STORIA DELLE FANTERIE ITALIANE VOL VI

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Storia delle fanterie italiane Volume VI. Le fanterie nella Prima guerra mondiale - 2 Edoardo Scala

Edizione speciale Ristampa anastatica dell'edizione del 1950-1956

In collahorazione con Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell'Esercito © 2020 Difesa Servizi S.p.A., Roma Supplemento al numero odierno de il Giornale. Direttore Responsabile: Alessandro Sallusti Reg. Trib. Milano n. 215 del 29.05.1982

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STATO MAGGIORE DELL'ESERCITO UFFICIO STORICO

EDOARDO SCALA

STORIA DELLE

FANTERIE ITALIANE VOLUME VI

LE FANTERIE NELLA PRIMA GUERRA MONDIALE ·2

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ESERCITO IL GIORNALE• BIBLIOTECA STORICA



PARTE TERZA

L'EVOLUZIONE DELLA FANTERIA E LE SUE NUOVE SPECIALITÀ DURANTE LA GUERRA. I CARABINIERI E LE GUARDIE DI FINANZA


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I.

L'EVOLUZIONE DELLA FANTERIA DURANTE LA GUERRA L'evoluzione organica. Anche se, durante la guerra, la Fanteria di linea - pur continuando a rappresentare la massa maggiore dell'esercito, poichè accolse nelle sue file ben 2.303.000 combattenti, vale a dire il 67 'X, dei mobilitati - non moltiplicò le sue Unità in quella misura, che ebbe a verificarsi per l'Artiglieria e più ancora per il Genio, pure anche essa ebbe, a seconda delle necessità, un notevole sviluppo. lnfaui , all'inizio delle ostilità, la nostra Fanteria aveva costituito 35 Divisioni, 72 brigate e 145 reggimenti. Delle brigate suddette, alla fine del 1913, ne erano state regolarmente costituite 47 con i primi 94 reggimenti; ma, poco prima del nostro intervento nella prima guerra mondiale, e precisamente nell'inverno 1914 - 1915, per effetto delle necessità imposte dalla guerra già in corso tra gli altri belligeranti, per le disposizioni ministeriali contenute nella Circolare n. 2100 del 14 dicembre 1914, furono costituite altre 25 brigate di Fanteria di milizia mobile e precisamente le brigate: « Piacenza >1 (1 II 0 -112"), << Mantova,, (1 q " - n4°), ,( Treviso" (II5" - 116''), << Padova » (u7"- n8"), ,, Emilia,, ( n9° - 120°), (( Macerata >i (121° - 122"), « Chieti ,i (123°- 124"), 1< Spezia J> (125" 126°), (<Firenze J, (127"- 128''), Perugia» (129° -130 11 ) , « Lazio i> ( I 31° - J }!''), (( Benevento )) ( I 33" - I 34"), ,, Campania )) ( I 35° - r36°), <( Barletta ,, ( 137" - 138"), « Bari )) ( 139° - 140"), « Catanzaro 1 ( 141 • 142°), 1, Trapani >) ( 144° - 149"), « Catania ,J ( r45" - r 46"), ,< Caltanissetta ,, (147'' - 148°), ,, Sassari n (15r'' - r52"), Novara 153" - 154"), •< Alessandria >• ( 155" - 156°), (• Liguria •> ( 157° - 158''), « Milano i i (159° - 160''), <, Ivrea ,; (161° - 162°). La brigata "Trapani •) si costituì inizialmente su tre reggimenti (143'' - 144" e 149"), poi , essendo stato inviato in Libia il 14_3", entrò in guerra nel 1915 con due soli reggimenti r44'' e 149''. · f(

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Nell'inverno 1915 - 1916, per effetto della Circolare ministeriale n . 7340 del 29 novembre 1915, furono costituiti, su due reggimenti ciascuna , 12 brigate e precisamente: ,, Sesia ,, (201°- 202°), « Tana-

ro ,, (203°- 204"), ,, Lambro \) (205° - 2o6°), •<Taro•> (20f- 208°), •< Disag no .. (20~)°-210''), "' Pescara,; (211°-212°), •< Arno , J (213°-214°), ,, T c\'erc" (215" - 216"), « Volturno ,, (217"-218°), ,, Sde )) (219"-220''), •< Jo ni o ,, ( 22 1" - 222°), << Etna>, (223° - 224°). Nel 1916 il Ministro della Guerra, con le sue Circolari n. 2220 G. del 3 marzo e n. 2490 G. del 9 marzo, costituì, con reparti richiamati dalla Libia , la brigata Udine i1 , composta dei reggimenti 95° e 96°. Ne l maggio 1916, con le Circolari ministeriali n. 3710 del 12 aprik e 11 . 4500 <lei 6 maggio, furono costituite altre 4 brigate: ,, A rezzo\, (225'' - 22(>"), ,. Rovigo)• (227° - 228), (( Campobasso ,, (2.29' - 230°) e '<Avellino,, (231" - 232°). <(

N ello stesso anno 1916 la Circolare ministeriale n. 5700 d el 5 giug no stabilì che, rnn nuovi reparti rimpatriati dall a Libia, si costituisse la brig ata ,, Genova ,; (97° - 98°). Fu anche formata la (' Taranto >• coi reggimenti 143" e 150", dei quali , come già abbiamo detto, il 14 era stato inviato in Libia ed il 15<i' non era stato ancora costituito. Nel ;enn:iio 1917, in seg uito alb Circolare min istcri:ile n. 10. 000 dd 16 ottobre 1916, modificata con la succe~siva n. 7<)0 del 17 gennaio 1917, furono riuniti in reggimenti ed in brigate anche i battag lioni autonomi precedentemente creati e già in\'iati in zona di g uerra. battaglioni con i (_Jllali si formarono 8 nuove brigate: ,( Lario ., (233" -234"), ,, Piceno ;) (235°- 236"), <( Grosseto » (23/-238''). ,, Pesaro 1, (239° - 240"), " Teramo ,, (241° - 242°), ,. Cosenza ,, (243° - 244'), « Siracusa " ( 245" - 246") e r< Girgenti "' (247° - 248°). Nel novembre dello stesso anno furono riuniti in reggimenti e brigate altri battaglioni autonomi. e si costituirono le brigate: <, Pallanza .. (249" - 250") , •<Massa Carrara ,1 (251° - 252°), ,, Porto Mauriz io .. ( 253" - 254''), (• Vcneto " ( 255" - 256°). Nd medesimo periodo di tempo venne fo rmata la brigata ,, Torto na " (257" - 258") costituita con sci battaglio ni di marcia. Nel febbra io del 1917 furono costituite le brigate: 1, Murge >, (259" - 26ov), ,, Elba ,, (261" - 262°), « Gaeta ii (263" - 264;'), formate con reparti tratti a sorte da diciotto brigate preesistenti, in misura di due compag nie per reggimento (Circolare ministeriale n. 2500 del 27 febbraio 1917). N dl 'aprile d ello stesso anno, a seguito della C ircol a re ministeriale n. 4800, con battaglioni tratti da sci regg imenti preesistenti,

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.U S presso i quali furono sostituiti con nuove unità a cura dei rispettivi depositi, si formò la brigata << Lecce » (265° - 266°). Nel mese di maggio si costituiva il 163° reggimen to, con tre battaglioni tratti da preesistenti reggimenti. Il 163° restò assegnato in primo tempo alla preesistente brigata t< Pistoia » ; ma, allorchè fu costituito il 164° (4 giugno 1917), assieme a questo formò la brigata «Lucca >) . Nel gi ugno del 1917, con le quarte compagnie tolte a battaglioni di preesistenti reggimenti, si costituirono le brigate << Caserta >) (26f - 268°) ed <• Aquila » (269° - 270()). Nello stesso mese, con elementi tratti da reparti di marcia, furono costituiti i reggimenti di Fanteria dal 271° al 274°, e quasi contemporaneamente vennero creati altri 8 reggimenti di Fanteria dal 275° al 282": 4 con le quarte compagnie dei battaglioni di preesistenti reggimenti e 4 con battaglioni di marcia. Detti reggimenti furono riuniti, insieme ai reggimenti 271°, 272°, 273° e 274°, in 4 brigate su tre reggimenti: << Potenza>> (271° -272° 273°), « Belluno» (274" - 275° - 276°), << Vicenza ,i (277° - 278° - 279°), << Foggia l> (280° - 281'' - 282").

Il 20 ottobre 1917, con tre battaglioni (quarti di. ogni reggimento) di preesistenti reparti, fu costituito il 165° reggimento, che fece prima parte della brigata Liguria •> e che poi, associato col 207°, ricostituì la brigata ,, Taro )>, precedentemente disciolta. Il IO agosto 1918 il 165° assunse la denominazione di 208". Nello stesso ottobre 1917, con i quarti battaglioni di tre reggimenti preesistenti, venne ricostituito il 99° reggimento Fanteria, che fece parte, come terzo reggimento, della brigata t< Valtellina )'. Ed, infine, nel marzo r9r8, coi q uarti battaglioni di tre reggimenti preesistenti, si costituì il 100'' reggimento Fanteria che, insieme al 99", formò la brigata (< Treviso ,,, costituita prima coi reggimenti n5° e II6" e già sciolta nd novembre 1917. In conseguenza dell'evoluzione organica più sopra ricordata, le brigate di linea divennero, complessivamente u5 e la Fanteria, forte, nel 1915, di 435 battaglioni, ne vide raddoppiato il numero nell'ottobre del 1917; anno, nel quale anche la formazione dei. battaglioni venne modificata, portandola a -~ compagnie fucilieri e ad I mitrag licri per battaglione. f(


L'accrescimento delle Unità di Fanteria fu, quindi, corrispondente a quello di tutto l'esercito italiano che, entrato in guerra, com e è noto, con 14 Corpi d'Armata e 35 Divisioni di Fanteria, aveva raggiunto, nei primi mesi del 1916, la forz~1 cli 18 C,orpi d'Armata e di 43 Divisioni, per finire con l'essere costituito, nell'ottobre del 191ì, da ben 26 Corpi d'Armata e da 65 Divisioni di Fanteria. Nel giugno del 1918 la Fanteria si era ancora accresciuta e contava: 9, brig-atc di linea. oltre ad 1 brigata di granatieri di Sardegna; 5 brigate di bersaglieri; 4 gruppi di battaglioni di bersaglieri ciclisti; 7 raggruppamenti (60 battaglioni) di alpini; 22 reparti d 'assalto di recente cosi il uzio nc. Tali forze vt:nnero ancora aumentate, nell 'attesa della vittoria veramente decisiva, dopo la battaglia del Piave cd, alla fine della guerra, !'esercito nostro era, in complesso, costituito da: - 24 Corpi d'Armata, dei quali un o d 'assalto, formati su 2 Divisioni; - 55 Divisioni di Fanteria; - 95 brigate di F:mteria di linea; oltre ad: 1 brigata di gr;1n;1tieri di Sardegna. 7 brigate be rsaglieri, ~ b a ttaglio ni lx:r5:,gli nì cirli,ti, 7 r:1~gru1'par>wnti :1lpini , 29 reparti d 'assalto, 1 batteria (poi compagn ia) autonoma carri d'a\saho, di versi reparti di truppe coloniali in Eritrea, in Tripolitania, in Cirenai ca cd in Somalia, Risultato, yueslo, che ci permette di misurare l'entità dello sforzo compiuto dal nostro po1x1lo; entità che appare grandissima, special mente <1u:ilora si tengano presenti le gravi p erdite subì te dal nostro esercito nell'ottobre e nel novembre 1917, in occasione del ripiegamento al Piave e durante la battaglia di arresto.

Uno dei problemi più gravi e più diftìcili della nostra pre parazione alla guerra era quello dei Quadri. Nel 1914, infatti, assai grave appariva la deficienza degli ufficiali, anche per k Unità del tempo di pace. Secondo il Viganò, (1uclli che, tra effettivi e di complemento, erano isc ritti nei registri matricolari, erano appena 4.)·ooo; mentre, nel n oYembrc r918, se ne a vevano, in tutto l 'esercito, oltre 205.000. Ad essi fu provveduto con diversi espedienti (corsi accelerati e di nuova istituzione, richiami, reclutamenti speciali ecc.), mediante i


377 quali, f~, possibi!e provvedere, durante la guerra, a ben 160.000 nuove nomine. Degli ufficiali combattenti, sempre pronti, secondo le nobili tradizioni del nostro esercito, a guidare i loro uomini con l'esempio, ben 16.000 trovarono gloriosa morte in combattimento e 44.000 vennero feriti almeno una volta. Soltanto una piccola aliquota delle gravi perdite di cui sopra riguarda gli uf fìciali delle Armi sorelle. Quasi la totalità di esse rappresenta il prezioso tributo di sangue offerto alla vittoria dagli ufficiali delle nostre Fanterie, per le quali le necessit:Ì inerenti ad un efficace inl1uadramento delle Unità furono sempre assai gravi. Durante la grande guerra, infatti, il moltiplicarsi dei reggimenti di. Fanteria, di bersaglieri, di alpini, delle compagnie mitraglieri e dei reparti d 'assalto; nonchè la necessità di ripianare sollecitamente le perdite, rese particolarmente difficile, anche per la nostra Arma, il problema degli ufficiali. Essi, per la Fanteria e le sue specialità, dovevano raggiungere il numero di 103.000. Alla soluzione di tale problema venne provveduto con l'attività incessante delle Scuole militari di Modena, Parma e Caserta e con speciali corsi presso i Corpi mobilitati. Ove si pensi che, nel r914, gli ufficiali di tutta la Fanteria erano in complesso 23.000, dei quali soltanto la metà in servizio permanente effettivo, si può misurare il contributo offerto alla vittoria comune dagli ufficiali di complemento, i quali, pur essendo già avviati verso altre carriere, furono chiamati ad offrire alla Patria· la loro preparazione culturale e, durante la lunga guerra, fraternizzarono sempre con gli ufficiali effettivi, gareggiando con questi nell'esercizio delle più nobili virtù militari. Gli ufficiali di complemento, dei quali le nostre Fanterie ebbero bisogno durante tutta la guerra, furono complessivamente 105.000 e l'esercito li ricorda e li ricorderà sempre con affetto e con orgoglio, ben sapendo lluale sicuro assegnamento abbia potuto fare la Patria sul loro valore.

L'evoluzione dei procedimenti tattici. Prima di trattare, sia pure sinteticamente, delJ'evoluzione dei procedimenti tattici della F,mteria durante la guerra 1915 - 18, ci sembra opportuna una breve premessa, destinata ad inquadrare entro


gimti limiti il nostro esame cd a riaffermare una veritù a volte facilmente dimenticata. Qualora si consideri, in tutto il 5UO complesso, l'evoluz ione imposta ai procedimenti tattici della nostra Fanteria: o dall 'esperienza conseguita nelle successive battaglie (klrlsonzo, oppure dalla necessità di rendere più efficace l'impiego di c1ualchc nuovo mezzo materiale di lotta, si pul, a prima vista credere ch e tale evo! uzione abbia rappn.:sentato il trionfo di idee assolutamente nuove. Noi siamo, invece, .:011vinti che tale evoluzione - senza dubbio indispensabile - · è servita soltanto all adatta.re gradatamente e successiv::imentc alle: nuo\·t ntcessiù gli stessi criteri fondamentali, ai quali s'ispirava, a nche prima del 1915, l'impiego della Fanteria nc:l combattimento; impiego, che prima, Juranll.: e dopo il grande conflitto conclusosi nel 1918 , m etteva in evidenza l'importanza della cooperazione delle altre: Armi e specialmente dcli' Artig lieria con la Fanteria e quella, d ~cisiva nel campo tatti co, dei fattori morali. Poichè la nostra vecchia regolamentazione non poteva rispondere completamente al le particolari esigenze di una guerra divenuta improvvisamente statica ed al m o ltiplicarsi Jei mezzi matcri::ili dì lntta , era q·n7:_:i duhhìo indispc n~:1hilc c he i nmtri procedimenti venissero ~radatarncntc modificati; ma queste inevitabili modificazioni, questi progressi\'i adattamenti , imposti dalla nuova esperienza, più che determinare vere e proprie innovazioni e criteri sostanzialmente nuovi e diversi, diedero luogo soltan to al necessa rio. successivo adeguamento alle nuove necessità delle stesse disposizio ni regolamentari dcli 'anteguerra. Come tutte le evoluzioni, anche quella dei procedimenti tattici della Fanteria può paragonarsi ad una marcia se nza soste che, compiuta lentamente e con tutte le provvidenze della logistica nei sereni giorni della pace, si accelera -- come dimostrerà anche più chiaramente il secondo co nflitto mondiale ~ dura nte la g uerra, la quale sottopone :il più severo collaudo anche k regol:11ncnt:izioni tattiche deg li ese rciti e costantemente ne richiede l'immediato adeguamento Jll'impiego delle nuove armi ed alle nuoye esigenze.

L 'evoluzione dei nostri procedimenti tattici, prim::i derivanti, pel nostro come per tutti gli eserciti d 'Europa, dai risultati della guerra franco- germ anica del 1870-71, si era iniz iata nel 1899 con le vit-


379 torie che i Boeri avevano potuto conseguire nel Sud-Africa, contro il vano impeto delle truppe inglesi. Tali vittorie, dovute, all'inizio della guerra, all'efficacia del fuoco mirato, avevano indotto ad accettare la fallace deduzione che la difensiva fosse preferibile all'offensiva, che l'azione lontana potesse prevalere sul movimento e sull'urto, che il fucile potesse bastare da solo alla vittoria della Fanteria, senza l'aiuto dell'arma bianca, ridotta allora presso molti eserciti di lunghezza e di peso, per aumentare il numero delle munizioni. E ciò tanto più in quanto i Boeri avevano potuto rendere assai più micidiale il tiro dei loro fucili contro le dense formazioni delle Fanterie inglesi, facendo tornare ancora in onore la fortificazione campale che, già rivelatasi efficace nelle lunghe guerre di successione, come in Spagna nel 18o8 ed a Pkvna nel 1877, doveva affermarsi efficacissima a Colenso nel 1899, come poi a Liao - Jang cd a Muckden e quindi in tutti i teatri della passata guerra mondiale, non appena i Tedeschi, subito dopo la prima battaglia della Marna e la corsa al mare, dovettero rinunziare alla speranza di poter mettere in breve tem1x> fuori causa tutte le forze della Francia, per fronteggiare poi le due prime Armate russe e per esercitare il loro sforzo principale sul fronte orientale. Ma, appena tre anni dopo quella anglo - boera, la guerra russo giapponese, pur confermando anch'essa l'importanza della fortificazione campale, aveva dimostrato fallaci le deduzioni tratte dall'esame del conflitto precedente ed, affermato ancora una volta la superiorità dell'offensiva e che l'azione della Fanteria - sempre predominante sul campo di battaglia _, si doveva svolgere ancora mediante ]'efficace concatenazione del fuoco col movimento, fino ad arrivare al momento decisivo dell'urto. Il conflitto russo - giapponese, con le vittorie nipponiche, corresse gli errori derivati dal ricordo di quello anglo - boero ed attribuì nuovamente ìl giusto valor<: all'dfìcacia <ldl'arma bianca, senza menomare per questo quella dell'azione lontana. Una delle cause dell'inferiorità dimostrata, specialmente nei primi periodi della guerra, dalla Fanteria russa, oltre che nelle deficienze derivanti dal diverso ambiente morale nel quale viveva quel popolo, doveva, infatti, venir ricercata specialmente nell'insufficiente importanza attribuita dai Russi all'azione di fuoco. Dal ritenere, secondo le idee del Dragorniroff, che soltanto Ja baionetta - che i Russi avevano voluto fissata in modo permanente


al fucile - avesse un "importanza d ecisiva, la Fa nteria dello Czar era stata indotta a trasc urare il fuoco, a sparare poco, male, e quasi sempre per reparto, per precipitarsi a volte in assalti temerarì, senza avere prima preparato sufficient cment<:· l'az ione all'arma bianca. Soltanto d opo una do]orosa esperienza, acquistata a prezzo di molto sangue. la tattica della Fanteria ru ssa era venuta a .modificarsi. molto più che la preferenza, prima accordata alla baionetta, aveva imposto formazioni troppo vulnerabili cd aveva impedito una oculata utilizzazione del terreno. Secondo i Giapponesi. invece, la Fanteria, alla quale debbono principalmente :1ttribuirsi i loro snccessi, doveva essere scelta, mobile, bene istru ita: no nchè abituata a considerare il fuoco mirato, n o n come fine a se stesso, ma come il mezzo più cf Jìcacc per rendere possibile l'avanzare verso le posizioni nemic he. I loro attacchi erano, infatti, co nsistiti nel portare sempre più vicino il proprio fuoco al n emico, per giungere a disL:1n za d'urto e per assaltare poi i Russi all'arma bianca. Per quanto rig uarda le formazioni tattiche impiegate. qudla nella t]Ualc b Fanteria giapponese agiva di massima era la linea più o men() r;1da, è<:•n i tir;itnri dìqril 1 uìtì ,ir·i " ari rtp:,rti in m0do non uniforme e spesso a g ruppi. Tale formazione assicura,·a più di ogni altra al tiratore lo spazio per muoversi liberamente, la possibilità di bt·ne utilizzare gli appigli del tern:no, il più efficace impiego della propria arma; nonèhè una minore vulnerabiliù. Al principio del combattimento, (!uando non era ancora neces~ari:1 una grande intensità di fuoco, la linea dei tiratori era sempre rada, con i reparti molto intervallati, secondo i suggerimenti del terreno ; ma, quando le condizioni del combattimento avevano richiesto l 'impiego d~ un maggior numero di fucili, i Giapponesi non avevano esitato ad avanzare su largo fronte, in lince sempre più dense, spesso con gli uomini a contatto. l! m o vimento in avanti si compiva a ~balzi lunghi o brevi, eseguiti ~ucce~sivamcnte da piccoli reparti o da gruppi od anche da uomini isolati; ma non mancavano le occasioni nelle quali, per guadagnar tempo. yeniva reputato più opportuno avanzare con tutta I;;, linea contempor:tneamentc. Spesso, alla fine di ogni sbalzo, veniva usat;1 Li vanghetta, per creare davanti ai tiratori un improvviso riparo, anc he di poca entità. D01x) il 1905 - come era avvenuto dopo il r8i t per la Fanteria ted esca - i procedimenti tattici della Fanteria giapponese erano stati


studi:ni cd adottati dalle Fanterie di quasi tutti. gli escmt1, presso i Liliali - come gù la guerra anglo - boera aveva fatto attribuire l:t maggiore importanza al fuoco ~ con la frequenza dei combatti menti notturni, con le azioni di sorpresa, con i vittoriosi assalti nipp:inici, il conflitto russo - giapponese, pur avendo fatt.o aumentare sensibilmente i mezzi di fuoco con l'impiego delle mitragliatrici e d elle bombe, aveva ristabilito l'eg uilibrio tra l'az ione lontana e l'azione vicina, tra il fucile e la baionetta, tra il fuoco e l'urto. Il breve tempo che, prima della grande guerra, era necessa rio per apprendere al Fante l'im piego della propria arma, che allora era soltanto il fucile con la baionetta (la mitr3gliatrice non aveva ancora fatto, da noi, che una timida e recente comparsa), aveva diffuso il pregiudizio che una buona F a nteria si potesse improvvisare. Pregiudizio assolutamente erroneo, perchè una buon:i Fanteria non s'improvvisava allora e tanto meno si potrebbe improvvisare ora, tenuto anche conto delle armi e dei mezzi di cui essa è stata dotata e del suo modo di combattere, che richi ede da parte di ogni singolo Fante un sereno e ~iusto apprezzamento della situaz ione, una decisione dettata, non soltanto dal raz iocinio; ma anche dal sentimento del dovere e dell'onore. I regolamt:nti e le norme che ne regolano l'impiego tattico devono lluindi venire informati , pii:1 ancora di tiuelli delle altre Armi, ai criteri ai quali, in un datn m o mento. si vuole sia informato l'impiego d ella forza. <( fuoco, movimento cd urto wno le espressioni caratteristiche delraziotH; lattica della Fanteria ", scriveva 11 generale F. S. Grazioli. Solamente le modalità d ' impiego di questi. mezzi subiscono le modificazioni che il progresso delle armi e la conseg uente evoluzione dei criteri tattici \uggeri scono.

Il fuoco. Al principio della prima guerra mondi,ilc il fuoco della nostra Fanteria era dato essenzialmente dal fucile, chè ancora scarso per numero e non anco r ben fissato per impiego, era q uello delle mitragliatrici. « I criteri d'impiego del fuoco di fucikria - sc risse il general e C . Trezzani - d erivano dal concetto fo ndamentale che mezzo d 'azione principale della Fanteria era il movimento ; il fuoco na dunque il m ezzo per facilitare e rend ere pos~ibilc il movimento , col 20.


quak si afferma la vittoria >), (,( Regolamento d'esercizi per la Fanteria »). I criteri d'i mpiego del fuoco di fucileria nell'offensiva consistevano: nel poter apnre il fuoco a notevoli distanze, anche oltre i 1000 metri; - nell'intensità di tale fuoco fin dal primo momento, portando in linea tutti quei fucili che vi potevano venire utilmente impiegati; - nel fatto che, non appena il fuoco avesse determinato l'effetto mimo (quello cioè di far diminuire l'efficacia del tiro avversario), l'attaccante doveva riprendere l'avanzata fìno a che <-1uesta non ritornasse ad es~erc semìbilmcntc ostacolata dal tiro nemico. Allora . nuova fcrm:ita per riacquistare sull'avversario la preponderanza di fuoco; e così i reparti in linea procedevano, alternando la marcia con appostamenti e fuochi (« Regolamento d'esercizi per b Fanteria ", 201), avvertendo che, quanto più andrà scemando la distanza. più frequenti, lunghe ed intense sì renderanno necessarie le riprese di fuoco. Considcr:ltù ..:hL gli clementi più -.icini :il n emico dovevano costituire .rncceSÌ\'e lince tiuasi continue e che. di conseguenza, i cambiamenti di fnirllt'. nano presmchc: impossibili: che ogni tiratore dovc:v;1 eseguire il tiro di11,111;;Ì a ,è, ~ul tratto di bersaglio che direttamente fronteggiava ; che. durante l'avanzata d'una frazione della li nea di fuoco, k frazioni attigue dovevano sospendere il fuoco , si confermava il carattere lineare e frontale del fuoco della Fanteria: mentre soltanto in casi eccezionalmente favorevoli erano possibil i i tiri obliqui e Lluindi il concentramento del fuoco. Gli spost;:imenti in avanti della linea dovevano attuarsi rino al possibile per reparti interi: plotoni e compagnie. Non erano csdmi gli sbalzi per uomini irnlari o per gruppi; ma, in tal caso, la ripresa di fuoco avveniva ~u lt.rntu quando :;i t'.l'a raccolta huo1u parte del reparto in azione. Ne consegt1e che il fuoco non si compenerra\'a nel movimento. ma con esso si alterna\'a, nel senso che, di massima. contro Jo stesso obbiettivo, una ~Lessa Unità o agiva col fuoco o agiva col mm,imcnto. Lo scaglionamento in profondit~ dipendeva quasi esclusivamente dalle esigenze del fuoco. Il numero dei reparti da impiegare in prima linea doveva perciò venire regolato dal volume di fuoco che occorreva esplicire per ,ince n: <.juclb determinata resistenza; e ci<\


inJipcndentemente da ogni altra considerazione di scaglionamento per la manovra. Ciò contribui sce a spiegare - notava giustamente il Segato -la saturazione delle nostre prime linee per buona parte della g uerra, Nell'imminenza dell'assalto poi , anche se non era necessario per conseguire la superiorità di fuoco, tutti g li scaglioni dei reparti di prima linea , e talvolta anche quelli della seconda, ven ivano proiettati in avanti: " Al comando di slanciarsi all'assalto, la Fanteria dell'attacco non costituisce pit1 che una sola linea variamente densa n era detto nel ,, Regolamento d'esercizi per la Fanteria ", n. 2 13 -- ed ogni scaglionamento in profondità era da considerarsi, secondo lo stesso Regolamento, come danno~o. Il procedimento suaccennato dello svolgersi delrattacco, oltre al rapido esaurirsi dei rincalzi, al consumo enorme delle munizioni, alle perdite rileva ntissi me, spesso si concludeva con l' immobilizzazione della linea d'attacco. ,. L 'ostacolo passivo, che, in ultima :rnalisi, era un acc resciti vo dell'efficacia del fuoco della di fesa. il ·riparo creato dalla trincea, l'insuffÌcirnza del concorso del l"Artiglieria , per scarsità di mezzi o non perfetto impiego di c~si, si ven nero ad aggiun~crc :1 lb d efic ienza del tiro di fucikri;i, che nc,n bast;,v,1 d.1 ,<>l<, , 1 ~o nscguire quell a superiorità di fuoco, che era condizione sinc qua· non per riuscire, e nel loro complesso spiegano come, nell a p rima parte della g uerra, si siano condotti lauti sangui nmi atl acc lii ron sterili risultati e ci fanno int ravede re, in parte, la genesi della guerra di trincea )) . Nell'azione difrnsiYa si avverti va che il fuoco poteva bensì venire iniziato, in qualche c:1so speciale, anche a grande distanza: tuttavia si riteneva in massima miglior partito . lasciare avvicin are il nemico per colpirlo um fuoco più intenso ed efficace (<< Regolamento cl'cscrcizi per ti Fanteria )>, n. 222, e 11 Norme per il combattimento >>, n. 70). Fin da principio il fuoco doveva acquistare carattere d i g rande int c:n~ità, lantochè era previsto che, prirria d'in ià1rlo, il comandante di battaglione portasse in linea tu tti ù buona parte dei · r incalzi . Non appena si fosse delin eata la direàme dello sforzo principale del nemico, quanto restava dei rincalzi cd i battagl ioni di seconda linea veni\'ano proiettati quale: catena di fuoco per poter dare a q uesto la rna ssim:1 intensità . · A nche per la difesa dunque vigna lo stcsrn criterio di un fuoco lineare frontale rigido. che rapid,unentc doveva raggiungere il suo


piL1 .ilt11 S\'ilt1pP"· indipe11l!cntcmuHc da ogni concetto d'impitgc, c,0 1H >111 iec , de i 11H·,:, i, in quanto si rinforza\'a la catena con t.ulli i rinc. ilz i :ti 1lrimo dclinc:1r,i ,kll"azionc nemica, senza tenere conto cl\'i ri,ult :11i <.l1 c , i jl<Jlt: \'ano ottcncrc dalle truppe già in vi5ta.

l'r 1 , p1.111t11 rigu:mL le mirragliatric i, ndl 'off ensiva. durante la 111.,rci.1 d '.11 v1L 111:11ncnto norm ;dmcntc CS\c cr:mo tenute con I r1nt ,il 11: " 'lt.11110 prcsenta11do~i ohhictt ivi ben dctcrminati c qu;rndn .1\ l'\\l' l.1tt11 d ifcttn l'Artiglieria. si pote vano impicgare fin da prin11p11• : 11 1.1 d1 111 :1~si ma esse \'Cl1Ì\'ano fatte e 11tr;1re in azione per orii 111r dri t1 1111 :1nd:1nle dtl hatt:1glio11e, per soste nere, nclk fa~i dcli' .11 l.1t ' " e quindi a di ~tanzc norm:d mente i ni"criori ai 1 con metri. J'. 1\ .111 1 ., :,1 della Fanu.:ria. ( '. 1:11~1g li,1tu era pure l'impiego delle mitragliatrici per coprire i 1°1.1ml11 d1 un:1 lung:1 line:1 di Art igli eria o per colpire artiglierie ne111 h" lic 11Hl\l'l1li ~i all o scoperto. I .e mitr,1 ~ltatrici , durante l'attacco, serravano sotto alle: piet:ok , !:· i::!1 :- ·-· . ,"-·r ~{,<tcnert' col lnrp fu" c" h F:in:,, ,·ia, ,111andq l'appnggìn dcl l' t\ 11i,1 linia k f<>ssc \ Cnutu :1 111;mcuc. Qu:lildo la linc;1 di fuoco er:1 :1 m:no di fi-ìoo mèlri dal ne mico , tutte le mitragliatrici d1we\ .1:1" .1-.·:inz:1rc· cd occupare po, t:iz;nni tali tla 1aiter s\·ilupp:irc Li lorn .11.i1111C tino a risoluzione ;1He nuta, di ~poncndo~i sui fi:md1i o più in .il 1u della .::,tena di [uorn. Riu\rito l'assalto, di loro iniziativa si pori. I\ .1110 ,1 ill.1 pn~izi1,nc cnr1t1ui~ta1a. donde co11corrc\·ano all'inscgu i111cnt o del nemico col fuoco e col 1111 >\'imcnt o. ( :0111ro po~iz ioni r:ifforz:Hc, le mitragliatrici ,·cni,·ano, di n or111.1 . tenu te indietro, come risc r,·a mobil e di fuoco in \'ist:a dell'assaltu, pn , ,,,,pcr.1rvi. portandosi assai \·ic ino alla posizione nemica e bat tr 11cl,, \'i\,1111l·Jllc il cig lio di fu od > ed, in seguito, le r ise rve av\'crsarie. ,. ·. l h ;\ f t..::,:. 1lc l1' .... ·17ir,n 'l'' ) ;Il'.. 11. . ... (1. ;(, .. .. .. .... .lj••ll ...·t ll\l";l)l ' ' ......' , "'·"· " ·" .. , - .. ,r• ''1.0 11 ,.·c·11 ;. \' '~" . . ~

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picg.1t c. 111:1 tenut e com e ri~cry:i di fu oco. ()ualura st: ne aves~e avuto ~r.111dc di ~po11il>ilìt:'1, si co11sigli:1n di collocarne alcun e in corri~po111kn:, ,1 dei tr:11.ti più importanti 1> pi i1 deboli della linéa. Sl· ne rnmig li .na rimpicgo per ti tiancheggi:1ment o di lung-hi 1r.1 tti citi rr,1nt c o pn ~;tldare fra loro d ive rse Unità o ti 11almente pC'r par:1rc :1tl.lcc hi ~ui IÌa nchi ,> per respingere atracd ii iront:ili .

:'Jc ll.1 ri -.o lu,.inn e della lntt:i er:mo comider.itc parti(olarmente .1d.11 tc per :1ppoggi:ire i co n iratlaccl1i .


Per l'impiego in posizioni prepa r;1tc, oltre ai criteri sopra esposti, si consigliava la riunione delle mitragliatrici a disposi zione dei Comandi più elevati, dai guali venivano impiegate per battere punti di passaggio obbligato particolarmente importanti e per l'occupazione di posti avanzati. Nelle ritirate proteggeva no le truppe ripieganti. Insomma le mitragliatrici erano armi di accompagnamento, d:i impiegarsi con criteri di economia, dato il limitato loro numero e b difficoltà ciel rifornimento. Aggiungasi che il materiale era prnrntc ed i criteri d'impiego non ancora ben chiari.

Il movimento. Il concetto di manovra, rnl quale si portava lo sforzo decisivo nel punto più debole delJ'avversario, nel momento giusto, si esplicava mediante il movimento e l'adozione di formazioni tali che consentissero il rapido impiego delle armi in ogni direzione, la possibilità di ridurre le perdite cd una buona azione di comando. Ci<'> era vero qu:.rndo entrammo in guerra; ciò è vero anche oggi. In proposito il Trczzani scriveva: ;' Secondo i cntcri prebellici, una vera e propria manovra riferentesi alle minori Unità di Fanteria inquadrate non esisteva: per trovare un concetto di manovra nel campo tattico, occorreva risalire alle maggiori Unità: Divisione e Corpi d'Armata. J1 compito dell'Unità di più battaglioni riduceva a portare una catena dì tiratori addosso al nemico, annient:Ùlo col fuoco e, se occorreva, rovesciarlo con l' urto. L'azione deì comandanti minori. da quello di compagnia a guello di brigata, consisteva dapprima nell 'avvicinare i reparti con le minMi perdite (impiego delle formazioni, applicazione al terreno); poi nel dosare la forza della catena dei tiratori, per acquistare e mantenere la superiorità di fuoco sull 'avversario cd avere così la capacità di progredire ; infine nel fondere in essa tutti gli uo mini per avere un fuoco sterminatore e, con la massa, la forza d'urto necessaria per l'assalto. " Oggi il concetto di manovra tende ad informare l'az ione di tutte le Unità di F ,inttria che muovono per applicare lo sforzo in corrispondenza della m i.no re rcsistt:nza. vale a dire per portare iL fuoco e l'urto sul punto più sensibile dell'obbiettivo d,1 attaccare-;Pcrchè ciò sia possibile, occorre che tutti i repa rti abbiano libertà, campo e capacità d'azione, vale a dire, individualità tattica, terreno per muoversi, potenza di fuoco " ·

si


l .'11rto . I.·o pcric11 z:i , non solamcnt<.: ddlc guerre pass;lte, ma anche della

p1 irn :, gucrr:, 111ondialc tende a confermare che non ~i può fond.1t.11nclllc credere che basti il fuoco per ckciden.: le soni della lotta; se del c.1~0 , più che il fuoco, gioverà b manovra, in quanto essa co m ie ne una mi ni1ccia evidente, vicina, pericolosa. In conseguenza, nella maggioran za dei casi, mmc in passato così ncll':1vvcnirc, la lotti o, meglio , i singoli episodi in c ui essa si fr:1·1.ion<,, t rover;rnno la loro conclusione nell\1ssalto: sia esso inreso a ru m pktarc. co n l'urto corpo a corpo l'an nien ta mento n10r:1lc e materiale d ell'an cr~ario, sia esso costituito da un atto col quale si affe rma e sì ron,;1cra la vittoria. g i:1 virtualm ente conscgu it:~ col i uoco e con b manovr;1. La d iffcren1.a c~'>rnzialc fra la forma dell'assalto del 1914 c le idee dopo prn:1knti consiste in questo : all ora l'assalto doveva essere dato con la massim a 1..1ua ntit;1 di tr uppe ( « td appunto pcrci<Ì sembrava indisprnsahil e, prima d'eseguire l':m:11!0, di rinforzare l:i li nea di fu oco cun tutti i reparti c he per avventura si trovassero ancor:1 in nnc:il zo..: Rt·goiamt: 1110 d'r,rrcià /'/'/' 111 F,1,;tcrìa, n. ·2 14. cd " Ì!1 generale il battaglione nrnoveva tutto insieme all"assalto per ordine di un ·.1uturi t:'1 superiore; Rcgola111rn10 J 'ocrcizi per la F,111 tcria. ) .:P), sah o c he ~i 1rnv:1ssc in una ~in1a7ionc t:ile da non poter più oltre rcsi~tcrc su1 z;1 11n1ovcrc ;i]J 'urto " · L'assalto partiva da una distanza dalla linea nemica tale che il :;oldato potesse ,, super.tria a rnr~a velocissima. ~i ungendo sul ncm irn nd pieno dd suo slancio cd in condizioni di potere, con buon ~ucccsso. :rndic lottare- corpo a corpo con l'avversario ,, . Quindi u na distan za dK pot c \ ·;:i giu ngere anche ad un centinaio di metri e che co nvcni\·;i anz i ridurre a poche dierine di metri. In fi ne l'assalto era preceduto, non accompagnato, da un a \'Ìolrnt.i ~si ma azione d ì fno rn e la lott;i cor po a l:or po s'impegn;t'. ,: ::,,:lu-,i\ ;uncnte con 1':1nn;1 bi:1nc1.

Dopo aver richiamato alla nostra mente Ljuesti ricordi. e ~:1m 1niamo piL1 p:1rticolarmentc le diverse tappe dell't:volll7.ionc tattic i ~ubit:1 dalb Fanteria durante b guerra r<)I5 - , ~, evoluz io nc che, nel s 110 complesso, appare come l' inevitabi le proscg u1mc11to ddl'cle rn a


gara fra l'attacco e la difesa nel cercare di conseguire, attra verso 1 successivi perfezionamenti , i maggiori vantaggi . Ma, anche se consideriamo l'evoluzione dei procedimenti tattici òella Fanteria imposti dall 'esperienza come una serie di episodi della gara fra l'impeto degli assalti e la tenacia della resistenza, non si trattò ma i, come abbiamo g ià affermato, di vere e proprie innovaz ioni nella regolamentaz ione tattica. Così, ad esempio, quando, a proposito dell'azione delle minori Unità di Fanteria nel campo tattico, si riconosceva, verso la fine della guerra, la necessità di svolgere nelrattacco la così detta « tattica di in filtrazione ,. , non si trattava evidentemente di una tattica completamente nuova rispetto a quella alla quale erano già prima preparati i reparti di Fanteria; ma solta nto di un semplice, necessa rio adattamento di essa alle speciali condi zioni , che, durante la guerra, si erano ve nute a poco a poco creando: sia all'attacco che alla difesa. Quando l'attacco si proponeva, infatti , la conquista di una posizione, salda e formidabile quanto si voglia; ma unica, veniva prescritto che, dopo avere gradatamente conquistato sull'avversario il dominio del fuoco, chiamando a poco a poco in linea tutti i fucili disponibili , giunto il momento dell'assalto, tutte le energie si fondessero in un unico, decisivo sforzo , in un unico fascio 1x,ssente, destinato a raggiungere, d\m balzo solo, la vittoria già prossima. Quando, invece, la g uerra suggerì alla difesa di disporre in più linee i suo i ostacoli ed i suoi ripari e l'attacco dovette constatare come alla sua volontà offensiva si opponessero linee di resistenza successive, fu necessario rompere lo sforzo già unico in sforzi molteplici e successivi, resi possibili da un opportuno scaglionamento in profondità e si dovette, per consegueilza, dividere le truppe destinate all'assalto in ondate successive. La difesa continu<'> allora, con il crescente sviluppo della fortificazione campale, a modificare i suoi dispositivi e, per offrire all'Artiglieria ne miG1 un bersaglio mcnv facilmènte individuabile, per scag lionare pitt opportunamente le truppe e per facili tare loro il contrattacco e la manovra controffensiva, sostituì alle linee continue e successive di trincee i singoli capisaldi, opportuname11tc interva llati e dista nziati : ma capaci di concorrere ad una tempestiva e concorde azione di fuoco e di contrattacco. Ed ceco c he l'attacco, lasciate da parte anche le '<o ndate >• , dovette scindersi. in tante punte offensive. destinate ad insinuarsi, a pe netrare, ad ,< intìltrarsi )1 fra u.n caposaldo e l'altro, sorrette e sospinte da uno schieramento in profondità,


, l1r

111 1 111 r 11 , 1.1 .11 .il1111 c 111.1r11 c

la forza p<.:n<.:trati\'a e di tr:isforrn:m:

l'"' 111 ~ 1111l II I1e '"e nt e b punta, d1c na riuscita a penetrare fra k ma-!.! l 1c della corazza difemiva. · Fccoci co~ì alla tat tic:1 di infìltqzionc, Ja quak, come si vede, no n rappresenta una cosa assolutamente nuova ;- ma soltanto un di\'t:rso procedimento nell'applicazione dello stesso principio, per il '-luak la Fanteria , col ...:oncorso sempre più efficace delle altre Armi, do vna muovere, nelL1t1acrn, alla conquista di tutto il sistema difensiYo nemiro. tÌnù a raggiungerne ed a romperne la robusta OS'.'-atur:i. rappresentata di ma.,:-.im ;i (bilo schieramento delle artiglier ie.

Non appena la nmrra partccipnione :il g rande conflitto apparre necc~saria. il Comando Supremo provvide a dare le disposizioni più eflicaci per il migliore impiego della Fanteria. Il CaJorna, emanò, infatti. all'inizio dell a ~ut:rra, ,. Le norme ri:,~su nti\'e per l'azione !~litica ),, allo ~copo d i mettere in evidenza lo ~pirito della no~tr.:i regolamentazione antdwllica e di riassumerne i criteri fond:im cnt:di. Nel frbbr:iio 1915 veniYa poi diramato !' .. :\ttacco fro ntale .. . nel ,Jualc 11111lti crcdcuero di vedere una rinuncia alb manona. <.:he non era certamente nelle intenzioni del Cadorna, il quale: \'Olcra solt anto far no t.1rc l' importanza dcll';1dJcstramcnro all'.1ttacw f ron1ah:: ,ia pcrchè·. in determinate circostanze, l'azione frontale può essere quella pri ncipale: ~ia pcrcht'.· anche l'azione rnl fianco o sui tìanchi del nemico fini sce per risol\'trsi, specialmente per le minori Unirà, in un :ittacco frontale. Il Cadorna non ìntl'ndcva, infatti, negare l'dlicacia della ma novra nel campo tattico: ma rnlcva soltar.to che le minori Unità di Fanteria si abitu.issero a considerare, in yualun(JUC momento, h possibili1:'1 cli tro\'arsi il nc mi(() di fronte: si allenassero, per dir così. :i <.1 . uc:lb form:1 di atl;1cco cht', ~e puèi apparire meno rcdditi t. ia. i11dulibiamentc prc:~cnta maggiori difficoltà t: richiede sacri lici piii graYi. Quando, dùpo lo .. sbalzo offensivo ,, iniziale. le nostre Fanterie urtarono contro le fo rti ~simc organizzazioni di fe nsive nemiche e rn mh:ntcrono le prime due b:1ttaglie dell'Irnnì'.O, il nostro Co111a11do fu sollecito a tra r prohtto dalla conseguita esperienza e ::id emanan; nuove norme. I .:i preparazione del terreno doveva tendere a portare la Fantc;ia in prossim it:1 del n.:ticolato n, mico: l'attacco don'.va essere cffrt-


tuato preferibilmente con l'aiuto Jclla sorpresa, subito dopo l:i 111: cessaria preparazione da parte dell'Artiglieria, la quale doveva poi accompagnare lo sforzo vittorioso della Fanteria coi tiri di t1u:1khl: sezione od anche di qualche pezzo isolato di piccolo calibro. Norme successive precisarono, poco dopo, che la Fanteria doveva, nell 'attacco, raggi ungere e sorpassare ciascuna linea nemica d'un solo balzo, ammonendo che ,, di norma, il passaggio del l'attacco dall'un a alla successiva linea implica la necessità di una sosta, con i relativi immed iati afforzamenti, per riordinare e riforni re le tru ppe e per avvicinare, all'occorrenza, nuove riserve)>. A non rompere, con la previsione di tali inevitahili soste, il vigore degli attacchi, l'azione offensiva della Fanteria venne poi organizzata in modo da alimentarne continuamente l'impeto, impiegando, anche per l'attacco - come aveva già fatto Federico If di Prussia a Lcuthcn - linee successive di Fanti, destinate, non già ad abbattersi una dopo l'altra sulla prima linea della difesa ; ma a sorpassarla per proseguire al di là. li segreto della riuscita degli attacchi veniva così a derivare da un oculato schieramento in profondità. Ad evitare che il risultato di sanguinose offensive continuasse a limitarsi alb contJuista di ,p1:dche semplice segmento della linea nemica, nuovi concetti vennero adottati 11d 1916 e, con i <( Criteri di impiego della F anteria ,,, il nostro Comando Supremo ricordò che lo scopo lìnak cui si doveva tender<.: <.:ra la distruzione del nemico e non già la conquista del le sue posizioni. Tale con(Jllista non doveva essere fine a se stessa; ma soltanto il mezzo per costringere l'avversario ad esporsi. A rendere poi meno gravi le perdite, venne prescritto che la Fanteria non venisse lanciata all'attacco, v se il Comando che ne da\'a l'ordine non aveva fatto accertare che i risultati ottenuti nella distruzione dei reticolati nemici erano sufficienti "· Nel ricordare l'evoluzione veri fìcatasi, durante la prima grande guerra, nei procedimenti tattici dell a Fanteria, non si puli f.irc ;1 meno di accennare anche all'evolversi dei criteri per l'impiego delle mitragliatrici, che - dimostratesi t]Uasi inuti li, per la loro imperfc.:ziont: e per il cattivo impiego. nel 1870 - si erano rivelate, durante la guerra russo - giapponese, armi veramente preziost.:: sia nd rendere più sicura la riu scita degli attacchi: sia nel cont:rihuirc, con efficacia sempre maggiore, alle più tenaci resiste nze. Nell'opuscolo già ricordato suff ,, Attacco fronta le,, e nelle nostre ,, Norme per il comhattimrnto ,, era stato ~ià co nsiderato l"im-


1111 g11 dl'lk 1111 tr:1gl1.1triu. :i lk ![U:il i ~i att rih uiv:1 :dlora la ~cmplice I u11111111c di mezzi ~m ~iJiar1 di f:uoco. Fu nccc%ario (I ua~i un anno di penosa t ~pc:ricnza per ricono~cnt: errata tale concezione: e, soltanto nel giugno 1916, nella sua Circolare sulla " Esp<:ricnza degli ultimi combattiment i », il nostro Comando Suprc:mo presc risse : ,1 (.)ualsiasi piccola asperità del terre no, td anche il semplice imbuto prodotto dallo scoppio di una granata di gros~o calibro, sono sufficienti a dare riparo ad una sezione mitragliatrici. Queste arm i, perci('i. marcino con le prime ondate di attacco ' siano j)J ttu 0 lic o siano rc1Jarti distesi... • ·ci contrattacchi le m itragliatrici siano spinte ri)olutamentc avanti •,. F. tutte le succcssi,·e di~posizioni s'ispirano agli stessi concetti. Così le nuo\'C Norme, cm;1natc al rig uardo nel settembre 19r6, e cosl anche ]", btruzionc pro\'\·isoria per l'attacco delle minori Unità di F anteria nd la guerra di trincea ,) diramata nel giugno del r917. T ale istruzione prescriveva che le mitragliatrici cooperass<:ro alla preparaziont: dell 'attacco, agendo da posiz ioni preventivamente scelte, per battere con tiri d 'in fi lata t:rint cc o rincalzi nemici e che, in sixciali condizioni di terreno e di azione, le pistole mitragliatrici ~1\':111zasscro con le prime: ondate t: talora si spingessero arò it;1mcnte inna nz i. coi primi n11clci a\'anzati. ~

L·c~p<.:rienza, d1 c: fu pus~ibilc trarre dalla liauaglia di Gorizia e dalle ~ucce~siye offensive dell'autunno 19 1(>, rese poi manifesto che i Htecessi di un attacco. dopo c.iuelli ottenuti col primo impeto vittorioso e con perdite lim itate nel primo giorno, diminuivano nei giorni successivi, nei <-1u:ili le perdite aumentavano, i1wcce, sensibilmente. Queste constataz ioni cd anche gli in segnamenti tratti , alla fi ne dd 1916. dall'offensiva franctse dd la Somme, resero evidente la nccessit~1 di dotare la Fant eria di una maggiore potenza di fuoco e di renderla pili agile e m anovriera nelL1t tacco ; nonchè capace di sfruttare meglio i prim i Htccessi: c:d, a tali sco pi, si pensò di dare all a Fanteria, in proprio, la possibilità di svolgere un'azione efficace anche contro bersagli defilati: proposito rcali%z:ibile attraverso una rai ioncvole integrazione dell'armamento. Così il nostro battaglione di Fanteria, che aveva nel 1915 . e non ~cmprc 2 sole mit ragliat rici, alle quali nel 1916 erano state aggiunte k pistole mitragliatrici, potè :l\·ere, nd r9 r7, ridotta la forza dei bat-


taglioni a 750 uomini ; ma aumentate considcn:volmcnte le armi au tomatiche, poichè il battaglione ebbe 6 mitragliatrici. 6 pistole rnit ra..!liatrici e 2 lancia-bombe. Armi, il cui numero venne ancora ;·u mentato di altre 2 mitragliatrici pesanti e di altri 2 lancia-bombe nel 19r8. Dopo la grande offensiva da Tolmi110 al mare, altre prescrizioni Vènnero emanate per raccomand are una più accurata preparazione

Iscriz ione dedicata ai Fanti 11ell'a111ùo cimitero di R edipuglia.

del terreno di attacco; la contemporaneità dello scatto della Fanteria con l'allungamen ro del ti ro delle Artiglierie; la cura nel costituire k ;~ri me ondate d'assalto con truppe scelte e ben prt·paratc. Di spusiziuni, 1..1ucslc, dic, 11d lt,ru lomplesso, r iu scirono opporiUne durante la battaglia della I3a insizza (17 agosto· 1 2 settembre 1917), come dimostraro no i risultati conseguiti, le perdite in pro:?Orzionc minori, la più intima e più efficace collaborazione nel campo tattico dell'Artig lieria con l:t Fa nteria. A tiuesti sicuri progressi ndl'impicgo della Fanteria nelle azioni offensive, non corrisposero, almeno in principio, le prescrizioni date per la difesa, nella quale la Fanteria doveva tener presente che (t nc!-rn n palmo di terreno doveva essere ceduto al nemico .. . e che bi so-


rni ~tt:rc ~ul posto ~i nc > all'ultimo uomo ·• . Prc~cri1..io ne, qut ~ta. d1c purtroppo causò dolorosissime pnditc, spesso no n compen~ale dal1"1mport:111za delle posizioni co ntese. Una sempre maggiore importanza ve ni va intanto allribuita , anche nclb di fesa. all e mitragliatrici, pn le qu:~li la ~pcciale istruz ione. diramata nd ~tttembrc del H)l6, ammetteva clic " esse potessero effettivamente co.sti tuire l'ossatura del combattimento ran ·icinato "· Per tJUanto riguarda l'impiego della F:intc:ria nel la di ft~a si affc:rmò po i indispensabile un m ~1ggio r scaglionamento in profondi ù. che permettesse di diminuire !:i densità d i schieramento nelle linc::: più avanzatt· e più esposte e che fosse atto, non ~olta nto a difcndcrt materialmente il t<:rreno: ma specialmente :1 logorare cd a respinger:: l'avversario. Dopo il ripiegamento al Piave r la lung::i battaglia di arresto del nove mbre - dicembre 1917. ìl nuovo Com ando Supre mo potè organi zzare. secondo concetti risponden ti alla nat ura del di\'erso terreni, ed all 'dtic:Kia delle armi, la nostra sistemazione difensi,·a sul Pia, ;: ed usufruire di tiuclla gi;1 organizzata sul Grappa. ~ 11 .1,·. 1

Per t[Uanto intcrcs~a l'impiego del le Famcrie nella difesa è hcn:· riconbre ancora, come prova del continuo pcrfc:z ionatnento dei

IV ) ·

stri procedimenti, l'organizzazione della d ife~a su pit1 sistemi suc-·e., . si\'Ì , che dava no la possibili tà Ji opporre agli attacchi nemici succc~si\'c rc~istenzc:. cd in rnrnparti mn lli tras\'cr~a li, nei g u;il i le forze a\'\·crsaric, c,·entualm<.·nte pcndratc, potc\'ano cs~erc contenute pc~ poi essere contratt :Kc lte alle ali: la immed iatt·zza dei contrattacchi e della manoHa controfkns iva ddlc risc n ·e: in tm a ~ola frase : la Ji fesa d astic:1. (ome quella clic venne effettuata , (O n tanto successo. nella prim,1 fa se della hattaglia del giug no 19 1R Immediatame nt e dopo b hart a<•lia ciel Pi~n·c, nel ]uulio 1418. i! Comando della J' J\rm:ita pubhlica~'a un o puscolo :iddc;rati \'O intitolat o ,, Alcuni imc~n.1mcnti del la batt;1~lia -difcn~iva tkl Piave ,,. l n c~so si legge\'a. pn qu anto rig uarda la F ;mtnia cd i moi mezzi m aterial i di lotta, t juanto segue : ,. Un terreno di combattiment o come queìlo del basso Pia,·c- ~ f r.1 i più favo rc\'oli alla di fesa atti va. al o ; mbattimcnto di piccol i repa rt i, :il contratt acco. Esso rich iede truppe manovriere. all en::n:: alk lung he marce t:d ai rapidi spo~tamc nti .


,, I fatti hanno dimostrato che, contro uomini fermam ente risoluti a difendersi cd addestrati alle particolari condizioni di lotta di t]UCsti terreni , l'attacco incontra difficoltà per nulla inferiori a quelle opposte dalle accidentate regioni montane sulle altre parti del fronte. « Dopo il forzato arretramento della 3° Armata dal Carso alla ironte del basso Piave, .il Comando dovette dedicare ogni cura ad un pronto e radicale cambiamento dei metodi tattici: un rude strumento ;1 ffensivo, educato all'urto di masse da un aspro tirocinio più che :, iennale, sopra uno dei più caratteristici terreni di guerra, doveva d"ttn tratto passa re dalla petraia arsa e denudata alle basse terre al:,erate cd irrigue e quivi convertirsi alla difesa clastica, rada, inafferrabile. ,, Ogni cura fu posta affìnchè non venisse meno nel soldato la combattività aggressiv:1; l'acL1uisito allenamento all'azione offensiva :·u orientato verso il concetto della e<mt·roffcnsiva, lo slancio dcli' at:acco fu trasformato in istinto di contrattacco. ,, Ma soprattutto sì curò l'addestramento del piccolo reparto: la ~quadra, il plotone, la compagn ia furono abituati a muovere ed a combattere con criterio e con au tonomia. Scuole, esercitazioni e corsi ' pcci:il i sYilupparono il perfezionamento tecnico e prnfcssinn:1!~: degli ufficiali inferiori e dei comandanti di battaglione. Si proscrisse in : utti i modi il concetto della difesa passiva, cui potcv;1 indurre l'esi,tenza di numerosi ostacoli naturali , e vi si so~tituì il concetto del!'azion c manovrata, fatta specialmente per piccoli reparti, combinata di fuoco e di movim ento, condotta in base ad un piano d' insieme: ma attuata con scioltezza e con largo intervento delle iniziative individuali n . Successivamente le modalità adottate sulla fronte occidentale ,lai c;erma nici, per la celere progressione dell'offensiva, indussero ad insistere in modo parlicolare sui seguenti concetti: a) In diknsiva: - non preocrnparsi ecn:s~iv:1111e ntc delle infiltrazioni di semplici nuclei o di n:parti leggeri; pochi nemici non possono mai rappresen tare un pericolo reale; essi non sfuggiranno alla cattura q uando urterann o nei nostri elementi arretrati; - un caposaldo non deve desistere dalb resistenza pd solo fatto c he si vede aggirato: anzi la sua es\cllzialc mi ssione di elemento disgn::gaton: comincia appunto allora, quando il caposaldo è ~uperato dalla marca dell'attacco; il presi dio deve lottare fin o all'ul timo, con fiduciosa att:esa nel contr;1ttacco liberatore.


'<J ·I /,) Per l'azio m: controffemiva : - nuclei a rditi in testa al contrattacco, pistole mitragliatrici. bnciatìammc. hombc a mano: - avanz ata per infiltrazione, r cioè: trascurare i centri d: resistenza: scivo\arc .per le vie più facili e: piì:1 brevi fino alla Jin c:t da raggiungere: ivi dilagare rapidamente, prendere stretto rnntattf, con i rcpart i laterali e r:1 fforzarsi; - no n preoccuparsi eccessivamente dd colleganKnlo : cw, sarà tnwato sulla line:~ prcstabilit::i, dove i reparti sara nno riord inat: e ri nfo rzati ; i centri di n:sistcnza siano aggirati cd oltrcpa%al i: essi s:1ranno ridotti in ~econdo tempo, .:on impiego di stokc~, ho mha rd ckggcre. automitr:.iglia 1rici, crnnoni d a montag na. U na alil[UOl;1 cE (!UC~ti mezzi. dotati di mobili1 ;1 (autocarri). sia per tale srnp0 sempn a portata del Comando d i Divisione. ~t'i dicci giorni di lotta difensiva :-111 basso Pia ve t1ucsta prc:p:ir:1zionc si è di rnmt rata eccellente e la meglio appropriata alk spcci:11 1 ccnd izionì del terreno cd ai mcto<li dì attacco del nemico. Fpì'indi car.1ttcristicì ~i sono Yt' ri ftcati in con segu e nza della t;1:tic 1 rcxinroc:1mcn t<.: adott;H;i d:1lratt:iu:1nre r: cb! difemon:: nel ~e: ton: ~ud'. fra il g iorno 17 cd il 20 gi ugno, un gruppo dì 11us1ri cicli ~t: h:i do,·uto ~pesso co mbattere rovcscì:,ndo la front e di alc uni repart i. 1ncn tre -:011 grosse pattuglie avanza,·a, tr:iscur:rndo le inlìl tra'l.Ìu ni e sorp.ts~a ndolc, tino ;id isolare k punte di penctr:izio ne an-crs:1ric. che p<11c,·;1110 poi tssc rc rastrellate. Fin chi ~uo pri mo sviluppo la bat ta~ìia ha com:icr:110 iì picn<• succ('~~o ,ic:l co ntrattacw. Dai minori reparti alk maggiori l.Jnità. 11cssuno h.1 atleso particolari ordini per piombare su i fìanchi dell'attacc1 1Hc. per .:onirattacca rc k posiz ioni momentaneam ente perdute, pe r c hi udere in una ri;1 senza uscita k infiltrazioni dei nuclei pit.1 audaci. che ve ni,·ano a m :1110 a mano catturati . Ca pisald i, ccmri di resi,tcnza :111clw impnn·,·içat i, bcncliè sor p:i~sati 0Yt1n(1 uc d:1ll ':1s;:d:tnrc, hanno rcsis.tito con ferina tìJucia, nell'.1ttc~;1 dcl l'imrn:1nc 1hiL r Ì!(>rno cnn tmficnsi,·o. ,\ rdìrt· 11untate nemic he, per uno 1, due chilometri dentro a.Il e no~tre limT, hanno J'otut<) produrre t1uakhc esitazione e mom c: nti di pa ni(n in alcum: U11it\ nuove ~ilio speciale tcrrrno: ma i con tatt i era no pn.'111 rial lacciati, la intiltraz.ionc suhito recisa alla ha~e. sicchi: l'i ntraprcndrntc a \'a ng u:irdi:i nemica passava acl ingro~sa re la ~c hicr:! in nostra mano. Nel ,,euuiore dei casi l"ava n zata :1vdei rori;_!ic)nicri .._,, ,':'):,


versana dilagava in un compartimento stagno, dove restava c1n.:oscritta. Si può <Juasi dire che ogni spinta offensiva degli Austro - Ungarici si sia scontrata con una nostra spinta controffensiva ed assai sp<'sso ne sia stata persino prevenuta. Cosl, il giorno 17 giugno, un vigoroso attacco avversario da nord verso sud, da Zenson in direzione di Pralungo, coincideva con un contrattacco in forze di nostri battaglioni d'assalto da ovest ad est, contro 1a fronte FossaJta - Capo d'Argine. Il giorno 2 0, a Losson, un potente attacco nemico in gestazione fu preso sotto una micidiale nostra contropreparazione di fuoco: cd, in tutti e quattro i tentativi avversari che ne seguirono, la si tuazione fu sempre risolta dai rincalzi, tempt1,tivamente partiti al contrattacco e: dal pronto accorrere delle riserve, tenute a portata del caposaldo. La strenua resistenza delle nostre truppe sarebbe forse r.iuscita ad arrestart: il nemico; ma non lo avrebbe certo indotto a dcsistue dall'azio ne ed a ripassare il Piave, se non lo avesse sottoposto al tormento di contrattacchi continui , che lo hanno a grado a grado rin,errato in breve spazio, senza consentirgli ~oste su linee determin ate, impegn:rn<logli e logorando ngni rinforzo affluente. prima ancora che esso potesse soltanto orientarsi; una difesa meno atti va avrebbe finito col soccombere sotto la preponderanza numerica dcll'attacc.:o. Di fronte alla tenace ostinazione avversaria, questo procedimento ha potuto costarci delle perdite; ma enormemente più gravi furono 1..1uelle subìte dal nemico, incessantement e incalzato sulJa fronte e su i fianchi, minacciato ndle comunicazioni, ostacolato nei rifornimenti, tormentato da una guerriglia tenace, dove esso si attendeva un a facile guerra. Sottoposto ad ~n fuoco implacabile di Artiglieria t: di mitragliatrici , l'attaccanle ha rapidamen te allentato l'impeto travolgente, frammischiati i reparti , perduti l'orientamento cd i collegamenti, sicchè. trasformatosi da assalitore in ;1ssalito, 110 11 ha potuto in alcun modo sviluppare il suo piano e si è visto allìne stra ppare ad uno ad uno i limitati vantaggi conseguiti. Fu mie la condotta della difesa. da conferire apparenza di verit à alla seg uente gi ustificazione della di sfatta, fo rnit a in un comunicato uffiriale dal Supremo Corn:1ndo austro - ung~trico: ,, J\ ll'inizio dell'azione, si com prese, perù. che il nc:mico ave\':! in animo <l'intraprendere proprio su tale fronte (dall'Astico al mare) Ja sua offensiva t: che pcrci<'> aveva fa tto degli ottimi e si~lcmatici preparativi per iT contrattacco >•.


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\1 1,11 ., I'·"' ' 1k l 11 1.1g111I Ì,1J ~11ccc~,(1 c,tte11u t<1 si deve, più clic a ,,,11'1 11, ,,, 111 1Ì1 cli 111.111ona, :111"abncgazione cd alla salda fede del le 11111 •1•1 c cll'I loro i1111rn:di:11 i comandan ti : al di sopra dd tecnicismo , cl, 11,:_: 11 i prt 1·:ilt:nz:1 numerica, l'ekm<.:nlo uma no resta pur sem prt il l.11111rc ,lctcrminantc. l 'ic', non toglie che, per l'addestrame nto tattico dei reparti e dei ()u.1clri, m olto an cor.i si debba fare. Col limitato sviluppo dato nt l nu,tro Pacsc, prima ddla guerra, all e ist ituzioni militari, non poteva ct'rto c~scrc cb 11ni possibile, come altro ve, di dispo rre di una fitta ~d1iera di uftìcialì di complemento tecnicamente prt:para ti. Gl i uffi. , iali suldtn ni c gr:111 part e dei ca pita ni ~i !>OOO formati durante la guerra, con la dura csptrit:nz:i de lla trincea e con le sommarie nozioni ttorid,e. che h anno potuto apprenden: nei brevi ù"!rsi prcparatori e nei , .tmpi d ' i~trttz,ione. h~i ~upplisconu con la volont:1, co11 l'intuiro e col v:tlon: alla loro affrenat:i prepar:1zionc tccnico-profc~~ionak: 111;1 bi~,gna intcmificarc al mas~i mo i camp i d ' istruzione per tutte le Arm i e speciali t21. i rnrsi per 11ffì.:iali. specialment<.: in fe riori, t Lfucl li mi~ti, per comandanti di ba ttaglione e di g ruppo: sono i q uadri in fnio ri cht: detc.::rmirww il ,·.tlnn.: 1L reparti nel combatti111c;1to. 1i1,og n:1 dill"ondcrc. tr.1 gl i uffi..:iali ed ; grad uati di Fantn ia, L.. .:n n<hCc:n L.a dei mezz i cl ':1z ionc dcll'Anigl ic:ri:1, Li nozione tlnnent.m · dd k \':1rie specie di tiro e d<.: i lnro ~cnpi in rapportfl alla tat tica .Ju mi11uri rcp:1rti. volgarizzare .la conmcrnza delle necessità di cia, cu n ' ,\ rm ~, nei r igu.,rdi ddL1ltr.1; è ccrt:1mt:11lc: t!ucsto il 1mgli1>r 111odo per 011cnerl· la pcrfclla fu~iom: del le: due .'\rmi nel rnmhatti111cnto . Il problema dcll'oric11tamcnto è fo ndamentale: tu tti g li utlìLi,ili do,-rehbero essere dotati di hussola cd esercita ti a valersene. 11 nmtro ~olda to dimmtra anl'.ora una cc.::rta tendenza a nnn ::cn ll r~, , i, llr<J. <e non solidam <:ntc inquadrato nei m;:igg-iori rt:parti_ Bi,,,g n:1 rompere le truppe al b tattica fr:, zionata propri:i di t;ili tcrrrni . ..·lw nLÌlll'l k nei ~oldati iiduçia in ~e ~te,~i i.:d ardime nto .

L:, preparazion e della Fantcri::i al comh;:i ttimento dev'essere t!uindi deci~amcnte orientata a dare il ma ~si mo impulso al\':1.dde:-tra mc11to indi,·iduak cd a yucllo di più piccoli reparti (plotone, 'li11;1d ra).


3')7 L' individualità del bauaglione, della compagnia, del ploton e.:, quali minori Unità di manovra, e l'integrazione dei molteplici loro mezzi di lotta, devono JX>Ì essere sviluppate con reali esercitazion i episodiche sul terreno, contro centri di resistenza specialmente rappresentati da nidi di mitragliatrici. Si deve generalizzare la conoscenza delle bombe a mano nostre cd a,•versarie; i mitraglieri siano istruiti al pronto impiego della m itragliatrice austriaca. I presidi dei capisaldi de vono essere abituati ad agire indipendentemente dalle fluttuazioni della lotta nelle zone contigue e, soprattutto, profondamente persuasi della necessilà di resistere anche se circo ndati; il mantenimento di una posizione dipende per gran parte dalla ferma volontà di ogni soldato di non cedere a nessun costo. Jn complesso, quell'addestramento, che fin 'ora è stato prerogati.va t1uasi esclusiva delle truppe d'assalto, va gradatamente esteso a tutta la Fanteria. Valendosi di esempi noti alle truppe, bisogna radicare in ogni ~oldato la convinzione: - che il valore ha rag-io ne del numero: - - che b prima line~ va difesa con ogni ~for7n t che, non appena perduta, si deve lottare per riconquistarla; - che l'abbandono di una posizione può avere le più g ravi ripercussioni sui reparti contigui; - che ogni arretramento cagiona maggiori perdite ; - ·- che alla difesa attiva è quasi sempre assicurato il successo. Nessu na occasione sia tralasciata per instillare nei grad uati e n ei soldati il concetto della lotta ad ogni costo. Se giova che la reazione dei minori reparti sia immediata, anche il contrattacco in forze <leve intervenire con prontezza. Esso pen\ richiede sempre una certa preparazione: rinunziarv i per far presto equivale il più delle volte a compromettere l'esito dell'operazione: il difkrirla anche solo di poche ore può invece influire decisamente sul successo, quando questo tempo sia impiegato: a riconoscere e stabili re la situazione nostra ed avver!>aria; --, a migliorare i collegamenti; - a determinare a ragion veduta il punto di applic;izionc dello sforzo; - a schierare in corrispondenza di esso i ma.zi d'azione; a svolgere una preparazione di Artiglieria largamente sufficientc.


ll:itc: k t arattc:risticht: dd terreno, k 111itr:1gliatrici vi hanno tro,·.11 0 il piì1 ampio impiego, sia da parte nm lra che nemica, sia in f., ~c: d, preparazione che durante il combattimento: esse sono vcrallll' fll t: I.. ha~c di una tenace difcs:1, pc:rmetl<:ndo cli avere ragione di for ,c: anche: molto superiori. Utilissima sarebbe riuscita una larga disponihilit?t di cannoncin i da Fanteria , specialmente nei contrattacchi e cont ro i nidi di mitrag liat ri l.'.' i: è desiderabile poterne assegnare in modo permanente una ~aionc :id ogni battaglione di Fanteria. Ciò risponde ad un bisogno 11ni vcr~almente sentito, giacchè, mentre le attuali armi da trincea (bombarde leggere, lanciatorpedini , stokes, lanciafiamme:, ccc.) han no dato ottima prova nell'azione in posto, si sono in genere dimostrate di meno pratico impiego nella manovra controffensiva; e ciò essenzialmente per la poca maneggevolezza t: per le difficoltà del rifornimento muniz ioni. G li stokes hanno dato un potente concorso, soprattutto contro capisaldi , nidi di mitragliatrici, forti punti d'appoggio tenuti dal nemico. Molto impiegati da succes~ivi comandami di battaglione, essi ha nno fornito, nell'i mminenza del contrattacco, quella preparazione: di f uocu, clic - tanto rapida e: precisa - no n sarà mai possibile ottc:ncrc: dall'Artiglieria nelle complicate vicende del combattimento. Si sono però incontrate notevol i difficoltà nc:1 sern z10 di rifornimento dd lc: munizioni. li cornbattimento, fatto di tempo r,111ee difese e di contrattacchi immc:diati, porta ad un più largo impiego ddle bombe a mano offrn sive, in confro nto cli quelle di fensive. E' indispensabile che alle truppe di assalto il rifornimento di bombe a mano sia assicurato con mezzi celeri e speciali, gi:icchè la dotazione individuale di 5 o 10 b0mbe riesce affatto insufficiente alle stJCcc,si\'e necessità della lotta.

Circa le formazio ni tattid1e adottate o consigliate per la nostra F:111trria, rnn apposite Circ-olari od Istruzio ni diramate dal Comando Sup re mo, secondo l'esperienza conseguita nei combattimenti g ià dft11 11:11 i. così scrive\'a il Pagano (1): ( 1) /.! ll{ rl,I •· .

SAL\".HORF.

P,v; A:,10:

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Evoluzione ddh

1:iuk:i

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399 L'opuscolo Criteri d'impi;go della Fanteria nella guara di IO luglio 1916 sanzionava l'esperienza in materia di un anno di guerra cd indica\'a gli ordini di combattimento del regg imento di Fanteria e le formazioni dei reparti minori. (< Stabilito il concetto che l'attacco, partendo da trincee molto vicine a quelle del nemico, si riduceva all' assalto e che le truppe della prima linea dovevano essere alimentate e sospinte da parecchie altre linee retrostanti, che dovevano susseguirsi ciuasi meccanicamente a distanza Ji qualche centinaio di metri, veniva adottato - come ordine di combattimento del reggimento - lo scaglionamento dei battaglioni su due o tre linee. La 1" linea di due battaglioni , uno affiancato all'altro e la 2' linea di un battaglione (riserva); oppure, quando fosse stato necessario esercitare: il maggiore sforzo su fronte ristretto, uno scagliona mento su tre linee : la prima di un battaglione:, la seconda di un altro battaglione ( rincalzo) , la terza di un altro battag lione (riserva). I battaglioni di seconda e terza linea dovevano scr\'in: per rinvi~orire l'az io ne del battaglione di prima linea contro l'obbiettivo ad esso assegnato, oppure per proseguire l'azione al di I~ di qucll 'obbietti vo, ovvero a respingere i co ntrattacchi. (( In questi casi il battaglione od i battaglioni di prima linea assu m evanç form::izionc di combattimento su quattro ondate. << Analogamente, e con le varianti che c~1nsigliava la situazione, dovevano procedere ad ondate i battaglioni di seconda e di terza lin ea. " La forza e la formazione delle ondate venivano stabilite in relazione al terreno da percorrere, alrand;uncnto delle trincee nemiche, al le condizioni dell' avversario, alla larghezza delle brecce aperte nei suoi reticolati. " Circa la forza , si consigliava J.i evitare di formare le ondate con intere compagnie:. per non produrre il frammi schiamento immediato al primo arresto. F perciò le compagnie venivano ripartite in due o più ondate successive. ,, La frnn1e per b comp:ign i;1 , :ivcn tc due plotoni nella prima o ndata e due nella seconda, doveva essere da 100 a 150 metri. Quella del battaglione con due compagn ie ri partite fra le prime due o ndate egualmente, da 2 00 a -~oo metri. Vt:niva stabilito che i soldati delle prime o ndate fo~sero provvisti di bombe a m ano e dì pugnali: che con le prime ondate fossero portate le mitragliatrici e che con le ultime ondate fossero fatti affluire materiali di raffo rza mento ; cd infine seguissero. com e riserva di operai ternici, squadre del Genio da impiegare senza sperpero. <(

trincea del


I rJII

.. ( :1111di;, i11 ni imporlant1ss 1mc per la riuscila dcll'a1tacco cr:111c: il , ,1111p1111 lil'n ddìnito assegnato ad ogni reparto ; l'a~sa!to improv, 1\11, 11111rnlo, senza un colpo di furik ; l'uscita di sorpresa dalla trin 1c·.1 dcli.i prima ondata; l' uscita della seconda ondata c1u:1ndo la pri111.1 ,l\'e~,e oltrepassati i reticolati nemici. e così di seguito per le alt re 11nd.11 e "·

,, Ddln stesso anno :r 9 16 e mentre ancora si comhal tt va con in1-c r1a fortuna sull'altopiano cli Asiag1J, è.· la pubblicaz ione J el nostro Comando Supremo : o Operazioni nei terreni piani e copnti ·,,, ncl b 1p1alc troviamo un esempio schematico, che non costituiva norma a~mluta, dell'ordine <li comhallimrnto del battaglio ne in ca m !m aperto. ,, L'ordine di combattimento del reggi rn1::nto er;1 su tre lince ciasrnna di un battaglione. Il comanda nte del reg ~inH.:nto don:,·:i nuidarc il battaglione di prima linea; gli altri sc~ui\·ano. " " Per i hall;1g lioni di prima linea \:cniva stabilito 1111 :1 fro nte poc,, am pia (3'l0 p;1~,i), u11a line:1 di f1 1<K0 molto t!t:ns:.i. rinc:i!zi 1~iuttosrc fo rti e vici ni. Copertura con fitt o \'d o di pattu~l ie sulla fronte e mi lianchi. " I hattaglioni di m:onda e di tcrz.1 !ine.1 do\'C\'ano seguire pllssibilmcnte in linea di rulonne serrala od aperta. oppun: con k compag nie afhancatc in linea di fi anco: dista nza fra le successin: lince: 200 - 300 passi. G ruppi di collcg:uncnto fra i battaglioni , tre pattuglie sui fianchi. ,, Oggetto di special i cure doYcvano essere i colk~:imenti tra Comandi e truppe 1:: con le Unità laterali. ,, Le trasformazio ni o rganidK, apportate nclb pri mavera del "J ' 7 al nostro battaglione di Fanteria. formandolo con .i compagn i;: I 11c il icri ed una di mitragliatrici pes;,in!i ; L:dm.inne di speciali z ioni d i pistole mitragliatrici, di bomht: a mano e per fucile, portarono ad una formazione di attacco ddb compagnia , ndla quale si rik\'a 1111:i minore densità di truppe nella forza del le ondate , rostit ui1e eia squadre e no n più da plotoni: formazioni ancora più rade t d arrn amcnlO v;irio delle squadre. " Nei procedime nti di attacco, Ira curando quanto forma\·a og;.ietto di una più stretta concomitanza di azione tra Fanteria cd Arti~lieria , e ~pccialrnent e nello ~ratto della prima o ndata neil'istante

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medesimo in cui si effettuava l'allunoamcnto del tiro cli Arti2licria. b dobbiamo notare quanto più particolarmente si riferiva alla funzione delle singole ondate. « La prima ondata, formata di due squadre per plotone, doveva: con una squadra di lanciator-i di bombe a mano, agire prontamente contro i difensori nascosti nelle trincee o nei ripari; - con l'altra di fucil ieri far fuoco conlemporancamente contro i nem ici che si scoprivano o si ritiravano o sui rincalzi avversari che avanzavano. « La seconda ondata: a breve d ista nza dalla prima, formata da due squadre distese, doveva: - con una squadra di Janciatori di bombe co l fucile colpire l'avversario nascosto nelle Lrincce o comunt1ue defilato al tiro di fucileria e fuori della gi ttata delle bombe a mano ; cd effettuare un ti ro di sbarramento sul rovescio della posizione nemica su cui muoveva l'attacco, o dinanzi a questa, dopo averl a occupata; - con l'altra di f ucilicri concorrere nella lotta contro i difensori gi~ impegnata dai com1x:>nenti la prima ondata. ,, Quc!tlt: furma/.ivn.i, p.::r~,. pe r la scarsità di hombe da fucile ; nonchè per deficiente addesrramcnto, non poterono avere che scarsa ap plicazione. t< L'evoluzione, du rante J'ultimo anno di guerra, delle:: formazioni delle piì1 piccole Unità, fino al battaglione, porta al frazionamento della linea e dell'ondata in nuclei elastici, che in sostanza costituiscono nel movimento tante piccole colon ne. Evoluzione naturale e logica per il nuovo aspetto che assumeva la lotta, la quale, dal campo chi uso dell a guerra di posizione (che richiedeva uno spiegamento di forze in senso lineare per q uel maggiore spiegamento di fuochi, proprio della difesa) usciva nel campo della lotta aperta, dove anzichè il fuoco si richiedeva l'urto, anzichè l'immobilità della trincea il movimento, anzid1i:: la li nea di stesa, la colonna flessibile cd adattabile al terrc.:no. •t Se dalle formazioni risaliamo agli ordi ni ùi combattimento del le maggiori Unità, \-celiamo, come ~orma generale, delinearsi la tendenza, non più ad uno schieramento uniforme sulle grandi estensioni delle fronti di battaglia, m.1 ad un dos;1mento vario di forze , con un addensamento in grande: profondità, di diverse Unità variamente scaglionate, in corrispondenza di ciuci tratl'i d i fronte o di quelle zone, nelle quali - co nformemente al piano della hattal!lia 0


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, , 111,·,rtln .1 cli dovere c~c rcit;1rc il maggiore sforzo, tanto per l'at1.11, ,, q 11.1111 0 per la dift:s:i. , i\ 11l lic 1H:ll'cvolu1.ionc degl.i ordini di combattimen to si affcr"" "·' • du11 q 11L·. in contrapposto alla linea, il g rosso scaglionamento 111 , 11l11nn.1, o meglio, per la Yaria densità di for7.e che prese nta va 11 cl , uo (c,t11plcsso lo sc hicramrnto degl i eserciti belligeranti , si delillt',l\ .t qul" ll'o rdinc di comhattirnento classico, c he può dirsi l'ordine ,11 (0111ha11imcntn per cc(cllenza . E ' \tato, infa1ti, sempre canone pr i11c ipak di suc(csso. L1ddcns:uncnto delle maggiori forze in una ,lt:li111itata zona. per colpire improvvi samente dove il nemico fo~sc pitt dd)()le o meno si attendesse di essere colpito . .. Per prova re queste affermaz ioni, bi sogncn:hhe esaminare lo ~d1icr:1mcn w dclk forze cum plcssive nell'imminenza cli una delìe !_!ra ndi hatta 0 lic che hanno caratterizzato h,ltimo anno di lotta sul ;c,tro di g u~rra italo - austriaco. S:iltcrebhe subito ag li occhi l'enorme differenza ch e passa, acl esempio, tr;i In sc hieramento delle nostre forze alla battaglia per l'on:upazionc di Gorizia (agosto 19 16) e lo sd1inamcnto alla battaglia della B:iinsizza (ago~to 1917) e quello alla l>.ittailia di Vitwrio Veneto (ottobre 101fìì " ~-fa. ,e1w ;1 riçalìn" :1 i gr:rnd i , d ,i,,r,imenri eh,: ~ono materia di ~l r"itegia e per re~tarc nel -~ampo tatt ico, ci sembra utile dare un esempio dcll"ordine di comb:1ttimcnto assunto da una grande Unità durante l'ultimo anno di guerra. L'esempio ci \ Ìcne offerto dal docume nto austriaco, che rappresenta graficamente lo schieramento as· !>unto dal ia 52' Di visio11e Schùtzen, sull'altopiano di A~iago. per l'attac.:-o sferrato la mattin;1 dd 15 giugno 1918. L 'esame di questo documento, compiuto seguendo la nota esplicativa annessa, ci mostra c hiaramente le analogie e k differenze c he l'esperienza di quattro anni aveva apportato ne~li ordini di comh:1ttimcnto. ,. \\.:diamo così, in sintesi, immuta to lo scaglionamento su tre lince, con funzioni si put'> dire identiche, attra\'erso tutte le epoche, ,bilo ~c hieramrnto de ll a legione r om :111:i in poi; variate invece le forme e k distanze, variate k armi. Varia to soprattutto lo sc hie ramento moralt: dei combaucnti. ,_. Jn l(Ucst'online di combattimento ;rnstriaco noi vediamo i plotoni di assalto, i migliori soldati. nella prima linea; m entre nella legio ne rom:1na i triari; gli esperti ,·etnani, stavano nella terza linea. F.d ~ ()lii -- più che nelle armi e nelle forme - la differenza sosran7.iale fra il combattimento antico e quello m oderno ; differenza che deri va dalla decisiva impurtan za dd i1rimo urto.


(' Già lo abbiamo rilevato, in antico la lotta si svolgeva e ~i ckcidcva quasi tutta con l' urto: i giovani legionari romani dovevano .:ombattere sotto lo sguardo dei veterani. Il combattimento odinn<, si svolge a distanza ed è il p rimo urto che influisce sul morak dei combattenti, i quali, scaglionati a grandi distanze, non vedono, m;, hanno bisogno di sapere; che i primi sono andati avanti e che il successo si è già delineato. ,e Verranno poi i ve terani dell'ultima schiera, come nel combatti mento antico, a cogliere e sfruttare gl i allori del successo. ({ In conclusione, l'ultima grande guerra vide compiersi un nuo\O ciclo nell'evoluzio ne storica della forma di combattimento : il ri torno dalla linea alla colonna,,.

Dopo la vittoria del Piave, così importa nte 11d preparare la decisione del lungo conflitto, anche il nostro Comando Supremo volle ritenere possibil e il ritorno alla lotta in campo aperto e ricordò b necessità che i Comandi fossero abit uati a considerare il movimento ... u1uc il ..:arattLfc natu r.,k ~l..::!Lt g ucrr:i ... A ll 'uopo c'era tut::1 ::n:1 preparaz ione da rifare; spirito dei comandami, orientamento degli Stati Magg iori. preparazione materiale e morale della tru ppa. QLiesta constatazio ne faceva, in proposito, il generale Diaz, ammone ndo che la continuazio ne della lotta in carnpo aperto non do\C Va trovarci imprepa rati; ed intanto si cercava di alleggerire, nell'equipaggiamen to e nei materiali , le Unit:t combattenti, per renderle più atte al mo vimento; mentre le nuove << Norme per l'impiego delle G randi Unità nell ' attacco e nell a difesa,, cominciavano a considerare la battaglia di rottura. Alla guerra di movimento tende\'ano nuovamente le (( Norme per l'istruzione tattica delle Grandi Unità di assalto ;>, chiamate ad ,, irrompere all o scoperto, fuori dei cam~ninamcnti e fuori delle trincee " : e dcltagliatc istruz ioni veni ·, a no impartite, infine, :1 nche in apposite conferenze, per indurre le me nti ed i cuori dei rnmhattcnti d'Italia a salutare il ritorno ddl::i libera g uerra, aperta a tutti gli sla nci cd a tutte le iniziati ve. Così, mcita finalmente dalle vecc hie trincee, liberatasi dall'impaccio dei tortuosi camminamen ti . non pit.1 fermata dai rcticol:iti nem ici. la nostra Fanteria potè passare vittoriosa mente il Piave e muo ,-crc decisamente verso l'inoff uscahile gloria di Vittorio Veneto.


11.

LE NUOVE SPEC IALITÀ DELLA f ANTERIA

L:1 11n:o~i1:'1 di i~tituirc F;111tcric speciali deriva òall'opp"rtuni t:, di d i~tingucrc i h111ti :1 seconda delle loro attitudini individuali e ,k lk loro qu:dtt :'1 IÌsiclw, dcll'ar111:1rnrnto, dei rnmpìt.i speciali, del •n rrnc, d 'impic:.:11 . Tak distinzione ehhc \'ignrc negli c,cr.:i ri di ogni irntp:> : d.1 llucllo greco, che ehbc i suoi Fanti di visi in opìiti , pclta, ti l ' p~i lit i, .1 ,,ucllo romano. che di stinse i F.1nti in triarii. principi . .1~1:111 t: \Tliti. agli t' ~crciti medioevali , che ebbero. come :1hbia1110 ~ù , i,10. ~li :ircini. i balestrieri, i picchieri e s11Cccssivamentc g li :irchihu~1cri . ·r~d i '-?: \ ~: n~:~onÌ SClllhL.ì r<) (h) ~IH ( t.',i",t più ~ in.,tifÌ~,HC Hl.gli c;:.( i'( i t : .tltualì. durante e dopo l:i g uerra HJl5 - ll)1 8, im poste com e furon o .m cht dall'armamento, divenuto ~crnpre più .:nmplessn; 11011cl1 t'. da; ill~' t'crimcnti rk ll'cspcrienz:1 t: sc,·ondo k ll("(C5~i t:1 grad:1tamente :· \U~·~~ss i,·amentc imposte dall o svolgimrntn del gran~k m nfli tto. Sempre pronta per la Patria ad ogni fatica e ad ogni cimento. ~ordla maggiore delle alt re Armi, Jiore prezicìso delh nostra stirp::: immortak, la F:interia è un a grande 111:idrc inesausta che se, ne; ~ iorni del pericolo e delb g uerra, può farci ricordare il pietoso mito di Niobe, in l jUClli della preparaz ione e dclL.1ttesa, fecondata, forse, '-·ome la vestale Rea Silvia, dallo stesso Martt', continua a procreare. :, ~e.:unda del le nuove nccessi t:'t, sempre nuovi figli , tutti \·ivi e vital i. r ,iiiil~ii e ..:apa,i di susçitare l\,1 g11glio ddla 111adre comune. () ucst:i , che è senza dulihìo l'Arma più antic:1. perchè don:tL ~orgcn: con i prinu aggregati sociali e fors'anchc con i primi nuclei L1111 ili,iri. costn.'ttì anche essi, fin dall'inizio. ;1d offendere ed a difr ndcrsi, sì può ben paragonare ad un albero sewlarc. che affon di !e radici nel cuore stesso della n:1zionc e clic dia \Ì la a ~empre 1rnm·i ì'Ìrgult.i, 1 c1u:1l i non tardano a divenire alla loro rnlt:1 rohusti tron,:hi. ;1tt i a resistere alla furia degli elementi ; virgulti che sì chiaman(, ( ;ranatieri, Bcr~:iglieri, Alpìni , ai tJuali , dopo o~ni nuova g uerr;,,


occorre aggiungere sempre nuove specialità che, se possono avnc nomi diversi e chiamarsi Arditi , C;misti, Guastatori, Paracadutisti ccc., continuano a far parte delrArma che fu già la più numerosa dell'Esercito; ~ono tutti figli della Fanteria; ne hanno ereditato le virtù e, dopo aver conseguito anch ·essi la loro gloria cd iniziato k loro particolari tradizioni, anche se tendono natural mente ad una vita autonoma, non possono dimenticare del tutto l'origine comune e continuano a considerar<: il Fante corni: il fratello maggiore. I primi a distaccarsi dalla Fanteria furono i Gran~tieri che. istituiti col nome di « Guardie ->, nel 1659 da Carlo Emanuele II di Savoia, rappresentano la prima Fanteria speciale, poichè hanno partecipato, insieme ai più antichi reggimenti del l'Arma, a tutte le lotte sostenute dal Piemo nte prima e dall'Italia poi, dal 1663 al 1945. e possono essere orgogliosi degli indelebili ricordi di t;rntc guerre, sempre combattute con onore. Secondo b proposizione o proposta fatta nel 18.36 dalrallor:1 capitano dei granatieri Ale.s.sandro Ferrero della Marmara, trass<.:ro vita Jalla Fanteria i Bersaglieri, che prima formarono una compag nia, poi un battaglione e gui ndi, a mano a mano che le loro helle '-tu,tlità si aff.<.:rma·,;ino. interi reggimenti. Essi ricevettero il h11ttt·simo del fuoco al ponte di Goito nel 1848, si distinsero in tulle le guerre per l'indipendenza e l'unità n:izionale e, successivamt'nte, nelle im prrn:: coloniali , nell ' ultima guerra contro l'Austria e durante il se, condo conflitto mondiale. 1 Bersaglieri, nell e cui file militò e t.:adclc gloriosamente Enrico Toti , il più popolare dei nostri. eroi, contribuirono a conquistare all ' Italia i naturali confini col sacrificio Ji 32.oou Caduti e col sangue di 50.000 feriti. Un altro virgulto del grande tronco secolare della Fanteria YCllnc rappresentato, nel 1872, dagli Alpini che, particolarmente destinati, in seguito agli studi cd alle proposte del generale Giuseppe Pt:rrucchetti, alla difesa delle nostre frontiere, ebbero il battesimo del fuoco ad t\dua e, d.d 189G alla llne del secondo conflitto mondi:1lc, meritarono sempre la riconoscenza della Patria e perfino l'ammirazione degli stessi nemici, specialmente per quella serenit~ nel pericolo che loro deriva dalla contemplazione di pit1 vasti orizzonti, dalla mistica solennità tki si lenzi montani, dall'abitudine a sfidare b gelida nebbia delle tormente, il pericolo delle valanghe, la min:icci:i dei fulmini. li Fante ha as~istito commosso alla nascita dei fratell i minori , t· se a volte, anch'egli eternamente giovane, ha invidiato i rossi ala-


11 1.111 .Id (;r,rn.11ine, il piurm:tto del J:krs:1glicn.:, la penna nera dd l' .\ lpi1111, li:1 ~cmpn: voluto molto bene alle nuove spt:cialità e, pro nto .id l 11111l :1rlc, ha continu;1to ad essere loro di esempio e si è compial 111111. r,111 fr:1tcrno orgog lio, dell e loro gesta. \ kntrc dcdidil'fcmo ri spettivamente ai Gr:matieri, ai Bcrs:iglini

rii .1!_!li Alpi ni i volumi VI, VI[ ed VJ II di quest'Opera, rico rdiamo 11r.1 c he. durante la ~uerra 1915 - 18 , divennero fedeli collaboratori , Il'! F.111ti anche i Mitraglil:ri, i quali fecero, come clis~c il D'Annun1 111, dello ~piri to di ~acrifizio il vero treppiede della loro arma e di' 1~l-r<1 i di sagi. i pericoli e la g loria dei Fanti, offrendo anch 'essi, dur:111t c t1ucll:i gucrr:i. !'olocausto di ben 150.000 Caduti. :\ppar~a timidamente :111chc sul fronte itali~1no soltanto nel rn ag.:.:10 del 1918, si alfcrm<'i sempre piti, nell'intervallo fra il primo cd il ~ccc ndn rnnflittn mondiale, anche la Fanteria carrista che , et)., till1t ndo poi Di,·isiollÌ e brigate cornzatc, (~m'c,·:1 prendere parte alla .,L·L·onda guèl'rJ mo11d ialc, cornpi u1do indimenticabili gesta e m eri· 1:111do una gloria imperitura. 1\:fc11tn: si , ,·olgn·a appunto l'ultìm:i g1a:rr;1 contro l'Austria, n:1.-, 111cro dalla Fantcri:.1 ;mchc gli Arditi che, prima ,celti tra i ,ol,L1:~ '-·-hc n1.1gg,i ùrinLntl_, :,Ì (i.Jl"1(, lii~tlnti 11.... r \.,o••·~~lc• e per dc~j!llunL:. furono poi 'riuniti i11 plotoni, in compagni e ei -i'r1 reparti d ';1ssalto. IÌnù a c,htituirc q ud loro Corpo d ' Armata, le: cui Di\'isioni furono le '1Jrimc .1 In:1ssarc il Pia ve 1· ic r 11,u.. vere alla conq- ui s1:1 dell'ultima, dcci~i va vi ttori:1. Dur:1ntc il ~econdo conflitto mon diale ~orge ranno poi, rn ntro i c irrr armati nemici, gli eroici Gua,latori cd, a sorprendere il nemico cd :1 m inacciarnt· le retrovie, si avranno i Par:icadutisti, veri Arditi del cidn. che rapprese nteranno la più recen te inc1rnazionc del Fante l ' clic ;id El Alamcin. con la gloriosa Divisio ne ,, Folgort: ,,, daranno ;1nch 'nsi provr memorande di leggendario valore. Con una prole cmì numero.sa e gagliard:1, la Fanteria, che è ora .11rn.1t ,J a1h:l1c di c1111wni di diverso c:dihro, di bazook1 e di mitr:ir li crc , è divenuta l'Arma più complessa e d i più difficile: com .melo; ma il Fante che, durante la guerra 1940 - 45, verrà tante volte autol r.1~p•1rtato e provcr.'1 anche i·emozione degli aviotrasporti, assiste i111 pnturb.1hile al so rgnc ckllc m10vc specialità ed all'adozione ddlc nw,,·c armi, destin:ne tutte, del resto, ad aiutarlo nd sempre più diftì ci k cnmpiLO che a lui spetta ~ul campo d i battaglia. Egli guarda sereno il presente e l'avvenire ; si trasforma e muta le , uc un ifurmi, i rnoi procedimenti ta ttici, i suoi mezzi di lotta a


seconda delle nuove esigenze: ma non dim ent ica e non dirrn:ntichcr:1 mai il suo glorioso passato, consapevole di essere sempre destinato a decidere la sorte delle battaglie. Vittorioso di tanti nemici, protagonista di innumerevoli vicende, memore di avere impiegato nei secoli armi diversissime, egli serba nel cuore tutte k antiche virtù: la disciplinata pazienza, la tradizionale modestia , il decisivo valore. Egli ri corda, ad esempio, di avere lottato, m:gli oscuri tempi della preistoria, coi sassi e con la scure; di avere lanciato il giavellotto, impugnato l'asta, usata la corta spada dei Romani; di avere poi colpito il nemico con la lunga picca, con l'arco e con la balestra; di avere appoggiato alla forcina di ferro il pesante archibugio ed impiegato quindi, per l'offesa e per la difesa, armi da fuoco sempre più leggere, dal tiro sempre più celere e meno incerto, fino a quando g li fu possibile d'innastare nd fucile la baionetta e di di sporre dell"arma, che Napoleone I definì la più completa e che permise di avere finalmente una Fanteria unica ed omogenea. Con armi sempre più perfezionate il Fante combattè poi per rendere unita ed indipendente la Patria. Nel 1848 e nel r849, rivestito di un a giubba lunga fìno al gi 11occhio, col pesante kcpy a tronco cli cono, egl i lott<'> stren uamente contro gli Austriaci con un fucile a canna focia, sostituito, nel 1859, con quello a ca nna rigata; infagottato nel lungo cappotto, egli si difese nel 1866 a Custoza col fu. cile m odello 1860; iniziò le com1uiste coloniali col Wctterly d el 1870 e poi col Wctterly- Vitali del 1887; e combattè, infine. in Libia ed in tutte le guerre più recenti, co n la baionetta e col fucile 1891, che ~ar~t sempre rico rdato dai Fanti, a malgrado del suo piccolo calibro ed a nche se ormai deve considerarsi sorpassato dalle armi automatiche. Nella prima g uerra mondiale il Fante tornò a lanc iare nell e trincee nemiche gli ~pezzoni e le bombe a mano; usò armi più numerose ed a tiro più rapido, come b mitragliatrice e la pistola mitrag l iatrice; adoperò i lanciabombe ed i mo rtai <', nell'indimenticabile uniforme grigio - verde, riuscì fìrdrnentc· ad ahhattere il scrn lare Impero degli Abshurgo.

mitragli eri. Le imperfezioni delle armi e l'impiego fatto delle prime mitrag liatrici dai Fr:-incesi che, nel 1870- 71, avevano voluto con esse supplire alla deficienza degli effettivi, non ;m:vano ce rto fatto presagire


l'importa nza . se mpr e m aggiore, che or:1 \·iene aurih11 it:1 :1 <.JU Csto potente mezzo di fuoco, atto a rendere piL1 tenace la re~istcnz:1 dcll:i Fanteria nella di fcnsi v:1 cd a conferire, nell'offcn!siva , agli attaccanti la possibilità di acquistare gradat:lmcnte t1uclla supcriorit:ì del fuoco su quello an ,.ersario, che è una delle condizioni c~scnziali percht poi si possa venire vittoriosamente all'urto . Ma la g uerra anglo - boera, e piò ancora quella russo - giappc:· n esc, aveva no ri ,·ebto l'd licacia de lle m itragliatrici; così che , all'in iz io del !a guerra mondiale, tut ti gli escr,·iti e spccialment~· , rucllo tedesco cd au ~1riaco ---era no forniti di queste nuove armi, affermatesi poi così importanti durante il lungo cnnfl nto, che il lorn num ero si accrd ,he r:1pid:1mente presso tut te k forze :1rm:ne, nelle q u,il i si finì con lo specifica re anche 1 d ivcr~i com piti delle mitra,rl i:11..-ici . ,-., La mit1,1gli<1!1iu· ,. •\/llxim ,. . Come è 111,ito, all"ìnìziu delk o;,til it:1, la 11 mt ra F;111t c;r Ì:t dispo11c\·;1 •oltantu di un:1 sc?.Ìnnc 111ìtr:1glia:rici per reggimento e le special ità dclJ"Arm:1 (bcr~ag licri cd alpini) di u11:1 squadra JX:r h;1tt;1g lionc; così che, al principio dclb gue rra , sotto questo riguardo. ci trovavamo in cond izioni di i11feriori t;\ di f ro11tc agli altri esercit i. Ma, ncll'affrett at:1 ~rcpar;1zionc, non e ra stato possibile fare t!i più e, del reHo, allora si riteneva che le m itrag liatrici dovessero rappresentare quasi una ri ~c n·a di fuoco a di sposizione dei Com ;1ndi . Sult;into dopo :.ivt-r co nseguita. nel le primissime battagl ie dell'I sonzo, b neces~;1ri:i c~pcricnza, risul r<'i urgente :iffronta rc in pi eno il prnhlcm,1 delle mitragliatrici , k (1u:il i. dopo un :rnno di guerra. nel gi ugn<> 1916, si era no dimo~tratc anche pn:~sn il nostro esercito m ezzi di lotta indispen~ahil i : ~ia per as,;Ìrnr;m.: la resistenza dei reparti nel I;: temporanea di fensiva, sia per appoggiare valida mente anche (lt1 c!li più avanzati ncgl i attacchi e nei co ntra tt;Kchi ln vista della ncccssìt :Ì dì prov\'cderc anche a questa ìmportantis~ima parte del nostro ar mamen to, ndla primavera del 1916 erano state costituite dlll: Srnole per mitragli eri: una a Torino, per i reparti dotati delle mitragli:1trici Saint-Etienne mod. 907, forni teci dalb


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Francia, cd una in Brescia per le Unità armate di mitragliatrici Fiat mod. 1914; armi, lJUCste, che, di -fabbricazione italiana, rappresentarono, durante tutta la guerra cd anche dopo, un materiale veramente ottimo, anche se suscettibile, come vedremo, di importanti perfezionamenti. A queste due Scuole, essendo sempre più grande il bisogno di aumentare i reparti mitraglieri e di supplire alle gravi perdite, si agg iunse, quasi due anni dopo, anche la Scuola per mi- ['.. traglieri di Bagni della Porretta. Mediante l'opera attiva e concorde di queste Scuole, potemmo inviare al fronte 544 compagnie con mitra- -'(',· g liatrici Saint-Etiennc e 2 000 compagnie con le Fiat mod. - .f 1914, e preparare g radatamente una forza che, consi- - ...-:e '"'"'·"'···~-.,-- a derata nel suo complesso, ,,. ammontò a 50.000 ufficiali e G.:: ad oltre 700.000 mitraglicri. La mitrngliatrirt' Saint Etie1111e "· Fu così possibile modificare la formazione dei battaglioni , sostituendo in essi con una compagnia mitragliatrici la 4' compagnia fucilieri. Nel maggio 1917 i battaglioni poterono assumere tJUesta nuova formazione e vennero dotati anche di due sezioni pistole-mitragliatrici e di una sezione lanci atorpedini Bcttica. Durante tutta la guerra i mitraglieri emularono nella tenacia e nel valore i Fanti, perdettero, in compl esso, 150.000 uomini e si meritarono, fra le moltissime altre comprese nelle ricompense asseg nate alla Fanteria, ben 2-3 medag lie d 'oro al valore.

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C irca l'impiego dell e m itrag liatrici e l'eroismo dei mi trag lieri durante la guerra 1915- 1918, riassumiamo qua11to scriveva il com pianto generale Ildebrando Fiocca ( ,): ( 1) Fioc<:A: (( Le nobili Fanterie " ·


., ,,. q 111·, 111

l .\,11r11l 111.1 dcli., g unr .1 russo -giapponese, nei primi anni di , n1 1l1 1, .1H·,.1 g1.'1 po~lo in rilin·o tutta l'importanza di quc-

, 1 · .11111 .1 1111,1 , · 1" 1111 .1

dcli., F;lll teria; tanto

vero

che i piccoli valorosi

< :1.1pp111 H ~• 1 11roit·11i/i 11m"11i l'avevano appellata annaffiatoio ,Id t11,11 ·,,/o . l ,olo lO! polellle ausi lio di ess:1 avevano, in(atti, tenuto li- 111 111 11111l l'l' ~ullo Ch:i-ho e difeso Sandcpù nt:lla campagna in,·er111 k d 1 ,\ t .,11li uri:1 11;04 . 1905, con -~istemì di lotta, che altro non

L , mi11agli11tria ,. Fi,,r , '?'-I ·

erano :,e non ljlKlli s1e.,~i impù ti~i poi 111 Europa , tra l' inverno 1914 II) 15 e l'ò late del r918. ,. Ma tale c~pcricnza si cr:1 an1ta troppo lontano da noi ed 111 un:i loua. che sembrò molto differente dall:i guerra che frattanto and,l\'ano di,·isando i T edesc hi. o da que ll:l irruentem ente offemi,·a che ,·eni,·a preparata d .1i Francesi ; o n;k 110 11 pochi eserciti ~ il no~tro com pn:~o - non poterono scn1 ire esattamente il compito importante. che la mitragli:11rice avrebbe J~~ llnto nella depreca!;~. ma inc\'Ìtahik. pra ndc g uerra rnrnpe;1. ,. C:micc hè la Fanteria irakina c11tr<', in ca m pagna, nel 1q15, legata , circa l'impi ego delle m itragliat rici. a concetti pei t.1u:-tli continua,·a a .::onsiderarc le macchinc-mitraglinc come riserva di fuoco, da im picgar5i ~<)!tanto pn ~li atti decisi\·i del combattimento dei ful'il icri. Come dd resto in tutta l'Eu ropa. anche da noi non era stato ro mpre,u l'ammaestramrntn lllanccsc della necessità di inyuadr:ire il fuoco dd 1nockrno cnmha1rinw11to di F anteria nell'azione delle mi1r:1gli:11rici "·


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,\ lit n 1g li11trià a

dij(,c1 di f/11:1

po., u1011c.

Questo ci spiega , aiut,1ndoci con l'cs pcric nz;1:

perchè noi avevamo ritenuto, lìnri al 1~11 5, suHicienle dota re ogni reireimcnto di F anteria di una o dur sezioni mitr:i ~uliatrici o ~, _çoJtanto ;


·I I .!

pt' rdi t t i 1r11 v:1111nw ncll.t ncccsma. durante gli anni di ~111 ·1r.1 , d1 .11 ld ivrn i1 l' .dl:i cm1i1uzionc d i compai.;nie e battaglioni mi11 .1gli, ·11 , 1q,.111i di ,1i111 i dai rnrrispondcnti della Fanteria di linea. l 111.1 " .l11t· ,t·111111i 111 itr;1gliatrici per battaglione:, infatti, sareb1,n., l1."1.11 c , 111 11l' .. 1i,nva di fuoco" ; e, per logica conseguenza, 11111.1 I., p1q>.1ra1.1u11 c di ()11:rdri e gn.:gari mitraglicri fu fatta, fino al 1q1 c; , 111 li,l\l' .il pn:vi, to fabbi sogno pel funzionamento delk scarse •1"1.111111 jll l'\l' ll11 \',1 lc: (K12 sezioni , con 1:240 armi (1). Sr11111a lu\ nd pri11w anno di guerra, la nostra Fanteria, nono,1.11 li i' 1111lu i I , 1111 \',rlorc, an1pi;11ncnte documentato e rico nosciuto, \Tl l ll l' ,r,n pi L' arrc~t:ita nelle sue :1zioni offensive, non solo dagli osta' 1111 111.11ni.il i t' dalle.: difese accessorie nemiche; ma anche talvolta ,I., p11.1.11l 1 nu.:ki. ann idati in un'anfrattuosit;1 dd terreno, appiattati 'I"·' e l.'1 111 caverne, facenti fuoco rapido e preciso con le loro rnitra,! ,l1.11ri1.1 Sd,wa rz lose: alle quali armi i nostri no n potevano che op1'"' r·c h- ,l :rr~e sezioni reggimentali. Apparve - siccome era apparso ,n .,n.ilog he circostanze a tutti gli c:serciti belligeranti - la necessità dr do1arc senza indugio l'esercito d'un numero di mitragliatrici pro111 ,rzio n.110 :il numero dei combattenti ed adeg ualo alla natura ed .rl le ncccssilà della nostra fronte. All'ltalia s'impose, così, un problema che era di uomini e che c.: 1;1 di 111czzi, in quanto che uomini istruiti e mezzi occorrevano in 1111 numero enormemente superiore alle disponibilità effettive. Fu così che, in 1ta Ìia , ~orse, durank la guerra. la specialità miiragiicri , imposta dalla necessità di affidare le nuove armi ad indi\·idui atti ad impiega rle efficacemente, per quanto, fin dal 1915, la mitragliatrice fosse considerata come arma di tutta la Fanteria. A m ano a mano che l'esperienza della guerra sull'Isonzo, sul Carso e sulle Alpi dimostrava l'importanza delle mitragliatrici, ogni ~io rzo veniva fatto, presso l'esercito mobilitato e presso i Depositi in territorio, per dare all'incremento di queste potenti armi lo sviluppo ncce~~:irio . Si compktarono e si :mmcnt;1rono dapprima i reparti mit r;1gl ini a~~c:guati organica mente alla Fanteria e si costituirono reparti auto nomi mi1-ragl icri (g ruppi , compagnie e sezio ni), assegn ati in ri nforzo ai Comandi delle varie Uni tà, da lla brigata all'Armata. I mamo, di fronte al materiale straniero Maxim, si era affermata ,,ttim:r anche la nostra mitragliatrice Fiat-Revcl li, mod. 1914. fab( 1) Cfr. :S-rA·ru ~IA,;r:1<>HE E, LRciTo 11, lb g r:11ak _gtu:rrJ •·:, n:,!. I.

UFF1c10

ST0R 1co: " L'Esercito

Italia no


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I )

bricata a Brescia, così che questa italianissima arma finì col prt dominare nelle nostre trincee. Ma il bi sogno cd il logorìo di esse erano tali, che la Fabbrict d 'armi bresciana stent:iva a soddisfare tutte le impellenti richieste, tanto che, nell'aprile del 1916, noi accogliemmo di buon grado l'offerta ddl 'alleata Francia, che metteva a nostra disposizione un certo numero delle sue Saint-Etienne mod_ 907/ F.

:\,'[i tragliatrici in a:::iont.

Così noi venivamo ad avere, nel primo semestre del 1916, due t1p1 prevalenti di armi: la Fiat - Revdli e la Saint-Eticnne, alle tiual i

s'aggiungevano pur sempre le Maxi m ancora disponibili (mod. 906 e 91 r), le Perino (arma italiana superata dalla bresciana Fiat), le Lcwis ed , infine, le Schwarz losc tolte al nemico e da noi utilizzate contro di esso.

Se, per le mi tragliatrici, nei primi mesi del r916, .il problema dei mezzi poteva conseguentemente essere considerato risolto, altrettanto non poteva dirsi del problema degli uomini: pochi erano i Quadri cd i g regari abili rnitraglieri, cd i pochi, nella loro grande maggio28.


prt' par:1ti solta nto all' impiego dcll:i Maxim . IY:iltra parte all:i prrp:1r:1:1.io11e degli uomini non avrebbero potuto atte ndere i l kpu~it 1 1nritoriali della Fanteria: vuoi per difetto di istruttori, vuoi pcrch~ oberali g ià da altri numerosi <.: gravosissi mi compiti. Fu .neces~;1rio t1 uindi accentrare Li preparazione degli uom ini in speciali rep:1r1i d'istru zione (economi:1 di tt:mpo e di istruttori - rn:1gg ior rendimento). i t1ual i, oltre che assumere una fisionomia propria, do vcttt.:ro avere una certa au to nomi a anche sotto il punto di vista amm inistrati vo, disciplinare e morale. Così sorsero, nel H)l6 , i ,, mitra~lieri ", cioè una specializzazione di minori Unità di Fa nteria, per l'i mpiego delle arm i :1111 omatiche a tiro cek r::. Ma ,, Fanteria ,. restarono pur sempre anc he i mit raglierì; ,, Fanteria n nell a forma e nella sostanza , in t1ua nto essi fecero sempre normalmente pane integranti: dei reggimenti c dei battaglioni di Fanteria. Ed, infatti , i m itraglieri, sùrti con la g uerra. ~comparvero lllla~i subito dopo la Vittoria, a compito ;1ssolto, in q u;1nto. ripresasi la normale istru zio ne delle: clas~i di leva, ogni Fame dovette essere a·nchc mitragliere:. Ciò non toglie clw la tcrn!"'r.1n r::1 ,pcc ializznionc: dei mitr:i g lieri non abbia rappn:sentato, in g11n ra . un importante r..:lemento morale <li successo, un a di tJuelle fonti preziose di energie spirituali c he tanto potenteme nte rnntrihuiscono :dL ri rtori:1, in qu :HH<l, attraverso i loro reparti, sorse e s'affcrm<J u11u spirito di Corpo mitrag lic:rcsco, che servì ::i far compiere ge~t;1 hcllt: ed emiche. cmì come sugli spiriti degli uomini di altri Corpi o di :iltrc Armi. a:,.:irono k rispettÌ\T tradi ~ioni swrico - mii ii-ari. Ni:· ,1uella. che ora pu;\ dirsi la tradizione bellica dei mitraglieri , t· cma andata perduta. chè ogni reggimento di Fanteria - con1unc o spec;ializzato - sa che alla sua ~loria e alle sue vittorie conrorsero i reparti rn itraglìt ri asscg natioli, Ì<.: cui gesta sono sem pre ricvoc.l!t: insieme con tJ~1clle ~ki fu cil i; ri, t 11tt i nom ini della stess;1 Arma di F,rntni,i. G li speciali n:pani d'i~t ruzionc -- che furo nu :1nr hc centri d i st udio e di cspcricn zl· - -- furon o, come abbiamo già detto, Brescia (centro di produzione) pn lt.: mitragliatrici Fi~it-Rc,·cl li mod. 1914 e 'f () rino (centro d'affluerv.a dalla Francia) per le S:11 nt-Ftirn ne mod. 907/ F. Ino pportuno sarebbe seguire le diverse drnom inazio1ii uffì.ciali t' hc tali reparti. o centri d'istruzione. assunsero tra il 1916 ed il 1919. Basterà solo precis;1re che essi furonn rnn~idnati, tino al giugno 1918, r : 111 :1 .1 .


come ,, Depositi - Scuola mobilitati ,, e cessarono poi di essert: co11~iderati tali perchè il l.,(>mando Supremo italiano, allo scopo di avere personale mitragliere vicino alle linee di com hattimento~ aveva decretato (19 gennaio 1918) la formazione di tre reggimenti di marcia d i mitraglieri e di alcuni battaglioni autonomi (il 1° reggimento as~egnato alla 3a Armata; il 2'' alla 4" Armata: il _f alla 1• Armata).

Formati si questi reggimenti di marcia, i Centri di studio e preparazione mitraglieri di Brescia (a cui, nd giugno 1918, si era aggiunto quello di Bagni {1clla Porretta) e Torino divennero, a tutti gli effetti, enti territo riali . Cessate le operazioni di g uerra, nel procedere rapido ddb smobili ta7,ione, il 15 settembre ·1919 fu dccrciato lo \ciogli mcnlo d'ogni for mazio ne di mitraglieri :i sè stante, col passaggio del personale relativo ai Corpi di F :rnteria ,·iciniori, e~istcnti nd territorio dì ogni Corpo d 'Armata. Ce.< ··<\ pertanto di esiste re: l:t '.'> peà1lità " mitraglicri ,,, come del resto era logico e gi usto che avvenisse; ma restò pur sempre viva e feco nd a la memoria del loro operato, poichè le belle pagine della vita breve, ma intensa , movimentata e fottin, dei mitraglicri non possono cs~ere dimenticate. Esse serviranno, nei futuri cimenti della


Patria, ad alimentare nuove energie, a rendere possibili maggiori noismi. a f:ir sentire più vivacemente il ricordo dd loro passato a tutte le Fanterie, perchè, come scri veva il De Michelis (1) : <• ••• nè amnesi a, nè ingratitudine , nè scetticismo di concittadini cancelleran no l'opera vostra, o soldati dall'anima duplice: Fanti nell'irruenza dell'assalto, Artiglit ri nell'imperturbabilità del tiro ,, .

Il 12 giugno 1916 era nata ufficialmente la Scuola dei mitrag licri di Brescia (ten. colon nello Giovanni Di Tullio), come ai primi dello stesso mese era nata ~1ue lla di Torino (maggiore Domenico C hiodo) e gù ~ul finire dello stesso mese combatten ti provenienti da queste due Scuole erano in linea sui monti del Tren tino, a respingere la spedi zione punitiva contro l' Italia . Seco ndo il Cclotti (2). nell'ultima decade di giugno e durante il luglio del 19 16. sulle quote di monte Longara, monte Zebio, m o nte Chiesa, monte Colombara. monte Zingarella, cima delle Saette, .m onte Ortigara, Campigoletti, monte Mosciach, monte Corno, le com pJgni'.:'. !11itr:1_sliatrici gareggi:trono in ardim('.ntO e hr:1n1r:1 con k b rigate ,, Piacenza n , ,, Bari » , ,. Bene vento J), <' Sassari ll, , ( Acl jlli " , a Arezzo ,., ,, Rovigo 1, . '< Friuli ,, , <, Perugia ,, e con gli alpini dei Crnppi String:1 e Savorani. Qualche mese dopo, nell'agostl), quattro compagnie mitraglieri parteciparono al la battagl ìa di Gorizia ed entrarono nella città conc1uistata coi Fanti del le hrig;.1te " Casale ,, cd " Etna » : altre bagnarono di ~a ngue generoso le doline e le trincee del Carso fino ad Oppacchiaselb. insieme coi soldati delle brigate c. Regina " e « Pinerolo )) ' cd offrirono esempio di bella fermezza nelle trincee di Monfalcone. Non secondi a nessuno nel lavoro e nel combattimento. reca rono alla Fanteria un valido aiuto materiale ed un prezioso conforto morale. D ov unque i uro no le loro mostri ne, o bianco-rosse o bianco-azz urre, esse rappresentarono, infatti, incoragg iamento e sostegno. Il monito dannunziano - divenuto popolarissimo fra i mitrag lieri ~-· ,. il vero treppiede della mitragliatrice è lo spirito di sacrilicio ,, ebbe così occasione d'affermarsi in tutta la sua verità. ( :i) T enente l h

.\'l1cnn1s : " I mitraglìeri azzurr i " · (~) Cfr. Cu.urn : « f rni tr:1glini Fi~t ·;: _


In un secolo come il nostro - scriveva ancora il Fiocca - in cui la meccanica orgogliosamente vuole sostituire dovunciue l'opera dell'uomo; ed in cui, quindi, la guerra è stata fatta - -, e più ancora si farà ---- con macchine sempre più efficienti e numerose, .i più sono portati a sopravalutare queste ultime come preminenti fattori di successo in guerra cd a trascurare i fattori umani e spirituali, incorrendo in un gravissimo errore. Ma, per quanto grandi siano e possano essere in avvenire i progressi della tecnica applicata alla guerra, a nulla essi varranno, se mancherà la volontà di combattere e la fede. Quale apporto avrebbero potuto recare, infatti, per la vittoria le nostre Fiat e le Saint-Etienne di Francia sui monti del Trentino, nel 1916, ove fosse mancato l'animo ai giovanissimi mitraglieri? Ove fermi non fossero stati i polsi, limpidi gli sguardi degli uomini addetti alle macchine micidiali? La vittoria dipendeva sempre dal coraggio, dal patriottismo, dallo sprezzo del pericolo di quanti facevano funzionare le armi, quasi trasmettendo alla materia le loro più intime vibrazioni. Questo, del resto, avevano ben compreso i mitraglicri del 1916, nella loro eroica condotta nel Tremino, muoYc ndo co n le ondate dei Fanti nell'offensiva, immobili nella difensiva; per poi combattere, nel tardo autunno del 1916, sul Volkovniak, sul Vcliki - Kribach e ~ul Pccinka. Sul Veliki- Kribach l'aureo segno dei valorosi fu concesso alla memoria del mitragliere, sergente maggiore Merli Severino, con la seguente motivazione: (< Costante esempio di coraggio e di altissimo sentimento del dovere, sapeva infondere nei dipendenti lo slancio ed jl vigore offensivo che lo animavano. << A vute le gambe asportate da una granata nemica, con eccezionale forza d'animo e cosciente, sublime spirito di sacrificio, chiedeva di non essere trasportato al posto di medicazione, lieto di morin~ per la Patria, in mezzo ai ~uoi soldati: fino agli ultimi istanti incitò i dipendenti a perseverare nella lotta e spirò dopo aver gridato: Viva l'Italia!. - 12 ottobre 19r6 n. Nella primavera del 1917 i mitraglicri furono fra i prnrn alla conquista e nella difesa del Kuk e del V od ice ( 14 maggio - 7 giugno), dove meritarono gli dogi dell'eroico ge nerale Cascino. E poi dappertutto: sul Carso e sull ' Isonzo, j mitraglieri, stretti in intima e fattiva concordia coi Fanti , si distinsero sem pre, an che sul monte Sa nto di Gorizia e su lla Bainsizza, dove le mitragliatrici


4 1/'i

111 ,c_t.:uininn i li:itt11ti Austriaci dello Jcl cnik , cli Lom, di Vcrh, fin o :il lll.J rt.: 111C dd \':illo11 c di C hìapovano ... , O glnri,J,i noi -- scrisse il Cdo11i - cadut i sulle vostre ar mi .1 Kor11 c .1 Sdc,, <' ~ullc prndici dcll'Hermada , o fiore di nostra grntc, , 1u,1111n \"Ì dnhh i:11110 per l'esempio che ci a\'cte dato, per la Storia ' ''l wrl ,:1 , hl· :1\cte trarcia to a ciratteri sanguigni , ~ulle ;1rmi, frantu 111 .11 <· ti di.i r.1hhi:t del fuoco nemico! " ( 1). '\cl 1"t11 tohrc l<)I 7 i mit rag Iieri 11011 furono inferiori alla lorr , I.11 11 .1 e m, ,rir,1 no <"nrnh;11tc11<lo fino all'ultima c:1rtuccia. Le Scuok ,11 Hrn, 1:1 e di T orino raccolsero i su perstiti laceri ma gloriosi: e .lc1 pc <lll:ilche SCltÌma na li rima nd arono in !inca riorganizza li e terr1hd 1 ne lla loro \·olomi1 di resistere e di vincere. E su gli Altipi:rn i, , u l ( ;r:1pp:i e sul Pia\'c, facendo c 1ntare alla lorn arma la sua crn;,,one d1 nwrtl'. tutti i mitr;1glicri se ppero meri tare nuovi ailori. 1.·cpilogo glurimo di ta nto valore si chhc, a ncl1c pci rnitr:,gli cri, 11dk ~iornate radiose.: di Vittorio Venero. durante la he ll a battagli:, 111 :1111\H.tta. in cui ci fu posto per la giuria di tutt i i combattenti. capi e ~rr~:iri. e d i tutte le Ar mi e di tutta la .~1wr i;ilit;i. · l.nf:111 1 i rnìrraglicri non furo no anim~tti soltant0 dalla volo111 :\ ~L i·'- ~;_; ;_ c r ~ 11t..: !L, c.Jl fc.S: ..c, ((1n1 c .h1 un su pcr1Ì(i..t L... ~., .1n1in~l lùrL putrLLhc anche <e mhr;m: per alcune pec11iiari c 1r:1ttcristìche tecniche dc !l':1rm:1: 111:t. \'i ntc le pri nw csita;1,ionì. superate le prime inrertezzc di i11 1picgo ..1rnt;1 l.1 .,ufìiciu1ic disponibilit ;1 del 111:1tcriale. i 111 itr,1glini p,1rlt'CÌp;rnino, rn:t lnialmcnte e spiritualmente, a).! lì a,sa lti dd H)l ì cii :dia tattica offensiva (ki F:mt i del r9 18. 1

/\ nchc il Varanini (.!) r.icorda le magnifiche pro\·c di eroismo, d :ttc dai nù~tri mìtraglìcri: , Ben 150.000 i morti: (Juasi un quarto del totale: percentuale l11 1T1ìld,1hi lc per un,1 s1,cciali 1:t di <.J lla~i IH101·a crenionc •·. Hcn 2~ mcdaglic d'oro furono asseg nate ai mitraglieri. lltlk con in.1~ 111li,·hc motiva1.innì. Ricord iamo alcu ni dei dc:corati: - il •ottotencn te Pietro Crespi. che il 27 ottobre 19 18, a 111 011cc Pn 1ic1 . acc" rrc\-:1, sotto intenso bombardamento nemico, a protegI I ) ( . H f1Tl I :

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La Vin ori.t cd i mitmr,fici i.



gere il fianco di una colonna di attacco. Incontrata aspra resistenza da parte di nuclei avversari, faceva fuoco egli stesso con un ' arma sostenuta da un servente. Ragg iunta la linea da occupare, po rta va le proprie armi allo scoperto e, dando mirabile esempio di coraggio e di fermezza, continuava personalmente a far fuoco, finchè, col piro a morte, cadeva gloriosamente sulla propria arma, dopo aver gridato: « Forza, mitraglieri: evviva la nostra vittoria! >) ; ----e il sergente Paolo Peli del I 28'' reggimento Fanteria che, al passo Zagradan, il 25 ottobre 1917, ,< per meglio battere il nemico, metteva in postazione la propria arma fuori della linea e, per sette ore, con calma e coraggio, falciava inesorabilmente le schiere avanzanti, anche dopo essere stato ferito ad un braccio. Circondato dal nemico, continuava a dìfendersi accanitamente con la pistola, finchè, colpito ancora in fronte, perdeva g loriosamente la vita >•. E così il sottotenente Antonio Sertoli, cadLtto al V rsc di monte Nero ; il maresciallo Angelo Cosrnano della brigata <e Forlì,,, che per cinque ore, al comando di una sezione di mitragliatrici, fronteggiò il nemico soverchiante sul monte Lcmerle; i.I tenente G iuseppe Ru sca della brigata (( Liguria >> che, due volte ferito, si medicò da se stesso, continuando a dirigcn· il hlorn delle sue armi su l monte Zovetto. finchè, colpito la terza volta mortalmente, cadde presso l'unica mitragliatrice rimasta ancora in efficienza; il trentino sottotenente Xi~lias Tibaldo; i tenenti Biamino, Malerba e Racagni, il soldato Giuseppe Mariani, tutti caduti m entre, nelle posizioni più avanzate, falciavano il nemico. Fra i più splendidi esempi di valore col lettivo rimase lJttdlo della compagnia mitragliatrici del capitano Alfredo Bassi, che difese eroicamente cim a Echar, contro la quale il nemico irrompeva con o stinata irruenza per ben sci volte e per sei volte veniva respinto.

La Fanteria carrista. 1 carri armati sono, come è noto, autovt:icoli corazzati. dotati di speciali organi di movimento, che li rendo no capaci di procedere anche in terreno vario e lJUindi di poter rnmbatterc insieme con le altre Armi e particolarmente con la Fanteria. Gli Inglesi costruirono i p rimi carri armati col proposito di impiegarli soltanto in terreni pianeggianti ; ma, ciò nonostante, non appena questo nuovo mezzo entrò a far pane dei mate riali bellici


:dk ati. cs~o :ittras~c.: ~ubito l':itlc.: nzìonl'. del nostro Cum:1n do Supremo. che rnlle csamì n;in: l:1 possibil it:1 di adottarlo anche nel nostro teatro di guerra . :\ tak ~(u po. :dia fin e del 191(1, l1u:111do i c:1rri armati vennero adottati anc he d:1i Fr:1111.:c.: ~i. ìl nm1ro Comando otten ne che ci cedessero un Carro Sr hnci dcr, l·ol lJti:d c, :ille pron:, si vide come i nuovi m cz1.ì pu10,cro d:1rl' li11011i n s11lt:11i anche su terreni accidenta ti .

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S'intan ,laro no allora trattative per o ttenere dalla Francia un ,i potesse pervenire.: ad una fel ice rond 11sio11c. Ji nostro Commissa ri:1l<1 per le Armi c.: 1\fonizion i propose allora al Coman do Suprc.:mo di f:ir rnstruirc in Italia :dcuni cirri del tipn Sd 11widrr: ma. per cirrnst:111,e v;1ric, tale proposta no n ebbe seguito. lnt.11110 la fabbr ica Fiat prcscn ta,·a il progetto di un carro arm;itu pe~a nte. u">n le seguent i carattnistichc: pc~o 40 to nndbtc, ,·elocit;1 ma5sima km . 6. motore dell a pote nza d i 250 CV. T a le carro. il , ui ;1rm:1mento era costituito da un cannone eia 65 in torretta gire\ 'llic c.: da 1111trag li atrici. richicdt:\'a un et1uipaggio di IO uomini. 11 nuo\'o tipo di carro. detto " 2000 , ,. pur :ive ndo di spositivi mecc,tlli,i origi n:di e deg ni di con5Ì(kraz.ione, prcscnt.1,·a. come ha scritto l'Crto numcru d i cirri. scnz:1 che


u n tecnico, ancora molti difetti: sagoma eccessivamente vi sihik, ,-c:locit;1 troppo ridotta, cingoli troppo piccoli , applicazione dife1oosa delle armi , poca attitudine all' impiego nei nostri terreni. Del carro tipo (( 200 0 " furono co~truiti soltanto 2 esemplar i. Nell'estate del 1917 venivano compiute altre ricognizioni sul nostro fronte , per definire quale fosse il tipo di carro armato più .idatto per noi cd, in base ai risultati di tali ricognizioni, nel sett:em:,re successivo, il nostro Comando Supremo interessò il Commissariato per le Armi e Munizioni perchè venissero app.rontati IO carri Renault e 2 0 carri Schneidcr, le cui parti, a noi fornite dalle fabbriche francesi, avrebbero dbvuto venire mon tate in Italia. Intanto doveva essere istituito a Tricesimo un primo nucleo di ,strnttori. Le pratiche già iniziate per l'attuaz ione dì tale programma, preparato con la speranza di impi egare i carri sul Carso e nella zona di Gorizia, vennero pen'> abbandonate in seguito ali 'arretramento del nostro fronte al Piave. Fu necessario quindi, in vista delle esigenze imposte dal terreno diverso, eseguire, nel dicemhre r917, nuove ricognizioni sul fronte J clb _3' e della 4" Arm:1ta, allo scopo di ~t:ib tlire il tipo pitt oppo r tuno di carro da adottare ed il numero necessario. Intanto, dopo nuove lunghe trattative per avere il materiale da/ li alleati , nel maggio 1918 si ebbero alcuni carri Rcnault cht:, presi in esame e sottoposti a ripetute prove, diedero luogo ad .i mportanti perfezionamenti nel motore. negli organ i. dì trasmissione, nell'armamento, nei sistemi di chiusura e di protezione. Data l 'im1x,rtanza sempre maggiore che i carri armati anclay;1110 assume ndo, dopo alcuni felici esperimenti eseguiti a Piacenza nel lugli o 1918, ven~e commessa a varie Ditte italiane la costruzio ne di hen 140 0 carri del tipo Rcnault, da noi perfo1.ionato. La consegna di tali carri avrchlic dovuto avere iniz io il 1° mag,-;10

19r9.

Intanto, mentre le Ditte provvedev:1no al materiale occorrente, il Comando Supremo si preoccupava tkfl'addestrament o del personale necessario. A tale scopo - presso il repar to di marcia del primo parco t rattrici a V erona - nell 'estate del 19r8 venne istituita una sezione ~pecìale per l'istruz ione sulle trattrici a cingoli , la cui condotta era analoga a guclla dei c;1rrì armati. Di tale sezione. trasformatasi suc,'.essivamc-nte in ,( Reparto spcci:1lc di marcia ca rri d'assalto ", i:tCeva


.p .~ parr e 1,n certo nllmcro di u(tìci:di volontari del le varie Armi e di 111ilir:1ri d i trupp:1. So pr:1ggiunto l'armistizio, la lavorazione dei numerosi carri arm:11 i ,Tn 11c.: mspcsa , salvo per un numero limitato, in costruz io ne pn:N, la Fiat. Con clementi tratti dal Reparto speciale di Verona, nel dicemlm: 1q 18. si costitui\'a in Torino la <1 I'' batteria (poi compagnia) autonoma c irri d'ass;rlto ,. con 2 se'l,ioni di 4 carri, di cui uno pesantt (Fiat 2000) e , leggeri (Renault). Tale L<)mpagnia non potè. naturalmente, partecipare alla grande.: g uerra ; ma , nel febbraio 1919, venne impiegat:1 in Tripolitania cont ro g li Arabi ribelli. per tJUindi venire richiamata a Roma, d on · ~i iniziò con essa l"org:inizz:izione dclb Fanteria carrista, della qual e p:1rkrc.:rno più a lungo nel considerare l'evoluz ione tiella nostra Fante ria fra il primo ed .il secondo conflitto mo ndiale. Diciamo soltanto fin d'ora che, mentre l'Italia non aveva potuto distinguersi nell'adozioni.: ciel nuovo mezzo di lotta durante la prima guerra mondiale. essa non tardò a ri ~uadaf!nare il tempo perduto e. ncl l'inter\'allo di tempo tr:i ~corso fra i due grandi conflitti, si portò ;ill':il!ezz:1 dd!e ;dtrc nazioni cd, ;1vv:il endosi ,le: i~rogressi delb su:: indmtria , moltiplic<'i g radatamente il numero delle Unit:1 carriste, le tiuali combatterono sempre col più eroico valore durante la seconda g uerra mondiale e finirono col formare. co me diremo nel volume X di tfu est·opera, grandi Unit;Ì cor;iz1,;1tc.

reparti d'assalto. lJ na particolare menzione \emhra doverosa anc he per i repartt d 'as~:,lto. Ci;, Jin dai primi mesi della g uerra il nostro Comando Supremo ,1 , n .1 r,,ù ."11m.tnd,ltù di tenere con t,; di LJUci ~uldali dic, nei reggimenti . ~i fos~cro maggiormente distinti per decisione e per coraggio e pH'scrì tto J i concedere loro, a titolo di onore, la qualifica dì arditi e dì riunirli. all'occorrenza. i11 speciali plotoni . Così. a mano a mano che si svolgevano le azio ni e si verificavano gli episodi nei (Juali i soldati pot~ssero distinguersi, specialmente con l"o ff rirsi ~pont:ineamente a porre i primi tubi di gelatina nei reticolati dc.:l nemico, a far parte di pattuglie con missioni pericolose , a p:1rtcc iparc a t]ualc hc audace colpo di mano. ciascuno dei nostri


reggimenti potè ben presto fare assegnamento su un nucko ~ernpn.: più numeroso di soldati <1 arditi » . Nell'ottobre del 1915, con l'autorizzazione del Comando Supremo, i l capitano Cristoforo Baseggio costituì in val Sugana una compagnia autonoma di esploratori arditi, che ebbe la forza di 13 ufficiali , 450 m ilitari di truppa, 120 conducenti, e si distinse subito in

Arditi ,11/'assalto.

diverse occasioni e specialmente a S. Osva ldo, dove, il 6 aprile 1916, 3 0 0 arditi , ri nnovando per ben tre volte i loro assalti disperati, lasciarono sul campo 190 caduti, con un:i percentuale di perdite i11dubbiame::nte superiore a quella di qual siasi altro reparto, per quanto eroico. Ma soltanto verso la metà del 1917 il nostro Comando Supremo dispose la formazione dei reparti di assalto, il prin10 dei (p1ali venne costituito dal colonnello Rassi. La nuova specialità, fiera delle sue ,, fiamme nere ,,, si affermò yuindi in ogni impresa più ri schiosa, combattendo alla Bainsizza, intorno a Goriz ia e sul Carso nel 19 t7; a col del Rosso ed al Valhelb nel gennaio r918; a Cava Zuccherina ed in val Posi na - come r i(or-


nd mar:1.0; a M claghetto nell'aprile; a Stoccarc i!,, 111'1 111 ag~io; ~ul Grappa, s11l Montello e sul Piave nel giugm,. I .1·i_:;..:l' 11d:1rio fu, ad ese mpio, il ,·al ore dimostrato dal IX reparto 11'.,~dto ~ul Gra ppa , nella fulmint:a corn1uista di col Moschin. I b::ittaglioni di ;,ssalto. dovunque furono impiegati, suscitaron<j l'rnwl :1zio11e d elle altre truppe e l'a.m mirazione, spesso il terrore. del lo \ tt·~~o ne mi co. Essi, (osti tuitì da soldati che spontaneament:.: d1in!nano di farne parte, accol sero nelle loro fìl e -- come cf fìca cc111rnle ricord<', uno 1kì loro ufficiali, Mario Culi - " adolescen ti inesperti ancora e co nsun1;1ti g uerrieri della Lihia e dtl Carso ,, . TrasformJti i re parti in battaglioni d 'assalto, gli arditi ebbero un:i di vi!>:i speciale. vennero armali di moschetto, di pug nale e di hnm be a mano cd i rep;1rtì furon o dot:1tì di mitragliatrici, lanciaho mhe e lancia fiamm e. A re nde rne più redditizio il particolare \·alore e più ef fìcacc lo ~Lincio, gli ardi ti ,t:nncro preparati co n l'allenamento a tutti gli esercizi fisici cd abituati ad ava nzare ,, sorto l'arco della traiettoria ,,, in tludle c~e rcitazìoni a fuoco. cht ora sen·o n ù così efììc;1cemen~c ail':1ddestr.unento, morale t· t1sico, di tutti i Fanti d'Italia. Pr!· ~h :~rdit! yen1-:(~ !st:ruita un:1 ~peci ::de Sc:10 1;1 :1 ~.1·:in ~:~tn n. Riuniti ~radatamrnte in Divi~ioni speciali, i battaglioni d'assalto co~tit uirono ' perlìno un Corpo d'Armata , al comand~ del gener;::d c Cr;iz ioli. che, col " D ccalog,o del.l'ardito .. . ;1\ e,a loro insegnato, rn111e primo co ma11damt:nto; ,, l i tuo nom e'. c·_,prime coraggio, for:::a, {e,dt,ì; !t1 tua mi..sione 1\ la àttoria ad ogni cmto )> . Gli arditi prodigarono il loro \'alore anche ndla grande battagli:, tin:ile, rlH' rappresentò la \·ittoriosa rn nclu sione della difficile pro\' a, 11 grnnale Zopp i, ro mandantc della 1·· Divisione specia le. dopo il passaggio del Piave, dedicò ai suoi ;irditi un ordine del giorno. celebrando il lorn \·alorc, cd il (Om;11Hla11tc la f Armata ne ricord(\ le eroiche g esta. nella rnmmcmorazio ne tenu t;1 a Milano nel 19H; . d ., d \ ' .1r.1 11i11i ( 1) -

Le ge~ta lki nostri :1rdiu h '. IÙ\·:rno così ric:\'(lcate dal compianto _!.: l.'.11cralc Ildebrando Fiocca, nel ~uo volume ,, Le nobili Fanterie ,, : .. Si è detto cl 1t: i hnsagiicri mno st;Jti gli esponenti tipicamente nn ion:tli del nostro slorzu militare, fr:1 il 18-18 ed il 1870. A questi ! t)

( 'fr. \ 'AR•I \.'.,1c, ., 1, r: ,, l C:,1pi , ic :inn i. i n ,mbattem i . .


-P 7 stessa stregua, se pure i11 diversa proporzione, debbon o essere cumi derati i reparti d'as,alto durante l'ultima g uerra: fiamme nere . fiamme rosse, fiamme verdi. ' " Nacquero le prime compagnie di arditi quando, per la lunga guerra di trincea, logoratrice e snervante, si era fatta a ffannosa la ricerca del modo nel quale uscire dalla stasi inconcludente e furono una creazione tipicamente italiana che, come già quella dei bersag lieri, ci venne ammirata, invidiata, imitata , ma no n potè esse re ug uagliata, poichè i b~1ttaglioni d'assalto, che anc he il nemico tentè, opporci, dopo ave r fotto esperienza d ei nostri, non ebbero mai lo slancio e la decisione dei nostri reparti d'assalto. « Questi raccog lievano il fiore delle nostre truppe: F anterie scelte nelle quali vollero venir compresi anche gli uomini delle altre Armi e perfino non pochi carabinieri e finanzieri. « Gli uomini veni va no scelti per la prestanza tìsica e per il coraggio a tutta prova . La viltà ed il di ~fatti ~mo cercarono di gettare jl discredito su questa nuova forma di volo ntariato d ell'ardire, come g ià aveva fatto: agli inizi della g uerra, co n quegli altri volontari che erano accorsi numerosi, di tutte le età, di tutte le cond iz ion i sociali e, polr1:mmo ;<111: h.: ~lire. da tmk le p.uti del mo ndo, al primo appello della Patria. <• An zi i pochi volontari di g uerra rimasti supe rstiti , d o po l'offert;1 dei primi anni, ~i ritrovarono <1ua~ i al completo fra le lik di c111esta nuova Fanteria che sceglieva i compiti più pericolosi. che voleva essere e che fu l'ari stoc razia d ell'ardimento )> . · Per q ualche tempo anche dopo la guerra, da coloro che non li avevano visti all'azione, g li arditi furono co nsiderati come Fanti , buoni per le imprese di sperate ; ma pericolosi alla tra nquillità della pace. Di tali giudizi gli arditi si accoravano, specialmente gli ufficiali ; ma quella irruente giovinezza, che ad ogni momento scherzava con la morte, no n si preoccupa va troppo dei giudizi ostili. La partirn bre atmosfera neila gualc vivevano g li ;1rditi, fo rse non troppo entusiasti della disciplina formak, ma sempre pronti a mo rire per la Patria, per il superio re, per il compagno, era quale vien d escritta 11e! l ibro ,. Gli arditi " del domenicano padre Regi naldo Gi uliani , c;ippellano d ei reparti d 'assalto della _f Armata. · Gli arditi combatteva no e morivano con le armi in pugno e col ca nto \Ulk labbra. A benedire le loro dme, spesso appariva sul g iubbone insanguinato il fazzoletto tricolore, simbolo della Patri;1 o l'immaoine della V er2.i b .._, nc o l'cmli lt ma di San G io rl;!io. ...,


C li ard iti dcll :1 Fa11teria ebbero le fiamme nere, i bersag lieri Llt1cl lc crcmi~i. g li alpin i t1uclk verdi. (; Ii :mli Ii ri:1LCe~c ro spesso la speranza dell a vittoria, anche nelle più difficili li:ittaglic. cd il loro intervento fu di esempio per gli altri F:i nt i e ne ~tirnolò l'emulazione. Alla battaglia del Piave il comand:111tc della lirig:11 :i ,, Scsia 1, diceva ai suoi F anti, dec imati e spossati: " C li arditi pa~sa no c:rntando. Mantenete la linea ; presto saranno e<1 n 1H,i .. . I·'. poco dopo arditi e Fanti combattevano insieme fino alla vit1 ori:1. Pt1t rcmmo rico rdare alcune fra le- più belle motivazioni delle 111t1 lr c ri r rn n pcn~c al v;ilore concesse ad arditi , uffìcìali e truppa; ma puc\ li:1~! :m: per tutte la moti vazio ne Jclla medaglia d'oro meritata cl. il \'.'.\ III rcp.1rto d':1ssalto : " Si scagli<', con impeto fulmineo su cc,lo11 11c nemic he irrom penti dal Piave, inchiodandole in una im11r111·1·i~.1t:1 li nea di fe nsi va per ben cìr1t1ue giorni di misc hie f uribondc e· ,:rng uinosc. Richi;nn ato poco do po alla lotta. vi to rnava con abne:-!;11.io nc ~ublime, d ando validissimo contributo alla riconquista di ( .:apo Silc.:. Logo ro, ma non domo, rin serrava successivamente le sue dii .1d;1t c file in un ferreo nucleo di volo ntari. che il suo nom e riport.11.1110 ~ull"a rde nt e ca mpo di hatt;1glia , C<'nquist:mdo\'i un formidal,ilc capu~;1IJ0. (Piave, Capo Silc · C't dd Bosco, r5 giugno - 5 luglio I i)I8)

"·

Così scris~c Va ro Varanini ( r) degli ard iti durante la guerra 19 15- 19 r 8: i · Fiore delle trup pe scelte furono detti nei canti di g uerra. " Fiamme nere furono chiamati dal po polo in armi ed il nome suggestivo reste'>. ,, Battaglioni d 'assalto li chiamò il nostro Comando Supremo, •.iuand<\ a mezzo del 1917, decise di dar ordine e forma alle num erose formazioni di volontari del pericolo e della morte, che si erano anda te formando per far fronte ai compiti più difficili e più arri-

~d1iati ,,. Da prima ufficiali e truppa si reclutarono direttamente da tutti i ( :o rpi: poi fu rono fatti passare attraverso i battaglioni di marcia appmit:i mentc costituiti , per la speciale preparazione morale e tecnica. ( r) \

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Gahridc !)'Annun zio 1x1da t un gli ,o·diti . " figli prediletti dcì/(1 Morte .. .

Per essere ammessi nel nuovo Cor po i Fanti dovevano presentare espl icita domanda e, per esservi tratte nuti, dovevano superare un apposito esperimento. Quindi , d:1 un lato, offer ta spontanea del: 9.


l'a~pi rante: d:il l' altro libera accettazione da parte del superiore: l111an10 app111110 occorreva per raccogliere il fiore dei combattenti. C li arditi ebbero divisa sp<.:cialc e speciali armi (moschetto, pu· gnak e bo mbe a mano), sezioni mitragliatrici, lanciafiamme, stokes. Si ordinarono in battaglioni di tre compagnie ed i batuglioni in p:1rte f uron n assegnati ai Corpi d'Armata e in parte costituirono le Divisio ni d'assalto. Quale miragg io traeva yuesti giovani cuori? Quale voce li chiama\'a ? Un ~emimen,o, cui forse molti non sapevano nemmeno dar nome: ma d1e era amore, passione per la Patria dolorante e ferita, e non certo il trattamento speciale : il rancio migliore, il soprassoldo gìorn:diero di pochi centesimi , l'esenzione dai normali turni di trincea e dai ser\'i z i di Litica; ma pit1 gravi e hen più frequenti pericoli, :11h: hc nelk csncitazio ni di retrovia, che producevano anch'esse nu-

merose perdite. Altri, do po il ripiegamento al Piave, furono spinti, specialm ente i Veneti, dal dc~idcrio di meglio operare, per la vittoriosa .riscossa e la sospirata liberaz ione del suolo invaso, cd altri ancora desiderarono di e~scre arditi dall'ammirazione stessa che il nuovo Corpo a ndava suscit~indo e dal desiderio, cncomiabil issimo in guerra, di m etter e m eglio i11 mostra il valore personale, come tJucll'ardito appena diciannovenne che scrisse a casa : " Mamrna, sono \'Cnuto a fare l'ardito per poterti portare presto a ca\a una medaglia d'argento )) . Ebbero il battesimo del fuoco, alla presenza del Capo dello Stato, a Sdricca di Manzano, su una collina attrezzata per la finta k1ttagli:.1, con trincee, cammi namenti , nidi di mitragl iatrici, reticolati. Alle 8 fu aperto il fuoco da alcune batterie, da bombarde da 58, da mitragliatrici postate dietro il reparto d 'assalto e destinate ad :1ppoggiame l'avanzata. Cosl l'esercitazione si svolse come una vera battaglia e non fu del tutto incruenta, poichè si chiuse con due morti e parecchi feriti. Al primo reparto seguirono il secondo in agosto e, successivallK:nte. molti altri. E là, nella piana di Sdricca di Manzano, continuò per mo lti 111esi l'arditissima scuola delle 6000 fiamme nere. Ancor pr ima clell':ilh.1 , un colpo di bombarda dava la sveglia. Dicci minuti do1)0 !.di ardili an;vano bevuto il caffè e 2:i?i eran o in ran{ro. Non l':J erano ~oldati , ma m olle che scattavano: figure dal portamento spa\'aldo, testa alta, viso fiero ed occhi accesi. Og ni esercizio g innastico doveva cssert: loro familiare. Le sq uadre si rn:rci la\·a110 in ogni specie di ~cherma, al coltello , al pugn:.1le, C'

i ~,


43 1 al bastone, alla lotta greco-romana. Ma la vera scuola d'assalto era in quella parte del poligono in cui dominava jl fragore degli scoppi dei petardi e delle bombe a mano, dove l'ardito si slanciava verso lo scoppio per abituarsi agli effetti delle schegge, anche se queste penetravano talvolta nelle sue carni. Ancor più pericolosa la scherma coi petardi, che consisteva nello schivare con destrezza i petardi lanciati dagli altri. E poi l'attacco alla << collina tipo >J, che doveva essere presa d'assalto dagli arditi, avanzanti impetuosamente, sotto l'arco delle traiettorie, sino a 1x1chissimi metri dai punti cli scoppio. Talora (Jualche vuoto si produceva nelle file, ma nessu no vi badava. Avanti, su per l'erta, fino alla supposta trr ncea nem1Ca, dove gli arditi giungevano sporchi, laceri, sanguinanti . . Passione per l'emozione, per il pericolo, per la lotta. Ardire, accorSemaglia della battaglia: monumento tezza, iniziativa, fantaai Caduti della 1 Divisione d'Assalto. sia, dedizione, rinuncia a tutto, oblio di sè: ecco le loro caratteristiche. Apostoli, quasi, di una idealità che credevano di raggiungere solo nella foga e nel pericolo dell'assalto. Anime e tipi, i più diversi gli uni dagli altri: romantici , mistici, combattivi. Ne scrisse Mario Carli, capitano del XVIII reparto di assalto: « Patrizi scesi dal cavallo, aviatori scesi. dai velivoli, intellettuali usciti dalle ideologie, raffinati fuggiti dai salotti, mistici stanchi delle chiese, studenti ansiosi di azione, adolescenti novizi, ancora imberbi, e vecchi, consumati guerrieri della Libia e del Carso, reclute e veterani, scettici ed entusiasti, signori e plebei >,. Reca va no nel cuore i motti per loro creati: << Italia soprattutto >>, ,, Noi innanzi a tutti >>, •( A nessuno secondi per valore e cortc.-ia 1> e le parole del decalogo dell'ardito: <' Il tuo nome esprime coraggio, forza e lealtà; la tua missione è la vittoria ad ogni costo! >>. 4


4.P Così combattero no: alla Bainsizza, a monte Santo, sul San G:1hriclc, sul Carso nel 19 17: a col del Rosso e a m o nte Valbclla nel ge nnaio 19 18, a Cava Zuccherina e in val Posina nel marzo; a Mclag he tto nell 'aprile; a Stoccarcd o nel maggio: sul Grappa, sul Mon tello e sul Piave nel giug no. Leggendario fu il IX reparto d'assalto ch e. agli ord ini del maggiore Messe, compì prodigi dì valore sul Grappa, e dlc r iconc1uistò col Mo schin in pochi minuti, catturando oltre 400 prigionieri. Eroico fu il tenente Carlo Sahatini, del V reparto d'assalto, che sul monte Corno, avendo saputo che g li ardi ti, dopo o~trc rimciti a guadagnare una posizimK imprrndibilc, si 1rov:l\":t no in situaz ion e assai critica, pcrchè il nemico, appollaiato sulLdto di 1111 roccio ne, li copriva Ji bo m be, sfi nito d al1;1 stanc hezza, ma non domo, scel se quattro uom ini e con essi, se nza parole cd :1 piedi nudi , raggiunse il roccionc. Nessuno seppe mai ch e cosa lassù av\'c nn c : degli Austriaci, ch e erano una trentina. 2 1 caddero tratitti e gli al tri si arresero. Dei nostri. l'aiutante di battaglia Bonzani fu ucci ~o. Più tardi. raccolti in Divisione cl'assalto ed in Corpo d 'Armata d'a ssalto, agl i ordini del gcncr:ilc (;razioli, c hl1c rn parte importantissima nella batta~! i;1 decisiva di Vittorio Ve n etu. La notte del 2(i ottobre l:1 , ·· D ivisi~rnc d'assalto passò il Pi:n -c , p ;1rtc a guado e park su passerelle. ,, Foste voi -- affermò in un mo ord ine dd giorn o il gencr;1lc Ottavio Zoppi. comandanrc di cp1elLi Di\"isionc -- ;1d :1prire la porta più importante e gr:1ndio~a delle odierne vittorie. Q11:1ndo, nella notte d el 26. traghcttrndo il Pian: co n l'anima a nel ante e co n le tasche piene di pcra~di e coi cassoni colmi di munizioni, voi muovevate risoluti al nemico, tutto dipendeva eia voi. L ' Italia, co n l 'anima fid ente, ma tna, seg uiva la s..:ia delle vostre barche e te nde va l'udito. sospirando il primo fr:1gore ddlc \'Ostrc :mni :11 di l;:i. ,, Lo scoppio del vostro primo petardo nell'o scurità in sidiosa dell":1ltra spon cb fu im m n1so, ~anto e ~olcn ne come la \'Occ di Dio e fu il primo princi pio della m 1ova stori;i d'Itali;i "· Queste le glorie d egli arditi d ' ltali:1, che il Duca d 'Aosta esaltò nel 1919 con queste superbe parole: " Arditi del Piave I ,, Nelle lung he vigilie dell a snervante attesa, con tem erarie imprese, alimentaste in \ ~Ji la sacra fiamma delle prove supreme; nelle ;1sprc g iornat e di batt:iglia prodigaste le vostre rncrgie e ìl vostro sa ng ue per la difesa della Patria; nelle piccole az io ni giornalmente compiute, voi mostraste al nemico il vmtro costa n te spirito o ffensivo,


4 53

tenendo alta la meritata fama che l' ardito del Piave ha saputo guada~ gnarsi sul campo della gloria! « Per queste vostre virtù guerriere ; per le benemerenze ognora acquistate; per 1a costante fiducia che la Grande Madre ripone in voi, io sono lieto, o soldati della nuova epopea italica, di premiare ed esaltare oggi il vostro valore davanti ai cittadini mil.1nesi, che le vostre splendide gesta hanno giustamente ammirato: essi, come voi, ebbero un' alta fede nella vittoria e nei destini della Patria ; essi, come voi, non dubitarono e non tremarono quando il secolare nemico di nostra gente, raccolte tutte le soverchianti forze, tentò di schiacciare l'Italia; l'Italia che saprà invece coronarsi di alloro e si affermerà, sopra tutte le genti, ognora immortale! ».


111.

CARABINlERI

Prima di ri cordare le gesta dei Carabinieri durante la guerra

19 15 - 1918, reputiam o (.)pportuno e doveroso accennare alle benemere nze già da loro conseg uite in pace cd in guerra in oltre un secolo di \·iL:1. dall'istiluzionc dell'Arma in poi; cd a tale scopo riassumiamo le belle pagine del generale Gimeppe Furlano ( 1), sulle nobili tradi z ioni del]' Arma benemerita, la quale bene a ragione si o nora del motto " nei secoli fedele ,, . •, Severissima, q uasi claustrale - quale fu stabilita nelle sue lince fondamentali dalle Regie Patenti 15 nttohr<:" r8 16 e dal Regolam r-nto 9 n O\T tnbrc suc.::cssivo b disciplin:i del Co rpo impresse fin dal principio nei Carabinieri tale sobrietZi -di costumi , tal e austero senso del d overe e tali saldi principi di fedelt;i, clic i moti insurrezionali scoppiati in Piemonte nella primavera dd r8:! r trovarono i nuovi soldati della legge moralmente e tcrnicamcnte preparati alla durissima prova.

,, Primo tra gli Stati europei a subire l'influsso dei principi soci.di affermatisi con la Ri voluzione francese, investito in pieno dai gagli:,rdi !soffi dell a libertà, il Piemonte era tanto pervaso dalle idee nuove, che Vittorio Emanuele I , preoccupato dell 'impossibilità di concedere al suo popo lo una Costituzione che gli stessi suoi impegni con le Poten ze della Santa Allcanz:i gli vietavano, abdicò il 1 2 marzo ;d trono cd, in assenza delì'Ered t naturale: Carlo Fdice, dichi:m'> reggente Carlo Alberto di Savoia-Carignano. Questi concesse al Piemo nte leggi liberali ; ma il 16 marzo, da Modena, un proclama di Carlo Felice annuii.<') i provvedimenti del Reggente e dichiad> ribelli alla Monarchia tutti coloro che avessero partecipato ai moti del 1821 ; m oti , durante i quali il Corpo dei Carabinieri. fedele al dovere, non ( r) G 1vsErl'[ F t.:RLA:-..O: ,, L'Arma dei Ca rabinieri Re:1li ndle sue tradizioni e nella ~ua gloria ·.;.


435 defeziona, non ubbidisce se non ai comandamenti del Sovrano, di null'altro si preoccupa se non del ristabilimento del!' ordine 1> ( 1 ). Nel febbraio del 1834 i fuorusciti repubblicani decidevano di invadere, attraverso 1a Savoia, il Piemonte; cd il Governo dava disposizioni ai doganieri perchè impedissero il transito della frontiera. Latore del dispaccio era il Carabiniere a cavallo della stazione di Saint-Julien Carlo Gandino, il quale, incontrati presso Bosscy gli invasori e minacciato di morte se non si fosse unito ad essi, ebbe la presenza di spirito di sguainare la sciabola, dar di sprone al cavallo ed aprirsi la via sotto una grandine di proiettili, giungendo incolume a Thonon ed eseguendo fedelmente gli ordini ricevuti. Meno fortunato; ma elevato dal suo sacrificio all'altezza dell'ideale, tanto da diventare l'eroe pit1 noto dell'Arma, fu il Carabiniere a cavallo Giovan Battista Scapaccino, del llllale l'ordine del giorno ali' Armata, in data 12 febbraio r8_34, del Primo Segretario di Guerra e Marina, marchese di Villamarina, dice <.1uanto segue (2): << Il Carabiniere a cavallo Giovan Battista Scapaccino, nativo di Incisa, provincia di Acqui, d' anni 32, ritornava da Chambery alla sua stazione di Echelles nella notte delli 3 febbraio 1834. Ignaro dcll'i\·i occorso, dm:inte l' :menz:1 di lui in servizio, cadde sgrazi:it:imente in mezzo alla banda rivoluzionaria che aveanc invasa la caserma; afferrate dai rivoltosi le reclini del suo cavallo, gli viene minacciosamente intimato di riconoscere la loro bandicrJ. e di salutarla cogli evviva alla Repubblica, che essi pretendevano sostituire al Governo del Re. (' La morte era cosa certa, istantanea, inevitabile, se noi faceva! Macchia vasi il suo onore s'ei cedeva! Questo valoroso soldato non esitò un istante! Il grido di Viva il Re, ch'ci lanciò animoso, suggellò la sua incorruttibile fede e fu il segnale {lei suo eccidio. Due colpi di fucile gli schiusero la tomba dei prodi ed innalzarono per sempre glorioso il nome di lui. (1) « Pienamente soddisfatti - si legge nelle Regie Patenti di Carlo Felice in data 12 ottobre 18 22 - - da lla lodevole rn:rniera colla quale il Corpo dei Carabinieri Rc:ili ha compiuto finora alle gravi incombenze di cui è incaricato, abbiamo ravvisato opportuno di provvedere a che il mcdc'simo possa, in ogni pJ.rte dei nostri Stati, riempire in mndo uniforme le stesw fun zioni " · (2) Un'accurat;i incisione, riproJucente il fat10 e l'ordine del giorno Vilbmarina fu - quJ.le dono fattu dal Re Carlo Alberto ai Carabinieri Reali - distribuit:i :i tutte le stazioni del Corpo cd :mçor oggi esiste nelle caserme del Piemonte.


,. Militari di og ni g rado e di ogni Arma, c:roico è il tratto! Ogni rc,,1110 di ,,1ui ~it:1 lode trovcrchbesi sempre ddìcit nte al paragone del " : m o interno che desta Li sempli ce esposizione del fa tto. Stu-

11t·ndo ~ l'Dc mpio I Ei prova cosa possa virtù vera in cuor robusto! ,, Non ,ì tosto Sua Maest:t fu informata di così bella azione, ordi 1H'> che la 1m:d:1glia cl 'oro, che a sì g ran diritt o spettata sarebbe :ilio Sc.1paccino, se un miracolo salvata gli avesse la vita , concessa sia :il i:, h 111igli~, di lui t d accorc b va un'annua pensione vit:1lizia ai genitori d i lui: Biagio Scapa<.:d no e Margherit a Allia. ,, Mi litari piemontesi, in qualunque ci rcostanza si present i, ntl momento del massimo periglio, ricordatevi del prode Carabiniere! Rammentatevi eh<.: un pugno di vostri commil iton.i della Brigata Sa\'() rl:t non titubò un istante ad assal ire q uadrup la forza chc tosto fugò c di sperse. purgandonc la fronti era'. ,, (1).

Qua ndo, dopo le Ci1KJUC Giornate di Milano. C:irl o Alberto di, hi;l!"Ò la guerra all'i\ustna e sì accinse a passare la front iera, volle \ I) L ·c.-oismo tk llc, S, ap.1c cinu dun:va più t:mli r i\' in·re in q u e llo d ei C:irabinie ri Agustino Sclan1 è G iu ,cppc Bu ,,1... h dl i. '.\-kmre Jel seco nd o parler e m o ;1 p.opo~it<, dei moti sic ili:rni del 1801,. ricord i,1rno ur:1 k ;,;c,ta dd prim:>. L.1 sl'r:1 del 2_, :igo~w 1:'ì(ì 1 --- m entre. nelle pru\·inc ic d a poco :11111 cssc all' Italia . si ,la,·a b ca cc ia :i i numerc,,j .!i scrrnr i, in g•·.111 p:11 tc prùvenienti Jal d i~c iuh u nnu tu borb()l1ico, ed ag li a ltri w rhidi d c:mcnti c he, per fin i di\'ersi, :I\ ,-e1 savano il nuo,·u Regim e ···-·· 11 Carabi rne rc :1 c 1nlh d,·' h st:1zionc di Ci( ig nolo :\gosriuo SrlaYo fu in caricato J i r ccapitJ~c al capoluogo della Tenenza, in Cremona, un piego urg cntissirn :.i. Fernw10, dopo quakh c c liilo 111etro - e p rt·c i, an1cn1e nei prt'ssi della borgata !\foni.anara -- da un gruppo d i 9 ind i,·ìdui armati d i fu cile. il prode C a rab in icrl', non ~ulo non obhl"dì all"ingìun,:ìone d i !!rid :i rc « Abb:i s$o ìl Re, ,·iva la Repubblica! n ; m a uri?, im·ffe " Vì\'a il l{e. 1n11nc al la R epubblica I n, \·c ne ndo fatto ~cgno ad un3 sc:1rica. d i fu cilate, 111u .!rii,. •pulì I,, colpì acl un braçcÌ:>. \falg!ado le fu itc, riu scl quindi ad e, plodnc !lilli i colpi Jdla , ua pi , to b contro i ma li auori. fe re ndo chi gl i aveva :lfkrr:110 k redin i del c:.n·allo, liherand o,ì d a lb ~trcua e l\wgen do a l g aloppo fÌn c hè· c~tc 11 u:1to c do lor;1ntc - cadde d i sd hi su d i un '';nucchio (Ìi g hiai :; :1i 111:1rg ini tklla \·i:1. Socc(,rsn. clopo q u a lche or:1. da g uardie c:1 m pestri, fu lunga1nc111c ,kgcntc prima :il l'o,pcJale, poi in uno stabilimento idrocerapi.:o di I\·iil:11w. !Ì nc liè il 12 tchhraÌù 1862 -- mentre a,·n ·a a ncora a l. .:ollo il b raccio an, hi lo,:1111 - .,i sla nciò cora ggiosamente a l sa karnggio Ji pcr~(lne tr:m:inate w pr;1 u n ,.1rr:1 da un c:1v;dlo in fuga. Fu premia to .:on la medagl ia d'arg ento .1 1 ,·a l,11· militare per l'au o croirn compiuto il 2:; :i go~to 1861 e .:on m e n z ione •J1H 1 rn(lk 1kl .\fo1i \ttTù dcWlntn110 pt:r il sah-a t:i,çgio com p iuto nel 1862.


437 che, indipendentemente dalla partecipazione del Corpo alle varie operazioni militari, fossero tenuti a sua immediata disposizione tre squadroni di Carabinieri a cavallo, il cui comando vennè affidato ai capitani Brunetta d 'Uss<:aux, Incisa di Camerana e Morelli di Popolo, tutti e tre agli ordini del maggiore Conte N egri di. Sanfront. La fiducia del Sovrano non poteva essere meglio riposta. Nel pomeriggio del 30 aprile r848, mentre da un'altura Carlo Alberto assisteva all'attacco sferrato dalle truppe piemontesi contro gli Austriaci concentrati a Pastrengo, un'imboscata nemica metteva improvvisamente in pericolo la persona ciel Re. Il momento è altamente drammatico e già l'Artiglieria nemica concentra sul Sovrano e sull'esiguo suo seguito un violento fuoco, yuando, intuito il pericolo, dalle pendici del mo nte Valena il maggiore di s~nfront Lincia i suoi tre squadroni alla carica. Quella nera valanga d 'uomini e cli cavalli piomba là ove l'insidia avvers:ui:i pareva dovesse aver ragione del valore delle armi piemontesi, travolge gli Austriaci e concorre efficacemente a determinare il felice esito della battaglia. L 'epico fatto d'armi - reso popolare da un noto quadro del pittore De Albertis e dai versi di Costantino Nigra - motivò, nel 1909, la concessione della medaglia d'argento al valor militare alla Bandiera dell'Arma. Il valore dei tre squadroni Carabinieri Particolare dd mom,ml'nto al Carabiniere 111 I rifulse anche il 6 maggio a Santa Lucia ed T orino. il 24 luglio a Staffalo ed a Sommacampagna ed il 27 a Custoza, dove, durante la ritirata, .i Carabinieri si prodigarono per proteggere le truppe ripieganti su Villafranca. Il 5 agosto - dopo lo sfortunato combattimento di Milano un gruppo di eroici Carabinieri, al comando di un maresciallo, difese


.il Re tblk ingiurie della folla che, resa cieca <lall'esaspernione, .imp~1tava a ~radimc nto il rovescio im meritatamente subìto dalle armi p1emo ntcs1. Anche nella campagna del 1849 fu d estinato a scorta personale del Sovrano uno sc.1uadronc di Carabinieri, al comando del capitano De Mag istris : squadrone c he, n ella difesa di Casale, lasciò sul campo l'ero ico tenente Morozzo Mag liano di San Mic hele. li 6 april e 1849 --- pochi giorni dopo la disfatta di Novara cd il trag ico epilogo della prima guerra pe r l'indipendenza nazion ale il maggior gen eral e comandante del Co rpo Lovera Di Maria dirigeva alle truppe un ordine del g iorno di plauso, il cui esordio compendia va l'opera da essi compiuta: << Carab ini eri ~ In questi giorni cli comune sve ntura, la vostra condotta fu dovun<1ue mirabi li ssima. Vi faceste rimarcare per virtù civile e militare, frutto di norm ale disciplina, la quale v i r ende forti ed impcrterriti nel pericolo, p rudenti e longanimi dove l'ordine d e ve esse re conservato o ri stabili to. ,, Le prove di valore di c ui most r:irono essere capaò una ventina di Cara binie ri che, alla testa della gnardia n:iz ionale di Casale, tennero lor.tana il nctni,:n da qttdk mura, resero non pcrituro .il n om e del bravo luogotrnente conte Morozzo di San Michele. il quale, fattosi duce dei suoi e dei prodi abita n ti , riportava o norata ferita a cui soggiacque... )) .

Alla spediz ione di Crimea del 1855 il Corpo p artecipo con tre sezio ni e con l' impianto di due sta zion i (Costantinopoli e Jeni Koi), re ndendo util issimi servizi e co ntribu rndo a yuella che - voluta dal genio di Cavour - fu la prima afferm azione militare piemontese. Durante la second;1 gllerra p~r l'Indi pe n den za nazional e ( 1859), i CJr~1binicri - b sciandu~i l;.il ura ult repa~~an: Jalle colonne nemiche cd operando pc ricolos:i mc ntc a loro tergo - compirono co n grande bravura ed efficacia il delicati ssimo servizio di infor mazioni loro affidato. Tanto nelle o p er azioni militari del 186o - 1861, quanto nella guerra J el 1866 e nèlla breve campagna d el 1870. il Corj)O dei C arabinieri - chiamato nel 18Gr Arma ed o rd inato p er la prima volta i n legio ni - fu sempre p:iri all e sue g lo riose tradizio ni , dimostrando di be n merita re la r ico noscente ammirazione del Paese.


439 Se ad altre truppe fu lecito - una volta raggiunta o tiuasi l'unità nazionale - porre le armi al piede ed attendere alla laboriosa, ma serena vita delle guarnigioni , l'Arma del sacrificio continuò poi, silenziosa e tenace, la guerra contro ì nemici interni e contro il brigantaggio. N ell'agosto r866 - continua il generale Furlano - i fautori dello spodestato Regime borbonico avevano sparsa per la Sicilia la voce di intese militari tra il Papa e Francesco II, per la restaurazione del Reg no di Napoli. Dicevano essi che il Pontefice aveva scomunicato Vittorio Emanuele II e che la flotta russa era in viaggio per imbarcare <.Juelli che l'isola chiamava ancora ,< i Piemontesi )). Tali notizie non potevano non trovar credito ed il 16 settembre scoppiarono improvvisamente in Palermo e nella provincia dei moti insurrezionali. In guello stesso giorno il Carabiniere Giuseppe Busachelli, della stazione di Monreale, ripeteva l'eroico gesto compiuto, circa trentadue anni prima, dallo Scapaccino. Unico militare rimasto incolume nella difesa della caserma contro una numerosa banda di rivoltosi e di detenuti liberali dal carcere., leoninamentc co ntin11;iva il Bmachelli a difendersi a morsi . a pug ni, a cal.ci, finchè, lt:g<1to ad un pozzo, rispondeva: {' Viva il Re ! Viva l'Italia! 11 all'i ngiunzione di gridare : (( Viva la Repubblica ! » e veniva fucilato. Anche alla sua memoria fu concessa la medaglia d 'argento al valore. Tre giorni dopo i Carabirucri del la stazione di Og:liastrn ve nivano assaliti nella Casa comuna le da una folla furibc;~da e, dopo aver ucciso alcuni degli assalitori, si trovavano ormai senza munizioni. Allora il brigadiere Luigi Taroni, comandante gucl pugno dì eroi, si affacciò ad una finestra, svrnt<>lando la bandiera tricolore del Municipio e gridando, tra il grandinare delle pallottole: « Viva il Re!, Viva l'Ital ia!"; m a l'orda ass<1litrice appiccò il fuoco all'cclificio, lo smantellò, irruppe nell'interno, dove, per non cadere vivi nelle m ani degli insorti, i Carabinieri avevano già dato le loro giovan i vite in olocausto all a Patria. Ad innumerevoli atti di eroismo diede poi luogo l'opera dell' Arma nella repressione del brigantaggio nella penisola e nelle isole. Nelle provincie m eridionali il brigantaggio ebbe o rigine, come è noto, dalle mene politiche dei fautori del vecc hio regime, che dalle gesta dei banditi ritenevano favorita la possibilità di una riscossa; onde fu quasi una vera e propria guerra che l'Italia dovè sostenere


subito dopo la ~u ;1 costituzione, e nella 1.1ualc sì affermt',, in mille episodi diversi, il ~c m imcnto del dovere e la disciplina dei Carabinieri. Nell 'impossibilità di acn:nnarc a tutte le gesta che, in un decennio di operazioni , fecero ro nf crirt: ai 111ili1 ari dell'Arma ben 371 medaglie d'arge nto c.: 748 medaglie di bronzo al va lore , rico rderemo, col Furlano, gli a,·,n1imen1i pit1 sig nifìcati vi, mettendo particobrrnrntc in luce -la kggendaria figura del c 1pi1a110 C hia(frcdo Bergia. N dl'aprik del dì<>.! prc.:orcup:110 d:il rapido succedersi di gesta briganrc.:sc hc nel ~110 rc.: rr itorio - il com andante della te nenza di Melfi , tcnt:nlc Ciu ~eppc Rossi, decise di presentarsi personalmente ad 1111:1 hand;1 di b riganti per indurne i componenti a costituirsi, prospettando loro rnnic tak atto fosse incoraggiato dall a legge . Solo, a fronte alt;1 ed in grande un iforme, l'ardimentoso uffiàile incontrò i banditi nd hoscn di Ripacandida cd e~si, stupefatti dal suo gesto, ascoltarono deferenti il nobile lingu;1ggio del Rossi. Alla fine delle ~uc parole i bandi ti ringraziarono l'ufficiale, ne riconohhcrn il coraggio e lo scortarono, sano e sal vo, 11110 al limite del bosco. Pochi giorni dopo sei di e~si si costi tui\'ano alle at11orit~. In una notte dell'ottobre del r865 h corriera postale di ()gliastro, ~con au dai C:1r:1hinie ri ~1ig!ie r:1ti e Berz::netto. saliv:1 faticosamente la strada di Villafrati, lJllando --- g iunta a Portella di Bordona ro - fu fermata da una ha nda di briganti. Ingiunto ;il cocc hiere di sferzare i ca\'all i e di fuggire .ti g;1lupj-,o, i dt1t:' miliL.tri iniz iarono coi bandit i un co nfl itto a fuoco e, mentre una dt:llc prime scariche fulminava il Migliorati , il Berz;1nctto l"l'..\ istc,·a da solo agli assalito ri; fìnchè , esauri te le m unizioni sue e quelle dd morto compagno, cadeva anche lui . La mattina dopo, presso i cadaYeri dei due Carabinieri, \'ennero trova ti uccisi tre banditi . Tornando, all'alba del 3 aprile 1863, dopo lunga perlustrazione, alla loro st:u.ionc di Scanno in Abruzzo, tre Carabinieri scorgevano, in mezzo ad un'accolta di no\'l' b.111di1i , due guardie campestri dis,trma:e. Animosamente i nùlìta ri si disponn·ano ad att.KGHC la b.ind:1, 11uando u na scarica di f tKileria ne feri\'a uno. mettendo l'esig ua patt ug lia in condiz ioni tali da dm -er ri nunòare ad ogni ardimentoso proposito. Mentre, peraltro, il ferito venÌ\'a trasportato d a uno dei due militari rimasti illesi, L1ltro fronteggiava i ba nditi, permettendo ai comp:1gni di :1llont:111arsi. Q uel Yal~~oso Carab iniere era - narra sempre il F url ano · Chiaffredo Bcrgia, già encomiato per il conteg no ri ~ol uro in precedenti incontri con lat itanti , decorato l'u ottobre sucLCssivo di medaglia d'argento per l'episodio ora narrato 1


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e divenuto il nemico più acerrimo del brigantaggio in Abruzzo. Pit1 che narrare le sue leggendarie gesta, leggiamo l'ultima parte del suo stato di servizio e le apprezzeremo forse meglio: ( < Decorato della medaglia d'argento al valor militare per essersi distinto in un combattimento contro la banda Tamburini. - Regio Decreto in data I r ottobre 1863. « Menzione onorevole al valor militare per la bravura addimostrata in slanciarsi contro il brigante Giorgiantonio Antonio, il quale gli aveva spianato contro un fucile a due colpi, sviando con una mano quell'arma ed afferrandolo con l'altra sì fortemente, da dar tempo al di lui arresto, disarmandolo anche, nella colluttazione, di uno stilo, il 29 novembre 1867 nella cascina Cappelli (Aquila). R. D. 3 marzo 1 868. H Decorato della medaglia d'argento al valor milit,:re per il coraggio dimostrato nella lotta coni ro il famigerato brigante Palombieri Giovanni, che egli uccise in personale conflitto nella masseria Macchia Carasale, Tenimento di C::impotosto (Aquila) il 17 giugno 1868. R. D. 15 ottohre 1868. « Decorato della medaglia d'oro al valor militare (Regio Dea etu dì Motu Proprio ,li S. M.) il 15 febbraio 1871 , per l'eroico coraggio, onde, incontrato~.i con cinque capi briganti nel bosco Dogliola e Furci (Vasto), il 27 settembre 1870 ed il 2 ottobre detto, tre rimasero uccisi in personale conflitto ed arrestati gli altri, e così fu ridonata la pubblica tranquillità nella provincia cli Chieti (< Decorato della Croce di Cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia per l'ardimento ed il coraggio di cui diede novella prova in occasione in cui, assediato in Tenimento di Barca (Sulmona), addì 29 luglio 1871, unitamente a tre suoi dipendenti, da una banda di briganti, in una casa ove cransi momentaneamente fermati, riuscì a catturare il capo di quella masnada, famoso per ferocia e per scdleraggine, disperdendone gli altri. due dei ciuali pochi giorni dopo si consegnarono alla giustizia. R. D. 3r ottobre 1871. « Decorato della medaglia d 'argento al valor militare (R. D. 25 febbraio 1872) pd valore dimostrato nell'uccisione del brigante Del Guzzo Angelo, 8 ottobre 1871. - Fontecchio (Aquila). << Menzione onorevole al vaìor militare pel cor::iggio addimostrato nell'arrestare i origami Lomini e Rosa in Paganico (Roma). R. D. 18 aprile 1872. (( Decorato della Croce di Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia. R. D. di Motu Proprio di S. M. 5 luglio 1872.


44 2 (( Commutategli le menzioni onorevoli al v,dor militare nella m edaglia di bronzo al valor militare, con una fascetta, istituita con R. D. 8 dicembre 1887 )>. Chiaffredo Ilergia, che aveva av uto umili natali in Paesana (Cuneo) il , .. gennaio 1840, cd era allievo Carabiniere a piedi il 16 febbraio 1861 , fu no minato Carabinien: il 1° novembre dello stesso anno, vicebrigadiere il 1 " agosto 18()7 e percorse tutti i gradì della carriera, fino a raggiungere, il 17 di ccmbn: 1891, LJUdlo di capitano. Morì a Bari il .2 febbraio 1892 cd il suo no m e venne apposto, ranno seguente:. :ilb caserma della legione di Torino. Come tutti i valorosi. egli fu buono, mode~to, .sem pi ice nella vita privata, attraverso la tp1alc ncssuno ;ivrcbbe potuto riconoscere jn lui l'uomo che aveva ~aputo lcg:1rc; il s 110 nome ad uno dei più critici periodi della nostra \'it:i pubblica.

,, Qualora si dovessero co mpit1tamcnte esporre ed adeguatament e esalt:m.: - scriveva un colto e competentis~imo ufficiale dell".'\ rm::i !x:: nem~rita, in 11n hrill:rntc :irticolo pi1bblic:ito ne " L e Forze Armate )• - tutti gli episodi che valsero a far rifulgere, anche nelle nostre Colonie, la tr::idizionalc hravura dei Carabinieri ed a dimoslrare le militari virtù degli z~1ptiè, che costituivano il pcrsonalè di truppa indigeno dell'Arma, occorrerebbe un intero volume e di non piccola mole ,, . Ed. invero, la sloria delle nostre vicende militari coloniali è tutta piena dei fasti militari e civili della Benemerita: fasti che hanno confermat o sempre, nd Carabiniere italiano, le virtù del combattente in guerra, del pioniere, dell'organizzatore, del tutore dell'ordine e della giustizia. Durante la conquista dell'Eritrea, indipendentemente dall 'effì<.:au: c,ernzione del ~uo speciale servizio, l'Arma partecipò a tutti fatti crarmc, di sting uendosi per \'ala re individuale e collettivo (1). (1) B:rncrà accen nare ai .:.omhattimellli <l.i Coatit e Scnafè ( 13-16 gen nai o 1&.J5). Jm·e il capitallu Federi(<> Craveri eJ il soU01enen1c Felice \Vuillermoz seppero egregiamente condurre al fuoco una compagnia indigena di milizia mobik. composra di clementi eterogenei e 11110\'i al servizio militare; all'epica difesa del forte di ~!.akallt: (i - 20 gennaio 1&)6). durante la quale il brigadiere Francesco Ard -- gi:ì de,o~aw di due meùag lic d"argento al valor milit:ire - tentò, con superbo ardimento, di rompere la ccr(hia nc-mìca per por-


4 -U Nel 1897, a Creta, fra le rappresentanze militari dell 'Inghilterra. della Francia, della Russia e Jell'Italia, furono scelti ufficiali dei nostri Carabinieri per organizzare la gendarmeria ed essi seppero assolvere la missione loro affidata così efficacemente, che la fama acquistata dall'Arma doveva procurarle, in seguito, altre speciali missioni per l'organizzazione o la riorganizzazione delle gendarmerie in Macedonia, in Albania ed in Grecia. Quando - scrisse il Furlano - nell'autunno del 19u, l'Italia dichiarò guerra alla Turchia, l'Arma dei Carabinieri inviò in Libia le sue sezioni mobilitate che, al seguito delle G randi Unirà del Corpo di spedizione, iniziarono subito nella nuova Colonia il delicato servizio loro affidato. Sezioni mobilitate furono, nella primavera del 191 2, assegnate anche al Corpo di truppe che occupò le isole del basso Egeo e tanto le prime quan to le seconde assolsero con tanto valore il difficile compito, che col R . D. 19 gennaio 191 3 la Bandiera dell'Arma venne fregiata della seconda medaglia d'argento al valor militare. Ma, più che nella prima conquista della Tripolitania e della Cirenaica, le virtù dei Carabinie ri rifulsero nei giorni dolorosi, in rni le truppe d'ou:upa1,.iom; ~luvc.:lt.:ru ripi.:gJre sull.1 cost~l e , ndL P.1tri.1 impegnata contro l'Austri,1, la Libia fu quasi obliata, malgrado il dramma che i nostri presidi vi stavano vivendo. Assaliti dai ribelli, assediati, decimati, i militari del le stazioni dcli' Arma difesero sempre fino all'estremo sacrificio le loro caserme e, quando si unirono alle colonne di ripiegamento, si prodigarono con tanto ammirevole abnegazione nel mantenere il collegamento tra i vari reparti , nel portare ordini , nell'invigilare sulla sicurezza delle lunghe estenuanti marce, da imporsi alla viva ammirazione degli ufficial i delle altre Armi. Ancl;e gli zaptiè, militari ausiliari indigeni dell'Arma, i cui reparti, costituiti nella Colonia eritrea, vi prestarono servizio fin dal 1888, inviati in Lihia nel dicembre 19 11, presta ro no lodevolmente tare un dispaccio urgente al Gon:rnato rc; il Ca rabiniere Giuscppi.: E,angcli.,t i uscì, durante il combattimt·nto, ,hl forte per portare ord ini al com:1n<l:1nte dell'opera sc.,cc:1ta; il Carahiniere Eugen io Bi:rnchi, salendo la r:unp:1 hattll ta ,bi fuoco nemico, riportò in batttria un ca nnone d a nw ntagna; all':1ssnlio di Adigrat ( t'' marzo - 15 maggio 1896), dur:rntc il qu:de i militari di q ut lla stazion e dell'Arma combatlerono eia ,·alorosi; a C::1ssala cd. infine, ad Adua (, '· marzo 1896), do\'e morirono da prodi il tenente Achille Alessa nd ri cd il vicebri gadiere Angelo Viganò.


il loro ,crv1l'.10 d ' istituto anche tra i nostri nuovi sudditi mussulm:1ni ( 1). \ k i 1)rimi mesi del I<)L! cominciarono ad essere arruolati, istruiti cd :1S~l·g na ti alle stazioni dei Carabinieri già esistenti nclb Tripolitania e nella Cirenaica i primi zaptiè libici, i quali. come quelli eritrei, ~i ahitu:1rono così rapidamente all 'austera di sciplina, che il secolare tro11w ddl"Arma ebbe in essi schietti e tenacissimi virgulti. li ripìcganu:nto dell e nmtre truppe sulla costa libica costituì la pr0\·.1 del fuoco dei nostri Carabinieri coloniali indigeni. poichè 111c ntn: g-li Arabi considerarono l'evacuazione dd territorio interno m mc u;:.1 pro\'a di debolezza e ne approfittarono per assalirci alle ~p:tlle essi si strinsero attorno al Tricolore e lo difesero fino all'c'1rcmo ~ac rifìcio. co ntro i loro stessi fratelli. Nd 1923, do mata la rivolta cd assirnrata definitivamente la Tripolitania al leg ittimo dominio della madrepatria, il ciclo delle nostre gr:mdì operazioni militari in quella Colonia (2) poteva dirsi orinai ch iuso ; cd il 24 giugno di (.1udl() stesse) anno - in occasione della consegna della B:md ier:1 al Regio Corpo delle truppe coloniali - il ~o, crnatorc conte Volpi rin1ettcv:i alla Divisione Carabi nieri di T rip0li b croce di guerra :11 val or militare.: , gù conccss:dc sul campo. Nel iuglio 11124 -·- dopo ultimato il primo importa nte ciclo delle opcrnio ni d i gran<!c polizia contro i ribelli ddla C irenaica - il com ;rnda ntc di qud Corpo Truppe co!uniali fonnula1·;1 proposta --·-· fa,orn·o lmc ntc inoltr:1ta dal Govern:1torc - per la conccs~ione di una 'r icompensa :il ,·:tlnr militare alla Divisione Carabinieri della Cirenaica. Taic proposta, concretatasi nella medaglia di bronzo al valore, ,·enne poi concn ~a con l:t seguente brillante motivazi<rne: ,, Frazionata nelle sue stazioni sin nelle più lontane e di!>agiatc locil it;i della Colonia, C\c: rnplare pt! suo vig ile e costante attaccamento al dove re, perfetta nella coesione e nell'organizzazione. assolse \Clllf>n.: cgrc:g iamrntc i complessi compiti dd suo servizio d 'istituto e pn mc;l io concorrere alla sini ru.1.;1 ddLi Colon ia, prcsè brillantement e: parte mi suoi reparti mobilitati a tutte le azion i belliche della c 11npag na , segnando C<JI valore. l'ab11cgaz:onc ed il tributo di ( 1) :--:on rnrno hd b prnq dette il Corpo J cgli zaptiè nclb Somalia ,: nel!"<Jli rc <;1uba, rnh,nie ndll' qu:ili !"opera ddl'Arm;i riu sd sempre p!'o.ios:1. a n, hc nelle rep ressio ni di spor:idichc riniltc. ( 1) Non rnsì può tli1 si per (jll:llllo partirnlarmcmc rigu:1rda l;i Cirenaica, ""'· 11 a,.-r1r,<> in n:b ti,·:1 Lr:rnquillit~ il pc:·iodo ,Jalb fine dd 1916 a lla mct:ì LÌr,·a dc! 1<>2Z, la rivolta ro nt inuò e fu encrg i<·amcntc repressa m:I It;J.!3 · 1924.


44 5 sangue dei suoi componenti, una nuova, fulgida pagina di storia per la propria Arma. (Cirenaica: Campagna contro i ribelli 1923 · 24) >•. I militari dell'Arma, dal 30 giugno 1914 al 30 giugno 1925, sostennero, in Tripolitania, complessivamente, 56 combattimenti e conflitti, ottenendo, oltre a 342 encomi solenni, 24 medaglie d'argento e 92 di bronzo al valor militare. Quelli della Cirenaica, dal 1'' gennaio 1914 a tutto giugno 1925, parteciparono a ben 98 combattimenti, ottenendo 22 medaglie d'argento e 48 di bronzo al valor militare. 20 croci di guem1 al valor militare e 377 encomi solenni.

E veniamo ora all'encomiabile opera svolta dai Carabinieri durante il primo conflitto mondiale. Durante la guerra 1915 - 1918, i Carabinieri parteciparono agli attacchi sul Podgora, sul Sabotino, sulle contese sponde dell'Isonzo, del Tagliamento e del Piave. Portarono ordini nelle trincee, sorvegliarono le retrovie, le comunicazioni, i magazzini. Furono, sempre e dovunque, i vigili del doYcre e g li eroi del sacrificio. Poichè alla guerra 1915 - 18, che i Carabinieri - vero anello di congiunzione tra esercito e paese - avevano fervidamente preparato con la perfetta esecuzione di tutte le delicatissime incombenze di mobilitazione loro affidate, l'Arma - scrisse il Furlano - partecipò, non solo come elemento di coordjnazione, come organo di polizia militare e come inflessibile custode dell'ordine e della disciplina; ma anche come vera e propria forza combattente, con un reggimento di linea. Questo fu costituito con elementi in parte tratti dalla legione Allievi di Roma, in parte da quelle territoriali di Firenze, Ancona. Palermo, Bari, Napoli, cd il 24- 25 maggio 1915 - su tre battaglioni di tre compagnie ciascunu, al comando del colonnello Antonio Vannugli - partì per il fronte giulio. Dopo circa due mesi il reggimento, con soltanto i battaglioni II e IU - essendo il I rimasto ad Udine, a disposizione del Comando Supremo - fu inviato a rilevare nelle insanguinate trincee del Pod gora il 36° regg imento Fanteria e, nella notte sul 6 luglio, prese possesso delle posizioni affidategli. Trattavasi di trincee nettamente dominate dal nemico e battute dalle mitragliatrici delle posizioni antistanti e da artiglierie di ogni


(,tl ihro, appostat e al di là dclrbonzo , sulla ferrea cerchia dei fort ilizi format i tbl mont e Santo, dal Sa n Gabriele. d al San Danidc. Trattav:1si di una ddle più formidabili posizioni avversarie. contro la quale ~i t'.ra già infranto e doveva infrangersi, per oltre un anno. J'impl·to di tanti valorosi reggimenti di Fanteria. Ma i Carabi nicri non esitarono. In gran parte anziani e provenient i da ~tazio ni territoriali. do ve ~i erano addestrati più al servizio dcll'A rm:1 c he all e esercitazioni militari: ma temprati all'inflessibile di sciplin:1 del dovere, essi provvidero a rafforzare le difese cd, ai loro pm ti d i rnmbattimento, si prepararono all 'azione del H) luglio H) I5, /\11:i vigilia di questa, date k perdite gi21 subite, il regg imento in linc.::1 dispo ne\'a soltanto dì -;3 uffi ciali e di 1335 uomini di truppa, di\'isi in due battaglioni, scaglionati in pro fondità, e con un h:ittag lio nc del 36" Fanteri~t in rincalzo ; mcntn:· a,·c\·a di fronte.: l'agguerrito 37" reg-gimrnto austriaco della LJnd we r. In q ueste critiche condizio ni , i Carabinieri si apprestaro no a dare L m alto :11 Podgor::i. All e 11 preci~e del 19 luglio, in collegamento col 1:2'' reggimento F:111teri:i. i Carabinieri ck l Ill battagl ione sferraro no l'attacco alle trinccc avvcrsarie .. . Ma , se Li volont:'1, c he non conosceva ostacoli , p;·..:corrc\·., .iud.1.::c gl i C\' ( ntÌ, u n " lt' ll 1pu,l.1 ,li f n rn c ,l i fuo,o ~i .ib battC\'a sui Carabinier i. arrestan doli \ull "imupnabile grovig lio dei reticolati. Da due ore dura va Ljllclb 1c-rrihilc sosta, q uando il II banaplio ne accorse in rinforzo del III , ,ondi \·idcndon r la ~orte: fìnchè; llc ore 15 i supersti ti do\'ettcro ripiegare. sotto J'inces~ante bombard:nncnto nemico, sull e posizioni di parten z:1. \fa no n torna va l'eroico comandante dell a i' compag nia, capitano Eugenio Losco che, crivellato di ferite, resta,·a, coi più animosi dei suoi, ,, agg rappato ai n:tirnlati, con i muscoli ancor tesi nel supremo sforzo e con la fronte ancora rivolta al nemico ... ,,. Non tornava il Carabiniere D o menico Della Giorg ia dell'8' compag nia, che col braccio sinistro ferito da una raffica di mitragliatrice cd invitato dal lrne111c C iuseppc Moscndli :1 ritirarsi ai posto di medicazione, ri~posc: ,. No. sig nor tenente. non mi ma ndi indiet ro: ho il hrac( io dc~trn che fun ziona ... Posso ancor;1 impug nare b baionetta,, ! Ed al grido di ,, S:irni;:i ! ,. raggi ungn ;i ;111ch ·egli l'inesorabile reti colato. don :, mentre continuava ad incitar<.: i co mpagni, veni va colpi to da un:1 pallottola in fronte e cadeva riverso, con la baionetta ancor:.i q n.: tta ndb destra e gli occ hi fissi al nemico. N è torn:wa il vicebrigadicr.:.: Artu ro Mcudia che. bcnchè feri to a morte, tentava rialza rsi, incita ndo i d ipendenti :ill '.issalto.


4-17 due battaglioni avevano subìto, in sole quattro ore, la perdita

del 38 per cento degli effettivi impegnati (1) ed, accertata ormai l'impossibilità di superare le ancora intatte difese nemiche, senza una adeguata preparazione di Artiglieria , l'assalto venne sospeso dal Comando del VI Corpo d'Armata. Il comandante della brigata ,< Pistoia •J, generale Coco, confermò, in un suo comunicato, che l'attacco del 19 luglio al Podgora aveva dimostrato il tradizionale valore dei Carabinieri, i quali, se non riuscirono nella difficile impresa, stettero fermi ed impavidi sotto la tempesta di piombo e di ferro , che imperversava da ogni parte. Lusinghiero ed autorevole giudizio, conferma to più tardi, iri un discorso tenuto a Villa Santina dal Comanda nte dell'invitta 3.. Armata, con le seguenti parole, rivolte ai Carabinieri: <• Sul Podgora, nelle memorande giornate ciel luglio 1915, in<.1uadrati in un reggimento, deste prova della più grande tenacia, rimanendo saldi ed impavidi sotto la furibonda tempesta n emica di ferro e di fuoco: decimati, ma non fiaccati. "Sull'alto Sabotino volontariamente compiste azioni degne di epopea ; e, mentre nelle aspre e gloriose giorn,;te di Gorizia, i vostri squadroni di · Sardi emularono le splendide gesta degli squadroni cli Pastrengo, sull'Isonzo e sul Carso i plotoni e le sezioni di C:ir:1hinieri gareggiarono in ardore e slancio coi gloriosi fucilieri, dando all'Arma vostra magnanimi eroi. Ma q ueste virtù eroiche non si manifestano ~olo nelle giornate d'azione: anche nei periodi di minore attività bdlic:i voi disimpegnate compiti pericolosi, che vi consentono cli. far degnamente rifulgere le vostre qualità precipue dì fermezza, di fedeltà alla consegna, di abnegazione >,. Nè con la cruenta prova del 19 luglio ebbe termine l'opera del reggimento che, nei giorni 20 e 2r luglio, si tenne pronto ad ·accompagnare - · co n un suo battaglione - l'attacco del r2° Fanteria, attacco che non riuscì; ma suscitò la reazio ne del nemico con un violento bombardamento, il quale inflisse gravi perdite anche ai due battaglioni Carabinieri, dei quali rimasero ìn linea 400 uomini appena. La notte sul 7 agosto, dopo aver tenuto le posizioni assegnategli, nonostante la deficienza numerica del personale non gli pnmettesse di provvedere ad un regolare turno nd gravoso servizio. il reggimento fu sostituito dal 36'" Fanteria e scese a Castelletto. (1) Nella s:rnguirwsa. 1m:moranùa giornata furon<J gravemente h:riti il ca . pira no L1z:1, i 11obilc Carlo, il tenente B enedetto Parziale:, il tenente D,i Dnmi -

nicis Gustavo.


Riorganizzat isi i dut li:1ttaglio11i L 1rasfcritisi a Cà del le V alade, il Comando del rcggi111cn10 si portava, il 6 settembre, ad Udine, dove

il Comando Supre m o assegnava il II battaglio ne alla 3' Armata, il Ili :dia :?." A rn1:1ta , ~cioglicndo il Comando d e l reggimento e tenendone il pc r~on alc a di ~po;izionc per altro, no n men~> g lorioso impiego. Alb memoria del capitano Losco fu concessa la medaglia d'ar,•cnto :il ,·:dor milit:1rc, co n la ~egurntt motivaz ione: ,, Eseguì con

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I Ctm1bi11ù'ri al l'odgor,1.

ardimen to peri colose n cogmz1on1 in zo na battut a e scoperta. P ro cnktte anche ri solutame nte, quale co mandante di compagnia, nell'a ,;salto contro le trincee nemi che, ravviva ndo col suo slancio l'azion e. tìnc hè cad d e col pi to a morte. (Podgora, 19 lugli9 1915) >•. :\11d1:.: ~dia memoria dd Carabiniere Dd !a Giorg ia fu co nce~s;; h m ed aglia d 'arge nto al \'al orc pcrc hè : ({ Ferito nell'assalto alle trincee n e m iche e comigliato dal suo uf ficiale a r itirarsi per la gravità d ella lesione ripo rtata, Yolle restare al suo posto di combattimento, :1ffcrmando c he il \Uo braccio era ancora valido e seguitando a dare nclrazio ne bclresc mpio ai rnmpagni, fìnchè venne nuo\'ame nte e mort almente G>lp ito. (Podgora, H) lu g lio r9 r5) , .. :\ll a m em o ri:1, infine, d el vicebr igad iere .tvkudia venne confer.ita b mcd:ig lia d'a rgen to al valur militare così motivata: t< In com-


449 battimento mosse risolutamente avanti, nonostante l 'inte nso fuoco nemico e, ferito a morte, tentò rialzarsi, incitando i dipe nde nt i all'assalto. (Podgora, 19 luglio 1915) li .

Nè i fasti d ei Carabinieri, nella g uerra 1915 - 19J8, furono soltanto quelli della loro eroica Unità di linea. Pcrchè, se sul Podgora rifulse principalmente il valore colle ttivo dei reparti , brillò, in mille altri episodi, conosciuti od ignorati, l'eroismo co n sa pevole e sile nzioso dei singoli. Durante la g uerra il Carabiniere no n potè mai concedersi un a ttimo di sosta, mai lasciarsi sfuggire un lamento; ma, costretto dal mandato ad essere severo con gli altri, lo fu prima e più con se stesso. Chi non ricorda di aver visto, sulle Alpi, sul Ca rso e sull ' Isonzo, sul Grappa e su l Piave, dovunque si combatteva e si moriva, chi n o n ricorda di aver visto una p attuglia di Carabinieri ed a volte un Carabiniere solo , sta rse ne impassibile a dare indicazio ni , ad indirizzare reparti , ad ordi n are l'<, alt )• perchè il ponte od il camminame nto o la trincea e r ,1110 hattuti dal fuoco nemico e no n ~i poteva passare? Poi ~ com e le brevi e violente r:1ffich e del fuoco nemico avevano una sosta - <• Avanti .. la via è libera, ma fate presto 1••• ;,. ,, E tu restavi là - sc ri ve a nco ra il Furlano - o eroico C arabini er e, o magnifico so ldato cht· sai agire e morire da solo co n lo sto icism o degli antichi m artiri. ch e per austero se nso della responsabilità e del dovere non hai e non puoi avere debolezze e che sei ,1bituato ad affermare la tua auto rità :rnche co n resempio, consapevolmente spinto talora sino all'estremo sacrificio, come nel capitano Vittorio Bellipanni, nel tenente Paolo Pasquini, nel maresciallo G iuseppe Gullino, come in tanti e t a nti altri, per i quali i limiti prestabiliti per guest'opera non ci consentono ricordare il sublime olocausto ), . Il 24 maggio 1917 le nost re truppe sferrav~ino una violenta o ffe n siva sul Carso e vi partecipava il co man<hinl e dei Ca rabin ieri addetto ad una de lle Divisioni impegnate :1· il capita no Vittorio Bcl lipanni , già decorato di due m ed aglie aJ valor militare per precedenti azioni di guerra. Incontrato presso il viadotto di Duino, m entre con d ue Ca ra binieri eseguiva un a del le sue ardite ricog nizioni , un gruppo di soldati sbandati, il prode ufficiale li riunì , li .rincuo rò i:, postosi alla testa del drappe llo, lo r.i condussc al fuoco, dando egli stesso n ob ile esempio di coraggio e d ';irdimcnto, fìnchè cadeva gravcm enl e ferito.


I kcm:1111 di altra medaglia d 'argento, morì d:1 forte l' r r giugno 11cll"mpcdaktto d i Cr:1uglio cd alla su;1 salma rivol se l'estremo salu t11 C::1hrick d 'A nn unzio, che esaltò le virtù del caduto t: quelle del I" ,\ r111,1 de i C:1rabi nini. " Un ·a1tr;1 gioventù è ahhatt ula, un 'a!tra ,·iriì, ì:· 1n,nc:1, un'a ltra fo s~a t.· sc;1vat:1, un'altra croce è infi ssa. E 11011dimc110, a nche in que~to nuovo fun erale, noi combattenti non d cplori :11n<, la mo rte : 111:.1 csalti:1rno la vit:1. non conducia1rn, 1:r 1 111111, . 111.1 n .: lebriamo un trionfo. , ( >gni g iorno si Li più stabile in noi la cn:dcn za che con sidera il , .1ni licio di sangue cc me un aspetto presente della vita eterna . rn111c 1111:i creala tì gura <kll'immortaiid1 terrena. Jl transito dc::di eroi t 1111 mistero o~:udio~o nella rclig•ione della Patria . ' .. Ecco che le loro schiere rimangono in piedi , con le loro anrn \:lll.!.! llin:int i o fumanti, frappo ste fr:i il pa ssato e L 1vvrnin.:, com e gi:1 tr:1 il nemico cd il suol o sacro. Il d estino d'Italia essi lo tagliano in d11c. nettamente, come un istmo. .. Non diminui scmw il nostro nume ro: anzi aumcntano il noqro potere nl il potnc· d ei figli e lJliello dei figli dei Jigli. Non h a n no d um1u c l'aspetto del d<,lore, ma la ~em hia nza della hcllczz:, t dcib picnezz:1. Essi ci ~o rridon o pc rch è le no~!re !:tc r :n~ e co n tc n: ::r· dentro il ~a ldo r 11orc ,i cr, nvcrtano in quell'ama ro st:n za acerbo c he bene fu detto il / t1Ìe della forza. ·, Anche nel m ito consunto di qm:sto gim·ine Capitano il s<,rrì so t: rima sto ; e c'illumi na tutta\'Ìa att ra verso il feretro, più potente di ljll e~lO sole crudo , su LJUcsta ,trad:1 maestra scalpitata dai Fanti (' ,ok ;1ta d:1i ca rri . Koi sentiamo che il suo !-ilenz io t: tuttavia opt · roso, come lJUando in silenz io egli fau.:va ogni giorno l'off ena della , 11:1 ,·ita alla disciplina della guerra, che non era per lui se non il primo comandamento della Patria, condizione esscnzi:tle di salute e di Yittoria . ·· Ques1· :1,sidua dedi 1.ione di sè. nella sem plicità più verace, ndb p:t: ka k ,·ig ilanz,l, egli c'in segna, affcrm,indob w 111 c Lt regola dell' Arma. in cui a\"t'\"a l"ono re di servire. " r:· l'Arma ddb frd elt,'1 immobil e e ddL:ibnegazionc silc nzin. ~:t: l'Arma che. nel folto della hattag lia e di c1ua dalla battaglia. n cll :1 trincea e nella stra da, ndl :1 ci ttà distrmt:i e nel camminamento ~rn11rnl ro, nel rischio repentino e nel per icolo durevole, dà ogni giorlHJ eguali prn,·e dì \'alore, tanto più gloriosa, quanto pii:1 avara le è b g lori:1: l' Arma dei Carabinieri incide oggi il nome del ca pita no Vittor i" Bcllipan ni ndk tarnlc dei grandi ·c~e rnpi... ,, . ~

l.


Febbricitante ed esausto, il tenente Pasguini, non pit1 giovanissimo e pur alacre ufficiale d.i milizia territoriale, già decorato di due medaglie di bronzo al valor militare, ·seppe, la sera del 12 settembre 1917, che nel vallone di Nova Vas il violento tiro d'interdizione delle artiglierie nemiche aveva arrestato il transito dei rifornimenti e corse animoso coi suoi dipendenti a ristabilire l'ordine, dove la morte cd il terrore avevano disperso uomini e cose. Rimasto gravemente colpito all'addome da palktta di shrapnel!, egli fu subito soccorso dai suoi Carabinieri; ma, intuita la gravità della ferita e prevedendo prossima la fine, pregò di lasciarlo morire sul posto e di proseguire. invece, nell'importante servizio iniziato. Spirò poco dopo, serenamente, in un ospedalctto da campo dove era stato, suo malgrado, trasportato ed aHa sua memoria fu concessa la medaglia d'argento al valor militare, la terza ricompensa al valore che quel prode aveva meritata. Nel pomeriggio del 17 giugno 1918, mentre violenta si sferrava l'offensiva austriaca, un drappello di Carabinieri incontrava sulla via di Cà Dc Mollo una colonna di soldati rimasti senza guida, essentfo 2:ià stati uccisi e feriti i loro ufficiali. Jl maresciallo dei Carabinieri Giuseppe Cullino non esitò allora ad assumerne il comando, trascinandoli primo fra i primi all'assalto e combattendo strenuamente hnchè, colpito a morte, cadde sul campo. Anche alb sua memoria fu co ncc~sa la medaglia d'argento al valor militare. Del Carabiniere Francesco Jaia e delle sue gesta parla già dot1uentcmentc la motivazione della medaglia d'argento al valor militare conferitagli. Essa dice: (( Durante quattro giorni di sanguinosissimi combattimenti , sostenuti da un reggimento di bersaglieri al quale era addetto, attese in modo mirabile al proprio mandato, accorrendo allo scoperto, sotto il micidiale fuoco dell'Artiglieria nemica e di numerose mitragliatrici, dall'uno all'altro punto delle posizioni, per comunicare ordini e per raccogliere e ricondurre al combattimento alcuni sbandati. Durante gli assalti si unì ai bersaglieri, per nulla curandosi del rischio gravissimo al tpt:ile pose più volte la propria vita, destando l'ammiraz ione degli uguali e dei superiori. Ferito, non abbando nò il combattimento che a vittoria otlenuta, dando bell'cscmpio di alto sentimento del dovere. (Costalunga r6 - t9 giugno 1918) "· Anche il Carabiniere Giuseppe Gigliano (mt<laglia d'argento al valor militare), ferito nell'assalto al Podgora del 19 luglio 191 5, con-


45 2 tinu,', ;1 rn ml>att ere strrnuamcntc; il viccbrigadinc Alfredo dd Vecchie, cd il Car;1l,inien.: Raffaele Fattoru.sso (medaglie di bronzo al valnr milit:ire), ;tll :1 vigilia della stessa azione, volontariamente si profft:r~ero per il n,llocamcnto di tubi esplosivi sotto i n:ticolati nemici, rimn· ndo 11d la diflìcilissima impresa, mentre due loro compagni vi la~c i:1\';1110 l:1 \' i l':1: il Carabin iere Angelo Giarclcllo (medaglia d'ar~c 1110 :il ,·:tlor miliu1rc) dal TO al 1.3 settembre 19 15 fu tra i prim ; .1 dar b ~ctl :1t:1 al }a\'orcek, tìnchè, mortalmente colpito al pctt<,, prl·cipitù nel baratro: il tenente Vincenzo Fattorusso (medaglia di bronzo al valor mili tare) il 24 ottobre 1915, a Sagrado, visti uccisi d.1 u11 :1 ~r:1 n:1t:1 q u:,uro solda ti e feriti altri tre. accorse per soccorrere i ~u11n~1i1 i: il C ara biniere Giovanni Aniasi (medaglia d'a rgento al , .ilnr militare) il t) agosto IC)I<i, sul San Michele, fricendo scudo del 1•ri•1' rio pcllo al (Olllanda nte del reggimento, cadde gravemente fc . ri t11 d:1 grana ta; il Carabi niere Pietro t\fottini (medaglia <L1rgento :ti ,·:tl ur militare) il 19 agosto JCJ l6, al p:1sso Rollc, in serviz io di ~rnti ncll:t in localit:1 scoperta e violentemente battut a dall 'Artiglieri a ncmi(:1. non solo ri m ase al suo posto, ma ne allo ntanò i conducent i i~ n:iri del pericolo, J-Ìnchè una granata lo colpi in pieno, uccidrnd,,ln ; il <':1r:1l>iniere Ambrogio Ro~si (rneda;;lì:1 d'::.rgcnt o :i! \':1lnr mi litare) il 11 nm-crnhre 191 7, durante volo11tari pericolosissimi seryizi ;1 ì.cnson di Piave, ricondu~sc al coml,att imcnto dispersi e sb;111da11. :mimandoli con la \·occ e con l'esempio. lÌnchi.· cadde rnortalm cnt, frrito d;1 gra n:1ta; il Car;1binicrc Gio,·;11111i Mulattcro (medaglia d'a rgento al valor mililare) il 25 novembre 1917, a Cavaso. g ravement e ferito da gra n:11 :1, mentre su di un ponte vioicntementt bombardato dal nemico regolava il transito ddle truppe, yoJl e rim:rncrc al suo pmto. rifì111 :1ndo ogm cura, fìnchè spirò.

IJ,1bbi:imo. inoltre, iicurdare, sempre co n la scorta dd Furlano. l'opera indefessa di vigilanza, di controllo, di sostegno materiale e morale prcst:1ta dai Carabinieri nelle retrovie e nel Paese per l'osser\·,1nza delle leggi. per raccogliere, m t:ttere in efficienza, indirizzare ai lu<Jghi di radunata cd alla frontieJa le forze della nazio ne, pe pr<,tcggt:n: le ferrovie, le opere pubbliche, gli stabilimenti: per requ ;__ ~ire i materiali, per ricercare i re nitenti, per snidare ed arres tare i d i~ertor i: opcr:1, mult iforme e tenace. ta lora in risa da coloro che dovc,·;rno tcmnl:i e che non potev:1no comprenderne la nobiltà, spcs~o


453 misconosciuta, ma indispensabile sempre, e tanto più m eritoria, in quanto silenziosamente compiuta con serena coscienza. Bellissimo - tra gli innumerevoli episodi che illustrano quest'opera a volte eroica non meno che sui campi di battaglia - è il seguente. Nelle prime ore del 14 agosto r9r8, per ottemperare agli ordini ricevuti, il brigadiere Martino Veduti ed un Carabiniere vigilano in una frazione di Lugo sul polverificio Randi, intorno al quale Je sentinelle hanno veduto, la notte precedente, aggirarsi persone dal fare sospetto. Malgrado la intensa vigilanza, due sconosciuti -· verosimilmente due emissari nemici - riescono tuttavia a collocare presso un deposito di oltre 200 quintali di esplosivo una grossa bomba dalla miccia accesa, dileguandosi quindi rapidamente nelle tenebre, tra gli spari delle sentinelle allarmate. [ntuita la g ravità del pericolo, il Veduti - con ardimento inaudito - si getta sul terribile ordigno, lo afferra e, non riuscendo a svellerne con le mani la miccia che va rapidamente ed inesorabilmente consumandosi, la strappa coi denti, evitando la tremenda esplosione ... Il sublime eroismo fu premiato con la medaglia d'oro al valor militare. Dopo l'offensiva austrjaca del 1918, il generale Diaz additò alla nazione l'eroismo dei Carabinieri con k note parole del Bollettino in data 25 giugno 19r8: « Saldi al loro posto di dovere nell'infuriare della battaglia, i Carabinieri diedero prova di grande valore)) , ed altrove, nel novembre 1918: ,, Forti delle loro eroiche tradizioni, i Carabinieri furono costante esempio di alto senso di abnegazione e, cogliendo con entusiasmo l'occasione di partecipare direttamente al combattimento, diedero prove di fulgido valore )>. Ma il premio più ambito della splendida loro opera di guerra - quello che · riempì di orgoglio e di commozione l'animo dei fedelissimi soldati - ebhero i Carabinieri con la medaglia d'oro, concessa il 5 giugno 1920, alla Bandiera dell'Arma, con questa motivazione: " Rinnovellò le sue più fiere tradizioni con innumerevoli prove di tenace attaccamento al dovere e di rulgido eroismo, dando validissimo contributo alla radiosa vittoria delle armi d'Italia (1915-1918) )). Il comandante la 3• Armata dettò per l'Arma il motto: 1< Pro Patria lçontrtt om11es, pro me contra neminem '> e così magnificò il valore dei Carabinieri in un proclama alle truppe: ,, Quando il torrente delle passioni irrompe travolgente e la Legge non basta, siete Voi che vigilate e rinsaldate gli argini del Diritto. Quando le furie degli dementi si scatenano in aspre calamità,


454 ~ulle convulse macerie dei lern.:moti, tra le fiamme degli incendi , apparite come angeli salvatori. Da un capo all'altro d ' Italia un ricordo, una croce, un seg no sono le memorie del vostro eroismo, del vostro sacritìcio. Così. nel fervore della battaglia, siete ràncora salda , su cui ~i imperniano l'ordine e la disciplina, sull a quale posano fidenti g li organi che gu idano alla Vittori a H . F.d. in un d iscorso, rinnov<J ai Ca rabinieri la su;1 altissima lode, ripetendo k bel le parole dell' Ampert: ,, Io ho visto il Carahi nierc socrnrn:rc i prigionieri con la devozione della suora di carità; l'ho visto. dopo le lotte, rnrarc i ferili come il medico; l'ho vìsto nelle fami glie calm,m: g li odi cd i rancori come il confessore: l'ho visto prcsi~dcrc alle frs~e del villaggio come il patriarca del la tribù ; l'ho vi~to combattere collie il guerriero, soffrire in silenzio come il religioso. morire come il martire. Non isfuggì mai un lame nto dalle ~ue labbra. Voi dormivate ed egli vegliava ; voi g ioivate nelle feste cd egli . ritto in disparte là, nell'angolo oscuro, proteggeva la vostr:i gioia. Siete gente onesta e felice cd ignorerete perfino la sua esisrenza : m a i tristi tremano ed i deboli vivono protetti, perchè e).!li è ~c:111pre l;ì ritto. immobtlc , vigìlan1c. C hi è quest'uomo ?... quale relig ione lo sostiene ; .. . qncst't1omo h,1 lo ~pirito retro e Lmima onesta: ~tr:1nicro ;11le passioni. 110 11 conosce che il dovere: suo interesse è {li sen·ir bene la P:11 ria: la sua religione è il sacrificio! ,,. Non potendo ricordare gli innumerevoli atti di valore compiuti dai Carahinieri in ogni contingenza di guerra e in ogni specie di ser\ ·i z 10. ci limitiamo a ricordare che, a lla fine della guerra, i Carabinieri p.1rtccipanti alle operaz ioni contavano 5000 caduti o feriti. Le ricompcme individuali ottenute per la guerra compresero hcn 24 medaglie d 'oro, 15 croci dell'Ordine Militare di Savoi;1 e 8_320 rm:daglie d'arge mo e di bronzo. Alla Bandiera dell'Arma venne rnnf erira . come g ià si è detto, la medaglia d 'oro al valore. Di queste nobilissime tradizioni l'Arma ,, nei secoli fedele ,, si climm tn\ hcn dc-gn ;1 anche durante b riconquista del la Libia, nella gul:rra italo - eti~pica e nella seconda guerra · mondiale: in Fran cia, in Albania, in G recia. in Russia, in Jugoslavia, nell'Africa settentrionale ed in que lla orientale. dove il valore dei Carabinieri riful se altissimo. specialmente nella lung:.1 difc~a di Go ndar e nella disperat;1 resis1enza di Culq ualhert.


IV.

LA GUARDIA DI FINANZA

li primo Corpo di finanza militarmente costmnto - affermò au torevolmente Luigi Rava (1) - venne formato in Italia nel 1786, nello Stato Romano, con 500 uomini ed un capitano; ma questo ricordo si dilegua al sorgere del grande Corpo degli chasseurs verts, rn i la Rivoluzione francese affidò la tutela fiscale del confi ne e la cui bella divisa si mostrò su tutti i campi delle guerre napoleo niche, -:osì che, nel 1814, l'Imperatore, nel prende_re congedo a Fontainebleau dai suo i soldati, volle aver presente anche un battaglione di Cacci;:ito ri verdi , tra i quali si er ano inscritti molti Italiani. Il Corpo francese s~rvì da modello. Il Regno ftalico istituì un Corpo di ~500 finanzieri, che cominciò degnamente la storia della Guardia di finanza, storia fatta - - per r:igioni di dislocamento e di ufficio - più di episodi singoli e di az ioni individuali, che di avvenimenti strettam ente concatenati e di imprese collettive. Le pri me memorie per la storia delle Guardie di finanza furono raccolte dal. generale Dc Laugier e pubblicate nell'opera « Fasti e vicende dei popoli italiani dal 1801 al 1805 >•, nella quale venne messo m rilievo il va lore dimostrato anche dagli Italiani nelle guerre napoleon iche e venne ricord ata la fedeltà al d0\1 ere dei finanzieri italiani, che :ìifesero le coste tirreniche contro gli Ing lesi e che, nel 1809, repressero k insur rezioni fomentate dall'Austri a nel Friuli, alla Pontebba, ndb Valtellina , a Pavia, nel Comasco e nd Bresciano, riuscendo sempre a ristabilire l'ordine ed a rendere sicure le retrovie dell'esercito. I finanzieri, che presero parte anche all'eroica impresa di G io\·anni Rausan, nel 181 3, (1u,111do la fortuna di Napoleone comi nci<\ :1 declinare. difesero Trieste e le coste dalmate contro gli Austriaci e Lirnrno contro gli Ingl esi, rnrH c ndendo alle truppe dell'Austria Ve~ r)

Cfr. Prefazione: all'opera del col.

LARIA:

«

L<: Fiamme gialle d'Ital ia >• .


nez1a e combattendo nel Brcsci;ino e nel Veronese fino a ll a caduta del Regno Italico. Durante .il no'.'.lro Ri sorgi mento, il Gc)\-crno provvisorio della Lomli:mlia acn:ttù. nel 18~8 , il notevole coni ributo offerto alla rivoluzione dai fì nanz ieri che maniftsta rono la brama di battersi, corne affermò il manifesto scritto da Cesare Correnti, cd il colonnel lo Anfossi, già esule e soldato i11 Egiuo, li comandc\ a,·end o per ufficiali Manara, Morosini, Enrico cd Frni lio D andolo, Angdo Capra, Antonio Battag lia, Piet ro Vebti, Caro Ami co Montanari . Tutti i 2m finanzieri, che era no a Mih 110 il r'' marzo, preferendo di « essere cittadini flag e ll at i piutlo~to c lic flagdb1ori dei propri fratdli i,, combatterono ndk C inque ( ;io rn :11c, sulle barricate ; g uidarono i popolani all'as~:1lto , ~1r:1pparo110 Li ,·iuoria, " mili z ia regolan· ddla rivoluz ione "· Il b ri~:1d inc S:t nto Neg ri divrnuto poi colonnello dell ' esercito it ali :11w . dm·c 111nitò onori e med ag li e.: :il valore per le campagne dd 1X59. del 1Ht>o e del 1K6(, -·- r acco lse, il 21 marzo 1848, rno finan zitri .i Varl'se e Ii guidò . data al \'l'llto la bella bandiera tricolore do n ata dalle donn ~ ,·;m ::si nc - in aiuto d egli insorti. I finanzieri di ( dlaralc, di Bresc ia, di Cremona. di Udine disrrìbuiro1H> armi aì ci t1adi11i ccl inn;1lz;1rnn,, il Tricolore. l sold;1ti fin:rnzieri di Vcnczi:1. qu:indo ~coppiò b rivohuione e Daniel e Manin e N icolò Tomm :isco vennero liberati da l carene riliutaruno di sparare contro h Cuardia ri \·ir:1 l ' sostituirono ;ilk loro Ìnsl'gnc la coccarda tricolore. E, mentre :1 Parma cd a Piacenza. a ~-1.odcna ed a Reggi o il moto it:iiiano, co n l 'a iu to e la coopcraz1onc de i lìnanzicri, si affernu,·;1 vitto rioso, 1 20 finanzi eri, Cùm:rndat i lbl sottotencnlc Luigi

Za uli e dal marchc~c Sebastiano Tanara, formarono il primo .nucl~o d e ll a culo1111a c he, agli ordini dì Livio Zambecca ri, Bologna man dava fr aternamente in soccorso di Modena , d (>VC: lo sfor zo popolare non era rimcito. Fu - ricorda il Ra,·.1 --·- in L]uclla IÌammeggiantc epopea d el pnpnl() che ì IÌnan z ic ri ebbero solenne ~1ttcst:1 to ddlc loro benemerenze patrie: il Governo provvisorio di l\,t ilano. presieduto da Gabriu C.1sati, s·aff rettc'i, il i'' aprile. :1 testimoniare lo ro la gratitudine della P,1tri a con llucqo ,, Proclama :ti Coqx> delle G uardie di fi nanza ,. : ,, Nei giorni dd perirnlo non avere indugiato a ricordarvi d'essere

Italiani ,

t:

11011 solo avete ri spertato il YÌncolu fra terno, ma da prod i

.:ombattc~te per la nostra ~anta Cama. ,, La P;itria vi è rico nosce nte e si co mpiace di re11dnvc n c puh. blic:i tn timonianza ,,.


457 Uomini arditi, dalla risoluzione pronta e dalrimpeto audace: truppa salda, dal -cuore fermo nel pericolo, forte ncllt: privazioni. se reno nel sacrificio, non soltanto nei giorni dell'entusiasmo collettivo, rivoluzionario o guerresco, ma anche nelle giornate della prova sul campo, del disinganno dopo la sconfitta, delle fatiche oscure e della resistenza sconfortata, ma indomita: tali si rivelarono i finanz ieri d 'Italia. Ecco, a Sorio e a Montebello, i finanzieri veneti combattere uniti alle milizie comandate dal vecchio generale Sanfcrmo; ecco a Brescia . i finanzieri lombardi, usciti subito eia Miiano inse.g uendo gli Austriaci, inscriversi nelle nuove colonne che prendevano i nomi dai Capi: Manara, Arcioni, Longhena, Thannberg; ecco a Milano, ancor polverosi delle barricate, esprimere al Governo provvisorio il desiderio di andar tutti a combattere e di costituire, in 450, il magnifico battaglione che fu comandato dal marchese maggiore Luigi Trotti Bentivoglio. Carlo Cattaneo li ricordò nel suo << Archivio delle cose d'Italia ,,; ma fu loro premio immediato e degno il giudizio di Luciano Manara. Quando, dopo la capitolazione di Milano, questi doveva organizz:in: il suo battaglione , volle: i .f i0 finanzieri del Trotti , ne çc<'lst" i 7 ufficiali rim asti e con essi formò il nerbo del suo « battaglione bersaglieri lombardi >) . L~rano questi bersaglier1 di Luciano Manara i compagni di quei finanzieri, che stettero con lo Zun:hi alla difesa di Palmanova contro il generale Nugent ; che bagnarono col loro sangue gli spalti di Udine e di Vicenza e che, guide esperte ed eroici comhaltenti, furono al fianco di Pier Fortunato Calvi nella difesa del Cadore.

1\nche dopo la sconfina di Novara e la ca<luta di Milano i finanz ieri parteciparono attivamente alla difesa dell'indipendenza italiana nel 1849 cd, in proposito, Luigi Rava ricordò i finanzieri che continuarono a far parte dei Corpi di volontari più attivi e più benemeriti: quelli di Bologna che, r accolti e guidati da Francesco Bonesi, combatterono 1'8 agosto 1848 e difesero Bologna nel 1849 ; quelli di Ancona che, nel 1849, per tutti i ventisette giorni della memoranda difesa, stettero in prima linea, esempio luminoso di resistenza, di perizia e di valore ; quelli di Roma , che gareggiarono coi bersaglieri lombardi nella devozione alla Patria.


Chil'~t· il (Ornando dei tìn;i nzieri il come Luigi Pianciani, rom:rno, chl' aYl'\":l combattuto a Vicem·.a l'. sotto il Governo Po11tifìci1, na ispt:ttorc grncrak della Truppa di finanza e fu poi deputato t: sindarn di Roma italiana ; lo chì rn: Felice Orsini , lo ch iese Callim aw Za mhianchi, :11ni co di Mazzini. Ottennero il comando questi due rom ;1g noli: prima l'uno, poi l'altro; e con ardimento ~)ari al valor:: i f-i 11 an zicri roma ni combatterono, mostrandosi nella mischi:1 degn; dclb f:1111:1 di truppa scelta, ndl a quale erano stati sempre tènuti.

Emilio Morosini scriveva, il 1" maggio 1849, a lla fa miglia: <( Ai C 1.1rd 111 i, , tìn :111zie ri vennero alla baionetta con successo »; e M,1· nar:i : ,. I fi nanzieri si comportano mirabilmente: »; Guerra zzi scrisse : ,, I IÌ11;111zieri (9 ma<rnio) tentarono con incredibile valore una secon~r-, d:i rnlta l'as~alto " cd il generale Serafini , nel 1880, alla Carnl' r;1 ita li:1n:1, di chiarò: " Ho avuto occasione di vedere, durante l'assedio d ; l{nma . come com hattc\'a no i fin anzieri e di ammirare il loro valore t· b loro disciplina )• . Giuseppe Garibaldi si valeva dei lì nanzicri nelle im prese più ardite; e per il nuovo battag lione, formato all 'arrirn in Roma de......e,}: studen ti da Napoli. gli 11flicialì vennero tratti t)llasi tu tti dai IÌ.nar:Finanzieri furono qudli che accompagnarono (3aribaldi nell:t ritirata leggendaria fino a San Marino. e di I?, (agosto 1849) :il la pinna di K1ven11;1, dove Anita morì: come Luig i Levati. uno dei prodi delle Cinque Giornate, che era col genèral e :ilb ,. Mesola " · insiern:: con C iccrua,chio ed U~o Bassi: come quel Domenico Pi v;, che. c:1duto insieme con altn finanzieri nelle ri1ani degli Austriaci, fu con dan nato ad otto anni di servizio militare fo rzato in Bocmi:i e fìnì poi co n l'essere nom inato generale nell'esercito italiano. Quando, dopo la rovina dolorosa del 18.N, bisognò, m m c di ss<: il Mazzini. ,, tu tto ricominciare J• , e scorse il decennio ~ al rni tcrrninc doveva no usci re preparati e strettamente uniti risolu tezza ~ag:1cc di Principe e (avalkre~co :irdimentu di pupulu. discipli11a d i mili zie re~o lari cd impeto travolgente di schine volontarie -- ecce, ;1ncor:1 i finanzieri dei vari Srati itali;111i che attesero pazienti l'ora della riscos~;1 e q uesta ve nuta. alcun i ebbero e svolsero un compi to ~uerrcsco preciso, secondo gli ordini del Governo e le disposizion i d ello Stato Mag~io re piemontese : altri fu rono con Ga ri baldi ; altri. infine, co11corscro a formare, nell'Umbria e: n elle Marche. i Com itati d'a zione pe r la sollevazio ne nercs~arìa a fare intenTnirc le arm i

it aliane


459 Ai finanzieri piemontesi è affidata la difesa del lago Maggiore; soldati dell'Indipendenza sono i finanzieri lombardi, cui si aggiungono i finanz ieri emiliani e veneti e romani, che accorrono ad arruolarsi. « Nel 1859 ho visto al fuoco i fìn:1nz ieri e si son portati da valorosi soldati ,, - disse, nel 1880, alla Camera italiana, il generale Corvetta. E nelle memorie e nei docume nti di quei giorni s'incontrano spesso attestati dì onore e di benemerenza per le Guardie dì finanza. Queste continuarono a compiere nobilmente il loro dovere anche nel 186o, nel 1861 e nel 1866 e, se non poterono partecipare anche alla presa di Roma nel 1870, si fecero sempre ammirare per la loro disciplina e per il loro valore, specialmente nella guerra 1915 - 1918.

Quando, nel 1915, l'Italia entrò in guerra con l'Austria, le prime fucilate furono sparate dai finanzieri della brigata di Corno di Rosazzo, Pietro dcli' AClJUa e Costantino Carta, dì servizio sul ponte di Brazzano sull'Iudrio, la notte dal 23 al 24 m aggio 1915. Nessuna speciale consegna era stata loro data; ma essi, consapevoli di essere, ormai, <lei combattenti, :t\'encfo veduto alcune ombre procedere caute lungo il letto arido del torrente cd accostarsi alla base del ponte, forse per farlo saltare, non avevano esitato a far fuoco e gli Austriaci, venuti per ~o rprcndere, furono invece sorpresi e m essi in foga. Su quel ponte, l' indomani , passarono le truppe italiane. Il Corpo delle G uardie di finanza, che per una disposizione fondamentale della sua legge d'ordinamento fa parte delle forze militari dello Stato, doveva, in caso cli guerra, concorrere alle operazioni con un contingente stabilito dal progetto di mobilitazione generale in 18 battaglioni e 4 compagnie autonome. Tali reparti, formati coi militari permanenti e coi richiamati del Corpo in con~edo, avevano l'.ostituzionc diversa a seconda dell 'im piego prcvistu. Quattro h ;maglioni - I, II , III , XVf - dovevano o perare in zona mo ntana e quindi la loro formazione era simile a quella dei battaglioni alpini. Ciascun battaglione dispo neva, infatti , di una sez ione mitragliatrici , di una numerosa salmeria, dì casse di cottura, di personale scelto per ido neità fisica e dell'ec1uipaggiamento da truppa da montagna. G li altri 14 -- V, VII, VIII. JX, X, XI, Xlf, Xlll, XIV. XV, XVII, XVIII. XIX, XX - avcv;rno q ua~i la stessa forza dei batta-


g lioni di F:1ntcria , con circa 600 uomini ciascuno, ripartiti in 3 compagnie; ma non 11c possedevano i mezzi. Soltanto il XV e il XX :1,·cv:1 110 una ~a io nc di mitragliatrici. Secondo il progetto di mobilitazione, questi 14 battaglioni avrebbero dovuto tro vare impiego nella difesa delle coste; ma, po.ichè il Co rnandn Supremo ritrnnc opportuno concentr;ire sulla fronte dì ~r hier:1111<.: nto. /in <lall"iniz io delle ostilid1, tutte le forze disponibili, anc he i n:parti costieri furono, come ciuelli di frontiera, avviati al (o nfine. tra il 9 cd il 20 maggio r9r5. t-: pcn:into il giorno della dichiarazione di guerra i battaglioni dcli., C uardi:1 di linan:,,,a ri suharono dislocati così: lii : in val di Ledro: XV II: in val L:1gari11;1 ; \ ' e IX: in val d'Astico: \'Il c XVIII: in val Sugana: I: sull'altopiano dei Scltc Comuni ; XVI: nel l'alto Cadore: VIII. XIX e XX: in C:1rnia: Il , X, Xl. XJl. XI II , XIV e XV: sul basso Isonzo. Ak11ni ,·nn,crv;irnnl) lungamente tale di~loc:izione: :1ltri, uwcce. furono poco Jopo lrasfrriti in settori diversi. Così il XVII, do po aver partecipato alla presa di Ala, passò in \·al Sug:ma : il XVIII. dopo essere stato brevemente in \'al Sugana. lu in\'i,110 in val Visdcnde, nell"alto Cadore, ed il XV[ dall'alto Cadore si tra~frrì a Doss Casina, sulle pendici dclrAltissimo. La (orza totale del nostro contingente mobilitato fu al principio della guerra e si mantenne fino alrestate del 1916, sui 12.000 uomini: quanri furono, ali 'incirca, i richiamati affluiti ai centri di mobil it:iziunc del Corpo. Nell'agosto di quell'anno il Comando Supremo decise di riordin.rn: tale contingente c ridusse il numero dei battaglioni a 9, con una forza compk~~iva di 9000 uomini. I battaglioni II , JH, V, IX, X, XIIL XV, XVII ed il XIX furono ~opprc:-st. I. criteri d'impiego delle Guardie di finanza durante la guerra 11011 fmono nè uniformi nè costanti. . La dipcndc111.a <ki battaglioni ,·ariò di continuo e spesso ___,. special mrntc in occasione delle g randi azioni - con molta rapidità . La mobilitazione di. circa 32,000 uomini della Guardia di finanza per l:i guerra costituì uno sforzo che appare tanto più notevole


ove si pensi all'avvenuta intensificazione del servizio politico-militare su tutte le frontiere, la difesa costiera in gran parte affidata al Corpo, i · reparti rimasti in Libia e nell'Egeo e, infine, la necessità di un servizio fiscale più vigile nell'interno del Regno. Di questi battaglioni, sette furono destinati, come abbiamo già detto, ad operare sulla fronte dell'Isonzo e undici nel Trentino, nella Carnia e nel Cadore. Tutte le brigate di confine, inoltre, all' atto della mobilitazione, passarono alla dipendenza dei Comandi delle truppe operanti.

In tutta la guerra il Corpo dette superbe prove di efficienza, di disciplina e di valore. Ad Ala i finanzieri del XV Il battaglione, nella occupazione della prima città rivendicata alb patria, sotto lo sguardo dell'indimenticabile generale Cantore, il 27 maggio 1915 stettero al fuoco con la calma e la serenità dei più agguerriti veterani. Dal 9 al 20 giugno i battaglioni VIII e XX sostennero in Carnia, sul Frcikofel e sul Pal Piccolo, una sanguinosa lott:1 per respingere gli attacchi violenti, effettuati dal VII Corpo d'Armata austro~ ungarico, comandato dall'Arciduca Giuseppe. Ritenne questi che l'essere certi punti .i taliani tenuti da finanzieri avrebbe reso più facili le operazioni ddle proprie truppe, giacchè ,e sapeva che le Guardie di finanza erano truppe destinate alla guardia della frontiera, piuttosto che alla guerra vera e propria )) . « Ma ben presto - come scrive egli stesso - la mia opinione mi si dimostrò completamente errata, avendo dovuto constatare la meravigliosa ed eroica maniera di condursi dei finanzieri ». Fu degna di particolare menzione la morte del maggiore Giovanni Macchi, colpito da una scheggia di granata in fronte il 14 giugno 1915 al Pal Piccolo. Dopo una difesa tcnacis~ima su posizioni non apprestate allo scopo e flagellate da un violento fuoco d'Artiglieria, egli, che da molte ore aveva chiesto invano rinforzi, poichè ebbe compreso che, sotto l'urto reiterato del nemico sovcrchi:inte per numero, cadevano fatalmente i posti isolati della resistenza, volle tentare un di sperato contrattacco, durante il quale lasciò eroicamente la vita sul campo. Le Guardie di finanza tennero, il 14 giugno 1915, alta la bandiera d'Italia ed il tenente generale Teus, che allora comandava il


61 ° reggimento Fanteria austriaco di fronte alle posizioni italiane

<lei Pal Piccolo, scrisse: ,, Il contegno de i finanzieri italiani fu

jm-

pecca bile: sia nelrattacco, sia nella difesa,,. Sul Podgo ra il Il battaglione delle G uardie di finanza , comandato dall'allora maggio re L1ria - oggi gene rale ed autore della bellissima opera ,, Le Fiamme gia lle d ' Italia ,, - nell'azio ne del 19 lug lio, p erdette 150 uomini e 7 ufficiali , tra i lJUali 3 capitani (lo stesso ma ~n oo iorc:: fu ferito tre nilt e); m a r iuscì ad occupare le trincee n emich e di quot:1 240. Anc he:: il 111:1re~l·i:11lo lloroevic, w 111andanle la 5' Armata au stro·· un garica. rico nohhc 1\rnisnw dd li battagl io ne d ei nostri finanzieri . J hatt:1glirn1i moliiiitati ~i d i~tin scro a n c he:: :i Vcrmegliano, a monte Sci nusi ..ili.i d11lin .1 Vcnezian, a Ca sc p ir a n i cd in proposito Luigi R a\'a co~ì ne rirn rdù l' intre pido \'a lor c. ,, Dal tenente Arcioni, c he, ..::olpit.i nclb comp.iisra di m onte Sperone, se ntendosi agl i estre mi, .M uoio d is~c:: -··· contento d'aver compiuto il mio dovere, al sottote n e nte Cne nacci, ch e cadde ~ulb mitragliatrice e, ferito a m orte, continuò a $parare; da quel capitano c he, dopo l'espug nazio ne dì San Giovan ni in \·al di Ledro, rifiutò l'offerto riposo e c hiese per ~è: cd i suo i u fficiali l 'onore di re ndere inespug nahilc la posizione rn nc1uistata. a quel com :111d;111tc del XVIII battaglione che, i n r e t rog u ardia ddla colonna che si ritirava, dopo d 'aver resistito un "intera giornata a un n emico d icci volte superiore c he lo attaccava con accanita violenza da tre parti a quota 150 0 dei Mali T o m orices, riuscì, con ga ri b;d di n a a udac ia ed accortezza, a stra ppa re i suoi u o mini daBa stretta m o rtale; dal tenente Saul Angclini che, co nvalesce n te, c hiese ed ottenne di partecipare all'azio n e del 31 luglio 1918 sul Gori an e, ricevuto l'ordine di sp azza re un villaggio da nume rose pattuglie infiltratevi si, con per izia pari all'audacia , riuscì n ell'intento e morì colpito in pieno da una bomba nemica. al tenente Lombardi che, proteggendo la destra della colo nna attaccante, seppe respinge re i successivi co ntrattacch i dell'avversa rio e, ripctut::i.mente ferito, incitò i suoi uomini alla resistenza e continuò a dirigerla fìnchè venne colpito a mo rte; dagli uffi ciali del V Il battaglione, ch e difesero Venezia nel dicembre 1917, ai maggiori T o ller e Zignoli, Zaza e C ippab ia nca, che g u idaro no le Fiamme g ialk ri spetti va mentt: alla cont1uista del mo nte V iluscia, nella controffensiva del g iugno 1918 e nella riconquista del Piave Nuovo, da Intcstadura alla foce. In tutta l:1 schiera deg li ufficiali uccisi, feriti, mutilati, non vi fu soltanto la baldan za giovanile cd audace, ch e getta nel turbine dell'a~


zionc il canto e la vita, ma anche la tenace volontà, il consiglio illuminato, l'azione vigorosa di comando, che guidarono il valore della truppa sotto il cannoneggiamento implacabile, nelle difese inflessibili, durante gli epici combattimenti.

Il monumento alla Guardia di Finanza Ìn Roma.

{: D ove gli ordini, che i finanzieri ricevono, consentono loro di durare a lungo in uno stesso settore, rapiJamcntc le posizioni vengono fortificate, la fronte è tenuta, il nemico ridotto al rispetto od all'impotenza: in val di Ledro. a Doss Casina, a Costcsin, in val Visdendc,, sul Piave ... « Quando il cuore anela alla lotta in campo aperto o quando, dopo i turni estenuanti della trincea, le membra reclamano un po' di riposo, se giunge l'ordine di eseguire nuovi lavori , che importa del sonno, della fame, del freddo ? Gli uomini dei battaglioni della


Guardia di finan,.a lavorano obbedienti, sereni ed abili : in val di Lcdro. in Carnia , a monte Sci Busi, al Vallone, in val d'Astico ... "· Mirabile la re!>i~tcnza dei battaglioni V, IX. XVIf, costituenti il I Gruppo Guardie di finanza ;1gl i ordini del tenente colonnello Caio. Schierati a ca\'allo della val d'Astico, fecero fronte ai primi violenti attacchi ddl:i Strafcxpedition. R esistettero poi in Valpcgara cd allo sbarramento di B:1rc1rola. Al ponte di Seghe di Velo, visto precluso ogni ~campo. piunosto di cedere, si a\'vent urarorw sul ponte battutissimo delle 111itr:1gli:1trici nemiche o si gettarono a nuoto nelle acque impetuose dd tìumc Ì'\on tuu I gi unse ro all'opposta sponda; ma neS!>11110 pensò ad arrl'ndcrsi. Valorosissimi furono anche i pattuglioni cli monte C imonc. La 21·' rnmp:1gni:1 dd V h:11t:1gliom: sollecitò l'crnore di poter costituire la punt:_i d ella colonna destinata all 'attacco. Ventotto Fi;11nme gialle. :igli ordini del sottot<.:nentc Beniamino Porzio. si avvicinavano alle lince austriache, quando venne aperto contro di es~c un fuoco cli fu . cilcria. Credendo che qualche nostro drappello fosse gil1 gi unto sulla posizione nemica: ,, Non sparate --- essi gridarono - siamo ftalia ni ! ), . « Allora venite pure n - venne risposto - anche noi siamo lt-;ili:rni "· T nmtri av;inzarono ~en?.a ~0,perto , ma qu:1ndo fur0no :1 pod1i passi dal nemico, vrnncro accolti da un fuoco intenso di fucileria e di mitragliatrici. Senza esitare quei prodi si lanciarono sulla trincea nemica: ma le forze cr:1110 troppo ineguali e soltanto qual cuno ritornò a dar conto del dovere eroicunc:-ntc compiuto. Due giorni dopo un .1ltrn pattuglione di venti Fiamme gialle ritcntr> l'impresa: fra quei valorosi erano le guardie Pedi notti e Lang iù, che già avevano partecipato all'assalto precedente. Furono egualmente intrepidi, ma ugualmente sfortunati e solamente (p1attro ritornaro no incolumi. Durante il ripiegamento al Piave, il VII lx m~iglione rimase per 35 g iorni in prima linea e (lllindi cornbattè. senza tregua, pe r altri r5, gareggiando m i Fanti per la difrs:1 di Venezia. · Lo stesso reparto resistette gagliardamente sul Piave nel g iugno 1918 e partecipò alla controffensiva sul basso Piave, g u:1dagnandosi, il 5 luglio. la medaglia di bronzo al valore. Il bollettino del Comando Supremo del g iorno i ne cs::d tò ,, il gran cfosimo ardore ,, cd il cornandamc della _f Armat:i g li ri \'olse il S U<) elogio, Ne llo stesso giorno, ndla lontana Albania, altre Fiamme gialle del XVI e del XVIII batt:a~lione, assalendo arditamente i baluardi dd Tomor, scrissero un 'altr;; pagina di eroismo. consacrata anch'essa


da riconoscimenti ufficiali, esaltanti il (( conteg no ammirevole, superiore ad ogni elogio n di quelle truppe, già duramente provate dai lunghi disagi, dal torrido clima, dalle perdite ingenti. Successivamente si distinsero anche sul Semcni e sul Malacastra . Appunto in Albania, dove la guerra usd dalle trincee e riebbe in più di una fase libertà di movimento e d'iniziativa, tiuesti repar ti ritrovarono di colpo la rapidità e la sicurezza di manovra, che sono il frutto d'una preparazione coscienziosa nei Quadri e d'una disciplina sostanziale nei gregari. La lotta in campo aperto, sia che avvenisse nell'avanzata generale del Corpo di spedizio ne e nella conquista di obbiettivi importanti, quale il monte Viluscia, sia che sì svolgesse durante la ritirata generale, in combattimenti di retroguardia, come a quota Kuci e a quota 508 di Gorian, rivelò appieno la « sana combattività e lo spirito aggressivo >> delle Fiamme gialle.

Il generale Sante Laria, nella sua opera ,, Le Fiamme gialle d"Italia » -·-- dalla tJualc abhiamu riportato tiuah:ht: pagina e;; t rallo no n poche notizie per la compilazione di (Juesto capitolo - dedicata: <, alla memoria dei prodi finanzieri che, per l'indipendenza, l'unit~1 e la grandezza della Patria, apostoli , martiri, soldati, cospirando, combattendo, caddero col nome rl'Tt-al i;1 sulle labbra, con la fede d'Italia nel cuore ))' ha rievocato degnamente le gesta delle Guardie di finanza durante la g uerra 19L5 - 19L8, ndla quale esse gareggiarono coi nostri battaglioni di Fanteria: in val di Ledro, sull'Altissimo, in val Lagarina, in val Sugana, in val d'Astico, sul monte Ci ma ne e sull ',iltopiano dei Sette Comuni alla frontiera tridentina; su] Pal Piccolo in Carnia; sul basso Isonzo, a monte Sei Busi, al Podgora, a Nova Vas, su l medio Isonzo e sul Piave alla fronte gi ulia ; in Albania, sulle coste della Patria ed a Fiume. F ra i documenti pubblicati dal Laria ci sembra opportuno riportare la lettera inviatagli dall'Arciduca Giuseppe. il quale, con lealtà di sold ato, riconobbe il va lore dtllc Fiamme g ialle. E', infatti, un documento eloquentissimo, dovuto :id un leale e cavall ere~co avversario. Dice la lettera dcli' Arciduca: <, Ge ntilissimo Signor Generale, « ho ricevuto la Sua cara lettera ddl'8 gennaio. G lie ne <lico mille grazie: sia per le espressioni di simpatia per la Nazione un-


ghcresc, sia per il ricordo della mia opera storica. Sono spiacente di non poterle fornire che scarse note per il Suo lavoro, ma sono ben lieto di i1wi:irglieLe, avendo io stesso co11statato co me i Suoi Finanzieri abbiano fatto bravamente e da fedeli patrioti il loro duro dovere nel la guerra contro di noi. •( Fra le mie note, solo in quelle relative alla Carnia trovo alcune parole t hc si riferi scono ad essi direttamente. Aggiungerò però alcun i ricordi personali. ,. Prima di <.:numerare queste note, permetta ch' io caratterizzi in form .1 g<.:ncrale le impressioni che io ho avute nella guerra, a proposito delle Cuardic di finanza italiane. <· Tro,·andomi in Carnia, all'inizio delle ostilità, fui informato che certi posti italiani erano tenuti da finanzieri. Giudicai che ciò an ch!K sig nificato una fa cilitazione per le opnazioni delle mie truppe. in quanto sapevo che le Guardie di finanza erano truppe de~ti n.ite alla guardia della frontiera, piutto~to che alla gunra vera e propria. Ritenevo, cioè, che avrei dovuto contare su di una difesa 111<.: no tc n:Kc di quella di cui ~ard ,liero stati c:1paci i famosi :il pini. M :1 hcn prc,to la rnia opinione mi si dimostrò compk1:1m l"lllt'. errata , ;,\·,·nd o ...lonlto co n statare b m eravig lio sa cd croic::i nunicra dì .::(,11dursi dei Jinanzieri. ~,lj appan-e allor:1 che la situazione delle truppe ad essi opposte era assai di(fìcilej poichè le Guardie di tìnanz a, non solo si erano dimostrate entusiaste cd ardit e, 111:1 per nulla infniori agli alpini, i valorosi figli dei monti. Le conversazioni avute co n prir ionicri mi conferm:irono tJUanto sopra e lo slancio ed il sacrificio di cui erano capaci i lìnanzierì per la loro ·Patria , no n meno dei miei bravi Ungheresi per !"Ungheria. ,, Nel mio diario di guerra trovo le seguenti due note: .. u giu~nù 1915: Dopo mezzanotte, ricevo rapporto dal capitano Glogcr che, verso le ore 1 r della no tte, Italiani (finanzieri o alpini ~) sono discesi inosservati, servendosi di corde, lungo la mura gli.i di 1uuic dd Seckupf cd hanno so rprc~u sul passo di Vubj una nostra com pag nia di Lrndsturm austriaca, annientandola sino all 'ul timo uomo. Una seconda compagnia, venuta in soccorso, è stata essa pure completamente di ~trutta. ,. 19 giug no: Giti il cappel lo davanti al nemico, finanzieri cd alpini, ~calatori meravigliosi, truppe eroiche c<l ard itissime! I miei u(ficial i mi raccontano dei fatti caratteristici che dimostrano tiuanto grande sia il loro eroismo di uomini pronti a tutto! ,, A proposito dei finanzieri, ricordo anche questi due altri casi :


4 11 7 << Il primo, verificatosi sul Carso, dove essi erano di fronte a mie compagnie cicliste nella contrada di Peteano. Trovandomi un giorno a visitare le mie truppe in linea, un comandante di compagnia mi informò di aver di fronte le Guardie di finanza italiane, le quali si dimostravano attente, tcnacissimc nella battaglia, valorose, sì -che le.: più gravi perdite non le fanno indietreggiare. << Il secondo caso è quello di un ufficiale che mi raccontc'> che, durante un attacco contro le posizioni occupate dai finanzieri, questi combatterono con una decisione così disperata, che non gli fu possibile di occupare le posizioni fino a che tutti gli uomini non furono morti o feriti. << Ho però anche come ho detto sopra _, alcune esperienze personali. Esse si limitano a due conversazioni avute con finanzieri italiani fatti prigionieri, ma sono nondimeno assai rimarchevoli. ,, Durante una battaglia estiva presso Doherdò, essendomi portato sulle nostre posizioni, per essere in contatto personale con le nostre truppe tanto provate, incontrai ~ poco distante da Marcottini due rnici soldati che conducevano due prigionieri accuratamente legati. Volli conoscere pcrchè aves~ero legato i prigionieri. Mi dichiararono che non si poteva fare :1ltrimcnti, tanto essi erano violenti: mordono, danno dei calci e vogliono fuggire ad ogni costo! Avvicinai allora i due giovani, da l cui aspetto appa riva il dolore d'essere caduti in m ;u:o :il nemico, e domandai a clic reggimento appartenevano. Mi dichiararono di essere finanzieri. Chiesi allora perchè non si adattavano alla loro sorte; dichiarai che li avremmo trattati bene e avremmo rispettato in loro dei soldati fedeli al dovere, che avevano combattuto con onore per la loro Patria. Uno di essi , dall'aspetto intelligentissimo, guardandomi con occh i torvi, mi ringraziò di volerli trattar bene, ma dichiarò che non si sarebbero ma1 arresi alla loro sorte, perchè intendevano continuare a combattere per l"Italia anche a costo della morte: Siamo Italiani e 1(1 1w.ifrcr vita è per la Fatria! v Risposi encomiando la loro generosità e nul; iltà, a~sicur,rndoli che essi non sarebbero pt r ora m orti per la Patria, ma, anche ritornati a casa dopo la gunra, avrebbero potuto continuare a vivere per il bene della loro Patria. « Rihattè il giova ne che egli pensava di essere ormai disprezzato perchè caduto prigioniero; eppure, avendo combattu to onorevolmente, voleva continuare a battersi. Per questo sarebbero fuggiti appena se ne fosse loro offerta l'occasione. (( Rimasi profondamente commosso.


« Altra volta, avendo av uto occasio ne Ji parlare ad alcuni prigio nieri. domandai ad uno di loro che ri serva si trovava a Sagrado e più a levante. G ià si d isponeva a rispondere, quando il suo sguardo . si incontrò con quello di un altro prigioniero che stava poco dietro di mc e, sull'istante, la sua risposta din:nnc esitante e mi di sse: Scusi Signore, non lo st, I Vol tandomi , mi accorsi allora che un soltuffi~ cialc delle Guard ie di tìnanza lo stava fosanclo severamente cd aveva postu l'imlin · ~ulla bocca in ~cgno di silenzio. Apostrofai il sottuffì . .:iak: C he segn i fa ~ A capo alto egli mi rispose: Il nostro dovere è di tacen.: ! " Oltre tulio ciò, mi è ben noto c he i finanzieri italiani combatrcrono ,·alorusamcntc in Carnia e sul Carso, adempiendo sempre con fcdd t:'1 il loro diff-icil e compito. Ho l'impressione che essi abbiano sempre f:11to tutto quanto era possibile, neH'amore della Patria ed al nobile ~co po di \'Ìllcerc o mo rire per l'ftalia. ,, Spcrn che queste mie poche note possano ~ervirLc per la Sua opera. so prattutto perçhè il giudizio obbietti rn di un cx avversario può per certo servire di commento alle Sue opinioni. L'ex avversario ~i inchina con profondo ri spetto dinnanzi alla memoria deg li Eroi innumnevn!i, che eg li, coi propri occhi , h:i veduto cadere per b Patria nelle battaglie più esasperate, e pe rcii', appunto è oggi divenuto un amico SHKtro. ,, Le mando le.: ktterc orig inai i di In: miei ufficiali, ai qual i avevo domandato le loro impressioni sulle Guardie di finanza· italiane:. La maggior parte degli ufficiali , purtroppo, non ha tempesti vame nte segnato le truppe contro le quali combatteva e perciè, le loro risposte sono negative. Ci?, nonostante, tre di essi ricordano in generale i finan zieri e comunicano le loro impressio ni in proposito. « Riceva, Signor Generale, la mia espressione di sincero rispetto cd i miei cordiali sal uti. ,. Budapest. il .3 fobbraio 1929. Arciduca Giuseppe, M,,rt:~liai lo d'Cngheria ,1 .

A Fiume, dd !a qu:ile anche le Fiamme g ialle, comandate dal capitano Filippo Sepe, difesero a viso aperto l'italianità, Gabriele d'A nnunzio apprezzò l'opera silenziosa ed emica dei finanz ieri, dedicando loro il motto: ,, Nec recisa rcccdit ), ; motto che, con successirn Decreto. vrn nc assegnato definitivamente al Corpo.


Durante la guerra 1915 - 1918 ben 2000 finanzieri caddero sul campo e 3000 vennero feriti. La Bandiera del Corpo fu decorata con medaglia di bronzo al valore « per il generoso contributo di sangue, di valore, di abnegazione dato durante la guerra e per le virtù militari spiegate dai componenti del Corpo e da alcuni reparti, degni compagni nelle aspre prove di quelli dell 'Esercito ». Numerosissime furono le ricompense individuali ottenute dai finanzieri : 142 medaglie d'argento, 273 medaglie di hronzo, 233 croci di guerra al valore, 208 promozioni per merito dì guerra.


V.

LA GLORIA CONSEOUIT A DALLA FANTERIA N ELLA GUERRA 1915-1918 i\hl,iamo ricordato, sia pure sommariamente, i principali avvenimc n1i della prima guerra mondia le cd ahhiarno preso in esame l' L· rnlu 1ionc o rg an ic i e tauica della nostra Fanteria durante gli anni di qud co nflitto c he, secondo k prnmcssc fatre ai popoli, avrebbe dov t1to essere l'ultimo. L.1 no~Lr.1 partecipazione alla guerra e la nostra decisiva vittoria no n ci a ve vano procurato, specialmente in confronto con le altre n n io ni. tu tt i i vantaggi sperati; ma a\'\:vano· offerto all'l talia i si(uri çnnfini a\~eg1 1atilc dalla natura c. cancellando qualche penoso ri , 11 rdn del p:i ~~ato , :1 vcvan o dimos tr:1!0 le ,·irtù ;uerriere del nostro po po lo e, so prattutto, l'eroica tenac ia dei no~tri Fanti. Noi no n potremmo co ncludere questa p ane dell'opera, senza nwttc rè nel do,uw riliern Li g lori:1 conseg uita dalle nostre Fanterie sulrlsonzo e: ~ul Pi:ive, nt:11:t conquista del Tre ntino ed in quella di Trieste, nei t risti giorni dell'immaitata ~conhl ta cli Caporetto ed i n l]Ucllì dèl mirabik , de..:ÌsÌ\'O trionfo di Vittorio Vc:neto. Più c he con le nostre parole, procureremo di adempiere a qu esto nostro dO\-crc, ricord:1ndo le più :wtorevoli testimonianze del valore d ei nostri Fanti e dd prnninente contributo offerto dalla nostra Arma alla YÌttoria comune cd i più eloquenti g iudi zi dati al riguardo ,b i nostr i C1pi , dai nostri Cad uti e d:1i m o lti scrittori che, subito dopo Li fin e ddb g uerra, n e ri cordarono le vi~-c m~c e ne esaltarono gli e r01 ~ m 1. Emanuele Filiberto di Savoia, Duca d ' Aosta, che, durante la prima guerra mondiale, comandò, come è noto, la 3' Armata, espresse più volte la 5lla ammirazione cli comandante per le truppe della su a Armata e speci:1lmente per la Fanteria, della quale egli ricordava sempre : " le epiche imprese compiute sul Carso, ove ogni tratto di trincea era strappato al nemico a prezzo di sublimi sacrifici, og ni


47 1 reticolato arrossato di olocausto umano, ogni dolina seminata di eroici caduti » . Ed esaltava sempre i suoi Fanti, avanzanti, a malgrado di ogni difficoltà, « nel cuore della Carsia giulia, con una tenacia nello sforzo, con una resistenza nel tormento, con una saldezza nell'attesa, che saranno vanto perenne delle generazioni d'Italia ii . e< Se vedesse - narrò un giorno egli ad un suo visitatore - che cosa è la vita in trincea; i disagi, il freddo, il fango e, più di tutto tcrribil.c, la convivenza coi morti! Ah l se la gente sapesse, nelle città dove si vive al caldo, all'asciutto, fra le dolci abitudini familiari, se sapesse ... non tanti avrebbero il coraggio di divertirsi ... e, quando i nostri soldati tornano dal fronte, la gente li accoglierebbe benedicendoli e baciando la strada dove passano. E se ancora sapessero bene perchè combattono e muoiono! Ma lo sanno così poco, lo hanno loro insegnato così poco! Tante volte, quando la morte minaccia e io son lì coi miei ufficiali, mi dico: è naturale che io e costoro, che abbiamo tradizioni e cultura, si sia preparati a morire. Passano le palle e le granate; portiamo la mano al casco e diciamo: eccomi, son qui. Ma i nostri soldati, per quale meravigliosa virtù innata, sono capaci di morire così? n . Alla fine della gm:rra 1915- 1918, il maresciallo d'Italia Pecori Giraldi scri sse : ,t Il Fante itali:rno ha affermato col proprio sangue indelebilmente la sua gloria negli attacchi delle dodici battaglie dell'Isonzo, nella difesa di passo lluole, del l'asubio, del Novegno, degli Altipiani, del Grappa, Jel Pia ve ,1.

Il maresciallo d'Italia Gaetano Giardino: (< Fuciliere, bombardiere, mitragliatore, artigliere, zappatore, telegrafista, esploratore ed altro ancora, il F,inie è oggi il più variamente tecnico e specializzato di tutti i soldati. ,, Ma la Fanteria è una; e nessuno dei suoi mezzi deve sospendere la funzione perchè sia caduto lo specialista n . Il maresciallo d' Italia Pietro Badoglio: <' La Fanteria è stata e sarà sempre, fino a quando gli uomini combatteranno fra di loro sulla terra, l'Arma della decisione, chiamata a dire l'ultima parola, a svolgere cioè l'ultima fase della lotta: quella del possesso materiale. « Sono stato comandante di Fanti; li ho condotti al combattimento; ho condiviso i palpiti delle loro speranze; ho vissuto con essi


l'ansia dell ' attesa, lo slancio dell'attacco, Li soddi sfazione della vittoria e lJUCsto è uno dei miei m aggiori titoli di orgoglio. " Sono stato Fante dcllt: br igate ,, Lombardia n , ,, Bari ., , ,, Tosc:111:i ,, c ,, Cuneo )) : le loro mostrine, il segno dei ,, Lupi di 'foscana >• e la cra\'atl":1 azzurra dcli:, ,, Lombardia 1) sono con servati tra i pit1 c;1ri cimclì della mi :1 vita militare ,. Per llllcsto io ~o quant o ~ia difficile condurre il F ante e quanto sia lll'CC~~a rio essere profondi nella conoscenza ciel cuo re umano per poter tra ~( i11:1re g li alrri : C\~ere convinti per poter dare l'esempio ; cs~crc tem prati ~pirit u:ilrnent c e materia lme nte al sacrilìcio per affront;irlo e Lirio :i ffront :uc. ,, Lo studio delle dottrinc e della storia militare, compiuto in ambi e111 c di att i\'it~, .i ntdlcttualc opportunament e ~viluppato ed armo nizzato co n l'alle n~unento foico e l'addestramento professionale, fo rm:t cd aumenta la capacità ad :1n p1i st:1re ascendente e dominio sug li Ul)tnln l "·

11 grncr:1k d'Arma ta A. Bonzani: ,, La Fanteria r1:1ssumc le \·irtù d~lb stirpe, realizza lo sforzo di tutti: la sua ~ituazionc particolare nel combattimento dà scmnrc l'esalta mi sura dell':1n(L11nrnto · e dei risultati dell'azione. " La Fanteria è l'Arma .in cui le condi zioni morali del combatlCnlc h:11111,, il massimo valore, perc hè per essa , piL1 che pn ogni altra, la lott;1 esige a rdimento, coraggio e spirito Ji sacrificio. Ad essa tutte le :iltre Armi d cYo no, con abncgazio11e assoluta, una (ùopcraz ion c !senza limiti ,.. Il gcneralc Fra ncesco Saverio G razioli: '< Fra le tante ragio ni , ;1 buon diritto reclama per sè il fiero titolo aristoc ratico di .<ignora della b11ttc1glia, due sono, a parer mio, prevalenti. e cioè: ,. 1' - l\ :sscrc il Fante r csprcsEione più gen uina e più completa del combattente, in cp1:111to è stru m ento principale di l}uelLi materiale e decisiva impmizionc della nostra rolon tà sul nemico, che è poi praticamente si nonimo cli vittoria; ,. 2" - l'cs~crc la Fanteria (consider:1la nel suo complesso), oltre l'. he l'esponente sovrano dd numcrù come potcn7.a, :rnchc il fa scio formidabile dei combattenti pit1 genuini e più puri, sì che ogni con(Cp.i mento di mano vra, g rande o piccola che sia, trova proprio nella Fa nteria lo stru m ento principale ch e, con la sua azione, d:'t il motivo p e r le quali la Fanteria


conduttore alla battaglia, n e segna i tempi pm importanti, le d:'i corpo e sostanza e ne suggella j buoni successi con l'occupazione materiale delle posizioni nemiche. <( Da ciò l'incomparabile vantaggio di possedere una Fanteria perfetta come spirito, come armamento, come addestramento; soprattutto (e questo è l'essenziale), se la sua costituzione organica e la sua abilità manovriera siano esattamente aderenti alle necessità reali dell'azione bellica nel tempo in cui si vive H. Il generale cli Corpo d'Armata Luigi Cicconetti così definiva la Fanteria: <<Fan teria: sintesi delle virtù della stirpe, della Nazione; sovrana riaffermazione del la rotenz.a dello spirito nella guerra. Si affanna l'ingegno bellico, eccitato dalla bramosia di potere o dalla paura, a creare congegni prodigiosi, e la tecnica sembra imporre al mondo, nelle sue molteplici e perfette espressioni meccaniche, il suo potere bruto. Nella congerie di motori che quella tecnica devono trasformare in furore di distruzione, il motore dello spirito sovrasta imbattibile e riafferma che nessuna forza di proiettili giganteschi e di congegni most ruosi sovrasterà mai quella che, dai tcnacissimi legionari di Cesare ai Emti del Pia\'e, vinse ogni potere di ferro o di macchina o di motore. La macchina, meravigliosa, potente, complicata, ma bruta; lo spirito umano, semplice e talvolta ingenuo cd incolto, ma ancora più mirabile nel sapersi sintonizzare, adattare, superando I.e prove più grandi. <( Il piccolo essere, che abbiamo visto impavido tra gli scoppi e le ruine, sarà sempre il materiale predominante, <.1ualsiasi possano essere la forma e la durata della guerra; cd il suo cuore e il suo ani~ mo e il suo braccio saranno forza ed impulso della stessa tecnica. Fino a che sarà dovizioso il corredo psichico e morale, sarà potente il congegno; ove quello dovesse venir meno, la tecnica più ingegnosa e completa rimarrehhe impotente per quanto grandiosa l>.

li generale di Corpo d'Armat:i Arturo Vacca Maggiolini, che fu chiaro insegnante di Storia militare all'Istituto superiore di guerra e che ha arricchito la nostra letteratura militare di opere assai apprezzate, scriveva nel 19.34: ,. Sia permesso ad un vecchio artigliere sempre fiero della sua origine, ma che ha avuto, in questi ultimi anni, ed ha tuttora l'alto onore e b grande fortuna di avere ai suoi onlini dei belli e gloriosi regg.irnenti di Fanti e di licrsaglicri, e che perciò della Fanteria ha studiato appassionatamente i problemi -- l'affcr-


474 mare che l' impiego e J"addcstramcnto della Fanteria offrono occ:isione a medita:1,ioni e discussioni ancor più numerose e pit1 vitali di qudle che interessano le Armi sorelle. (I Basta, infatti, pensare -- pur trascurando il fatto che i complessi mez zi tecnici, in continuo aumento, di cui oggi dispongono i nostri Fanti, impongono anche ad essi di affront:m ; problemi di carattere spiccat~uncnte scientifìro che alla f'antcria spetta l'arduo

Il

CÌmÌlero

di

g !lcrru

di Redìpugirn .

compito di portare le sue armi. utilizzando il terreno e la manovra. fino a quelle brevi distanze in cui il loro impiego diviene più efficace e - compito ancor più arduo e spesso tremendo -- di utilizzarle poi, nel modo tecnicamente più perfetto, là dove domina la Mon c e dove do minerd:he il terrore, se i saldi cuori dei Ernti non sapessero. a lo ro volta, dominare an che il terrore ,,. Il generale Alberto Pariani scriveva, a sua volta , nel 1934: < La ricetta delb vittoria non è stata mai scritta da nessuno. " E' un segreto che sta nel fondo del cuore del Fante e c he si svela solo a chi ha mente per intuirlo e carattere per applicarlo. ,, Ed il F~1nte, per agevolare la ricerca, c hiede cose non nuove; m:1 che spcsso si dimenticano. 1


475 Il Fante dice a chi lo deve condurre: (( 1 ° - Nulla è mutato nei principi che regolano la battaglia: solo cambiano i metodi. E, per cambiar che si faccia di metodi, .ricorda sempre che la potenza delle armi, il peso dell'acciaio, i nuovi ritrovati hanno bensì grande valore; ma colui che deve balzare sul nemico per annientarlo sono sempre io: il Fante. « Perciò è al mio animo che devi dare la maggior cura, perchè io, avendo fede in te e nei desti ni della Patria, possa, con sicu.ra fede, seguirti. << :?° - Disciplina, tecn ica, organizzazione, tutto può essere perfetto; ma non dimenticare mai che io sono uomo e che l'uomo non si conduce alla lotta con la teoria, ma parlando al suo cuore per farlo vibrare. <1 3'' - Mostrami che hai fermezza di carattere, che non temi responsabilità, che sei sereno nel trambusto e soprattutto che ~ai ciò che vuoi e che fermam ente vuoi ciò che fai , che operi diritto allo scopo, ed io ti ubbidirò ciecamente. << 4" - Mostrami che comandi con la mente ; ma che giudic hi col cuore ed io ti seguirò con entusiasmo. " 5° - Mostrami che non ti adagi in comoda atti:-sa di ordini , mentre gli avvenimenti incalzano; ma che, con l'animo teso per la lotta, sai decidere ed agire di in iziativa, sprezzante di ogni pericolo morale e materiale, cd io sarò con te, parte di te stesso. <' 6'' - Non crearmi paurosi fantasmi di onnipossenza <lei nemico e non darmi inutili illusioni cli facile e ttuasi incruenta lotta. So che la Vittoria non si ottiene che a prezzo di sangue cd io ti darò il mio sangue, se vedrò, dalla luce del tuo animo, la n ecessità del sacrificio. e< 7" - Non interrarmi nella snervante trincea che copre le responsabilità, ma non dà la vittoria. Io sono accorso al motto: Vi11cere o morire; non farmi invece estenuare. ,, 8" - Non tenermi sepolto in profonde caverne o rinchiuso in angusti ricoveri blindati, ove non vedo il sole e non respiro ossigeno. Ma dammi il riparo che, pur proteggendomi, mi consenta di vederti negli occhi e di sentire il tuo grido, quando dovrò balzare sul nemico. •< 9° - Sono uomo: quindi, quando vuoi che io marci sul nemico, dammi la certezza che farai di tutto per aprirmi la strada, riducendo gli ostacoli che si oppongono alla mia marcia. << Per schiacciare il nemico io debbo giungere a lui ancora in forza e non essere di strutto per strada. e<


" 10 " - Sono uomo: lluindi dammi la sensazione che dietro a mc sai prepar:m : pote nti riserve che sappiano sostenermi , completare la mia opera di sfo ndamento e sfruttare il successo. " h l io, Fame, sarÌ> allora pronto per qualsiasi cimento e per q u:rl si:1~i :1rdimc1110, percliè sapn'i che non pcr nulla mi chiederai sang ue e \'ila •·.

l i grnc:r:1le d'Armata Valentino Robbio, che fu poi Ispettore dcll'J\r111:1. ~c rivcva , a proposito della F:mteria: e, Finalmente non si far.ì pit1 della reto rica, non si spegnerà piL1 nel silenzio agghi acciante del tbcrto il g rido della fede e si trove rà piena ri spondenza nell' animo dei giova ni, proclamando la nobiltà della Fanteria, come q11dl:1 che ha per :Hma essenziale l'uomo, rarma più potente, m a :111chc più difficile a preparare, a forgia re. a ma neggiare. Fante è il combattrntc per cccdlcnza, è il simbolo del sacrificio più puro, della ~lo ria più fulgida; la sua gigantesca figura domina tutti i campi dì hattagl ia. sui quali sta cretto il suo monumento più im perituro e, <Jll:111do sciui lleran no ancora le trombe di g uerra, il Fante ritornerà dominatore, in mezzo al rombare degli aeropla ni, al diluviare delle bo mbe. :1!le in~idie morti fcrc dei gas '"elcnosi. e sarà ancora il pro, ic ttilc umano quello che colpir;1 a morte l'avversario I l ) .

I.I generale Claudio Trezzani che, quale autorevole insegnante <id nostro Istituto superiore di guerr:1, fu il primo a tradurre l'esperienza del conflitto passato in fecondi ammonimenti per la nostra nuova dottrina t;1t1ica e che, generale designato d'Armata, ha contribuito dlic:1cemente, co n le forze dell'intelletto e con le energ ie del ca rattere. al la nostra g loriosa resi~tenza in Africa orientale, scriveva ncl r9_34, a. prorx>sito della Fanteria: (( Se anche, per assurdo , amrncu cssimo cli potere, co n la sola offesa lontana, annientare integralnw n lc il nemico. sarebbe plir sempre n ecessario almeno un Fante ck ~i :H.krge~se sul terreno conteso per dare sig nificato concreto e ,·alorc :ill:t vittoria , affermando, col fatto stesso ddla sua presenza in contra~tala : Qui non vi t'- clit' 111111 volontà: la mia. ,, Ma quali e q uant i sì:rno le armi ed i mezzi, risultati di ster111i11io co~Ì completi no n ~i potranno mai raggiungc:rc; tutte le altre Armi. tutti gli altri stru menti dovranno tenersi paghi di a\'ere con~e nti to al Fante dì scendere in lotta se nza farsi ammazzare prima di :m.: rnc rag~iunto il c:, m po e di ridmre di tanto la resistenza nemica, da IHln csserc um:1narnente impossibile soverchiarla. Arriverà sempre


477 il momento in cui il Fante resterà solo, in faccia al nemico, col suo cuore e con la sua baionetta. Qui incomincia la sua vera battaglia. piccola nello spazio, breve nel tempo, immensa nel sangue, decisiva nei risultati; se egli andrà avanti, tutti potranno avanzare; se egli cederà, tutti dovranno ripiegare. Perchè ogni cosa da lui dipende e a

1.roce ,;ul m onte Piana, i11 memoria dei Caduti del 5 t' Fanteria.

lui va subordinata; tutti lo devono aiutare, acciocchè egli possa comhattere e non gli sia impossibile vincere. (• Tuttavia, anche aiutato, il Fante deve marciare contro il m:mico cd affrontare di sua volontà pericoli sempre maggiori. Se sfugge al dilaniare della granata od alla sferzata dello shrapnel, se riesce a scivolare sotto la raffica della mitragliatrice e ad evitare lo scoppio llclla bomba a mano, dovrà pur sempre affrontare l'uomo-nemico. guardarlo negli occhi e g hermirlo alla gola ; se lo abbatter,Ì, dovr:1 riprendere da capo a combattere. Subire un pericolo è diverso che affrontarlo: agli altri basta non avere paura, egli deve avere coraggio. 3.2.


., La 1111ss1one del Fante ncl combattimento --- concludeva il Trczzani - è una mi ssione fondamentale, la sua impresa una impresa da eroi. E, lino a che la guerra co nserverà -- e non può perderlo - il suo contenuto etico di conflitto di \'olontà, qualunque siano k arm i cd i procedimenti, il suo strumento primo sarà il ·F ante, cioè l'uomo. co n tutte k miscriL· della sua carne e con la .infinita grandezza della \Lia aninu ,,.

,, Nella b;11taglia -- ~crivcva poi , con eloquente cfl-icacia, il Maggi ni (r) - l'intervento divino è il Fante, il F ante che, al segnale conve nuto, punt:1 gom iti e piedi e ginocc hia . e ung hie cd il calcio del f ucik t: su. fuori dalb foss~i. La ca rn e trema, il corpo ha paura, ma lo spiri to gagliardo del F:rntc ha il sopravvento: egli fe rma il suo rnr paccio ,-ile e g li o rdina : --- Corri. uccidi. con~1uista ! - E allora si vede il Fante picci no picci no, tra il turbinio delle schegge e elci ~assi ra zzenti, tra i rossineri ventagli dclk esplosioni, in una atmoskra che no n è più la viu è non è an cora la morte, si vede il F;rnte piccino correre, correre, i n:r;unpolarc . cad ere. ria lzarsi, corre re ancora e, con l'.iiuto d i Dìo, piombare su la po~izionc nemica, b quale può essere distrutta, fracassa ta. rotta. ;1vvelenata, m.i, lìno a che il Fante non ci h::i Afondato il ~uo sc:irpont· ferraro, non c'è forza, nè Arma, nè strumento che pos$a dirle: sei mia! " Avere anche un;, sola volta vissuto quel l'attimo, breve cd eterno, è un invidi:1hilc d iploma di nobi ltà. Non c·è nulla al m o ndo c he possa porsi a paro della \'ila uscita cb <.]Uel mortale e divino travaglio, nulla che possa superare in grandezza (]Uel gesto più che umano. E' la gloria. E ' l'immortalit,Ì . E' l'cpo pe.1. ,, E popc.1 meravigl iosa, che non ha nulla da invidiare a quella dei popoli più antic hi e pi ì1 cdclìr:1t i: epopea che no n illumin:1 solo b. glori;; rece nte-mente tras(ors;1, ma ~i pruil"lta am:hc nel iuturo. preparando eventi cd avven ti , poichc\ nel suo seno. clb comprende in un unico ferreo fascio , gli umil i rapprcsent:tnti del popolo vario. paziente e lavoratore e le auguste persone della Reggia. ,, Ma. se la gloria del Fw tc fo sse tutta nd L1ssa lto finale. co l (JUalc ho voluto com inciare il mio dire, sarebbe be n poca cosa . Occupare una posiz ione tJUando il cannone ha tutto rotto e frantumato, ( 1) ( :ll.Bl' RT<l

~l1,r;(;1N1: ,, Il p r imato dc!Li Fan teria "·


479 può essere ancora una cosa relativamente facile. E se, occupata la posizione, il nemico si desse per vinto e dicesse: -- Basta! abbiamo perso. Torniamocene a casa ... - Oh! allora ... Ma il duro, per una posizione organizzata a difesa, non è conquistarla: è rimanerci. (< Da <]Ui, da l1ui, dal punto dove gli altri hanno tìnito, comincia la gloria, il sacrificio, il martirio, la santificazione della Fanteria. " Resistere, resistere, tener duro, non piegare di un'ugna. Ripiegare in caso disperato, ma per poco ; tornare subito avanti, disperatamente. ( < E lì, con furia febbrile, stare attaccati al terreno, farsi piccini piccini come povere cose, dietro un sasso, dietro una zolla, raggomitolani in una buca, dove non entrerebbe davvero un cane; schiacciarsi ,. pressarsi n ella terra, giù col capo, con disperazione pazza, mentre davanti, a tergo, ai fianchi, la terra si apre ad enormi vent:1gli rossi striati di nero, punteggiati di sassi, che ti accecano e un colpo secco ti picchia sul cervello come una mazzata e dentro gli orecchi lo stiocco iroso delle pallottole e l'abbaiare furioso delle mitragliatrici, e sulla schiena il piombar dei sassi, prima radi e lenti quelli grossi, poi più fitti, a grandine, l1uelli piccini sollevati dalle esplosio ni. ,, .Poi, appena possihil e, cercare b tcrr:: :1\':ir:1 p er riempire un sacchetto, poi un altro, poi un altro; adunare ostacoli, imbastire un po' di reticolato ed appena calata la notte -- la notte sacra al riposo --- su, con tutte le forze, a rivoltare la trincea. Lavora re, lavorare, sfuggendo alle sciabolate dei riflettori, lavor~lre, lavorare. non mang iare, non dormire; all'alba la trincea deve essere in piedi, la posizione de ve essere rafforzata. Coraggio, sono arrivati i rincalzi, sono con noi anche le compagnie del Genio; F anti tra i F a nti , una cosa sola con i Fanti, nella vita, nella morte e nella gloria! Coraggio! Ed , all'alba, fa r trovare il miracolo compiuto cd allora cadere giù affranti: - - Ora vengano pure: ho dato tutto. Non ne posso più. Non ne posso più. - E ppure bisogna potere ancora. rl calvario no n è finito. Per le esigenze della bau aglia, il c ,mbio non può avere luogo . - Chiedo ai miei prodi - dice il fonogramma del Capo - di resistere ancora un po'. Ed il Fante resiste, coi piedi maceri, piagati, immerso giù nell'immondizia, nell'acqua. nel fango, con a lu10 i corpi dei compagni caduti che si macerano, con la febbr e che arde le vene. E con 39 gradi, non si va all'ospedale! Se no, chi ci rimane in linea? ,1 Ma la sete insopportabile è un cancro che lo divora cd allora il Fante muove allo scoperto, con la borraccia stretta nella mano conrnlsa: - Morir di pallottola sì, di sete no. -- E lì, al filo dtll:i ~or-


4~0 ocntc che llw'> essere al viadotto di Monfalcone od alla cascata in val di ;'.faso: ta-pum! la Morte, come k bestie alla pozza. E su in linea la homharda che ti butta all'aria .\c tt c metri di parapetto all;i volta , o la mina pre parata da te, che scoppia inn anzi tempo, e quindi frane, m:Kcric, rovine. sotto le quali le cose: più insignificanti, come un fiasco od un hicchinc ti rimangono int.aUc, ma dove, per raccattare i n::sti dd Fante, ci \' uok il tdo da tenda! ,. Solo :1 tiuel modo il F:1ntc lascia b linea. Ci sono stati sulle Alpi. dur:111tc f"im·cnw. Fanti dic w no stati sci, sette ore di vedetta, in mo.i.o alla torn11.: nt.1 , a~pcttando il ca mbio che non \·tniq mai pen:hè b nc:\·e avn:1 ~cpolto. come a n1011te Setole, la fragile tenda dd Corpo di g u:mli :1. ,. l\:n:hè il Fant e d:lllc zone malariche di MonLtlcone o della \'oju~s:1. i· ~:dito fin dm-e 11è c:irrcgg io, nè aulocarri, nt'. prolunghe l'hanno potu to seg ui re: ma solo un mulo per ogni duecento uomini. F cmì, non a,·cndo 1111lla di llucllo che oggi si chiama co nforto, a 2 ')0 0 metri ha passato l'inverno sotto la tenda. Questa, questa è lotta i~nora, combattut:1 d;tl Fante. tJUando no n c'era nessuno alla finestra che lo n :dC\·a; "-luesto i:.· il dono che alla I\itria sa dare la Santa Fantcri.1. "l°illtc le Armi hanno le loro gesta cd i loro Eroi da glorificare. Fd è bene che sia co~Ì. J\:asce da (Ìu r:sla gara di episodi e -~li ricordi, d i confronti e di raffronti, la potenza armata della Patria, la potenza vcr.i, '-tucll<• ~pirito 11cce,s.uio, scnz~t il quale al momento ddla prova fuci li , can noni, aeroplani , la chimica e tutti gli altri ritrovati non awanno \' alorc . Chi più ha da dire, pitt dica. Ma tutto, tutto si dimentica cd ogni :\rma deve cedere: il passo alla Fanteria, tJlla ndo si è vi sto un battaglione d i Fanti all'assalto, come il [I dc lr8_,'' reggimento (tenente colonnel lo NanniL:ini), la mattina del 4 luglio H)JG. sul costone di Prima Lunetta, do\-c, dopo u n ·as\'.csa durata tutta la notlt: su pe r il dirupo limcoso e spiombante del Bren tana. il nostro Fante um;1nissìmo. 11<:lratto di porger la borraccia ai prigionieri assetati . è stato inchiodato su la trincea conquist:it:1 da l fnnro improvviso e simultaneo di hen 22 mitragliatrici. salite tacite dal pendlo OPlX>sto dd monte; ttuando si è visto u na trincea come quella dd Prnl-Korite. ddl:1 vna prima linc.1, in rni Fanti della brigata ,, Ac(JUi ), ( 17" e 18") e Ikrsaglìeri della 11T brigata ( 17" e 18") elci generale Ccccbcrini. ii 19 ago~o J<Jl7, tra la "-I· 244 e la Ll - 22.0, sono stati maciu ll ati prim:i ancora di potere muovere all'assalto, da un fuoco f croce che \·eniva di fronte, da sini ~tra, da tergo. fi n dalla lontan:i selva di T crnova: quando così. in giornate di s"òsta, d i pace, un gr:i~


natone da 305 ti piomba, come la sera del 31 agosto 191 7, su le trincee del I battaglione del 268° Fanteria (maggiore Angl;ini), a 11- 244 presso Castagnevizza, e ti uccide 14 Fanti e ne ferisce 39; quando un sol colpo di bombarda, a q. 800 Madoni, sulla Bainsizza, 1'1 T settembre 1917, uccide il maggiore Gigli e ben 41 soldati del I battaglione dell'83" Fanteria; Lluando, guardando profilarsi nell'azzurro le vette delle nostre Alpi, si vede monte Cimone di Arsiero, su rni, il mattino del 23 settembre 1916, una mina gigante austriaca seppelliva tre intere compagnie: la r•, la 2-', la 4" ciel 219° Fanteria (brigata <, Sele ») ed altri reparti, per un complesso di' 19 ufficiali e di rn8 uomini di truppa; quando, leggendo la Storia delle brigate di Fanteria, pubblicata dall'Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell' esercito, si apprende che la brigata ,, Catanzaro)) (141• e 142°) ha avuto in guerra 2222 morti e 12.079 feriti - si noti che la forza di una brigata raggiungeva in guerra, e non sempre, i 4000 fucili - -; e la brigata ,, Lombardia ,, (73" e 74') 2.239 morti e 12.443 feriti ; e la (• Pinerolo ) > ( 13° e 14") 2.654 morti e 13.641 feriti; e la brigata << Brescia • 1~)° e 20'') 3.077 morti e 14.182 feriti; e la brigata " Ferrara (41' e 48") 2.839 morti e 15.936 feriti; e gli organi competenti del suddetto Uffìcìo Stori co ci dicono che queste cifre sono :il di sotto del vero >J. 1

(

1)

No11 solum nobù, scd et patriac et posterù, scrisse, nel 1935, Varo Var:rnini (1). Ecco il motto che lien si addice ai Fanti italiani, sempre umili e devoti. Ma sono sempre i più umili che scrivono le parole più alte. Di tale grande verità è, infatti, intessuta tutta la gloriosissima stori:1 delle Fanterie italiane, tant:e vùlte scese in campo per difendere le loro terre, per estenderne i termini, per salvarle da ogni cataclisma. Intorno al milanese Carroccio era nata la nuova Fanteria italiana. Da allora il popolo d ' Italia cominci<', ;1 ritrovare se stesso cd il suo antico valore. Pian piano considerc'> le ~ue fortune politiche legate a (Juelle della regione. Infine comprese che ogni sua fortuna avvenire pote va risiedere solo nella uniù e nella grandezz a della nazione. ,, E quando, nel maggio dd 1915, il popolo d'Italia dovè scendere nuov:unente in campo cùntro il potente nemico, le Fanterie ( 1)

V ARO V A KA :S: 1:S: 1 :

,,

I C,1pi , le armi. i .-omhattcnti "·


italiane ben se nti ro no che ad esse spettava la parte più gravosa e più crurnta della lunga guerra . F, poichè alle altre Armi, provviste di moderni e complicat i congeg ni, fu giocoforza assegnare gli clementi pnn-rnicn ti d:1l k ~rno k e d:il le ofrìcine, il nucleo 1naggiorc: delle no~trc Fanterie fu da to dai fìgli dei ra mpi e della montag na, dagli a rt i.~i :1n i dei p:1c~i e dei vi ll aggi: tutta gent e modesta, dallo spirito puro. 111> 11 i11UCG1l:1 d:illc delct cril' dottrine utopi stiche del tempo. E funo b gucrr:1 co n vero Sl' l1timento di d<:dizionc, bagnando del loro gl' 1HT0,i"i11 10 ,:1ng11c.: i cento e cento cam pi di battaglia·, senza nulla l· I 11n k rc ,n 11 .1 11td I:1 spera re, \l'nz:1 sopr;1ttutto - nulla guada~ 11.11 c. < :u.1d:1g11a ro110 sì, e soltanto -- gli azz urri seg ni del valore e.I il pn1 11:1tn in og ni stati stica di perdite e di sacrifici : quasi 350.000 1"adu t1. Su 1000 Fanti , 103 morti e 3 00 feriti >•. Ln , tc,~u nostro piì:i tenace avversario, il ma resciallo Con rad, r.iu11111lik ~,,lcn ncm cnte il valor·e dei F;111ti italia ni: ,, Abbiamo tro\';110 - ~cri~~c nelle sue lvkmorit: - contro di noi degli uomini d i lnr11 ,·lic.: co111h;1ttono con grande valore ,.. . '.\011 rngli;1 mo in~omii ,, , così aveva serino sul ta\'olo d i una l,:1 uff;1 11n F :1n1c . " Non ingomii ", nmw,tante g li R.2.507 decor:iti (.tipini n clu~i). i ::qo Fant i medaglie d'oro (dei quali appe n;.i 4 0 ,·i,cnti) ( r), k 30 bandiere decoral e pure con \frdaglia d'Oro e l'Ord: ,ic :\ l ilit:1re di Savoia , conferito a tutta la F ante ria ,, per non a ve re ,·<111lJ,,· iuto limite di ~;.1crificio e di ardim ento e per a\'ere, audace e 1cn.1cc, inL1tic;1bi lmcntc domat o i luoghi e le fo rtune, consacrando t 11 n s:rn~uc.: fecu 11do la romana virtù dei figli d'Jtalia >• . Un altro scrittore, Nicola Pascazio (2) scriveva recentemente, nel 194:; : , Sul terre n o d ella contabilit;I, la g uerra 1915 - 1918 ra pprc,c nla\'a per noi (>80.000 morti, 1.050.00 0 feriti, cin:a 700. 000 mu tilati cd in\'alidi: o ltre 150 miliardi di lire. Come affcrrrn'> un o, nel quale la S1ori:1 potrà credere, sublime tìg ura di patriott:.i, di marinaio e di. 1'frn ' . il grande ammi ragl io Paolo Thaon di Revel, nel ,, Bollettino ddl :1 \ ' ittoria tiella Marin:1 ,., il 1 2 novembre r9 18 : " Sappia oggi la ( 1'i Ihto il gr:1 nd issi mo 11umero, non i.: possihilc riportai e cp1i ture i i nomi ,ki F:1n11 111<·,l:ig lia d 'oro. C loriosa ed ìm1norta le teoria ch e il lettore potr:l. \101.1 rc nel , olnmc: " Le MeJ ;1gl ic d 'Or,, al Yalur milir ;1rc ,. d i Branc;iccin e (, 1r. 111,I. p11l,hlit:1to :1 ,·ur;i dd (\ruppo medaglie d'oro . Com i1:ito di Torino, 1 01•pt11 t· 11c1 'i \0 11 111ì " Le Mcd:1glic d 'On.• » dd l'l.:ifìcic, Swrico dello Stato l\Li \! ;.:io1 e· ,lcll'E,cn ilo. ' •., ( 2) '\;1 c,c\1.., l',,,c.. z rn : ,. Ss:oprilt:vi 1 1-'a,s:1 il ,u!d:110 it:ilia no ...


4 8 .)' Patria, di quanti sforzi cd eroismi ignoti è fatta questa sua immensa !!Ioria 1> . <· Nel deserto, a 50 gradi di calore, nella steppa a 50 gradi sotto zero, il soldato italiano non ha che una consegna: 1talia; un a passione: Lal ia: una febbre nd sangue: Italia. Sul fondo della scrivania di un mcuro impiegato trentino, Giovanni Lipella, sì scoprirà a

li Sacrario dc:i Ct1duti del

i

52" reggimento Ft111te1i,1.

matita copiativa la nobile ~1ffermazione : ,, Se non tornassi, il mio testamento è questo: Viva l'Italia! '» . Qual'è il grido dì vittoria dei 17.000 volontari della spedizione garibaldina in Francia, nel 1914, dopo aver vinto alle Argonne, alJ'Abri de l'Etoik cd a nord del villaggio cli La Claon, dove perirono i due arcangeli delle camicie rosse, i pronipoti delrEroe dei Mille, Hruno e Costante ? Il grido non muta: Italia! Sulla scia meravigliosa delle Camicie Rosse, procederanno i Fanti del II C,orpo d'Armata, nelle Argonne , al Bosco di Reims, allo Chemin des Damcs. Stupore della Francia, stupore dei Capi. Il comandante della 5"· Armata fran cese, generale Berthelot, nel l'ordine 58: ,, Ufficiali e soldati italiani hanno dato prova di salde qualità e di valoroso ardimento e si son fatti notare per la loro disciplina cd il loro slancio h. Il 19° reggi-


mento italiano entra il primo a Roc ro y, 1' 11 novembre 1918. Ma, ol tre il li Corpo d 'Armai;,, l' ltilia fornì i 6o.ooo uomini di truppe :i miliaric per or~ani 1/,za rc k retrovie, mila cui bravura Pétain è esplicito: ,, Le 1ruppc :,usiliari(' in Francia hanno portato al raggiungimento dcl b ,·i1toria ddì nitiva un contributo dei più preziosi, per i b \"<Jri .11 og ni ,t;cnne chc hanno esegui to, •. Nùn si esprimeva altrim<: nti il Prc,idrn1 <: Vivia ni , colui che il giorno dell'intervento dd l' lt:tl i.1 <cr:1 Lommùsso tìno alle lacrime: <-. No n si apprezzerà ma i .!hhaqanz:1 il ,·:tlore 1kll'noico esercito ita liano ), . Mn bi nw ~piritn, medesima intellige nza, medesima tcmcrariet?, , n r:11111<1 d irno~tr:1ti dai nostri sui campi di Al bania, Macedonia, Palotin:1, Murmania, Estremo Oriente, ,, Truppe superbe, superiori ad 11g11i d11giu .. . ddì ni scc W ard Price la spedi zione dei 50.000 in Marcdoni.1. Vnkndolì combattere per l'occupazionc di Gaza e di Gerud cmn, c. gli lnglc.:si rc.:stano ,Hnmir;1ti . Le.: bande massimaliste e bol~<nichc dd la \1urmania, tra il H)t8 ed il 1919, si accorgono subito d, c ncTic regioni pre-arrichc non c"è pit1 respiro per loro, dopo l'arrÌ n> dei ~old:ni italian i!

Anche il Caff:t relli, nell'o pera già più volte citata, ricorda molti rpisodi di \·alore, s\'Oltì si dura nte b prima guerra mondi ale. C hi , avendo in m ente - - scrisse appunto il Caff:trdli - i ricordi lici ,·;ilore milita re dei tempi più hrìllanti e più eroici del vecchio esercito piemontese, considera i fasti del valore (ki nostri sol dati nell a guerra 1915 - 1t118, sente con legittimo o rgoglio la continuità dello ~pi rito mil itar<: degli ltaliani. A g rande distanza di tempo, talvolta a distanza di secoli , si riprtono episodi J\'enti grandissima analogia ro n g li antichi. ·!',;d 1658 il n:ggimrnto ,. Piemonte », all'assedio d i Trino. si '. .tr11. ìù nei fo~~a ti della fortezza e, sono il foow della musd1<:tlcrÌa ne mic i. (On l';icq ua lì no alla cintola e spro\'vi sto di arco nei stru · me nti , ;1 forza di braccia ahbatt è le palizzate d i difesa. per aprirsi b •tr:1d:1 all' impetuoso assalto, col quale riconquisti\ la fortezza. lk ll issimo episodio e ben degno di css<:re ricordato; ma q11ello , lie :dlor:1 porev;1 rsscre un caso di cccez.ìonc diviene cosa generale e Llu:,~i <1uutidi:1na nclb vastità e tra le grandi difficoltà della guerra 1<.,115 · 1918. Tmwc della palizzata a protezione di una fortezza isolata. qu i , j h;tn no da rnvesci:1re i reticolati, che ~o no a protezione di


robuste e ben munite trincee, distese per lunghe fronti di c<.:nti11ai:1 di chilometri. E sono in gran numero i nostri reparti che, durante il primo anno di guerra, ciuando i tagli delle pinze non bastavano ed anche i tubi di gelatina si mostravano insuf tìcienti ad aprire la strada, si lanciavano contro le ostruzioni nemiche per svel lerle ed erano decimati dal fuoco nemico. Il 21 ottobre del 1915, il 76" reggimento Fanteria della brigata a Napoli )), facendo parte della " brigata speciale " comandata dal valoroso generale Paolini, lanciava i suoi reparti contro le trincee austriache della testata del vallone di Selz, sotto le.: quali trovarono gloriosa morte e l'onore della medaglia d'oro due 1m;Ji sottotenenti siciliani ---- Vincenzo Geraci e Giovanni Guccioni - che, coi loro plotoni, sotto le intense e micidiali falciate delle mitragli ;itrici avversarie, si adoperavano per svellere a forza i paletti di sostegno dei reticolati, per poter procedere all'ultimo assalto. Ed altro non meno espressivo raffronto offrono i Fanti dell'83" " Venezia ))' quando, nell'aprile del 1916, il reggimento occupava il monte Carbonile, dominante Rarco e la pi;rna di Levico . .. Si stendono inn:mzi - cos~ è scritto nelle memorie di quel reggimento - munitissime difese avversarie, costituite da successive fasce di reticolato, rimaste prcssochè intatte sotto il tiro di distruzione delle nostre artiglierie. Alcune trincee vengono più volte assalite, conquistate e riperdute. Uno sforzo tentato dalla 5" compagnia, rinforzata da elementi dell'8·, che dapprima sembra debba riuscire vittorioso, viene infranto improvvisamente da un lungo tratto di reticolato intatto. La esasperazione dei soldati, che vedono inutile il loro impeto, centuplica le energie cd ingigantisce i cuori. Tre umili Fanti - i pistoiesi Leopoldo Tognozzi, Cesare Capecchi e Giovanni Maestripicri - brandite k vanghette, ~i danno a sch irtntare i 11aletti dei reticolati, come spinti da un'eroica fol lìa. JI reticolato resiste; ma l'intero reparto riesce a dominare nettamente la difesa avvers;iri a, costringendola u tacere e permettendo ~i sopraggiunti rincalzi di piombare sui fianchi della pmizione, che finalmente viene occupata. Nell'opera •( Le Medaglie d 'Oro,., pubbricata d:1ll 'Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell 'esercito. troviamo che, nel 1915, durante i primi ~ettc mesi della guerra, su 47 medaglie d'oro C(>11ecssc per valore individuale, 30 furono assegnate ad uffìciali ed a gregari di Fanlt'.ria di linea e quasi la metà di cs~e a raduri durante Li pericolosa operazione del taglio dei reticolati nemici.


Per tale operazione i Fanti si offrivano volontariamente, fo rm,tndo un:1 nun1t-ros:1 sc hiera Ji eroi, fra i quali il giovanissi mo fo rl ivese (;jo\':t1111i Cucc liiari de11'1 1" Fanteria ,. Casale ,,, il quale, offcrtu~i ,·olo n1 :1rio per la distruzione dei reticolati ed avendo avuto

.\ fo11111uc11m ai C.11/uli

del 10" reggimento Fantoia.

, po.z:tt.1 tr;1 le m ani da un colpo di fucile la pinza tagliafìli. to rnò in tri ncc:1 per prov\'(.::dcrsi di un'altra pinza e per torn::ire al suo ri,chio,o larnro. Prirno a giungere ai reticolati, ne tolse un campalll'l lo d'all:1rmc che mostnì sorridendo ai suo i rnm pag ni in trincea e

,olo co ntinuò impavi do a t:1gliarc i fili. finchè una raffica di mitragliatrice lo ucci·c


Troviamo poi il capitano Ercolino Scalfaro del 19" Fanteria , Brescia >, , il quale, essendo, col battaglione di cui faceva parte, a ri nforzo della brigata e, Regina " (che il 18 luglio doveva sferrare un .lttacco contro le difese nemiche sulle pendici di monte San Michele e sul costo ne tra quota 170 e la strada Sdraussina -San Martino), personalmente, con l'aiuto di quattro soldati, sotto il fuoco nemico, provvedeva alla posa ed allo scoppio di tubi esplosivi nei reticolati , :iprendovi la breccia, a traverm la tiuale più tardi portava la sua compagnia all'eroico assalto, per cui ebbe la medaglia d'oro a prezzo d ella vita. Troviamo Leopoldo Montini, sottotenente nel 14° Fanteria « Pinerolo ,, c he, per ben sei giorni consecutivi, volontario, guidò gli uomini incari.cati di far saltare con tubi esplosivi i reticolati austriaci di quota n8, a monte Sei Busi e, persistendo ancora nella rischiosa impresa, vi cadde il 18 lug lio, colpito a morte. Il caporale del 42" Fanteria <• Modena ,, , Umberto Pace che, sempre primo in tutte le più pericolose imprese, di pieno giorno, il 2 1 luglio, sul monte Sleme riusciva a tagliare il reticolato nemico e ad attraversa rlo con la sua pattuglia, restando poi ben quattro ore .; poc hi metri dalla trince:1 nemica, ~otto un Yiolcnto fuoco, che ucciJeva parecchi dei suo i uomini, per ricuperare uno dei quali, la notte , uccessiva, tornava sulla medesima posizione. Tre settimane dopo. '. empre sul monte Slernc, veniva ucciso. mentre, col solito coraggio e la solita calma, tagliava ancora reticolati austriaci. r:· del numero ;mchc il sottotenente Vincenzo Madonia del 16° , Savona )> che, dopo aver dato anch'esso altre belle prove di valore, i ;1 notte del 24 luglio, a Polazzo, diresse personalmente il taglio dei reticolati, attraverso i (Juali, la mattina dopo condusse all'assalto la -ua compagnia, lottando si no alla morte con tanto va lore, che alla ~ua memoria venne concessa la medaglia d'oro. Sei volte, nello spazio di pochi g iorni, si offriva per la cl.istruz ione dei reticolati nemici a11cl 1e il soldato volontario Ed111011du Mazzuoli del 31" Fanteria ,, Siena ,, ed, in una stessa notte, essendo stati feriti due suoi compagni , rientrava due volte nella nostra trincea per accompagnarli , ritornando poi al suo pericoloso lavoro. La morte t roncc\ il suo valore due giorni dopo, mentre stava per scav.ilcare la trincea nemica - e la famosa trince1 delle Frasche - - ed, avendo già ;iportato due krite, incitava ancora i compagn i ad ava nzare. Nella notte dal 21 al 22 ottobre l'aspirante ufficiale Pietro Ma:;occo del 159" Fanteria ,, Liguria ·· percorse la zona dove scoppiaL.

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~


va no k granale della nostra Artiglieria per nrnstatarnc l'df<.:tto sulk difese accesso rie nem ìdie e, dopo essere riuscito ad attraversare (b ~olo il primo ordin<: di r<:ticolati, vi ritornava con una \tJUadra d i portatubi per continuarn<: la distruzione. Costretta la sq uadra a ritirarsi da un improvviso fuorn di fucikria e di mitragliatrici, l'aspirante Marocco rirnpcrò da solo i 1uhi di gelatina, che stava per fa r collocare. la mattina dopo. presso il secondo ordine dì reticolati , q u:rndo \·enne ucciso.

Fra le do ti dei nostri Fanti, dai tempi più anti chi ai più recenti. ~uno la serena fcrmez 7.a nel pericolo e l':1ffettuosa solidariedt fra ì l:ompagni d'armi. che ~pcsso dà luogo ad ani di sublime abneg ~,21one. JI ~oldato sici liano Antonio Sabato, del 224" Fanteria ,, Cosenza ,,. il 2 gi ugno 1916, mentre più viva frrvcva la lotta sulle pendici del monte Zomo. rimase sempre al lìanco <lei suo ufficiale c. benchè kritn. rifiut ò di n:c:irsi :i l posto di mcdi(azionc. Quando iì .._umL.1tt imc nt0 ,i ,vol se .:ùrpo a corpo. <.:gli fece scudo del mo pctt:ì all \1flìci:1lc e morì per salvargli la \'Ìta. An che il romagnolo, soldato Antonio Calderoni. del 44°' regg: rn c ntn ,, Furlì ", dopo cssn~i distinto sempre per il suo valore. il H", ~iugno 1918. a monte Lemerlc, bcnchè ferito ad una ga mba, acconc in difesa dd ~uo capitano, per proteggere il qu:ile dalle offese ncm 1chc, \'Cnm: nuovamente ferito ed rnhnc ucciso sul campo. Il soldato veneto Giulio Zanon , del 1_ f reggimento ,, Pinerolo .,, :dL1uacco delle pmiziùni di Selz, il 30 giugno 1915. traeva in salvo, sollo il micidiale fuoco nemico, un compagno gravemente ferito e quindi. dur:mte un ate;1cc<1 alla baionetta, ne libera,·a un altro dal b prig ioni:1, per poi cadere, coperto di ferite, nel proteggere col prc -

111 i\, ((>rl'" il ~uu u(lìciak . Il l(lmharclo /\ngdo Arbasi, sold:110 del 92" reggimento ,, Basil ic1 t.1 ", dopo t:ssert.· ~lato fnito ad un braccio mentre tagli:l\·a i reti<'0Li1i. vi~to caden: il suo uffìciale. cer.::ò di portarrn; al sicuro il ca d,11'<.:rc; m,1, \·enuto l'ordine delrassalto. attaccò alla baionetta per due mit e k I rincee nemiche e poi tornò a compier( il suo rlovcre d i generosa dcrnzionc verso il superiore ucci so. Cencrnsn ese mpio di attaccamento al proprio uftìt:ialc diede anJ1c il (;1pr>r:1k lldeg;1rdo \folinari. del 9 1" reggimento " Basilicata , .


che, durante un attacco sul monte Cavallino, visto il suo uft·iriak impegnato in un furioso corpo a corpo, uccise un Austriaco con una fucilata, poi si lanci<'> sugli altri che circondavano l'u fficiale cd a colpi di baionetta ne uccise un altro ed i rimanenti mise in fuga. Altra bella e singolare figura di soldato, che si affaccia alla mente ogni guai volta si pensi di citare.: i casi meglio attestanti k salde e complesse virtù dei nostri , è quella del caporale maggiore del 6_f ' Fanteria ,, Cagliari n Pietro Rainero, della provincia di Cuneo, che afferma ancora che quella terra continua a dare al la gran Patria italiana soldati simili a quelli che in altri tempi fecero la gloria del vecchio Piemonte. Era addetto al Comando del suo battaglione nel luglio del 1915, per l'attacco da Redi puglia su monte Sei Busi, e si era i-uodigato in tutti i modi, << dando a tutti (com'è dello nella motivaz ione della sua medaglia d'oro) esem pio di sprezzo del pericolo e del più grande valore ,, . Neanche ferito volle la sciare il suo battag lione e, costretto poi ad entrare in un ospedale, ne uscì non ancora g uarito e, rifiutando la licenza di convalescenza che gli era stata (Oncessa, tornò al suo posto di combattimento. In una sola giornata, per ben cin<1ue volte, iu a ca po di squadre volontarie per il colloca:ncntn di tubi di gclatin:1 nei reticolati nemici e, ~otto l' infuri ;ire del fuoco, durante l'attacco, continuò a portare ordin i e ad assumere informazioni. Ad un certo punto, visto cadere un ufficiale presso i reticolati nemici, corse in suo aiuto; ma, mentre lo sollevava , veniva colpito da un proiettile in fronte. Ecco ora la motivazione della medaglia d'oro concessa alla memo ria di un Fante portaferiti: " Portaferiti, il soldato toscano Angelo Vannini, del 128'' reggimento "Firenze'', diede mirabili prove di atti vità, fermezza e coraggio, recandosi con nobile spirito di cameratismo più volte oltre la nostra linea per raccogliere e trasportare i feriti, sempre in curante del fuoco nemico. Accortosi che un compagno, caduto a pochi metri dalle feritoie avversarie, in vocava ~uccursu, volle accorrere in suo ai uto, mentre i nemici, rilevato tale tentativo, com inciavano a tempestare la zona col fuoco di fucileria e col lancio delle bombe. Costretto per due volte ad indietreggiare di front<.: alla furia ckllc offese avversarie, non rinunciò alrimpresa e, poichè le invocazioni del ferito si facevano più lamentose, in un terzo, prodigioso sforzo, attraversò d' un bal7.o la zona interdetta. Colpito egli stesso alla testa, cadde al suolo ; ma, ri alzatosi poco dopo. prese il compagno tra le braccia c.: lo trascinò fìno alle nostre linee, ove giunto spirò col 11omc


d'Italia ~11lk bbhr;1. Fu lgido cscrnpio di altrui smo c di al to scntim(·nt:o del dovere. (Pla \':i, 2 1 .luglio 191 5) •· . Un :1ll ro Fante il ~old:110 Fratellini , anch'egli ponafcri ti nd 225· rcgf,'.imrnto " Arca.o •• -·- tr:i\portò, in una sola mattinata J 1 ..:o rnlia11 imento e ~o tlo l'i 111 per versare del fuoco nemico, pit1 di \'enti ferii i. l<>rnando ~c m prc sporHan e~1 mcntc sull a linea dc::I fuoco e non d c~i\ll' ndo d:tll :1 ~11:1 g r:misa fatica, se non a combattime nto finit o. l\d (d1lir.1 i11 del l t) l 7 una rn mpag ni ;1 del 91·· regg im ento " Basilic ,t:1 ·· <JLcup:1,·:1 dillìcili posizioni nel fo ndo della valle di Trevcnan;,c, . co11 un pu ~lo di osser vazione sopra un piccolo rilievo delb Tn1..1 Tuf.111.1. compkt;1mc111c esposto a lle ùffese nemiche, cd al q11 :1k. pcrciì,. no n si poteva ar ri vare c he di notte. Un giorno fu seg n :1l.1to d1c un 5oldat:o YÌ era stato gravcmcnte ferito. un portafe rit; il ,l,ld.110 Frncsw Bi:,n chi -- si prc5cnti, :il comandante della d •1 11p:1).!ni:1 di cendo : " So che rischio la vir:1 , ma 110n posso lasciar 1111 ,ri rl' 1111 ,nldato st n za t.t n tare di salva rlo ;._ E, munito~i di conk nl inclo ~~.110 un camiciolto bia nco che lo n:nde!-, c meno vi sibile sulla nnL'.. ~:ilì al pu,to di osstn':1zio ne. medicò il ferito e, kgatùlo Sùpra u11.1 i_,uila t(JIL:1 tb un rico\'cro, trattc11L:ndo con grande sforzo b rn rda a cui :1,·cya ,1<sicur:no la impro,·, ·isa t:1 siitta. la fece sc ivola re da van ti .1 ~2 ~ull c ronc e ~ulla lll'\'t , Jìnchè gli uo mini dell a sotto~L111t<.: trin cea non potero no riC()\trart il fcrilu.

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O!!ni

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A r<'ndcr più doq urnt. 1 le man irntazioni di così alti ~ent1 m c nt ; il nohilissimo esempio degl i ufficiali d:

dtìc,ccmrnte çontrihuito !ll':l du.

ti' mag~ior gu1t·rak

Cari,l Mo n tanari della brigata " Forlì ,,. che, a PLiv.1, :i;)po ~lut sangui nmi attacchi . ~i rcc:.iva ~ ncllt trincee più

.1,';.111zatc per rncgìio c, aminare le posizioni nemirhe. 1n vi, ta di un:.\ 111111, :1 nf k n :-;iva. venni: fnito a mone dur:rntc qu esr;i ardita r irqgni.1,ionc c. fr.1 gli -;tr;..17.i dell':igonia, non c-:~~ò di :immonirc che bisog11:i\ ;.1 ri 11n0 Yarc cd ìntcmì iÌl·;Hc gli sforz i per ia vittoria. · l)od ,i m esi dopo -- ndl\igo~to del r9 16 --- <.:aJna sul San Gahr iclc. :tll :1 Inta delb st<.:s~a brigata , m erita n do a nc h 'eg li la medagli ,t S r, ,. u11 :iltro corn:111d;111tl'. il brig,1dicre ge ne rale Tommaso Monti. <:,il pen siero della ,ittoria .sulla contesa 7.ona tra i nwnti La ihrna e \ '.ilhr:lla, 11 1orÌ\'a anc he: il n .:cchio generale i\forccllo Pre~tin.m, l" ind i111cn1i~·.tl ,ìlc difensore dt'I fone di Adigr;i1 che, volonta rio 11


di guerra, comandava la brigata ,, Etna >) (223" e 224°) e che, ferito mentre da un osservatorio dirigeva l'inizio di un attacco della sua brigata, continue> fino all'ultimo a chieder notizia sull'andamenro della battaglia. « Come va l'azione? n domandava, vedendo .il suo Comandante di Divisione che, saputolo ferito, era accorso a visitarlo. " Molto bene >> - gli rispose il divisionario. (< Anch'io vado molto bene)•. E poco dopo spirò. Ad Oslavia moriva sulle trincee di primissima linea, rincuorando i suoi, durante la sanguinosa lotta nella quale tanto si erano distinti i suoi valorosi. reggimenti, il generale Ferruccio Trombi della brigata <•Livorno,,: e, pochi giorni più tardi, dopo che già, in una delle più epiche giornate del Carso, aveva condotto le Bandiere della sua giovane brigata « Sassari » a guada gnarsi 1a prima medaglia d'oro Il go1erafe Carlo Mont,11iari. sulla <• trincea delle Frasche >> e sulla << trincea dei razzi )), moriva il generale Gabriele Berardi, mentre da una ddk più avanzate trincee studiava le disposizioni per un nuovo attacco. La valorosa brigata, dopo pochi mesi, ebbe ucci so anche il prode colonnello hrigadierc Eugenio Di Mar.ia che, " primo fra i suoi soldati, incitandoli all'assalto, col grido d'Italia sulle labbra, con la fede della villoria nel cuore, cadeva f ulrninato dal piombo nemico. mentre le sue truppe assaltavano alla baionetta le posizioni avversarie ,) . E, dopo pochi giorni , ebbe mortalmente ferit; il colonnello brigadiere Alfonso Mauei, il quale, succedenclo nel comando al Di Marja, dal 6 al1'8 luglio 1916, su monte Mosciak. condusse all'onore: della seconda m edaglia d'oro le bandiere della ,, Sas~ari ,, . Un altro colonnello brigadiere, Euclide Turba - · anima e cuore di austero soldato e di poeta - che, dopo aver prima condotto ~emprc valorosamente il suo 130~ reggi mento " Perugia >•, trovi'> bella


dd 19 17, al la tesla della brigata « Perugia ,. , difendendo k ric<lf1(jllist;1tc pm iziuni cklk Melene e respingendo per cilllJLIC u>lt t: i ri111H1\';1ti ;1ttacc hi ili forti e fresche truppe nemiche. Alt ri hclli ~~i111 i n,1mi sono da ricordare, tra i generali (he ebbero il l'om.,ndo di l1 11 i1:'1 di Fanteria. Antoni o Chinotto - l'eroico comandante: della q Divisiont: sul Carso chc, min ato dal male ed agli estremi delle sue forze, si faceva portare in u na poltrona ~ulla linea - il 1._1ualc, all'inizio del la guerra. a\'C\'a portato brillantemente al fuoco la brigata (, Pia c: ..: nz:; ,, ( 11 1" e 11 2"), a Polazzu, :1 monte Sci Busi e sul San Michele: Antonio C1scino che, prima di chiudere la sua mag nilÌca vita di sold:1to al comando dd1'8" Divisione, q1J mo nte Santo. come primo comandante. seppe infnndn e nei ~uoi dirwndcnti l'alto spirito cht: con(!us~c: alla gloria la bri"ata " Avellino »; cd \ chilk Pap~ - il coma ndante ckll;i 44' D.i\'i sione e l'ultimo dei lf ;:rncrafr ( ;.ihnd,· /Ja ,11d: . t.rc ero.ici generali caduti nella hat · tagl ia della lhinsizza - c he avc\ ·;1 coma nd~tto Li hri~at;t ,, Li ~uria ,. a mome Zo\'ctto e sul Pasubio. (h 1c,ti i nomi ;icordati ~1cg li elenc hi dei decorati di medaglia d ·oro: se ad essi ~i ;1ggiu11gono i tanti e tanti Comandanti di brigata clic. per le loro alte qualit:Ì e la loro condoua in campo, ebbero o decorazioni 11ell'Ord ine Militare di Savoia o promozioni per merito di gunr:i u m·: d:1~!ìc tLirgcnto :1 ! v:ilore militare, si ha la giusta idea d i come cd in lJllanto g rande mi ~ura fosse efficace, sin dai pìi:1 alti gradi, l'cscrnpi o ddk più nobili vir tù militari . Figure non mrno nobili ritubtro poi anche nei Quadri dc:i reggi mcnt i. come il colonnello Gio\'anni Trossarclli dell'89" Fanteria .. Sakrnn ·• che , cad uto rnl lvlrzli · dove già erano stati messi fuori n ,m batrimcnto tutti gli altri ufficiali superiori del Corpo - rifiutava d i essere trasportato :ti posto di medi cazione e spirava sul campo. vietando :1gli a~ta nt i di parlar ddla ~ua mort e per non impressiomorte nel no\·c rn hn.:


493 nare il reggimento e diminuirne lo slancio nel difficile attacco ; Arturo Cassali che, tornando in età avanzata dalla posizione ausiliaria al comando del 142° reggimento F;111teria « Catanzaro l>, vi portava l' alto sentimento ed il fresco spirito di poesia, che di lui avevano fatto un pre;,.ioso ufficiale sin dai primissimi anni della sua carriera, e moriva eroicamente, in un attacco contro le formidabili posizioni di Bosco Cappuccio. Seguono: Ernesto Guala che, pur stentando a muoversi perchè gravemente contuso per lo scoppio di una granata, appoggiato ad un bastone e sorretto da un'ordinanza, morì sulle lince avanzate, incitando i suoi soldati ad un altro dei tanti assalti, coi quali, nell' ultima quindicina di ottobre e nei primi giorni del novembre del 1915, il 112° reggimento ,e Piacenza>) insanguinò il San Michele. Il tenente colonnello Guido Mentz inger, il valoroso comandante che seppe tener saldo il suo 155° reggimento << Alessandria II a Costesin, nel maggio del 1916; Edoardo Suarez, magnifico trascinatore ed incitatore dei Fanti del 217° reggimento << Volturno n, che . lo piansero come si piangono gli eroi ed i fratelli morti; ed Achille Stenio, bella e forte anima ligure che, d~1vanti a Dcvetaki, dritto sulla conquistata trincea, incitava i Sll()i a ~fìdart' il nemico e con la sua bella morte aggiunse nuovo lustro alle glorie del 9° reggimento Fanteria « Regina >, , che già in questa stessa guerra aveva segnato nel numero dei suoi eroi il maggio re Carlo Camozz ini, anch'egli magnifico trascinatore di uomini, tranL1uillamente indugiantesi sotto la mitraglia nemica a raccogliere i brandelli della gloriosa ba ndiera reggimentale, colpita in pieno da una granata di grosso calibro; ed il capitano Carlo Bazz i caduto sull'alro d' una trincea, in un'estrema difesa, imbracciando un fucile. E così si distinsero ancora i colonnelli: Adolfo Leoncini, comandante il 116° reggimento << Tre viso )>; Luigi Calvieri, comandante il 75° reggimento « Napoli n, Carlo Buffa di Fcrrcro, comandante il 138" reggimento {( I3arlctta •J , A lceo Catalochino. Insieme a loro caddero i colonnelli: Aurelio Robino, comandante il n9° reggimento <e Emilia »; Giulio Bcchi, comandante il 254° reggimento (< Porto Maurizio >,; Augusto Scandagliato, comandante il 248°; mentre Ugo Pizzarello, con la fronte ferita da una pallottola di shrapnel, rima~.e al comando del suo 10° reggimento Regina >>, in una delle più cruente g iornate dcll'Ortigara e, per il nobile esempio di eroismo dato ai suoi Fanti nell' accanita battaglia, meritò 1a più alta ricompensa al valor militare. (<

33.


494 Se tali furono i generali ed i colonnelli , comandanti dell e nostre Fanterie nella g uerra 1915 - 1918, non certo inferiori si dimostrarono gli ufficiali degli :1ltri g radi , tr;1 le eroiche figure dei tJuali brn difficile ric~ce la ~celta. Tuttavia ricordiamo il maggiore Edoardo Bcttoia del 19" reggimento Fan1cri;1 <, Brescia .i,. il quale, al comando di due battaglioni - il suo cd un altro ciel 39" reggimento ,, Bologna n nel sc11o re del Carso, dopo avere, il giorno precedente, occupato le trint:1.:t: nunic ht: fr:1 il Bosco Triangolare e Castelnuovo, catturando prigionieri. armi cd altro materiale bellico, il 20 lug lio dd 1915, alla l t:St:1 della colon na di destra della 2 1' Divisione, iniziava l'attacco della dorsak Ho~rn Cappuccio -Castelnuovo. Verso le 16, conquistati alc un i :1hri trin ceramenti del margine meridionale del Bosco Lan cia, i du e l1:11tag lio ni proseguivano nell 'avanzata, allorchè sì sfrm'> improvviso un \·iolcnto contrattacco, ch e costrinse i nostri a retrocedere. 11 maggiore Bettoia, lanciandosi, allora. calmo e risoluto, in prima linea , riesce a fermare i suoi reparti. ,< Colpito da un proiettile che gli fracass:1 l'om ero destro -- dice 1:i motivazione della sua medaglia d ·oro - non lascia il combattimento; ferito ancora da altre: due pallo11ok di fucile ~eguita ad animare i suoi e n o n si lascia _portar \'Ìa; \·iene ancora colpito da un proienik rnpra il ginocchio sinistro e poi da altri due alla tibia della stessa t:amba ed ancora da un altro nel po lpaccio; eppure, con forza sovn;·m ana, rimane al suo posto. Dissanguato ed esausto, virne trascinato via. ma non desiste dall'incitare i suoi ad avanzare nel nome d ' Italia; e, mentre una g ranata nemica g li scoppia a pochi passi, proJucendogli altre ferite, egli continua a gridare ai soldati (he lo traspor tano di non curarsi di lui e di tornare, i nvece, al combattimento. M:iggiore esempio di fermezza non ri corda, forse, la Storia! ,,. Ri cordiamo anche il maggiore Giovanni Ribet del 29Q reggimento 1, Pisa ,. che, già decorato di quattro medaglie al valore, cadde g lo riosamente a Lokvica; il tenente Raffaele Morelli che, morente, incilava ancora i suoi soldati: ,, Avanti, ragazzi. Oggi è una bella g iorna ta per il reggimento! 1): il sottotenente Giuseppe Cangialosi ùcl 77" reggimento "Lupi di Toscan;:i ), che, sul Veliki - Hribach. rifiutava di arrendersi e cadde colpito .i n fronte: il soldato Giuseppe Albcrtini del 3o'' reggimento "Pisa»; il sottotenente Giorgio Tonioni dd 27" reggimento ,, Pavia " che, benchè ferito più volte, continuò ad avanzare sul Sabotino, fino a quando non lo raggiun se la morte. Ri cordiamo ancora il tenente Antonio Ungaro ciel 30° Fanteria ,, Pis:1 "· cad uto fra il compianto dei suoi Fanti ; il capitano Pietro


495 Bernocchi del 150° « Alessandria » ; il capitano dello stesso reggimento Ulderico Lcaro, il maggiore Faliero Vezzani ed il capitano Emanuele Ferro, entrambi del 21° reggimento <•Cremona >>; il capitano Antonio Gregorutti del 118° « Padova )) ; il sottotenente Alberto Vcrdinois <lell'82° reggimento « Torino )1 ; il tenente Umberto Carboni dell '80° <, Roma >> . Durante il ripiegamento al Piave, si distinsero in particolar modo i Fanti della brigata « Friuli >> nella conca di Plezzo ; quelli delle brigate «Alessandria>> e , 1 Cahanissetta » sul Mrzli; quelli della brigata ,<Etna >• sullo Slemc, da essi difeso con disperato valore. Due sole compagnie del 43° « Forlì » difesero per mol.te ore Codroipo; il 225" reggimento << Arezzo », durante la ritirata dall 'Isonzo al Tagliamento ed alla Livenza, resistette eroicamente all'incalzante nemico ; il 49" reggim ento <• Parma>) venne decimato e distrutto nell'opporre agli Austriaci la più tenace resistenza; i resti della brigata « Bologna ,, si sacrificarono sul Tagliamento. Con l'inizio della riscossa sul Piave, gli eroismi dei reparti e dei Fanti si moltiplicarono e sarebbe troppo lungo ricordare nomi ed episodi. Ci rassegnamo, quinJi, a rjmandare i nostri lettori alle motivazioni dell e mecbglie al valor militare concesse ai reggimenti, agli ufficiali cd alla truppa; motivazio ni, che sinteticamente ricordano gli eroismi, che ben dimostrano il valore delle Fanterie e che giustificano l'hrgoglio di essere Fanti d'Italia.


VI.

LA FANTERIA NELLA LETTERATURA E NEI TEST AMENTI DEGLI EROI La lcttcrarura {li guerra fiorì più rigogliosa in Iralia dopo. la gr,1nde guerra 1915 - r<JI 8, con libri, memorie, diarì, intesi tutti a ricordare gli episodi pili gloriosi e le figure più veramente eroiche. Episodi , tra i quali i più numerosi riguardano le gesta dei Fanti; figure, le più efficaci delle lluali appartengono indubbiamente alla Fantcri:1. Senza ricordare l'opera, troppo complessa. di Gabriele d'Annun zio che, nei suoi scritti troppo letterari, sempre esaltò il nlore delle nostre Fanterie, acce nniamo alle opere di alcuni scrittori più efficaci, che cni F anti divisero i disagi ed ì pericoli de!l::t guerr:1 e che ~pesso coi Fan1 i lasciarono anch'essi la vita nel combattimento. Renato Serra, morto sul medio Isonzo il :m luglio 1915, scriveva che •< specialmente durante la g u<:rra si può fare un' esperi enza più profonda degli uomini e di se stessi ,,. Antonio Baldini, nel suo di,1rio intitolato ,, Nostro Purgatorio l) così descri\'e i sentimenti dei nostri soldati in guerra: ,, Nei giorni che si deve andare avanti c'è qualche cosa nelraria che rinnova quasi morbosamente la sensibilità dell 'uomo. Il mondo ci appare pieno di morbide facilità liriche, la commozione fa trovare parole semplici e significati profondi, si riscontra una serietà più adulta nei compagni. Gli affetti più intimi si legano, srnza difficoltà di sc rupoli, alle Imone e grandi speranze nazionali. Le spose in Lluei giorni rice vono delle lettere che potrebbero farie gel mc della Patria. Retorica, idee sbagliate, idee fatte, discussioni inutili: tutto è vinto e s'arrende al g rande sentimento comune, che la passione comune suscitJ. In ci uei giorni sul le strade tutti van no verso la stessa direzione, come nelle domeni che di campagna, le mattine che c'è fiera ... Ed è religione vera quest'andare tutti verso una parte cd incontrare ai bivi sempre altra gente che va. Che cosa mai c'era nel mondo moderno, prima di


497 oggi, che riuscisse a darci, così immediata, questa fiducia della buona compagnia? ». Ferruccio Salvioni, studioso di etnografia e di linguistica, caduto sul Peuma nel giugno del 1916, a pochi giorni di distanza <lalla morte, sul campo di battaglia, del fratello, scriveva: << Ma io, del quale non c'è Italiano più ardente, mi contento di amare l'Italia, alla quale ho invocato la guerra con tutta la passione dell'animo per mille ragioni. E tra esse è anche, e principale, questa: che nella guerra si soffre e si uccide e si è uccisi. Perchè di una scuola di coraggio, di sacrificio, di costanza hanno bisogno dopo molta pace gli uomini e la nazione. E l'Italia ne aveva molto hisogno. E la grazia è venuta ..• Questa è la santità della guerra, nella quale gli ignoranti vedon bar~ barie, e <.Jucsta è in essa la maggior fonte di bene: che in essa oggi milioni di uomini faticano e wffrono e si fanno uccidere e uccidono senz'odio, ma per amore e per dovere, per amore della Patria e per il dovere di servirla a qualunque prezzo,>.

A talune conseguenze della educazione di guerra nella futura vita jralìana Michele Campana ac.:cnnava nel suo diario <, Un anno sul Pasubio >l, rilevando la grandiosità delle opere così rapidamente create sui fronti di battaglia: « Io credo che l'Italia in questa guerra abbia scoperto se ~tessa . Prima del 1915 qualun(JUC opera difficoltosa ed ardita si chiamava da noi: un 'americanata. Questa parola era il marchio della nostra poltroneria. Bastava che un uomo nuovo concepisse qualche progetto fuori dal trantran ordinario, perchè si bollasse di matto, squilibrato, megalomane e cento altre insolenze. Se un'amministrazione pubblica guardava l'avvenire con propositi di sviluppo, gli omuncoli dagli occhiali affumicati si affrettavano, come roditori, ad intaccare l'ardimento, a morsicare di paure tecniche e di tirchierie di bilanci ... Quanti vecchi principi , quante stantie concezioni ha distrutto il cannone! Nelle tr incee non abbiamo combattuto e vinto soltanto la tirannide teutonica. Abbiamo inna17.ato un nuovo basamento per la vita italiana •• . Ed in ,, Perchè ho ucciso 1), diario datato dall'ottobre 1918, scrisse ancora: << Questa plebe eroica ha il cuore sano, lo spirito sereno, la mente limpida, il corpo saldo: conosce due leggi: soffrire e obbedire >> . Nicola Pascazio, nel suo volume: " Scopritevi! passa il soldato italiano», ebbe a scrivere, circa la condotta dei òostri Fanti nella


prima guerra mondiale.:, alcuni efficaci periodi, che con piacere rl· poniamo: ,, Splendida condotta bellica del popol nostro, dovunciuc, comunLJUC impegnato, che basta da ·sola a far celebre una razza. Oltn.: cento medaglie d'oro all'Esercito in tre anni di guerra. Il modell o, ~i sa, in ogni prova, viene da lui, dal Soldato italiano. (Fante cl' Italia! Fiore cl ' ogni mamma! Amore e vanto della 1utria bella!). (, E' nel giusto Carlo Delcroix: il poeta deve nascere.: che parler:ì del Fante; c'è fo rse nulla di più interessante in guerra del Soldato ? ,, Giovanni Randaccio voleva serbare una corona d'argento per il D'Annunzio; ma una <l'oro per il Soldato d'Italia. Risogna bariarc do\'e puntano il piede quei Fanti! escla m,\ un comancbmc ~id Osl:i\'ia; ma questa è b voce di tutti i comandanti , di tutto il popolo. Grandi o tapini, ricchi o po\'eri in canna, chiun que è felice di essere soldato. I! m,1ggn,rc R andaccio. <, lo non sono un lctreralo dello stampo antico, in papalina e p~intofolc. F' pit1 facile cu~todirc il vento che me ... fo sono un soldato. Ho voluto essere un soldato, non per stare al caffè e a mensa, ma per fare sempliccmt.: ntc quello che fanno i so!Jati >) , Ecco l'Atto di fede di D'Annunzio, pagato più mite col sangue e col piì1 eccelso croi ~mo, ncìl'cscmplarissima kttcra ad Antonio SaLtndra: ! f r.• !'obbligo di comb::tterc, lettera ne!la ,1ualc il poeta cnum era\',t le ragioni del suo volontariato. ,, Il coraggio del Fan te non ha misura; è t:ile e tanto, che ti sc.:rnbra fantastico. l\ 1 i uoco, al coperto, allo scoperto. agisce da animale a san !! UC freddo . L' imminenza dcll"assalto non altera la sua tr,ttHJUill it:1.~non accelera j SUOÌ battiti. Il grido che g)i esplode nel petto è ancora quello dei bersaglieri della ''Sc:sia": Avanti' Che siano pochi o molti , uno contro uno, uno contro quattro, uno contro dicci, avanti. sempre avantì 1 All'assalto! Alla baionetta!


,, Egl i :~cn ru:~a, r.c n bagola, non gesticola; nè si vanta 1 nè si sbnccia; perchè, quando ha voglia di dirle, le dice grosse così; ma per sferzare i pavidi, per svergognare gli inetti. In tanto è eroe, in quanto s'inebria di pericolo e disprezza la vita comoda; in quanto sa di essere nato prima per la Patria indi per sè. La guerra la sente come avventura suprema; ebbrezz a dello spirito e della carne, orgia della volontà e del coraggio. In virtù di questo sentimento patriottico e religioso, non avverte stanchezza ed, al cospetto del camerata caduto, egli, superstite, si domanderà maschiamente fin dove abbia compiuto il suo dovere. et In fondo, è sempre lui, e guai a stuzzicarlo, non può cambiare. E ' lo stesso che induceva Giovanni Randaccio sul Carso a proferire: Siete tutti Eroi. Sul Carso (che ci dimostrò come un angolo dell'inferno si fosse trasferito in terra), come sulle vette ghiacciate, sulle ambe selvagge, sulle montagne iberiche, come nel pauroso inverno russo, gli Italiani, nel poema della g randezza eroica, hanno creato figure e gesta uniche ed insuperabili. 11 Il F ante non avrà letto Kant ; ma, nella sua logica lineare e sommaria, la· guerra per lui è il dovere, inteso come atto assoluto. Non aveva torto il rnnte ~,f o!tke nel vah:tare la guerra un fattore dell'ordine del mondo, stabilito da Dio. Senza la guerra, evidentemente, l'umanità precipiterebbe nel materialismo. Se è dunque un attributo di forza e di progresso per le n azioni, è un'affermazione di grandezza per l'uomo. Erra, in conseguenza, chi definisce il Fante una sorta di Giobhe rassegnato ed immusonito; al contrario, esso è la pedina più elastica, più dinamica, più aggressiva, su cui si impernia il giuoco delle battag lie. Egli s'abbevera a quella tazza di salute che è la fonte del coraggio e dell'ardimento. A somiglianza Ji kova, il Fante è il protagonista umile e bistrattato, ma più grandioso della guerra. Egli è il paria ed il Dio degli eserciti, di modo che la sua fama riempie cielo e terra, domi na lo spirito della nazione cd entra nella vita del popolo come una li11fa giovane e spregiudicata di r ivuluzione. ( < Imbattibil.c nell 'ottimismo, inesausto nella fe<le, sovrumano nella lotta. Sui suoi fatti di guerra non darà mai fiato alle tube. Suo privilegio: il diritto di soffrire pit1 in alto. Suo stemma: tutto per meritare, nulla per ottenere. Sua ùivisa, quella prediletta da Montecuccoli: chi sprezza la morte la scampa, chi la teme l' incontra. Sua canzone: Il Fante ila col gelo e col sole - Il Fante va e sempre:

avanti andrà

>> .


500

Nel ricord are i giudizi dati sulle gesta dei nostri Fanti nella prima guerra m o ndiale abbiamo procurato di citare quelli c he meglio rispundo no ai nostri sentimenti ed alle nostre stesse constatazioni.

Ma il sentimento del dovere t: la fede nella vittoria, dei quali fu ro no animate k nostre Fanterie, passo no trovar e altre testimonianze ancor:1 più cloyucnti e più sacre nei doc umenti lasciatici dai caduti e c he non ~i posso no legger e senza provare la più viva commozione e ~enza che la nostra riconoscenza acquisti un carattere quasi religioso. Tali documenti si trovano in parte raccolti in due pubblicaz ioni, alle l1uali, costretti come siamo a rinun7.iarc a riportarne qui una ra ccolta anche breve, rimandi amo i nostri lettori. U na di queste pubblicazioni è rappresentala dai due volumi di " L ettere di combattenti itali ani )•, pubblicati a cura del pro f. Antonio Monti che, nella sua qualit;1 di sovraintendente agli Archivi della g uerra in Milano, ha potuto farne un 'accurata scelta. I due volumi fa nno parte della Coll ana " La Guerra e la ;\,1.ilizia negli scrittori italiani d 'o~ni tempo )> , p11hhlic1ta a cura del generale Francesco G razioli e del professo re Gioacc hino Volpe. L 'altr;~ pubblicazione, a cura di Enzo Mechieri, è intitolata ,< Test:Hm:nti della G rande GtÌcrra » e ve nne puhhlicata in Mil ano dalla Ca~a Editri.:c Carna ro nel 1936. Tuttavia, pur rima ndando i nostri letto ri alle opere citate, non possiam ù Lm.: a m eno Ji ricordare l}~1alche lettera di eroici. Fanti cad uti, Fanti di tutte le età, di tutti i g radi, di tutte le condizioni sociali . .Il sottotenente del ro'' Fanteria Alessandro Ludovico, colpito dai gas aslìssiami austriaci sul San Michele il 21 g iugno 1916, morì pochi g io rni dopo, e scrisse ai propri genito ri guesto commovente commiato: ,. Rassegnato alla Divina volontà, muoio contento di sacrifìc:1rc l:i rni:1 vita per la Patria , che desidero siJ sempre g rande, forte, irwi ncibik. Auguro che la guerra abbia presto termine con la completa ,·itto ria delle nostre armi e l'on l'intera soddisfazione dei giusti d c~idcri del popolo italiano. Invoco su mc la Misericordia Divina, e ben volen tieri offro a Dio la vi ta in espiazione delle mie colpe ... >•. li caporale del 9'' Fanteri:.i Allegretti Raffaele, caduto in combattimemo ~ul San Michele il 10 luglio 1915, nell 'ultima lettera alla madre. scriveva: Se morrò, non piangete, siate superbi di avt:r dato un lì~lio alla Patria, perchè chi muo re per essa vissuto è assai ... i,.


Jl sottotenente del 44° Fanteria Amedeo Luigi, già decorato con medaglia d'argento al valor militare e caduto a Plava il 26 ottobre 1915, scriveva ad una persona amica; e< Fra pochi minuti ci muoviamo per un'avanzata contro l'abborrito nemico. Rimarrò illeso nella battaglia? Mi rivolgo perciò al.l a sua squisita gentilezza pcrchè, in ogni circostanza, ciò sappia la mia famiglia, alla quale ho scritto che stia tranquilla pel fatto che sono a riposo. Ho mentilo. Sarò fra poco in prima linea, ove si trova la morte o la vittoria. Non temo nulla! Se dovrò morire, saprò farlo degnamente, pensando alla nostra bella Italia >>. Il tenente del 22° Fanteria Arrighi Biego, caduto a Monfalcone il 4 luglio 1916, scriveva alla fidanzata, in una delle sue ultime lettere : << Com'è brutto uccidersi sotto questo ciclo, davanti a questo mare, in c.1uesta notte d'indicibile poesia, in cui la natura sembra farsi più bella per dilaniare il cuore dei morenti, con l'ultimo sorriso, come insaziabile sirena! Ma tu, o Patria, lo vuoi? Ebbene sia! « Eccoti, con tutti noi stessi, tutte le nostre più dolci, più desiderate aspirazioni; noi oggi le deponiamo ai tuoi piedi, per raccoglierle domani più desiderabili, più sante ancora, quando ti sarai clcYata sopra i nostri sacrifici con l'aureol a dell a vittoria ! Ed allora anche l'amore nostro, o Italia, si eleverà alle vette più sublimi, diverrà cosa vera e vissuta manifestazione di vita e ~on di pensiero soltanto ... n . Il caporal maggiore del 154" Fanteria Baj-Rossi Nemesio che, ferito gravemente in combattimento il 23 novembre 1915 ad Oslavia, morì dopo lunghe sofferenze all 'ospedale militare di Piacenza, scriveva, prima ancora di essere ferito: « Se la mia vita sarà spenta per l'ideale. altissimo della Patria grande e forte, ho la sicurezza che Dio voglia accogliere nella sua pace l'anima mia ... Il mio corpo venga lasciato dove la pietà dei miei compagni d'arrne vorrà seppellirlo. E chiunque inneggi alla vittoria delle armi della mia cara Italia, per la quale mi è caro sacrificare la mia gioventù c la vit;1. .. )) . Il soldato Botticelli Bruno dell ' n ° Fanteria, il quale, arruobtosi volontario appena dicicttcnne, cadeva eroicamente il 9 novembre 1915 sul Podgora, presentendo la sua fine, scriveva al padre: <• Nell'ora più triste della mia vita, mi è venuto il desiderio di scriverti una cartolina che, se non mi sbaglio, sar:'t l'ultima pcrchè non c'è più speranza. Il piombo nemico viene. Non avvilirti e pensa sempre che tuo figlio è morto (se la sorte mi tocca) per una santa Causa cd ha fatto il suo dovere.


50 .2 (( Sta' di buon animo. Tanti e tanti padri si trovano nelle tue condi7.ioni e tutti vi dovete fare a nimo e non avvilirvi; sempre avanti e coraggio ... ,J. L'aspirante ufficiale del 17" Fanteria Cantucci Ugo, arruolatosi, all'inizio della g uerr:1. come volontario e caduto a Vermegliano il 3 novembre 19 15. lasciò questo nobile testamento, trovato sulla sua s,ilma: •<Se t1m·sto foglio mi do vesse essere trovato addosso morto sul ca mpo di hat.tag lia, o ppure in ospedale in seguito a ferite o malattia, d esidero c he : " 1° - la mia ~a lma sia seppellita in (JUest~l terra. per la quale

comh:itto Yolontario: ,, .2" -

ch e la mia fronte sia rivolta verso il nemico pe r il quale

avrò l' ultimo sgu:irdo d 'odio: " f - eh~ sopra la r.omba sia sc ritto: Qui giace un soldato ita-

li,1110:

,, f - c he

sia d ato avviso d ella mia morte a mia madre Emma Ca ntucci, vi:1 San Martino, 30, Siena, co n le doYutc ca ut ele e mand ;1ndok ~1ualchc cosa dì mia prop r ietà p e r ricordo. ,, Co n la certczz:1 della vittoria nostra, viva. viva sempre cd in e terno l'It:ilia nuo va e g rande ,·, . li sotto tene11tc Cappdlini G i:1 rn mo del 6)° Fanteri:1. caduto sul C:irso il 1 no vembre 19.16, così scriveva alla so rella alla vigilia del comb:it ti men to nel (JUal e é:gli trovù glorio~a mo rte: ,, Parto per la battagl ia e sento che non rito rnerò più. Sono rasseg na to a morire per la g randezza d ' lt:1li:1 c. qu:1ndo g iungerà la n otiz ia d ella m ia mo rte, non piangete; m ;1 siate orgogliosi c he io sia m orto per la Patria ,, . Il capitano Cass ulo Pietro del 1 18° Fanteria, caduto sul Pasubio il 2 lugl io 1916, aveva scritto nel suo diar io di g u erra: ,, Vi diranno che vado inco ntro alla morte; ma io vi dico invece che vado incontro alla g loria. all' immo rtalit:Ì )• . Il nu ggiùre dd 21u · F:1ntcri.1 Cotu rri Ciovanni. decorato di m edaglia d 'argento :il va lor militare, caduto a B usa del Termine (Valbclla) il 2 fe bbraio li)l 8 , diceva. fra l'altro, nel suo tes tame nto : ,, Muoio nella fede ca ttolica, aposto lica, roma na, inculcata mi dai miei genitori e profondamente radi cata in mc. Credo in Dio Onnipotente, nella Sua grandezza, nella Sua esse nza, se nza piccinerie di sorta. ,, H o a m ato la Patria con tuua la potenza del mio affetto e ad essa sacrifico, con ;111imo lieto, la vita, sperando c he il mio sangue

'


cost1tu1sca parte di quella messe rigogliosa, destinata a farla sorgere a maggiore grandezza, degna dei suoi destini ». Il sottotenente del 140° Fanteria Cova Mario, decorato di medaglia d'argento al valor militare e caduto sul San Michele il 2I o ttobre 1915, così scriveva dal fronte ai genitori: << Più mi avvicino al fuoco nemico e più il mio cuore sussulta di gioia; non so come avrei fatto a rimanere a casa in questi momenti. << Più soffro e più gioisco, pensando che tutto va a beneficio della mia Patria e del mio Re. << Siccome la mia tomba sarà il campo di battaglia, le preghiere le reciterete sulla tomba di mio fratello Emilio. Fiori non ne voglio tanti: tre soli per volta : uno bianco, uno rosso, una foglia verde e basta! >) . Il capitano dell'84° Fanteria, Mario Merlin, decorato di medaglia d'oro al valor militare e caduto sull'altopiano della Bainsizza il 29 settembre 1917, così scriveva appena partito per la guerra: « Del resto il sangue è forse la minor cosa che possiamo dare alla Patria. '< Affetti, agi, consuetudini care, tutto ciò vale più del sangue. (< Ma questo sacrificio ci eleva e ci santifica. Offriamo tutto alla Patria con un candido pen siero di offerta. Il sangue che esce dalle ferite splende di santa luce: la sofferenza silenziosa è come addolcita da un alto fervore di dedizione. Su voi che rimanete si trasfonde tutto quanto di più bello, di vigoroso, d'ardente e di fuoco ha la giovinezza che si spegne sotto il piombo nemico. Noi morti riviviamo n ei superstiti d'una più forte e più feconda vita. •< Eliminati i migliori, la sofferenza che nasce dalla loro perdita, desta nei superstiti una possente vol.ontà di miglioramento e di elevazione. Ciò vi conforti 1 1,. E lo stesso capitano Merlin scriveva, il 3 gennaio 1916, dei suoi Fanti: ,< ••• Eppure anche oggi lavorano, laceri, imperterriti, pazienti fantaccini. Chi più ha dato il sangue alla roccia, al torrente, alla zolla per redimerli ? Il Fante! Chi ha trascinatù il ca nnone (l'acciaio sulle vette nubilari ? Il Fante. Chi s'è lanciato con la sua fragile carne contro le difese d'acciaio, contro l'insidia dei campi minati, contro le trincee di ferro e di cemento, mostri vomitatori di fuoco, draghi dalle cento bocche? li Fame. Sempre lui, sempre lui: lavoro umile, oscuro, sconosciuto a te ed agli altri. Ma da (1uesto silenzio formidabile, da questo silenzio che sa quasi di congiura, eromperà un giorno, quando gli uomini sapranno dire il vero ed amarlo, il torrente dell'epopea. Il Fante è Ulisse, - sagace e prode, industre e


ardimentoso - ; il Fame è il tutto ano nimo, è Nessuno , e questa a noni mità, tiuesto suo esser Nessuno è impregnato di mistero e di tragicità. 1< 01 1 oi il Fante è un 'ond a tumultuosa che si rovescia co ntro i "~ ripari del nemico, ehbro (h perdizione c di vittoria ... >, . La dura vita del Fante desc rive anc he il sotto tenente del 225'' Fame ri:1 Ca rlo Comizzol i, in (JUcsta lettera scrilta nel maggio del 1918, un m ese prima che l'eroe cadesse a capo Silc, sul basso Piave : <• ••• la bella vita di Fanl'cria, vita piena di sacrifizi e di soddi sfazio ni , prornrate queste da uomini an z iani e da ragazzi come mc diciottenni; ma tutti affez io nati agli ufficial i, c he con loro divid ono la dura vita; m a che con loro raccoglieranno la g loria della vittoriosa fine , dclb p;ice tanto deside rata ; ma che og ni buon ~oldato ltlli ~a di no n ottenere se n o n dopo ar du i co mpi ti assolti co n l'indomita tenacia dei tig li d e lla nostra bella Pa tri a. Qui, ove ve rame nte si vive h vita di guerra, ci si persuade che l!uanto si è detto d elle doti mJg nifìc he del nostro soldato no n è esa~cr:v.io ne, ma la pura ve rit:1 •) .

Il colo nn el lo Aln:o Cat alochino, comandante il 274" F ante ria e decorato di m cda~lia d'oro ;tl valor rnilitarr. cadd e ;1 ìvle,nì ,1 k (Bain~izz;1) il 27 ago-~to 1917. Sopr aggi u n1ag li in linea la co municazione ddla sua destinazione al comando Ji una b ri~~tta, non vo lle ahhandonarc il ~uo reggi m en to, che era :tl la "igilia dell'azio ne, nella (1ualc eg]i trovò gloriosa morte. Rima n e di lui l!uesta nobilissima letter a-testamento , sc ritta al suo hambino dal monte Pasubio : " Mio caro, ,1Jorato Iìg lìolo. •< Ho scritto tJUt slt poc he right' prima dell'az ione. Se la fort u na non mi arridesse, se don:ssi rimane re ~ul campo d el l'o nore, vittima di un;i rialb ne mica , ricordati e tieni b e ne scolpite nel tuo c uore qu este poc he rig he c he conserverai sacre, perchè dettate da un padre affc.:ttuo~o che dedi cò tutto se stesso per la tua fclic it:ì futura. " ~·t uoi~) contento d'an.: r offerto tulle !e mie forze alla diktta no.stra Patria , che ho amata sopra ogni cosa. ,. Muoio co n la m ente.: e col c uore rivolto a te cd alla tua m:1mma affenuosa, c he s,iprà alle\'arti nella via dell'onore e del dovere. A te no n lascio che l'onore dd mio nome , che dovrai tenere ad ogni costo immacolato e puro. Ai11t:1 11clla \'tcc hi aia t ua madre, amala sempre. circondala cli cure, di affe tto, di premure o adc rend erle m eno triste la vita. Tu devi essere Li sua consolazione. ,, Sii ubhidit:n te, rispettoso sem p re e la fortuna t i arrid erà.


« Segui e persevera nella via dell'onore tracciata da tuo padre. E, poichè sono sicuro non verrai meno a questi miei consigli, muoio tranquillo, sebbene senta lo spasimo di non più riabbracciarti! n .

Potremmo citare altre innumerevoli testimonianze dell'abnegazione e dell'eroismo dei nostri Fanti durante la guerra 19151918 e, per farlo, non avremmo che l'imbarazzo della scelta ; ma bisogna tener conto dei limiti c he e' bene osservare per <-1uest 'opera e quindi ricordiamo ancora soltanto le ultime parole di un eroico generale, di Edoardo Chinotto, decorato di medaglia d'oro al valor militare. Egli er:i ~tato gi:1 ferito quattro volte; ma aveva voluto assistere alle gesta della sua I 4" Divisione, facendosi trasportare sul campo di battaglia. Ricoverato in gravi condizioni di salute Il generale c.hinouo. all 'ospedale militare di Udine, vi morì il 25 agosto 1916, lasciando questo nobilissimo testamento: « Ho dato alla Patria tutto me stesso e muoio soddisfatto di aver bene impiegato la mia esistenza. Muoio benedicendo alla Patria diletta, al simbolo più puro della Nazione, al Re, alla Casa Savoia, al focolare domestico, ove godetti tanti anni di felicità con i miei cari. << Ho, in questi ultimi istanti, vissuto di gloria per la mia dilettissima Italia, che io vaticino affrancata dallo straniero cd alla quale auspico la più fulgida gloria >>. Così scrivevano, prima di morire, i gloriosi caduti e così nel 1940 scriveva, con animo di F:mte, un giovane ufficiale, il tenente Castrcnso di Prima (1), le cui parole ci piace qui riportare, a concludere le nostre molte citazioni. (r) CASTRENSO DI l'RrnA: «

Nella fucina dei Fanti

e

dei Cava lieri d'Italia i,.


506 ,, Gli esempi ddl'eroico valore del Fante nell'ultima guerra dimostrarono com e, per resistere con pochissimi vivi accanto a montagne di morti, bisognava avere un coraggio leggendario! Per poter superare i dih1v1 di fuoco, cacciarsi tra gli aculei dei reticolati e gettare la vita al di là tkll'ostacolo, ocrnrre avere J'anima di Fante l •< Sobmrnte il Fante, dopo avere superato infìniti ostacoli, raggiunta, co11 un fremito di passione che è offerta ed olocausto, la striscia don: si scorge nel bianco del 'occhio il fuciliere nemico, ha l'orgoglio di ava n zare ancora, di correre dietro la traiettoria della propria homha :1 mano e di portarsi al di là ddl 'obbiettivo per matcrializzan.: la co nquista! « Tutte le Armi concorrono per aiutare l'azione della Fanteria; tutte k Armi so no eroiche e tutte necessarie sul campo di battaglia pn l:1 \ ittoria comune; ma la Fanteria è l'Arma decisiva del combattimento cd è la veterana di tutte le batt:1glie, pcrchè, si n dalle e pud1c più remote, il combattente prr eccellenza fu sempre il Fante. ,, li Fante adopera ancor:1 oggi il corto gladio del legionario romano e comb:m c corpù a corpo nella fase finale della misc hia, lJllando deve essere risolto il combattimrnto. ,· Mentre :: time le Anni i! progresso h.1 p 0 tut0 .:.on.::cder e una economia di sforzi ne.Ila lotta, approntando mezzi , al Fante ha dato armi formidabili, ma che debbono essere scnitc sempre dal suo grande cuore e dai suoi muscoli di acciaio: quegli stessi ch'egli aveva quando non erano comparse le nuove macchine belliche. 1( Queste armi egli impiegherà nella zona più ravvicinata all'avn :rsarìo, sotto il suo controllo diretto, sotto la sua minaccia, tra il sibilo dei proietti che il nemico, reagendo, non gli risparmierà. , 1 Il combattente che gig~mtcggia sul c:Hnpo di battagli~1 è il Fante ed. in modo speciale, quello italiano, che lo stesso Napoleone seppe scoprire tra i policromi suoi battaglioni, definendolo tra tutti i Fanti del mondo il più idoneo ali(/. lotta ed alla mùchia!

Per non continuare nelle citazioni, che p<Jtrebbcro essere innumcrev<Jli, concl udiamo con quanto .il ten. col. Pietro Pallotta , circa le gesta della nostra Fanteria dal 1915 al 1918, scriveva nel 1949 (1): ( 1) P1n1m PALLO"JT.\:

(( La Fanteria italiana nelle J uc g uerre mondiali •l

i11 /)i,,itor. settembre · o ttobre 1949.


<< In una guerra che già aveva assunto da vari mesi il carattere di una immane guerra di posizione, nella quale la mitragliatrice, il cannone di medio e grosso calibro, la bombarda ed il lanciabombe si affermavano sempre più come mezzi indispensabili, la nostra F anteria si presentava con un armamento cli soli fucili e di qualche mitragliatrice, senza nessun mezzo idoneo a rompere i reticolati e con l'appoggio di una Artiglieria costituita nella sua quasi totalità da cannoni di piccolo calibro. (< Ogni battaglione nel 1915 doveva avere una sezione di due mitragliatrici, dotazione gi;1 di per se stessa insufficiente, ma di fronte a 548 battaglioni mobilitati non si disponeva che di 618 mitragliatrici. Ne derivò che gran parte dei reggimenti, anzichè disporre di due armi per og ni b:ittaglione, si tro\'Ò ad averne due sole per tutto il reggimento. << L'anno 1915 fu perciò l'anno di passione della Fanteria italiana. Con slancio magnifico e con leggendario valore i nostri li generale Euclide Turba. battaglioni sì scagliavano contro gli intatti reticolati nemici, si facevano maciullare dalle mitragliatrici austriache e, noncuranti delle enormi p~rdite, reiteravano i loro assalti fino a quando le loro compagnie si riducevano ad un pugno di uomini. a L'Artiglieria li appoggiava con valore, perizia e cameratismo ammi revoli; ma i suoi pezzi Ji piccolo calibro ben poco pùtt vanù farè contro le profonde fasce di reticolato, le solidissime difese, da tempo apprestate dagli Austriaci, e le ben riparate mitragliatrici nemiche. <• La Fanteria pagava col suo sangue le economie fatte in tempo di pace sui bilanci militari dal Governo, dal Parlamento e dal Paese ,,. Con un ammirevole sforzo industriale cd organiz.zativo si corse ai ripari, ma dovevano passare hen quindici mesi dall'inizio della guerra prima che il Fante potesse cogliere a Gorizia il suo primo vero successo offensi.vo e potesse vedere le bombarde e le artiglierie


ti, 11wdio e grosso calibro aprire i varchi nei reticolati e scon volgere 11· d,ksc nem iche. L'armamento della Fanteria veniva arricchendosi di nuove ar1111 : mitrngliatrici in maggior copi;1, armi automatiche leggere (pi~1olc mitragliatrici), lanciabombe, cannoncini, lanciafiamme, bombe ., mano e da fucile. Verso la fine della guerra, nel 19r8, l'armamcnt:o della nostra Fanteria, pur non essendo all'altezza di c1udlo delle Fanterie degli eserciti alleati cd avversari, era buono per l'epoca e, insieme all'efficienza raggiunta dall 'Artiglieria, ci consentiva di cogliere le grandi vittorie del Piave e cli Vittorio Veneto. M ;1 la Fanteria non aveva solta nto dovuto soffrire per dfctto della scarsità dei mezzi: essa, dopo le prime battaglie. sì era ven uta a trovare in una grave crisi d'inquadramento e d i tale cri si aveva sofferto per tutta la durata della guerra. Una non esatta ,·isione delle necessità dell' Arma in caso di guerra (dovuta probabilmente alle eterne ragioni cli economia) non :l\'eva fatto predisporre riserve sufficienti cd adeg uatamente addestrat<: di uflici:.ili effettivi e di complemento. Falciali dalla morte a migliaia gìi nfiiciaìi, i (1 uali sul c,nnpl> davano rcsempio del più alto eroismo, si fu costretti a ricorrere all'affrettato gettito di corsi accelerati , inviando al fronte masse di giovan i ufficiali di complemento scarsamente :idckstrati e senza csperienz.a. Questi gio\'ani dove\'ano completare il proprio addestramento in linea, spesso in piena battaglia, e formare la propria esperienza ,, in corpore vili 1> su se stessi e sui propri reparti. Migliaia e migliaia di questi giovani generosi e valorosi caddero sulle pietraie del Carso, sui monti del Trentino, sulle rÌ\'e dell'Isonzo e del Piave. Venne final mcn:e la vittoria e fu vittoria piena e meritata; ma essa era costata alla Fanteria italiana torrenti di sangue. Dei 680.000 morti di tutte le Forze Annate, guasi nove decimi (1'86,29 ixr cento) erano costituiti da Fanti delle varie special ità delrJ\rrn:1 (Fanti. granatieri, bersaglieri, alpini, arditi). Ad essi bisognava poi aggiungere anche le migliaia dì carabinieri, marinai e guardie di finanza c:1duti combattendo da Fanti nei battaglioni mobilitati e nel reggimen to Marina. Dei 330.000 caduti sul campo ben 314-300, ossia il 95 per cento, appartenevano alla Fanteria. Le per<litc complessive di alcune brigate nei quarantuno mesi di guerra raggiunsero cifre enormi, ten uto conto che una brigata di Fanteria non disponeva maì di più di 5.000 combattenti.


La brigata ,. Granatieri di Sardegna ", fra morti, feriti e dispersi, 885 ufficiali ; la « Ferrara i 1 26.124 (849 ufficiali) ; la « Lombardia » 22.959 (826 ufficiali); la ,, Pinerolo 11 21 .o63 (613 ufficiali). I 21 reggimenti bersaglieri persero complessivamente 32.000 morti e 50.000 feriti su 210.000 mobilitati. I battaglioni bersaglieri ciclisti III, VIII e XI, aventi ognuno una forza organica di 22 ufficiali e 500 uomini, persero rispettivamente 1.512 uomini, dei quali ~ ufficiali, 1.597 uomini (68 ufficiali), 1.758 uomini (88 ufficiali). Enormi le perdite dei battaglioni alpini e dei reparti d 'assalto. Per quanto poi riguarda le perdite subìtc in singole azioni, citiamo alcuni esempi assai eloquenti: Monte Cengio, 30 maggio - 7 giugno 1916, perdite della brigata (( Granatieri di Sardegna ": 4500 uomini, dei quali 138 ufficiali. Altopiano di Asiago, 19 - 21 maggio 1916, perdite della brigata <• Salerno ,, : 3900 uomini (più di 100 ufficiali). Pasubio, I - 2 luglio 1916, perdite ciel 219° Fanteria: 1350 uomini su 2500 presenti. San Martino del Carso, 29 giugno 19r6, perdite del ro" Fanteria: 1.670 uomini , dei q uali 1.320 morti. Castagncvizza, 23 - 26 maggio 1917, perdite della brigata ,, Lombardia >i : circa 3.000 uomini . Vodice, 14 - 19 maggio 1917. perdite della brigata <' Avel lino " : 2.500 uomini ( rr 5 ufficiali). Monte Lemerlc, 15 giugno 1916: in un solo breve contrattacco il 149'' Fanteria perdette circa 700 uomini su 2.500 combattenti. Sull'altopiano di Asiago, dal 5 all'8 giugno r9r6, -il battaglione alpini « Morbeg no » perdette più di 400 uomini, ossia più del 50 "i{. della sua forza combattente di 800 uomini. Monte Corno, 10 luglio 1916, il battaglione alpini « Vi cenza » rimase distrutto: 600 uomini perduti su 700. Fagheron -Col Moschin, 15 - 16 giugno 1918: il IX reparto di assalto, nei suoi vittoriosi contrattacchi, perdette il 93 'X, dei suoi uf fi ciali cd il 70 '?,;, dei suoi soklati. Col della Berretta - monte: Asolone, 24 e 29 ottobre 1918: il IX reparto d'assalto perdette il 93 'X, dei suoi ufficiali ed il 75 ');. dei suoi soldati. Su 30 ufficiali e 400 arditi, 28 ufficiali e 300 soldati caddero uccisi o feriti sulla via della vittoria. ?:appa, giugno 19r8, perdite della brigata <<Calabria >> : ~-<><>o uomini. ebbe 26.i12 perdite, fra le quali


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Grappa, 24-27 ottobre 191 8 : il VI raggruppamento alpini (liat · taglioni .. Aosta 1, , (( Val Toce ), e ,, Levanna >•) perdette 2.177 uomini, ossia i due terzi della sua forza. Una maggion: sensibilità in tempo di pace da parte del C.on:rnc , e del Parlamento nei riguardi dei problemi militari avrebbe certamente rnmenti10 di ri sparmiare una notevole aliquota di LjUest c YÌte. Infaui , subi10 dopo la fine della guerra italo - turca, che avn:, fo rtemente inçiso sulle dotazioni di mobilitazione, gli organi mil itari avevano prc~cntalo d'urgenza nel 1913 un programm.a per il rìpri~rino e l'incremento ddl'dtìcienza dell'esercito, che comportav:1 un :, spc~a slraordinaria di 1000 milioni cd un aumento annual e di l( i:: milioni sul bilancio ordinario. Governo e Parlamento IH.: concessc:n , soltanto 194 e 20, ossia un quinto di cic'1 che.: \Tniva richiesto e che costituiva l'indispensabile per non presentar~i imprcpar:i ti alla guerra generale, della quale si avverti\'ano già i ~egni premonitori. Pu, ammcttcndo che queste somme fu,scro eccessive per le finanze.: dc:llo Stato e che fosse necessario ridurle, non i:: scusabile l'entità dt:lla riduzione fatta. Quei milioni ri sparrni:Hi fu rono poi amaramente ~contati con le centinaia di migliaia di vite (per il 95 ··.. Fanti) inut iìmente sacrificate, e cnn i mili;irdi cht' ln St atn do,·è prl)fon dere, gut·!·r a durante. per approntare affannosamente le armi rhc manca\'ano.

Noi ahbiamo già affermato come la Fanteria abbia offerto, pc~

la vittoria, il maggior sacrificio dì sangue. Basta rirnrd are. in proposito, che dei 680.000 caduti dell'esercito italiano durante la guerra 1915 - 19 18, 1'86 'X, erano Fanti e che dei r.roo.ooo feriti ben 8)0.00l' ap partenevano alla Fanteria. A premiare tanto eroismo, venne conferita all'Arma Regina delle: battaglie la Croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Sarnia, in seguito ;1lla seguente proposta (Trieste, r ' maggio 1919) del Duca d' Austa. che. come è noto, durante tutta la guerra, a,·cva comandato l'invitt;1 3'' Armata: ,. La Commissione Speciale per h.: ricompense: collettive, prim:1 di chiudere i suoi lavori, ha espresso il \'Oto che. all'infuori delle ricompense assegnate per i reggimenti, venga premi;Jta, con un particolare, tangibile segno, l'intera Arma di Fanteria. « Questo tangibile segno non dovrchbe. a parere della Commi ~sionc, designarsi in una delle medaglie al ,,a]or militare, le quali,


5I

I

essendo già state conferite ai singoli reggimenti, non potrebbero conseguentemente costituire un premjo adeguato alle benemerenze del complesso ddl'Arma. <, Nè pare debba essere espressamente creata una nuova ricompensa, perchè essa, pur racchjudendo un elevato significato, sarebbe non di meno scevra di quella caratteristica forza espressiva che all e cose conferiscono le venerate e nobili tradizioni storiche. '( E', quindi, sembrato che, invocando da S. M. il Re un·applicazione estensiva del paragrafo 51 (art. 18) del R. D. 28 settembre 11:)55, col yuale venne ricostituito l'Ordine Mìlitarc di Savoia, possa ritrovarsi, per l'Arma di Fanteria, un alto premio ~ la Croce di Cavaliere nell'Ordine Militare di Savoia, che - - non concesso tìnora a nessuna bandiera, avrebbe indubbiamente un 'enorme portata morale. " Ed invero, come è detto nell'intIOduzione al citato Decreto, era nella mente di S. M. Re Vittorio Emanuele II di associare la g rande istituzione dell'Ordine Militare di Savoia ad una delle epoc he più solenni del secolo e dare, nel tempo stesso, all'esercito una nuova testimonianza d'affetto per quei forti che illustrano la Patria, affron-

tando, co12 eguale costanza d'animo, 11011 solo i rischi comuni a tutte le guerre, nw quelli spccialùsimi d'una lotta veramente mcr.w iglios,1 e singolare. < Non io vorrò, certamente, illustrare la lotta veramente merauiglio..a e singolare, sostenuta per 41 m esi dalla Fanteria italiana in lJUCsta guerra, che costituisce certamente l'avvenimento più grandioso, non soltanto c!i un secolo, ma di tutti i secoli ; di tale lotta la Storia della Patria s"è impossessata in pagine scritte col sangue. "Nella lunghissima guerra combattuta su impervie vette, attra1

verso fiumi impetuosi, su terreni difficili per naturali ed artificiali difese, la Fanteria italiana sostenne con sovrumano eroismo i patimenti più duri e l'azione crudele di tutti i più 1x>ssenti e terribili trovati della guerra moderna, ctmdo, con semplice, divina serenità, un immane tributo di s;mgue; essa, combattendo sempre da vicino, col braccio e col petto, confermò in innumerevoli prove di ardimento l'insuperabile valore della gente nostra. ,, Tale nobile proposta - ci sembra doveroso concludere con le stesse parole, con le <-1uali abbiamo concluso la Preme~sa al volume venne accettata e l'Ordine Militare di Savoia venne conferito a tutta la Fanteria •< per 11011 aver conosciuto ogni limite di .,acrificio e di ardimento e per avere, audace e tenaa, infaticabilmcntc domato i luo-

ghi e le fortune, consacrando con sa11gue feco11do la roma11a virtù del figli d'Italia "·



APPENDICE

NOTIZIE STORICHE SULLE BRIGA TE E SUI REGGIMENTI DI FANTERIA CHE PARTECIPARONO ALLA GUERRA 1915 - 1918



REGGIMENTO FANTERIA « RE ,,. Nomen ornen.

CAMPAGNE DI GUERRA.

1625 · 26: Valtellina. 1628- 31 : successione di Mantova. 1635-59: liberazione del Milanese. 1672: Liguria. 1690 - 95: difesa Savoia. 1701 - 02 e 1704 - r 2: successione di Spagna. 1718 - 19: Sicilia. 1733-35: successione di Polonia. 1742 - 48 : successione d'Austria. 1792 - cf:,: Piemonte. 1799: Lombardia. 18oo: Piemonte. 1848- 49: Ia guerra d'Indipendenza. 1855 - 56: Crimea. 1859: liberazione della Lombardia. 1860 - 61: Marche, Umbria, bassa Italia. 1866: liberazione del Veneto. 1887 - 88: Eritrea. 1915 - 18: italo - austriaca. 1935 - 36: italo ttiopica. RICOMPENSE.

Alla Bandiera: cron· di cavaliere dell'Ordine Militare di Sa\ oia, 2 medaglie d 'argento, I di bronzo. Agli ufficiali e truppa : 4 croci di cavaliere dell'Ordine Militare .Ji Savoia, 1 medaglia d 'oro, 191 d'argento, 507 di bronzo, 17 croci di guerra. PERDITE NELLA PRIMA GUERRA MONDIALE.

Ufficiali: morti 44, feriti 107, dispersi 28. Truppa: morli 669, feriti 2568, q_ispersi 1623.

Festa dd reggimento: 30 ottobre. Consnva le antichissime glorie del reggimento Fleury ( 1625), quindi MaroHes ( 1631) dal nome dei primi comandanti, e, successivamente, del reggimento di S. A. R. il duca Carlo Emanuele I e del reggimento di Savoia cravatte rosse, o reggimento di Savoia di S.A.R. ( r664). Nell'originaria sua formazione partecipò alle fortune dell'cser.:ito del vecchio Piemonte, battendosi, a cavallo del XVIII secolo, a


Staffarda e ;1 Luzzara, nei memorabili assedi di Vercelli e di Torino, e in q uello di Messina ( 1719). Combattè nel Modenese nella g uerra contro gli frnpc:riali ( 1734 - 35), e in qudla successiva contro Francia e Spagn:1 collc:gare; si distinse nell'aspra lotta nelle alte valli del Tanaro e dd Gnso . condott;t da S. M. il Re di Sardegna. Con le compagnie gra natieri e cacciatori partecipò alla lun~a dife~:1 del Pirnwnr e contro gli eserciti repubblican i nelle campagne 1792 - ti{, e, durant e l'occupazione fr:rnccse, mentre in Sardegna ~i fo rmava pn ordine del Sovra no un battaglione di Savoia, che si trasformi', poi in reggimento, costituì la prima mezza brigata di linea dcll't·~crciro pil·m<111l c~c. Si ricostituì alla restaurazione ( 1814), incorpora ndo i reggi menti provinci;ili dd Cenovcse e della Savoia e form:111dmi in hrig;1ta di Savoia, che si sdoppiò nei reggimenti 1'' e 2 " .ii 2=; nltnlirc 1~3 1. Partecipe'> :il lc guerre d'indipendenza , dura nte le l!ual i mcrill\ b 111 ed:t~lia d':1rgento al \·alore, comh;ittendo a Monzambano, Bnrg lll:llo, \'i lbfranca, Sandd, Pastrengo, S,111t:1 Lucia, entrando in Mib rw L' prrndrndo p.irte al combatti me nto del la Sforzesca ed alla bat taglia di 1\'ovara ( 18.4,J). Con quattro compagnie fu nella spedi·,in?1e d'()riente (r8:;5 - 1856) e ndb gucrr:1 del '59, col furibondo ,b ~..tÌl o .dLt ba ionetta a Madonna della Scoperta, il I battaglio ne guad:1g rn'i la medaglia di bronzo al valor rniìitare. ln consegucnz:1 della pace d i Villafr:1nc1 e ddb Ce$~Ìo11e: della S:1vui:1 alla Francia, il n:ggi .m ento fu ricost ituito ed en trr, a far parte ddla num·:1 brigata detta •( dd Re , 1 • Nella campag na del 1860- 61. il 1· Fanteria comhanè sulle coll ine di Caserta vecchia, a S. Angelo, ncll":1ssedio e presa di Capua ; in quella suc:cessiva del '66 prese parte .'.dia h:1ttaglia di Custoza. Concorse all:i formazione dei battaglioni di F:111teria d'Africa che eroicamente si difesero a Dogali (188ì-88) ,· ;u I Ad u,1, nel la guerra italo - abissina ( , 895 - ()6): e al la mobi litazione.: ,li ~1u:111 ro reggime nti di Fanteria per la campagna 1911 - r2 in Libia. Dur.m!(' I.i ~ucrra italo - austriaca conobbe le tormentate trincee dd Podgora, di' Osla via, di Pcuma, del Grafrmber~. nella zona di Tolmino. Fu sul l'Hudi Log, a S. Marco di Gori zia_ Dopo la battaglia della Bain sizza salì sul Kobilck, quindi ~ul Tomba e sul Monfencra e nella ba 1taglia tìnak conquistò la medaglia d 'argento al valor militare in setrc giorni di ;1spri comb:mimenti ,, strappando formidabili posizioni al nunirn , confermando nei pit1 aspri cimenti della guerra, le sue an tiche. fiere tradizioni di ardimento e di incrollabile di,cipli11a ,, .


Concorse con ufficiali e truppa alla costituzione di rep:uti mobilitati per !'A. O. nella guerra ita lo - etiopica del 1935 - 36.

REGGIMENTO FANTERIA ,V ulli vilfute

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RE ))

fidt'lit11te .<t'rund w.

C.\MP.\GNE D1 GUERRA.

1625-26: Valtellina. 16:?8-31: successione di Mantova. 1635-59: liberazione del Milanese. 1672: Liguria. 16<;0-95: difesa Savoia. 1701 - 02 e 1704 - 12: successione di Spagna. 1718 - 19: Sicilia. 1733 - 35: successione di Polonia. 1742 - 48: successione d' Austria. 1792 - 96: Piemonte. 1799: Lombardia. 1800: Piemonte. 1848 - 49: 1 • guerra d ' Indipendenza.1855-56: Crimea. 1859: liberazione della Lombardia. 1866: liberazione del Veneto. 1915 - 18: italo - austriaca. R1co~tPE!'<SE.

,1lla Hantliera: T croce di cavaliere dcli 'Ordine Militare d1 Savoia. 2 medag lie d'argento, 3 di hronzn. Agli ufficiali e truppa: 5 croci di .:avalicrc dell'Ordine Militare di Savoia, I medaglia d'oro, 290 d 'argento. 481 di bronzo. 18 cro<:i di g uerra. PERDITE NELL:\ PRIM:\ Gt.:ERRA MONDIALE.

Ufficiali: morti 42, feriti I 38, Jispersi ·19. Truppa: morti 826, feriti 2996, dispersi 1582. Festa del reggimento: 30 ottobre. Costituito dallo sdoppiamento della brigaia Savoia il :25 ottobre 1831, assunse il nome dì. i ' reggimento fanteria (brigata (' Savoia ») il 4 maggio 1832, accogliendo glorie e tra diz ioni dell'antico reggimento d'origine. Entrò valorosamente in azione nella guerra 1848-49. guadagnando la medaglia d'argento al valor militare per essersi distinto in tutti i fatti d'arme della ca mpagna di Lombardia. Concorse con (jllattro compagnie alla spedizion e in Crimea (1855 · 56) e nella campagna del '59 i suoi 3 battaglioni meritarono ciasrnno una medaglia di bronzo al valor militare per l'ardore e Li


risolutezza coi l1u:di si lanciarono alL.i.ttacco alla baionetta delle posizioni di Madonna della Scoperta. Ridotto negli effettivi in conseguenza della pace di Villafranca e della cessione ddla Savoia alla F rancia, venne di poi ricostitu ito, entrando :1 far parte della brigata del Re, partecipando, nella guerra del .11'66, :dia battagli.t di Custoza. Per la gue rra it:tlo - abissina ( r895 - ~) concorse alla formazione di du(' hatt:1g lioni d i F:111teria d'Africa del Corpo di opcrazionc; e in tJucl b italo - tur( :t ( 19 11 - 12) partecipò alla formazione d i 4 reg~imcnti dclk 11uppc operanti. Dt1r:1ntc l:1 guc rr;i italo - austriaca ( 1915 - 18) si sc.:l1ien\ con la hrig:1t:1. nclk trinu:c del Po<lgora, di Oslavia, di Peuma e di Santa \fari:1 d i Tnlmino. partecipando alle aspre lotte sull'alto e medio Iso nzo. Fu sul Gr:ifcm\i<:rg, a Korite, a San Marco di (;orizia, quindi ~ul 1'.ohik k. dal quale pass<\ dorx) gli even ti della 12• battaglia, sul monte Tomh:i e sul Monfcncra, re5itendo ai furibondi assalti dell'av\·cr~ano. :'\d l:i battaglia risol utiva di Vittorio Veneto aggi unse una rncda~· li:t ,l'argento al \alor militare alla sua bandiera, ,< strappando al1":t\\lTSarìo posizioni formidabili in sette giorni di aspri comhattimcnti nel la conca di Alano, dimo$trandosi scmpr<: degno delle sue t radizionì "· ,lrloriosc , Conwrse all a formazione di reparti partemi per la guerra italo etiopica del 1935 - j{l e fu assegnato, in conseguenza dell'adozione di 1111 numero progressivo per la designazione delle brigate di fanteria , all:1 Xlfl brigata. f' REGGIMENTO FANTERIA

e,

PIEMONTE,)

Fid<'ln ,:ruo,·,, sig nat'Ì.

di3::; - 5•J: 1ilierazione dd Mi lancsc. 16r2: Liguria. 1674 - 78: Olanda. 1690 - <J':i: difesa Savoia. 169<,: Valenza. 1704 - 12 : succes~ionc di Spagna. 1718 - 19: Sicilia. 1733-35: successione di Polonia. 174 2 - 4H: ~ucccs~io nc d'Austria. 1792 - 96 : Piemonte. 1799 : Lomh:mli:1. 11\00: Piemont e. 1815 : l'Hòpital. 1848-49 : 1· guerra d'lndipt ndcn za. 1855 - 5(1: Crimea. 1859 : li berazione della Lombardia. 1866: lihcrazione del Veneto. 1887-88 : Eritrea. 19r5-18: italo:1u stTia.::1. 19~5 - 3(,: it alo - ctiopic:1. ·


RJCo~tPENSE .

Alla Bandiera:

2 croci di cavaliere dell'Ordine Militare di Samedaglie d'argento, 2 di bronzo. Agli ufficiali e truppa: I medaglia d'oro, 288 d'argento, 156 d i bronzo, 18 croci di guerra.

voia,

2

PERJ>ITE NELLA PRIM:\ GUERRA MONDIALE.

Ufficiali: morti 41, feriti 64, dispersi 30. Truppa: morti 629, feriti 2.845, dispersi 417. Festa del reggimento: 23 marzo. Trae origine dal reggimento piemontese Catalano Alfieri (1636), che prese poi il nome di (' Reggimento Piemontese di S. A. R. >) (r64J) e quindi di ,, Reggimento di Piemonte di S. A. R. (:22 gi ug no 1664) incorporando, nel 1 7 10, l'altro reggimento piemo ntese detto della Croce Bianca. Fece parte, durante g li eventi del 1796- 1814, dell a 3;' m ezza hrig;1ta di linea dell'esercito della nazione piemo ntese, ma i n Sardeg na fu conservata una sua compag nia, che divenne poi, nel 1800, un battaglione, detto 1< di Piemonte •>. Alla restaurazione (1814) il reggimento si trasform,'> in brigata Piemonte, incorporando il reggimento provinciale di Torino e parte di quello di Susa. La brigata si sdoppiò nei due reggimenti 1° e '.! nel 1831, ma il 4 maggio 1839 questi assunsero l'ordinativo di 3° e 4° reggimento Fanteria della brigata Piemonte, che assunse poi, nel 1926, la denominazione di XXIX brigata. Il 3° reggimento F anteria partecipò alle fortunose vicende dell'esercito del vecchio Piemonte con Francia, Spagna e Austria alle g uerr e di successione, alla guerra contro Genova, battendosi sulle Alpi Marittime, in Savoia e partec_ipa ndo alla battaglia di Staffarda, all'as\tdio di Valenza (1696), alla difesa d'Ivrea. di Torino, all'assed io di T olo ne. Fu alla difesa di Messina (1717-19) e alla battaglia di Guastalla. Prese parte alle guerre di Carl o Emanuele, nel XVIII secolo, alle vicende r792-<)6 in Sardegna, sulle M a rittime, alla battag lia di Loano, e combattè a M agnano (1799) e sul valico di Tenda (1800). Nella 1 ° g uerra d'indipendenza le sue compagnie fucilieri 1• e 4• meritarono b medaglia di bronzo e il reggimento du e medaglie d'argento al valor militare. )>

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:\lb ~pnli1.ionc di Crimea pa rtecipò con 4 compagnie che formarono un ba tt aglione del 2" rcggirncnto. :"Jclb gucrr;1 dd I X59 si battè sulla Scsia, a Contìenza, a Madon na dc:lla Srn pcr1:1 e ~i tnm'> a Pnchicra.

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Piccolo.


51 1

sull'Ortigara, sul San Marco, a Nervesa, t: partecipò alla hatt:ig li;, finale col forzamento del Piave, meritando la medaglia di bronzo al valor militare per il suo slancio ed ardimento. Mobilitato, prese parte attiva alla guerra italo - etiopica dei 1 935 - 36. La Bandiera del _3" reggimento si fregia anche di 2 croci di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia per le campagne r915 - 18 e 1 935. 36. 4" REGGIMENTO FANTERIA •< PIEMONTE,, Omnia fcrventer pro Patria. CAMPAGNE DI GUERRA.

1635 - 59: liberazione del Milanese. 1672 : Liguria. 1674 - 78: Olanda. 1690 - 95: difesa Savoia. 1696: Valenza. 1704 - 12: successione di Spagna. 1718 · 19: Sicilia. 1733 - 35: successione di Polonia. 1742 - 48: successione d'Austria. 1792 - 96: Piemonte. r799: Lombardia. 1800: Piemonte. r815: rHopital. 1848 -49: 1·· guerra d'Indipendenza. 1855 - 56: Crimea. 1859 : liberazione della Lombardia. 1866: liberazione del Veneto. 1887-88: Eritrea. r9u-12: italo-turca. 1915-18: italo-austriaca. 1935-36: italo-etiopica. R1 coMPENSE.

Alla Bandiera: 2 croci di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia, '.! medaglii: d'argento, 4 di bronzo. Agli ufficiali e truppa: 7 croci di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia, 1 medaglia d'oro, 273 d'argento, 674 cli bronzo, 28 croci di guerra. PERDITE NELLA PRP.U ct:ERRA MONDIALE .

Ufficiali: morti 51, feriti 65, dispersi 29. Truppa: morti 515, feriti 2.500, dispersi 393. Festa del reggimento: 23 marzo. Proveniente dallo sdoppiamento della brigata Piernonte il 25 ottobre 1831 col nome di 2° reggimento fanteria (brigata Piemonte),


assunse l'ordinati\'!) .f il 4 maggi(J I H_N, entrando .1 far parte dell a XXIX brigata . in conseguenz a ,kll'ordinamc nt0 1926. Erede, col -','· rc,•uiinc: nto, della ..gloriosa trad izione della brigata r,::, .. e del reocrimemo ,. d i Piemonte ,. , alk lJUal i :tl:!!!ÌUnsc le g1csta ..:omb~ piutc: nel periodo rccu 1tc con l'altro reggimento della briga t,1 ìn numerosi comhattimcnli . li suo II hattag li/111c meriti:) la nwdaglia di bronzo per il modo brilla mc rnn cu i. nel b ca 1n pa_gna del J 848, si condu \se e com bai tè la l..1-?

U!iìformi dei f '

n : gg:11u·11;,., P.nit<'rÌ1!

" r'i<'mnmc " ,,elle dit<crst· epoche .

fazione dd "29 m aggio r848 :1 Calmasino, C isano e sulle alture di CaYajo n. Partecipò ;ti l ':1sscdio di Peschiera: com battè a CoE1, Pastrengo, Aftì , '-: avajon, RiYoli e, nel l'anno successivo. si battè eroicamente nella sangui no~a giornata di No v;1ra, g uadagnando la medaglia d'arge nto per l'ottima co ndotta tcn ut;i. Prc~(: p :11 le lu 11 4 cumpag 11ie. che formaro no uno dei battagìioni del 2 ·· reggi mento provvi~nrio, :1 Il :1 ~pnlizionc d·Orirntc ( 1855 - 5Cì). '.'ìc!Lt gucr r;1 d'i ndipende nza del 185<.) partecipe'.> alla dimostrazione uffrnsiva su ll a Sesia. ~i battè a Cnn tìenza , nella batta.g lia di So lferi no e San Maninn, fu ; 1 \fadon na della Scoperta; tJ llind\ prese p arte alri nvcstirnento e assedio di Pesc h ie ra. Nd fotto t1·an1 1c di Aspromonte ( 1862) mcri1ò una second:1 medaglia di bronzo per l<· speciali pr<n-c di valore e di lealtà militare dimostrate nella circostanza .


Fu a Custoza nel I 866. Concorse alle campagne d'Africa 188i-88 e 1895-96 con la formazione dei battaglioni del Corpo di spedizione e del Corpo di operazione, che si batterono eroicamente nella giornata del 1'' marzo 18~. Partecipò alla guerra italo- turca (19n - 12), merit:rndo una seconda medaglia d'argento al valor militare per la rnndotta valorosa tenuta allo sbarco dell.1 Giuliana (12 ottobre 19u) e nella battaglia delle Due Palme (u marzo r912). Nella guerra italo - austriaca 1915 - 18 divise le sorti dell'altro reggimento della brigata, combattendo nelle trincee del Frcikofel, del Pal Piccolo, del Pal Grande, del monte Lemerle, del monte Kaberlaba, a Camporovere, in val d 'Assa. Meritò la medaglia di bronzo al valor militare nella conquista delle fortissime posizioni avversarie sul San Marco, nella battaglia dell'agosto 1917, effettuata con slancio ed ardimento, confermando le sue magnifiche doti militari e combattive; nella battaglia per la conquista di Nervesa (13 - 23 giugno 1918) e nel forzamento del Piave, per la battaglia finale di Vittorio Veneto alla quale prese parte. Mobilitato, partecipò alla guerra italo - etiopica del I935 - 36. La Bandiera del 4° reggimento si fregia di due croci di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia per le campagne 1915 - 18 e r935 - 36.

5° REGGIMENTO FANTERIA (< AOSTA ,. Snttn l'impet() d 'Aosta sparve il nemico.

CAMPAGNE DI GUERRA.

1(>90-95: difesa Savoia. 16</5: Valenza. 1701 - 02: successione di Spagna. 1718 - 19: Sicilia. 1733 - 35: successione di Polonia. 1742 - 48: successione d'Austria. 1792 - 96 : Piemonte. 1799: Lombardia. r815: Grenoble. 1848-49: 1" guerra d'indipendenza. r855-56: Crimea. 1859: liberazione clella Lombardia. 1861 : Marche, Umbria, bassa Italia. 1866: liberazione del Veneto. 1915 - 18: italo - austriaca. RrcoMPEKSE .

2

Alla Bandiera: croce di cavaliere dell 'Ordine Militare di Savoia, medaglie <l'oro, 1 d'argento, 1 di bronzo.


Agli ufficiali e truppa: 9 croci di (avalicrc dell'Ordine Militare di Savoia. 4 medagli e eforo, 312 d'argento, 744 di bro nzo, 8 croci di gucrr:1. PERDITE NELL,\ l'lllMA GUERRA MOl'.'DIALE.

Uf {,eia/i: morti Sì, feriti 1 25, dispersi 2 1. TmPf•a: mo rti 777, feriti i.201, dispersi 1.199. Fc~t:i dd reggimento: 26 no vembre.

Erede dell a tradizione del reggimento fu(ilieri di S. A. R., costi tuito il 20 febbraio c690 per la protezione tattica dcli' Artiglieria e che prese nome di reggimento di Aosta nd 1774, vanta le antiche glorie delle fa nterie d'ordinanza e dei volontari del reggimento di Santa ( ;iuli a di Mondovì. clw lo formarono. ~<.:gli eventi 17()6 - 1814 fece parte della 1 · mezza brigata delre~e rcito della naz ione piemo ntese e, al ritorno di Vittorio Emanuele I nei propri Stati di terraferm a, si ricostituì in reggimento. prrndendo il no m e di Aosta . 111 .. 0rpv1 .'.. il r<:ggimcntc, prnvincialc d · Ivr..:.1, parte di l1uello di V ercelli. un battaglione cacciatori Aosta e si scisse in due r eggimenti ( 1" e.:!'') nel 18.31. In conseg uenza ckll'o rdinamento 4 maggio 1839. il 1 · reg~imento a,sunse l'ordinativo 5" reggimento Fanteria, brigata Ao.,ta, e d:il 19:26 Cece p;irte della XXVIII briga ta di Fanteria. Partecipò alle ultime g uerre del XVJI secolo in Piemonte, in Sarni a. a tutte le campagne del secolo suc cessivo. Combattè durante ; li :i~sed i di Ivrea e di Torino nel 170 1 - 06. prese parte alla difesa di \,1essina nella spedizione di Sici lia del 1718 e alle sanguinose battag lie di Parma e di c;uastalla. Nella g ue rra 17.p - 48 si battè in valle Stura, sostenne. l'assedio d i C un eo. fu a quell o di Valenza. Nelle guerre contro la Repubblica r, ,t llt OC cu1 11battè ~ulle Alpi, alla testata della Dora. II 5" reggim ento Fanteria prese parte a tutte le g uerre d'indi penden za. :vlcri tc'i una m edaglia d'argento nella campag na 1848 - 49 per Li ht:lL1 disciplin a dimostrata nella battaglia di Novara (Mortara): partecipò con 4 compagni e alla g uerra di Crimea (1855 - 56). 11 .24 giug no 1859. per la g lorios.1 condotta tenuta all'attacco e alb presa d i San Martino, ottenne la medaglia d 'oro a l valor militare e nei. fa:ti di Aspromonte meritò una medaglia di bronzo per le sue spenal t pron: dt valo re e di fedeltà.


Concorse alla guerra italo - abissina 1895 - 96 con la fo rmazione dei battaglioni di Fanteria d'Africa, che si batterono eroicamente nella battaglia di Adua, ed alla guerra 1911 - 12, partecipando alla mobilitazione di 4 reggimenti del Corpo di operazione.

Uniformi della brigata

tC

Aosta " nel 18.J8.

Durante la guerra italo - austriaca fu sull'alto Isonzo, in Carnia, sul Carso, in Trentino, sul Piave. Meritò una seconda medaglia d'oro per l'incrollabile tenacia, il sublime ardimento e l'eroica devozione al dovere coi quali i suoi giovani Fanti, con grande sacrificio di sane uc, sostennero intrCJ)idi il furibondo attacco :rnstriaco a Col della " 35·


Berretta nd novembre 1917, e conquistarono con audacia mirabi le i roccioni di monlt'. Val< 1troa nella battaglia finale. Concorn: con u' lìciali e truppa alla guerra italo - etiopica del 1 935 - 36.

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REGGIMENTO FANTERIA

«

AOSTA

1,

Sofio /'i mptto d'Ao . -lt1 , p,1rve il nemico.

CAM['AGNE DI GllERR,\.

1'11)0 - 95: difesa Savoia. 1696: Valenza. 1701-02: successione di Sp;1gn:1. r718 - 19: Sicilia. 1733 - 35: successione di Polonia. J ;--I :! - -I~: succcssione d 'A ria. I 792 - 96: Piemonte. I 799 : Lornha rd ia. 1815: Gn:noblc. 1848-49 : 1' guerra d ' Indipendenza. 1855-56: C rimea. 1859: liberazione della Lombardia. 1861 : Marche, Umbria, lia~~:1 lt:ilia. 1866 : liberazione del Veneto. r887 - 88: Eritrea. 1911-12: it:do - turca. 1915 - 18: italo - austriaca.

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R1co.,1PENSE.

Alla Randicra: crotT di cavaliere dell 'Ordine Mil itare di Savoia. medaglie d'oro, 2 d'argento, ) di bronzo. Agli ufficiali e truppa: 9 croci di cavaliere dell'Ordine \.1ilitarc di Sarnia, 2 medaglie d'oro, 448 medaglie d'argento, 777 di bronzo, +I croci di guerra.

2

PERDITE NELLA PRl~tA GUERRA ~IONl>IALE .

U / fìcia!i: morti 34, feriti 97, dispersi 3.

Tru ppa:

morti

530, feriti 2.6,JI, dispersi 529.

Fe~ta del reggi mento: 26 novembre.

Partecipa alle antiche glorie della brigata, dalla quale si forrnb nel 183 1 cun !"ordinativo ::t, assumendo di poi l'attuale in virtù dell'ordinamento 4 maggio 1839. Il 6'' reggimc:nto Fanteria <( Aosta >> prese parte alla prima guerra d' indipendenza. combattendo a Pastrengo, Santa Lucia, Goito, Sommacampagna. Cttstoza, e alla campagna del '49.


Nei combattimenti sostenuti dal suo II battaglione alle gole di Staffalo, sulle colline di Sommacampagna e presso Milano, il reparto guadagnò una prima medaglia al valore; una seconda ne ottenne alla presa del Torr.ione di Novara, mentre la bandiera dd reggimento

Monumento ,11 F11111i del 6" reggimento « Aosta ».

fu decorata della medaglia d'argento per la bella condotta tenuta dal 6° Fanteria <( Aosta >) nei fatti d'arme di Mortara e di Novara. Partecipò alla spedizione d 'Oriente (1855-56) con 4 compagnie, che fecero parte del 2 ° reggimento provvisorio, e alla guerra del '59 combattè sulla Scsia, meritando successivamente la medaglia d'oro al valor militare per la gloriosa condotta tenuta il 24 giugno all'attacco delle posizioni di San Martino. Nella campagna contro il brigantaggio ( 1861) il suo IV battaglione guadagnò una medaglia di hronzo al valor militare; nella guer-


ra del '66 il reggimento combattè a Custoza. Durante la prima cam pagna d'Africa la 9° compagnia sostenne l'attacco scioano a Saati (1887-88); nella guerra 1895-96 il reggimento conmrse alla formazione dei battaglioni di F:1ntc::ria d'Afri ca che combatterono ad Adua. Partecipò alla ~uerra italo - turca 19n - 12, meritando una medaglia d 'oro al va lo r militare per la splendida condotta tenuta nella battagli:, di Zanzur (1912); una seconda medaglia d'oro fregi<'> Li sua b:rndic::ra per il saldo contegno e per lo spirito aggressivo dimostrato nella guerra r915 - 18. 11 (i" reggimento F~111teria gareggiò con l'altro della brigata negli aspri combattimenti della conca di Plczzo. sul Carso, su l Crappa, e nella h:Ht agli a di Vittorio Veneto, rivelando le sut: doti e dimostr:rndosi dcg 111; delle sue antid1e e fiere tradiz ioni, che rifulsero particolarmente nelle crucntissime lot k ~ostcnutc nel novembre r917 a Col della lk rrctta e sul monte Valdcroa, nell 'ottobre -novembre 1918. Cu n(orsc, con l'invio di compkmcnti ;1i reparti mobilita ti per l'A . O .. alla g-ucrra italo - etiopica 19~5 - :16.

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REGGIMENTO FANTERIA ,, CUNEO

1)

I ~gio c111u•c11sis co.aantì.,,i111a cfJ'.:t,,, ù fìdei .,ig!utm.

C ,\\11',\ GNE DI CL'ERR:\.

1704 - 1 2 : successione di Spagna. 1718: Sicilia. 1734 - 35: successione di Polonia. I 742 - 48: successione d'Austria. 1792 - 96: Piemonte. r799: Lomb:mli:1. 1815: Gre nobk. 1848-49 : 1' guerra d 'ln-dipendenza. 1855 - 56: Crimea. 1859: liberazione della Lombardia. 1870: unità d ' Italia. 1887- 88: Fritrca. 1911 - 12: italo - turca. 1915 J 8: italo - au:,friaca. R1c o~n·ENSE.

Alla Bandiera : croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia, 3 medaglie d'argento. Agli 11/fìcia!i e trupp11: 8 croci di cavaliere dell 'Ordine Militare di Savoi a, 1 medaglia d'oro, 26y d'argento, 537 di bronzo, 30 croci di guerra.


PERDITE NELLA PRlMA GUERRA MONDIALE.

Ufficiali: morti 61, feriti 97, dispersi 37Truppa: morti 522, feriti 2921, dispersi 1551. Festa del reggimento: 27 ottobre. Trae le sue origini dal <• Reggimento di Niua )), formato dai volontari del Nizzardo e del principato di Oneglia (1701) che, poco appresso, destinato a fornire gli uomini per il << battaglione delle navi)>, fu chiamato « Reggimento La Marina>>. Dopo le campagne del 1792 -9<>, col ritiro del Sovrano dal Piemonte, si fuse col reggimento di Piemonte, formando la 3a mezza brigata di linea dell'esercito della nazione piemontese. Alla restaurazione il reggimento mutò il nome in quello di << Reggimento di Cuneo >, (IT luglio 1814), incorporando, nell'anno seguente, il reggimento provinciale di Nizza e parte di quello di Mondovì. formandosi in 1, Brigata di Cuneo >1 il 1° novembre 1815. Nel 18_:p la brigata accolse gli elementi del battaglione cacciatori di Nizza, soppresso, e si sdoppiò nei due reggimenti 1·• e 2", che divennero rispettivamente 7" e 8" in conseg11enz:i dell'ordinamento del 4 maggio 1839. li 7° reggimento, nel 1926, fu assegnato alla VI brigata di Fanteria. Serba le tradizioni del reggimento La Marina che sostenne, appena costituito, la tenace difesa di Ivrea ( t704 - 12) e si hattè alla battaglia di Guastalla (1734- 35), nelle campagne sulle Alpi (1742 -48) e in Corsica, partecipando agli accaniti combattimenti di Casteldelfino, di Montalbano, Madonna dell 'Olmo, all'assedio di Bastìa e alle campagne d'Italia 1792 - cfi, lottando vigorosamente alla Thuile e a Montcnotte. Nella prima guerra del Risorgimento, il 7" reggimento Fanteria, che aveva ottenuta una speciale medaglia <roro per il suo lodevole contegno durante i moti del 1821, combattè a Mantova, a Pastrengo, a Goito, a Milano, a Mortara, a Novara. Alla spedizione di Crimea partecipò con 4 compagnic, che furono alla battaglia di Sebastopoli; nella guerra del '59 combattè a Vinzaglio, Peschiera e San Martino, dove meritò la medaglia d'argento al valor militare; in quelb del 1866 fu a Custoza. Nella prima guerra d'Africa, una compagnia del reggimento, la 10", partecipò al combattimento di Saati; e nella guerra italo - abis-


sina 1895 -9'5. il reggimento concorse alla formaz ione di reparti di Fanteria <l' Africa, che si batterono ad Adua. Prese parte alla guerra di Libia, nella quale il suo II battaglione si coprì di gloria a Sidi - Garbaa, meritando la medaglia d'argento al valor militare. Nella guerra italo - austriaca il reggimento combattè sul Tonale, sul Carso, sull'Altopiano, sul Piave, meritando la medaglia d 'argen to al valor militare per il suo slancio superbo nella battaglia di Gorizia e nel l'offensiva finale. Conco rse con u fficiali e truppa alla campagna italo - etiopica

t

1 935 ·

36.

8" REGGIMENTO FANTERIA <• CUNEO" L,,gio cuneemis cost,mtissim a co,:tc,.i; fidri sig 1111m .

C.>.\{PAGNE D I GlJ ERR:\.

1704-12: ~u(ct:.siune di Spagn<.1. 1718 : Sicilia. 1734-35 : su ccessione di Polonia. 1742 - 48: ~uccessione d'Austria. 1792 - 96: Piemonte. 179~): Lo mbardia. r8r 5: Grenobk. 1848- 49: r" guerra d'IntlipenJmza. 1855 - 56 : Crimea. 1859: liberazione della Lombardia. 1866 : liberaz ione del V e neto. 1870: unit~ d ' Italia. 1901-04: Cina. 1915 - 18 : italo - a ustriaca . 1935 - 36 : italo - etiopica.

R1coMP.ENSE.

A lla Bandiera: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia, medaglie d'argento, 3 di bronzo. A gli ufficiali r truppa: 7 croci di ca\'aliere dell'Ordi ne Miliure di Savoia, 171 m ed ag lie cf argento, 530 di bronzo , 24 croci di guerra.

2

PERDITE NELLA PRIM .\ GUERRA MONDIALE.

Ufficiali : morti 56, fe riti rn7, dispersi 58. Truppa: mo rti ro65, feriti 3302, dispersi 3o68. Festa del r eggimento: 8 a<Tosto. ::,


53 1 Già 2° reggimento della brigata Cuneo nel 1831, l'8° reggimento si fregiò della medaglia speciale d 'oro concessa da Sua Maestà il Re Carlo Felice per i moti del 1821. Partecipò alle guerre d'indipendenza, segnalandosi nella campagna del 1848, durante la c1uale la 2a

Uniforme della brig,1ta " Cuneo

n

nel 1848.

compagnia cacciatori del reggimento e la 2" e la 3" fucilieri ottennero la medaglia di bronzo al valor militare per i combattimenti di Staffalo e di Sommacampagna e per l'assedio di Peschiera. L'8° reggimento concorse con 4 compag nie, inquadrate nel 3" reggimento provvisorio, all'assedio di Sebastopoli (1855-56); park-


'., 5.,cipò alla guerra del '5<J wmhattcndo a Vinzaglio e Pesc hicr;1 e m eritando la medag lia d'argento al valm militar e per la bella condotta tenuta nd la giornata di San Marti n o (24 giugno). Combattè a C u stoza nel 1866. Fu a R o ma nel 1870. Contribuì alb formazione dei bat tag lion i di Erntcria d'Africa dit si battero no eroicame nte ad Adua nella giornata del 1" marzo 1896 ; in vi,, la 10 " compagnia con la spediz io ne in C ina ( 1 901 -04) ; concorse alla mobilitazion e di t re regg iment i per la guerra italo - turca 1911 - 12. Durante la guerra italo - austriac:1. 1'8" reggimento si battè sul Tonale, ~ul Podgora, sul Grafenbcrg, sul Sobcr, a Panovizza, sul San Gabrid c. sul Col ddla Berretta, sul monte Pertica e n ella battaglia finale di Vittorio Veneto, meritando speciale menzione nel bo llettino del Comando Supremo e g uadag nando la medag lia d 'argento al valo r militare per il tra volgente impeto col quale, supe rando accanita re siste n za, occupava le alture del (-;rafenberg e scacciava l'a vver sario olt re Isonzo, primo m ettendo piede sulla ~ponda sinistra. Per la g unra 1935 - 36, 1'8° r eggi m e nto forrn<Ì il X battaglione speciale, im,iato in A. O. e contribuì con ufficiali e truppa al complcr:rnwntn di reparti mnbili!ati.

9" REGG IMENTO FANTERIA ,, REGINA ,, .'Ùcut te candidi rnndìdissima Regina. C.\Ml'AGNE l>l GUERRA.

1734 · 35: :-.ttccession e di Polonia.

1742 -

48: successione d'Au-

~tria. 17<:p-95: Pie monte. 1799 : Lombardia. 1815: Grenoblc. 1848-49 : 1 " gue rra d'Indipendenza. 1855- 56: C rimea. 1859: liberazione della Lomba rdia. 1860 - 6 1: Marche, Umbria, bassa Italia. 1866: liberazio ne del Veneto. 1915 - 18 : it1l o - austriaca. R1COè\[PE!'-SE.

A l/11 B,111Jit,r,1: croce di cavaliere d ell'Online Militare di Savoia, 2

m edaglie d 'oro.

I

d" argento,

1

di bronzo.

Agli ufficiali e truppa: 7 croci di ravalien: dell'Ordine Militare di Savoia, 5 medaglie d'oro, 343 d'argento, 467 di bronzo> 19 croci di guerra.

·


533 PERDlTE NEI.LA PRIMA GUERRA MONDJAI.E.

Ufficiali: morti 78, feriti 183, dispersi 56. Truppa: morti 1.087, feriti 4.831, dispersi Festa ciel reggimento:

24

2.211.

ottobre.

E' uno dei reggimenti più vivi nella tradizione dell'esercito del vecchio Piemonte. Formato nel clangore delle guerre contro gli Imperiali dal battaglione Valdese detto 11 La Reine » , il 13 aprile 1741 çntrò subito in azione, rivelando le sue alte doti nell'aspra e brillante guerra condotta da Cado Emanuele III per la difesa dei suoi Stati dall'invasione franco - ispana. Si battè tra le fortificazioni di Villafranca e di Montalhano e nella sanguinosa giornata di Casteldelfino, che costrinse gli avversari, stremati, a togliere l'assedio di Cuneo ed a risalire la valle della Stura. Doveva rifulgere di nuovi ardimenti nell'efficace difesa di Authion che sbarrò il cammino agli eserciti della Repubblica francese nelle campagne 1792 - 96 e, tre anni dopo, nelle violente fazioni per la restaurazione tentata dagli Imperatori d'Austria e di Russia. Riorganizzatosi dopo il Congresso di Vienna, incorporò i reggimenti provinci ali di Asti, e, parzialmente, di Mondovì, formandosi dapprima in « brigata della Regina ", quindi sdoppiandosi nei reggimenti 1" e 2", che il 4 marzo 18v assunsero l'ordinativo di 9" e 10° reggimento Fanteria della brigata Regina. Il 9° reggimento Fanteria partecipò eroicamente alle guerre del Risorgimento. Nella campagna 1848 - 49 guadagnò, per la sua valorosa condotta, una prima medaglia al valore nel combattimento di Governolo. Con 4 compagnie partecipò alla spedizione di Crimea (1855-56), battendosi a Ila Cernaia. Ndla guerra Jd 1859 aggiunse una medaglia d'argento alla sua Bandiera per la presa di Palestro e nella campagna delle Marche cd Umbria, meritò la medaglia d'oro al valor militare per lo splendido contegno tenuto nella battaglia di Castelfidardo. Nella guerra del '66 si trovò all' investimento e assedio di Borgoforte; in quella italo - abissina 1895 - <fi concorse alla formazione dei battaglioni del 3" e 5'' reggimento d'Africa, che si batterono eroicamente nelb giornata di Adua, insiemè con le brigate Dabormida cd Ellena.


534 Acquist<> speciali benemerenze, premiate con medaglia d'argento, per l'opera di assistenza e di soccorso svolta nel terremoto di Messina (1908); partecipò con ufficiali e truppa alla formazione di 4 rcggimt:nti del C'-Drpo di operazione per la guerra italo - turca 19n - 12. Scrisse pagine f ulgidissimc di sacrificio eroico durante la guerra r915- 18 sul Carso, agg.iungcndo una seconda medaglia d'oro alla sua Bandiera per la strenua lotta sostenuta sul San Michele « reso col suo sangue sacro alla Patria >), e nel Trentino, guadagnando un "altra medaglia per la resistenza incrollabile e per l'irresistibile slancio ri velati dai suoi battaglioni sui dirupi di monte Melago e di mon te Valbdla, nelle azioni del dicembre 1917, del gennaio 1918 e nell a grande battaglia del giugno dello stesso anno.

1ci" REGGIMENTO FANTERIA

«

REGTNA ,.

Sicut te rnndidi candìdissima Regina .

CAMP.\GNE DI GCERR.-\.

, ì34 - 35: successione di Polonia. I ì42 - 48: successione d'Austria. 1792-95: Piemonte. 1799: Lombardia. 1815: Grenoble. r848-49: 1 ' g ue rra d' Indi pendenza. 1855 -· 56: Crime,1. 1859: liberazione della Lombardia. 1860 - (i 1 : Marche, Umbria, bassa Italia. 1866: liberaz ione del Veneto. 1915 - 18: italo - austriaca. R1.COMPENSE.

, 11/a Bandiera: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia, medaglie d'oro, 1 d'argento, 2 di bronzo. , lgli u/ficiali e truppa: 13 croci di cavaliere dell'Ordine Militare di S:l\·oia, 2 medaglie <i'oro, 465 d'argento, 376 di bronzo, 21 croci di guerra. 2

PERDITE NELLA PRIMA GUERRA M01''DIALF..

Ufficiali: morti 96, feriti 154, dispersi 42. Tmppa : morti 2.551, feriti 5.408, dispersi 1.783. Festa del reggimento: 29 giugno.


535 Sorto dallo sdoppiamento della brigata Regina il 4 marzo 1831, partecipò alle glorie dell'antico reggimento d'origine, rivelando le sue belle doti militari nelle guerre d'indipendenza. Prese parte alla campagna 1848 - 49, combattendo a Goito, Pastrengo, Santa Lucia, Governolo, Volta, nel fatto d'arme dì Mortara e neila battaglia di Novara. Nella spedizione di Crimea ( c855 - 56) concorse, con 4 compagnie, alla formazione di un battaglione, incorporato nel 4° reggimento provvisorio, che guadagnò una medaglia di bronzo al valore per essersi distinto nel passaggio della Sesia e nelle operazioni successive su Palestro e Borgo Vercelli ,1ella campagna del 1859, mentre per la bella condotta tenuta nella battaglia di Palestro il reggimento meritò la medaglia d'argento al valor militare. Nella campagna delle Marche ed Umbria combattè a Pesaro, Ancona, Maceronc, fregiando con medaglia d'oro la sua bandiera nella battaglia di Castelfidardo; successivamente combattè a Gaeta e a Messina e, nella guerra del 1866, all'investimento e assedio di Borgoforte. Si segnalò nel soccorm apportato alle popolazioni funestate dal terremoto di Messina (1908), meritando la medaglia d'argento di benemerenza; concorse quindi alla formazione di 4 reggimenti mobilitati per la campagna italo - turca 19n - 12. Durante la guerra 1915 - 18, a fianco del 9° reggimento della brigata, gareggiò in bravura, muovendo felicemente all'attacco con alto spirito offensivo e strappando munitissime posizioni al nemico. Meritò la medaglia d'oro al valor militare per la mirabile energia con la quale << rese, col suo sangue, sacro alla Patria il monte San Michele e le sue balze ». Combattè validamente in Trentino, resistendo valorosamente, col 9" reggimento, ai furibondi attacchi austriaci alle Melette ed a monte Fior, nel novembre 19r7, e aggiungendo un'altra medaglia alla bandiera del reggimento per l'irn:sisLibilc slancio ed il grande valore dimostrati nella espugnazione di monte Valbella e per la incrollabile resistenza opposta ai reiterati ritorni offensivi dell'avversario, nei disperati tentativi del giugno - luglio 1918. Assegnato alla XXII.I brigata di Fanteria, costituì per la guerra italo - etiopica 1935 - 36 il X battaglione complementi e tre battaglioni di marcia com plemcntari, che parteciparono con onore alla conquista dell'Etiopia.


11 °

REGGIMENTO FANTERIA " CASALE" P('r ,afr111 i u111 t1cl laurum .

C -\Ml' •\GNE D I GUERR.\.

16.25- 2(i: Valtellina. 1fo8 - 31: successione di ~{antova. 1635-59: .liberaz io ne dd Milanese. 1672: Liguria. 1701 - r 3: successione di Spagna. 171 8- H): Sicilia. 1733 - 35: successione di Polonia. 1742-48: successione d "Au stria. 1792 - 9(1: Piemonte. 1799: Lombardia. 1800: Piemonte. 1815: Grcnoble. 1848 - 49: 1" gucrr;1 d 'Indipendenza. 1855 -5<1: Crimea. 1859: liberazione della Lombardia. 1866 : liberazionc dd Vcncto. 1887 - 88: Eritrc.1 . 1911 - 12: italo-turca. 1915-18: italo - austriaca.

RICO.\IPENSE .

Ali,, nùndicra : noce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia, medaglia d'oro, 2 d'argt'nto. Ar_Ìi ufficiali e trnp;;a: 2 croci di c:!\'aliere dell'Ordine Milit:ire di Sav~>ia, 3 m edaglie (rino, 242 (Lirgrnto, S-14 di bronzo, 8 croci di gutrra. 1

PERDlTE Nlèl.L\ PRI\I \ Gl:ERR.-'\ MONDl.\LE.

1.27, di spersi 7. Truppa: morti 878, feriti 38 37, dispersi ~39·

Ulfici,1!i: morti

(1_3, ferit i

Festa del rcggi1m:nto: 8 agosto. [ ' uno dti nii:1 antichi rcooimrnti del Pie monte. Già era nel r tib ùil nomè di reggimento ,, du Cheynez " · :,avoiardo, pas~ato poi di proprietà del principe di Boydamid, dd marc hese di Pianczza, del La Lou'.Jère. del marchese di Livorno, del Du Coudray (1661), assumcndu tllH:~ti no mi cd incorporando Savoiardi e Francesi c he vennero poi, di mano in mano, sostituiti da Piemontesi. Kel 16(i4 di\'cnnc il t)llJrto reggim e nto della fanteria d'ordinanza cd assun se il nom e di ,, Reggimento di Monferrato di S.A.R. '>. Fece parte, coi reggimenti S;1luzzo ed A lessandria, della 2" mezza brigata, dcll'e~crcito del la nazio ne piemontese nel periodo napo1(:1'.J


537 leonico; alla restaurazione (1814) si costituì su due battaglioni, prendendo il nome di '( brigata di Monferrato >,. Sciolta nel 1821 , la brigata venne ricostituita col nome di << brigata Casale >1 e, dieci anni dopo, rinforzata dal battaglione cacciatori

Uniforme della brigata « Casale,, nel 1848.

di Savoia, si costituì su z reggimenti - , ·· e z" - che nel 1839 presero la denominazione di I 1'' e 12'' reggimento Fanteria (brig. Casale). Conservò k tradizioni ckll'antiw reggimento: per le secolari guerre del Piemonte contro-·g li Imperiali, la Francia, la Spagna, e le memorie dell:1 Marsaglia, di Luzzara, della difesa della Vcrrua, della


difesa di Torino, di Trapani, della battaglia di Parma e della difesa di Cuneo ( 1742 - 48). L ' , , .. reggimento di Fanteria e, Casale l> prese park alla campagna 1848- 49, concorse alla guerra di Crimea con 4 compagnie del 5" reggimento provvisorio, e meritò una medaglia d'argento per la giornata di San Martino nella campagna del '59. Partccip<Ì con una compagnia alla prima guerra d' Africa e concorse alla formazione dei battaglioni di Fanteria d'Africa che combatterono ad Adua. Prese parte alla guerra italo - turca, meritando a Derna una seconda medaglia d'argento e partecipè, alla guerra italo - austriaca, combattendo sul Carso, sulrlsonzo, sugli Altipiani e sul Piave, aggi ungendo, per il. suo mirabile valore e l'esemplare saldezza, la medaglia d'oro alla sua bandiera nel travolgente attacco della posizione del Calvario, nella zo na di Gorizia. Asseg nato alla XVII brigata di Fanteria, concorse, con ufficiali e truppa inviati a reparti mobilitati, alla guerra italo-etiopica 1935-36.

12"

REGGIMENTO FANTERIA ,, CASALE

n

Per l·,dl!arium ad la11r11m .

CAMPAGNE n1 GuERRA.

1625-26: Valtellina. 1628-31: successione di Mantova. 1635-59: liberazione del Milanese. 1672: Liguria. 1701 ·- 13: successio ne di Spagna. 1718 - 19: Sicilia. r733 - 35: successione di Polonia. 1742-48: successione d'Austria. 1792 -cl>: Piemonte. 1799: Lo mbardia. 1800: Piemonte. J 815: Grenobk. 1848 - 49: 1• guerra d'Indipendenza. 1855 - 5(1: Crimea. 1859: liberazione della Lombardia. 1866: liberaz io ne del Veneto. 1915-18: italo-austriaca . RtcOMPENSE.

Alla lJondiem: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia, I d'argento, 1 di bronzo. Agli ufficiali e truppa: 1 croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia, 175 medaglie d' argento, 4r6 di bro nzo, 7 croci di guerra. l

m edaglia d'oro,


539 PERDITE NELLA PRIMA GUERRA MONDIAL"E.

Ufficiali: morti 61, feriti

89, dispersi

7.

Truppa: morti 728, feriti 2.824, dispersi i82. Festa del reggimento: 8 agosto. Proveniente dalla trasformazione del 2° reggimento della brigata originaria, il J2 reggimento ebbe l'anzianità della brigata (< Casale >>(13 novembre 1821), rimanendo, con l'u depositario della fiera tradizione del reggimento Monferrato di S. A. R. Organicamente costituito alla data del 4 maggio 1839, partecipò ai fatti d'arme della prima guerra d'indipendenza 1848- 49, combattendo a Mantova, Santa Lucia, Canale della Muzza, Milano, alla Sforzesca e alla battaglia di Novara. Per i combattimenti sostenuti nella prima fase della campagna e per l'assedio di Peschiera, la I a compagnia del reggimento fu decorata dì una medaglia <li bronzo al valor militare. Alla battaglia della Cernaia , nella guerra d 'Oriente 1855- 56, intervenne con 4 compagnie formanti un battaglione del 5° reggimento provvisorio. Nelle guerre del '59 il reggimento si battè a Valenza, a San Martino , nell'investimento di Peschiera, meritando la medaglia d'argento per la condotta tenuta nella giornata di San Martino (24 giugno). Concorse alla formazione dei reparti di Fanteria d'Africa per la guerra italo - abissina I&,5 - 96, ed alla mobilitazione di cinque reggimenti di Fanteria del Corpo di operazione per la guerra italo turca 19II - 12. Partecipò alla guerra italo - austriaca 1915- 18, combattendo sul Podgora, a Gorizia, a San Pietro, a Vertoiba, a Merna, sull'altopiano di Asiago, sul Piave e nella battaglia finale di Vittorio Veneto. Con mirabile valore e saldezza esemplare irruppe in ben sette linee di trincee avversarie sul Podgora (Gorizia) e vi resistette con energia indomita ai furibondi contrallacchi austriaci e ne conquistò saldamente le pendici occidentali, raggiungendo la dorsale del Calvario nell'ottobre- novembre 1915; si segnalò nelle azioni che precedettero la conquista di Gorizia e, per le superbe prove di eroismo offerte, ebbe meritatamente conferita la più alta ricompensa al valor militare. Assegnato alla XII brigata, il 12° reggimento Fanteria <<Casale )) concorse; con l'invio di complementi ai reparti mobilitati in A. O., alla guerra italo - etiopica 1935 - 36. 9

0

,


13° REGGIMENTO FANTERIA •( PINEROLO >> Scmp•<' pirì

11ra111i,

sempre più alto.

CA\[l'i\GNE DI GtJF.R R.-\ .

1690 -95: difesa Savoia. 1696: Valenza. 17o r - 13: successione di Spagna. 1718-19: Sicilia. r733-35: successione di Polonia. 1742-48: successione d'Austria. 1792 - 96: Piemonte. 1799: Lombard ia. 1800: Piemonte. 1815: Grcnoblc. 1848 - 49: r" g uerra d' Indipendenza . r855 - 56: Crimc:1. 1859: liberazione della Lombardia. 1866: liberaz ione del \' cneto. 1887 - 88: Fritre;1. r915 - 18: italo - austriaca. 1935 - i >: it :1lo - etiopica. R!CO ~ll'F.1'~[.

.,1/la nandina: 2 croci di cavaliere dell'Ordine Milit;1rc di Sa,·oia, 1 medaglia (foro. 1 d'argento, 1 di bronzo. A 5:;!i 11/fici,?!i e truppa : 6 croci di c:1,·aliere dell'Ordine :Milit:ire ,li S.1,,,ì,1, 4 111<.·dagli<. d\,ro, 2~14 d ' ,,r~è lllù, 54R di bronzo, 2 1 ,:ro.::i di g uerra. PERDITE NELLA l'RL\1.\ Gt:ERR,\ !>lONDl ,\LE.

Uffici,1'i: morti 83, feriti 214, dispersi 17. Tmppe : morti 1._397. ferit i ì .055, dispersi r.858. Festa del reggimento: 15 giugno. L'antico reggimento savoiardo comandato dal marchese Lullin

dc G1:nè,·c fu costituito dura nte la guerra del Piemonte contro Gcnov;i ( 1671). Divrnnc propricù del Bagnasco c1uatrro anni dopo,

del Masino nel 1678, ed cntn'> a Lir parte, nel 1680, dei reggimenti di ordinanza col nome di " Sai.uzzo di S. A. R. "· Coi reggimenti Monfcrratù cd Alessandria for1rn\ nd periodo 1798 - 1814, la :2'' mezza brigata cli Fanteria di lint:a dell'esercito della nazione piemontese e, alla restaurazione, ebbe nome di brigata di Saluzzo, su 2 battaglioni (1814). Il 13 11ovcmhre 1821 for:nò la brigata di Pinerolo che, accresciu ta eia clementi del battaglione cacciatori reali piemontesi e dei cacciatori <li Savoia, si divise in due reggimenti (1° e 2") che presero


5-!1 rispettivamente la denominazione di r3° e 14° reggimento Fanteria (brigata Pinerolo) nel r8i9· In conseguenza dell 'ordinamento 1926, il 1 _ f reggimento entrò a far parte della XXIV brigata. Partecipò alle guerre del XVIII secolo, combattendo a Staffarda, alla Marsaglia, nei memorabili assedi di Cuneo, Pinerolo, Valenza e Torino. Fu in Sicilia alla difesa di Trapani nella guerra contro la Spagna (1718- 19); combattè contro gli Imperiali a Parma e Guastai.la (1733 - 35); partecip<l alla guerra della (( prammatica sanzione>) (r742 - 48), distinguendosi a Casteldelfino, Villafranca, Montalbano, Pietralunga, Madonna dell'Olmo. Fu uno dei reggimenti che si immortalarono nella bella difesa cieli' Authion durante la campagna 1792 - 96 contro gli eserciti del la Repubblica francese. , Meritò la medaglia di bronzo all'assedio di. Peschiera ; una seconda medaglia di bronzo guadagn<\ il 1 " battaglione nei fatti d 'arme del 1849; ebbe la medaglia d'argento nella giornata di Novara (r849). un'altra medaglia d'argento per la campagna del '59, e infine la me(faglia d'oro per la guerra italo - austriaca 1915 - 18. Prese parte :t tutte le cJmp:1.gne d'indipendenza: alb spedizione di Crimea concorse con 4 compagnie alla costituzione del 3° reggimento provvisorio, che fu a Sebastopoli; partecipò a quella d'Afric::; con una compagnia; concorse alla formazione di cinque reggimenti nella guerra italo - turca 1911 - 12. Nella campagna italo - austriaca 19r5 - 18 si. battè sul Carso, sull'Isonzo, sul Piave; partecipò alla guerra italo - etiopica 1935 - 36 e si distinse nella battaglia dello Scirè, confermando la lunga tradizione eroica, la saldezza e lo slancio che erano valsi a conferirgli la suprema ricompensa al valor militare. La bandiera del r 3'' si fregia anche di 2 croci di cavaliere dell'Ordine Militare cli Savoia per le campagne 1915 - 18 e 1935- 36.

14°

REGGIMENTO FANTERIA <, PINEROLO » Sempre più al'anti, semprt· più alto. CA,\.{PAGNE DI GUERRA.

16<)0-95: difesa Savoia. 169'5: Valenza. 1701-r3: successio ne di Spagna. 1718-19 : Sicilia. 1733-35: successione di Polonia. 1742-48: successione d'Austria. 1792 -96 : Piemonte. r799: Lombardia. 1800:


54 2 Piemonte 1815: Grcnoblc. 1848-49: r' guerra d'Indipcndcnz:i. 1855 -i,: C rimea. 1859: liberazione della Lombardia . 1866: liberaz ione del Veneto. 1915 - 18: italo -austriaca . 1935-36: italo-etiopic:1. Rrc m-tPF.NSE.

.-11111 Bandit:ra : 2 croci di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia , 1 mcòaglia d'oro, 2 d'argento, , di bronzo. :1gli 11/fìci,,li t· truppa : 1 croci di cavaliere dclrOrdinc Militaredi Sarni:t. 5 rnnbg lìc d'oro, 401 d'argento, 553 di bronzo, 35 croci di guerra. PEKUITE -:-iELl, A PR!~IA GL:.ERR.-\ !\IONDL\LF..

L'f fìciali: morti 16. feriti 205. dispersi 67. Truf'p11 : morti 1 ..102. feriti 6.802, dispcr5i

2.820.

Fcqa del reggirnento: 15 giu~no.

Fnnd,tlo nel .1 839 , in conseguenza della soss1o nc della brigat~t Pi nerolo. ne n cditt', la gloriosa, secolare tradizione. Nella campag n::i dd 18.18 part ecipò a!L1ssedio di Peschiera, comporta ndosi in modo d~, meritare Ìa medaglia di hronzo al valor militare. Combattè alla Coron:t , ;1 Ri rnli, a Monzambano di Ponti, alle porte di Milano c. nclL gucrr;1 del 19-19, alla battaglia dì Novara, dove guadagnò la mcdagl i~, d\1rgc 1110. Con l111:1t trn compagnie, che furono assegnate al f reggimento pron ·i~orio, prese pane alla guerra 1855 - 56, distinguendosi all'assedio di Sck1stllpoli; nella campagna d<.:I '59 aggiunse una seconda mcd:1g lia d ':1r.~ en to alla sua Bandiera per la bel la condotta tenuta nclL batt:1glia di San Martino. il 24 giugno. Concorse, nella guerra italo - abi ssina del 1895 - 96, alla Forma1.iont dei battag lioni di Fanteria d 'Africa che nell:i giornata d el i marZ<J 189(i comb:1ttcrono eroic i mente con le brigate Dabormida ed Ellcna ; c. nd la g uerra italo - turca H)J 1 - 12. partecipò alla form azione di ci m1uc reggimenti del Corpo di operazione. Iniziò la g uerra italo- austriaca 1915 - 18 nelle trincee di Monfalcont:, emulando l'altro reggimento della brigata nella lotta luni!;! e tenace. Rifulse con mirabile esempio di valore nelb s~mgu inosa con quist;1 del monte Sci Busi e delle alture di Sdz. Combattè, consa crando col mo sangue migliore le vittorie, sul Pecinka, sul Veliki


543 Hribach, sulle quote del Nad Logem, a San Grado di Merna, nella zona di Castagnevizza e nell'ansa di Zenson, meritando la suprema ricompensa al valor militare per il sacrificio più degno del suo glorioso passato. Per estremo valore e ferrea tenacia si segnalò nella

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Ai Caduti del 14·' reggimento

«

Piue,-olo " ·

battaglia del giugno 1918, resistendo ai ripetuti attacchi austriaci sulraltopiano di Asiago. Il 14° reggimento Fanteria, assegnato alla XXIV brigata, prese parte alla guerra italo - etiopica 1935 - 36, con la Divisione Gran Sasso (battaglia dello Scirè).


544 La sua Bandiera si fregia anche di 2 croci di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia per le campagne 1915 - rS e c935 • 36.

r5" REGG IMENTO FANTERIA (' SAVONA ,. Ex adveui.; rebus fortù,r resurgo.

C.u!PAG NE DI GUERR:\ .

1848 - 49: r ' ll'rndipendenza. 1855-56 : Crimea. 1859: liberazione della Lombardia. 186o - 61: Marche, Umbria, bassa Italia. 1866: liberazione del Veneto. r870: unità d' Italia. 1887 : Eritrea. 19 15 - 18: it :ilo - austriaca. R1cm1PENSE.

Alfa H,111diera: croce di cavaliere del\'Ordine Militare di Savoia. nv:d:1~l i:1 d":1rgento, 2 di hronzo . .·/gli uf ficia!i e truppa: 2 croci di cavaliere dd l'Ordine Militare di Savoia. 2 medaglie d"oro, 2r9 d 'argento, 387 di bro nzo, 13 eroe ; di ; unr:t. I

PERDITE NELLA PRBIA Gl"ERRA ~!O~l>l ,H .E.

Ufficiali: morti 39, feriti 81, dispersi HJ. T ruppa: mo rti 586, fe riti 2.669, dispersi 1.215. Festa del reggimento: 30 maggio. Al ritorno di Vittorio Emanuele I negli Stati d i terraferma, si costituì nel 18 15 con gli clementi dei battaglioni di linea della Repubblica di Genova , il reggimento Sarzana, che prese successivamente il nome prima di ,, reggi mento di Genova ", quindi - abbinato al reggi mento provinciale di Tortona - di •< brigata di Genova "· Questa, il 31 maggio r821 , si tramutò in " brigata di Savona c . dieci an ni dopo, acc resciu ta da d ementi del battaglione cacciatori di Nizza e del battaglione cacciatori <• La Regina n , si divise nei due reggimenti , .. e 2 ° che, per effetto del R. D. 4 maggio 1839, presero i;


54'> rispettivamente nome di 15'' e 16'' reggimento Fanteria (Savona), conservando le tradizioni dell'antica brigata Genova. _Il 15° reggimento Fanteria partecipò alla prima g uerra d'indipendenza (1848 - 49), meritando nella battaglia di Novara la medaglia di bronzo al valor militare per la sua brillante condo tta; concorse alla spedizione d'Oriente con quattro compagnie che si batterono col 4" r eggimento provvisorio alla Cernaia; guadagnò nel 1859 la medaglia d'argento a Palestro; prese parte alla campagna delle Marche, Umbria e bassa Italia. Partecipò successivamente alla gue rra del r866 e alla campagna del 1870. La sua I la compagnia si sacrificò eroicam ente a Dogali; concorse largamente alla formazione dei battaglioni d'Africa, che combatterono ad Adua nella giornata del 1" marzo 1896, ed all a mobilitazione di quattro reggimenti del Corpo di operazione dmante la campagna italo - turca. Durante la guerra 19 15- 18 il reggimento si ~egna lò per valore e spirito di sacrifi cio nella conquista di Polazzo e m eritò la medaglia di bronzo al valor militare per le belle prove dì energia, di tenacia e di salda disciplina date nd pn:pararc, orga nizzare e nd conservare, no nostante gli sfor zi vioienti dcll'a vvcrsarìo, la posizione di monle Sei Busi. Prese pa rte, in Alhania, allo sbarco di Durauo, alle operazio ni sulla Vojussa, alla battaglia della MaLibstra. Fu presente nell'offensiva finale. Assegnato, _per effetto dell 'ordin amento 1926, alla XXV brigata di Fanteria, incorporò gli dementi della di sciolta Scuola allievi sottufficiali di Casagiove, assumendo il 1" settembre •9.H la denominazione di 15° reggimento Fanteria <; Savona H .

16" REGG [MENTO FA~TERfA ,( SAVONA

)>

Pronti ad ogni bauaglia.

CA.\f P,\ GNE D I GUERR,\.

1848-49: J'' gue rra d' Indipendenza. 1855-56: Crimea. 1859: liberazione d ella Lombardia. 186o-61: Marche, Umbria, bassa Ita li a. 1866: liberazion e del Veneto. 1870: unità d'Italia. 1915-18: italo·austriaca. r935 - 36 : italo - etiopica.


RI COMl'r.NsE.

,11/a Ua11dier,1: 2 croo di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia, 3 medaglie d'argento, , di bronzo. Agli uflìci11/i e truppa : ~ croci di cavaliere delrOrdinc Militare di Savoia, 3 medaglie d'oro, 165 d 'argento, 295 di bronzo, IO croci di guerra. PERDIT E NELLA PRP.IA GUERRA MONIJI A LL

lJ / fic·iali: morti 30, fe ri ti 72, dispersi 3. Tm /'/''' : morti 35 1, feriti 1.650, dispersi 269. Fc.: st;1

dc.:I reggimento: 30 m aggio.

Selilicn c costituito il 4 maggio 1829. la sua creazione fu fatta risalire ;ti 1 ~ 11m-c111lm : 18:n, data in cui vennero formati i due primi rcggimrn1i d cli;, originaria « brigata di Genova ,,, alla quale il 16"' rc~g i111c11 to :ilbn .- i:1 la sua tr:,d iziom: militare. · Prnc p :1rt c a tutte le guerre dd Ri sorgimento nazic.inal e. ComlMtti: 11 t: ll.1 La111pagna 1848 · 49 a ;\-[u111.,m1li,rno, a Pa~lrcngo, a Po nto n , . 1 S :111 1;, Lucia, a Rivoli, a Volta , alle porte di Mil ano e guad:1gni', b 1111:dagli;, di bronzo al valor militare nella batta~lia Ji Nov ;1~:1. S, rc~t' li~ncrncrito d ella ~alute puhhlica durante l'q; idcmia colcros:1 del I Xc;5 nl ottenne la medaglia di bronzo. Co n 4 compagnie incorpo rale nel -!" reggimento provviso rio, c he si battè alla Cernaia, prc.~c p;1nc ;tlla guerra di Crimea 1855- 56. Fu a mo nte Suello ed a Palestro nella guerra del '59, meritando la medag lia d 'a rgento al valor militare per la bella co ndotta tenuta in comha uime nto, e prese parte alla campagna delle Marche ed Um~ hria, ,:omhatte ndo a Pesaro, nell'aspra giornata di Casrclfìdardo e :tl la prn a di Ancona. Sliccessil'amcme partecipò all'assedio di Gaeta, alia guerra dei '(J6 e alla prc~a di Roma. Nel terremoto del 1883 ad Ischia si di stin se per l'opaa di socco rso prestata agli infortunati, merita ndo l'e ncomio solenne. Conwr~e all :1 formazion e dei battaglionÌ di Fanteria d'Africa, che si s~K rificaro no ndla battaglia di Adua, nel '9<°l, e partecipò alla mobilitn ionc di 4 reggimenti per .l a campagna italo - turca 19r 1. - 12. Nei primi rncsi ddla guerra italo - austriaca fregiò la sua bandiera con una meclaglia d'argento per la sanguinosa conquista di


547 lledipuglia e delle alture ad est di Polazzo. Inviato in Albania, si

battè eroicamente a Durazzo contro forze soverchianti, partecipando quindi alle operazioni su quel fronte montano. A Vittorio Veneto il rno III battaglione si coprì di gloria.

Nella guerra italo - etiopica, conquistò, nella battaglia dell'EnJ ertà, il monte Boerà, scardinando il sistema difensivo avversario delJ"Amba Aradam, per cui ottenne una terza medaglia d'argento al valor militare. La Bandiera del 16° si fregia inoltre di 2 croci di cavaliere delJ'Ordine Militare di Savoia per le campagne 1915- 18 e 1935- 36.

17"

REGGIMENTO FANTERIA <, ACQUI " Avanti Savoia.

CAMPAGNE DI GUERRA.

1704 - I 3: successione di Spagna. 1733 - 35: successione di Polonia. 1742-48: successione d'Austria. 1792-96: Piemonte. 1848-49: 1 a guerra d'Indipendenza. 1855 - 56: Crimea. 1859: liberazione delta Lombardia. 1866: liberazione del Veneto. 1915 -18: italo - austriaca. RICOMPENSE.

Alla Bandiera: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia, medaglie d'argento, I di bronzo. Agli ufficiali e truppa: 4 croci di cavaliere dell'Ordine Militar~ di Savoia, 2 medaglie d'oro, 287 d'argento, 336 di bronzo, 23 croci di guerra.

2

PERDITE NELLA PRIMA GUERRA MONDIALE.

Ufficiali: morti 51, feriti 143, dispersi 30. Truppa: morti ]65, feriti 3.949, dispersi 2.451. Festa del reggimento: 24 giugno. Il vecchio reggimento Desportes (1703), formato di stranieri di varia nazionalità, divenne .reggimento Audibert nel 17.39, Monfort nd 1749, De Smy nel 17'59. Chiablese nel 1774, nazionale nel 1794.


Il 26 ottobre .1 796 pn::~c il nom e di •< Reggimento Alessandria li , Coi reggimenti Monferrato e Sa.luzzo costituì la 2 a mezza brigata di li nea dell 'eserci to piemontese durante il periodo napol eoni co,

Capo t11mb1110 e t ,m1bunni r: P111croio " cd ,. .·frqui " ·

ddl,· brigale

si riorga nizzc'i poi, ;il ritorno di S. M. Vittorio Emanuele 1 nei propri. Stati di terraferma. pren dendo il nome d i brigata Alessandria che. nel 1 8 2 1, rinforzata (bile classi proyinciali ( hi:una tc all e armt , s1 tramutò in brigata ,. AC\j l! i ;1 ,


549 I due reggimenti di questa, 1 ° e 2 °. inquadrando gli uomini dei battaglioni Cacciatori di Savoia, Regina e Aosta, il 4 maggio 1839 cambiarono il loro ordinativo in 16° e 17° reggimento Fanteria « Act1ui » . Con la brigata ebbe anzianità 13 novembre 1821 e nel 1909 fu reso depositario della tradizione dell'antica brigata « Alessandria >•. Vanta così l'eroica difesa di Chivasso, quella memorabile di T orino, l'assedio della fortezza di Fenestrelle, ll battaglia di Parma , il fatto d'arme di Guastalla, le guerre del 1742 - 48 di Carlo Emanuele III, la difesa dell'Assietta e la campagna delle Alpi contro gli eserciti della Repubblica francese nel 1792 - 96. Prese parte alla guerra 1848 - 49 meritando la medaglia d'argento al valor militare per il fatto d'arme della Sforzesca e per la battaglia di Novara . Con quattro compagnie, inquadrate nel 5'· reggimento provvisorio, combattè alla Cernaia nel 1855 - 56. Tre anni dopo fu a Frassineto, sulla Sesia, alla battaglia di San Martino, all 'investimento di Peschier.i, gu:i.dagnando la seconda medaglia d'argento al valor militare. Concorse alla seconda spedizio ne ti' Africa con la formazione dei battaglioni che combatterono nella ~ìornata del I v marzo r8(J6 cd ebbe larga parte nella mohilitaz ionc di tre reggimenti per la guerra italo - turca 19n - 12. Nel 1915- 18 combattè sul Carso e sull 'Altopiano d' Asiago, prendendo parte ad aspre e sanguinose battaglie, nelle quali, per lo slancio, la tenacia cd il valore spiegati dal I battaglione sul monte Sei Busi, nel Valloncello di Selz e nella zona delle Mclette, il rc~gimento fu decorato co n la medaglia di bronzo al valor militare. Assegnato alla XVI brigata, concorse, durante la campagna ital netiopica, alla formazione di reparti mobilitati per l'A. O.

18" RFCGfMENTO FANTERIA (, ACQUI » Aque,ucm legirmem tlm<". C ,\MPAGNF. DI GU ERR,I.

1704 - q: successione di Spagna. 1733- 35: successione di Polonia . 1742 - 48: successione d' Austria. 1792-96: Piemonte. 1848- 49 : 1" guerra d'Indipendenza. 1855 - 56 : Crimea. 1859: liherazione della Lombardia. 1866: liberazione del Veneto. r 887-88: Eritrea. 191r-r 2 : italo - turca. 1915 - J 8: italo - austriaca.


55° RICO\f PE!'l'SE.

,li/a Bandiera: croce dì cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia, medaglie d'argento, r di hronzo. Agii ufficiali e truppa : 6 croci di cavaliere dell 'Ordine Militare d i SaYoia, 3 medaglie d'oro, 184 d'argento, 28o di bronzo, 17 croci di g uerra. ::?

l' f. Rl>l'l'E NELLA PRl\{A GU ERRA \toNl>I ALE.

Ufficiali: morti 48, feriti 143, dispersi 9. Truppa: morti 711, feriti 4207, dispersi 934. Festa del reggimento:

2.~

luglio.

Si a llan:ia aila tradizione della brigata e del reggimento ,, Alessandria " e degli antichi reggimenti dell'esercito del vecchio Piemo ntt: clit: li costituirono. Forn1 ~11o~i con rauuale denominazione il 4 maggio 1839, in .::o m cgurnz:1 Jcl b trasformazione d<:1 2" rcggimc.:nt<J, partc;;c ip~ a tulle le guerre del Risorgimento. Comb:11tè, nella prima guerra d 'indipendenza, a Santa Lucia, a Castcll 11ccio, ; 1 Canale delle Muz1,e e alle porte di Mil ano. Forme'>. per la spedizione d'Oriente. 1855 - 56, uno dei battag lioni del 5" re~gimento provvi ~orio, con 4 compagnie che si battero no alb Cernaia. >!cl I 859. per la bella condotta tenuta nella battaglia di San Ma rti no, meritò la prima medaglia d'argentò al \'alor militare; guindi part<:c1p<'> all ' investimento di Peschiera e alla campagna del '66. Co n una compagnia prese parte alla prima guerra d'Africa 1887 - ~8; w ncorse poi alb formazione dei battaglioni che si batteror.o eroic;.1111cnic nel r896. \fobilitato, partecipò alla guerra italo - turca 191 I - 12 cd a quella it;tlu - a11~triaca 19 15 - 18. Combattè valorosamente sul Carso, a Sant .Elia , Vcrrncg liann, Selz, monte Sei Busi, segnalandosi nell e vittoriose giornate del 27. 28, 29 marzo 1916 per il suo mirabile ardimento. Confermava poi ancora le sue salde qualità nella tenace resistenza ai vigorosi contrattacchi avversari sulle alture di Vermegl iano, faticosamente occupate dopo aspra lotta l'anno precedente. Pcr l'alto spirito cd il t-r,1volgente impeto il 18'' reggimento, che


55 1 chiuse la guerra a Trento, aggiunse una seconda medaglia d'argento cd una di bronzo alla sua bandiera. Assegnato alla XI brigata di Fanteria, concorse alla guerra italoetiopica 1935 - ~6 con l'invio di complémcnti ufficiali e truppa a reparti operanti in A . O.

19° REGGIMENTO FANTERIA« BRESCIA " Supemr.;i e vi11cere.

CAMPAGNE DI GUERRA.

1848 -49: 1" guerra d'Indipenqenza. 1866: liberazione del Veneto. 1870: unità d'Italia. 1915 - 18: italo - austriaca. 1935 - 36: italo-. etiopica. RICOMPENSE.

Alla Baudiera: 2 croci di cavaliere dell'Ordine Militare di Sarnia, 2 medaglie d'argento, 1 di bronzo. Agli ufficiali e truppa: 4 croci di cavali.e re dell'Online Militare di Savoia, 2 medaglie d'oro, 188 d'argento, 354 di bronzo, 32 croci di guerra. PERDITE NELLA PRIMA GUERRA MONDIALE.

Ufficiali: morti 102, feriti 18o, dispersi 68. Truppa: morti 1.536, feriti 7.943, dispersi 3.833. Festa del reggimento: 15 luglio. Sorse, con la passione eroica delle Cinque Giornate di Milano. nelle formazioni volontarie dei battaglioni del Governo Provvisorio. Dopo l'armistizio di Milano si ordinarono in Vercelli, il 16 settembre 1848, i battaglioni provvisori, formando alcuni reggimenti. Di essi, il I, III, V, IX, X e XI battaglione formarono il 19" reggimento della Divisione lombarda, scioltosi dopo Novara e ricostituitosi nel '59 con lo stesso ordinativo, nella brigata Brescia.


Ereditò così k glorie raccolte nei combattimenti dd primo periodo della c:11n pagn;i del '48, a Ponte C lucse, Passo del Tomolo, Lodrano, mo nte Suello, Passo dello Stelvio nella campagna del 1849, e, successivamente, in quella del '66 a Custoza e alla presa di Roma

nd 1870. Concorse alla for ma zione dei battaglioni di Fanteria d'Africa per Li g uerra del 1895-!>6; ~volse opera di assistenza nel terremoto del 1908 meritando la medaglia d'argento di benemerenza, e partecipò in larga mi sura alb mobilitazione di reggimenti per il Corpo di operazione.: nella guerra italo - turca 1911 - I2.. Nella g11err:1 italo - austriaca si hattè: va lorosamente sul C1r~n. ùmguistando le posiz ioni di Bmco Cappuccio. nelle battaglie del restate 1915, ed arginando sul San Michele l'att .1cco coi gas del giugno 19 1(1, meritando per il suo irresistibile slancin una medaglia d'argento al va lor militare. Una ·i:econda m edaglia d'a rgen to guadagnò sui campi di Francia, nell e sang uinose lotte soste nute dal luglio al 110\-embre 1918, d urante le quali seppe tenere alto l'onore delle a rmi d'Italia. A ssegnato. nel 1926, all :1 XXV ll brigata , p:trtecipc'i a lla guerr;1 it;;]o - c tiopi..:.1 19.35 - 3G, mcrit.indo per il :suo 1nir.1bilc ~l.1ncio un., terza ricompensa al valore nell a h;1ttagli:1 dcll'Fndcnà ed in quclb del Tcmbien. La Randicra del 19" sì fregia anche d i 2 çroci di c~m1liere dell'Ord ine Militare di Savoia per le campagne r915 - 18 e 19_~5 - ~6.

20

REGGIMENTO FANTERIA

<!

RRESCJA ,,

U t Bri:ria leont·s.

C.Uli'AGNE DI Gl'. ERR .\ .

1X48 -49 :

1

guerra d'Indipendenza _ 1866: lihern ionc del Ve12: italo - turca.

neto. 1870: unità d'Italia. 1887: Eritrea_ 19 1J 1915 - 18 : Ìt;ilo - :1ustriaca. 1935 - 36: italo-etio pica. RI COM PENSE.

Alla Ha11dicra : rni:i ,

2

2 croci di cavaliere delÌ'Orclinc Militare di Samedag lie d'arge nto, r di bronzo.


55 3 Agli ufficiali e truppa: di Savoia, di guerra.

1

2 croci di cavaliere dell'Ordine Militare medaglia d'oro, 350 d'argento, 440 di bronzo, 17 croCI

PERDITE NELLA PRIMA GUERRA MONDIALE.

Ufficiali: morti 83, feriti 168, dispersi 51. Truppa: morti 1.458, feriti 6.284, dispersi 3.6<;7. Festa del reggimento : 15 luglio. Deriva dai battaglioni provvisori lombardi II, IV, VI del 1° reggimento cacciatori di Milano, con i quali, in Vercelli, si costituì il 20° reggimento della Divisione lombarda. Sciolto dopo Novara, venne ricostituito il 1° novembre del 1859, entrando a far parte della brigata Brescia. Ereditò le glorie del primo periodo della campagna del 1848 con la difesa di Val Sabbia, con l'investimento di. Peschiera, con i combattimenti dd Tremosine e di Gavardo e con le campagne del ' 49, del '66 e ciel '70. La sua 2' compagnia si sacrificò eroicamente a Dogali, nella prima guerra d 'Afrn:a; concunt: alia formazione dei battaglioni di Fanteria d'Africa nella campagna 1895 - 9G e partecipò, mobilitato, alla guerra italo - turca 1911 · r2. Nella guerra italo - austriaca 1915 - 18, si battè valorosamente sul Carso, partecipando brillantemente alle lotte al Bosco Cappuccio, a Castelnuovo, sul San Michele, sul monte San Martino, ad Oppacchiasella, a L-0quizza, sul Pecinka . e a Castagnevizza, guadagnando una medaglia d'argento al valor militare per il suo irresistibile slancio nella conquista del Bosco Cappuccio e nei contrattacchi sul San Michele. Una seconda medaglia d'argento fregiava la sua bandiera nelle sanguinose lotte in terra di Francia, dal luglio al novembre 1918, alle quali tutta 1a brigata Brescia partecipò, distinguendosi per intrepido valore nelle violentissime azioni di Bois dc Courton, Bligny. sull'Aisne, allo Chemin cles Dames, sull'Ailctte fino alla Mosa. Assegnato alla XXVII brigata, il 1.0° reggimento partecipò alla guerra italo· etiopica 1935- 36, ottenendo una terza medaglia per i\ suo alto spirito e la sua solida compagine rive.lati ovunque venne impiegato. La Bandiera ciel 20'" si fregia anche di 2 croci di cavaliere de.1l'Ordine Militare di Savoia per le campagne 1915 - 18 e 1935 -36.


554 21 " REGGLMENTO FANTERIA <<CREMONA " .4d aumm per ignem. C ,\.\,U'i\GNE DI GUERRA.

18,l8 - 49: 1" guerra d'Indipendenza. 1866: libe razione del V en eto. 1887 - 88: Eritrea. 1913 : Libia. , 915 - , 8: italo - austriaca. R1CO\IPENSF.

Alla Bandiera: croce di C.t\·:tliere dell'Ordine Militare di Savoia. medaglia d'argento. Agli ufficiali <' trupp<1 : 3 mcda~lie d'oro, 11 3 d'argento, r70 di bronzo, 16 croci di gunr:1. i:

PEtH>ITE '.'<li.I ..\ l'RI\I.\ G \; ERRA :\IO~DIALE.

Uf fìciali: morti ::;2. feriti qo, di sp ersi 37. Truppa: morti 5qo, kriti 4-826, dispersi 2.892. Festa del reggi1rn:11to: J'' non: mhrc. Fu costituito il 1° ottobre 1848 col personale del XHI battaglione pro\'\'i5urio. ~ià reggi mento della morte, e con elementi del 19~ reggi mento F:rntnia. assumendo la denominazione di 21 " reggimen to F anteria per la guerra d'Indipendenza. Sciolto dopo Novara, ~i ricostituì il 1" novembre J 859, entrando a far parte della brigata Cremona. li 21 " custodisce le tradi zioni della partecipaz ione alb prima guerra del Ri sorgimento. Prese parte allo scontro di La Ca,·a nel 1849, alla ca mpagna del '66, alla guerra d'AfriGt r887-88 co n la sua prima compagn i;1, e concorse alla guerra 1895 -96 nella formazione dei battaglioni di Fanteria d'Africa. Prestò la sua opera di ~occorso ai colpiti dai ter re moto del r90~, m eri tando la 1nedag lia d'argento di btntmerrnza; prese successivamente parte alla guerra italo - turc a 191 I - 12 ed alle operazioni in Libia del 1912 - 13 . N db guerra italo - austriaca combattè valorosa me nt e nelle trincee di Monfokonc, ;1ssicurando con brillanti attacchi e tenaci re~is~c?zc la com1uista del Carso meridionale. E spugn<'> le forti ssime pos1z1oni avversarie ad oriente di Doherdò, mantene ndovisi sald:unente. nonostante violenti, tiuotidìani bombardamenti. ·


555 Fu ù1 Trentjno, a Camporovcre, sul monte Asolone, sul Pertica, in val Casilla, su monte Prassolan, ad Osterie del Forcdletto, me rit;rndo, per le grandi prove di valore date sul Pertica dal suo Il battaglione, la medaglia d'argento al valor militare.

Ai Caduti 1/el

2 1"

reggimento

«

Cremona " ·

A ssegnato, per effetto della kgge 1926, alla XX brigata, il 21 ·· reggimento Fanteria concorse, con l'invio di complementi per 1 reparti mobili tati in A. O., al1;1 guerra italo - etiopica 1935- 36.

22"

REGGIMENTO FANTERIA<<CREMONA >) Signi., fflta n ,bdemus

110.<tris.

C.\MPAGNE DI GUERRA.

1849:

191I -

12:

1 guerra d ' Indipendenza. 1866: liberazione del Veneto. italo - turca. 1913 : L ibia. 1915 - 18 : italo - austriaca.


RICOMPENSE.

Alla Bandiera: croce di caval iere dell'Ordine Militare di Savoia, medaglie d'argento. Agli ufficia/i e truppa: 1 medaglia d'oro, r78 d'argento, 315 ·di bronzo, , 1 cnxi di guerra.

2

PERDITE NEI.LA l'RIMA Gl; ERRA MONDIALE.

Ufficiali: morti 69, feriti 218, dispersi 34. Truppa : morti 817. feriti 5.679, dispersi 2 .229. Fest:1 dd reggimento:

1"

novembre .

Si costituì dopo l'armistizio di Milano per ti campagna del I 849, con elementi del :w" reggimento. Scioltosi subito dopo la battaglia di Novara, si ricostituì con lo stesso ord inativo il 1° novembre 1859, formando, col 21 " , la brigata « Cremona >•. Alla tradizione lombarda del '48, il 22° reggimento aggiunse la partecipazione della sua 10" compagnia alla eroica difesa di Rom a nel '49. Partecipò inoltre alla campagna del ·citi e concorse alla formazione dei battaglioni di F anteria d'Africa del Corpo di operazione per la guerra 1895 · <)6. Prestò la sua opera nei paesi devastati dal terremoto nel 1908, meritando la medaglia d'oro di benemerenza per essersi segnalato per operosità, coraggio, filantropia ed abnegazione. Partecipò, mobilitato, alla guerra italo - turca 1911 - 12 e guadagnò una medaglia d'argento al valor militare per la bella e gloriosa condotta tenuta, specialmente dal suo II battaglione, nella giornata dì Csa r cl Leben (Derna). Ancora una volta mobilitato per la guerra 1915 - 18, combattè \'alorosamente a Monfalcone, Castelnuovo, Doberdò, nel vallone di Jamiano, a Camporovcrc, sul Podlaka, a monte Asolone, su monte Pertica. in val Casilina, sul monte Prassolan, ad Osteria del Forcdktto, meritando una seconda medaglia d'argento al valor militare per le belle prove di ardimento, resistc:nza e sacrificio offerte nelle dure giornate della conquista del Bosco Cappuccio e della espugnazione di monte Asolone effettuata con slancio mirabile. Assegnato nel 1926 alla XX brigata. concorse alla guerra italoetiopica 1935 · 36, con l'invio in A. O. di complementi a reparti mobilitati.


557 23° REGGIMENTO FANTERIA <<COMO" In prospera fortuna forti.i-, in adversa mirabilis.

- CAMPAGNE DI GUERRA.

1848- 49: 1" guerra d'Indipendenza. 186o-61: Marche, Umbria, bassa Italia. 1866: liberazione del Veneto. 19n - 12: italo - turca. 1915 -18: italo - austriaca. RICOMPENSE.

Alltt Bandiera: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia, medaglie d'argento, 1 di bronzo. Agli ufficiali e truppa: 2 croci di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia, I medaglia d'oro, 162 d'argento, 104 di bronzo, 8 croci di guerra. 2

PERDITE NELLA PRIMA GUERRA MONDIALE.

Ufficiali: morti 25, feriti 64, dispersi 47.

Trnppa: morti 484, feriti 1634, dispersi 2497. Festa del reggimento: 28 ottobre. Proviene dalle truppe di linea dei Ducati che si batterono nelle prime guerre d'indipendenza nazionale. Venne costituito il 31 ottobre 1848 coi battaglioni di linea parmense e modenese, che avevano partecipato alla campagna del '48. Sciolto il 14 dicembre 1849, si ricompose, con elementi dei reggimenti della brigata « Casale n, il 1° novembre 1859 entrando a far parte della brigata <( Como n e assumendo la denomina1.ione e le tradizioni del reggimento originario. Partecipò ai fatti d' arme di Pastrengo, Sona, Volta, Milano nel primo perìodo della guerra 1848 - 49; guadagnò la medaglia d'argento nel combattimento della Sforzesca e alla battaglia di Novara; prese parte alla campagna delle Marche ed Umbria ed all'assedio 'di Gaeta; combattè nella guerra del 1866. Concorse alla formazione dei battaglioni di Fanteria d'Africa per la guerra 1895 - 96 e partecipò alla guerra italo - turca 1911 - 12, durante la quale il suo II battaglione aggiunse una medagli::i d'ar37·


558 gento alla Bandiera del regg imento per la bella condotta tenuta nell'attacco del forte Mesri. Nella guerra 1915- 18 co mbattè valorosamente in Cadore, sulle Alpi di Fassa, in valle di Sesto, all a stretta di Qucro, sul M. Corneli a~ resistendo vittoriosamente al fo rmidabile sforzo avversario del novembre 1917. combattendo intrepidam ente nella battaglia del giugno sul Grappa , partec ipando alla battaglia finale, determinando coll'impeto del suo attacco e co n l'ardore in superabile dei suoi Fanti il ripicgame11to e Li sosta dell'avversario, incalzandolo im placabilmente fin oltre il Tagliamento. Per l'eroica sua fermezza e per il suo impareggiabile ardore veniv:1 fregiato di una seconda medaglia d'argento al valor militare. Assegnato nel 1926 alla XIV brigata, concorse alla costituzione di reparti mobilitati per la g uerra italo -etiopica 1935 - 36.

:24'' REGGIMENTO FANTERIA •< COMO" Virtu /e dua·. mmite glorì,1.

CAMPAG'.'i.E DI GUERR.\.

1848: 1 ·' guerra d'Indipendenza. 1860 -61: Marche, U mbria, Italia. 1866 : I iberazionc del Venero. 1915 - 18: italo . austriaca.

li;15~a

R1cm1PENSE .

.4.//a Bandiera: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia, medaglie d'argento. Agli ufficiali e truppa: 2 croci di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia, 267 medaglie d'argento, 85 di bronzo, 9 croci di guerra. 2

P ERDITE NELLA PRIMA GUERRA MO!'<'DlALE.

Ufficiali: m o rti r6, feriti 56, dispe rsi 44. Truppa: morti 2(x), feriti 1::w4, dispersi .2673. Festa del reggimento : 28 ottobre. ~i formò, con __~lemcnti del 23° reggimento, nel novembre 1859, ereditando la trach z1one comune d ei battaglioni che si erano battuti

nel '48.


55 9 Concorsero alla sua formazione anche elementi della brigata Pinerolo )) ; poi il nuovo reggimento, col numero 24, entrò ~1 far parte della brigata « Como », in conseguenza dell'ordinamento 1881 . Alla tradizione del primo periodo della campagna del ' 48, dei combattimenti della Sforzesca e di Novara, il 24° reggimento aggiunse la campagna delle Marche ed Umbria, una medaglia d'argento guadagnata a Gaeta, la campagna del 1866. Contribuì alla costituzione dei battaglioni di Fanteria d' Africa per la guerra 1895 -<fi e partecipò largamente alla mobilitazione di tre reggimenti del Corpo di operazione per la campagna italo - turca «

I9II - 12.

Durante la guerra italo - austriaca si battè valorosamente in Cadore, sulle Alpi di Fassa, in valle di Sesto, alla stretta di Quero, su M. Solarolo, alle Grave di Papadopoli, a S. Lucia di Piave ed a S. Daniele del Friuli, meritando per le sue alte prove di valore e per l'impeto irresistibi.le un' altra medaglia d'argento. In conseguenza dell'ordinamento 1926 il 24'' reggimento fu assegnato alla XIV brigata di Fanteria. Nella guerra italo - etiopica concorse alla costituzione di reparti mobilitati per l'A. O.

25ç REGGIMENTO FANTERIA

•<

BERGAMO

1>

CAMPAGNE DI GUERRA.

186o - 61: Marche, Umbria, bassa Italia. 1866: liberazione del Veneto. 1911 - 12: italo - turca. 1915 - 18: italo - austriaca. Rtc OMPENSE.

Alla Bandiera: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia, 2 medaglie d'argento. Agli ufficiali e truppa: 3 croci di cavaliere dell'Ord.ine Militare di Savoia, 48 medaglie d'argento, 88 di bronzo. PERDITE NELLA PRIMA GUERRA MONDIALE.

Ufficiali: morti 67, feriti 142, dispersi 54. Truppa: morti 933, feriti 4920, dispersi 3459.


560 Il 25° reggimento Fanteria venne costituito col R. Decreto -~o agosto I 859 e prese parte con onore alla campagna 186o - 61, meritando la medaglia d'argento al valor militare alla Bandiera all'assedio di Gaeta (12 novembre 1860). Partecipò alla campagna del 1866, alla costituzione dei battaglioni di Fanteria d'Africa. per la guerra 1895 - if> ed alla mobilitazione dei reggimenti del nostro Corpo di operazioni per la guerra italo - tur-

ca (1911 - 12). Durante la guerra iralo - austriaca combattè a Santa Lucia e a Santa Maria di Tolmino, no11chè al Debeli Vrh, e partecipò alle battaglie dell 'Iso nzo, ;1 quella del Piave; nonchè alla vittoria decisiva. ~ Si di ~tinse pa rtic<;larmentc in diversi fatti d 'armi, così che alla lhmlier;1 del reggimemo venne concessa, alla fin e della guerra, la medaglia d'argento al valor militare con la ~egucntc motivazione: "Con strenuo valore strappò al nemico posizioni fortemente apprestate a difesa (S. Lucia cli Tolmino, r6-17 agosto 1915). Si dimostrò incrollabile poi per lunghi mesi nelk contrastate trincee, donde lo slancio del l'attacco gli dava sovente l'ampio respiro della vittoria: fu magnifico di ardimento, di vigoria e d ' impeto nella conquista di Fiondar : fu renace ntl resi~tcre :1 P ozzuolo del Friuli ::il so verchi:mre urto avversario: fu magnifico assertore di fede e di sacrificio nel ricacciare il nemico oltre il Piave (S . Lucia di Tolmino, 1915 - 1916; Fiondar, 25 -26 maggio 1917: Pozrnolo del Friuli. 30 ottobre H)17: Piave, giugno 1918) ·,,. Il 25·· reggimento Fanteria si distinse anche alla presa di monte Lisser e \'enne citato nel Bollettino di guerra n. t:!70 del 5 novembre

1918.

Esso venne disciolto in seguito al nuovo ordinamento dell'Esercito in data del 20 o ttobre 1926 e per conseguenza non vennero scelti: nè il motto nè la data della festa del reggimento.

26·· REGGIMENTO FANTERIA .. BERGAMO " .1ccumulammo i morti pr-r mlir<'.

C.'1.\ll'ACNE DI Gt:ERR.~.

1860-Gr: Marche, Cmbr.ia, bassa Italia. 1866 : liberazione del Veneto. 19 u - u: italo - turca. r915 - 18: italo - aust riaca. 1919: Libia.


RICOMPENSE.

Alla Bandiera: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia , medaglie d'argento, I di bronzo. Agli ufficiali e truppa: 5 croci di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia, 2 medaglie d'oro, .359 d'argento, 417 di bronzo, 7 croci di guerra. 2

PERDITE NELLA PRIMA GUERRA MONDIALE.

Ufficiali: morti 56, feriti I 29, dispersi 67. Truppa: morti 1225, feriti 446o, dispersi 2819. Festa del reggimento : 26 maggio. Si annunzib, in pieno tumulto di passione eroica, col R. D. 20 agosto 1859, allacciandosi idealmente, colla sua formazione, alla tradizione dei reggimenti dell'antico esercito piemontese dei primorrli dell'ottocento, incorporando all'atto della sua costituzione, il 1'' novembre, i discendenti del reggimento Desportcs di S. M . Sarda. Ricevette il battesimo del fuoco nella campag na 1860 - 6I :1 F ano e brillb p~r audacia nella battaglia di Castclfidardo, all'assedio di Ancona, a S. Giuliano, all'attacco e nel memorabile assedio cli Gaeta, ove, per la bella condotta delle sue truppe, fregiò di medaglia d 'argento la bandiera reggimentale. Partecipò alla campagna del r866, costituendo tre battaglioni dell'esercito. Trent'anni dopo, col V e col XV I battaglione di Fanteria d'Africa , nel vallone di Mariam Sciavitù e sulle pendici del Raio, confermò le belle tradizioni nella giornata di Adua. Partecipè> ,1lla guerra italo - turca 1911 - 12, aggiungendo una seconda medaglia alla sua Bandiera « per la ferma condotta tenuta nella battaglia di Sidi Abdalla )>, in Cirenaica, il 5 marzo 1912. La grande guerra trovò il reggimento in primissima linea nelle tormentate trincee dell'Isonzo - a S. Lucia e a S. Maria di Totmino - 1< dove lo slancio dell 'attacco gli dava sovente l'ampio respiro della vittoria ", pienamente colta nell'aspra giornata di Fiondar (26 maggio 1917) e nella conquista di Raccogliano, dove si mostn\ magnifico d'ardimento, di vigoria e d 'impeto, aggiungendo così un'altra medaglia d'argento alla sua Bandiera. Fu ammirevole per audacia e tenne fede al suo motto nel disperato contrattacco del 30 ottobre 1917 a Pozzuolo del Friuli e a Carpenedolo, contrastando, per un'in-


. tera giornata, l'avanzata e l' urto delk soverchianti masse avversarie. Nelle trincee sconvolte dal violento bo mbardamento austriaco del 15 giugno 1918. a Fossalta di Piave ed :1 Meolo, si battè egregiamente per la di fesa dei capisaldi e, respinta la g rande offensiva, tramandc, l'eroica sua tradizione tra i dirupi del Sasso Rosso, in val Sugana, al caposaldo di monte Lisse r e alla Panarotta.

Il Sacrnrin del 2G'' rcggi111e11to " Bergt1mo " ·

Dopo l'armistizio prese parte alle operazioni del 1919 per lo sh!ol'.camrnto di Tri poli dalle formazioni arabe dissidenti. Assegnato alla X V brigata di Fanteria, con ufficiali e truppa mobilitati per l'A. O., concorse all a vittoria contro l'Etiopia.

1-7" REGGIMENTO FANTERIA " PAVIA ,, Ardeam tlum

fua·a-m .

C.Ufl':\G~E Ili Gl: F.RR .\.

1860-61: Marche, Umbria , hassa Italia. 1866 : liberazione del Veneto. 1870: un it.'1 d'Itali:1. 1887-88 : Eritrea. 1915-18: italoaustri aca.


RICOMPENSE.

Alla Bandiera: croce di cavaliere dell'Ordine Militare cli Savoia, medaglia d'argento. Agli ufficiali e trnppa: 6 croci di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia, I medaglia d'oro, 194 d'argento, 180 di bronzo, IO croci di guerra. 1

PERDITE NELLA PRIMA GUERRA MONDIALE.

Ufficiali: morti 51, feriti J 29, dispersi 17. Trnppa: morti 659, feriti 3870, dispersi 1405. Festa del reggimento: 8 agosto. Formatosi nel 1860 con reparti organici di reggimenti già costituiti, il 27° reggimento fece parte della brigata <( Pavia>, fino al 1871 , a nno in cui assunse la denominazione di 27" reggimento Fanteria ,, Pavia >>. Il 2 gennaio 1881 tornò a far parte della ricostituit~, hrig .1ta ,, P avia ,, . li 27° prese parte alla campagna r86o - 61 combattendo a Civitella del Tronto, alla guerra del 1866, coi fatti d' arme di Primolano e Borgo, e a quella del '70, con la presa cli Roma. Con la sua prima compagnia partecipò alla campagna italo - abissina del 1887 - 88; concorse quindi alla formazione dei battaglioni cli F anteria d'Africa del Corpo di operazione per la campagna 1895 96, e alla mobilitazione di 6 reggimenti per la guerra italo - turca 19n - 12. Durante la guerra italo - austriaca il 27° reggimento Fanteria rifulse per valore, tenacia e ardimento sul Podgora, sul Sabotino, ad Oslavia, a Gorizia, sulla Vertoiba, quindi sull'altopiano dei Sette Comuni, a S. Biagio di Callalta, a Bezzecca, a Cima d'Oro. Guadagnò una medaglia d'argento al valo[ militare per le lunghe, ostinate, cruentissime lotte mirabilmente sostenute nelle infide, aspre zone del Sabotino e del Podgora e per avere, dopo varcato l'Isonzo, issato per primo la Bandiera italiana nella conquistata città di Gorizia. Assegnato, con l'ordinamento 1926, alla XVII brigata, concorse ;1lla guerra italo - etiopica 1935 - 36 con l'invio di complementi a n:parti mobilitati in A. O.


28'' REGC;Hv!ENTO FANTERIA ,, PAVIA,, .·fr1fram dttm /11 ( ec1m.

CAMPAGNE l>I G U ERRA.

1866: liberazione del Vrncto. 1870: unità d'Italia. 1915 · 18: italo - austriaca. R1coMPENSE.

Alla B,111tlicrt1: croce di cavaliere dell' Ordine Militare di Savoia, r medaglia d'oro, , d'argento . .1gli ufficiali e truppa: 1 croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Sa mia, -1 medaglie eforo, J 77 d'argento, 345 di bronzo, 28 croci di guerra. PERDITE NELLA PRBL\ GUERRA ~IONDIAI.E.

Ufficiali: morti 59, feriti 12r, dispersi 14. Truppa: morti 605, feriti 3<.JI 3. dispersi 952. Festa Jd reggimento: 23 luglw. Co'.Stituito nel r8fo con reparti organici di reggimenti già esistenti , il 28" reggimento free parte ddla brigata ,, Pavia )) di nuova formazione fino al 1871, anno nel quale, in conseguenza dello sciogli mento delle brigate, assunse la denominazione 28'' reggimento FJntcria « Pavia ,), ritornando a far parte dclb brigata " Pavia 1> , ricostituitasi nel 1881. 11 reggimento prese parte alla campagna del 1H66 meritando la medaglia <l"oro al valor militare nel fatto d'arme di Borgo e di Lnico, il 23 luglio r866, per la sua splendida condotta. Concorse alla formazione dei battaglioni di Fanteria d ' Airi(:a per la campagna 18:15 1/, a l dilic parte attiYa nella mohilitazione di sei reggi men Li per la guerra italo - turca 19u - r2. Nclb guerra italo - amtriaca 1915 - 18 cmnbattè valorosamente sul Podgora, sul Sabotino, ad Osla\'i:1, a Gorizia , sulla Vcrtoiba, sull'altopiano dei Sttte Comuni. a Bezzecca e a Cim;1 d 'Oro. Nelle aspre lotte del Sabotino e del Podgora e nella controffen siva di Gorizia, dur:mtc la quale, varcato !"Isonzo, la brigata " Pavia >' entrò per prima ndla città issandovi il Tricolore, il 28'' reggimento Fanteria merit<'> la medaglia d 'argento al valor militare.


Assegnato nel 1926 alla XVII brigata di Fanteria, il reggimento concorse alla guerra italo - etiopica 1935 - 36 con l'invio di complementi a reparti mobilitati in A. O.:

29° REGGIMENTO FANTERIA

u PlSA ))

Prù ti11a gloria lumen .

CAMPAGNE DI GUERRA.

1859: liberazione della Lombardia. 1866 : liberazione del Veneto. 1915 - 18: italo - austriaca. R1coM-PENSE.

A lla Bandiera: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia,

medaglie d'argento,

1

Agli ufficiali e trnppa:

2

2

di Savoia, Ji guerra.

2

di bronzo. croci di cavaliere dell'Ordine Militare medaglie d'oro, 199 d 'argento, 416 ili bronzo, 12 croci

PERDITE NELLA PRIMA GUERRA MONDIALE .

Ufficiali: morti 77, feriti 180, dispersi 16.

Truppa : morti 801, feriti 5795, dispersi 1225. Festa del reggimento:

1.0

ottobre.

Costituitosi col nome di 1" reggimento di linea del Governo provvisorio della Toscana il 5 maggio 1859, con elementi dei battaglioni VII e IX del Granducato, entrò a far parte della brigata Pisa nel novembre dello stesso anno. li 30 dicembre 1859 assunse l'ordinativo 29° incorporandosi nell'esercito sardo il 30 m arzo dell'anno successivo. Prese parte alla campagna del '59 e combattè ad Aspromonte meritando una m edaglia di bronzo al valor militare per le speciali prove di sagacia e di valore date dal suo IV battaglione. Partecipò, a Custoza, alla guerra del '66. Concorse alla formazione dei battaglioni di Fanteria d'Africa per la guerra italo - abissina 1895 - 9i5, cd ebbe larga parte nella mobilitazione di 4 reggimenti per la guerra italo - turca 191 I~ 12. Nella guerra italo - austriaca, il 29° reggimento Fanteria cornbattè valorosamente a Sagrado, San Martino, Roseo Cappuccio, nel


566 vallone di Oppacchiasdla, a Loquizza, sul Dosso Faiti, su monte Sisemol, in Valtellina. sul Montello, nella piana di Scrnaglia cd a Follina, meritando una medaglia d'argento al valor militare al passaggio ddl'Jsonzo. e guadagnando una seconda medaglia, in riconoscimento delk altissime doti di impeto rivelate negli aspri combattimenti sostenuti sul Carso. Assegnato nd np6 alla XXVI brigata, il 29" reggimento Fanteria concorn:, con l'i nvio di complementi ai reparti mobilitati, alla guerra italo - etiopica 1935 - 36.

)o" REGGIMENTO FANTERIA

c.

PISA ,;

Xo11 proelia .it'd victorias numero. C.HtP:\GNE DI GUERRA. 1

neto.

X59 : liberazione della Lombardia. 1866: liberazione del VeI tJ 11 - 12 : italo - turca. 1915 - 18: italo - austriaG1. Ru:oMPENSE .

/1/la N.mrliera: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia, nH.:da~lia d'oro, 1 d'argento . .·l i ii ufficiali e truppa: 3 croci di cavaliere dell'Ordine Militare di S:1rni:i , 3 medaglie d'oro, 283 d'argento, 462 di bronzo, 18 croci di gucrr:1. 1

PERDITE NELLA PRIMA GUERRA MONDIALE.

Ufficiali: morti 103, feriti 185, dispersi 17. Trnppa: morti 1379, feriti 5995, dispersi 2109. Fe~ta dd reggimento: 28 ottobre. Formato. come il 29" reggimento, il 5 maggio 1859, dall'unione del V r dd X battaglione di linea dell'ex Granducato, col nome di 2 " reggimento di linea del Governo provvisorio della Toscana, 11 30 dicembre assunse l'ordinativo 30" ed il 25 marzo 18(l0 entrò a far parte dell'esercito sardo . Partecipò valorosamente durante la guerra italo - austriaca 1915 18 ai combattimenti sul Carso, sugli Altipiani, sul Piave. Iniziò la sua eroica vicenda col passaggio dell'Isonzo, a Sagrado, e meritò per le :1spre lotte sostenute la medaglia d'argento al valor militare.


Fu a San Martino, sul San Michele, nelle trincee ciel Bosco Ca ppuccio, nel vallone di Oppacchiasdla, a Loquizza, sul Dosso Faiti , sul monte Siscmol, sul monte Valbella. Partecipò alla battaglia del Piave, del Montello, cd all'offensiva finale nella Piana di Sernaglia cd a Follina. Per l'immane sac'rificio di sangue compiuto nelle battaglie carsiche, per Ja titanica resistenza opposta alla Sernaglia ai disperati sforzi avversari e per l'impetuoso contrattacco, degno delle più superbe tradizioni della Fanteria italiana, il 30° Fanteria venne premiato con la medaglia d'oro al valor militare. Assegnato nel 1926 alla XXVI brigata e nel 1934 alla Ili, il reggimento concorse, con l'invio di complementi a reparti mobilitati in A. O., alla guerra italo - etiopica 1935 - 36.

31~ REGGIMENTO FANTERIA (< SIENA >, Osare sempre. CAMPAGNE DI GUERRA.

1866: liberazione del Veneto. 1887- 88 e 1895 ~ 96: Eritrea .

1915 - 18: italo - austriaca. RICOMPENSE.

Alla Ba,ndiera: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia. Agli ufficiali e truppa: I croce di cavaliere dell'Online Militare di Savoia, 1 medaglia d'oro, 143 d'argento, 105 di bronzo, ro croci di guerra. PERDI"l'E NELLA PRIMA GUERRA MONDIALE.

Ufficiali: morti 62, feriti I 39, dispersi 37. Truppa: morti 763, feriti 4501, dispersi 2338. Festa del reggimento: 4 novembre. Proviene dal 3° reggimento Fanteria di linea del Governo provvisorio della Toscana, formatosi il 5 maggio 1859, con la riunione del I e III battaglione dell'ex Granducato. Il 30 dicembre 1859 il reggimento prese il nome di 30° reggimento Fanteria, entrando a far parte dell'esercito sardo il 25 marzo I86o. Col 32" reggimento formò la brigata « Siena )j ' fino allo scioglimento delle brigate per-


rnanenti (1871); i due reggimenti si riunirono <.]Uindi nuovamente per gli effetti dell'ordinamento 1881. Nel 1926 il 31'' reggimento fu assc:gnato alla XXV brigata di Fanteria. Memore della partecipazione alla campagna del 1859 delle milizie toscane, combattè alla battaglia di Custoza nella guerra del 1866. Con la sua 1·' compagnia fece parte del Corpo di operazione per la prima guerra d'A frica 1887- 88; concorse alla formazione dei battaglioni di Fanteria d'Africa per la campagna 1&J5 -if> e, per la guerra .italo- turca 1911 - 1 2, assieme all':1ltro reggimento della brigata , ebbe larga parte nella mobilitazione di 4 reggimenti del Corpo di spedizione. Combanè-, nella guerra italo - austriaca 1915 - 18, a Fogliano, Ca~:td11uorn. val Sugana. monte Civaron, Castelloni di San Marco, cima Caldicra, dcli' Agnello. Fu nelle trincee di Selo, a Meduna, a col del Bosco. comportandosi valorosamente nelle giornate del non :mbre 19 17. Durante la battaglia fin ale combanè con la f Armata, rn monte Asolone, al col della Berretta ed a Borgo. Concorse alla guerra .italo - etiopica 1935 - 36 con l'invio di compkmcnri a reparti mobilitati in A. O.

pas;o

~2··

RFGGIMENTO FANTERIA ,, SIENA »

C\MPAGNE DI Gt:ERR:\.

1866: liberazione dd Veneto. 1895-96: Eritrea; il _p'' reggimento Fanteria concorse alla forma zione dei battaglioni fV, X[V, XX I e XXXlII, con 9 ufficiali e 237 gregari; i battaglioni IV e XIV p~1rteçiparono alla battaglia cli Adua. 19n - 12: guerra italo - turca, per la quale il Fanteria concorse alla mobilitazione dei reggimenti 37", 10 ·, 52'' e 6_f , con 31 ufficiali e 1741 uomini di truppa. 1915 - 18: guerra italo - austriaca. 1935 - 36; il 32" Fanteria concorse alla guerra italo - etiopica con complementi di ufficiali e di uomini di truppa.

,2"

RrcoMPENSE.

Alla Randiera: croce di caYaliere de!rOrdine Militare di Savoia. Agli ufficiali<' truppa: 116 medaglie d 'argento e mo di bronzo.


PERDITE NELLA PRJMA GUERRA MONDIALE.

Ufficiali: morti 54, feriti 129, dispersi 47. Truppa: morti 698, feriti 3852, dispersi 2933. Festa del reggimento: 4 novembre. Con i battaglioni di Fanteria di linea del Granduca di Toscana, il 5 maggio 1859 vennero costituiti: prima il 3° ed il 4° reggimento di linea toscani, i quali, nel luglio dello stesso anno, formarono una brigata, alla c1uale fu dato poi .i l nome di brigata ,( Siena J>. Il 30 <lic.:embre 1859 i reggimenti ebbero rispettivamente il nominativo di 31 '' e :P Siena ». AH'inizio della guerra italo - austriaca il 32" reggimento si trovava a Napoli ; ma lasciò la sua sede il 1° giugno 1915 e, dopo avere sostato a Codroipo, raggiunse il fronte San Pietro dell'Isonzo - rotabile di Ronchi, sul quale combattè accanitamente durante la prima battaglia dell'Isonzo, riuscendo ad espugnare alcuni trinceramenti nella zona di Castelnuovo, posizioni che vennero poi strenuamente difese durante la seconda e la terza battaglia dell'I so nzo. Nel 1916 il 32·· Fanlc;:ria conquist.0, insieme al 31", monte C:1rhonile e la posizione di Sant'Osvaldo. Durante l'offensiva austriaca nel Trentino la brigata •< Siena " fu costretta ad indietreggiare sulla linea monte CiYaron - riva sinistra del torrente Maso, a sbarramento della valle Brenta ; ma, iniziata la nostra controffensiva, il 32v concorse alla conquista di cima Caldiera ed a q uella di q. 2005 dell'Ortigara. Nel marzo <lei 1917 la brigata •< Siena,, si trasferì nella zona <ii Treviso e quindi in quella di Ferleti per prendere parte alla IO• battaglia dell'Isonzo, durante la q uale tentò invano, perdendo oltre 8o ufficiali e 2.000 uomini, di conquistare il tratto di fronte fra q. 247 e la rotabile di Selo. Durante I' 11• battaglia dell'Isonzo la « Siena >> s'impegnò sul costone di Kornarje e poi nel settore di Selo e, durante la 12• battaglia, dovette r1piegare sul Torre e pas~are il Tagliamento, contrastando l'avanzata del nemico e respingendolo più volte. Nel marzo del 1918 la brigata « Siena " si trovava nella zona del Garda, dalla quale nel giugno si spostò nella zona di Treviso, dove rimase in riserva. Ma, per la battaglia di Vittorio Veneto, t, brigata si trasferì a Bassano e concorse alla conquista dell'Asolone e cli col della Berretta; nonchè all'ultimo inseguimento del nemico. Il .32° reggimento venne sciolto il 9 dicembre 1926. Un battaglione passò al 15r cd uno al 74'' reggimento. 0

,,

0


57°

33" REGGIMENTO FANTERIA ,, LlVORNO n Cr)/ sr1criftào In gloria. C .nw,,GNE DI GUERRA.

1859 : liberazione della Lombardia. 1866: liberazione Jd Veneto. Ì887- 88 : Eritrea. 1<)03- 04: Cina. 19 15 - 18 : italo - austriaca. H.1r.O~IPENSE .

.-11/a Nandicra: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia, , mcda~li:1 d"argcnto . .1gli uffiriali e truppa: r 21 medag lie d'argento, 98 di bronzo, I 7 croci di guerra. PERDITE Nf.l,LA PRIMA GUERRA MONDIALE.

Ufficiali: morti 49, feriti 11 2, dispersi 103. Trn ppa : morti 793, ferit i 3069, dispersi 2247. Festa del reggi mento: 23 :1gosto. Si form(Ì dal 5" reggimento di linea del Go,-crno provvisorio della Toscana costituitosi il 5 maggio 1859, colla riunione del Il e III battagl ione di linea dell't·sercito del Granduca. Assunse la denominazione 33° reggimento Fanteria il 30 dicembre 1859 ed il 25 marzo r86o entrò a far parte dell'Esercito sardo. Fu depositario della tradizione della campagna del '59; prese pane alla guerra ciel '()6; con la sua 2 ' compagnia partecipò alla prima guerra d'Africa 1887 - 88; concorse alla formazione dei battaglioni di Fanteria d' Africa del Corpo di operazione per la guerra 1895 - 96; la s11:i f compagnia fu invi;:ita in Cina per la ri volla ùei boxers colla sped izione internazionale. Nella g uerra italo - turca, il reggimento concorse alla mobi.litaz io11c di 4 reggimenti del Corpo di spedizione. 11 33" reggimento si segnalò ndl'opera di soccorso prestato alle popolazioni . funestate dal terremoto del 1908, meritando la medaglia d"argento dì benemerenza. Prese parte alla guerra 1915 - 18, combattendo strenuamente nelle trincee di Oslavia, sul Sabotino, in val Daone, sul Dosso Faiti, sul


57 1 Pecinka, sul M. Santo, e battendosi accanitamente nella battaglia ddla Bainsizza, al vallone Robot, Desclà, Bate, monte Kobilek. Fu sul Korada, alle Portecche, su monte Valbella, alle Grottdle. Per lo slancio e la resistenza e per essersi distinto brillantemente durante tutta la guerra, il reggimento fu decorato della medaglia d'argento al valor militare. Fece parte, nel.. 1919 - 20, del Corpo di operaz ione del Mediterraneo orientale. Nel 1926 fu assegnato alla IV brigata di Fanteria e concorse alla guerra italo - etiopica 1935 - 36, inviando in A. O. numerosi complementi per i reparti mobilitati.

34" REGGIMENTO FANTERIA ,( LIVORNO

i,

T enacia e valol't'. CAMPAGNE DI GUERRA.

1866 : liberazione del Veneto. italo - austriaca.

19 11 -12:

italo-turca.

1915 - 18 :

Rrcm,tPENsE.

Alla Bandiera: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia, medaglia d' argento. Agli ufficiali e truppa: 100 medaglie d 'argento, 142 di bronzo, 24 croci di guerra. I

PERDITE N ELLA PRIMA GUERRA MON DIALE .

Ufficiali: morti 33, feriti 71, dispersi 67. Truppa: morti 498, feriti 1897, dispersi 1264. Festa del reggimento : 23 agosto. Trae le sue origini nel 1859, nel Granducato di Toscana. Coi battaglioni volontari, riuniti in un reggimento cacciatori, il Governo provvisorio costituì, il 5 maggio 1859, un 6'' reggimento di linea che, incorporato poco dopo nella brigata, assunse l'ordinativo 34", entrando a far parte dell 'Esercito sardo nel marzo 186o. Accolse la tradizione delle milizie volontarie toscane nella guerra del '59; prese parte aJla guerra del '66; diede due com pagnie orga-


57 2 nichc al Corpo di opcrazi.one per la campagna d'Africa I 895 - <)6; partecipò, mobilitato, alla guerra italo - turca 191 r - r2. Il 34" reggimento si segnalè1 nell'opera di soccorso prestata alle popolazioni funestate dal terremoto del 1908, meritando la mcdagli:1 d 'argento di benemerenza. Prese parte alla guerra italo - austriaca 1915 - 18, combattendo valorosamentt: nelle trincee di Oslavia, sul Sabotino, in val Daone, sul Dosso Faiti. sul Pccinka , sul M. Santo, battendosi accanitamente nella battaglia della Bainsizza, al vallone Robot, Dcsclà, Bate, M. Kobilck. Fu sul Kor;1da. alle Portecchc, sul Valbclla, alle Grottcllc. Per lo slancio e la resistenza spiegati con incrollabile fede fin dai primi mn i della guerra, il 34" reggimento guadagnò la medaglia d'argento al \'alor militare. Mohilir;nosi nel H)HJ - 20 , fece parte del C',0rpo di operazione nel Mediter raneo orientale, e nel 1935 - -~6 fu temporaneamente inviato nell'Egeo. In dipendenza dell 'ordinamento rcp.6, fu assegnato alla [V brigata di Fan teria.

35" REGGIMENTO FANTERIA ,. PISTOIA ,. U sq11c 11d morlem <1udebo. CAMPAGNE DI GlJERR;\ ,

185g : liberaz ione della Lombardia. 186o - 61 : Marche, Umbria, bassa Italia. 1866 : liberazione del Veneto. 1870: unità d'Italia. 188788: Eritrea. 1911. - 12: italo- turca. 1915 - 18: italo - austriaca. RICOMPENSE.

A lla Bandiera: croce di cavaliere clelrOrdinc Militare di Savoia, medag lia d 'argento. 2 dì bronzo. Agli ufficiali e truppa: 2 medaglie eforo, 243 d'argento. 519 di hron zo, 2:2 croci di guerra.

I

PERUITE l'iELLA PRH>iA G UERRA MONDIALE.

Ufficiali: morti 53, feriti 157, dispersi 73. Tmppa: morti 611. feriti 4069, dispersi 3549.

Festa del regg-imento:

10

giugno.


57 3 Proviene dal reggimento granatieri del Governo provvisorio toscano, ch' ebbe a nucleo - il 5 maggio 1859 - il battagl icne veli t i delle truppe granducali. Nel novembre di c.1 udl'anno il suo I batta~lione costituì il 1' reggimento di linea , che successivamente 1)re5e l'ordinativo 35" ed il 25 marzo 186o, rinforzato da un battaglione del 32" Fanteria, entrò a far parte dell'esercito sardo. Alle tradizioni dei reparti che lo costituirono e del reggimento g ranatieri, che prese parte alla campagna del '59, il _ 35° regi::;imento aggiunse la campagna 186o - 61 cogli assedi di Ancona e di Messina, distinguendosi in quest'ultimo sì da meritare una medaglia di bronzo al valor militare. Combattè a Custoza nell a ca mpagna del '66. Fu alla presa di Roma nel 1870. Partecipò con la sua 2a compagnia alla guerra <l'Africa 1887- 88. Concorse alla formazione dei battaglioni di Fanteria d'Africa nella campagna J 895-91J. _ Mobilitatosi per la guerra italo - turca, partecipò alla campagna 19u - 12, meritando una seconda medaglia al valer militare nel combattimento di Sicli Abdalla. Durante la guerra 1915 - r8 combattè valorosamente nelle trin.:.-ee del Podgora, in quelle di Oslavia, sul Cengio, in val d'Astico, sull'Hcrrn:icb , in regione Selo - Korite, in val Resia, a M. Festa, a Pr:1dis, e, nella battaglia finale, a .M ori e a Trento. Meritò una medaglia d '.lrgcnto al valor militare per il suo eroico sacrificio sul Pod~orn. dimostrandosi intrepido nello slancio, tenace nel respingere i contrattacchi, impavido nel sopportare gravissime perdite. Assegnato nel 1926 alla XVI brigata, il 35" reggimento Fanteria concorse alla mobilitazione dei vari reggimenti inviati in A. O. per h g uerra italo - etiopica.

36" REGGIMENTO FANTERIA

<'

PISTOIA

i,

Adsum vinco. C.\MPAGNE DI GUERRA .

1859: liberaz ione della Lombardia. r860-6 1: Marche, Umbria, bassa Italia. 1866: liberazione del Veneto. r9r5-18: italo-austriaca. R1 c oMPENSE.

1

Alla Bandiera: croce di cavaliere dell'Ordine Milita re di Savoia, medaglia di bronzo.

38.


574

//gli ufficiali e truppa: 4 croci di cavaliere dell'Ordine Militare di S:1voi;1. 1 medaglia d'o ro. 101 d'argen to, 394 Ji hronzo, 18 croci di guerra. PF.KDl'l'È ~ELI.:\ l'.RlM,\ cn::RR,\ MOKDI.\I.E.

U fficiuli: morti 42, feriti 145, dispersi 89. Truppa: morti 764, kri ti 3848, dispersi 3274. Festa del rcgg-imc11tu: 29 giugno .

. Igli eroi dd //' rcggimc·nto " Pi;roio ,.

Fu c11q Hu110 dal Il battaglione gra11~1tieri della Tosca na , eh<.: prese dappri ma il nome di 8'" n:ggimento di linea del Governo provvisorio, quindi. :1ccn.:~ciutu di un battaglione dd 31" Fanteria, prcscl'ordinatim i>". entrando a far parte dell'ese rcito sardo il 25 marzo 1860 con la brigata .. Pi~toia •· . Accolse b tradizione del reggimento granatiai della Toscana con la partC1.: ip,1zionc alla campagna dd ·59; fu nella g uerra 1860-61 impegnato ne;..:li assedi di A nco!la e di Mes~ina, merit:rndo una meda-


'i

75

glia dì bronzo al valor militare; partecipò alla battaglia di r.ustoza nel '66. Contribuì alla formazione dei battaglioni di Fanteria d' Afric t per la campagna 1895 - 96 e, nella guerra italo- turca 191 r - 12 . concorse alla mobilitazione di 6 reggimenti del Corpo di spedizione. Durante la guerra 1915- 18 comhattè valorosamente nelle trinrcc del Podgora e in quelle di Oslavia, distinguendosi nell'eroica lott a sul monte Cengio; fu in val d'Astico, sull'Hermacla, in regione ScloKorite, in val Resia, sul monte Festa, a Pradis e, nella battaglia final e, a Mori ed a Trento. Assegnato, per effetto delrordin:1mento 1 I marzo 1926, alla XV 1 brigata, il 36° reggimento Fanteria concorse alla mobilitazione di alcuni reggimenti per la guerra italo - etiopica 1935 - 16.

37" REGGIMENTO FANTERIA

<,

RAVENNA

,l

Celerrimn ictu. impavid,i fide.

C.... MPAGKE

I)!

G UERRA.

1859: liberazione della Lombardia. 1866: liberazione dd Veneto. r887-88: Eritrea. 19n - T2: italo-turca. 1915-18: italoaustriaca. RICOMPENSE.

Alla Bandiera: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia, J

m edaglia d'argento.

Agli ufficiali e truppa: 2 croci di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia. 144 medaglie d'argento, 169 di bronzo, 5 croci di guerra. PERDITE NELLA PRIMA G UERRA MONDl ,\LE.

Ufficiali: morti 62, feriti 159, dispersi 34Truppa: morti 820, feriti 4105. dispersi 1077. Festa del reggimento: 15 giugno. Fu formato dai volontari dell'Emilia e della To$cana, che il 31 maggio 1859 furono riuniti nel I u reggimento del rI Corpo tl'Arm;1t:1


dell ' Italia Centrale, assumendo l'ordinativo 19'' reggimento della IX brigata. cli '<.:hbc il nome di brigata (( Rave nna " il 16 settembre dello stesso anno. [I 1" gennaio 18(10 assunse l'ordinat ivo 37" e, nel successivo marzo. entrè> a far parte dclrcscrcito sardo. Conserva le tradi zioni della campag na dd '59 per la partecipaz ione degli clementi di form azione alla guerra d'indipendenza ; comhattè a Rorgofun c. nella campagna del 1866: prese parte con la J" compa~ ni:1 clic ~i ~acrificò a Dogali , alla prima guerra d'Africa 1887-88: co 1Ko r~c :ilb g ue rra italo - abi ssi na 1895- 96 con la formazio ne dei h:11l:1g lio11 i d i Fanteria d'Africa del Corpo di operazion e. Mohilit:1to~i. prese parte alla guerra italo - turca 1911 - 12. Partecipe'> alla g un ra italo - ;mstri:ica 1915 - r8, e comhattè vaioru,:11nc nt c nel ~l'ttorc di Pla va, sul Sabotino, a Zago ra, sugli Altipi:111 i. sul Carso, nella battaglia della Bain siz;r,a. Si segnalò nel la rcnace rcsistenz;1 opposta all'avversario sul sal ie ntc d i monte Solarolo nel dicembre HJ17, e combattè sul monte: V:ildcro;1. 5u llo Spino ncia. a Col dell'Orso e m o nte Casonet nella battagli;, di gi ugno, ~ul Piave e al T agliamento nella battaglia fina le. Per le :1spre lnrt e smtc1wtr nl'l! ;i hattaglia dell a Bainsizza e per il largo e generoso tributo di sang ue offerto dai suo i Fanti sul G rappa, nd la battag lia del g iugno 19 18, la Bandiera del reggimento fu dccorat;i dell a medaglia dì argento al val or militare. Assegnato nel r~)26 alla III brigata, il 37" reggimento fanteri a co1Korse alla guerra italo - etiopica 1935 - _,{> con l'invio in A. O. di complementi per i rtpa rli mobilitati.

3fì" REG GIMENTO FAN T ERIA ,, RAVENN A )' Forte; rre11 t rtr fortibu.,.

C \ll,11'.\ GNE ()I GC ERR.-\.

185<J: liberazione della Lombardia. 1866: liberazione dd V C· ncto. 19 15- 1R: ital o · austriaca . 19 ~5 - 36 : italo -etiopica. R1c:O.\ll'El'\SE .

Alla Ra11dicra: 2 .::roc1 di cavaliere dell'O nline Mili tare di S:tvoià, T medaglia d 'argento.


577 Agli ufficiali e truppa: 1 croce di cavaliere dell'Ordine Mili tart: di Savoia, 89 medaglie d'argento, 184 di bronzo, 9 croci d i g uerra. P ERDITE NELLA PRIMA GUERRA MON DlA LE.

Ufficiali: morti 64, feriti 137, disper si 40. Truppa: morti 798, feriti 4214, dispersi r 213. Festa del reggimento:

11

giugno.

Lo costituirono i volontari dell'Emilia e della Toscana, o rganizzati il 31 maggio J 859 nel 2° reggimento del Il Corpo d 'Armata dell'Italia Centrale. Successivamente il reggimento prese l'ordinativo 20" reggimento Fanteria della Xl brigata, che il 16 settembre 1859, passata· nell'Emilia, prese il nome di brigata " Ravenna ,,. Il 1 ° gennaio 1860 il 20" reggimento, prendendo fX)Sto nell'o rdine numerico progressivo dei reggimenti dì Fanteria dell'esercito sardo, assunse l'ordinati.v a 38", passando nel successivo marzo a far parte ddl 'esercito sardo. Conserva le tradizioni dei volontari emi liani per la camp;ig na del '59; partecipò alla guerra del '66, distinguendosi nel fatto d'arm e di Borgoforte ; concorse alla guerra 1895 - </l con la formazione dei battaglioni di Fanter.ia d 'Africa del Corpo di o perazio ne, e alb g uerra italo - turca 1911 - 12, contribuendo alla mobilitaz.io nc di 5 reggimen ti del Corpo di spedizione. Partecipò alla g uerra italo - austriaca r915 - r8 combattendo valorosamente a Plava, sul Sabotino, a Zagora , sugli Altipiani, sul Carso, nella battaglia della Bainsizza. Si segnalò nella tenace resistenza o pposta agli attacchi avversari" sul saliente di monte Solarolo nel dicembre 1917 ; combattè sul mo nte Valderoa, sullo Spinoncia, a Col dell'Orso, monte Casonet. nella battaglia del g iugno, sul Piave e al T ~1gliamcn to nella b;1ttaglia finale. Per le aspre lotte sostenute nel passaggio dell'Isonzo a Plava, per il mirabil e slancio del suo I battaglione nell'azione di monte Sdug-gio in val Posina, la sua Bandiera fu decorata con la medaglia d 'argent o al valor milita re. Asseg nato nel 1926 alla IV brigata, quindi, nel HJJo, alla I I I e nel 1934 alla XXVI, il 38" reggimento Fanteria si mobilitò per la g uerra italo - etiopica 1935- 36, prendendo parte con la Divisione " Assietta i) a lla vittoriosa battaglia del lago A$cianghi.


La sua Bandiera si freg ia altrtsì di 2 croci di ca\'aliere dell"Ordìnc Militar'-' di Savoia per le campagne 1915 - r8 e 1935 - 36 . ..59.. RF.GG JMF NTO FANTERIA (· BOLOGN A , Audace e tenace. ( '..\MP,\ GNE Ili G!JE!UL\.

Ì\l:irdic Umbria, bas~a Itali a. 1866: liberazione del V cncto. 1X7<1: 1111 it:\ d'Italia. I<)l 5 - 18: italo - austriaca . 1X(11 - (, 2:

Rr cm!l'ENSE .

. /1/,1 /ia1111if'ra: croce di cavali<:rc dell'Ordine Militare di Savoi::., 111cd .1g lit· d' :1rgt· nto, 2 dì bronzo. , /gli 11/f,ci,tli e truppa: 11. noci di cl\·alierc dell'Ordine Militare di S;1rnia. 1 medaglia d 'oro , 253 d'argento, 270 di bronzo. 25 croci

.2

di ,:.! ll<::rr.1. P t:RDI'r.E NELL A l'IU~L\ G UERRA MO;:-.;lHALE.

l 'ffici,i/1: morti 52, lèriti 138, dispersi 77. T rnf•p11: 111orti 107:2. feriti 4879, dispcr~i ~283.

Fc~ta del reggi mento : 25 giugno. ·rnn ;1 le ~ue origin i nella brigata •< Vittorio Emanuel e,,, costiluita~i in T ori no nel r859 coi volontari e che ii 1" ottobre 1859 prese il nomt di brigata ,. Bologna H . Il 1 '· gennaio 186o il 2 i'' reggimento a~~unsc:: l'Mdin ativo ,)()", passando il 25 marzo dello stesso anno a far p;1rte dell"t·\trci to sardo. · Il j(/ rtgg imento Fanteria partecipò alla campag na delle Marche cd Cmhria 18(io - (i1, combatttndo a Perugia cd Ancona. Meritò b m u !:ig!i:, c!':,rgcnto al valor militare per !a bella condotta tenuta il 2(J \ttle mh rc 1~60 nell'attacco di monte Pelago e di monte Polito, ed una scrnntb n compensa per la sua 1 compagnia, particolarmente di stinta~i neìla ,tessa azione. Combattè a Civitel la del Tronto, nella cam pagna del 18(ì<J; fu alla presa di Roma (1 870); concorse all a guerra d 'Af rie a 1895 -96 con la formazione dei battaglioni di Fante ri a dd Corpo di operazione. Durante la guerra 1915 - 18 il w" reggi mento Fanteria combattè v;ilorosamcnte sul C:irsn, a Castelnuovo, a Bosco Cappuccio, nclb


S79

trincea delle Celle : pasS() sul Tonale nel 19 r6: ritornò ~ul C:1r •o :t Hudi Log, Sclo, Ko rite, Versic, S. Pietro di Ragogna. Si battt' sul Montello nell'offensiva del giug no, m l Grappa, alla Forcci lctta c.: :i Fdtre nella battaglia fin ale. Per gli aspri combattimenti sostenu ti sull'orlo dcll'ahopiano car~ico, la sua Bandiera fu decorata con una seco nda medaglia d ':ir-

"1onumt:f/1(} ai Caduti dd

,,r,u n:ggimmto "

/Infogna "·

gcnto al valor rnilit:ire e, nel maggio 1917, per il travolgcn1c· ~uo impeto nella contluista del saliente di Hudi Log, formi dabilmente apprestato a difesa, meritò un'altra r icompensa al \'alare. Assegnato al la XXIII brigata, il 39° reggimento Fanteria formt) un battag lione mitraglieri cd un battaglio ne complementi per la guerra 1935 - 36 in A. O. 40" REGC[ME.NT O FANTERIA

<1

BOLOGNA )'

CaFc adsu m.

CAMP.\ GN E Ili G UERRA.

1860-61: Marche, Umbria , bassa Italia. 1866: liberazione dt.:I Vcncto. 1870 : unità d'Itali a. 19u - 1 2 : Ìt;ilo - tu rea. H) 15 - 18 : italo austriaca.


58 0 R1 coMPENSE.

A/In B,111diera: croce di cava liere dell 'Ordine Militare di Savoia, ) mcd~glic d 'argento, 2 di bronzo. / l gli ufficia/i t' t.rupp,1: 5 croc i di cavali ere dell'Ordine Militare tli Savoia, 2 medag lie d 'oro, 367 d'argento, 358 di bronzo, 11 croc i di g uerra. PERIHTE NELLA PRIMA Gl.:E RR.\ :\ION l>IALE.

L'f(ici,ili: mo rti 51, fniti n7, dispersi 87. Tmppa: moni 7-28., feriti 3731, dispersi 2954. Fe~ta del reggimento: 25 giugno.

Dcri\'a dalla brigata « Vittorio Emanuele )), costituitasi in T orino, il 1.2 h°iu•h1 no 18)~.9, coi volontari veneti e romagnoli accorsi in Piemonte. Coi repa rti di linea venne formata la XII brigata di Fante ria , che costituì in Bologna il suo secondo reggimento con l'ordinativo 22" . li l'' ottobre la X II brigata prese il nome di brigata <• Bologna ), ,. ~uccc~si ,·amcnte il 22" reggimento assunse l'on!inativo .10'', cntr;rndo :icllc formazioni cklrcscrcito sa rdo il 25 marzo 1860. Prese parte alla campagn;1 ddk ~1arche - l!mhria e Italia m eridi<Jnalc 1S60 -61. (ombattcndo a Perugia, Ancona, Taglia.::c:,zzn, S)!urgol:t, meritando la mc.:daglìa d'argento al ,·alor mil itare ed un 'altra di bronzo. per la ma i compagnia nella presa di m o nte Pelago t: di monte Polìtn. Partecipò alla c 1m pagna dd '66; fu alla presa di Roma ( 18ìn): rnnco rse alb g uerra italo - abissina '95 - 96 con la form azio ne dei batraglioni di F a nteria d' Africa del Corpo di operazione. \fohìlitatosi per Li guerra italo - turca 19 11 - 1 2 , il 40·· regg in H:nto Fanteria meritò u11a scco1Hb m edaglia d'argento al valor militare per Li , ple ndid;1 condotta trnut1 n< giug nù 1912 alla battaglia di Za 11z 11r. Durante la guerra , 9, 5 - .18 il 40·' reggimento combattè valorosamen te sul Carso, a Castelnuovo, a Bosco Cappuccio , nella trincea delle C.rlk. ~111 T onale, a Hudi Log, Scio. Koritc. Vcrsic, S. Pietro di Ragogna. sul Montello, ~ul Grappa, alla Forcellctta e a Fcltrc. Per gli :tcctnìti combattimenti ~ostenuti a Castelnuovo, sull'orlo cìdL1ltopiano carsico, il reggimento meritò una terza medaglia di argen~o ~i1 ,·alor m ili ta re , cd u1u sc:conda di bronzo fregiò la sua


Bandiera per il travolgente slancio col quale, nel maggio 191 7, i suoi Fanti conquistarono le formidabili posizioni avversarie del saliente di Hudi Log. Assegnato nel 1926 alla XXV brigata, il 40'' reggimento Fanteria concorse alla formazione di Unità complementari nella guerra italo - etiopica 1935 - 36.

41° REGGIMENTO FANTERIA

<(

MODENA

n

Pe, guida l'onore , per mèl:i la gloria.

CA~PAGl'<E DI GUERRA.

1859: liberazione della Lombardia. 1866: liberazione ciel Veneto. 1870: unità d'Italia. 1887: Eritrea. 19')0-01: Cina. 1915-18: italo - austriaca. 1935 - .36 : italo - etiopica. RICOMPENS E.

Alla Bandiera: 2 croci di r:ivalierc dell'Ordine Militare di S :1voia, 1 medaglia d'argento. Agli ufficiali e truppa: 1 croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia, 346 medaglie d'argento, 352 di bronzo, n croci di guerra. PERDITE NELLA l'RI M,\ GUERRA !\fOtsDIALE.

Ufficiali: morti 55, feriti r 44, dispersi 58.

Truppa: morti 824, fer·iti 4641. dispersi 2798 . Festa del reggimento:

27

01tohre.

Proviene dal Corpo dei Cacciatori ddla Magra, costitmto ìl 7 maggio 1859 coi volontari a<.:rnrsi dall 'Italia Centrale alla seconda guerra d'indipendenza. Il Corpo si ordinò su due reggimenti cacciatori riuniti nella brigata {( Moden:i ,,. Il 1'' gennaio 186o il r'' reggimento cacciatori assunse l'ordinati\'O e 11d successivo marzo entrò nelle formazioni dell'esercito sardo. Conserva le tradizioni del Corpo dei Cacciatori della Magra pl'. r la guerra del '59.


Partccipò alla campagna dd '66; fu alla presa di Rom~1 (1870); la sua 9• com pagnia combattè croioment e a Dogali nella prima

.,(ruerra

d';\ frica; concone alla formazione dei battaglioni di Fantt:ri;, d'Africa per la guerra 1895 - 96; partecipò alla spedizione in C ina 1yc,o - 01 con la sua w " compagnia. · :\kritcì una medaglia al va lor civile per le mirabili prove offerte nello scoppio del dìn;1mitilìcio d i Avigliana. Concorse ;1lla guerra italo - turca 19r I - 12, prendendo parte alla mobilitaz ione di (1 reggimenti dd Corpo di spediz ione. !\:ella guerra 1915 - 18 combatte: valorosamente su monte Mrzli, M l monte Ro\~o, ~ullo Sl eme, sul Ccng io, in val d' Assa, a Magnabosc hi, a (; o ri z. ia, sul Sobcr, a Col Caprile, a Col della Berretta, sull':\ solonc, ~ul Grappa, sul Pertica, a Fonza~o e a Fiera di P rimi ero.

\lcrirò la medag lia d'argento al va lor militare per l' incrollabile re~iqc nza e per 1'impeto eroico dei suoi contrattacchi in val Magnabo~c hi , sul Grappa e sul monte Pertica, nella battaglia del gi ugno l(JI S e nell'offensiva fìnak:. A~scgnato alla V brigata di Fanteria nel 192.6, fu mobilitalo nel HH:; cd in\'iato in Cirena ica, partecipando quindi , rn n Li Di viçione ,. Cosseria ", alle operazioni del fro nte Nord in A. O . La Bandiera del 41 " reggimento si fregia di 2 croci di cavaliere dell'O rdim: Militare di Savoia per le c;1mpagne 19 r5 - 18 e H)35-36.

,.p" REGGIMENTO FANTERIA ,. MODENA ,. Detruder,, fi11ibus h ostnn.

C .~~tl'AGNE DI Gt;ERR:\.

1K5c,i: lihnnio 11e ddla Lombardia. 1866: libcr:iz ionc del Veneto. 1870: unità d'Italia. 1915-18: italo - austriaca. 1935 -36 : italo ctinpic:1.

RrcoMPENSE . . J/!a Handier,1: 2 croci di cavalicrt dell'Ordine Militare di Savoia. Agli uffici11/i e trupt1t1: 1 medaglia d'oro, r 12. d 'argento, 203 di bronzo, 12 croci di guerra .


PERDlTE NELLA PRIMA GCERRA MONDI AL E.

Ufficia/;: morti 45, feriti I 34, dispersi , co. Truppa: morti ()64, feriti 4658, dispersi 3875. Festa del reggimento: 4 novembre. Fu formato nel 1859 dal Corpo dei Cacciatori della Magra, organizzatosi ndl 'ltalia Centrale coi volontari acco rsi per la seconda guerra d'indipendenza. Ordinatosi su due reggimenti Cacciatori, il Corpo formò la br1_::.:ata << Modena 1, e il 1° gennaio 186o il 2 ·· reggimento assu nse l'ord inativo 42°, entrando a far parte dell'esercito sardo il 25 marzo , uccess1 vo. Alle tradizioni del Corpo dei Cacciatori della Magra il 42'' regg imento aggiunse la partecipazio ne all a guerra del '66 ed alla campagna di Ro ma (1870). Nella guerra italo - abissina 1895 - 96 concorse alla formazione dei battaglioni di Fanteria d 'Africa del Corpo di opera zione; in c1ucl b italo - turca 191 r - 12 ebbe larga parte nella mobilitazione dei sci reg~imenti del Corpo di spedizione. Prese parte alla g uerra italo - austriaca 1915 - 18, comhattcn<lo \'alorosamente sul Mrzli, su monte Rosso, sul lo Slcmc, su monte Ceng io, in val d' Assa, a Magnahoschi, a Gorizia, sul Sobcr, a Col Gabriele, a Col della Berretta e sull'Asolone; sul Grappa, sul monte Pertica, a Fonzaso e a Fiera di Primiero nella baLLaglia finale. Assegnato alla V brigata nel 1926, il 42'' reggimento fu mobilitato nel 1935 ed inviato in C irenaica, parte, ipando t!uindi, con la Divisione (< Cosseria 1>, alle operazioni sul fronte No rd in A. O., durante la guerra italo - etiopica ciel 1935 - 36. La Bandiera del 42° si fregia di 2 croci di cavaliere dell' Ordine >iilitare di Savoia per le campagne 191 5- 18 e 1935 - i>-

43"

REGG IMENTO FANTERIA ,, f<'O RLI' ,, Ubicum quc fitldis e/ firmi/i . CAMPAGNE DI GlJERR.\.

1859: liberazio.ne della Lombardia . 1866: liberaz ione del Ve1887-88: Eritrea. 1900-01: Ci na. 19 n - 12 : italo-turca. 1915 - 18: italo - austriaca.

neto.


R1coMJ>ENSE.

Alla Bandiaa: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia, I medaglia d'argento, r di bronzo. Agli 11/{,cia!i e trupp,1: 2 crnci di cavaliere: dell'Ordine Militare di Savoia. 2 mcdagl ic d 'oro, 199 d'argento, 356 di bronzo, I 1 croci di guerra. PERDITE NELL,\ PRl!\l,\ GCERR:\

MONHIALE.

Uf{,eia/i: mori i 51, feriti , 52, dispersi 3ì· Trnppa: morti ()7-j, feriti 4774, dispersi 1165. Fn1:t del rcg.~ irncnto: rn giu!!;nO. Dcriq dal f reggimento del II Corpo d'Armata dell'Italì:1 Centrale. org;1ni zz;11usi in Toscana per la guerra del '59, coi volontari acco r~i per Lt ~cctmd;1 g uerra d'ìndipcntknza. Il 1S ).: ill !_! llO del 1859 il reggimento assunse l'ordinati\'O 23", en tr:111d11 •iui11di :1 L1r parte dcll:i XIII brig:ita, che nel ~ettemhrc pn·, :: il n,,nh. ,L L, ig.11., .. F.,rn ., . Nel gc:: 1111aio 18Gu a :,~un :,c:: il nume:: di . r :;" rc.l! ~imcn10 Fantc· ria e nel succnsivo marzo cntrc\ nelle form azioni dcl l\ ·,crcito s:m!o. Fr".l i1.', 1., 1r;1d izionc della guerra del '59; partecipò all:i hatla~lia di Cu~101.:1 nella ca mp;1gna del '(>6, ed alla prima g uerra d'Africa co n la _.;' w mp:1g nia : concorse alla formazione dei battaglioni di Fanteria d · A f ri e:, per la guerra it:1]0 - abissina , 895 - 96: prese parte alh spedizione in Cina del 1900 con la sua 6'' compagnia. Moliilit:11 m i, partecipò alla guerra italo - turca r91 r - 12. Durante Li g uerra italo - austriaci 1915- 18 combattè valorosamente ~ul medio bonzo, nel settore Plava - Zagora, sull 'altopiann d'Asi ~1go, ,111 mnnte Lcmnlc. sul monte Samo, sul!' Arnione ed :• Col Hu11.1 lo. d :111do cmninuc prove di ardimento e di tenacia. Merih'> una m edaglia 1L1rgento al valor militare per le aspre lotte sostenute a Plava e pn b re\ iqcnza cd ì contrattacchi sul monte Lcmcrle, durante l'offt-n ~i \a ;1\·\·cn:1rìa nel Trentino . Lin~1 sernnda ricornpcn<,a al valore fregiò la sua Bandiera per b :r:ivolgent c conqui., ta di m o nte Santo nell'agosto 1917. Asscgn:1to :1lla Ll! brigata nel 1926, il 43'' reggimento Fanteria concorse alla c nn pagn a it:do - etiopica 1935 - 36 con l'invio di numerosi rnmplnncnti :t i reparti 1nohilitati in A. O.


44° REGGIMENTO FANTERIA

•<

FORLI'))

S,1! vo il vessillo, / 1,/gid11 "1 vittori,1. CAMPAGNE DI GUERRA.

1859: liberazione della Lombardia. 1866: liberazione del Veneto. 1915- 18: italo-austriaca.

R1coMPENSE. Alla Bandiera: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia, medaglia di bronzo. Agli ufficiali e truppa: 2 medaglie d'oro, 133 d' argento, 308 di bronzo, 3 croci di guerra. 1

PERDITE NELI..A PR IMA GUERRA MONDIALE.

Ufficiali: rnorti 31, feriti 9<J, dispersi 28. Truppa: morti Go7, feriti 3496, dispersi 1663. Festa del reggimento: 24 agosto.

Ne fu nudco il 4" reggimento del II Corpo d'Armata dell'Italia Centrale, organizzato dal Governo provvisorio dcl!a Toscana coi \ 'Olontari accorsi per la seconda guerra d' indipendenza. Assunse la denominazio ne di 24° reggimento Fanteria, entrando a far parte della XIII brigata, che nel settembre 1859 prese il nome di brigata ,, Forlì » . Nel gennaio 186o, il 24~ prese l'ordinativo 44", passando quindi, nel successivo marzo, nelle formazioni dell'esercito sardo. Ai fasti della guerra del 1859 il 44° reggimento aggiunse quelli della campagna del 1866, combattendo a Custoza; concorse alla formazione dei lial laglìoni di Fanteria J'Af:rica per la campag1u 1895 - 96; ebbe larga parte nella mobilitazione di 5 reggimenti del Corpo di spedizione per la guerra italo - turca 19 r 1 - 12. Durante la guerra italo - austriaca 1915 - 18 combattè valorosa. mente sul medio Isonzo nelle tormentate trincee dd settore di Pia va Zagora, sull'altopiano di Asiago, sul monte Lemerle, sul monte Santo, sull'Asolone ed a Col Bonato . Per l'indomita tenacia, l'abnegazione cd il valore dimostrati dai suoi Fanti nella sanguinosa espugnazione del monte Santo nell'agosto


FANTE DEL 4,4,: '8.,

- ru L,\ TUA BANl>IERh QUELLA OIE i ; ' SVENTOLO' Il UAGOSTO !'117 :SULLA VETTA DI MONTE SANTO f . ~!11"-"lA : r111/fv~,1pf-#Jq/J. Illh<lll'ff>"1Ji-•iP/

I

!f~

!'cr i F,111/i dd -14' rt·ggimc11to ,, Forlì ,·, .

1917, Lt ~ua 13:indiera fu decorata con medaglia di bronzo al \'alor militare. Assegnato alla III brigata di Fanteria nel r<p6, e quindi alla IY del 1930, il 44'' regg imento Fanteria rnncorsc all a gucna italo - etiopici 1935 - i6 con Li formazione d i repart i mobi litati pn l'A. S. t: con l'invio dì nn mero, i rnmplc mcn:i ai reparti mobilitati in A. O.

~5·· RECGIM ENTO FANTERIA ., REGGIO

Con fede cd in ,-ilr11zio.

18C.6: libcr;izione

del Veneto. 1870 : unità d'Italia. 19 15 - 18:

Ìla l u - au str i;1c 1.

R1co\1PE!\'SE.

A/1,1 R,111dicra: crucc: di (avalicre dell'Online Militare di Savoia, medagl ia di lirnn z.o. / /gli ufficiali e trnppa: 3 medaglie d'oro, 191 d'argento, 228 dì bronzo, 18 croci di 6 ut:rra. 1


PERDITE NELLA PRIMA GUERRA :'>IONDI:\LT, .

Ufficiali: morti 31, feriti 63, dispersi 19. Truppii: morti for, feriti 2002, dispersi 746. Festa del reggimento: 17 dicembre. Nacque dal 3" reggimento Fanteria, cost1tu1to in Modena dal battaglione volontari modenesi nel 1859 per la seconda guerra d'indipendenza nazionale. Assunse, nella brigata << Modena >> , la denominazione di 45° reggimento Fanteria, entrando a far parte dell 'esercito sardo nel marzo 186o. P?rtecipò alle campagne del '66 e del '70; concorse alla form;:izione ..dei battaglioni di Fanteria <l'Africa del Corpo di operazione nella g uerra italo - abissina 1895 - 96, ed ebbe larga parte nella mobilitazione di 7 reggimenti per la guerra italo - turca 19u - 12. Combattè valorosamente nella guerra italo - austriaca 1915 - 18 in Cadore, sostenendo aspre lotte sulle Dolomiti, a cima Falzarego , sul Lagazuoi , al Sasso di Stria, su mo nte Sief, sul Grappa, nclk trincee di monte Valderoa, sul Piave, sul Montello; al ponte di Vidor e a Belluno, nella vittoriosa battaglia finale. Per il brillante contegno tenuto sulle aspre vette dclk Dolomiti , a cima Sicf nell'alto Cordevolc, sul Grappa e sul Piave, per le continue prove di tenacia, di saldezza e dì elevato spirito di abnegazione date in tutta la guerra, la sua Bandiera fu dccora1;1 con la medaglia di bronzo al valor militare. Assegnato nel 1926 alla XXX brigata, il 45° Fanteria passò, nel 1934, alla diretta dipendenza del Comando Divisione " Caprera ,, e concorse alla gllcrra italo - etiopica 1935 - 36 con la ricostituzione dd 240" reggimento mobilitato in Africa Orientale.

46'' REGGI:vf ENTO FANTERIA ,, REGGIO ,, Compi il dol'ere e tw i.

CAMPAGNE DI GUERRA.

1866 : liberazione del Veneto. 18ìo : unità d'Itali a. 1<)15 - 18: italo - austriaca. r935 - 36 : italo - etio pir a.


588 R1cm1PENSE.

/li/a B1111dicra: 1. croo di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia. 2 mcda(rlic di bronzo. Agli uffi;iali e tmppa: 1 croce di cavaliere dell'Ordine Militar~ di SaYoia. 1 medaglia d'oro , 92 d'argento, 165 di bronzo, ìO croci eh .~ucrra. PEIWITE NELLi\ PRI.M.\ GUERRA \tO~DIALE.

Uf fìciali:

morti 24, feriti 44, di spersi 56. Truppa: morti 4, ì, feriti 1433, dispersi 1653. Fc~t:1 del reg~i mcnto: .17 dicembre.

Ebhè \ it.t dal 4" reggirnrnto Fanteria, costituitosi in Modena dal hatL1glinnt· Yolontari organi zzato nel 1859 per la seconda guerra d'indipcn1lenza. Riunito :il J' n:ggìmcnto nella brigat;1 " Modena ,), assunse la dc nrnni nazionc di 46" reggimento F:mteria nel gen naio 1860. cntra11dn ;1 far parte dell'esercito ~ardo nel marzo successivo. P r~.-.: f"'rt'- ..tlk cJntp.ign,· del ' (;(i , : ,!cl ' 70; tuntor~<: alla fui mazionc dei battaglioni di Fanteri:1 d'Africa per b g uerra italo -ahis~ina 1895 - <J6; ebbe larga pane nella mobilitazione di 7 reggime nti del Cnrpo d i <;pnlizion e nella guerr,1 it;ilo - turca r9u ·· 1. 2. Co mbattè \·,ilorosamcnt:e nella g uerra it;ilo - austriaca 191 5 - 18 in C1dorc, sostenendo aspre lotte sulle Dolo miti , a cima Falzarego, ~ul La_;;azuoi, al Sasso di Stria. snl monte Sid, sul Grappa, ~ul monte Valdcnx1. sul Montdlo e al Pi;1ve, prendendo parte, dal ponte di Vidor :1 lk lluno, alla vittorio~a avanzata finale. Pe r il hrillantc contegno tenuto SL! ll c aspre vette delle Dolomiti e nt:ll' alt(I Cordc volc. sul Grappa e sul Piave. pn le continue prove di tcnac.:i:1, s:ildrzza cd ckvato spirito di abnegazione date in tutta la gunr,1. l.1 ~u ; i Ba11dicra fu decorar a con la medaglia di bronzo al valor m ilit:1rc. Asscgnato nel H)26 alla XXX brigata, e nel 1934 passato alla diretta dipendenza del Cnman<lo militare di Cagliari. il 4"i reggimento -- mobilir:1to - partecipò alla g uerr:1 italo - etiopica 19-;5 - 36 meritando per Li sua fermezza c per l'indomit.o valore di cui dette prova nelle.: opcraziùni del Tigrai, una seconda ri.::ompensa al valor militare. La sua Bandiera si fregia quindi di 2 croci di cavaliere dell 'Ordine Militare di Savoia per le campagne 1915- 18 e 1935 - 36. 0


47° REGGIMENTO FANTERIA<, FERRARA )' Fede e ualo1t:

CAMPAGNE Dl GUERRA.

1866 : liberazione del Veneto. 1887 -88: Eritrea. 1915 - 18: italoaustriaca. Rrco.MPENSE.

Alla Bandiera: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia, medaglia d'oro. Agli ufficiali e trnppa: 3 croci di cavaliere cieli 'Ordine Militare di Savoia, 2 medaglie d'oro, 130 d'a rgento, 244 di bronzo, 16 croci di guerra. I

PERDI'l'E NELLA PRIMA G"CERRA ~fONDHLE ,

Ufficiali: morti 88, feriti 232, dispersi 85. Truppa: morti 1487, kri ti 7103, ,li!\pcrsi 33(;2. Festa del reggimento: 15 giugno. Proviene dalla colonna mobile delle Romagne, formala in Bologna dal Governo provvisorio, coi volontari accorsi alla seconda guerra d'indipendenza nazionale. Nell'ottobre 1859 la formazione si frazionò in due colonne mobili, la prima delle quali si trasformò in 25" reggimento Fanteria della brigata «Ferrara>>. Nel gennaio r86o il reggimento assunse la denominazione di 47° reggimento Fanteria entrando, nel successivo marzo, a far parte dell'esercito sardo. In dipendenza della Spedizione dei Mille, la brigata « Ferrara ed i reggimenti che la formavano furono sciolti il 20 maggio 1860 e ricostituiti con clementi tratti dai. reggimenti dell'esercito regolare. Il 47° prese parte alla guerra del '66 combattendo a Custoza: partecipò con la sua f compagnia alla Spedizione di San Marzano nella prima guerra d'Africa 1887-88; concorse alla formazione dei battaglioni di Fanteria del Corpo di operazione nella guerra r8<J5-96; ebbe larga parte nella mohilitazione di 7 reggimenti per la guerra italo - turca 19 n - 12. 1)

39·


Nella guerra italo - austriaca 1915 - 18 combattè valorosamente nelle trincee di Bosco Cappuccio, a San Martino, sul San Michele, ad Oppacchiasella, a Castagncvizza, sul Faiti, nella battaglia . della Bainsizza. sul Piave e a Zenson; alla Livenza e al ponte di Madrisio nella battagli:1 finale. Aggiunse alb medaglia d'argento di benemerenza, che già fregiava la sua Bandiera per l'opera spiegata nel 1908 durante il terremolo di Messina, la medaglia d'oro al valor militare per le prove sulilirni di ardimento, di tenacia e di spirito di sacrificio date nelle epic he b:ittaglie carsiche, sulla Bainsizza e per l'imparegg iabile esempio dd più (ulgido va lore e del più alto patriottismo o fferto nella furibonda battaglia dd giugno 1918. Sciulw lll:l 1926, il 47" reggimento Fanteria fu ricostituito nel luglio 1937 ed assegnato alla XXIll brigata.

48" REGGIMENTO FANTERIA " FERRARA

n

Fede e z,a/o,e. CAMPAGNE Dl

GU.ERRA.

18(!(,: liberazione: del Veneto. 191 5- 18: italo-austriaca . RICOMPENSE.

A llu Bandiera: croce di cav,1lierc dell'Online Militare (li Savoia, medaglia d 'oro . A gli uf/ici.ili e trnppa: 5 croci di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia, 103 medaglie <l'argento, 354 di bronzo, 17 croci di guerra. I

PERmTE NELLA PRIMA CUERR,\ MONDIALE.

Uf fìciali: morti 88, feriti 250, dispersi 107.

Truppa: mo rti

12 18,

Festa del reggimento :

feriti 8356, dispersi 3755.

15 giugno.

Ne Eu nucleo costitutivo la colonna mobile dei volontari delle Romag nc, creata in Bologna da] Governo provvisorio per la seconda guerra d'indipendenza. Nell'ottobre la formazione si scisse in due colonne, la second:i delle quali, successivamente, ~i trasformò nel 26°


59 1 reggimento F anteria della brigata cc Ferrara >J . Nel gennaio 1860 il reggimento assunse l'ordinativo 48°, entrando a far parte dell'esercito sardo nel marzo dello stesso anno. La brigata <( Ferrara » ed i reggimenti che la componevano furono sciolti il 20 maggio 186o, in conseguenza della Spedizjone dei Mille; ma vennero presto ricostituiti con elementi degli altri reggimenti dell'esercito. Il 48° reggimento Fanteria. prese parte alla battaglia di Custoza nella guerra del '66; concorse alla guerra 1895-o/) con la formazione dei battaglioni d'Africa del Corpo di operazione ed ebbe larga parte nella mobilitazione di 7 reggimenti _per la guerra italo - turca 1911-12. Combattè valorosamente durante la guerra italo - austriaca r915 - 18 nelle trincee di Bosco Cappuccio, a San Martino, sul San Michele, ad Oppacchiasella, a Castagnevizza, sul Faiti, nella battaglia della Bainsizza, nell'ansa di Zenson ; sulla Livenza e al ponte di Madrisio nella battaglia finale. Aggiunse alla medaglia d'argento di benemerenza, che già fregiava la sua Bandiera per l'opera prestata in aiuto delle popolazioni funestate dal terremoto del 1908, la suprema ricompensa al valor militare per le prove sublimi di ardimento, di tenacia e di spirito di sacrificio date nelle epiche lotte sul Carso e sulla Bainsizza e per l'esempio impareggiabile del più fulgido valore e del più alto patriottismo offerto nella furibonda battaglia del Piave. Assegnato nel 1926 alla XXIII brigata, il 48" reggimento Fanteria concorse alla guerra italo - etiopica 1935 - 36, inviando ufficiali e truppa in A. O. 49° REGGIMENTO FANTERIA

(<

PARMA ii

Fu srndo il petto alle nemiche lance. CAMPAGNE DI GUERRA.

186o: Marche, Umbria, bassa Italia. 1866: liberazione del Veneto. 1887- 88: Eritrea. 1915 - 18: italo - austriaca. R1coMPI,NSE.

Alla Bandiera: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia, medaglia di bronzo. Agli ufficìali e truppa : 3 croci di cavaliere dell'Orclihe Militare di Savoia, 72 medaglie d'argento, 268 di bronzo, 7 croci di guerra. 1


59 2 PERDITE NELLA PRl\fA GUERRA MONDIALE.

Ufficia/i: mo rti 24, feriti 60, dispersi 6r. Truppa: morti 239. feriti 1(>68, dispersi F r. Fest a del reggimento:

24 giugno.

Ebbe origine dal 5" reggimento Fanteria delle provincie emiliane, formatosi in Parma con dementi volontari per la campagna del '59. Riunito con altro reggimento nella brigata (< Parma ,, assu nse la denominaz ione di 49" reggimento Fanteria nel gennaio 1860, entrando a far parte dell'esercito sardo nel successivo marzo. Partecip<'> all'assedio e presa di Ancona nella ca mpagna del 1860; al.la bttag lia di Custoza nella campagna del '66: alla prima guerra d'A f ric1 del Corpo di operazione cd ebbe larga parte n ella mobilitazion<.: di cimp1c reggimenti per la guerra italo - turca 19n - 12. Comhatt~ valorosamente durante la guerra italo - austriaca 1915 - 18 in valle San Pellegrino, al Col di Lana, a croda dell'Ancon a, sul Rio Felizon, alla Cavallazza, sul Forarne, alla Forcella di val Maggiore, sul Cauriol. Si battè sul Carso, a Casta~nevizza, sul Vippacco. a Gemona, al ponte di Braulis, :ilb sdla di Pr;1dis, a Valeriano e a Gaio. Fu in val di Lcdro, sull'altopiano di A siago, a Can o\"C, in \·al d'Assa, a Persiné e al Caldonazzo. La q1a Randiera si fregia di un altissimo simbo lo: la sciarpa indossata da S. A. R. il Principe Umberto, in luogo del nastro della ricornprnsa al va lore, conferitale per avere il suo battaglione so~tcnuto in ljliadrato, con freddezza, tenacia, coraggio e valore, i ripetuti ;11tacchi della Ca\'alleria austriaca a Villafranca, il 24 giugno 1866. In \'irtt1 dell'ordinamento 1926, il 49° reggimento Fanteria fu assegnato al la IX brigata di Fanteria. Co ncorse alla guerr:i italo -etiopica 1935 - 36 con l'invio di reparti organici e dell'XI battaglione speciale complementi in A. O.

50"' REGGIMENTO FANTERIA •< PARMA » Per a;pt'l'a ad astra.

C ,\Ml'AGNE DI GUERRA.

1860: Marche. Umbria, bassa Italia. 1866: liberazione del Veneto. 1910 - u : italo - turca. 1915 - 18: italo - austriaca.


59 3 RICOMPENSE.

Alla Bandiera: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia , medaglia d'argento, 1 di bronzo. Agli ufficiali e truppa: -~ croci di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia, r medaglia d'oro, 123 d'argento, 363 di bronzo, 12 croci di guerra. I

PERDITE NELLA PRIMA GUERRA MONDIALE.

Ufficiali: morti 35, feriti 79. Truppa: morti 392, feriti 2258, dispersi 298.

Festa del reggimento: 4 novembre. Venne costituito con gli elementi del 6" reggimento Fanteria delle provincie emiliane, formatosi in Parma con volontari della seconda guerra d'indipendenza. Riunito al 5° nella brigata « Parma ))' assunse la denominazione 50" reggimento Fanteria nel gennaio 186o, entrando a far parte, nel marzo successivo, delle formazioni del l'esercito sardo. Partecipò all'assedio cd alb presa di Ancona nella campagn:i dd 186o, alla battaglia di Custoza nel '66 e concorse alla formazione dei battaglioni di Fanteria d'Africa del Corpo di operazione nella guerra italo - abissina 1895 - 96. Mobilitatosi, partecipò alla guerra italo - turca 191 T - 12, segnalandosi nel combattimento di Henni - Mesri, nella battaglia <li Zanzur e ìn quella di Misurata, meritando per la bella condotta tenuta una medaglia di bronzo al valor militare. Nella guerra italo - austriaca 1915 - 18 combattè valorosamente in valle San PeJlegrino, sul Col di Lana, a croda dell'Ancona, sul rio Felizon, alla Cavallazza, sul Forarne, alla Forcella di val Maggiore e sul Cauriol. Si battè sul Carso, a Castagnevizza, sul Vippacco, a Gemona, al ponte di Braulis, alla sella di Pradis, a Valeriano e a Gaio. Fu in val di Lcdro, sull'altopiano di Asiago, a Canove, in val d' Assa, a Persiné ed al Caldonazzo. Per il ch iaro esempio d'incrollabile disciplina e di ardente valore, per il. contributo dato alle azioni cli copertura nel ripiegamento dal Tagliamento al Piave, nell 'ottobre 1917, e per le brillanti azioni compiute nelle battaglie carsiche, a Castagnevizza, nel maggio - giugno r917, la sua Bandiera si fregia della medaglia d'argento al valor militare.


594 Assegnato. nel 1926, alla V li brigata, il 50° reggimento Fanteria concorse alla guerra italo - etiopica, inviando j) X battaglione complementi speciale in A. O. e partecipando alla mobilitazione di reparti del Corpo di operazione.

:; 1" REGGIMENTO FANTERIA ,, ALPI ,, Ohbedùco.

C\\H',\GNE Ili

(; l) ERRA.

1H5,J: li lie ra z iilnc della Lomb,1rdia. 1866: liberazione del Ven do. 19 15 - 18 : italo - au striaca.

RICOMPENSE .

.·/1/11 n1111diern: croce di cavalicrc dt:ll'Ordine Militare di Savoia. -, mcd:i l:! li (' d'arge nto, ::>. di bronzo . . l gh ;;ffì.:i,z/i •' trnppa : li croci di c:n alicrc dell'Ord ine Militare di Savuia. 1 m edaglia d'oro, l3f d "argento, 227 di bronzo, 2 0 croci di guerra . PERIHTE NELL,\ PRnL\ GUERRA ;\!ONDL\LE.

L'ff,rìalI : mo rti 35, feriti 54, di spersi 32. T mpt111: morti

.381, feriti 1370, tfopersi 145+

Fc~ta dd reggimen to: r5 luglio. P rm it: ne dai tre reggimenti di volonta ri •< Cacciatori delle Alpi ,), cn~tituit i nel 1859 dai depositi di Cuneo e di S::n·igliano. dal reggim ento , C.t((i:ik,ri dtgli Appennini ,, e da un <p1in10 reggimento, pure d i rnlontari. formatosi in Cuneo. Comandante del Corpo fu Giuseppe ( ;ar ihaldi dal maggio all' :igosto r859. Nel settembre il Corpo fu ril)rganizzato ~u due reggimenti riuniti in un a brigata ,, Cacciator i delle Alpi ,,, il primo dei quali assunse il r4 maggio 1860 l'ordinativo 5 I'' brigata •( Alpi >>. Ercditc'i le tradizioni ed i fasti dei reae:imcnti del CorJ>O d'orioi~~ b ne, il quale nella campagna del ' 59 combattè al ponte di Casale, a Sesto Calende, :i V:irc:sc ed a San Fermo, meritando una medagl.ia


595

di bronzo al valor militare per il coraggio e l'ordine spiegati dal suo squadrone guide, e una seconda medaglia, pure di bronzo, per l'opera del suo Corpo sanitario. Una medaglia d' argento al valor mili-

Ai Caduti del 51 ° Reggimento

«

Alpi ,, .

tare inoltre. a pcrp::tuo ricordo degli ardimenti e degli eroismi onde rifulse il Corpo nella campagna del '59, fregia la sua Bandiera. Il 51" reggimento Fanteria partecipò all:i guerra del '66 combattendo a Custoza; concorse alla formazione dei battaglioni cli Fanteria


d'Africa nelb campagna r895 - 96; ehhe ampia parte nella mobilitazione di 5 reggimenti 11t.: lla guerra italo - turca. Durante la guerra italo - austriaca 1915- 18 combattè strenuam ente alla Marmolada, al passo Fnlaia, al Sasso del Mezzodì, sul Col Ji Lana, al ponte di Vidor, sul Grappa. Inviato sui campi di Francia, si battè al Bois dc Courton, a Bligny, Reims, Sissonne, Vauxerrc, allo Chemi n dcs Damcs, meritando, per il ~uo generoso sacrificio cd il superbo slancio dei suoi reparti, la medaglia d'argento al valor militare. Assegnato nel r926 alla XXH brigata, concorse alJa campagna it:ilo - etiopica con l'invio di complementi e con la partecipazione alla mobilitazione di reparti per l'A. O.

52" REGGIMENTO FANTERIA •<ALPI" Obbedisco.

CA~1P,\GNE D( GUEHIU.

1S59 : liheraz ionc ddla Lom ba rdia. 1866: lil,eraziom: del Veneto. 19 n - 12 : italo . turca. r915 - 18: it:110 - austriaca.

R1coMPENS:E.

Alla Bandiera: croce di cavaliere dell 'Ordine Militare di Savo.ia, mcJaglia d'oro , 3 d'argento, 2 di bronzo. A gli uf fìcialì e truppa: 14 croci di ca\'aliere dell'Ordine Militare di Savoia, 218 medaglie d'argento, 300 di bronzo, 33 croci di guerra. 1

PERl>lTE NEI.I.,\ PRIMA Gl'F.RR.-\ MONDIALE.

Uf{,cia/i : morti 17. ferit i 59, dispersi 12. Trn PP": morti 415, feriti , 819, dispersi 151. Festa del rcg-i•Ì ,n m e mo:

20

sctlembre.

Ebbe vita cfai tre reggimenti di volontari " Cacciatori delle Alpi ,. costituiti nel 1859 dai depositi di C uneo e di Savigliano, dal r eggimento ,, Cacciatori degli Appennini ,, e da un quinto reggimento, pure di Yolontiri, formatosi in Cuneo.


597

Comandante del Corpo, dal maggio all 'agosto, fu Giuseppe Garibaldi. Nel settembre j} Corpo si riordinò su due reggimenti riuniti in una brigata <e Cacciatori delle Alpi )), il secondo dei quali assunse il 14 maggio 1860 l'ordinativo 52° brigata << Alpi )) .

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.4 ricordo delle gesla del 52" reggimento "Alpi

H.

Ereditò le tradizioni ed .i fosti dei reggimenti e del Corpo d'orig ine, il quale nella campagna del '59 si battè a Casale, Sesto Calende, Varese, San Fermo, quindi a Lavcno, ai Tre Ponti e a Bormio, guadagnando una medaglia di bronzo al valor militare per il coragg io e l'ordin e sp:egati dal suo squ adrone guide ed un 'altra -·· pure di


bronzo - per l'opera· prestata in combattimento dal suo Corpo sanitario. Una medaglia d'argento al valo r militare fregia inoltre la sua Bandiera, a perpetuo ricordo degli ardimenti e degli cro.ismi del Corpo ,, Cacciatori delle Al pi nella guer ra del '59. Il 52•· n.:ggimento Fanteria prese parte alla battaglia di Custoza, nella guerra del '66, e concorse alla formazione dei battaglioni di Fanteria d'Africa del Corpo di operazione per la campagna 1895-96. Mobilitato, partecipò alla guerra italo- turca 1911 - .12, meritando la suprema ricompensa al valor militare per la splendida condottJ tenuta durante tutta la campagna e per l'eroico valore spiegato nella battaglia di Sidi Bila!. Combattè valoros:unente nella guerra italo - austriaca 1915 - 18, battendosi alla Marmolada , al passo Fedaia, al Sasso di Mezzodì, al Col di Lana, al ponte di Viclor, sul Grappa, aggiungendo alla meJaglia d'oro un 'altra . medaglia d'argento per le belle prove di valore e di :mlimento date dal suo [V battaglione nelle azioni sul Col di Lana nd 1915. Inviato sui campi di Fran cia , com battè intrepidamente, tenendo sempre alto il nome d'Ita.lia e la fa m a dei ,, Cacciatori tlt:Ìk Alpi ,. e meritando un "altra medagli a tL1rgemo al va lor miliI)

tare. Assegnato nel 1926 alla XXll brigata, concorse alla guerra italo etiopica 1935 - 36 con l'invio di complementi a reparti mobili tati in A. O.

5_," REGGIMENTO FANTERIA " UMBRIA " S('11to in cor l'antica patri,1.

Ci\Ml'AGNE D I GUERRA. J 866:

li berazione dd V cncto. 1915 - 18 : italo -:wstriaca. RI COMPENSE

Alla Bandicm: croce di cavali ere ddl'Ordine Militare di Savoia, medaglia d'argento. Agli ufficiali e truppa: 35 medaglie d 'argento, 42 di bronzo, 8 croci di guerra. I


599 PERDITE NELLA PRIMA GUERRA MONDIALE.

Ufficiali: morti 16, feriti 34, dispersi r I. Truppa: morti

222,

feriti

1004,

d ispersi 5.37.

Festa del reggimento: 14 dicembre. Si costituì, in conseguenza dell'ordinamento 24 gennaio t86 r, il 16 aprile dcli.o stesso anno, con elementi di tre reggimenti dell'esercito regolare, ciascuno dei quali fo rnì un battaglione, entrando a far parte della brigata 1, Umbr.i.a )) di n uova formazione. Nd 1871, disciolte le brigate permanenti, iJ reggimento assunse la denominazione 53" reggimento Fanteria <<Umbria », concorrendo alla ricostituzione della vecchia brigata per effetto ,JJS!!fordinamento 2 gennaio 1881. · Partecipò alla terza guerra dell'indipendenza nazionale, meritando la medaglia d'argento al valor militare per il valoroso conteg no tenuto dai suoi reparti nella repressione dei disordini scoppiati nella provincia di Palermo nel settembre 1866. Concorse alla formazione dei battaglioni di Fanteria d'Africa nella campagna italo-,1bissina 1895-96 ed ebbe larga parte nella mobiìitazionc di 6 rcggimemi del Corpo di spediz ione pe;;r la guerra italo - turca 19 1 I - I:2. Combattè valorosamente nella g uerra italo - austriaca 1915 - 18, nel l' Alto Cadore, sul monte Son Pauses e sul monte Piana, sul Grapp:i, sul monte Solarolo, in val Calcino, sul monte Pallone, a Col dell'Orso, distinguendosi per la tenace resistenza opposta all a vio lenza dell'a vversario nei furibon d i attacchi condotti al saliente di monte Sola rolo nel dicembre 1917. Assegnato in virtù della legge 11 marzo 1926 alla H brigata dì Fanteria, il 53" reggimento concorse alla guerra italo - etiopica 19~5- 36, fornendo un battaglione per la mobilitazione del .38° reg~imento Fanteria.

54'' REGGIMENTO F ANTERlA ,, UMBRIA

>•

/11 i111pet11 victoriil . CAMPAG1'E DI GUERRA.

r866 : liberazio ne del Veneto. r887 - 88 : E ritn:a. 1915 - 18: italoaustriaca.


60 0

Alla Ball{/ic-ra: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia, medaglia d' argemo . .1gii ufficiali e tmpp,1: 1 medaglia d 'oro, 57 d'argento, 102 di bronzo, 5 croci di guerra .

.·li Fanri dtl 54·· rcggimcmo " U111b1ì11 ,,.

PE1llllTE NELLA PRIMA GUERlU MONl>ULE. 2 1, feriti 52, dispersi 7. TruPf'n: morti 233, feriti 950, dispersi 233.

Ufficiali: morti

Festa del reggimento: 23 ottobre.


Fu costituito il 16 aprile 1b61, a seguito dclrordinamento del 24 gennaio stesso anno, con elementi di tre reggi menti dell'esercito regolare, ciascuno dei quali fornì un battaglione, entrando a far parte della brigata <i Umbria>• dì nuoYa formazione. Nel 1871, disciolte le brigate permanenti, assume la denomin:1zione 54° reggimento Fanteria ,, Umbria ,l, concorrendo alb ricostituz ione della brigata per effetto dell'ordinamento 2 gennaio 1881. Prese parte alla terza gu~rra d'inJipendcnza nazionale ; concorse, con la partecipazione della sua ro' compagnia alla Spedizione San Marzano, alla prima guerra d'Africa 1887 -88 _ ; provvide alla formazione <li battaglioni di Fanteria d'Africa per la campagna italoabissina i895- 96; ebbe larga parte nella mobilitazione di 6 reggi menti del Corpo di operazione nella guerra italo - turca 1911 - 12. Durante la guerra italo - austriaca 1915- 18 combattè. valorosamente nell'alto Cadore, sul m onte Son Pauses, sul monte Piana, sul Grappa, sul Solarolo, in val Calcino, sul monte Pallone e a Col dell'Orso. Per le brillanti prove di saldezza e ardimento offerte dal suo battaglione in due anni di guerr:1 nell'alto Cadore, per la bella resistenza e l'impetuoso contrattacco di monte Piana ndl'otrohre 1917, la sua Bandiera fu decorata con _la medaglia d' argento al valor militare: Assegnato nel 1926 alla fI brigata, il 54° reggimento Fanteria concorse alla guerra it:ilo - etiopic:i r935 - 36 con l'invio <li complementi a reparti m obilitati in A. O.

55° REGGIMENTO FANTERIA <<MARCHE)> Virtus 11c fides.

CAM1',\GNE D I GUEltR.\.

i866: liberazione del Veneto. 1915-18: italo- austriaca. RrcoM PE!'<SE .

,1/la Handiera: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia. Agli ufficiali t' truppa: 2 medaglie d'oro, 43 <l'argento, 57 di bronzo, 6 croci di guerra.


602 PERl>ffE NELI.1\ l'RJM,\ GvERRA :.IONl>IALE.

Uf fìciali: morti 78, feriti 65, dispersi 2. Truppa : morti 2416, f c.:r.iti 2868, dispersi 709. Festa del reggimento:

J ·•

novembre.

Ebbe vita per df etto dell'ordinamento 24 gennaio 1861, formato con d ementi di tre reggimenti dell'esercito regolare, c1asrnno dei

Agli eroi dd 55'' reggimento « Marche "·

quali fo rnì un battaglione. Entrò a fa r parte della brigata •< Marche ··, <li nuova formazione. Sciolta in virtù della legge 1871, la brigata assunse la denomin:u.iun:.: 55° rcggi1m:n!O Fanteria ,, Marche ;. : concorse po i alla ri-

costituz ione della vecchia brigata il

2

gennaio 1881.

Partecipò alla terza guerra d'indipendenza nazionale; contribuì

alti form:1zionc dei battaglioni di Fanteria d "Africa del Corpo di operazione per la campagna italo - abissina 1895-96; ebbe larga pane nella mobilitazione di 7 reggimenti nella guerra italo - turca 1 911 - 1 2 .

Durame la guerra italo - austriaca 1915 - 18 combattè valorosa.m ente nell'alto Cadore, sul ponte Piana, su lla cima di Lavaredo, ai


Laghi di Boden. Partecipò all'azione sul Sabotino nel novembre 1915; si battè ad Oslavia. Venne inviato in Albania nella prima metà del 1916. Rientrò nel giugno per combattere neJlc trincee di Selz, di Monfal.conc, ad OppacchiaseHa, sull'Hudi Log. Fu sul Tonale, in Valtellina, in val Cluc~e, in val Lagarina cd a Malga Zugna. Assegnato nel 1926 alJa XII brigata di Fanteria e nel gennaio 1928 passato alla X brigata, il 55° reggimento Fanteria e, Marche » concorse alla guerra italo -etiopica 1935 - 36 con l'invio in A. O. di due battaglioni speciali, organicamente costituiti.

56° REGGIMENTO FANTERIA

c1

MARCHE

,i

lvfemento audere semper.

CAMPAGNE

m

GUERRA.

1866: liberazione del Veneto. 1915 - 18: italo - austriaca . RICOMPENSE.

Alla Bandiera: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia. Agli ufficiali e truppa: 1 medaglia d'oro, 27 d'argento, 67 di bronzo, 13 croci di guerra. PERDITE NELLA PRIMA GUERRA MONDIALE.

Ufficiali: morti 51, feriti 102, dispersi 9. Truppa: morti 554, feriti 3471, dispersi 1263.

Festa del reggimento: 1° novembre. Fu costituito in virtù dell'ordinamento 24 gennaio 1861,'eon elementi di tre reggimenti dell'esercito regolare, ciascuno dei quali fornì un battaglione, entrando a far parte della brigata 1< Marche ll , di nuova formazione. La brigata tu sciolta in conseguenza dell'ordinamento 1871 ed il reggimento assunse allora la denominazione 56° reggimento Fanteria << Marche », concorrendo alla ricostituzione della vecchia brigata il 2 gennaio 1881.


Prese p:1rtc alla f guerra per l'indipc1~ticnza nazionale; concorse ndla formazione dei battaglioni di Fantnia d'Africa del Corpo di operazione nella campagna italo-abissina 1895-96: ebbe larga parte nella mobilitazione di 7 reggimenti per la guerra italo-turca 19u-12 .

.·li Cadu ti ilei 5(i'' reggimento ,. .\forcl:c ...

Combattè ,·alorosamcnte nella g uerra italo -austriaca 1915- c8. Sostenne aspre lotte nell 'alto Cadore, sul monte Piana, sulla

cima cli L:ivaredo, ai laghi di Boden nei primi mesi della guerra.


605 Partecipò all'azione del . Sabotino .nel novembre 19 r5, si battè nelle trincee di O slavia. Inviato in Albania nella prima metà Jell'anno 1916, ritornò nel giugno al fronte italiano, battendosi nelle trincee di Selz, di Monfalcone, ad Oppacchiasella, sull' Hudi Log. Nell' ultimo periodo della guerra lottò sul Tonale, fu in Valtellina, in val Cluese, in val Lagarina ed a Malga Zug na. Assegnato nel 1926 alla X bdgata di Fanteria e, nel gennaio 1918, alla x m, il 56" reggimento concorse alla guerra italo- etiopica 1935 - 36 con l'invio di complementi a reparti mobilitati in A. O.

5i

R EGGIM ENTO FANTERIA <, ABRUZZI >' Vexi/111111 rex g e stas testatur.

CAMPAGNE DI GlJERRA.

1866: liberaz ione del Veneto. 1870 : unità d'Italia. 1911 - 12: italo - turca. 1915-18: italo - austriaca.

RICOMPENSE.

Alla Bandiera: croce d i cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia, 3 medaglie d 'argento. Agli ufficiali e truppa: I croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia, 2 m edaglie d 'oro, 197 d'argento, 275 di bronzo, 11 croci di guerra. PERDITE NELLA PRIMA GUERRA MONDIALE.

Ufficiali: morti 47, feriti 137, dispersi 85. T ruppa : morti 844, feriti 3944, dispersi 4007. Festa del reggimento: 8 agosto. Si formò, in conseguenza del riordinamento della Fanteria <lel 24 gennaio 1861, con elementi di tre reggimenti dell'esercito regola re ciascuno dei quali fornì nn battaglione, entrando a far parte della brigata

<<

Abruzzi 1, di nuova formazione.


606 Sciolta la brigata nel 1871, ass unse Ja denominazione 57" reggimento Fanteria •< Abruzzi ,,, concorrendo alla ricostituzione della vecchia brigata nd 1881. Partecipò alla terza guerra d'indipendenza nazionale; fu , nel 1870, alla presa di Roma ; concorse alla formazione dei battaglioni di Fanteria d'Afri ca del Corpo di o perazione per la campagna italo abissina 1895 - 9<5. Mobilitato, prese parte alla guerra italo - turca 1911 - 12, meritando, per la splendida condotta tenuta nel combattimento delle Due Palme, il 12 marzo 19 12, la medaglia d'argento al valor militare. Combattè nell'anno successivo le fo rmazioni ribelli della Cirenaica, guadag nando una seconda medaglia d'argento per l'energica e valorosa condotta tenuta dai suoi battaglioni I e I II nell'attacco e nc:ll.1 conyuista dei trinceramenti avversari di Camporosso Ettangi. Partecipò valorosumente all a guerra italo - austriaca 1915 - 18, combattendo in Trentino, a cima della Caldiera, cima Laste, monte Mezza. L1 Rocchetta , Vanni; sul Podgora, ad Oslavia, a Gorizia, a Sama Caterina, a G razigna : sull"altopiano della Bainsizza e sul Grappa. m c rit:111,10 un.1 tcrz:i medagl i.1 J'argcntv al valur rn il ilar<.: per l'indomito coraggio col quale seppe spezzare l'accanita resistenza nemica , e per il largo tributo di sangue e per la tenacia con la quale re ~pi11~c i r<.:itcrati ritorni offensivi dell'avversario, ad Oslavia, ndl'agosto 1q16. La Bandiera del reggimento fu decorata della croce di g uerra con palme della Repubblica francese, nell'agosto 1917. Assegnato il 31 dicembre 1926 alla IX brigata di Fanteria, il 57"' reggimento concorse alla guerra italo - etiopica 1935 - 36 con la form azione di un battaglione complementi e di un battaglione speciale per l'A. O. e con l'invio dì complementi a reparti mobilitati .

58" REGGIMENTO FANTERIA ,, ABRUZZI

>i

Ex impettt glona.

C AMPAGNE DI GUERRA.

1866: liberazione del Veneto. 1870: un ità d'Italia. 1915 - 18: italo - austriaca.


RICOMPENSE.

Alla Bandiera: croce di cavaliere de)]'Ordine Militare di Savoia, medaglia <l'argento. Agli ufficiali e truppa: I croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia, rn6 medaglie d'argento, 264 di bronzo, 19 croci di guerra. 1

PERDITE NELLA PRIMA GUERRA MONDIALE.

Ufficiali: morti 53, feriti 91, dispersi 59. Truppa: morti 488, feriti 2914, dispersi 3749. Festa del reggimento: 8 agosto. Venne costituito da tre reggimenti dell'esercito regolare, ciascuno dei quali fornì un battaglione, il 24 gennaio 1861, in conseguenza del riordinamento dell'Arma di Fanteria, entrando a far parte della brigata <'Abruzzi», di nuova formazione. Sciolta nel 1871, la brigata <• Abruzzi >) assunse la denominazione 58° reggimento Fanteria « Abruzzi », concorrendo alla ricostituzione della vecchia brigata nel 1881. Prese parte alla terza guerra per l'indipendenza nazionale; partecipò alla presa di Roma, nel 1870; concorse alla formaz ione dei battaglioni di Fanteria d 'Africa del Corpo di spedizione per la guerra italo - abissina 1895 - 96. Durante la guerra italo - turca 1911 - 12 il 58° reggimento concorse alla mobilitazione di 5 reggimenti del Corpo di operazione. Partecipò valorosamente alla guerra italo - austriaca, combattendo in Trentino, a cima della Caldiera, a cima Laste, su monte Mezza, a La Rocchetta, a Vanoi. Si battè sull'Isonzo, nelle trincee del Podgora, ad Oslavia, a Gorizia, a Santa Caterina, a Grazigna, sull'altopiano della Bainsizza; guindi, sul Grappa, a col della Berretta, a col Fagneron e a col Moschin, nel giugno '18; a col Caprile ed in val Cismon, ne.Ila battaglia finale. Per l'indomito coraggio col quale spezzò l'accanita resistenza avversaria, per il largo tributo di sangue versato e per la tenacia con la quale seppe trionfare dei reiterati ritorni. offensivi dell'avversario, ad Oslavia, nell'agosto 1916, il reggimento meritò la medaglia d'argento al valor militare, ed una segnalazione speciale meritò il suo III battaglione per il contegno aggressivo e per il singolare valore dimo-


608 strati nei combattimenti della zona di Gorizia e sull'altopiano della Bainsizz;1. Assegnato, nel 1926. alla X brigata, il 58~ reggimento fanteria concorse alla guerra italo - etiopica 1935 - ~6 con l'invio di complem enti ai reparti mobilitati in A. O.

5~)" REGGIMENTO FANTERIA ,, CALABRIA ') A critcr in hoste.s.

CA~11',\GNE l>! G UERR,\.

186(1 : liberazione del Veneto. 1915 - 18 : italo-austriaca.

RrcoMPENSE.

,li/a lfo11dir:ra : croce di cavaliere dell' Ordine Militare di Savoia,

medaglia <l'argento. A gli ui ficii1/i e truppa: 3 croci di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia , 71 medagli e d'argento, ro8 di bronzo, 14 croci <li guerra. 1

PEROITE NELLA PRIM.-\ GUERRA MONDIALE.

Ufficiali: morti 74, feriti 158, dispersi 37. Truppa: morti 868, feriti 5084, dispersi 1825. Festa del reggimento: 18 aprile. Si formò il 16 aprile 1861, in conseguenza del riordinamento 24 gennaio 186r dell'Arma, con elementi di tre reggimenti dell'esercito regolare. ciascuno dei quali fornì un battaglione. Entrò a far pane ddb brigata di nuova formazione « Calabria ,, . Con lo scioglimento delle brigate permanenti del 1871, assunse la cknominazionc 59'' reggimento Fanteria « Calabria », concorrendo (Juindi alla ricostituzione dell'antica brigata nel 1881. Partecipò alla terza guerra per l' indipendenza nazionale; concorse alla formazione dei battaglioni di Fanteria d'Africa del Corpo di operazione per la guerra italo - abissina 1895 -96, ed ebbe larga parte nella inabilitazione di 4 reggimenti per la guerra italo - turca J 9 II - 12.


Combattè

valorosamente durante la guerra

italo - au striaca

1915- 18. Conquistò la vetta di col di Lana e le con trastate pendici del col Brìccon e della cima dello Stradon ; si battè a cima Lama, in

Ai Caduti del 59" reggimento ,, Calabria ,, .

val Gravigno1o, sul monte Sief ; l)Uindi sul monte Tomba e sul Grappa; a col. del Miglio, a Ca' d'Anna, in val Manara e sul monte Asolonc. Per la tenacia e per l'elevato spirito di sacri ficio spiegati


610

nelle lotte memorabili sul col Ji Lana e sul col Briccon a malgrado delle ingenti perdite e delle più ardue difficoltà, per l'eroica fermezza con la l )Ualc si oppose all'impeto delle masse avversarie dal Tomba al Monfcnera nel novembre 1917, coprendosi così di nuova gloria, il 59" reggimento Fanteria fu decorato con la medaglia d'argento al valor militare. Assegnato alla XXXI brigata nel 1926, concorse alla campagna italo -etiopica 1935 - 36 con l'invio di complementi ai reparti mobilit,tti in A. O.

6o" REGGIMENTO FANTERIA <( CALABRIA » Forte come la morte.

C ,\MPAGNE DI GUERRA.

1866: liherazionc del Veneto. 19n - 12: italo - turca. 1915 - 18: italo - austriaca. 1935 - 36: italo - etiopica. RICOMPENSE.

A/In Bandiem: 2 croci di cavaliere dclrOrdine Militare di Savoia , r medaglia d'argento, 2 di bronzo. Agli ufficiali e truppa: 1 croce di cavaliere dell'Ordine Milit:Jre di Sarnia. 122 medaglie d'argento, 202 di bronzo, 64 croci di guerra. PERDITE NELLA PRIM,\ GlJERRA MONDIALE.

V f ficiali: m o rti 65, feriti ·144, dispersi 30. Truppa: morti 801, feriti 4342, dispersi 1700. Festa dd reggimento:

22

novembre.

Formatosi, per effetto dèl riordinamento 1861. con elementi di tre regg imenti del l'esercito regolare, ciascuno dei quali fornì un battaglione, cnrrò a far parte della brig~1ta ,, Calabria )• rimanendovi fino a llo scioglimento delle brigate di Fanteria (1871) e ritornando ncll.i stessa brigata :dia sua ricostituzione nel r881. Partecipù alla campagna dd 1866; concorse nella formazione dei battag lio ni di Fanteria d'A frica del Corpo di operazione per la


6l

l

guerra italo - abissina 1895 -96 ; prese parte alla guerra italo - turca

19n. 1 2 . Effettuò lo sbarco di Macabez e prese parte al combattimento di Sidi Said nel giugno 1912, meritando, per la bella condotta tenu ta, una medaglia di bronzo al valor militare. Combattè valorosamente nella g uerra italo - austriaca 1915 - L8 sul col di Lana, a cima Lama, in val Travignolo, sul monte Sief. a cima Stradon, sul col Briccon. Si battè sul monte T omba e sul Grappa, a col del Miglio, a Ca' d'Anna, in val Mana ra e sull'Asolone. Per la tenacia e per l'elevato spirito di sacrificio, mai scossi dalle ingenti perdite e dalle più ardue difficoltà, pt:r la conquista del col di Lana, del col I3ricon, della cima dello Stradon, per la fermezza con la quale sostenne intrepido l'urto furibondo dell'avversario dal monte Tomba al Monfenera nella battaglia del Piave, la Bandiera del reggimento fu decorata con una medag lia d'argento al valor militare. Assegnato n el 1926 alla XXX brigata, il 60° regg imento Fanteria fu mobilitato per la guerra italo - etiopica, partecipando alle operazioni e meritando una medaglia di bro nw al valor militare per la bella condotta tenuta dal suo III battaglione, che dette superba prova di sprezzo del pericolo e di virtù guerriere nel riuscito attacco di posizioni tenute da rilevanti formazioni ribelli bene appostate, nel luglio 1936. La Bandiera del 60'' reggimento è quin_d i fregiata di 2 croci di cavaliere dell'O rdine Militare di Savoia per le campagne 1915 • 18 e 1 935 -36.

61 ° REGGIMENTO FANTERIA

« SICILIA )'

Finchè rimanga un sol ttonw.

C.\MPAGNE L>I GUERRA.

1866: liberazio ne del Veneto. 1870 : unità d'Italia. 1915- 18: italo . austriaca. RI COMPENSE.

1

Alla Bandiera: croce di cavalie re dell'Ordine Militare di Savoia, medaglia d'argento.


Agli ufficiali e tmppa: 4 croci di cavaliere dell'Ordine Militare 1 medaglia d'oro, 84 d'argento, r8o di bronzo, 6 croci di

di Savoia, g uerra.

P ,ERIJITI\ NE I.I..\ PRIMA GUERRA M01'DJALE.

lJ f fìciali: morti 26, feriti 40, dispersi 8. Truppa: mo rti 268, feriri 1276, dispersi 34r.

F esta del reggimento: 19 ottobre. Si rn~tituì, per g li effetti del riordinamento dell'Arma di Fanteria, il 16 aprile 11S61, con clementi di tre reggimenti dell'esercito regolare, ciascuno dei quali fornì un battaglione. li 6t'' reggimento Fanteria entrò a far parte della brigata << CaLihria ,, di nuova formazione, rimanendovi fino allo scioglimento cli questa (1871); concorse c1ui1l<Ji a ricostituirla nel 188 1. Partecipò alla terza guerra d 'indipendenza nazionale, distinguendosi per le belle prove di ardimento spiegate in battaglia e merita ndo !:1 m c<b;lia d'argento :ti valor milit:1rc per la tenacia a tutta prova e per l'eroico ardimento dimostrati a Primolano, il 2 1 e 22 luglio 1866, cd a Vigolo il 23 luglio dello stesso anno. F ece parte della spediz ione pn la presa di Roma nella campagna del 1870 ; concorse alla formazione dei battaglioni di Fanteria <l'Africa dd Corpo di operazione per la g uerra italo - abissina 1895-if> e, nella g uerra italo - turca 191 r - 12, ebbe larga parte nella mobilitazione di 5 reggimenti del Corpo di spedizione. Combatti· valorosamen te nella g uerra italo - austriaca 1915 - 18, sosten endo \·igorosi combattimenti a cima Pallone, sul monte Masci.à, sul m onte Vics, nelle trincee di passo Buolc, sul monte Sperone!, a Malga Zugna e in Vallarsa. Nd i,; iugn<; r9 d) l:1 brigata fu inviata in Maccdùnia cui Curpo inti,;rallcato e prese parte alla battaglia di Monastir ed alle successive operazioni sul fron te 1nacedone, rimanendovi fino al luglio 1919 e meritando la croce di guerra francese con palme, concessa in seguito a citazione all'ordine del giorno delle Armate alleate in Oriente nel febbraio 1919. Nel 1926 il 61° reggimento Fanteria ,e Sicilia ' > fu assegnato all 'VIII bri gata, che si sciolse nel 1936. Concorse alla guerra italo - etiopica l<J35 - 36 con l'invio di com plemcnti a reparti mobilitati in A. O.


62° REGGIMENTO FANTERIA <' SICILIA » Virtute supero.

CAMPAGNE DI GUERR.-\ .

1866: liberazione del Veneto. 1870: unità d'Italia. 1915 · 18: italo - austriaca. RICOMPENSE.

Alla Bandiera: croce dell'Ordine Militare di Savoia, 1 medaglia d'argento, 2 di bronzo. Agli ttfficiali e truppa: 2 croci di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia, 1 medaglia d'oro, 77 d'arg~nto, 195 di bronzo, 7 croci di guerra. PERDITE NELLA PRIMA GUERRA MONDIALE .

Ufficiali: morti 18, feriti 48, dispersi 7. Truppa: morti 285, feriti h.i>y, Ji.spcrsi 298. Festa del reggimento: 30 maggio. Si formò, a seguito del riordinamento dell'Arma di Fanteria, il 16 aprile 1861 con elementi di tre reggimenti Fanteria dell'esercito regolare, ciascuno dei quali fornì un battaglione. Fece parte della brigata di nuova formazione '( Sicilia », rimanendovi fino allo scioglimento della stessa (1871) e assumendo la denominazione 62° reggimento Fanteria « Sicilia ». Concorse c1uindi alla ricostituzione della vecchia brigata nel 1881. Partecipò alla terza guerra d'indipendenza nazionale, segnalanJosi per le bdle prove di ardimento spiegate in battaglia, aggiungendo alla medaglia di bronzo meritata dalla 2·' e f compagnia a Castel Durazzano una medaglia d'argento al valor militare per la tenacia, il valore e l'eroico ardimento dimostrati a Primolano ed a Ugolo nelle giornate 21, 22, 23 luglio 1866. Fece parte della spedizione per la presa di Roma nel r870; concorse alla formazione dei battaglioni di Fanteria d'Africa per la guerra italo - abissina 1895 -9f5, cd ebbe larga parte nella mobilitazione di 5 reggimenti del Corpo di spedizione per la guerra italo turca 1911 - 12.


Combattè valorosamente nella guerra italo - austriaca 1915- 18 sostenendo vigorosissime lotte sulla cima Pallone, sul monte Mascia, sul monte Sid, nelle trincee di passo Buole, sul monte Spérone, a Malga Zugna cd in Vallarsa, meritando, nelle accanite giornate della difesa di passo Buolc dai furiosi attacchi nemici, sostenuti e respinti con fulminei contrattacchi, a prezzo di purissimo sangue, la medaglia di bro nzo al valor militare. '· Nel giug no Tl) I 6 fu inviato con la brigata in Macedoni a, (Fiale appartenente a (_1ucl Corpo interalleato, e prese parte alla battaglia di Monastir cd alle successive operazioni sul fronte macedone, rimancndo,·i fino a l lug lio 1919 e guadagnando la croce di g uerra fran cese rnn pal mc, concessa in seguito a citazione all'ordine del giorno ddlc A1 rn;1l c alleate d'Oriente nel febbraio 1919. Asseg nato nel 1926 all'VIII brigata, di poi scioltasi nel 1936, il 62'' reggimento Fanteria ! < Sicilia i> concorse alla guerra italo-etiopica 1935 - 36 con l'invio di complementi a reparti mobilitati in A. O.

6f' RE< ;G JMENTO FANTERIA •<CAGLIARI >, Proc,-t!crc, non recedere-.

C .u fPA<,~E DI GliERRA.

18(if,:

turca.

lihc.:razione del Veneto. r887-88: Eritre,i .

1<J 15 - 1 H:

1911 - 12 :

italo-

italo - austriaca . 19 )5 - 36: italo - etiopica.

Rrco~tP.ENSE . 2 croci di cavaliere dell 'Ordine Militare di Samedaglie d'argento. Agli ufficiali e truppa: 3 croci di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia, 2 medaglie d'oro, 197 d'argento, 590 di bronzo, : n croci di guerra.

Alla Uandiera:

voia,

2

P ERDITE NELLA PRIMA GUE RRA MON l>I.-\LE .

Uf{iciali : morti 66, feriti 86, dispersi 26. Truppa: m orti 784, ferit i 3545, dispersi 1597.

Festa Jel reggimento:

2

luglio.


Venne costituito il 1" agosto 1862, sulle Lande di San Maurizio, con elementi del deposito provvisorio di Sicilia e con due compagnie per ciascuno dei reggimenti dell'esercito regolare, destinati a formare la brigata « Cagliari n. Sciolte le brigate permanenti, il reggimento

Ai Caduti del 63'' reggime11to « Cagliari"·

assunse la denominazione 63° reggimento Fanteria <( Caglia ri » , concorrendo poi a ricostituire la brigata nel 1881, in conseguenza del nuovo ordinamento. Prese parte alla terza guerra per l'indipendenza nazionale, combattendo a Custoza ; concorse, con la partecipazione della sua 3' compagnia, alla spedizione di San Marzano per la g uerra italo - abissina 1887 - 88 ; contribuì alla formazione dei battaglioni di Fanteria d' Africa del Corpo ùi operazione per la guerra italo - abissina 1895- 96.


Mobilitatosi, partcci1xì alla guerra italo - turca 1911-u, meritando una medaglia d'argento al valor militare per la valorosa condotta tenuta dal suo 11 battaglione nella battaglia delle Due Palme il 12 marzo 19r2. Co11~battè valorosamente nell a guerra italo-austriaca 1915- 18, battendosi nelle tr incee di Polazzo, di monte Sei Busi, a Campomolon, a Soglio d 'Aspio, al Coston d'Arsiero, su monte Giove e sul Novegno. Nel giugnl) 191(1 il reggimento fu destinato al fronte macedone, dove prese parte alb battaglia per la conquista di Monastir. Rima se in Macedonia tino al luglio 1919. Per l'impeto generoso e per l'alto spirito di sacrificio spiegati nella com1 ui ~ta delle alture di Palazzo e di Redipuglìa, pcr~;la strenua difesa degli Altipiani nel maggio -.giugno 1916, per la))rillante condotta tenuta al fronte macedone, la sua Bandiera fu decorata con una scwnda medaglia d 'argento al valor militare e della crpce di gue rra fr~ncese con palme, a seguito cli citazione all'ordine dd}gìorno ddlc Armate interalleate. · Assegnato, ne l 1926, alla XXVI brigata, il 63" reggimento Fanteri:1 ·, Cag liari " , si mobilitò nd 1935, e prese parte ::i!le operazioni del fronte nord nella guerra italo- etiopica 1915 - 36. La sua Bandiera si fregia quindi di 2 croci di cavaliere dell'Ordin e Milit:irc di Savoia per le ca mpagne 1915- 18 e 1935 - 36.

64· REGGJM.ENTO FANTERIA

(<

CAGLIARI

11

CAMPAGNE DI GUERRA.

1866: Cu~Loza. 1895 - 96: .il reggimento concorse alla formazione <lei h:1ttaglioni VI]! e XVIIl della Fanteria coloniale con 15 ufficiali e 2.~8 grega ri. L'VJIJ battaglione partecipò alla battaglia di Adua. 19 11 - u: durante la guerra italo - turca il 64'' reggime nto concorse alla mobilitazione dei reggimenti 30", 35'' e 6_ f , fornendo l'.nmplcssivamente 26 ufficiali e 1.285 gregari. r915 - 18: Polazzo, monte Sci Busi , Campomolon, Soglio d' Aspio, Coston d'Arsiero, monte Giove, monte Novegno. La brigata <( Cagliari ,,, della quale .il 64" faceva parte, fu poi inviata in Macedonia, dove rimaneva fino al luglio del 1919, dopo aver combattuto a Monastir, nell'ansa della Ccrna, a monte Baba cd a monte Bucin.


R1coMPENSE.

2

Alla Bandiera: croce di cavaliere dell'Ordi'1e Militare di Savoia, medaglie d'argento. ··

Le origini e la storia del 64° Fanteria sono le stesse di quelle del 63° Fanteria. · Per la guerra 1915- 18 il 64° Fanteria costituì i Com:mdi delle brigate <'Campania» e << Sele )) ed i reggimenti 136'' e 219". Il 5 novembre 1926, in virtù della legge· 11 marzo 1926, 11°. 396, il 64° fu sciolto; un battaglione passò al 55° cd uno al 92'' Fanteria.

65" REGGIMENTO

FANTERIA 1<VALTELLINA

)>

Aspera quaero.

CAMPAGNE DI GUERRA.

1866: liberazione dd Veneto. 18~7- 88: Eritrea . 1915-18: italo. austriaca. RICOMPENSE.

Alla Bandiera: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia. Agli ufficiali e truppa: I croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia,

103

medaglie d'argento, 314 di bronzo, 6 croci di guerra.

PERDITE NELLA PRIMA GUERRA MONmALE.

Ufficiali: morti 67, feriti 141, dispersi 60. Truppa: morti 534, feriti 328o, dispersi 416o. Festa del reggimento:

20

agosto,.

Iniziò la sua esistenza, per effetto del R. D. 29 giugno 1862, il agosto di quell'anno sulle Lande di San Maurizio. Concorsero alla sua formazione elementi del 2 " deposito provvisorio della Sicilia e due compagnie per ciascuno dei reggimenti dell'esercito regolare destinati alla costituzione della nuova Unità.


Il 65" reggimento entrò a far parte della brigata « Valtellina )>

di nuova formazione, rim anendovi fino allo scioglimento delle brigate permanenti, ncJ J 871, e ritornando a farne parte alla loro ricostituzione nel 1881. Partecipò alla battaglia di Custoza nella terza guerra d' indipendenza ; concorse alla guerra d'Africa 1887 - 88 e con la formazione dei battaglioni di Fanteria d'Africa, alla guerra italo - etiopica. Durante la guerra it~tlo - turca 19rr - 12 ebbe larga parte nella mobilitazione di 10 reggimenti del Corpo di spedizione. Nella guerra italo-austriaca 1915- 18 combattè bravamente in due giornate sull'alto Isonzo, a Santa Maria di Tolmino, nel Vallone e nelle trincee di Jamiano, in quelle di Selo, a cima Tre Pezzi, in val d' Assa, scendendo a Trento nella travolgente offensiva finale. Si di stinse per alto valore nelle aspre lotte per la conquista della posizione di Scio nell 'agosto 1917. Jn vinti dell'ordinamento 1926, il 65" reggime nto Fanteria <• Valtellina " fu assegnato alla VIII brigata, rimanendovi fino al magg io 1937. epoca nella gua]e fu assegnato alla Divisione motorizzata " Po,). Concorse alb g uerra iulo - etiopica H)35 - 36 con l'invio di complementi ai reparti mobilitati in A. O.

66'· REGGJMENTO FANTERIA (• VALTELLINA » Age ltttw e,ù.

C,\Ml'AGNE DI GUERRA.

1866: C ustoza. 1887-88 ; 1895-96: la brigata ,, Valtellina » concorse alla formazione dei battaglioni V, XVII, XXIV, XXXII, con q ufficiali e 26 1 g regari dd 65" Fanteria e 7 ufficiali e 230 gregari del 66". Il V battaglione combattè ad Adua. 191 I - 12: durante la guerra italo· turca la brigata <( Valtellina>> concorse alla mobilitazione dei reggimenti 6°, 7", 11'' , 18°, 26°, 30", 50'', 82'', 89'' e 93", fornendo complessivamente 26 ufficiali e 2.189 gregari. r915 - 18: Santa Maria di Tolmino, Jamiano, Selo, cima Tre Pezzi, val d'Assa, Trento. 1935 - 36: alla campagna italo - etiopica il 66" reggimento Fanteria concorse fornendo, . per la mobilitazione .di vari reggimenti , complessivamente 4 ufficiali e 1.079 gregari.


RICOMPENSE.

Alla Bandiera: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia. Agli ufficiali e truppa: 58 medaglie d 'argento, 136 di bronzo, 8 croci di guerra. PERDITE NELLA PRIMA GUERRA MONDIALE.

Ufficiali: morti 37, feriti II I, dispersi 31. Truppa: morti 553, feriti 2774, dispersi 1443. Festa del reggimento:

21

agosto.

Le origini e la storia del 66° reggimento Fanteria sono comuni con quelle del 65°. Per la guerra 1915- 18 il 66° reggimento costituì i Comandi delle brigate •<Treviso >) (nella sua seconda formazione) e I( Massa Carrara >1 ed i reggimenti 100° e 251°. In virtù della kgge II marzo 1926, n. 396, il 66° Fanteria fu assegnato alla XVI brigata di Fanteria. Il 9 maggio 1937, per effetto della Cin.:olarc dd Ministero della Guerra, n. 28.550, in data 2 maggio, il 66° Fanteria cessò di far parte della XVI brigata e passò alla Divisione di Fanter ia motorizzata ,, Po )) .

67° REGGIMENTO FANTERIA "PALERMO>> Ubi gloria, ibi sum.

CAMPAGNE DI GUERRA.

1866: liberaziom: del Veneto. I 887 - 88: Eritrea. r915 - 18: italoaustriaca. 1919- 20: Albania. RICOMPENSE.

Alla Bandiera: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia, medaglia di bronzo. Agli ufficiali e truppa: 2 medaglie d'oro, 24 d'argento, 41 di bronzo, 14 croci di guerra. I


PERDITE NELLA PRIMA GUERRA MONOIALE.

Ufficiali: morti 46, feriti n7, dispersi 44. Truppa: morti 644, feriti 2437, dispersi 1238. Festa del reggimt:nto:

20

maggio.

Si costituì il i'' agosto 1862, con elementi del 5" deposito provvisorio e dei reggimenti destinati a formarlo, i <.1uali concor sero con due compagnie ciascuno. Fece parte della brigata,, Palermo H, dì nuova forma zione, lino allo scioglimento delle brigate. Assunse la denominaziont: 67" reggim ento Fanteria ,, Palermo,,, e concorse nel 1881 alla ricostitu zion e della brigata. Prese partt: al la }' guerra per l'indipendenza na1.ionale: concor se, con b ~ua 3' co mpagnia, alla spedizione di San Marzano nella prima ca mpagna d'Afri ca 1887-88 ed ebbe partc nella formazione dei battaglioni di Fante ria d'Africa nella guerra italo - abissi na 1895 - 96. Diede largo rnntrilmto alla mohilitazione di tre reggimenti di Fanteria per l::i guerra italo - turca 191 r - 1 2 . Comh;lttt valo rosamente nella g uerra italo - austriaca 1915 - 18. Si battè sul Tonale; sul Carrn: al San Michele ed a San Martino; sulrl son zo: ;1 San ta Maria di Tolmino, sul Mrzli, sul munte: San tu, ~ul San Gabriele, sul Veliki Hrib, in val Sorgenti; sul Pia\'e: al Montello cd a Ner\'csa: nell'ottobre:- 1918 passò in Albania, dove rimase fino al 1920. li su0 IV bat taglione fece parte del Corpo di spedizione interal leato in Murmania. T\:r le:.: alte doti militari spiegate nei duri combattimenti alla Sella di Dolie e sul monte Santo, la sua Bandiera fu decorata con b medaglia di bronzo al valor militare. Assc:.:g nato. nel 1926, alla VI brigata, il 67° reggimento Fanteria •• Palermo ,. diede largo concorso di truppa e di ufficiali alla guerra

italo - etiopic:1 1935 - 36. 6H" REGGIMENTO FANTERIA ,, PALERMO. Omnium virtuti/w; aemulare.

1866: liberazione del Veneto. 19u it.ilo - ~•ustriaca. H)l<J - 20 : Albania.

-12:

italo-turca. 1915- 18:


RICOMPENSE.

Alla Bandiera: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia, medaglia di bronzo. Agli ufficiali e truppa: 3 medaglie d'oro, 86 d'argento, I '.!4 di bronzo, 18 croci di guerra. I

PERDITE NELLA PRIM.-\ GUERRA ~toNIHAI.E.

Ufficiali: morti 55, feriti

Truppa:

dispersi 7'1. morti 663, feriti 3452, dispersi 2880.

Festa del reggimento:

20

120,

maggio.

Ebbe vita il 1" agosto 1862 in Torino, costituito con elementi del 5° deposito provvisorio e dei reggimenti destinati alla sua formazione, i quali concorsero con due compagnie ciascuno. Col 67" reggimento costituì la brigata ,, Palermo ,. e assunse la denominazione di 68" reggimento Fanteria •( Palermo ,, a llo scioglimento delle l.,rigalt vcrmancnli, nel 18:;n. Ricostituitasi la br igata nel 1881, tornò a farne parte ed a dividere, col reggimento fratello, i pericoli ed i disagi delle ultime lotte. Partecipò alla terza guerra per l'indipendenza nazionale è contribuì alla formazione di battaglioni di Fanteria d'Africa del Corpo di operazione per la guerra italo - abissina 1895 - 96. Mobilitato, prese parte alla guerra italo - turca 191 r - I 2, quindi alla guerra italo - austriaca 1915- 18, combattendo valorosamente al passo del Tonale, sul San Michele e a San Martino del Carso; sull'_lsonzo: a Santa Maria di Tolmino, sul Mrzli, sul Vodil, sul monte Santo, sul San Gabriele, sul V clikì Hrib, in val Sorgenti; sul Piave: a Montello ed a Ne rvcsa; e, nell'ottobre 1918, sul fronte d'Albania, a Durazzo e a Scutari, rimanendovi fino al r920. Per le alte doti militari spiegate nel contendere all'avversario importanti posizioni, rese forti soltanto dall'ardimento e dalla tenacia dei suoi Fanti, per il mirabile valore del quale dette prova nelle lotte intorno alla vetta del monte Sa nto, la sua Bandiera fu decorata con la medaglia di bronzo al valor militare. A ssegnato nel 1926 alla II brigata, il 68'' reggimento Fanteria <• Palermo>• concorse, con l'invio di complementi in A. O., alla guerra italo - etiopica 1935 - 36.


6</

RF.CGIMENTO FANTERIA

<·

ANCONA •)

I n ar<lui; rebus J! Ìrtu.; .

C-\MPACNE

J)l

GUERR.-\,

18(16: libc.:razionc del Veneto. r900-04: Cina. 1915-IIL ital o -

austriaca. RronrPENSE.

dll,1 /3,uulicra: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia, medaglia cl'::irgenro . .1gÌi 11/ ficiaÌi e truppa: .3 croci di cavaliere dell'Ordine Mii.i tare di S:1voi:1, 1 medaglia d'oro. I'59 d'argento, 30:; di bronzo. 19 croci di guerra. 1

PERDITE NELLA PR I ~L\ GUERR:\ ~fO!'\DI.\LE.

Ufficiali : morti 49. fe riti 1 17. dispersi 105. Truppa : morti ~)8. feriti ·P+~. dispersi 3989. f cq;i del reggimento: 27 ottobre. fu costituito in Alessandria, il r'; agosto 1862, con eleme nti del 6" tkpo~itu provvisorio di Sicilia e rnn due compagnie

pn ciascuno

dei reggimenti di Fanteria de~tinati a formarlo. Fece parte della

brigata ,. Ancona " di nuova formazi one hno allo scioglimento delle brigatt: permanenti , c nel 1871 assunse la denominazione 6t/ reggimento Fanteria v .A ncona ", concorrendo di poi - nel 18X1 -- - alla ricostituzio ne della brigata. Prese parte :illa terza guerra pa l' indipendenza naz ionale ; partecipt'J n m !:: sua 1:?" co mpagnia al Li Spcdizionc in Cina del h)Ou : corn.:orst: alla formaz ione di battaglioni di Fanteria d'Afric:1 del Corpo di operazione per la guerra italo-etiopica 1895 - 96: ebbe larga parte nella mobilitazione di tre reggimenti per la guerra italo - turca t 9 II- 12.

Durante la guerra italo - austriaca 1915 - 18. combattè valorosamente ndl'alto Cadore, quindi sulrl sonzo, sul Peuma e nelle trincee.: di Oslavia. Durante l'of(rnsiva austriaca del Trentino si battè sul monte Maggio. su monte Giove di Novegno: fu in Vallarsa, sul


monte Corno, sullo Spii e sul Carso, a Flondar e sul Faiti. Nella nostra controffensiva del giugno 1918 si battè a Fossalta di Pian! e partecipò alla battaglia finale in valle di Brenta. Per le azioni compiute eroicamente e con sacrificio di un terzo circa dei suoi uomini su monte Giove di Novegno, riuscendo così ad infrangere il disperato tentativo avversario di aprirsi la strada verso la pianura vicentina, per k aspre lotte sostenute in Vallarsa. su monte Corno, e per l'eroica difesa del Faiti , la sua Bandiera fu decorata con la medaglia d 'argento al valor militare. In esecuzione della legge II marzo 1926 il reggimento fu sciolto, con la brigata •<Ancona >>, nel novembre dello stesso anno. Venne una prima ·volta ricostituito nel 1935, assumendo l'ordinativo 128" fino all'ottobre 1936, data sotto la quale venne nuovamente disciolto. Il 9 maggio 1937 il 69° reggimento Fanteria •< Ancona ,, fu rico~ ~tituito e destinato in A. O.

70Q REGGIMENTO FANTERIA '( ANCONA

»

In arduis rebus vìrtus. C.ntPAGKE DI GUERRA.

1866: liberazione del Veneto. 1915-18: italo - austriaca. 1935-36: italo - etiopica. RICOMPENSE.

Alla Bandiera:

2 croci di cavaliere dell 'Ordine Militare di Samedaglia di bronzo, t croce di guerra. Agli ufficiali e truppa: 2 medaglie d'oro, 5r d"argento, 94 di bronzo, 25 croci di guerra.

·:oia,

I

PERDITE NELLA l'RlMA GUERRA MONDIALE.

Ufficiali: morti 68, feriti 125, di~persi 107.

Truppa: morti 570, feriti 4174, dispersi 4356. Festa del reggimento:

luglio.

Si formò in Alessandria, il 1" agosto 1862, con clementi dei reggimenti destinati a costituire le nuo,-e Unità contemplate dal rn10,·o


ordinamento. Fece parte della brigata ,( Ancona •) di nuova formaz ione lino al 1871, assumendo, per lo scioglimento delle brigate perrnan enti, la denominazione 70° reggimento Fanteria •( Ancona ,, . Concorse alla ricostituzione della brigata con l'ordinamento 1881.

A P~OPO~!li fQl)l(I V P<Dl'C A

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Prese parte alla terza guerra per l'indipendenza nazionale: contribuì alb formazione dei battaglioni cli Fanter ia d 'Africa del Corpo di operazione per la guerra italo-abissina 19 11 - 12; ebbe l;irga parte nella mobilitaz ione di tre n :ggimenti per l:1 guerra italo - turca H) J I - I2.


Nella g uerra italo - austriaca 1915 - 18 combattè valoro~:11ncntc.: nell'alto Cadore, sull'Isonzo, nel Trentino, sul Carso e sul Piave. Si battè su monte Maggio, su m o nte Giove di Novcgno, io Vallarsa, su monte Corno, su monte Spii, nelle trincee di Fiondar, sul F:iiti, a Fossalta di Piave ed in val Brenta. Per l'elevato spirito di sacrificio cd il valore dimostrati ncl k fiere lotte sostenute su m o nte Spil ed io Vallarsa, la sua Bandina fu decorata della m edaglia di bronzo al valor militare. Aggiunse la croce di guerra al valor militare guadagnata durante la guerra italo - etiopica 1935 - 36 per le insigni virtù milita ri di.mostrate nelle operazioni svolte nel Tigrai dal II Corpo d'Armata, col c..piale combattè, segnala ndosi negli scontri di Dàro T aclé, 1,ella battaglia del lo Scirè, nell'avanzata nel Semien. Il 70° r eggimento Fanteria •< Ancona )J, assegnato nel 1926 alla XIX brigata, cessò di far parte di questa pcrchè destinato in A. O. La sua Bandiera si fregia an cht: di 2 croci di cavaliere <lell'Or<Ìine Militare di Savoia per le campagne 1915 - 18.

7('

REGG IMENTO FANTERIA Ad

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CAMPAGNE DI G UERRA.

1866 : liberazione del Veneto. r9 15 - , 8 : italo - austriaca.

RICOMPENSE.

A lla Bandiera: croce di cavaliere dell'Ordine Militare d i Savoia. Agli ufficiali e truppa: r mdaglia d'oro, 108 d'a rgento, 97 d i bronzo, q

croci d i guerra.

PERDITE N ELLA !'RIMA GUERRA MONDIALE.

Ufficiali: .rnorti 4fi, feriti 68, di spersi 70. Truppa: morti 379, feriti 2 150, dispe rsi 3975· Festa del reggimento: ~o novembre.


Iniziò Li sua esistenza in Alcs5andrìa ìl "1 ° agosto r862, formato rnn clementi del c del f deposito provvisorio di Sicilia e con due .:om pagnic per ciasrn nn dei reggimenti dcstinant~ a formare le nuov<.: unit;i. Fece parte. wl 71" reggimento. della brigata di nuova forma7ionc " Puglic ., fino al r87r, assumendo allo scioglimento ddlc brigate:: pcrm;rnenti , la dcnorninaz i<rnc 71" reggimento Fanteria ., Puglic ,.. Contribuì :d ia rinascita della brigata nc::I 188"1. Prt:sc parte alla terza guerra d'indipendenza nazionale, battendosi a C ustoza: conccrsc ;1lla formazione dei battaglioni di Fanteria .l 'A fri ca del Corpo di operazione per la campagna ·italo - abissina 1 tl95 - 96: ehhc larga parte nella mohi!itazionc di r 1 reggimenti per Li gucrr:1 italo - turca H)l l - 12. ( ·0111li:111è valoro~arnente nella guerra italo- austriaca 1915 - 18 nelle trin n:<.: di Oslavia, sul Podgora, sul Pasubio cd in Vallarsa. Partcci p<Ì in Al bania alk operazioni dclb primavera 191(i, ttuindi ritorrnì ~ul Pa~uhio. Si h:1ttè sull'Hcrrnada. partccip<Ì all'offcnsÌ \'a dell 'autunno !')l ì sull'altopiano della Bain sizza e sul monte Glo-hnbk. ~dh lntt:,gli:t del giug110 1qrR sostt nn<.: l'offensiva austriaca ~ulL1r~inc Rcgio del Piave. !!·1\· l:•tc• i:1 A!h:1ni:t. partccip:'i :illc mccc~~in:· opc,;1 zìoni rim:illl.'Hdo oltremare:: fÌ1 H1 ;il 11po. C(•ll l"<>rdi namcnto f'.)26, che 1ktcrmi11i> la numerazione progressiva dc: lk hrig.alè di Fanteria, l:1 hrigat;i " Puglie .. fu sciolta cd il 71 " rt:g~ìmcnto F;anteria assegnato :alb X brigata. Co11<."01x alla gue rra italo · etiopica 1935 - 3(> con l'in\'iO di nu mnosi rnmpkmrnti uffìciali e truppa ai reparti mohilitati in A. O.

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72· RFC<,IMENTO FANTERIA ,, PLJGLIF ,; C\ \l l'.\G:\:E

j)J G ,:ERR.L

1895 - lj>: il 72" F:mtnia concorse alla fo rmazione dei batta-glio11i ddb Fanteria 1L\frìc:1 VII e X con 7 ufficiali e 180 gregari. Entnmhi i bai taglioni rnrnbatterono ad Adua. 191 t - 12: durante la gucrr;1 italo-turca la brigat:t ,, Puglic ,,, di cui il 72·· faceva parte, concorse.: alla mobiìitaziune dei reggimenti 11 " . 33", 3i, 40" , 43", 57", 60°, 113'', 79", 84°', 8,f e 9.f, forn endo comples~ivamente 25 ufficiali e 2.949 ~reg:1ri. 1c,1:; · 18: O~lavia. P1>dgor:t, Pasubio, Valla rs:1. ~cl febbraio


1916 la brigata t< PugLie >) fu inviata in Albania, ma rimpatriò nel maggio e venne inviata sul Pasubio. Combattè poi all'Hcrmada, sulla Bainsizza, sul Globokak e quindi sull'argine del Piave. 1919 - 20: Albania. R1coMPENSE.

Alla Bandiera: croce di cavaliere dell 'Ordine Militare di Savoia.

Le origini e la storia del p° Fanteria sono le stesse di quelle del 71''. Per la guerra 1915 - 18 il 72" reggimento costituì i Comandi delle hrigate

•< Mantova

,, e ,, Porto Maurizio

)>

cd i reggimenti I 14" e 253°

Fanteria.

Il 18 ottobre 1926, in virtù della legge n. 296, il 72° Fanteria fu sciolto: un battaglione passò al 33° ed uno al 34" Fanteria.

73v REGGJMENTO FANTERIA «LO MBARDIA •)

CAMPAGNE DI GUERRA.

1860-61 : Marche, Umbria, bassa Italia. 1866: libc:raziorn: de! Veneto. 1870: unità d'Italia. 1915- 18: italo - austriaca. RrcOMPENSE.

Alla Bandiera: croce di cavaliere dell 'Ordine: Militare di Savoia, 1

medaglia cl'oro,

1

d'argento, r di bronzo.

A.gli ufficiali e truppa: 6 croci di t:av:i.liere dell'Ordine Militare di Savoia, 3 m edaglie d'-oro, 222 d 'argento, 225 di bronzo, 29 croci dì guerrn. PERDITE NELLA PRIMA GUERR,\ MONl>IALE..

Ufficiali: morti 97, feriti :209, dispersi 89. Truppa: morti 895, feriti 5094, dispersi 4585. Festa del reggimento:

12

agosto.


Proviene dalla brigata (, Granatieri di Lombardia ,;, costituitasi 1859, su due reggimenti formati con elementi del 1 '· e del 2 ° reggimento « Granatieri di Sardegna n , che assunsero, rispettivamente, la denominazione di 3° e 4" reggimento " Granatieri di Lombardia ,, . Nel marzo 1871 la brigata assunse la denominazione brigata " Lombardia ,. ed il _ f reggimento prese l'ordinativo 73", rimanendo nella brigata fino allo scioglimento di essa (ottobre 1.871) e concom~ndo quindi a rirnstituirla nel 1881. Partecipò ~i11c operazioni del r86o - 61 nell'Italia centrale, meri tando una medaglia d'argento al valor militare per la bella condotta tenuta all'assalto della rocca di Spoleto: si battè nell'Jtalia meridionale a Mola di Gaeta e a Bauco: nelle operazioni contro il brigantaggio il 2 " plotone dell:1 sua rn" compagnia meritò la medaglia di bronzo al \'alor militare per lo ~contro di Burnzano, nel quale il plotone dimostrò intrepido valore e profondo sentimento del dovere. N db guerra del '66 prese p:1rte alla battaglia di Custoza: fu alla presa di Roma nel '70: concorse alla formazione dei battaglioni di Fantc-ri;1 d ' Africa per la guerra italo - ,ibissina 1895 -96: ebbe larga .i.1:lrtc nc!h mobilit:iz ione di 9 reggimenti per l:1 g ucrr:1 it:ilo . turc:1 jJ r" novembre

1911 - 1.2.

Cumbauè strenuamente, nella guerra it:tlo - austriaca 1915 - 18, sull'l sunzo, in Trentino, sul Carso, sul Montello e sul Grappa, comportandosi eroicamente nella conquista del Nad Logem, del Pecinka e del Veliki Hrihach, meritando, per l'irresistibile slancio. l'indomita tenacia e gli alti esempi di valore prodig:1ti nell'attacco e nella conquista di ~olidissimc posizioni, la medaglia d'oro al valor militare. Assegnato alla XV brigata nt:1 1926, il 73" reggimento Fanteria ;, Lombardia >• concorse alla guerra italo - etiopica 1935 - 36 con l'invio di compkmcnti ai reparti mobilitati in A. O.

74" RF.Cc;rMENTO FANTERIA ,, LOMBARDIA

,i

Sempre avanti ad ogni rn.,tn.

C.H,ll'AGNE DI Gl.'ERR:\.

1860 : Marche, Umbria, bas~a Italia. 1866: liberazione ciel Veneto. 1870: unit~ d'Italia. r915 - r8: italo-austria..:a.


RI CO~IPENSE.

Alla Ra11dier<1: croce di cavaliere dell 'Ordine Militare di Sami a. 1

medaglia d'oro.

Agli ufficiali e truppa: 5 croci di cavaliere dell 'Ordine Militare 2 medaglie d'oro, 263 d'argento, :p6 di bronzo, 20 croci

di Savoia , di guerra.

PERDITE NELL.\ l'RIM ... GUERRA MONDlAl,E.

Ufficiali: morti 88, feriti 240, dispersi 128. 'fruppa: morti 1218, feriti 7125, dispersi 3474. Festa del reggimento:

1 ··

novembre.

Nacque dalla trasformazione del 4" reggimento della brigata Granatieri di Lombardia )•, costituitasi il 1" novembre 1859 con dementi del 1" e del 2" reggimento •< Granatieri di Sa rdegna >•. Nel marzo 1871 la brigata assume la denominazione brigata (( Lombardia " ed il f reggimento prese l'ordinativo 74\ rimanendo nella brigata fino allo ~cioglirncnto di essa (ottobre 1871) e rnncorrendo, nel 1881, alla sua ricostituzione. Prese parte alla campagna del r86o-6J nelle operazioni dell ' Italia centrale e meridionale, combattendo ad Ancona ed a Capua; alla guerra del '66 nella battaglia di Custoz:i; alla presa di Roma nel 1870. Concorse alla formazione dei h;11t;1glioni di Fanteria d'Africa del Corpo di operazione per la guerra italo - abissina 1895 - 96 ed alla mobilitazione di 9 reggimenti per la guerra in Libia. Combattè valorosamente nella guerra italo - austriaca 1915 - 18 sul monte Peuma, nelle trincee di Oslavia, sull'altopiano di Asiago, nella regione Boschini, di Rubbia e del Nad Logem, sul monte Pecinka, sul Vdiki Hribach, sul Faiti, sull ' Hudi Log, a Castagnevizza, sul Montello; quindi sul Gra ppa, sul monte Sobrolo, ad Arten. a col dell 'Orso ed a Fcltre nella battaglia finale. Per lo splendido contegno tenuto nella conquista del Nad Logcm, del Pecinka e del Veliki Hribach, per l'im:s~stibile slancio, l'indomita tenacia ed i superbi esempi di valore prodigati nell'attacco e nella comiuista di solidissime posizioni, la Bandiera del reggimento fu decorata con la medaglia d'oro al valor militare. Assegnato, nel marzo 1926, alla XV brigata , il 74" reggimento Fanteria e, Lombardia )) concorse a ll a guerra .italo - etiopica 1935 - ~6 con !'.invio di complementi a n:parti mobilitati in A. O. <(


75'' REGGIMENTO FANTERIA ,, NAPOLI ,, lgnis

i11 c1Jrdc.

C:Hf!'AGNE

l)]

Gl!ERRA .

1866: liberazione dd Vrncto. 1915-18: italo - austriaca. 1935-36: italo - etiopica. R1cOMl'FNSE..

,-11/a Ba11dim1: 2 cro(i di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoi a, 2 medaglie d'argento . .·/gli ufficiali e tmppa: 3 medaglie d 'oro, 6o tl':.1rgento. 52 d i hroll zo. 12 croci di guerra.

PERDITE l'-ELLA PR I M ,\ GUERRA \IO~l>IALE.

L'/ficiali: morti 46, frriti 13+ di ~persi 5+ ;rruppd: 1n(>rti 5 2 1, fcrltì 4326, di spersi 2533. Fe~ta dd reggimento : 30 giugno. Proviene dal 5° reggimento granatieri, costituitosi, in conseguendi quell'anno, con due hattaµli oni forniti dai reggimenti della brigat:1 ,._Gran:iticri dì Sardegna ,,_ JI 5'' fece parte dcl!a brigata " Granatieri di N apoìi ,, ed :issunse. allo ~cioglimento di lll1esta, nell'ottobre 1871. la denominazione di 75·' reggimento Fanteria. In seguito al nuon> ordinamento, rnnC'orsc ---nel 1881 - alla costituzione della brigata ,( Napoli ,,. Prese parte alla campagna del '66; contribuì alla formazion e dei battaglioni di Fanteria d'Africa del Còrpo di operazione per la guerra italo - abissina 1895 · 96 ; si segnalò nell'opera di assistenza alle popolazioni f unestatc dal t<:rrcrnoto del H) 08, meritando la medaglia d'argento di benemerenza; clihc larga parte nella mobilitazione di 8 reggimenti per la guerra italo - turca 19 r I - 1 :2. Combattè valorosamente, nella guerra italo - austriaca 1915 - 18. sul Sabotino, sul monte Sei Rusi, alle Cave di Selz. a Monfalcone_, a San Grado di Merna. su Lluota Pelata, sul Me!>niak, a Bucova Jcza ed a passo Zagradan, meritando una medaglia d'argento al valor militare per la brillante conquista delle posiz ioni avversarie di Monfalcone nc.:I giugno H)r6. z a dclrordinamento 11:ì61, il 16 aprik


Inviato in Francia. il 75'' regg imento Fanteria si battè ndlt: Argonne, allo Chemin des Dames e sull' Aisne, guadagnando, per le bril lanti prove di saldezza, di slancio e di ardimento, per la tenace resistenza ai poderosi contrattacchi tedeschi e per la conquista d'importanti posizioni avversarie, una seconda medaglia d'argento al valor militare. Assegnato, nel 1926, all a XXIX brigata d i Fanteria, il 75'' reggimento Fanteria (( Napoli » partecipò alla guerra italo -etiopica 193536, prendendo parte con la Divisione " Peloritana 1) alle operazioni del fronte sud. La sua Bandiera si fregia quindi di 2 croci di cavaliere dell 'Ordine Militare di Savoia per le guerre 19 r5- 18 e 1935 - 36.

76" REGGIMENTO FANTERIA

<(

NAPOLI ,.

Con l'rirdire la gloria.

CAMPAGNE DI GUERR.\.

1866: liberazio ne del Veneto. 181S7 - 88: Eritrea. 1915 - 18: italo :rnstriaca. R1 co~t PE!'1JSE.

Alfa Bandiera: croce_di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia, medaglia d'argento, 1 di bronzo. Agli ufficiali e truppa: I croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia, 2 medaglie d'oro, 130 d'argento, 127 di bronzo, 20 croci di guerra. PERDITE NELLA PRl~lA GUERRA MONDIALE.

Ufficiali: morti 45, feriti I 34. dispersi 60. Truppa: morti 771, feriti 4379, dispersi 2494FNa del reggimento : 23 luglio.

Deriva dall a trasformazione del 6'' reggimento g ranatieri , costi tuito - con la brigata 1( Granatieri di Napoli >• -- il 16 aprile: 1861 da due battaglioni dei due reggimenti <' Granatieri cl .i Lombardia ,,. Assunse la denominaz ione ]6'" reggimento Fanteria della brigata ., Napoli,, nel rnarzo r87r, muta ndola in quella di 76" reggimento


Fanteria ,, N:ipoli )) allo scioglimento della brigata nel successivo ottobre. Concorse alla ricosti!uzione della brigata nel 1881. Prese parte alla terza guerra per l'indipendenza nazionale; partec ipò. con la sua 4" compagnia, alla Spedizione di San Marzano nella prima guerra d"Africa 1887 - 88; contribuì alla formazione dei battaglioni di Fanteria d' Africa per la campagna italo - abissina 1895 - 96: si segnalò, nel 1908, per l'opera di assistenza spiegata in favore Jdlc popolaz ioni funestate dal terremoto, meritando la mcdagl ia d"ar ~ento di benemerenza: ebbe larga parte ndb mobilitazione di 8 reggimenti per la guerra italo - turca 19rr - I2. Comhaliè \·alorosa mentc, durante la guerra itafo - austriaca 1915 - 18. ~ul monte Sabotino, sul monte Sei Bmi, alle Cave di Selz , a ~lonfalconc. a San Grado di Merna, su <-1uota Pcl:.ita, sul Mcsniak. a Burnv:1 )ez:i cd ; 1 pa~so Zagra<bn, meritando la medaglia di bronzo al L ilor 111ilitarc per la brillante conquista ddk posizioni aVYcrsaric a 1\lonLtlùmc nd giugno 1916 e per il vigoro~u ~lancio ~piegato da l suo I ha11 :1glio11c all'attacco di forti trinceramenti :i San Grado d i vlcrn.1 nel ~uc(essin> mesc di novcmbre. lm-i:no sul fronte france se, il 7<ì" reggimento ~i hattè· nelle Ar;..:on :1.:, :ilio ( .hcm:n des Damcs e sulL'\ i, nc. mcrit;m,!o, per le bril la nti pro\·c di saldezza, di slancio e di :mlimrnlo, pn la tenace resi ~tt: nza ai pode rosi contra ttacchi tedeschi e per la Yittoriosa conquist:1 , li imp(Jrt ,tnt i posizioni, la medaglia (l'a rge nto ;il valor militare. :'\cl llJ26. in conseguenza dd nuovo <Jrdinamento, il 76"' fu sciolto. Si ricm,tituì il 2 m:1ggio r937 e fu assegnato alla XXVIII brigata.

__., 11

REGGIMENTO FANTERIA ,. TOSC ANA ,) Tu,r"i ah ho.<tium grcge legìo

11

orn:i luporum .

C.,~1l':\GNE DI Gt;ERR.\. ! 866:

libcr:1zio11c del Vrneto. T915 - r8: italo - austriaca. R1cmtPE~SE.

,.Jll,1 Bandiera: croce di cavaliere dell 'Ordine Militare Ji Savoia. medaglia d'oro, 1 d'argento. Agli ufftcùdi e truppa: 4 medaglie d"oro, (>o d"argento, 68 di !Jronzo, 11 croci di guerra. I


PERDITE NELLA l'Rl~{A GUERRA ~IONDIALE.

Ufficiali: morti 74, feriti 11 7, dispersi 54. Truppa: morti 866, feriti 3453, dis persi _p.94. Festa del reggimento: 3 novemhrc .

Ai Cr1t!11ti del 77q reggimcn/rJ

" To..r(l11<1 "·

Ebbe vita da lla trasformazione del ì" rcggimrnto ,, G ranatieri di T oscana ;i , costi tuitosi con l:.t o mon ima brigata il 1" agosto 1862 e dal concorso di 3 reggimenti gra natini e di 5 r<'(-';gimcnti ili Fanti.


Il

11

1, ,r ..:osì parlr ,I, Il., lirigat.1 ,, (; ranaticri di Toscana ,., :1ssumend11, 111 I lllarw 1Xi' ' • l.1 drnomi na'l.ÌtHK di 77" reggimento Fa nteria dt 11, I,, igata ·· Tm, .111.1 ,. che 111111 <'> poi, allo ~ciogliirn:nto della brig ,111 11rl sucrt'~' "" 111111hrc, in qudb di 77" n:ggimento Fanteria , I ,,,,.,na ,, . C o1111 il111Ì :1lla ri cos1ituzionc clclla brigata nel 1881 , in '"" '' gur nza del 1 1,11, l111 a m c n10 dell'Ar ma di Fanteri a. !'rese pa rtl' .di., 1nza guerra per l'indipendrnza nazionale: con ' "' ,r alla fonn .11111 11t· dei h:itt;1glioni di f ;1ntcria d'Africa <lei Corpo il , npcrazionr I'" l.1 guerra italo - abissina 1895 - ç)(>; ebbe larga parlè 11dla mobilit.1111,111 .l i 8 reggiment i per la guerra italo - turca 19 11 - 12. Nclb gw 11 .1 11.ilo - austriac:1 1915 - 18 cornhattè strenuamente in va l Daonr. -1il 111,11,tc Mcl ino, sul Saboti no. sul Veliki Hribach, sul Faiti. a Fl1111,l.11 , .ilk foci del Timavo, a San (;iovanni cli Duìno, nella z<111.1 d, ( ,.illu,. ~ul monte Lonl,!ara , sul monte Zomo, sul Sasso Rmso, a \111 tl ' I , lidc, a col del Ro~~t;, sul monte Spii. su cima Echar, !-ul Cori111111 . q 111ndi alle Cr:l\·c di Papado poli ed al Tagliamento ndb ,·111,11 ,.... ., li,1tt:1g lia fi nale. 11., I, 1:.,nd 1cra frcgiat:i ddb mcd:1glia d':1rgento al valor mil itare p, 1 I'. ,, .. ,1l rapida. decisa, brillante con la q uale seppe superare le d 11 , ·" , 111 .111 1c 11erc: la 1..un <!llÌ ~t.1 <kl Sabo tino t~d gi ugno 1916: e g 11:1d.1,: :1111 I , , 11prt ma ricompensa al va lore - la mcd:iglia d'oro pn I 11 11 111 111 1rrcf rcnaliik , per lo ~prezzo del pericolo. per i gravi sari 111, 1 d: ·..111;.:uc affrontati ~ul \'d ik i, ;1 Fiondar, a San G iova nni di I l , 1111 di,· fori del T imavo e al Tag liamento nelle epiche lotte cli( , 11,11111111 f.1111a kggcnd:iria agli eroici suoi F:inti. che ben a ra~" ,1 11 ,1 1111 111 , ,runo ., lupi 1> . \ " 1 .i.: 11.110 alla VII brigata. il 77" reggimento Fanteria (( Tos<::111. , , 11 111 11,, c . nell:i g uerra italo-ctiopirn 1935 - 36, alla fo rmazione .I, I I \ .\ li:1ttaglionc complementi ed a lla mobilitazione del (>2° reg:. : 1111, 11 1, , F.1ntcria per l'A . O. 11 • •

, l'i· REGGIMENTO FANTERIA ., TOSCANA •> Tu_,d .,t, honium g,cgr- legi" ,,ncarì lupo,·um .

C .1"1 P,\G'.'<l'. l)J GCF. RR A.

1H<1<, : liberaz ione del Vr 1wto. 188 1 - 88 : Erit rea. llJ17· 18: italo-

;i

t1s t n :11·:1.


R1coMP.ENSE.

Alla Bandiera: croce di cavaJicre dell'Ordine Militare di Sa\'oi:i, d'argento. 2 croci di cavaliere dell'Ordine Milit:in.: di Savoia, 115 medaglie d'argento, 182 di hronzo, 20 croci di guerra. 1

m edaglia d'oro,

2

Agli ufficiali e truppa:

PERJ>ITE NELLA PRIMA GUERRA MONDIALE.

Ufficiali: morti (>9, feriti 143, dispersi 50. Truppa: morti 882, feriti 3846, dispersi 1573. Festa del reggimento: 3 novembre. Proviene dalla trasformazione dell'8" reggimento granatieri, costituito, con la brigata « Granatieri di Toscana >J, il r'' agosto 1862 con le compagnie di tre reggimenti granatieri e di cinc!ue reggimenti di Fanteria. Assunse la denominazione ìB" reggimento Fanteria della brigata <( Toscana >' nel marzo 1871, mutandola - allo scioglimento delle brigate -; in quella di 78° reggimento Fanteria ,, Toscana " nel successivo ottohre. Contribuì alla rinascita della vecchia brigata in conseguenza dell'ordina mento 188r. Prese parte alla terza guerra per l' indipendenza nazionale ; partecipò con la f sua compagnia alla Spedizione San Marzano nella prima guerra d'Africa 1887 - 88; concorse alla formazione dei battaglioni di Fanteria d'Africa del Coq:x) dì operazione: per la guerra abissina 1895 -96; ebbe larga parte nella mobilitaz ione di 8 reggimenti per la guerra italo - turca 191 I - J 2. Combattè valorosamente, nella g uerra italo - austriaca 1915 - 18, in val Daone, sul monte Melino, sul Sabotino, sul Vcliki Hribach, sul Faiti, a Fiondar, alle foce del Timavo, a San Giovanni di Duino, a Gallio, sul monte Longara. sullo Zomo, sul Sasso Rosso, a col d'Echele, a col del Rosso, sul monte Spii, a cima Echar. sul Cornone ; quindi alle Grave di Papadopoli ed al Tagliamento nella vittoriosa battaglia finale. La Bandiera del reggimento si fregiò di una prima mcdag li;i d'argento per la brillante: conquista del Sabotino nel giugno 1916; ne ottenne una seconda per la strenua difesa di col del Rosso e di col d'Echele, sostenuta dagli eroici Fanti del 78"' reggime nto, che non conobbero limiti di sacrificio e di ardimento nelle aspre g iornate dcl dicembre 19 17; ebbe conferita la medaglia d'oro al valor militare per


636

l ' impct<; irrefrenabile, per lo sprtzzo dd pericolo, per i gravi sacrifici di sangue affrontati sul V diki, a Fiondar, a San Giovanni Duino. allt foci dd Timan, e sul Tagliamento, nelle cpiche lotte che crearono fama leggendaria agli eroici « lupi )>. Assegnato alla Vfl brigata di Fanteria nel 1926, il ì8° rcggi111cnto Fanteria ,, Toscana i , concorsc, nella guerra italo - etiopica

I lupi delta brig,11<1 .. T n_;c,ma "·

19_)5 - _;(,. :i!!.1 form:17,ionc Jel X battagiionc complementi speciali, del LXX bat taglione compkrnenti cd all a mobilitazione del (i2" reggimento F:rntnia per l'A . O.

-;</ REGGIMENTO FANTERIA ,, ROMA

n

.Vnn fm-run11 scd l'Ìrtllte.

C-\MPAGNE

1887-88: Eritrea.

t t) 1 1- 1 2 :

l)J

Gl: ERRA.

italo-turca.

J

915-1S: italo-austriaca.

R1r.0~1 l'ENSE.

A lla 8a11diaa: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia, medaglia d'argcnt", 1 di bronzo.


Agli ufficiali e truppa:

croci di cavaliere dell'Ordine Milit:m: di Savoia, 3 medaglie d'oro, 114 d'argento, 190 di bronzo, 33 croci di guerra. 2

PERDITE NELLA PRIMA GUERRA MONDIALE.

Ufficiali: morti 48, feriti 142, dispersi 80. Truppa: morti 8o r, feriti 5173, dispersi 246o. Festa del reggimento:

12

m arzo.

Si formò in Roma, il 1° novembre 1884, in conseguenza dell'ordinamento 29 g iug no 1882, con elementi di altri reggimenti di Fan teria, entrando a far parte della brigata « Roma >) , di nuova fo rmaz ione, ed in tutte 1c guerre avvenute dopo la sua costituzione: in Eritrea, in Libia e nella prima guerra mondiale, si dimostrò sempre degno del grande e glorioso nom e della brigata . . Partecipò alla prima campagna d'Africa 1887 -88 con la 12a compagnia, che combattè a Saati ed a Dogali; concorse alla formazione dei battag lioni di Fanteria d 'Africa del Corpo di operazione per la g uerr::i it:ilo - abissina 1895 - 96; fu mobilitato e p::irtecipò alla guerra italo - turca 191 1 - r2. Per la splendida condotta tenuta nel combattimento delle Due Palme, il 1 2 marzo 1912, la sua Bandiera fu decorata con la medaglia d'argento al valor militare. Combattè valorosamente durante la g uerra italo - austriaca 1915 1918 sugli Altipiani, in val Terragnolo, in Vallarsa, sulla Corna Calda, in val Parmesana, in val Posina , sulle pendici del monte Majo. Si battè all a Bainsizza, a Loga, ml T orre, al Tagliamento, al Piave. Fu nelle Giudicarie, partecipò alla battaglia del Piave al Fosso Palumbo e nella battaglia conclu siva lottò eroicamente sul Grappa, facilitando col suo valore, il successo delle nostre armi nella decisiva ballaglia di 'Vittorio Vcncto. Per gli aspri combattimenti sostenuti con eroico valore, strapp ando all'avversario posizioni fortissime cd inseg uendolo brillantemente nella vittoriosa battaglia finale, la sua Bandiera fu decorata anche con una medaglia di bronzo al valor militare. Assegnato nd 1926 alla IX brigata di Fanteria, il 79° reggimento Fanteria « Ro ma )i concorse, nella guerra italo - etiopica 1935 36, alla formazione del Xlii battaglione speciale complementi e dcll'XI battag lione complementi per l' A. O. 42.


8o" REGGIMENTO FANTERIA " ROMA .. Nel 110-me di Roma.

C,Hf l'AG NE

DI. GUERRA.

1915 - 18: italo - austriaca . R1cOMP:ENSE.

Alla Ba11diera : croce di l'.avalicre dell'Ordine Militare di Savoia, medaglia di bronzo. Agli uffici,di e truppt1: 1 medag lia d'oro, 123 d'argento, 142 di bronzo, 20 croci di guerra. 1

PERDITE NE LLA P IU ~1A GUERR,\ :\lONDlALE.

Uf fici,tli :

nrnrt i 25 . fe ri ti 79, dispersi 49. Truppa: rnort i 558, feriti 2531 , di~pcrsi 1930.

Festa del regg imento: 19 gi ugno.

In const:gul'llza dell'ordinamento della Fanteria del 29 gi ugno 1882 cd in csc( t11.ionc del R. Decreto 4 ~cttcmbn: 1884. l'8o'' reggim ento Fanteria fu costituito in Roma il ~uccessi,·o 1,. novembre con clc menri 1rat1i da cinque n.:ggimcnti di Fanteria, destinati a formare b nuo\':t Uni t:t. Assunse la denominazione di 80" reggitnemo Fanteria e col 79° tormò !,, nuova brigata ,, Roma ,,. Concor:sc. nella guerra italo - abissin a 18~, alla formazione di tre battaglio ni di Fanteria d'Africa <lei Corpo di operazione cd ebbe larga part<.: nella mobilitazione di 6 reggimenti nella guerra italo- turca 19 1 t - L ! . Ndla guerra italo - aust ri;tca 1915 - 18 combattè sugli Altipiani, sull'Isonzo e sul Piave. Si battè nelle trincee di val Terragnolo, in Vallarsa. sulLi Corna Calda , a Vanza Parmesan , in val Pmi11a, sulle tormentate pendici del monte Majo, sul monte P ruche. Prese parte alla battagl ia della 13:iinsizza, nell'agosto 1917. e nella 1 2 " battaglia del l' Ison zo cornbattè a Loga, sul T orre. al T agliamento e al Pia ve.


Passò nelle Giudicarie per la batt:i.glia di giugno 1918; rcsistè sul basso Piave, nella disperata difesa dei capisaldi del fosso Palumbo e nella vittoriosa battaglia finale combattè eroicamente sul Grappa. Per le luminose prove di pertinacia e di vi.r tù militari, offerte r.ell'cscmplare resistenza all'urto violento di forti masse avversarie dal 19 al 24 giugno 1918 sul Piave, e per gli aspri combattimenti sostenuti in sette giornate di lotta sul Grappa, riuscendo a strappare forti posizioni all'avversario cd inseguendolo brillantemente, la Bancfa:ra de11'8o" reggimento fu decorata con la medaglia di bronzo al valor militare. Scioltosi per effetto dell'ordinamento 1926, il 31 ottobre di quell' anno, l'8o" reggimento Fanteria « Roma>> fu ricostituito il 2 maggio 1937 ed assegnato alla XVI brigata di Fanteria.

81° REGGIMENTO FANTERIA

<<

TORINO

>)

Fide ac l'Ìrtute.

l-AMl'AGNE DI GUF,RRA.

1915 - 18: italo - austriaca. RrcoMPENSF..

Alla Ra11diera: croce di cavaliere dell'Ordine Mili.tare di Savoia, medaglia d'argento. Agli ufficiali e truppa: 2 medaglie d'oro, 37 d'argento. 120 di bronzo, 34 croci di guerra. I

PERDITE NELLA PRIMA Cl;ERRA MONDIALE.

Ufficiali : morti 21, feriti 26, dispersi 5. Tmpp((: morti 13~, feriti 56<), dispersi 90. Festa del reggimento: 25 giugno.

Fu costituito, in rel azione all'ordinamento 1882 cd in esecuz ione del R. Decreto 4 settembre 1884, il successivo 1" novembre in Torino, con elementi tratti da 4 reggimenti di Fanteria destinati a formare le nuove Unità.


Fece parte. con l'82" n.:ggirnento, della brigata « Torino ", fino allo scioglimento di questa, avvenuto nel 1926. Concorse, nel la guerra italo - etiopica 1895 - 9<>, alla costituzione di 4 battaglioni di Fanteria d'Africa del Corpo di opernione inviando la sua 10' e 1 ;( compagnia, nella loro formazione organica, al XLI [ battagl ione; ebbe larga parte nella mobilitazione di tre reggimenti nella guerra italo - turca 1911 - , 2, distaccando una compagnia autonom~1 a Tripoli per il servizio di presidio. Combattè va lorosamc nte, durante la guerra italo - austriaca 19r5 - 18. nella regione del Col di Lana: si battè sull 'alto Isonzo, sul Volkovni:1k c. nel ripiega mento del '17, sul medio Piave. Nell'offensiva austriaca del giugno 1918 si battè alla testa di ponte di Capo Silc, :l. Musile. sul Piave vecchio, quindi sul Piave nuovo, p:i~~<'> in \·alle Giudicarie e nella vittoriosa b;ittaglia finale discese a Stenirn cd :1 Mezzolo mbardo. La Bandiera ddl'81 ° reggimento Fanteria ,, Torino ", fregiata della medaglia d "argcnto di litnemen:n7.~l per l'operosità , coraggio, lìlantrnpia cd :1h ncg:1zi(lne spieg:11i nd soccorrere le popolazioni funestate tb l terremoto del 1908. fu decorata con la medaglia cLirgcnt,J .d \·.1!,,r militare per h tcn:i;:ia nell a resiste n za e l'auda-:i.1 nei contr:lltacc hi dimostrate dai suoi Fanti in aspre giornate di sa ng uinose battaglie, ndlc \JUali <tttt"sti riuscirono, con supremo, irresistibil e ~forzo, a , li.1r;1g li.1rc l'avH'. rsario ~u l basso Piave dal 15 al :2(; giugno 1q 1H. A sscgn:1to, con l'ordinamento , ~)26, alla XXII brigata, 1'81 ., regg imento Fanteria ,, T orino ,, fu inviato tempora.ncamentc in Cirenaica nel 19.36. Rientrato in patria. il r'' luglio r938 passò a far parte della Di\'isionc binaria tipo •( Torino ,,, di nuova costituzione. 8:2" REGG fMFNTO FANTERIA " TORINO ,,

C.nlPACNE DI GUERRA. 191 1 - 1 2:

italo - turca. 1915 - 18: italo - austriaca. RICOMPENSE.

:2

Alla Bandiera: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia, medaglie d'argento.


Agli ufficiali e truppa: di Savoia, 3 medaglie d'oro, di guerra.

1

croce Ji cavaliere dell'Ordine Militare d'argento, 137 di bronzo, 32 croci

I 36

PERDITE NHLA PRIMA GUERRA ~!ONDIALE.

Ufficiali: morti 25, feriti 24, di spersi 63. Truppa : morti 249, feriti 809, dispersi 23. F esta dd r eggimento : 25 giugno. Ebbe vita in Torino il 1" novembre 1884, formato con gli clementi di 3 compagnie per ciascuno dei 4 reggimenti destinati a costituirlo, ed as:mnse la denominazione 82° r eggimento Fanteria, entrando a fa r parte della brigata "Torino >) per effetto del R. D. 7 g iug no 1883. Concorse alla formazione dei ba ttaglio ni di Fanteria d 'Africa del Corpo di operazione per la guerra italo - abissina 1895 - 96 e si segnalò nel terremoto delle Calabrie del 1908, m eritando la m edaglia d'arge nto di benemerenza per l'opera svol ta in soccorso d elle popolazioni funestate dal disastro. Mobi litato, prese parte al b guerra italo - turca 19n - 12 cd all:i guerra italo - austriaca 1915 - 18, combattendo valorosamente sul Col di Lana, sull'Ison zo, nelle trincee di Volkowniak, sul m ed io e basso Piave, alla testa di ponte di Capo Sile, nelle trinree di Musik, ml Piave vecchio nella battaglia del giugno 1918. sul Piave nuovo, L]uindi in va l G iudi ca rie, avanzando su Stenico e Mezzolombardo nella battaglia finale. La Ba ndiern dell'82" reggimento Fanteria << Torino >> - sciolto per effetto dell'ordinamento 1926 e ricostituito il 1·· lug lio r938 - è decorata con 2 medaglie d'argento al valor militare per la tenacia nella resistenza e l'audacia nei contrattacchi spiegati dai suo i F anti nelle aspre e g loriose vicende della guerra italo - austriaca.

83" REGGIMENTO FANTERIA <• VENEZIA )) Vi atq"e virtlltt:. CAi\IT'ACNE DI GUERRA.

1887- 88: Eritrea. 1915 - 18: italo - austri aca. 1935 - 36: italo etiopica.


RrcOMPENSE.

Alla /Ja11dimr: 2 croci Ji cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia, 1 medaglia d'argento, I di bronzo. Agli 11//ìciali e truppa: r croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia, 1 mnbglia d'oro, 54 d'argento, 55 cli bronzo, 38 croci di guerra. PERl>l:'l'li NE LLA PRL\!A GlJF.RR:\ MONDL\LE.

Ufficiali: morti 33, feriti 55, dispersi 2r. Truppa: morti 2.F, feriti 1 128, dispt:rsi 327. Fcst:1 dd n::ggimcmo: 4 settembre. Si co~tituì il 1'' 110\cm b rc 1884 in Alessandria, in conseguenza dclrordin:1111rnto 1882 cd a ~cguito dd R. D. 4 sctu.:mbrc 1884, co n ck,m:nti trau i d:1 5 n:ggimenti di Fanteria destinati alla fo rmazione delle nun \'C U11it;'1. Fece parte, co11 1'84" reggimento, della brigat:1 (i Venezia" , di numa fo rmazione. tino allo scioglimrnto di questa. effettuato in conscgucn z:t ddJ',,, d111:unc nto 19 2() che lo de~tinò ::ilb XIX bri gata. Concor~c alla prim:1 guerra d'Africa, inviando la ~ua f compagnia con b Spedizione di S:in Marz:mo 1887- 88, <.: partecipò alla formaziu nc dei battagl ioni Ji Fantena d'Afri.:a del Co rpo di operazione per l:1 :,!LH.: rra italo - abissina 1895 - 96. !\ d lcrrcm ulo del 1908 si segnalò particolarmente pa ùpero~ità, cor:1ggio, iìla ntropia cd ab negazione nel lXl rtar soccorso alle popolazioni fu nc~tatc Jal disastro, meritando la medaglia d'oro di benemerenza. Ebbe larga parte, du.rantc la guerra italo - turca 19 11 - 12, nella mobilitaziom: di tre reggi menti del Corpo di spediz ione. Combatt~ \·alurosamcnte, durame la g uerra italo - austriaca 1915- 18, ~ut monte C;;rlionilc, sul Civ;1ron, a Sam'Osvaldo di Ron,·cgno, ~u monte Cimon, al torrente Maso ; yuindi a Pla va , a ìvbdoni, al Pozzccco, a Galleriano, sul Coni Zugna ed a Malga Zugna. Per lo splendido contegno dd suo JII battaglione nella battaglia della Bainsizza, durante la ,1ualc, tr:1voltc le formidabili difese avvcrs:irie, il r<:parto piombava fulmineamente sulle retrovie nemiche, resistendo, per Juc giorni di lotte sanguinose, ai contrattacchi del !iovcrchiantc an,crsario, la Bandiera del reggimento fu decorata con la medaglia cL1rgento al valnr militare.


Mobilitato durante la guerra italo - etiopica 1935 - 36 con la Divisione « Gavìnana_l>, 1'83° reggimento Fanteria «Venezia >> fu all'avanguardia della grande Unità nella sanguinosa battaglia dello Scirè, meritando, per il suo fermo contegno, una medaglia di bronzo al valor militare. La Bandiera dcl1'83° si fregia quindi di 2 croci di cavaliere dell"Ordine Militare di Savoia, per le campagne 1915- 18 e 1935- 36.

84° REGGIMENTO FANTERIA

1,

VENEZIA

>>

Semper immot11 fide.,_

CAMPAGNE DI GUERRA.

191 I

- 12:

italo - turca. 1915 - 18: italo - austriaca. 1915- 36: italo-

etiopica. RICOMPENSE.

Alla Bandiera: 2 croci di cavaliere dell'Ordi.ne Militare di Sa1 medaglia d'oro, 1 d'argento, I di bronzo. Agli ufficiali e truppa: 5 medaglie d'oro, 131 d'argento, 230 di bronzo, 26 croci di guerra.

voia,

PERDITE NELLA PRIMA CUERRA MONDIALE.

Ufficiali: morti 27, feriti 35, dispersi 9.

Truppa: morti

2 00,

feriti

699,

dispersi 299.

Festa del reggimento: 26 ottobre.

Fu formato il 1 ° novembre 1884 in Alessandria, per effetto dell'ordinamento 1882 ed a seguito del R. D. 4 settembre 1884, con elementi. tratti da 5 reggimenti di FJnteria destinati alla formazione delle nuove Unità. Fece parte, con 1'83° reggimento, della brigata « Venezia >l, di nuova formazione, fino allo scioglimento di questa, effettuato con l'ordinamento 1<)26 che lo destinò alla XIX brigata di Fanteria. Concorse alla formazione di tre hattaglioni di Fanteria d'Africa del Corpo di operaz.ionc per la guerra 1895 - cfi.


Si segnalò pn operosit~,, coraggio) filantropia cd abnegazione nd portare soccorso ,11lc popolazioni funestate dal terremoto del 1<Jo8, meritando la m edaglia d'oro di benemcren:1.a. · Mobilitato, p;1riccip<> alla guerra italo - turca r911 - 12 e, per lo splendido contegno dei suoi F:1nti, nella giornata del 26 ottobre 19u. la sua Thndicra fu ckrnrata con la suprema ricompensa al val or mili tare. Comha llè ,·:doros:1mentc durante la guerra italo - austriaca ~ul monte Ca rl H>nik. sul Civaron , a Sant 'O svaldo di Roncegno, sul monte Cinwn. :ti torrente Mason; c1uindi a Plava, a Madoni, al Poz. zc..:..:o. ;1 Callni;ino. sul Conì Z ugna ccl a Malga Zugna. Per lu ~pkndiliO contegno del suo l b,1ttaglionc nella battaglia dcll:t B:1in, ii'l,:1. durante ìa (JUak, travolte le formidabili dife ~c nemiche. il rcp:1rto piombava fulmin eamente sulle retrovie ckll'avvcrsario. roi ~t cndo co 11 eroica fermezza. in due giorni di sanguinosa lotta. :11l"urt1 1 di soverchianti ma!-se nemiche, la sua Bandier:1 ag~i un ~c. :ilb medaglia d'oro, un a medaglia d' argento al va lor milita re. \l ni>1 l1t :1t o durante la guerra italo - ctiopic:i H)35 - 36 e destinato in :\. 1 1.. l''-..;' !·1.:;;,; imento F:mtnÌ;: ,, Venezia ,: si segn:il2> dur:rnte L1, . in I at,1 m·I Ti.t!ra i, nella ~anguinosa battaglia dello Scirè e nella sufft\ ~1" 1 :1\';111z:1ta su D charcch 11d Snnicn, meritando una te rza r1L·<=rn1 1,: n, .1 :il ,·,i!u r militare per le alti ~sinK doti spiegate nel comb;1ttcrc og 11 i imidia dcll'ancrsario e nel super:1rc ogni ostacolo dcl1·i111pn, io 1n rcno. L:1 lbn di cr:i dcl1"84" si fregia anch e di 2 croci di cavaliere dell'Ord ine !\lili taff di Savoia per le camp:1gne 1915 - (8 e 1935 - 36.

H1· RFGC IMENTO FANTERIA ,, VERONA )' Fo,-titcr pugnare.

C-\Ml'AGNE

r887 : Eritrea.

H) 15 -

J)J

G l ; EltR.\.

18: italo - austriaca. 19r9 - 20: Albania. R1coMPENSE.

Alla Hrmdicm: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia. I medaglia d 'argento.


Agli ufficiali e truppa: bronzo, 1 3 croci di g uerra.

1

medaglia d'oro, 36 d'argento, 8.2 di

PERDlTE NELLA PRIMA GUERRA MONDIALE.

Ufficiali: morti 56, feriti

Truppa:

dispersi 46. morti 1273, feriti 4092, dispersi 1645.

Festa del reggimento:

2

II 1,

luglio.

Si costitui il 1" novembre 1884, in Tortona, per effetto dell'ordinamento 1882 ed a seguito del R. Decreto 4 settembre 1884, con dementi tratti da 5 reggimenti di Fanteria destinati a formare le nuove Unità.. Fece parte, con 1'86'' reggimento Fanteria, formato odio stesso periodo, della brigata << Verona 1, , rimanendovi fino allo scioglimento di questa in conseguenza dell'ordinamento 1926. Concorse alla prima guerra d' Africa, partecipando con la sua 4" compagnia alla spedizione del 1887, ed ebbe parte nella formazione dei battaglioni di Fanteria d'Africa del Corpo di operazione nella guerra italo· abissina 1895 -96 e nella mobilitazione di 5 reggimenti per la guerra i talo - turca 1911 - e!. Combattè valorosamente, durante la guerra italo - austriaca 1915- 18, sul San Michele, sul Pasubio e sull'Herm::ida . Inviato in Albania, si battè sulle formidabili posizioni della Malabstra, restando nella regione fino al 1920 e continuando a dimostrare il suo valore e la sua disciplina. La sua Bandiera fu decorata con la medaglia d'argento al valor militare per l'esemplare spirito guerriero e di abnegazione e per i generosi sacrifici compiuti nella con<.Juista delle ben munite trincee del San Michele, per 1a vittoriosa resistenza ai violenti attacchi avversari in Vallarsa e sul Pasubio, e per le alte doti militari rivelate dal suo l battaglione all'attacco delle formidabili posizioni di Stulas sul fronte albanese. Assegnato, in conseguenza dell'ordinamento 1926, alla XXVIII brigata, 1'85" reggimento vanteria '( Verona >) concorse alla guerra italo - etiopica 1935 - 36 con la formazione di Unit2t mobilitate per l'A. O. Il 2 1 settembre 1937, avendo già cessato di far parte della brigata, fu inviato in Africa Settentrionale.


86" RFGCIMENTO FANTERIA

H

VERONA>>

For1e e generoso. CAMPAGNE DI GUERRA.

1915-18: italo - austriaca. 1919 - 20: Albania. R1cOMPENSE.

Alla Handicm: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia, medaglia d":irgento . .-lgli ufficiali e tmppa : r croce di cavaliere dell'Ordint Mil itare di S:1voia, 1.13 medaglie d 'argento, 114 di bronzo, ro croci di guerra. 1

PERDITE NELLA l'RI\I.\ GUERRA )IO~DIALE.

Ufficiali : morti 4;, feri ti 101 , dispersi 7ì· Tm{'pu: morti 5.i>, feriti r;85, dispersi 2667Fc~LI

del reggimento:

2

luglio.

\ 'en ne form:no il 1·· novembre 1884, in l\ovi, 10 rnmeguenza dell'ord in:1111<:nto r882 cd in virtù del R. D ecreto 4 settembre 188+ cun clrn1rnli 1r:it ti da .5 reggi mt::nt i di Fanteria. Fece pane, con l'85" reggi mento Fanteria, della brigata ,, Verona ", rim:111endm·i fino al r926. Si sciolse, contemporaneamente al Com:111c!o della brigata, il 18 novembre del lo stesso anno. CrnKor,l· alla form:izione cli due battaglioni di Fanteria d'AfriG1 del C,rpo di operazione per la guerra italo - abissina 1895 - 96. Si cfotinse nd terremoto del di(embrc 1908, per l'opera di soccorso spi cg:1ta ,·cno le popolazioni funestate dal disastro, meritando la medaglia d':irgc:1110 di benemcrenz:1 per operosità, coraggio, tìbntrnpi.1 cd ,.IJncg.11.i,;nc. Combatt<: \·aloro.,;1rncnte durante la g uerra .italo - austriaca 1915 - 18 sull ' Isonzo. sul Carso, sugli A ltipiani e sul fronte albanese . Lottò s~1ngui110~;1mcntc nelle trincee martoriate dd monte San Michele. in Vall ar~a, sul Pasubio, sull'Hermada e partecipò all'offen siva sulla Malakastra, in Albania, rimanendo oltremare fìno al 1920. La Bandiera dcll'86'' reggimento Fanteria « Verona " fu dernrata con la medagli a d'argento al valor militare per l'esemplare spi-


Reparti de/1'86'' reggimento

;11!

Gcbel.

rito guerriero e per i generosi sacrifici compiuti nell'attacco e nella conquista delle trincee avver~arie sul San Michele e per la salda resistenza ai vi.olenti attacchi austriaci in Vallarsa e sul Pasubio, durante l'offensiva del Trentino. Il 2 maggio 1937, ricostituitosi, il reggimento fu destinato in Africa Settentrionale.

87° REGGIMENTO FANTERIA " FRIULI ;, CAMP,\ GN E hl Gt;ERRA.

191 3- 14: Libia. 1915 - 18: italo-austriaca. RICOMPENSE.

Alla Bandiera: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia. Agli ufficiali e truppa: 1 medaglia d'oro, 87 d'argento, r1 2 di bronzo, 7 croci di guerra.


PERDl'ff. NELL.>\ PRL'v!A GlìF.RR:\ ~ ONDIALE .

Uffìcidi: morti 25, feriti 73, di$persi 73. Trttppa: moni 543, feriti 1 _321, dispersi 2257. Festa del reggimento: 29 giugno. Si formt1 il 1" novembre 1884 in Milano. in esecuz ione del R. Decreto 4 settembre 1884 ed in virtù dell'ordinamento 1882, con elem enti tratti d:1 5 reggiment i. Fece parte, co n 1'88" reggimento, della brigata <·Friuli ", di nuova costituzio ne, l'. vi rimase fino al 15 novembre 1926, da ta sotto la quale si sciolse, contcmpor:rncamente al Com ando della brigata. L '8;" reggi mento concorse, durante la guerra italo - abissina 1895 - 96, alla for 111a,.io11e dei battaglio ni di Fanteria d 'Africa. f.hlic larga parte nella mobilitazione di 5 n::ggimenti di Fanteria du : ante h guerra ita.lo - turca r9r r - 12 e, dopo la pace di Losanna, part ecipò alle operazioni in Lihi:1 del periodo 1913- 14Comb.1ttè \ :1lorosamente durante la guerra italo - amtriaca 1(J1 5 - 1~ otd C tr,o, ~uin~ùll/,() e sugli Ahi pia ni. Si battè: nelle trincee d i ìv1onfalcom:. sul mo nte Cosich, alle Cave di Selz e ~,,qcnnc bra\·am cnt c sul monte Mosciagh J'urto avve rsario del gi11g110 l ,JI(>. In viato sull'al to Jw nzo, combattè ndla Conca di Pl e:t.zo e ~ul m unte Sto! nd l;i ha1taglia dell'ottobre U)17; q u indi in Y;tl Lagari n:i. Sciolto,i per effetto della legge 11 m:irzo 1926, !'87" reggimento .F;intcri.1 , Friuli " vrnnc ricostit uito il 2 maggio 1937 ed assegnato, alb ~le~sa da1;1, alla XIX brigata di Fanteria_

8W' REGGIMENTO FANTERIA

(I

FRIULI "

f _t,gin f r,m m j:tli,·11,i-< pi1t,.i11,· u!nix_ C .U,ll'AGKE DI G l ' ERR.\_

19 15 - 1X: italo-amtriaca. R1 coMPEN'SE.

A lla Bandiaa : croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia. Agli ufficiali e truppa: I croce di ca valiere dell'Ordine Militare d i Savoia, 31 medaglie d'argento, 46 di bronzo, 9 croci di guerra.


PERDITE NELLA PRIMA GUERRA MONl)!i\l.E,

Ufficiali: morti 17, feriti 45, dispersi 3.

Truppa: morti 419, feriti 1050, dispersi 173. F esta del reggimento: 30 giugno.

l.arnpad11 votù•a a, Caduti tld/'88~ regg1me11to ,, Fnuli " · 0

Ebhe vita in Milano il r novembre 1884 in esecuzione del R. Decreto 4 settembre 1884 cd in virtù dell'ordinamento 1882, formato con clementi tratti da 5 reggimenti destinati a costituire le nuove Unità. Formò, con 1'87" reggimento Fanteria, la brigata i( Friuli n, di nuova costituzione, rimanendovi lino allo scioglimento di que~ta , il 28 dicembre 192(i, e passando quindi a far parte della XX brigata <li Fanteria.


L'88"' regg imento wn corse, durante la g uerra italo - abissina

18<J5 - g,, alla forma7.ione di 5 battaglioni di rantcria d'Africa del

('.,orpo di operazione. Ebbe larg a parte nella mobilitnion e di 5 reggimenti nella guerra italo - ttm:a 1911- 12 . Comhattè va lo rosamente, durante la guerra italo - aust riaca 1915 - 18, sul Carso, sull'Isonzo, sug li Altipiani. Si battè nelle trincee di Monfalcone, sul monte Cosic h, alle Cave di Selz e, in via to in Tren tino, sostenne b ra vamente l'urto a vversario del gingno 1916 sul monte Mosciagh. Trasferito sull'alto Isonzo, combattè, nella do dicesima battag lia, nella Co nca di Plczzo e sul m o nte Stol. passando quindi in val Lagarina fi no al termine della guerra. · Concorse alla gue rra italo - etiopica 19 ~5 - 36 co n l'invio di complc111cn1 i ufiicial i e truppa a reparti rnohilitati in A. O.

8<y" RFCCrMF.NTO FA N TERIA ,, SALERNO ,, No11 cl11àlo do l•C,

CAMPAGNE l>l G C ERRA .

R1coMPENSE .

.'11/a IJ1111diera : croce di ca valiere dell'Ordine Milit:1re di Sarnia, m l'daglie d'arge nto. ,-/gli 11/ ficia!i e truppa: 1 croce di cavaliere <lei l'Ordine Militare di Sarni:1. 5 m c:daglie d'oro, 195 d 'arge nto, 232 di bronzo, :29 croe1 di g ue rr;1. ~

P ERIJ l 'fE N U . L:\ l'RlM A G LFRR,\

'.\!O:Sl)( •\ 1.E.

Ufficiali: m o rti 93, feriti 27 1, disper si 147. Trupp.t: morti 195 r, frriti 6518, dispe rsi 4983. F esta del regg imen to : 16 lugiio. Fu costituito, per effetto dell'ordi namento 188:2, in Bol o gna il 1·• nove m b re 1884, con clementi cli 5 r eggime nti Fanteria destinati alla form azione delle ru10ve Unità.


Fece parte della brigata "Salerno l>, di nuova formazione, rim:1ncndovi fino allo scioglimento di questa (1° novembre 1926). C:oncorse quindi a formare la V brigata di Fanteria. Partecipò, con la sua 4" compagnia, alla prima guerra d'Africa 1887- 88 e contribuì alla formazione di 5 battaglioni del Corpo di operazione per la guerra italo - abissina 1895 - 96. Si distinse in modo particolare nel terremoto di Calabria del 28 dicembre 1908, meritando la medaglia d'oro di benemerenza. Prese parte alla guerra italo - turca 19n - 12 ed il suo I battaglione, per la splendida condotta tenuta ad Homs, nella conquista del Mergheb, meritò la medaglia d 'argento al valor militare. Combattè valorosamente durante la guerra italo - austriaca 1915- 18 sul Mrzli, in val Marcai, su monte Interrotto, a Nova Vas, sull'Hudi Log, sul Nad Bregon e sull'Hcrmada. Inviato al fronte francese nel 1918., si battè a Courmas, a St. Euphrasie, al Bois de Vrigny, allo Chemin dcs Dames, a Sissonne. La sua Bandiera fu decorata con una seconda medaglia d'argento per l'irresistibile slancio e l'indomita energia spiegata nd Trentino, sul Carso e nell'eroica conquista delle formidabili posizioni dcli'Hcrmada, n ella battagiia dell'agosto 1917. Aggi1rn~<.: una terza medaglia d 'argento al valor militare per le brillanti prove di saldezza e di valore con le quali il reggimento confermò le alte virtù g uerriere dei suoi inarrivabili Fanti sui campi di battaglia di Franci:1. Citato all'ordine del giorno della 5" Armata francese, gli fu, dalla vicina Repubblica, conferita la croce di guerra con palme. L'89" reggimento Fanteria ,, Salerno » concorse alla guerra italoetiopica 1935- 3'6 con l'invio di ufficiali e truppa a vari reparti mobilitati in A. O.

90° REGGIMENTO F ANTERlA

«

SALERNO "

Vincr:re <1s..-uct1.

CAMPAGNE DI GUERRA.

1915 - 18: italo - austriaca. R1cOMPENSE.

Alla Bandicm: croce di cavaliere dell'Ordine Milita re di Savoia, 2

medaglie d'argento.


,,.Jgli 11/{ìciali e truppa:

1

medag lia d 'oro, 145 d'argento, 234 di

bronzo, 25 croci di guerra. P F. 1\l>I'l' E NEI.I.:\ Pllll\lA Gl ;J'.RR.'\ ~fONDIALE.

Ufficiali: morti i>, fe riti 223, dispersi 153. Truppa: mo rti 857, feriti 5557, dispersi 58..p. Festa del reggi mento: 16 lug lio .

Si ù )Stit uì il 1" novembre 1884, .i n Bologna. per effetto del R. D ecreto 4 sc1tcmbre 1884, con el ementi <li 5 r eggimenti di Fanteria chiamati a formare le nuove Unità contemplate dall'o rdinarnen10 1882 .

Form<', , con 1'8t)" reggimento, la brig ata " Salerno " e vi rimase lì no al lo ~ciogli mcnto di questa, in conseguenza dell'ordinamento 19~(,. Pa~'. Ù quin di alla I brigata di Fanteria. Concor'>e . nella ,g uerra i1alo - :1hi ssin:1 1895 - 96, alla formazio ne di 5 batt:1.t.:lioni dì F;mcria d'Afriet del Cor po di operazione; ebbe larg;1 p:irtc ncila m nhiìi tazio ne di tre rcggi mc nr i ndla g uerra italo turca HJ t r - 12. Comh:1ttè u lorosamcn te d uran te b g uerra italo - amtri:1ca nelle to rme nt~ll..: posizio ni del Mr;,Ji, in v;rl \Ltrcai, su monte Interrotto, rnll a •1unta di Nova Vas, sull"Hudi Log, sul N ad Brcgon e sul pianoro d cll ' Hnmacb. Per e~~ersi distinto ndl":.1 z io nc dell'ottobre 1916 su Nova Vas, e per l'im.:\i~tibile slancio e l'indomita energia coi q uali travolgeva le ;1ccrnitc resistenze nemiche in quattro g iorni di epica lotta e conquista \'a e m :mtcncva for midabili posizioni a prezzo di largo e generoso sacrificio di sa ngue nell'agosto 1917 sull ' H ermada, merit<\ la medaglia d' ;1rgcn1 n al valor milita re, Una seconda m edaglia d ' argento sì aggiunse alla prima per le brillami prove di val ore e di salda (fociplina spiegate ncll"incrollabile resistenza ai formidabili attacchi ted eschi sui campi di Francia e p er le alte virtù guerriere d imosrrate d agli eroici suoi Fanti nelle battaglie di estate - autunno a Courm ;i s, a St. E uphrasie, al Bois de V rigny, allo C hemin des Dames cd a Sissonne, sul fronte francese del no rd-est. Durante la g uerra italo - etiopica 1935 - 36, il 90" reggimento Fanteria " Salerno " formò il f1I battaglione m itraglieri divisionale destinato in Egeo,


91° REGGIMENTO FANTERIA (<BASILICATA ,, Ubicumque

1•Ìct ore.c.

CAMPAGNE D I GUERRA.

1887- 88: Eritrea. 1915 - I 8: italo - austriaca. RICOMPENSE.

Alla Bandiera: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia, medaglia d'argento. Agli ufficiali e truppa: 95 medaglie d·argento, 115 di hron7,o, 12 croci di guerra. 1

PERDl'I'f. NELLA PRIMA Gt:ERRA MONDIALE.

Ufficiali: mor,ti 46, feriti 76, dispersi 45. Truppa: morti 275, feriti 1752, dispersi I 35 r. Festa del reggimento: 18 novembre. Si formò a Napoli il f'' novemlm: r884, in e~ecuzione del R. D. 4 settembre 1884, con elementi di 5 reggimenti destinati a costituire le Unità contemplate dall'ordinamento 1882. Fece parte, col 92" reggimento, della brigata " Rasilicata », di nuova formazione, rimanendovi fino allo scioglimento di que~ta nel 1926 e passando quindi alla I brigata di Fanteria. Partecipò, con la sua 1" compagnia alla guerra d' Africa 1887-88 ; concorse alla formazione dei battaglioni di Fanteria d'Africa del Corpo di operazione per la guerra italo - abissina 1895 - cj5; ebbe larga parte nella mobilitazione di r I reggimenti per la guerra italo - turca 19u - 12. Combattè valorosamente, nella guerra 1915 - 18, sul monte Cavallino, sul monte Rothek, sul monte Sief, sul Col di Lana, alla Croda dell'Ancona. Passato sul Piave, si battè a Pederobba, sul Tomba, sul Monfcnera; quindi sul Grappa, sul monte Asolone, a col Fcnilon, col del Miglio, col Caprile e, nella battaglia finale, in va l Cismon. Per le brill.anti prove di valore e di disciplina offerte in duri ~ombattimenti, per la strenua difesa dai ripetuti attacchi avversari,


(i54 .sostenuti a prezzo cli gravis~Ìmè pcrditè ;, ul Monfcnera e a Pederobba nel novembre 19r7, per le brillanti azioni sul Grappa nella battaglia del giugno '18, la sua Bandiera fu sleco rat:a con Li medaglia d'argento al v:-ilor militare. Durante la guer~a italo -'etiopica 1935 - 36, il 91° rcggirrn:nto Fanteria " nasilicata ), concor.~c col I battaglione.: alla mobil.itazionc 1 1 i un rcg~irnrnto per l'A. O.

.,krrali con iorzc supe::riori

t:

,p." REGGIMENTO FANTERIA ,, BASILICATA )) Veni

11ff

rcadam .

C\Ml'AGNE Ili GliERIU.

19 1:; - 11' : italo-austriaca. R1 cmt PENSE .

.Hl.i n, ,,dicm : croce di cavaliere dell'Ordine Mil itare d i Savoia. -

1iH,, t..L i ~1;l.

lrdrgt.Uh ),

.'lgÌi 11/ ficù;!i e truppa: :arc di S:,rni;i, cf"t 1 di gunra.

I

1 croce di ca\'alicre dell'Ordine Mil im edaglia d'oro. 1 2) ,rargento, I6') di bronzo, 2S

PERDITE NELLA PRL\IA GUERRA MONJ)J.'\l.E.

Cf fici,,!i : morti 56, feriti 105, di spersi 29. 'J"ruf'Pc1: morti 596, feriti 337ì· di:-persi 1314.

Fc~t:i del n:ggi rnento:

20

novembre.

F11 ( <istituito in Napoli il 1'' novembre 1884, per gli effetti dd R. Dc.:nno -I ~cw:mbre 188.1, con dementi di 5 reggimenti di banlena. Col ')' . reggi rncn to, formò b brigata ,, Basilicata ,,, di nuova costituzione, rimanendovi fino :ilio ~cioglimcnto di questa, nel 1926, e !·' assa ndo 1..1uindi alla I brig;1t:1 di Fanteria. Concorse alla formazione di 2 battaglioni di F anteria d'Africa del Corpo di operazione per la guerra italo - abissina 1895 - 96, ed ebbe larga parte nella mobilit:1zione di lI reggimenti durante la :::,ucrra it~1lo - turca 191 I - 12.


Ndla guerra italo - austriaca 1915 - 18 combattè ya)oro~a mcnt c su monte Cavalli no, sul m onte Rothek, ~u cima Sid, a Col di e alla Croda dcli' Ancona.

L a 11 ;1

,·li Fanti dd 92" rcggi111 c11to ,, Uasilica1a ...

Passato sul Piave, si battè a Pederobba, sul Tomba e sul Monfcncra; tluindi sul Grappa , su m(Jnte Asolonc, .'.l col Fcnilon , ;1 col del Miglio. :1 col Caprìlc e, nella battag lia della riscossa , in val Ci~mon.


La sua Bandiera si fregiò della medag lia d'argento al valor militare per la brillante azione compiuta dal I battaglione in val di Sesto, e per la conquista delle aspre posizioni di monte Rothek. sulle ~1uali resiste eroicamente. da solo, ai ripetuti attacchi condotti d a forze soverchianti avversarie. Il reggimento ottenne una seconda medaglia d'argento al valor militare per la st renua resistenza e le alte doti mil.itari con le qual i seppe infrangere i violenti ssimi sforzi avversar, sul Monfcncra e a Pederobba nd novembre r917, per il saldissimo contegno, lo sla ncio e l'ardimrnto spiegati sul Grappa nella battaglia del giugno 1918. Alla guerra italo- etiopica 1935- 36, il 92·· reggimento Fanteria ,. Basilicata ,, partecipò con l'invio in A. O. di alcune formazioni <:peciali.

9_f

REGGIMENTO FANTERIA <, MESSINA ,, I mp<·tuo;11 Messanemi.; leg10. CAMPAGNE

1887-88 : Eritrea

H)IT - 1 2 :

I)[

GUERR:\,

italo-turca. 19 15-18: italo-austriac,.

R (CO~{PF.NS.E. Alla Bandiera: croce di caval iere dell'Ordine Militare di Savoia. medaglia dì bronzo. ,.Jgli 11/ficiali e tru ppa: 1 croce di caval.ierc dell'Online Militare di Sa\·oia, 73 medaglie d'argento, 123 di bron zo, q croci di guerra. 1

P ERDITE NELLA PRIM.-\ GUERRA !\IOXOIALE-

{J f ficinli ; morti 44, feriti 90, dispersi 24. Truppa : mnrti 390, frriti 2150, dispersi 1065.

Festa del reggimento : q maggio. In e~enmone del R. Decreto 4 settembre t8Ki, si formò in Gaeta il l " novembre <kllo stesso an no, con d ementi di 5 reggimenti di Fanteria, destinati a formare le Unità contemplate dall'ordinamento 1882. Fece parte, col 94" reggimento, della brigata « Messina n, di nlll)\ a formazione, rimanendovi fino allo scioglimento di l}Utsta, nel l <.)26, e passando quindi a far pane dell a XVHI brigata.


Partecipò, con la sua 4" compagnia, alla prima guerra d' Africa 188j- 88; concorse nella formazione di un battaglione di Fanteria d 'Africa del Corpo di operazione per la guerra italo - abissina 1895 96; prese parte, mobilitato, alla guerra italo - turca 1911 - 12. Nella guerra italo - austriaca 1915 - 18 combattè valorosamente nelle trincee di Monfalcone, di Selz, di Santa Lucia di T o lmino, a Zagora ; quindi sulla Vertoibizza e a Panovizza. Prese parte alla battaglia della Bainsizza, alle aspre e sanguinose lotte su monte S;in Gabriele. e cornbattè di poi a Torre Livcnza e sul Grappa. Passato sul Piave, si battè alle Grave e, nella vittoriosa battaglia finale, a Mosnigo, Pollina e Campea. Per i numerosi combattimenti sostenuti, per l'incrollabile resistenza offerta ai furiosi attacchi dell'avvers;irio, per lo slancio ed ardimento dimostrati nell'assalto di ben munite posizioni avversarie sul Carso, sull'Isonzo, alla Bainsizza, sul Grappa e sul Piave, la sua Bandiera fu decorata con la medaglia di bronzo al valor militare. Il 93° reggimento Fanteria (' Messina >•, mobilitato e destinato in Libia per la guerra italo -etiopica ,935- 36, costituì ed inviò in A. O . un battagli(Jne complementi speciale.

94" REGGIMENTO FANTERJA ,, MESSINA » Impetuosa Afrssa11et1sis legio . CAMPAGNE DI GUERRA.

1915- 18 : .italo - austriaca. RICOMPENSE.

Alla Bandiera: croce di cavaliere dell' Ordine Militare di Savoia , medaglia di bronzo. Agli ufficiali e truppa: 2 medaglie d'oro, 151 d'argento, 2r9 di bronzo, I I croci di guerra. 1

PERDITE NELLA PRIMA GUERRA MONDBLE·

Ufficiali: morti 35, feriti 66, dispersi 19. Truppa: morti 363, feriti

J 887,

dispersi

Festa del reggimento: 14 maggio.

J 204-


Si cos1i tuì il 1" novcml m.: 1884, in G aeta, in esecuzione del R. Decreto 4 scw.:mb rc 1884, rnn ck111cnti di 5 reggimenti di Fanteria destin:ni a formare le Unit:\ ed i Corp i contcmplari dall'ordinamento 1882. Col 9J rcgf!i mcnto Fanteria, na to alla stessa data, formò la brigata " Messi na ... di nuova costituzione, rimanrndovi fino allo \CÌoi!limcnto (1926) e passando quind i alla XVIII brigata di Fanteria. Concorse, con la su;i 1' comp:1g nia ed altri clementi, alla formazione di due battagfo ni di Fanteria d'Africa del Corpo d i operazione pe r la camp:1gna d i guerra 1895 · 96 con tro l' Etiopia ed eb be ampia parte nella 1110hil it;11.ionc di Clll lfUc reggimenti di Fanttri a del Corpo di operazione per la g uerra it alo - turca 19 11 - 1 2. Comh:1u <'· \·:ilornsamcntc, durante Li guerra italo - austri aca l<)I':; - 1X. nelle trincl'c dì Monfalcone, di Sdz, di S;1nta Lucia di T olrni,;o. :1 Zag ora: qui ndi sulb Vcrto,bizza cd a Panovizza . Prc~c p.1rtc :dl'offcnsiva d ell a Bain~izz:1. soste ne ndo aspra e to,111rn losa lotta ~ul San G:1hriclc: ,i hattè quimìi a Torre Lìvenza e: sul C rap pa. Torna~o ~ul Pi:l\ e, ç111nhattè ; llc Grave, c. nella \'Ìttorios:1 hat t.1gl ia finale, a M omi go. Pollina e C;1mpu. Per ! :1u:n~:rosi ccrnhan1rncn~1 ,o~tc-nuti d1..i13n::c la ~.unpJ.gna, per 1"i1JCroll,1hilc rcsiste11 :,,.a oppo~ta :1i fu rìo~i attacchi avve rsari, per io slancio e pe r l"ardim u1to ~pic:;ati nclL1~salto di ben muni te posizioni :1mtri:1r hc su l Car so, .,ull'Isonzn. ;i]l;i fbi m i1.za, sul Grappa e sul Pi:m.:, la sua Bandiera fu decorata con la medaglia di hro nzu. lì 94 n:ggimrnto Fantcri:1 ,. Mcs~i na ,, con(orsc: al la guerra italo etiopica 1935 - .3fi con l'in vio d i uflìci:1li e di g regari ai reparti mobilitati in A. O.

11=i" REC}C lM Et',.;TO FANTERIA ,. TREVISO ,.

J(Jf 5 - 1t(:

1

italo - ;iuqri;i..-a .

.4/la Ba11ciier11: croce· di cavaliere dell'Ordine Milita re di Savoia, medagl ia ·d'arge nto, r di hronzo.


1r

Agli ufficiali e truppa: 135 meJaglie d'argento, n7 d i bronzo, croci ài guerra.

P ERDITE ~ ELLA PRIMA GUERR.<\ MONDL\ LE,

Ufficiali: morti 49, feriti 148, dispersi 47. Truppa: morti 703, feriti 3508, aìspcrsi 2187. Festa del reggimento: rn ottobre. Fu costituito nd marzo 1915, alla vigilia della guerra italo - austriaca, con clementi del deposito del 56° reggimento Fanteria. Combattè valorosamente, durante la guerra 1915 - 18, dal maggio 1915 al novembre 1917, meritando la medaglia dì bronzo al valor militare il 25 agosto 1915, per l'ardimento e la sprezzante frr mezza dimostrati in una giornata di aspro e sanguinoso combattimento a Basson, e la m edaglia d'argento per il valoroso contegno del suo III battaglione nella conl1uista del monte Sabotino il 6 agosto 1916 e per il superbo slancio e la sa l9a resistenza spiegati, dal IO al 13 ottobre H)I6, sulle posizioni di Vertoibizza. Scioltasi nel novembre 1917 la brigata << Treviso >) della quale faceva parte, il n5° reggimento fu ricostituito il 15 luglio 1935 su tre battaglioni , forniti dal 2-9", 9<>", 9:2° reggimento Fanteria. Destinato in Africa Settentrionale, vi sbarcò il :24 settembre 1937, concorrendo a costituire la Divisione « Marmarica n.

r r6'' REGGIMENTO FANTERIA

<e TREVìSO »

Col cuore e col motore oltre ogni meta;

C~MPAGNE DI GUERRA.

1915 - 18: italo -austriaca. Rrc::nH'E!'.SE.

1

A lla Bandiera: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di S:1v(,ia, medaglia d':1rgento.


660 /lgli ufficiali e truppa: IO croci di g uerra.

1

medaglia rl'oro, 89 d'argento, 146 di

bronzo ,

PERl>IT.E NEI.I.;\ l'RJM:\ GUERRA MONJ))ALE ·

Ufficiali: morti 31, feriti n4, dispersi 39. Tmppa: morti 719, feriti 3171, dispersi 18ifl. Festa del reggimento:

1o

ottobre.

Fu costituito alla vigilia della guerra italo - ;m striaca. nel marzo 1915, con ckmcntì del deposito del 1" reggimento Fanteria. Combattè valorosamente durante la guerra 19 15 - 18 con la bri-

gata ,, Treviso •1 sul Sabotino, a cima Vcrzena , sul Pcuma, sul Sober, ;~Ila Vertoibizza. a Raccogliano e sul San Gabriele, meritando la medaglia d'argento al valor militare per la conquista delle alture del Sober effettuata, con grande ardi mento e slancio superbo, nell'ottobre 1916, e per !:i successiva azione dello Sperone dei Ricoveri, conquistato e mantenuto, nonostante la strenua re~i~tenza , il fuoco violento td .i J it uJ 11i uffcnsi,-i <kll'a,vn~ariv. Il 11h" reggimento fu sciolto nel no,·embre 191 i e ricostituito il 15 luglio 1935. Nuovamente sriolto il 31 ottobre 1936. si ricostituì ,rncnra una vo lta il 25 aprile 1937, su due battaglio ni fornit i d::il _3(/ e dal fl2" Fanteria, e venne desrinato in Africa Settentrionale, dove fece parte della Divisio ne ,, Marmarica n.

15 1

REGGIMENTO FANTERIA ,, SASSARI i> Dt·u.i t·t su

J<e .

CA M.l' -\GNE D I GUERR:\.

19 15- 18: italo - austriaca.

R1co~t1·.ENSE.

2

Alla Bandiera: croce di cavaliere dclrOrdine Militare di Savoia. medaglie d'oro.


Agli ufficiali t' truppa: J croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia, 5 medaglie d'oro, 121 d 'ar gento, 175 di bronzo, 25 croc i di guerra . PERDITE NELLA PRIMA GUERRA MONDL\LE,

Uf f,ciali: morti 85, feriti 178, dispersi 29. Truppa: morti 808, feriti 4302, dispersi 1051. Festa del reggimento : 28 gennaio. Lo costituì il deposito del 46° reggimento Fanteria alla vigilia dclrentrata in guerra, il 1 ° m ar zo 1915, e formò - col 152·• reggimento - la brigata ,, Sassari ,, . Durante la gue rra 1915 - r8 combattè valorosamente nelle trincee di Bosco Cappuccio. su l San Michele, alla trincea delle Frasche, espug nò il munitissimo trinceramento Jei Razzi. Fu nel Trentino, a Castelgomberto, a Casera Zebio, sul mo nte Zebio e sul monte Mosciagh ; p;irtccipò alla battaglia Jclla Bainsizza. Si hattè a Buttrio, sul Mo nticano , a monte Mdago; com1uist1) e tenne intrepidamente il col del Rosso e il col d'Echclc nelle asprissime giornate del gennaio 1918; comhattè sul Piave, nelle trincee del Musil e, e sostenne impavidamente gli attacchi avversa~ al caposaldo di Losson nell'offensiva del ~i ugno 1918; lottò a Santa Lucia di Piave e a Sacik ndl:i battaglia finale. Per le ripetute prove: J i sublime audacia e di eroica fe rmezza spiegate, noncura nte delle ingenti perdite, nelle azioni carsiche ed in quelle sugli Altipiani negli anni 1915 - 16, la sua Bandiera fu decorata di m edagli a d'oro al valor militare. Una seconda medaglia d'oro si aggiunse alla prima per il rneraviglioro slancio col quale i suoi eroici Fanti conquistarono le munitissime posizioni di col del Rosso e di col d'Echelc, fronteggiarono l'urto nemico sul Piave e non conobhero li miti di ardimento nell'inseguire l'avvers,1rio nella battaglia della riscossa. N ell'ordinamento prov.visorio del 1919, la brigata "'' Sassari " per avere avuto entrambi i suoi r eggimenti decorati con medaglia d'oro - fu conservata tra le brigate permanenti . Nel 1926 il 151 " reggimento Fanteria (\ Sassari n venne assegnato alla XH brigata. P artecipò alla guerra italo - etio pica r9.35 - 36, mobilitando un battaglione di mit raglicri di vi~ionalc destinato in Libia.


r52" REGGIMENTO /)r:u ;

FANTERIA ,, SASSARI,. et m [fr .

C.\MPAGNE DI GUERR,\.

1915 - t8: italo - austriaca. R1coM PENSE. ..:/Ila Ba11Jiaa: croff di cavaliere dcll"Ordinc Militare di Savoia, medaglie d'oro. AgÌi 11/ficiali <' tmpp,1: 3 croci cli c:.1v::ili crc dell'Ordi ne Militare di Sa\'oÌa , 2 medaglie d'oro, 165 d'argento, 2+2 di bronzo, 25 croci di gunr:1. 2

P ERDl"l'E 1'.'ELL.\ l'RnL\ GFERRA .\lOXlll.-\ L E·

L"ffìci,ili: moni 53, feriti 181. dispcr~i 21. Trupf'": morti 788. feriti 4443, dispersi 1184. Festa dd rcggimc.:nto: 28 gennaio . Venne formaro con clcrm:nti dd 45~ n.:ggi1m:nto Fanteria il 1" marzo 1<)1 5 e pa~sì, a far parte.: della brigata ,, Sassari ,, . Durante l:i guerra italo - austriaca 1915 - 18 comhattè con superho ,·alon.: :i Bosco Cappuccio, sul San Michele, alla trincea delle Frasche: espugni'i la munitissima trincea dei Razzi. Fn sugli Altipiani, a Castelgomberto, a Casera Zebìo, su monte Zcbio, su monte Mosci:1gh: p:u1cxip11 all'offensiva della Bainsizza. Si battè a Buttrio, sul Monticano. a mont"c Melago; conquist<', e resistè intrepidame nte a col dd Ros~o c a col cl'Echek nelle as prissime giornate del gennaio H/18: rn mhatfr sul Piave, nelle trincee del Musile; sostenne valorosan;entt: g li att;1cc hi del nemico al caposaldo cli Losson nel giugno l)Jr8; lottò a Santa Lucia di Piave e a Sacilc nella hattaglia della r1,co~s;1.

Per k ripetute prove di sublime audacia e di eroica fermezza spiegate, noncurante delle perdite ingenti, nelle azio ni carsiche ed in quelle sugli Altipiani negli anni r~p5- 16, la sua Bandiera fu decorata con la medaglia d'oro al valer militare. Meritc'.> una seconda medaglia d'oro per il meraviglioso slancio col quale il reggimento riconqui~tc', le munitissime posizioni di m l


J d Rosso e di col d'Echcle, fronteggiù l'urto nemico sul f>ia\'l e non conobbe limiti di ardimento nella battaglia della riscossa. Il 152" reggimento Fanteria " Sassari )> fu assegnato, con l'ordi.'1amcnto 1926, alla Xll brigata e concorse alla guerra italo - c.:tiopica 1935-36 con l'invio di complementi ufficiali e truppa ai reparti mo;:iilitati in A. O.

157" REGGIMENTO FANTERIA ,. LIGURIA » In ogni rischio e con ogni arme bravi.

CAMPAGNE 01 GUE RR,\.

1915- r8: italo - austriaca. R1coMPENSE.

Alla Bandiera: croce.: di cavaliere dell'Ordine Militarc.: di Sa,1Jia. medaglia d'oro, r d'argento. Agli ufficiali e truppa: I croce di cavalierc.: dell'Ordine Militare ~ii Savoia, 2 medaglie d'oro, 95 d'argento, 158 di bron zo, IO croci di guerra. 1

PERDITE NEI.Lt\ l'Rl~IA GlJEKIC\ MONl>L\LE·

Ufficiali: morti 32, feriti 85, dispersi 10. Truf>pa: morti 533, feriti 2850, dispersi 921. Festa del reggimento: 16 giugno. Ebbe vita il l " marzo 1915, formato con clementi dei depositi ,.lei _n ", 14° e 74" reggimento Fanteria, e costituì col J58° la brigata .. Lig uria,;. Durante la guerra italo - austriaca combat1è valorosamente: nd J915 sul m on te Nero e a Santa Lucia di Tolmino; nel 1916 sull'alto,)iano di Asiago, sul monte Zovetto, nell'offensiva austriaca del Trenti no, sul Costnn di Lora e sul Pasuhio; nel novembre 19T7 alle Me-· k ttc cli Gallio, resistendo ai furiosi attacchi nemici; nel gennaio 1918 a col del Rosso e a col d'Echde; nel successivo giugno su monte Me !ago; quindi :.1 Foppiano, monte Corno, monte Spii e Rovereto nr ll:i

;)attaglia della riscossa.


La sua Randiera fu decorata con la medaglia d 'oro al valor militare per l'invitta costanza ed inaudita energia con le tiuali, in tre gi()rni di violenti bombardamenti e di furiosi attacchi, i suoi Fanti ;1rrestarono intrepidi, sullo Zovetto, l'avanzata austriaca od giugno 1916, per la valida difesa del coston di Lora e l'audace conquista di posizioni avversarie sul Pasubio, dal. luglio al novembre 1916. Per la tenace difesa e l'incrollabile fermezza dimostrate dal 13 novembre al 5 dicembre 1917 sul monte Zomo, alle Melctte di Gallio e alle Campanelle, gli fu di poi decretata anche la medaglia d'argento. Sciolto il Comando dell a brigata ,, Liguria ,, il 30 settembre 1926, il 157" reggimento Fanteria ··-··· già su due battaglioni -· assorbì un terzo battaglione dal 158° reggimento, anch'esso disciolto, e venne assegnat<1 alla XVIII lirigata. Nella guerra 1935-36 il 157" regg imento Fanteria " Liguria ., fu t<:mpo raneam:: - ntc mobilitato ed .inviato in Libia.

t")X' REGGIMENTO FANTERIA ,, LIGURIA ,, <:0 11

ogni rischio e

<Oli

ogni arma br,wi.

C-\MPAGNE DI GUERRA.

1111") - 18:

i1alo - austriaca. R1coMPENSE .

J

I

•111,1 /J1111dicr,1: croce di cav;ilien.: dell'Ordine Milit;ire di Savoia. 1111.:daglia d"oro, , d "argcnto. ,1gl i uf fià,;/i. e l mpt1<1: 57 medaglie d'argrn to, 1 H) di bronzo. I croci di g uerra. PERlllTE NELLA l'IUM:\ Gt:ERRA MO~l>LU.E·

Ufficiali: morti 41, feriti 71, dispersi 53Truppa: morti 400, feriti 2066, dispersi 7ì7· Festa del reggimento:

1(i

giugno.


Venne formato il i'' marzo 1915 con elementi dei depositi dei tre reggimenti di Fanteria 909, 41° e 44", costituendo col 157" la brigata (< Liguria n, prevista dall'indice di mobilitazione 1914. Combattè splendidamente durante la guerra italo - austriaca 1915- r8 sulle posizioni del monte Nero, sull'alto Isonzo, a Sant a Lucia di Tolmino, sull'altopiano di Asiago, sul monte Zovctto nell'offensiva austriaca nel Trentino, sul Coston di Lora, sul Pasubio, alle Melette di Gallio, a col del Rosso e a col d'Echele nelle aspre giornate del gennaio 1918, su monte Mela_go, a Foppiano, su monte Corno, su monte Spii e a Rovereto nella battaglia finale. Per la costante ed indomita energia con la quale, nel giugno 191 6 su! ia fronte val Lastavo - Zovetto, le sue valorose truppe resistettero per tre giorni ad un furioso bombardamento cd ai reiterati, poderosi attacchi dell'avversario, intrepide, salde nel proposito incrollabile di vincere o di morire, per la tenace difesa del col cli Lana e per le azioni sul Pasubio, la sua Bandiera fu decorata con la medaglia d'oro al valor militare. Meritò poi una medaglia d'argento per la strenua resistenza e per i risoluti contrattacchi coi quali, nelle azioni del novembre-diù ·,nbrc J~Jl7, conte~e l"avanzat.1 ddl'a v\·e rsario sugli altipiani. Sciolto in conseguenza dell'ordinamento del 1926, fu ricostituito il 1° marzo 1938 e inviato in Libia.

225° REGGIMENTO FANTERIA 1, AREZZO

n

Ubi nos ibi victoria.

CAMPAGNE DI GUERRA.

1916- 18: italo - austriaca. 1935 - 36: italo - etiopica.

RICOMPENSE .

Alla Bandiera: 2 croci di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia, r medaglia d'oro, 1 di bronzo. Agli ufficiali e truppa: I m edaglia d'oro, 89 d'argento, 16o di bronzo, 36 croci di guerra.


666 P ERl>ITE N ELLA l'IUM,\ G F E RR A MONDIALE-

UfJìci,tli: mort i 45 , frr iti 104. disper~i 37. T rnpp.i: moni 707, feriti 3056. dispersi 2473. Fl'st;1 del reggimento: 25 maggio. Si costituì durante la gucrr:1 19 15 - 18, il 18 maggio 1916, col' dcmcmi dei depositi del (i8" rcgg imt·1llo Fanteria, coqitucndo rn!. 2.26' reggi mento la hrigata ,, Arezzo "·

~M l._.-~' •

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.

,

. /1 F unti d el 2..:5"' l"('ggim<"nto " .·/1e:.;:o ".

Si harti: eroicamente sull o Zcbio, a Monfakonc. al \'Ìadotto di Dui no. ndb regio ne di Flond;1r, ;1 Mcdeazza . sull ' H ermada , ~ul basm Pia \'c, :illa tc~ta di ponte di Capo Silc. Mobilitato per la guerr:.1 1<;_.;5 - 3(i, partecipò alk operazioni sul fronte nord in A . O .


Guadagnò la medaglia d'oro al valor inilitarc per le aspn.: lotte sostenute sul Carso, sulle quote 77, 57 e 58, sulle l.inee di Fiondar e di Duino nel maggio - giugno 1917 ed alla testa di ponte di Capo Site, dal 16 al 24 giugno 1918. Prese parte, mobilitato, alla guerra italo - etiopica 1935 - 3<i. :iggiungendo alla sua Bandiera, per la brillante condotta tenuta nella battaglia dello Scirè, una seconda ricompensa al valor militare. Sciolto nel settembre 1926 il Comando della brigata <( Arezzo ,, , il :225° reggimento Fanteria <1 Arezzo» fu assegnato alla XXIV brigata. E' decorato di due croci di cavaliere dell'Online Militare di Savoia per le campagne di guerra 1915 - J8 e 1935 - 36.

226° REGGIMENTO FANTERIA « AREZZO U bi

IJO.<

;1

ìbi t 1ictoria.

C..\~ll'c\GNE DI GVERR.,.

1916- 18: italo - austriaca. RICOMPE ME.

Alla Bandiera; croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia, 1 medaglia d'oro. Agli ufficiali e truppa: I medaglia d'oro, 49 d'argento, 24 di bronzo, 28 croci di guerra.

P ERPITE NF.1.L\ l'R l!'>L\ Gl' E llRA MO~DI:\LE·

Uffìciali: morti 44, feriti rn2, dispersi 61. Truppa: morti 783, feriti 337u, dispersi 2 390.

Festa dd reggimento: 2-5 maggio. Fu costituito il 18 maggio 1916 con elementi dei depositi dcl 1'84°, 2::!", 83" e 70° reggimento Fanteria e formò, col n5" reggimento, Li brigata (< Arezzo ,,.


668 Partecipò alla guerra 1915- 18 sul monte Zebio, nelle trincee di Monfalcone, ~11 viadotto di Duino, a Fiondar, a Medeazza, sull'Hermada: quindi sul basso Piave e alla testa di ponte di Capo Sile. Per l'eroico contegno dei suoi Fanti, c he (, attrave rso una via di sa ngue, splendidi di fede e di crOÌ!>mO sempre raggiunse ro le mete as~cgnate al loro valore ,, negli ~1spri co mbattiment i sul Carso , nelle lince di H ondar t a Duino, e per la superba condotta tenu ta dal 16 al 24 giug no HJ18 durante la battaglia del Piave, la sua Bandiera fu decorata con la medaglia d'oro al valor militare. Sciolto per cffrtt<; dell'ordinamento del 1926, il 226" reggimento Fanteria " Arezzo II venne ricostituito il 1 ° marzo 1938 e ::isscgnato alL XVIII brigata di Fanteria.

2:; 1" REGGIMENTO FANTERIA " AVELLINO " ,Von

vi

è

sost,1 .<e 11011 ; 111/,1 àm,1 .

C.-\Ml' ,\GNE Ili Gl' ERR.\.

1916 - rti: italo - :n1stri:1ca.

RtC0\1PE:s;SE.

1

t)

/lii.i Ra11Jier,1: crnce di nvalicrc dell 'Ordine Militare di Savoia, rncdagli:t d'oro . .4.gli 11/ficiali e truppa: ro4 mcd;1glie d'argento, 95 di bronzo, croci di guerr:i. PERDITE l': ELL.\ PRIMA GUERRA MOND I.\LE,

Uj jìci..iii : morti 1<>, feriti 127, dispersi 9~. Truppa: morti 8_)9, feriti 4550, dispersi 28_.q. Festa del reggi1rn:nto: 15 rnaggio. Si forme'> il 6 maggio 1<) 16 con clelllenti dei depositi dcll'82\ dd del 6.f reggimento, og nuno dei lJUali fornì un battaglione. Si battè Yaloros;11ncntc a Goriz ia, sul San Marco _: quindi sul Vod ice. sul mo nte Santo. a Ravnica, Brito( e Zagorie, 1~ella battaglia d el!;1 Rain sizza.

()n'' è


66,, Sostenne strenuamente l'urtù avversario nella battaglia dd giugno 1918 al caposaldo di Fossalta di Piave , a Romanziol, Motta di Livenza ed a Ponte di Madrisio ndla battaglia della riscossa. La sua Bandiera ven ne decorata con la suprema ricomp<:ma al valor militare, la medaglia d'oro, per l'impeto col tiuale, " al di l:ì

.Honumt·nto al

2 {' "

reggimt·nto " .4vt'llino "·

delle acl1uc impetuose dell'Isonzo, oltre impervie e rnun1t1ss1me rupi, ~trappò una vittoria che sbigottì il nemico e meravigliò i valorosi "; per il validissi mù contributo al felice esito della batraglia del Piave: per le alte prove di virtt1 guerriere rinnovate nella battaglia finale. Assegnato, nd 1926, all'X[ brigata. il 231° reggimento Fantnia .. Avelli no ,, concorse con l'invi o di complementi in A. O. alla guerr:1 italo - etiopica 1935 · 36. H


2-32°

REGGIMENTO FANTERIA Non vi è so.,·ta,

3t'

(r

AVELLINO "

non sulla l'ima.

CAMPAGNE D I GUERRA.

1916 - 18 : italo - aus1riaca. R I COMPF.NSE.

Alfa Bandiera: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia, rncda~lia d'oro. A gli uffici(l/i e truppa: I croce di cavaliere dell'Ordine Militare dì Savoia. 4 medaglie d'oro, 173 d'argento, 204 di bronzo, 1 2 croci dì guerra. 1

PERDITE NELLA PRBU GUERRA MON DIALE,

l ·I /io11/1: morti 5 1. fe riti 148. dispersi 11 5.

Trnpp:1: morti 1.po, feriti 3?ì5, di spersi 4027. Fc~t:1 del reggimt nlo: 15 maggio.

Fu cm1itu ito il 6 maggio 1916 con elementi dei cleposiri del 10", dd 75" e del \'86'' reggimento Fanteria, i quali fornirono ciascuno un battaglione. Si hattè splendi damente a Goriz ia. sul San Marco> sul Vodicc, sul Santo. a Rav nica, Rritof e Zagorie, nella battaglia della Bains1zza. Sostrnnc il formidabil e urto avversario nell'offensiva austriaca del giug no I<) 18, resistendo al caposaldo di Fossa] ta di Piave, a Romanziol, Motta di Livenza cd a Ponte di Madrisio, nella battaglia dell a ri scossa. La sua Bandiera fu decorata con la suprema ricompensa al valor militare per l'impeto sanguinoso dell 'assalto col quale, al di là delle acque impetuose dell'J sonzo, oltre impervie e munitissime rupi, strappò una vittoria che sbigottì il nemico e meravigliò i valorosi n ; per il validissimo contributo al felice esito della battaglia del Piave; ~er le alte prove di virtù guerriera rinnovate nella battaglia della riscossa. <(


Assegnato, nel 1926, alla XI brigata, il 232° reggimento Fantc.: ri:i « Avellino » concorse alla guerra italo -etiopica 1935 - 36 con l' invio in A. O. ed in Libia di numerosi ufficiali per l'im1uadramcnto dei van reparti mobilitati.

Ai Caduti de/ 2-p" rcggimc11to

«

Avellino "·

Abbiamo dato le notizie ed i dati riguardanti i 94 reggimenti di Fanteria di linea esistenti in Italia nel 1913 e gli altri costituiti per la guerra italo - austriaca 1915 - 1918, anche se alcuni di essi, come il 25°, il 32°, il 64°, il 72° e 1'82°, vennero sciolti in ottemperanza al nuovo Ordinamento, conferito ali 'esercito con la legge n. 396, in data dell'n marzo 1926. Tali dati abbiamo tratto dal (( Calendario dell'Esercito Italiano per l'anno 1939 " pulililicato dal Ministero della Guerra.


Ma non possiamo nc,n rin,rd:m:, ~,a pure sommariamente, anche le altre hrigalè che vennero rnstituitc per b prima guerra mondiak, nella l.Jllalc lJllasi lllttt l'.ombatterono con molto valore cd i <:ui reggimenti superstiti merit.irono pertìno la più alta ricompensa al v:ilorc milit:1rc : hrig:1tc che \Tllll('fO sciolte tiuanclo, finita la guerra. il nostro oncito torn<> ad assumere gli organici di pa<:e e quando. nd u:p6. 1:t Fantcri:1 di linea formc'l soltanto 29 C:omandi di brig:1t:1 <:d 87 rcggimcnt i ( 1). Pl'r wnscguire lo ~rnpo di cui sopra, ripo rtiamo i dati pubhlicali nd HJ38 d:111'L1 flicio Sturirn del Corpo di Stato Maggiore. ndr .. Annu:,rio L'flici:1k ddlt: Forze Annate .. .

BRIC:\TA .. CDI NE , (Reggimenti

">''' : 11h>iill'

9)'

e ,Jf/ )

Fortin. Mochctta . v:d d'A ss:1, \·crruiba. Fai1 ì. 1917:

Tnl1111110. \';1llo11c ,li Palin·o, Bainsizza. monte Santo. 1918: mon t,· T .. 1111 ,.,. Pi,11c Mo111dl u, \';il.lnoa, Spinonria, Solarolo, monk :'vb-

,bl.

l q.!o:

:\lhania.

,, ; l't'ggimcnto: croce di ca\'aliert delrOrdìnt Militare di Sa\ oi:1. mnbglia d'argento. ')fi · regg imento: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Sa\'oia. 111nl:i).!li:1 ,l':1rgenro.

Co~1i111ìtì nd marzu 191 (): il Comando di brigata cd il 95" dal deposito dd -li' Fanteri;t, il ,;(>'' d:tl dcpo~ito dd 48" Fanteria. Il ì ~l'l! c rnhrc 11po Li brigata fu ~c ìolta. . I reggimrnri 95·· L 116" furono poi ricostituiti il 15 maggio 1935: 11 95·· dal dcpo~llo dd 13" Fanteria: il e/)" dal deposito del r.f Fanteria . Il• 9')°' a~rnnse la- denominazione di ,, l~) - " rc:<•«imcnto Scuola ,, • .1 t",~ e con il 'f..l · nl il 1Jj" fonrnì Li CX.X I V brigata di F anteri:1. ( 1) Si con,ult i. in pn ,po., ito. il èclpiwl,, ,ul!\·rnluzion~· orgaah:J 1:a nt ,·ri:1 du ra:lll' l:i :.: ucr r:i.

,k lb


Nel 1935 presso il 95' Fanteria fu costituito il Xlii battaglione: complementi. Il 95° cd il 96'' Fanteria furono nuovamente di~iohi il 15 sc:ttcmbrc 1936.

BRIGATA

«

(Reggimenti

GENOVA

>>

97" e 98")

CAMPAGNE l>l GUERRA.

1916: Gorizia, San Marco. 1917: Slatcnich, monte: Stol, Ponte di Comino. RICOMPENSE.

97'· regginw1to: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia, medaglia d'argento. 98° rcggime11to: croce di cav~1licrc dell'Ordine Militare di Savoia. Costituit:1 nel giugno 1916: il Comando di brigata cd il 97" dal deposito defl'88"; il 98° dal deposito del 22°. Il 20 novembre 1917 fu sciolta. 11 9t Fanteria fu poi ricostituito dal dc1x>sito del 225" Fantcri:1 e formò, con i reggimenti 95" e g6", la CXXIV brigata di Fanteria. Nel 1935 presso .il 97" Fanteria fu costituito il CCXXV battaglione complementi; il 97" Fanteria fu poi nuovamente disciolto il 15 settembre .1936.

99" E

100°

REGGIMENTO FANTERIA

Vedasi 1.1 uanto abbiamo buià scritto sul 115" e I J 6" rcooimcnto 00 Fanteria.

BRIGATA " PIACENZA ,, (Reggimenti , , , .. e , , 2") CAMP:\G!',;E l>I Gli.ERRA.

1915: monte San Michele, monte Sci Busi. 1916: Oslavia , C:1~td grnnberto, monte Zebio, monte Fior. monte Mosciagh. 1917: Dosso


Faiti, Castagnevizza, polite della Ddìzi,1, Casarsa. 191k: Ncrvesa, Barco, Conegliano, Vittorio Veneto. R1coMPENSE.

111 " reggimc'. nto: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia, medaglia di bronzo. , 1 2·· reggimento: croce dì cavaliere dell'Ordine Militare di

Savoia.

del

Cost iwita nel marzo 1915: il Comando dì brigata dal deposito il 111 ·· dal deposito del 26"; il 112'· dal deposito del 61". L'8 seltembrc Il)20 fu sciolta.

25";

BRIGATA ,, MANTOVA .,

(Reggimenti

e

11 f

114··)

C ,,MPAGNE DI GUE RR.\.

1915: ,·:ti Lagarina. 1916: Nad Bregom. r9tì: Scio, Hcrmada. ~-furiagu, Sc:ruaglia, San Hvldu, Tin.:hiaua.

1y1 8 : ~lu11Ldl,,, Fu11Ligo,

R1cOMPF.1'.SE. 11 (

reggimento: croce di cavaliere ddl'Ordinc Militare di

Savoia. , r •.{ reggimento : croce di cavaliere dclrOrdine Miìitare di Sa-

voia,

1

medaglia d'argento.

Co~tituit:1 nel marzo 1915: il Comando di brigata ed il 114' dal depùSÌto dd 72": i] I I 3" dal deposito dcJ 79' . Nel novembre 19H) fu sciolta. BRIGATA " PADOVA ..

(Rt'ggime11ti

1 ,

7'

0

é' 1

18")

C.-\M l'AGNE DI Gt:ERR:\.

1~.115: monte Sei Busi, Monfalcone. 1916: Castelnuovo del Carso, passo Buole, monte Zovetto. monte Magna boschi , Nova Vas. r9r7: Scio, Hcrmad:i. l <JI 8 : altopiano di Asiago, col del Rosso.


R1cm,{PEN'SE.

117" reggimento: croce di cavaliere dell 'Ordine Militare di Sa-

voia,

1 medaglia di bronzo. r 1 ff' reggimento: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia, 1 medaglia di bronzo.

Costituita nel marzo 1915: il Comando di brigata dal deposito del 57°; il II7' dal deposito del 71 "; il u8° dal dqx,sito del 58". Fu sciolta nel febbraio 1920.

BRIGATA (, EMILIA >• (Reggimenti 119° e 120°) CAM!'.\GNE DI GUERRA.

1915: Plava, monte Rosso, monte Nero. r9r6: Solje, monte SI eme, monte Mrzli. 19r7: Grazigna di Gorizia. 1918: porte di Sai ton, monte Grappa. R1COMPENSE.

19" reggimento: croce di cavaliere dell 'Ordine Militare di Sa medaglia d'argento. 120" reggimento: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Sarnia, r medaglia d'argento, r medaglia di bronzo. I

voia,

T

Costituita nel marzo 1915: il Comando di brigata cd il 119° dal deposito del 35"; il 120" dal deposito Jel 28°. Alla fine del 1919 la hrigata (i Emilia » fu sciolta.

BRIGATA ,, MACERATA,, (Reggimenti 121 ° e 122°) CAMPAGNE DI CUERR;\.

1915: Palazzo, monte Sci Busi, Castelnuovo. 1916: case Marcottini, Oppacchiaselb. 1917: val Lagarina. r9T8: Rovarè, San lktgio di Collalto, Piave, Livenza, Tagliamento.


RlCO \ll'F.~SE .

reggimento: ..:ron: di cavalic:rc dtll'Ordinc Militare ùi Samedaglia d"argento. , 12" reggimento: croce di c:ivalicrc dclrOrdine Militare di Savoia, 1 mecb gli:1 d 'arge nto. 1 2 1'

Yo ia, 1

Costituita nd marw 1915: il Comando di brigata ed il depo~ito dd 12": il 121" dal deposito del 9.f . Il 24 non:mhre 19 11) la brigata " Macerata ,, fu !>ciolta.

122··

dal

BRIGATA ,. CHIETI ,, (Reggimenti .12 3' e J 24") C-,~11':\G-..:E ])( G l' F.RR.\. 11 11") : C:1qclnuorn, Polazzo. Sassi Rossi . 19 16 : monte Sci Bmi. Dohrrd,\ C rn i Krih. Bonetri_ 1t117 - 18: \'al Giudiciric, v:il cLAstico, mo nlt' Cimone. mo utc Tonezza.

R1co'.l.11•1:.~ ~E . I 2 {

r,·ggi mento: croce di ..:a val ine <.kll"Ordinc: Militare di

Sa,·oi.1.

124"

rcggim wto: ..:roce di cavaliere dcll"Ordine Militare di

Savoia.

Costituita nel marzo 1915: il Comando di hrigat;1 ed il 12-3" dal deposito dd 18": il 124' dal deposito del 13°. Il 1· gennaio 1920 la brigata ,, Chieti " fu sciolta.

BRIGATA " SPEZIA,,

(Reggimenti 1 ;z5' e 126") C.\ M l'.\G:S:E Hl GFERR.\.

H}15: Pia ,a. monte Sabotino, Zagora, O~lavia. 19 16 : monte R:1,ta. mo nte Interrotto . Pecinka. 1917: Santa Maria di Tolmino. Santa Luci:1 di Tolmino. Cigi ni. 1918- HJ: Macedonia.


R1co~1PE~SE.

I 2 f reggimento: croce di cavaliere dell'Ordine Mili tar<.: di Savoia, 1 medaglia di bronzo. 126" reggimmto: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia.

Costituita nel marzo 1915 : il Com~mdo di brigata cd il r25" dal 21 " ; il 126° dal deposito del 22°. Il 29 novembre 1917 venne sciolta. Ricostituita il 15 ottobre 1918. fu nuovamente sciolta il 4 giugno 1919.

deposito del

BRIGATA " FJRENZE ,, (Reggimenti 127'' e 128') C.-\MPAGr-.E DI GUERRA.

1915: Pl:n·:1, monte Sabotino, Zagora, Oslavia. 1916: Pbv:.i. Osb via, monte San Michele, Zagora. 1917: monte Kuk, Bainsiz:1.a. 1918: Piave, monte Pertica, col degli Uccelli.

R1coMPENSf,.

reggimento: croce di cavaliere dell' Ordine Militare di Samedagli:i d'argento. 128" reggimento: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Sa-

127"

voia, voia.

1

1

medaglia d'argento.

Costituita nel marzo 1915 : il Comando di brigata cd il 127" dal deposito del 69"; il 128" dal deposito del 70°. La brigata « Firenze i) fu sciolta nel febbraio 1920. I reggimenti 127" e 128", nel marzo 1935, furono ricostituiti ri· spettivamentc dai depositi dell'83"' e <lei io" Fanteria, rnn gli clementi del 267" e del 6c)" ricostituiti nel febbraio dello stesso anno, e formarono, col 21 f F;nteria, la CXIX brigata di Fanteria. Nell'agosto 1935 ;11 127" ed al 128 Fanteria fu concesso l'uso dei seguenti moti i araldici: ._ al 127" ,; Irrcsi~tibile nell'attacco ••, al , 2R ,, Più che la vit;i, Li Patria •• . 6

0


Nd .1935, presso il 128" Fanteria, fu cost1tmto il LXX battaglione compkmcnti di Fanteria. Il u7" ed il 128·' furono poi nuovamente sciolti il 1 " otrohre 1936.

BRlGA TA ,, PERUGIA ,; (/?.eggimcnti , 29" e 1 30°) C .\ ,\{PACNE

J)J

CUERRA.

H)l5: Lucinico, Pctcano, Boschini, Rocce Rosse, monte San Michck. lt)I (>: val d'As~:1. monte Lemerle, monte Zcbio. 1917= Hudi Log. Castagnn1 zza, Melen e di Gallio, Castelgomberto. 1918 : ponte di Pia,·c. RI COMPENSE.

, 29" reggimento : croce dì cavaliere dell'Ordine Militare di Sa1 mcclaglia d 'argento. 1 ,o" rc:ggimento: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Sa,·0 1;1. t rnu.fagiia d",.11 gento. \'oia.

Costituita nel marzo 1915: il Comando di brigata cd il 129·• dal dcpo~ito del 5,"; il , yt dal deposito dcll'81 "'. Il _V gennaio 1920 b hrigaLI ,, Perugia " fu ~ciolta.

BRIGATA ,, LAZIO )• (Reggimenti I J ,., e 1 ]2~) CA \H'AGN E ÌH CUERR,\.

hJI '): Pudgu 1;1, $;1n Michele, Rocce Rm~c, Coslune Viola. 1916: San fvli chdc. Sdi'. Monfalcone, Hudi Log. 191ì: Pal Grande, passo monte Croce, Freiko(d. P:il Piccolo, monte Paularo, Villa Santina , Forni , Lazzo, Longarone. RICOMPJ, N'$E.

voia,

, .?,'' reggimwto: croce di cavaliere dell 'Ordine Militare di 1 medaglia d'argento.

s~1-


r 32° reggimento: croce di cavaliere dell'Ordine Militare.: di S;1voia,

1

medaglia d'argento.

Costituita nel marzo 1915: il Comando di brigata ed il 131" dai depositi del 59" e de1l'82°; il ·132° dai depositi del 15" e del r6". Fu sciolta il 21 novembre 1917. Il 132° Fanteria fu poi ricostitujto il r5 aprile 1935 dal deposito del 16° Fanteria e formò, con i reggimenti 243" e 244°, la CXXVII brigata di Fanteria. Nel 1935, presso il 132° Fanteria, fu costituito il XVI battaglione.: complementi. Il 15 novembre 1936 il 132° Fanteria fu nuovamente sciolto.

BENEVENTO n (Reggimenti 133° e r 34°)

BRIGATA

<(

CAMPAGNE DI GUERRA.

1915: Vermegliano, Sei Busi. 1916: Costa Alta, monte Colombara, Gorizia, Salc~rno, Santa Caterina. r9r7: zona Carnia, Tramonti. RICOMPENSE.

1_n ° reggimento:

croce di cavaliere dell'Ordine Militare di

Savoia. I 34° reggimento: croce di cavaliere dell'Ordine.: Militare di Savoia, medaglia d'argento.

Costituita nel marzo 1915: il Comando di brigata ed il r34° dal deposito dd 40°; il 134" dal deposito del 31\ BRIGATA •<CAMPANIA »

(Reggime11ti

1

15 e 1 36") 9

CAMPAGNE DI GUERRA.

r915: monte Sei Busi. 1916: Oslavia, cima della Caldi(Ta, monte Civaron. 1917: monte Grappa, monte Solarolo, col dell'Orsu. 1918: Solarolo, Montello, Pederobba, San Pietro di Barbozza, Sedico. S;into Stefano.


(180

Rl COMJ>)lNSF.. /

))-·· )

reggimento: no<:c di ca v.tlierc dell'Ordine Militare di

Savoia. 136" rcggi111e11to: cro<:c di cavali e re dell'Online: Milit:1rc di

Savoia. Costituita nd marzo 1915: il Comando di brigata ed il deposito dd 64": il 1 {5" dal deposito del _::p". Nd luglio 191tJ Li brigata ,. C 1mpani a ,, venne ~ciolta.

l 36"

cbl

BRIGATA ,. BARLETTA ,,

(l?eggìmcnti 137" e 138") Cntl'AGNE

n1 Gvt:: RR ., .

lt) I '): monte Sci Bu~i, Ca\telnuo\'O. 1916: piano dell.i Marcc~in:1. monte 7.chio. Oppacrhiasella. C;1stag ncvizz:L 1917: Castagne\'Ìzz:1. ,·i:ulouo di Duino, Pinza no . L1 s1:im. Livenza. 1918: M o n -

1cflc.,.

1<1 19

..!u: All,a11ia. RICOM l'EN SE.

1

,7 rcggimrnto: croce di c 1,al inc dell'Ordine Militare

di Sa-

1 medaglia <fargcnlO. 1 )s · rcggiml'nlo: croce di r.i\"a licrc dell'Ordine Militare di Sa\'ni:i . 1 mcd:igli:1 d ' argen to.

Yoi:1.

Cmt ituit;i nd man.o 1915: il Comando di brigata cd il 138' dal d eposito dd 29" : il 137" dal d e posito del 14". Il ~~ lug lio 1920 la brigata " l:brktta .. ,·rnnc ~ciolta.

BRIGATA .. BAR I ,.

C .\\ll'AGNF. DI G lJ F.RRA.

l<Jl5: mo ntt· San Mìchdc. Ilos~-ù Capplll:cio. Bo:,ro Lancia. i916 : piano della Marccsi na. monte Zcbio. Monfakont. 19 17: Selo. Latisana. S:in Don:! d i Pìa,-c. 19 18: monte A solont.


R1co.M PENSE.

t 39· n:ggimento: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia, r medaglia d'argento. 140" reggimento: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia, i medaglia d 'argento.

Costituita nel marzo 1915: il Comando di brigata ed il 1_N" (bi dqX)sito del ro": il r40° dai (kpositi del 9" e dd 47°. [l 20 scttemhre 1919 !:i brigata " Rari ,, \'enne sciolta.

BRLGATA " CATANZARO ;, (l?eggimcnti 1 4 , ~ t: I 42··) C -, ~IP:\G NE DI GCERR.\.

1915: Castelnuovo, Roseo Cappuccio. 191(,: Oslavia , monte Mo~:ciagh. monte Cengio, rnontt San Michele, Nad Logern, Nova V:1s. Nad Rregom, Hudi Log. 1917: Lucatic, Hermada, San Cio,·anni ,li Duino. 19 18: Pria For}. val d'A.,tirn, \':t i Posin:i. R 1co~1rF.NSE.

, 4, r(·ggimcnto: aocc di cavaliere dell 'Ordine Militare di Savoia,

1

medaglia d'oro.

reggimento: croce di caval iere delrOrdine Militare di Samedaglia d 'argento.

142''

rnia,

1

Costituita nel marzo 1915: il Comando di brigata ed il deposito del 48'' ; il 142'' dal deposito del 19". Nel giugno 1920 la brigata " Catanzaro ,, fu sciolta.

141 "

,bi

BRIGATA ,, TARANTO H (Reggimenti , 4 f e 1 44" già 1 51>") CA~ll'ACNE DI Gt ; ERR.\.

1915: Libia. Soltanto pcl 143": Misurata. 19 1(i: Sabotino. (jori zia. 1917: S:-111 Marco, Panovi zza, col dell'O rso. 19 18: Mo nrdlo • ..:onca d'Alano, m o nte Tomha, Pcda,·cna.


RICOMPENSE.

143Qreggimento: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia , 1 medaglia dì bronzo. r44° reggimento (già 1 5o'): croce di cavaliere dell'Ordine Militare di S:1voia. BRIGATA ,, CATANIA » (Rcggimc11ti , 4 5° e 146") CAMPAGNE l>l GUERRA.

. 1915: Pal Piccolo, .Pal Grande, Freikofd. 1916: val Degano, alto But. Pcdcscal:i, val d'Astico, monte Cimane, Jami:.ino. 1917: mon!<: Zcbio, Scio, Pi :m .:. 1918: canal della r ossetta, San Donà di Piave. R1cmtPE~:-.i-:.

'-1 5 rc:g_~ 11nc11to: croce di çavalicrc ddl"Ordinc Militan.: di S;woia. r 46·· regg imento: croce di cavaliere delrOrdine Militare di Savoia.

Costituita nel marzo [()15: il Comando di brigata ed il 14':i'' dal 1.kpmitu dd f; il 145·• dal deposito del 3°. La brigata « Catania » il 20 aprile 1920 fu sciolta. 11 146" reggimento fo poi ricostituito dal deposito del 4" Fanteria c formò, col 2 2 2" ed il 224", la CXXIX brigata dì Fanteria. Il 1.t6° Fanteria fu nuovamente sciolto il 26 dicembre 1936.

BRIGATA,, CALTANISSETTA >> (Reggimenti 1 47" e 148") CAMPAGNE DI GUERRA.

1915: Bosco Cappuccio, Bosco Lancia, monte San Michele, San Gabriele. 1916: monte Frcikofcl, monte Zellonkofel, monte Croce, Hudi Log. 1917: Mrzli.


RICOMPENSE. 1 47°

reggimento: croce di cavaliere del! 'Ordine Militare di

Savoia.

148" reggimento: croce di cavaliere Jdl'Or<line Milita re di Savoia. Costituita nel marzo 1915: il Comando di brigata ed il 147° dal deposito del j6" Fanteria ; il 148° dal deposito del 75Q. Fu sciolta il 13 novembre 1917.

BRIGATA <( TRAPANI )> (Reggimenti

1 49"

e

1

50° già

1 44'')

CAMPAGNE T>I GUERRA .

1915: monte Sei Busi. 1916 : Monfalcone, monte Lemerle, monte Cengio, val Lastaro, Sabotino, Gorizia, Vdiki H r ibach, D osso F aiti. 1917: foce del Timavo, Hermada, Fiondar, Bain sizza, monte Grappa, Grado. 1918 : Monfenera, Fcm:r, F averi, Qucro. 1919: Albania. RICOMPENSE .

149" reggimento: croce di c;ival icre dell'Ordine Militare di Savoia,

medaglie di bronzo. reggimento (giù r 44''): croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia, 3 medaglie di bronzo. 2

1 50v

Costituita nel marzo 1915: il Comando di brigata ed il 144° dal deposito dell'85"; il 149° dal deposito del 6°. Il 28 dicembre 1917 il 144° assunse il numero di 150° ed attinse i complementi anche dal deposito del Dopo la guerra 1915 - 18 la brigata « Trapani >l fu sciolta.

v

BRI~ATA

«

(Reggimenti

0

NOVARA 1

>)

53° e r54°)

CAMPAGNE DI G UERR,\.

1915: monte Coston, ~ monte Durer, Oslavja. 1916: Oslavia. Malga Fratta d'Arsiero, val d ' Astico, monte Cimonc, monte Cengio.


H)l ì: C1stagnevizz;1. bg;1rè di Piave, Zenson. 1918: basso Piave, Grisokra. Latisana. R1coMPF.NSF. .

, 5 { reggimento: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di S:1\·oia. 1 5.{ reggi111,·11to: croce: di cavaliere dell'Online Militare di Sa\'OÌa. , medaglia d":irg-ento. Cnstiwita nel marzo 19 15: il Comando di hrig:1ta ed il 15_," dal deposito del l _f : il 15.( dal depmito del 6/. Nel nmTmhre 1919 b brigata ,. No\'ara ,. fu ~òolt;1.

BRIGATA ,. :\LESSA>ilJRl.-\ .. ( N<'ggimenti C.n1P:\G1'E

1

5 j"

1,1

e

1

;fi")

GLERR.-, .

1q 15: Ho~co Cappuccio. Bo~cu Fe rro di C:1vallo . monte San \-1.tr::n .. _ S:in :".li;hcl .: . 1916 : \·:d Ciiug!i;1, :".1nnf:1kon.::-. 11'ì17: ~frz l; . \'odi I.

, ) :; r<'g~11nc11to: ..:roce di cn·:dierc dell"Ordine ~-lilitare di S;1voi:1, r medaglia d"argento. , )u· rrggime11to: croce di ca\'alìere ddl"Ordine Militare di San>ia . 1 nH:dagli:i d'argento.

Co~tituita nel marzo 1915: il Comando di brigata ed il 15_{" d;d deposito del 37"; il 156" dal deix>sito dell 'X<f. Fu s(iolt;i il 18 no\'embrt H)17.

BR lGATA " MILA~() ..

(Reggimenti 159" e 1fi<J") C n11'.·\ GSE 111 G\jERR.\.

1915: \·al d'Astico. altopi;ino di Fo lgaria. 1916: ~frzli. monk 7.chio. 19 17 : mùnll' Santo, monte Sa n c;abri,k, Vodin:, Anhon, . Costone di I >cscb , Jelenik, Coston del Mo nte.


RICOMPENSE. 1 59° reggimento: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia, I medaglia di bronzo. 160° reggimento: croce di cavaliere dell'Ordine Mii itarc di Savoia, I medaglia di bronzo.

Costituita nd marzo 1915: il Comando di brigata ed il 159° dal deposito del 68°; il 16o dal deposito del 78°. Fu sciolta il 29 novembre 1917. 0

BRIGATA << IVREA n (l?.eggimenti 161'' e 162") CAMPAGNE l>I GUERRA.

1915: alta valle d'Assa. 1916: Costcsin, altopiano di Asi::igo, Nova Vas. 1917- 18- 19: Macedonia : ansa della Cerna, monte Kruska, colle V rata, Pi ton Rocheux. RICOMPENSE.

161° reggimento: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia, 1 medaglia di bronzo. 162° reggimento: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia, 1 medaglia di bronzo, croce <li guerra francese con palme. Costituita nel marzo 1915 : il Comando di brigata ed il 162° dal deposito del 54° Fanteria; il 161° dal deposito del 92°. Alla fine di luglio 1919 la brigata <1 Ivrea )> fu sciolta.

BRIGATA << LUCCA >> (Reggimenti 16J" e 164") CAMPAGNE

or

GUERRA.

1917: Gorizia, Raccogliano, Vertoiba. 1918: Montello. 45·


686 R1coMPENSE.

16 '/ rcggime11Jo: croce m cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia. 164" reggimento: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia. Costituita nel lug lio

H)J7:

il Comando di brigata ed il r6J' dal

deposito del 2f; il 164" dal deposito del 10°. Nel lugl io IC)l9 la brigata << Lucca>' fu sciolta.

165° REGGIMENTO FANTERIA C1MPAGNE D I GUERRA .

H) l 7 (dal 1'· nove mbre): Melctte di Gallio. 1918 (fino al feb braio compn.:,o): Col tic! Rosso, Col d'Fchde.

R.1coM 1'ENSE. l

.rou: d, (.;l\';dicre dell \Jrdinc Militare di Savoia.

Cm ti1ui10 il 3 1 ottobre 19r7 dal deposito del 90° coi (1uarti batta).: lion i dc, rc.:.::t-:irncnti 157", 158" e 80'' cd as~cgnato, quale terzo reggimento, :dl:i brigata " Liguria ,, (157" e 158'). Nel febbra io del 1918 fu assegnato alla brigata (<Taro P (207" e ::!oX' ) e· ndl'agosto 1918 assunse il numero di 208°.

BRlGATA ·( SESIA )\ (Ncggimt"nti

201 "

e 202°)

C.\M l'AG !'>ct:: DI G lé FllRA.

19 16 : nwnl l'. Maggio, Col Posina, Val Iarsa, monte Corno , passo della Horcob. mo nte Majo, monte Calgari, Hudi Log. 19r7: Gori1,ia, Zrnson. HJI ~ : Fag:i rè. San Donà di Piave.

R1coMPENSE.

20 1° reggimento: croce cli cavaliere dell'Ordine Militare di Sarnia,

.1

medaglia di bronzo.


reggimento: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Samedaglia di bronzo.

202°

voia,

1

Costituita nell'aprile 1916: il Comando di brigata ed il <leposito del 49'', il 202° dal deposito del 23°. Nei primi del 1920 la brigata « Sesia >> fu disciolta.

201"

dal

BRIGATA << TANARO ))

(Reggimenti

20 f

e 204°)

Cntl'AGNE DI GUERRA.

1916: Albania: Vojussa, Tepeleni, Premeti, Argirocastro, Delvino, Graspi. 1917: Albania: Salisei, Zu Arza, Cerova, Koblara. 1918 - 19: Albania: Berat, Laitiza, Grabokica, monte Parasboar, Malinat, ponte Kuc.i .

t

reggimento: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di

20/

reggimento : croce di cavaliere dell'Ordine Militare di

20

Savoia. Savoia. Costituita nell'aprile 1916: il Comando di brigata cd il deposito del 38°; il 204" dal deposito del 33'' . Nell'ottobre del 1919 la brigata <( Tanaro 1) fu sciolta.

BRIGATA

203°

dal

LAMBRO )) (Reggimenti 205° e 206°) <1

CAMPAC!'IE DI GUERR,\.

1916 : monte Costesin, cima Mandriolo, Portule, monte Bos<:on, monte Magnaboschi, Oslavia, Gorizia, San Marco. 1917: San Marco, Okroglo, Pradamano, Lestizza.


688 RICOMPENSE.

2.0_," reggimento: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia, r medaglia d'argento. 2.06" reggimento: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia, , medaglia d'argento.

Costituita nell'aprile 1916: il Comando di brigata ed il 205" dal deposito del 7"; il :?06° dal deposito del 6i. Fu sciolta il 22 novembre 1917. BRIGATA « TARO ,;

(Reggimenti 207° e 208'-') CAMPAGNE

J)(

GUERRA.

1916: Zugna, passo Buok. 1917= Mesniak. 1918: val Lagarina, C:ollet1 0 Verde, monte Grappa. R1co~fPENSE.

reggimento: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Samedaglia di bronzo. 2u8" reggimento: croce di cavaliere dell"Ordine Militare di Savoia, 1 mcòaglia di bronzo. 207''

voia,

1

Costituita la prima volta nell'aprile 1916: il Comando di brigata ed il 207" dal deposito del 25"; il 208" dal c.leposito del 62''. Il 21 novembre 1917 fu sciolta; ma venne ricostituita il 26 febbraio 1918, col 207" cd il 165° (formato dal deposito del 90°), che nell 'agosto 1918 assunse il numero di 208''. Il 25 febbraio 1919 la brigata ,< Taro ,, fu nuovamente sciolta. I3RIGATA << BISAGNO ,,

(Reggimenti CAMPAGNE

2. 09'' I)[

e 21 0°)

GUERRA.

1916 : val d'Astico, monte Aralta, monte Giove, Cirnone d'Arsiero. r917: Dosso Fai ti, Castagnevizza, Fiondar. 1918: Valbella, Losson, basso Piave, Grave di J>apadopoli, Susegana, colle Umberto.


RICOMPENSE.

209° reggimento: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Sa-

voia,

I

medaglia d'argento. reggimento: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Samedaglia d'argento.

210°

voia,

1

Costituita nell'aprile 1916: il Comando di brigata ed il deposito del 90°; il 210° dal deposito dell'88°. Nel settembre 1919 la brigata « Bisagno >> fu sciolta.

2()(../ dal

BRIGATA c. PESCARA i> (Reggimenti 211 ° e 212°) CAMPAGNE DI GUERRA.

1916: altopiano di Asiago, Gorizia, Santa Caterina, Nova Vas. 1917: Hoie, Mesniak. R1cm,!PENSE. 21 I "

reggimento: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di

Savoia. 2/2°

reggimento: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di

Savoia. Costituita nell'aprile 1916: il Comando di brigata ed .il deposito del 93"; il 212° dal deposito del 51°. · Fu sciolta il 22 novembre 1917.

2u

0

dal

BRIGATA « ARNO »

(Reggimenti

21

J° e

2 1

l)

CAMPAGNE Dl GUERRA.

1916 (dall'aprile al giugno fu in Albania): Camporoverc, monte Rasta, monte Lemerle. 1917: Asiago, monte Forno, monte San Gabriele.


RICOMPENSE.

21 J v

reggimento: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di

Savoia. 2140

reggimento: croce di cavaliere dell 'Ordine Militare di

Savoi:i. Costituita nell'aprile r916: il Comando di brigata cd il 213° dal deposito ddl'8f; il :nf dal deposito dell'87". Fu sciolta il 21 novembre HJl7· rl 213" Fanteria fu ricostituito dal deposito 84'' Fanteria il rn marzo 1935 e fonnò. con i reggimenti nf e r28", la CXIX brigata di Fan teria. Nell'agosto 1()35 al 2 1 3" Fanteria fu concesso l'uso del seguente motto araldico:,, Muoio, ma non cedo ), . Nel •9.)5· presso il 21f Fanteria, fu costituito l'LXXXIV batta-

glione complementi. Il 2 1_ f Fanteria fu nuovamente sciolto il 1° ottobre 19_i6

BRIGATA ,, TEVERE ,,

(Regghncnti

2 1

.'>' e

2

16°)

CAMP:\GNE DI GliERRA.

1916: val Travignolo, cima di Bocche, Forcella Lusia. 1917: Dosso F:1iti, Poe! Nakusnik. 1918: Arcade, Mo ntello. Nervesa, FaJal to. Ponte delle Alpi. RICOMPENSE.

21 f Savoia. 2 16 u

rcggimc1110 : croce di cavaliere dell'Ordine Militare di reggimento: croce di cavaliere cklrOrdine Milita re di

Savoia. Costituita nell 'aprile 1916: il Comando di brigata ed il 215° dal deposito dcll'81°; il 216" dal deposito del 51°. Il 10 febbraio 1919 la brigata <(Tevere " fu sciolta.


BRIGATA << VOLTURNO ,> (Reggimenti 21f e 218°) CAMPAGNE DI GUERRA.

1916: Sogli di Campiglia, monte Trappola, monte Corno, Pasubio. 1917: val Posina, monte Calgari, Sogli Bianchi, monte Sclugio. 1918: Saletto, C. Armellini, C. Pastori, Candelù, Rovereto, Trento. R1cOMPENSE.

reggimento: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Samedaglia d'argento. 218' reggimento: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia, I medaglia d'argento. 217°

voia,

1

Costituita nell'aprile 1916: il Comando di brigata ed il 217° dal deposito del 39°; il 218° dal deposito del 15°. La brigata "Volturno ,, fu sciolta nel marzo 19r9.

BRIGATA « SELE >' (Reggimenti 219" e 220") CAMPAGNE 0 1 GUERRA.

1916: val Posina, Vallarsa, colle Xomo, Sogli di Campiglia, monte Novegno. 1917: val d'Astico, Bainsizza. RICOMPENSE. 219°

reggimento: croce Ji cavaliere dell'Ordine Militare di

Savoia. 220"

reggimento: croce di cavaliere dcl l'. Ordine M ilitare di

Savoia. Costituita nell'aprile 1916: il Comando di brigata ed il 219" dal deposito del 64°; il 220" dal deposito del IO~. Fu sciolta il 22 novembre 1917.


BRCGATA « JONIO » (Reggimenti 221'' e 222°) CAMPAGNE l)] GUERRA.

1916: monte Salubio, monte Collo, Torrente Maso, Santa Caterina. 1917: San Gabriele, Sabotino, Soher, San Marco, Madlcsena. 1918: Zenson, Fosso Palumbo, Salgareda di Piave, San Gervasio. RICOMPENSE.

reggimento: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia, 1 medaglia di bronzo. 222 " reggimento: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia, 1 medaglia di bronzo. 221°

Costituita nell'aprile 19r6: il Comando di brigata cd il 221° dal deposito del 48''; il 222" dal deposito del f. La brig at;1 ,. Jonio " fu sciolta nel gennaio 1919. Succn ~ivamcnl<.: fu ricostituita, formando, nell'agosto 1919, un solo rcgg1mcnto, il 222", che fu poi nuovamente sciolto nel settembre dello stesso anno, per venire nuovarm:ntc ricostituito l'u febbraio 1935 d:,I deposito del .3" Fanteria, per formare, con i reggimenti 146'' e 224", I.i CXXIX brigata di Fanteria. Nd 1935 presso il 222" Fanteria fu costituito il III battaglione complementi Fanteria. li 222° fu nuovamente sciolto il 26 febbraio 1936. BRIGATA <( ETNA» (Reggime11ti 22J° e 224°) CAMPAGNE DI GUERRA.

1916: monte Sìsemol, Oslavia. Gùrizia, Peuma, Grazigna. 191j: monte Rosso, monte Nero, monte Mrzli. R1cmtPENSE. 22 f

voia,

1

reggimento: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Samedaglia d'argento.


224° reggimento: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia, 1 medaglia d'argento.

Costituita nell 'aprile 1916: il Comando di brigata ed .il 223° dal deposito del 6°; il 224° dal deposito del 75°. Fu sciolta il 13 novembre 1917. Il 224° reggimento fu poi ricostituito dal depasito del 75° Fanteria l'n febbraio 1935· e formò, con i reggime~ti 146° e 222°, la CXXIX brigata di Fanteria. Nel 1935, presso il 224" Fanteria, fu costituito il LXXY batt.'t· glione complementi Fanteria. Il 224° fu poi nuovamente sciolto il IO settembre 1936.

BRIGATA ,e ROVIGO » (Reggimenti 227" e 228") CAMPAGNE

J)J

GUERRA.

1916: monte: Zingarella, Vertoihina, Sober. 1917: Volkovniak, Dosso Faiti, San Daniele del Friuli, Polcenigo. R1coMPENSE. 227°

reggimento: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di

Savoia. 228'

reggimento: croce <li cavaliere dell'Ordine Militare di

Savoia. Costituita nel maggio 1916: il Comando di brigata ed il deposito dell'80° ; il 228° dal deposito del 57°. Fu sciolta il 15 novembre 1917.

227°

dal

BRIGATA H CAMPOBASSO >> (Reggimenti 229° e 2 30°) CAMPAGNE DI GUERRA.

1916: Sabotino, San Mauro, Santa Caterina di Gorizia. 1917: monte Santo, Sella di Dol, monte San Gabriele, Zagorje, Ravnica.


RICOMPENSE.

229°

reggimento: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di

Savoia. 2 30·•

reggimento: croce cli cavaliere dell'Ordine Militare di

Savoia. Costituita nd maggio 1916: il Comando di brigata ed il dqx,sito del 35°; il 230" dal deposito del 36°. Fu sciolta nd novembre 1917.

229'·

dal

BRIGATA t, LARIO )) (T<.eggimemi 233" e 2 54") CAMPAGNE DI GUERRA.

1917: Scio, Nova Vas, Pi.nzano. 1918: Canove, val d'Assa. RJCOMPENSE.

2

>]" ffggimento:

Sarni;1 . .1. >/( Savoia.

croce di cavali ere dell'Ordine Militare di

ffJ;gimmto: croce dì cavaliere dell'Ordine Militare di

Co~tituiu nel gennaio 1917: ìl Comando di brigata ccl il 2-34° dal deposito del 4 1"; il 2~B " dal deposito del 21". Il 30 gennaio 1919 la brigata Lario ,i fu sciolta. (<

BRIGATA PICENO )) (Reggimenti 25.5° e 236'') I(

CAMPAGNE DI GUERR,\.

1917: Sdo, Koritc. 1918: Pasubio, monte Testa , Rovereto. RrcoMPF.NSF.. 2 35°

voia,

1

reggimento: croce di cavaliere dell 'Ordine Militare di Samedaglia d'argento.


2

voia,

36° reggimento: croce di cavaliere dell'Ordine Militare <li Sa1

medaglia di bronzo.

Costituita nel gennaio 1917: il Comando di br.igata cd .il 235° dal deposito del 17°; il 236° dal deposito del 13°. II 30 dicembre 1918 1a brigata « Piceno >> venne sciolta. I regg imenti 235° e 236° furono ricostituiti nel marzo 1919, per venire definitivamente sciolti nel settembre dello stesso anno.

BRIGATA « GROSSETO » (Reggimenti 2 37° e 2 38°) CAMPAGNE DI GUERRA.

1917: monte Forno, Trusnje, Rainsizza, ponte della Delizia. RICOMPENSE.

237° reggimento: croce di cavaliere dell'Ordine: Militare di Savoia. 238° reggimento: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia. Costituita nel gennaio r917= il Comando di brigata ed il 237° <lai deposito del 22": il 238" dal deposito del &/. Fu sciolta il 22 novembre 1917. BRIGATA « PESARO » (Reggimenti 2 39° e 240°) CAMPAGNE D I GUERRA.

1917: monte Zebio, Sober, Mortegliano, monte Asolone, Ca' d 'Anna. 1918: monte Grappa, monte Pertica. R1coMPENSE. 2 39° reggimento: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia, r medaglia d'argento. 240° reggimento: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia, r medaglia d'argento.


2_w 0

Costituita nel gennaio 1917: il Comando di brigata cd il dal deposito del 59°; il 240° dal deposito del 60°. .Il 30 gennaio 1919 la brigata (( Pesaro J> fu sciolta. Il 15 marzo dello stesso anno fu ricostituito il 240° Fanteria, che nel settembre venne nuovamente sciolto. I reggimenti 239° e 240° il 1° aprile 1935 furono ricostituiti rispettivamente dai depositi del 46° e del 6o" Fanteria (il 239'' con elementi tratti dal 59° F anteria; il 240" con elementi tratti dal 60° e dal 45° Fanteria), e formarono la CXXX brigata di Fanteria. Nel 1935, presso il 239° Fanteria, fu costituito il XLVI battaglione complementi. 11 239" ed il 240" furono definitivamente sciolti il 9 febbraio 19_17,

BRIGATA ,, TERAMO )) (Reggimenti 241° e 242°) CAMPACNF. 01 GUl iRRA.

19,7: monte Kuk , Vodicc, Kobilck, 1,fa,lu11i, b.1&so Pi.1vc. 1918; Col del Rosso. Col d 'Echele. 1919: Libia. RICOMPENSE.

reggimcllfo: croce di cavaliere dell'Ordint: Mii.i tare <li Samedaglia di bronzo. 242 ° reggimento: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia, I medaglia di bronzo. 241 "

voia ,

I

Costituita nel gennaio 1917: il Comando di brigata ed il 241° dal tkposito tld 32"; il 242° dal deposito del 40°. 11 23 giugno 19 2 0 la brigata (( Teramo )> fu sciolta.

BRIGATA ,, COSENZA

,i

(Reggimenti 24_t e 244°) CAMPAGNE DI GUERRA.

1917 : Hudi Log, Versic, Korite. 1918: Ponte di Piave, San Do-

nà di Piave.


RICOMPENSE.

243° reggimento: croce dì cavaliere dell'Ordine Militare Ji S;1voia, I medaglia d'argento. 244° 1·eggime11to: croce di cavaliere dell' Ordine Militare di Savoia, r medaglia d'argento. Costituita nel gennaio 1917: il Comando di brigata cd il 243" dal deposito del 19"; il 244° dal deposito del ~o". Nel febbraio 1919 la brigata « Cosenza ,, fu sciolta. Il 243° cd il 244° furono poi ricostituiti nel marzo successivo e poi definitivamente sciolti nel settembre dello stesso anno. I reggimenti 243° e 244° furono nuovamente ricostituiti il 15 aprile 1935, rispettivamente dal deposito del 19° Fanteria e dal deposito del 20° Fanteria e formarono, col q i', la CXXVII brigata di Fanteria. Nel 1935, presso il 244° Fa nteria, fu costituito il XX battaglione complementi. Il 15 novembre 1936 il 243" e il 244" Fanteria furono sciolti dcfìnitivamente.

BRlGATA

<(

S IRACUSA

(Reggimenti 245" e 246") CAMPAGNE DI GUERRA.

1917 : Jamiano, Komarje, Castagnevizza, Canal di Ledra, ponte di Cornino, Sequals, Polcenigo. R1cm,fPENSE.

245° reggimento: croce di cavaliere dell'Ordine Militare Ji Savoia. 246° reggimento: croce di caval iere dell'Ordine Militare di Savoia. Costituita nel gennaio 1917: il Comando di brigata ed .il .246° Fanteria dal deposito del 20°; il 245° dal deposito del 29°. Fu sciolta il 13 novembre 1917.


BRIGATA < GIRGENTI » (Reggimenti 247u e 248'') 1

CAMPAGNE DI GUERRA.

1917:

monte Forno, Trusnjc, Hainsizza, ponte della Delizia. R1cOMPENSE.

247°' reggimento: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoi:i. 248" rcggmu:1110: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Sa\'oia.

Co:--titui1~1 nel genna io 1\) 17 : il Comando di brigata cd il 24t dal d eposito del 5"; il 248'' dal deposito dclr85°. F11 ~c iolta l'n novembre 1917.

BRIGATA

«

CAMP,\GNE

PALLANZA .•

l)J

GliERRA.

l <JI 7: C magncvizza. E.1iti, monte M,1jo. gio, Campnmolon, San Sebastiano.

'!>•~: monte Sclug-

R1coM PE:S:SE.

2-pf rc;;gimrnto: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savn i;1, T medaglia d'argento. 2

50° rc~gimcnto: croce di cav;dicre dell'Ordine Militare di Sa-

voi;1, 1

medaglia d 'argento.

Co~ti tuita nel febbraio 1917: il Comando di brigata ed il 249° dal depo~ito dd 24"; il 250'' dal deposito del 92°. Alla lÌ ne di febbraio 19ItJ la brigata ,, Pallanza •> fu sciolta.


BRIGATA « MASSA CARRARA» (Reggimenti 2 5 1° e 2 52°) CAMPAGNE DI GUERRA.

1917: Dosso Faiti, monte Grappa, Col della Berretta. 1918: monte Pertica, Roccolo Ca' Tasson, monte Prassolan, monte Roncon, Fonzaso, Arten. RICOMPENSE. 2 51° reggimento: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia. 2 52u reggimento: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia, 1 m edaglia di bronzo.

Costituita nel febbraio 1917: il Comando di bdgata cd il 251e dal deposito del 66°; il 252" dal deposito del 42°. Nel febbraio 1919 la brigata ven ne sciolta.

BR IGATA « PORTO MAURIZIO>> (Reggimenti .253° e 254") C.-\MPAGNE DI GUERRA.

1917: Camporovcrc, morite Catz, Rasta, San Marco, Codroipo, val Frenzela. val Sasso, Ca' d'Anna. 1918: Sasso Rosso, Ca nove, N ervesa, C. Valmorel, C. Navcnze Polentes, Belluno. RICOMPENSE.

53° reggimento: croce <li cavaliere del l'Ordine Militare di Samedaglia di bronzo. 2 54° reggimento: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia, 1 medaglia di bronzo. 2

voia,

1

Costituita nel febbraio 1917: il Comando di brigata ed il 253" dal deposito del p il 254° dal deposito ùd 79°. Il 4 febbraio 1919 la brigata venne sciolta. 0

;


70,) BRIGATA <<VENETO » (Reggimenti 255'' e 256°) C.>\MP,\GNE DI GUERRA.

1918: monte Zebio, Vallona, l3restovizza. 1918: Salcttuol, Can-

ddù, Grave di Pap:idopoli, Monticano. RICOMPENSE. 2 55" reggimento: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia , 1 medaglia d'argento. 256'' reggimento : croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia, 1 medaglia d'argento.

Costituita nel febbraio r91]: il Comando di brigata ed il 255'' dal deposito dd 2°; il 256° dal deposito dell'n v. Nel sdtemhre 19 r9 la brigata <• Veneto ,, iu sciolta.

BRIGATA ,. TORTONA ,. (Reggimenti

2

57" e 2 58°)

C.ufPAGNE DI GUERRA.

1917 : monte Santo, Vrh, Kuk, Jclcnik, Podlaka. R1cm.H'ENSE.

257° reggimento: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia, 1 medaglia d'2rgento. 258" reggimento: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia, 1 medaglia d 'argento. Costituita nel febbraio 1917: .il Comando di brigata ed il 257° dal deposito del 77"; il 258" dal deposito dell'W. Il 10 novembre 1917 la brigata <1 Tortona » incorporò i reparti della brigata ,, Cremona ))' che venne sciolta. Il 22 dello stesso mese di novembre la brigata <( Tortona >• assunse la denominazione de_lla


701 vecchia brigata e< Cremona,) cd i reggimenti 257° e 258" assunsero rispettivamente la denominazione di 21° e 22°.

BRIGATA « MURGE )) (Reggimenti 2 59° e 260°) CAMPAGNE DI GliERRA.

1917: Hcrmada, Fiondar. 1918: monte Corno, monte Cornone, val Frenzela, Col del Rosso, Melette, Valsugana. 1919: Libia. R,coMPENSE. 2

5<./ reggimento: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di

Savoia. 260° reggimento:

croce di cavaliere dell'Ordine Militare di

Savoia. Costituita nel febbraio 1917: il Comiindo di brigatq ed il 259" dal deposito del 43"; il 260" dal deposito del 44°. Alla metà di luglio 1919 b hrig.-i ta " Murge II fu sciolta.

BRIGATA (Reggimenti

«

ELBA )•

26 1''

e 262'')

C.\MPAGNE DI GUERRA.

1()17:

monte Vod ice, Osccdrih, monte San Gabriele, passo Za-

gradan, Castel del Monte. RH:OMl'E1'iSE.

261° reggimento: croce di c;1valiere dell'Ordine Militare di Savoia. 262·' reggimento: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia.


Costituita nel febbra.io 19'17: il Coma ndo di brigata cd il 261 "

dal cltposiw del 2t ; il 262" dal dcposilo dd 28''. Fu sciolta il 2 1 novembre 1917.

BRIGATA ,, GAETA " (Rl'ggimenti 26 J°' e 264'') C ~\ll'AGNF. D I GliERRA.

19 1ì : Hermada. Gorizia, monte Pertica, C rappa. Sprc~iano, Q uno, Fdtre.

H) l 8:

Arcade.

R1 CO\tl'ENSE.

26 f Savoia.

regg11nc11to: crocl'. di c:1valitn: dell'Ordine Milìra rc dì

264· regginunto : cnxc dì ca\'alierc: dell'Ordine Militare di S:1\'oia. Cu ~ti1ui1a nd fcL,braio HJl 'i : il Cou1a11do di brigala n l il 2(,_f d al deposito dd 1(>"; il 2(,4" dal dcposiw del 15". Nd sen cmhrc upo il Comando delta brigata ed il 264" furon<i sciolti. 1'it:I giugno 1921 venne sciolto :1ncltc il 2(>_( reggimento.

BRIGATA " LECCE "

(Rcggim('l1ti 265" e :26f.i") CA MPAGJ\. E

1)1

GUE RR A.

191 7 : Volkovnjak, Raccogliano, Vì ppacco, Faiti, Torre. Stella. Piave, ca· Foli 11 a. 1918: lllOlll C Valht:ila, Coi dei Rosso, Buso del Termine, Melen e di Gallio. 1919 : Libia . RICO\iPENSE.

.16 ;" reggimento: croce di r;n·,tl icre dell"Ordi nc ~v1ilitar<: di Savoia. I medaglia di bronzo. 26(/' reggim ento : croce di c1va.line delrOrdinc 1'1ilìtarc di Savoia, 1 mecb glia di bronzo.


Costituita nell'aprile 1917: il Comando di brigata ed il 265" dal cieposito del 9°; il 266'' dal deposito del 10° . Nel luglio 1919 la brigata ,, Lecce» fu sciolta.

BRIGATA «CASERTA >, (Reggimenti 267v e 268') C.o\.MPAGNE DJ GUERRA,

1917: Castagnevizza, Brcstovizza, Fagarè. 1918: Ronchi, Candelù. Grave di Papadopoli. R1coMPENSE.

267'' reggimeuto : croce di cavaliere dell'Ordine Militare dì Savoia,

I

medaglia d'argento.

268" reggimento : croce di cavaliere dell 'Ordine Militare di Savoia, r medaglia d'argento.

Costituita nel maggio 191ì: il Comando di brigata cd il 2fi7" dal deposito dcll'8f; il 268° dal deposito dell'84°. La brigata « Caserta ,. venne sciolta nel febbraio r919. I reggimenti 267° e 268" furono ri costituiti nel febbraio 1935 e nel marzo dello stnso an no assunsero rispettivament e i numeri 127" e 2 1_.(.

BRIGATA

<

1

AQUILA )•

(Reggimenti 269° e 270") CAMl'AG)';E DI GUERR.'t.

1917: CanO\e di Sotto, Bainsizza. 1918: Arcade, Nerve~a, Fad:ùto. R1coMPF.NSE.

269" reggimento: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia. 270" reggimento: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia, I medaglia di bronzo.


7<LJ Costituita nel maggio H)I7 : il Comando di brigata cd il 269" dal deposito dd :!'' ; il 270·· dal deposito del 27°. La brigata venne sciolta nel settembre

1919.

BRlGAT A POTENZA 1, (l?eggimc11ti 27 1", 27 2° e 27 ]'') <(

H)I7:

Bainsizza. monte Stol, Potoki, mo nte C arnizza, S . Vo.

lario. 19 18: Fagarè di Piave, Saletto. Casa Pasqualin. R1 c oMPEME.

27 , .. r.ggimcnto: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Sa1 mrJaglia d'argento. 27 :.'· rq;gimcnto : croce di cavaliere dell'Ordine Mili1 :m: di Sarni:i, 1 medaglia d'argento. 27 { rr·ggim('//fO: croce di cavaliere dell'Ordi ne tvlilitarc dt voia,

S:1voi:i .

il Comando di brideposito dell'8": il 27_~·

C n , ti t 11 iL1 nel luglio 1917 su tre reggimenti:

gata cd il 27 1'' dal deposito del

7'': il 272··· dal

rbl deposito dd 68". N ei primi di febbraio 1919 la brigata ,·: Pott:nza

>•

fu sciol ta.

BRIGATA ,. BELLUNO " (l<eggimenti 274'', 275" e 276'' ) C\MI',\G NI'. DI GLERR.\ .

r917: mo nte Mcs niak, Scxtcn, H ojc, Siroka. !\j,cr. R1cOMPENSE.

274· reggimento : croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia.


2/)- · reggimento: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia. 276° reggimento : croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia.

Costituita nel luglio 1917 su tre reggimenti: il Comando di brigata ed il 274·· dal deposito dell'8°; il 275° da l deposito del 94" cd il 2"j6" dal deposito del 73°. Fu sciolta il 13 novembre 1917.

BRIGATA VICENZA)) (Reggime11ti 277°, 278' e 279'') (I

CAMPAGNE DI GUERRA.

1917 : monte Jelenik, Sakka, Bate, Bn:g, monte Madlesena, mo nte Juanez, Monticano. 1918: v:11 Lagarina, Mori, Trento. R1cm,t PENSE.

277" reggimento: croce di cavaliere dell'Ordine M ilitare di Savoia. 278° ffgg1mcnto: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia. 2 79" rcggunc11to: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia. Costituita nel luglio 1917 su tre reggimenti: il Comando di brigata cd il 277" dal deposito del 25°; il 278" dal deposito del 74°; il 279" dal deposito del 65". Nel febbraio 1919 fu sciolta.

BRIGATA <•FOGGIA>> 281'' e 282")

(Reggimenti 280",

C ,,MP:\GNE DI GUERRA.

1917: monte San Gabridc, monte Stol, Caporctto. 19,18: San Biagio di Collalto, Grave di Papadopoli. Livenza, Tagliamento.


R1c0Ml'E.NSE..

reggimento: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Samedaglia di hronzo. 281v reggimmto: croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Sa-voia, J medaglia d'argento. 282° reggimento: croce di cavaliere cldl'Ordinc Militare di Savoia. 280"

voia,

1

Costituita nel luglio 1917 su tre reggimenti: il Comando dì bri-gata cd il 2&" dal deposito del 26°; il 281 " dal deposito del 50"; il 282~ dal deposito dd 53". La hrigata fu sciolta nel febbraio 19I<).

31 _f REGGIMENTO FANTERIA C\MPAGNF. DI GUE.RR.\.

Fece pane del Corpo dì spedizione italiano nel Mediterraneo orientale. Costituito il 21 aprile 1920, dal deposito dr::l 62'', su due battaglioni (JI e III) di tre compagnie cia~cuno. Fn sciolto ìl T5 ottobre 1923.


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1'-' 1.0,H: .. La g u c.:r r:1 in :il ta montagna .. .

1-'n,o,v.10--=t ;\hRcn lh:,,o: " li tò11tribu 10 ddl ' l tal i:1 ndl;1 g u (·rra rno ndi:tlc ,.. F"" il" '" ' : .. La lcttna tura di g11rrr~ in h .\li;1 ... ( ;_,111,·11: ,. S roria ddl..t g u erra italian:1 ".

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" L"Italia

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" La sesta lut1 :1glia dcll ' bon zo " .

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h .1uc1,s : " L ":1 z io11t· mi!it.:tr(: ita li:111:1 nella guerra mondiale ,hl 19i5 al 19 17 "· j(ffl'Rt:

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PAGANO:

«

L'cvoluzion<: della tattica durante la g uerra Scopr i1cvi , passa il sol<lato italiano n.

PAscAZIO: ,, PERVGI Nl:

«

Gadamcs 1917 » .

P1:sc1-1En·1 : " Isonzo 19 17 " · PtRAJNO: "

Pagine riassuntive di Storia militare» . La grande guerra austro · ungarica "·

P t TREICH: ,,

- : " Le undici battaglie ddl'l so nzo ,.. - : ,, La decima e l'undicesima b.itt:iglia ddl'l son7.(>;; _ J>o7,z1: " Pian:: 1918 ,, .

<)vETo: " Luigi Cadorna " ·

19 15 - 1918 ,·.


712

"Relazione ufficiale <lcll' Archivio

RocCA :

« Viuorio

tli guerra di Vienna ,;_

Vem:lo ".

Un con<lottiero H . Rosi: ,., Scoria conremporanea d'Italia " ·

RoNr.AcU: ..

" La neutra lità e l'ìntervcnw » . SA.LUNO: « (',on le nostre Fanterie e per le nostre Fanterie». SA1tDAGNA: ,, Il <lisegno dì guerra itafou10 nell'ultima guerra contro l'Austria,;_ SALANt)llA:

ScALA: ,.

Scoria politico - militare " ·

--: "La guerra italo - turca per b con{Juista della Libia"· La hau;iglia <lei 6o giorni " · "L'Arm:lta <lei Tremino,.,. - : " La bauaglia <li arresto sull'altopiano di Asiagc. :., ScHWART: " La grande guerra ,, . SE.GATO: .. L'IL;1lia ndl:1 guerra m<mdiale " · STATO M,1.c.c: 10RF. ESERCITO - l h r1cw S-roR1c:o: « Relazione ufficiale sulla grande guerra n, ., L~ Medaglie d 'Oro··· " L'E~f(Ìtu itahano nella gr:111,lc guerra 11; 15 - '18 ·... ScHIAPP.~RELLt: " S c:111ll1NI:

TuYrt: " La guerra italu - auscriaca 1915 - ·1s

,,.

- - : " Cronologia Jclla guerra mùfidiak "· VALORI : ..

V ARANlNI: -

: «

L;1 guena italo - austriaca. - La conduua politil-a ddla guerra ,,. "

L'Esercito della vittofia ,,.

l Capi, le armi. i ,:ornbanenti "·

VIGANÒ: .. Là nostra guerra, come fu preparat:i e come è stat;1 nm<loua smc, al non:mbre 1\)17 "·

\V1:11u: " Tappe della tlìsfaua "· \V1:,1TH: " Le giornale dclrl sonzo fino alla caduta lii Gorizia». L:1 conquista <li Gorizia " · "Le ricompense al , ·alnr milirnre tli un se.::olo ...

Z1c'lc:ALH: " Z1;c:,1.Ro:


INDICI



INDICE DEL TESTO

l'3g.

Prefazione

V

Prnnessa

VII

Parte Prima L'INTERVENTO DELL'ITALIA E LE PRIME SEI RATTAGLIE OEl.l' ISON ZO I.

G li Stat i e g li ;n·, ·t' nimrnti ,·u w pei :1 lb fine del stn,lo XIX

.)

La qm:stio nc d"Oric ntc

12

L:1 gncrr:1 serbo . tu rca

I•

L:1 guerra russù - turca

-~

Il cramuo di S. Stefano

15 16

Il Congresso di Bùlino

17

L:1 question e irlande,e

I

La Com-enz.iom: di Pr('tnria

19

8

L:1 tJucstiouc di Tuni si

19

L ' lnghih:crra e l'Egitto

23

La Tri pl ice allea n za

2' :,

La Dupli ce alleanza La g uerra ispano · americana per C uba, Portorico e k Filippinl'

1.:i Conferenza d ell'Ai:i per la pan: 11.

I prc,etknti po liti,i e rnili tari dc:l con fl itto europeo

2<)

La questione m a roçchì11J

29

La t :onfrrenza di Algcsir as La dimostrazione navale tnk sca di A gad ir


P:q.

L1 rÌ\'/Jlu7ionc turca del 1908 L':111m:ssi:i11c della Bosn ia è dcll'Erzegovin:! I.e oper:1zi,111i dcll'lrali;i in Tripolit;inia

.).)

_:; 4

u:

gm:rre k1kanichc dd 1qr2 e: dc! 19 1_, L:1 g:ir.1 neg li ;1rn1amcmi fra le gr:tndi Pott'nze europee

!Il.

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.)

.

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,~

);

La prim:i guerra 1nomli:1le Le (;1ust: n.:motc del .:onflitto Lt· .:;1usc o:,:isin11;1li .

44 45

La prcp.1r:17.Ìone politin

47

- Il nostro tscrrito <bi 1S70 :d Hil4 r.·w,lì11:11111.:11to Me,.za,·apo ('d i ~ucn:~siYi

l .;1 F.1111 e:-i:1 :1ll 'i11izio ,kll:i guerra . La nu.,11:1 dti(ic1u.a mili t:1:-c nd 1<_;14 L'op-:r:1 del generale .C adorna L 1 111'.)hi!it:1zic11:e e b r:id11n:it:1 I fllJn i di gucrr:1 Il . li,Pg no npcr:HÌn) Ì1;tlì:n1n

I <.Om p1t i :1ss~gn:1ti :111..: :\rmatc La preparazione e le forze ddl' :\Lhtr1a 11 pi:1no di gucrrJ :1t1striaco

\"I.

Le primc upcr,tz ioni . Il ,·oniinc it:ilo - au striacn nd 1,,1 4

92

La , isrcmazionc diftnsiY:1

94

Il p:-imo sbalzo otknsin• L:i pri,na k111:1glia d ell' Isonzo (23 giugno- 7 lu~l ic))

100 102

\'Il. · Le: altre: opcrnion i dc:I H)I5

La , c.:onda b;1t:uglia ,ld l'I»mzu ( 18 luglio · 3 a~nsto) L..t:' hauagiic

dcu·~llllUllllù

1q 15

\'III.

Co11sidcr:1 z Ìù ni e g iud izi sulle· 11mtrc upcr:1zrnt1! del

IX.

Le operazioni del 1916 Le prime operaziù11i dd l<)H> Li quinta battagli,1 dell'Isonzo (11 - 15 m :1rzo_) L'offen,iv:1 austri:tca (15 m:iggio - 18 ~iugno)

La controffensiva italiana L'croi,a resistenza delle nostre rruppc .

li/t<;


71 7 Pag.

X.

- La sesta battaglia dell 'Isonzo . Il concetto operativo H trasporto delle truppe e delle artiglierie Gli ordini per la battaglia La conquista di Gorizia .

Parte Seconda

DALLA CONQUISTA DI GORIZIA ALLA VITTORIA FINALE I.

- Le tre

<<

spallate i, sul fronte g iulio

La settima battaglia dell ' Isonzo ( 14 - 16 settembre) L'ottava battaglia dell'Isonzo (10 - 12 ottobre) La nona battaglia dell'Isonzo (31 ottobre - 4 novembre)

III.

- La dcdma battaglia dell'Isonzo e queUa dell 'Ortigara L'inverno in trincea La battaglia La battaglia <lell 'OrLigara (w - 19 giugno)

IV_

- La battaglia della Bainsizza (r8 agosto - 12 scucmbre 1917) . Le forze contrapposte Lo S\'olgimcnto Le conseguenze

V.

- La dodicesima battaglia dell'Isonzo Le focze coutrappùsle La battaglia

li ripiegamento al Piave . VI.

47

250 2

59

268 268 271 2ij

- L a battaglia d'arresto

Vll . - Le o perazioni dd 1918. - La battaglia dd Piave e degli Altipiani La preparazione austriaca La preparazione italiana . La battaglia

47·

240 2

297 297 301

304


Pag.

VIII. - Le conseguenze della battaglia del Piave IX.

- La battaglia di Vittorio Veneto Forze e schieramento dell'esercito austro - ungarico Il concetto operatÌ\'ù e lo schieramento jraliano L'armistizio di Villa Giusti

X.

· Le unità i1a lia11c negli altri teatri di guerra

311

352 35 2 362 363 365 366

F ranci:1 In Albania In Ma.:cdonia In P:1lcstin:1 In Sibcri:1 . In Murmania I tratt:tt i di pace

[n

367

369

Parte Terza L'EVOLUZIONE DELLA f ANTERIA E LE SUE NUOVE SPECIALITÀ DURANTE LA GUERRA. I CARABINIERI E LE GUARDIE DI FINANZA I.

- L'e,·oluz ione della Fanteria durante la guerra. L'evoluzione organica L'noluz ion c dei procedimenti tattici

Il [uoco Il movimento L'uno

373 373 377 381 385 386

IL

- Le nuove spec ialità ddl:i Fanteria I mitraglicri La Fanlcria carrista I rcpa rti d'assalto

III.

- l Carabinieri

434

IV.

- La Guardia di Finanza

455


719 Pag.

V.

- La gloria conseguita dalla Fanteria nella guerra 1915 - 1918 .

470

VI.

- L, Fanteria nella letteratura e nei testamenti degli eroi

496

.

Appendice

NOTIZIE STORICHE SULLE BRIGATE E SUI REGGIMENTI DI FANTERIA CHE PARTECIPARONO ALLA GUERRA 1915 - 1918 Bibliografia

.

51 3


INDICE DELLE ILLUSTRAZIONI

Pag.

XVII

Apotcosi dd Milite Ig11010 (da ,. ltalira Virtus ,,)

I! Mini s1ro Zup1\(·lli (d;1 una fotngr:1fia)

38

L'inaug uraziom: a Quarto dd monumento c<J111111emorati \'o della Spcdi zi<>n,· dei '.\-tille: (5 maggio 1915) (da una fotog-r;itia .ldl'epoc;1)

Dimo~tr:17.iml(' davanti al Quirinale per b èonfrrma del Mini,tcro land ra (16 111;1gg io 1915) (da un;i fotografi;1 dcll'cpoc:1)

Il gi:11c1alc Luigi Cadorna (da una fotogr.ifìa) li g rncr:, 1.- ( '.:1rlo Porro, Souocapo di Sut.o \bggiore d cll' E ~er(Ìlo Il g<'nn:,lc Rt•ÌJcrto Bru~at.i, comandame b 1 ' Armata (,b ll'o pc:ra del bt:JIL'r~1lc Lu1gì StJ~alù :

11

1./ halia ndb guc na

43

S;1 -

1nnnc--t1;i !t-. " )

11 gcnn:1k- \"ittnrin Carrn:rana, com andante il III Cnrpo d' :\rmata (dnl l'opna ,l<:I gcnnale Luigi Segato: " L'It:ilia n <:lla guerrJ. mondi:ilc- >')

Il genera le l'ictrn Frugom, rnmancbntc b :!'' .'\ rma r:1 (d:11i ·opera del grnc ra k Lui gi Segato: « L 'Italia ndh guerra mondiale .. ) Emanudc Filihc-rtc, di S:-i,·oi:1, Duca d'Aosta, .:omanJante b .3"' Arm:tta ( da u 11a intog ratia)

46

59 (j 3 ()9

69 7l

ì3

li generale \ "incu 1zo G arioni, comandante il VII Corpo d'Armata (dall'opera del gtneralc Luigi Segato: " L'ltalia nella guerra momlialc ,,) Il gl·nerak Luì;.:i N;1 va. comandanl<'. la 4" Armat:i (d:1ll'opcra del generale Luigi Sega to: « L"ltalia 11clla g uerra mondiak ") . Il gcncrak Ot1:1\'Ìo ltagni, rnmandant.c il I C orpo d',-\rmata (dnll\1pcra dd generale Lu i)!i Scgarn: « L 'Italia nclb i ucrr-a mondiale ») Il pi:1110 di guerrn dd llMtro Corn:indo (dall'opc:-ra del gem:-ralc Luigi Scg:ito: ,, L'Jt;tlia nella guerra mondiale :, ) Lo schieramento inizi:ilc d egli e ~crcìti rnnt rapposti (d:i ll'opera d ell'Ufficio Storico del nostro Stato ?-.foggion: : " L 'esercito itali:1110 nella grandegucrr;1(1915 - 18)»). 11 feldmaresciallo ArciJuc:1 Eugenio (dall'op~·r:i del gener~tle Luigi Scgnto : ,<L ' Italia ndb guerra mondialc l>) II generale di Fanteria Arcid uca Giuseppe

Il wlonndlo generale Boroevic von Hojna .

73 75

75 80

84 87 88


721

La nostra frontiera or.ientale nel 1914 (schizzo schematiw) (dall'opera dell'Ufficio Storico del nostro Stato Maggiore: ,; L'esercito ita!i:1110 nella grande guerra ( 1915 - 18) ») . .II confine italo - au striaco all'in.izio della guerra (dall'opera dell' Ufficio Storico del nostro Stato Maggiore: « L'esercito italiano nella grande guerra (1915 - 18) ll) Fanteria all'assalto (da una fotografia) li monte Nero Il \·illaggio di Selz (da una fotografia) La regione di P lava (da ll'opera del generale Luigi Segato: « L'Italia nella guerra mondiale») Il San Michele Taglio dei reticolati con le pinze tagliafili (da una fotografia) Ingresso di una trincea sul Carso (da una fotografia) Fanterie all'attacco (da una fotografia) I risultati delle prime quattro bauaglìe dell' Isonzo (dal volume " Cadoma ll dd generale Rodolfo Corsclli) Il Duca d'Aosta visita le trincee di prima linea (<la una fotografia) La linea raggiunta dalle nostre truppe alla fine <lei 1915 (dall 'opera del generale Luigi Segato: « L ' lLalia uclb gm:rra rnorul iale n) I generali CHlorna e Porro a S. Martino del Carso

93

97 101 I o3 104

05

I

1 1o

I I2

117 I I

9

12 7

I .P I

34

I

35

F;rnti all'assalto (da una fotografia) . 17anlc in trincea (Ja una fotograììa) .

142

Il disegno del von ConraJ per la « speJi z.iouc pumu va " {dal vulu111c del gener:ile A. Bronzuoli: "Guerra e viuuria d'Italia 1>)

145

L'offensiva austriaca (da l volume <lei generale A. Hronzuoli: "Guerra e vittoria d'Italia") Trincee di passo Buole .

147 I 56

L'offensiva ausLriaca del 1916 e la nostra controffensiva (da uua fotografia) I-1 sesta battaglia dell'Isonzo (dall'opera del genera le Luigi Segato: « L'Ic:1iia ndb guerra mondia!e " Ì Gorizia . Gorizia e il Carso (dall'opera del generale Luigi Segato: « L'Italia nella guerra mondiale») Il SaboLino (ùa una fotografia) Le posizioni intorno a Gorizia (dal volume del generale Carlo Geloso: « Le battaglie di Gorizia e della Bainsizza n) risultati delle battaglie (dal vol ume del generale Carlo Geloso: « Le battaglie di Gorizia e della Haìnsizz;1 »)

1 59

164 166 168 170 17 3 175


Pag.

Il ge nerale Luigi C:apdlo Monte Samo Fante rie all ':issalto sul S:in Daniele In trincea su I Ca rso (da lJ na fotografia) TI Pasubio Postai.ione di m itragliatrie<· in montagna (da un disegno <lei Beltrame) Trincea a quota 95 ,·erso Sa n Marco (da una fowgratìa) . Goriz i:i e l"lsun7,0 (dal \'olume " Cadorna ., <lei generale Rodolfo Corsclli ) Trincera menti tra Bre nta t: Piave (<la una fo togr;1fia) Li si tuazione all'ini7.io del 1917 (dall 'opera del generale Luig i Segato: .. L' Italia nella g uerra mondi :ile ») Senli11clb in Cadore (eia u na fotog rafi:i) S11 lL1hopiano di Asiago

I I

85 89

I 93

19 5 20 I 204

207 20 9 2 Il

215

21 6 21 8

Rico\'ero in :ilL;i mo ntagna Fanti in trincea (<la una fo wgrafia dell'epoca) Il g rnnalc ~l:turizio Gonzaga

219

La , im:1 di 111011tl· Sa nto dopo il bombardamcnw {&1 una forngr:1fi:1) L ' H e1m,1d.1 (da un:1 fot0grafia cldl'epoca). Vuota 1,4 O\"cst d, montl' San ~fan-e> (J;, u11:1 fot.,!-\r.1l~..t) 1.:, dcc:ima banaglia ddl'honzo (<b ll'oper;i dd generale Luigi Segato: " L' Italia nella guerra mondia le ,,)

226

L1 b:iu.1;lia Jcll'Onigara: il rt·rrrno (dall'opcr:1 Jel gcacralc: Lui gi Se . gatl•: .. L"ltali :1 nella g uerra m ondia le >,) Lo schicr::im<"nto delle forze rnntr::ippostc la sera del 18 agosto l l) l i (dall'opera del generale Luigi Seg:iw: " L ' ltali~ nella g uerra mo ndia le ,,)

L ., b:ntagli:i ddb H:iinsiu.a (dall'opera del generale Luig,i Segato: 11 L' lr:1li:1 nella guerra m ondi:1k n) Il hombardamrn to delle posizioni nemiche d urante la battaglia della H:1insizza (da 1111a fotografia ddl'cpo.:a)

222 22

3

229

23 t

235 237 .:?42

245 248

rinc.1lz i passano l'Isonzo (da una fotografia) . ris11h:11 i cldb bauaglia (cl:il ,·olume " C:1dorna " del generale Rodolfo Cnrsdli) . Sull'ahopi:inu dd b Baimizza (da una (otogr:ifia)

25:z

Il 11 Ìlok,rc SH. ntola sul la \ 't:tt:i di monte Santo . Le nostre Fanterie all 'assalto sulle pcndi.-i ddlo Jclcnik (da una fotog rafia dt:lrcpo,a) L'iscrizione di un Fante sul muro di un:i casa dirocc:ata (da una folOg ralia) La J odiccs.ima h:maglia dcll'[sonzo (da l rnlume « Caùorna ,, del generale Rodolfo Corselli)

259

255 258

2 61

265 'l70


Pai:.

li combattimento dd 31 ottobre 1918 a Col Caprile: il comandante dc) 91° Fanter.ia ferito (da un disegno di E. Ximenes) Il generale Armando Di:iz Monte Grappa Monte Jdenic Monte Pertica Monte Pertica (particolare) (<la una fotografia)

Il generale Gaetano Giardino Monte Asolone (da una fotografia) . Trincee e reticol:tti nemici sul monte Asolone (da una fotografia) Trincee sul Piave Vedette sul Piave (da una fotogratia dell 'epoca) Vedetta sul Piave (da una fotografia dell'epoca) Sul Piave li Pia\'e nel giugno 1918 L'i scrizione di un Fante su una casa diroccata pre.~so il Piave (da una fotografia) Sul Montello (da una fotografia) . Il greto del Pi:we (da una fotografia) . Col Moschin (da una fotografia) Effetti <lei nostro fuoco di artiglieria sul Piave (da una fotografia)

273 2 79

:2 84 288

291 291 2

93

2

95

298 300

302 3°4 3°5

306 308

3°9 3 12 3 15

316

S ulle pendici di Col Moschin dopo la battaglia (da una fotografia) .

:p9

Sul basso Piave (da una fotografia) Il Piave (da una fotografia) La battaglia dd Montello

322

Nervesa (da una fotografia) . Il generale Enrico Caviglia . La battaglia di Vittorio Vcneto: il nostro concetto operativo l primi risultati della hattaglia Passerclb sul Piave (da una fotografia dell'epoca) Ponte sul Piave La banaglia di Vittorio V cnctu: lo svolJ,,imento

Canooni catturati al nemico Il Tricolore sul castello di Trento La folla esultante davanti a l Municipio di Trieste (da un:i fotografia ) La Vetta d'Italia . La Vittoria I Garibaldini alle Argone (da una fotog r.ifia) Jl generale Albricci

32 5 32 7 32 9

334 336

337 33 1) 341

34 2 344

345 347 348 ,,19

~54

Vi<•


Pag.

L'attacco del II Corpo allo C hemin dcs Damc:s

358

[I Maresciallo Pétaiu decora alcu ni soldati ilei II Corpo d'Armata iw -

liano (da una fotografo)

36 I

Le operazioni in Albani:i

362

La uda di Durazzo (d,1 una fo tografi:i)

363

Le operazioni in Macedonia

364 3 64

Trincee in Macedonia (da una fotografì.1) Ufficiali itali:rni in S iberia

365 367

Truppe italiane 1n 1Vlurmani3

367

Il genera le Pctitti d i Roreto Iscrizione: d c:Jic:11a ai Fanti n elr:rntico Cimitcro di Redipuglia

368

Trinceramento a quota

J 05'l

39 1

La mitr:1glia1riCl· ,. Maxim ,.

408

La mitrag li,itricc .. S:lint Eticnnc "

4°9

La mitragli:itri,-e « Fial ,; r91,t :vli trag li:n ri.:i a ,lifcsa d.i una posizione (d a un disegno del Beltr;nnc)

410

Mitr:ig li :11 ri,·i in ni nne (,b u1u fotogr:1J Ì:1)

41 3

Mìtr:1gli:11rici sulL \ho bo nzo (da una fotogralia) L:t Villoria , Ù i mit rag lìeri

4 15

li carro armato

411

419 .p2

200,1

Arditi ,111':i ssa lw C:ihri<'lc d ' A nnunzio parla con gli arditi. " fìgli pn·cliletti Jdb \!orte " (d a una fotografia.) Scrnag lia dc.:lla Batragfo: 1nonurnl'ntn ai C aduti della 1" Divisione

d·.h saho Part icolare del monumento al Carabiniere in Torino

43 1

l Carabinieri al Podgora (da un quadro del Museo dei Carabinieri)

-t48

Il monumento all:1 Guardia di F inanza

463 474

Hl

437

Hnma

Il cimitero <li guerra di Rt·dipuglia Croce sul monte Piana, in memor ia dei Cad uti del

5t

F:111tcri:1

477

Il Sacr:irio J ci Cad uti. del .1 52" r egg in1e11to Fanteria .

483

r-.fonumento ai Caduti del rn'' reggimento Fanter ia .

486

li generale C arlo Montanari (dal rnlumc " L 'esempio dei Capi .. di Amedeo Tosti) Il gener:1le Gabriele Rerardi (dal volume " L'esempio dei C api Amedeo Tosli) li maggiore R:m<lacc.:io (da « Italica Virtns ,, ) Il generale Chinotto (dal volume « L 'esempio dei Capi

Tosti)

i,

49 1 »

cli

di Amedeo 5o5


7 -- i)P•i:.

Il generale Euclide Turba (dal volume << L 'esempio elci Capi >• di Amedeo Tosti) •. Uniformi della brigata «Piemonte " (da un'incisione dell'epoca) Uniformi del 4° reggimento Fanteria ,, Piemonte l) nelle diverse epoche Uniformi della brigata « Aosta " nel 1848 (da un'incisione dell'epoca) Monumento ai Fanti del 6~ reggimento «Aosta » Uniforme della brigata << Cuneo >J nel 1848 (da un'incisione dell'epoca) Uniforme della brigata ,, Casale >; nel 1848 (da un'incisione dell'epoca) Monumento ai Caduti del 14° reggimen to << Pinerolo n Capo tamburo e tamburini delle brigate « Pinerolo" cd « Acc1ui " Monumento ai Caduti del. 21° reggimento « C remona ,, Il Sacrario <lei 26° reggimento " Bergamo » Monumento agli eroi del 36° reggimcmo « Pistoia " . Monumento ai Caduti del 40'' reggimento « Bolog na " Lapide per i Fami dd 44° reggimento "Forlì:,, Monumento a i Caduti dd 51° reggimento «A lpi » A ricordo delle gesta del 52° reggimento « Alpi n Lipide ded icata ai Fanti del 54° reggimento ,, Umbria " Mon1111wnrf1 ai Cadili i del 55' 1 r<-g~\irn,·111n ,, 't\fa rclw » Monumento a1 Caduti del 56'' reggimento " Marche .. Monumento ai Fanti del 59'' reggimento " Calahria n Monumento :n Caduti del 6_f reggimento « Caglia ri n Lapide a ricordo d ei Fant_i del 70° regg imento « Anrnna " Monumento a i Caduti del 77° reggimento ,<Toscana ,, I lupi della brigata "Tosca na" (da una fotografia) . Reparti ddl'86" reggimento sul Gchel (da una fotografia) Lampada votiva in m emoria degli eroi ddl'88° reggimento << Friuli ,. Monumento ai Fanti del 92° reggimento " BasUic:i ta )' Monumento ai Fanti del 225" reggimento ,, Arezzo ,, Monumento ;i] 2.31'' rcggìmemo " A velli no ;; Monumento ai C:tduti del 232° regg imento << :\vcllino ,,

507' 520 522 525 527 531 537 543 548

555 562 574 579 58 6 595 597 600

6n 2 604 609

615 624 6 33

636 647 649 655 666 669 67 1


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