe necessario scegl iere fra le due scgul'nti soluzioni :

a) contipuare a resistere in posto. Il troncone nord, a prezzo di un eroico sacrificio, spinto fino all'impiego dell'ultima cartuccia, sarebbe costretto a capitolare dopo 24 ore. Il troncone sud, cercando una via di scampo per il deserto, seguirebbe in breve la stessa sorte per mancanza di rifornimenti;

b) sottrarsi tempestivamente al contatto col nemico cd affrontare uQ ordinato ripiegamento, con l'intento di salvare la massa dell'armata e coprire l a Girenaica.

Non sembra dubbio al maresciallo Rommel, che in detta evenienza soltanto la seconda soluzione sia da prendere: in considerazione. E che la decisione relativa possa essere tempestivamente presa, qualora la sfortunata evenienza si realizzasse, soltanto dallo stesso comandante di armata. li maresciallo Rommel ha in senso analogo informato il proprio Comando Supremo.'

Come ho già più volte ripetuto, non si deve scorgere in questo atteggiamento del marl'sciallo -Rommel una « tendenza >> al ripiegamento. Al contrario è certo che egli farà il possibile per mantenere il possesso della posizione raggiunta. La sua azione di comando nei giorni scorsi costituisce la migliore conferma di questa asserzione.

Soltanto in caso estremo, e per evitare un maggiore disastro, potrebbe essere indotto ad ordinare il ripiegamento. Ed è evidente che per condurre questa operazione con qualche probabilità di successo essa debba essere almeno studiata preventivamente.

Concludendo, non vi è che un modo per diminuire le probabilità che questa ipotèsi estrema divenga realtà: accelerare per quanto possibile l'arrivo in linea dei rinforzi e l ' affluenza in Africa di quanto occorre per alimentare efficacemente l'attività bellica dell'armata.

Il colonnello in I. S. M. · capo dello Stato Maggiore di cotlegamenz,.,·

GJUS.El'PE MANCINEU.l

Allegalo 55

Segreto - Urgt:#lte a mezzo ufficiale Via aerea.

GOVERNO GENERALE DELLA LIBIA

C~MANOO $UPERIOII.E FORZE ARMATE AFRICA SETIENTRIONALE

STATO MAGGIORE

N. 01/13758 di prot. Op. 25 luglio 1942-XX

Al Comando Supremo

.Prr ii ma,·eiciailo d'JtaJia Ugo Cavallero Capo di S. M . G. Roma

At miei telegrammi 01 / 13500 (a Voi, Maresciallo, dato in copia con n. 01/13504 et n. 01/13512) col quale iho comunicato at maresciallo Rommel contenuto Vostro telegramma 157, maresciallo Rommel habct risposto in data 23 luglio - cioè all'indomani della vittoriosa battaglia difensiva - con foglio 8:i.µ che unisco in copia.

Nella deprecata ipotesi prospettata dal maresciallo Rommel, che il nemico riuscisse a sfondare il fronte, con massa di tale entità da non potere essere contenuta, r itengo - come il maresciallo Rommel - che unica soluzione sia quella ·di ritirarsi dalle posizioni di Alamein per opporsi, con una difesa manovrata, alla avanzata nemica; poichè però nelle direttive superiori <lei 19 luglio si esclude << a priori » ogni ipotesi che non sia quella di conservare a qualunque costo le attuali basi di partenza, prima di dare riscontro alla domanda del maresciallo Rommel, attendo l'approvazione di codesto Comando Supremo.

il generale d 'armata co mandante superiore FF. AA. A. S. Enoa.i. BAsTICO

Segreto

COMANDO SUPERIORE. ARMATA CORAZZATA « AFRIKA ,, IL .COMANDANTE WPEJ.UOP.E

N. 8242 doc. Scgr. del Capo.

Al signor generale d'armata Bastico.

C. T. 23 luglio 1942

Documento del C-apo

Solo a mezzo ufficiale

Contrariamente al punte, di vista sostenuto da Vostra .Ecccllenza nd foglio citato, sono del parere che la situazione al fronte di Alamein è da dicci giorni straordinariamente criùca e, malgrado la vittoriosa difesa di ieri, dmarrà critica finchè i previsti rinforzi non saranno giunti alle truppe, il fronte non sarà presidiato da maggiori forze, la shtemazione delle ~ifcsc: passive non sarà ultimata e le truppe celeri non saranno ritirate ai fini di una difesa mobile. Quale sia la situazione reale, lo si può giudicare solo -qui al fronte, osservando personalmente. Nel corso degli ultimi giorni il nemico, che possiede una forte superiorità in fatto di carri e di fanteria, ha ripetutamente compiuto, nel fronte presidiato da forze molto esili. (sehr diinn), profonde irruzioni che si sono potute contenere solo a fatica e mettendo a contributo le estreme energie delle truppe già fortemente provate. In tali occasioni, per effetto dell'intenso, concentrato fuoco di artiglieria, degli attacchi di forze corazzate, della fanteria e dei continui bombardamenti, le perdite delle truppe tedcsèhe sono state molto elevate.

Le forze affluite ultimamente sono state completamente assorbite dalle perdite degli ultimi 6 giorni.

Si può contare con certezza sul fatto che l'offensiva inglese ormai inco,mnciata verriì ccmdnuata.

Se il nemico, mediante le sue forze superiori in tutte le armi riuscirà a sfondare il fronte scarsamente (diinn) presidiato, mi troverò a dover 'decidere se:

a) contiquare la lotta fino all'ultima cartuccia in quei settori delle posizi~oi di Alameio che ancora rcsistesscro, ma lasciare avanzare il nemico Terso ovest, dato che non esistono altre forze per arrestarlo.

Ciò significherebbe necessariamente in definitiva la capitolazione dell'armata e quindi la perdita dcll'A. S.;

b) oppure abbandonare le posizioni di Alamein, oppormi più indietro allo sfondamento e.on le forze mobili raccolte, attaccare il nemico C'he avesse sfondato, riùrarmi gradualmente in posizioni arretrate più vicine alle bui di rifornimento e quindi salvare l'A. S.

Rit~ngo che questa ultima soluzione sia l'unica possibile e prego 'l'Ecc. Vostra di esprimere il suo punto di vista in merito.

M aresciaJlo Ro,a,w.

COMANDO SUPREMO

I REPARTO: UFF. 0PEIIAZION1 - ScACCHIERE An1cA

N. 31740 Op. Lì, 27 luglio 1942-XX

Dal Comando Supremo.

Al Superasi (per il generale d ' armata Ettore Bastico).

Risposta foglio 01/13758 del 25 luglio.

Come ben sapete. vostro 13500, compilato per vostra 1n1z1auva et approvato con nostro 157, aveva per iscopo reagire contro stato mome n tanea depressione che sembrava essersi prodotto nel comando armata corazzata (.)

Direttive Comando Supremo sono precisate nel foglio 149 che è anc he anteriore al citato telegramma 157 (.) Parecchi giorni sono trascorsi intanto et fronte armata corazzata si va gradalamente consolidando (.)

Comunque è ovvio che, in caso avvenimenti impreveduti di vasta portata , comandi in sito devono prendere loro decisioni, quando non vi sia tempo di chiedere nuove istruzioni (.) E' anche evidente che, per usare espressioni del telegramma Rommel, perdita Africa Settentrionale non può in nessun caso essere contemplata (.)

li Capo di Stato Maggi01·e Generale UGO CAVALLERO

COMPLEMENTI SFUSI

REPARTI ORGANICI E MILITARI ISOLATI R. E.

GIUNTI JN A. S. NEL MESE DI LUGLIO 1942 - XX

Divisione •Pistoia• :

rgt. ftr.

rgt. ftr.

artiglieria

rcp. complementi

scz. unità

nucleo chirur11:ico.

O. M. P

Complessivamente 9658 unità

complessivamente

II agosto 1942

Duce,

Mi riferisco alle .vostre comunicazioni di ieri circa l'organizzazione dd Comando in A. S. I.; consentitemi di esparvi con devoto animo alcune subordinate considerazioni.

Il progetto di parre l'armata italo tedesca alle dipendenze del Comando Supremo non nasce, come sapete, dal desiderio di liberarne l'Ecc. Bastico; nasce bensl da una necessità obiettiva: dare cioè alla nostra azione di comando e di collaborazione nei riguardi di quell'armata la serrata energia e l'efficacia che per un complesso di cause esse ora non raggiungono, come si è constatato.

Voi sapete1 Duce, che mi sono preoccupato di salvaguardare la persona del camerata Bastico; il quale, per sgombrare subito il terreno da questo argomento, non può trovare sgradito che La promozione a Maresciallo d'Italia cada nel momento in cui, per superiori ragioni, egli cessa dal Comando Superasi Questa forma e questo modo della ricompensa corrispondono alla nostra migliore tradizione militare.

D'altro lato mi sembra da evitare che di sitlatta Cess;lzione e dd passaggio dell'armata italo - tedesca agli ordini diretti del Comando Supremo si dia notizia a mezzo stampa. Si tratta di notizia squisitamente militare, perciò riservata. '

Non già che essa sia per restare segreta; ma il pubblico se ne renderà conto a poco a poco; in hreve tempo sad entrato nelle coscienze che la guida è pressochè direttamente nelle mani del Duce.

Ma accanto a questo argomento ne sta un altro sul quale vorrei attirare la vostra attenzione.

E' evidtnte che chi deve occuparsi di un vasto territorio come la Libia più Egitto, e deve attendere a cure di Gov~rno pure assorbenti non può proiettarsi, con la straordina,-ia energia che la situazione richiede, sui compiti inerenti ben più che al comando operativo vero e proprio alla complessa organizzazione dei rifornimenti, dei porti, delle comunicazioni, della protezione, della difesa attraverso a quei vasti spazi con la organizzazione serrata che si è constatata n<>n esistere, in parte per deficienza di mezzi ma molto anche per colpa di uomini.

Questo stato, più che tutto, un grande motivo di diminuzion e, in parte immeritato, del nostro prestigio. Non astio; ma dentro le crepe che così apparivano si è insinuata e si insinua, con le sue molte e salde ramificazioni, la parte germanica. Questa penetrazione ,è incessahte, mentre, attraverso una manifesta carenza dell'azione di comando, si è aperta la via ad un prevalere di elementi germanici, maggiori e minori, estranei all'armata Rommel vera e pro-

pria, 1 quali agiscono bc.nsì per adempiere il loro dovere, ma, per quanto ci concerne, si wno sostituiti a noi in molte parti in misura LCrto non desiderata. Anche i capi, Kesselring, Weichold cd altri minori approfittano di questa situazione per prevalere ogni giorno più.

Di front~ a questa situazione appariva necessario:

1° - affidare i compiti di comando se pure parziali, e quelli organizzativi ad un organismo che vi si p0teva dedicare interamente, senza essere distratto da altre preoccupazioni;

2° - nnforzarc questo organismo con uomini di sicura preparazione cd energia, orientati sulle direttive del Comando Supremo;

3° - pc,rre que\to organismo 111 condizioni di p0ter parlare a nome del Comando Supremo, perciò con l'autorità che deriva, oltrcchè dal funzi<>namento impeccabile, dalla superiore autorità da cui l'organismo emana;

4° - consentire al Comando Supremo il diretto intervento sia per appoggiare l 'azione di questo organ ismo sia per agire di prapria iniziativa quando necessario, senza tramiti ritardatori.

Uucc, il ritmo del nostro lavoro in A. S. I. è tale che solo quest'azione diretta può far fronte alle necessità cd alle difficoltà ogni giorno crescenti, anche per marciare a fianco dcll'attivit:ì. dei nosui camerati germanici che, dovendo attendere a questo solo compito, vi si prodigano con eccezionale energia, realizzano i loro scopi pitcoli e grandi e stabiliscono confronti che non sono sempre a nostro vantaggio.

L 'organizzazione: attuale del Comando in A. S. I. non ci consente di fare quanto è necess:irio; mentre quella che è stata decisa ci assicura la immediatezza di un'azione che, se ben orientata come sad, p0trà darci risultati urgenti che dobbiamo ad ogni costo realiz1are.

Come ho pienamente compresa l'alta importanza politica ddle vcstrc considerazioni, Duce, così non mi sfugge il valore politico e di prestigio che accanto a quello militare presenta la situazione della quale mi occupo, situazione c he importa correggere al più presto cd a qualunque costo.

Coi pro\ ,edimenti che sono stati decisi, ciò sarà ottenuto, spero prontamente.

Quei pro, vedimcnti, Duce, sono staù comunicati a Superasi dopo che ho ritenuto di avere la vostra approvaz1onc:; e sono stati pure resi noti alla parte germanica, dovendosi con essa concordare talun e modalità di comune interesse. La parte germanica ha informato l'O. K. W. e ha dato preavviso al maresciallo Rommel.

Così Superasi ha diramato tutte le disposizioni esecutive per l'entrata io vigore, che <leve aver luogo domani 12 cor rente, tanto alle autorità militari italiane quanto al maresciallo Rommel.

Mi permetto ora sottop0rvi la subordinata considerazione che, così stando le cose, una sospensione del provve<l1mento, oltre a giungere tardiva, avrebbe

nella nostra compagine militare in A. S. I. una ripercussione non favorevole, come accade per i contr'ordini in generale. Quanto alla parte germanica; questa considera il provvedimento come definitivo.

Ho creduto mio dovere, Duce, ~porvi le considerazioni che la oùa coscienza e la mia devozione mi hanno suggerito; dopo ciò gli ordini che vorrete darmi saranno fedelmente eseguiti.

M(ZresciaJJc CAvALLEJ.O

Nou dell'Ufficio Storico: La presente lettera stralciata dal i)iario pcnonalc del ma• re,ciallo Cavallero, depositato nell'Archivio dell 'Ufficio steuo:

Alle,rato S9

COMANDO SUPREMO

I REPAJ.TO: UFF. OPERAZIONI • $CACCHIEltE AFl!.ICA

Prot. n. 318gc;/Op.

P. M. :21, lì 5 agosto 1942-XX

Oggetto: Nuovo ordinamento delle FF. AA. A. S. I.

Al g~erale d'armata Ett<>re Bastico comandante superiore forze armate dell'A. S. I.

In rela1.ion,. e Ilo sviluppo delle nostre operazioni verso l'Egitto ed ai programmi per il loro sviluppo avvenire, è stata riconosciuta d'accordo con l'O.K.W. 'l'opportunità che il comando dell'armata corazzata italo• tedesca passi alle dipendenze dirette del Comando Supremo.

Si è pertanto determinata la necessità di separare il Comando ddla Libia da quello della fronte egiziana.

Il Duce ha quindi stabilito che Voi conserviate il Governo Generale della Libia ed il Comando delle FF. AA. della Libia.

Il Duce ba d'altra parte considerata la necessità di mantenere tra il Co-·mando Supremo e il Comando armata corazzata italo • tedesca un giunto dastico autorevole, che rappresenti il grande organo alimentatore dell'armata stessa ed assolva agli altri compiti che derivano dalla nuova situazione. Si costituisce perciò una Delegazione del Comando Supremo in A. S. I. (Delease); essa funzionerà a partire dal 1:2 corrente.

Le linee generali della nuova organizzazione e dei compiti attribuiti a Dclease risultano dall'unito schema di circolare, le cu i disposizioni esccuùve saranno - per la parte occorrente -· tradotte in appositi decreti.

li Capo di S. M. Generale UGO VA1.LEII.O

COMANDO SUPREMO

I REPAIITO: UPP. 0PELUIONJ • SCACCHIFIIE AFRICA

Prot. n. 31cp,/Op. P. M. 21, lì 12 agosto 1942-XX

Oggetto: Nuovo ordinamento FF. AA . Africa Settentrionale.

A Comando Superiore FF. AA A. S. I. e, per conoscenza :

A Ministero guerra • Gabinetto.

A Minutero Africa italiana (Uf{icio militare).

A Stato Maggiore R. Es"cito

A Stato Maggiore R . Marina .

A Stato Maggiore R ,1eronauttra

1° - Secondo il preavviso già comunicato, in data 16 c.m. il Co~do Superiore delle FF. A/\ . dell'Africa settentrionale italiana,, retto dal maresciallo d ' Italia Ettore Bastico, governatore generale della Libia, muta la propria denominazione in quella di « Comando Superiore FF. AA. della Libia » (Supcrlibia), con giurisdizione militare su tutto il territorio pertinente al Governo Generale della Libia.

2 ° • Sotto la stessa data, l'armata corazzata italo - tedesca, agli ordini dd feldmaresciallo Erwin Rommel, passa alla diretta dipendenza del Comando Supremo al quale far:i capo direttamente per le questioni operative dell'armata.

3° • Sempre sott,l la stessa data, viene costituita una Delegazione del Comando Supremo in A. S. (Dclcase); l'Eccellenza il generale Barbasetti di Prun assume la carica di Capo della predetta Delegazione. A questa Delegazione farà capo il C:>mand'l dell'armata corazzata italo• tedesca per tutte le questioni non operative dell 'armata (v. nn. 4 e 5).

1° - Il Delegato politico per l'Egitto fa capo esclusivamente a Dclase.

5° • Uclease, sulla base delle direttive del Comando Supremo: - assolve tutti i compiti inerenti alla alimentazione delle FF. AA. italiane operanti in Egitto, segnalando al Comando Supremo tutte le loro necessità e curando il ricevimento e l'inoltro di tutti i rifornimenti dall'arrivo ai porti (od aeroporti) sino _ alla zona d'impiego; - coordina il fupzionamcnto di tali rifornimenti con quelli c1ellc FF. AA. germaniche operanti in Egitto. specie per quanto riguarda il funzionamc11to dei porti e dei trasp<>rti di cabotaggio e ferroviari; a tal fine ha presso di sè un rapp resentante dell'esercito germanico ed un rappresentante dell'aeronautica germa n ica:

- ha giurisdizione territoriale sulla zona delle retrovie ddl' armata corazzata italo - tedesca ~il limite tra la zona delle retrovie ed il territorio dell'armàta corazzata è precisato dal Comando Supremo in relazione alla situazione operativa);

- ha funzioni di comando sulle truppe italiane in transito per raggiungere l'armata corazzata italo- tedesca e su qudle ritirate per riordinamento ndla zona delle retrovie;

- ha funzioni di comando per la parte disciplinare ed amministrativa (esclusa cioè la parte operativa) per le truppe italiane assegnate all'armata corazzata italo- tedesca;

- ha alle dirette dipendenze l'Intendenza A. S. e tutte le organizzazioni ed attività italiane inerenti al ricevimento di quanto affluisce dalla madrepatria per le: forze armate operanti in Egitto, ai trasporti di cabotaggio, automobilistici e ferroviari dal\,: basi verso la z.ona di impiego, e provvede alla sicurezza dci trasporti medesimi;

- ha alla dipendenza disciplinare il comando della V aerosqv1.dra e le forze aeree italiane operanti in Egitto, e dispone, sentito il predetto comando, per la protezione aerea della zona delle retrovie e del traffico di cabotaggio;

- ha alla propria dipendenza Marilibia e le organizzazioni da questa dipendenti che agiscono nell'ambito dei compiti assegnati a Delease;

- analogamente cd · aUo stesso fine ha alla propria dipendenza gli attuali comandi di artiglieria e del genio di Superasi.

6° - Tutte le altre: organizzazioni cd i mezzi attualmente dipendenti da Superasi che ~volgono la propria attività prevalentemente a favore dei compiti affidati a Dclcase, passano alle dipendenze di quest'ultima anche se dislocate in territorio di giurisdizione di Superlibia.

In particolare passano alle dipendenze di Dclcase le: flottiglie di cabotaggio dipendenti da Marilibia e: le organizzazioni portuarie di Bengasi, Dcrna, Tobruk, Bardia, ferma restando per tali organizzazioni la dipendenza di Superlibia per tutte le questioni amministrative di competenza del Ministero Africa italiana.

7° - Superlibia deve disporre che tutti i propri organi diano ognì concorso atto ad assicurare l'assolvimento dei compiti di Dclease.

8° - Dcleasc si costituisce attingendo alla presente organizzazione del Comando Superasi ·e richiederà al Comando Supremo quanto occorre per il completamento dd !1uovo organismo.

Per facilitare tale costituzione ed assicurare inizialmente il coordinamento fra Delease e Superlibia il generale Barbasetti conserverà temporaneamente 1~ carica di Capo di S. M. di Superlibia; provvederà alla graduale separazione dei vari organismi che servono la Libia da quelli inerenti ai compiti specifici d! Delcase; conserverà fino a nuovo ordine le funzioni di coordinamento fra quesu e: quelli.

9° - Superasi darà comunicazione della presente circolare al Comando dell'armata corazzata.

Per ordine da Duce

Il Capo di Stato Maggiore Generale

CAVALLERO Allegato 6l

GOVERNO GENERALE DELLA LIBIA

COMANDO SUPERIORE FORZE ARMATI. AFRICA SEITENTRlONALE

STATO MAGGIORE

N. 01/ifx,63/0p. di prot.

P. M. 11, lì 14 agosto 1942-XX

Argomento: Colloquio giorno 10 agosto e. m. Intendimenti operativi del maresciallo Rommel.

Al Comando Supremo - Roma.

Si trasmette, per doverosa informazione, la relazione sul colloquio avuto il 10 agosto c. m. dal generale Barbasctti col maresciallo Rommel, nel quale il Maresciallo ha esposto i suoi intendimenti operativi.

D'ordine

il genuale Capo di Stato Maggiore

CuR10 B~RBMETTI DI P1mN

GOVERNO GENERALE DELLA LIBIA

COMANDO SUPEIUORF. FORZE ARMATE :\FRICA SEITENTIUONALE

STATO MAGGIORE

Cou,OQUIO l)fL IO AGOSTO COL FELDMARESCIALLO ROMMEL

Il 10 agosto, su richiesta del feldmaresciallo Rommel, mi sono nuovamente recato al posto di comando dell'A. l. T., dove, fra le 15 e le 17,30, sono stati trattati i seguenti argomenti prindpali :

I. - Giudizio del nu,1·esciallo Rommel sulla situazio-ne.

li Maresciallo si dichiara in complesso soddisfatto. La grave crisi della seconda met:Ì di luglio è superata.

Id fronte è salda: l'afflusso di rinforzi e di complementi, la posa di campi minati e lo stendimento di reticolati, per quanto non ultimati, hanno consentito al comando dcll'A. I. T. :

- di ritirare dalla fronte, dislocandole i n riserva, quasi tutte le uniti mobili corazzate e motorizzate;

- di conferire profondità allo schieramento in linea, mcd~nte la costituzione di grand~ « sacche minate», fiancheggiate da robusti capisaldi e vigilate sul davanti, cosi da avere all ' incirca la metà dei battaglioni in secondo scaglione.

Buona è la situazione dei mezzi corazzati, prcssochè pari numericamente, ma superiori qualitativamente al nemico (il Maresciallo valuta un carro tedesco come tre inglesi).

Buona pure è la situazione delle artiglierie: superiore è l'artiglieria pesante germanica (cannoni da 155 e obici da 210); difettano però le munizioni e i mezzi per trasportarle in linea.

Soddisfacente è la situazione aerea, per quanto di f etti il carburante. In cri.si ancora è invece - e il nemico lo sa - l'armamento anticarro germanico, e specialmente: quello della 164• divisione, giunta da Creta con sole 50 armi controcarro, anzichè 16o di dotazione organica.

L'arrivo di mezzi, preannunciato dalla German ia (fra l'altro 200 carri armati pesanti), migliorerebbe ancora il rapporto delle forze: ma il Maresciallo ritiene che non arriveranno a tempo per la ripresa delle operazioni attive.

In sintesi il Maresciallo riguarda con piena fiducia al prossimo avvenire : in caso di attacco inglese. che egli ritiene probabile ·a breve scadenza nel settore nord - lo schieramento è tale da affidare sicuramente sull'esito; in caso di ripresa offensiva italo - germanica, fra · non molti giorni , le probabilità di successo sono rilevanti.

Occorre però compiere ogni sforzo per potenziare mezzi, truppe e schieramento.

Il. - Jlengono trattale le segun1ti questioni :

1° - Ricostituzione divisioni « Pavia 1> e « Brescia •> e reggimenti bcrsaglicn

2° - Affluenza ·divisione « Pistoia » e sua dislocazione.

3° - Disponibilità e previsioni sui carri armati, semoventi, autoblindo

4° - Impiego del XXXI btg. guastatori e altri. reparti genio; disponibilità di reparti e materiali da ponte per le operazioni in Egitto.

5° - Possibilità di impiego di altri gruppi artiglieria da posizione e di pezzi da 105/iS.

6° - lmpi,cgo di paracadutisti mediante lancio dagli aerei ( questione da IOttoporre ai marescialli Cavallero e Kesselring).

1' - Presidio di Siwa, suoi compiti, suo collegamento con l'A. I. T.

8° - Sicurezza della linea Marsa Matruk - Qattara Spring. '

9° - Possibilità di sbarchi nella zona Bardia - Marsa Matruk.

Jcf' - Disponibilità attuale di reparti aerei; forze aeree per il presidio di Siwa. n° - Trasporti, traffico ferroviario e marittimo: potenziamento dd tronco Marsa Matruk - Sili Abd cl Rahman per trasporto munizioni pesanti dell'A.I.T.

Su tutte le precedenti questioni (che sviluppo in allegato a parte) viene raggiunto un completo accordo; assicur~ il Maresciallo che, come sempre; tutto sarà fatto per soddisfare i suoi desideri. Il Maresciallo parla quindi degli Ul· tcndimenti operativi.

lll. - Intendimenti operaivi.

Il maresciallo Rommel ritiene che _ sia necessario prevedere l'offensiva prima che il nemico abbia ricevuto i grossi convogli in viaggio e prima che la posa dei campi minati, in rapido corso, abbia creato condizioni proibitive a un'azione rapida e risolutiva.

E' d'altra parte ncc.essario - · tra l'altro - attendere che giungano a noi parte almeno dei rinforzi già avviati in Africa e la benzina per l'aviazione.

Fra queste opposte esigenze, e tenuto anche conto di accordi intervenuti col maresciallo Kessdring, viene stabilito che l'attacco avrà luogo - salvo imprevisti - verso il 26 agosto (tra il 24 e il :28), a luna piena, in modo da poter iniziare e continuare efficacemente le operazioni di notte.

li Maresc.iallo si trova di fronte, oltre il complesso fortificato di Alamein, apprestamenti difensivi, e soprattutto campi minati, tanto più fitti ed efficaci quanto più si va a nord. Egli non può prescindere da ciò: ~itiene quindi di attaccare con i mezzi corazzati il tratto di estremo sud dello schieramento inglese.

Le lince generali dell'attacco sono da lui così previste:

a) Predisposizioni: lasciare invariato l'attuale schieramento delle forze corazzate (vedi unito schizzo) fino alla vigilia dell'attacco. Preparare nel tratto sud ddle nostre retrovie finti mascht:ramenti per i mezzi delle divisioni 1~ e 21• germaniche. Spostare queste in tal zona la notte precedente l'attacco, lasciando evidenti segni di vita nelle zone di dislocazione abbandonate.

b) Assicurare la · sorpresa sia con quanto esposto a lettera a), sia col rinunziare a una vera e propria preparazione d'artiglieria e di aviazione.

e) Attaccare d'improvviso ,su tutta la fronte. Le unità di fanteria svolgono essenzialmente tre azioni, con carattere di grossi colpi di mano, appoggiati da azioni di artiglieria (vedasi ann~ carta):

- a nord: reparti della divisione «Trento» e della 164• germanica; -- al centro: reparti della divisione «Brescia» e paracadutisti appiedati germanici;

- a sud : reparti paracadutisti appiedati italiani Queste azioni - da iniziare verso le ore :u - hanno lo scopo di agganciare la massa nemica, di sconcertarne lo schieramento di artiglieria, di attirare la reazione delle unità corazzate avversarie.

Esse saranno po-ciò compiute da forze rilevanti (da precisare), ma non tali da pregiudicare la sicurezza dell'intera fronte: su essa invero permarrà la massa

delle forze, e dei mezzi controcarro, per attendere e infrangere la sperata reazione della massa corazzata nemica.

Gli obiettivi di queste azioni sono a pochi chilometri di distanza dalle posizioni di partenza.

d) Frattanto la massa corazzata e motorizzata, auestata ~ulle posizioni di partenza a sud del Dcir cl Qattara, inizierà l'avanzata, assumerà gradualmente (tra le ore I e 3) uno schieramento da ovèst ad est, fronte a nord: quindi verrà eseguita una grande conversione a sinistra, fino a tagliare la strada litoranea e a rinchiudere in una grande sacca la massa delle forze nemiche.

Ii Maresciallo ripeterà con ciò la manovra eseguita il maggio scorso contro la linea di Ain cl Gazala, con la differenza che ora non lascia sulla sua destra una forte occupazione nemica, come fu quella di Bir Hacheim.

e) A questo punto la battaglia verrà condotta con lo scopo di annientare le forze nemiche. E si procederà quindi decisamente verso est, per tagliare la strada tra Alessandria e Cairo. Gli ulteriori ,viluppi non sono per ora prevedibili.

Così ha riferito ìl maresciallo Rommel, che si dimostra es\remamentc fiducioso nel successo.

IV. - Termine della riunione.

Il Maresciallo, al termine ddla riunione, ha accennato alla nuova organiz~ zazione del comaodo italiano in Africa, di cui ha avuto notizia dal maresciallo Kessclring, e ne ha tratto favorevole auspicio per una feconda e stretta collaborazione

. Ha voluto, infine, che partecipassi al suo desinare; erano le 17,30: il Maresciallo dal mattino non prendeva cibo, perchè era tornato alle 15 da Qattara e aveva voluto iniziare subito il colloquio, ritardando quindi fino a quell'ora la colazione.

Durante la colazione, così ritardata, il Maresciallo ha voluto, tra l'altro, ricordare i nostri precedenti colloqui di metà luglio; mi ha confessato, molto confidenzialmente e còrdialmente, che quei giorni sono stati i più brutti e tormentosi della sua vita militare, i più densi di ansie e di depressione morale; un conforto ebbe dalla notizia che il 19 luglio il mar~iallo Cavallero, il maresciallo Basfico ed io gli portammo degli aiuti che si sarebbero fatti affluire al più presto sulla linea. Da quel momento, ha soggiunto il Maresciallo, la sua fiducia si è gradualmente ristabilita ed è tornata infine alla temperatura dei bei giorni di Tobruch e di Marsa Matruk.

Ancora una volta il Maresciallo ha tenuto ad esprimere la sua gratitudine per codesti apporti che il Supercomando ha recato nel mese di luglio e di agosto, manteri t:ndo in pieno e superando anche le promesse fatte al Maresciallo: questi aiuti (sono parole del Maresciallo) hanno c<mtribuito a capOt1olgere la situazione.

A conclusione di queste sue affermazioni, volendo dare un segno tangibile dei suoi sentimenti, appena usciti dal suo carrozzone, mi ha decorato della croce di ferro di prima classe, accompagnando l'atto con gentilissime cameratesche parole.

li generate capo di Stato Maggiorr: CuRro BARBASETTl 01 PRUN

Allegalo 62

COMANDO SUPREMO

N. 300 di prot.

Oggetto: Direttive per le prossime operazioni.

P. M. Il, n 17 agosto 1942-XX

All"Eccelknza il feldmaresciallo Ert11i11 Rommel, comandante l'armata italo• tedesca

e, per conosceoza : Al feldmaresciallo Ke.sselrtng

Le di rettive del Duce per l'avanzata del Delta e successivamente al Canale di Suez sono quelle contenute nel telegramma n. 01/12236 in data 27 giugno u. s. di Superasi.

Si aggiungono alcune pre<:isazioni in rapporto alla presente situazione di fatto:

a) base di partenza: le attuali posizioni tenute dall'armata italo · tedesu fra il Golfo degli Arabi e la depressione di El Qattara; queste posizioni nmarranno presidiate per ogni evenienza;

b) compito fondamentale: battere le forze nemiche che ci fronteggiano ad ovc:st del Delta;

c) obiettivi:

- Alessandria, anche al fine di utilizzare almeno parzialmente qud porto per alimentare.- l'avanzata verso il Cairo;. il possesso di Alessandria comPorta che siano da noi tenuti i passaggi del Nilo di Rosetta, specie quelli di l)jsuq e di Kafr el Zaiyat (da utilizzare in seguito);

- regione del Cairo per il passaggio del Nilo;

- Canale di Suez;

d) la più stretta coopera ii{;(Ze tra foi;ze terrestri e forze aeree deve C$$Cl"e assicurata in ogni momento dell'azione; le necessarie intese fra le due aviazioni

germanica e italiana sono in corso di ~rfezionamemo sulla base delle presenti direttive.

L'armata italo - tedesca disporrà fra pochi giorni di un complesso di forze e di mezzi che le consentiranno cli affrontare vittoriosamente il nemico.

Si sta compiendo il massimo sforzo per colmare talune deficienze tuttora esistenti in fatto di carburante e munizioni; un limitato numero di autocarri per le unità italiane dell'armata potrà ancora affluire entro il mese corrente.

Allo stesso modo si provveJe per i .rifornimenti che interessano le due avia7.ioni germanica e italiana.

Predisposizioni sono in corso per assicurare la successiva alimentazione dell'av anzata.

Cosl pure si stanno attuando predisposizioni da pane di Deleasc per i materiali occorrenti al passaggio del Nilo. Beninteso sarà necessario fare anche assegnamento •- a questo proposito - sulle dsorse in sito.

La data d':nizio delle operazioni è necessariamente subordinata alla condizione che il programma in corso per il trasporto dei rifornimenti, specie carburanti, non -abbia a subire arresti o falcid ie di carattere importante.

E' desiderabile che l'azione possa svilupparsi al più presto.

Sottoporrò all'approvazione del Duce la data da Voi proposta.

D'ordine del Duce

li Capo di Stato Maggiore Generale

Allegato 63

COMANDO SUPREMO

I REPARTO: UFF. OPERAZIONI - SCAccHIERE An.tCA

Prot. n /Op

Allegati t.

P. M. 21, 19 agosto 1942-XX

Oggetto: Direttive per le prossime o~razioni in A. S.

All'F.cctllenza Rino Corso Fougier

Sottosegretario di Stato per la R ..4.eronautica.

Si trasmette copia delle direttive emanate per le prossime o~azioni nello tcacchicre egiziano, e inviate al feldmaresciallo Kcssclring e al generale Marchesi.

D'ordine

Il generale di divisione addetto MAcu

N. 302 di prot.

COMANDO SUPREMO

P. M. u, 17 agosto 1942-XX

Oggetto: Direttive per le prossime operazioni.

Al!'Eccelknza il feldmaresciallo Keuelring.

All'Eccdlenzu il generale Marchesi, c<>marniante la V aerosquadra.

Le direttive del Duce per l'avanzata al Delta e · successh·amente al Canale di Suez sono, in sintesi, le seguenti :

a) ba.se di partenza: le posizioni at~uali;

b) cor1pito fondamentale: battere le forze nemiche che ci fronteggiano ad ovest dd Delta;

c) obiettivi: Alesundria per utilizzare anche se parzialmente il porto; regione del Cairo per il passaggio del Nilo; Canale di Suez.

L ' Arma aerea dovrà agire:

1° - contro lo schieramento aereo avversario con azioni preliminari di contro - aviazione;

2° - in stretta c.:oopcrazionc con le forze terrestri in ogni momento dell'azione;

3° - contro i principali nodi dell t'. linee di affluen1.a del Delta;

4° - contro le linct: di comunicazione provenienti dall'Alto Egitto;

5° - sulle basi navali e rotte di provenienza dal Medio Oriente e dal Mar Rosso.

D'ordine del Duce

JJ Capo di Stato Mag~ Generale UGO C.WALIJ!RO

Segretissimo - Riservalo alla persona

AJlepto ,64

Giorno 22 agosto - ora 20,35

Oggetto: Armata corazzata 1, Afrika )> Rcp. la n. 85 del Comando generale dd 15 agosto.

Al generaJe germanico presso il Q. G dtlle FF. AA. ùtditme, gen. di ftr. von Rinulen, per il Comando Supremo.

L'esecuzione del piano elaborato dal Comando Superiore dell'armata corazzata « Afrik;i ", nel momento approvato dal Duce, è passibile soltanto se verranno adempiute le ~gu~nti pr=csse:

a) arrivo a Tobruk risp. a Bengasi, entro il 25 corrente, degli annunciati convogli di navi dall'1 al 3 con circa 2000 tonn. di carburante, 500 tonn. di munizioni ecc.;

b) arrivo del 4° scaglione entro il 27 corrente, a Tobruk, con circa 2000 m. di carburante ccc.;

e) arrivo degli automezzi necessari per la mobilitazione di 6 btg. e 5 btr. del XX C. A. ital. mot., nonchè degli autocarri per il rifornimento della div. parac. «Folgore», entro il 27 corrente, al fronte. (Vedasi il Bollctùno Giornaliero del 20 agosto). A giudizio dell'armata corazzata, questi autOmezzi patrcbbero, Si.' ne<:essario, essere tolti al le consistenze della Intendenza Deleasc; - d) assicurazione relativamente al trasporto delle prospettate ulteriori 36oo tonn. di carburante e di circa 2000 tonn. di munizioni entro il 30 corrente, a Tobruk risp. a Bengasi.

Se tali premesse non dovessero realizzarsi, la possibilità di esecuzione del piano elaborata, nel momento previsto, non può essere prospettata. L'impresa, fondata suil'utilizzazione delle fasi lunari favorevoli, dev'essere in tal caso differita e rielaborata per esecuzione su base diversa.

Di fronte al fat~o che nel corso del mese prossimo il nemico, secondo le previsioni, sarà notevolmente rafforzat,o, un attaccc patrà avere un risultato decisivo soltanto se personale e materiale delle forze esistenti verranno integrati e se verranno fatte atfluire, in misura sostanziale, nuove forze germaniche.

Bisogna pure tener conto del fatto che l'avversario, nd corso del mese dì settembre, attaccherà esso stesso con forze superiori.

ROMMEi.

Allegalo 65

COMANDO SUPREMO

I REPARTO: UFF. OPERAZIONI - SCACCHll!l\E AFRICA

N. ,3213-2/Op. <li prot. P. M. 21, 23 agosto 1942-XX

Oggetto: Trasmissione telegrammi.

All'Ufficio del generale germanico presso il Quartier Generale delle FF. AA. italiane.

Seguito intese verbali si trasmettono 2 telegrammi - n. 32130 e n 32131di questo Comando Supremo e in data odierna, con preghiera di urgente inoltro al Comando dell'armata italo - tedesca.

D 1 01·dine

Il generale capo del I reparto GANDIN

Al comando armata italo • tedesca

Giorno 23 agosto • Ora 17,00

N. 32130/Op. Risposu vostro telegramma giorno 2:2.

Sono giunte stamane Tobruch u40 tonnellate carburanti et 200 tonnellate munizioni.

Programma trasporti in corso attuazione prevede arrivo porti Cirenaica per giorno 25 agosto 225 tonnellate carburanti, per giorno 28 agosto 2470 tonnellate carburanti et 242 tonnellate munizioni, per giorno 1° settembre 2956 tonnellate carburanti et 58o tonnellate munizioni, per giorno 4 settembre 1000 tonn. carburanti et 1650 tonnellate munizioni.

Est previsto anche immediato invio altro carburante tenuto pronto per il caso perdite in navigazione.

Quanto sopra soltanto per grandi unità germaniche.

Circa automezzi per unità italiane si comunica_ che 54 automezzi per divisione t( Folgore» sono già giunti con motonave <t Foscolo» e che e1t previsto arrivo Bengasi giorno 28 agosto 285 automezzi et giorno 4 settembre :215 automezzi per grandi unità italiane; Delease provvederà avviare quanto necessario al XX corpo armata.

Segreto

Al comando armata italo• tedesca

Giorno 23 agosto • Ora 17,00

N. 32131/Op. Risposta vostro telegramma giorno 22 circa materiali da ponte.

Vengono inviati urgenza quattro equipaggi da ponte tipo pesante.

Previsto arrivo metà giorno 2 settembre, metà giorno 4 settembre.

Ciascuna metà comprende un equipaggio motorizzato et uno senza trami.

Ciascun equipaggio comprende materiali per metri 150 di ponte. In totale metri 6oo con possibilità pratica costruire ponte di 450 a 500 metri tenuto conto necessarie riserve materiali.

Portata ponte 20 tonneUate aumentabile con accorgimenti a 24 tonnellate.

Con equipaggi arriverà anche battaglione pontieri forza circa 800 uomini.

Altri m;.teriali traghettamento come canotti assalto, battc1li con motore fuoribordo, sono sul posto. Inoltre Intendenza ha riunito materiali di circostanza. Sono predisposti reparti per impiego detti materiali.

Delease darà informazioni concrete et precisazioni tecniche al nguardo.

UGO CAVALLERO

UGO CAVALLERO

A mnzo corriere aereo

DELEGAZIONE COMANDO SUPREMO IN A. S.

S. M. I. Cou.EGAMENTO PRESSO L'ARMATA

N. 3963 di prot. P. M. 27, 28 agosto 194,vXX

Oggetto: Intendimenti operativi per l'occupazione dell'Egitto.

Allegato: I schizzo: 500.000 ( 1).

Al C<>mand.o Supremo - Ufficio Operazioni - Scacchiere Africa. Posta Militare 21

Alla Delegazione Comando Supremo A. S. - Posta Militare 27.

Stamane il maresciallo Rommel ha esposto ai comandanti dei C. A. corazzati e della <)O" divisione leggera gli intendimenti per le ulteriori operazioni, dopo favorevole conclusione della battaglia di annientamento di El Alamein.

Tali intendimenti debbono essere per ora intesi nel senso di una generica indicazione, suscettibile di trasformazioni e adattamenti, in base alla reale situazione che si verrà a determinare.

Le forze opcran~ verranno ripartite in tre colonne:

A) Gruppo Bismarck: :21a divisione corazzata e 164• divisione (per la quale sono attesi i necessari automezzi).

Obiettivo: investimento e occupazione di Alessandria.

Sarà coadiuvata, e più tardi sostituita, dalle forze del XXI C. A. (A ') che verranno portate avanti a scaglioni, col ritmo concesso ,ialla disponibilità di automezzi. La colonna A procedèrà successivamente all'occupazione degli altri centri portuali dd Delta.

B) C. T. A.: 15• divisione corazzata, <)O• divisione, raggruppamento esplorante (3 gruppi esploranti tedeschi, 1 italiano).

Obiettivo: possesso dei ponti sul Nilo in corrispondenza del Cairo e occupazione della città.

E' verosimile che già nel corso della battaglia di El Alamein i gruppi esploranti vengano spostati verso est e sud - est, così da poter piombare sui ponti in poche ore.

Il X C. A. (B') raggiungerà a scaglioni, come anzidetto, per assumere lo sbarramento della valle del Nilo, a monte della città.

(1) Ome5W.

La colonna B proseguirà appena possibile verso il Canale.

C) XX C. A.: « Ariete», « Littorio », 11 Trieste ».

Obiettivo: diminazione delle difese nemiche di Uadi Natrun.

Successivamente occupazione dei ponti nel médio .Delta.

Un distaccamento verrà inviato su El Faysum per l'occupazione di quc l' aeroporto e dei locali depositi.

li gene-ral-e di brigata

capo dello Stato M aggtore di collegamento GtUSEPPJ; MANCINELLI

Alleg.ato

ARMATA CORAZZATA 1< AF1UKA » h. COMANDANTE SUPERIORE

OJU>INE

DEL GIORNO

Comando Tattico, 30 agosto 19, Soldati,

con incomparabile trionfo avete cacciato l'avversario nei mesi passati d terreno libico. Con inseguimento instancabile siete avanzati verso oriente, mol oltre il confine d'Egitto.

Nelle posizioni di Alamcin poi il nemico passò con forze fresche al co· trattacco. Durante duri, ma vittoriosi rombattimenti di difesa avete stronca sanguinosamente i suoi numerosi tentauv1 di rottura.

L'armata rinforzata da nuove divisioni passa ogg i all'annientamento de nitivo del nemico.

In questi giorni· decisivi mi aspetto che ogni soldato dell'armata dia il st estremo.

Evviva l'Italia Fascista!

Evviva la Grande Germania!

Evvivano i nostri grandi Condottieri!

U comandante su~riore

Maresciallo RoMMl!L

COMANDO CORPO D'ARMATA XX

UFFICIO OPERAZIONI

S111lAZIONE DESCRI'ITIVA AL MATTINO DEL 1° SETTEMBRE 1942-XX

Comandi - Reparti - Servizi

Comando XX corpo d'arm.:

Stato Maggiore

Comando artiglieria

Comando genio

Organi direttivi servizi

Quartiere Generale :

Reparto comando 164• sezione CC RR. 62o& sezione CC. RR. Autodrappello

XXIV ·battagl. spec. genio:

Comando

70• cp. telegrafisti

6oa cp. arti:ri

906 cp. artieri

Nucleo sussistenza

6oo<> ufficio postale

Dìvinone mot « Trieste »:

Comando

Quartiere Generale:

Reparto comando

22• sez. CC. RR. mot.

56° ufficio postale

101 ° autodrappcllo

101° nucleo mov. stradale

Vl11 btg. bcrs. corazzato

Xi btg. carri M

65° rgt. fanteria su due btg.

66° rgt. fanteria su due btg.

Elementi di rinforzo 0!sloculonc '1 · 115 sud-ovest Raqabet cl Retcm idem

El Dab'à

El Dab'à El Dal,'à idem q. 115 sud-est Raqabet cl Rete.m

1Sidi cl Barrani l I q. 115 sud-est Raqabet cl Retcm idem

I El Dab'à I El Dab'à

2 3 cp. bcrs. motocicl, lq. 115 sud-est Raqabet d Rctem

8• btr. da 20 mm. , del 132° artigl ieria I idem ,o6° ospedale campo El Kharita ;79° ospedale campo El Kharita

16° nucleo chi rurgico El Kharita wna sud-est Raqabct cl· Retcm idem idem

El Dab'à zona sud-est Raqabet cl Rctcm

zona sud-est Raqabet cl Rctcm

zon a El Taqa zona sud-est Raqabct cl idem idem Rctcm

Comandi • Reputi • Sc: rviz.1

21° rgt. artiglieria:

Comando

I gr. obici 100/17

Il gr. obici 100/17

lii gr. cannoni 75/1.7

IV gr. cannoni 75/27

V gr. e.a. 75/50 (1 btr.)

411• bu-. da :w mm_ 446a btr. da lO mm.

LU btg. misto genio 906 salone sanità 176a sezione su ssi1trou

'Jiv. co,-. « Arieu • (1Ji6 ):

Comando

Stato Maggiore

Quartier Gdlcrale : Reparto comando .,oa ICZ. CC. RR. mo!. 1µ• ufficio postale

13~ autodrappcllo

lii gr. cor. « Nizz.a Cav. • 1µ0 rgt. carri M.: Comando

lX btg. carri M

X btg. carri M

Xlii btg. cwi M

Cp. c. a. da 20 mm.

8° rgt. bcna.glicri su 2 btg. III btg, bcnaglicri c. c.

132• rgt. artiglieria: Comando

, I gr. 75/1.7

u gr. 75/2 7 m gr. 1o'j/28

IV gr. cannoni 90/53

Elementi di rinfono

zona sud-e$! Raqabct d Retem idem

in costituzione a El Abiar

zona sud-est Raqabct cl Rctcm in ricostituzione a El Abiar

1 btr. zona ,ud-est Raqabct cl Re tcrn • 2 btr. in ricostituzione a El Abiar

gr. formazione obici zona sud-est llaqabct cl Rctcm da 100/17

El Dab ' à idem idem idem idem

4° nucleo chirurgico zona sud-ovest Raqabct cl Rctcm 8oO autoreparto misto El Dab'à

zona di q . 92 sud Dcir cl Muhafid idem idçm

ovest El Dab 'à zona di q. 92 ~d Dcir cl Muhafid

zona est El Dab'à

q 88 su<l Dcir cl Muhafid idem idem idem idem idem Deir Umm Khwabir (in rinforzo X C. A.)

zona di q. 92 sud Dcir cl Muhafid idem idem

in ricostituzione a El Abiar

1 btr. zona q. 92 sud Dar cl Muhafid

1 btr. rinforzo X C. A. zona Ocit Umm Khwabir

Comandi • Reparti • Servizi

V gr. 75/18 semoventi

VI gr 75/18 KfflOVenti

XXXII btg misto genio

13:ia sczione sanità

1 3:ia sezione sussistenza

8:zO autogruppo misto

OiMOM CM « UtlfflO • :

Stato Maggiore

Quartier Generale :

Reparto comando sezione CC. RR

133• ufficio postale

1 33° aut091appello

111 gruppo cora:t:t. • Lancieri

Novara •

I 33° rgt carrista : Comando

IV btg. carri M

XII btg. carri M

LI btg carri M

CoPlp. c. a. da 20 mm.

110 rgt. bersaglieri :

XXUl btg. bersaglieri

XXXVI btg. bersaglieri

XXI blg bersaglieri c. c.

Il gr 75/:17

DLIV gr 75/18 ICID ti

DLVI gr 75/18 scrn ti

Compagnia misia genio

Sezione sanità

133• sezione 11mistc11U

Elementi di rinfono

Dl1locule>11e

q. 88 sud Dcir cl Muliafid idem

XV gr. tla 1<>5/28 ;, btr. Dc1r Umm Khwab,r m rinforzo X C. A.

1 btr. zona q. 9:1 sud Deir Muhalid

XXXI gr. da 88/55 1 btr. in ricostituzione a El Dab'à

1 btr. zona q . g:, sud Deir Muhalid

zona di q. 92 sud Deir cl Mubafid

-zona Qaret cl Khadim

El Dab'à

El Dab'à

170 nucleo ch irurgico zona Qarct Khadim

Dcir cl Mubalid

idem idem

El Dab'à

3• rgt. artigl edere: comando

CCCXXI gr. bia 100/17

XXIX gr 88/55

Dcir cl Mubalid idem idem idem idem idem idcm idem idem idem idcm idem idem idc,n idem idem idem

Gcbcl Kbalakh

El Dab'à

INTENDENZA A. S.

fON\)(;l!AMM/\ IN PARTENZA A MEZZO STAFFETTA

At: Deleasc.

t /26'j6/S M (.) Situazione benzina sera giorno 31 est 403 tonnellate (.) Est assicurata quindi autosufficienza per 3 giornate e cioè fino giorno 3 corrente (.)

Situazione gasolio sera 31 est 2.230 tonnellate (.) Autosufficienza ga90lio est quindi di circa 14 giornate assicurando consumi fino giorno 14 corrente (.) Da oggi ho dovuto sospendere invio benzina in avanti per deficienza disponibilità (.) Cousumo fino giorno 3 compreso est assicurato da scorte già in posto presso depositi avanzati (.) Maggiore Otto habet verbalmente comunicato impossibilità cessione 200 tonnellate benzina richiesta (;) tutto al più potrebbero e~rne cedute 100 tonnellate (.) Poichè risulterebbe cht: Aeronautica Italiana habct disponibili nei suoi depositi at T:>bruch circa 300 mc. benzina auto sarebbe opportuno richiederne temporaneo prestito quasi totalità in relazione scarso bisogno che aviazione habct di hcnzina auto (.) Concludendo se entro domattina non arriva benzina per Intendenza per as.~curar.:: altre 2 giornate di consumo oltre giorno 3 settembre et cioè fino 5 settembre compreso est necessario ritiro 100 tonnellate ulteriore presùto germanico et altre 100 tonnellate aut più da ottenersi da R. Acronautica (.) Poichè infine non est possibile continuare con sistema prestito msisterci su necessità che fosse avviata benzina in canistri con sommergibili 1 ;) anche apporto giornaliero 6o aut 70 tonnc:llate benzina potrebbe assicurare· superamento attuale crisi (.)

Generale PALMA 16300109

Allerato 70

N. 52281 di prot. Op.

COMANDO SUPREMO

P. M. 21, lì (1) settembre 1942-XX

Ali'Eccellenza il generai.e d, corpo d'armala Barbasett, di Prun Conte Curio.

Ddease

Rimetto acclusa copia di telegramma inviato data 2 settembre dal maresciallo Rommel per opportuna Vostra conoscenza.

(r) La daia manca anche nel documento origioalc, allegato al diario di Dclcasc (alkfOIO n. 7 del giorno 5 settembre 1942).

Per incarico dei signor Maresciallo si richiama la Vostra attenzione su quanto è detto al n. 2 io merito alle vere ragioni che hanno costretto il maresciallo Rommel a sospendere l'attacco.

Il generale d, divisione addmo MAGLI

Segreto

N. I<YJ Segreto Ris.

Da: Cofait.

MESSAGGIO IN ARRIVO

2 settembre 1942-XX, ore 22,30

Riferimento foglio n. 104/42 Segreto Op. del Comando dell'armata corazzata del 29/8/ 1942.

I - 1. - Il mancato arrivo dei quantitativi dei carburanti richiesti nel foglio soprasegnato - premessa pre11nnunciata per la esecuzione cori successo anche della operazione localmente limitata - proibisce la continuazione dell'attacco.

L'attuale situazione carburante dell 'Ar mata corazzata è la seguente:

a) sul suolo africano si trovano fra i parti di sbarco e la fronte ancora tre unità di carburante. In tal modo è assicurato il rifornimento della truppa concedendo un consumo massimo d i una sola unità al giorno, solamente sino al S settembre.

b) negli ultimi giorni sono arrivati i seguenti rifornimenti: 2.610 tono. carburanti = 4,2 unità carburante, 443 tonn. munizioni.

Sono stati affondati: 3.352 tonn. di carburante = 5,5 unità carburante, 350 tonn. munizioni.

Del quantitativo di 5.000 tonn. di tarburante annunciato in arrivo dal Comando Supremo con suo foglio n. 3998 seg. del 3 /8, entro il giorno 3 settembre, sono già state affondate 2.6oo tonn.; mentre 1.500 tonn. sono p reviste dall'Italia.

Non è conosciuto ancora il termine di arrivo.

c) premesso che i piroscafi Bianchi e Sportivo arnvmo a Tobruch il giorno 3/9, il rifornimento della truppa sarà assicurato appena il 7/9 per altri tre giorni con una unità di carburante al giorno. Lo scarico ed il trasporto fino alle truppe richiedono tre giorni. '

ti) la situazione carburante benzina per le truppe italiane è ancora sensibilmente peggiore. Il piroscafo Picco Fassio con I.IOO tonn. di carburante è stato affondato il 2/9 mattina.

2. - A prescindere d1lla insufficiente situazione dei rifornimenti, per la operazione esistono le seguenti ragioni che costringono la sospensione ddl'attacco.

a) il piano operativo prevedeva che un gruppo motorizzato dovesse raggiungere, nd e.orso della notte sul 31 /8, col favore del chiaro di luna, d TaqaQarct cl Abd, con i suoi reparti avanzati a circa 40 - 50 km. ad est delle posizioni di partenza, percorrendo un terreno che esplorazioni avevano dato debolmente presidiato e parzialmente minato, per poi iniziare l ' attacco verso nord all'alba dd 31/8.

L'avanzata fu però così" ritardata da fino ad ora non conosciuti numeroS& campi minati io parte profondi parecchi chilometri e da . sbarramenti, che il p,:imo obiettivo d'attacco pot~ essere raggiunto solamente con una parte delle forze appena il 31/8 sera. E' venuta in questo modo a mancare la sorpresa , premessa essenziale per la riuscita delle operazioni

b) come già fatto conoscere con la comunicazione 1/9, i continui intensi attacchi aerei nemici eseguiti dall'inizio ddle operazioni di giorno e di notte hanno cagionato sensibili perdite in uomini e materiali.

Questi attacchi non sono rimasti anche senza influsso sulla forza combattiva delle truppe italc>-tcdcsch~. Particolarmente per la mancanza della caccia notturna , non fu potuta dare sufficiente protezione alla truppa, durante gli attacchi notturni continuati per 7-8 ore

Dai sistcma9,ci attacchi di· molestia ddl'aviazionc nemica su colonne di rifornimento, sulla linea ferroviaria e sulla naviguionc costiera, viene ultc• riormente disturbato in modo sensibile il rifornimento.

Queste circostanze costringono l'Armata corazzata a cessare l ' attacco. La Armata ripiegherà perciò sulle posizioni di partenza, gradualmente, sotto la pressione nemica, qualora ' il rifornimento e la situazione aerea non mutassero radicalmente

II - Ndla notte dal 1° al 2/9 ed il 2/9 stesso furono dlcttuati ulteriori intrnsi attacchi aerei nemici con bombe e arr.1i di bordo. Già durante la mattina 7 attacchi con 20 - 30 apparecchi per volta . Attacchi di molestia di carri armati e carri da ricognizione nemici sui fianchi e sul tergo del gruppo motorizzato sono stati respinti.

INDICI

INDICE DEL TESTO

Pr~aziou

Premeua · '

I fase: Controffensiva italo - tedesca, riconquista della Cirenaica e schieramento delle forze italo - tedesche sulla linea Gasr cl Amhar - Tmerad - Segnali (:u gennaio - 30 aprile 1942) .

II fase: Riordinamento delle forze italo - tedesche, ripresa della controffensiva, battaglia di Ain cl Gaza la, caduta di Tobruch e di Marsa Matruh (1° maggio - 29 giugno 1942) .

III fase: Raggiungimento della stretta di El Alamein ed alterni tentativi italo - tedeschi e britannici per superarla (I• luglio5 settembre 1942) .

Considerazioni generali

INDICE DEOLI ALLEGATI

1. - Foglio 01/1300/Op. dei Comando Superiore A. S., del 2 gennaio 1942, all'oggetto: « Riorganizzzaione delle divisioni >J

2. - Foglio n. 03/40/O.M. dell'8 gennaio 1942, del Comando Superiore A. S., all'oggetto: << Nuovo assetto territoriale della Tripolitania »

3. - Ordine del giorno all'armata, del maresc. Rommel, in data zt gennaio 1942

4. - Ordine di battaglia del Panz("r Gruppe Afrika, in data w gennaio 1942

5. - Foglio del 23 gennaio 1942, del gen. CavaUero al gen. Rommel, e-on allegate direttive di Mussolini per le prossime operazioni

6. - Radiogramma n. 241821 del 24 gennaio 1942, del gen. Càvallcro a Mussolini, rappresentante gl'intendimenri operativi del gen. Rommel

7. - Telegramma 30094/Op. del 26 gennaio 1942, di Mussolini al gen. Cavallero, tendente a lasciar e una certa libertà d'azione al gei1. Rommel .

8. - Verbale della riunione tenuta pres~ Comando armata cora1.zata il 27 ge-nna1o 1942

9. - Ordine di battaglia del C. A~M., dcli.; divisione motorizzata ,, Trieste>,, della divisione corazzata « Ariete » e della divi5ione di fanteria « Sabratha », alla dàta del 1° febbraio 1942

10. - Telegramma 01/2'391/Op. del 31 gennaio 1942, del geo. Bastico al gen. cavallero, circa atteggiamento del gen. Rommel

11. - Telegramma 30128/Op. del 1° febbraio 1942, del gen. Cavallero al gen. Bastico, contenente direttiv.e per la difesa della Tripolitania ·

12. - Telegramma 403/G. in data 4 febbraio 1942, del gen. Bastico al gen· Cavallero, circa intenzioni del gen. Rommel per ulteriore svolgimento operazioni

1 J. - Telcavio 01/2554iOp. del 4 febbraio 1942, del gcn. Bastico al gen. Cavallero, circa concetto operativo del Comando armata corazzata italo - tedesca

14 - Telegramma 3016o Op. del 6 febbraio 1942, del gen. Cavallero al gen. Bastico, conte nente direttive di Mussolini .

15. - Presunto ordine di battaglia delle forze britanniche in Medio Oriente alla data del 5 febbraio 1942

16. - Foglio 01 / 2826 Op. del 9 febbraio 1942, del geo. Bastico al gen. Cavallero, circa un colloquio Rom mel - Gambara svoltosi i,I giorno precedente"

17 . - Telegramma 30188 Op. in data u febbraio 1942, del geo. Cavallero al gen. Bastico, conte nente direttive per difesa Tripolitania ·

18. - Comunicazione del geo. Rommel, in data 13 febbraio 1942, circa suo viaggio a Ro m:i e Berlino

1 y. - Telegramma 01/4655 Op. del 22 marzo 1942 , del gen. Bastico al geo. Cavallero, per c hiedere prec i~azion i su direttive date dal Duce a Ro mm el .

2 11 - Marrno igramma 3041y1Op., in data 24 marzo 1942, del g<'nerale Cavallero al geo. Bastico, co nfermante direttive impartite l'TI febb1 io 1942 (a!legaro 17)

21. Foglio 17142 del Comando armata co :-azzata, in data 24 marzo 1942, contenente le predisposizioni per l 'attacco in base- al co lloquio Mussolini - Rommel (18 marzo Hµp)

2 2. - Tclcavio 01/4863/Op. del 28 mar zo 1942, del geo. Bastico al geo. Cavallero, circa colloq uio Rommel - Rarbasetli (25 marzo)

23. - Telegramma 30400: Op., del 31 marzo 1942, del geo. Cavallero al gen. Rastico, circa schieramento unità

24 . Telegramm:i 0 1,5018,' Op. del I'' aprile 19421 del grn. Bastico al Com an do Supremo, relativo a movimento del XXI C. A .. già effettu ato da R0 mmc:I

25. - Tel egramma 0 1/5w5 Op. del 1° aprile 1942, del gen. Basti cu al Comando Supremo, ci rc a difficoltà esistenti nc:i rapporti co n geo. Rommel

26, T elegramma 30466 O p. <lei 1° aprile 19<p, del gc:n. C:iva llero al gen Bastico, contenente conferma delle direttiv~ già im partite: t.lal Capo del Governo

27. Telegramma 304~/ Op. dd 2 aprile 194 2, del gen. Cavallero :il gc:n . Bastico, circa impiego d i t alune G. U.

28. T clc:gr:imm:i 01 5194 del 3 ap ri le 1942, del ge o. Bastico al Comando "upremo, circa incontro co l gen. Rommel e definì zionc t1uc:s1ioni inerenti dipenden ze divisioni t.lel XXI C. A

29 Telc:gramm:i 30504 1Op. dc:! 6 :ipnlc: 1()42, del geo . Cavallero :il gen. B:isuc-o, .:ontenen t e d ir etti"c di Mussolini .

1o. T elegra mma 1778 dell'8 aprile 1942, dc:! t0l. Mancinelli al Super:is i , c irca ordini emana ti dal g<·n Rommel in merito disloca7ione for7e

31. - Telegramma 01/5504/Op. del 10 aprile 1942, del geo. Bastico al Comando Supremo. circa provvedimenti attuati dal generale Rommel .

3:.a. - Telegramma 01/5679/Op. del 10 aprile 194:J, del gcn. Bastico al Comando Supremo, circa difficoltà' logistiche nuova linea di resistenza

13- - Tcleavio 01/5708/Op. dcll'u aprile 1942, del gen. Bastico al Comando Supremo, circa crescenti difficoltà logistiche, specialmente in rapporto ordini Rommel

34. - Lettera del 12 aprile 194:J, del geo. Bastico al gcn. Cavallero, con considerazioni sul carattere e sull'azione di comando del geo. Rom.mcl

35. • Foglio 31/4:J, in data 30 aprile 194:J, del Comando armata corazzata al Superasi, ci{ca intenzioni operative del mese di giugno

36. - Foglio 30"Jlio/Op. del 5 maggio 194:J, del geo. Cavallero a Superasi, con direttive sulle operazioni offensive in Marmarica

37. - Foglio :.a562 del 22 maggio I9'fl, con ordine di operazione del gcn. Rommel

38. - Ordine del giorno all'annata, del gen. Rommel, in data 26 maggio 1~ •

39. - Marconigramma 31045/Op. del 2 giugno 194:J, del Comando Supremo al Superasi, con direttive per lo sviluppo della battaglia di Aio cl Gazala .

40 . - Telegramma 3109()/Op. del 6 giugno 1942, del geo. CavaHero al gcn. liastico, con ulteriori precisazioni e direttive

41. - Telegramma 01/ 10$0/Op. del 7 giugno 194:J, del geo. Bastico al geo. Cavallero, con richieste circa prolungamento operazioni oltre la data stabilita

4:z . - Telegramma n. 3u39/Op. del 10 giugno 194:J, del gen. Cavallero al gcn. Bastico, con autorizzazione al rrolungamento richiesto

4:.a-bis. - Lettera personale di Mussolini a Hitler in data 21 giugno 1942 per sostenere la necessità di cfu:ninare Malta

43. - Lettera personale di Hitler a Mussolini, in data 23 giugno 1942, per indurre questi a spingere a fondo l 'offensiva io Egitto

44. - Foglio 309 del 23 giugno 194:J, del Comando Supremo, con un apprezzamento della situazione scacchiere libico - egiziano, fatto dal Dipartimento di guerra americano .

'45· - Telegramma 31270/Op. del 23 giugno 194:J, del gcn Cavallero al geo. Bastico, circa opinione di Mussolini in merito al concetto operativo Ròmmcl

46. - Foglio 31,300/0p del 26 giugno 1942, del geo. Cavallero al gcn. Bastico, con direttive relative operazioni in Egitto

'17• - Telegramma 31303 del 26 giugno 1942, del gen. Cavallero a Mussolini, con considerazioni sulla situazione del fronte egiziano

-,8. - Foglio 31307/Op. del 27 giugno 1942, del gen. Cavallero al gen. Bastico, con direttive per il proseguimento operazioni oltre El Alamein

49. - Foglio 31316/Op. del 29 giugr'i.o 1942, del Comando Supremo al Superasi, con direttive circa il trattamento da usare alle popolazioni e autorità egiziane

49-bis. - Foglio 31315/Op. del 29 giugno 1942, del Comando Supremo a Superasi, con notizie circa forze navali francesi in Alessandria .

50. - Foglio senza numero del 19 luglio 1942, a firma di Mussolini, con considerazioni sulla situazione militare

51. - Foglio 149 del 22 luglio 1942, del Comando Supremo al Superasi con direttive generali per le operazioni verso l'Egitto

p. - Foglio 01/J3504/0p. del 22 luglio 1942, del geo. Bastico al Comando Supremo, con notizie circa propositi del geo. Rommel per un ripiegamento generale ,

53 - Telegramma 01/13512/Op. del 22 luglio 1942, del geo. Bastico al gen. Rommel, con parere di Mussolini circa resistenza ad El Alameio

54 - Foglio 3478 del 23 luglio 1942 da Ufficio collegamento A. I. T. al Superasi, con considerazioni circa la decisione di Rommel di sottrarsi alle soverchianti forze avversarie

55. - Foglio 0 1/13758/Op. del 25 luglio 1942, del gen. Bastico al maresc. CavaJlero, con cui si chiedono direttive circa attuale situazione e si allega promemoria di Rommel, che insiste per eventuale ripiegamento

56. - Teleavio 31740/Op. del 27 luglio 1942, del Comando Sup·remo a Superasi, con direttive per far fronte ad avvenimenti imprevisti

57. - Specchio: Complementi sfusi, reparti organici e militarj isolati R. E. giunti in A. S. nel mese di lu glio 1942

58. - Lettera, in data II agosto 1942, del maresc. Cavallero al Duce, circa l'attuazione del nuovo ordinamento delle forze in A. S.

59. - Foglio 31899 'Op. del 5 agosto r942, del Comando Supremo a Superasi, con cui si preavvisa il nuovo ordinamento delle forze e la costituzione del Delease

60. - Foglio 31900/Op. del 12 agosto 1942, del Comando Supremo a Superasi, con cui viene defin iti vamente attuato il nuovo ordinamento FF. AA. in A. S.

61 . - Foglio 01/16663/Op. del 14 agosto 1942, del Superasi al Comando Supremo, con cui si trasmette il verbale del colloquio

Rommel- Barl;xisetti (10 agosto 1~) rirca intendimenti operativi di Romntel . . . . . . . . . . Pag. 4oS

62. ; Foglio 300 di prot. del 17 agosto 1942, del Comando Supremo a Rommel, contenente dirc:ttive per le prossime operazioni verso il Ddta >> 409

63. · Foglio senza numero del 19 agosto 1942, del Comando Supremo all'Ecc. Rino Corso Fougier, contenente direttive per il coordinamento delle forze aeree in A. S. » 410

64. - Foglio del 22 agosto 1942, del maresciallo Rommel al Comando Supremo, con cui si chiedono i mezzi indispensabili per l'attuazione del piano d'operazione >> 411

65. · Foglio 32132/ Op. dei 23 agosto 1942, del Comando Supremo al Q. G. FF. AA. italiane, con allegati 2 telegrammi per Rommel, contenenti notizie circa trasporti ordinati dal Comando Supremo >> 412

66. - Foglio 3963 del 28 agosto 1942, del Generale di collegamento con l'A . I. T. al Comando Supremo, con notizie circa gli intendin:enti operativi del marcsc. Rommel per l'occupazione dell'Egitto » 414

67. - Qrdine del giorno del maresc. Rommel, in data 30 agosto 1942 » 415

68. - Situazione descritti\"a dei XX C. A. al mattino del 1° settembre 1942 . » 416

69. · Fonogramma 1/ 2656/SM del gen. Palma al Delease, in data 1° settembre 1942, con notizie circa situazione carburanti » 419

70. - Foglio 52281/Op., senza data, con cui il gen." Magli trasmette a Delease il messaggio w7, in data 2 settembre 1942, ore 22,30, nel quale il maresciallo Rommel enumera le ragioni che lo costringono a sospendere l'offensiva in corso » 419

INDICE DEGLI SCHIZZI

(In batta a fine volume)

1. • Situazione forze italo - tedesche e situazione presunta forze avversarie al :.io gennaio 1942.

2. • Inizio controffensiva italo - tedesca 21 gennaio 1942.

3. • Situazione alla sera del 2.3 gennaio 1942

4. - Situazione alla sera del 31 ge nnaio 1942

5. • Situazione alla sera del 1° f ebbrai o 1942.

6. • Costruzione stradale strategica in E g itto Kosseir - Keneh.

7. - Situazione alla sera del 2 febbraio 1942.

8. - SituaziOBC alla sera del 3 febbrai~ 1942.

9. • Situazione alla sera <lei 4 febbraio 1942.

10. • Dislocazione delle unità italo - tedesche al t6 aprile 1942.

II • Piano di battaglia tedesco per l'annientamento delle forze britanniche.

12. • Schieramento delle forze italo - tedesche e presunta situazione ddle forze avversarie al mattino del 26 maggio 1942.

I 3. • Sviluppo delle operazioni dal 26 fino alla sera del 28 maggio 1942.

14. - Situazione alla sera del 30 maggio 1942.

15. • Situazione alla sera del lO giugno 1942.

16. - Situazione alla sera del 12 giugno 1942.

17. • Situazione alla sera del 15 g iugno 1942

18. - Situazione alla sera del 20 giugno 1942.

19. • Situazione al mattino del 25 g :ugno 1942.

20. • Situazioni: alla sera del 27 giugn o 1942.

21. - Situazione al matùno del 1° lugl io I912·

22. - Situazione alla sera del 2 luglio 1942.

23. - Piano di battaglia tedesco per l'annientamento delle forze britanniche. Agosto 1942.

24. - Pian o operativo p1ogetta10 <lai gen. Rommel da mettere in esecuzione dopo l'aonientari,cn t o dd le forze britanniche nella stretta di El Alamein.

25. - Schieramento ck'le fo11c 1· alo - tedesche e presunto schieramento delle forze britanm cht alla sera del 30 agosto 1942.

26 . - Situazione del le fo, ze contra pposte al 2 settembre 1942.

STILGRAFICA

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