STORIA DELL'ARTIGLIERIA VOL 4

Page 1

STORIA DJçLL' ARTIGLIERIA ITALIANA

PAl{TE SECONDA. (DAL 1815 AL 1870)

VOLUME TV (ARTLGLLBHTi<J G-AHIBALDINB - UNLPOR),rJ . UANDTFJRF, SCRITTORI - M U SEI - S OUOT,E)


\


ll doveroso ~Yiluppo Llato ai Capitoli. prer<"d~nti e la previsione estensiva, ùegli argomenti da svolgersi n ei Capitoli successivi hanno imposto un esame della situazione e le eonseguenti tlecisioni prograrnma.Liche del caso, a,11tncliè l'Opera potesse continuare con a:°aloga amplitudine per l'avvenire, allorchè sovrat utto la complessità. qnantitativa e qualit.ativa delle materie si farà sernp,·c pii) grande, più viva, e più interessante. D'altra, par·te, prevalso ,~ confermato il principio per cui, per 1a di.spa d tà cara,tteristica, degli argomenti da trattare, sia op portuno il sistema dello svolgimento « per argomenti>>; e d'altr a parte a ncora essendosi dimostrata la n eces.si.tà., èmergente dai continui prog1·essi evolut ivi_della scienza, della tecnica, e dell'in d ustria, di dividere l 'esposdzione stoi·ica « per età», mentl'e, poi non potevasi p rescindere, in tale suddivisione, dal tener conto rlelle grandi. date storiche, - picfrP- miliari del nostro patriottico appassio11ato cammino di indipendenza nazion~le, - si gin Hse unan irn amimte alla con clusione per cui, a, pa,r zia,le modifica del criterio originale di partenza, questo Quarto Volume dovesse esser e dedicato agli :u;gomenU i-:peciaJi che nel periodo precedente il 1870 hanno assunto particola re importanza, preparando il rigoglioso sviluppo e le meravigliose conquiste del 1'Artiglieria e conseguentemente delle artiglierie ìllell'nltim()I cinquantennio. E ritengo poi superfluo l ' illn strare i mot ivi sentimentali , patriottici e nazionali per cui la dat.'1, incancelJabile del 1870 particolarmente si i mponeva per divider e netta.mente il periodo -

XUI - -


l'REM.l•:SSA AL lV VOLUME

del servaggio dalla 1rnova e1·a di libe1·tà, di uuità e di indipendenza. Nel completare quindi tutto qnelJo <:he si riferi:ste all' Artigli<~ria antecedeutemente a.l 1870, si. è <)ovulo talvolta rHare il cammino a, rit1·oso e ri.tormne ad q,od1c anteriori , ma essenzialmente uon h-o :sapn lo resistere a l fa::;cino tli illuslrare, in un apposito Capitolo, le gcsla ga ri LJa.l<'Unc considernte sotto lo speciale ang·olo visuale a,r tiglieresco, ment1·e in altri Capi toli fm·o110 esposte le successive modificazioni. delle U11 ifor111i e delle Bandiere, la Crouistoria di Enti speciali e c omplementari del1' Arma, i <·(~lilli biografi ci e bib liografici di Artiglieri Scrittori e <.li Scrittoti tli mn(·pria ,n·tiglicresca , e finn lrneutp, le vicende tll'lle varie S1:nole ,r~~rtig lit •1·ia d(•i di.Ye1•:,;i Stat<::1·elJi italiani , vir:entle che sta.imo am'.<w:1 <~ :,;(•111p1·e a eonqwova.re come _d a tutti. ed in tutti i tempi s i ::;in. 1·ico110:,;1:i11ta la necesi:;iti\. di educare e di istruire in modo speda.le e 1:01111JJ.cto 1·.olcwo c he llOll soltanto ,kbbono avcrn in Ro1111110 /.!,Ta<lo le! qua li!:'i. 1: le ,·j1·t.iì g11eniere i11ilhi])(:11sabili per il goveruo etl iJ 1·0111:wt.lo cli no111ini - , ma, debbono altresì po:-.;se<lel'e in pi-e110 In co.11oi,;;te11:r,a ,l«-1 I<' 111.1cc:h ii,c e dei congegni da adoperare, et.l eventna.Jmente d,L ripa1·are 11ei momenti più travagliati della battaglia, e d'altra parte~ a n cora a,vere quei fondamcn ti scien tifici che si 1·ichiedono per l.' opport 11110 impieg o dei material i in ~e11ere e dei metodi e sistemi di punta.mento in specie, per ht, rwdonale e tempestiva applicazione d<~lle t avole di til·o, e per l'uso cli formule empiriche clrn n e,:<~8sitauo, in chi le deve usare, la conoscenza clei principi teorici eia.i quali <:'Sse tmggono 01·igi11e e validità. Ric hiamaudomi pertanto alle pl'ecise e calegoriche òi<>.l1iarazioni fatte nelle Prmnesse ai. pl'ecr.dcnti Vohùui, ritengo a11d 1e dovr.roso avvel'tirc che un'Opel'a storica uon < \ non vnol. esRere e 11011 può eRser c un romauzo d a leggersi. con sistematica co11 ti· unità, ma, bensì uu 'l'esto di consultazione a,l quale lo :,;t11di0Ro ricorre per avere Dati, Notizie e chiarimen ti in riguar,lo a ::-:p<~cifìci, s ingoli soggetti. P er questa. ragione, e tenuto conto delle caratteristiche alJe quali questa Storhb si informa, il1cl uttabilmente esiRto110 delle 1·ipet.izioni, le quali pertanto furono contenute n ei limiti p i ,ì ristr etti, indispensabili per fa.1· sì che ogni sp eciale ru·µ;onw11to -

XIV -


PRI,,l\11J:SSA AL IV VOLIJJ\10

risultasse Lrattato e svolto con quella completezza elle mi lusin go sarà apprezzata da chi voglia, volta per volta, farsi un 'id~a esatla per ogni singola e pa.rLicola,re questione. Alle P ersonalit:ì. alle qn.a li già ho rivolto il mio ringraziamento nelle Premesse dei precedenti Volumi, a ncora qui esprim-0 la mia riconosce nza estendendo tale gra,titudine senLitissima a S. R. il Gen erale A lberto P ariani, Sottosegrelario al1a Guerra, al Tenente General e Uba ldo Pautilli , Ispettore Generale dell'Artiglieria, a l Ool01rnello Ingegnere Michel e A maturo, n uovo Diretto1·e ,Jella Rivista di Arti.glicda e Genio, - terna di Uomini vc1·arnente di ecceziolle, ehe alla competenza pr-0fessiona,Je ed agli ammaest ramenti a cquisili nella gr-ande guerra accoppiano la Yisione esatta fl el valore cullurnlc , - dai quali ho avuto ed ho le prove palmari e più effieaci di a.iulo, di confodo e di appoggio per il proseguimento d i t n.nta e cos1 ardua falic::t. J miei Colla i.Joratori a neli.e pm· quc~to Quar to Volume, furono in massima sempre efl ancor a quelli del passato, e pertanto a l Generale Mangano11i, ai Colonnelli F lores, Ricci e Sadatti ed al Capi lauo Ingegner Stefanel1i, si aggiunsero il Generale Marche se L11igi Ra11goni-Macehiavelli. <!il il T ene11te Colornwllo Pilippo Car::i.sso. Ad essi rivolgo l 'esptessione d el mio grazie sen tito i;:egna lando specialme nte l 'apporto di Luigi Ra n goni-Ma ccli.iavelli e di F ilippo ,Cara r-so p n gli argomenti « uniformi , banilierc e musei>> pe1· i quali essi mi died ero il 101·0 notol'io ed a ppassionato contributo d i comp etenza. Rk01·<lo poi '('on sentita gTatihuliJw l ' 11 into e l'apporto ùei Signori: S. E . il Gen er . Adria no A.lber ti Direttore della Bihlioteca di s_M.; S. E. il Gener_ A1·t uro UinJia.no fapettore Gener a le del G enio ; il Gener·. Giulio Mcrli-.M:iglictti Dire ttore della R.a A1·meria.; il Gener. Autonio Ilasso Comandante la R .a Acca demia di Torino; il Gencr_ l 1'rancesco Zingales Comandante la R .a, Accade mia di Moden a; il Gener . E nrico Clausetti ; n Gcner. Luigi C hiolini Capo dell'Ufficio Storico ; il Gcner. Emilio Bonacini; il Col. Alberto Co1·<lero di Montezemolo ; il Col. V ittorio Giovanelli Comanda nte delfa, S cuola Milita r e di Napoli ; l 'Avv. Angelo Prunas P odestf~ di Ca gliari; il Prof. Adolfo Colombo Direttor e del Mnseo Nazionale del Risorgimento in 'ro-

XV -


PHE;\fESSA AL IV VOLUl\11\;

rin o; il Prof. A uiouio Monti Direttore del .Museo del Risorgimento iu )lil::wo; FAvv. Bngenio Rouga e la Dr. Jfada Artale cli Collalto del R.o Arehivio di. Sfato in 'l'or-ino; il Dr. LoddoCanepa del R.o Archivio di Cagliari; l\fo11sig11or Enrico Uarnsi della Biblioteca Vaticana; Monsignor Gi.onmni Galbia,ti della Biblioteca Ambrosiana; il Dr. Ma,rio 7,uec hi Bihliotccario di S. A. R. il Princ~p(~ di Piemonte; il Rev. Canonico Dervicux .Bibliotecal'i.o di S. A. H. il nuca di Uenova; il Rig1101· l''edcrico De Gaglia della Biblioteca della :Uivii;;ta, di A1·tiglic1·ia e Genio; il Cav. Uff. OhioiJi ,folla T{eale Armeria; l 'J11g;. < 'a1·lo .Ag·rn.ti; il ùiJi.g<mtissimo Prof. Halo Cenni; il Ten. Col. n io\'am1i. Chierico r:<>lla R.a Aceademin di ìVlrnl('. 11,1 ; il n1·_ Elllilio I:(· :-:01,r·ai11l-c11 d<~ntc clcl H..o Archivio <.li Horn:1-: il ( '0111(· l:i(T,mlo l· il:111gi< ·1·i di Candida, il nr: Egildo C:enl.ilP ed il 1)1· . l)(rn1(•1iirn 1:odi:1 dnl H.o Ar<-hivio di Stato cli Napoli. ; .il (':1pil:1no An . Co:-;l:1111(· U i rau<l; il lh'. Alvise Grarnntica. del.la ( '.ivi(';i, l\il,liol(T:1 di ' l'ol'i no; il Di·_ Leand1·0 Ozzola Vi ce !)Ìi'Pitnn· d('l l\!n:-.:: ·n :\':1:1.in 11:1i f' di San Martino in Napoli; il Cav. Luigi Pelandi. ed il ~ig. ( i1T sle Dossena dr.ll ' Istituto ltùliano c1'Al'ti (lralìr'.lw ili 1:1·1·g:1 111 0 : il Sig. Silvio Simeon_ Anche per varie~ illustr·azioni riprodotte in q11<':-;lo \ '1> 111111(· 1· stata oUcnuta la graziosa concessione di poter ntili '.l,;,,; 11·( • q11 (•1i(• contenute i.n Opere notorie e celebrate delle C,1,.._,. 1,:di I ri (·i : Istituto Italiano Arti Grafiche di Hergamo, ~[0111l.11li11·i ,' \ . <li Milano, Rizzali Angelo cli Milano, . Sonzogno cli ·l\lil:11111. ' l 1·(·1·1·N P.lli di Milano, Unione 'l'ipogrnfica Editrice di. 'I'01"i11n , 111-. /\ 11 tonio Va.I lardi di Mila,no, Dr. Francr.s<:o Vallnr(li il i .\I i l:1 1111 , Carlo Voghen1, di Roma. Alle preloda,t e (fase Editrici, a,i Loro cortcl-i (' lw1H·1 111 ·ril i ])irigenti ed agli Autori preclnri delle Opere alfo quali :-;i 1· 1'111 111 l'icorso, è doveroso <:onferma,1·c P ,·ipe ler·i~ qni l.1 111i.1 111 ·,. fo11d :1 gmtitudine. Tali sentimenti rivolgo in modo speciale pc\1.·1-:011;111111· 111 1· 111 l'Ingegnere Antonio Vallardi ed al chiarissimo l'l'l•I' . .\11l 1111i" Monti per avei-mi autorizzat,o a riprocl11ne ilhrnt 1·;i;,,in11i 1·1 11·,· . (' perdò doppiamente interessanti, contennte in q11(•l1.1 1111 1,ld i, ·:1 zione « L'Halia nei cento anni del Recolo XIX n, 111i11Ì(·1·1 1 p1·, · ziosa ed inesaurihiie cli <'lati, notizie ed i nfo1·m;1:d1111i . ( ' lii' il 1·11111 1

1

-

XVI -


PltElMI!lSSA AL IV VOLUME

pianto Alfredo Comandini aveva iniziato e che Antonio Monti porta a compimento arricchendola di un materia le iconografico di valore documental'io davvero inestimabile. L'or·ganizzazione del lavoro si è, in massima, illformata anche ai criteri seguiti in pa,ssato: però, com e fu già rilevato per il rrerzo Vol urne, i sin goli apporti collaborativi non poteror10 mantenere la loro essenza, individ1mle , ta.nto che quest::i. RtoriH dell' Art iglicr·ia ItaJiana può ben dirsj la risultante d i forze e di sfotzi concomi tanti e paralleli, e ta l volta adùirittu1;a sovrapponentisi e confondentisi perchè tendenti tutti· all'unico fine di rievocar e e celeb1·are i fasti dell'Arma e perciò le glorie e gli eroismi dell ' J!Jsercito al quale essa a ppar·tiene. Questa, dedizione completa e perfetta dei miei Collaboratori fo rite1Jgo doveroso di segnalare e di far rileva.re, perchè, se cosi non fosse, sono convinto che l a St.01·ifl marcerebbe ad una cad en:1.a, molto più lenta e senza quel chiaror·c e q uel ca lort! che ci accompagnano e che proman:wo dalla fiaccola, inestinguibile delht passione patriottica, illuminando Ja nostra strada e riscalda,nc1o i nostri cuori allorchè lP. di'fficolt.n, e gli ostacoli si moltiplica no dinnanzi a noi. Tanto i miei. valorosi. Collaboratori, quanto io a bbiamo la profonda p recisa coscienza di avere per tal mo<lo operato ila disciplinat i soldati secondo il coma ndamento espresso nella, Prefazione da S. E. il Capo del Governo di S. M. : confidiamo che f'i sia tenuto conto benevolo dei nostl'i sforzi e dei sacrifici incontrati, e ci lusinghiamo che il gimlfaio della, pubblica opinione ci continui il suo favore rinc01·ante per pro,•.P.i!e1·c inna mr,i. B ellagio, 4- )forzo 1937-XV. C ARLO

XVII -

MoNTÙ



COMITATO

DI

REDAZIONE

PEI-l. li,

VOLUME IV della PARTE SECONDA

On. Prof. Ing. CARLO MONTÒ GENERALE DI DIVISIONE

Collaboratori: .CARASSO T en. Col. FILIPPO FLORES Col. ILDEBRANDO RA~GONI-)IAUCHIAVELLI Gen. ì\f.8n C.te l,UIG-1 RlCOI Ool. TT1\fR~Wl'O SAHFATTI Col. GUAI/PTERO S'l'EFANRLLI 1° Uap. Ing. EMILIO

Revisori: FLORES Col. ILDEBHANDO (predetto) MANGAl~O.NI Gen. CA.RLO STEFANELLI 1° Cap. Ing. EMILIO (predetto)

Segretario Generale di Redazione: J:t'LORES Col. ILDl!JBRANDO (predetto)

\

•)



OAI_)I'l'OLO QUIND'TORSI·M O

Artiglieri e Artiglierie nell'epopea Garibaldina

Garibaldi artigliere I .

Garibaldi e le prime artiglierie usate nelle sue gesta d'America - Il cannone sparato da Anita - L'impresa del Paranà - Il conibattimento di Costa Brava - La campagna dell'Uruguay e la legione di Montevideo - I pezzi di_ Garibaldi alla battaglia del Salto - Il cannone del Cenni conquistato a Tapeby ,.. I primi quattro cannoni di Garibaldi del 'f8 e '49 - Giovann.i Cuniolo ed· i suoi subalterni Il Tenente Bovi 7',_Le artiglierie della difesa di Roma impiegate da Garibaldi nel '49 - L'entusiasmo degli artiglieri per Garibaldi - Il procl~ma del 2 luglio - Oli artiglieri del '49 giudicati dal nemico Una batteria regalata a Garibaldi - Come nacque l'Inno di Garibaldi - L'artiglieria garibaldina nella campagna del 1859.

Nel Volume III di questa Storia spesso è st~ta preannunziata la traU.azione in , eapitolo a parte delle artiglierie garibaldine, per il presupposto che una Storia dell'Artiglieria Italiana ci sarebbe sembrata incompleta qualora in essa fosse mancato un cenno su quella che fu chfama,ta l' A rt-iglieria cli Garibaldi. Conseguenti con la promessa fatta, ci accingiarmo ora a narrare l'origine e le gesta di qnell 'Artiglieria ; la quale, anche se in quantità limitata e sprovvista di mezzi adeguati, tal-_ 78

-

1229 -


L' A.lt'J'JGLIERIA GAIURALDINA

volta troppo primitivi, ma impiegata dal Condottiero dal suo esordio d'America fino alle operazioni da, Lui dirette in terra di Francia nell'inverno del 1870-71, seppe conservare in ogni oc-

Ì'

\•·,:. 1·,:,

lf'ig. 3'~ - Giuseppe Gnrlbnl(lj_ (da un quadro del Museo del Risorgimento !n Torino) .

casione, quale caratteristica essenziale, la virtù prodigiosa delrardire, mai scompagnata da una meditata audacia, che la rese sempre pronta e seinpre efficace. -

1230


LA l1'1DUCIA DI GARIBALDI NEJLLJ ARTIGLIERIA

JD premettiamo subito che noi non siamo del novero di chi 11,U.1·j bniva

a Garibaldi un ~-enso di scarsa fiducia per l' Artiglier ia, soltanto perchè Egli spesso impegnò nel .· comha,ttimento I l'llppe di fanteria, con Jè quaJi conseguì 11gualmente la, vittoria. t 1hi ha scorso anche sommariamente ]a ricca fioritura di pubbli<·a;r,ioni sul periodo garibaldino non ~wrà. mancato di rilevare le gTavi difficoltà che Garibaldi dovette affrontare e superare per p,·ocurarsi quel minimo di mezzi necessari per portare il suo a.into là dove la difesa, degli oppressi. l'amore alla libert.ù e il ris petto al concetto di patria, si H,ppellassero al suo animo gcne1·<>1,;o.

L 'Artiglieria fu sempre un'Arma costosa, e non è il caso di 11 irne le ragioni; si comprende quindi come appunto per esigenze Ji nanziarie, spesso, Ga:ribaldi non avesse artiglierie, o ne fosse :.::carsarnente fornito, e di qualità, scadente. Per cui assai . freq uente fu il caso in cui Egli dovette accontentarsi di sfruttare soltanto il coraggio e l ' eroismo che sapeva suscitare in chi ac· correva a militare sotto la, sua bandie1·a_ Disponendo di un ottimo materia.le umano, e valorizzando le virtù dei suoi volontari , anche senza c::i.nnoni, lottava con indomabile fermezza, e vinse ugualmente ; ma ciò non autorizza comunque a,. riLcnere che Garibaldi non apprezzasse al giusto va1ore l'apporto che l'artiglieria può dare alla vittoria della fanteria ; perchè, quando ebbe la possiNlità <li procurarsi qualche bo(ica da fuoco, non soltanto ne c1n·ò alacremente l ' organizzazione e la messa in e:fficjenza, ma, all'atto di strvirsene, dimostrò un intuito veramente ecce1do11ale, precorrendo non poehi concetti d 'impiego, che, t ardarono a gerwralizzarsi in taluni culfiandi dell'esercito regola.re, allchc durante le ultime campagne dell' unità nazionale. In sostanza Garibaldi, condottiero, animatore e suscitatore di entusiasmi e di fede nei nuovi . destini della Pa,tria, aveva anche il bernoccolo di ottimo -ai•tigliere sul campo tattico; e gli avvenimenti che saranno lumeggiati qui di seguito daranno conferma a quest'affermazione. , E per questo, così come per jmperitura devozione e riverenza ai cannonieri che sacrifkarono la loro esistenza nelle epiche lotte garibaldine, e per l'amore che deve legare ogni italiano a quel · le italianissime truppe, noi ci sentiamo attratti a, dire, sia pure -1231-


r/ AR'.rJ.CLIF:ft1A GARIBALDINA

in succint o, di qucll' Artiglif'1·ia, che fu v:era.mc nt.e gm·ibaldina nello spirito e negli a,tLi che <>però, m<~11tre del pari non sarà, dimen ticala l' Artiglieria, ddl'ei:w.rcito regolare addett.'1 alle t ruppe volontarie; Artiglicd:.i, che, allìancatnsi alle eamicie rosse, con largo senso di ca,mer:1ti smo e di patriottica conq n·en :,,ione seppe

Fig. 330 - Garibaldi in Ame ric a. (dalla Civica raccolt a delle stampe Archivio fotografico del Comune di Mila.no)

dare a Ga,rihaldi quella collabora:r.ionc efficace e lal'ga di cui il Capo sp esso parlò con entusiastica a,mmfrazione. E per Ja nostra breve disaminn, prende1·emo come data di parten:r.a l':mno 183G : cioè da quando Garibaldi , a~:sccond ando l 'impulso dei suoi sentimenti libernli e nobilmente C',a,vallereRchi , si levò a campiorrn delJa difesa dell.a, Repubblica di Rio -Gra,nde _:__ 1232 -


l .'ESOHDI O Dl GAIUBALDI ARTJGLll•:ltlC

N ell<~ sue << Memoi·ie autobiografiche », r iandando con no:-;I algfoo sentimento agli a vve nimen t i vissut i , Garibaldi s crive: t, Gorsa1·0 ! lanciato s ull' Oceano con dodici compa.gnf a bordo di nna Garo11era, - barca da pesca, brasiliana - si sfidava un impero e si faceva sventolai·e per i primi, in quell e meridionali eo:ste, una ba11di<~ra ù.' em:u1d pazioJlC, la bandiera repubblicana dcJ Rio-Graudc ».

L'esordio di G a ribaldi nelln prim P. prove di :uòimcnt-0 è senza canmmi, ccl ha nn epilogo luU'alt ro che lieto . Fe.I'ito in combattimento, eade pri gionit~r-o P.d <~ fatto segn o, dura nte la ~na captivil.ù, a ma ltratlamc nti; 11t~ gl i mancano sferzate a, sangue mentre ba le mani legale dfotro la schiena. Riacqni Rtata ;nir,u:o1osarnP11t.e Jn libertà, Ua1·i balòì sa merit arsi subito l a Himp:.ttia. e ln. fidu cia, <li .Bcnto Corn;.a h cs, presidente d,!lla Repnblilica di Ri o-G rande, che g1i corumcLte l a, co struzio11e <li 111111 pi <:r.ola, floti a , e glie ne a ffida, il comando, nominan<lol o tt·ne11te-eapit:1110. L:1 flotta deve co mporRi di dne l a n e.ioni, 11110 (h~lla p01·tn ta di 1:i-18 tomwllate, l'al tro di 12 :t 2fl t.onnelhlte. Gm·iualdi a ~~1mie il <:oman<lo del Ja,n r:ione pi ù forte, che pren de il nome d i (< Rio Pard o >J ; il Recou do lnndonc, élenornjna t.o « RepnhhJicano >, è meRRO a lla dipendenza di un ricco ed e ntusiasta anwricano del nord , un t.al ,Tohn Griggs. B l a prima. volta che Ga,·ibald i penRa. a 1wocn r:u.· si un' Arti glie1·ia. per 1!•1wr- tes! a :ilJa Clott:i a vversm·ia, composta <H circa 30 JJH.VÌ. « Er:1 una r-oi-:a e;ndosa - scrive On.cribaldi - q11clla costru ?;ionc c he ou oravn. a l lami>rii;e la tenacia n.m ericana a t n tt.i nota . S i twdava a ('.PJ'(':lr<~ H lc> ~no da u na partR. ed il frno da ll'altra : due o tre falegnami sega vano il leg11 0 ; nn rnnlatfo batteva il fono. In t a l mo<lo fabbrkaro110 i due lnnc.ioni <lal p1·imo chiodo fino ai et~rc·.hi (l i frno, (',h,e a~sicn ravano gli a lheri )). Due mei-:i dm ·ò quell ' improbo lavoro: poi fa flotta fu pronta. Ogni ]andone ebbe per a,r manwn to <l11~ (:annoni di bronzo. E la lotta cbhe s ubitD ini½io 1:011 on atto di all(-Jacia co1·onato da.Ha -

1233 -


AR'l'IGLIERIA GAltlBALOINA - AMERICA

1836

cattura della nave imperiale ll Mineira » che aveva un carioo di viveri. DelFavvenimcnto Garibaldi ·ne dava informazione al Governo della repubblica in una lettera che comiucitl.va nel modo seguente: Hl.mo ed Ecc.mo Signore,

« Ieri, giorno 4 del corr., abbiamo catturatn, una goletta .imperiale, Mineir'a, con la sola, spesa di un tiro Ili ca11none e cli due colpi cli fucile .... ecc. ». Ma nel prosieg uo delle operazioni, un giorno, in 1111;1, ma novra ardita, il cc Rio Pardo >> m1,ufraga a ll' imhoccatu ni, ùell'Ateringuà. Il gener·ale Oanmibaro, c,1,po degl i immrti , a111111i1·;ilo dell'a udacia e della capacità. di Garibaldi, gli commette la rico~truzione e l 'organiz:,,azione di una nuova flotta , con Fi ncari(·.o di guidare le nuove navi a,ll'assalto d ella. !l,0tta i.mpcrinl<'. Questa volta h· nav i fatte preparare da Garilmlcli Nono co stituite òa due golette alle quaH viene assegnato l'antico nome dei due primi lancfoni , e da nn lancione denominato << RPival )). del quale assume il comando l 'italiano Lorcnzi. L'artiglieria, dei tre navigli è costituita complesRivam cnte · da t re piccole bocche da fuoco : d ue tlel ca,libro 9 e una dd calÌbro 12. La flotta. impcl"iale riprende, la, caccia, al 11avig lio clcg-1 i i 11 sorti : e dopo alcuni giorni di sca1·amucce, un giorno il « Rei val >> ba il suo pe7,zo smontato òal mare grosso ed è costretto a diri gersi al porto d'lmbituòa, seguito poi aine.he da, Garih:1,l,li. che si prepara a ricevere un attac,co da parte degli imperiali. Ed ecco che l'intuito artiglicrP:-;co di Garibaldi t 1"ova modo di esplicarsi in maniera sempli ce, ma geniale. Il c~.nno11e s montato del Seival è collocato un p iccolo promonto1·io, c he formava la ba.ia d'Irnbituòa,, e ili breve sulla, posizione sorg·.p nna batteria gabbionata. Oomand'a la postazione Mannel Rodi-ig11c7, . Dopo qua lche giorno gli imperiali attaccano vigorosam en te le truppe di Garibaldi , che però soste ugonn :1.ltr r.tt:,.nto vigorosamente l'attacco. Presente all'avv~nime11to trovasi l'amazzone Anita; la qua le,· imb,1rcat a f.lu l C< Rio Pardo» n on solo si l'ifinta

su

-

1234 -


LA BA'l'TlllRiA DlllLLA BAIA D'IMBITUDA

<l i sbar car e, ma è di esempio a t utt i i combattenti per sprezzo

<lc l pericolo e per audacia. In merito a questo combattimento, n el qua]è è combinata l'uzio ne per mare con quella da terra, Garibaldi scrisse: « Se noi combattevamo con decisione, non era poco l 'aiuto che il bravo Manue} R odriguez, coma,nda1lte la ba t teria, ci dava con buoll i tiri ed efficaci ». Ed infa,Lti l'azione efficace d el ca nnone del H.odrigoez fu tale da ohbligarfi il nemico a ritirarsi dopo alcune ore di fiero co mbattjmento, e Garibaldi, seguito dai suoi, potè en trare ne1la laguna di Santa Catcrin:1 fra la gioia e la mcravig'l:ia di tutti, c l.te già disperavano di vedere l'eroe uscire i::ialvo da w1a situazione ritenuta compromessa irremissibilmente. Ma l',trmata impel'iale n on rinunzia, alla caccfo, agli in sor·ti : e dopo qualche giorno riprend e a minaccia re le truppe del generale Canabarro, nel momento critico in cui qucst.i sta tentando nna rit irata per sfuggire a sicura distruzione. Ecco presentarsi nn nuovo cpi!mdio n.ssa.i :significativo durante il quale Gariba ldi è l 'anima dcll' orga.ufazazio11e della difesa, che si esplica me<lian te una ben concert:tfa. azione della batteria del promonto1·io, comandata stavolta da l capitano E spos ito, col fuoco dei due c~wuoni che armano le due golette. L'attacco improvviso :sferrato dalle navi imperiali, se origina alquanto sbigottimento n elle ciurme, non toglie però a Garibaldi l a prontezza d' intuito, che si affinava in lui nei momenti di maggiore pericolo. E per ciù mentre la batteria del promontorio batte coi su oi tiri precisi le navi imperjali, Garibaldi si affr etta a r aggiungere il « Rio P ardo >> per dirigere .dalla 8ua goletta F a zione dell'unica bocca da fuoco che ne costituisce l'armamento. Ma, prima a ncora che il Capo sia sul luogo, v'è chi l'ha preceduto : « già l'incompa.rabile Anit.:1, - scrive Ga riba-ldi - aveva spar ato la prima cannonata, dando fuoco essa stessa, ed a.ni.inando con la voce le ciurme sbigottite>>. A circa metà luglio del 1840, dopo una, serie di complessi a vvenimenti, nei quali Garibaldi aveva dato prova di una forza d'animo indomabile, si chiudeva Ja, campagna- per la, R epubblica di Rio Grande del snd.

-

1235 -


AR'.rlGLJ l!JRIA GAJUBALDlNA • AMEJHCA

1842

* * * Nel 1842 Gal'ibal.di è 1movamente in armi in difesa della re pubh1ica di Montevideo, la quale, trovandosi in lotta con Bueno~ Ayres, gli affida il comando della corvetta « Costitnzione >> appartenente a11a squadra orientale comandafa, dal colonnello Oohe. Comanda la squadra nemica l 'inglese Browu. ln sostanza Garibaldi deve operare in concorso ed a, favore tl clJa, provincia di Oorrientes contro il generale Rosas, dittatore di Hnenos Ayres; e perciò oltre alla corvetta a] suo diretto oomn,n«:lo, ha a su.1 disposizione il brigantino « Pereira, >>, munito di dne << rotatori >> da 18, e un t rasporto costituito dalla goletta « Ptocitla ». J.,a « Costituzione >> ha un armamento òi 18 cam1011i. Dopo una, serie di avvenimenti di sca,r~a. impm·tanza, nei qua.li pi.ccoH combattimenti e cannonc,ggiame11 i.i avev,J.110 eon. ehh1so con perditè iusigninca.nti per le due parti bellig;enmti, il l!"i giugno di quell'anno il gener a le llrown, sicuro della s na i-nperiorità numerica e (]el suo armamento, decide di provoca,r e a battaglia, decisiva le na,vi guidat,e da Ga,ri baldi. attncca rn'lo le truppe ùel Paranà pe1· terra e per mar e. Lascia.mo la parola a G~1·ib}Lldi, che n elle sne « Memorie >> traccia il pia.no ideato e attuato in quella cfrcostarnm : « Dalla sporHla sinistra. del- Paranà, al di sotto del banco che impediva di progredire avanti, in un angolo ove esi s teva : n-Cficiente profondità dell'acqua vicino alla coi;;ta, io tfrai mm linea di leg11i principia,ndo ·dn nn yacht mercantile, Fm cni fP<'i collocare c1uattro cannoni; il « r('refra >> in me:,,zo e la « Oostitmdone >> aJl'ala clestra, formaudo così una perpcudicolnrc a.Ila dire1,ione del fiume , infilando colla batteria, sinistra della corvetta, che contava ph) pez:,,i e di maggiore portata, ccl opponendo verso il nemico, che dovevH, comparire da valle, t ntta la for7,a disponi.bile >>. All'alba del Hl Giugno ha inizio n bombardamento n emico. Data la di sta nza di tiro al1a, qua le si è collocato il nemico,· possono risponde1·e al cannoneggiamento del Brown soltanto le ;1,rtiglierie di Garibald i che si trovano al centro del sno schi era-

1236 -


lL

16

GIUGNO ALLA li'OCE DEL P/\l tANÀ

111.e uto. Ciò costituisce ona condizione d'infcri01·Hà, perchè le che sono aJJe due a li, a.vendo gittata limitat.a., ·sono obbligate a rimanere inoperoi;;e, 11 mattino succesE:ivo l ' a½ionc è ripresa ùa parte di (·fari-

:t r·Liglierie

Fig. 331 - Lo scopvio della Sanl.:1. Barbara dei bastimenti incendiat i. (da Garibaldi n ellÒ. sua epopea di AchUle

Blzzoni. Casa Edit r . Sonzogno, M ila.no).

baldi ; ma - com'egli sniv-e - << con le palle d i ca libro terminate e supplite da altre minori, e perciò iucsa,t t ezza di tiri, massime nei pezzi da 18 di l unga portata, colloca.t i nel centro della hf1tterh~ della « Costituzione )), e nei due << rotatori )) a bordo del -

1237 -


ARTIGLIIDR1A GARIBALDINA • AMERICA

1842-43

« Pereira >> che tanto danno avevano arrecato al nemico il giorno prima. Sì erano bensi tagliate ·delle catene nella notte per servire da proiettili, ma anche questi, che a,vrebbero potuto servire da vicino, erano inutili da lontano >>. Alla fine, soverchia,to dalle forze avversarie, Garibaldi è costretto a cedere; ma · prim:1 di all011 tam11·si daUa batta.glia, egli, con un atto di iiiatteso ardimento, decide fulmineamente di far pagare cara la Yittoria al nemico, ordina di dar fuoco àlle Sante Barbare, e gli scoppi spaventosi che si s usseguono, nella loro imponente violenza, mettono tale ter rore neU'avve1·:::ario da. farlo desistere da ogni azi.one d'inseguimento. Per a,vere una conferma sull'importanza, c:he Garibaldi attribuiva, aU'azione delle artiglierie nel combattim ento, anche nel periodo che tenne il couuwido della corvetta << Coi-ti t uzione J>, riportiamo una, lettem- che egli scrisse, da bordo della stessa,, al governatore e capitano generale della provincia,, Hriga,di1m~ Don Pietro Fené, nella quale Ri 1,~gg":

« Le mwi {:he V. E. c r cùa, conveniente mandare in giù , basta che vengano provviste dell'artiglieria che sia disponihil1\ mon tata e coi proietti e attrezzi che Ri possono provvedere )). E più oltre, Rempre nella stessa 1ette1'a : << Occorre montar e quattro pezzi Rnl1a corvetta << Costitucion >>, e sulla goletta ((Procida>> un pezzo girevole da 18. Se questo fosse di bronzo, corrisponderebbe meglio allo scopo_ l tre pe:.w;i da 18 che V. E. dice di avere disponibili, colle rispettive rnnnizioni, spero che ci siano spediti colla pl'ima mtve che venga a incorporarsi>>Nel 184:~ Garibaldi, operando in altre jmprcse audaci, riuscì a catturare mi brigantino nemico, l'« Osca1· >), daJ quale poteva rilevare cinque cannoni, che gli Rervirono ad armare tre legni leggeri. -Era la nuova flotta che era stata organizzata per sostenere la guerra per la libertà di Monteviileo. In quel periodo si formava, la Legione Italia11a di Montevideo ; come distintivo speciale della sua divisa essa vesti ·1a, camicia, rossa, che da allora diventò un simbolo e un progra,mma per tutti quelli che con generoso intento si vofava,no alla sa,n ta causa della, libertà e dell'indipend'enza dei popoli oppressi. -

1238 -


LA GA'.l"l.'AGLIA DEL S ALTO

Dovendo )imita.re queste note al so.lo esame della, parte rifel'entesi a ll' Artiglie1·ia di cui il Capo disponeva nella campagna llell'Urnguay, in proposito ùella batta.glia, del « Salto>>, d escritta da Garibaldi nelle sue « Memorie», ricorderemo come Egli avesse fatto sbarcare alcuni cannoni di m arina incavaicandoli su affusti da posizione fatti . costrufre da Anzani, un italiano de lla Legion e. Costituita per tal modo una _batteria, ad essa c1·ano stati assegnati tre distinti ufficiali di marina, Suzini An t-0·n io e Oogliolo Leggiero - entrambi dell'isola della Maddale11a - e .Tosé Maria. Pc,: l'inseg namento e sull'ese mpio di questi pr·odi, il personale di truppa che serviva le bocche da fuoco s i e ra mag11ificamente ,uldestraJo; cosi che, n elle varie fazioni che ogni tanto si svolgevano·, l'artiglieri~t, garihal<:J.iua, pur essendo as&ti inferiore per numero ris petto a quella avversa ria, riuscì i-nnpre a infligge r le sensibili pei-(litc, ohhliga.ndola a ritfra,rsi dietro le colline. Fra le azioni che n ei loro complesso costituh-0110 poi la, battaglia del Salto, merita pa rticolare menzio ne un episodio avvenuto a ·r apeby; e Ja,scia,mo la parola. ~~uo stesso Garibaldi : « I<'l'a le p1·cd c - !:!<:rive l'eroe dei flne mondi ne lle s ue e< Memorie» - la p i ù :rara e stim::lhile fu m1 cannone di bronzo da sei, fuiso a, Firenze nel medioevo da un certo Cen ni, e che probabilmen t<: era giunto al Rio ò~lla, l'lata coi primi Spagnoli a l tem po della scoperta, o coi Portog·hesi. Era lo stesso c.innone che aveva fatto fuoco all' Hervidero contro di noi e c he smontatosi 1n quella notte cli confliUo t rovavasi in 1·ipa1·a.zione n el èampo ». ~ell e << Memol'ie » ,li Ga,riba-ldi , ra.c<:oltc dal Dumas, a proposito cli questo cannone, è eletto : e< ..... elle (la pièce) était de fonderie italie nnc et port ait snr Je b1·onze le nom de 1:;011 fondeur Cosimo Cenni et la d ate 14~2 ». N el riporta r e tale data aev 'esservi stato però a ssai probabilmente nn errore di trascrizione . Ricerc he attive, condotte per r intrncciare e lementi con c reti sulla origine di qnesto cannone, rinRcirono sempre infrut tuose. È a ritenersi che tale bocca d a fuoco, fnsa dal Cenni per commissione di Casa Medici - in Firenze a llora ve n e erano d elle simili!~ sia pervenuta in America, dopo ch e l'italia no Colombo ebbe per l a prima volta a pproda to al golfo del Messico. Comunque, sappiamo che il consolfl italiano a Montevide o, a richiesta 1239 -


ARTlGLU<:RIA GARIBALDINA -

1848

del figlio del legionario Eugenio Belluomini, si è assai interessat<1 alla coi:la, senza perZI venit·e a capo di a,lcnn che. di concreto. Bastano i }Jochi cenni riassuutivi sulle ca,m pa,gne d' .A.merica,, dm·ate circa, uudici ~~nni, per a,vere la confe1·.ma delle virtù guerriere di Garihalcli., e delle s ne qualità di abile condottiero; in esse si mauifer-;ta.no i concetti chia.1·i che egli aveva sull' ArtiglieI"ia e sul suo impiego nelle più sval.'iat.e contingenze di lotta, sia per mare che ' per terra. Comunque, nella, condotta tenuta, n elle campagne òell 'i11dipende11za e dell' unità. d'Italia dalle tre.ppe ga.riba.ldine, si avrà. modo di rilevare meglio in quale maniera meravigliosa. Garib:Jldi sapesx<~ mettere in valore le scarse e scadenti lloccbe da fuo('.O mcsi:;e a sua disposizione.

Le notizie i11c:il½ant.i che 11ei primi mesi d rl 1X4~ natib:ilòi J'Ìt'.eveva. a Montevideo da1l 'Halia, fo fa11 no frenwk di gioia e tli impa,r,ienza.. « Duolrni c he m·1·ivenm10 g li ultimi , qu:mdo tulto sarà ' :fi. 11ilo >>.

Il Jr; aprile 184-8, uoleggiat,t nnn nnve, alla qnale fu (fato il nome fatidico di (( Rpcnmza )), Garihaldi, con 62 legionari salpava <fa 1\1011tt>video ver l'Italia, sal11tato dalla popolazione a,ffolla.tnsi al porto, e ~ullfl terr:w.ze d elle case. Le ultime riluttanze del Governo Uruguayano erano st.nle vinte : e si diceva che, ad 011ornre la legio1w ed il ·suo Capo, lo stesso governo avrebbe regalato a i partenti due cannoni e ottocento fucili. che però non risulta.r ono dh;ponibili qnarnlo la legionr 1 giunta in Italia, fn irHJU:-Ulrata a Gc-mova. All'a.tt.o ilell'imba,l'CO << Hnriba,l di nv('V:1· in t.:uwa 2D0 pataccom. )). Il 1.7 giugno 18:34 GHrih:1.l<li p1·a ~t:,t.o e.on<launato a morte: il 21 giugno 184R egli rient1•ava. a _Niz1,a come un trionfatore; il gi01'l10 29 ilello stesso mese si recav::i, a Gencn-- a e ,i riceveva accoglienze ent11sia.stiche; il gior110 f.:nccessivo il Govel'no di To1·in o veniva. in l'orma,to dell'anivo (lell ' Eroe, che aveva, eondotio seco HiO le~ionari tutti disposti :L sacrificarsi per la libertà e la grande11,za d' Italfa,.

'

-

·1240


L ' ORGANIZZA Z IO.'\'W l>ELLA LMCIO.KE GAIUBALl>INA

In un <lfacorso tenuto a, Genova egli 1·ipclc qnrrnto già ha detto a Nizza : « Io sono repnhhlicauo, ma qnanclo seppi che Ca,r lo AH.erto sl era fatto campione d 'Italia,, 110 giurato ili ubbidirlo e seguire fcclelm!!nte la- s ua baudi(:ra,. 111 lni solo vidi ripoi:ita la speranza ùella n ostr a indipend enza; Carlo Allwrto ~ia dum1ue il nostro ca.po, il nostro simbolo >>Ed n 2 luglio il cavali erf' senza macr:ltia raggiu11ge il Qna,r tie re Generale di Rove1·helln, « per offrire f.enza. ntnco1·i il mio br~r.eio e que llo <lei compa g ni a C olui ch e mi condannava a morte nel 1834 )). Il 14 luglio Ga rilml,U ginngr a Mila~10 e il Gove1·no ProvviF<Orio della città lo nomina, generale di brigata. TI giorno 22 giungono a :\'filano i .Legionari <li MouLevi.<lPO e sono alloµ:gia t i alla cai:;erm:1 S. l i rancesco jn Piazza Rant ' Ambrogio. Fra ttanto da. Vicenza arriva il batta glione A1 1tonini; ifa. Pavia. un ba.t taµ;lioue c um:-u1dato cl~l l:--ae<·hi; Gari h,1,l1li cm,tit 11isce con e!-:!si un bn.Uaglione, c he <:hiam e1·à « Battaglione A11zani )), per onorar e la memoria del graude martire dc1la libertà. che aveva cornbatiuto con lui per la Spagna, lH~r il Po1·togf11lo, p e r l 'Uruguny, e che era, venuto ad offrir" i snoi ultimi f:lfor·zi a ll'Italia, senza p erò poter compiere il s u~ oloeanst o. Prima della :fine· di luglio l a Legione Italiana comprende: 70 Legionari di Montevideo; ~00 u omini <'lel batt aglione Anzani, comandati da Me dici ; (,00 vicentini , 140 liguri e 400 pavesi : in tutto 1500 uomini. A Bergamo il valoroso Camozzi mette a di sposizione di Garibaldi un battaglione di 700 nomini , e 2 canno ìlÌ da montagna che costituisco!}O tntta l'artigli<~1·ia, di cni Gariba ldi dis pone n el 184.'3; c annoni che fanno bella m ostra a S. Fermo, senza però avere poss ibilità d i entrare in azione, e che poi fm·o110 lasciati a. bordo della nave che aveva. trasporta,to. i gaJ'ibaldini a Luino, dopo l' armistizio Salasco.

-Ma presto la Legione riceve altre dne bocche da fuoco , r appresentate dai due canno11i di groRso calibr-0 giunti con alc uni r eparti di fan t eda invi ati dal g ene1·ale Durando . Comunque. in tutto il 1848 nesicmna m·tiglieria comand a ta. da. Garibaldi h a avuto modo di opera re cont ro i n emici d'Italia. -

1241


ARTIGLIIDHIA GARIBALDINA -

1849 ·

ROMA

soltanto nell'anno successivo, e .c ioè dm:;intc l'assedi{L di Roma, che Garibaldi avrà alla sua diretta, dipende~~za · molta, pai:J;'c ùell' a,r tiglierìa romana, com e sarà d etto fra breve. E sebbene nel Capitolo Xll del III Volume di questa Storia si sia già dato conveniente sviluppo a quel periodo di epica lotta,, tutfaLvia, per una maggiore precisazione, dovremo ritorna,re snll 'argornento per dir<~ qualche cosa di più in merito n, questa Artiglieria, che si può chiamare Garibaldina di nome per l'impiego che Ga.dbaldi ne fece, pm· non essendo esRa tale di fatto. E cominciererno dal momento della coi,;tituzione della, « Le- . gione Garibaldina, )), e cioè dal novembre del 1848, quando essa si iucamminò versò Iloma. All'atto della partenza la, LPgione si eomponcva di poche centinaia di person<~; però, strada faceJ1do, il numero dei volontari salì a, 1500 uomini. Il Lo-evinson, in una snn pl'cgcvole puhhlicazione intitolata « Giuseppe (fa.ribaldi e la srni: legione nello. Rtat-0 di Roma)) narra che dnrante il soggiorno della Legione a Foligno, nell'org·anico degli ufficiali presenti fìguntva anche un tenente ç]'artiglieria a. nome Giovanni Culiolo, appartenente allo Stato Maggiore : ed aggiunge che a Rieti e1·asi giù formvto un picchetto e poi una compagnia di Artig1icria provvista di muli per il trasporto dei pezzi; e che a Rieti fu pure fatto costruire nn affusto per can!Hrne. L'autore - che doveva essere abhaRtanza bene informato degJi avvenimenti de] tempo ~...: ci fa sapere inoltre che la cjttà possedeva due vecchi cannoni di calibro 6 in distribuzion e a lla Guarc]ja Nazionale locale; cannoni che Garibaldi chi,~se a quel comandante per voterli ùvere v1 cessione, ma per i quali rice vette un reciso diniego. Lo stesso Loevillson, nèl capitolo « 01·ganizza,zione <' forza nùmerica )) della sua puhhli<:azione, riferentesi sempre nlla Legione garibtLldina, riporta una situazione nominativa compilata da Foligno, sotto la data del 27 òicern bre 1848, nella q ua,le :fi g·um nuovamente il nome del tern~nte cl'nrtigJieda Giovanni Culiolo, detto « Leggiero >>, che in data. 28 febbraio 1849 cessa, di appartenere allo Stato ]\,[aggiore della Legione per assumere il comando del picchetto di a,rtjglieria che andava costituendosi. E sotto Ja È

-

1242 -


_GLl UFinCIALI D' ARTlGLII!:RIA . DEJ,LA LEGIONE .

tlal,a. del 7 aprile 1849, nel quadro d,~lla forza riassuntiva degli 11friciali della Legione ~i ri]eva qnanto appresso: «Artiglieria: Capitano Leggiero Giovanni · te11ente Dall' Ovo Giuseppe - sottotenenti Grassi Luigi e Isnardi Carlo)).

Fig. 332 - Ass P.°dio di Roma nel 1849. (da Garibaldi nel la sua epopea di Achille

Bizzoni. Casa Ed1tr. Sonzogno, Milano).

Qualche nota

811 . questi

nominativi non riuscirà superflua.

Culiolo Giovanni, detto « Leggiero >>, che conosciamo · tenente d 'artiglieria a datare dal 27 dicembre 1848, e capitano nell'arma

dal 21 marzo 1849, rappres<~nta una delle figure phì interessanti e anche gloriose del ciclo gadbaldino. -

1243 -


ARTlGLIEllIA GAltlBAI,DlNA -

I'

1849 -

ROMA

.Ferito nella difesa di Roma, e ricoverato in nn ospeda,le fino al 14 luglio, riesce a raggiungere Garibaldi a Sa.n Marino ; e seguendo poi il Oapo, è presente alla drarnrnatica morte di Anita. In seguito lo si trova; ancora con Garibaldi a Tangeri ; e muore .alla Maddalena, suo paese nativo, nel 1871. Il tenente Dr,ill-' (ho J prendendo parte alla. Campagna, romana del L',4!J, rhm-rne ferito due volte. Nel 18G9 è coi Cacciatori delle Alpi; nel 1860 è coi Mille ed è prornosso magg iol'c per merito di guerra; suceessivàmf>nte vi.ene incorporato nell'esercito regolare del nuovo Hegno d 'Italia e continua, nella carriera militare fino a raggiung·ere il grado di maggior ge11erale. Del sotiotenente 18nard·i , chirurgo genovese, si sa r:he '.] opo la caduta della Repnbblica romana seguì Garibalùi; pres<~ pRrte coi Cacciatori delle Alpi alla Campa.gn,1 del 1859, del 1860 e del 18G(i coi volontari, fino a raggiungere il grado di colonnello . Uel sottotenente Grass'Ì non è rimasta, alcuna traccia. Il Bonelli, nella sua pubblicazionP. f.;11 tt i\ kime memorfo di un ufficiale del '4!) )), fra i tanti ufficiali di artiglieria che erano con Garibaldi si occupa in modo particolare cli 1m tenente Bovi, sul conto del quale l'm1torc ·narra che un giorno, durante Fassedio, Garihaldi tenne una riunione <li uflkin.li, dopo hL quale offrì della birra a tutti i presenti. Ji'ra, essi si trovava il Bovi ; il quale, terminato di bere, mentre u~neva il braccio destro disteso nell'atto di restituire il bicchiere, fn colpito da una scheggia di proietto francese che gli stroneò la mano. N01w,1lramte del dolore, il Bovi ebbe m1cora la forza, d'animo cli gridare : Viva. la Repubblica! Viva l'Italia!

1

Di fronte a tanto stoicismo Garibaldi volle 1·n11(fore onore al mutilato salutandolo co] grado di. cap itano. In tutto quanto è stato riporb1,to fln rp1i, nessun elemento preciso .~ stato messo in e vi1fo11r.n, cil-<"'.a l:t. pvp11tnale costituzion e di reparti di Artig·lieria formati co n peri,;onale della Legione ; d'altronde non abbiamo trovato trac.-:b neppure delle poche boe · che da fuoco che dopo H combattimento di Velletri Ga1·ibaldi aveva tolte alle truppe d·el Lànz:1 che ripiegavano vet·so Palestrina. Ciò che è noto, però, <~ che la Legione, giunta a Roma con -1244 -


T,A D1PIDNDENZA Dl!lLL ' AHTIGLIERJA

1111 a forza, di 1!::!64 uomini, ent1·ò a far parte inLegra nte della bl'ig-11 I.a messa a.gli ordini di Garibaldi ; brigata che contava 2700

110111ini, avendo concorso .,1, formarla , oHre il personale Jella L1·µ; ione, ùn battaglione di reduci (500), un battaglione di tirag liaLori universita ri (4-00) , 300 finarn1ieri e la legion e degli emig r·a ti in numero di circa 300. Di Artiglieria, in modo specifico, 110n appare alcm 1 accenno, e non n e parla neppure lo stesso I :a1·ibaldi nelle sue « Memorie>>. Taluni scrittori, occupandosi del periodo ga ribaldino e della parte che i volontari cbhero nell'assedio di Roma, nel '49, hanno voluto, forse, sottiliz:r,are troppo per avvalora,re talune afferma'.l,ioni non completamente fondate. Così, per esempio , per esclu d1~re in mod o assolut o cbe all'assedio di Roma si potesse parla,1·e di a,rtiglierie di Gariba.lcli, si è arzigogolato sulla ripari izione dei vari settori della difesa della piazza , mettendo bene in chiaro come Porta, CavaJleggeri -- p er esempio - 110n a,p· partencsse a l settore asscgmtto a Oa1·ibaldi ; e si è inte½iona l mente fatto rilevare perfino cl1e ·Gariua]di stesso, narra,11do in ri.guardo della linea di dife:-;a comp1·csa t ra San Pancrazio e Porta Portese ·-- che era il setto.re a llli affidato - n on a,bhia fatto sa1>ere in cl1e modo tale set to1·c foss-e stato orga.niz7,ato in fatto di artigJierie. Ciò non esclude che, qua,lu11que ~ieno :;;tat.i i rapporti di a p· pa rtencnza e di dipencleriza di tali artigHerie da Ga ribaldi, esse el>bero da Lui ese mpio incitàtore, spinta ed impLù so vigoroso. Ricorderemo come ulla brigata di Gnriba1di fosse sta,to assegnato il settol'e San Pancrazi-o-Porta Portese : settore ind'ub-biamente il più importante perchè è contro di esso che l 'Oudinot sf erra il primo attacco il :SO aprile, e tutti gli altri che sa.ranno sviluppati durante i.l period.o d e11 'a sscdio, a cominciare dal 3 giugno . Ed è proprio in qnesto sctto1·e che Garibaldi mentre si inte· r essava v ivamente allo schieramento dcUc artiglie rie, non ces· sava di essere l'anima della difesa, come non m a n cò talvolta di . assumere personalmente il comando di truppe per g uidare attacchi e conti·attacchi 1 ei momenti p iù gravi della lotta. Sicch è Ufficiali e gregari delle batter ie, oltre aHe virtù proprie di perizia e di sacrificio ,u c ui erano òotati, seppero com1

70

-

1245 -


ARTIGLIERIA GARJBALD1NA •

I

1849 ·

UOMA

piere prodigi fulgidissimi di valore, percbè influenzati da quel clima di ardente entusiasmo che Garibaldi sapeva creare intorno a sè. In vero, scrive lo I stesRo Garibaldi nelle sue « Memorie )) a pag. 23fi, a proposito del1'attacco d elle posizioi1i del Casino dei Quattro Venti : (< Sentivo che di là dipendeva la salvezza di Ro-

!I,, q

11 !r

I

I

j ij

,· ,,

Fig. 333 - La cJifeRa del Vascello - Roma nel l84fl. (da Gariba ldi e i stivi tein1J'Ì. d i Mario White Jessy, Fratelli Treves . Milano 1905).

<<

ma, se nostro, o la, sua perdita se riman eva

111

rol {' 1·e del ne -

« niico, e fu attaccato òa quel punto JJ011 con hr·,t v nra ma con « eroismo dalla prima legione italiana al pr-irwipio, dai bcrsa« glieri di Manara poi, e finalmente dai val'i nitri c01·pi, succes« sivamente e sempre sost<lnnti dall{· .id.ig·li,~1-.i,! cl,~llc rnnra, fino <<

a notte chiusa )). -

124-G -


Lii.: Alt'rIGLll<:ltll;: AGLI OilDlNI DI GAJURAl,Dl

I >1111qnc: Uariha1di, ispirandosi unica mente all'alto e nobili· c·o1H:dl.o tlì combattere per la c:ausa della. libertà-· che a tani i al I t·i J'org·oglio e la , auità pe1·i:mnali rnoì to ne restringevano 111 v i:-;11al 1~ - anche senza averne l ' inv t>sti.Lm·a uffic iale, organiz'.l.111·;1 , ordinava, dirigev;1., e dispom~va dell'artiglieria coi criteri di 1111 comandante che ha idee chiari:' e il c olpo d ' occhio da mae1-d 1·0 , tn:L1'CHrando ogni forma protoc-0llare.

Fig. 331 - Cannone :i!la Cinta Aure liann ncll'asl:led10 di Honm. ( dalla « Civ ica raccolta delle sta1npe » Archivio fotografico del Comune di Mila no)

L ' Hoffs tetter, a rafforzare queste affc1·rnaz.i oni, ci narrn che nella gionrnJ:1, rle] ~ giugno, nel momento in cui le cm~e volgeva.no non favorevoli alla difesa, (lari.baldi foviò al Manara il se guente biglietto, nominandolo anche coma:ndante dell' artiglieria che baUe va la nrnraglia di V ill a, Corsini : « Il c olonnello (< Manara va nlla siniRtra. per dispon·c alcnui p ezzi contro i tra -

l~fi -


ARTIGLrnRIA GARIBALDINA -

184J) -

ROMA

<< vagli preparati dal nemico. Ubbidiranno agli ordini di <letto <( capo qualunque forza d'infanteria, d'artiglieria, ccc .. « K Pancrazio, 3 giugno 184!) F.to Garibaldi )> I

E Garihaldi, sul combattimento di San Pancl'a:do, scrisse ·

« I bravi nostl·i artiglieri sconcertarono presto il neinico nella 111

Ili.

0

!li

:IJ

'Iili JI'I'

!l! I/'

ili ii•

H,

fil

Il' •i

LI

!•!

Il jllf. lii

n

<< villa Corsini ... l'artiglieria fulminò lai Villa Corsini a scgn u « che il nemico dovette fuggirRene a, gra,n corRa ed i nof'ltri ber << saglieri, spinti innanzi al Vascello, facevano Rloggiare cm, << molto ardire il nemico di stanza nel Casino dei Quattro Ven e< ti... Il cannone ri~lusse pressochè in ccnc1·e, con tiri mera.vi<< gliosam<~nte diretti (debHa lode al bnwo ten ente colonneJln << Ludovico Calandrelli), la Villa Corsini e Casa dei Quattro << Venti>>. Garibaldi, con qu ella modestia che sempre lo lrn tanto iliktinto, non P" ria.va ma,i di Rè, ma Ri faceva scrupoloso dovere à; riJeyare e metti're in evidenza i meriti dei suoi collaboratori ; per l'A1·tiglicria, poi, sapeva rendere con frasi scultorie il Slì(ì pensiero, scrnm. parole 1·oboanti e senza imperlntivi iperbolici! Nella giornata del 3 ging110 184!) Bgli twiva,vasi a Porta CavaJleggeri ; e appena vcmnto a corHiseenza che le trnppe della difesa avevano perduto le posizioni del convento cli San Pancrazio, del Casino dei Quattro Venti e di Vil1a Corsini, ami che in dugiarsi nell'attesa cli ordini e: di disposizioni superiori per fronteggiare la situazione, che andava aggravrindosi sempre più, non restò inattivo, · ma prontamente decise di sferrare un violento co11trnttacco, e provvid•:i quindi a farsi appoggiflrc vnlicl:lrncnJ-c dai pezzi del Ca.lanòrclli. Ed hlfatti, snggef'ltionati dalla presenza. del Capo , eccitati dalla sua parola e dall'atfa~g·gia.mento energico, ma composto, che Rgli sape--rn conservare nei momenti di maggiore pericolo, lo slancio degli artiglieri fu ammirevole, cosi come eroica fn la condotta dri reparti di fanteria scagliati contro Jc truppe fra ncesi, che furono obhligat(1 a ripiegare. Ma, anche l 'eroismo e gli a.t ti più sublimi, nel combattimento trovano un limite nel fattore numero, di fronte al quale ogni forza uman a finii;:ce per esaurirsi. Truppe fresche sppraggiunte di rinforzo sulle frnee fran-

'

-1248- ,


I'REVAT,.IDNZA Dl,;l,LEl AZIO.Nl D' All'. l'IGLlERJA

1·c·i-i rinscil'ono a l-l ii-t 1·11;1,a. opposta \ ' n i-1·cllo ricadde

neutralizzare prima , ed a fiaccare poi ogni rcdalle truppe di Garibaldi , così che la linea, del nelle mani degli assedianti.. Le operazioni svolte dalle t ruppe della d jfesa, durante l'as"1·d i o di Roma, furono prcvalent eme1ite d'a.rtig1ieria; e perciò, data J'infiuen7.a esercitata da. Garibaldi sul loro sviluppo , riu1,w i 1·cbbe inconcepibile compren derne l'ei;;scnza e il loro coor d i 11 amen to se Ri facesse astrazi-0ne dalJa, fìgnra del Condottie-

l!'ig. S.'.l5 - La difes a di Roma n el .1 84H.

(da quadro del Museo del Risorgimento in Torino).

ro, che fu anima e vita cli quella difesa e che ad essa consa.crò attività prodigiose e una capacità orgaui zzativa e dirett iva non comuni • . Scorrendo n diario dell'Ilotfstctter rileviamo ancora : « Quc« sta mattina la nosti-a brava Artiglieria dette a.l nemico una « potente lezione: costui 11ella notte Rcop.rì, . ~,ùla breccia della:, << cortina, una batteria di quattro groi:lsi pezzi, ed a,prì immedia << tarnente il fnoco con tro la batteria, di Monte Pino. I sei pezzi « di questa batteria , e gli altri quattro dell'ala, destrf1, vicino << alla traversa, risposero subito: i primi a ~ {~O passi, i secondi « a, 300 passi , tirando alacremente sulla nnova batteria; ma a di« Rpetto di nn vigor-01,10 fuoco di morta i , che colmò di bombe la « nostra batteria, e d ei dieci cannoni di Villa (',orsini e del suo « oonvcnto che ci pigliavano di fianco e lo sostenevano ga,gliar<< dissjmamenLe, non potè resisterci per più di dne ore. Ogni no -

1249 -


P.ig. 336 - Batter.la rorna na nel 184!). Batteri a romana a lla cinta Aureliana, sulla seconda linea di difesa, che smontò, il .23 e seguenti, una batteria dai Francesi costrutta. sulle Mura, presa · da questi la notte del 29-30 Giugno. 011 artiglieri morirono quasi t u tti al l oro pezzi. (dalla << Civi ca raccolta delle stampe» Archivio fotografico d el Comune di Milano)


l i\ l•' l ,U l •:N ~A

.. ,.. , 1·11

"

DI

G,\iUBALDI

N l<ll,Ll!l AZIO.N I

pa 11:L col piva. Poco dopo qµella

D'ARTIGLIElUA

batteria fu soffocata.

I .' 11 1·1.i µ;liel'ia si era comportata esemplarmente ... Il Generale,

1, ,..,,eleli :,;l"atto n el suo massimo grado, r ingraziò personalmente " µ, Ii :, r-1.iglieri colJe espr essioni le più affettuose». f,: 1'11or di d ubbio c he durante l ' assedio di Roma, t utti gli ar1l i,: l iPri . tan to quelli ch e operavano n e l settore di Garil,11 tdi , 1111:rnto quelli che ue s ubiva no per rifleS&'O il f ascino indi1,·I lo :1,LLraverso i Suoi enl.ini, per i Suoi atti di valo1·e personale , lw nH1 [ulminca rapidità venivano a conoscenz.a <li tutti, e per ~ ! i Plog i che in gin~ta misnn 't1: i1 Ca.po rivolgev::i, ai combattent i, :·wn tirono alta la fede clie quelFUomo ispirava e f urono ammi 1·,·1·11li per saldezza e pe1· spirito di di sciplina, e di sacrificio guer1·i,·rn. Ed è appunto per queslo c he, insiste1·e nella r icer ca di r,• p :11·ti organici di art iglieri costituit i csclu:;;ivamente da i legio11 :1ri del Capo , ci sembra una vana, faJ.ica, m e ntre vicf\versa, l 'a1•I igl ieda che difese Roma nel 1849 potrebhe, sotlo vari a:spctti ,, dive1·sc giustifi1·,atf\ ragioni , a huon diritto chiamarsi << a l'ti.· ~ l iPL·ia garibaldina >ì. J<..srn., impiegata interngentemeute rn~l com1,:i ttimento del 30 ap1·iie eo11l 1·0 il primo atlacco ucll'Ondinot , :-.l'ppe meritar e gli e logi del Governo dei t r iumvil'i ; elog i resi pi ù tan gibili <lalla co11ccssione della me daglia tF01·0 c he per la l.'.ircosta.nza veni-va fatta al tenente colonnello Ca]a,nchelli, e che c ostituiva inoltre a deguato riconoscimento del saerifi.ciu tiella v ila che in quella giornata il ten ente Na rducti cd il ~ottotcnente Pallini avevano fatto della propri a esisteuza, unitamcnLc a d u n largo stuolo di artiglieri. 1~ non minore prova, F ArtigJieria potè dar e nella giornata ò el 3 g i ngno, qua11do Garibaldi , anzic hè subire gli eventi della lotta, ordinò lo spostamenlo di a lcune bocche d a fuoco per rist,a,l,ilfrn e le sorti, dispou enuu iuc,lll't: ii temporaneo loro passaggio a lla <lipenclenza del prode Ma.nara, èome a ppare dallo scritto inviato al N[anara, stesso e ~iusta i rilievi dell' Ilo:ffstetter, giù. precedcn t~mente riportati. · Ch e la m assa. degli artiglieri della dif esa di Roma, de l '49 si sentisse ·str ettamente legata à l volere ed alla vita di Garibaldi, il qua.Ie rica mbiava a quei commiliton i la fede i n ~ssi e il senso di camerat ismo che aveva avuto il battesimo in tante prove cru enti, è du,to a pprenderlo da due doc umenti insopprimibili : l'uno il proclama in data 25 giugno 1849 lanciato d a Gari-

-

1251 -


ARTIGLIERIA GARIBALDINA ·

J.849 ·

ROMA

baldi, Avezzana e Roselli, che esordiva con le frasi seguenti:

« Romani! Le nostre artiglierie continuano mirabilmente l'opera loro »; l'altro documento storico è rappresentato dalle con. Reguenze prodot te dal dif.1corso òi Garibaldi in piazza S. Pietro il 2 luglio 184!), nel quale, dopo enumerati i sacrifici sopportati, le privazioni sofferte e le nuove gloi·ie acquistate combattendo in

Fig. 337 . Morte di un Artigliere - 1-0pisodio del 30 giugno. (da Garibaldi nella sua epopea di Ac111110

Bizzon!, Casa Edltr. Sonzogno, Milano) .

difesa del1a libertà e indipendenza, Ègli chi use col dire : « Chi ama l'Italia mi segna>>- Ebbene, anche in quella circostanzn,, fra i fidi che raccolsero l 'appello figurarono munerosi artigHeri, i quali segnirono l'Eroe dei due mondi trai;;c.inantlosi diet l'O nn cannone di 4 libbre con i relaii ,,i cassoni. -

1252 -


GIUDIZI l•'HANClBS1· SULL'ARTIGLJERJA ROMANA .

E chiudiamo la park relativa alle artiglierie del 1849 con le parole che il generale Vaillant scrisse nella sua relazione sull'assedio di Roma: (< quando dopo serie difficoltà noi ci eravamo \ posti in grado di. combattere i pezzi che ci tormentavano m ag '. giormente, l'artiglieria roma,n a si ,affrettava a trasportarli in i a ltri punti. Essa impieg(Ì così etlicaccrnente il suo materiale da / campagna >>. A tali parole facciamo scgufre ch~e giudizi, ch e or- l mai fanno parte della i,toria di quel tempo; uno contenuto nell'opuscolo « Les forteresses et l'arlillerie moderne », in cui si legge : << Coloro i quali sotto le mm·a cli Roma hanno provato il fuoco delle ·batterie di Monte Tcstaccio, d e,wno.. apprczz_a re il me-__ _ todo di batte1·ie volanti poste- in a bili mani >). E davvero in abilissime mani t.rovaronsi quei pè:;r,7;i ~ Rcrivc il Negri jn un pregevole articolo a ppa r so n el H)07 imlla <dtivisla di Artig-lieria e Genio >) - : Gariba,ldi, coadiuvato dai « meravigliosi >> cannonieri fece prodigi, costruendo e ricostruendo .b a.tLerie d'as~ _{lio _ abbastanze regolari, contrfi-.<itò fili O a H' n1ti mo l'irromverè d el nemico )).

D'altronde Garibaldi , col suo fascino , oltre a snggestionare i c ombattenti ed a trasformarli jn autentici eroi sul campo di battaglia, e1·a nn suscitatore di occulte virtù artistiche e patriottiche in chi riusciva a . conoscerlo anche soltanto per riflesso, sentendone narrare le gesta gloriose o ammirandone l'effigie n~lle tante foto~ra:fie e pitture chè si trovavano in commercio. Ed il seguente poco noto episodio, al (Jna,le diamo posto a titolo di breve divagazione~ dà ragione al nostro asi:;:erto. A chi 110n ricordasse l'origine dell'« Inno di GaribaJdi )), rammenteremo come una sera del luglio 1858, in casa Camozzi, sulle alture dello Zerbh10, a Genova, in uno dei tanti ritrovi ili patrioti fedeli alla cau,sa della libertà nazionale, venisse presentato a1 generale Garibaldi Luigi Merca,ntini, autore di molti in~ii patriottici, al · quale Egli chiese un inno per · i suoi volontari. La richiesta, accolta con unanimità, di consensi, fu completata con.fa proposta del Camozzi di darne l'incarico alla si-

,-- 1253


INNO DI GARIBALDI · musica cli Alessio Olivieri

su parole cli Luig i Mercimtìni

... Fig. 338 - Inno di Garibaldi.

(da l'Italia nei cento an ni del secolo XIX di Alfr edo Co· andini e Antonio .Monti. Edit. Antonio va.n ardi. Mila.nol.


INNO DI GARIBALDI SI ,copron le tombe, sl l evano i r.forH ,

r·o!lSlA r,c

L1r1ot

M1mc.&.NTIN'l.

t,c cac~ cl'Italia eon falto per12oi,

I martl.ti n os tri san tutti rl sortil

È là sul Dam,ù io l a casa d'e tuoi:

Le , pade nel pugno,gli ·-allori alle chiom e,

Tu I camp~ clgu~s.ti,luil p111ec'lnvoll,

1,a fiamma ed il nome d'ltalla sul cori Veniamo! Venia.mo! su, o giovani schiere! Su al v~nto per tutto le nostre bandlornl

I costri figliuoli per nol ti vogliam, Son I' Alpi e i d\l~ :nnri d ' Italla I conflnl, Col carro di foco rompiam gll App i:.;lni:

Su tutti col ferro au tutll col tocl)

D lstrutto ogni ,;egeo <\I vecchia f rontl~ra,

Su tutti col foco d'ltAlla uel cor Va fuora d' ltalia, vo fuora ch' è l'or a,

La nostra b.u\di cn per tutto llllloltltl..111,

Va tuora d' l lalla, VR fuor a o i lranl ar. I.a terra dei fiori, del auo nl e del carmi · Rit or ni ,1ual er a l a terra dol i'ar111H

V• fu ora d' l!alia, ~a fuora eh '• l'ora,

Va C\lora \l'Ila.Ila, V4 fuor a,o ,trauiet, S ien roule le lingue, slen prootè [e braccb ; Soltanto al nemico volgiamo la faccia,

tli cenlo.catene ci avviuscr la mano ,

E t~to oltn i monti .a'andrÌil lo straniero,

:Ma ancor ui Legnano sa l reni ~ra11ulr

S& tutta u11 penalero l'Italia ,arA .

Jla5tone ted esco l 'Italia aon doma, l)l on creacon al giogo 16 •tìrpl ul Rollla,:

Non baol é. il 1rlo11fo d i barbar~ op6glle, SI ch ludm3l ladrl d'ltali& i& soglia

Più It alia !loa vuole etra1ilèrl e ll~ tlo;i l, ·

L e ~,ntl d'Italia •on lutto una s ~l:1,

Oià t roppi , on gl i ann i che J1Lra il .,·t~lr.

8011 tulle Wl& sola•~ c'flulo c\tt~ ,

V• {uora d'! t;1lla, vi. fuora ch'è l'ora, ·va fu-0ra d'ltall:t. va

ruora.,o uranier.

Va fllora d' Ita lia, va fuora eh';, l'ora, Va fuora d'l1~11a, vat~ora,o

etr•sutt,

Fig . 339 - I n n o d i Guriba ldi - Poe;,i a. cli Luigi i\-Ierca.ntini. (da l 'Ualia m,i cento anni- del secolo XIX di Alfredo Com andini e Am ,)n!o lV!omì. Eclit. Antonio Valla-r di, Ivlila noi .


AH'l'IGLJJ!:IUA GARIBALDINA

gnora Mercantini, pure p1'csente, che godeva la fama di ott ima pianista e che quindi avrcbl>e egregiamente potuto musicarlo. Scritt.e le stmfc dell'inno, la signora Mercantini pregò di assegnare ad altri il compito che su proposta del Camozzi era stato affidato ad Essa, e consegnò 1e sLrofe vergate dal marito ad un

Il'ig. :140 - Alessi,> Olivie1·i, rnrnpositorc dell' Inno fli Garibaldi. (Museo ctel Risorgimento, Genova ) . . (da La vita di Giuseppe Garibaldi d l Gu-

stavo

Sacerdote.

Edlt.

Rlzzoli.

Ml!ano).

giovane maestro di musica, un tal Oliviero Alessio, ca,po bn,nda del 2" reggimento fanteria della brigata. Savoia. Avuto tale incarico, l'Olivieri, che, non meno <Jci Signori Mercantini, sentiva il fascino entusiasta per Garibaldi, fl opo poc'lli giorni riuscì a musicare l'Inno , c he venn e suonato ci can -

-

1256 -


L ' INNO DI

GAR!B,\LDI

COMI'0S'l'O DA

UN

ARTIGLllt li(j)

tato la sera del 31 dieemure lSGS, fra il vivo entusiasmo dei presenti. Nella ricerca ùi dati riferentisi al «Cigno >> che aveva data così magnifica interpretazione musicale ai bei versi del :M:ercantini, con nostra piacevole sorpresa abbiamo rilevato che l'autore musicista dell'Inno dei volontari - detto poi « Inno di Ga.ribaldi >> - era un ex artigliere, come ne fa fede i 1 trofeo del copricapo di cui egli fa mostra in una sua fotografia dell'epoca. Riesumando questo aneddoto; che è parte ù~lla Storia del nostro Risorgimento, noi siamo orgogliosi di rilevare che, se nelle guerre d'lta1h~ gli artiglieri seppero « sempre e dovunque >> compiere egregiamente il loro (Lovere, fu artigliere anche c hi, con squi sito senso airtist.ko, seppe esprimere musica.Jmenle un canto che fu , ed è, e che sarà sempre l a diana incitatrir.(> a i più eroici cimenti, rievoca zione appassionat;u. di uu 'epopea, cli entu siai;;mo, di fede e di forza: fu artigliere colui che compose quell 'inno fin dalle sue prime battute an <:ora oggi riesce ad in fiamma,rci il cuore ed n farlo sussultare in palpito anelante a sempre m aggior gloria per la grande Patria nostra; fn un an tico artigliere, llll fante della gloriosà brigata Savoia, quegli che nel suo a rdore· patl'iottieo trovò e compose le e< not e>) di tanta risonanza, cd a noi pare perdò doppiamente doveroso e bello d i averne rievocati il nome, l'effigie e l a duplice sua veste milii,a1·e.

~•11~

Nella Carnpa~na del 18;>9, nella quaJe l 'ascendente esercitato da Garibaldi infiammò i e< Cacciatori delle Al pi» a. compiere gesta veramente eroiche, il Capo non disponeva di una Artiglieria che imprimesse alle sne operar.ioni earattcre di pa.rticola1·e importanza. E ciò si è visto nel capitolo della nostra Stori a dedicato a quella Campagna. A semplice tit olo di cronaca del t empo ci ten iamo a render e not o che i.l marchese Ala -ronzoni, forse per insist enze dell' In gegnere Antonio Stoppani, patriota di Menaggio , - e a mmini:.._ 1257 -


AR'. rIGLIERIA Gi\Jtll\Ai,lll~lA -

1859

st.ratore degli Ala-Ponzoni - , nella pl'imavera del 18G9 regalò all'esercito garibaldino 11n'il1tcra batteria da campagna. Da « Garibaldi e i Garibaldini)), fascicolo IV, rileviamo la

l!'ig. 34l - Uiuseppc UaribaWi, maggiore gener,,J!e san1o, <:orn,nul,1111, , Cf1e<:iat.ol'i delle Al1.1i, decorato (lai R e 1'8 giugno l&"i!l d lilla rned :1:,;li:1 :1l valor milital'e. (Litografia del tempo; collezione Comandini, Milnno). (da !'Italia nei cento anni del secolo XIX ùi Alfredo C o mandini e Anton io MontL Edlt . Antonio Valla rùi , Milano) .

seguente lettel'a, non scritta da Garibaldi, ma port :1.J1tr· In. ~11:1 firma, diretta dal Comando elci Cacciatori df~lle Alpi a ll ' il1 gegnere Stoppani a Genova: -

1258 -


GLT l!lPISODi DI V ARl!lSill E DI SALÒ

« S. Germano, 15 maggio l &"i9 J l genen.1,k Garibaldi ìe è riconoscentissimo pe1 cortese 1illido. Si scrisse immediatamente a, S. :R. il ministro della guer1·a per l'autorizzazionè di ritirare i pezzi di cannoni offerti da.l 1\l:1 1·ehese A1a-Ponzoni. Si spedì anzi a Torino un · ufficiale il q 11ale ott,~nutone il consemm rlal ministro si recherà. a Genova 1H ! I' 1·itirare detti cmmoni e crtva11i . Tl gencra,le eomandau te G. Gariba.ldi >>. Della. sorte toccata a questa batteria, per<\ n o n s1 sono purL,·oppo,. trovate tracce. Dell 'artiglicr·ia di (hu·:i ba ldi nel1a Ca,mpag·na. del :59 ria.s:::u111.i arno due episodi. Il primo si riferisce all'arrivo a Varese, negli uHimi di maggio · di q11cll'ann o, di akuni pezzi da montagna,, manc anti però di artiglim·i ·<' di quadrup<idi per il someggi.o. Dell'impiego <li <letto materiale fn incaricato Gia.c.omo Griziotti , già sottotenente d 'artiglieria a,1 servizio della R.ep11bblica Veneta del ' 49, _e nominato poi con decreto 1° a,p rile 1859, :i. firma ili Cavour. capitano nell'artiglieria. nel corpo dei Cacciatori rlelle Alpi. Egli Ri intercRsò alla meglio ad istruire il p ersonn]e ed a prepa1·are i traini onde poter essere in gra'do di apr·ire il fuoco i1 mattino ilel l " giugno dnra.nte la. poco :felice impresa, di La.veno. L'altro episodio serve a. mettere in evidenza. in quale :modo Garibaldi app_rezzass<' i meriti dell' Artiglie:da.. Il 18 giugnò Sa.lò · fo (lCC.Upat.a. <lai Caccfatori ,folle Alpi e m~l sno porto fn distrntto un piroscafo austriaco. Garibaldi, avendo rilevato che un .altl·o piroRcafo anstriac,> manovrava a scopo di rkognizione per sincc1·m·si s ulle i lltenzioni dei nostri, c hiese una mezza. batteria da campagna a l comanrln.nte di un forte per procedere a11a di stT'uzionc <li queHa sec:or1da, ·nave. Ed in proposito è egli stesso che na1·ra : « Giunta, la. mezza batteria, )a f eci. collocare all'entrata del po1·to, a lla <le1stra di clti entra., in una, posizione che se si fosse costrntta apposta. non poteva riuscire più idonea,. Era.n o i pP.,o1zi pPrfettamente collocati a.Ila; :::ponda del la.go e coperti <la piante cl,e li 11ascondevano intieramente a chi guardasse dal 0

-

1259 -


ARTIGLH<:IUA GARIBALDINA

-

1859

di fuori, ma che li laseiavano liberi di far fuoco sul lago in quallmqnc direzione: Rulla, sinisti·a, entrando nel porto, avevo mandato i oersaglieri genovesi col capitano Paggi ad imboscarsi

Fig. 342 - Il Generale Giuseppe Gnrih1Jldi <:oi suoi Cacciatori cl c ll c i\l J)l verso il 1.1asso dello Stelvio. (Litografia a colori, Cm;betta di Milano; collezione Comancllnl, ML l~.n o). ·

(da l'Italia nei cento anni de! secolo XI X di /\Lfrnclo Qomandini e Antonio Monti. Edit. Antonio Vallardl, Mila no) .

tra piante situate da quella. parte. li va,po 1·,'. g-i1111 :-.e 11pl po,·l.o, vogando al solito all'in dietro, e V<' n11e a po1·tal~L dei lwni:i g li cl'i

-

12GO -


L ' mPI SODLO DI - S ALÒ

t•h n cominciarono a fucilarlo c olle loro carabine di prec1s10n e

».

11 fuoco dei bersaglieri fece sì c he il vapore si allontanasse da lnl'o e s i avvjcinasse alla parte opposta, ove s i trova.va la mezza

hHUeria imboscata. Dopo pochi tiri di quei bravi artiglieri si n1:utif-estò il fuoco a bordo del vapo1·e, e non fu possibile esting-uc r:lo. Esso tentò di guadagnare a tutta velocità la sponda opposta del lago, ma non vi ·riuscì, e si sommerse a poca dista nza d~L quella. Duolmi non ricordare il nome del bravo ufficiale d ':1,r·tiglieria che diresse quei pezzi , ma mi è caro d ' inviare qui 11ua parola d'encomio alla nostra Artiglieria italiana, certo non Reconda a n essuna del mondo )),

2.

La spedizione dei Mille - L 'artiglieria del corpo di spedizione Vincenzo Gi.;rd~no Orsini artigliere g·aribaldino - Le prime cannonate di Orsini a Calatafimi - La diversione di Corleone - La colonna dell 'artiglieria sviando l'inseguimento dei borbonici, col rischio del propdo sacrificio, concorre indirettamente alla riuscita della marcia di Garibaldi su Palermo - Lo sbarco sul continente e la marcia su Napoli - Il combattimento di Caiazzo - L'eroismo della batteria del maggiore Bricèoli - I. combattimenti del 1° e del 2 ottobre - La batteria Angherà a S. Maria di Capua - li capitano Pozzati al BeJ:-· vedere - Il capitano Sampieri ed i I t.enente Bracale a S. Angelo postano la batteria e battono efficacement.e i regi - L'eroismo del capitano ·oe Martino a Ponte Della Valle - Lusinghiero giudizio scritto dal Cadolini suH'artiglieria di Garibald_i: « L'artiglieria rispose brillanten-w!nte con le poche batterie che possedeva e fece prodigi ».

La spedizione dei Milie, la più importante e l a più d.ramma,tica de]]e spedizioni garibaldine, ha una ricchissima bibliografia; ed anche l'argomento speciale relativo all'impiego che in essa fu fatto dell'artiglieria è stato accuratamente svolto. Oltre agli scritti di Vincenzo Giordano-Orsini, 'che , _più che n ..comandante, fu i.l creatore e l'animatore di quell'artiglieria. 80

-

1261 -


ARTIGCTEIUA GARIBALDINA •

I .1

I

si possono citare <p1elli del garibaldino Domenico Sampieri, di Giuseppe Cesare Abba; e , ultimi in ordine c1·onologico, ma assai importanti per lo sviluppo dato all 'a,rgomento, segnaliamo quelli del generale Pietro Ma.r avigna, dal titolo «L 'artiglieria garibaldina nella campagna del 1860 )) pubblicati nella Rivista d' Artiglierh\ e Genio òel ghigno 1932. Come ben osserva il Maravigna, l'inleresi,;e destato dallo stuùio di. quell'artiglieria dipende dalla possibili l:ì. d1c si ha di se:guire poi il grad ua le svolgersi della sna storia - f-e e.oRì vogliamo chiamarla - , cominciando da.I sno 1rn,scer·c. Analizzando tanti elemeJ1ti, a,ppare che « l':u·ti~li er-ia gari baklina sorse dal nulla; stentatamente si costituì <' p1·l'sc consisteJ1z;a cammin facendo, di pari passo con la vittorio:-.a, rnarchL da Mars~a a l Volturno, e, s'internle, tutta a speR<• d Pl l'avversario, dell'esercito napolelai10 comhattent,c in campo ap .. 1·to, e dei suoi ricchi arsenali )}. A noi preme su bit.o fare una pl'emessa, : se i Mille par li ron o da Quarto senza artiglierie, i:.otto la data dell'8 maggio a.<:qlli:-;tarono un grande al'tiglicre: Vincenzo Giorda no-Orsi11i, ùel qua.le diamo lo st.'l,to di servizio : Alunno del H. ColJegio Militare della Nnnziatella il ·22 novembre 18i8; al unno Alfiere nel corpo d'artiglieria il l" maggio 1&1!); l° tenente in detto il 10 maggfo 1842; colonnelJ o ncll' armn di artiglieria del governo in sm·rc~zionale di Sfoilia il 10 febbraio 1848. Cancellato dùi rnoli dell 'esercito borbonico in seguito a.Ile vicen<le polit.icbe d 1•l IR4S, campeggia in Sicilia nel 1849 contro i borbonici. Nel 1860 l'Orsini rilornava alla riscossa. porta11do ali.i c·:Lnsa, della libert.à. e d ell' inclipencleilza il sno forte co11l.rib11l.u tli patriota e di artigliere. Ma prima di iniziare la narrazione degli avveni11H·11l.i <lella leggendaria spedizione dei Mille, n_o n sarà fmperfJno 1·i<·J1i.una r e qualche particolare che spianò la via a,1 liberatore 1klla 1~!rra siciliana. 1 preparativi all'azione, 1,econdo il convenuto, avr<~hh(' l'O dovuto essere affrett.ati dalla pre1,enza nell'Isola di Roi,;oli 1w l 'il o, il quale perciò il 26 marzo del 1860 1,'imbarca a Via.1·<~~~io ,mi tamente a Giovanni. Corrado, o Corrao, come è co-nos<·,iu to da taluni scrittori. Ma, ca usa n mare burrascosv, essi possono -1262 -

li

J8(-i0


J,A THVOL'I'A IN SICILIA

n ~~giungere Messina soltanto il 10 di a-prile, doè al settimo g-iorno della rivolta, scoppiata a Palermo n 4 a,prile nel convento ddla Gancia, (jov_e si univano i congiurati, e dove erano con-

J!'ig. 343 - Vincen:-.o Giordano Orsini. (da fotografia donata con dedica autografa da V. G. Orsini al suo Ufficiale Marchese Niccolò Pensa.bene).

servate armi e munizioni che dovevano servire ai rivoltosi. Si narra che fra le armi approntate si trovasse per:fino 'un cannoncino di legno. Il mattino del 4 aprile, quando le campane suonano à stormo per dar~~ il segnale dell'inizio del movimento, -1263- .


ARTIGLIERIA GARIBALDINA

18fi0

gli accessi al convento della G-ancia Rono trovati bloccati dalla truppa borbonica. Nell'interno del convento, fin dalla sera pre cedente si trovava il patriota Francesc,o Riso, che, alla incmsione delle prime soldatesche, i~1izia una fnriosa mischia, alla quale partecipano anche i frati. I congiurati sono sopraf.

Fig. 344 · Cannoncino in legno del Convento della Gancia. (Museo del Risorgimento, P n.Icrmo). (da La vita di Giuseppe Gari1>alc!-i (Il Gustavo Sacerdote. Edit. Rizzoli. M llnn o).

fatti; il Hiso cade gravemente ferito, e soccombe dopo 1111 :1, ven tina di giorni; il saccheggio è generale, e coi rivoltosi sono a r· restati 37 frati. I congiurati rinviati d:wa.nti ad un t r i bnn:1,le straordinario e, condannati a morte, sono gim:tiziati il mnJ.ti 110 del 14 aprile. Ma ormai la rivolta anfo in tutta l'Isola. Gli scamp<Lti dal convento della Gancia ~i danno alla campagna portando dnppertutto la voce della riscossa. Palermo, Trapani, Termini, Mes· -

1264 -


GIUSEPPINA HOLOGNARO

Ni 11a, Misilmeri sono in piena rivolta. A Catania, 1a popolana <,iu:--eppina

da Barcellona, non v uol essere da meno di Rosa Uom.1,to, la gloriosa, artig1iera .Messinese. E perciò, dopo esNersi battuta ad arma bianca per tutta una mattinata, essa 1·i c:--ce ad iiu]JosseRRarsi di nn .cannone tolto al borbonici, e, senza l1i Rogno di alcuna ist.rnzione specia,le, da sola provvede a caricare

Fig. 345 - GiuseIJJJina da Ihirce llon:! , l'er o ina popolana di Catania , con un cann o n e conqui~t.a t.o dn lei, mitraglia i s ol<lati borl1onid. (da un d is e gno dell'epoca - Illustration di Parigi)_ (da L a v ita di Giuseppe G aribaldi di Gus t avo Sacerd ote. Eclit. Rizzoli. Milano)_

e(l a mitl·ag]iat·e a bruciapelo i r egi, rcsisi ancora, pi:ù odiosi per le vendette da essi perpetrate in quei giorni. L' atto di coraggio e la bra-v ura, con cui l'improvvisata. artigliera affronta e sostiene la lotta dù, uua nob1 maggiormente sublime · alla rivolta, e l'esempio trova imitatori e imitatrici. Ora c h e quei tempi sono da noi I011tani , fa.li manifesta,z ioni, riconsiderate nel clima patriottico dell'epoca, attuale, c i a ppaiono, nella loro tumultuante varietà, più interessa.nti e più cari. -

1265 -


ARTIGLIERIA GARIBALDINA -

1860

Garibaldi, da quel cavaliere che non manca alla par ola da,ta, appena avuta conferma delle notizie che Bixio e Crispi gli avèvano rapportate, prmrn~tte l'interv~nto per la liberazione della Sicilia. R la sera del f> maggio, dopo un pra nzo a Vi1la Spinola, tra Genova e Quarto, avviene l'imbar00 e poi la partenza

Fig. 3'16 - Giuseppiua da r:arcellona, l'eroina di Catania (Museo del Risorgimento, Miln.1~0). (da La vita di G i u seppe Gar ioatcU di Gustavo Sacerdote. Edtt, Ri,,:zolt. Mtlo,no}.

dei 1170 volontar·i sui due piroscafi (( Piemonte>> e<< Lomhn, rdo )). Il 7 maggio, di ~non mattino, i due piroscafi approdavano al piccolo porto di Talamonc con la _speranza di provvedersi delle armi di cui mancavano. E qui cediamo la parola a Garibaldi, il quale, ricordando le accogliénze avute da quelle popo-

1266


Fig. 347 - Imbarco a Quarto del. Mille di Marsala la notte clal 5 al o maggio 18<lU. (Quadro dipinto, con elementi dal vero, dall'ola:ndese Tetar Van Elven; Museo del Risorgimento, Genova). (da l 'ltalta nei cento anni del secolo XIX di Alfredo Comandlili e Antonio Monti. Edlt. Antonio Vallardl, Milano).


ARTIGLIERIA GARlUALDINA -

1860

laz.foni, scrive nelle sne « Memorie l): KPer avere munizioni conveni va toccare un porto della Toscana e si scelse Talamone. Io devo encomiare le autorità tutte di Talam.one e di Orbetello per la cordiale e generosa accoglienza, m.a particolarmente il tenente colonnello Giorgini, com.andante militare principale, senza il concorso del quale non avremmo potuto provvederci del necessario>>. « Non solamente trovammo munizioni a Talamone ed a Orbetello, ma, carbon fossile e cannoRi, ciò che facilitò molto e confortò la spedizione nostra >>. Quali fossero i cannoni avuti a Talam.01w e ad Orbe tello Garibaldi non dice; e noi rileviamo qualche divergenza fra i vari scrittori clic hanno trattato l'argomento. Ci limiteremo a riportare ciò che abbiamo potuto raccogliere in mer ito. E cominceremo da quanto. ha scritto G. C. Abba, nella sua << Rtoria d.ei Mille». L'Abba nana che l'Artiglieria garH1aldina fu for mata a Ta]amo11e, aggiungendo che appena mes1:m piede a tPrr:1,; C-l ~1,ri lta,l di « aveva visto nel vecchio castello una colubrina, lunga, come la fame, montata su di un cattivo affusto, a ruote di legno non cerchia.te, e pel logorio di chi sa quanti anni divenute poligonali. Portava in rHievo sulla culatta l'anno del suo getto, 1600, e il nome del fonditore Cosimo Cenni, certo un toscano >>. Questa bocca da fuoco avrà certamente fatto battere il cuore a Garibaldi, perchè deve aver richiamato alla sua memoria un altro cannone «Cenni», quello; conquistato al combattimento di Tapeby, di cui ci siamo occupati in precedenza! « Una delle maniglie - prosegue l'Abba - .i n forma di delfino le era stata rotta, ma due segni di cannonate ricevnt.e le fa. cevano onore. Forse non aveva mai più tuonato dal 9 maggio 1646, quando novemila francesi condotti da Tommaso di Savoia erano giunti in quel golfo sn d'una flotta di galee e tartane. Adesso là nel castello non faceva più nulla, e Garibaldi se la prese». , Il giorno appresso vennero da Orbetello tre altri cannoni, uno dei quali non guarì migliore deUa colubrina, ma due erano di bronzo bellissimi, alla francese, fusi nel 1802. Sulla fascia della culatta d'uno si leggeva «L'Ardito » su quello dell'altro cc Il -Giocoso». I nomi piacquero; convenivano agli umori di quel-

1268 -


LEJ BOCCHL~ DA FUOCO DEJI MILLfC

la gente. Quei cannoni non avevano affusto, ma laggiù in Sicrna qualcuno avrebbe saputo incavalcarli, e . per questo c'erano tra i Mme i palermitanj Giuseppe Orlando e Achille Campo, macchi11isti valenti, i quali fecero poi tutto alla meglio sei giorni appresso)). Donde arrivavano questi ca,n noni '! L ' Abba ne narra le vicende e dice pure dei guai che capitarono al tenente colonnello Oiorgini _p er le concessioni fatte a Garibaldi ; guai che cessarono però quando, « il · tripudio della Patria, lo fece prosciogliere dalla pena )>. Secondo quanto riferisce FA.grati e risuJta da eroI1acl1e lo cali, Garibaldi avrebbe 1n-eso aò Orbetello <C 2 cannoni <.fa 6 senza affusto; 1 ca1111011c d~L 3 con affusto e avantreno; 200 palle piene da 6; 10 quintali e mezzo cli polvere; 28780 cartucce a palla pel' fucile; 70.000 capsule s<:iolte: 9 quintali di piombo; 704 quinterni di carta per c:wtueee; stoppa, acciarini piecoli , ecc. Il tutto per un valore òi per·izia di L. 8.JG:3 >). Tutto qnesto oltre la co1ubrii1a di cui ha pa1·1alo l ' Abba. Il Maravigna ne «L'Artiglieria. ga1·iba,ldina, nella c:-11I1pagna del J8fi0 » nana che << T Mille, invero, salpa11do <la Quarto, non avcvm10 artiglieria _; a 'l'a]amone, ..sorprendendo la buona, fede del coma,ndante di quel fortino, Garibaldi imbarcò un cannoncino da r. P. prese da11a fortezza di Orbetello altri 4 cannoni da campagna di vario calibro con le relative munizioni; ques te, però, non confezionate. Al generale Vincenzo Orsini eg1i affidò l'orgtrnizzazione di quell'embrione di m·tig-Iieria, 1a qna,l e, t ra l'altro, mancava di traino, e l ' Orsini ne diede il comando al capitano Ragosin, che dui·ante i1 tragit to da Talamone a Marsala iniziò all'arte art.iglieresca i poehhisimi volontari che gìi vennero concessi da Garibaldi>). Il Corselli, ne « la campagna del 1860, in Garilrnldi c ondottiero)) non parla che di tre cannoni senza specifica.re. La Jessie Mario dice che « prima di sera il Tttrr, accompagnato dallo stesso Giorgini , conduceva a bordo tre pezzi da 6 con 1200 ca• riche e 10.000 cartucce)). E l'autore riporta talune fra,si del1; Abba, già da noi citate. Pare che tutto il materia.le proveniente da Orbetello, tra· sportato da .un convoglio composto di vari carri tirati da buoì, . -1269-


Alt'l'I<H,lllJRIA GAHWALDINI\ •

.186()

e da due veicoli a, cavalli, scortato dal sottotenente d'artiglieria Angelo Materassi, dal i,ergente Arturo Mancini, e lfa, quattro cannonieri, giungesse a 'l'alamone all'alba del giorno 8 maggi.o. Ma anche Grispi, a. propoi,ito della colubrina tolta, ad Orbetello, scrive nel f.lUO diari.o: cc sulla. colubrina dataci ad Orbetello leggonsi ]e parole: Opus .foanni.s Mariae Cenni , fiorentini, 1570, Ferdinandns secundus, Hetrm·iae V 1\fagnus Dnx )). Se non che Carlo Agrati, nell'opera << I Mille nella Storia e nella leggenda>), osserva che ]a, provenienza giu sLa è Talamone e non Orbetello, ed a proposito d'ella datn, ~oggiunge : <( anc he questa è errata poichè :b.,erdi nando II" fu qu into gra,n duca di 'roscana dal 1621 al 1670, ed :1,ssai prouabilmentc pereiò quella dafa va corretta i.n quest'ultima, sotto ogui rappo 1·to più attendibile, anche pel'chè un pezzo d' artiglierin, d~,1 HìOO circa non avrebbe potute, essere, dopo oltr~ _tr~. secoli, che 1111:.1, p1·czio:sa re]iquia da mm;eo >>· .Agginngeremo ora qÙ~khe· particola.re sul come fu inqwovvisata l' Artigliel'i.a. garibaldina. coi pezzi di Orbetello e di. 'l'ala mo1.1e. · Abbiamo dettò d1e l'Orf.lini · incaricò delJ'orgauizz.J,½ion e al'liglie1;e1-ca il capitano Rngosin, già a lfiere nella matin.1 ansfri.aèa:,: ·e· rìoi tcnent,e in 2" è s uccessiva mente tenen te in l" e capitano d'artiglie1·ia, della l'epubblica veneta negli anni 1848-4,!). ·u Ragosi.n clJbe all' inizfo Hf nomini , quasi t utti del Lomhardo Vèneto, disertori austriaci che a,vevano militato ili a 1·tigliel'ia. A questo 11ucleo di formaz+one si aggiunsero 10 studenti dell' Università di Pavia, tra cui: Luigi Premi, che r aggiunse iu questa cmnpagna n grado di sottotenente d 'artigli.eri.1, fu decora to di medaglia d 'argento al va.lor milita.re, e fn poi colonnelJo · nell' artiglieria italiana; Artùr o Tcrmanini, già volonta rio nei Cacci[Ltori delle Alpi, e successivamente furiere, sottotenente e luogotenente in questa campagna nella quale fu anche decorato di medaglia d 'al'gen to al valor mili.tare, tenente co]01mello poi nell'a1·tiglieria itali.ana all'l1° Reggimento in Alessal}dria ; .-in.fine Oreste :Baratti-eri, il cui nome, se pur ricorda, tempi amari della nostra infausta politica colonia le, cosi com'era. concepita sul fìnÌ!'e del secolo scorso, segna una pagina di g]oria del · n ostro esercito pet avere, in condizioni di miseria e di ii1c0Ìnprensio11e nazionale, lasciato all'Italia d 'oggi un retaggio -

1270 _ ·


o' Alt'l'IGLIU:RIA

GLI UFFICIALl

DE:I MU,LIG

che si è gloriosamente conv<:1~tito jn 11n impero valorosamente conquiswito. Ufficiali subalterni d el picc--010 reparto in formazione furono Nicolò Velasco e, in seg1~ito, Luigi Fanelli. G. C. Ahha, nanando come sorse Fa,l'tiglieria, ha fatto i nomi di a11c palermitani Giuf.leppe Orla ndo e Achille Campo.

Fig. ::;.48 - Achille

U!ini110 .

(da 1 Fanti del 60 e 61 di Vi~Lorto Gig lio. EdiL. F rancesco Vallarcli, Milano).

Non sarà superfino spendere qualche paroht anche su.L conto di questi due nominativi; e cominceremo dal Campo, già macchinista ausiliario del1a R. Marin a Sarda . Egli, con l 'ausilio dell'Orlando, impiantò nn'o1ficina in cui, per ]'abilità di talnni tecnici che si t1·ovav:1110 fra i vol.ontari, e in collaborazione con le risorse dei carradori di Salemi, potè costruire gli affusi.i a due cannoni da 6 e riparare e poi sostituire addirittnra le ruote della famosa -

1271 -


ARTICLlElUA GARIBALDINA •

1860

colubrina di Tal amone, aJlat tando il suo affusto da costa al servizio da campagna, cosl come fu modilìcato in affusto campale quello da fortezza ùel terzo cannone. L'Orlm1do, macchinista di uno dei due pfroscafi della spedizimie, fu di validissimo aiuto al Campo, ed entrambi furòno abili e instancabili collaborii,tori dell' Orsini; ad essi vanno aggiunti il capitano Hagosin ed altri personali che il Sirtol"i, capo di Stato Maggiol'e della spedizione, fece aggregare al nucleo dei lavoratori che ~vevano qualche conoscenza tecnica; fra questi citeremo il Griziotti e il i\:l ustica, d1e poi rieutrarono a.i loro reparti, ment.1·e il F anelli rimase alla cHpenùe11ztL dell'Orsini, anzi ne divenru~ l'aiutante.

* -~· * Quando all 'alha del li':i maggio i volonlad mosscl'o da, SàJcmi diretti al villa.gg;io di Vita, .I ' A1·tiglieria garibaJdina, messa in c.llicie11za coi mezzi e nella maniern detta in precedenza, comprendeva 43 uomini, ai quali fn aggiunta 1111a scorta di 30 marinai-cannonieri , tolti dalla compagnia formata cogli equipaggi dei due ph-oscafi della spedizione, e cl.te era, stata messa a] comando del capHano Ralvatort- Castiglia. 111 siffatta formazione l'artiglieria si portò cfrca, mezzo chilometro fnm·i dell'abitato. U11a parte delle truppe regie, sotto gli ordini del genera.le Laudi, occupava ·froutalmente ii" colle di Pianto RÒma110, con dne obici da montagnHJ postati uno a destra e uno a sinist ra dello schieramento, mentre gli ,tltri ò.ne obici della batteria erano stati lascia,Li in rise1·va a Oalat.L6mi. L' ArtigJieria, di Garibaldi, fiebbenc con qualche tli ffi coltà,, riuscì a, costruire con materiali di fortuna, una discreta barricata sul1a st1·ada per premunirsi. contro eventuali sorprese della, ca,vallerh~ napoletana; e poscia potè h1 tcrvenire nell'a,zione a momento opportuno. « In quel momento - scrive G·. C. Abba ~ l 'Artiglieria, gal'ibaldina. tuonò in giù dalla str ada, dove al la fine aveva potuto mettersi a tiro, e un suo proiettile andò a cadere fra i regi. Fu come il segno della ripresa>>. Certo, l'Orsini non potè in 11uella circostanza dare l'apporto di tutta la -1272 -


IL COMnA'Fl'll\1 1<:N'l'O DI CALATAF'IMI

sua àrtiglieria che, causa la natura del terreno e la ULancanza di mezzi di trasporto, non l'iusci a portarsi rapida.mente dove la situazione richiedeva il tempestivo intervento del fuoco delJe sue bocche da fuoco . Ci consta che in quest'azione i garibaldini riuscirono ad impòssess~Lrsi di un obice ahbandouato dalle t ruppe del Lanza ; obice che fu conquistato in un attacco temerario effettuato da un

I,' ig. 349 - I Mille a Oalatafimi - U ltim-0 vittorioso assalto. (eia Gar iba ldi e i suoi tempi di Mar io White Jessy. Fratelli Treves, Milano 1905).

gruppo di volontari fra i t{lmli il primo a mettere le mani sulla volata di quella bocca da fuoeo fu il diciassettenne Achille Sacchi di Pavia, che pagù col sacrificio della, sua giovane esistenza l'ardore che lo aveva a('ceso di tanto nohile entusiasmo . .All'azione dei volo11tari si aggiunse più tardi la sparatoria degli insorti. Così che i regi, demoralizzati dall'insuccesso, e battuti dal fuoèo convergente proveniente da. parecc hie direzioni, ripiegarono su Alcamo e su Partinico. Intanto quella prima scaramuccia aveva fatto sentire mag- . giormente a11' 0rsini la necessità di organizzare meglio la, sua artiglieria, per dare una collahorazione più fattiva ai volontari; -

1273 -


Alt'l'IGLIEIUA GA_ltlllALl)INJ\ •

1860

e perciò egli si affrettò :1i chiedere al Sir tori altri uomini e nuovi materiali per procedere alacremente alla messa in efficièn za delle bocche da fuoco di cui si poteva disporre, insistendo sulla necessità di avere faJcgnami e fabbri, di cui difettava, per ripa,ra,re quelle artiglierie cl1e, com'egli scrisse « ad ogni ta,ppa rivelano nuovi acciacchi dell'età mentre occorre pure provveder<~ per il perso1mle e per i] traino dell'obice conquista,to )). Nell'emana,rc l'ordine di mar·cia per il mattino del 16, il Sirtori invia al comandante dc~ll' Artiglieria colonnello Orsini le seguenti istru,,,ioni : Ualatafimi 16 maggio 1860 << D'ordine del Generale ella farà in moilo che l'artiglieria e il genio e la compagnia marina.i, che continuano ad essere sotto i suoi ordini, si tengano p1·onti alla partenza. ilornattina all'alb~L, cioè prima delle 3 ant. Prima della partenz~L e]Ja, organizzerà nn piccolo arsenale~ a Ualatafimi sotto la, direzione di un ufficiale di sua scelta. Di più organizzerà un'officina. d'artiglieria da portare al suo se guito. Trasmetterù al i-;ig. Campo, dirigente l'arsenale di Ralenli, gli ordini che crede opportuni al servhio. Il Capo dello Stato Maggiore Sfrtori >> Da quest'ordine clel Sirtori -

nota l'Agrati -- si rileva,

« come veramente in Salemi foss.e rimasto Achille Campo con · un'oflic:ina, un deposito di munizioni e di materiali, .a cui il Sir tori credette di poter dare il nome di arsenale; e come l'Orsini dovesse provvedere a creare a Oa]atafimi qnalche cosa ili simi1e. (lueste officine volevano essere basi di rifornimento lascinte nelle retrovie al sicuro da sorprese nemiche)). In ottemperanza agli ordini ricevuti, l'Orsini incarica, il suo aiutante Fanelli di rimanere in Calatafìrni per provvedere ai diversi lavori inerenti al materia.le, alla confc,,,ione delle eartucce ed alla, fabbricazione degli esplosivi, di cui fino allora si era. in teressato il Ragm:;in, che trovavasilui pure a Salemi; inoltre gli · dà, l'prdine di raggiungerlo non appena an·ivato n Campo, il quale dovrù, a sua volta porta,r si innanzi con le officine da lni dirette, per essere in eondfaione di seguire da vicino le truppe -

1274 -


LA M ARCIA S U PALERMO

oper,mti che spingevano sempre più avanti le basi delle future operazioni. Non è nelle nostre intenzioni ripetere nei suoi particolari la marcia di Gari.Laldi su Palermo; pP.rò, dovendoci occupa re delle vicende delle sue artiglierie, dopo il combattimento di Calatafimi, non possiamo sorvolare su quanto avvenne dopo il 17 maggio. E ricorderemo come n mattino del 19 giungevano a Renda, il Campo e il Ragosin con molti materiali, fra i quali primeggiavano due affusti per cannoni <la 6 costruiti a Salemi, un affusto per il cannone da 4, e u11 affusto per hL colubrina, che tino allora era st~'lht trasportata sempre sul suo affusto di marina. Con Ja colonna del Ragosin era giunto l'obice , preso ai regi a Calatafimi, che trovava.si h1 ottime c011òi:r.ioni d ' uso ; e buona <1nan tit~'Ì, di car tucce. Quivi il Ragosin fece impiantare una officina. p er la lavora:r.ione di metani e per la. preparazione di ('~<i,riche e cartucce ; il Ca.mpo invece feee rit.01-uo verso Partinico e Porget.to per fare incetta di metalli e specialmente <li ferro e di piombo. Da Rernfa · Garibaldi intendeva marciare direttamente su Palermo ; ma dopo la puntata, da Monreale, tentata dalla brigata Von Mechel, ·egli dovette mutare itinerari-O; e ne seguì nella notte sul 21 quella marcia faticosissima e irta ili difficoltà, òur a nte la quale la forza d'animo degli artiglieri dell'Orsini e la volontà del loro comandante furono messe a durissima prova. T!cr coprire un itinerario di circa mia dozzin~ di chilometri i volontari impiegarono circa 12 ore. L'artiglieria, data la ristrettezza dej sentieri ed i sensibili dislivelli, ostacolata a proce<lere dal terreno diventato pantanoso per la pioggia che a veva diluviato tutta la notte, dov ette procedere col materiale scomposto. Le bocche da fuoco, scavalcate da i rispetti vi affusti, furono legate su pali tolti da, un pagliaio , ed i cinque carichi così preparati furono trasportati a spa11e da un gruppo di contadini messi in forza alle estremità de1Je stanghe. Narra l ' Agra,ti ne (< I i1\fi]]e >J che <( Il Oost.antini di Piana dei Greci rivendica, ai suoi concittadini l'onoi·c di avere eseguita 1·ardua impresa, e il Corleo naturalmente fa altrettanto per i suoi di Salemi, e poichè i pezzi erano cinque, può darsi che ab-

1275 -


ARTIGLIERIA GARIIlALDINA -

1860

biano ntgione un .po' lutti e. due. Ma il Merenda fa ·giust.nmcnte nolarc che l'onore fu assai relativo, perchè quei portatori fu r ono mossi si da.ll 'amore di patria, ma però furono ancl1e compensati con 2] oncie (250 lire circa,) per ogni pezzo. E ùel resto anc he i cannoni a un ccrlo tratto dd cammi no dovettero essere a.lJha.11 -

F ig.

,:;;o - Presa

,li Calatfl fìmi.

(dalla « C ivica r accol ta delle st.ampo » Archivio fotogrnflco del Comun e di MIiano)

don ati. La gen te tor11ò a riprend{>rli Holtant.o il dì seg1w11 I(' , e pare c he in certi punli si dovc;sRero fasciare di listelli di 1('~ 110 e farli rotolare p er la r.hina iu discesa, e trascinare da IJuoi ru!I la salita». Il mattino del 21 Garibaldi, p recedendo i snoi, giun g,<>vn. ùopo l 'alba al Par co, e poco dopo ven iva raggiunto dai v0Jo 11ta ri ; l 'ar t iglieria di 0 1'sini , invece, potè raggiun ger e il grosso solt:Ln to nel pomeriggio, rna sul tardi. Tut tavia, pri ma di sera le posi~

1276 -


o•

-

-

. 1,,

DA MARSALA A Itinerario dei.!rf11'le" • • .. • •• Pen:orso del!Art:gl/eria 4 • • • • • • • • lltfirala del Geri!'' lar.di

if'!S C1ulia110 0

lon itu·d.

·o·

di Roma

Paceco

O'Jo'

1•

F1g. 351 - Marcia su Corleone. (da J

Carlo

21,fi!le neUa storia e neila reggenda di Agr a ti. Ediz , Mondadori, Milano).


ARTIGLIUJJUA GARIBALDINA -

1860

zioni del Parco furono occupate dai Garibaldini, e anche l'artiglieria prese posizione per essere in grado di battere l e provenienze da Palermo. Ma nella giornata del 24 si delinea, la pericolosa 111:1,n ovra di von Mechel da Monreale e della colonna proveniente d a Pa,-

Fig. 352 - Francesco (Jrispi - Segretario di Stato. (dalla Raccolta delle stampe 111 Llc•pusl ;.o alla BiblioLcca d!'ll R!sorgimenLo 111 11.0111:,.\.

i

lermo. JìJ il momento decisivo, .e Garibaldi non tentem1a; ord i na all'Orsini di fare una diversion~ su (Huliana, neHfL i- JH·r:1<111'..a che il nemico, dopo la scaramuccia, al Parco, tratto i11 i 11g-a11110 dalla marcia di Orsini, lo segua nella sicurezza, di essc~l'<·: a lle spalle di Garibaldi; il quale, invece, a traverso i monti, si dfri ge -

1278 -


LA DlVER SJ.ONru DELLE COLONNE n' AJtT JGLlERJA

J\1h,: ilmeri e di l à su Gibilrossa. Dice Gai:·iha1di in data 24 111:1.µ;~jo: « A Piana dei G-reci <lechd di sba,ra,zzarmi dei ca_nnoni ,. deJ bagaglio p er poter operare più liberamente su Palermo, 1·011µ:inngendomi con le squadre dd La Masa )). V a l e meglio riferire addirittura il dialogo intercorso fra < :nl'ibaldi e }'Orsini, che tog'liamo dall' operai del Corsclli : « Ora io clomando dà voi un gran sacrificio, e d è c he con l'artiglieria e l.11 I.ti i c.·u·ri della spedizione prendi.1te la via. di C orleone, in g-11isa. che il nemico, ingannato, vi segua credendo di dare la 1 ·:ic.cia alla colonìia, ; allora io, destr amente divergendo, potrò :,;11 un punto più importante operare. La. missi011e ch e vi affido e'. pericolosa, l'acc,~tta.t-e voi'! )): - « L'accetto volelitieri )), r isponde l 'Orsini ; e ve1·so l 'Ave Maria muove coi c:-wnoni, nna qna.r ant.i n a di a 1·tiglieri, alcuni volontari leggermente feriti e mo pkciotti di scorta del Conao )). - « P overo Orsini - , esclama Cril!lpi vedendo sfilare quella sparuta colonna, cl,e dtt u n momento all'altro av,'ebbc potuto sostenere l'urto di gross f~ forzf~ rn~miche ~ si a,vvia al sacrificio! )). E Garibaldi convinto ripetè : << Povero Orsi11i ! )). Ma ecco l 'ordirn~ scritto che Orsini. aVfwa ricevu t o : per fa parte che i;d riferiva. a lla sua, marcia. su Corleone: . N 11

« I-i:rna ·dei GrP-ci 24 maggio lSGO << Signor Colonnello Orsini, c< ll Generale Garibaldi vi or·dina di portarvi con l'artiglieria a, Giuliana. Lit vi fortific herete, vi organizzerete una forza per difenderla e per portarvi poi dove v i possa essere ordinato. Per l'organizzazione delle forze vi varrete delle milizie dei di" stretti di Hivona, Corleone e Sciacca, sui qua li avete ogni autorità . Le armi le toglierete a lle guardie urba ne. Le milizie si comporran no di tutti i cittadini dai 17 ai 50 a.nni... ll Generale, esercitando l a dittatura in tutta l'Isola., v'investe dei suoi stessi pieni poteri per i tre di str etti, le cui auto rità dipenderanno tutte da voi. Egli è lieto di potervi affidare un incarico cosi delicato, ed è sicuro che voi lo adempirete con quel zelo e con quella :i,la.crità che tanto v i distinguono. F . to Cri spi l) ,- 1279 -


AR'rmr,rnmA GAIUBALDINA -

1860

All'Orsi.ni Garibaldi aveva da.ta la. 8<~guente sua ordina,nza: ITALIA E VITTORIO EMANUELE Piana dei Greci 24 mag·gio 1860 Ginsrppe Garibaldi, comandante in capo le forze 11a:doua,li in Bicilia, h1 virtù dei poteri a lui. eonfcriti, ordina a.i governùtori, a. tutte le autorità, poliliche e mnnic:ip:di del <.lisirctti di Hivona, Sciacca ·e Corleone ed alle fo1·ze st.i11 ziali. i vi esistenti di dipendere dal colonnello Vincenzo Orsi11i e di prestargli tutto il imecorso e l'appoggio per la missione :tllid:il:1.gli.

Il Segretario di Stato P. to Cri spi -

Giuseppe Gfl-l 'Ì h,1 Id i

Jn un'altra. lettera con fìdenziale che aec:ornpagnu. ! 'on! i 11e e le disposizioni suddette il Crispi seriveva ancora: (( 11 i l<!11crale vorrebbe, riunendo gli armieri dei tre distretti a t0 :1llid:11:i, non che quelli di Palenno e di Termini, mettere in coclc1sL:1, 1·.i 1·tà (Corleone?) una fabbrica d'armi, di cui Orlando nvn·blH~ h , direzione .... )). E l'indomani l'Or!-ini riceveva ancora, da Ga1·ibahli. la :-:1\guente lettera :

« J\'farinèo

2:-i maggio J ~{,O

<< Ella gim1gerà cou l'artiglieria e i bagagli a Coi-1<'<>11<· : i 11 caso che ivi 11clle vicinanze trovasse una posizione con v1•11i1•11te da fortificare lo farà, e lavorerà indefessamente alla fo1·111;11/,ione di un piccolo campo trincerato, ove collocherù conveni,!1d1•111i inte l'artiglieria. In caso divergo giungcrù, fino a Giuliana per lo :-:t·p:-::-:o oggetto. Procuri di comandare in ·ogni plmto a nome inio <~ eh<-' si stabilisca il nuovo governo, abolendo l'antico. Stabilirà pure arJr1eric dovunque, ,~ dovunq ne farù fa hbrica.re polvere, palle e confezionar munizioni. Io conto s n di lei in tutto Garibaldi >>

-

1280 -


--,.

-

,,,_ . . . . -"=-

..!:_

Fig. 853 - Originale dell'ordine scl'itto da Francesco Orispi per il Colonnello Or sini. . (da I Mme neUa storia e nena ieooenda d i Carlo

Agra.ti.

Ediz.

Monda.dori,

Mila.no}.


AR'i'lGLl!G!UA GARIBALDINA -

186()

E la sera del 24 la colonna Or·sini inizhwa la sua marcia incamminandosi per la strada maestra che conduce a Corleone. Calata la notte, la Legione segtiiva per pooo lo stesso itinerario : ma dopo due miglia ci.rea, voltava a sinistra mettendosi sulla strada che portava a Marinèo. 11 von Mechel, · sicuro d'essere alle spalle di Garibaldi, seg·uì la via di Corleone, e su quella loea litù, fu trattenuto dalle artiglierie di Orsini. 11 tranello gio1:ato da Uarihaldi era riuscito in pieno. « Per tal moùo --- s<:rive il Maravigna - I' .i 1-tiglieria sotto altro aspetto cooperò al vittorioso epilog·o di 1p1ell,1, prima fai,;e epica della campagna del J.SGO, anzi i,;i può affen11a1·1-J d,e la rese possibile assumendosi Fincarico di perdere se xl-.<~xi-:n, i-:e necessario, per la riuscita, della manovr·a _c he preparò il 111nvi 1nento su Pa,l<>rrno. Garibaldi 11011 potevn, ripromdtersi fl i ot·1 : 11 pa ,·c la, capitale della Sicilia se tuttH lt=\ forze horhoniche, rwev.ilenti per n umero cd armamento, :.1,veRsflro concorso alla i-;11.1, d i resa ; occorreva con una di vrrsione scindere quella, massa, o, 111<\~lio ancora, attrarla, verso u ua direzione eccen tdca; i n altr e pn.1·olt! : allontanarla da Palcnno )). For·tunatamenLe il sacrificio della colonna Orsini n on fu necessario. Il J.\lfaravigna, a 1woposito dcllc:L diver:sioue eseguita. rlall' a et iglieria scrive: << La fortuna aiuta gli a.uda.ci ed aiutò l ' Orsini. J.l fuoco dei suoi pezzi trattenne per più ore l'avt.Lngua;rdia del 1\fechel; obbligò il gl'osso ad ini:dal'e un hrng·o movimento accer chiant~ e, soltanto di fronte al pericolo di essere cattnntto , FOrsini alle il pomeridiane ordinava la r-itfrata su Dii,;aqui110; atto ancora ph'l audace d el preccde11Lc, perchè eseguito sotto la pressione della cavalleria nemica >>Il Mechel non riuscì ehe i:L rip1·er1dere l'olJke perduto a, Oalatafimi, unico trofeo della giom a ta; continuò ad inseg·uire l 'Orsini credendo che eostitnisReJa. r,etroguardia del gr,osso gal'iba.1dino già a Hisaquino, <~ soltanto due giorni dopo, scoperto l' in ganno, riprese la via di Palermo ; nel giorno stesso, cioè, in c ui Garibaldi l'aveva occupata. I/Orsini ra,gginnse, quindi, il .Dittatore : egli ayeva ben meritato il bado d1e Garibaldi gli. a.veva im presso sulla fronte quando accettò la rischiosa irnpresa ! -

1282 -


LE DIF'FICOL'l',\

DELLA DIVERSIONE ORSINI

1•c r meglio valutare le difficoltù, inconkate dall'Ori;dni du1·11,11 l.c~ l'esecuzione dell'ordine avuto da Garibaldi nella giornata d, ·1 34 magg'io, riporteremo taluni brani della «Relazione>> da I Il i C(llllpilata su quell'avvenimento : (( Le difficoltà di quella colo1111a, che meglio direbbesi convoglio, si rei;;ero grandissime: gli 11, 11 i rna,Ji requisiti non erano atti a tirare le artiglierie e i carri n 1111111izion e, e d'altronde dencientissimo il numero essendone at1:wcati due per macchina. I finimenti fradici si spezzavano ad n1411 i passo e si fu costretti a sostituire fazzoletti e cravatte alle d j N[atte COrde. La strada per molte miglia ertissima, costringeva ad attacrn,t e quattro cavalli per macchina e col r-itoruo di questi tras portare con lo stesso attiraglio le macchine rimanenti, e questi :1.11 i mali sfiniti per non a veT' mangiato sin dalhl, sera del giorno p 1·ecedènte. Il personale era poi ridicolo a vederlo tra la polvere ed i ranghi de' quali si erano in crostati gli ahiti nelle marce ed i bivacchi sotto la pioggia, le laeeratur e prodotte dagli sterpi e le i-pine nei teneni macchiosi, i .cappelli a cilindro, i fra.echi con laluua falda laeerala e sol legata jn un filo e le calzature di quegli ti.omini milit anti per principi o politico e non a,rmati, movevano a riso, sebbene clci,:;si con molta gravità, quelle sconce sozzure rìsassero, Aostituendo Lalvolta de' fazzoletti aHe scarpe rimaste nel fango>>. Ciò che rende interessanLe la narrazione dell'Orsini è la forma, pia;na e semplice del dire. Non esibizioni antipatiche, non autoesaltazioni : le truppe ùel Mechel seguono la colonna dell'artiglieria, e !'Orsini spia gli atti dell'avversario per sfuggire ad un combattimento, che si sarebbe potuto risolvere sfavore- vole per i vol011tari. E perciò, sapu to che i borb011ici si sono m essi al bivacco, Orsini fa, fare alt1·etta,n to ai suoi per dare ad essi un necessario riposo, ma, sopratutto, provvede a mettersi in condizioni di opporre resistenza per qualsiasi eventnaHt:1. Alla tenuta reale del bosco della, Ficuz?:a In, colonna fa una seconda tappa, dove si ristora,no uomini e quadrupedi; poi riprende la marcia su Corleone, dove i volontari sono accolti festosamente d'alla popola7ione. Alla Ficuzza i regi sostano due 1283 -


ARTIGLIEJRIA GARIBALDINA -

1860

giomì , e ciò è una fortuna, per n maggior icmpo di cui Orsini . può dispone per mettere a difesa le poRizioni che circondano la città,. Intanto i regi lascia no « La Ficuzza » e riprendono l'in seguimento su tre colonne . « Il non a ttenderli marciando s nlla Chiusa - narra ! 'Orsini - e1·a un pregiudicare la rivoluzio ne; lì attesi dunque tli piè ftrmo sulle piattaforme c he restano s nllo straùale che da Uorleone conduce per m saquino a Chiosa <· <la quelle copre11do Corleonr e le vie che in esso menano mi appn~staì a, sostenere l'attace o, spedendo su di ùn monte a.JlP. i;;p: 1111• di quella posizione un obice - quelJo stesso p1·eso a i regi a. ( :a lata:firri.i - che sotto la condotta del bravo Sampieri, oggi I 110 gotenente colonnello nella fanteria, doveva sorvegliare le p oi-i.-ibili mosse de' nemici ne' valloni a lle spalie di quelle posd?.io11i n. Ri. ha così il combattimento di Corleone, che ha inhio <·.011 un n utrito fuocò di artiglieri::t da parte della difesa.. I reg-i 1<· 11 tano di avviluppare i volontad e tagliare ad essi la str:ul:L di Chiusa,. Sampieri inte1·ra l'obice e ragg-iunge l'Orsini , ch e f1·atfanto ha r ipiega,to, sfuggendo al1 '::i.cccrchiamento. << Con soli 5 e:m11on i mal montati. scrive l' Orsini - e di. picco]o calibro i borbonici funmo ten nt i per tre or e e un tJ U; tt·lo sotto la 101~0 azione su bendo nna, perdita di 1 J.7 uomini fncw i c:ombattimento, fra i quali :tkn ni clel v cl ottone dei ca ccia.tu r i a, cavallo e compagni d 'a rrne ehe furono rotti dalla nostr a, nii traglia inseguenòoci nella nof.l tra t·i.Urata. D u rante il vivo del cannoneggi:unenlo sotto Corleone Phbi. uccisi 7 cam1onieri; nn fornitore di polvere giunto sul Jnogo , tagliando le c0t·dc~ ehe ne assicnrava.n o ire sacchi alla s na cavnl ca tura lasciò que~ti cadere ove maggiore era l 'azione , cd ;1 ltro percettore fece lo stesso per t r e sa cchi di pezzi da 12 cm·Ji ni. Tutto fu assicurato>>. Intanto ]:1, ma,r cia p1·osegne s u lerreno asp i-o: la sera del 27 la col onna giunge a Chi usa, dove per bocca d'una vecchia, che predi cava e bened iceva i vo]ontari dall'alto cli una roccia, Orsini apprende che Garibaldi è en trato in Pa1ermo. Orsini contava. di r a.ggiungPre Giuliana,, vero nido d' a q11Ha, ma n e è impedito dagli a bitanti. F rattan to i regi inseguono, e il momento è drammatico . Come sfuggire a sicura cattur a? Un a -

1284 -


IL COLO~NELLO OR SINI RIPrnGA

SU

PALEKMO

Ì'o luzione grave i;;i affaccia alla mente del comandante: allegger irsi di ogni peso e raggiungere Gariba]di. Bisognava disfarsi dell'artiglieria, che ormai era una vera. catena al piede. Cediamo la parola all'Orsini: << Attuata quella distruzione. mossi per le montagne onde ripiegare veriso Pa1enno, dando ad intendere che volevo a11dare a Sciacca. La notte bivaccammo in una fattoria, due miglia oltre Sambuca ed ove .dovetti fornire di calzature e dare ordini di appnrente forza a quel gruppo d'uomini disarmati. Appena spuntato il nuovo dì le autorità municipali di Sambuca ci inviarono messi per invitarci a rifare cammino Nl accettare la loro ospHali.t,ì., essendo quel popolo, 1·isoluto ed anelante di libertà,, pronto a, dividere con noi le consegueuze di un attacco da parte delJe regie Ln1ppe. Accettammo , ma a metà strada fni infor mato clic Garibaldi il precedente di era entrato in Palermo, e che la colonna che, nell'inseguir me, creòeva, im,egnfre Ch1,1·1ba ldi , giunta, pres so S. Giuliano era stata premurosamente richiamata a Palermo. Quell'avviso che io ricevetti da peria:ona fida tissima che aveva a Chiusa, si divulgò con la rapidità del vento, ed i popoli dell'isola dovunque e~mltavano di gioia)). L'Orsini narra l'impresi:done destata. sulle masse da,l la notizia del fulmineo arrivo di. Ga.rihaJdi nella capitale dell' Isola, e delle manifestazioni cli ginbilo, di adei;;ione, di indirizzi e di inviti ricevuti da molte autorità dei paesi vicini. Ma mentre l'aiutante Fanelli risponde a tutti, il cmnandante dell'artiglieria volge il sno pensie ro a qualche cosa che maggiormente lo interessa in quel momento: egli p ensa di rimettere in efficienza le artiglierie inchiodate. La sosta a Sambuca viene perciò protratta di una dozzina d'ore; e fratta nto vengono ricostruiti gli affusti ed i carri per munizioni; sono inviati uomini a S. Giuliano a riprendere le bocche da fuoco per rimetter loro i foconi : vengono raccolte e trasportate le munfaioni che erano state sottenate, e sono raccolti indumenti di vestìario e di calzature per riordinare l'abbigliamento del personaJe che aveva marciato fino allora con l'artiglieria. Riordinata la. colonna, Orsini decide d.i. raggiungere Garibaldi, e riprenJ.e ii cammino. Nella prima m:n-cia copre l'it inerario Sambuca-Villafrate ; l 'entusiasmo non fa sentire agli uo-

1285 -


AR'ElGLlUJRIA GARIBALDINA -

1860

mini lo sforzo poderoso compiuto; le accoglienze festose delle popolazioni sono vere iniezioni di resistenza che i·afforza,no le volontà ed il fisico di quei bravi artiglieri, fedeli al loro comandante nella morte, nel pericolo e nella gioia che li ricondurrà fra breve sotto gli ordini del Capo adorato. l\tla i pericoli non sono ancora del tutto eliminati. A Vi.Lla,frate Orsini trovasi di fronte al grosso dei regi, e reparti di fanterja nemica ,si spiegano per contendergli il passo. Bisogna ancora giocare d'astuzia; e di espedienti a Orsini non ne manca.110. « ... mi chiusero il passo. Simùlai fortifica1·mi iu quel pas so e raccogliere forze dall'interno dell'isola. Feci sorpre11den ~ ed atterrare un telegtafo di oi;;servar.ione che sorvegliava t utte le mie operazioni, e, sta biliti gli ;,ie:cordi con Garibaldi, a p pemi, notte, fatti mettere in moto tutti. i. moli11i ~Ld aequa omk rn 11 dcre inavvertit.o il transito della mia colonna, composta d i 47 carri, fasciate con stuoie le ruote, disposti qua,Ii fiancheggi.:1Jo 1·t 300 uomini nrrrn1ti di f ucile, ti•;ctv(ir:sando iì i::iuolo smosso <~d i 11 tricato dagli agrumi dc' gia,edini che restano al piè del uu11·n· glionc, c he forma il versante dei monti ad oriente di Palcnu u, o supernudo gli 08tacoli di p rofondi burroni sotto la linea <fog.li avamposti borbonici, de' quali si sentivano i dise:orsi, giun gemm(1 a l\'lonreale al far del giorno dopo di aver dovuto nel sil.ell½to aprire diversi vai1i nd muri dei tenitori. Quella notte, vide eseguirsi un movimento che semb1·:1 lieve cosa, ma il è.oncepire al vero qua,l fu e quali traNap;li di. me nt e e di accorgimento richiese, non è certo facile che sia da, t utt i compreso ».

In questa fase iniziale d,;Ua Campa,gna Garibaldin;~, t ra nne i pochi colpi sparati a Calatafi.mi, l'artiglieria non aveva, dato un contributo notevole all'azione, che, d'altronde, dopo Cala.tafi.mi, si poteva riassumere iri una sede di sole mosse ardite e faticose che richiesero a tutti i volontari un consumo di en ergie non indifferente. Comunque, le notizie diffusesi · che fra l e truppe di Garibaldi vi fòsse una poderosa massa di artiglieria., mentre concorsero a esaltare ed a far acquistare proseliti alla mar-,- 1286 -


\ C'OPERA DI VI NCEN :.10. ORSINI

1·!11 dt•ll e colonue del Dittatore, ingeneraroT10 nei capi borbonici 1111 i-:1·11:-0 di misurata prudenza; ma Re si pensa alle ntgioni per •· 11i l'artiglieria òi Gariba ldi. dovette <:imentarsi in tm così gra-

I~ I

Fig. :lii4 - P a le r mo .18(;0 - · H:1.LTir·nta alL\.lbcrgllci·ia. (da fo tografia in deposito a lla Biblioteca del Risorgimento in Rourn.).

ve rischio, - che poteva av1~re òon seg neuze irreparabili - ed aJ. modo oome essa adempì l' ordine avuto dal Capo, non si può fare a meno di dare il giusto valore al contdbuto jndiretto che la manovra d.i Orsini apportò a lla p resa di Palermo, 1fove pertanto ì 'artiglieria ai snoi ordini potè g iungere sola.mente il mattino -

1287 -


AH'l'fG T.H;RIA GAnIBALmNA -

1860

del 6 giugno. R poicllè hL spedizione poteva considerarsi solta,n to al suo inizio, perchè c'era, tutta. un'isola da conqufatare, si a:ffaccia.va l 'urgenza di ricostituire i l'epa rti dell'arma, cli. i:irtiglieria, cl1e q ui11lto pl'irna avrebbero dovut o appoggiare le prossime operaz.ioni militari.

L' ig . &Xi -

rìl lenno

1860 - i\lu nlci1,io

('.(1 11

eann oni.

(da fotografia in d eposito a lla Bib110· tee,,. •.u,: Risor,;imento In Roma! ,

In questa moHep.li ci: opera, di riordinamento e di ricostituzione, di a mplia.mcu to e d i addestramento , !' Orsini fu di un'attivitù, arnmi1·ev0J e, l odevolmente assecondato dai colJabor atòri che premurosamente operavano ai suoi ordilli. -

1288 -


LA RIORGANIZZAZIONE DELL'Alt' l'I G I,IT<:111/\ /\

PALERMO

1,: q nasi n<>n baRtai-Rero le em·e che -erano richieRte cl alla co m da eRpleta.re nell ' addestra me nto del p e rsoma teria}<~, nell 'ass1H~fa1·si dei quadrupedi a l I 1·:1 in o ed al someggio ~ end dii·igen~ i la.vori d i eostruzione deg li

pl< ·sF:i tìt dei compiti 11al1: :1,l maneggio d el

I!'i;.. 3-5 6 - Pnlcrm0 .1S60 - P ortn Mnc (]uPcln Pon ea11110 11i. (da fotog r a fia in deposito alla Biblio -

teca

del

Risorgi.mento

in

Roma).

affusti, a1l'Orsini fu dato a Palermo il Portafoglio d ella Gue rra. In merito all'organiz7,azi.onc dei nuovi me7,:,d per riordina re e aume,ntare le artigliel'ie del corpo di Garibaldi, l'Orsini scrive: « S'impiantò (a Palermo) un grande arsenale, due fonderie · per bocche da fuoco in b1.·011zo, tra le qua.li una per mortai d a 12 -

1289


ARTIGLIE1UA GAHIBALU!NA .-

1860

(francesi) a grarnfo portata. Rkhiei1endosj tempo e maggiore spesa per la costruzione in legno, H miniRtro ideò un sistema di affusti iu ferro per gli ohid da 80 e cannoni da costa da 3~ hm_~

Fìg. :Ji'ì'i - l'alo:mo 18GO - !!'orte C,u,tdlamm,ue. (cl a.

teca:i

fotografia in deposito alhl B ìl)lioclel RlsorgimenLo in Roma/ .

ghi (tutti sistema napolitano), i quali aJfnsti fecero cccc11cnte prova al fuoco )). Gli eventi ormai precipitf1vano e premeva a Garibal di di accorciare i tempi per sfruttare l'entusiasmo delle popolazioni. Nei pdmi giorni deHa t€rza decade di giugno muovevano da, Palermo tre. colom1e con obiettivi divergenti : quella comandata -

1290 -


L J Alt'.l'IGLIERJA ~IOilGANIZZA'I'A

d 11 I l\ lc•di<-.i , ise~uenùo il litorak, dovev}1 marciare sn Messina; 111 1·0 101111.1. 'l'ii1T ùoveva dirigersi su Catania; quella comandata cl ii lt ix io, per Corleone, doveva marciare su Girgenti. I 1:1,( e le scarse dispouibilità del momento, Garibaldi assegnò 1111 1i, Nt·½io11e d ' artiglieria, a ciascuna, delle colonne Ttirr e Bixio, 1·011111 11da,te rispettivamente dal capitano Sampieri e dal luogo 1, .. ,,, 11 1.<· Premi. 1\ I :w giugno l'attività dell' Orsini aveva già operato il mi1w ·11ln: e l 'artiglieria campale garibaldina poteva dirsi costiI II i I a di fatto da due batterie, comanda.te rispettivamente dai rn 1•i L1 11 i Sampicri e De Martino; coman dan te d ella briga ta era il 111aggiore Petrosino. Le due batterie erano servite da un di,-.. f :1<·.eamento del treno messo sotto il comando del e.a.pitano P af 1-1·11 os tro. ìD d i queste, periodo d i intensa atfr.-,ità, la seguente lettera c·lu• ]'Orsini, n el luglio di quell'anno) invia.va, ad Agostino Ile1·i.:1:ni a Genova. Palermo (9 lugl io 18t10) a, Genova << . • . • . . ~Ila d.unq11e a,v rà la hontà rli mettersi ò'accor<lo con cotest o signor Ol'lanclo pe1'. 1:1, confezi-0ne di N. 120 sbarre o assi di ferr o pronte per montare Cannoni da Battag1ia. Da, servire per affusti cd a,v a,n t.reni. Più acq uii;;terà una, s erie di matreviti completa. Ben sà, che tut to ciò dovrà, servire all'agevolazione della, gran Causa Comune, e quindi mi astengo prevenirla, òi fare con qualche ris p a rmio . .. >>. '(Dall'archivio Bertani - Museo Risorgimen to: Milano). e la

I/artiglieria da pia,zza fu m essa sotto il comando del maggiore Mangano; e direttore generale, dello Stato :Maggiore del 1'3:rtiglieria da campo fu il tenente colonnello Scalia che ebbe alla dipendenza due capitani - Zizzi e La Rosa, - e cinque subalterni - Pensa.bene, Rossi Giulio, Tmbernone , Rossi Enrico e Oreste Raratt forL Al combatt imento tli. Milazzo l'artiglieria garibaldina non ebbe modo di intervenire perchè era stata già imbarcata a Pal ermo per l'impresa sul continente. Tuttavia il generale Medici

-

1291 -


Alt'rIGUERIA GARIBALDINA -

1860

potè valersi di due vecchi cannoni, quasi inservibili, che erano sta,ti presi a Harcellona. In merito alla spedizione partita da Palermo l'Orsini n arr~L: « Il 26 luglio ci mettemmo in mare per la volta del Faro, portando con noi dodici cannoni di posizione da 24, coi J'ispcLtivi affusti in ferro, una batteria da montagna, un'altra, da campa-

Flg, 358 - La presa rli Milaz,m. (dalla « Civica raccolta ùclle stampe " Archivio totografico del Comune di Mila n o)

gna clebi.tamente fornite, e due mortai, un carro leva ed un carro forte. In J\filazzo trovaronsi altri nove obici da montagna che portammo anche con noi , e con questo materiale giungemmo in Faro. A :Messina vennero impiantati un arse1ialc e una pirotecnica, in una notte fu armato i.l Forte della Lanterna al Paro e furono rettificate ed elevate altre potentissime batterie in ter-

1292 -


LA P[WrrnZIONI<.: DlìlL 1-'ASSAGGIO DELLO S'_l_'REYI'TO

1·n s u Ila, spiaggia, tali da. controbattere i forti della costa calal11·n. 1: da spazzare ·1e acque dello Stretto ___ una n uova sctÌola d'ap-

pli(·a.;1,i.one direi quasi, ~i aprì pel Corpo d 'Artig-lie1·ia~ i ri nnirono le G4 bocche da fuoco di grosso calibro e le 1,a,1,1,el'ie da campagna, e da montagna. co:stn1ite a Palermo: inol11·c J 2 barche ca11noniei·e, sotto la condotta di Sa1 vatore Casti:..',' I ia, cooperarono a molestare le navi borboniche cd a rendere di lficili_ i vettovagliamenti_ Efficacissime si dimostrarono le bat1.,•1·ic ·n ella protezione della brigata Cosenz che si era imbarcata 1·d c1·a stata ttttacc::i.ta dalla squadra borhoniea ))_ :Nella «Relazione)) che tratta dello svili1ppo degli avveni· menti dopo la parteuza da Palermo, oltre a pa1·ticolari elogi per gJi ufficiali di artiglierh1 e del genio clrn diressero i cannonieri . <·d i marinai nel trasporto, per l'armamento e messa, in batteria delle grosse artipJierie. uno speciale aC',C'em10 ~ fa tto sul contegno tenuto dagli artiglif'ri che le mnnegginrono 1w1ln. prova. E pertanto si' legge: « ... _ cou coraggio nei tre giorni di fuoco ~ostennto cQntro la squadra rn1politana il 21, 2:! e 23 ag·osto (gli artiglieri) stettero r1ei loro posti asseguali sollo la condotta. del distinto oggi brig:adicre Delli E'ranci e maggi.ore Mà-nga,no. dirigendo i tiri cd ordinando ]a m::inovra,, ehe come da vecehi soldati , èra eseguita dai volontari>). Ti1tanto nella n otte df'l !l agosto, 1111 manipolo di volontari guidato dal Misi-.ori e cla Benedetto Mnsolino, sharcava a Cannitello; 11~1la mattinata Òf'] 12 una imzione cli artiglieria comani!ata, dal tenent<~ Maµ:gi seguiva, questa piccola av~ù1guardia per tentare 1m colpo di mano sul forte di Altafi.umata, il cui possesso nelle mmii dei garibrLldini avrebbe scr,,ito per dominare, col fuoco incrociato delle batterie della sponda sicula, l'imboccatura dello Stretto. ed agevolar e quindi il pa,ssaggio in Cala · hria del grosso g a r il.Jaldino . Il tentativo non 1·iuscì; comnnqne, <.1uella _puntata mise l 'allarme nei comandi delle .truppe regie e l'inccrtcz.za e la confusione c he derivarono da tn]e disorientamento valsero asimi a facilita1·c il prosiegno clellf> ·operazioni di Garibaldi sul continente.

82

-

129~ -


.'IR'.l.'lGLJERJA GARIBALDINA •

1860

Con particolari accol'gimcnti la massa dei volontari potè t1·a il 20 eù il 21 agosto sbarcare a Mclìto, cui seguì rapida, l'a,va u za ta su Reggio . .Nel pomeriggio ùel 21 con la caùut~i di Reggio, i garibaldini rimai;;ero padroni anehe dei forti di Altafiurna,ra, di Torre Cavallo e di quello cli Scilla con i suoi 24 cannoni; i11 olb:e il 20 agosto 3GOO uomini. con 4 caunoui si erano arresi :-;c'll'l.a combattere al fort,~ Punta del l)ezzo, rncnlre le truppe del ge · u eralc Gl1io con1sep;narono 10.000 fucili e 12 cannoui. La via su Napo1i poteva quindi ritenersi del tutto ;1,pe 1·La , mentl'e il bottino di lliat.1~l'iali d\)gui gcnerç, di armi e cli cam11,11i abbandonati dai borbonici andava aumentando le clir-;po11i hi I i I:\ di Garibaldi, il quale in breve, dopo aver raggiunto Napoli , po· tevn, es;sere in grado di disporre di un'artiglieria r:amp:1IC' 111 :1i avnta fino allora, e che operò poi assai bene nei combaU·,i11H•1il i della fine di settemlJre e del 1° e 2 ottohré contro le uHi111(' rP:-;iFitenze borboniche. T111'aUi, dopo i prr~par ativi «ld caso. l'Orsini, c011 i1d(, . l;; batterie, il 1° scttem lwe moss(~ da Punta dd Pezzo, s("m·I ;il o da una compagnia. del g1~nio. Di solito, Je 1narec venivnno (•lfrl I 11alP di notte mentre di giorno le truppe riposavano. Dopo d'fdl11:1 i.( i alcune marce forzate, la colonna si avv.ic.inò aJ g1·osso «lPi J.!::l · ribaldini che erano a Pizzo. A Sovcria 1fannelli fn rinvenuto un ahbonclante m:1(Th i 11:1 rio abbandonato dai borbonici; e si ilovette provvedere al 110.IPg · gio di carri tirati da huoi per effettuare il trasporto «li l.11 (-.t,a quella cospicua (_luantità cli materiali. Non mancaro110 I{' di llì coltà, sopra.tutto per fa poco buona clisposi½ione a(ldirno:-;I rn ht ,la.i Comm1i nel fOl'nirc! i quadrupedi. I/Orsini, impossibilitato a farsi seguire da, tutto il (·011 vo glio dei materia1i, fasciò il sottotenente ni Giorgio (' 10 a1·ti. glieri ~L custodia cli tutto quanto dovevasi ancor-a rim11ovtq·e, e con le batterie proseguì per Cosemm., dove dovette sor-;tni·c' in attesa di ordini. li"'rattanto la penuria dei quadrupedi Ri faceva F-<'mp1·p più i;:entire e le {O coppie richieste per il traino non furono il1viatc . Dopo tre giorni di sosta, giunse l'ordine di riprendere ln m a r cia-; ma in Castrovilla.ri ebhero a mnnifeshtrsi i pl'irni casi di febbr e pernicioi;:a. Sebbene pen;onn le e qua.dr upefli foi;:sero in -

1294 -


DUl'U L 'KVJ'H AT.~ IN :NAl'OLl

k ln lo di :-;(a11d1ezza e di prostraziqne diveudente, oltre (;,he dalla 1'11l i1·:i , duJl' infierh-e delle fehln·i, !'Orsini l'i nnliuò alla meglio li· l•aLterie dirigendole rapidamente su Salerno onde fade parl1·1·iJi.trc agJi avvenimenti che n ou tardar·ono a verificarsi.

Cou l'entrata di G aribaldi a ~apoli ]' impresa dei Mille non polevasi dire ultimala: bisognava. ancora debellare l'eser cito 1·1·g io d1e era tutt'ora in 11iena. efficienza. e << disponeva - come d iee i I Corsi - di molte e bone a,rtiglierie, e capace di farw~ l,on nso )). E pel'ciò, su bito dopo l'arrivo a "Napoli, Ga.ribaJd i avev,1 01·dinato a Bixio di raecoglicre la sua Divisione a Caserta, ; ed a l Tiirr-, con 7000 nominj e una batteria, di eseg-nil'c urm ricognfaio11e s ul Volturno p er precisare le forze e l e i11tcn½ioni dei borbouici. Narra Garibaldi uelle sue << ·Memorje )) : << ObbJigato di lasciare l 'esercito sul Volturno e di rccal'mi a Pn1e1·mo , io avevo r:1ccomanclaf.o a l generale Sirtori , deg110 capo dello :':l ato rn.a gg iore, di lanciare delle ha1Hle noRtre su11<' f'.01111rnicazioni del nemico. Ciù fu fatt o, ma pare c he r,hi ne aveva, l'incarko t rovasse opportm10 di. fare qualche coRa d i più scrio, e col prestigio delle 1weccdc11 ti vittorie noli dubitò f'.hc qualunque impr~sa fosse poi::i;:.ihile ai nosti-i prodi m.iliti. F11 derisa dtlllque l'occnpazi011e di Ga,iar,zo, vrnaggio all'oriente d i Capua sulla sponila destra del Voltumo. 'l'ale posizione piuttosto difendibile distn,va però dal g-rosso rlcll'es,~rcito borbonfro, a eca.mpato a levante di Capua, a, poche miglia, clie contava circa q1rn.rantarnila uomin i e ingrossava ogni gion10 >>. E coi,,.i l a rkog-ni:,;ione oi·dinata al 'l'"iir1· si conchiusc col co1nlmttimeuto di Cai:rn:w, al quale prese parte la hattc1·ia comanda.la dal maggiore Briccoli, coprendosi di gloria << e - come narra il l\lara vig-1rn ·- saei·ifica]J(losi per i roia:si font.i ilPLla brigata Milano )). Di. tale c ombattimento 1' Rtnto fa.tto cenno nel Ca pitolo XIII, dove si parla dell 'artiglieria napol1>tnna; ma, su esso ci vediamo costretti. a ritornare per m ettere in luce l'a.zione avutavi tla l l'm·tiglieria g·aribaldina: azionP. h<>11s1 limitata , m a ò ep;na , pe1· vil'tù e per valor e di uffic iali, per Rpit-ito <li Rac1·ifkio e profonda abnegazione di greg:wi eh essere ricorda fa 1wlla Rtm·fo. 1fo1l' Arma. -

1295 -


Af:TH,Lrnt:iA UA Hl l :.\LUJ~A -

181.:iD

Dei :sei pez,zì che cosliluinnw la batteria, due e1·a1io :stati distaccati con la briga ta La )Iasa; gli a l tri quattro - secondo H Maravigna - si trovavano alht Fornace (te si dovette al loro ininterrotto fuoco , se il tentato attacco aggirante che rniuacciava la stmd a di Caserta, fu arrestato >). Il brigadiere Rustow, nel suo libro cc La g ll cn-a. italiaua del 1860 >>, nana elle due dei quattro pezzi enrno sta Li messi iu batteria all'angolo della spianala. Scopo ùi tale disposir,ione doveva essere cpiello <li preveuire 1111'eveutuale a:r,i.o-ne dell a cavaUerhi borbonica; e f u eo11 seguito couipletanumtc\, 111;1. n. caro prez '.I.O; perchè tutti i cavaUi <lel ti·a.ino dei pe:r,zi t aù1le1:o morti o gravemente ferit i, e molte perdite si. ehhc~ro a \'e.1·ifì (';t1·c nel per sonale ; così. che .ad un certo momento un solo c:rn11onie1·e, per di più zoppo, do,ette p1·ovTeclere a l se1·yi½io de lle\ 11111• ho<'ehe dn fuoco. Il Cesari, ne << La campng-na di Ga1·iba.llli H<·JI' 11 :il in 1l(·L'idioua,le », ::;erive ehe « i tprnttTo p ezzi coma ncl;1ti rln I 111ng-g:i01·t> Bl'iccoli spa1·avano sPnzn inlcnuzi01:e n onostan te lllolf i :11'1i g1ier i foss1~ro gi:ì fuori combattirnt>nt o. lJ. Briccoli ste:--so s(•1·,· ira uno dei suoi. p Pzz i e conti1rnò a serd rlo sino a (l1rn11do , rol pi to a.d una, garnha, dovette essere LraF-portato ad un':unbnlnm:n. TT11 solo cam1011e era rimast o in condizioni da poter ancor·a spn 1·:1 r<' eù e:::;so dorntte <'ssere vortato in salYo clni bcrsagliPr i dl'll.t brigata Milano >>. Oorrrnnq·u e, tanto valol'e, se a.umeutò H lust1·0 dell' Arma , llOII valse ad impedii-e che i. borbonJci rioccupassero Cainzzo . Uopo l e gi.01·11atc~ del 19 e jl settcmlm~ i volonta ri attesero mi.gliorare i la vol'i òi ra.ffol'Zarnen to giù, in eo1•so di eseeuzionc snlla, loro ala sinistra , a ca va,llo della li nea ferro,iaria , nelle cni prossirniti~ fn 1.wcparata nn a postazione con sacchi a terra, c he fu armata con due ohki da 5. G. 2.; altra postazione fu eretta sotto l'arco l'Omano 1 fnol'i dell'abitato di S. Ma.ria Capua. Veterc, per prender e d'infilata la str:1cla consolare che porta a Capua. L'armamento fu esso pure costituito da due ohid da 5.G.2. Al qua.d rivio delfa strada Ca.pua-8. Augelo fu costruita una ba ra

-

1296


I 1·1: 1,;1'.\ lt.-\'l'i\'I I'EH LA HNl'l:A!;LL\ DEL VOLT C'Rè\O

11,,111:1 ,. vi l1·0,·,1T0Ho sistemazione:"! pe;,;,-;i da Sa destra, e 11ei 111·,·i-1-1 1 cli 1111a casina fu collocato il qnar·to pezzo clella uatteria. I ,1 1 po" iz io11 e , O'lfre a permetter,~ un ' azione r.ffieacc sulla stracla, ,·1-,1·1·,·i In rn. pieuo dominio su tutto il teneno circostante. Nella i. 111rn,d:1 dd 28 fu trasportato su }1011Le S . Jorio nn eaimone cla

F ig . clà!J - Bnt.l ;1glia clel Volturno. (dalla « Civi ca raccolta delle stampe» Arch ivio fotog r a.tko del Com11ne cli Milano)

12. previa, la costruzione di un apposito troul:o di Rtrada pel' accP.clere alla jJoRizione ; e nella notte sul 30. a rinforzo della pinte cent1·alP. clello schieramento g·ariba.Jdino, furono trasportate · cla S. Maria a S . Angelo nna me>',za b.itteria da 6 e ,rna batteria rigata cla 4 su otto pezzi. La, mezza batteria da 6 prese . posizione al crocicchio della st.l'ada S. ~\J1gel o -C:1pn a; Ja, batteria. da 4 fn schierata parte a sinistra della precedente, . e parte fu ~h,tenrnta poco sopra l'abitato del paese. -,. 1297 --


ARTH-,LIEl:L\ GAI!IB...\L IJI/\ ,\

·

1860

L'esti·ermL tlesti·a. delle linee gal'ilJal<line era costiLnita dalJ.a D ivisiou e Hixio, in 1·egio11e l'o11ti della, Valle, la u1i n,r t iglic1·ia era :,_;Lala c:.:mù di:,;posla: ;i obici iu vosizione a cavallo della strada ll i Valle, e :{ h1 ri sei-va dietro la b1·igata :::;piuazzi. (Jucsto sehiennneuto dovcn1 prd ude1·e a i co1111Jatt imenLi cl.te poi si. svol se1·0 il l " e il~ d i ottob1·c, e che ill(lnblJiarnente fm,ono i più importunti di tutta fJUella OaIDpag·1 1a, si.a per il nm11-ero dei e.ornbattenti , si.a per le 11enlii.c elle vi 1rnhirn110 LP dnc pnrti belligeranti. La 11ar1·nzior1c dei d u e a v v(•11i111p11ti. <' ì'!t a ta gi ù oggetto cli pa1·tieolare richiamo nel Ca,p iLolo i-elativo ~Llle ,Htiglicl'ie napolet:111e; Lut!,wiu, non sarà, i-;uperflno 1111 r itonio :-mll 'm·g oillc11to pe1 · di.1·e dell'artig]i 2da gariba.lclirn:i , che fn ai1u11i1·p vol e p l•r slancio e per stoicismo. Rulla quantit:ì, cli ai·Ligliel'i:t di cn i. le Lrn11p<~ di nm·ilJa ldi d i.spo11evano nlla vigilia dei due fatti d'anni, molti :-l o t'ici e e1·onisti. 11011 sono del l.11tto d ' accorclo. Così 1·ileviamo r.he i L gcncntle Mnravigna pad,L di ~4. JH~zr.i su qnatL1·0 batterie, cli cui due batterie (4 ufficiali e 122 gr<"gn1•i) fu rono a sscgnn.te alla Divisione T iin (15n); le alt.I-e dne hnt1:el'ie_ , di cni nna di obid., fnrono assr-g;naie alln J_)iyisione Di · xio (18"). (( Dnrante il periodo del eoncentrnmf'nto ngli avamposti serive il l\fa,rn vi g;na - ve11 nero 11 Rsegn fl ti : - « 2 pezzi alla IJrigata. Eberhn r r.1t e fl islocati , uno a l pontf' cr delln, Valle '(·<l uno .-1 Villa C nnlt ieri ngli onlini del capita110

(( Piana; - << 2 p e;,;zi davanti H R. 1'1m·in. rl i Gnpnn, snlla stracla, d i Cnrqma. agli m·dini. del capit:mo ].i'prrnri, con la hrig·ata Assan li: - « ~ ohici a R. Angelo, agli ordini clf'l cnpitnno Pozzati )). Dal volnmc del Rn:sto,,·, invee<~, Ri r ileva clic sulla destr a Bixio d isponevrL di 6 obici da montagna; sn lln sinistra il Medi ci aveva !) pezzi ; 4 pe:r,zi. aveva il Milhitz : e a lla riser vn si tro va va no 13 pezzi, d ei qmtli 9, fin dal giorno 30 , :weYnno rkevntò ordine di portarsi a S. Maria, doye trovavansi k Lr11ppA clel :M:ilhitz. Un tota]e (lllindi di 32 bocche da fuoco. I l colonnello G. R. 'Tenti, in u no studio f.111 <e La hattag:]ia, del Voltnrno (l e 2 oLlobrc 1860) )) - Rivista Militnre Hnlin n n -

1298 -


LE BA DEL 1-2 AGLIE ~ TTOBRE 1860 Borbonici

li'Jml.l Carroaidini"

Fig. è!(iO _

del \Olluruo (da L · y\sta ~ il1tnrc _Bat taglia d Ita lia~a ~olt11.: noVogl d i ,e,a G ·. B. · Ed1L. Tenti 1932). , Ho1na e Rl-

-

l~H!) _


ARTIGLJERIA GATtlBALDI NA •

-

1860

rn:~2 N. 5 - - as~egn:1 due batterie (12 pezzi) nel setto1·c di

S . Angelo, e 12 J,occh e da fu oco 1(obici e can noni) nel Settore I'onti della Valle. Se11za e:ritral'e nel medto di tale controversia, noi cercheremo di cogliere nei · due combattimenti i punti sa· lienti della lotta sostenuta cfalle artiglierie di 'Garibaldi, ch e,

l,'i_p;. 361 '· Uombattimento alJe mura d i Capua. (d a lla « Civlc-.1. n 1cco!t.a <.!elle stam p e:: Arch ivio fotogmfico d e l Comune <li M ila no)

come abbiamo già detto , ga reggia1·0110 in quelle giorua,te di gloria eon le artiglierie mlpoletane. E comfoceremo dal Settore cl i S. A11gelo, dove, secondo quanto scrive il l\fara.vjgna, <d'artiglieria fece veri prodigi ~>Le posizioni di S. Angelo, com.e è noto, erano tenute clalla Divisione Mctlici, e la batte1·ia de] ca.pitano Pozzati aveva sch ierato i suoi pezzi al quadri vio del1a stra.da S. Angelo-Capua . Fin - - ] 300 -


d11 111 • ci11qu e del matt ino l'attacco dei borbonici fu p o1'tato con 1·:-;I 1·,·1110 vig01·e, t.rnto dm , malgra d o l'appoggio effi cace dell 'a,rtig l i1·1·ia , le t r u ppe avan7,ate garibaldine a ve vano dovn t o ripie-

J<'ig . 1::62 - B a ttaglia clcl Volturno - d i Sa n t a. M a ria a Capu a . (da G aribaldi e i su oi temp i d i Ma rio W llite J cssy. F ntt elli Trev es, M ila.n o 1905) .

gare. { < 111 q ue lla critica circosta nza -- nar r a il l\'Iaravigna - l a ba t teria d el quadriv io oppose una r esistcn11.a disp erata ; lo stesso colonnello d 'a r t iglie1·ia, poi generale , G ia,como Lonp;o, così come un gruppo di nfiiciali dell'ex a rtiglieria · mtp olctana (Lo -

1.3 01 -


AR'l.'lGLIEIUA GA1tIBALD1KA -

18(10

Cascio, Zaini, Jovaue, Uaeta), combattevano come semplici soldati ai pez.z.i, e il prode Longo 1·i.lllase gravemente ferito. Il capitano Poz.;,;at i, avuto l'ordine di mettere in batLeria due dei suoi caHnoni al Colle Belvedere, circondato com )era d a horbo nici, non esitò ad aprii-si la strada con la baionetta; e portati i pe;,;;,;i sulla, località p1·edetta, cou Lirì bene aggiustali, conti-ibnì ad arrestare l'attacco borbonico. fl capitano ,~a.mpieri, da parte sua., coadiuvato dal tenent e Braca:le piaz.z.all(fo due ea un011i alla Cava di pietre S. Angelo, arresta.va e [aceva in dfotrc~g:giare una colO'llll:1 che tentava di gfra1·c dietro Ja casa cfol (i enio per preudere snl fianco .La linea garibaldina. 11 contegno delh1 batteria, arrestando per un momenlo l'impeto dei bol'bo11ici, permise a,l Medici di contrattaccare con la brigata Spangaro, sostenuta dai due predet ti pezzi della Cava, e di ristahi lire la situazione)). Nel settor<' di S. }fa1·ia di Capua Jn, lG'' Divisione disporn~va di una battcrin, che aveva p1·cso posiz.ione sotto l'arco ro111a110, e laL~ral 1nc11te aù esso_ Fra gli nrtiglìeri ùi questa battc~rh1 s i tr ovavano akuni gregari pi,~rnont,~Ni, ehe con gntmle f~nl 11 s i a s 1uo ei·:1llo ù.ccm·si a dai· mano ai volontal'i.. Nei momenti più gravi dnlla snnguinosa lotta giunge d a Caserta l 'Angher:ì con quaUTo cannoni ehe vengouo piazzati <lne a Porta SanFAngelo e due sulb trincea clcl1 n, fer1·ovia. Quando alJe G,~O Ja colonna Tabacchi ini½ia l'attacco contri) le truppe g-arihn ldh1e, che sono in avamposti al cimitero d ei Cappuccini, i pe;,;;,;i della I.Jatteria Angher ù, pl'endono sotto il fuoco le truppe regie. Immediatamente una batteria borbonica,, che seguiva la colonna, prende posizione presso i Cappuccini, ed ha ini;,;io un vivo duelJo fra questa, e<1 i pezzi di Ang-herà . Reparti di cavalfrria. napoletana tentano pr(~ndcrc d'assalto ht battel'Ìa, ma sono mitragliati a hrucia.pelo e respinti in <lisordinc; e reparti di gariha.]rlini Rono lanciati n] contrattacco con esito favorevole . .In qneslo Settore e< i 1wzzi del c:apit,rno Fenari comrLmiati dai tt>nenti Pcrruca e DenunaiRson con tiri precisi riuscirono a smontare due obi.ci da. lo ed nn cannone da 16 borbonici, e con il loro fuoco anestarorn, l'a.van7,nta ciella fanteria lungo la rotabile di Capua ». -

1302 -


SUL VOLT(.Tl{l\U -

,\

POVl'E DELLA

VALLE

1\l a mentre la battaglia infur·ia su tutto il ù·onte S. AngeloH. l\lal'ia di. Capua , a1wlrn Hixio è alle prese col nemico a, Pont i tl, ·1l;i Valle. L'artiglieria presente ::11 cornuatlirnen t o è composta. cl 11 (i vezzi, di cui tre sono Rchierati a cavallo del1a sfrada cli \ ' 11 Ile, e gli altri Lre sono tenuti in risern1. dietro la br igata ;-; pi11:1zzi. .l\clte p1·imc oi-c clel mattino qucs la. artiglieria ha mo111t •11l·i dramrnatiei. Qnando l t> truppe dcll'Rbcrharclt sono sopr:1 l'fa.ttc, i ire pe;r.:d avanzati i-:oùo fatti segno ad nn n ttacco 11I l:1 haiouetta. ua viole nto ti.ro a ruitraglia rallenta lo slancio cl1•i h01·ho11ici ; ma 4.nando 'il nemico aniva fra i p ezzi , il capil:1 11 0 De M:u·tiuo si lancia, al contrassalto, e il capitano Piana , ,·Ile conurndavn. la batteria, coadiuvato dal tenente Premi, e da i ~,·,·genti Ti'a&.'Llini., Gentile e Sertoli , ed altri grega1'i , corré di 111<·traglia l'a;vverRario . Ciononpertanto, ad uu ccrlo momento i pezzi sono presi , e la lotta langu e fin Q alle 13. Dopo <li che l~ixio Ja fa ripr·rnrcfore, c con m10 sforz.o poderoso, in comm1i tù 1Fì11tellti e di sac1·ifidi artiglic1·i P fanti 1·ic011quìstano i pezzi, dw riprc1Hlono a, mitragliare le staneh,e m.a sse horhonichc jn r·itirn fa, su Drn:P.11ta. A Ponte òella Va.li<' Bi xio ha ristauilito la, sorte clcllc m·rni , e l'ndiglicl'in , arma fedelè 1wi momenti piì1 gravi della lotta., col c onsueto spirito di sacd fìcio ancora una volta , a fta,nco (foi garibaldini, scrive un'altra, pagina gloriosa nella storìn delle gnene per l ' inclipendcnza e 11cr l'nni.tà d'Italin. Ma -o ltrl.' a eiò che ha11110 sc'r-itto cronisti e storici sull'arti glieria garibaldina nei giorni l e 2 ottohre 1860, nna. fontfl non st>spetta pnò 1i1cglio lnmeggiarc qmwto è stato eletto sopra.. Non sta1·emo a riporta.i·e integ-ra,lme11te In. «Relazione>) scritta dal· !'Orsini dopo la hat.tnglia ; ma Yi spigoleremo la parte più sa lit>nte a eonfrrma fli qua.uto nan·ato da ::iltri su <pwUe giornate. « L'indomani. 1° ottobre, il fnoco 1mpegm1var-:i s 11 tntta la Jinea, e quantm1q1w es!:cnuato <li forze, volli , ~egnito dal mio a iutante di campo, e drll'intero Stato 1n:-tg-giorP. recarmi in S. Maria per vcòert> co~a faccvnno i mié, e co11 piacne e· soclò'isfazione osservai (]nei prodi soldati di cui più volte aYevo avuto ]'agio di ammiral'P il Yalorc, nonchè i g-i ovani l oro ufficiali , rispondPre al f11oco ·nemico con f110co lwn nnfrito e ben puntato. e scm1a idea di sgomPnto o di paura respii1gere co11 1a mitra -

-

l 30R -


AH'.l' I V LlI::JUA GAHIB.·\J ,OlNA •

1860

glia le r eplitnte caricl1 e ùell a cavalleria, e rompere i fornchi d elle <:olomrn d'attacco >>. « Il distil1io nrn.g;giore A11gherù, occupava degnamente colla solita bravm·a lu, halTic:ata della ferrovi a ove ta11to si distinse, coa<.linvato clai suoi ufficiali Tedel'..,CO, Orsini , P enRalwne, dopo di ave1· l'ifovato il capitnno l 1'c~nari ; ;]nesti <:l1e 1:;oRtenuto aveva

Fig .

::c;x · Alla flil't'!lil à i l'orl a (':1 JJ1U1 a l::l. :.\l:1ri,t cl i C:ipna Vele r e, G:t· ribnl cli punta e.1'li stes.\l,:> il cm1none. (Quadro ad olio d ! G. Fatt01:i - M useo del Ris orgime nto cli Firenz P.). (da La vitct d i Giuseppe Gar ibaldi di Gustavo Sacerdote. Edit . R i~zoll. Milan o).

,:1n ivi d.eg-rn11neute il s n o posto, passava a conurndarP. la sezione sotto gli n1·chi di Capua , dove i i:;ignori Prrruca. e Demmaisson, <lisLiuti nffìciali, rapprP.sentavano tlegwunen tP. il Corpo resping;ern.lo replirnfo volte i nemici, e smontando loro tre p ezzi ; di c·ni dne oùid rl:116 centim etri ed u n cannoue <.la sedici r:hc poscfa. furono presi ed osservaronsi tocca ti in diversi p11nti J). r e1• quanto ha tratto aJ. 8ettorP di S. Angelo, l'Orsini rammen1-a n vàlore di tahrni. ufficiali del s110 Sta,to ·-Ma,gg-iorP. lasciati p 1·eRi-o q ue1 comando di Divi i-ione, <J naJi il <:olonnello Scalia, fl luogotenen t<' Baratfori ed il maggiorn Petrosi.no, che in momenti -

130;1 -


0 1' 1•:HA'J:O DI .-U,C l; NJ

, . ,. , I ici

t.:L,'l·' lCIA L I

:"Ul, VOL'l'.UJ.tNO

della lo Lta, non esital'ono , e « èa1·i(;.a,-,·a,uo alla ba ionetta

d 11 I lato <lì ~- Augelo i nerniei, allu.. testa di un battaglione della

!,r igata Assanti; al quale era unita una sezione d 'artiglieria, e p, ·1· la mostra del loro valore rinculatili, si ebbero le congr atuln :,,; i-oni d i quel colonnello briga diere e del generale Garibaldi Hl t'SSO )) .

Uos1 troYiamo pm·e meglio messi in luce gli episodi del capi tano Pozzati al Belvedere e del capitano Sarnpiel'i e del lnogoLenente Bracalc aJla Cava di pietr,~. Jl capitmio Po:,,;zaLi << dopo a ver perduto <lh-evsi sol(lati e 1111 ufficiale d ella sua batteria, caricava un nu.m ero di T'egi alla J,aionetta, alla testa dei suoi arLi~licri e di alquanti della fanLf•1·ia ; aprendosi in tal guisa un cammino ond.c mettersi. in b,1tteria sul colle detto Jlelved cre, di dove coi suo.i Juochi con b•ihuiva ad a r1·ef-tnre il n emico che minacci.ava mollo da v1crn o )). li} per il Rampit?T'i « a llol'n, capitano , col luogotenente Hracalc, pia:r.11.a11do d.ue pezzi nel isÌ.to della Cani di pieb·e di ~- Angel o, vicino all a 1·isYolta della Rtrad a d1e me11a. al Voltm·no. faceva indietreggiare Ja ·colonna che comparint- di diet1·0 la casa df>l Oenio, e moles la\·a i fuochi delle bat t erie piazzate s11 ll'a ltro versante del fiume))·. E dopo un riassunto cli <11rnnto <~ra avvenuto a nd1e f.nl fron te di Ponte della Valle, e metsso bene in evid.enza l 'eroismo cl ei capitani De Marlino e Pinna e dei loro dipendenti, l ' Ori,dni prosegue: « No:n dil·ù cli t utfo le altre faticl1 c indil'(>tte sos tenute dall'artiglie ria, non p arlerò deU' approvvisionamento dPlle nnrnizioni p er cura dei ·Signori Bosco, Armenio e <lei lnogDtenenti Pi.et1·0 ,, <+fo,anni Rrnno , ehe sempre trovru·onsi pronti per socl disfn.r e le richieste di op,nuno, non parJc1·Prno degli ostacoli supe1·ati 11ell'Arsenale di Napoli per a mmanfrc in poche ore l'Lm mcn so materiale c he un rn-Pse è stato appena i;;n:ffidente per ritiTarc, non rlirù delle iunovnzioni portate 111 nna notte ad un vistoso macehinario per potervi piazzare 1111 nrn.tPriale divcrr,;o. · non dirò' nnlla di tutto questo, perch è 11Pi limiti flel 110stro dovere ; dirò r,;olo ehe appena il Ge11eralc Dittatore disse dalle alture dì S. Angelo cli volere che la. sponda r,;inist ra dd Volturno fosse for tificata con batterie, per controhattere l ' opposta.. il lavoro fn fatto, e immediatamente fatto)).


AR'l 'IGLLEHIA UAIWlALl)lNA •

]8Ù0

Uhindetemo qnl':-.;t a 1':tJ.)ida ù.isiamina cu11 q uan Lo scl'isse il Caùolini iu « U:11·ibaldi e l':wLe d.ella guen:1 ll a pi-oposito delLu·tiglieria garibaldina a]b hattaglfa, ùel Volturno: « L ·ar-tigliel'ia rispos e btiJlt111temente con le poche batterie che possedeva e foce prodigi. Spe~so smontato dai proiettili nemici, e1·ano tosto dmesse, e appfwve uno splendido quadro d'eroismo il vedeT' l'ifare sulle pendici del eolle R. Augelo q nei rip:11·i., lrasportarn.lo massi e letra ~otto n11a k.1npe sla continua di granate 1ie; miche>>. A tutto que:sto Hoi crediamo on r sto, doveroso, aggi m1ge1·P- il contributo che l'Artiglic1·ia r egolare po1·t.èi all'azione delln con s o1·eHa garibaldina. E basta, 1·ic0l'da re il 11om1~ ili 1m giovane :wtigliete, E.milio Savio, il qmtle 11011 solta11to fu nrtigliere in tutta, l' azione, m a fn a11che il salvatore ,lelln, vita cli Garibaldi nel 1nomr11io cht·! Qnes U, l'lntante la hntlaglia a K Ang<'lo, af:euneva a l 1·.on1bat tinwnto iH uuu vciturn a cavalli. :Ma il 1·iconoscilllPnto del gran me1·Ho acqni!,ta.toi:;i in qnesta cn1111Jagna dall' A 1-tiglie1·ia gar·i lialdina no11 t1·uva I.i piena, 1·:1g;ioue di essere solta11 to 11<~l1a pa1·lf! rifercut<>si a l.L'impiego sul cain p o di ba ttaglia, Ptl al va lore nddimost1·ato ila nfficiali e grPgari n ei singoli. fatti <l'armi ; vi 1~ tutto 11n lavm·o Of.:curo (! ignorato, ma poderoso, r.he fn eon1pinto. per :nmare lo bat tcriP- eh e fnrono schierate sulle liuee del Voltnnio ; lavoro nel qm1le 1'e l'Orsini (>bbe modo di spicgiJl·c l:1 Rna cctezio1wl<~ ca pacit~ì, e attività di tecnico, di organizzatol'e e di amminil'ltra t oi-e, centinafa, ùi disciplinati dipe11 den ti e collaboratori orerarono rnir-acoli òi int eJligpnf P e fattiva attivit:ì pc1· p1·eparil1·e iu lwev i::;i-imo tempo lo str11mento adatto a eorn:,e gnirfl la vitto1·ia. J•:: 11oto clie c on la. caccial.~t <'lei Rorhoni da Napoli tulli gli stabiliment i militari del regno - <>ccdto ff. uell i cli Capua, e <'li Gfleta - caddero ncJle mani: del1 'esercito garihalflino. Pnrticolare importanza avern la parte relativa al servizio cli artiglieria. cbP comprende va ]' Arsenale, la Fonderia, l'Opificio mcccnnico di Piet.1·arsa, la « Realr. ".Montatura cl'armi cli Napoli l>, la fabbrica d'armi di Tone Annunziata e iJ Deposito d el Treno di Na.polL Nel 1860 - Re1·ive il l\fa:r-avigna - nei vari deposit i fl sLahilimcnti (> 11elle fortezze esistevano 1:l10 boccl1e da, 'fuoco di h1·onzo, 1388 -- 1306 -


L: U'l'ILJ:t,ZA .!110.Kl•: DJ!JI _\lA'l'ERIALl BOltB01'1C1

d I l'nro , ai_;::,::, ai·mi da fuoco portatili, a straziou fat ta, da quelle di s t rih11it e ai cm11i dell 'eser cito, e 18000 sci a,bol e diver:se. l,'01·:siui, quindi , s i trovò di fronte a p1·obl cmi gravissimi : t 1·;11 t.1 vasi di attingere ag]i stalJilim.en ti conquistati. p er dare alle I l'llpp<: g,niba ldine i mer.zi per conUnuare la lotta,. In mezzo a l i' i 11µ:c~11t:e a rma m ento t1·ovato nei m agazzini, bisognava provveclt·t·c d.' m·geuza a]la messa in efficienza cU batterie di a rtiglieria d :,. dcsLinarsi a lle g randi Unità del Uorpo dei volontari. E si 1·0111i 11 dù col prelevare circa 2.000.000 di cartrn.:ce pe1· fucili, ed' :--1 ·.!,;'ucn t i material i di artiglieria.: 12 can noni ua 3:1 e 24; :;:; cannoni ua J2, dei quali 4 r igati ; 11 cannoni ùa 6 ; j l crurn oni da 4, d ei quali J.O rigati : rn obi ci da, 5.5 e 2 ; G obi ci da: 12 d a montagn a; J~ mortai ùa .12 a s uola; 112.222 t ra, bombe, granate e paJlc piene; 3.9:J6 tnlJi di mitra glia; llG aJfn ~ti , 32 cas~oui, o]tre a fucine e card da munizioni, c;irri a l e va,, ambu) a11Za, ecc . I'er poco che si consideri l a somm a, di lavor o occorsa pe1· la sistemazion e e messa in eflicicrn,;n, di t a11to ma.tcr·in.le, appar e evidente il for·te imptùso dato dall ' Orsini a t utto ]'ingranaggio del1 e officiuc e dei lab01•at ori s 01·ti cowe p er i ncan to, e l'ascenden te che ]a parola, del Capo esercitava sn1l'animo di t utt i , da~U 11ffidn,1i p iù clcwnJi al più umile gr cgm ·io e operaio.

A ll n p rnsa di Caprrn, partecipa,rono otto battc1·ie. cli cui sette enmo servite da artigli eri dell'esercit o sardo, menti-e una sola er·a rimasta costituita ila gariba l dini, ed era la, ~ n com andata dal capita110 .Armenfo, armata di morta i. Quando questa batteria aprì il fuoco sulla piazza, il t iro dei mort::ii , eseguito pc1· p ezzo, s i mostrò di una efficada tale da, d esta r e J'ammirazione òel capo di S ta.to Maggiore Sfrtori, ch e voll e l 'i11llomani mattina, congrat ularsi col gen erale Orsini « p er

-

1307 -


A CAPUA - IL SALUTO DI ORSINI

iì modo preciso come 1a pfri.r.za era stata co]pita dai proiettili della baUeria )). L{: ultiurn cannoBate lanci.ate su Capua dalla batteria del capitano Armenio segnarono il canto del cìg110 dell' Artiglieria, garibaldina ne1la. campagna ver la (:onqnista, del napoletano. Nel corso delle operazioni, sebbene i11 11u111e1·0 assai limitato, k bocche da fuo,:o di·e dcro uua, collahonu.ione uou indifferente ai volontarL Con ]a 11011 comune capacità dd tapi, e col valore f> l'intrepider.za degli artiglit>ri, le batterie gn i-ibaldine seppero mt>ritarsi l ' annnirazione di Garibaldi e di tutto il Corpo dei volontar:'ì. lVfa chi poteva apprezza.re al giusto valo1·e gli :i.l'liglieri ga,ribaldini iu quella hrevP campagna era :-.oli:a11to (·lii ]i a veva formati, chi ne aVfwa con assidua cura diretto e ~c-1.::nilo lo SYiluppo, chi .li av!Wa preparati e condotti alla prorn u·11t·11h 1· con t1·0 un'artiglieria llUmerosa, e ucn organizzata, qtml'era <pwl]a deH'e~mrcito borbonico. Solo l'Orsini potevn eon e,ogri i~ionc di ca11sa dire la sua paroln di giusto riconosci men lo nella rela zione da lui diretta al generale Sirtori i l ~O noveniln'e !R(i(l. Tu essa il capo dell'ArtigliPria gai·iualdiua vott:, inte:,;~p1·c 1a gim,ta lode che tutti av<~vano meritato. H.ipod.iamo qui di seguito il saluto che egli rivolse ai dipendenti dell'arma, di cui vollp foRse data ( opia a ciascun artigli<~rc\. « Soldati, compagni, le soffere1rne da voi pe1· cinqnf' hrnghi mesi indefessamente durn,t e ])Cì' contribuire alla gra n<fo OJWl'a del risorginw11to italiano, la. vostra bravnrn. iu t a,nte drco:-.tnnr.e dimostrata,_, vi danno il diritto di dire ovmH1ne che comhnttcste sotto gli ordini del Prode dei prndi, campione d< 1la lihntà i taliana; e degni r,ompagni di qmwL'altri chf' sotto la Rtessa hfmdicra militarouo, voi potrete st~mpre progredire a fronte alta, mentre la pnhhlica opinione, giudice inesort~hile <li tutto e cli tutti, vi remlerà in ogni tempo e sotto ogni delo quella ·g-ini-:tizia che meritate, se alcuno dime11ticando eoi-:a è Artig·lieria o spinta da fine individuale, tentasse togliervi, o scemarvi, quel merito r,he avete af'fp1ist:1to a prezzo dei vostri sudori e del vosfro san gue )). 0

-

lBOS -


ARTIGLIERCA GAl-tlBALOINA -

1866

3. L'artiglieria di Garibaldi n e lla campagna del 1866 - La brigata Dogliotti - Monterotondo - Il sacrificio della T avani-Arquati Villa Glori e l'olocausto dei frate lli Cairoti - Giovanni Cairoti artigliere - L'artiglieria di Garibaldi a Mentana - Garibaldi in Francia - Il combattimento di Lantenay - La battaglia di Autu nn.

Nel Capitolo XIV ciel Volume J.[J narrando s ulla Campagnt~ del 186H. si è detto <:ome, per aiutare il Corpo garibaldino operanLe ver so il Trent ino, fosse stata disLaccata dn.l Corpo di spedizione d ell' JiJsercito Italiano la lo" Division~ (Medici) c he fu avviata in Valsugani:l, ed alla qua.le erauo state assegnate le batterie 14", 15a e 16.. del T;' reggimen to (maggiore Rossi)- Per gua n t o ha tratto alle opemzioni compiute da Ga1·iba.ldi in questa Campagna s'è già. Yisto come il condottiero d ei Mille non a vesse un'artìgJieria propria, ma be nsì alcune ùa.Uerie dell'esercito regolare. Ci vedia mo q uindi costretti a, 1•it.ornare sulla parte svolta d a qnel1e va]oro~e hattc1·ie, l e qua,Ji, a nche se non gai·ibaldine pe1· costitnzion<> or ganica, operarono sotto gli ordini di Garibaldi, e da l ui ricevettero quell'impulso dinamico e quel le direttive che le portarono a, cornpie1·e azioni mel'avigliose. All'aprirsi de lla Campagna,, Garibaìd.i , pe1· esperienza fatta sui campi di batt aglia. precedenti, aveva chiesto al Governo di .l!'ireuze una a bb011dante a r t iglieria, particolarmen te di quella da montagna . Per una i-;erie di ragioni -,-- c he non è nos Lro compito ind agare - quella riclliesta non ebbe adeg uato esaudimento; è però giustizia riconoscc1·e che la poca concessagli - e cioè t re batterie da campag11a ed u na da mon tagna - Egli la seppe adop era re magnifìcameute: e, come scrive il Ncgl'i , nel citato suo scritto, « Egli (Gariualdi) seppe tmrre da quei p ezzi il massimo profitto e, con quell'eminente suo spirito di a d attamen to e d i opportunità, già a,ltrove ricoròato , a doperare le batterie come leggerissime batleric da rnon Lagna, come velocissime da campagna, cd a nche come batterie d'.~SSBflio ». Ora, tale affermazioue t rova valida. t estimonianza in q ua nto ha seri tto anc he il colonnello Cadolini ; e cioè elle « nel 1866, contro i forti del Trentino (Gari· baldi) impiegò con grande ~ucccsso l 'ar tiglieria comandata dal 83

-

1309 -


AR'l'JGLlEJB.IA GARIBALDINA -

1866

maggiore Dogliotti; come pure l'àrtjglieria decis:e la giornata di Bczecca, designando egli stesso la posizione d'onde i cannoni dovevano far fuoco )).

lfig. 3u4 - Il Colonnello Orazio Dogliotti. ·(da una .fotografia posseduta dalla famiglia ).

Garibaldi condottiero aveva, dimostrato in altre occasioni di conoscere assf~i bene la funzione clell'artig~ieria, nel combattimento con la fanteria, ma, sopratutto, su terreno difficile e tormentato ne aveva sempre concepita l'azione secondo criteri razionali e pratici, così da sorprenderne l'avversario. E a tutti -

1810 -


11, l\l J\UG . DOGLIOT'PJ E GLI

J\LTHl UFFICIALI D~ARTIGLIERIA

11ot.o jl v alore professionale del bravo maggiore Dogliotti e dei 1'.4tJOi deg11i comandanti di batteria , che inquadravano la brillante 18"' brigata d ' artiglieria, ed è notoria dd pari l ' abilità di essi sul ca.rnpo ta,ttico. La g u erra. di montagna è guerra manovrata, e richiede uei comandanti, anche iu quelli di piccole uni-

'

lJ'ig. ilM - 1.rcncn te GiovaTmi Ar1l.onio Torretta. (da una fotogra fia or iginal e posseduta dal figlio Ten. Gen. Alfredo Torretta)_

iù,, la fiducia in sò stessi e il eoraggio della responsa bilità : q uel Jo cioè che con frase scultoria il J\lfarescialJo Badoglio, n el magnifico libro su « La Guerra d'Etiopia)), ha defini to il (<c uore)).

scrive il Marescia llo Badoglio - « UJil commi dante non si lancerà, mai, pur se di grande dottrina, nella manovra, che gli faccia perdere il contatto dei gomiti e Jo distacchi dal consueto concetto della grande unità inquadrata >). Noi. rite-

« Senza cuore)) -

-

1311 -


ARTIGLIERIA GARIBALlHNA -

1866

niamo che questa grande verità valga in tutti i tempi ed in tutte le circosta11ze anche per i comanda.nti in sott'ordine. Di cuore non dovevano mancare nè il Dogliotti, e tanbo meno i capitani Farinetti, .A.fan De Rivera, Olivieri ed Eymann, i loro subalterni ed i dipendenti cannonieri tutti: le onorificenze concesse a tutti questi va.Iorosi ne fanno fede, e non è qui superfluo ricordare che molti di essi rimasero in .batteria anche se malamente feriti, e continuarono il fuoco nei momenti più critici così come aveva esemplarmente fatto il tenente Giov:.urni Torretta della batteria da rnontag1u1, decorato per ciò al Va,lor Militare. Ma il cuore dei combattenti è una molla che scatta e affronta ogni p iù pericolof.la responsabilitù quando esso conosce lo spirito e l'energia di cM comanda. Non è improbabile che senza la presenza, di Gar·ibaldi, e senza le sue direttive, e - come talvolta accadd(~ - senza il 1,;uo pcrsona,le interveutu i11 momenti cr1tid, l'adozione di soluzio ni che avevano dell\i,7.½fLl'do sarebbe mancata, e le valorose batterie del maggiore Dogliotti e quella, del capi Lano EymanIJ non avrebbero forse saputo e potuto operare così magnificameule come operarono. 11 << cuore)) del comandante della 1W brigata, come quflllo dei suoi coma.ndanti di batLeria e dei suoi uflìciali indubbfamente era forte; pe1·ò fu la conoscenza del cuore di Garibaldi a tfare la, spinta ed a far pulsare .con ritmo aecelerato, in r ela zione con la temperatum della battaglia e della situtLzione tattica del momento, i cuori dei suoi subordinati. Garibaldi aveva fiducia illimitata nell'Artiglieria italiana, tanto che nelle sue (( Memorie >> ~gli la definisce << La prima artiglieria del mondo >>. Bsa,gera:1;ionc, - dirù il lettore? - Tutt'aJtro : Garibaldi conosceva il fascino che il cannone esercita sull'animo di ufficiali e gregari; Egìi conosceva il ricco patrimrniio di gloria che in decenni di lotta l'Arma aveva lasciato in eredità alle crescenti genei·azioni : sopratutto a Lui erano noti il valore tecnico e professionale degli ufficia1i d'artiglieria e lo spirito che li animava, come del pari eonosceva il profondo sentimento del dovere e lo stoicismo di cni avevano date segnalate prove in ogni tempo i cannonieri italiani. E perciò, confortato da queste cognizionì, senza preconcetti e senza pregiudizi, non omise mai di 1312 -


li'ig. H66 - Ln g u P.rrn nel Tirolo: I ga n b:Hclln i portano un pezzo d ' artiglieria s ul Monte Pagano. ( dal « London News » · dell ·11 agosto 1866). (eta.Lia « t:1v1ca raccolta delle stam pe»

Archivio fotografico d el Comune cli Milano).


AR'l'IGLlhlRIA CARIBALDINA -

1866

esprimere ad ufficiali ed a cannonieri ai suoi ordini la, propria fiducia e la propria ammirazione per quanto avevano operato. Ma v'ha di più: quella fiducia e quell'ammira:done Egli le sa peva infondere ai suoi volontari ; cosi che q nesti, durante le fasi più drammatiche de]la battaglia, udendo il rombo del ca,nnonc delle batterie che appoggiavano l'azione dei garibaldini, sapevano trarre da esso clementi indiscussi di forza morale per resistere ai fattori deprimcnLi del combattimento. Tuttociò non è retorica, ma è una realtà che trova r,onferma in documentazioni lasciate da testimoni, an:d, da attori. Un anonimo crouista, certauwnte più valoroso combattente · c-he scrittore - ed appunto per questo la sua testimonianza ar,quistr1 maggiore importanza perchè improntata a massima sincerità in un libro intitolato (( Memorie alla casalinga di un garibaldino - Guerra nel Tirolo 18(i(j >> ( che Rcrisse durante un periodo di degenza all'ospedale per ferite riportate in guerra) mette in evi denza la :fiducia che i volontari avevano nell'artiglieria garibaldina, narrando : « . . . . in un momento di trepidazione u 11 gruppo di garibaldini ode il rombo del cannone, essi si rianimano >>. « I nostri artiglieri ! l nostri artiglieri! gridammo tutti iu coro, e proseguimmo con più confidenza a diRcendere >>. Per fare acr,enno a un tiro di artiglieria lo Rtesso anonimo scrive: « Fu uno spettacolo bellissimo. Gli artiglieri stavano impassibili, silenziosi, attenti al comando. Un capora,le pigliava, la mira, e ogni volta ehe vedeva sui monti, a mille seicento o duemila metri di distanza mi b1·ulichìo di tedeschi, si allontf.l,· nava di due passi e grjdava: Fuoco! Il cannone spara,va, e ]a botta era sempre sicura. Si vedeva sbaragliarsi quella maf.:Ra, compatta, e tronchi d'alberi saltare in a.ria e un rn_1volo dì terra sommossa. Noi meravigliati battevamo fragorosamente le m::i,ni )). E più avanti anr,ora, lo stesso autore, ferito a Bezecca, narrando dell'artiglieria in quel comba,ttimento scrive: << Ho sentito dire che in tutta la campagna nessun cannone venne mai. così opportuno come quella, batteria in quel preciso momento , tantochè furono cotesti sei pezzi · manovrati come va, che decisero della giornata. Onore dunque agli artiglieri italiani! IL -

1314 -


CAM~lltA'l'ISMO 'rt{A

VOLOr.'T.<\RI E

ARTIGLIERI

prode ge11erale Garibaldi, che è tanto grande da poter essere giusto e imparziale con tutti, non ha trasandato mai occasione per rendere giusta testimonianza di lode a que' bravi soldati dell'esercito italiano. Il nome del maggiore d'artiglieria Dogliotti, che ebbe il comando delle batterie, rimarrà caro e venerato . nella memoria di tutti i miei compagni d'arme, come vivrà immortale nelle cronache di questa mcrnora,bile guerra». Non è mancato chi parlasse di una sorda diffidenza che le truppe garibaldine sentivano per le truppe regola.ri. Gelosia di mestiere? Deficiente spirito di cameratismo, dipendent·e forse dalla penuria di mezzi di cui i volontari dispone vano, e dalla apparente trascuratezza nella quale il Governo di Pirenze lasciava Garibaldi? Noi possiamo affermare che se i volontari sentivano legaui la loro sorte a quella degli artiglieri; se in ogni circostanza addimoi;;trarono un profondo cameratismo d'arme per gli artiglieri, questi, da parte loro, si sentirono affratellati ai volontari con vincoli saldi fin dall'inizio delle operazioni, anche quando effettivamente non era ma,ncato chi avesse espresso opinioni di sca1·sa fiducia sulle truppe di Garibaldi. Ma la guerra di Garibaldi metteva presto nlla prova tutti 1p1cJli che erano sotto la di lui direzione : così che i disagi, i pericoli e l'ardire, che per forza di cose dovevano accomunare uomini e combattenti delle più disparate provenienze, furono gli elementi comburenti che nel crogiuolo della passione patriottica fusero tutte le energie e ingenerarono uno spirito tutto particolare fra quelle trup~ pe: lo spirito g·aribaldino. Come avvenisse tale fiducia , ce ne dice qualche cosa Giuseppe Cesare Abba, mettendo in evidenza la trasformazione avve nuta in Orazio Dogliotti, che veniva considerato come affetto dalla più inguaribile fobìa per Garibaldi. e< Ma, dopo Bezecca scrive l'Abba - il Dogliotti fu di Garibaldi. per l'anima. Devoto a lui visse il resto della sua vita che fu poi. lunga, e tutbL garibaldina, anche finch•~ durò nell'esercito da, cui uscì generale. Garibaldi gli aveva data la gloria n. A Condi.no, scrive Garibaldi « i pezzi erano portati. a spalla da volontari ed a rtiglieri». In questa affermazione si riassume implicitamente lo spirito di ca meratismo che animava i combattenti, ed appare evid~nte la fattiva collaborazione alla quale -

1315 -


J\R'.rIGI,!El11A GAitIBALDINA -

1866

s1 ispira.vano gli atti dei reparti ai volonta,ri e- del personale dell'esercito regolare che prestava servfaio nelle batterie comandate dal maggior e Dogliotti; Latterie che, pel' situazione mili-

Fig. 3()7 - Artiglieri garihnlflini che tra sportano un pezzo lii viccolo ca libro. (da Gari ba/.di n el/.a sua epopea di Achille Bizzoni, casa Editr. Sonzogno, Mila n o) .

tare e per esigenze tattiehe, si mostrarono garibaldine nel sen so più spirituale delfa parola. Durante la campagna del 1866, per ragioni organiche più eh c altro, si è voluto fare una distinzione formale, e si sono definit e -

1316 -


LA FJA)'.f'J'IGLIA DEL GARDA

<< li,i-t.iglierie garibaldine)) le poche bocche da fnoco che arrnava-

Ja flottiglia del lago di Garda; e sn queste non sono mancate 1,otizie inesatte è contrad<litorie. Come è noto la flottigUa del Garda era formata cfa sei cannoniere, ognuna delle quali era, controdistinta da un nome che rammentava glorie r ecenti. Solferirio, San ì\{artino, 'l'orrione, Frassineto, Castenedolo e Pozzolengo celebravano nella devocazionc recenti a llori colti dall' esercito piemontese. Alle sei cannoniere si aggiungevano due vapori da trasporto: il Benaco e J'Helvetia. Ogni cannoniera aveva un armamento costituito da un cannone da 24. Sebbene si sia parlato molto di queste ca,nnonicrc, in tntto i1 periodo di quella campagna, - fatta eccezione di qnalche episodio di trascurabile importanza,~- il rendimento che da esse potè ,essere ricavato fu quasi nnllo; e ciò dipese principalmente dal loro stato di eflicienza, che Garibaldi, nelle « MemoriP >> ha p r ecisato m,sai bene , retti:fica.rnlo lf, inesattezze che fino allora erano state 1~ipetnte e scritte. Garibaldi dice che le cannon iere era.n o effettivamente sei, e non cinque - come era stato a1Icrmato da qnalcuno - ed ag giunge che solo nna di es;se era. in _stato di efficif\nza, quando ebbero inizio le -o perazioni di guerra, mentre quattro ~~vevano le macc:hine in disordine, e la sesta enL d el h1tto inadopera,bile; tanto è vero che, verso ]a fine della guerra, anche quando si era l'iusciti a metterne in discreto stato d'uso ci11q11e, la sesta non fu neppure toccata per non spendere inutilme11te tempo e danaro. fhu-ihaldi dà. conferma. dell 'armamento <li ogni ca1rnoniera, consistente in nna bocca da fuoco cla 24. 110

Ed eccoci a rrivati. a l 1867. Ribolle nei patrioti l'a.w lore di li bertu·e Roma facendo a.strazio ne dai com promessi . Men trP voci ma,l fondate ed anche arbitrarfamentè messe in circolazionr <lànno per sicura Pinsurrczione della Città Leonina, Pallavicini, Crispi, i fratelli Cairoli, cd altri :rnimosi, credono chf> a Roma si combatta già per le strade; e il bergamasco duc<:hi, gnidand'o un drappello di cospiratori, neJ1a giornata del 22 ottobre assale -

1317 -


All'l'IOLll•JIUA GAI\IllALDINA -

1867

il Campidoglio per impadronirsene. Nel contempo Giuseppe Monti e Gaetano Tognetti minano, e fanno saltare la caserma Serristori. Se non che, trovandosi la maggior parte delle truppe pontificie in giro per la città, in servizio di pattuglia, le vittime seppellite dai rottami furono limitatissime; per contro i due animosi promotori ed e:rncutori dell'attentato pagarono con la vita la loro temerità. Ma l'episodio più toccante, consegueuza della mancata sollevazione, fu l'eroica morte aJironlata da una donna: Giuditta Ta,vani-Arquati. Questa generosa trovasi col marito e col figlio in casa di Giulio Ajani, i_n · Trastevere, quando Ja poli1.ia cir conda l'edificio per arrestare i congiurati in esso ,·accolti, e per impadronirsi delle anni e dell<~ munizioni che si era saputo fossero nascoste nel lanificio Ajani. Nell'atto che Ja polizia irrompe nella casa ospitale, la Tavani-Arquati si avventa sul primo nucleo di agenti eo n una furia sconcertante. Sull'ei;,empio dato da questa donna, i I m<u·i to ed il figlio diventano condottieri degli altri congiurati; •~ 1rnhi.Lo viene ini:datn una lotta, furibonda e sanguinosa, che si esplica a colpi di bastone, di pugnali, e, in mancanza di altre armi, si fanno correre pugni e calci. Passato il primo momento d 'indecisione, la polizia, in continuo aumento, resiste alla r·eazione e poscia schiaccia ogni resistenza. Oiit è caduLo il Tava,ni-Arquati, e il figlio cade anch'esr-;o moribondo a, qualche passo. J:,~ il principio della, fine. Alla vista di tanto scempio dei suoi id ea.li, la Giuditta con un <.:oraggio leoniiio si avvinghia ancora a qualcuno armato di fucile e tenta d'impossessarsi dell'arma per vendi.care i caduti; lotta con pugni, mordendo rabbiosamente le mani che tentano cti ncutralizza,r e le offese, finchè è colpita mortalmente e cade riversa essa pure nel proprio sangue. Ancora una volfa la Donna, questo essere delicato e gent ile, miniera inesauribile d'ogni più prezioso tesoro, che sembra fatto unicamente per essere venerato, amato e protetto, creatura idealizzata nel canto di poeti e nell'opera di artisti, si astrae dalla unica materiale missione che madre natura pare · le abbia assegnata, per assurgere verso ideàli. che non ammettono distin · /l zi<'rne di sessi! e fa sacrificio di sè e dei suoi con una spontaneità ed una generosità veramente commoventi. -

1318 -


MON'l.'EIWTONDO

* * * fotanto Garibaldi aveva deciso di prendere Monterotondo di sorpresa nella notte dal 24 al 25 ottobre. L ' abitato, cinto da mura continue alte circa cinque metri, aveva tre Port-e: Porta Romana, Porta Canica e Porta Ducale. I papalini, traendo vantaggio dalla natura dei luoghi, avevano trasformato Monterotondo in una vera fortezza, aprendo feritoie lungo lo sviluppo delle mura. Dall'altura da cui si ergeva, essa esercitava, un largo dominio e veniva a costituire un punto strategico di particolare importanza per la possibile minaccia che perdò essa costituiva contro chi avesse te11Lalo di a ssalirla. Il lato prescelto da Garibaldi per tentare il colpo di mano era stato quello di Porta Romana ; e vi avviù Valzania e Oaldesi con una colonna di armati, facendola accompagnare da due cann orn~ini, gli unici di cui egli d i spone, e che egli stesso ùeDnisce « due piccoli nostri cannoncini che semùr a vano due cannocchiali)). Con qnP.ste due bocche da fuoco , secondo le direttive date da Gariùaldi, si doveva battere Porta Roma , contro cui erano falliti i tentativi di scahuueuto fatti in precedenza da uu gruppo di voloutarL « Feci avanzare due piccoli nostri cannoni - scrive il Valzauia in uua su a relazione s ull'avvenimento - ed ordinai di dirigere i colpi alJa porta medesima, la quale mi accorsi che era sostenuta, da una barricata di mattoni alta due metri, ma rovinahile con facilità)). Infatti, dopo alcuni colpi dei dne cannoni, la porta cedette, ed a mez7,a,notte circa i garibaldini poterono penetrare iii Monterotondo. Il canonico Vitali, nel suo libro << Le dieci giornate di Monterotondo)) jntrattenendosi sull'artiglieria di Garibaldi, narra che essa si componeva di<< (lue spi.J1gardè rugginose e altre quattro spingardette a far più rumore acconce che ruina )) ; però, delle quattro spingardette del Vitali non s i è trovata traccia nè nella, rela zione ufficia le su gli avvenime11ti dell'epoca, nè nelle << Memorie » del Duce dei Mille. Questo silenzio avvalora quindi le ipotesi del Ba,r rili , il quale ritiene che le· spingal'dette del -

1319 -


AUTJGLIJllHIA GAnJBALDINA •

1867

Vitali, più che costituire l'armamento a,rtiglicrcsco dei volon-· tari, dovesser o essere armi vecchie ri11venute i.11 una villa poco discosta dal Le1-reno d 'azione. Infatti il loro stato d 'uso dimostrava che esse rappresentavano più un c:imelio ornamentale che non armi da ser-vi1·P. utilmente iu operazioni di guerra. Comunque, se è vero - come è vero - che i due cannoncini, abbattendo il mu1·0 che c hiudeva Porta Howana, aprirono la breccia c he permise a i volontari di entr.ue in Monterot-0ndo, l'avvenimento sta a dimosfrare la visione sicurn, e chianL di Ga· ribaldi nel concc~pire il compito assegnalo :L q nella artiglieria, che assolS<! cosi bene la missione a,ffidata,le. nei due ca.nnonciui però n ou si hanno più 11oti,,,ie durante lo s viluppo dell e operazioni che seguirono ai fai-ti. (li }fouterotondo; ma si apprende che la vitLoria ripor tata dai volontari in detta località li° rese pa(lroni di uu obice e di un cn.1rnone r i~n.to da 8, che uella circostanza, e1·ano stati tolti. a lle trnpp<' pontifi cie. E fnrono poi <lUP.Ste due (:)Ocèhc cla, fuoco elle <h11·ilJ.iltli impiegò a .Ment:1.11a, secondo l'online da, lui emanato dne giorni prinrn. di (]nel combattimento. Scriveva Garibaldi nel sno 01·di.11e : « Con i d ne cannoni vrei::i al 11cmico si formerà una. sezio11e di al'!.iglieria cornaudata, <fa,l capitano Fontana col luogotenente AT1sclmi l)ietro. Il capita,no Fon laua è a ntm:·izzato a far i)assarc dai Corpi Voloutari t ntti quelli che avevano servito nelFart.iglieria. I l capitano è pure autorizzato di requisire tutti i muli f ' i cavalli appartenen ti all'ar-tiglforia )). A n ch'e _in oròil1i successivi , diretti al colo1rncllo Menotti, si. riscontrano spesso le seguenti. prescrizioni.: Cl I pez½i marceranno circa nel centro della colouna e ~ar:umo eolloc::i,t i in posizione conveniente in caso di comhattimen to )). Nell'azione di Menta.na, infatti, l 'artiglieria garibald ina prese posizione H norcl-ov~st del pa-ese, sulle a,lt11rc di Salineerqna,: e quando le truppe volontarie si trovarono obbligate acl accettare battaglia, Garihahli si interessò personalmente alla rieerca delle posi ,,,ioni dei pez1,i , posizioni che 1·ichiesero non poca fatica. per essere raggiunte dall'artiglieria, come ce ne dà notizia egli i-tesso nelle sue cc Memorie >> : « Ciò si esegnì con molla d.iffico1t.à per mane:111,,,a cli gente e cavalli pratici, e per essere il tèrreno frastagliato da siepi, vigne e molto ineguale >>. -

1320 -


M ll:N'l 'ANA

Garibaldi. faccn(lo menzione dell 'avvenimento, scrive : « l!"'ui quindi ohhligato tli cenare smlla nostra destra una posizione a.degnnta per collocarvi i dne pezzi nostri , presi ai nemici il g io1·no 2::i o ttobre)); sem1a agginngere alt1·0 r elativamente a ll'im JIÌ(•go l'atto delle due bocche da fuoco . Ma ciò che per natura le 111ode~tia non è d etto da Garibaldi, ben lo dice il Guer,r,oni:

li'ig. 368 - Gariba ldi a ì\-lentana .

(dal Musco Nazion a le di Castel S1rnt'Angelo - Bozzetto Cenni).

è puntare contro il n emico i due pezzi predati a Monte Hotondo , ond e appena . partit i i primi colpi, giusti come Rn un bersaglio, se IH' vide subito il magnifico effetto )). E la ,Jesi,;ie :Mario 11arra : « Garibaldi, fatti tra sportare i clne cannoni sul colle dietro Mentana, all' oliveto del Signor Pasrp1i , ne diresse egli. in p er . son a il fuoco. I due pezzi trassero con tanta precisione e con tanta strage d egli a(:corrcnti nemici che ne trattennero l ' impeto « Corre egli stesso (Garibaldi) a postare

-

1321 -


Al('J'lGLlrnHlA GA!t1BALDINA -

1867

e costrinserli a riordinarsi. Egli aYcva fatto tLssegnamento sull'effetto portentoso di questa sosta, di questi minuti di respiro. Etl invero, elettrizzata dai conmndanti, tutta l'informe moltitudine garibaldina fo prontamente .schierata in battaglia, gli u.ffieiali in testa )l. Effetto certamente dovuto alla influenza materiale e morale che l 'artiglieria sa f'sercitarc sull'animo dei combattenti anche nei momenti più drammatici della lotta! E sn1lo stesso episodio si leggono altre testimonianze non meno importanti. Il colonnello Menotti, nella sua H eln:donc scrive: « La nostra artiglieria frattanto piazzata in fa,7 orevule posizione, tirava con effetto sul nemico )). l~ Barrili: « Facendo volata sul paesello, la 11ostra artigliel'ÙL comincia a sfolgorare Je colonne nemiche in·ompcnti a sinistra)). Ma lgrado l'auclacia ccl il valore acldimostr ato nell'occasione, dopo spara,ti una settantina di colpi, le munizioni erano esau1·ite e l'artiglieria garibaldina tacque. Ma la tragedia. garibalclina nell'agro romano non si chiu se soltanto con Mentana : essa ebbe un altr·o calvario, d w n ella stol'ia d'Italia è 1·estato faro luminoso che conserverà inta t t a la sua luce di gloria fin•) a che l'amore per la patria e per l'in dipendenza non saranno una frase vana; vogliamo dire: Villa Glori. E questo calvario è dover oso salire sia pur brevemente, perchè su esso s'immolò un artigliere : Giovanni Cairoli, di cni vogliamo qui ricordare lo stato di servizio: Nato a Pavia il 27 luglio 1842, entrava all' Acca,d emia :Milita,re di Torino il 1G mar zo 1860, donde usciva sottotenente d'artiglieria l'S setteII1bre 1861. Tenente il 21 aprile 1862, capitano il 5 luglio 1866. Lasdò il Rervizio nel 18{i7 per partecipare alla, spedizione per la liberazione di Roma. Ferito mortalmente a, Villa Glori e crivellato di colpi di baionetta, fu trasportato a Roma e poi a Groppello, dove morì 1'11 settembre 1869 dopo 1unga e penosa, agonia. j)~ noto come Enrico e Giovanni Oairoli, nella ilhrnione che in Roma fos8e scoppiata la rivoluzione, nella giornata del 22 ottobre 1867 decidessero col generale Fahbrizi di portare nn .· generoso e fraterno aiuto ai sollevati: 72 vo1onfari formano -

1322 -


.l i'i g. 369 - Morte rli Enrico Cairoli a Villa Gl-0ri. Giovarmi Cairoli era sfa.I.o nllievo della Regia Accademia Militare di 'l'orino. (p.a litografia N. Ancìotti, pubblicata sul « Gazzettino Rosa» di Milano).

-

1323 -


Art'l'IGLIERIA GARIBALDINA

18G7

il sacro drappello che si accinge a giocare una carta assai p erico lmm,. Comanda la falange Enrico Cairoli, il valoroso ferito di Ca.latafimi; '1'abaccbi, di 1\Iirandola, comanda, la prima sezione; !sacchi, di Cremona, comanda la seconda sezione ; Cairoli Giovanni la terza; seguono gli altri. Non staremo :1 riassumere il glorioso, per quanto doloroso avven imento. Ma, a ben fissarlo nella mente, ci limiteremo a ripo1·ta.1·e qualche periodo di quanto Garibaldi scriveva il 22 no vembre 1867 nell'annunziare ai suoi volontari il sacrificio di Villa Glori: << La Grecia ebbe i suoi Leonida, Roma antica i suoi Fahi, e l"Italia moderna i suoi Cairoli, con la diffcren:r.a che con Leo nida gli eroi furono trecento ; con Enrico Cairoli, essi furono settanta, decisi di vinc,~1·e o morfre p r•r la libertà italia,na >>. (C Nella llotte dal 22 a l 2~-~ dd passai-o mese , settanta prodi, comandati da Enrico e Giovanni fra telli Cairoli, a r dirono sul Tever e gittarsi fin solto le mm·n, col magni fi co pen : :;iero di p or tare soccorso di armi e di braccia al popo]o ro mano combattent e. A ponte MolJe, non vedendo i segnali convenuti, sosttirono. Gio · vanni Cairoli, spedito in ricognizione, 1•iferiva cessata la p ugna in Roma : << ritira,t•si o morire )). Quei generosi preferironò fa morte. cc Assaliti da due compagnie di zuavi e antiboini, intrepidamente ne sostennero l 'urto. La pugna fu àccanita, : molti i caduti dei nostri, fra i quali i Cair91i, e l'F.nrico morto)). L'episodio di. ViJ1a, Glori noi lo consideriamo pertanto anche in parte spettante alla Storia dell'Artiglieria Itçi,l iana, perchè i n ess o rifulsero o]ti·e che la fierezza cd il coraggio di prodi volontari, anche l'ardente amore e l'animo invitto di Giovanui Cai roli. Questo generoso, oltre ad inserirsi nella storia del valor e e dell'el'oismo ita liano durante le guerre dell'indipendenza e: dell'unità nazionale, .ha pertanto occupato un posto d'onor e an che nella schiera deg'li artiglieri italiani caduti snl cam1 ,;> llPll ' onore per il raggiungimento degli stessi ideali. A villa Glori, anche senza i suoi cannoni, il capitano Giovanni Cairoli dimostrò che « sempre e ovunque >> gli artiglieri italiani sanno affrontare la morte con :fierezza e con serenità di 1'pil'ito. E pcrdò la Stm figura di martire e di eroe resta circon~

1324 -


AR'l'lGLIERIA G AlUBALDINA ·

1870

IN

FRANCIA

fusa da u11 a aureola d i gloria e di splendor,e imperituro e s'inserisce ::; 11 pc l'L>amente nell'el etta schiera. dei compagni dell' Arrn t L c he cgJ i aveva lasciato da pochi giorni p er seguire i fratelli ncll.' ;1sprn 1·adioso cammino c he segnava la via del sacrificio per l:L 1·<'de 11 11ione della P atria. %

*

-x-

l'oichè finora,, narrando dell'Artiglieria garibaldina, abbia1110 parlalo a nche di Garibaldi com e condottiero e come uomo di spiccato ta,lento 11el sap er lraITe dall'impiego d ella s ua artiglieJ'ÙL il massimo rendimento, a n che se limitata n el numero e nella ,prn1it à d elle bocche da fuoco poste alla su a dipendenza, ci semh1·a di non uscire dal nostro assunto se siamo indotti a dire qualche cosa s ull'artiglieria che il condo tlicro dei Mille ehbe ai r,,uoi. ordiui durante la (:ampagna di Francia, d el 1870-71. B noto che Garihaldi, nell'ottobre d e] 1870 disponeva di poche forze di sola fanteria costi t uite d a. mobilitati francesi, da franchi tiratori e da volontari italiani. Astr aendo da 11uah,iasi sp irito òi parte, l 'elemento ita liano, per disciplina, per morale e p er affia,tamento, era indnbbiamente il migliore. Comunque, nel momento che tali forze andava.no in quadrandosi e p r endendo consù;tt~nza, Garibaldi non dispon eva di nessuna, bocca da fuoco; ad avvalorare questa a.ll'erma. zione ci piacé riportare quanto in proposito ha scritto Garibaldi n elle sue << Memorie )). « L'arrivo degli Ita li a ni di Tam-ira e di Ilavelli, cl i akm1i s pagmwli, g reci e polacchi e d i alcuni hatta,glioni òi m o bili , comi11ciò a r ialzare un po' l 'effettivo del nostro nucleo d 'esercito. Si principiò anche a formare nn po' d 'ar t i · glieria con alcuni pc11,1;i da montagna, che f urono Regniti da dne batterie e da, quattro rigate da campagna >>. D ell'impiego di <1uest'artig lieria Ga rihal<li parla la p1'ima volta narrando dd combattimento di Lantenay : << ma n mano che le t rnppe a rd vavano sull'altipiano, venivano Ristemate Rnlle posi 7.ioni e l'artiglieria. si era collocata sulla Rini1stra dei genovesi , pcrchè la p osizion e dominava t utte le a,l tre )) . Come al solito ùaribaldi, anzi clrn dire << la collocai)), s crive « era collo-

cata . .. )). 84

-

132.i'i --,-


ARTJGJ,lEIUA GAlUBALDIKA -

1870

1N l~RA~CJ,\

Il 1" dicembre 1870 ha luogo il combattimento di Autun, dove l'intervento delFartiglicria di Garibaldi si esplica, per il numero delle bocche da fuoco presenti all'azione, in modo veramente degno di rilievo. A tal riguardo egli scrive: <( L'artiglieria nostra. componevasi allora cli due batterie da 4 rigate da, campagna, e di una da montagna,, in tutto 18 pezzi; ma non v'erano artiglieri. Uanzio e Ilasso misero il primo pezzo in batteria: quei miei prodi, uno per ruota del pezzo, l'.ebbero presto puntato a,1l'obbiettivo ..l!'urono tosto coadiuvati dagli aHri miei aiutanti che giungevano successiva,menLc\ e 1i.m1lniente dagli artiglieri rispettivi, che prccipiLaLisi Cuori dei loro alloggiamenti, si comportarono egr<;giamente_ I prussiani invece eolloctLrono le lm·o ai·tiglierie sulle altm·e di Saint-Martin e cominciarono a tira.re eu11tro le posizioni nostre. natale disposizioJJ e del nemico noi fummo s:.1,Jvi. I uosLri· 18 pezzi, concentra.ti in posizione dominante quPlla, del nemico, e sel·viti con an1ore da,i nostri giovani artiglieri, mmtiticati di esser,~ stati sorpresi, tempestarono di proietti l'avversario, 1~ lo obbligarono, dopo varie 01·e di combatt.imento, a ritirare jndietro i suoi pezzi ))_ La calma abitua.le di Gariba1di, a,nchc in quella cfrcostanza , permise al Capo di apport~u·c p1·ontamfmte un correttivo benefico nel momento che la sorpresa avrebbe potuto riuscire fnnesfa alle truppe volontarie : ]a visione fulminea, di ciù che avrebbe p otuto accadere, diede subito nelle sue ; mani fa, chiave per risolvere favorevolmente una, situazione che si presentaNa t11tt'altro che propizia. A somiglianza di Na.p oleone - elu~ ri solse <prnsi sempre la sorte delle sue battaglie eon un opportuno impirg-o di artiglieria - a Antnn G·aribaldi ebbe i1 folice intuito della. parte cbe avrebbe potuto avere l'artiglieria se prontamente impiegata; ed al disegno fece seguire subito l'azione, sc1>.gliPndo le posizioni meglio adatte ad ottenere immediata.mente nn sopravvento sull'a1·tiglieria. nvversaria. T,e perdite dei volontari sulla linea dei pezzi furono certamente gravj ; e Garibaldi. ne infaia, l'elenco mettendo capolista il maggiore Gnido Vizzardi, il quafo, ferito g1·avemente, dovette poi snbire l'amputazione di una gamba,. Sull'efficacia. d(•l fuoco dell'artiglieria di Garibaldi ad An-

rn26 - ·


ATJTUN

la Jessy vn1it-e Mario: << Il piccolo semina.rio for11 11 1v; 1 i I eeuti-o della 11ostra difesa garibaldina, e di là la nostra, 11l'I i g l i e 1·ia rnppe i disegni degli assalitori, smontando parecchi d1 ·i 1111·0 pezzi, che erano quindici in uattcria, . e agevolando ai 1'11 iii i l' avanzare alla ber:,;mg;liera. L 'artiglieria pagò caro l'alt o t 1111 , se 1·is::;e

Fig. 370 - Difos}1 di Autun . ('da Garibaldi nella sua epopea di Achille

Bizzonl. casa Editr. SQnzogno, Milano).

servizio reso con sei morti e con trentasei orrendamen te feriti. L'elocuzione iperbolica delle « membra sparte >> in ques to caso fn letteralmente vera n. Quando l'Armata dei Vosgi fu meglio organizzata, essa contò 14 batterie d 'artiglieria, dì cui 7 da campagna, 5 da, monta,gna, una a piedi e una a balles. Tutte queRte batterie erano -

1327 -


ARTIGLIERIA GARJBALDlNA

1870

lN

FRANCIA

servite da elementi appartenenti a reggimenti francesi o alla guardia nazionale francf'se. Faceva eccezioue la batteria a balles - batteria mitragliera - d!e era servita da italiani comandati dal capitano Pasanisi, du~ in gennaio era passato alla dipendenza della ·1" brigata al comando del colonnello Ricciotti Garibaldi. Concludiamo questo Capitolo col dire che Garibaldi, come giù, aveva praticato dui:·ante la campagna del 1860 nell'Halia meridionale, e poi a Bezzecca cd a !fontana, a,nche nei combatti menti da lni diretti s11ì campi di Francia fu la mente dirigente dell'impiego delle artiglierie presenti all'azione; e p erciò la sua influenza diretta, personale, immediata, costituisce elemento di particolare valore nello studio delle sne battaglie. L'epopea garibaldina, d'altronde, deve considerarsi come l"epopea, del fante, perchè troppo spesso Garibaldi si trovò ad aJfrontare ed a dover risolvere difficili azioni tattiche col solo conccir·so della fantel'ia, e perciò quasi tutte le hatta,glic gari baldine furono l'etspression c dello slancio e dell'cntus-iasmo, jn appoggio dei qua,li stavano me7,zi ass::d scarsi e 11011 adeguati ai progressi degli armamenti di q1rni tempi. Ma quamlo potè disporre anche di bocche da fuoco di artiglieria, tanto in Ame1·ica, come nelle battaglie cornbattnte sui campi d'Italia e di Francia, Garibaldi prese vivo interessamento alla pronta loro orga,ni z7,a. zione, e seppe col giusto criterio del loro impiego trarre quei vantaggi che nessun altro, forse, avrebbe saputo trarre. Fu la, pronter.za del suo intuito, il colpo d'occhio rapido e sicuro snl terreno d'a7,ione, la co11ce7,ionc fcliee circa gli effetti morali e materiali del fuoco in nn dctcnninato momento della, battaglia, che diedero all'artiglieria garibaldina la virtù della, tempestiva efficacia, facendole talvolta , anche se inferiore di nnmero, raggiungere la, snperi01·ità su qn clla avversaria e agevolare la solu7,ione favorevole di taluni combattimenti. Fm·ono queste spiccate attitudini del Capo che fecero vibrare all'unjsono il suo cuore con quello dei volontari e deg]j artiglieri che lo seguiva.no t:mll'aspro cammino delle loro gesta. La fnsion e di sforzi, la comnn:rnza di fatiche e di pericoli. creò quello spirito tutto garibaldino col quale si chiuse l'epopea del periodo del nostro Risorgimento, ma che è rimasto sempre vivo e -

1328 -


NOTIZIE BIBLIOGRAFICHE

:i:r:I

i seguito l'unità nazionale, e che I ,1•111·p111 pc in ogni occasione in cui la Patria fa appello ai suoi Il f I i , t •d il rom bo del e.annone 1·i pete la, eliana che affrate11 a i . 11 tl lio11i di baionett~ che in ogni h !mpo vivono vigilanti sulle 11,1·l1111e d'Italia.

11 11•11· 1wll e gen erazioni ehe hanno

No tizia Bibliografica l 'EJR IL OAPI'l'OLO XV DELLA P.m'l'E Smco~DA -

Vor,u.\rn IV

(dal 1815 al 1870)

G. O.: !,,artiglieria dei _Mille (« La Starnpa )) ' 21 aprile 1910). id. : Storia dei Mille (Firenze - Bcmporad 1910). A.GRATI O. : 1 Mille nella storia e nella leggetida (MiJano - Mondadori). AKOKIMO : Gli avvenimenti d'Italia del 1860 (G. Cecchini - Vcne,1ia 1860 · 1933). AK02X1Mo: Memorie all<L casalinga di un garibaldino (Livorno - Tellini) . BA1tBAHlCH: Ricordi su'i combattimenti di Monterotondo e di Mentana. B.\RRTLT: Con Garibaldi alle porte rli Roma. BATTAGLINl T. T,a fine di un e.'!ercito (Roma E. Voghera, 19]3). id. : Gli a1;ve'l'ii1nent,i d:i Sioilia del 1860 (Roma, N1uma Antologia - 1913). BrzzoNI A.: .Garibaldi nella sita epopea (Sonzogno - Milano, 1905). Bossro: Da .Montevi<leo ,1, Palermo - Vita di Giuseppe Garibaldi . BRANCACCIO N.: Garibaldi in Li.gurìa nel 1849 (Roma,, Soc. Editr-. Laziale . 1909) . CADOLINI: Gariba.ldi e l'arte della gnerra (Nuova Antologia 1-6 maggio 1902). A.BBA

-

13~9 -


.NOT!z.IID 1UBLlOGHAl1'ICHl!l

G.: Eroì garibaldirii (Bologna - ~anichelli, 19ll). 0EsAm O. : Gorp_'i volontari in Italia clal 1848 al 1870 (Ministero Guerra - Uff. Storico, 1921). CmrnmLLINI P.: Diario di un garibaldino (Como, R. Gagliardi, 1911). 0AsTELLIN1

Jfille. DALL'OLIO A.: La spedizimw de'i Mille nelle rrwnwrfo bolognesi (Bo-

CUNIBERTI: Storia rnil'itarq della spt!dizione dei

logna - Za.nichelli, 1910). E. : l volontnri e i bersa,glieri lombardi. A..: Mérnoirns de Josevh Garib,1ldi (Paris - Naumburg, 1861) .

DANDOLO DUMAS

GARIBALDI A~ITA:

(]a.,,·,i11at,U in Arncrfoa.

Garibald'i Oondottforo (Ministero della Guerra - Uff. Storico, 1932). Garibaldi e i garibald-ini (Uaccolta trimestrale di scritti e documenti

inediti - 4 fase. - 5 maggio Hl10 - 27 maggio 1911 - Gagliardi, Como). GARIBALDI G · l!Jctizfone na.zfonale degli scritti di G. G. (Cappelli Bologna). id . Mmnorù1 au,tfJbiogmjich,,, (Firnnze, B:ubera, 18H8). GIGLIO

V.: L'evopèa garibaldina e l'unità d'Italia. ('Mila110 - l<'.lli

Vallardi). G.: Gfornatc clelle cose cli Romei nel l849 ('l'orino, Cassone, 851). LornvrnsoN E. : Giu.seppe Garibaldi e la, srw, leyùme nello Stato r omano 1848-49. MARAVIGNA P.: I./artiglierici garibaldina nella oampo,gna, del 1860 (Rivista d'Artiglieria e Genio, gennaio 1932). MARIO WHITE .T. : Garibaldi e i suoi tempi (Milano, 'l'reves 1884HoEJI•'FSTET'l'Blt

:1907).

LurnI: La rivolnzione .siciliana del l8GO (S. Ma.rraffa Abate - Palenno 19:10). N u;mn P. : L'artiglieria, d-i Garibaldi nelle crIAnpagne d'Italia ( Rivi8fo rl' Artiglieria e Gwnio, VoJ. JTI, 1907). ORSINI V. G.: Docurnenti inediti (Nu01Ja Antologia, 1-7-1907). Rrc.cr R.: Memorie della bcirones8a Olimpia Ra.vio (l\!ilano, F.lli Treves, 1911). Roormt F . L.: La R. Accadem,ia Militare di Torino (Torino, V. Bona 1916). RosTOw W . : La giterre italienne en, 1860. SACERDO'I'flJ G.: La vita di G-iu,seppe Garibaldi (Milano, Rizzoli, 1933). NATOLI

-1330 -


l'.U'J.' lZlh. IHBL10CRAFICHE

l'. : L 1Uille nell'esercito (Comando Corpo di S. M., 1911). l,allaylùL rfol Volt•urno (Rivi sta Militare Italiana, Roma, 1,;_ Vogl1el'a, 1932). '1'1>tn I:. : Da Venezia a .M entann (:F'orlì - L. Bordandini, 1910). '1'1114•1·1 J\. : Net cinquanlesi·rno wnniversario della morte di Garibaldi (Roma, H-i't..'istri di ArUglforia e Genio, 1932 - Giugno). · 1' ,u :1·1,: 1.uN G. M. : (hwibald·i e la difm:a d'5lla, llepnbblica R,011.ana (Zanichelli, 1911). hl. Gru·ibalcli e i Mille (Zanichelli, 1911). ,·,,;,·<·m C. A . : _La. Ttalia - S t oria di du,e anni 1848 -49. \'rr,\r.1 ·A. :l,c dicci yiornnte di Monterotondo. H • 'i11111 1r-; 1 '1' 11:-.· 1· 1 :

/ ,11,

DOCUMENTI

Relazione clel generale Vincenzo G ionlano Orsini a,l Capo th SLato Maggime Sirtori s ulle opern,zioni Pa.Iermo-Volturno (DaJl a copia esistente presso la, Biblioteca A m brosian a di Milano - Carteggio Orsini).

-

1331 -

·


..


CAPITOLO BEVIUE8[MU

I ,e unifor1ni degli artiglieri dei

vari Slati Italiani creati e confermati da.I trattato di Vienna 1815 - 1870

Regno di Sarde_g;na - Lomhun.liu e Vcnc7.ia - Ducato dì Parma, Piacenza e Guastalla - Ducato di Modena - Uran Ducato di Toscana - Ducato di Lucca - Stato Pontificio - Regno delle Uue Sicilie - Goven10 provvisorio della Sicilia del 1848 - Artiglieria dei Cacciatori

delle Alpi.

l tratrn ti cli Vienna e <li l'arigi , coronali 1lal trattato della Santa, Alleanza, avevano prete:a:o di riordinnre J'Enropa in modo da prevenire qnalsiasi fntnro turhamento, ciò c he in r ealtà non fu. U a questi l ' Itafo1, 1·nme ripartita nei seguenti Stati: R egno di Sardegna ; Regno Lombardo-Veneto; Ducato cli Pal'lna, Pia.ceuza e G ua:stalla; Ducato di Modena, Reggio e l\fiJ'andola ; llrincipato di Massa e O:wra1'a; Ducato di L11cca: Granducato di Toscana; Stato Romano e Regno delle clnc Sicilie, olt.1·e alfa Repubblica di San Mari110. Ricostituiti questi StaLi, ciascm,o dj essi pensò di riorganizzare il proprio esercito e , fra i va1·i col'pi, la loro Artiglieria . fi ssandone l'org·anico, il loro :wrnamei1to, le loro divisP. che do vevano farli distinguere dagli altri corpi. In questo capitolo descriveremo sncccssfra.mentc le val'ie clivise od uniformi, rilevando le varia.½i<rni e moclifìca7,io11i clw 85

-

1333 -


UXIFOIC\1I

esse sn birono nei Yari Stati della pe11is0Ja, iucomiucinw..io <la quelle del Hegllo di Sm·degna.

§

I.

Regno di Sardegna

Vitto1·io Bmairnele 1, de11L1·ato uei suoi ~t,LLi di tc1·raforma,, il 2S maggio 1811, rid1iamava ai p osti dte occnpavaIJO nel lBOO tutti gli ufficiali (lella piazza che avenrno ~<·1npn.\ rnanifeRtato Reutirueuti- di feclcHà,. al governo nigio. Co11 t·o,Jo ro e co11 altri ntfieiaU, che vennero 101·0 via via, aggiu11Li , si v1·ovvid e alle prime necessità, di r iordinamento de.ll'escrcito, :ti set·dzi.o delle pinzz<• e dei presidi, i,;istemando poi og11 i cosa eo l l{pg-ol :rnH~n lo 1:i òicembr-e 1915. Durante que,do p11 r·ioilo d1<~ po11·t:bl>e dirsi t.r:rn~:it01·i o . le fol'Z<~ nr·rnnt.e d i (el'l'a clc~llo Stato Rardo si c ornpoRero: lli (l'uppe (l'orcli rnrnza, di mi l izie p (1i rnpa l"t. i ,·nlon t ari. Le truppe d'ordinanza ft11·0110: la [an tei-in di line,t l\ ]1\ggiel'a, ia, cav:.i,LJc1·ia, l':lT'i,igli0.1-ia, j J genio, gli invalicli e v<:ic:nrni, i eor-pi arnministrnt.ivi, i rqmdi di:.:;dplirnui. nnJ 1~14 nl 1821 tN\ Ilegolame11ti (i:.:;:.:;:irono le uni.fm·mi dPi vari corpi, il vrimo dell'8 nowm lJre JR 14, il :,;cr,ondo addi1dona1e per le• unifonni 1:!Pgli nfficìali del 15 ottoh1·<~ 1817 ed il tN·zo per Fnnifonnitù dc] veRtil-e dl'llc Hegie 'l'r·np1w del Hl gi ngno 1824. Ne1 Recomlo e ter zo di (JlWRt i Uegola,nwnti n~nnero ri n:-snnte le dispoRi:doni pa.1·ziali d n tE· Rin 1H't·scrna,lnwnfo <la,l Re. :-i,t dn1la Segr eteria cli Gue1Ta e l'igmn·élaYano rn hrnzie della divisa. men tre l'nniformc, nella, f.111:l e,ompMizione <• forma genern le) rimaRe inva.riafa dal prindpio del regn o cli Vittorio _Bmn.nnel-P 1, alht fine di quello cli Carlo Felke. "Ricrn'd,it11it0Ri fin dal 1814 il Corpo Rl'ak d 'Artiglieria fn d,i lo n questo r.ol'po un'unifom1e i n t ntlo nguafo a quella clella fan teda , salvo clif'forenz<~ nelle moia;tregp)atm·e, nella fock1·n. e nei botton i come si vedrà in apwesso (1). (J)

Regolamento Uniformi 8 noYembrc 1814.

-

J3~4 -


Sergen1,e

Utticìalc

Cannoniere

r·.ri· ;ttl . 1814. Arfigl iPrh1 P i eJ11ontesc.

El mo di cu0io nero con fornitun, gialle c felpa a<Gzurro Abito a falde e pantaloni corU turchino scu,·o MosLrc nci'C filettate in g iallo Metalli gialli - Butretterie gialle Sciarpa per Ufficiali gi alla.

-

1335 -


'i '


111::a~o

!)I

S .\l:01·:G.:-;A

18 11

t 'osì ris ultò che J'aetigliel'ia. indossava un a.bito di panno di ,,,.i,,r tun~hiuo completamente a buottona,to sul davanti sino alla ,·I 1t1.11r-..1,, con una fila di bottoni giallì, col colletto dritto (go ll'I I G) alto fra i sei ed otto centimetl'i, aperto sotto il mento in 111udo <.la lasciar scorgP.re la cravatta, con paramani gialli e mani1· 11 1: c he si potevauo l'imboceare, sbotLouaudo· cinque piccoli l)ot f 11 11i , che le ch iudcva110 a i polsi, e dei quali tr~ sul braccio e due 1-1 11i paramani ; con ~carselle posteriorme n te all'altezza delle reni. 1'11inse da tre grossi bottoni; con fald e posteriori; con piccoli ·'"fWll'in'i di panno , a tr~ punte, cuciti a,lla spalla. La, luughezz.1. de lle falde e1·a deterrninata da. quell:1 della cuc itura che dal bot(.011e del finimento del i-aglio saliva ad iucont ra.rc la cucitura delle maniche. I,a cara.tt-eristica del corpo d'artiglici-ia era data dal colo re dl'lla most1·eggiatura che fu nera H 1 c-0llet Lo cd alle m a nopol0. gialla nella fodera , 11en1, pel· il treJ10; eù inoltre dal nwtallo giallo flei ho ( to11i e g-allo11i, n onchè da1lc cifri'! P. Lnifei jn fomlo alle falde. (~li art i.glie 1·i portn.,ano inol frc 1111 pnio- d i. p:rntalo11i, clf·tti. cal::rn , p ure di pamw t urc hino a, eintola, alta e pontey ablloLto - · nati s ul coll-0 del pieilc con dne pktoli bottoni . D 'cst.at·e qnesl·i pant.alo11i potevano essere in pnnnirn> bianco per gli ufficiali ecl in tela hianea p <>1· la t ruppn. Ai bassi ufficiali vc11n e. dn t o 1111 comodo 1,;appotJo di s toffa di lana. invece ddfa. s ottoveste. P er coprieapo, i cannonieri 1:hhcr~> elfi JWirnu, rome tutti gli alt1·i corpi , un caschetto di cnoio poi-t ante in front~ nna piastrn di ottone coll le armi. a;_ S ua lVfacstà. P il r·.imi e ro g-ucrnito fla pemiacdio di lana tm·cliina.. Gli. ufficiali portavano un a bito, sia nella forma del taglio c he nella lunghezza delle falòe, interanwnte u niforme a quello d.ei soldati, ma di pa 1mo più :fine, e dovevano farne sempre uso quando erano in servi,,;io. l •'uori servizio però potevano i11 dosRare un a-hito lnng<>, simile a quello co1·to, ma <'011 fa,l de J11nghe. L 'abito lungo degli 11fficiali aveva. i rovesci òelle falde c nci t i e fisi;d come nell'a,bito corto. Nell' unione dei rovesci dellP fald e d ell'abito, sia corto che lung·o, eRsi porh~vano dne cifre con le iniziali òel Re Vit torio Em a nuele I.

-

1337 -


UNIFORMI

I pantaloni degli ufficiali er~wo pure uguali a quelli della truppa: essi solto le armi facevano uso <li mezze ghette e con l'abito lungo potevauo cablare stivaletti. Inoltre gli ufficiali avevano una rerlingotte di panno turchino, uso pastrano, con le nu1niche assai <..:omode e Jnnghe, con colletto montante e con pellegrina che discendeva lin sotto il gomHo; nna cintura la senava a,l corpo. Gli ufficiali portavano in servizio il copricapo cou1e qncllo della truppa., ma fuori scrvi½i.o un ca,ppello bicorno ad alt.ir,;sime faJde. 11 copricapo porhwa, la coccarda azzurra di Savoin adottata per online del RP il 20 agosto lS.14. I distintivi degli ufficia.li erano dati anzitutto dalle spu,l line che erano a squarne co11 unica curva ed in numero di nove, e sulle pin Rtre vi erano i distintivi di grado : una,, d ne o tre righe liscic, eorriRpondenti ai gradi di sottotenente od alfiere, J uogo· tenente e capitano; una, due o tre righe ad angoli, conisponc'lenti at gratli ùi maggiore, luogotcne11te colonnello e col011111,Jlo. Oltre a ciò le frangie dovf'vano essere cli pkcoh groviglia per gli ufficiali superioi·i, di filato arricciato per gli nfTiciali ·i11 feriol'i. l)if;tintivi di g1·adn furono por-lat i pm·e al eolletto, a i pnra mani e<'l al copricapo, con galloni e ricami ,H cinque v:ll'i<· ]a.1·ghczze srcondo il grado. Questi distintivi, dw col Regolamen I-O clel 18:l4 1·inw ser o iml solo eopri~apo, furono : m1 gallone di eimp1e righe di circa 6 cm. per il colonnello; un g a llone tli quattro rig'he di circa, G cm. per i luogotenenti colonnelli; nn gaIJone di tre righe di cirea Ll crn . per i maggiori; un ga,J lonc di due r-ig·b e ili drca :3 crn. per i ca pitani; 1m gallone di mm riga di circ:a, 2 cm. pc1· i 1Pnenti '-~ sottotenenti. Le dragone pure ditierenziavauo sncondo i gTadi, f',d erano: per gli ufficiali superiori j_n oro, eon catlma turchina e fiocco semplice; per i capHani in oro, con nnn, riga turchina larga il quarto della larghezza tota.le e fiocco isernplicc; per gli ufiì.ciali !';uhal ten1i in oro, con due rigl1e turchine e Jìoe:co semplice; e p er i cadetti t urchine, con fiocco smnplice. Gli 11flì.ciali in servizio sotto le armi portavano inoltre una sciarpa a due Jìoccl1i giallo dorala, con picco1e listinc tn rch ine -

1338 -


ImGNO

DI

SAltDl•XrnA

1819-:lO

I 11 I rn ver :,;o. Il R egolamento del 19 giugno 1824 prescrisse poi 1·li 1· i liotchi delle Ficiarpe degli ufficiali superiori f-Ossero di g roH::,a grovigliuola di St>ta, e che quellì ·aegli ufficiali inferiori 11 1· 1·H:-:1,1·0 frangie semplici. E!',Sa si portava alla cintura.. Uli ufficiaìi erano armati di sciabola, che fu cambiata con quella speeiale per l'arma 1'11 agosto 1819. 11 Regolamento delFS novembre 1814 fissava pure i distin1.ìvi ùei bassi nfficiaJi che com;istevano in galloni grandi e piccoli d:i portarsi sulJa parte esterna delle maniche superiormente al 11:1.t·am.a no ed alle scarselle_ I forieri ne portavano 1rno grande .. .i nno piccolo ; i. sergenti un gallone grande ; il ca.pora] maggio,... un gaHonc grarnlc cd uno piccolo di lana; il caporale un solo g-allone grande. Successivamente il Regolamento del 1824 prescrisse che i distintivi di grado si dovessero portare anche dai bassi nfficiaJi sul copricapo. Con d,~terminazione sovrana àell'll novembre 1819 i capitani ed nflìciali snfo1lt.erni del f'orpo Reale d' ArtiglicrhL adottaro:no una sciabola con fodel'<1 di coramc, gi:\ prescritta per gJi ullìciali supc1·iori, e vcm1e1·0 aut01·17,7,at.i a, porta.re il fodero di metallo, s.oJ quando facevano i,;ervi½io a cavallo_ Dnrant,~ il 1820 vennero modificati a lcuni pa1·ticolari del1'11nifor:tit1~ degli uillchlli, e in servi½io i:--i concesse loro di portare, invece del [X1inl,ùon c color tm'<'.hino , 1111 pantalone bigio con d'lle bande laterali g-i.alfo : i bottoni Phhero per impronta nn'a.quila con <.hle cannoni incrodati , che dal · tF-24- furon piatti per l'artiglieria di li11ea e di JWe!'dclio, convessi per l'artig-Iierh1 le~g'iera. Pur<:.~ 11el 1824 Funifoi·rne del treno fu stabilita eguale a qndla àc~ll'artiglieria, tranne che le mostre nere e la. fodera, che flj pure nera, vennero f.lettate di g)allo, mentri~ il trofeo dello shakò fil composto con k arme reali (1 ) .

(1) Si fa rilevare elle l'al)J)ellativo d el coprical)o « Shakò >) deriva •lall'ungherese: nei v:ui St:ali Italiani, e talvolta anche nella. stessa regio ne, tale ap· vellal.ivo fn scritto e pronunziato in modi diversi, e pert}rn(o m-~l corso cl.i Q UPs to Capitolo s i incontreranno le scritte: Shakò, · iichakos, Sclrnko. Sch11co t , Chako, cd anche Sciacco e Giaccò, che s t r1nno pn_r RemJ)re art. inclicru·e un copricapo di quella determinata caratl.el·is lif'a fonnn nngl1eresc . e <111 essa derivato.

-

1339 -


UNIFORMI

~

Da, figurini dell'epoca risu lta che l 'uniforme degli artiglieri nel 1825 era q uclla della figura qui riprodotta. In tutti gli armi seguenti lè uniformi dell'artigliel'ia conservarono quale colore distintivo del1'arma il giallo scuro, e di tal colore fu filettata la rnosLrcggiatnra di velluto nero della tunica. Inoltre gli artiglfrri ebbero quali caratte'.l'isticbe speciali il trofeo di dne cannoni incrociati, di metallo giallo, elle sullo shal11ò erano sormontati cfa u11a croee di Savoia; un pennacchi ctto di crine 1wro, lungo, legat,o al lato destro del slwkò J. co1·doni gia.lli a.nnodati al cop ricapo 1~ c:he passavano intorno al collo; spalline di metallo giallo a sqnamf\; pastrano bi gio con piccola pellegrina. Gli ufìkiali inferiori portavano la bandoliera. Salito al trono 0arlo ..\Jhcrto, il 27 aprile 1831, si oc<:npò subito del riordina.mento dell 'es1\1·1_·.Ho Nardo, del suo organico e consegueulernente anche dell' uui.l'ormc dei diversi corpi e gradi. L'uniforme dell'artigli<>rja seguì le vicende di quelle delle~ altr<~ armi per quant.o riguap.:1ava le sue linee generali, conservamlo quale color·e disLinlivo il giallo e mantenendo le aHre earatterisLiche p:utkolar-i dcll'a,1·ma. Il 3 maggio IS~n fn adottata nna piastra, di cnoio per ga rantire dagli urti del timone la garn ha destra dei conducent i monia ti. ln segu i lo poi al nuovo ordina.mento dell'artiglieria del1'8 apr ile 1S3l, re Carlo Alberto 1~on R. Rrevetto in (la.ta JO maggio, orrlinava alcune variazionj nl vesthtrio dei r.omponcnti del Gorpo Reale Artig·liei-ia, ritem1t<~ opportune onde ottenere una 1uaggiorP 1rnifonnit:\ nel vesti re, e stabiliva che il vestito di LuLLi gli nffieiali, lrnss' nflfriali e eannonieri addetti alle otto batterie, all'<.,<Juipaggio da po!lte, cd al servizio del pareo in campagn::i, fosse pareggiato al1' 1miforme dell'artiglieria leggiera; cl1e gli ntlicia li però, tanto delle due batterie leggete, rprnnto delle altre eornpagnie dei;;tinaLe a far r.ampagna, dovevano avere il porla p;ihPI'll~L di corarne, vel'niciato in nero, sul quale aovevano cssel'e applicale le g1rnrnitul'e di bronzo dorato, conRervando guanto alle rispettive forme qnelle adottatf\. I pantaloni delle predette compagnie dovevano essere di panno bigio con fascia, gialla lungo_la cucilura esterna, e, dopo cli un anno di uso, vi si dcwcva adatta.re, nella parte interna, mm pelle nera per tutti i hass'officinli e c;1nnonieri destinati a, Rervirc a caval -

1340 -


Ufficial e

Caunouiere

Sergente

l<'i~. 372 - 1825 . .'\.rÙglierin Picmon(est!.

Shakò alto IeggennenLc svasato con t"ornilw·e gialle -

Abito Lurchino scuro

con mostre nere file t tate in g iallo - PanLal oni Iunglì1 g;rig!o-rnarengo filettati in giallo - Metalli g ialli - Sciarpa azzurra per ufficial i.

-

13,U -



Hf~XO Ul ~ARDEGXA

1~82

lo; i11olt1·e veni.va fissato che pcl' tutta l'artiglieria i pantaloni. cl ornvano essere di panno bigio , allorchè si doveva procedere alla loro sostituzione. Alla compagnia t}outieri veniva data una speciale sciabola, da una parte a taglio e <lall'altra a forma di ~cga, che doveva essere portata in cintm·a anziehè appesa a trac:oJla al budl'iere (1). Il 4 giugno dello stesso anno si adottò una nuova gualdrap1m per i cavalli, di panno turchino, listata di rn~1·0 e con due grana.te ricamate in lana, rossa. Con Regio ViglicUo 23 ottobre J S32 uel l'f\golnnwntarc Ja, divisa degli ufficiali in servizio attivo ve1me preReritto che g li uffici ali Generali con effettivo c:ornando attivo n.vesscff·o speciale uniforme, aifi.nch è potessero esser<c: ravvi sati da lungi, ed aNessero un vestito più comodo ed adatto alle fa tiche di gnerra_ G li ufficiali del1o Stato Maggiore (1enentle dell'a.rtiglin·ia coni:;er-· varono l'uniforme dell'arma, ehhei·o delle eordellinc (eq1tillettes) i11vece dell(~ spaUiiw, come ptu·e gl'in!e11der1ti cli g11P1Tn <i d'nr-t iglieria. IJ regolamento 6 ottobre lR~l fiRsò Fnniforme degli n ffi eiali dei Yari corpi ; vennero a holHi i pantaloni di color tnrchi110 cd adottati qnelli cli color bigio, chP- 1wrù rn~I J S34 vennpro nuovamente aboliti rimettcnùosi in m;o (JH1"1Ii cli colm· turchino scuro . Il 24 ottobre 1832 fu sta.b ilito che l'uniforme del1a tr11ppa d'artiglieria fosse unica per tutte le specialità e fm:Re <1nella dell'artiglieria da batfaglia ; però nel successivo 1833 venne d ifforenziata 1'1miformc degli nomini, delle batterie a cavallo , ai qnali fn clato un pastrano invecf' del cappotto. guanti in rwlle gialla scamoscinl.a. , pem1acc•.hio fl, salice a ll o shakò. Oon or·cline 4 nw r½o lR:H le clisposhion i Rull::t n uova di vis."1. nllora aclottata, venuero a,pplkate a tntti gli ufficia li Generali pei quali all'abito fu Rostitnita la hi.nica _ :Nel 184-4 fu va.ria.fa .la hardntma cl ei cavalli de~di ufficia li C:c>nf'rali : la g-ua.ldrappa era fli panno R<:arlatto e fu g uarnit a con le fondfl, <:on ~alloni d'argento, C'on le cifre ai Sna 1\facstù,, con la <:J'OC'f' I" corona cli Savoia s11l C'nppellf'tto. · r'on In barda(1) Raccolta di Il. DP.tP.rmim1:do11i eec. pe1: cera del JYiluiM0 rn rlelln nnerra . .-'urnata 1831 pag. 1'1,

1343

~


Ul\1 1:'0R~ll

tura ordinaria la guald1·avva era invecr tni-d1ina: èùll gallone uer o. Un 'ultima modificazione alF uniform,~ clegli uffici.ili nencral i si ehbe col Regolamento 3 oUobrc 1848. Essi r.blJern a Horn la, goleLta, le mostre alle maniche, il soppanno, le pistague di pan no cremisino, i pantaloni di · p::rnn o bigio chia ro èOrne pl• r· la faut~ria, orna Li di una hauda latenLle tli arge1tto, il he1T<'t t o <·.on la fo,Rcin di pauno color cremisi e col ricamo d'nrgc>nlo tk l ri spettivo grado, 1e corclclline; furono defi11itivamente s opp1·essi> le spallirn~ per tutti gli ufficiali gcrnentli di qual11nq1w gT:Hlo pd in qualuIJqne posizione. 11 25 giu gno mm~ veniva pubblicato un uuovo Regol .1111ento sopra il conedo, la montura, e le divif-e delle armat e ,li ((·nn, e di mare, nonchò delle a m ministra,7,ioni e dei d i versi seni'.d militari (1) . In esso all'ar ticolo :1 veniva fissato quale dovcvfl L'ss.. 1·1• il corredo dei huss'u:fficin li e so1r1nti d l'lll'al'ma d'artigli<•ri:1, {'Ù all':.-wticolo 10 si stabiliva che l'alJiLo pe1' ìa truppa e h:1 ss'111lì cialì do r<'Yfl Cf':Rel'e di panno turchi no scnro, abbottonalo :.rnl JH'I to con due file di uHdici bott011i gfalii, le fa l,1<· nrn 1111,1 1·is\ olt.i sola, nel lembo arrter·ior,1~, r,on spalli11i comf' q11elli dell a c.1,v:1.ll <> · ria . Il pastrano, com(~ il cappotto, e1'a rli pa:11110 bigio chia1·0, .l a giubba di fatica, doveva, essere di tessnto di lana det(.,1 trico{ dì color tm·chino scm·o d<~lla forma clelFabito~ ma :,;r,nr..1 falde, abbottonat o su l pr,t.to con una sola fila, di boLLoni, con clietro due bottoncini ; gli spaJ lini dovevano essere piccoli, fa !ti a t r e pnn tc, cucite alla. spalla,, all'.:ittar.cntura d<'lle maniche. di panno turchino ed orlai.i di nna pistng11a rlcllo steRRO colore del soppanno ddl'abito. G li artiglieri poi élovcvauo avere rlnP pan taloui: l'nnn <li faticn e l'alteo di parata: l JJaHLaloni cli ]ìfll'ata dovevn.110 ('.--Rer·e di col or bigio 'tn1tHn1yo (~ fo r1erati in J'onclo alla gambn. con :i.Uu dn , r.on Rtaffe tli. coram e nero cucite da nna parte t>d aflìhhiate dall'altra, ornati ,Ja.tcralmente l ungo la cncitul'a esterna con dne hn n dr, parhllclc di panno giallo, larg-.1 cin~en11;1 tre centiHH'(1) Rnccoltn di Regie det·ermiuazioni, provvedirnenti dh·ersi <'<mcernenti i l servi;,;io e l'arnr11inistr11zione militare per l'anno 1833; Parte 2a, png. 564.

-

1844-


Cannoniere

Ufficiale

Fig.

:n:: -

Sergente (montai.o)

18.13. Artig-liel'in. Piemontese.

Shakò basso svasato con : ori:litur e gi alle -

Abito corto t,w·chino scuro con mostre nere filettate in giallo - Pantaloni lunghi grigio-m?. r engo fil ettati in giallo - Meta lli g ialli - Buffet terie gialle - Cordoni gialll s u l petto Scia rp:1 per Utllciali azz~irra.



I 1·i

t' di~lauti fra lor·o sei millimetri ; il pantalone òi fatica inve1•1·:1. dj panno bigio chiaro , foderato in foTtdo con tela, cruda, 1·011 i-t:aiifc abbottonate da due capi con bottonci ni, {!d .ornati este1·iorme11te da una sola banila d i pa nn o turchi.no . Gli artig·Heri 11\·t•\',lllO in oltre d u e specie di pantalon i pe1· l'e:--:tat<~ : di parata di (J(wdcra bianan/ e e.li fatica di nn t{:si-:uto color bian co verga·f 11, a minute e folte righe turchine. (;li artiglieri. dovevano port.a1·c per· cop ricapo 11110 fw ha co/. di 1111ova forma che aveva, un'impP.riale larg-hissima con il f1rnto d1 e ~i anelava rP.8tri-ngern1o verso 1n base. alto centonovn11t:aci11 qu e milHmetri. B r a di feltro 11ero <:on calot.ta di cuoio nero , or11a.ta esterio1·meute cli un bordo e.li ottone, ed aveYa pe1· dislin tivo, sul fronte, F aqnila di Savoia , poggiata su due · canno ni po~ti h 1 croce d i Ra.nt' A11d1:<!a , la quale era sormontata òn 11m1, corona, rea.le, e sopra. ìa q uaJe f.1' ilrnal zava i L cappi etto c:he Rn:-;te . ueva il fiocco, t enHto fif.1f.10 eia. nnn p iccol:i gwu1at:1.; l o ::;cltacol era m·laJo d i nn gallon(: d i 1.au a i;iaìln, ccl era provveflnto di HJla, catenella gialla sorrP.lta da tre moRehcUmii. In oc.:,c:1.sion{! delle parate il schacot vcniYa fregiato di nn p?.n 111u·chictto di crini 11eri, foggiato a, salice piniigcnte c d -Ordinariamente da una nappa, Jòòearlatta. Le clilc batterie a. ca,va.l Jo aveva.no il 8cluicot guarnito di un cordone ò.i scla giall a per i furiel'i e scr·genti , di lana, gia-1 l n per i caporali e soldat i. G li artiglieri a ve vano pu.r·e m1 bcrrP.tto e.li fa t.i ca di trir.ot di lana t m'chim, i;;c11 ro , alto 1!:3 C'Pnt.imetri e me zzo, più i;.tretto in c ima f'J1c in fondo; era fod erato cli tela cruda ed avcv:t 11111 · <:a.mente int orn o alla fronte tma lista di a lln d ..~ nera, con fascia g i::11l:-t <li panno, con sovrapposti òrn~ <~:innoni incrociati cli m e tallo gi a llo, <:on vi siera <li c uoio nPra, con sogolo òi · cuoio p 11 re 11e r-o, fissato latP.1'almente al berretto con due botto11i di metal . lo, simili a q1rnl li deJla òivisa. Qnclli montat.i usnvano stivali, quelli non mont ati stiva ]in i ; .Je c1·avatte e ra.no n erP. Qn clli. montat.i usavano una drH~ona di pelJf> d i bufa lo , c on :fioccl1ctto <li lnna tnl'ehina, nn.icc hi ta. di ti.fati cl'oro pm· i bass'11ffi ciali: cli bnfal o con fioc<:hctto scn.rlatto pr r quelli fl ppicclati. Tn quel R<>g-olamento ven ivm10 purB :fissati i <1i st-intivi ~li grncl o per i hni;;s'ufficin ]i che constavano cli galloni t.f'ssnti in 1· 1·

134.7 -


U::-.lFO!Dll

oro, e di la11a gialla pe"!.· i enporali, da apporsi alla parte autel'iore di c nt~·amlJe lr mauichc dell'alJ ilo e rlelia giubba: e nella. parte superiore dello scluicot. SeguivaHo le 1101·U11~ per la divisa degli uilieiali d1e consisteva in un abito lungo, se<:0J1do l'ar111a,, cli 1111 eappotlo (frnJ~), di 1m past1·,mo (capotf: a gnwcl culle/,), <li uuo sdrnooi~ ùi panla.loni, di c:.ilzatu1·a, cli cn1vath1, e guanti, di spallini e drag01w. di Ri:in,IJola, cli i,;c;iaqm, il i gibCl'na, 1~ ba ndoliera . L'abito l'ra cli panno turchino seu 1·0 , con collo 11101!1:rnte cd atlib hiato sotto il lllNrto; la !JUl<:lla; le mostre alle 111.111il"IH· ern,no di ve ll uto 11e1·0., <:011 b01·1lo tli pallno gial lo: il sopp:111110 e· le l'Ì,,oHe all e folclc rti eolm· giallo, :1hhotto11att• sul pe11o con d11<' file di hot.to11i dorati. L'abito ('orlo e1·n eg-11al1~ a q11ello dei h:i r,;i;;'u1lìei,tli . li eappotto, o frak, 1•1•;1 <li panno tun·lrino . lu11g-o sino :1ll'i11c·,1vo dei lia nehi e sp:ira (o i;;nl petlo i11 d ue pflrt.i elw :,;'i111·:1Y, tl lnva 11 0, 1·1L a bbot.lonato 1·011 <luc iile var·::tll1•le cli hottoni: l;1 µ:o lrtta el'fl cli p;ir1110 t111·ehi110. Il p:1Rtrn110 11on·Ya PRR<'l'C' di 1111':1111piezza tnle d a poterlo v<·f::tire :-O])l'fl l':thito e l un go poc·o piÌI ilPI polpaccio: aveva 1111 fe1·nrnglio fli 11w[all o g'iallo roll ea1<>111•lla. <'<l c1·a rli p~111110 tun·liino. Tl schac(J/, e1·fl della fon 1111 <li (]u ello <lclla l1·11pp,1, 111.1 s1•11:,,;.1 Ol'P<·e ltioni, 1.:011 ;.n1nn1i:t.ioni <loratf', con ll'f'gio . tli nw1.illo tloral·o ecl 1rn penn:H:chio <li pii1me 11c1·<' a sHlkP pia1igc•fl1p, l;1, nappn

.

sfor ka e cl j me,1,-;:1, grovig-lia d'oro. lJ bf'rretlo cli fatica P.ra ug1rnl<· a f!lleJlo el ci ha:,;s'nfficiali. ma <li panno più fin o P. fodeJ'ato cli ir1;worchi110. fl'pg·iato di d1w cn nn oni innociai-i, so1·monhtti <l a 11 n;1 g-ranatn. il lntto <'Ìl'r.ondato d::i. u11a g-hirlanfl:l d'alloro. l pantaloni 11i panno Prnno cli f'olore tle!to 111,arcmgo, 1:011 banda ginlla: q1w11i d 'pi;;faté biand.1.i <li tf'la. <lf'tht ili Russia; gH nfficiali che facevano :-;e1·vizio a- r,rvallo portanmo gl i Rtivali eon speroni, stival inj glj nlt1·L T.fl rr:1va.tta. era nnn. <'cl i gum1ti di pelle Rcamosciata gfalln. I clh,tintivi cli grflclo 1•1·ano !'ml schacof <' Rnlle !C:pn.llinc: q ucllj snllo sdweot e1·ano tessn ti a, ll uP o frc 1·ighe in oro: qrn•lli <li dne 1·ig-hC' a cinqunnta millimetri JWr i eapita11i. tf'neHLi <' :,;ot10·· t-ene11ti, <Jll<'lli ili trP. righe cli !';<'RR:rnlasette millirnel r·i p <•1· i co-

1318 -


Cannoniere

Sergente

Ulliciale

J."ig. :-)74 - JS,J3. _\rtiglicria Picmo11tese.

Tunica turchino scuro a due petti - Filettature dt giallo scuro con most,reggiature di velluto nero Sciarpa azzurra per Ufficiali attorcigliata sul cinturino.

-

rnw -



REGNO DI SARDEGNA

1837-42

l111111Plli , Lenenti coloirnelli e maggiori. Le spalline erano di meI 11 I lo durato, come le attuali, con frm1gie di tortiglio e con righe

,nil la piastra secondo i gradi , come quelle ancora attualmente in 11 Hc) per l'artiglieria, con due cannoni d'argento incrociati e sor1111111 la ti da una granata, sulJa piastra. I,<~ dragorn! erano pure di tei-:1mto d'oro e gli ufficiali d'artig·l iel'ia erano armati di sciabo]a con fodero di ferro, senza coc· C'ÌH e con una branca s-01a al guardamano. Essi portavano una Hc iarpa, attorno alla vita, di tessuto di seta a maglia di oolor lurc hino , con ai capi due fiocchi rotondi fatti di tortiglia di seta turchina, annodata sul fianco sinistro; mentre gli ufficiali di :-ltato Maggiore ed aiutanti di campo la portavano a tracolla. Inoltre gli ufficiali d'artiglieria portavano a tracolla una bandoliera di tessuto d'oro, ornata di scudo con mascherone, con doppie catene, fibbie, pm;santi e puntale d'argento, con giberna, dcopeT·ta di lastra <li metallo dorato, con. sopra due cannoni in crvce e grami.tu. d ' m·gento. Nel luglio 18.17 si soppresse la cr avatta hl crine nero per la truppa , e<l il 30 novembre 1842 fu soppressa la tenuta estiva, mantenenrlo soltaÌlto per gli operai una tenuta di traliccio rigato turchino. S11ccessivamente nel 184~ v enili~ soppresso per la. fantcrht e cavalleda lo schacot in ni-o del modello 1888, e se ne adottò uno ili nuovo m odel1o, il qnnle ebbe forrn:L recisamente contraria a queJlo precedente; esso fu cioè a trollco di cono, largo in hasso e ~tretto in alto (1). Con determinazione poi del 4 ed 8 aprile 1843 (2) come era già stato fatto per la fanteria e la cavalleria, Sua Maestà Carlo Allwrto procedette a variazioui consimili nel vestiario, arma.mento e corredo del R{~al Corpo d'artiglieria apportandovi le variazioni segùenti. Veniva abolito p·e r gli nmciali, ba!-:s' 11fficiali <~ soldati l'abito

(1) Questo nuovo schacot adottato per la cavalleria, fanteria ed aJtre armi , non Io fu dall':utiglieria, come si vedrà in appresso per le disposizioni emanate il 4 ed 8 n11rile 1843 Art. 10. (2) Racco lta di R. Determinazioni, Regolamenti ecc. relativi all'amministrazione ed :ctl servizio mi!H:ire di terra e di mare. Anno 1843. Pag. 173.

-

1351 -


UNIFORMI

ii:i uso dal 1833 e sostituito da tma tunica di color turchino scuro, con falde che giungevano ad 11 centimetri sopra il ginoc-

c:tiio, a due petti per tutti, con due file di bottoni, filettatura di giallo scuro, con mostreggiature di velluto nerò come nel modello 1833. Per gli ufficiali veniva a bolita la montura del cappotto di panno turchino, ma essi dovevano essere forniti di un pastrano di panno bigio chiaro da indossare sopra la tunica e, vestendo tale pastrano, dovevano ugualmente porta1·e gli spa11ini; quali distintivi del loro grado, rimanevano sempre quelli fissati nel regolamento del 25 giugno 1833. I hass'ufficiali e soldati vesl<'ndo la tunica dovevano continuare ad usare spall-ini 0, 8qtiame in metallo gi<Lllo come era stabilito dal Regolam<":!nto sopra rncnzionato, e così pure l'imaneva110 invariati i dislintivi di grado. Veniva a,holito per i bass'ufliciali e caporali l'abito ai fatica e sostituito con una seconda tunica, una da vestirsi in grari montura e l 'altra nella picco]a; qner.;t'nlthna doveva vestirsi senza Rpallini, ma con un passante di j)auno turchino; l'abito di fatica veniva eon s,~rvat.o pe1· la bassa fo1·za. T ba,ss' ufficiali e soldati continnavano ad avere due pantaloni , uno di paralu, e l'altro ùi fatir,n: quclJo di pa,rata di panno tul'cbino scuro con pif.:tagna di pa11110 g-iallo carico; quello di fatica di pam10 bigio con una banda di panno turchino scuro, làrga tre ce11limet.ri. Gli' ufficiali avevano, t.1nt-0 pe1· Ja montura di pa.,·a.t.a, come per cpwlla di fatica 1111 pantalone <li panno turehino scuro ornat-0 di una banda (li panno giallo carico, larga tre centimetri. Il schacot) co!.ì degli ufficiali come dei hass' ufficia.li e soldati del Real Corpo d' Al'tig-lieria còntitrnò· a,d essere, sì per la forma che per i suoi vari ornamenti, qnello in uso e del modello stabilito n el regolamento 25 giugno 183--'l, ma fu so.s tituila all'a· quila di Savoia, una croce di Savoia di ferro forbito e lucente, con due cannoni di meta.Ho giallo incrociati, posti sotto la medesima, con la coccal'da turchina di corame verniciato e .con un piccolo cappietto ùi mPtaUo giallo con sul vertice una. granata dello stesso colore. Quei;:to schacot modello 1833 doveva esser portato dai r,apita11i, tP-11<-mti, sottotenenti, bass' n1lici~i.Ii e i.ol-

1352 -


Ca.n nouierc

Ufficiale

·Fig. 375 - 1844. Corpo Beale d ' Artiµ;lieria Piernontese. Tunica e pantaloni bleu - Bande e filettatura gialle d ·oro Pen·n acchio ne1·0.

B?.ndo!iera e cordoni


UNIF'OHMI

dati d'artiglieria, mentre i generali ed ufficiali superiori della stessa arma dovevano usare il così detto ca,ppello prescritto dal Regolamento sopra citato (1). I capitani, tern~nti e sottotenenti dovevano contin nare a far URO della bandoliera e dei cordoni in oro.

1816

l!l20

183:l

1833

18-13

1G43

1843-46

~'ig. 37n - 181Jì-l84G. C(,rpo Itcalc (l'Artiglieria Piemoutese (leggera e da montagna).

La Rciabola, per gli ufficiali doveva esser cinta, ai fianchi _sopra ]a tunica a. mezzo di un cinturino a pendagli, che, in uniforme di parata doveva es1-ere di tessuto d'oro come fa bandoJiera, e nella, montura cirdinaria di corame nero verniciato, con (1) Raccolta di H. Dete,·rninuzioni RegolamPnti ecc. relativi all'amministrazione cd al servizio militare lii terra P di mare. Anno 1843. Pag. 179. Art. 10.

-

1354 -


P.EG:\'O nI

S ARDU~GNA

184-8

1111 1'1·mrnglio il quale, tanto in un caso come nell 'altro, era di 1tii:t.aJ10 dorato, eon due cannoni d'argento incr-0ciati, sormonta t:i da una granata d ' argento . Dagli ufficiali la sciarpa azzurra, anzichè esser cinta ai flandii larga e distesa, doveva esser messa attorcigliata, in modo da 11 011 na scondere il cinturino. Tu tti i bass' u1Jit:ia,li e soldati dovevano esser forniti di cordoni gialli da adopc1·a1·si nella mon t.nra di para.ta, avvolti attorno alla goleUa e pendenti sul petto; essa· era di seta gialla per i bass'ufficiali , di lana gialla per i caporali e soldati. Re Carlo Alberto f' On R. D. del 25 agosto 1848 modificava la divisa dei reggimenti di fanteria e stabiliva che la sciarpa per gli ufficiali generali, per gli ufficiali superiori, per i capitani e per gli uffic iali subaJterni <l'-0gni arma, doveva essere di tes ~,uto di seta color turchino unito ; che detta scia,rpa doveva ave r e, per gli ufficiali GeneraJi, ai due capi il fiocco rotondo in oro ; per i colonnelli, ai due capi nn fiocco 1·otondo misto cli frangie e di grovigliuola di a1·g-cnto; per gli alti-i ufficia.li snpei·iori, capita,n i n subalterni, ai tlue capi un -fiocco rotondo fatto di tortiglia in seta turchina. La scfarpa doveva essere portata ad armacollo dalla spalla destra al fianco sinistr-0 dagli ufficiali d ' ogni arma e di tutti i gradi indistintamente, lllcntre gli aiutanti di campo e gli ufficiali di stato maggiore la dovevano [)01.·kue dalla spalla sinistra al fianco destro (1). Successivamente il 4 otlob1·e dello stesso mrno veniva mo· dificato il corredo e la montur a degli ufficiali Generali, ed all'articolo 2 si stabiliva: cli c gli ufficia li G-enerali d'artiglieria dovevano continuare a ves tire la stessa tunica assegnata all 'arma loro cd a portare pantaloni del medesimo colore, mentre il berretto di fatica doveva essere simile a quello del corpo di provenienza, m a ornato di ricami <'l 'oro (2). Lo stesso Re c-011 altro decreto in data, 14 ottobre apportava altre modificazioni al conedo e montura di alcuni corpi, ed all'articolo ~ det e1·minava c he le norme del 4 aprile 1843 sulla montura, vestinrio ed armamento <1€1 Reale Coi-po d'Artiglieria

(1) Giorna.le Militare 1848 P agin a 566. (2) Gio rnale Militare 1848 P agin a 66H.

-

1355 -


UNIFORMI

erano mantenute, salvo che: la goletta della tunica doveva essere aperta con un sol gando nella parte inferiore; la cravatta doveva esser simile a quella della fanteria, stabilita con decreto 25 agosto, ossia nera (1). · Negli anni 1848 e 1849 si ebbero nnove e numerose modificazioni alle varie uniformi. Il 18 gennaio 1849 veniva, esteso agli ufficiali d'artiglieria l'uso di uno ·spenMr già precedentemente accordato il 27 novembre 1848 a quelli di cavalleria, ed il 27 fehhraiodello stesso anno il Ministel'O deJla Guerra determinava che si dovevano a,dottare nel R. Corpo d'Artiglieria, - tanto per i tmss'ufficiali, che per i trombettieri e cannonieri, SP-nza punto variare, nè la forma, nè la qualità delle frangie antec,~dentemente in uso per i vari gradi, - una nuova foggia d i spallina, d'ottone a squame stam pate, anzichè a squame snodate (~). Con decreto 6 luglio 1R4H veniva abolito lo schlicot per i] Reale Corpo d'artig1foria, e sostituito con un altro copricapo detto J(epp!J. Questo, per i bass'ufficiali e soldati , era di cuoio coperto di panno rn~ro, doveva avere sul l'ronte nella, parte superio re la coccarda nazionalP- trkolore assicurata da nn piccolo eappietto di mPtall o giallo, con 1iella parte infcrim·e due cannoni incrociati e !'mrmoutati da, una grana I.a di metallo giallo. Il Iì.eppy era munito clei rispettivi soggoli di corame ed inoltre di una co1wrta cli tela incerata nera, fatta in modo che Rpiegan · dosi potesse coprire la 11nca. I11 oc:casione di. pa1·ata doveva essere fregiato di 1111 pennacchietto di crini nCl'i foggiati a salice piangente, e nei casi ordinari da nua nappa scarlatta. Per i trombettieri il pennacchio era di crini bian chi. Il !( eppy dei fnrieri maggiori, dei furicl'i e dei Rcrgenti era ornalo superiorniente di un galloncino d'oro senza righe, largo 15 mm. Un corcloneino in oro veniva posto verticalmente alla parte posteriore dei Kcppy) e un altro alle due parti laterali co1·riRpondenti alle orecchie. Per i capOI'ali maggiori, caporali furieri e caporali tali cordoncini erano in lana ~ialla. I trombettieri avevano questi distintivi in argento. Il Keppy degU al(1) Giornale Militare J848 Pagina 68::i. (2) Giornale Milit:ue N. m.

-

]356 -


S tcrgente

Uttìctale

l•'J_g.

:-:Ti -

Trombettiere

184H. Arti1dier ia l'icmont~He.

K epi alla francese con forni ture gialle e pennacchio a pioggia nero (bianco per i t rombettlet"i) - J trombettieri conservano i galloni bi ancllt alle mostre ed a l kepi cù i cor doni delln tromba blanco-az:;:urri ( fino a l 1851) Sciarpa 11er ufficia li a7.zn1 ra a tracolla.



ni1G NO DT SARDfo:GNA

1850

i.1·i inclivicl11i di bassa for7,a, non aveva allro ornamento che quello tl i l.l't: conloudni di lan,1 gialla. La caloUa, od imve!'ia.l e aveva 1111:1 bo1·cl 111·:i. larga 1:. mm. 11 /ùip1JY per gli nffidali e1·a si milc, sì nel colore che nella 1'01· 111.1 " nelle dimensioni, a quello elci bass' ufllciali e solùati, se 11011 ('!te aveva le guarnizioni (lorate. La na,p p fria. era sferica e l'a I l~l, con groviglinola d'm·o; H pennacchio ent tli piume nere I 1111gll.e e rieac1enti, cli nn'a,Jte7,7,a cli circa 25 ccnLi rneL1·i; esso era orHato superiormente da nn piccolo gallone in oro, cd inoltre ave va tre corùo11ci11i pure d ' oro. TI lV[inistro La l\hu·mo1·a in <lata 21 maggio JS50 con11111icava ai coruaudauti di Divisione MBitarc e all' I ntPu<lcntc Generale chP Sna Maest:'ì Vit.tori o Emanuele JT aveva a,ppt·o,·aLo per tutte le armi un n no,·o herrt'tto .cli fatica jn sosti tm~ione cli q ucllo in uso, che veniva perciò abolito. T~f.:i;:o e ra fatto di panno turchino cnpo con pistngue del eolorc della. divisa assegnata ad ogni co1·po, e co11 una yjsiera in cuoi o con sog,qol-i sm,tcnnLi da due boLloni simili a q1wlli della tnni1:a : per il R. C01·po ('FArtigli<~ria tale berretto d i. fatica aveva, Fml fronte il sno trofeo speciale i11. metallo giallo (l). Il berreUo degli nfficiali dovevn portare i Reguenti orna. men Li : per i sottotenenti e tenenti nrn.1, trecciuola, larga tre millimetri in oro, che era posta i11t-orno al berretto nella pa1·tc inferiore; per i capitani due trecciuole simil i , distanti l'm1rL dalJ'aHra cli tl·<> millimetri; per gli ufficiali superiori t.re simili trccciuole, distanti l'una dall'altra di tre mil li.metd. Il 31 gennaio 1851 il Ministro della G ucna stabiliva che il l{r,ppy degli nffici:lli cli a.1·tigJie1·ia porb:t$SA la (listin7,ion<> del grado come per quelli di fanteria, ma del colore dell'arma, ossia: di un gallone largo 18 millimetri per i ROttotcuenti e tenen ti; di un gallone la.rgo 2S millimetri con una riga nel me½W larga 2 millimetri, in seta colo1· turchino scuro, per i capitani; di un gallone largo 38 mDlimetri con 2 righe l arghe 2 mi11imetri, ( ciascuna in seta come sopra, siccllè il g·allone viene diviso in tre parti uguali), per gli ufficiali superiori (2). (1) Gfornnle Milit:ire 18."iO N. 150. (2) Giorna li:' Militare 1851

Pagina 34.

1359


tJNrn'OltMI

Nell'am10 successivo, il 10 gennaio 185~, veniva stabilita uua nuova forum ed uu nuovo colore per i 1xmL..Lloni da usarsi

dai. m.ilitud dei tre 1·eggirne11ti del K Corpo d'Artiglieria : si 11ù0Uava cioè la forma, stata prescritta precedentemente per i solùùti di cavallel'ia, d i colo1· tmtrnon -bigio per i pantaloni di fa tica, e di color tnrchi no per quelli di p nr a ta (1). Successivamen te 1'8 luglio 1s;;;~ vc~niva lllotlificata la h mghe:w,a del ci11 Lu1·iuo 1Je1· la sdabola dell',wtiglieria a cav~tllo e per il cinL uri110 <kgli uomini a1·rnati di sciaùola e ba,ionetla dello stesso coriw, presuivendo che il pendaglio fmise attaccn,to in modo sconevolP . .KdFagosto poi veniv,L stabililo che gli u.fllciali generali e snpel'i ori del Co rpo d' ArLiglierin, anzichè essere a r nrn ti cli spada modello 1843, a,vessero una sciabol,L ug-uale a quella pres(:ritta per i e;apitan i etl ufnciali suballemi. L'Jl ottob1·c t~i"i4 veniva ap1_.n·ovato uu nuovo modello di pan tnlone cli pai·a.ta di pa.nn o t.11 re l1i110 pe1· gli individui del R,. Corpo di Artiglieria, foggi.:ito sul Lipo di quello a,pprovato p 1~t· la Cavalleria nel 1847 . .K<~gli anni seg1u~nti furo no apportate 11uove modificar.ion i n1le 11 1tifon 11i <1Pll 'Ar1iglieria, ed i] Mini.Rtro della, Guena, co11 uota, <lel r; Rer:teml)l'(~ 1i,.;;-;;-; iusp1·itn nel (-l iorn:de Militar e, ordinava che il K cppy i 11 uso fosse sostitnito da un altro di nuovo modello, e prescriveva, quali llo,·evano esser<~ : la forma del berretto di fatica; Le spa11ine; i <:iHtul'i11i rla sciabola, ; i cordoni in oro, unendovi i disegni r elativi. Nell'anno seguente venivall o appo1·tale nuovfi modificar.ioni alle uuifon11i degli ullic.iali coH n. D<~ere1io 6 marr.o 18;")(;, Con esso ve11iva110 fo;sati i 11uovi dis t.in tiYi <l i grado, per gli n flkinli d'A1·tiglieria. e~ d<->lle al1T<~ armi, da collo(:iH'Si sui Keppy e berretti di fatica, ed altl'i oggetti d i eonedo. Essi fu rono i segu eu ti: Per ·i /( eppy rZ' ffrtiglirJ1·ia : come q nello di fanteria, : per i sot.tofornmti un gallone in oro dell'a1ter.za di 18 millimetri;

per i luogotenenti due galloni in oro dell'a,lter.za di 13 millimetri, equidistanti 2 millimetri; (1) Giornale Militare 1852 Pagina 13.

-

1360 -


Art!gller ia umctale

Sol dato

Treno d'armata Ufficiale

Soldato

l''ig. 378 - 1s;;n. Arl.iglieri:1 P il'montcsc. li11iformi clcll" Ari i~ l i<)t·in e del 'l're-

no d' .irmal:1.

-

1B6i -


,


l:0GNO DI tiAlWEGNA

18Jl

pct i t;apilani tre gal1011i in oro delFaHezza ili lJ millimet1·i, equid ista11ti 2 millimcld; 1wt· i rnaggiol'i un largo gallone in oro deil'aHczza di 30 111illimet.1·i ed un piccoli) gali<.HIC pure in 01·0 dell'altezza ili 10 mi 11 i 111Pl l'i collocato a l disotto del p1·iruo, alla dislanza di due 111illi111etri; 1:ie1· i luogotc1wHti colonnelli lo stesso gallone del maggior<' e due pie<'olì galloni posti sotto il grande; per i colonnelli lo slesso gn llone graude e tre piccoli come

sopra. l'<Jr il ùmTctto cli fahva cFartiglforia, come quello dcHa fanteria: p~1· i sotlotencnli nna t rcccinola in oro larga 3 millìmelrl ~ per i luogotenenti due lrccdno]e in oro larghe~ millimetri. eq uièlif,tnnti 6 miHimetri; pe1· i <·a pilaHi fr<· 1TPc<'iuole in oro lii l'ghe !l millimet1·L Pqnidislnnti ;1 millirnet1-i; per gli rtflìciHli ~nperiori 1m gal101w in oro largo 1;') millimcl.1·i, Pfl iuollrc s11p<>riormcnte al gallone stei-;so: pc->r j nwggiori 1111n lrPcciuolu della predtata larghezza dii.::lante ~ millimetri; p<>r i Luogot,~11Pnli colomw lli due tl'ef'duolp, come 1'opru; pel' i ('Olonnclli ire lrccc.inolt" come soprn. Spalline i11 oro e Cint-urin.i in oro: Dragone in oro con faC'oltà in 'piccola, 1.cnnta di portare una cll':1p:ona <li euoio mwo. Dai doennw11ti dell'epoca r-ii-;nltn. <:Ile tlnrnnte La cnmpag11a <lcl 1~:ifl Ja di.ii.::n dcg;li nrtiglie1·i <'on~i:-il(•,·,1 in 1m K C' p py nero. on1nto di pen11:1td1ietto dj e1·i11i rwri cul t.1·of<>o ll'artiglicria, più i,,;opr-a 1·iportato: tnni<-.1 di panno turchino <'On colletto P moi,;lrP <li n,J]nto nPro, 01·late cli giallo: panialoni 1"111·d1ini <'On band:: lnteralc gfalln : to1·doni di lana gia,JJa (d'oro per gli nffi.C'iali): f-J)alJ i1w ili metallo g:i::1Ho (dorH!P pc1· gli 11ffiei:1li): pnshnno bigio. T clistiuUd <li grado all<> mauiche Pà al {\-f'J)J).1/ <·rano dornti pe1· i sotl uffi efoli. di lana gialla per i caporali. Il dnlm·ino era tli bnfolo giallo. c•oi-:ì come il fo<lPl'O ilc>lla

-

1363 -


UXIFOlC\11

Rciabola o dagn , e la giben1a; lo zaino di pelle uera con cing·hie gialle. Iu seguito a ll a miova formazione dell'Artiglieria su quattro reggirue uti , avvenuta nell' oLtolJre dopo 1a campagna del 1859, cou nota del 22 novembr e vennero dal Min istro La 1"fa,rmonL apJ)Ol'Late piccole variazioni alla, tenuta degli astiglfori. Rimane udo inv:uiata 1w.1· i quattro reggimenti la teuuta in nso, pe1· distinguere fra ]oro i soldati dei vm·i 1·eggirnenti fn Rtabilito che esRi portassern il .n umero del 1·ispetti.vo reggimento sul bottone <lel r.appietto, uoudtè Rnlla tela cerata del Keppy e rn~1Ja granata, del bcri·etto di fatiea, coutinuando a far u so della mippina con l'indicazione <le] numero clella compagnia o hntte1·ia, rkamato i u giallo su disco nero. N11ove norute fm·on'> emanate con R. ) >ecr et o :10 gennaio Jf,(;2 nlla div isa degli :1rtig1iel'i. Tn esso isi stabil iv:1 qmrnto fr1 appr esRo: I che Lutl i i sottutfi<:inl i, capomli e trombl'tLieri, n oncl1è i urn 110nieri fosRe1·0 forniti (li nna tnnicn, cl<~Ha forma e dirncn :;dolli precedentemente stabilite; 2°) che fos:-e toll erai-o ai. medeRimi l'n:-o cli u na :-ecornfa tnnicn, la quale pen) non doveva <:Rscre obhligato1·ia, : :1'') r,he venisse abolito l'uso della ginhha rii fat icn in pnn no pei capm·a,li, tr·om bettieri e cannonieri; 4°) che fossc1·0 adottati csclnsiva.men1-c i panta loni di panno t11rchi110 con pistagna giall a, avvertendo : a) che pe1· t u Lti i rcggime11 ti di artiglieria dov<>vn no essere di egual forum e foggiati in guisa che per i regginwnti n. piedi pot<".ssero ricevern le staffe, se distrihniii n, sottn:fficia.Ji , ed andarne privi se a caporaU , ,;enza che occorrPsse mutarne la forma; b) che alla parte poster·iore di essi, in <:ambio d<'l.ln cor1·cggia, fosse sostituita ima linguetta; e) che a,vessero d ue tasche anzichè una. 5") che di ,mo <li (JUei pantaloni <lovcsse esser p1·ovvcd nto ogni sottn:fficia1e. caporale, trombettiere e canuonier<': 6°) che per i caporali, trombettieri e cannonieri dei reggimenti opera.i da pia7,za (' pontieri (1", '!:' , :1°, 4°, 9°) fossero adottate le uose di panno e di tela crociata; 0

)

-

1364 -


Can n onier e

U fficia le

Sottufficia le

l•'ig . ITT!l - 1861-62. A r tigli eria Piemontei,e-Tlal i,1 11:1.

K epi alla fran cese in panno tu1·ch i n o scuro con f o rniture gialle - G alloni e distin tivi di gra d o per U ffici a li in oro - Pen nacchio a crini e ra a coda di cavallo.

-

1365 -



HEGNO D' ITALIA

]R62

7") c he : 1i <·:, porali, trombettieri e cannonieri dei-reggimenti v(• 11i ssern dh,t.ribuite scarpe, anzichè stivali, conformi al mode l lu s l.11 lii Ii Lo per la fanteria; S"') ,·111.· dovesse estendersi ai reggimenti d 'artiglieria Fuso d•· I lu µ;i II IJLn.1 e pantaloni di tela, prescrivendo che i bass' ufficiali :1,v rc>lihc•1·0 dovuto far soltanto uso dei soli pautaloni; mentre 1H ·1· i 1·eggimenO -operai, i pa.ntaloni avrebbero c ontinua to ad el'ls,· ,.,. di t raliccio bitlnco e turchino ; 9°) che i cappotti per i caporali, trombettieri e cannonieri dei reggimenti-operai da piazza e pontieri (1°, 2°, 3°, 4°, 9°) dovPsscro esser simili al nuovo modello ; 10°) che ai pastrani senza cintolo si dovessero modificare i paramani nel modo rnedeRimo che era stato fatto per i cappotti, e che, in cambio di qnelli di panno, dovevasi introdurre l ' u su dei bottoni d ' uniforme nei pastrani come senza cintolo; 11°) che per la baia;i:;n forza fosse adotta to un Keppy con forme a l nuovo modello : 12") che i mrdoni , ollrc al dover essere tutti di lunghezza pari a quella del mod1>1lo, fos8ero di lana per i ca porali, trombettieri e cannonieri ; di seta per i sottufficiali ; di oro p er gli uflkiali inferiori: 13°) che venisse adottato per la bassa forza un berretto conforme -al nuovo modello, col fiocchetto e con la granata in oro pei sottufliciali : 14") che n ei reggimenti di campagna ogni individ no di has~a forza fosse provvisto :,ml sno conto individuale di nn paio di spero11i e che quest i n on fos-i-ero più distribuiti a carico della mnssa di bardatura: 15°) cbe per tutti gli indiviòui di bassa forza fosse a dor · tù to un pennacchio conforme al campione stabilito, ed un t a scapane, conform<~mente a quello in u s-0 per gli altri corpi; H;o) che per i caporali, t rombett ieri e can nonieri dei reggimenti-operai, <la piazza e pontieri venisse adottato uno zaino a pelo ; 17°) che venisse c01H,ervata a tutti i sottuffidaJi dcll ':n-ma la stessa d ivi sa, f~cee tto gli speroni ri Rervnti ai i,;ottuflicin1i dei reg·g-imenti di campagna: ]S") che gli ufficiali , di quahrnqne gra(lo , do ve:.;i-;< ro fa.1· 0

-

1367 -


U?\ll"OR.MI · DEL - ltl~G:e,O D1 1TAL!A

18(;4

uso di una tunica affatto simile al modello ·adottato per la bas_i::a forza, ma pe1·ù coi ·pal'a.mani di velhito ; 19°) che il Keppy dei signori ufficktli inferiori avesse la forma di quell-0 adottato per la bassa forza, · giusta il modello stabilito, salvo che sulla granata, invece de] numero del reggi mento, si· doveva apporre la. croce di Savoia ; gli ufficiali st~ssi dovevano continuar e a far uso del pennacchietto di piume nere in uso. Nell'anno successivo, il 16 lugiio 1863, si stabiliva quale doveva essere la Tenuta ,< di via. » e quella cc di parata» per gli artiglieri. Quella e< di via>> consisteva nella tunica senza spalline, pan taloni di p a nno, uoi:ie cli t ela, K eppy e-on fodera e nappina, guan ti, sciabola-baionetta o d aga, per i reggimenti da pia zza ed operai, cintm·ino, mosehetto con cinghia, giberna, boraccia con ciughia, tasca a pane e za ino. Quella cc di parata>> inw~ce consisteva in tnnk~'l, con spalline, pa n taloni di panno, uose di panno, Keppy scoperto con n appina e pennacchietto, cordoni, guanti, sciabola-baionetta o daga per il reggimento da pi azza cd operai, cint urino, mosthetto c 011 cinghia, gibema. Addì 15 ottobre 1864 si vo11ero riunire tutte le norme rigua rda11ti. le divise degli uffieiali a,pportan dovi a lcune varianti e, dal l 'allora. Ministro dcl1a g·neàa Tlelln Rov<>re, venne pubblicata l'« I struzione Gèlierale Hl~lla divisa deg-Ii nfficia li i:rnpcriori ed inferiori delle varie a rmi >> della q.mile si riporta qui a ppresso l'intera parte che rigua rda però solamente la divisa degli uf1ìciaU d 'artiglieria in !!lervizio effettiv-0. Istruzione generale sulla divisa degli Uffiziali superiori ed inferiori d'Artiglieria · (1) 1. L'IRiruzione · sull a di \'isa rlegli Uffizi:1 li su1wriori eri inferiori d'Artiglie· ria s i divid e_ in tre parti. 2. La P parte tratta della divis;a degli 1:mzial i ~uperiori ed inferiori de t1' Arm a; esi.a const11 di sei cnpi che sono:. 1° Vestiario, 2<> Ooperturn del capo. (1 )

rnornnk iVlil itnr1; 1864. l'a r t e im pplcnwntnre. P:1gina 8lll.

-

1~fi8 -


Vl!:S'l'IARIO • TUNICA

3° Calzatura, 4'° Arrna e suoi ac~essoru, 5'> Ornamenti e distintivi, G<> Acconciatura del capo. 3. La 2"' 1Jarte tratta della bardatura dei cavalli degli Utfiziali; essa c-0m,L11 di due capi che sono : l" Bardatura .di varata, 2<' Piccola . bardatura. 4. La parte 3" tratta della divisa degli Uffiziali superiori ed inferiori di artiglieria. giubilati, riformati e rivoc:tli dall' impiego.

PAR'I.'l!1 PRIMA. CAPO

I. -

VESTIARIO

5. J,e misure stabilite in questo Capo sono quelle da osservarsi nel vestia· rio degli Uffiziali di statura ordinaria. In quanto a quelli di statura più o me·no alta e di <'orporatura fuol'i dell'ordinurio, ta li misure dovranno essere modificate in proporzione, in modo che le parti del vestiario risultino sempr e pe1·fettamcnte simili a quelle prescritte. 6. Gli oggetti componenti la montura sono: 1° Tunica, 2<> Pantaloni, 3<> Cravatta, 4° Pastrano, 50 Spencer. Art. 1 -

Tunica (1)

·.

7. La tunica sarà di panno turchino scuro e conforme al modello stabilito. 8. Essa deve essere fatta in modo che si adatti bensì alla persona, ma desca nello stesso tempo comoda ·e non rechi fastidio a chi la veste, nè impedimento di sorta, s ia nel respirare, che in qualunque movimento delle varie parti del corpo. 9. Il busto lungo quanto bnst.i a toccar le anche e coprire il cavo dei fianchi, sarà sp~rato sul petto in due parti leggermente imbottite e ·c he incavalchino n foggia di corazza e si abbottonino per via dì due file, ciascuna di undici bottoni equidist:rnti, disposte siffattmnente che superiormente il primo liottone d'ogni fila disti dall'attaccatura delle maniche sulla spalla di circa 0,040 e quindi, discendendo, le due fil e si restringano proporzionatamente in modo che le distanze fra gli ultimi bottoni risultino di 0,110. 10. Al termine clel busto nella parte posteriore, e precisamente sulla cuci-

(1) Giornale Militare 1864. Tav. 2."\.

87

1369


UNIFORMI DEL

ltUJGNO DJITALIA

1864

tura che l'unisce alle falde e ad egual distanza dalla linea che segna la metà del dorso, verranno fissati due bottoni staecati l'uno dall'altro 0,120, i quali, mentre determinano la lunghezza del busto stesso, servono anche a segnarne la dh·isione delle falde. ll. Le :falde prenderanno origine dal finire del busto; (;'01 quale saranno <:ncite sopra le anche al <:avo dei fianchi, sarauno sparate sul dinauzi e scendera11no ugualmente incavalcate; di dietro saranno cucite come se fossero di un sol pezzo, con tre pieghett~ _per 11arte della cucitura, ed ognuna della larghezza di 0,015. Le falde saranno foderate in seta od altra stoffa nera leggiera. 12. La lunghezza delle falde sarà di 0,180, e l'ampiezza totale al lembo inferiore avrà una circonferenza di 1,500 le falde ultimate. 13. La tunica avrà esteriormente nel di dietro due saccoccie finte, una cioè per falda, segnate VC'rticalmente con due mostre dello stesso panno della ~unica. 14. Le mostre saranno lunghe 0,150 ornate tutt'intorno di pistag11a di panno giallo, saranno rotondate alle due estremità, d'onde incurva11llosi alquanto verrarmo a formare d'ambe le parti, alla metà della loro lunghezza, due punte; al centro dell'estremità superiore di ciaseu11a di esse saranno cuciti i bottoni, dl cui è cenno al § 10, che segna110 il termine del busto, e l'estremiLà inferiore verrà fissata per mezzo d'm1 bottone posto 11ella rirecisa direzione verticale dei primi ora .detti ; un terzo bottone sarà poi collocato fra le due punte alla metà delle mostre. 15. La larghezza di queste mostre compresa la pistagna sarà di 0,035 al n•ntro delle due estremità rotondate, di 0,040 allo sporgere delle punte, e di 0,015 alle incurvature. 16. La goletta dovrà essere montante, aperta e rotomlata sotto il mento; si allì!Jbierà con un gancetto alla parte inferiore. Essa sarà di velluto di seta nera ed ornata di una pistag11a di panno giallo all'orlo superiore ed ai due orli dell'ape1-'t ura sotto il mento; l'altezza della goletta sarà di 0,045, compresa la pista1,,'Ila dell'orlo superiore. 17. Le manicne saranno lunghe in modo che l'estremit~ dei paramani giunga alla metà del dorso della m~rno essendo le braccia distese ; la loro larghezza sarà di 0,220 superiormente, di 0,220 ai gomiti e di 0,150 ai paramani. Queste ultime dimensioni saranno misurate sulla parte superiore delle maniche, e verranno modificate nel limite di 0,050 in più od in meno, sef'o11clo la statura degli Uffiziali. 18. I parama11i saranno in velluto di seta nera come quello della goletta~ foggiati a punta, chiusi, e tutta la parte snpe1·iore sarà contornata di una pistagna di panno giallo, che si protrarrà sulla cucitura che tiene chiusi i paramani. 19. I paramani avranno un'altezka di 0,060, compresa la pistagna; la punt a si esteriderà su pel brnccio di 0,095, così che l 'altezza totale del paramano, compresa la punta, sia di 0,155. 20 . .A partire dalla pistagna d 'ogni para_m ano e presso la cucitura esterna

-

1370 -


VESTIARIO • PANTALONI

delle maniche vi saranno JJel senso della lunghezza tre -bottoni piccoli : il primo contro ln p istagna stessa, il secondo 0,020 dal primo, e così il terzo dal set,'Ondo. 21 . Le pistagne, qualunque esse siano, dovranno avere 0,004 di diametro. 22. I bottoni saranno semisferici, di metallo giallo, coll'impronta di due cunnoni in croce sormontati d a una granata e conforme al modello. Quelli del busto e delle mostre delle sn<'coccie avranno il diametro di 0 ,018, quelli d elle maniche di 0,012. 23. Per collocare e tenere saldi sulle spalle della tunica gli s1,a llini verrà praticato sopra ciascuna di quelle un foro presso la goletta, e più inf~riormente verHo il braccio sarù posto un passante di cuoio ; questo servit-à per introdurvi il gancio di cui sono muniti gli spallini, e quello per d are p assaggio al piuolo del medesimo, che verrà .poi a ssicurato internamente sotto la fodera d ~lla t unica ; il passante si coprirà con un galloncino in oro tessuto ad occhio d i pernk-e ed orlato di una piccola pistagna gialla , il quale galloricino, unito saldamente alla tunica, avr à la larghezza di 0,020 ed una lunghezza di 0,045; i1 foro poi, quando non si fa uso degli spa1lini, venà turato con un bottone piccolo, della forma e dlm,ensione di quelli d elle maniche della ttinica, fermato internamente con un piuolo od altra simile maniera, tald1è si 1-1os i;a levare allorchè si d evono colloc.are gli s pa llini sulla tunica. Art.. 2. -

Pan tal oni (1)

24. I pantaloni saranno di panno t urchino scuro come quello della tunica e conforme al modello sta hilito. 25. Essi saranno spara ti s ul davanti ed abbot tonati, avranno l ateralmente due saccoccie; la lunghezza dei medesimi sarà regolata in modo che scendano a coprire la n oce ed il collo deì piede, e la loro larghezza sarà di 0,380 all'inforca tur a delle gambe, di 0,270 ai g inoccl1i e di 0,240 a1l'estremità inferiore; in fondo saranno rotondi e non sparati ed ornati lateralmente in tutta la loro lungh ezza da una b a nda (lis ta) di panno giallo della larghezza di 0,040. · 26. I pantaloni porteranno in fondo staffe di cuoio nero fermate esternamente con due fibbie doppie od ovali, e d a lla parte interna con due piccoli bottoni di ottone doppi lisci. Le fibbie saranno di metallo nero ; esse saranno cucite accoppiate dietro ed a ccanto alle bande . Art. 3. -

Cravatta (2)

27. La cr avatta sarà in t u suto di lana o di seta nera fatta a collaretto e . ' sorpasserà cli 0,010 l'altezza della goletta della tunica; 11 suo orlo superiore

(1 ) Gior11ale Militare. Parte supplementare 1864. Tavola 25. (2) Giorn a le Militare. Parte s upplementare 186!. 'l'av ola 25.

- ·1371 -


1

UNfli'ORML l)l;)L lmGNO D I'l'ALIA

1864

verrà intiernmcntc rivestito in tutta la sua lunghezza, e per la larghezza di 0,010 con un listino bianco. Art. 4. -

Pastrano (1)

28. Il pastrano sarà di panno bigio chiaro, il busto foderato internamente con stoffa dello slesso colore; avrà nel corpo e nelle maniche ampiezza tale da poterlo vestire comodamente sopra la tunica guarnita delle spalline e da potersene coprire convenientemente. 29. Sarà lungo in modo che oltrepassi di poco la metà del polpaccio. 30. Sarà sparato sul dinanzi per tutta la sua lunghezza in due parti che s'accavalchino per circa 0,180; la parte superiore si abbottonerà con due parallele di cinque bottoni grossi e simili a quelli della tunica, fra loro distanti 0,120. 31. Saranno praticati nel corpo del pastrano lateralmente due aperture orizzontali della lunghezza di 0,150 circa, nelle quali saranno collocate internamente le saccoccie; l'apertura delle saccoccie si chiuderà con un bottoncino. Verranno praticate sui fianchi due aperture verticali della lunghezza di circa 0,300; delle quali la sinistra servirà per lasciare passare la guardia del-

·me

la sciabola.

32. La goletta sarit dello slesso panno del 1>ai,tnrno, come pure il sopvrmuo senza fregio o guar11izio11e di sorla. Sarà aperto di11a11zi e monterà quanto basti a coprir le oreeehie ed a potersi usualmente lasciar riservata e piegata per metà. Avrà 1m fermaglio di rnel:allo giallo confornuè lll mod<èllo. 33. I lembi del pastrano di dietro saranno sparati dalla estremitli inferiore verso il buslo, sollanto per un Lrallo uguale ai due quinti della lunghezza del pastrano privo della goletta. 34. La terza parte superiore di tale apertura avrà cinque bottoni piccoli simili a quelli della Lunica con cui ablmttdnarlo, occorrendo. 35. Le ma.niche non saranno sparate in fondo, ma hensì rotonde e lunghe siITattamente che riversate formino una mostra alta 0,150 e possano, cosl ripiegate, coprire la parte anteriore della mano. 36. Sotto la golet.t11 scenderà un bavero (2) dello stesso panno del pastrano, ampio di tuthl l 'altezza del panno, sparato sul dinanzi in due parti, che, occorrendo, si abbottoneranno con cinque piccoli bottoni uguali a quelli della tunica. 37. Il bavero siffatto sarà così lungo che, vestito il pastrano sopra la tunica cogli spallini, scenda a coprire l'estremità delle dita della mano, oltrepassandole di 0,050 essendo le braccia e le dita distese. 38. Sotto il bavero, all'altezza dei fianchi, sarà cucita una cintura dello stesso panno che il paRtrnno. Essa avrà 0,050 di larghezza e sarà lunga quanto basti a cingere la vita e stringere al corpo il pastrano, abbottonandosi dl(1) Giornale Militare. l'arte supplementare 1864. '.ravola 27. (2) Specie di mantellina.

-

1372

~


VJiJS'l'IAlHO - PASTRANO ro SPENC~'R

nunzi con dne bottoni ui,r1wli a quelli della tunica a tal fine collocati ad uno dei capi <li èssa cintlira. Art. 5. -

Spencer (1)

:m. Lo spen<'er è confezionato con panno turchino oscuro e foderato di stoffa in lana o seta nera. Esso deve essere piuttosto ampio onde potersi comodamente indossare sopra la tunica cogli spallini. 40'. Le falòe non saranno cucite al busto. 41. La lunghezza dello spencer dev 'essere tale da oltrepassare per lo meno di 0,100 le falde della tuni ca. 42. Sarà incavalcato sul davanti e chiuso da una doppia fila di N. 5 alamari con olive in seta nera; i corrloni per gli alamari avnrnno il diametro di 0,008, l'incavalcatura sarà foggh1ta a rivolte coperte di pelliccia nera così detta stnika.ri e formante un'orlatura sulla parte esterna larga 0,020. 4~. Le due olive superio ri saranno attaceat.P. ::illa distanza di 0,060 dalla cucitura delle maniche, le altre discencleranno pro110rzionalmente in i;uisa che le due inferiori si t1·ovino a 0 ,100 dal lembo inferiore e distanti a 0,180 fra di loro, allorchè lo spencer è ~1hhottonato. 44. L ll golP.lb1 apm·tn innanzi monter:i (ltw nLo basti a coprire le orec.'Chie : essa è vure foggiata a rivolt.- e ric·operta dalla suddetta pelliccia formante orlatura all'estremità come sopra si disse. 45. A ttorno alla goletta e sotto il rivolto trovasi tii,so un cordone doppio di grossezza pari a quello per gli ah1mari, della lungher.za di 1,2ti0 con 2 passant.i e<l o liva in seta nera intse<·<·iato a lla ·s ua e stremità e f ornito cli 2 fiocchi ueri della lunghezza di 0,150 d ascuno ; tale cordone è destinato ad allacciare o ritenere lo spencer atton10 al collo. 46. Sulle cuciture posteriori de.Ho spencer s arà sovrarnmsto un cordone pari a quello degli alamari formante intreccio all'altezza della taglia: sopra ciascun intreccio vi surà un'oliva in s eta nera : la parte di dette cuciture, compresà tra le olive e l'estremità inferiore, è ricoperta di una lista di pelliccia nella larghezza di 0,040. 47. Le maniche Rono di lunghezza tale da oltrepm,snre di circa 0,030 quelle della tunica, ·quando lo sJJencer è indossato e le braccia distese lungo il corpo; la loro .larghezY-a è di 0,300 superiormente, di 0,280 nll'altezza del gomito e dt 0,230 inferiormente . .E sse hanno · i paramani f atti con pelliccia nera della qualit?l sopraindicata, P.rl a.ve nti l'nltezza di 0,080. 48. Sul davanti dello ·speIJcer sono pr:it.icate quattro saccoccie di cui due dalla pnrte destra e due dalla patte ·s inistra-; le due superiori saranno disposte sul petto e tagliate in senso alquanto inclinate sul dinanzi, le altre al dt ~otto del sito corrispondente alla taglia, e tagliate in linea oriz7,0ntale. Le aperture di queste snceoecie sono orlate <'on pelliccia. (1)

Giornale Militare. Parte supplemen t are 1864. Tavola 26.

-

1373 -


UNIFORMI Dl~L

HITIGNO D'ITALIA

1864

49. Sul fianco sinistro dello spencer ~ pr11ticata un'a.pertura. in sem,o verticale lunga circa 0,180 pel comodo passaggio dell'impugnatura rJella sciabola. 'J'ale apertura è orlata ùi pelliccia come pure tutto il contorno dello s penoer : tale bordo ba la la.rghezza di 0,020.

C.u•o II. Art. G. -

COPERTURA DEL CAPO

li'ogr,ia di copert1tra (1)

50. Gli Uffi.ziali faranno uso, secondo il prescritto del Regolamento di Disd--. , plina, delle seguenti foggie Ji copertura ùel capo e cioè : 1° - del cappello gli Uffiziali superiori, 2° - del, kepy gli Uffiziali inferiori (capitani e subalterni), 3° - del berretto di fatica tanto gli Uttiziali superiori che inferiori.

Art. 7. -

Oa,ppe!lo

51.. Il cappello di cui fanno uso gli Uffiziali superiori sarà di feltro nero tonnato a punte in tutto conforme al campione stabilito. 52. FJsso avrà la tesa di sinistra alta 0,135 e quella di destra 0.110 e sarà tutto in giro orlato rla un gallone rli seta nera lnrgo 0,110 ed applicnto per giusta metà. 5K La tesa di destra sarà rincalzata rla due nm;tri di Reta nera larghi 0,100 e porterà un cappictto formato di rlue lastre di metallo giallo fatte a ,;qunmc a tre festoni e conformi al modello, le quali ,;aranno larghe ciascuna o,o:m; detto cappietto sarà tenuto verticale e fermato in fondo con un bottone g rosso uguale a quelli della tunica, e superiormente ripiegato sulla tesa, ed avrà assicurata sotto di sè nella parte superiore la coccarda nazionale .in seta del diametro di 0,095. 54 Le punte del. cappello saranno orizzontali, lunghe ciascuna 0,100 e la rghe all'estremità 0,090 ed ornate di una nappina a sci tortigli di grovigliuola d'oro. 55. Un gllllone in oro della larghezza di 0,010 avvilupperà in t:ondo la coppa del cappello fra le tese ed andrà ad unirsi nel mezzo di ogni nappina. 56. Nella parte Interna della tesa destra e, corrispondentemente alla coccarda, vi sarà cucito un passante di cuoio destinato a ricevere il pennacch io. 57. Sotto le armi il cappello verrà assicurato sul capo per 1.nezzo di un soggolo di cuoio nero inverniciato, se11za fodera e largo 0,015 e trattenuto nell'interno del cappello da due passanti. I capi del soggolo, passando sotto il . mento verranno ad affibbiarsi sulla. guancia sini.s tra vicino e sotto l'orecchio. Esso soggolo avrà. perciò ad un capo una fibbia semplice nera ed un passante, e sotto la fibbia una linguetta; il passante e la linguella ;,;1ranno dello stesso cuoio del soggolo. (1) Giornale Militare. Parte supplementare 1864. 'l'avola 28.

-

1374 -


COPRICAPO

58. In occasione di cattivo . tempo; ed ogni ·qual volta verr-ll indicato, il cappello verrà coperto con una. tela di caoutchou:x: nera., la quale dovrà adattarsi, per quanto possibile, zlla forma del cailwllo. · Art. 8. -

KeP1Ì

58. Il kepy d i cui fanno uso i Capitani e gli Ufficiali subalterni, dovrà essere strettamente conforme a l modello stabilito; esso consiste in un tubo d i cuoio ricoperto di puDDo nero e foderato internamente, con una fascia d i marocchino nero nella sua parte inforiore. 60. Detto tubo sarà chius() superiormente con una ralotta od imperiale di cuoio nero invérniciato del diametro da 0,140 a 0,150, la quale sarà leggermente affossata in guisa elle l'orlo se ne rialzi di 0,008 ripiegandosi poi sul tubo stesso; nella parte inferiore sarà esternamente ornato tutt'all'intorno da una fascia pure di cuoio nero alta 0,035. Gl. Sul davanti verrà collocata in posizione orizzontale la visiera fil forma circolare, la quale sarà anch'essa di c uoio verniciato nero a l disopra e verde al disotto, con un piccolo orlo di cuoio nero, ed avl'à la lllrghezza, al punto di sua maggior dimensione, di 0,045. G2. r,a forma del ke p~ dovrà essere tale che la sua parte anteriore sia l)('rpendieolru:e alla visien1. ed alta 0,125 misurata dalla base, e la posteriore, inclina ndosi superiormente alla fascia inverniciata, raggiunga gradatamente la sommità dell'orlo dell'im1>erlale all'altezza <1l 0,155 misul'ata verticalmente. 63. Lungo il t ubo da ll'alto in basi,o verranno posti s ul panno tr-e cordoncini in oro, uno cioè in mezzo alla parte postel'iOre del k.epy, e gli altri due, quasi parallel3.Illente a quesU>, a lle parti laterali corrispondenti agli a ngoli od estremità della visiera. 64. Il kepy avrà in ·fronte ed immediatumente sopra la visiera uno s temma formato di due cannoni in croce di metallo sormontati da una granata con fiamme pnl'e di metallo girulo s ulla Quale sarà il N" del R eggimento per quelli ascrittivi e la croce di Savoia in argento per gli altri. La granata avrà un diam etro cli O, 035, la fiamma <li essa avrii. 0,04f> di a ltezza e 0 ,060 nella lal'ghezzi1. maggiore. La lungh ezza dei cannoni sarà di 0,125. Le b t·accia della croce avranno 0,008 di lar ghe7,;m. 65. Al disotto e f'.O ncentricameute a lfa parte sferica della granata verrà collocata la coccarda nazionale, che sarà 111· scta ed avrà ~l diametro di 0,060; essa sarà sorroontatu da una nappina in lastra gialla, di forma s ferica e del' diametro di 0,035 infissa nel kepy. 66. La nappina sarà perforata ne l senso verticale 11,~t· ricevere il pennacchio. G7. Attorno alla parte superiore del kepy gli Uflizhùl inferiori porteranno 1 distintivi del loro grado in galloni di tessuto d'oro i quali consistono : Pel Sottotenente in un gallone dell'altezza di 0,018, Pel Luogotenente in due galloni ciascuno dell'altezza di 8,013, Pel Capìtano iu tre galloni ciascuno dell'altezza di 0,011.

-

1375 -


UNIFORMI DEL REGNO D'I'.l'ALIA

1864

Tutti gli ora detti galloni avranno tra loro la diatanza di 0,002, la quale sarà Regnata con una riga in seta di color nero. 68. Per ritenere il pennacchio di crine fisso al kepy vi sarà dall a parte destra, al dlsott.o dei distintivi e dietro il cordoncino d'oro, un piccolo rassan te formato con un cordoncino di seta nera. 69. Sotto le armi il kepy sarà assicurato sul capo per mezzo di un soggolo di cuoio nero inverniciato seriza fodera e largo O,Olu cbe, · trattenuto nell'interno del kepy da due pas,;anti, i suoi due cn.pi, passando sotto il mento verr anno ad affibbiarai nella guancia s inistra vicino e sotto l'orecchio. Esso soggolo avrà. perciò ad un capo una fibbia semplice nera cd un passante dello stesso cuoio del soggolo, del quale cuoio sarà ancorn posta sotto la fibbia una linguetta afflnch~ quella non offenda la guancia. 70. In occasione di cattivo tempo, ed ogni qualvolta verr à ordinato, il kepy sarà coperto con nna fodera di ca.o utchoux nero, la quale dovrà adattarsi esattamente al kepy stesso. La nap11ina non dovrà mai esser e coperta. Art. 9. -

B erretto di fatica (1)

71. Il berretto di fatica sarà di Jianno turchino oscuro e conforme a l campione, ed avrà internameute nella parte inferiore una fascia (]i marocchino nero. 72. Avrà la calotta piana e cir<'olare e del climnetro di 0,175. 73. La· visiera sarà della stessa form a di quella del kepy di cuoio nero !!otto e sopra, e come quella collocata 01·izzontalrnentc, e la sua lar~bezza maggiore sarà. di 0 ,04ii. 74. La forma del 1'crretto dovrà essere regolata cosi che la sua parte anteriore riesca perpendicolare alla visiera ed alta 0,063, a misurarsi dalla base.; e la posteriore, incurvandosi leggermente, vada a raggiungere il piano della ca.lotta all'altezza di 0,100 misurata verticalmente. 75. 11 berr etto sarà ornato dall'alto al basso di tre pistagne di panno giallo della dimensione di quelle della tunir.a. e disposte n el modo che si è detto per i tre cordoncini d'oro del kepy; di una simile pistagna gialla avrà ancora orlato 11 suo bordo inferiore. 76. Sarà a nche 11 berretto come. il kepy munito di un soggolo di cuoio nero invernictato, largo 0,015, il quale, fissato a due bottoni piccoli simili a quelli delle maniche della tunica e posti lateralmente agli angoli della visiera , si porterà chiuso sopra di questa, e occorrendo, verrà affibbiato sulla guancia sinistra passando sotto il mento. 77. In mezzo al fronte del . berretto ed immediatamente sopra la visiera sa.ravvi collocato uno stemma conforme a.l modello, di due cannoni in croce sormontati da una granata; i cannoni e la. granata saranno ricamati in oro su panno turchino e compresi in un quadro ùi 0,050 di lato. Gli Uffl.ziali . inferiori ascritti al Reggimenti porteranno nella granata il numero del R eggimento. (1) Giornale Militare. Parte supplementare 1864. Tavola 28.

-1376 -


CALZATURE - ARMI

78. Intorno nll:i 11arte inferiore del berretto vi saranno i distintivi de! grado degli Uffiziali tanto superiori che inferiori nel modo seguente: Il Sottotenente avrà una trecciuola in oro 0,003, il Luogotenente ne avrà due, il Capitano tre . Gli U ffod a li superiori porteranno t utti un ~allone di tessu to in oro lar go 0,015 ed inolt.re, superiormente a questo, il Maggiore avrà una trecciuola simile :t quella degli Uffiziali inferiori, il Luogotenente Colo nnello n e avrà due ed il Colonnello tre.

0 A l'O

Ili. -

CALZATU RA

acnerc fli calza.t ura.

Art; 10 -

79. Gli stivali o mezzi stiv81i portati sotto i panta loni sar:nmo i1 solo genere di calza tura da u sarsi d:.gli Uffiziali. 80. Gli Uffiziali tutti tiort.eranno assicurati ai tacchi degli stivali speroni d i ferro forbito lucido. 81. L o spe~one si compone di un'asta r otonda di 0,008 di d ia metro, e lunga 0,04f1 circa; ad una delle estremità dell' asta vi b a una brarl('a Remieireolar0 che ahbraccla il tacco d el1o stivale , la pn rte esterna rolondata con un diametro di 0,008 e la parte interna contro 11 t a tTO ;Lppiallila; a ll'allra estr emi· tà dell'asta si trova una ro tella del diametro di 0,0lfi f'omprese le punte in numero di otto. 8'2. Lo i;perone può essere trattenuto contro i l taceo sia per mezzo d i viti cbe di correggie cbe rima ngono nascoste sotto il pantalone .

CAPO

IV. -

Art.. 12.

~

ARMA, SUOI ACCF~'-SORI E GUANTI

Specie !t'arma e S1'0i -accessorii.

83. L ' arma ch e gli Uffiziali d'Artiglieria d ovranno J)ortare al fianco si in servizio che fuori, come parte della l oro divisa, s~ir,1 l:i sciabola. Quest.ll s i cingerà per mezzo di un cinturino e pòrterà rlll'impug natura una dragona .

Art. 13.

~

L <L sciabola

(1)

84. La sciabola avrà la lama alquanto r icurva, larga 0,030 v icino al codolo e terminerà in punta; la sua lunghezza totale essendo inguainata sa rà di un metro ·p er la persona di ordinaria statura. , 85. La curvatura della lama sarà tale che la ' saetta risulti fra 1/30<> ed 1f25° della lunghezza della I11m a; questa lunghezza essendo generalmente di 0.860, la saetta d ella curvatura· s ara di circa 0,030 a 0 ,035. (1) Giornale MiHtare 18M . Parte supplementare. Tavola 29.

-'-- 1377 -


UNIFORMI

D!OL ftEJGNO

DJITALIA

1864

86. La sciabola avrà l'impugnatura d'ebano con cinque scannellature, la cappetta di ferro forbito e lucido, presenterà tre faccette longitudinali, la testa ovale; la guardia sarà se11za coccia e con una sola elsa di ferro forbito e lucido, la sua parte superiore · sarò. a.rrotondita e , scendendo verticalmente, anrlrà ad unirsi alla parte orizzontale nella quale passa il codolo della lama ; il punto d'incontro fra le due parti è rinforzato da un aumento di metallo. La parte superiore dell'.e lsa avrà 0,020 di larghezzà, la parte orizzont ale terminerò. con un bottone e, vicino alla sua estremità, vi sarà uno spacco per la dragona d ella lunghezza dl 0,020 e della larghezza di 0,010; le due alett e avranno una larghezza di 0,009 ed una lunghezza di 0,060. La ghiera che avvolge l'impugnatura avrà 0,005 di larghezza. Il dado, che al disopra della testa della cappètta è avvicinato al codolo della lama, avrà la forma ottagonale oblu,nga, .. e s arà di ferro forbito e lu cido. 87. Il fodero della sciabola sarà anche di ferro forbi to e lucido o di acciaio; sarà munito di bocchetta di ferro fatta leggermente a imbuto e trattenuta al fodero da una piccola vite; avrà due fascette con e:1mpanella collocate la superiore a circa 0,050 dall'imboccatura, e l'inferiore a circa 0 ,180 dall'imboccatura stes,m, per modo che venendo a mancare il pendaglio corto, la sciabola non capovolga; le fasc ette saranno rotondate ed avranno una largherh· 0

z11 d i 0,009 : tant o le fas cette che ie cawpaneHe saranno ili ferro forbito o di

acciaio. Il fodero avrà in fondo una cresta a modo di rincalzo che, piegato sotto l'estremitli. di esso, salirà dalla parte corrispondente al taglio della lama sino all'altezza di circa 0,090; ed a quella di 0,030 dalla parte opposta; quest a cresta sarà pure di ferro forbito e luddo. 88. Tanto la sciabola che il fode1·0 llovranno essere in ogni loro parte conformi al modello stabilito. Art. 14. -

Cinturino (1)

89. Gli Uiliziali faranno u so d~ due specie di cinturini secondo la montura che vestono; uno. d'oro, l'altro di cuoio nero inverniciato, conformi al modela lo stabilito. 90. Il cinturino d'oro è formato da un gallorn~ in tessuto d 'oro con fodera di marocchino nero verniciato che sporgerà egualmente fuori dal gallone formando così attorno di. esso due piccoli orli neri di 0,001 caduno; l'altezza del cinturino compreso i due orli sarà di 0,040. 91. Il cinturino si cingerà ai fianchi sopra la tunica e si affibbierà sul davanti per mezzo di un fermaglio formato da una piastra rettangolare liscia di metallo dorato alta 0,050 e larga 0,068; gli angoli ne saranno smussati per un tratto di 0,006. 02: La piastra del fermaglio porterà sovra imposti nel mezzo due cannoni in croce in argento sormontati da una granata pure in argento. (1) Giornale Militare 1864 Parte supplementa re. Tavola 29.

-1378 -


ClNTtllUNO

I ca.nnoni avranno una lcnghezza di 0,04fi, e la l oro grossezza in propor.z ioue. 03. Il l'inturino .ivrÌI due pendagli che saranno formati di gallone d'oro ,ldlo sh!sso tessuto ùi quelli del cinturino; saranno egualmente foderati di 111:uocd1i110 nero verniciato, ma la loro larghezza dovrà essere soltanto di 0,020 com1u·esi i due orli. !J4. Uno d ei pendagli avrà l::i lunghezza di 0,700 e verrà unito da una estre111ltà al cinturino per mezzo di una ling uetta ,ti cuoio cucita alla fodera nel mezzo del cinturino stesso acciò riesca scorrevole lungo detta linguetta; a ll'altra estremità vi saranno due occhielli i quali, dopo che l'eBtremità del pen daglio saril. stata inh·oùotta nell 'anello ùi un gancio a .molla della tonna dei porta-car:ihina, verranno uniti da un b<ittone doppio il quale sarà <li metallo giallo ùi forma ovale avente d a una 11>1rte improntati due piccoli cannoni in croce so1:montati da una gcnnata. 95. 11 d etto gancio a molla sarà di ferro forbit o e lucido e servirà: ad attaccare Il pendaglio :.,.Ila campanelht inferior e del fo<lero della sciabola . 96. L ' altro [X!n1.h1glio più corlo, che scende sul fianco sinistro, sarà ripie- · gato al <lisopra del cinturino e formerà pass ante Rco rrevole·; il 1:uoio, cbe ser-..:e di fodera a questa parte, a vrà la larghezza di 0,026 e sarà più rinforzata; al l 'estremità ùella parte eslern:1 che di scende dal cinturino vi siu-à una fibbia semplice di m etallo giallo con passante ti&-,o rti tessuto ,l'oro uguale a 1.1ucllo del pendaglio foderato pure di marocchino nero; ad essa fibbia va a congiunger si l',1 ltra estremità che porta per ciò a lcunt fori. 97. In tal modo questo JJ!'ndaglio riesci rà doppio, avrà due 1.1,rnsanti scorr evoli pure di tesBul.o d 'oro eguale a quelli rlel pendaglio foder ato pure d1 marocchino nero, uno nl disopra del gando 1·eggi-scia1Jola , l'altro a l disotto d e lla fibbia. Un paaH:Ulte di cuoio nero inverniciato sa rà cucito n e ll'interno del ·pendaglio cd a l disopra de l passante <lella fibbia. 98. La lungbeza di questo pe ndaglio doppio sarà di 0 ,400 ; avrà a ll'estremità infe riore un gancio a moll a ug ua le a quello descritto al 94, che Berv.lr à ad attacca rlo alla campanella superiore del fodero della sciabola . 99. Alla dis tanza di 0,050 dall' orlo inferiore del cin turino vi sarà nel pendaglio Il iù corto un foro che attraverserà le due parti del p endàglio e servir à a sostene re il gancio rnggi-sc:iaùola, che vi sarà abbotlomi.to . 100. Il gancio r eggl-sclaùola sarà di metallo giallo d or ato; l'aBta avrà una la rg he zza di 0 ,006 ed una lunghezza di O,Oaa; la part.e s uperiore s arà ovale e formerà bottone doppio ed Hvrà l'im pro nta di due <>annoni in croce sormon·· tati da una !:,''l'anata. 101. Aflìne d'impedire il fregarnenlo del boltone del gancio contro la tunica vi sarà s otto quest o pendaglio una linguetta di cuo io n ero invernicia to che avrà gli orli trapunta ti con seta gialla; essa superiormente saril. unita al pendaglio ed inferiormente a ssicu rata al m edesimo per roezzo di un passante Jìsso di cuoio nero inverniciato. Detta linguetta avrà l a lung hezza di 0,16.'5, Ba.rà larga 0 ,0(!5 n e lla parti:! inferiore rotondata, 0,045 ne l m ezzo e 0 ,055 nella parte s uperiore.

-

1379 -


UNII<'ORMI

1

DJ<}L REG NO D l 'l'ALIA

1864

102. 11 ci11t urino sarà di cuoio ne.ro inverniciato e le forme e dimensioni delle parti che lo compongono saranno In tutto csattmnente ugmili a quellP. del cinturino in oro. Tanto il cinturino che i òue pendagli ~aranno foder ati di marocchino nero i11vernici'ato e punleggiato con seta gialla. Art. 15. -

Dra.gona (1)

103. _La drago11a , la quale devesi sempre portare d agli Uflìzla.li in qualun~ que montura, appesa alla gu a rdia della sciabol:1, s arà in tutto conforme al modello e consisterà in un dop11io cordoncino di tesim to In oro, del diametro di 0,006 e luugo O,l.!50, compreso il .fiocco, con due passanti scorrevoli in oro, ed. a vrà In fondo un fioccllètto r ot.oml o d'oro, co n fran gia pure d'oro, lungo 0,100, il tutto conforme al modello. 104. . Detto cordoncino sarà tutto in oro per gli Uffiziali superiori, e la fr angia del fioech etto, di m ezza grovigliuola, quello dei Capit ani sarÌl. sere· z iato di moschinP. in seta di color tnl'chino ed avrà la frangia di tortiglie co· DH:' (Jue lla dei spallini ; quello finalm ente degli Uffiziali subalterni sarà vergato con quattro rigbe longitudina li in seta di color tnn:llino ed avrà la fr angia d e l fi occhet to ugu nle a quella dei Capi tani.

Art. 16. -

Guaiit-1.

105. In qua lunque mllntura g li Ut:Hziali dovra nno ·s empre cal?:11r e alle mani guariti d i vene bia nca scamosciat a . Alle feste da ballo, ai teatri e alle scrutP. potranno fa r uso di guanti lisci bianchi o g!11llognoll. C,IL'O

V. -

OmiAMEN'.l'l E D!Sl'I NTIVI VAl!U.

100. Gli orname11 Li e distintivi per gli Uffizi nH d' a rtiglieria constano : 1° Degli spallini, 2° Della giberna con bandoliera , 3<> Dei · cordoni, 4° Del pennacchio, · 5° Della sciarpa, 6° Del pennucchietto (pci soli Comandanti di lteg-gimento).

Art. 17. -

S v a,llini (2)

1.07. Gli spall_inl si colllJ)OJTa nno di una la stra di metallo doral o della lunghezza tota le di 0,160 e della forma che scor gesi dal modello ; essa consterà d.J un gnmbo e di uno scudo. · (1) Giornale Milit are 1864. Parte supplement are. 'l'avola 29.

(2) Gl.ornale Militare 1864. Parte supplementare. Tavola 29.

-

1380 -


ORNAMl•:KTI ffi DISTINTIVI VARI

108. TI gnmbo ossia la parte :,mpe l'iore sarà fatta a s qua me a tre festoni, . unite e leggermente convesse verso lo . scudo, ne conterà undici, sulla prima delle qu ali, cinque volte più larga delle altre, vi sarà un'asola lunga 0,050 com· posta tli un cordoncino dorato fissato a due bottoncini dorati tagliati a punta di diamante. La lunghezza del gambo s arà di 0 ,095 e la sua · larghezza di 0,062 a lla est remit à s uperiore e di O,OSS all'inferiore, ove coll'ultima squama si unisce allo scud9 ; esso <av rà la superficie un pò convessa e sarà dalla parte opposta munito del piuolo e del gancio a<:cennati al 2.'l. 109. Lo scudo sarà ovale colla superficie anche un po' convessa ed avrà nella sua maggiore hirghezza un diametro di .0,112, e dal punt o ov'è unito al gambo al perime tro opposto , un raggio di 0,065. 110. Parallela.mente alfa periferia dello scudo e presso a lla medesima saranno foggia t e delle righe in rilievo fatte a sei ango li s aglienti per gli Udìziali superiori, ed inliernrnente unite per gli inferiori. Queste r ighe servono a d1sting11ere i. gradi deg li Uffiziali : i Colonnelli n e avra nno' tre, i Luogotenenti Colonnelli , due, ed i Maggiori, una; parimenti nei gradi inferiori ne av rann') tre i Capitani, due i Luogot en enti, ed una i Sottotenenti. D.1. . Lo s cudo porl:ei-i1 nd lllezzu iulissi clue cannoni i n eroce d 'a rge nt... sormontati da una gra1u1.ta pure d'a rgen to ; i cannoni a vranno una lunghezza di 0,04.5 cd una grossezza proporziona t a. 112. Gli spallini saranno ornati intorno allo scud o di frangia d'oro che s cenderà sciolta sulle braccia per la lunghezza ùi 0 ,080 misurati esternamente. Detta frang ia per gli U tfiziali su1.1e1·iori saril. .q uella chiamata grovigliuola e d enomiuat.a nelle fabbriche per la gros.':lezza della qua.lità. N° 2; per gli Uffiziali inferiori s arà di tortiglio liscio e denomina la nelle fabbr iche per la gros· sezz a N° 6 o 8. Gli spa llini ùegli Uffiziali s uperiori avranno d ue giri di fr angia, quelli deg li Ulfizia li inferiori ne aYranno tre. Art. 18.

~

Giberna e B anàoliet'a

11i. I so li Capitani ed Dffiziali subalt erni fanno u~ de lla giberna e della bandoliera. U4. La giberna consta di un cofanetto con coperchio e sarà in tutto confo rme al modello. l lfi. Il cofanetto sarà di lastra forte foderato di velluto n e ro, eccetto l due fianchi che saranno guarniti di una l a stra dorata con due ganci a molla a foggi a di porta carnbina, i quali serviranno per appe1.1de 1·e la. giberna a lla b}1nrtoliera; esso _a vrà 0,060 d 'altezza, 0,140 di lunghezza e 0,025 di larghezza . 116. Il coperchio sarà di l:is tt·a dorat a contornat a ùa un ol'lo di meta llo dorato e ces ellato della larghezza _di 0 ,007: esso avrà una larg hezza di 0,155 e l'altezza di 0,075; si chiuderà m edia nte una linguetta che andr à ad unirsi a d un piuolo posto sotto il cofanetto. Avrà sovrapposti nel mezzo due cannoni in

-

1381 -


UNlli'ORMI DEL REGNO D'ITALIA

1864

croce in argento sormontati da una gran:ita pure i!l argento; i cannoni avranno la lunghezza di 0,060 ed una grossezza JJroporzionata. 117. Là bandoliera sarà di gallòne in tessuto d'oro simllè a quello del cinturino, ma avrà hirghezza di 0,060, sarà foderata di velluto nero che sporgerà ugualmente dai due lati del gallone, formando cosi un orlo nero di circa 0,005. 118. Essli è divisa in due p~irti di lunµ;t1ezza disuguali, riunite però per mezzo di una grossa fibbia in argento. La lunghezza totale tiella bandoliera, allorchè le due 1mrti sono riunite, dovrà essere tale che, posta a tracollo da sinistra a destra si adatti al corpo, e la ,;iberna, che vi è appesa e che si trova dietro la spalla destri lambisca. colla parte inferiore del cofanetto l'orlo superiore del cinturino. 119. La pal't<·! più lunga ,mrà orn!lt:i sul davanti da una testa di Medusa alta 0,055 e larga o,mm, alla qnale !rnranno attaccate due catenelle aventi caduna una freccia; le catenelle sarnnno lunghe 0,145, e le freccie 0,055. 'l'anto la testa di Me<lusa che le ci1tl\nelle e le frecde saranno d'argento con fondo amatito. 120. Inferiormente alla tesbt di Merlns!l ed alla distanza di 0,130 vi s arà uno scudo conforme nl modello. Flsso ,mrà in m·gento imbrunito e liscio e nel me7.zo nvri'l in 1·ilievo l' Ar1uila Bealo, pure ù"a1·ge11to, .I.Ila èon fondo amnt.H<>121. Qnesl.a parte più lm1ga della bandoliera si unirà alla parte piì1 eorta-. passando entro una fibbia ed un passante attaccati alla parte p1ì1 corta. La fibbia sarà formata rla flnf' sf'mielissi uuit.i i11sie11w. eiaseuno della larghezza di 0,080 e dell'ultP.zza di O,Oflfi. .Jl passante avrà la larghezza rli o.on,, e l'altezza di O,OUi. 122. Lu parte più lunga sovrapposta alla parte piì1 cortf1 avrà all'estremità un ornamento di forma semielittica tiella lllrghez?:a di , 0,080 e dell'altezza di 0,035. Tanto le fibbie che il passante e l'ornamento saranno d'argento l avorati in cesellatura con fondo amatito. ' 123. Alle due estremità della bandoliera vi saranno due staffe iu metallo dorato con anelli per appendervi la giberna. · 124. Nelle marcie ed ogni qu:il volta venga ordinato, la bandoliera e la giberna avranno una coperta di cuoio nero invernieiflto.

Art. 19. -

Cordoni.

125. I co1·doni, di cui fanno uso gli Pflìziali inferiori, sono di tessuto d'oro, del ~liametro di 0,006 e (lella lunghezza ili 1,900 dopo ripiegati per giu sta metà. 126. A caduna delle estremità di essi si trova un int.rPccio di form a circolare del diametro di 0,070, fatto con filo d'oro ron una oliva pure di filo d'oro al disotto; da ogni intreccio penderà un fiocco d'oro con frangie di tor t iglio d'oro come (Juelle degli spallini. I fiocchi avranno una lunghezza di 0,080, coslcchè la lunghezza totale degli intrecci coi fiocchi sia di o,rno.

-

1382 -


OltNAMENTJ

]]J

DISTI NTIVI VARI

127. Gli intrecci uniti fra di loro per mezzo di un filo d'oro che, passando fra l e jntrccciature, formi un occhieJlo della lung hezza di 0,140, il quale servirà ud attaccare i cordoni a d uno dei bottoni inferiori della parte sinistra della tunica. 128. Al d fsopra degli intrecci vi sarà. un passante scorrevole di tessuto · d 'oro del diametro d i 0,025 co:11 frangie di tortlglio d'oro f ormanti fiocco entro il quale vi saranno fatte passare le due estremità del cordone, che vanno ad unirsi agli. intrecci. Questo passante avrà nella sua parte superiore un filo d'oro forma nte occhiello dell~ lunghezza di 0,040 che servirà ad attaccare i cordoni ad uno dei bottoni superiori dell a parte sinistra della tunica. 129. Lungo i cordoni vi saranno tre passanti scorrevoli di tessuto d'oro e del ùiamctrp di 0,015 ; due di essi servono a fissare i cordoni intorno al collo. Un :mello di metallo giallo del diametro di 0,023 sarà scorrevole lungo i cordoni ed esso servirà ad attaccart'. i cordoni st essi ad uno dei bottoni superiori della parte d estra della tunica. 130. L a lunghezza totale dei cordoni doppi dovrà csisere in m assima cli 2,050, compresa la lnngltezzii degli intre'!Ci e dei fiocchi; per le persone però d i statura bussa i cordoni dnTanno avere n nn. lunghezza minore e tale che, inclossati, riescano disposti <:om e ai §§ seguenti. 1:ll. I cordoni sono iDdos.<.ati in modo che, a vvolti att orno al collo cir ca alla metà della loro lunghez~a con un giro semplice, vi siano tenuti fermi mediante due passanti scorrevoli, dei quali uno sul dinanzi all'apertura della goletta e l'altro o ppost o a questo dietro al collo; cosicchè una piu:te del cordon e si trovi &'Ul dinanzi d1\lla persona e l 'altro dietro l e s palle. 132 .· L u parte del cordone <.'h e sporge sul dinanzi sarà quella ove trovansi gli inlrecci ed i fiocchi; l'occhiello, che sporge dal .fi occo 1mperiore si appenderà al terzo bottone superiore della parte sinistra della tunica, gli iDtreccl sa.ranno tenuti fissi° mediante l'occhiello, clae si abbottoner à ad uno dei bottoni inferiori de lla pari.e sinlRtra -della I.unica in modo che i fiocchi stessi non oltrepassino il 10<> bottone. 133. L a parte che pende dietro le s palle, passando tra il braccio ed il fianco clestro, verrà f ermata coll'anello al 3° bottone superiore d ella parte destra e sotto la t unica; cos!cchè il vertice della curva cbe n e risulterà e che si trova sotto il braccio tle.stro, raon oltrepassi il lembo inferiore della tunica. J34. Allorchè coi cordoni s i d eve anche indossare lo. giberna, questn sarà messa s otto i cordoni. 13fi. Gli Uffiziali superior i porteranno il pennacchio sorretto d al cappello, e gli Uffiziali inferiori sorretto dal kepy, ma infilzato n ella napplna. 136. Il pennacchio degJi Tltlìzia.li superiori sarà formato di piume tutte ner e cadenti a foggia di salice piangente, e della lunghe zza di 0,200 ; dette penne sa.ra nno riunite attorno ad un gambo o stelo. 137. Il pennacchio d egli nfflzia li inferiori sarà formato di c d n l tutti neri. foggiato a imlice piungente; esso avrà una lunghezza di 0 ,600.

1383


UNIFORMI DEL REGNO D'l'l'ALIA

Art. 21. -

1864

Soiarva.

138. Quale distintivo di servizio, ed in quelle circostanze che sono determinate dal Regolamento di Disciplina, gli lJffiziali porteranno una sciarpa ad armacollo sulla tunica dalla spalla destra al fianco sinistro eccettuati gli Aiutanti di caml)o che la porteranno invece dalla spalla sinistra al fianco destro. 13!1. Detta sciarpa consisterà in una fascia di tessuto in seta di colore turchino unito, della larghezza di 0,07.0 conforuie al disegno. 140. I suoi due capi, che saranno tenuti uniti per mezzo di un pass ante cilindrico coperto di un tessut,J in Heta ad occhio di pernice dello i,tes,;o 'colore della fascia, porteranno ciascuno un fiocco rolomlo coperto dello stes~o tes· suto del passante con frangia di tortiglio pure in seta turchina e lungo 0,170. 141. La lunghezza della sciarpa sarà tale che, messa come si è detto ad armacollo, i suoi due fiocchi vengano a pendere sulla falda della tunica inferiormente al cinturino, sotto il quale essa si deve far passare. U2. Allorchè gli Uffiziali sono in gran montura, la sciarpa tl ev'eRRer e col locat'a al disopra rlei cordoni e della giberna.

Art. 22. -

Pennacohietto dei Comandanti di Reggimento (l)

.143. I Comamlnnti ùi Reggimento ogni qual volta yestono la gran montura o si recano a Corte avranno il cappello ornato, oltre il pennacchio nero, di un l)ennacchietto (u-igt'cllc) quale loro speciale . distintivo. 144. Tale 11ennacchietto s::irà cornposto di pennini bianchi e dritti secondo il disegno, ed avrà l'altezza di 0,250. 145. JiJssi lo porteranno infisso nel cappello e sporgente al disopra del pennacchio di piume nere. Art. 23. -

Distintivi degli Aiutanti maggiori.

146. Gli .Aiutanti maggiori avranno per loro speciale distintivo le mostre, che segnano le finte saccoccie alla falda della tunica ricamate in oro. 147. Questo ricamo per gli Aiutanti maggiori in 1° sarà a due r ighe eri avrà una lai·ghezza di 0,01:J, e per gli Aiutanti maggiori in 2° 8Hrà ad una 80lil riga ed avrà la larghezza d; 0,010, giusta i disegni.

VI.

DIS1'0SIZIONI GENERALI

Art. 24. -

AcconOiatura rlet capo.

CAPO

148. Gli TJffiziali dovranno sempre avere la barba rasa, tranne i baffi e la spagnoletta che i,i In sceranno crescere; potranno anche lasciarsi crescere le basette (favoris). (1) Giornale Militare 1864. Parte supplementare. Tavola 28.

- rns4. -


lJNTl?Oili\11 DEL LOM:RARDO \'h.NE'rO

Nel por to tn nlo ilei batti e della spagnoletta, quanto d elle basette s i dovrà evitar e oi:ni t!sagerazione, sia rispetto alla foro Jungllezza che alla l a rghez;e.a, <! In s pagnulel I :1 non dovrà mai congiunger si coi baflì, n è le basette con quest i e quella. U9. J•:ssi porteranno i capelll acconciati, lisci e cor ti così c he non tocchino 1lletr o la goletta della tunica e lascino davanti scoperti la fronte e g li oreccbi. Art. 25. -

Diviet o di aiterare la di1>'Ì$a.

HiO. Qualu11que nltcrazlo11c a lle parti òella d ivisa, quali trovansi descritt i• ue lJ a presente lslrnzione e t·ome appaion o dagli annessi ù isegnl è assolul.anumte vietata. lf•l. Parime nti non dovrfr essere tollen1l·o a lcuno orn :11nento che non siu nella medesim a pn•scritto. 152. Gli Uffizia li, mentre dovranno osser vare sempre in t ut t a la loro assis a la mat,?gior nelt.ezza e decorosa apparenza, si t erranno ::1nche m ai sempre lonl:rni, sia nel vestire che negli ornamenti e nell'act.'Onciatura del capo, da ogni affetta ta rlcercutezza, e specia lme11te poi dal riprovevole uso di tener dietro alle mode.

§ ~.

Lombardo - Veneto

Dopo l 'armh;tizio di Sch iarino Rizzino del 16 april e 1814, vista la poca p romettente. situazione politica, il Principe Eugenio viccr è d'Italia, il 22 aprile firmava in MaJJtova mm, convenzione militare J:>el' la q ua le il J{.eg110 d 'Itali a veniva ceùuto a lle potenze alleate, ed il 27 partiva per la Raviem. Il 28 alle 4 pomeridi:me entl'a.vano in Milano le prime truppe austriach e del B ellega.1•de, coma ndate dal gen erale Niepper, erl il 12 giu gno 1814, in seguito a lla pace segnata a, Parigi il 30 maggio, veniva p rocla mata l 'aggregazione dei popoli della J,ombanlia e della Venezia a ll' Impero d 'A ustria . In seguito a questa aggregazione, il 25 luglio dello stesso :rnnò, i corpi d 'armata del già eser cito del R egno d'Italia, venivano org anizzati s ul piede austriaco, il c ui stato maggiore gc 88

-

1385 -


tJNIFORi\lJ 1>1,;L LO:Ml3ARD0 VmNltlTO

ner·alc cessava di esistel'e, passando le truppe stesse a far parte di quell'esercito, e gradatamente indossandone anche le uniformi. 11 24 novembre 1814 tali trnppe lascia,vano l 'Italia e veni vano trasferite nelle provincie austriache. Si tralascia quindi di descrivere l e unifo1·mi indossate dai reparti d'ar Liglieria di q ucstc tl'nppe dal 18 1G al lS<l<l non essendo esse ita1ia11e, ma bensì tli esercito straniero.

* * * Occupala }.filano dalle truppe Aarde nel 1848, dal Governo p1·ovvh~orio di quella dtLù, veniva in data 11 aJwile decretata la fOl'mazione di u11a DfriE-ione Milibu·e Lolll!J,nda, che, riunitaRi a. U11iari e nou 0ompletame11Le istruHa, partiva. il 1:J luglio .1848 per il Mincio, <mdc riunirsi ull'esew:ito sardo. I reparti d' A1· Liglicda di lJues la D i visione• prexe r·o i I nome di Batterie Lombarde: terminata fa ca,mpagnn,, e:-:se 1' 11rono incorporate nell'esercito sanl-0, del quale fecero parie lino al maggio del 1849. Quesl i a1;tigliel'i vest.i vano le scgnt=mti Rpecial i cli vise : Ufficiali : cappello alla bersagli m•n, ; tunica e pantaloni di panno l.m·chino scuro, con filetti e bande rosse, e con doppia bottoniera ; spalline con Crangie, cordoni, hand.olicra, cinturino, ornamc11 Li e bottoni dorati; sciarpa a t,r/l<:olla azzm·rn. ; pendagli e dragom~ dorati. RoUufficia1i: come sopra, solamen te che le spalline erano di mcl n llo gi~t llo (~On f1:ungic rosse; col'doni roRsi ; fìlP-tti rossi ui pantaloni; l.,anrloliera, e cinturino con pendagli di cuoio gialli , la dragona p1m~ di cuoio giallo; galloni do1·atL I sottufficiali erano armati di scia hola. Soldati : r,ome sopra, eccetto le spllllinc cd i cordoni che erano completamente rossi; non avevano bandoliera. E r ano armati di moschettone e daga. Dopo la disfatta (~Pll'P-serciLo sarflo a ·:Mila,no, il 4 agosto 184..8 i Veneziani, ricusando l'armistiido, r ichiamarono al governo Da riit•le l\fanin cd aN:lamarono supremo comanda11tR. dell'e-

-1386 -


Ufficiale

Soldato

Sott,u lTìclale

Li'i_g. !180 - 18-18. Art iglicria <:on•r110 provvi sm·io di Lomb:tr(l ia.

Ullicla.Il: cappello alla ber~agll~ra; tunica e pantaloni turchino scuri con filetti e bande rosse; tlf)J)pia bcttoniera. ,;;pa lli ne. cordoni, bandoliera. cinturino. ornamenti e bottoni gialli: scia,pa a tracolla azzurra. Sottufficiali : come sopra eccetto le s pallln,. che sono gialle con frnngla rossa; cordoni rossi; filetti roc,si ai p a ntaloni, b a ndoliera. e cinturino gialli, spada; galloni gialli. SolduLI: <'Ome ~opra , ecccLto le spalline -::he sono rosse; sem~a. bandolie r a e con moschetto.

-

13R7 -



f: t i ,\R'.tlGLTÈRT DI, VENEZIA

se1·cit.o i I g-t-11 c 1·:dc Cl uglielmo Pepe. Intesa la disfatta di Novara del IX-1-!I, \'e11 c z .i a dcc1·ctò la resi.slenza ad ollranza e furono sei m esi di l'l'Oi:,;1uo. l i' u uifeso dappriIUa con grande energia il forte di i\1.11·glil'1·a 1fresso lo sboc00 del cauale di Mestre, ed in seguito i I grn 11 poute della laguna; e soltanto dopo il bombardamento, 1·l1c• cl111·ù j3 giorni, - per carestia, colera, febbri palustl'i, difet1o cli 1111mizioni, Venezia fn eostreita a capitolare. ,\ questa difesa pre:;:ero parte diversi repa,rti d ' artiglieria, l'.osLitniti in gran parte da volontari, e da.Il' A.rtiglieria ltal'iana da cumpo formata al Lido di Ve nezia il 13 agosto 1848, e composta in gran parte da volonta,ri tratti dalJ'a1'tigliel'ia napoletana; come si narra in altra parte, essa si distinse nella difesa <lel fm·tc~ di J\farghera ed in divcn;i fatti d 'armi. Questi art iglieri · usavano per coprica,1}0 un Keppy nero con nappi11a e cordòni rossi; abito ::~ coda e pantaloni verdi ; most re, petto e spalline rosse; buffetterie e tracolla ucre. Gli ufficia.l i a vcva110 il Keppy con mnamenti d'oro e spa.Uine pure d'oro . Fra le truppe d'al'tiglieria della difesa di Venezia devesi accennare alla T~egfonc d' a,rtiglicr-ia, Randiera e Mor o, costitui tasi a V1~1H~zia il 13 giuguo lS4S e rio1'ganizzn.fa il l" otLobre, e che si distinse alla difesa eroica di Marghera ed a quella di Venezia,. Tali artiglieri indossavano una divisa speciale che consfateva iH uu Keppy verde con nappina. e filettatura cclcRte; fregi di cannoni d'a,rgento; tunica e pantaloni di panno verde ; colletto ver<le con granata, di metallo bianco; filettatura, .paramani e hnnde ai pantaloni, celeste ; con due file di bottoni di metallo hiauco (alcuni ripiegavano sul petto i lembi della, tuuica, scoprendo la fodera celeste). Pare che gli ufficiali avessero un bel'J·cito verde con galloni d'argento. Bravi poi l' Arl'(gl-ier-ia terrestrfl, costituita con decreto del 3 aprile 1848 per la difesa di Veuezia: nel marzo del 1849, componc1H:losi di lOGO uomini, fu ordina,ta in Rcggjmento, agli or- · dini de] generale Armani, ed in tale Reggimento fu incorporata l 'A rt,iglieria, a,us'iliar ia, v eneta. Queste truppe si distinsero aJ]a difesa terrestre di Vene::r..i:i,, e ]a òifesa di Ma1•gher11 fu opera spe cialmente deg1i artig1ieri di questo reggimento. E ssi vestivano la seguente divisa:

-

1389 -


UN1ro1tJ\i1 DIDt, to:Ml3.\RDO VJJlNEJ'J'()

U:fficia1i : li'eluca con gallone nero ; tunica di panno verde scuro; collo a lto co11 mos tre nere, gallonate in oro e filettature l'Of;Se; doppia fila di bottoui i-111 <lavanti d'oro; spaUinc con frangie d'oro; JJantaloue di panuo celeste con banda rossa; cin turino nero cou placea cli meta.llo giallo oro; sciabola con pendagli ne1·i ; stivalini. Soltuflidali : Bcnetto alln, polacca (csapslcn) verde, .filettato di l'osso; tl'ofoo di due cannoni inc1·ociali di metallo giallo ; tunica di vanno verde <'On eollo e par-aman"i neri, .filettati di rosso; galloni l':O[Wll i par-nrna 11i , in diagmiale, µ;ialli, con una fila di bottoni !'ml fhwauU gialli; conti-o~p.J l liue roi:.:se; cintnriuo nel'o con placc,1 <1i metnJJo giallo oro, con pendagli neri e sciabola; pantnloHi di pa 11110 grigio azi',nrri. con banda rossa. Bol(lnti: nrnt'I to <·0111!' Ro1m1-; t1111ira come ~op1·a; pantaloni di paimo g1·igio ,p;:,;m-ro, con p iccola ban<fa rossa; bnffettcri<' JH'l'e con gil.u:1·na : frwile con haio,wtla. Vi era poi andH· l' .1 rtit1lieria d'i marina d1c imloss:wa la i;:eguenLc uniforme: ltP.rretto alJa 1n-nssimHt ro:-.Ro ton fascia celei:.:tc>; tunica r pai1laloni di panno celci;:te, co11 mostl'e e filetti rossi ; bnffetlc1·iP ll('l' f': rndnlli hianchi. Non Ri ha 1wrt-n.11ln nessmw notizia su] la fli.visa <l<'g-li ufficiali. Presn·o pure pm·te alla difesa di Veuezia cle] 1848 e lS4!) i seg-uenti rC'pnrti •l'Artigli Pria di <'lii non f-li eon oscono le II niformi da PRRi i11doi:.:snle : Arli glforia. r1hio,qqùittn; A rtiy 1icria. Pcidovar,w.; Oa,nnoni<:ri dd nrn11f((; Oam,onicri Raranelfi; Cannonior·i Palle.<?trinotti. A l101'chè la Lombat'cìia, - in seg11ito nl •rrattato di Zurigo òcl 1O novemhrc 18iiD - cd il Veneto -- i li s<•µ;nito al Tr:~ttato di pac.;e di Vienna tkl 3 ottobr e 1866, - pni-Aarono a far parte

del Regno di Vittorio l,Jmannele JI, i cittnclini lomba.rai <~ veneti f uron ehiarna ti a, p reslal' !'iervi:,;io urll'<'i:.:ercito italinno, e ne vestfrono quindi le nniformi p1·cscrittc per i vari Corpi in cui vennero incorporati.


Ufficiale

Sotiuftlciale

Soldato

Fig, ?;81 - 18 4!1. Il c puhl)li<'a di Y c1wzi:1 - .\rtig-lit•ria tcrre.«tre ( Bcrtacd1i).

Ufficiali: feluca con gallone nero: tunica verde scuro: collo nito con mostre nere gallonate in oro e filettature ros~a~: doppia fil'.l. di bottoni oro: spa lline oro: pantaloni celesti con bandn rossa; cintnr1no nero con plncca. di metallo giallo-oro: pew.tagll e sciabola. Sottutticlali: berretto alla polacca (csapska} verde e fUettaLo di rosso: trofeo di d ue cannoni incrocia~! tn mcUillo giallo-oro: tunica verde con collo e paramani neri filettati ressi: galloni sopra i paramani In diagonale gialli; una fila di bottoni gialli: cinturino nero con placca metallo g iallo-oro con pendagli e sciabola; pantaloni grigio-azzurri con banda rossa. Soldati: berretto come sop1'3; tunica r o me sopra ma con controspalline rosse con bottoni dora ti; puntaloni grigio-azzm·ri con banda rossa piccola: huffeU.erle nere con giberna: baioncUn e fucile.

-

rnnt -



§ 3.

Ducato di Parma, Piacenza e Ouastalla

P er la r estaurazione del 18:14 il Ducato ùi P a rma, Piacenza e Guaslalla en.1 asseg1mto alla Du chessa Maria, Luigi a ex imperatrice <foi Francesi e ftglia d ell'Imperat-0re d 'Austria; veniva quindi. creato il Reggimen to di fanteria Maria. Luisa e riordinato 11n piccolo esercito, costituito dai sudditi ùel Ducato che avevano fatto parte degli eser citi napoleonici. Siccome pertan to moltl di tali mililal"i u:s..'Lvano jn pubblico delle uniformi di antiche truppe che 01·rnai più nou esistevano, il Commissario provvisorio col onnell o Bianclli le proibiva oon Decreto in d a ta 29 dicembre :I 815. Entra,ta so]emwment.e in l'arma la duch es1-1n Maria, Luigi a il 20 a prile 181G cd il coma ndo delle tr uppe del Dutmto essendo sta,to assunto da l 1rnu·esciallo Neipperg, q uei:;ti il l° luglio seguente eman ava a lc une disposizioni g(~u en .tli riguardanti le uni fu1·mi , e fra l'altro stabiliva clic: « Il color·c dominan te degli « uniformi, eccettnnti i T>l'agoni naz.ionaH , sarà il gl'igio ferro « simile a quello usato dal reggimen to Maria L lùgi a: il taglio « dell 'abito uguale a quello portato <lagli ufficiali del medesimo « reggimen t o. - Tutti gli ufficiali dello Stato Maigiore delle « P ia zze e Castelli vestiranno l 'a bito color· grigio suddetto, a lla e< foggia ucl cessato battaglionr, dc' Veterani se11 ;,;a spallette, coi << bottoni gia lli ùi metallo. Il cappello degli 11 tlìciali superio1·i « s arà simile a 1p1ello adottato nel Reggimen to , così i distinti« vi dei para mani sull'a bito. - Gli ufficiali del genio e d'arti « gliel'ia portcl'a nno J'nnifor me e spallette in tutto simili al « Reggimen to, meuo i1 colletto e paramani che r imarranno quali « sono adesso .. ... - La sciarpa per lo Stato Maggiore delle « Piazz.e e per tu tti i cor pi i n atti vità di servizio sarù, hianca P « rossa. - I soli ufficia li àppa-rtenen ti effettivamente allo S tato « militare dei Ducati avranno diritto di porta.r e il pendone ch e « sarà un fiocco d'or o a ppeso a d un cor done in trecciato di seta « e d 'a r gento. - Per gli ufficiali che a,ppar terranno a lle Milizie, -

1393 -


tJNIFOltMI

(<

è stato scelto l'un iforme del Reggimento senza spalletta, coi

« paramani

e colletto color d'arancio. - Tutti gli uniformi incc distintamente che noli soJJo qui. detcrmiuati, traune quelli delcc le Guardie d'onore e Nazi.onali e quelli degli rLrLiglieri, sono <: proibiti.. .. . >> (1). L '8 dicembre poi veniva, stabilito che gli ufficiali superiori delle truppe dovevano portare il ca1ipello gallonato d'oro, anzichè d'argento (2). Pertanto da una collezione di figurini militari del professe, re Halo Cenni cli l\Lila1w risul La che ve1·so il 1817 gli ufficiali, lmss' u/1lciali ed artiglieri del 1) ucato di Parnrn vestivano h1 segueu~e uniforme : Ufficiali: Sciaccò tronco conico rovesciato di feltro uero , co11 gallon e giallo 01·0 ; sottogola metallico a sq ua 111 e e 1H1ppina gialla, coccarda bianco rosf:;a. Abito ad un petto a taglia drHLa , con lunghe falde cli col or,o e!:'lei,;te, con collo e paramani nc1·i, co 11 fileltatun, rosse, -u fodera rossa alle falde. Bott.oui di Ul< ,U.L llo dorato. Spalline d' oro, frangiata soht11Hmte quella di destra. Pautaloni bianchi, stivali neri. Sciarpa alla vita bianco-ros sa. Gli ufficiali erano annati di sciabola. Bass'nfTicfrtl i : Rciaccò co rnc sop1·:1,, con g·a.Uon e giaHo e nr1,ppina rossa. Abito come sopra, senza spalline mctrLlliclie, ma con controspalline del colore dell'abito, filettate di rosso, ga1lo11i (le] grado sulle maniche . Panta.Ioni come sopra. Uose nere botbouale di fianco e stivaliui. Bssi erano a.rmati di daga., nppfl· sa a tracolla bianca di cuoio, con dragona pun~ bianca. A rLiglieri : Sciaccò come so1wa SPnza gallone. Abito e pantaloni f',ome so1wa, con controspallim· fìl ct (a.l.c di rosso. ½aino marrone con pastrauo arrotolato so1wa e legalo con corl'eggic bìa.11clte di cuoio. Buffetterie e tracolle hianchc. Alte uose con sLivaliui Jtel'Ì. Gli a.l'tiglhiri erano armati cli fncile e cla.ga. 11 18 dicembre 18W per rendere fo uniformi dell'esercito del Ducato sempre più sinlili a quelle austriache, venivano abolite

(1)

Rar.coltn Genenùe delle Leggi del Ducato di Parma. 1815-1859. An-

no 1816. (2) Il accolta Ge1wrnle delle Leggi del Ducato ,li Panna. 1815-lSr'i!J. A11-

no 1816.

-

1394 -


.,. SoLLuttic1al e

Ufficiale

Fii:c.

~~2

Soldato

- 1817. Ari ii:clil>rin Pnrn1< rn,"'. 0

Schakò alto s vasato con forniture g ia lle; nbito celeste con mostre rosse; pantaloni bianchi; metalli gialli; bu!Tetterla bianca; sciarpa per Ufficiali bia n co-rossa.


'


tJNH'ORMJ

le spalline (spallette) pe,· gli ufficiali e controspalline per j bass>ufficia.li e soldati (bride) . Successivn,menLe, il 18 febbraio 1836, la duchessa, Maria Luigia decreta,va, : (< La divisa della compaguia degli artiglie1·i e del · << la compagnia dei Fucilieri della. Divisione di linea non sarà, << più quanto è ali'abito, <li panno color cilestro-bianco, ma di « panno color cilestro-azzurro; a calzoni lungl1i di panno biancc co Haranno i:;ostituiti calzoni lunghi e larghi d i panno color ci « Jestro-azzurro, i quali avranno un doppio filetto per il lungo « di panno scarlatto ; a,lie scarpe sarauuo sostituiti i coturni , i « qua.li si allaceieranno per il davanti J) (1) . A questo decreto ne facevn. seguito un'altro in data 9 aprile col quale ve11iva st.::lbilil.o che << Ag,li Artiglieri e Fu ci lieri ùi « detta Divis ione si somrninistreranuo> come per lo passato, ,, scarpe con pantaloni corU. di tela o fnstag110 di estate e di pan « no nero iù inverno, invece dei. coturni ordinati il 18 febbraio (( 183G. I ca.l,1,oni di panno cilestr o-azzmTo s i daranno sfoderati, <( ma con essj saranno d:1te le mntande lnngbc )) (2). Da una, disposh,ione ufficial e 1·isnlb1- però che gli ufficiali d'artiglieria 11011 ne fo<:er o us<, che <lal noYembrc successivo. A queste disposizioni del 18:36, riguardanti l ' uniforme delle truppe parmensi, facevan{) segu ito altre nonrw emanate : 1'8 aprile 1837 con le quali veniva sta hilito che gJi nfficiali d ei cannouieri e dei cacciatori ùovevauo porre alle fal òe delle loro uniformi, i primi ]e granate eò i seeon di le corne tte ; e quelle del 18 dello stesso mese, con le <JUa,li gli schoJcos della l)ivisione di linea dovevano essere ridotti alla forma di quelli adottati dalle H. I. t 1·11ppe austriaclH\ conservn 11do gli ornarnP.nti di ottone. Dopo diversi a1mi, e precisamente il 4 mar,1,0 184-7, venivano òate ùisposi,1,ioni riguardU,nti i p en.nal'.cl1i da, sovrapporsi ai. keppy <legli ufficiali e ò ella truppa ; essi dovevano esi:;ere a pioggia, di penne di struzzo biunehc e rosse, ma non cascanti, per gli uffitt

(1) R. Arcllivio ùi Stato di Panna; - Ispezione Generale delle Cose Mll1tari - Atti Sovraui. 1° trimestre 18;:('l. Vol. II. pp. 104-lOi'i. (2) Raccolta Gern,role delle T,eggi d el Ducato tli Pa.rma. Anno 18.'!6.

-

1397 -


OUCATO DI P.\RMA

1847

ciali del genio e dell'artiglieria; di crine bianco per i sottnfliciali e soldati : le na,ppine dei keppy poi dovevano essere di lana ùiauca e rossa. In conclusione, cou le disposi7;ioni sopra riferite 1'.n niforme degli ufllciali, sottniuciali e sol(fati d'artiglieria r isultò essere la seguente: Ufficiali: Keppy c il imlric:o nero, con galloni, bottoni e fornitu re dorati; pennacchio hinnco-rosso, coccrLJ·da idem; abito a taglia dritta a lunghe fald<~ di paH110 cilestro -azzurro, con gra,11:1,te in oi-o aììe f'a1de, t·.oJL coHu, 1>ara.nuni e fodera, alle falde di. eolor 1·osso, con due file p:11·,dlde tli boltolli snl (1a.vau ti, HpalUne e bottoni dorati; pantaloui J1wghi di panno n~uale a quello dell'abito, con banda (1'oro; stivali1ii; sciarpa. hinnco-rossa. Ar·rnati di sciauola. So (.l uHiciali : KPpJ)y come sopl'a., con pennacchio di crini hinm:l!i. ; a.bito come i;;opra,, 1w1. con mm sola filn rli bottoni; 0011tt·ospaliine iilettale (li 1·0:,.;Ho, collo, pm· ..1n1.:rni e iileUaL ;;i'<~ rosse; galloni di grado sulle rnanidw g:ia,lli. ; pn n taloni lunghi di panno simile all'auito, con fìletto ros~;o l1u1g·o la c11citm·a delle p:u·ti; bandoJien.1 uianca di <:noio a Lracolla ; stiva.letti. Armati cti daga. Soldati : Keppy come sopra, ma senza, gallone; abito e pantaloni come sopra; buffcUcT'ie hinnr.he di cuoio; zai no, con il pastrano arrotolato al tli so1wa. A 1·mati di fucile, daga e baionetta. Scarpe. . Il 17 dicembre 1847 morivn lrt clrn.:,ht~ssa Maria, Luigia, ed il ducato di Parma. e Piar.enzn passa,va a Carlo Lodovico cli Borbone, secondo 411anto era Rtnto stabilito dal trattato di Vienna,. Questi t·iconfcrmava nellP loro carit:.!1e (uU.e lP Antorith Civi li e 1\filita.1·i, 111·,~ndendo possesso dd D11cato il ~1 Dicemhn~ dello stesso aimo col nouw di Carìo n. La coccardn, òella tr11D1m veniva carnhia,ta in a,zzm·1-,L ,~ gia,Jla,. Il 19 marzo 1848 Pm·ma immrgevn e,l il 18 a,prile il Duca Carlo II si allontanava ilnl Dncato, rl opo aver nomina,to 1111 Governo provvism·io. 8coppii-1h1• 1a gnena con l' A usi.ria nn n ndeo fll tru p pe parmensi vi prendeva part(~, distinguendosi. La sua srzione d'artiglieria il 21 l ng-lio 1848 sostituiva alla propria divi sa

-

1308 -


Ufficiale

Sottufficiale l•'ig .

.J8;{ -

Soldato

1847. Artiglieria l'arnH"nse.

Kepi ciJlndr ico con fornilure gia lle e p ennacchio a pioggia bianco cimato In rosso per Ufficiale, ed in b i anco per truppa; abito e pantaloni azzurri con mo<,tre rosse: metalli gialli; b u tretteria bia nca; sciarpa per Ufficiali bia nca e rossa.

- - 139!} -


UNll<'Olt!\II

vienti a vielli : ½,uuo co11 pastI·ano arrotolato al dh;opra, e fucile co11 baioucLLa; daga per i canuonieri montati. Il 26 ma1·w 1~54- Carl o III Yeniva pugnalato, l.lloreudo il

gion10 seguente; assumeva quindi la reggenza, per il figlio Roberto, la vedOV}L 1 )nchessa Luisa Ma.ria di .Borbone. i>mante il regno Ji Carlo lJT e fino al 5 febbraio 1Rfi7 il Ducato fu, olLre che dall e truppe dncnli , occnpato militarmente da t nLJJpc austriache. Dalla HueeoHa de"ile Leggi del Unc:,1Lo sopra citate, r isulta clic nel 1Sfi4- furono emessi varii dcncti riguanlanli le diYcn,c di vi se e 1wecisamente in data 2 maggio il seguente che s ta bi· liva: « _\rt. 1'' - Gli attuali tli:,;Linlil"i i11 oro, i11 :1rge11to ed i11 l:1w1 ni r:ol le1.U. « ai paramani, alle traYcrsc e alle 111,n1ièhe delle 'l'u11id1e e llei t'i1pp0Ui pre· « seritti per gli Uttiziali, pci SotluttiziaU e pei Soldati ll<c' i Cor ui milita ri dello

« Stato sono aboliti. q Art. 2° -- D'ora. innanzi j gradi s i tlh.:linguerant10 1nedi;111te :-,:1,p.lJettP <( tle!ia tl i Bten;;iome di ti 11P. centimetri 1·una, vost e sngli angoli del colletto nclln << 111.·opor½ioue ~eg11entP., P. così: << una 11<.;i \"i<·<;-Brigadir~ri e pci Viec-Cal)orali ...... .... l <, due pei BrigMl ieri f) 1wi 0:1pm·:11i ( tli pa1111u hi,111< ·0 << i.rf; p,ei l\-l:ir<>>wialli cl'nllog:gio, Scr;::cn!i e Forieri

« Ull:l 1wi Rottoteucnti e IJei i\laµ;µ;iori « du e p<;i Primotencnti e du0 pci Tenenti Colo1111elli <<

tre p e i Capi1rmi

l'

1wi Colonnelli

•< «

« <1 1,

<<

~

lii filo d 'oro o d' :1rg-cnto a scr·onda del botto111-; rlell'uniformc.

Art. :)0 - Gli l:11i7.ialli. superiori, eioè i Maggiori, i 'l'cncnti Colom1elli P<l i Colonnelli avranno, oltre ;ille §1.Pllrette, nn gallone tessu to i11 oro o in :irgcnto a scco11d ,t tl e l lmL101w ddl'uniformc. alto millimet ri -!~: ,lll'i11lor110 del ,·ollctto e rk' par,1111a11i dt;lln tunica. « Un e'g'l1,!lccJ g:illm11; al1o millimetri GO lo a,-r:111110 t•½i.1111lio i Gl'ncrali con una o due ~lelld1:<e a sccontl a del rispettivo loro grnclo. ·« Ari.. 4° - l Capipattuglia, <:hc• 110n 11:lllno grndo di Sottullizinli >"i clisling-ueran uo il:i 1in eor<loneino di lana l>leu e gi:11!:1 dw girerà all'intorno del la pari e ;;uperion; c!P.l paramano della Lunint. (< Ari.. r,o La mostreggint.urn e la Jìlettatura delle tunielle P dei cappotti tlei Coi·pi i\:Iilitari sarlt la seguente, e cosi: (< <li panno gii:tllo per il Re:il Corpo di Gcnclarmeri:t, << cli panno rosso [lei Com:imlo cli B rigata , pel 1° P 2" Battaglione di linea, per l:l Seaola militare, vcr la Co1i1[Jag11i,1 dP' Sedentari e per l'Ammi11i~l"l'.tZiOlh) dPl YN;ti.ario. <<

•<

l'

-

1402 -


Soltu :ti.ciale

Ufficiale

Soltlat,o

J•'ip;. ::.-;4 - IS.'il. Ari iglicria llcl D11,·:1t·o di P,1rmn.

Ufficiali: elmo nero con punta, ornamenti gialli, J)cnnacchio nero. Tunica turchino scuro con flle tLaLtu-e rosse anche a lle cuci ture. Mostrine rosse con fregio di cannone in giallo a l colletto, galloncino giallo sul paramano. Spalline gialle sen:,;a frangia, per gli Ufficiali Inferiori fodern.te di rosso; bandoliera e cinturino t·osso ornato in giallo: pantaloni celesti con doppia banda r08Sa. Sottu/Dciali: elmo come sopra; tunica come sopra. controspalline rosse con cannoni incrociati in metallo giallo; bandoliera e cinturino gialli; pantaloni grigio-a"'"'urri con filetti rossi e pez7,0nl e cavalli dl pelle nera. Solclatt: tutto come sopra, ma senza mostrlr.e al colletto. Con solo fregio di cannoni in rosso. Pei serven ti a piedi zaino con past r ano arrotolato sopra.. fucile e baionetta, Daga per i soldati montati.

-

14-03



DUCATO DI PARMA

1854

di pn11110 ve rde -scuro, giusta il campione annesso al presente de-,., ... 1.0 pc i· la Compagnia dei Cacciatori. di pa11110 11ero per il Real Corpo cl'Artiglieria e Plotone di Operai.

11

di pa11110 or:inge pe1· i Comando delle Piazze, de' J<'orLi e dei Castelli. ,.11 p:111110 ùleu-eiel per gli U ffiziali pensionarj . " ,, l'I . li·• Il pararnauo- della tunica sarà non più aperlo n el mezzo, m a ,1 il,lw 111· 11c l fi:111('0, e s i chiuderà al disotto, mediani.e un bottoncino di me-

" I II Ilo. " 11 n,ll c llo invece di essere chiuso con magliette nel davanti, sarà un

.. ,,,., .., ,q,ci·to cogl i angoli rotoudati; le traverse delle L11nkhe sar anno di p a n.. " " IJlc u Hletlalo ù i pnnno d el colore del colletto. ,, 11 c appuU.o avrà il colletto rivoltato del . medesimo colore del cappott o

.. , -.. 11 li lct.l::1 l.u rn. come s opra. ,, Art. , 0 Le spese cui daranno l uogo le lievi modificazioni ])ortate a 1 " l't·NI imentu della Truppa dagli artieoli vreeecle nti , s aranno sostenute . da 1 " 4 :0111,1rnla11ti <li Compagnia , coll'asseg110 nis idetto di proprietà, e non ba,, ,;lamio <111esto, sì varranno del 1'omlo <·osirtetto del centesimo elle hanno in ,, ,kpo,;Ho 11e ll:1 Cassa del Comando di Brigata. « Art.. 8° - Gli UflìziHli dei Corpi <-i delle L\mrninistrazioni rni lita.ri porte" rann o, 11n,er,e della spada con ee11t.11ro n e fii cuojo, una sciabola d i modello· " (:on fodero ci·u,~einio e c-on .-:P.ntnroru~ <roro. << Gli Uffizial\ della Curupugnia dei Sedentari, delle Pinzzc, dei Forti, e « dei Castelli, tJuelli in dispouibilità cli servizio ed i pensionari potranno con« tinuarc a pori.are I n S[lf.Ula. « Art.' 9° - I t,e.rretti degli Uttizia li conti nuermrno ad essere di 11anm: « hi:in<'o m cHlifi<-:.1Li iii quanto alla forma ed agli ornamenti , secondo H m otlel<< lo che trov:isi deposi t ato press:.i la. Commissione incaricata del vestimento ,, degli Uffiziali antldetti. « Art. 10° - Non è fatto, per ora , innovazione al vestimento erl ai dìstln<' tivi degli ~J ffiziali al seguito delle Ilcali Truppe con grmlo o norario, altra .re volta detti Titola1·i. « Art. 1.1° - li Nostro Segretario Intimo cli Gabinetto e il Comandante re della Re~ia Hrigat,1 sono inca ricati, cia~euno pe r la parte 11ropria, dell'eseC< guimento del presente Decreto >> .

Dopo la vittoria degli alleati a :M agenta contro l'Austria, il 9 g iu~no t'859 la duchessa Luisa l\fa1·ia lasciava <.leiìnitivamentt~ Parma svinoolando dal giuramento prestato le trnpilc che le erano state fedeli. . Queste truppe riunite nella cittadella presero il _10 giugno l a via di Mantova e l'esercito parmense veniva sdolto a .Gual tieri, tranne una piccola schiera che si diresse a l\fantòva a deporre le bandiere, le armi e le artiglierie.

-

1405 -


DNIFORMI

§ 4.

Ducato di Modena

Il 1G luglio 18H in forma solemie eutl'ava in Moùeua Francesco IV con la moglif-\ Maria Heatrk<~ Vittoria di Savoia, p1·endendo sueeessivarnenle posscs;,;o del tluca Lo che gli era stato assegnato dai tratlati di \'icu11a e di T',u·igi, quale erede dell'ultimo Duca Este11se Ercole lll, 1ìglio di Mada Beatrice d'Este. Una delle sue p l'iuw cure Ju cli 1·i<:ostit11ire il sno esercito che doveva p1·ovve{lerc csclusivnmm1tc ni bisogni d'ordine interno, giacehè la :c;icm·cz.za dello 81-nt o <~1·;1 gn rnn hl.a dai trattati e dall'impero austriaco. Così, alla, lillc del 1S1G, Fesercito <•k1ensc 1·ir,;nltò composto di un batta~lioue eslem;e di ei11que eo n111..1g;nie; dr\l Corpo Ikali D1·agoJJi Eslem;e di due compagnie, dellc quali m1a a piedi cd u na. a eavallo; di 1111 h,"1 laglio1w di G 11m·1lic m·fow e e d i 1111 Corpo Reale d'Artiglier ia che comprendeva nnn soln. rornpag-nia, desti 11 ata a p1·-ei:,;idiure le fortificazioni e i,;orvegli:ire l ' armeria. Da ve1:chi fìg·uri11i si r iìeYa che i cumpuuenti questo corpo vestivano le imguenti divise: Ufficiali : Capp<~llo bieonw, gallo11ato in argento con nappe d'oro e <:oeeanla azz111-ro- bia11ca; abito di panno ::1izzurro a falde, con collo lJianco e fodera ùelle falde bianca, crnvatht nera, bolLoni d'argento; sciarpa in seta gialla cinta alla, vita, co11 fiocchi JJcnde11Li. a ~i11i:,d1·a; pa 11 Lalon i di panno g-rigio-marengo eon filettatm·a esternn nera ; Rtivali all ' u ssera c:on fiocco d'argen to e speroni di metallo; hastone con dragona dora,ta; sciabola con fodero d i cuoio, impugnatura e puntale di metallo dorato. Sottufficiali : Sciaccò tronco conico rovescia to di feltro ne1·0 e vi siera, con nappi na bianca, coccarda bi a nco-azzu rra, sottogola e foJ'niturc di m etallo giallo; abito a fnldine di panno azzurro con colletto, filettature e fal de bfrwchc con controi.;;pallin e azzurre filettate ili bianco, cravatt{t nera, bottoni di me-

1406 -


Ufficiale

Sottufficiale

Solclato

l"ig. :',8."i - 181 ,,. Art.igliC'ri.a del Ducato di Modena .

U fficiali: ca ppello bicorno, gal lonato in a r gento con n a pp e d 'or o. Abito u.:,,:,,urro con collo driUo blanco e falcte ; bottoni argfònto; ~ciarpu. a.i fiu.nchi in seta gialla con fiocchi pendenti a sinistra; pantaloni grigio-marengo; bastone con dragona d·oro; s c i abola con foder o d i cuoio e pun ta.le; stiva li all'usseru. Sottufficiali : schakò tronco conico rovesciato con nappina bianca c fornitu re gialle; ablto turcl1ino con collo dritto bianco upcrLo sul davanti, cravatta nera. Filettature e falde bianche, cont r ospalline a:,,ernn-c filettate bianche; p antaloni gri gio-marengo; alte uose nere; tracolla bianca con spada e d ragona; ca nna con dragona di c u o io bianco. Soldati: schakò come sopra; abito, collo e mostre come sopra; pantaloni e uose c ome sopra; buffetterie bia n che; zaino in pelo naturale con cappotto g,·1gio-m a rengo. Fucile .

-

1407 -



btlCA'.l.'0 i:>I MODENA

1815

tallo bianco; pantaloni di panno grigio-marengo; alte uose nere bottona.Lc esternamente; tracolla porta sciabola di cuoio, bianca ; impugnatnra e puntale d ~ottone, dragona, di cuoio bianco. Cannonieri : Sciaccò come sopra; abito e mostre corne sopra; panta.Ioni e uose idern; buffetterie bianche di cuoio; zaino i11 pelle naturale, con ii cappotto grigio-marengo anotolato al disopra. Negli anni successivi vennero apportate modificazioni a queste uniformi tanto che da yecchie incisioni dell'epoca risulta che nel 1819 gli al'tigli<~ri vestivano le seguenti uniformi : Ufficiali: Sciaccò svasato di feltro nero con visiera ùi <:uoio ucro, gallone d'argento , nappina d'argento, coccarda bianco-az,rnrTa, sottogola di metallo giallo, trofeo idem; a bito con , faldine di panno azzurro, con pettina nera a due file di bottoni argentati , filettata di rosso, collo dritto nero filettato di rosso; paramani rossi; spalline d 'ai'geuto con frangie; pantaloni bianchi ; stivali neri con speroni ; sciarpa, canna e sciabola come quella usata nel 1.,815. Sottuflìci~li : Sciaccò come sopra, ma, con gallone bianco ; abito e mostre èome sopra, senza spalline ; galloni sopra il para· ma no d 'argento; pantaloni di panno grigio scuro; uose alte nere; tracoila bianca di cuoio porta sciabola; sciabola e canna come nel 1815. · Cànnonieri : Sciaccò come sopra, ma senza galloni; abito e calzoni come sopra; buffetterie bianche ; cappotto grigio cenere ; fucile a pietra con cinghia hia,nca; baionetta e daga. Da carte conservate nel R. Archivio di Stalo di Modena risulta cl1e l'ordinamento dell 'Artiglieria estense non variò fino al 183J, nel quale anno la compagnia cannonieri ebbe un aumento di nffieiali e fu divisa in due sezioni, la prima sfa,nziata a Mo dena, la seconda a MasBa. Ciò avvenne in seguito all'unione del Ducato di Massa a quello di Modena in conseguenza della morte della Duc hessa Maria Beatrice Ricciarda d'Este, ed in virtù del tra,ttato di Vienna che prevedeva una tale riunione. Nel 1831 vennero pure modificate diverse uniformi militari, e nel 1832 risulta che gli artiglieri estensi vestivano la seguente tenuta:

-

1409 -


UNIU'ORMl

Ufficiali : cappello toll(lo a,ll'austriaca di feltro nero con pennacchio ui penne di ut1Jpo11e, gallonato in oro, con coccarda nzzuno bianca, ed orua111e11Li dorati; coJlo dritto nero, paramani 1·ossi , spa,l]i11e (·.on fnwgi.e dorat,1~; panta.Ioni di p1111110 azzurro come la gi nhlm, con I.mude ne1·e; sciarpt1 gialla, vunteg giata d'azzul'l'o, guanti di pelle òi dante; dragona dorata; sti va.lini. Sottufficiali : Cappello come sopra gallonato in seta gialla; alJHo e pantaloni come l · ulliciale, con galloni di seta gialla sopm il paramano; ba ndoliera pMta-clagn dì cnoio biam~o; dn1go11a tli cuoio bianco co11 fiocco azzuno-argento; stivaletti; gua11ti di pelle di dante. Cannouieri : Uapp('llo come sopra senztL gallone; abito e pnntaloni come :,,;opr:i; doppia bandoliera iu croce di. S. Andrea di cuoio biauco, quella da sinistra a destra caricala tli uua gra,nn ta, <li metallo dol'ato; zaino di euoio m1,turale co11 il pu::;trauo rli pa 11110 g r·igio :i notolato al disopra. Tnl,::;forrnata nel 184'..: la << Compagnia pionieri delle Lorri >J jn « 3" compaguia caunoni(~ri >> il HeG,1 Corpo d'Artiglieria, eslcn · 1-;e si compo:-:e eosì di LT·e cornpngnie dislocate: la r a Nfodcna, la 2" a Massa e la 0" al forte del Brescello. Successivamente nel 18,t3 al Heal Corpo cl' Artiglieria ven iva aggiunto il Ileal treno d 'artiglieria clic era stato costituito nel 183:3, ma che solamente nel 1845 nnssava n. fnr1rn parte. Frarn:ef.lco Y, suecedutio al paçlre, rnMto il 21 fehhi'aio 184G, s<~gnì da prima la politica natel'na dil•i,ttn c~sdnsivamcnte fl, man 1enern l ' ordi11e inlcl'no con un picc:olo cs<\1·cit.o a ciò uda,Uo . Sorpreso però tfai ,noti rivolnzionnri del 1~48 dovette esulare in Baviera, e av!!llClo pe1·<·.iò concepito la ueeesHità, di crearsi un piccolo esercito ai.io alla difosa del suo Stato, uon appPna rien· tra,to nel ducato, dopo la sfol'lmiata campagna del 1848, dieck mano a r iorganizwre l'esercito su altre basi e per a,lt.ri più im portanti scopi. Il Real Corpo d'artiglieria fu rieostituito come per lo passa to su tre compagnie dislocn.te nelle tre localitù, sopracitate , mf-1. soltanto la 1" compagnia rhmltò montata e dcsUnata al ser vizio delle batterie da campagna; e ad essa veniva pure nnit.o il Heal 'l'reno d'artiglieria. -1410 -


Ufficiale

Sottufficl a.Je

Cannoniere

Fig. 386 - 1819. Artiglieria del Ducato di Modena.

-

1411 -



uttìcìale inferiore

Caanoulere

Sottumciale

Fi~. 387 - 18:l2. Artiglieria del Du<:ato di Modena.

-

14-lB -



DUCATO DI MODEXA

1849-185!.J

I •iii, IS,l!J al J 8ij9 l'organico dell'artiglieria non subì modjfi1 11 1. I 1, 11 i, e\ eia l R(~golamento per il vestiario delle truppe estensi d i q11 1·I 1wl'ioclo risulta che dopo il 1850 gli artig·lieri estenRi veHl I 1'11 110 la seguente divisa : I ì llid ali superiori : e< Cappello )), montato con gallone ed 11 H11 l11, di lessuto d'oro; coccarda bianca e celeste, granata di me111 I lo d 'al'gento, bomba e fiamma, dorate; pennacchio di piume tif ' l 'i ' :i, pioggia, e rosette in oro_ Utlìciali snbalterni: << Scaeos )), di forma uguale a quello Hl n hiJlto per i soldati; coperto di panno fino nero, bol'<lo di tesHII I.o d 'oro a, seconda del grado, nappina a vc~rmiglione, pennac,·lii o di penne nere, asola, in tessuto d'oro; coccarda di tessuto d ·,11·geuto e seta celeste, ornamenti di rame dorato; visiel'a ri1·: 1111 ata in oro; fodera di t ela eerata nera. « Tunica >l di foggia e eolore ngualc a quella della tl'nppa ; ht1!'.,to e gonnella foderati con stoffa del colore della :filetfo,tnra. << Calwni >> (per l 'inverno): Da, parata: _pa,11110 ùleu con doppia striscia alle cinture esterne della larghezza di 0,030 per dascuna e _:filettò intermedio di panno scarlatto. La striscia di:-;tava dal filetto di 0,004-. Pei giorni fcdali si potevano imlossare calzoni di stoffa, nera. Per l'<~state : bianchi iu tela rnAsa, pei giorni festivi e per parate. Il comando di Corpo era arbitro di fissare una stoffa di (:olore ndsto che rit<~nesse poter convenire per la tenuta giornaliera. « Cappotto l>: Gli Ufficiali di Artiglieria indistint~iimente nsava.no 1111 cappotto di dimensione uguale a quello dei corulucenti; nel resto uguale allo stabiliti) in genere per· gli Ufficiali, con pellegTina, da mettersi a piaeimento che sorpassi di 0,080 la lunghezza della mano, a braccio naturalmente pendente. Lungo la falda destra anteriore della pellegrina erano distribuiti cinque hottonci.ni di metallo giallo con granate in rilievo. « Bonetto l> - Era, ili forma cilindriea in panno blcm; di O, 120 d'a ltezza, la parte superiore o piatto diminuiva di cirea 0,040 iÌ1 dimensione dell'inferiore; pomponeino cli vcrmiglietti d'oro, con piccolo contorno nel elisco a, foglie, e nel mezzo le

-

14-15 -


UNIF0Ri\ll

iniziali F': V Asola e conlonr. all'orlo i1d'erio1·e in t1·ecc"ia, celeste, e seta gfaJla, oro . <<Sciabola>> n la ma curva della l un g ltc;1,;1,a di 0,8GO; il rnai-; i,.imo delh.L cu rva era a mclà lama, d i 0,017. Gnardia in acda.io a c011e higlia, ugu ale a quell a in servizio presso l' .-\ rma1.a, Ausl.rinca; « D1·ago11a >> in tessuto d ' 01·0; « u,mturone >> eta di tesF-ìnto ù·oro diviso a mezzo co1, filcUo in seta celN,le; <<Scinrpan in ;,;eta; « Spe1·oni >> i n ::u:daio; << Gum1ti >> uianchi in pelle di clan . te;« Disti11tivi J> Vutliciale superi.ore aveva i l collctio e para· mani ornali co11 ù01·<.lo in tcssnto d 'o1·0 e le s telletle ;i Ilp estre· mitù anteriori del colletto l'icanmte iu a1·g-euto. Gli nffic iali su balterni, a seooncla del g1·ado, avevano le stell<>tle ricamate in orn; << Hot.toni >> gialli <:011 granata, i11 rilievo. T1·nppa - - « Sf'acos >> era simi le per forma a qtwllo fissato per la, Hnea, cioè a speck <li cilill( lr o. Il flrnto cm , <·op(>rto <li pnm10 nero, J'estremitù bassa e1·:1: mu Hita ùi ,m bordo <li cuoio lucido nero, l argo 0,022. Nelb parte a nterim·e pe1· o rn:rnwnto vi si adattava. unn coccarda <li latta, asola i11 la st1·a cli oLionc e due cannon i in erore, ton piccola grana,ta,, portante Jc iniziali F: V La. nappina in l:uia color sc:trl a,tto d i forma ovnlt• pmtava u11 pennacchio a pioggia, tli pennP 1wre : << Rottogola JJ di cnoio ln cido cla a ffibbia rsi alla, Hiui:st1·n p::u·tr. del volto; << Uravalta >> di b1·11nello 1rn1·0; « 'l'unicn >> (li pa11110 a:mmno t·on collPtto alto di velluto n ero, filettato in panno srarlaUo, 1·otonrlnto nlle estreruitit.; « Coufrospalline cli panno blen fileLta.te in JHuino R<'arlnt to, a tre punte; <C Busto Jl lungo da.van li fluo all'ombelic·o circa. e cli dietro a lquanto pPrnk11f·p al clh,oLt.o clrl gfro ori;1,1.01il a le dell e a11che, aveva 1lue botton ien~ dj otto L>ottoni j)( :l' dascnnn, pre:-: soccl1è verticali distnuti nl ba si;;o 0,0~)0 <la rnezw a mrzw, ~ sn pcl'iormeu le 0 ,120; << Le Maniche>> d ov(>vano nll ung:nrsi ; « Il Pnramano >> era diritto, di 0,060 cl'alic1.;1,.1, faLt,o in Yf>llnlo n<>1·0 <:Oli piccole rotonditù all'estremità snpf• r·iore esterna. con tre bo! to11i alla clist:wza. di 0,040, dne l ung-o la manica ecl il t(•r,-;o Rul pn · r amano stei-so; « Ln Gonnell:i >> ern l 1111ga filettat:i di p:111110 R<::n·· latto ; <<Bottoni)) ·ai metallo giallo or nnti c:011 grirnain a l'ilfrvo; « I Cnfa011i >> ern no di pa n110 hlen con sll'isri:L di pan 110 Rtar latto larga 0,0!10 f' snecoccia laterale dritta, lnrgld <' Jnnµ;hi ta,n to <la coprire t~ JHPzzo il piede, f'M11si al basso eon pnH,1 cli for0

0

-

1 IJ6 -


Sottufficial e "

c«vallo

Ufficia l e superiore

Cannoniere a

Jfig-. B88 - 1&,0 . Arf.ig-lieri::i àcl D n <'a to di Mod ena.

!)()

-

14]7 -

p iedi



Cannonieri a piedi

Cannonier i Conducent i

Fig. :J89 - 18::iO. Ani gli erin flel Ducato cli Modenn.



l)tJCA'l'O DI MODIDNA

1859

11 111, l.l'i11,11gola re, da fe1·marsi con un solo bottone: nel di dietro 1J 11 11111·io rmente forniti di feUuccie di panno foderato, con botto111 , nll ' u na, ed asola all'altra, con il sottopiede fermato interna1111•111.c con bottone, esternamente con due fibbie. Ne lla stagione estiva due erano le tenute da usarsi dalla I1•11ppa , l'una festiva e da parata, Faltra giornaliera; così essa 1·11 11 la prima indossava pantaloni bianchi di tela con sottopiedi ti i 1;11oio, e con la seconda pantaloni di tela a ri~he bianche e ,•,•lesti. · « Il Cappotto)) era ugual~ a quello precedentemente ind il'a lo, con eolletto, controspa,llini e martingala filettati in pan 11 0 bleu. << Il berretto )) era di forma cilindrica, in panno bleu, sul da vanti aveva una nappina bianco-celeste; asola e cordoncino g-iallo-celeste e treccia in lana al basso dell_a testiera con cordon1·.i 110 giallo e con granata a rilievo (l); Dopo la, vittoi"ia degli alleati a Magenta, il 4 giugno 1859, il Duca Francesco V usciva da Modena con il suo esercito dirigendosi a :Mantova. Il Brescellò veniva evacuato eù i pezzi d'art iglieria ivi esistenti inchiodati. 11 14 giugno. le truppe estensi passavano il Po a Borgoforte riunendosi nella serata all'eser·cilo austriaco e prendendo la denominazione di (( Brigata Estense )) : tale Ilrigatn venne · poi sciolta a Bassano solamente il 30 settembre 1863.

§

5.

Oranducàto di Toscana

Ferdinando III dopo 15 anni di assenza dalJa Toscana rientratovi il 17 settembre 1814- e tornati pure in patria i toscani che avevano servito sotto le bandiere francesi, con questi e con altr i vecchi militari an dò ricomponendo !_'esercito toscano, da prima

(1) In un volume che si conserva nel R. Archivio di Stato di Modena sono raffigurate in tavole le varie uniformi dell'esercito . estense di quest'epoca.

-

1421-


UNIFORMI

sotto la direzione del generale Starhenberg, poi del ministro Vittorio Fossombroni, posto n ca,po degli affari militari. Per l'ordinamento clf:ll 'esercito fu preso a modello quello del 19 aprile 1800, opport unamente modificato ed ampliato. Cosi nel 1814 fu ricostituito il Rea l Corpo d' A1·tiglieri;1 Tof.i<:ano, composto di 11 11 Comando, d ' un Battaglione d'artiglieria di linea, d'un Battagliolle caunonieri guardacoste t;i d'un Batta glione canuonier·i guardiaeoste seden lari dell'Elba. Le truppe di nuovn costituzione riunite a quelle del genen1Jè Nugent, fecero poi la campagna contro i napole tani del Murat. Allorchè questi soldati fu r ono torna.ti in patria, il governo g1·a n d ncale pose mauo ad u nifknre la compagine mor ale e ma teria le delle forze mili Lar·i d(~llo Stato con nuove norme e dispo sizioni, modeHale sopn1, sistmni austriad; ma pe1· qnant<i rjgnarda le divise, 11ei uue an ni snccesr,;;ivi alla r esL,wra:r.ione, sembra che non fossern a 11cont ,JP- finitivame11tc stabiliti i modelli delle varie lrnif01·rni rlelJ.'cscreiLo. l n faUi nel (( Rego lamento del lG aprile 1816 )) per l'annninistrazione economica dei corpi e d ipartimenti militari del Uranducaio cli 'l'oscan a, è detto: cc sarà in Sf~gnito fat to co11m;ee1·c la qualità, tolori e dimension i. dei ge neri dei vcstial'i d'ogni corpo)). Volgeremo ora un rapido sguardo alle uniformi del ricostituito eser cHo granducale> ma solament e per la parte che riguarda l 'artiglieria; tali n11iformi così come per tutte le altre trup pe, subito dopo la restaurazione, mantennero ancnra, molto delle fogg'ie fra ncesi, e rimasero, cotne abbiamo a vvertito, llOll ben determ inate; e soHaJ1Lo più tardi, ID(·!d iante prescrizioni del Hl dieemln·e 181H ed alti-e successive, le uniformi toscane presero form e e colol'i sempre più simili a quelle auslriach e. L'artiglieria, insieme all'abito tu1·chi no sc1wo a fal rline, riprese l e antiche fil ettature bianche a pi.stagna con manopole nere e rivolte alle falde. 11 casco f u cgna le a quello della e< lin ea >>. super iormente allargato, con piastra porta.n Le in rilievo due cannoni in crociati., sormont ati da gran ata ardente; i cuoiami furono bianchi, i bottoni e galloni dorati o gialli, spa llacci del colore delle mostre.

-1422 -


Ufficiale

Fig. 390 -

mm .

Sottufficiale

Cannoniere

.'.rtiglieri" rlPl GT:m lhH':110 di '.rosca na.

Ufficiali: schukò tronco conico rovesciato con ornarncat i gial li e gallone di velluto nero ; abito e pantaloni tnrchino scuro con mostre e filetti rossi; spa lline, bot toni e sci arpa gialli; tracolla per sciabole in cuoio bianco; stivali. Sottufficiali: cappello montltto l iscio; abito e pantaloni Lurchino-scuro con m ostre rosse; s pallette gialle, tracolla bianca per sciabola; stivali. C annonieri: schakò tronco conico rovesciato con finimenti gialli e nappina rossa; abito e pantaloni. turchino scuro con mostre rosse: t racolla bianca per sciabola; alte uose nere.


1)


GRAKDUCATO DI TOSCANA

1824

Nella grande unifotme gli ufficiali portavano sciarpa di seta ~l1 ill:1 , puuteggiata di nero, avvolta alla cinta. I soprabiti degli iillll'.iali, fatti a doppio petto, erano di panno turchino. I lovo il 1824 i cannonieri ebbero mostre rosse e calzoni grif{' Ìo s l'. uf'o, tranne le compagnie scelte che li ebb<~ro turchini. (!uindi l'uniforme per gli nffieia1i nel 1824 fu la seguente: l,,( Ì11bba a,zzm·ra a faldine con collo dritto rosso, uùa fila di botto11 i dol'ati, filettatura e pa1·ama.ni rossi, pantaloni di panno tur1·li i 110 eon filetta,ture rosse; fu conservato il svlt.avò come nel ISIG; sciarpa alla vità di seta, gialla con punteggiature nere. Quella dei caunonieri consisteva in una giubba a falde di p;111110 azzurro, collo dritto azzurro filettato di rosso, filettatura rossa con una fila di bottoni gialli, calzoni grigio scuri; era conservato lo schacò del 1S1G, e le buffetterie erano di cuoio bianco I cannoniel'i delle compagnie scelte a,yevano la stessa tenuta dei ,·.;i1rnonieri ordhrn,ri, ma come si è visto sopra avevano i calzoni Lorehini. I grndnati di q neste eompagnie portavano la bando liera !Jianca a tracolla da sinistra a destra, aveYano un cintu1·one bianco con placca gialla e port.ava,no una sciabola. Morto Fel'Ùinanclo 1TI gli snf:f:ecleva nel Granducato di To scana Leopoldo Il che durante il primo periodo del suo regno apportava alcune modificazioni all'ordinamento e costituzione del piceolo esercito toscano, ma non ne modific:wa da principio la tenuta, che per le truppe d'a.rt.iglieria rimaneva la stessa fino al 1848. Esaltato al soglio pontificio il cardinale Giovanni Mastai :F'errettì, accaddero in tutti gli Stati italiani 1m~nifestazioni e movimenti liberali ehe culmi11arono nel 1848 coIL la p:uerra dichiarata all'Austria prima dal Regno di Sarùeµ;ua, e quindi da tutti gli altri stati italiani.· Il governo toscano così incalzato dalle circostanze comprese la necessità d'appigliarsi. a risoluzioni definitive in favore dei voti popolari e di trasformare il suo esercito, atLo al semplice mantenimento dell'ordine interno, in un'Armata capace di affrontare ln. guerra e di difendere il proprio territo1'io, per quanto però il governo stesso fino al principio del 18-18 non avei;ise creduto alla possibilità di una guerra contro l'Austria.

-

1425 -


tJNIFOnMI

Incalzando però, gli avvenimenti, sul cadere del 1847 il governo toscano a veva proceduto a d arruolamenti volontari ed all' acquisto di fuciU francesi a percussione nell'intento di migliorare l 'armallleuto della p1•opria fanteria, ed il !) dicembre acc1·ebbe il Real Corpo dei Caccintoi-i a cavallo. 11 15 gennaio J.84:,, fu ~labilita la formazione delle compagnie del treno, che uou ebbero però irruncclinta costi tuzioue ; fu deciso l'amneuio della forr.a numerica dell e corupa,gnie scelte d'artiglieria, e fu llelil>erato di pone i u completo assetto ùi g uerra una bittteria di nuovo modello, t~11 11La a Livor110. Il genel'ale Ulisse Ji'err al'i d'Arco, ussunlo il comando del· l'esercito, il 4 marzo 1848 did1iarava cl.te le trnpJJe esistenti erano insufficienti per <lifcnclere i confini tlello Stato e tutelare l 'or· cliuc interuo, e pt·oponeva pe1' Lant-o fra l'altro per l 'artiglieria cl.te le due com,ru1,gnie scelte da campo e da forlcz:r,a fosseFo portale a c1u.1U1·0, ma11Le11ernlo per tutte e ,p1:1,tLro le uniformi esi:-:lenti. Dichiaratasi la guena all'Austria dal J:fog-no di Sardeg1rn e cfa aHri stati ita liaui il 2~) mar,,;o 1848, il grnnduc,L Leopoldo 1lec.1·ctnva d1e « un c:01·po d'ope1·a,1,ionf' eorn posto di t1·uppe e di volontari fosse spiuto a Moùeua ed a Hcggio per agire di con · certo con le truppe pontificie e con le sard e>> e eosì virtualme11te dichiarava guerra all'Austria ccl entrava effettivamente in guel' ra contro J.e truppe austriaclrn. Delle truppe mobilitai.e assunse il coma11do il generale Ferrar-id' Arco, ed il principe Neri Uorsini venne n ominato ministro della gnena: alla bandiera toscana fn sosl.ituitn quella t rico· lore con lo stemma del grand ucato. Il Corsini p1·oced.ette a varie r ifoi-rnc dell 'esercito, e nella prima meti'\, di maggio i;,j ritenne òi dover cambiare le uniformi dei coi-pi armati n ella eousicleraziouc che quelle in uso erano simili a lle abonite divise austrfachc, r.he mal s'addiceva,no a truppe italiane nelle attuali mutate chr.ostanze, e potevano essere, e furono di fatto, canse d'inco11venienLi non lievi in gnerra. Gli ufficiali, addeLti al comando suprerno dell'esercito toscano in servizio di stato maggiore, ebbero: cappello a due pun te con pennacchietto scarlatto a, pioggia, tunica di panno turchi

-

1426 -


Tenente

CannoHi<;;re

Sergente

Fig. 391 - 1824--1848. ArtigliPria del Gran Ducato di Toscana.

-

1427



GRANDUC/\'1'0 i.ll 'l'ORCANA

1848

no scurissimo con doppia, fila di bottoni inargentati sul petto; calzoni color celeste con due galloni d'argento per parte. li'anteria, cavalleda, artiglieria dovevano avere uniformi simili a quelle dell'esercito sardo, senonchè manca11d0 i mezzi pecuniari per tradurre celeremente in aLto queste disposbdonì e tnli patriottici propositi, le truppe toscane, che intanto s'avviava,no in LombarcUa, 11011 ebbero, salvo q uaJche piè:colo reparto, nuove divise che assai più tnTdi. l>ai (( Bicordi stori<:i cfol .Nentcci >> rilevasi però cht~ alcuni cam1011ieri. vestiti alla piemontese gi unscl'O in Reggio il 21 apri le, d1e i cacciatori ebbero. subilo i nuovi vestiari, mentre i grana.ti(~rl li ebbero il :!Li e 15 maggio alle Grazie, vicino a Mantova. Jh·atta11to il 14 a.prik era Hta Lo dettato (la Rf'ggio Emilia il segncnte 01•dine del giorno: C( Ogni militare toscano, di qualun(( q1w corpo, appo•·:,·iL dal ìato sinif.;tro del petto e segnatamente l( snl cuore uua c1vcc composta dei colori naziouali a distintivo << cldln s:H:ra crociala bene(ì(~tta clal Sommo· Pio TX destinata <( alìa clift::sa, delln. 1,atri.a c.omnne )J (l). Dopo la, poca fortunata carnpa,g na del 1848, l'esercito toscano rientrava in 'p atria, ed il 27 ottobre veniva, fonnai.o il ministero i\iontauelli, tleLto <t ministero democ1·}1Liw »; ed il gfa ufficiale dell'esercì Lo napoletano Mariano d' Ayalu ebbe la carica di Ministro segretario di stato per la guerra. Il ò' Aya.la, parallelamente ad op(~ra tendente al rinsaldarnento della disciplina, alqnanto scossa do1Jo la guel'nl, cercò di procf\dere al riordinamento cleUe milizie granducali, e fra gli altri provvedimenti volse le sue cur·e all'Artiglieria cl1f\ tanto valoros:..Lmente si era comportnta dm·ante tntta la campagna: mediante tlccl'eto sovrano del 7 dicembre 1848 essa veniva costituita iu Reqgim,ento d)arf;iglieria, diviso in due basttaglioui: il 1° cla ca,1nzJO, il z, da pùizzri / l'uniforme però non venne modificata. ' Dopo i moti rivoluzionari che succedettero allora in Toscana, e l'andata del granduca a Gaeta, rientrati gli austl'iaci in Firenze per ristabilirvi. 1'ordine, il. ~G maggio J 84.9 giungevano nella capitalf) toscana i nuovi ministri nominati dal Granduca,

(1) 0IORGETTI.

Le Armi Tcscane, VoL III, pag, 23.

-

1429 -


U.NnroaMr ed al generale Cesare de Laugier veniva affidato il Ministero della guerra. Nel 1851 il de Laugier diede le sue dimissioni da Ministro della Guerra, ed assunse il Generale Comando dell'esercito toscano il tenente colonnello nell'esercito imperhLle austriaco I<'ederico Ferrari da Grado, promosso Geùcralc maggiore. Questi, dopo qualc;hc nwse di tacita osservazione e di attento studio delle condizioni dell'esercito di cui rLveva assunto il comando, iniziò le riforme da lui credute necessarie. I primi provvedimenti p1·csi riguardarono secondo il solito le uniformL le quali, conservando nel complc~ssò i colori esistenti, andarono, per forma ed ornamenti, modellandosi sempre più a quelle austriache. Le disposizioni relativf~ furono raccolte nella << Istru ½ione iml vestiario >J del 18 marzo 1852. In essa trovasi descritta l'uniforme ' che dovrwusi a,dottare dall'artiglieria e che consisteva per gli ufficiali in una tunica di panno turchino scuro con bottoni dorati disposti in due file pa rallcle; piRtagrm e manopole di velluto 1wro, con filettature gìal· le; stelle d'argeulo sulla pistagna. Calzoni di panno celeste con venatura gialla. rrn1cnii1rn, con handolient a tracolla, · tlorata pe1· gli ufficiali dei battaglioni da campo. Speroni di metallo giallo. Tenenti e sottotenenti munizionieri e castellani e sott'ufficiali munizionieri e torrieri portavano cappello a due punte. La truppa aveva una lunica eguùle a quella già in uso, ma venivano tolte ai militari del ba1tagliono da piazza le mezzelune cli panno giallo, poste sull'attaccatura delle maniche, cd erano date a quelli del battaglione da campo, cui venivano levati gli spallini. Calzoni di pa 11uo l:deHle con vc1mtura gialla. Gli artiglieri montati e quelli coll(lucenti portavano stivali, ed erano muniti di valigia da fissare sulla sella, per tenervi il corredo. Il generale E'errari da Grado procedeva intanto ad un nuovo. riordinamento dell'esercito toscano, ma, pur non variando quello dell'artigHeria stabilito dal d' Ayala, peusò a riformare l'unifo1·me dei vari corpi emanando il 18 e 19 settembre disposiidoni al riguardo. A tutte le truppe era conservrita la tunica in uso con due bottoniere non più divergenti verso le spalle, ma parallele. -,.. 1430 -


GHANDUCATO DI TOSCANA

1852-53

Le compagnie del battaglione d'artiglieria da campo, quelli · Nt;(~lte e del battaglione guardacoste dell'Elba conservarono /{li Npal1ini di cui erano provveduti. Invece fu stabilito che le 1·0111pagnic del battagliorn~ d'artigliel'ia da piazza avrebbero porlato, come i fucilieri, m,ez7,elune di pa,nno rosso sopra la, parti~ i'i llperiore della manica. Le compagnie del centro del battaglione ~uardacmde d~ll'Elba e quella dell'isola del Gig·lio dovevano avere i:;olamente finti spallini turchini filettati di rosso; pare pei·ò che tali ornamenti rossi non venissero subito a~ottati, gfocchè risulta che per tutto l'ami!) 1852 essi erano ancora gfalli. Soppressi così quasi totalmente gli spallini, ornamenti ca 1·utteristici delle truppe francef,li e piemontesi, alle truppe toNcarn~, JWT' distingne1·e i gradi, rimasero le pic1.;ole striscie mc1·alliche dette cc targhette )) già in uso fin dal 1848 e portate, da gli ufficia.li in numero variabile d[1 nno a tre, sul davanti della pistagna, rnenfre con gal1011i sull1~ ma,niel1e ~i indieavano i gracli dei gralluaLi di truppa, e ciò in aggiunta ai diRtintivi portati sui caschi ; rna tanto Le strisciett.e metalliche quanto i galloni furono ai primi di dicembre del 1852 sostituiti con stellette a sei punte, di metallo o di seta, secondo la specie del grado, attaccate in numero dà una a Lre, di quà, e cli Jà deJl'apcrtura della pistagna in conformità del grado; tutto ciò in relazione ed in conseguenza delle stellette in uso presso l'esercito austriaco. Nel seg11ente anno 1853, essendo stato modificato l'ordinamento del corpo d'artiglieria, ne fu pure cambiata alquanto la divisa con ordini del 14 ottobre. Per gli ufficiali della « divisione>>, allora coi:;tituita eo1 battaglione da campo, fu soppressa la gibernina.; le manopole della tunica foggiate a punta furono ridotte rotonde; un panno color lavagna cupo sostituì quello color cel(~Rte dei calzoni per tutti i componcn ti del corpo. Dai militari della « divisione >> doveva esser fatto uso, nella piecola uniforme, d'un secondo paio di calzoni pur color lavagna, provvisti di gambali di pelle nera. Con soVJ'ano decreto 19 gfogno 1853 veniva riordinata l'artiglieria; il Reggimento d'artiglieria veniva sciolto e ricostituito col nome di Real Corpo d'Artiglieria composto di un'Ispezione generale, d'una Division~ d'artiglieria, d'una Squadra operai, -1431 -


tJNil•'OtiMI

di due Battaglioni cannonieri gnar<lacoste, e d'un Battaglione i ns ulare dell'Elba. L'uniforme del battaglione i nsulare dell'Elba fu resa perfettamente uguale a quella dei due con tinentali. Dopo due mmi circa., verso la metà di maggio 18G5 l'esercito toscano essendo stato ricostituito per opera del generale Ferrari da Grado, ed avendo potuto i11fi11c il Granduca otlenere il ritiro delle tn1ppe austriache d1e occupavano il territorio, queste lasciarono definitivamente la Toscana. lu tale data all'uniforme dcll'artig1ie_ria granducale fn portata un'alt1·a rnudjfjcazionc che fu l'nllima prima, degli fl,VVC nirncnti <l el 1859: essa consistette nel Ro:c;tit.uil'c il colore rosso sca1·latto al giallo - - eolor giall o C'. hc era stato copiato nel 184-S daJle uniformi pien1011Lesi, - nelle fi lettature della pist agna e cl<~lle manopole, nel1e vcnatnre della Ltwica e dei ealzoni, nelle mezzeluue delle c:om pagnie da campo e 11cl le finte• spalliHC rli quelle da pia:r,za e dei guardacoste~ ins u.lar·i - A I Lernpo stesso cuoiami a tracolla e cinturoni furo110 da, g:iaJli eambiati in neri, ed i caschi furono ornati di veunacchietti cadenti: di piume per gli ufficiali, di cr ini neri pe1· i m il itari di truppa. Ai tempi relativameHLe tranqui lli S1H.:.eesse1·o i moti del 1859, ed il 27 api·ile il Uranduca Leopoldo 11, dopo la pacifica rivolu zion<: svoltasi ili F irenze, ~eiulLi i militari dal vincolo del giuramento, prendeva la vi:! dell'esilio ed in Firenze veniva nomi11ato un Uovcrno provvisol'io eomposto da, Ubaldino Pernzzi, Vineenzo l\falenchini e <lal maggiore d 'artiglieria Alessamho Danzi11i i quali, con proelarna a 1 popol o, avvcrti r·ono lealme11(<' che essi av rehhero teuulo il pote1·e soHauLo per il tempo che fosse stato strettarneule neces~ario a, Vittorio Emanuele 1I, re cli Saril.egna , per provvedere al governo della Toscana in modo cl1e questa, UJ1ita al Piemonte, potesse conconere alla redenzione nazionale. Il 28 aprile il triu nvirato procedette alla nomina del generale napoleta no Girolamo Ulloa al supl'emo comando dell'esercito. L'esercito toscano con mirabile ei,;empio, non ostante ]a, par tenza del Sovrano e la con:4egnente perniciosa scossa sofferta, era rimasto abbastanza unito e disciplinato sì da potere in pochi -

1432 -


Tenente

Sergcnt,e

Fig. 11!l2 - 1s:;ii-1S:1!l. Al·tiglif'ria del Gnm Ducatò di 'l'oscnua.

91

-

1423 -



'l'\_l:,JCA:-;.c\ - GOVr;ltNO I'HO\"\"lSOHI0

185f)

se pure stentatamente, ma, con poche nggiunte e con spemolta importanza, entrau~ in campagna, formando 111111 l>ivisione di due o tre brigate. 11 tl'iurnvirato provvisorio ordinava che si prendessero le il INpo:.,;izioni necessarie onde al più presto possibile le truppe 1'11l1·:.,;:.,;ero entrare in campagna, e con deliberazioni emanate il I ,. :i maggio 1859 cenava di meglio organizzare l'esercito sul 1111,dcllo di quello piemontese: per quanto riguardava l'artiglier i;1 si. stabilì di separal'c la parte sedentaria da quella mobili! ;1 bile. Al tempo stesso per togliere alJe uniformi quanto più fosse possibile l'impronta austriaca, fn abolito i] berretto in uso per gli ufficiali e ne fu prescritto un altro di modello franr,ese con i fregi sul davanti, secondo l'arma di apparlenenza. Si abolironl) pure Jè stellette alle pistagne, sostituendole : TH~r 12:li ufficiali con i;alloncini al berret(o e con altre stellette poste sngJ1 spallini, di fonna piemontese giù in uso nel 1848 ed ora novellarnente adottati; e per la truppa r;on galloni r,ur,iti obliqnamente sulle maniche, poco sopra ,le rnanopole . Alla cocr,arda tosr,ana veniva na,turalmente sostituita quella tricolore italia,na. ln luogo della sciarpa di oolor giallo portata. ffagli ufficiali, ne vernre prescritta uua verde da portare a tracoUa, dalla spalla destra al fianco sinistro; però, dopo pochi giorni tale sciarp~t verde veniva sostituita a, sua volta da una sebrpa turchina, eguale a quella h1 uso ne1l'esel'cito sardo. Al cappotto degli uflkia.li d'ogni arnm e corpo era aggiunto un cappuccio; ed invec0. di bottoni_ vi venivano fissate olivette, con lacci, come si costunrnva in Piemonte. A1le piastre portanti impresse l'armi grandueali, sul davanti dei cn:c;d1i, fnrono so stituiti, per l'artiglieria, due cannoni incrociati con granata. Gli ufficiali tutti dovevano usare cinturoni portasciabofa da cingere sopra la tunica; tali cintnroni erano d'oro o d'argento secondo le armj nella grande uniforme; di cuoio bianco o nero secondo le armi nella picr,ola tenuta. L'll maggio 185B i trfom,viri lasciarono jl potere in mano del Conte Carlo Boncompagni òi Mombello, Commissn.rio Rtraordinario del Re Vittorio Ema,rn1r.le per la guerra dell'inòipe11denza, e sotto di lui continuarono gli apprestamenti militari; egli H, 1111 ·11 i,

i 1·

di

11011

-1435 -


UNu·uRMI

d1iamò a dhigei:e il Mi11isle1·0 della guc~rra il col ormello <.l'artiglicr-ia (-l-iuseppe ~icc.:01i11i, ma appena sua.l'Cato il Principe Uirolamo .Kapo]eone in Toscana, poicltè Re Vittorio Emanuele lo investì del comando dPlle truppe toscane che dovevano in segnito uperare col Corpo l1'at·mata, francese comandato dal principe ~apoleoue, al )l"ictolini succedette nel Ministero della g-uerl'è:L il generale piemontese JJaolo Antonio De Uavero, sotto il qua.le la rnohilila.zfone dell'esercito losca.no conlinuò a p1·ogrcdfrc lentamente. li' innlme ulc per 'i 'onli11e di parlcrnm rfato dnl Pl'iucipe Nn.polcone, ln. .Divisione t oscana fu r accolta a, 1Uer.w gingllo I SG1l fra Prnto e .Pistoia, solto il comando del gc11e1·ale Ulloa cd all'albn. del .rn mosse alla volta di S. Marcello e per l'alta Ttf-1.lia. Quello elle OJlerò l'artiglieria Loi:wana dornnte la campngna clel 180D contro J"Aush·i:i non è qui lnogo di nnrrare. Suc;c.:ed1i1·0 l'armistizio di Villafra1tca ed nvve1111fi. i preli.w inm·i (li pace, l 'eserèiLo toi:;cuno fil impkgafo iu divcria;e imp1·ese, iIH.li il quartier g<~11ernie di q1wi:ito corpo fn stabilito a Forlì, e JJoscia il 29 ll(l\·emhre a Tiologna. Infanlo il lr:i ottobre a l J>c Cavero era succeduto al :MiuiRferu dclln, G11cna, a Fire11ze il gcm.· rale Raffaele Ca<l orna ch'è' eumineiò col cambiar nome a diversi reggimenli ponernlo ogni suo stmlio per 1·ender l 'esercito toscano perfettamente eguale a quello piemonleRe. t:mto che, in previsione dell'auspicata fm,do ne il.egli esc1·cit i flell'lta.Jia setteulrionale e dell'Ttalia, medi:J , l'evento i-.i compie:::se in modo facile e piano . Egli pure modificò le uniformi : tralasciando cli occuparci <.leìle modificazioni introdotte alle tmiformi d ei vari corpi, ricorderemo solnmeute quelle appol'ta,t e al 001·po d'Ar·tiglieria. <lucstn ebbe t unica con due boUoniere divc1·genti in a lto, cal21011i di panno turchino scuro, pisLagna, e mrLnopole di velluto nero, filettatnn~ gialle. I caschi fmono della forma di. quelli della. cantlleria, ornati di lungo pennncchio di. crini neri, cadenti dietro la spalla destra. In gramle nnifonue i cannonieri ebbero spallini e cordoni di lana gialla, eguali per forma a quelli della cavalleria ; e gli ufficiali po1·taro110 spallini, co1·<loni , tracolla con gibernino e cinturone d'oro. -

14.-36 -


Tenente

Cannoniere

C[1.por:1le

Fig, 3!l3 - Heggimenlo d'Artiglieria Toscano.

-

H37-



ARTIGLIERIA TOSCAl'\A

1861

IL 21 gennaio del 1861 il Uadorua dava un nuovo ordinamen« Oorpo 1-(;eale d' llrt(glieria )). Votata dal Parlamento Toscano l'anuessio11e della Toscana 11 I l 'iernonle, con decr·eto del 25 marzo 1860 le truppe toscane· 1'(~11ivano inc01·porate nell'esercito di Vittorio Emanuele II Re <Ii Na,rdegna. Ai cappotti in servizio furouo coperti i haNcri, con venuto 11p1·0 per gli 11Hiciali, con panno nero per la trnppa. Alht tunica ddl' al'tiglieria <h1 campo veniva conservata l',usata pistagna e 1·1·11ivano ridotte a punta le manopole; qnest:c e qm~lla <li velluto nero, con venatura rossa per gli utliciali, di panno nero per la I rn ppa. l calzoni restavano di color lavagna, ma alle filetta j 111·e laterali rosse yenivano sostituite strh,cie nere. cli Y1~l1nto jl<'I' gli nfficiali, di panno per là. lr·uppa. Agli ufficiaJi era dato, secondo l'uso piemontese, gihernino nppeso a, bandoliera a . tracolla, l'una e l'altro iu oro, coperti di pPlle nera nelln piccola 1rniforrnc. La ttuppa delle « bat1(~rie da ('Htnpo )) avrebbero dovuto ave1·e spallini, con last1·a di metallo giallo e frang'ia . rossa,, ma, al pari della, fall teria non li ebbe. I cannunier,i guardac:o::;le elJIJero tinte spalline rosst~. 111 al l'artiglieria, denominandola:

§

6.

Ducato di Lucca

Il B giugno 181:-i, tutti i plr.nipotenz.iari co1n-eJJ11ti al Con· gresso di Vienna, ne firmarono 1' << atto lìnale generale >), ad ce cczione del dekgato spagnuolo , il quale se ne astenne, non essendo state accolte le insistenti s1ie clonrnrnle a favol'c <lcll'infantc di Spagna Mal"ia Luisa, vedova di Lodovico T 1·e cl'Btruri:1 e tutrice del fìglio Carlo Lodovico, insistenze tendenti ad oth~ner<~ r,he a l\iaria Luisa fosse ridala la 'l'oscana, od almeno la signoria d<~i clucati di Parma, Viaceuza e Guastalla, perduti rln Ferdinando di Borbone. lu tale atto finale e precisamente per l'articolo CI. veniva !,ta,b ilito : -

1439 -


uNib'ORhlI

cc Tl I'rincipato di Lucca sar.1 posseduto iu tutta la sua socc vranit:'t da Sua iVlaest.1 l ' infante di Spagna Maria Luisa e (( suoi discencte11ti in linea, r etta mascolina. (Juesto p1·i11cipa.;u t< sn1·:';i, eretto in dur.ato ... )). ~e non che a causa, dellu. rilut.tan;r,a, della tì pagna, la que:-:;tioue di Lucca 1·e.stò sospei:;a. p1~r (ìrH-: a1111i e fu de:tinitiva,mente risolla ::;olamcnte col 'l'rattato di P:n·igi del lO giugno 1817, il quak l'ico11formav:.L i preeedeuti artkoli de l CongresRO di Vienna riguardanti il_duc~Lto di Lll(~ca, autorizzando l:1 sopra, citata lJri ncipcssa a pn:11c!cn1c posse::;so, e slal.Jiliva che alla mort e cli sua, 111aesLù l 'a1·ciduclie:c·sa Maria 1.iuigia i ducati di l 'arma, Piacell;r,a e Guastalla sa1·cù uc1·0 passati in tutta sovranità, a l 1·i11fonte tli 8pagna 1\Taria L ui:,;a e snoi s ucemis ori, mentre il dul':lh> di Ln(·<·,1 sa.1·(~hbe pasi.:ato nella 111:1ggior pal'tf\ al grandu ca <li '11 01,wnnn (~<l i11 parte a l tl uca di lVfo(le 11a. 111 s<->gnito a qnesto tn1Hato, il 2L 11ovemhre 1817 il Ministro <li ::-:png11n pr0ssn il l';ovPrno 8 al'(l O l'iecn:va in con:-:c•g1m daH' j\nstl·ia il Ducato di. Lucca e 11c pn:Hdeva posses1so a nome della p1·efa tu. princ ipessa l\r a1ja Luisa. C01 1 decreti dncal i del ~8 fcblm.1io e :27 aprile 1818 1(~ milhif! <1d pi1:colo stnto lnccli esP fnro110 onli11ale in moilo <la <:omp1·1·nde1·e j segnenti rmrnwdi , nffici e co1·_pi : Dfrezio11e tlelhL reale segreteria di gnerrn ; Comando superiore llclle milizie e pi:nze ; Cousi.gli.o rl'economia militare; Stato maggiore del duea ; 1-tcal guanlitL 11obile del corpo; Real gu nnlia di palazzo detla dei trabanti; Uomamli di piazza di Lucca, V iareggio e Oama,jorc ; Reali carnbillieJ·i a piecli ed n. cnvn llo; Battaglione Carlo Lodo vico; Reali canuo11ic1-i (dnc compagn ie); Pompi eri ; G11ar dia urbana di Lucca e O w1 n1 ia u d ia na provincia le. Da nn rinvenuto lig·u1·j110 ris11Hn clu~ i Ilc~n.H ( Jnnnoniei·i in · dossnvano ]e seguenti. uni (Ol'mi : Ufficiali : Abito a l'aldi11(', Lo Lto ualo davallti, (~ p:111taloui di panno turchino scuro, eollo e p1.t1·ama,ui neri con filettatura rosstL al collo, alla hottoniern, n.i pa1·a mani cd a lla patta , ai pantaloni cd alle falde. B ottoni <' spalline co n (rangic d ' o1 o (( Sciaccò >> t1·onco conic:) rovescin.to <.li color nero, con forniLure e ga1lone oro. Cinturino gia.llo, 1istato ai. rosso. R(ivali. Spada t .o n foclero n ero, im pugnaLurn e puntale clorn lo. -144-0 -


Cannoniere

Sottufficiale

Ufficiale

Fig. 39J - J81S . •'.rtiglil ria del Ducato di Lucca. 0

~

144J. -



Cannoniere

Ufficiale

So~tufficiale

Fig. 305 • 1834. Artiglieria del Ducato di Lucca.

-

1443 -



DL1CATO DI LlICCA

1824-B4

Bass'ufficiali : in tutto uguali agli ufliciali, eccetto che la 11appina ern. rossa, le spalline dì metallo giallo con frangia, ross,.L. 'l'racolla per daga di cuoio nero. Uose alte nere abbottonate esternarnente. Galloni di seta giaJla, allo « sciaccò )) e sulle maniche. Erano a,rrnati di daga, eon fodero di cuoio nero, con puntale ed impugnatura di metallo gifi.llo. Cannonieri: in tutto come i hass 'ufficia!i , meJ10. lo 1( 1-;ciacr,ò )) r,he era s,en,-;a gallone, <~ le spalline completamente rosse: Morta il 13 marzo 1824 la duchessa di Lucca Maria Luisa di Horhone, le succedeva il fig'lio col nome di Carlo Lodovico II. Poche notfaie si hanno sulle variazioni avvi:mute nel piccolo esercito lucchese; risulta solamente che questo duca, con decreto del 9 aprile 1832, orga,nizzò in modo definitivo l'artiglieria, fino ad allora aggeegata alle trnppe cli linea, istituemlo << le squadre di artiglieri del .Battaglione Cado Lodovico >>, prescelte dalla pl'ima e seeonda compagnia, dei fucilieri del Battaglione d'infantHia di 1irn~nNel R. Archivio di Stato <li L tLcca si eonserva, al N. 1:10 (lpl prntocollo della R. Intima Segl'cteria di (fabindto del 18~4, un figurino a colori rlei Cannonieri della G tmnlia di artiglieria, della guarnigione di Berlino, fìg·urino che fu adottato come campione per l'uniforme degli artiglieri del ducato, i quali ebbero anche l'ufficio di pompieri. A questo figurh10, il duca Carlo Ludovico appose questa annotazione autografa: « Per il tag·lio << dell'uniforme dei soldati : pantaloni, pennacchio, « schakos >) << cordoni ecc., si stia ai modelli .... Il collo ed i paramani sono << di pann-0 nero per i soldati, e gli alamari di tela, gialla. Per (( gli ufliciaH il eollo cd i paramani sono di velluto nero. Gli ala<< mari e la, montura in oro, Le rovescie delle falde sono scarlat<< te per · tutto il corpo. I cordoni dello « schakos >) saranno rose< si ed in lana, ma secondo il modello sopracitato. Stiava 16 (( gennaio 1834. Carlo Ludovico )). Infatti dalla collezione di figuriÌ1i militari del professore Cenni risulta che gli artiglieri lucchesi nel 1834 vestivano la seguente tenuta : Ufficiali: « Sciaccò )) svasato nero, r,on na,ppina, gallone e cordoni 1.scendenti sul petto, dorati, come la stella in fronte ed

-....:. H ,i 5 -


UNIPOR!lfl

il soggolo. Pennacchio d1·itto nero. Abitò' di panno turchi.no scuro, con doppia bottoniera sul davanti; collo e paramani di ve!-lnto nero; filetti di rosso ai paramani; a destra dell'abito ·ed al cinto, due piccoli alamari d'oro al colletto e paramani , fodera rossa alle falde. Gorgiel'a e spalline con frangie d 'oro. Panfa,. loni grigi con banda rossa e sottopiede di cuoio . Stivalini. Spada dritta, con fodero cli cuoio nero, gual'dia e puntale dorati, dragona d'oro. Sottufficiali : lo (( sciaccò )) come sopra, ma con cordoni e 1rnppina rossi . Abito come sopra , m a con collo e paramani d i panno nero, sen,,;a spalline e gorgiera e con contro1'pa1Jine 1·ossc, galloni gia]Ji alle manich(!. Tracolla bianca di cuoio per appendervi una spada, con dragona rossa. StivaUni. Ca1mo11ieri: in tutto come i sottnfliciali, ma 1-,enza g-a.l]oni , nè allo ~ciaccò, nè alle maniche, con due . tracolle bianche di cuoio in crnce di S . Andrea per gibenrn e dag;a. Zaino con ca,ppotto grigio arrotolato al di sopra . ..:\nnati di fucile. lì d11ca C,tirlo Lodovico avendo conchinso i l 4 ottobre 1847 la cessione del dncato al granduca di Tmwana in anticipo de lFepoca stnhilita nel trattato di Vienna, le truppe lucchesi fu'rono incorporate nelJ'esercito granducale toscano; del quale RU('.f'J!i-1sivamente f' grarla.tarnente vestirono la divi~a.

§

7.

Stato Pontificio

Tl-24 maggi.o 1814 Pio VII rientrava in Roma: yeniva quindi ristabilita la << gnarclia eivica )) e poco dopo si 1·iorgani½za,v a l a truppa pontificia nel miglior modo possibile e :;;econdo le esigenze dell'esausto tesoro. Nel 1815 veniva ricostituito il corpo d'artiglieria, composto di un battaglione, formato da elementi che, durante l'occupazione francese, avevano militato nel battaglione « veterani roma-

-

1446 - ·


STATO PONTIFICIO

1815

11i ~uarda coste>>, nell'artiglieria francese, ed in quella del Re1-( llo d'Italia. Da rinvenuti figurini risulta che i componenti quest'arma ve8Livano, dopo l'effettiva costituzione del corpo, le seguenti l.cnute: Ufficiali : « schakos >>. tronco conico rovesciato di feltro 111: 1·0 con visiera; forniture dorate, gallone idem, con trofeo sul dnvanti, consistente in due cannoni incrociati. sormontati da una gTa,nata, il tutto di metallo dorato; coccarda pontificia giallo lii:i,11ca, napphrn d'oro, pennacchio bianco. Abito a faldi ne 11 i p:u1110 turchino scm·o, con pctL01·ale a doppia fila di bottoni dol'ati restringentisi verso 1a, vita, filettato di gia.llo; collo e fo1 lera de!le faldi.ne di color rosso, filettature pure rosse; spalline dol'ate, una sola con frangia. Pantaloni pure di panno turchino :,;c uro. Stivali. Cinta e porta sciabola cli cuoio bianco; dragona d'oro. Sciubola dritta. con elsa e puntale dorati, con il fodero 1·icoperto di cuoio nero . Rottnfnciali : << schakos >> come sopra, ma, con gallone giallo e pennacchio tosso. Abito c-omc sopra; spaJline rosse (alla :,;oJa compagnia scelta) orlate di giallo. Tracolla porta sciabola di cuoio bianco. Pantalone come sopra. Uose alte abbottonate (·sterna meu le con una fil a di bottoni. Stivalini. Cannonie1·i: « sclmkos >> co1ne sopra, ma senza gallone. Abito come sopra, ma con controspalline del panno dell'abito, filettate di rosso. Due tracolle incrociate di cuoio bianco, una porta daga e l'altra porta giberna di cuoio nero, eon due cannoni incrociati sormontati da una granata di metallo gia,llo. Dt·ugomt gialla. alla clHga. Uose alte abbottonate esternamente comè ~opra, e :-tivalini. Nel 1817 il corpo d'artiglieria comprendeva, 86 ufficiali e 960 nomini di truppa. In seguito ai moti rivoluzionari del 1831 ed a. quelli verificatisi nello Stato Pontifieio, G-regorio XVI credette opportuno negli anni seguenti di aumentare le forze delle sue milizie e di assol _dare truppe straniere. Tnfatti fra le carte de11a « presidenza delle armi >> trovasi il progetto d'organizzazione d'una batteria d'artiglieria da unirsi alla brig-ata estera della Santa Recle, progetto a,pprovato in -

1447 -


UNIFORMI

data 30 ottobre 1833 e nel quale, fra le altre viene descritta la seguente uniforme che i componenti di ess~t dovevano indossare (1) ((.

cc .Abbiglianw11to, Coefl'ure, Biancheria. Calzatura. Armawento. Equipag,, giamento « Abbigliamento: - Abito corto, fondo bleu cupo, pan11ue11 Li e ri volti r ossi, colletto blen con fi let to gi:illo (affine di portare il colore d is t intivo della " Brigata) . P a ntalone bleu con due s triscie rosse, ecl 1111 conlone r osso f r a <( queste. Uniforme bleu con 1iletti rossi alle paramenti, wo:;tn1 rosse al collo. e, Ca ppotto ble u con m oi;t.I·e r osse al collo ; l'uniforme mcclcsium per li con<r duttori; questi u ltimi a somiglianza (lelli s ott ufficiali P. hrigallieri m onta ti << a vranno il<<manteMu » di cavaller ia di color bleu, ed in o llre il pant alone da " cav alcare e quello lli scuder ia. Tntti questi ultimi 110r Vt rn1mo i gt1 an ti corti « in pelle, neri o gialli. (( Coeffnre: - Sclrn.kos J;;ggero di 1'elt ro cli forma conica, visier a r ileva ta. cc Gli ornamenti si com1m1T:n1110 di du e carn1oni in m etallo incrociali <.~>n un a " piccola granata, pur e d i wetallo, sol'l'apposta, e le rlue lettere B ed l<l al cc disotto . Il «Pompò» 1·osso p iccolo, a fogg ia d 'oliva, con crine nut.l.t1 an te di « color r o sso. Lo <e sehal,os 1) avrà il bonto r o,;so. La <:oec~U'da s arà r etta cla « un piccolo dado di metallo. cc B iancher ia ,, c:alza l.ure: - F ornim cnto (li fifH'co. borsa , biancheria con« formemente am Rt>gohm1entì della Hrigata . 1,i emmonieri :;er venli 11or tec< r anno le scarpe a gl1el.t.e; li sottufficia li, brigadieri e condnl.lor i l'i stivali con « s1,e1·011i; questi uHim i avranno inollr e le scarpe, o zoccoli cli s c·n lie1·i a. Li « cannonieri serventi avranno il si1cco di pelo nero; li sot.t11ffici:ili bri ga llicri << e concluttori monta ti, il porta cc m:mleau )) bleu con guarnizione ross:1. <e Armamento: -- Fucile corto rla d r agone e moschettone per li r·Hnnon ieri « serv enti. Un a pistola d ' arcione per li cond uttori, due elette per li sotl.11fficial i « e brigadieri montati ; per li cannonieri , tanto serventi che cond u ttor i. unn e, sciabola corta e dritta detta daga, cinta intorno al cor po all'altezza. r1ella « Cintura. Li ofilzi a li , sott11 tliziali e br igadteri mont flti por l.e rann o la sciabola << di cavallerin. « 11Jquipaggiamento : Li eannonicri serYenti p01tPrnnno 1111:i piccola gi« bPrna , li. sottufficiali, brignòieri e eondntl ori mont ati la gihn·n:1 tli ea valle o. r ia . L:1 b u ffetteria sarà bian<'n; li c:in l.uroni delle sciabole dm-ranno ferm ar« ~i con n nn placca d'ottone. portnnt i le imieg-ne dell'Arma come fo « sch :-1.lrns )). « N. B . cm Uffiziali si nniformPrmmo per 1:-i ten uta e l'equipaggiamento I.( alle prescrizi<'ni HUòdette ; portermm o la giber na qmmtJo Hono cli servizio. << Quanto alle bnrd:1ture dei cavalli, alle selle, briglie, « fnet~ )> . polr:n rno es« sere alla francese ocl Mila tedesca. ff

(1) Min ister o von tificio delle Armi. Arf'l1i\·io cli S1 a to di Roma . Affor i !,pecinli. Artiglierin . Anno :1818-1812. Busta 1:lO/l.

-

1448 -


Ufficia.le

sottufflcia.le

Cannoniere

Fig. 300 - 1815. Artiglieria dello Stato Pont ificio. ·

--

1449 -



STATO PON'l'IFICIO

<<

1834

« l'. S . Il modello llell'at>igliamento sarii alla frances e come nel. 1829. Bottoni incavati, piccoli, con cannoncini _e granate. « Tbssegn>lto alla Suprema a11provazione del Governo (]ella Sani.a Sede. (< Roma li 24 oll.obre dell'anno di Grazia 1833.

(( firm. Cav. De Lentulus. ((

..

« Di.~1io8izioni 1mvvieto1rie . << 'l'utt.i i cannonieri avranno il permesso di pol'tare i l numero di scaglioni « corriSIJondente agli anni di servizio a.d una Potenza ri<.'onosciuta, e ciò in con« fonnità dei regolamenti dello Stato. La spesa degli sc:iglioni sarù a conto d el (< ::;oldato (li scaglioni saranno rossi in lana per li ca-11orali e soldati, in oro « per li sot:tufliciali). Tutti porteranno le s1mlline rosse in lana; li galloni di << 1listinzione saranno gialli: gli artiglieri non portano che un gallone sul brac<< eio sinistro, li sottufficiali avranno il cordone esteriore alle spalline in oro. << il sergeute maggiore ed il maresciallo d'alloggio .capo, avranno inoltre il << cordone iT1terno in oro. Tutta la batteria porta i I cordolle rosso, guarnito di " treccie secondo il modello; questo cord.om~ è attaccato allo <e scha kos J), fa il " giro (lel corpo, poi viene a fii;:sarsi alla spnlln dritta. (< TI Cumaudante della. b atteria vestirà alla fr:1m'.Pf; f,. ((.

.

.

•'

. .

. ...

e< Rasscg n t:tto aU:approvazione del Gornrno clella Santa Secle. (< Roma , li 28 ottobre dell':mno ò.i Gn,zia 18:J!'l. (< segnato « Cav. De Lentulus. << Roma 1i 30 Ottobre 1833 <( Visto (!(l approvato << fir. 'I'. Card. Bernet:ti ,,.

Nel dicembre 1834 vennero emanate nnove disposh,ioni che modificarono l 'organico, l'amministrazione e le clivise in uso . Il Corpo d'art iglieria venne trasformato in Regg·imento, ma con In forza pressappoco come nel 1817, cioè òi D82 nomini e 168 ca.valli. In seguito a questi mmvi provvedimenti e nuove trasformazioni risulta che l'uniforme ilegli artiglieri era nel 1835 la seguente: Uffi.ciali: << schakos )) largamente svasa,to , cli feltro nero. con gallone e forniture dorate; trofeo sul da.vanti : due cannoni incrociati, sormontati da una gramita, di nwtallo giallo; coccarda pontificia , nappina dorata, pennacchio hianr~o cadente a salice. Abito di pa,nno turchino scuro a, falde, 00n una botto niera sul davanti; collo dritto rosso e cravatta, nera; filettature -

1451 -


UKIFORMI

rosse. Spalline con frangie alla sola destra, e bottoni dorat i. Pantaloni di panno uguale a quello della giubba, con doppia banda r ossa e sottopi<!ÙÌ. Stivalini con speroni . Cinturino con por ta sciabola di cuoio bianco, con piastra dorata alla vita sotto la, giubba. Hciabola con fodeto metallico. Elsa dorat a, dragona d'oro. ' Sott' ullieiali: ( l.mltcl'ie mo11ta te): « seù.ako >> come sovra , ma senza gallone, con nappina e pennacchio rosso a vioggia. Abito come so1H·a, para. man i a, punta. neri, galloni gialli in diagonale soprn i paramani , su panllo rosso; spailiuc di . metallo gi~~uo con frangic rosse. Pan taloni come sopra, Lr aco]]a e cinturiuo di cuoio bianco. Sciabola con dragona gii:tlht, con fiocco giallo rosso. Rtivalini con speroni. Artiglieria a piedi : (( sehako n i:ome quello dei :soLtnilidali. Abito e pantaloni come sopra. Tracolla e dntlnino porta daga e bai onetta. rli euoio bhuwo , gibe1·mt nera, con due ca.rrnoni incr odat i , sonnontai,i da grauaL:-1,, il tnUo in met allo g-iaìlo. 'Za.111 0 nw,1T011e con pastrnno anotolato. Stivaletti con ghette bianche. A rtiglic1·i a cava llo : come i sottufficiali, però con la p a r te i11 terna dei parit al on i e sp<~zzoni in fo n do, di cuoio n ero, con soLlopiedi e s1ivalini. Armati di dagtL Nel 1R48 il Reggimento d ' artigli,~r·ia pontificia, secondo un documento <lel ~1 marzo, si componeva di una batteria dtL cam pagna sn otto pezzi, q ua!tro batterie da fortezza e trP- d a costa. Con temporaneamente csi:stcvano altre (]ne formazioni d ' artiglieria, eioè l ' artig lieria este1·a (svbw;era) r(~sidente a Bologna, e più tardi l ' arLiglic1fa civica . N el 1° semes11·c dc] 1~4~ l'nrtiglinr·ia pont.ifìcin L1c<~va u so di Ll·c divise: una di parata, abolihL nel luglio ·1848, una ordinaria f'cl nna di fatica. La gin hha della divisa da pamta e di quella ordinaria (ca racò) 0.1·a corta. con piccole falde di panno tnrchino e filetti di panno rosso; i pantaloni el'ano dello stesso colore, cou le bande rosse. Gli ~Lrtiglieri montati portavano i pantaloni con la pelle in fondo, e le trombe cd i tamburi a vevano sulla giubba le trine bianche. Tl coprfoa.po (la, parnfa e da servizio c onsisteva i n un cc giaccò )) con pennacchio dì <:rini rossi pioventi ed un trofeo con can-

1452 -


-:. ~

Cannriii!e1~~ a

pied i

Sottufficiale a cavallo

Ufficiale

Fig. 397 - 1835. Artiglieria d ello St ato Pontitlcio.

1453 -


..


Ufficia.le

Conducente

Aiut,mte sottuflicia.le

Fig. 398 - 1848. Artiglieria della Stato Pontificio.

-

141>5 --



ST,\TO POK:rIFICIO

1848

11oni, eou coccarda. gialla e bianca, all.:1i quale il 5 aprile fu aggiunta una croeetta coi tre colori itaJiani. Coll'uniforme di fatica, di canavaccio, si portava il berretto di pauno turchino con fiocco, mostre rosse, e con u11a grana t a, in front.e. Le spalline avevano le squame d'ottone e frangic, che erano 1·osse per i comunj , bianche per i trombettieri, e in oro per forieri e graduati superiori. Insieme alle spalline si portavano i cordoni rossi. I distintivi di grado erano foggiati ad angolo cd applicati al braccio, di seta gialla ed oro per i sottnflìchLli, e di lana rossa pe1· i brigadicl'i e caporali. Gli artiglied a, piedi ed i serventi dell'arUglierhi, montata aventino _il ca,ppot.to di pa,n no turchino con :filetti rossi, ed i 0011d ucenti il mantello dello stesso colore con pellegrina e pist.agnine rosse. Le~ lmffettcric erano di pelle bianca e gli zaini di cuoio ; questi ultimi porlarnno In, g·avetta. Le sciabole e~ k daghe si p ortavano appese al cinturino, e la giberna alla bandoliera,. Di borraccia e tascapane non si faceva uso, e solo il 30 maggio del 184!) i1 comando d'artiglieria propose 1a bo1Taccia per gli a,rtiglieri da campagna. I sei-venti da campagna portavano la dag:1 ed il moschet to a pietnL focaia; solamente nel 1849 una parti'\ ifoi moschetti fu trasformata, a percussione; i condnccnti, i loro graduati e j trombettieri avevano la sciabola di cavalleria la pistola; i serventi graduati, gli artificieri ed i tamburi la daga a sega e la pistola. Gli nfficiali portava.no la stessa divisa, con mantello, ban doliera e ei11t.ul'iuo d'm·gcnto, sciabola! con elsa d'uttone, ,;;palline d'oro alla francese, e sciarpa gialla e bianca alla vita. Le bardature cd i finimenti dei cavalli erano di cuoio nero, con ornamenti e fibbie d'ottone, le selle alla cavalleggiera per i eavalli da sella, ed alla postigliona per quelli da, tiro; rosse le gualdrappe degli ufficiali, nere orla.te di panno rosso quelle della truppa. Il lO febbraio 1849, in seguito alla proclamazione della Repubblica Romana, alla coccarda bianco gialla fu sostituita quel la tricolore italiana.

e

-

I',.

1457 -


U.NIFORllfl

11 2:! marzo 1849 si (;ou cesse all'arLiglieria il distintivo di un fulmine ricamalo sul colle-Uo, e si a,bolì la sciarpa degli unìciali, sosLitue11dola con una gorgienL d'argento dorato con lo stemma della Hcpubblica. Gli ufficiali però nelle grandi solennit.'L portavano pure una sciarpa tricolore. Secondo l'orga,nico del 17 aprile di quell'anno il Reggimento a·a rtiglieria avrebbe dovuto possedere nna ·bandiera, ma risulta r,he non Fehbe in dotazione. Come pure consta, èhe non ebbero mai a pplicazione le disposizion i del maggio, per 1e quali si sarebbero dovuto moùificare la tunica, le spalline, i cordoni e le bau<le dei pantaloni. La llatle1-ia ester-a al prineipio del 1848 era nntonoma e faceva, p a1·Lc della Hi-igata estera di fanteria; però con la riorgani zzazione del 7 dicem brc 1848 essa fu aggregata al Reggimento di artiglieria indigena,. Sciolta l'll febbraio 1849, fo ricostituita con la maggioi· parte d'individui nazionali e denominata << nat ter-ia naz.ionale >>- Qoe1,d.a batteria, vestiva u11a divisu uguale a quella dell' i'Htiglieria di linea, illdigena. Sua Saut.ità, il papa Pio IX concesse si formasse l' Artig·lieria Civica di Roma il 26 gemwio 1848, ma solo nel febbraìo e marzo succesRivo essa potè costituirsi. (!nesta sezione si distinse neUa difesa di Vicennt e divenuta batteria., - in seguito all'aumento di 2 cannoni, un obice e tre cassoni - , pl'ese pa1·tc alla difesa di Roma, lungo le mnra, da Porta Angelica a Villa Gabrielli: aveva la divisa della «Civica, )); sul bavero dritto pol'tava la gra11ata, sull'elmo un trofeo di cannoni d ' m·gento, e un trofeo di cannoni pure sul uerretto con fascia, rossa. Il cappotto era bruno, le buffetterie nere e le spalline d'ottone. Il 2 novembre 1848 all'elmo venne sostituito il << gia~cò )) ed alle spalline d'ottone quelle rosse. Ai pttntaloni fu applicata, la doppia banda.. Questa batteria fu sciolta ai primi di agosto del 1849. La « Datteda civica bolognese)) vestiva una divisa che somiglia.v a a, qneJTa dell'artiglieria di linea, con armamento individuale costituito, fino al p1·incipio del 1849, da armi a pietra, fo caia. Dopo la caduta della Repubblica Romana le trasformazioni dell 'esercito pontificio passano pel' due pe1·iodi distinti.

-

1458 -


Flg. 399 · 1849. Batteria Civica Bolognese.

(da. orlglnale esistente al Museo del Risorgimento di Bologna: Artigliere della

« Batterla Bolognese». comandata dal Capitanò oamUlo Atti e che prese parte nel 1849 alla difesa di Roma),

1459


UNll<'ORMI

blu scuro ad un sol I)etto con fir,:chietto rosso al colletto, bottont giallo con due cannoni incrociati e granata; pa,ntalone blu con due i,,triscie di color rosso (i cannonieri è conducenti. aveva n o i noltre un i?.econdo pantalone guarnito di pelle); giubua blu ad un petto, un fischietto rosso à,l colletto; cappotto blu con tabarro blu per i camionieri Rerventi, con pellegrina per i cannonieri condneenti, ambedue con fischietto rosso al colle tto; lo << schako )) era nella parte Ruperiore guarnito da un ::,;allone rosso e sul davanti da nna coccarda, con cappi.ola, rossa sovrapposta a due cannoni in croce di Sant' Andrea; i L e< pompon)) rosso. Ad eccezione dei sottufficiali, che essendo montati portavano lv sciabola rkurva cou fodero di acciaio, tutti gli altri uomi ni di truppa, erano armati di daga. Nelle uattcrie smontate b tcnnta era r,ome quella dei can · noni<:ri servl'nli clell<~ batterie montate, salvo che, invece dell ' a bit o corto , essi mm.vano una tunica, mentre poi tutti, esclusi gli ufficiali, portava.110 la dag'a. L ' opera del pro Ministro delle Armi Farina, durata fin o al 1857, e quella del Card. Antonelli fino al 1860, avevano fatto d ell'esercito pontificio un fedele elemento di ordine iHterno , ma non ada.LLo ad entrare in campagna, tantothè avvenuta l'annessione di Bologna e della Romagna al Regno di Sardegna, il Gove1·no Pontificio, avendo cl1ia.ra la visione che aucl.ava adden · sandosi il pericolo di 1111 conflitto armato, nominò sul principio del 18GO Moris. de \.fero<le alla. c:-irica di Ministro delle Armi. . e fu il dc Merodc a proporrfi che a riordina1·e l'eserr.ito pontificio venisse chiama,to il Generale Francese de la Moricièrc che fu quindi n ominato Comandante in ca.po il ·7 aprile 1860. Questi, giunto a Roma, si mise s11bito a preparai·e l'esercito per una futura e probabile campagna; e, r,011statate le de:fìci em,;e dell'artiglierfa, con il mag;giorc Blnmfmsthil ne cambiò completamente l'orga.11izzazione, l'armamento ed in parte I't111iforrne, la quale ultima risultò c:osì stabilita : Kara(',Ò di panno blu scuro con colletto di pa1ino color sc!l,r· latto ; bottonato snl petto con bottoni di _metallo giallo, bombati, con dne cannoni inr,rodati e sopra una granata; . pantaloni di panno blu con due striscie di panno scai·latto dalle parti laterali, ·con un filetto simile nel mezzo di dette striscie : schakò -

1462 -


ST.-\1'0 1'0_\TlFICIO

1861-1870

,·opl'r-i·o di panno 1wro con in gil'o un gallone di lana scarlatto, s1·1·v l'Oui laterali e cordoni, pennacchio di crine rosso a pioggia s 1il davanti, coccarda pontificia giallo-bianca e cappiola di cordo11e scarlatto; giglie sul petto di lana scarlatta; cappotto COll 111:i.niche di panno ulu con pattine al oollo di panno scarlatto. L'artiglieria, smontata, aveva un mosr:hetto con lmionetta di ;rn po11ici e l 'artiglie1·ia montata una. sciabola modello francesP e pisitola ad arci011e; le ùuffette1·ie erano di soatto bfrtnco. Le uniformi degli 11fficiaJi non differivano dalla truppa che per avere le granate ricamate in oro, le travette in oro, i galloni, 1listintivi, spalline e i bottoni di metallo eforato; la, dragona, dntinino e pendagli dorati. Occupata. Anco11a, il ministro delle a.emi i\lorn:.;i,gnor de :Merode, dubbioso che le forze regolari dell'esercito italiano si spingessero anche nel patrimonio h~rritoriale di S. l'ictrn, e allarnrnto dall't·silo dclJa l.JattagJia <le] Voltnr110 del l° ottobre 1$fl0 l! delle possibili eousegueuze (1i nn ' avan1,ata di Uairibaldi su Houm, <:1~rcù ili rnr•t·ngliere gli avanzi dell'e~Prcito pontificio e di ricostruire i.L più presto possibile nn 1111deo che 1wtesse fronteggiare il gntve pericolo, ma d:1 l sdl<~m 1.n·e a I <liC'em hrn non riuscì che a rnettc1·e iusierne nn picc'.olo eserc ito, i11capaee 1wr varie ca.nke ad entrare i11 ca1nvag11a. Dopo la caduta di Uueta tutti i p1·ovvc><li1111•1d i di<~ conseguirono furono indirizzati alla formazio11e cli un <·sei·cito non già, combattivo, ma, bensì da impiegarsi soltanto per le esigenze cli servizio interno e di sicurezza territoriaJe, mentre per la difesa dello Stato si faceva affidamento sul Corpo di occupazione francese. Durante q nesto pel'iodo le mdformi d'artiglieria non sn biro no rnoùificazioui. , Nel 1SG5 nl de l\forode snrredcttc il generale Kan:,,;ler, il quale, vif.lta la poca. sicurrzza (lel territorio pontificio, e non fida11dof.li trof1po delle truppe francesi di occupazione, f.ltudiava un nuovo piano organico dell'eRercito, che veniva approvato da S. S. Pio IX 1'11 dicembre di quell'anno. Per esso il corpo d'artiglieria veniva eornposto di 11110 stat o maggion~, di <.hrn ba.tterie montate su sei pezzi, di tre ha,tterie a piedi pure su sei pezzi , di un deposito montato e di uno a piedi. -

H63-


U1'IFORJ\U

Dopo il a novembl'e 18 G7, sban1gliaLe a Mcntana le truppe garibaldine col coHcoriso delle truppe fraHcesi cli sba,r co, i l genel'alc J{am,ler non si addormentò sngli a,llor-i della vittoria, rn~ si affidò sn I la protezione delle truppe francesi, ma l'iprese il lavoro di aumen to e perfeziorn1m1:mto dell'esercito pontificio, lavoro che era stato mome11taneameute sospeso . Questa ripresa era, sovratutto urgente e necessaria perc hè i l Kanzler nou aveva dirueuticaLo le parole pronw1eiaLe dal Conte di Cavour al Parlamento .Subalpino l' JJ oUohre JSGO, e nellfi q11a.li si riassumeva fìn d'allorn l'ideale clella politica italiana (1). ll Kauzler non solo si e1·a fatto 1111 concetto snlla oondoUa, da, seguire 11ell'eventna..litù, cl1e si 1·innov:1si,;Pro i11i-mTez.ioni od invasioni di colonne rivolnziomu·i<!, rna si cm. altresì. for-rnato un progTa111 rn a p er il caso elle 1·esercito Jl<mtifìcio avesse <l ovnto sostenel'e ,rna g;nena con Lro le truppe regolari italiane. Egli si ruise quindi all'opera 011<1<! pl'cp:in tr·<\ 1111 pian o di difesa IJer ogni (:vcnienza, preudendo q nelle misure prc~canzio11aJi elle p<~1·1ndtesNe1·0 (li fa1· fron le s ia ad. u 11 'invasioHe rivoluzionaria, sia dell' esercito regolare italiano , p rovvedendo pereiò all'orga11izzazio11e e <lislornzio11e <lc~ll<•. val'iP t.rnppf~, si a, regolal'i che assoldate. Tl lù1.nzl.ee provvide purn al rior<li11nmt~11to degli oggetti cleì corredo e d'u11Hon11e. 1\.:r gli uHidali P pn gli 11ornini cli trnppa pontifici fu stabililo elte essi facessero uso di qnaltro specie di u niformi : l'nnifon11c di parala, L'1111ifonne ordinaria , l'uniforme di fatica e qnelln cli r,n,mpngna. 111 linea ge nerale e di principio si può ritenere che la, differenza fra ]e varie specie di uniforme era cosLHuila daLL'i11tento di arnio1iì1,z.ar<~ Jn, tradiziom~ eoll' u tili tiì_ e con l'eco1101uia; e emsi: F uuifonne 01·di 11 aria el'a a eolori v i· vaci, el egante e cornofla: quella di paratn non era se non quell a ordinaria con qualche va-ria u t e e con fJUalchf\ ag-gi1mta (penne. piume, cordelline, spalline, dragorn~); quella di fatica era semplicissima, e di poco prcz:,,o, consistente in una ginccheHa e pan-

(1) e, Lri nost ra stella, o Signori, YP. lo rlicl!h1ro :1perl:1111e11le è di fare ch e la Oittà IDfel'na, sulla quale 25 s0coli h:rnno ncc11m11J;1h) ogni geuere di glo,« ria, diventi 111 splendida capitnlc del Hq;no d'Itnlin >J. <<

-

14.64 -


Soldato

Ufficiale

Fig. 400 - 1Sli0. A rtig li(~ri:.i dello i;:tato P o ntificio.

~

1465 -



S'l'A'OO PONTIFICIO

1860-1870

111 lo 11i di Le la.; e quella di campagna risultava da un 'opportuna 1·11111hi11;11r.ione di pochi oggetti di parata con quelli dell' uniforme 111·d i 11al'ia e con quelli dell'uniforme di fatica nonchè coll'ag14 i11 11 I.a. cli speciali oggetti di equipaggiamento.

'l'1ttte le truppe nella grande uniforme portavano le spalli(Lnuwe gli :r.uavi), ed in quella di campagna, sostituivano la g-i;1 cchctta (g·iubba senza, falde ) al carakò ou alla tunica, (giubba 1:011 faldine o con falde) . .111 genere gli ufficiali vestivano come la truppa, ma con pan uo J)iù fino e con fregi d'oro o d'argento (secondo l'arma), an½idLè di lana come aveva la t rupp:-i. I distintivi di grudo erano 1·avpresentati per gli ufficiali dal numero di filetti o righe d'oro 11 tFargento (secondo l'arma) messi sul berretto ed anche sulle 1nauiche di ciualche indumento, alternate 1·ispettivamente con quelle <l'argento o d'o1·0 s ussidiarie. La riga fondamentale el'3, di egual colore del metallo dei hottoni, dornta per gli uifidaJi d ' artiglieria; ed i grndi erano cosi rappresen~ati: 1111a r iga per i sottotenenti, due righe pe1· i Lenenti, tre pe1· i capitani, q mtttro per i maggiori, cinque per i te 11enti-colom1elli e colonnelli; il co lonnello si disthig ueva dal tenente-colonnello perchè le righe fondamentali d'oro erano per 11uest'ultimo alternate <:on d11e sussidiarie d '.argento. Detti distintivi erano pul'c portati dagli ufficiali d ' artiglieria sulle maniche del « dolmann ». · J disti11tivi per i s ottufficht li ernno portati sull'avambraccio, in fo1·ma di ficnglionc, a contatto deJ para mano, ed e1•a,no d'oro: i rnm.·cscialli d'a.noggio portavan<.1 nn distintivo su tutte le due braccia ; una ~triscia d 'oro in <liagona,le al disopra, del gomito co11h'add.istingueva- i rnarnscin,Ui forieri; due 11e avevano i ma.rei-da.lli capi. I di1sti11tivi e ra110 di lana, scadatta per gli uomini di truppa e cioè : uno per i solchtti di prima classe su a mbedue le braccia ; due per gli artificieri solamente sul braccio destro : due per i brigadieri su ambedue le braccia . L'armamento degli artiglieri era formato cla una sciabola lunga con elsa, appesa con lunghi pendagli ad nn cint urone bianco sopra la tunica; per gli ufficia.li consisteva in una Rciabola diritta con elsa munita, di dragona con lunghi pendagli che si agganciavano a d un cinturone di cuoi.o verniciato da portarsi. in1H ~

-

1467 -


UNIFORMI

torno alla vita sopra la giubba; nell'uniforme di campagna, s'aggrnngeva. w1a pistola od un revolver non di modello unico, :w.a di tipi varii a volontà. I colori. dell'a,rtiglieria emno n turchino scuro per tutta l' uniforme e lo scarlatto per le mostreggiatureLo « schakò » (copricapo) era di panno t urchino scuro con ornamenti scarlatti, con coccarda pontificia davanti e nel mezzo. isovr astante ad un trofeo formato da due cannoni incrocia t i, con fiocco scarlatto alzantesi sul davant i e ricadente a pioggia. Il << bonetto » era di panno t urchino scuro con visiera di cuoio lucido, con soggolo filetlato di scarlatto; il caracò -(giubba) era di pan no turchino scuro con mostreggiature di panno scarlatto, con falde riunite ve1•ticaJ mente mediante cucitura simulante una piega, g uarnite di ribalze di panno searlatto filettate di panno t urchino ed ornn,te di un a gr nna,ta accesa , di. panno pure color· turchino, con colla.r etto pure di pauno turchino. con parmnano filettato di scarl::i,tto, con t ra.vette di spalline t urchine, con bottoni di lastra di fcrl'o ricoperti d' una foglia d'ot · fone, portante per insegua due cannoni incrociati ed a l di so1wa una gra nata accesa.; i. pantaloni erano di pa1rno turchino scuro con most reggiature di panno color scarlatlo. I p redetti ind umenli competenti agli n.lliciali non differivano da quelli de11e truppa, che per avere le granate ricamate in oro, i bottoni di metallo dorato, le spalline ed i cordoni d 'oro. l11oltre tutta l 'artiglieria faceva, uso di una µ;iacchett.9, di panno scarlatto, di un pantalone di fatica di tela g-rezza , di u11 gabbano color t urchino scuro , filettato di panno scarlatto, al quale ult imo l'a1·tigliP.ria montata aggiungeva. un tabarro (gabba no con m::11l tellina) P. dei. pan taloni rinfoi-zati con pelle; gli ufficiali usavano altresi uu dolmani1 (spencel') · tnrchino se L1ro, foderato di stoffa nera a pelo d 'orso e g uar1lito cli pelo nero di a.stracane. Subito dopo l'occupazione cli Roma p er partP. delle troppe ita.lia nP., il 21 settembre 1870 venivano r esi gli onori di gnerra ai soldati dell'esercito pontificio, il quale veniva sciollo dopo di a ver deposte le armi alla Villa Belvedere, fnori Ja cinta fortifi cata di Roma, ed aver definitivamen te e per sempre sveRtit..o quelle uniformi che qui furon o desc1·it te. -

]468 -


§

8.

Règno delle Due Sicilie

A vve11 uta, la r<~:-:a di U.rnta 1'8 agosto :rn1;:;, l,o stesso giorno l<'1.·1·lliuarn1o l V di l::0I'LJÒ11e-~id1ia, emamtva uu decreto col qual(: v<:uiva stabilito che l'es<)rcilo 11.:tpolet,Hw tloveva esser forte di s<:ssautamila uomini sul piede di pace, im!icrmdonc i diversi corpi d1e lo doveva.no 0ompoITc (1) : fra questi figuravano un corpo di ai-Liglicria a piedi, u11 corpo (li :.ll'tiglicri.1 a cavallo, delle <·.ompagnie di ,:,rtiglieri littorali e un corpo del treno di artiglie;·i:.i. Lo stesso decreto !issava l'organico di da:-;c1mo di tali corpi. Doveva.no far parte ciel la G-uardia Reale, 11110 s11nadrone d ·a·rtiglieria a ca.vallo di due compagnie, e due compagnie del Lre110 d'a1·tiglieria. 11 ~4 sm·.<:.esl-livo, con altrn d ect·f•i.o (~! s1 stabiliva la i'ormazio11e di due reggirnenli d'artiglieria di lena, il primo denominato (( H.eggimento Re )) ed il secolHlO (( Rcggirnc11to Hegina, )) dt!l Real Col'pn ,F Artiglieria, ognuno c0111poi-;l,o di 11110 stato maggiore e cli dnc battaglioni di <licei compag·1iie per reggimento; inoltre og11i reggirnen1o fl<weyn, avere due bandiere hiand1e con lo stemma. reale. L'uniforme di qne:-;ti due r(-•ggimenti <~ra di color lìfou) con parumaui e collaretto scarlatto, con bottoni d'oro, nel centro dei quali vi era mia pir:ami(fo di <lieci palle sonnoutata da <:oroua reale. Sopr,1 l_e spallette degli uniciaJi vi era, di getto in al'gento, la 1wcdetta piramide di dieci paJlc con la eorOJrn. Gli 11ffieiali snperim'i e gl i aiutanti rnnggiol'i del (( H.eggime11to ReJ) pol'tnvano il pemrncchio di_ pemw bianche ,1Llo <( sc ia-

(J) Colle½ione dell.e Leg-g-i e Decreti l{eali del He1..n10 Nnpoli. Stmnperia ]leale. Pag. 106. (2) Iclern. Pag. 206. ~

. . .,

1469 -

,u

N;i[loli, anno 1Sl:ì.


U l'\ .I l•'I_HtMl

kò J); tutti gli altri individui del eorpo avevauo il pennacchio di penne bianche, ma tpwl1e della cima erano 1·osse. I nvece p er qnern del << R eggimento Hegina J) il pennacchio era rosso per gli ufficiali supe1·iori ed aiutanti maggiori, e rosso con le penne della, dma, biallche per gli altri irnlivhlui. Questi reggimenti erano armati di IBoschettoni e di sciabole corte. C o11 la stessa data v<miva pu re determinata la formazione di due compagnie nrtefici del H.eaJ Coi-po d' Artiglierfa (1), che dovevano avere la stessa uniforme clei due r egg-brn~nti d 'artiglie ria di tena, tant o per i eo l01'i e bottolli , qnanto per il modello; ma, per ditforeuzian;i, gli. artefici llovevano portare allo << scia kò >> un pennacd1io di eolor hleu ecl erano armati di ruoschelt one e sciabola co1·ta. Sopra le spallettR degli ufficiali vi dovevano essere h~ sol i te cliPl·i palle n. piJ-nrnid(~, so1·1nontaLe da eorona reale . .,Hlo :-;l l'sso (('111po v e 11iva eo:,;t itui t:.t 1111.1 eo11q1agnia d'ar t.end pont011ieri del B('al C ol'po (_l. 'A1·tiglicrin (~), ('. Oll la ste ssa 1111ifornrn ed ai·rna uicn(.o d cJ le aHr c clnc eom1rngnie m·tetit:i, sia per gli utliciali dte per i s oldati. Così ptu·e il ~4 agosto veniva stabilita l'organizzazione d ei c01'pi {lestirniti n!la cirntodin. e ficrvir,io dc1lc batterie s ulle cost e dei (luc r egni r~ delle h::ofo dipcndcuti. La loro nni fom1e er ,1 ng-nale a ,11wl1a dell'artiglforia, a pied i, ad eccezione della fod era d,~ll'ahito che era bleu e 11011 aveva alcun pennacchio a.Ilo << scin. kò )). Le s1mlleLLe deg'li ufììe iuli ' non a,vevano la piramide delle dicc i palle sormontate dall a. corona 1·eale. Gli uomini di truppa erano a r mati di fucili e sci a bole c ome la fanteria. St!rnpre eo11 la slc•:,;s a (lata tfol 24 a1gosto vcnixa decretata :rnehe la forma;i;ione ,l'una brigata cl'a,rtiglieria a cavallo, com posta di uno f.tato maggiore f\ di due squa droni, ciasenno di dufl compagni!'\. I suoi componenti erano a r mati di sciaboht e pistola,, ed avevano nn'uniforme di color bleu, con para man i , colla.retto e pettini cli color searlatto; bottoni rotomli con in een -

(1) Co l le:.1ione tiel le L eggi e JJeer eti R eali d<c~I Regno <li Nnpoli -

Stnmperia Reale. l':-ig. 106. (2) Iclem. pag. 214.

-

1470 -

Anno 1815


REGNO Dl!JLLE DUE SICILIE

1815

la solita piramide di dieci palle sormontate da corona reale, ('OIUC nell'artiglieria di terra : anche i distintivi erano gli 11·0

:-:1.Pssi.

Con decreto del 2 settem!Jre 1.S15 (1) veniva ordinata la for 1nazione d'uno squadrone d'artiglieria a cavallo della (}uardia Reale, su due compagnie. I suoi componenti erano a,rmati di sciabola e pistola e portavano un'uniforme di color bleu, co1t paramani, risvolti e collaretti di color scadalt-0; i bottoni erano rotondi con la solita piramide e corona, che per gli ufficiali era 8opn.t le spallette ed in getto d'argento. na successivi documenti, ris11lt,t ehe J1el 1824 gli a!'tiglicri della Guardia a Cavallo erano armati cli pistole e sciabole di cavalleria, e gli artiglie1·i a piedi di moschettone con IJaiouetta (~ fodero, <~ sciabola di fauleria (2). Co~d pm·e risulta che l' Artiglit~rin, a cava1Jo della G1.mrdia faceva nso in quell'epoca dei seguenti oggetti di corredo: cappotti di panno, pan taloni di panno bleu per parata, ciarnbe1·ghe di panno b.len pr~r para,La, guanti {li pelJe, <:,rnchi, fais<:e di lana, spcll(;ci- di pa1rno hlf\lL pa,ntal011i di panno bleu giorna,l ieri, paalaloui di pa,nno grigio, stivali cou speroni, incerate per casehì, era,vattini di crini con fìhbia, g·iacca di olona blen p1~r 1111arLiere, pantaloni di detta per qnartiere, c0Lun1i, pallialoni di cotone bianco, sottocal7ioni di tela, C<'11nicic, tintnti per pantaloni, mez,',e ealze W). Per l'artiglieria a piedi erano prescritti i seguenti. ogg·etti di corredo: cappotti di pa,1 mo, g·iamberghe di panno hlcu per parata, caschi, ineerate per detti, giubbe di panno hleu per ogni giorno, pantaloui di panno, stivaletti di panno n<>ro, ber·rcU.o di panno, cravattini di sola con ciàppa, giacca di olona bleu per travaglio, pautaloni di olona bleu ide111 , stivaletti di C'.otone bianco, pantaloni idem, sottocalwni cli teln, i,,carpe, eamide e tiranti per paHtaloni (4).

(l) Idem .• pag. 297. (2) Collezioni delle LP.ggi e Decreli Reali tlcl R.eguo rli Napoli. peria Reale. - Anno 1824. Pad,e I 11. vag. i3l4. (3) Idem. Anno 1824. Parte III. pag. 321. (4) Ider11. Anno 1824. Part2 III. pag. ::!24.

-

14-71 -

Sta111-


UNIFOltMl

Da 1111;1 raceoHa di ligul'ini milit,ui ùel pitture Italo Cenni risulta che nel 182tJ gli ufficiali superiori dell' artiglieria tL piedi <lclla linea vestivano la seguente ·un iforme: cappello bicorno montato di fclLro nero, gallouato iu oro, con coccarda napolita,na e pennacchio hianc0; a bi to a fa.lde di panno azzurro ad n n petto, con collo drHto, pa.n1,ma11i a .filettatura, ross,1,, granala al collo d'oro, rovesci dell(~ falde 1·ossi ; pantaloni di panno azzmTo d'jnverno, e hiandli (Festa Le; tspnlliue d 'oro; pen dagli e dragona d'oro; sciabola co.11 fodero cli metallo, cou guardia dorata; sLi valini r,on spe1·011i . .Da t aìi figurini l'isulta pure che i. sottufficiali d'artiglim·ia a cavallo d ella Gnardia R eale vestivano la seguente clivisa: « sehakò J> sv:isnto, g:allonato in seta gialla, t"o 11 Rotfiugula di la111ien1 di met,1110 d'ottone, e-onloni e pennac ehio 1·ossi; a u.ilo u rahlinc 1:011H' ;-;u p1·a, t"Oll spa-llil1e ginll<~ eon frangie di la11a giaile e 1·ossc\ hotto11i nd or11a,11H•11ti gialli; pauta loni di pauuo az:r.uno , con h:-wcle la r ghe giall e e filet"Lo ee.11 t.i·alc rosso; bandoliera, <li cuoio bh11wD, <:011 1ihbie d'otto11e e giberna nen,, con g-r-auata {'d oi-Jal m·a <li metallo gfallo; sLivalini con spe1·011i; pmHlagli pc1· sr-,iahola ili euvio hiam:o, His11lta ng-nalmen te cbe i soldati d\u·Liglie1·ia, ili liuea :1 piedi porta nino un o << fWhakò )) svasalo, gallonato .in giallo, cou trnfoo cli dne (·:mnoni iuer-ociaLi e granatn, di metallo giallo, eoccarcla napolitmrn e 11appirn.1i 1·ossa; abito come sopi-a., cou spalline di la.nn, rossa e bot toni gialli ; pantaloni di pan uo a;,,;zmTo per Finverno e bia.nelli pe1· l'estate; ;r,aino di pelle natura.le; cappotto nz,mrro; stivaliui. Hc Fcnlinando di Borbone il G d icembre 18:-W, cln Por lici, Cllla-11avn un nuovo regolamento (J) col q1rnk ve11ivnno fo:.isat i i d istintivi da 11Ra,rsi dagli ufficiali <.l'ogni grado dell'esercito e dell'a,rrnata.. I11 esso si pr escriveva. che i capitani genernli, fo11<'11U gerH'· rali, marescialli di campo e brig-adiel'i, di <JnnlnDqtw ai-ma, do-

(l l Collezione delle Leggi e dei Decreli H<-\:tli dPI Regno delle Du e Sidlie. _\.nno 18:-lfl. !semestre TT. D:11 Luglio :1 lutto dicemhre. Png. 162.

-

1472 -


Soldato

Ufficiale superiore

Sottuliictale artiglieria a cavallo

Fig. 401 • 1829. Art.iglif'.rill del Regno delle Due Sicilie.

-

14''3 -



r.EG7><0 rn,;1,1,1,; DLh1 ::;1c1L11,:

lSli)

aggiungcl'C due spallim~ tanto nella piccol:1, come nella, g 1·,1 nde 1u1ifo1·me. La parte phrna. di tali spalline doveva avere L1 l1wghc,-,za di pol]ici cinque e linee dieci e la larghezza di poli id due e lirn~e i,;ei ; doveva esRere ricamata in oro pe' ca,pitani g1•11erali, tenenti genenlli e mareseialli di cmnpo, ed in argento pei brigadieri; verso la e:,:;tremità inferiore tale parte piana do nwa. poi :we1·e uno scudo formato dello stesso 1·icarno, e doveva terminare <.:on umt l'On1ice cireola1·e, composta di u11 torciglione grande e lli due più piccoli, all' ultimo dei quali doveva.n o esser('. ::;tretl.ame11te ai.taee[iti ventun cannutigli della lnngheiza di due pollici e sci li11ee, e delln. grosse½za di lince diciotto. Snl centro dello :,;ctHlo i capitani gm1erali dov(~va,110 avere per 101·0 distintivo tre gigli in forma piramidale, s01·rnontati da nna. corona reale; i tf,nenti g t\llf\l'a.li <lne gigli in 1i1wa orizzontnle, Rorrnontnti d:11 nwdesimo st<~nun:1; t'.tl i nrnn~Rr:ialli <li campo (1 brig'1H]ie1·i Hll :-;01,, giglio, suttopof;to a]1'in1licn.Ln. r:orona 1·eaì1•. 'l'ali gigl) do\'evano essere in argento pei capitan i genc1·ali , tene11ti gfllerali e n1arcseialli di ea rnJHJ , 11u•11t.r{: pPl' i lwiga<liel"i ei·:1110 111 oro. T travetti pel sostegno i1Pl1<· spalline an'ilidctte dovevano csH~l'<: de,nnatì in oro rn1 in nrgc11 to, sec01Hlo il ('Olore 1lelìe spalli1w, e k fodere: di p,m no :,;car1nitn don'\vano sporgere lafor·nlme11 tc, in 111.odo da for11un·<! nu piccoio lP-rnho. T colouHelli, tenenti colorn ,elJi e maggiori, - n hol(èndosi dai paramani delle loro uniformi e i,;opralJiti i disti11tivi allora in u;;;o, - dovevano parimenti porta re inLli~Li11 ta1nente, quahmq ne foF:s<~ la loro posiz.ione, due spa l1inc, tanto con la piccola, quanto eo11 la. µ;rn.n,]!~ uniforrnc~; le ~p.c1T?inc t~rH nu iu. oro per qne]li ~l1e an·v:rno i bottoni dora ti, e in /ll'~~1~n l.o 1w1· gli a.H l'i. La pa,rte piana delle s1x111i1w cloveYa aveT'e le st esse dimensioni indicate per le spalline dei generali, ed era formata di ]ami nette reUaHgolad, di rame dorato o di argento, (1iRpostc a sqnamf'. Verso la estrcu1ità inferiore cli detta parte piana, che doveva essere alqua11to convessa, vi era hl snddescritfa, cornice c·ircoln re coRtituita da un tortiglione grande e due picco1i, a,ll'n110 dei qnali dovevm10 csscrp twili trentadn<~ can1rntigli lnng hi pollici due e linee sei, e clella', g1·ossezza di. tredici linee. , ·1·1·;1.110

-

1175 -


Sul eentrn della men lon1ila pa1·Le eom·essa cli deLi:e spnJline, i colonnelli doveva110 po1·la,re eome lmo <.1isLiutivo trn gigli a fonmL di pirn1nide, sormoutati dallo sLemrna reale; i Le11euti colorn1elli d11e gigli d ispusti orizwutalme11!.e, (~d i maggiori 1111 giglio solo, 1·ispettivamente sm·111011ta1i dalla c01·011a, 1·ca.le, simi.Le a quell a dei colonnelli. Tali gigli e corone <Jonwauo ess('.l'C cl'nrgento pel' quelli che facevano URO deJle spalliue cl'a1·ge11to, e d'ol'O per quelli che portavauo spulliuo dorate. I travetti delle sudd-escritte spalli11e per gli ufficiali superio· ri dovevano eflRere forrun.ti da catenelle cli rnrne dorate o cli argento, secondo il colore clc~lle mostre delle riRpeLti ve uniformi. I gencL·.di di qnalunqnc g1·a11o t•(1 ,nmn. clovevmrn toutirn1.n·R a fa.i- nso 1lt-' I 111P1ksirno (':I ppPI lo 1·!ii, gi:ì, poi-lav:rno, I' consp1·v:11·(~ pa1-imenti Ja i:-:eiarpa d ' a1·geuto i11tessnta eoa seta. searlatta al· lma i11 m;o. YP11iva poi p1·PR<:1·it1n elle gli nl1idnl i cli tu t ti i e,wpi rnilitari della 1·,~n l rnm·illn, don~v,Hw iwli:;;;tin ta 11H~11t,~ f..u· n:-.o ilt·llu ~t:iai· pa di sda hìnn<'n e S<'a1·lntfa. a somigli,rn7,a ,li qnella che era usata, dagli utticiali delfo lilH-'n) nd PCf'e7,ione pe1·ò ,ki (:nvallég-gel'i e degli al"tiglini :i è.tYalio della gn:u·din, r<·nle, i 11nn1i do· vpvano conLiuuare a pol'tare fa, fa:,;ciH (la essi m,ata . Tn fine il n:golarnp11to G dieemb1·e 1::mo 1n·cs(:riveva dw gli ufficiali, cla enpiLa11i ill giù, di qualirnqne arma, i qnali aves~ero sulle rispettivP loro spalline, delle coeone, pÌ!'amiùi tli palle, od al tri d istintivi, dovevano innnantinente togliedi, conservando :;;;olo i prescritti nuovi gigli. Con <lenr-to dr1 12 rnar·w IS;-~3. l:enli1 ;a1Hlo 11 11l1o liva, Ja 1nezza l)l·igata (l'artig'lìerin a l'nvnllo c1,f>1la grnwclin l'Pnl<~ e della divisione del treno di casa rPa lP, erl ordinava la forrna7,ione cli u n a nuova èompagnia d'artiglir.1·i:1. a crwnllo, 1n <inal<~ dovcvn far parle del reggimento (( Regina "\.rt igliPria )l; i cnnnonieri do veva.no essei·e forni( i lli. pist.ole, gi1Jcn1e e sdnbole come que]]e della disciolta brigata artiglieria a cavallo. Con successivo decreto del ~ giugno delJo s lt•sso auno, YCHÌ· vano messe in vigo1·e nuov{~ l11helle dei gL'llPl'i ili n-'sti:1rio per i militari clei var i c01·pi.

-

14.76 -


Oa.nnoniere a piedi

Ufficiale d'artiglieria. Sottufficiale a cavallò guardia maga.zzlno

Fig. ·102 - 18-14. Artiglie ria del Regno delle Due Sicilie.

-

-

1477 -



Ufficiale d'artigHeria in gran t enuta

U!ticlale del Treno in gran tenuta

Fig. 403 - 1$:i3. ~\.rtiglierl a del Regno delle Due Sil'ilie. (da un disegnò di A. Di Lore"!lzO, litografia Antonio Zezon).

I



HEÙMl DEL LE D UE S ICILIE

1S88

1~l Ja TabcJJa Il per l'artiglieria a piedi fignmno i sc~guenti 1·:1pi di vestiario: cappotto di panno lilo , giamherg·a di panno /1/,11, giu bba giorna]iera di panno ùlo, pantaloni di panno blo) lw1Tett11 idem, stivaletti cli panno nero, casco completo, giubba di cotone higfo; pantalone id em , p antalone di cotone bianco con Nf:i va.letti, camicie, sottoca lzoni , cravattino di sola, scarpe. AU:1 'l'abella III per l'artiglieria n ca,vallo : cappotto di pan110 blo, gia1nbl~rga di panno blo, pantaloni cli panno b.lo, giubba di panno blu per scuderia, pantalon i cli panno bigio per scndel'i a, berretto di parmo hlo_. casco completo, ginhba di cotone big io, pantaloni idem, 1Jant.aloni di cotonè bianco, calllicie, s ot· l:ocalzoni, guanti di pelle, cravattino di cuoio, coturni con speroni, r,nscinetto di cuoio nero con istecca di ferro per i condu-

centi. Nelle tahelle organiche del 183~1 l 'ar!iglierfa. del Regno dell e Due Sicilie figur·a compost:.ii d elle sott osIJecificate specialità, nrnnr,1·c poi r1 on 1;i.sultn che iciiano state a-ppoi·tate modifiche o variazioni lino ni\ l81-i0: a) due Reggimenti: Re e Reg;ina,; b) umii compagnia a cav~tllo; e) 1J1m brigat:1: di n.rtefid (pont onieri cd armaioli); d) un battaglione del treno; e) un r,orpo di artiglieri littorali; /) una bat11~1·ia a ca.vallo: ,q) tn1 corpo d'artiglieria po litica. Inoltre vi era. il ~<irpo d ' (( a.d.iglieria svi zzera)) divii;:o in sezioni, aggregat e ai Reggimenti di F~u1!.eria Svizzera-. Qui si riporta no tre :fig11l'ini della collezione del profesimre ILalo Ce1111i rappresentanti un nffidale dell ':.wtiglieria a caYallo. un sottufficiale g ua,r dia magazzino ed un soldato dell'artiglieria a piNli della linea del 1844. A questi fanno deg110 seg nito le descrizioni dei figurini rappresentati nP-ll'Alhmn di Anto nio Zenon. Napoli 18f>O, intitolato: << 'f ipi militari dei differenti corpi che compongono il R. Esercito e l'Annata- di mare del R<~gno delle Due Sicilie)). Ufjicùrle d'ariiigl·ieria in grà.n tcnu.la ed nffìciale del treno pmY1 ù ·i gran t enu_ta. - Keppy di feltro nero con visiera nera gallonato d'oro, ornato sul davanti di dne cam10ni incrociati, con pennacchio piovente rosso. - Abito a falde di pamio azzurro con collo alto filettato di rosso, para.ma ni e :filettatnra rossa. Cordoni e spallina d'oro. - Bandoliera nera r,on gn:irnizioni do-

94

-1481-


U NIFORMI

r'Ìlte. - Pantaloni di panno azzuno con doppia banda e filetti rossi. Stivalini con speroni. ~irtigl'ierùt a ca:vallo. lndiuùJ,ui · ùn gn1,n ti~nnta,. - Keppy di feltro nero con visjera, gallonato di rosso, orna,to sul davanti di due cannoni jncrociati di metallo giallo, con pennacchio pio vente di Jana rossa. - Abito a falde di panno azzurro, con collo alto filettato di 1·osso, paramalli e filettature rosse. Cordoni e spalline con frangie rosse . Bandoliera bianca di cuoio con guar· nizioni di ottone e giberna nera con eannoi1i incrociati e guarn izioni di ottone. - Pantaloni di panno azzurro cmi du e bande f- filettature di rosso, c.ou sott0pii,,li (li cuoio. Stivaletti con speroni. Armati di sciabola. lndiv·id-no del u0Jf;ar1lione de l treno in gran tennra. - Keppy di feltro azzuno l'.i(:rn·o coll visiera nera, ga.llolle e filettatui·a rossa , coccal'cla napolitaua con pon.tpon r osso. - Abito a, fal de di panno azzurro <;on:ie i cannonieri , con spalline senza, fra ugie e cordoni rossi. Rall{lolicnt bianca di. cuoio. -

Pa.11(.a,lOJ1i ùi

p anno a z:w .1To con semplice filetto ro:,;;so e sottopiedi di cuoio. -··Rtivalini con speroni. Armati di daga. - .Pendagli e dragona di cnoi o bianco . .:Lrt'(qlierùi, s1:iz.:::cra._- llffi.cia,le: K eppy di f'e1tr o con visiera nera, gallonato d'm·o con trofeo s ul davanti, nappina d 'oro e pennacchio rosso spiovente sul da.vanti . - A hito a, fal di ne a d 1111 petto di pauno azzurro scnl'o, con collo di stoffa dorata: cravatta nera fìlctlata di rosso,; gorgiera di metallo dora,to con le sigle reali; spalline d'oro una, con frangie e l ' altra semplice; con pa.nnrnrni rossi P patta azzm-ra, foderata di rosso , bottoni <lorat.i . rnntnrino nlla v ita di cuoio nero , con plàcca dora ta sul da.vanti con due cannoni incrociati, sormontati. cla, gra n a ta,. -Pantaloni di pam10 azzurro scuro. Stiva.lini. Art.iglicrùi s uizzeni. - Cannonieri: Keppy cli feltro nero e visiera con galloni rossi, con pompon rosso. Abito come quello degli ufficiali, ma con spa1Iinc a, frangie rosse. - Pantaloni di panno azzurro e stivalini. Buffetterie di cuoio bianco, giber n a di cu oio nero con granata di. metallo giallo. Armati cli fucile , baio: netta. e rlaga. Zaino di cuoio naturale. Pastrano di panno g1'igio . Artiglieria a, piedi. - Ufliciale : Keppy di feltro n ero con ,-isiera, galloni dorati, trofeo sul davanti. dorato, nappin a e pom1

-

1482 -


Artlglierl a cavallo a.Ila manovra del cannone

Fig. 404 - 1853. Artiglieria del Regno delle Due Sicilie.

(da un disegn o di Ruo, litografia Antonio Zezon).


U:'\'JFORM I

pon rosso. - Auito a. raiaine di panno azzurro ad 1111 petto, con filettature, pa l'alllani e fodera color rosso, pa,ramani con pat ta azzurra, bottoni ctoi-ali. - Oorg'iern clon1ta. - Sµallirn~ clorat e, quella, di sinistra con fra11gia. Pantalone di pamio azzurro 1:011 t:ottopie(li di cuoio. Stivalini. ,-

-

!

Conducente del Treno

cl

urtiglicria

Oanno11 ir:r i: K eppy eo11w gli II mc i ali, rna con galloni rossi. Giubba come (Juclla degli uifi<:iali pcrù ,·.on spnlline con fra,n gi c rm:se. Huffot forif~ di cuoio bianco. Giuerna nera, cpn <:annoni iirnrociati e g1·anata cli metallo clornto. PanlaloHi di panno nzznrro con sottopiedi di cuoio. Stivnlini. Cappotto di pan 110 grigio. Zaino di cuoio uat untlc. Arnrnti cli fo<:ile , baionetta e daga. Allorchè il tt~rritorio del Regno <folle Due Sicilie fu nel 1861 annesso al Ilcguo di Vittorio lè)lllannele IT, l'csc1·C'ito Napolitano veniva sdolto dopo i memorabili assf'clii cli Gaeta, di Ci vitella del Tronto e di Mes~dna,.

-

1-18± -


Cannoniere a piedi

Ufflclale

Fig. 406 - Arlig !ier i n ~vi:r,ztér:1 :il ~erv izio del Re di Nnpoli.

(da un disegno cli A. Di Loi'c :1:,0. l itu~r·.tfi'.1 A :,t onio l'.cz o n ).

-

1485 -



Ufficiale

Artiglieria a piedi

Cannoniere

Fig. 407 - Artiglieria Svizzera al servizio tlel Re di Napoli,

1487-


GOVERNO PROVVISOIUO S ICILIA

18i8

Artiglieria del Governo Provvisorio della Sicilia del 1848,

Nomi.nato il Gover no Provvisorio della Sicilia nel 1848, Questo provvedeva a creare un piccolo escl'cito a difesa dell'isola, e fra gli altri corpi organiz;,,ava un piccolo n ucleo d'artiglieria. Da vecchi fig urini ùcll'epoca risultano le uniformi indossate da queste truppe e fra l'altrc quelle dP.gli ufficiali su periori <lell'a1·tiglicria da piazza, di un sott ufficiale e di un soldato del _ l'arLiglietia da campagna. Ufficiali superiori dell 'artiglieria da piazza: feluca (ca pp1\llo) di f,M.ro 11cro, (:on guarnizion i d'oro, con pennacchio piovente ucro. 'l'miica ad un petto di p,LIJJlO azzurro, con collo alto, paramani e filett a tura sul da,vanti gialli, cra,vatta nera, IJottoui dorati, spalliue con frangic unite dorate , cinttll'one con pendagli porta scialJoJa di cuoio nero, con placca dorata sul davanti caricata di due cannoni incror:iati dello stesso . Panta loni di panno azzurro con banda giall a e sottopiede di cuoio nero . Stivalini con speroni. Dragona con fiocco d'oro . Sottufficiale dell'artiglforia. da piazza: keppy di feltro nero, con visiera pure nera e gallone giallo, trofeo con due cam10ni incrociaiti sul davanti, coccarda bianco-rossa-verde, pennacchio nero pioven te sul davanti. Giubba e pantaloni come sopra con galloni a punta di lana gialla sulle maniche, e con filett atura gialla ai pantaloni, anzichè: con banda. Cinturino di cuoio giallo anzichè nero, con placca su l daYanti di metallo giallo caricata di due cannoni incrociati : al cinturino era appesa u n:i, daga . .Stivalini di cuoio nero. Soldati d'artiglieria da cainpagna: avevano la stessa tenuta dei sottufficiali dcll'arliglicria tla piazza con bandoliera e moschettone. Buffetterie di cuoio giallo; erano armati di sciabola -e portavano gli speroni agli stivali.

-

1488

~


Sottufficiale a.rt. da pia.zza

Soldato art. da campagna

Ufficiale sup. art. da p!az.

Flg. 408 - 1848. Artiglieria del Governo provvisorio di Sicilin.

-

148!) -



Ufficiale

Soldato

SottulficiaJe

Fig. 409 - 1&t9. Brigala d 'Artiglioria dei CHcciatod delle Alpi.

-

1493 -



CA.PI'rOLO l>l UlARS.E'l"l'ESIMO

Le Bandiere del I' Art:iglier1a dal t 814 ai g1 orni nostri

.

". . )

.

'

Le Bandiere, dell'Arti!{lieda dei vari S tati Italiani d.al 1814 al 1870: Regno di '.Sardegna - Regia Accadt'mia Militare di Torino Artiglieria di Garibaldi 1860 - Regno delle Due S icilie - Granducato di Toscana - Ducato di Modena - Stato pont·ificio.

Vittorio Emanuele I il 1° vttobre 1814 ri ordì nava il « Corpo Rea.lc d'Artiglieria)) m entre nel giugno di (JllCll ' :urno aV<wa da,to prer.ise djsp oshiOl)i per le bandiere dei co1·pi (:1). Ogni mggimento di fanteria ebbe due br~ndiere, <..:oi:;ì <..: Orn<! lt: avevn a vute IJrima d ell'occupazione francese, e denon ,ù,al e : di. « R eggimento)) o ((Reale)), e di« Battag]fone )). 11 7 g"('1111a,io 18:1 5 i re parti del (( Corpo Reale d'Artjglieria l) ass 11mev:1.110 le spgnenti denominazioni: (< Reilgimento di A1·tig:lie1· ia ~1 pj edi )>, « Artiglieda a piedi provineiale >), (< Artiglieria volant~ )) e <( Artiglieria, Reale di Sardegna>): a questi 1·epnrti velli vano assegnate

(1) Raccolta delle disposizioni milit:1ri )814.

-

1495 -


B,\f\" l)f ERE D1"LL' .\J,TIG LIE!tlA - HlXH \O DI S AlWE G_\'..\

due fo1-me di band ien.: : uua << Heggi11w11iale Jl ed una ili « Hatlaglione >>Quella di « Hegginw11to >> era qn.i<hn t:L, tnt(a .izzu t-ra, sen:za c1·oee, non ,lYYnlr:1, ma, eudt:i ,Hl altl'a set a , copriva la, pa1·le superiore dell' asta. L' asta era ricoperta di seta rosl'- n con bullette di 0Uo1in; nella fn~ccia , a fonnn <li pera, di o tlone trnfora to, si vedeva in nlto la 1:orot t<1 reale, Pfl i ll ùasso, al disotto, una specie di ti o1·(~. La c:1·a va lla enL azz;111Tn con fra 11ge e cordoni d'o,-o_ X el mezzo del clr:q,po \'Ì era l' aquila nern di Savoia con la testa volta a :-;iJJi:,.;tJ·n li i dii gw .u·da, i i 11gnat n cli r osso, imbeccata e rncmlrntla di giallo, r011 a ceen,ri gia lli alfo p e nne . con in lletto la gra ud e a1-me cfol Regno c on tutti i q1w.1·ii (J.); ·

(l) La g1:a nclc m·u1,~ cld r, •b110 di i:;anl q :;11:1 do110 l:1 l-tc•sLrn 1·,1ziorn~ consiste va in uno scudo i11qn,1rt111 o, !JUl'li lo .,~,1 iuncslalo i.n l HI nl :i 11e l ,;econdo quartiere, co11l.roi11t1ualta i.o negli llltri, coli d ue scudetti sul I 11 i lo, 11110 Ilei cuore, l 'altro nel 1mJ1to <l'onore . Nel prilllo grau tJllitrUere ,11 primo punto: cli argento alla croce pote11:.1ial a d 'oro acc:rntonil1-n cl ,i 4 ci·ocel te del medesimo, per incbiest:a (Gcrnsalemmc); ;1 I se.c ondo: fasciato di :wg P-111 o e <li a:i:?:111·1·0 d i dicd pe;1,;1,i, al leone di ros:,;o, ;innato, ling-n a!o e coron:110 tl'o1·0, attnn-crsantc (Lusignano di Cipro); :il LP.r½o: d'ol'o al leone di rosso, :irnwlo e coronato d'argento, lingu a to c1i :l½ZUlTO (:\rrnenia) ; al qua r t o : fl':lrg,,Hio nl leo11e tli rosso, colla coda bifo1·c,1ta , cleeus:-::11n e ridecnssata (Luccrnlmrgo). Nel seco11do gran quartiere al primo 1mnto: rli ro~so al pulcdl'o, riYolt nto t-! spave11 l.alo, d'argento (WeRtralia); al secondo f:uwi:110 d'o1·0 e di nero di r1ied pe;1,zi al crnncellino di verrle posto in banda, att1:1IYenrnnte (Sassonia): :11l'innesto in punta: . d'argento a 3 puntali di fodero di . ,;parla lii 1.·osso mal ordinati (.o\.ngr'ia): Nel terzo gran quartiere: al primo punto di nero tll leone d'argento, nrmato, linguato ccl imma:-:chito di rosso (Aosta) ; al secondo d'argento alla cr oce cli rosso (Genovn); nl ter;-;o tl'argento sparso di plinti di nel'o. al leone del secondo, armato e linguato di rosso, traversante (Ohinhles<è); al quarto d ' argento all'aquil:i tli rosso, coronata dello stesso, in atto di spicr~:11'<_! il vol o cla un monte di verde, di tre cime, useen!-e da un mare cli azzurro (Ni½½ll) . Nel quaito ed ultimo gran quartiere: al ])rimo 11unto di rosso alla croeP. d'nrgento, col lambcllo di az,mrro (Piemonte); :11 secondo d'a1·gcnto al e11 po <_l i rosso (Monferrato); 11;1 ter;1,o cinque punti d'oro Hlternnti con quattro d 'azzur· ro (Genevese); al quarto d'argento al cnpo d'nzzurro (S.1luzzo). Lo scudet t o nel cuore d'oro all'aquila di r:ero, col'onata dello ste,;so, 1·rn,trata e membrata di rosso (Sllvoia antica) e caricata in cuore d'altro Rf'tHletto di rosso a lla croce d'argento (Savoia moderna) . l,o scu<lctto infine in 1mnto d'onore: d'arg1ml:o alln croce di rosso accantonala da 4 teste di moro cli uel'o, :ittol'cigliate d'argento (Sardegna). -

14_!)6 -


H'ig. 410 -Bandiera ili «Reggimento» del Corpo Reale d'Artiglieria (1816).



MNDIElRA RgGGIMEN'l'ALE

1814:

l'aquila poggiava le zampe su di un cannone e su d'un mortaio d'oro, cui sottostavano trofei di palle di ferro, ed era cimata da corona Reale seuza fodera di porpora. Nell'angolo superiore di sinistm di chi guarda vi era una mandorla bianca colle sigle reali (< V. E.>> sotto corona reale, il tutto d'oro; dalla parte opposta un'altra mandorla con la scritta pure in oro (( Ncgg. Healc Artiglieria J). La bordura esterna era quella tradizionale a lacci di Savoia e rosette con bordura dorata. Le parti di stelle sovrapposte, esistenti negli angoli inferiori, erano di seta nera, orlate di seta gialla, mentre le fiamme che ne usciva no erano di m1 giallo molto pallido, orlate di seta gialla uguale a (!tiella ehe orlava le stelle. Il dritto e il rovescio di questa bandiera erano ugua,li. Per quante ricerche siano state fatte non fu possibile rintracciare in alcun .Museo m! altrove alcuna (< bandiera da batta· glione)) usata dalJ' Artiglieria iu questo tempo; nfa che il Rea l Corpo d'Artiglieria ne fos se dotalo, risulta chial'amente dalla, lettera indirh½at.a. dalla, n. RegTet<~rin di 0-nerra. e Marina al cavalier Scarampt, colonnello i1t 2" comandante il Corpo Reale d'Artiglieria, nella quah~ gli vic11 comunicato che S. M. conce deva una bandiera da ,< Battaglioue >> al batLa glione d ' A rtiglieria di Sardegna; si deve quind i a r guire che ne fossero dotati anehe i reparti d'Artiglier ia di terra ferma (1).

(1) Regio Archivio di Stato di 'l'orino. Se:r.io uc I V greteria di Guerra, vol. 30 - 2" ~emestt·e 1817. R. SJ,JGHE'l'ERIA DI GUERRA E MARI N A

Lettere della R. Se·

GUERRA 2a Divisione -

N. 2096

cc Signor Cavalier Scar:impi, Colon 11ello in 2~

(<

«

« « <c

«

( < Comandante 11 Corno Reale d' Artiglieria, cc Le rappresentanze che ha p er me,-,zo di V. S. Illustrissima inoltrate il sig. cavali.ere Boyl Comanùar1te il R:itl.:1g lione ùi Art iglim·in di Sardegna, onde ottenere la decorar.ione d ella B:111diera a favore ilel medesimo, sono state da S. i\1., eni ebbi l'onore d i riferirl e, benignamente accolte, con essers i degnata di accordargli una Ilandiern cli Ilattaglione. <e Nell'atto pertanto che fo pervenire gli ordini susseguenti presso l'Intendenza Generale di Guerra, a ciò n e venga esso Battaglione provvisto, mi fo premura di recarlene questo cenno lli risconLro al di Lei foglio del 10 cor·

-

14:99 -


Torino lunedì 25 di novembre 1816 sopra la porta

,iella Real Chiesa Parrocchiale di San Carlo

IL REGGIMENTO REALE Dl ARTIGLIERIA NEL RICEVER LE BANDIERE B,ENEDETTE A NOME 1)1 DIO DAL CARDINAL SOLARO

ClVRA DI CONSERVARE LA GLORIA VERA DELLE ARMI

DI STAR FEDELE AL RE DI VINCER DA MAGNANIMO O DI :MORIR DA FORTE

JJ-f~111brù d.etl,i Reale Ac,:a,lemia delll! Scienz.e:

Can.f!glicrr. di Su.u tl1ucstà. e

del Sere "ìuimo Principe, dì Carr"snano

Stamperià Fava.le.

Fig'. 4ll-a - Stampa eseguita per il ricevimento delle Bandiere,

-1500 -


Arsenale. Nella Sala preparata al Pranw degli Artiglieri.

PRESIEDA AL NOSTRO PRANZO GIOCONDA ILARITA'. BRILLI SV D' OGNI FRONTE

lL GAVDIO MILITAR. NOI PRONTI ABilIA LA PACE

· PER INSTRVIRCI ALL' ARMI. NOI FERMI ABBIA LA GVERRA A PROVE DI VALOR.

CERTO DI NOSTRA FEDE

I REPLICATI CANTICI I LIETI EVVIVA I BRlNDISI GRADISCA IL PADRE IL RE.

Con permissione.

Pii;. -111-h · Stampa eseguita in occasione ,id prn 11zo ~legli Artiglieri per so· lennizznrc il ricevimento delle Bnmliere.

-

1501 -


P.A;l;Dll<JltE DELL' AJ1'1 '1Gl, JJo:HI ,\

- lU::\JNO DI SAIWJ.;G·ì\"A

Il primo .M.inh,tro S:rn Jfrq ·zano, iu consegnen,-;a, della concessione delle bamliere a l Real Uorpo d'Artiglieria , comunieava (1) : H. SEGRE'.L'EHIA Dl <JUEl-UU :ID 11AR lNA GUEilil..l

3a l)h·isjon e - N. 3GO::! Sig. ColomH:lllO Quaglia « Com>rntl:rnte il Cor po cl' Artiglieria , « Ilo l'onore tli Lrasmettcr c qui c0111viega lo a V. S. 111.ma copia del ltegol a mento dalla :VI,u~sti1 Sua 01.·clinato pP.r la benedizio ne degli Stendardi d e i Corpi cli R. Ti'Ul)l)a. in lla Ut del 1° (liccmhrc 18 14, ::ittlnchè n elh 1. d r costail.Za elle s i ùoYranno benei'lire g li stendardi e hP. I' Ullicio gen erale del soldo farà rimeUere al R eggimento H.e :ile d'Artig lieri;J , di uii trovasi El ln. all avere il supel'iore <;omando, possa 1inifonn:.ll'sl a qu:1nto viene in esso .r,rescrilto, e mi pregio rim1ovarlc gli ntti della rnla s ingolare devo;r.ione. « Torino, li 1° noYclllbre JSrn. <(

« (( <i.

rr t'

<<

f1, Ministro (/,i Stato Primo Seyretcir-io 1.li <:11,err11, e M1Ll'i'l'1U D I SAN MAH.½AKO >>.

Cc111 la, lettera segne11 te vc11i va no poi tii,;sale akn ne modaJ:ità, p er la benedizio11e dell e bandier<~ 1l'a1·1i ~lieria modello 1814 (2). R, SEGilE'l'ERlA DI GUEilRA J•, ll'IAHJNA

GUl~HHA 3" Division e - N. 3702 « S.i;.;. Cav. Quagliu Com::md::inte i l CorJJO ltcah'! d ' Art.iglieria , (( Ho avu to l'onore cl i rassegnare 11 S. M . l a question e trasmessami col fo« glio cli V. S. 111.ma, llelli 1:l del me:;;e corr ente, temlenle a nominare l' unìir.iale, « che deve fa r e le funzioni di secondo m:iggiore n ell'occasione che il reggimento « rea le di fl rt.i glieria ai òi Le i ordini rlovrit 1·iunirs i e i,;r:h ierarsi in battaglia cc per la bened i;r.ionc d elle h,mùi erc, elle ven go,10 di essergli d is tribuite. E mi « faccio prem u ra di t·iscontrflr la , ch e In. M. S. considcr :m d o : 1° <:Ile il si,?nor e< rcnte, onde sia in g rado d i p::n-ter•ipure questa S0vn111a grazia. al p rnf,ito « Comaml:rnt:e, e colgo l 'o11vortunitit Ilf'r ripeterle gli r11.ti dell'inviolabile mia e< singol a r d evozione. « Torino, il 12 sett11m hn! 181 7. I'er il Mini,alro di Stat o

(1) Arehivio 1U ::;11110 di Guerr a , Yol. 2so - 2, (2) Arc•h i vio cli Stnto di Guerra, Voi. 280 - 2..J

l'i·imo Segretario di a-1w1"1"0 , e ilfar fria GAY». (li 'l'orino. S1:.\¼ionc I V Letter e <lelln Il. Segi·ctcria semestre 181.6. di 'l'orino. S1•;,.ionc TV Lel terc della Il. Segreleria sern~str c 1816.

-

1502 -


181±

UA.\IJIElt;\ ltE(J U I .UE,Vl'A 1, J,;

« ì\laggioi·c Cav. Boy!, il quale ,;i tl'ova d istaccato in tcrraferll,la per gli affari « cli Sardegna, i;i trova wotL0 parli<:ol.irrne11te incaricato nell'amministrazione « del Corpo Rea le, come He lalore, prei;so il CousigHo d'amministrazione del

« mcdc,;imo; 2" r:lle g li i;ig uori 1J1:1g-giori (Jh ia la ui;, Uav.. D e l Mele, ed Apviano « trovandoi;i vrofei;i;ori ne l le H eg-it! 1:>1·11ole 'J'eoriChe, sono per conseguern~a dia « speusat.i da L1ualunque altro :s1!1-vi;1,i o 1ld Corpo; la :M. R si è degnata di dee< dder e dù~ il r-:_1pit::mo 11i nrtig lieti:i piìt :t ll7.iano presente al reggimento debcc ba essere prescelto per fa r fnn;1,io11i di 111:i;,;;,;iorc in occasione della parata <e eht~ dovrà aver l uogo per b

beJJL·tf i;t.iu 11e de lle bnntlicre .

<( Nel t rasmettere i ntanto LJUL"slu !':>o ff:111:1 cled:sione, :.1 ciò la V . S. 111.ma,

<1 s i c omp iaccia di unifornrnrvisi, p.11-,~o :1 l'i 1111 .. v: 11· te g·li att i della mia singocc lare divozione. (( '1'ori110 I li 110 1·e1ubn• ISHi

11 :lli11i."lr<i d i

S tnto

/'r imo s , :!11 T lr1rin !li f/11<:rra e J{arùu1

111 :-; .\N

,\1Alt½AN0)J.

Frattanto il lti novemb re il (·,1, . IJ11;1 g li:1 st1p1·a ('.Ìh1t.o richiedeva alle nntorità snperiori el1e V(·11i s:-w d(·ln111i1 1; ilo il giorno per la benedizione d<~l]e bandiere <l ei t'('!-\";.!;i11H·11L1, d' ,\l'liglieria : R. lVI. 1w :fiRsavn la dnta n.J _2:-i n ovr•nih 1·(· I~ I li . 1• 111· 1';1c ·1 ·va dn1·1• comm1ica.zione c-011 h1 lettera seg11e11tc ( I ) : ,EL SEG lUC'l'E RJ A DI GUERRA E .ì\iL\RJNA (}T;EitllA 3a Divisione -- N. 736. <( Signo1· Cav. Quaglia -·-· Maggiore Generale di A1·1i ~ ti .. l' i,1. Tm·i110 , IS :-.Jo1·1-11 1h1·1, 1:,.:11; . « In riscontro alla domanda, che V. S. Ill.iua Jtli 11;1 i111lil'i;1,;1,:i10 ,mt l u l:1 ,, data del :1;:; anllaHte, ho l'onore di annunziarle, <"liu :-;. M . ll:1 cl dc• r111i11:i !'I) << elle lw he u e dizi one dplle nuove Hancliere clu~ vi<·!J'H\ ad :ll'•·•11·d:11·,, :il cnrpo << Reale d'Artiglieria a cli lei ordini, avrà luogo il giorno ~:-; dl'l 1u1·~L· 1·01Te ll te « colle solite formalità; la M . K si è inoltre d egn:1ta (li 111·1·m .. 1ll'l'lt·. ('\1e i.n « tnlP circostanza vi sieno in un sol reggimento scl\i er :ito i1 1 l>:i ll :i~l in . t111 e << pezzi cli artiglieria di campagna, com e pa1ticol,n·(' f li st.i11ti\'., 11,-1 d i L ei <( Corpo. « Mi a ffrett o di partecipare (Jues(e R. Gn17.i<; :i. V. ~ I I l.111:1 pPr 1111'11 1•rl:1 « in gl'ado e.li dare h~ di lei <.lisposi7.jo11i i11 c:011 ~egt1t·~u z;:1 , , . c·ol g;o t·on pi:if't•re e, que.;t.a opport1111itit per rin11ova1·le gli alti dl'll'i11vi(lh1hili, 111 i:1 cl i~I i11 l:i (le« vozione.

n Primo

.!l-i <1111:1-r11 G M11.rin11 DI ~AN ì\L \ H½/\NO)).

(1) Arc-hivio di Stato di Tol·ino. Se7.ione TV d1 Guerra, VoL 28° - 2• s enwRt.re 181fi.

-

1503 -

M'i-11.is ln, Ilei ,<i 1r1111

Scrn·ctcwio

L l'I l<·rl' dPll:1 R. ~ (!gr e teri:1


IN

OCCASIONE

CHE SI BENEDISCONO CON SOLENNE POMPA

GLI STENDARDI ACCORDATI

DA

SUA AL REGGIMENTO REALE 'D'ARTIGLIERIA

Jt "": Ov

.5

2

p no,yemtJre, :I 8'.) 6 •

ODE.

N

urne de' cantici,

Genio soave, Sci tu , che ali' anima

Di cure grave Scuoli propizio in gremho

Di gioja un nembo? Sci tu , che n' ecci Li In varie guise Coll' aure armo n idre

L' ali indecise , E di sublime ardore

lVI i colmi il cuore '! Ah r sì : ritornino

In faccia al Sole Le Muse a tessere

Inni e carole; E' giunto il dì cotanto Degno di canto: Fig . 412 - St~mp:1 e~egu il i

i11 or·r·a,;ione dell:i benedi,,:ione delle Bandiere.

-

1504 -


Dì , che l' Eridano Di almi guerrieri Ondeggiar tremuli V cde i cimieri , E balenare in campo Di brandi il lampo.

son .di torbido Nemico Marte

Quelle ' che r nere In ogni parte

E l' onda

ripercuote

Sonore note.

Dal solio placido , Ove. risplende. ,

Augustissimo , Che le vicende Segna di tanti Eroi Ne' fasti suoi,

Rt:cE

La schiera nubile,

A Ila cui guida De' bronzi ignivomi

L'impero affida, A sè lieto in sembiante Appella innante;

E le novissime Opre narrando ,

. Per cui sul Rodano Fc' memoran<lo

Colle magnani,m' ire Il prisco ardire ;

-

1505 -


Ben so qual s' agita,

O.rappello eletto, Ne' rischi impavido , Dice , in tuo petlo Vigor Spartano e sangue, Che mai non langue. ' Ed ecco , prendile: Queste b.rntlic re Della ·viHoria Ognor foriere Ai meritai i a llori Hcchiu gli -onori.

A Ila fo1.idica _Po~scnte voce , U 11 sordo fremito Scorre veloce , Poi l' una e l'altra sponda. Di viva innonda. A llor, <lal tempio, Ministro iusigne

Per sacra porpora Sortì benigne E al bel trofeo governo Chiede all' Eterno. Intanto giungono Cli alti Campioni ,

I Duci, gli Arbitri Delle tenzoni , E la pompa festh·a Fan piµ giuliva, -

1506 -


I soffi gelìdi Frenano

venti :

Ali' etra salpono

I gi urame nti, Che in voci accèse e liete

Ognun ripete ; E dall' attonita Alpe vit:ina

Insino all' ultima Sarda marina V olan con rapid' ali Voti ma rziali.

Or van ne in gi ubilo , Falange a rdila;

L ' opra magnanima

E'

alfìn compita : Vanne, festeggia intorno

Un sì bel giorno ; Chè alla bcncfìca Ombra di queste I uscgn c ai pe rfidi Nemici inf'cstc La mili tar fortuna Teco si a<luna. Di CA RLO Con~, Cadetto d' Artiglieria.

TORINO , DALLA . STAM PERIA REALE. Con permissione.

-

1507 -


BA~Dl.rnRE DIDLL' AHTI GLIERIA

REGNO DI SAI{DEGNA

E così queste bandiere venivano benedette e collsegnate c-0n grande solennità il 23 novem bre 181G come <~ra stato fissato e secondo quanto era stabilito dalle d isp osizion i . sopl'a d taLe.

Rio1·dinato nuovamente il 27 seLtcmln·e 1820 il COl'po cl' Artiglieria e cambiato il n ome <li lk ggi mcn to i11 « Briga,f;a d·i ltrti g lieria )), n el 1822 veniva co11seg11a ta hL uuova ba nd iern, di br i gata, che preseu teU1ente con ser vasi nel Museo Naz-iouale di arti gl ieria di 'l'orino. Essa e1·a quadntLtl, t ut ta a z.z.m·1·a, cndta ad alt ra seta ed a vvolta alhL 1mrle supel'ior e llell 'astn.; l' a 1,;ta era l'icoperta; d1 seta rossa con bollette d i ott mw disposte a i,;pirale; b freccia ern cli ottone a traforo con corona, reale e sotto Ulla specie di fiore ; c1·avatta azzurra, nm:tri P fiot:chi (l'or o. NPl mezzo del d rappo I 'aquila cli Savoia con accenno di giallo alle p enne: l'aquila rivolta ,1 si11h,t1·a d i dd gmu·da, lillguala di 1·os..,o, imbeeeat,1 e rnern b1·ata (!i gi a l l o, con le zampe sol l evntr ehe stl'i1 1gr.va no eh w1a parte uno sc·ettro e d:1I Fnltl'a 11n h,u,.;t-011e da mai·eseiallo: dalle zam pe pendevano ]a collan a clcll'01·dinc fl d ln SS. A;mu n ziata, nonchè i nastri azzurri e ven1i con decorazi oni degli Orùjui Militari ùi Savoia e dei SS . .JVlau1·izio e L.1zza ro; sotlosta v:.u10 tw can11oue ed un morlaio d'oro e trnfci di pa:llc d i ferro. L'aquila era cimata d a corona reale n on roden1ta . Kell'angol o supc1·io1·c sinistro di chi gmn·da vi c1·n, una rn anclo1·la, bia n ca incornicin ta (l'oro C'.On le F-igle <<V. E . )) e corona real e pu r(~ d'oro dalla q trn,l e 11sciya nna fiamma !li giallo; dalla par te opposta vi era m1'alt1·a mall(lorla con la scritta in 01·0 : (( Brigata Reale di A1·t igliel'i.: !), llalla quale m,eiva J)lll'C mia !i nmma di giallo chia l'O. Dagli angol i inferiori uscivano stelle nere filetlate di gfallo, nonchè ihw1me di gja.llo chiaro cou filetti identici. alle stelle . La bon l ur·a e1·n q1wlla trntlizion alr•. c01nposta d i lacci. di. Ravoif-1 e di 1·osette con liowlm·a ,lon1,ta. Q uesta l1a1H.lir>1·a non variava nei dnP lati.

1forto Cal'lo Felice, e, il ~7 a.p1·ile JS31, salito a l trouo Carlo Alberto di Savoia Oa rigmrno, qnPRti ri formò l'psereito secondo -

1508 -


F ig . 413 - Bandie ra di

o:

Briga ta» p er il Coq )Q cl' Artig lier ia (1822).


..., ..,

.,.


DAL

1832

AL

1842

concetti suoi propri e più conformi alle esigenze del periodo storico che stava per attraversare. Fra le altre disposizioni ordinava che col l" gennaio 1832 le brigate di fanteria venissero formate su due reggimenti, stabilì èhe il primo reggimeuto di ogni brigata avesse la bandiera « di Brigala>> cd il seCOlldO quella « di Reggimento>>, continuando i battaglioni ad avere la loro, e prescrivendo pure che Bello scudo bian co di ogni banùiern vc11ii;s<! aggiunto il nome della brigata ed il numero del reggim<·nLu. Ne i reggimenti di cavalleria erano già Rta,te abolite fin dal 1° agmd,o 1s:o le insegne di << Divh,ione >> non rimanendo per ogni reggimento cl.1e il solo stendardo di ((Reggimento)). (Jui non si anestarono pel'ò Le 1·if<)1·111<! Albertine delle bandiere, poichè la foggia venne modi fi<:at.:i i I Ir; l'elJbrnio 18:12 per la fanteria, ed il 31 marzo per la c:av allt \1·ia, d urn.uendo per la fanteria un egual modello di banclic~ra. i,;i:1, IH\J' il l'<iggimcnto che per il battaglio11e. Una speciale bandier·a d1l,ern I<~ <C. Cnarilie del Corpo>>. La nuova l)l:i;ndiera prescritta consi steva i11 1111a <lroce uianca in campo rosso, e la Croce doveva tocca1·e g-li orli. l'cr Ja, fante ria il drappo fu quadrato <l.i once 30 di latu, pc 1· g·li :,; Lc11danJ.i di cavalleria di once 14 di altezza per once i i <I i l:1,1·g·l1<~1.r.a. L'ast~ era rossa, con punte d'ottone, con ampia cra.vatta. ili a1.1.t11'1·0, con il nome della brigata e il numero ùel reggim ento (] ). Le bandiere di ogni Corpo venivano custodite 11e ll':thita zione clei rispetti vi colonnelli. Nel 1832 venne pure ordinata la sostituzio11e d<'I le Lmndiere di Artiglieria riducendole a due, ma per quanto l':ii sia fatto :,on fu poRsibile di rintracciarle, nè di averne precise nothde. Risulta che nel 1842 l'Artiglieria aveva a11eora <l ue bandiere: uua << di brigata>> e l'altra e< di reggimento>> ; 11nel1a. di cc battag-Iione >> era scomparsa.

(1) Vedasi per le Bandiere Albertine: N. BRANCACCJO. Le /Jaulliere del Regno di Sardegna dnl 1814 al 1860, In Memorie ,qtoriche mii. l!UO.

-

]511 -


HANDIIDRE Dlo}LL' ARTIGLlEltlA • REGNO DI SAltDEGNA

* * * Fu durante il reguo di Carlo Al berto, che non cessava di interessarsi con particolare predilezione di tuUo quan to poteva riguardare l'Arma alla qun]e Egli aveva appartenuto, e precisamente in una minu ta ispezione passata il 13 maggio 1840 agli allievi dcll' A.ccaùcrnia miJitare di rrorino, che veniva accordata a questo Istituto militare la sua p1•ima bandiera. Essendo S. M. in quell'occasione stato soddisfatto del contegn o militar e degli<< Ac cademisti )), chiedeva al comandante qua] segno avrebbe potuto dar loro del suo gradimento : il Mi nistro de1la O uerra c:olà presente, prccorr<~ndo i desi<leri de] conuwdante, p1·oposP. che il bat taglio11e dell' Accademia fosse fr<~gi:tLo di bandiera, Reale al pal'i degli altl'i reggimenti del1 ' EHP1·cito. Il R e ami uì , ed il 13 agosto 1840 la bandiera, donata d,tl Re e 1·ic:tnrn.La dalle nurni auguste ddla H Pg-iua, veuin1 solf'm1emen Lt• lw11edetta rwU'ontLol'io del1' Aceaù'emia da monsignor Franzo11 i a r·l·ivescovo di '.forino, e eonsegnata, all'allievo più anziano dall ' allora ministro dellà guerra Pes di Villamal'iua. Il drappo di questa uandiera el'U di stoffa di seta rossa. <li fol'ma quad1·ata di metl'i 1,lG ùi lato, sulla (Juale ca111pr,ggiava una, c roce di 1!'1.ela bia1w,1. di ccnt. 1H di larghezza, i cui bracci t,)ccavano i 4uatt.ro lem bi c:lel chuvpo. L' asta, eompl'esi l'::i,p iC* ed iJ tallone, cm lm1g:a m. 2,7:;: questa, nella parte superiore, a partire dal bordo dell' apice per t utta la lungl,er.za, del drappo r il breve spazio J!er appuntarvi la cl'avatta, era ricoperta di raso azzurro cupo al quale erano cucili il drappo cd n nastro, H resto era rosso con chiodini dorati. L'apice in ottone era lun go cm . 25: ii n:uitro a c1·avatt-a, lungo m . 1,70 e l argo cm. 26 1/ 2, era di s~ta azzurro-cupo, oda to ai hor<liui pc,· tutta la lunghezza da sottik cordoncino d'argento; sn l ' una delle estremità fignrava iJ mo 11ogramma intrecciato colle lettere « C . A. » contornato da rami d'alloro con corona reale sovr as~ante, e sull'altra, la dedica « Reyia Accademia Militare» pa,rimenti contornata come sopra, senza la corona reale, il tutto in ricamo d'argento: pure d'argento era la breve frangia in fondo a ciascuna estremità del

nastro. -

1612 -


Fig. 414 - Bandier a conces3a d al R e Car lo Alberto nllu agosto 1840).

-

1513 -

n..

A<"enllcm i a (13



ALL' ACCADJDJ\UA MILI'.l'ARID

Questa bandiera fi11 chè rimase all'Accademia era infissa in un pifidistallo sul q ua,lc Jeggevasi : « Pogno di So·urana conficlenza, e di 1wddi:,fa::t io11c uonuell cva, il Re Carlo illl>erto questa bandfora che, freyiaf:a dall'1l ·nyu:,fa, nwmo della lleyina Maria

'l'eresn, inwugttntta, e0Hsey11w1ia a,l Corpo della R. M. ilccadernia 'il Cavaliere. (l'i "Vifla,1nu,1·i·1w 1 !Il iuisln> della 0-u,erra nel giorno 13 (tgoslo 1840 (1). Il 15 mar:;r,o 1849 1a pr<!ddh1, pl'i 111:1 handier-a veniva cambiata e sostituita con Pna h:111di l'l'a l.1·i1:olo1·c modello 1848, simile nlle bandiere trieo1ori di !11Ui gli :ilt1·i Cot·pi dell'Esercito. Essa, doveva evocare le gloriP d1d b 1·:1111 p:1g11:1 d1~l l:-1, prima guerra di redenzione ·e di i1ulipernleu:;r,:1 , (' sw-:cil.,11'( : 111:g li allievi, futuri ufficiali, nuovi entusiasmi, rnwv., 1'1·d1 · 1· 1111ov1: spera.HZ(~ per la realizzazione della lJuità. e lmlipcnd1·11i',;1 d1·l l;1 l'atria Italiana. L'Aceadernia Militare di 'l'oriuo .1,·p,·;i ('osì a('qui~lato la ban diera che doveva conservare fino al J ~!l-1.

*** Il Re Carlo Alberto, (1opo avf'r pro11111 lµ:al o In ~ 1::-dnto il 4 mar-zo 1848, dkhiaravfl la, gnerrn ,dl'A11s!1·i.i J':11·1•11<111 paHsnl'<\ il Ticino all'esercito sardo per iutrapre11<l <·1·1· In g-11(·1·1·;1 s:111(a tkl nazionale 1·iscatto, e nel proclama del 2H m:1 ,·zo :1 i popoli ùella Lombardia e del1a Vene,.;ia Ol'dinava clic t< le 111ilizie .il po,· picd<> snl suolo lombardo inalberassero la bandie1·a Ll'kolo1·e italiana.: bhtnca, rossa e verde, con ilr mezzo lo H1·111lo di :,.;;iyoia 1·osHo a croce bianca inquadrato entro un bordo ar.½ 111To n (~I. 1111'.i,Ui il 29 marzo il Re, giunto a Gravellona, prirn:i, di <·11t 1·:1,1·c in I'av.i n la faceva distribuire alle truppe insieme <.;011 l.1 co1·ca1·1ln l.ri cMore.

(1) Questa bandiera fu depositata alla Ilegi:i /\rnwri:i di ' l'orino e conscrvavasi al N. 0-121. (2) Vellasi LUIGI RANCUNI MACCHIAVJ•:LLI. L e /Ja,•11(lfo r c lrieo lori e r,li Stati ll1t,linni del 1848-49. In (<R:issegna Storica del Hi ~urgi111 l•1do ,,. Lapi , Città di Gnstello; ~IJIIIO I 0 , J9H, fase. 2· pag. 291, e L UJ0.1 HA:-IUON I M.,CCII IA Vl•:r.1,r. Il tricolore d'e{Jli Stati lta!inni dnl 1859 nl 1861. Città lli C ns lello. U nionr~ Arti Grafiche, 1925.

-

1515


BANDIERID DIDLL'.\RTIGLIERIA • REGNO DI SARDEGNA

Nel marzo 184.8 le dne bandiere Carloall.Jertiue ùel Corpo Reale di Artiglieria venivano sostiLuite 00n due tricolori del modello 1848, idenLidte a quelle della fan Ler ia; ma nel giugno ùello stesso anuo una delle due lm,mliere ve11 iva ritirata, nè si sa dove sia andata a finire ; l'alLra fece le gloriose campagne del 1848 e 1849 e venne dec.;ontla : di nten½ÌOne onorevole al valor militare (rieornpens"L mutata in aprn·esso in rne1laglia di bl'Onzo) per la campagna del J84S; e lli medaglia, d .. oro pm· b campagna del 1849. S ucce8s ivarnen1R. il Ornpo Neah~ cl-' 1lrli.ql'ierin1 c:on R. D. 1° oUobre lSilO, esse11<lo s t:1to ripa1· tito i 11 1.re r<~g·gimenli, <:essa.va di far oso della han dim·a (1) eh<' passavn i 11 propr·iet:\ dell'allort1. Cornanclante genern ìe dell'artigfo~1·ia H. A. n.. Ti'erclina,ndo di Sn,voia Duca. di Genova. Q tH•Nti p1~1· d h·et·si a 1111i la conse1·vava presso di sè, <~, solamm1ie <lopo In fi ll:t morte, avvenuta nel 185;;, c:ol conNl'DNO d i H. Jvl. i l He la IJ.indieta <lell'Artiglicr ia veniva c:onrscgnatn alh H1·g-in :\1·rnHi:1 di Torilio prr ci;;sr.re collocata nella galìcr·ia i11sien1<- 1·on ic aii,1·e l>andie1·e , ii i2 Apriìe 1.858; ia consegna f11 fatt:i dal ( 'av. l{Ernigi n PaniRi-,era, quale Procu rato1·e dc1Ja Casa dm:al e tli Cc11ova. I nfJ,Ui 11(•1 1·eµ;iNL1·0 delle (t I nt1·od n ;i;ioni )>, esistente sm rlaha fon dazimH~ <ldfo Regia J\rmerin di Torino, trovasi la se· guente ;rnnok1zio11e : << Jfandie1·n de l Uo1·po d i Artiglieria, derorata della mednglin d'oro. << Al primo gennaio 1851 il Corpo Reale di artiglieria fu << scomparLilo i n Lrc t·cggimenLi dei q uali ognuno fu chiamato « a far servizio sc~paraLamcnte a cagione delle relative specialità;

(1) Giornale militarré 21 tlic,em lm1 18,,0. b;l.n1zioni t;he fann o seguito nl R. Decreto 1° ottobre 18::iO snl Biorrlin,111Hènlo d e l eori10 male tli ai·liglieriu .... Capo 9° (p ag. 4Ju). Artirolo :il : Tl:rn(lieni del Corpo e sor11·:1 sRo ldo alln medaglia Par. 108. Il corpo non farà piìt uso della sua bandiera. Par. 109. L'annuo soprassoldo nsseg11al.o alla · medaglia verrà col'l'isposto all'amministrazione del reggimento operai ver esser e in1piegato come prescritto dal Par . .13 del R. Vigl ietto 2() Marzo 18R.~, :1 1Nne1kio delle 1iglie clei bassi ufficiali o ('~n 11011ieri d ell'intero corJ)o .

-

1516 -


Fig. 415 - Ba11ùie ra per il Corpo d 'Artiglieria $a.rdo (),foti. 1848).

-

1517 -



·~ '

..

l!"':ig. 41G - Artiglier iH di t i:1rì!l,1ldì

-

1519 -

t 1sno1 ,



COltPO REALE

u' AR'l'IGLIERIA

-

184.8

« e perciò a,·uessnuo dei tre reggimeuti fn data l.landiem; e quella <~ ehe si a Ye,·a pi-irna dd 1831 tlhcn11t-' pr-0p1·iehì, del ( 'orna.mlantt" C( Generale li.i A1·tiglie1·h1. 7 i l (]Ualc iu a.ll 01·a eva app1Illto il com« pianto l'1·iuùpe S. A. H. · Fenlinauùo di Savoia <Inca ùi Ge<< nova» ..

RJ\NDlJ!:KI,. DELL'AR'J'IGLIEHTJ\ DI GAHTR,\Ll>I ( IXGO)

Al n. 0-178 pure dell' A 1·mm·ia nea.lc ùi 'l'orino coi 1S<'l'\':tsi 1:, 1Janòic1·a dell 'arLiglieria di Garil.lalcli del 1860. Da, una 1m r( l' Pl"H:, (\ tricolore e dall 'aHra bianca, tli seta.. Su questa 11lli111:1, rn·I mezzo vi è .lo stemma di S:n·oi a coronnto, di ricamo , <',011 aµ;li :111 g-oli camw11i e grn,natc, e con la sc1·i ttn ricamata in orn: « J:ri yule Carnvuli - ~11·/;iglieria rii Ow·iùallli )). Le fascie f'r:1110 di ,·<· I lu Lo e di seta azzurra <.:on l<' iscrizioui ricamate ili aq!;t•11(0 : e< ll{l,lin, mm - Oostn·11z·a - Annata Vn zionale - l la l i11 lilwrn ». Ai l r e lui.i <lcl drappo \'i c1·a una (1·a.ugia in OJ'O; 1';1:-;(a l't·a rieoperta di vellu Lo rosso con uoll<'tte d ' oltoue fissid.t! a, spi 1·:d <· lun ga e vi era poi anche nn conlo11e in a1·gcnlo con 11.ippt> fi:-;:-;;1111 all'asta unitamente alle fascie.

RPJGNO DELLE DUE SICILIE

.Nel Regno delle Due Si cilie, <lai Reggimflnli d '.Arf i g-l i f' r·ia <lella U uardia R e e llegi11a. furono nsate prim:1, <1<>1 l :--.JS del IP hnnclic 1·e biand1e con lo stemma reale al centro. An<'h c la Lt<>a l1• Hdgu.La di .A r ti glieria a cava.Ho della Huardfo <'hlw 11 11 idP11tico stendardo, e pertanto li:' prf'dette uandiere cd 1111 siff;ilfo sle n dardo era.no identici a lle banfljerc cd agli stP 11d a 1·(l i d t•g-li :lll1·i l{eggimenLl dell'Esercito Jforhoni co. In rignardo allo stemma centmle tli tal<> h:111di<·1·n, fi11 0 a, t. n tLo l'anno 181G esso si fr-cgia,va dei Reali Ordini (l:1,v1dl<•1·<•Rc hi di Sau Gennaro, di San Fcnlinanòo e d<>l 111 <•1·ifo, <' CosfanLi niano di San Giorgio, mentJ·e con Dee1·cfu d el 2 1 <lic·p111l,1·e 181(; si aggfonsero gli or dini cava.llereschi <lei 'l'o~on <l 'Ol'o, della Concezione e del Santo Spirito, così eout<> ~i l<!ggc nel I>ecreto -

1521 -


BANDIERA D' AR'l'IGLIERIA • DUlll SICILÌlll

pubblicato a Napoli il 22 Febbraio 1817, a firma del Marchese di Circello, Ministro Cancelliere. Nel 1848 vi fu una breve parnntesi, e cioè, a seguito della Co· stitu~ione in data 3 Aprile di Lale anno, alla primitiva bauùiera bianca fn sostitui la quella tricolore con fascic rettangolari e cioè di color verde tutta la fascia rett::mgolarc esterna estesa pel' tutto il bordo della haildicra, di col or rosso tutla Ja fascia retLango1are media, e di colore bianco il rettangolo ce11 Lra1e interno che portava lo stesso stemma borbonico come sopra deRcritto. Successivamente sollo la cla.ta del 19 maggio 184!) il ti·icolorc fu abolito e fu ripristinala l 'antica bandi.era· bianca, così come si ri leva da« Il tricolore ilal'iamo )) di Bmico Ghisi, Capitolo Vll, p:ig. 245. Da1 Maggio 184.9 la Lnwcliera bianca 1·imase immutata 1i110 al 2G Uiug110 del 1SGO, epoca in cui fu nuovamente adottato H 1dr,olore, ma cou le fast)e colovrite <lisposte in seuso verticale e 11011 pi ù a fasci<.! conceutriche come nella, hanùiera tl·i<:olorc del 1S48.

Come si rileva pertanto da « Tl tricolore if il li;mo » tli Enl'iro Chisj, Ca,pitolo VTT, pagirn1 2GO, nella Heale Armc1fa di Todno alla Serie 0/01 St> esiste una ba,u<liera Ho1·hoJJica d' A1·tiglieria, qui l'iprodotta e costiLui la come seg ue : Drappo in sela tricolore w n al centro lo stemma Borbonico sormontato aa Uorona Reale, 1·icarnato da ambo i lati in oro e colori diversi, alto m. 1 x 1 ,1:i di la,rgbc:1.,:,;3 con guaina per il passo dell'asta. Cravatta a trr, striscie tricolori in seta dov· pia frangiate in oro grillato con l'icarni a strikci<~ rLLg-:1.,ag e palli· ne in oro. Asta, lunga m. 2,50 rieoverlw <li v1~llutu rosso eon 11astvo in seta gialla trapun Lata Jìssato a, spirale da punte in ottone sino al tallone che è in ottone. Apice in metallo dorato a foglia d i lauro larga con da un lato, il monogramma, Reale, e dall'altro lo stemma Borbonico incisi. Nella pa,rte cent1·ale del drappo in basso sotto lo stemIIU1, si legge la scritta: Regg.to Re Artiglicria. Nella Reale Armeria in Torino esiste poi una bandiera del1'Artiglieria Siciliana del 1848, catalogata al N. 0.1H5, bandiera tricolore recante, coll'emblema della Trinacria, la scritta: Arti-

1522 -


Fig. 417 - Bandiera del Regno delle Due ~ic ili<·, p rima <' dopo il 1848 fino al 1860.

-

1523 -



F ig . 418 - B:rnùiera d e l Reg no dt'I Il• I 111 .. Nid l i c 11cl 1848.

-

1525 -



.. RE .ARTIG

JJ'ig. 419 - Bandiera Horùouica ùcl Re~gimcnto Re Artigli<·ria (18GO)

-

1527 -



lfig. 420 - Bandiera Art.iglieri:1

-

1529 -

1-,jc-i II;, 11 :r



AR'l'IGLil<:l! I A

Ni\illONAl,l•:

SICILIANA

.<Jlieria Nazfonale. Qucstn, ba11dic1·a e'- eostituìta da nn drappo di Lessuto in lana e seta n ri :-di , :ill <·il!',: 1 11t. 0,93, hu·ghezza m. 1,55, or]ata interamente di. <.:fmlorwi 11 0 i II st:La L1·ico.lo.r e . Asta in legno faggio dipil1to a tr e t:o lo r i. 1\p i<·<· i11 la111i11a d ' ottone mancante della lancia . Lu11gh<\z.½a tol:tlc· d e ll':1s l.:1. 1n. 3,08. Non ha nè cravatta nè r1appe.

GHANDTTl'A'l '<I 1,1 'l'<IN<l/\NA

Nel Granducato di 'l'ose:111:1 (· osl e·, 111 11 · i 11 :111.r·i ~I :1te 1·<~Hi ita Jiani, i Heparti d'.Artiglie1·ia 110n :1r 1·1·:11 1.. 1111:1 :,qwci :rlc • b:111dier:1, ma vicevérsa usavano nna ù a 11d in :1 pC"rJ'c·ll.1 111c ·1rlP id c nlica, a quella dell ' Esercito Gra nducale. Prima del 1848 la, han d icra d c ll ' J,:sn, ·i l.11 'l'11 s1·:r110 ,·1·:1. (i<>Rti tuita, cla ui.1 drappo a tr~ strl:.:,e,~ ni 'i?.znid;ili ii g' ii;il i, di ,·. iii l;i, ee 11 trale bianca e ]e altre due 1·0:sse, ,. 1·.1111 i '. \ r111 1• tl,·1 (; 1·: 111d 11c·.:1 Il(! ] mezzo ccl in prossimità, del lato alL:ttT:iio :rll ': 1.:-d:L Uou Decreto del 17 Apriie 1:-::4;::: i l iòr:11111 11.·:1 di T.is<·:111;1 (( 1·:1v · visando opportuno che le nostr e Trnppl · I,· cp 1:1,li t·1 n11l1aU0110 in Lombardia, militino sotto il vessj llo dr'.! l:1 i 11cl i p, ·111 IP1 1za i I.al ia.11·1, già stato adottato dai nostri Angrn,:t i A IIP:ili , ~ - ~I. il 1:" di Na1· deg11a e S. l\L il Re del Regno dell e J>1 1P Nic ili(· ; ,. d ' .il l. 1·c111d1; vole mlo prendere 1m provvedimento g(~ll<'l':1 I,• 1·11 1• s(· 1·v :1 nd ·0µ;11i Mi li,-,ia cd alla Marina, abbiamo d ecrelnl.o 1· d( •c :n· I in 1110 : a ll ' :11 tn a,lc bandiera è sostituita come ba ndi e ra cl1·l lo Nl: ri.o , l.: 1111.o pl· t· le truppe di linea quanto per i Basti11H·11li ei a µ·11(• 1T: 1, <' 1111 •1·1·:111 tili, la bandi.era tricolore italiana. a v•·n :ì. ,..,o ,T:ippos to lo scudo Granducale>). Questa prima bandiera tricolore adoU a I li i 11 'l'os1·:111;1 11<~1 1848, e di tipo unico per tutti i Corpi d( •ll ' J,:sc·1Ti lo 1· q11i11di an che per l' Ar·tiglieria, aveva l e tre s t·.,·i s('( \ .. 0101·:1,I.(• :1 handa, il rosso in alto, il bianco al CPntro, il vc ·1·d1! i11 l1:1 sso , 1·.011 'f rnn~i:1. bianca, rossa e verde; asta (:011 nas l:1·i l.rin , lo r·i s o1·111onl.ata <lal globo in oro e sopra una crnce pnrP i1 1 o ro. Con Decreto dell'l:t Maggio ·1sGn, i I , :ov(•1·110 <kl la 'l'o~can,t decretava che, tanto p er l'Esc rdlo q 11:111 I o Jl<'l' ln i\f:11·i na d a

'""i

-

]53"1 -


BANDJl<;HE

o' AU'l'IGLTElllA

- TOSCANA

guerra e mercan tile, l'unic:a Lmndie1·a dello Stato doveva essere quindi innanzi la Rundiera tricolore I tciliana, : i tre colori naz.ionali « saranno d isposti in JisLe verticali nel scguenLe ordine: il vc1·de a ll'asta, i1 bianco iu 1_uez11.o, il rosso in fuod )).

UUUA'l'O DI MODENA

Dalle diligenti r-icer-d1c eseguite nJ 1{ i\ rd1ivio di Sfato di !llodena, ~ risultato che ane he nel 1) 11cato di lVf odcna i Corpi di Artiglieria Este1rne non avevan o 11 n:1 ha ndicra speciale; anzi da quanto fu possihik di rifov:n·c dni I )o(:nm enti esistenti si può affermare che i preddti C01·pi di A 1·t ig-Ji,~ria adopel'avano Bandiern eguali a quelle dei Hat.t:1.µ:Jioui di FàntP-ria, P. tale deduzione è :rnche avvalora t a d.: l f.tt t-o die il Corpo di A:·tiglie1•i:1 Estense era poco mrn1c1·0No e nel -1sa1 cd anni successivi com· prendeva soltanto 4. l I flicfali <~cl 88 uomini di truppa. Fra gli aUi 1l11lla B,1•ggeu za provvii-:m·ia degli Stati Estensi, che fu istituita <·011 111·odama dd !) fehhrnio 1814, nulla si è rinvenuto su tale oggcUo. Poco dopo 1:.111• Francesco l V d'Austria, d'Este ebbe assunto 1iersonn lm (>.llt<' i I U.cgirne degli Stati Estensi, dal Supremo Comando Milita1·e, il 14 luglio .l.815, gli fu sottoposto un elenco di cose occol'l'ei1ti pe1· l u, rimontn,tm·a del Batlaglioue, fra le quali trovasi notata << Una Bandiera)). Di contro a tale annotazione il Duca di sua mano vi appose la, <foliherazione « Al ritorno dalla campagna, fi nita la guerra, si darà una bandiera nuova. 0

.Francesco )).

L'ordine di r:onfezionare la bandiera veune dato da,l Supremo Comando all'Economato militare il 19 aprile 1819, e la funzione della benedizione ebhe luog·o in Modena il 31 maggio 1820: ma nel relativo incarto 11011 si trova 11(~ il disegno nè la descd zione della Bandiera così rinnovata. Nell'occasione dell'aggregazione del ducato di Massa. e Car· rnra, agli Stati Estensi per la morte della Duchessa Maria Bea-

-

1532 -


Fig. 421 - Bandiera ciel

1 1

g rn11cl11 ,·11 t o d i ' l 'o:s, ·n 1a:1 ( 111·i 111:1

-

1533 -

del 1848) .



Fig. 422 - Ranr'IIP.1·:i rlc-1 grnn<ln<'ato di Toscaua {dopo il 1848).

-

1535 -



F ig . 423 - Bandiera de ll'Artigli eria Estense. (copl,a conforme a ll'originale. R. A1·chivio di Stato in Modena - Dis. del prof. G. Zagnl).


e


BA~DmRE NSTENS1

trice, il Ministro degli affari esteri con nota, de116 febbraio 1830 scriveva al Governatore di Massa : « Dopo di avere S. A. R. il Nostro Augusto Sovrano ùis11osto che il Suo Stemma Reale venga sostituito in codesto territorio a quello della ùefuntu Sovrana, ha ancora stabilita la tandiera, che dovrù rimpiazzare quella usata in 1u.Jdielro tanto sui navigli quanto nei Forti e negli altri Pubblici Luoghi ove suol meiLe1·si Ilandiera. Una tale bandiera porta nelle fascie orizzontali i colori Austriaci sopran10ntati da fascie oblique portanti i colori Estensi. In quelle da inalberarsi nei Fotti od in altri Pubblici Luoghi o nei Legni di ragione Sovrana, oltre le foscic suddcscrittc, ùovrà esservi nel mezzo lo Stemma Reale, destinandosi poi quelle senza Sterrnna all uso dei Leg-ni meri:antili di ragione privati. Essendo di detta Banlliera stali disegnati i modelli io li rimetto qui uniti a V. E. percllè servano di t!Se111plflre pe1· quelle ùa sostituirsi alle Banlliere dapprima esistenti».

Ministro degli Atrari Esteri -

1830

In seguito alla rassegna anrnrn1e del 1847 il Comando del Reale Battaglione di Linea, avendo riconosciuta la necessità di riunovare lai Bandiera, tanto più che la formazione del 2° Battaglione ne esigeva una seconda, cou. lettera del 13 febbraio 1848, avvertì di tale bisogno il Supremo Comando, e gli trasmise il modello (( fatto a seconda delle regole blasoniane )), modello che fu restituito il giorno successivo con l'approvazione del Generale Agostino Saceozzi e coll'incarico di farne (< eseguire in seta N. 2 con l'indicazione l° Ilattaglione in una e 2" Battaglione nell'altra,». · · Causa gli avvenimenti politici del 1848 il progetto della rinnovazione fu mandato pertanto ad effetto solo nel 184:9. La benedizione delle Bandiere per i due Battaglioni di Linea ebbe luogo in Modena nella Chiesa di S. Agostino, e dal processo verbale della furn,;ione si rileva: « Vennero denominate una · San Francesco e l'altra Santa Aldegonda essendosi degnata S. A. R. l'Augusta Sovnrna di esserne ma.trina. Ciascuna di ·esse era insignita di un ricco nastro, uno già dono di S. A. R. Maria Beatrice di gloriosa mèmoria, madre del!' Augusto Regnante, e l'altro dono di S. A. R. l'Augusta Sovrana che porta il motto: La fedeltà vi guidi alla vittoria».

La bandiera del 1° Battaglione .ha ne1 nastro la data 1820. e l'altra del 2° Battaglione la data 1848. r

-

1539 -


BANDIERE D,.ARTIGLIElRIA

Il giorno in cui fu sciolta la Ilrigata Estense, 24 settembre 1863, tutte le bandiere, con solenne cerimonia, vennero ritirate da Francesco V in Cortigilano.

STATO PONTIFICIO

La bandiera militare papale pl'ima del 1000, secondo il Padr·e Gugl ielmoiti nell a sua <t Storia della Marina Pontificia >>, consisteva in un drappo rosso con al centro le chiavi; s-iccessivamente la bandiera papale consisteva in un drappo che aveva le armi ddla famjglia del Pontclicc, disegnate iu campo rosso ; ed i111:iue ùive11tò oiauca, con Jo 8temma al cent ro. Pra il 1800 e i I 1824 tale uamliera fu uianca listata da due strisce rosse cou quattro 1'oso11i ros:,,;i ai quaUro a!lgoli, r,on l'arma del pontefice 1·t•gm.wtt• al ccnLr·o e e:on l'asta rossa eù oro; l'asta terminava in alto ùOll una 'p u11ta J.i lancia d'arg1~11lo, a,iia quale s 1annodavano due cordoni d'oro a fioceo pure d'oro. . Solamen te nel 1S~tl ,Lpparvero nelle handie1·(~ militari ponti ficie i nuovi. colori bia nco e giallo, posti dapprima in diagonale : tali colori erano pcl'Ù g i:ì, usal i nel la coccarda. Soltanto r,oll' assnnzione al pontificato d i Pio lX le bandiere delle truppe ,s tanziali di .f an teria vennel'o r·innovate ed i colori messi in palo. In seguito le bandiere pontificie subirono altre :inodificazioni, ma la (:avalleria e l'artiglic1·ia pontificia però non ebbero mai uauùierc uianco gialle, 1~ rimasero fedeli, anche dopo il 1860, ai loro colori tradizionali. In conseguenza il reggimento d'artiglieria eboo una bandiera a drappo turchino scuro, di forma quadrala, di centimetri no· nwta per lat o, orlato di frangia in oro e argento, ornalo di due fiocchi d'oro agli angol i e portante al centro lo stemma di Pio IX :H:oollato alle chiavi e triregno, circondato da ricami in ·oro e dall'iscrizione (< Be:ggimento A rtiglicria Pontificia »; il drappo si attaccava ad un'asta ricoperta di velluto turchino scuro, terminante in un globo, sormontato da un S. Michele.

-

1640 -


lJ'ig. 424 - Ilandicra del l{eggi 1uenlo di Artiglieria Pontificia

-

1541 -



§

2

Le vicendé della Bandiera dell'Artig-lieriu dal 1870 ai giorni nostri.

Nel 1900, la vecchia gloriosa bandiera dell'artiglieria Sa,t·tla, che, come si è visto, era stata consegnata e depositata all' Armeria Reale di Torino nel 1858, in conformit:1 al desiùerio di S. A. R. il duca cl' Aosta, ed in seguito alla seguente rclazioJJe presentata a -S. l\L il He, veniva riconsegnata all'Arma, cambiando però cravatta e nastri, che, da tricolori, furono mutati in azzurri: « 23 dicembre 1900

« Sire, « Quando ud rnr,o i I ClH'Jlo l·k:il<- d':i rl.ig-lieria dell'Esercito piemontese, <e istituito dall'illu~t.rc VoHl.n1 A\"\> i\Ui<!<leo V 111°, tu ampliato erl ordinato in e< 1l reggimenti, l'ant.k:i :-:11:1 1>:111dle r:1, d1e rappresentava più secoli cli gloriosè <c gesta e di inulle rnl:1 dl·1·01, Jo111· al 1:,, t•1I alla Patria, tolta àl Real cì· Corp;;'e de~siti.il:1-;e ll 'i\ r111~1·J :i H1·:l11• tli '1\)'j'."ino, ove~ trovasi tuttora. « Ora che l'altissimo v,tl111·1· 11,ornl,· dt'I sacro vessillo nazionale, dato alle K truppe come segno ùi v11111·1·. di t'vd,· 1· di r-:lori:r , Hi fa s mupre piì1 mauifesto; (< tanto che il rimgnani1110 \' vHtru Ue 11ll.oru vo lle fossero restituiti ai regi,,ric, menti tli cavalleria gli a11Lit·il.i l01·v NL(!Jld11rdi, e ful:l~e concesso l'uso della « bandiera· nazionale alla Lcglo11u n 11 lc \'I (]m·nlllnl cri come rnrmresentante del« l'antica Arma benemerita, H()ntl)1•11 tlo vb.! IJbc c~~ern restituita l'antica ban<( diera del predetto Corpo Hc11I\', 11ll'i\ r11111 <l'nrtlgllc ria, legittima erede di « quel venerato ,vessillo, di cu l t;upJ 10 11c·1·n;s(·1J1'1J Il lustro, arricchendolo di « preziose insegne d'onore per g li s pl\-ll(ildl 11W tll vulorc compiuti nelle guer« re per l'indipenden.zae l~mlU1 cl' I l.111111. « Potrebbe esserne dcpos il.:1rl:1 J:1 pli'1 1·l(·V11l.11 1111lvrlt:'1 llell'Anna, l'Ispet« torato Genei·ale, il quale ndh: ;:r:i11tll 1'1111 ~10111 1111111.11.-I, t·l)m•~ k rlvlsl:e, clo« vrebbe affidarlo a riparti dl 111'1 IM"ll e rl11, p,•r1•1iì· vi l11l.1 ·rvl•11ga :11 puri delle « bandiere degli altri corpi del Hl'l,( lo t•:r-:1·r,·lt o. « Pertanto, colla fiducin tll ott, •111•1·1· 111 111•111,-: 1111 11pp1·ov:1¼ ione cl ell:t Maestà « Vostra, mi 011oro di sottoporrP 11JJ'i\nl-(11Hl11 N1111 t1r111a Il qui :umesso schema « di decreto : <e Vittorio Emanuele III l:!CC. , ,,.,•. , H\• d'lf:111111 « Visto il R. Decreto 1 otto!Jro rn:'iO: · «Visto il R. Decreto 17 gl11 ~11 0 11'110: e< Sulla proposta del nostl'O Ml1d ..,l.l'1• :,;,,i,:..-1'1111'10 di i,:t11to pe 1· gll affari delcc la Guerra ; « Abbiamo decretato e ùccnit111111(J :

veiiiv"a

-

1r.,1:i

·._-,,, \:.


BANDllillE

o' ARTIGLillllUA

REGNO D'ITALIA

ARTICOLO UNICO I

« La Bandiera dell' antico Corpo Reale d'Artigliel'ia piemontese, ora depo« sltata nella Regia Armeria, è r esti tuHa all'Arma ll'Artiglieria e per essa nf-

<c fidata all'Ispettore Generale dell' Amm stessa. Il 1u·edetto· ·Nostro Ministro è incaricato dell'esecuzione del presente de<c creto, che sarà registrato una Code dei Co11ti. « Dato a Roma , Mlclì 23 dicerntir~ 1900. VIT'l'ORIO EMAN UEL]J) :G.-4i---Sa,n.-Mu,r,tin9'ir.

11 12 aprile 1901, a 'l'oriuo, in Piazza Castello, S. A. R. il Duca d.' Aosta, - alla cui i11i:1.1ativa si doveva questo definitivo r .itOl'no d.eila gloriosa ed onorata bandiera fra i soldati d 'artiglieria, - la rkeveva dal generale D'Oncie n de h1 Batie, Direttore <:onservatorc della H. Armeria.. Il mattino del 14 apl'ile dello i;.;Lesso auno imlla spianata, del Macao S. M. il H-e, accompagna,to da S . A. R. il ConLe ùi. 'l'ol'iuo e da tutti gli ufficiali Oeucrali che si trovavano a Roma, alla presenza. degli ufficiali e delle truppe ù' A1•tigli~ria e del Genio della guarnjgioue, Honchè delle r<1ppresentaiize d'elle altre truppe della guamigiom• di Homa e degli altri eorjJi ùcJl 'Arti glieria e ùel Genio, cousegnavn. pen;onalmentc la. gloriosa bandiera al generale IspeLto1·c dell'Arma.

* ** Gli artiglieri, che il 14 aprile 1901 avevano salutato con tanta gioia il ritorno dello storico veRsillo tra le loro :fi1e, e che con lecgittimo orgoglio consel'Vavano presso di loro la vetusta bandiera \yche ricordava le gestu glo1·iose dell'Arma nelle fortunose lotte per piindipendem~~ della P atria, non pote~ono t n_ttavia imredir~ elle J11 tempo esercitasse sul sacro tessuto 11 logorio delJa d1struz1one. Il drappo che aveva r esistito alla furia di tante campagne si logorò al punto che si dovette provvedere a rinnovarlo ; tale era stata pure· l'opinione adottata, sebbene a malincuore, da una

!

-

1544 -

/


I,,\

1·11111111 iHHio11e

BANDIERA rrn.STI'.rUI'l'A ALL' AU'l'IG-LIERIA

convocata da S. Ii:. l' lspcttore generale dell1 Arti-

1.r l i1· 1· ia 11l'l giugno 1903 . .\I :1 i 1111a11z.i di. prendere una decisionB definitiva, lo stesso

IHp.-1101·1: gelleru,l e, ricordando che l'Artiglieria doveva all'ini:•, i,ili1·:1 cli~- A. H. il Duca d'Am;ta la reRtituzione del venembile 1·1·HH i Ilo, giudicava doveroso informarne ]' Augusto Principe. ~. ,\. H. l'ispondeva cou la seguente nobilissima lettera: « '.L'orino , 7 ottobre 190/l. <i

11:eeellenza,

" lt i ng:rn :ilio V. K rli a\\~r l)P.mmto a me ptir inforJHnrmi (!elle eomli:doni .. 111 , ·ui s i trova l'augusto vessillo ,li <]uell'Arl.il);lieria italiana che l'E. V. t:u1,, I" dl'g namente indirizza e governa. « /I questa bandiera, che io son .ff~lice lli aver ritornato alla viva vita del" 1· J•:><L·1·L·ito, io i1eJ1so sempre con riverente affetto. l•lssa · è l'emblema della • , '. « 11obile.,....AcPttttt: in cui ho incominciata la carriera Ili Ì lita re -~icorda'' ; i:i ),.. ·' \' ,. 11:1><~:.11·0 glol'io:so al quale 11011 ri~ t ~.m~i i Prirwivi della mia Cas:.t. << ERRe11<lo giunto il momento di riparare all'inevitabile 0Un11);gio del tcm" i,o, e cambiare il ,·t~<:d1io tlnq1110 lacero e scolorito ... io redarno vi;r n1P. l ' ono" rn di offri.l'e all' Msc1·cito il drnppo nuovo che sventolerà in avYenire 811 le ,, fi le• degli Artil);lief i italiani. ID atlinchè esso 1m~glio test.imonii dcll'atfotto d1e •< Jpga la Mia Uasa ,a quest'arma d'artiglierin e :1flìncl1è esso possa ricscire più " earo al cuore t1ell'J<;sercito, il nuovo drappo snrà t.rapunto llalle mani stesse « della Duchessa 11' Ào8ta mia amata consorte . (( B cncdicà Iddio il rinnovato emblem a e lo consacri, sì clH~ all'ombra sua (( si IL!!!J~~~Lla_j;.r.a,dizi.Q1ll!_g}_q.!iJ.!.~1ell' Anua,_ che ))Cl' la Pal'ria e pel Ne lta <( fati.o semp1·e e dovunque il proprio tlo,·ere. (< Vo!!;lia, Eccellenza , credermi in ogni <:ircostanza

;-eiì'sa

-----

Suo affezionatissimo E. F. di SAVOIA)).

X

Il 4 dieernbrè HI03 S. E. il Teue1Jt.e Gc11crale Francesco Luigi Rogier, Ispettore genel'alc ddl' Artiglieria, dinanzi alle truppe ed agli ufficiali deU'Arma presenti in Roma, e adunati nel cortile del Macao, provvedeva con tutta solennità alla sostituzione del glorioso drappo del 1848 con uno di model1o dell'anno 1860. Furono tolte 11 uinà.i la frecda. e le decorazioni al valore dal · vecchio vessillo, e ne fu adornato il miovo donato da S. A. R. il Duca d'Aosta e recante sulla fascia az.zurra, tra,pnntata dal1' Augusta Duchessa cl' Aosta, la, divisa : (< ver il 1le e per la P ci -

trinL!_<!!f!]!!.!_ ~ <f..<!:.!_1!:l.<l'!!:!!)>./,"· 98

1545 -


1:.\:\"DIF:t-:E D ·.~WL'IGL!ERIA - P.EG::\"0 D,ITALIA I

\ Allo1·a (JlWRta Bandiera velli rn da ta iu cousegna, anzichè al l "IF.peUOl'nto Gener ale d' Artiglie ria, a l 0" H eggimento Artigli.eria da fOl'tezzn <ìi stan za a lla Capitale, al quale, da quel mo rne 111o, s peth1Ya ì'nlto onore di cnslodil'la_:,,.À

-:·:' •:-;<

.....

/y-·' Scoppialo

il grande eo111litto _enropeo la Ba1H.Licrn tlell' ArLiglicl'ia fu ln tsfe1'i tai · ili zo1w, di. gnena, sol nrnente il :3 sct tieml:n·e..,,. HHS e data in collsegH:t a l Coma11<lo. Generale dell'ArmfL in _.\ba n o ove rimase fi110 a.ll'arrno sncceRsivo. Dopo la vitto1·ia fatale, quan do il' Comando Generale _d!'l.1' Arma dove,·a sciogliersi e tornare a Roma per smohilitnzionc, il ~Iinistro delb Gnena sLalJilì che la ilan<li.era, rimfl,nesse r:on h-1 truppe Rc:hjernti·· ,;nl 1·:iµ;g·i un lo collfine e venisse · rimessa al Comando della 111 A1·1nala. Ln sol<·111H· <·<·1·i 111011 i:1 < hl1e I nogoo a Trieste il :3 lllglio 1919 nell:1 ( ·.1~< 1·1 11:1 ( )JH'1·da1 1. \ L.i <·0 11 s<·g· 11a della Ba ndiera a S. A. R. i.1 Dnca d' Ao,-,,:u, com:111d,11d <· In invitta ITI A1·mata, Ycu ne fatta da S. E. il tenente ~(·11(·1·.il,· Alfredo VaJlolio coma ndante gcnc1·ale d 'Artig·lieria. a li.i p1·<·se11za dei valormd m·tig·lieri d el Uarso, di Gorizia, e del I 'i:l\'1'. nonchè d ei rappresentan ti clelle A 1·m i sorelle. N. A. H . il n n ca cl' Aos ta ritevette ln B nn diel'a, sal utaudola t· o1 1 parole r,hc risuo11ava110 u ell'nnimo cli tutti. come un iuno ngli artiglieri d 'Ital ia << che Hei fortunosi ;:1,1rni dPl nostro l'isor« gimeuto conqnil'ìtn1·0110 alla bandiera i Regni cli p;loria onde essa « si onora Jl, mentre cc nell a lim gh iRsim n. g 1wrr:1 , senqwe e dor< vunq ue, con a.lmegazione snbli.mc, prodigarono il loro vnl or<', << la lor o tien!zza, il loro f.<angnc per agcvolai·e alla P:rntc1·in , i 11 (( meravigliosa ga1·a d ' eroismi , il tra vagliato cammino dl'I In vit(< tor ia )l. E c:onchiud ent-: « J n torno n. qnesto ~.1<·1·0 ,·<·ssi i lo noi r,onfer<< rni nrn o l'an tica promesi,;a di scrYi J·(• 01·:1 1• ~<·r1qn·<~ la Patl'ia di« letta con l'mn o1·e 1 la LPJ1,1('i,1 . In r,·d<·, ('11( 1 Rono vflnto e glol'ia 1

1

r

-

! :HG -


JNg. 42i"i - Handicra per I' ArLiglicria woù. 18GO, data il 4 dicembr e rnoa all'Anna, in ,msl.Hnzio111> di quella mocl. 1848, fregiala con le attua li medaglie.


. :.


Fig. 420 - S. A. R.. Emanuele Filiberto di :;iayoia Duca d "Aosta.

-

1549 · -


Fig. 427 - La Band.ie1·a nel .Maggio Hl2i:i.

1550


~Où..C~

11 l') 17.)JJ/~

f742- 1,1e..,_ '

.

l792·96 ,'

l•'Iµ: . -118 - L P. is('rizioni sul ~am bo della frec cia d ella Bandiera.

-

1551 -


BANDIEHE D, .\l!TlG-Llls!U.1 -

« della III Arlllal.L;

1:.1;'.G :"{0

DJl'L'ALLI

queslo v oto i1111alz ia 1110 11 ell a, lih1 11·;1, 'l'ri e:-; Le,

(( col IUeIUoré penslC'l'O ai « caù nti. di i e1·i , c·.011 l e 11 md.1·e spc :nu1ze « rivolte alla granclc:r,za d' lta]fa im111 01·h1IP ! ». ·:•:- ·):·

·X·

/ II 29 di ge11naio del l!l:!O l;i g lo1·ic1sa l:;111diP1·;1 cl c· ll' .\1·111;1 1·1tol'1iava a lla f'ma sPd<· di l i o111;1. p1·,·ssc1 il :{"' (i,c•g·)..l,'Ìlllc·1do di .\rli g]iel'ia da 1"01·t c:r.za. Ma nncn1·a 1111.i vn lln. il d1·ap]_)o si (·1·11 ;111dalo g·11nsi:111d tanfo clw la parte rossa Pra qna8i del tntto caduta. ~i. 1·1•s1• q11i11d i necessal"ia 1111;1, .11 uova sof.:tit1rnione; come per il passalo f.-. A . ]L il Dnca d ' Aosta offrì il nuovo drappo, e il genentJc Ispetton: dell ':11·111:1, di ArLigliel'ia, Vittorio Buffa rli P<>rrero, ottenne che tale\ sostit1rnio11e si cclebrast-Jc 11el. giorno nuovamente~ prcf.:celto , iu sostituzione d el. 30-maggio,- pei'-la-fest:i_delJ' Arma., e alJ 'Augn · ~ -p1;<~sen :r,n di R. A. n.. il T>11ca d'Aosta. Con seguentemente il 15 giugno lfl25 in Roma, al 1\facao, il glol'ioso dl'appo, r·.hc nel Hl18 aveva v<~dnto le g·randi decif,ive vittorie delle truppe itaJianc del Montello e di Vittorio Vendo, ve niva sostituito da mi nuovo drappo tricolore, con fascia azzurra ricamata e donata da S. A. H. la Duchessa. d' Amita,._,.,t,,.... La cerimonia si svolse con austenL semplicità; quindi la nuova bandiera, scortata dagli artiglieri del 3° Artiglieria Pesante , veniva portata alla sede clel reggimento in Roma, mentre l'antica Bandiera scortata da n:fficiaH dello stesso reggimento partiva la sera del 25 giugno rn2r; per To1·ino, per essere consc.g nata al Musco Nazionale di Artiglieri::i, dove è religiosamente cons,\1·vata il1siemc alle altre veediie hanrlic~re <ìhe in esso vi sono depositate. 1) ,

-1552 -


CAPI'fOLO DICIOTTESIMO

( :,·o nistoria biografica e bibliobJJ.'afica c•

di artiglieri scrittori di siTillori di opere artiglieresche dal 1815 al 1870

l 'i11 dall'inizio di questo nostro lavoro storico è stato afferlii;1l 1, i'.lw 111\rtiglieria, è scienza, tecnica ed arte; e tutto quello (·I,, · NÌ c" andato man ma,no narrando ed esponendo ha in modo , "111pl,•lo (\ lampante confermato un tale asserto. 1,: l' idcntemente per parecchi secoli, atteso lo stato di incuba1, l1 11H ' i11 <·, tti si trovavano le Scienze, i progressi tecnici co11se111tll I d11ll ' Artiglieria furono di poco momento ed in conseguenza I I 1i 11" I il, p ieg-o con Lin uò ad essere variamente esplicato nelle bat111 1! I iP 11110 a.I giomo in cui il Genio Napoleonico diede all'Arma 111 111 d, ·HI i 11n zi:one precisa cd importante per cui emersero immed l11 l11 111, ·11lc \ tntte qnel1e necessità di costruzione che consentis''"''n 111 1·«·11 I i;,.zazione dell'impiego e delle finalità che il Grande \1•1l1•.llP1·1• s i 1n·cfìggeva. I,;; i. pi 1·i l,o lungimirantf\ di Napoleone richiamò pertanto l 'iil ll' 11 ,,l111w <li tutti gli Artiglieri dell'epoca sull'importanza ehe I I 11 111i I 111 pic •go « a massa di fuoco>> assumeva ed avrebbe assunto 111'1I,· µ 11,•1·1·<· f11tnre, e determinò quindi un fervore culturale tend, ·111,· 11 1'1 11 soluzione dei più ardui e complessi prolHemi artiglie1

1·1•111 • li I.

I l\•111111111• P

1111

iJldndi anche in Italia furono studiate tutte que-

1553 -


SCRITTORI D'ARTIGLIERIA

J.815 · 1870

ste diverse questioni, si procedette a, traduzioni e commenti delle Opere militari già esistenti e maggiormente note, si scrissero nuovi trattati e nuove regolamentazioni, e dappertutto :fiorirono fl si diffusero nuove ed importanti pubblicazioni. Questa intensa opera di studi, di ricerche, di proposte e di tentativi venne affiancata dalla, pubblicazione di Periodiéi, di Giornali e di Riviste che andarono man mano crescendo di numero e di importanza in relazione ed in conseguenza delle scoperte è dei perfezionamenti che venivano effettuati e nel campo scienti:fiço e nel campo tecnico-industriale. A dimostrazione e conferma basterà riportare qui in seguito il seguente elenco degli

Annuari, giornali e riviste militari pubblicati in Piemonte (1815-70) - Calendario Ge:nen:tle pei Regi Stati pubblicato con autorità clel Governo e con privilegio di S.S.R.M. - - Primo anno, 1824. ·rorino, dalla Stamperia della vedova l'omba e figli. L'ultimo pubblicato è quello per l'anno 1881. Ampliil i1sRai 1·:1ntieo <' Palmaverde )) e diede, per qualche tempo, uotevoli appendici storiche e statistiche. Di notevole i11leresse militare per i dati contenuti nella l'arte Settima, che pub considerarsi un vero e proprio Annuario Militare. Citiamo i vari Capi contenuti in detta Pm·te Settima (::11rno 182·1) : C'apo I - U(litorato generale di Guerra ed Uditori Divisionali.· Capo H - Azi enda generale di Guerra, e Commissariati di Guena nelle Divis ioni. Capo III - Azienda Generale d'Artiglieria, e delle Fortificazioni e Fabbriche Militari. Capo IV - Is przione generale delle Leve. Capo V - Governi e Comandi delle Divis iuni, e l'rnvinde di 'rerr:iferrna . Capo VI - Governatori, Comandanti, e Maggiori nel ltegno di Sardegna. Capo ·VII - Uflìziali Generali a disposizione del Ministero. Capo VIII - R egia Scuola d'Equitazione. Capo IX - Pro Cappellano Maggiore, Medici e Chirurghi d.ell'Armata. Capo X - Armata. Capo XI - Marina Militare. Capo XII - Marina Mercantile. Capo XIII - R~gia Militare Accademia. 2 - Raccolta di Regie Determinazioni, Regolamenti, Decisioni ed altri Provvedimenti relativi all'Amministrazione ed nl servizio militare di terr a e di mare - Compilati d'ordine di S. M. per cura del Ministero di GueJ-ra e

-

1554 -


l"li,:. 42!l - Frontispizio dello Elenco Militare (anno 181!J).

(dall'originale· esistente alla Biblioteca llella R.. accademia Militare di Torino).

-

15(,5 - -


scn1-.r·ro11 1 n'<,1t'L'1<;1.11m1., 18 1r. - l ::li'U Mal'in». - Torino, tlalla Sta m[>et·ia (li GiusepJJe Follrn t ti (18?.1-1 848) 25 volumi. T ale Ilncco lta prese poi il nome tli: 3 - G ionia le Milit11re ossia Itaccolta Uflìziale delle legg i, r egolamenti e disposizioni 1·elative al servizio ed all'Amministrazione lllilitare d i 'l'erra e di

i

I Il Il 11

Mare. Pubblicato per cura d el Ministero di Guerr a e Marina . - '.rorino, Fodrntti. 1850 e seguenti Dell'antica « R accolta» shombrata d alle pari.i orm ai superflue, si f ece, u cura dell'avvocato Cnrgni110, una ristampa eol titolo : 4 - Nuova Raccolta ()elle leggi, regolamenti e disposil/;ioni relative alla armat a di terra e di mare, emanate tlall'anno 1831 a t utto il 1860 e . tuttora in vigore. - Torino, Tipogr·afia Dahnazzo (1860-1868) - 15 volumi.

5 - E lenco Militare -

se e colorate -

Anni 1818-181!1 - 2 volum i 'l'orino, Stampcriu R eale .

colle divise dei corpi inci-

6 - Indicatore generale militare per Matteo Dho - 'l'orino, 'l'ip. Pignettì (poi Arnaldi, quindi Ca ssone e tip. Nazionale) 1&.'>7-1&52. 7 - Dho Matteo e Mina.

Cal encla1·io stal ìsl.ico militare pel 1840

'.L'orino, Oll irio

8 - Annuario milibu-e uffizial e dello Stato s ~u-do per l'anno 1854. Pubblicato per cura del Ml11istero d e lla Guerra -- •r or ino, Cnstellazzo e Garretti. St cont.i11uò a pul.lblicare, ed assunse poi il litolo di : - Annuario Militare del R egno· d'Italia - L 'annata 18110 fu stampata , ma non pubblicata. 9 - Il Buon Soldato - Gu:r.zett a militar e - ·rorino, Castelluzzo, 1849. - Durò per otto numeri sotto la d irezione dell'emigralo Piet ro Pever elli. 10 - La Guardia Nazionale - Giornale quotidia110 - Torino, t ip. Arnnlcl i, 1840 (14 maggio - 20 g iugno). Era diretto dall' aiu tante maggiore Michele Romano . Ne u;;drono 6 numeri. Poscia fu pr oseguito d a l medesimo diret t o re, collo slesso tilolo, nella tipografia Dalmazzo, dal febbraio ll.1 10 maggio 1851.. 11 - La Sentin€illa -·-: Glornnlc degli interessi dcll'csel·cito - Torino, Up. Nnziom1le : 1° 11umcro: 1° genn11.io 1850 - Direttore Matteo Dho - '.l'risetti-

ma nale. 12 - L ' Ig-ca l\iarziale -

Giornn.le ebdom adario dedicato agli inte1:essi rlel ser vi1r.io sa1ùtario mili tare. - 'l'orino, tip. Nazionale di G. Biancardi , JS51 (8 luglio - 27 novembre) Diretto dal d ottore Luig i Colombo.

13 - Il Raccoglitor e imparzia.le - Giornale militare, politico e civile - Torino, tip. 1/.ecchi e B onn., 1852 (nrnrzo - 26 luglio), Direttore O. R icotti. 14 - La Bandiera di Savoia - Giornale delle truppe di terra e di mare e delle milizie cittadine. - Torino, tip. Pelazza (poi G. B enedetto e C.) u . I, 20 g iugno 1852 - 16 aprile 1853 - d iretto da l'. Miotti.

-

l.5!:i6 -


f;

1111:~ Al,I E PERIODI CI M I LITAHl ]X PlEl\10:STM

1,,

l\nntlicra Nazionale -· Foglio militare - politico. Disciplina e patria 'l'o rino. tip. Benedetto e C., 185:l (5 marzo - 27 aprile) Bisettimanale: i<nll lii numeri. Diretto dall'emigrato Paolo Miotti, cui fu intimato o !a ,.,,,.,sm:io11c del giornale o lo sfratto d agli Stati d el Ile.

Hl

1:11:r.:r.dla Militar~. -

17

11 \/1-ss illo Italiano - Periodico clcdicato agli interessi d ella Guardia NaY.io11:tle degli Stati Sardi. - 'l'orino, 1855-1857.

l.u

'l'orino, 1&:i:l . Pubblicava si ancora nel 1858.

IS . Il i vis ta Militare -

Giornale mensi le, Anno I 0 , vol. 1° - 'I'orino, 1856, F.conomica diretta fl n Bar cra, via della l'oHLa, P a lazzo dell'Accademia filotlra 1umatica.

1 ip.

1:1 -

r.:, Irnlipemlenza - Gazzctt n dell'Armata e d<~l Popolo - •rorino, tip . Hoz.za, n. r, 1° novembre 1860-18G1 - Diretta da 1J" il iberto Halegno.

:.!O - L 'Eser cito -

'l'orino, tip. Casson~i (poi Vog hera) sgomberi della capitale.

:! I -

noma . · - Seguì gli

Annuario tl' Artiglie.ria - Su n to delle cose nuove proposte ed introdotte ~11 materhlle d'artiglieria dul':intc J'mrnl1 l 847, ed i bienni 1848-49 ; l SG0-51; 1852-53 ; 18.'\4-i'i:i; l Si\H-57 (6 volumi con lavolc) I ,n prima ~lizione ùi questo Annuario venn e fJPriodicarue11le pubblicat a dallo S tabilimento litografico dt~I R . Arsenale di ' l'orino. La seconda edizione venne pubblicata nel l SGl. d,1 lla tipografi a Casf.ellazzo e Verccllino di ToriI10.

Questa, lunga elencazione conferma come in Piemonte sotto l'antica e saggia domina,:.,,ione Sabauda, gli studi di car~,t terc militare i 11 generi\ cd artigli.cresco i.n specie, fossero non soltanto coltivati ma altresì conforLati ed ai.ulati da l>rincipi e Governi sicch è, fra, tut ti gli Staterclli d'Ita lia, il piccolo R.cgno Ra,1·do tenne l>rilla-n temente la testa nelle s ue varie istituzioni militari cd ebbe ben presto un corpo d ' Artiglieria m erita.mente apprez -. zato, mentre Giovanni Cavalli a ffermava con le s ue grandi invenzioni 11111>1·ima fo di import a1rna mondiale. Auche nel Regno delle due Sicilie~ ove a. più riprese abhìamo già precedentemente 1·ilevato ed illustrato l'opera di Artiglieri dottissimi e di Sch~rndati p recla ri, la s01·gente Horit nra di studi milifa,ri ed artigliereRchi venne affiancata dal1a pubblicazione di l'c1·iodici e di Giornali, fra i qnaJi ricordiamo «l'Antologia Mi 1i L:1 re >>, pubbli cattL a Napoli dal 1835 al 1845. Nei ve nti Volumi della sna vita-decenna le questa Rivista, oli 1·e !1· rappresenta.r e una. viva fonte di dottrina , fu a l tresì l'espresN Ì011e più alta (lel val o1•e della tecnica artiglieresca. Vi eollabo-

1:357 -


scm1•roru D1 ARTICLrn:RIA

1815 - 1870

rarono Artiglieri sperimentati cd eruditi che si occuparono specialmente di questioni costruttive, tattiche e balistiche. Nel lugHo del 18GO sorse poi la << Rivista Militare )) diretta, dal Capitano del Rea.I Corpo d'Artiglieria D. G-iuseppe N ovi ed edita dal libraio Giuseppe Dura,: a, tutti i Corpi del Reale Esercito era fatto obbligo di associazione e ne era raccomand:.tta la maggiore diJiusione. La Rivista :Militare ces:mva però le sue pubblicazioni nel settembre dello stesso anno 1860, e ad essa succedeva nel 1861 un altro Giornale d'al'te, scienza, storia e tecnologia, militare, diretto dallo stesso Giuseppe N ovi, e intitolato « La, Guerra )). La seguente cronistoria hio-bihliografica, conbmuta essenzialmente nel periodo 1815-1870, pur presentando forse <1ualche lacuna, si prefigge lo scopo di segnalare ai leU,ori della nostra Storia l'opera fervida cd illuminata di quegli Artiglieri e di quegli Scl'ittori di materie artigli.ercsche che, nell'affannosa e diutnrnfl, ricew::1, ,lel rm~glio, n on soHan to :1,ccr,~hhcro lP hf~n,~merenze scientifiche dell'Arma, ma contribuirono a tutti quei perfezionamenti che validamente accompagnati ed integrati dalle gra ndi seoperte ùel secolo scorso, hanno portato l' Artiglieria e le arti glierie alla pienezza dell:.t loro potenzialità. Da tali rapidi cenni affion1, tutto .u n programma che può con siderarsi come un documento fondamentale per la stori.a, della coltura tecnico -scientifica della nostra Artiglieria; pr ogramma çhc o:ffr.ì., nel periodo luminoso del nostro Risorgimento, snpre me aspirazioni per agire, ailinamento razionale dell'arte della guerra, ampia HH\sse di documenti, testimonianze, ricordi, tradi~ioni e leggende. J1~ questo programirm che attingendo ai fasti del passato, illustra la vita dell'Arma e arreca nella sua anima quell'orma profonda di scien:;,;a e di. potenza, consacra.te dalla gloria del passato, incitatrici di nuove conquiste, di nuovi ardimenti e di nuovi eroisnii. -

AngclitcC'i .1.in_q(-J,lo da Roccr1lvec<~o (Viterbo). 1816-1891. (1). Storico appassionato delle armi da fuoco , lflsci.ò il servhio mi(1) Per notizie su l' Angelucci vedi : .JAcoro GELLI. Giiida <lel Racco,r1litore e de!l'am,alore

Mllnt10, Iloepli -

l!lOO.

-

1558 -

di

Ai-rn-i

A ntiche .


ANGJ•:LO ANGELUCCI

1i tare col grado di maggiore d'artiglieria per dedicarsi a studii urc hcologici, critici e lessicografici. Membro della Regia Depu-· Ltt:d one di Storia Patria, conservatore del Museo Nazionale d' Ar· Lig li.eria di 'l'orino, professore onorario dell'Accademia di. Belle

I<'ig. 430 . Angelo .A.ngelucci. (da una fotografia dell'epoca, dall' archivio della famiglia Segre)

;\ 1·Li di Parma, pubblicò un grandissimo 1mmero di. memorie e cli

opn~coli, fra cui ricordiamo:

I • P elle Artiglierie dal 1300 al 1700 ('forino, Stamperia. Rea.le, 1851).

:: . 0Ni-;Qr vazioni sui lavori progettati per ridurre allò stato primitivo la cat t,~lrale di 'l'odi (Perugia, Santucci, 1851). Il

I 111or110 a l coro della cattedrale di Todi: lettera (Perugia, Vagnini, 1852).

~

I >,•I l a

or eficeria perugina dal XIII alla Ia metà. del XVI secolo: discorso

( l'1·n 1gia, Vagnlni, 1853). h

H11ll11 bad ia di S. Eustachio da Domora in quel di S. Severino: lettera ( Vn1·m111, Civelli, 1855).

-

1559 .-


SCRITTORI D' AR'l'IGLmm~

1815 - 1870

G

Intorno ad una tela di .Andrea da Jesi, pittore del XVI secolo: lettera (Ancona, Aurelj, 1856).

7

Monumenti di oretieeria il a I i~rna: descrhlione clelhl croce pt·ocessiorntle es istente nel monastero di S.ta Sperandia in Cingoli (Jesi, Ji'lori e Ruzzini, 1856).

8 - Il tempietto della SS. Vergine della Misericordia detta di Campolungo presso Jesi (Ancona, Aurelj, 1857). !l - RiRposta alla memoria di J~rnesto T:1mbro11i Anrn1roli su censure diret te

alle provincie del Piceno (Fauo, Lana, 18i>7). JO - Monurneuti jesini del medio evo e del risorgimento: memorie storich e Parte 1a (,Je::<i, "Flori, 185H).

11 - Monuruento al re Vil.tori0 Jl:1nanuele · II per la nuova barriera di Parma : progetto e descrizione (Modena, tipografia Governativa, 1800). 12 - Sulla artiglieria cacciatori del eav. Giov~mni Cavarn: parole (Torino, tipografia Espero, 1800). 13 - Monumento onornrio al conte Benso di Cavour r.rorino, Marzorati, 1861).

14 - La cappella dei Trinci a Foligno, dipi11ta a fresco nel H2•1 da Ottaviano <li M artino Neili (Tot·ìno, tipogrufiu leiterurìa, 18\H).

15

La corona del regno italiano, inventata, ·disegnata e t1esctitta (Torino, ti· pografia dell'Ordine Mauriziano, 1801).

16 - Dell'artiglieria d:1 fuorn italiana del secolo XIV0 .e specialmente d i una spingarda e di due honiharde esistenti nel R. Museo d'Artiglieria. (Ril'ista Militare Italiana , vol. 1° del 1861). 17 - Le artiglierie dn fuoco italiane e le attinenze loro nei secoli XIII 0 e XIV", cronologicamente registrate (Rivista Militare Italiana, vol. 4° del 1862) . 18 - Della ferrovia da Fossato atl Ancona :per l'l<'Jsi.no o pet· il Potenza: consi-

derazioni (.Jesi, l<"'lori, 1862). 1!) -

Della ferrovia da Foss ato ad Ancona per !'Esino o per il Potenza: r isposta (Torino, 'l'lpografia letteraria, 1862).

20 - Della ferrovia da l•'ossalo ad Aneona per l'Esìno o per il Potenza: not i-

zie, disamina e conclusioni · (Torino, Baglione, 1862). 21 - Feste municipali commemorative e tiro a segno in Italia nel secolo :XV;

brano di storia jesina ('l'orino, Bai-:li.one, 1862). 22 - Delle artiglierie da fuoeo italiane: memorie storiche con documenti inediti (Torino, Cassone, 1863) . . 23 -· Le artiglierie da fuoco italiane

Appendice (Rivista Militare Italiana,

vol. 3° del 1863). 24 - Di uno schioppetto di ferro fatlo a lumaca, esistente nella Rocca di Guastalla: lettera (Torino, Cassone, 1863).

-

1560 -


LAVOltT l''. OPERE DI AXGT!JLO Aè'IGELUCCI 25 - li tiro n segno in It:llia dal XTJ al XVI secolo: e enni storici (Torino, Baglione, l8(i:.:). 26 - Le ~f11½ior1i la<·rrnli del lago di Vnrese ('l'orino, Giorgetti, 1863). 27

:!.S

A!,!.'J,;'l1111t :1 alla lettera sullo schioPJretlo fatto a lumaca (Rivista Militare llnl l! 11111. vol. 3° clel 18U3). In

1111

rrn nimento

( lll~W>II(',

di falconetto elci Pico signori cli Mirandola ('l'orino,

1864).

~!I

11 111·0 n :-.:1•g110 i.n Aosta d::il .Xll a.l XIX secolo: r.enni storici con dOcumen11 l11Prllti ('l'orino, Baglione, 1864).

;!O

N l .. 11tt'1 l'k(·i11ini ecl il ducato di Milauo: lettere e memorie inedite (Peru;.; l,i , ll,ir·f,·lli, 18G4).

:11

1•t·,~1 1 s i ilt.'l.li o fu~etti con taeehe e

nun1eri: ·1etl.era c.rorino, ·cas~one,

IH0:1) . !!:C:

011 ewh loppettieri milanesi nel secolo XV (Milano, Corracletti, 1865).

:i::

11 i.:t 110<·0 della balestra, dello sebioppetto, del passovolante, delle artiglieri,· (' de l fucile ir1 Lucca. (Torino, tipografia letteraria, 186.'i).

;: 1

11 1lro a segno in Jlalia dalla su a origine sino ai nostri giorni ('L'orino, E:i ).'.I Ione J86CiJ.

:i:1 11 I ir·v :1 :,seguo in Tori110 : storia con doc umenl.i inedit:i ('!.'orino, ·upograll :r Lctf.crari:1, 1865). ;1i:

1,,. armi (li pietra clonate dal re Vittorio Emanuele II al museo nazionale dl Hl'l.ll!lieria ('l'orino, Cassone, 1865).

:r:

Nui bei,· :sugli organi italiani (Torino, C}1Sso11e, lSw).

flH

Ahrr'r d11 H.aceonigi, scrittore di artiglieria:

CE!llilO

biografico ('l'orino, Cas-

'' ""' '• ISl\ti) .

1111

•lii

A1•111I 11101·1erne: archibugio ad ago clei Prussiani, descritto e disegnato (' 1'1,1·l11 c1, Cassone, 186G). t., , 11 1"111 1 tlc•ll 'età della pietra nel lago cli Varese: lettera ('l'orino, Cassorn · ,

i HiHi j .

·I!

Il 1,•111·<11 (' doi·n menti di uomini e di trovati itnliai1i per servire alla sto1·111 11111!1!!1·,, (Torino, Cassone, 1866).

•I:.!

1\ 1·1111 111111r,• e lornco tenuti a Venezia adcli 28 e HO nHrggio l4fi8: r1ocumenl11 1111,dlf,. pubblica to da Angelo Angelucei (Torino, Cassone, 1866).

,1:, - . A rl'l ,ll1!Jl{ l11 nrl ago (Torino, tip. Cassone, 18GG). •11

ll1q(ll11111 · AHIone, Espugnazione di Nico:;iia e difese di Farnagosta: letter ,, p11hh1t,·11I< • d,r 1\ngelo Angelucei (Perugi,r, Bartelli, 1868).

1ft · J1wu111(·rrl I lrl('rl if i J)er la storia d<èlle nrrni da fuof'.O italiane, pubblicati d a Ail!('l·' lo A 11f( .. t11, ... i. ,·olumc J<> - Pa rte 1~ e 2" (Torino, Cassone, 18HH).

-

15(il -


SCUI'lvl'ORI D 1 ARTIGLIERIA

1815 · 1870

46 - Le palafitte del lago di Varese e le armi di pietra del museo nazionale di' artiglieria (Torino, Ilaglione, 1871.).

47 - Una visita ai laghi di Salpi ·e di Lesina nella Capitanata (Genov3., Pellas, 1872). 48 - Ricerche preistol"iche e storiche nella Capitanata : scritti varii. (To_rino, Candeletti, 1872).

49 - Da RÒma a Sarno : appunti artistico-areheologico-rnilitari (:l!'ireuze, '.r!pografia dell' Assoeia21ione, 1873).

50 - Notizie e documenti inediti sul tiro a segno a Mantova (Torino, Ilaglionc, 1874). 51 - I cannoni veneti di 1!':unagosta; l'armeria dell'Arsenale ed il· Museo C ivico di Venezia -· lettera lVenezia, 1874).

52 - Relazione dell'ingresso di Caterina d'Austria in Torino nel 10 agosto 1585, pubblicata da Angelo Angelucèi (l'orino, Paravia, 1S76).

53 - Appendice agli P.ITori <lei Vocabohll"io della Crusca (lettera B.) ('l'orino, Paravio., 1876). a4 - Ricerche preistoriche e storiche nell'Italia meridionale (1872-W) : scr itti

varì ('l'orino, Buglione, .l8'76). 55 - Glossario delle voci miliLa1·i che s'incontrano nell'inventario degli arredi e delle armi di Sini.baldo "B' ieschi d el 1522 (Genova, tipografia Sordomuti, 187G). 5e - Gli ornamenti spiraliformi in Italia e specialmente nella Apulia (Torino,

Stamperia Reale, 187G). 57 - Sulla lettera al duca Sigismondo Ct1Htromediano intorno alla tavola dipinta dalle benede~tine di Lecce per FrnnceHco Casotti: osservazioni ('l'orino, Fodratti, 1877). 58

Arli ed arLisli i11 P iemonte: documenti con note di Angelo Angelucci (Torino, Paravia, 1878).

59 - Dino Compagni mililare,

lettera (b'ire11ze, tipografia del Vocabolario,

1879).

60 - Appendice agli errori del Voco.bolario della Crusca (lettere A-C) ('l'orino, Paravia, 1879). 61 - Sulla rnoslra dell'arte antila in 'l'orino nel 1880: osservazioni (Torino, 11LahHirnento Artistico-Letterario, 1880).

62 - Osse1·vazio11i sulla mostra d'arte antica in Torino nel 1880 ('l'orino, stabilimento artistico-letterario; 1880). 63 - Lo. via di mezzo del Vocabolario della Crusca per gli esempi: osservazioni . (Torino, Fodratti, 1881).

1562 -

·


AKGELO AN'GIDLUCCI ffi FILIIHmTo APPIANO

fH - Il Vocabolario degli Accademici rlell:1 Cn1sca, ('l'orino, tipografia Forense, 1881).

5a

impres~ione: osservazioni

6.5 - L'arte anlic a ,111:i 4a esposizione nazionale di belle arti in '.forino, nel 1880; ('l'orino, nnglione, 1882).

66 - Sul « Voe a oolario della lingua italian!I 1) di Giuseppe Rigntini: osservazioui - :t" eùizionr~ ('l'orino, Fodratti, 1882). 67 - Note :dio 1( Studio su! c:1st.ello (li Brolio )) di Raffaele Cadorna (Torino, l<'odn1tti, 1883).

68 - Ln. pi:1 sLra Jigurata di br()nzo del regio museo di antichità di 'l'orino: letl('ra . ('l 'orino, Stamperia Reale, 1882). 6!1

Npi golatun~ milit,ni dell'Archivio del comune di Foligno, pubblicate ed an1.. ,tale lla Angelo Angelucci (ll'Òliguo, Sguriglia, 1866).

70 - Nulla istruzione pubbliett in Matelica dagli antichi tempi fino ad oggi: iliscorso (Jfoliguo, Campitclli, 1886).

71 - L'arte antica nelle anni: lezioue (Roma, Voghera, 1886).

72 - .Luventurio di ,ntig;lierie della fortezza Paolina, con note storiche e filologid1e (Roma, Uivelli, 1886).

.

......... H

L'armeria reale di Torino alla mostra clei metalli artistici in Roma: notizie (lfo11Ja, Uivelv, 1.886). Sulla re Croniea " 'rii Dino Comp:1g-11i e sul commento cli Isidoro del Lungo (Firenze, tipografia Gazzetta (I' 11:n lia, 1886).

, ., - NeriU.ì milit~u·i, artistici e(l archeologici, 1101:e (Itoma, Voghera, 1886).

·rn 7

ripubblicati

('Oli

con·ezioni. e

I,,, armi del cav. Raul Richards alla mostra dei metalli artistici in Ro11111 ne l 188\i. (Roma, Ciyelli, 188!!). I,, .

11

nni del re alla mostra clei. metalli artistici in Roma nel 1886 (Roma, 1886). :

r ..,~ 11e1·a , ,M

• '11 I ,11.,g o della armeria reale ili "l'orino ('l'orino, Cancleletti, 1890).

Conte .Ji.' ilibcrto da Moncr1.J.ieri ('l'orino). - (17711~:17). I )i:,;tinto ufficiale d'artig-lieria, a,llfovo del celebre Pap,w l 1111 11·A 11toni; maggior generale (181~~) e comandante delCor11" li1 ·11 I, · d<' l l' Artiglieria (l8B3). Aveva combattuto neJlc cam1111 1~·111 • ,Jt-1 I7H:..!-n:~-:,l4-9fi-96. Nel 1793 salvò le artiglierie nel comh11.l,I i 1111·11 l,o di Ceriolo, malgrado l'ordine ricevuto di abbando111u·I.- : (' i 11 ,·oìtdjzioni analoghe gli ri rrscì di salvar(~ (i cannoni e 1·clHti vi' 1111111i1do11i. nel 1794, all'Argentcra_ Nel 179G fec,e una ost.i11 :1,l,11, dil'Pfm, del ponte sulla Corsa.glia a S. Mi.chele di MondoI 1111 i 11110

-

1563 -


SC1t1•rro1n n' ARTIGJ,TERI,\ 1815 - 1870 vL VaJe11te scrittore militare e Rdenziato. l,rneiò tliverse memorie e pubblicazioni, fra le quali: 1 • Della polvere du fuoco. Istruzione teorico-pratica per le genti di artiglieria. ('l'orino, Stamperia Reale, 181G). 2 - Trattato elemPnt:ue di fiRica ed idromeccanica per le scuole d'artiglieria (Torino, Stamperia Reale, 1818).

1 '\,"if A.rnld,i Antonio da Cremona (1844-1905). - Artigliere e scrit.~, tore militare, proveniente dall'Accademia, Militar·~ di Torino. y I

Jtig. 431 -· Generale Antonio Araldi. (da l'« Illustrazione Italiana» -

secondo semestre del 1882).

Noto assertore elci problemi difensivo-strategici del 1870, l' Araldi, con dignità di scienziato, Rcrisse specialmente su questioni di armi e .di tiro. 'l'ra i diversi suoi libri ricordiamo :

() ~( -<:---t- - Sulle traiettorie identiche e sui proietti e<Juipollenti

~ JJ ~ J,i I vi Ji,

p.- , ~ ~Jyll

V.JfV•-

V

1867). -

15fi4 -

(Torino, tip. Cassone.


1''f<JLICE ARNÒ E A"INIBALt•: AVOt+ADitO

2 - Saggio di una nuova teoria della deriv:i:done dei proietti oblunghi lanciati dalle armi a fuoco rigate e della posizione relativa fra il centro di pressione e quello di gravità. (Torino, tip. Cassone, 18H8). 3 - Le esperienv.e rli Mapven con proietti allungati di 4 cali!wi. (Torino, tip. Cassone, 18G!l).

w~~é

·f 4 .,. Gli ostacoli natui-ali e la fortificazione; 2~ ed iv.ione con apolicazioni an-:Y difese nlpine ed a quelle di Roma. (Bologna, ½anichelli, 1882). 5 5,,...- Gli errori comlllcssi in Italia nena difesa dello St"ltto -

~.

1

A[Jpunti. ( Bolo·- / // · / )"1.~~

J

gna, ½;111ic belli, 1884).

t{u J'_,.,C.1..--1,,'-'

1!

Anu) 11'<:lice, 11ato nel 1S01: collo<:ato a riposo nel 1SG3 coi grado di 111aggior gencNLle. Artiglfore e scrittore militare, fu

direttore d1d le officine di costruzioni dì Torino, direttore delle officinc'. (Ii riparazioni cd Ispettore delle Sale d'armi di Geuovu. ed iu rioc di reti.ore àell' Arsenale di costruzioni di Torino. In collabon1,r,io111: ('.OH ìl colonnello Cm·bone, pubblicò un (C Di.z.ionario d'i\rligli(·ria», il cui valore e la cui utilità, veunero dimostra,Li dal le 11111111·1·0:-;<• rista.mpe che si ebbero in prosieguo. - i\ rn ù ,. 1 !,11·1Jo nc -

Dizionn.rio d' A1·ti~lieria - Pubblicato con ilPlll·ovar.ione di K . li i. ('l'orino, Ccresole e PRniv.za, 183.5). - Nella Iliblioteca del Dura di ll c•11ov a in Torino se ne conserva un esemplare interfogliato e posl:il11110 •!a Ces:ire Salur.zo. 1ru approvato ullidalment.e dal Ministro della 1 : 11l'1· 1·11 1·~ novembre 1843.

: I rn!/111/,·r u cli Va.frlengo Annibale (Felice) da Bfolla. (1815· 184S). -· l1'i11 dalla più tenera età egli din1ostrò una spiccata inclh1:1,.,io111· p1·1· g'li eserdzi virili nonchè un;;t passione forti:-.sìm .-1 pei- gli :-;I ud i i e per la lettura. Entrò all'Accademia. Militare di 'forino 111·1 1S~ri e per ben dieci turni frequrntò quei -Corsi di studio aistirq..\·111 :t1 fl osi sovratutto nelle discijJline 1nilitari in genere ed m·Ugl ie r·c:-;1·.he in specie. Di p<1t·e1·,.,ionc pronta, di vivace ingegno e <li mente eqnilibràta, ti11 dal primo a.11110 di Accademia: Egli si fece benevolmente nota.r·<:, ,1ma,r e e i.timare da Superiori e da compagni, rivelandosi ben pr·csto l'allievo più diligente negli studi militari tanto dw 1w] "1 8:14 venne assegnato come ufliciale subalterno ad una, batte1·ia <l ' A rtig·lieria. Fu letteralmente stimato ed adorato dai prop1-ii soldati che vedevano in Lui non soltanto il Supe riore nia il frate rno vigilante amico. -

1565 -

St1-u= dv

L-Lft~

CL-e..


SCRl'l'T'Ortr D'ARTIGJ.TERIA

181G - 1870

Alternando le sue diùtnrne occupazioni di Ufficiale alle truppe e di studioso, il tenente Avogadro di Valdcngo fece alcune importanti pubblicazioni qui in seguito elencate, e mentre per la sua riconosci1Jta comp·e tenza professionale Egli fu nomin ato Direttore del Museo d'Artiglieria, dopo la di Lui eroica morte alla battaglia di Milano, n Ministero della Guerra fece pnbbli-

I<'ig, 432 - Capitano Annibale Avogadro di Valùengo (da. una fotografia dell'epoca posseduta dall'archivio della Famiglia S cgrc ) .

care a spese dello Sfato e distribuire a tutti gli Ufficiali dcll' Arma la Sua Opera intitolata, << Ricordi per l'Uilicialc di Aftiglie ria in campagna)). Fra gli altri Suoi scritti, sono degni. di particolare menzione i seguenti : 1 - Riconli per l'uffieiale d'artiglieria in campagna. (Torino, Fodratti, 1849) . - Nella: Rihliogr:ifi:1 Stori("a degli Stati della Monarchia cli Savoia, di Antonio Manno e cli Vincenzo Promi~ (Torino, Bocca, 1884) si legge:

Hi6(i -


HAIWl~'I' -

BIONDI-PERELLI -

CAMPANELLI

" H,•r ll lo cl cl capitano d'artiglieria cav. Annibale .Avogmlro rii Valdengo, ma 11111 1 ,·umplnt.o per la morte gloriosa da lui incontrata sui campi Jombami. c!u1111<it I v n Jill e da altri che non sempre possedevano il criterio, la perizia ,, 111 dlll 1,:c11za di chi aveva ideata ed fotrapresa l'opera>>. I 1,,,w rl ~.1011,: del materiale d'artiglieria pieJnontese, scritta nel 1840 (ma,,. ,,,.. ,.,111 l1cll:1 Biblioteca del Duca di Genova in '.L'or ino)_

,'I

11111·,, ~.1011i per servire di norma alla compilazione di un progetto di armail ot:izione della cittadella · di Alessandria. Manoscritto nella Bi1,11 .. 1,,. ,11 lt e ale di Torino. Corn11ilato dal maggiore Martin dell'al'tiglieria, d 11 I 1•111 1111111 0 Avogadro dcll'artiglierin , e dal capitano Sobrero del genio).

tli""'" ,.

/11111 /1 •/.

lynazio da Napoli. - Versaito negli 8t11di della chidelle civc fulminanti e scrisse nel 1829 una

1111, ,1 h l 1w1·11pò " ' ,,, .. ,·111 ~ "

le

spol ette fulminanti da eannone )),

l't"J"el[,i Ji1erdinando. - UHìciale coltissimo e distinto, direzione degli studi dei RR. Cadetti d'artiglie' 111 lii ' l 'PN1·.i 11 a, tradusse in italiano u11 tt 'l'rattaLo_ di pirotecnia 1111 11111 ,.,. 11 ( Is:n) che faccya parte della (( Raccolta di opere ad " "" ,1,,11 .. H·11o le militari»; e l'opera del Der,ke1·: c<Trattato ele1111 '1 1i 111·1· di i\ d.i~1ieria)) (1839). /111111, / 1

l!H :11 lrn i o d< ·ll,l ,

Oiuseppe~ nato a l">otenza nel 1811, capitano nel H.egina Artiglieria nel 1848, fu artigliere valoroso, l1i!P ll lg1• 11l1• ed attivo. Il suo nome è legato allo sviluppo cd al pro11 ' tt11nn dcd lo Ntabilimento di Pietrarsa ove per diversi anni fu 11il l11l 11 11 ·11 lc n ·1· di Luigi Om·si. _Versato · specialmente negli studi ,h li ti ; l tl 111 ic ·n. portò noteYoli perfezionamenti negli innesr,hi fultii i i i i i ii i i ~: ii i-~iJì .i te la carnJJagna contro l'esercito me1·itlio11ale, , "111 111 l ti < 1n p11a , irnpot·tanti lavori di fortificazione mettendo in , 11 1, 11•1111 1 1•. l i :1 1Tnsti di riserva, facendo riparare quelli in batte1111 1 d 11i11111 •11la11do da, 50 a lf>O i cannoni che si trovavano sui baI1111 11 11 d 1d 111 pi:i ;:r.a str,ssa. Sull'Antologia Militare del 1839 scri!'-l111 llli1 1 li tl1 •1·1•ss:i11 t.i.ssima memorja sulle r ';;;;; 1111111:lli

l li •1q(i 11w11lo

,, i

11,, 11i1,1,li 1J 111t.i per le artiglierie)).

<' r111;,11/ i II i

111u,rchese Federico da. Modena (1816-1877) , -

1111 1 I1•11p 1tl 1· n ll;1,

A p-

11obile famiglia dei marchesi Carandini, egli fu -

1567 -


SC!HTTORI D' ARTIG T.!EltfA

1815 · 1870

allievo del Collegio dei nobili e quindi della 11obile Accademia militare Estense e nel 1843 fu Ufficiale del Genio Milita re. Nel 1S48 Capitano di Stato Maggior Generale ebbe delicate mausioni e per la pal'te avuta nel combattimento di Montel.icrioo a Vi-

F ig. 43.'l - Cnpit:1no Marehese Federico Car:mdini. (da una fotografia dell'epoca posseduta da l M.sc Francesco Carandini).

cenzà. venne decorato con medaglia d'argento al valor militare. Dal 1851 al 1858 fu incaricato dell'insegnamento neHe . 8cnol<> Mili.tari di Genova e di Ivl'ca e nel 1859 richiamato ill servizio come Capitano di Stato Maggiore fu , dopo l'armisthio cli Villa,franca, nominato Direttore degli studi della Scuofa Militare di Modena òalla fondaidone, rimauendo in tale carica, fino al 1862. -

J5Ci8 -


1,·,mr:1uco CARAKDINI

I,11,1-H:ia.to il serv1?ao attivo nel 1865 e cessata quindi per lui l '1dl lv iL:ì, t..1,nto valorosamente esplicata e nella guerra e 11ell'inH11µ, 11 "" 1u: 11 Lo, incominciò per i.1 Ca,randini la sua opera come 111•1·11.l.on:. l!'ra le molte Opere, Memorie e monografie da lui latwl 11 l1 ·. 1·icol'Cliamo: ~l;,11H•rla sulle opera¼ioni durante la sua missione militare nel Veneto e 1,,·1~11,,lonl (Novara, Agosto J 848). :J

~f, •111oriltle sulle piazzeforti di Vicenza e di Verona.

11

I ,11 i.:11 <'1"1.'a

in Italia nel 1866 (Milano, Brigola, Aprile 1867).

~l!11tf'red o l!'anti Generale cl'Armat>1. (Verona, Giuseppe Civelli, Giugno 1'(7'.'.J, 1 .'11 11111·11lo

di Gaeta nel JSG0-01 (Torino, Dona, Dicembre 1874).

11 1.. ,11 11111 D urando Generale rl'Armata (E'ircnzc, 1869).

li

1.,, r, ,,·,·ovì:1. Spezia-Parma in relfl.¼ione l'.on la difesa dello Stato (Bologna, ·:.,1p ;,•li,,IIJ, 1873). '•

1

n ,,,, .. ,.., va li<·o ferroviario appenninico fra l'Emilia e hl 'rosc:ma (MOfle-

11,1

11 ,11.. ,,1 ,. Cimone, gita nel l!'rignano (Modena, 1875).

11 ,

1 1{ 1 , d .

1 , 11

p ii

iu· ,·llf i inediti:

"' / !! ,,-!! •nt!!< · \lii I Fi li

'"

111

:d.Lrilmzioni dello Stato Maggiore tli un quartier generale (Ivrea,

Li..t!•I ) .

l•,t>I ,,f,•111 eutari sulla fortificazione passeggera e pennimente (Ivrea,

I )111111111 0

18[;3).

, , I 1.. ,,, .. .,, 1 il ·,, l'Le e storia milit are per il corso speciale dei sott'ufliciali (lvrea, J11, ,II) ,, 1 , ,, I' ,11il·m.11 ·1.ì m1c ! 11_ !I ~ I , 1

11

I

lt

cd azione delle for¼e di terra e cli mare del Piemonte (Ivrea,

1111•111 I di s l.r:11.e gia e cli tattica (Ivrea, 1.857).

, .,, 1.. ,,1 ,, 1,,111 l" 11l·m·i di cosmograJìa e geografia fisica e militare (Ivrea 18ù8).

11 1 1'11, 1,1, •111 I d1·ll:1 lcoria del terreno considerato milita.1·,nenl:e per servire nel'" 111•11H1tl1/, lo 11 i (senr.a data). /t

I

l'111 1i , J1111;1 lof14 1µ;1·afica d'lvn~a (Agosto 1858).

Il 1111111"" 111 11tl lll.:ire ~ulle misure cli difesa prese attorno alla dttà. rl'Ivl'e~1 ,

'" 1 111

,.,.,.,,,d.1!

minacciata invasione. austriaca (1859).

/1 11 I 111, 1,111 d i Modena considerato militarmente pel caso di una guerra com1t11i 1111 11 l'rn I ll'ranco-Sardi e gli Austriaci (18.'i!l).

11111

-

1569 -


SCRI'.l'l 'ORl D' ARTIGL1ERIA

1815 · 1870

m) La campagna di Napoleone I in Italia nel 1800 (senza dnta). nl La campllb'Ila di Annibale in Italia (senza data). o) Raimondo Montecuccoli (senza d:Lta). 11) TI soldato lavoratore (Modena 1874).

CarleUi Domen'ioo nato a Napoli nel 1771, ca.pita110 di residenza fissa, nel 1816 far,eva p:ute dello Stato maggi.ore delle scuole d 'artiglierin di Capua. Egli scrisse: nel (1836-1839) « Nomenclatura ragionata delle armi portatili da. fuoco, con l'aggiunta di alcune utili nozioni inclispensablli al soldalo, per conservare e trattare le sue armi )) e nel 1840 un << '.l 'rattato lle' fuochi artificiali per uso della guerrn )).

Uarbonc Gregorio, nato a ']~orino nel 1801, ragginnRe il grado òi Colonnello; scrittore militare, direttore della 11ibUoteca di Torino, del Laboratorio metallurgico e membro del Congresso pernm,uente a: Artiglieria.. In collaborazione col eapit.ano Arnò pubMicò un « Dizionario d'Ar tiglieria» che in seguito ristampò com(' « Dizionario militare ». La pubblicazione, pregevolissima per vastità di dottrina, per spiri.to critico, è quasi tutta d edicata alle Al'Ini di Artiglieria. e Genio. l · Carbone e Arnò - Dizionario d'Artiglieria - Pubblicato con approvnzione di S. M. (Torino, Ceresole e Panizza, 183.5). Nella Biblioteca del Duca di Genova in Torino se ne conserva un esemplare interfogliato e postillato lla Cesare Saluzzo. Fu approvato ufficialmente dal Ministro, della Guerra 1'8 novembre 1843. - Scrisse inoltre una « Relazione sopra le cose più notevoli riguardanti l'artiglieria e le altre armi state trattate, inventate ed approvate in Paesi esteri nell'a.nno 1860 e 1861. (Torino, J8Gl).

Ca,vnlli Giova11-ni da, Novara (1808-1879). - Di questo illuRtre Artigliere, soldato valoroso , maestro sommo di macchine da guerra, cd iniziatore de] grancfo movimento europeo che condmise ai moderni sistemi d 'artiglier ia, di quest'Uomo cc d'indomita volontà., di superiore intelligenza, chiamato ad alti destini >>, già ci siamo ampiamente occupa,ti e ci occuperemo ancora in vari capitoli di quest' Opera. Della sua doviziosa bibliografia 1·icordia.rno ]e segnenti pubbJica.zioni: 1 - Sunto dell'equipaggio da ponte tli barche, barchettine adottato dal Corpo Reale <1' Artiglieria di S. M. il Re di Sardegna (Manoscritto, 1836).

-

] 570 -


QlOVAI\NI CAVALLI

M,·. ,11,,1r1· ,;11r lcs ér1uipagcs rles ponts milit.aires. (Paris , Corréard, 1843).

:1

n ;'d.lc Colonel B irago, snr i;on systèrne d'équipage de pont (in .1,,11 rn :il <les Sciences milltaires. (Paris, 1844) . 11,' i,11111<c

~,,.,11vrl11 ,;n ll'artiglierìa . (Ma11oscritto, 1849).

\ \

l•'ig. 434 • Ten,inl.e Generale Gion lllni CavaJ li. (da; Nel centenario àc!la nascita. F asci colo r icordo:

« Rivista Artiglieria e Genio». Voghera, Roma, 1908).

Il, ,11 .. 1,·,· "" '' l<·s c·:rnons se cbarge,1nts par l a culasse, sur les canonf. rayés , , '" " ' 11·111· a pplìr>:1t.ion il la défense des places et des cOtes. (Paris, Cor11 11 "I ,

11

11! l!I ).

1 , ' " ' '' , ,; 1111:1

,, '"

nuovn ::irtiglicria

-

cll1

campagna . (Torino, Stamperia Reale,

1G71 -


SCIIITTORI D' AltTIGLIEillA

1815 - 1870

7 - E sperienze .sulla forza di tiramento dei c:n'ulli e s ulla ùirezione delle tirelle in: Memorie dell' Accadeniia delle Scienze di 'l'orino, 1851 . 8 - Della grossezza di metallo dellè bocche da fuoco in : Memorie dell' Accademia delle Scienze di 'J'orino, 1852.

9 - Memoria sui vari perfezionarrienli militari che eomprende .alcuni cenni s ui cannoni ciuicantisi d:ùla culatta e sui cau uoui rigati per · l'artiglieria da forte:.1:.111, cl'assedio, campale e di mare. ('l'orino, Stamperia Rea le, 18ri6). 10 - Mémoirc sur òiver s perfectionnernents militaires. (Pa lis, t ip. Dumalne, 1856). 11 - Memoria sovrn alcuni perfozionumeuti 111ilit>Hi (Arliglie rie) iu : Memorie dell'Accademia d ellc Scien:.1e di 'l 'orino, 18:'18).

12 - Memoria sul delineamento equilibrato degli archi in muratura eù in armatura . (Torino, Stam11eri:i Reale, 18.5H). 13 - Sulle artiglierie caecial.ori. (Torino, Stamperia Reale, 1860). 14 - Aperçu sur Jes canons rayés se chargeants. par la bouche et par la culassc, et sur les pcrfectionnemcnts il apportcr il l' art de l a 1,'11ene en 1861.

(Torino, SL:unpcrla lteale, 1861). 15 - Nota intorno ad ,ma mina colossale fai.I.a esplodere s ul Monte Orfano in: Memorie della R. A(,'{:ademia delle Scienze di Torino, i864.

16 - Mémoire sur la théorie d e la rés ist1mce stal.ique el. dynamique des solides aux impulsions, comrne celle du lir des canons, in: Memorie dell'Accademia delle Scien:.1e rli Torino, 1865). 17 - R ccllerdH! dans l'état actuel dc l 'indust.rie métallurgique, .de l a plus 1missante al'tillerie et du plus fornii(]able nuvirc cuirassé d 'après Jes lois dc la mécaniquc et les résultat_s d e l'expérience. ('rorino, tip. Rea Le, 1866).

18 - Mémoire sur les éclatemcnts remarquables des cuuons e11 Belgiquc d e 1857 à J.&}8 et ailleurs Il. cause des 11oudrcs bris,rntes etc. ('l'orino, Stamperia R eale, 1867). 1\1 -

Sunto del ~up1ilerncnlo a ll,1 teorlà d.ell'11rto dei proietti d'artiglieria. (Torino, Stamperia Reale, 1868).

20 - Supplémcnt à la théoric du choc des projecl.iles rl'artillerie. (Torino, Stmnperlà Reale, 1868). 21. - CcmJo s ull'ottenuta polvere d a guerra inoffensiva per le boccllc da fuoco; in : Atti dcll' Accademia delle Scienze di Torino, 1868. 22 - Dc~lla r esisten:.1a dei tubi all' urto dell'acqua tr ascorren te, d'nn tratto arr estata; in: Memorie d ell'Accademia d elle Scienze di 'l 'orino, 1868. 23 - Di!rnmina sulla m aniera di resistere dei solidi, dell'allungamento e raccorci11mcnto loro si.abile cd instabile, clastico e duttile; rettificazione sulla teun cità, sul limite di claf;tieit:à, ccl apprezzamento della resiscnza alle im-

-

J572 -


CAVALL I -

COSEK Z

p11 i,; ioni della velocità che sopportar possono, con esempi vari clel calcolo cl!'ll:1 loro r esistenza viva. (T orino, tip. Jfavale, 1869). (Atti della Società dc :i;li J11gegncri e d egli Industriali rii 'l'orino).

:.!-1 - ~ 1111 :1 mis u ra llella densità e ù ell'impurità d ell' aria locfl.le; in: Atti della

H. Accademia delle Scienze di 'l'orino, 1873. !.!iì

N11I bacino del Po in Piemonte ; in: Atti d ella R. Aer:1demia delle Sci enze cl I 'l 'orino, 1875.

'.!H - N•>I :1. irnll a rcs ist,:,nza llei solidi ; in : Atti d ella H . Accacle111 ia d elle Scienze

~· ., .

cl i 'J 'orino, 1876.

( :c•1111i intorno nll'a rtiglierht di maggior potenza; in : Atti d ell'Accademia :Sc:ienze cli 'l'orino, 1876.

,1.-1 h-

:·•1

Ni li l:1 p :i<:<~ universale e hl question e d'Or iente. ( Torino , Stamp er ia R eale,

'.'Il

:,.:,.~~io di dottrina morale per l.11 tli. Comv reude tJuattro volumetti in 8°, , ..,, :-:c•p 1enti titoli: I >ci principii primitivi. 1I I >oli rina di cognizioni u tili di fisica generale. 1 11 :-: 11 ll:1 sro1·ia. II N11 Ila politien . i' l',.,-i110, Stamperia Reale, 1878-W).

'lo

:-- 1111':i 1·lii;: lieriH crunpnle p iù semplic-~!, ·mobile e~ meno c1is pendiosa; in: 11 ,.. ,·1,, clcll'Accaclemia delle Scienze cli 'J'orino, 1879.

;11

~:,,r11 i i <..'1.lit i ed in e<liti -

1~71l).

Me-

volurui 4 (1910-l!JJJ,) . (Torino, Parnvi:-i ). , ., .,. :d ire n otizie vedi: Nl'I c·pn( c•u m·io dell a n11 scit a d el gener a le Giovanni Cavalli, 1808-1909, Fa,,.. ,,.,.1(, 1·lcorclo della e< R ivista c'I' Artiglieria e Genio>>. (Romn, 'l'ipogrnfia ""1: l1t•rn , 1908). ( '11 s 1·11 z

liJnrico da Gaeta (1826-1898) . -

RiconJiamo l a .figurn

d i q ilt·i.. lo prncfo generale per aver egli brilla n temente esordito ili·II' .\ 1·111:1, d i Artig-lieria. Tngegnn versatil e e volitivo, il Coscnz 111,1 1·111 • 11 i :--1qwemi. gradi gerarchici opci-anclo più che scrivenflo.

I ,1·

11 111 ·

1111 1111 •

p11lihlicmdoni , prevalentemente s torich e. rivelano una ol i :--1.rnJ~!g-a. ed nn uomo cli sciemm profonda. Ricordiamo :

I 1<'1111, • 11:<H1·rvnr.ioni sulla Campugria di Boemia nel 18GG.

V

11 llll .. 1,•,• dc• In (•a 111pagne de 1866.

"1 111 ,. tu ll l:1 c·:1111pagna del 1866 (1870). Nrrl II iu li le· "i'l'l'm<:ioni rnililnrl nel n orrl clella Francia n el 1870 (1 874). h

N1o1 " ...,,,,·11 :1l<·1mi 1rnrticolari cli Gravclotte e S. P r iv11t (187!\).

-

1578 -


SCRJ'J'TOltI D'A.RTIOLHsfllA

]81/l - 1870

Fig. 435 - r euente GP.neralc J,:nrico Cosenz. (dalla collezione del Capitano Avv. Costante Giraud).

n JA..gosti110 F'ranr..:<JSco nato a Napoli nel 17!:14, maggiore nel Reggimento Re Artiglif'ria IH-'l 1844. ~ Ingegno forte ,e di salda cultura tec11ir.~1, propugnò e reali:i:.,..,ò la fal.Jbrica;-.ione dt'lk artiglierie di ferro, dirige11done la fonderia. Fu ispettore degli stabilimcnLi di produzione. Scrisse molte memor ie tecnico-scicnti.fìche e collaborò alla Antologia. Militare con uno stndio dal titolo: « Perchè le artiglierie g-ettate con ferro di seconda fm;ioue e trattate nei forni a river bero sono da pre ferirsi a que lle ùi prima fusion e che si hanno dagli alti f orni i>.

-

1374 -


MAUfANO D'AYALA

D)Ayala Jfo1rfo.no da Messina (1808-1877). -

Di questo ill u. stre artigliere abbiamo già diffusamente parlato e si parlerà, ancora nel paragrafo delle Scuole d'artiglieria del Real Collegio Militare di Napoli. Come scrittore, oltre numerosissime opere di carattere storico, egli fece anche qualche pubblicazione relativr1 alla scienza artiglieresca. Ricordiamo le seguenti: 1 - Delle viC'ende d'artiglieria. (Napoli, 1837). i - Delle Artiglierie napoletane. DiscoT"so di prolusione alle lezioni d'artiglieria nel Real Collegio Militare l'anno l840. (Napoli, tip. Flautino, 1841).

;: - Lezioni d'artiglieria dettate agli alunni del Real ·Collegio Militare l'anno 1810. (Napoli, tip. Militare, 1841). ,f -

Intorno all'origine della polvere da cannone cd al suo primo uso nelle anni da fuoco. (Antologia Militare, vol. :14° del 1842).

r; - Hibliog1·afia militare italiana antica e moderna in 'l'orino. Stamperia Rea -

le, 1854.

i:

Della letteratura militare in Piemonte (in « Rivista Militare>) , '.Corino, ì8GO).

-;

Tl PiPmonte ~ilitare (in « Rivista l\.Iilitarc >). Torino, 1859).

~: - I ng:egneri militari italiani (« Rivista Militare Italiana >i, vol. · 1° del 18.59). !i

J ,' :1 diglieria

frallcese all'assedio di Sebastopoli (Rivista Militare Italiana,

w,i. :l" del J859) . N, •J : Vizionai·io del Risorgimento Nazionale (Milano, Vallardi. 1930ì si i 1·ov11110 inoltre citati:

IO

IVl, ·111o ric storico-militari dal 1734 al 1815 (st:nnpato nel 1835).

11

1111 riug gio da Napoli a Pizzo (pubblicato dal giornale « L'Iride Jl di Na-

p11JI). l"

l ,, ·ll 111·e del soldato italiano (stampato nel 1845) .

i ii

i\i iij ,ui i lHl ijt:are.

I1

1 '. u HI

Jr,

1,,,ii ll <'st•1-riti nazionaìi (scritto nel 1849).

Hl

11J1/,lo1111rlo delle voci guaste e nuove.

11

l '1111 IIH·oi 1 <l ei martiri della libe.rtà.

111

1,11 vll 11 de l Re di Napoli (stampato nel 1856) .

i 11

11111·,,111 .. ,·ld I 111ilitari italiane (stampate nel 18f\6) .

'!11

11111<1 1 111l lll11ri sulla Toscana (stampato nel 1858).

lii

I 1•1,.,1111111 ,·Hl In Crimea (stampato nel 1858) .

IL11 'l,iunc militar·e (codke di 22:'i articoli, pe1· l'esercito toscanoì.

-

1575 -


SCHITTORI D' AR'rIGLIERIA

1815 · 1870

22 - Ricordi della guerra del 1859 (nella: « Rivista Contemporanea »).

23 - Delle armi rigate (stampato nel 1859). 24 - Dell'ordinamento militare del nuovo regno subalpino (stampato nel 1859). 25 - Cronologia militare italiana (stampato nel 18.59). 26 - Vite di Vincenzo Coco e di Vincenzo Russo (scritto nel 1860).

27 - I primi quattro martiri della libertà italiana nel 1821 (scritto nel 1860). 28 - Cenni di. statistica generale e militare delle due provincie di Caltanisetta e di Gil'genti (scritti tra il 1863 cd il 1.86.5).

De Castro Gi01;anni da Padova (1837-1897). - Scrittore fecondo, letterato e professo1·c a :Milano, pa.rticola1·rnente versato negli studi storid; raccolse e pubblicò nmncrose e notevoli me mor·ie di indole diversa: 1 - Fratellanze segrete. (Milano, 187!!).

2 - Fulvio 'l'est.i e le Corti italiane nella prima metà, rlel XVII secolo. (Milano, H;,l.lezzati, 1875).

3 - Milano e le cospirazioni lombarde. (Milano, Dumolard, 1892);

ed all'artiglieria lasciò, tra l'altro, uno studio interPJ';SanLi!':simo dal titolo: La storia di un cannone. Nol.i:r,ie sulle~ anni da fuoco. (Milano, 1866).

De F'ocat'iis .A.ntonio da Napoli (17H2-1859). - Studioso pro fondo di costnw.ioni artig1icrcsehe. Direttore dei la.vori di sfrut tamento delJe miniere di grafite di Olivadi, impiantò nn giornale storico mi nera.logico che redasse per vari anni con profondità di cogni ½ioni scientifiche e di rilievi tecnici 1 avente « lo scopo di tramanda.re alla posterit:'ì, dPlle notizie che atte possono essere allo stabilimento di 1rna esplottazione . regolare, permanente et ubertosa>). Detto giornale si conserva nei documenti del R. Archivio di Napoli (Sezione Guerra e ·Marina). Portò irnportanU modificazioni negli affusti per ai·tiglieria thL difesa e, relativamente a questi studi, pubblicò sull'Antologia MiJitare numerosi articoli fra i q1rn,li : 1 - Nuovo affusto di difesa ideato dal tenente colonnello D. Antonio De Focatiii;.

-

1576 -


ALFONSO DELLA M.\RMOIL\

2 - Memoria. sulle spolette e caricamento delle stesse sui tacchi e ginochi d'armi pel cannone Paixhans da 80.

.Uella Ma,rmora (F'errero) Al/011,so da Torino (1804-1878). Allievo della R. Accademia militare di Torino venne promosso 11:fficiale d'artigJieria nell'anno 1823. Profondo cultore delle isti1m~ioni militari in genere, dopo aver lungamente viaggiato in

Fig. 436 - Alfonso Ferrcro della Marmora. (da l'« Illustrazione Italiana» -

secondo semestre 190ùl.

l1' 1'a11cia, Inghilterra e Germania, scrisse delle interessantissimH 11w111orie. Costituì, per incarico avutone da R·c Carlo Alberto. le pl'i 111 e batterie a cavallo e fu istruttore d'artiglieria dei Ptlnc·I pi ltcali Vittorio Emanuele e Ferdinando. Fu autore di moltis111 111 i Hl 111li , fra, i quali ricordiamo: 1'1•111, l('rl Hnlla scorsa campagna della guerra italiana nel 1848.. lfHO) .

-

1577.-

(Torino,


SCRIT'.rORT D' ,\RTIGLTKRlil.

1815 - 1870

2 - Relazione sullo scoppio della polveriera succeduto . il 26 aprile 1852. (Torino, tip. Favale, 1852), 3 - Schiarimenti e rettifiche, 2n edizione. (Firenze, Barbera, 1868). 4 - Agli elettori del collegio di Biella : indirizzo nini e Fiore, 1860}.

3a edizione. (Torino, Gl a-

r, - Agli elettori del collegio di Biella. (li'irenze, B8rhern, 1868). 6 - Manovre d'artiglierill e di eivalleria (« Rivista Militare Italiana 1>,

To-

mo 3" del 1870}. 7 - Quattro discorsi ai suoi colleghi della Camera sulle condizioni dell'eser-

cii() italillno. (J<'irem;e, Voghera, 1871).

8 - I segreti di Stato nel governo co~titu,1io11ale bera, 1878). !) -

2a edizione. (Firenze, Bar-

Un episodio del risorgimento italiano. (Firenze, Harbera, 1875).

10 - Un po· più di luce sugli e veuLi i,olitici e militari dell',urno 1866 zione (Firenze, Barbern, 1879).

(ja

edi-

D'Escarnard Vùwenzo da Castrorea.Jc (17711833). ~ Inge gnere e scriLtorc militare pubblicò nel 1816 l' « Artiglieria Teorica )), raccolta di tutte le lezioni che egli aveva dettato h1 Palermo. Ii D'/\yala, pur amm<.:tlendo quakl.te errore, la definì opera pregevolissima. Oltre l'opera predetta, il D ' Esicamard scrisse studi pregevolissimi tra cui : 1 • Memoria sui ponti che si· r-ostrniscono e le varie operazioni di guerra (Manoscritto dell'Officio Topografico di Pii !ermo). 2 - Sul miglioramento della polve1·e (M,i"noscritto dell'Officio 'l'opogratico

Napoli).

Doglfotti Ora.d o nato a 'Xizza 1Vfarittima da padre astigiano (1832-1892). -- Proveniente dalla R. Accademia Militare di Torino. Raggiunse nel 1884 il grado di maggiore generale . .Arti gliere valorosissimo nella campagna d(~l 1866 si segnalò per bra, vura ed ardimento così. da meritare la masl'lima distinzione al valore. Oltre ad una « Relazione delle operazioni dell'artigliei·ia addetta al Corpo dei Volon-

tari italiani nella campagna del Tirolo del 1866 »,

scrisse uno studio riguardante la « Proposta di una artiglieria speciale per la fanteria n,

1G78 -


b'ig. 4[;7 - Vineenz.o d'Esenu1nrri.

(da urr dipinto con.servato nel Museo Nazionale di San Martino in Napoli>. (Foto parigina E. D'Ambrosio -

-

1579 -

Duomo 24, Napoli).


SCRITTORI

n' AllTIGLIERIA 1813 - 1870

e uno studio sulla Difesa dell'Italia secondo i vrincipt svi h1111mti dal generale Franz v on Kuhn nell'opera (Der Gehirgskrieg) La guerra di montagna in Rivista Militare Italiana, Roma 1873.

Ellena Giuseppe da Sa.luzzo (1839-HllS). - Ufficiale d ' Artiglieria distintissimo, fu insegnante nella Scuola d'Applicazione d'Ar tiglieria e Genio, comandant,e in ~econda dell'Accademia

Fig. 438 - Generale Giuseppe EJllena. (da una fotografia esistente al Comando del 7° Regg.to Art. Campagna in Pisa) .

Militare e Direttore Generale d'Artiglieria al Ministero della Guerra. Lasciò, oltre a pregevoli lavori d'ingegneria, molteplici studi di scienza artiglieresca, fra i q uaH specialmente meritano di esse1'e ricorilati: -

1580 -


NUNZIO l•'ETtltAN'l'l<l l•J CAHLO (?ILANGIEJRI

1. - No:do 11i ,ml materiale tl'arti~lieria ,al uso delle Scuol e Regg imentali delI' Al'l11a, con atlant e e nomem:Jaturn llei vari oggetti. (Torino, 1870). :! - i\'or.io11i sulle polYeri e

tè munizioni e sugli artifizi di guena.

(Torino,

tJnione Tipografica, 1873). 3 - Corso di materiale di Artiglieria -

Parte teorico-811erimentale. ('l'orino,

1874). I - Corso di materiale d 'artiglieria -

3 volumi. ('l'orino, 1872, 1877, 1884).

[,'errante Nun.d o na,to a Visciano (Terra di Lavoro) nel 1803, c,qJi lauo n el Heggimcnto Regina A rtiglierhL nel 1848, fu ufficiale 111olt o stimato, matematico distinto e appassionato degli studi balistici: esordì nell'insegnamento, impartendo lezioni di matematica e meccanica ndla Scuola Allievi Macchinisti di Pietrar:-:.1 , voluta e l\reata dal Filangicl'i. Successivamente passò al Real <Jollegio Milifare ove sostituì il D' Ayafa nell'insegnamento delfo nozioni d'Artiglieria. La scuola, sotto il di lui fervido impuli:;o , continuò nelle sue ù1·il la,11 Li Lradh.ioni Ili cultura artjg]iere sm.L. Scrisse 1rnmcrosissime memorie tra le qua li r ieordia mo: l - Memoria sulle 'tavole del tiro p er ve,-:,-:o dn G e per l'obice da 5 poll. 7 lin. e 2 punti. (N:ipoli, tip. Reale, 18H7).

2 - Memoria attenente ad u n ve½¼O d a 4 r idotto al ca libro da ti (Antologia Mi litnrc >>, vol. 1° d el 1837). B - Cenno di alcune teoriche di artiglieria ò edieuto al Gran Duca

Michele.

(Napoli, tip_ Militare, 1843).

Ji'ilangier-i Carlo principe di ffot1·,i ano _, nato a Cava dei Tirreni (1784-18G7). - · Ì)i questo Italiano, insigue per intelk tto, per ardiment o, Nenno ed a cmne di p lomatico, ci siamo già dilf11 samente occupati uei capitoli precedenti di quest'Opera . l lo 111e Direttore dei Corpi facoltativi, riordinò lodevolmente l'ari iµ: li nl'ia napoletana, diede impulso agli studi milita,ri, e diede vif n, (\d indirizzo ad opifici e stabilimenti militari delle Due Sic·lli,·. Compilò, in lingua francese, le " Mt'· 111o i1·c:c;

et souvenirs d c ma ,·i e >>;

l 't 1 d llr-!Ht ' Il Il ;),

" ~ l, •1111, rln

,;nlla composizione tlell' es prr.ito

-

lGSl -

>) ,


SCRITJ'ORI

n' AR'.rlGLllilltlA 1815 · 1870

jn base a studi e progetti da Lui presentali al Ministro della, Guerra d'Italia, lasciando poi un numero imponente di manoscritti inediti, oggi gelosamente custoditi nell'Archivio del Museo Civico G::wtano Filangieri di NapoJi. Nel volume << Il Gene· rale Carlo Filangieri )), scrjtto dalla figliuola Teres;a Fieschi Ravaschicri, molle di qnestc memorie inedite stanno a testimoniare quale sia stata l'influenza diretta ed indiretta, ma sempre molto grande, per parte di Carlo Filangieri, nei conseguiti progressi e perfe,r,ionarnenti clell 'Artiglieria Napoletana. l.1and'i Nicola da Napoli (17SG-183G). - Si dedicò csclnsivamc1tte agli studi di tecnica costruttivtv artigliercsca, in cui int r odusse molti e notevoli miglioramenti. I suoi lavori, apprezzatissimi, si possono così elencare : 1 - Memoria ecouomìco-amministrativa sulla prima

Direzione d'artiglieria (Arsenale cli costruziouc) dimostrante i rapporti fra le suese ecl i prodotti clc11 'cscn•i7.ìo ·1s2u n on(·l,i• le v:1lu i"i1,cioni dei lavori <'Of:t.rniti <1nranle ì'eserci,do stesso.

2 - Sull'equilibrio (Id timone d e lle macchine d' artiglieria da c::m1paµ;na. 1/ - napido cenno sulla nos tra arl.iµ;li eri:i da campagna e parLi1:olari d el no-

vello sistema da 11o i :idol l:110 11el ·rn:t·,. Questa nll.irna memoria è (·o rn~1l:it.a da sei doeumenti elle comprendono: a) eorrezioni f:111.c n el nostro ArsP11:1lc alle nuove macchine dcll'artiglierh1 I nmcese e relazione delle pruove esegui le per distingn crne il p r eg io ; b) rel!lzione sulle pruove di tre macchine corrette ; e) r cl:u:ionc sulle pruove clclle tre macchine da snggio; 1i) ricluzione clell'afl'usto francese dal calibro da 8 all'altro da G e relazione delle pruove eseguite per distinguerne il pregio; e) relazione sulle JJruove cli due affust.i 1·itlolti; f) Yerb:1le di verifica di un obice cannone da 5 - G - 2 denominato il << l<'enlim,mlo II »; gj relazione verbnl e (h'\lle pruove <:ornp>1r:1l.i vt' PH<·\!,;ttite 1wl po1ig0110 delle Scuole d'artiglieria nel mese di novembre 18Rfi; h) verbale compilato n el giorno G del mese cli gennaio anno 18:l(l; i) verlmle compilato il giorno 9 del mese di novembre 1836.

Leitenilz Alfredo da Napoli (1838 -189:3). Proveni<~n te dall ' esercito delle Dne Sicilie, passò quindi in quello italia no {' prese parte alle cn.rnpn.gne del 18G6 e del 1870. Dotato di a gile ir1gegno, di forte e severa cultura e perfetto conoscitore di li 11 gòe, pubblicò intcl'er-:s:rnti studi rdativi al servi:i1io delle :11·! igfo · r ie. Ricordiamo :

i

-

]:'>82 -


L UJl '.l' i!::; J'l'½ F. LH'l'I

1t,,,., ,.,.,,.1,,

(l t•µ I I ,;tudi fatti iu Italia per tra~forma-re a retrocarica le armi

armi ad ago del sistemi 11ot•nwh-Banngarten Cbassepot. (Torino, Unione Tipografico Edi-

prn'l 11 III I tlt'll'PHt'reito, seguito da un cenno sulle 11,·, ·.1 '1"'·

1..i,·1· ,

ixo:o.

N,.zl , ,11 1 ,-111 scl'vizio dell'artiglieria in gnena.

Flg. 439 - A lfrcdo Leit enitz. (da l'« Illustrazione Italia na» -

primo semestre 1885).

Lippi Oarmine. - Il nome di qnesto illust re :fisico napoletano è legato a,ll'h1 vcnzione dell'artiglieria, a vapore che alcuni. vorrebbero attribuire all'americano I>arkins. Il Lippi era membro della Reale Accademia delle Scienze, dotto nelle nui,tema.tiche ed esperto nelle arti meccaniche, mentre poi conosceva perfettamente molt e lingue straniere. Nel 1789 fu in viato a s tudiare scienza ruinera,ria n elle Aeeademie più celebra te di Europa, segnala,ndosi poi per notevoli cd importan-

]583 -


SCRIT1'0IU

o' ARTIGLiilllUA 1.815 - 1870

tissimi studii di carattere non s0Jta11to tecnico, ma atresì politico, economico e militare. Egli lasciò molte pubblh.azioni, 11umerosi studii e varii scritti, fra i quali ricorderemo qui i :scg11e11 Li: 1 - Prime idee concernenti il miglioL·:1111e11l.o e.lei le

110"( r e

i::;l.il11:r,io11i.

2 - Programma per l'unione rlell ' Acltiatic·o col Mediterra11eo.

3 - Dotli·ina dei Uanal.i di 11avigaxioue nei terreni elevati. 4 - Trionfo, in Na11oli, in )!:irigi e<I in Londra, del Ponte Pensile da C. Lip-

vi proposto p el Gariglhmo.

nel gran genere con mezzi o nuovi o poco conosciuti. o non nncora applicati alla medesima, - seguita da una singolal'.e maniera cli asciug:we la polvere, per JJrevenire le esplosioni delle polveriere.

ù - La fabbricn:r,i011 e del nit\·o

6 - L':u-t:iglieri:L a vapo1'e condensato e meccaniche secondnl'ie animate d.a que::;Lo ga::; (Napoli, tip. S. Giaeomo, 18.19).

Mclende.<! Nicola~ nafo a Napoli 1ml 17~r,. - Distinto ufti.ciaJ,~ deU' ArLiglieria napoletana, fu capitaiio comandante la Hrig·~ita, Adefici e Pon Lonieri, e scrisse nel 1841 la « Istruzione provvisoria per le manovre ed evoluzioni delle batterie di camp:1gna, ridotta in 36 domande per far parte del programma d'esame i>.

Mezzacapo Carlo da Capua (1817-1905). - - Artigliere e storico di vasto intelletto, si occupò delle Opere più notevoli degli scrittori militari stranieri, fondando, in co1laborazione col fratello Luigi, la « Rivista Militare Italiana>>, nella quale pubblicò una quantità di pregevoli articoli ed affrontò il problema della difesa d'Ita,lia. Scrisse compiutamente sulla, (<

Epica difesa di Marghera

ii;

compilò una conc.isa « Storia della spedizione cli Crimea JJ,

e trattò con acume (~ competenza. (<

Lo stato militare d'Italia i>.

Di arÙglieria scrisse una memoria dal titolo: « Del tiro di p1'ecisione celle artiglierie e particolarmente dei sistemi Cavalli e S. Robert ii,

-

1584 -


CAULO 1,: L TJI GJ ~ll!}ZZACAPO

p11liltlic·a11do poi memol'ie e mouogra;fie su lla " I 111po r l11 11z n di Alcssn ndria » in : _Rivista Milital'e ('. forino, 18.5G).

I' ~lii in, ,, I111poda11za di Alessandria e considcràzioni sulla difel<:t della frontiera co11tcmporanea (Torino, 1856).

111•1,·11111 lc• d e l Piemonte>> in : R ivista

Fig. 440 - Generale Cado Mezzacapo. (da « Rivista Militare Italiana ro unico. Gennaio 1906 -

>1

-

nume-

Voghe ra, Roma).

l/ 11 . 11, •r11111 l,11:ig-i da Tra.pani (1811-1885) _ __: Uffici ale va" Hl 11l'ico J)l'ofondissimo si occupò in pr-evalenza delle vi1111 111! • 11il l lt11 1·i dd Piemonte. Pubblicò degli 111 1 11111,

"/ll ,,. IJ l "l!" " '' 11lki e stn1teg_ i ei su l'Ha lia ii,

lu 11 0:--t 1·:1 Penisola sotto il suo aspetto generale, per 111 1111 le· prnpi·ietù, strategiche . Scl'isse sulla

1111 11 111 l 111 111d11 11 1, ,

1111

158:1 -


SCRlTTORl D' AR'l'H,1,mm J\

1815 - 1870

t< Utilità delle strade a guida di f erro com;iderate nel loro rnpporto colle operazioni militari >>,

iniziando così lo studio dell 'applica,zione dell 'nso de]le fenovfo con le esigenze di caratter,~ militare. In colfahorazio11e eol fr-a -

lJ'i~. 441 - Genernlc Luigi Me:,;:,;nca110. (da « Rivista Militare Italiana» n11mero unico, Gennaio 1906 - Voghera, Roma).

tello Carlo pubblicò Ja sue le pubblicazioni :

<<

Rivist.:1, Milit.:1,r-e Italiana

)J.

Sono pure

1 . Sulla difesa deì Piemonte (in: « Rivist:1 Militare >>, Torino, 1858).

2 - Alcune eonsidermdon1 militari sul Piemonte (in: rino, 18.'l!l).

<<

Rivista ~Iililare )), To-

3 - La difesa dell'Italia dopo il trai;.fe1·imeut o della capitale. Uousidernzioni. (Estratto dell'« ItaUa Militare)), l<'irem:e 18G5).

-

1;)8() -


11f01l.I -

:"IIOLA -

NOV J

.lfnri Giuseppe nat.o a Napoli nel 177!), colonnello n el Hegg-i 1111·111 o Regina uel 1837; n:fficiaJe coltissimo, versato negli studi

di·l la .111ine1·alogia e della chimica., diede u n effi cace impn]so alla, 11llivil':\ degli stabilimen ti artiglieresehi rni.poletani e special1111·11l c a. que1lo di llongiana ed a.11a Fonderia di Stilo. In queHI ' cqwr·a impegnò t u tta la sua capadti\ tecn ica. Esegul, tra l'ali rn. In, pia,nta de]]o stabilimento di Pietrarsa e scrisse numerose 111c·11w1·ie cd articoli. Hicorùiamo: Nnovo mo<lo di civarP. e llar fu oco al le arliglierle <Ii ogni sp1-~cie. (NaJJoli, IKiU).

S11 II H armi da fuoeo portatili a fulminant e. (N11poli, 18/l7).

:1 " ""ervnY.iOni sulle grnnate a metrnglia cli piombo. (NaJ)oli, 1888). ·I

Sul rinculo delle a rmi <la

fu oco e movimc,nfo d e' razzi. (Napoli, 183!1).

,Viola Raffaele nato a Xapoli nel 1790, ca.pita,no n d Reggi" "' ' ' I o Regina A1·tigliev ia 11d 1S3G, fu, dopo La, restam·azione, H 111·i 11111 insegua1itc di artig.li.eria ne] Real Collegio .Militare <.li Na111il i <· seppe conseguire Hclla s ua scuola i più brilla n ti l'isultati. t •:1 ('ss.i, nRc:frono, infatti, a.Jlievi ('.hc più tardi si affermm·ono e

il loro nome ai fasti clell ' Arma. Tra le ~ne pubbli ca , i .. 11 i l"icor<lh1mo: 1, ·;:.:11·0 110

~l,•morie tecni<.'o-prat1che di artiglie rin : 11) Memoria f - Leguanie ed economia selvana. (N11poli 1882); /1) Memoria 1 r - Minitl'e e metalli per l'arLiglieria. (Napoli, 18.13); e) Memoria 11 T l"abbrlc:1Y.ione delle a rtiglierie di bronzo. (Napoli,

1x:::l); ti) i\fp,moria

IV -

Polvere da spnro. .(Napoli , 1834).

1,,,,1il ni1io11e d'artiglieria. (Napoli, Cl11binetto 'l'opogra1ko, 1842).

\'11ri G i·usepJJP 1iato a

Napoli nel 1820, primo tenente u el ll, ·~·.g i 1111•11t·o Regina Ai-Uglieria nel 1848; scienziato, storiro. e l et1 " rn I o, r11 ,mo degli artiglieri più dotti defl' eserc:ito mipol etano. , ,·I lii, sl' i('11 za artiglieresca, il Novi oc<"'.upa un posto eminen te tn q 111111l11 si 1·ivela nn assertore convinto clell'nso delle a1·mi f·iga t<>, ,l ;•I 1111il:1ggi dei <'annoni <li acciaio e di altl'e questioni di ~uerra. 11 i; ·11,·11!1' (·olori nello 'Giuseppe Novi - scrive il Ferrarclli - è , 1111 11 ~c·r·iUore ('()SÌ fecond o ch e non E-i pot.1·cbùe ('it::ire tutto ciò , 1i .. li :1 sni tto sP1iza a busare della pazie11za dei .lettori. Le s ue 1587


SCHl'lv.rORI D'ARTIGLIERIA

181~ - 1870

pubblicazioni possono così suddividersi: tecnologia, m:te militare, arti e mestieri, scritli vari. Fu apprezzatissimo collaboratore dell'Antologia Militare, nella 11nale, tra l'altro, pubblicò gli studi seg·uenti : 1 - Sulle armi da fuoco portatili a fulminante. 2 - Analisi e trattamento )net:alhll'gico della Galena trovata in Calabria-Ul-

. tra., secondo Antonio de Focntiis. Memoria su Ile miniere di grafite esistenti in Olivadi. ~

. Osservazioui t·~ pensieri s ulla pirole<'nica con nuove applicazioni delle scienze atlini iii fuoclt~ d\ntitizio.

4 - Storia delle l)rincipa li c1< plosioni.

Q,;nodei Ji'ra,nccsoo da Ci lav<"g-11:1 (17RG -l8:fi). -- _/\ rt.ig;lier1> di provato valore e tli arnpi;1 1·,1111,111·:i.. ]11R<·:g11a.nte di artiglieria alF Accademia mililare, Jttf~m.l,1·0 dt·ll ' Acca<fomia. delle scienze di 'l'orjno C diretto,·e g"( )ll('f';J }p 1l<·g;li i-(i.lHli p1·,~:-;so la r)l'(~(ldta Accade-mia :Militare pnhulicò nmnernse memo1·iP, tl'a, etti_: 1 - D el petardo di g11errn, ricerche storiche (10 marzo 1S23) in: Memorie d el1' Accademia delle Scienze di 'l'orinò, 1824. 2 - Delle spingarde (24 febbraio J82a) in: Memorie dell' Accaùemia (klle Scienze di 'l'orino, 1826). 2 - Delle colubri ne, memoria storica (llJ rriaggio 182f>) in: :Memorie del!' Acca ·

demia delle Scienze di Torino, 1826. 1 - Ricerche storico-critiche sull'invem:io11e e sull'uso dei cocco11i e de' tacchi per lanciare proietl.i (li artiglieria. (ÌJ'orino, tip. Favale, .1827).

5 - Del trattenere I•~ n~tture dell'artiglieria nelle discese: ragionamento. ('l'orino, l.ip. Favale, 1828). 6 - Dell'origine della polvere da guerr:1 e del 11rirnc, 11,:;0 ,li>ll'a1·tiglìerin (1;1_ fuoco: disse1·t:azione. (_'l'orino, Stampel"ia Reale, 1834). 7 - De' razzi: os:c;ervazioni storiche.

('l'orino, Stamperia l{m1l,!, 18.%).

Pacces Gfovan11,i Rattisf;a,J rn1to a Napoli nel 1758. -

.Artigliere, sc1·ittore militare; prima e dopo la restaurazione inse gÙò nelln, Scuola di applicazione di Capua agli allievj èhe nsdvano dal Beal Collegio Militare. Lasciò, t1·a ]e sne nnmermm pubblicazioni, un « '1.'ruttato mgionato sulle diver,;e artiglierie>> (Napoli, 'rip. del Consiglio di Stato, 18m).

1588


l'ASSAHO E PltOVANA DI COl,LEGXO

l',1 ssa.ro Oa-rmèlo. -· Insigne ma,lematico, s'interessò anche tli ·I prnhl1·111i re]ativ1 al tiro delle a,rtjgliede. Fu autore dell'opera " 11, ,1la tl'aicttoria de' Gravi Proietti per l'Arle bellica)) (Napoli , 18i\6).

l'1 ·o pa,,1w, d·i Collegno Orw. U-iacmto di Torino (1794-1856) . . \ llic vo della, Scuola Militare di Saint-C,yr, diciottenne par1, •,·l p,ì ,·ol grado di tenente d'artiglieria alla, Campagna. di Rus1 111, 11~1~)- Ri. segnalò quindi alle hattaglie di Bautzcn, Dl'esda 1 I,Ip~i:i g·11adagnanclosi la croce della, Legion d'onore e la pro1

.l!'ig. 142 - Cav. Gincinto Provana di Collegno. 11111 una riproduzione del medaglione esistente nel Cimitero di Torino).

-

1589 -


SCRITTORI D' ARTIG LIERI.-\

1815 - 1870

mozione a capitano, e meritando:,;i le -lodi dello stesso .Napoleone. Alla Restaurazione entrò nell'esercito piemonteFw col grado di tenente, ma presto, 11ella campagna del 1813, ebbe qndlo di c·api tano e le insegne dell'Ordi11e militare di Savoia. Cospirato1·e n el 1821, emigrato, andò a combattere in Portogallo, in Spagna, in Grecia. Dal 1838 al 1844 professore di geologia a Bordeaux, nel 1845 a Firenilc ; n el 1S48 ministro della guerra a Milano ; quindi a Torino ministro della guerra, senatore (1848) e tenente gene rale. Ministro ple nipotenziario a Parigi seppe abilmente prcpara1·e l'alleanza I)f•1· la g nr•r1·a di . Crimea. Fe1·vido patriota ed insigne st11dioso, ·1nr,ciò vari scritti di carattere geologico E' mili tare. P er a.lfrc nothie vt>di : Leone Ottolcughi - La vita, e tempi di Oiacil,to Provana, di Collegno - Torino. 188~. - Fra i suoi sc ritti ricordimno : 1 - Tiko nli Pl'I" lt• I 1·11p1Je L1i fanteria in campagn a , eompil:11 i e 1le{!i('at.i alle

gm1rdie r;ivit he ilaliirne. (l!'irenze, tip. Galileiana, 18-!8). 2 - I >i.ariù (ic-ll"assedio di Navarino. (Toriuu, 1857).

3 - Sur les terrnins dn Norll-Ouest de l'Italic (in: ComptPR r r ml11s i1 l'A1·:1<'f<,111it• (le:' :"-eiences de Pari.s, 1838). 4 - Essa i d'u ne c:ute géeolog iqne de l' !l.1lie (i11: C\,111J1le:,: 1·L·Jnl11:- ìi l"Acat1é·

mie dcs Scicnce,: de raris, 1844). 5 - Obsenations sur les terreins triassiqucs et jurassiqueR rle l'!tnli<~,

d'un iHemoire de l\1. Fournct et (l'un Méruoire letin d e la Soci<>\é Géologil1ue cle Fran ce, 1847).

(lp

,1

p ropo_s

M. Crnru:1rnl; (i n : But-

G - Esquissc d'une carte géologique d'lta,lie, à l'échelle dc 1:2.000.000, d 'aµ r ès ses ob servations cn Piémont, en Lombardi e et. en '.l'oseane. (Paris, 1846).

7 - '.rhèse pour le doct:orat, par H. de Collegno, ancien capitaine d'ai·tillerie. Géologic. (Paris, 18118, imprimerie et fonderie Fain). 8 - Thèse pour le rlo<'ton1t, par le milme, BotaniQuc . (Paris. 1838, impd mcrie Pt fonderie Fain).

9 - Rccherches sur la pratique théorique rie ·ia Géologie, par H. tJe La Hècl!.e; traduction dc l':rnglais, par H. de Collegno, sec1·étaire pour l'ètrnnger de la Société géologiquc dc France. (Paris, cbez Lcvraut, 1838) . 10 - L'art d'ohserver en géologie, par H. de La rn~che, traduit de l'anglais par le mt>me. (Paris, cllez Levraut, 1838)_ 11 - Sulla giacitm:a del carbon fo i<liil e i11 1<:uropa, ossi:1 d e l le loeali l:it ove r iscontrar·e si pm) eon certe7,;r.a ()nesto comlnrntihile, del sig. G. di Collegno. (Milano, 1838).

-

1590


GI.\Cl!'.'l'iJ 1'80VAN.\

1·•

OI CO LLEGNO

N oi l~ sur lex chunccs de suc.<:èg quc préseuterai t la continuation do sonA

d11 f.((' ,l e la 11lace Dauphinc. (Bord eaux, 1841). Ia

H11r '" UV)lamorphisme dcs roches de sédiment et ' en particulier sur celui ;1.-,,.ots de combustiblc. (Bordeaux, 1842).

d, ·H

II

,\ l,·111•>ire sur lei;: eaux souterraines <fans le sud-ouest dc la E'rance, par 11 . de Collegno, profcr::seur de Geologie à la· Fac ulté des Sciences de Bor · d, ·11 11 .x; ext r ait des Annales ùes Scicuces géologiques par M. Rivièt·e. (Pa1· IH , 18·12).

li•

~ ,11· Il·>< tcrraim; diluvic n s de:il Pyn~nées, par H. dc Colle gno, professeur, etc.

I loldPn1. (Paris, 1843). 111

'l', •rr:iim: tcrtialres dn dé11artl·mt•11L dc la Gìrnnde, par le mèmc. (Bor·· d l' ill l X, ]843).

11

H11ll' i11:.m1ovil>ilità del livello tic! Ul:tre; extrait de l'<< Antologia Italiana» (11v l'il, 1847).

IK

1,: 1,•nwnti cli Geologia praticu e teol'ica, clesliuatì speci:1 lmente allo studio d,· l s uo lo clell' ll:alia, del pro[e;;,:un:! G. di Collegno. (Tori no, 1847).

1:1

Nota ;.;u Lcrrc:ni dei co11torui ùella Spezia (111•~ à rAcadémie ltoyale d es ~,·i, ·111:c:; ue 'l'm·in le 20 février 1&>1, el, !1111irllllL'C lliHlH scs 1\l é111oires,

'1'0111c XII, page 237). '.!O l•!>'s:ti ;.::éo loi,:iquc sur les collines !le 8upcrga, 1w~s dc Turiu. (Mémoires de 111 Nrn ·if t.1• Ueologiqne d e F mnc e, tomt• 11 , rlcu xi~me partii~, 1835, page 1!)3). :! I

:-; ,11· Ics 111ouvl'J11Cnts òu sol en 8(';indiuavle, et s 1u- !es tl·1Taius ta rbonifér es

d11 lraiuaut (Uulletin de l:i

Sodété Géologiquc de Wnrncc. premi~r e ~'5,rie,

l11111c> lX, 1837-~,8, pag. 81) . Noi(! s11 r l'<ìge de:;; Paltaircs d u lac dc Como . en Italìe. (Ibidem, [l remièrc sc'•rk. tome X, 1838-:l!l, pag. 214).

::n

I ,, •I I re ndressée (le Uorrkaux: s ur !es Ophites èl les terraim; c rétacés de I >11 x 1•1 s ur l'adion desfructivc de la. me r dau::; 1·e.~ pamges. (lbidcm , pre, 1111,'- n· :-:(•ri e , tome X, 1838-::m, p. 307).

'' I

1-1111· '"" 11 11 •

U,1

l enaim, tertìa ires dc la Girondc. (Ibìrle n,. prcmiè n : i,érie, toX: 1. 1/tl!l-40, p. 335).

N, ,1,, H11r ' "" tc rraius dc la Tost·auc. (lhidem , prcmiè re serie, tome IH Il I:.! , p . 2U3).

xrII,

, •.. 111 11 11111li·al ion de son Mé.moire s ur ll' 111N:1uwrphisme tle,i roche.<,. (lhi·· il ,•111, p1·, •111i ì·rc sérlc, tome XUI, 1841-42, p. 314).

:.Il

11 111·

1, ,,.

11 11i111:111x

dcs ('11\'erlll'S t•t rles alluvions . (Ibidem, ptemiè1·e séric,

1, 11 11 1• :,. 111 . 1S·ll -42, p. 315). I\

\11111 1111· 111 " "" ;.,., .

d11 IA·:1vail de M. Olui rpeuçier sur les g lacicr!< du Rhl'.ìne. ( [bldem , 1«'· r l,•, tome XTI I , 1841-42, p. ~16) .

-:-- 1591-


SCllITTORI D' ARTIGLTEJU A

1815 - 1870

2tl - Extrait de son Mémoire sur le terrain diluvien des l:'yrénées . (Ibidem, première série, tome XIV, 1842-43, p. 402). 30 - Sur les t.errains stratifiés des Alpes lomhardes. tome I, 1843-44, p. 179).

(Ibidem, seconde séric,

~U. - Notice aceompagmrnl. lri. presentation dc la earle géologique ll'Italie. (Ibidem, seconde Rérie, tome I, 1843-4'1, p. 40&). 32 - Sur quelqnes terrains cl'ltalie. (ll1i11em, seconde série, tome

I, 1843-41,

p. 462).

s:! -

A propos d'une lettre de l\L Catullo sur les calcaires rouges des Alpes lombardes. (Ibidem, secon1ìe sé rie, tome II , 1844-45, p. 58).

3i - Sur ie 1.errain erratiquo du rovers rnùridional des Alpes. (llulletin de la Sodét.é géologique dc France, seconde st•rie, tome Il, 1844-45, p. 284). 35 - A propos dc la Marmite du Géant du lit de I' Arve. (Ibidem, seconde série, tome II, 1844-45, p. 32,:). ~C - Sur !es roches striées des cnvirons de Genève. (lbidem, tome II, 1S44-4fi, p. 398).

seconde

série,

3'i - Au sujet d'un Mémoire de M. Pilla sur les puilR de Livonrne. (Ibidem, se-

conde série, lo.we II, 1844··4u, p. 401). 3S - A .p ropos d'un Mcmoire clu cornte Ale;xandre Spatla i,ur la cons!.itution géologlque de l'Italie ceJJlnl.ie, dUJ 1L il " do1111é une lrncluctiou. (Ibidem, seconde serie, tome II, 1844-'15, p. 408-·1 l5). 3.9 - Sur le trias, sur la dolomie du 'l'irol et s ur le tc1Tain juras;,sic11.1•: d'ltalie. (Ibidem, seconde séri.e, tome IV, 1846-47, p. 576). 40 -

Note sur l'J:le d'Elbe. (Ibidem, seconde série, tome V, 1847-48, p. 26) .

41 - Notes sur un voyage en Espagne et en Portuµ;al. (Ibidem, Reconde série, tome VII, 1849-50, p. 344).

Qiw.glia Zenone da Torino (l78S-l8G0). - Valoroso artigliere, partecipò al]c ea.mpagne clel 1818 c1l a, que]]a, di Grenohle nel 1815. Fu direttore del Laboratorio d'artiglieria (artificieri), del R. Arsenale di 'l'orino, e pubblicò numerose e dotte monografie e studi tra cui ricordiamo : 1 - Manuale dell'artificiere nel Corpo Beale d'artiµ;lieri~1 di S. M. il Re di Sardegna. (Torino, Cassone, 1830). 2 - Volume II . . (Torino, Fodratti, 1832).

S - Del carbone fossile di Cadibona, provincia lii Savona (in: « Nuovo Giornale Ligustieo )), lS&'l).

-

1592 -


ZENONM QUAGLIA

,1

t,

li,• 1·u x:1ge du goudron mineral, pour vernir les projectiles, les pièces en 1'0111 e e t les aITuts (in: <( S11ecta tor Militai re)). ·raris, 1839). ~ I 01101-:ratia

delle bocche da fuoco di presente adottate nell'artiglieria di

N. M. Carlo Alberto, Re di Sardegna. Fl una dettagliata descrizionP

di

.le bocche da fuoco adottate nel 1838 dall'armata del Re Carlo Allo1•1·t o. "i n cui viene, per ognuna di esse, in{licata la proprietà e gli nsi m illt 11rl. (Genova, presso Giovanni Ferrando, 1840).

I 11 1 I l'

] 'ig. 441:l - ½enone Quaglia. (da. una fotografia dell 'epoca dell'archivio della famiglia Quaglia).

(; - 11,-11 ·,.,.., 111 :.1 i(l11e della mendicità, ossia brevi c:onsi<lerar.ioui sui metodi finora

l"'1 II IC'11 t l ,. 1111ova propost,l p~r ottenere un tal fine. (fc}enova, 1840). 7 - N 11 ov11 lll11 111i nn7,ione del faro di Genova (in: « L'Espero », Genova, 1841).

8 - Mem orl:i xopra li lavori e modo di amministrazione del Regio Arsenale d i 'l'orino e <11'1 modo nel quale era il medesimo p r ovveduto in principio dell'ultim:i i.:111;rr:i l'.Ontro la ]'nmcia , doè fino dall'anno J 792 . Con un saggio Intorno a 11:i H.. l!'nbbrica a polvere e rnffineril1 dei nitri cli Torino esistente

-

1593 -


SCR1T'l'Of:I D' AltTIGLlf,:IU A

J.SJ ~ · 1870

nel Borgo di Dora dalla :sua fonda,1io11e in poi. (M::i uosc·ri Uo nella I3iblio·· teca del Duca di Genova in Torino) (1). 9 . Del fuoco greco nel basso impero e nel medio evo (in: ,, Aul.oloi.;-ia Mi.Liture», Napoli, 1841). 10 - Sunto del nuovo Codice penale 1JJilitare piemontese IJUbblicato nel 1840 (in << Antologia Militare», Napoli, 1842).

1.1 • Risultati di alcune esperienze fatte a 'l'o1·ino nell'intervallo di tew po dal 182H al 1832 sulla forza dell'acqua che passa allo stato rli ghiaccio nell'interno ciei proiettili cavi di ghisa (in: << Antologia Militare», Na1ioli , J8,11n. 12 - Del nuovo vestiario ed equipaggiamento militare piemontese (in : e, Antologia Militare», Napoli, 1844). 13

Cenni di. dirnatologia agricola genovese, ossia delle liguri vicende a t mosfel"iche (in: Descrizione di Genova e del Gcnovesato, Genova, l84G).

14 - !:'rospetto, vcr ordine alfabetico, dell'attuale in.dustria fabbrile e ma11ifa.ttrice genovese del !)residente IJer il 1846 di quella Società economie:, di manifatlure e commercio, ecc. (Torino, Giuseppe Ji'odratti, 184H). 15 · Dell'indtrnt.1·ia agricola, fabbt·ile e_ manufattrice genovese. Cenni offert i all"adunanza d1;gli ~,:ienziuti italiani cldi':umo 1846. (Genov;1., Jrei-runclo, 1846). 16

Allocuzione del Presic.fonle della Società economica di manifatture e commercio di Genova, alla sua pri111a atlunanza, il 1~ gennaio 1846. (Genova, R. I. dei Sordomuti, 1846).

17 - Proposl.H di un piano di formazione della milizia nazionale itali a na. (Genova, Il. L uei Sordomuti, 1848). LS . Delle t·imunerazioni dei militari morti, feriF o prigionieri di guerrn. Cenni. ('l'orino, Zecchi e Bona, 1848). 19 · Lo Statuto e l'esercito, ovvero pensieri e proposte sulla forza ()Ubblica militare degli Stati del Re di Sardegna. (Torino, Fen-ero e b'ranco, 1849). 20 · Dialoghi sulle Società d'operai formatesi in Piemonte dopo lo Statu to de l Ma~nanirno Carlo Albe1-to. ('l'orino, Eredi ' Botta, 1854). 21 - Codice dell'Uffiziale dell'esei·cito pielJlontese. Quest'ultimo lavoro è una raccolta delle principali leggi e {lisposi7,ioni sancite dopo la promulgazione

(l) Riteniamo che questo manoscritto, che il Manno nella sua « Bibliografia storica degli Stati della Monarcl!ia di Savoia )>, volume I (Torino, Bocca, 1884) attribuisce al Qmiglia Luigi Zenone, sia stnto invece compilato dal fratello Quaglia Giadnto, altro valoroso e distinto ufficiale d'!H'l:iglieria, elle per quasi 30 anni diresse il polverificio di Borgo Dorn, al quale il manoscritto in IJarte si riferisce.

-1594 -


Q!J.\l'iOF.L -

l: ICOTTI ~lA<JNANT

:-{1:1 L11lo fondamental e del R egno Sa1·do. Collaborò, inoltre, all'« Antocou articoli diversi di carattere storico. I ',·r 11111 ir.ic sul ~en crnle Luig i Zenone Q t10glia vedi: lti'·1..,rluit·e Historique des contcmporains (Tome premier ; P:u:is, au Bu1·,·111 1 ol11 ltépertoire, impr. D011naud, 1861 ). d ,·llu

l"fl '" Mllil:1re>>

<,>111111(lc/ J>iet:ro nato a Napoli nel 1830, primo tenente nel lk;:.;.:, i 111C · 11 L~.> Regina nel 1840. - ..Fu poi uuo dei valorosi difen~lf1 ri di ( :acta. A lui si deve la compilazione del Giorna,Je di dii',·;.,, di q 11ella Piaz:w, opera. notevole per diligenza, acume di os:-,1·1·\·:: ,·,io11 i 1· 111

e di esaltazione per il va,loni <limusLrato dall' Artigli.e-

i II quelle epiche giornate.

da Horgo

Lavezzaro ( J: '22-191i) . 1•' 11 ;11·Ligliere v:1.Jorosissimo, ferito a Peschiera, dep utato, se11 11 Ioni. Ministro: cd emerito Rcrittor e di questioni Rtori.co-milij n 1·i . N(•lla qualità di direttore g<-'nenile delle Armi Rpeciali p1·et:;;W,·ot.ti-J.1'/o,[Jn<m i Casa.rfJ

1-'i~. 4H. - Cesare Ricolti l\Iagnani.

(ùa l'« Illustra:,;ione Italiana» -

-

159G -

secoitdo semestre del 1884).


s c m·1·1'0HI

n' AR'l'JGLmRIA 181G - 1870

so l'arnminii:;trazione eentraJe della Guerra, esplicò tutta hL sua di.ligc11t.e operosità a favore di . importirnt.i innovazioni nella s cienza militare. Ebbe notoriamente parte importantissima, 1iegli studi sulle Riforme dell'Es<~rcito (rn73). Pubblicò Lra l'altro: 1 - Nozioni sull'artiglieria cli campagna ad u so delle varie armi, compilate al campo d'istruzione del 1849, d'ordine di S. A. R. il Duca cli Genova. (Torino, Castellazzo e Gaudernd, l84lll. · 2 - Seconda edizione riveduta. (Torino, 1851 ).

i - Osservazioni ,ll lib1:o del Gcn. Caflonrn : « La .liberazione di Roma n el 1870 ». (Novara, 1889).

RicotM FJrco te da Voghera (181(; 1883). - Dopo essere stato allievo dell'Accademia Militare di 1'orino si laureò in Ingc~gneria idraulica nel 183G di.veli tanòo quindi profe880re a,11 'U nìversità di Torino. Dedicatosi completamente agli 8tudi storid, appena ve11tu1Hm11e vin s(~ il 1m~mio bandito dall'Accademia delle Scienze di 'l'orino per 1m'Opera storica sull<\ compagnie di ven tura. A r,;:sun1.o col g 1·ado di tenente nel Genio militare, 1wl 184.~ .combaUè contro l ' Au8tria e rimase p1·igfoniero. Lasciato il servi:,,io militare col gra do cli maggiore si ,leòicò ai suoi studi prl'(liletti e scrisse fra Faltro : J - Storia (lclle corn])a~nie <li ventura. (Torino 1844).

2 - Storia d ella Mona1·chia Pie ruontesc dal 1-:i60 al

mm. (Firernr.e, 1861-69).

3 - Storia d'Jiluropa. 4 - Storia del Piemonte. (Torino, 1868),. :i - Sull'u so delle Milizie mercenarie in Italia.

6 - Sulle ;\1:llizie comunali nel Medio Evo. 7 - Degli effe tti rtella 1folvere <la gn,!t:ri"l nell'inc ivilimento Europc~o.

8 - Ossenazioni eritichc sopra la guerra itafoma · dell'anno 1174-1.175. 9 - Del vnlore storieo della battaglia (li L egnano.

lO - ll Generale Giovanni Ca valli. 11 - Vita cli Cesare Balbo. 12 - Ri<:ordi della sn:1 vita.

8a:i11l Roùerf; (Ba1Tada (U) con.te Paolo da Verzuolo (1815-

1888). -- Provenienk da.Ha R. Accademia Militare di 'l'orino. A 1·. -1596 -


PAOLO D.I SAIN'I' ltOlllGlt'r

Ligliere, scienziato e scrittore brillantissimo. Fu insegnante di ha lis tica alla Scuola di applicazione di Artig·lieria e Genio e se-

g r·dario del Congresso permanente d'artiglieria. Di lui ci sfamo già ampiamente occnpa,ti in altri capitoli di questa Storia. Hicordiarno le sue più interessanti pubblicazioni che tanta riso11:111;,;n, ebbero rn~l campo della scienza: - Della fabbricazione della polvere da fuoco: com,idenizioni (Stamperia Reale, Torino, 18.52). ~

,

.

e

proposte.

- Molo dei proietti sferici nei mezzi resistenti. (Memorie della R. Aceade111i:L delle ~cienze di 'l'orino, serie seconda, tomo XVI, 188fiL Del tiro. (Stamperia Reale, Torino, 1857). Nuovo proietto e nuova arnrn da fuoco. (Stamperia Reale, 'l'orino, 1857) .

r. - nu mouvemcnt des projcctilcs quclconqucs; dcs cffcts dc la rotation dc la terre sur le mouvcmcnt dcs projcctilcs. (<1 Journnl dcs Scicnccs militaires dcs armécs dc terre et dc mcr. Paris. 5me série, tom. XIX, 1858). li · Du mouvement des projectiles olJlori~s -

militaircs

7

ii

I partie. (« Joumal des Sciences et~. Parls, 5mc séric, toro. XXII, 1859).

Sm· le volume d'une emùrasur.e. ((( Journal dcs nrmcs spécialcs et dc l"EtatMajo1· >J, 4.me série, tom. XII, 18511). mouvement rles projectHes ohlongs, 11 [J,1rtie. (ffJour11al des anues sr,(:cialcs et de l'Etat:-Major ». Paris, 4.me série, l.om. Xl Il, L'.1(-i(I).

s - Uu

i,

L,) mouvement_ (Pai·is, Librairic militairc, maritime et politechnique, 1860).

Io

( '011sidérations sur le tir tles armes a feu rayécs . dans lcur état aetuel ; ,,,·oposition d 'un nouveau syslènw tles projeetiles et d'armes a fcu. (« Jour"" I ,les Scicnccs militaires >J, etc. l'aris, serie 5a., torn. XXVI , 1800).

11

1,,., nitrato lli solla invece del nitrato di potassa nella. polvere da fuoco. ,e Ln Rivista Militare, Torino, anno 4°, vol. '1. °, l8l10).

(; i Io rna le

,

:..; ,, ,. i'arn1lyo,e ùu cl.tarbon rlesliué it la fabrication dc la poudre. (« .Tournal 1k H i\ n11eia: spéciales )>, etc. Pari:s, se1·ie 4a, t.om. XIV, 18GO).

1·:

I •11 111011,·cment des projectiles hlneés par h•s armes ft feu rayées. (r< Specl11f ••11r 111ilit11ire >J. Pnris, 2•, série, tom_ XXXIV, l8lH).

1I

' l', ,,,..,.,1111 o,nlla similitudine delle traiettorie descritte tlai prnietti nei mezzi ,., ,,.1N1.. 111J; applicazi.oui al tiro delle anni tla f11oeo. (•<Nuovo Cimento i>, l' l1u, , \' uf. x nr, J86J).

I"

I ,1 •I In• 1111 Ui r eeleur d.u << Specta teur Mi lii.ah-e )> a Parigi. (Estrntto rtalla , 11 111" '""" ,Il qu esto giornale del 15 nprife 1862).

1n

1

1'111\o l'lt· du ,·01npresseu1· à colonne <reau tle M.i.\.'1.

:--.. 11,111 .. 111, ,1·.

Annales des Mines )), Paris, 1803).

-

1597 -

Grandis, Grattoni et


S C'lUrl'OHI D ' ARTJG LIEHIA

181~ - 1870

17 - Baromctrieal formula n -,suUing fron.1 thc observation made by Mr. James Glrus lier in elglit ballonvs -asccuts. ( « Philosophical Ml"lga zine », London , 1864). 18 - On t hc me:1surcment of b eig hl.s by the barometer and 011 at:mosJ)lH!ric r efractiou, baving r eg:ntl to the coru;;titution of al.mosphere, rcsulting from M . Jamcs Glaishcr's observations. ((e Phi losophic a l Magazine», Lomlon, 1864). ll.) -

1-'rincipes dc '.l'hermotlynamitJue; mi vol. , l .e éclition. ('l'orino, tipografia Cassone, 1865).

20 - Rema rqucs ii l'occasion d'u ne Note cle M. Clansius sur la détermination dc la disgrég atitm ll'uu <·orps et la vraie t·apacité ealorifique. (A1·chi ves des

Scicm:es Phys iqu es Pt N at.urelles, Gé-nèv e, t om. XXV, 1866). 21 - Dédt1 <:tion de la fornrnlc r él:tJivc ì1 la. m esure du p endule à seeondes. (Atti dell a R. Acelltlemi:t d elle Scien~ di 'l'orino, vol . 1°, 1866) . 22 - Metodo sel-(uìto per cal<-olare le pos izioni success ive dl << alfa» <.le lla Croce e di Sìrio nella serie <lei secoli . (Atti d ella R. Acca 1fomia di Scienze di '.J'orino, vol. J , 18(.i(i) . 2:{ -· Ré1,n 1llatis fl'<·ixp(\rie11ees f n iles :\ di ,·er SL:l:' 11,mteu n; lmwh;rnt 111 ll urée d c <"omb u stron dc la mat ièl-e de la pomlre. (Al.li clclla H . .Ac<"a d e mia clelle Seie nzc 11i 'l'orino, voi. I, 1866). 24 - Du t.ravail m écunlqu e òépr'.ll><ti daus l:1 com nr (•ssion e t. <Jn tnll'ail restii.né J)ur la clét P.11te d 'un ga z pcrm:111ent . (Al.I.i clel la H . AccrHlemia <lfille ~ciP.nze di 'l'o rino, vol. I, lSGH).

2::i · Not a intorno alhi Sa xifrnga fl vrul1é11ta .\loreltl. (Atti dl'll:1 de lle Scienze cli Torino, vol. I, 181',6).

I{ _

Ac,::i tlem i:l

26 - lntorno alla forlllola barom etrica ed alla r ifra zion e atmosfe rica. della R. Accad emia ddle Scienze di 1.'orino, Yol. T, 186G). ·

(Atti

27 - '.l'able h ypsométrique 1.1our determiner rapidcm en t sur piace la ili ffér c n ce de niveau de deu x s u,tions et. 1.1our réduh-c !es indic:ttions du lmromètr e ,lnns une st11t.ion à C<) 11n'0.llP;; i,ernìcut. ù~ms uu~: nutre. (Alti clell:1 èt. Accademia delle Sci r nze (li T ori110, voi. l , l 8GG) . 28 - Sul v ario sigulficllto di una terzina d i ])ante. (Atti della R . Acc:i ,lemi a d e lle ~<·ienze di Torino. v ol. J, 18G(i) . 29 .. Gita al Monte Cinmarello nf!Jle Alpi Graie . (Dollettino t rimestrale C lub Alpino Ttalinno, T or ino, 1867).

del

eo - Dcs

ch:w ~em ents de tempé raturc prod uits dans les corps solidcs d e for me prismatiqu e par une t raction longitn<linalc. (Atti dell a R. Accademia delle Scienze di '.ro rino, vol. 3", l 8U7).

31 - ' l'ttblca u gr:i phitJll C clonm111t .il vne l' allit udc tl 'uue statiou :w moycn de la

-

1598 -


PAOL O lH SA l ~T ROLmll'.r

oh~erval.ion du hri romètre et de tiiermomè1re 11. ce tte mernc station. 1Al I i della R. Accadcmìa delle Scien ze di Torìno, vol. 3°, 1867) .

NO'lrll'

li"

:,.:,. 11 r:1 un'opera del prof. A. Cavallero intitolata: Corso di lezioni teoriche ,,. ,,·111:ili sulle macchine motrici. (Atti dell:1 H. Acc:idernia delle Sdenzc d i ' l'u 1·i 110. voL 3°, 1867).

:i:1

1,,,1 I rn

:i 1

au Direcl.eur du « Spectateur Mìlitaire ii a rarigi. " 1:10.-nale di Artìglicria », 1867). :\' uike biographique sur Sndi

Carnot . (A tti <le ll :i

R.

( Estrn tlo dal

Accademia delle

:-:.-1 .. 11 i1e di Torino, vol. 4°, 186H).

:1..

I·11 n ·n · ;;ul cle<:linatore orario rlel prof. FoH,·olo. (Af·1i della H. Accademìa 1'.-ienzc di Torino, voi. 4°, 1869).

11..11,,

illl

H11 ll:1 ro r111ula bnrome trica. (Atti <lella R . Attademl:1. tle lle Scie11:;,;e 1'1110. rnl.

di T o-

f,o, l86H-70).

1:01Jert Maycr . Notice biogr.aphlqu e. (Leipir,i~. tip. Tcuhner, 1870J.

Hl

.1111 ..s

T

1·, i 11,·i pL'S cle tbe r11Joclin:u11i<1ue, 2• edizione. (Lt>ipi1ig , tip. 'f eubne r, 1870).

1111

\1 1, -,.z, • sul livello d el mm·e cli sùcuni punti ,lt>ll ' Alto P it>monttè delcrmi" " I, . ,·ol l'rnromctro. (Atti 1le lla n. Accademia delle SciH17.f' di Tvrh,o, 1;,I I~•. 1870-71).

111

1,,. l:1 réso lution d e ccrta ines éq1wtio11s

,1

ti·ois ,·:n·iablt->s par le llloyen

t1 ' 1111,• règl" gli!;snnte. (lt.. Aecademia delle Scìcn:.:e di Tm·ino . Atl"i , voi. 2° ,. ,\ l ,·11 1or:ie, 2" serie, vol. XXV, 1871). 11

I"

N.. 11 v l'iip,; tables hfl>80lllét ri(JUCS. (R. -~ccarle111ia d e lle Scit>.11ir,e <li Torino. ,\ 1Il. voi. 2'> e Memorie, 2a serie, vol. XXV, 1871 ).

dell' altezza di un monte lnaccessibilt> col mezir,o cli un baro e di uno strumento n 1i s uratoi-e d 'angoli. (« The alpine Journal i>, l.0111lr:1 , vol. VT, n, 44, .1871).

11.. 1,•rminnzione ro11H·I

i:1

1: Il :1 :1 I Gran Sasso

11

•.111 ·, .,<1 ..e tJHe la f or ce? (<< Rcvue sdent ifiqne cle la l!"'rancc et ù e l'étranger >> , 1·,,, !~. !~72) .

1,

I 1, 11 n :tl il :i alla torre di Orva,Ja, in eollaborazione cli M . Lcssona, G. Strii, , ,, ,. \ . <: ra~. (Torino, tip. Bocca, 187<l) .

li\

I ,,, p,·.._l,-1'1 i les lcntkula ires ; estratto (lall'Oriera : M émoi r es scien t itiqu cs, d, 11 .. ,,,.,.,,o i\ntorc. (To rino, tip. Ronn, 187/1).

1,

11.. ,,,.,, ,., .,. s.-it' ntil.ìques réunls et mis en on.Ire; tom. l Q, Balis tique, truo. 20, 1,1 111, 11• ·: 10111. :·:0 , Mécanique et Hypsométrie. (To1·i110, tip. Uon:1 , 1872-74) .

I"

tl' Italia. ('l'orino, tip. Bona, 187.1.).

:11 .. :i I ore t h e <leve produr>'i ncll'e~perienza imm!lginata da Ga lileo for :.:a di per cossa . (Atti d!!l H. Istituto Lombardo di Sc:ien ' , I ,,11, •1·,·. Mil:mo, ·1876).

111 1" ' 11,,

I" , ""' 111·11 1·.. 1:i

-

1[>9!) -


SCltlT'l'O!U

o' Alt'l'IG LIEltlA

1815 - 1870

4!l - Sul moto sferico rtel pendolo avuto rigunnlo a Lia res iRtenza dell'ari.a ed alla rotazione della terra. (Napoli, tip. della IL Aec11<1t~min delle Scienze, 1877). 50 · - Sul pendolo di Leolle 1-'oucault. (Stampe ria Hca le lii 'l'orino. 1878) .

Gl - Poche parole intorno arl una ivh~111oda (Id <~:ipit:1110 Jr. Siacei sul pendolo di Leone Foucault. (Atti della Accadt~mia delle Rcienze lii 'l'orino, vo i. 14°, 1878) ; Rispostn de llo Siacci nello stesso volume. 52 - Cannocchinle p en s ile pe1· la _misura degli nugoli vertirnli ed orizzo nl:J li, con tre tavole litografiche. ('J'orino, 187S). fi3 - Du mo11vl'm P11t rl'nn pendule simplP, suspeml11 d 11ns tme voilure du chemia de fer. (Roma, tip. Salviucci, 1879).

54 - l'erchè i ghia.c ciai si vadano ritirando. (Roma, Atti della dei Lincei, 1884).

n.

Acr,ndernia

5:0 - Una parte delle pubblicazioni suelencate vennero dall'autore 1·i prodotte nella sua opera in t1·e volumi i11Utolati : << Mémoircs scientitiqnPK r ?\uni~ et mis en ordre: Tome 1°, Halistique; 'l'ome 2° Artillerie; 'l 'ome s,, l\'.Iécanique; hypsométrie. ('l'nrin, 1><72-7~). PP-r not.i1:fo vedi : Basso Giuseppe. J II commemorazione del conte Paolo Ba I latla di Saint-Ro· bcrt. (Torino, Loc~scher, 188H).

8wrra, '1nigi nato a Torino nel 1798. ~ Vice direttore della :F 'onderia di 'forino: comandante dell ' Artiglieria della Sardegna, e direttore del Laboratorio Bom hardi eri, seri ssc 1111 me rosi studi di carattere tecnko-scientifico fra cui : - Praliche ORR(~rvat.e nella fonflerin di Torino, nelln fabbrica delle :i r t.iglierie di bronzo, con i1lc11ni cenni sopn1. quelle di fen·accio. (M:anm;critlo, 18?.S).

2 - Prontuario dell'artificiere pcl Corpo Rea le d'Artiglieria. (Torino, U nione ed. Tipografica, 1855).

Sùwci Francesco da Roma (18~39-1!}07). - Utlìcialc d ' Arti. g.licria, fu un vero luminare della scienza balistica e si segnalò per i suoi studi scientifici . .l!'u professore di meccanica superiore e di meccanica razionale e membro delle più importanti Accadernfo scientifiche. Insegnante della Scuola d' Applir-azione di Artìglieria e Genio, daJla sua scuola ebbe origine l'a,ttuale fiorit ura della scienza balistica le cui teorie sono orma.i accettate ed insegnate in tutte le scuole di Europa. Moltissime sono le pubblica-

- rnoo


FHANCESCO SlACCI

•1, i011ì

die ancor oggi son di g-u ida ai c ultori della scienza, artiglie -

1·«·:-.«·a. -

Fra ìe più importanti. ricordia mo : Nel e< Giornale Arcadico » :

In torno a tre proulemi 11rovosl.i u ella Itaccolta « No u ve llcs Annales de Mal hèm atiqu e », Roma, 18.'"19.

l•' ig. 44;\ - l•'1·a ncesrn Sin('ci. (ù a l '« l!lustraz,lone Italia n a» -

1111 .. rno

primo semeatre 1886).

nd una lillea cli qrn1rl 'ordlne. (Roma, 18m ).

N1•g l i Annali di m atematica pura ed a pplic,1ta : H11 ll11 1<t11111n:1 de lle p ot e nze i nter e dei n u meri natu r a li. (Roma, 1861). ll 11 il' 111u, dt•i d et erm inanti pe r rapprcsenb1re la s omma tielle 110tenze int.er c " " ' 111111 11•r i

natura.li. (Roma . 18ti5).

f• ,.ul l l 11 v:ori:inti e cov:u·iant i delle for m e bin:ui e ecl in pa rticolare di qu,~llf! ,11 Il• " -1" g r:H1o . (Roma, J:'(65).

l ii '

-

1601 -


SCIU'l ".fOIU D' ARTIGLIIDRIA

181~ · 1870

50 - Sulla funzione caratteristica del moto di rotazione di u11 eol.'1)0 non sollecitato da forze. (Napoli, 1893).

51 - Meteorologia. La densità dell'aria quale risulta dalle osservazioni ;ierostatiche di Glèisher. ed una nuova formola barometrica. (Nupoli , 18!)7).

-- Negli: Atti del R. Istituto d'incoraggiamento di Na11oli: 52 - S0pri1 una nuova formula bill"ometri.ca poli, 18!)6).

-

ve1· la misnrn 1lelle ,1ltezze. (Na-

Nel: In memoriam Dominici Che llini Colleclauea Matltematica:

G~ - L'i.1 1erholoide centrale nella rotazione dei corpi. (Milano, 1881).

-

Nella:

<(

Ili vista l\lilitare Italiana>>:

54 - Della resistenza clell'al"ia sopra i proietti oblunglii e clelh1 lo ro traiettoria.

(F'irenze, JSGS).

55 - La Clessidra elel.lrica del sig. Capila110 l'. Leboulcngé . (U' i1·,·11z", ISG!l) . ii6 - Delle esperienze eseguite a Metz nel 18ù6-fi7 ~ulla r esistc1w.:1 1kll" :i r ia co11tro i proietti sforiei. (lfireuze , .1 870). Nel « Giur11ale 1l'Adiglleria »:

-

57 - Della resi ~tenza dell'aria :,;ui proietti ohJu11ghi e dellu loro l.r:.lie!Jo r ia. ~ 2a erli½i011e. (Torino, 1868). 58 - Uegole pratiche per clcterrninare alcune circostu 11ze ilei Lil'o . (Tm·iuo, 1872) .

39 - Tavole generali pel tiro ficcante del can11011e ,la em. lii UI{, compilate secondo il sistema prussiano. (Torino, '1873) . Nel « Giorna le d'A1·tigJiel'ia e Genio>>

-

parte J.:

60 - Dei principt del '.riro. (Ilorn11, 1874). 61 - Sul calcolo delle l:ivole cU tiro. Parte T 62 -

»

63

))

))

))

))

))

))

;)

>)

))

;)

))

l'arte I I

(Roma, 187:ì). ( l{oma, 187G).

rurte 111 (H.01ua,

:tS7n).

64 - Le tavole del Liro i11<.lire t! o d el eannone (In

c111. H) C:H e rkll'obice da cm. 22 BR rm~eedul.e da 11.1.1:1 i ~trnzio ne ;;nl loro i111pil'g o ,. da u 1i.1 t·elazione delle esper.ie1.1:1:,!. (1{0111;1, l ~7H).

65 - Rencliconto clellr. e:,; pe l'ie !!ze pel l.iro d i Jnn c io d <·i 1·:11111,.11i d:1 <·.

rn GR,

12 DR e 12 Grt. (Hourn , ]877).

6H- Rendiconlo clellc espcri e m:e pel llro i11din·II , , d vi 1·1111110 11i ila c . 12 DR e 12 GR. (ltorn,1. 1877).

- In « Gionrnle 11'.'\xl.i;,:lic·i·in e (;<•11io " ( l':11·1,, 111 v " H.il'isla d'Artig lieria e Genio»:

-

Hi(H -


ll'RANC}!)!>('O ~HCC I

11111ì,<1.ic·11 e Pratica . Nuovo metodo per ri!'olvere i problemi del. tir o. (R oma,

11,

ISSO).

11uovo metodo per ti~olvci·e i problemi del tiro: (Romn, 1881)~

tl""'

1\(ldizione al

1111

1'c·rf'e,,;ionamenti

vari al n uovo

lllf! I odo

per risolvere i problemi del tiro.

t l!ornn, 1885).

di

Ha listica elementare. (Roma , 1882).

lc·11 11e proposte sul puntamento e le corre,,;ioni clel til'o. (R oma, 1880).

,I

,\

,:.:

sn lle tavole cli Uro d elle batterie chi eosta. l>ue Note. (Roma, 1884 e 188.'i).

: :1

Sulla cosf rnzione clellc Ta,·ole del tlru

·, I

:-;111 tiro incliretto. (Roma , 1886) .

, ;,

Kugli assi clelle rose <li tir o. (Hom a, 1883}.

i 1tTalo. ( H.onul, ] ~.i).

, e; - Noi a sugli :·i ssi delle rose cli tiro. ( Homa, 1S84). 77 - Ancm'a sugli nssi delle rose di tirn. ( Roma , 188'1).

·;s - Una comunicazione del Gen. Jfayc,·ski imgli :rnsi delle~ rose di tiro. (Roma, 1884). 7!1 -

8ulla r ei;istcnz:1 dell'aria e sulle n•<:enti es{)l!t'ienze ol andesi. ( Homa. 1884).

so - Intorno a d alcun~ 11ubblicazioni di h11 Jisticn . l>u e Note. (Homa , 1881 e 18.'l."i). si - Teoremi :;mlJ a resiste11za obli{}lla. (Horna, 1S84).

~2 - Una. 1n·otesta d el Prof. R ai,hforth « l';ic.: non Yol.lis (.,•,

,,...,

-

ll.

(Itoma, l88:i).

I I riote11,,;iale della resis1.cr11,a. (Hom n, 1887).

81 - Rpazio battuto cd errore batt11to. (R oma, 1888). Rf, - Sugli angoli di massima gittata ed altre c1uestioni. (R oma. 1887). 8G - Sugli angoli di 1missima g ittata e sul tiro cun-o. (Rom a , 188!1).

87 - SuJla soluzione rigorosa d el problema balistico. (Roma, 1889). 88 - 8nlla resisten,,;a tlell':1ri:1. Ril'<p,,s[a al Ca11il::mo Zabon<h;ki. (Hom,1,

·1soo).

&9 - Sull'angolo di l'llevamcnto e s11lla sua mis ura. (!torna, 1892).

!lO - Sopra un contributo alla solu zione razionale d el problema bn listico. Appunti. Due Noi.e. (Roma, 189G e 18n7). 91 - Sulla r esistenza dell 'aria al moto dei p roietti. 'l're Note. (Homn, 18flu).

92 - Nuova Tavola Balistica Gener ale. (Roma, 1896).

93 - Nuova Tavola d ella fu n,,;ionc Il. (Roma, 1897). 91 - I Parametri complement!ll'i nella JJalii,lica Razionale. Due Note. (R oma, 1898).

o-;-; - Sulla Yelocilà minima . (Romr1, 1901).

-

Hi05 - -


SCHI'l 'J'OlU

u' ARTIGLIEIUA 1815 - 1870

96 - La velocità minima ed alcuni arl:ic~oli del sig. Colonnello N. (Roma, 1901).

Z a boudsld.

97 - A ]cune nuove Io1·me di resiHtenza che richH'òno il problema balistico al le quadrature cc Paullo majora can::unm, ». (Roma , 1901). -

Nella:

<<

Revue d'Artilleri e >>:

98 - Des principes du tir. (Pa1·is, 1874) . 99 - Expériences de balisliquc cxccutécs cn Hollaudc. 'rraduit et res umé par le Capitaine Chapel. (Paris , :1884).

100 - Sur !es axes de grou1w m c nt. (Pal"iH, 1884). 101 - Un p1:océdé d'iule;;rn I iu u til's funuul es balistiqnes. (Pc1riR, 1886) . Pubblicazioni a p,.11:I e : Corso di Balistica 'l'eorico-I'rnl.ica. ('L'orino, 1S7G-1885). ·rre volumi con atlante.

Balistica, 2a edizione . ('.l'orino, 1888). Balistiquc extérie11re :in•<: 11otes de M. Laurcnt Ingé nieur et de Cl.J.cf d'l!Jsc:1,lro11 d ' Arlill.erie. (Paris, 1891).

i\l.

Cl.J.apel

Tiro di Guerra (AsNcclio e Campagna). ('1'01·ino, 187!>). 11 Yol. VII

tit. 11 cle lle Istruzioni l't·alid1c d"At"tiglieria.

Nozioni g(~1wr:1li ~n l tiro dell':\.l"tigli ,~i·i a d:1 1882).

(': n11p,1~11:)

e d'a ;;:-:edi0 . (Romn.,

Compendio di b:1 lis lica pratica. (Roma, 18!n). Lezioni di .Meee:1 niea Haziouale. (Torino, 1891 Lit.). (1) .

8oùrero ùarone Carlo da Cavallermagg1ore {lWl-1878). Raggiunse nel 1848 H grado di tenente generale, e fu istruttore dei Principi Sabaudi. Valente cultore di seicnze artiglieresche, direttore del Laboratorio chimico-metallurgico, del 1.nateriale d'artiglieria, e quindi della Scuola d'AppUcazi.one, fn membro del Congresso pci·manente d'Artiglieria. i•nhhlicò i seguenti ap· prezzati lavori : l - Le fonderie di bronzo per l'artiglieria (183fl).

2 - Teoria ehimica della composizione delle polvet·i da fuoco. Ragioname n to. (Torino, Tipografia Militare diretta da L. Guiclctti! 1852).

(1) Furono riprodotte t1uasi ,rn11ualmeute, con continue variazioni ed ag-

giuute.

-

1606

~


CARLO SOBIIERO -

ANTONIO ULLOA

Fig. 440 - Genernle Sobrero barone Carlo.

Ulloa A nton-io nato a Napoli nel 1807, c:apifano di 1a classe nel Reggimento Re Artiglieria nel 18GO; fu autore di diversi manuali per i vari corpi armati del Regno delle due Sicilie e per i servizi in genere dell'artiglieria. La ~ma attività, come scrittol'c di argomenti tecuieo-scienLiiki si appalesò in pregevoli studi pubblicati dall'Antologia 1\filitare, di cui egli fu il ,Diret-

tore. Ricordiamo : 1 - Modificazione du praticarsi a' parapetti (lellc antiche fortific,ur.ioni per situarvi le novelle artiglierie. 2 - Esperimenti degli affusti del nuovo modello d'assedio, da piazza, costa e montagna. :: - F.sperimcnto per l:-1 resistenza nei tiri rlel nostro novello affusto da montngna a ceppo.

--,. 1607 -


SCRITTORI D' ARTIHLllillUA

1815 - 1870

4 - IU:,mltarnenlo delle c:sperieuze e:seguitc àal Reggimento <( Re » artiglie1·ia dei punti in bianco r1aturali ed artificiali delle armi da fuoco portatili in uso presso i dive.rsi corpi della eav}1lleria napoletana, etc.

Fig. 447 - Antonio Ullon . (dalla Raccolta i n deposito alla Biblioteca del R ls01:gimento in R oma ).

Ullon 0-erol(l.mo da Napoli :(1810-1891). - Fu artigliere e storico profondissimo. Colla,borò a.11 'Antologia Militare con articoli tecnici, fra i qnali ricordiamo : 1 - Sul tiro delle artiglierie ed in specie di quello del mortaio.

2 - Alquante idee sulla teorica de' tiri. Es11erimenti eseguiti al Poligono di Capua. 3 - Dell'uso del moschetto come arma da ferir dappresso e da sparo.

4 - Sunto di tattica delle tni armi , art iglieria, cavalleria e ,fanteria. (Napoli, Gianelli, 1841). 5 - Dell' arte della gu erra

2 volumi. (Torino, Savoiardo e Bocca, 1851)~

-

1608 -


GMJtOLAl\10

!I

I (itJ< •

LJJ,T.OA

i, isLemi di difesa d'Italia presentat i alla Camera. (Firenze, tip. Pier

e :111,i,o ni,

1872).

Con1e s torico scrisse diversi volumi sulla campagna del Piemonte e la di Venezia , sulla guerra <li Roma e l'assedio di Venezia ed infine 1111:1 memoria interessantissima su « L'Esercito Italiano e la battaglia di ,:11 ,•1T :i

4 :11 sloza )).

Fig. 448 - Gerolamo Ulloa. (da lla collezione del Ca pitano Avv. Cost ante Giraudl.

Nell' « FJnciclopedia :Militare >) dell'On; Alberto Malatesta, edita in questi 1111.imi anni dall'Istituto Editoriale scientifico di Milano, si trovano citate poi ancora le seguenti opere di Ulloa Gerolamo : a) Guerra dell'Indipendenza italiana nel 1848-49; b) L'esercito italiano e la battaglia di Custoza; e) Gli eserciti e la JJolitica italiana; à) Dell'arte della guerra ;

-

1609 -


S(.!RIT fO!U

o' ARTIGL llr.ltIA 1815 - 1870

e) La nuova tattica prnssiana ; Dell'indole bellicosa d ei franresi e delle cause d ei loro ul timi disastri. y) Brevi cenni sulla s pedizione rlel Corpo d 'esercito napoletano nell'u ltima guerra d' lta lia; h) La questione d' Oriente ; 'i) Fatti lii guerra ùi so ldati napoletani. f)

V alfrè di Bonzo Leopoldo da Hra ( L808·18S7). - Allievo della ·R.. Accademia Militare, da ufficiale ~mbalterno prestò servizio nell\u·tiglieria da, piazza cd a cavallo, e venne nominato segretari o del Consiglio superiore d'Artiglieria. Ottenuta nel 1840 la promozione a scelta a colonnello e collocato fuori quadro, Vt'!nne destin alo in fanteria ; ma , successivamen te, rientrato nei quadri, fu u omiuato comandante superiore dell'artiglieria del Corpo di spenizioue per la campagna del JS55. Nel 1858 fu p1·0mosso Maggfor Gen erale e n ominato Membro del Comitato d ' ArtigJi.eria t i ùu. Luogotenente Generale si ebbe il .Gomand.o superiore dell 'ar tig1ieria. dd Corpo di spedizione uell'Italia meridionale. In questa occasione rifulsero le sue doli di valore, di. a,rdimeuto e di intelletto. (Grau Cr·oce dell'Ordine Militare di SaVClia ; Medaglia, d'oro al valor militare). Appassionato dei pro· hlemi milital'i in genere, sotto la di lui illuminata guida si in· trapt'esero molti e notevoli studi relativi a ll' a rma mento dell'a1·tiglieria. Tra le ta11te memol'ie p u bblicate ricordiamo: Operazi.oni dell' a rtiglieria negli assedi di Gae ta e d i Messina negli anni 1860 e 1861. (Tor ino, 1864).

Zanoliwi Uesarn da Bolognà (1823-1902) . Artigliere e matematico profondissimo. Dil'esse l'Officina meccanica di Ca· stelmaggiore e gli importanti lavori delle miniere sulfuree della R.omagn a. Apprezzato conoscitore di lingue fu spesso inviato all 'estero in spedali missioni di studio ed organizzò l' a rt iglieria in Serbia. Scrisse memorie di notevole importanza fra le quali : Della resistenza de i d li ndri cavi e ùei canno ni cerchiati. (Torino, 1862).

-

1610 -


C8SARE li.ANOLINI

l!'ig. 449 - Cesare Zanolini. {da. l'« Illustrazione Italiana>> -- secondo semestre del 1892).

Notizia bibliografica e deJle fonti 1·1m IL CAPITOLO

XVIII DELLA PÀRTFJ Smcm,nA: Vor.uMm IV (dal 1815 al 1870)

,I 111111/i. UivUi.

Fascicolo CXIV (Napoli, luglio-agosto 185G) . . •I// i dnl Parlamento delle Dnc Sicilie 1820-1821. Editi sotto la direzione di Annibale Alherti. Raccolti e illustrati da Egildo Geni ili. Con premessa ili Michelangelo Schipa.. Vol. IL (Bologna, 1/,1111 ichelli, 1926). I , ' A Y,11 . 11 ·MARIANO. Bibliografia M iUtare Jta1iana. (Torino, Stamperia Reale, 1854). 1611


SCRITTOm

ENCJcLOPIIDlA ì\hLl'.l'Am ,.:.

v ' ARTIGLIEIUA 1815 - 1870

On. Atluwto Mala,tcsta (Casa Bdi t. 11

.Popo

lo d 'lta.l ia, 1\1ila110, l!JM). GmsEPPE. 1lh'1rwrie MiWari del 1nfJzzo9iomo cl' ltaiia (Ilari, Laterza, 1911). OHJ~El'l'E . Gli S crittori Jtilito,ri Itafia,wi (Torino, G. U. Cassone, 191]).

FmmAkELLl

S '.PICCA

Fonti Hegio Arehivio di Sfato - F hm1zc. Hegio Ardtivio di f:,':lato - .Modena. ltflg-io Ard1ivio di Stato (Sezion e Gucna e Regio A r('ltiYio di Stato -- 'l'orino. A1·d1ivio dc~J Museo Pilangie1·i di ~apoli. Bil.Jlioteen di 8. M. il n.e - Torino . Rihliotc{·.;1 di S. A. U. il D11 <:a di ni~nova HihJiotcca d eJJ,1 R. A<·nu.l emin <li Artigl. e Hih liote<:a d1~ll11 lUvù,la di _\ 1-1 ig l. e Gimio

:'.\fa.l'ina) -

Na,poH .

'forinù. Genio - Torino. - Roma.

ARCIJJVI D~LLE FAMIG.LI1i::

Conte Luigi Prova.n a di Colfogno - 'rorino. Conte Fede1·ico Avoga,dro di Viglia.no e )lonl1\c.an11lo - Torino. l\'larchese Francesco Carnud111i. - 'l'orino. Signora Anna Quaglia - 'l'ori11 0. Generale R.oherto S1~gre - ~fil:rno. Collezione del Ca.pit. AVY. Oostautc Gha,ud - Torino.

-

1612~


OAPI'l'OLU DIOTANNOVESIMO

IJ museo nazionale d'artiglieria di Torino 17at -l870 L e gni,ndi collezioni ,~ le i;istcmatielie raccoHe di armi. e di oggetti varii, aventi attinenza alla milizi:t, <fostinate a costituire quelli che con ùome generico si chiamano « Musei militari», od a ltrimenti(< (iallerie d ' Armi», od aUrimenti ancora« Armeri.e >> claLano per l'Enropa dalla fine del sc1.;0Jo XV. Massimiliano I fo11dò enti del _g enere in G~rmanfa, Carlo V i.n Spagna, }<jurico YCif iu J.nghilte1·1·a, : il catalogo di un'a,rmel'ia costituita n el 1:-i02 da Luigi XTT di Francia ,~ pervenuto fino a noi (1). Gli Strozzi aveva,no rir.nito a lfomB, nna belfo::Rirna, collez.ione d 'anni, che pm·troppo pel'ò, porLa,ta, a Li.onc, andò ilispc1·,-.:a.. f~ da 1·ammentari:,;i :~nelle qnella dei duchi (li Houillon a 8éd:.u: I' l'a,Hra dei Condé a, Chantilly. Se pure interf'HRantii,;sime, eò an-,·.111· di grande valore vr.nale, tali raccolte non ve11ivano costituite , ·1111 s iRtematici criteri orga.niei. ma ri spondevano essimzialmente 11 I lo s(·opo di soddisfare i gusti, la pai:;sione ed anche l'ambizione p1 •1·sn11:1.le dei proprietari , collP½ionisti ar1·abbittti e gelosi delle rn ri f :ì, 1:0:-:l rad nnate. · 1•' 11 :-:ol.tanto nel secolo XVII, sotto Luigi XIV J in Frnncia, che 1-1 i rn111i1w.ia1·ono a costituire coUe::doni di armi con ordinate noi·(Il 1,: ,11 ·11'/011cllia Militare .

.M:ila

-

110,

fatituto Erlitoriulc Scientllko.

1613 -


IL MUSIJJO NAZIOSALE

J)

1

AR'l'IGLIEIUA

me archeologiche, ten denti a fo1·mare l'accolte che si preslassero a scopo istr uttivo per i visitatori, ed a, scopo di esame e di approfondimento per gli studiosi. A tal fin e il maresciallo duca d'Brnnières, g1·.1,n Maestro ùel1' Artiglieria, ottenne dal Re l'autori½ir.azione <.li colloca,re, nelle sale del magazzino reale della Bastiglia, un deposito d ei modelli e.folle artiglierie allora in uso, d~L servire all'insegnamento dei g1ovani ufficiali dell'arma (1).

Il progetto di eostitnzione di nn Museo cl' Artiglfol'ia in 'l'orino risale al 1731. In tale a nno Carlo Bm:urnelc lII , Re di Saròegna, dava ordine al ma.rescialJo di Rchbimler (2) di riunire sotto la sua presidenza un Congresso per esaminare varie questioni riguardanti i.1 se1·vi:,,io dell'artiglieria, e per eorn·.retare i provvedi.men li da sottoporre alle decisioni Sovrane. Il predetto Oongrcsso concl'ctò ed inoltrò a l Re di.verse proposte, come appare dal seguente documento (3), che qui riferiamo nella pa.l'tc chP- riguarda, l 'at·gomento che trattiamo : . « l-telm,;ionc che s'11mi lia n V. ::\'L uel risultato del Uongr csso termlo di Suu ordine avnnl.i il Barone di J-tehblnòer cavaliere del Supremo Ordine, e marei:;dallo delle Sue armnle, atlin;; cli oltenere le Regie s tie Determina¾ioni.

(1) Encido1iedili lNUtarc . Mila no, Istituto Etlitol'iale ScientHico.

(2) Il:H·ù11e Bernartlo Otlo11e di Bchbimle1·, Maresciallo .a l servizio del l'ieJ'l~onte, n,J f.o a Rcvcl (Lituania), morto a. 'l'orino (1GG2-1743ì . Iniziò il servizio militare nell 'ese1·dto dell'<"!lHIJ01·c e contt~ pahltino Gio,mrni Gug l1clmo. Divenuto generale di artig li eria, (,bbe 11el J70G il eo1mrndo delle truppe mandate dal predetto elettore i11 a iuto del Piemonte, qmJ11do l'esercii.o francese str ingeva d 'assedio Torino. Govcrnatonci dt Biella nel 1707, s'impadroni dl Monginevra e di l<'enestrelle, d1e provvlde a difcnderf' insieme ad Exilles. Nel 1711 levò un r eggimento di fanteria che ebbe il suo nome. Dopo il trattato cli Utrecht (171::1) ol.leunc il collare dell' Annunziata (1713) ed il governo della città e provincia ùi Pinerolo, e nel 1,30 la nomina n MareS<'inllo (dall'Enciclovcdia Militare). (3) Regio Archh;io li i Stato <li 'l'orino. Se,,.ionc IV. Artiglieria, Carte :ml ic:lle, volume II.

-

1614 -


1,·1;.:. 1l:ì0 - Maresciallo barone Bernardo Ottone di Rehbinder -

Preside11-

le del Congresso che i.et JWl pro1:iose al Re Carlo Emanuele Ili fa

,·.,stituzione del Museo d'Artiglieria. (dalla Raccolta di ritratti del marchese Ippolito Barel di S. Albano).

- · 1Hl5 -


IL :M:USìi:/.) NAZIONALE n'ART1GLIERIA

Dopo esser si s tabilita la Nor ma del Vocabolario d '.\.i·tiglierin, e dell' I struzione da osservar,;i nella formazione d egli Inventarj de lle Robe appartenenti alla medesima si è trattato di ciò che resta n ecessario, et utile per assicurare il servizio di detta M. V.

12. - :I!) preruendo sopra tutto al sct·vizio cli V. M. s'abbj un'Idea generale d'essa Artiglieria, si cr ede n ecessar io che venga formato un :i ltro Vocabolario instruttlvo Rov:ra t.utte l \l categorie, massime per ù iruoRt-rare l'unità della lJuantità e qualltà costitutiva di caduna d'esse. 13. - Che si debbano fare d'oglli cmm conten11f.9 in ta! Vocabolario l i diss.,.. g ni , piante, e profili in misura con le oppol'tune spfogazioni della qualità d ella Roba disscgn ~1ta. H. - l!'im1hucnte ch e vengano fo r mati tut ti li Modelli, e MoRtr e per ogni Categoria, e: Rotrn d 'nrtlglieria con appor vi sovr a i B iglietti tla com;er vursi i1 tutto scpnn1tam1Jnte c·on bon ot·dine in una stanza llell' arsenal.- n.

Come ~pparc evidc-mte, H n" 14 della r:rncsposta relazione con tiene la proposla della, costituzione di. m1 vero e pl'oprio MusP.o d'artiglieria.. Il Re Carlo Eman uel e, esaminate le proposte contenute nella Rela.,done, com1micava le proprie dec iRion i, colla seguente let . tem (1 ), in data 18 n.pr ile 1731, diretta al marchese Foschi eri : Il :Re di Sardeg na, di Cip ro e di Gerusalemme. Marchese l 1'oschieri - Essendoci stàt a fatta relazjonc dal Primo Segretario nostro di. guena infrascritto di divers i provvedimenti; .che in un Con gresso tenutosi di nostro ordine a.van ti il Barone di. Rehbinder ma.rescia,llo delle nostre Armate si crc der~bhe1·0 conveni ent i .per il servizio della, nostra .Artiglieria, a bbiamo date le nostre determina,r,io11i secondo le rispost.n ,•.ontroscritte a.d ognuno dei 1.:api d.'esRi, e quali qui gionte v' i11ddz. ziamo non solo perchè n e siate inteso , mn, p 111· anche acciò diat(~ li. ordini opportuui per Fesccuzione delle medesime, e affidati alla vostra solita altenzione preghiamo il Sig nor <:' chi;' vi. conservi. 'l'orino li 18 aprile 1731 firmat o C. 1']mauuele sigillato e sot tosegnato F -0nta.na (1 ) R egio Ard1h·io di Stnto di Torino. Sp;r,iouc I V. Ar t ig-ltcrin; Carte antiche; vol. JT.

-

1616 -


LA FONDAZIONEl -

1731

La risposta controscritta agli a.r·ticoli rt. 12, 13 e 14 sopra riportati, era del seguente tenore (1) : S. M. vuole che il commendatore d'Embser (2), colonnello del Battaglione dell'Artiglieria resti caricato di far eseguire il contenuto nei contr-0scritti tre capi, e che ne dia l'incombenza separata.mente a quei U:lfo.fali, Bass'Uffiziali ed altri del Battaglione che stimerà più proprj a.Jl'csecuzione dei medemi, a quali dovrà prescrivel' il tempo per essere da ognuno diessi eseguita l'incombenza ehe se g1i satà appoggiata, e che a suo tempo gliene venghi fatta dell'oppcrato là relazione. Torino _li 18 aprile 1731 sottosegnato Fmltana d'ordine di S. ·M .

* * .. Prima di proseguire nella tratt:l,zione del nostro argomento, vogliamo allontanarcene brevemente, per cercare di éhia.rire la posizione occupata dal marchese Foschieri, al quale era indirizzata la suindicata lettera del 18 aprile 1731., colla quale venivano comunicate le determinazioni Sovrane nei riguardi delle proposte presentate dal Congresso . Di massima le disposi½i.oni relati ve all'Artiglieria venivano com uni cate al Gran Mastro d'Artiglieria, non solo per cono . .scenza, ma anche perchè egli impartisse, come si legge nella lettera sopra·, ripor tata. , cc li ordini opportuni per l'esecuzione dellt> medesime )). Ora nella Bibliografia del Mauno (3), _trovia.mo: « Il Fos~hieri, modenese ai nostri servizi, non fn mai, come fu asserito, GraIJ Mastro d'Artiglieria, ma, comandante della pi:1 '..w;:t di Torino e come tale aveva ingerenza nella fol'nmzione tl q~ li inventari. Il Gran Masb·o d'allora era il conte Annibale \l :11T1•i

».

111 ""i.:-io Arf'11ivio cli 81.alo cli Torino. Sezione IV. Artiglieria. Cari.e an1k li,•.

111 1.

Il .

1:.: , 11 1·nlorrnello Giovanni Il:1f.tist3 D'Embser , conwnùant e clel Hattag lione il·.\,., In 11, •rl:i. ,·,·nne u cciso all'assed io di Pir.:i:tghctt one nel dicP.mbre del 17RR. r:11 A N T• "~ 10 M11 NNO e Vrncr.:N7.u ruo11uR. Bibliounifia Htorìcn 1l1:JtJU Stati rlella ili 111111 , .,., , 111 r/ I 8 ,, llOin , vol. r, Torino, Hoccn. 1884.

to:I

-

Hì17 -


IL MUSIDO NAZIONALE D',\ H'l 'JGLJERIA

RiporthLmo cla l Brancaccio (1), i 110mi dei Gran Mastri del l'epoca di cui ci stiamo occupando : Conte Annibale Maffei !:l8 dicembre 1713 Filippo Tana ma r chese d'Eniraque (pi-ovvi so rio) CT dicem hre 1735 Mar chese Vittorio Amedeo Seys~l d' Aix 14 settembre 1736 In tale elenco non figura il marchese Foschieri. Un docurnento'(2) , venutoci sott'occhio dura1He le nos_tre ricerche, snlla autenticità. del quale, per quanto si tratti di una copia, non si possono solleva.re dubbi, serve, secondo noi, a chiarire la. questione. Lo riportiamo integralmente :

Il Re di. Sardegrn1, etc. Quantunque dalla fonnola espres~a in piclle delle costit u zioni nostre dcll' Al't.iglit:'ria, fa hbriche e fortificazioni, per il giura.merito <'1 11 presta-rRi dagli Ufficiali che (:orn pongono il Con siglio, venghi proibito a i suddetti Uffir.iali d ' impi egare direttamente o indirettamente èenari fuori dei n ostri Stati, ci sia.mo p erò compia ci11Li di esimere come ver fl ])l'eseute esimiamo di tal proibizione il marchese F oschieri esercen te provvii;;oria.mente il carico cli Gran l\fastro della Nostra Artiglieda, per essere egli di nazione stranier a. Ch e tale è noslra, mcmte. Torino li 3 luglio 172G Vittorio .Ameùeo Provana. Da tale rlocl1mento appare cvi.dente cl1e il Foschieri resse per nn certo tempo, sia, pure provvjsoria mente, ia carica <ii Gran Mastro dell'Artiglieria, il che r ende compren sibile! l'i nvio che gli veniva fatto di ordini e disposi:àoni rig11ardanti l' A 1•tiglicl'ia. Riteniamo quindi .che il nome òel Foschieri possa, venire a g-giunto, colla qualifica di (< pI'ovviRorio » all'elenco dei Gran Mai:ltri , seguendo nell'ordine il con te Annibale Maffei. (1) N1cou BnANCACClo. L 'Esercito <lel Vecchio Piemonte (1560-1859). Sunti F<torici del ririncipali Corpi. Rom:1 , Stabilimento Poligrafico per l'Amministrazione della Guerra , l!l22. (2) R eiio Archivio di Sta to di Torino. Sezione IV. Art it;lieri;1, CaÙc antiche, vol. I , foglio XI.

-

1618 -


IL M .T1SI<X) D1 1111.'lilmALOGIA

Ripre11dia,mo ora ra.rgomeuto del Mul';é~o <..l'Artiglier ia. Come ahhiamo visto, in data 18 .iprH{' 1'i:l1 il Re Cado Bma1rncle ne approvò la costitu.zionc, or<lin:wdo al eolorrnello lVBmb:-;er di dare senz'altro le disposizioni ei:-ccuti.ve, e di prc:,,cntare poi, a suo tempo, una relazione del suo opc1·ato. Non ci è f.lt ato poRRibile trovare tra,ccia <li tale relazione; il ' altron<le non ,., irnprobnbile che il JFBmbscr 11011 auuia potuto eseguire completamcnLe l 'incarico l'icevuto, avemlo dovuto partecipare alla guerra per la succe::,sione di P olonfa, neJJa, quale cadde comba,ttendo all'assc~c'lio di I'i'l.:1,ig;heUonc (dicembre 1733) . Il eolonnello Go11ella, nel suo libro (1) sul 1\ifuseo d 'Artiglieria di Torino, scrive: << Con regolamento del 1° òkernl)l'e 175~ vc11ne istituita la Dh-ezione <lel Mn~eo e del Laùorato1·io miJuwalogico , della quale fu incadcato il capitano Uillscvpe Riln.·Rt.ro Ronzini sotto la dipendernr,a dell'ìspeltore.gcneriilc delle miniere , capitano cav. Rpirito Nicoli.s di Rohil:rnt >). ~on sia.mo rim;ci(i a rintra ceiar·e t nle l'egoln.rncnto del 1° dicemln·e 171>2; ritenia mo ad og-ni. rnoclo t1·atfand dello Rtes:so · Mnseo e Laboratorio Mine1·a.l~gico cosl.itniti contemporaneamente al1}1 Br.uola di Mineralogia, con Regohtmenlo del 13 ;,tprile 1752, clei qua.l i ci occupiamo in· <Juesto stesso vol111ue. N on è da escluc1e1·si che anche il Mns<~o d 'Artiglieria dipendesse da11o stesso Direttore del Museo di miuerftlogia. per quanto si trattasse di due :ittivit:ì, completamente distinte: rnn. nulla ::i d ogni modo al,ì,ia lllO t r ovato che eonfermi tale ipo tesi. Il Oravcri nella ima Gnida cli Torino ;(2), i;;tampata nel 175:3, l!PI la, descrizione clell' A l'Sc11ale non fa accenno alcnno al Mm~eo d · A ,·t-iglieria, rnenh·e invece cita la Scnola cd il Museo (li mine1':il(lg-i:t . Noi riteniamo tnttavia. clic il M u:,,('O d'Artiglieria sia "' ' :Ilo effettivamente costitnito, 11011 solo i n obbedienza, a ll e . di · ( 1) I ·.,ronncllo l'>mrco GoN~:LLA. Il Mitseo Na z ion ale rl' Artiglier ia di '.l'orino. :· ,,,r.11111 (t ei:<to e tavole). Ilom:1, Voghera, 1!114. (~') e: . ('1uvrn1. G·uirfa de' J!'o restieri µer la 1 l1u ,,

f j;.:L

1619

H ea1

Oi.ttà

!H

'l'orino, To-


IL MuSP:O NAZlONALl<ì o' ARTIGLIERIA

spos1z10ni. Sovrane del 18 aprile 17::n , ma anche per le esigen:r.e d'istruzione delle Scnole Teorielte iF Artiglieria, stabilite c-011 Regolamento delli. 1G aprile 17~9, dove a.LFarticolo n° 9 del capitolo « DelJe Scno1f' di teorica)) si legge : « La sala della 8cuo1a teorica sarà competentementt~ provvi stn di libri, d'utigli, istromenti e modelli )J. Notizie sicure troviamo finalmente nella Hnida di 'l'orino del Derossi (2), stampata JJel 1781. In questa Guida, nella parte descrittiva del Regio Arsenale, si trova notizia di (( una magnirica sala d'armi anliche. ed 1n di snso, queste pittorescamente aggruppate in forma di trofei militari, disegnati da Bernar,'lino Galli.ari, Accademico l'rofe8sore della Reale Accademia di Pittura e Scultura)), e dove si accenna alle Regie Sr,nole d'Artiglieria, si legge ehe in queste << esistono in modello tu'tti i f.istemi della fortificazione antica, e moderna, come pure i modelli sì antichi, che modei>ni dcll' Artiglieria >>. Ltt nostrn. opinione snlla, cost.it nz.ione del Museo d ' Art iglieria trova inoltre una. conferma in quanto scrive il Brancaccio (2) 11el.la sua interessante opera sn << L'E8crcito del Vecchio Pj_cmonte )). Infatti a pag. 1:t~ del 2° volume 8i kgg·e : « Una bibliot eca ed un museo di moddli erano f.emprc t~sistiti pr·ci;;so il corpo d'ar· tiglieria )). Possiamo pertanto conclndm·c riportando q1i.ant o in mel'ito scrive l'Enciclopcdh1 Milita.re (3) : << Sorgeva così (nel lnl) un Mnseo d.' Artiglieria che venne dappl'ima dispost-0 in varie sale dell'Arsenale , frequentate, per prendervi conoscenza dei va 1·i materiali e di.Regni, dagli allievi della Rcnola teorica <l' a.rt igli Prin >> .

Il primo Musco d'Artiglieria durò fino alFepoca della dominazione francese in Piemonte. Sono noti gli avvenimenti che condussero alLo stabilirsi di tale dominazione; ci piace ad ogni modo riportare, quanto t ro~ Dmossr. J\ht01Jv. Gniila per la O'ittlJ di Torin o. Tm·ino, 1781. 1./Msercito del Vecchio Piemonte (1560-1859), lumi 2. Roma, Libreria dello mnto, 1923-1925. (3) Hncic!ovedia Mil'itnn; . Milano, I stitu t o Edit oria le Seient i tieo. (1)

ONORATO

(2)

NICOLA

D1trncACCI0.

-

1620 -

vo-


L A DOMINAZIONID l<'ltA NCll)SE

viamo f.critto, intorno a tali a vvenimenti, in una rara puhblica11,i.one anonima dell'epoca, (1) , ehc nella sna. ing·ennità è precisa espressione del sentimento di leale clcvoto afietto degli artiglieri pc1· il beueamato Sovrano Sabn,ndo: " · Giunse infine l' epoca, in cui la Divina Provvidenza ].lermise che questi Popoli passassero sol.I o liominnzione stranicnt. Dopo l a venuta dc' Francesi in Piemonte tutte le 'l'ruppe servirono In Hepnhblif'a, eome era stnto imposto <!al p roprio loro Sovrano. Succedettero alle '!'ruppe Fr:a1r·es i le Armate Austro-Russe, eolle quali servi Jmre il Corpo Ileale cl' Artiglieria. richiamato alle istessc forme, che aveva da S. M. rieevute, e facendo l:i nrnggior pnrte degli nsserlj, che Ri fecero in Italia ,

cioè (Juelli di 'l'orino, Alessm1dria , Cuneo, Genova, Mantova e 'l'ortona. Il 'l'rat.tato d 'arlJlistizio seguito in giugno 1800, dopo lu batlai.lia di Mar enl,\'o , ,;pen~e (J11el lnrne ili s1.1en111za , che ancora brlllav a nel <·norc dei Piemontesi di rivedere Jn1 eRsi il loro .4 ttf/lM<fu Sunra,1,0 , e ricomparvero (]all'occidente <Jnelle de11><e nubi, che si ;:pesso ful'(mo apportntrici in Itnlia di rlesolazione e di lutto.

La fe(lC (lC' I'icn1011teRi non ern p iì1 le\gata a Ila Hepnbblica clal comando del Re, il Corpo (Reale rl'Artiglieria ) si sciolse: ciascuno divenne arbitro della sua sorte. Poehi pÒt.erono :,;eg11ire il He i11 Sardegna; alcuni dovettero servire µrc";;o estere 11azionL n Il t·i i nirnp1·e;:e.ro a !tre ('fllTien', h1tti però, eonlìdando nella Provvidenza che loro permettesse un giorno !li offeriL·e m1eora la vita in servizio del legittimo loro Sovrano. Il corso di tre lrrntri , e le sue incredibili vicende parvero imporre intiero ohhlio alle .loro s1.,eram:e ; ma il Cielo ve.gliava per essi. L'Onnipotente stende la mnno ni >'llOi popoli, e la eausa della giustizia trionfa. : il Signore ruppe la verga, colla r1nale aveva battute tante nazioni (2). T Piemontesi, più di tutti avve11turati, ricevono fesi.osi nel loro seno I 'Au gusta ]'arniglia, che formò la loro felieità per tanti secoli. Gli antichi mìlitnri aceorsero, no11 u.1e110 che i giovani, sotto i vessilli ùi S. M., che rivolse ezinrnlio le sue vaterne (·nre verso quelli (:he le vieende della g-uerra avevano resi incapaci d'ulteriore servizio, actor(lando loro sufficienti peusioni. S. M. deguossi ella stessa visitare in questo Arsena.le tutte le officine, i labornt(,l'j, ln fonderia. , e<l i >'il i vacu i, dove gifl esistevano i H1ag-a11,zeni, non che la

111:1 11il':1ttura d'armi.

( 11 l1'om1:1zionc del Corpo Reale d ' Arl.iglieria colle Ineumbcnze, Diritti e J 1ovc•r J •h·1d ' individui che lo compongouo seguita da alcune notizie storiche rela1.lv ,, 11 11·,,rii.:iue e progressione ,li <l etto Corpo. 'l'ori110, Davieo e Picco, 1815. (:!)

l:VllJ•: MfA .,

23,

-

1 621 -


F ig. 451. - Froutis))izio del l'o110ra « l''onnazione Corpo R eale Artii;lieria ».

-

1622 -


LA R l COSTITUZIONJ;J -

1842

ln eseguimento dc' R eali comamli, le officine furono in bre ve termlne rlsta-l'Arsenale, che era stato s[Joglio cli tutto, ripigliù un aspetto, che fa sper:u·e il ritorno dell 'antieo suo lustro ll. hi I ite;

•A'

·X·

iC-

In tanto fervore di ricostruzione , è logico pensare che si ;Sia anzitutto badato a rimettere in efficienza gli stabilimenti più importanti e necessari contenuti nell'Arsenale: laboratori, fonderia dei cannoni, ofJki11e di <:ostruzione, manifattura d 'armi, ecc., rimandando viceversa di 11ualche tempo ed a giorni migliori la ricostituzione del Museo cl' Artiglieria, che durante il dominio francese era andato esso pure disperso. Nel 1842 finaln1cnte, su proposta del cornanda,nte del Corpo Reale d'Artiglieria, maggior generale cav. Vincenzo Morelli di Popolo, il Consi glio Supe1·iore dr.ll' Arma, deliberò di ricostit uire il Museo d'Art iglieria in To1·i110 proponendos i e stabilendo di ra.ccogliere e rilrnire 11el Museo: a) i modelli rel a ti vi alla Direzione delle officine di cos truzione; ù) i modelli delle armi portatili nostre ed Psi.ere ; a) i modelli delle arfig-lierie e delle rru:1,cchin<~ che r iguar dano la fonderia; d) i modelli relativi alla costruzione delle batterie ed ai lavori di campagna ; e) i modelli dei materiali da ponte ; /) i modelli d egli artifizi da guerra, muni zioni, attrezzi e macchine da la boratorio bombardieri <~ fahhriche !]a pol vere . È pertanto da 11otarc che i modelli sopra elencati erano stati in gran parte già allesthi e 1:accolti uegli armi precedenti, ma anzichè riuniti ed ordinati, si trova vano sparsi nei vari stabilimenti dipendenti dal Regio Arsenale. Infatti, secondo il Rra.11ca.ccio (1), sin dal 1814 un « museo di modelli)), unitamente ad una biblioteca e ad un g'abinetto di fiì;;ica e cli mineralogfa, era stato ricostituito con gran dispendio

(l) N I COL A BlBNCACCIO. L' Esercito rlel Vecchio Pierrumte. (1460-1S59) , u1I :!.

Roma, Libreria dello Stato, 1923-1025.

-

1623 -

volu-


IL Musmo NA;,',10.N ALE D',\RTIGLIJ,J[UA

per le Scuole dei ca,detti d'artiglieria; più tardi, nel 1822, qua,ndo si. fondò la nuova Scuola d'applicazione di Artiglieria, venne pure istituita una « sala, provvista di tutti i modelli, tanto di fortificazione, che di bocch<~ da fuoco, affusti, carreggio e macchine d'artiglieria, nonchè dei relativi disegni}). Il Bcrtolotti (1) nella sua « Descrizione di Torino)) stampata nel 1840, e quindi compilata almeno due anni prima, ddla deliberazione di ricostituzione del Museo, ci dà una descrizi~ne, sia pure sommaria, delle varie sale di modelli e di raccolte esistenti nell'Arsenale, descrizione che qui di seguito riportiamo: A) Sala dei Mo(leili della Fon(leria rlei CMi110111i. ~ Questa sa la, stabilita nel 1828, si trova accanto all'officina dei modellatori. ln essa lrovasi disposto, sopra la scala dell '1/6: 1<>) i modelli spiegativi del procedimeJ1t.o da seguirsi per form:ll'e le a r tiglierie; 2'>) (lel modo di sotterrare le forme 11elle fosse per ricevere il metallo fuso; <l0 ) j moilclli dei forni a riverbero, di 11uelli a ma11ica, dei fornelli rr vento, ecc.; 4<') i modelli delle roaeehine ncccs,:arie nllo f<tabilimp11lo, r:ome trapani, tm·ni, ecc. ; fl<') .la collezio11e dei modelli del.le bocche da fuoco in uso 11egli eserciti di Sua Maestà; 6<>) nella detta sala trovasi :1nehe 18 i;.erie di tutte le ferramenta occorrenti ad armare le forme, non che gli stromenti che si adopera110 nel condurre a termine il lavoro delle artiglierie, come altresì quelli per la verificazione delle predette, doµo che so110 terminate, fra i quali si deve fare particolare menzione dell'istromento detto la « Scimia )) , destinato :1 rilevare l'interno dei 11ezzi , ideato dal nostro ingegnoso macchinista Matlei : tutte queste ferramenta ed istromenti sono di grandezza naturale. B ) S(Lla dei Morlclli delle Offi.c ine cli. costruzione; In questa sala, a1rnessa, con lo Stabilimento litografico e l'officina delle macchine, all'ufficio della Direzione delle Ofileine di costruzione, si dis(.iTiguo110 principalmenLe i modelli: degli Affusti e Carri ilell' Art.iglierin piemonteBe; della Barca e Carro da barca dell'Equipaggio da ponti piemontese, del Capitano cavaliere Cavalli; di parecchi aft'.usti d'11rtiglierie straniere, eorne la Francese, l'Inglese, la Ru~1m, la Svedese, ecc.; ilei BlockhauB oggidì impiegati dai Francesi in Afriea.

(1)

DAv1m: BERTOLOTTI .

Descrizione <li Torino. Tori110, Pomba, 1840.

-

162:4 -


C) n<wcoUe <J.i Armi portaUU: Nella Manifattura. d'nrrni 1101-tatilì, oltre alle armi in uso presso le u·uppc cli S. M., vi è, rinnita in apposita sa la, una collezi.onc dei modelli, che fin qui Hi è potuto nt<.'L'ogliere, delle anni portatili a selce ed a percussione, e {!elle armi bianche in uso nei paesi strnnieri )).

Oltre alle suddette raccolte, esisteva pure una (( Galleria dei mode1li )) nella Regia fabbrica a polveri e ra.ffineria dei nitri, situata nel sobborgo di Dora detto òel Pallone. Come si è visto, nua gr~,n parte dei urnLeriali destina.ti ad eRsere riuniti nel nuovo :Museo già, esif.lteva,, ed anzi era giù ordinata cd opportuna.mente disposta: la, deliberazione del Consiglio Superiore ddl' Arma potè quii1di avere 1wonta esecuzione, essendosi anche fortunatamente potuto ritrovare una parte dei materiali e degli oggetti che figuravano nell'antico Museo preesistente alla dominazi<me francese. Ad accogliere le varie collezioni' pa.r :lliali così acce11trate fu destinato un apposito locale nell'Arsenale, e p1·eeisamcnte quello attualmente oeeupato dal Circolo degli ufficiali clclla Scuolu, di Applicazione d'Artiglieria e Genio, e a direttore del ricostituito Museo venne nominato il capitano diartiglieria cav. Annibale Avogadro di Valdengo.

* ** Riteniamo doveroso rievocare la figura di questo distinto e valoroso ufficiale ùi artiglieria. Parleremo qui òeJla sua vita ,}i soldato occupandoci in altra parte di questo volume della di lui attività di studioso e di scrittore di questioni riguardanti la nostra Arma. Annibale Felice Avogadro di Valdengo, figlio del cav. Giulio Gilrneppe In11ot'. trnzo, e di Maria GiuseP1)a Cost}mza ]"errero d i Ponziglione cli Borgo d ' A· h•s, nacque a Biella il 24 luglio 1815. l<1nl.rato nella R.cgia Accademia Militare d i 'l 'orino il 2.."i ottobre 1825, ne uscì tenente d'artiglieria il 25 ottobre 1833. Nel 1842 il tenente Annibale (l"'elice) Avogadro di Valdcngo essendosi rir,<·t.11lamente affermato per la sua competenza professionale e per la serietà <kl '-11 0 cnrattere, venne chiamato all'ambita carica di Direttore llel Museo, nllorn nllogato nei pressi dell'Arsennle in corris110nclenzR alla ~1ttuale sede <lcllu ~cuoln di Applicazione. Le c11H1lif:n preclari di questo distinto e valoroso Ufficiale d'Artiglieria inducono H rnl'lnre ancora qui di Lui e delln sua opera e pertanto ci si vorrà consentire C'b e. andando per un momento a ritroso , ricordiamo la con(lotta

-

1625 -


IL MUSOO NAZION"ADEJ 0 1 AH'l'lGLTI!JRIA

eroica di questo esponente d.i una numerosa e nobile schiattn PiemonLese nella prima guerra per l'indipendenza Nazionale, e ciò anche e sovratutto perchè varii StoÌ·ici della calllpagna del 1s,1s 4anno confuso alcune azioni di artigliel·ia di due diverse batterie, cornandntc cntrnmbe da Ufliciali dello stesso cognome, perchè cugini, ·e cioè Annibale cd Alfredo Avogadro di Valdengo. Nel 1B47, cosi come fu detto nel Volume Terzo, l'Artiglieria piemontese comprendeva due batterie a cavallo, due da posizione ed otto da battaglia. Prima della campagna del 1848 vennero create nltre tre· Batt:e1·ie, rispettivamente una per ogni specialità, tanto eh~ l' Jilsercito Santo entr,) in guerra avendo complessiva111ente quindici Batterie d'arliglicria. Le due batterie co mandate dai cugini Annibale e Alfredo Avogwlro di Valdengo fnl"Ono entrambe inizialrnente assegnate alla 4a Divisione. Al l)riucipio delle ostilità, .la batteria coma rnJ<1ta da A1mibale, assegrni t a alla brigata del maggiore Troiano di Ternengo ,1dfletta alla 4a. Divisione, prese onorevole parte a tutti i combattimenti sostenuti dalle Brigate Pfomnnte e Pinerolo, distinguendosi per l'etlìccnza dei suoi tiri, e Rpet:ialmcntc pe1· i criterii di impiego e lJPr l'ardimento del suo Comandante. Le memorie autobiografiche 1H v:irii Ge11erali del tempo fa rmo fede di questo ,rnserl.o, ed in particolare il Gew!rale d'Ussilon, Conrnnrhrnle della Brigata Savoùi, specifica che allo1·chè la :::,, Divi,;io11e era sotto Valeggio ( 10 Aprile :! 818) ....... ; « pendant tonte la jo1IJ·nèe on se tint en obser vation fa isanL aux avantposles l'échangc de quelques coups tla fusil. Le soir du mème jour, l'artillerie commandée par le jeune et brave comtc Annibale A\'ogadro dc Val · dcngo, tira qnelques eouvs dc ca.non 1lans la direction d0.s bnttcries ennemics : il parait que rette tlémonstration donna de l'inquietudc aux autrichiern, et leur fit craindre quclque surpri~.e du coté dc Monzambano, car pendant la n uit ils abbandonnèrent prccipitamment tonte la ligne rle lenrs vositions depuis Va· leggio jusq'it Salionze et se replièrent sur leurs 1lel'l'iéi:es........ l> (1). I sm,i.·t,ssivi favorevoli rilm lta'ti ottenuti dalle azioni di fuoco d ella sua Batteria finirono per creare ad Annibale Avogadro una ri1mtazionc cd una considerazione che valsero a far ritenere necessario il suo intervenl o ogui qual volta si trattava di impegnarsi in azioni importanti. Per ciò la batteria di Annibale .'1.vogrnko fu impiegata nei comlmU irnenti di Colà. (28 Aprile), Pastrengo (30 Aprile), Goito (30 .~faggio), Rivoli (10 Giugno), Corona (18 Giugno), Rivalta (1 LugHo), Staffalo (23 Luglio), Villafr::mca (27 Luglio), Ce1·I1111go 28 Luglio). e finalmente in quello di Milano (4 Agosto).

(1) Rapporto del Generale d'Us,;ilon al Ministro della Guen·a sulla Ca mpagna d.i Lombardia in data Settembi·e 1848 e pubblicato nel 1908 a cu ra del Comando del Corpo di Stato Maggiore. Ufficio Storico, Relazione ufficiale della Campagna 1848.

-1626 -


Fig. 452 - Capitano (Felice ) Am1ibale Avogtulrn di V,ilclengo.

-

1627 -


lL MUSEO NAZI0.l\ALID D' ARTIGLl.U:IUA

lJ'u precisamente- in tale ultimo fatto <l'a rmi elle questo proùe Uffici11le chiuse ]a s ua glornatn terrena, cadendo da er oe lllnn:-m zi alla s ua valoros a batteria, da. lui amata con appassionata teJ1erezza. Il Generale l<Jusebio Dava, allora C-0m1wdantc del l Corpo d 'Annata , accermando in un proprio rapporto a tale comùattirnento (1) specifica che: ..... <e Verso le 3 pomeridiane del 4 Agosto, a malgrado dei. rinforzi spediti alle Brigate~ Gasale e Savoia elle cor aggioiiamcn te difentlevano assieme alla R1·igata GtttLr<lie i lati della strada Ilomana, il nemico giunse fino a duecento 1,assi dalla Porta, dove noi avevamo gil1 costruito una eccellente barricata, di1'esa con sm~cesso dai camwni d ei brn vi Cupit uni Annibale A voga.o ro di Val- . dengo e 4~udreit Car.um1na ........ ». Purtroppo 11~\rò, secondo quanto afferma Vincenzo B ortolotti nella sua « Storia dell'ESercito Sardo » (2), gli sforzi Aus triaci del Generale Conte S lrasiiol<lo e l'imp(;to della Brigata "\,Vohl~emu th finirono per a.vere ragione d e.Il•! clifesa P ieruonlet<e cli Porta Romana. Il Bortolottl precisa che « ....... il 4 Agosto, ullorch<! il nemico <:omincib a bersagliar e terribilmen te i nostri <'llP. d ifendeva no Porta Rom:rna, il Oapihn10 Annibale Avogadro di Va.llleugo, recatosi in mezzo alla JWopria Batteria l)er incoraggiare con l 'esempio e con la voce i suoi Artiglieri e s U111olarli a rliiendere la posizione orumai clivenuta <lc11(,lissima e vivamente atb1ccat.a , colto da un a pulla fli l':monne alla lest a , riwu.se cn<l avere ». l>i <r1w,utc />elle a:1011.i possa, or11a.·1·,~i i·uma111rt S(J<:'i elci,, 11iti11.a eyuaylia q1tcll11 !lel m.01·irc J)c,,· 1-n J>u,tria,! Era ecl ~ questn la sintesi espressiva del più alto

amor d i Patria e d el più profondo spirito militare: n questa religio11e del dovere si il:;piravano gli Ullìciali òel piccolo 1<:sercito Sardo che per la grandezza d'Italia e per la glori a d e.Ila monarchia :'fobnuùa erano pronti a sacrilkare ogni loro avere P.11 :rn('lle ln propria vita . Il Come Luigi R ovnse~da di Rovasencla, luogotenente della Brigata Gua,·die nel 1848, presente a.I fatto d'Armi del 4 Agosto a Por ta Romana, ricordava e r accon tava che il proietto e.be uccise il OaJ)it:rno .Annibale Avogadro di Valdeugo r eeise anche il capo del Tenent e Gazzelli di ltossana dei (Jnmciti.e1·i Gmwd'ie, ed avrebbe ucci~o lui pure se egli non- fosse stato notevohrnm te pice()lo di statura si.cchè il proiel.to passò nl di sopra della s ua testa. Il Generale Genovn 'l.'haon di R cvel rifc~risee nelle J1l'(•prie memorie ~u quella campagT1a che In morte cli Annibale Avogadro di Valdt?ngo fu vivamente h1wentata e r impianta non soltan to (lnll'Artiglieria e tlall'Esercito tutto, ma alt.re!:lì dai numerosi conoscenti e(l mnici d ella f:lrni g lia AYogn<lro. La salma

(1) Rela:,;ionc d el C:leJieralc Ilar one .l'}useblo Bav:i sulle OJ)erazioni milit ari i11 Lomburciia durante ht campagnu ci el 1848. R om:1 , Comando del Cor po di Stato Magg iore, Ufficio Stor ico 1908. (2) V r NCENW BmtwLOT'l'I. S toria, cicli' E sen-ito Sa,·d,0 e tlei. s-iwi àneati nella Oampci1,nu, di G!wrra 1848-1849. ('l'orino, Fra telli Pozzo, 188!1).

-

1628 -


RICORDI IDROICI

,u

questo valoroso giace al Ciuiitero di Porta 'rosa in Milano; essa non venne mai rimossa ed il Comune . di Milano ricordando il suo eroico sacrificio vi ha apposta una lapide con la segut>nte epigrafe (1) : QUI RIPORANO INSIJ•nrn AD ALTRI

38

I'RODI SOLDATI DELL'ARMATA PIEMONTESE l"10RTALM:ENTE l<'ERT'l'I

ROTTO LE MURA Dl J).IILANO

IL GIORNO TV A(H)R'l'O MDCCCXLVIII U, CONTF.

A.NNTTIALE A.VOGADRO Df V ALDENGO D'ANNI TRF.N1'A'l'H.E DTS1'1N'l'1SR1MO

EH INTRKPI DO

CAPIT~\.NO

D' A R.1'ffH ,IERI A

GIÀ FREGIATO DRLl,A MEDAGLIA .AL VA LOH. MlLI'l'AUE ED IL CAVALl~Hl!:

CARLO GAZZELLI DI lWSSANO D'ANNI

Vl!:NTITRE

NON MEN DISTTN1'0 ROTTOTENEN'l'E '.'l~a (·JHANATIERI GUAR.Dl.l!: ClTTADTNO

E

SOLDATO

D' ONOK~:

.DJ QUAT.I JNQUE NAZ!ON!!: T U STA CH.lNA T,A J>RONTF. AJ, LA M~:MORJA DEI l'OilTl

.MORTT GLOltlOSAMl~N'J'F. PF.R I/ONORE E PER .LA .PA'l'Rl A.

Q U ESTO NON scrnNTU'lCO t:)UL}~

AIA

NON

MENO

SJNC!!:IW

TR1Bl:TO

JNTERl'ltl!:T.t,; DF.T VOTT DELl,A PATlnA DEl COLL~GHT PARENTI ED A~l!Cl

UK CONCITTADINO I

COLL!!:(}A PARENTE ED AlllCO CO:,./$ACRA

IDuLrarnbe le batterie rnunnulate dai due cugini Anni!Jale-l!'elice Avogadro il I Yaldengo ed Alfredo Avogadro cli Valdengo-J,ascal'is furono decorate con 111cd:.1glia di brouzo al Valor Militare (< per la lodevole condotta tenuta durnnt.e tutta la campagn:1 del 1848 >J ; alla memoria di Annibale (Felice) Avoi,:wl 1·0 cli Valdengo venne decretata la l\Ied:1gli;1 <l'argento al Valor Militare.

( I ) // Vnl ore Jta,Uano. Storia dei. fatti d'arme e atti di valore compiuti dal 1S,J8 al 1870 1•c r l'lndipendemrn d'Italia, volullli 2. Itoma, 'J'ipogralia Nazionale, ]~;J.

-

1629 -


IL MUSE<) NAZION ALE D ' ,\RTIGLIEltlA

La battaglia del 4 agosto 1848, - la battaglia di Milano -,-, che purtroppo molti ignorano' od hanno .dimenticato, ha per se stessa ed in se stessa una così alta e vasta significazione sicchè, avendo ricordato Ja morte superbamente eroka del capitano Avogadro ed invero, per un soldato, morte invidiabile, ci S?,rà consentito di rammfmtare il :Gero comportamento di un altro ufficiale d'Artiglieria: in quella triste giornata.

Fig. 4ii3 · E pisodio della coraggios a difosn d el Sol.toten cnt c cl'Artig lier ta "Cgo B ernardo a lla battaglia di Mil nno ,(4 ;1 go;;to 184S). (Archivio ·d ell a Società L!togrnfi ca Doyen -Marchisi o, Torino).

Ed è effettivamente ctegno di seg11alazionc, nella stessa, gior nata del 4 agosto 1848, ì1 contegno del sottotenente dell'artiglieria piemontese, Ugo Rernardo, ·il quale, rimasto solo al pezzo,

lottò coraggiosau1ente contro quattro granatieri austriaci, e si arrese solo quando, nel violento corpo a corpo, rimase colla sciabola spezzata. 1G30 -


LA Dl!WJZIONIJJ DEL CAI'lTANO AVOGADRO

* * * Ricostituito il Mnseo d'Artiglieria nel l842, ne fu affidata la, direzione, come vedemmo al capitano Annibale Avogadro di Val- · dengo, che la tenne sino al 1846. Nou sappiamo ehi succedette immediatamente al capitami Avogadro nell'incarico di direttore del Mus.eo; consta pertanto che a questo ufficiale era, anche a:ffidata la direzione deJ la Biblioteca d ' Artiglieria, che era stata ii;;tituita nello stesso Arsenale di Torino sin dal 2S dicembre 1822. l~ da rilevare che :fin da quando il Museo d'Artiglieria era i-;tato costituifo, in varie epoche ed a più riprese, e sovratutto negli ullimi anni Jìno al 1860, esso era stato a ccresciuto cd al'ricchito con doni cospicui delle LL. AA. RR. i Duchi di Savoia e di Genova, e con dona,-,ioni òel cav. Cesare Sa111w,o, clei genern1i Moreììi, Sobrero e Bes e di altri ufficiali, quali il Cucchiari, il Dabonu ida, il Valfrè ed altri . ancora. Specialmente in conse· gucnza delle guc1\re eombattnte dal 1848 al 1860, le coHczioni del Museo yenivano annHmtate notevolmente con armi raccolte sui campi cli Lombardia e (li Crimea, c:on qnelle acq11istatc all'estero dal marchese della Rovere, ed altresì con doni di ufficiali esteri e di inventori: e tutto questo a riprova dell'importa11za che il Musco era venuto assumendo e per cui la sua esistenza era conosciuta ed apprcz.zata, non soltanto in Piemonte ed in Ihùia, ma altresi all 'estero e dagli stranieri. Il rn ottobre 1847, come l'isulta dal nrancaccio (1), alla di1·ezione della Biblioteca e cle1 Musco d'Artiglieria vennero annessi il gabinetto di fisica e quello destinato ngli strumenti gco1IC\tici e di verificazione i)er le bocche da fnoco. 11 gabinetto cli li~i i.:a era quello che, come già scrivemmo, era Atato istituito nel I:-: I tf. per le Scuole elci Cadetti d ' artiglieria ; esso conteneva (2) H fiOO 111aceh ine circa, in parte provenienti (lagli a,ccreditati mac-

( 11 N 1rn1.A P.nANCACCJO,

L'Esercito <lei l'ccchfo Piernonte (1560-1859).

11111 11. """'" ' 1.ihrc rin rtello Stnto. HJ23-rn25:

('.li I jA' ' ""' nisi;ToLO'ITI. Desc1·izione di 'I'oi-1110. Torino, Pombn, 1840.

16::ll -

2 vo-


IL MUSIJlO NAZIONAf,lll D'AR'l 'IG UERIA

chinisti di Parigi, Pux:y e l>umotier, e in parte fabbricate dagli ottici e dai macchinisti di p r-ecisione, di Tor ino, Jest e Brabante. Fra gli oggE:tti fabbricati da questi ultimi merita no di essere particolarmente menzionate: la macchina di Atwood; iJ modello di una macchina a vapore; le macchine elettro- magne. tiche, le elettro-dinamiche, ecc; mentre merita poi speciale segnalazione l'apparecchio inventato dal Papacino D ' Antoni per mis ura re le densità. ed elasticità del fluido sviluppato nell'accensione della polvere, a pparecchio cseguit() dal macchinista i\'Iattei >>.

* * * Nel 1861 la dire:done Jel Museo venne affidata a,l ca,pitano (poi maggiore) d'artiglieria, Angelo .Angelucci , appasl'lionato studioso e vale11te scrittore militare. Prima di p arlare del1a s ua opera come direttore del M useo, ricpi.loghcremo la s ua, vita vale11doci delle notizie laseiateci da l Gelli (1) , che dcll ' Angelucci fu amico e collaboratore, mentre per quanto rig uarda l'attività di scritLore rimandiamo a quanto esposto nel capitolo s ugli scrittori militari d'artigl ieria..

.. * * Scrive il Gelli: « Il comm. Angelo Angclucci nacque a Uo<'<'alvecco (circondarlo di Viterbo, provincia di Roma} il 12 gennaio 1816, rln Gerolamo Angelucci e (la ltosa T omasctti.. Costrettovi da necessità di ff1miglia, il 3 ,liccrubrc 1835 s'inga.g gia volontario nell'artiglieria dell'esercito pontificio, nel quale il 16 novembre del 1837 raggiunge il gt·ado di . .. vice-caporale! P erò nel marzo del 1843, dopo aver consumato più tempo sui libri che dietro i cannoni, ottiene il suo congedo, il 7 sett embre vince la medaglia d'oro al concor so ùi ar·chitettnra presso l'Accademia Roniana di Il!!lle Arti detl.>l di San Luca, e nel 1844 un'altra medaglia d'oro, al concorso rli a1·chitcttun1. presso il Pantheon di Ronw .

(1) IACOPO GELIJ. Guida del Haccoglitorc e àell'Arnatore di Armi antfohe.

Milano, Hoepll, 1900.

-1632 -


E'ig. 4G4 - Angelo Angelucci Maggiore nell'Artiglieria Italiana - Architetto - Archeologo - l<'ilologo - Scrittore dottif;simo - Conservatore del Museo Nazionale ll' Arliglieria· dal 1861 al 1&.;;;,. (da un quadro esistente al Museo Nazionale d'Artiglieria In Torino).

104

-

1G33 -


lJ, M USOO NAZI 0NALJ<; D' AHTJGLIERIA

Nel 1848, quando una vampata improvvisa d'amor patrio riaccese con gnm fu oco gli animi dei l)atrioti italiani, l' .6.ngelucci f u tra i prillli ad iscriver1,i nell a I Leg ione Romana, facente parte del Corpo Pontilkio òi operazione nel V(~n eto. I I 2<i maggio (lcllo stesi;;o anno Il generale Ferntr-1, . apprezzando la coltura 111·ofonda e l'ingegno nou comune d cll ' .6.ngelucci, lo nominava tenente in 2a nelh1 Hatteria d'artiglieria Civica mobile Ilologuese (sezione di Ferrara) lldllella al Corpo di opernzio11e, ora acce1m11to. Dopo la capitolmr.ione di Venezia, l'eroica, I' Angelucci rientra. negli Stati del Pontefice (il giugno 1848) e và a preHt~tre il suo braccio :-1I Governo provvisorio di Roma (16 novembre 1848), che g li conferma il griHJo e la fiducia del generale l!'c~rniri. Nel febbraio dell'anno HllC('E'F<F<ÌYO Jn troYi :tmo al servbdo ti ella Repubblica Romana, cbe nel m 11.g gio successivo lo 111a mla a Ilolog11;1 in qualità !li com~wdaute di quella sotto-direzione d' artiglieria. In questa. cal'ica l;Auge- . ln eci fu sorpreso dall a restaurazione òe l Governo rontificio (fatta clalle Hnni anslriacbc cbe il rn m aggio occuparouo J>~>lo!'na), f'l1e :,;i nffrettò a disfarsi clell'Angelucci, licenziandolo dal servizio (.18 agosto JS4ll). L'Angclucci se ne andò; emigrò allora, cmiie t:mti aHrl 111·ot1i, nell'ospitale~ Piemonte e riprese gli ~tmli tra scurati 11er la libertà ilella patria. L'Accademia delle Belle Arti di Perugia lo nccl:1mù (( Accaclpmll'o di mcrilo >> per le Importanti sue applicazioni ;i rcheologicbe (17 marzo l s;:i2): m a 110elli nnni dopo l'Angelucci lascia nuovamente la penna per la spa<ln. Lo ritrovia mo, infatti, nel 1859 cnpitm10 nel Reggimenl o volontari flell'Rsercito <lell'Emilia (ari iglieria) e nel J8ti0 capitano uell 'H1·liglicria imnla. Nello stesso anno l' Acc}1ùemia Fiorentina di Belle Arti lo ncclamri A<·cadcmico onorario; mentre nell 'a nno successivo viene eletto professore ononn-io dell'Accnclemia di Belle Arti di Parma, e socio onorario di tJuclla di Modena . Onori questi cbe, in allora, si aceordavano solo a quei cltt:ulini , i quali Hi erano veramente e grandemente sollevati molto al disopra della tronfia e va11ito!<u falange degli scrittori e degli scienzi:if:i autolauda1 ori d 'oggi. J>al 1861 al 1870 in qualità di ca11ihmo l' Angclucci fece parte del Cornitato d'artiglieria dell'Esérclto Italiano (1) , e nel 1872 fn collocato in riforma col p;rado di maggiore. Assunta in seguito la direzione dell'.Armeri:i Rcnle ni Torino , la riorilinò con criteri veramente cl n clottu quale er a , t:'. la dotò rli un IJa talogo, sotto oi:;ni rapporto, perfetto. Nell'estate (O lug lio) del 1891 la llell 'anima del maggiore Angel11cci spirò. L'Angelucci aveva fa tto le c·ampag11c del Veneto ·(18•18) e si era disti11 Lo nella difesa di Bologna contro gli Austrlnci (1849). L' Angelncci ha lasciato scritto una vera bihlioleca <11 opuseoli e di volumi sn molteplici argomenti, aventi più o meno tutti rnppor lo colle anni ».

(1) F,bbe a llora l'i11cnrico !li Conservatore de l Museo <l 'nrtiglierin cli T o rì110 (nota dell'Autore).

-

Hi34 -


LA OJ IU1JJ1lON IG ANGl1:L l il'CJ

* * * L' Angelncci nominato, come fu già, detto, coHserv:Itore del M 11s,~o d' Artiglierià nel 1861, si dedicò con vera passione e con nna competenza, allo sviluppo del Musco, all'ordinamento raziona,le delle collezioni ed al loro completamento. Proprio h1 quell'anno, poco prima che l' Angelncci assumesse la direzione del Museo, erano stati intrapresi i lavori per la fa hbricazione e l'allestimento de11e nuove artiglierie rigate e, a tal fine, si rifondevano le vecchie bocche da fuoco di brouzo liscie. Egli ebbe allora il felice pensiero di proporre al presidente dd Comitato, tenente generale Leopoldo Valfrò di Bonzo, di domandare al Ministero della guerra, che vi acconsenti con dispaccio del 29 aprile 1861 , (< di riunire nel Museo tutte le bocche da fuoco delle varie piazze del nuovo Regno, che risultassero pregevoli per antichità, bizzarrie di forme, valore storico ed artistko )). Quantunq1le questo provvedimento, come ci ricorda il Go11ella (1), non giungesse più in tempo per salvare dai forni vari cannoni di grandissimo interesse, come risulta da un quaderno ove sono cfoscritte c1uelle fuse a Pa1·ma nel 1859-60, si riuscì tuttavia, a formare nna raccolta di esemplari di arliglicria delle va1·ie regioni italiane, prPziosi e intere!-.sa,nti perchè segnati coi nomi dei più repnt~ti fonditori del XVI, XVII e XVIII secolo. Al 1wcdetto 00mplesso l' Angelucci potè poi aggiungere altre armi Nl altri preziosi cimeli guerreschi di epoca anche più remota, sollN:itnndo ilirettame1Jle i Com1mi cd i privati, che a sua conoi-i.-(·ii½a n'erano in possesso, ed ottenendo che ne facessero graziosa offerta àl Museo . Nè F Angelncci si limitò ad organi½znre, didgere e svolgere q 1u•:-.:t.o assorbente e complefiso lavoro standosene tranquillamente i 11 11 Jlicio a Tol'ino ; egli chiese ed ottenne dal ,M inistero dclJa <: 11P1Ta di essere inviato in missione in alcune località dove le 1·i,·<·1Tl1e promettevano di riuscire fruttuose, e per tal modo se).:' IIP11do personalmente le pratiche iniziate, potè avviarle a buon 111 , ' o lo mwl lo Emnco GoNELLA. H Museo Naziouale <l'A rUgUeri a, ili 'l'ori110, vo l1111il :.! (testo e

tavole). Roma, Voghera, 1914.


IL MUSl1JO N,\%IOKAL1•:

n' ARTIGLIEIUA

termine, ebbe occasioni di scovare e rintracciare a]tri e nuovi ma: teria]j e riuscì pe1· tal modo ad imprimere a lla consistenza ed alla vita ùel Mnseo un indirizzo caratteristico e tutl'affatto suo persona]e. Scorrm1do il carteggio contenuto nel1a TV Sezione dell' Arc hivio di Stato ùi Torino, ~i pnò intuire tutta 1a sua attività, di appassionato ricercatore: visite a privati poi:;sessori di armi antiche, 1·icerchc di documenti i11 ardivi pl'ivati e comunali, proposte di acquh,ti e, per risparmia.rn denaro, di. r,ambi con esemplari risnltani,i come doppioni nel ·M useo, ccc.: tnit.o w1 h1Voro complesso ed estenuante di r icerche lunghe e laboriose, intralciato spesso da pra.tiehc burocratiche, a.1 quale però r egge sol ta.n t.o chi è animato da vera e disinteressata passione. Coi materiali intelligentemente così raccolti l' Angelucci riuscì a costituire nna collfizionc che rappresentava la storia del progressivo e sncC'.cssivo sviluppo del]c a,rtigliel"ic, a. partire dall'<ipoca delle primitive bombartle 6.uo alla metà del secolo XIX. Perta nto ]e collezioni del Musco erano siffatta.m ente aumentate di numero e di dotazioni Hicchè, a contenere tutti i nuovi materia1i raccolti più non bastavano i pdmitivi locali del primo pia.no di. Via Areivcscova<lo, che erano Hno allora stati a,ppcna sufficienti ad oi-:pit~ue fo raccoH.e del Musco costituite in gran parte soltan to da a rmi portatili e ùa modelli. L'Angelucci provvide allora a sistema.re 11el grande cortile dcll' Arsenale, e precisa.mente sotto al porticato settenti'.ionale a pian terreno, le numerose bocche da fuoco , di c ui i] Musco sovratutto per suo merito si era arricchito.

Ecco cosi riassunte le principali vicenclc del Musco d' Artiglieria di Torino, quali si sono potute conseg·uire raccogliendo le por,be e frammentarie notizie che ci è stato possibile di rintracciare in proposito per il periodo dal l 731 al 1870. L'incremento conseguito 11cgli ultimi venticinque anni, daJ. 1848 al 1870, è dovuto in massima parte ~ll'opera. diuturna,, appassionata e competent~ dell' Angelucci, che valse a costituire sù solide basi quel Museo Nazionale di Artiglieria, di Torino si stemato fin dal 1893 nel Ma stio clell'antìr,a cittadella di T orino. -

Hi3G -


11·11r. ,ff,~, - 11 io XIX). (( lit

cl u l.,

grande mrtile del

R.

Arsenale di 'l'orino

(lllP.tÌl del

~eco-

n n disegno dell'epoca eseguito dal Capitano d'Artiglieria P ietro Gar(Il proprietà del Tenente d'Artiglieria Nobile Ema.nuele Soardi). ((.In una stampa esistente alla Bibliot,eca rii S. M . il Re in Torino).


No tizia Bibliografica PER IL CAPITOLO

XIX

D[.;LLA I:'AWl'~J S~X,'ONDA · VOPJUMl.il

IV

(da,1 181f> al 1870)

(l'i Torino (Torino, .Pomùa, 1840) . llRANCACCIO NICOLA: L' l:Jsercito del Fecch-io Piemonte (1560-1859) Su II Li 1.storici tlei pl'ineipali Corpi (Roma, Stabilimento Poligrafico per l'Amministrazione della Guena. 1922). Gli ordinamenli - volumi 2 (l{oma, Libre· da dello Stato, 19:!3-25). CRAVERI G.: Guida de' ForesUeri per le lle(tl Città di. Torino (Torino, 1753) . nrnnoss1 ONùluTO: Nuova Gwida ver la Città di 'l'orino (Toi·ino, 1781) . Enciclopedia MUitarn (Milano, Istituto Editoriale Scientilico). F'onna-zione del Oorpo Reale d'Artiglieria colle Incwn1wnze, Dritti e JJoveri dcgt'individm che lo compongono segnita da almine no-· tizie :?toriche relatfoe all'origfoc e pro[Jre.ssi di detto Uorpo (Torino, Davico e Picco, 1815). GELLI IACOPO: U'llida del raccoglitore e dell'amatore di anni antiohe (Milano, Hoepli, 1900). GoNRLT,A ENnrco : Il J.l h18eo Nazionale Il' A rtiglier-ia di Torino 2 volumi (Testo e tavole) (Roma, Voghera, 1914). Il Valore Italiano . Storia dei fatti fl'arm.c e f1,tU d:i ·nal01·r, compiMti dal 1848 al 1870 per l'ind'ipenclenza, tl'Italùi,. ·_ volumi 2 - (Roma, Tipografia Nazionale, 1883). RERTOLOrrr DAVIDE: JJeserizione

Fonti R. ARCHIVIO DI STATO D l 'l'OHINO Sezione IV -

A r tiglier·ia . Carte antiche -

-1638 -

volumi var i.


CAPITOLO VENTESIMO

Il Corpo Reale d'Artiglieria ed il servizio· delle Miniere negli Stati di terraferma del vecchio Regno Sardo. - Laboratorio, Museo e Scuola di mineralogia (1752-1798); con alcune notizie storiche sull'industria mjneraria negli Stati Sabaudi.

Nel 1752 il Re Carlo Emanuele III decise di affidare al Corpo Reale d'Artiglieria la direzione del servizio delle miniere nei :-.; noi Stati. Prima di esa,minare le ragioni che portarono a tale decisione ed i provvedimenti che da essa emanarono, riteuiamo non inu1i le esporre brevemente alcune notizie storiche sull'industria mi 11c1·a,ria negli Stati Sabaudi (1) . La Casa, di Savoia, sempre intenta ad aumentare la: prospe1·i Lii, cd il benessere dei suoi Stati, non ti·ascurò questo imporI:; n Lt: ramo dell'industria pubblica, e privata, in relazione ai pro · g1·c:s:-;i e he nella ricerca e nello sfrutta,mento delle miniere venivano ,·aggiunti. I l'rincipi cli Savoia, considerando sempre le miniere oome indiJJe11de11ti dalla propriet,ì. del suolo, e come parte del diritto Sovrano, ne disposero in favore di sudditi o di stranieri,. s.i a a

(1) Vedi: Duno1N. Raccolta delle Le11gi, cioè Erlitti, Patenti, Manifesti ecc., emanate neoH Stati di Terrafet-tna· sin.o al!'8 ·dfoetri/Jre 1798 da.i Sovrani della Real Casn !li Sa voia. 'rorno XXlY. 'l'ori110, Ammidi. 1860.

- 1mm -


ARTIGLllWIA E ::lll.KU:HIC !1:EL UElGNO SAIWO

titolo di albe1·gamento o di investitur·a, sia in qrn1lnnque altro modo. Così vediamo un atto del conte Amedeo V di Savoia dei. 1° giugno 1289 col quale si concede a due cittadini F iorentini di coltivare in tutto lo Stato ogni sorta di miniere; in datai 3 dicembre 1460 1111 atLo di concess·ione, fatta dal duca Ludovico, de1le miniere di Biella; un atto di albergamento perpetuo, in data 20 luglio 1464, fatto dallo stesso duca e per le medesime mi niere ai fratelli Antonio ed Innocenzo Fieschi; un aJt.ro i.n dafa 3 dicembre 1496 dal duca Filippo II pc.1· la concessione delle mi.nic1·e esistenti nei territori <li Limzo, ùi Aosta e di •rarantasia. Quest'u/timo venne oonfermato con Lettere Patenti del duca Filiberto in data 7 dicembl.'e 1497, 22 gennaio 14H9, 10 febbraio 1508, con facoltà, di coltivare anche le minie1·e della valle di Mo dana. _ 1:,~ Altre concessioni in data 31 maggio 1508, 19 marzo 1515, 8 aprile 1518 vennero acco1·date dal duca Carlo di Savoia per le miniere di .Bea,n fm( , per quelle di P ~1ncigny e p er quelle delfa, valle di Chaland, di Venes e di Issogne (Aosta). Molti altri albei-ga mc11 li e concessioni simi1ad si trovano negli archivi, ma riteniamo inutile cilarli, ritenendo più che suflì.. cienti i cenni sopra riferiti. In alcuni luoghi la facoltà di sfruttare minie1·e era. rkonoscinta. quale prerogativa del feudo; altre volte veniva concessa quale accessorio del feudo , non però_come diritto del medesimo. Abbiamo nelle Lettere Patenti del 14 marzo 15(i6, con cui il duca Emanuele Filiberto confermava al marchese di Lachambl'c i s uoi privilegi, franchigie e libertà, un esempio di tali. conces· sioni, e come esse r:isalissero a t empi assai anteriori: al quale scopo giova riferire l 'articolo 4 di quel documento per l'enumc· ra.zione sia dei mi.nera-li, sia dei provvedimenti df\i quali si ac· corclava la sanzione: . 14 mnrzo 15li<i-4 . -,- (' P lu s dc pouvoir til'ùt et fa!re tirer toutcs lP.S mi nes et rni.nernilles Nl toute les terrcs rle notre dit confin s oit or, ar gent, plomb, ésl aing, cuyre, orpir, allum, a c"ier, fer et toute autre éspecc de m!\lal et minerame pour en fnlre et jouyr ìt son playsir: coneerl!\ et llonné por fen tle bonne m6noire Ameclé Due dc Savoia. à. lVIessire Ayme comte de l a Ohainbre le <lixbuitiéme déèembr e mil qu atre cent:s soixante sept signé Lamberti, confirmé par

-

1640 -


EDI'l."l'I DI% SECOLO

xn

E XVIII

l'llilippc Due de Savoia à Loys comte clc la Chambre le rlixsP11t.ieme man; mil '""li l'c ccnts novante sept sigu(• 1\1:unet, et par le Due Pllilibert au rli an le 1,·p~ lcn1c déccmbre et par notrc très honoré seigneur et pére Charles den1ier I HH· an dit Loys comtc le vingt deuxieme octobre mil cinq cents quatre. J{Jt d1·s1,uys investie par notrc dit scigncur et pére a .Tellan llernier con1te de la <'11:imbre le clixlrnitieme juing mi! dnq eents dixsept signé Chastcl >>.

La p1·ima legge però che tratti di mirdere, e che sia giunta a noi, è compre~m nell'art. 80 dei regolamenti rclaliv-i a,lfa giurisdizione della Cmnera dei conti di Savoia, pubblicati con editto 10 Rettembl'e 1522 dal duca Carlo III. Conoscendo questo Principe quanto vantaggio poteRRe deriva1·e ai suoi popoli dal pertezionameuto dei metodi che insegnano a trarre utile partito dai tesori nascosti nelfo viscerf della terra, C'.hiamò dfLlla Oei·mania, non senza, grave dispm1dio, uomini valenli in quesfa scienza,, ecl operai esperti. Si annovera fra i prind Gioachino SchrootN, a,l quale accordò h1 qnalit:ì, di Mastro <~ procm·atm·e generale di tutte le miniere dello Stato ; poi Luigi Toung a cui conferì il titolo di governatore generale e~ gran Mastro delle miniere, con estesi poteri e ragguardevole stipendio. Valendosi dei consigli e suggerimenti di questi specialisti~ Carlo III compilò l'Editto sulle miniere del 1° novembre 1531 in lingua, fatina, rnonumc~nto raro per quei tempi; e costituì um~ società generale delle miniere onde incoraggiare la collivazione ddk sostanze minerali, ma, da tali. ordinamenti non si ottennero, per le successive guerre, quegli efl'etli che si aspettavano. Le provvidenzr, adoUate e le disposizioni emana.te ~L questo rjg-nal'(lo negli anni seguenti vennero poi riordinate nelle Regie ( ~o:,d.i tnr.ioni delli 11 luglio 1nn e nelle Regie ratenti H novembre 17:t..;, pn hblicate r)on manifesto ,folla Camera dei conti del 18 si i•sso mese . Alla, gran mente di Carlo Emanuele III non isfnggì quanto irnporta,sse alla prosperità dei suoi Stati il trarre partito delk ricch c,-,1/..e minerali di eni e1·a,no forniti, dacchè i suoi augusti predeces~m,·i non avevano risparmiato mezzo alcuno d'incoraggia;· mento 1w1· ottenere questo scopo; pensò quindi, valutandone anche l'impol'l.a11r.a ai fini della difesa dello Stato, di orrlinare uno stabile servfaio delle miniere e di affidarne la vigilanza al Corpo Reale d' ArUglieria. Nino

1641


AR'l'IGLIEitIA ffi lVlINrnmrn NEL l(l])GNO 8A !m o

A questo riguardo dobbiamo notare che già nel HiG7 il Duca di Savoia Carlo Ernam1ele lI aveva emanato un ordine che proibiva l'eserciz.io della professione di minatore senza aver superato un esame di abilità, e senza avere ottenuto l'approvazione d el generale dell'Artiglieria, come ap_pare dal seguente docu mento (1): 11 Huca di Sm·oi.a, 1'rendve ùi Piemonte, Re di Cipro, etc. Per le presenti comandiamo. et ordiniamo a qualsivoglia lllimH.lon; de' slat i nostri et habi.tante in essi di non dover i.n qualsivoglia modo e sotto qualunque pretesto esen~ir late arte senza essere sta.lo prima avvrovato ver sutlicìente e pratico dal capitano nostro dei miuadori Carlo Reale, , et indi haver rappor tato licenza da.l marchese di Voghera generale della nostra al'tiglicria sotto pena di scudi cinq,wnl:a d'o1·0 pe1· caduno, et ogJli. volta che si contrnfarà nlli: presenti, applicandi per serviti o della rnedesima artiglieria, oltre altra etiandio a noi arbitrnrin : urn nd:11ulo a I a le eITetto a lii ministri nostrl di giustizia e di guerra che irt caso di eo11tn1ve11tione debbano far prendere le dovute infonna tioni e p1·ocedere contro li tmnsgrcssori al dovuto c~1stigo, tanto richiedendo il :,:en·it:io nostro. Dato in 'l .'orino, li venti maggio mille seh:culo <.:irn1uant:rn ..tte.

C. Em,rnu P.le.

...

Riteniamo interessante rievocare ora, colla scorta di un do cumeuto inedito, (2) le vicende che portarono alla decisione ed ai conseguenti provv-e dimenti adottati da Ca,rlo Emanuele III (3).

** * Snl finire clel 1747 il professore di fisica Padre Francesco Garro dell'Ordine dei Minimi, ricevendo frequentemente in casa. sua, in 'l'orino, il tenente colonnello d'artigli1wia Devincenti ed (1) DuBOlN. Raccolta delle Legg-i, cioè Ed-itti, Patent-i, Manifesti, etc. emanate negli Stati di ten·aferma sino aU'8 dicembre 1798 ,lai Som·ani d ella Reai Gasa 1.li Savoia. Tomo XXVII. Torino, Arnaldi, 18tì0. (2) Siwcinto muu-u nglio_iMorico dei motivi della prima erezione fl,el Re(!io Laboratorio Ol~imico Jfetall·1irgir,,"O nei Regio A.rsenaie. Regio Archivio di Stat.o

di Torino, Sezione TV. Artiglleria, Carte antiche, volume IT, pag. 287 (vedi al· legato 1). (3) NICOLA Iln.rncAcc ro. L'Esercito del Yecchio Piemonte - Gli ordinamenti. 2 volum.l. Romn, St:it>ilirnento Poligrafico per l'amministrazione della Guerra, 192:l-l!J25.

1642 -


L'Ol:IGlSID DIDL <<

r:.

LABOIU'l.'ORIO CHI lVllCO >>

i capitani della stes~a arma D'Antoni e Ronzini, propose a co ~lo1·0 e ad altre persone (il regio macchinista ~fattei, il profes i,;ore d'anatomia .Bruno, il cav. Proto) di l'iunirsi periodicamente d ne volte la settimana per discutere di questioni riguardanti le matematiche, la fisica, b meccanica, la chimica, ecc., e massime quelle che avrebbero potuto recar vantaggio al Paese . . Vennero infatti cliseussi, in parecchie riunioni, vari argomenti, finchè si venne a trattare della depurazione dei nitri e ùel perfezionainento della polvere da fuoco. Occorrendo iniziare esperienze in proposito ne fu dato incarico al capitano Ronzini, esperto in chimica, ed al capitano D' Antoni e per interessamento del professor,! Garro si lasciò loro l'uso del laboratorio dc;lla spczieda del convento dei 1~P. Minimi (1). Informato S . .M. di tali esperienze, egli ordinò che le spese necessarie fossero post':'- a f'arico dell ' Intendenza d 'artiglieria; con questo aiuto gli studi dei due rnpitani procedettero e si estesero a tale punto, che il laboratorio nel quafo essi operavano non bastò più. Fu allora che il tenente colonnello Dcvincènti pensò cli col locare il laboratorio nell'arsenale, cd accertata ormai l'utilità, che arrecavano al servizio milita,re queste esperienze, propose a S. M. che ne foss<~ 01·ganizzato alla dipendenza del Corpo d'Artiglieria il relativo servizio. S. ·M. acconsenti e fece intrtLprendere, nella primavera del 1748, la costruzione del << Regio Laboratorio chimico», dettl> a11c he << Laboratorio dei Bombisti )l, che comindò a funzionare IWI ·1731. I ,,tanto nella prima.vera del 1749, S . l\L decideva di inviare in ( lcr·mania alcuni cadetti d'artiglieria per impratichirsi nella chimica e n ella metallurgia e nel servizio delle miniere. Co11 R. Viglietto 21 aprifo 1749 destinò a tale missione quat tro cadetti e.l'artiglieria; alcuni giorni dopo decise di mettere a capo <lei l:1, missione il capitano d'artiglieria cav. Spirito Benedetto Nicol is di Robilant.

(1) Attuale I'n lnzzo della R. Accademia AlhPrtinn, nella via omonima.

1(;43 -


ARTI GJ,IEHIA E MJN IER~l NEL Jtl,JG)IO SARDO

In data 30 aprile 174H invia va a l Gençra.l e delle R egie Finanze il seguente Regio Viglietto (1) : (( Mag nifico, fed ele ed mna 1.o nostro. - A vendo noi s timato tìliì couveniente (l i appoggiare al cavalie.re ùi R obilan t, capitano Jtel reggimento nostro d 'al'ti~licria, l a direzione e comàndo d ei quattro cadetti dello .steAso corpo, che spediamo in Sm:lsonia ad effetto di pralicarsi nelle miniere, perciò anmillando il JJrecedeute 11 ostro Viglietto d ei 21 del cacleute, già IJervenutovi -in p roposito d i. d etti ca<l eLLi , il qual e non do.rà conseguP11t.emente piì1 avere alcun effetto, ·vi c1il·emo a veri,;li ac<:ordato a Ut.olo d i tratten imento pendente il di loro vhtg-gio, soggiorno in Sassoni a e ritorno a que;;ta capitale, c ioè al 'predetto ea.vnlier c cli Robih111t lire clu e mila di l'iemonte l 'anno oltre la. paga, di cui gode nel bilancio rnilita1·e come uffizia le ,,mcldetl.o, e ad oguu no <lei ('.ad etti lire due, soldi dieei sim ili al giorno, e vogliHHIO quind i ehe g li assegnate m1 banchiere o cor rispondepte in Drl:lSda peL' farnc li colà regolnrmen t e sotldisfare sui viglietti di richlesb1 che d a l nornin:1to cavaliere ver r an no di tempo in tempo spediti al men tovato banchiere. lntenclimno inoltr e clic fnN· iatc presentemente sbonm1·e allo .slei;so cavaliere di Robilant la somurn lii lire lre miln da impiegar si nel le spese del viag!,';io d 'andata sì rii lui clu~ dei cmletti a lln Rutldettn <:iltà di D1·ei,dn, tlelle qirn li terriì egli <·011to per r eullerlo poi alla segr eter ia 11ostora di g uerra; t :mto eseguil e e no,;lro Signore vl conser vi. T o riuo, 30 ll!lrilc 174!1. O. H111a111icte

Rogino.

D,~l via ggio s uind ica to ci ba la sci a(o a lc un e notizie lo stesso di Rohi la111, in tm sno libro !(2), oggi rarissimo, dal q ua1e ab biamo ricavato le illnsti-azioni , r elative alle mini<~re, annes~c a qu esto ca pi.tolo. Rerive il di Robilant : « L e R oi Charles· Emmrn el dc glor ieuse mémoire m'en voya cn Sa xe en 1749 a vec qull1're Cadds de son arlillerie [1oii· fo ire les études des mines, et celn su r les rn:ojets que lni pr~:<ent:1 8. 1'1. Comte Perron (;}) qui foto il aìor~ son (l) DuB01N. Raccolta (l elle L eggi, c-ioiJ I!)rtit ti, I'ai-cnti, /11.an,ifc.~li etc., ema1urte n eyH S lal'i tU terroferr11a, siuo (1,ll' 8 (liCcm./Jre. 17\)8 llu,/ Sovrani ,lena. Rca,l

Casa di Sa.-voia.. 'l'omo XXl V. T or1no, Arnalcli, 18ti0. (2) /) r>, l'utilft~ et d e l'imvorta,ncc dc8 vo11ar1es et ,les coursc.~ !l ans son propre pay8 - . /J<lt' M.lc Ohevalfo1· Jh: RomLAN'r . Turm, R.eycends, 1790. (3) Con te Car lo Fninccsco R:1 ldassnre 1-'errone e.li S. Martino (1718-1802). Geutiluomo tH Camera di S. M. (176:l) . Ca pitano tle lla 2" Compagnia delle Guardie d e l Cor po di S. :\I. (1 770). G<~neralc de ll a Cavall eria (1780). Minisfro e 1° Begrctario di Stato pel' g li .nJfa r i esteri. Invlnto i;traorclinario alle Cori i di Sassmii a e d ' l nghllternt (1740-1755). Cnvalic-re della SS. Ammnziata (17i9).

]f,44 -


l•'ii-:. ,1,,1; - (leuerale Cav. f:;pirito Benetletl.o '.'lieoliR di l{ol1i l:1 11l Jspl'll.ore Generale delle Miniere.

-

1G4fi -

l'rirno


.'/i,i;Jii'/fj'i'1/ :.·.··....;••. ,, .··. ;;<}!;',' ·.•····,, .,:)ri).c:-.r.:;;/\f!i•:r.. . ;;J;;,.-::'.-:tiV ; E :- .... -l Jr:::tr U.tErnlJ1;1il:;:I,1JIIdE, 1

}'?10·~ ::!;1.·

.

· .;

.,;., .;J ,,•:·1

,r:·1

~ ;;:. ~

::.,./i . ·, ir~J'i !W/iti;:,~~/11JW/!1;n/u, ·.·. ·. 111

·: DE L'·:r,. JM P'CF>lt·T: :A: N 'C ·E 1

·. ·. . ·j ~k;vQ~AG Ès;·bi,Jj~~!~~~~i~li" · =·:-

1

1

.~µ,J±~:~~fa!iti!!i!E!fit~I·'. . :;: :OE: L::OltDRE DES ·.S5~ MAURICE;,,J~·n:.AotAllf!f

. ·,: . :::' :JNG:E.,.~l.lWR DU

..

P~QifER. '"

Jtar; ;C<:>~-rf.;riii!:l>-'~#!fH~ j,'çmiF\ ;tE

;;;::·<:CoR:PS ROYAL '<Dtf Gt..1'7lE'; .caEt".:" rid CORPS : ..:,. , :.;; :~ ·:OES :ÉDILF.S ,. ·.'.ET .MBM:iùtÉ 'p iD:1/:.iaint.Mrn \: . :

..?. 1

.

R.OYALÈ D!;S

:r<)(\'

Sv.lEl<fF~S:,,,_ ...;;:

•.'·· .·:....,. .. .'~

·.,

'.

Q.UA~onz.e.. PL~'N~S Jr:N: , 1'Aìu't~ . t>OUCJt· :,)#~;1/:}).~!iHf~ ·:~ . ·J:·- :::..:.. ~:;:: •.: · ;:J/: .. , ·i,;·

t

1 •••

IJ' ig. 457 - Frontispizio dell'o pera : J)e i'uWi/d et <le l,' im.vo1·tance des v oya yes et ,ies counes clcms son provre vay8 1w.r le U/1-a-,;alier ne Robilant . Turin , Reycend s, J WO.

'

-

JG46 -

.. '


1/ 0 1-•tm A ])l<;L w ,;N 1<mALI•) NICOLIS DI R0i3I L ANT

Un:s <le, et clans l'absense òe deux ans et. huit 111ois nous remplimes et nous revinrnes en .Piéu:1ont avrès avoir employé pi 11 H d ' une anr1ée à Freyberg à étudier la minéralogie, la chimie mctallurgique :,;011:,; le célebre eonseill(~r Gellert; la. rlocima.sie, la. géometrie, et l'architecture H<•nterr:iine, et la metallurgie sons les plus habiles honunei; qui furent tous re,·o mpensés généreusement. S. M. apprenant l'avancement de nos éturles daigna :q;prnuver et ordonner le voyage que j'eus l'lwnneur de lui proposer dans la Sa· xe, au Harts,- dans la Hesse, en Boherne, en Hongrie, Styrie, Carynthle, et Tirol, ('es courses en tant de pays différents avoie1it ponr bnt de ~e fo1·mer l'oeil à l'as· :,;iete des roincs, à connaìtre la nature lliliérente des montngnes , les méthodes rmrticuliercs d'cxploitation, les traiterne11ts des minén1ux , et à. s'accoùtumer h fnire des parallélcs pour Ics appliftuer cnsuite utilement a nOtre rel.our. Tons n i :,;oìns curcnt l'issnc fa plus favorable, 1es µ;rantles Yues tlu Hoi furent rcm plics. Il établit un Jalloratoire dccimastiquc, chimiquc, et mélallurgitJue, atin que tc,us scs sujets resse11!is8ent l'exaditude de;: op<'rationi;:, une sallc trés-propre ponr une collection dc fossiles, enriehle de celle que de son onlre j'achetai à F'n !)'burg: . de l\Ioni-. le Baron lle 1-'onllrnu, et d1ò 1ous !es )"lrmlnit.s de ses domaines. à fin que l)ar des démorn,tralions regulieres les perso11nes tle:;liuées it ceti.e professlon fu,ssent in::st.ruiteis, et on leur dieta la <.:llymìe mélull11rgiquc, la docim:rnie, et la µ;<~ornl'.!.rie soi,terrnine, études fnites eu b y ver , et dnns l'été l'on etoit occupé dc la decouverte. établh<sem ent, et traitement lles mines en e,vloi!.ation ,>. ~1 I 11 IHI n • iì

I, ·-.: oh,ic>I :< d e nostre mission,

* * * T)i ritorno da,i i,:moi viaggi nell'inverno del 1752 il cav. di Ro'hilant ne presentò la relazione al Re, il qna1e la trasmise ad un Congr esso appositamente nominato, affinchè, esaminahL la rela:;-;ione, c011crctasse le proposte che ritenesse opportune. Si esaminò qua,li mi nfore dovessero a preferenza venire coltivate, e la scelt:-1, cadde su quella di oro e di ra.rnc di Alagna · (Valsesia), su quelle <li ferro di Valbclla, di rame cli Andorno, di piombo, rame ed argento di Sessem 1(Biella), su cpielle di Pré · S. Didier () CbalJaml (Valle d'Am,ta), su quelle di rame e di cobalto (Valle di Lanzo), su qnelle della provincia di Susa, e di zolfo press'.) 'l'ortorm; (~ si s tabilirono infine quelle di.spoRizioni di carattere generale atte ad ani1na1·e i privati a tale coltivazione, ed a sol lccitai·n c la eonccssionc. Nel contempo il congresso propose lo stabilimento cli una · Rcnola, di mineralogia. con a1rnes~i un gabinetto o Museo, il La-

lfi4-7-:-


ARTIGLIERIA E MINilrnl•J Nl~L ltl<JGNO SAIWO

boratorio chimico di cui già abbiamo parlato, ed un altro Laboratorio speciale ed esclusivamente riservato per gli studi di metallurgia . A tale complesso venne dato il nome << Scuola, mm1eo e laboratorio mineralogico)), amministrati dall 'azienda d'artiglieria e posti alla dipendenza òel capitano d'artiglieria cav. di Robilant, che veniva nominato << Ispettore genera.le delle miniere >> (Regie Patenti 6 maggio 1752) - (vedi allegato 2). Sotto la data del 13 aprile 1752 venne emanato il Regolamento della suddetta Scuola di ·M ineralogia. Non ci è stato possibile rintracc:iare il testo completo di tale Regolamento, che comprendeva. complessivamente 39 a rticoli; ce n e è però pr~rvcn11to :(1) 1111 Sunto, r,he qui di seguito trasr,riviamo: 1. -- La Scuola sarit s tabilita in '1.'or iT10 in umi <::is :i :il.til-(tJa :tll' Arsena l.e erl a ciò ,lèslinata. 2. - Tn e ss;i vi Rarh nna Raia per le lezioni, dne pe r il muReo mine ,·a logico . ed un labon1Jorio 1wr le i;1,perienze. . ::l. - Ln Scuola sari1 romr1osta cli un I spettore geneni le delle miniere, di u n Uflici a le assistente inear ieuto <.I i fon~, in c aso <li bisogno, le funzioni d 'I spettore, e sarit Dh·ett ore del Lub oralorio e Conse1·vatore riel museo; e fin a lmen te di mucsfri per l'islruzione <.legli allievi. 1. - - L ' ullicialc assistente avril sol lo i suoi ordini un niutante p er cmuliuv a rlo. u. - La scuola s arà a perta dal momento .in cui gli impiegati che la com pongono saranno ritornati rlal giro per)odi co aunuale si;10 al temvo in eui s i porteranno di 1movo in v iaggio. 6. - Le iezioni si far anno· ogni gio1·no e dureranno clue ore alla m a ttina e due dopo mezzogiorno. 7. - Nei gior11i di fe sla, 11elle d omeniche e 1wi me r eoledì 11011 v i ,;a r a n no lezioni. 8. - L e lezioni saranno de ttate ecl in lingun itali a na. 9. - E sse s aranno divis e in cinque trattati: La chimica metallurgica. Le analisi rlelle mipiere, ossia In rlocirrrnsti cn _ La ge ometria sotterranea.

(1) DuBoIN. Racmlta flelle [;eygi, cioil Edi tti, Patenti, Manife.~ ti, etc. , mnn nale ne11li Stati di terrci ferm-a 8ino a,WS dicem1we 1798 dai Sovnvlì'i 1J.ella U-eal Oasn (li Sa·v oi(i. Tomo XXIV. 'l'orino, Arnalcli, 1860.

'

__. Hi48 -


l•'I;.!". 4i>8 - li Conte C:1rlo J\nld:u,~,:n,

11 1,,

-

1G4fl -

l'PJT Oll('

S.111 ì\Llrtino.


ARTIGLIERIA El MINTERIU NEL REGNO SARDO

L'architettura sotterranea. I prin<:ipi dellii metallurgia a1)plicnti alle fabbri che ed alle fondite dei meta lli. 10. - Il corso di chimica metallurgica s arà diviso i11 teorico e pratico : nel ririmo s'inscgnerit la mineralogia; nel secondo i principli che servono a stabi· lire l e proprietà dei corpi. 11. - Quello di docimastica fa rà conoscere i mel odi per analizzare I metalli, i semi-metalli ed i sali. 12. - Quello di l{eometria sotlerrnnca insegnerà agli allievi a levare i piani ed i profili delle miniere. 13. - Quello rli architettura sotterranea tratterà ùell'apertura e rlell'escavazlone delle opere sottcrrunec, rlella coslruzione delle pesle, laverie, etc. 14. - Finalrnenl.e quello di metallurgia farà conoscere il modo ùi dirigere le fondite, la costruzione d ei forni, etc .. 15. - Si farà una raccolta dei modelli di mncchinc, appar ec<'hi cò utensili inservienti alle mini ere, etC' .. 16. - Questi modelli s:inrnno colloct1ti in armadi ed in nna sala del museo. 17. - Nell'a-1h·n. sala si collocherà una nl<'f'Olta di minerali. 18. - I modelli ed i minerali saranno affidati alla. cnstoclia del Conser,atore d ei museo. 19. - Ad ogni saggio dei mincooli sarà apposto un numero d'ordine corrispond ente n quello del rntl:llogo della ra cc.~>lta. 20. - L' Ispettore generale coosegnerà a l musco i saggi delle miniere uuovamente scoperte d1e gli saranno presenliiti. 21. - Anche i _maestri dovranno consegn:ù e al museo quelli f:he riporteranno dai loro giri. 22. - Vi si depositernnno a11che i saggi dei minerali esteri. 23. - In fine cl'ogni cn talogo vi sar/1. un repertorio all'oggetto di rendere più agevoli le ricerche. 24. - Alle lezioni teoriche seguiranno le esper ienze nel labor atorio <li chimica. 25. - In questo laboratorio saranno r aecolti tutti i 1.oodelli di forn i, macchine, coppelle, crogiuoli, dc., necessari per l'intelligenza delle lezioni. 26. - L'Int endenle gcnera1e d'artiglieria sarit incaricato lii provvedere tutto ciò che è neces!mrio pcl labon 1lol'io. 27. - Il Conservatore del mnAeo sarà a nehe incark:11.o delìa dire:dnne del laboratorio. 28. - 1 maestri condurranno ~Ji a.llievi a l laborntorio per far loro vede.re forni, le macchine, etc., ed assistere alle manipolazioni. 29. - Le analisi delle miniere del R egno si faranno nel laborntorio. . 30. - Vi sarà nel laboratorio un r egi stro in cui si scriveranno i r is ultati delle analisi, non che le note e memorie ad esse relative. 31. - Questo registro lclvrà una tavola delle m alerie onde r endeJ:ne l)iù facili le ricerche.

-

1Gi'i0


:-:CUOLA, M USEO El LABORATORIO 1.lll\ffiKALOGICO

:i:.:. 1illl , 1 I 0

11 ..

:i:1.

l. 'c11 Lrnta della scuola sarit custodita da una senliuella, aflìnchè gli 1, ,..1,1110 cli sLurbati nelle operazioni loro. 'l' tt I t ì gli impiegati della scuola s:1ranno sottomessi all'lspett.ore ge-

11111·u l1·.

:1 I.

1•:i;:s l god rnnno tulti dello stipendio che sarà loro rispettivamente a s-

'"'I~ I•,. 1111

Le ::;pese della scuola saranno pag11te flall'lntenclcnza generale del-

:1r,.

I ' 11 rl lg llC"rln.

:!il .

- l lllaestri informeranno regolarmente l'Ispcttol'e genel'ale sul pro-

lii 1" 11<'1 loro allievi.

Co111pinli i corsi, gli allievi visiteranno gli stabilimenti niineral()gici ,·,·i.:1:<l.t'are le notizie pratiche. !!H , A<l un tal fine accompagneranno i maeslri 11ei lf/ro giri periodi ci. :10. (; li ufliziali cd i eaùetti desti_nati alle miniere sar:nrno ::;empre scelt i t ·.,, ., ,,, Hc:1le d'Artigliel'ia. '. I'/ ,

..,,tJ,,

o111i

I 'odti giorni dopo (17 aprile 17fi2) Sna Maestà dava al Co-

del Reggimento d 'artiglieria gli ordini esecutivi, col IL Viglietto (1):

11ii1111l:111te ;,,-:.:; 11,•11te

Al Cavaliere De Nicola, Luogotenente _ g enerale 11elle nost1·e Arma te, e Co·

Reggi111ento dell'Artiglieria. " N<·llo stabilimento che ahbiamo fatto di una Scuola, Museo, e Laboratorio 11 oli 11·1·alul,\"i co in questo 11ostro Arsenale, avendo noi de_stinato per sovr'inteuùere ,,1 :; 11 'nna che agli altri l'Ispettore .Genera le delle Miniere, cav. Nicolis di R oliil:lllt ,·n pitano nel Reggimento nostro d'Artiglieria, di cui siete Colonnello, ed .. 1,,1 I.I PN' dare, e pel' ricevere gli insegnamenti alcm1i. Officil1li, e Ca.detti dello ~11-~so Corpo, ye ne facciamo rimettere qui unita la Pianta per vostra notizia. Sì g li Officiali, che i Cadetti smlrletti, quantunque applicati alla Scuola, ed iilll' tlivcrse incumbenze, d1e rig1n1rdar possono le Miniere, continueranno ad , -~N1·1·t· l'Onsiderati del Corpo d'Artiglieria, da cui colle accennate disposizioni 11 011 I nl t•ndimno separarli. I l" I regolamento nostro delli 13 corrente si sono loro fissa te le opportune <lln•zlo1d per Papertura, e pel Col'So degli Insegnamenti in detta Scuola, sic1·11 ;11,. J>(•r quanto occorrerà loro di dover fare nel Museo e nel J,aboratorio in ol i1.. ·11,J,•11:,.:1 di essi, onde nulla ci rimane che aggiungere su questo rigual'do, se 11, , 11 i ·lic assegniate alla porta di detta Scuola una sentinella da staccarsi dalla 1 ,11 1 ,;·,tl11 (l,.ll'Ars~nale, per impedirne in tempo d egli ammaestramenti e delle 1q11·1·11 r. l1 ,11I l'ingresso a quelli che non vi hanno diritto. E 1:1enza più preghiamo Il f~l,11101·,, ,·he v.i conservi. '1'01'1 110 li 17 nprile 1752. C. Emanuele iu1;;,cllo tlel

111 11,

,\rc:hivio di Stato ùi Torino, Sezione IV. Al'tiglieria, Carte anIli , pag. 27.

H 1°1(1!1

111 ,, 1111.

-

1651-


AR'l'IGLilsltlA El MINIERI!J N19L HI!JGNO SARDO

Allo stesso H. Viglietto era unita (1) la seguente: l'ianta clegli U fficiali cd altri Soggetti da destinarsi alle Scuole rlellt~ miniere. Ispettore generale . . . . . Cav. Di Robilanl. Assistente all'Ispettore generale, Custode del museo, e Direttore de Laboratorio

,l Capitano 1

Ronzini

Hussoletti

Maestri . . . . . .

JPonzio

Sottolenenti

l

Vallino

( Cav. Tesauro Trouù

Scuolari . . .

. .

Belly Grosso Borelli Teppati Maccario Gr:1ffionc

. Cadelti

l

j Novcllis \ per esperimen to

Perito per il Laboratorio e vcr il Mu:seu

l\iinatori o Bombisti .

.

.N. 2

.

Visto : nog ino

In data 17 ottobre 1752 il ca.v. di Robilant, probabilmente dopo la campagna mineraria, presentava, a Sua Maestà, che li confermava il giorno 24 ottobre, alcuni provvedimenti (2) per Fapertura, della Scuola, provvedimenti di cui riportiamo i più importanti : a) Destinazione a segretario del sig. Francesco Guglielmo Grisé. b) Il Novellii:,: non ,, conferma,to nell'incarico di peri to, e viene sostituito con due ufficia.li d'artiglieria-: il capita.no tenente Ravicchio ed i] luogotenente ~farandone. e) Assegnazione alla scuola del luog·otenente di ar0g1ieria caY. Operti.

(1) Regio An:hivio di Stato di 'l'orino. Sezione IV Artiglieria. Carte Antich; voi. III, .pag. 30.

"2) Regio Archivio tli ~tato rli Torino. Sezione IV. Artiglieria. Carte antiehe, vol. I, pag. 200. -

1652 -


L

Fig. 459 - Dintorni di Scopello e della Fonderia Reale.


AR'.rIGLIERIA E MlNl1'JREl NEL REGNO SARDO

Intanto per meglio assicurare i lavori delle mw1erc, veniva formata, nello stesso anno 1752, una nuova oompa.gnia di minatori, in aggiunta a quella che già faceva parte del reggimento d'artiglieria. Con la for ma zione di questa nuova compagnia ve· nivano così. ad integrarsi i p1·ovvediinenti r elativi alla nuova Scuola ed al servizio d elle miniere. 11 R. Viglietto di for ma zione, in data lu aprile 1752, era de] seguente tenore (1) : 1

Il Ue di Sardegna, di Ci111·0 e di Gerusalerru ue. All'Ullizio gciierale del soldo. P er Yieppiù aecertare L'esatter.r.a dei lavori attorno le miniere dei nostri Stati, abbialllo determinato di far formare una nuova c.'Ornpugnia di mina tori, tutti voloutari , e suddi ti nostri, che siano fissamente applicati a l servizio delle medesilne, con l'obbligo di servir anche nell'artiglieria ogni qualvolla ve ne snrà l'ocmrrenza. Sarà la detta compagnia di uomilli ses..,anta, eomprcsi vi un se1·gente, due capomll, e sette soldati da estran;i da quell ,1 dei minatori clell'a1-tiglieriu, in cui dovranno esser e con egual "nnmero rimpiar.r.ati. Ji,sigcndo il nostro servizio, che nell.1 nuova. compagnia sud1letta ;;i alllrnetta u n nUlllero degli oper ai, che avendo da qualche tempo lavorato a ttoruo le miniere amminis trate µer conto tielle uostrc finanze, hanno aequistata di esse qualche pratica cognizione, s i ma nclerà alle mcclcsirne un lm.ss'utlizi,1le, e qua lche soldato òei suddetli vecchi minatori per 1,1rncurare di reclutarvi ira di loro, e sul riscontro, che ni ne da r anno gli ufl:ìzia li vrnposti alla clirezionc di esse, de.stinarete qualcuno per ricevere sul posto all'assento quelli di detti operai, che vonanno p,1 ssa1·vi, :1flìne <li non fur loro inLerrowpeJ'e i traY:igU , ai quali sono applicati. Non si accettcr a1mo a ll'c1 s:-ento, se non quelli e lle sa ranno mm1 iU dl uu viglietto sottoscl'ltto dal cav. di Ilobinu1t, capitano nel 1·egglme n1·0 d'a1t iglie1·ia, da noi des tinato a l coma ndo cli de l.ta compagnia ed nll'is per.iunc generale delle miniere. Farele pag-a ~e a del.Le r eclute la solil.a somm,1 vcr l'i ugaggiarneuto; (ht.rnssi , loro il vestiario 1miforme, e compito, quale lo huuuu i ,solda ti de l r cgi;iwcnto d'artiglieria ; s:11·,1m10 armati dl fucile, e sciabola, e sl far anno i;odcr c s ulla cassa delle miniere, quale anùi~mo a stabilire, clell u uaga orctinaria , straordinaria, e deconto, siccome ne godono i soldati snddetti , esclusoHe il pa11e, legna., e caserma, di cui gioiranno soltanto quando fara llllO se1·1,izio col eorJ)O. Farete un eonto separato tlell'impol'tarc degli iu~uggiame11t i, Ye.ili ario, ed annamento da sommiuiillTarsi d i t empo in te111110 alla s uddctt,1 nuova t·orn1m -

'

(1) D u B.OL'L lla ooolt11, (i.elle Leggi, r.-i<,è E(l'i lt i , JJ1auif1-:st i , etr,., em<tuatc negli Sta/ei ai t effaferm<i sino ritl' S d icemhrc 1798 ,tu.i SO'l>ra ·w i rl eU11 R eal Ca sa di S a'L'Oia . T orno XXVII . Torinu, ..irnaltli, 1SGO.

-

1654 -


AU.MEN'.rO DEGLI EFFEYlv.i'lVl

11 111 11 ,

1,1 u111.rc t.:I riserbiamo di farne dare a cotesta tesor~t·ia di milizia dalla

i1111 ill 11 v11111 1'11 H::;1.1 delle miniere, l'opportuno rimborso. H11 l'i, 111 d e lla compagnia sotto il comando del nominato . Ispettore generale (1., 11,, 1111111 \·t·c ; e s ubordinatamente a lui, dei tre sottotenenti nello stesso reggi11111-,i-;o letti, Ponzio, e Vullino. Hp1•ll1•n\ all'lsvetto1·e generale 1:mdùetto il farne il riparto, e,l'applicazione

!!111 11 111,

l'IMp1 •lllv c miniere, ed il far loro dare una mensuale rivista. I >i ,v 1·,.1 e voi pertanto colle disposizioni, elle vi T'iguardano, cont1·ibuire alI '11111·1 ·111, l111tc di que::;ti ordini 1101,tri, mentre preghiamo il Signore che vi <"On-

111 1, ,

t11•1•11l.

' l'o rl110 , li 15 Aprile 1752.

C. Emanuele Ilogino.

finn presto, per le esigenze del serv1z.10 delle miniere, che, Hol.io l'impulso del cav. di Robifant, veniva as::mmendo un sempre• pi iì a mpio sviluppo, si sentì la necessità di aumentare gli efl'dU vi dell:1 nuova compagnia mh1atori.

I 11fatti con R. Viglietto 22 luglio l7G2 la forza della com.pag- 11 i;i v1~niva portata a 100 nomini, compreRi in quest'aumento 11n i-;e1·geute e due caporali. Sette anni più tardi (H,. Viglietto 17 111:11·w 1759) la forza della compagnia veniva addirittura rad1loppiata , essendo stata portata a 200 nomini, compresi cinque 1-<1'l·g·(• 11 I i e dodici caporali.

* ** I

.Nes1::1una particolare notizht abbiamo potuto raccogliere sulIn ~t: uola di mineralogia dopo la sua fondazione; nn accenno ni corsi teorici che in essa si svolgevano si frova ancora in una !'t~!a:done del 1759, contenente le oi::Rervazioni fatte dal Robilant i 11 R<\gnito ad una ispcr,ione ad alcune miniere (1). Un clocnrnento (2) in data 17 aprile 1764 contiene la rela1,io11 c di una Commisi::ione nominata dal ministro conte Rogino, 111•1· proporre un « soggetto per la direzione del Laboratorio Me-

(II Vedi: V ittyyi e Relctzioni delle miniere Ilei Pie-m onte, Ni zza, e .8n1·rle(tna ,, ,, , 17r,:! 11.i '17G4. Manoscritto della BlbliotP.ca Reale in Torino. (:.!) IL Archivio di Stnto di Torino. Sezione IV. Artiglieria. CnrtP. antiche, 1•111

111 , f'og- ll o 344. -

1655 -


Alt1'1GLHllt.IA l'J MINIERE NEJL REGNO S.1RDÙ

tallurgico e de] suo l\Jus(~o, invece del fu maggiore Ronzini >>. La. suindicata Uommissione propose la 11omina a tale incarico del sottotenente d'artiglieria Hussolctti, . che aveva fatto gli studi mineralogici in Germania h1sierne col cav. cli Robilant, ed era stato da questi destinato maestro nella, Sr,nola, di minera.logia. Con tutta probabilità le sorti di questa Scuola, furono intimamente legate a quelle della speciale compagnia dei minatori di cui già abbiamo trattato. Con deliberazione 11 febbraio 1761 la forza, di questa compagJJia venne ridotta a 40 uomini, ed un'ulteriore riduzione subì ancora sette anni dopo (deliberazione 4 settembre 17(iS), e p1·obabilmente vcmne sciolta dopo breve tempo. Infatti, sccomltil quanto ci riferisce il Duboin (1) alcune particolari considf!razioni indussero il Governo nel · 1771 a far cessare la, coltivazione delle miniere, che lino n quell'~poca era stata condotta per conto delle finanze, ed a conceclerla, invece ai privati. ScioJta .la compagnia minatori e conseguenlcmente, riteniamo, la RcuoJa di mineralogia, rimase in funzione, anoora affidato al Corpo Reale d'Artiglieria, il Regio Laboratorio Uhimico-MetaUurgico, con annessi. Museo e Biblioteca. Il Direttore del Laboratorio, ufficiale d'artiglieria, rivestì anche la carica di fapeLtore generale delle miniere. Nel 1785 oon Regolanrnnto in (fata 15 ottobre venne istit uito presso il citato Laboratorio un corso d'istruzione per ufficiali d'artiglieria « per apprendere tutte le nozioni relative alla foncleda delle hocche da fuoco>>. Venne così a,d aumentare l'impOI'tanza, del Laboratorio, che nel ] 787 venne trasportato in un nuovo fabbricato, unitamente al Museo e << con i libri al medesimo appartenenti )) (2). -, Per quanto esca dai limiti imposti a questa breve trattazione, ricordiamo come, dopo la dominazione francese in Piemonte,

(1) DUBOIN. Raccolta rlelle .Leggi, cioè Editti, I'atenti, Manifesti, etc., enia-

nate neg!i Stati di Te·r ra ferrna 1i'ino nll'S <liceml!re 1798 dai Sovrani deUn R eo,l (Jas<i ,li Savoia. 'l'omo XXIV. '1.'orino, Armlldi, 1860. (?.) '1.P!!io Archivio di Stato di 'l'orino. Se:done IV. Artiglieria. Carte Antiche, vol. I, pag. 250.

-lfl5H-


- -~

..... )

Fig. 460 - Dipartimento delle m iniere di rame di Alagna in Valle Sesta.


ARTIGLIERIA E MlNilflRE · NEL REGNO SARDO

all'atto deJla Restaurazione Sa.banda si addivenne alla ricostituzione, nell'edificio del Il . .Arsenale, del Laboratorio ChimicoMetallurgico con anneRl'lO Gabinetto mineralogico: all'ufficiale Direttore venne affidato l'incarico di svolgere un insegnamento teorico-pratico di chimica ai nuovi ufficiali del Corpo Reale d'Artiglieria, di tenersi al corrente delle condizioni delle miniere dello Stato, mccogliere le mostre dei minerali, e farne i dovuti saggi per riconosce1·e il titolo dei metam. Riportiamo dal Rertolotti (1) la descrizione del Laboratorio t, e dell'annesso Gabinetto : « Laboratorio ch·imico-metaUurgico. - Jn qu.esto laboratorio si p1·ocede all'unalisi di tutte le materie riflettenti. l'A1·tiglieria, come nitri, zollì, .ferro, piombo, stagno, r:une, etc., ccl ivi si collaudano. A. simili opern;a;ioni si s ottopongono pure tutte le mate ri e minerali che 1-,\li vengono fo tte por~ere d:111' A zienda I!lco1iomica clcll'inter110, ed a quella si rende 1·,1gione rlci risultati. Il Labornt.orio P fornito a (loyizi,1 di tutto quanto puù oef'.tHTPrc pct· fan·i un regolare corso di studi u ella chimica e 111ineralogia; quindi in esso ><i trovan o forni d'og11i ~pecie, ulcn~ili d'ogni 1naniera e le 1uuechinc 1lc~e~~arie , fra le

quali merita p:11'1.icolar menzione una bil:1ncia tlel rinomato uiacehinist11 piemontese M:-11.tei, :c<ensibìlc a cinque decimillesin1i di un gramma ; ,·i si c:onserv:1 pure una colle~ione ,li 2505 miJJerali d el Regno, stati iYi annlizzati. Gallinello JJI·i 11cral-o yico. ~ t-,i lxov:1 in quN<to (';;1l1inPt.lo una collezione orittognostic;i tli 1100 campioui di 111inerali p er lo studio del l,1 mineralogia, classificati. secondo il sistema del sig. ileuda ut; la compita collezione dei m odelli di erisl.allizzazione clel sig. Ifatt,\' ; la eol le:dnne statistica geognosl:ic:i tiel

clucato cli Genova >).

LtL carica di Ispettore g(;ucrale delle numere, alfidata ad un ufficiale del Corpo Reale d'Artiglieria, venne mantenuta sino alFcpoca dcll'invasio11c francese; in 1'eguito tale carica. n on fo

più ristabilita.

Al cav. di Robilant, nominato Ispettore nel 17fi2, succedette nella carica il c:apitano, poi maggiore d'artigìieria, Graffio1i'.'· Non sappiamo quando il Graffi.on assunse la carica; lo troviamo peri'> citato come « Direttore del Regio Laboratorio chi-

\ (1)

DAVIIH: HE!lTOLOrl'L

Ìie8crizfo11 e di 'l'Ol'ÙI O, Torino, P omba , 1840.

-

1658 -


Fig. 4Gl - Dipartimento delle miniere d'oro di Monte Stoffol presso Alngna in Valle Sesia.


ARTIGLIERI.\ E MINIERE NEL REGNO SARDO

mico-metallurgico ed Ispettore del~e miniere 1wi seguenti documenti (1) : R. Viglietto 24 novembre 1778, per concessione di una miniera di argento aurifero in .Buccioletto (Valle Sesia); R. Viglietto 15 marzo 1,82, per concessione di una miniera aurifera in Valle Sesia; R. Viglietto 29 aprile 1781!, 11er corn:essione di quattro filoni minerali scoperti su I territorio di Antrona Piana, in provi11cia di Dom(Hlossola; R. Vigliett o 9 mnrzo 1784, per concessione di una miniera di ferl'o u el territorio Lli. Demonte (provincia di Cuneo); B. Vi glie( (o 22 11ovembre ],78:i, per eonres,;iouP fli una miniera di m ar ('assitc aurifera in Valduggia (Val8esia); R. Viglielto lQ rmiggio 178,, per concessione di 1111 filone minenlle aurifero in Grcssoney. R. Viglietto 24 maggio l'iHl, ver eoncessione ùi una miniera di ferro in Prngelato.

Chiude la serie degli Ispettori delle mi11i ete il cav. Carlo Antonio Napione, ufficiale cl'artiglieria, nominato con R. Patenti rn maggio 1795 (veùi allegalo 3). Poniamo termine a queste brevi note, com~ quali abbiamo voluto accennare ad una particolare attivit;'i, tlcl Corpo Real~ dell' Asliglieria piemontese, con alcuni cenni biogrnfici sul cav. Nicolis di Hobilant e flnl cav. Napione, rispetti vamente primo {'Ò ultimo Ispettore gener·a,le delle miniere, entnnnbi ufficiali distintissimi della nostra Arma, che nel servizio lian110 lasciato un'impronta che li rende degni di ~ssere ricordati. Cav. Spirito Benedetto Nicolù; di Rob-ilant. - K nnJ 1w a 'l'orino nel 1724 e vi morì nel 1SOJ. Figlio del oonte GiusP-ppe, chiaro scritto1'e militare, del quale si hanno due pregevoli opere a stampa , « La scieJ1ce cle ] a guerre )) (2) e « Il rnilil.n t'E istruito nella scienza della gu~rra )) (3) ed una manoficritt-n : << Principii eJementa.ri di guerra }) .( 4): (1) Dunorn. Raccolta clelle Leggi, cioè Editti, Patent-i, Ma11ifesM, etc., ema,çi110 all'S 1licernlire 17fl8 !lni F,1, vn.1ni <lclia Real

1nate negli Stati di terrnferma

'l'omo XX I V. Torino, .Arnalcli, .18ti0. (2) Torino, Stamperia Reale, 1.744. (3) 111 Venezia, 1751, per CARLO rEConA. (4) Torino, Biblioteca Duca cli Genova. N. 682.

Cas11. 11,i Sw1;uia.

-

1660 -


F"ig. 462 - Miniere cli rame del Va llone di Ollomont in Valpelline (Ducato d 'Aosta).


Alt'l'lGLlEIU.\ l•l MINIEJRJU NEL REGNO SARDO

l'aggio ù 'onore del re Uarlo Emanuele III, il giovane Robila11 L vem1e nomiuato ne] 1742 luogotenente nell'Artiglieria, dove servì con molto onore in go.erra sino al 1748, distinguendosi alla difesa di varie localitù, e seg11atamente agli assedi di Valenza, Monta.lbano e Villafranca. Nel 1749, come già. abbiamo :riferito, condusRe quattro cadetti in Sassonia per imparare la mineralogia, e dopo aver percorse miniere ed officine della Sassonia,, Hannover, Boemia, ecc., ritornù sul finire del 17:il a Torhw, ove fu nominato Ispettore generale delle miniere dello Stato, e messo a capo della Senola di J\fineralogia. In quest' ufficio reRe eminenti servizi al paese: stabilì infatti la coltivazione delle miniere in va.I Sesia, in val d' Ao sta e ne1la Savoia, e fu creatore di un nuovo ramo di studio, di ricerche e dj lavori che gràndemente contribuirono ad assicurare al P iemonte lo sfrnttamento delle sne rkche7,7,r, mineralogiche. Dopo aver lasciato, verso il 1770, jl servi½io miJita,re, alla, mm·fa~ ,lel conte P into fu cl1iama,t o nel J.788 a imccedergli e nominato Luogotenente gen erale e Comandante del Corpo R<>,a,le degli Ingegneri. Fu in questa occasione che il Rohilant vh;itò le fortezze dello Stato, ed iu questo giro era accompaguato dal con - . te Giambattista di Robilant, suo njpote, che fu poi n primo comandante della R. .Accademia, 1MiJitare e Primo Segreia.rio di Guerra e Marina. Nel 1789 fu incaricato di rifondere le monete del Piemonte iu . maniera di porle in ragguaglio al titolo delle nuove monete francesi. Nella sua vecchiaia attese a far completare nelle varie fortez.7,e le opere in costru:done ed' a porre le frÒntiere in ista.to di difesa. Jl Robilant, scrittore militare di fama, lasciò parecchi buoni scritti, alcuni dei qua.li contenuti n egli .Atti cleJl ' Accademia delle Scien7,e di Torhrn di cui \>,gli era membro. Ci tiamo quelle, fra le sue opere, di cui ci è stato possibile trovare memoria : Mémoires m1litaires sur le Piémout (1) e col suo vero titolo: Rélation d'une tournée dans les Etats ll e S. M. (1788) (2).

·\

(1) Manoscritto nella Biblioteca Reale in '.l'orino. (2) ManosCf1tto apognifo nella Biblioteca del Ducn di Genova in 'l'orino. L'originale era nell'Archivio del Genio rnilitnre in 'l'orino.

-

Hì62 -


GLI ISPlil'.l".roRI DELLE MIXIFJRE

1°:, ,,uil '"'"'l•:-:raplii1Jue suiYi d 'une topogrnphi e souteuainc, minéralogique et ;1 ' 11111 •

,hwl w:i ;.:it • (lcs Etnts de S. M. e11 terreferme (1).

\ ' l11m.:I " r clazioni <lelle miniere del Piemonte, Nizza e Sartlegna dal 1752 111 I d i I ('.!).

I 1IN,·,.:11l tl<·llc miniNe e saline degli Sbt t:i di S. 1\1. (sec. XVI11) (3) . l'l\ l rn ll il"nn rnémoirc sur la minéralogie du r iémont, consideréc princi" " 1( •1111 ·111, sous le voint cie vùe économique, où l 'on trouvc l'indlcation des mi· 11, •11 ,., ,·111Tli.·rcs de ee pays (4) . 11 111,·ssl ;.:uJla uatural istoria dei monti spezzati e fisic;i sotterranea delle /\ 11 ,1 p, ·d,•mvnUmc, ed i1l ispecie di quelle di Ya l d ' Aoi;ta (5). 11,·,1111 lou du duché rl'Aoste (6). i,,.,,,·l'!plion p:nticoliPre du duché d'Ao.ste; suivic d'un essai s ur deux mi1, 1, . , , .,. d, ·s :mcìf•ns Romaini:; et d 'un supplément à la tbéor ie des montagnes et ,1, .,. 111111, •1< (I). ~ l• · 11111ri:i : Sur Ics cUfférents 1>t:occdés qui ont été cmployés à l'l!Otcl des ,11 ,00,11111,•s pt•ur :1111èliorcr les traileIOeuts métnllurgiqucs (8). 1,, . 1·111 ilité et de l 'illlporlance des voyages et des courses dans son proprie 1°11 ,1 ,, \!IJ .

Carlo Gerolamo A.ntonio G·(1,Ueani Na,pione di CoccoNato a Tori1w il 30 ottobre 1757, morto il 24: giugno 1814 11 Hin .l,mciro. Ufficia.le del Corpo Reale d 'Artiglieria, si distin..,,. i 11 111mlo speciale per i s uoi stndi nel campo della, chimica e d(·ll11, 111i11enilogia, tanto che ne] 1'785 venne inca,ricfLto della , n1111'il .i:1;ione di un trattato per un corso teorieo-pratico di chi111 in1, ,l;i. impa.r tire a.g-li ufficiali d'artiglieria p1·esso il Laborato1·10 111pf.a1lm·gico deU' A1·senale (Regolame11to 15 ottobre 1785). 11 Napione che allora a.veva il grado di capitano tenente, :i si..;ol s<· l'hlcaricò in modo così lodevole che venne dal Pa,pacino d ·1\ 11 Imii proposto a,l Re per Maestro degli insegnamenti metalI111·µ: ic- i, proposta c11e Sua Maestà con determina~ioni in data ::11 !!1 : 1 rw 17SG approvò pienamente (10). ( '111 ' .

"1/

'(I.

111 I 11 : .1/ emoric dell'A cca<1,emia deUe Scienze d ·l 'l'orino, 1785-86. , ~·,

\1 111 1..s<:ritto

nelln Hiblioteca Renlf.~ i11 Torino con 2 atlanti di tavole.

1:11 ,\1 111 11,,-:<:ri tto n ell11 l'.iblioteca R e ale tli Torino. 1 11 111 : ./ v 11 n l(Jf <les Min,es, Pa1·iH 1798-!\9-XI. 1.. 1 1\1 11 11os .-rlt to ne ll a Bibliotec,1 }{ealc di Torino . 1111 111 11 11 rnw 1·i I.lo

nella Bibliote<'.a. R eale di 'l'orino. [Zell'.i.l.cc,ulemia delle 'Soienze d i Tvr-ino, 1786-87. 1k 1 1 11 : :l/ 1·1111,ri<J lieW 1lcc1ulemia c/.elle Scienze <li 'l'orino. (lii e •1 " · 1·11 1,:i:"1 citata. (111 1 11 . l\l'(·llir io di Sl.ato di Torino. Sezione IV. Carte Antiche, vol. I, fo· I I I I 11 :

,1/(;//l(JJ'Ì(J

~ Ilo :!•lii.

-

1G63 -


Alt'l'IGLIERIA El MI N1IDft11J NEL REGNO SARDO

.Nel lW;) il N apio11c, pervenuto al grnuo di maggiore, venne uominato Ispettore delle Miniere e db·ettore del Laboratorio metallurgico. Nel 1800 abbandonò il Piemonte )?f\r passare al servizio del Re di Portogallo ; introdusse ncll' Ar t.iglieria portoghese u tilissime innovazioni; raggiunse n grado di generale e fu elevato a lla dignità di Grande di Corte. Regiiì la Corte al Brasile, ove mol'Ì, nel 1814. 11 ~apionè fu parlieolarrnente dotto nella mineralogia; rieevcttc lezioni dal Werncr, col qua le mantenne assidua corrispondenza; appar teneva all' Accademia delle Scienze di 'l'orino cd a quella di Lisbona.. Scrisse parecchie <( .Memori(~)) relative alla chimica ed alla metallurgia, inserite i11 rnc!:oll.1! :-.cieu tifiche. Fra i suoi scl'itti ricordiamo : Suggi eù osscrYa)\io11i ,mlla maniera cli ;;ep:1r:1re il mmc e lo ;;tagno rlal bronzo l'Oli cui sono formale le earn)J:111 c (l J. Scritto per giustlttcare la po:,;sibilit.'l. di tnure profitto dall' invito del 18 ge nnaio 1771 cli rimettere le cnrnpane sovrnbborn.lanti. I>escription min~rn.logiquc des montagnes du C:mnYois (!!'I. Am.1lyse de la wi11e ,le m anganèse rouge du Pieinont (3) . Sur les principes const.itnants dè la mine d'nrgen t g rise (4). Sur une nouvelle métl1o(le qu'on euiploie en Suède pou r tirer parti des sco· ries de l'afl:inage de fer (5). Elementi di mineralogia (6). E:x:position d'une nouvelle méthodc pour sépnrer l'argent qui se trouve alllé a n cuivre clans la rnonnoie cle billon .(7). Lettre à M:. Werner sur la montagne de fet· prés de 'l'a!Jerg, etc. (8). Vecli l'OGGENDORl1F: B'iographiscli - Utteratisohes. Handwoterbuch (Lips ia, 1863 (9) .

(1) Torlno-Briolo , l7fJ4. (2) In : Me-morie deU' Acca,lem ia (3) Ju : Memorie dcU'Aeca<le11iu1, (4) In: Memorie dell'Accademia (5) In: Memm•ie dell'Accademia (6) Torino, 1797. ,

delle delle t.lellc àene

Seie11ze Sci<:mze Scienze Scimize

<l'i '.l'ori11u, 1784-85 !U '.l'ori110, 1788..Sn. di Tot'i-no, 1793. <li '.l'or inu, 17!>3.

(7) In: M emorie dcll'Aocadc'lli ia delle Scienze !li '.l'orino . (8) Iu : Jonmal des Mfr1.e8. Paris , 1804.

(9) GERu<.-AMO lloccMtoo. N uov a .l!Jncictopedia Italiana, 6'-' edizione. Torino, Uuione '.ripog:rati<:o·.llltli lt·ice Torinese. 188:l.

-

1664 -


DOCUMENTI

ALLEGATI AL CAPI TOLO VE NTESI MO ')

ALLF.G ATO

1

Anno 1752 ~ 111Ti11t o ,1.. 1 l~cgi o

ragguaglio istorico dei motivi della prima sezione Laboratorio Chimico-Metallurgico nel Regio Arsenale.

N..1 ll11lrc d cll';rnno 1747 il fu professor e emerilo lii fis ica pa ch ·e ~'rancesco , 111 1r .. ,1, .1 Minitni, ricevendo fret1uentcmente in cmnera s tu1 n dist·o1Terc di cose 11,11,·11 11111 11•111:i tid ie li sig nori Regio machinis1.a llfathcj, doti.o re e professore di 111111lo11 d11 Hrnno, cav. Proto, ert allora tenente colon nello d 'artiglieria Dcvin. .. ,,1 ! ,·011 I! <'npit:rni De Antoni e Ronzini, venne a1l essi tutti u uauimamente 111 ;w11Hl<'rn di stabilire d ue giornate fisse della settimamt per in detta camera •11ilriil II prnporre e sciogliere di verse questioni r iguardanti le mat ematiche, le 111,1, ... 1111·u·:111iche, la chimi<'l l et altre cose chi esse dipendenti, e nrn si,imc quelle ,·1111 11vrPhhc1·0, coll'essere ben intese, potuto maggiotmente contribuire al van 1111,,p; to •l<ll R. Servizio, e ,Iella Patria. I)upo alcune sessioni nelle quali si presero soltanto in mira le cose diverse d11 1·H11111 i11:11:si e cer carne la maggior per fe:r.ione, come per esempio le IDacchinl.l, 111 lo11J,:l l111li11e, le tintur e, le pc,r cel.lane, il fluido elastico della polvere a f uoco, 111 ,kp11rn:r.io11e dei nitri, e perfe:r.iona mcnto delle polveri su ddette . t)111•:<IP llu e ultime fur ono appoggia te al capitano Ronzini, coine iniziato 11 .. 11,, ,·oNc d 1i1ui che, :.i cui l a com pagnia deput ò per assistent,e il.De Antoni. Ht. .,.0111,• per ftir le necessarie oper azioni e i,r,erimenti. conveniva avere un l111l11rnl u1·lo. e vasi a da~tati, il succcnnat o padre Garro vrocurò loro la comu,.1,,,. ,.1,..,,, ..1. uso del laboratorio della spezieria del Convento, ell umigllando 11 M ~I. In ldcl1 progett ate, le quali. da esso furono sommamente gr ad ite, prese 111111, .. , 11 n q,p1·(·H1·11targli 1,1. n ecessità di qualche danaro e d egli ordini op1)0r 1"111 I,. ., ,·:11w1· l•l'•ff\'iSti del bisognevole a ll'intrapresa, e questa si compiacque .. 1.Ji 11 111·•· 11l l' 11 llklo clcll'intendenza d'Artiglieria di fare l e necessarie provviste. 1•,,11 ·11111111 d i 1al Regia benigna condiscendenza, si fece dai suddetti d ue • 1tl'li 111 11 1111 l'I J,:o r11Ho e seguito cor so di operazioni sopra l'estr azione del nitr o 11,111 11 1,,1.,.,., '411111·" Jl depuramento del sal marino e sopra il grado dl rallina 1111111 • 11111111. 1.. 1·,· :1 cui interament e portar si può, e specialmente si verificarono ,•,.11 1111 ',•111111 11 r lpl'I i:r.ione parecchi e..'lperimenti sopr a il nit1·0, r iferiti da alcuni 11,·,·1,d, •11d,·l ,1 1 1•'1':1 11,;i:1 li quali sembi:avano alla compagnia molto contraditorj ,. 11·1111111, 111.11 1·<1 111:1111ente avanzati, che tali appunto si ritrovarono .

100

-

1665 -


ARTIGLmHIA E :l\ffKlER~: :"IIDL RE GNO SARDO

Andava in tanto gionrnlmcntc cresnmdo i1 nmncro degli esperimenti, li quali con necessaria concatenazione l'un l':Jltro ehi::imanèlosi in reciproc:-i. r iprova, in modo tale che per l'aciclcntale stret.ezzn del Laboratorio u on facendosi luogo a proseguire per Umore di co11fusione, si pensò a cercar sito proprio per stabrnrne un altro più eommlo e spazioso. Riflcttcnùo perù In Compagni.i che tali stabilimenti $0110 oltre le [orz,. di un privato e attesa l'unanime intenzione di dirigere i di lei travagli a pii1 sodi vanta.ggi <lcl Principe pensò poter con libera cd ossequiosa sicurezza proporne al Re l 'intrapres}1, rnpprescntantlole f'l1e eon essa verrebbe a stabilire la vera pietra di paragone con essi riconoscere il vero ed il falso del le molte proposte che tutto<lì si vanno facendo , per smasd1er:ir le quali ninn altro mez~o può esser valevole fuor d1e quello dcll':malisi chi111ic:a, e tanto più frequentemente nell e cose di artiglieria. Si pensò dal tenente colom1ello Devincenti cli cercar <1u nld1e angolo nell' ArsemJle sufficiente a stabilirvi una t ale officina, e fa r ne progetto, dissegno e calcolo lla. 11miliarRi a R. j_\,f. Grnc1ito ·il progetto, la S. M. ne npprovt) l'erezion e n cll'Arsemile giusta le rappresentanze fattele dalli t enente colonrwllo e padre Gano, e nella primavera clell'anno 1748 si diede principio alla di lui eostruziouc assegnand o d a n aro sopn1 la entegoria spese per il Lnborntor io clei BomhiRti, e negli anni susseguenti 17fi0 ,-~ 17fil l 'aumento della c,itegorin suc1clctta e con i.peciftpa: Per il R. Lnboratorio Ohi.rnfoo novnmcntc costni tto. L<iliomlorio dc'i B omÒ'Ì8ti .

Distribuì e fece èostrun,: nel suddetto 11uoH1 L,1horntorio il menzionato eaJlitano R onzini tutti li fornelli più 11:,;ttali e ncccs;:,n·:i a(l urnt tale officina e ('(HL i quali si potl:Ssc proc::edere ad og11i qnHlnnqnè 0 11cr11 zionc t hin1ica t,rnto sopn1 gli nnimr1li, vegdnbili, che minen1 li , i11 modo elle, Ml ogu'i comando di S. M., si fosse al cHso cli operare e riferirgli li rhmltati, f'fmsegucntcm e ntc sotto tal genernle denominazione cli Laboratorio d 1imir:o egli era. principalmente destinato alle cose d'a1·tiglierin , le quali per la m aggior parte cadono sotto l'esame del fuoco, e di cui un mernb1·0 prindpale sono le manipolazioni dei Bombisti. Determini1 tra t:rntn R. :M. nella primavera dell'anno 174!1 spedir Quattro sogettì del Corpo suddetto in Germania per ivi imparare ìa. Metiillnrgia altra pnrte della Chimica, di cloYe ritornati n ell'inverno d ell',umo 1751, ril.rovut.i li preparativi fatti nel succennato hlhorntorio. n el quale, come s timati inutili, si erano tralasciati ,1 lcuni fornelli u n ieamentt~ hisogncvoli ne1le ope1·nzioni m etallurgiche e specialmente quelle che voglionsi far e più in grande, o s ia e-on magior copia di materiali, si stabilì aclunque di far errigere unicamente per queste un nuovo laboratorio [1lla sola m etallurgia deslinal:o; e servendo il già fatto per le altre operazioni chimiche, di due uno solo v er così dire se n e formò a beneficio degli insegnamenti cloeimastici e metallm:gici da S. M. or dinati farsi ad alcuni sogetti a t al st.udio spezialmentc nomiuali. I!'u poi allora stabilito un bilancio pnrticol:ne (la farsi armmilment e per suddetti Laboratorj non disgionto però da qneJio della Generale Aziend a d'Ar-

/ -

1666 -


DOC UMENTI

11 1, 11,,,·111 1<1111 .. i progetti dell'Ispettore d elle Miniere, e così cang iò <l 'as vetto 111 111·111111 I 11:-1li u?:ionc gen errue per render si particolare e destinata soltanto 111 ,,111111 1 ,. r ld 11?:ioni clelle miniere e metalli (1) .

ALLEGAT O

2

6 Maggio 1752 I(,

J{l c, jH1 lc 11li

di nomina del Cav. Spirito Benedetto Nicolis di Robilant a Ispettore Generale delle Miniere.

11 , ,,, , . Npirito 13enedetlo Nicolis di Robilanl , 1:apitan o <lrl no~t ro R eggi"" 111,. ,1,·ll ' ;\rl li;lkl'h1 nei viaggi e soggiorni <l 'ordin e nostro <111 lui fatti nella M11 1111 111 , .,1 u lt n ~ Provincie della Ger mania , in cui singolarmente fioriR<:e la 111 11111 11 ;1..i1,, 111iniere, ha coll'indefessa sua npr,licazionc per l 'nequisto delle , ,,, 111 1.. 111 ,,ppo1'luuc in quesl';irte i11contrato sì hc11e n n ostro lleal Gradimento, , ,.. 11" 11!1111111 invitati a dargliene un particolare contrassegno c.:ol costituirlo l'·I•• 11.. 1,• , : .. 11Prnl c delle Mi11ierc nei nostri Stati, persuasi <:h'cgli so rà per , ,, 1, pl 11 ,,,.,..-1:-pondere alla favor evole ·aspettazione, clJe abbiamo conce1>ita della ! 111

i 1 i ' i' M

Htll.

1·· 1•1,,.,..,, ""'' le presenli d i nostra cert:i f<cien?:n, ccl nutoritA Regin, avu to 11 i " ", , ,, , it ·I nostro Consiglio eleggiamo, costituiamo e depu tiamo il su ddetto • .. , "1,,., ,. k pldl o Renedctto l'ìkolis di R obilan t per IHpcttore Generale d elle • I ; ;;1, , , ii,·1 110:,,I ri S t ati , con l.111.1.i gli onori, privilegi , prerogative, au torità, , ,, , • 11t1 .. , ... ,.,. , rn 11taggi ed oltre a tal Cori<'o s petta nti, m irndando a t u tti li no1i I I ~111111,iri, M.agistrati, ed Uliciali, ed a clJiunque a ltro sia spediente dl ricot·111 111, ,·1:n1:1rlo, e riputarlo per l spetlon: Genen i le di esse Miniere, con far lo , 1111 ,·111 ,·111 ~io ire delle cose ~uddettc, ed alla Carnera nostra d ei Cont i di regi' I, 11 , , , I, · pr, •:scnti. Che tale è no!!itra men te. I 111 1,, 111 'l'mino li 6 mag:;:io 17ii2 e <le i nostro Regno 23°. (). Emanuele AL l, EC:ATI)

3

19 Maggio 1795

il•

1( 11' 11n k 11fj

di nomina del Cav. Carlo Antonio Napione di Coconato ad Ispettore nelle Miniere,

I , , 111 1,. ,·ti 111 ili cogni?:ioni che nella S toria n!ltnra le, e singolar mente nella ,.,,, ,, , 11' 11 11 rdu11I<· la metallurgia e la mineralogia, ha cogli indefessi suoi studj ,11 'l't1,i1 1t1, , 11 i\l ai.:r:iore di fonteria Cav . Carlo Napione <li Coconato capitano

111 Il ,\ r, ·lill' i<) di Stato d i Torino. Fl1J;done IV. Artiglieria . Onr tc Antiche, , 111

11

pll J~

::s;-.

-

1667 -


AR'rlGLIElRIA E MINIERE Nl!JL REJGNO SAHD0

nel Corpo Reale rl' Artiglieria avendogli lllet'italllente conciliata una ben distinta riputazione 1Jl'esso il pubblicò e massime presso li l'rofcssori, ed intelligenti in tale materia tanto nazionali, che fOl·eslieri, già ei 'mossero nd eleggerlo Consigliere J1el Cousiglio delle miniere, e ad atlidargli la dh'ezioue d.e l laborntorio chimico-metallurgico, e del Museo Mineraloi;ico; e volcnclo ora porlo in grado di viemmaggiormente iu1piegare la conosciuta sua >1hilitù ed intelligenza a vantaggio del pubblico, Ci siamo disposti a conferirgli la vacant e carica d'Ispettore delle Miniere nei Nostri Stati, nella giusta fiducia, che ne adempirà i doveri con quello stesso zelo, ed attività, che ha P.Ostantemente dimostrato finora nella Caniera Militnre, non meno che nell'eseguilllento delle altre particolari incornbcnze, rigu anhrnti il Nostro servizio, che' gli furono appoggiate. Eppel'ò colle presenti di Nostra ce1·1.:t scienza, ed autorità. Regia, avuto il parere del Nostro Consiglio, eleggiamo, costituiamo, e devuthuno il s udrletto cav. Carlo Antonio Napione di Coc.:onato per Ispettore delle Miniere uei Nostri Stati con tutti gli onori, privileg.i, prerogalive, autorità, preeminenze, vantaggi, ed altre cose a tnle carica spett.nn( i; m;rndmuto a tutti li nostri Mtnistrt, Magistrati, Ullìziali, el1 a chiunque ::iltro sia spediente di riconoscerlo, e riputarlo per Ispettore d'esse miniere, con farlo, e htsl:iarlo godere delle cose suddette, ed alfa Camern Nostra dei Conti di n~gi strnre le prese11t.i; che tale e Nostra mente. Date alla Yenaria Reale 1i J!I n1aggio nn,, P il Pl Ut'gno Nostro il 2fl<>. V. AJnedeo

PER IL

Notizia Bibliografica CAPITOLO xx: DELLA PARTE Sruco~DA

- VOl;UMl1J

IV

( dal 1815 al 1870)

BmR~OLOTTI DAVIDE:

BOCCARDO (}EUOLI\MO:

-

.Ve1wrizione di 'l'orino (Torino, romba, 1840). N'llOVa Enciclopedia ltal'ia1w -

6a edizione ('ro -

rino, Unione 'ripogr~fìco - Editrice Torinese, 1883). Bnl\NCAccw ~!COLA:

L'esercito del Veochio Piemonte - Gli ordinamenti - 2 volumi (Roma, Stabilimento poligrafico per l'amministrazio11e della guerra, 192~~-Hl25) .


BIBLIOGRAFIA

Via,ggi e llelaziowi, clel· le mvniere del Piem,onle, Nizza e S anle,qnà dal 1752 al 1764: (i\lanoisc1·itto della Hi bliol.eca Reale cli Torino).

11, li o11LLANT (NJCOLIS) <:av. S1•mt TO :UÈNEDWT'_fO:

id.

De l'u,t ,i lit{; et l"importa-nce des 1;oyayes et des courses dans son 11rnpre pays ('l'ul'in, Reycends, 1790).

lHmoiN: Raccolta, delle L r:;gg·i, oicu) Ed,ilti., M<J,11:ifesti, etc. emanate negU S tiiti cli ten-afenna, sino all'S 1ìfowmbre 1798 dai Sovrani clella R eal Ca sa rli Sav oi a - · ~8 tomi in 30 volumi ed 1 rnlnme d' indice genérnle ('1'01·ino, 'l'i_pogntfie varie, 1818 e seguenti). Formazione del Corpo Hoafo d'Artiglieri a colle I ncwn71enze, dritti,

e doveri de!Jf·indivùl·ni ohe lo compongono, seg-witii da aloune rwt·i z-ie storiche rel<iti1;e aWori!tine e pro.<Jression e di 1letto Corpo (T ori.no, Da ,·ico e Pieco, 181G) .

Fonti REGIO ARCHIVIO DI S'l'ATO Dl TORINO Sezione IV -

Artiglier ia --

-

Ca1-te an tiche -

16fi9 -

Volumi Yari.


'


CAPlTOLO V E NTUNBSIMO

Scuole di ArtigJieria In •JU(~sto capitolo, per motivi ovvii - - pur non attenendoci r..i.l.;1.111(mte a,i limiti cronologici assegnati al volume, cioè 181:-i IHTO - trattiamo solamente delle Scuole che continuaro no a ,m il g(•rc In loro a-ttività nel p eriodo suindicato. ,d

I.

L i\

ACCAOE .i\'HA MILITARE DI DALLE ORIGINI 1678 AL 1870.

REGIA

T ORINO

Periodo

L'Accademia Reale di Savoifl. (1678-1798) Avve,·tenza preliminare - Il palazzo dell'Accademia - Il « maolfl-:.lo » di Maria Giovanna Battista di Savoja - La campana di t,l l 111onc Boucheron, illus tre fonditore di cannoni - La fama dell'Ac1· 111 l<· 111i11 di Torino si diffonde in tutta Europa - Una questione con !11 S ,1111:i S ede per gli a c carlemisti stranieri << e retici » - I nuòvi refi o l11111c 111'i del 1730 e 1753 - I tre << ar,part-amenti ».

N1•ll1 '. ultime pagine d('} 2·' volume di qm~sta Storia,, accen11 11 11do n I la creazione dell n, Regia Accademia Militare di Torino, 1·11111.il. 11 i In, con decreto del 2 novembre 1Sl5 e sottolineando la µ 1°1111 d1• i 111 po1·tanza e anche il Hignificato simbolico di tale avve· 1il11 11 •1il.o , di cemmo che del glorioso fatituto militare avremmo 11111r, 11 1111, •11 te• parlato, com' era naturale, nei volumi successivi.. 1:1'1·,w i ora. ad illustrare la mirabile opera svolta da questa 11. 1·11111 11· 1'1wina, che dal lSJG nel oggi ha dato alla Patria tan ti 1

-

1G71 -


SCUOL!Jl D'ARTIGLIERIA -

PIEMONTE

valorosi ufficiali : naturalmente però, per assolvere ta]e compito in modo logico ed organico, non possiamo contenerci nei limiti cronologici assegnati a, questo 4" volume della, Storia dell' Artiglieria (1815-1870); cioè - mentre rispetteremo strettamente quello terminale, riservandoci di narrare negli altri volumi la. st01·ia dell'Accademia nel periodo che va dal 1870 ai giorni nostri - per quanto invece concerne le origini, dovremo risalire nel tempo, per rievocare brevemente i precedenti e constatare come l'Accademia si riallacciasse a ben più antichi Istitut i, in:,;.erend6si nelJe più gloriose tradizioni militari dello Stato Sabaudo. Nel primo volume abbiamo veduto (1) come Carlo Emanuele 11 dedicasse i ventisette anni del suo regno ad una vasta e prolìcua opera di riordinamento di tutte le forze dello Stato e i n particolar modo degli organismi militari. Dall'opera, << Le ori· gini ed i progressi dell~1 Monarchia di Savoia)), dello stor ico e Rtatista torinese c<mte Luigi Oibrario si apprende, fra l'altro, ehe Carlo Emanuele II decretò anche la costruzione cti via della Zecca (attuale via Giuseppe Verdi), e ordinò che il primo pa lazzo da costruirsi presso la piazza Castello fosse c1estinato a l1'Accademia Reale. L'architetto conte Amedeo di Castellamonte, - lo stesso che è ricordato come autore di altri edifici, fra, i qua,l i il Palazzo R.eale detto «Nuovo)) - tracciò il progetto del n uovo fabbricato, e n ella sua relàzione lo disse destinato per (( uso di una nobile Accademia nella, quale saranno ·alloggiati, oltre li Paggi di S. A. R., ]a nobile gioventù della Sua Corte e forestieri, ove sa1·anno a,mmaestrati negli esercizi d'ogni imrte d'armi, de' cavaJli, delle ilanze, delle matematiche e delJe belle lettere)). Nel 1675 si diede inizio· all'erezione del palazzo; il giorno 11 marzo di tale anno avvenne la cerimonia della posa, della prima pietra, alla presenza di S. A. R. il Duca Carlo Emanuele II. Non fu però concesso a, Carlo Emanuele di vedere compiuto l'edificio dell'Accademia, che venne ultimato nel 1680, durante la. reggem,a della Duchessa Maria, Giovan~_a Battista di SavoiaNemours, vedova òel grande Monarca, morto cinque anni prima . (1) Storia dell'Artiglieria ftalirina, vol. I, pagine 703 e seguenti,

-

1672 -


Fig. 403 - Veduta prospettica dei fabbricati pl'og€!ttati dall'Architet to Conte .Amedeo di Castellamonte per la sede della R eale Accademia ed edifici annessi (1682). (da una stampa esistente alla Biblioteca di

s.

M. il Ee. in Torino).


SCUOLE D' AR'.l' [GLlll:ltIA -

Pll!lMONTl!l

Già però siu dal 1" settembre 1677, con manifesto pubblicato in italiano, latino e francese (1), la R eggen te notificava ch e il 1° gennaio 1678 si sarebbe a perta in Torino un' « Accademia

F ig. ,164 - Cflrlo Emanuele II -

Ideatore rlell'Accndemia R eale.

Reale », nella quale verrebbe insegnato t utto quanto era neces . sario per formare lo spirito e sviluppare il fisico dei gentiluomini e particolarmente di coloro che volevano dedicarsi aiJa vita« mi (l) Vedi facsimil e di:l Manifl:!sto nel I volume della ,')toria deW 11.t-ti_qlieria Jta lia1ia., png. 709.

-

1674 -


LA R. ACCADl~MIA "MH,l'.rAREJ

lii a l"e >>. Uiova sottolineare questo attributo e sfatare l'opinione , pi 11 1.1.os to comune, che n ei primi tempi_ questo Istituto mirasse~ pi 1) l· li c a ltro n ll'educazione mondana. Sta di fatto che la delì ni

I 111

111., :--; , A. IL Ma ria Giovanna Battista di Sa voia Nemoun; l I I,·,· d,·IL \ ('cadcmia Reale (] 0 settembre Hl77) . •

l!'onda--

,\1·Pademia Militare )) la troviamo già in un regoJa.dove è detto come Yi si apprendesse<< a mont:ue n 1· 11 , 11 I1.. , 1·1,1·1·erc al saraceno, a.ll'anello, et alla testa dei mo i.. 11" 1, 111 tl 11 11 ;,,a. l 'armeggia re, il volteg:giare, il maneggio delle a1·11 il . ~:Il ,·1-1,·1T il ii militari, la matematica e il disegno>,. t ,11111"

il i

11

11 111 11 111 tl 1· I l(i1..;o,

-

1 675 -


Fig. 4uu - J\'lnnifesto cli averlnn1 ll ell'Accndemin. Reale (1° setteml.in'. lfl77).

-

lG,G -

' I

./


Fig. 4G7 • Progetto per il f11bbricato clell' Accnclemia Renle, dell'architetto Cont e Amedeo cli Cast ellamonte. (I ncisione ciel «T heatre des Etats de S,!A, R. le D ue de Savoye - 1700).


SCUOL!il D' ARTIGl,1 l•lltI.<\ -

PIEJMON'l'E

Le discipline mi1ita.ri teoriche non erano affatto trascurate; e neanche si può dire che mancassero le applicazioni pratiche di taH insegnamenti : da un'incisione del tempo risulta che già neJ

Fjg. 468 - La grande campana della ton·e-orologio d ella R. Accademia, dono di S. A. R. Maria Giovam1a Battista di Savoia Nemonrs (an. no 1678). \

- - ,,

1681 gli Accademisti eseguirono un 'esercitazione di a cca m pa mento e di attacco di un forte, col concorso di reparti di truppe delle tre Armi. Per scrupolo di storici imparziali, ci a.fl'ret.tiamo a soggim~gere che lo studio e le esercitazioni milifari non dovevano certo -

1678 -


LA CAMPANA DELLA R,

ACCADEJMlA

rn·1·npare l'intera, giornata degli accademisti, se le Regole detl'A (·r·a,demia di Savo'ia, afferma.no in modo categorico che gli ac<·.adnnisti devono poter « frequentare continuamente, per i tor· ll(•i , gim,tre, balletti cd altre pubbliche feste, la Corte, giusta,11te11 te creduta, una. delle più vaglw d ' Europa)). In sostanz;a, per essere imparzia1i non si pnò attribuire all' « Accademia, Reale di Ravoia >) nn carattere vero e propl'io òi scnola militare per il recl ntamento degli ufficiali, come ebbe dal 1816 in poi; nrn non si deve neppure dimenticare che molti gentiluomini piemontesi ne nscirono, sin dai ])l'imi tempi, col !Jrevetto rli nfti<:iale, segnalandosi nelle guerro sostenute dai Duchi di Savoia, prima e dai Re di Sardegna poi. Negli anni lG78, Hi7!l e 1680 l'Istituto elJLJe sede provvisoria in uno dei palaz;;,,i di S. A. R.; solo nell'antmmo del l(_i80 gli accademisti presel'o stabile dimora nel nuovo Palazzo dcll' Accademia. E qui ricorcliarno l 'atto munifico e significativo con cui h fondatrice, S. A. R. Maria Giovamrn nattista di Savoia-Nemours, volle off1;'irc alla nuova Accademia. la grande campana ehe ancor oggi trovasi nell'a11tica torro-orologio, e che dt1 oltre due secoli e mezzo, regohi col suon ùell'ore il ritmo dell'attività quotidiana, rievocando ai viventi non immemori un snporbo passato, ed esortandoli ad accrescere in avvenire con nnovc gesta. ii patrimonio di gloria trasmei;;so dai predecessori. La grande ctun1fana, opera cli Simone Boucheron, reca in nito, su tre righe, la seguente iscrizione: MARIA

• H>ANNA

- BAPTISTA •

A

-

SABAVDIA

-

SAHAVDTAE •

DVOISSA - PEDE1110NT • Pn.TNO. - OYPRT • HEGTNA - VT - ACADEMTCT • HORARVM - PVLSV - AD • CONSVETA - MVNERA - REGIA - QVASI •

VOCE • EXCJ'l'F,NTVIl, • TIEGI18 • SVJ\II'TIBVS · CONF'LARI • IVSSIT AN_NO •

1678 ·

ADMINI8'l'R.ATTOKIS - SVAE • 'l'~m~'TO

ed in basso : 8Iì\10_N • HOVORERON • MA · l<'A T'l'E.

Cogliamo quest'occasione per ricorda.re brevemente la figura e Fopera del fonditore Simone Boucheron. Ne] volume I e II abbiamo già, ampiamente parlato dei più illustri fonditori italiani -

167'9 -


SCUOLE D' ARl'IGLIE!UA -

Fil!:JMON'l'm

del periodo che va dalle origini tielle artiglierie al 1815: ora anche il Boucheron merita: un suo posto d'onore nella schiera di coloro che contribuirono allo sviluppo ed al perfezionamento teenico delle bocche da fuoco.

Fig. 469 - Simone Bonclleron, fo11ditore della gnwde campana della R. Accademia (anno 1678).

Giunto a Torino verso il Hì;:i9 da Orléans, sua città natale, Simoue Doucherou, dopo avere compiuto con ottimi risultati al cuni lavori affidatigli dalla Corte Sahanda, veniva dal Duca Carlo E\!.rn n uele II, con lettere del 1° giugno 1662, eletto << fonditore e fab'llriratore generale dell'artiglieria sì grossa che piccola)). -

(

JnRO -


I PRIMI TEMPI DIDLLA R. ACCADIDMlA

'J'nL le varie artiglierie di questo celebre fonditore andarono par-

t icolarmente ammfrate due famose colubrine datate e recanti il uume dell'autore, elle si leg~eva attorno ad una testa di satiro .uieggiante il fare michelangiolesco. Purtroppo tali colubrine, esposte per lungo tempo all'ingresso dell'Arsenale, dove ancora si trovavano verso la fine del secolo XVIII, scomparvero in seguito, insieme ai molti altri cannoni di. questo gran gittatore della seconda metà del 600. ~ non solo di artiglieria si occupò Simone Iloucheron (che morì in 'l'orino il 24 giugno 1681); diversi furono i lavori affidatigli, tra i quali ricorderemo, oltre la già citata campana dell'Accademia, la campana dnc:ale, fusa nel 1670, e ricollocata, pochi auni. or sono, snll'alto di. una delle torri del Palazzo :Madama.

La sovn.1,inLenùeuza, nonehè la direzione effettiva dcll' Acca -

demia, vennero . affida Le nominalmente a l Gran Scudiere di Sa voia; di. fatto spettarono ad n.no degli Scudieri del Duca e, dal 1697, ad un Governatore. Il primo Sovrintendente fu Carlo Luigi San Martino d' Agliè, marchese di San Germano. La fama rlell'lstitut-0 varr,ò presto i confini del Piemonte. e vi aftJuirono allievi dall'Inghilterra, da,11' Austria, dalla Polon ia, dalla Russia e da altri Stati. Nel 1688 il Principe Eugenio di Savoia-Carignano, il futuro sgominatore dei Turchi, scriveva al Duca Vittorio Amedeo suo cugino, raccomandandogli l 'allievo oonte Massimiliano di J!ilberstcin, figlio di un generale aust1·iaco; e più tardi gli raccomandava il conte Palfy, appartenente pure ad una delle prime famiglie d 'Anstria. A sua volta, Lord Cbesterfield, scrivendo al figlio gli indicava l'Accademia di Torino come modello di signorile educazione. Questa liheralità nell'ammettere in Accademia anche elementi «eretici>> in convivenza con cattolici romani, fu causa di una non breve questione, terminata nell'aprile del 1681, tra la Santa Sede e il Governo ducale: la Santa Sede temeva per la purità della religione negli Stati di Ravoia, ma il Governo sa107

-1681-


SCUOLE MILl'l 'Altl -

PIE:110.'\TE

bando assicurava che gli er·etici accolti i.n Accac1ernhi sarebbero st.ati educati in modo da « ricevere >> e non da « far >) impressione. Le guerre, che infierirono continue sul territorio piemontese, non permisero che l' Accademia avesse funzionamento 1101~male e vita continua: chiusa nel 1690, venne l'iaper ta nel 1(;!)'7 ; chiusa di nuovo nel 1703, riprese a fu11zionare n el 1713; e a.ltr e i nterruzioni si ebbero ancor a d a l 1729 al 1730 e d a l 1733 al 1734. Il primo ordinamento del 1678 venne ripetutamente modificato con i regolamenti del 20 novembre 1730 e Ò·Pl l maggio 1753 : questi impressero ca1·tL1,tere definitivo a l!' I sti tulo, che, pur r imane11do riservato a.i soli nobili, non servì s olo alJa preparazione cavalleresca, ma anche a quella, universitaria . A tale scopo i <( Cavalieri Accad,~mist.i >) fn n >no di vi.si i.n t1·i> classi, denominate « appartamenti )). Alfa prima erano iscrHti i gentiluomi ni che compivano uel l'iu terno dell'Istituto gli sltuli cava ller eschi e che si avvi.a vano più particol a1·ment<~ :.i.l la vita delle armi. Della seconda facevano part<: coloro che segui.va.no presso l 'Università gli studi di teologia, di fì lo:-;ofia e di lcg-gc. Appartenevano all'ultima e.l asse gli Accademisti pi ù giovani, che .si infaiava110 agli. studi. · Frequen tava.no pure le scnolc interne dell' lstitnto, forma ndo categoria a parte, i Pa ggi del Re. Nei regolamenti dell 'epoca, _si assicurano « tutti i giovani signori che si recheran no in questa A ccademia Reale ch e essi non solo fruiranno delle gtazie e dei favori <l.i una speciale · protezion e di S. M. , ma che se desiderano, u scendo, cli entrare in carriera e ot.t<:11e1·e u u impiego sia cli toga, sia di spada, si avrà un. riguardo particolare ai [rutti che avranr10 ricavato da una così buona educazion e cd a ll'applicazione rolla qual e eia · · scuno avrà lavorato per r endersi att o a servire la Corona e lo Stato)). Nel 1758 fu compilato uu (( Progetto di un nuovo H,e~olamento p er gli studi ùegli Accademisti thistinati alla, vita delle a rmi)), progetto redatto in lingua fran cese e dovuto probahi1 mefrte al Gov~at01·c dell'epoca., cavaliere F1·ancesco :Maria di Villa; nel R egola men Lo del .1.,:;9, immediata.men te posteriore nl -

] 682 -


\il'l'TOHIO ALlEHI -

ACCADEI'>H STA

~t w<'ila to p rogetto, troviamo imlic:ato un ora.rio a parte << per i rni litari )). F11 appnnto nell'auno 1758 c-llc entrò nell 'Ar,endemia Vit10l'io ,\lfieri, il quale, com'è noto, vi fraflCOl'f'lC parecchi ;rnni in

Fig:. no - Bsercitazionc di acc11 mvnn1ento e attacco del l!'orle llell' Aeca-

rle mia Reale. (da. un'incisione del 1681) .

qualilù, di allievo, e ne fece uella saa << Vita)) una descrizione non troppo luf.;i11ghiera. Ma- qnes(o 11011 va certa.mente preso alla Jettern, chè si deve teller conto delle tenden7,e konoclastichc e del cnrattere ira~cibile del poeta. In r,;ostanza,, per tutta la d11rata


SCUOLJ,; l\l lLITARI -

PlE>MQ:,('rE

del primo periodo, cioè prima della ricostituzione ~t radicale riforma del 18]5, l' Accad<~mia. continua ad essere un q'tt'i d mcdiwm, fra una scuola e una i.;pecie di pensione aristocratica,'" che non

Fig. 471 . F':l('Himile f.li una ricevuta per pensione rtell' Accademista Conte Giacinto Iloe1·0 cli <_;uaren e (àuno rn!l8).

meritavd'nè gli as pri giuòizi del vat,e asti giano nè l'inno pindarico dedicatop:li nel 1778 da uno dei professori : ed è innegabile. insomma, che essa non mancò <.li esercitare qualche Ìll1ìnen za, beDefica, sull'ant ico esercito sa.,,do, contribuendo ala formazione di uffidali valorosi e distinti.

/

- - 1U84 -


11'11!. ,17:_! - Regio assenso c1i nomina a cornetta dell'Accade/Ili sta Conte 'l',·"d o1·0 Roero di Guarene (1733).


SCUOLE D'AHTIGLihllUA -

i'H,l\CO~TE

Nel 1778 venne rialzalo il limiti~ mai,~ìmo (li et't pt>I' Lwmrissione, stabileudosi che da allora, pet essere ammesso nel.l' I sti tuto occonesse aver compiuto gli studi preparatori per l 'Uni-

versit,L V enne di conseguenza soppresso il terzo Appar tamento, e FAcca clernia rimase cOH tale suo ordi1rnmc11to sino alla dtiusura dovuta, agli avvenimenti del 1798. Aveva così termine il primo periodo (1678-1798) della vi ta, dell'btìtuto, ehe risorger à, <:ome ved.l'emo, nel l8Hi, allorquando la Ca:-.a ~avoia. sarii, ritornata. n~i suoi 1lomì 111 cli t('rra ferma .

,.. ' f.)erlodo

Liceo Napoleonico (1804-1814) La breve parentesi della dom ìnaz ione stranie1-.a - L'inaU.((Lffa-zione dei c orsi - Una visita e un di scorso di Napoleone .

Nel 1804 ne i. locali giù occupnti 1lal1' Aceadc1uia H P11k' i1 Go-

ver110 fra.neese isti tu ì un <<Liceo>> - l'etto da u n c<Prov isem· )) e da. un Consiglio di ammi11i:-t1·,ui01w - nel cinale si impar t iva un'istruzione militare e lettera1·ia alla ·g:ioyent ù piemoutese, prepa randola n. far poi parte delk A rn 1ate w1poleo11ieiw . i corsi ve11t1ero iuizia (i i 11 principio deU'a11no \HL e precisamente il 15 brumaio (ti no,·cmllre 1804); e il s11t·r-essiyo G frimaio (27 11ove mbre) ebbe luogo la solc1rne aper tura. 'I'u (Le le au torità civili, giudiziarie e milita ri, i Corpi scientiJir-i, i pr ofessori dd le scuok secondarie, le de1rntazicmi degl i impicg·ati del1'A teneo, delle Accademie, gli aHie,·i di:'l Pl'itaueo P delle Rcnole .13econdarie si riunirono nella Cappt•Iln. della vec:chin Ac<·n d<>mia . .Alle.)10, ricevuto dal Co11f-iglio cli amminiR ITnzione e clal Corpo dei Pi·ofessori in !111ifonne. gi n ngern il gP1H·rn l(, }f<·11on. amministratore generak i.n l' iP1 11rn dP. La r-er-imo11 ia si in izi ò eon la messa, poi il consigli f>r e cli Pri>fottnra. Oeec11 i e l'ngg·i u11to d el 1686 -


IL - PERIODO NAPOLOONICO

Hl 11d:1 co .Negro pronunziarono discorsi in francese, ed uno ne

fu

clc ·l.l,o in latino dal professore di belle lettere Luigi Bertone (1). Uin quc mesi dopo (24 apr·ilc J.805), il Liceo fu visitato dalI· i III pcrntore Napole011e, che compieva un rapido viaggio trionl'n l<i 11cl territorio italiano dell'Impero francese (Piemonte) ed in q11c·llo del nuovo Regno d'Italia (Lombardia, Veronese, Emilia) pri111:1, di recarsi. a. cingere la corona ferrea a Milano. L'lmperato1·e poche ore dopo il suo arrivo a Torino, « andò u l .Liceo, stabilito rn~l locale delJa sopp1·essa .A.cca,d-crnia dei Noli i I i, cd ivi nel cortile parlò ai liceisti ll (2). Il Liceo di •rorino durò solo una diecina d'anni; nel 1814, col I.a. Hne della dominazione Iranecsc, cessò cli funzionare; e noi 110 11 <Tediamo opportuno soffermarci sn questi tristi anni, uno dei. brevissimi periodi in cni il ferreo Piemonte, orgoglioso della Hntb secolare inllipendenza, dovette subire ln. dominazione stra.11iv1·a , eh~ naturalmente ne snatnrava tutte k~ iRtituzioni, e pa1·L1,·-0.ln,rmente quelle milib1 ri. Nfa la doloroRa. pareuLesi fu, come tutti :-anno , di c:orta du1·n ht,: nel 1814/ il piccolo ma 1ie1·iR,;imo Stato ~nhalpino riacquistava, intera, la 1n·opt·ia JilwrLù-.

3° Periodo

La R. Accademia Militare Le patenti del 2 novembre 1815 Il primo comandante: N icolis di Robilant - Il primo direttore degli studi: Cesare Saluzzo - Il corpo insegnanti - Le sedi estive Episodii ed ,111eddoti - L'elenco degli ex accademisti caduti combattendo nelle Campagne del Risorghnento fino al 1870 - Su 2.wo alllcv i, oltre 600 decorati - I sistemi di reclutamento e di organizL11céc de Tur-in. Dc.sul'·iJ)tion cle la. féte et ili <le 8on ouH-irtiire .~ole-n nclle le (l Pr·imai·re an :li:L '1'1fr111 ,

( I I i'-l'eoi1s hislorique sur le ~ 1·11111·-'

,·11,•r,

11ro·11oncé8 lor8

111>1(:J ,

l'rnlo et l:'aravia.

(~) e:. Rorn,H·,rr.

n

Oimtenario 1U iin viay11io t-rio11fa1c.

-

1687 -


SCUOLE D'ARTIGLIERIA -

PIEMONTE

zazione e le successive modificazioni - La grande riforma del 1860: l'Accademia Militare diviene Accademia di Artiglieria e Genio - Personaggi illustri che furono allievi dell'Accademia La nuova storia.

Le RR. Patenti del 2 nove111b1·e 1815 con cui Vittorio Emanuele I costituiva la Reale Accademia Militare (l), diceva che scopo dell'Istituto era quello di addestrare giovanetti a riu scire tol tempo buoni ufficiali. l / Accademia di Torino veniva così ad assumere il carattere vero e proprio di Scuola militare per il re- ' elutamento degli ufiiciali. I giovani destinati alla c:-uriera delle armi venivano nella nuova Accademia, (( educati rLi sentimenti di religione, di onore e di fedele attaccamento al loro Sovrano, non che all'amore della virtù ed a.1 desiderio della gloria>) . Alle RR. Patenti di fondazione segui 1a « Regola >> del nuovo Istituto, approvata il 1° febbraio 181H. Autore principale del lavoro preparatorio e · il ella stesr-:a Regola era stato il cavaliere Cei,ia,re Raluzzo di M:onesiglio, sulle direttive date dal Minis tro

d'ella, G11erra. e Marina, marchese di Sa,n Marzano. Il l° aprile del medesimo anno l'Istituto fn aperto nello stesso palazzo nel qualt~ avevano avuto sede l'Accademia Reale d i Savoia ed il Liceo napoleonico. L'alba del 2 aprile 1816, primo giorno di vita dell'Accademia, era salutata , a,lle ore cinque e tre quarti, dalla e< diana battuta, per dieci minuti>>. Da quel momento, a suon di tamburo, si iniziava la successione delle operazioni giornaliere;, che con minuti particola ri erano state precedentemente stabilite. IJ Re Vittodo I~manuele I dimostrava molto interessamento per l'Istituto, recandosi sovente a visifarlo e facendmd spei'lso e minutamente informare circa J'andamcnto generale. Il premio principale per la buona condotta consisteva nel conferimento della e< cifro, rea.le >> : << l'allievo che per un iutero mese fosse il primo della propria classe riceveva un fregio d' argento consistep.te nella cifra delle ini.z iali del nome del Re, appeso con catene41a all'occhiello superiore del vestito )).

j.

{ia,

(1) Vedi r}produ7-ione in fo csimile clel decreto nel 2° volume di questa Stopng. 1703. ·

-

1688 -


J;J COS'l'l'l'UZIONJ<; f)l•:LLA IL AC C.1DEMIA

disti11tivo della cifra reale, co11se1·vatosi ncll' Accaded11 n Ilt>m tiuo ad Oggi ed esteso poi fL tutti gli Istituti milit II rl ilnlia11i , contribuiva a dimostrare ed a mantenere vivissimo I' 11 I t.n1·1·:111H!llto personale dei giovani accademisti al Sovrano. C.J111 ·:-. t 11

11 il 11

l<'ig. 47:l •

n..R.

Patenti delli 2 Novembre 18li\.

Al com~ndo del nuovo Istituto fu destinato il generale conte Hiovanni Battista Nicolis di Robilant, mentre la direzione degli studi veniva attidata al cavaliere Cesare Sahrnzo. Il Robllant , soldato nell'anima, si propose in particolar modo di infondere negli allievi lo spirito di ca,F,;ta, e cioè il senso -

Hi89 ~ ·


SCUOLE D' AH'l'IGT.IERIA -

H . .-\CC .\DF:l\U..\ DI TO!tINO

org-oglioso dell'alta sorte di comando, e quindi di disdplina e di sacrifi.cio, a cui sono chiamati; e lo spirito di corpo, cioè la cono scenza sempre vigile della responsa bilitù mora l<> inere11te :illa loro qualità di militari.

Fig. 474 - D . l•'ilippo Antonio Asinari Marchese di S. Marzano.

\

}fa alla fine dello stes:'io anno il Gt!ncraJe Nkolis di Robi. hw t succedette nella carica di i\fiuistro della Guerra al Marchese di .S. :Marzano divenuto Miuistro degli Esteri: egli contim1ù a {fmere il comando nominale della Scuola e se ne int<~1·e s:,;f>-effettivamente, ma, naturalmente non potè più dedicarvisi -1690 -


Fig. 475 - Vittorio Èmanuele I, H.e ,li Sanlcgna. I da una teh, ad olio esistente al Gran rvI:1gistero Mn.ur1z1ano in ·Torino).

-

Jl;fìJ ---


SCUOLE D'All.TIGLHmrA -

H. ACC.\DE:'IIIA Dl 'l'ORINO

con la stes8a cura di prima, cosicchè Cesare Saluzzo dovette i.n molte a ttribuzioni sostituirlo e fu nominato comandante in seconda. Nel nowm1lwe 182() il Rohilant si dimise da ::\linisLro e venne nominato Ispettore Generale dello Stato Maggiore del Corpo del Genio Militare, ma, conservò ancora la carica di eomanll.ante generale dell'Accademia e riprese il sno domicilio uell'alloggio dell'fatituto, propmiern.losi di. << co11sacra1·e il resto dei suoi dl àl bene della sua diletta Accademia »; ma pochi mP-si dopo si animalò e rnol'i il 12 febbraio successivo. Cesare Sa]n;,;;,;o. cui già il 16 agosto de]] 'am10 precedente il Re aveva conferito divisa € au tori tà di colonnello, afisunsc il oonmndo generale dell'Accademia, pur senza a.vel'e il titolo effettivo ; € da q ucl momento gli studi vennero organizzati con criteri più si.curi l\ omogenei. Al Robil:rnt spetta. comunque il merito d'aver butb1to le basi morali dell'Tstituto, conservandogli uu carattere di apoli.ticismo quasi asisoluto , dovnto alla cura con cui ~li allfovi veniv::i.no sottratti all'inl1uen;,;a <lel hnr1·ascoso ambiente ei:::tcrno e soprat.nlto - doti _vi-eminenti in cui tnU<! si riusald,wa,no - in segnando, con l::L parola, e con l'esempio, l'a lto sentimento del dovere, lo spirito di sacdticio, l ' illimitata devozione a.l Sovrano. La, nobile fig·ura di Cesare Saluzzo e l'ope1·.:i sua, sono mira· bilmente rierncate dal gen era.le .Franceseo Lnigi Rogier, ohe del1' Accademia fu allievo dal lSGH al 1859, in alcnne pa,gine che quj riportiamo (1) : << I,;i parte presa ùal Salnzzo - scdve il Rogier - nella preparazione dell 'ordinamento e del regolamento dell'Accademia, l'indirizzo da lui dato agli studi, l'azione etlucatrice esercitatavi nei molti anni (1821-1&:8) durante i quali egli ne re:,ise il <:oumndo, gli fanno ginst.amentc attribuire il merit.o principale dei buoni risultati ottenu ti nell'istituto, òel quale egli fu chiamalo <<padre» per riverente e memore affetto dei f;11oi allievi. Non rivestito \lapprima di grado milit~, il Saluzzo, d,e i sentimenti militari aveva ereditnto col sangue, attingeva i principi informatori del s uo sistema educativo 11i tipi classici della sto·

(1) Generale F. L. Roon:R: L<i R. Accademia Mi.litare - nell'op. : Artiglieria, ;'lO tnar1gio 1848-95. Tori no s. :.1. (18!!5). -F. L. RoGIEn: T,a, .n~. Accademin Milft-a,r_e tli Tor·ino -

note storich e 1816-1870. 2 volumi. Torino 1916.

1692 --


CES:ARE SALUZZO - COl\fANDAN'l'E

1•11, . , 1.. 1111 q11 11 l " era 1.:ulton; :>.s ,;iduo ed appassionato, alle profonde 1.:ouvinzioni 1·,,1 1,11, 11, , ·, ,,11,, :ibitudini 1c•d aµ;li elevati sentimenti di gentiluomo cli ra;,;za n. " J.11 " "" ttu lorit.à, il suo IJl'estigio sugli allievi erano altissimi ed i suoi :11n1111 11 ·1ol rn1111 •11I i acquistavano una grande potenza sup;gestiva per la costante e se-

~" ig. 476 - Conte Maurizio NicoHs di Robilant.

rf'nn elevatezza. di tutti i suoi atti, per la sua fermezza, temver,i.ta da una minui.niere che Domenico Berti qualificò di « materne J>, per l'assoluta g-i11s li½i:1 ehe aceomunava sotto l'ug.uaglianza della legge tutti gli allievi. Appl lrn rnlo Jìu d'allora gli stessi criteri, elle seg-ui di poi nell'etllH'azione dei Princ ipi He:di, egli mirava a svolgere e i.ndirizzare con intelligente m;ione di mode1,•z;::i tli

-

1693 -


SCUOLl•] n ' AH '.l:1GLl l•:r. u

.-

H . . \ CCA[lt.;::UI.\ DI TO HIXO

r atore k· qualità nalurali. :1 i ncoraggi are lo ,-viluJJJ)O d ei ,-ent imenli gen erosi propri d ei -g iovani, a non contrastare nè comprimere l'impeto dell'etit, molla di utili euergic, molto condonando alle impront:iludini rli quest 'impeto». << IJ'u sua L'ltra speci:tle che n ell'cdu(::1;,;ionc collettiva <li giovnni tlestilmtl :i pen:01Ter e una stPs;;a carriera cd a 1·im:trn-!re uniti coi lega mi _ m orali elle fanno ctell'èserdlo un tutto orp:anico, 11011 m :inc:a~se rint.ervenlo <li <Ju cgli i11segn ameu ti che non 11osi;:ono emanar e tl:ii precet ti e da lle lJr e.·cri;,;ioui dell'autoritil, m a si t.rasmctt0110 p iuttos1"o <l a comp:igno a c01111Jagno e costituiscono ciò elle con p:1rola u s>1lissim n f'li iamasi l' << nmbi.ente )) . « E l'ambiente dell'Acc11 d emia, ila I. 8alnzzo ispirato e i,rc1mn1to, dai suoi S1.1cce;;sor i conservato, s i J.e<:e fin da l p l'incil)io e si mante1 me poi sempre, quale m eglio· uo11 potcYa esser e, ada tto a llo se(lpo ,lcll'is t.itu zione. \'ivaci, un po' spE~11sier:1ti, ma :1 tJorrcntl <1:1 op;ni fi mdon c, cla ogni effem inatezza , <la ogni <leboh:!½Zi\; fieri nel loro :-tl.tegginrue11l.o mUitn1·e e gelosissimi cli q11:111to t ocea va _il lor o n ome collettivo cli Accn<l<'!rnlstl ; lega li tutti fra loro clrt 1m'amlcizia scevra cl'ogui s ,·encvole;,;;,;a, ma 11r ofoncla, uni ,11ro11tn :1 I !'flCl'ifi½iO, m a t enace, gli allievi cle ll a H. A<:1:adcmia :Mill.tnre, nel lunghi a11ni ti·oscorsi fl',i le mur a severe chi" li :;cvan.1.vano dal mondo . p011evan o s alile b:t ~i : 1. q uelle qualità mili.tari elle i;i E:>!:'plic11va no più t :1 nli n èi r eggimenti, nei q u: ili essi 11or i.avano piuttosto l'ambi;,;ion c <li P.~s,,1·0 s e u ,vr<> pari :1l 1n·op rio compil o c-h e l'ansia µr cm:11 11ra (li giu ngere :igli alli eornancli, e lit lo << spirito di cnr po J> ebe così alto v iln·ava nell'esercito picmonlese, ccl :il qnale in anticipazione avevano ~lit pa1·i.E:>cipato p;li allievi seeonclo l'Ar ma H eni ni'Jliravnno, trov:w:1 un 0111wrtuno rno<len11.or e nel r obu sto sentimento di camenit.ismo na 1o u cJL\ccad em ia, l)er il quale s i scntiv11110 nffr ate ll:1.t.i t utl i ~li urJdali am1a r te11t->nl i nll'e;;•·•·dlo ».

Dinmo un cenno, forzatamente somm a rio, sul Corpo i nsegmmte. T professori, per la maggior p:nte. <~ra.110 estrnnei all'Accad emia, e scelt i fra i p i ù tliRtin t i <li 'l'orino in ognì materht; alcuni <~rano anche profeRsori alla R . l1Hive1·:,:ifa: per le matel'ic milifo r i vPniva n o comandati v:11·i nfficia li. Fra gli insegn:-rnti più illm,lri che si s11sseg11i rono a ll' AccMle min nel periorlo 1SH> -1 S70 ri.c.ordia mo il barone Gi usep pe ')rn nzza insegnante di _Stm·ia f: letlcr a_tura; il barone GiovaH~li Plana, - astronomo eh g-rftn fa ma, cl.11·cttore dell ' Osserva torio A~tron omi co e ant ore, fra l'altro, tiella gcuiale teoria _del movimen to dcJla Luna - che dopo ,wer 1wofeRsato a lla Scuola Napole~ ica, d ' Artig-lieria in Ales1-<an chia nel 1~03 , aJl ' Aecademia in segnò meccanica r:-r nio1rnle: i fratelli Carlo ed Angelo Bon che 1·011, disr.ellllenti del famoso fonditore 8hnone, istitnto tc dei. 0

_;

-

16!.)J -


IL GOTlPO 1J1,; S EG N ANT1'l

BeaJi Principi ed esimio latinista il primo , dhlegnatore della e lall cria Reale e valente inéis'ore il secondo; Giorgio Didone, rn ntematico e idraulico di valore; Antonio Vassalli-Eancli, dotto

Fig. 477 - C11rlo Boucheron. (da un busto del Museo del R i sorgimen Lo in Torino).

11i11 111·alista, profossore cli fisica all'Università; Giacinto Cal'ena, 1111, ·h'pgJi fisico insigne; l'abate senatore Gaspare Gorresio , in1-1ig- 11e orifmtalista; Felfoe Chiò, professore di fisica: sublime nelI' I I 11i ver 1-Mà, di 'rorino; Girnmppe Bagetti, maggiore nel R. Corpo

-

1f.93 -


Giorgio Bidone (Museo Civico di Torino).

Antonio Vassalli Eancli. 1-'i <t

Giuseppe Vernazza.

Giacinto Carena. (Museo Civico di Torino).

Gaspa1·e Gorresio. (R. Accademia Scienze Torino).

Carlo Ceppi.

-H" . P1·ufP,,r,ri Pd l n"e,rn:11ll:i n,•!b

P.

.\,:·,,;1, lemi:t ~I ililare <li Torino.


INSlllGNANTI D.Ù

181.5

,\L

1870

I 11 gc ~ 11cl'i di ponti e strade, architetto di Sua Maestà; il conte Ueppi, professore alla R. Università e d.istinto architetto; l•' rn 11 cesco Omodei, uno dei più chial'i cultori della storia, dell' Ar-

• l11 l'Io

Fig. 47\J - MHchese Luigi Federico Menabrea. (da una stampa del 1859).

I i µ; li t•i·ia., che abbiamo avuto ripetute occasioni di citare nella p r·i 111:1, parte di quest'Opera; il capitano del genio Agostino Chiodo , autore di molti lavori di fori ifìcazione a Genova, che diventò fi" i Ic>nente generale, ministro della Guerra, comandante del Cor · 1111 il <·I Genio e sena.tore; il eapibu10 del genio marchese Luigi t•',•dnico Memi.brea, che briunse pure ai più alti gradi ed onoi·i;

l l "i

-

1697 -


SCUOLm n' AltT!GLrnHIA -

R. ACCADEMTA DI TORINO

Giuseppe Dabormida, che raggiunse nell'Arma di artiglieria il grado di tenente generale e tenne la presidenza del Comitato, e fu senatore e ministro; il conte Paolo Ballada di Saint-Robert; già

/ Fig. 480 - Generale Conte Giuseppe Dabormida.

\ ~llievo dell'Accademia, nome ben noto a tutti ~li artiglieri; ed infine, Giovanni Cavalli, anch'egli già, allievo dell'Accademia, gloria e vanto dell'Artiglieria Italia,na. Di molti fra questi insigni personaggi, e segnatamente dei due ultimi, si è già parlato f' si riparlerà ripetutament<~ in altri capitoli..

-

1698 -


L'OPEH:\TO DI CESARE SALUZZO

N11lla iJ Saluzzo trascurava per il benessere degli allievi. Già ,.,i,1 clal lSUl si era provveduto all 'a,c(rui~to per l'Accademia di 111111 (':1sa, di campagna, detta« casa di villa)), posta sulla collina. I II v i('i 11ttnza della chiesa di Mongreno, nella quale, dunwte i] ;11 ·l'i11do estivo, si andava.no a stabilire dist,a.ccamenti successivi d i 1tl I i cvi, che vi facevano permane11za <li quindici giorni a turno. Nel 1832 il Sa1uzzo otteneva da Sua, Maestà la concessione ,1 .. 1 < lastello di Rivara, che venne adibito a luogo di residenza ,,,.,t,iv:i, ed autunna,l e dell'Accademia; per venticinque ~mni, cioè d11 I 1832 a.l 1857, gli Accademisti vi trascorsero il periodo delle \'Il rn,11 z<~ estive. « Il 13 settembre 1S32 - rncc01ita il Rocca, nelle sne : Jlfemnrie d ·i !liva,ra, - la suddetta Att}1demia faceva il s no solenne i ;; µ; ;·esso in Rivara. 11 c:.o rnmw fe:,,l.eggiò l ' arrivo dei baldi gio1•i 1111 r·.on archi trionfali, con iscrizioni, diRcorsi e poesie, fra, <· 11i q ncJle del Teol. Pallia, dell'avv. Ohert, che andarono per le s i n 111 pe )) (1).

' l' ,·a le altre benemerenz.e del Salnzzo, ricorderemo l'incre-

1totevole dato alla Biblioteca dcli' Accademia, e l'a.cquisto ':nnposanto di Torino a(una tomba perpetua per tumularvi IP :,;: d111 e di colo1·0 che fossero morti mentre si trovavano in ser1· i,,, io 111·psso l'Accademia. N<d 1.888 il Ralm:zo, nominato Grn,n Maestro de] Corpo Reali · d ' Al'liglieria, lasciava il comando dell'Accademia; nel 184:t 1 1· 11i1•u 11, ,,nina.to tenente generale e Grande Scudiere di S. M .. 111' 1 I~., ~ cavaliere dell'Ordin·e Supremo della SS. Annunziata. I''" 111·psidc·nte della R . Deputa,zione di Storia Patria, ecc. , en l 11111do . <'o rne se.rive il Para.via (2) (Cin tutto ciò _che di nobile e !' 1•1111i li · N i fa ceva in Piemonte e fuori )). 1é 11i rn tosi a vita privata nel 1849, il Rah1;,,zo moriva il 6 ot111 I11 •, , IS!",:1 nPl suo castello di )ifouesiglio: grandi onori furono 11 •111 11 11 11, di lni memoria. 11 11 •11 1.o

11!'!

i

1 I I H1 i,•, · 1·d,,t, , ,\;(Hl:I.O lVI Al(lA R OCCA . ,1i<ù no,·/c Ili Rivara. 1' 1 1 1·11 Il Al ,1.SS.~N DHO P ARAVJA.

Vita

-

,.u

Cesa.re Sa.Z.uzzo.

Jlì99 -

Couri:(nè, 1910.


.::,."'V:".';~[

.i"."t".Jt· , · ·

Fig. 481 - Dintorni di Superga e Casa di Yilb della R. Accademia . (da una Jltografia dell'epoca.).


1~

02\0R E l.ll

CE:,;_.\ttE :--,\ T.l.:'.Z½fJ

s 11oi a11tichi allievi, volendo offrire a.l rimpianto Tstitutore 1111 0111.iggio solenne, <foliberarono di consacrargli , come segno di !1 111·c•,·ulc wemoria, unn. ruecfaglia con la sua effigie e sull'esergo

1•'1,-:. -I~:.! - Hu~to iu marmo tli Cesare Saluzzo fli ~Jonesig-lio (18,H).

1111 111111111 ,·l1P esprimes8e f~dehnente l'affettuosa riverenza degli 111 •1•11d1 · 111i i-d i. l.11 11wd.1.g·l ia, arfo,titamente c01dat.a, pol"tò sull'esergo que1-1 1.. 1'11 l't il, ·: -

1701 -


SCUOLE

D' ARTlGLrnltIA

-

H. .-\CCADE~IIA DI TORINO

GLI ALLIEVI DELL'ACCADEMIA JCILITARE DI TORINO ALL'ANTICO LORO CO;)'IANDAN'l'E A.NZ[ PADRI<; 7\lDCCCl,l \"

Il gran numero di sottoscrizioni ottenute per la coniazione delle medaglie permise di fare inoltre eseguire dallo scultore G-a.-

Fig. 483 - Medaglia commemorativa di Cesare

S;1 IU½½O

di Monesiglio.

leaJ,;i un busto in marmo del Saluzzo, destina,to all' Accademi::t. 11 busto, collocato su adatto basamento, venne diRposto in una d(~lle gallerie del primo piano . Sul piedestallo è scritto : ALL' ACCADEMIA N J<}LLA

<JU ALE

F.HFrnRo LA Mll,l'l'AHE ISTRUZIO~E -

-~ .-:

(lUÈS'l'A LMA(HXE VE:SERAT..A D~,L LORO EDUCA'l'ORF. G- LI

ANTICHI ALLIEVI

OFF.HIYAKO

IN

MJJCCCLlV

..:_ 1702 -

DONO


LA Vl'l'A J t\ ACCADEMIA NEL

184-0

Una. vivace ed interessante descrizione dell'ambiente dell' Accademia - descrizione ravvivata da aneddoti spesso gustosi ci è stata lasciata, nei suoi (< Ricordi >> dal conte Stanislao Grimaldi del Poggetto (1), che vi fu allievo dal 1839 al 1845. Ne stralciamo, qua e là, a.lcmii brani: << (Nell'Accademia) non vi era, malgrado i tempi, privilegio di sorta a favore della nascita; regnava in essa perfetta uguaglianza e chicchessia poteva esservi ammesso, purchè appartenente a famiglia di dvii condizione. Anzi questo spirito di democrazia era talmente rndicato, che nessun titolo precedeva mai il nome degli n.l lievi, e che questi ignoravano affatto la posizione di famiglia gli uni degli altri. « I paggi erano semplici accademisti al pari di tutti, e solo si recavano al Palaz:r.o in abito di Corte a fare il loro servizio presso il Re, poi ritornavano in Accademia cogli altri».

E parlando dell'educazione morale e fisica : « I t'ientimenti di corag-i:;-io e di lc::iJtiì erano vivacissimi nell',mimo ,ii t.ntti ; 110n si tollerava il menomo 3tto d1e sapesse d.i viltà o di bassezza, che gli allievi stessi ne ar:rebbcro fatta pronta giustizia: i ladruncoli, gli spioni erano sonoramente picilhiati, poi senza remissione cacciati dall'Accademia, ove i compagni non li volevauo più toller·are. Quanto poi allo sviluP1:io fisico, credo che in pi°ichi collegi abbia potuto questo essere maggiore». « Si viveva sempre all'aria li.berà nel cortile, per quanto fosse rigorosa la stagione, meno nelle ore di scuola e di notte; si sceglievano sempre i giuochi :più violenti, barra rotta, salta montone, palla, geromino, la gatta, e cento altri nei quali era in perenne esercizio la forza e la destrezza. Le esercitazioni militari, la ginìiastica, i 11asseggi, il btdlo, il nuolo, la scherma, l'equitazione si alternavano colle altre istnrnioni, e tutto contribuiva a rinforzare i temperamenti ed a svilup11are le fàr:r.e th;iche degli allievi. Ricordo di molti giovanetti distaccati dalle gonne malerne ed entrati gracili e delicati nell'A.ccadeulia, che diventarono, dopo poc·hi anni di .11uel regime, colossi di forza e di rolmstezza >>.

L'entrata in Accademia nene così ricordata: <( La posi_zione di « nuovo entrato » non era per qualche tempo lusinghiera; era dagli anziani consitlen1to coscritto, e come tale fatto zimbello alle face:1.lu ed agli scherni, e. sopratutto ai pugni e calci che piovevano da tutte le par-

1<1.

( I ) Conte STANISLAO GRIMALDI IIEL POG(,1;'1'1'0. Hfoordi di mi ufficiale ,tell'an11,,,, u.w; rc,ito 8ardo. 2 volumi. Torino 1891. Edizione privata di sole 100 copie, (11,,rl l'ounuercio.

-

1703 -


SCUOLE D' ARTI~Ll[i)RJA -

IL ACCADEMIA DI TORINO

ti eowe gragnuola; e guai a rivoltarsi o a far sentire lamenti, veniva rincarata la dose·, e si aveva il male e le beffe». « Mi ricordo che la IJl'ima volta che cogli altri paggi attraversai il cortile pf'r recarmi al Palazzo, sentii gridare: - Venite a vedere il nuovo, vestito d a paggio. - E molti mi vennero a.I.torno a burlarsi cli me. L'abito di corte allora in uso consisteva in un cappello a barca gallonato, un vestito rosso a ricami, pantaloni corti e calze di seta. Mi sentivo impacciato da questa uuova tenuta, e stavo moclestrunente alla coda della colonna, confuso di vedermi ridicolo oggetto dell'attenzione generale. Madre natura mi aveva elargito due ben noclriti polpacci che, sotto alle calze di seta, facevano bella mostra di sè. ·Ad un t ratto sentii dire: -- Il nuovo paggio ha i polpacd finti di cotone; - e detto fatto, per verificare la cosa, sentii fkcann i ill quelle malaugurate sporgen~c due aghi fortissimi, che mi penetrarono nelle carni, e ne fecero stillare il sangue in a bbondanza. Ne provai acutissimo dolore, ma gridare era delitto, piangere era fare la spia, tacqui pertanto e sopportai; ma non ero giunto a metà del corlilf', che il sa11g-ue rn'insucliciò lalme.n te le calze, cbe dovetti rinunziare ad andare in l'al,i,1,10, ritornare a svestirmi e divorare i.n cuor mio l'affronto sen zR ?.ittire ! >>. <( :Ma la vittima che assai prn di me rkevette botte Lhl orbo, e fu come il capro, espiatorio dei rn1ovi, fu Carlo di Robilant, figlio della prima Dama di P;il:1zzo. _Questi, guastato in casa da eccessive cure materne, entrò nell'Accademia esile e delicato bensì, ma provocante e malizioso, sicchè attirò ben p resto so111·a cli sè le ire ed i pugni Llegli anzim1i, che appunto perchè figlio, curne si diceva, della gallina bianca, lo facevano bersaglio a più potenti plcc,biate. Malgrado ciò, e forse per ciò, divenne robustissimo e sopportò più t ardi terribili malatlie, e l'amputazione di una mano, strappata da una palla di cannone alla baltaglia di Novara>>.

Come già abbiamo accennato, ,tutto il persona,le dell'Accademia si recava nell'estate, dopo gli esami, a villeggiare al castello di Rivara nel Cana~ese.

I _j

« Il viaggio di quindici miglia - racconta il Grimaldi - si faceva a piedi eon armi e zaino, e la tappa era un J)o' ctura per i più giovani; ma l'amor proprio li sosteneva, e, spossati o no, si an-ivava 11 destinazione. In campagna la disciplina era alt11nrnt:o rallentata, e si tolleravano alcune facilita zioni proibite a 'l'orino. Cou1praY11mo a passeggio (Jai monelli pane e salame, nidi d'uccelli ed ogni speeie di nninrnletti vivi che portavamo ad allevare in collegio, come topi binnchi, deci e porcellini d'india ; senonchè questi si moltiplic,irono. siffattamente che divennero legione, ed un bel giorno i superiori li fecero strangolare tutti quanti, apprestare in cucimi, e ci furono imbanditi a pranzo in pietanza! Vi fu qualche rammarico, ma il piatto era buono, noi avev,imo fame, e si fini con mangiar e senza scrupolo i nostri poveri allievi ». « Mi sovvengo, a proposito di eillo, .:li una gherminella abbastanza ingegnosa che m erita d'esser rieorclnhi. Ne·! cortile dove stavamo a ricrnazione a Ri-

-1704 -


GT,l ACf'ADK M IS'.l'l IN VILLA

, ·a rn , si aprivano rasente a l suolo l e, finestre delle <·antine rrnmil.e tl ' inferrh1t e,. Vt•de v:i mo rlrl ()n elle finestr e alliueate sugli ;sf ,,i lI,1li sot.terrnnei lunghe file di v:iNi i n terra pieni di candidissimo la t t e preparato per la eolazioue d ell'i n1loman i )), « Vede rlo e desidernr lo m·n tutt'uno, ma come fare ad ntTivarci ? Si studiò pe rtanto sol.I.o pre testo di 11ecessità p er scrittnr.1 di farci dist ribuire numerosissime pem1e tl'ocn d1e allora erm10 in u so, e tagliando il cannone di tJueste s' i n -

F ig. 484 - Castello di Ilivara, già propriet à rlella R. Accademia Militare, r esiclenza estiva Nl autunnale tlegli Acca demisti clal 18i::2 al 18ii7 .

11,·Hl a ro no su cces s ivamente le l 1 n e n elle altre ben serrate, e si formò così un lu n Hid NN i1110 tubo, c he ve nne assicurato contro le possibili soluzioni d i continuità , 111 1111 for te spago che lo p ercorreva internamente da cupo a fondo. Munito di , ,11 ,·Nlc, ls fTum e nto rudiment ale , l'inve ntore lo provò facendosi attorniare dagli 111»1<'1 11 1,:nnrdia e ripar o; introdusse un cnpo del tubo in cantina fino al più p 1·» u1•l 1111J rf'cil)i e n le del latte, poi coll'altro capo in bocca succhiò facendo 11 1·11 0 1" : , ·ti i I I iqnido cloci le B Ile leggi iclr:rnlico-pneumatiche cominciò n montare 1.. 111 ,,., ,. ,111., , 1·11 entrare nella boeen del felice scopritore con grande sua soddi1 I 11~,1,, ,., .. ' : 11 :1mic:i montavan o la guardia , e pe r non essere sorpresi da.gli aiu-

-

1705 -


SCUOLE D'ARTIGLIERIA -

R . .\CCADIDM!A DI TORINO

tanti, co11rivano il bevitore colle loro persone. -- Valo ? - domandarono essi; fu loro risposto, ed il primo, saturo di latte, fece posto a l secondo, questi a un terzo, e così tutta la brigata che aveva aiutato l'inventore, fìnchè si fu beu pieni, e finchè rimase un vaso di latte a rmrtata .della finestra e della pompa aspirante!». << L'operazione si rinnovò ancora alcune volte, finchè fu messo un guardiano nascosto, che scoprì la ~herminella ; e da quel giorno s'inaridì purtroppo quella nostra balia artificiale e ,;aporitissima >>. -·· A va frano ben -

Dai «Ricordi)> del Grimaldi riportiamo ancora il seguente aneddoto assai significativo, che basta da solo a dire, con mira.bile eloquenza, la profonda intesa e la, salda coeslone spirituale che sempre unì la Casa di Savoia al popolo subalpino. « Per facilitare lo studio della storia patria ed aiutare i giovani a ritenere i nomi di tutti gli .lmedci, i Carlo, i Vittorio e gli Emanueli che diversamente accoppiati formano la successione dei Principi della Dinastia di Savoia. era stata scritta sul muro a caratteri cubitali la nota di quei Conti, Duchi e Re da Umberto I fino a Carlo Alberto. Questa non è tanto numerosa d 'indivinui, ,·om,~ lo votrehh,~ far ,·n\den\ la lunga durata del loro dominio, d 1e ,lata dal mille, sicchè l'isulta la più antica famiglia regnante dell'Euro1m )), « Ora avvenne elle il giovar1e Granduca Michele, Principe ·e1·editario di Russia, viaggiando in JlJuropa, si fe1·JJ1ò in Piemonte, e fu accolto dal Re con grande onore e cortesia. Venne un giorno a visitare l 'Accademia, e ci sorp1·ese mentre eravamo alla Scuoìa di letter:1tuni. fatla da un cerlo Don Dalla assai capace ed arguto. « Il Granduca au:owpagnato dal suo seguito e dal Comandante chiese alcune infol'Inazioni· di dettaglio al professore, quindi adocchiando la nota dei nostri a'ichi Sovrani espresse marcatamente il suo stupore che fossero così pochi, mentre egli aveva. creduto questa Dinastia durasse da lunga data nel R egno. - Così è difatti, rispose senza tm·barsi Don Datta, la Uasa di Savoia data dal mille, e se son poco nnmerosi, si è che i nostri Duchi si fecero amare dai loro suclditi, vissern lunghi anni, e morirono tutti quanti di morte naturale. Il Granduca con1prese 13 lezione e si tacque, arrossi, salutò e tirò via senz'altro ; e nel ,mo triste paese continuò la txadizione fatale dei regicidii ».

Un altro ufflciale, il generale conte Luigi Gianotti, che del1' Accademia fu allievo dal 1838 al 1847, e ne tenne poi · il comando dal 1880 al 1883, ci ha lasciato a sua volta, un libro di (( Ricorrli )> (1), rn~l quale narra, fra gli altri, èlue fatti che di(1) Ricorfl,i di un antico allievo della R. Militare Accademia di To·ri·no del ge-1tera1c con.te LUIGI GIANOTTr, Torino 1887.

-

1706 -


RICORDI DI G.IOYEN'l'Ù

mos t1·ano come gli antichi allievi abbia:no sempre conservato un gra,to, incancdlabHe. ricordo de~li anni trascorsi in Accademia, ,~ come il pensiero delle vecchie uiura ùelFistituto, che li avevano accolti ancora ragazzi, ahhia sempre avuto il potere di commuoverli e di esaltarli. (e Trovan!lorni Conrnmlantc dcll'Accaclcmia scrini il Gianolti - antichi compagni Yenhano a ycclermi per visitare ancora una volta quei luoghi dove ~1vev1rno passati tanti giorni -semm fastidi cli sorta. E'ra i miei amici ve ne fu uno che tutti conobbero. Perco1·se la sua carriera nella fanteria e sempre si distinse in guerra per con1ggio R tutta l)rova, ed in llace per bontà di carattere. F,ra nizzardo ma non abbandonò la primitiva bandiera. Il comf1i:rnto Alherto Garin cli Cocconato rivedendo l'Accademia volle e~lnHre egli stesso un bicchicr d'acqua dalla famosa (< vomva l). Bevette tnrnquillamentc poi l'iYolgendosi ad alcuni :illievi ehe lo g11:1nlanu10 , .loro disse che non avrebbe dato lJUel voco d'acqua per tutlo l'oro · ù el llloudo ». (( Un ~iorno incontro solJo i porÌ:iei di l'o Hll inclivi(l110 della min età, che si ferma, mi gllanla e ri(·onoS<'.entlomi , domnnct:1 in un piemontese elH~ trn<liva l'iflioma n:11.ivo, ili viHiL:1rn l'Accademin. Volle vedei· tutto, e ad ogni momento: - Dis dona, t'en .801iviens t1t? Quante volte Vitli spuntar le lan·ime 11egli occhioni C'elesli di 11ud llel soldato! Rimnse vari minuti in un abbnndonnto loe:lle · che gli servì tnnte volte di prigione, ma egli, nllmlendn H q1wl suo antico :1lloggio: - ,i toi le premier jc swis chc.z moi. Quel mio vecchio compagno è. s avoiardo. Nel 1859 era maggio1·e cli cavalle1'ia. JiJntrò al senizio frnncese per non contrariare suo padre·. Attualmente è cmmmdante è.li una divisione di cavalleria. È il generale Goybet >>.

Ecco quali erano e qnali sono g·li antichi allievi dell'Accademia Militare di 'J~orino .! Il generale Gianotti morì a Torino il 25 aprile 1893 e fu, per suo desiderio, sepolto nel recinto di proprietà dell'Accademia. Sulla sua lapide si legge questa epig·ra,fe: << In questD recinto -Di spettanza della Regia Accademia Milita re,- Per cortese consenso del Comando di essa - :E pio desiderio del defunto - Venne deposta la salma - del ~ Tene11te genera,le - Conte Luigi · ·reresio Gianotti - che nella lunga onorata carriera - resse per quasi un lu~tro - quell'istituto di educazione militare - del quale con memore affetto -- si vantava antico allievo - Alla, memoria del loro amatissimo i figli ed i congiunti - 25 aprile 1893 )). -

1707 -


SCl'OLC D' Alt'l'Jt; LIEH L\ --

B, M:CADE?>UA D1 'l'OJONO

Nei capitoli precedcuti sono sta.1i man mano ricordati gli ufficiali d '},.rtiglieria, ex a1Hevi fle1l ' Acr.ademia. che :-.i distinsero nelle campagne del .Risorgimento meritandosi alte onorificenze di g1wrra. Qui ei lin:1Heremo ad elencare i eacluti, ma naturalmente don•emo 1·ipetcre norni g;ià citati, pl"'rchi'~ tntti :furono fregiati da incdag1ie d'oro o medaglie d:argento. (< Tn (Juesto fotituto disse l'on. Tommaso Villa (1) - r·ht \ fil 011or:e del Piemonte cd oggi è vanto dell'Italia; nel rli cui libro d'oi·o, e nella pleiade di nomi illustri. stanno scritti quelli di Vittorio ,\llìeri e tli Carnillo Cavour; in questo Tslitulo che le sn c tavole di fomla?,ione, b:rndite in nome di Vittorio Emanud1~ J. 1lit,hii1n1,·:1110 dedicato << alla rnorale e sturliosa educazione della gioventù, e rlirctto ad inform:1n, gli animi s in (l:ii piì1 teneri. armi all'amore del retto. cd a pro('acciare alle fisiche fa coltit. mcrliante riplc'1:11ti a,l:ittnti esercizi. quel g-rndo cli 1·obnstczzn e rli p:izienza dPll e 111ilit:1ri f:ltielw di cui. n10le andare fornito il soldato ;), si formavano Quei giov:ini nllic1n ii el11, ,1ovPv:rno ,~ostltnirc e costituirono difatti la rohusla rnc111liralu1·a di quc•Ir(,screito iJÌe1UoJ1tese, c h e f u la prima e più fedele espressione ()pila mente e del cuore d ella nazione; che f u i! 11rimo fai;eio di volontil e ,li forze dil'etto a raggiungere l"nuiti, e J'inclipernh!nirn tlell:.1 p:-, lria ,e r:he dopo di essersi coperto di gloria nelle campagne clel 1848lS49-185f!. lasdù i. snoi ve~Hilli , eonnmieò ie sue tn1dizioni. trasfuse il suo spir it o <'d il suo c·uore all'esercito italiano iJ. « I 1rn0Yi t empi trovarono (]lH!lln giovenl ù gaglianln e preparata ai cime n ti 111 t)uali la d1iamava la nazione>). e, Es.~a pnl'l.ecipù :.igli entusiasmi, ,·oi fJ1n1li fu aecolto il grido lli g;uer1·a ch e Oarlo Alberto 11011 aveva rlubitato rii l:tneial·té contr o J"AusLri:t; e le s1uè camerat e si fece r o deserte, per correre tutti lù. !love li i11vH:1vano l:t \"()(·e rlel Re eù i voti dell a naz.ione 1). _,

Venti furono gli ufficia.li , già allievi, morti comlmtteudo nelle ta[tt pagne del J (·i4.S-JfJ e (1i Crimea. Nell'anno 185S, se·n.,:a 8olennità alc11,1w, com'era 11cllo stile f1t•l1'antic6· esercito piernoutese, verme colloca,ta, in memori:-1 di ei-si, nna lapide che li. ricordava « :-1d onore ed esempio)) ed csor-

\ (1) n gcnerflli, Carlo J1'c{iu, N ù ,o/.is di Ho ùi/.a nf. Discorso commemorativo pronunciato dal cleputnto Tomm;rRo - Villa in 'l'orino nell'aula del Senato il giorno ,:o inarzo 1890. Torino 1890.

-

1708 -


l<'l g-. ~K., - Lapide a ricordo de.rsli ex allieYi caduti nelle camp:i_!?;ne dal 1848 al 1888.

-

1709 -


SCUOLE D' AH'1'1GLIEHIA ~ H . .\cCAnEJ\fL-\. DI TORINO

tava gli aJlieYi a tenerne << sempre il 1·icordo nella mente e nel cuore)). Nel 1877 alla lapide primitiva ne fu soleunemente sostituita. un'altra, neJfa quale furono aggiunti. ai precedenti i nomi -dei valorosi caduti nelle sueeessive campagne fi.no a quella del 1870, e, in un secondo tempo, fino a quella del 1888. Assistettero alla funziqnr moltissimi antichi allievi dell'Accademia, e .fra essi il più anziano degli ufficiali dell'Esercito, il generale Enrico Monizzo della Hocca. Ricordiamo ora, i 11orni àegli ex-allievi eaduti: cne apparten1wro ali 'A l'ma di Artiglieria e che caddero nelle diverse campagrrn. Di molti fra questi p .r odi noi abbiamo già, pa,l"lato nei capitoli dedicati alle va,rie calllJXtgne del Hisorgirne1~to descrivenuoue le eroiche gesta e la uobile morte. }l;1 crediamo che ness1mo vorTù IJhtsinrnrci se ci ripetiamo brevemente qui, riconhuÌdo con militare coincisione H curriculum vita,e, la can:icra e l'o11ol'ata tine •li. eia sc:nno di essi.

CAMl'AG J\ A DEL

l~Jt,

Tenente marchese Leonardo Com di J:l'elizza,no . . - Rntntto il 17 marzo 1834, usd ·il 12 sc~ttcmbre 1843 tenente d' artiglieria. Comandava una ::-ezione della batteria, del capit:mo Piccono della Valle a Santa Lucia j] giomo 6 maggio 1848, e colpito al capo da una, palla di fucile morì valorosamente sul campo di battaglia. / Capitano cav. Annibale Felir:e A1,ogculro di Valdcn_qo. Di questo bel soldato e .magnifico ufficiale giù si è ripetutamente parlato. Entrato il 2fi ottobre 1825, fu promosso tenente d'artiglieria il 25 ottobre 1833. Nel 1848 comanda:rn, una hatteria e si trovd- alla ricognizione sn )frrntova, ai fatti d'armi cli P:1strcngo e di Santa Lucia, ed alla, presa cli Peschiera. Vi ebhe la, medaglia d'a.rgento e la, mem:.ione onorevole. Il 4 \agosto, a,pposfata la batteria alla Portn Romana di Milano, sosten11e lunga.m ente l'urto degli austriaci. A mezzodì, colpito in fronte da proi<>tto nemico, in contrava la morte dei valorosi. - - 17JO -


I C ADUTI ?',J~LLEJ CAMPAGNE DEL

CAMPAGNA DEL

]849

E

1859

1849

'l'<"11 e 11 te

cav. Ji'enlinarulo Balbo di Vinadio. - Nato nel diIS28. Entrato il 9 aprile 1835, uscì il 27 marzo 1848 sotl.ol1:111~11tc nella 2a batteria di posizione, nella quale era tenente s uo fratello primogenit,o Prospero; prese parte ai combattimenti dd :.m aprile, del 30 maggio, de] 23 e de] 26 luglio, vi si segnalò ,. i:; i ebbe hL medaglia d'argento. Tenente nella stessa batteria di c ui il fratello era diventato ci1pitano, -nel 184f> si tl·ovò al comltaJtimento della Sforzesca e il 23 marzo a Nova1·a stava colla, l•a.tteria al centro della, posizione innanzi a C . Cittadella. La, l•atteria essendo esposta a micidh1lissimo fuoco, Ferdinando Bal bo di Vinadio, per incuorare i suoi cannonieri, si avanzò, front e al nemico, alto, impettito, sdegnoso del peric:olo. Oa{lde morto, colpito da una scarica al petto. Gli fu decretala la. seconda medaglia, d'argento. Capitano Ghu;eppe 1.lfo,ttei~ nato a Domodossola il 19 gennaio 1821 . ~ Entrato il 2 ottobre 1832, uscì il 13 agosto 1840 tenente d'artiglic1;la. Capitano dal 1S4.S, comandava nel 1849 la 4" batteria, di posizione e il 23 marzo a, Novara ne diresse il fuoco con intelligenza. Ferilo da una palla di eannone che gli sfracellò il braccio destro, rifiutò ogni soccorso, rimanendo a,l sno posto. Accolto poi in una casa privata di Novara, vi morì a causa della, ferita ricev11ta. Medag]fa d'argento. n· 11dt1·(·

0A1vfPAGNA DEL

1859

Capitano Agricola Robert. Nato a Rarge il 31 gennaio 1825. Entrato il 2 maggio 1836, usd il 20 settembre 1845 tenente d 'artiglieria. Capitano dal 27 dicembre 1850, ebbe il 14 maggio . 1859 assegnata la medaglia d'ai-gento « perchè dopo aver diretto con perizia e coraggio la sua batteria, cadeva, m01·talmente colpito e colle sue urnmc parole animava le truppe a. perdurare nelhi resistenza )).

-

1711 -


SCUOLIÌl D'ARTIGLIERIA -

fl.

ACCADEJJ.\ilA DI TORINO

CAJHPAG:,_;A orni.

lSfiO-Gl

Capitano Alfredo Savio. Nato a 'l'orino il 1.3 settembre 1838. - Entrato il 25 ottobre 1852, uscì 1'8 agosto 1857 sottotenente d'artiglieria. Tenente nel 1859, capit.n1no il 27 giugno 1860 , comandava una delle batterie che il 20 setlemlwe costringevano Ancona alla resa. Colpito mOl'!alrnente, e.ontimrnva ad anhnare i suoi cannonieri e ne ricusava il soccorso per non distoglierli dal servizio del pezzo e mol'iva da vnloroso. !;:hhP conferita la medaglia d'argento. Capitano Edoardo Salvio. Fratello del p1·ecedc11te. Nato a Torino il 8 maggio 1837. - Entrato il l" nove111 b1·c 1851, uscì 1'8 agosto 1857 sottotenente d 'art-iglie ria. Tenente 11cl JSG!l, capitano il 27 gh1gno 18fl0 fu il 2 novembre fatLo cavalit~l'<\ 1l<dl'( >1·dine militare di Savoia per essse1·si segnalato nei comhattime 11ti di~ - An gelo e nf'll'n ssedio di Capua . All':1ssPflio poi <li <::wt:i, il ~2 genrn-iio J.861 colpito da, proiettile nemico, mo1·iva d.i va.Joroso, quattro mesi dopo che il fratello Alfredo aveva <·011 11g11al valore la f-idata la Yita frnl campo di battaglia a.cl .\ ll l·m1a. Cl-li fn a.foiRe gnata la medaglia d'oro. 11 22 geHnaio 18~)5 fn inaugurato a Gaeta , e 1rnll' opcn1 di fo1·ti.ficazione che portai i L ,-un nome: un monumento in suo onore.

I

\

CAMPAGNA DEL

1870

Tenente Giulio Pa,olett-i. Nato tl Firenze l ' 11 ottobre 184B Entrato il 20 novembre 18H2 1 uscì il 10 ag·osto 186G sottotenente di ( artiglieria. Fece h1 campagna del 1866 e fu promosso tenente il · 2:.l settembre 1867. Destinato alla ;,,a batteria del 9° 1·eggimento, riportò il 20 settembre 1870, a Villa Albani sotto le mura di Roma, u11a g1·ave ferita per cui morì la notte succcssiv~=t. Ebbe decretata la medaglia d'argento al valor milita.re. Troppo lungo sarebbe ricordare, pur solame11 te elencandoli, i nomi degli nfliciali, provenienti dall'Accademia di Torino, che si distinsero in azioni di guerra. Una, breve citazione stat istica sarà più eloquente di lung·hi elenehi e di pomposi discorsi. -1712 -


I. L

LU•:C LUTAML,:N T O VE <,LI ALf,LillVI NlìlL

1816

I >nl la ro11dazione delF Accademia (1816) alla breccia di Por ta

l' in, e 1·.i<><'. iu fi4 anni, gli allievi ammessi ull' Accademia furono :.i:1:17. « l)d medesimi .- scrive il Gianotti (1) - oltre ciiiquecent o

011.t:1111 ot·o delle ricompense per atti di valore o segnalati servizi r1 ·si iu tempo di guerra. Molti allievi ebbero due ed anche più distim.ioni ripartite come segue: I >ecorati in qualche grado dell'ordine della Corona d'ltaltla 6 n ecor ati in quakhe grado SS. ìVfanrfaio e Lazzaro ::l3 P1·omossi al grado superiore 21 Vecorati della medaglia d 'argent o a l valore militare 545 17 Decorati con medaglia d'oro al valor militare Decorati in qualc1H~ grado dell'ordine flella Croce di Savoia lfifi Morti sul campo di battaglia GO Il numero dei feriti ò pi ù che r a gguardevole )).

Faceia ruo oni. un rapido esame dei sistemi di reclutamento e di ordina mento scoìa.sti0o, e delìe modifiche sostanziali tippor tate nel periodo che va dal 1816 ai 1870. Nella, nuova. .Accademia Militare gli allievi, nobili o di nascita civile, furono accolti in età fra i nove ed i dodici anni, e talvolta anche minore. Il loro numero complessivo venne fissato ii1 duecento, dei quali settantacinque erano a spese del Governo, mentre sedici erano P aggi cl 'onore del Re, e la ìoro pensione veniva pagata dalla Real Casa. Non si sta bilironò esami di ammissione, essendo solo necessaria l'approvazione Sovrana. L'Accademia, preparò ufficiali per tutte le Armi dell'esercito. Gli allievi che si destinavano alle Armi di Fanteria e di Ca valleria compivano un corso di studi che, per i più giovani a mmesRi, era di nove anni; venivano nominati ·cadetti nell'ott.wo (1) Opera citata.

10H

-

1713 -


SCUOl,l!l n' Alt'l'lGLrnlUA -

n. ACCADEMI:\ DI TORINO

anno e: ultimato il nouo, raggiungevano i Cm·pi col grado di sottotenente. T11vcce gli allievi che si prepa.1·riva110 pe1· le <:osì deLtc~ et Armi dotte)> - Stato Maggiore, Artig.lie1·ia e Uenio - pur ottenendo le promozioni all 'ottavo ed al nono anllO , l"ima.nevano ancora ncll' Istituto per completare la propria coltura matematica e sola1hente dopo questi importanti i-tudi compl P1nenta1·i passavano ai Corpi col grado di h10gotene11te. L'ordinamento scolast ico della R. Acca,Jeinia rimase inalterato nella sua essf\Uza, dnrallte i regni rli Vittorio Emanuele l e di Car.lo l•'elice ; Rn bì modificazioni n e.l e.orso del reg-no di Carlo Alberto. Studi, servizio ed ammiliistrazione vennero al lnra eambiat::i con regolamento del 4 maggio l~~1tL Anzitutto si 1·ial½ò il limite di eti'L per l'auunissione, po.t 1an dolo fra i qualtonlici eù i sedici anni , e stabilendo nn 1weven tivo esame di istrnzione primaria per l'am missione. Rima.se fa <'ondizione di appartenere a. famiglia 11obile o civile. La durata degli stncli venne tisRata in cinque mmi per le Armi di Fanteria, e (;nva1Jeria 1 ed in sei anui per l ' Artigli eria , il Genio e lo Stato Maggiore: i primi due anni con studi. comun.i , i :rimanenti con studi specializzati JH~l' ogni categoria. Compiuto il quarto anno, g'li allievi erano nominati <"'n<letti ; compiuto il quinto, erano nonlnati sottotenenti. ' Quelli di Fanteria e di. Cavalleria, rag·ginngevano a1lora i Co1·pi; qnelli delle Armi Rpeciali rimaneva110 invece 1wU'Istituto e vi com1>ivano un sesto anno, al termine del quale erano p1·0moissi luogotenenti ed andavano alla Scuola di A pplic,udone.

*

·:f

*

P j r la guerra contro l'Austria (marzo J S48) qu,i.si tutti gli aJlièvi della R. Accademia degli ultimi tre corsi furono promossi sottotenenti e destinati ai reggimenti. I nuovi principii di diritto pnhhJiro, riconosciuti con la promulgazione dello Rtatnto , resero necessaria una revisione dei. criteri d'an11nissione agli fatitnti cli isdrnzione militare, in modo clic Ja facoltà di entrarvi non fosse più ristretta tl determinate clasisi F:odali. Già, appena proclamato lo Statuto, era stata isop -

1714 --


-----------

Allievo della R. Accactem.ia 1816 • 1848.

Paggio di Corte

Allievo della R Accademia 1816 -1818.

Allievo della R. Accademia 1818 - 1830.

Fig. 486 - Successive uniformi degli allieYi della R. Accademia 1\:1:ilitare.


SCUOLB n'Alt'l'IGLIEHIA -

R. ACCADElMIA DI TORINO

pressa, presso l' Acr'.ademia, la categoria dei Paggi del Re; in seguito, nel 185G, il ministro della Guerra Alfonso Lamarmora nominò un'apposita Commissioue incaricala di redigere un progPtto di riol'clinamento degli Istituti di istruzione militare, in modo di porli in .maggior armoni.a con lo spirito dei tempi. . Quei,;ta Commissione convenne, fra l'altro, neH'opportnnità di elevare l'età di ammissione agli Istituti, affinch!' gli ammessi avessero già un certo corredo di. studi e più manifeste attitudini d ' animo e d'ingegno per intraprenclere la earrier;1, militare. Purono . ò.i conseguenza richieste l'età di sedici a1mi e la licenza di i·ettorica per l'ammissione, e stabilito uno speciale programma di matematica per i co11corre11ti al le Armi doLtP. Queste disposizioni vennero applicate alJa R. AcendPmi:1 Militare co,, le Norme provvisorie del 14 gennaio J S57, 1<~ qnali, i110H1·e, 1·id11eevano la durata, dei corsi ,1 tre a,nni per gli allievi destinati a<l (•Jl{TaJ·<' nelle Armi di linea , a 111rnttro anni per quelli che si prepara.vano p er h! Armi SJW('.iali : il primo anno con studi in comune. Al termine del term anno tutti erano nominati sottotenent i : quelli. delle A1'mi di li1wa raggiirng-evano i Corpi, q11elli delle Armi speciali compivano un 1pia,rto anno nell' Accndemia. La legge del 1!) ]nglio 18i">7 stahilì che ]a R. Acrademia Militare conservasse la stm denominazione ed il suo scopo e che ne facessero parte duecof1toquaranta allievi. Le pensioni gra tuite, ossia a carico del Governo, furono limitate ai figli dei militari morti sul campo ed agli allievi del quarto a,nno di corso. Si mantPnnero trentaeinqn~-mezze pensioni gratuite per i figli di uffi ciali e di funzionari dello Stato. Con R. Decreto 2f> fobbraio 1858 1: .Accademia fu sciolta per ragioni disciplinari e ricostituita con 'successivo decreto del 6 a,prile dello stesso anno, pre scrivendosi nelle nuove norme d'ammissione l'obbligo di aiTuolamento per gli allievi, appena avessero compiuto il diciassettesimo anno di età. Il primo giuramc~nto degli allievi, che così cont1·assero r ego]a.re arruolamento, avvenne il 24 aprile 1858. Nell'an110 1.859, appena fu sicuro un prossimo inizio di ostilità, il Governo piemontese provvide a, reclutare nuovi ufficiali. .A tale scopo il 27 febbraio 1859, fu provvisoriamente istituito presso l'Accademia, un ('Ol'f.lO suppletivo, della durata tli -

1716 -


11 11 1111110 ,

pn :11.Jilitai:e al grado di sottotenente, l'ìpecialmente in

1•'11 11l1·1·ia, giovani dotati di conveuiente cultura.

1o

Nl'oppiata la gtwna, quasi tutti gli allievi del terzo e quar ,·c11 nero promossi sottotcucnti ed invia.ti ai Corpi.

e·ot·so

* .;,

·:f

~11bHo dopo il 18G9, per l' incremento preso dn ]l ' Esercito, l' li1 · 1ln, piemontese si trasformava in italiano, si c onstatò che I' 1l ccademia Militare di Torino non poteva più ba:stal'~ alla prep:11·:1;1,ione degli ufficia li che ocr,onevano per alimentare i qua<'lri di LuUe le Anni. E si giunio;e allora ad una modificazione radi1':tlc : eioì'-:: si. c1·ca1·01.10 speciali Scuole per il reclutamento degli. ntficiali di Fanteria e di Cavalleria; e, con R. Decreto 13 rna1·zo l8GO, si io;tahilì che l'Accademia fosse destinata, esf:lusivarncnte

a gli aspfranti ddle Ar·mi speciali. La. R. Accacl1>min Militare divrrniva dn11que Il. Accademia. di Ari.ig-lie1·ia e Genio; ma il nuovo lstituto conRervava dell' a,nlico, non solo il locale, e la bandiera -- conces:-:a cla. \'R.e Ca1·lo Alberto nel 1840 -- bensì a11ehc le gloriose tradizioni; le raratteristiçhc spiàtuali, il tono di vita, in Rornma (( lo stiìe )). << E:-:sa -- scrive i1 R.ogie1· (1) - tlaJ l " aprile~ 181G fino a, qud momento ave va, accolto ed educato alla canicnt rnilitare i gionmi appartenenti al Regno di Saròegna, e non pochi d'altre provincie italiane, elci quali le famiglie 1weRcnLivano l'avvicina,rsi del mom ento in cui i Re di Sardegna dovevano div<~ntare << per grazia di Dio e per volontà della Nazione)) Re d'Italia; li accolRe, li educò e lasciò impre:-:so nell'animo di ci:rncnno un ·rieordo profondo, nna carattedRtica comune, un'impronta speciale. Le doti nat.nrali. , che per eredità e per tradizioni guerriere, facevano i Piemontesi così particolarnrnnte adatti alhL vita militar<~, venivano coltiva.te e sviluppate negli a1lievi :-:ia con l'aziont~ diretta dei superiori sia lasciando svolgersi efficacissima quella mutua d~i compagni)). <( Tutto riò dc poteva conferire a formare il carattere e a infondere nell'a11imo degli allievi l'amore aUa patrin, la devo (1) Opera citntil.

-

1717 -


SCUOLI•l

u' AR'1'1GL1Vilt1A

-

R. ACCADEMIA DI TORlNfJ

zione al S0vrn11o, il culto alla bandiera, i :,;cntimeutì tl"ab nega.zione e di disciplina , tutte le virtù insomma che costituiscono un bravo ufiìciale, vì era coltivato e prnmosso c011 cura :,;peciale )) (1). In questa comune educa;,;ione forte, militare, soldatesca, gli Accademisti attingevano gli elementi. di rprnl sentire sottilmente delicato, di quella lealtà, di quel nilore dte formò giuslanwnte il vanto degli ufliciali dell'esercito dc•stiuato a servire d ' embrione all'esercito itali:1110. l•'u detto e scritto clie, se l 'edu('azione militare nella vecchi:t Accademia 1~ra I0devoln1<rnte impartita, altrettanto non poteva dirsi cl egli studi che vi si compievano. T.. ' a1forrnazìone generica. fa pùrte delle stolte asserzioni autodenig-rntrici ehe dovrebbero ormài essere spa:,.zate via per i-;em ywe. 11 11ome di molti preclari in~gHnnti. e r111ello di molti allievi che si segnalarono, non per so1P -..irtù militari, ma anche nei eampi delle scienze l' dellP lettf'J'<', ha:--tano a rlimostrar<~ lmninosa1nente d1e F.A!·é,a dt{mia t~bbé .rnche nn'aita importanza, culturale. Certo, allora la <<posa>> era di i;:prezzare ogni studio che non fosse l'indisp(msal.Jilt~ rc~·olamento, - osservava arguta.mente il colomrn llo 1/.arn•lli. nrlln. i;:nn <( Storia della Hrigata .Aosfa >> - , ma in gran parte ern. « posa )> e non altro. N°P- sarà eerto 1:ù1 catti_vo augurio emettm·e il voto che sempre gli uffìcialì del R. Esercito crescano negli lstitu li non meno robnf.iti cli carattere, non ~eno fermi in H quei nobili sentimenti di fedeltà e di amor patrio, che tanto. contribuirono alFeceellente spirito d.ell'EsPrcito Subalpino, al 111-rnle i;;j c1eve in gran parte la completa nnifìeazione di questa nr,Rfrn helln e eara ltalin dsnrta >) (~). Nel periodo (Ìì tempo che corse d:'.11 1816 al JS:-i9, circa duecento furono gli ullìeiali d1P usciti glieria piemontese, portnmlovi tinta nell'Istituto. Il nome i i dell'Arma a cui apparrc.,m1ero e

. <<

(°l:lll'Aceatle111ia en1Tnrono n far pa rte clell'ArUl;1 continu :1:1.iontè flt>lla fr11 tcllnnza militare atno11 pochi di essi forma, a giusto titolo, vanto clell' Acr·mlemia che li Cllll<:i): bM<tel'/1 eil.111·e: Al-

(1) L. CI!IALA. ]'relimiuori ll cl1a 1111 e1-ra t/el 1.SGU. (2) Lettera rlel General e Alfo n~o Lamnrmora del lO m:mr.o 1877, ne lla quali! si scusava di non vot.er inten°e nirc all'ìnaw:·,1ra:1.ionf' rklla m10v:i la(lide collocata nel cortile deU'Accademi:1 per ricordare il nome 1leglì utti.ciali, g ià allievi, morti cornbatt•mclo.

-

1718 -


Fig. 487 - 11111, r110 dell:1

n. Ae<.·:1llemia Militnre. (da una stampa del 1836).

-

171~) -


SCUùLrn n' ARTIGLIEIUA -

H. ACCADEMIA DI TORINO

fonso l<'errero della Marmora riordinatore deìle patrie milizie, com,mùante tletle truppe sarde in quella spedfzioue rH Crimea che imponeva di colpo il Piemonte all'attenzione ed al risJJetlo di tutta Europa, Cavo di StalO Maggiore, Ministro della Guerra, poi ripetutamente Presidente del Consiglio, medaglia d'oro; Giovanni Cavalli, che, con la rigatura dei cannoni, doveva rinnovare radicalmente tutto il inateriale d'artiglieria; R11rico .Ì\'Iotozzo della Rocca, Ministro della Guerra , Capo di Stato Mag-giore dell ' Annata nella campagna del rn:m, medaglia d'oro; e Paolo Ballada di Saint Robert, scienziato e tecnico geniale, Alessandro d ella Rovere, Giuseppe Pastore, Efisio Cugia, Agoslino Petitti-Bagliani di RoretÒ, Cesare l{i<:olù-Magnani, Cesare Bonelli, Carlo B ottacco, Giacomo Maraldi, J;1milio Mattei, Carlo Felice Nicolis di Robi lant, Enrico Uiovannetti, Ceh~stino Rossi, ece., ecc .. Hkorùa il Rugiei· che <( il HUlllero d i quelli di essi b enemeriti per i Rei-vizi r esi giunge ad eleva t a proporzione, tant o che non meno lli .sel/o,ntniw'vC sono quelli elle raggiurn;ero il grado di generale,> (1).

11 G aprile 1S62 fu pnbhficato un Regolamento per gH Istit u ti del Hegno d'Italia, (:he diede nuove fonnc per il hnrnion amento dell' Accademfa Militare. Fu prescritto per Fannnissionc dH~ gli alliEvi provenii~nti d a,i eollegi militari o dai civili avessero compiuta l'ctù d.i sedici mmi P 11011 superata quella ili venti; invee-e i sottulliciali, caporaJi e soldati potevano essere ammessi sino all'eLù di vcntitrè anni. Il n umero degli allievi venne stabilito di duecentocinquanta; il corso degli studi di tre anni. l)assando al terzo anno gli allievi erano 1n·omossi sottote(

nenti. Il Regolanwnto dell' aprile 1862 completa in un certo senso <1nello del marzo 18GO, doè viene ad org~Lnizzarc la nuova vita dell' Accademia Militar e, che a.vcva cessato di essere istituto prettamente piemonkse per trasforma1·si, più genericamente, in italiano, specialhzanclosi. contemporaneamente nel solo recluta· mento degli nflìciaJi d'Artiglieria e del Genio. In conseguenza di ques to nnovo iudirizzo, il suo ordinamento subi modificazioni intese a sempre meglio selezionare i giovani che vi fossero ammessi. Con la legge del 4- maggio 18fiG, gli allievi del terzo anno di corso non ebbero più il grado di sottotenente, ma l'ottennero solo dopo compiuto l'anno, con anzianità di_ grado dal pdncipio del (1) F. L. RoGrntt. Capitolo citato nell'opera : A.rtigUcria 30 maggio 1848-95.

-

1720 -


Allievo della R. Accademi a 1830 - 1844:

Allievo della R . Accademia 1844 - 1850.

Allievo della R. Accademia 1850 - 1870.

Fig. 488 - Su cces sive uuifonui degli allievi della R. Accademi a Militar e.


SCUOLE o 'Alt'l'I G I. TER L\. -

n . .\C CAOVi~IL\ )){ 'l'ORl~O

corso. Non riscuotendo s tipendio, la, loro pensione fu a carico dello Stato. La guerra del 1Sfi6 contro l'Austria non causò, come era av venuto nelle guene precedenti , promozioni anticipate. Dopo la guerra,, necessità di. ccoùomie condussero a notevoli riduzioni dell 'orga nico. Il Regio D ecreto 11 marzo 18fi7, che riordini) il Cor-po di Stato Maggiore, s:tabilì che sei a llfovi del 3° conio, scelti fra i migliori, fossero, a ll' atto c~la promozione a sottotenente, destinati a quel Corpo. Il R. Decr eto B aprile 1870 approvò un nuovo Regolamento per gli I s tituti tli istruzione e di educazione militare, nel qua le, per quanto concerneva F Aceaòemia, (( destina ta a formare ufficiali per le Armi di A l'tig lieria e dd Gf'nio e per il Corpo di Sta to 1Vfaggtol'e )), fn s tabilito clw i limiti di et h pc1· l'ammissione fosscro\ (la (411incli c i a veuti anni. che l'olJbligo cli arruolamento fosse differito al 2° anno, che l'anzianità di gr ado da sot · totenentc fosse quella della promozione, e che quindi la pensione d egli allievi del ~ l'Inno J1ou fosF<P p iù a 1:arir o dello Rtato. Con suecessivo R. D ecreto del 13 ottobre 1870 venne a.nclte ::,h.thilito che il personale di governo cfoll 'Accademia venisse tratto esclusivamente da,lle Armi di Artiglieria e del (;enio, con dcfmitiva cscim,ione di quello òellc Asmi cli linea. « Le inuornzioni così introdotte - scrive il Il.ogicr (1) - coinddeva no con ln da La dell' nequisto ehe l ' Italia faceva della sua capitale. T isol<lati d ' Ita lia i nfatti , cnt1'.ati in Roma per h breccia di Por ta Pia il 20 settembre 1870, coromwanù col fatt o le fervide aspirazioni degli Ita fom i riuni ti a nazione )) e che ò a ll:t hocca del loro He ndiv~rno pronuHziarc le a ng urali pa role: « Ci ~,iamo <1 ci l'Ìrnarrerno ))La soglia dell' "Etcrua Città era stata. in (]nel giorno mcmoraud-0 del 20 settembre, bagnn,ta da l sang·ue di due uffici a li, che er a no s tati alliev i della R. Arca,lemia Militnr·<> (~). 0

(

(1) ir_ L. Roou:n . Ope ni citata _ (2) Capitano d ei bcn;ag lli>r i And n.>:1 Hipa e teu en tf! ili :i rl ii.;lieria Giulio .Ces are Paolel:ti. Ad cutr:i.mbi fu m;seg11a l a la medaglia rl'a1·ge11l:o al valore

militare.

-

1722 -


2.

LA SCUOLA D'APPLICAZIONE DI ARTIGLIERIA E GENIO DI TORINO DALLE ORIGINI AL 1870 (1739- 1870).

Norme di ammissione - Programmi di insegnamento - L'opera del Bertola e di Nicola Quaglia - Le matematiche nell'arte militare · secondo Galileo Galilei - Prima sede della Scuola presso la Regia Zecca - Trasferimento presso l'Arsenale - Uniforme degli allievi La Scuola all.a fine del secolo XVIII - Le scuole teoriche durante la dominazione francese - Loro chiusura - La Scuola d'Artiglieria del 1803 in Alessandria - Rinascita della Scuola di Torino nel 1814 - Il progetto del Colonnello Giovanni Quaglia - Soppressione delle scuole nel 1816 - Ristabilimento della scuola nel 1822 - Regolamento del 18.3 1 e modificazioni del 1834 - La scuoia complementare diretta da Giovanni Plana: suo regolamento del 1_8.37 e successiva chiusu ra - Vìcende dal 18.p al 1850 - Le . prime amm.issioni di borghesi, studenti e laureati in ingegneria ad Ufficiali d'Artiglieria e (jenio - Distacco della Scuola complementare dalla Regia Accademia Militare nel , 85, - Conseguenze delle guerre e degli avvenimenti dal 1859 al 1863 - I c01·si accelerati - La Scuola d'applicazione per le armi d'Artiglieria e Genio nel 1863 - Ordinamento della Scuola - L ' insegnamento di Francesco Siacci.

1° Pi;:iuono (173!)-17!)!>)

La« Scuola. d' Applif·nzimw (li Artiglieria- e Geuio )) derivava direi tarnentc da {Jnell(~ (< Hegie Rcuole teorico-p1·atiche d' Al'ti 1,dicria e fortificazione)) elle furono create da Carlo Emanuele III di Savoia il Hi aprile 1739, e che a loro volta fneev:1110 seguito alle Scuole per la Teorictt prat ica dei cam10nieri, homhisti e minatori. Di tali Scuole abbiamo già, lnngamente f' ripetutamente parlato nel secondo volume cli questa F:torfo (1), mettendo in luce la magnifiea opera. s,,olta. ila.i suoi primi direttori, il conte Giuseppe Igna,do Bertola e il cavaliere Alessandro Papncino d' Anll) Verli Storia <lell'Jrlir,lierin 11alùwa . P:1rte I, vol. 2'>, capitolo VI, § 5; e capitolo VII, § 2°.

-

1723 -


Fig. 489 - L'.-\ 1·scnale

(li

Torino ne l secolo XV 11 I.

(eia un dl~egno a colori dell'epoca - Raccolt a del cav. Sìlvio S ìm èon) .

-

]724 -


J1'0NDA7.I01\'E DELLA SCUOLA D' APPT,JCA7.10Nltl

to11j ; tuttavia per dare una certa, continuità a qu esto studio, 11oi 1·i l:ol'neremo brevemente anche sii tale periodo, sopratutto per a ggiungervi qualche notizia ed 088erva,zione.

Fig. 490 - Carlo liJrnanuele III - Re cli Sardegna, Cipro, Gerusalemme, etc. - Fondnlore delle « Hegie St:nole teorko-prat.khc di Artiglieria i> -:--- (16 aprile 1789).

Carlo Emanuele III, istituì adnnquc 36 posti di cadetti destinati a giovani aspiranti al grado cli ufficiale d'artiglieria ed ingegneri militari, pei quali venne essenzialmente stabilito detto corso di studi; rua era concesso a, bass'ufficiali e soldati del Real Corpo di poter assistere alle lezioni. -

1725 -


0

SCUOL;'J) APPLJCAZIO:'<E D' Alt'l'WLIJ1P.J ,\ E GE~IO

P articolari 1-iguardi venivano usati agli Allievi-Cadetti, co, ine si rileva dall'articolo 9" del IL Viglietto di foudazione: « Intendiamo die detti Cadetti po,,;si110 a vere una distinzione nel loro ves tiario, cioè di pa nno llern;ì ùel lo stesso color e, verèJ viù fino, e con d iffel"eHte ('orcloue sulla spalla, portino .-J1:·1d:.1 a luogo cl ella sciabola , gotlnno cli un va ntaggio ùi. paga che. si è loro in d ello bilan cio stabil ita, ed una preeminenza ai semplici so](lal.i (ri1uanendo perèJ suhonl i11ati ai Bas,,;'uftizi,1 I i), ch e viv,ino in ci?mbrca JJarticol are, ed inoltre <'Ile sii "io i-o assignat o un posi.o seJ)ar ato n elle Scuole cli Teorica J> .

.E JH~1· quanto riguarda ]a p1·omozi011e, così llisponcva 1'arLicolo 100: (< Fra qlw~ti Cadetti secondo le infor111a ,-:ioni che a vr emo 1l:1i 101·0 supel'iori verranno da Noi ·stielti i llligliori per riempire i posti d'u!fziali n el Battag lione, ed eziandio JH~l' 11 1·0 1111.1 0Yerli cli slarn,io a quello lli Capit:u w, ,10110 perèJ che avraJJno compiuto il r·nn:o dei loro stu élj, r~ ne l caso ehe siasi tJ1rnld1edu110 d'essi parl.icoJ,.1rmcnte tlisti11to fra g li altri, dich iara ndo che i n s imile oecasione non a vrerno verun rigu:mlo a Ila loro anzinniU1 di eaddto, nrn n.11ica111ente al rne1·ito pcrsvw.1le f·! ,-ontlottn . ll"ogmmo clei me(Lesimi >l.

Non si hanno not izie particolareggiate e sicnrc snll' anda.mcnto dei co1·si nel primo periodo, nù sui. primi nllievi dw l'reqnentarono le Scuole, mancando ogni clocumcntazìone c1fretla al 1·iguardo. Si può acl ogni modo ritenel'e ehe, come in tu t.ti gli inir.i di imprese, assunte con serietà di intendimenti , molto complesso anche in questo caso sia stato il la1voro di org:mizz.azione e di ordinamento dei programmi di studio. · .Mancando, per ·qu/lnto ci è dato conoscere, testi F.tampati, presumibile che le .lezioni fossero riunite, sotto la guida del Bertola, in trattati manoscritti a cura. degli stessi maestri, aint a t i dai lor o aggiunti o, come al.l ora si ehiamavano, maestri sosti tuiti. Nè si deve escludere, in questa, parte, la volenterosa ed a p passionata collaborazione dei migliori fra gli stessi allievi. Dobbiamo ·in moclo particolare citare qua.le colla boratore prezioso del Bertola , in questo p1·imo periodo cfolle Scuole, il prode e valente artigliere Nicola, Quaglia, nominato Cadetto n el Corpo cVArtìglieria, nel 1742, membro della gi~ citata eroi ca. e glorio!'<a ·famiglia di artiglieri piemontesi.

i'

. '·

-

1726-


GLl DiJZI CO:S IG1'AZI0 lmH'l'OT, A

IJ <.J11 :1gJia nd1mq11c m ise in ordine i tratta.ti del Rertola. pe1· le · 1:,•µ; i(' Scuole '.l'eor iche, eioè gli undici libri di geometria spe1· 1!1:1 I irn-, rl.uc !orni di ~ritrnet.ica, 1a, geometr"ia, pratica al tavo-

:Fig. ·191 - Genern"lc Giuseppe I gnazio Bertoht gin Iloveda , Conte di Exilles. 1° Direl.tol'e gen en1le (l,39-J7:;:;) de lle H . S cu ole 'l'eoriehe e Pratiche cl' Al't i~lierla e Forl.iticazionc. (dg, un'incisione del D al Re - d ,,lhi raccolta del Cav. Silvio Simeon).

lino e quella di campag11a, la, stcreornf.tria, le sezioni coniche, un tomo di algebr::i,, uno tli artig1ie1·ia e<l nno di idraulica. Alla morte òcl Rcr·tola (17f>fi) fu soppresi;;a la cadea di Direttore gencralè, ed in s ua ver.e vennero nomina.ti due Dir<~ttori -

1n7-


/ SCUOLA D' APPLlCAZIOKE D' ARTIGT.lER!A Jil GltlNlO

/

particolari, il conte Bfrago cli Borgaro e il cavalier Papacino U ' Antoni, che in tale circostanza vennero promossi al grado di maggiore. Il conte Birago venne nominato Direttore delle Scuole Pratiche, nl il ravalier D' Antoni Direttore delle Scuole Teorichè. :Kel 1755 Giuseppe Luigi Lagrange venne eletto maestro nelle regie Scuole cl'artig'liel'ia, onorificenza assai particolare e meravigliosa per l'età, cli non ancora venti anni che aveva il Lag·range, nato ~1 'roril10 Del 173H. Dell'inRegnamento dato ivi dal Lagrange resta un clocumento in una opera a pcJma intitolata << Principi di ana,lisi sublime» che si conserva nella biblioteca di S. A. R. il Duca di Geuova. Compose Pgli m1d1e un trattato elcnwnta1·e cli meccanica per uso dei suoi scolari, ma non sappiamo se 1w rimnuga ancora q ualchc copia ( 1). Alcuni. anni più tardi però, nel l7fiH, le d1rn ca,tiehe vennero nuovamente r·i1rnjte in nna r;,ola, doè si ripristinò - aflldnndolo al Papacino - il posto di Direttore General~. P1·inrn cli esaminare, nel loro complesso, i provvedimenLi di partfrolare importanza contenuti nel R. Viglietto del rn luglio 1755, e di iJlnstrare, sia pure in modo sommario, l'opera riformatrice compiuta dal De Antoni, facciamo una, breve cligres· sione, colla flllale d riportiamo momentaneamente agli. inizi del secolo XVII.

Nel secondo volume si (> gia accennato alla derivazio ne geneologi<'o-sr·.ientifica per cui - attraverso i due Rertola, il R,ossetti, il Borelli cd i'l Castelli - il Papaeino si congfong-a in linea retta con Ga.lileo Galilei. Ci sia consentito di rilevare qui - anche se per ciò <~ 1rncessario fare ancora un gran passo indietro, risalendo agli inizi del

(l) Da /! 1n·irno .~ccolo della, N. Ancwlemin delle Scienze di .'l'or-ino . Notizi(' storiche e ùihliografiche (1783-1883). Torino, Stampeda Reale di G. B. Para· via e C., MDCCC-LXXI-III. Capitolo: Note Biografiche intorno ai tre fondatori d e lla R. Accademia delle Sdenze - I. Ltti11i Lagran_qe, di ANm:r.o (h:NOCCHI.

-

1728 -


Fig. 49~ - I11trod11zionc al Corso di C¾eometria specuiativa. ( da un manoscritto del 1739).

110

-

1729 -


SCUOLA

)

n' APPLICA½IO:S & v' ,\RTlGLIJ,:H I.\

E (H': NIO

secolo XVII, - 1~0111e tale llci-iva;;;ione fosse l>en visibile a,nche nelì'in<lirizzo teori<..:o -scientifico impresso d al .Bertola. e quinòi da,l Papacino alle Scuofo ò 'A l.'tiglieria di Torino.

Fig . 493 -

(~Cllf!r:J le

A.

l'aJ)ll l''ÌllO

D'Antoni.

Nel 1608 Pietro Duodo, patr izio ve11eto e capitano dei Padovani per ]a Serenissima,, sfahilì di fonda1·e in quella dttà una istituzione a.Ha qua.Ic diede il nome di Accademia Delia-, destinata a.i gent.iluomini che volessero dedicarsi a lla vita delle armi. Nel gettare le basi della nnova istitm:ione, il J)uodo volle che le esercitazioni dei nuovi Ac(·aclemici non fossero limitate al - 17XO -


u~ .(( PIWCRAM111A )) DI <,ALlLl•:o GALILEI

1·:irnpo puramente ginnastico della eavalleriz,m e d ella ~cherma, n1n si estendessero a tutti quegli stuòj die avess<>ro qualche aLtirn•n za eoll':irte e colla scienza militare. Egli pertanto, secondo quanto risulta. dalle ricerche compiute nel 1886 da Antonio Fa.varo ' (1) si rivolse a, Galileo Galilei, che allor·a occupava la cattedra di matematica nello Studio di Padova,, pregandolo di tì ssare, in mm specfo di programrrrn , <prnli dovessero essere le nozioni dipr·nde11ti d alle rnatr.mntid1e, che più avevano attinenza. coll'arte e colla Rcicn,r,f! rnilita.J·e. Jn tale circo·sta.nza GaJileo comp ilava il seguente prog1·amma, di cui riportiamo anche riprodotto il testo autografo : << ltaccolta di quelle cognizioni ebe à J!t)rfd Lo C:-1 va'liero et Sold a to ~i rid1ieggo110, le quali hanno depcndcnza dalle scic11zc matematielie. - E primiernnwnte n eecssaria la intelligenza almeno della parte minore dell'Aritmetica, p er l'u so delle Ordinanze dell'E sercito et di molte altre occorr enze . Prattica dell a Geometria, et SkTcorndriu; per llliwrnrc ogni p ianta superficiale tanto reg olare, iJlUn!to irregolan·; et pièr misnnirP. tutte lt; figure et corpi solidi. Cognizioni sulld scienze m ccani clle ; non solo intorno alle loro rngioni , et fonc1amenti eomùni; qu:mh intorno ù riiolte maclline, et instrnmenti partieolari, insieme con la resoluzioue di m oltisssime 11ucs tioni, et problemi, d a C;SSa cognizione m ceaniea rleJH'!H(lenti. Prattica delle artiglieriP, si. intorno allr~ loro cl ifferern:e , misure, et proporzioni come intorno alle cause, et ragioni rli molti accidenti, che in tale esercizio aecaggiono. Cognizione della Bussola, et di molti strumenti per torre in disegno ogn i · fiOrte rli l'ianta; così dn v ir·ino come da lontano. rso cli strumenti ria misnrnr eon la vista altezze, clistanze et profondità; et pe~· livellare ogni sito. Aleu11a regola esatta 1wr disegnare in Prm;i1etliva o.~11i cosa veduta, ò imaginnt.n, p er la quale le fortezze et tutte le loro parti, come a11co ogni macllina, et Rli-urnenlo Helll<:o si vossa rappresentar(~, et pone nvnnU gl'occhi. .Architettura :Militare, cioè perfetta cognizione dell'Art e di fortifirnre ogni sito, et Piaz,rn. Instrnzione intorno ll lle C11sl.ramentnzioni, et espugnazioni delle l<'ortezze )).

Senza addentrarci in 1mn minuta amLlisi del contenuto dell 'antog1•af:o galilciano, riportandoci alle c011dizioni dell'arte mi(l) A. ~'AVAilo. Le matematiche nell' At·te Milita.re secondo un aittoqrafo di Gal-ileo <folilei. Estratto dalla <( Ilivh;ta di Artiglieria e Gen io)). Roma 1886.

1731 -


Fig. 4!)4 - Progrnm111a dl st:rnlii per l'Accmlemia tli Padova. (da un autografo dl Ga lileo Galllei).

-

1732 -


LA SJ,JJ)I<; Di,:LLE SCUOUJ 'l'EOlllCllE D' AHTIG LIERIA

lita.re al princ1p10 òel secolo decimosettimo, ~ evidente che non sarebbe stato possibile tracciare in modo più suech1to ed esatto un completo progra.rnnrn., di studi ; che comprendesse le nozioni di scienze matematiche utili ed indispensa,bili agli artiglieri. Ora, pnì- tenendo conto dei progresisi compiuti nell'arte militare durante tutto il secolo XVII e nella prima metà del XVIII, l'indirizzo dato alle Scuole d'Artiglieria dal Berto la e specialmente dal Papacino corrisponde appunto ai criteri ga1ileiani. Per quanto concerne tali programmi rimandiamo il lettore al 2° volume di questa Storia (pag. 12G4 e seguenti).

'

Sino ad oggi è stata opinione com une c he le H-egfo Scuole Teoriche d'Artiglieria abbiano sempre avut o sede nell'edifir,ìo dell'Arsenale, dove si trova tnt.to-ra ]a, Rr:1101a, ,F Applieazi011e di ArHglieda e Genio; ma le nostre ricerche, per qua,nto affrettate e sommarie, ci pèmettono di affermare che la. sede nttnale non fu •1uella ai;Hegnatà in origine alle Scuole stesse. Il R . ,rigliett,0 16 ap1:ile 1739, al capitolo << Renole (li Teorica · articolo 2" )), coisì si esprimeva: (< .Si terranno esse ~cnole di Teorica in (1uesta nosti·a Capi.tale, e nel posto che verrà destinato)). Ora, riteniamo che se la sede prescelta per le Scuole foisse stata quella dell' Arsenale, se ne sarebbe fatto cenno nel predetto R. Viglietto. D'altronde i lavori per l'ampli;lmento dell'Arsenale, iseeondo i disegni del capitano De Vincenti, avevano appena avuto foizio u n a11110 prima, nel J7a~. e quindi il nuovo edificio non poteva ancora essere in grado di accogliere le Rr.nole Teoriche d'artiglieria. Ne]]a, « Gnida de' .l!'orestieri per la Real Città di 'l'orino )> del Cra,veri, stampata nel 1753, alle pagine 45-46 leggiamo: - Nella stessa contrada llell' Al'eademia. a pochi passi della Regia Zecca, vi è I.a « Scuola Speculativa de' Cadetti del]' Artiglieria», n el.la quale si trovano esistenti tutti i Disegni espressi in modelli flelle .piì1 rinomate, sì antiche, che moderne Fortificazioni dell'Europa.

-

173:3 -


\

Fig. 4!)5 - Estrat to dalla Guida dei Forestieri, del Cravcri (17tiR)_ ( Leggen da: N. 11 - Accademia Reale cli S:civoia ; N. 17 - Scuola Specul ativa dei CadeUi d ' Artiglieria; N. 46 - Regio Arsenale )_

-

17B4 - ·


LA SI<JDI'; V ELLA SCUOLA TEORICA

l>' AHTiG LIERIA

Pm;siamo quindi, come prima conclusione, verosimilmente dedurre che dal 17;-m al 17:>~ le Scuole Teoriche d'Artiglieria e Fortificazione ebbero la loro sede in un edificio della Contrada

Fig. 4!l6 - FrontP.RJ)izio ,li un trnttato manoscritto rlP.llP. ~enole 'l'eol'ichc (1760) .

dell'Accademia (1) (vedi 11° 17 deJla. Pian La di Torino riprodotta dalla citata Guida del Craver·i). Notiamo, per inciso, l'oppm·tnnità della scelta. di tale sede, che permetteva agli allievi di trai,;ferirgi in hreve tempo tanto all'Arsenale, quanto nella località. cloye trovavagi la. Scuola -di (l) Attuale Via Giuseppe Verdi.

-

1735 -


SCUOLA D' APPLICAZlONE D' ARTIGLHtRIA E (il!}NIO

Pratica d.ell' Artiglieria, situata oltre Po, lungo la riva destra del fiume, a, pochi passi dal ponte r.he, us~ nd-0 dalla.. Porta di Po, univa la città all'altra riva del finme. In tale Scuola venivano esercitati gli. allievi ed i Cannonieri « al tiro dello sbaraglio d ~l cannone, cd al getto delle Bombe >>. Pr,ìma di procedere inna11zi ritfmiamo doveroso ricordare che fu nell'anno 1753 che venne nominato professore per le matematiche àlla Sc:1wla cl' Artig·Jieria, di •rorino l'illustre Giuseppe Luigi La,grangc, sommo sci<'.nziat.o, matematico, geometra, astronomo e fisico. Egli ern nato a Tori110 il 2fi gennaio 1736 e "discendeva da una famiglia di origine francese ma stabilita in Italia. da beu tre generazioni. Di sentimenti squisitamente ita.liani, il Lagrauge fin da adole:--centc mosti-ò un,a spiccata tenòim;.r,a per gli studi ma~malici ed anorchè a, ùiciassette anni venne nomi.nato professore alla Scuola, d ' A1·tiglieria di 'rorilHl, si con statò che par~cchi dei. suoi aJlievfcra110 molto meno giornni di lui. È a,l Lagrange che si deve la fondazione òcll' Accademia delle ~denze di 'l'orino ed è a rilenm~ che per i m1me1·osi ed importantissimi lavori da lui pnbblicati, fu chiamato a far parte dell'Accademia di ra.rigi., fu nominato pl'ofessore di Matematiche alla Scuola: normale e più t al'Cli alla, Scuola I'olitecnica di Francia. Ma, prosegnìnrno nel tempo. Jèrome de Lal:mde, nel suo « Voyag<~ en ltùlie , fait en 17651'766 »; ci dà, questa s-0mma1·b descrizione dell'Arsenale di 1.'ori· no (Tomo I, pag. 131) : (t On y voit une fonderie, des fourneaux, des a.ttélicrs, 1111c école <le mNallnrgic , w1 rabinet de minéralogie et de fossiles sous la directiou de M. Rusimlini, offkier d 'ar~ tille1·ic >>. Nessun accenno, come si vede, alle Scuole Teoriche d' Artiglieria, già rinomate in qnel tempo, ciò che ci permette di dednrre che n el 1765 ta.li scuole non erano ancora state sistemate nell'Arsenale, probabilmente per lo stato ancora arretrato dei lavori di ampliameuto, c:he ·iniziati, come a1bbiamo già detto , nel 1738, erano stati sospe~i nel 1742, a causa della. guerra, e ripresi soltanto nel 1766. ·


l!'ig. 4!l7 - L n igi Lagrange.

-

1737 -


r·.

F ig·. ,19S - l"ronte~pi7.i o di un Tratt:1lo 1nanoi>critto flelle Scuole Teoriche.

17:38 -


LA SEJDE DEl,LI<, i:sCl!OL~; 'l'EOIUCRE D ' AU'J'lti LlliJlUA

.Nell'Almanacco Heale per l'anno 1781, di Onorato Ì)erossi, st:alllpato a Torino, a pag. 209 troviamo: (< Regie Scuole di Artiglieria e Fortificazione, fondate dal Hc Carlo Emanuele l'anno 1739, e nnova}nente accresciute dal He Vittorio Amedeo feli(:emente regnante, in cui esistono in modello tutti i sistemi della fortificazioue autica, e moderna, come pure i modelli sì antichi, che rnodenii dell'artigliel'ia (nel Hrgio Arsenale, cantone S . .Barbara)>>Uoncludcndo, pm,sìamo asserire che il trasfedrnento delle Scuole 'l'eoriche dalla primitiva sede della contrada cieli' Accademia a quella definitiva 11el 1-kgio Arscualc avvenne tra il 1764i cd il 17Sl, quando lo stato dei lavori di ampliamento dcll'Arsena.le fn tale da permettere di sistemarvi le Scuole stesse in modo adeguato al loro svi! uppo ed alla 101·0 :ic,·rescinta, importanza.

* * * Ritorniamo ora, dopo questa breve digressione, alle vicende delle nostre Sçuole. Dopo J~t morte del Papacino, avvenuta, come abbiamo detto, nel 1786, la cal'ica di Direttore Generale delle Scuole venne affidata, in agginuta, alle altre im:ombeuze, al Gran Mastro d'Artiglieria. Uno dei 1woblcmi p1·esi subito in cs:une, fu quello rchi,tivo nlla riduzione della durata del corso di studi; dopo varie discussioni f'Ssa venne ridotta a cinque anni, la,sciando inaltel'ati nel loro comple880 gli ordinamenti ed i tratta ti stabili ti dal Papacmo.

Nel 178!) veniva stabilita la seguente (< Uniforme per gli Allievi del Corpo Realr. d'Artiglieria )l, la ,·.ni descrizione riportiamo integTalrnente (1) : « Il Cappello Raril bordato con gallone cl'argento come quello dei Ser~ent i del Corpo Reale, munito di Cf·CCarcla bleu di lanà, e trossato se<:ondo la n·orma stabilita per il Corpo It.c11lc.

(l) Archivio di Stato di 'Torino. Sezione 4~ - Artiglieria volume XXIV, p:1g. 16.

-

1789 -


)

Fig. 499 - Frontespizio del 'Xrattato del Maggiore Giovanni Quaglia, insegnante alle Scuole d'Artiglieria. (da un m a noscritto del secolo XVIII della Bi-

l>lioteca d1 S. A. R. il Duca di Genova in Torino).

-

]740 -


LID TJ!\fJi'ORl'.IIf fl EL

.I ì3(i - ~9

Si po1·ter>1. sempre il Codino, ed i ricci laterali, secondo la forma di tutti gli altri militari. La Crovata sarà ner fl di seta, o di corame.

1786- 39

1816

Fig. tiOO - Uniformi delle Scuole tcorico-r,ratiche d'Artiglieria e Fortificazione. 1736 - 39 - Uniforme: giubba e pantaloni bleu ; pancio~to bianco; colletto di venuto nero; clntuni e bottoni d'oro - 1816 - Grande tenuta: giu bba bleu; pantaloni bianchi; spalline d'oro; ba ndoliera d 'argento: cresta dell'elmo di velluto giallo - Tenuta di corte: come la precedente senza bandoliera. e con pantaloni bleu. La forma del vestito sarà secondo i modelli 111ilitari, ed avrii i croc:etti al fondo per poterne rivolgere le falde. 1l vestito ~arà di pmrno fino di colore « bleu du R oi » con fod era di lana c-olor « grns faune ».

-

1741 -


8CU0LA IJ1 A1'l'L1CAZI0Nt u'Al!T J Gl. l[Wli\ B GENIO

Avri1 il collarino, le nrnl.elolte, e.d i varamani fli ve llut o nero senlla galloni. I bottoni s:lr:rn110 di cc quivre dorato», e piatti come quelli de i signori uffi ci ali. Avranno le cc E1rn11 ldle ll i 11 oro, conformi a quelle d ei Cadei.I.i degli altri Ileggimentì di fan teria. La Camiset t a sarà d ello s teia~o pa11110 del vest.ito. I bot toni sara nno p ure f-,illlili a q uel li dei Sig. t:tliciali. ~ell a st:1 le clovr:nrno gl i allievi avere umi <:ami,;;etta hiarn.:a , massimamen te q1rnJora dovr anno nn<hire sotto le armi. La s pada sariL la i;tessa clei Cilll etti di t utti i corpi militari della f a n teria cioè configurata cowc quella elci Sig. t:!lìciali , 1JH1 non avrà il pugnale dorato, d o1•cJ1cio questo essere d'argento. La dragona sarà d i set:1 , o <li lana bleu tu tta unita, coi fiocch i d 'oro. Le « culotte l> snrmmo de llo s tesso pa nno del vestito; fuori (]elle arm i si permettono Je culotte nere. La gucrnitun1 delle caml<'ie lllllc' manich e non oltrepasseril. l'altezzn di UJ1' 011da e ù 1/~·

I cal llelti saranno LJia11cì,i qualorn ili :1r1llcrll ~otl'o le armi, cd in alLd tempi Hi vermette l'u so rl1,i _c alzetti . neri, o lliggi d e11orninHti ruarbré. ~H r·h pure neeesi::Hrio aYcrc un pii ìo d i cc bot tine » 1-1imil.i a quelle d 1~i solthJti ò el Corpo Heale per la r ev i;:l.a tl ' ispellione, e per le parate. Le scarpe dovrarmo esser e :-1 taglio corto, ~) non cla ballerino. Le boccole sarnnno d 'ar,(!;cuto, o di quivrc, e la loro forma snri,. ovale, o quaclrata, e utm mollo <Ju:uhilnnga , ~·;,,:en tlo proibii.e <Jt1clle molto lunghe, e lnrghe, che si usano J)resentem cnte da molti. 11 Rodingotlo snrà pure <li panno tutto unito del eolore tl el vestito colle man!clw, ecl avrìt il co1\arino, ed i par amnni tli velluto nero, :1 nor ma del modello si abilito. Qualorn. Ri aecettasse alle Scuole Teoriche qun lolle soggetto per li C11nnoni eri ProYinciali, d ovrà il med es imo unif.onnar si i11 tutto ngli :-1l li evi del Corpo Ilea le, colla dist inllione 11crò delli bottoni sopra la m ntclottn , che dovranno essere dis po~ti (lue a <lue, come è staltilito per l'unifonne di lut.li Il Provinci ali >>.

Nel febbraio del 17fl3 venne iniziato nn nuovo corso; la. direzione delle Scuole Teoriche venne affidata al maggiore d'artiglieria, cav , Gerola mo Francei:.co 7,ino, già in segn a 11t.e nel cori:.o pre ceden te. A eausa dc.Ila g uerra cont ro l a, Francia ('1792-96) le Jezjoni veniva no periodi ca.m ente sospese al1a prinrn,ve1•a: in segnanti ed a 11ievi prendevano parte alle operazioni di guerra e l'icornincia n mo gli studi all'autunno. -

1742 -


I

Wig-. GOi. - 'l'e8to del manosf'ritto del Mag-giore Giovanni Quaglia.

-

1743 -


Fig. 502 - l\Iarnivra per trasporto di fianco

(li un

pezzo.

(Tavola dal manoscritto del Magg iore Giovanni Quaglia).

-

1744 -


...... 1792 -

SOSPIDNSlONE DI A'1-'l'lVIT.\ -

!)(i

Stralciamo dalla relazione dd Direttore tenente colonnello ½ino, in data :!3 aprile lWG : « Le cir<.:ostanze cli guerra iH cui ci troviamo hanno dato luogo ai sopt·adivisati interr·ompimenti dei stutli, ed il riparto degli insegnamenti in ciascun periodo di tempo è stato regolato a norma delle circostrrnze medesime, colla mira sempre di portare gli istrnendi nel più breve tempo possibile al segno di poter riempire con sutlkiente abilità i loro particolari cloveri nelle Piazze, non meno che presso le Armate In Campagna, La brevità del tempo compreso in ognuno llei s11ecilicati periodi, le circostanze della guerra, che obbligano ad iusegmunenti interrotti, e mancanti della necessaria concatenazione, oltre il l.ernpo ehe conviene impiegare nelle ripetizioni, per richiainai·e le idee degli isb:uendi alle materie, che devono formare l'oggetto della continuazione degli studi, sono motivi per i quali l'istruzione nell'attuale corso ries(~a peccante, e non lascia s1JC1·are ver ora un rimarcalo profitto da parte degli istruendi, tanto più che i medesimi 1iortano al rilorno dalle Campagne una dissipazione tale che rende venoso e ùillìcile il richiamarne lo spirito ad una sufficiente applicazione. All'evenienza però della pace si spera, che ripigliando gli im,egnmnenti col dovuto orilinP, Ri potranno rimettere gli animi sulla stratta dei 11redsi loro t1overi ». ,'

La pace concl111;;a, colla l!'rancia nel maggio 1796 diede modo di riprendere regolarmente gli studi teorici.; il 1-0 luglio dello stesso anno le Scuole Teoriche vennero riaper-le. A quanto pare una parte degli aHievi, abituati ormai alla vita di g·uerra, lontani dai libri e dalle aule scolastiche, si dimostrarono in principio un po' riluttanti alla vita di scuola. Nella relazione, in data 22 gennaio 1798, del tenenle colonnello Zino, leggiamo : « T,a llissipazione, che le circostanze della guerra t1scvano naturalmente introdotto nell'animo della pii1 parte dei signori istruendi, erasi resa abituale in alcuni d'essi, in \UOdochè si è dovuto aver ricorso alle minacce contro di loro, avvalorate dalla Sovrana autorizzazione (come <hl lettere della Segreteria di guerra delli 8 dicembre 1796), in dipendenza delle quali essendosi ottenuto un miglionimento t·irnareato per una parte dei medesimi, e sufficiente per la parte rimanente, si è con ciò fotto luogo · alla sospensione del minacciato rigore (coine da lettera della Segreteria di guerra delli 9 marzo 1797) )).

Pur in mezzo al disordine provocato dalla presenza dei }'ranccsi, i quali, come è noto 1 il 3 luglio lWS avevano occupato la CittadeJJa, di Torino, le Scuole Teoriche d'Artiglieria contiiiuarono a, funzionare. 111

-

1745 -

·


l<'ig. i:i03 - l\fanovrn per il cambio dell'a!lusto. (Tavola dal manoscritto del Maggiore Giovanni Quag lia).

-

17.Jfi -


......

1<':g. 504 - Manovra per Io sh:1n:o di artiglierie. (Tavola dal man ose;rit to del Maggiore Giovanni Quaglia). ~

1717 - -


SCUOLA D' APPLICAZIOt\'E

o' AUTIGLIERIA

E GJJlNlO

Un documento in data 15 novembre 1798, contenente disposizioni per l'anno scolastico 1798-99, porta ancora le firme del Gran Maestro d'artiglieria Gaba1eone Di Salinour e del tenente colonnello Zino.

Fig. 505 - Poligono sulla :;,ponda destra tlel Po per la Scuola di nratica dell'Artiglieria.. (da un disegno della Biblioteca Reale di Torino).

.Nd dicembre 1798 il Jouhert, comandante supremo delle truppe fran(:esi stanziate nella Lombardia e nel Piemonte, entra in Torino e costituisce un governo provvisorio devoto alla F'raucia, costringendo Carlo gmanuele IV a rifugiarsi in Sardegna, seguito dalle scarse truppe che costituivano tutte le forze militari rimastegli. Le Scuole Teoriche d'artiglieria rimangono ancora aperte, alle dipende11ze dei Francesi; ma ormai la loro fine non è lontana. Inconvenienti di vario .genere 11e inceppano il funzionamento. In una lettera, che qui 1·i.portiamo, diretta al generale Su-

-

1748 -


LE) SCUOLE TJWRICHF; SOT'ro I FRANCESI

g11y, in data 20 gennaio 179B (l° piovoso) il «cittadino)) Zino chiede Rr:hiarimenti sulla. propria posizione : « Le soussigné s'ernpresse clc vous notilìer, Général, qu' ayant chargé le secretnire rles Ecoles 'l'éoril1t1es dc passer hier 30 nivosc chez le Cituen Gabaleon

l!'ig. ;)O(J · Cavaliere Casimiro Gahaleoue di Salmour, Gran Mastro d' AJ.·t iglieria. (da una fotografia posseduta dal "Ma.rchese S tanislao ScaLi Grimaldi).

Salmour pour reconnoilre si !es mémoireH et papiers existants auprés ùe lui ·,1ui ont rapport aux fonctions de Grana Maitre d'.Artillerie et de Directeur Général ùes Ecoles Téoriques pouvoient i>tre retirés par les officiers chargés dc l ' Inventnire 8ourtout ce qui reg;irde l'Artillerie, il a repondu qu'en sa r1ualité de Gnm Maitre, et de Direeteur Générnl des I<Jcoles dont il n 'etoit: pas

-

174-9 -


scuor, A o' APPLT CAZlOKE o ' ARTIGLIMRJA E GENIO

<lemis, il était chargè su r s a r cspommbilité . des mémoires ci dcssus , et quc sans un ordre par écrìt il ne se ci:oyaìt pas _:1111.horisé à les t·emettre . J e vom; vrie, Général, de donner lcs orrles, que yous juge rez convem.1.bles; vous priant en m(•me tems d..,, me ùire si cn 111:1 qualité de Direeteur cles Ecoles je dois comme pa r le passé flc•pe11dre cn tout, 0 11 en quel(Ju e 1rnrtic clu Citoyen G11baleon Salmour, pour ne poiul. 111·exposer ù f!lrel quc fante im·olontaire de di!':cipline ». slgné Zino

Nello stesso gio1'11 0 il generale Suglly così risponde : « La proclaruat.ion du gém:ra l (~n chef uyant annoncé que l'at·mée piémoutoise l':1.isoit J)Ul'ti!~ rie J'Arn1ée fran c;ui~,, <'li Ilulie, vom; ne pouvez, eL ne dcvez rccevoir d 'ordcrs pour lout ce qui. est relati,·c au servi.ce dc l 'ArLillerie, quc dn Général de Division Dehelle couunanrlaut cn chef l' Artill cric tl!~ l ' Arrnée, ou . deH otlicicr s gé11éraux, et gu perieurs <>lllployés sous ses 01:òres >). signé Sugny

Ma ormai alle Scnolf~ d 'Artiglieria e li'ortificazione non res tano che pochi mesi. dì vita. Nel ma~gio 179~1 veng:ono definitivamente chiuse. Gli avvenimenti di quei giorni 80no 1ioti. Gli Austro-Russi, fJCcupata Torino, pongon o l'assedio nlla Cittadella dove si erano- rifugiati i Francesi ; il ~:! gb1gno 17!)9 la Cittadella si arrernfo. Degni di men zio1w , durante tale asked io: la costruzione e l' impiego, da parte uegli a ssedhmti: ùi una piatt.aforma mobile por la ute 38. piccoli. mortai a granata, che potevano far fuoco con tempora neamente sulla Citta della.. assedi ata. Tale piattaforma ven ne inventata, eostruHa e diretta, flal tenen te Braggion e, che apparteneva a {1ue l nucleo di artiglieri piemontesi, c he :-;l'avano con gli Austro-R ussi a ~RPdianti. La batteria dei 38 morta i vcmH' <lPnomi11a ta «B:1ttPl'ia de1ìa. Zappa)), da l nome di 11n grnppo di n 1~e situato uei prrf'-si della posta z.i one della hnttf'ria .

*

i<·

~-

Ripristinata, dopo Marr ng-o, l' occupnzionc francese, le Scuole Teoriche d ' Artiglieria e Fortificazione 1101~ vennero pi ù riaperte : i g;iovani. dcsid<>roi.:i cli darsi alla carri era militar e fu rono obbligati a recarsi i n Francin per compie rvi gli studi spr-

1750 -


Fig . ii07 - Pia nta dell'assedio 1lella cittndella di Torino (l7\J9). (da un disegno clel19. Bibliot eca R eale di Tortnoi.

-

1751 -


Fig. 508 - Pianta della Batteria della Zappa durante l'assedio della cittadella di Torino (1799). (da un disegno della B iblioteca Reale di Torino).

-

1752 -


RIPRESA DOPO LA DOMINAZIONE FRANCEJSf~

ciali prescritti, quantunque nel 1803 si aprisse in Alessandria una Scuola d'Artiglieria. Si chiudeva cosi, dopo sessant'anni di vita, il primo ciclo delle Regie Scuole 'l'eorico-Pratiche d'Artiglieria e Fortificazione, che avevano dato all'Arma ufficiali dì.stinti e valorosi e, per l'apporto notevole recato nel campo degli studi teorici, erano salite ad un grado di fama tale, da oltrepassare i confini del piccolo Regno di Sardegna, per essere citate a modello nei maggiori Stati d'Europa.

2° PERIODO (1814-1870)

La caduta ùi N,tpoleone I, seguita dalla sua abdicazione l'll a,prile 1814, rimise il Re Vittorio Emanuele I in possess-o dei suoi Stati di terraferma. Una delle p1•ime cure del Governo piemontese fu quella di assicurare il recluta.mento di nuovi uffici a.li per l'esercìto. · Il colonnello d'artiglieria Giovanni Quaglia, compilò un (( Progetto di Scuole 1\1i1itari geuerali per tutte le Armi, e più pa.rticolal'mente per quelle dell'Artiglieria e del Genio)) (1). Tale progetto porta la data del 17 settembre 1814; ne riassumiamo ]e principali disposizioni. Si proponeva per gU aspiranti all'Artiglieria ed al Genio u11 nuovo corso di studi di matematica, della durata di sei anni, dei quali dQe all'Universitili, e quattro aUe Scuole Teoriche. Nei primi due anni, all'Università, dovevano essere apprese quelle nozioni elementari di matematica che dovevano essere pa,trimonio comune degli aspiranti a tutte le Armi indistintamente. Negli altri quattro anni di corso alle Scuole Teoriche d' Artiglieria e Fortificazione gli aspiranti a,llc Armi d'Artiglieria e Genio dovevano seguire un corso di studi che comprendeva i seguenti insegnamenti : .,,J

1° - La geometria dei solidi, le sezioni coniche, la matematica subl!.me, ln meccanica, la chimica e le istruzioni fisico-meccaniche.

-

(l) Archivio di Stato di 'l'orino -- Sezione 4a mazzo N. 15 - documento n. 21.

-

1753 -

Miscellanea 2"' -

:mno 1814


SCUOLA D' Al'l'LlCAZIONE D' AltTIGLIIDlUA lll GFJNIO

2<• - G.li si.udi milita1·i d'artiglieria e fortificazione compresi nell'art iglieria teorica e vratiea, esame della polvere, 1·esisteuza delle armi da fuoco, i 8ei libri di fortificazione, e tlisandna degli autori classici e nuove scoperte d'a rtiglieria e fortificazione.

Inoltre un corso di esercitazioni di disegno da svolgersi durante i sei am1i d'insegnamento. Gli aspiranti a1le Armi d'Artiglieria e Genio provenienti dalFUniversità ed ammessi alle Scuole Teoriche sarebbero stati nominati Allievi Cadetti, e dopo il 2" anno, se idonei, Sottotenenti sovrannumerari nelle rispettive Armi. Compiuto con esito favorevole il 4° anno di corso nelle Scuole Teoriche, potevano esse1·e destinati ai reggimenti e nominati sottotenenti effettivi man mano che i;;i fossero fatte delle vacanze in tale grado. Le ammissioni a,i corsi delle Scuole Teoriche dovevano farsi ogni anno, in modo che il corso stesso avesse carattere continuativo, e si potesse in tal modo ,ivPre disponibile ogni anno un certo numero di sottotenenti da inviare ai rcg·gimenti. Il progetto del colonnello Quaglia venne in linea di. massirr:.a HIJpr<ivato; la dm·ata. Uel corso presso le Scuole Teoriche venne stabilita, a quanto pa·Ì·e, in tre anni, in luogo dei quattro proposti. Co11 Sovrana Determinazione in data 6 gennaio 1815, veniva stabilita una, nuova formazione del Corpo Reale d'Artiglieria, che comprendeva nello Stato Maggiore del Oorpo : 1 Direttore Generale delle Scuole tcorico-pratiehc d ' Artj. glieria e Fortificazione; 1 Direttore delle Scuole pratiche; 1 Luogotenente colonnello, direttore delle Scuole teoriche; 2 Ca,pitani maestri; 1 Aiutante Maggiore in 2a; 1 Foriere; e così ne fissava le attribuzioni : - Il Direttore generale delle Scuole Teorico-p1·atiche avri, la superiore direzione su tutte le istruzioni che si dovranno dare per l'ammaest1·arnento ed esercizio degli ufficiali e bass'utticiali, cadetti e soldati del Corpo Reale, per l'eseguime11to dei quali dov6J far pervenire tanto agli ufficiali preposti alle

-1754 -


Scuole Teul'iclle (Juauto a quelli delle scuole prntiche i suoi ordiui e regolam enti. - 11 Direttore delle Scuole praLit:he douà es0guire, ,;ullo gli ordini del J)irdtorc gcuerale tutto ciò che coucerne l'istruzione praliea degli ulliciali, bass'uflidali, eadetli, artificieri e soldari del detto Corvo lteale, tanto nei servizi e sirnulaeri delle diverse arlìglierie, quanto nelle m;1Hopere di forza, nelle costruzioni dei salsiccioni, gabbi:oni e fascine e nella formazione delle batterie e m1rnizioni e fuochi di guerra, ponti militari ed altre operazioni dell'artiglieria. - Il DirelJore delle Seuole 'l'eoriche cl'Artig-lieria e Fortificazione avrit l'immediata vigilimza e tlireziom~ sull'educazione e sugli insegnamenti teorici che dovranno farsi agli allic\'i vcr formarne 11erl'e!li ufficiali per i du e corpi. d 'Artigliel"ia e degli Ingegneri, ed avrà pereiò solto i suoi ordini non solo tutti gli utlidali maestri, ma t;ziandio tutte le allTe persone che saranno alle scuole addette. - Li due Capitani waestri delle suddeUe Scuole teorìehe, stati nolllina t i fissamente per Ùtt.lo il eorso, dona.11.110 seeondarc costanleruente il metodo d ello Jnsegname11to e dell'educazione militare stabilito dal J)irettore generale, e nello stesso Lempo condurre sulle stesse traccie gli altri maestri scconda1·i ivi destinati; concorreranno anch'essi sotto la presidenza del Direttore a stabilire e v erfczionare li iBS<·)gnamenti, e (liscnlere le nuove scoperte o queslio11i Liclle scienze. - L'Aiutante nÌ'aggiore in ~ delle predette Regie Scuole auà l'incomben za particolare della disciplin:i wilil,ire, '" della tenuta unifonrn~ degli arne,·i , e di presentare le relazioni a chi (li dovere. - Il }foriere di eolllpagnia delle rideltc Scuole ltegie S'}rà destinalo 11er t·egh,trare tutti. gli ordini, e relazioni, e formare gli stati rli situazione, e rPiazioni giornaliere della presem:~1, studi e progressi degli indiYidui allievi. Farà pure le funzioni di cassiere per riceve.r e e distribuire le paghe, elle gli saranno corrisposte per gli individui addetti alle Scuole, c finalruente adem pirà tutte quelle incombenze, che gli sar::1nno appoggiate dai superiori dclìe scuole mcde,;ime. La suindi<•alli Sovrana Determinazione delli 6 gemiaio 181:i stabiliv,t inoltre: - Il Direttore del laboratorio metnllurgico dovrà tiare un insegnamcnl o teorico-prnlko tJi chimica (Regio regolamento dei 15 ottobre lTSii) ai nuo,·i u f . ficiali del Cori10 Reale d'Artiglieria, sia per dare i metodi pratici di es ;iminare e collaudare le malerie concernenti l'artiglieria, collie li salnitri, zolli, ferro, piombo, acciaio, r ame, stagno , eec. che pe1· imaegnare le csperieuz<:·. P calcoli da farsi per la prevarazione e combinazione dello s tato dei metalli l<<•mpliei e composti, da proporsi al congresso per la fondita delle nuove n rtiglierie.

A' detta Regia ner.erminazione faceva seguito il quadro de · gli ufficiali del Real Corpo, dal quale si desume : ~ -

1755 -


IL PERSONALE INSIJ:GN AN'l'FJ -

1814

REGIE SCUOLE TEORICHE Fl PRA'l'!CHI<:

D'ARTIGLIERIA lll FOil'fIJj'ICAZIOl\"E

Direttore Ge11 eraJç: S. E. il sig. conte Vibò cli Pra1es, generale e gran Mastro d'Artiglieria. Direttore de1le Scuole pratiche : cav. Quaglia Giovanni.. maggior generale .e colonnello comandante del Corpo Reale d' Artiglieria. Dfrettoi-c delle Scuole '.reori chc: cav. Ca,ppello Severino. luogotenente colo1mello d'artiglieria. Maestri delle Scuole teorfohe: sig. Ohialm1110 Mauro, capitano del Corpo Renlc cl' Attiglieria. Oav . l'aoletti del ~Ielle Luir;i, id. id. id. id . Sig. Appiano Filibe1'to, id. id. id. id. )> J\farchetti Bé11etlcLLo, id. i<l. id. id. )> Fava Giaei11Lo, id. dell' A1·tiglicria se<lenta.,·i a. )) Tempio .Amedeo, capitano del Corpo Reale degli lngeg11eri. S1g. Cothis Carlo, capitano del <Jorpo Reale degli Ingegucri. Oa.v. Cis,1 -Grcsy '.ro·mma.so, capitano del Co1·po Rea.le degli Il) gegneri e professore della R. Universtià. Sig. Nuitz Luigi, capitano del Corpo Reale degli Ingegnel'i e professore della R. Università. . Sig. Tallaro Angdo, eapita,no dello Stato Maggi.ore gene· rnle. Aint:wte maggiore delle Scuole T eoriche : c.a.v . }lurelli di Popolo Viucenw, 1° luogotenente del Corpo He,1 h~ d'Artiglieria.

Nel 181G le Hcuole Teoriche d 'Artiglieria vennero soppresse come conseguenza della istituzione della R. Accademia Militare. Infatti nella R. Deterrninazione 1° aprile 1816, che stabiliva ]a nuova organizzazione del Corpo Reale d'Artiglieria , agli articoli Xl ·e XII è detto : - XI0 ) Pendente ll corso attua le delle Scuole dei Cadetti il Direttore delle Scuole 'l'eor!che ed il fo1·iere segretaro furnnno parte dello Rtato Maggiore del

-

1756 -


LA

«

SCUOLA D, APPLICAZIONE >>

Reggimento Reale ù' A1tiglieria ed i vrofe~~ori-maestri e l'aiutante maggiore farauuo fonm nel Reggirueuto. - Xll") Terminato il corso attuale non avranno più luogo le scuole teoriche del Corpo Reale d'Artiglieria: gli ufficiali di quesl'anna saranno scelti fra gli alunni della Ilegif1 A.ccademi,1 Militare, e dovr:111110, tanto gli ulliciali che potranno essere destinati professori delle Scuole '.l'eol'id1e tiella Regia Accademia Militare, che quelli incaricati delle Scuole d'tq,plicazioue, essere scelti in tempo di pace fra i facicnti forza nel Iteggimento e in Lelllpo di guerra essere rimpiazzati cd applicati allo Stato Maggiore. Le disposizioni emanate con R. Viglietto 20 settembre 1820, le quali apportarono considerevoli modificazioni nell'ordinamento del Corpo Reale di Artiglieria, nessun accenno contengono relativamente alle Scuole. La so11pressione però delle Scuole '.l'eorkhe d' ArUglieria apparve svantaggiosa per la cultura professionale d(~l personale tl'arliglieria, per la qual cosa con Regio Viglietto 28 dicembre 1822 del Re Carlo lJ'elice, venne ristabilita, non più quale scuola di reclutamento, ma bensi di completamento una cc Scuola Teorica d'applicazione ud uso degli ufficiali del Corpo Renle d'Artiglieria)> motivando tale istituzione nel modo seguente: « Ad oggetto di mantenere negli ufficiali del Uorvo !leale d'Artiglieria quella parte in<lispemml>ile di scienza di cui debbono essere forniti per maggiore bene del nostro servizio, ci è stato vresentato dal nostro prilllo Segretario di guerra e !llari11a la necessità di diveni1·e allo stabilimento di una Sc'.uola d'applicazione secomlo l~. norme contenute nel progel to di regolamento 8h1toei co11temporaneamente rassegnato ecc. ».

Questo regolamento prescl'iveva che la Scuola fosse diretta da un ufficiale superiore, i-iotto gli ordini del Comandante gene-

rale del (;orpo Reale coadiuvato cla, : 1 pl'ofcssore 2 ag·giunti

1 professore 2 aggiunti 3 assistenti

per le matematiche

per le cose militari

oltre gli uflìciali occorrenti per il servizio e la disciplina. Stabiliva inoltre che l'istruzivne fos!'ffi impartita col mez~o cli conferenze e di scuole. Alle conferenze, presiedute dal Comandante generale ed in stia assenza dal Direttore della Scuola, dovevano assistere tutti gli ufficiali superiori e capitani. Il Coruandante vi poteva ammettere altresì quelli fra i lnogotenent.i e sottotcneùti_che per le loro cognizioni si distingues-

1757 -


SCllOLA D'.U'l'LlCAZIONE D'ARTIGLIERIA E GENIO

sero fra gli altri nelle rispettive scuole, cd in casi speciali farvi assistere irnlistiutamente tutti gli ufficiali. Scopo delle confcr euze era di far couoscere tutti i progressi fatti nelle macchine, armi, arLiglicrie, ccc. sia uello Stato che all'estero, uouchè di facilitare agli ufficiali la conoscenza dei regolamenti. Le memorje per le confereuzc presentate per iscritto, suggellate, dovevano venire aperte <Lal Hil'dtorc al principio della conforenza: a qualunque uffieiale era lecito impugnare il contenuto di tali memorie, ma. dovi>va farlo per iscritto, allo scopo di evitare le discussioni troppo appasr.;ionatl~. Le scuole cnuw divisf\ in scuole di. 1natematica e scuole teorico-militari. A {1nelle cli mateun.1,tiea h1i:ervPrlinrno tutti i luogotenen ti e sottotf!lHmh, e, a « titolo di distinzione, quei bass'nfliciali che oltre di dimoi;;trare li talenti necessari, verranno caratterizzati da uua condotta senza macchia >>. Si formarono pe1·c"'.iù trP. dasi;;i: <1111~ pe1· gli 11ffie.iali, nelle quali Finscgnamento si estendeva dall'aritmetica, sino alla meccanicn, ed nna pci bass'11fficiali compI"eudente l'aritmetica, J'alg-ehra e la geometria piana. Alle Scnole teorko-militari intervcrdvanv i luogotenenti e sottoteueuti divisi in drn~ classi, l' insegnamento delle quali comprell(lcva la forti1kaziorn°, la 1:ostruzio11e delle batterie, i ponti militari, le a1·mi, il carreggio, le macchine, gli. artifici da guerra, l'attacco e la difesa delle piazze, l'impiego di artiglieria in guer1·à, l'istruzione sulle munizioni da guerra, ~cc. A i bass'utlicia1i, ammessi alle Scuole di ma.tematica, s'insegnava pure la costruzione clellc ba ttcrie, i pouti e la teoria :ml tiro. ,, Tutti poi erano esercitati nel disegno e nelle sue applica1.ioni agli usi militari, 1Jelle operazio11i trigonometriche e geometriche sul terreno. Tutti i hiogotencnti C' sottotenenti del Corpo dovevano intervenire a1lf\ Scuole, eccetto queW che, <).ietro propoi;.ta del Direttore, ne fossero stati tilispe11sat:i dal Comandante Gerrnrale. Agli altri ufficiali di grado superiore potevasi darf\ facoltà di frequentarle. Allorchè gli allievi ~rauo dichiarali sufficientemente istruiti -

17fi8 --


CORSl DI STUDIO

m:lle v:nie materie della l' classe venivano promossi alla classe s uveriOI"e; terminata. questa con esito favorevole, venivano a mmessi ad un corso speciale di fisica, chimica e metallurgia, e contemporaneamente potevano dal Comandante dei Corpo essere ammessi alle conferenze, onde << dar loro un onorevole contrassegno della sua, soddisfazione pe] loro zelo nell'acquistare Je cognizioni che tendono a renderli abili artiglieri, distinti nell 'Ar ma e maggiormente ut ili allo Stato )). Come si vede, il principio informatore di queste disposizioni ern di inculcare negli ufficiali l'amore a.Ilo studio, di uniformare per quanto possibile l'istruzione degli ufficiali provenienti dall'Accademia e di quelli provenienti dai sottufficiali, e di abilitai-e i sottufficiali a conseguire il grado di ufficiali. Nell'intento di aggiungere quelle migliorì norme, più atte a determinare l 'ist ruziO])e teorico-pratica sia pe1· gli ufficiali sia per i sottufficiali, con altro Sovrano Rescritto del 27 ottobre 1831 fu approvato un nuovo regolamento in sostitmr,fone del precedellte, senza modificarne il concetto direttivo. Ven ne però in esso stabilito che alle Scuole interveni.ssel'O gli ufficiali subalterni divisi in d11e c1assi, di cui la prima comprendeva, q ucUi che non aveva.no preventivamente ~gnito un c:orso regolare ùi studi e la seconda qu elli provenfonti dall'Acca demia, Milit:nc od ai medesimi assimilnti, « pei quali l'insegna mento, in vista dell'istruzione gift ricevuta, potrà essere più specialmente diretto ver so le applicazioni delle ]oro cognfaioni all 'artiglieria». Un importante cambiamento ::i. quesLo sistema di istruzionf fu reeato col R. Viglietto 20 gennaio 1834. Con esso venne istituita nei locali cleUa R . Accademia :Mili tare nua << Scuola complementare» per i sottotenenti allievi del 1'ultimo corso promossi lnogotenenti nei Corpi Reali d' Artiglieria, del Genfo e dello Sta to !Maggiore, sotto ]a direzione irnperiore del Comandante dell'Accademia e per esso del Direttore degli studi , che in quel tempo era ]'illustre éav . l.,lana.. Ad essa furono addetti quali professori : il capita110 ,(poi tenente generale P-d ambasciatore presso il governo fra ncese) Mena,brca per la meccanica e ba]istica; l'illustre professore Sobrero per la. chimica; il maggiore (poi tenP.nte generale) T>a,bormida; -

1759 -


SCUOLA D' APPLICAZlONE D' ARTIGLIEJRIA El Gl~NIO

ed il tenente {poi tenente generale) Giovanni Cavalli per la geometria descrittiva ed il disegno di macchi.ne. Non è ben certo se questa Scuola complementare facesse chiudere completamente la pr~sistente Scuola d'applicazione ;

/

Fig. 509 - Giovanni Plana. Direttore degli studi delli1 Scuola Cornple-

,mentare.

però sembra che quest'ultima, in parte, continuasse presso il Corpo d'artiglieria a vantaggio dei bassi ufficiali. Un R. Decreto 23 novembre 1837 approvò il nuovo regolamento di questa Scuola complementare, la, quale incominciò a funzionare regolarmente col corso del 1838-39, sotto il comando -

1760 -


S f> SP~~l\SIOl\I

111 IUAl'l <]!('l'fflfl(lo; -

1841 -47 -

1848-50

de l maggior genernle cav. di Germag·nano 1 comandante la H. A ccademia Militare. ' Il corso cumprendeva insegnamenti esclusivamente teorici, . iu due periodi della durata totale di 18 mesi, con esami al termine di ciascun periodo'. Però nel 1839 (Sovrano provvedimento del 4 maggio) il corso fu limita,to ad otto mesi, con carattere essenzialmente applicativo e pratico; e le aumentate probabilità di guerra fecero sospendere del tutto il corso nel 1840. Fn poi riaperta la Scuola nel 1842, ampliando i programmi ed aumentando le materie di studio. Gli im,egnamenti vennero ripartiti in due anni di corso e venne fissato un periodo di esami alla fine di ogni anno, salvo che nel biennio 1845-47, nel quale si fecero tutti gli (~sami alla fine del bicuuio, cosa che, riconosciuta poco couveuiente, non fn più attuata in seguito_ Al principio d~l 1848 alla vig-ilia cioè della prim.a g;ùerra per l'indipendenza ed unità della Pat ria, i,;i ROSJ)(~i,;ei·o di nuovo gli insegnamenti delfa Scuola, inviando ai corpi gli nfficiaJi che la frequentavano / e tale sospensione durò sino al gennaio 1850. Però allo scopo di provvedere ai molti posti vacanti per subalterni nelle armi di Artiglieria e Genio si ricorse alla chiamata di ingegneri e studenti di matematica, pl'omettendo agli ingegneri idraulici il grado di luogotenente del genio. agli studenti di matematica il grado di sottotenente d'a,rtigliel'ia o del genio, ed agli studenti d'architettura quello di sottotenente del genio. Così si reclutò un sufficiente nu1ncro di ufficiali che compirono un 1·apido corso teorico-pratico (a Torino queJli di ar tiglieria,, a Casale quelli del genio) dopo il quale furono inviati ai corpi con riserva di anzianità_ Il 1° gennaio 18fi0 questo gruppo di uftkfo li e quelli provenienti dall'Accademia, eh~ non avevano frequentata la Scuola complementare, furono chiamati a compiere un cm·so cli cp1esta Scuola, la quale perciò fu riaperta con nuovi programmi e divisa in due distinti corsi. uno per gli ufficiali d'artiglieria n To rino, ed uno per gli ufficiali del genio suddivisi in rhw sez.ioni, ciascuna delle qua,li risiedeva per metà tempo a 'l'orino e ad Alessandria, « attorno alle cui fortificazioni si :wPva mag-g-ior

112

-

1761 -


SCUOLA D' APPLICAZIONE

o' ARTlGLililUlA

E GENIO

possibilità di completare con istudi pratici gli i nsegn amen ti teorici ». Alla fine di questo corso la Scuola complemen tare d 'ar tiglie ria e genio cessò di essere annessa all'Accademia Militare. (Regio decreto 8 dicembre 1851) e fu p ost a alla dipendenza del Co 0 manda nte Gen er a le del Corpo d' A.r tiglieria , S . A. R .· F erdi· nando di Savoia, Duca d i Geno va. Ta le Scuola oltre l 'in segname11!,o teorico compren deva lo svilupp o di istruzioni pratiche~; ed il corso <li studi si svolse dapprima c on pr ogrammi 1·istrett i, poscia eo11 programmi più a mp i ci regolari. Tn:fine gli alUe vi che prima. poti-wnno a nche esser e lu ogotenenti, colla l egge d el novembre 1853 ebbero t utti il grado di sottotenente. Mentre p er ò l'esm·eito sardo prendeva uno s viluppo abbastamr,a rilevante per i continu i sintomi e spernm,e di guer ra ch e a gitavano l'Ita lia i.ntcr a, l ' Accademia MHitare n on forniva, un sufficient e n umero di a ll. ievi ufficiaci i p er le armi sp eciali , onde nel 1855 si a,mmise in via, str a,ordina,ria un cer t o munero <'!'ingegneri delle va,rie università del R egno, i quali, dopo un corso teorico-pratic o di cir ca. un mm o, fre q11entarono fa, Scuola complementare col c·orso uscito dall'Accademia nel 1856. La spedizione per la g uerra d ' or iente flcl 1855, sottraendo alla Scuola n Corna,n<la,nte ma.~gim·e Della, Rovere e<l a,lcuni u fficia,Ji professori, fece subire quak he r ittl:l'do nll'in segn a men t o cd agli esami di qnell'anno, ma la Seuola continuò a f u11zio11a r c regola rmente sino a l m arzo 1859, nel qua le mese fu sosp esa, in previsione della seconda guerra p er l 'indipen den z:t ed unità del ' la P atria, e g1i ufficiali che ] a freq uentava.no v,mrn'.\r o in viati a i corpi . Gli avvenimenti politici che precipi taron o p l'ima colla, guerra, poi colle annessioni del Lombardo-Veneto, delle M.arche , Rmilia, Toscana, e delle Due Si cilie, come si riper cosser o su t utti gli ordin a men ti dello Stato, così pure cam:aron o u na successione t umultuaria di disposizioni varie ed i r regola ri nena Scuola clal 1859 a l 1863. D urante la guer r a del 1859 si aprì un cor so speciale t eorico pratico (ma.g gio-ottobre 1859) per ventinove jn gegneri n ominati

-

1762 -


.Bnnssro:-,1 STI{AOUDl)\Af{lE -

1859 - 60

:,;ottotenenti d'artiglierht o (1<>] g<>nio, che si svolse per l'artiglie ria a 'l'orino, per il gellio a Casali•. Uopo la pace di \'illafranca i creRdut.i e crescenti bisogni dell'esercito obbligarono ad aprire nn nuovo corso accelerato (novembre 185!) - ap1·ile ,1860) per quarantanove uffieiali reclutati fra gli ingegneri, ai quali si aggiuHsern diciotto sottotcnep.ti di fanteria useiti da1la Scuola provvisorht creata a Novara in quell'epoca, o prove11ienti t'lall'n,ercito emiliano riunitosi, nel corso della gue1·1·a, a.J piemontese. Xdl'ottobre 1860 si aprì m1 nuovo corso accelerato per sottoteiu~nti (l'artiglieria (a Toduo) e del genio (a Casale) provenienti dagli ingegne1·i, ai quali r,:;i unirono di poi quattordici sottoteuenti prownienti dall'Accademia, ed altI·i dieci sottotenenti prove11ieHti o dal Collegio MiJ i tare della Nunziatella di Sapoli o dalla Rcnola (le~li Ingegnel'i di pouti e strade di Napoli, i quali tutti, llopo nn periodo di istrnzioni pratiche di cinquanta giorni RnJJp lanfh~ di San Manrizio, furono nell'ottobre 18fì1 i11vi:1t.i ai eorpi. )fn. ei-:-:eudo :-:empre molti i posti vacanti di ufficiali, si <lov<-•1Jpro ripetere le a.mmis:-,doni straordinarie, e nel' novembre 1Rfi1 s'inizi:1ro110 vari corRi per allievi provenienti o cla11a ~uuzinti>Ha di Sapo1i o dagli ingegneri della Scuola di Napoli o daJl' Acca<forni:1 1\filitm·e o dai vo1onta,ri italhni; alcuni di tali corsi cblwro filw nell'ottobre 1862 dopo nn periodo di cinquanta, giorni ùi istruzione al campo di San Maurfaio, e l'ultimo ehhe fine nel 111:ini:o 1863. Riformatesi le istitnzimd militari su basi nazionali, hb Scuola complementare fn a,1H: h'(~sRa riorninata c:on nuove disposizioni (Regio decreto 1G agosto J SG:3). Ln 8cuoln (l'A.pplian.zione per le Armi d'Artiglieria e Genfo fn poRta nlle clfrctte dipenrlen½e del Ministe1·0 della Gnr.rra con: un Comandante, che da] 1866 in poi fu un 11:l'lìcialc generafo: 1111 colormello il'art1glicria comandante in 2" e direttore dell e i struzioni pratiche; un co1onnello del genio· direttol'e d egli stndi. Con apposito regolamento furono determinate le norme di servizio, le attri\mzioni del personale, ]e materie d'inr,:;pgnamento, le iRt.rnzioni pratirhe ; ecc. Gli insegnamenti tem·ic-i Pd alcune istruzioni pratiche si svolgevano a, Torino in clnP anni di corso dal l° settembre al 30 aprile, dopo ciascuno dei cprnli segnirnno gli esami e quindi dne mesi di esercita½ioni al campo di San Maurizio per il 1° cor ~

1763 -


SCUOLA D' APPLICAZIOKE D'ARTIGLIERIA E GENIO

so, ed un viaggio di 45 giorni per la visita di alcune piazze-forti ò'el regno per il 2° corso. 11 l" corso era frequentato anche dagli ufficiali che alla uscita dall'Accademia venivano .nominati tali nello Stato Maggiore dell'esercito.

Fig. 510 - Colonnello l!'rancesco Sia.cci.

Gli insegnamenti teorici erano affidati, in parte, (quelli matematici) a professori borghesi, in parte (quelli di materie militari) a capitani od ufficiali superiori di artiglieria e del genio, fra i quali è da menzionare Francesco Siacci, che per ventitrè anui -

1764 -


COMANDANTI E lNSI<;GNANTI

juseguò la balistica informata a fondamenti scientifici apprezzati seguiti anche presso le scuole militari estere. I sottotenentiallievi era.no ripartiti in sezioni, ciascuna alla dipendenza di un capitano.

P

Fig. flll - Ge11erale Celestino Sacbcro. (da una fotografia originale della Famiglia).

Le istruzioni pratiche si facevano dai capit~1ni insegnanti oppure dai comandanti di sezione. L 'S agosto 18f.l3 assunse il comando della scuola il colonnello del genio cav. Celestino Sa,chero, poi generale, il quale resse -

17(;5 -


SCUOL A D'APP L ICAZIONE D'ARTIGLIERIA E GENIO

l'istituto per ben diciotto anni, influendo col suo profondo e pra tico sapere a tener alto il grado d 'isttuzione che si f01·niva a gli allievi. I corsi seguitarono regolarmente fino al 18(W, nel quale anno , a causa dei preparativi di guerra , fu abolito il viaggio di istruzione del 2" corso, i11via ndo gli allievi dfrettam eute ai corpi ; poscia nel giugno si interru:J?pc anche il campo d i San l\fanrilf,io,

1,'ig. f,12 - Fabbricato della Scuola d ' Applie,1zione d i Artii:,;lieria e Genio in Torino.

inviando ai corpi anche gli. allie\"i del 1° an n o cli conm. E poichè ei·a sempre insufficiente il reclnta mento degli umeiali provenienti dall'Accademia, oosì si aprì (giugno e luglio 1866} un coucorso per centocinquanta posti di sottotenenti d 'artiglieria e quarant a del genio provenienti dagli ingegneri. Questi, dopo un corso preparatorio, si riunivano agli allievi provenienti daU' Accad emia, compiendo il corso regola1·c di Sc uola d'Applica zione. -

17GG -


l'HOGR,\ i\C\JI D' 1~ !:;i,:GN .U IEN'i'O

17'.?(i

Nel novembre 18GH erano inoltre ricbiauu.1.ti gli allievi del già 1° corso per completare gli studi, ment re che per la istituzione della Scuola di guerra (R. Decreto 11 marzo 1867) gli uffi ciali di Stato Maggiore cessarono di frequentare il l° anno di corso della Scuola d'applicazione. Con l 'am10 18(58 i corsi r icom inciarono regola,rmenfo e non subirono più interruzioni sino al ·t914.

Attesa l'importanza di tutto <]na.nto riguarda, la Scuola d 'Applicazione d'Artiglieria, riteniamo intereRsan tc, sovratutto per gli studiosi che vol essero approfondire le indagini, di trascrivere qui i documenti esaminati al R. Arehivio di Stato di 'l'orino (Sezione 4n), per il p eriodo à a l 1726 al 1814 .

Copia di documenti riguardanti le Regie Scuole Teoriche d'Artiglieria e Fortificazione esistenti al R. Archivio di Stato di Torino (Sezione 4 3 ) 1726 20 Dir:embre 1726 REGOLAM}JN'I.'0 DI ClO' CHE SI IJEVE lNRl<J(_; :\/ARE NELLJ,J SCUOLE PJUR L A '.l'E ORICA PRA'l'ICc\. DF. I CAN~ONIFJR I, BOMRI8TI E }ITNATOUl

(Annesso :i l Regio Viglietlo :.!n dicembre 1.726 contenente il Regolan11m t o per il battag lio ne ùell'artigliPri:_1 et ingeg11eri) Cap. in thcol'icit J)er li c a11110·1t'ieri

1 - Li prineipii della geometria verclli:e sappiano deliue,ire e d csign,11·e so1n·a la carta . 2 - A ùei;ignm·c cannoni ù'ogni sorta còn le loro pro1l0rzio11i nel 111et:1llo. 3 - A designare atrus e L·uote per essi con la longhezza e s 11esHezza delle luoro parti. 4 - A des ig na 1'e ogni sorte di carr iaggi, ca pre et a ltri s imili e diversi attr ezz i d'a rtiglieria. 5 - A designa re le ferramente necessarie per detti affus, ruote, en1T ial-(gi et a ltri allrezzi come sovra con l e luoro proporzioni. 6 - A designare cncbiat·e, bottoni e l:made d a cannone con le luoro asse.

-

17(-;7 -


SCUOLA D'APPLICAZIONE D' ARTIGLIIfilUA E GENIO

7 - A designare il piano d'una batteria da carmone con li suoi profili, la longhezza, altezza e spessezza dei parapetti , ambrasurc e merloni d'essa, dovendosi nel disegno distinguere se fatta con gabbioni, con fassinoni o con sacchi a terra. ls - Le prime regole dell'aritmetica per poter con facilità fare le sagome. 9 - Le regole manuali più fadli per via di compasso di proporzione. Hl - A dare il vento necessario alle pane per li c annoni tanto di metallo che di ferro.

G<tp. ·in pra.tica per li mqfrmi 1

2 -

3 4

5 6 -

7 -

11 maneggio della e:ipra 1ier mont:1r e dismonlar c}11moni dalli loro affus, o carrimatti et armarli eon li loro cordaggi. A rnoverli e rimoverli con faciliti,. dai ])ost i, n ei quali si r i trovano, col rnmodo del trincapalle. Le costruzioni dellè batterie in diversi modi. .A eari<·:in• li eannoni di batteria <·on la girn,ta carica di polvere e palla di calibro, co11 suoi stoppinacci rii fornggio. A saperli livelhire eon la squadra, av:rnz:uli e ricularli, e flarli Iuo<:o <:on ordine. A caricare li c,mnoni di campagna e di nova invenzione, con avanzarli e ricularli con suoi cordoni e ritenute, et a sparargli nelle lmttagli e. A caricare e sparare cannoni t:rnto con 11alle infocate, clw a linea curba, o ,;ii a palla monm.

Ca1i. rn theorica per !i /Jm11l1isti

1 - A dessignare mortari cli ogni sorte, con la <limo;;tn1:1.io11e flc' loro camern

·,,J

cliverse, cioè di quelli a carnern l'11ìusa, cilindrica e 11,i rabolica, come anche delle proporzioni del rnetallone, rinforzi e loro toTTiglioni suflì- cienti. 2 - A dessignare affns e mote per essi .morta r i, con le loro ferrnmente e proporzioui. R - A desi,igirn1·c g li utigli necessarii per essi mort.: iri e per li laboratorii. 1 - A de;mignarc bombf! fi gnurnte eon le lorù prùpùr:1.ioni p,c,t 1a svessezza del f e rro. 5

6 7

A ùessignare petanli con lo ro madrieri e ferramcnte necessarie tanto per vorte e muraglie, ehe J)Cr palific:i! e, et ,t catena_ A dessignare il pia110 <li batterie a rnortaro con li luoro parapetti e spalle. A livellnre li mortnri rn11 la regola del qmHlnrnte per gettar bombe, gra-

nate e pietre ad una dist~m:1.a limitata. 8 - A fare le specificazioni delle robe necessarie per la composizione dei tempi, di ùornbe e granate, e r1er la costruzione di fuochi di guerra e di gioia, di qualsivoglia sorte, con la spiegazione !lel 1111rnero, peso e m isu ra per una pteeisa tJunntitìl di det I.i fuochi.

-

1768 -


P ROGRAMMI D'INS]j:G:!',A:IIICNTO

1726

Cnp. in vrcz.tica per li medemi

1 - A rn.ffimire e ridurre li 8:iluitri tanto in grana et in rocea, ehe in farina.

2 - A purgare li solfnri et a couoscere li carboni. 3 - A fare la composizione e manipolazione delle polveri. 4 - A fare la composizione 1,ei· li tempi da bombe e da granate. 5 - A fare la composizione e manipolazione per fuochi di guerra e di gioia

di ogni sorte. 6 - A far careasi,e, palle incendiarie et illuminarìe, godroni d'ogni sorte, sacchi a polvere, con granate, padelle et altri fuochi predetti. 7 A caricare bombe, granate, e tempi per esse.· S A caricar mortari ùa bombe e (la vietre, come l)Ul'<' li :rnbiz per gt·anate reali. \J - A dar la giusta elevazione a detti mortari, et a spnrnrli eoIJ UD fuoco o due. 10 - A (caricare li petardi d'ogui sorte, armarli et applicarli alli luoghi progettati, et a clarli fuoco con attenzione e prestezza. Cav. frt theoricn ver li niina-toii

1 - Li p rincipii della geometria prnticu, eome pure l'architet.tu1·a militare, con li profili.

2 - La cognizione;. livellnzione P dimensione clelli terreni (liversi. 3 - Il rnodo di servirsi <lella bns;,ola, la quale è la guidn fedele · ne' travagli i:iotterranei. (}qp,

in pratir:1L per l-i me<lemi

1 - A eonoscere li ditferenti utigli che ci vogliono per travagliare tanto at-

torno la terra, giara e giaroni, quanto attorno li rocchi e tuffi. 2 - Conoscere le qualità delle calcine, sabbie e muraglie. 3 - Conoscere le qualità dei boschi che vi vogliono per armare e tansonare le mine e gallerie. 4 - Il modo di caricare e di dar fuoco alli fornelli e fugalle. 5 - A sapE.>r armare con sicurezza li pozz-i e le _gallerif'.. 6 · I I modo di star attenti nei travagli sotterranei per iscor,rire con la tinezza dell'udito la distanza del tnn-·,1glio dell'inimico. 7 - L'uso delle ))oIJlJJe o altri ordegni per levar il fumo e le acque rlalle ga 1lerie. Li capitani e luogotenenti devono esser periti negl'affari d'artiglieria, prima cli pervenire a simili gradi, basterà che si cong1·eghino di tempo in tempo avanti il co1onnello comrilanclanl.e il battaglione pn· distorrere sovra le incombenze e materie dell'artiglieria.

-

l'iH!) -


SCUOLA D'APPLICAZIONE D' AI1'L'IGLililRIA E GENIO

1739 All'intendente genet·ale di Artiglieria Il Re di Sarrlegna ecc.

Per avere in ogni tempo su un buon piede il Battaglione della nostra Artiglieria ci siamo determinati di fare unire il medesimo in questa nostra Capitale, e di dare un nuovo stabilimento per le Scuole tanto necessarie d i Teorica e Pratica, ed avendonP formato sotto il giorno di oggi il Regolamento, quello facciamo pervenire al marchese d' Aix, Gran Mastro Il' Artiglieria con averli significato di cocnunican·elo acciò pn:mtlendone copia nel ,ostro u1licio possiate darvi, in ciii che da voi dipende1·à, la dovuta esecuzione. Affine rli ottenere il buon effetto che speriamo da detto Regolamento coll'apertura delle dette Scuoi!:', ci siamo compiaciuti cli depulare JJCL' direttore generale di esse il nostrn primo Jugegnere Collllllemlato1·e Mertola cd avendo il medesimo formato il bilancio stato da noi approvato, sia pet· lo stabilimento dei stipendi di maestri, ed alt1·i impiegati in esse, che per le spese necessarie all'apertura delle medesime, quello vi trasmettiamo qui giunto acci<) possiate regolarvi secondo aò. esso coerentemente al disposto degli ·articoli 17 e 1'3 di detto regolamento sotto i! titolo Scuola pratica. Ma perchè presentement,~ non restano pur anco da Noi nominati li capi di dette Scuole e per altrn saranno necessa~ie di.venie :,pese ver l'apertura cli esse, cosi non avrete difficoltà di queste fur pagare sc,vra li semplici big-lietti di detto Dit·ettore Generale. Tanto per l'import,1re dei stipendi elle delle prime s11ese descritte in detto Bilancio abbiamo dato ordine di farvi prnvvarlere il fondo con nostro d iscarico a parte, da pagarsi dalla. •resoreria nostra generale ·,1 I Tesol'iere particolare <lella no;;tra a?:ienda dl'Ile F11bbriche e Fortificazioni, e d.e i pagamenti che vi occorrerà di far seguh'c, sia sovra detto fondo , elle altri, quali saranno susseguentemente bi.lanciati, ne farete tener conto in registi·i a parte; e persuasi di ogni vostnl attenzione per il puntuale adempimento degli ordìhi nostri, preghiamo ccc. Torino li 16 a11rile 1739

firmato C. Emanuele contrnss.to Fontana

IlILANCIO PllK p; flp~;sE ANNUALI DELLE

Scuou1

DI AR'fIGLIElllA E FORTl~' lCAZION E

ED ALTRE PER UNA VOL'l'A TANTO, STA'l'E APPROVATE DA

S. M.

Maestro (li Matematica stipendio in cad. anno L. 1200 Due sostituiti al d.to Maestro di matem.ca a 7ii0 cad. L. 1500 Capitani di artiglieria che insegneranno nelle Scuole particolari N. 4 a 200 ·cad. L. 800 Uffi:r.iali e cadetti di . artiglieria per sostituiti ai detti Car,itani, per cad. L. 100 L. 400

1770


REGOT.AMEN'l'O -

1739

M:i eslro tli disegno · . SoslHn il:o al Maestro di disegno Allorchè vi saranno le Scuole in campagnu due Vffiziali Maestri, per · caduno L. 200 . Due Ulllziali o cadetti sostituiti per le Scuole in campagna a L. 100 caduno Segretario <i.ella direzione generale, Custode rle' libri e stromenti delle Scuole e per esèrdtare quelle altre incumbem.:e che gli saranno prescritte a benefizio d'esse Totale Lire

L. L.

500 SOO

L.

400

L.

200

L.

200 5500

Aveudo per le prime spese cioè pel raccomodo delle Scuole, sedie, prima compnt di libJ:i ed istrnmenti compreso il fitto di esse 11er corrente anno, a calcolo . L. 4000 Le spese necessarie 11er il corso dell'anno venturQ e per gli altri avvenire saranno comprese nei bilanci successivi. Dall'Al'(;bi~·io di Stato di Torino - Sezio11e IV (via S. Chiar:1) - Provvedimenti per le Ai·t.iglierie pe1· le ·u'orl.ifkazioni e J!'abbriehe Regie e Militari Registro 1° fogli 16'{-l.68.

1739 ES'l'HA'.l'TO l)]l]J, R. YIGLIETTO u; AJ.'HU,F, 1wn CON'J'l•'.Nl<]N'I']<] TL IU]GOLAMENO SULLE « REGIE SCUOLE TEORICHE E PRA'l'TUHJ•J D'Al{'.l'fGLJERIA >l. Curio Emanuele per grazia cli Dio Re òi Sardegna , l\CC. Le molte eognizioni, che debbonsi llagli Uflìziali di Artiglieria avere, dipendono, o clall'isperienza ch'eglino s'acquistano pendente la guerra, o dallo stll(lio che fanno nel tempo di pace, ond e se avvenga che o questo non si pro::;eguisca, e coltivi colla dovuta attenzione, oppure vadino mancando i vecchi Uffi.ziali, die più servire non possano d'ammmaestramento a nuovi, si trovano quest.i ultimi, e ben spesso la maggior parte d'un corpo intiero, sprovvisti di quelle regole e buone direzioni, che per oprare con aggiustatezza e successo indispellsabilmente si richieggonq. Noi pertanto volendo non solo opportunamente prevenire un sì pregiudiziale avvenimento, rna eziandio porget·e agli Utlhiiali, Bliss'Uf tb:iali, e soldati del Battaglione Nostro d'Artiglieria quelle maggiori facilità e mezzi che possono efficacemente contribuire a vieppiù abilitarli nella loro pro· fessione, e con ciò renderli maggiormente meritevoli della nostra beneficenza, abbiamo pe1:ciò risolto di fare riunire e tenere in tempo di pace unita la maggior parte del medesimo in questa nostra Capitale, provvedendo in altro modo alli Prcsidj delle Piazze e Forti, di dare nuove regole per la Direzione, e buon

-

1771 -


SCUOLA D' Al'l'LlCAZIONl!l D'ARTIGLIERIA IC GE"'IO

incaminamento tanto necessario delle 8cnole <li Teoria e rratica, per renderne gl'insegnamenti e le dimostrazioni più utili e vantaggiose, d'accrescere qualche maggior lustro a detto Battaglione, ed in somma di dal'e a riguardo d'esso i provvedimenti coutenuti nel seguente Nuovo Regolamento che ne abbiamo fatto per un tale oggetto fornrnre, e quale intemliamo venga d'om in poi esattamente osservato, ed eseguito nella conformità che infra verrà presc1·itta.

E primier:imente voglialllo che il suddetto Battaglione sia composto di dodici compagnie di uomini einquanta e.aduna compresi gli Otliziali e Forrieri, cioè otto rli Camionieri, una di Bombarrlieri, una di Minatori, altra cli Zappatori, ed ultra rtella )fa estranza cocrcntemeute alla tabella, elle n'è stata a parte stabilita. 2°' Gli Uflìzi,1Ji dello Stato :Unggiore come delle co1111.1:1gJ1ie s:mnmo per ora r egolati al numero, cl1e ne resta in delta tabella s1)eciticato, risen ' andoci d'accrescere il medesiino a misura del bisogno, ed anco in vista di clo.re maggior rnmpo alti avvanz:Hnenti, di quei soggetU, che nel corso dei scolastici insegnamenti daranno magi,:ior ;,agg io d c lln loro abilitll. e buo nn condott,11.

so Dovt>rnlo a tenorè ,lcll:i. rnwva tabella. essf~r vi tre Cadetti in ciascheduna com-

pllgnia dei Cam1,micri. Bomùardic'!ri e ½appatori, vogli amo che m~lln scielta, cd m:;se11to dei _medesimi , si usino le dovo Le precau1,ioni e diligenze, pr.r a vere sem-

pre huo11i soggetti (li nascita civile, ben morigerati, rohnsti, e sani, che abbino comr>eltentemente studia to, e siano capaci di far riuscita, e cl'es·s ere a suo tempo promossi al em·ico d 'Ufflziali, ed a. questo effetto avanti d'essere assentati dovranno indirizzar si 111 Direttore Genernle per ottenere un biglietto d'approvazione.

Aflinchi! possano eletti Ca<le tli liberamente v:icare a quei stndj ·ed escrcizj, a cui saranno rlestinati, intendiamo <.:be nei mesi nei quali si terranno le Scuole, vengano esimiti dal montar la guardia, e dal servizio ordinario del Rattaglione, cbe possino avere una distinzione nel loro vestiario, cioè di panno· bensì clello stesso c.-olore, però più fino, e con differente cordone sulla spalla portino spaùa a luogo <lella sciabola, godano dl un v:intaggio di paga cbe si è loro in rlet.to bilancio stnbilita, cd una preemincnza ai semplici soldati (rimanendo però subo1·dinati ni Bass'Ufflz!nli) cl1e vivano in ciarnbrea pm-ticolare, ed inoltre cbe sii loro :1sslgirnto un posto se1u1rat-0 nelle Scuole di Teorica.

-

1772 -


lt..:GOLAll<fE:-.TO -

17::19

100 E'ra c1uesU Cadetti secondo le informazioni c~he avremo dai loro superiori vena.nno da noi scielti i rnigli.ori per riempire i posti d'Dffiziali nel Battaglione, ed eziandio per promuoverli di slancio a quello di Capitano, dopo però che avranno <·ompiuto il corso dei loro studj, e nel caso che siasi qualch eduno d'essi particolarmente distinto fra _gli altri, dichiarando che in simile occasione non avremn verun riguardo alla loro anzianità di cadetto, ma unicamente a l merito pei·sonale e condotta d'ognuno dei medesimi.

Ove nel numero dei suddetti cadetti se ne incontrino alcuni ehfi possano rendersi cavaci nella professione d'lngegniere, ed essere accettati nel Corpo d'essi, doVT'anno pendente il termir1e dei loro studi particòlarmente applicarsi a<l imparare le Regole della Fo1·ti!ìeazione, e le a !tre l'ORe 1·elath·e ad una tale professione.

Per altra parte quelli che durante il Corso ùcgl'insegnamenti non daranno saggio di riuscita, di progresso, e di bnoua condotta, dovranno esRet·e senz'altro licenziati dal Corpo, perchè possano intraprendere con maggior lot·o vantaggio altra carriera. 19<> Uontinuerà H Battaglione ad aYer e In dontta clipemlenza dal suo Colonnello nelle cose concernenti la disciplina, gli esercizi, ed il servizio dell'Artiglieria, ed in tutto ei.ò <:he riguarda le Scuole dovranno gli Uffiziali, I3uss'Cfliziali, ed altri che interveITanno ad esse, dipendere particolarmente dal Direttore Generale, che abbia.no come infra· si.abilito alla Sovraintentlenza delle medesime.

Questi <lue Capi ~anumo imlirwu<le nti l' u111_> tlall ':11lr0, ed entrarubi dipenderanno a dritura dal Gnrn Mastro ctell' ArtigliPri:1.

Dt;LLE

Scuou:

l"

Due s;iranno le Scuole fisse cl'Artiglie1·ia per l'a111nrnestramento. ed esercizio degl'Ufilziali, Bass'Uffiziali, Cadetti, e soldati del Battaglione d'essa. cioè nna di 'l'eo1·ica, e l'aHra di Pratica.

-

1773 -


SCUOLA

o' APPLICAZ1U1'U: o' .\ltTIGLIEIUA

I]; G l•:!\TO

1l Gran Mastro dell'Artiglieria doveudo generalmente sovrinlendere a tutto clb che concerne l a medesima, avr à pur ,, neo sulle Scuole quell ' autorità, che natura.lmente gli compete per ragioni del suo impiego. 30

Vi sarà inoltre un Direltore Genera le, che verrit da noi eletto, il quale nvrà uu a intiera ispezione s u delle Scuole, e su tutlo ciò _c he dipenderà dalle m edesime, foi·merà le istruzioni tla rimettersi a ciasclrnclun Maestro o Uillzia.le preposto agli insegname nti , o nlln rlireir,itme d'esse, e s an1.m10 questi obblig:1ti di conformarsi a quanlo sar à loro colle medesime prescritto. 4<>

Allorc hè il Direl.t-ore Gener a le s:ir it assente o -illlp(..-'(lito d'assistere alle ~r-11olt>, faremo supplire a lle di L ui veci da un Uffi:;,;i ale d i ea ralte1·e, o d u. a ltro soggf\11o proprio, che ven i! da noi Jlowinato.

Il Colonnello dell 'Artiglieri a coni inueril ad nvenc! la dovuta tlipenclenztt fla l Cnm Mastro d'essa, ed oltre il C-0mamlo del nnttnglione avrà vure ispezione ;,11 tutto ciò che rigua.rda l'Artiglieria, l::mto nell' Arsenal.e che nelle P iazze, terril la mano acciò gli Uffizh1li , P.ass'Utflzln.l i, e soldati destimtti a freque11 t.are le Scuole, conipiscano Il lor o dovere, ed a tal fin e J)()t.rà di qu a ndo in qua mlo por tarsi nelle medesime, dovendo però sempre il di loro comando S[)ett are 111 J>iret· tore Genera.le.

Tutti quelli che saranno ammessi ad isl.ndi ,-ll'e nelle Scuole saranno in esse. e nelle cose che vi avra HJIO r el a zione, intiernw1-i111 le' dipendenti dal Dirdtore Generale, e quanto al Cadetti d 'Ar t iglieria dipenderanno solnmente dal Colonneùo del Ilatl:a~ljone, a.llor che sarnnno sotto le armi , o fa ranno ~ervizio col Cori)() indipendentemente dalle Scuole.

D ELLE ScUOLt: DI TlsOllrCA

Dovranno le Sct1ole di Tecr i<'.a esser e le prime a stabi lirsi per incominciare a forma r e, e mettere in stato i soggetti che :::;i vorranno applicare a quelle di pratica in campagna.

-

1774 -


JtJi;G(lL AMEKTO -

:,;j

l1B9

terranno esse ~t·uole di Teorica in questa no:;;t rn Capit ale, e nel posto

,·Ile vcrrlt destinnto.

Gli insegnamenti si fa r a nno indistintamente in ciascheduna Scuola nell a Llug:ua Ttaliaua.

Vi s:1 r it un Maestro lH !\fa tematica, e (l'Artiglieria T eorica , con due sostit uiti

;1 1

rnedesillio.

La Bcuola cli Teorif:11 , o di Matematicu servir/i per 1·ammaestrame11to d e i so11:g-ettl cli c verranno ~cieli-i , ed applicati allo stn<lio d'essa, restando 1wrò permesso a I111I.i 11ue lli del Co1·po tl"Artiglieria che aYranno voglia di profittarne dl 11ot0r vi infrrYl"Hire col JH:rnics::;o delr nn;r,iale, che Ycrrà preprn,to a m:.mtenct·e il buon ordine cH detta Scuola, il quale prima d'accordarglielo dovrà riceverne l'ordine. e l'nJ)p1·ova7,ionc del Direttore Generale.

Gli T:ffiziali tla prevoi::si a mm1IPn .. 1·e il l.luon ordine nelle ~kuole, vogliamo ,:he t•1·0,·i>"ionalmc11te si 1~legg:u10 tra qudll del Corpo clcll' Artiglieria, e ch e ne s ia (lai Direttore Genernle lii;f:'alo il numero n misura clel bii<ogno delle Scuole.

L'incoml.Jenza loro prim·i11ale s arà 11·i11Yigilare , e tenere mano acciò tutti quelli, che le fre1.iuentcrnnno ,~ ,·i si ten:?ano 1:01 d on1to buon online, con modesthl e . tolia nccc:;;snria :1pplic:1zione , infor J11:111clo il l>iret!.ore Gciicrnle di eoloro , <'he eo11 t ravcnnnno a lle regole s bihilite.

Saranno i11o ltre incm·!cuti di d:ire al medesimo un'esatta e sincera notiz ia Ili quei soggetti, che si negligentenmno 11e i loro s tudi, e vogliamo ch'egli atlopri per questi tali i rimedi , ed aziandio ove ~in di bisogno, i ca stighi che cretll!rà più vrnpri , l!d adattati a lle l'ir·cos tnnze ilei casi, us:mdo 1mrlieolarmcnte d ' 1111 proporir,iona to rigore con tro coloro, che tentnssero per v ia di discorsi liceu7,iosi di s viare g Ìi :iltri da quell'npplica zione. che neces sa riamen t e 1.l a t u t ti st esige. !)<>

Lri Sala della Scuol:1 Teor ica sarà competentemente provvista di libri, uttlgli, instronwnti , e mo<lelll, l'11e il Maestro cli matemat ica col sentimento ed ap-

-

1,75 -


SCUOLA D'APPLICAZIONE D ' ARTH-:UEIUA E GENIO

prov~1zione del Dil'ettore Generale vi conoscedt necessari, sani.uno essi tutti illventarizzati, e se li faranno consegnare, acciò ne faci avere la dovuta cura col dess innn-i un soggetto, il quale ne resti particolal'll1ente inca ricato. 100 Si i;tahilirà presso elette Scuole un numero competente cl"invaliùi, li quali si terranno a lla porta ù'esse per impedire i rumori, e le conf-usioni, per nou lasciarvi entrare se non quelli, che ::1nanuo la facoltà d 'interven irvi, e per compire a quelle commissioui , che ;;,u·am10 lOl'O in dipcnde mm ùelle medesime appogi;iate.

I modelli necessari l)Pr le Scuole ;;i fur ,mnu laYOrnre da ;;0111:l ti tlell a umestrnnza, i quali nei giorui ùi tr :1.vaglio ~oderanno d c ll:1 png:1 di l':111ipag11a ehe si è loro nel bilancio accorùatn.

Allorchè si anà un num•}ro di ,;oggetti suffi1·ieut;r111ente iu:;truiti nella Ma· tematica, e nell'Artiglieria teorica , il Mnestro li farà operare in prattlea sul fatto ùdle lllisur e, e dell'uso <IP.gli iustroimrnti, tanto nelle Scuole, elle alla Campagna, coioe pure su tutto ciò, che potrà 11lilmente riflettf're a ll:1 maternatka pn:1.tica, ed a seconda del progl'l:'sso. che daschefl uuo vi :wri1 fatto, ne informerà il Direttore Generale, il qual e ove Io giudichi eonveuieute li destinerà i::uccessiY:1mcnte alle Scuole di pratic:1.

Egli pure dovrà informars i tlei soggetti, che faranno pt·otitto, e si distingueranno nei loro studi, affine di produrli, e procurare loro presso di Noi quelle rkomJ)e nse, ehc a tempo e luogo si saranno meritate.

Per rueglio accer tarsi dell'abilità, e talento di l'i.isdu,•dun soggetto fa ri1 due volte l'anno, e 11iù souvcnti, se ne conoscerò il bisogno, i suoi esami colla assistem:a del Mae!ltro di matematic~1, · dei sostituiti, e d egli Uffiziali. come sopra alle Scuole preposti, e coloro che all'occ:isione d'essi, sarnnuo ricouosduti pitt degli altri CfJpaci. verrauno anche da noi preferiti negli nvanzamenti. lao

Voglia.lito illoltre che vi sii un Macstrn llissegnatore di µaesi, di figure, ùi CH r te, ed .a ltre simili cose, acciocchè li studenti possano anche imparare una tal'mte, e se li ussegnerll un ;:;ostituito, ove se ue conosca il hisog110.

-1776 -


ltJ,:G<JLA,)H,)N'l'O -

1'73fJ

16° ll Maestro di matematica sarà t<~rn!l.o a ·co:;l· ([ 'Artiglieria, e nella Fortificazio11e.

r,H"

di segna r e

suoi Allievi n e lle

Oltre la Scuola Generale, elle si Yiem, di stabi lire, ver dar c amvo a 1l ogui soggelLo d 'i mparare sotto di un <·emuue Mae:;tro le r,ri11eipali regole, e massime <1ell'inln1pn•sa [lrofessione, v i saranno pure altrtè Senolc J'arliéolari ver i. Domban.lieri, Cannonieri, Mim1Lori, 1/.appalori, e per la Maestnw1/aa, nelle quali s 'inscgrn.:l'Ù spe<:iticamente, nl in ddl,1gli o ciò che più i rnUvidua l111 e11le a simil i arti s'aspett:1 a second a delk ln8t,·11:~i o 11i , clte n•rnumo l1,tl Din"Ltore (;eHeral1~ riin e~:-;e.

Cia1;cl1l~1l111rn di 11ue:;te tkuolc: nve1·ì'. lH:r M,ie;;l ro in Capo un lJJli;1iale eon da elcger s i dal D iret t on, <:e n,•nile 1.1·a li più capad ild B:1ll: 1g-liom~ li' Artig lkrin. DoYra uu o 1111e:,;i.i inscguarc; in ('.a1 1iere separate, unifonu:rn1111 ;;o;;titnito

do::;i alle r pµ;o1e clic YCtTanno d:d e n ell e Nc11ul c-~ c~on1111u1u~ di.

'r eorica, (~

SHl"fl 1H10

pc?r cib fa re obbligati trtnt<~nclf~1·sl (·td l\:I a estro t1i l\1:t I<.:~niatica , af-lh1e di u-:nt:n~ nelle loro h'zioui un eor;e;o unilo, e progn;,;s ivo. lt/ù

Si farà la ~cuo!n g e ne ra le di teor i,·a ppn(lcnte il eor:-.o di tutto l'anno c ccetuaUne i soli mesi di settP.mllre, ll'oltolm:, e la metà cli novembre, e 1w gli altr i -mesi i giorni festivi, ed il gioved ì 8'insq;ncrh SPlllftre il mnt t iuo JWr 1wr tutto aprile da lle otto fino alle n tutto agm,to dalle: sette sino alle

~li ca<l rnw ;;l'ttimana. Nt~i giorni fli Seuo1a ilol'e ITc , d oi~ d alla rn1~IA di nOYl~mbre sin ontlki hore di !<'rancia, <-, dal primo maggio fli e ei.

20,, L~ Scuole pn r1ico!:1ri di 'J'cori (·n ~i lt•r1·:1 !lHo ;nH·lì( : n(-•g li 8tcssi Inesi sol)l':~ pre fissi per la gencr::tle, ma però Sl-:rnpn , dopo il mezzo giorno per due llore solmncnte, cioè dalla mettà di novel)lbn, :i tutto HJWile rlalhè llne fluo :!Ile qu nt · l.ro, e flal primo 111aggio a l.ul.to agosto <l:illc qunUro fino all e i;ei, e tre Yolte h :-.PI I irn:ina n ei giorni che n ~rr:111110 cl:i I !>ire: tore Uencrn.lc st,òìlit i. a n 1t c riguardo a i festivi, ehe vi si in<·011l r c:ramw. 21 0

Gli Ufl'i½iali, cd di Teorica snn11rno e nei mesi, che non ··il d oppo pninzo, crl

i .l oro sostil. 11 il i t h<: in ,Pgn(:ranno nelle Seuole 1wrt ieol:1ri obbligat i nei g iorni nei •Jnali non si terrnnno le iri:1ll esi mc, vi s::tr:111110 q1H,I le rl i 1n::1 U.iea :lll n , ·arn p:1);11a , cli far 1roY,1r,, a lle on~ l'ile 1;:1 r:11ir10 rlnl llil·dtore Gencralf, stabilit<> i l oro

1777 -


SCUOJ,A D' APl'LICAZI0:\'E D' AR'.UGLlEHL\ E GE:\lO

studenti nell'Arsenale per far loro osservare su i differenti pezzi instromenti, e macchine d'Artiglieria tutlo cii>, che potrà avere connessione alle lezioni che averanno loro inse~uate nelle ScuolP. particolari, e quanto ai minatori e zappatori i loro i\Iaestri li faranno similmente notare il mollo, con cu i lloYranno nel loro 1mr1.icolare regolarsi secondo le i11stnn.ioni ed intlil"izzi, elle ne riceveran no dal Dir e ttore Generale. 22<>

•.rutti quelli che saranno preposti all',111tmaestn1m,!11lo, o alla d isciplina delle Scuole, porranno ogni loro studio per riempire colla nrnggior esattezza i. p ropri doveri, i quali consistono principalmente nel rendere ciascbedun soggetl.o i>e11 prattieo di tutto ciù, che s'asvetta aì Luru l11osc.,;1ntwento, e nello stesso tempo ancora a quella buona disciplina, da eui deve essere accompagnato. Gli studenti dal loro eanto vi corrisponùen: uno con 1111:i sel'ia e costante ap1,liem~ione per potersi perfezionare nell'uno, e nell'altra, e quelli che saranno i,piuti <la una onesta ambizione, e da una nobile emulazione (l'avan:,mrsi, non h1seieranno pure di studiare alle case loro, e · di prendere priY:.tt(s le,do11i indi, pcl)(lcntcmentc da quelle che avrarmo nelle Srnole co111rnuni 1·ieevute.

N( l me11lre si f<1n11e1·:n1110, t~ nH;Ltt;rnnno :c;ul pitède le S(·uole di 'l'<;oi·ica do• vranno farsi gli apvareechi_ necess::iri per andare disponendo quella di Pratica da t e1Je1·si alla Campagna. 0

DEl ,LA

SCUOLA DI l'llATIC.~

La Direzione della Scuola di Prntiea in campagna verrà a11poggi11ta :Hl un Uflìzia.lc esperto, ecl intelligente nell'Art iglieria, il qun1c regolarmente sarà. il Tenente Colonnello. o il Maggiore del Bnttaglione, cd in mmwn11za d 'essi il più anziano Capita no del Corpo.

·Jl Direttore (li qnest n Scuoln sarit mèlln stesso tempo Comandante in capo ò ella mef1eslrua, avrà un numero proporzinnato di sostituiti, i quali si scieglieranno dal Direttore Generale tra gli Uffiziuli del Battaglione, per v11 lersene nelle diffen~nti operazioni, c-lle 0<·1,n(•r:1m10 farsi, e saranno gli uni e l'altri rJi. pen<lenl.i òal Direttore Generale.

Le òimo8l.razioni attinenti. a eoùestu Scuola essendo relative alle regole e massime elle si propongono in qurèlla ùi. Teorica, il Mnestro cd i sostituiti -

177S.


,I' , 11 1,·s1a dmTmmo ad un tal oggetto assistere alla sndch:U-a di Pn1tica, a fine fa I' os!:>ervare i fondamenti teorici, a cui le opera;1ioni, che in esse si fanno,

,i I

t<"""

:1ppoggiate. 40

(~1i, •s ta Scuola cli pratica non si terrà che per il corso fii mesi cinque in ,·:111 i1 Ilo anno, cioè dal primo t1 i aprile a tutto a~osto, due volte la settimana 111•1 d oppo pranzo, dalle quattro sino alle sei ore, e nei soli giorni non festivi , " n, ·j (J1rnli non si faranno le Scuole di Teorica.

S:1rà la medesima stabilila in •1nesta nostra Capitale in sito aperto, 11roprio, capace, e vicino alle 1<'01:tificn.zioni 1l'essa, in cui si formerà un Parco proporzionato, e si farmmo in es~o tutti quei lavori, ed apparecchi che si richieclcranno JJer il eommodo (~sercizio, cd aviamento della Scuola.

Nel r ecinto della medesima vi sarit lm rnm1ero lli pez7.i <l'Artiglieria, con più gli ordegni, utigli, ed altre cose bisognevoli al servizio, ecl uso d'essa, ed il Gran Mastro lflsderÌl (JuelU estracre cl.all'Arsenale, unitamente alle polveri, ed altre munizioni chi guerra, che saranno per detta Scuola richieste dall' Uffizi aie Comandante della medesima, il quale ne chiederà antieipatarnent.e l'approvazione del Direttore generale, e ne SJWtlirà ricevuta al g1rnrd:urrngazino dd i<uddetto Arsenale.

Si destiner:nmo pure i vosli, ehe si erederanno più propri per il tiro del · c11nnone, getto di bombe e scarico dei mortnri n pietre, vi si ergeranno batterie d'ogni sorta, si formeranno ponti di qualunque genere, e tali apponto, che si dovrebbero costruire nelle diverse occasioni, e bisogni che possano occorrere.

11 Direttore Generale fisserii di concerto col Comandante della Scuola giorni che sararmo destinati all'esercizio d ei tiri, ed il numero p1·eciso che dovrà farsene in ciasehecluno d'essi.

Gli Uffiziali, B3ss'l'IIiziali e ~oltlati saranno tutti indistintamente tenùti di fare detti spari secondo la norma, ehe ne verrà dal Direttore Generale pre~critt11, riRerv11rnlot·i Nòi poscia d'acconl:1re gradatamente certe ricompenzc e

premi n quelli cl1'avrn11110 fatti i più hei colpi.

-

177() -


SCUOLA D' APPT,JCAZIONE D' AR'l'lGl,IERIA B GEN 10

l()o

A luogo di rletta Scuola di Praltica, si farà in :ilcune altre Piaz½e ,lei nostri Stati, the verranJ1~) da noi staùi.lite, il solo eserei½io del tiro del cannone, e del mortaro, con qnellc direz½ioni, e regole, che n e sara1rno a p:ute p r e..scritte. 1.1~

Il Dattaglione dell'Artiglieria 111·ovn•derà per la ,mildetta Scuoh1 di l'rattica ila teuersi in 'l'oriuo un distaccmn e nl.o di guardia all;i piazza d'essa, peI" la eonserva:done delle cose, elle vi s i ti·overnnno ri1.1oste.

Oli.re detta guardia dovrà il sulldeUo Battaglione so1111ninistrarc in cia,;d 1edun giorno di ,wuoln un pichel.l..o, ossia tlis taci::.11111•1110 1·ol11po~to di I u! Le le <dlITerenti classi di 8oggetti servi enti nell' Artigliel'ia.

1 ':irtiriì que,;(o fl,11 (Juartiere coi ~uoi Clli;,.iali alfa (.p~l.:i, ,: ilass'UJlizi,tli :'<(ii .lati, senz'armi. :f:uon.-lli· J:1 sl'iaboJa, tc•11endo il 1101verino pendenLe, ed il buttafuoco alla mano, ed osservando il dovuto buon ordine nella marcia. Giunto al l'nrco rlclla Scuola vi si terrà scliieralo nelle file o sian nrnghi sino a che i I ( iomand,111h,1 t.l'('~~a gli onliui Lli ,<t_,pararnL e di applicare allf~ tliiiercnU i n ,1nopre, t erminat e le qnali si riunirit rn~llo stesso posto, e ritornerà al Qua r tier e .sccoHùo l'online, e h,, ne snril 1•artito_

'C

11 Battaglione iu Corpo assisleri1 <1 lln Scnola due sole volle in carlun mese, ·-e quando v'inl.erverrit, dovrà ugna.lnwnte ' somministrare _il ùistaecamcnto, o sia il Pidtf~ tlo suddetto, qtw le mc"rcie riì aY:mti il B:11.1:iglione, e questo seg11it.er à coi snoi Uffì;r,iali alln i<-,~1,1, i n ass 'Ctlizial i. e ~ol1.b1li :ille cmnt):JJ::nie, e sm1z' ,1rm i comP :;;or,rn Ri. ,:, (1PI Io a riguardo del Disl:ice,-1.mento.

15<> Quelli voi trn Hns,;"uffh:iali, e sol(lat.i, che avra1mo un vero desiderio , e s timolo d'imparare. e non ;s:1nnmo eomamlnti per il travaglio giornaliero della. Scuola, potranno tutl:1 vin intervenirvi in cad un giorno eol pcrme~so del Conrnndante, il qm1 le glie lo ac-corderit, Re mpn, ehe li conosca capaci d'esservi istruiti sen~a rec:irvi confusione.

S1 starà eon attenzione :1(] impe<lil'e il so,·ve.rchio eoneorno r!ei spcttato~·i ,:-m·iosi nel lnogo, ove si lerrh ln Scuola, al cui ellf~tt:o la Gnnrdin da von;.i rH+

-

]780 -


Hl•:GOLA:llEl\TO ~ 17;J!)

1· 111;;1·,,,;;;o ,l' es,;:1 , 11011 tiotrà lasci a r vi introch1n:(~ chiclJes.ia, sen za h ce11,,;11. dei , ·,.r11:111d:1 11le, il (Jtl.lle ]lerò IJOH la ritiuteril :rlli Cfli.zi.1 li, alle IJCl'Hone di qualità 11. " q uelli altri, <:11e crctleri1 possau o ritrnn1c qua ll'lw utile :1111m,u~strm11cnto, 111· 1·,·rlP111lo solo c:he il numero sì. delli u11i, ch e d elli ~Uri n on sia troppo ccce<1,·11le, o rHle mai 11e rima n:,.;a irnp<c:clito i I Jihcro corso, c,he d cbbo110 le l'ispcttive 11p.. 1·,1:.1ioni avere. l 'j'<>

l.1 : prime spese d1c oc<:01T1e1·um10 f an;i J1<~1· lo ~h1ùi liJ11c11t o, e(l apertu ra delle di T eor ie.i , e di rra l icn, rlovr armo H<:1m1·at:unc11 Le v rogett a r s i, e c alcol:!1·,;i <lai risp eU.il·i capi delle niecksime, sol.to l'approvazione e collaucla,,;ione · d,·1 nir,:11 ore Gcnenlie, in :-cguito :, ,·n i Yo~li:tmu 111: ~<iiuo ,ln ll' 1111 e- 11111-•nt,-, r; c. 1wrnlc d ell'Artig licr ifl spediti gli oppor tuni ricapit i , :t<'<'iò · vcnl!;:rno p,1 gnte dnl '.l'c:<orie1·e d 'ess11. ~ .. uolt•

e; li sti pend i, e le :iltrc spese d1c si rkhicdcr,111110 in progrc,;so di d etteSf'uolf! l)Cl' il eon1.i11uflto cser ch: io d '<~sse, sm·am 10 a le nore rkgli onlini Nostri lle,writtc nel bil:1ndo dcll'ArU~l iel'ia <'oc1·cnl.crnenl.1, 11 i progetti , e e:.1 !<:oli, da rimctt'0rsi in 1i1H~ d i cadu n a nno :r ll'THli:.1io ,l'<'~~a n el lt1 c011for:n iti1 H:Hldetta. ])c•r e:,:---, ~ ·n,. t":if I:, n ~1;1;.ione, e ,1:n·nc i :-.udt!etti nt·t1 !l t! )7ostri. 15}•

Man,linmo PCJ'f..r n!:o, e c.-ornn nd i;n110 :li ii <}ovcrnatori, ., Uo111:11u l:111ti <lclk n ostn:: l'i:t½½e, e li'orti, al Hrm1 Mn ;;lro d, •Ji'Arti;diel·in , t,d f1j]\1.i:1le <lei ilnl 1-,1glionc <l 'esi-m, ,rJ Direttore Ue11cr:!11: <i<~l lc Keuole, :\laef.lri ed impicgnti nelle mede;;i1111~, f'.orne pure all' Uffi½io Gcne rn le tlel :solùo, e,l all'Intendente gen era.le di d ell.:r. Artiglieria, ed :1 d1i11nquc :11tro si.I f<ped ic 11l.1, d i rlovcr c per quanto acl ogn'uno ris pettiva meni t• ;.;11<ét'Ja, ccl appa rl.i<•m:, ossP.rvare, e fa r poni u:1I mente osse tTarc 1l p rPHenle Nrn,tro Rcgolarne111-o, ri~1,r vnndoci d \1ggiu11gervi in J)rogrcsso (le l tempo quei m n.ggiori provedimenti c he saranno co11os cinti più u tili, e necess1J ri. Che tale è no~tra mente. D llti in 'l'orino li F<e<li<'i 11' A]lrile l'ann o del ~i g iror e .111 i Ilt,;;ettecentotrcnta.. no\·e. l<'innato Ca rlo F,manu cle, e <:ontr·osigu nto ~ontana. La fll'<'S<~nte eopia <la rimel ten:;i :1 R. E. il Rii::. Gra 11 Mn slr o ll'Arl.iglieria llla n·l u,s,~. d ' Aix è stnta cstr:itta tl:11 l'orig ina h:. colln½ionata , e f<igi 11:r l:1 d:r m e soli o,wrltto R<•grctnrio di nuerrn rli 8. M .

T orino, li 18 11prile 173!1.

;o:;ottoscritto F crraris.

Arr-hiYio di Stato di '.l'o rino - R1, zione I V - Arii~lleria - Cnrte Anl:idte. R eg is tro xvr d el 1w1 :rl nr.o.

-

1781 -


SCUOLA D'APPLICAZIONE D' Alt'l'lGLIEHIA E G!DNIO

1741 J I. He di Sardegna, di Oivro e di Gerusnlennne, ccc.

Marchese d' Aix - mio cugino. Avendo il Conte Della Hocca, Ispettore Gencrnle della nostra Fanleria, ed incaricato della Dire:r.ione Generale delle Scuole del Battaglione della nost i·a Artigl ierin, ed a sovrintendere alle liletlesime in mmem-.a di-!l ·cornm. Bert ola 1wesent.e111ente occupato alla visita delle Pia:,;:,;e ·come Primo Ingcnicrc, fornrn( o ( . d'online nostro il qui giunto I'rogetto per· i1 numero dei giorni elle in una parte di quest'anno ed in caduna settimana dovram10 farsi i tiri del cannone per l a Scuola cli Pratica in campagna pl'escrit.ta dal nostro Regolamento delli 16 aprile 173!) come altresl per· le q1wntità della polvere a tal fine necessaria e dei premi provisi onalrnent.e conceHsi a quelli dei .Bassi Ulti.ziali, Cadetti e soldati di detto Battaglione, che si distingueranno nei tiri, come res ta espresso iu detto progetto, è mente nostra che per vostra parte vi facciate dare la dovuta esecu:,;ione, con lu somministrazione di detta polvere, ed altre cose a tale effetto bi· sognevole, come già abbiamo prece1.lenlernente sig nillcatu nel nostro Vigliet t o clclli 6 giugno ultimo scorso; e che dall'Intendenza Generale di detta Artiglieria sia fatto pagare a mani del Capitano Comandante di detta Scuola i.l danaro necesi;;a1·io r,er rrng,ire rli tem110 in tempo il premi i;;uddetti, quali ci riser v iamo della medesima . T anto eRegnite, ecc. 'l 'orino li 12 agosto 1741 segnato c.· Flmanuele sottos. Fontana Archivio di Stato - Sezione 1a . Artiglierie - Carte Antiche dal 1726 al 1750 Volume II, foglio 157.

1741 Allertato C/,l /Jrecerte11te

si ri"lTovano nella Batteria eretta per la S<'uoJa di pratica in campagna approvata da S. M., la quale comanda che s i tenga rletta Scuola di tiro giorni tre in cnrluna settimana, e due volte per cnduno di detti giorni.

Essendosi la S. M. riservata nel suo Regio Hcgol:rn1ento tlelli 16 aprile 173:l all'neticolo 9<> della Scuol a di pratica d':1ccorrlare gradatamente certe rlcompi>use e premi a quelli elle avranno fntt:o i più belli colpi, si è rlegnnta di con· cec1ere per ora ai Bassi 1;ffidali, Cu<letti l'! soldati solrli dorleci e mc:,;zo per caduna volta a quelli d 'essi che daranno nel bianco, e soldi vcnticinqnc a qu elli che cla ranno nel uero.

-- 1782-:--


SCUOLA l'HATICA E 1-iCUJLA ·n;vtUC.-\ -

liuG

~- ;u_ atteso il ritarclo che vi è s tato (li r,rinciJJhH'e la Scnola di Pratica, rn ule d1e in ()Uest'anno si proscguisc:a la mcdesirna almeno per lutlo 11 mese d i ,-:el lembrc, ed 11nchc vurle di quello cli ottobre, se s i stimet·à uecP.ssa1·io, ed ,.,.,. il tempo lo permetta. Torino aùtlì 11 agosto 1741 sottosegnato della Huccu

Arehivio di :';tnto - Sezio11e 4·' - Arlig-l i1;riP. - Curle Ani id1e dal 17:?u al 17ri0 \'ol UIDC II , foglio 1:iS.

1755 Carlo Ern uuuele, per grazia di Dio He di ::iardcgna ecc. L'csveriemm dcllu scot·sa guerra, in cui ci h a il Reggimento d' A.rli~ lieria con ta11ta lode servito, a,·P.nùo fatto · <'.Onosccre d i qu a nto vantaggio sia 1·iuscito lo stalJililllenro delle Scuole d'A1·liglieria, fa llo co11 regolamento nost ro delli 16 a11rile 17:l9, Ci cout:erma giusta1uente nel pensiero di promuoverne 1<empreppiù la coltura, cd il buon successo. Quindi uventlo noi consider ato ai rn,\u:i 11 tal fine piì1 propri, nella circosta11za dell'or seguito decesso del Generale di l!'antcria, e Pi:imo Nostro Ingegnere Conte lk i:lola, il. quale avendone gettali l l romla· menti, le aveva in upvrcsso, in q11nlil.ù (li ])ircltore Ceneralc, ad inten1 Nostra 1mddisfazion e, r egolate. Oi è p;i rso sja,.li<,11te tli diviflerne in oggi la <lin•zionc in due soggetti, uuo di cui sia pr cposlu a lht Sc:uc,la di T eorica, e l'altro a quella ùi Pratica, ciò cl1e ::qiportando nc<:essariamente alcune vat·iazioni al cit11to Regolamento: e volendo Noi aìl1u;ì con tale oceasio11e a ggiùngcrYi, secoudo elle in esso Ci eravamo riservali rli fare, in progresso delle Scuole, dei nrnggiori JJrov,·edimenti, abbiamo per cii, fatta in tal vista stender e al medesimo un'adtlir.ionf! del tenore seguente, J'crme nel rimanente resta11ùo, per ·quanto non sono a questa contrnric, le altre dh;posizioni dell'adcliltato Regolamento, e l'osservam:a delle Istruzioni di dello Conte Bcrtola ad esso relative. Addizione. al Regolamento cld 16 Aprile 17:::f!

Cap. J 0 Dl!:LLA ScvOLA IJJ

TJ·jJ1nc ,

l ") SflrÌl. da Noi destinato per JJ.iretl.ore della Ncuola T eùrica un lJ Uìziale del Heggimento d'Artiglieria, o ùi qualelu~ :lllro Cùrpo, il gual e sia IJeu versat o nelle scienze, che ne fa rmo l'oggetto, 1~ rlotato inoltre dcll'at.tività, prudenza, ed altri requisi ti, che si <:(mvP.ngono 1,cr riempire col dovut o eccerto, le gr avi lncombenr.e, che gli restano appoggiate. 2") 11 buon Ilegolamento è.ella ~ruol:1 c:-igendo c he 1.utl.e le per sone. che vi restano addette, dipendano in ciò c lic ad ef;sn ,.1pr,artiene, da un solo C:1 po, qu al

-

J7k:1 -


SCUOLA

u' Al'l'LJCAZI<).'.!•: u' Alt'l'lGLIIJ;LUA rn

GIGNlO

si è il Vircttorc, s aranno iu conseguenza, e per rillcs so alla medesima u nica,. m ente ::,'Otto li cli 1ui orc!ini, 1,011 t a nto li Cadetti, cl.le gli Uttiziali d ' A r liglieri a. act essa appplkatì pe r Ma estri, li 1bss'Ufliziali, e sold~ti, che vi lavoreranno, e gl'lm·a Jidi tlel He1min1eulo destillati ,11 SeL"vi:do del la Scuola, egua ln1enl e d ieli -P i'oJ"essorì , t d ~-i.Itri uon rnilitnri i11111(-~g11:1U i11 eR~.i. :1" ) Conw JJ<er(J •Jutesta necPssaria divenderrna da I Din\l.1.oL"e nei soggeU i d el_ Hcin;irnento addetti alla Scuola, non de,·e essere disgiunta da riguanli eonveHe,·o li ,ì l gi-,t<lo, ed aulorit:ù tìel.Colounello, o C-0ruai1dnntc d el Corvo, al qu ale e:darnìio appa rtiene cli esercii m·la verso di essi loro, in cìò che 110n ha r elazione a lla dett,1 Scuola, si spi<~ga110 peJ"ciò in appresso le pre rogative d el Dirett or e, e le regole da oss,11·v:11·;,i nella discipl:ua, e hnon ordine della Scuola, per p ass are1

vo~cia :1 qut.:l k !. c1H~ rignn n lano g li in:·H-~g11:1H1Pnti

fh~IIP u u-11.r:~ric, <-:~ 14li es, 1nl"i !'<ill

di esse. D1-: 1.1.1-; 1'1:1'.BOU.-\'l'lVt) f;l•)L

Dnu,rronE I,; DJ:SCll'LlK \ DELLA

::;c uoLA

4°) Allorchè si tratteril rii accettazione di Caùetli, si _indirizzeranno li ri•. correnti d :i l !Jirettorc, il quale pigliando conoscenza, se in loro co11eo1-rano le qua liti1 prescritte dal Il.egolamento, eri es amimm<.loli pel· rir;onosce1·e se si a n o a por l aia d'im p,n·are le scienze della Scuola, ne J'orrnerà, ove li ti-ovi m erit evoli, uno S ta to da rimettersi alla Se_grctcria ùi Guerra, ed otle nuta la R eghi appr oY azioue IJel' l'aceettazione di P.Rsi, 11e HtiediL"it n11a sua Diclti.arazionc, e la ( ow,eg-1 1erit nel nno degli T;ffizi.ali l\J:wRtri tkll:-1 S('l]ol.1, 11er esHere present a t a in_ tlll eo lli Sogge(:ti a l Colomiello, o in di lui m:11H·:rnila , :11 (10111:m(l:;u tc\ del H.eggi-HH:\ 11lo il tJt1;:1l e ;:t::-:~eg1w.11<10 1l utl. u11n l l eIJ c Co u1p~1g-niP,. li farù iu seguilo HCCOJJJ-

pagnan-! da uuo degli lHliziali (follo ~tnto ;\.lag_:;;iore, pcr essere nssentHLi a ll' U1'ti(;i<J (;enc rnlt-: del Soldo; (e •tuesl.o rd.i ,·1c•r il ,1 t al tinc la (lichi:lrnzionc smlddta cld J)ir,•Hor c. f l1 C'Cll(1on<: rncnzion:c, .111-,l l":tA,wnl o. 5") Si.rnilmente occorrendo il lict-\1rni:1111e11lo cli qualche Cadetto, il Direttore, ricevutone l'ordinè J)cr il canali-: rlP.ll:.1 Segrel.t\ria 1.H Guerra, ne stenderà u n suo. hig lieUo, elle pr<c'senlato da mi liffizialf: rlt-•lle St.'11ole a l Colonnello, e d a quest o. vene ndo fa tto pas,;:11·e ,1 ll' llllieio. Generale rlel Solrlo. presRo di eui deve resl:a1:e, . si spedirà al Cadetto, uella soli.I.a forma, il congedo. G") Gli 17ffizia1i da Jn-ernl er;;i Jld l-tegp;i111enlo per es:,;cre preposti pe1· MaeRl.r ì ~Ha Scu.ol:.tt sar nnuo in nu111ero ùi si:ii, ei.ot~ fT{~ c:1 :,H:ud, cd altn~ttanl.i ~ubal·-. t en1i ._ P verr:inno propos ti dal Dir(-!ti:orp :lll;i Segrctcl'ia di Guerra, con speeifi. care q11el li fr,1 di essi, c he credesse dP-1 va 11t:iggio cl ella Scuola, che vi fossero. fi ssi per tul.to il Uor~o della medesima, Rulla rli ctii proposizi.one la Segreteria suddetta, ric1:vutirw li Regi Ordini, ne fnrù passare l'opportuno avviso al Colonnello. 7°) 8,1r:rnno i. meclcsirui esenti dal Sel'vizio nel He~gimcnto. ,~ ,;ovr:1 IP Di- _ chian1zioni del Direttore, d'ef:sp1·vl impiegati a quello della Scuola, verrau no loro cla1l'Jn1t-\11den:1.a Genera le 1l'Artiglieri:1 <:01Ti><posti i vnntaggi di paga a s. sègnati a simili Maestri dal Regolamento. 8°) Sullre richieste del Direttore gli :,;nranm) pur auche dal Colonnello provvisti li Bass'TTffiiliali, e soldati della Maestranza, ' che gli saranno neces sari'

-

17S'1 -


BEGUL A~lE::-ì'J 'U -

17135

lJùl' 1; 1 fun11:1~, io 11,, dd JJlode lli tl'.c~rti;;lieria. e Fortilica'.i.ioHP.., ml uso 1ld la 8 e uola, pP.11cle11 lc q u :11 l.1!lllPO sanmno subonlinnti ,Il D ir ettore, e so vra i d i lui cerl.itic:-1t.i, 1' I 1111•mh:m::1 Genera le rl' Arlig-liP.ria li f:1 ri.t sod cli sf'a r e d ell:1 1mgù cli Uarnpngn.1, J1<·1· le giornate i11 t al lavoro impieµ;::ite. !l"J 1\1!llo1 ;;le:,;sa mauiera gli »nrnm t0 dal Colon11ello 1lesl iJ1a U gl'll1,·a li1li, in. ri 1111,i:1:r.:r.:1111e11 lo dei rn:.i m:1u 1ti, od nltrirn e11n resisi f a orl staio ili 8ervi:,;io. 10·•) l'cr ma ggior <'11iariu1e11t.o dei c:1:,;l, uci q 11ali ::;p<.Jtle r i':t a l Diretl.orc l a d i:-;i·ipli11:1 ,·d il <:Olllflllllo degl'im.(Ji.<iµ;:il i all:i ::,;<.:11ola , s i tlh;tinguou o tl 111~ tempi , ,· ioi· qu e llo all'in8egn nmen t o 1H essa assP.gn ato, c he s i è 1lall:1 llletà cli ~ovcmh n· p,·r I 11tto Ago:,;l.o, e l'all.ro intermedio, cioè tl:11 primo i';d.l.crnbre pi-:r fin o :ill:1 111d i1 cli Novembre, ct1e è~ il tcmvo rli n 1e amm d ella Scuola. I!") l'e11dt·!Htl! il pri1nn t l'r111i rn \ dipcutlern11J1(1 (1:11 i lin!t lore, <è IH·:ìln ~ct:ol,-1, , ·ti :i m·b e fuod d 'essa, e<·eett ualo11e l i tcm1 :o i li cu i s i trow~ranno :,,oU·o le urm i. 12°) Pre 11dernnno le an ni alle rP.Yi Ktc rncnsua li, a q111~lla di l spczionc, e(l :rllc esccu:,;io ni d ei diser tori d_e l HeggimC'11(0 sP.couclo l',n·viso, c he il Colonnell o 11<· farà, il gioruo innanzi, penenh'c ,1 1 Dire l:tor c tle ll n Scuola, e q uanto ali':! al t.re l',ll'ate, c he occot·rcsscro nl Cor110, il Color11wllo non li fa rit corna 11tlare , snln1 <)h e :;li ri Rulti (la i J>irt"lt ur,i, ,:ile vi JJOK>lil llo C( >llCOJTt\l' P ~<:HZ:1 di~[11rho il egli si udi. J:!0 ) Occorn~n,Lo fars i pr ove e eollauda ziord ili l'ul,·ere, U:1m1oni, M01t:1 r i, nlJc qu ,1li sog llono iu lencr\lrc tn!Li. gli Utliziuli d el R oggirne nt-0, il Colon nello ne far h a v:visaYe il giorno i 11 mrnzi il D in •ttor c ~mlllel.to, aflincl1è v i possa egli fa r Hirnilm c nte ritrovare qu,~l nu m e r o di TJfliziali (! e ll a Scuola, tli cui sarfr in c:i,.-.-. \li disrien:,;ars i 1)()1' ess:1, ed czinntlio i Cnddti 111t>•J0,:;imi Jmt· loro istru:,;io ne. 11°) (J11:into ni permess i, se si l r:11 t <'l'h lkg li Vffiziali tl e l le :::icu olc, s 'inrlriz:,;cn111110, I)l'CYin p:irl.el'ipazio11e dl'l ni r 1•llore , a l Colomwllo, il q11:1le in seguito nl di lu i :1 sscnso, f iin\ l'uso, die s i co11vie11 e, di simil tl ìmnn da. 1;,<> Se poi si Lnitte rl\ di Unt!etti, B:11,::;'Trillziali, e i,old nti della Maestranza· od Invalidi disoecupnti alla ~cuoln, eli1! :iYc;,;~cr o l.>h,ogno tl i l1lt:1ieh1" giorno di <'ougcclo, Hl! ottcrr nu110 1H·imiC1'Dmenl l' il pet·rn esso <in] I Hrdl 01·e, il qunle e:,;Rentlo infornu1to elci bis og no, gli s pediri1 una su a diclliarnzio11e d ei giorni permcssigli, In pr csen le rnnno iu a ppresso al 101·0 Uapit:rno, per otlen ernc il visto, e ti 11:i ]mente a 1 Colonnello JJ<• t· In s un :1 ppr ov,1:,;ionc, e ]l~\r t·on;;eguirn·e i I consu eto biglietto di eongeclo. Hl0 ) S pe tler r1 sempre al Diret tor e d i provyeck1·c s u i rliso1·dini , e m irncamenti che s i commettessero. \1:1 Cade tti, o :111.ri dì 11c mle11l i dnll n Scuola , Hì n ch e, scg;u ::mo in essa, o per (·ose, ch e vi abh inn o rda:,;ione, s in. c h t' sinno s 11ecP.<lnti fuori tli <Juesta , e per f nl:ti non con cernP.uti la Scu o·l:1. 17<>) Qua ndo però il ca stigo porlasse l'arresto al Corpo rli Guardia , nl Qu artier e, o in a lt r o luogo rliocndenl.e (lnl Ileggim ento, ovvero la prigioni a, dovrà il D irettore r e nde rne partecipe il Colonnello ne ll 'inviargli all' arresto, e n el farn c li useire, sen z'obbligo d 'P.s primcrn e 1:t (::'ln~n . se il m1.1 nr'.am ento sari1 ('.OID-· messo in Sc uola , o prr fatto di Scu ola, e eol l'obbligazione di r11rgli en e passare· 1n n otizi a , qu:Ìndo questo sin occorso aH:rovP., e pe r altri fatti. 18<>) N el tempo poi delle v:1can:,;1,>, (•in/~ dal !)r imo Se ttem bre per tu l lo il qnin -

-

178:'i -


SCUOLA D' APPLICA:t.101\1·: D'A!fflGLIEHIA E GENIO

dici HOH!mlJt·e, !l:1r:1.11110 La11to gli Uttiziali. ]Jl'(:posti, che li Cudetti, ed a Uri servienti :ilh ;:irnoìa, interamente sotto gli ord i11i del ColonncL;, o Uo&:,n ,l::111," dd Jteggin:ento, e tenuti servire in esso, eome lutti gli altri che ne clipendono, resi:111cc ne u11i<:a11iente esente il Direttore (q1rnmlo egli -/o:;;;e pn re del Corpo) afline <.:he abbia tempo di ptcparare le materie ver .la Scuola seguente, e d ove a ve;;se egli bisogno cli ritenei·c ancora per qualdie giorno dopo la terminazione Lklla ::{ cuoia, uno d egli l JJib:iali d ' Arliglieria ad essa essegnal.i p~!l' far <:ompir e all'invr~ntaro rii l.ull.i i libri, ed instromcnti di matenrntica alla medesima appartenenti, siccome anche di valersi di alcuno degli Invalidi cli essa, alcuni giorni prima clell'a1wrtnra dell<i Scuola il Colonnello non avrà dil1icoltà di las<:hu:glieli a di lui disposizione sulle sue instanze. 1 !r•) Oltre agli Utliziali, Cadetti, ed f1Itri, i quali saranno come sopra a ddeUi a Ila Stuol a, nilm altro sarà ammesso iid iutervenirvi, salvo che fosse Ffficinle del Corpo, ovvero degli Ingegneri, ben inteso, elle non apportino alcun disturbo, o confusione a !l'insegnamento dei Cadetti, nè elle si abbiano p erciò ese nti dall' ordinario loro servizio. 20°) l•J rispetto ai Bas s 'Uffizia li, t! soid<1ti tlel Hci::-i!'imcnto, sarà i11 l':l<.'ol t i t d e! !lirettore di accettarne qualcnni, 11e i tJuali riconoscesse col de,<iderio una buona disposizione a formarsi m!gli slutli, m ediante c he si trov ino ingaggiati nel Corpo senza li.rnitazione di tempo, ed abbiano il permesso del Colonnello, nc-1 (fual caso nr:rl") non hiRf'Ìf"~rnHno d.'esse1~t' tull ~u.1·a. direttamente àa ìui dipendenti. 21'') Quanto poi a gli altri impiegati nella Scuola, i quali non sono militari, non avranno altra dipendenza che dal Direttore. 22°) Avrà per fine il medesimo quelle ulteriori facoltà, che ap1wrtenevano ~ l Dil·cttorc Genei.: ale a. st«'.onda del Reg·olamcnto; ..\ <·onRPgnent(·mcnt:I.' :sulle d i lui note, e richieste l'ufficio dell'ln!:endcnza Generale d'Artiglieria far à provve,lere alla Scuola tutto il bisognevole per essa, egualmente che per gli esperimenti pratici cl1e occorreranno farsi.

DEGLI Ii'\S~:G NAMK"1TI

20°) Gli st.ucti d a fa rsi nel corso spr~cu lalivo, si clivirlono in tre p a rti, due delle quali sono mmuni agli Artiglieri, eri 1 ngegneri, da insegnarsi quindi a tutti unitamente n e1Io spnzio di anni cin que, e la '3" deve essere 11arti colare a quell i cli ciascuna professione, nel di cui insegnnmento si impiegheranno a ltri anni rlne, in modo che s arà C'omriito il cor so degli studi nel giro di anni sette. '.H 0 ) L a J)l'inrn . 11a1te compr enderà. gl'infrascritti trn1 ( ali cli matem atif'n pura: l <> L'Aritmetica. 2<> r_; Algebra letterale. 3° La Geometria di flucl ide coll'applicazione pratica al tavolino. 4<> La Geodesia, e trigonometria piana coll'imo degli instromenti, ed appll-

-

l78(i -


cazio11e nlla rm1I ka in c-ampagna, dovendosi per quest'effetto portare i :\faestr1 colli Cri.detti i11 quei posti, che si stimerà più propri l)er le operazioni. {io I Solidi. 6° Le Sessioni Coniche . 70 La Stereomelrin. 25• ) La seconda parte abbni criel'll li seµ:u t,nti trattati 1.H ma tematica mista , ·cioè: 1° La me<:N1nica speeùlativa, consisten te nelle 1·egole generali d•~lle diver"c ,orti cli movimen to necessarie a ><n11ersi dng;l i Ar tiglieri , ed l ngegncri, ·d:1 Ile quali si d edurrà spi>zialmente la Teorica del geno delle B ombe. 20 L,1 Statica, e Centrobarica. 8° L'I·I yclr,.1stMi<'n . 4" L 'Areometria. ;;0 J p rint il)j generali tlell '1Iyclrauliti1. 211') Qne8le d1Le prim e rwrti clel Corso s11eculativo si detteranno alla mat tina, <:!d :1 l le ore prescril.l<~ dal R egolamento. 27") .U dOJJO 1Jt·,rnzo poi si ,111 11nnestrer:nrno i Cadetti, c·nn quell,i 1?l":1Lbzio11e, che il Direttore ;;iudicheri1 nrlatrnta al loro progresso, nel cl i;;egno di paesi, figure, Lipi, carte topogra:!klte, cartocci, ctl all ri onrnruenti. 28°) }:;e gli detteranno ali resì al d opc,prarnr.o li seguenti tratl:;li non apµarteneuti u~li studi speculnthi, dappoicllè n el corso cli qn esli :.Lvnurno li Caùt1lli ucquistate le 1H·fmotiz.ie 11e1:esHari1> all'int·elligen;-.a di quelli; cioè : 1° La Fortificnzione eegolnre, e le mai,sime per l 'irregolare colla maniera di adattuni le Mine. 2<> Th1 ttacco , e difei;a rtelle Pi:izze coll'uso 11rincipale dell' Artiglier ia e ·delle Mine. 29<>) Saninno inoltr e cl0sti11a lc· le r,re del dopo pr,111zo 11r~1· le ossc:1:Yazioni pratiche da farsi fuori della Scuola, dl cui infra si parlerà . 30°) 'I'erminate le diYisale due prime 1)1.l rt i del Corno speculatil·o, e pri nrn clie si passi alla terza eh<:! s:uil come sovr,1 p:1.1ticol1Jre ng li Artiglieri. ed l n'l'egneri, s i separeranno i Cacletti d estinati all'una, od fl.ll'altra carriera , con for· mar senc ò.ue Classi. :-l1<>) A q1rnsl:'effetto nel fini re del <Juint.o :1nuo scolastico, il Direttore !;) pro<'nn~t·ll. g li orrllnl di S. M. per la rispetl.iv11 applicazione dei medesimi, rlmettenrlone alla SC'~rel·e1·ia di Gm~rn1 11na :Memoria, la qu a le t·o nterril 11 di lni sentimento intorno ai Soggetti, ('.he stimerh propri nd essei·e indirizzati plutto· sto all'una, cbe all'al tr a carriera . 1::2<>) Hicevul.o l'online per una tnl separ:1r.io11e, il Dirett ore g:li :1sseirnerù nel ·su sseguen te mmo una Scuola, e dei Maestri paiticol:ui per ciascuna classe, e gl i farà rispettivamente inseg-nare la ma l.I.in,, In :;•· vnrte cli <'letto cor~o sp( •1·11latlvo, la quale consisterà llei segnenn trattati , cioè: 330) Alla claSfie d egli Ari iglieri s'i nsegnerà alla mattina : 1° La teorht intorno le proprietà, e forza dell:i polvere, colla ri~ol11 zioni, ·d ei proùlemi prinr·!pali. la maniera di trnttarc i com!)o11enti lf-l Polve1·e. e modo

-

ITVi -


~CUOLA D'APPLICAZIONE

o' AR'l'IGL1L<JlUA rn

GENIO

di couosccrla per v ia 1He(·<:ani ca la bonHt dei materiali, che si impi eg,1 no nellt~ Armi da fu9co, e le proporzioni, che a queste più si convengono. 2° T L modQ di <lotnre le Piazze, formar treni cl' ArLig.lieria, sia per le battaglie, che per l'atta cco, e difesa delle Piazze, col miT1ul.o servb:io dell' Artiglierh1 in tali riscontri. é:4°) :rn in corrcspettività degli inseg11arne11ti 'l'eOJ:ici, si ammaestreranno al clopo pranzo !i Cadetti nei. disegni dei Pezzi, Caringgi, Ordegni, e Macchin0 cl'J.rtiglieria, accorn1.1agmu1doli colle necessarie spiegazioni in iscritto. 35°) J\lla Classe deg!i Ingegneri s'insegnerà alla mattina: la maniera di conosce1·1c\ le l.enacili1 dei materiali soliti impiegarsi nelle ]'abbriche, la qualità clelfo !erre, i l morto rli applicare tali notizie alla pratica, atlinc cli stabili1·e le r·nnn!nicnti proporzioni al1i rivestimenti delle J•'ortitica1don,, Quarti(~ri a rn·ova rii bomba, ctl armature per i coperti, il che tutto suol. diiarnarsi Sde11zt1 <kgl j Ingegneri. 3G0 ) Il dopopranzo JHJi i,'i111piegl1el'i1 11ei disseg11i del la Ji'ortilìcazioue irn~golare, ac,·omp:1gn:-1ndoH pur nrn:IH~ <:olle opportune spiegrrnioni in iscritto; dopo qtH:•,;tp ,;i 11nsR1,rà alle osservazioni rlelle regole da tenersi nella fonna;r.ione dei r·flleol i , <"d istruzioni ìWr i lavori di :ll'ortiticazionc e in seguito se gli rlctte rà un · pir:eol trattato di prospettiv:1, con cui venga acl impararsi singolarmente il modo <li Psprilnerc al naturale i siti montuosi, cd irregolari. ::;7,,) Pn· gl'insegm1lllentì rlelle nrnte1·ie suddette, Il Direttorf! si R<"rvirà de i trnf1ati giil formati rlnl Conte Bcrtola, i quali comprendono tutta la pr ima pnrt<~ c~elusanc l' Algcbi·a letterale, e quanto ai trattati d'essa Algebra, sicco-. me ,kllc materie della seconcl:1 parte, che le occupazioni della scorsa guerra non g·Ji permisero di compilare, vi supplirà il Direttore o componendoli, o va · JE:lnt1osi deil.i giit e:--:vo~:ti a 8ilnil u~u da 111igiio1·i Aut~ri, e 1H.:u~::;ilnun1eHt.e

ueìht

Rpgi:1 CJJiven;il i1 ilegli Studi, tn1doU.i in b1 I caso in idiorna Ttalia.l! o, a vendo 11erò l'attenzi,me rli aggiungere alli g iiì fotti, (JlHèi problemi, 111·oposizio11i e coguizioni rnng:giori che si crcderarino cklle più utili nelle cose prntid1rè, P più confacevoli all' In~truzione degli Artiglieri, ed Ingegrn"ri, con presdrn.lere ove. sia <l'uopo, dall'altr0. eh(• saranno meno per loro essenziali, di modo elle sia no tutti detti 1rat1:~I i p1n);:11.i, <.\ rido! l i ,i s(•:~110 ,li pot·crsi <kttnrc, ln prima. parte . nPl Corso 1J 'n nni t ,·e, <·\ la SH'<J11(h1 ll'allri <.lue, 011d(! . 1wl ~iro ll ':rnni C'inque vcn.!.~ a nfT cSStff<i r-oinpito 1'insif~.2;11f1n1Pn1o.

:JS0 ) SimilnH!nte rispd1n agli :1111111'1<:\81.r:1111<•11( i d,•I dopo pranzo, i quali richit:'1.lono osservazioni, e spiega:doni in iscritto, snrà <·11ra del Direttore di farglieli. tempo a tempo prcpnrarc. ~1~, 0 ) It1inn]11H-!Hh~ riNpt.:\tiu ,1lln itn. Jl:-ntc. c(l a q11l-~lh1 ('IH:~ 1·i~ti:ir<1:1 ln clnE~e . <lr.gli Artigli<-iri, s iecorne 110n trov:1si per anco 111etrnlif'm11e11l.e esposta, il Din:ttm'(è ;;i nppli!·II PL'i1 pP1·,·ii) ~ingolr11·mcntc n formarne un t·o111pito trattato Too- . rico e Pratico. 40°) l)p]l'alt rn poi l'hc roncr.rne gl'Ingegneri in particolare-!, il l)i1·dlore potrà far·11(~ K{ehllPre i irnttati sotto la R('orla degli. Autori più n<·<Tedilali in tale scienza.

-

17S8 -


41°) Fcr tutte le OHHl~naziolli prnticlle die il Dii:ettorc ;;Urnei:à opportuno cli fare ni Cadetti fuori della Sc11ola, rclatirn111enl"P agl'iw,eg11n11H~11ti teori<:i d ie se gli ,iarannG in e8Ha dati, pernlente il loro corso 1\ gli anni sette, il Direttore ·o gli Ufliziali, e i\fop;;tri da lu i de;;tinati condurnmno al dovo pranzo gli Cadei.li rispettivamente nell' Ah,enale, alla Polverien1, Laboratorio dei nornbisti, n 11.'int('rno dl'llc Fortiticar.ioni, ccl ent1·0 lJu:tleh•c) meno m,HPnr.iale conlrorn iu:1 della Citi 11, eomc~ pnre a ll,1 Datteri.a del ll1 ~euola l'rntti.ca i II campa)!:11:1 nei giorni a questa non aHsl,~gnati, pigliandone per quanto riµ;m1nla. le Fortitic,rnio1 1i , ccl una q1rnkhe contro111ina delia Città, il previo permesso dal Governatore. 42") Ove poi per le operazioni elle <love,ascro farsi al la. Batt(~ria, il Dird .tore avesse hiHog110 cli valersi delle robbe ad essa appartenenti, p:li vernrnuo sulla di Lui richii;;,b1. fatte somministrare dnì Direi.i.ore della Si:uoìa l'u1lif:il., ·e parimente g-li snrnnno sulle di lni istanze fatli 1n·ovYNlerc clal Colo11nello Li Bass'Ctlìr.i:1 lì t~ soldati ncce~~:H"i, ed ezianclio qna l'orn si trattasse cli 011er:1r.ioni, l'assistenr.:1 nllc quali pol.ef'f'P. e~sere utile alle Compagnie dei WU11alori, e Zappn I ori, il Direttore ne JH"P.n~nir à il Colo1111t!l lo, nfnnchè questi vos:;,a Remprechè lo stim i farncle intervenire. 11,'<>) Allìne di trarre in pral.ica 1111 11i it <:Olllllilo prnli11o d:1gli iJJscgrnmH:nt i teoric i e d:-illP osscrvnzioni falle;;ì in ddht;:;lio, pe nde11Ll! li nwclci,;imi, si fnrit in fine <lel Cor:,;o un e~perimf'nl.o g-P1u~rnh~ <l'u n nttneeo, e tlifrnm ili Pinzr.a co·strueudosi a tal tille 1111 pieeolo Poligono i11 ~ilo proprio, e capaee a voterviHi escl·dtare tutte lt rnanovcrc, cd inr:0111ùLs11w non solo dei Dombanlieri, Caru10ni(•ri, ½appai.ori, Minatori, l\h1e~t1·ai::1.c,' , n111 nltTe,aì degl'Ingeµ;r1eri, e dclln Fanteria medesima. 44°) A quest'effetto il Direttore delln Scuola Teorica formerà in tempo un piano e calcolo d'un tal Poligono, insieme nl dettagli.o delle persone da impiegarsi nell'esperimenl.o, e~ frn q1.wste d' un distaccamento di l<':111h,r in tla coman·darvisi, e rimetlemloli nlln. Segrdcria d i Gnerrn, prenrleri1. que,atn gli ordini cli S. M. per l'esee11r.1one di ogni cosn relativa n q11pst:1 prnova generale.

Dm~ r. 1 t:s ., M 1

4;f'J E li esami continueranno a (!:imi t·o111t, 1•rirna lli lre in l.t·c rnc,:;l. Aìla :scnclenza d'essi li ProfesHm·i, e loro S0~ti1"11H·i dovranno rimettere in Hc1:ii-ti al Direttore il loro i<Pntirnento drca i 1mut.i ,l ';tbilitìt , di cui li µ;iutlit'llenrn:10 meriteYoli, avuto rigmmlo nl profitto fatto cla ciasenno tlei Cadptli pe111lenti i loro in~egnnm~nti. 46°) Il Direttore poscia, o quell'nlt.ro degli Utfid:1ll d' Artiglie da, a (,ui nf! fosse da lui, in caso di sua absernr.a, od impe(linHmto flJ)]loggiato l'incnrico , e s alI'incrà in presenza sì degli Uffieinli d' Arl.i~lif!ria dw .-lei Professori, e loro Sostituiti, ognuno dei Cadetti 8oVra le gii1 im1mrnte nrnterie, affine cli ben co110sen·1w il progresso da PRSi fatto, ed a v i,at:1 di dò che gli1~ ne risuHcr:t 1wll 'e:-:11::me, <·ome :indie del ,;entimento dei Profossori sudetti, c1etcrmincrà i pnnti rl a


SCUOLA D'APPLICAZIO!\E D'AR'l'TGLTERIA E G t·:;>,;IO

,.

ll!;'Segnar si a cinscuno, e li f arà dal St,lgretario regist rare unitamente al poc'anzi 11ccennato sentimenlo. 47°) His petto ai 111an1:/menti che s i fossero dai Cadetti commessi, i gu aii non a vessero connessione alcuna colla loro capacità, il Direttor e gliene farà contra1iorre l' annotn:i.ione nell'asscgnamenlo· dei punti ll'abilità, senza dimi-. r.ufrglieue alcuno per tal rillesso, e con farU a proporzione della mancanza al~ trlment.i cm,tigare, salvo che si trattasse cli cose che intll.<'.cassero essenzialmente lu loro condotta , nel qual caso non clovrn.rmo tollerars i nella Scuola, ma il Direttore riceverà pet· il canale della Segr eteria di Guerra gli ordini di S. M. per il loro licenziamento. 48°) In fi ne di ogni anno scu olastico, il Din~ttore d;:ii punti <.l'abilità asser,natisi pemlente il nwdesirno, ricaver à un Stato cli (]uellà d'ogni Cadetto distinguendoli in quat tro catt~gorie, cioè d'oltimi, buoni, mediocri, ed irifimi, o sia dl uiuna rinseita, ed accompagnandolo con una concisa l'elnzione del loro tnle.uto, applicazione, indole, e coslumatezza , lo rimetterà a lla Segreteria di Guerra per esserne fatta relazione a S. ?1-f. 49°) Ciò però non dispenserà il Direttore dall'avvisare anche prim a della sendcnza dell'nnno di quei Soggetti che riconoscesse di n inna s pcranz~i o per mancanza d i talento, o l)el' una totfll dissipazione, attinchè s i possa ant il'ipatamentc proveù ere al cll loro reinvio, cosichè dn nn canto non si f accia l'inutilo spe.sa del loro tr:it.te111IDf'n tu, e da1l'a !t.ro siano essi medesimi in c•n ,;o cli polersi altrim<;nti indirizzare. i:i0-0 ) .Acciochè li ;;;oggetti .$tali l'anno s cor so promossi Sottotenenti rull R egginw nto cL>\irtiglie l"ia riporl ino l'intiero frutto (legli studi fill.t.i nella Scuola, volendo S. M. (:Ile dal ,·en tnro anno scno1astico In poi attendano ad imparare il com11i me11to del Corso app:1r tencnte !llla loro professione. il Direttore gli destinerà m io dei l'vfaestri per insegnarglielo in una C'amer a a pnrl.e, ccl il Colo• 11ello gli ll:1rà ordine ùi. postar visi assidu11 n1entc in quelle ore elle se gli assegueranno dal Diret trm~, al quale presterà a tal fine tutta l'a,;,dstenza d i cui n e fosse r ich iesto. Cap. 2'>

l") Le incombenze della SC'uola tli Pratiea , essendo di pr incipale ispezione

ll<>l Colonello ciel Reg~menlo. avrà perciò l'attenzione elle nlle medesime esat-

t amenle si compisca da chi n m1ue spetta . 2<•) Sotto i di lui ordini però vl sarà a tal tìne aestinato un Direttore fisso, particol iirmentc inc:Hicato dell'e.-,ecuzlone delle medesime, ed in istato di esattamente applicarvi , e rego1arne secondo che conven~ a l maggiore ammaestramento della 'l'ruppa. 3°) ln tal visi a snrà il Dir cttorn esente tli ~crvizio nelli tempi stabiliti pe,.• la Scuola.

-'- 1i90 -


LA SCGùLA DI l'HAT1Ci\

o-' ..\HTI GLIEHIA

- -

l 155

·l'·J A n-it in sno ai uto sei "C"llb:iali tra Capitani, e Suballer ni in mollo per ò " '''' i pr imi non siano in maggior uumcro di tre, e g li uni e gli altri !lara nno ,,~,·111i lii senizio, e dir,emlenti dal Direttore per tutto ciò che avr à r iflesso ·au a :--,·11ul:1 . .-t' ) 'l'ra gli lllliziali snd<letti s'intell(Jeranno sempre comJ)rcsi l'Aiutante m agL', io n • d'Artig lieria, ccl il G:uwn maggio1·c del R egg!meuto, al di cui Officio " i'L'l'Ì;1 lmeu le conYiene l'ammaestr am ento della truppa senza che però questa lo l'o pnrtlcolare appli<:azione li dis pensi dall'eser cizio degli a ltri doveri annessi :1i ris pettivi loro im11i eglli fuori del tempo delle Scuole. Go) Li rimauenti lHlìziali da destinarvisi si propo rranno dal Dil·ettore, il q 11:1 le avend o (li mira di sciegliere a tal fine coloro cbe per la lor o c~1pacitù. e staio <li ~alute cr,~fler~ i più propri ver sccondarlo in quegli lnsegnalllenti, ne f:1ri1 l:l d im:u1da i11 !;Critto, e consegnandola 11 l Colonello, verrà questa per il (li Lui cnHa le rimessa alla Segreter ia ùi Gucn n, d a cui si riceveranno gH Regi Untini per il tU loro destino. 7°) Gioiranno i medesimi dei r ispettivi vantaggi di paga assegnatigli dal. Re:,;olam,~uto, e l' Jn lendcrnrn General e cl'Ar t ig licri,i glie li fl11·à r ego lar ment e corri:sJ•OlHlere sovr a i certifi cali del Di rettore. 8°) :;; i111ilmcntt• sulle rithicste, e note da lui sol toscr itte l'nlk io suddetto fn r:i non solo ~omrninistrare le p1·ovisioni , e robbe necessarie per l'incammin:1111,•11L1> ed uso f ii detta Scuola, ma anc!H~ pagare i l avori , che !fii occorrerit di fa r eseguire. a t enorè del Hegolamento. !1°) Il Gua rclanrng-azzino JJrovvis ionale ,;olito asse~arsi alla Scuola , da cui s i sa r·:mno r i('CYute in c:1rie1111cnto le pr on·isioni, e robbe suddette, sarà pure S<'ari eato di <1uellc, d1e vi si sar anno consonte, mediante diclliarar.ionc dell 'ac1·1•nnnto DircttorP, il qu:ile avrà 1·occlliu, dHi ogni cos:1. sia n dovere custorli ta, e conservata, e che le distribuzioni sieguano colle dovute r egole, e cautelle, dovenlloscgli a tal Jì 11e faseiare dnl Colonello fissmucnte sotto ai cli lui ordini il numero cli Hass·1:llii-:iali <l'Artiglieria, clrn vi furono Jìn <;ui com amlati. 10°) Gli sn ranno parimente sulle di lui istanze f atti provveder e d:-il Colo11ello li P.ass'D tliziali , e s0I<h1ti del Ueggimeuto, che gli abbisogn assero per le r iparnzioni che occorreranno farsi all a n ntterla, e Butta. 11 °) La Scuola di pra tica nll a detl :~ Batte ria si farà nel tempo prefisso dal Regolamento, cioè ll al 1° avrile pei:· tutto agosto, e due giorni in ciascuna set timana. i qu ali saranno r ego tarmen1e sempre il lunedì, e giovedì, salvo che qu~s U fo~~Pro festivi. od altrime nti imp(icliti , nei quali cas i sarà diferila la Scuola a l giorno susseguente. 12°) E siccome nel gio'l"e<lì non si t iene la Scuola Teorica, per dar luogo al Cnrletti di ess a d'intervenire a quella di 11ratica, e di più resta facoltativo al Direttore della prima cli potersi a nd1e va lere della P.nU:eria, per le osservazioni pratiche, dedot te dalia 'l'eorica, in quei giorni non assegnati alla Scuola l'!i prat ica, così nel caso di cambhuncnto che sia~i rl on1 to necessaria mente fare, o nel giorno, o nell'ora fissa per la Scuola, ne farìt il Direttore passare l'avviso ,-, quello di 'J'eorica per Slla r egol a , cir ca l'inter,...cnt o llci Cadetti.

-

17!'!1 -


SC'COLA D'APPLICAZIONE I>' AU'l'IGLIERIA E GENIO

..

130) Nd giorni 11c•r la Scuola prefissi, il Colonello f;irà Ponnuandare a giro un Disl<1<:cnmcnto ùel HPggimcnlo sw·omlo il dettaglio, che il Direttore 11e a vrà formato, a cui u11iendosi nel gioYedi li Ca.detti, sarì1 queslo sempre condotto alla Batteria da un Ufficiale 110n addetto alle Scuole. °J4oJ Nei qm1ltro primi mesi rlestinuti per l'esercizio . dello spa1·0 dlél cu1111onc, il Dist:1<·eamento vi si renderà sotto le armi, e nel mese d 'agosto assc,gnato ].)Cl' ]o Rpnro del i\lor! :1 rn, vi si po1tet·~ senz'armi sotto la condotta cl'uu Bnss'Uflì:r.ìnle. 15°) Si rl:tril princit iio :; Ila Scuola o col ht ricostruzione del l,1 Batteria, il che s i eseguirà <li tre i11 tre anni, ovvero l:olle riparazioni elle vi saranno scmplif'emente n eceH:s:1rie, il <1uul lavoro nou dovendo es8ere interrotto, si ]lrosHegnirit perciò mattina, e sera sotto l' i8Jie:r.iom, dd Dirclture, ed rJJfielaii Jll'C]IOSl.i, e nell'anno i11 cui accadcrit come w prnddto l' i nt.ier o rill'a<'imenl:o d'essa Hall.L•t·i a, il Direttore prolitteril cli (Jm,sl.'oPcm,ionc ])Cl' abi li.t.u·e l:1 trnppa n ella form;1·¼iorn,, l.l ei salsicC'iopi, fosdne, ,~ ncll':iclatta:::iv-! nlo d'1,:-:;;(-! :i,l m;o cli u1i,1 .B,1!ler i :1. 16°) Vi si prosscguil'ii indi la Scuola i"ici RO\·T:1 <livis ati due gior ni <l'ogni RPttimuua, ed in essi si npplicller il il Direl.loné a J':lr gradnt:nnen Le csprf'itare h truppa fin [ll~r Lutto il rncsc di ln;~lio, n<.,lle diverse rnanop,~re de l e:11morn\ e conse~uL,11le11u-•nt<~ nella rmtnie ra tli mo,·4-,rlo; caricarlo, ptmt:n·lo P spa rarlo ·in o<·c·orr1•rL:r.:t cli espugnazione. e di1'<!S:t fli 11iaz7,c, mcn{Te qu,nil.o :11 11H1clo. di serYirsenc in baltagli:-1 , s' i1rne.1rnc,r/1 come infra i11 a Il ri siti. 17•' ) All':1<·<,Pnnata Seuol:1 ~:ll.';nrnu i11<.liHliut:1rnPnte escrcitnli tnlli l i l \;1sf<i Ufliciali, e solch1ti rlelle Compagnie rlel. Hel,\'gimento, alla riservn sol:nnenl e cli tJuellc dclln Macstrum:a, e dei Minatori. 18°) Si farà inoltre di quando in qm11Hlo nna. Scuola pnrticolal'e ai ½:ipp:1tori, atline di far loro irnp:1n1re l'ufficio cli ciascun Zappalore eom11o nente 111m .squadra, nl qnnl e!ì'etio :;e gli fnrnnno costrnrrc dei i,;aùùiu.11.ì , e l'asf'inc, n cèeessnrie.

19°) Sarit peri> ser,cm(!o il solito sos])eso lo sparo <.lel cannone p emlente la r:1eeolf::1 clc<i lligatU, 11er non

cagionnrli con tal nunore :lic1111 cht1mo.

20°) 1n qucst'int<;rvallo, in cui il e(,, sospPrnlPrni lo spnrn, sarà in facolt à cl ~l Direttore cli far seg:uin, g-li :il(ri ps4:•1·r·izi li<-'l c a nnone, o alla Batteria oYn'ro all'Arsenale, preYia la parl.,~e·ip:1zionci del Colorwllo. ~1~•) Nel 1.n·h1eipjo po~c·i:: d'ngo~i.o ~'!n !.raprc1Hlt::t h la. Scuò1a del ~forl:1r o. ·ed a quc:sl.a Ki f:.tril solamc~nt<, intervenire la Compagnia dei Bombardieri, li C:1cletti rlelln :;;cuola 'l'C'oricn nel gioveclì, accompagnati cln un Ufficiale d' essa , l•1l un qualche numero cli quegli nl1 ri soldat i del Reggimento. i quali si s timer ,nmo atti, e propri u potc•rsi forn1:w c per In compngnia sudtl elta. 22°) Oltre. ln Scnola s t nl:rili t n ('()l)')(' RO\Til cln c gim·nj per RCttimann :1lla R1 1' teria, s arit pure incomb<mza clel Diretl 01-p di nrnmaeistrare in :ilcuni dei gi orni interrnedj la truppa all'Arse11:ill•. od i11 a l t ri sili r1ell:1 1rn111op(-'l'a (l c-!ll:1 Capr:1. ed nltl'i ordegni insn·vienti :1 mnnYPrP le Ax1igli<,•t·ie, :ippli<·;in_tlo q1H,•l lp a!ln,si alli cnsi rli rnv<~R<'i:1rnento cli p<c!:r,:r,i nei fo;;si, (l d :1 g li :111.1.·i eontigibili nelle con ·rlottré dei conYogli. c·omP p 11n~ llf'l RPn·i:r. io ilei r1e:r,zi di earnpagna in hnttn glia.


REGOLAMENTO m:L

1755

2r;o) J<'adt finalmente Lr:iv,igliare una Yolla l'anno sotto la sun ispezione Bombisli nel loro labot·atorio, alla costn1zione fld fuoclli artilleiali soliti imJ1icgand nell'uttae<.:o, e ùifcsa delle lJiazze, per quel tempo, die sarit necessario -ulla tonmizionc d'ogni specie dei medesimi. Mandiamo pertanto e comandiamo al Gra.u Mastro ll' Artiglieria, al Culonello, ed ngli Ufficiali del Rel,\'~i1m~n to cl'ess:1, et! alli Diretlod delle due Scuole, ·che saranno da Noi eletti, egualmente <·ile :tll'Otlicio Generale del Solllo, ed all'Jntenclcnza Generale d'Arliglierin, siecomè a chiunque si.a speclicnte tli rispettivamente osservnrc, e far 1nmtualrne11te e;;eguirc, per qum1to a cadm10 spetta, ·ed appartiene, la sovra rif', ~dt:a a<ldb:io11e di ltcp;ola;11e11to. <i

Chf~ tale è NoHl.rn Mente. D,11.o .i11 Tol'iJJo li Hi l11gJio 1705. lfinn:llo < '. ,11·!0 l',m,nmelc

Cou( ro;.;iµ:11,li o Jlog-ino Dall'Ard1i\'io di 8tal o tli 'J'ori11<> - :-;pz io 11<, -t• - Artiglil.!l'ie - C;1rte Antiche

Yolull1e XV1, 1731-l7GO.

1755

II, RE: DI SAlUH<J(;N ;\, Ul l;!I'RO l1J Dl

GERL; SALiiJMME Al M:uchesc I';1l!:1\·:c·inu. - 'l'rovamlovi Voi pre,;enteuwnte nell'lillierdzìo ·della c:uica di Gnm Ma~tro (l'_\L·tiglicria, c:he al>IJi:t:no L)oc'arrni confert:1 d fa<'.damo rimettere <111i 11nita un :11ldi,;io111,, d11-, nhbimno fntta formare al Re.golamento dei 1G A11rilc 1ìll9 JJPl' la Scuol:i di Teorica, e PrnLica d'Artiglieria, utlinchè la facdate eseguire per <11rnnt·o ,la Voi dipende, e registrare per lo ,stesso fine, sì all'Ufficio clcll'Jnternte11z:1 <:1,n,ù·:ile d'Artiglieria, eome alla Scuola i,udtlelta cli Teorica, mentre rispeLLo a quella di l'r;Jtica, vel'l'à al Direttore '(J'es~n, nd capi elle lo rigu:iril:.1110, conrnni<:at:a dal Colonello clel Reggimento "(l'Artiglieria, a cui facci:11110 t.r,ner copia di eletta addizione, per sm1 notizia, :t~ regola. Già vi sarit noto, <'~SS<-!re stati da Noi tle8tinati li C:q1itm1i di detto Reggimento, Coute ùi Horgaro, e De Autoni per Dit·elLori il primo di detta ,Scuola Pratica, ed il 2" rli c111ella cli Teol'ica; ontle nulla più rimanendoci in <tale proposit.o, preghillmo senza più il 8 ig110re, ehe d conservi. Torino li 20 Ago~to

nii:.. J<'i r111a I o C:ll'IO

Emnmwle Coni 1·0:=.-ign~it0 l~ogino

l>all'Ard1ivio di ~1·:1to ili '.l'orino - ~,·zione !Y - O.irte anticlic - Arliglie1·ie -Volnnw XVI, del 17!'!1.-1750.

! Ll-

-

1793 -


SCl.iOL.\ D'APl'LICAZIOl\E D'ARTIGLIERIA E GENIO

..

1764 2 Marzo 1764

SISTEMA DEL CORPO DELL'ARTIGLIERIA RIMESSO IN MANI S. A. R. IL SIGNORE DUCA DI YORCK LI 2 MARZO 1764. Sislewa del Cor1ìo ùeil' Arliglieria, in francese a S. A. Reale il Sig. Duca d ine di S. M. essendo tal copia stata seconda Yolta, che venne nelle Scuole moùelli.

DI

del quale ne ho rimessa çopi.a tradotta di Yol'C'k il 2 marzo 1764 in 'l'orino d'oraddimanùata dallo stesso Sig. Duca la 'l'eor.i ehe per vedere diverse sper ienze e

Il Coq,o clell'Artiglieria ùi S. :.VI. ~, dislilllo in due Categorie; una di queste è militare, e l'altra economica, ed ambedue riconoscono il Gran Mastro dell' Ar-

tig lif.'ria per Capo. La Categoria economica coilsiste in un Intendente Generale con i suoi Se, e:retari, e diversi Guarda mngazini. La Categoria Militare è composta di Ufficiali, Hass' Uflìeiali, Cadet ti, e soldati ripartiti in più Uo1np.11-(nie, le quali formano due Hatb1glioni comandati dal Colonello, un 'l'enenle Colonello, ctl un Maggiore. l!'ra le dette Compagnie una è di Bomhm·tliei-i, l'altra cli Minatori , la 3a tH Zappatori, 1, la qn arbt è composta di Mafltri Falegnami, Ferrnri ccl Armaruoli. Le rimanenti Compagnie sono di Cannonieri. Affine di poter instmi n : a1111ua.lmentc questa gente in tempo di pace, si tiene rannata in Torino la maggior parte del Corpo militare del!' Artiglieria. Per tal fine si hanno in Torino delle Scuole Teoriche Militari d'Artiglieria e~ Fortificazione, e vi sono anche deìle Scuole per la Praticrt. A queste ultime si fauno intervenire in certi tP11111i dell'anno gli Bassi Ufficiali, Cadetti, e soldati del Ilegimenlo Artil-(lieria, i (!HHli fla "kuni Ufficia li clel Ilegimento veng ono. ammaestrati in tutte quelle cose che jn pace, ed in guerra sono pro prie dei Bombardieri, Canonieri, 7.:~ippatori, :\Iinatori ed Operarj; ma nelle Scuole Teoriche si fanno studiare solamente i Cadetti dalla metà di novembre per tutto agosto fl ell'anno susseguente, dovendo poi i medesimi dal primo settembre sino alli 15 novembre attendere all'esercizio dello schiorn10, a montare la guardia, e a fare tutte le altre funzioni militriri i11sieme agii altri sollhlti dell'Artiglieria. Nelle Scuole Teoriche le ore della mattina sono destinate per gli studj mat ematici, e quelle del dopopranzo per g li studj militari, per il ùisegno, e per m1dare all'Arsenale, o alla polveriera, o altrove ove sia spediente per ridurre in pr:it.ica gli studj fatti. ' • Gli in~egnamenti maternatld consistono nella geometria, ed algebra elementari,, e sublime compresovi il Metodo delle Funsioni, e la Teoria Generale delle Curve. A que~ti fltnrlj succedono la E'isica, la Dinamica, l'Idrodinamica, e la Teor ia delle macchine meccaniche C'Onsiùeratc nello stato dell'equilibrio .e d anche nell 'atto del lorn maggior effetto, allord1è sono in movime11to.

-

l7fl4- -


UNA 1u,;L,\;t;JOJ\J1; PIW JL DUCA DI YOHC K -

17G4

P er fare le sperienze, o altre operazioni relative alle <livisnte Scienze si poi nelle Scuole le conve nienti maccbiT1e, o sll·omenti. D ue Trattati fisico-m e ccanici terminano gl'insegnamenti delln mattin a . Con1;i:,le uno di questi in una nuova Teoria del.la polvere applicat a al la resistenza olelle ,J rmi da fuoco, all'uso del.la polvere in guerra, erl alla forza dei projetti tlel le dette armi. Per fondare (Jues1.a nuova 'l'eoria si sono inventate d'ordine r1i S. M. nel 1752 cinque nuove macchine, due delle guaii miqmo a dimostrare le principali proprietà fisiche della volvere, altre due servono a misurare con un peso la forza della polvere, e la .q uinta serve a determinare la velocità, con cui le palle escono dalle anni da fuoco. Nell'altro 'l'ratta.to fisico-meccanico si assegnano d elle sperienze semplici per inrlivi<luarc le qualitil dei materiali, col mezzo de quali si. fabbrica con soc1ezz;i. Si tratta incli della ])ereussionc delle valle, e bombe, della resislenza che i ripari, gli a!logi, e mo gazini militari tlebbono opporre a (Juest:e forze, ed aI!a pressione de 'l'errupien ì, e si considerano finalmente le di.vei·se maniere d i combinare i legnami per i cope1·l:i delle c;1se, per le armature tli m·chi , e voHe, per la costruzione tlt;l !e diverse R11ecie di ponti, ecc. G l'Insegna rr11~11ti del dopopranzo conRiRtono in Rei 'l'rn tt :1 t: i d isli 111-i, q11;1IT0 de (Juali s';iggir:1110 intorno la Fortificazione regolare, ed irr<ègolnre, inlorno i <li verRi siRtemi di l-''ot·tifl<-nzione, e intorno al morlo di attar·r·:1n~ e difendere !r Piar.ze. Li :1llri dUl' Trattati hnnno di mira l'Artiglieri:t Jn·atiea cioè uno in tem po tli p:1c<, r><,1· g li An;e nali, , , l':111.ro in guel'nt ver se1·virsi. delle M.ine, e delle -A r mi ,la fun,·o nr,ll'i,~pu;:01:izione e (i il'ek:1 delle f;'o1·lez,1e, e nelle BaLtagli.e, e g r:in Combattimenti. Alline poi di -rendere molto sensibili questi inRegnamenti Hi Inumo nella ~euola tutti i modelli necessari aìl'Artiglieria, Fortificazione e mine. Per tutti i divisati amma estramenti, e per fa dis<'i11lina dei Cadetti in <letti nove mesi <, rn,.,zzo, <"vvi un Di1·etorc i.\filitarc, il qua.le ha sotto i suoi ordini tre Capi!.nni ed }1llrebml.i Subalterni del Reggimento .Artiglieria, tre Professori non militari, rlue Mnrèstri rli disegno, ed un Secreta ro. l:..i sei Ufficiali dell'Artiglieria invigihmo sulla corl(lof.:ta e disciplina dei Caitetti, erl ilrnegna110 gli Trattati 1:nilitari ; li tre Professori insegnano li trattati m atematici. e _gli Mm,Rtri disegnatori a ssistono all'occnpazionp ikl diRegno. Ogni tre mesi l)oi il Dinil:ore coll'intervento degli Uffici.ali, e Professori esamina i Cadetti intorno gli di giit fatti studj, e dal Secretaro si registra il profil t o r:1 tl'o d:, ciascnn sogetto J)er averne la ricoml)cnsa a Rno tempo, e occore11do ehe :c;'incontri (Jualche Ca detto im·flv:1ce, o svogliato, si licenzia senza vcrun riguarrlo :illa pen1ona o altro, ave nrlo~i unicamente in mira l'oggetto delle Scuole. Allorchè il Corso degli studj si trova. molto avan:,;ato, si fanno di tanto in t.imto (folle Accadrmie, neUe r1uali n on solo i Cn1ldti , ma ancora diversi Ufticlall subalterni r ag'ion:mo intorno le materie, elu~ forrn~no l'oggetto delle Scuole. R A. R. 11 Sig. Duca di Savoja si P. degnata più rnlte nel 1757, e 1759 di onor a rp fJUCflt c A cc:irlPmi<è r,ol suo intervent·o.

11:1 11110

-17!):i -


SCUOLA D' APPLICAZION IG D' AR'.CIGLUt)HI A E GENIO

Il <.:orso dP.gli si udj è di sP.ttc anni, e dopo che (JuP.sl o è tcnni11a lo, t u t ti "i Cadetti superstiti :;ouo fatti U1lici11li, e vengono promossi a d iversi gradi a se(:onda del talento, e profitto clic h:1n110 fatto s•~mr.,l vcrnn rigu artlo .a ll'anzia·nità di servi11io. La urnggior jJ.tl'te di q11l•SLi Cadetti si rimutisce 11e l Corpo :Militare del l'Ar tiglieria, ed i11 quello degli 111gegncri, e la rimanente~ vorzione si destina alla Fanteria.

n . ~~rd1 iYio {li Stato di 'l'orino - SczionP. 4~ - Arti gli<~ria · Cnrtl' :111tkhc volume Ill, l'ol-(lio 334-:143.

1769 J,:STRATTO DAl.LA « S'l'OHlA DELL'OHIGlNE E JrnLT.,T!J FOP.i\ UTI CIIE DI T'l'~:11PO I~ T l•::m •o ~ONO ~'l'-~Tl~ l)A'I.'11: AL .co i:1•0· i\IIJ ,ITAHE VE -

GLI ARTWLTir,RI DJ K M. )) , {Mm1os<,rill o di Pnp:1<-i 110 D 0 Autoni , n ella Di.hlioteca clel lJ1l<':t di Genova) . K el 17;:;;:; P.sse11tlosi rl'~fl cl Pl'1mto il llird.to1·c generale clclle Scuole, Coni-e BerloÌa, sono sbiti creat i due <.lirettori 1>in·l.ic•11lm·l 1:>e1· faine le veci, cioè H conte Birngo <.li Borgaro 11er la prntirfl, etl il cav:iLiere D'Antoni per la teorica, i quali sono stati llecorati col grado di maggiore, e per metterli a portata di esercire il loro impiego senza opposizione, sono s ta.te 1mbbllcate le lld.dizioni di r egol,unento rn luglio 1.7G0, dil'eUo al gran mastro marchese _P allavicini. Nel J.7ii7 l?li Tìllì<;ia li subalterni d ' Artigliel'ìa essendosi cUstinti nelle scuole teoriche col fare alcune Accademie Milita ri, che furono decorate dall'intervento cli :,.\. A. 1: . il s ig. l>uca di S,11·oia , t nle distinziOncè d iede motivo a · nnovi ·impieghi. 1l conm1ellcl:llot·e De Vincenti fn fatl o Colonnello del R eggimento invece rlel slg. cav. Dc Nicol :, giubilnto, e furono 'stabiliti o!.l.o posti da Capitano tenente con p11ga (l). In n o\'embt'(' l'i(l!J è ristahilito l'impie;:-o di Direi.I.ore ge1wrale delle Scuole d' A1'tiglieria e fort!iieuzione, cbe è stato eonferlto al cav. D' Antoni. Inolt1·e i1 o.:aY. lllavet è stato fa t.to llireltore parl.icolare della praHca, ed i-1 c:iY. Rossol.lno clt?llc Teorica.

si

(1) J1 tlisci;rno cl<'l l'Ar!'cn:il•~ è i;:t:1to itl enlo <l ai Commentlatore ne Vincenti nel J.737, e pr incipiato :id eseguirsi llP.l 17?,8. L!l. guerra del 1742 lia fatto sospendere i lavori i,luo :11 1706. :umo ln cu i iai è ripi~lfat11 l:1 coi::IT11zion c d el la 'fabbrica COlltintrn[a S ÌOO lll :1.78:J, nel (!Ullll·• anno la c•ostrur.io11e fn ROSPCSll rli :nuovo Pf!I' prOYYed en1 i suoi rnngnzr.o>ni d elle inrlisp eni:mbili nnmi11ioni.

- - 1796 --


DIS1'0S!z;l0NI VARllil - -

1777

1877 ·_ 78

AL L ' INTENDENTJ<J GJ;JNERALE D' AH'f1CLU,H IA

S. M. n e l prestrivere le disp osizi oni the h a giudica!(~ O[iporLune per l'cse-guimento cle lla Scuola pratica di a rtiglieri a, essen dosi splèg:1 t :1 , che in tendeva ch e si eseguiss,-•r o I<-, ope l'e per ess a b llancil,11.esi in quest'a nno_, e si classe pu re <:orso a lle a1t1·c spese comp r ese s~con<lo il sol il.o n e l b ilancio (li · tlett'azicncln 11,,1· e ~s,1 Scuola a <l ecC(-Y/4ÌOll<• p11r i> della pa g a d e i d ue Ca pita n i M ue~lri, e cli. r1uella de i sci suba l!cr ni ~o!<t.il.niti asccndcllt.i fra lu ltc all':um 11 :1. s o111ma cli Lir e m il le, le qunli pag h ,: dovra nno ù 'ora i nn:111:-1i J'i rna11c r e sopvn ,s~e, ho il vant aggio di i:en erne intesa V . S . l ll.111:1 onde pos;;n 11111fonn~n-si. :1 <1ue;;tc Itcgie · i u tc11:-1i o11i, llleil l.1·e v usso a l'innovarLe ccc.

'l'ol'ino, 2 n11rile 1,77 Sot t os. (]hiavurina s\.n·h i.Yio (li Sl:ito (li T ori110 - Sezione! I V (Viu S. C h iani) - l'rovYerl imenti per l' .lr l igli ci·ia, 1w 1· le Fortlfie:rnioni e F :itihri ch c R egie e Milil:u i - Heg isl ro T, foglio '.!:W.

1778 C (ll 'L\ U I HVi<:1 0

VI GL IE'l'T O

Il I: e cli ~ard cgn:1, tl i Clpru, (! d i (/(•ru,;nlcmiuc .\ l Contl! Hc?lldai"or c Jle Yi.nccntl. I J;tlla R (·•l:1:-1i1,11c <·lw i I l3rignd iN·c, c cl Aiu Lrnl e g i:l)(~rrile d.' Arm:il ,.1 Cav .. ' (l' .1.ul o ni D ire ttore gen era!(~ ddle Scu o i<, tl' Atligli r~rìa e Fort ilit·:1r.ione <'i h ,1 rassegnata intorno all'esito de ll'esperim ento fi 11 qui fnt f:osi dei s oggetti stati aromessi alle sudde tte Scuol<'. a n ~nclo rilevato essere in umnero cli f>1 coloro elle :,;i sono mostra ti idonei fl. prnscgnire t a li s t.ntl i con speranzn d 'ol:liroa riuscita, c:orne rileverete clalln n oi.a che ve ne sa rà r imessa rlnl p r efato l>irettor e gen e- ra ie, Jia rnu m·li in e a ii' 11 llìdo gc1rnrnle del ~oldo cli n;;se nt arli in q ualità rli Alliev i rl el lr\ :w('c nn a le ~c·uole e-olla mez:-1:1 p:i_!!;a rileva n t e a T,i 1·c 1:lG.HUl, all'a nno, la q11 a l0. 1.r ovn ~i hi l:rndn t a 1w r l'! c arkt!.i sovrn.nnumcr::iri <l'Artiglieri a, e che · li:,si::imo :i l'i :1sc1m o 1l 'cssi Al lievi per ten er luogo della lor o pa ga or din aria, eornpr<~nsivnrn1,•ntc alri 111por t::ire del vestiario com pito nel corso d ' un a n no , olt r e · ad 1u1a r :i:-1io11e tli pane al giorno, t'(1 il hmico, e ktf o su l pi ede elci ser).\"enti. E rt in tn ! 1_111 a litù vestirnm10 t nli A!li,~l"i in p :111110 fino l'unifcn·111e del Corpo Rcale ll'Artigl iPri :1 , rla voi conrnnòn to. s1-•n 7,:i rli sl.in7,ione ~lei galo ni ; user :1rrno élclln spn <fo <'Om e· I cmklti ; e ~ebbe n e d ebbano Pss0.rC' ,-11 horcli11 nti ni B m::;; 'lJ1li:-1inl i d f' I f'n rl(lf't I o C'orno ~ec·omlo 1·h1: lo p1·,1110 i Cn il ctti a t 1>1·rn inP d el n ,,~:o!:1111en l O· clel lt-i s1Hl ivi~:1l"c S c 11ol <' dd l (i n prìlc-, 173!) snrauno 11c,r ò cons i<l<-'rati r·o111e sog~cttl i n ç:i n i l'ra <li <lh·r!n ir ù l iffo:i:t li. c:omc I Cadetti (,ffe t tivi.

-- trn7 -


SCUOLA D'APPLICAZIONE D'AH'l'lGLIERIA E GENIO

In coerenza pertanto del disposto dalle addizioni al Regolamento delle accennate Scuole, in data dei lG luglio 17ùu, g li farete distribuire nelle Compagnie del Corpo, e present~u·e all'assento, prevenendovi però che siccowe trovaJ1si essi npplicati a studi di una natura, che non ammette distrazione ad tl'tranei doveri, cosl. gli facciawu avvertire dal Direttore generale di astenersi perc.:iò dal presentarsi in Col'te, come se ne astengono gli Allievi del 2<> e 3° appa rtaruento della Reale nostra Accademia. rer vieppiì1 animargli allo studio, continuiamo a lasciar sussistere le venti pinzze di lire 264,l(.l.9 all'ann o per da!<CU!la portate nel Bilarn:io Militare 11er li Cadetti effettivi d' Al"liglieria; cd a queste piazze, le quali teLTanno luogo di alla paga, si farannò passare in fine di ogni anno di Scuola alcuni di quegli Allilé\·i, elle si sai-anno dimos tr ati per preferenza meritevoli dl queslo particola re riguardo, riservandoci pu re al termine d el 4° anno di Scuola di anticipare la decon1zione del grado ùi Sottotenente a coloro che ad un profitto distinto avranno }lccoppiata una irreprensibile condotta, e di r egolar poi in fin del corso scolastico, il quale sarà ri,çlretto ci sei anni, la promossione di ciascheduno colli stessi riguardi e distinzioni rJ1e già usammo verso i soggetti dell'ultimo corso di dette Scuole . Nel rimanente di questo anno di Scuola continueranno nelle funv.ioni di Direttori e di Mae.stri i medesimi Ulliziali di cui vi fu significatu la ùestinaz io rn-1 r:nn lettera della S egn .il.eria d i g ue rra dei 2"2 dello gcorso ottobr e; per gil anni su cc1~ssivi si a spetteranno le proposizioni del Direttore generale per provvedervi nel modo più conveniente, atlinchè poi vi sia anche chi abbia cui·a non sola mente cli nmniaestrarc i nominati Allievi in tutte l e funzioni militari, ehe eR~i hanno da prrilicare fuori della Scuola, ma altresl di invigilar clavvkino s ulla loro l.lisciplina, cornlottn ecl economia, e sull'aria e portamento esteri.ore, ci sfamo disposti a conferire il posto di Sottotenenti nel Corpo Reale (l' Art.iglie l"ia 111 Caporale Magg iore in esso llario Garnerj, per appoggiarli sotto gli ordini del Direttore Generale la divisata ispezione fincbè durerà l'attuale cor,;o delle Scuole, pendenti il quale sarà egli per tal motivo esente da og ni i:,er vizio presso il Corpo; onl.le gli parteciperete queste nostre Reali Grazie con farlo ricever e nella q11alltl1 predetta. ConUm1eril il Quartier Ma stro nel carico di ricevere, e r.orrisponderP le paghe degli Allievi sopra i viglietti, che gliene saranno spediti d a uno dei -Di · l"l.éllorl delle Scuole, e preg hiamo senza più il Signore ecc. firmato Vittorio Amedeo contros. to Cbh1varin a Dalla Veneria il rn maggio 1778. Dall'Archivio cli stato di 'l'ot·ino · SeY-ion e 4" · Art iglieria . Car te Antiche òal 1770 al 1779 • Volume I V, foglio N° 427.

-

1798 -


JHSl'OSJll ! O:\I

!'EH

1:-;·rn ;:z:<J:-.:E - -

1100

1780 Copia di l1èttera della Segl·eteria d ì gn~!rra u l S ig. Conte lii Hor~aro, '.\fo.g· g iore nelle Reg·ie Annate, 1" Capo del Coq,o lte:lltè d'Arlig·lie ria i11 d,1lu ' l'o-1·ino li rn Marzo 1780. Dovo tl'essenii nel le due ullirne U,111111,11.:;ue in a tlernpi mcnto elci Hc ali orc1illi ·del 5 l•'ebbraio P 24 Ma rw 17,8, e èlO M:irw 177ll <:ornpiuto col m iglior succes"o all' arnmaesLra111en lo clei Bas:/Uflir.ia li , e solùal.i del Corpo Reale d'Artiglier ia, che trovaronsi in questa Capitale 11elle se(.(e 11ia11operc composte, d1e costit u iscono l'intero corso delle loro isLnrnioni vral.i<:l1e, restando a provnxlersi a ll'oggetto che neìla Campagnn d i n,uest'nm10, la quale t1ovrit come le precedenti ·cominciare dal primo del prossimo ap'rilP, t~ l.en nimi n! col ventuno settembr;,, vcngnno ::imm,tcstrate n elle ('.OllY1~ni1"111.i rn:iHoiJPni le div e rne categorie cl'-\.rti glieri , che atteso il cambinme nto delll" gnernig ioni seguito nell'autunno del 1778, -sono 1·i masti inegu ,1 lmentc istrutti, S. M. eoenint1,rnenLe alle istanze d el Sig. Brignd iere d 'A nn a la Comm . <l'Anton y ])in~t tore Genera le delle 8c:uolc d'Artiglieria e l<'orLificar.ione ha date le seguenti determimrnioni :

Nciic tre divisole rntt!1opcn! cornpo~t-.P Ycrr,111110 ,dtn,sì a1111w1<~st rati g·li .-'\.!lievi delle Scuole Teoriche Helk or e , d ir, R,H:.111110 conciliabili cogli i m;egm1.menti teorici. E siccome essi Allievi sono nH1 1n l111rn 1te occupnti allo s tmlio d,:;[. l'attacco e difesa tTen,: PluV:ze, senza che :1bbiano nno1:n ac:quj st nta lfl. conoscenza dell'uso dei Morta ri da B ombe, e da pietre, (•osi S. M. approva che nei prossimo aprile se ne dia lo:ro u n:1 sutfieic11tc ic1ca :1.lla ba.ftei·j_a <.ìel Fol'tino ·c on farvi sei in otto esercita.r.io11 i nei giorni che meglio conve1:r,, mio, avuto r tguardo agli inHcgnamenti teoric'.i ppr ess i Allievi, nel qual ea~o a fine (1i agevolare fa loro istruzione, s i f arnnno intei·venirc a ciascunn eRereitar.ione .-enti Bombisti eomvre~i quattro Di:tRR'Uflir.i:Ll i. Per MaeRfTi nelle_ sovraccenn:1te i~tnrnioni prnt ichc di (JI.LPRU1. Carn pa _!n1a , -~ intenzione di S. M. che vengano (lestin:iti: 1° gli att.n ali. Utlizi::ili M aestri <IPII<! Rf'11olc Teoriche 11er l',1111 111:te~tra -

rnento degli Allievi. 20

Mentre significo al nominato Sig. Cav. (l'Auton.v queste Regie rlc,termin:izioni onde nell::i sua qualità di Direttore Genenile delle Regie Scuole d 'Arl i gliçria vi faccia d are esegnimenf.o, ne prevengo :id 1m t empo, ]Jcr onlinP d (' il:1 M. S. V. S. 111.ma :.iftinchè cl.al canto suo possa 1miforrnarsi nllc me(lt~sinw . Archivio di Stn to di 'l'orino - Ser.ione 4a - Artiglieria - Cm·te Anfi clw ,1 :11 '1780 al ]78:'i - Volume f,<>, foglio 1l.

-

J7!}!J -


SCUOLA D' APPLICAZIONE D' AHT10 LllmlA E GEJNIO

1780

I J L uglio 17SO

Co1,1i.t di lt.!ltera lld Co111u1e11d a lo1·e D ' Antoui a I Corn:rncl:mtc del Corpo R ea le d' A rlig lieria 1);1 i n igoh11 11t.!11ti pe r le ~cuoh~ d'Artiglieria quali ho l'onore di diriger e ri-levo, d1e fra I<.! rlisvo~l,,iuni cli V . S. I li.ma date, e signific:it1~111i 1·01 suo riveri to foglio (lelli H Lle ll"an (lante, quelle r ela tive alli Signori Dlli<:iali del Corpo. Rl•ale destina i.i pe r leller e d ella Segn ~leria di Guerra in qua.l it.;t di .M aestr i di e$Se Scuole~, non sono <:on cili nbili col 111·e;.;<:rit t o nei d ivis a li regolamenti, onclerni si t oglie la f:H:olliL ili nd<l:11".t:irmlvi. C he però se V. S. lii.ma <:rede, cl.te l"u11ico mezzo per andare a l riparo dell'i 11convcni<:nl1è enrn111cia to in detta lett era sia quello di vnriare, e modificar e u11 qualche parngn1fo dei divisati R egola menli, uarmi che foRSe <l'uopo, che niui~s<>. r a ppn!se n talo a S. M:. pcl canale della Segreteria di Guerra. Questo mio JJrocerlcre, c he sono pcrsuuso ,·errà approvato da V. S. III.ma non ismi11uisce punto il des iderio sincero d1e 110 sempre nodrito di pol.erle contra~Pg 11.1re in tutte J., occai;ioui cd :in 1111:1. 111,rn i~·ra · certa il r ispdlo rnl qna le. llo l'onon~ L•rolestnrmi etc. F.Lo l=> ' A 111 ou l

.\ n·hirio tl i Rt:1 (0 - S<,zio11e -!" - .\rl i:d kt·i:1 - .\'n l1111 H, YIT /Ji.•.

1787 Il R e ,li Sn nlegu u ecc.

un

Nella dctc rmimn ione in ,:;ui sinruo ,l i fo r :1pr in ! · l i 10 tlel venturo novt-, mbr e . nuovo co1:so Teor ico ù' Ar t iglieri:1 e Fo1tifieazion,e, 1·ole ndo Noi che sin d ai

primi g 101·ni ciel p1·ossi1110 giugn o si rlia in izio a 111u~s ti s ludi ond e ser v ano di. w•r la f>cclt:"1 rlei ~ogg-ettl da :i1mnel ter si oer i I nwdesimo, :·1hl>in1110 <1ui1itli s tabililo di lk~ti 11ane :1 tale oggetto 1n·o1· isionalwenl.e per m aestri sotto ht rl irezion c d el Cav. B ozzolino B1·igadicr e d ' Arm ata e Colonnello in 2<> del Corpo Reale d'Artlglieri:t, li CupiU111 i in esso Zino e Oav . Dannn, e gli Uffi7,in.li i n . que l lo degli Ingeg neri Capitnni Gian etti e De1narghcrita, e Capitani T em:nti Va ss.0 dl iVfalau ssena e MarcloLti fra quali lasci:rn10 contimrn n ! nell'incarico di ùlr le veci di segr e tario di simi I Scuola il pref:I lo capitano Dremarg-berita ; ei}: es$emlo lJ~!r <iiò Nostra Mente c h f' d n l giorno d m ,:i dar11 principio all essa Scuola ùicciah>. goder e li Rll (l<livis:iti uflh:iali <lell '::i1lll1rn 1mga che a bbiam o loro fi ssata,. C!,Jlt·1·ill 11:11t.o

-- ] 800 -


S!l-\llS,\ DI :.\J.\E:t,;T!n E SO:i'l"l'rUTT ~ ]

787

,·i,iì· di Lfre ircf·,-into i capila11i e di Lin; dueceulo cinquanta i c,tpi1;1ni Lenenti. 1:<i 11 0 a <:il e continueranno a riempire tale inca rico; ve ne · re11d i;i mo partecipi, o nde po;;sia te così esegui re. Unila Venei:ia l{e;tle 1:i maggio 1787 llrrnal.o V . •:tmeGco conLross. Coconito Arch ivio di Shtlo di Toriuo - Sc;;imH! I V - (Via S. Clliara). I'rnvvcclimenti per I' Al'I iglierin, Fortiti(·azioue e I•':1 hhrir'.lle Hcg ic e i\Iilit.ni. - Rc.!:;'istro l, foglio 2,,0.

1787

ALL' JN'l' JBNDW·.J'I'}; <; 1,;NKLU.LJ;J D'AR'. l'llll,ll':1-t lA

Il Re di Sardegna ecc. NPI mt-!ntre ('hc signilichi.,tmù al. Cav. di Salmor gran mastro ù ' Artìµ;liel'i a coll:1 sHpcriore ispezione ;,ul Corpo Reale e sulle Scuole d'Artiµ;lier ia , le N,1,,1 ni

li

intt•nr.ioni sul

11\lOVO

corso tielle Scuole Teoriche elle sta per iutr,q,rell(lprsi

rn del prossi~o n0Ycmb1·e siccome ne siete già stato cla Noi 1>reYe1n110 con,

UigUetto del 1G del pass,tlo rn,1ggio (:On averlo incaricato di nomiuarn ul!Ldali :'11:' ·:cstri e s osl.ilui li di delle S1"11olc Teoriche, e cli fissarli per luL lo il corRo, e rll d estim1rli di aJ1110 in anno nel mollo che Cl.'Cderà e;.(li 1Jiù cu11ve1iiente, r,urd1è r1on si eceeùn il Hurnero di dodici, vi (lircmo ora essere nosl.1·,1 mente elle, sulla dicl!ian1r.ione c,he verrà dal Cav. di Salmor spedita ad essi Vffir.iali Maestri veuga <in eotesta Aziernla loro corris])osta l'annua pa~a ~iit !issata, cioè ai Capitani lire trecento, ai Cnpitnni T en e11 U .lii-e duecenlo <:i 11,111ant:i. ed a.i lnogote· n e nti lire duecento. Vi uniformerete pr)1·hm lo a quPsL'onl ine no~lro, Pt·<·. Da Mow·,tliel'i li 18 (,I lollre 17S7

firmato V. AnH-)rleo ('Ontross. Cocon il.o

Arehivio <li Rlaio d i 'l'orino - tfor.ione IV (Via S. Chiarn;. Provvedimenti per l'Artigl ieria, 111fr 1e Fortificazioni e ]}'abbrichc Heg:i c e· Militari - Registro I , foglio 2fl0.

-

1801 -


S CUOLA D'APPLICAZIOJ\E

n' ARTIGLIERIA

E GENIO

1787 DISP OSIZIONI PROV VISIONALI PEJ{ LE SCUOLlll 'l'EORICHE D'ARTIOl,IERIA l<J FOltTil!'IO.AZJONI IN DII'ENDEN½A DEJT_, R. VIGLIETTO DELLI 18 0 '1"1'0IlRE 1787. De8tinazfo11.e {lei .Maestri. R i parto e melo<lo d11yU 111scynamc nli

Sutto li ordini del Sig. Bl'i~adiere cl'.ànuata Colonello iu 2° del Corpo R eale d'Artiglieria, e Direttore delle Scuole Teoriche Cav. Doz,10lino sono destinati per Maestri d elle Scuole ~11<ldette gli infranominati Sig . Uffizinli: D el Corpo Rea.li'. deg-li Ingegneri

Del Corpo Real•· degli _;lngHgn,·,·i

1e uonti

Giiinett.i V e .M"argheritn

(

Del ,Corpo U oal c· d'.A.rtigli.eria

Oapilani

Cap it.anl

)

~

D el Co1·po Reah,

I

d' ,u·tigli ot·iu.

l>ol Cm·po Realo d egli Tngeg n...1'i

~hv~stri Iissi per lntto il Co,·.~o ( Maestri fissi per tu(,to

7iino ( ),iy ,

ì

Danna

Yns. Tii~.01.alan~c, n;i lfan:iot.ti

l

l fnHst l'i pe r l' ;111110 l 7 l 7 i l il.7H

Vas. Ob.ia.h ret·a.

·i

~I n estri sost il,n.Hi pe r l'm1no 1787 in 1788

Vas. CapHllo

V:1, rr..t 20

l

Lu O<>'Ole- ( DHl Corpo Realfl < "' n enti d'Artiglieria (

il Corso

\ }lueR!ro sostitt1ito pl~l'

Ultersi

l

l'mu:io 1787 i n

1788

i\11:testri SOHtituiti a<.fllll' l'anno 1787 in 1788

Valp<wga Gliig lio;;,; i

Gli insegmunenti sar anno ripartiti per trattati fra gli sei Uffiziali Maestri. Ognuno d'essi sarà assistito, e secondato da uno o due dei Maes tri sostituiti: sia gli uni ch e gli altri saranno I)rcv1<ntivamente avvi sati della loro destinar.ione; affincllè abbiano t empo di pre pararsi. P er l'ann o scolas tico 1787 in 1788 sono d e$tinati come segue: 8 t '!.l-1:i !le!la. 1:u:,ttin a,

8tu<ti rlet dopoprnnzo

P er la geometria speculativa Maestro :Maestro s ostituito

Per l'aritmetica

Slg. Zin o Sig. Ghigliossi

Per la geometria JJraiica l\ifaestri Maestri sostituiti

Maestro . Sig. De Mala u ssena Maestro Sostituito Sig, Ohiabrera Per il libro I d ell'Architettura Militare

( Sig. Gillnettl >> Marciotti >> ,Capello ( » Vayra

i.

I

-

Maes tro

.

. Sig. D e Margherita

( Maesl.ri. sostituiti j

1802 -

)) >>

Gbersì Valpi'!rga


l\IAESTltI E

SOSTl'l'UTI -

Si aggitmgcrmrno ])er h1 geomdri:J pr:itica cli campagna: M ;1 est1:i sostH u il i

Sig. Chia.l.Jren1 )) GhigliO½½i

J. 1~,

l'et· il 1:0 libro dell' .\rchitcttura m i ll· '.': nre, Sl~ vi a,.. anzerit tempo: lVfaestro · 11L1<è~lro sns tlruit u

Sig. Uav. Dam 1;J. ,, C,1 1,eJJ,:,

òiaeslri sostituiti

l'er ]a

.!_a

varle dell'Algebra, se vi avanzerà temvo

Sig. De Malaussena Maestro ;) C:l!iabrcra M,wslro soslil.uito l1.(:l-:adt-:ndo l:lle alcuno degli 1:JtlizìaU i\J.aestr.i non iH.1L(::S.~i::: per h.-:g·HJ iuu.ì illit,edimento e per tempo notabile ;,oddisfare all'ineu111l.Je1t½et ar,1,ogiatagli, vi si ,supplir/i come in appresso: Al Sig. Zino per la geometria supplirà il Sig. Cav. Danna Al Sig. De llfalaussena per l',11·itmeliea il Sig. lVfar<:iotti Alli Sig. Gianetti e M.arciolti per l a geomelria vratiea il Sig. Zino Al Sig. De .Margherita ver il .libro l 0 de!l'At·cbiLdtura mili t ,ire il :"-ig . Di.! Malaussena Al Sig;. De Malaussena ve,· la varle l• dell'A.lge!Jra il Sig. ½iw.> Al Sig. Cav. Danna p er il libro 3° tlell' Architettura ~Iilìtarc il Sig. Uc }fo.egherit:L Potrà però dètlinarsi da questa suvv!ettiva destinazione ogni volta che per ·qualche parlicolare circostanza il Ura n i\1.astro g ìuciicasse più eonv,w1iente s upplire alln mancanza di un Maestro col Maestro sostituito clw già è destinato ad ~1 ssisterlo. Egli è perla11Lu d i ::;utu11,;1 .iluµurLaul'-a JJer il buon c:silo 1k ìlc Seu uìe , che ognuno dei Maestri sostil.uiti procuri di mettersi in stato d i su pplire al Maestro primario. Dovrà pertanto o.~ ni Maestro sostitu ì.lo ripel er e le ;spicg·:1zion i. e(l c- c·r citare gli Allievi sotto la r1irezione e col melodo stesso del Maestro prilll :n·io . Si tralascierit la ripetizione che nel corso della scuola cli sperirnento per la stella tleg·! i A. !lievi si faeeva loro ogni mattina pe1· sqnndra aili. tavolini; ii i vece ·di essa H ~I2est!'O <.1e~!:i11 :1to all'ine~gn::trr.:.cr::.t.o dl u.::1 tr·::.tt:: to, D d! ptt~tc di ess.o,

dopo di a V(èr spiegato in comune a tutti gli Allievi quelll~ proriosi¼ioni del tntt tato, che giudicherà a proposilo, e dopo avere a suq arbitrio fotto ripetere in pubblico la spiegazione da esso fatta ad alcuni allievi, irnr,irèghf~rii il res t,rnte tempo di scuola alle esercil:1r,ioni e risoluzioni di problemi re!alivi all'atlu ale insegnamento. Per la geometria pratica di tavolino sono d estinati due Maestri, 1:~ due .llaestrl sostituiti avuto riguardo al numero degli allievi, ed alla qualit.ìl. di qu esti insegm1me 11ti, d1e r'ichiedono l'assi~t<-~n½fl di più persone . . Alterneranno pei·ò fra di loro settimanalmente p er la Rpi,,~g,1½ione li tlue UfTiziali Maestri; m a sl essi, che li due ì\f:1pstri sostituiti intetTerranno assiduamente a11'esercit~¼io nl delle operazioni.

-

1803 -


SCTJOL,I. D'APPLICAZIONE D'ARTIGLIERIA E GENIO

Si sono poi deslinali in aggiunta due altri Maestri sostituiti per le overa, llioni di geometria pratiea di campagna, poichè resta necessario che ver le ove, razio"ni suddette gli allievi i,i dividano in due squadre, cosichè un Maestro con tlu e M~1estri sostituiti instruisca ed eserciti la prima squadra, mentt·e l' altro Maestro c·on li due suoi sostituiti eserciti la seconda. Sarà perciò necessario. che li due Maestri concertino fra di loro le operazioni da farsi gio1:nalmente, riducendole alle più frequenti cd importanti per l'uso militare. Per l'Architettura milit are libro 1° si sono destinati oli.re il Maest rn tlu e .Maestri sost ituiti, nlfinchè più facilmente si possano dirigere con protitlo gli allic Yi nelli disegni clclla lJ~ortificazione. Tn og-ni giorno di studio, oltre gli Ufficiali Maestri e Maestri sosLi l.uiti de· sf in,, Li all ':1Il tw le i11seg-namento, dovrà intervenire ed assistere indefr.s sarnent~ :llla S<·11oh1 uno det l\Iuestri, etl un Maeslro sostituito. La prineipal loro irn:ombenzn Hi è d 'invigi ll1l'e soprn il buon online, come si dirà più distint :1111ent,~ in appresso; nm dovnu1110 altresl concorrere coi Maestri attuali all'istruzion e de gli a lìi<:vi , SJK·cialm ente quando ,;a.ranno impiegati a disegnare, ovvero ad a lt:1'N opcrazione al t a volino, che•esiga una più particolare assistenza. Si stabìlfrà, e si manterrà con invari}1l1ile esalezza il priueipi :n· delle. Scu ui e ;1 1le ore ])rcscrit te dai llegolamenti, e siccome per l'ordinario li s tudi !le i d ()lJO 1n·a11zo non esigono un':1pplicazione egualmente intensa, e contimrn t a , eo1nc qu e l l i ,ìdia m:111.ina , 1·0.-,'i 11e1 ~lncli _clet ctopopr:mzo non dovt·il i11 H•r por si vEèr una r iei:e:1r.ione, se non in quei casi nei quali o per causa della s t agione,. o ppr ri'fi<-· ~~o alla qu a lità fl egli inHpgnarnpnti, surà dall'Uffiziale Mnesl ro redutc, ll<.'('P ~Si.!1 '1 0 .

Non pol l'tn\no gli Utliziali Maestri insegnal'e, o far ripetizione pa l'licol a r e a vcr nno clcgli Allievi: si ti:serva verò .il Gran Mastro di permetterlo a qu,1ld1e · !lu no dei Mae:;tri sosti I 11iU, quando occorresse ehe un allievo per causa ili ln ilga malattia , ocl altro l<-!gi ltimo impedimento, non fosse più· in situazione di n 1g , gi m 1ge:re gli altr i, senlla u na straordinaria assistenza, la quale n on Sf! gli pot e FSP ;1 Hr onclc somministrflre.

CJ.t:.:.-tlcllc tenq)ù r,ri111;t ll'ugHi c:s:u11P si :1vrerl"iranno gli n!lif-_vi. dell e n1n tcrie sull,; quali d ovranno Pss,•r(' esaminnti. Q11PKle sarr111no det enniu:1te d 3l Gran :\!;1 ~1 ro, cui p1·pse11te menf-(~ spdl ,1110 le incumhen:r.e del Diret tore G<èll<\l':lk (folle Seu olc. Non ]Joic'nclo egli infpn·pnirc agli esami, Yi presièclcrà in s11:1 vece ìl Sig. Cav. Uozzo lino, e n el cnso d 'ahsern,;a, o d'impedimento d'esso, IH·\ s:1rà dal Gr n n Mastro nppoggiato l'inr·nrico a qualche nitro Uffizinle. Gli Allievi in occa!>ione dell'esame saranno ripnrl:iH in einque squadre, e eiasclwrl 11na cli queste i11 dnc mezze sq1wclre. SI ])rocureriJ 11el f ormnrc le squadre, e le me:r.r.e sqnadre, di ripnrtire ngu:-1.lmentc i sog getti d i m aggior t ale nto e più stur1io8i coi m e no :ibi.li: questo rip:irfo si f~~-à dai ì\faesl.ri, i quali, co m e si. rli61 in a riprPsso, ::1\Ta nno l' incarico (li formare le intcrrop;:1zioni p er l'esarnP. Il g iorno iu cni si principiPr,1 l'esame, si tfrerà a sorte la sq1n1dra da esa1

-

1804 -


l'\OH:.ìE J•Ert 0;1,1 !·:::,,\\! ( -

]7:-:,7

-111i1i:n ·,;i, e di tJnesi:i la. 1m,zza sq1.1:1dra che dOYl'Ìl subire l ' esame ,,Ila mat tina d ,•I J!J'irno gion10, la lJlli.dt" ;;arà poi di nuovo esaminata :11 dopopl'anw tlel se· <.:011do gitÌrno, l'altra mezza squadra subirà l'esame al do11opranzo del primo 1-!,'iorno, e lo compirà alla mattina del secondo giorno; e cosi per le altre squa~l rf,, dimanierachè in dieci giorni, mattina e dopopranzo, Ri darà compime11to all'esame delle cinque squadre. Le i11terroga:do11i in numern (li tlollici per lo meno, saranno prep:.1 rahè da c.iasche(]uno cfoi l\faes1.ri, elle :1vril spiegala la ma teria, su la quale s'aginèrà J:esmne, etl esse inl.elTog;i.zioui. 1Jrevi;11HcH1e appronlte dal Direttore Generale ~,rnmno clai eletti ì\faes!l'i gelosamenl'<' e <:on ngni segretezr.a custodite. Sarnnno Rc1·itte in form:1 di scllcc1ola le int:en-oga7,ioni sì per la mattina, che per il tlo110 1n·a11zo. 8anmno fra loro tutte diverse, ma regolai.e in maniera J1er qna11t.o sarù possibile, elle egual combinazione si esiga per la risp_osta. La 11rilua rne:r,:r,a stpwtlra, dw d0Yri1 ,subire l'esame, tinèrh a sorte In ~chedohL per l'("s:rn1e, le in1c1Toga:r,ioni della quulc si faranno scrivere da.i soggetti della mezza squadra, iJHli dis110s1i alli tavoli11i. in mauiera che l'uno non possa recnr disturbo, o servir d'aiuto all'altro, :;;i prepareranno per rispondere alle <J1wstioni verbal111cnte, o per iscritto s eeonr1o d.ie sarit richiesto. Tn qua1unque mnnicra debba l'csnrninarnfo rispondere, esporrà la materia , SP l'eR:1mP ":ll'it v<'rhnlc, nll11 presc11za (li t.utt i i M:ie.~Lri, e se sarà in isc,r.itto, dopo nvcr rimesso la soluziom~ contr:i,;segna l:i al Maestro , di cni :;,opra, esvo1:rà alla presernr,a di tutti il metodo, d1e avt-,va l<~mHo nel risolve.re i q11ei-il.i proposti. Tutti i Maestri interverranno all'esame, e dovranno invigilare <:..'Olla maggiore esatezzn, :iffinehè uessuno degli esaminandi riceva esternamente dei lumi intoruo le materie propo:;,te. Apparterrà :il solo Mne:;,l:ro, elle avi:;'\ proposto le ques t iolli, il ò.:U't) i Sili.\'· .gc~rimenti opportuni a q1wi soggeLti, che ne nvrn.llno bisogno, es src~mlo questa 1mn preemrnione inclispensnhile pe1· pesare colla ;;l'<"s,;,1 hilnuci a il valore dei suggc~rimenl i. Subito elle ògnur10 dei soggetti nvrit ~oddisCntto nl ,;no tlovere, si pn;;,wr:\ d:1i Maestri a cl:u· giudizio sulla di lni abiliti!, dedotta i1nrnetliatmnent<! rlall'esa me, dov('nclo in tn le oct·o1Tcnzn il }I,1P~t ro, chC' avrù <la lo i suggerimenti all'e:,:w1iwrndo, comunknrgli ugli altri llbe,-;lrl, ailiud1è. sia da tnttì <~gnalmcnl·e approvatn o motlifi('n1·a la dlminu7.imu-~ di ,ihilit-h port:il:, dalla JJ:1!'11ra d'essi suggerimenti, e proposta dal detto Maestro. Tl risultanwn1.o tlcll'csame e.~presso in 1mn1:i d'abilità secondo il solito, sarh disteso in forma di stllto, contrasegrrnl:o da tutti i Maestri, vistato dal Dire( tor<' dellf, R<~wle, e rimesso al Gran Mastro. Hc nel lempo d ell'el'lame vi sarà qualcl1e allievo ftmuwlnto, od in altrn ma11iern lcgittinrnmente lmpeò.ito, sarà ispezione dei Maestri il verifìc:ne l' impe din11•11lo. spcttnndo poi a1 Gr:in 1Vfastro il determinnre il t('mr,o J'l<->r 1"<•,;anw di un tal soggetto, tostochè ne sarà in caso. A tal fine iuvece di diP.d RCl1ed0Ic. 11 M,H!Sf.ro ne prcpnrerà dodici tanto per la mattina, qun11t·o per il dopo w:rnzo -come si è detto superiormente. Nei giorni dell'esame snrh cura d(~l i\I:1eiitro

-

1SO:i -


SCt:IJI..-\ D'APPL1CAZI0:\'E D' AR'l'IGT.Jll:HlA E GEl\10

incaricato in tal tempo d ell.J pubblica spiegazione, che gli AHi1-!vi d elle altr~ ;;quadre non perdano il t empo senza profitto, sul pretesto di trattenersi tra di loro su le materie da esporsi all'esame. Siccome gli Uffizlali Maestri sono al1a portata di conoscere il talenlo, l'applicazione, il profitt o nei s tudi, la condotta , e le altr e qualità per sonali che formano il giusto c:11·:1tterc degli Allievi, cosi ognuno cli essi nel finire la spiegazione d'un Tratta lo, o la parte d'esso a lui appoggiala, rimetterà direttamente al Grnn :MasLro uno stato o relazione ben circostanziata, da cui risulti delle qualità suddi visate d'ogni allievo, e particolarmente d ell'abilità dimo· strata ùa ogni soggetto nel corso <lclle giorm1gliere lezioni. Per assicurare l'csatezza. di questo stato, prir1cipalmente a riguardo del pro.fitto ed abilità, dovrà 01,'11i Maestro destinato alln s piegazione di un tral.1.a to prendere le necessarie memorie, e formare di tem110 in ìeinpo uno stato particolare di detta a bilità , e cu stodir I•, prcsf;o d i ,P, Ja;r ri111 l'I 1.,-•rlo a l Gr,rn ì\i,1stro quando gli · verril ord inat o. Dovrà pure il Maestro nel Lti nniuure la spiegazione di 11n trattato, infor~ m:1n-, <Juello r:he <\nt.rC'rù a s piega re l' ullro trn ltato, intorno ,1 1l'applicazione più, o 1w•no distinta cli ogni allievo. n li Dffizh1li "'.IJ:w ;:l'ri ~i <1~IP1.Tnnno (1nl d,1re il loro giudi;,:io, od esame a qnegH ,1lll r-..-i ,·ni fo!';Rerr, pr o~,; ia1 i parenti. aflìne <li togliere nel 11111.Jblico il rru~nomo. d11bllin ,l i pnr;:ialitit nnch e involont1.1ria.

I>EL BliO;<q ORDINE: DELU: SCUOLE, DELLA OJSC!PLJ"XA, E U ECO'-O,rrco REGOLA?.IE:<i'.l'O DECLT

ALLJf:VI

Il Maggiore d i nattaglione Sig. Con ti , e l'aiul ,rnte magg iore Sig. Darili, . cbe per il JJl'Ossimo anno 1787 in 1788 sono acldetl.i ri lle Scuole 'l',•orid1e, avranno l'incumbeuzn particol ar e d'invigilare sopra il bnon or(linc, la tJi,;ciplina e l'economico regolamento ll1•gli AllieYi, come 1,iì1 pa r ticolanm'nl1·! si d irà qui dopo. Gli Uffiziali Mrtestri, che saran no OC'<'U[)ati a ll'att u:1le :spiegazione di un trattato , non ùovrmmo essere disturbati <la altre incumbenr.e, senza. grave mo· tlvo: ad un I aie fine quant unque debbnno cogli altri l: fli,,,iali d ella Scuola concorrere a promuovere il buon ordine e la disciplim1, non ne saranno però In tal tempo particolarmente incaric>1ti. Tra gli Uffiziali non npplicati all'aLtuah~ spiegm~ione, uno degli Uffi?.iali Maestri, cd un Ma eRlro Rostituito interverranno giornn lmente alla Scuola , clove, sotto gli ·ordini del Maggiore suddetto provvedE>ranno n t u tto ciò che riguarderà il buon online e la disciplina. Questo servi?.io si farà dai d etti Uffizia li per settimana; ma qualora li Ma E:!s tri soHlituifi non applicat i a ll'insegmm1ento foss<>ro in minor numero di tre, amlnn mo PSPOl"i <1111 s ndcktto servi?.io di s ettimana. In fì11e delln Scuola tnnto alla mnttina, qua n to a l dOJ)Of}ran?.o il maggiore riceverh In r el azione dnll'n iutanl.e rm1ggiore per ciò che riguarda le particolar} di lui inemnhcnze, di cui ~i pnrl erà in appresso, e d nll' l.'tfi?.la le Mne:c;tro rli set-

-

180G -


DH'Ell'ìDENZJ,: 10 1\'fTIUBUZlONI

t imuna. Occorremlo elle il Maestro destinato all'insegnamento abbia dovuLo dare qualche provvedimento relativo a lla disciplina, ne farà pure la relazione al maggiore, il quale dovrà poi anche giornalmente informarne il Gran Mastro, ell il Direttore delle Scuole. Semprechè il maggiore sarà H !)sente dalla Scuola, l'Ufil½iale di settimana ne farà le veci. La reh1 ;r,ione di tutto quello che riguarderà gli insegnamenti, sarà riservata a l Gran Mastro, ed al Direttore. Si f arà dal suddetto Maestro incaricato della spiega;r,ione nel modo, e t empo, c he gli verrh assegnato. Quando un allievo s i troverà nel caso di dover chiedere qualche licenza in tempo della Scuola, e per oggetto ad essa relativo, s'indirizzerà all'Ufflzial,! l\faestro di setlirnana. Se sarà fuori delle ore della Scuola, furh capo del maggiore addetto a lle medesime, il quale gliela accorderà, o gliela procurerà dai superiori sccòndo l'eslgenza dei casi. L ' Uffiziale Ma estro di settimana ne l principiar della Scuola rieonoscerà il numero cJ egli allievi, e noterà sul brogllasso le variazioni delle quali ne renderà informato il Capilano Maestro, che dovrà spiegare. Il Maggiore, e l'niutant e maggiore sono particolarmente incaricati d'invigilare, attinchè anche fu ori della Scuola gli Allievi osservino con esattezza li do,·eri della milit:11' di~C'iplina. Dovrà pertanto l'Aiutante maggiol'c r endere ~I.retto conto de lle transgressioni degli Alli evi, che in qualunque temJ)o gli venisse fatto d'osserV}Jre. L'aiul.:111te maggiore rcgoleri1 :.;oUo gli ordini del maggiore l'economico llegll Allievi, ai qnali distribuirà la paga i n fine ili ogni mese, a lla presenza del maggiore medesimo. l!'arà la visita a lla mattina pre vio il gr:illimcnto di 11uel Suiwl'iore, che vi dovrù. assister e, ed osserverà che ci::isehcdun :illievo s ia vestito con sufficiente J)roprielà, e si mantenga in tutti la più esat,1,a uniformiU1. Qunndo gli nllievl dovranno congregarsi per socl(]is (:ire :i qualche loro dovere fuori delln Scuola, dovrà l'Aiutante maggiore riconoscerli, ricondurli in buon ordine al loro des tino, e fare la rela.zlone a quel Superiore primario, sotto cli cni ordini verranno a ritrovarsi. Nel giorno precedP.nte la rev'ista faril nn ricavo degli nllìevi ammalati, oj in all.rn maniera roa.nc·,mLi, e ne r i metterà eoJ)ia n I maggiore della Scuola, ed all'aiuta nte maggiore Ili Brigata., affinchè ùa questo si faccfano nvvis:u:e le Compagnie, a cui i soggel.ti mancanti s aranno addetti. Quando un 11llievo sarà messo in castigo, dovrà l'aiutante maggiore delle S('.nole clore Ja consegna al Bass'Ufficiale di guardia nei termini fis:;ati dal Superiore che avrà ordinato il castigo; e sarà suo particolar dovere d'tnvigilare che una tal eonsegna s ia osservata con tutta precisione. In caso di malattia, O(l altro legittimo impedimento dell'·:.i iutn nte maggi ore, si destine'.t-à J)Cr farne le veci uno degli Uflfaiali subalterni r~d CorJ)o Reale <l' Artiglieria addetti alle Seuole. Il Sergente maggiore, ed il co.pol'ale maggiore :id<~ètti alle Scuole Teoriche dipenderanno dal Magi:;iore, ti<l aintante maggiore !U esse. Formeranno gt.~ Stati

-

1~07 -


SCu OL .-1. O' Ai' l'l, H.AZL(J:\E D' Alffl GL! E LUA i,; (;l•;Nro

-e le t abelle c<H1ccr m1nti g li a llievi , e [Jotrn11no al lresi e;;ser e impiegat i in aiuto -d ell' Uffizia lc, cl.te i11terilnw.uc11le ha. !:i 1'irez io11e dcll,1 Hcg reteria , vaJcn ùosene .specialment e r,er r iordina.r e i Jillri, li rnod d li, ed a ltre cons imili rohe a 1J11arte· nenti alle Scuole. Di tempo in t1:impo si farnnno vreseul.are dagli Allievi tu tti i lilJri, e slroment i, elle loro si · sara1uw sommjnistratt, e ritrovn.nclone qualclled11no spr ovvisto, se g li onìinerù di 1iron·ellersi il m:m cante immediata.mente a proprie spese. Le m:u u::an:r.e <li m inor conseguenza degli Alllevi verranno castigate <'.on gli .a rres ti :il r1ua r l i ere, e r1uelle <li m:ig·g ior rilievo cogli arresi.i alla Guardia del1' A rsena l<>., come ;;i è siu qui pra t lcat o. l'o tr:'i eziarnlio iu qualche caso particolar e dar si g li ar resti ad un a llievo in ,~;1:,;a vropri a , ()u:u1do s i n bbia uua mor a le certezza dell'att enzione Nl ocu1:J l.ezza <lei µ:n·en t i nd contener .lo. Al lon :llè u n a llie vo s ,1rit i li :i rre8l o nl (,)11.artiere non avrà coll.o\1uio con gli. all.ri : 1li levi, <i t:m(.o 111e110 co11 altri giov ani (~St r ,111d; si invig ile r à p ar ticola rm ent e che sia prcvvisto d el viti.o necessario, ma con quella moderazione con venie n k n ehi è l n castigo. Negli ,1rl'csti :illa Guardia tlcll' Arsen ale, sarit l.a nlo p iù rigorosamen te proi·b ito il c ollo,111!0, <" rist retto il Yilto ; si p1:irmct t er à però rl ' avere un matcrazzo ,x,11 la 11eecssari11 coperta , <'OlllC pure di tener del lume, affinchè la sanità n on 111-' soffra, e 11011 si percla il t empo ìn det rime nto d e i stu di. ]'rima d i presentar e all'Uffizio ge11erule del sold o li soggetti destina i.i J)er allievi, dovrà il S ig. maggiore informllre ognuno d'essi dei principali loro dover i qui i n appresso sped.ficati, e più pa rli r-olannen te c:iù elle pniscrivono le rnil\1.:u-i orrlina nze tanto ad essi, quant.o alli Cadetti d egli altri Ileggi m enti, -cioè: Che essendo subonlin ati a tutti gli u rnziali e Bass' Uffizfali d e lle Il egie truppe, d ebbono comport an,i con il · rispetto ver so qualunque superiore militare, e<l ubbi1Urc i11o ll.r c a q 11clli, ic:ot t o li ri i cui ordini sono ùestlna ti ser vire, 1wr non mancare all a dov ula s ubort11nazioue, ccl· incorrere nei c astighi prescril.li d a lle m i lit111·i orillnanzn. Ohe d a Ile med 0;;ime ordinan ze è loro proibito d i o li repassare i limi t i dell:t g11arn ig-~in11c st,I io qn;1 lunqn.e pr ct c~to si sia, sç:11zn 1issere mn niti d dl'OJ)]JOl' · tuno oiglietto di licei1i,;,1. Cl.le sono loro lnclisti1ita111en tc proibiti tu tti li g iuochi d'azarclo , e r-hc comm ett endo alcun di sorrlinc t:in!"o in Città, ehe f nol·i <l ' es sa , incorrono le p e ll'.! TlOrl:n te dall P. lcgg-i_rnili tai:i. Gli a llim•i si f ::irmmo un prind pn l dovere cl i trm·:irsi alla Scuola a lle or e r.•r t\fissc, s ul riflesso che la 1mnt u al ità <lcl se.n-izio è nno dei caratteri distinl.ivi ·<lf'l milil are ; ta n lo più che gim1~1~mlo all a Scuola dopo rJn1o il sP.ii;nale col e:1mp:rnel lo, s nra m10 not11 ti , erl a lla 1·er:r.a volta c:isl.ignU , r.- omf: ncg-lii::en t i. J\"on potr:rnno C'svnlnrsi dai lor o doveri sen ù , crrn sa leg it tima , <·' SJlCCial pl'l'1n issione, e <1m1.lora per mala ttia , od altt·o lm[l<in srito ind d cnte 110 11 _J)o(es!'ei·o intervenire :illa SC'uol:l , d on ·an no al pi ù tar<l i .fra le 24 or e mandare l'a1·yi::;o .al Caplt:rno t1i setlinrnna.

-

1808 -


DISCIPLINA DEGLI ALLU:Vl

Quando saranno -alla Scuola 110n potranno uscirne senza permissione. Dovrnnno anche cogli atti esterni dimostrare in ogui occasione l'i11timo rispetto, e la stima particolare, che professano a tutti i loro Superiori militari di qualunque Corpo essi sieno. Il giuoco smoderato essendo l'origine delle contese, del la d.issip:1zio11e, dei debiti, e ben sovente delle a11:ioni poco onorate, sarà lorn specialmente proibito; anzi siccorne per l'ordinario non si giunge al termine senza un principio, cosi si esortauo seriamente gli .Allievi ad astenersi Ila tutti quei giuochi, nei quali il denaro fa il principale oggetto del di.vertimento. Ciaschedun allievo dovrà consitl,~rare l'obbligo strettissimo, che tiene di mettere a profitto i propri talenli con Lutte le sue- forze, non tanto per guadagn,ue un posto fra g-li allri distinto, quanto per rendersi utile alla Patria e corrispondere a 11 e Sovr:1.11,~ beneficenze ; non potendo a m eno, elle da sì impor· tante consillenizione, nòn ne mi.sea il più vigoroso e lodevole impegno. Siccome del vrnlitto giornagliero, non meno che dall'esito degli esami si ricava l'abi\iU1 {li ogni allievo, e questa combinata colla condotta, e colle altre qualità personali, fonna quel giusto carattere, da cui ùi11enùeri1 poi l'anzianità. nelle promozioni, cosi dovrit c iasehedun allievo l'Ortare su questo articolu la più seria c ousidera7.i011e, ri lleU.e11ùo d1e tl11 u 11 1:a l,~ primo p:rnso rii pendono per l'ordinario i successivi avanzamenl.i. Ad u11 lai oggetto si l'aranno una somllla vremura fli adempiere a tutti i loro doveri in maniera di non meri· tarsi mai rit)rcnsione o castigo. Le . azioni meno che oneste, non si suppougono, nè si tolerano fra i militari. Fra queste sono parl:icolar111enl.e co1111n-esi i cosi (lei.li Colvi tU. rna,rw, !Juando anche fossero dati per scherzo. Pen;iù gli Allievi dovranno guardarsene con soHuna circos11ezio11e, :1Sl.~~1wrnlo~i eziandio dai 11101 l.egg i i II J):irole, e da qu a lunque al.Lo eontnirio :i Ila de(:enza, ed :1ll'u1·tiri nith. 'J'orino li 10 novembre 1787 sott," all'originale Di Salmor Dall' Archi.-io cli l':\tato - Sezione 4a - Artiglieria - Carte Antiche . Volume VI , foglio 371.

1787 10 OTTOBRIT: JTST -- ì\IENCORIA CONCERNENTE IL NUOVO CORSO DELLl<l SCUOL J,J Tl•JORICHE LA QUALE FU LETTA ED APPROVA'l' A DALLA M. S. LA MATTINA DELLI 10 OTTOBRE 1787.

Allorchè nel mese di uh.1ggio prossimo passato la M. S. determinò che nel successivo mese di giugno si deRse principio alla Scuola Teorica di Sperim.euto per la scelta degli Allievi d'Artiglieria, comandò al Gran· Mastro Cav. di Salmor di esporgli poi il suo sentimento .circa le clisposizioui da darsi per il buon e;;ito del eorso degli studj da principiarsi in novembre prossimo e spe-

-

1809 -


SCUOLA

o' Al'l'LICAZIONE o' Al{TIGLIERIA

E GIDNlO

cialmente se convenga al Regio servizio abbreviare il corso suddetto, senza però alterare sostan~iahnente il sistema sin qui praticato. Per meglio essere al cnso di obbedire ai Sovrani Uon1anùi, il Cav. di Salmor previo il graùimt!nto di S. M. ha richiesto alctmi degli Gllida.li pii1 s11e rimentati, ed illuminati in questa Materia, invita11dogli a dargliene confidenzialmente in iscritti il loro parere. Pensa il Capitano Sig. ZiT10, che per fo1·mare un buon Ufficiale rl' Artiglieria, od Ingegnere, sia ne<:essario lo sludio di LntU li trattati insegnati nell'ultimo Corso. Che alcuni cli essi tnittati 11oss1rno bensì ridursi ad un modo più facile, ma ciò non sia fattibile presentemente per la hrevità del tempo. Che lasciando li trattati come sono, possa ciò nonostante ridursi il Corso di studi Teorici a soli <11rnUro anni, impiegandovi 110n più di dieci in dodici Dtlidali Maes Lri. LI mezzi proposti per un tal fine riduconsi sostanzialmente : 1° - Scegliere per Maestri quegli Ufficiali, li quali oltre la scienza harmo il zelo, l'attività, la comunicativa, e le altre qualità cbe possano maggiorment e agevolare l'istruzio11e. - 2° Diminuire il numero degli esami, ridu<.:endogli a due in ogni anno invece di tre. - 3° 1:'1·incipiare l'auno scolastico col primo di 11ovenibre, e tenninado coll'ultimo di luglio, prendendo soltanLo alcuni giorni del mese d'agosto [ler il secondo esame. - 4° Variare l'online degli insegnamenti. ossia combim1re in altra nrnniera quelli della mal:1.ina. con (Juelli d el dovo pranw, e sevarare li soggetti destinati per gli Ingcgr1eri dagli Artiglieri uel tempo e modo da esso provosli. 11 Direi.I.ore della Scuola 'l'eorita Cav. Hossoliuo crede al conLrario che per gli insegnamenti di tutti li Irati.al.i ;;i:1no i111Jispe11sabilmente necessari sette mmi di studio. Che possano separarsi gl'insegnmnenti in due classi, o<l epoche. La pr im,i <:01up1·enù.e li trattali teorico-pratici, che, a suo parere, bastano per formare soggeLti capaci di ben servire all'occorrenza cli guerra, e c1·ellc~ !Inversi impiegare niente meno (li quattro anni; la seconda classe~ .c omprernle li tratla 1.i rlil'1 sublimi, da insegnarsi negli ultimi tre anni del Corso. Riflettendo il Cav. di ~almor ai vaT1t:;iggi ed agli inconvenienti, che u atn ralmeute presenta il primo dei diversi progetti, gli sembra: - Che il voler ridurre a soli quatt.ro ,urni l'intiero Col'SO, lascia temere che si faecia 11ella rnenle degli allievi un cumulo <li cognlzioni disordinate, e ind igeste; specialmente in quelli di talento mediocre, <~ome non pub a meno d'es servene. -· Che in pratica sia cosa difficile trasceglier<; nello sr-:H"so 1111111<\ro d' Uflicittlì maestri quelli dottati di tutt.i i requisiti, che pur si f'redono indispc'nsabili pel buon esito di questo progetto. Riguardo a quello del Cav. Bozzolino, due sono li riflessi rlel Cav. ili St1lmor: 1° Al dire dei più illuminati fni gli Ufficiali maestri, li trattati son o formati in modo, e · talmente tra cli loro connessi, che la proposta transposizione tH essi non s~rehbe eseguibile senza rifarli, e per così dire rifunderli inti.eramenl.e, la qual opPnrnione esigge tempo notabile, e perizia somma . 0

-

1810 -


J)JSl'OSIZJ(L\l l'Elt LA sc1_:0LA '1.'l•:ORIC,\ - -~

J,87

20 11 maggior numero degli Allie vi, dopo aver eompilo con irnpeg-no alla parte più fadlc del Corso, cd ottenuto il graclo di Ufficiale, declinerebbe proba bilmente clell'applicazione necessaria per imparare con proJllLo li trattati più sublimi e òifficili, cbe lo compiscono. A vista degli imlicati motivi si crede più prndenziale e Ricuro, che si presciuda lll:\l' ora dall'adoU'.are l'uno o l'altro degli accennati progetti, e che si. diano frattnnto pt~r il pt·ossimo eorso quelle previe disposizioni le quali senza variazione notabile al sistema sin qui prnl.icalo, foeilitano li mezzi d'accostarsi poi a quello dei due progetti, che l'espe1·iu1ento di alcuni mesi farà conoscere più profittevole. In questa maniera si va eziandio all'incontro tlell'irlea elle vogliavisi introdurre innovazioni e 1·ifor1ne contrarie alli presentanei saviissimi :;labiliment.i. Le disposizioni sovracennale si darebbero p er via ùi Hegio Viglietto, o di sempliei lettere della. Segreteria di Guerra, come meglio t>i giudicherà dalla l\f. S. e sarebbero le seguenti: J,'nr m,senlare prima dclli rn rnwemb1·e li einquantaquattro soggetli già prescelti rl!Jlla M. S. in qualità di allievi delle Scuole Teoriche d ' Artiglipri;i e l<'ortificazione, colla v:,ga e vantaggi già lìss:Jt.i per li Cadetti sovr:111m,rnera1·i del Corpo Reale d'Arl.ìglieria, e con tutte le rn·erogalive, e distinzioni g-iil stabilite per gli allievi snddetli. Lasciar sussi8l.ere lP dieciotto pinzz•~ di Cadetto effettivo vortate dalln tabella cli formazioue dd Cor])o Ilealr~ tl'Arlil,(lieri.a, cui è lìss,iJa un'alt ra paga, alla quale il Gran l\~:rn1.ro ,:ornc Direttor~ Gene1·ale ,lelle Scuole pol:rìi. far pas ,:nre ·m ti.ne r1'ogni mrno :i letrni di quelli Allievi., che gli risulteranno essersi coll'imJHèg11a ta loro applir·nzione, e colla saviez;,,a della loro condotta resi per prefere nza rnerilevoli di qnegto ri:-1rl.ieolare riguardo. A querd i a.lìievi i quali ad una irl'eprens ibile cornfotta nccoppieranno coslantemcntc un 1irotitto distinto, si daril speranza <li eRsere decorati del grado di Sottotenente, dopo cl1e la Scuola si:i g-iuntn a lla metà del suo termine, e che in lìrnc\ di essa sarà regolata la promo,-,ione di ctasehecluno con gli stessi rip;ual'(Ji e dist.iT1;,,ione già usati 11ep;li ultimi flue Corsi.

Cli esami da dnr.~i agli Allievi non Raranno meno di due nè più di tre in ogni anno R<:olastico, come meglio giuclicberh il Gran MaRtro, e Direttore C:enerale clell f' Sc110le.

An:llivio (li Stnto - Sezione IV - Arl.ig1icria - Carte Anticlw 1787-1791. Volu111c XVI I p:1g-, 07.

-

1811

~


SCUOLA D'APPLICAZIONE D'ARTIGLIERIA E GENIO

1788

30 .Agosto 1788

DISPOS1Z10NI PER JL 'l'ICi\iPO DELLE PltW,RIME VACAN7,E HELATlVAMENTE AGLI ALLIEVI DEL CORPO REALE, ED AGLI UFI<~rcIALl D'ARTIGLIERIA GIA' DESTINATI ALLE SCUOLE TEORICHE. Principiando col mese cli settembre ritorneranno al Iorn rispettivo sel'Vizio nelle compagnie e centurie gli ufficiali del Corpo Reale d'Artiglieria, che i n 110vembre ùell'am10 scorso furono destinali per Maestri, o Maestri sostituiti d elle Scuole Teoriche. Gli Ufficiali , e B:1ss'Onìeiali dello Stato Maggiore, che in quel tempo furono addetti agli allievi, continnenrnno ad e ,;ic;ere vartieolarmentc applicati per dirigerne le cscrcit;11-1ioni prnt:id1e 1101 IPmpo •kllp Y:1eanze, come si dirà i n appresso. Gli Allievi dipenderanno clalli s11Jleriorj imrnedi:-iti delle loro conl])agnie, o centurie, per tutto ciò che concerne la disciplina. Dovra1mo intervenire alla vi,dta, ed ordine della sera, l'cl indirizzarsi ai rispettiYi lorn S:irgenti per ottenere le licenze rli ahRentn rsi , ed altre simili. Saranno provvisl.i di sddoppo quel-\'li allievi, che per l a loro f~tà, e slalu ra si crederanno es sere in ish11·o fli m ,meggiarlo, secondo la notn, che np \' L~tT:1 formata dal Sig. Maggiore Conti. In alcuni giorni cfoll:1 se!lirnana. cd in que i siti, 1; ol'e , chp di tempo in tempo si asseg·ncranno, dovranno radu 11:1rsi gli · alli evi per esservi esercitati successivamente; cd instrniti dngli TJllkiali e Bass'Uffieinli dello Stato Magg iore ai meùesirni addetti, insieme a quegli all.ri, che in progresso :fosse necessario d' aggirmgP.rv i. 1°) A form:1rni i 1·:rnght, e file. rnarC'i,1re e f.1re coH 01:dinc ed 11nifn n 11 il i1 ~tlenni di quei rnovime ntl che sog-li.onsi praticare dnlle truppe. 2°) A U'escrcizio dello ~ct,ioppo proprio c1Pgli .Artiglie1·i. :tu) Alle istruzioni [Jratiche P.lPmentari d' Artiglic;rln, cioè denominazioni cd uso delle Artiglierie cd nttrczzi. 4°) Alla manope r:1 in bianco del ea1111onl'. Quegli allievi che a cagione dell'età tromx> 1:enpra non sono nl caso di escrcitnrsi insieme agli altri, <loHanno ciò nono~tn11le intervenire nss itluarnentc ~lle eserdt:17,ioni come osservntori. Li congerli <Ii 1,e111estrc d egli allipvi non si chlranno SP non dopo la se conda revista del mese rli ~el:tembrc, e tenninpranno alli 10 di novembre. Per ottenerli dovrà ogni alli e H> i11(1irizzarsi al Seq4,,11tc, delln s1rn. Compagnia, aflìnchP per la solita progressione glie ne procm·i l'opportuno VigliP1:to, mediant e il quale poti·à. gollerne aneon;hè soggiorni in 'l'orino Continuerà l'aiutante mag:giore sig. Barili soUo la direzione del maggiore Sig_ Conti n distribuire n ])ret ,igli :1llicYi, erl irwigilarc so[)rn i! loro econo mico regola1uento. Archivio <.li Stato di 'l'orino - Sezioue 4a - Al't.iglipria. Vol. XXIV.

-

1812 -


11\'SJ,X ;i\"A:'\Tl -

178S - 8!)

25 Settembre 17SS

1788

HEPAHTO lH:GLI INSJ<JGNAi\lENTI PER. LE SCUOLE 'l' EORICHE D'ARTlGLIJ<JIHA ],; l•'ORTil~l CAZIONE PER L'ANNO SCOLASTICO 1788 in

178!!.

S'l' LJ l)J

DELLA :11.A.TTINA

S 'l'r m

Pa i/. rim nn e11Jr; d ell' A lyeùl'a

I'e l' il rim11.11-ç11te rld ;;,, libro

dell'A rehiletlurn ·1 nilitani

Sig. Zino

Ma estro sostituito

DEL JìOPO PRA NZO

Sig. Vassallo C ltinlm:;n1

Hn e~t ro

Sig. Cav. Danna

~!a ,·~.tro sostit.to

Sìg. Vassallo Capello

.8olilii

l'<ff

n

~Ig;. V,-,s~n1 h, l)i

~1.aluusscna \Irw~{ r o ~o~I iL

~ig.

M:iestro so~tHnitù

~i g . VaJTn.

tilwu

:a!0

rìd/'.-l 1d1.ilc/ l uni militare

Gianetti

Sig-. Glligliossi

SoLtoscritto di Salmor Dall'Ard1ivio d i St ato - Sczioue e!" - _\rligliL'ria - Volume XXIV, pag. 22

1789 D1SPOSJ1/, J0 l\"T PEH LE ~Cl:QLl:J l 'lLl,'l'JCllE

Sono di svensa ti dalle Scuole prntic1ie li ~ig. cm~iuli a<l<letti alle Scuole

Teoriche

Archivio lli Stato d i Torino - i;;ezione " " - Arl.iµJ ie ria - Cart e anticlie 17881789 - Volume VTT, fog lio 215.

-

1813 -


SCUOLA

o' APPLICAZIONE o' ARTlGLIERIA

liJ GJIJNl O

1789 17 Agosto 1780

REPARTO J)]OGl,I I NS11GXA1"rnNTI l 'E I-t I.I~ SCT.:OLE 'l'l•lOl-UCIIE D'.-\R'l'IGLlEIU.-\ .I<] 1•'01:tTIIJ'lCAZIONE PElt L'AXNO :::;co LASTICO lì8l) in 1790 Per i l 1• e 2° liùm <lei l'f i ncivj d·i Matem(l,ti(:a subi-ime

l

Mac8tri

:,;ig. Zi 110 · Sig. rn8s.t llo Di i\fa ln11s;;e11a

ì\Iacstro soHt.il.uil'o S ig. vassallo C:1.pello

l'er il Ru e

-l0 liùro dei S1t{/.tifJ//. i

l

l\facstl'O

l' ri u l'i /Jj

t-; ig. rn:;sn.ll o Di i\fo l:1u ,.;,.;e11a Sig. l\ilnrciot ti

,·a:;sallo Chiabrer a

M,1estl'O so:;t.it uito a l Sig. Malau:ss1•n:1

l\fn e;;lro sostituito al Sig. MardoUi

~ ig. Vayra

l'er l<t Visica

:M:ac~tru

8i g. H IS~:!llo I!amJ:J

Maestro sostit11il o

Sig. ,·assa lto V:1lperg·,1.

Pvr ltt S ta l'iC<t Sig. De M.tl'g hcri ta

Maestro i\ la est 1·0

:;osti t u il o

Si~. <ih igl io~8i P er la TNna.mit:a

i\ faesl rn

Sig . Zin o

!Hac;;tro sosl itnito

Sig;. Cav. 'l'rona

Sotl oscritto cll Sn lmor

Dall'ArchiYio 1.l i S lato cli Torino - Sezione 4° Artig lieria - Volume XX f V, png. 30 .

-

181+ -


D1S1'0S1Zl0N1 PEH Lrn VACANZE -

1789

1789 DISPOSIZIONI PAl-t'l'JUOLARJ PER LA SCUOLA PRATICA DA (;'ARS I AGLI ALI~Il<JVJ. mm, CORPO REALE D'ARTlGLIERIA NEL Tl<Ji\11'0 DJ<JI,1,J,J PlWSSIME VACANZE Le quattro pdllll• instnrnioni e nuncia te nelle disposizioni genernli j)er le vacanze ùi quest'anno, si faranno nei giorni della settimana, ed alle ore già fissate pe1· l'anno scorso. La Scuola a fuoco si farà 11el m.11'1.edi e giovedì delle due ultime settimane, cd in caso di pioggia, o([ ,11(.ro imperlimen(o, Ri farà nel giorno successivo. Si uesliner,nmo Jwr la Scuola a fuoc,o quattro cannoni on1inari rl,1 libtrc rn e 2 da libbre 8. In ogni scuola sci degli allievi per ogni pezzo faranno !mo sparo, e sm·à cura degli Uffiziali dello St:1to Maggiore, c he nelle quattro scuole ogni allievo faccia tre spari. I tre U11izi.ali delle scuole teoriclle dirigcr•nno due pezzi 1:a<luno. Oltre li Bass'Ufilziali dello Stato Maggiore addetti alle Scuole Teoriche, sanmno colllnndnti quattro Sargenti, <! tL·e Caporali della Rr·igata, e questi saranno applicati ai sei cannoni, alla. ris<;rvn d'uno dei Snrgent.i, il quale d iriggerà uno dei cannoni di quell'Ufliziale, <'he in qnella mattina comanderà l:,1 manopera. Occorrendo, che per la maricanza di qualche Allievo, non si avesse il numero necessario pçr· il servizio del G" .-,:11111<:HH', vi -si ,;upplir:'t co11 altrettanti uomini della guar(lia del Parco, o <:lel Pi<'hf'Hn <·omrinrfilfo nlla H:itleri,1, li quali faranno hl fum;ione di terzo servente. Nel giorno in r:ui gli Allievi faranno la Scuola a fuoco, saranno esenti d'ogni altra istruzione del dopo pram,;o. Torino li 29 ngosto 1789. Sott.to Di Salinor

Archivio di · Stato di 'l'orino - Sezione ,J• - Artiglieria - Carte Antiche 17881789. Volullle VII,. foglio ~29.

1790

2 giugno 1790

MEMORIA PRESJ!;N';t:'ATA A S. M. l>AL GRAN .MASTRO D'Ail'J'I(lf,HTIUA CAV. DI SALMOR IN RELAZIONE DF.LLI 2 GIUGNO 17!)0 Nel Corso Teorico d'Artìglieria e Fortificazione principiato li 2 gennaio 1770 e terminato in agosto 1776 S. l\L con lettera d'avviso del 10 giugno 1775 al

-

1815 -


SCUOLA

I.)' APPLI CAZIONE

D'ARTIGL IERIA E GENIO

Cav. 1)'.àntony, sottvscritt.o Clliavarina, si è d egn a t a di promuoYere t utti li ~ O:idetti :11 grado di so!.lotcmmtc, cioè N° Hl nel Corr10 Re:i le d'Al'liglieria, e N. 9 in quello d i Ingegneri , colla paga di lire 4(i0 ed una razione di p ane, con riserva cli spiega.re l 'amr.ianitlt tra di loro alla fine del Corso. In conseguenza .delle grazie. di S. M. s u di tutti egu a lmente estese si r addopp iò l'a pplicazione, e s i confermò la saviezza uei carletti più virtu osi, e s 'accese viv11mente nel cuore clei m eno applicati il ze lo n ecessario per 1•tacquistare in llreve tempo 11uclle notizie ch e dalla mente~ er an o fa cil mente sfuggite,· perchè dalla g iov ru1ilc e per lo più i r.eon s idernl.a et/.J. troppo s uperficiìll mcnte apprese. N el cor so dei s tudi principiato nel 1777 S. M. con s u o Viglielt o dei 19 rnaggio l778 al Cav. D' .Antony per a n ima re l 'ellluhir.ione a llo studio ha fatto s peranr.are i 51 nllicvi _scelti 1'~·a i 11qstu lanti :nnmti~ i i n es perimcnt.ti cli 1n·oIDnovere 11.l grado di sottol.encnte dopo 4 mmi di studio i pli1 savj ed applicati. Coli lettera p oi (lei '.lS m:ig-g io 1782 al C:w. D 'Anton,r·, sot loscr ilta Chi av nrina, S. i\L s i degn ò <li clecorarP <lel grad o d i sottol en en lc n el Corpo d 'Artiglieria N° 11! a llievi , e N° 4 1n qu ello d egli Ingeg-n l?..ri colla µaga cli Lire 4fi0 cd u n a razione di pane per ciasch t-iduno. Queste Reali Gn 1:1.ic pe1:cl1è v ar ziali , ia;t!hbelle eo11 giÙsl issi ma c1ist inzioue 11ccordatc, 11011 h )anno 111·odot.l o l 'ol.Umo fine sper ato, giaechè si vifldc (e n e fan fede tutti gl i Uffici11li i11 allont destin ati per l'istruzione d egli Allievi) una certa dissip n¼ion c in nlc'. nn i <lei pr omessi, 11er cui ;;i r al lentò in P.ssi l 'n l.tivitA nello stu<lio ; fo rse J1P1·chiè si son o cr eduli tanto impe1·iori in abi liti\ Mi 11011 ancora pr omoss i, d n non ll OVt.'..1·11c temere in :wvcnlre gli et'l'ett.i del la tanJà loro emulazione, e u cgli altri , invece di piit animata Hpplì<'azion e , uno scoraggiamen to. anzi u na costern azione, p er t·ni son o s t nte n eeess:u ie 1w r sei mesi almeno .l e r.nrc p iù assidue, cd amorevoli degli Ufficiali Maestri, I)f!r rimett ere lo s pirito oppresso dei g iovnni allievi, in trno stn.to, rh1 poter continuare li sturli con sufficient e vrofit lo. Nell'aprirs i de ll'attuale t·orso S. )1. con Suo Viglie(to dei 1S ottobre 1787 ha fatto s1.1crnn:,:are gli nlli.cvi, 1 quali ml una irre1)re11s ibile eondott a accoppi eranno cos tantemente un p rofitto d ist in to, d ~ esl<er c d ecorn ti rlel gnu.lo di Sotf.(.)tencnti , doJ.)Q Ch P. la Scuola ~::trll g iunf.a alla metà cfr ca ri el su o .termine. E ssendo in ora oltrepassata l a met à del Col·!<o, si <~red e dover far presen te che veneJJdo fl promuovere a l grntlo di Sottotenente quei soli allievi , che si sono distinti 11er t a le nto, applit'azion e e b11 0 11a contfott.:1 , ia:nr cbbe a temersi 11 clivisato inconven iente. Sembra per·ciò che si pol.I'l'b be in 11 11a manier a l)iù acrerh1ta, e senza oltrepassare 11 bilancio del Corpo R eale cl' Ar tiglieria, ottener e il sem pre ottimo fi ne propostosi d a S. M. n el t!iffunaere le Sue gr azie, promovendo al grado di Rottotenente sovrummmen1ri tuttl gli attu nll a llie,·i , coll a g iusta tlisti nzione cli paga fra i più ecl i meno meritevoli, come p er es. a N° 20 di essi la paga da

-

1816 -


DI SPOSIZIONJ D1SCI1'J,L'iAR1 -

1190

Sottotenente ·erfe(tll·o, ad nltri ~O la paga da.' :;ottote11enti H>IT/ll.lll11rnerario. ed ai rimnnenti li quella di c·adetto effellivo (1).

Dall' .ilrchivio di Stato - 8cziou e 4"' - Carte antiche - A.rtiglieria - Volu-

me XVII, 1iag. 271. Tale provosta venne accolla dn S. M. COJJ d eterm inazione del 16 (ved i: Archivio di S1.11to - Sezione 4" - Cnrte antiche - Artigllerie Volume XVLI. pag. 276) . (1) Nota -

giugno

1790

rrno

5 giugno 1790

Essendo arrivati oramai al termi11e clegli insegnamenti comuni a lla cla sse degli Artiglieri, e degli Ingegneri, si crede cosa r agionevole che 11rima cti diven ire alla sP.pn1·nzloue de i ·soggetti da upplicarsi all'una piuU.osto che all'altr:i carriera, s i es11lori il desi derio rli ciaschedun Allievo. Ad un lui fine cinscun ,i]lievo sarà. interpellato 11 dichiarnre in iseritto, fra tutto 11 <·oncnte mese <li Oiugno, quale s ia la di lui inc-llnazione; ben inteso che tale ri sposta verrà riguardata come una manifesta;r.icne del proprio desiderio, e non come domanda, nlla quale s i debba adflrirc senzh eccetlu.azione . Sottoscritto Di Salmor. Archivio di Stato di TorinrJ - Sezione 4" - Artiglieria - Voi . XXI V, pag. 38.

1790 H Ciugno 1790 NUOVE DISPOSIZIONI RELA'JJVJiJ ALLA' DISCIPLINA, J,J Bl.'ON ORDINE D1%LE SCUOLEJ '1':I<]ORICHJ,J · Li Allìevi del Corpo R1•,.L1e cli ArLiglicria di recen te JJromo~si a l grad o 1xl am:ianitù d'Ufflzilili dovendo per. ragione del nuovo loro stato prnticare con superiore esatte½za i loro doveri rispetto allo studio, non meno che alla più rigorosa disciplina, non si crede di dover loro vorrc sott'occhio qua nto s arebbe d a disapprovars i chiunque rellentlrnrlosi nellfl pratica di cosi essenziali doveri, dimostrasse di avere in poca considerazione le massime inalterabili d 'onore, senza le quali non s i può essere vero militare. Per avvalorare un senfimento

-

1817 -


SCUOLA D' Al'i'LICAZIONE D' AR'l.'IGLLI<:ltlA l~ GENIO

di tanta importanza dovrà ognuno l'ifletterc, che lo stato dell'Uffiziale , in cui per grazia speciale di S. M. ciascheduno anticipatamente si trova, non è altro, fuorchè il compimento di tutta la milifare educazione, che successivamente si è loro data dal principio del Corso sino al giorno d'oggi. Si s1Jera pel·ciò, che nessuno vi sarà fra tutti, il qi:ale voglia d'or'in avvenire meritarsi r improvero di sorta alcuna, e tanto meno costringere li Superiori a far uso d ell'aut orità, e castighi. Se poi tra gli Uflìziali studPnti vi sarà qualeltelhmo, il qnale rallenti n otabilmente l'attività dello studio, sarà cura degli Uffiziali Maestri d'informare il Direttore delle ScuolP Teorich,- Sig. Cav. Bow:olino, erl il G-ran Mast ro che vi provvedenrnno secondo l'esigenza dei casi. In ordine alla disciplina (tHescindendo d 'ora in avanti dalla visita giornaliera p er l'esattezza dell'uniformità., poichè si spera, che li nuovi Utlìzial i s i faranno anche in quesl:a 1iarte nn impegno di darne l'esempio ai loro subordinali) spetterà al Sig. Maggiore addetto alle Scuole '.reoriche d'invigilarvi indefessamente, com<~ per l'ad(lietro, e si faranno al medesimo le solite relnzloni dal'Ufliziale Maestro cli settimana, e dal Sig. Aiutante Maggiore di dette Scu ole, o da quell'altro Uflizialc, che di t<.rnpo in tempo venù d estinato per fa.rne le veci, affìnchè d:il prefato Sig. Ma2;gio rp si dieno gli oppo1·tnni provvedimenti a seconda delle circostanze. Tn t nf:f:o il rimanente continuerann o ad osservarsi le disposizioni, ccl Instruzioni (1:itc in Novembr e 1787 relat.i.v:nnente al buon ordine, e disciplin:i . Sottoscritto Di Salmor. Archivio cli Stato di 'l'orino -

Sezione 4• - Artiglierht - Voi. XXIV, pag. 41.

1790 29 Agosto lWO

RIPARTO DEGLI INSEGNAM~JN'.l'J PER LE SCUOLE TEORICHE D'ARTIGLiERIA E FORTfl,' TC AZIONE PER L'ANNO SCOLASTICO 1790 in 1.791. Per la TJ-inamica,

ùfoestro

Slg. Zino

:Maestro sostituito.

Cav. 'J'rona Per l' l dro.~ to,tica

Maestro

Sig. Gianetti

Maestro sostituito

Sig. vassallo Valpcrga

-

1818-


1791

l"'SlsGI\Ai\"l'I !è INSEGNAMENTI -

M:iestro . . .

Sig. vassallo Di Malausscna

Maestro :,;ost:ituito

Sig. vassa Ilo Chiabrcra

l'ei· l'e.sauw tiella l'olvcn~

Maestro . .

Sig. Zino

i\fae,;lro sostituito

Sig. Gbigliossi

l'er il rinrnue11./(J dell'A.rt'iylicriri vra.Uca ù1 r1nerni

Maestro

Sig. n1ssullo D:imw

Maestro Hosl.it11ito

Sig. \'assallo C:1pello

l'er i/, 1° libro llell'.4 rnh'ile/lura mUUare

t

Sig. Cinndli

Sig. Marciotti

Maestro soslilu U-o

l\faestri

Sig. Ve illarglieril:1 Sig. ,·,1ss,1llo Di :\I:il::u,-;snrn

Maestro sostituito

Sottoscritto cli Salmor Dall'Archivio di St::11:o 1-U 'l'orino - Sezione 4" - Artiglied1

lol. XXIV.

pag. 44.

1791 30 Agosto l7!JJ RIPARTO 1mnL1 INSEGNAMflNTI PI•:1-t LJ,; SCDOLE TEOIUCHB D'AR'l'IOLIEHIA JD FORTil<'ICA½IONJ,J DAL PRINCIPIO DMLl!A NNO SCOLASTICO 1791 IN JW2 SINO AL COMPEVU<;N'l'O DflL CORSO DEI STUDJ.

Per il i:omJ)ime11to (lell'Esam e clelln Pol·111Jl'e Maestro . .

·-- Sig. Zino

~ig. Gbigliossi

Maestro sostituito

181!) -


~CUOLA D'APPLICAZJ ONE D' Al1'rIGLIE HIA E GENIO

Per

a

co111JJimc11to rl eli' Art·iyfier ia prntfoa ì11 tcuqio !I-i y ·n erra

Sig. va,;sallo l>auna

Sig:. v a;;sallo Capello

:'lfacstro ><otlti'tuito

Per uso delle nrmi da fuo oo

:'llacstro

. .

Sig. ,·assa llo Damrn

)foestro so,;litu ito

l::iig. v:issallo Ohigliossi

Per il cumJJimento rlell' art·igl'ici'i<l prnlicn 'i n tcmvo ili pace

Maestro . . .

~ig. ~·iUo

}fal:'sLro sostit u itu

Sig;. rnssallo Chia brcra

Per ,n 1·omi;ime11to Ilei libro -1° <lcffA.rchitctlura 111i1itarc

.\Iae~tri

I Sig. Ghrnetti Sig. l\farc:io1.t.i

·t

:\foestr o so~t ituito . • l::iig. Ynr ra 2° f'er il wm11i11t,:lllo d el i:i" /iliro !lclt'Ar ùhitettnm. 11tililarc ~I a estri

Sig. !Je :'II:1rgllerita Sig. vassallo 1 H Mal:111Slle na

: uae~I m ~o~titu il fl

S.ig.

C: I Y. 'l'l'Oll!I

Sottm«.:ritto di Sa lmor Dnll'.Arcllh'io <li Stato di 'l'orino - Sezione J a - Artlg liel'in - Yo!urne XXl V, pag. 55.

1792

C OJ 'L\ Dì lnmTl) , : 1u1.n__avn> J:\' DA'l'.-\ 20 ll lC l'i.\IlHnJ 1,!l~ DITIF.TTO A S . K IL SH.l. CA.V. 1H SALMOR

Il Ile di S11nl(·~i.:na, di Cipro e di Gerus11 !1~n11nc. Cav. Di Salmor mio cu gino. - In seguito alle determinn7,ioni ch e nbbiamo clfl1o li 7 cle l passll1"o luglio 1w1· l'am1H~11lo dd Cor po He:i le d' Arti~licrin , e per quello, ch e in c·onscgn en:1.a ,:;i rl(·hi edc cli un proporzionato n u mero d'Ufficiali volendo d1e si cliveng;a :i lla sccltn di Yari Allievi , q uali n e l più breve termine possibile s'abilltin o a servire r.cll:1 (JUalit1t d ' ufficiali tanto nel smlrlel.f.o Ooriio R ea le quanto in _quello clcgl'ln~el!l1eri , abbiamo dct ermir1nto (li prcsceg.lierc per la lor·o i!;truzione il fJ apitano d'Artigli eria Orw. Gerolamo Fr1m cesco Z ino, e ci

-

1820 -


tl:UOVI UilJGOLA:\11,:1''1'1 -

179~

siamo perciè, r,oniviaciuti tli df,F1i 11a rio Direttore del le Scuole Teoriche d' Artiglieria e di Fortificazione. Nel darvene quindi l'avviso sia nella vosl:r:1 qualit:t di Gra n Mastro, che in \JUella di Dirdlore Generale lk,lle t::\cuole d'Artiglieria, ne facdano pure pervenire per mezzo della nostra ::segreteria di Guena il Colonnello Comandante .d el smld ,!tlo Corpo Ika le d'Artiglieria. I·; preghiamo il Signore, che vi conservi. Controfirmalo Di Cravnnzana Archivio di Stato di 'l'orino -

Sez io11e --1• - Artiglieria - Vol ume XXIV,

pag. 79.

1793

81 Gcnu:iio lT!J&

DJ•:'. rERMINAZ lONI DI S. 'IL HELATIV I•: AL NUOVO c onr:;u 1n;· ::5TCDI D ' ARTIGLIERIA E 1.!'0RTl l•'lCAZIO~rn. CHE S I DEVE A PB lB J•} A NOlstMA DEL R o VIGL!E'l'l'O D EL 20 m CEl\lURE rrn:!

L 'oggetto d1e si ha in mira di ottenere nell\11>1.•rtm·n rl'un 1m0Yo Coi·so Lli slmli militari !:<:,orico e !)mli'."), egli è di r f' nrlC'1·e e apa.-i nel più hr..-.Yc tempo possibili~ 1111 numero d'imliviòt1i, onde rimpi11z;;r,:1re coi nwrte,;imi i 11osti, che nel d ecorso della presente guerra voi ra11110 n ~nde1·,;i ,·:1 <';1111 i nei Corpi R e ali del.l'Artiglieria, l' d egli· Jnge,.;ueri. f:n natura dell 'oggetto. e la brPvitit cl!'! tempo esigon o, che i;i declini 1h; ll'ordille siu'ora reuu1 osi nei Cors i precedenti, e che riservando ad :iltro tein110 più t1·am]11illo lo !11:nrlio met1.>1Jico, e 1·ouq1it •> de'lle materie necessariP. a sarers i dagli ufficiali d ei sm?eennnti due Corpi, si d evenga in vece allo studio di quelle parti di Teoria, dalle qn:1 li unkarnen k dipende l a pratic11 ragionata ·.1,..He opernzioni, che gli uni, e gli altri saranno i11 caso di più f.requentemente eseguire in guena. Un 01,cra d i questa importa nza riehi.cde u na speciale cura rlftl <'.:mto clell~1 per som~ irn::-1rlc11te di condu rla al bramato termine, e vuole, che si r P.!l!r inga li munero cJegli Ailievi. e si scelgano fra soggetti doto.ti di giudizio, e rohuslezza. Ad un tal fine il numer o di quest i non oltrepasser à quello di dieciotto, se si <lovr,timo fo!'llirc i rimpiazzn menti ~d ia sola Ilrigata d'Artiglieria, <' di veni i,1uuttro se si don·ù provvedere Hneh c ul C01·po degli Tngcgnf'ri , e la loro età s11rì1 compn,s.i fra a,rn i l(l e 2.1, a<•r-011 1p ugnn(.a dalla necessaria. robus tezza , e v:mtaggios,1 corpornt.ura. R ispetto :,i Maestri, siccome il numero d egli uffidali d ei due Corpi. appena è cap:H·e di fornire alle incombenze più indispensohili dell a guena. 11011 perme i.te t'li sceglier e fra essi tutti quelli, che sar ebbero ner·essari, eoHYeITh perciò St>r\'lrs i proYisionalmente di 11.lcnni soggetti non militari, di cap11Pil :'1 conoseiutn. Gli in8trtiemti :sa1·am10 ese1 citnti : l ") Sulle rego le più importanti d ell'aritmetie>t, e s ulla nomenclatnrn. e protirietà d ella geometria, le quali non si eo:l.enderan uo peri', al di là del ncc<~f<sarlo per farne un applicaziorn~ nl tnvolino, la qualP. si rifi>rise,1 :,;pmpre nlle

-

1821 -


SC t;OJ.A D' Al'l'L TCAZIO.:-iE D'Aln'IGLIEitIA 1,: (:;Ei\10

upernzioni p ri ncipa li , ch e s ul t <:n eno, <~d i n Le111vo tli i,;uerra occorrono farsi piìi ea:ov e111.i da gli Art iglieri , e (lv.gli Ingegneri. 2<>) Nel conosl'ere la d en ominazion e, fig u ra, e q u:ili l.ìt d elle opere di for t ificazione tant o 1)erlll:1ue11U, <:he Ul'<:asionali. 3°) Nelle diverH1·1 tlenomirn1zioni, forma, etl uso d"ogui s pel'ic d'Artiglieria, ca1·egg-i , m u nizioni da guerra , cor<lllggi , maccllln c a lle mcde,;ime relative. 4°) Sul modo d 'attaccar e, C' difemlere le P iazze a seconda d ella d iversità clcll~ circolltanze relative alle F ortific}1zio11i , od. alla Campagna ad iacen te, e n el · medesimo temvo Hull'uso p:·. rticolare itelle arlig-lieric, e mn.cchine in simili imprese. 5°) Nell'esercizio del <Jn 1111011c cli ba tter in, dei .~l or lu i, obi<:i e C:rn nu11i di Cam1rngna d 'ug-ni specie, e fHHl.i <olan11 ente iÌl t n tt<~ k evoluzioni che occon'ono fn r si con qneiit.i u lliJ11i. Si ò a r ù loro inoltre uua g il!sta i<l n:1 ti elle piìt comuni , ed impor t ant i m~mol)e.re tl' Artiglieria sernp lici , e ccm poste, rii ma n i.e ra ch l: s iano i inetlesimi in cn.so i:li rl'irigerle a dovert!, e corna 11rlarlc con precis ione, e f errne½½:1. Gli insegnamen ti cli teori1•:1, o di p ratica s i f:i t·am10 in t utti i giorni n on f es tiYi dalle !) s i11<J a lle 12 <l cll:1 llla LLirw, e llnll<~ 4 sino n lle 7 rl cl dopo prun zo com pres a u n n llle½z'or a di riposo. TI solo Direttore Generale potrit tt ctordan~ qnn lf'lw va c,m½n nr~i g ior11i, ch e s t.im1~!'i1 :1 pr op osito, (' i-;ar à f ncc1tatiYo al D ir cltor <: clclle Scuole rii Elll.enclc1·c, l' i11seg n amento <le i tlopo l)ra n1.o, :nl un tempo al<Jtia nt·o mnggiore, scco.ndocllr. k g iorna liere cin'.ostan:i:e lo potr ,uu10 esiggcrc . r:01·tl ine clelle 1rn1 l.erie cla iusegu a1·si. YCIT Ìt 1n·opos to dal Direl.l or c ,lelle Scuolr'. a l Direttor e Uenen1le, e sar il. di mano iu 1u:1uo fis:a:nto, f{l!('omlo l'esigenza, in m,1niera per ò, clw i iWn cstri v i f{i 11ossano eomotl:rnicute pn1pnrm:e. I Maes tri, f i loro Sost1t11 it.i, ch e provisionalmcnte s i IJon anno d estinar e, Slll'll llHO;

1°) Un MacRtro per l'Aritn:P.1.ir'.:1, ~! per la 01.•ometria , etl u11 sostituii.o, r1on

militari. 2'>) Un Capita no d i Ari i~licl'ia, P.d · u n altro 11Jlkialc di grnclo infcl'iore, in qu alità rli Rosttluito, i q1111 li. continuP.r a 11no ;i f ar fo r za nel Cor po su clcletto, e per nrn segu cnz:i 11011 saranno 1·impi nzza1.i, come crasi prescritto nelle dc;termi_n azioni delli 7 luglio 1792 r ig u ar danti il Cot'IJO R eale d ' Ar l.i~lier i:t. 3°} D'n Ca pitano del Corpo (iegli I 11~cgu el'i . ed un altr o u tticln!P. ne ll a quaJith d i sostil.nil.o, n ella drcostanza peri> che nd <·orso cla !ntrnprcndcr f{i sian o compresi i soggetti p er il rirn1liazzamP.n t·o d el Cor po <Je~li Ingeg neri. La J):i ga da conis rJondcr s i agli ufficia li macsh·i. , e sostituiti ::;a r i! la medesi ma d i quella del Corpo ter minal.o in aprile scadu to, e qu ella dei ma estri non nlilitar i sar /J. di lire 1200 per il nrnestr o in primo, e rl i lire 000 per il sostlt u ito, Il ~P.gretario, O fnn~cnte le veci a vrà COlU C l)f!T" il passato lire 200 :tllUUC. Gli Allievi s nni nno diffirla ti, ch e d o110 la g uelTa s'intra pr·e11Cl er r1 un cor so tt>orico in tu t ta r egola , al qu :-1le dovranno inrl<~fessa rnente in tcr v<m irn p er elise.re istrui ti a dovere in tu tte I<> cognizioni n eceRs,:'; ric all' Ar ti~liere, etl all'In g egne re, e cb e la loro a nziaui1; 1 dipender it unic,11nen tc da l profitto n ei lor o stu(li, e tlai mP.rif.i che si snra1lllo· lll'QUis t a1.i in Guerra . Frat i :ml.o per il scr-

-

1~22 -


RIAPERTURA DEJ CORSI -

1793

vizio elle occorr eHse agli allievi di dover fare, l'anzianità sarit regolata dalla rispetLiva loro ctit. .avranno llal giorno del loro assento la paga, graclo, e va ntaggi di allievo 11' Artig lieria ; però non ne prender anno l ' uniforme se non dopo due mesi , aJlìnt hè in qnesto frattempo vengano licenziati quei soggetti, che si riconoscessero iwproprii a ll'intrapresa carriera. Seroprechè si farà luogo al rimpia:i.zaroenlo cli qualche posto vacante d'ufficia le, si darà un esame n. tutti g li allievi, e saranno preferiti pel rimpiazzamento qu elli fra gli al.tri, che ad una irreprensibile condotta, uniranno un profitto reale, e distinto. Torluo li

m gennaio

17!11::

l

Sottosignato Di Cravammn a cl'ordine cli R. M. Archivio tl i St,1to di Tor iw) - Sezione 4a - Artig liet·l:1. - R egistro XXIV, pag. 80.

1793

~

Ottob n~ 179:l

LJ~'lvl'1~!L>\ DE l,LA S1•1GUF:'fEIUA Dl GDlCRUA, PEH R IPIGL1ARE LE SCTJOLE ALLJ 1() NOVEMHlUl 1:'ROSSIMO

S . l\I. a secondo di quanto lia V. K proposto collo. memoria Ilei 16 ùel corrente me;;;e ba approvato tanto t)iù volentieri, elle si ripiglino li lu del prossimo nove.111bee le Scuole teoriche (l ' Artigli.eria, per esser e conlinuat.e fino all'a 11ertura tlclln. Campagna del ,·enturo an110, iJ1<Jt18ntochè i'ID. V. ba opportuna- · mente o,;servato non essere 1ier ora necessario cli richimoar e. a qu esta Capit ale il Sig. Maggiore Cav. Zino, Dil'ettore delle suddette Scuole , e di rimpiazzal·e il Sig. maestr o Holld, bt1 Ftando per ora li Signo1·i Uapitnno nel C'><WIJO Reale rl ' Artiglierhi Capello, e Cnvitano Tenente Chiahrauo, col Sig. mae!ltro Tallaro. Parte!'i po 1mrt nnf'o a V. K <]neste SovnwP. d ct p,1·1nin:1 11ioni , onde si cornpill c<·ia di d:ne iu corn,cgn t•nz11 le occ·o rri>nti S11e diH1iosizioni nd lcllltJO stesso, <:he lle ten):!:o 1,m·r~ inteso il Sig. Cont:.\ cli Saluzm Colonnello Comandante del suddetto Corpo Reale, afilrn:hè ri chiami a quest a Capitale gli Allievi rl'Artiglieria attua lmen te applic11ti in diver~e P i azze, e la sci pure quelli, elle 1.rova nsi qui occu pati a praticarsi nei J:.1bornJori dell' Arsem1 le, egualmente che i sudd ivisati Capitnno, e~ Capltallo 'l'eneutc in libertà di attender e a lle suddette Scuole ·'.l'eoricbe. E mentre 11e f <> pure abl:ond:mtcmente un cenno all'Azienda genernle rl' Artiglieri a con inviolabile lli~t intissimo ossequio bo· l'onore di rassegnarmi Sottoscritto Di Cravallzana Arch"lvio di Stato Lli Torino - Sezio ne 4• - Artiglier1:i pag. 03.

-

1828 -

- Volume XXIV,


SCGOLA D' APPLlCA~IOJ\E D' ARTIULH.:HIA E GENIO

1793 IHSPOSIZIONI 1'1<JR GLI I~SI•JGN.iM:EN'.rI J!JD INSTRUZIONI DA FARSI AGLI ALLIEVI DIM, conro Rl!JALE D'ARTIGLIERIA Uli insegnaruenti comincierauno alli 16 del con., e continueranno

lino a

nuovo ordine. Si farìt scuola mattina e sera, ed in tutti i giorni della settimana, esclu si lt! feste ed i giovedì. L'istruzione della mattina principierà alle ore 9, da continu::U·si fino a mezzogiorno, compresa la mezz'ora di riposo. Quella del dopo pranzo comi11derà alle ot·e tre, e finirà alle 4 1/2 finchè si ordini altrimenli. Nella mattina gli allievi verranno istruiti, ed esen:itati sulle mi1.terie de· scritte nell'annesso indice. Nel dopo pi-am:o si 1·i1.1iglier::rnno le esercitazioni sull'aritmetica, t\ s i prosPguirì1 l"i1iscµ;11a111e11to ver tutta l'estensio11e tlP.l trattato. Si passeri1 i11di 11.lla geometria pral.i<.·:1 dn. tavolino, e da campagna, t:ralasdnudo pm· or,1. il com passo Lli pro11orzione . .Nella veg;nenl.e 1n·imavera :;:i sceglieranno le gionmLP. 11iù a propos ito per d.ivcnire alle opei·a:r.ioni di camrmgna indicale nell>l. geometria prntica , da farsi queste sulli spalti della fortificar.ione, od in vicinanza di essi. Il tempo ,cl ora per queste esercitazioni verranno in scg;uito tiss:i l.i , eome anche l)er quelle da farsi nell'Arsenale, nei laboratori, e l>nlla sphrnal.a che sono enuudale 1,el l'indice sovra menzionato. Per l'islru:r.io11e della 1m1::tina, cd esercita:r.ioni rirntid1c d'Artiglieria snrarmo (le,i\.iuati i signori Maestro Capitano <J,1.pel , e M:1estro sostituito Capitano Tenente Chiabrano. Per quella del dopo pranzo, e per lr ese1·citazioni della Geometria prat ica in campagna, saril destinato il Maestro sostituito sig. Tallaro, cd in casi d'inippdimento il sig·_ Chiabrano. Alle esercit:1zioni pratiche della geometria interverranno anel1e due s ovra nominati mac,;;tri militari, per l;, disciplina ed il buon online.

INDICE DELLE iV[ATERIE E MEMORIE D'ARTIGLIERIA CHE DEVO~O COMUNICARSI E SPIEGARSI AGLI ALLIJ<,VJ

Armi da fno co che si aùopcrano in guerra

~

~

Loro SDecie, liga , calibro, u so, cari<:he, e portate. Si dar(t una tabella delle cnriche, e dei. tiri JJel serTi?:io di qt,~ste armi.

1824


l'ROGRAMMI D'INSEGKAMENTO -

( Sagoma d'Artiglieria

A qufJ.! oggetto, in qual proporzione sia stabilito, e come si riconosce nei diversi calibri. Si parlerà snll'articolo del R. Biglietto 1760, in cui trattasi del venlo.

Vento delle Artiglierie

Palle da cannone, mitraglie d'ogni specie, bombe e granate

/ Ua111.1011i, e mortai ù'ogui specie, obici, casse, } ed armamenti. Si fnrmmo eseguire in disegno ) queste Artiglierie, colle giuste proporzioni, te( ncndosi nd una scala fissa per tutti.

j \

Squadra, e quadrante

Spiegmr.ione delle linee se1:,'llate su di essa, e modo di servirsene in pratica. Si da1·à in iscritto il R. Biglietto del 1760, in cui si stabilisce h1. nuova sagoma, ed i dovuti schiarimenti a · t:ile riguardo.

l \

Artiglierie e loro affusti

lm\truzione da darsi in i~e1·itf:o per la loro rieogni½ione, e collaud:rninne; metoclo pratico per visitarle, erl approvarle., ed esercitazioni pra· tìche a tale effetto.

I'

Loro costruzione, ed uso pratico. Si da1·à un'idea delle nrnccbine d'Artiglieria,

1

Macchine d'Artiglieria

Carri per le atLrezzi

del lorn uoo rni modelli em,tenti nelle scuoi~ riser.vanùo l'istruzione pratica delle manope1·e di queste 1nacelli11e t1tw.nùo il tempo lo permettu, e che d:11 Direttore Generale venghi ordinato.

Le diverse specie rii carri, modo di caricar le robbe sopnt ll.i. essi, quanlità, e qualità.: a questo fine oltre all'esercitare gli allievi praticamente, s~ faranno loro scrivere le istruzioni a tale oggetto fissate, sia per la dotazione delle rnuni.zioni, e rohe per l'artiglieria da campagna, come per quella d'assedio, e difesa d'una Piazzn, aggiungendovi anche l'istruzioi1e per formare un treno di barche, e di pontoni.

munizioni ed

Cordami

Polvere

116

J.793

Denominazioni, ricognizioni, ed uso.

~

Sua composizione, analisi pratica, modo di provarla, visitarln, e collaudarla. Si darfi l'i( struzionc in iscritto deHi 23 aprile 178.'3, concer· nente l'approvazione delle polveri, e dei suoi componenti.

-

1825 -


SCUOLA D'APPLICAZIONE D' AR'l'IGLIERIA E GENIO

Specie diverse, maniere cli aclclat tarli, e levarli, R. Biglietto 1771 per formazione ed apposizione dei /.\Tani per le artig-lierie d 'assedio, e si ) fonnrno conoscere i grani. nuovamente ,1ddot\ Lati per 11:1 artiglierie da c:nnpngmi , I

Gnrn i pe r le Artiglierie

Metodi pralici per vrocellere alle vi site, cal i( bn1men1.o, e d int:eridarnento dei c,1 uuoni, obici R e.cognizione delle Artiglie- ~ e mortai. Instruzione 171)0 per la colla udazione · e vif,ita ddle artiglierie, e 28 fP.hhraio 17fi6 conrie cermmti le regole da oss erv arsi nelle r icogn izioni delle artiglierie ])Cl' dichiarnrlc di bu on o, \ mediocre, o di niun i<ervizio.

(

I nYc ntari d'a rtigllcria

( ~laniera di fare gli in ven t ari, st ati di dot a) zione, e modo di dispone le robbc entro i magazzini. Si darà il Vocabolario ll' A.rtig-lieria, e l'isl n17.ione in iscri tt o ver gli inventari.

~

Hip ,1rto d elle artig lierie, l.lltmi:l.ionl eia gue r -

/

Con vogli, e glie ria

P a rt o

\ ra, ed a ltri geueri inservienti all'artiglier ia n e l d'Arti- · comporn, un eonvog:lio, ordine dei cani nelle ,( 111f1r<:it_\ HU.eri¼io11i (ia aver:-,i, e n1etotli divers i (li [}}lrcare a secondn. d e i casi.

!latterie

L e diverse specie di batterie, loro costruzione. \ prati<::.1 , uso, seni,1io e rna11ie1·;1 <li 1wovved er le. Si dari, l 'istruziorn,i pi-•1· la forn1:-1,1i011e dei rrn11:eri a li_ JHècessari per cosl:rnrre lrntte rie, e trinceramenti, e il modo di s t nbilire il nu m ero rl'uomini necessari per · co strurle (! servirle .

(

Come si servono le :11t iglie1·ie n egli assedi lenti e violenti, nelle tlHese d i. q ua' lunqne ,;ito forte: in qua l modo :,;i d istrib u iscono, e s'impiegano nella guerra cli ca m pagna, cioè nelle fazioni campali, n ell 'attacco e difesa dei trince ramenti e ridotte.

I forma li, Servizio delle Artiglierif'

i

i /

De m olizioni

Si llannrno le urnniere più a(kl att a l.e ai casi

pe, '''"""" rnn peon{""" """ <Jn" h,he ope,',;

di fo1tifieaidone, poni.e, e:1H1eilo , r idotto , 1.rinc~eramento, per il elle si da r iJ 1111>1 t abella , o s tato d elle carielle per i forne lli r1elle mine .

-

l82G -


P ROGRAMMI

o' .1 NSEGNAMENTO

-

1793

~:ilve d ' Artig lieria

Si darà in iscritto il R. Biglietto 21 agosto {. 1,50, ch e stnhi lisce la caricrt pe r que1,te salve.

Pro ve for,1ate

{ ) } {

I s truzioue per le prove for zate delle canne, cioè si.1ingarcla , car abina rigat:1 , tla fu ci le per f nnteria , dragoni, n,rabine di 1·:l\ al l11ria , e pistole. 0

(

~lunizionj

FuoclJi (l i g u erra '

Manoper e

Js l.ruz iouc per la form azione delle rnunizioper le a rtiglierie di l:'i:-tzza, cli camp:1gnn, <> ) 1u~1· qnclle rlel le t 1:u ppc lDsereitazioni 1wa{ 1.i(;he.

J ni,

(

l

{ J,:serdz·io d ei ~·a1moni di pi:i11,,1:1, e mort:1.i, ) e,-"t-11-eizio, ci m:111<11u•1·e clclle flir er se a rtiglierie ) di e:nnpngna, ('.Yoluzionl che eon 1111 e;;tc si fan( 110 quautlo sono u nite coi l falta~lioui. Regole da osservar si nel pnss:u-e i fiumi , o n gu aflo , o sopr a ponti, manier e (li s barcar e, ed lrnbarc:i ni.

P assaggi tl elle sopra i Jìumi

Pnisi llio n e lle P iazze

I ~t n 1Zionc pèr i fnoclJi cla guerra più u suali ; · escn :il.:i:r.ioni pratichi~ n el L a borator io.

J

Si .daril l'is tnrnionc in iscritlo per un Ufficinle ( (l ':irlil-(licria flest in ato di presidi o in una Piazza.

Si eserl'lten111no g li alliev i a fo1·mare i ru oli { dei soldati per a n,1ian ità, per statura, o r an go . ' 11e1· s qu :1dr:1., o pelolon e; i sh1ti della tru p11a

. d'RrLigliera, cioè ;;io rnaislicre, stato di r evist,1 j' m cn su a le, e cli qu e lJ:t d 'ispezion e; g li ordini di \ battagli>t d 'una compaguia, d'un batl,1glione, d'una brig:1 1.a , e cli un eorpo c.l 'm:ma ta . Torino li 14 novembre 17!l!'l Sottoscritto Di Salmor Ar chivio d i St:ito di '.ror ino - Se11,ionc 4" . Ar tiglieria · Volume XXIV pag. !l4.

-

1827 -


SCUOLA D'APPLICAZIONE D' ARTIGLimltIA E GENIO

1794

9 Gellllaio 1794 COPIA DI LETTEP.A DIDLLA SEGl:tE'I'EUIA DI GUERRA DIRETTA A K E. SIG. .CAV. DI SALiVIOR

S. M. dopo avere determinato che dei ~5 allievi d'artiglieria, otto di essi vengano applicati al Corpo ltealP degli Ingegneri, e 17 a quello di Artiglieria, continuando però tutti nella loro attuale qualità d'allievo della medesima, finchè si provveda altrimenti, avendo approvata la separazione, che V. E . ne h a fatta, come r esta descritto nella qui compiegata nota, nella quale t1·ovansì pure compresi i soldati di artiglieria sen:r,,1 ingaggiamento ,;lati a11mief'Si alle scuole, ho l'onore di tenerne intesa Y. E. affinchè possa 1:espetttrnmcnte np plicare i suddetti allievi agli studi propri dell'una, e dell'altra carriera. Avendo pure la M. ·s. i.n vlsta della sovra enunciata separazione degli studi riconosciuta la ncccss.iU1 di ncc·rPscerc un inaestrn :1lle Scuole teoriche tl'Artitiglieria, si è rom piaciuta di presceglìere per tale oggetto ' il Sig. capit ano tenente nel Coq10 Reale degli Ingegneri G ia notti. Renùo quindi anche nota a V. B. qnesta Sovrana c1ctcr111i11:1:i;iorn~ in riscontro alla. di lei memoria del 4 del corrente. E mentre 1w prevengo il sig. cav . Di Robiluut Pri1110 I11gègnere cli S . 1\-f. , 01 ~111u-\rionè comando del ()orvo R eale degli Ingegneri cli lasciare ii prefato sig. eapitano tenente Gianol.li in libertà di riempire il suddetto incai-ico di maestro delle scuole t eorid1e, etl avv i~o nel tempo stesso l'Ar.ienda generale d'Artiglieria cli fargli rendere ragione dell'annua paga fissata per i maestri delle suddivisate scuole dui Regi Biglietti dei lFi maggio, e 18 ottobre 1787, mi pregio di soffon11:1rmi 0

~ottosegnato Ui ()1·,n·:111:r.a 11:1.

Archivio di fst:11"0 11i 'l'orino pag . .101.

1794

Sc~ionc

,i,, -

Artiglieria - VoluUle XXIV,

26 Aprile 1794

COPIA DI LE'l"I'EUA DELLA SEGRETERIA DI GUERRA A S. E. IL SIG. CAV. DI l'!ALMOR GRAN MAS"I'RO D' ARTIGLUJRIA PT<JR SOSPENDl<JRF. LF. SCUOLE TEORICHE, E PROMOZIONE DEGLI ALLlRVI

S. M. a sec~onda di quanto V. E. ha vroposto con una memoria dei 22 del· l'andante ha ravvisato conveniente di sospendere nelle attuali · circost anze il corso delle scuole teoriche d'artiglieria e cli fortificazione per applica1:e gli

-1828


sos1·m~Sl0~I DI COllSJ E PROMO¼LONI

lliCYi al S(~rYi¼iO nei due Corpi He:ili d".àrtig-lieri:i e degli Tugcgn eri , nei qu a li YcJmero giù tempo fiJ. rispettiv:unente ripartiti. All'oggetto poi cli animare g li allieYi e (la 1· prove del loro zelo per rendersi u Li li per il Regio Servizio, si i> la . M. S. degnata di anticipar loro le sue gra¼il~, coll'averli promossi tutti Sottotenenti, cioè cliciasette nel Corpo Reale (l"Artiglieria, ed otto in ynello deg-li Tngegneri, come resta dlvlsal:o nella qui co111Jliegata noi a , lntc-nde11(10 c-he la rhqJt-:ttiYa nrnd,mitù d'oguuno di essi debba H!Hl·m·c S081Je~a sino al compime;nto del cor so dei stucli teorici , i quali dovranno ripigliarsi (topo term inata la pu sente campagna , e ch e inta nto per il t urno d l servizio s i osservi provvisionak,ente l'anzianità per regola d 'età, come si è sinora praticato ; e(I upproya S. M. <:he ve11gano li sudd etti nuovi ufficiali destimi ti t utti indistintamente a fnr scl·vi7.io in campagna, e nelle Pia:r.¼e minacciate d'assed io, secondo il riparto, <:he 11e verrà fatto d ~1 i rispettivi cournndanti dei Corpi tlell' Artigli e rin , e degli l 11gPgn(•ri. Qn,inl:o nll a v:iga i sudclivif,ati nuovi Sottotenenti, S. l\L avenò.o considera. le le :,;pese, cui clebbono essi soggiacer e in c:, mpagna, o uelle Piazze a differ enza degli allievi stnti rn·oml)ssi nel .1775 e quindi nel 1782, i quali conti nu ar ono il loro corso delle seuole :n questa Capitale, si è pe-r uu grazioso riguardo degnata. di accordar loro l 'inter n p :q,:1 , n rnntnggi fissa.ti {!allo stabilimento. lu quest.n cin'.o sl:,mm In .:u. B si i'. lllll"l: comJJiaciul.a. di 11rendcre in 1·iflesso li tre sol<lnti volontari d'Artiglieria Nocenr.o, P eyla, e Closio, i quali sono sta.ti ainmessi nllc scuole i11sieme agli allievi, per r iempir e i posli , che si sarebbex·o r esi vacanti, con esSel'e eziandio giit si :11 i clr.stinati il primo d'essi per gli Ingeg-r1eri, e gli altri due per l"Artiglier i;i , <' si i· qu imli tìel-(11:il a cli nominarli allievi <'.olla paga. e v:mtaggi per ques1·,; Hl:nbilltn. r cr es;,en1 1mr e destinati nelle Pim,;7..e . J-l o l'onore di pnrtecip.1 re qnnnto s<>p1·,1 :1 V . K nffinchè si com pi:1<'<'i1t dl am1nnciare a tutti li sumentovati a llievi, e solcll'l.ti volonta ri le Regie grazie con far loro sentire h• per suasione, in cui si lrova S. M . , che si faranno un dovere di conisponclervi con e~:z ttc t estimoninn¼c di zela nte a.l:taccamento per il sel'vizi o. El sarà pur e opportuno rhe r:m. V . focei a ;,ignifìr,1r loro in pubblica seuola , che, ter minata la camp::Jgna dovranno ril)igliare il cor so dl studi teorici, e continuare come prima 11<l obbedire ai soggetti prenosti per maestri alle seu.ole teoriche senza r1ar luogo al me1101110 ric·hiamo s ulla loro eondoltu, e sem:a ùevi:u-si <In quella scri'.l 11pplic:rnimu-•, <"11<~ esiggono i loro studi. Rendo note ai rispettivi C"Nnnrn.ndantl dei due Cor pi Reali d 'Ar tiglieria e d egli Ingegneri egualmente che a.ll'Uffiri o generale del soldo per qm,nto s11etta. a ciascuno d'essi le sudclivlsa1:e Sovrane determinazioni. :1

Sot.tosegnat.o Di Cr avanzana . Archivio d i pag. 103.

Stato (li '.l'orin<• - Ser.ione 4a - Artiglieria - Volume XXTV ,

-

1829 -


SCOOLA D'APPLICAZIONE D' ARTIGLIERIA E" GENIO

1794

ii Novembre 1794

LWlvJ'E:'tA DELLA SliJGilEI'EBIA DI GUERRA SCTiOLiiJ TEORICHE AL 1-0 DICl<]l\IBlp~

PER

RIPIGLIARE

LE

Nella circosh1nl'.a in (,ui le operazioni della guerra rÌèStano naturalm e n te per causa ctella stagione, nella massima parte sospese, di maniera elle più n on si t\Sige un nnmero così raggnnrdeYole cli ntticinli del Corpo d'nrtiglieria, e d egli ingegneri p er il servizio della prima, e per l'assistenza ai lavori delle fortificazioni, S. M. :;vendo approvato, che a seconda del sentimento di V. E. si r ichia mino alli studi teorici i nuovi sottotenenti, ed allievi dell'uno e dell'altro Corpo, col riaprimento (!elle scuole per il 11rimo ctel vent11ro rtk'ernbrt1, ha ordinato che vengano tutti avvisati di trovarsi per tale oggetto in Torirn.1 li 30 ùel mese corrente, e che si lasci intanto a loro beneficio l'intervallo, che vi è lino a tal giorno, onde possano portarsi alle loro case per rimettersi dal!P. fatich e d ella seadent.e c:rn1p,1g11a , e v er . dar Re81o :ii loro privati intcrc><s i. Nello stesso tempo verLant.o, c he fo ppr 111 el'.ZO dei Generali, Governat or i e Conmu:mrlnnti rlP.i pn•rlet.ti due Corpi_, p:H'teeipare all essi Sottotenenti cd aìlicvi le sovra espresse Ileali di f,posizioni, ne porgo ,1 I I' J<;. V. il presente ris('ontro.

Sotl.o ~egnato Di Cravanzm1 n. R. Ai:chivio lli Stato di 'l'orino - SeziollP 4" - Artiglilèri,1 - Vo l11111e XX 1 V , pag. 106.

1794

:~7 Novembre 17!14

.tUl'ARTO DEGLI INSEGNAC\HJNTI Pl~R LT~ SCTTOL JD 'l'F,OlHC.Fm DAL 1° DICE:M:TIRJiJ PROSSIMO ALL A META' DI GENNAIO 17!)fi Lunedì 1° d"icembre si dari! principio agli insegnamenti delle Scuole t eoriche. Le materie, che ue formeranno l'oggetto, saranno :. 1° La prlm~ parte degli èlcmenti dell'algebra. 2° La ripetizione sul primo e secondo libl'O dell'Architettura milit.lir(!. 3a La ripetizione dell'Artiglieria 11rntir':1 in tempo di guerra. 4° Il Clisegno. Gli elementi dell'algebra si insegncrmmo tlal Sig. 'l'tlllaro alla prima or a clella rnattinn, e sarà surrogato dal Sig-. C hiabrano in cn.,;o di Jeg-ittimo impedimento.

-

1830 -


0

NORME l'El: L 1NSIIJGNAMl!:N'1'0 -

1794

La rivetizione del primo e secondo lìb1·0 di fortificazione si farà :Jila secomla ora della mattina dal Sig. Gianotti, il quale sarà surrogalo dal · Sig. Ciliabrano in caso di legittimo impedimento. La ripe tizione dell'artiglieri:.l vralica si farà dal Sig. Vassallo Capel (il quale avrà per sostituito il :;ig. Uhialirano), al dopo 11n1nzo erl ai soli arti· glieri. Il Disegno si insegnerà pure al dopo pranzo dal Sig. llagetti, ed ai soli Ingegnt:!ri.

Nella prima settimana di gurnaio circa vi sarà un esame sulle materie, intorno le quali si fu come sovrn la rivelizione. Il metodo per l'esame si darà a suo tempo; egualmente il. riparto ver il proseguimento dei studi. L 'imvcgno d'onore, che ogni indivi,luo :,;tudente :,;i rlcve fare ncll'eseguimenlo esatto dei propri doveri, tanto per il bene del Uegio servizio, quanto per il personale vantaggio, non lascia luogo a dubitare, che tutti, ed ognuno in particolare non darà luogo u veruna lagnanza, particolarmente in riguardo della puntualità, e del rispetto dovuto ai propri Superiori. Sarebbe perciò sovel'd1ia ogni ultel'iore rncto111::indazio11e. Sollo>'<:ritl.o Ili Salmor lL Ar<!hivio fii Stnt.o di 'f'orino - S c·:1.ione 4:1.

,\rtiglierb - Vol nu1., XXI V

pag. 106.

1795

10 Marzo 1795

unvrERA DELLA SEGRETEitIA DI G l.)J<}RRA Pl1;R SOSPENIJT~RE LE SCUOLE TEOTIICHE

Ailiuchè gli Ufficiali Maestri, e gli Allievi Ulnciali delle R. Scuole 'l'eorìc!JP d'Artiglieria, e Fortificazione, e gli altl·i allievi alle medesime applicati, pos sano nei primi giomi del prossimo mese d'aprile recars i f1lle loro t·isvettive d c - stinazioni sì nell.e Piaz,1e, che in campagna, ha S. M. in seguito al suggl'rirucnto di V. E. determinato che si sos11emlano sino all 'inverDo venturo le senol<1 suddivisa te. Ho pertanto l'onore di prevenire V. K, cui è appoggiata l:1 Dire,1io11c .!!:l 'I II'· rale di esse scuole; e mentre ne fò pui:e un cenno al Sig. Conte di S.ilu:,::,:o Co· lonnello Comandante del Corpo Rea le d'Artiglieria, mi ))rcgio N ~c. Sottoscritto Di Cravanzana. R. Arehivio di Stato di Torino - Sezione 4" - Artig lie ri:, - Volume XXI V, pag. 110.

-

18Hl -


SCUOLA D'APPLICAZIONE D'ARTIGLIERIA E GENIO

1795 INSEGNAMENTI E MAESTRI RISPETTIVAMEN'l'E INCARICATI DEI Ml·JDESIMI, CHE SI PROPONGONO DAL DIRETTORE DELLE SCUOLE TEORICHN D'ARTIGLIERIA, E DI FORTIFICAZIONE PER L'INVF;ltNO DEL 1795 IN 17!!6 PRINCIPIANDO DAL 1 ° DICEMBRE AL LA 1L\'1"I'T'.',A

1"

ALLA

irnA 1N CO:.\llJNE

Si ripig-lieram~o a solo titolo di Ì·ipetizione ed csercitameuto dal primo a t.11tto di.cembro la parte degli cforncnti cli algebra spiegata l'anno Rcorso. Dal 10 gennaio in poi .si porterà a termino detta prima parte, progTed e n,lo in 1-1ssa con solle<iitwline, ma senza precipitazione. Se dopo di ciò vi resterà, del tempo. si indicheranno gli 11li".o:·io1·i inHPg-n:-.1,.n1cnti,

.'\ J,f, A

2n,

Maestro S ig·. Tallaro ed in surrogn· ,do11e S ig . Uoll et.

ORA SJ:;PARATA1!B:';Ti,;

.l'er gli .frtialieri Si l'ipiglicdt per tnt,to gennaio l'artigliel"ia pratica in gne1-r>L \ .Maestr o Sig, p,wtieolai·n1ent-0 la ;Ja. pm·t.e applieat-a sempre alle circostamm V n ssa llo attuali della g uerra, come glie no verrà a parto indicato. Ca1)el sostiDal 10 di Iehhraio in poi si eKpo1·1·i1 la. p1.·ima parte dell'uso tuito Sig. clellc armi da fuoeo. 011 ia.b ra no

l!er riti ln[~egneri \ )laestro Sig. S'intraprenderà il 40 libro d Hll'arnhit.ettura milita1·e, cioè ' Gianotti so la. fortificazione irregolare, colla fonHa.zionH ,foi 11isHg·ni irnli( stitnit.o Sig. spensr.t bili portati dal trattato. 1[1allm·o ) AL DOPO PRA'.',7.0 SEPARAl'AòfENl'B Per gl-i A-rt·iglieri

Disegno delle artiglierin o l<H·o cm·1·Hg-gi .

Ì _M aHstro Sig.

J

Chiahmno

}

Maestro Si g. lfagHUi

l'er gl-i ingegneri CoJJtinuazionc elci disegni militari a vista d'uccello, secondo T4-lrrà indicato.

-

1832 -


ItELAZIONE SUL PERIODO

'

1793 · 1796

Annotaziuua. - Vi sarà sempre. un Capitano di RetLimana, il quale invigikrà colla u1c1ggiore esattezza e rigore per il J1n1ntenimento del buon ordine e della disciplina. Susa li 22 ottobre 17115. Sottoscritto Zino, Direttore delle Scuole. R. Archivio di Stato c1i Torino - Sezione 4a - Artiglieria - Volume XXIV, pag. 112.

1796

23 Aprile 1796

S'l'RALCIO D .mU,A RELAZIONN l)J<Jlr DIRE'l"l'ORE DELU: SCUOLE TEORICBl<J D'ARTIGLIERIA J!l 1•'0RTIFICAZI0NE1 DJ<lLL'APERTURA DEL CORSO, INIZIATO NEL FEBBRAIO J79;::, SINO AL 1° MARZO 1796 I soggetti ammessi in qualitit. di :-1llif!Vi Pffcttivi sono sta1i 2r. i-PDzn nlcnn preYio sverimen\.o. Tl corso, u cui s.i è dato principio, n termini ,lel lt. .!foglio fi fabbraio 17!1::, verso la metà di deLI.o mese, ha proseguito sino alla metà circa di giugno, tempo i n cui gli allievi t!Òpo essersi applic:11.i pPnrlPnte alcune settim::i.ne alla pratica <l'artiglieria nell'Arsenale, e nel h1horatorio dei Bombisti, sono Rtati destinati p arte in Torino, e parte nelle altre piazze per il restante della campagna. Si sono in seguito ripigliati gli im:cp;n~mcmti li 16 rnwcmbre dello stesso anno. i quali hanno co11Linuato a tutto aprile 17!14, come da lettera della Regreteria di Guerra dei 16 di detto mese. (Nello stesso meRe di aprile 1794 S. M. si è degnata promuovere gli allievi al grado di Sottotenente: 17 nell'Artiglieria ed S negl'Iugegneri). Dopo del el1e gli allievi i-ow, rli bel nuovo stati applicati al l;ernzio del Corpo per eontinuarc ad essere istruiti n ella disciplina particolare del medesimo e nelle scuole pratiche. Dopo poche seUim::ine però sono stati tutti rlestinati nelle diverse Piazze, e presso le Armate per prestnrvi quel servizio a cui potevano soddisfare colle cog11izioni teoriche e pratiche gi11 acquistate. EssPndosi di bel nuovo ripigliati, gli insegnameuti al primo dicembre d etto anno per lettere della Segreteria cli Guerra clelli 5 novembre, si sono quindi in terrotti in principio di aprile 1795, a tenore d 'all.ra ·1 ettera rlelli 10 marzo detto, colla quale S. M. ha ordinato cht> fossero sospesi gli insegnamenti teorici, e che gli istruencli venissero spediti, come nella Oampagna precedente nelle Piazze ecl alle .Armate. Essendosi per ultimo riapert~ le scuole il primo dicembre 1795 si sono di bel nuovo sospese il primo marzo 1796, e nel corrente di òetto mese tutti gli alliel'ì sono partiti per le loro destimrnioni nelle Piazze ed in Campagna. Le circostanze di guerra in cui ci trovi~mo hanno dato luogo ai sopn1divi-

-

1833 -


SCUOLA D'APPLICAZIONE D'ARTIGLIERIA 11: GENIO

sati interrompimenti dei studi, ed il riparto degli insegnamenti in l'iascun periodo di tempo è stato regoh1 to a uorrna deUe cin:osl.irnze medesime, mi la mira sempre di portare gli istruemu· nel più breve tempo possibile al segno di poter riempire con sufficiente abilità i loro particol:u:i doveri nelle Piazze, non meno éhe presso le Armate in Campagna.

La brevità del tempo compreso in ognuno dei specific ati perioùi, le drcostanze. della guei-ra, che obbligano ad insegnamenti interrott i, e llHrncauti della ne<'.t!Ssin·ia concate1Jfrni011e, oltre il tempo <.:he conviene im pieg:ire twlle ripetizioni, per richim:narc le idee degli istruendi alle materie, che devono fo rmare l'oggetto del.la continuazione degli studi, sono moti\1 i per i q11:1 li l'istruzione nell'attuale corso riesca peccante, e r1on lascia spentre ver ora un l'iroarcato Ilrofitto da parte <'!egli istruèncli, tanto più che i medesimi portuuo al ritorno dallC' CJ11mpaguc una <li~Sif,azione tali'! che rende penmio e (litlicile il ridii:nnarne lo spirito ad una sufficiente applicazione. All'eveuienza però dellfl paee s i spera, che ripigliando gli insegnamenl i col dovuto ordine, si potranno ri1netterc gli animi sulla str/J.(ht d d prc<'isi !on, doveri. · Devo 1:iet· conlro con mia particol:1r sotltlisfa11ionP. l"i velare il zelo <:nl quale tutti i Signoi·t Maes l.ri ·hanno Roddis·fatto cias('heduno in uarl.i<·olarc al loro dovere, malgrado il loro ristretto numero, e nelle occasioni di rniil assenza per motivo rli H. Servizio, come il Sig. Vn!li1:tllo Capel nhbia cornpiuto con lode gli lnca1•ichi delht Dil:ezlone. Sottosegnato Zino. Archivio di Stato di Torlno - Sezione 4& - Artiglieria - Volume XXXI. png. 193.

1796

26 Maggio 1796

COPTA DI MEMORIA RIMESSA DAL S1G. DIRETTORJ!J CAV. ZINO A S. E. !L SIG . CAV. DI SALMOR

r-:,:::r: ~'. . ~,

Lit pace conchiusa tra noi e la Franci~ ci dà spc~ranza di uu intervallo <li calma, cli cui per trnrne profitto per la part:e che mi compete nella qualità di I_>irettorc delle Scuole di Artlgliuin, e di Fortificazione, ho l'onor e di proporre a K J!:. il Slg. Cav. Di Salmor il riaprimento delle Scuole medesime per istruire senltn. maggior rit:11:do i Sig11m·i Ufflc.iaii allievi dell'uno e dell'altro Corpo nella part~ teor ica della ·1oro professit•ne, di cui hanno nn indispeusabile bisogno. (,a guena che abbiamo sost «:>nuta sino al giorno d 'oggi ha obbligato a re-

-1834 -


lUAl'ER'l'T.TIL\

m,:r

COltSL ~J!:L

1796

goh1re gli insegnamenti in una 111anie1·a aclattata l.l lle circostanze, ma con un metodo affatto co1Ìl:rario alla giusta coucalerntzione della parte matematica <'01ia milil.are, ossia dei principi teorici coll:1 pratica. Non so se l'effetto abbia piem1 mente corrisposto alle mie premure, ed a l Yi ,·o iuteressamcnto che tutti ! Signori Maestri hanno avuto per tnure il 1rn:i.g gior vartito dal breve spazio d_i tempo che si è potuto ottenere nell'intervallo da una all'a Itra <;amp:-:igna nei pochi mesi cl'inve1.·no, ma so di certo che la maggior 11:11'1:e flei Signori Ufficiali Allievi ha servito in C:-:impagna e nelle Piazze <·on distinzione .personale e eon vant~1ggio rlel Regio servizio. Prima però cli riaprircc) le Sc,uole sarebbe mio pensiero di accordare ai eletti Sig. Utlki:lli Allievi d' Arl.iglìtèria, e degli I11gegneri, ugualmentechè ai Signori Ullid:ili Mn~~stri il mese cli giugno vrossimo per aU.cn(Je1·c a rimf! l.tt~re i loro particolari interessi, e ripigliare quindi gli insegnmnenl i a' primi cli lnglio, regolati a norma del riparlo, d1e avri> l'onore di proporre a V. E. Devo nello sLe~so tempo rnssegnare a V. E., che avendo luogo il riavrimento delle Heuole, snrà neccss:.irio per il buon progresso degli insegnamenti, e ver 1o stabilimento di una rigorosa ecl indispensabile mililare discipli11a un qualche aumento d'ufficiali ma<sstri, del quale ne unire> il progetto :1 I r eparto degli insegnarnenti. Hot.toscritto Zillo. 1-t. Archivio di Stato di Torino - Se~ione 4• - Arlig-lipri:1 - Volume XXlV. 11ng. rn2.

1796

] '' Giug-no l,9li LETTERA DELLA SEG RE'l'EIUA DI GTJERRA P E R RIAPRIRE LE SCUOLE AL 1° DI LUGLIO

S. M. rnYvisnndo adattato il pr;nsiero 11i V. E. rli tr:ure profitto a v:mtnggio <lei Signori Ut!icinli Allievi d'Artiglieria e degli Ingegneri , della ]lace par· . ticol.are conchinsa colla l<'rancia , ha in consegu<'ll7.ll ap11rovato, d1e per pori are semm maggior ptèrclita di f·empo (:1HHi Utlieiali Al.lievi al grado d'isl:rnziomè teorica propria clelln loro prof<>ssionr~, e di cui h:111110 1m inclispensabilc bisogno. s i clevengn il primo dd prossimo luglio ,il ri:1prime11to delle Scuole Tcoricll(~, 1n·o eurandosi nel ripigliare gli insegmunenti cli :H·<·oppiare la nuova eolln già pre messa istruzione, onde dar termine al totnle il pii, rn·t•>'lo possibile, come pure di Inre un ri11arto di tempo che rcndn conciliabile l'h,t1·1rnione teorica col giorna11ero servizio del Corpo. Ne avviso il Oolonnello· Com:mdante · Sig. Conte cli Suluzzo, ,~gualmenh·\ eh<• il. Sig. Cav. Di Robilant, affind1è siano in grado di ~ichiamare n tnle oggetto u questa Capitale gli Ufficiali Maestri, e gli Alli evi, d1e ><i trova110 nttualmcnte destinati altrove, ugginngi:,rnlo all'uno, ed all'altro, che l:1 M. S. loro permetti:'

-

18R5 -


\.,.

SCUOLA D' APPLIC.-\ZI():KE D'ARTIGLH:Hl.-\

i,;

GE~IO

di accordare pendente il <'.OITèllt(~ mese cli giugno dei congedi a quelli dei mentovati ufficiali, !.'he loro esponanno di averne premuroso bisogno per accudire ai particolari loro interessi. Sempre che nel fare la dietribu~ione llelle materie cla insegnarsi ai predetli allievi si riconosca necessario di accrescere qualche ufficiale maestro o maestro sostituìto per veg liare speciahnenle allo stabilimento di una Yiva e soda disciplina militare, e l)Lff rnantenerla senza alterazione nel dovuto stnt:o, in tal caso non avri1 l'E. V. che a vroporne i soggetti, cbe crederh propri 1wr l'accennato inc~irico. Di 1:nnto ho l"onorc cli riscontrarla ere. Sottoscritto Di CraYanzana . .Archivio di St-.:110 lli 'l'orin o - Sezione 4a - _\rtiglieria - Yo lmne img. 118.

1796

:irxrv.

30 Giugno 179G

TXBTRUZIONE 1:•1,:1-t I STG. SO'l'TO'rEXENTI, ED _\LLI E YI DI .Ail'l'IGLlEIlL\, J;; DEGLI TNGEGNillEI Pl~R IL Tl·JMPO Dl<JUl,I lNS1'l (;NAM.EN'. rl. J o) Saranno i11:1 p11ntabili nell'inter venire alfa Scuola mattina, e dopo prarnr.o all'orn. prescritta, cd ogni tardanza che non sarà militarmente legittima fllll'fl l.<)ro n,::c1·itrn n ncgligrm7.n, P. regh,t.ratn, e He ne terdt. c~onto nll'occnHione, cbc al termine tlel <:orso dei ~t.u<1i -si 1issern11no le risJJ(~t:tiH~ ,mzinnith. Lo stesso. ed a più gran ragione avrh luogo per le abs<?.nze dalla scuola senza <>ausa legittima. P er clilre frattanto ni . signori istruendi una prova convincente deìla persuasione in cui si desidera di essere col fat to confermati, ch'essi saranno per compiere in avvenire esattamente ai loro doveri, s i è fatto int av olare un registro nuovo, e non si farà più caso d elle mancan:r.e r egis trate per il passato s alvocbè la continu azione irregofare n ella f'.Ondott.::i di q1rnlche individuo d esse luog o a ripigliarne il conto in di lui s vantaggio. 2°) Il buon ordine, l'inalterabile disciplina, ed il ris petto alla Scuola sono aovcri troppo comuni, cd indispensabili ai militari, spedalmente a gli Ufficiali. che non si fa luogo ad in i:ulca rne ma ggiormente l'esatla osser varnm . Si fa per ò noto a tutti , d1 e i si gnori m a.<~stri sono p er sonalmente inca rica ti cli vegliarne con rigore l'ad empimento, e eh .>. qualora la correzione priva ta, quella cl1e si farebbe in pubblica scuola, e quindi il castigo non bas tera nno a contenere l'i nconsideratezza di qualche indi'viduo, sarà questi senz'altra formalità prontamente licenzi ato; nè potranno v alere in simil caso i scrviggi pres tati nell'or termina ta g u erra, poichè fra i militari specialmente, non è c he coll a continuazione del buon servizio, ch e s i d eve far luogo alla su ccessiviti1 delle gra zie di S. M . 3°) Non s aranno tollerate le essenziali, e ridieole altern zioni c.lell'uniforjne

-

1836 -


NORME UISCIPLIKARI _.:_

1796

da S. M. s tabilito, e presentanòosi alla Scuola qualche soggetto in attilatura l\ r1uesto segno alterata, od in altra maniera dis<.:onvenienle, si fa1·it r>er la prima volta passare a casa sw1 atlincllè si rimetta proittamente Jn clove t·e, ,e pe1· la seconùa si provvederà come meglio esiggerà la circostanza. 40) 'l'ulti i guasti di '}Ualun(Ju e specie, prodotti però da sola i;iovauile inconsiderate;i;za, elle dai s ignori istruendi si faranno alle robbe delle Scuole, o dipendenti dalle medesime, s:iranno tenuti tra tutti da indennizzarli, e sapendosene l'autore si farà pagai-e del proprio per iutiero; ma se in tali guasti si scorgerà manifesta mente una volontaria , e considernta determinazione, ::;i provederà sul conto loro con t utta la severità. 5<>) La buona condott a, lo studio giornaliero, ed il profitto dimostrato, e che si dimostrerà, cg-ualmcntechè i meriti acquista li in guc1:ra, sono le basi sulle quali s arit fondata l'nnzianilit (In fissan:i ml ogni i1Hlivicluo 111!:1 fine clel corso ; convel't'à. perciò, elle tutti 111:ocurino di stabilire h1 loro sori.e avvenire su basi indicai.e nella lJlaniera la più vantaggiosa. 6°) II c,orso dei s tucli, c·lu~ rimn ne ,1 [arsi 1-1e1· 1,om vfrc l' i><tru:,;ioue a <.: lii deve :.UTivare ciascheduno dei signo1·i l,;truendi , pn· cli,cnirti di fatto, e non solamente di no111e, Ufficia le di At·tig lic·1·ia , o clegli Ingc~11eri, sarà di maggiore o minor clural:-1. dipcmlf.mtemcute (l:1 I grado d 'a.Pt)licnzione, e di prnti lt.o d'ognuno <l'essi. Il Corso IDedesimo no11 :::arà però t rnppo ritanlnto, nè trol)lio ac, cellcrato, ma tcrrii 1111 giusto me:,;r.o, :1fllnd1è i t:ilenti men o Yi,:1.ci possono tenervi passo, ed i più Sl}ie.gati non si:1110 arrestai i con noia ne_l corso felice dei loro proi;re,isi. rotril ve r altro r ernlersi più solleeita dell'ordinario la marcin rlcgli insegnamenti, se i Signori lstrucndi s i a11plicller :u111v con som mo zelo ad imp:unre le ruale1·i(,, d1c di m:1110 in n1ano :;:i dovranno insegnare. i-:ottoscritto Zino Direttore Archivio di Stato di Torino -

:;;<··zi one -1a -

Artiglie ri.i -

·volume XXIV,

pag. 122.

1796

1::0 Giug no 17!16

ItEGOLAMENTO PER LE SCUOLE TEOl{I CHE, R il'Al{TO !NSEGXAMENTI E DESTINA7.I0N E 3'1.A.ESTilI DAL 1° L DGLTO A 'IT T'fO AGOS'l'O 1700 B cr10 Ta m c 11to

Si farà la Scuola alla ma ttina d a lle o rn S fi no a lle 10 1/ 2, cd a l <lv[)O pra uzo dalle 4 1/ 2 sino alle 6. Resterà eon ciò inte1.·i •1:1.lmente H>spt>sa la solita mezz' ora di ricreazione della OJ *l u inn.

-

1837


SCUOLA D' AL'l'LlCAZl Ol\ E D' AltTJGLll<:lt!A ll1 GE~IO

Jl'ipa.rto In ser111a111e11ti

L ~l geowetr ia spec11l:1lirn ron11crì1 l'oggelt o ù ell'inscgn m.nent o de lhi 111attin,t I)rin cipianr1ola clnl primo lillro, HOll ost.a11t.e <:Il e egli sia cli già stato i11segnat o nel 1793. Nel ò oi,o pranzo si con tinue r à per gli I ngegneri l' irn;eg1iame)1to della for tifi cH:1.io11e inegolare, e quello d e lla prima vatte rlell' uso de lle arrui d a fuoco per g li artig lieri.

IJ1;., linazio11 e illaestri ll Sig. J\i,iggiore Yassallo C apc1 eontinuerìi. lH s pi egazione rle ll' m;o delle arwi d a fuoco. Il Sig. Capitano (l i:111oll i l'Ontinuc r à l'inseg11:1 me 11lo della for tillca:.-.ione i n ego lare. I l Sig. l,uogotencute ltolll"?I. s pie1,d1e r.ì la g eornetria sp e<:ulati,·a in pubblica scuola a.Ha pri ma or a, e ripeterà :a 11:a secouda or n, u nn d e lle tl ne squadre in <:ni s i <1iv i,l1~rnnno g li is tr u cndi. Il Sig; Lu<igotene11 l.e 'l'all:11·0 - r i11deL·h rtll :1 1• ora l'a ltra s11u aclra, e S11p11lirh alla spicgaziom~ i11 vubblica s<:uola, in <:a>10 cl'imperlimento del Sig. R ollet. Il Sig . Capitano (.Jllia bt·:1110 . s u1,p liri-t in cnso rl'i mp1!d ir11enlo a lti s ignori vn s:;:r Ilo Cape] , e Giano I I i, i qu a li unit:1u11-!11te a l Sig. Chi:r hm 110 , l1ovrnnno es8cr e n v ie eu da di scttim:lll:1 per invigil :r r e a l rnantc nlme nlo i11\·ai:iabilc d e l buon ordine, r ispett"o a l qu:11t, ~i h:1 giui,;la r:agione di cr c-rl r.n~, cli c il ze lo dei Sih'llOt'i J\11::i estri Ti metterà n e l t·aso cli lln r sem~ 1111a pcrso1rnlf! r es pousabilitìt. O<:<:or rcnclo p oi 1)11al<:hc . s tnwrdi1 r,rrio impecllJne11lo ad alcuno dei sign or i Mar.stri per cui si do \·e.-;se variar f! I,, de,;Lir1a:1.ioiw st:11>ilil a , s i pr0 Yv e1llc'ri1 n e l caso n seconda d clii~ eireof:tan zc. F rattant o J)el' l'occone11:1.a tl'aecilil'lll a le, e 11tm prevcdulo impedimen to, il Sig. l'ttic iale <li settim:ma :,11pplil'it al h isog110 Jll'l'Son ahne n l~!. Sol.l.m<<:rilto Zino l>irellorc

Ar·cbivio rii Stato di '.fo rin o -- ~c:.-.ion e -I" -- Artig lie rirr -- Yolnmc XXIV, pag . 121.

1796

7 Dicembr e 1iOO

RIPARTO INS11:G.NAMEN'l'T. E DE~'l'TN/\ Z IONE DF.I .MJ.E ~'l'.R l PER l ì\nmE S IMI PKR r; .\~NO 179G Ìll rrn7 R i parto lns1iy11rune 11 t i

Tutto il m ese cli dicemb1·e alla rn :1tti 11:1 ,;,1ri1 impiei.:ato nell:i :-pieg-azion(' de l fi0 libro 11ella Geometria Spcculnt i,..,1.

-

1838


~OHMW l'lsH L 'IKSI!lGX,Ì,MEKTO -

J 796

Si continuerà uel m ese di gennaio alla mat tina l 'iJ1seg:11amerit o dell'll0 e'. 12° libro di d etta Geometria, e siccou1e •1uesti due libri non sono comvresi n ei tni.ttati di GeomE!tria di Pietro di Martino, elle si spiega n ellr scuole perciò si farann o i m ed esimi 11reventivamente dettare, impiegando a tal flue il dopo i,ranzo ùei giorni di d il'embre. Li detti due libri si ricaverann o dall a Geom P.· tria d el Guido (}ra1«Ii, e servira1mo spcci:1lmente 1'11" per l'intelligenza dei hatbito elci soliùi, che si s piegherà a su o tempo. T erminato l'insegnamento d el 12'> libro tiella Geometria s' i11t.raprend cr à di t:el nuovo la spieg:izionc degli l<Jle mcnti de ll 'Algebra, principiando d al capo 2° <!ella 2 4 parte, i q uali si prnseguiram10 senz'intcrruzione sino Hl termine. n :i I 11r incipio di genn aio . in poi si spiegberÌI nel dopo 11r:111zo l a G-comelrfo 1,rali<:n dcuominala volgnrmentc cla '.l'ni,olino. la qua le verr à seguitata cla quell:1 ddta cli Oamvay1t(L, l.ostocbè la belln s t agione pol.rì1 111\rmettcre cl'intrapren° dP.rnc le oper;izioJJi in campagna, nella quale circosl.:wza si ,Ja rà il r c]}arto che ;;arà co11ve11ie11l.e :11 caso. T er111iu at1~ le due parti della Geomch·ia vratic:.i, è g li c lem'c nti clell'Algeù r a, s i da r à n:;ano a lla Uc:omct,,ia dei solidi, quindi alle Sc::ioni ,., ,mich e, le qu a li coutinucrnnno s ino :1 I I Prminc delrm1110 scolastico. Dc-~tinnzione M aest1'i

La s piegazioue del r, l.l " e 12" l ibro \1ella Geom etria S]}CCUlatl\'a, e l :i. dettatura di 11ues li due ultimi si farà da I Sig. Ilollet coll'aiuto del Sig. 'l\1 llnl'o. La s p iegazione degli clemen ti dell' Algebrn sarà continun ta dal ~ig. 'J',1!larn, r·olfai r1to del Sig . Chinbra110. La spiegazione della Geom etria Pratica tanto cla Tavolino, elle di Cam pagna sarù appoggiata u l Sig. Maestro Gianotti, il \Juale av r ,1. sotto di sè: il Sig. Hol let, e quando s i tratterà di passare alle O[Jerazio11i sul I P.lTeno, Yi concorrerit i11 :1iul o anch e il Sig. Chiabr:mo, ecl il Sig. 'J'allaro. L:i spiegazione rl ei solirll s i farà dal Sii.. Clli,-1l1rauo, il qu ale avrà in cli lui aiuto il S ig. Tallaro. La S]}iegazionc delle Sezion i Coniehe si farà dal Sig. Macstt·o ,·assallo Capel, il quale avri, per sostituii.o il Rlg. Chiabrano. Sottosc.;;n ato Di Salmor 0,

Arclli\·io cli Stato <l i Torino 131.

Seziouc 4• -

,\rtil-(lie1·ia -

Yolume XXI V,

11:ig.

1797

17!li- - 11 gennaio

REGOf,.'\MJ.}NTO P ROVI SIONALE DA OSSF.R VARSI DAL SIG. llli'li'JCJALl<J I NCARI CATO DEI GIORNA LH:RI INSJiJGNAl\fl•]N'l'T 1° Fa r à n olar e s ul libro delle re!Hzioni giormtlier e i i;oggetl.i, che sarann o a rrivati. allll Scu ola dopo l 'ora pr er'.lS:-1 \lell'i ngr esso.

183!) -


SCOOLA D' APPLICAZIONi;: o' Alt'l'lOLmIUA JlJ GJJJNIO

2° -

Sarà invariabile nel dar l?l'incipio all'im;egnawento all'ora prescrit-

t:i, allìnchè l'esattezza conservata dai superiori serva d' :rntorevole esempio

alla puntuale osservanza dei propri doveri per parte degli istruendi. 3° - Sarù ris1)onsabile di tutte le trasgressioni degli Jstrnendi pendente le ore degli insegnamenti, tanto pe1· rapporto alla disci11lina, elle per l'etticacc applicazione, semprechè le medesim<' potranno derivare da tm principio d'inopportuna tolleranza. 4° - Fa.r à osserva.re il più esatto silenzio in iscuola, e non permetter:{ la continuazione dell'abuso introdottosi tlell'andi.rivicni degl'istruendi sotto pretesto di soddisfare a dei bisogni naturali, i quali, come si è riconosciuto, 11011 premono per l'ordinario che agli individui più dissipati, e mcuo voleuterosi tl'iustruirsi quantunque ne siano i più bisogm~voli. S:a·il. i1ereiù rispom;abile del l'estirpazi011e di un tanto abuso. fio - Se11111recltè avrà intimato castigo a qualche iudividuo, 11e farà relazione, ovvero ne informerit il Capitano di settimaun, :;,econdochè s:U"à, o non, superiore in grndo, ml in anzi:n1itit, e farà quindi registrare :,ml libro sudetto la natura del mancamento, e la qunlitit del castigo, facendone s ue(·essiv:n ueiite la relazione al Direttore, all'ora. elle sarà a parte inclicata. 6° - Il prilllo gioruo cli lavoro di ogni Jnese rirnrncttcrù al Direttore uno sbto rletag-liato dd profitf:o ùilllo:st.ral.o da <.:iasd1eùuuo individuo nel cor:<o delle giornaliere lezioni di tutto il mese precedente, ed alfa domenica gli d· metterà una nota dei soggetti, che per avventura si fossero 11t'glige11l.ati a t·igunrclo degli insegnamenti della S(·,Hlula settimana. 7<> - OsH,!rvcrà dippiù i Ilegolnme11ti stabiliti per i corsi precellenLi per la parte :i11plieallilc alle circostanze flttuali. Sottoseguato ;~i110 Di:ettorC"' Visto Di Salm,:1 Archivio di Stato di Torino -

Sezione 4a -

Artiglieria -

voltane XXIV ,

pag. 133.

1797

8 AgÒsto 1797 LETTERA AL STG. CAV. FTIEGLINO, COLONNMLLO DEL CORPO REALE DEGLI TNG!<JG'.\'J<r nI

Le circostanze attuali avendo ohllligal:o ad interrompere gli insegnamenti delle Scuole Teoriche 11' Artiglieria e Fortificazione, senza che vi sii. probabilità di poterli ripigliare prima del m ese di novembre venturo, res tano con ciò li signori ufficiali allievi, ed i1 sig. Capitano G ia notti del Corpo Rea le deg li Ingegneri "in libertà di 11oter accudire a quei s e1·vizi. in Torino, ai quali tla chi comanda si stimerà d 'applicnrli.

-

1840 -


HEPARTO DI STUDI -

1797 - 98

Il sottoscritto Direttore delle s1:1ddette scuole ha l'onore di partecipare quanto sopra all'Illustrissimo Sig. Comm_ ll~reglino, Colonnello del Corpo Reale degli Ingegneri, affinchè a seconda delle intenzioni di S. E. il Sig. Cav. Di Salmor, possa sul proposito spiegare le conveuienti disposizioni. Sottoscritt.o 11:im· Archivio di Stato di Torino -

Sezione 4a -

Artiglieria -

volume XXIV,

pag. 149.

7 Novembre 1797

1797

RIPARTO PROVISIONALE l)}i]l w.ruur NELL'API<m.'l'URA DEJLL'ANNO SCOLAS'L'lCO 1797 in 1798 Alla mattina

Al dopo pranzo

Continuazione della spiegazione delle Sessioni Coniche colla ripetizione :tlla 2a ora sulle medesime.

Hipctizionc sulla teoria dei solidi, e qualora il Sig. 'J'allaro sia già. in Torino si farà ripetizione due volte alla ,;ettimana della porzione dell'algebra, su cui deve cadere l'esame. Queste due ripetizioni saranno regolate in maniera dai Sig. Chiabrano e 'J'allaro, che vi si dia pieno compin;cut:o fra tutto novembre.

Novara li 7 novembre 1797 Sottoscritto ZJNO Visto DI SALMOR Archivio di Stato di 'l'orino p:-1g _ In~.

1797

Sezione 4•· -

Artiglieria -

volume XXIV,

28 Novembre 1707 RIPARTO INS1CGNAMEN'1'I, E DES'i'lNAZIONE MAESTRI

PER L'ANNO SCOLASTICO 1797 in 1798 ~

Dalla. metà di novembre 1797 sino ai 20 circa di febbraio li!l8 continuazione e compimento delle spieg~1zioni delle Se,;sioni ConÌcbe, la 11uale sarà eseguita come ava nti dal sig. Capitano maestro vassallo C:11iel , elle avrà sot -

117

-

1841 -


SCUOLA D'APPLICAZIONE D'ARTIGLIERIA E GENIO

to di sè in qualità cli sostituito il sig. 1° luogote11e11tc di :Htiglforia Chiabrano. Dai 20 cli febbraio 1798 alla metà di luglio si spiegherà la matematica sublime ft vicenda dalli sig. Tempia , e Rollet, ed avranno in suplemento p el caso di legitti1llo impedimento d'uno d'essi il slg. 'l'allaro. Dalla metà di luglio a tutto agosto, si spiegherà la statica Ll al sig. 1• luogotenente Cav. S:i ppa , il quale_ avrà in di lui aiuto il sig. Cbiabr:m<;>. A.i dovo p1·anzo

Dalli J(i novembre sino nll'esame, ripetizione, come si P. già provisionalmente stabilito, sull'Algebr a, e sui solidi, da farsi, la prima dal s ig. Tnllaro, e la seconda dal sig. Ol.1iabrano. Dall'esame sino alla metà di luglio 17!JS, csercitazi.one s ul disegno con quella distribuziorie che verrà di tempo in tempo assegnata, tnnto per gli Artiglieri, che per gli Ingegne 1·i; e qm1lora detta istruzione fosse rii;Lretta ai soli disegni .delle artiglierie, <::irreggi, e machine alle m edesime re!Hl.ive, come pure a quelli di fortifi cazione d'ogni s pede , sarh la mecle~i111n direi.I a d a l sig. Cav. Sappa per gli artiglieri, e dal sig. Gianotti per gli Ingegneri. Dalla metà di luglio 1798 a tutto agos l.o si spieghcrlt dal sig. vassallo Cape! la fisica, ed avrà :sotto di sè il i;:lg. Hol let. Primu che et debbn intrapn:mlere la s piegazione cl ·1rn trattato, o parte di esso, verrà rimessa ai rispettivi signori maestri l'opportuna indi<-azionc pe l roetodo ria tenersi a rlguarclo del m erlesimo.

Sol toscrilto Di Snlrnol' Archi vio di Stato fli 'J'orino pag. 152.

1798

Sezione 4" -

Artiglieria -

rnlullle XXI V ,

22 Gennaio 1798

S'l'RALOIO DELLA RELAZIONE DEL DllrnTTOilE SULLE SCUOLE 'l'l<JORIOHF. D' AR'l.' IGLIERIA E FOR TIF ICA½lONB DAL 1° MAR7.0 1796 A TUTTO LI 1.5 N OVEi\lBHFJ 1797 Le operazioni anticipatc clella guerra del 1796 :l\·enclo d:110 lu ogo negli ultimi giorni di febbraio al riaprimenlo d ella Campagna , si è dovuto i11f errompere il cor so degli stucli teorici cl'arliglieria e cli fortifiea7.ione il 1.0 m ill'zo aftlncbè di far 1ia ss:,ire i s ignori uffichl li ·allievi d'artlgli.P.1·i:1 e del genio ni diversi corpi d 'armata presso d ei quali furono destinati. P er l'evenienza poi {!ella p ace segnata nel m ese di ma~gio del medesimo :inno volendosi mettere a buon profitto il tempo, ><i sono rirhiamati in Torino tutti i signori ufficiali. allievi e maestri, e si ripigliarono g l'in segnamenti il 1° luglio 1796 (Come <1:1 lettera rti Segreteria cli Guerra clel 1° ~iugno) i quali

-

1842-'-


HELAZI0:\"E SCLL .. A?\1'0

1.79G - 97

so110 protesi :1 t.ulto settprnbre, ed .al 1.0 di ottobre furono accordate le solitP. vacanze (eome fla lettPra della Segreteria di Guerra dei 20 settembre). Li 16 novembrf' 1796 si è fli nuovo d:110 11rincipio all'istruzione teorica, la quale fu voi continuata sino alla fin<> di luglio UH,, ternpo in cui le circostanze avendo dato luogo ad occupare tutti i signori uffidali allievi. e maestri in akune indispensabili incumbenze nell'.\rsenale, e fuori d'<·!sso, vennero sospesi gl'insegmimenti da ripigliarsi poi secondo il c011s11eto li 16 rlel sueeessivo novembre. In questo frattempo pe1: lettera della ~egreteria Ili Guern1 <h!gli 8 sei tembre si sono acco1'tlati i l'Ongerli a. t.ult.i i signori utli.ciali clclk SeuolP. teoriche JJP.r ahili1arli ad accudire i loro privnti iuh-•r essi , conserYando però i rignarrli relativi. al R_ Servizio in (létta ìettera e1111rn·i:-1I i. Se l<. circostanze cli guC'n-a in cui ci sinlllo ritron1fi da ll'aperlm:a del corso sino alla primaycra del 1796 hanno obbligoito di r ego lare g:li insegnamenti con un metodo interrotto, adattato bensì al bisogno dei 1.emr>i , ma il più sgraziato pP.r il hnon progresso delle istruzioni, per altra partP. l'en'ni111ento della pace ha dato luogo di ripigliare lo studio delle scienze m:11enrntid1e, e militari coll'ordine metodico ch e loro si conviene, per condurre così i giovani ;ill ie\-i al felice termine del Cor>'o >'l'alli lilo ne lle 1wstr 1; Scuole <l':irl iglieria e fortifìn1¼i(111e. ~i

Il metodo regolare, 1:l1e :;i è seguitato ll<-'l rip,1rto dei studi dal mese fli lu glio a questa par1e, <'i llil spe1·;mza. che potremo otti,,nere sulla totalità dei s ignori ufficiali allievi uu profì(('o costnnte. e propornionato ai tr1lenti cli ciaschedu no, in maniera che alh1 fine d el corso teorieo s:u,mno tntti sufficientemente abilitati a riempire con cognizione di. cr1usa le incumbenze che loro Yerr a nno appoggiate. La rlissip,1zione, che le drcostanze dell>1 gue1Ta r1vevano naturalmente introdotto nen·nnin10 tlel!:1 pH! p~n'te del xibnori istru.cndi , cra s! resa abitH::iJ e in alcuni d"essi, iu 1110(loc;l1è si è dovuto aver L'i<·or!'o alle mi.naccc contro di loro, a\'valorate dalla Sovrnn:1 m1torizzr1zione (come da lettera della Segreteria di Guerra delli 8 clicemhre lo!l6) in dipendenza delle q u:-Lli essendosi ottenuto un miglior:unento r imarcato per u na parte d ei merlesirni, e sufficient e pei· la parte rinrnneu(e, s i è e-on r·ib r:itlo luogo alla sospensirme del minaccinto rigore (come da let1era della Segreteria rl.i C:uerra d elli 9 mar:w 17!l,). In oggi il rwofìtto non s i può dire che sh in tutto p r oporziounto r1ll e facoltà d'intelletto di r-i:-iseheclur10, ma è vero allresì che possediamo nn m1111ero d'individui, i quali JWL' ing-eg110 , applicazion e, ed ot1 irn n conrloH:1 , clnnno le pi ÌI belle speranze, nel mentre che altri dotati cli ~e:i r~o l nl 0nt·o snr:mno sempr e limitai i 11,; lle cog:niz!oni t eoriche.

-

] 843 - ·-


SCUOL.\ D' Al'PL1CAZI0Nis D' AK'l.'IGLIERIA E GENIO

La premura ver allrn, colla quale tntti si sono impiegati con ottima volontà m,1ll'eseguimento delle diverse funzioni proprie della loro professione, dà luogo u sperare, che ancp.e i meno perspicaci potranno occuparsi con sufficiente utilità in vantaggio del Regio servizio. La condotta dei signori ufficiali allievi in generale non è stata cattiva, e quantunque alcuni d'essi si ritrovino gravati dai debiti, se si darà uno sguardo alle spese per qualtro aTrni di guen-a, elle quasi Lutti lla.nn<i fa.tl.}l , come anche al prezzo altuale dei generi di prima necessità, e(I accordando all'età giova11He ciò che se!J!Jene non si possa lodan~, merita però compatimento, si veclrà Losl.o che lo sLaLo tl':-ingustia in cui i medesimi si trovano non è totalmente l'effetto dell'inconsideratezza, e delì'incondotta. Non posso per ultimo d.1e lodare il zelo col quale tutti i signori utliciali maestri, e rnaesti·i sosl.ituiti ,;i sono impiegati nella spiegazione, e ripetizione dei trattati, o pt1 ,.- te d'essi, di cui sono stati incaricati, non meno che del vivo inleresse, clle hanno preso per la conservazione del buon ordine, e della. disciplina nelle Scuole, dimanien1chè per 1iarte de i mellesimi il lt.O Servizio può dirsi veramente assicurato. Torino 22 gennaio 1.798 Sottoscritto Zino R. An'.hivio Il i Si.:.11·0 di '.rorino pag. 246.

1798

i;;

Seziom~ -!• -

Artiglieria -

,·o lumc XXXI

Novembre 1.7!)8

RIPART O JN S EGNAMENTI E DESTINAZIONE :MAESTRI P E R L'ANNO SCOLASTICO 1.798 i1t 1799 Dalla metà di n oYembrc corrente a tuttò gennaio 1799 alla m a tt ina s i spieghc1·à la Fis ica dal sig. vassallo Capel, il quale avrà per soslil.uil.o il s ig . Cav. Delmelle . Dalla metà di nov embre alla rnelit di òicemb1•e prossimo s i ripet erà al dopo pranzo clalli sig . Ternpia e 'l'allaro la ma temat-i ca stt blime per 1·ichiamare alla memoria degli ins tru endi ht mnteria su cui deve cadere il primo esame che sarà n el correnle di dicembre. Dalla metà ,'!i <lir'. embre a tutto gennaio 1.799 s i i,piegh erit la stat ica dal sig . Cav. Sapp,1. Sottoscritto Zi110 Visto Di Salrnor Archiv io di Sta to di To rino -

Sezio ni~ 4" -

pag. 166.

-

1844 -

Artig lieri:i. -

volmne XXIV,


3.

LE SCUOLE OI ARTIGLIERIA UI CAOLIARI (1806-1814). I Savoia in Sardegna - il decreto di Vittorio Emanuele I - La bella figura di Vittorio Pilo Boyl di Putitigari, Direttore delle Scuole d'Artiglieria di Cagliari - Un episodio di Cavour accademista Norme, materie d'insegnamento, esami - La gloriosa tradizione delle Scuole d'Artjglieria si riprenderà in Torino, dopo la restaurazione.

Per riconlare brevemente le Scuole di Artigli er·ia cli Caglia,ri - che occupano un loro posto, 11ou i1Uportauth,:,:imo, ma onorevole nella storia, degli l8titnt,i ::;a,banlli ll~'istriiòoJ1 e 1nilita,re occorre risalire agli anni della bnfera napoleonica , richiamando, in sintesi, gli avvenimenti die ·si conclusero con la cac:ciata dello i11vasore dal Piemonte cd il felice riio1·110 del legittimo Sovrano nella t~tpitale dei suoi Stati. Scrive il Ilr ancaccio : « Carlo Emanuele IV , dopo l'atto di l'Ìnuntia a.l governo del Piemonte, lasciò 'l'orino la sera del 9 dicembre, scortato <la 1solflaJi picrnonl.esi e francesi , e per Livorno i;;j recò a Cagliari, ove giunse il 3 11.1:wzo 1'19H >>. << P-0che guardie del corpo seguirono Carlo EmaTiuele IV in Sardegna, e qneste, con un reggimento di fanteria, uno di cavalleria, pochi reparti di artiglieria e di marina cd alcune milizie, costituirono tutte le forze militari rimaste al Re)). « Questi il 18 settembre 1799, lasciata la, Sardegna, aveva fat.to ritor no sul continente, neJla speranza cli poter tornare in l )iemonte; ma dovette sostare a Poggio ImperiaJe in Toscana. (c}uando poi nel 1800 i :Francesi giunsero sino a Piacenza, il Re lasciò Firenze, ed andò a Foligno, quindi a, Roma,, ed infine a Napoli. Il 4 giugno 1802 abdicò a favore del fratello Vittorio Emanuele, duca d'Aosta. Questi p1·esc nome di \ ·ittorio Eman uele I ed andò a risiedere a Roma>> (1) .

(1) GENERALE NICOLA l:IRANCACCIO. L 'esercito <lel 1;ecchio Piemonte, 3 volumi. Roma, Ministero della Guerra, Ulficio ~torico, lfl23.

-

]845 -


Fig. 513 - Cn rlo Emanue le IV. (fotOa\"ra.fia Fe1Ti da u n quadro del C omune di Cagliari).

-

1846


L'ARTIGLIERIA S.\ltDA NEL

1806

Nel 1806, probabilrnede giudicando ancora lontana la possibilità di una 1-ioccupazionc dei propri _Stati di terraferma, decise di ritornare . in Sardegna. lmbarcatos1 a Napoli 1'11 fehbraio 1806, sbarcò a Cagliari il 18 dello stesso mese. « La reception (le LL. MM. (scriveva il segretario cav. Rossi) a eté t(1lle qu'on a'uait l-ieu, de s'y attendre, les déinonstrations de respect et de fidelité aya,nt été accompa,gnées des trrmsports les plus signifiants d-'attachernent et d-'aniour pour nos bons et rwg1tstes maitrcs (l). Vittorio Emanuele, pur nei limiti concessi dalla grave situazione finanziaria, si preoccupò di dare un migliore ordinamento alle milizie dell'isola, ordinamento di cui già si era occupato il fratello Carlo Felice, duca del Genevesc, che aveva avuto come Vicerè il governo dell'isola durante l'assenza dei fratelli Carlo Bmannele IV e Vittorio Emanuele I. Per quanto riguarda l'Artiglieria, dopo Marengo, scrive il Bra:n caccio (2) (( non t~ra, rimasta al servizio regio che la Compagnia frmwa di Sardeg1m, (:omposta da un Reparto Bombisti, uno di Minatòri, uno di MaestJ-:111,r,a cd uno di Invalidi. Questa Compagnia sèrvì di base ad uu piccolo riordinamento del Corpo Reale d'Artiglieria che venne compmito di : - uno Stato Maggiore, con a capo un Gmn Mastro; -- P e _2a Compagnia, d'ordinanza, ; - 3" Compagnia, di cannonieri nazionali (3) che divenne d'ordin:wza, nel 1809. Allo Stato Maggiore si aggiunsero nel 1805 una Scuola pratica ed una Scuola teorie.i.. e nel 1Sl0 un contingente di Bombisti, uno di Maestranza ed unv di fovnlidi; e con tale ordina mento il Corpo rimase sino al 1814 )).

(1) DOMt~NJCO P ERRERO. 1 R ea.li 11,i S n vu-ia, 11 e l l ' e 8iliO (1709-1800). ' l'ori110 , Bocca, ·1898. (2) NICOLA HtH l\'C,ICCJO. Opera citata. (3) Nel 1796 era st a.to formato in Sardegna un Corpo cli Cannonieri naziona.li, composto da volontari i quali stavano, normalmente alle case loro, ma poteva:Q.o essere chiama,ti in servizio, qualora occorresse (NrcoLA BRANOAOCro, op. cit). Per i cannonier i nazionali esisteva una Scuola, che venne soppressa colla istituzione delle Scuole Teoriche e Pratiche create nel 1806 (S mr1·0 P 1N TOB,

Storia civile dei 11ovoli /:lardi).

-

1847 -


LE SCUOLE D' AR'.rlGLIERIA DI CAGLIARI -

1806

Noi crediamo tuttavia che, in quest'ultima citazione del Hrancaccio vi sia un leggero errore di data, cioè che le Scuole, anzichè nel 1803, sieno sorte nel 1806, come risulta dai documenti dell'Archivio di Stato ùi Oagliad che verremo ora citando.

* * * Da tale documento, contenuto nelle raccolte dell'Archivio di Stato di Cagliari (1), 1·isulta che Vittorio Emanuele I stabilì delle Scuole Teoriche « per l'ammaestramento dei soggetti ammessi alle piaw1e di Cadetto nel Corpo Reale di Artiglieria e negli altri di fant<>.l'ia, e cavalleria )). Sembrerehhe quindi che, oltre aJie Scuole te01·ichc d 'artigliel'ia, fossPro and1e istitniLe delle Seuo]c lcorkhc per la fanteria e la, cavalleriri, ma di queste non ci occ11pcremo, tanto più che pare che non abbiano avnto pratica attuazione . . A Direttore delle Scuole Teoriche d'Artiglieria venne scelto il capitano d'artiglieria, Marchese Don Vittorio Pilo Boyl di Putifigari, il quale ebbe l'incarico anche di professore . .fi'u inoltre destinato, come professore, alle Scuole stcsRC il capitano tenente nel Corpo Reale d'Artiglieria Amln-ogio Ca_p:wnc. Qua.le direttore della Scuola pratica veniva, scelto il cavaliere Le .J cune, ufficiale d'artiglieria. Notiamo che tanto il Le Jeune, quanto il Boyl ed il Ca pwne provenivano dagli allievi delle Scuole te.orico-pratiche d ' Art i glieria e Fortificazione di Torino, delle quali ci siamo già occupati in questo stesso capitolo. Con lettP.ra in ilnta ;}l ottoln·r, J son, rlirctta al <han ì\f ai-;tr<> dell'Artiglieria,, i predetti Royl e Capwne fanno domanda di essere insigniti da S. M. deJle rispettive Patenti degli incarichi rie<>.vuti, facendo p!!esente che cc tale provvisione già era stata, accordata al sig. cav. Le Jeune per quello di Direttore delle Scuole pratiche )). Nella lettera stessa troviamo un accenno, discreto, alla poco florida situazione finanziaria: cc V. E. ben sa che in Piemonte

(1) Archivio di Stato di Cagliari. Regie Provvisioni dal 1° aprile al 16 ottob1·e 1806, vol. 28, n° 128.

-

184-8 -


l

I'Hlllfl Dlll'"T'l'ORI

tanto il Direttore come i l'rofessori erano decorati di Reali Com· missioni per detti inca,richi . . .. . e che a veva no inoltre per i medesimi nno slipendio particola.re. E pperò se n elle presenti . circostan,.,e non può farsi luogo agli accennati maggiori trattenimen ti, desiderm10 gli infrascritti di non essere privati della glo-

F1g. 514 · Cflv. D. Vittorio rilo-Boy l Marchese di Putifigari, Direttore delle Scuole Teoriche d'Artiglier ia.

ria d 'esser e muniti di R ea.li Commissioni per i narrati rispettivi incarichi>> (1). L 'i stanza veniva a ccolta. Con R R. Patenti in data 9 novem· (1) Archivio (li Stato d i Cagliari. R. Segret eria di Stato e Guern1. Serie II ,

,·ol. 950.

-

1849 -


LE SCUOLi,;

u' AR'flGLll,P.l A

DI CAGLIARI -

1806

bre lSO(i, S. M. ~i degnava di nomiuarc il Marchese e cavaliere Dou Vittorio Boyl di l,utifigari, capitano nel Corpo Reale ù' .Artiglieria, Direttore e Professore delle Scuole Teoriche d 'Artiglieria, per « li molteplici e pregevoli saggi di dottrina ed abilità sia nelle materie rn.atematiche, sia nell'architettura civile e militare>> (l); Con RR. Patenti i n data 10 novembre 1800 ve11iva poi nominato professore 11clle pred<:>tte Scuole il capitano tenente .Ambrogio Cap~one, aintant~ maggiore nel Corpo Reale d 'Artiglieria << fornito delle cog11izioni e lumi uecessari per ben riempire Je funzioni di tale posto >J (~).

Prima di C:,JJOrre le vochc uotizie che ci è stato po!';sibile raccoglier e introno a lle Scuole cl ' Artiglieria di 0a~liari, daremo alcuni cennj biografici sul Direttore di esse, Vittorio Boyl di Put ifigari, traendole dal 'l'ola (3), e dal Rorgatti (4i , lieLi di poter cosi 0110rare la memoria <li lln va lente e prode ufficiale, ricordando uu episodio di valore~ poco noto, della nostra Arti.glieria. « YHLorio Pilo Hoyl di rnti.fìgari, scrive il Tola, discendeva in linea diretta dal Barone D . Pietro Royl di Putifigari, che aveva avuto tale feudo dal re D. Pietro d'Aragona con diploma òel 6 maggio 1364-. Kacque Vittorio in Sassari il 15 maggio 1778 dal ma1·chese F'rancesco e da Fciìcita dei conti Richelmi, appartenente ad una delle famiglie più ·illustri del Piemonte. Nel 1791 andò a Torino cd intraprese la carriera militare, ascrivendosi in qualità di 1:ad.d (u al Corpo Reale d '.A1·tiglieria. Ammesso come allievo alle RPgic :-:cnole 'l'eui-khe <l 'Artiglieria e Fortificazione,

(I) Archi\·io di tobre 1806, vol. 22, (2) Archivio rli al luglio J807, vol.

Stato di C,1gliari. l:egie Provvisioni dal 1° aprile al 16 otn° 128 t . Stato di Cagliar i. Ileg ie Provvisioni dal 10 novembre 1806 2!1, n° 2 r .

(3) PASQUAU: T oLA. D izio1vi r io l>fo_ q rafico llegli 1iomini illustri di 8ardegt1a,

1l volumi ed 1 di tavole. 'l'or·lno, Chirio e Mina, 1838. (4) Generale MAt{H:)10 BollGA'rrI. Sto1·ia dell' A.mia. d,el Genio (dalle origini a l 1914), 4 volumi. Homa, « Rivista di .it·tiglicria e Genio», 1!128.

-

1850 -


VITTORIO BOYL DI l' IJ'l'IFIGARI

dopo avc1· superato con distinzione~ gli esami teorici e pratici. promosso nel 1794 al grado di sottotenente nel Corpo Reale di Arliglicria, partì subito per raggiungere l'Armata piemontese, che era in guerra coi Francesi. Il giovane Vittorio, appena diciassettenne, supe1·nndo l'età col valol'e, diede belle prove d ' intrepidezza, ed il giorno ~3 novembre 1795 si coprì di gloria nella famosa fazione combattuta alle falde del Piccolo S . Bernardo)). « Il ridotto colù pian1 ato dagli Austro-Sardi era stato sottoposto ad un fo1·te <:auuoneggiamclltO. Difeso dai regii con ostinatezza pari alla furia degli assali tori, oppo11eva un argine alla vittoria dei Francm;i. Questi, s pingendosi innanzi con coraggio sotto gli ordini del Serrurier, minacciava.110 di impadronirsi di qnell'importank opera di fortificnzione. Il generale Colli, comandante supremo ddl' Armata piemontese, vide il pericolo che sovrastava, ed invitò al comando del ridotto i_ valorosi ufficiali del Corpo Reale d'Artiglieria . .Primo fl·a tutti, il marchese Boyl si offrì vo1011taT'io a 1~1,le cin1cnto e salito intrepido sull'erta, contrastata dai Francesi, diresse f:on tanta aLtività ed intelligenza la batteria di clifesa, che, dopo due ore di vivo combattimento obbligò i repubblicani a voJgel'e lP spalle, e ad abbandonare la po· sizione in cui si erano fortificati. La brnvura del giovane ufficiale riscosse gli applausi deH'esercito sardo, ed il Re Vittorio Amedeo III gli fece conforire sul eampo di battaglia e sotto i militari stendardi ìe equestri umuri:.d an e rlivii,;e >> (1). Anche Cesare cli Saluzzo u ci snoi preziosi Soiwonirs rì<>s Etas Sardes (2) riferisce il bell'episodio. << Ugual valore fu da lui dimostratu nelle altre campag·ne alle quali si trovò pre1,a~nte . .Nel 179~ seg11'ì i rriucipi Sabaudi,

(1) Ne l.la memoria imliri :r.v.:11·;1 (lal 111:i r L-lwsP di Cra vauzam.t, ministro della g uerra, in dal.11 S gennaio 1rnf;, nl cav. ])elll•r:1 , vrilno seg-retario del Gran Magistero de lla sncra relig-ione dei SS. Mau1.·i:r.io e Lazzaro, si. legge: « Il marchese Boyl nella smlclPttn giorna ta (2B novembre 1795) s i offrì volontaria n1ente al cimento e colla sua attività e fernwzza molto eonlribuì alla difesa lli. quel posto, ave1illo com11iuto all'ullìeio di c:1nnonicr e, di puntator e e di uffiziale con particolare n1lorP. ed intelli i.:en:r.a, ment1·e il vh'o fnoco del nemico g li tolse dal fianco presso che tutti li rnnuonicri ll. 'J'O LA, 01wra citata. (2) Torino. Stamperia Reale, 185:J-1 8M-

-

1851 -


J,E SCUOLE D' AR'rIG-Lll]JR I A DI CACLIAitl -

1806

ritiratisi nella fedele Sa,rdegna. Capitano d 'artiglieria nel 1801 : nel 1802 fu incaricato delle funzioni di capitauo del genio militare e civile, direttore generale <.lei ponti e strn<le in Sardegna, nel 180{; creato da Vittorio Emanuele I direttore e professore delle Regie Scuole Teoriche d.' Artiglieria ape1.·tc in Cagliari, insegnò con bella lode di assiduità e d'intelligenza le matematkhe, avvez¼ò allo studio delle gravi discipline gli allievi commessi alh sua istruzione, e pu.b blicò un eccellente opuscolo cli teoremi e problemi matematici» (1). Nel ·1806 il Dura del Genevese lo ammise fra i gentiluomini della sua Corte; il 4 agosto 1807 fu 11ominato colonnello ,folle torri del regno; mag·giorè d'artiglieria nel 1815, il 6 giugno 1816 fu dec,orato della UrocP. dell'Ol'd.ine Milital.'e di Savoia, ottenne h1 seguito i gradi di luogotenente colonnello (1 817) e colonnd1o di a1.·tiglieria, (1Fl20), passando ne.lJo stesso a nno nello Sfato Maggiore gf'nemle ; dopo essc1·e sta,to insi~nito nel ·1s21 della gran croce dell'o1·dine equest.te dei SS. Maurizio e Lazza1·0, nel novembre 1823 fu nominato colonnello comandante iu capo il Corpo Reale del genio, e nel 1827 fu promosso maggior gene1·ale. Estimatore del merito altrui, lo 1·iconobbe senza pasisioui e senza prefere1rnc nei suoi subalterni, dei quali si conciliò l'amore ed il rispetto, e benchè straniero al Piemonte, onorò la virtù piemontese, facendo coniare nel '1828 una medaglia monumentale alla memoria di Pietro Micca. Carlo li'clice nel l 82S lo nominò gran cacciatore, gran falconiere e governatore della Venaria Reale, e nel 1.830 gli conferì il Gran Colla.r e dell'Ordine Supremo dell'Annunziata. Francesco T imperatore d ' A usti-ia gli conferì le grandi insegne dell'Ordine Imperiale di Leopoldo. Re Carlo Alberto nel 1831 lo destinò cavaliere d' onore del1':wgusta, s ua Consorte, lo _promosse al grado di luogotenente generale, e gli conferì le grandi insegne del riformnto Ordine Maurfafano. Colpito da a poplessia, morì il 14- febbraio 18.34 ».

(1) Vn' l'ORTO P ILO IlOYL I•J p,;TJHOARl. ru·tiglieri<1, e forti/ie11,zioni. Cagliari, 1811.

-

T eorem·i e problemi

1852 -

rii 11111tem1J,tica,


NORMl'l DI S l~UVIZIO

Porremo wrmine a queste note biografiche rievocando un episodio poco noto, riferito dal Cappa nel suo libro su Cavour (1), episodio che varrà ad illuminare le doti di c..·1-1·~.ttere di Vittorio Hoyl di Putifigari. È noto come il fut uro grande Statista, allorchè era aJlievo nella R. Accademia :Militare di 'l'orino, fosse stato nominato paggio del principe Carlo Alberto, nomina da lui accettata mal volentied. Nel 182G il Cavour, promosso sottotenente nel Genio, usciva dall 'Accademia primo del suo corso, isalutanùo, seri.ve il Cappa « con maggior gioia degli altri accademisti la sua promozione ad ufficiale che lo << libera òa,l la detcsfatf1 livrea >>; ma la frase J)l'O nm1ciat.a da lui in quell'occasione, e riferita a Carlo Alberto, per poco nou gli valse la radiazione dall'esercito . Il principe la chiese senz'altro e def.!istè solo per l'energico contegno del .coma.ndante dell'arma, del Genio Boyl di Putifiga.ri, che rispose di essere d eciso a dure le proprie dimisi,io11i, !se fosse stn,to obbli gato a raditn·e il giovane Cavour dall 'csr.rcito >).

Un documento (2) senza dat.a, probabilmente de l 1807, c·ontiene le (( Istr117,ioni per gli allievi delle Regie Scuole Teoriche di Artiglieria e Fortificazione». In un complesso di 23 articoli vengono esposte le norme alle quali gli allievi debbono attenersi. Per quanto Ri riferis~ al i:;ervizio, venivano considerati due disLinti periodi: nel primo , compreso frn il 1° settembre cd il 15 novembre, gli allievi erano alla dipendenza del Corpo Reale di Artiglieria, nel quale prestavano sc1·vizio ; nel secondo, compreso fra il 16 novembre cd il 31 agosto, gli allievi erano sotto gli ordini del Direttore delle Scuole e, tranne in alcune determinate circostan7,e, erano esenti àal servizio nel Corpo Reale. (1) ALm:1n'O CAPPA. Cavotw. Bari, L aterza , HJ3::!. (2) Arehivio di Stato di Cagliari. R. Segreteria di Stato e di Gnerr:-1 , volume 951, Serie II.

-

1853 -


LE SClJOLÙJ D'AU1'IGLIEHIA DI CAGLTARI -

1806

Le lezioni avcviwo luogo in . Lutti i giorni feriali, eccetto il giovedì, per la dmata di tre ore al mat tino e due nel pomeriggio.

li'ig. 515 - I'ortale del R. Arsenn le di Cagliari, antica sed e ilei la S<:nola di Artiglieri a .

In altre ore, stabilite dal Direttore, gl i a llicvi cl<Jvevano intervenire alle istrmdoni ed alle Scuole pra,tiche. -

1854 -


NOIL\lffi DI SlmYIZIO

. Al mattino dei giorni festivi e di vacanza gli allievi dove· vano riunirsi ad uu'ora, stabilita nei locali delle Scuole Teoriche, per prese11tarsi ai superiori. Gli esami venivano dati ogni tre mesi.

Fig. 516 - Lai.o ,md -est. clell'Arscnak: lii Cng li a ri , a n tica sede della Se uola cli Artiglieria.

Non A stato possibile rintraccia1·e alcun regolamento che sfa. bilisse la. durata dei corsi e le materi e d 'insegna mento (1). Rite· niamo che gli irn;;egnamcnti fossero condotti sulJe traccie di quelli. già svolti nelle Regie Scuole Teoriche di 'l'orino. I pochi documenti pel'venutici lasciano capire che molte dif-

(1) Ci è riu,;cilo unicamen te <li fJ S~(Hfa l'e che, al termine de ll'ultimo corso, gli allievi erano es aminai,i sulla Resistenza d elle armi fhl fuo eo, sulla Fortifi. cazione <li Campagn a, e s ul Cakolo differenzia le ecl integrale .

-

1855 -


LE SCUOLIJJ D' ARTWLl~lUA DI CAGLIARI -

18()(j

ficoltà. devono essersi opposte sin dall 'inizio al regolare funzionamento delle Scuole. In una lettera ;(l) in data 30 marzo 1807 si accenna all'invio aUa Regia Segreteria di Stato e di Guerra di due memoriali, uno del cav. Le Jeune e l' altro del marchese :Boyl, in c ui si indicavano i motivi che avevano impedito sino a llora l'apertura delle Scuole Teoriche e di quella pratica. Non ci è dato stabilire quando le Scuole abbiano avuto ~ffettivamente iniZiio. Una lettera (2) d el Boyl, in data 11 agosto 1809, con tenente una richiesta t.li cancelki-ia , <:i lascia comprendere che in tale epoca le Scuole stesse funzionavano. In un'altra (3) , in data 15 giug110 1810, si accenna ad una imminente riapertura delle Rcuole. Un documento (4), contenente lo « Stato dell'abilità dimostrata dai signori allievi a pplkali a I IP- Regie ScnolP 'feol'fohe Militari d 'artiglieria, negli esami subiti da l primo a.Ili 3 3,prile 1811 colla somma degli esarni antecedenti» ci ragguaglia sui voti 1·iportati da otto a llievi in tre materie, e cioè nella Resistenza delle armi da fuoco, nella Fm·tifi.cazione di campagna,, e nel Calcolo djffcrenziale ed integrale. Come si vede, gli allievi non er a no numerosi , il che si spiega c011 la scarsezza delle for7,e militari dell'isola. Gli esami suindicati dovevano essere già quelli stabiliti per il termine . de] corso , come appal'e da una lettera (5), in data 10 settembre 1811, del capitano Pastour, comandante il Corpo Rea.le d' Artiglieria, diretta alla R. Segr cte1·ia di St,ato e di G uerrn , Jettera nella qunle si fa presente che « li signori U fficiali al lievi <lacchè hanno subìlo l ' ultimo -esame nei primi giorni dello

(1) Archivio di Stato di Ciigliari. Regia Segreteria di Stato e di Gu en-a. ~erie II, vol. !lfiO. (2) An'.hlvio di Stato di. Cagliari. R. Segreteria di Stato, volume 951. (a) Arehivio di Stato cli Cagliari. R. Segreteria ùi Stnto · e di Guerra , volnllle !-lril, serie II. (4) (Ar ehivio <li Stato di Cagliari. R . Scgrcterill di Stato e di Guerra, volume 951, serie II. (5) Arehivio di Stato di Caglhiri. R. Segreteria di Stato, vol. 951.

-

18nfi -


SCARSEZZA DI QUADHI

scorso aprile, qualunque ne sia la causa non fanno R~rv1z10, e sono in una totale inazione ». Nella stessa lettera il citato Pastour avverte che, nell'eventualità di un impedimento ai servi-

Fig. Gl7 - Capitano Pastour. (o Pastore). (da un 1it ratto dell'archivio della famiglia Pastore: in vecchi Ruoli Graduali risulta che il cognome della famiglia Pastore alla quale appartennero i Generali Giuseppe e Carlo Pastore , chiama v,Lsi in origine "Pastour,,),

zio dell ' aiutante maggiore del Corpo, egli si troverebbe costret to a far tutte le funzioni òi comandante, e di tutti gli ufficiali subaiterui >).

(<

118

-

1S57 -


LE SCUOLE D'ARTIGLIERIA DI CAGLIARI -

1806

<< È fnor di dubbio)), conclude la lettera, <<chela tota,le mancanza, degli ufficiali subalterni in attivitiL pregiudica il servizio di S. ~-, e conseguentemente quello del Corpo)). I provvedimenti presi non dovettero essere nè solleciti nè radicali, poichè in una lettera del 12 a-prile 1812 (1) diretta dal Boyl al conte di Roburent, ispettore delle R. Scuole Teoriche <Militari, si legge che gli ufficiali allievi del Corpo Reale d' Artiglieria, « dopo un anno e nove giorni che terminarono il corso degli studi)), vengono destinati in distaccamento « senza che siasi dichiarata la loro anzianità e senza le necessarie commissioni>>. In un promemoria in data 14 luglio 1812, indirizzato al Comandante del Corpo Reale d'Artiglieria, alcuni ufficiali già allievi delle Scuole Teoriche, fanno presente di trovarsi alcuni « tuttora effettivi a mezza, paga)) ed altri« non ancora con quella che corrisponde a1lfL loro carica e grado >>Il Comandante del Corpo Reale d'Artiglieria, capitano Pastour, ne] presentare tre giorni dopo tale promemoria alla R. s~greteria di Stato e Guerra, prega di esporre la questione a Sua Maestà, facendo presente che ottenendo quanto richiedono, i supplicanti avranno « maggiori mezzi per poter comparire con quel conveniente a~~oro portato da quell'impiego sì lustro>> (2).

* * * Abbiamo voluto soffermarci un po' minutamente sui citati documenti, ritenendo che da essi si possa con una certa sicurezza de.durre che le Scuole teoriche d 'a·rtìg·lieria di Cagliari non poterono avere quel funzionamento regolare che senza dubbio era nelle intenzioni del Sovrano, ripercuotendosi anche su di esse, come su tutte le forze militari, le condizioni poco floride in cui versava il bilancio dello Stato.

(1) Archivio di Stato di Cag liari. R. Seg1·el.eria di Stato e di Guerra, volume 951, serie IL (2) Archivio di Stato di Cagliari. R. Segreteria di Stato e Guerra, volume 951, serie II.

-

1858 -


FINO M ,LA RESTAURAZIONE

« Varie volte, scrive il Bmncaceio

a, seconda degli eventi, il Re tentò di aumentare le forze militari; ma sempre le difficoltà del bilancio fecero s'ì che ai momentanei aumenti seguitassero presto nnove riduzioni. Hiduzionc di organici si fece nel 1811, a causa della mancanza dei raccolti, ed altra ancora nel 1812, sicchè nel 1813 le forze sarde erano per successive ridu,'.iioni diventate limitatissime. Incominciarono ad avere nuovo incremento nel 1814, e fu durtmte questo periodo di rinascita dei fedeli reparti sardi, che Vittorio Bmanuelc I 8i imbarcò nel maggio 1814 per riprendere possesso dei propri Stati di terraferma, finalmente restituitigli )). Nella capitale Sabauda ritorneranno a nuova vita le Scuole d'Artiglieria, già salite ad alta fama nel secolo precedente: la grande tradizioue creata dal Bert~la, dal Papaci.no d' Antoni, dal Bozzolino, ti-overà nel Menabrea, nel Dahormida, nel Cavalli, nel Ballada di Saint Robert e nr.1 Siacei gli. illustri eonti(1) -

mu1,tori.

4. SCUOLE PONTIFICIE DI ARTIGLIERIA. Le proposte del Colonnello Lopez - La Scuola speciale di Castel Sant' Angelo - La Scuola mili tare per i Cadetti d'Artiglieria e Genio e il suo regolamento - Premi e medaglie - Critiche alla organizzazione e al funzionamento della Scuola - La Scuola viene circoscritta ai soli Cadetti di A1·tiglieria - Il nuovo regolamento La Scuola d'Artiglieria si integra nel sistema culturale dello Stato, ma non ha lunga durata - Nuove riforme - La breve Repubblica Romani. e la successiva reazione - li « Collegio militare ».

Avveuuta la restaurazione del governo papale negli StaJ,i romani, dopo Ja serie di drammatici rivolgimenti del cosidetto « pr.riodo francese)), la generale riorga;nizzazione dell'Esercito pontificio doveva naturalmente portare in primo piano la neces-

(]) N ICO J,.\ BllAJ\CACCIO,

opera citata.

-

185H - -


SCUOLE PON'J'IFlCIE p' AllTIGLI.lillUA

sità, di tma scuola speciale per i cadetti ammessi nell'Artiglieria (> nel Genio. L'idea mosse dal tenente colonnello comandante il Corpo d'Artiglieria, Cado Lopcz che, il .19 di marzo del 1817, ne interessava 1a Congregazione ~Iilitarc: ma quest'ultima - pur accordando aJla proposta la massim:;i considerazione e riconoscendola dì grandissima utilità per la formazione di buoni ufficiali si trovù nella assoluta impossibilità di realizzarla, almeno per il momento, date le searse possibilitù finanziarie dell' erario. La q uistio11e però era di così vitale i11 teresi-;e, per l'avvenire dell'eser·cito in genere, e per le « Armi dotte>> in ispecie, da non poter ammettere sovercliia dilazione. sicehè, a meno di un anno tli distanza, il Lope:1. ehe, quale. comandante dell' Artiglieria. doveva necef.sariamente sentire il vuoto culturale He.lh:t vita della sua Arma, appunto per ]a inaucaJ1za di uu centro d'istruzione scieutifico-tecnico - torn(, a dùattcre, il 17 gennaio 1818, l'ivolgendosi questa volt::., ,lireti,unen(.e 11J C,u·dinale Segretario di Sfato ed alleg:amlo la stesi-a relnzione esplicativa, eh(~ a,vcva presentata già l'anno precedente. In sostanza, il Comandante del! "Artiglieria si proponeva dì creare un Istituto militare contennt-o i11 Limiti ristretti, ma capace di plasmare iu breve tempo elementi idonei a coprire il gra<.lo di uflìcialc e, per quanto conce1·ne specificatamente l'Artiglieria, capaci., non solo di far fronte ai molteplici servizi d ' addestramento e di impiego, mn nnche di diri gere con cornpetenza tecnica gli stabilimenti di produzione di tutto il complesso materiale proprio de11' Arma. nouchè di quello degli altri Corpi al'mati dell'esercito. Evidentemente un siffatto corso di studi doveva esser basato, oltre che sulle discipline militari generiche, sull'insegnamento razionale delle sciem-:.e esatte, pnre f'd applicatP-; ne derivava quindi nn altro prohlerna Ìlon meno importante : quello degli insegnanti. La relaz;ione, mettendo in evidenza tali punti fondamentali, propo~1eva di scçgliere tali maestri fra gli nflìciali più colti e più versati nella difficile arte dell'insegnamento, dispensandoli dal servizio di guarnigione, affinchè avessero il tempo di approfondire ed ordimu·e le nozioni che dovevano impartire. Sempre secondo il progetto in gnestione, la fre quenza al corso -

1860 -


LE l'HOI'O:::Tl•; UViL COLO~~ELLO LOPEZ -

1818

tlelle lezio11i doveva essere obbligatoria per i cadetti dell' Artiglieria e del Genio, e facoltativa per quelli delle altre armi; e sul risultato degli esami - che anda,va.110 sostcuuti alla fine dell'anno scolastico - la Commissione doveva redigere per ciascun alunno un apposito vel'hale: qnesto , a sua volta, doveva servire di base al Comando ' generale, pel' fol'nrnlal't>. H giudizio di idoneità, o meno, circa la promozione ad nflkia1e del rPlativo candidato.

]j'ig. ::il~ - Cnstel }iant'Angelo nel 1848 . / d alla

Raccolta in deposito alla Bi-

bliot eca del Risorgimento

in

Roma ).

Sec~mdo tali criteri sorse dum1ue, in Castd Snnt 1 A11gclo la Scuola speeiak, essenzialmente dedicata alle Armi ,li ,-htiglie1·ia e Genio, ma la sua vita rimase r,ircosrTitta in una corni cr sem pre più modesta, per quanto non le rnnn c·nN:--P1·n le c11t1· ,lel suo primo ideatore e quelle s uccessive clel t.enr-n te col onnello Alderano Porti che sostituì il Loper. nel ('Ollia.JHlo del Corpo cl' Arti-

lSGl -


SCUOLE PONTIFICIE D, ,\R'l'IGLTERI A

glieria. D'altronde non poteva essere diversamente, se si considera che non meno semplici erano le necessità dell'organarneuto e non meno limitate erano Je for7,e dell'Artiglieria, anzi di tutto

Jl'ig. fil!) - Ca nli nn I(~ Dernctt i. (da lla

bliotet:a

Raccolta in deposito a lla Bldel R i sorgi mento in Roma).

l'organismo militare crealo più per t utelar e l 'ordine intern o che non per affrontare in campo un esercito nemico. In sostanza, la Scuola non ehhe quello sviluppo che il progresso delle scienze e le innovazioni sempre crescenti dell'Arma avrebbero dovùto farle conseguire, cosi come avveniva in alfri Istituti militari d i -

1862 -


NORME PER lf:SAMI

m PU:lt Pl{OMOZIONI -

1831

qualche altro Stato della Penisola e segnatamente in Piemonte. Le speciali vicende del 1831 e le deficienze dei Corpi armati che affiorarono durante quegli avvenimenti, consigliarono la Segreteria di Stato di rinvigorire il Corpo d'Artiglieria col reclutamento di a.lcuni ufficiali inferiori, che furono tratti dagli allievi della Scuola pontificia degli ingegneri. In conseguenza di tale deliberazione, gli allievi Carlo Ber·santi, Vincenzo Glori, Lodovico Cavi, Giov. Battista l)almieri, Gabriele Gabrielli e Giuseppe· Sartori - essen<lo risultati idonei per culture, intelligenze e qnalit:'l, mora li - con dhipaccio del cardinale n e1·netti del 19 settembre 1831, furono nominati tenenti in 2~ nel Corpo d' Artig·lieria. Il provvedimento ha una certa importanza inquantochè non doveva rimanere isolato, ma bensì aver vigore anche nelPavvenire, inquadrandosi in un programma di reclutamento e di avanzamento per gli ufficiali, che tendeva a conferire al Corpo d' Artig-lieria la consistenza ed j] prestigio oramai imposti dal progresso delle scienze esatte. Si legge infatti nel suindicato dispaccio: <e Provveduto eosì ai vuoti attuali con probi ed abili soggetti, volendo Nostro Signore che il Corpo dcll' Artiglieria ven~a sempre alimentato da Ufficiali istruiti, tanto nella parte scientific,1, t:he in tutto altro relativo al buon servizio dell'Arma, ordina che da ora in poi gli avanzamenti a 'J;enentc in 2a sino al gTallo inclusivo di Capitrrno si facciano in seguito ad esami, e che solo iu parità di merito abbia .l a vrefer enza il più anziano nel servizio fra i diver si Concorrenti agli avanzamenti , che g li esumi si facciano da una Commissione composta di due Professori mE'mbri del Collegio Filosofico della Università Romana, di due -Membri del Consiglio di Arte e degli Uffici Superiori del Corpo, ai quali venga aggiunto i1 Capi tano Quartier Mastro d' Artiglierin. per i prolll.,,mi riguardanti l'amministrazione e la cont<ibilità del Corpo, ed il Capitano Aiutante Maggiore del medesimo Corpo che f a r,, le funzioni di Segretario della ·Commissione, o in suo luogo, o >1ssenza d i nn Capitano, o Tenente in 1a a scelb1 del Comando d el Corpo. Questa Commissione così istituita si concerterà intanto per stabilire e classificare g li esami che dovranno farsi : 1° pel passaggio dei SargE-nti, Sargenti J\faggiori ed Aiutanti Sotto-Ufficiali al g rado di Tenente in 2•; 2<> pel passaggio da Tenente in 2• a T enente in 1 a ; 3<> pel passaggio da Tenente in 1a a Capitano. li primo passam,,ri.o à 'l'enent•~ in 2• si prescrive che in avvenire debba essere a lternativo fra i Sargenti. Sa 1·genti Maggiori ed .Aiutanti Sotto-Ufficiali

-

1863 -


se IJOLJiì

l'ONTlFICII<; D'AltTIGLIERIA

con gli Allievi della Scuola degli Ingegneri civili, i quali avranno terminato onorevolmente il coi·so degli si.udi e che si troveranno senza uno sta.bile impiego governativo. (Jualora non si trovasse uel Corpo dell'Artiglieria verun Sargente, Sargente Maggiore o Aiutante Sotto-Ufficiale che abbia i requisiti necessari per meritare il grado dì '.renente in 2a, sarà sempre scelto il rimpiazzo fra gli allievi suddetti, benchè per l'alternativa sopraindicata la scelta del Tenente in 2a cadesse nel turno dei sù nominati sotto ufficiali. Anehe li cadetti, se tra essi vi saranno dei concorrenti, soggiaceranno alle medesime condizioni ·d ei sott'utlich,li. Li cadEHi però alterneranno soltanto coi medesimi. Sotto Ufficiali, non tlovemlo mai Yeuire in turno il concorso degli Allievi della Scuola degl'lngegneri, ma sem11re soltanto alternativo coi Sotto ufficiali e caddti. Il passaggio esclusivo per qrwRti Sol.I.o Ufficiali e Cadetti sarà quello ad Aiutante S0tto-Uflkh1le e(I n Mimi½ioniere. Gli esami per concorrere a questi impieghi si faranno nell'inl:Prno del Corpo da una Commissione composta dagli Ufficiali di- Stato Magginre ai qua.li verrà nggiunto un Capitano ed un 'l'enente in J.•. Il Comandante del Co1·po dell'Artiglieria s:ui1 il Presidente di q11es1"n Comrnissioue e stabilirà il Programma delle cognizioni m~cess~H'i e 11ei· concorrere alli imddetti impieghi. Il Governo Superiore si riserva sempre di promuovere ad un grado maggiore qualunque Individuo del Corpo elle re1mtasse meritevole di avanzamento IJer ])articolari casi e circostanze, anche senza il concor:-;o dei sopr.ilst ablliti esami. Si partecipano le sìi esrirt>sse uomine e disposizioni di No8tro Signore a ~fgr. Presidente delle Armi perd1è si compiaccia renderle note con ordine d el giorno ed eseguirne la esatta osservanza )>,

•:E-

* *

Come si vede, per q nesto riguardo, l'Artiglieria pontifi.eia è in ritardo quasi d.i un secolo su quella piemontese che già nel 173H, oon l'istituzione delle Scuole 'l'eoriche e pratiche, aveva praticamente fissato l'importanza fondamentale del fa,ttore «coltura)) per la carriera e l'avanza~ento degli ufficiali. Del resto, anche ora, la, disposizione che stabiliva di r eclutare anche per Favvenire dagli allievi ingegneri i tenenti in 2" per il corso d'artiglieria non costituiva, in sostanza, se non un ripiego. Per alimentare sistematicamente i corpi facoltativi di giovani ufficiali, occorreva risolvere una volta, per sempre il problema dell'istruzione dei cadetti giacchè essi formavano essenzialmente il vivaio da cui dovevano essere tratii i futuri ufficiali. Il Comandante del Corpo d' Artiglieria di quell'epoca, Carlo Stewart, in una sua relazione, accenna ad un tentativo di col-

1864 -


SCUOLA DEI C.\DETTI DELL·'ARTICLIERIA -

18ml

legio militare fatto nrl 18:~~, che . si concretò poi, dne anni appresso, in una Scuola militare per i cadetti dell'artiglieria e del genio, governata da un regolamento compilato nel 1832 o 1833 dal prof. Giuseppe Venturoli, presideute del Consiglio d'arte, ed approvato dalle autorità governative.

Fig. 320 - Gregorio XVT. (da s tampa dell'epoca ) ..

Lo Stewart, riferendosi alla costituzione e fun zionamento di tale Scuola, così si esprime: << Dopo la ristaurazione del Go -- 1865 -


SCUOLE PO~TIFICIE D'AR'l'IGLtrnltIA

verno, grandi furono gli eccitamenti dati <l'a alcuni valenti uomini, ma i tempi correvano contrari: era necessaria, la robusta mano, il profondo accorgimèn to ed il deciso volere dell'immortale Gregorio XVI e d el suo Ministro Signor Oardin·a1 Lambruschini, perehè la Scuola d 'Artiglieria si ria p risse nel 1834 )).

Fig. 521 - Cardinale Luig i Lambruschini. (da Il Risorgimento Italiano di Costanzo Rinaudo).

Il funzionamento regolare ebbe princ1p10 con l'anno scolastico 1835-36; su dieiannove allievi che risultano dalla « scala di merito)) compilata il 30 dicembre 1836, undici appartenevano all'Ar tiglieria, e la loro a mmissione rimontava alle seguenti d ate: uno al 20 agosto 1833, sei al 20 marzo 1835, un altro al -

1866 -


ESAMI I'Ell LA l'\O~IINA A UJi'li'ICIALb:

~

aprile dello stesso anno, altri due all'll marzo 1836 e l ' ultimo alli 5 seUemb1·c 183G. E ciò proya che, all'epoca in cui fu dato il mandato al prof. Vcnturoli. di elaborare il regolamento della Scuola per i corsi facoltativi, non vi erano più cadetti, e quindi non esisteva più la vecchia Scuola d'artiglieria pontificia, la di cui mancanza spiegherebbe il reclutamento dei tenenti in 2• dagli allievi ingegneri. Circa le nol'me che rt·golavano le Scuole per i cadetti d' Ar tiglieria e Genio, sappiamo che il corso obbligatorio di freq nernr.a era di d11e anni e coloro ehc lo compivano con diligenza, acq11istando 1~satta eouosccnr,a della propria arte, avevano il diritto di precedenza uell'ava11:;-;amento ad ufficiali, che fu stabilito cloveRRe avvenire per esame. In un docmnento ,lelFepoca, ehe porta il titolo « Estratto del Regolamento approvato dalla Segreteria di Stato con dispa,ccio numel'o f>J2f);{ in data 27 9ure 183G, in Ol'dine all 'esame dei cadetti di Artiglieria i quali aspirano ad essere promossi al grado di llfficiale >> Jcggiamo: « Allorchè i Cadei I.i di Artiglierin avranno compito gli studi nella Scuola per essi deslin:1l.u , :,llla occasione di vacanza cli un posto di Uflìc:iale nello stesso Corpo, dovranno fare un concorso, onde il più degno si:n-i promosso. Questo concorso comprenderà tutte le facoltà, che valgano a rendere un Ufficiale d'Artiglieri:1 :1.hile a disimpegnare tJel°feUa111ente qnnlnnqne delle sue attribu:,;ioni. P erciò dovrà questo esame abbracciare: 1) le mat·ern:itichc pure n e i v ari rami, c he s ono n ecessari pe r la esatta rognizione delle applicate ; 2) la Fisico-Chimka n ella parte specialmente che riguanla i rrwte riiili per la fabbrica:r.ione de lle armi, polveri ccc.; ;::J le matenrntiche applicate; 4) l'artiglieria proprht.1tH·111:e lldtu tanto t eoriea e lle pn1 t if:fl , ,:ompn~so il trattato s ulle Batterie; 5) l'Arehit.ei-t.urn militare 11clla parte elle :-1 pp:ntìene all'Artiglieria )l .

Era.no poi fissate 1e modalità dell'esperimcn to il quale an · dava diviso in tre parti: un esame veruale, una prova scritta ed un csercfaio pratico, da eseguirsi tutti dinanzi alla stessa Com missione stabilita per Fe~ame di ammissione dei cadetti. Gli al li e verbali dell'esperimento muhwano poi trasmessi alla Segr eteda di St ato, che procedeva alla no{nina dei più meritev~li _ In sostanza, le norme alle quali abbiamo accennato in me-

1867 -


SCUOLJ•; l'OX L'JJ1'I CIE D' AR'l'IGLIEIUA

rito agli esami dei cadetti per la promozione ad ufficiale, e quelle che investivano tutto l'crdinamcnto degli studi, la premiazione annuale degli allievi e la loro ammissione alla Scuolà, che esamineremo fra poco, furono dettate in armonia alle disposizioni della ·« Costituzione degli studi civili>> emanata con bolla di Leone XII il 2S agosto 1824, che incominciava : « Q-nod divina sa.pùmtia etc. >) .e dal relativo regolamento .

.l<'ig. 5.!2 - L eone XII, r iformatore degli studi. (da L'Università rli Roma d i Nicola Spa no ..:... Editrice Mediterranea, Roma 1935).

Casa

A professare le mate1·ie militari uonchè matematiche e fisico-chimiche furono chia mati il tenente in 2" dell'a1·tiglieria GioY. T3attista ra.Imieri ed il knente in 2a del g·enio Luigi Boldrini; però il prof. Paolo Volpicelli, che già era stato officiato come in-

] 868 -


PUJRSONALEJ INSffiGNANTEl -

1835

segriante nel 1832, domandò di poler prestare, gratuitamente, la propria opera nella nuova Scuola militare; e la Segreteria di Stato, con dispaccio del 29 giugno 1835, comunicando alla Presidenza delle Armi che il Pontefice aveva accolta la domanda

Fig. 523 · Prof. Paolo Volpicelli. (da una fotografia del Sig. Tranchelut). (da l'« Illustrazione Italiana» primo semestre 1879).

del VolpiceJli, ordinava di studiare insieme al prof. Venturoli come si potessero rimaneggiare i programmi d'insegnamento già fissati tra i due suddetti tenen ti , in modo da comprendere anche il Volpicclli nel corpo irniegnante. -

186!)


SCUOLE l'ON'l'llt'lCllo n' AU'l'lGLIIJll:lA

Egli, l'a.11110 appresim, sollecitò l'onore di indossare la divisa di ufficiale d'artiglieria f! fu nominato perciò tenente in 2", come dal biglietto del1a SegretHia di Stato del 1G maggio 1836; ma successivamente, forse .... penLito dell'eccessivo disinteresse dimostnLto in un primo tempo, do111a11dò di essere audw regolarmente retribuito per la sua opem di insegna11te. Ai primi del 1S3G si pensò d 'integrar:: le Je,doni di 1isico-chimica con esperimenti ed esereitazio11i pratiche. Il regolamento per tali istruzioni, firmato dallo Ste,Ynrt, prescriveva: 1° Questa parte dell'istruzione pel profitto dei cadetti pontifici del Genio e dell'Artiglieria in conformità dei dispacci d e lla Segreteria di Stato 6 aprile J&:ti e della Presidenza delle Ai-mi 4 febbraio 1836, diretti al rrofessor Scarpe.lli11i Segrelario Perpetuo dell'Accademia de' Lincei, si terrà in Campidoglic nella s ala rlestinata :1 Ile adun:ni:r.e tlei medesimi e ne' Gabinetti tisici e nell'OsserYatorio ove esistono le rn:1cchine nece:;sarie e gli opportuui !strumenti spetta11ti al eletto Professore d.11:: ivi li Lia rnduuaLi e li tiene in puùbl ico serv izio. :!" Questa lstruzione

t,Ì

dnrit dul rispell i ,·i Professori llei Uor·vi fucol-

tativi, e per quello che rig-uanla la costruzione, e l'uso delle macchine stesse vier1e afiì(l:1la. all'opera del smldetlo Professore Scarpellini. 3~ Al Signor Comanaantc del Corpo ll ' Ari ig-lieri:1 sarà <.-orn1111c>ssa la sor veglia11za di tutto ciò che rig-uanla il h11011 andamento di 1Jue:;ta pratica islrnzione tlei cmlelti nomina.Li )>.

Per l'att_u azione di quesle lezioni pratiche l'abate Scarpellini elaborò un programma nel 111aggio JS36, che modificò nel mese sutcessivo e che fìnalmen,te fu approvato il 12 luglio 1836 dal Cardinale Segretario di Stato Lambrnschìni. Al fine di controllare il profitto degli allievi e di ribadire le nozioni impartite, ogni sabato, un cadetto estratto a sorte faceva. una «ripetizione)) per ogni materia, su di un ax·goinento anche esso estratto a sorte; un altro giorno della set timana, poi , gli allievi venivano esercitati alla r isoluzione per iscritto cli un problema. Alla fine di ogni trimestre, aveva luogo un saggio pullblico dinanzi ai professori ed ::,gli ufficiali dei due Corpi, con lo stesso shitema dell'estrazion.e :1; sorte, tanto dei cadetti quanto degli argomenti; in queste pr<lVe trin1estrali però era.no tre i cadetti chiamati a dissertare su tre diversi quesiti. La prova dell'ultimo trimestre era detta anche << concorso annuale)). -

1870 -


LA (( SCALA DI M!;;HITO )) PER I CADET'l'l

I risultati di queste prove, nond1è quelli delle ripetizioni e della risoluzione dei problemi settimanali, con le rela,tive osservazioni, venivano presentate dai professori al Comandante del Corpo H quale, su tale scorta, compilava a fine d'anno la « seala di merito>> da presentar">i a.Ha Presidenza, delle Armi.

Jrig, 524 - Feliciano Scarvellini. (da L'Università di Roma di Nicola Spano Editrice Mediterranea, Roma 1935).

Casa

La « scala di merito '> per i cadetti dell'Artiglieria e del Genio del 30 dicembre 18~1; desunta << secondo le qualità, fisiche, morali e scientifiche di caduno individuo >> è firmata dal colonnello Stewart, d'al prof. Scarpellini, dal tenente del genio Boldrini, dai tenenti in 2• d'artiglieria Palmied , VolpicelJi ed Alessandro Calandrelli, e po1-ta alla fine una nota spiega,t iva, che è ahbastanza .... eloquente : « Dalle cose qui sopra esp0sle è a notarRi i11 spednl moòo ("lle tntti i Cadetti sono stati distribuiti in òue classi , e (Jneste s uddivise per gradi : ch e nella prima classe sono compresi (Jl'egl i nhili n proseg uire il cor so elci studi giusta

-

]871 -


SCUOLE PO:-ITH'ICIE o'ART[GT.rnltJA

il piano adottato, e nella seconda colo1·0 che o per pocbe?.za tl'ingeguo, o t)(>r cattiva volontà, debbono di nuovo incominciarli nella parte elementare. Considerando quindi che la poca assiduità e il nessun profitto di taluni procede esclusivamente dalla mancanza di unità nella direzione delle scuole i sottoscrilti, a sgravio della propria coscienza pregano pcrchè spedit amentE>

Fig. r,25 - Alessandro Calandr e Ili. ( da f otogr·afiia in depos ito alla Bi• blioteca d e l Risorgimento in R oma).

s ia nominalo un id oneo DirP.ttore dell'istruzione elle assuma in sè la disciplina e la r esponsabilità della condotta s tudiosa d e i Cadetti, se vuolsi cbè i medesimi conseguisca no il fine d esiderat o ll.

-1872 -


PREMI DI

MERITO AI CADE.'TTI

Per eccitare nei cadetti l 'amo1·e allo studio, e seguendo le norme prescritte ~r gli studi civili, per cui, oltre alle lauree ed altri premi, erano state istituite delle medaglie d'incomggiamento, il comand~Lnte .lel Corpo d'Artiglieria, colonnello Stcwart, il 10 agosto 1836, clliese di poter premiare con tre medaglie d'argen to i tre cadetti più meritevoli in ciascuna delle tre materie fondamentali d'i1,segnarnento: matematiche, fisico-chimica e architettura militare; sta bilendo cioè un primo ed un secondo premio per i lavoT'i scritti ed un premio per le òissertazioni orali. La Presidenza delle Armi approvò fa proposta del Comandante dell' ArLiglieria, mecomandandogli però di essere parco nella concessione di siffa tti premi, per n on Rcema.1·nc 1'efficada ed il valore. A ttencndosi a tale criterio di severità lo Stcwart, dopo la chiusura dell'a ~rno scolastko con il concorso a n nuale chP ebbe termine il l K settellibre 1886, chiese alla, Presid.en,m, delle Armi otto medaglie d'a r gento (e non nove come avrebbero dovuto esRere in r agione di tre per ogni materia) perchè giudicò che, nel l'Architettura milita1·e, nessuno Ri trovava iu concliziore da meritar e il primo premio . La Segreteria di Sta to , interessa ta al riguardo, accor dò le meda glie con dispaccio del 27 novembre 1836, firmat o dal cardinale Lambrnschini, che dice così: « Si a nnnisce all'ecci taUJellto dato · da Mg r . .Preside11tc ùclle Anui col suo fog:lio N° 12385, e :,;i stabili see, ch e le otto medaglie d 'argento m eritate da i giovan i Cadetti d ' Artig lieria l' del Genio siano loro d istribuit e con qualche solennil il n el locale stesso, ·in cui essi or a fanno i 101·0 eserci.zi scolastici in Campidoglio. Il Cardinal Segretario di Stato si propone d i d ar e egli stesso di su a ma no il premio a i Gion mi, che n e sono stati d esignai.i per deg ni e concr eteril in vece con ìVlgr. P residente d elle Ar mi il gio1·no, e l'on.1 , in cui la premin zione :1vril luogo.

Non potendosi esig ere clalla T esoreria il dispe ndio delle medagli e occorr ent i, s i aut or iz:rn lo st esso Mgr. Près idente a s upplire a ques t a spes a coi fondi, che sono a sua llisposiziorn~ pel rnat-eria lc d'Art ig lie ria e del Genio , e s i

1HJ

-

1873 -


SCUOLIC 1·o~TIFiè IE o ' AR1'IGLmRL\

vreg-a il medesimo ad r1equi,;t,tr11e dove n lui sembri più conve11ie11te, pres cegliendo uu tipo che corrisponda all'occon cuzn cli 1m:1 preilliazioue. e. se ve ne sin il modo, di una l)rcmiazione militar e. Tmito s i 11a1tecipa alln Presidenza delle Ari;ni per sua nonna ».

Questa speciale medaglia pare veuissc ideata da Alessan<lrn Calandrèlli ed incisa dal GiromcUi, e porta,"a da una pal'te l'effigie del Pontefice e dall'altra n11a corona d 'al101·0 colla dkitura (\ 'l''ironiùw; >>, contornata da 1111':1Jtr·a clic:itul'a « ~t.rma docl:u v ùic11,nt

».

Per quanto concerne il fn11r.i011aruento delhi. Scuola militare in quest'epoca, occorre ancora rilevare che coloro i quali ftn-ono ammessi come cadetti nell'Arma, d ' A1·tig1ieria od in •1 uella del Genio dal 1833 al 1835 1;011 dovettero sostenere CRami di sorta, ma esibirono solamente ilei titoli oò attt>:a:tati di :a:tndi 1 p1·obabilmc11t<~ vagliati con molta larghezza . Però n 24 luglio 18:1:\ tvntlamlof<i òi copvire ùue posti vaca11ti di cadetti cl' Artiglif>rfa, fa Segt·et eria cli R!.ato , <lif.q>0se che vi si provvedesse per esame·: al quale potevano prendei' parte i giovani in possesi-;o <lei necessari requisiti fisici, politid e t· P.ligiosi. Il Comando del Corno d ' Artiglieria., avve1·tito di tale òeli.bcrazione ed invitato ad elaborare il relativo programma, proponeva il 30 agosto clie dimmzi ad apposita Commissione i concorrenti dessero saggio dì Hritmetica, algeùra, geometria, trigono metria, architettura, possi.bilmen~e cognizione di fisic-a e chimica, ed infine di retorica italiana ; anzi per quest' ultima matel'ia si speeificava che non dovesr;;e assolutamente essere ammess(I chi non fosse risultato almeno mediocre: particola1·e al>l.l:.u:;tanza significativo, in qnan Lo denunciava, implicitanrnntc, 1111 senso di italianità, non privo ce1·tameute - se si ticn conto clei tempi dj riflessi politici. Questo programma ebbe l'aJJprovazionc della ~eg·reteria di Stato; anzi l'anno dopo, 2 maggio d el 1836, fu disposto e comunicato a.1. Comando d' Artip:lieria che sulle materie indicate i concorrenti dovessero essere sottoposti ad nn esperimento per iRcritto. La Scuola mili.tare poutifìcia che si era proposto lo scopo di formare il vivaio dr.i giovani ufficiali cl' Artiglieria e Genio, non -1874 -


l>EliJ C fEX7.E NELL ' ORDlNA:biltlf\'l.'O

poteva rla1·e granùi rhmlt.:it.i, sopra:tutto in u11 quadr o d' insegnamento f:i:oppo modesto. Forse servì a qualche cosa per i cadetti del Genio (sec011do una a fferma:,-;ione dello Stewart), ma pe1· qnelli d'A rtiglieria venne meno completamente aUo scopo. Le m anchevolezze affiorarono alla fine dell' anno scolastico 1838, quando il Comando d'Artiglieria - sotto .la cui tutela la Scuola militare svolgeva la. propria vita, grama e stentata - fu costretto a proporre l 'allontanament-.o di otto cadetti <li tutte due le Armi, per maucanza, di profitto ; gli ot! o protestarouo denunciando a ppunto l 'ins11fficici1 za cfoU'insegnamenLo, e pare .... d1e J1on aves:wro t utti i torti. La Presidenza delle A1·mi, nel 1.'iferire su tale argomento n lla Segreteria di Stato, il 27 novembre 1838, doveva convenire e élichia.rare che fino allora la direzione delle scuole uon era s Lata un modello di perfezione {( per difetto di un giust,0 e ben inteso i-egime cli esse, massime per 11011 esserf;i più riunita, la r,ommis!'- ione ché <.loveva µres iedcrlc etc:. 1). Questo concetto è 1-iha,lito i11 una relazione eontene11te nn progetto d i riforma, che la Presidenza delle Armi inviava con tcmpor a neamcnt,~ n,lh1. RegTeteriu di. Sfato e di cui è utile riportar e integralmente qua,lclte br:1110 . per :w~rc .la vi f.:ionc ehiar::i, del più largo sviluppo che ,:,i surehhe voluto conferire alla Scuola. Essa dice: « La n e <·essit!l di JJr ernle1·e w: adegua to provvcdilllenlo sul pr oposito delle ,;<:n oie is tituii.e gi:'l da tre :inni 11e1· l 'istruzio11e dei Cad,~U:i d el Genio e dell' Artigl ieria n elle qm1li essen dos i verilkata una certa mancamm di accordo e di unità di r egime non lrn nno 1,0r eiì> prod otto quel risultato eh e il Governo se ne riprorni:i<e 11ella lor o forrnaziouc, lnduee il sott.m,<:ritto rresiden te d elle .àrmi :ltl :1:s:o:urncrc ~n ques to n nno interessa ll li:s:siwo tu Il :1 la parte possibile per ax,:ienrnre il b uo11 sct·vlzio Jnl.1ir0 n ei due Corpi fiwoU a t ivi suaeeennati. Il p rincipa le oggetto 11e rl :m to clcl preRe11l e r is pe ll oi<o rnJ)l)orto si è quello cli rai;s~nt1rc a V. r:i Flcc.za Hev.ma un progetto per Rtabi lirc i n JWoposUo 11n 11110,·o ordinamento g im;t a le mm,isime ch e cli n mcer to col S ig.r Profe8f<01·<· Ab:1 I <., ) ,J,1zznni 8H r lc'hhollsi n llo scopo s l:ibilitc e elle il flOttoscri U o i,i 0 110 1":1 ""porn: alln Emil1cnza V.n per le ulteriori nm 1logbc determin azion i. P er r·olllf>le lnrc l'ist rnziù11e dei Cacletti nttuaJi e ren<lcrht piiì ,-ollr·<·il :1 c lH' s ia p ossibile, f<ieeome pur e rw.1· :1 pplica r e le teorie as t ratte. ,ia 0s,-i fi11 qui :wqu i ;,l ate colle cm;~, nlili nlla pra lka , è 11ccp,-,-,1rio c he i 11w11;,;io11:1 li C::1d1·lli c·o111pi:mo i l corso t eor etico n cll' l'niYers ità <li H cnna :1p1w1•11t l<•1tdo i\· i l:1 Mccr:mi<':1 e l'hlran lil:a , e faccia no co nlcmpor:1nenmcntr. Ill'll 'infe1·110 tlc •i C01·pi le $(·11ole

-

187n -


SCUOL E 1'01\TIFI CIE 1/ ARTIG LI EHL-\

d'a pplieazione. Siccome per<'., sono Essi nwncn nti ili a lt-u ne roguizion i neces sarie 1ier acquistare le scie nze emmciate et! abbisogu,1 110 ·eziandio di met t ers i in paro delle lezioni s piegat<~ fi11 qui d al Prnfesso re <lell' UniversWt , così dovrebbe Rubito il Ten.l·e Pa lm u,ri t lle li ha negli scor si >11111i istruiti ne~li eleruenti di Matematica porsi rU concerto col Professore s ntldetto J>cr c-011ciliare il modo più acconcio onde r orre al 1iiù presto possibile i ri rietut i Cndetti in stato di poter appremlere con prolìt.lo la i\Icccnnir·:1 , unica se11ol:t che d o vrebbero l)e1· ora frequen tare 11e l I' TJuiversit?1 olti·c quell:1 tli ripetizione che dovrebbe d ar loro il 'Pen. P alwie1·i qu olidia n1.1 rne 11te alle 01·e o ll o antimeridia ne . Qu n.ndo poi i C1.1detti non 1wr:1m10 pi.ù bisogno d ella scuol:1 :iusilinre ò.el Te nente P ,1 lmle1·i e potranno sen;r.a tlillicoltà segn in~ l 'istl'Uzione di mcccanit·:i allora potranno incorninl'i:n·si le scuo le t1 ·applicazione nell'intc nw tlei Co1·pi " ·

A propm,ito poi di qnt>ste seuolc <li nppli n tzimw. JWr qnnnto riguarda più speeifìca lamt>n tP quella <l' A 1·t iµ:Iiel'ia . l a rt'la7.io111• C'Ontinua: « Il 'l'cn.te Onururio Vo li,ìef>lli poi nssu1Dni1 l'i,;lru;r.io11e d ei Cnrletn d ' Ar tiglie r ia a pplic,rnrtn le teori<! l!:i:'t tl:ile tl i F i~i('o-<' him ic-a :1 t utto dò che è r ife1·ibile a l Materi ale lii Artig lierin , e ,;iccomc tioggi:1110 Psse prindp:ilmente s nl 0 l'esperie11;r.a, così In loro has·.· <.1 ovrì1 ei:;scr c uu:1 sede cli (lucsl.l: eseguite ner 1·ia di fatto . H iehi e(l\.!tHlosi. poi , per tnll p,;periem:c ))l:r son:1 d estra e l'or11il ,1 d egli Ol)JJOrtuui isl rn111enti , t, .-i1111enclosi ,1pp1111lo tutto <'iò 11e ll'Eg1·egio Pro fessore Jl. Feliciano S<:,n·pe llin.i . 110111inato gii1 dalla Segreteria cli Stato per coaèliunue ai detti f's perin,en t i.. potrà Egli n11s11111e r11e l \•,;e1·u;r.iune e stnhilir!" N tal uopo l ')<]lenco fl i essi, i <1uali tlon nnno esf<ere i e-entri ,1..11<, lezioni eh\> d nvd1 d are il Te11.te Volpicelli. P et· tal mod o i 0>11letti tle i due Cor[Jl facoltnth·i s uddivifmti fl lltlremlera uno con tuttn facilità e maggior p1·e<·isio111,• e sollecit.udi11e seuzn i11co r:rcre nei passati incon venienti quando è a cinscu no 11e' 1i1·op1·i n1mi clecism11entc n e<>e.-;s,n·io J"lér l'esercizio tlelle azlC'nde t-11e il GoYerno potrà loro a ffi dare " ·

Circa la durata d~i cor ~i. il modo di espletarli e la Commis i;;ione che doveva guida rli e i:;orveglia rli. si kggr. : « La durnta tlell' in te1·n is tru zione fl on-à essere ui du e ,mni. e le Scuole ù i 11pplic11.;r.ione dovr an no fa r si con l empornnenmente a que ll e di Mccc:rnica e I drau lica giustn l'orario f·he sarà per l!t:rbilire In eornmi;;:sio ne inca ric1.1 tl1 lii dlr igen > . e sorvegliare il di loro buon a n<la 111ento, aecerlarsi del tll·otitto d ei Cadetti e !:l abilirne al compiere rle l èor so un:1 rel!olare ::sr-:ila cli me rito da cui r i1111l t i In pollitivn a biliti• 1.>er cinscuno <li essi. 1l11r:111tc slffnlt;1 l!<truzione <lovr:inno i menzion a t i Cad et ti eso11erarsi d a og ni nltro o;erYigio eccettuato t.>er quelli cli Artiglieria l'interveni re alle m ruwvre che pe1· a ltt·o non ,•e1Tanno eseguite in o re di lezione. Questa Commissione che posta in non cale q uasi ma i si riunì in p:rssato. eiò ch e d ietle luogo alle nrnle intclligt->uze ed al ca ttivo risuil.uto delle scuole

-

1876


rH RIO!tnIX.UIEl'i:TO

l'HOGETTl

surlrlette, don·ebbc or,1 rid1ia,nrnrsi in 11ie no vigore riune ndola 11eriudkamcnte a ,·anti il sottoscritto che quando piaccia all 'Eminenza Vostra Ile v .ma potrebbe presiederla , eolllJ"JUsta de i s ig. Professori ~<:arpc!lini. Vc nt11roli, e Mazzani, dei Profei,sori delle scuole d'applie:azioue Palmieri, Vol11icclli e dc C11pita ni e dei due utlkia li <le i Ge11io e rfolla Artiglie ria :-uldetti a l :VÌinìstero delle Armi, oltre al Segretario Genera le ; ùovr<'bbero qnincli intervenire anche i due Comandanti tlc i Corpi ve r la 1.1:u-te che riguarda il tlisciplinalc. In siffatta guii:;a si lusinga lo scriver1te r·!Je i ri11etuti CrH.letti potranno com1Jire la loro istruzione e rin:;;t'ir quinci i abili uffic iali nei Corpi rispettivi».

Jnfiue, 1ml prngdto i11 diRe ttssione, si teneva conto tlei nuovi (;Ht1et ti, s 11ggm·e11do di stn ùilire per la loro am missione un grado c]j

cnltnra eomp1·cso n ei sl'guent.i limiti :

<< Qu,rnto p oi :illa fu t m·n ,u1111Jis:;;inue cl c ' nuovi a llievi n ei Corvi focolt:1t.ivi il sottoscrittu t'OHYi PIH:' picn:uue n lc nd 1>:1rcre eRte rnato llal ,;,ig. Pl·ofessore Abate Mazz:rnt ch e nn11 vuss•mo toucon t>re cioè ni d etti IXlHli se n on •Juei Gionrni che a bbiano stmliatc le l\i;itema ticlle tino :1ll'J'ir1troduzior1e del c a.lcolo e appre,;,o u cll'T; 11tvers itÌl l,1 Al e<'<':1lli<·a e r 1,lrnulica, la !fisica ;;perimcnt:1le e la Chimk,1 , (lClpn otte11ut01w il gr:1110 di bar rn l:ml'cnto , ., sia11u µ1>riti C½iundio m •gli clc!llenti del <l iRt•;..:110 ,li .\n:h itctt11r,1 ciYi le. 0011 q uest"i retJUisiti gli asp i1·11nli i:;ara nno assoggett :iti n 11rm·e cd es11erimcnti ,J a stabilirsi dn.11 11 Cummis sirme giusta le m assimti g-ià a11teeetlcntPlllt:!11t(, :ippro,·atc clnlla. Sep;l'Pt.Pria. cli Stato t enendo sempre f e r,no ct1 inv:iriabile 11er lo tJYvenire questo sistema onde essere sicuri di avere nei CorJ)i f:lf,oltntiv l Oiovani istruiti ed. a bili al disimpegno delle azie nde riispcttin~. (.Jneg-li flf<J)inrnti che ri11ist'irmmo 111e;..:lio negli e;,nmi t"i 11dlc enuncia t e prove~ sal'anno 11rn,s<:elti ])fir r,,r part t· d t•i Corpi f':ic:oltiltivl 11e ll'interno ù e i · <1t1ali verra nno q11:111d o n e i,i,rno abbisogue,·oli is truiti n cl1,1. pratica» .

La :--eg;l'<·tPria cli. Stato, eon llii,pa<:c io del 15 gennai.o 1839, JÌl'mato clnl {' :n·di11ale Lnmbrm-:d1ini, 1·iconosreva buono, in linea <li 1nn::,,.."'i1ua: il ])l'oµ:e! to PSJwi-t~l <la Ua Presidenza delle Armi , rn:1, ol,uit>ttnva c-he ('S:--o ( •1·a orma i inu tilf' pc1· i cadetti del Ge11io i 11uali. in ba~e alla n110Ya Ol'ganizznzione, veniv:1110 aboliti ;

<',011ehimfova : <( Potrà beusì esso prng,-i1to ci;:scr P nllott::ito 11er i C:l(l cttl tkl ( '01·po •li Artiglif!ri:t , s ibbc11~ lt~ nnn)Jis,sioni c:he H\Tanuo luogo d'orn i1m:111;,;i i11 <Jllt'"1 o :111TO Corpo non saranno fa1te eh~ ìn l'eguito acl 1111 rig-or o~o 1i,;:1111f'. ti , w :111ier:1 che qne' ~iovani cl ic s aranno nomim1U Cade tti tli :1rtig-lkri:1 111111 :1 (!un:111110 far <lesirle r::11·e riguardo alle eo!!.Òizioni teor i<·h e . ... d on :11mo solo :ipplkarll;' nella pratica )l.

-

,~.,

-


SCUOLE i "UXTIFlCIE D' .-\ltTH{LIEltl.\

•H

·):·

*

Ua (!lH!sto momento, dunque, appare eyiflcnte che le dircltive del massimo organo gove1 nativo pontifieio tendeYano ad una, Scuola di applicazione lnnitata alla sola Arma cli Artiglieria. Su<:<jessivameute, poi, il eornnndo clel Uo1·po cl' Aetig-Iieria - iuterpellato dal }linii-tero d elle ..h111L drea un'istanza del tenen te 011ora.1·io prof. Paolo Volpicelli il quale c hi N levit di es!-IBl'e t1estiuato all' istruzione scientifica dP-l Corpo -- non si lasciava sf ngg-ire l'oecasio11e di ini:;isLi'.l'l~ sulla Hetessitù <li 111iglio1·a1·c il c.::ara l.Ìf'l'C scientifiro <~ i,,oll<~rnre il <e tono)) c1e11 ' insPg1ia11wnto. Il Comando del Corpo signitkava : « Ora verò che lo s t es~o Governo tfa luogo a s per a r e cli r ic-hia mare d 11ffi11(lecoroso stato, in cui e per ric:-1 dere il Corpo per difetto cl'nna istruzione scientifica, presso ciò che il s11cc it:-ito lfo;paeeio dirnanda, s nrL'i pertanto d el subordinato parere ehe si slnbilisse nna ,·o li.a per sempre una scuola specia le. c~c·onomiea c'~d ad:-i tt.nta :dlt~ c·irr,ost·,1111.P.; l:1 q11alt-~ a sirnilitrnlirnè rli ei/1, , •l1 c ,a:i pnltica appo gli a ltri, r,otrc bhc d ('n01uim1rs i Scuo ln r eggimenla le di applicazione, o Scuola specia le d"artigli<c)ria. In qiwsta 1·icen1ti i C:1dd ti. come gii1 savimnenle ·rH"eStorivo110 i ,·i!,t,•111 j re~ol:1111,~11[ i , dmTeùlJero t•,;,;i "egu it:•rc a d istrnin;i: 1° 11ellt~ :1(1plk:1 z io11i ddle 111,1l1.·111;1(icht•. nl calcolo th •lln traic-zion c dc' proiettili, della resistenza f ~ forza dP.llP. mner·hine, allrezzi e s l.rom eu ti guerreschi; 2° nelln fìsico-chimk:1 p0r dò. ch e r i.trnanln i ft>nomPni c·hP ><Pr nn10 alla teoria di t1uelli. delle boc-ehe (1;1 f uoco. e ne lle p1·01wietit dP.' materiali impiegati nelle cose s[)et.l:rnti al carradore, all'annainolo , nl fonditore ed a l polverista, onde p mwi:1 Y:-ilntare :lil'opporluniti1 i r e la tiYi prodotti e costr uzion i. Tali nozioni ricP.vutP. quot.ic1i~urnmP.nl:<-! d,i g li Alunni imaiememente :ill:i pr:i tiea delle operazioni di cnpra e cli forza, c he ricc~v!'reblwro da nitri , e d e l maneggio e d evoluzioni delle Artig lierie, sarebbero a mio cr e dere sufficiP.uti ntl impieg:ne poi i m ed esimi ver lo scopo delln loro esclusiva assegnazione . Ciò ('.OU<'.e::-;~o , conte og-nun YCd c, occorre prilnnrinn1e ntt:i nn Profps~on~ d i scie nze m a tematichP. P n:1tun1li , il quale pe l bi so~no delle dottrine enuncia te dia a gli a lunni le applicazioni <E quelle nuove te ori e. e he posson o avere :ip preso nelle l:niver sità e ch e g inmmni eo11 t,R~e ;;o le put'1 1111 imliviclu o d a r conto esatto d e lle s ue operazioni. ;\ mio c rerlt~n· il 11omi11:11·0 'l'.l e P aolo Volpicclli potrebbe m eritevolmentP. n ssm1wre questn incmnhe n za , c ome quegli che per avventura si t rova già costituito pubblico professorP. cli m:1h•1u:11iC'l1e, e d i fi si co-chimica ». +:-

* *

Il « RcgoJamento della Scuola speciale e pra t1ca d ' Artig·lieria )) - che fn elah01.·at o r::nbito dopo e porta la lìi-ma di ..\mad ori -

1878 -


LA

(<

SC UOLA SPECIALE E PRATICA DI AHT!GLlJiJlt[A )l

Piccolomini, allora Presidente delle Armi - fu trasmesso il 19 giugno 1889 alla Segreteria di Stato, che, eon dispacdo ilel 16 luglio successivo, a firma del caròinal Lambruschini, l'aplJI"Ovò, affidando le cure dell'insegnamento al tenente onol'ario in 2a prof. Paolo Volpicelli, <:on l'obbligo, dt1 parte di quest' ultimo, di prestarsi anche all'istruzione di quegli ufficiali d'artiglieri<t che, secondo il giudizio del comandante del Corpo, potessero averne bisogno. Il regolamento, diviso in einque p3,rti <listinte, importava complessivamente 2G articoli. La p1·iwa parte trattava della riapertura della Scuola in Uastel S. Angelo, sotto l'alta protezione di S. Barbara, la sorveglianza di essa da parte del comandante l ' Artiglieria pontificia in qualità cli direttore, e la limitazioue della frequenza ~Li soti. cacletti <l'artiglieria, mentre nessun altro avrebbe potuto esservi ammesim e godere qnei pdvilcgi scnz.a mm spcdale lif:en;,;n. della Presidenza delle Armi. La . ::-:<·{·01Hla part!>. J)l'{'lltleYa in c:,;ame Ln11mi,.;:·don r~ ilei c·adetti stabilendo, oltre ai requisiti geuceici morali f \ fisici previsti dai regol:nn~nti in vigon~, q11('J]i parti(·olnrì P c:iot': (·.ompimento degli studi rettorici, conoscenza delle matematiche pllre e miste, comprese h1 Fisica e la Chimica, in rni::-:LU"a di quanto avrebbero cloYuto saperne gli a,lmrni del tel"Zo anno u1tiversitario della facoltà delle scienze fisiche e matematiche. Un'apposita Commissione, con a capo il Presidente deJle Armi , e composta dal direttore della Scuola~ dal professore della medesima, da due membri de l Collegio filosofico l a cui nomina spettava nlla stessa Presidenza delle Armi, ed infine dall'aiutante maggiore del reggimento di artiglieria, iu qualità di segreta,·io , doveva vaglia,re i requisiti indicati e poi sottoporre i concorrenti ad un esame su gli studi compinti; il risultato , mediante un rapporto firmato da tutti i membri, doveva essere trasmesso alla Segretè·ia di Stato che deliberava snll'ammissione o meno del candidato. La parte terza del regolamento rifletteva l'ol'g-a11i ;,;znzione degli studi e si può cosi riassumere : applicazione tlcllf• mn.te mu tiche e delle leggi della fisica e della chimica all e nozioni d 'arti glieria; calcolo della traiettoria dei proietti e ciel lavoro e tormento degli affusti, a ttr ezzi e st rumen t i artiglieresdti ; spiega-

] 879 -


SCUOLEJ PO.N'J.'H,' ICH~

o' ARTIGLIERIA

zione dei fatti che servono alla teoria dei fenomeni relativi alle bocche da fuoco ed alle proprietà dei materiali impiegati dai vari costruttori del complesso rnateria]e artiglieresco e cioè canadori, armaiuoli, fonditori, e fabbricanti di polveri. A tutto questo andava aggiunto mi corso elementare di materiale artiglieresC<.1 con lo studio del trattato del l'iobert : fabbricazione delle armi è dei proietti e reJative propriet~ì,; descrfaionc ed uso dei carri ed affusti coRtituenti il treno di battagliai d'assedio e d'equipaggi; impiego e servizio d'artiglieria nelle manopere cli forza. Era stabilito d'affidare siffatti insegnamenti ad un professore scelto dal governo con rango militare e relativo soldo, il quale, all'occorr-euza,. poteva essere coadiuvato da uno degli ufficiali d'a1·tiglie1·ia, con nomh1a :fissa oppure di turno, a scelta del Comandante del Corpo medesimo. Le lezioni Ri dovevano teuere tutti i giorni, eseluso il giovedi, la dmnenica e le altl·e reste di precetto; la durata di ogni lezione non doveva. essere rnino1·e di un'ora. La pa,rte qual'ta poi stabiliva gli esercizi e gli espe:imenti a cui dovevano essere Rottoposti gli allievi nel corso di ogni anno scolastico: un esercizio di «ripetizione>> ogni quindici giorni, eosì come si pratieant nei licei civili; e, due volte all'anno, saggio pubblico del progresso conseguito , dinanzi alla commissione accennata. Il professol'e incaricato de11'i11segnamentu doveva svolgere durante l'anno scolastieo un sufficiente umnero di lezioni sperimentali, servendosi del gabinetto di fisica dd professor Scarpellini; alla fine di ogni anno Rcolastico si doveva tenere neJla scno]a. un concorso e quind1 premiare i più meritevoli a giudizio della commissione, giudizio che doveva basarsi sull'esito del concorso, ma non senza tener conto dell'andamento generale dcll'anuata, secondo le dichiarazioni del p1·ofesRore iuseguante. Infine Je promozioni dei cadetti a] grado di ufficiale, che dovevano avvenire pel' esami, erano r egolate dalle norme contenute nel1a quinta ed ultima parte del regolamento cioè quelle stesse approvate dalla Segreteria di Stato .c on dispaccfo del 27 novembre 1836. Queste ultime disposizioni, prima di essere incluse nel nuovo Regolamento, furono nuovamente esaminate .ed approvate dal,Ia Segreteria di Stato con dispaccio del 15 giugno 1839. Da quanto siamo venut i esponendo, risulta chiaramente che, con la riforma del 1839, quella ctie era prima la « Scuola, mili-

1880 -


LA ru1r oRMA DEL

1839

tare pont.ifieia pn i cadetti d ' Artiglieria e G·enio n a::;sunse net tamente la fisionomia di una· Scuola d'applicazioue per i soli caòetti d ' Artiglieria, in quanto Yi si ammettevano i giovani già addottorati, o quasi, nella facoltà filosofica di quell ' epoca e cioè in possesso di cogni:doni di logica, metafisica, algebra, geometria, etica, fisica sperimentale, introè)uzione al calcolo, calcolo sublime, meccanica ed idranliea , ottica ed astronomia.

li esperimento e1·a inter·essant.e pcrch<~ la Stuola, d' Artiglieria si veniva ad integrare in tutto il sistema culturale dello Stato, e cioè non era, più nna iRtituzione isolata di gionwdti avvia.ti a quella carriera solamente per tradizioni e per esigenze sociali di casta, bensì un organif;mo accessibile a giovani già avanzati nello studio e pereiò in g;rado di valutare cm,cientement.e la propria vocazione. Xell' anno 1.840 i saggi pubblici per gli allievi si tennero nella saht dei Linf'ei jn Campidoglio ; poi , in seguito alla morte del prof. Scarpellirìi, ess~ndnsi portate altrove le macclline dei suoi gabinetti seieutifici, fu i,;et~lta per tali eRami la sede della Presiden,r,a delle Armi alla Pilotta. Ai saggi annuali ern sempre presente il Presidente delle Armi; alla successiva premiazione degli allievi, fatta sempre con gran pompa, a ssist eva il Cardinale Segretario di Stato, e di ciò il Co1·po d' Artig·liet·ia audava giustamen t e orgoglioso, co1n<: a ppare dalla seguente le ttera del colonnc l1o Stc-wnrt, irn iata a l Presiden te <1elle Al'lni da Civitavecchia il 24 no vemb1'e 184:1 1

<< Non posso esririlllerl e il eo ntenlo arrecatomi dal.l e lloli ,r.ie ri(·evul e ù al Corriere di ques t a ma n e, cioè In hontil. lle ll ' J<J.mo Lnmln·11s<,h i11i , d1e 011or:rndo di s ua prei<emr.a l a prelllifl½ione dei Cnrletti cl 'Artiglierin, Yi ha :11Te(·:1lo il rna ss imo contento ed in m rnggiamento, in s pede per le lnsing l1i<'.n'. 1'.SJW('.SSimri r;h e vi lln u sato ; per l'effettiv ità di grndo dnta all'nnti<"'o ed nltn:il c mio ~11 w~.-iore ed amico, l'ottimo sig. Coll.0 Porti, e per l'avanzamen t o n i ,l11c hra vi l!," iovai1i Dasti cd Azar elli : tutto ciò &dunque ha in m c d est at o In gioin la più viva, ed i seutimenti di leale gratiturline e ver ace riconoscen zri , non s olo pc l lodato P orpor at o, m a più assai p er l'J<:cc.za V .ra R .mn. ch e qual cu1crilo Presid ente delle Armi , b a m edi ante i suoi rapporti e n1ppre:,;euh111,r.e , fai. te ew er gere siffatte belli:aas irnP consegu en ze ; t]uindi è ch e r endo i miei più ,;i11<·cr i e dover os i ringr a zia ment i all'Ecc.za V.r a R.m a , mH~IIClov i ln p r eglli1•rn di ( 0 11tinua1·e 0

-

] 881 -


SCUOL!•J l'Ol\TIFICIE D'ARTIGL!Elt!A

mai sempre la valevolissirna sua protezione sul Reggimento d'Artiglieria , e particoltirrneute sul ramo istru:r.iune, assicu~andol:1 che llal Capo, sino a.l l'u Il imo del Reggi1nento, garaggenn,no tulti, siccome 11i già fanno, per aderupiere con tutto lo irnuiag-inabilc zelo a ciò che è cli clon~re, ecl alle savie vedute llel Governo. Perdoni l'Ecc.:r.a Y.ra R.m.1 tal mia libertà, mentre che vieno della piì1 alta stima etl ossequio passo all'onore cli rassegnarmi ,1, ccc.

A propoRito di premj, vi fu una modificazione, come appare da una comunicazione fatta alla Presidenza delle Armi dal Comando d'lu·tiglieda, in data del :?4 settern.bre 1840 cd approvata; doè « per fan~ ln dovuta distinzione fra il 1,, e 2° premio stabililo riei· il eoneorso annuale della sr,uola sunnomina ta, e per nnimar e Yieppiù lo st.u<lio tan to necessario cli Artiglieri,,, , e la 1·rnulazione nel la. s cuola, fu concordemente cuuduso tlover consistere il 1.0 in una meclagli:1 d"oro, P1l il :!0 in 2 fl'argento >>.

Ma oltre al conferimento delle medaglie, nel 184G, la P1·esidenza delle Armi propose alla Segreteria di Stato anche una retribuzione di trentasei sr:ndì a quel cadetto d ' artiglieria elle, nei concorsi ordinari, avesse per due volte ottenuto il pl'iIUo premio. La proposta. fu a,p provata dal Papa ed il cardinale Gizzi, che allora 1·eggeva la carica di Segretario di Stato, ne dava t:omunicazione aJla Pn•sidenza df'lle Armi i11 questi Lermini: « .... il Cardiuale scrivente <., ben lieto rii partecipare allo stesso Mgr. Presidente questa graziosa Sovr,ma disposizione uella certezza che i Cadett i di Artiglieria animati da siffatto contrassegno di beuignità pon-anno ogni studio rJt-~r f:mTispomlere con maggiore impegno, a qunnto lor o incombe, e mentre cosi accrescernnno l'onore del loro Corrw, socldisferanno ad un debito di gratitudine verso il munilìeentisismo Sovrauo, che ha voluto in pa1·ticola1· modo riguardarli i>.

*

-¾:·

~-

Ma tutto cw, se valt>va a spronare la volontà dei giovani. non poteva modificare l'indirizzo di questa Scuola d ' applicaziòne d'artiglieria, indirizzo completamente erra to. In una rela zione presentata nel gennaio 1848 alla Segreteria di Stato, non mancano in proposito, rilievi assai' severi. Vediamo brevemente - in base a codesta relazione - l'insegnamento impartito nei vari anni : le lezioni, nella Scuola speciale d ' artiglieria, in Ca -

1882 -


L'A:\"DA)lE"Tù DEGLI STUDI D.-1.L

u~:-m

AL

1848

t-1:el 8. Angelo, si iniziarono nel dicembre 1839, ma fino all'agosto del J S40 11011 furono dettate che Jt ozioni di chimi(:n speda.1mcnle Ìl1 l't•lar.io11e alle pnhe1·L esag·erando nello sviluppo di queste teo1·iche che andavan,) contenute iu limiti assai più ristretti. Fnrono ino1tre date le regole p er l'applicazione dei numeri figurati nella det(~rminazione dd nmne1·0 dei 1n·oieLLi ammucchiati nelle piramidi di varie fm-me. Nell'anno scolasti eo 1840-41 si dcttù la teorica del pendolo balistico e pendolo cannone, per la rni snra de lle velocità, iniziali, ron l'agginnta di alcnni pa1·:-1 ~rafi (lel1a Storia clelle macchine da gnerra, tratti dn l cor,-..:o d'artiglieria pr::itira del P iobét . .Ke l lS-H-4:!, premei: .: :-;a In nomenclatura dei cannoni , fn espoi;:ta Ja teoria (lelln punteria de i pezzi e si d ettarono lPzioni sulla koria generale della r-esisteuza dei mezzi. con principii della ba listica nel vuoto. Nc:l s11ccessho anHo si dettò quPlla parte <lelJa balistica che tratta del moto dei proietti nell'aria e fn studiato nn trattato di fm·tifìcazione scritto dfl l Png:flno, nffirifl lf~ nell'esercito na poletano. L'anno 1f--4;-{ fo irnpit>g-nto rni llo slmlio (le] rnoto dPì 1n·nietti d:1 un mezzo ad un altro di diYersa den~itù, cioè della penetrazioue dei proietli nei rnezzi rei,;isteuti, dei tiri di rimbalzo, della fol':,,a asi;;olnla 1~ l'Clal.iva, delle polveri, del rincnlo , delle cause cl1e lo accrescono e della influenr.a della massa delle bocche da fuoco snlla velocità inizia le dei proiet ti. Il corso scolastico dal 1844 nl 184-0 110n -fn che nna r-i1wtizionc delle teorie studiate nel bi ennio 1840-42; cd in quello se gnente t rov~ì posto la teoria delle mine già studiata dagli a llievi nel 184-3-44, con l'a ggiunta di poche nozioni di mecca11ica, fra cui la teoria. della carrucola mobile, chiarrntta « operazione di forza>> . In quell'anno si abbandonò, senza neanche averlo tn tt<> espletato, il lrùttato del l'aµ;a110 relat.i,·o alle fortilhwdo11i .- si ricor se _a quello del Sawart sulle for tificazioni p asscf!J!;Cl'C. Soggetto <li stndio del J~4fi-1847 fn mm nwmorin dPI l 'oisso11: « Formule relative agli effetti del tiro snll e cliffc1·enti p:wti rlell'affmito ». Come si è visto, in tale p eriodo, vi fn 1m,1 m etodica t utta particolare per l ' insegnamento nella Scnola s peciale ·a ' artiglie-


SCUOLE l'O!'ì'l'lll'l CIE D'.~RTI GLll]:RIA

r ia polltificia.. Ciò, cl'alt1·onde, si spiega : il corso cleg]i studi era affidato ad un ' unica persoua, gravata di altri numerosi incari chi e cioè un impiego alle Dogane, un insegna mento di fisica alla Sapienza ed un altro di Chimico-Fisica in Sant' Apollinar e, con l 'aggiunta (lellc lezioni agli aspiranti Cadetti di )farina. Inoltr e tale irnsegnan te uon tralasciava di « frequenta re - dice la relazione - le Sale di'' Pa trizi 1 de' Diplomatici », etc. Non vi era nean che soverchia serietà per l 'esame a nnuale: esso verteva sulla materia contenuta in dieci tesi, ma che in fon <lo si J'iclncevano a sei o sette, sostan zia li , perch è le altre n on c.o stitui nmo ~r nn n clt>lle YcrP e pl'opr ie parafrasi delle prime. Una volta perwm uti siffatti rilievi alla Segreteria cli Stato, fo inte1·essata. la Prcsiùenza. delle Armi per i provvedimenti necessari I e cioè : l. 0 Hieo11durrc la scnol:1 a l su o nm·111alc e razionale f unzionmucnl.o, in obbetliCll7.ll nllo :,:coJH) t' 11 que i princi])li in formatori che ne avevano dettala la i~ti!"uzionc. Jlrcs ,·rive n llo a l ( '011111ndo del P.>!i,:gimc nto d' àl'ti_glicrin ln sorveg lianza s nlr islruzio1w rie' giova ni 1':1tle tti. 'J:O Di a ~s,~gnnrn all'i ntero corso della Scuola la. tlur a tn di t re o quattro :nrni, P1>1:1énd o tille JJtir iod o s ntlkiPn te :1 svol_gerc tutt:1 la seie n ;.a n rl.igl iercsca e le 110:doni ad essa a tlini. ?,u D i interessare l' irn,.,gn :rnte J)Cl' h~ 11ecf'si:::wic mo,lificazioni a l <':orno cli lezio11i. rln I r:in;i <h1gli aulo1·i più ,1ccre,li f:1ti e tli u sare I 111igliori metodi di esposi7.ione. 4u D i escludere lo stesso insr:g11,111tc dalle Commissioni esmniuatricl annuali, e mantener lo, im·ece, col s uo ,·oto, nella Commissione <l'esame, per le ammissioni :ill:1 Scuola. 5° Infine tl i fare obbligo al ripetuto im;egmmt1~ di r:issegnare ,tlla Commissioue con ap1msito ra))porto : 1 fin e tli ogni anno, la materia svolta. e di richi:imiire il cli lui 111ag~ior c lmp<>.g no, ))Cr t:1 le inc:irico.

PrcscrivP-nclo tu.li no rme, la Segl'cter ia di Sta lo confidava di rcgolfll'izzai·e la Rc uola speciale <l 'artiglieria, senonchè propdo in qrn~ll 'epoca, essendo venuta a cessar e ogni s ua attribuzione sul Ministero de11e Armi. si dovette accontentare di espprle soJmncnte a titolo di raccomandazione. Comunque, però, il Pril1cipe Gabrielli, che era allora Miniiltro delle Armi , convenne n el voto espresso dalla Segreteria di

8ta.to.

-

]884 -


UKA ORDINANZA ImL

1818

Successivamente il 27 settembre 184-S veniva pubblicata la seguente ordinanza dal :Ministro delle Armi, che riformava completamente il piano degli studi :

Fig. ti26 - l'rincipe Pompeo Gabrielli, Colonnello dei Dragoni. (dalla Raccolta in deposito alla Biblioteca del Risorgimento in Roma). (< Considerando ch e l'Arma ta Po11tificia cle,-'essere lH'OYH·f.luta co1111,letamente rii quella is truzione ch e ad es:,m è necessaria per l 'attuale prog rcs,;o clcllc scien ze milit:ui e che forma il princip:d e fondamento del su o oeneR,;ere_ Con siderando che allon1 quesla i;; lr u zioue sarh convcni Pn1·.,·11H·11lf' sl:ih il ila, svolta con unità di principii, ecl ,11·mouizz:11 a fra le tli vc1·~c nrrni . crunnllo s ia dirett,1 da una sola Commissione

-

] 885 -


SCUOLE l'Oè\"TIF I CIE

o·' Alt'l'IG LHJIUA

l:<lito il Cons iglio ùei Ministri Ottenuta l'appr o,·azioue di Su a S 3utità

Ordina 1° Le due Cou11uh;sìo ui già esistenti s cparatarne utc un.L per gli s tudi di Artig lieria, l' al tr a per qudli d i M:uina <·essan o da or;L in poi dalle loro a ttribuzioni. 2<> Sari1 cOlllJJOsta una ic;ola Commissione 11resied11ta d al :Uinistro d elle Armi, JJCr la istruzione delle tre armi f:t colta tive, p er g li rJlìcia li di S tato Maggiot"e e vei Catletti di Linea clell 'Arm:lla Pontificia. 3• La Commissione pt"oponà i regolamenti necessari ed opportuni tanto per gli iu:,;e;;u auw 11ti qu ;111\u JJer gli es,1111 i r t>la t ivi ;l i prcrui t!d alle JJroruozioni. 4" :Neg li esami d .1e s i riferiscono al conseguimen to elci premi per gli s tudi la Co1111u is,;io11c avri1 voto deliberativo e n egli es arui ver le pro mozioni ai dive1·,;i gradi ~l.ri hl 111ccles i111a avrà voto con sull.ivo ll.

L' anJ10 appresSt\ qualche giorno ùopo la nascita dell'effimera g loriosa Re1mbblica Hom::m a, fra i provvedimenti per l' Eser <:ito portati dinanzi a-i l'Assemblert Costituente dal coutc l'ompeu di Ca mpello, .1\. finh,tro dclln Guena <! della ì\farina , si annovei-ava la istituzfone di una compagnia tli cadetti e quindi ) 'inizio de] fu11ziouam e11to di una 8(:nola ·~rnit:wc, cla « divenire fra non molto - diceva il Campcllo - sorgent e di abili e addottrinati. Ufficiali ». Qualche mese dopo Luigi M.ezzacapo, Yice -Ministr o, invitava H generale Carlo Stewart, comandante dei Corpi facoltativi, ad interessare il corna mlo del Genio affi.ncht> provveclesse a ridurre il loca le d el Noviziato p er uso <li Scuola elci Cadetti delle varie armi, come in effetti fu disposto il giorno ~3 rnn.1·w. Ma fa Repubblica non visse tant o <ln ti-adnne iu rea ltà tali propositi e da conferma1·e Je speranze del l)i Campello. Ripristinato fl govel'no pontificio, anche i c:1deUi passarono a ttraverso il vaglio tlel1a. 1~cazione, che ri-ugò per ogni dove, per conoscere l'opera svolta da ognuno dura,nl.e il governo repuùblicaJ10 . J>e1· i cadetti ò ' a1·tigJfoi-ia , in gener<>, uon vi t.loYettero però esser e provvedjmeuti cli eccessivo rigor<>.

-

188G -


INFLUENZE l'OLITIC'HlC

In alcm1e minute <li rnpporti , per i cadetti Oberholt:,,;e1·, P olaui Fran<:e~{:O e Lahrur.zi Pietro è detto: « Li contro individui sotto il passato regime n~pubblicano furono promossi ad uflìci;11i e pre:;tarono il loro giuramento ùi fedeltà, nulla e~iste di lor carico nel nostro archivio». :::,Jell'anali tico riel comando d'artiglieria rilevasi cbe combatterono alle barricate, pcrch~ ne vP.n11e1·0 com 3ndati, che l'Oberozer ad istigazione del graònato nftici ale 't'osi, rlimanclò dopo l'lngresso vittorioso dell'armata francese in Homa il suo congeòo. elle poi <;i ritirò, gli altri due però sembra elle fa cessero subito la loro adesione .o.

Si p1·opo11ern per l 'Oherl10ltze1· e<l il Lab1·11:,,zi l'ammonizione e la, sol'veglianza. ln m1 altro documento, in riguardo ancora di Polani FranceH:o, e poi di Garibolili Luigi e Honelli Vincen:,,;o è sc1·itto: cc Giurn1·ono qnesti fedeltil, al Governo Repubblicano e fo servirono. L a 101·0 eouùotta non offrì rimarchi)). La, Commissione di reviRione 111 ili h n1~ e h~, Ìll esecn~iune alJ ' incari co ricevuto dal Pontefice , :,,; era occ11pata nuovamente dell'esame della condotta morale e poli tica dei cadetti della t r uppa pontificia, rimetteva al pro-Regretario di Stato, L:anlinale Antonclli, una relazione cou tre al legati, in cni erano annotati tutti i cadetti, suddivi si in tre dasisi , cioi• in buoni, 111cdior.ri e cn,t tivi. Un solo cadetto d'artig1i.cria , Ckmenti Filippo. figura nelJ'elenco dei mciliocri ; con questa .... <lefiniz.ione pl'Oba,bilm ente tendenziosa: « Qnei::t.i è l'm1i<:o cadei Io l"imasto in ar tiglieria. :fil s tato punito con più turni tli preterizione per aver 11resiedulo a ll'abbassam ento delle campane della Cl.:ie:,n ~uova. 1 Sa,:t,J·tìuti 1ìeìia Congregazione lo ritengo no per uno stUJ)ido ; ha uwstrato J>erò finora <:oi fotti <l 'essere 11iù capace a fare 'il male t:11e il b1~111~. Nell'i nsieme ln sua ronclolta attual e è me<liocre ».

Ili que~t'cpoca chrnque, non vi c1·ano più cadetti oltl'c il Cle menti ; iufatti le ultime promozioni erano avven n le pochi meRi prima, gli esami si erano svolti dinanzi ad u11a com ruisxione pre· ~iednta dal generale Lcvaillant, ed i l'is nltati con la c lnxsificn, delle ris pett ive anzianifa secondo la, scafa di. merito ern1 10 !';t,ati pnbblicniti con orJine ministeriale dPl 10 ~1!tl.••11l111·p l!-(:iJ.

1887 -


SCUOLJiJ PONTIFICIE D' ARTIG L lEllIA

Ma successivamente un ordine del Ministero delle Armi, del gior·no 20 maggio 1854, prescriveva : « Intent:t mai sempre la Sa ntità di Noslro Signore a dotare l'Armata di utili instituzioni Ila dovuto c<>noscere nell'a Ila Sua Sovr an:~ penetrazione la conveniente necessità di ,·enirc di nuovo alht et·eazione dei Cadetti, per procurarsi co,;i anticipfltauicnt~ un semc11z}1io, da dove ricav~ll"e in parte ed a ll' opportunità d i ,·acanze, educati, istruiti e tmoni Dffieiali per le rnrie Armi e Cor pi rle ll e Truppe di Linea. Egli è p~rci,) che i Cadetti [)er la Son:-aua he11igna disposiz io11e sono riassunti nell 'Arurnta, con quelle r:o11dizioni (prcsc1·itte da 11n apposito regolamento) ,>.

Questo CoUegio dei Cadetti , a nnunziato col succitato ordine del giorno, vide i suoi tegolamenti approvali d a Pio IX i l 24 marzo 1855; e raccoglieYa clementi ò.i tutte le armi, compresi quelli dell ' A1·tiglierh1. Per l 'ammif-,sione, oltr<~ ad un compll"sso ùi t·equisiti di indole cconom ka, mora.le e fis ica, occoneva un certi· ficato d i suflìcfo11te ist.r uzio11e: età, ùai sedici ::i.i venti<lu c anni. Il corso ilcgli i;:t11di era genel'almeute cli l.r·e a nni, in ogni cai;o mai inferior e a due, eù importava l'insegu a mento ili nozioni di ling ua italiana, ma t ematiche, òisegno, to pog-r afia e fortificazione passeggera, stor in 1 geog-ra fìa, ling ua fra ncese. a llllllinistrazione P tattica , oltre, s'intende, alla coltura tisica ed ag-li ei::ercizi militari. P er gli a llievi <lei Gf'nio e dell ' Artil-(lieria :,:i sviluppavano poi , presso i l'ispettivi Corpi , dei corsi .d i esercitazi oni pratic he che ri.flettevauo stret tamente le rispetth·e s pecialitft . Da l 1856 a l 1860 il numero dei cadetti delle varie Armi annua lmente in forza a l Collegfo si aggirò s ui t r en ta o poco più ; toccò il massimo uel 1860, poi decrebbe nq1i<lament<>: ne aveva solamente t redici , quando il Collegio fu abolito. Circa l'istruzione che ricevevano i cad etti dei corpi facoltativi, iu un « Rcipporf; siir l'école des cadcts » inviato alla Segreteria di Sta.to il rn ag-0sto 1857 da.1 comanda11tc la Division e francese a Roma, generale G nyon , leggiamo : · cr L es jeunes gens qui se <l<'stin ent aux armes s1Jéciales, swiv-ront àes cours plus étendus et des cxercices 1wa.tiqttes dans les co1•11s d e leur arme ».

Gli. esami annuali per passare da una classe all'alt r a !iìi davano dinanzi ad nna commissione composta da ufficiali e peofes-

] 888 -


IL NUOVO COLLEGIO DEI CADETTI -

1854

so1·i : su parere di tale commissione, un cadetto, dopo dne anni <li studio, poteva essere inviato al corpo di guarnigione a Roma per esercitarvi successivamente le funzioni di serge11te, sergente maggiore, aiutante e quindi sottotenente. Il Generale G uyon nel suo rapporto, pur facendo dei rilievi e consigliando talune modi.fiche, mostrava di approvare l'inquadratura generale nonchè il funzionamento dell'istituto, scrivendo: << l'our me résumer, je dirai que l'enscrnl>le m'a satisfait . .Bien Hre maté· riel, bonnc volonté clcs Elèves ; cnfin et surtout le savoir et les émiuentes qualltés des v1·ofesseurs et dn Oirecteur. Tout me semble réunir les élements d'un succès qui serait af<Sm·é s'H n'était c,0111promis jusqu'ici par l'absencc d' 1m concours d'admission, qui soit un sOr garant dc l'insL-ruction que l 'on est en droit d 'attendre chez un jeune homm(:! da 1G :ms; qui établisse une égalité des con· uaisances chez les E lèves òc l.ère année et qui permette d'arrèter des pro· grammes òcs Cours antérieurs et l'exame11 dc possagc d' une divisiou dans une autre. Exame n et concourn, Yoilù. la bas<~ de tont e Beole, les scules garauties ùu savoir ch ez ceux (}Ut! l'l!ll.nt élCYè lni-lllellle, pour ì<e créer des ser vitem:s utiles ».

I 1·egolamenti del CoJlegio militare furono modificati il 18 gennaio 1858. Come pi-ima , esso P.l'a d estinato a formare gli ufficiali per i Col'J}i di fanteria, cavalleria, artiglieria e genio. L'ammissiouc degli allievi avve11iva. in seguito ad un esame da darRi dinanzi ad apposita commissione stabilita dall'art. 11 del citato regolamento, che esigeva dai concorrenti un corso di stu dio p1·eparatorio fino alla «umanità», con la conoscenza delle principali 1·egole dell'aritmetica e qualche nozione elementare di geometria . La commissione esaminatrice e per gli ·esami annuali che si davano in dicembre. e pe1· due altre prove quadrimestrali che Ri davano a fine di apl'ile ed a fine di agosto , era formata da 4 ufficiali e da 4 professori, con un Presidente. Il corso ave rn la durata. di 4 anni e gli allievi, per esser<· a111 mes8i , dovevano aver compiuto i quattordici anni d '<'hì, e non a,er superato i sedici. , Le materie d'insegnamento ripartite fra le val'ie classi, di cui alcune si ripetevano per più di nn [tnno . co mC' :tppar<· da.l

1~

-

1889 -


SCUOLEJ PONTIFICIE D,ARTlGLIERIA

t< riassunto generale dimostrativo>> degli esami dati dai cadetti nel 18G2, erano complessivamente le seguenti: storia universale, geometria, eloquenza, meccanica e balistica, disegno, istruzione teoretica del tiro e principii di fortificazione, topografia, evoluzione di linea, ta.ttica militare, scuola di battaglione, regolamento di servizi interni, regolamento del tiro, regolamento di giustizia, amministrazione militare, scherma. Con queste modifiche all'insegnamento i cadetti d'artiglieria non avevano più i corsi collaterali di applicazione di scienza artiglicresca, che prima si tenevano al Corpo, ma apprendevailo tali nozioni nello stesso Collegio . Pare tuttavia che dei corsi d'applicazione si tenessero egualmente: da una comunicazione de] co1onncllo Guerra, coman dante il reggimento di artiglieria, sotto la data dell 'll dicembre 1858, a proposito degli ('Sami a tre c:adetti d'artiglieria, risulta che in quell'epoca egli aveva proposto l'istituzione di un corso di applicazione per i giovani ufficiali rfolla r:fosf.w scientifica, ed anche l'istituzione di una speciale « istruzione )) per gli ai nta11 ti e marescialli scelti. Uua tale 01·ganizzaziu11e tlegli studi militari perù durò poco: già, le speciali contingenze del 1860 avendo suggerito l'ampliamento del Corpo d'Artiglieria - oltre ad alcune frettolose p1·0mozioui di cadetti provcnieuti dalla Scuola - obl:,ligarono i dirigenti militari del G-o:verno Pontificio ùcl indire uno speciale concorso per reclutamento di ufficiali clell' Arma, come si legge in un << Avviso )) pubblicato nel << Giornale di Roma )) del 21 maggio di quell'anno. « Oltre ~i1la nvmi_na dù Ìilrsi s~c:ùHLlo le i:ull:sUctc 11ur1ue t >e1· ì"avauzaIJ1en to rcg-olare .dei soll.nfliciali d'artiglierit1. l'aumento che va ;:ifl. avere quest'Arma f> la creazione di nuovi capi nella medesima mette il Ministro delle Armi nel caso di umiliare a Sua Santità le 11roposte per la nomina di alcuni sottotenenti da scegliersi fra persone anche non appartenenti finon1. alla :\1ilizia. S 'invita quindi chiunque creda concorrervi acl esibire nel termine tli otlo gion1i llegli uffici clel Minist ero delle Armi, oltre i documenti voluti per entrare rwlle milizie, quelli ancora degli i;-tudi fatti, ed fL tenersi pronto acl un esperimento cl::i darsi nel più breve. tempo sulle belle· lettere, disegno cli architettura, fisica, ebimica, e matematiche pure e miste, onde basare le proposLe per le corrispondenti nomine ». ·

..:_ 1890


Sl'ECJ.-\.1,l~ ltECT,l; 'LHIE NTO

m

UFl<'l ClA l, I -

18GO

Secondo quanto pubblicava lo sLesso gioruaJc, in data 2 giug110, l 'esperimento per l 'ammissio11e fu concr-etato nelle seguenti prove: « E same preJ)arator io: composizione scritta in ling ua ital ia11a, latina ed in qu alche lingua i,traniera. Calligrafia, disegno di figura , cli paesaggio e lineare. FJsami verbali: aritmetica, algebra e geometri a . E lementi di fis ic a , di c himic a e cli storia. Nozioni genera li di storia e di geografia ».

I raudida.ti in possesso di più vaste cognizioni cli scienze fisiche, materri.atic11e ed architettonicl.tc, potevano però essere esaminati anche in tali materie non compr ese nel progt·amma ; e di tali prove complementari ve11iva tenuto il debito conto. Espletati gli e!Sllimi , nna disposizione del « Giornale MHitare Ufficiale» del 7 luglio stabilì di concedere agli a,mmcssi una nomina temporanea sen za, il (< .Brevetto » : a cura del Comando d ' Artiglieria, essi avrebbero ricevuto lezjoui teoriche e prati.che, riguarda,n ti i vari rami del servj:i;io dell'Arma. Fu disposto ancora cli farli partecipare ogni giorno alle eserC'itazioni col (( plotone della Scuola d'artiglieria)), formato da sot'tufficiali e briga1lieri, con l ' obblig() di ubbidire agli aiutanti e sottufficiali incaricati dell'istruzione. Il corso doveva durare sei mesi: secondo l'esito dell'esperimento teorico-p1·atico finale sulle manovre, sui regolamenti e sulle altre materie di insegnamento, i ca ndida,ti sarebbero passati al servizio di batteria oppure obbligati a r ipet ere il corso. L'a,dozione di ta.le si si.cma di l'ecluta,mento e formarhione degli ufficiali pe1· l ' Armn, d'a rtiglieria, non chè l e proporzioni sem pre più modeste dell'Esercito Pontificio dopo la campagna del '60, e la prn~sibj]iuì, di poter disporr e di molti elem enti del disciolto esercito napoletano fermatisi nello Sta to della, Chiesa . dovettero co11sigliare di abolfre il Coll egio dei Cadett i. Nel << riassunto generale dimostrativo >> degli esami clP.l 18G2, già citato, non figurano allievi della pl'ima classe ed <': quindi evi- . dente che sin dall'inizio cli q uell'a.1mo scolastico, s i pP11sava cli sopprimere il Oollcgio e cli inviare i cadetti ai corpi , come difatti avvenne.

-

1891 -


SCUOLE P OKTIFICIE D'ARTIGLi.llllUA

Dalle « Rassegne periodiche » risulta, che, durante il 1862, gli allievi ammontavano a tredici, e tutti passarono a disposizione dell'Artiglieria nel gennaio 1863. Nell'annuario militare pontificio de!Fanno 1865, poi, è detto che il Collegio militare, di cni era direttore il magA"iote d ·ar-

Fig. 527 - Saverio Kal"locci. (da L ' Unirersità di Roma dì Nicola Spano Casa Edi trice Mediterranea. Roma 1935).

tiglieria Mattia Azzarelli, aveva cessato di ricevere alunni dopo le promozioni del 16 gennaio 1863, e successivamente era rimasto sospeso: anzi i locali crauo sta.ti reclamati dal proprietario. Infine una disposizione del 20 gennaio 1863 dice testualmente: « La destinazione data a ciascuno dtèi cadetti componen ti il collegio · m i litare rende inutile la presenza del personale addetto a questo stabilimento . . I diversi militari che ne facev ano parte riprenderanno 11erciò il loro pos to rispettivo nei corpi a ,:ui appartengono o passeranno in attività di servizio >J . -

1892 -


Co:,:ì fa Scnola militare pontificia iu gene1:e, e qnella delr Artig1ieria in specie, cessava di esistc1·e come ve1·0 e proprio cen tro culturale dell'Esercito, a cui molti uomini distinti: e non solamente militari, avenmo dedicato cure dirette ed indirette.

Fig. 528 • Barnabn 'l 'ortolini. (da l busto a lla si~pienza). (da L ' Universitci di Roma di Nicola Spano Casa Edit rice Mediterranea. Roma 1935).

R.ie:ordiamo arn::ora n na volta elle la Scuola militare po11 ti ficia specialmente per l'Artiglieria, amd soprattn tto qua,ndo l'n solamente Scnola d'A1·tiglieria - accanto allP fignre dei ~ov<•r· 11a,11ti che abbiamo inclicHto ed a quelle dello StewarL, di ni tri va.lenti ufficiali e dei profei,;f.ori Volpicelli ed Azz:i rclli, exHi pure ufficiali, ed anche valorosi insegnùnti all ' A ter1eo r ornano è legata all 'opera di iJlustri sdenziati di qne ll'< 'fJoca: Giuseppe V,mt1ll'oli, l'abate don Felicfano Rcm·p<'l lilli , l'nlmte don Tommai-o Mflzzmii, :Nicola c~ndi<>ri ~.lii I\Ptlolo, R:tVP l "ÌO Barlocci, )' abatP- <lon n,n11ahn Toi·tf>°linL <1011 )l:1ri11 1\ln:-::-:i,110 anca


SCTTOLI•] po,.;'l.' lll'ICIE

o' ARTIGLIEUIA

di Rignano, l'abate don Ignazio Oalandrelli, il padre gesuita Angelo Secchi, i quali dedicarono in diversi tempi ed in diversa misura, parte del loro sapere e delle loro cure alla Scuola d ' Artiglieria del Regno del1a Cbiesa.

Fig. 529 - Angelo M. Secchi. (dal busto del Pisa no). (da L'Universit à di Roma di Nicola Spano Casa Editrice Mediterranea. Roma 1935).

Cessato nel modo come abbiamo visto il funzionamento del Collegio Militare, in documenti posteriori troviamo menzione di un reparto, eletto « plotone <l'istruzione n, · che doveva essere nè più nè meno quello che nel 1860 era. denominato « plotone della scuola d'artiglieria)), ciO(j il plotone dei brigadieri e sott'ufficiali, che seguivano speciali eorsi p1;atici d'istru1,ione al reggimento e eoncorrevano a,nch'essi, con i cadetti , all'avanzamento ad ufficiale. In altri formini pare che questo « ploto11e d'istruzione» rimanesse l'unica fonte dègli elementi idonei a divenire ufficiali. Nel maggio 1867, con cfo:paccio ministeriale, si dovette istituire nel suddetto réparto una Rpeciale << classe distinta » -

1894 -


IL PLOTOXill D'ISTRUZIONE

in cui si arruolar·ono vari J.,riovani dell'aristocrazia romana destinati alla Artiglieria. (.).neste ammissioni dipendevano direttamente dal pro-Ministro ed importavano l'obbligo alJe famiglie di versare una piccola somma come fondo di massa, e di corrispondere un certo assegno mensile. In seguito a tale provvedimento, il generale Zappi, comandante la 2a Divisione, interessò il comando del Genio per la preparazione degli alloggi che dovevano ospitare i nuov:i ammessi e gli elementi del e< plotone d'istruzione)). Sotto altra forma veniva quindi a costituirsi un piccolo collegio, circoscritto solamente agli nomini di questo reparto. Però la « classe distinta)) del e< plotone d'istruzione>) do vette nell'a1mo successivo essere abolita, perchè, · essendo stata presentata domanda di ammissione da pa1·tc di un a] tro gruppo di giovani, il Mil1istero rispondeva in questi termini: <· Si rimette al Comando dell ' Ariig-licria 1wr esser presa in r·,011siderazionc qualora siano f:onlen li di entrare nel Plotone di Istruzione, essendo tolta la, classe provvi.soria dei così detti soJdati differit1 >>. Il « Pl•1tone d ' Istnizione )) 1·es~e poi fino alla fine del Regiio pontificio.

5.

(I

SCUOLE D'ARTIGLIERIA NEL REGNO DELLE DUE SICILIE 8 I 5- I 86 I ) ..

La Scuola militare politecnica nel 1811 - La Scuola d 'Arti g lieria di Capua - Loro continuazione dopo la restaurazione - Rior~anizzazione del 1815-16 - Proposte del Colonnello Ritucci e del Maresciallo Costanzo - Il Real Collegio Militare - La Nunziatella Materie di insegnamento - Comandanti, Direttori, Insegnanti - Riforme dal 1817 al 1823 - Ordinamento fondamentale del 1823 - Provvedimenti del 1832 - L'opera di Carlo Filangieri - Ordinamento degli studi del 1836 - L'insegnamento di Mariano D'Ayala - Le riforme del 1841 - Scioglimento del Collegio di Marina - Il congresso degli scienziati del 1845 in Napoli - 1 prodromi dell'indipendenza e -

18fl5 -


SCUOLW D'A!t'l'IGL1ERL\ -

DUE SICILlf,

dell'unità nazionale - L'allievo Enrico Cosenz - Conseguenze e riflessi politici - I vari Comandanti ed Insegnanti - Allievi di altri Stati - La Scuola di Capua per gli alfieri di artiglieria - Proposte del Generale Scala per una Scuola d'applicazione sul tipo di quella di Torino - Controproposte del Consiglio Generale d'Artiglieria - Scuole, Istituti e Corsi di insegnamento - Il Collegio militare a Maddaloni nel 1855 - Il suo ritorno all'antica sede di Napoli - I nuovi ordinamenti ... non giungono in tempo ad essere attuati - 11 Collegio militare della Nunziatella nell'organamento nazionale unitario.

L'istituto militare 1w,r l'educazione dei giovani , che aspfravano a divenire ufficiali nelle armi facoltative e di linea durante gli ultimi anni del regno di Murat, era costituito dalla Scuola ·Militare Politecnica, la cui formazione vedemmo stabilita eon legge del 13 agmito 1811. Sappiamo che, pc1· poter concone1'e ai posti tli alunni sottoternmti nell'Artiglieria o nel Genio, bisogna va seguire con rcmlimeuto l'intero corso degli stmli . Questo co,·so teoricamente doveva occupare un quadriennio, ma in effetti, per le vicende belliche di cp1ell'nltimo periodo, che abbisognavano con urge117,a cli ufficiali, il cori-o Rh~sso non dm·ò mai più di tre anni, e quindi la quarta classe o divhii~me (come allora si diceva), dove si sarebbero dovute apprendere le nmr.ioni del mestiere. non fn quasi mai istituita. Sicchè gli alunni sottotenenti dei corpi facoltativi ne usc'ivano in sostanza con un bagaglio culturale di scienze fisiche e matematiche, pure ed applicate, ma senza cognizioni specifiche riflettenti l'Arma. Anzi la Scuola d'Artiglieria di Capua , che avrebbe dovuto dare ai giovani ufficiali un' istruzione complementare, esisteva più di nome- che di fatto. A tale proposito, il colonnello d 'artiglieria D. Vincenzo Ritucci, che ne era il comandante ci fa sapere che, al principio del 1815, cioè ancora sotto il regno di Murat, i due Ispettori generali dell'Artiglieria P. del Genio si trovavano d'accordo nel voler riunire in quella Scuola di Capua gli alunni sottotenenti di tutte due le Armi; ma la campagna di guerra vietò l'attuazione di tale progetto. Comunque, quale che fosse il fnnzionamento di questi centri di istruzione, la restaurazione, nei primi tempi , non li toccò: -

1896 -


Fig. 530 • Sede della Scuola d'applicazione di Artiglieria nel Convento di Santa Caterina in Capua. (da una _pla~im_etria do_nata__d~la Dic


S CUOLE D' AnTIGLU:rtlA -

DUE S I CILIE

<la Messina Ferdinando I V, con decreto del 20 maggio 1815, confermò tutti gli ordinamenti del Regno di Napoli e quindi a nche quelli militari c he si riferivano alle scuole, lasciando altresì al suo posto t utto il personale già, esistente.

]'ig. f>31 - Pncliglione ùel C'onYento rH Santn Caterina in Capm1. (Dono del Comun e di Ca p u a ) .

Perciò il M.ircsciallo di Campo D. Fnwcesco Costanzo ri ma,:;e a governare la Scuola Militare poli tecnica con tutti gli ufficiali addelt.i e l'intero corpo insegnante; mentre a capo della Scuola di Capua dmase il colonnello Ritucci col suo Stato maggiore fra cui i due capitani Caldora e P acces, il primo insegnante di nozioni teoriche e pratiche di topografia ed il secondo insegnante di scienza artiglicresca. Unico episodio che il 21 maggio del 1815 turbò, per un momento, l 'auster a serenità della Scuola Militare politecnica fn quello c::rnsato dal fatto che un gruppo d'allìevi, appartenenti -

1898 -


SCUOLA MlLl'rAHE POLJ'.l'l!:CNlCA -

1811 - 18]5·

a famiglie devote a M.urat, si armò cd usci dalla Scuola, per combattere la, plebaglia che ac.elamava il ritorno dei Borboni. La ferm ezza del coma11dante, tenente colollllello Felice J_,ombardo, C()adiuvaw dal capitano aiutante maggiore Giuseppe

Fig. fi:12 - Chiesa òel Convento di Santa Caterina in Capua. (Dono del Comune di Capua)

Briganti, valse però a, ricondurli in gran parte alla Scuola, dove un discorso del Governatore calmò, almeno momentaneamente, quelle ardenti anime giovanili. Però alcuni allievi della 3• classe -. Pacccs Fra,ncesco, Giannnzzi 'l'ommaso, De 'l'heo Gennaro, Gigli Francesco, Oaracciolo Pietro, Giardino 'l'omruaso, Cangiano Lnig·i e Miani Franèesco - non rientrarono, e quando, dopo alcuJJi giorni, avrcl.Jl.Jero voluto faflo, .il maresciallo Costa nzo propose cli accogliere il Pacces come sergf'nte nell'Artiglieria, solamente perchè figlio di un distintissimo capitano di quell'Arma , ma di allontanare definitivamente dall'esercito tutti gli altri. -

1S99 -


SCuOLE

o-' AHTIGLIERIA

-

DUE SICILIE

Succe~8ivamcute si convcune di c:.ou cedc1·e a nche a questi la possibilit::i, di cc 1·avvedersi »; p erciò furono JH'oposti come bassi ufliciali n<>i Corpi di artiglieria e zappatori, e tale decisioue venne accolta dagli interessati con la richjesta che si mod ifieasse la motin1zjoue della, ]oro espulsione dal collegio. Corne indirizzo scol astico l e cose rimasero 1nalterate per t ntto <1uell'anno 1815 c osì denso cli avvenimenti: gli a llievi della 3" classe della Scuola politecnica continuarono i loro studi per nsci1·c poi, n lla. :flu e dell 'anno scolastico, naturalmente dopo gli esamj ,· col grado e tit olo di a lunni-sottotenenti n ei corpi facolta tivi. Perti il decreto che slabi]ivrL la riorganizzn ½ione dell ' Esercito c01,tcmplava mwhe quella della Scuola militare politecnica e della Senol u di Capna. Val Rapporto al Re del 14 clicembr<i ] 815 ris ulta e lle n ell'antecetle11te mese (li ~1ovembr-e sostennero g-li esami per alnnni -sottott:néll ti ben ~l allievi della Poli tecnica. tre a spiranti esterni, auc volon tari nobili vennti dalla Si.cilia , e tre sottufficfali e, di tutti c:ostoi-o , il S upremo Go1rnig-lio di G uerra, p r opose la promozione di 24 allievi della, Politecnica (di c ui sette assegnati a1l ' ~-\.rma ÙC'\l Henio e tli<:iaRsette a <JneJla (l('ll'Al'tiglieria ) n011t hè <lel primo fra gli aspiranti esterni, dei due volonta l'i nohm dcll' .A 1·tiglieri a e di tutti e tre i sottufficiali. Gli a Hl'i sette allievi della. Scuola militare politeeni.ca fur0110 propoi::ti per la linea e per i.l Corpo degli zappatori, ma il Costan½o opinava che sarebbe staito di pessimo esempi.o promuovel'li nflkiali e suggerha di tenerli un altro anno alla Scuola militare. giusta la legge organica. ; c hè se vol evano uscirne, dovevallo par,;i::a1·e eome sergenti nei c01·pi ra.coltat ivi e poi ripetere l'esame per la promozione a d almwo-sottoten r n te, dopo un anno. Effettivamente, con decreto c1el 14 dicembre 18]5, i 2~ can dida.ti propoi::ti per la nomina ad alunni sottotenenti d'artiglier ia fil rnno pr omossi e p a Rsarono alla. Scuola 1'1i Oa,p ua 00n altri sei proyenien ti dall'artiglieria di m are e pa!i<sati a queJla di te1·ra.

-

1900 -


LA SCUOLA l'lWYVISORIA D'ARTIGT.lERIA A CAPUA

-i-:·

.:,:. ·>:·

Le prove di esami per gli aJlievì della Poli.tecnica, si esplefarono sulle seguenti discipline: analisi elementare e su· blime, matematiche pure, matematiche miste, disegno di figure, architettura, topografia. Come si vede. dunque, nessun cenno ùi nozioni artiglieresche; ma evidentemente a questa grave lacuna si pensava di provvede1·e perchè, già, in occasione degli ordini e1nn.11,.~ti in rìg·uardo a questi esami H 17 e il 26 seLtcrnbre 1815, il Sup1·cmo Consiglio di guerra invitava a proporre i mez:d per completare la coltura àeg-Ii aspiranti alunni sottotenenti, con un corso di stu<li complementari che doveva riflettere esi,;enzialmente le scie1111c del mestiere. Insomma: non essendovi più esigenze di guerra. si pensava giustamente di far segnfre a.gli alunni soUob~n,~nti, qnalnnq1w foNse ]a loro provcllienziL, un corso d 'applicazione : ne derivava la necessità di ntettere in efficienza la Scuola di Capua detta (( Scuola provvisoria d'artiglieria)). ~on solo, ma si trattava di mettere sullo stesso piano di cultura, e quindi di diritto all'avan11amento, gli alunni delJa Senola militare politecnica cd i volontari nobili, cioè g:li allievi della scuola creata in Palermo per l'artiglieria siciliana, sul finire del decennio, e che a:vevano seguito nn indirizzo di studi meno completo. Ad ogni modo, ginsta gli ordini del 17 settembre del Supremo Consi~lio di guerra, fu creata una Commissione esarnina.trice, così composta: il colonnello d'artiglie1·ia D. Vincenzo Rìtucci, direttore e comandante ln Scuola d ' applicazione, presidente; i tenenti colonnelli D. Emanuele Ribas e D. Demetrio Salvo, sotto direttori d'artiglieria; D. Pietro lV Arsa, capitano comandante la 2a compagnia artefici, segretario; ed i capitani di residenza fissa D. Giovanni Battista Pacees e D. Giacomo Caldora, esaminatori. Tale Commissione si riunì anche àuranre il l° trimestre del 1816 per gli esami di altri volontari venuti dalla Sicilia e, come programma per l'esame, nena · sna prima seduta, ritenne di do-

1901 -


SCUOLE O.'AH'l 'l GLIE RIA -

DUE SIClLlffi

ven:i limitare alle scienze p1·escritte dal regolamento del 27 gennaio 1813, pubblicato in Palermo per l' ammissione agli impieghi di alunni in Sicilia. 1-' alc regolamento importava le seguenti m aterie : aritmetica, algebra, geometria piaua e solida, trigonometria, sezioni coniche, calcolo difl'eren;,;iale ed integrale, statica, dinamica e di scguo. Tutto ciò <~sclusivnmen tc J_)er i volontari nobili ; invece, per gli allievi della Polìtecnk a , Colli<~ si era p raticato dalla stessa Commissione negli esami precedenti ed in conformità di quei regolamenti, gli esami s i est endc,,auo anche a lle due p arti della mecca11ica dei 1i<p1idi, id1·ostatica eù idrodinamica. Ma, ment1'e si andavano espletamlo gli esami, il colonnello Ritucci. già si interessava dell'orga nizzazione della Scuola provvisoria <l'ar tiglieria ehe doveva dare l ' ulteri ore istruzione a que sti giova ni p rovenieu ti dalle va1;ie fonti ; e si pen sava di ripristimu·e la, quarta dasi:;e della ::Scuola militai·e polilecniea, e di h,titu ire a Capua una Scuola ù 'a ppli ra:r,ionc su finl cle hasi e di lar go respiro, per gli a lnnni sottoteneuLi <li t utte e d1rn le Armi fa.colta ti ve. Sin dal 2:! dicembl"c 1S15 il col onnello Rilucei in t.ra.lt en cva l 'lspettore generale dell'a rtiglieria circa il materiale occorrc\nte per la. Scnola e successivamente, il 3 gennaio , in n;Jtro rapporto il R iiucci parlava dei bisogni del person a le . a ITermando i nnanzi t utto ch e la Rcnola Leol"ica cli Capua, (let t :~ provvir-oria, :fin'allora; no11 era esistita cl1 e di nome, a11zi gli nlt imi 21 ufficiali pro . mossi sotto il governo di 1\iurat non a vevano potuto frequentare tale Scuola.cli Capua ed erano rimast i. for·zata.menLc, alla, Scu ola polilecuica militare fino alla p1·omo1,i011e a tenenti. Cfrea l'istruzio11e egli av vertiva, : « D ehho qui t ralasciar dò che co1wer11e l'u so delle matematid1e , d ella Fisica , Ch1mlca e delle Sciem:e l'\"atur ali, d il'o In lor o ,1p11ticazione a lle Arti e Mestieri della Guerra, clovrll. ll i ciò ce1t:1uie111 e trattar ;;i nell'organ izz:rnionc clefin iliva clclla Scuota di AppliPazione e pe' J11ev.zi superiori ehe dalla medesima debbonsi att endere, e ehe solo potrebbero mettere u n is tituto di questo genere a livello ùi que' elle nt.lua lmcnte ill ust rano l'Eu ropa. E gli è indispensabile però. che pendente (Jn eRl 'or~anizznzione, i Giov:rni nllievi siano almeno istruii.i nel complef<so t eorko lii h1tte le 11:nti princip:11i del servizio di])endente <la 11uello clell' ArU:slieria , f:h e deYe f ornrn re lo scopo ed il fin e naturale dell'istruzione >i.

-

1902 -


SCARS1<J~ZA Dl MF;ZZl

Ma faceH1 rilevare a tale proposito che gli unici ufficiali insegnanti addetti alla Scuola erano i capitani Pacces e Caldora, entrambi distinti ed assai dotti, ma scoraggiati per la mancanza di compenso, che li costringeva a cumulare altri incarichi pondel'O!<i e multiformi , co1:i evidente discapito dell'insegnamento impartito alla Scuola. E continuava: ,, li capitano racces, malgrado tutti i Jimit.i in cui si è t:ron1to, ha non pertanto travagliato sulla balistica, e su Ile 11arti che ne risulta no, ha egli raccolto il meglio che ne ha potuto 11er l'applicazione delle matematiclle ui principi del mes_tiere, per formarsi un corso elementare di lezioni, ma per mancanza lli libri, la sna intrapresa è rimasta incompleta, e per l'indisposizione cl i s~ Iute in eui si trova non potrebbe dare maggiori speranze. Il Capitano Caldora è ottimo clisegnalore, ed è sutlìcie11le ve1· le 011cr:n,;-io11i di campagna , e maneggio degli strumenti da levar piani e carte. Egli per la parte cbe deve verciò adempiere nou sarebbe .nello stato cli poter abbracciare altro nel quadro dell'insegnamento cli eui si t.rntta, tn1.t:ochè sia un uffic iale intelligente, di buona volm1til, '" ,li nnn perfetta doe.i lità ».

Tnsomma i .d ue capitani Pacces e Caldora, non bastavano a conferire alla Scuo]a speciale d'artiglieria quel] o sviluppo che i nuovi tempi comportavano : quindi opportunità di ricorrere ad aumento del personale insegnante e conseguente necesidtà di più ]arghi mezzi finanziari. Il Rilucei proponeva anche altri provvedimenti speciaii per il servizio in genere fra cui, principalmente: la convenienza che il tenente colonnello D. Francesco Sic.ardi, già alle rlipendenze della Scuola d'artiglieria con la qualifica di sottodfrettore del laboratorio dei fuochisti, assumesse pure quel1a di sothdirettm·e del la rnc(lesirna,; l'opportunità, di far intervenire nel Rervir.io interno gli nfficiali de] reggimento di Scuola, e la neeessità di riunire alla, Scuola stessa i tenenti dei reggimenti che ancora non avevano seguito quei corsi. Concludendo le sue p1·oposte, i] Ritncci patrocinava una, Fcuola comune per 1' Artiglieria ed il Genio. Il Consiglio Supremo di Gnerm, in un rapporto al Re del ~I maggio 1S16, aITrontò il problema, riguardante Fistl'mdone dei _giovani ufficia.li dei corpi facoltativi in tutta la sua cornplesRa vastità; in rigua rdo alla Scuola militare politecnica, chP inta,11to -

1no3 -


:-<Cl;f!LM

n' Al{'l'IGLlIDRL-\

~ OUM SICILIEJ

a.veva camùiato il suo 11orne in Real Collegio Militare, espOS(' la necessità di istituire la quarta classe, in cui si sarebbe dovuto impart ire l 'insegnamento delle speciali scienze del mestiere; tutti gli allievi, indistintamente, avrebbero dovuto seguire l ' intero corso di quattro anni e poi, in rela zione con la qualità e l ' esito degli esami finali, sare bbero stati assegnati ai corpi facoltativi od a quelli di linea. Tl rela.tivo decreto reale fu emanato lo stesso giorno e tra smesso al Costanzo quale governatore del Collegio militare, con l'incarico di pn,vurre al Supremo Consiglio di Guerra g li ufficiali d'Artiglieria e Genio, che, ai termini della legge organica. dovevano comporre la Commissione presso quell'Istituto militare. Cou kttc1·a del l " giugno il Supremo Consiglio ùi guerra aceettava il programma proposto dal Costanzo il quaJe, in spgnito. indicava qua.le irniegnante d ' artigliel'ia per la quarla diviRione del Oolleg-io militare il capitano D. Raffaci<~ Niola (1ell' Arma stessa, e per le fortificazioni il capitano del genio Casigli. · Successivamente, il 2 ottobre, H Supremo Consiglio <li guerra raccomandava per la Scuola d'artiglieria il testo del d 'ERcamard, e per le fortilìca:;,:ioni queJlo scritto dal ~enPraJc Parisi. accettati entrambi dal Costanzo il quale in q1wsta occasione sol lecitò ancora una volta ]e nomine di Niola e Casigli, deside rando pr·ocedere all' apertura dei corsi per il 2 novemhre suc cefisivo. l'er gli strnli romplemenLari, il 18 giugno 1816, H'nh·a ema na.to il dec1,eto dte stabiliva in Cap ua una scuola d ' applicazione per ] ' A rtigli('T'ia ed il Genio, per c ui da lempo in q11ella eiltà si andavano a llestendo gli alloggi, se pur·c in mod o a ssai incom plcto data la scarsità dei mezzi. M a la Scuola d ' applicazione di Capna , con tale caratter e di vero e propri o istituto rnilitarc, non elJIJe vita, pel'chè mentre essa si an(lava organìzzandu, mutò l'indirizzo politico-militare de llo Stato e - come già fu rilevato in a ltro capitolo - l ' cse1·cito na,pol etano, sotto l'alta· dfrezione del generale austria('.-0 N ug,e nt, fu circoRc·1·itto ed impoverito in tutti i ~noi T'ami dalle più i-:eve1·e economie . Rinunziam() per ciò a ria.ssnmere tutto ciò ch e

~

1904

~


LA ~1.\M; ATA :SClJOL.\

i/ APPLIC,\ZHl~E

DI CAPUA

conLenc>vano i decreti rigurtrdanti eodesta istitu,1ionf> , decreti che, del resto, si c:ousenano uella ra,ceolta di qnell'anuo ,e di cui ]o studioso può quindi, volendo, prendere visione rliretfa.

Fig. 533 - Raffnclc Nioln. (da una fotografia conservata nella Scuola Milita r e di Napoli).

rua- volta arrivat i alla determinazione cli sopprimere la Scnola dì Cn pna e non volendo ammetter.e a l 1-:erYizio dei Corpi tutti i g:iovani alunni s ottotenenti, ai quali mancava no lo studio (i('l1e sd ea ze e la cono.sr,pnza del mest iere, si pensò cli aggTcgarli 121

-

1905 -


Fig, 534 - Padiglione San Giovanni iu Capua tlo,·e nllogglavano gli allievi della Scuola tU applicazione. (da una planimetria donata d alla Direzione del R. Pirotecnico di Capua).


RIPmGHI PIO!{ L'ISTRUZIONE DEGLI UI•'Ji'TCfALI

al Real CoJlegio affinch1\ vi segnii-.;sero i corsi delJa qua,r ta classe, e<l ove ad insegnare artiglieria e geometria descrittiva era stato chiamato il capitano Raffaele Niola,.

Fìg:. 535 - Ingresso al Padiglione di San Giov anni in Capua. (Dono del Comune di Capua) .

L' ordine fu emarnito il 7 novemlwe 1816 e comunicato coJ1 tcmporaneamente ai direttori delle armi facoltative ed al maresciallo Costanzo. Quest' ultimo, due giorni dopo , fa,ceva osser vare alla Pi-ovvi'.'-oria Generale Direzione di Guerra, che i corsi -

Hl07 -


SCUOLE D' At:TIGLIERL\ -

DU I•: SICILIE

p~r gli nlmrni sottote111, 11li 11011 potenmu 1:'Spletunsi i11 nn ann o e ne proponeYa dne, eo11.1e si ent senlJ>re fatto p1·c1-;:-;o l' Artiglieria Hapoletana e così c-ome si u:a:arn p1·esso alcnni Stati esteri: (·onsiderando poi che jn qm'll'an110 :-;colastiC'o 18Hi-l 81, nn-ebhel'o dovnto frf>qnrnta,r<.' la q11art.1: dnsse o diYi sione <lel Ile.i l Coll cg·io militnre 60 a llievi , di cui 43 alunni sottotenenti d' artiglieria. S alunni soU-oten enli d.d genio e !) p1•oycn.ie11ti dalla terza <.:htssc del Collegio mi1itare, e calcolando nn insegnante pe1· -0gui 30 a,l nnni., occonevano a.n~or;t pc1· que l. primo anno dne nitri pro fessori per l ' in segm1me1tto cìell ' a.rtìglicri:1. e delle fortitica7.ioni : soggiungeYn, ancom il w,n-esdallo Oostauzo eh<>, dei J:3 a.hmni sottotenenti di artiglieria, avrebbero dovut.o :,seguire i consi (Fa,p plicazionc al CoJleg-io soln 111 e 11 le coloro che fo:,;sero « a posto )) 11clle matema.tiel1c; per gli altri pa.tl'ocinan1i l ' istitnr.ione di scuole r eggimentnli . come nn tempo si H!';ant ht l<'ra11ria. Ma le osserv:u.:ioni 1: proposte fatte dal Costanzo in fiu esta Lettera e in 1111Jal.L1·a del ;:.:o 11ovcmbre, ehe ·omettiamo per brev'ità:1 forono iut.eramentc bocciate: il 30 dicembre la Direzione Gene rale cl' A1·liglit~ri:1: , presi gli orflini da 1 eapil·rrn generale, cornu11icava rhc gli allicYi della 4" <liYii--ione del Collegio rnilit::n-e su1·cùùero stati nnm('rosi solnmen tfi per l' 11 n no 1 SlG-lf:17 e p erciò non si doveva dar luogo ad m10 stabile :1.ce1·esc:imc11to di insegnant i. In esecuzione degli 01-dini contenuti 11ella lettera della ProHisoria Direzione genc1.·ale d<'lla Guen-a 1lPl 27 novembre, si or(.li11ava alla Ginnta dei prol'csso1·i del Collegio, cli esaminare solle<;Ha mente tutti gli alunni soltotenenti cl.'artiglieria e del g-1>nio. qualunque foi;:~e la loro pr0Yenie11za, pPr l a, cernita cli quelli idonei a seguire gli ~tudì della -1-~ classe del l'Pnl C'ollegio ruili taTf'. Coi-:ì non solo Ja Rcuola di applirazioue rl'a.rtiglieriu e genio cli Cap1rn era pratica.titente morta prima di ua !';eere. ma anche (\ la Scuola provvisoria d'artiglieria JJ wnnc aùolitn: il ~1 mnggio 1817 furono coni--egnati a,lla sottodirezi011e della Piazza di Capua i loeali di S. Caterina noncl1 f~ della C11ie8a e del giardino annessi, adibiti fin a llora alla. Scuola e quindi, il poligono e t ntto il ma teriale rela.t.ìvo alla stei--!-ia. Col capitano Niola. dunque, s ·' iniziò alln « ~nnzia!ella », dopo la reslaurazi011e, una Scuola d ' artigliel"ia che. pur a.ttra-

-

190f< -


Fig. 5B6 · I n gresso a l U..eal Collegio Militare cl ell :1 ).1'11 n z i11fo lln i n Napoli. -

190!)


IL RE.\L <..:OLLE(UO 1\l ll.l'l'AHE DI NAPOLI

verso vari ritocclli, visse immutata nella sua essenza fino al 1861, anno in cui cambiò definitivamente la sua fisonomia. In quei primi tempi di assestamento, alla scuola del Niola apprr,sero m·tiglieria anche molti alnnni sottotenenti, e non è privo di interesse il p1·ogramma che fn Rvo1to in quell'anno 1817 agli allievi della qua1·ta divisione del Rea.I Collegio Militare, programma che prova con qnaulo amore e con quanta competenza il :Niola, si preoccupasse di formare ufficiali d 'artiglieria, veramente istruiti in tntte le spccialitù, dell'Arma.

ELJBNCO DI~LLI!, T1,;01n1,: DI ARTIGLIERIA Componenti tlella polvere cla guelTa, e loro 1>ropr,n1io11.,. Analisi snl ~olfo e metodi per epurarlo. Analisi sul Carbone, etl es1iosizione dc' ditl'c r enti lllE'f"< Hli .elle s 'im piegano per ottenerlo . .àm.1.li:,;i Hul Snlnltro, e eomC' fabbricarlo mtifì<.:i:ilmenle. Analisi ;;;u!ln Potmisa: sostanze da llc quali si p1u'> rien ,·a1·e ; ccl in qual moòo se ne può s1wri1m~nl:,ire hl lJualità. Differenti mdudi da 111eU.e1·e in pratica per la fabbrienzio11 e del l:i. polver e e quali tra essi si reputa piiJ ul:ile, e conducente. Distinguere le t·au::;e d.1e J.Ju:,::;0110 ì11riuire ad aìterarc gli. eftet.tì della polvere faecnclo rilevare gl 'inconvenienti che 11rrn!11co110 . Pruova della polvere. Non trovandosi la l)olvere di qualità, manier,1 tli ravvisarne la cnu sa dell'imperfer.ione. , Stabilire il rapporto di el/l:;:ticitfi tra il fluido che :;:i _;;;vil uppa r1alla polvere, nell'accendersi, e l'a1·ia natural<'. Ridurre in peso la forza de l fluido per assoggett(lrla :il e:i Ieolo. Dimostra re la succes.siva :•ccen s ione della polrerc. Detei·minare la caric a d e l tiro medes imo.

DEL Rrncu.1.0

Esibin~ 1111a idc:1 sul rint ulo, c1istinguf'ndo quello di. ae<'eusione dall'altro detto di csl)losioue. Dimos trare, che i I rinculo rlì f1ccensionc i tiri.

non

prodnce va1·i:1zione sopra

Cause elle producono lo spazio rii r ecesso ne' tiri del.le bocche a fuo co. Leggi generali sul riucu lo.

-

1910 -


PROGRA:\Dl.\ n'INHEG.'.AllH:1"'1'0

1817

P11t:88IOXE. CIIB ESERCITA IL FLUJl)(J CONTRO LE PARETI DE' CANNONI,

t: COK''fllO IL ),[OJlILE

Scala delle pressioni, nell'ipotesi dell'accensione istantanea, cd oggetto a cui può soddisfa.re una tal conoscenza. Scala d elle 1Jressioni supponendo l'accensione successiva. Come stnbilil'e per via cli c.1lcolo la pressione nel sito della cai·ica essendoistantanea l'accensione, l)er inlli llet.enni11ai·e u11'altn1. relativa ad un punto qualunque dell'anima. Rapporto tra la forza clel fluido, e,,1Hella parte d1e llroduce l'effetto contro il mobile nel s istema elle i lìleU.i fluidi f!S1~rcitassero la loro azione parallelamente all'asse riel pezzo. Rapporto tra la forza assoluta alla r elativa, nell'ipotesi che i filetti fluidi agissero p er la dir,}zione del centro del globo, VELOCI1'A' I:\'I ZIALE

Assegnare un' idea sulla velociti1 inizi:U e della palla. Determinare la Yeloc,il,ì inizi:1I P, 11c--r mPv.zo 1lPll'i111men;iorné ili nn bersaglio omogeneo. Valutare la velocità col pendolo di Robyns. Esposizione Llelià ruota cli l'apvacino, e come sen·in,ene per la '.;onoscenza della Yelocità iniziule. Detenninare la ,·elot:ilà i1,izi:1 le, 111el.le111Jo a calt:olo il ternpo, e lu resistenza, che oppone l'aria al moto del l)roiettile. Ricavare l'espressione rlella velocità iuiziale ,tall 'altezza della e-iricn., lunghezza dell'anima , diametro della palla erl elasticità del fluido. Metodi vratici che g-uidano alla conoscenza delle velocità iniziali.

RE8ISTENZA Dfl;LL'ABJA

Rapr,c,1·t.ù <-he serl,a110 le po1·Lalc neì u1e:r1zo rcs is leute a quelle che :;i oLLel'rehhero n e l vuoto. Disting u ere 1 moti lenti dai moti rn.pilli. Rapporto delle resistenze 11ei moti lenti. Rapporto delle resistenze nei moti rapidi. Esperienza per dimostrare l'inesattezza sul rapporto d elle res i~te11ze. Cause, che nel mezzo resist,•ntc alterano 11 moto del proiettile 1~ q11:1 Ii so no quelle, che s i lJOssono inserire ne' calcoli. Ritrovare l 'equazione dil'l\~renziale tra le coordinate della ITn icl lol'i:t. Essendo piccolissima la r e.:i.s tenza che si oppone. e r:i ppo rl n nclo l:1 .--urva all'orfazonte, dedurre dal calcolo stabilito l'equazioue all:1 p:1 rn boia, riferit a del pari all'orizzonte. Dimostrare l:l dissimiglianza d c' rami di curv:1 t ul'fl de ll:1 l.r:iil'l.tori a.

-

191] -


IT, t:EAI, -.:OLl,t·:<aO ?IIILIT.-\Hl, Dl NAPOLI

Dn11.r t:Fl<"t;'ITJ CHE SI CEllCANO DI orJJ~NEllE DA' PHOIE'lllLI

XELLE DIVEllSE CillCOST.I XZE DEr, L A G17EHH.\

Conoscenza delle quantità di molo, che s'impiegano per rovesciare un ostacolo, secondo le distanze e come motliticare gli elerneuti della potenza avendo in mira la coesioue del bersaglio cln espugnare. Conoscere la resì~Lenza dw presenl.a il hers,1glio per mezzo delle innnersioni. VAllU: Sl'ECJJ,; DI AlUII:

:\H:TALLI CHE SI DH'U:GA NO NELLA LOHO ~'.\Illl!IICAZIO::-SE

E DETTAGLIO m:Lt, t~ l',\HTI CHE LI COS'l'ITC I SCONO

Ulassilic,u·e le anni, che usa l'artiglieria nella guerra. Pro11rietà che si riC'.!1iedon'.l ne' 111 et.u lli alli11e di risultare iclouei per la fab bricazione delle boeehe da fuoco. Aun lisi sopra i ca1moni di ferro. Analisi sopra i cannoni di bronzo, im1icallll o le vror,ridì1, e più vantaggiosa prnporzione de' metalli dai quali vien composto. Dl•l.taglio llelle parti che costituiscono un cannone. l.,I J iWlHt~zzt:

m:1.1.E A1'.J.MJ·; E

CALIBRI

Metodi eoud1H·enti :1 fiss,H"<i lii}; .lu11ghezza. delle anirue per i carmoni, mettendo in aspetto gl'ineom,enienti, che trae seco l' uso lìelìc coìubrine. Riduzioni eseguite sopra i e:Jlibri iu rliverRe evoche. lH111ostrare <.:Olllc <.:oi mortaro (Ìa 10 volliei si po;.;;0110 yantaggiosamente rimph1zzare gli effetti cli quello eh• 12. Indicnre per via tli ca Icolo quanto si 1mò allungare l':rnim:c1 del m ortaro alla Gomer_

In liliali pezzi si devono praticare le cnmer e, ed in quale prescriverle. Qua le tignra (li camera è più vantnggiosa p,~r m ·,·i1:iua1·e la forza assoluta alla relativa . .l!'igurn. <l ella ca111era più idonea agli :11tri oggelt L Sito in cui si fora la lumi<,rn, e sua disposizione rispetto alrnsse del pezzo_ Riflessioni sopra le portate. DOPPIEZZ,\ DI ~IETALLO

llilaneio tra il sis teu1 a cli fonde r e i cnnnoni eoll 'm1iu1a, e l'altro di fonderli pieni, per indi barenarli. Azione del fluido, (:he si ~v iluvpa dalla polvere c:on1rn un· vollice quadrato. R e~ist enza elle oppone il 1net allo sull'cstensioue di un pollice quadrato. DetP.rminarc ne' cannoni In r1011p iezza del metallo in un sito 11ualum1ue. DoppiP.zzu di metallo JJer la (c:unen1 sferica di un mortnro. Dor,pi.czzn tli metallo p er la camera eon ica di uu m or taro.

-

1912 -


PlWlilL\:\DL-\ D l:S- SEG.'- .-\)IE;>;'.l'O 1811 0

/5peciJìenre le cause elle proclueono gli eYasarneut:i. Ev:H<:nnento della lumiera, suo gi us to diametro . )fet ocll, per ,ul:1 t t arc i g rani <li lu miera, e !J1rnli tra es,:i risulta più v:mtaggiOS?· l ' OSIZIOXE Dt:l:t, I OffECCllIOXI

O;;getto degli ore1.·chioni. )lezzi per tiss:irf! i piani, Vl'l'( ir::1le, e(l orizzou l., de . colla lor o in! ~r sezione l"aF:SC dPgli l) L"e<'<'hioni. Oggetto e posizione d ei nJa nif'.hetti.

quali ~omministrano

TEUIU .\ .DEL TlBO UE' CA:'>1:'\0XI

:'\oxioni vrelimiuari, r,er d istin guere i I ir i d i punto iu lii.i nr:o naturali, (l fl gli altri artifici a li. Formole per I roYn r e il Yalor e dl•gli elementi ch é th:!,·0110 mettersi a 11e ll ,1 I eoria del tiro.

c:1 !eolo

~npponcndo. t he n el <lirigerc la linea fli m ira nnturalc ,tll'oggetto l'nssc 1leI cnim onc r isul1 i ol'izzontale , basa re la forn iola per l a llii:'t:rnz:1 di punto in bianco. Nell'ipole><i n(·cennata, st:1hiì ire\ la formola per una d ist·:rnza qualunt1ue. Hitrovnndosi l'asse del eannone comUll(JUe elevato, fissare la for111ula r,"r la tlh-tauza di punto in b i:i neo. Nella stessa ipotesi, esillirè una fo nnola u pplicabilc ad una tl isl.n nza qual11m1ne .

Determinare, tra la serie variabile degli :ihlrn_ssaruenti, il mass imo, e la dis tan za <love ha lnogo. Uk a\';1re d a un noto abbassamento l'altezxn d a d arsi all :1 vite d i punt·er ia . ) :Ieto<ll pratici per a ssl:'g n:ire le distanze.

T,.;01nA SUL BI MIJALZO

Cl:1.ssiticaxione ò ci t iri, irn lir nmlo le circostanze tlell:1

g 11<, 1T:1

nelle q11:1 li si

c1 ..,·ono eseguire .

Leggi ~en era li de l rimbalzo. Come ottener e il rimbalzo sul terreno, per e;;ti ng ner c i fu, whi ,lt•I I,• !'acce 11e· h:i sl.ioni. Come ottener~ i rirnbnlzi sull'ae(Jua, :iflirn~ ili 1.la1 1111 •g:.,;i :1 n • i , ·as(·l'lli. '.\l:111ie1·it rii d efilare una ba lteria rli <'Ol'< tn. Vnnt.aggi che à sempre ;m a hattf'rin di <·osla sop ra i rns,·,· ll i negli attacchi.

-

191:1 -


IL REAL COLLEGIO MILITARE DI NAPOLI

* * * ln quest'epoca a coinandare il Real Collegio Militare fu destinato un uflicjale d 'artiglieria. Con decreto dell'll aprile 1817 il tenente colonnello n. Felice Lombardo fu destinato al seguito del deposito del reggimento Real Farnese, e al suo posto, quale comandante di quell'Istituto venne nominato il tenente colonnello d'artiglieria D. Filippo Castellani, che si trovava al seguito della brigata z..1,pvatori e minatol'i. Il Castellani el'a, frn gli. ufficiali deU'artiglferia napoletana, uno dei più colti ndle scienze ma tematiche. Perfezionatosi alla Scuola del celebre Saladini, di Bologna, nel 1777 fu prescelto per l'istruzione scientifica degli allievi del battaglione Real :U'erdinan do e. continuò nelle stesse mansioni all'Accademia militare, per un periodo ininterrotto di ben ventidue anni. Per quei:-to suo servizio, il Re, con dispaccio <lel 27 febbraio 1791, gli promise una pensione ; con altro del 25 gennaio 1792 lo onorò del titolo di << benemerito oflìziale dell'esercito » e gli promise aegli. asce1rni; e finalmente con successivo decreto del 10 aprile 1797 ordinò che fosse proposto per un impiego di« ascenso )) nella Reale Accademia militare. Quando il NrLpoletano cadde sotto il governo francese, il Cai;;tcllani, nel settembre 1806 fu nominato direttore degli studi della « Scuola, militare provvi!mria di Artiglieria e Genio », anzi il decreto di Giuseppe Napoleone Bonaparte Re di Napoli diceva nei suoi due articoli : << 1\i·t. r - Sarà, aperta la Scuola ai Àrtiglieria e Genio, provvi soriament.e. Art. 2" - Il Sig. capitano Filippo Castellani, è nominato Dfrettore della Scuola di iMatematica cogli appuntamenti di capitano di prima classe di artiglieria, ed un altro nffiziale di Artiglieria o del Genio per Commissione sarà destinato per Direttore della Scuola di professione e del diseg·no )).

Nel 1811 quando ,la Scuola provvisoria d'Artiglieria e Genio fu abolita e sorse la Scuola politecnica militar e, il Castellani, -

1914 -


C())lA:-.DA!\'l'I -

J815 - 1819

con decreto del 3 novemore, ne divenne comandante in 2"; caI'ica che tem1e fino al 17 maggio 1813, allorchè, giudicato capace di organizzare la Scuola di Marte , fu destinato a tale Istituto, ton l'impiego medesimo di eom,Hid,tnte ,e di direttore degli studi, mentre al posto di comandauLe iu 2" del Real Collegio milita.re veniva deslinato il Lombm·<lo_ Con la restaurazione (JSlG) , il Ca$tellani si diede da fare per essere tolto dalla Scuola di irn rtc e passare nuovamente alla Scuola Politecnica militar<>., ma rw1- nllora gli fu concesso solamente di abbandonare l'incadeo d1e avev~L nella prima. e non venne accolta. l'altra s ua do111:.uula, 1iur riconoscendosi cù.e in trentotto anui di servizio, co111 e pl'Ol'essore di matematiche su1.,limi e direUore degli studi, a,·e,·a, <idncato un g ran numero di ottimi. 11fficiali; acq11istando titoli :tll:1 i·on~idl'rn7.ione riel gove1·no_ Intanto nel 1817, per diveq:~cnr.0 <li V<'1llih~ trn il goveruante del Renl Oolleg-io ed il commJ1fo1d .1· i11 :!" Lomharrlo, qnesti fu rimosso, ed il Castellani riebbe l ' i III pi<·go d1 e giù ~wen.1, tenuto sotto Murat. Al Castellani con decreto del ~~ r,,hbl':l io 1819 successe il colonnello D_ Emanuele Rihas, clw 1101t m·a, un matematico come il suo predecesso1·e, ma uu kc11i(·o 111·0,·.d(L Aveva servito per 42 anni nell'Arma d'Artiglieria ed i I :-:uo ser.-izio complessivo contava per 58 anni, con sci m111i <li rn1npagne di guerra. Nel 1788, giovanissimo, aveyn fatto parte di. quel gruppo di uflkiali cl.te a scopo d'i1-1trnzionf> ,·isitò i più rinomati stabilimenti militari esteri. Ed in Sicilia, n elle contingenze di guerra del decennio, ebbe modo di mettere in pratica le sue cognizioni side1·m·giche eseguendo la fusione cli. rottami c1i ferro acre, per munizioni : e ne ebbe rieonosci1nento e plauso da parte del Re Borh<me, oltre alla ricompensa pi 1'1 1a ug·ibilc e sonante di una pensione di ducati 150. Circa la direzione dell'Istitut·o <lfremo che nel 1818 i componenti il Consiglio d i p erfezionn nH~nto del Real Collegio Militare aveva come presidente lo ~tef.iso generale Costanzo, e come membri il general e Dupuis dell' Artig·lieria, il colonnello Corné del Genio, il colonnello Viseo11ti. dell'Accademia, delle 'Scienze, D. Nicola, Fergola dell' Accad e1nia delle scienze, il tenente co-

]!)lf> -


I L 1:J,).\TJ COLLm;ro ~llLIT.-1.RE

() I

~ ., rOLI

]01rnello Ca stellani, cornanda1tle in 2' del R en I Collegio, D. Viucenzo Flau ti esaminatore, D. Pelice Giannatlasio esaminat ore. D. Nicola Ma ssa esamina tore, D. Giovanni Rodrigucz esamina-

Plg.1 [.37 - Nieoln l!'ergola. (d alla Raccol ta d ella R , Dep utazione di S toria Patria per l e P rovincie Napoleta n e ).

tore, D. Giuseppe dc Sangro profeRs01·e e D. Lui gi Oalnnti professore segretario. P er l 'esame<< <li uscita >) degli allievi , 11ell'ottob1·1~ 1818 l' Accademia delle Sciell¼C della Società R~a le borbonica, officiala dal Supremo Comando ùi Guerra , indicò i seguen t i soci della -

Ullti -


• CO~f:'vIISSIONI D'EiLDII

classe matematica, come i più adatti per as8if-tere agli esami stessi: teuente generale D. 0 -iuseppe ParisL D. Nicola l!'ergola eh.e godeva farua d.i essere il miglio1· geometra del regno, D. Vincenzo E'lauLi, il colorn1ello :Piseicelli, D. Giuseppe de Sangro, il colonnello Visconti, P. Piaz,d, n. Luigi dc Rnggicri e D. Felice Giannattasio. Akmli di questi erano professori ed esaminatori del Real Collegio. Jnsonnna ancl1e in tJtH::4o priruo periodo e cioè prima della riforma òP-l 1R2:-l i migliori scicnzi.a(i tld rcg.1w <.lirdtamenfo o indiretfamente contrihniT'ono ai fastigi .d d Real Collegio. Risalgono ancora. a quest',~poc:a alcuui d.eercti: quello del 17 gennaio 1817 clw riduceva il nnmero degli allic\"i da 225 a 150: un altro del l° gen11aio 18Hl ri11f't.tente l' organico di tutti gli istituti di educazione mili lare, p1l 1111 altro :11wo1·a del 4 gcnnaic che approy,rrn. il regolamento per il servizio interno degli stessi. istituti, e cioè stabilint per il Heal CoUeg-io il 11u111.L'rn e la quau titù dei 1wofcss01} e nmestri, le norme pr~r gli esami e tutto quanto si riferiva al ~uo governo; ma i ritocchi apportati con queste ultime disposizio11i, nou li.rn110 importanza per .il nostro studio. I moti del 18:20 ehhero vasta 1:isonanza tra ins<-'gnanti ed alu11ui del Collegio militare; e l'anno appresso. quando gli A.11 striaci marciarono contro il regno per aul..mtterf\ Je lìhertit costi tnzionali, gli allievi si offrirono di cli fendere la pa fria in peri colo . .Naturalmente la reazione non li rispnrmiò; primo ad essei·c incriminato fn il capo, e cioè il vecchio nrnrescia.llo Costa,11'.W, governatore del Collegio, per il 11t1ale la relazione della co.: mn i,.; sione di scn1tinio diceva <'.ORÌ : « M aresciallo D. F1·ance,wo Cm,lanzo. - Confessa essere ant·i<'l"• M :1~0.11e e che dopo il giuramento del. 1815 non ha freq1wnt·nto pii1 le Loµ:µ: l ·- 1'1·c·8CUt1 nu foglio d'istruzione, che Hi pl'atlieava di suo ordine rn~m~ E;<·11ol e d,·11:r N1111 ziatella, col Quale si dava conoH<'mtza de' diversi Goverui, J'r:r li <111:rli p.rrl.11al o della l\fomrrclria Costituzionale dice <·oHì: - Governo di nu lllo11:1r<":r :rsf<isLit:o da Individui anrnrovibili scelti dalla N,rzio11e; questa ~· l:r furrn:, di 11ovenio che il magnanimo nostro Sovrano ci h:1 f'(HH:c•s~,, <' dr e .l ini µ:·iu;·:111111w lii sost(~nere eol sangue. Dalle indal{ini pn rticolari vi<•11 p,1ri111<•111 i (·on fr·nnMo Masone autico, e dichiarato per S<~ut.imenti di natun, lilwr,, I(, , ·d :r qlll'sl a c agione nel 1799 venne esiliato. QuantnmJll!:i <'µ;li :rs,;ien r:1. <'11(' 11011 ,1hhi:1 fatt·o stnbilirc

-

1917 -


• lL IU<:.U , COLLEGIO hlILl'l'Al:Jl; 01 NAPOLI

le vendite n elli Collegi di sua I s ve,,,io11e, pure dalle p:Hticolari indagini viene p r ofondmne11le assicurato, elle ve le n v<~va staùilite e ch e per sostenerle e regolru:le cmnbiò lutli g l'Uffiziali cle' Collegi, da]l(]Oli 1mssaggio (la un luogo all'altro, e cacci a ndo que lli che 110n erano Carbonari. Dall'opinione pubblica risulta un Ateo, un irre ligioso dicl.Jiarnto, e clie. Ila mantenuto rn,!lli Collegi i Maestri più l)crnic iosi dell'ed11t·,1zione. Nel giori-10 9 Luglio 1S20, onlinò che gli Alunni di tutti 1 collegi fussero 1n Corpo arnlali a far delle dimostnizioni , e degli a1)I)lau si all'Armata de' Ribelll, Iocchè .venne JJt111Lu al mentc eseguito ».

Analogamente la CoIDmisisio11e d 'in chiesta si pronunziò su a lcuni professori , e predsarncnle sul l'rofessore D. Gnetano .Alfa1·0, e ~ml Professore Nn cerdote D. Lnigi Galanti ; i;:111 P1·ofcssore Sa.certlotc n. Fer<Hnnnclo dc Luea; snl Pl'ofessol'e Sacel'dote D. Nicola de )fosccllis; sul Pl'Ofcssor-e Sacerdote D. Giuseppe Marini; e s ul I'rofessol'e Bacer<lote n . ~icoln. Mozzillo. In qwrnto :1gli allievi veutidue risultarono carbonari da lunga data e didotto per iscrizione posteriore nl luglio 1820. Qmtm1o, tlnc anni (1opo, yi fo b riforma dPI Collegio, n, cui acernn eremo tra. poeo, uel Rnpporto al He tlcl giugno 1823 fu 1:,eritto : L'espe r ienza animlo <1i11101;rruto n elle passate Yicende di quanto clanno siano stati :-i lla buon:i ednc:n:ion<: ccl a lla m or::1le dc' g iovani Ahmni l'csemJ)io di cattivi compi1g11i, e superio1·i , si è avuto in ulira pl'imienrnienl e di togliere ver l'avvenire, q 11;1 lunquc ;;erme di siffatti in<·ouvenienti che al Ii·a ,·crsar potesse gli elfctti delle vatcrnc cun, di V. )i. a 1n·o di eletti Isti1.ul.i. Sono stati quindi eselusi tutti r o loro tra le r:lassi sopra d cscritle, nella conclol l:l d e' quali la.menoma m acchia si è rin venu t a , esteudendos i questa 111is ura s ino ng!i stessi alu·nni )).

Fra tJuesti Ye ne. fu uno:· Nuuzio Ff'1Ta11te, che escl uso ùal Coliegio i.ì 3 :settembre U,:!:~, fu r iammesso nel lS:!:-i (la YOlon· tario nel ReggimeHto R egiua Artiglieria, ed in seguito, per molti anni, legò H suo nome alla Scuola d'artiglieria della, ~nnzfa. t ella. L 'anno 1S2B segna una. clata f.ondanrnntale nella vita clel Real Collegio; 1111 decreJ-o del - 14 mm·zo rifol'ma completamente l'ordinamento clell' Istituto che poi , salvo a lcune modifiche portàt:e negli :urni sucecs:sivi , si. nwntenà. irnnrnta,to nella sna ossatura. fino al 1861.

-

1918 -


LA Illl!'(JR)IA DEL 1n:AL COLLEGIO -

1823

~on è il caso di a nalizzare minutamente tali norme che, in sostanza, e rauo simili a quelle concepite dal generale P arisi per l'antica Accademia mrntare. I cor ::ii avevano la, dnrata. di otto a nni durante i quali gli allievi erano ist ruiti nelle lettere, nelle scienze generiche e nelle scienze del mestiere. L 'ar tiglieria teorica, col relativo disegno, faceva parte del quadro di insegnamento della 7~ classe. La Commissione per l'esame di uscita, oltre all'ispettore e al comandante , comprendeva un ufficiale superiore di Artiglieria ed uno tlel Genio, i due p1·ofcssori più anziani e due professori dell'Università. La presenza nella commissione di un ufficia le sup eriore di a rtiglieria dimostra che negli esami di uscita, cioè compiuta l'Sa classe, gli a llievi s ubiva no a n cora una volta gli esami d fartig1ieria, com e d 'altronde si usavi:L anche precedentemente. Da quell'epoca, dunque, in forza, di tale decreto, n elle commissioni annuali di r.odesti esami vi furono sempre professori della R. U niversità, cioè tutte le personalità professionalmente più spiccate n el campo delle sciem,e e poi a nche delle lettere, che d iedero faum all'Atene o Napolet.uw in quel p eriodo. P assando in qualità. di commissari agli esami deUi:\, Nunziatella, essi stabilirono un legame tra gli stncli di qm~l Collegio e l a c ultura, ci · vile del J)aese, fattore essenzia le dì prog1·esso, in ogni forma di attivi tà. Hli ufficia li dei corpi facoltativi che uscirono dalla Nunziatella in ogni tempo, e specialmente in questi ultimi 'pel'iodi che stiamo trattando, ebbero una cultura spiccatamente « da ingegneri JJ; per conseg11e11za, coloro c he ser vu-ono poi nell'Arma, cli Artiglieria fmono sempre in grado di dirigere tutte le manifatture e gli stabilimenti mi.litari nonchè ]e miniere, la cui attr ez1.atura 11atura lmcnte costituì 1111 eccellen te esempio alle inizia ti ve private, specialmente per la industria del ferro. Alla N unziatella, illustri maestri presta1·ono in ogni tempo la w opria opera, o direttamente orl indirettamente. Pi-a i primi ricorderemo a nzitntto Ferdinando de Luca, ch e dal l S11 al 1814 pubblicò p e1· là Scuola politer.nica militare quattro volumi di oper e a n alit iche , fra r.11i l 'an a.lii.;i a d 1w coor \11 ·

-

1919

~


IL REAL COLLEGJU MILITARE DI KAPOLl

na te, la prima di questo genere in Italia e la seconda in Europa. Il lìc Lnea nel 1820 fu eletto deputato dai lihemli e v er c iò. espu]so dal Collegio nel 1823 ; un der,reto del 21 luglio rn4S. lo richiamò ·ad occupare la cattedra di calcolo sublime.

Fig. 5:-:S - Sah·atorc De Augeli s . . (da. una rotografia conservata nella Scuol a Mili tare di Napoli).

Francesco Paolo T i.Icci dedicò , si può dir e, tutta la sua lunga carriem professionale a l OoJlegio militare: esordì professor e di calcolo infinitesimale nella Scuola politecnica milita.re e fu il primo in Italia a scrivere un trattato intorno al << Calcolo delle variar.ioni )), per uso degli allievi del OoJlegio militare. -

19~0 -


Nomineremo ancora : Giuseppe de Sa.ugro, Felice G-iannattasìo, Ottavi.o Colecchi, Salvatore dc Angelis, Vincenzo degli Uberti, Luca1 ,~fa,rcsca., Ca,rlo d' Ar1dl'ea, Fedele Amante, Fortu nato Padula, Emannefo Fergola, J'jrrico Alvino, Filippo Oas-

}'i~. 339 - P1·of. E1Tico Alvino. (da un dipinto cons erva to nel Museo Na zionale di San Martino in Napoli)_

sola, Carlo Rocco, e iufine clne uomini illustri anche nel campo delle lettere : Basilio Puoti e Frnnecsco de Sanctis. Fra eoloro che indirettamente influirono sul perfezionamento della Nuuziatclla Yanuo citati: Bernardo Quaranta, GiuscppP Scorza, Luigi de Rng·git>ri, Giovanni Gamba.le, Carlo Brio12'J

-

1921 -


IL ItlML ('.OLLEGIO ) IIL!'l'.\HE DI KAPOLI

schi, Michele Rianchi, Giuseppe Genovesi, Annibale dc Gaspa· ris, Nicola Trudi, Nicola Lucignano, Gab1·iele l<'ergola, Benvenuto Perrone, Nicola Galluppi, Arcangelo Scttcchì, Luigi L a-

F ig. 540 - Prof. Francesco D e Sanctis. (da u n dipinto con servato n el Museo Nazionale di San M artino In Napoli).

rnccia, Ma rio Giardini, Gh11%)ppe Una, Francesco Saverio Hcarpati, Domenico Prefati, Filippo Abign ente, Giuseppe l!'iorelli, Giuseppe Battaglini, Michele Zanotti , ecc .. Dopo la 1·iforma, del 1823 il p l'imo ufficiale d'artiglieria c he torn ò al comando del R eal Collegio fu il tcn. colonnello D. Gio-

]922 -


IL CO,',;S1GLIO DI PERFEZlO~AME~TO -

1832

vanni (:inliani, d1e, per deueto del JS novembre 1827, venne chiamato a sostituire il vecchio coJonnello V. Vincf\nzo Pcrez Conde, e poi nominato definitivamente comandante del Collegio, con decreto del 15 settembre 1829. Il Giuliani el'a stato sempre devoto alla Dinastia borbonica nella buona come nell't~vversa fortuna cd aveva al i-mo attivo un passato di guerra veramente brillante, essendosi comportato ,~gregiamente à, Tolone e nella Campagna del 1799, specialmente alla, difesa di un ridotto della piazza, di Capua contro i Francesi. Tn quest'epoca, sotto l 'impulso del nuovo Re l<'erdinanclo IL, si iniziò una S{\ric di provve!limcnLi, che diedero nnova vita a, tutto lo stato militar,e del Regno e quindi anche agli Istituti di educazione militare. Nel 1832, con cfocreto cle.1 :!:-i gingno, fn 1·icostit11ito il Consiglio di perfozio11amento C'l1r• Psist<wa prima, della rjforma del 1823, composto dall'ispettore dd Real Collegio, da quattro p1·0· fessori sce lti annualmente fb I < 'onsigli.o cl' istrnzione, dal flÌT'<~t tore dell' offic.io t opografico, dn 11110 degli isp<~ttori gc11crali , o ispettori cli ac(ìna e strade, ,la d IH! mcrnbri della Societù reale della dasse delle f;cienze fisid ,c ('. 111atcmntich-e, l'. da, 1111 generale scelto cl al H.c>. }la il provvedimento più i111l ovinato fu quello stabilito col decreto (lel 2 settcmbl'e 1832, che metteva 1'Ispezio11e degli istituti militari a1la dipendenza della Direzione generale dei corpi fa coltativi ; ntilissima decisioHe, anzitutto pei' l'indirizzo più severo che ne derivò agli slndi , cd in secondo luogo perchè, a partire dal 18~14, gli istituti mili1ar-i poterono giovtLrsi dell'opera, iHnmina ta di Carlo :F'ilangie1·i. Sappimno che il Filangieri iniziò la sua opera con l'idea,r e t·d a Una re mia grande esercitn:done militare consistente in un fi n to asscclio contro Capua, che Ri svolse nell'aprile e n el mag· g-io 1~34. 1hi <~Rperirnento del g-c11ere più che altro voleva e ssere nna l PzionP. pratica sn di un p eculiare argomento dell' arte della guerrn , d 1e i11teressava più direttamente ufficiali e truppa dei cor pi facoltativi e quindi gli al1ievi della Nn:nziatclla, i qnali aH ebl,ero così a Ylit o modo di veder applicate l e teorie, clw a n ela vano svolgendosi nel Real Collegio.

-

1923 -


IL

m:.u , COLL E ( :10

~ITLI'.l'AlW DI N.U'Of.l

Infatti, rnn le a ltre trnpJ)C: prese parte a ll 'csernit a:à one tutto il battaglione a llievi d ella Nm1:datella . E voichè il fulcro di quella ma novra a vrel>l..lc dO\·uto poggiare sull' artiglieria, vi si fecero p a1·tccipar<' 3D l..locchc da fnoco cli difierente calibro, 10 cani forti e 41 affu s li. In fatto di 1Uu11izioni si deve calco lare lfiO colpi pe1' og·u i ca11no11e ed obice, e GO p er ogni mort."1.io. Si conta1·ono :11 spianate di legn o , 34 canno11i Ol'dinari e da parco, 23 ca rri a cassett::i,, 14 per m unizioni,· 4 fucine. 2 trincapalle ed infl lle 300 l..lombf e 700 grana.te. La manovr a fu coma ndata dal Fil a ngieri. Si legge a tale pro poflito n egli « A.ima.li Ci vili del Regno <lellf' dnc Sicilie>) (fase. XlV , 1835) qn:1nto segue: « Prima e principal cura ·ll'I ])l'OYvid o So n·ano f u che m:? I campo rosse istituita una scuola t ~orico-1)ratk,1 tli for t ilicazlone e di Artiglieria , dove par ticolarmente le opere deil 'att a ~co e della d i fesa 8'tll>'Pg11 nssero, a Ile quali q uesto simula to nssedio tut.to di claYa cagioue. Due capit:ini. u no de l Geuio, il signor Sca r nmbone, l'altro di a rtiglieri a , il sig uor Picemw , ebbero il nobile iucarico di questa is l.ruzio11e; e gli a ltk ri del Gl•nio e de ll' Al't iglieri.1 , gli Allievi del Collegio m ilil:ire e t ni 1i, gen 01·ait1.1eul.e p:iri :rndo, g li l!Uizia li d oveano a quelle u tili lei-:iorri nssiRtere J)cr lrar ne prnlil to; :nwhe il n e R!JC'.Sse voli e v'inter venne egli stesso. Sorgeva presso il van·o del Geni o una (':1::<int>t.t n ehe ven ne tlelllinatn a quest'uso: iv i s i tcnel':tno gl'inst rumenti geodetie-i e topog rafici , le t eol·iche più dillicili d ella scienza liellica x i spicgav:mo. ,1c· l:n-ori fa i ti e di q uelli a fa r si discuf:eva si, e quindi si (liscgmt\·:mo is:ulla cartn eh ' essel· rlovca In pi:rnta direttrice d elle opere di :11<scdio. <Juel\a e,1~i1tcl t:1 fu lX'r<'iù a buom1 r agione chiamatn cc Ridotto t eoretico ll.

Riferendosi cscllrnivume ntc a l Rcàl Collegio militare, tutti i miglio1·amenti a pporta ti iu fl<'g uito. tro,·ano il naturale fonda-

mento nelle memOl'i c del Filang-i-cd l:ì, dove egli scrh-è: « Allorchè nei. primi giorni ,l<'l 1834 ass unsi la (lire7,ioue gencra,Je dei Corpi facoltativi, dalla quale clipeudcva 110 gl' IsLituti di educazione milita re ben mi avYidi eh<' nel loro Ol'ga,n a mento fis<::nto dal decr eto di Re F crdiua nrlo l. :1.i 1.4 ma rzo 1823, er:-n1vi incon venien ti tali che a mio cred<'rc meritan 1110 sovrani provvedimenti)). Prima. sua vreocc npa :r,i.one fu quella di sostit uire alcuni ini-;egnanti carichi di a nni e di acr.ia.cchi, sicchè il 25 ottobre 1834, su proposta dell'ispettore d egli Istit uti di educazione milita1·e, formulat a iI1 ~eguito ad un deliberato del Consiglio d' isLruzioùe, -

1924 -


SOSTI'H:ZIO:\"E DI Pl-:OFI, SSORI

il Filaugieri richiamava, l'attenzione del :lfinistro di Sta.to della guerra e IBarina. sulla situazione di tre importanti ilrnf~gnamenti: q11el10 di chimica. e fiska l a, cni c:atterlra era occupa tn, dall'ot-

Fig. 15·11 - Genen1 le Carlo Filangieri. (da un dipinto conservato nel Museo Nazionale di San Martino in Napoli,

tuagenario p1·ofesso1·c Macri; quella di geometria deserit.tiva tenuta interina,lmente e scn~a compenso da,l capitano Niola sin flal 18:31 cioP- da qna,ndo era stata lasciaUL dal profesi-ore Al-

1!)25 -


n , Rh:AT. CULL!•'.(:iu i\'llLÙ'ARE lH

.\"AL'(JLI

faro; e finalmcHLc quella di arcl.J.itettnra civile occnpata dal vecd1 i o e debole pi-ofcssore YendiUi. l>cr la <:attedra di ehimiea si propone\'a la :-;of,:tit11,.,ione del MM:ri con D. lì'ilippo Casr,:ola, d.1illlieo distiut-o e g-i.'t coHosciuto in Ha.Lia ed all'este1·0 per i suoi speciali lavori sdentifid; per la ca tf.edra di arebìt.ctlw·a, ciYile si JJropont>Ya di dare nn aiuto a l titola1·e ; pc1· quelJa di geometria desci-iltiY:t (co11ti-arinme11tt~ al 1Jarere del Consigli o lF lstrnzione e <lell' I s pc tJore <.;he 1woponcva tli farla teuerc a1H'ora, ptoYYÌf,:Ot·iamenlP. al '.'iiola, t01·r·i · spondc1.1dogli a f.itolD di g-ratilicazione 12 ducati al rnt>s<'), il Filangieri <.:1·a d ' avviso di Òic11·c l'i11carkcr al profr:'-i-Ol' 'l' w:d per le lezioni dì dei-crit.tiva e di richi a ma1;e ad insegnare calcolo infinitesinrnle il professor de Luca, <:l1c gi m;ta niente go<l1·rn ra ma di nde11te rnalc!Jlatico. Un mese doJ)O il genl'rafo Fa1·dl'llil·, l'he p1·a in q111>ll'1~p1wa 1Vliuistro rlella g urnn , c-omnni<'. aYa che pei· l.i sos LHnzione d el Uacri col Cas~ola :,;i utte11<levn110 g·l i onlj ni tli 8 . .\J.. 1· d1t-' 11.1tl la po Lev::.i. dis;porsi J)('l' mt aggiunto alla enttPrh'a di a1·ch itt'(tun1 ('Ìvilc, nwntre disponeva cl w il Niol a continuasse ft tenere la <::tt tedra di desei-ìttiva i.11 ,·ia provvisoria ('011 la gta t.ifkazione cli 12 <l11c:ati al mese. :Ma i11tanto, al 1,n·i11c:ipio dr.l 18X5, JH'l' le lunghe m,~emr.c del Mac·1·i si tornò 1rnov,rnwnte H p::ifrod11a1·e ln sna sostitn,.,io t1l' col professor e Cass;ola : t' qur.sta fn (lPdsn ton r(,n !e resei-itto clP1 24 gennnio l~aH, menlre il Xiola. oltte nlle Jer.ioni di ai-t ig-Iiel'ia, tontinuò a detta1·e q1wllc di gf>ometria cl esnil(iY.t. L'attivit.ì- e l'inflnenza d el F il n11gi f'ri sin dall'inizio inYestirono in pieno tu tta ln vita cultnl'a l,• 1l('ll'Tsli(uto, e n ou sola 11H·1tte p c•1· le ~<·ie1w.A.' g·t·HPric:h e llla nrn·h e e più ~pPt·ia lrnente pt>t· qrn~lle del mestierci. ( ;iù rn~ll' :-umo 1:--:14 1'11ro110 p01•(at<> mo<lifid1e ed innovazioni negli slud i pe1· n·ml<>rli più p<>rfrtti, mn. l'opera a cui acceminvamo poggia esse11 zialmente su di un soYr:rn o rescritto iuviatu ual Ministero <l<.'lht g n ena in dnta 2:"i fehhr.:iio 1835, ed evidenteme1tte provocato, presso il Son·.rno, dalla diri>ir,ioue dt>i c-0rpi facolta ti-ri. Si trn trn rn iJ1i::011111ui <li f:w compiln re :1 l Corpo dei profei::sori i prog-1·n m1ui d elle nrn terie d.'insegnarnen t o ~1 fine <li con[ro11tnrli con i testi adottati , 1/ qni ncli stabi-

-

19~G --


PROC; l{A?ID J r

o·' iKS EG'\ A~! I·:'\TO

lire corsi di matematiche pnre ed applicate e delle scienze del mestiere, che rispondessero perfettamente al 1·egolamento organico, con le modifkazioni dettat e dal rescritto in qnis tione.

l!"'ig. 542 . Te11en le Generale Gia rnbnttista I<'anlelt a. ( da lla R accol t a in deposito alla BI· blìoteca d el R isor gi mento i n 11.nm:, , .

In a rmonia: a tu tto ciò f u interesisato il Co 11 s ig· lio di 1w r f czionamento le cui vedute servirono di g ui.da :il Co11 s iµ; lio d 'istr11 ,done per l'esecu zione del lav01·0 , che pa ssù poi :1,ll ' Ps:111w dell'ispettore e di nn scelto g ruppo cli p1·ofpss01·i <' tpiindi , i.l Li set-

J!)~7 -


IL REAL COLLEGlù :llILlT.\RE DI N.'\"POLI

tcmbre lSaU, venne inoltralo alla Direzione generale con una relazi,one spi.cgativn , densa cli acute osservazioni. Il Fi Jangieri tt·asmetteva ogni cosa al Niinist.e1·0 della guel'ra, con la, proposta di sostituire a l testo di. geometria analitica del Lacroix quello del Biot, e corredava la richiesta con una dotta, relazione in cui si enumeravano i difetti dell'uno ed i pregi dell'altro. l•'inalmente nel dir.ern ln-e 18.3G, portato tutto ciò alla sanzione del S0v1·a11o, il nuovo onlinamenlo degli st111li fti appl'ovato in ogni sua parte. Senza voler approfondii-e più olt1·e quanto fu fatto da;l Filangieri 11el r amo degli sLudi, diciamo in sintesi che per tutto il periodo in cui egli resse la dire~ionf\ dei corpi facoltativi, nna de11c sue cure predominanti fu r.eriame11te qm~lla del Real Collegio milita.r e. Serbando il ricordo èlellc vi:,,;ite tli ~apoleone al Pritaneo, egli si recava spes8o al Collegio a, di~Lribnire di pm•sona i p1·emi a.g li. alunni. Racconta Ja figlìnol a., Teresa, Filangicri, con Ja, sua, prosa viva e colorita : · ,, Un dì egli er a acea11to al hcrsaglio. i11 mcz:i;o ,11]3 :-:11a nul!lerosa famigliuola militare, allot·qmmdo per 110n sò quale fatnliti1, clnl lato opposto dove si trovavnno, un rullo di tnmburi :1n11uuda che il colpo sta per partire. l giovanetti tentano di fuggire da · o~ni lato. « Ji,ermi I ntti .. .. grida mio padre, e mentre la palla passa fischianclo sul suo capo, egli senza t.m·barsi neppure IH,!l volto eontimrn a ragionare di balistica in mezzo ,il ~ruppo dei suoi cari giqvnnetti ll .

A proposito dei premi, per opera, del Filangièri venne modificato l 'art. 60 del Regola.mento 14- marzo 1.S2~, e :,:;u proposta del Con!-liglio di pedczionamento del Collegiù iì R e approvò il 2.5 febbraio del 18.35 il progetto di una medaglia di merito da conferirsi a quegli aJunui. che si fossero distinti negli esami annuali, a <'Ominciare da quelli della 4a classe. In seguito a ciò il Filangieri inoltrò il progetto di una, medaglia da, coniarsi in oro, di m1 prezzo non superiore a sei ducati; poi, accettando l'avviso òell'lspettore degli Istituti di educazione militare circa la con venienza di un a mism~a, analoga prr gli ahmni della Scuola Militare, propose di adottare per questi ultimi una medaglia d'argento dell o stefiso conio, da distrilrnhsi agli. al1ievi della terza, - . 1928 -


FRK111l AGLI ALLIEYI

tl nsi',:C in poi. Il numero cli medaglie da conferirsi ogni anno poten~ esf::ere di otto, cioè quattro di oro p er il Collegio e quattro d 'argen to p er Ja Scuola milit::l,r e. Il R.e approvò il modello ed ordinò che la spesa g1·av:isse s ni fondi vestiario d ei due stabilimenti.

Fig. li43 - Medaglie cli })rem io. (da una fotografi:\ del R. Archivio d1 Stato in Napoli) .

Nel collegio d ella N unziatl'lla i l 1ioh1; r-.>.Rsc con onore l a cat tedra <li a rtiglieria fìno. a tutto il 1~36, v.aJ.e a dire per un vent<>nnio ; inoltre, per vari anni., tome dicemmo , t ern1c Ja cattedra tli geometria, dei:.f'.rittint e, q1u 1k lw yo ltn , anche qnellc di Forti:fic.azioni , Fisica e Chimica . Ern, h1:-;omma, nn i nsegnan fo eelet-

1929 -


E'1g. 544 • :.\fauontt u1ilitare al campo lli Cnpua nel 1835 (da un dipinto conservat o n el Museo Nazlonnli: di San l'.viartlno ln Napoli).


,I.\SJ1:GXANTI o\rnnGLU::RL\

tico, generi(;o, ma altrcsì di profonda cultura specifiea nei vari rami, e ~dla sn:.1 seuola si istruirono nclFArtigliel'ia llOmini che negli a nf>1iirnenti posteriori ìJln,-:.traronn l'Arma, ic,ia 1·irnnnendo

l<'ig. :545 - Gerolamo Tilloa.

(dalla Raccolta in deposito alla Biblioteca del Risorgimento in R oma) .

uell'esercito napoletano, sia uscendone per cospirare e combattere in 11ome di una patria redenta, libera f\ gTa ndc. Noteremo tra i primi: Antonio Ulloa f\ Vincenzo Al'an de Rivera; e tra i secondi : ~farin,110 D '.Ayala , Girnl;11110 IJllo.i, 'rito de Rix, Stefa110 Zerilli, Luigi ~iezzatapo , C'a111 illn l:ol •lolli. (ìi a -

1!):11 -


Cami llo Boldoni

G iu eomo Lougo

'Vineernm Gi ortlano Ori;;i 11i

(eia I'« Illustrazione Hal!um1 »

(dalla Raccol t a in dei:;oslto a lla Biblioteca del El.isorglmento in Roma).

(<lalla R a ccolta in d eposito alla BllJJioteca del R lsorg·tm ento i n Roma) .

l o semestre 1898) ,

F ig . ::i 1G - Allievi della Nu n:.1iat ell a. 0


INS l•Xi .XA!'\'.rl E PGOGRA:'IHH

corno Lo11go. Carlo 1lf';1,zacapo, Yi1H.:enzo Giordano Orsini, Mari:rno ilelli Fmnd, Gfadnto D'A,valà. B sistono n el R. _\..1:d1ido cli Stat o di Xnpol"i (Se;1,ioJJe Gnerra e Mal'im1) rn1me1·0!':i <.locm.ne nti, che consacrnno gli ~!.ndi <li

Fig. u47 - Mariano D',h:1la. (da una fotografia posseduta dal B a rone Ing. Gaeta no Costa).

alcuni fra i sucitati allievi e cli molti altri durnute i co1·si n I Collegio militare e che co11ccr110110 il loro profitto nella, sch•11;1,a artigJieresca. E siste del pari un « Blfmco di Artiglieria prati ca e t eOl'Ì('. .l per il 18:l6 >> cost ituente il programma clell'nllimo airno di i11:--e gnameuto del Niola e dal quale si può desumern lo s viluppo degli studi Artigliercschi nel Rt>al Collegio dPll:1 N1111;1,i:1.t:ell a. -

1933 -


IL RE. \T, COLLEGJU ~11Ll'l'.-\HE DI :XAPOLT

Riteniamo interessante riprodurre qni il programma prede tto percl1è esso clà. un' idea esatta dello sviluppo impresso dal Niola agli studi artigliereschi, mentre~ d' alt1·a parte gli specchi. e le tabcne d'esami ci ri1Jortano con ammirata rievocazione a Nomi ed a Uomini clw ebbero poi parte importante nella storia dell' Esercito Italiano. ELENCO DI ARTIGLmRIA PRATICA E TEORICA per l'esame è.ella 7• classe del 1836 Elenco di .t'\r t iglieria pratica BA.'l"rERIE

Oorrn,ncta D01n auda Domancta Domanda Domanda Domanda Domanda Domanda Domand a

2 -

Definizioni e n o:doni s1111e batterie. Formazione clei salsiccioni.

3 -

GablJLcanì, i;r aLicd. e zolle.

1 -

4- 5 6 7 -

8 9

D omanda 10 Domanda 11 -

Domanda 12 Domanda 13 Doma.uda Domanda Domancla Domanda Domanda Domanda

14 15 16 -

17 18 19 -

Doma n da 20 -

Esa.me ;;·eneraJ.;; sull'estensione e su l profilo d ' una batt.eria.. Calcolo dello scavo e riempimento in terremo 01·i7.7,onta le. Difila mento d 'una b a.tleria. Calcolo dello scavo e ricmpi1nento in t erreno variato. Traccia d'una bat teria sopra teneno oriz;sontale e variato. Costr uz.;ione cli una b<t t,tcrin,, dP.terminando cla,pp1·irna il nu1nero dei t rnvagliatori e l a distribuzione di essi. Traccia grnttca della c,,nnoniera sia diretta sia obliqua., e µ rofilo delle facce . Metodo da tener si n ell 'aprire le cann o niere nei p arapett i d elle pia;sze a vi s t a d e1 nemico e col'l'ez,ione della traccia della cannon iera obliqua. Determ ina zione delle d ir cLLrici oblique delle cannoniere in te1npo (li notte. - R ivest imen t o cl'una baUe1·ia con sal siccioni e calco lo dP.i s alsiccioni che vi tisognano. R ivestimento d'una. ba tteria con ga bbioni. gntt i cci e zolle. P ia ttaforma d'assedio. P i attaìorma d i difesa. P iattaforma cli costa. Piat taforma di. mortai. Osserva;sioni in generale che possano riguardare la costruzione d ' tma baLter ia. Numero delle a rtiglierie, specie di esse, direzione dei fuoch i u e l1'attacco di una piazza. PONTI

Domanda 21 Domanda 22 Domanda 23 -

Ricognizione clei fiumi. Oggetto delle r i cogni;sioni e maniera d i eseguiJ"le. No;,ion i generali sui pontL


Don1anda 21 Domanda 25 Domanda 26 Domanda 27

Domanda Domanda Domanda Domanda

28 29 30 31

Fonna:.ione dei p ont i di battelli Osservazioni nii ponti di battelli. Ponte vol ante. Angolo che i fianc111 della barca devono fare colla corrente, affinche sotto la scomposizione della forza impulsiva si 1nuova il ponte colla. 111asstma veloci tà. Scafa e passatoio. Ponti a zattere. Ponti d i cavalletti e di palafitte. Conservazione e distruz ione dei ·ponti.

ELENCO DI ARTIGLIERJA TEORICA DELLA

Domanda 32 D01nanda. 33 Doman(la 34 Domanda 35 Do1nanda 36 Domanda 37 Domanda 38 Domanda 39 Domanda 40

DELLE

D01nanda 41

Domancht 42 Domanda 4;5 Domanda 44

Discussioni Discussioni Discussioni Discussione g!leria .

An.·n GL TErn E

sui calibri e su l vent o. sulle lunghezze clcllc anime. sulle camere. sulle riin:'lneu t.i part i che compongono

V E LOCIT.~

Domanda 45 Doma nda 4R Doma nda 47 Domanda. 48 Do1nanlla. 49

Domanda 50 D omanda 51 D01nand a 52 Dom anda 53 Ooina nda 54

Domanda 55 Domanda 56 Domanda 57

PO LVERE

Esame sulla composizione ctclla pol vere. Macchine per int ridere l a p o lvere. Metodi per fabbricare la p olvere. Asciugamento della polvere. Pruove della pol vere. Analisi della i::olvei-c. Analisi uel fluido delb pol n ;re. Esame del va pore della 1Joi,·c rc: nt:ìh~ .-, 1T11\ fh; . fu oeo. Del rincula.re.

E

pezzi d'arti-

'l'rnr

R a pport o tra. l e forze app lica t e s ulla sfera e sul cilindro ad ess a circoscritt o . Forma la per l a velocit à i nizia le d elle palle cli cannone. Det ermina re l e ve locità iniz iali d elle palJe d i piccolo calibro col pendolo di Robyns. Riflession i sul pendol o di Hobyn s . Detennin:'\.re la velocit à inizinle d ' un a palla. cli p ic colo cà!ibro · colla ruota bal istica. Det ermìna7.1one delhi veloci tn ini7.iale d'una palla d a ca nnone col met odo delle penelra><ion i. Det erm inare la veloci tì, inizia l e clelle p alle da ca nnone col mcz><o dei t iri. Fo,·mola per la velocità res id ua.. Nozioni generali sulla teoria dei t iri. Determinare l'a n golo di mira di cui si ha bisogno per colpire Il bersaglio in un punto qualunqu e. Calcolo del gn , duatore sia positivo che negativo, e m a niera di a ppunta re il cannone in rnnbo i casi. .r...ozioni genera.li ciel tiro a r imbalzo e rimbalzo s u l terreno. Rimbalzo sull'acqua.

-

1935 -


REAL

COL LE OTTAVA

Risultamento dell'esame di uscita subito dagli alunni dell'indicata classe, in S apoli. ,W

-------

della pinz.

NOMI E COGNOMI

--1 M A T E M A T l C 1-1 ; ,

, lndicazionel- - --..::- N N .

I

-

\ --

1

za franca e di età . d i q ueUa a - · pagHmcnto Anni

___ _,____ D. Mariano Arala

Fra.ne.i

D. Culo U ssona

... . .....

Fra nca

20

D. Vlncl!nzo De V ico . .

Frane:,

20

D. C amillo P edrinelli, , •

Franc.1

rn

21

I

1

di i,tituto

-

-

I M~i. / -

. J\.nni Meai 1 !

I

-1

·

!

G eome.tri..:.

M eccanica

I

- - -- -- -

I

analitica

. - - -- - -

C-c»truzionc

GE0DF-5IA

Il

'

8

11

Grande

7

()

!l

Grande

Grn.nde d i~tiril n 'I Grande di.stinto

!J

!I

Grande

Grande disl·i nto

.j.

8

Gra ne.l e: d lstinto

Jelle. carte ce01<rafiche

Gra nJc d istinto : Grande dhtinto

Crand~ distinto J

I

-

1936 -

Gra nde

Grande

I

G rande

Grande Grande distinto ' G r.,nde


MI Lii ARE

010

CLASSE cui

medesimi vi sono notati secondo gli ordini delle maggioranze di età

· Settem7irc 1829

--SCIENZA Dt,;L MESTIERE

!

I

-1

LETT1;:RA- j -

D

-,

I -~.s

I _

_

1

Artir=:lir.ria

Topografia

Fortìficazione

Grande disti11to1 Gr.:tndr. distinto

Gr.1nde distinto 1 Crnndr. ciu,tmto 'I

'1

Cranclc dis.tinlo Grande distintoi Crande distinto

C rand~ distinto!

Grande

j Grande distinto; I

G rande

I Grande

Grande

'6

Grande

1 U

I

Grande

I

Grande

. .

I

..

I

' · del Genemle

E s.:1.minalori

Ispettore

- - - - -

'1

corpi F3coltati.vi.

!

[ierr. dd Corpo

.

. .

Si

proµouc per al-

l

IJ Reale del Genio I D. Carlo Lissona j J

Ì ; ! Grande d1shnto ] Grande ciu,tmto) -t-0 j ' I I ! I

degli

'. l Tutti idonei peri !

Grnnde

Gr<iut it;

OSSERVAZIONI - - -- I

'1

Il _

S

0 1 d1s tintol Cran<lt' Ji:..liulo Grande di"Stinto! B

I j !Prossimo al gr..tndcl Gr.:1nde distinto \ I i j !

-1,-

i

l

1 ·

E

Jz

I

1

Il

0

TURI\

Fortifica7:ione

Artiglieria

DI S EGNO

~d i rimi'lne nti pel • Corpa,_ ~ei.ilc <li l

Art1•hcria.

I

t COMPONENTI LA COMMISSIONE Goetono Alfaro Professore del R. Collegio liiuseppe de Sangro Professore del Collegio

Cav, Michele Bionchi Professore della R. Univer.ità Carlo Brioschi Professore della R. Università.

li Col. Com. il Regg. R e ArliglieriD. (jiaseppe Garzia li Col. Direttore del Genio Oiovonni Pricharo

li Ten. Col. Com, del Collegio ,odd. filova1111i Giuliani ll Brigad. Giacomo Custor Ispettore preside nte

123

-

1937 -


REAL

COL LE SETTIMA

Risultamento dell'esame subito dagli alunni dell'indicata classe in cui

me

N<ipoli li 31 .

.

11n dtcazione

I

A N N I

D l

Artig]i~ria teorica. ·.,r~-

delle pÌaz-1--------

NOMI E COGNOMI

ze franche

I

e:.::~le

1

- ----- - - - - -

età

1-A -nn~ 1-

M -.:-,

Anni 1

M~

r

D=, Giuseppe Fornò

Franca

I

18

FF',r:nncaca

1 1:

j

Il

1~

I I i li

2

5

I 10

I :;

11

1

D, Vincenzo Giordano Orsini

Franca

D. Tommaso Maria Tanchi

Franca

D. Gennaro ls.a!5tia

Ftanca

I 19 I 1,

18

D. Roberto Longo

Franca

,

D . Giacomo Longo

8

,_Ca_s~-.-t~e-:-~:-i~ ISC I

H

·

5

11

17

10

I

u

O

Franca

lo

10

I

Dy G iuseppe Saverio PianeU

Pagata

17

l

D . Glrglielmo Beneventano •

Franca

18

~

4>1

!

s!a

I G rande distinto

G t(fn d c di:;tinto j

1

~ 1

Grande distinto!

11

6

4;)

Grande distinto j 43 Grande distinto! 12

I Grande distinto ]

!2

'11 JJ

Gcande distinto1 H

Grande di,Linl)

42

6

Gtande distint)I

41

1 Grande distinto

'10

7

Gra nde distinto

-il

Grande distinto

,10

::;1

Gra nde

J2

8

10

-

' Grande

1938 -

!

ti 1

Gran~e distinto, 43 /2

I

IGrande di,1;n1ol 4;3 IGrande distinto! I. Grande distintoI 4,l IG rande distinto! IGrande di.tinto I IG,ande di,tintol

j

1 \

I r.i I

Gtande distin.J

G,ande di.tinto: 43

....m..

g;i

Grande distinto! 44

11

I

,~......

dei duè punti

G,ande distinto; 44

Grande distin o! 43

:

1

I

Il

1

~

J

;;".,i

Geografia matematica. Geodesia e proiezione delle carte col corrid d"

~ ,-

1v

u

,1 - :,.~e:,tica

1

Paaara

D, Vincenzo Afan dc Rivera

dìse{[no

1st1tuto

1

D . Culo Mezzacapo

D . Gaelano Gout ••

.

tica. col corrispondente

I T [~R=O=no=m=et=ri=a=,lc=.=ri=c.=---=~=,= c=.:-:r=.t=te=r=.,.=.:=..=m=_=,=...=_· :,

.j,.') 1;2!

4-~

l~ 1 Grande distinto! i:?

I

I /21

i

IG rande distinto!

12 1 ! _G rande disti ntol ,11 / 2!

I Grande dislintJ

H

Grande distinto -10

½I ½

1 Grande distinto 40 .:2 1 Grande Zl l . 2


010

MILITARE

CLASSE desimi vi sono notati i;econdo la caratteristica media di merito nelle scienze Ottnbn 18f.Ji5

CaTattr.ristic.:l

FILOSOFIA

LINGUA TEDESCA i

c~tratteris:.ica

-~: dei I j

N. dei

Carnllerislica

0SSEH.VA 7.. I UNI

fac:olta

- - - - ~ L~

punti

m~dia

d elle due µrcct.'.dcnti

-

I

- ,-· N. I dei

I

punti

de•!;

del G co i::rale

Esaminatori

h pcltorc

ptmti I

Grande disrin.to

Prossimo al grande più

Grande distinto

Proi;simo al grande pÌù

IPros~mo al arande più

,lH

.. - l /_2 .):)

Grande più

;_i; 1 '2,

G rande

:i-1-

IProssimo al _arande I ~(; I

Grande

?,!\1,\ 1

4.2

Grande distinto

41

G rande distinto

J()

Mediocre più

]() ! Proi.i;lrm.l

Grande più

b~I

M~diocre più

10

Prossimo ai grande

iO

J

:.,>({

più

;:il '-!rande

I

piU.

l

Grande più

I

!

Grande distinto

Grnnde dislioto

IP

Cnrndc p iù

! Prossimo al J!tandc più

i

I

2i

\2 11

ao ..

assa a 11·nttav~ e I ;1 !.'l-sc

Idem

Idem ldcru

Idem Idem.

I

Idem

Prossimo al grande più

2,:; 1_,'2

Prossimo al grande più

.,-1 1 I

Idem

I

Idem

Grande

Mediocre

JS

Grande distinto

Mediocre più

lf)

I

Grande più

Prossimo al grande

:20

·, Prnss-imo nl

Grande più

Pros~imo al gramfo

~H

ri;.:r.:t1u..le

pÌU

_, 121

:5) J 2

Prossimo al <;trande niit

I

I

COMPONENTI ~rrioo !iill

i

LA

Idem

Idem

COM MI SSION I~

C i1n, Nicola Lucignnno Prof. cld la H. U11iwr11i li'l

Alessandro Perrnri Prof.

UabrJefe Fergola Prof. dcll t1 R. U 11i,,1:,11i1fi

Fedele Amante Prof.

Giovanni Rlnaldi T e n, C ol.

Raffaele Nlolo Prof. ·

Gioacchh10 Pini Ten. Col.

Uaet~no Palermo Prof.

.\\icbelc Nocerino T c n. Col. Com.te

Luil'i Scarambone Cap;t. Prnf-

Francesco di Pns~nulo T c11. Col.

11 Bri2ad. Ispettore P rof. Frflncescu J\\urin Tn11c hi

-

1939 -


1L ltlGAL COLLEGIO :i\IILl'.l'ARE DI XAJ'OLI

Una volta assodati quali fossero gli studi d'artiglieria alla Nunziatella, quando la cattedra di quella scienza fu lasciata dal Niola, bisognerebbe valutare l:1; consistenza di quelli succcsshi, che si dovevano espletare presso i Corpi, non esistendo una Scuola d'applicazione. Questi erano egualmente severi, come risulta dal seguente onliue del giorno del Filangfori, che porta la data del 28 febbraio 1S35: .« Il Decreto che a· ::io Ge::rn.aio del 1833 stabiliva un esame severo ed esteso dii farsi al volgere d'ogni due anni, per ascenclere dal grado di alfiere a quello -di priino tenente nell'artiglieria, è slatò a quest.t giorni la prima volta messo ad eltetto. I corpi Facoltativi, revu taU a ragione come la parte intellettuale d'ogni esercito ben'ordlnato, vogliono avere ultiziali, cl1e tutte conoscono a fondo le d iscipline relative all'arte della guerra a' dt nost,·i oltremodo implicata e difficile. Tali considerazioni moveano la Maestà del Re a prescrivere questo nobilisshno esperimento, e ad eleggere un Comitato per lo esame, composto d a ' Signori Brigadiere D. Giovanni Prichard Ispettore de· Corpi facolta t ivi col carattere di Pn:sìclente, D. Carlo Ros e D. Giuseppe Mori colonnelli, D. Francesco Ma rsiglia e D. Ntcola Landi, tenenti colo11nelli in qualità di giudici, e del maggiore D. Giu seppe scala come segretario. Aclempìva q11esta Commissione ottllllament.e l'incarico avuto, con religiosa dtligen7.n segnendo le norme formate dalla Sovrana saggezza. D'altra parte le Scienze, le Arti, le pratiche intorno alle quali hanno i concorrenti risposto in iscritto, e secondo che i temi ventvano tra tti dall'urna, sono state: la Meccanica, l'Idromeccanica, la Geodesia e l'uso degli istnunenli ad essa relativi, la ForUficr,zione d'attacco, di difesa e di guerra sotterranea, l'Artiglieria teorica con la vadc che rigua1·da a' tiri; le pratiche dell'Artiglieria nella guerra delle Piazze e specialmente la costru7.ione delle Bat terie: la costruzione de' ponti di ogni sorta; la. Fisica, la Chtmica, la Mineraiogia in quanto hanno rela:.1ione alla Milizia.: la conoscen:.1a delle qualità del legname necessario agli usi della guerra . Ancora sonosi fatti disegni delle macchine e delle armi elle adopera l'artiglieria come pure delle varie parti che costiLuìscono le forttficaztoni di una Piazza. Mi gode ora l'animo n el dar solenne e pubbltca testhnontanza di !ore a' giovani ufflziali, i quali con valm·e non ordinar:io a sì anluo c iment o concorse1·0 d al giorno 9 dice~bre dello scorso anno fino al giorno 10 del passato F ebbra io. Tutti rtseuoteano l'a pprovazione de' loro giudici, tutti si sono mostrati degni della divisa che addossano. Ed io potrò, senza tema cli adombrare in menoma pa.rte il ve1·0, rassegnare franca1nente al nostro Ottimo Pl'incipe, generoso rimuneratore delle virtù militari e civili, cbe le s ue nobili Clll'<, a pro' de11'Artiglier1a son già coronate dal più felice successo, e non p ur gli a ntichi ultiz iali, 1na i giovani alunni si mostra.no meritevoli dell'Augusta sua vrolezione. Dal quale fatto lietissimi auguri è da traue per le uostre felici contrade, s'egli è pur vero che i buoni ordini civili solo coll'aiuto Militare hanno vita che duri. 0

-

1940 --


ESAMI El CLASSIFICA Pim LA Pl\07\IO;;IIOXE A '.l.'rnNI1JNTJ-0

Intanto perché ogni persona. che dalla Direzione Generale dipende ,:;appia la decorosa pruova d'ingegno testé data dagli Alunni Alfieri di Artiglieria, ho volut-:, che il presente Ordine del giorno contenga i loro nomi colle caratteristiche da ciascuno. di essi meritate nell'esame.

Nomi e Cognomi

Caratteristica complessiva

Scienze sulle quali hanno merita to caratterische distinte

D. M,wiano D'Ayala

Gra ndissimo

In tutte le dieci scienze ha meritato la caratteristica di grandissimo.

D. Gir0lamo Ulloa

Grando distinlo

Grnnde distinto sulla Geodesia, F'or• tificazioni, Artiglierit. Teorica, PonU Militari, Fisica, Chimica, Mineralogia, e tn,ttat o di le-

D. Ferdinando Manzione

Gran do di,:;Un~o

'i"rande distinto: Meccanica, Geodesia, Fortifica7.lone, Ponti, Fisica. Minerabgla e Legnami.

D . Annibale Mur:itti

Grande

Grande distinto: Fortificazioni Arti:::Jlerla Teorica., Artiglieria Pratica e Ponti militari.

D. Nunzio Fen·anlc··

Gra ndo

Grande distinto: Meccanica, Geodesia. Fortificazione, Artiglieria 'l'eorictl.

D. Luig'i Castellani

Grande

Grande distinto : Artiglieria Teorica, f)Cl Artiglieria Pratica.

D. Ferdinando Leto

Grande

'}rande distinto: Meccanica e Fortitìcazione.

D. Francesco de Focatiis

Grnndo

Graudc distinto : Fortificazione Artigli eria Teorica.

D. Benia1nino Lozza

Grnndo

Grande distinto: Ponti ml!1ta.ri.

D. Felice Ceci

Grande

Gra.ncle distinto: Meccanica e Fortificazione.

D. Carmine dc Vico

Grande

Grande d istinto : Geodesia. cd Artiglieria Teorica.

D . Giuseppe Campanella

Gnmdo

Grande distin to : Fortificazione Artiglieria Teorica.

D. Emanuele Palumbo

Grande

Gran.de distinto: Arti glieri a Teorica.

D. Giuseppe dc Bono

Gra n.de

Grande distinto: Artigl ieria Teorica.

D. Saverio

Gran.de

Grande di stinto : Fisica.

Grande

Gra.nde distin to: Geodesia..

gnan1t.

Mezzacapo

D. Vi n cenzo Polizzy

-

1941. -

Fortificazione

ed

e

ecl


IL REAL COLLBGIO MlLITAl(I;; DI NAPOLI

Per sostituire il Niola alla cattedra, di Artiglieria, il Filangieri si preoccupò di avere un ufficiale degno di quell'impor- . tante insegnamento : 111 data 10 gennaio 18~7, egli scriveva in. questi termini al Direttore del :Ministero e Real Segreteria di Stato della Guerra : « In seguito all'nvvennta 11romozione riel signor Maggiore Niola nel Real Collegio Militare, vaca il poslo .l1i Profes sore di Artiglieria teorica, elle finora tanto lodevolmente egli ha occupato. Tenen<lo presente l'art. !!2 del regolamento approvato con sovrano decreto de' 14 marzo 1823 dovrei. vrocederc alla propostn di un TJfilzi:de idoneo del!'Arma di Artiglieria, pee conire il ce1rnato posto cli Professon~ di Arnglieria teorica. Ma siccome fra gli Ufliziali suballerni dell'Arma sud<lett::1 souovi n1ri giovani vtilorosi che con sommo suecesso votrebbero c1isimpegnare un tale incarko i quali simultane,1mente mi hanno IaHo 11cn·(~uire le loro ilo1mmtle In vroposito, così per serbare la llovuta imparzialità e fnre in modo che la prefe- · renza sia accordata all'ottimo fra' buoni, pronongo a codesta Ilenl ~egreterh1. · di pel'mettere ai l.mi Tenenti cd agli Alfieri dcll' Arma che as1Jirnno alla cattedra suddetta di presentarsi aù un esame di concorso, per effetto del quale verrà prescelto r.olni al quale, merito e for tuna, faranno riportare la palma. Se taie mio divisnmenio snrh npprorn.to lla eotlesla Real Segn~teria, mi farò un dovere di produrre il progTamma fJf~r l'esame imòdetto e di proporre i componenti della Giunta di csnmc ».

Sucoessivamente il 19 gennaio, ·n Filangieri, senza attendere risposta alla lettera precedente e più che mai deciso a far asse· gnarc fa cattedra di balistica al Collegio militare ad un ufficiale passato aLtraYerso il vaglio deg1i esami di concorso, inviò il programnla delle materie di interrogatorio dei concorrenti, designando i seguenti ufficiali per comporre la Giunta, cl'esami: BrigadierP Tanchi, presidente; colonnello Mori ; ten. colonnello Laudi, maggiori Russo, de Bianchi e :'.\fiola come membri; capitano con1andante de Focatiis, segretario con voto. Ma la Segreteria di Stato, ad evitare ritardi, e che alcuni ufficiali abbandonassero, anche momenta,11ea mente, i propri re. parti, cioè, in sostanza, per non gravare con nuove spese l'erario, prescrifif-e al Filangieri che sceg·liesse l 'insegnante di Arti-

-

1942-'-


PER UN NUOVO INSEJGNANTE D'ARTIGLIERIA

glieria senza procedere al concorso per esame, tenendo però presente che l'ufficiale prescelto doveva riunire speciali doti per essere degno del posto.

Fig. 548 - Francesco Maria •.ranehl. (da una stampa conservata nel Museo Na.zionale d1 San Martin() in Napoli).

* ~· * Ad ogni modo, per lo studioso che voglia approfondire le in dagini e valutare esattamente la consistenza cultura.le, che il Fila ngieri pretendeva dall'insegnante di balistica, al1a Nnnziatel-

194-3 -


IL REAL COLLl~GIO 1\IILITARE DI NAl'OLI

la, crediamo opportuno riportare iutegra.lmente il programma, al quale abbiamo accennato. Soltanto così si può misurare il grado degli studi d'artiglieria di un secolo fa e, di conseguenza, nvere un'idea precisa di ciò che potevano essere le lezioni d'artiglieria impartite agli allievi.

PROGRAMMA DELLE DOMANDE CUI BISOGNA SODDISFARE PER ASPIRARE ALLA CATTEDRA DI ARTIGLIERIA TEORICA NEL REAL COLLEGIO MILITARE, IN ISCRITTO, VER3ALE, E SUL TERRENO l a Domanda

l<> 20 -

3,, -

4" 5'> &> -

Teoria della balistica nel vuoto. Angoli e linee cl! mira. Applicazione di eletta teoria al tiro (lel cannone di punto in bianco ed a rimbalzo. Iclem al tirn dell'obice. Idem al mortaro. Idem al mortaro provetto per le forze cmnparative delle polveri. 2a Dom.anda

1<> -

20 -

Teoria delhl balistica nel mezzo resistente. Metodo esperimentale e t eorico per rinvenlre la velocità iniziale delle . palle e granate. 3a Domanda

Formula per la ricerca del coefficiente della resistenza dell'aria per le palle gr ana Le e bombe. 2<> - - AppI1caz1one di detta formula alle palle da 6-12-16 e 24 a lla granata da 5.6.2 e bombe da 10.

l <> -

4a Domanda

lo 2-, 30 -

Formul a per le velocità residue. Formula fondamentale per l a ricerca del punto in bia nco. Idem del tempo in f u nzione della velocità inizia le e della distanza. 5a Don,anda

1° 2'1

-

3o 4<> 5<> -

Formul a dell'alzo per· le diverse velocità iniziali e distan ze. Idem dell'abbassament o della linea di mira. Preferenza dell'alzo nel mirare, su tutti gli altri metodi immaginati fin d'ora. Trovare l 'al zo corrispondente del pezzo da 24 d i Gribeauval per colpire a 400 tese colla velocità iniziale cli 1200 piedi. Trovare l'abbassamento di detto pezzo per colpire un oggetto distan te 100 tese colla medesima velocità di 1200 piedi, facendo u so cle' logaritmi.

-

1944 -


CONCOIISO Af· Ii'iSEGNAè\'rE D'.\lt'rIGLlEHlA

6> Domand a l 'J -

2<> 3,)

+->

Teoria del liro a rimbalzo. Velocità massima e minima per un tal Uro. Idem alzo massimo ed alzo minin10. Del pezzo da 24 di Gribeauval trovare la velocità iniziale ed a lzo corrispondente afflnchè il proietto rimbalzi il terra pieno di un'opera distante 250 tese colle tavole logaritmiche. 7" Domanda

l'-

2o 3• 40

s,,

Conoscendosi la velocità iniziale di 1400 piedi di una palla d i, 24 lrova r e qual sarà la sua velocità residua dopo lo spazio cli 300 tese. Con i dati precedenti calcolare il t empo che impiega il proj etto r, p ercorrere le 300 tese. Data Ja velocità residua di 1000 piedi alla fine di 200 Lese trovare la velocit a Iniziale corrispondente. Dato il tempo :r che impiega la pa.Ua da 24 a percorrere 250 tese trov:crc la corrispondente velocità ini:<iale. Data la velocità iniziale di 1300 piedi ed li tempo di 4" del suo moto, trovare Jo spazio percorso. Questa doma.nda sani soddisfatta colle tavole Jog:,ritmlche, considerando il pezzo esser quello di 24 da Gribeauval.

8• Domanda }o

20

Costruzione, e maneggio delle tavole del tiro. Modificazioni da farsi alle tavole del tiro a llorcllè l 'anima o nella lumiera..

pezzi sono evasati o n el-

9a Domanda

10 -

2., -

Di un pezzo non contemplato nelle tavole del tiro, trovarne la vel ocità Inizia.le e l a portata cli punto in bianco, avendo 1·igua.rdo alla sua. JunghC1/.Za di anima, alla quantità e qrn11ità della carica. Costruirne le tavole del tiro facendole dipendere dalle già ca lcola t e . }On

lo 20 30

Domanda

Teoria d elle Ruote i drauliche u sate nella costruzio1rn clelle canne clcllc o.rm l portatili. Applicazione di detta teoria al calcolo della potenza e resistenza p er llL l>arcnatura di dette canne. Valutare l 'attrito delle m acchine impiegate a tale opernz ione. Ila Domanda

lo -

2o -

3,<> -

Per applica.re una. corrente di acqua ad una ruota col m assimo va.nCaggio , quale deve essere la velocità della ruota In rapporto a lla velocità (lclla corrente. Il peso che è messo In giro clalla ruota quale rapporto deve avere con In forza assoluta della corrente, ovvèro col peso che fa e(lu!Jlbrlo a questa forza. L'effetto risultante quale rapporto deve a.vere con l'effcUo nat umle della · corrente. Per effe tto naturale qui si intende il prodotto d ella f orza assoluta della corrente per la s ua velocità.

-

1945 -


IL REAL COLL!èGlO 1\HL1'1'Alrnl DI NAPOLI

4<> -

Co,ne misurare la forza a ssolut a della corrente, tanto se le acque cor rono per un alveo, quanto se scendono per un corsiere. A quale fine la larghezza di questo ctmale si diminuisce dall'alto in basso. 12, Domanda

lo -

20 3-0 -

Equazione generale di equilibrio per qualunque m acchina a ruote dentate ed a rocchetti, comprendendovi anche l'attrito cagionato dall'ingranaggio, sotto l'angolo 18.o 260 ch 'è quello del massimo effetto nell'eserciz io della lava (sic). Del mulino a pestoni trovare la scala d egli attriti tra il manico di ogni pestone e le traverse che servono a mantenere ritti i pesLonì. Figura da dare· agli speroni degli assi nel muli no a pestoni. 13• Domanda

l·> -

:;Jo -

Nel discendere . i pesi per senLieri r ipidi coll'aiuto di cilindri i mmobili in quale rapporto si a1.unenta ·1a forza di r i tenuta con aumentare giri della corda sul cilindro. Supponendo elle u na forza di 20 libbre dopo mez7.o giro di corda sul cilindro immobile fa ·equilibrio e può sostenere 1l peso di 40 libbre, la stessa forza di 20 libbre che peso potrà sostenere dopo :l 1/ 2 giri di corda . 14a Domanda

l<>

20 :Ju

40

Metodi per determinare la velocità di una corrente al pelo dell'acqua. Come dalla velocità sup erficiale s i giudica delle materie che non si J)OS$Ono trovare cumulate nel fondo dell'alveo. Figura elle deve avere l a sez ione trasversale dell'alveo affin chè l 'acqu a affluente incontr1 1ì 1ntnimo att1·ito. Le sezioni dell'alveo essendo dei trapezi, qu,,li di questi circoscrive una data superficie con minimo perimetro. 1 5• Doma nda

lo

20 3° 4o -

Se più van taggioso riesca il gettare i ponti militari nelle parti Lortuose del fiumi o nelle parti diritte. Da quali cagioni derivano l e tortuosità dell'alveo, e quali cambiamenti queste producono nel filone e nelle sezioni trasversali. In quali .siti si possono rtce!'Care i guat\i, e come scoprirli. Dove si devono mettere in opera i ponti volanti. e dove s i devono gettare le ancore che servono, da perni a i detti ponti. 16• Domanda

l<> 2o

Angolo che la corrente deve far e col fianco del ponte vol ante, atllnchè il viaggio di questo ponte s i facc ia n el m inimo tempo. Supponendo che il Ponte volante abbia il suo perno nel mezzo del fiume e che l a gomena cui stia raccomandato abbia l a -lunghezza eguale a lla l a rgh ezza del fiume; si domanda se s i abbrevi il tempo del viaggio con dist endere dippiù la gomena per la metà d ella sua lunghezza, d iminuendo però di venti gradi l'a n golo <ii m assima azione della corrente sul fianco del ponte (bisogn,1no le tavole t1igonometriche).

-

1946 -


CONCOHS(l AD INSEGXANTW D1 ARTIGLIERIA

17• Domanda 10

3<>

3" 40

Come fare le ran1pe pel ponti 1nilltari, anche nel caso che 1.e sponde siano basse e fangose. Portiera e suo 1naneggio. . Modo da congiungere le nunpe e le portiere ai ponti. Modi da comporre un 1:,onte di barche. 18« Domanda

" Costntzione geometrica sui tre piani coordinati del parapetto corrispondente a d tm solo cannone, coi fianchi, con la cannoniera, e col fosso. Il piano dì prospetio si suppone dalla parte del fosso (bisognano gli strumenti per disegnare: la rispo.~ta in iscritto rende ragione del dise;no). 19• Domanda 1,, 2"

Misure del parapetto per un solo cannone coi fianchi e con la cannoniera e riduzione di detta misura a vohune di scavo. Larghezza media clel fosso avanti que~to parapetto, assegnando 8 piedi di profondità al detto fosso. :lO" Domanda

lo -

2<> -

In un suolo variato essendo dal,i tre profili di un parapetto per un solo cannone, cioé 1147-120 e 100 JJ1ecli quadrati, trovare le larghezze medie delle sezioni è.cl fosso aventi tali profili, lasciando al fosso la JJrofondità costante di otto piedi. Sugli stessi dati trovare la solidità del parapeUo .con cannoniera e la Jargheo:o:a inedia del fosso, rlclucendo anche questa a dimensione costante. 21a Domanda

10

2o

3° -

40 -

5° -

Piattafornrn d'assedio e di difesa. Distanza c u i si deve collocare l'urtatojo del parapetto affinchè le ruote dell'atru sio tocchino il rivestimento senza percuoterlo, Nel caso che JJCr la differeno:a di un piede la volata cle' cannoni debba introdursi di meno nella cannoniera obliqua che nella diretta, trovare la 1nassima obliquità d a dare ~Ha direttrice della cannoniera. (BisoRnano le tavole trigonomet riche/. Correzione da fare ad una cannoniera obliqua per l 'inclinazione della s ua ùirnttrice e per la parte maggiore .del cannone che resta fuori di essa, affinché avanti la gloja del cannone vi sia tanto spazio quanto ve n'é nella can noniera diretta. Modo di aprire le ca nnoniere coi parapetti delle pi<lzze a f ronte del nemico. 22° Domanda

Costruzione geometrica sui piani coordinati del collo del bot.to11 c ~Il u n c« n none, dei manichetti, e delle tracce che le basi degli orecclllonl lascia n o :,cl fusto. (Bisognano le tavole· di costruzione per. le bocche di fuoc o e gli sl,1·umc n r 1 per <llsegnare: la risposta in iscdtto rende ragione del disegno).

-

1947 -


J I, 1:E.-\l, COLLEGIO MILITARE DI KAPOLI.

23, Domanda Ricerca della grossezza cll 1netallo da resistere ad una data forza di espansione. Supponendo cl)e la forza cii 100.000 !ìbbre sia applicata nell'anima di un cannone cla 24 sulla lunghezza di un pollice, trovare in detto sito le grossezze cli bronzo e di ferro fuso che farebbero equilibrio con detta forza.

lo 2u

24" Domanda 10 ~

-

30 -

Esame di p<1ragone fra gli obici lunghi e corti per le batterie di campagna. Il medesimo esame tra le C\\mcre cllindriche, e coniche. ~ Il medesimo esame tni i scgucnLi sferici, e parabolici in fondo delle camere. 25a Domanda

li<> 2o -

3° 4" 5° -

Quale vant,ag·gio reca la fonna conica che si dà alle ruoLe degli affusU. Paragone fra. le ruote cl! d!ttei'eut1 diametri. Esame delle ruote eccentriche. Ogetti che adempie il corpo d'asse di legno. Vantaggi che si traggono dagli assi di ferro. 26a, Do1nanda

l> 2<> --3° 4<, ~

Pan,gone tra le vite ed il cuneo cli mira. Idem tra la vile di mira libera e quella fermata a l bottone del cannone. Idem ti-a la suola girevole sul perno e la suola fissa . Esame rngionato sul disegno dell'alone.

lò 2,, -

Proprietà generiche clei ,;ali di potassa. Idem de' nitrati. Idem de' cloJ:ati. Mezzi per distinguere i ~aH di potassa d a quelli cli soda e l a mescolanza degli idroclornti coi nitrati. Composizion i delle polveri da sparo e delle polveri fulminanti.

27a Domanda

30 -

4° So

28n Domanda

1 ,, 2° 3<

1° 2o So -

Anal\s i del fluido della ;;olvere da sparo. Tentativi fatti per misurare la forza di questo fluido, Spicga:3ione del fe1wmeno della tempe1·atur a nello spazio della polvere. 29• Domanda Calore s peci!ìco. F acol tà conduttrice del cal ore. Rarefazione d e' corpi. 30a Domanda

lo 2,, S0 -

Fusione dei minerali di fe n :o negli alti f orni. Raffinan1ento del ferro fuso. Divis ione de' ferri raffinati in classi.

-

1948 -


MAl{l.-\~O D ...IY.\L.\

·=~ .;.;. -;.:-

Il Filangieri, m1ifor1n:tmlm,i a I cl1·:-drlf•1·io della 8egretei-ia di Stato, propoi,;e la nomina di )fa 1·i:1110 n ·Aya la. che fu appro. vata co11 reni decreto J.el l " st~ttt~mh1·c· 1:-::-r ;·: 11w11t1·0 il Niola andava din~ttore degli stabilimenti all:1 :\lo11g-i.111,t. Il D '.Ayala, era effettinuneute l'ufli<:i,tl<· più 1n·<.•pa,rato per quell'iusegnamento, essendm,i distinto dn ;i I I i1·,·o 11d UoJlegio militare e aye11do poi iseguitato a coltivare co11 :11·d1·11k p.1~si011e gli studi scientifici riflettenti la sua A.mm. Infatti, come dianzi aceennannno, don~ndo 11 ~.1 r~i m·I ( '.o.l.Le g'io il ki:;to di geometrin analitiea del Biot: il !t g1•1111aio 1:-::~T il Filangi<.-'l·i interessò aueora n11a voHn il tli1·etto1T d('lla B<·al ~<· · grcteria di (.;nerra per la tradnzione dP.ll' opPr:i sl,c·ss.t 111 italiano<' propose <li allida1·1~ tale lnvoro :ill'aJtien~ lVfa1·ia11u lfAyala. il quale - cliee t~stualmcute il docum~snt-o - ,1.YP.11110 stmli:: tv lll·llo ,.:Je,.:,.:., Jslit uto le l\fo.tematichc con p·a11d issimo suc,:Psso al segno che gli feccru m e l·it:ire il 1° posto fra i suoi Uompagni di Classe negli c,,;ami, e posle1·iur111e111,•

<(

avendo con indefessa applicazione e zelo proseguito ad csl.entle1·e e l'Crfc;-.ionare le sue conoscenze nelle seiem,,e esatte e di ruestiere, 11011 d1e nella letteralura, 1111ì1 con sicuro successo t1isilllpeg11are uu l"le i11c,crit:o, dovenllo il suo lavoro quimli sottoporsi per l'esame ed ap11rovazio11e al Consiglio <l°I;;trnzione (lello stesso Real Collegio Militarp )).

La proposta fu a1Jprorn.La da l Re (18 febbraio 1S:17) ed il Fiìa,ngieri, il 22, cornuuicamlo la dceisi011è so.rana all' IspettorP degli istituti militari, rammentava <·he HPlla tradnzioue l'analisi a _d ue coordinate andava separata <ln qnella H tre coordinate. Sncce·s siramentc il Fila11g'ieri rimelte,a all'Ispettore il primo quade1·no del lavoro affidato a.l D'~1~·ala. tloYcndo questo, giusta. ·gli ordini sovrani, venire sottopo:,;(o al Consiglio d ' Istrnzioue, che si riunì presieduto dal presiden le f'/'nerale Ispettore Brigadiere 'l'auchi e composto : dal rolmmello Visc~onti , sotto ispettore degli s tudi per le · scienze esatte: e clai JJrofessori D. Francesco Paolo 'l'ncci, n. Fedele Amante, D. Carlo lYAmlrea. D. Luca ) 'f a.1·esc:1, D. GiuseppP Avolio. D. Filippo Cassola.

-

1949 -


JL RE.-\.L COLLEGIO MlLl'l'AnI<, DI ,',;Al'OLI.

23a Domanda

Ricerca della grossezza di 1netallo da resistere ad una data forza cli espansione. supponendo che la for;,;a di 100.000 !ibb1·e sia applicata nell'anima di un cannone da 24 sulht lunghezza di un pollice, trovare in detto sito le grossezze di bronzo e di ferro f1.1so che farebbero equilibrio con detta f9rza.

10 20

24~ Domanda

l<> 2<> -

°3" -

Esame cli para.gone fra gli obici lunghi e corti per le batterie di campagna. Il medesimo esame tra le ca.mere cilindriche, e coniche. ~ Il medesimo esame ti·a i seguenti sferici, e parabolici in fondo delle caniere. 25" Domanda

Quale vantaggio reca la forma conica che si dà alle ruote degli affusti. Paragone fra le ruote di differenti diametri. 3° - Esame delle ruote eccentriche. 4° OgeUi che aclempic il corpo d'asse di legno. 50 - -· Vantaggi cl1c si tmggono dagli assi di feno.

:Ilo 2,, -

26~ Domanda

Paragon~ tra le vite ed il cuneo cli mira.. ldem tra la vitP. di 1nira libera e quella termata al bottone ciel cannone. Idem tra la s1101a girevole s,11 perno e la suola fissa. Esame i'aglonato sul disegno dell'alone.

1, 2·>

ao 4<>

27~ Domanda 1,1

-

2<> 30 4'>

Proprietà generiche dei Rali cli potassa. Idem dc' nitrati. Iclc m de' cloì·ati. Mezzi per _distinguere i ~ali di pol,as ,fa du q u elli di soda e la rncscola n ;,,a degli idroclorati coi nit:rnt i. Composizioni delle polvel'i eia sparo e delle polveri fulminanti.

28-<

1,

2<> 3<

Domanda

Ana lis i del fluido della polvere da sparo. Tenta tivi fatti per mis ura.re l a Iorztt di questo fluido. Spiegazion e del fenomeno della t empera tura nello s pa1,1io della polvere.

3<> -

29• Domanda Calore specifico. Facoltà conduttrice del c a lore. Rarefa zione de' corpi.

1° 2·> 3° -

Fus ione dei minerali cli f erro negli alti forni. Raffinamento del ferro 1\1s o. Di vis ione de' ferri m lfinati i n cl assi.

l" 2<> -

3 0• Domanda

-

1948 -


MARL\l'\0 D',\Y.\L.\

TI Filangieri, uniformnrnlosi :il (ksiderio della Segreteria di Stato, propose la nornina di Mariano IYAyala, <:h{! l'u appro. vata con real dccl'eto <lPl 1"' settembre 1S:fi': rnt:11t1·e il Niola an<la,'a dil'eUorc degli stuhilimcuti alla, }fongiana. Tl TFAyala- era effettivamente l'ufficiale più prepa,rato per· quell'insegnamento, essendosi distinto dn allie,·o nel Collegio militare e avendo poi scgnitnto a è,oltirnre con anl.eutc passione gli i-;t11di scientifici riflettenti la sua Arma. lufatti, come dianzi aoecunauuno, dovendo 11~m·si nel Uollegfo il tf'sto di geomet1·ia aHa litka <lel Iliot_. il n gennaio 1837 il l'ilaugi<.·ri i11te1·essò aiwora mm volta il direttore della Heal Se greteria di C uerra pel' ht tradnz.io1w <len· opem stessa in italiano e propose di affiflnre tale laYoro nll'alfiere Mariano l>'Ayala. « il quale --

dice te>'t11al111e111.e il do(:urnPnto - nn~ndo ,-;huli:.:to nel1o stesso Istituto le !\Iatemat.'iche con grandissimo suc-:esso al segno che gli fecero me1·itare il l O posto fr:l i suoi Compagni di Classe negli esami, e JJosteriorrnente anmdo con i11defess,1 applicazione e zelo proseguito ad estemlere e verfezionare le snc conoscenze nelle sciemr.e esatte e di mestiere , 11011 <:he ne'lln. letteratura , può con sicuro snceesso disirn11el,.\11are u11 t:1le iu<::H'i(,o, dovendo il ;:uo lavoro quindi sottoporsi per l'eRarne ed n111iro,·mdone ,Il Consiglio rl' I~trn:>:ione dello stesso H e:i I Collt\gio Milit,ir<> 1>.

La proposta fu app1·ornta dal He (1 8 fl'llbraio ·is:37) ed il l<'i· ìangieri, il 22, comunicando la decisione ROYrana a,ll' IspettorP degli istituti militari , rammentaya dm l\(~lla traduzione l'analisi a _dne coordinate :1nd:wa i,;:eparafa dn, quella a tre coordinate. Successivament<~ il J<'ilang-ieri rimette-rn a lF lspe! tore il pri mo quaden10 del lavoro affidato al _D ' ~\..yala. dovendo questo, giusta gli or<lini sovra11i, venire sot!oposj·o al Consiglio d ' Tstrn:r.ione, clie si riunì presieduto dal presiden t(' generale Ispettorli Brigadiere Tanchi e composto: dnl colonnello Visconti, sottoiRpettore degli studi pe1· ]e seienze esatte: <' dai professori D. Francesco Paolo Tnr,ci, D . F edele Ama11te, D. Carlo D ' Andrea . Lu<:n Maresca, D . Giuseppe Avolio~ n. li'ilippo Cassola.

n.

-

1949 -


IL RE,\ L COLLEGIO MIL1T~lm DI :KAPOLI

D. Gaetano Palel'mo, D . Alessandro Fc1·rnri, D . Carlo Rocco, D. Enrico Alvino, D. R affaele .Niola, D. Luigi Scarambone e D . Salvatore de Angelis. Vi erano insomma fra eosto1·0 tutti i maestri delle scienze esatte de11a Nunziatelia compresi Niola e Scarambone che insegnavano le nozioni del m.estier<~ rispet tivamen te, per l'artigl.iel'ia e le fortificazìoni. Il Consiglio respinse il quademo del D ' Ayala, ma la motivazione di tale decisione t orna ad onore., anzichè a disdoro, del D 'Ayala stesso: << Il dett o Consiglio, pl'esa in esame la cosa, ha opinato ad nnanimHà di voti che per potersi a ragion veduta emettere pa rere, e dare approvazione su di un tale lavoro esser necessal'io che gli sia soUoposto, allorchè sarà compiuto, non trait tandosi di i<emp]ice traduzione ma di modificazioni impor· tanti ecc . )). Mariano DJ.A.vala ini.½iò la scuola d'artiglieria e quella di geometria ò.escri.ttiva con t ntto l 'ardore dei suoi gi.ova,ni anni P. con quello spirito a rdentemente innova tore che fu una delle sue principali caratteristir,h c, per cui, sotto la sua, gni.<'la, tali scuole fiorirono ed ebbcn> a.llievi d 'eccezione. Il Coma,nclanle del Collegio )lilitare, in data 22 aprile 1838, al campo di Uapna, ove si trovava con i snoi alunni, rispondeva in questi termini a d un r a pport o del D ' Ayala : (< Sig nor Tenente. Ieri alle ore S i).Jn. ho ricevuto il cli Lei officio del 20 s tante n• il. Le sono tenutissimo del deltni:;lio di qua nto ha aYuto luogo fiJ.1ora r iguarda nt e il Hist ac~amento d e' nostri bra vi AllieYi sotto i suoi ordini , cli cni si è compiaciut» mettermi al cor ren te e che gfa ho pass nto a conoscenz:1 del nos tro Sig. Genera le Is pettore. L e sono rimasto esti·emai11~tc compia ciuto <li tutte le circo:;t a uze na rratemi, circa ht vosizione stabili ta, l'anclnmento preso, l'orario s aggi::nnente distribuito, ccl 11 t empo così utilmeute occu pato ; estrema è l:L mia soddisf azione h leggere e rileggere l'ultimo periodo d el cib i.lo di lei officio sugli eRer cizi a fuoco eseguiti dagli ,1lunni a lla presen za di S. :M. il R e (D. G.) ccc. >>.

Successivamen te, nell'ordine- del gjorno del 9 maggio· pub blicato dana Direzione generale dei corpi facoltativi, si leggeva : « Adempio ad un piacevole d overe annunziando a ' Col'pi, ed agl'Individui tutti dipendenti della Direzione Gcneriil e d c' Corpi facoltntiYi che i 3l Alunni

-1950 -


UNA SPADA D'ONORE

della 7" ed 8• Olasse del R.l Collegio Militare, ai quali Sna Maestà ha contesso l'onore d'intervenire, sotto gli ordini del degnissimo Professore di Artiglieria teorica nello stesso R.. Collegio s ig. 1° Ten. D. Mariano D'Ayala, alle Militari eserci tazioni, che llauno avuto luogo pr esso Capua , nelle scoi·se settimane, sonosi lodevolmente comportati di tal cbe S. M. il nostro Amati ssimo Sovrano, 1 Generali e gli Uttiziali di ogni graclo delle Reali 'ftuppe n •là adunate hanno avuto ragioni di encomiare que' Giovane tti pel buon volere, zelo e la perseveranza con cui han durato fatiche foi-se s uperiori alla lor<' età . Possa sì bello esempio essere imitato d a' loro più piccoli colleghi ed essendosi fra i trentuno Giovanetti summentovatl specialmente distlntJ l'.à.lunno Schmd nelle Militari pratiche, lo nomino se1·gcnte in uno <le' posti vacanti di tal gr:ido. I-sono nncbe dovuti i maggiori encomi al summcntovato ten. d'Ayala pel rnollo col quale hri egli diretto e comandnto quell'eletto Distaccamento, nulla omei.tendo che potes;;e contr ibuire a l he n'essere fisico, ed a lle I struzioni cli qne' hmvi Giovanetti ».

Gli aI1ievi del D ' AyaJa, aJJa fi,w del primo ann o d'insegnamento vollero testimoniare a,l maesti·o il proprio attaccamento, offrendogli. in dono una spada , con ht seg ue11te dedica : << Al Signo1· Marfano D 'Ayala - Questa Spada Come ~uggelJo Indelebile e Sacro - Di Soave ed Eterna Amici¼ia Gli Alunni Della; Sua Scuola Di Artiglieria ~ Ad Un Voto Ne )fandano - 1838 }). L'opera cli Mariano D ' Ayala continuò attiva e proficua,, e nei suo secondo anno d'iusegn a mc11to (1839) egli fece eseguire (lagli ::i1lievi un atlante delle artiglierie napoletane, che il gene1·a lc P ilang·ieri volle venisse preso in speciale esame da una Commissione d i Ufficiali , pt'esieduta dal colonnello Sotto-Ispettore degli Stabilimen ti di a r tiglieria D. Giuseppe l\lori e · inca,ricata di proporre quelle eventuali modifich e ed aggiun te necessa,rie pci- poter valutare esattamente il caratter e del lavor o, che per Ja s na importanza, dopo qua lche a.nn(), fu dato alle stampe .

11 2 D()vembre 1840 il gen erale F ilangieri, il generale Ta.ncbi, che in q11C'll'epoca era, Ispcttote degli Istitnti mi1itari di educa r.ione, ed il colonnello V\Tinspeare, quale comandante del Real Colleg-io , furono l'icevuti dal Re e gli proposero un nuovo

-

1951 -


IL REAT, COT,T.EGIO MILI'l'AH!,1 01 NAPOLI

indirizzo degli studi, sotto il controllo di una, speciale co1mnis sione. Il Sovrano acconsentì e la commissione venne formata dai prof<->ssori Puoti, 'fucci, De Angelis, Ama11te e dal D'Ayala.

T•'ig. 549 · Barone Francesco A nhmio VVinspeare. (da un dipinto conservato nel Museo Nazionale di San Martino in N apol1J.

Con decr~to del 20 settembre 1841 si sciolse il Collegio di i\farina e quegli allievi si fusero con quelli della Nunziatella. Gli studi erano comuni fino alla 6a cla sse, di modo che Mariano D' Ayala, che insegnava geometria descrittiva alla 5a clas-

1952 -


lt'ig. fii:>O - na s ilio P.uoti.

(eia un busto nella Biblioteca

della R. Università di Napoli).

124

-

1953 -


IL REJAL ( 'OLLJ,;(HO MILITARE DI NAPOLI

se, ebbe per alunni anche quelli di marina. L 'insegnamento dell'artiglieria era diverRo : gli aI1ievi destinati all 'esercito continuarono a studiare artiglieria nella 7a classe con Mariano D ' A-

Fig. 551 - J'erdinando Visconti. (da una s tampa conservata nel Museo Nazionale dl San Martin<.> in Napoll).

yala, mentre quelli di rna1'ina l 'apprendevano nell'Sa classe con duè istruttori: uno per la pa1·te pratica ed un altro per le discipline teoriche. -

1954 -


Tale fusione, però, dm·ò poco, ed i due Coilcgi si divisero nuovamente. Al fine cli controllare eon uiag-giore zelo gli studi sia scientifici d1e letterari, nfll fehhrnio d1•l 1S~7, fn cc nrnilinta >> al Re la proposta di nomina.re due sotto ispeH01-i, e doè il colonnello Viscouti per le scienze esatte ed il watd1ese D. Basilio Puoti per gli studi Jcttcrari. Il Sovnrno , con 1·isoluz.ione del 1° marzo, cc si. degnò>> di appro vare solarncntc Ja 11011ti1m del sotto ispettore delle scienze nella 1wrsmHt di>l Visc'.onti ; mentre i I marchese Pnoti, solt.ant.o dopo la diehiarazione (lel 14 mng-g"i.o IS39, eon eni ~i obbligò di tenere la carica senzn, remnnera.zione n,lcnna pot.~ essere nominato: con tale .... f.lemplific.nr.ione arnrni11istrntiva, la nomina venne approvata il 2:! dello stesso mese. Il 2 giugno poi si compil1ì 1u1 regola mento cire:1, I<'. rLttribuzioni del sotto ispettore delle :;;eicnze esn ttc, che fo apprnvato clal Il~ c:orne da connrnica,don c fatt.a al Filangieri il 1 ~ luglio J<°:,"i::17.

~-'

....

~~

-::-

Xf'll' antnnno 184-G il l\JiniRtro clegli Interni D. Nicola Santangelo, organizzando i I. eoHgr-esso dPgli 8C:Ìenziati ita1ia,ni che doveva esser tenuto a Napoli e da lui presieduto, ammise a farne parte i professori della N unz.iatclla e gli ufficiali dipendenti cln 11a Dieezione dei c01·pi facoltaUvi; e il l<'ilàngieri designò i seguenti professori: D. Paolo 'l'ucci, sotto fapettore degli studi de' Collegi militai·i; ed i signori profeRi:mri: D. Snlvatore de Angelis, D. Fedele Amante, D. Carlo _D'Andrea, D. Carlo Rocco , D. Fortunato Padnla, D. Filippo CassoJa. E degli Ufficiali oltre quelli del Genio furono designa.t i i segueuti d'Artiglieria: 'l'cn. Col. D. Antonio De l!'ocatiis; 'l'en. Col. n. Ferdinando Presti; Ten. Col. n. Raffaele Niola, Istruttore di S. A. R. il conte di 'l'rani; 'fen. Col. D. Raffaele qc Bian chi; Maggiore D. Francesco D ' Agostino; Maggiore D. Raffaele l\larcarelli; Cap.no Com.te D. Prancesco Pacccs; Capitan Te ucnte D. Francesco nuonopane; Cap. TeneTite D. Antonio Ul-

-

1955 -


Fig. 552 • .Apertura del VII Congresso de,gli Scienziati in Napoli. (d a una stampa conse1·vata nel Museo Naztonale dl San Mutino in Napol1},


IL CONGRESSO DEGLI S Cil<:NZIA'rI I'l'ALL\è\I

loa; Capitan Tenente D. Fra,n cesco Antonelli; Capifan Tenente D. Nunzio Ferrante, 1~rofessore di matematiche agli alunni macchinisti .di Pietrarsa; Primo Tenente n. Demetrio Andruzzi;

Fi g . 55:Cl - Prof. JJ'e dele Am:mte. (da una fotogra.fia conservat a nella Scuola Militare di Napoli).

Primo Tenente D. Ca,rlo }Iezzaca po: Primo Tenente D. Giu~eppe Novi. Si fecero anche interve11fre i due brigad1eri i spettori dei Corpi facoltativi : D. F erdimmdo Vfaronti e D. Luigi Cosenz. -

1937 -


IL REAL COLLEGIO ì\HLJTARN DI NAPOLI

A LuLti il Filangieri raccomandò di presentare al c:onscsso memorie scientifiche, meglio se appositamente preparate, elle potessero far onore non solamen te ai rispettivi autori, ma an che al Corpo di .cui essi facevano parte_

E'ig . 5::i4 , Bnrico Cosenz. (dalla Raccolt a in deposito alla B iblioteca del Risor gim e nto i n R oma) .

Il t en. colonnello D e Focatiis presentò clue memorie che, a,p;, provate dal Congresso e lodate dal Filangieri. fnrono pubblkc~tc alla fine del 1845 nell ' (( Antologia Militare>>-

1958 -


PA'fl:lOTTI:s;)l(J DEL

v'.sn:ALA

Intanto, r,egli a,nirni dei migliori, si delineavano sempre più nette le aspirazioni all'unit.'L e all'indipendenza d ' Italia. « Già Mariano D ' Ayala - of..serva Giust•ppe Ferrarelli. - pa · recchi anni prima del 184S, insegnava artiglieria, e accendeva uci giovani htmore d'Italia. In quell'auno memorando poi, il suo esempio fu seguito da parecchi. Tra gli integrali etl i differenziali, il dovere di amare la Patria era dimostrato dai professori con rig01'e matematico>>E lo storico borbonico Giaci11to de Sivo nella « Storia delle Due Sicilie dal 1847 al 1861 n seri.ve: << Già lo Ayala, stato maestro al Collegio militare v'aveva schizzato il seme settario; uscito lui restarono i suoi scolari, e y'entrava110 suoi scritti (li nascm:.to )). La, cousegucnza inevltahile fu che, per quanto protetto e difeso dal Filangieri, il D' A.Yala venne esonerato dalla carica di pl'ofesi,mre e destinato allo stabilimento della Mongiana (9 aprile 1~43) };Otto il pretesto che reduce da un viaggio in Calabria, egli aveva pubblicato uno scritto in cui erano raccontati i casi e la morte di Gioacchino :M:urat. Subito dopo, 3 agost.,o 1848, il I>' Ayafa, depose addirittura la divi.sa militare e fu cancellato dai ruoli. Intorno a .lni si andù formando un gruppo di lilwraH e di. intellettuali, e la sua casa divenne una rocca di libel'tà, dove sotto gli occhi della polizia si discutevano e « preparavano disegni ardimentosi, che face vano impallidire la reggia)). Vi inten·enivano Poerio, dc Augustinis, Del Re, Damiano Assante, Lcipnecher, Carducci, Pironti, Belli, Pierri, Altamura pittore, Giacomo Longo, Carni.Ho Bolcloni ed Errico Cosenz; e questi ultimi furono poi fignre Hote voli nella. storia del nostro Risorgimento. Possiamo dunque dire che la Scuola d'artiglieria del I>' A yala fu H nucleo iniziale da cui si venne formando uno el ci fa,t tori del movimento unitario napoleta no. An zi qncl I.a fonte <li istruzione artiglieresca ebbe un doppio riff esso l1111ii 11n~o : t'n . buona scuola di artiglieria da cui in sei aun i 11sc i rn110 g·iova,u i. ufficia.li che poi nelle costruzioni, nell'impieg·o, c,011w R<:ritt.ol"i, . -1959 -


LA SCUOLA D.,AJ{'l'l(;l,lETIL-\ DEL

o' AYALA

come orga:µiz;Z3,tori, come, combattenti, si dimostrarono eccellenti artiglieri, (citiamo Gabriele Ussani, }'latteo Neg1·i e Giuseppe Novi) ; e fu altresì scuola d'italianità che formò ardenti patrioti. Basterà ricordare Giuseppe Vergili e Salvatore Medina, ed Errico Cosenz, che c011 diverso valore, con diversa peri½ia e con diversa fortuna, portarono il loro contributo, il primo . all'artiglieria della difesa di Venezia, il secondo a quella siciliana, nelle magnifiche giornate della rivoÌuzione del '48 e '4H, il terzo tanto aJla difesa dì Venezia quanto in molti altri momenti e contingenze della vita militare italiana, ili cui fu una figura uotevole, autorevole e di p~·imissimo pirwo, confermando - in una lunga vita consacrata intera al , proprio paese ed all'Esercito le previsioni, le puntazioni e le note caratteristiche q nali si desumono da un << Quadro di risultamento degli esami d ' nscita dalla Nunziatella nel 183~) >l, in cui il 1° Sergente Enrico Oosenz ottiene lf> mttssime puntazioni ed i più 1m<inghieri giudizi per le sue attitudini, per la fiU:l SPl' ÌPbì, e p er il suo carattere_ La scuola, d'al'tiglieria di Mariano l>'Ayala fu dunqne, nel l'Italia meridionale, una delle fonti di quel movimento di libertà che si sviluppò specialmente nei corpi facoltativi delFeserdto, E! l'allontanamento del D' Ayala dn,1 Real Collegio non servì a distruggere la sua opera; anzi il suo inseguamento patrioLtico 1·imase come una consegna sacra da mantenere e da. eontinuare. A conferma di qua nto sovra ecco come da Venezia , il 3 gennaio 1849, Errico Cosenz scriveva alla consorte di Mariano D ' Ay::iln: <r G1"11tilissima Signora Giulia, Il nuovo anno ch 'è per entrare s :1rh i:,r rav ido di aYYenimenU i111]Jortantissimi per la nostra cara Patria Italia, pereiocchè da essi dipenderà niente di meno il suo essere; epperò t a nla solennità io non ,·oglio che pa ssi Sl'~m:a i-ieordare me a voi ed al carissimo Mariano. nella cui società io ò pas~ato i viù . dolci e trepidanti i stanti forieri della nostra guerra cl'inclipendcnza, eome pure oggi Mariano è il faro cui io sempre guato e cla cui tutto spero e quindi i~ tlillil'ilissimo per me dirvi quale e quanto piacere ecl orgoglio io sento qnamlo a bocca piena tutti si levano per lodarlo altamente per le opere molte, indefess e ed ottime cht! v:1 ogni dì facendo , . . . .

Napoli, la nostra Na11oli, non sa fare Bltro che ln.mentars i ;' questo non è tem po di lai ma di opere forti e di moscl1 ett i: ~enzn di questo è m~<·e;;sario tacere .

-

]960 -


L'lNSJ;;GNA::.llENTO l'iEL HE,\L

COLLEGIO

Saluto ùistintaroent.e voi e Mariano, augurandovi .1d entrambi il compimento de' vos_tri pensieri sincerissimi e perenni eh'è quello di tutti i veri Italiani. Viva l'Italia una, indipendente e libera >l.

Carlo Filangieri volle un iuseguamento prn rigormm e raziomlle delle scienze, ma parallelamente protes8€ e migliorò gli studi letterari. L'J 1 dicembre 184-2, dop.o vari mmi di lavoro assiduo e di O(:ulata vigi]a.nza, egli comunicava . al Direttore del Ministero e Re:11 Segreter·ia cli ~tato della f-i-ner-ra e ~farina la, seguente lettera rlell' lspettore dei Rea,li fatitnti cli educaidone militare : << Compiuti ormai nel Renl Collegio Militare gli esami llell':mno ;wola~ti r·o. 1842, io sento l'obbligo di rassegnare all'E. V. che ho avuto molto a lodarmi dèl

nH)(lo 011<1(~ h:1nno 11rogn~dit.o gli Rtuili l et.h:l'n1·L T. ' insegntnnf•nto df'11e sc·it·nzè

esatte è stato sempre m fiore nel mentovato lsLiluto, men:è Io zelo dei valentissimi Professori{ ma im·ero quello tlcl;e lettere lasdnvn assai a desidern re. Gra:,,;ie 1-,e1·ò alle solerti e dotte cure del SoUo hpdtore :\larclH~se Pnoti, io 110 osservato con Yera soddisfuzionc cd il non <lubbio protitto elle gli alunni han fat to, e l 'ouon, dw in es~i va dettandosi nel nostro bellissimo idioma. Sono pure degnissimi di lode, e mi è l•Ur gi:ato cli darne conoscenza nll'K V. i Maestri Sacerdoti D. Antonio S:u1cl1el.ti, D . 7\fkhelc Cr emonese e D. Francesco De Sanctis».

Ma il Puoti, con r eal r escritto c:omunicato d al

l\fi nistcro (lella Guerra il 30 gennaio 1843 al Filangieri, ftt rimosso dalla carica di sotto ispettore per una. sna pnbblkazion e sulla strenna di qrn~Jl'anno, intitolala cc L'Iride)), pubblic::izìo1w che non riu sci g radita a l SoVl'a.no. Il De Sanctis ed il Cremonese ebbero la nomina provvisoria di maestri di letteratma al Collegio delh~ ~' mi zin tella , rh,qwttivamente con sovrane decisioni del 19 aprile 1841 e del 14 gennaio ]842, r.he furono poi consiclerate definitive con decreto del 29 di· cemhre 184-2. Estint-0si poi il professore Ferrar-i , che insegnava eloquenza e geografia a1Ja 4• classe, il 3 novembre del 1846 si riunì il Cou. siglio d'istruzione che elesse a tale ca rica il De Sanctis. -

1961 -


REAL

COLLE OTTAVA

Quadro del risultamento dell 'esame d1 uscita subito dagli alunni dell'indicata Classe. e s tabilito a tenore delle prescrizioni contenute nella ministeriale .

.-=-=:....===== ==== -

·1

o

i;

..

A R T IG L IE R IA

~

<>

NON I GRADI

E COGNOMI

!

·a !

V V

I

I

I

I !)

O. Antonio Us.saoi Pa a:ata :l i

1° Serg.

D. Emilio T anchi Pagata. ~o

D: Gabriele

Caporale

IO

(;

MMii- 1Paga,ta 20

ne, . I Cnpotnlc D . Cirolnmo Negri I Fra nca. J :.'O

I

D. Errico Cosenz jP a gata l Ht

2° S erg,

D. Achille Ayala 1Pa

!

I 10

ancaj

Caporale D. Anlonlo Mid1e- /Fr roux 1

1° Serg.

IJ

I

rn

I

2" Scrg, D. Cri,tofaro H el- Fr anca

1!)

2

7

10

guero

Caporale D. Lui~i Boidoni Franca H l

Caporale

D. Camilla

rn lfl

C:ool' P~ i i;1.t~

I

1

O.Federico De Ro- pagata lk berto

2° Serg.

D. Camillo R e sta Franca 1H

Gmnde

;)ij

Grande di stinto

41

:".'18:I

Grande

11

k

Grande distinto

IH

L udovico Sauge t

De P•~•tal

10 1 G

/Crandc piJ ,

O

()lU,i

GrnuJe

distinto

;;~

Grande

,n

' ! Grn.uJt:

1 4(} 1

O,)

Grimdt.: dil;tinto

i:3

l

I

I J

I

Grande distinto

4!

I Grande H distinto j 1

Grande

;;4

Grande

12 42 i-;:;J I Grande -<lis1into

I

Grande

distinto

f

!

Jl

Grande

12

I P.ro~ i.mo I

I al gr3.nd e \

H

Grnnde

i.li

Gm nde

in

distinto

Grande

I

BO

Grande d istiiito

40

Grande di,d into

1.1

Grande

:1 1

G.rande

:l,l

1fi01 \Grande

iI !

,r;

G rande

~r~nde 1 41 duhnto 1 1

distinto

più

i I

G ran de 1 I

j f

35 '

G'

--1

'

Ij

Gra nde

:tl

G rande

CranJe

3'3

Grande distinto

40

i Grande

I

I 16 ~ l i,

j

· I

±_IJ

18

Grande

1 ·

I 181 ' !I I :J:·t lti u/ 1

!

Grande distinto

G ran de

. f;r·

4 1 --

18·

Hl

44 - ·18;

41~!

Gra nde

30~!

IiH fK

I42. 1~-i;;·

Grande d istinto

4:218

·1

i

Bl

u;: -]Ili ·I

Gra nde

,i·>

__,; lfli

~+ IR Grande (JIUI(.\,t

18!

11:iJ

11

15

~--1 Grande 31181

~ , I ~ra.nde j 42 { 8 1 Grande ,t9 - 18 , d lshnto , , distinto 1 t! ' 2! I 3l IBj G ran de BI 181G rande pi ù a;:; 44

I

l(jl

1 1Grande 1>iù

Ba

~j

a.i

Grande

8i

Grande distinto

iii!

Grande di-stinto

11 '14 :]Grande piì, n1; lt lGr,nde più

/; Grande p,i, 1 ilG

,i_'I

18

17!

1

141 ili_

P..&.

G rande

,;cl

1~ 1

;1 1 Grande distinto

1;1'

Grande

H

distinto

iW: Grande

Hl,i, Grand e

4U

42 181Grande più 1. H\l IB

j

(:ra.nde dt!.hnto

~1

30~1

181

·91

39181

1

NOT A . -

·1·

:.1

Grande , L'9

,i ;H 9 iGiande

1

Prossimo ] -1-2 ~ ) Gra nde 1 al grande I !

i

'1

!

Grande J;_I 1;.:, Grandi,distinto . :) 1 : simo

I

l ;)(~

' J Grande più 3(;

I'

Grande dis tinto

42

Grande distinto

p,

Z à1

stica

I

I

~-:g :

CaratteR- 1

:~1. Pjl

;;o

distint o

Grande distinto

I

i.V)

Grande più

j

2

Grande

r

! Caporale D.

::1·

l!3

1-i

• ,

21i

, 1 j

1

I Grande distinto

7

I

~1

ili'

Graode

Prossimo gr.ande

o.

.

1

31

l

I

(;

I I

Grande

:lO

Grande

z

~hca

32

I I I I I !

1

I

PAR'l' E

can1pagn a. a ttacco e ~~le,•, mine

I Gar~tteri- 1 ~-§

!

I

I Prossimo :',I I '!.7 IB Grande

1

,,- C_a_r•-.t-te-,,-i-~I~".-~- --§ 5, ) st1~a z o.

i

i

1- I + I ,I i I ! l! 10

:i

stica

il I

I

Foriere

Z S,

~I)

ij

·

F o rtificazione permanente e

!Prossimo ali più 'i

I

I

1· 11 I Fortificaz ione di

I P,U?T.J•:

J.' HA'l'H'.\

:g.~- - C-ar_a_tt_c-ri---:1-:,,-~--.g-

---- -c------:-i

I ·I Ii

I

·

!gcanùe

-I !I 10

]

stica.

i i

II

I

-[ I ·

G p,0 ,.,mo al 28 grande più

'I

H

w

D. Gabriele Ussa ni Pagata

Ca ratte ri-

I

I Il

7

D, Paolo De S an- Pa gala gro

Foriere

1

gr:rnd~

7

]I)

··'·J

Valva

I

I

I

I 1° Serg,

'i

FORTIFICAZIONE e DISEGNO ' -

I

ì

5

TEOJ U.\

I I

-

ESAME DELLE SCIENZE . DELL'ANNO ·I

diffilamento

.

IO

k

- -- -----

dente

1 ·E 1-~

'E

V

C•po ale D. L eopoldo A,ena Fr anca :!H Ca.pora.k

di

I - ---+ -- --I·= ~~~ I ~

cr

·S 'o

-=

Geodesia. costruzione d e lle carte geografiche e disegno corrÌli pon-

I Istituto

Eta

...,-~ -"

I

I

di

"

..!l o-e ..!l -.; :!

jll

ESAME DELLE SCIENZE DI RIPETIZIONE

ANNI

1: V

Per la parte morale if Rettor e spirltuale ha da"Mifictt.ti i sud detti alunni col suddetto ordine (co ndo tta ottim11. T anchi, De Sangro, Cosenz, Neari.


010

MILITARE

CLASSE in cui i medesimi si sono notati secondo gli ordini della maggioranza di . età della g u e rra dei 30 aprile 183f, 20 ripartimento 30 carico N. 312 - -----fuame dell'nno ~ r le facoltà vLlluta.te nel ·merito per metà dei punti rir,ortati giusta il reaolamanto

. . ....-,:,::i 1 -4,) ',5 . .,._ 4,1 .e Ca ra tteristica ,, -tJ ~-o u ·... ""O

media ottenu- 1 Topografia A rchit r.lhu 11;

Civile co rrit1ponclc n1 ~

Caratteri- , ; stica I

I

ig,·,n't

-g°gl.'i; ·~1 ' Cara:eri- : ~ ~ O:~ ~7'2 stlca ,

I

~:-g

1

Scuola dd soldato del plotone e d el bathsglione - Re-

nell' C:AAmc di concorso

gol.am~l\tÌ e Ordimtnzh Milita ri

b. sesta clMse nelle :1cic u1.e

Caratteristico.

/·E

al-1

-~·1-~·~1

~ nrn llcri~:-2 ~ti ca

O:~

i

la

~

O

80

Grande

JIZH

l ii

Prossimo al 28 grande più

,1

. al I-. Pro, oimo 2ii - Il! :ti :-: grande pÌù ) ?; :.>u

li

.

Grande diatinto

~

4~

:!I

' Grande più ,16

~ 18 i

,

s

I G ra nde ! ~ti:~:

.J;)

Gra nde di11tinlo

&J T;'i J!l iÌ6

Gronde

;l(

m,

' Grande pi ùlà16

l~

Grande più ;;i;

JGrau<le pii,1J6

lh

!Grande più,::18

Grande

v..

,,i

i

2 1.

Grande di stinto

:; G ri •• ffl l 00 Prossimo

R:mnde

I1- c ...

d,

Grande

..li!! tinto

"' 41

!G rande pÌù lHè; 0

G rande

31

"

\.

~ t i, i 16

Grande più 3H

18

I

rr/

1.l!l .'.'..

l!l

lts

~

~::i:~:

1 40 1( '

I ! I I

Gro.nde

l ii

40

120

• - 9 . 24•• p<, !1 1'. • :11 2, 1s l;J ii{ Grande pau ~,n

più ,lll(;~ (tj ~ I

Grand e

30~

j Gra nde

.L _.= .:;~u

I

,r,;I

Grande di!tÌut o

! .J.O

,a

1. ~·

;10 1·~

Grand e

1:(

H1;

,,.,

.!-17

Ull

:!:-t'$

I

Gra nde

;J.'3

!

!

~

,~i )

21 _, i.i(j

G rande

:11

&::o;j:'\;'l '

I

'IO Jiii

Gr•nde

:li (li)!) l'~i

iiù

Gra nde

3!3 2_ 17 ~ , G rande ', .W 20 1~ 3ù di3tinlo

Grande

~ l

I

Grande / 30 1

I

1

~~

.,b

taluni coli.i

I seu:u~nte pro-

e • gff...-,iim ..>n c :

fa coltà : e la j Tanchi, U!Comm l ssione . sani. 20, De per esteron~ ?faLione

ere:-

! Sanaro, Ay;i!a

CoNegri. V al-

dasi in clovcrc I va, Hdauero.

141

I

I

Gran de

i :a !

1:in

I

' Sançto. T (\.nchi, M ortinez.,

e Michcrnux.

1l.l :

!G rande piill lJ.'J ·,

I

I

M:J.euza

l stinti m;l di.; :segno j -'L,mni

·la sua aocldi- 1senz.

ti~

Gro ud,,

_ 21

n

14

I I l~\

I:; ! i I ~

G ra nde ,!,j.'j

na

1) 0

di\Stinto 1

I go

G rande pi ùl ;~;

i

I

I

,m..'.: l\lj

IO 2,; 1 'lii ,

l!8

Grande

1;; : I

~ I

j Mi unifocmo , alle osserva• · zioni dea].i. ej saminiltori, ed i alle caratte ri:stiche lk con dotta stabili te: ' dal Rettore. I D ebbCJ poi far rimB.rcare che I il professore di FOftif ication~ ha notati d1-

H0 di raccoman- Gout e Mi<larli alla So- 1 ch eroux. 1 vrnna demen- ~· U·prof. dito.G rande 00 1 lJOj za. j P<?Vrafia ha d!1 ,;tmto per ahi, lità :i n el dlscGrnnde :3,'l J IO ano. i seaucn1 ti alunni; Ussani ZO, AyoG rande j 41 1 la V alvo, Dr.

G rande distinto

I

Grande

i

I contro, critti alunni eiusta i regolame nti in 160 vigore . sono,•i ri, ulta.ti tuUi idone i per i -l0 corpi fa cohativi come si p u ò rilevnre JOO'I dalla rispettiva caratteristica me<!ia rino auhant c: da l

c om pleuivo dei nmT\cri di I ' G ra_nde J 42 Ì 1° m~ri!o ~iporI distinto l 1 tab in. c1o.s.cu-

t >,J.·

1'

fspettor!!

l,;samiMtori

~ ' ;l(j I

I

c,,ode ""

Grande

I 40

2:l

lt{

:18

G rnnde distinto

·1

i

.,iì,, l',"i

,,iì,,1.

Ii

~ r1. :j(, !G rande piùl

P.-ossim o a:I 'Zì

,I Gra11dc

Pro_nimo a l 2f• i>i ù

IGrnnde più, >',<i

I

G rauJ c j

00

I

U..:

e Gcncrt\le

=--5;._

i I l 50

grnnd~

grande più

I"' " I c...~ I.. 1

--- liti .

ll;l l

I ;11.

rondc 1,iùJ

Gr,nJc

o

I

2$)() -ti(;

1ft m t randc più ;$,

;J()

d l dewli

1 ---,

IGr;rn,lc r,ìùfl H"i !t t

;;

·tJ~11~·

I

4() , 2("1

Gran de diaiinto

d6

G rande

ii~ &

•)-).)~I

Crnnde 1>lù1 H<)

p 11) 1

c ••,.

1.w 1:. Grande

33

Gronde

i

I

Hl

~, -

ProS>Ìmo ai, ,!6

I

1

1

42

,3,! 11;

Grande più ,l~

, ,.,

1

Gronde distinto

Grande

~~·i:~;

Grandc r,iù l :tt .· 111; ~,

<O

4() 20 'i

~I,

1(\

41

G ra nde <li, tinto

o -~

cd,ftS

Q -~

R:r:tnde pi1'1I

~ 15 ~j ! ,, ..,! ~ ~:, Graude pÌÙl'lo 18117 21

~~

G ra udc I Ul

30 Il 1,,

~.m

i 'E I:v ~ ~ :v 1·~: ·'E~ e·.g..

v - -~ 3 tiO

t

Grande

2,

!)

;;o l, G

f - - ----,-- - --·

:;

I

-

I Grand•

11

Prosoimo arande più

~ 1 ·::. B ' ~ ~ ~ e

., V[.!?- ]·à·sz fJ ~~ ] "§.,.-~ _;-*.l:: ~ ~ j e: ., i: .,, EO 5 ~ 0 - - i:

1.i 1:zg·~.5.!Ul!~: : e!! e u~·~3t"I e z

I

I

1·· OSS"RV A Z I ON"[. i:.

- td

0

~)O •

,

0

,

Ayal~ Valva, Resta, U sM1ni 1° , Ussani 2°, Arena, Micheroux, Boldoni, De Roberto, H d gucro, De Sauget, (condotta piU che buona) Martinez e Gout.

COMPONENTI Francesco Riccio Reltorc Salvatore Dc Aniclls Frucesco raolo T•cci ll Rcs, Pro/; Benvenuto rerrone

LA

COMMISSIONE DI

ESAME

O.ne P. Oalluppl P rof. dell' Univer,itò Matteo Olull. .i Teo. Col. Fra ncesco Wlnspeare Col. Carlo Ferdina ndo Onice Col. Jo (spett.

Il Col. So1to Ispettore Ferdluaodo Vlscootl Il Bri11ad. Ispettore fr8PU9CO Maria Tnchl Pre.ideute


l L Hl,;AL COLL EGIO MILI 'l'AREJ DI 1',\POLJ

Il Cremorn•sc ri<:01·se e<)])fro i1 ueliberato che a,ssegnava al 1M Sanctis una catted r a superiore cli lettc1·a,tura, ma il Filangieri con vibrato rapporLo dimostrò insussistenti i motivi addotti per taJc ricorso. Così il Dc Sanctis rimase al suo posto; e il Filangicd, forse involontariamente, preparò - - come dice il Marselli - cc la congiura spoJ1tanea delle lettere e delle scien ze contro la tiram1ide politica e sacerdotale)). Evidentemente la scuola d'artiglieria di Mariano D'Aya.la fu la scuola di Hali:rnit.1 più 1:1,rdita e più... comp1'omettenre, mentre gli h1segrnrn ti e gli insegnamenti che seguirono, e ne fuNmo imitatori, se pur eonservarono agli insegnamenti stessi. la, 101·0 <:>ssernrn. fondamentale, vicever sa furono più accorti, cioè qnasi inafferrabili, per avel' sn.puio uascondcre 11cl1e pieghe della, stessa dottl'in:l le all usioni e le finalità poli tiehe e pa,ti·iottiche. Così Basilio Pnoti, Enico },..lvin o, Michele Creuwnese, F edele A.mante, Filippo Cassola , attraverso il proprio insegnamento, trovar0110 n moilo di accendere n ei giova11i l 'a,mo 1•e per l'Italia . .Ma f ra tntte giga uteggi.ò la scuo la di Francesco ne Sanctis, da r:ni e< u sciron o p,n·eechi ufficiali che coll'ingegn o e col braccio aiuta,1·ono e concot::;ero aJl'opern <.ld Hisol'gimento nazionale )). Xeg-li wvve1li 111ellti del '48 gli allievi clel Collegio, special 11tP11t<~ i l)ÌÙ a11zin1d, mnnifestarnno << Reliiettamente ed orgogliof..:amente - dice i1 F<!rrardJi - la. loro italianità )), . sicchè aggiun sero una preoecup:udone di più alla Reggia; e per ciò, il 1f> maggio, quanclo s i iniz;iò ]a. ren,-,ione, ebbrro l 'onore di vedere oecupato militarment(• i L Coll egio, con un cannone puntato contro l'ingresso. Di conReguenza, ]e punizioni infierirono anche fra qnelle m11ra. Tra i pr ofessor i, .Fr a rn·,<>sco Dc SancLis f11 spn1,znto via e.on Ol'dine sovrano de] 19 novembre 184-8, sol a rne11tc nell'otto bre dell':rnno successirn g-Ji fu conecsso il soldo di gratificazione previsto dall':u·t. 145 dell'Orclhurn,-,a dell' Ammiuistrazionc militare,· su pai·ere favot·evole de] Direttore interino dei Corpi. facoltativi. D, :Nicola 7,hzi. Col D e Sa,n ctis nsefrono dal coJlcgi o anche i professori .-\ mnnte, Oassola e AJdno .

e

-- J 9G4


IL l'ATRIOT'l'ISMO DEGLI ALLIEVI

Ma la fiamma ardeva, ormai, inestinguibile uei giovani cuori degli allievi, ed i mezzi di rigore, anzi.chè spP-gncrla, non servi. vano se non ad alimentarla.

Fig. fifif> · N itola 7.izzi. (da uq dipinto conservato nel Museo Naziona l e di San Martino in Napoli).

(( Ci si perquisiva, ci si impl'igiom1va òi continuo - ricorda il Marselli - ci si negava quasi sempre l'uscita. Ma, affermo 1 nessuno riuscì a strapparci dal c uore l'amore alla Patria ed a lla libertà»· -

1965 -


IL 1-:lèAL (OLLEGJ(J i\l l T.l'.fAHE DI :.\'A L'(H, I

11 17 marzo 18':J.!) il Filangieri -

che, pm· <'ssendo conrnndan te in ca.po del I Corpò cl' J~sercito e tleUn .8qnnih ·a 11avale destinata · alla spcdi~ione di Sicilia , si òec1qxmt deg·li affa1·i più delicati concernenti la direzione dei. corpi facoltativi, dei quali era sempre il ilirettore tilolare - scrivi'va al pri11cipe d 'Tschitella, )Iinistro Segretnrio di Rtato della Gucl'ra e )farina: « Avend o rassegna lo 111 .H.e K. S. li fort i motivi che mi fau r eputare inr:ompal.iùile di ulteriormente rile ner e nel Heal Colkgfo Mimare i dne alunni Frnnccsr.o P E)Sn.p:nie e Luigi Pessinfl., la M. S. si è rl(ègnata di onlimu-mi, siccome :HlcmJ)io tol preseutc T)ffo1io rli f:n· noto a V. E. r-lw ì• suo Son'(mo Yoler e di subito dover si espel lere i snmn u•ntornti dnc .\ lull lli <lal R eal ()ollegio Militaro >).

(lu.:Lttro giorni dopo F I s pettore Hrig-,uli~r e l>. }1 idiele Gallnr,zo, per la eser.nzionc di q uanto era stato disposto, se.l'ÌVPVa in qnes ti tcrmilli nJ coma ndante del ColJCJ.!;ÌO : << K 1~. il 1>lrellure <¾1a1wralu dc' Co1vi J.' ,.tcoltntivi con uùì~o (le i 2-0 corrente mese mi H(:ril·e il seguente : Con Minister iale de ' 20. s tante, N'" 271, 2° Hip.to, :.;0 Onrico, vien dispos tn. la. e:,;pulsione dal Real Collegio 1"1i li ta re ciegli Alunni P c:,;:sin:1 e l'e!<apanc per le dep1·,!Y11t.e an zi 1-ie1· le scellernh! loro rolitid1e opinioni mnni.fes tate in codesto R enle I s tituto in cui i suclcfotti tlu e mostri d ' ingratitudine rier~v<~v:rno ,fa lla Sovnma Munificen:r.a µ;r:i{ult amcnte educazione, istrn'l.ione scicntific:1 e la sicurci..zn di una n obile carriera al prossimo compimenf.o d ei loro studi l>. « Faccia chlnmare in cli Lei 1miseuza gli Almmi qui sottonotati. unitamente ili due anzirletl.i, e si legga loro i I vrescnte mio nflìzio. per chè g ll espulsi sentano la loro condanna, e gli ·altri sn ppi iuio che gli occhi ùei loro ~uperiori sono su ciascuno di essi rivoli.i. 'l'rilc speciale vigilanza h a per oggetto lo a ssicurarsi se coiorn che rimangollo (dopo ·<'be P essina e Pesn pane sono <li1w:H·r-inli) JJCl' effetto tli una esempl are condotta (l i~mo prova che non ccssnno t->f:S i di rkorùare esser e i primi doveri di cbinnqne vesta la milita re div if<n, la fedeltà, l'attaccaruc11to n I Sovl·ano e · la devozione so1.l:o Oi:\"111 goven10 n scYni d overi ch e l'o11ore a cias<:uu soltlato impone : Piscicelli 20, Armenio, L amli, F crrarP.Lli , Marzelln., Colonna 1° , Primer nno. fforg i a, Anclruzi..i. Il che partecipo a lei Signor Comanrlnnte aflincbè d i sponga l'adempiment.o di quanto vien qui prescritto, facendo riunire t u tti i sn<ld etli Alunni nel Corr idoio del pianterreno, e dietro l:t lettnra del summentovalo uffizio, saran no espulsi i du e P essina e Pesapane conseg-nanrloli ai rispettivi parenti. I rimanenl i alunni s i l'itircranno intli alle rispettive C-Ompagnic. Da ultimo la prego <l i sorvegliate scrupolosfllnente i su nominati no ve .

-

1966 -

.


LA SOS'fITUZIONE DEL D' AYALA

A lunui ed in ogni quimlici gionl_i rni fm:iL pervenire un suo rapporto col quale mi tnorù informnto ()ella eondol.l.a wornle e volitica de' medesimi lL

}fa, ad onta di ciò, il 2 aprile il Comandahte interinale dei Corpi facoltativi, Rl'igadiere D. Nicola Zizzi, era costretto a comunicare al .:\iinistN·o della G uena che il cameriere Sebastiano era, stato a,Hontanato dal Collegio, quale reo di aver ivi introdotto mm copia de] giornale « La Libertà Italiana,)). Nei giorni successivi furono approfondite le indagini, cd una, coph di tale giomale fu trovata in possesso dell 'nllievò n . .\ntonio Landi il quale, interrogato direttamentci du.ll'IspP-ttore clegli Istituii di Rdm:azionP- Militare e dal Tene11k <·.oJomrnllo Rimeoni, c,omandantc del Collegio; non volle diel1ia1·nt(\ da chi l'aveRRe ricevuta.

}dlorchè il D'Aya,la fu allo11 LaJ1ato dal Collegio a sostituirlo iu quella, Scuola. cl'artiglieria si dovette l'ichiamare nuovamente il NioJa, mentre per la geometria, 1lc:Rerittiva, dal marzo al giugmJ, si 1·icon,i al capitano BartoJanrnsi, e poi al professore D. Portunato l'adula. Il Niola, i11tanto - come da. com unica zione fatta, in data 5 novembre 1844 tlaJla Reale l\faggio:rdomi a ~laggfore e Sopraintendenza Genenlle di Casa Reale al Dfrettore della Reale Segreteria e l\finiste1•,o di Stato di Guerra e l\fa1·ina - fu nominato istrutt:orP del co11t<> di Trani e non sappiamo se nell'anno scolastico 184:;"i-Mi egli t ern·i-~1~ ancora l'insegnamento dell'artiglieria o se questo fosse affidato ad altro uJlìcialc, oppnte addirittunt sospeso come avvenne nell'anno successivo. Nel 184G, ma,ncando nei Corpi d'Artiglieria. e Genio 27 al fieri, il Filangieri chiese ed ottenne clal Re che i 17 alunni che usciva,n o quell'anno dal Collegio l\lilitare fossero tutti destinati ai corpi facolh1tivi , fra <'.ui 10 all'Anna di Artiglim·ia. E successivamente, 1'11 settembre 1846, scriveva al .Direttore del Minif.'. tero e Real SegrP-teria di Stato di Guerra e Marina, proponendo ch e codesti alunni alfieri, i quali non avevano espletalo il corso di artiglieria al Collegio militare, lo iniziasser o ai principii di nove1nb1·e, nella biblioteea d 'artiglieria di Castelnuovo, ove più profi cn:uncnte avrd>bero potuto atten-

-

1967 -


IL REAL COLLEGIO MILI'l.'AREJ DI NAPOLI

dere a tale s tudio « avendo setto gli occhi cose anzichè modelli e disegni, e nelle ore p. m. si esercitassero essi alle manovre delle batterie, ed agli esercizi relativi ai pezzi di montagna, di campagna, di posizioue dc' mortari, alle _ manovre di forza, ed a tutte le altre pratiche di Artiglieria che non possomd imparare nel Collegio. Nominati alfieri nell'Artiglieria e nel Genio rimarr. bbcro essi sotto la immediata vigilanza del colonnello Lahalle, il quale col solito suo zelo, e con quella fermezza affettuosa e pab~rna, che il rendono si pregevole, guiderebbe i primi passi di que' giovani all'aurora della nobile carriera che vanno e!'lsi ad hnprendere l>.

Ed effettivamente quegli ahumi alfieri seguirono un tale corso speciale d'artiglieria, e gli esa,mi, sostenuti nell'agosto 184"7 dinanzi ad una commissione formata da 5 ufficiali superiori di artiglieri.a, diedero buoni risultati. Contemporanea.rnente fu però coperta la cattedra di artiglieria teorica alla Nnnziatella affidandola al capitano in seconda, Nunzio Fenante che aveva. insegnato matematiche presso l'alunnato macchinisti di Pietrarsa. Da quest'epoca. l'insegna ID(wto <.lelFartig1ic1•ia auzjchè alJ a settima clast-c passò all'ottava. N el 1848 il Ferrant<~, amnrnlatosi, fu costretto a sospendere le sue lezioni d 'artiglieria e fn sostituito prima da Giuseppe Novi e poi, dm·nntf\ H 184H, da Annibale Muratti: anzi per queste r agioni , il 15 giugno di quell'anno il Ferrante fu con decreto reale passato al ruolo sedentario con la onorificenza al grado di magg·iorc, ma con successivo dccreto dello stesso giorno fu annullato H primo e fu promosso capitano di prima classe nell' Arma d'artiglieria, con la decisione che avesse mantenuto l'incarico di professore <'li a1·tiglieria- teorica al Collegio milita.re, cominciando le lezioni nel mese di settembre di quell'anno. Il F er rante, assai colto nelle discipline matematiche diede al suo corso di artiglieria un indirizzo ancora più mzionale e rigorosamente scientifico come appare dagli «indici>) redatti. per l'anno 1853 per le materie di insegnamento.

J'

--

1968 -


PltOHI: AMMI. o ' urnrnGXAMENTO -

· 1853

INDICE DELLE TEORICHE DI ARTIGLIERIA PER LO INSEGNAMENTO DEGLI ALUNNI DELL'O'l'TAVA GLASSE DEL REAL COLLEGIO MILITARE

PARTE PRlM<\

Dorna nda

l• --- Oggetto della Balistica nel vuoto. Equazione d ella traiettm·ia, e sua costruzione. Altezza della gettata. Rapporto delle a mpiez• ze. Altezza massima. Angolo de lla massima ampiez7.a .

Domanda

2a

Valore de_lia tangente dell'angolo cli proiezione, considerazione sul duplice valore per colpire un bersaglio a da ta distanza. Direzioni angolari del tiro. Direzione unica del tiro.

Domanda

3a -

Velocità r esidua. Veloci t à. a l vertice. Velocità di caduta. Tempo corrispondente che impiega il mobile, per trovarsi ad un dato punto della curva. T e mpo pel vertice. Tempo totale.

Domanda

4a -

Angoli e linee di mira. Mm1ie1·a di puntare il cannone. Valore dell'alzo e dell'abbassamento. Tiro del cannone di pui~to iu -biancò, nel caso del! 'elevazione e della depressione.

Domanda

5" -

Tiro a rimbalzo nel vuoto e ~uo oggetto. Modo di conseguirlo. Valori delle ,·elocità iniziali e d cli'angolo di proiezione. Angolo di- caduta. Guidare 11 tiro a l'irnbalzo corne. quello di punto in biimco.

Domanda

6a

Descrizione sommaria della fa bbricaz ion e della polvere.

Domtiuda

7•

L'accensione clella polvern è successiva e non Istantanea. Il fluido che svolge è elastico e permanente. Sperimenti Robins stùl'clas t icità del fluido che svolge la polvere, paragonata all'elasticit à dell'aria . Pruova. della polv.cre e suo oggetto. Caratteri di essa per potersi provare. Uso e descrizione del polveron1etro a pendol o e del morta ro provetto. R a ppo r to fra le velocità iniziali d i un proieUo e ·1e portate delle polve ri. Osservazione sui due polve. rometri descritti.

Domanda

8• -

Descrizion e del pendolo balis tico e s u o oggetto. Trovare 11 cent ro di g-ravità cd il centro di oscillazione d el medesimo. Momen to di iner zia d ella p arte oscillante.

Domanda

ga -- Velocità inizi ale · rinvenu ta col pendolo balistico. Semplificazione della formula corrispondente.

Domanda 10• -

Avvertenze per proseguire gli esperimenti col pendolo balistico, ossia nuovo centro di gr avità e di percossa. Va riazioni ch e r iceve l a corda dell'arco di re cesso, per cagione d ell'aria, ch e si oppone alle oscm a.zioni del pendolo, per l 'attrito dei cardini , e pel t empo che impiega l a palla nel p en etrare la massa parallelepipida.

Domanda lla -

R i cerca della velocità inizial e colle m acchine d i ro~azione. cioè quella _ d i Pappacino e di Grcgory . Uso della m a.china di Gregory per rinvenire le velocità ini ziali delle bom be.

125

-

1969 -


lL IUllAJ, COLLEGIO MJLlTARlt DI NAPOLl

P})RTE

Domanda 12'> -

SECONDA

Macchina d i Elicot per valuta.re le resisten ze. In pesi dei corpi, animati d a piccole velocità. Appllcaztone della Tavola l.ma. Uso del pendolo ballstlco per ca lcolare le resisten ze In p esi dei corpi con grande velocità; usando l a formol a

!:._, vv' (l)

T

nel

CHSO

di v

=

g

1667, v'

X

=

1597 che sono le velocità a lle d istanze

di p le<ll 1 20 e 60 d el proietto di 18 once di peso.

Domanda 13• Domanda 14"

Domanda 16• Domanda 16• Domanda 17a Domanda J8a -

Curva di resistenza, sua concavità e convessità. Costru:,,;ione della tavnln f ra le velocità e le resistenze. Valore del coefficiente della resistenza deJl'aria. Valore cli questo coefficiente per proietti di Artiglieria. e tavol a p er l e applicazioni n ume riche. Equazioni fm le velocità e le resistenze in pesi rica vate dalla Tm·ola 13a. Luogo geometrico delle resis tenze. Moto della sfera nell'aria , senza tener conto della gravi Ui. DisCt'sa verticale della sfera nell'aria, a vuto rrguardo alla gravità. Moto vertlcnle della sfera nell'aria spinto ·in verso contr arlo alla gravi LI\. PARTE

,Domanda 19• Domanda

2()a

T ERZA

Temcrn i sulle velocità d el proietti, stabiliti dagli esperimenti. Forrnole che ne derivano. RapporLo degli sforzi ch e fa sul proietto, il :fluido s vol to dalla l>OI VCl'C .

Domanda 21• -

Domanda 22• -

Domanda 23• -

Domanda 24a -

Domand a 26• -

l) ,

SuperJicie d e lla l llnola cagionata dal vento. Come da questa si forma l 'a n golo d i p arten za. Vento delle bocche da f u oco di Arttglieria secondo Gribeau val e second o Vallier. Tangente dell'angol o cl! parten,m. Tangente dell 'angolo massimo di p a r tenza. Formole d i Eulero per la ricerca della velocità iniziale di un proi etto, tenendo conto delle circostanze che accompagnano qu esto nel correre l'a nima dell'arma. Valore clelh\ forza elastica del fluido, che svolge l a polvere accesa situata come carica nelle armi p a ragonata con l a forza elastica dell'aria. Formola della velocità massima. Cariche !n generale, peso corri· spondente paragonato a quello del proietto. Trovare l a carica della m asslnla vel ocità per t u tte le armi che h anno per hmghezza d"anima 20 calibri. Cariche per l'.etermlnare l a velocità inizi al e e viceversa, p er un'arma assegnata. Tav. 21 e 32. Problema l.mo. T rova r e la ca1·ica necessaria a produrre l a velocità di 390 m non esistente nella tavola, in un'arma lunga 30 calibri. P roblema 2.do. Trovare l a veloclti\ inizia le colla ca rica di un terzo del peso del proietto, in un'arma ltmgn 18 cali bri, non esistente nella tavola.

= r~tcoza; P = pr.w del proietto: g = a~celerazioue dl aravità:

spazio J)C.rcouo tra. due punti distinti de lla s:Ja. traie ttoria; u' ~t.a nza tra i due punti.

-

=

1970 -

o = · velocità m.edb del µcolctto nello

diHerenza delle vdocità nei due J)~mti; r

=

di-


PROGRAMMI D'INSEGNAMENTO -

PARTE

1853

QUAfffA

Domanda 26• -

Lunghe<ll:t.e delle anime dei pezzi. Problema: :si ùomanc\a la lunghezza mlnlma dell'anima del pezzo da 12, affinché la ve1oc1ta del proietto sia un m assimo supponendo 31. la carica.

Domanda 27• Domanda 28a -

Scala delle pressioni. Formole corrispondenti. Maniera di rinvenire l a tena.cità dei metalli. Tenacità del bronzo pei cannoni. Tenacità del ferro manlea.to. Rapporto fra q u este due tenacità. Formole c\clle spessez:,,e cli metallo delle bocche da fuoco in generale. Teoremi che ne deri vano .. Le stesse formole adattate pei pezzi di bromo:o. Effetto della <:,uantità di moto verticale sull'orlo della bocca dell 'arma allOl"chè si form a l'an golo massimo di partenza. Render e profittevole la fonnoht corrispondente mediant e i dati del pezzo da 24 cioè con a=O,m14927, m. =0,m00339 (1) . Situazione degli orecchioni e dei manichet ti. Appl1ca:,;ic•ne numerica del pezzo da 24 di bronzo di Artiglieria Napoletana essendo 1'=2667k peso del pezzo sen z a orecchioni e senza m a nichetti Q=50k peso cJegll orecchioni L =3m,531 lunghezza intera; 17= lm,536 distan:,;a del bottone al centro di gravità senza orecchioni. Camere e foconi, considera zioni che ne derivano.

Domanda 21/a -

Domanda 30a -

Domanda 31• -

P ARTE

QUINTA

Domanda 32a -"; Equazione differenziale della traiettoria nel mezzo resistente · considerando l'aria di densitìi costante a valori di ò·x, /iy, o t, di V ed s (2). Domanda 33• - Descrizion e della traiettoria. p er assegnazione di pun ti e costru;1ione di una t avola indispensabile per gli esempi particolari. Osservazione PCl' determina re Il tempo negli esempi numerici. Domanda 34• - Valori d i òx òy ,quando il punto sta nel ramo discendente oppure a l disotto dell'asse della x . Asintoto della curva, La minima di t utte l e velocità si trova nel ramo discendente. Dimostrare col r aggio cl'os culo che la parte del ramo d i scend en te al di sopra. d el pia no dei tir i è più cur vo d ell'ascendente. Nuova u n itii lineare per semplifica r e l e formole. Equazione della Domanda 35• t raiettoria e s u a natura, secondo l'ipotesi cli Bordò e di Percy. Valori di t . Domanda 36a - Tra iettorie simili . Rapporto frn gli archi in gene rale e fra gli archi sim!l!. Descrizion e delle traiet torie simili. Le altezze clelle gitta.te e le ampiezze son o come i quadr1'ti clelle velocità iniziali ed i vertici delle traiettori e s imili sono ·111 una, r etta che par te dall' origine. Traiettorie con piccoli a n goli cli proiezione e s u a natura. ForDomanda 37" mula ùcll'ampiczza. Coordina.te ·a 1 vertice. Angolo di cadut;a. Velocità finale. Valo re cl el t empo. Forrµola della velocità residua p(?l t i ro dei cannoni cù obici. ForDom~.n da. 38• mola del tempo secondo Lomba r d . Problema ; sia il pezzo d a 24 i l cul proietto abbi a di velocit à iniziale 400·,n voglia conoscere l a vel oci tà residua alla distan za di 300m cd .il tempo del tragitto. (I) .a = calib ro;

111

= ve nto.

~

(2)

V = velocità iniziale del proietto; S :..::.: spazio percorso d::tl proiett0,

1971


lL REAi, COLLEù IU ~rILITAHl•l DI N Al'O U Domanda 39> -·- Tiro cli pu nto in bianco. Formale cardina li da cui dipendono le soluzioni dei problemi att inenti al tlro dei cannoni ed obici secon do il metodo di Lom bur d . . D omanda 40 • - Tiro a rimbal ;,.,o. Formale corrispondenti. Problema : Sia 400m l a distanza di un vezzo da 24 da un' opera d i Portlficazlon e, s i domanda l a , elocltit Inizial e, l 'an golo di mira al'tificial e, e l'al zo . corrispondente per consegmrs i il tiro a r lmbal >:1 0. Per detto p ezzo L =3m, 184 ed R-r =Om.01543 (1 ) . Domanda 4 1• - costruzione c'elle tavole di Newton per l 'a.pplicazione n umerica al f,i.ro delle bombe. Velocità completa d elle b om be da 12 da 10 e d a 8. Trovare l 'ampienza mas.qlma d ella traiett oria descritta dalla bomba d a IO, a nimata da lla ve locità. di 151m, e l 'angolo corrispondent e di p roi ezione. Dat o l'angolo di 420 di clevàzioue come m a ssi mo per le bombe d!I 10, determinare la vel ocità. Inizial e e l'amp lc>:1 za corrisponcten te. Domanda 42"- - F ormale den·angol o di p1·oiezlonc che di\ )a m assima a m piezza nel t iro del morta ro. P ARTE

Dom anda 43• -

Domanda 44a -

Domanda 45• Domanda 46• -

Domanda 47• -

Domanda 48• -

SEST A

Tempo che i1npiega un proiett o a p ercorrere, l 'anima dell'arma.. Applicazione a l pezzo da 2 4 in cui L = 3m, 1 e b= Om,:15, per la ca rica di 4k. e di V=500m pe r l a velocità corris pondente. Vel ocità pel 1·ecesso iniziale o di ascensione, variazione della m ed esima in funzione d egli angoli del pezzo e della sp lt\na.ta. Velocità del recesso p el pc-.zzo da 24 c he tira orlzi<ontalmente su di un pla no 01·\zzontale nel caso di V = 5001n, essendo il peso total e della m acchina 1'=4250/c. Lunghezza del r eces,so di accensione, e variazione a cut va soggetto. Lunghezza del recesso d'accensione pel pe:,;;,,o d a 24 in cui L = 3m,l. b=Om,35. p = 12k, P=421;0k, V ,·- 500,n che tiri orizzont a lmente, su <li una spiana ta orl:,;zontal e, e s u a operazlone sul r ecesso di esplosio11e (2). C!rcostnu ze elle influiscono nella gius tezza dei ti ri delle bocche d a fuoco. F onnol a d'immcniione d ei p r oietti nei diversi bersagli. Immersione toLale e tempo con-ispondente. Rapporto delle immersioni. Ap plicazione pe r l a immersione di un proietLo d a 24 in. un par apetto ant ico con una velocità di p ercossa di 300m. Modo di costruire l e tavole del tiro d i Lomba rd. 1.mo calcolo delle ve locit à iniziali variando la. portata della polve1·e. 2.do calcolo ctclla carica p er una. vel oci tà iniziale che non si trov a nelle tavole. 3° cal colo delle velocità elle res tano ad un proietto a differenti distanze d a ll 'ann11. 4<> ca l colo . d egli a l?.!. 5o calcolo dell'nbb assamento al di sotto del cenLr o del bersaglio. 6o uso delle t avole del tiro in gen erale ed a rimbnl>:1 0. 7o costn1zione d elle tavol e pel tiro del mortaro da 10 secon do le norme di Newton e di Legendre. T iro dei p ez:,;1 da ca1np9 1.m a. Tiro contro l e Pia.z;,.e fort i. Tiro per la !difesa delle Piazze. Tlt·o delle b atterie di cos ta.

DlSEGNO Disegno delle macchine d'artlglieri11. Disegno delle batterie che si costruiscon o cont ro le piazze ",SsedtMe.

=

=

=

O) L lunghezza cieli, bocca da fuoco; R ca1111io dell3 lasci• di culatta; r rag11io della gioia di volata. (2) reces.so = rinculo; b = hmghez1.a delranima occu pata dalla carica: p = pes;o del proietto: P = .))CKo·della bocca da fuoco..

...

1972


COl\IA)."DA'.'.'l'I DAL

1~45

AL

1860

Negli ultimi quinclici ~umi llcJJa vitn clel Real Collegio, sotto la Dinasti,L uorbonica, i comandanti dell'Istituto furono tutti ufficiali d 'artiglieria, e cioè i tenen ti colonnelli Pasquale del Re (184-3); Pietro :Novi (1848); Carlo Simeoni (1848); Nicola FerraJ·elli (1858) ; Annibale :Muratti ( 1860). Oli studi che v i si facevano erm10 apprezza.ti ::i,:ncl1e :fuori del Hegno delle Due Sicilie, tanto cbr. molti allievi <fogli Stati Parll!C'n:::i furono mandati ad istruirsi alla Nunziatella di Napoli. Noteremo fra, questi jl conte Cesate Caimi \(usdto dalla Scuola ne] 187>8) clic fu poi comandante dell'artiglieria pontificia, 11 egli ultimi anni dcìla sua esistenza; i l conte Genesio Hnlestrieri '( 1855); jl <"',onte Douglas Scotli (185U) ; il conte HaffaeJe Hoselli c d il lllarf'hese Ladislao Ma1asphln. (1858) ccl ~rncora altri nel 1859 e 'tiO . . \nzi il Cairni ed il s uo compagno di co1·so Napo leo ne Crotti, a n che degli Stati Pa1·mcnsi, compint i gli studi 1ml Col· ìegio, serviro110 per un certo tempo .oeJl'esercito napoletano per perfezionarYisi f.iegnell(:10 le scuDle co mpìeHu-m t:wi dell'Arma.

Frnt.ta.uto il Filangfot·i ·a veva, prn.Lkamente abbandonato il comando dei col'pi facoltativi per condm·re a buon fine la, spedizione contro la Sicilia, lasciando pprò il Real Collegio perfettamente i ncamrnina,Lo in tntt:i, 1n ~n:i m·ga,n i.zzazione. P er J'istrnzione complemental'e, die rifletteva l'Artiglieria, il .Filangicri nelle sue memorie ricorda qua nto aveva ideato special mente a Capua. Il :Fila n gieri, a.vrebbe voluto crea.re in Capua una scuola, di a pplicazionr. pct gli a lfieri lli Artiglieria e Genio ; ma, per allora, funzionò solamente nna scuola pratica scientifica d'artiglieria, a cui, H 23 màggio 1850, fu <1estinato il colonnello d'artiglieria D. Giovanni Polizzy, cJ1e giù, nel 1Sl4 aveva. insegnato matematica, all'Accademia dei volontari nobili di artiglieria in Sicilia . Collaborò col Polizzy, ,lnrnn lic l ' anno 1851, il ca,pitano -

1973 -


SCUOLA D' Al'l'l,LCAZ.101'\I~ U:Alt'l'lGLIEHIA l>l CAPUA

di seconda, clas};e Cesare <.:ìaeta e, negli anni successivi, il capitano Giu~eppe NoYi e l'altro di seconda classe Carlo de Nora. tutti distinti Ufficiali clic facevano onol'e all'Artiglieria napoletana. Successivam<-mte il hrigadiere Giuseppe Scaht mentre reg· geva interinalmente la direzione dei corpi facoltativi, dprese il progetto del Filangieri per una Scuola di applicazione da istituirsi in Capnn. JH~r gli alunni aliieri d.eJl' 1\rtiglicria, e del Genio e dello Stato Maggiore. Tale progetto ~- che porl;·L ]a data (ii~! ;m g<~1rnaio 1S;i4, cioè poco tempo prima che la morte stroncasse la fobbrile attività · del suo idcalore ~- incomincia col mostrare l ' importanza e la utilità, di 1rna tale Seuola per compl<~ta,rc la istruzione dei giovani ufficiali, ennmt~ra11<1o quelli~ giù orgaBizzate in vari altri Stati, particolarmente la Scnola d'applicazione! fraiH:ese a Metz_, comune alle Armi llel Uenio e del l'Artiglieria, e sopru,lutto quella piemontese a,neont più complessa, p<'. rchè accoµ;li<~va anche gli ufficiali dello Stato ·Maggiore. La r<>lnzimw conc:J11<ìeva, aff<~1· mando che, anche per nn giusto criterio di economia, sembrava opportuno imitare la, scuola piemontese, tauto :più che, iu molte parti, lo studio di applicazioue doYeva essere lo sl:eRso per le tre .A nni. Poggiata su questa pre1nessa si Rvolgeva. la seconda parte del progetto, cio<~ un l'cgolamento che stabiliva le modalità d'attuazione e di Yita nclhl; scuola stessa. Ed è important<\ notare che i corsi aYrehbero dovuto avere la durata di due a,nni: il primo anno di studi comuni a tutti gli alunni alfieri, e il secondo d edica to a- studi ,speciali per _gli allievi di ogni singola A .rrna..

<-.

Per ordi11e sovrano e con 11fficio del Hì mm·,r,o 1834-, del« Comando generale delle Armi al di quà del Faro )) il progetto venne sottoposto all'esame <lel Consiglio Generale d'Artiglieria, presieduto dal Direttore Generale int<~rino Brigacli<~re D. Michele Galluz;,,;o. Ma l'esito fu negativo : in sostanza i l Consiglio generale, p er evita1·e la r ipetizione cli cognizioni mì!itari già apprese al C ollegio militare, non appro,·ava la Scuola d ' applicazione co mune a gli alunni alfi<>ri 1lf'lle tre .-\.rrni, ma patrocinava la istituzione di una Scuola rl'.\rtiglieria. in cui i giovani uJlìciali po -

1974 -


CRITERIO INE'OltMA'l'lVO DJCLLA

SCUOLA

tessero esercitarsi nelle applica:doni scientifiche, nonchè la fondazione di un'altra Scuola teorico-pratica, 11011 meno necessaria,, in cui gli ufficiali deJJ' Arma Rino al grado di capita110, pur

Ji'lg. 556 · Gmscppc Scala. (da un dipinto conservato nel Museo Naziona le di Sa n M artino· in Napoli).

continuando nell'esercizio delle applicazioni scientifiche, pren · dessero contatto con le truppe, dedicando anche le loro cure al l'indispensabile istruzione dei sottnffo:iali e soldati dell'arma stessa. -

197G -


Pig. 557 · L'ingresso della Nunziatolla e Chiesa mmessa.


L UNGAGGINI BUROCJl,\'I'ICHE

Il Consiglio opinava, inoltre cl.te le (lne Senoh· , di. cui l' Artiglietia risei1tiva la necessità assoluta, avrebbero potuto cc unirsi per le giuste vcclut<~ di ceonornia in una sola, imitando e moMficanclo le Scuole d'Artiglieria rcggimentarie francesi)). E concludeva dicendo ehe, se j1 Re avesse accollo benignamente tali idee, il Consiglio stesso si offriva di compilare uno studiato pro· getto cli Scuola d' applicazione d'artiglieria informata alla volu ta economia e meglio rispondente ai bisogni de11' Arma stessa.

Fig. n58 . :E'acciata lfolla ~un?.iatella. 1ir·ospetlante sul grande cm·tile della Caserma Bixio in }laddaloni.

{Dono del Corriune dt 'Mactcta loni).

L'll h1glio 1$54, (l'ordiue del ne, il Capo dello S. M. del Ooma,ndo Generale clelle Armi al cli qu:1, del Faro, generale D. Gact:mo Garofalo, incaricava il Consiglio di clabOJ·are il progetto di una Scuola <'l'applicazione scientifico-pratica per i · giovani ufftciali d'artiglieria, del genio e dello S. M. (C per mettere in pra,tica ]e cognizioni teoriro sdentifiche delle vari.e armi dotte. cio,~ Costruzioui, A1·tigli<>ria , Geodesia )). I1 Consiglio generale d'Artiglieria , p erò, prese le cose con molta calma : sicchè, due anni appresso, il Re volendo sapere -

1977 -


1

1

SCUOLA 0 APPLICAZIONE D AR'J'IG-LlERIA DI CAPUA

che cosa si fosseconcluso, il Ministero e Real Segreteria della Guerra, nulla avendo fatto nè potendo perciò dare alcunchè, si limitarono a richiama,re tutti i precedenti, rimettendoli al So-

Fig. 1'59 - ]•uccia1a interna princiralc del!a Nnnzia1elln in :Maddulouj , prospici e11te sul cortile inl,erno. (Dono del Comune di Maddaloni ) ,

vrano con un dettagliato rapporto che riassumeremo per som rui capi. Prima di tutto si ribadiva il concetto del generale Scala di istituire nel Reg·uo delle Due Sicilie, a somiglianza di tutte le -

1978 -


J:lsLi\½10:',ls SULLA IS'J'lTU.:C.10::-ìE DEL:t;,.\ SCUOLA

Potenze cli qualche importanza, una Scuola d'applicazione tendente a completare l'istruzione dei giovani ufficiali che uscivano dal R<~al Collegio militare, J'l<~r modo che questi fossero posti in grado di servire con successo nelle Armi facoltative . Si patrocinava per·ù l'idea di riunire nella sl.essa Scuola solamente gli alunni a Uteri dell' Artiglforia e del Genio e non quelli dello Stato ùVfag·giore, per evitare un insegnamento troppo vario e ('Ornplicato. L'opportm1itù, di riunire gli allievi desLinati alle due Armi dotte - Artiglieria e Genio - era sostenuta, non tanto [)<·~l" rnoLivi di economia quanto p er considcra,,ioni di ordine strettamente culturale, e si citava a tale proposito quanto aveva scritto il generale francese Vaillant circa la Scuola, di Metz, cioè che ,, sebbene in Lesi g,~neralc sia convenevol e di rlirigere la istru¼i011e rl<~i gioYani in rapvodo :! i servizi svecinli ai <1m.11i sono ,le:,;I i11:1ti, pur vi sono fh!ll~~ c01:>'<i· dcra¼ioni di 1111 or,1ine superiore dte militano a f;1yorc di una. \:,;Ln.1zione CO· ninne~ per q:u.n1to . è possH~dle, :1gll nll.ieYi rlclle <lue Arnli , ;lVPilflo~i in ve.dur.:1.

che le medes:rne deYono ngire in mm intelli.gcrn::1 perfetta, che sono cl1ia1w1t,~ costantemente ,1 ;;çcondarsi e <1ualche voli.a :iucbt! a supplirsi, e che cii, si . ottiene fonn:uHlo gli, Ufliziali delle due Armi nella stessa Scuola e d:imlo loro. peL· <1uanto è 1Jussibile, la stess:1 isl.ru,,;io11té (è gli stessi pril1cipii 111i Iital"i, senza 111~ri> spingere l'appTiea ¼ione II I cli là di certi limiti, serbando la. se1rnrazionc ver talune lezior1i e per <'erti lavori appnrtcnenti n c·inscun scrYizio sia nella parte teorica sia !Hélla pratica l).

Infi.ue la relazione approvava quanto aveva approvato il Consiglio Generale d'Artiglieria circa l ' istituzioue di Scuole pratiche - s11l tipo delle scuole reggimentali franc,esi - in cui gli uilìciali si dedicassero all'istruzione dei sottufficiaHe dei soldati, <( ma eiò 11011 d istrugge la necessità di aversi Hn:1 S,'.uola d'applica,1ionc per g li alunni che sortono dal Real Collegio , come le Scuole reggimentali che si hanno in Francia non distrn~g-ono il bisoguo della Scuola d'applicazione d' Artigliei·ia e Genio stabilita a Mctz >) .

R conchindeva : « In conseguenza di siffatti pr i.ucipii , si potrebbe stabilire nella R ea.i Pi azza d i Capua cosi la Scuola di Applicazione per gli Alunni elle sorta.no dal Real Collegio, come la Scuola R eggimentale pe' Corpi di artiglieria e pe' 11attaglioni Zappatori e Pontonieri. In tal modo s'innesterebbero le istruzioni · pratiche del mestiere da dnr:;;i agli allievi della S<'noln <l' A1mlicazi.011e eon le istru-

-

1979 -


SCUOLA o'APl:'LICAZlONE o ' A){TlGJ,IEHIA

l)J

CAPUA

zioni della Scuoht ~·eggimentah,1 tle' p1·edt.ati Corpi, ciò che da rebbe un conveniente insegnamP.nLo agli Uffizia li s ubalter11i provenienli d alb classe degli Aiutanti, uon mcuo elle ai sottu tlh;iali e soldati dei Coq,i medesimi. Ciò p ro(lmTebbe il positivo vantaggio c h e g li individu i di nuo va leva pl'irna ri('cver ebhero una co111·enicnte isl ruzione delle diverse prati<:lle del me· s tiere in clf!Ha Scuola Heggimcntnle e poi sa rebbero im·iati nelle rispettive compagnie. Ciò 11remcsso, crederci ner:t'~8ario che i Consig li Generali d ell'Artiglieriu t:: delle b'ortificazioni si r iunifisero per formare un p rogetto (li orgaui;:r.azione conccrne111.e la istruzhwe, la disl:i vlinn e l'n m rninistra:r.i011e ll<~lf,i Scuola I.li. Apr,licazione e della Scuola Ucgglnwnt nlc , per incU sott•>rncttersi n Ila apJ'lrova · zlom ~ della Mn.està Vostra >>.

Il R e sotto la data de1 15 settembl'e, cla Gaeta, scartava la Jll'Oposta delle scnole reggimentali e 01·tlinava che i Consigli Ge· ueraJi dell' A.rtiglieri,\, P tlel O-eui o 1 con l'int<~rveuto anche de.l colom1cllo 1Fa1·tig-lieri a D. Rodrigo A.fan de H.ivera e del maggio1·c del g;enio 1 >. Fran<'PSCO .Anzani., E;tncli 11sscr o il. m o<lo di isti t u ire in CapnR uH a sn1ola vrntica lJer gli a lmrni alfieri deH' Ar t ig-Iie da e d1 d (3enio i e ni cor~i avrebbero <lov 1ilo .J Y< ~rc la clnrat.:L di mi a.11 tw , oppu1·e (·<~1·cassero e sngg<>r·issero i migliorament i da apporta1·si alht Sc: uoln pn1 lica d'arlig]i eria di Capua, cd a qneJJa <l<>l <Jenfo tli Gaeta. Auche questn volht 1w1·ù le cose andarono molto a rilento: il Cousigli o Generale tlell' .A1·tiglier ia e delle Fort illcazioni tenne sednt.a il 2."i ottobre 185G ccl t>la borò un progetlo di rm.1,ssima per fa istituzione in Capua (li una Scuola d'applica1,ione per gli Alunni alfieri dcl.L'artigliel'ia e •del genio. Il progetto fu approvato da.1 Re il 28 uovembi-c clello stesso anno ; rna, quando si t rR,ttò di tl'acciare il. relati yo regùlamento, per l 'indisponibilità del colonnello tli a rligliP.rin n. Hol1rigo A.fan dc R ivera e del m:-1,ggioi·e del genio D . FraJ1cesco An zani, si perdette anco,·a parecchio aJtro tempo. Finalmen te j u una. seduta. p1·eliminare del 2~ di ma.g gio 1So7 ed in qu ella suecessiYa del 4 giugno si riuscì a completa re ii re gol :uncnto che poi , ritoccnto in qualche punto , venne approvato dal Sovrano il 31 ottobre 1857 e dato alle s tampe. l~sso si smldivideva in tre parti : la. prirun, co1t!;P.11eva le ,]i . sposizi011i generali , cioè 1a dichia r azione delfa istitn1,ione d ella Scuola. d 'applicazione d ' Artiglieria e Genio in Capua e l'obbligo degli alunn i alfiel'i usciti dal H eal Co.llegio di presentarsi al -

1980 -


REGOLAi\U,:N'l'O DELLA SC UOLA

direttore di essa ·e di seguirvi il corso di un turno. A direttore della Sctlola era d(~sig1Jato lo stesso direttore della Scuola teorico-pratica di artiglieria giù, esistente, mentre due capitani professori erano incaricati dell'insegnamento. Venivano poi tutte le altre norme generiche, in riguardo ai distaccamenti di truppe che doveva1to prestare servizio alla Scuola, alle spese, al Consiglio d'ùrnministrazione, ecc.; ma, particolarmenk inLeressanti, in quesla parte del regolamento, erano le norme clic regolavano il profitto degli. allievi: alla fine dell'an:no scolastico gli alunni alfieri erano tenuti a. dar conto delle materie studiate ed il risultato anelava trasmesso alla Direzione dei. co-rpi facolta.tivi; o.Ltre a ciò, dopo tr11fworso un anno dal suddetto esperimento, essi, per ei-;serP dichia1·ati idonei al grado di primo tenenLc, dovevano sostenere un altro e~mme sui program· mi prestabiliti per le due Armi iFA.rtiglieria e Genio. I capitani insegnanti. anno per anno, dovevano compilare il programma delle speciali applir·,:rnioni i11 Pi-:ec:nr:io1w alle nornrn fissate: e questi programmi poi, riveduti e firmati dal nirettore della Scuold, dovevano essere approva I i dal f)ii'f\ttorc Generale delle Armi facoltative. Volt.a per volta, s;u ogni argomento delle materie svolte, o quando i capitani prokssori avessero stimalo opportuno, gli allievi avrebbero dovuto compilare analoghe memorie; infine i professori ogni mese valutando il me1·i.to, lo :,,;elo, il profitto òi ciascuno degli alunni, avrebbero dovuto asi:.egnare loro le meritate Cf!,ratteristiche e qnindi compilare nno specchietto mcnsuale da sottoporsi volta per volta alla Dil'ezione dei eorpi facoltativi. La seconda parte del rcgolame11ki iu quesLionc conteneva le disposizioni di disciplina; e la terza il proghunmn delle istruzioni, stabilite secondo le stagioni. A capo dd nnovo istituto militare pÌ•r H p(~rfozionamento culturale dei giovani nffieiali dei corpi facoltativi fu messo il colonnello d'artiglieria Gennaro Fergola, comandantP il Reggimento d'artiglieria «Regina:», ottimo ufficiale che, dedicandovi tutta la sua intelligente e fattiva operosità, riuscì ad organi:,; . zare la scuola nei suoi molteplici servizi. Dall'inizio collaborarono col Fcrgoln il capitano d 'artiglie -

-

1981 -


SCUOLA

n' APl'LlCAZlOl\'Vi

D' AH'l'lGLll~IUA Dl CAPUA

ria Giovmwi Giobbe ed il capitano del genio de Monta.u d per l' insegnamento riflettente le materie speciali riflettenti la, propria Arma,; ma ben presto al de Montaud fu sostituito il capitano Tito Amato. ln quel primo anno di vita •(1857-58) gli allievi furono otto, di cui cinque d'Artiglieria e tre del Genio; appena i locali della Scuola furono pronti nel padiglione S. Giovanni anche gli alliev1 vi presero alloggio. L 'anno dopo (1SGS-lS59) il numero degli allievi salì a dodici di cui tlieti deH'Atma d\:'u·lig'lie1·ia. Su proposta del Fergola, il Colonuello Rodrigo Afan de Rivera comunicava da Gaeta, il l"' marzo 1858, l'ordine di esercitar<: gli allievi, non solo alla scnoln di cquita,-;ione, ma anche una volta la settimana, al comando delle seziolli de11e batterie montate. La, Scuola, sotto ] 'illuminata direzione del Fcrgola, attirò subito l'attenzione e nrnritò l'elogiD del governatore di Capua, ma1·escja Ilo di cainpo Nicola clù Buman, il quale scriveva in un s110 ordine del 2 novembre 1858: « l'remura di ammiran; i vriilli risultati della scuola di applicazione clcgli Alunni Alfieri facolb1t:hi, llJi spinse rt!efir1ui sopra il luogo così eletto Limata pe1· osservare i laYori e seguiti. Il fatto ha di grnn lunga superato le mie aspettative, e eontidare debbo ucllo zelo e dottrina di coloro cllf; la diril),'0110. P er a more del ginslo mi g-olle l'animo a fare i clovuti ed alti elogi al Sig nor Colonnello l<'er go!a Dil"etl.ore della Scuola, cd nl Signor Capitnno del Genio Amato qual Profestsor e di Fortllic11zioni. Frego il sullodato Signor Colonnello Fergola di vo!erni compiacere rapprese11ta1·e a chi si deve onde nutorizzursi che tnli opP.re nou s i ,1110 di sfatte quando s:1nrn110 terminate onde poter e scmpl·e osservarsi !:nlf~ s>1gg·io d i lavoro >l.

Il F ergola, che frallanto era. sta,to promosso Briga,diere fu chiarnni"o acl escrci tare altri importanti uffici e venne sostituito a.lla dir<~zione della Scuola di Capua dal còlonm~llo d 'artiglieria FrancP!'ICO Pac-ifici, definito, nelle note caratteristiche, « ufficia le distinto e zelante )). Questa Scuola d)a,pplicazi011c d ' Artiglieria e Genio non ebbe e non poteva avere lunga vita : eRsa esaud il soo ciclo con la fine della dinastia. bm-bonica.

-

1982 - -·


TRASFIDRIMIDN'L'O 'DEL REAL COLLEGIO A

*

J!..

::\-!ADDALONl

*

Oirca il Real Collt•gio, nel 1855, Ferdinando II lo trasferiva a Madda.loni, sperando di preservarlo dagli effetti della propaganda patriottica che ~i faceva alla capitale. Fu soltanto alla di lui morte, nel 1859, che n. Collegio potè far ritorno alla, sua antica sede in Napoli. Professore d'artiglieria teorica, anche a Maddaloni, fu ininterrottamente il Ferrante. Il 21 luglio 1858, dopo una visita a quel Collegio, il direttore dei corpi facoltativi. maresciallo di campo Michele Galluzzo, cosi scriveva al dfrettore del Real Ministero della Guerra, generale Carlo Picenna: « Mi recai di poi con l'Ispettore suddetto nd esamiuarc i disegni (li J,'ol'Lifieazioni e di Artiglieria degli Alunni della 7• ed 8° classe ed :.mnnirni la precisione ed esattezza eon la qunle essi iiono. delineati,,.

lntan!io, con real rescritto del i4 gi11g110 185~ il ten. colon nello Nunzio Ferrante, veniva nominato direttore della P Direzione d'a,rtigl~eria (arsenale) ; e per conseguenza, il 5 luglio . 1859 il direttore' dei corpi fa,colt.ativi proponeva al Ministro della Guerra, generale .F'ilangieri, di sostituire il Ferrante nella scuola d'artiglieria del Real Collegio di Maddaloni col capitano d'artiglieria Errico Russo; ma tale proposta non fu accettata (9 luglio 18G9) essendo il Russo gravato da _a ltri importanti e numerosi incarichi. Furono fatte allora varie proposte e co11tro-proposte, scartate però tutte per ragioni diverse, e fra esse anche quella del ca,pitano Novi, ma anche questa canditlatnra venne respinta: e così si andò avanli per tre mesi, durante i quali gli alunni del Collegio militare rimasero senza lezioni d'artiglieria. Solamente il 10 gennaio 1800, dietM ]f'. imdstpnzc 1lell' TspeU.ore ùel Real Collegio, il Ministero de1la Guerra comunicava di ~tver nominato il capitano Russo, che iniziò il proprio insegnamento con molto zelo e con grande passione. Intanto, già dalla fine del 185H mentre il forte Piemonte, guidato dal saggio ardimento del Re e rlal genio di Cavour, compieva un passo gigantesco sulla vita dell'm1it:'t italittna, i dir·igenti del· Regno delle Due Sicilie andavano meditando riforme -

1H83 -


REAL COLLEGIO ~HLITAJ.m :-.:EL

1859

nel Heal Collegio militare, per metterlo a ll 'alte7,za dei tempi nuovi. :Ma il P.e uoruoriico uon ue volc~va sapei·e di innovazioni radicali; cosicehè il i\Iiuistero della Guerra n 12 novembre 1859 doveva, trasmettel'c la decisione del Sovrano, il quale, respingendo qualf.:iasi modifica½ione immediata nell' ordinamento de l Collegio mili.tare, incnrieava il Consiglio lFistruzione cfol]'Istìtuto medesimo di elaborure ... ! con calma un progetto di riforme sia per gli studi che per gli esami, e di preparare così un nuovo regolame11to che 7 dopo discusso, aprrovato e stampato, sar ebbe andn.to in vigore nel successivo anno scolastico 1860-1861. Il 10 marzo , sotto la presidenza del Brigadiere ispettore Mi . chele Negri, si riunì il Consiglio d'istrmdone., composto: del colonnello Nir.ola Ferra1·elli, comandante del collegio e direttore degli studi ; del caY . .Ferdinando d c Luca, professore emerito ; cli Paolo 'l'ucci, p1·ofessore emerito; e dei professori: Tommaso .Mandoi, Emanuele Pergola, Pasqna le Ointio. Antonio Cua, Lnigi Carri<>1'L Michele Rinonapoli , Giovanni Rossi , Michele Cremonese, Luigi Capone, Cesare Bcvilacqua, Giacinto c~artal ern ·me, nonchè dei maestri Lorenw Laucia , Lrnìovieo Balzani , dd capitano d 'artiglieria En-ico Russo, e dei capitaui del genio Gaetano de ·Montaud e del eapita 110 Raffaele Satrin110 , quest'ultimo segretario <:on voto, e si decise di ... nominare 11na commissione incaricandola di elaborare eutro il 7 maggio un apposito progetto. Naturalmente la Commission e t irò in lungo e non con- . chiuse mai , tailtochè soltanto in giugno parve fosse adottata una direttiva per ayer c e qnindi procunu-si dall'Estero notizie, ma.teriali., dati ed informazioni!!! La proposta fn accettata dal l\linistro: JtH I. .. Feroieo i1T où1 . pew1 dei legionari garibaldini e poi d elle truppe di Vittorio E ma nuele non died e tempo di veder attuati i nuovi onlinamenti del Reale Collegio militare e della, Scuola (Fapplicazio11 e di CaptÙL l\Tcntre le camicie rosse conquistavano rapidameutt> lii Riei lia, in NapolL (lilianzi al pericok) incombente,. sj andavano adot tando pJ·ovvetlimenti d ' m·genza in fa tto d 'armame nto ur ligliercsco; il 13 giugno 1860, gli allievi deJl'Sa classe del Collegi o, per online dd Re., tra~m esso per In{>7.Z-O di S. A. R . il Conte di Caserta - furono invitati a partecipa re agli esperimenti che s i facevano nel v o1i gon o di Bagnoli con gli obici rigati da monta-

]984 -


CONCORSI S'l'RAORDINARI

gna, : si voleva così affrettare la loro istruzione e metterli in grado, appena usciti dal Collegio, di cooperare alla resistenza co.n le nuove bocche da fuoco.

lfig. 560 - Gen. Matteo Neg-ri. Educato nel Collegio della Nunziatella e caduto gloriosamente sul Garigliano nel 1860. (dalla Raccolta in deposito alla Biblioteca del Risorgimento in Roma). J

Il 23 agosto suctessivo la Real Segreteria di Stato della Guerra, bandiva un concorso per riempire sollecitamente i posti

vacanti di alfieri nell' Al'tìglieria e nel Genio : gli esami dovevano incominciare il 17 Rettembre, e vi potevano pa,r tccipare i giovani aventi speciali requisiti. Ma l'occupazione di Napoli da parte dell'esercito italiano non diede il tempo di espleLal'e il predetto c,oneorso al !"iervi126

-

1985 -


Il, l(li;AL COLT.ÈGTO

JlfTLTTAl!lì:

zio dei Borboni. Tl progetto, sospeso da] Governo dittatoriale 1'11 o 12 S!!~ttemhr(', Yenne poi ripreso, con fìnalitù opposte, cioè quelle di fornir(~ nuovi ufficiali d'artiglicl'ia e del genio al servizio dell'Italia unificata; e si creò allora una Commissi011e d'esame cosi comvosta: !>residente: g(~nera]e del genio Francesco Sponzilli; Membl'i: il t.en. colonnello del genio Cesare Finao, il ten. colonneJlo· d'artiglieria Giuseppe Novi, i professori: Paolo Tucci ed A.ntonio Nobile; i professori della Univer sità : Amlwogio ~fondia, e Ginseppe de Luea e<l infine il capitano del genio llouato Briganti , segreta.r·io con voto. Potevano concorrere : gli alfieri di fanteda, le guardie del genio di' qualunque classe, gFingegneri dell'ufficio topognLfico, gli alunni aspiranti a tale impiego, g'l'ingegneri dei ponti e strade, gli alunni della Scuola di applicazione dei ponti e strade che ne erano usciti o c.he vi si Lrovavano in quel tempo, gli aiutanti dei due battaglioni del genio, gli aiuLanti del reggimento d'artiglieria, gl'irnpiegati del col'po politico di artiglieria e tn tti gl'ingegneri civiJi dw avevano fatto pn,rfo delle scuole dei p ont i e strade. Colo1·0 che entravano a fai· parte del.l' A1·tiglieria e del Genio ill qualità cli alfieri per effetto di detto concorRo, dovevano poi sostenere gli esami sulle scienze del mestiere per essere promoRsi sotto Lenenti. In riguardo al Collegio militare, 1'01:cupazione cli .Napoli d a parte de1l'esercito nazionale ebbe un clnplice riflesso: alcuni al lievi, devoti ai Rorboni, quasi tutti figliuoli di ufficiali clic m i litavano nell'esercito borbonico, uscirono v olontarfamrntc dal , l'Istituto, e molti di ]oro - citiamo Fenlimrndo Lamm, Manfredi Lanza, Francesco Ponze cl e Leon , Ludo,iico l\f:Ù1w, Auto -. nio Rossi, Carlo Giordano, Cannihe Ribas, Francesco Afan de Rivera, Felice Afan \Je Hive1·a ed Alfonso Sc ott i - raµ:g'inns<~ro Gaeta ove furono nominati alfìeri <fol1e armi speciali e , dm:ante ]'assedio, si hatte1·ono ottimamente; altri invece co1n1n·csern subito la bellezza, e la grandezza, c'leg1i avvenimenti e rima sero a l loro posto per seguire le disposi:doni del nuovo governo e pa,ssa re sotto la gloriosa bandiera di Casa. Savob. · Il 17 settPmhre 1860 il maresciallo di Campo Carlo Picenna, Ispettore clegJi fatitnti militari, dopo nYe1· fatto atto cli adesiorn~ -

1!.J8G -


SOTTO IL ll0GTMFJ .l'l'ALIANO

al nuovo Governo, chiese, per ragioni cli ::,alnte, di essere esonrrato dal sno ufficio; tale domanda fn accolta il :!G settembre, e due giorni dopo si pensò di sostitnire al Pkemm il knç~nte

l<'ig.

fi61 - Giacomo del Carretto.

(d a u n a fo Lograiìa conservata r,.ella S cuola Milita r e di Na poli).

colouuello Giacomo Del Ca1·retto. Qnmiti essendo ispettore del battaglione allievi militari, non :wreblw potuto assnrnere se non provvisoriamente tale a ltra carica ; e infatti, il G ott obre Garibaldi a ffidn va a Jlnl'iano D' .Ay ala Ja direzione general e degli ist ituti di e<lncazi,me militare generale, rnn p oiclH~ qnesti non -

Jfl87 -


IL REAL COLT,m, I.O MlLI'l'AREI

volle accettare, il 12 ottol,re per for½a di cose si dovette nuovamente ricorrere al tcn. colonnello Del Carretto, il quale cumulò perciò la carica di comandante del Collegio Militare con quella di Ispettore del Co1lcgio stesso. Gli allievi ddl'8" classe ed altri della 6" e della, 7" nscil'ono dal Collegio per il passaggio ai corpi, ma successivamente, con disposizione ministeda.le dcll'S gennaio 1861, ci-Oè quando l'asse<.Ùo di Gaeta andava rapidamente v~>1•so l'evilogo, il Ministero della Guerra dispose ch e g1i arnevi i quali già avevano frequentato la 6" e 7• classe, vi dtornassero come alunni esterni, per proseguire gli studi; quindi per questi, e per coloro che fossero per e8sere ammessi in segufr,o a<l un concorso che si andava espletando, occorreva ripristinare le scuole di al'tiglit>ria e di forti-fì. cazionc. Però ancora, il 20 gennaio 1861 il Ministero della Guerra, da Tol'ino, comunicava alla, Dfre7,ione generale della Guerra in Napoli che S. M. il H.c, ncll'udien;,;n (lf>l lG gennaio, aveva nominati sottokm:nti nell'Arma a~Artiglìeria Abbate Huglielmo e de Liguori :Ferdinando, già a.limni della 6~ e 7" classe del Col· legio militaÌ·c di Napoli: in confm•rnith delle disposizioni in vig<ffe essi v(•nivano qnindi ammessi a frequentare il corso di scuola complementare istituito nell'Arma stessa in Torino. Invece gli altri allievi delle classi (? e 7" del collegio, elencati in un foglio del rn nov<!lllhre e proposti per le Armi facoltative , non poterono otteuere la stessa promozione per non aver raggiunta l'età prescritta di :18 a nni, giust~ la legge 13 novembre 1853 del regno cli Sardegna sull'avanzamento nei gradi dell' esercito. Di questi ultimi però, coloro che giù aveva.no compiuto il 17° anno venivano nominati sergenti nel 2" reggimento d'artiglieria ed erano mrttnessi a frequentare il corso complementare insieme ai sottotenenti, per essere poi promossi a tale grado appena compiuto il 18° a nno: mentre solamente quelli che non avevano compint i i 17 a nni dovevano rientrare ne1 Collegio e rimanervi fino a tale età, per essere poi nominati sergenti e quindi pì·endcr parte al corso compleme11tare. Sostanzialmente le classi per gli alunni interni del Collegio militare per l'anno 1861 fm·0110 sci: e per gli esami finali , fissati da.l 1° agosto a l 2 settem lwc 1861, si formò una Giunta: così

-

1988 _;


F!g. 562 • 11 Palazzo Salerno -

Sede deg:.1 Alt i Comandi Militari. ·


IL ImAL

< :OLLEUJO

1\lILlTAHE Ul NAl'OLI

composta: maggiore del geuio Francesc<J Vernan; rnaggiore di artiglieria Carlo de X ora e quattro proff!ssori cl ella Università di Napoli: Filippo A hignente, Gim;r,ppr, Fiorelli, (.hnseppe Batiaglini e :Mi<:hele Zaunotti. La 7' ed 8' classe t:i-a uo freque ntale da alunui esterni c he provenivano dal collco1·so espletalo, e dagli allievi della (? e T classe del Collegio, uscili l 'am10 p tecede1tte a ccw sa d elle vicende di guerra. All 'S" cla:-se la s1:11ola, d 'artiglieria era tPnnta dal 1naggiore (·i inseppe .Novi. A proposito di tale S(:nola il i:en<:! nte 1:olo111iello Del Car retto, comarnlmrte del CoUegio, in dnta (lPl ~O lng"Iio 1SG1, scriYeva in questi termini ,1 l Direttore della guerra : << Il Signor J\'bgµ;iorc >iOY i, l'r ofei;;;orc cli Artiglieria JJCI' gli alunni esterni deU'8• daHse di ques l o Cu lleg-io mili tare, con i::uo scritto mi ha t,i::posto la ne- . <:essiLh d1e hnunu i suvi allie,·i d i istrui r si llel rn,rneg·g·io delle Artiglierie sia

ùa nuupu <.:lliè <.lu

HHll'U

e pnJpuue Lii dedicare a tali-~ isl r11,1iorn; .il gio v(;lli

ili

ogni scttiman:1. Io qnlmli ncll' onornrmi d i tnnto far noto ;tlla ~. V. ln prego d i voler far (l:lre le analogh e (lisposi zioni a l Sig, Comandante Superiore d' Artiglieria pe rchi, si poles~.e 0!'1'd Lnnrc quant o il p1·dochl t o Sié:llùl' :\faggiorc ha rid1iesf:o >>.

La proposta fu appronita. In f!Uell ' nnno J ~til nella scuola d'a1·tiglieria dell'8" dm.,se della .:\unziat<~lla fn ll)':aio eorne t esto il Thir,oux le c ui lezioui dovevano esser<~ preY(rntin1me11te t radotte. G li a lliev i, alla. fi,w del (·.01·so , dorna11dato 11 0 c he l'esa m e fosse limi tato a lle diseip]ine studiate in quelFanuo; ma, tale richiesta, pur ei:-Rc-mdo appoggiafa dall'insegnante di foi-ti:ficazion e capitano Donato Briganti, dnl Novi, (lal Hirettot·e dq..,·li Slndi, e dal comandante dd Collegio, n !nne rPspjntn <l ,11 nil'e(·,tor·e .generale della guena. Quello del N ovi tlel 1SG1 J'n l'ultimo <:,orso stola stico d ' artiglieria, che si svolse al Collegio militare di 1\' npoli. Con decreto del 2 maggio 18(;], emanato da 'T'orino, cd in s eguito ad apposita relazi on e del !Ministero della Guerra, fn di sposto che l 'or ganiz:r.a:done del Collegio militare (li .Napoli dovesse ubbidire alle norme con tenu t e in t utti i decreti r:he r egolnYano i collegi milit ari del reg·no, ed cssenzia !rneJtte uel r eg-oln nw nto ~6 settembre

-

1990 -


IL HEG OL.\ 1\[ENTO -

1860

1858 e nell'appendice a tale regolamento pnbblieata il 25 luglio 1860. Esso doveva qùindi trasformarsi in scuola. preparatoria

l<'ig. iiGB - Tmpiilo Psi,;tentr• a'lla S cuola cfolla Kmizint e lln i11 .\:ipn!i.

per gli aspinrnti alla Regia .Accademia militare di 'l'oi-ino 11<' r le Armi dotte, ed alla, Stuola Militare di Modena fli fanf;1•1·ia e cavalleria per ]e Al'mi di ]inca.

-

Hl91 -


J.787~1824

1824 -1832

1832-1860

Fig. 564 - L'uniforme degli Allievi della Nunziatella fino al 1800. (Annuario 1934-35 d el Collei:io Militare di Napoli).


6. LE SCUOLE MILITARJ ESTENSI DAL 1757 AL 18 7 0 . Accademia e conferenza di architettura militare (17s7-1772) Scuola militare del Genio e dell'A rt iglieria ( 1797-18 15) - Accademia nobile ~ilita.r e Estense (1821-1848) - Istituto de i Cadetti m atematici pionieri · ( 1825-1848) - Scuola militare pe1· i C:idetti ( 18351855) - Accademia militare Estense (1852-1 859) - Scuola lecnologica per i RR. Corpi artiglieri e pion ieri estensi ( • 855-1 859) Scuola militare di Modena (1859-1870). P1<0MESSA. -

Le notizie che seguono sono

g i·an pitrt e 1·.ipor tnfo da ll'opera del Ganevazzi

(.k:,;11 11 Lu <~Ù

Cl)

in

sulla Sc uola

Militl:l-re di Moclena , a lla quale rim a,ndiamo il ic l I.on~ d1•s id eroso di particolar.·t-"ggiate 11oli½ic s ull::1, Scnola Napoleon il'a , s ug-1 i L,titnti .Militari. Rstensi e Rnlla , Scuola Militare di J\ lod< ·11 :1 li110 :i,lla, vigilia della Gr:;i,nde Guerra 1915-1R.

Le origi11i della Scuola Militare cli 1fodena (: 1I l.11:1,I<~ Rtp;ia Accadernja di Fanteria e Cavalleria) possono farsi 1·ii-:al i 1·1: aJ]a « Acca.demia e Conferenza di Architettura Milita,1·1· >> ii-:titnita in ·M odena, sin dal 17m, dal duca F ran cesco III (fo lla C:t.s:t, 11'E ~te, su proposta del colonn ello ma,rchese Gi uscppe I >:1 via. Questa Accademia-; alla quale già àbbfo,1110 ;.u:l:c1111atv lh.:"1 2'' volume cli questa, Storia, era, stafa ideata « per l:1, c 11 It111·a. ~enerale degli .uffi.dali. », ed fatittiita., ~co11do quanto ci 1·i fel'iHce il Canevazzi « per comodo ed erudizione non solo deg-li i11µ;1•µ;1wl'i e degli artiglied , ma ancora di qua)siasi ufficia le e ti i q nnJ nHquc persona che avesse voluto aspirare ad impieghi m i lil.lll"i prei,;so il Duca )).

(1) G IOVAN NI CAs\"EVAZl\J. L<i ."!c11olci MiUtare à i ."l;fo,l enn (1 7:i li-l!l lf,l • ''

luml. Modem1, F err:i~uti , lfll4-!l20. k.,. .

-

1993 -

,·o-


Fig. 565 • Palazzo D11calc e.li Moclena. 'l'orrc centrale coll'orologio. Il palazzo ducale nel 1700.

-

1994 -


SCUOLE MlLl'L-1.f:I E:<TE!\SI

Le lc;r,ioni dell ',\ccadernia dovevano aYen, 1111zw nnnualmen1:e al principio cli novembre, e durare sillo a tutto luglio. Il Davia sarebbe i:.:tato coadiuvato neU:i11segmune11to :rnd1 e il.a valenti ufficiali di artiglirria.

b'ig. 5GG - Uolonnello Marchese GiusepJJe Davia. Direttore de l1· .\,.,.,111,, ,11 l:1 P.

Conferenza di Architettura Militare.

La frequenza all ' Accademia a ytebue costitniio I )(' I' n'I j cia Ji titolo favorevole per le promoziou i. Come sedr per l ' Accademi a vennero scelti 1rno nel Palazzo di Corte.. )',

-

19!);5

I I Ili -


SCUOLE :\:ULl'l.'AHI ES'.l'r,;~ SI

La swJcletta .Accademia ebbe, a quanto pare, sede e funziownuent.J propri silio al 1772, · nel quale ::urno passò a fa1· parte della rifonnata Università ùegli studi 1u,odenesi, p1·esso la quale il duea Fn1ncesco 1TI vo.Lle creai-e, accanto alle altre, anche una cattedra 1w1· l 'insegnalilento dell'.A rc hitettura e Matematica, militare, il f:ui 1:orso tlo vcva compiersi in due auni. A i.,ale insegnamento venne chiamato Ange lo Scanl l>clli Peùocca., che f'ra, a llon1 11110 dei più versali e valenti studiosi di ar1:hitettun1 milita re, e fu pi tì. t a1·oi uuo dei personaggi più notevoli doll'csc·rcito 1rn,polc~onico. Lo Scarabelli tenne li cattedra fino al 177!l. Parecchi t.ra coloro die frequental'ono le lezioni dello Scaral>elli passarono poi <lallc milfaic dncaJi a quelle n,1poleonid1c, pervenendo ai più alti gTatli.

,::·

~-

•H

La, Riv0Inzi011c Fi-nrn·Ps c portù

Modena nel 17!17 ~apoleone Jfonapartc il quale~ con lPgg:t> <lc>l 14 l'.rnm alc anno VI (4 11ove.rnbrc 1W7), istituì a Modena la « Scuola Militare del Genio e òell' Artiglieria )) a.brog-a11du cosi il dc<.:reto del Dii.'ei.,torio esecutivo in (lata 9 Termidoro (27 luglio 1797), c he la stabiliva a Bologna. 'l'alc Seno1n, sulla quale giù ci siamo intrattenuti nel 2° volume di quest ~. S torici, venne iuaugurata solennemente il 23 sett~rnlm~ 1798 nella grall(le safa del l!alazr.o Nazionale, già Ducale, ~celto a sede della S cnola , con int-ervento di antOl'ità, JWOfoli!sori cd allievi. Gli a,llievi Yestironu l'uJJiforme cli sottotenente cli artiglie1· iiL della Repubblica Cisalpina, uniforme che era, così costituita : Frac n ~rdc con bavero e risvolti sul petto neri filettati di rosso e l'isvolti l'OSsi a He falde ; bottoni d'argento; pa,ramani ueri e cravattr-1, nera ; spalli.ne bianche ; calzoni biauchi ; stivaloni 11el'i ; spadino con fodel'o di cuoio bianco ; cappello a due punte con pennacchio a tre c,olori (bianco, rosso e verde1 e coccarda pure tricolore. Gli allievi erauo · obbligati a portare l'uniforme nell'esterno della Scuola.; nelJ ' i11 terno poteva.no v<•stire abiti dai borghese. -

1996 -

11


I

L'INTERVALLO NAPOLIXlNH.'O

La Scuola :M.ilitare del Genio e dell ' Art-igliel'ia di Modeua, :-it:rive il Cauevazzi, ve1me organizzata « sull,~ orme delJa Scuola Politecnica di Francia, ma con finalitit diver8e , con vantaggi maggim·i e con critel'i più decisi e meglio èlcterminati. Il giovane che usci va dalla, Scuola di Mode11a, clovP n.vcva ricevuto

Fig. 567 _ Uniforme della Scuola Militare Napoleonica.

un'istruzione teorica e pratica di essenza militare, era l.o:-ito in corporato nella milizia attiva, · mentre l' allievo della, Sc nola. Politecnica, che poteva anche essere avviato a1l'ingegne1·i n. ci vile, pure scegliendo la carriera delle armi, doveva in seguito l'r·equentarc la Scuola di Applicazione di Met:t., e prima che q11eHta fosse fondata passare ad una, piazzaforte o ad nn poligono per appren-

1997 -


SCLUL!•l MlLI'l'ARI ESTENSI

dervi la pr ntira, così che Ja Scuola Politecnica non era, fine a

s,~ stessa )). P e1· qnauto riguarda i p a rticolari dell'insegnamento rimandiamo il lettore al già citato volume II della presente Storia.

Fig. iW.S - LNmardo Salimhe n i. Prim ò Direttore dell a S euol.i .i\Ii1 i1 an~ del Ge~1io e tl ell' Artig lier ia.

Riconlel'emo solo che Ja, Sc uola fu dappdma sotto la dire zione del capo brigata (gen erale) ingegnere Leonardo Salimheni, veronese, e poi del colon n dlo cl Pl genio Antonio Caccianin o. Le Jezio11i si svol se l'o regolnrrnente fino al ma ggfo (l<"l 1W1), -

1!)\18 -


L'INTERVALLO NAPOLW)NlCO

epoca in cui dovettero essere interrotte in seguito all'invasione austro-russa in Italia. Cacciati gli anstro-russi, la Scuola, venne riaperta, con solenne inaugurazione il giorno 21 ottobre 1801.

l·.'i g . :iG!) - Colormello Antonio Onccianino. Secondo Dire!Jore ,h)ll:1

Scnol:1

Mil it:1n, del Genio e clcll' Artig lieria_

'l'J'a le modifiche introdotte i-icordrrerno quella r e lativa al l' nlliforme , pe1· cui :,i appoetav~t qualch e mutamento a quella già in uso. La 11 nova nni form e i11fatti doveva esstT(' (( di pn mio verde, -

lHHH -


SCUOLE MILITARI ·rns'I'J~NS{

fode1·a rof.:sa, colletto, rovesci, paramani e. pattine di vellu to nero, filettato in rosso ; bottoni di metallo bianco con scritto in giro: - Scuola Militare - , e nel mezzo un emblema con armi di artiglierja e genio col motto : - Attacco e dife:,,a - . ",La Scuola, cosi ria,perta visse gloriosamente fino a,l 1814, quando cioè, in seguito alle fortunose vkendc che travolsero N apoleone e Gioachiuo 'Murat, essa fu trasportata. il l " giugno 1815 . E~ Cremona, e quivi sciolta, pc1· mancanza di fondi ~ per mutato stato di cose, il 15 luglio 1815. In quindici anni di vita questa Scuola., secondo quanto ci riferir.:ce lo Zanoli (1), the di esRa fn allievo, fn frequentata corn.ples Rivamente da 202 allievi, dei quali 32 appal'tennero· al l " periodo. All'uscita tali allievi vennero coRì ripartiti : 46 nl genio: e 12G all'artiglieria, mentre 22 non avevano ancor compiuto il loro corso di studi al principio del 1814; altri 8 ebbei·o altre destinazioni nell'eRereito. Entrarono così nelle file f]ell'esercito di Na,poleone e d el Viceré d'Ha.Lia, Eugenio di Bcauharnais, molti prodi ('d assai <:olti ufficiaU , che seppero morir(~ gloriosanicnte sui campi di battagJ.i~L oppure ilhrntrarsi nei primi moti rivoluziouad italiaui e nelle JJrime gnerre <l'indipernlen;,:;a , esempio 1nagnifico ai futuri allievi che a Modena accorsero ad -offrire alla PafTia il ]oro in gegno ed i I loro braccio, ed a temprarsi alle nuove lotte alle quali la Patria li doveva chianu1re_ Su tutti il Canevazzi fornisce copiose ed in teresRa.'11t i noti;,;i<>. Poniamo termine a qneste bre vi note suJJa Sc11ola Milita.re Napoleonica , ricordando, fra le istituzioni del Regno ltalico che inter essan o la nostra Arma, la Scuola teoretica di Artiglieria di Pavia, istituita con decreto 22 luglio 1803_ In t ale Sc uola veniva, i rnpai·Lita · una istruzione . teorica e pratica a.gli nffi eiali, s ottufficialì (~ soldati , a seconda della· loro qualità e del loro grado, e tutti poi si esereitavano particolarmente al poligono durante l'estate ne lle istruzioni e manovre . T,a Scuola teoretica era diretta · da un colonnello Coman -

(1) Barone

ALESSANDRO ½ AI1;ou.

Sulla Mil-izia Cisalpina Italiana. Oenwi sto·

rico-statistici dal. 1.7!ltl al 1814. 2 volumi. Milano , norroni e Scotti, 184ù.

-

2000 -


L'ACCADEMIA NOIULE MILI'.1.'ARE

dante; gli insegna,menti teorici erano svolti da due professori di matematica, uno di disegno cd uno di chimica metallurgica (1).

* * ~HestaurM,a la domi.nazione estense nel ùucato di Modena. Frnncesco I V, pur pensando a lla creazione nel s uo Htato di quelle IsLHuzioni militari di cui comprendeva la .necesF<ilù,, non seppe approfittar e dei bei soldati e delle L>clle intellige11z1\ ,·.li<~ avev:rno fatto cos'ì buo11a prova durante il Regno Italico. Ancor viva era la fama che la Scuola ·Milita.1·e Na11olconica si ent co11qui~tal.a, e non sarebbe (Juindi stato difli<:ilc l'ipristinar]a. Ma, sia, per odio a Napoleone, E.ia !)Cl' tenace aU::1.1:<"~1,mento agli ordini antichi, il nuca preferì seguire altra vin. l•j C'. of.ìì con chirogmCo del 24 dicembre 1821 venne costituit.-1 la << .'\<:c:i.dcmia Nobil~ :Milil.1H'< ! 1-Jstcnse 1(182.L-1848) )), che fu il p1·i111u hd.it11to mili tare :::;ort<) in ~loclena per opera, di Francesco I\' , Pd 1·1·a d<~stinato, secondo 'q uanto si legge nel suinùicato <:lii ro~ra.l'o, <Ul. compire l ' educazione dei giovani nohili, i quali per· b , :-d.PHHa loro co ndizione sono chiamati ad ( \['(SPre la. difesa cd i I :-;,md q~110 •lel trono e della, società, ed a coope1·a1"e col S0v1•ano 1H~I p1·011111ov.-1·e il pubblico bene >>. La nnov:·l, Accademia venne inaugurata nel 18ij, ml d1h<: sede prima 11el l")alazzo Vacca ri in corso Vit.to1·io E111a,1111Plc , <' poi, n el 1824, per rag-ioni di spazio e di comodità nc~l la <1aH<i r·mn di San Pietro, odiema Casel'ma Fanti. Le arnmis~ioni. in parte gl'af.uite erl in part.e a pa.~;H11Pnl:o, stahilivm w come condizione di a ver compiuto i 17 a111 ii , di avei· fat to un c01·so ùi i:;t11di filosofici e di aver clat.o pi·ovn. di h11011a condotta mora le e religfosa. Agli. a mm essi ,·eniva accor·dato il t.i tolo di « Cadei.Li )> i ! con cesso l ' uso di nn a. speciale uniforme così costituitn, : e l 111dl.o ,li metallo dorato ; tlmica bleu-chial'o a frac, con colletto alt.o, pa1~anrnni e filettatura r.olor arancio e l:Jottoni di meta I lo dor·a I o:

(1) ZANOLI, 011e ra citata.

127

-

2001 -


SCUOLE MILITARI ESTENSI

cravatta nera; calzoni accosciati di panno bianco; stivaloni alti al ginoc:chio, neri, r,on Rperoni; Rciabola lunga, con dragona di cuoio nero .

l:!'ig. 570 - Uniforme dell'A<·cn.demia Nobile Militare Estense.

Nelle feste di Corte usava,no <:alzoni corti di casimiro bianco, <:alze di seta e scarpette di marocchino. Nei giorni feriali, d'inverno, panta.Ioni a campana, e pastrano di panno misto. L'incarico di attivare la nuova Accademia venne dal Duca affidato al fratello arciduca Massimiliano, esperto in cose milit:Ù·i; a direttore fu chiamato il nobile Luigi Ponziani (1776-1846), modenese, guardia d'onore del Duca, economo generale del Mi nistero dell'interno dal 1814 a l 1821, e poi vice-rettore delJ'Uni-

2002 -


Jl\SEGNAl\mNTI B INSEGN,\N'.l'I

V(!rsitù,. Quale segretario del P.onziani fu nominato un Pietro Lancellotti. Oltre alle be1le lettere, di cui era titolare H professor Giuseppe J,ugli, nell' Accadcmi:1 Nobile Milit:1re Bst<! m:c si insegna-

l<' ig. Si1- .ArcidUC'.fl. i\'1a~similiano d'Est<~.

vano la giru·ispn1denr.a,

]a,

cosm ografia, la nrntemn I ic·;1, l,1, filo -

Rofia, disegno e fortificazioni , la ling ua francese ,. l;i Ii 11 g- 11,1, l.1\·

descn. A maestd Rcclti con cura era inoltre :1ffidn.to l 'i 11 ~:·g 11;11111•11(.o d ell'cquifazio11e, della scherma, del ballo e dvl nuol o. -

2003 -


SCUOLB MILI'L'Altl ESTENSI

Nella, stagio11e estiva gli allievi si portavano a vi.lleggiare nella Rocca di Scandiano, e spesso in agosto e sett,~mhre intraprendevano viaggi d'istruzione visitando le regioni dell'Italia settentrionale. Malgrado il suo appelJativo di << militare », nell'Accademia estense l'insegnamento impartito poco aveva di carattere militare. Per rimediare ad un ta.le inconveniente, dopo il 1825, in seguit,o ad un progetto del Ponziani, << si cominciò una speciale istruzione triennale per gli allievi che si volevrLno dedicare esclusivamente alla carriera delle armi, e così si allargò l'insegnamento delle matematiche, e si istituì quello dell'artiglieria, della topografia militare, della tatticaJ della geodesia, della balistica, degli esercizi niilitari )). Se poi tale progetto ahbia avuto una piena ed efficace tLttuazione non ci è dato di poter affermare con sicurezza; a giudicare da quanto scrive jl Canevazzi non si dil'ebbe. Sta però di fatto che all'att:ivazioue. dell' Accaderoiru l 'insegnamento cli dj segno e fortificazioni era affidato al maggiore Giuseppe Ca.randini, e che nel 1825 vrnne istituita una cattedra di artiglieria e fortificazioni affidata al tenente Eugenio Va;ndelli 1 aggiunto del Carandini nell'insegnamento dd disegno. Alla morte clel Vandelli, avvenuta, nel 1838, l'insegnamento dell'artiglieria fu dato per qualche anno ad un i'ncarieato. In riguardo all'opera svolta, come insegnau te clal 1faggiore Giuseppe Carandini riteniamo (J.overoso ricordare che egli, dotato di preclaro ingegno e di speciale a,ttitudiiH~ per le matematiche, dopo aver compiuto gli studii nelh1 Scuola militare di Parigi, fu Ufficiale del Genio ed attese a progettare e dirig·e1·e la. costruzione di parecchie fortificazioni, distinguendosi poi in modo pal'ticolar·e n ella forma:done ili cart e geogratiche e topografiche. Oltr'e alla sua competenza professionale cli ingegnere militare e di insegnante, il Maggiore Giuseppe Carandini conseguì il grado di Colonne1lo nell'esercito Estense e per la sua coltura veramente eclettica fu esimio dilettante cli musica, letterato ecl autore di alcuue tragedie, legimdo il suo nome ad unn pnhhlica,d011e stampata a, 'l'ricste nel 1839 e riguardnnte (< Le variazioni orarie e mensili della gravità ». -

2004 -


GlUSEl'l'E C.<\ltAND!l'\l

Nel 1845 egli chiese H sno congedo dal servizio militare attivo Estense, e per incarico di nna società cli commercianti 'l'riestini si occupò di rilievi e :-,tndii concernenti il problema del taglio dell'Istmo di Suez.

Fig. 572 - Maggior e GiuseJJpe Carandini.

Notiamo che tanto il Ca1·andini quanto H Varnlelli erano Rhlti fra i migliori n.lli<>vi della Scuola di Art iglieria e Genio napolPonica. appartenendo il primo all'Arma del genio e(l il Re condo a quella dcll'a,rtiglieria. Sebbene l' Aecaden1ia fosse regolata con pr.incipii di disciplina. militare, i giovani che la frequentavano non erano obbligati a seguire la canicra ùelle armi ; anzi era loro 1ascbta, aro-

-

'.2005 -'-


SCUOLE MILl'l'ARl ESTEKSI

pia libertà) di scegliere quel genere di occupazione pe1· cui maggiormente si se11tiva110 parlati. L'Accademia NolJile Militare Bstcnsc fu sciolta in seguito agli avveuimenli uel 184S, che obbligarono il duea Franceseo IV a fuggire da Modena. Prima di intrattenerci su altre istituzioni militari estensi. riteniamo dover-mm ricordare che anche dalla suddetta Accade mia1 uscirouo uomiui d1e seppero comlmttere per l'indipendenza e la libertà del.la Patria, sotto la l\louarchia d.i Uasa Savoia,_

..:-:..

.•.·.

..:-:•

Diamo qra aknni cenni su altre due istituzioni utilital'i, che svolsero la lorn attivitù1 pairallelarn.cnte, e quasi couternporaueamente, all'Accademia di cui giìL alJMamo parlato, e che diedero alla causa d'Jfalia un gran numero di benemeriti. Bsse sono «l'Istituto dei Cac1Ptti 1\Iafomatici Pionieri>> e << la Scuola Uilttare per i Cadetti Jl. l/Istituto dei Cadetti Matematici Pionieri (lS:!G-1848) fu fondato da Fram:esw IV nel 1825. Erano obbligati ad entrarvi f]llei giovani che intendevano applicarsi alle matematiche per cliventm·e ing;egneti ed ottenere , in tale qualità, impfoghi civili e militari ; nessunÒ poteva, nel Ducato di .Modena, divc~11ta,re ingegnere civile o rnilitnre, ocl uffi ciale dei Pionieri, seuza avere p~,inrn freq1rnntato tale iRt.ituto _ Primo direttore fu il tenente (.;.o]onnello conte Clemente Uoronini, comandante il « 001·po dei Pionieri>>L'ordinamento scolastico dipendeva dal Miuistcrn delhi pubblica istruzione; l'ordinamento di sciplinare dal Comando MHitare. Il corso scolastico eornp1c~to dei ctulc~ttì mntf~matiei clnrava cinque anni: di q ucsti il p1·imo era preparatorio, e consisteva quas i in una ripeth,ione più compleh1 delle clif,cipline :fif..iche e matematiche apprc~se nel liceo, (! cioè l'algebra e geometria cornplemcnta.re, trigonometria e sc>zioni coniche , fisica generale ed agral'ia_ Dopo l'anno preparatorio incominciava il corso regolare delle ma.tematiche superiori : nel primo anno s'insegnava intro -

2006 -


IS'.l'l'l'U'.l.'0 DF.I CADillT'1-'1 :MA'l'l"Mi\TIC'I PIONIJmI

dmd.one a,l calcolo, architettura teorica, fisica sperimentale; nel :,;econòo, calcolo sublime, g·eometria descrittiva, chimica e fisica. sperimentale; nel terzo e quarto, meccanica idraulica, cosmo-

Fig. 573 - Manfredo Fanti.

grafia, ::1nhitettura applicata e storia naturale. Costituirnno inoltre materie d' insegnam ento di tutti i cinque anni il disegi10 esatto ed ornamentale, la ginnastica, la tattica militare, la, scherma, il ballo ed il nuoto.

-

2007 -


SCUOLrn MILITARI ESTENSI

Nelle vacanze autunnali gli allievi venivano esercitati nei rilievi geodetici e mandati a fare viaggi d'istruzione. Al termine del quinto anno l'allievo aveva diritto al grado di i1~gegnere civile; quindi in seguito ad una prova speciale otteneva la laurea in matematica; e dopo un a,nno di esercizi pratici, ed in seguito ad esame, il diploma di libero esercizio della professione. Il n umcro delle lezioni per ogni anno scolastico era di cen toventi per le discipline principali, di sessanta per le disdpline ùiennali e spe(•,ia,li : in tutto cento ottanta ]e,doni di un'ora e mezza ciascuna. Nell'Istituto dei Cadetti Matematici Pionieri tennero cattedra, d'insegnamento professori assai valenti, che contribuirono a dare rinomanza all'istitu:done. Questo Istituto <~bue pagine assai belle di benemerenze professionali, civiche e patriottiche: ricordiamo fra i suoi allievi ?11fa.11fr.erlo Fanti, l'illustre soldato che spese tutta la Rna, vita per la Patria e che fn nn allievo esemplare. Gli avvenimelnti del l84S determina,rono la chiusura dell' Istituto; rientrato 1iC'i suoi Stati, Francesco V non volle più riaprirlo, col delilterato p1·oposito di soffocare, colla chiusura, il ricordo delle prove di patriottismo date dagli allievi durante la sua assenza.

Passiamo ora a trattare, sia pur brevemente, della Scuola Militare per i Cadetti (1835-1855). I « Cadetti )) possono paragonarsi ai noRtri (< sott'ufficiali allievi)). Venivano ammessi alla Scuola in seguito ad esame, nel numero di due per ciascuna compagnia di ogni corpo estense, fatta eccezione per i dragoni. Godevano di dete1°minati privilegi, come: preferenze negli avanzamenti, trattamento particolare, dormitorio separato, ecc.; veslivano l'uniforme dei corpi di provenienza, ma avevano un distintivo sul kepì; uscendo indossavano una divisa di stoffa più fine e più elegantf~ di quella usata dai cornprtgni che prestavano servizio ai corpi. Autore del piano della Scuola fu, per incar·ico del duca Fran-

2008 -


LA SCl:OLA MILITARI:; PER I CADETTI

cesco· IV, il capitano del genio Giovanni Campilanzi, distinto ullkiale del genio uscito dagli a llievi della Scnola 1Iilitarc napoleonica. I programmi Cl'ano r,tati compilati in modo da rendere compatibile lo studio con l•~ occupazioni giornaliere tfoH'esercizio delle armi e .dei doveri disciplinari. L'istruzione era divisa in tre anni con due ore di lezione al giorno, eccettmtti i giovedì e le foste. Anche gli ufficiali potevano frequentare le lezi011i come uditori: non erano soggetti ad intenogazioni in fll'esenza dei ca<fotti, e si tenevano ad essi particolari conferenze. Compiuti i corsi, i cadetti avevano il grado fli :-;ottotenenti nei rispettivi corpi dai quali erano stati distacer1ti. L'insegnamento era1 così ripn,rtito: Nel lQ anno: aritmetica, algebra fino alle eq11a,,,i011i di 3° grado escluse; geometria, disegno esatto ed appros:-:i inativo. Nel ::! anno: trigonometria, elementi d i rnPcc:in ica,; e.le· menti di cosmografia e di geografia; disegno esàtto (•il .ipprossimativo, e nei mi:si di· estate rilievo pratico . .:\fel :~ anno ·: fortificazione ed artiglieria e ricoHo:-;(·enza milihue; disegno di topografia e fortifica1,ione, e ncU'eslale rilievo pratico. Erano inoltl'e coutempla,ti un elementare insegn:1rne11to d'italiano ed uno di storia dell'arte militare a ntica e moderna. Con decreto in data 24 novembre 18€l5 veniva. determinata la fondazione della Scuola, i cui corsi si svolgernno n ella Cittade11a di Modena. Ne] 1838 il corso di studi fu portato a quattro a11ni, e nel quarto anno i giovani erano istrtLiti nel riJieYo dPll<· m,1,ppc mi0

0

1ifa1•i.

Causa le vicende del marzo 1848 la Scuola fn chins:t e parecchi di quelli che vi avevano appartenuto passarono nell'eser cito piemontese. Col ritol'no degli Estensi, la Scuola venne riattivatà. su nuove basi per disposizione del duca Francesco V (chirogmfo ducale 28 giugno 18f>O). Recondo le nuove norme ogni biennio veniva11 0 am messi alla Scuola due cadetti per compagnia dei tre corpi di artig:lieda, di

-

2009 -


SCUOLE MILITARI ESTENSI

linea e dei pionieri: i cadetti dovevano fare un anno preparatorio se di linea, di due se di artiglieria o dei pionieri. Durante tale periodo essi restavano come cadetti presso i rispettivi corpi, e poi dopo un esame passavano come allievi della

IJ'ig. 574 - La Cit ta della d i Mo<lena.

Sc uola, lJer cumpiere un biennio di cor so scientifico e per essere i struiti nelle teoriche e pratiche esercitazioni. L'ann o scolastico incominciava il 1° novembre e durava fino a l 31 luglio. N ella, prima metà di agosto avevano luogo gli esami, nella seconda gli a lli evi e nrno mandati in famiglia, donde ritornavano in settembre pe1~ fa re due mesi di servizio esclusivo dì compagnia , di manovra, ecc . Compi uto il corso hi eimale scientifico 1 giovani, promossi ufficiali, erano tenuti a frequentare un corso di applica~done di un anno. -

2010 -


LA SCGOLA MILl'J:AREl PER I CADls'l·n

C<im<~ grn. abùiamo ac:cennato, a quesL~L e< ~cuo)a per i Cadetti)) erano anche ammessi gli ufficiali; però dopo qualche anno fu sta bili! a per questi una Scuola i:t parte che, diretta dallo stesso Campilanzi, ebbe sede nella stessa Cittadella e funzionò fino al rn;-;r;_ La S('noJa. ~1ilital'c per i Cadetti, sorta, senza, pretese, ma con f.;Copi ben determinati f: precisi, riuscì a formare valenti e pron~tti ufficiali, che nsee1ido dai eOI'pi delle trllppe estensi seppero guadag1rnn;i, nei più alti gTadi dell'esercito italiano e dell"Hseni.to am;triaco, onore e stima. Ricorcl1~remo, fra gii appartenenti all'Arma d ' artiglieria: Ui1n·iano B<>natti, che passato iu J:>iemontc nel 184S col Sambuy, neì l8G4 era capo officina presso la dirc:t.ione delle polveri a Genova; Cesare Hcrgamini, che partecipò con onore alle guerre del '48, '49, '54, '55 e '(>0 per la, grandezza, della l'niri:1. tnggin1tgemlo il gracl-0 cli maggior generale dell' ei;;ercito itn .l iano; 'l'ito Bc•l'garnini, fratello dPl p rcci:dcntc, pai-:::,;:ato anch'egli iu Picrnon t e colla colonna Sarnbuy, fu ufficiaie . dell 'eHercito piemontese pr·ima e(l italiai10 poi ; Emi1iano Ostioni, che paRR<\ rn)l 1848, con dne 1wzzi d'artÌg-lim·ili,, rn~l ca.tnpo di re Car1o Alh!~rto, P :--i comportò da valoroim a Novara, fu tenente dell'artiglin1·i'a. t-;arda in Crimea nel 1S55, comhn,t tentc per la Patria nel lS59, 'lf.;60, 1861., decorato di rneclaglia .al valol'e sotto Ancona, <·ollnbotù 1:01.Fanti nella organizzazion(~ dell'arma d'artiglieria, passanclo poi in fanteria, per diventare m~l 18GG c:omanclante del !)0'' l'f!g·g·i mr~nto: Agostino 'l'osi, che fece le campagne del 1848, 184~), 1S::i5, 1839, 1860, ,sm, e ad AllCOJHt cd a Gaeta meritò menzioni OllOl'CVOli nl valo1·e, rnggiimgenclo il gTarlo di ca.pilano.

Giù abbiamo detto dello scioglimento dell'Accademia Nobile J\Iilitaie Estense, avvenuto in seguito agli avvenimenti del 1848, che avevano obbligato ii duca Francesco V a fuggire da Modena. Ricn trato nei Huoi Stati, Francesco V pensò sul principio ·del 1.8fi2 di. ristabilire un'Accademia Militare, che diversamente però da quella istituita nel 1821 dal padre suo, fosse accessibile -

2011 -


SCUOLE MILI'l'ARI ES'.l'ENSI

:mche a chi non avessP il priYilegio di un titolo nobiliare, e c10. per fare qua.lcl1e concesRione ai sentimenti liberali delle popola zioni. Con atto del 16 agost o 1852 il Duca istituì la « Accademia Mili.tare Bstensc >) uominand011e comandante il colonnello conte Giovanni Battista Guerra, comandante. l 'artiglieria ducale. 11 piano organico della nuova istituzione, elaborato da apposita Commissione, stabiliva in un complesso di 44 articoli tutte le norme relative all'ammissione, alla freque1rna, alla durata dei cor;,;i, e k direttive generali sulle matede d'inscgnamen to e sulle istruzioni. Il corso lii studi yeune stauilito in quattro anni di.visi in due biennii. T,e ammissioni erano biennali. Per gli esami di ammissione gli aspiranti erano sottoposti a quattro esami scritti in altrettanti giorni consecutivi. E ssi consiis levano in soluzioni di temi: 1° di aritmetica e a lç;ebra; 2° di g·cornetria; 3° di fisica genera le; 4" di etica. Durata, di ogni esame: sei ore precise, nel qual tempo gli aspiranti eran o iso]ati e non ven iva loro permesso di consul tare nè carte, nè libri. Ne l quinto giorno gli aspiranti venivano assoggettati a un esame orale di mezz'ora per ciascuno, in cui dovevano sv-0lg~re una breve p1•oposi½i011e di logica, o di mctaJi sica, onde giuèUcare della facilità e purez:r,a di esprimersi. Dopo aver proceduto alla · classificazione clc>gli aspiT'ant i per grado di merito, la Commissio]).e d'esa,me presentava la, propria relazione al Sovrano per le sue decisioni. I giovan i ammessi avevano rango e qualità, di Cadet ti. L'uniforme er a così cost ituita: « Shakò Lronco-conico, montat o con galloni ad asola di tessuto d 'oro, coccarda bianca e celeste, bo ttone gi allo liscio; pennacchio rosso a pioggia. 'l'unica del t aglio di qm~lla de i dra goni, ma a d oppio petto e con bottoniera doppia, di rnetaJlo ; c ontrm,palline in tesRu to d'oro; dragona e cinturone in tessuto d 'oro, diviso a me:i;:r,o da un file tto celeste, in seta. Calzoni lunghi (d'inverno) , di pa nno cel'uleo con han da cremi si (per par ata) . Rciaholn, curva <li k(i cm. con guardia di a ccia io, fodero n ero con guarnit ura di a ccia io. St ivaletti n eri ; gua n t i bia n chi >) . Dopo il r hifmniD i giova ni dovevano dichiarar e se inte nde-

201 2 -


vano dedicar-si alla carriera matematica e militare, o alla civile. Veniva no cos'ì divisiin sezioni, le quali avevano degli studi comuni ed altri speciali.

Fig. 575 - Unifonùe dell'Accademia Militare E s tense.

Nel l " biennio t utti gli s tudi erano comuni esR(·m do diretti ad addestrare i giovani negli esercizi e nelle discipline militari, nonchè a perfezionare e completare gli studi :filosofici, servendo tale corso come d 'introduzione alle specialità, del biennio successivo. Gli studi d el 1° biennio consiRtevano principalmente nei regoh:Lmenti militari r elativi a l servizio in gener e, cd in specie nei doveri e n elle cognizioni necessarie nei r anghi inferiori sino -

20m -


SCUOLE :'IIILI'l'AI!I ESTENSI

a c~q1ornJe incluso; iu alr:u1w 1wzioni suJle armi, sulla polvere, ecc.; Bel dandare gli sludi JilosoHci completandoli ed ampliandoli per la rniglio1·e intellig<~nza del biennio siegnente; nel <lecliearsi allo slndio deJla storia, della cosmografia generale e lerrcsLre, della g{~ogl'afia (cornpn1sa la statistiea degli Stati Bstensì), degli elmne11ti dì doq uenza , deUa fisica. sperimentale. della, geodesia e cognizio11 i relati ve anche pratiehe, ,lella calligrùfia, del disegno, delle lingne l'ra11cese e tedesca; nell'addestrarsi finalme11Le Jl(:gli esel'ci:,,,i militari, nella ginnastica, scherma, mrnto e hallo, nonchr~ 1rni Jn.vori t opografici; gli allievi dovevano infine esPg;uirn un v iaggio ed una u1arcia con scopo scieniifi<:o-rnilitare. Xel. 2° biennio gli allievi co1li.iuunva110 lo studio dei regolalllenti militari compl'cse le J'unàoni, :,:.ervi½i e cogni:,,,ioni utili o eRserndali agli ufliciali snbalterni, come gli elementi cli tattica militare e di fort.ifiea1;io11i , e(:c., il t1ist g110, la. storia, la cosmografia, ]a: fisica Rperirne1Itnle, gli elenH•11ti (1i chin1if'.n. ]e lfogne fr·anccse e t:edcsea ; si applicavano alle matematiche superiori, alle istit11zi011i civili e<l e1:oirnrnia civile, al <liritl.o pah·io e d iritto criminale, (-:<:.c. ; 1n·osP;,,;11irn110 n egli es,fll'L'.i½i rnilital'i. ed eseguivano diver:,,i lavori prntic:i Rlll tmTeno; nonclH' 1111 viaggio ed una. marcia, co11 scopo scieHtitico-militare. Ne l 1° biennio onde addestra re i giovani negli esercizi di fan teria sino a,1 la scuola di compagnia i1:d11sa , il reggirne1do di fanteria doveva fornire da 20 ad $0 s olcla,ti scelti ed istrniti. Ugualmente per abituarli a] maneggio de11e boccl1e da Cuoco e delle macchine mili tari, ecc., i corpi di artiglieria e lld pionieri e ]'ispc:,,,iònc della IL Armeria dovevano fornire oltre i p ezzj , i materiali , ecc-. anche i cavalli erl i condncr,nti, non chè, uu certo numc~ro di uomini robn sti ed istl'uit.L 'l'anLo nel 1° quanto IH"l :2° bienni o, i cadetti do YeY,HW servfre qualche volta nei ran ghi dei battaglioni o n elle batterie, funzionando come soldati se1nplid o come graduati, seCOll(lO le 1·ispettive capn citù, ed istruzioll e_ All'uscita da.1 l'Accademia, (lopo il ~,, biennio, gli a li i evi nomina ti ufficiali uei corpi dell ' arUglieria , di Stato l\fa ggiorc e del g'f!nio potevano s1wrare cli ottener e dal Sovrano di essere in0

2014


L'IDSA UHDIEN'l'O DELL'ACCADE,\! I.\ MI Ll'.l'Altb,

viati all'estero per un corso di due anni, onde completarvi gli Rtridi speciali. J/ Accademia Militare JDstense fu aperta il 1° novembre 18;";2 nei locali già occupati daUa soppressa Acca,demb Nohìle Militare Estense; e coRì come usavasi in quell'antico istituto, nei mesi estivi gli allievi si recavano in c~trnpagna alla. Rocca di Scandiano; Francesco V nel dicembre 1852 decretò al.L'uopo che la stessa, Rocca servisse <li villeggiatura aJnche per la nuova Accademia. Co!Fmmo scolastico l8G5 -1S56 le ammissioni cd i corsi non furono più biennali, ma annua.li. Tnoltre il l° luglio 18GH Francesco V, a~cogli e11do nna fra le tante proposte di modificazioni ai regolamenti dell' .Accademia prcscnLalcgli dal Guerra , stabiliva che venisse aggi11111o nH anuo preparatorio, in modo che il corso completo clcll' Ace:1<krnia fosse quinquennale : i giovani_, dopo l'anno preparatot.io, dovevano optare per la carriera civile o per quella militare. Altri llltdamenti voleva proporre il Guerra, nw, il Duca, e,·frlenternente 'seccato, dichfa1·ava testualmente e 11011 :--cnza ragio1w: « Finalmente dichiariamo che questa è l'ultima, proposta per riforme che accogliamo, nulla essendo più svantaggioso che il continuo mutare di piano ed il cenare il meglio qnando si ha il hnono )). Savie parole, che dovl'ebbero servire di monito a quei riforrnato1:i ad ogni coRto, che purtroppo non mancano mai, in tutti i tempi e sotto tutti i climi! L'Accademia visse una vita piuttosto stentata, sino ri che Frm1cesco V con suo chirog1·afo del 4 maggio 1859 decretava: ('. non convenendo nelle attuali circostanze di tenere aperta l' Ac cadcmhi per soli quattro allievi, essa verrà chiusa fino a, nuovo 01·dinc )). La principale cag'ione del decadimento progressivo dell'Accademia Militare Estense si deve attribuire ad un cno1·e fondamentale delle norme clic la regolavano, in quanto che la disposir.ionc che permetteva dopo l'anno preparatorio di scegliere tra la caniera militare e quella civile, ostacolava il fnn7.;i011amento

-

2015 -


SCUOL!<l 2.\11Ll'l'Altl 1,;S'J:ffiNSl

e lo sviluppo della istitur.ione, che avrebbe dovuto essere essenzialmente militare. Anc:he dall' Accademia Militare Estense uscirono alcuni benemeriti per la, santa cmrna della Patria; l'allievo pertanto che lasciò il più largo nome di sè com.e soldato fu Antonio Gandolfi (183fi-1!)02). Il (}amlolfi fece le campagne d'indipendenza del 18Gl, 18GG e uno ; fu Governatore dell'Eritrea dal 1S90 al 1S92 ; coma,11dante d,•l Xll e poi del VI Corpo d'arma,ta; deputa,to e poi senatm·e del Regno; apprezzato scrittore militare, lasciò pa1·ecdlie \~ preg,woli menun-ie.

·'-'· * {:• Da,reruo or:1 un breve cenno sulla c,S c uola 'l'ecnologica per RH. Corpi. Artigli eri i ' Pionieri Estensi (1855-185B) , che può considerarsi c1·0Hologicamente come l'ultima delle istituzioni militari estensi. Questa Scuola venne istituita nel dicembre 1853 s u propo sta del oolonnello Ouerra, direttore clell' Accademia milìfar,e :rn1st<~11sc, allo se,opo d1 e< potere avere nei corpi di artiglieria e pionieri irnlivifl11i forniti di qualità scientifiche relative alle professioni cui erano destinati di applicarsi >>. Erauo ammessi a frequental'la pochi soggetti , scelti nei due Corpi , capaci nell'arte meccanica e nella chimica applicabile ai divel'si r a mi dell'industria militare. Vi si insegnavano : geometria descrittiva e sue applicazioni ; fisica generale e meccanica raziona le ; chimica generale : teoria delle macchine e ]oro costruzioni; mineralogia, metallurgia e topografia. Il corso degli studi era triennale e si svolgeva nella caserma di S. Pietro. I pochi giovani che la frequentava,no ili tcrvenivano come ndi tmi alla R Università per le lezioni di fisica, di chimica e di scienze nat urali. Per ]'istruzione meccanica servivano le officine dei . pionieri. Erano insegnanti alcuni militari edl alcuni dei professori civili dell'Accademia Militare . -

2016 -


LA SCUOLA TECNOLOGICA PER ARTIGLIERI E PIONIIDKI

La, Scuola incominciò col 1855 ad anno scolastico inoltrato. ma non potè ueppure compiere il primo triennio, perchè sopraffatta dagli avvenimenti del 1859, i quali, allontanando il Duca da Modena, la fecero forzatamente cessare. Dei sette allievi che frequentarono questa Scuola ricordiamo: Emilio Bidasio, che raggiunse il grado di capitano di artiglieria, ed era nipote dell'illustre colonnello Bidasio dell'epoca

Fig. 576 - Gregorio nrcgoli.

napoleonica, e vic1! 1.'.0mandante della Scuola milita1·e d'artiglieria e genio. Emil io Hidasio partecipò alla campagna del 1.866 e meritò encomi speciali come · topografo; Enrico Pace, nato ..:el 183G, raggiunse il grado di colonnello d'artiglieria, meritando anche distinzioni cavalleresche; Gregorio Rregoli, di Finnle Emilia, del qu~tle diamo qui qualche doveroso maggior cenno, es-

128

2017 -


SCUOLE MII,l'l'AIU ES'l'l<:JSSI

sendo egli stato veramente un illustre m-tiglicre che diede alÌ' Arma lm;tro e decoro in patria e all'estero. Nfi,t o nel 183B, il Bregoli fu ammesso quale volontario dei

pionieri estensi nel 1850. Con << somma lode e profitto >> fre. qucntò la Scuola tecnologfoa; nell'aprile del lR;";H si arruolò 11<~1 l" reggimento Cacciatori delle Alpi, e nel luglio fu promosso Rottotenente. Alla ptwr, di VilJafranca si dimise, ma subito dopo il Farini lo nominava sottotenent<~ del 4° reggimento di linea. ~Brigata Reggio), e nel dicembre 1859 passò nell'artiglieria italia1m nena quale nel dicembre 1860 veniva rn·omoils o tenente nel 1° reggimento, e quindi nel '62 capitano. Nel 186fl non potè partecipnrP aJla gue.TtL a, causa di una grave frattura ad una gamba, ripnr1ata, cadendo da cavallo. Restò tuttavia nell'arma, dedicandosi alla parte tecnica, e fu destinato all'arsenale di Genova. Nel '75 era maggiore, direttore della fahbrica d'armi di Brescia e quindi del laboratorio pirotecnico cli Bologna, e più tanli di qnc1lo di precisione di 'l'orino. Com,rndanLe territoriale in Sicilia e colonnello, fu chiamato poi a flisposizione del Minif:.;tc~ro flegli ef.teri . . D'accol'do col Sultano del Marocco, il Governo mancfava a Fez uua mìssione per fondarvi una fahhrica d'armi, e la direzione dcll' a.rdua impresa vf'niva affidata dal ministro della Gnerm al Brego]i, ufficia.le ·tecnico di rico110:,,ciuta valentia. 11 B r (~goli, vincendo enormi difliroltà, compì in cinque a nni e con grande onore ]a, sua missione, 1n, quale però ~tveva purtroppo influito a logorare la sua, forte fibra tan lo che il 7 novembre 1897 Gregorio Bregoli moriva in Milano, circondato dall'affetto dei suoi dilettissimi :figli. Luigi Harzini, nel suo : « Sotto la tenda)), parla delJa fabbrica d'armi di F ez. e accenna onorevolmente a.Ila missione militare guidata da 1 Hrcgoli, d e11a quale si parlerà più ampiamente in un capitolo cledicato alle missioni di artiglieri italiani aJl'estero_

Poniamo termine a, queste note con alcuni cenni sulla Scuola Militare di Modena, attuale R.. A ccademia di Fanteria e Cavalleria (Decreto Reale 18 mar w Hl2S). -

2018


LA SCUOLA 1\llLI'l.'AlUll DELL' I'l.'ALl /\ CEi"l'.rllALJ,

.A. rigore la trattazione di queRto argomento eRulerebbe dal Ja nostra Storfa, dell' ArLiglieria Italiana, ma ritenia,rno utile e doveroso farne un cenno, sia pur lm~ve, nella considerazione che in tale S cuola si svolsero, a partire dal 1871 , dei corsi speciali per sottutliciali del.L'arma di Artiglieria, accanto e pa.rnllelamcnte ai corsi per sottufficiali delle altre Armi. Scacdu ti, nel fatidico anno 1859, gli ERten si da Mod r.na, il gow1·natorc Luigi Carlo Farini a ccolse le frlce cspostegli dal gen<>rn lc Manfredo Fanti (~d il G lng·li.o dello steRRO am10 nominò una Commissione con l'incarico ùi « p1·opon e i modi p iù acconci per pronta.mente daprire e 1·cgolarc la (C Scuola Militare del Genio)), considerato elle in Modena dettn, istitrnt.ione aveva primeggfato d1n·aJ1te il napoleonko Regno d'Italia e che da P.883, erano usciti .tanti uomini 'illustri che avevano acc1·esciuto fa, glori.a della, Pa.tria comune. La p::i cc di VilJafr:rncn, sosp<~sc ogni deliberazione al rignardo7 ecJ H gerrnrale Ma.nfredo Ti'antj,, posto a capo ddl 'esercito 1lelh1, IA~g:a dell' Italia Centrale, volse il pensiero n. racr,ogliere \..n ModP11:1 « tutti quc~i giovani clw, Hol.to determinate conclizioui, potessero aspinn-e al graclo di uffi ~inle <li Fanteria >> . Si può giustamcHte (lire che iJ (lC(:rdo <fol r. oLLohrc 1 859, ehe istitn'ì. provvh,oriameul;e nella- S<!<le ex-Accad1'111ia Militare Estcrn:;e la « Scuola Milit are dell'Italia CenLrale » nJJì.dandone ]a direzione all 'ordina tore e primo comandante maggiore H. B attista Ruffini, mode11ese 1 sia il vero e p1·oprio atto di nascit~t de FHttnalc (< Regia Accacfomia di Fanteria e Cavalleria>>- Con detto df'c1~cto veniva and1e deliberata l'ammiRsione cli 300 giovn ai nrnnHi ùi un (( documento comprovan te di aver fa.tto un rm·so tli studi lìno nlla tctorica inclusa )). (Hi allievi.. sottopo.Rti a d un esame di ammissione, dovevano C·ompiere, per etfett.-0 dd dec1·eLo Rop1'aci.l.atoJ 1m oorso clelb du rata dai Rei ag.li otto mesi. Annesse, 11ell'anno 18GO, le provincie dell'Rmilia e della 'l'oRcana, S. l\L Vittorio Emanuele II ordinò, con H.. D ecreto -in rla ta 9 maggio, che, nella stese-a. località e sulle stesse ha.Ri di qnella r.os tituita. dal Fanti, fosse fondata la « Scuola. :Militare cli l<'a-nterfa )) mantenendone immutato lo stesso ordinamento. Poco dopo (8 febbraio ]861), essendo sfa.te sopprei;;sc o desti-

201!) -


SCUOLA llllf,IT.\RE DI M01>1,:NA

nate ad altro scopo tutte le << Scuole Speciali)), precedentemente istituite in Italia, venne stabilito che il (< reclutamento degli ufficiali di fanteria per tutto l'esercito italiano )) dovesse avvenìrc esclusivamente presso la « Scuola Militare>> di Modenì\.

F'ig. 577 - Maggiore Giambattista Uuilini.

Per gli allievi era, ist ituita 1111:1 sp(~cin le 1miforme coi,ì rost i « Kepì tronco-conic-0 con gallone s uperiore e cordoncini 1·olor .crernii:;i, n appina cremisi, coccarda tricolore e cr oce di Savoia d 'argento_; tunica nera a vita, lunga quasi al gin occhio, a bbottonata con nove bottoni d'argento li sci, filett o cremisi ai pa1·a ma11i di n~llnto nero, con tI·c bottoncini di argento, colletto dritto e b~tsso di. velluto nero fil-ettnto in r osso, contl'ospa lline dello stesso panno della tunica; pantaloni higi con pistagna cremhd; buffetterie di cuoio di bufalo imbiancato, placca del cin turone di ottone co1i è.roee d 'ar gento ; zaino di pelle di vitello 1uita :

-

2020 -


LA s1mi,; :\'EL PALAZZO RIDALE

fulvo; gibeme nere semplici; daga, e fodero-baionetta con elementi metallici di ottone ))Nel 1862 S. M. Vittoriò Ema:nuele II facew1 munifico dorio del Palazzo Reale, già Ducale, allo Stato, a:ffinchè la Scuola vi

F ig. 578 - U nifonilf! della S<:nola Mi litare cli Fanteria (18Gl).

avesse più ampia e degna, sede. La Scuola vi fu trasferibi, il l ' gennaio 1863, e vi rima.ne tuttora orgogliosa di aver sede in nn pala;,;;,;o che al pregio dell'arte accomuna iJ vanto di essere piPno di ricordi storici. Con R. Decreto del 18 settembre 18fi5, :rnche la Scuola, Militare di Ca,va lle1·ia, con sede a, Pinerolo, fu riunita a quella di

-

2021 -


~ ~

--, Fig. 579 - Facciatn Principale dell a sede della Scnoln Mili.tar e,


l\HJ'l'Al\IENTI FI~ù AL

1870

Ji'anteria in Modena, e qnest'ultinm chiamata: « Scuola Militare di Fanteria e Cavalleria»Nella primavera, del 186G, prest~ntendosi prossima la guerra contro l'Austria, per ordine mil1isteriale la Scuola Militare fu trasferita a Torino, ove rima.se fino al 20 ottobre dello stesso airno.

Per far fronte ai numerosi bisogni dell 'esercito, si dovettero però organizzare due corsi speciali, delJa clnrata, ciascuno da tre tL quattro mesi , uno dei quali si effeUoò a 'J'orino e l'altro ad Asti. J] 2 dicem hre 18(;6 la Scuola M:ilita,r1! d!mtrava nella sua sede di Modena, e vennero ripresi i cori;d ord.i 11:tri.. Il ~7 ottobre 1869, essendo state soppresse le « Scuole Reggimentali Superiori>), vennero istituiti, presso la R<:nola di Modena, dei << Corsi speciali per i sottufficiali dell e a,rmi <li Fanteria (\ di C,Lvallerìa » al.Lo scopo dì c~ompletare la loro t:oitura ed abilitar·]i a, coprire la ca1·ica di sottotenente md I< · ri :,.;p et.tiv e m·mi. Ai corsi' ~uddetti, come già, abbiamo detto, ve1-ramw in segui to ad ag-ghingersi nel 1871, (decreto 19 settembre) anc he quelli dei sottufficiali di artiglieria, aspiranti alla, promor.i.otH' a sottotenentP. nell'arma.

7•.

LE SCUOLE MILITARI IN TOSCANA DAL 181.c; AL 1860. Istituzione dei Cadetti nel 17.;3 e nel 1826 - Materie di insegnamento - Il Tenente Bioi1di-Perelli Direttore degli studi dei RR. Cadetti d'Artig lieria - Raccolta d'opere ad uso delle Scuole militari - Ricostituzione dell'Istituto dei Cadetti nel 18_c,;4 per impulso del Generale Ferrari da Grado - Il Liceo Militare Arciduca · Ferdinan_d o - Successive sedi dei predetti Istituti - Carattere scientifico e tecnico degli inseg namenti profe ssati al Liceo Mili tare Organico degli insegnanti - Collezioni e laboratori - Re golamenti e programmi - Proposte del Generale Serristori e del Capitano Menicacci - Speciali insegnamenti d'Artiglieria - Il Collegio per i figli dei militari.

-

202~ -


LE S CUOLE MILl'I,\lU IN '.l' OS CANA

l<'in dal 1753 Francesco II, procedendo al riassetto dell'eserci lo toscano, ·ÌlH.lirizzava al Consiglio di r,eggenza una lettera nella quale . accennava a11a istruzione dei cadetti, che essendo

giovani di buone e nobili famiglie v(-rni vano a rruolati nelle scuole e nei corpi mi1i lari ed aspirnvano quindi ad essere promossi ufficiali. Ma, come osserva il Giorgetti, la vera e propria istituzione dei cadetti con corsi regolari di studio, si deve a Leopoldo II, il quale, dietro suggerimento del generale ~'or1foi , nel J 826 diede precise disposizioni hl pr oposito. I cadetti erano genera.Jmente scelti fra i figli degli ufficiali o fra gli appartenenti alle migliori famiglie, e durante il tempo de11a loro formazione militav_a uo quali volontal'i a loro spese: appartenevano cmne effe ttivi ai vari corpi di truppa, ma vicevers,1 erano riuniti m~lla Forte1,za da Basso in una specie di collegio posto sotto l'alta direzione del colonnello comandante j I 1.·eggiment o di fanteria, il quale a sua volta inca1·icava della sorveglia uza sco lu stica il comandante del tlistnc·,camento d 'artigli.eria. Il numero dei c~tdetti ci-a, di 26, e cioè 5 d 'artiglieria, 18 di fant eria, e 3 di ca.valleria. Il corso di studi duravrL quattro anni e comprendeva varie rua.terie che però venivano per la maggior part.e svolte presso altri sta.biliment i cl'istruzi.one della città, giacchè l' istituto dei cadetti non aveva nel suo organico che due professori, e cioè quello di matematica , c he rivestiva anche la cari ca di direttore degli studi, e quello òi. disegno. CHi esami di fisica, chimica, idra ulica e fortificazione permanente, erano obbligatori so]tanto pe1· i cadetti d 'arti.glieria . Due terzi dc_i posti dil'l ponibili cli sott otc11 cule cra,no riservati ai cadetti, e un ter11,o ai sott ufficiali. In questo periodo di vita dell'I stituto dei cadetti merita in modo speciale di essel'e rkordato il nome del tenente F erdinando Biondi Perelli, incaricato d ella direzi one degli studi dei RR. Cadetti d'artiglieria in Tosca11a. Il Bi.ondi-Perelli, se pure non portò un contributo orjgiuale a11e discipline militari, ebbe però parte notevole nella loro diffusione. Egli t radusse in Haliano va1·ie opere di peculiare importanza, fra1 le quali: Allafae, Corso di matemat i~he ; Savari, Corso elementare di fort ificazione; De-

2024 -


Fig. 580 - Fortezza cla Basso. (da una sta mpa dello Zocchi -- Museo Topografico di Firenze).


LE SCUOLJìl M!Ll'l.'Altl IN '.l'OSCANA

ciker, 'l'ratLaLo elementare d'a,r tig1icria; Anonimo, 'l'ratLato di pirotecnica militare cd altre, e cioè in complesso dodici volumi, coi quali costituì una e< Raccolta d'open: ad uso delle scuole milita1·i )), pubblicata dalla tipografia e iitografia Sandri di Livorno fra il 1830 e il 1831, ed ogni volume della Rac00lla era preceduto da nna, dedica al colonrn'.\llo Giuseppe Giannetti, comandante superiore e ùirettqre della Reale Artiglieria toscana. Dopo qnalclÌ.e anno dalla loro costituzione tali corsi dei cadelti furono trascurati e solo nel 18fi4, con d·ecrelo 2 luglio, su richiestrt d<~l ge11erale Fcwrari da Grado, il Gramluca richiamò Ìll vita siffatto istiluto, specialmente a vantaggio (li quei giovani desiderosi di percorrere la earriera militare e che non potessero essere a1nn1eRsi a1 Liceo ·Militare Arciduca, .l!'erùina11do, o perchè gi:'ìi troppo inoltrtLLi negli a1mi, o pen;hù mancanti cli mezzi economici adeguati. Tn questo rinnovato istituto i cadetti veni vano considerati come soltlati, e non pohwano ps;s ere JJiù (li qua.tt.1·0 in ogni baJ taglione di fanteria o tl'arUgliel'Ìa, n1~ più di due uelle Divisioni d'artiglieria e tli cavaITc->rin,. Ai giovani ehe deside1·avano di essere ammessi fra. i cadetti si chiedeva iuccnsm·ata ronclotta mora.le e politica, nna certa. istruzione, per quan tu assai limitata, e sovratutto poi <li aver dato p1·ova di attitudine a prestare servi:1.io nell 'arma prescelta. Bssi dovevano firmare una capitola;don~ o ferma di otto anni durante i qnali rieevevano un trattamento da sottufficiali, ma dovevano viceversa pagare L. 15 al mese 1inchè non venivano promossi sottotenenti. In complesso la scuola dei cadetti ebbe una notevole importanza n el suo primo periodo di vita, fino a quando non fu fondato il Liceo militare Arciduca Ferd inando. Col sorgere di questo Liceo veniva a mancare la, funzione ddl'istitnto dei cadetti , che si limitava quin èli, com<~ già fu detto, ad ap,·il·e una via ni giovani che, p el' la loro età o ·per le loro condi,,;ioni economiche, non potevano aspirare a '-Cguire la via regolare, cioè qnella de1 Liceo :Militare. L'antica scuola che, come abbiamo visto, ebbP la sua prima sede nella Forter.,,;a da, Basso, fu snecessivarneute trasportata nel monastero di CandPli in Borgo Pinti, dove essa ebbe ter-

-

2026 -


Fig. 581 - Il Granduca consegna la dragona d i premio ai primi quattro allievi del Liceo F<~rdinamlo. (qua dro della Scuol:. del B envenuto d i proprietà del C olonnello Pozzolinl). Granduca Leopold o - 2. General e Ferrari Da Grado - 8. Arciduca F erdin a ndo - 4 . Capit a n o Menic acci) .

(1.


LE SCUOLE MIL1TARI IN TOSCANA

mine per cedere il posto al nuovo Liceo Ferdinando. Questo monastero allogato nell'antico locale costruito nel 1250 e destinato allora a .ricoverare ]e suore di Santa Maria di Candeli, fu ampliato a varie riprese nel 1558, nel' 1624 e nel 1703. Nel 1812 fu adattato a Liceo Reale, poi nel 1826 ~t scuola dei cadetti, e più tardi a Liceo Militare Areiduca Ferdfoando che, creato con decreto 28 giugno 1849, ed il cui regolamento fu approvato con un successivo decreto del 13 settembre 1849, rimase in ta.le sede fino al 18GO : attualmente tale fabhriei1to è sede ckJ1a Legione R.R. Ca- . rabinie1·i. Per quanto questo Liceo Militare non, fosse esclusivanu'.nf,3 destinato a preparare i giovani che aspiravano a diventa.re umciali d'artiglieria, pure esso ebbe per lrt nostra Arma molttt imp01·tanza per il ca1·a.tlere, ptevalentemente tecnico e scientifico, degli insegnamenti in esso professati. :Nel Liceo era (( impartita l 'istruzio11e letteraria e :Scientifica in modo però che la prima sia ris1Tetta nei limiti del puro necessario, fa. sN:onrfa sia riiù dif. fusa, come quella da cui immediatamente si traggono le cognizioni h1disrJensa,bili per la, nobile car1·iera delle armi, tanto per i c01;pi di Fanteria e Cavalleria, <Jlia.nto pe1· quelli di Artiglieria, del Genio, dello Rtato maggiore generale e della Mari11a )) (Regolamento Art. 3). · Una conferma di questo iùdirizzo d è data dall'organico del corpo iusegnf:l,n te del quale faceyano parte otto professori, oltre i maestri, sei dei qua,li per le seguenti materié: Geometria, Algebra, calcolo differenziale e integrale; Fisica e Chimica; Geometria de~cdttiva e Architettura civile, idra ulica · e uavalc: 1\feccanica e Artiglieria; Fortificazione. I loca,li prei'.critti dal regolamento comprendevano fra ·gli altri una sala, per la colle zione di macchine per le esperienze di fisica, e di chimica, e una per i modelli di fortificazione e artiglieria. Anche il Giorgetti parlando di questa scuola, dice che essa era e< politecnica militarmente ordinata, atta a fornire ufilziali, specialmente per a,rtig1icria e genio , ingegnèri ed architetti civili, ed anche impiegati per le amministrazioni dello stato )). Anzi, a dimostrare come le materie scienti:fich,'3 vi fossero completamente insegnate, il Giorgetti poi aggiunge: Ct pareva più vivaio di matematici, archi-

-

2028 -


IL LICEO MILITARE FERDINANDO

tetti ed ingegneri, che vera scuola militare; pur tuttavia., nel co mune presentimento di nuovi gravi eventi politid e guerreschi, tanto amore sorse per la milizia, nei giovanetti toscani del ceto colto, che, in quanti entrarono in quella scuola quasi lutti uscirono ufficiali dell'esercito)). 11 regohqnento al quale ci siamo dianzi riferiti fn il risultato di una serie d_i proposte e c,ontroproposte : a.Jl' Archivio di Stato di Firenze esiste un « progetto di Regolamento organico del Lkeo i!VIilitn,re Ferdinando)), che non porta nè (lata nè firma, nel qua.le si propone che g-Ii alunni sia.no c<•11to; e i corsi di stu dio si dividano in studi minori e studi maggiOl'i. analog,.Linente ~ quanto aneniva 11el!e scuole pubbliche; il 0ompime11Lo dell'i~1tcro corso tli st11cli clava. diritto al grado di. sottol·1\11cn tc in una delle Armi dotte (Artiglieria, Genio, Stato maggiore gene1·ale). Lo stesflo iuserto dclFarchivi.o co11tic~ne un « Hc·g-ul:unento provvisorio )), compilato dal generale Serristori e iln l ('. npitano ~Ienicacci, i11 <fata l" agosto 1849, nel quale si propone c.hc gli alunni interni siano quaranta a.i quali si clov1·cbbero :igginngere trenta esterni; · dei quaranta in terni, trenta avrehlH~rn <lov nto essere assegna,li alle ar.mi. comuni e dieci a quelle 1sper-i:ili. Il regolamento, manoscritto, è accompagnato da. una serie! di ost'lervazioni riunite in una, lettera a firma CorridL Nel regolamento definitivo troviamo che il 11111ne1·0 degli alunni è fissato a SO, dei quali 40 a inlcr:.1 retta (L. 80 mensili), 20 a mezza retta (L. 40 mcn!'dli) e 20 a posto gratuito. Però da nna raccolta di rapporti e situazioni giornU,liere, esiste11 te all'archivio di Stato, 1·isulta che gli al.lievi furono m erliarncntc sempre da riO a (ìO, e negli ultimi mesi di vita dd liceo sommarono a poco più di 20. Il corso di studi durava cinque anni, i primi aei quali com prendevano anche materie letterarie, mentre gli ultimi ct·ano riservati alJe scicn,i;c e alle materie esclusivamente militari , ed anzi l'ultimo corso poi può dirsi fosse essenz.i alrnente cl(~dicato alla nostra Arma. Troviamo difatti nel programma l<~ i:;eg11enti materie : Artiglieria teoretica. e pratica - Disegno di materiale d'Artiglieria - çostruzione pratica delle batterie - e a.ltni m a-

-

2029 -


t~

o

•Xi

o

R . Militare Accademia

Figli Militari di Firenze

Fig li Mili t a ri di Racconigi, Ma ddaloni , Palermo

S cuola Mili t are di Cavalleria Pinerolo

S cuol a di M odena

Asti, Mllano, Par1na , Firenze, Napoli

l,'ig. 582 - Uniformi degli Allie,i delle v ar ie Scuole Militari dal 1862 al 18ì0.


ll, COLL0 GIO l'IUR I

PIGLI DEI l1I1L l 'l 'AIU

tei-ie di carattc1·e tecuico e scienliJico. U ltimato il corso, e su perati gli esami. finali, tigli alunni veniva, rila,scia,to un diploma di « li cenziaio i11 :\Iatcma.tich e applicate», e fra i licenziati che lo desideravano il Uovc1·no sceglieva un numero di a lu~rni corrispondente ai ]!osti vacanti tli uffiziali, preferendo quelli che ne1l 'esame avev_ano l'iporta to ma,ggior numero di punti di m erito. · Bssi veniv~wo inviati uei R eggimen t i « OY<~ più bramano di servil'e, per disimpegnare le fuuzion i (li i,.ottnflìziale >). Un arti colo del r egolamen to s tabilin-1. poi c.hc: « La p1·01110:done a l grado di rmziule è l'egolata pe!' modo che 2/:~ dei po:-ti sono accordati ai sottufli ½iali a lunni ,lel Liceo, ccl 1/ 3 ai sottufli½ia1i in attività, n. Tl Li<:eo Militari~ Ferdinando vis:,;1~ :l ino n l li:il>O, pc1·de ndo rn-1 Lnn1-l meute Hcl tf;;";!) H nome cli li'erdi11a ndo , ch e Ji110 dal maggi o ili tale aunu si V<~<fo c~wcellato (:-On tratti di pcn ua nei rnppo1·li cli 8ituazion° giornaliera. Pe1· var·i. am1i ecl i11i11Lcrrottamente, f u Coman<l:1,111.e dcll' ii-ti t nto il Gcuel'a.fe Maµ:gforc Conte Senis lori, rnentrfl coma,11dnntl~ in 2" era il capitano 01wrado Cesare Me nicacd, e sotlu di 1·dlore degli studi e professore di meccanica e artiglieria Giova nn i. Novi. La d ire½ione del Liceo era stata preced<-m i~em en te offel'tn dal Gran du ca a Mariano cl ' Ayala, d 1e già era st ato ministro ùella gnerra in 'l'oscamt ; ma questi 11011 a~ler ì alla richiesta, e1l anzi. emigr·ò iu Piemonte facen do poi ritorno a li'frcn½e soltanto 11cl 1859, chiamato <lal governo provdsorio per l'imiegnamento ùella ~toria militarn all' Istituto cli per fezionamento. Il d ' Aya]a poi. lasciù la cattcd1:a d i Firen ze rn~1 18GO giacch <~ gli avvenim euti cli qnell' anno gli a \"evano riape r to la, via, d i Napoli.

* * * Sinteticameute si può dire cl1e d urante i <licci ann i di vita 1ld Lfoeo il pc1·sonale inseg11antc non !,Ubì che pi ccoli ssim<~ vada~ioni. In To~ca1rn, nel secolo scorso <>Rist eYa a.ncl1 c nn colJeg-io miJitare, ò.enominatu « Collegio p er i fi gli dei Milita,l'i )>, ist.itui.to -

2031 -


Llil SCUOLID MILl'l'ARI IN TOSCANA

con Decreto 20 Maggio lRGO e allogato nell'antico convento rleHe . Poverine, in via delle Poverine, oggi caserma di fantel'ia in via Tripoli; l'organizzazi.oue del Collegio venne affidata « al Genera]e Maggiore conte Luigi Serristori, che già si era reso benemerito nella saggia e celere organizzazione del .Liceo Arciduca F etùinando >>. Scopo di quest o collegio era « n ou so]o que11o di giovare ai henem.e1·iti ~ott'U:fllziali e soldati nei lo110 figli, ma preparare buoni e istruiti gradt1tbti nella :i\Iilfaia >>, esclusivamente però per le Armi é11 linea, e 11011. per l' Annfl· di Artiglieria.

Volcuùo <lare 1111 giudizio complessivo clegli jstitnti rnilitari toscani , e non potenclo pl·cndere in con siderazione ia;cpa.1·;1tnme11 tP quelli di a,i-t·iglif•rin, giacchè il granducato aveva allora risolto il prol,l.ema della « i;cuola, unica. >> 11cl ~enF-o n I quale oggi II uova. mente molti pensano, r iteniamo intcl'essan.te cita1·c le parole contenute in un opusc-010 anonimo: « 11 Liceo e il Collegio Mi litare di Ffre11ze )) - Hico1·<l.o ai depu!,aLi toscani ;(Firenze, Tipogn1,fia Spiombi, 1860). L'nnonimo autor·e temendo che col nuovo onlin:1me11to dell'esercito italiano si volesse sopprimert> immediatame11te il Liceo Ferdin i.m<l.o, ed in seguito anche il Oollegfo militare, lamenta il grave danno cl1e Firenze soffrirebbe per questa sopprei;;sionc e p-er l'afl'1·onto che la, soppr essione f.ltcssa coi-titnircbbe ad istituti che hanno ben meritato, e dato lmoni risultati. L'Autore si 1-ivolge ai ·n epntnti al Pa,r lamento perorando in qrn~sti teemini lai causa del Liceo : « Questo Slabilimento cl1 e in, dieci anni cli vit:1 dette nl pic.'colo eser cito lc,sc:rno oltre sc~~:mta uftl:dali. i quali oggi, rclntiv,1111ente al gni.do, cuoprono dei posti distiul i sotto i glorios i vessilli del nuovo regno: che co11 soverchio affetto ven ne arricchito di tutti i mezzi atti a spingert~ alacremente il profitto scientifico e mor"nle della ~ioventì1 aftìclata, sedeva oggigim·no a Iato delle pii:l n<·c1·editate Militari nccaclemie ».

A documentare questa sua asse1·zione l':u1tore poi a.ggiunge : « prima di tutto fort->1110 conoscere come poelli giorni fa ~iunsc una Commissione, presieduta dal Generale Con1anclnnte l' Aecaclemla cli Torino, per esami-

-

2032 -


I.N DWI!:SA DJ])LLEJ SCUOLE MILI'l'AIU DI 1<'1Rl!lNZFJ

nare accuratamente i due Stabilimenti militari di Firenze. Essa in ripetute visite si occu])ò d'ogni dettaglio, e per tributo (li giusti.zia ne · seppe magnificare la organizzazione iuterna, e encomiare i frutti dell'istruzione. Che anzi si mostrò sorpresa dei forbiti me½1,i d'aiuto alle scien½e, che nel Liceo si possedevano: quali il Gabinetto di fisic:1, il h1boratorio chimico, non che le numerose serie di modelli di geometria descrittiva, di architettura e di fortificazione>>.

Malgrado tutto questo nel 1860 ebbe termine la vita degJi istituti militari. :fiorentini, che, se non avevano potuto competere con i maggiori vivai di ufficiali e scienziati degli altri Stati d~lla penisola, portarono nondimeno un lodevole r,ontributo aHa forma:6iouc dei quadri de.I 1·1 1::--111:cito del nuovo rP-gno.

12H

-

2033 -


HCUOLE D, ARTIGLIERIA

Notizie bibliografiche e delle fonti rER I \'ARII PARAGRAFI DEL 0API'1'0L0

XXI

DELLA PARTID FÌIK'ONDA - VOLUMI!,

IV

Regia Accademia Militare di Torino A(!carZemia jJ.[,llita.re (R.) di 'l.'orino: Annuari s<!Ola8tici (raccolta). La Venaria Reale descritta da, A-ine<foo di, Ga8tellarnonte fanno lG72. ('ror·ino,

Ai.rnoEo DI CAS'l'IJ:J.. LAMONTE:

1674).

Artiglieria: 30 Maggio 1848-95 :i, cma del 5"' Reggimento Artiglieria da Campagna (Torino s. a., 1895). CiuALA L.: Preliminari della guerra del 18(Hi. CLARWI"l'A G.: La Oampana Dnca,le e la Jl'amiglia Boncheron (Tm:ino, 1858). id. Su.i primordi rfoll' Ancademia rnilitarc <U 'l'orino. Nota storico-diplomatica pubblicata nel 1',ilotecnico (1887. Fascicoli V e VI). Cruvmn G.: Guirla, dei Ji'ore8tieri per la llea,le (J,ittà di 'l'orino ('l'orino, 175:~). G IANOTTI L., generale: Ricordi <li iin antico allievo della llegia M i z,i tare Accrulemia di Torvino ('l'orino, 1887). GmMALDI DML PoGGlilT'l'O S.: Rfoordi di un nffic-iale dell' antico esercito sardo. 2 volumi. riuniti in uno (Torino, 1891). PARAVIA P. A . : Vita di Cesare Salu,zzo. Precis historique 8ttr le lycée de 'l.'m~in (Turin, 1814) . Rommn G.: Il centenario di 11in 1Jingy'io trionfale. RoccA A. 1\lf.: .1.lieinorie di Rivara-Ouorgné. (1910). -

20:14 -


BIBLIOGRAFI A 1•1 l<'O;'sTI

Hoa n m F. L ., generale: J,a R. 1kcacle1nia .JJ.U,itare di ~l'or-ino. Note storiche 1816-1.870. Volumi 2 ('forino, mm). V11.LA 'l ' . : Il generale Carlo Fel'ice Nicolis d·i Robilant (Torino, 1890). Ji'ONTl

REGIO ARCHIVIO Dl S'l'ATO lN 'l 'OIUNO Sezione l '" - i\fazzo .l di addizioni. 0

/

Scuola d'Applicazione d'Artiglieria e Genio di Torino Anrvuario ricorclanle lo stato della, Scuola nel yi1tguo 1914 (Torino, 1914). Annuari Scolnstfoi. HaecoHa. Scuola di Artigli<·1·ia e Genio_ A_rtiglieria: 30 Maggio 1848-95 n, cura, del 5'J Reggi111e11 lo A l"l,ig-Jleria d11 Campagn a (Torino s.

a..,

18UG) .

G.: Guiàfl, àei Forestieri per la Città Reale di, ~l'o r ino ('l'orino; 17n3). D m AN'l'OKI P ArAC INO : Storia delle origini e delle forme c;he cti f,c,nvo 'in tmnvo sono ,<1tate d'ate a,l Corpo ili ilitare defJli arUgtim·i di f:J _ Jl. (1fanoscriUo della Biblioteca di S . A. R il Duca di Gcuova in 'l'orino). D E LAJ,ANOE J .: vo,y age en Ttalic) fait en 1765-17G6. F ,WARO A . : L e niateniatièhe nell'arte 1nUitare secondo itn aut ogrn,Jo di Gal,i leo Galilei (E sti·atto della R ivi sta <li Arti/:!;liel'ia e Genio, Homa, 1866). l'Al! t,:A B.: Epitorne (folla v-ita 1Zi d4cci ,wrnm,i I taliawi il'1t8f:r i nelle Arti e nelle Scienze (:Milano, 1826) _ Q. u AGLU GrnYANNI, maggiore: Delle prin,d71cLli openi.zioni del Hombista e Jfonopern che 8'i /mino oon le m-ncohinc i118ervienti a 11rn,oocre e n1,11,-

CitAVERI

neggiarn le artiglierie, e ,1<:l Scrvi z'io <lei ve.zz,i in batteria. (M :u1osc!'itto (scc. 1.8°) della Bihl ioter:i cli S- A. R. il Duca di Genova i11 'l'ol'i110). S,,r.uzzo A. :ll i8tofrc Jfilitaire du Piemont. Volnrn i r, ('L'min , ] 818) . -

2035 -


SCUOLE D·' ARTIGLiilllUA

FONTI RBGlO ARCHIVIO DI s·rA'rO IN TORINO Sezione IV - Artiglieria - Carte ~1nticbe. ARCHIVI Pia V1:'1..'l'l Archivio della famiglia l\Ise Scati-Grimaldi. Archivio della famiglia Geu.le Roberto Segre. Archivio delfa famiglia (~uaglia.

Scuola d'Artiglieria di Cagliari Storin rlell-' Anrw. èlel Genio da,lle origini a l 1914 (IUv ista Art'iyheria e G enio, 1V28). BRANCACCIO :KtcOLA: L ' Esercito del vecchio Piemonte (U11lcio St orico :Nliuistero Guen-a, Homa 1923) . CAPPA .AL1:1ERTO: (< Oa,vour )) (La terza, Ilari 1932). P(l)1m1mo Doè\u;:,.1cu: 1 Heali d·'i Savoia, nell'esilio (Toriuo, Bocca, 1898). PILO BoYL m P u ~'H'IGAIU VITTORIO: Teoren1,i e P roblemi d i rna,t ematica, Art-igl'icrù:i · e Fort'iffoa. z'ioni (Oagliàri, 1811). SIOTTo-Prn•roi:: Storia c1vite dei Pu7Joli Sard-i. 'l'OL i:\. PASQOALEJ: Diz ionario bio!7rajìo.o clegli Uom,ùli illu.stri cl·i Sardegna (Tori11u, Chirio e Mina 1838) . l30RGN1•r1 MARIANO:

FONTI REGIO ARCHIVIO Dl STATO IN CAGLIARI Regie Provvisioui da l P Aprile al 16 Ottobre 1806 : Vol. 28 N. 128. Regie Provvisioni dal 10 Kovernhre 1806 al. Luglio 180·T : Vol. 29 N. 27. Regia Segreteria di 8k1.(fY e Onerra: Serie IP - Yol. 950-951. - 2036 -


HIBLIOGRAFIA E FONTI

ARCHIVI PlUVA'l'l Are.hivio della famiglia Pastore. Archivio della famiglia Mse l'ilo Boyl di Putifigar i.

Scuola d'Artiglieria Pontificia An'1mario M ilit:a,n;; Pontifi,ci o : Anno 1865 (Tip. della Rev. Oam. Apost., Roma). A.nnuario 1ll ilit ìire 1-'011Nficio: Anno 1868 ('l'ip . dell:t Hev. Cam. Apost., Homa). l\loRONI G.: Dizionario cU erndfr:ione storlco-ecclcsia,st;ico. Vol. XLV. RAvwu C.: ]Yo"tiz·ie storiche cli corpi m ili tari n :yolti1 ·i r;lH: umnbalter ono neyli a.ssalti ed- a,ssedi Ili Roloy1w, - ;-b wona - R,oTIH/. ·11ell\1nno 1849 (Roma, 'l'ipogT. 'Xazionak, 1884). FONTI ARClllVI SEGRETI VA'l'ICANI Segreteria cli Stato : Rubrica IHO - Anno 1818. RF.C-HO ARCHIVIO DT S 'l'A'l'O T"N H(HIA

Annuario ì\lilit:ll'e dello Stato Po'ntiticio pe1· l'anno 18fi0. Archivio dell' OniversitàJ Romana: Busta wn. }[INIS TlrnO DViL LU: A1tM L.

Affari Busta 1164. Affal'i Busta 1165. Affari Bns ta ll68. A ffari Busta 11G9. A ffal'i Busta 1281.

Speciali -

Ordini del giorno -

}[i nistero 18t!7-1848 -

Speeiali -

Onlini d el gion10 -

Mi nislen) 1848-184-9 -

Speciali -

Ordini del giorno -

:Minister o 18M-l8fiH -

Speciali -

Ordini del giorno -

Ministero 1857-1861 -

Speciali -

Ordini del giorno -

"Minist ero 1867-1866 -

-

2037 -


:-\Ct;OI,ID D'ARTIGLIERIA

Affari Speciali - Ordini del giorno - Ministero 1867-1870 Busta 1282. Affari Speciali - Artiglieria, - Personale - Ruoli 1817-1862 - Busta ] 292. A1I:ni Speciali - Artiglieria - Busta 1295. Affari Speciali - Artiglieria - Cadetti - Regolamento e Concorsi - 18:15-18()0 - nusta 1:297. Rassegna - Cadelti 1855-18(;3 - Ilusta 15::ll. Commissione .Milita1·e di Censura 1849 ~ Informazioni sui Cadetti, ecc. 1849-lSGl - JJusta 2006. l'eriotlo costituzionale 1846-1849: iWisceI1anea, Vol. 22. MAN08CRIT'l'l lN D l•~POSITO ALLA 1HHLTO'l'F.CA T>EL IUROl{GlMEN'l'O TN ROMA

Rustn 22_ GlOHNALl Giornale di f.'om n : tHoma 18(-;{)).

Scuole d'Artiglieria Napoletane AnmaU civili del R,eyrrn delle Dne 8foilie: Fa:-c. XTT, Novembre-Dicembre 1834; fase. XIV, i\Iar ~o-Aprile 18;15; fase. CTT, Luglio-

Agosto 18M. BATI'AGLINI 'l'rro: Ln fine rli un e8ercilo (Ri1;'isla ill'ilitare ltaUann, 191:{).

Collegio _M ilìtnre di Na,poli: (Annuario H)34-1935 K Ti' . XIII). Oollezfone delle LemJi e Decreti Reali del aertno delle Jhie S icilie (1815-1860). CoRTEsm NINO: P er la Storia, del Reyno delle D-ue 8iciUe dnl 18Ui al 1820 (Arch. Stor. per la Prov. Nap. 1925 N. S .) . D' AYALA MrcrrmLANGELO: M em.orie (li 1lforù1,1to n ' Aya,la e del r1ito tempo (1808-1877, noma, Bocca 1886) . Dlil S 1vo GIACINTO: Storia clelle Dne Rfoilfo dal 1847 nl 1861 (Rornu, Tip. Salvinrci, l86:i-U7).

-

2038 -


BIBLIOGRAFIA E L•'ON'l.'l

1\L: Della Storia ~Militare tlel Rearne di Napol-i (11301861) · (Napoli Stallil. 'l'ipogr. Lettc1·. di L. de P.oujs, 1881). FmmARELLI Grns1ill'PE: Mernoric ,1:l'il'ita,,ri def Mezzogiorno d'Italia (Ilari, Laterza, lflll). FILANGmRI CAHLO: Ricor<li . Carte varie (1\'fanoscritti conservati nel Musco Filangie1·i di Napoli). F1LANOm1u Fmscm RAvASCHiERI 'rmrnRA: ll generale Carlo Filan· gieri, Principe di Sritdano e nu.c<i di Tao_rmina (Milano, Treves, 1902). Giornale Mili tam: l'uhlllicato pe1· cma d el Ministero della Guerra ('forino, lfall'lJ:l'ficio tipogntl.ia dei F.lli Fodratti, 1861). MARSELT,r NICOLA: Gli ltaliami rlel ilfc.tzorriorno (Boma, Sommaruga

l!'ARNIDR/\m

1884).

FON'fl REGIO AHCHlVTO Dl STATO IN NAPOLl

"

Gabinetto di Polizia: Fascio 3~!2 -

Espediente 1309 -

vol. 12"

-1843. Casa Reale, n ." d'ordine 5"71. (SEZIONrn GUERRA E MAHlNA)

Comando d' A l'Liglieria Occupazione Militare m Sicilia Scuole Varie - Reggimento Re - Anno 1816 - Fai;;cio 28. Comando d'Artiglieria <lal 1801 al 1863 - Corrispondenz,i Fasci: I - 130 - 20G - 3ù3 -·-- 392. Segreteria cli Guerra · Fasci: 24-44 - 2450 - 24G3 - 2437 2458 - 2459 - 2460 - 2461 - 2462. Ministero Guerra . Fasci: 1563 - 1571 - 157G - 1/57"7 - ]581 - 1582 - 1583 - 1589 - 1590 - 1591 - 1593 - Ui!l4 - .Li:i!JG 1597 - 1599 - lGOO -- 1601 - 1603 - 1610 - 1612 - 1613 - J H14 - 1615 - 1617 - lfi18 - 1620 - 1622 -- 1625 - 1626 - 1627 1628 - 1631 - 1635 - 1636 - 1637 - 1638 - 1 640 - lGH - 1642

- ~

-~ - ~-~-~-~ - ~

1654 -

1655 ..:..... 1656 -

1661.

-

2039 -

- ~

-


l'lCUOLEl D, ARTIGLIERIA

Ministero Guerra: Relazione della Commissione di Scrutinio del 31 Gennaio 1822 - Vol. legato in pelle. Ministero Guerra: Libretti di vita e costumi - Fascic. 103 bis -106 - ]24 - ]26 - 133 - ]54 -- 208. Ordini del Comando Generale. R.IBGIA DEPUTAZlO~EJ DI S'l'ORIA PER LE PROVINCIEJ NAPOLETANE

Notizie e Documenti della vita di Mariano D' Ayala. XIV - Buste 4 - 16.

3 corr.

GIORNALI Gfornale Costituzione del Regno dette Due Sici lie (Napoli, 1860).

Scuola Estensi A.nnucirio dellci ll. Acca,deni,ia d'i l l'anteria e Uci-vcilleri(l,. Anno Scola-

stico 1928-1929. CANIWA:il:ilI

ZANOLl

GIOVANNI:

ba.rone

La Semola Militare cH Modena (1756-1915). 2

volumi (Modena, Fenaguti, 1914-1920). Snlla Milùtia, Oisa,lpina Italiana, . Cenni slorico-statislfoi. dal 1796 a] 1814 - volumi 2 (1Vfilano, Borroui. e ScoUi, 1845).

AL1JJSSAND1W:

Annuari clella R. Accadmnia di Modena. Dia,ri Storici A ccademia Militare cli Modena. T!Jnciclopedia Militare.

FONTI 1\rehivio de1la famiglia Mse Francesco Carandini.

Scuole Toscane Alrnanacco 'l.'o,w;ano (Volumi dal 1850 al 18fi0). Riconl'i ed <ifjetti - (:Mariano D' Ayala). Mi -

D 'ANCONA ALESSANDRO :

lano, Treves, 1902. -

2040 -


1' 1111 ,11 111111\ ll'IA E FONTI

FAN'ro1;z1: N uova, !Jll id11 ti, /·1 11·, GIORGETTI: Le anni

11 , . t l<' i1·C\nze,

Dicci, 1842).

ù , / '11,w •,11111 (11 111· 1·11, 1·il:l1:a,). 1· \ ' 11 1111111/1 • 1 IK•IK-]890). Terni, 1890. Il Liceo ed il Collegio M i/,i/,11·1· ,1, / 111 11 · , ('l' i po~ 1·:tlla Spiombi, 1860) . Repertorio del Diritto J'(i/!l'io 1/' ,,.~.,,11,11 · \ ' 11 li1111i 17° e 18° (Firenze, Stamperia Granducale, .I sr,::. 1

'Il P<J,r[a.mento S11,1Jnl7,i•11u

11

1

1

FON'l' I

R.EGlO AlUJHIVIO DI 8'l'A'l'11 i ~ i ,. I li i•: \/, i•;

Ministero Guerra - (Miscella,n ea). Inserto 4 Fìlza I FilM XVI

Inserto 33

-

204:1 -



Indice dei :Non1i contenuli nel Volume IV 19'.U - 39 - 49 , 52 , G5 , G7 , (H.

A

.AMA.'\ 'l'I~ F1,:1>1<: 1.1~ -

G. c. - 1262 - 68 , (-i!} , 71. - 12 - rn15, 29. ArmATID Guar,muw 1988. AmoN11;N•r0 F11,Il'l'O 1922 , 90.

A.J\1Nro 'l'rro -

ABBA

V -

A;"lrnm~o

v1n - rn,1::.

ANClO'lvl'l

mm.

1982.

AMEDEO

1G40.

N. -- 182~\ •

ANDRUZZI DEMID'l'J(lfl -

1 !HW

Ali'AN

ANGBJLUCCI ANGELO -

1G58 - 59

.AJt AN

, 1632 , ;33 , 34 , 35 - 36. .Ar-;G1•:Lucc1 Grn1wL.\MO - - 1G32.

ACTON

GUGLIELMO -

01~ Thv1mA - capiL 1312. Dr,; l{I VER;\ FELICE - 1986. AFAN lh; l11Vi'.: 1u l1't:ANCE8\.'0 H)8(i. AI<' AN

UE

1980 , 82. AFAN

Dr~

rn:u -

ANs1,11,J\u

RIVERA

VINCENZO

J.2G9 , 70 , 74 , 75 , 77 , 81 , 1329. AYALA VALVA A.CHII.LI•; H)H2.

ALl•'AllO GA IG'l'ANO

J 320.

Carclinalc -

1462

,

, 1887. AN'l'ONIOLLI

A.GltA'l'.l CAltL() -

ALA PoNZONI -

PrnTno - lùogt. -

ANTONELLI

38.

AJANI G-11.11,JO -

12(U. , 1302

, 04.

RonrnGo

RIVERA

magg. -

ANGHERÀ ,

, (;IJ .

ANTONINI -

.AN7.ANI -

JH18.

FRANCE SCO -

.1!)80.

ANZANl F1tANCESCO -

1257 , G8 , 59. A P PIANO F n .mEn~·o 1918 , 25 ~C,,é• 150:~ , 63 , J 75~.

26 , 37.·

·

~

A LFrnm Vn"r111uo -

Hi8:{ , 1708. 2024. ALTAM U IU 1959. ALVINO Emuco 192:1 - fiO , 64. J\MADOIU PICCOLOMINI 1878 , 79.

, ·011 t e

1')(i.J..

RALDI ANTONIO -

AncmucA FrmmKxr..:1>11 -

2026 ,

27 , 28 .

ALLAizm -

-

1957.

1241. 1239 - 4].

A IU~1\A LIWPOLD()

A1q,mNI0 ,

(·.api L

, 08 . A1tl\rn~10 -

J HGG.

204)) -

-

-

J9G2. '\30!", , 07


INDICIJ] Dh:l .NOMI CON'l.'ffiNU'l'I NrnL VOLU MJJ) l V

ARNALDI , 'l'ipografia 1556. Aiu,ò Fm,1c1;: , gcncr. - 1560 , 70. AssAYl'E DAML\NO 1!l59. AssAN'l'I , gener. '- 1305. Arri , capit. - 1459. A'l'WOOD 1632.

AVOGADRO

-

DI

VALDIDNGO

1626 -

ALFHIWO

2,9 ,

AVOGAJ)lt0 DI VALDENGO A:\'NIDALE

-

1565 , 66 , 1625 , 26 , 27

, 28 , 2,9 , 30 , 31 , 1710. AvotMDHO DI V.u,m:NGO 0ITJLI0 ,

1625. AVOGADRO

DI VIGT,Ti\:\'O

CAVALLO

AvoLio

e

ifoNTE>

1612. 1H49. 1881 , 92 ,

F1w1,m rco -

GIUSEPPE -

A.ZZARELLI MA'l.'TIA -

!)3.

BARTOLOl\IASI

,

BASSO LUIGI HA'.r'l'AGLIN1

èa,pit. 1826.

GrnsmPPE

1967. -

1922 •

90: 1:~29 , 2038. 1401. R, VA EUSEBIO , gen. - 1628. BAZZl 'l' ULLlO 1401. IlEAUHARNAIS EUGENIO 1S85 , 2000. DELLEGAHDE RNinco , conte , ge, ner. ~ 1385. n1,)Ll,Y 1652. BELLTJOMINI EOGl•}NTO 1210. JlA'l'.l'AliLINT TITO UA'J.V.rEI LUIGI -

BmNASSI U1vIBERTO -

HOl.

201 l. G. 8l C. , Tipogr.

B~JNA'J'l'I CIPRIANO B ENEDEI"ro

1GG6 , 57. lJENrnVENTANO GuGT,lELJ\fO -

19~8.

1233. 2011. TlTO 2011. c,u,lin. - 1151 , 1862

Br,:KTO CoNCALvms -

BrnnGAl\lINI

B

BERGAMlN] BERNET'l'I ,

BADOG LIO P1r,;Tno

d' H. -

Maresciallo

1311.

B.\GE'rTI Gn: sEPPE -

, 63. Bij:R SANTI CARLO -

1mm , 1831

, 32.

·

BEl1'l'ANI AGOS'l'IKO R1,;1t'l'J DOl\11<,Nl CO -

B ALBO DI VINADIO F1,:1m1 NANDO

B ERTOLA

1711. B ALI::• :KO ]'ILIB!m'l'O B.".LZANI

CESARE -

Lunoyrco -

H ARATIERI

01.!ESTE

1557. 1984. gcner.

1270 , 91 , 1304. BARBAHICH , gener. 1329. RmDET I GNAZIO 1567. B... nn,T - 1S06. BARLOCC I SAVERIO 1892 , 93. B... mur,t G. A. - 1319 , 22 , 29. -

Grns1cPP1,:

1863. 1291. 1693. l GsA½IO

1723 , 26 , 27 , 30 , 33 , 82 , 83 , 88 , 1859. BERTOLOT'l'I J)AVIDf<J 1G21 , 38 , 58, 68. il Es , gener. - 1631. Brm DATJT 1658. BEVI LACQIJA 01,:SAltl~ -

1!)84.

.G . , Tipog1·. - 1556. BlANcnr , colonn. - 1B93. IlIANCHI l\'fJCHELJD ] f/22 , :W, B1ANCARDI

204-4 -


Il\'DICE DEI NOMI CONTENUTI NEL VOLUMID IV

BrnoNm

GIORGJO -

2017. 1695 , 96.

BIONDI

P1mELLI

FERDlNAl'WO

IlIDASIO E:MILIO -

, 80 , 81 , 94. Bovr GIOVANNI -

1567 , 2023 , 24. 1928 , 49.

BOYL m

1728 , 93 ,

124.3 - 52 -

17!)(),

BurMENS'l'HIL , magg. -

1462 BoccARDO GmtOLAMO 1661 - 68. BoG1 NO GrnrnATTISTA , Ministro - Hi44 - 52 , 55 , 1793. BoLDONT C.nnLLO 1931. , :-:2 , 59 , 91. BOLDIUNI LUIGI[ 18G8 , 71 , U)(i2.

1914.

GLUSEPPID -

RoNCOMPAGNr DI MoMBMT,LO CARLO

-

1435.

Bo.'mLLI CESARE BONITILLI VINCKNZO BoN~lLLI -

1720. 1887.

1244.

BonGATTI MARIANO

gene1·.

1850 , 2036. Bom~LLl Hi52 , 1728. BORGIA 1966. 1628 ,

31. BOSELLI RAl<'FAB;LJiJ

Bosco llos sro -

PU'J'lb'IGALH

BOYL DI l'U 'l'll•'IGAlU

1:n.6 , 27 - 29.

UONAP ,\R'I'J1J

DI

1973.

1805. 1329.

DI

Pemmno V11vrorno

1552.

Bo•1'TAcco 0AnLO

-

VITTORlO -

(I'1LO) - - 1199 , 1503 , 1845 , 48 - ,b!) • 50 - 51 - 52 , 53 , fi6, 58, 20:{(i _ BozzA • 'l'ipog1·. 1557. BOZZOLTKO (detfo mwl11~ Ros:-;oli, no) - "17/l(; , UO , ·1tiOO - 02 , 10 , 18 , 59 . BRABAKTE 1G:{2. B1U.CALE , tent. 12(;! , 1:102 , 05. BRAGHIONITI 1750. BruNCACCIO N ! COLA 1~::w - 1511 , U1l8 - 20 , 23 - ;n , 3S , 42 - ns - 1s13 , 47 - ,1s - '.)9 , 2036. Hmi:GOLL GREGORIO 2017 - 18 . BRICCOLI , magg. 126"1 , 9i'i , 96. BRIGAN'l.'I DONA'I.~) 198(-i , 90. BHIG,\N'l'T GITTSEPPE 1899. Brnosc:m OARLo - 1921. - 22 - :n. BROWN 1236. Bnmw GIOVANNI - luogt. - 1305. R1rnNo PIETRO , l uogt . - 1305. Bnur,;o , prof. - lG4R - 1665. BnFFA

1720. BoucHrnRoN ANG1"LO 1694. Bou cmmoN CARLO - 1694 , 95.

PIETRO

1850.

12fi6 , 91 , 9ri , 98 ,

BrzzoNI AcmLLl'l .ULAVET -

PUTII<' IGAHI FRANCl~SCO -

1850 . .BOYL

99. N. 1303.

BI:X:IO

tent. 1229 ,

44.

BW'l' -

BmAao DI BmtGALtO -

1G71 , 79

BOUCHERON Sii\101'1,: -

Brn>NOI'AXE n u ssoLE'rn -

.2045 -

1955. 1652 • 55 , 56.

F .i::\Nc r-:s c o


INDICE DEI NOMI CONTENUTI NEL VOLUMEJ IV

e

1567, 68

CARAKDTNI FEDERICO

- 69. 1998 , 99. 1261 , 1306

ÙACCI..\NINO ANTONIO CADOLlNI GIOVANNI -

, 09 , 29. CESARE -

CAIROLI ENRICO -

, 23 , 24.

rnon, 17, 22

, 23 , 24.

1871

, 72 , 74. CALANDRELLI IGNAZIO -

1894.

CALDES! VINCENZO -

1:319.

0ALll011A Gli\CO~fO -

1898 ' ] 901

- 03. CAl\lOZ:<11 G,umrnLt•i -

]

241 , 53 ,

5(i.

capit. -- 1628. (o CAì\TPANmL1,1) Grn, 1567 - 1!ML GIOVAN.Nl ----' 2009 ,

CAMPANA ANDREJA ,

s1w1•1,; -

CAMPILANZI

11. CAl\ll'O

ACHU,T,IU -

-

]

612 ,

PIETRO · -

CAirnONrn GREGORIO CARDUCCI _,

2004 , 05. 1899. lfi70.

1959.

1695 , 96. avv. - lfjfifi. CARLrnTTI DmrnNrco 1570. CARLO A LBI<mTO 1241 , 1:340 , 51 , 55 , 1508 , 12 , 13 , 15 , 1706 , 08 , 14 , 17 , 1852 , 53 , 2011. CARLO BMANUICLIG II 1642 , 72 , 71. , 80. 1 ARLO EMANUELE III 1614 , 1G, 16, 19, 39, 41, 12, 48 - ri1 , 55 - fl2 , n7 , 172R , :!5 , 2H , ml , 70 , 7l , 81 , 82 , 83 , 93. CARLO EMANUii;LJ,; IV 1748 , 184;'-i , 4(-i , 47. C1\RLO III DI BormoNE ~ 1401 , 02. CARLO V DI SPAGNA , 1Gl3. c.,11 LO F t•:I,H:1,1 - - ]334 - ] 508 , 1714 - 57 ; 1847 , 52 . CAm,o Lunov,co DI BonnoNm (o CARENA GIACINTO -

()ALANDRELLI ALESSANDRO -

CAMPANièLLA

Grnsml'PE -

Ù\ltACCIOLO

1973. 1309 , 17 , 22

CAlROLI G·IOVANNI -

FRANCESCO

2040. CARANDIN1

143G , 39.

CAllOHNA RAE'l?AELJI] -

CAIMI

0ARAKDINI

1269 , 71 ,

72 , 74 , 75 .

ltl93 , 97 , 2000 , 04 , 10. CANGIANO LUIGI 1899. CANNABARO , gener. 12:14 , 35. CAPEL 1824 , 31 , 32 , 34 , 38 , 39 , 41 , 42 , 44. CAPELLO 1802 , 03 , 13 , 14 , 19 , 20 , 23. CAPONE LUIGI -1984. CAPPA Ar,HE!l-'l'O 1853 - 2036. CAPPELLO SEVERINO 175(-i. 0APZONFJ AMBROGIO 18J8 , 50. CANEV AZZI GIOVANNI -

-

CARGNINO -

CArtLO

TT) -

1398 , 1401 .

Looov1co II - 14,t-5 , ML CARLO III Dr SAVOIA l(i40 , 41. C ARHIERI LU,IGI 1984. CASIGLI 1904. CAil'l'ALl•JMMl<l GIACINTO 1984. CASSOLA FILIPPO 1921 , 26 , 49 , 55 , 64. CAHLO

204-G


INDICE I~lCl NOMI CONTENUTI NEL VOLUME IV

CAssoNm ,

tipogr. ·-

CASTELLANI ~'ILIPPO -

1556 , 57. 1914, 15

' 16.

n1

GwcsY G. -

1!)41. & VERCI~LLINO - Ti, pogr. - 1556, 57. CAS'l'lGLLl 1728. CAsmLLrnr G. rn:10. CASTIGLIA SALVATORE ' capit. 1272 , 93. CASTI<JLLAZZO

CAVALIERI SAN BERTOL(J NICOLA -

189:~. 1557 , 70 , 71 , 1(398 , 1720 , 60 , J 859. (L\n LODOVICO 18fi::l. (JAVOU~ CAMILLO 1259 , 1464 , 1708 , 184!:'i, 5R, 198:1. CECCillNI G. 1329. CrGc1 F,,:ucrn - ,,'.1.941. CENNI COSIMO _:_ 1229 , 39 , 68._ CENNI ITALO 1321, 94, 1472 ÙAVALLI (l-IOVANNI -

, 81.

1696 , 97. CI~SAltr CrèSARE 1296 , 1:{30. Cm.:S'l'ERFIELD , lord 1681. C HIAT\ltANO MAURO 1756 , 1823 , 24 , 30 , 31 , 32 , 38 , 39 , 4·1 , 42. CuL\BRRnA 1802 , oa , rn , 14 , 19 , 20. CHIALA LUIGI 1718 , 2031. C HJA Li\NS , magg. 1503. CHIAVAIUNA 1797 , 98 , J.816. Cmò l•' ELICE - 1695. CHIODO AGOSTlNO 1697. C rnruo & MINA, 'l'ipogT. - 1556. CIBRARIO L U IGI 1672. Orn·r10 PASQUALJU 1984.

TOMMASO -

Cwsm -

1756.

2034.

CLARET'l'A

CLUJMl!JNTI

CASTELT,ANl LUIGI -

CEPPI CARLO -

0JSA

1887.

FILIPPO -

1829. 1756. 1801.

C ocms CARLO -

CocoNJ'l'O COGLIOLO

o

COI,IOLO

GIOVANNI

1239 , 42. Con g , colonn. - 1236. Cni .1,:r·en1 O •r"rA vrn - 1921. UOLLE'l'l'A l'IE'l'LW 1991. Cm.1,1 , gen ei.·. 1851. (foti.o LrnrHrnmo -

CoLLl or F1,,r, 17,zANO L1WNARDO

1710.

1239.

COLOMBO 0 1t 1:-;·1'()1,'0itO _-

L mcn - J 556. CoLONN.c, 1° 1%(;. CoL01rno

1258 , 60 , 67. CONTI , magg. ·mo(; , I 2. CoRBELLINI P . rn:w, Oonun - 1275. C01rnÈ , colonn. - ·1!ll fi. CORONINI CLEJ\IENTE 2006. CorntAO o CormAoo G 1ovANNI 12fi2 , 79. Com um - 2029. C o mmLLI Ronor,11'0 , gcncr. - 1269 ' 79. CORSI CARLO 129::\ - 1 ::\07. 06RS1 L UIGI 1567. Cowmsm Nrno - 2038. · CosENZ Emnco 1293 , 1573 71 , 1896 , 1058 - 59 , fiO , 62. OoMANDINr A L1?1t1wo -

COSE.NZ LUIGI Cos·rAN'r1NI -

lDG7.

J 275.

COSTANZO FH.\NCE SCO

2047 -

-

1895 ,


INDIClil DEI NOMI CONTEI'lUTI NEL VOLUME IV

98 , 9!} , 1904 , 07 , 08 , 1.5

D 'ANCONA

, 17.

DANDOLO

G. - lGl~ - 38 - 1733 , 34 , 35 , 2034 , 35. 1961 , CREMONESE l\frCHELE G4 - 84. Cmsm FRANCrnsco - - 1266 - 70 78 - 79 - 80 - 81 - 1317. CnOTTI NAPOLEONI·: 1973. Cl!A ANTONIO 1981. CUA GlUSIDl'f'II) 1922. CUCCHI !Rl7. Cr;cc1:11Am , gener. 1 fì31. Ù J GIA EFISIO - g-em•r. 1720. CuN1or.o G. , tenent. 1229. CRAVfi;RI

1.mn.

C'USTOI{ GIACOMO -

K -

DANNA -

-

magg.

1574 - 1955.

1933. D' AYALA lVIARIANO 1429 , 30 - 1575 - 78 - 81 , 1611 , 1895 - .rn:n - 33 - 36 - 41 _ 49 50: 51, 52, 54, 59 - 60 64 - 67 - 87, 91 , 2031. D' AYALA • ]\!(rcrrnr,ANGUJLO 2038. DALMAzzo - Tipogr. 1556. DAr,r/OLio A . 1330. D ' AY.-\LA GIACINTO -

.

DALLOLIO

Ar,PUEDO

lJ32. DAS'l'I - 1881.. DA'l'TA - sacerdote - 1706. lìAVIA GrnsEPPl~ - 1993 - 95. J)i,: ANGELIS SALYA'.l'Otrn --:-- 1920 , 21 - 50 - ti2, 55, (;3, DE AUCUSTINIS 1959. DrnBI,a,LA - gener. - 1750. DAKZINI ALESSANDIW -

DE

BmNE01c·1•1s B1Amo -

1 fi4G . DALI/Ovo

Grns EPPEJ

1243 , 44.

,

tent. -

C:IUSEPl'E -

DI'

llGMAX NICOLA -

DE

CAvEno

umi. 1912 ,

1911. 1982.

l'AoLo ANTONIO , gc1436. DECKER 15(-;7 , 2024 , 26. ])1,J li'OC/\TTIS ANTONIO , tcnt. colonn. 1576 , 1958. DFJ PoCA'l'IIS FRANcr,:sc o 1941 , 42 , 55. D~J GASPAHIS ANNIBALE 1922. DEGLl UuMR'L'I VrncENZO 1921. Dm LA CHAJ\rnttFJ Anm - 1640.

Dr:

LAuHrnR

CESARE ,

gener. -

1430. Dm,

CAHRN1Tro GIACOMO -

lfì87.

, 88 - 90. Dm

gener .

-

1800 , 02 , 0:1 , 14 , 19

, 20.

ner .. -

gcner. 1631. , 98 , 1759 , 1859. D ' AnsA PmTRO - UlOl. DABOJIMIDA G1us1;p1•m -

FRANCESCO

1921 , 49 ,

55.

DE IlIAKCHI HAFFA I•:Ll~ -

D

-

1330.

D'ANDREA CARLO -

!'ì!'ì. n1-: Bo~o

D'ACOS'l'INO

2040.

ALESSANDRO

L ALAN01,i

,Tr,;1mM0

-

1 mo

_

2035. Dr,; Lu,JXTULUS -

1451.

DELLA RoccA -

ger1er. -

1782. mi-

D1,;r,r.A RovIDRID ALESSANDRO ,

2048


Jl'.Dl CE l)fGI NOl\H CONTENU'.l.'I rmr, VOI,U:ò'Hl l V

L3ti8 , 1G31 , 1720 , ti2. DEU,T F 1t.-\l\CI TlfAI-:lA:\"0 - 12.9:~ , n i::-ll:o

1mm. Dm:. l\hLB , ma,gg. D 1,JL11rnLL1•; -

Dm

1G03.

184:l-.

l!HS , 19

LuC.-\ F E RDINANDO -

, 20 , 2G , Si.

DEJ

L UCA

l)i,J

.l \'f;uwH 1,:tt l 'l'A

]01m. l(i4:! , 43 , 65 , 66 , 1733 , 96 , 97. ])1,; Vico CAlt"!VIH,1:: rnn. DE Vrco VINCE:'>ZO lfl36. nno :\lA'!"rJc() - 1G5G . D'Bumf:nEs duca maresciallo

Dr Dr

H)SG.

GIUSillI'l'J:: -

lG14.

LU I GI -

C.L\lPELLO POMPEO CASTELLAMONTI•)

1SSG.

AMEDEO

1 G72 ,. 1;1 ,. 77 ,, ~OBi.

1800 , 02 , o;{ , H , rn - 20. D 1,JM MATSSOX ~- J::W:.! , 01. () f,. Dr: l\LH::rnm , capir. . - 1:.!61 ,, ., - 1:mx , 00. J)n lVI.ASCELL1S NICOLA 1918 . -

lh

- }821 , 23 , 28 2!) , 3 0, 31 , 3G, 51. D r (l r,:r::\f.\G X.\"-O , ger1er. - 1761. T.\ 1 (; 1rn:<;10 - i-ottot. - 129i. J)r' l,(IJU·:~:1/.n A . 147t) , 85. 1)1 ,\b1..1 r·ss1,:~.\ , 1.800 , 02 , o~

1-l,fi2 .,.

(;:1.

Hoss r ONORATO , 1789.

.,.

1 1 I

I

,.,.

1

e~

l, f

.,,

nn - 1'-

-

1620 , 38

G 1us 1•: l'PJCJ -

1!)16 ,

17 , :.!l , ;~7 . Dru S,-\NO!tn r,, oLO -

1962. D'EscAMAHD V rNCViNZO 1G78 , 79 - 1!)04.

L0Dov1co - 1962. 1959 , 2038. Dc 'l'mw OEN:\'ARO - 1899. D 1; SAu<;ET

J)i.: 8IVO (l- 1ACllVl'O -

DI•: V.1NCE1"'l'I FELICE ,

tent.

CO,

-

8A1,M<1u1: t-l-.~1;_-,1,1,:0-

174-8 49 , 50 , 1809 , 10 , 13 , Ll , 15 , 17 , 1S , 1D , 20 , 27 , 2S , 31 , X4 , ;m , 40 , 41 , 42 , 4-4 . ] 966 . D ' J SCHI'1'1"LLA DoGLIOT'.l.' I ORAZIO - - 1309 , l.0 11 - 12, 15 , 1(l , 1:j78. DOLCE l~ERDINAJ\"DO 19fi3. D'ONCIEU DE LA BA'.l.'IE 1544. DOUG L AS SCOTTl 1973 . D U BOJK rn:m , 42 , 44 , 4-8 , 54 , i:JG , 60 , 69. Du ~·1As ALESSANDitO 1239 1330. D u,roTmn - Hm2. DTT()J)() 1'1 l •'.'l'ltO 17~0. NEJ

22 , Gl , Ul.

130

1 1)

n1 SA1,Mo1t o

I hi H 1mc. 1-:111 Lu.1c;1 - 1917 , 21. DM ~ A:XC'.l.'IS PllAXCESCO - J 921 , 8AMWO

1 ·_)

1Xm . T)r l '\SQtnu: F'II.A:-ICl•:S('(J - 19;39

17DG. Dm NollA C.mLo , Hl74 , UO Dti: Horn;:1tTO F1i:1,1i:1ocu 101:!. DE Brx 'l'rTo - J 931.

D1,i

..,

1)1 _\I AU'.l.'lXO l'H:mo -

Dr,; l\foN'l'ACD - h 982, 8 1. lhl ". Nwm.A , ('( ..ÌUIJII. lUul

Dhl

( 'RAVAKV.AXA -

-

D uPurs DmtA

20'19 -

mm.

G1 us 1,1PPE -

1558.


INDICE DEI NOMI CONTENUTI NEL VOLUME IV

124-1 , 1569. 1626.

DURANDO GIOVANNI -

gener. -

D'UssILON ,

FAVA

2039. 1303. 1756. 1781 , 2035.

M. -

FARNIDRAHI FASAUNI ,

sergt. -

GIACINTO -

FAVARO ANTONJO -

EMANUEr,m Fn,mERTO

-

DI

FmmINANDO

SAVOIA

1640 , 41. D'AOSTA

FILIBERTO

Fm:mL,ANDO

1545 , 49. 1617 ,

VIII lG13.

è;Nmco

ERCOLE

llJ

ESPOSITO ,

rn.

o'INGHIL'l'IllRRA

IV or

BormoNru

1469 , 1898.

EMBSl!JR GIOVANNI RA'l"I'I8'l'A , CO,

lonn. -

l

DI BORBONID 1924. II DI :BORBONE 1472, 76, 1923, 83. Ji'mt1HNAKDO Il DI TOSCANA ]270. FtmmN ANDO III nr ToscANA 1421 , . 25 , 39. Ji'ERDINANDO

1298 , 1303. EYMANN , capit. 1312. r;LLEJXA GIUSEPPE gener. 1580. -

DI GRNOVA -

]516 , 21 , 77 , 1762.

EnmmARD'l' -

E1\L\NUELEJ

DucA

FmmINANDO

E

FrmGOLA EMANUELE -

1921 , 84.

F'El:GOLA

1922 , 39

flAT\HJF.T,F.

-

, 82. Fmwm,A

1406. capit. --:-- 1235. D 'ESTE -

Gi•:NNARO -

FmwoLA N1co1,A -

1981. 1915 , 16 ,

17.

E uaEN10 Dt SA vò1A CAmGNANo

FEirnANTrn NUN1/..t0 -

1681.

, ,n ,

lGSl , 1918

57 , 68 , 8.3 .

FmuunmLr,I

GIUSF.PPI!l

1612 ,

1959 , 66 , 20.39.

f FABBRIZI , _ge11er. FAXMLLT LUIGI -

- 1322. 1271 , 72 , 74

, 85. gener. , 2007 , 08 , 11 , l9.

FANTI MANFnEDO ,

I<'AN'l'07.7.I

-

1973 , 84. Fmnum ALESSANDltO - 19.39 , 50 , 61. FElmAm n' A Reo Uussru 142H. FmmAnr DA G1tADO FEo:mmco , ge, 11e1·. 1430 , ,32 , 2023 , 2G , 27. FmmARI , gener. - 16:H. l<'mu:u1u G1usEP1•11J Cos't'AJ\TJD , ca. , FER!Ultl•)LLI NlCOLA -

1569

2041.

l!'ARDJDLLA GIA1\mA' rTISTA

,

gener.

1926 , 27. FAttlNA 1462. J<'ARINETI'I , ca.pit. F .·\RfNI LUIGI CARLO -

pit. J<'EllltAltIS -

1312.

12HS , 1.302.

1781.

Fmmf.; Pm'THO -

2018 , 19. -

1238.

FmutERO DELT,A ?l[AR1\HJRA ALFONSO

2050 -


1:-SDICE DEI KOJ\II

CONTENUTI NEL VOLUME IV

, gener. - 1359 , 64- , 1577 , 1716 , 18 , 20.

F1tANc0sco

VILLA

1

1625. RAVASCHIERI

DI

U:i82. l 'HA.\'l',OKI Lurn1 , Arci,escovo 1512. F'ltl~GLIXO , colonn. ] 840 ' 41.

I\ERRERO DI PONll:IGLIONE MARIA -

FIESCHI

MARIA

T1~nIDSA

Hi82 , 2039. 1640. 1640. FILANGmnr CARLO , gener·. 1581 , 82 , 1.89!'i , ]92::l , 24 , 25 , :!6 , 28 , 42 , 43 , 49 , 50 , f):') , 58 , 61 , (i,i , 66 , 67 , 73 J<'IESCHI ANTONIO -

Fmscm

Fn,ANGmrtr

158::l.

GAri:rAKO -

li'ILANGllmt 'rERESA -

II m

S .\VOIA

, 85 . rno2 , 1974. 1;502. GALAKTl T.iUIGI 19l(i , 18. GALEAZZI , scultore 1702. GALILEI GALILEO 1723 , 28 , GAw.rA CEsAnE -

J.928. 1640 ,

Hl.

41. l<'TORELLI . G JUSEPPI!l FrnuAo CIDSARE ~ .

FLAU'l'I DON

1922 , 90.

1!)86.

VINCENZO -

1916 ,

GALLUl-'l'I

0.H,LU1/.ll:O

1556. Ministro - 1Gl6 , 17 , 1770 , 81 , 82. l<'ON'.l'ANA , capit. 1320. FonNò GrnsroPPE - 1938. FOH'l'J NI , gener. 2024. FoRC'Hrnm - l(fl 6 , 17 , 18.

, 83.

FODHA'l •1•1 i\lA'lvl 'EO -

FONTANA ,

·

VITl'OlUO ,

1620. 1922. P. - 1963. JiICHI1LPJ 1966 , 74

GA1,1,1,,r:r tlruRNAltDINO GALLTJl'l'l NICOLA -

17.

FOSS0i\1Hll0NI

1863 , 84

GAill:IELLI GABltlELE

GAY , ministro -

, 74 - &1 - 2oa9.

FILIPPO

G

INNOCENZO -

minii;tro

- J422. F 1u Ncmsco I n 'Aus'.rRIA - 1852. l<'P.ANCESCO Il DI 'l'OSCA:-IA 2024. FiuNCEsco ITT D' Es•rm - 1933 , !>G. FHAè\C ESCO IV D'ESTE 1406 , Hi~-12 , 2001 , OG , 08 , 09. · FR\XC 0SCO Y u'ESTE 1410 , 21 , JG10 , ~008 , OfJ , 11 , 15.

1921. gé':b.er.

GAi,rnALE GIOVAN NI G A~DOLlt'I ANTONIO

2016. 1637. 1229 , 34 , 35

GAn u1,:"1' PIETRO , capit. G ,um.:ALDJ ANITA -

, 44 , 1 ~~Hl.

1326. 12~9 , 30 , 31 , a2 - 33 , 34 , 85 , 36 , 37 , :.is , 39 , 40 , 41 - 42 , 4.4: , 45 , 4G , 47 , 4.8 ' 49 ' 51 ' ;j~ , fi3 , 54 , 55 , 56 , m ' 58 ' 59 , 60 ' 61 , 64 , (i5 , 66 , 68 , 69 ' 72 , 73 ' 75 ' 76 , 77 , 79 , SO. , 82 , 83 ' S+ ' 85 ' 8fi , 87 ' 8B ' 90 '

G A ltlB,\T,DI CAN7.I0 -

G ,\RIBALD1 0 IU SEPPE -

2051 -


INDICEJ DEI NOMI CONTENU'l'I NEL •'OL U MJ1J IV

91, 93, 94, 9G, 9G, 98, 1300 , 01 , 04, OG , 06, 08 , 09, 10, 12, 15, rn, 11 ' l9 ' 20 ' 21 ' 24 ' 2G ' 26 , ::l7 , 28 , 30 , 1463 , 1519 , 21 , l!l87. GARIBALDI Ru:c1mvr1 1338. GARIBOLDI Li C IGI 18H7. GAlU.\'

nr

GILI

GlOBB1 J G I OVANNI - -

1982.

G-10rmA.\'O 0Af!LO -'- 198G.

1429 , 2024 , 28 , 41. 12()8 , GrnnmKI , ten. colonn. GwnGET'l'I NICOLÒ -

G9. 14B6.

G IROLAMO NAPOL!WNE -

G :\TL\'rDJU lLAIUO - -

C: AP}TANO

1798. - - 1977.

GAltHO Fiti\KCl!:SCO

G IIWMiè'l'TI GIOVAXKETTI

lf:i'12 , 43 ,

rn'i , G6. GAR7.IA GIU SE P PE G .,,1111 1,,Lu m

H ossANA

1!):17.

G lllLlA;'.\/T , 31.

1874. ENmco -

G n .: SEPI'E

1G28 , 2fi.

H)fl8.

N1cco1:..1;s1 , colonn.

1 l::6 .

1558 , 1632 , :18. ANGELO 1728 .

G 11.: ~:11:1•PJNA

D.~

BARCELLONA

12G4 , G5, GG.

Grnzr , ea1·diu. -

flENOVA 'l'JL\ON DI HEVEL ' gen.

J(i28.

lfl22. ser gen te - 1303. ÙHJW ST 1802. GHIG LTOSSi 1802 , OB , 13 , 14 GEl\"OVJ<; S J GlUS l•:l'l ' L: -

GENTI Ll.i.J ,

, rn ; ~o.

1882. G1.om Vu,crni\zo - 1863 . Gorni;:1', gene!". - 1707. Goi'mL1,A ENRICO , colom1. Go1tm;;sw G:1sP .1nE --

Gou·r

gcner. - 12!!±. J>; ;-.;mco - J5:!2. G1.1smrr1 , cn pit. - 1800 , 02 , 03 - i:-: - 18 , rn , ~o - 20w. GI..\.Ni\A'J"l'AS 10 FELICE 1!)1 (i , l7

C.unLLO -

DHW ;

G01:' 1' (ì AP.'l'ANO -

G H1:,;1

G JLU<'f'lO,',;I•: - - -

, 21.

1619

1GD5 , 96.

l9G2.

l!JB8. 1 H!i2 , G8.

G1uNn1 Gurno -

1839.

G HAi\DU CA :MICTIEU; fJ1 H USSIA

170/i. LUIGI HJ,;GOIU() XVI -

GiussI

18!)9. GIA:\'01"1'1 LUIGI - - l70fl ' 07 ' 13 - 1828 - 31 , 32 , m~ , 39 , 40 , 42 , 2034. ÙIARDINI 1'1AHIO J.922. G rAHlllNO To~nr:1 so 18~)9. GUN\'UZZI 'l' O:.DIASO -

1.720. H)22 , 23

(ì-IOV,\NKI -

CtlTJLIA!\ 1 l\INtv.rEo --

C .11:Ln

GELLI ,JACOPO -

GKNOCCUI

uwn.

ENmco 1

Coc<:OKA~·o ALBERTO

1707. GAROJ;'ALO

189!). 1271 , 1330 .

GH,L I F rt:\ì':CESCO GIGLIO VITTOHIO -

C

GRIGGS JOHN - ·

1243 , 4.4. 14-47 , 18G5 , G6. 12:JB.

GHLìlIALDT l)(•)L POGGETTO S'l'AKISLAO

·-

1703 , 06 , 2034.

Clmsi; FR,INCITIS CO G UGL IELMO -

2052 -

1652.


INDICE DEI .C'ÌO~H COXTENU'l'l Nl<JL VOLUME IV

Gn1zw·1"1'1 GI.\(Xrno,

cnpit.

-1259

gcner.

Jrn::BERT llAnTOLO~,n:o ,

- 72. G . BATTISTA - colom1. 1890 , 2012 , 15 , HL .

1748.

GUERRA

G UEl{ZOl'i 1 J\ . -

1821.

L

fnttc - 1540. GurnN - gener. - 1888 - 8H.

GUGLIELMOTTI -

LAGRANGE

H

GIUSEPPE

LUIGI

1728 - Bfi - 37. LAHALLE -

l ()fi8.

IJAGY -

1887.

L,1rnn;:,,:z1 l'mnw L ,\CltOlX 1928.

19G8.

gern~ 1·. -

127!) - 96. cardin. - 1866 ;. 70 - 7;~ - 77 - 79 , 81. L.-1 .\"lrnn c IJ~:RE - gm1c1·. - 1462. L\1rn1 N 1coLA - g;emw . - 1272 ~ L,1 i\L\SA -

Ht:LGU8IW CRISTOFORO HOEPLI l'ILltICO -

HoPFSTET".l'F.R -

1962.

L. \~IBRUSCHI N T ,

15GS. 1247 , 49 - Gl ,

13:W.

l?\8~ - 1!'HO , -12 , Go - G7.

L\:,;cu Lu10,;,' lzo -

1H84. :1244.

l,AX½.\ (;Al(T,(I - J.!;C II Cl'. -

1986.

L AN:,,:A F1mu1.NAl'iDu K.-\.\:ZL1rn. -

gener. -

14fl3 , G4.

J.!)8(;.

LIN?:A .MA;\lli'ltlCl)l --

L -1 HosA - ca.pi L. I ~!Il. l ,Al:UCClA LUH,l - l!J22. L EGGH)lt() GIOVAN.NI J 243. LEIPXECHEH 19fi9. hHllWMll'iE -

]

291 .

Iou:-.G Lma1 TSACCl-ll -

1324.

l ,::1:-:r1A

G 1·:NNAno -

h-KARDI

CA1{LO

-

rn:1s.

sottot. -

- M.

1G82 - 83. Li~ JI<JUNEJ - 1818 , ;ìG. Li,;0K1•; XII 1868. Lruo1·0Loo Il m 'J'oscA,XA - J 42G 2G , 32 , 2024 - 27. LETO FmmINANDO 1941. L!J VAI LLAN'l' - ~enel'. 1253 L1,;1'ri,:...;1'r:,,: AU'REDO -

1G4J.

124B

1887 - 1H7t).

J 1G32. 1239. 1302.

Lrnuom L1 1'1·1

FERDINANDO -

CA1u,11 Nrn -

1583. 193G.

,JEST CARLO -

LISSONA CARLO -

,Tos,:: MARIA -

Lo 0Ascro - 1302 . Lonov1co I - H39.

JOVANE -

2053 -

1988.


INDICE DEI NOMI COKTENU'l'l NJ1;L VOLUME IV

1242 , 1330. 1899 , 1914 ,

Lo0v1KSOK -

LOMilAitDO F1n,1cr1 -

J5. l BOl 33 , 38 , 59 , 91. LoNGO Rortm t'L'O ___:_ 1938. Lm•rnz CAirLO - colou u. 18n9 LONGO G1Accn10 , g-enet. -

02 ,

H):-n ,

(1() -

til.

12:~4.

Lomi;Nz1 -

1941. NicoLA -1922 - 3~l.

-LOZZA llENL\l\!JNO LucmNAKO

12G2 , 6fl , 82 , 95 - 96 , 98 , 1300 - 01, 06 , 30. ~\L -1.ncA1u;L1.1 R ,w1,'AELE-. 1955. :\fARCJ-TJ<l'l.vn BENEDVi'l"l.'0 1756. °NfAJlClO'JVl'I 180() , 02 , 03 , 14 , 19 - 20. .?IL\1mscA Lr;cA - 1921 , Ml. .?\LunA BwA'l'ltlCE n'EsTE - 1406 , OD - rn:~2 - :39. :\lAR.Wrn!'.A PrnTIW , gener. -

MAHIA

LUDOVICO DI SAVOIA -----,- l(jJ() .

Bl,ATIUCE

YOIA -

M.\RI.\

200:t XII DI Ftt ANCL\ - 16J 3. L UIGI XIV DI FRANCIA HilB.

LUGLI GIUSE PPE -

G.

BATTISTA

DI

SA,

SAVO.JA,NE,

l(i7l , 72 , 75 , 78

MOIJltS -

L U IGI

VITTORIA

14.06 .

, 79.

MAnu

LUISA o'AuSTRIA -

1::l93 -

97 - 93 - 14.05 - 3!) , 40. i\J.\1:I A Ll.HSA DI BormONE 140~

M

- 45.

jY(AN llOl 'l'OMMASO -

ìVL1m.-\ L m sA Ili R 1·:H;N ,\ U39 , 40. M.-1.mA 'l'EnEs.-1. , He~ina. - 1513 , 15. M.-1.nr~I D ox GrnsEPPrn 191 8. òf u: s 1~LLI NrcoLA Hl91 , 20R9. .?\LmSIGLIA F'1tANC1iJSCO - 1940. M ARTil.\'EZ GABIUELE 1962. ò:fAltZEU,A HJGG. MA::-SA Nico r.,\ 191G. MASSIJ\iILTANO D'Esn,; - 20()2 , 03.

l\1ANGANO - magg. ~

MA s::;L,1 1ùAxo I ,_ I mpern,to1·e

1'1 ACCARI0 -

1G52.

Ì\'lACDONALD l<'RANCESCO NfACltJ -

1991.

1925 , 26.

1617 , 18. MAG GI , tent. 1293. °MALASPINA LADISLAO 1973. lVJALIDNCHINI Vn,;c1,;Nl~O 14g2. MANARA L UCIANO 1247 . MAFFEI ANNilULl•J -

.?lf ANCI N [ AHTu RO , serµ;e11t.

1270. 198cL 1291 , 93. MANIN DANfE.Lf1 1386. MANNO ANTONIO lfi17. MANUEL RODHIGUEZ 12R4 , 35. MANZI0~1,: F'rn1m1~:\NDO - 194.1. MANZO LUDOVICO 198G. MAlULDI GrAC:OMO 1720. M AHANDONEJ , tent. 1652.

1G13. MASSIMILIAKO

o ' ELBIDRSTEIN

1G8L ì\fassnro DoN .?Il Alno -

1893.

MASTAI Ji'mmETTI GIOVANNI - e a,r,

clin. Ì\[ATI,UASSI -

2054 -

1425. Rotto I:. -

J 270.


INDICE DEI NOMI CONTENUTI NEL VOLUME IV

1720. Mi>.'l'l'r,a Gn.:sEPPE capit. 1711. MATTEI , rnacch1ni sta 1632 , 4.3 , 58 , 65. MAZZANI , abate 1875 , 77 ,

MA'f'l'EI EMILIO -

93. gcuer. - 1241 , 91 , 98 , 1300 , 02 , 09.

MEDICI G·IACOMO ,

lDGO. NICOLA 158-1. LUIGI F1mmuco -

1\foolNA SALVATORE MELENDEZ MEKABREA

lVfENICACCI ,

2H,

capit. -

Hl8G. 2023 - 27 ,

-

:\'fo1'ìT1 GlUSIWPE -

1318.

i\foRELLI DI POPOLO VINCICNZO

1623 , 31 , 1756.

Mom GIUSEPPE - 1587 , 1940 , 4,2 - 51. :Mo1wN1 G. 2037. M.onozzo DELLA RoccA ENRICO , ~cn. - 1710 , 20.

1918. MunAT G ·IOACCHINO 1422 J.896 , 99 , 1902 , 15 , 59 , 2000. M U ltAT'l'T ANNlllI\l,UJ - 1941 , 68

:-n:

- n.

llihll'sOU G -IACOMO, gene1·. 1\!IENOT'l'I

1254 , 55 , 58

ANTONIO -

' {-iO , (-i7.

.MOZZILLO DON NICOLA -

1697

, 1759 - 1859. MENDIA AMBROGIO -

i\fm,TI

j\[ASSIMILIAKO -

168G.

i\l u,;0 1.1:,;o

colonn .

i\fT_TS'l'H' I -

Bt~N1wt,'r1·0 -

1293.

1272.

1320, 22~;

MruRCANTINI LUIGI -

1:!5X , 54 ,

55 , 57. J\lfo1tCAN'l'1N1

MERENDA -

1256.

S1~nora. 1276.

Mimt.Z ACAPO CARLO -

1584

N 85

N.u·IONill ÙA!tl,O ANTONlO -

- rm , f-i4- -

86 , 1933 , 38 , 57.

H.i84 , 85 , 86 - 1886 , 1931 , 91.

MEZZACAPO LUIGI -

194-1 . 1899. J\liccA PrnTRO - 1852. MICHID[WUX AKTONIO 1962. MILBI'l 'Z ALIGS SANDRO - gener. 1298. Mm1•r1 PAOLO 1556 , 57 . MISS0RI GIUS EPPE 1293. MONDADORI ARNALDO 1277 81. MON'.CANELLI , ministro 1429. MEZZACAPO SAVERIO -

MtANI FrtANCT~SCO -

1660

fi7 - 68.

l - 1326, 1553, 90 , 1686 , 87 , 1753 , l Sl=lG , 1928 , 2000 , 0]. N AJm ucc1 , tcn L - 1251 . NA'l'OLI LUIGI 1830. NEGRI GIROLAMO 1962. Nm:ini" MN1~1w - 1960 , 85 . NtGGHI NfICHIDLE H)84. NEGHI P. - 125:~ , 1309 , 30. NEGRO , sindaco 1687. NEIPPEJRG ADAMO 1393. NAPOLEOKE

N1mt Cmrnrn1 N ERUCCI -

2055 -

]-!26.

1429.


INDICE DEI l'(0J\1I C01''l'ENU'1'l NEL VOLU:\'IEJ IV

DI

NICOLIS

ROBILA:S'l'

os ,

J 704 ,

CA!tLO

-

, 72 , 80 ,

G. IlAT'rISTA 1662 , 89 , 90 , 92.

N1coLIS DI HomLANT

-

1660. m

89 , !H , !):2 , 94 , 95 , 1303 , 04- , Oè3 - 07 , 08 , ;~o , 1932

nomLANT MAUilIZIO

DI

,

HOBILANT SPIRITO -

,

1619 , 43 , 44 , 45 , 46 , 4 7 , 48 , 51 , 52 , 55 , 56 , 58 , 60 , (;2 , G7 , ()!) , 87 , 1828 ,

0

33 , 38 , 91.

0'l"l'OLJèMrnr LEONFl -

O UDINOT ,

gener: -

1587 , ] 904 , 05 , 07 , 08 , 10 , 25 , 26 , :W , 32 , 34 , 39 -· 40 , J 2 , 1.9 , GO , 3G , 67.

NOBlLI,J ANTONIO - -

NocERINO lVIICHJ~L(,j

l'..\CCES l<'!P.SC!•:sco 1:'Accm,

1652.

1558, 87 , rn57 , 60 , 68 , 73 , 83 , 86 , 90 ,

, (-;7.

gener. - 1422 , 190'1. 1756.

1883. capit. -

12ti0. l'ALEfOW G AETANO HJm) , 50. l'.\LFY , conte 1681. T'ALLAV1Cl1'I 13li.

l'A9GI ,

NUIT7, L UIGI -

J:>,\LL .\ VICL\"O Dl

o

sco PALLJA -

Occ i,: LLI -

1G99.

1686.

0BEltHOL'l'Z F_.R -

lì'!L.\BOSA

1793 . teologo -

F'HANCJ1J.,

1690. 12til.

l'.ALLINI ,

sottoten. -

I'ALì\HERI

GIOVAKN1

BA'l.· r rs•1:A -

l 8G3 , 68 , 71 , 76.

1887.

() r,1vH1JIU , capit. -

1588

HJ21 , 55

P,wTTLA PowruXATO -

PA(';ANO -

1973.

0 .UEltT , UV\"OC . -

1899 , 1955:

G i ovANNI BA'l''.l'IS'.l'A -

, 1898 - 1001, o~. .l:'.in; E;,;11ico - 2017. P ,\CIFICI FRANCO ] 9S2.

l!:)86. 1939.

NovI GIUSEPPE -

N uGENT ,

1251.

p

NI0LA HAFFAEL E -

2031. Novr Prn"t'rto -

2011. 1590.

S"rIOJ:\I E~HLIANO -

1385 .

Nu~PPI1~H .,. gcn. -

NOVIGLLIS -

-1261

, (,2 , G:~ , GD , 70 , 72 , 74 , 75 , 76 , 77 , ,9 , 80 , 81 , 82 , 83 , 84 , 85 , 86 , 87 , 88

1 693. NICOLIS

m.

0HS1J\1 V1J\CMNZO G-101:vANO

NICOLIS DI R@TLAN'.l' Ù IUSIDPPE -

NrcoLIS

1269 , 71 ,

0Jn, A1'DO Ùll!81H'l'I<1 -

20.

1312. OLivmm ALrnssro - 1254, 56 . 0MODEI FRAKCESCO 1588 , 1697. Ùl'l<)lt'J' I 1652.

PALU MBO EMANUELE PAN1 ss 1,mA R11J.,11 G 10 -

l',\OLET1'1 DEL

2056

17G6.

1\lELLE

1941. 1516. LUIGI


INDICffi. DI<:t NOMI CONTENU'l'I NE!. VOLTJ:1.IE IV

PAOUJ1'TI G11_•1.10

C. -

P ,H'ACINO r/ A N'l'O NI

1712 , 22.

15(58 , 1632 , ,t3 , H3 , 65 ,

-

1723 , 28 , :W , 33 , 39 , 93 , 96 , f)t) , 1800 , Hl , f>!) , 1911 , 2035. PAHAVIA G. B. 1728. Prnu

PAUAVIA

A1,1,1SsAND1W -

PAREA

13 . -

1G83. 2035.

capL. -

1904-

,

05 . PJANCL G ·IUSEPl'T~ SAVERIO -

P. -- l!Jl7.

1:si\',\

1959. 1850. "l'1 <:x1-:-.r·1·1 , Lipo~1·:1fi:i 1556. ]'1s1 (l10A<'111.,u .LD39. 1'1.,'.w , <·011 I e - .I U62. \'JJ -· 1-1-l(i.

rn:-::-;. P:rsACANE

1302 , 04.

VILLAi\1ATtfNA EMANUIDLllJ

1'1.;sAl'AN i tJ °F'ItANCESCO -

1966 .

1966. -

I !)1) I'

( } \H L O -

PlSCJC l•JLLl

, ('0 (01111. -

P 1SCICELLI

~v -

l'LANA GIOVANJ'\J

1917.

JlJ(i(i. l(i!H - 17:!-3,

60. I !)fii'i .

l'OEIUO CA HW I'OI SSO:\ -

1 SS:l,

PoLANI FnANCERC'( 1

-

I'OLT1/.ZY G10VA,'INI -

VrncrnNzo -

R,\N

I SS7 . 1!)7:1.

UHl.

J 544 . 1986. Po:\'ZIAKI L u10 1 2002 , 03. Poxz10 - 1652 , Gti. I'0 1tT1 A 1,1m1tANO J 8Gl , 81. l'OZZA'rI , cn.pit. - 126] - 98 , 1300 , 02 , Ofi.

I'oNzg

]5]2, 15.

I !)f'i!J. -

Prnu:"iTI -

PONZA DI

1(;44 , 49 .

tenent. -

1,1~!1 , :-;:--: , fi: : , .L510 ,

Pm 1\: -

I'oLrzzy

(·;:-{.

PEimONE DI SAN M Ail'l'JNo CARLO -

.PESSINA L UIGI -

1924 - 8:-{ , 86

CAm,o -

1'11:1:1: 1 (;rnM· 11 1:\'o -

P IO

1)1

1938

, lH.

18;)(-i

1720. l'.~'l'!(R.':0S'l'IW , ea,pit. -129:L PrnmnNEr,u CAMILLO 193G. PEYLA ~ 1829. PELASSA , tipogr. 1550. Pro:NS1\BIDNITI N1cCOLÒ 1263 , 91 ,1804. Pm•m GuGr,IITILMO , gener. - 1389 , 1991. PEREZ CONDE V I NCEN½O 1923. · P11mmmo Doi\mN1co 1847, 2036 . I'1m1t0:"il•J R 1tJNVBNTJTO 1922 ,

l'ERRUCA ,

cnpit. -

l' 11·:Tw1 n ' ,\ 1: .\r;o:-1A -

T'ASTOltlG GIUSEPPE \'~

-

1556. 1298 , 1303 ,

I'JA.\'A

- S7.

G8.

P1•J8

Prn'l'!W -

l'EVERELLT

I' w

ge11e1·. , 17 , 19. PAS.-\:;;JSr , cn.pit . 1328. PASS ,\RO CARMELO -1589. l:'ASQUI 1321. .,.

1720. 12!:ll , 1304.

l'IAZZI

l'An1 s 1 G1ur;i.a•pi,;,

f~ASTOiHt

S'l' Il\0 -

PETHOSl:\'O , magg. -

HiH!:l

,_ 2034. P ARCKINS -

PETITTI BACI.TANI DT J].onwL'O AGO,

A1,1i:SSANDRO

2057 -

M.AH'l' I KO -

D8 L1,:0N l•' 1:ANC1~sco -


INDICID DElI NOMI CONTEJNU'l'I NEL VOLUMEl IV

1922. 1270 , 91 , 1303. PnmsTr. FERDINANDO 1955. PRICHAHO DON GIOVANNI 1937 , 40. PRIMNRANO _1966. PRoMIS Vrncrr.Nzo 1617. PROTO 1643.

RESTA 0AMILLO Rl!:'nBINDER ,

PnoVANA DI COLLEGNO GIACIKTO -

LUIGI

-

198G.

R

15. i cce R. -

Q 1612. ' colonn. 1502 , 03 , 1723 , 10 , 43 , 44 , 46 , 47 , 53 , 54 , 56 , 2035. QUAGLIA GIACINTO 1594. QUAGLIA NICOLA - 1726. QUAGLIA Z l!.NONIO 1592 , 93 , 94. QUANDJJ:L PIETLW 1595. QUAL'.AN' rA Ihm NARDO 1921.

QUAGLIA ANNA -

(~UAGLlA GIOVANNI

R capit. , 74 , 75.

RAGOSlN ,

1901,

1330.

R1cc 10 FRANCESCO -

1963. 1850. 1596·.

H.ICOTJ'I MAGNANI C 1tSAit1D -

rn12 , 18. ruo'l'I BA SILIO - 1921 , u2 , 53 , 55 , 61 , 64. :Puxy , macchinista, - 1632.

1269 , 70 , 72

159\5

, 1720. H ICO'l"l'l

0. -

1556.

1939. RINONAl'OLI MICHELI,J 1984. RIPA ANDRMA 1722. Rrno FHANcllisco - 1261. R1•1•ucc1 VINCENZO , colonn. 1895, 96, 98, 1901., 02, RlNAr,OI GIOVANNI -

03. Rrnzor,T ANGELO -

1264, , 6::'i , 66

, 1304. capit. - 1711. 1687 , 2034 . HOBEH'l'O DI BORBONE 1402. ROBYN'S 1911 , 34. RonuRmNT 1858. RoccA AN<.mw MARIA 1699 , 2034. Rocco CARLO - 1921 , 50 , 55. RODRIGUEZ GIOVANNI 1916. Roruuo 01 GUARENE GIACINTO ~ 1684 , 85. RoBERT AGRICOLA , ROBERTI

G. -

ROGIER FRANCESCO LUIGI , gener.

RA NGONI MACCHIAVlilLLI LUIGI -

1515. 1325. 0. - 2037.

RAVIDLLI RAVIOLI

UIBAS CAJtMINI,J -

RlBAS D ON EMANUELE

RICOTTI BRCOLEJ -

CoLT,EGNO

1614

,lu,HL

H1c HELM1 FmLICITA -

1589 , 90. PROVANA m

.

1962. marescia llo -

PRlli'FA'l'l DOMllJNICO -

PREMI LUIGI -

-

, 1545 , 1692 , 1717 , 20 , 22 , 2035. °ROLLl.Jl' 1823 , 32 , 38 , 39 , 42.

2058 -


:INDICE DEI N0l\1I CONTENUTI NI~L VOLUME IV

1556.

magg. -

HOMANO :;\'iICHELE -

Ho~ZINI GIUSEPPI1J

SILVESTRO

Hossr °E!'>:1uco -

nossr Hossr

1252.

1728.

Rossi CELES'J'INO Hos s1 - magg. GIOVAN.i'iI

GIULIO -

HoV,\SViNDA

Dl

2035.

1631 , 88 - 89 . 1701 , 02 - 1824 ., 31 .,. B5 ~ 51. SALVO DEl\:fETRIO 1901. Crns,\lrn -

- 92 ,

1262.

ROSSI A.i'iTONIO -

1998.

SAUl\IBEJNI LEONALWO -

SALUZ½O

Ho SELLI Pn:mo - gener. -

gener.

-

SALUZZO Au;SSANDRO -

Hos,\ DorsATO - 1.265. Ros.-\s - eolonn. - J 262 .

RosSET.rI -

(CANERA m)

1241 , 1401.

HH9 , 43 - 52 , 56 , 65 - G6. Ros DoK CAnLO .;__, 1940.

HosoT,INO PILO -

SALASCO

-

~)4 , !)!) -

2011.

SA~rnuv (B1m'l'ONE m) -

capit. -

1261 - G2

1986. 17:W - 1847.

SAMPIEm ,

1:-{(J!).

SANCHWITI ANTONIO -

S4 - 91. , 1:-{02 , 05.

-

1291. 1984-. 1291. HovAs1rnoA

19fil. 202(-i.

tipogr. -

S ,1.NDRI -

SAN '.\'L\t:'1.'lKO D''AGLlÈ CARLO L U I-

1681..

CI -

conte

L nrn1 - 1.628. R uFu·rn 1 a. BA'l·.ns·.rA 2019 \ 20. Hi;sso F]NHICO , capit. - 1942 , 83 - 84. Hus'l:ow - gc1ier. - 1296 , 98 , ] 330.

SA:'< JIArtZANO (AsINARI m) F1LIP,

ro

Aj\;'l'ONIO - -

1502 - 03

Hi8~ , HO.

lfl3S. ] 842 , 4-4..

SANTAJ\UJ,;t,() 1"I COLA -

l uog.

SAPPA -

~

S 1mT01t1 GrnsIDPPE -

SATRIANO Il.AFF,\Jl;I ,E -

1863. 1984.

2024-.

SAVARI -

capit. - 1712. SAvro EMIL IO EDOARDO , capit . 1306 , 1712. SCACCHI , A RCANGELO 1922. S CAL.\ - gener. 1896 , 1940 , 74 - 75 , 78. SAvlO ALFREDO -

s S ,W CHl A CHILLE -

1241 - 73. 12()4 , 65

SACERDOTE G USTAVO -

- 66 - ]304 , 80. SACHERO 0ELES'l'IN0 -

S ACCO ZZI

A GOSTI NO

SCALLI. -

-

1291 , 1X04. ANGELO

-

]99(;.

1765. gener .

S CARAJ.\UlONUJ L U I GI -

1539.

1924 - ' 39 ,

GO. conte 1697 , 1720

SAINT Ilonrm'I' (BALLADA DI) PAOLO -

colo11n. -

. Rc:m.,m: LI,I l'J;]DOCCA

1596

, 1859. S,\T,ADI!\' [ G1rtOLAMO -

G. BAT l'ISTA - colonn. 149~).

ScAn.AMPI

-

ScAttPATl FRANc 1,sc o

rn22.

1914. 2059 -

SAVERIO

-


lNIJI CE DEI NOMI CON'l'l~NU'l'l

1870 , 71 , 76 , 77 , 80 , 81 , fl3. S CA'f'I,GtUl\IALDI STA.\"J ST,AO 2036 SCHIARIXI 1331. SCARPELLINI FELICL\NO -

S l•:L VOL Ul\11<: IV

Hi12.

S•1•1ccA GrcsEPPE S•rOPPANr ANTONIO ,

iug . -

1257

, 58 . Sn:ASSOL DO ,

gener. -

1628.

SuGN Y , gcncr. - - 17.J.S , 4-9 ; 50.

Sci rnOCJ'r1m G-10M·n1xo - 1 {-i41. sconzA LurcI. - rn21. Rcor r r ALFoxrso - 1H8(i. SECCHI Dox : b CELO 18M. S1·K, 111,; R.01mnTo , gcn . 1612

12:m.

Suzrnr A xToxro -

T

20:{G. SEYSSET, n' A1x

-

V1TTOHIO A:'IIEDE O

1618 , 1770 , 81 , 82 .

SEH1'0LI , se!'geH t:. S mmISTOHI

L nc{ J -

1303 . 2023 , 2f) ,

31 , 32. Sr,;rmenrnit , genet. -

18:il .

Snnrm -1H7l1 . Succi li'HA,,c1,,sco 1723 - 64 , 1859.

rnoo _ Ol

· lBO:L 1721. teu. colorrn. - ] 9G7 ,

S11 'AHl)l

F1U:\('ES('fl -

Snrnox

SILVIO -

Sll\10 :\I ,

,

7:--1. 18'17 , 20X(i. 1272 - 74 , !):"i , 1307 , 08 . S<HHm gì\IANUDL 1,: - t c11t. 1637. ~(,w:i-m o C,rnLo, gene,·. - 1606 , o7 - 1n , 175!.I. SoL.-11:0 , e ardin a le J 1300 . SO)<ZOGNO 131G , 2 7. SP,\XGARO , gen e1·. ]302. SI'l)<AZZJ , gen er. rno3. SPOXZI LLI FHAN('ViRCO lfl86. S'.l.'A1m1,;Nrni:1w - gciwr. 1422. STEWAH'l' C ARLO 18GJ , GG , 70 , 'il , 73 , 76 , 81 , 83 - 86 SHYrTo I'1N'ro1t -

811tT OHJ G IUSEPP E -

1324 . 1 'AJ3.-\.CCH I , eolonn. 1X02. 'l' .\Ll,A ltO .A!\(H) LO - 17G6 , 1823 , 2.J. - BO - 32 - 3G - 39 - 41 , 42 , H. ' l'AN.\ FH.lPPO 1618. '1',.1:\ .\T L-1 - l:{25 . 'l',\.\'CHJ EMILIO H l(i2. 'l' .-\XCH{ l •'1:AXCESCO i\JAHIA 1939 , J;; , Jfl , Gl , G3. 'l':1:,.;(·H1 'l'mil\IARO }fAitIA 1938 , 41 , 4,9. 'J'.W.-\SI,.'\ li()UA'I'T - - 1;109 , 18. 'l'Ermsco J.304. 'J'E.~JPI,\ - 1842 , M . 'l'E:'IIPJO A .l\IEDEO l ìi'>G. 'l'cK'l 'I Grnv . llA'l"l'I SJ'A 1298 , 1:J31. 'l'El'P.\1'1 1u0i. ' l' 1rn!llA .\JS I A1nT HU 1210. T .·\13ACCH I ,;. \ 'Olont,nio -

TESAUIW -

1H52.

12G7. O 1318. 1850 , 51 , 2036. 1632.

TE'l'AR VAX ELVEX ' l'OGl\il•:'J' l'l GAI<71'A:\

'l'OLA .PASQUALE ' l'o~ I ASETTI Ilos A

'l'O:\Iì\IASO DI SAVOIA

'J'OIUtJ,;'l'T,\

rnn.

, 93 . 2060 -

A L FREDO

,

12G8 . gen er.


INDICE DEI NO:Ml CONTEJ\'ti'l'I !\EL VOL UJ\'fE IV

te,

'l'rnrni,.vnA GW\",\ 1\;\ l ANTO.\"TO ,

1311 , 12.

nent. -

'l'onTor.1:-s1

VAL P ERG.\

no)[

B AK\'MIA -

189B.

•rrnu R. -

1331 , 1887 . 'l'osi AG OS1'1:'\0 2011. To s•er AMEDEO - 1331. '111mYELYAN G·. M. - :13:31 .

VEL.\:SC(J ~11 -01.ù Y 1,.1sDI'1"n -

14 ,

.LS

200± , Oo. 16!)5

1:331. 1271.

192H.

, fiH , 77 , 93.

20. 'J' I:UDI

,

13.Ul.

Euc:1,:Nrn -

, 96. YECCHI C. A . -

1273 , 1301. lG2G·. 11:55'.? , 1814 , 18 , Hi

'l'tWN.-\ -

1802

VASSALLi EANDI AlWONI O -

v1 'l'ERNENGO -

TnOIA:\'O

19. V AL Z..\KLI. VANDELT,I

P . r.J,T -

'l'HEVES

-

\'1-:nc:ru

1H22.

~!COLA -

'J'U( 'lll F'It.-\1\Ò,;;:;cO .l:'AOT,O -

U)~Q ,

'.?G , 4!-) - ~2 , 55 , G3 , 8-~ - 8(;. ' l'i 11m - 126!) , fJl , 95 , !)8.

G 1us1·:t'l'Vi -

\'1•:I( .\".\l" FHA:\CESCO -

Ul(-iO.

.LUDO .

Gn:sEPPE -

\·1-:i:xAzz ,1.

1500 , 16!).i

, nu. \'m1'1 m

1'11.\1 ,ì•:S F I LIPPO - -

1756.

1 , u~; _ ~o:;:-). 14::{2.

l.Ii:.-\LDil'-:0 l ' Ef:l:-7.7.f -

l :co BERK.umo , l110gt. AXTONIO -

ULWA

una , ULLO,\

1630. 1607 , 08 ,

55 , 57. ]432 , BH ,

GEHOLAiVlO -

'i'rncovn , coln1rn. -- 19 L'i , J.7 +fJ , i).j. , i5i5 , Ò! , (j;J , Yl'l'.-\ L l . \.. , (·,monito 1:::n . \' J'l"l'OIUO AMEllEO I I I)] S .WOIA 1G18 . Yn1·omo AMIGDEO I I I DI S.wou -

11rnFì , on , 1 mn , 11 , 91. Ul\rn1,;zrro 1 -

HiGS - 81 , 17:1H , 98.

1706.

U SS AN I .Aè\TONJO T ~SS .\Nf n .\ Bitrnu ; -

Y rTTOHIO E,HANUELE

:n ,

19G2. U)(-;() , (i2.

I -

1334. ,

H95 , lGSS , Hl , 1708 ,

14. , ii3 , 1845 , J'i' , -1-8 - 52

- rrn .

V rno2 - rn , 14 - 20.

VAYHA -

V,u.,I<'RB

or

B0!\'7.0

LEOPOL DO

lGJO , 31 , 35. ·v_~ LL.-\Hl) l

ANTONIO -

] 254 , 55 ,

fi8 , (i() , ()H , 71. VALLl ?\0 -

V l'l'TOIUU E, L\!\TJELE II :...... J2~0 , 1359 - 90 - 1432 , 35 , :11; , 39 ,84 , l o77 - 1984 - :lO rn , 21 . Vrnor:rn EMANUELR H l - l:'iJ:-! , '14.. VJZZAHDI Gumo , magg. 1:-l2G. VOCHEIU (',\IlLO - · 12!)!), J557. \'ox .\lECHEL , gene1·. , 82 , 83 .

1G52 , 55.

-

2061 -

1275 , 78


INDICE ni,;r NOMI CONTENUTI NEL VOLUME IV

1868 , 69 , 7l - 7(j - 77 , 78 - 79 - 93.

VoLPICELLI PAOLO -

ZANOLr A1,ESSANrnt0 -

ZAKOLINI CESAREI -

WI<JRNER -

1664.

- n - rn01 WrnsPKmm vVou,1,:i\IU'l'H -

gener. -

1895. ZECCHI & Bm,A - tipogr. 1556. ZENON ANfOKIO 1479 , 81 , 88 ZAPPI -

vVm·1'm l\:CAmo ,fossrn -

124G - 69

- 21 - 21 - 30. 1951 , 52 , 63 . gen. - 1628.

1610 - 11.

i'IJICHl•:LJ•: - · 1922 , 90.

;l;AN01~rI

w

2000 - 01

- 40.

- 85. ZEmT,LI ST1,;1,' ANO -

Znw

1931.

-1742 - 45 - 48 , 49 , 50 , 1800 - 02 GEHOLAMO FRAKCESCO

, 08 - 1 O , 13 , 14 , J 8 , J 9 ,

z Z AINI -

1302. colcnrn.

ZASELLI -

20 - 2[{ - 33 - 34 , 35 , 37 , 38

- 41 -44. Z1zzr Xrc or,A -

- ,.~

1718.

, )

-

20fi2 -

( .

1291 , 1964 , (15


Indice del quarto volume Pag.

Dedica,

VII

Prefazione di S. K Benito Mussolini

IX

Premessa -al IV volume

Xlll

Comitato di Redazione

X.IX

Capitolo XV. Artiglieri e Artiglierie nell'epopea, Gnribaldina. Garibaldi artio-liere ~--------: :t:t: :.:. .._...~ l.

2.

Gal'ibaldi e le prime artiglierie u:,;ate nelle sue gesla d' Amer.ica - Il cam10ne sparato da Anita - L'impresa del Pnrmi:ì. - 11 ,·ornbattirnento di Costa Brava - La cnmpagna d ell'T;rugnny e ln. legione d i Montevi<l eo - I vezzi cli Garibaldi alla battngl!:1 del Salto - Il cannone del Cenni conquis tato a 'l'a1ielJy - I primi f)nattro cannoni di Garibaldi del '48 e '4!J - G iovanni Cuniolo ed i suoi subalterni - Il Tcnci;ite Dovi - Le artiglierie della difosn ,1i Uornn irnviegale da Garibaldi nel '19 - L 'entusiasmo dc;;U :.:di;;1 ic ri ,wr Garibaldi - Il proclama. d el 2 luglio - Gli artiglieri del '40 giudicati dal nemico - Tina hatteria n ~galat.~1 u Garibal di - Oome nac que l'inno cli Gariba1fli - L'artig lieria gnrilrnh1inu n e lla e:11np:igna del 1859 La spedizione d ei Mi lle - TJart.iglieria del corpo cli spedizione Vincenzo Giordano Orsini artigliere garibaldino - Le p rime ca nnonate cli Orsini a Calata.fimi - La diversione d i Corleo1w - La ,:0lonna d ell'artiglieria sviando l'inseguimento clei borbonici , col rischio d el proprio s acrificio, concorre indirettamente alla riuscita della marcia di Garibaldi su Palermo - Lo sbarco sul continente e la marr.i,i ,;u N,rpoli - TJ cornbaltiruento di Ca ia,,.r,o - L'e-

-

2063 -

1229


INDICE Ul•:I, QUA!t'L'O VOLIJ:i\Hl

Puy .

3.

rois 1no de lla batteria d el 11rnggior e Ilr iccoli - I c ombattimenti clel 1° e clel 2 ottobre - L a. b:::tteria Anghedt a S. Maria di Capua Il capit ano Po:,::,:ati al Ud vedere - 11 capitano Sampieri ed il tenen te Bracale a K Angelo postano la batteri a e lmll.ono eliicacerne11te i n~gi - L'eroismo del capi t:rno De MarLino a Ponte Della Valle - Lusin ghiero giu(lfaio seriUo 1hil Cmlolini sull'artiglieria. cl i Gn riba lcli. : ,, L'artigli e r ia risposi~ brillantemente con le poehe batterie che possedeva e fece prodigi )l .

12131

L'arliglieria di Ga ribaldi nel la c amrmgnn del 1866 - La brigata D ogliott:i - i\1onteroto'mlo - I I sncri!lcio della Tavani-Arquali - Vi lJn <llori e l'olocaust.o dei Irntclli Cairoli - Giovanni Cairoli tirl.iglierc - L'artiglier i:1 lii (J:uilrnlcli a iVlcnta na - Garilmlrli in Prancia - 11 cornlmll.i nH~nt o di Lantcnay - La battaglia. di Autunn .

1309

Capitolo XVT. Le llllifor mi degli artiglieri dei vari Stati lta.lia,ui Cl'eati e r,onferrnati da,l trattato cli VieHua, ~

(181:'i -1870)

Regno di Sardegna - Lornù:ll"rlin e Venezin. - Ducato cli Parma , Piacenza e G u ast nlla - lhH'.:1 to rli Modena - Gran Due:11.o cli 'l'oscana - Ducato cli Lueca - Stnto rontificio - Re~n o delle D n e Sicilie Artiglieria tld CacGove rno provvisorio l'ldln Sicilia del 1848 ciatori delle AlJ)i . § l. RPgno ili Sardegna . § 2 . Lombardo - Venelo . § R. Ducato cli Parma, Vi ncenza e Guast.alln. § 4. Ducato cli ì\fode n a . § 5. Granduent:o cli 'f osc:111a § 6. Ducato di Lucca § 7 . Stato Pontificio § 8. H egno rl(,ll<~ Due Sicilie § 9. Arl.igl i r~ri,1 d el Governo l'rovvisorio llelia Siciiia clcì 1S4S § 10. Hrigatn. rl ' Artig lieria elci Cacci al.ori tlell e Alpi

138~

1nn0 140G

142 1 ] 4~!) ]44(;

l4(ifl

11SS 1']91

Capitolo XVTT. Le B:rncliere dell'A.rtigl iel'ia, <'!al 1814 ai giorni n ostri. § l. L e Hamlie r e dell'Artiglieria dei vari . Stati ftaliani d al 1814 al 1870:

Regno di Sardegna - Regia Acr~ademia Militare di T orino - Artiglieria d i Gariba ldi 18fl0 - Regno . delle Due Sicilie - Grnndncato di T osca na - Dncato·rli iVJoclena - Stato Pontificio R egno d i Sardegn a . Bandiera dcll' Artiµ;l iel'i:i rli Garibaldi (1860) .

14!!:,

l.495 152]

··- 206-1 -

·/I


I ND1CB DEI, QUAl{'l'O VOf,UMI~

l'ag.

l{egn o delle Due Sieilie . Granducato di 'J.'oseana Ducato di Modena Stato Pontificio .

Ui2i. 1531. 151>'2

1540

·§ 2. L e vice11de della Ban(lieni rlell' Artiglit!L'ia dal 1870 ai giOl'l\i nostri

154.'3

Ca,p itolo XVIII. Uroni~toria, b.i ogra,fica e bil.,liogra:fica di u,r tiglieri scrittori ~_,lt ~cr·ittm·i di opere artigliereschc dal 1 15 al 1870 .

1553

.Annunrl, gionrnli f~ riviste militari pubblicati in Piemonte (18l!'i-70) Notizia biùliogrnfica e del le font i per i l C:1pitolo XVIII d ella Parte Seconfln: Volume I V (dal 181 5 a l 1870) .

1554 1611

Capi Lolo XIX. 11 Mu seo .Nazionale ,l 'Artiglieria in Torino (1731 - 1870)

16L3

·- Notizia hibliografie:ì· per il Capitolo XIX 11<-ll:1 I'm·te Heèonda lume IV (dal 181:i al 1870) .

1638

Vo-

Capitolo XX. IJ Corpo Reale d' Artiglic1fa ed il servizio delle Miniere negli Stati di tel'l'afm·m:-1 del vecchio Regno Sardo. Laboratorio, Museo e Scuola di Mineralogia (1752-1798); con alcnne n otfr..ie storiche s ull' industria, mineraria, n egli Stati Sa.bandi .Alleg>Lti ill Capilolo VentcsiUJo . .Noli;,;ia bibliografieu p er Jl Capitolo XX della· f':irt0 ~f'.m n rla - Volulume l V (dnl J 815 al 1870) .

1639

1665 '

166fl

('apilolo XXI. Bcuolf\ di Artiglieria,. ·1. La R egia Accademia Militare tli T orino dalle orlg'in i 1(178 al 1870 . 1.' P <wio(lo - L' Accaclemia Re~1Ie c'li S avoia ( IG78-lW8) .Avvertenza prellmin:ir e - Il palnzza <le ll ' At-c:idemin - Il « m:mifesto » fli Maria Giovrnmn natt.istn tli Snvoj:1 - La eam1)1m a cli Simone nouehernn, illustre fon dit:ore fll cannoni - J,a fam a dell' Accademia di •.rodno si d iffon de in r.uttn E u ropa· - r na questione con la San-

ta Sede per gli accademisti s tnmieri « ereti ci » - T nuovi regolamenti del 1730 e 1753 - l tre « appartam enti ))

-

2 0(5;3 -

1671

1671


I

l

IND:i.CI:,) DrnL \} u AHTO VOLU1IE

I

Pag.

2·· Periorlo - Liceo Napolcouico (1804-1814)

La b reve pnren t esi òclln dominazione s tranien1 - L ' inaugurazione dei corsi - Una visita 11 nn discorso di Napoleone .

1686

3" Periodo - La R. Acc1Hl ernia Militare Le pate1iti del 2 novembre 181::i - Il JJrimo comandante : Nieolis di Ro-

bilant - Il vrimo dlrcttore degll studi: Cesar e Salnzzo - Il corpo iD1:,egnanl"i - Le sedi est in\ - Episodii ed a neddoti - L 'elenco degli ex-accademisti caù uLi combattendo nelle Campagne del Risorgimento ti110 · :11 1870 - Su '.!300 alliev i, oltre 000 lleeorati - I sistemi òi reclutamento e d i organizzazione e le successive moditicazioni - La grande r iforma ilei 1860: l 'Accademia Militare diviene Ac(~ademia cli Ar1.igli~riu e Genio - Personaggi illustr i cbc furono a!llcYi d ell',<\.c('aflcmia - l,:i nuova st or ia . 2. La Scuola d ' Applicazione di Art iglieria e Genio cli Torino d nlle or igini al 1870 (J7:19-1870) . Norme di ammissione - Progr:un111i tl i insegnamento - L'opern d el Bert ola e cli. N icola Quaglia - Lt~ matein.i tithe ncll"arle milita re 1,:ccondo Galileo G111llei - Prima sede clella Scuo la presso la n cgict Zecca - Trasferimento 1n·..~«o l 'Ar sem1l e - Uniform e d egli allieYi - La ::',r;110la alla th1e df>l seco'lo XV 111 - Le scuole teoriche cluranll! la dominazione frnnccse - Loro chiusu1·a - L:1 ~cuola d 'A rtiglieri a del 180~ in Alessandri a - Rinaseit:1 della Scuola di 'l'orino ne l 1814 - Il wogel.l:o del Colo111u;llo Gion mni (,ìlrng-lin - Sopprf>!lsioue dell(" ~<·noie nel l SHi - Ristabilime11lo d ella scuola nel 1822 - R egolament.o <Iel 1831 e rnodificazioni ò el 1834 - La scuola complementare diretta (la Giovanni l'l fma: suo r egolamento del 1837 e s uccessiva ch immra - Vicende d a l 1842 al J850 - Le prime a mmissioni cli bo rghesi , studenti e la urea ti in ingegneria ad Ufficiali d'Artiglieria e Genio - Di s tacco Llell a Scuola eornplementare dalla RPg ia. Accademia Mllitare nel 1Siil - Conseguen:r,e d eUe guern~ e degli anenimenti cl al 18i'i!l al lSGfl - T corsi a ccelerali. - La Scuola cl" applie:n:ione per le fll'mi cl'Art.iglieria e Genio nel 1863 - Ordi n:1rne.nto della Sr.uola Vinsegnamenlo tll Francesco Siacci

1687

1723

1723

(1739-1799)

1723

2 Pm-itJ<lo (1814-1870)

1753

Copia di ,Jocmnen t i r ii,rna rd anti le Hcgic S,:nolf! T eorich e d ' Artiglitir ia e Fort ificnzìonc esisf·e nti al R . Archiv io cli S tato <li Torino (Sezione 4•)

1767

1° l'eriorlo

3. Le Sruolc dl Artiglieri a di Cagliari (180fl-1814) SHvoia in Sardegna - Il d ecreto di Vii.torio Ema11u ele I - L a bella figu·rn di Vittorio P ilo B oy) di Putifi~ari , Direttore delle Scuole d 'Artiglieria d i Cagliari - Un episodio di Cavonr fl("<'!Hl emls ta -

-

!!OUG -

J845

~


lNDICEl DEL QUARTO VOLU Mrn

l'ag.

Norme, materie d'inscgnrunento, e,mmi - La gloriosa tradizione delle Scuole d'Artiglieria si riprenderà in 'l'orino, dopo la restaurazione

1845

4 Scuole Pontificie di Artiglieria Le pro11oste del Uolonnello Lopez - La Scuola spec:ial_e di Castel Sant'Angclo · La Scuola militare per i Cadetti d'Artiglieria e Genio e il suo r egolamento - l:'rerni e medaglie - Critiche alla organizzar.ione e al fu11zionam1è1Jto tlella Hcuola - La Scuola vielle circoscritta ai soli Cadetti di Artigiierin - li nuo,,o regolamento La Scuola d'.Arti;;Jieria si integra nel sistema culturale tlello Stato, ma non ha ltmgn durata - Nuove riforme - La breve Repubblica Il.omana e la sn(·cessiva reazione - Tl « Uollegio militare »

1859

r..

Scuole cl' Artiglieria nel Hcgno delk Due Sicilie (1815-1861) La Seuola militare politetni ca nel 1811 - La Sr.uohl d'Artiglieria di Capua - Loro r.ontimwr-ione dopo la rcstnura:i:ione - Il.iorgaui:r.zar-ione llel 1810-16 - Pro1nst.e del Colonnello Rilucei e del Maresciallo Costauzo - Il Ue,11 Collegio Militare - La Nunziatclla lvfaterit, dl lnseguam,mto - Cornandunti, Diretlori, lrrnegnuuti - Riforme ùal J.817 al 1823 - Ordinamento funùarnentale del 1823 - ProvVP.rliment.i del 181)!:! - L'opera (li Carlo Filangieri - OnJinameuto degli sturU <l!èl 18é:6 - L'i11segnamento di )\{ariano D'Aynla - Le r·iforme del 1841 - Seioglirne1Ao llel Collegio di Marina - Il eongres,;o clegli i,dem;iatl ciel 184fJ iu Napoli - T prmlromi dell'indipendenza t\ llell'unHit 1ia7,ionalc - L'allievo Enrico Cosenz - Conseguenze e riflessi politki - I vari Comandanti cd Insegnanti - Allievi di altri Stati - La Seuola di Capua p er gli alfieri di artiglieria • P r oposte d el Gencnlle Scala per una S1·11ola d 'applic:rnione sul tipo di quella ùi Torino - Controproposte d el Consiglio Generale d 'Artiglieria - Scuole, Istituti e Corsi di in sei.;namento - Il Collegio Militare a Macldaloni nel 18;)G - Il suo ritorno all'antica sede di Napoli - I nuovi ortlinamcnti... uon giung ono in t empo ad f~S>'P.l"P. nttuati - 11 Coll egio militare della Nunziat ella nell'or ga na111e11to nazionale unitario

1895

Le Scuole Militari :mst.em;i llal 1T57 a l 1870 Aecad emia e coufcrenza di urehitelt.ura milita r e (17fi7-1772) - ~cuoia milit:;ire del Genio e dell'Artig lieria (l.797-181.i"i) - .\ c(·:l(if' lllia 11oi>ilc• militare E stens" \1821-18,JS) - Tstituto dei C ncl ct tl 111:it c·111:1 I.id pioni eri (182ii-·1s48) - Scu ol::i m ilitnrn P<'r i C:1dPI I i ( 1s:1,,- 1s,",) :\ ('C'flflc·\lllÌfl 111ilil:nre ]i]s t ewfo ri 8:i2-·1s:i!)) - ~<'nnl n t·f'r• nol oi.:;ic-:1 111•r i HH. Corpi a rl i;r li<-'ri e p irn1ic•ri c•:<I•··11:<i (1 8:,,,-lS:i!I) is<·uola 11 ii li I :m• di Motlena (1 8:i!I-IS70)

]!)93

Le Scu ole Militari in 'l'o~c·a11:1 dal ·1s 1, , :11 t<;HO Tstituzioue d e i CncJPt I i HC•I ·17,,:i e 11<• 1 182fi - !\fol e r ic c'IJ insc•;r11 :111H ·11t·o

202~

6.

·7.

-

2067 -

1859

1895

Hl!)3·


INDICITI DEL QUARTO VOLUME

Par,.

- Il '.tenente Ilioncli-Pet·clli Direttore degli studi dei RR. Cadetti d'Artiglieria. - Raccolta d'opere ad uso delle Scuole militari - Ricostituzione dell'Istituto dei Cadetti nel 18fl4 per impulso del Generale lJ'errari da Grado - il Liceo Militare Arciduca Ferdinando Successive sedi dei predetti Istituti - Cara tteT·e scientifico e tecnico degli insegnamenti professati al Liceo Militare - Organico degli insegnanti - Collezioni e li1.boratori - Regolamenti e programmi Proposte del Gi nerale Serristori e del Capitano Menicacci - Speciali insegnamenti d'Artiglieria - Il . Collegio per i figli dei militari .

2023

Notizie bibliografiche e delle fonti J)Cr i va.rii Paragrafi del Capitolo XXT della Pa.rte Seconda - Volume IV .

2034

Indice dei. nomi contenuti nel IV volume

2043

0

-

2068 -


Indice delle iJlustrazioni P ag_

F ig . 329. » 880. » 331. » 332. >> /l/13. "

,, >>

>> >l 11

)> >J

Giu seppe Ga r ib,iJdi Garibaldi in Ame r ica L o scoppio della Saul.a Ba rbar a dei ba s timenti incen dhi I.i Assedio di Rom a nel 184!) . La d ifesa del Vascello - R om:1 J1el 184!) . 3:.14. On u uon c ttll n C iu l a Aui·eliaua u d l":1s~c-d lo ,li n oma gp.,5_ La d ifesa di Il.orna · ne l 1849 :136. B ut.te ri n romnn n rnèl ] 8 119 . ::!37. Mort"e di un Artig lier e - Eph;otli o <lel :lO g iu gno 338. lun o di - G.iri haldi 3K!J. l nno di Gadhnlcll - P of~>1i:1 d i Lui~i M Hreantin ì /l40. Alessio Olivieri , eompos itore d ell'Tnùo <li Garlbn Idi 341. Giu seppe Guriba hli , rnaggtor e ge uernle snr d o, f•omnnclnnte· i Ca <:datori delle Alpi, d ecoralo flHl 1'8 gi ug no 185!! de lla m ed aglia al vn lor mili lar P. . fl42. Il Gern~r a le Glu se11pe <;,iriba lcli coi s noi Cnccintor i <!elle Alpi . v e r so il pa sso dello St elv io . 3'13. Vin<·en zo Giortl:rno Orsini . 344. Ca nnoncino in lP.gno d el Con vP.nt o della Gnnd n 34fi . Giu sepp ina <la Ilnrcell orni , l'er oina poJ1oln na <l i. Cat1111la , con un eannon e conqu is t a to d a le i, mitraglia i Ho l.-J n t·i horbon iei 346. Giaseppin a cla Hnrr.ellona, l'eroina di C:i l :m ìa 347. I mbnrco a Qu arto dei Mille <li M.nrsnl :1 J:1 not i·(, fl:il ,, :il <, m:iggì o 1.8fl0 . 348. Aebille Onmpo 349_ J Mllle n Cal:1t :1 1ìmi Tntim o vitt l'r inso :i ssnl t o /l:'iO. Prc~n di Cn l:1 t:1fi 111i :i:;1 . J\-1;11'(: i :1 ~11 C'or lPl\ llP 3[i2. F r:iucf'seo (; ris pi - :-;f~i-:n •l:1r io di ;-;1:1J u

J 2® 1232 1287 :1 243 124~ 12,17

1240 1.2:;o 12::;2

ne

" .» " >>

ll

» >l

» )) ·>) ,J

-

20fi9 -

12-'i8

1260 J 2G:l 12<l4

12<'1.i 121,/\ 'I:.!/;,

127l 1273 12,G

12, 7 1278


Il'ìlHCVi DFJLT.E ILLT'Wnt.\ZTO~I

Pag,

Fig. 353. Originale dell'ordine scritto da l<'rnncesco Crispi per il colonnello Orsini >) 354. raler1110 18(i0 · l3arril'ata all' Albergheria » 355. Palermo 1860 • Munk~ipio con. cannoni . » 3fi6. Palermo 18()0 - l'orta Macqneda e011 c:mnoni » 357. Palermo '1860 - Forte Castellammare » 358. La presn di Milazzo . » 359. Battaglia del Volturno » 360. Battaglia rlel Volturno )) 3Gl. Comlrnl l imento nll!' mnn1 di Capua )) è:62. Battngli:i del Vo11m·no di S. M,u·ia a Capua . >> è:6:3. Alla dife",1 di · Porta Capua a S. Maria di Capun. Vetere. Clm·ib:-1hli punta (~g·Ji ,;Lesso il cannone » :164 . .Il Colonnello Ornzio Dog;liolJi . )) 365. Ten<~ntf' n iovanni Antonio Torretta » t~(i{i. Ln guerrn m~I 'rirolo: l garibaldini portano un J)ièzzo d'artiglieria sul Monte P:1g:mo . )) f:G7. Arl.iglieri garibnhli11i che trasportano un pezzo di pkcolo

12Sl 1237 J2SS 1289

1290 1292 121J"i' 12!}.') 1300

lè:01 ]!;04

1310

1:m .l:ll?.

en libro

1:1.rn

» 368. Garibaldi a ~fonbi na

1321

» Rtm. 1\-Iorte di Enri<'o On iroli :-i Vill:i Glori ,, :l70. llifrsa di Autun » 371. 1814. .Artig·lierin Piemontese ); '372. 182;:i, Artiglit;1·b1 Piemontese >> 3W . .1833. Artklieria P iemontese » 374. 1843. Artiglieria Piemontese )) 37ù. 1844. Corpo Reale ò.' Artiglieria Piemontese )) 376. 18rn-1846. Corpo Reale ò' ArtigHeria Picmontesè (leggern e cla montagna) » n77. 1849. Artiglierin Pie montese l\ f:78. 18i'i!J. Artiglicri;i Piemo11tese. Uniformi dell'Artiglieria e del '.rre no d 'A rm rt ta )) :179. 18(;1-62. Artiglieria Piemontese-lfalian:1 )) 380. 1848. Artiglierh1 GoYerno provvisorio <li Lombardln >) 381. JS4!). Rcpnbblicn <li Vf~nezia - Artiglierin terre:;;[ re (Hertacchi) » 382. 1817. A rtigJicria P::irmf~n~e . n 383. 1847. Arti glieria rnrm en se . )) 384. 18Gl. Artig lieria del Ducato <li P,irma » mm. 1815. Artiglieria Llel Ducato ,:'Il Mo<lena » 3S6. 1819. Artiglieriu del Dtlf'alo di Modena )) 387. 18/l2. Artigli erin df•l D1wnto di Motlcna )\ 3&~. 1850. Artiglierin clC'l Ducato di l\follena » 38H. 1850. Artig li l~ri:1 d el Ducato (li Moden a )) 390. lS16. Artiglieri;i d<"I G1·an Dnr:ito di 'l'o,;cnnn

-

2070 -

l,l23

ma 1345 1349 11lf>3 ~

1354 :1~57

rnrn 136.,'i

1?.S7 1391. 1395 1399 1403 1407 J4U 1413 1417 1419 J423


l!'ìf>H.' Vi DEI. I.I·: I T.Ll ' l:'1'11,\7.10:Xl

Pa!J.

Flg. 31Jl. 1824-1848. Artiglieria llel Gr a II D ucato di 'l'oscaua . » 392. 18:ifi-185fl. Artiglieria <le i Grnu llu<:ato di 'l 'osca11a » 393. R eggime nto d 'Artig lie ria 'l'os c:,11u, » :m. 1818. Ar tlglie1·ia de l Duc:afo cli Luc:c:a . » 395. 1S:::4. Artiglieria cie l D 11P.uto (li Luc:t11 . >) 396. 181.5. Artiglieria clcllo Sta t o l'ont.ilìc:io >> 307. 1 835. Al'tiglieria d ello Sh1 l o 1'0111:ifit io >> ·398. 1848. A1t iglied n dello Stato J'onl"ifì<·io » 399. 1849. B ntteria Civieu llolog11ei::e . » 400. 18(i0. Artig lieria tld lo ~tato ronlilìcio 1> 401. 1829. Artiglieria llcl Ileg110 d PllC' Dnc :O,idli<: >> 402. 1844. Arl.iglie rin del R0_g110 ildl" Due S ic:ilic )> 403. 1&:i3. Artiglie ri a <lei Ilc_g11n <l<-ll<: l>ue :-ieilie '» 404. 1&:i3. A r tiglie rin d e l Regno <I PII P V1w ~ie ili e » 405. 1853. Artiglie r i:i de l Hegno (ldle .Dm-: ·Sil:ili c » 406. Artiglieri a Svizzera al servizio d e l Re (li Nap nli » 407. Artiglief'in Svizzera nl servizi o tl l'I n,, ili Napoli . » 408. Artiglie l"ia d e l Governo provviiaorio Ili ~ i<'i li:1 . o 40'J. l &;!l. Brigat a ò' Artig liPria dei Caccia i ori ,ldJc Alpi :t 410. Bandiera di ,e Reggi.mento>> d e l Oorpo Ilenle d'Artiglieria (1816) . \1 )> 411 -n S tn111pn e ~eguita per il rice\·imento (!elle Uanùiere ~ >l 411-b Stampa e1,eguif.a ln occasione del pranzo deg li Artig-lle r i per solenni?:1rnre il ricevim1mto rlPlle Rnndiere . » 412. Stampa esegnita in occ:1 s io11e della be nedizione d elle B a ndiere . l> 413. P.,mdiera rU « Brigata» T.ICl' il Cor po cl'Arltglicri:1 0 822) » 414. Bandie ra concessa d,il R e Cni"lo Albe1'to n ll n R . Acl'a<leml:i (1 3 agosto 1840) » 415. B a ndier,1 per il Corpo d'Art ig lieria imrdo (Mocl . 1848) . '» 4.16. Artiglieria di Garibaldi (l8fl0) . ·» 417. Bandiera del R egn o d elle DU<' 8iellie, prlm n f' òorm il 1848 fino al 1860 ·» 418. B arn1iera del R egn o rlelle Due Sici lir~ n el 1.848 . » 419. Rnndier a Ilorboniea del Reggime nto Re-' Arti,-dir-:rin (181l0) '» 420. nar1diern Artiglieria Sic!Jinnn . 1, 421: Rimdlera rlel Gr anducato ni '.l'osnrna (pri ma ,lei HM~) >> 422. Bandiera d el Oranducflt o di Toscnn:1 /flo p<> il 1848) l> 423. Bandiera dell'Artiglieria Esten se . » 424. nandiera de l Reggimento cli Ai-tlµ:lic-ri:i 1'0111 ili<"l:1 )1 42;";. Bandie ra 11er l'Ar tig lie rin morl. 1sr.o. fl:il11 il ·I cllc·r-111 1,n~ 1r10:~ 111l'Arrnn in r;oRlitnz ionc ili f111Pll:i 111r,d . IR·ll'i. fl'f·1d:1l :1 ,·un IP attuali med:ig lil · l > 426. S. A. H . F:ma nuc l<~ Fllil>1 ·1·1.. d i :--:1,·,,1:i I 111 ,·11 (l'.\oKl:i .

-

~071 -

1427 1'13::l l'hl7 J44l 1.443 14411 l 4:1.1 ] 4("15 1459

14(',S H 73 1477 1479 1483 . 1484

l48lj

1487 1489 141)3

1497

1500

1504 150!}

1513 1517 J !)J!}

152.1 J!;2li lr-i27 1:,2!) 1:iXf

J:i:t:1

l c.~7 1:i4 I

l :,4'i

151.9


l.'Hll Crn 1)[%LJ,; IL LUSTRAZIONI

Pag.

Fig. 427. La Bancliera nel Maggio rn25 . ,> 428. Le iscrizioni ,rn I gambo d e l la freccia flell:1 Hanùier,1 ,, 42!). Frontispizio cll-~llo JJ:lenco Militare (turno 181!)) >> 430. Angelo Angelucci . >> 43 1. Gcnernle Antonio .it·alcli >> 4;:12. Capituno Arrniù:11.e Avogadr o (li Valdengo >> 4:l:l. C:11>itano )~nr<:l w:-;e Federico C:1r:11Hliui )) '1:}4. Te1w11l e Generale Giovanni Cavall i ,, 4:-!5. T enente C:: e11erale Enrico Cof:enz . >> 436. Alfonso Fenero della Marmora >l 437. Virl<'euzo d'Escmnard >> 438. Generale Giuseppe FJll e na )> 439 . .Alfn\tlo r:eitc n itz >> 440. Generale (Jarlo Mcz:r.a<'llJìO >> 441. Oe 11erale Luigi Me-,,;zacnpo >> 442. C:1 v. Giacinto Provan:t cli Collegno ll 443. Zenone Quaglia )l

444. Oesrm~ Rit·ofti M ngnnn i

~

44fi .

}-f'!'~ITWCS(' O

Si:lf"{' Ì

4~1:. (i ~'11<:r:1 'I<: Rol,r<'l'O bm:,mf~ C :irlo >> 447. Anfoni o T:llon . >> 4·18. <l<'rol:nn o lilion n 449. c ..s,1r e 1/.a n oli11i n ,J50. Mnr<~fi<:ia llo hnronp nern,m lo Otto110. di Hehbirnler . ,, 41i1. Wrontispizio (foll'opera (( Formazione Corpo R eale Artiglie>>

ri:i. » . l> >>

'152. Cntllt ,1110 (Felice) Annih:1 le Avog'ntlro di Valdengo . 4'53. Episodio d t\lla <·orng'gimm rlif<·~fi:i d e l Sottoten ente cl'Artiglie -

rhl Ugo Ilermmlo ::i lln b:i.ttngli n dì :M:ilimo (4 ag osto 1848) . il

>>

,J1i4. An.irelo .in.~e hl<'Ci, !lfo g-giore rl<'ll' Artiglierh1 H:1 liana . 4;3fi . Il gr:mde eort!Je elci R. Anaf:mt le di T orino (rneth riel seco-

lo XIX) 4;;1\. Ge rn~ra le Cliv. Spiri! o He1 ,c1-ld lo Ni<·oliH <li. Robilant . >) 4ii7. Fronti s pi~io ,~ell'opcrn: Dc t'uti liU: et !}e l'Hnvor/.<ince del:/ ',)

1550 li11il.

1559

1564 1566. luflS

1571 ]574 1577' 1579 1580 1583 1;)85

1586 ]589 1593 1@5 1601 1607

1608 ]609 1611 161.G 1622 1627 1630 ir,33

1637· 1645.

·vo11w1es et des courSfJ8 ll<w.s -~on 11r o11rn 7io.11s va.r le Cha1Ja,-

Ue1· ne Roliflant . » -158. Il Conte C:1rlo Haldnssnre P<·'.tTone Snn Martino . ,, 4im. Dintorni di r:;coppllo e della Fo1uforia Reale . >> d60. Dipartimento delle rui11i<~r e cli t·nme di Ahlgna in Vnlle Sesia >> 461. Dipnrtlmento d elle miniere d'oro . di Monte Stoffol press o Alagna in Vnlle Sesin . ,, 462. :.\fin iera di rnme <ll'l Vnllone (li Ollomont in ValpCÌline (D11<'::1to tl ' Ao!'t n ) .

1046. 1649 165:l 1.0~>7' 16/l!), 16Gl.

2072 -


I)<D!CE DELLE ILLUSTRAZl()è'II

Pa,q. lfig. 4G3. Veduta prospettica dei fabbricati progettati clall'Architetto Conte Amedeo di Castellamonte per la sede della Reale Accademia ed edifici annessi (Hi82) » 464. Carlo Emanuele II . » 465. S . A. H. Maria Giovanna B a ttisla di Savoia Nemours » 466. Manifeslo di apertura dell'Accademia Reale (1° seU:embre rn'77) . » 467. Progetto per il fa bbricato d e ll'Accade mia Reale, dell' Architetto Conte Amedeo di Castellamonte >) 468. La gr::tmk 1·arnp :111a tl e ll:i t.m:rc-ornlogio della R. Accademia >> 46U. Simone Bouclleron, fonditore della grande campana della R. Aceade111ia (anno 1(;78) . >> 470. E sen,it.azioni tli acca111pamenl o e attacco del Forte dell'Accade mia Reale » -171. Facsimile di una ricevuta per pensione dell'Accademista Conte Giaciuto Roero cli Guarene (anno 1698) . » 472. Regio ,rnsenso di norniua a cor11etta d ell'Accademista Conte Teocloro Roero di Gua rem~ (171lil) " 47:l. lt. l t. l'aléil.i <Jelli 2 Nuvernl>re mm )) 474. D. Filippo Antonio Asinari Marchese di S . M11r:t.}lllO » 475. Vittorio JDri1annele I, Re di Sardegna » ,17{1. Coni.e 1\fouÌ:izio )lkolis di Robilant . » 477. Carlo Boucheron . » 478. Professori ccl Insegnanti nella n. Accademia l\1ilitru-e di 'l'orino . » 470. Esercitazione di accampamenlo e atlacco del forte clell' Ac» 480. Generale Conte Giuseppe D a bormi<la . i> 481 . Dintorni di Sn11e rga e Cas a di Villa della Il. Accademia . » 482. Busto in marmo di Cesare Salnzzo di Monesi~lio (1854) » 483. Medaglia commemon1tiva di Ceimre Salm:w d i Monesiglio i> 484. Castello cli Rivara, già p r oprietà della R. Accail.emia Milita re., r esidemrn ei,.tiva ed a u t unna le degli Accademisti dal 1832 al 1857 . >l 485. Lapide a ricordo degli ex alliE=vi carluti n e lle c,unpag n e d ii I 1848 al 1888 » 486. Successive unifor mi d èg li allievi della ·R . Accademi;i Milita r e )l 487. Interno della H. Accademi.n Militare » 488. Successive uniformi rlegli a lli ffvi 1lel la R . Ac<':1(krni:1 Mi lita ,·.. » 48!). L'Arsen:1 le cli 'l'or in o nel s ec olo XVJTT >) 490. C::tl'lo Rrnnmwie 1 JT i> 491 . Gen er a le G iu~r·ppe r~n:1:-.io t:, •rl ol:1 ~i:'1 Bi, vld :t . 1)0 111 , . tl l Ex illes » 492. Introdm:ione al Conm tl i <:<!onw l.r ia SJl(•c nl u l lv:1

-

70n -

l 673 1674 1675 1676

1677 1678 1680

1683 1684

1U85 1089 ]690

rnn 16\l3 1695

16!)6

1698 1700 1701 1702

170!5 170!1 171.G 'J7lfl

J 72t 1724

172n ] 727 1729


INDICE DELLE ILLUS'J'UAZIONI

Pag.

lfig. 4l/3. » 4!)4. » 4!)5. >) 496.

Generale A. l'avacino D'Antoni Programma di sludli per l'Accademia di l'adova Estratto dalla Guida rlei lJ, orestieri, del Craveri (1753) I<'rontespizio di un trattato manoscritto delle Scuole Teoriche (1760) . >> 497. Luigi Lagrange >J 498. Froutesvizio di un '.L 'rattato manoscritlo delle Scuole Teoriche » 499. Ji'rontespizio del Trattalo del Maggiore Giovanni Quaglia, insegnante alle Scuole d ' Artiglieria . » 500. Uuifonni delle Scuole teorico-pratiche d'Artiglieria e Ji'ortificazione >> 501. 'l'esto del mauoscrilto del Maggiore Giovanni Quaglia . » a02. Manovra per trasporto di fianco di un pezzo » ,. 503 . .Manovra per il cambio dell'a!Iusto . » 504. Manovra per lo sbarco di ai·tiglicric . >> 505. Poligono sulla sponda destra del Po per la Scuola pratica dcll' Artiglieria » 506. Oantliere Casimiro Gabaleone di Salmour, Gran Mastro d'Art1gl1erla » 507. Pianta dell'aRRr;rìio della cittadella di '.l'orino (171:19) » 508. Piani.a della Batteria' della ½appa durante l'assedio della cittadella di 'l 'orino (1799) . » 509. Giovanni l'la11a. Direttore degli studi della Scuola Comple1nent.are » 510. Colonnello Frnncesco Siacci . >> 511. Generale Celeslino Sachero . » al2. Fabbricato tlella Scuola d' Applicalr.ione di Artiglieria e Genio in 'l'orino . » 513. Carlo Emanuele IV >> al4. Cav. D. Vittorio Pilo-Iloyl Marchese di Putifigari, Direttore d ellé Scuole Teoriche d'Artiglieria )J 515. Portale del I-t. Arsenale di Cagliari, antica sede della Scuola di Artiglieria » 516. Ltlto sud-est d ell'Arsenale di Oaglhui, antica sede della Scuola di Artiglieria >> 517. Capitano Pastour (o Pastore) >> 518. Castel S,ant' AJJgelo Pel 1848 » 519. Cardinale Bernetti )l 520. Gregorio XVI )) 521. Cardinale Luigi Lambruschini )) 522. Leone XII, riformatore <lcgli studi » 523. Prof. Paolo Volpicelli » 524. Feliciano Scarpellini l> 525. Alessandro Calandrelli

2074 -

1730 1732 1734 1735 1737

173S 1740 1741 1743 1744 1746 1747

174S 174U

1751 1752 1760

1761 176G 1766 1846 1849 1854

1855 1857 1861 1862

·1865 1866

1868 1869 1871 1872


INDICE DELLE lLLUSTR A:illONl

Pau. -Fig. G26. » 527. » 528. » 029. i> 530.

,>

»

-~, »

» » l>

·»

» ·>> >) )>

,, ~> >>

» »

»

» » l> i>

n

» » l> •>

» >> l>

Principe Pompeo Gabrielli, Colonnello dei Dragoni Saverio Biu:locci Barnaba 'l'ortolini : Angelo M. Secchi . Sede della Scuola ·a•applicazione di Artiglieria nel Convento di Sflntn Cnterina in Capua . 031. Pad.iglione del Convento di Santa Caterina in Capua 532. Chiesa del Couvento di Santa Cat.erina in Capua . n;m_ 1-lalfa<~le Niola 5R4. Paùiglioue Sau Giovanni in Capua ùove alloggiavano gli al· lievi clella Scuola di a11plicazione 5,J::i. l11gre8so al Padiglione di San Giovanni in Capua . G36. Ingresso al Real Collegio Militare della Nunziatella in Na poli 537. Nicola Fergola . 51:!8. Salvai.ore De Angelis . fi3!J. Prof. 1Dnko Alvino 1:i40. Prof. Francesco De Sanctis 541. Ge nerale Carlo Filangieri 542. Tenente Generale Giambattista l<~ardella 543. Medaglie di premio . . . fi44. Manovra \militare al campo di Capua nel 183-5 545. Gerolamo · Ulloa 546. Allievi della Nun:;,;iatella 047. Mariano D'Ayala . 548. Francesco Maria 'l'ancbi 54!J. Barone Francesco Anto nio Winspeare [i50. Ilasilio Puoti . 551. Ferdinando Visconti f.ri2. Apert ura del VH Congresso degli Scienziati in Napoli 553. Prof. Fedele Amante 554. :mnrico Cusenz . 555. Nicola Ziz:;,;ì 556. Giuseppe Scala 557. L'ingresso de lla NuÌl:;,;iateHa e Chiesa annessa 5G8. Facciata della Nun¼intella prospettante sul grande cortll o della Caserma Ilixio in Maddaloni . 559. Facciata interna principale della Nurndatell :.1 In .Mnd<lnlonl, prospiciente sul cor t ile inte rno 560. Generale Matteo Neg1·l . 561. Giacomo d el Canel'lo .

.162. Il Pn.lnv.v.o :-;nlerno - K< ·d p d<•l,\'li A li I '10111:111dl IV[lllf:nrl 563. Lapide esi,itcute 111 1:1 t,;<'uo ln Llelln Ntl nzlutell u ·111 Nupoll i> .564. L 'nniforme deg li AIIIPvl d elln N1111:r.inlt-ll11 llno n l. J.8(10 .

>>

»

-

207i-"-

1885 1892 L'l!J3 1894

18!)7 1808 1890 1005 1906 1907

WO!J 1916 :rn20

1921 Hl22 1925

l!J27 1929 1930

1lIBl 1932 ]933 l!l43 1952 l0::i3 11):,.\

1956

rn:.1 ]:)!iX

I !fii~,

)0'7:. - l!Htl

].!)'78 Jlì!:W, 1087 l!l89 1991 1902


INDICE DliJLLli: lLLUS'l'ltAZI0Nl

Pag.

Fig. 565. Palazzo Ducale di Modena. Torre cèntrale coll'orologio. Il pahrnzo ducale nel· 1700 )) 566. Colonnelfo ~Iar<:llese Giuseppe Davia. Direttore dell'Accademia e Confererrna di Architettura Militare . » 507. Uniforme della Scuola Militare Napoleonica . )) 568. Leonardo Salimbeni , Primo Direttore della Scuola Militare del Genio e dell'Artiglieria . » 569. Colonnello Antonio Caccianino. Secondo Direttore della Scuola .Militare del Genio e dell'Artiglieria . >J 570. Uniforme . dell'Accademia Nobile Militare Estense >J 571. Arciduca Massimiliano d ' Este ll 572. Maggiore Giuseppe Carandini )) 573. Manfredo Fanti » 574. La Cittadella di Modena )) 575. Uniforme dell'Accademia Militare Estense. >) r.rn. Gregorio nrcgoli ll u77. Maggiore Giambattista Rullini . " ii78. UniforrrH\ tlC'll:i S(:nola Militare di Fanteria (1861) l> ù79. l!"'a·c ciata JJrincipale della sede dt•I In Scnola Militare )) 580. Fortezza dn Ht1HHO . » 581. Il GnuHlur·a r,om;cg na la dragonn di premi.o ai pt·imi quattro a Ilie,·i rlel Liceo Ferdinando . >l ii82. T;niformi degli Allievi d elle v:irie Scuole Militari d al J8()2 al 1H70

-

~07fl -

1994 1995

1!)07 1998

1999 2002 2003 2005 2007 2010 201'3. 2017 2020 2021 2022 2025

2027



Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.