Storia di ieri e di oggi. Cinema -1942

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Il l DIC.Me;.•. N NA 1D 1NIIIIII

RIVISTA QUINDICINALE

ANNO IV · N 1 • 24 GENNAIO- DICEMBRE 1942 XXI

DIREZIONE E REDAZIONE • Romo, CIII. Universiterio

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Quest• stori a segue l' e .t panderal del dom ln l o Romano· 1 da lla prime forte cooqulst• d'oltre Tevere all'ultima, che va1Jc6 lnsteme ti D anu b io e l 'E ufrate t dunque d a C.01UJ!o a Tral a n o. Tale espansione eb b e pause, non e bbe ritorni.

Es•• fu l a rea i U. eL I cinque secoli con tiaut. Collabo r aro n o a ll' Impresa t dittatori e l consoli, l t rlum v l r l e l prlnclpt.

Popoli dianzi nemici od Ignoti ri cevei · tero tutti da ultimo un a legge so l a e co mun e r publk4 tupu rtW lu

L ' opera sJ fonda f e d e lme nte aulla trad l&lon e aoUea, q uell a di Llvto, SaU ustlo, Taelto, Dlone e del mi nori, m a l a tnterpreta eon "Sen tim en t o n"u ovo e v i vo tace nd o t esoro del pl6. 1 l curl aeeertamenU aclentllJ e l , e - soprattutto - rlch la· mandosl sempre all'etern o presente In eul 111 l ondo no a n Uco e moderno , quaal per poetleo I n canto d ' um.anltl p eren n e, d' lt a U cltA l n c.sa u sta.

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1.011 liU<'s lu sua UJIO\'U fu Cusu editrice Tununinclli inixin unn s!'l'il' Ili monogrn l i<' italiani <' stranieri. e s u <'Ont plcssi <l' opt•rc cl' nì'lt• \ tursi<'. , c•lralt•. mecluglie ecc.) Aflidute 11 ottimi studiosi. s uj>Nhnmenh• i!lustml<•. •tucstc monogrnfit' , non mimo <•h e s t ori<'i <' t'r ti<'i d 'uri<•, so n o tali <In ant erl'SSIII'C i plttol'i, scultori , nrrtult>lti. non<'hc• il nos tro tuigfiorl' 11rtigianato "" ogni pt>rsonn rolla Ogni Qundt>rno eli :.!4 <l'ènst• pngi ne Ili lt'sto <' .i(i tuyoJe in rotocalco: tf t•l for m u lo rm 17.: con fo<lct·u l' r h·l'slimenlo In ci'IIOIR. n e LIRE QUARANTA

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a cura di EMILIO CECCHI
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UNA VOLTA, quelli che lodavano l'ant co, - che ce l'avevano coi tempi moderni, che uovavano che tutto andava per i l peggio, usavano gridare; c'n! la faille à Vollair e.' Oggi, gli stessi uccel li del malaugurio, gli

stessi pappagalli reazionari, che non mancano mai in una società civi le, non gridano: c'esi /,z faille a11 Cinema.' ma dovrebbero farlo, con maggìor rag ione delle pinzocchere nemi· d1e ùi Volta ire.

Veramente uno · ne ho sentito, al tempo delle campagne tedesche del 1940. S'era ri· masti molto colp=ti dal fattp che il Minisuo ad Osio, tre o quattro giorni pri· ma dell'invasione preventiva e protettiva, aveva invitato una quantità di personaggi grandi e piccoli ad una visione pr:vata del Villor•a nell'est. il documentario della Cam. pagna Polonia Molte teste che c redevano ancora nella superiorità del paci· fismo, dell'arbitrato, della democrazia, della sicu rezza collettiva, quella sera dovettero cam· biar parere. Poi, come una serie di film di

Il teatro delle ombre cinesi od Algeri nella prima metà dell'sod.

avventure su una formula di SICuro successo, vennero l.t Campagna di Fiandra fino a Dunk.erque e quella di Francia fino al)'armistizio di Compiègne. Da diciotto a venti giorni l'una, come d i un film che si dicesse da duemiladut:eento a duemilaquattro· cento metri. Allora venne a casa mia un am: co cinematografaro, che non aveva lo spiritu prepll:rato a tanto rovinìo, a tanto precipizio, a tanto sbalordimento. Costui si buttò in una poltrona e gridò esterrefatto : - La colpa è tutta del cinematografo! -. Naturalmente felix c11lpa.' Certo, rl progresso ha i suoi i nconvenienti e i suoi dolori, come le gravi.' danze 1

Nel marzo del 1939 Goer ing e gli altri mm =stri avevano dovuto sudare camicie a penuadere Hacha, il Presiden . te Jcll"ultima Cera in Boe· mia e Moravia chi non vole\'a smetterla e chi non si rendeva ronto che: fa posizione geo· grafica del Paese, totalmente chiuso nello s pazio territoriale tedesco, imponeva singola· ri doveri verso i vicini c conferiva ai vicini s ngolari diritti Orbene, dopo che Hacha vc:nne convocato a Berlino, dove giunse J i notte tempo, il Maresciallo Goering, ci informa il Libro Gialln 1:ranuu pubblicato a suo tempo da iÌe Reiaz io n i lnl,nazionali Jovctte tmpiegare alcune ore a descrivere al vecc h o avvocato quali sa rebbe ro state le con· seguenzc di un b:>mbardamento aereo defla c= ttà di Praga. L"eloquenu del primo succes· sore dì Hitler fu di una totak efficac ia, ma la via era stata già aperta, e il terreno psico· logicamente prepar.lto dalla occupazione de i di stretti di frontiera e Jai giganteschi arma· mc:nti che la German ia andava fuendo alla luce del sole. Con Ja Norvegia, il procedi mento sarebbe stato più difficile La guerra era già in piedi da otto mesi. La Francia pa· rt va che s tesse facendo grand i cose dietro la li nea Mag"not. La Raf vo lava sul Mare del Gli incrociatori e i delrAm· miragliato britannico guardavano sospettosi, Jal lim =te delle acque territori:.li, in fondo agli alti fiordi . Poteva mai un diplomatico. con trenfanni di carriera e di buone maniere sulle spalle, spiegare efficacemente alle -per· sone rappresentati,·c di una piccola Nazione gl i effetti distruttivi della guerra nloderna, t · che questa volta non si t ratta va più di immortalarsi in pagine di resistenza eroica e di assolvere compiti più o meno impòrtanti di logoramento della forza nemica. e di rita rda· mento della sua marcia verso i l principale obbiettivo, ma di cavare partito dall"insegnamento dei carri armati e dei bombardieri in p icchiata c di rispa rm iare a migl iaia d i uomini un a morte atroce c veramente inutile ?

Invece di una lunga, elaborata e complìlettera di istruzioni, la W ilhelmstrasse pocette mandare alla Legazione germanica a Osio una. cusctu con otto « piue », e le seguenti laconiche istruz ioni : « Martedì sera, Jate un ricevime nto e proiettate <tuèsto film» Ve la figurate voi la faccia di quel bravo armatore norvegese che, avendo vi!>lo alcuni g iorni prima il V irtoria ad Est. si imbatte, al porto, con quattro o cinque sol· Jati tedeschi - in tutto e per tutto somigl iant i a quelli che avevano preso possesso della Westerplatte o delle rovine di Varsavio. - che se ne venivano verso i l centro del· la città chiacchierando allegramente? Vinta la tentazione di darsela a gambe, il bravo armatore deve aver proseguito dritto per la sua via, salutando gli con un bel sor riso ce1rdiale Lasciamo andare! il cinema è una g rande cosa ! E non crediate che qùi si · vog lia usare il tono di Giusti nella Ghif.liollina :>

Hanno faJto China

una mauhina a vapo,

ptr mAndar la ghiglio llina

Q11n1a mauhina i11 '" ort -

f• la ltsla a renlomila

mtJ Jt '" f 'la

Se voi di a un tale : - Vieni! vogl io of· frirti un bel Ti mostrerò cento·

st>tt anto.c inquemila fotografie ! - - costu i cre-

derà di tutto il diritto di mandarvi a quel pacs<: Eppure: chi vede proiettare un film, vede passare innanzi ai suoi occhi .-cn · tosettantOICinquemil;i fotografie! Ed è un pas· satempo ? Immaginava qualcuno. nei giomi dell ' Esposizione di Parigi del 1900 che qu e. · sto passatempo per bambini e per contadini avrebbe cambiato la faccia dd mondo, e avrebbe servito a detertninare o ad affrettare la capitolazione di un paese ? Un rniracolo della tecnica moderna, come la telegrafia senu fili, come la radio, come !"aeroplano, come le grandi velocità che abol'iscono le di - • stanze

Veramente il Cinema è un miro.colo a par· te Voi sapete che nell'blia fasc 'sta si è da poco attuau una grande r iforma dc:J"iosegna· mento Il vecchio gi nnasio inferiore ora si chiama Scuola Media Il pane della scienza vi è distribuito agli stupefatti fanciulli con piglio risolutamente rivoluzionario Niente più registri , niente più compiti a casa , tutto si fa in classe nel modo più semplice e , pos· sibilmente, più divertente. Insomma, la cstcn· sione a ragazzi più grand icelli del famoso metodo Montessori, basato, come è risaputo,

sullo sviluppo graduale ddlc percezioni inteJ lettive nel fanciullo, e sul p rincip:o del gioco istruttivo che facilita l'acquisizione spontanea, e quindi meno faticosa e più d uratura, delle nozioni Un amico. ispettore centrale del M : n istero deii"Educazione Nazionale, mi ha spiegato con un caso pratico il fondamento e i nefici della nuova Scuola Media. Nel corso di un suo viaggio d "ispnione, capitò a questo mio amico, di visitare una scuola di non so ch e città di Romagna , quale insegnava una giovane dottoressa Costei aveva cavato un singolare: partito della nortna che prescr:ve ag li scolari della Scuola Media di red igere le loro c cronache » Queste «cronache • non sono propriamente un compito : i ragazzi devono compilarle secondo i loro gusti, le loro tendenze. come, quando e se lo c redon o. la materia di esse è fatta J i vita ..-issuta dt c.:src· rienze personali, di cose viste. di Jihri· lt.'tti, Ji f'!tti , insomma, che abbiano particolarmente colpito la lo;o tantasia e IJ loro sensibiFtà. Può darsi che un raga7.7.o non scriva « crona-

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Le lenle•na magica (da un quadro di Schenau Seconde m•" del '700).

t he » L ' insegnante l't'r<herà le ragion i d i que$t:& b c una ndla formà mentale dd ragazzo e si s forurà d i colmarla ma i aveva idtato la p iccola proft"SSOrt"SSa romagnola? D i indurre r suoi il fare un g iornale ' Un settitnJnale. naturalmc:mt' e rn esempl.ue unrco Dirc'ttore dr turno, scelto fra glr autorr Jelk << cronache » p•ù mentevolr Rt·· d.ut rr. rmpl.grnaton, amanuensr. glt scol:m >tew Ll pcJagOj.!a csercrta' a su <JUt'l rn l autontà e lt·

IUHIIOOI the nor altrr t">Crc1ta 1l Mrn1stero dell:l (Hitura Pc-poiJre la 'errt:l è the 1 ra·

l(dZLr S1 Jl\ert., no un mondo, perchè quella ptr loro non er.t '><.uvla, mil vacrnu. co me l'ocu,:lczroru: dr frantobolli o costruir<: m ponte wl ed era Jtvertlmento .tnt hc [>(:r <JLOell.l rag.tzza che. rn re.rltà. ,l\ev antor.t glr .tnn1 del buonumort· faCile e der wandt appeta l. "('<'ltOre del! FJuc.IZ ' U· nt, d1c mr narr.rv,l questo anedJoto mcmbr.• anche lu1 dr Gllella combmcola dr grov1n.1str1 che hanno funestato 1·esrste112a del Prof Lat •no MACC.HI t der 'uor rollt·gh1 ,favrllau th CapiSti - m r drce\J --. questa e IJ p1ù perfetta applicazrone .Jel metodo Non hanno fallo scuola ed h.mno rmp.rrato tutto, senn accor!!ersent· e ìn modo 'uperlatl\·o!

Ma the c cntr.1 la nuO\'a Scuola MedrJ. col Cinema t ton LI sua stona> Perbacco ' Sonn quarant annr che rl metodo Montessorr tnon fa attraver\0 lo schermo ton cl.tssr volontane, dr lrberr u<lltorr che alla frne dr un'or,t c <JUarant.l dr « passatt-mpo >> rrtorn no a còi.Sa avendo .tpprcso yualcosa. avendo qu.tlche nozrone 1 Trronfo spettacol01o dell.t peda,I(O,I('-'· thé un film può lo abbrotmo VI\IO pers rno un mrnrstro plenrpotc:nz•ar1o Jr un.t grande potenza, d <JU.!le, 10 un piCcolo paest wnfinante, Je,e farla peJagogo

Che rncsaunbtlc e rmpemabrle d1ffusrone ·lr s.!ptenza sra d C1Mm.1 'e lo d •rl un .tneddotu 111 un certo 1enw srorrco Sr 'o'n.1 rea

(Sopra) Il tele$COpto [Lttografte di F Gren1er). (A : nt$lre) le f11ni11 'T1gorie di Roberl$on

lszzare, rn ltalra, Lln film \U Scr ptonc I'Afrrcano. Uno der respon sabilr - non sttamo ora a •edere chi fosse, produttore, regrst.1, J 1re t tore dr produzrone. pro.a}!Onrsta, ar. ch itetto, autore del soggcuo. scc neggiatore , vrsto Jl prOI(Ct 10. concluse · lo rrflettert·r Lln momento. Perchè, solo un grandrs· simo attore può sostenere la par;e d 1 Sciprone Ora, prendere uno dt·l nostri atcorr dr prosa e truccarlo dJ negro, come un bautono nell'O le/lo. francamente

Facezie> l manto, questo dw allou aveva più dr quar.mt'an nr. rmparò mercè rl C1 nema che Scrpione era Afrrc.1no perchè JVt\ .1 conquisrau l Afr.,a, non ptrdlt fosse negro AL•& TO COI051GLIO (CO.\'T/,\'l'A d P.41;. , )

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STORIA

J])J.ml1 F l L

L'opinione che il cinematografo posu raggtungere il msutmo della sua resa nel gene•• comico ci • conferm5ta dll fatto che, all'inizio dt ognt produzione, sono sempre gli sltort comiCI ed i film • tutti da ridere • ad tntereuare pro:lutlorr e pubblico. La storia del film comico italiano ha inizio nell'immedi>to oJnl:•guerra con la comp11rn di attori come Robir.et e Polidor. (Solto) Ouest'ull!mo, soprDiutti, "'ggiunse in quegli snni il mlssuno delia celebrità. Polidor, che iniziò Il sue Clrritlra artisiio nell3 Cines con il nome di Tontolini, en figlio del f3moso d•· rettore di circo equestre Guilllume: egli porta noi einoma, lllfraverso le sue numerosiuime f"rse di pochi minuti, il tipo e i laui del pagliaccio da circo, raggiungendo Il comicità 1tlr 1vers:.

MAVVENTUROSA. MA BUROCRATICA, la stona del cinema SI IOillil con una sc:rie di brevett• puntigllosamente scalati di anno 10 anno lungo l'intero Otto· n:·nto, po• con an m. magg•ore d t mese •n ed •l l SI apre con la scoperta Jet Lum1ère consacrata nel febbra10, prosegue con t nomt dt Lathan, Dickson, Acres, Armat, Kenktss, Joly. Skladanowsky, per chiuderst, a dtcembre, con quello c..lt Ftloteo Albenn•, che brevettò ti ctnematograto, macchina per la presa, la stampa, la proteZIOne Jt pell·coiJ: tale rtmzio uff1Ctale della nostra CtnematogrJ.tla Nel 1896 s1 con:•nua con un eptsodio per me amtchevole e famihare, se Fregoll, soldato a Massaua e posto dall'mfluenza di mio suocero 10 grado di nvelarst nel suo genere part•colare, è: divenuto per tutti not imimamente memorabtle, un oggetto di cas.t. Frego!, dunque, nel 1896 già celebre, vtsltÒ a Parig1 le officme der Lurruèr<:, Cl st d1vertì, ed immaginò il Fregoligraph: se stesso, convulsamente aglie, sullo schermo popolato di baffi, barbe, seni, veli, strasci· chi, pennacchi, ugualmente poshw e volanri, dk'otto merri dt pellicola, talvoltJ prolungati da particolan accoshmenti di lavon dwers•. e sempre 11nimatt dallJ presenza del trasformtsta, che, nascosto dietro il telone, si accompagnava con ltt vece. Qualche fotogramma dt « Frego/1 al raffè » girò lungamente nei nostri confusamente madreperlaceo, con i dtversi rocchi c hiari della maggiostr111.1 o de1 tavolm Jt marmo, e probabilmente h ritroveremo, un g•orno o l'altro, nelle valve Je:lk , on,htglto 10dtane dove si sente il mare o era le collane comprate Ponn S;ml. Opponendo alla fnvohtà d, Fregol1 una solidità comme rciale e costante

denominazione orgogliosa dt " (.. n.,es », e, a mministrato dal b.uone Fassini, diretto dall'ingegnere Pouch ain si dedicò ad un lavoro asst· duo di cui purtroppo non .:t rest:t memori a, se non la brevissima Prt· sa di Roma. superstite dal macero e i nostri grandi Storici Cinematogra fici , Margadonna e PasinettJ, stabil'scono c he solamente nel l908 a Torino, e per merito della Casa Ambrosie, .si comincia a lavorare sul serio.

ll nostro primo film ufficiale t dunque un documentario, Le manot're degli Alpini al Colle della RauztJ/a. animato dalla presenza della Rc:g na Margherita con bae gonna sporti v i, affabilmente soave. Si conti nu a con attn « dal vero », dedicati a corse automobilist:Che, cl allenamenti nella Scuola di Pinero'o, a gare di C:lflot· raggi o, un poco di fant:tSia è concessa al Cane r:w nosanle (pre•ntnto con medaglia <foro offertl dat fr.ltelli r.umière), ma, insonuna, ni<:nte lasci:\ prevC(k·re che si <'Sca

d i d ' Annunz io e quella

Fosco alla cinematografia it aliana, nel 1913-14, un film come "Cabiria "• il primo «colosso " della produzione mondiale , un" storia dove il fiJSto, il cattivo gusto .e '" recitazione dl Lid ia Quaranta; Italia Alm ir&nte Manzini, Umberto Mozzato f1 Ma ciste, procurano le p iu intense emoz ioni.

Filoteo A.lber ini , intanto apriva nel 1904 a Ro. ma un Gnema «Moderno», ch e sopptancav.l l'altro. inaugurato nel 1899 da Cristofari e Topi a San Lorenzo in Lucina, sotto il fati · dico nome di F i n di urolo: il successo era vasto ed attonito. la richiesta continua, e, se anche L'ar·rit·ée du lrain m gare de la Ciotal riscuoteva cordiali ed atterrite acclamazioni , er.a necessario rinnovare i l repertorio, accostarlo meglio al gusto del nostro pu bbl ico. Fi!oteo

Alberini, insieme con i l suo amico Santoni, fondò nel uno stabilimento per la p rodu. zione d ' retta d i film, fuori San Giovanni : questo stabil'mento

La famosa orgia pagana di o Ouo vadisf,. (191J), (foto 2), (con lanning!, Rina de Liguor:> ed Elens S!ngro), e la success iva morte Idi Janning s in veste di Nerone (folo 1}, • uno dei piu caratteristici "peni" del periodo: il sangue che scorre lr11 i pelali di rosa segn& misura delb dannunziana sensuali là dei nostri produttori.

dai l imit i dignitosi dello svago istruttivo. 5C' alle folle stipate nei veu{j c inematografi di Napoli, nei sette di Bologna, negli und:ci d i Torino, nei venti di Roma, e net baracconi innumerevo li l ungo cutte le pt riferie, è concesso un intervallo di g 'oco, si tratta, quasi sempre, di M e liès, con Je sue grasse naiad i i suoi wnnd sot tomar in i ed i suoi viaggi nella luna : solo la « Cines >> -presenta i drammi a soggetto, e troviamo. add ' rittur3, la Ru•ale. ciò c he fa sup porre un impej.lnu d fficilmeote co ntmibile in così breve spazio di tempo. Ma prob.'lb ilmente amore, gell>sia, rivelazaone, e

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Come si potevano dimenlicare, negli anni del dopoguerra, personaggi come Messalina e Teodora, le donr.e che ri.tssumoncl' press:> b fantasia popol.1re tutta la storia e il gusto di Roma e di Bisanzio e che facilmente rievocano la sensualità perversa, i fiori sfatti e la decadenza! Nel 1920 si rievoca «Teodoro» (loto 2) con Rita Jolivet, e si dimenticano volentieri le ieratiche figure di Ravenna; nel 1923 Guazzoni produca "Mess.1lina,. (foto 1, 3) con Rina de Liguoro, e si conv ,lid' presso il pubblico quello stile dei cattivi d'appendice d'l qu,le ' hlio non riusciamo 3ncor.t a liber.trci. Allori e altrid scèndono ' pre:ipizio da lunghe snlee, si con torcono in amplessi disperali, si apposhno dil!tro colonne doriche e corinzie, o in mute e frenetiche danze bevono in coppe di legno doralo i filtri di amori contrastali e perversi. E' l'epoca della archeologica popolal.t d.tlle comparse d i Tr.tslevere e dai leoni di circo.

Una scena di un lilm storico italiano del 1920 forse spari, si condensarono in minut1 tre.

G li incassi - ogni btglietto centestmt tren· ta, nei localt eleganti, due centesimi, neglt at· tendamentl fuort por:a - d1venncro tanro rilevanti che ogni città ebbe presto due, tre , dieci case d1 produztone. ed ancora oggi i Ctttadtni ambiziosi scrivono pagine roventi per decidere se il Napoli, o a Torino, o a Roma, spetti ,l privilegio di essere la « Holly· wood anteguerra» La tecni ca migl orava, e ron essa la lung hezza delle t raged ie, sempre a sfondo moxale (Ra t,vedi mento, La ,\1e11dicante o, amb' ziosamente, 8

storiche (Ctuilina. G ÌQI'anni delle Bande Nere. Anita Gar •baldi. Marbeth). 1 nomi degli arto· ri, de, dtrettori artist:ci, degli a1.1,tori, erano an· cora ignorati, si accettavano con eguale soddi· sfazione le attrici smaniose e furenti sorto sei. vose chiome nere o sotto fluide treccie b' onde, gli attori baffuti sotto nasi aqu ilini o glabri sotto nasetti camusi : del resto le donne ave. vano tutte, indistintamente, gli occh t cerchiati di nero fino a metà gota, gli uomini indossa· v;mo tutti la marsina fin dalle pnme ore del mattino, e, trasfomnati 10 eroi shakespeariani o tacitiani, portavano con identiCO stile parruc· che intercambiabili. La luce crude le e h € nei ca· pa nno ni dal tetto di vetro colava sui gross:

pori Antiche Romane e sugli implacabili segni bianchi lasciati dal colletto sulle nuche d eg'i Anti chi Grec i non disturbava le illus:o. ni e presto si cominciò a distinguere gli unì .:!agli altri proprio quei pori. quet solch: : nel 1909 sì stacca dec•samente Lydia de Robertis da Lydia de Santts, Lydia Quaranta da Lydia Rastignac, le narici frementi dt Am leto No· Yelli dalle narici conregnose di Mano Bonnard.

E. F. Palmiert ha raccolto alcuni titoli da una serie di cr.nquemila film in vendita dai cinquan ta aglt ottanta centesimi il metro: La La Idra, La nipote d ti prete, lA JO· rei/a, La povertz madre, e si prepara la grossa av:w.zata dei Due sergenti con Capozzi, Creti,

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c d1va dal nome casalingo, Mana Teresa Cos tamagna; di Bealrtu Cenci. Gtot anna ,/' Arto. LJmezta Bo,-gia. IJabella d'Atagona. Appare luCiano Albertim, votato all'atletismo t la s1gnora Ttrr bili Gonzales votata alle arm•llc di Cleopatra, ag l i ampless1 de1 e dei guernen E, naturalmente, il Q11o V tldtJ? : 1! Q11o VadiJ? sm1bra essere il punto d1 par· tmu, Il punto d 'ar rivo, la p·dra d1 fondamenta, la p1<:tra di paragone del nostro cinema. Si sviluppa al film comìco (torte alla crema, naturalmente), ed abbiamo Tontolini, Crdinetti , Pol'dor, che in un certo senso riprendono Meliès, ne allargano e ne inviliscono il carattere lìberamente arioso, immobilifundo uuc-

cnene elaborate, dove il catrame, la panna tare Archimede deve farsela c rescere vera: delmontata, il miele mescolato alle p.ume si in- tdglio appa rentemt'llte minimo, ma sigt\ificacaricano di colorare fervidamente i protagoni- t ivo gli allenamenti d; Janza e di atle5ti dagli occhi sgranati squallido e tica ai quali tutti i partecip:tnti al film furono vivo, adatto alla leggenda prima ancora che al sottoposti durante mesi interi. Inoltre la precartellone, ecco Za la Mort, accompagnato d.1 parazione e la lavorazione di Cabit'ia duraron :> Za la Vie: alle sà lott iere eleganze di la laJra. quasi un anno, mentre abitualmente due o tr(' si oppongono ora ladri frusti e sinceri, devoti settim.tne bastavano ampiamente, e si da pera stran e leggi di onorata guapperia, lo sciai - fino un fi lm idearo, sceneggiata, realizz.1to. letro di Kally Sambucini, il berretto a visiera sviluppato e presentato in ventiquattr'ore : di Emilio Ghione creano uno stile che tra po- Paccu ratezza rigJda ed assoluta di Pastrone fu co, con Spud11ti nel b11io dove Mari a Carmi g iustamente ricompensata da un succèsso enorporterà la sua fosca bellezza di tedesca la t ma. me ed internazionale per cui si incominciarono vedremo accentuarsi fino al capolavoro. a ,•endere i film italiani su tutti i mercati del Sanguinose rivalità si accendono t ra le di- mondo, e, come si diceva orgogliosamente, «a verse cast' produttrici, e le idee sono rub.1te scatola chi usa ». con destrezze incredibili, le imitazion: imme- lo stesso anno , esce la prima edizione di diate : si ricorre sistema di lavQ!.afe in se- Addio giorinezza ! con lydia e Letizia Quag reto, g l i attori stess: non conoscono il sog- ranta, il fi.lm 'intimt.sta, soave. modesto, si congNto, e ricevono ogni giorno l'imbercata del- trappone agli splendori cart.1ginesi ritmat i dalla scena da gi rarsi , frettolosamente Distribuì- le sinfonie di Ildebrando Pizzetri l'anno dopo. scono, con impa rzialità, un pathos ge;t ico la n - lucio d ' Ambra inaugurava un 'èra ai frivole ai loro personagg;, senu conoscersi : sono' lità e'egante. sorretta dalla dignità ambiz 'osa il Visconte Roberto o il banchiere Antonio ? J el marchese di Bugoano, di Giannino A ntona la « Cines » distnbuiva, settimanalmente, un Traversi di quanti, insomma, sognavano un dramma. una commedia, due comiche, due da l ci nema nobilltato da marsine impeccabili e da / vero: si stabiliscono contratti opulenti, le· maggiordomi autentici la contessa Giorgina gh:no definitivamente le dive, e Lyda Borellr Dentice d i Frasso inte rp reta Il Rt , le lo"i, gli giunge allo schermo restia, rimpiangendo la alfiert: figura no da comparse gli amici elegannobiltà dei palcoscenici, mentre la signorina ti dell'autore Lucio d'Ambra : il successo i: Elena Vitiello accetta con entusiasmo propo- enorme, e la !i.ignorina Cidone (diretto da ste che la trasformeranno in Francesca Bertini, Genina, interpretato da Soava Gallone, una cap ricCtiosa e potente (ProcesSo: la signorina polaccot il cui nome si traduceva rotondamcofrilllcesca Bert;ni, di professione insegnante, te così), continuò una serie di lavori insomma di aspetto modesto , di indiscussa, ch1a- garb.tti, frivoli e spumosi , di cui lubitsc:h doma in tribuna le la donna fascinosa che casual- veva avvantaggiarsi almeno quanto de Mille :nente le ha rubato il cognome, i l nome, e la di ' pace: c hiede c he EICI).a Vitiello. torni a chia- Altro esperimento felice : /fullnla Spina, marsi Elena Vitiello, e che l'onorabilità di con Francesca Bertini, graz'osamente Franfesca Bertini , maestra, non sia più mess:1 ta, bellissima sotto il fazzoletto di popolana, 10 dubbio l g ' udici , con uno stile da .tneddod l d l e restituita ad una g razia libera e viva. Ma, to storico, man ano assq ta i ogni accusa a ladra involontana, confermandole il diritto a subito dopo, L 'amorr mio non mllore. con farsi chiamare, se le piace, Francesca Bertini. Lyda Borelli e Mario Bonnard. si rifece ad un l 'altra piange, dignitosamente, nel fazzoletto duna che dalla letteratura ancora non era J ; tela bianca, a cifre rosse, FB. iniziali pre- tr a bocCJ.to, se non casualmente, oel c' nema: date ed offuscate) gli Andrea Sperelli, le pallide duchesse, le H esperia, imbustatJ c riccioluta , lavora con portiere strappate e le rose sfogliate entrano i l regista Negrone, che poi la sposerà. Euge- nella storia proprio adesso, e, purtroppo, non nia Tettoni, Fernanda Negri Pouget. Crisri- accen neranno, per alrri dieci anni , a scomna Ruspol i, Suzanne de Labroy, Azucena del - parire La guerra porterà, sì, le trame patriotla Porta-, linda Pin1 , Italia Almirante Manz'- tache, (perfino Za la Mort figurò un giorno ni, Vittorina lep.mto, V1ttorina Moneta, An· eroe benpensante) le ricos: ruzioni costumate, tonietta Calderari, Leda Gys. Diorrtira Jaco - gl i sviluppi di commedie a g randi tirate sobini : r iesce cosl diH:cile riconoscecle, ora, rav1 nore, ma sorto sotto si a preferire visare la floridezza furente di Antonietta gesti armoniosi di Lyda., della sua emula Pile floridezze ugualmente fu rent i di Vittorina na Menichelli, di una Fran cesca Bertini legata, numero di numero 2, di ormai, ai cappelloni ornati d 'aspri , agl i sciale di_ Ma 11 _ ne li si nuos i, di una Leda Gys leda -senu-cigno. partteolarata._ ognr NCCJolo, la tragiCa smo rf•_a NeÌ 191 6 , Cme,-,, con Eleonora Duse ebbe d el labbro di Francesca, le lunghe Cl· scoocertate accoglienze dal pubblico e preglia di Di_omira, e quel gesto di Suunne, che sto scompan•e dalle sale di periferia ; era vescrollava la spall a destra, e quel passo saltel- · · b 1· d C · · f .f · • r;unente una cosa cmerma, con om re, ve 1. !ante 1 r snna, urono stgnt JCatrvl c:u IO· jl d 1 · 1, · 11 f d b ' l ' d

OUJ · ass1 uamenre mo up !Ca J mt lrno a a con oo 1 1 1 : quw o , contemporaneamente, H · F f ' l 1 D J 11 persona della Divina, che avi'Va 1nsi.Strto per espena e rancesca 1 rnarono a ama "' t si fece ressa nei cinema, per para- unicamente in Pu 1 re nel 16 gonare le due morti con assoluta serietà s1 _ ebbe la Add1o GIOt!lnezza. , co n MaCabiria è del 1913 : data di nascita fra tan- raa Jacob:m , tenera e splendente Solo nel ti svolazzi d i didascalie dannunziane: del rtlr· 19 19 la «Tespi Film» cercò impegni rnagrello. e di una particolare severità da l regista giori, e Pirandello, Fracchia, Frateili. tenraroPastrone (Piero Fosco secondo d'Annunzio), no opere più serie e coraggiose, Pantrra di fieusata verso gli atto ri, verso le masse, verso i t r. Scilla di Jela. N our r&mantira, e notevo particolari Per la prima volta si d ' sprezzano le anche per la presenu di Bruno Baci lli, la le barbe finte, e l'attore inca ricato di interpre- RoJa. tratta dal figlio stesso di Pirandello

Conlemporane<tmenle alla produzione triste e disperala del cinema realistico italiano, nascono i registi della eleganza e del bel mondo: «La donna di cuori» (foio 2) con Tullio Carmin51Ì ed Hesperia è il più fortunato di questi film

troppo tardi tentò di intervenire contro le complicate.piaghe di divismo, di disordine, di es genze sproporzionate; un'aura di liquidazione, di fallimen- • to, ci rcolava ormai ne' le baracche di legno e vetro, il lavoro si sospendeva, mister iosamente, per intere settimane, i registi partivano per la German ia, le dive prendevano marito, seguendo ancora l'esempio di Lyda Borelli, contessa Cini.

Come -sono finite le..rose del telone, le sultane in bianco e nero? Francesca Bertin;'sposò il conto Cartier, svi:z::z:ero e milionario, si divise da lui qualch<.'

Ghione, con il nome di "Za la Mort, ve alla : ri cerca di socialisti quanto borghesi ideali: il t,eatro naturalista di Roberto Br,ecco dona le basi a tutta una serle di opere che si va lgono di motivi popolareschi e straccioni fortemente senlifi dalla platea: si scoprono perfino intenzioni ibseniane nelle figlie sedotte e nei padri ubriaconi Una scena de " l cavalieri del triangolo » (foto 3)

Stefano Landi , da una novella del padre. Si ha l'impressione che il pubblico non si comunque, a questo sfor:z:o, ed il Cinema Garibaldi, di Via Pietraptana, a firen:ze, •deve in pomeriggi furtivi , éomplice la mia bambinaia, cominciavo ad appassionarmi per lo schermo, ospitava, quui unicamente, foschi drammi attraversati dal grido alato del venditore di lup.ni; posso grurare di aver visto il Malombra. COli Lyda Borelli, e Camet•alnca. non so co n chi. Mi piacquero molto tutti e due.

Piacevano meno, sembra, al pubblico internazionale ; si tentò, con Teodora, LA Nat'e. il Saao di Roma, Madame Sam Gh1e, di riprendere quota, però, e n e ppure l'accresciuta raffinate:z:u delle nostre dive, che si vestivano a Pa;igi, e si facevano stirare la taccia negli istituti di bel1eua, valse a fermare una frana di deficit. L' Unione Cinematografica Ital-iana, fondata nel 1919, e diretta da Don P.rospero Colonna.

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sposi • è un tema usai caro ai nostri produttori che da vent'anni si ostinano a voler • ridurre per lo schermo • i capolavori della letterature italiana e straniera dimenticando che il film è un • genere • letterario particolare. La foto 4, qui sopra riprodotta, è tratta del film • t promessi sposi • giralo per la seconda volle fra il 1921 - 23

anno fa, progettò d, interpretare la ContnJa venne a Roma , la SI vide girare, splendid&, distratta ed irriconoscibile, nelle tratton e alla moda, accompagnata da morbidi partiz1 IOOlbardi : par•ava spesso d i mal d1 fegato e di ingiustì:zie: ora, i n Via Veneto, un fotOf!Ca{o espone 1suoi ntrat.i, dove b somiglianza con Joan Crawford

Il gusto italiano per il film in costume sembra essersi poco evolut o del 1926 ad oggi (foto 1). An che il "comparume • è rimasto della siena fo rza , a giud icare da ques te due scene dei «Promessi sposi• (loto 4) e d i • Beatrice Cenci• (loto S) Nella loto 5, MJtia lacobinl. è notevolt, e le fotografae di suo figlio, prestante g "ovanottone con papa in bocca. Hesperaa, si è già detto, sposò al cont e Negroni, P ina Menichelh un barone, il tirolo le si addice benissimo, e di lei non so altro, Linda P ini, per qualch e tempo scomp:ma. to rnò, stiratissima, al cinematografo, con un deplorevole F11orh1 d"artiftcio, interpretato da Nauari. Maraa Jacobini insegna al centro sperimentale e, ognt tanto, riappare m parti brevi, ammirevoln;tenti-..:l1segnate. Ho conosciuto O :omira m <li Alberto Savmio : è una piccola SI· gnora .accu rau, con de, begh occhi impallidit a, mi d ; ffustmente d1 essers1 installata ,o un -attico d1 Via cl1 Porta Pmciana, e di aver comprato dell"ottmu d, .a\lola e da alla « Rinascen!e» ltaha Alllllrante Manzini: morl solitana nel Sud-America. 'Elena Makowska rec ita in d rammi classici , la si vede anche alla birreria Dreher, magnifiC'l. e terr ibile, granatiere con cappeiPno a fi"rt CarBoni, la ultima recluta, oltre che « l"ul,

esempio il romanzo cfasstco, l Prome.m 1pnsr. la giona nazionale, Dante, il Risorgimento i:ot· hano, L4 rar·alrata a1·den1e. dove, nel ruolo Ji un principe racitumo, apparve per J'ult1ma volta 11 morente Emilio Ghione. Ancou: i film sportivi. con Maciste o Lucia no Alberti· ni, i film d ' appendice (per intonazione e per lunghezza), Ponte dei .rospiri. Bisogna .lver pazienza, e aspettare: aspettare fino al 1929, quando Alessandro Blasati realiw·Soie. Il nuovo cinema è nato. Sole fu prest-nt.lto, in prima visione, al Duce, il quale volle, per l'anno seguente, iniziare una produzione eme. matografica sonora: Sole è un lavoro ruvido e scarno, che, visco oggi nelle sale consacrate alle visioni retrospettive, sconcerta per la tecnica manchevole, per un'impressione di OSt"'J· r:tà confusa cd opprimente, ma che tutbvia segna la più giusta e più nobile strada, e Blasetti seppe valersene per raggiungere spesso un 'i nronaz:one altissima ed ammirevof, Un altro o:timo regista fu consacrato dal

Il vero periodo aureo del cinema italiano non è quello da produzioni come • Cabiria" o a Meualina », ma quello dei film realistici di Nino Marloglio {• Sperduti nel buio n, 1914, folo l, 2, 3), ai qu.lli 5i riellaccano le successive opere di Emilio Ghione («Topi grigi», "Il triangolo giallo "• «Le vie del peccato ). • Sperduti nel buio» è !rollio da un dramma di Roberto racconta le storia di alcuni veriuimi pErsonaggi dei bassifondi napoletani assurgendo spesso, per la cura e la carallerinazione delle 5Cene e dei personaggi, a riuscitissimi effetti di ambiente napoletano

timo lo.rd », ha sposato due anni fa, a un g10rnalista: era gentile, sorridente a qualsiasi, oltre una barriera di fiori Il vecchio cinema era morto : nè valsero, a rianimarlo gli sforzi disperati di Ambrosio, che, ancora una volta, aveva fede in Qtto Vadis?. realizzando un past:ccio enor'rne dove donne nude, leonesse, giochi al circo, dive esotiche, dive nostrane, propaganda tumultuosa, milioni profusi. non valsero a realizzare emozioni popolari e profonde. S• procedè dunque con maggiore cautela, puntando su ca ne sicure. ad

succffio ottenuto nel t 930. Mario Camerin·, che 10 Ro· /aie narrò con semplicità delicata ed estrema la tenue stor:a di due giovani innamorati, delle loro amb1Z1oni delu;e, della loro piccola pa· ce. Sole e Rotaie, erano muti, ma, dei muti volontari, secondo un'accortezza che in l\uegli anni si contrapponeva con efficacia all'ondata (cagerosa dei primi souori · vo· gliamo dire che il J1alogo era reso quasi inutile, le didakalie, la sveltezza, IJi sern· plicità dell'azione se ne av. vantaggiavano moltissimo, e cosl la rec ' tazione degli atto· ri costretti ad una sobrietà umana e sommessa.

L4 catl%01le dell' a1110re fu il nostrQ primo sonoro.

Righelli lo dires.(C con impegno, e Brignooe, negli an· ni successivi, reaFzzò altri due fi.lm di esito sicuro; Rll· baalori e Coru d'AssiJt.

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La compostezza e la di ogni in quadratura fanno di " nel buio" (foto 4, S, 6, 7) un vero capolavoro. M l forse, più cl'te ricercare in questa opere il suo contenuto cinematografico, V5 trovato in essa un contenuto sociale, rivelato maestrevolmenle attraverso ogni imma gine con una cura ed una indagine di interni, costumi e penonlggi che rar.!mente ha avuto poi riscontro nella nostra produzione. Si veda in questa pagina la figura del bullo della prima foto e il bancl>ier,.con la donna eleg11nle. C'erli interni ricordano quelli delle migliori caratterizzazioni del feelro verisle dei De Filippo e ci accerlano di una ltadrzione Interpreti del film furono Maria Carini, Vifginia 811lislrieri, Giovanni Grl!sso e Dillo Lombard i

La Borelli si è allarmala nell'arie mulo come un caposc;uola Si potrebbe chiamarla il Wagner cinemalografico In veste muliebre. (Dal volume " Le nostre atlrico » di Tito Alacci alias Ab:evich, edito da Bemporad nel 1919)

In collaborazione con Carmine Gallone, il regista Augusto Genina produsse, nel 1923, " Il corsaro » (foto t) Il film che, in quanto a gusto, risponde in pieno e quello delle nola cenzonella v Biondo corsaro " che fu scrilla appos ilamente per commentare la sforia di pass ione e d i morte che si svolgeva sullo sc hermo, è importante per varie ragioni. Esso fu onlerpretalo de uno dei p iu celebri nostri allori dello schermo : Amleto Novelli che, poco dopo quesfa sua ullima fatica, doveva durante la lavorazione di un alito film. Inoltra St nola nel • Corsaro" l' uso d o qualche nuovo mezzo tecnico che dona el film un carellere ormai del lutlo moderno Tale, per esempio, l'uso della luce artifociale, largamente i mpiegala con i rilletlori, lra"urando le antiquate e gloriose lampade Jupiler. Alcune scene sono riprese con il teleobbiettovo, allre ancora mostrano arditezze do inquadratura e Glisinvolli movimenti della macchina An che il primo piano, alla maniarl americana, è spesso presente Il difetlo del film risiede principalmente nell'evidente callivo gusto della !l'l&ssin· scena e dei costumi. " La casa sotlo la neve M (foto 2) è un drammatit;O film dello stesso anno 1923: il ragisla ne fu Gennaro Righelli, un nome che ritroveremo spesso nella sloria del noslro cinemalografo ; l'inlerprete principale, Maria Jacobini, un'atlrice che passò pre;lo dalle !avole del palcoscenico al teatro d i po>a, dando in izio a quell'esodo d t allori ver>o il cinema cui ani>liamo oggi

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Nel 1912, in un film delle Cines, del titolo " La rosa di Tebe "• accento ad Amleto Novelli, appare per le prima volle Francesca Berlino La carriere delle nuova d iv e fu veloce L' epoca do Ghione, di Oxilia, do Lede Gys la vede presto troonfelrice. Nel 1914 interpreta • Hisloire d ' un Pierrol "• nel 191S alcuni film di Lucio O' A.mbre. Tullio Cerminali, Alberto Collo, Hesperi.ll, Soave Gallone sono presto stelle alla rona. Francesca Berlini, ormai, riassume ed ticlpa tutte le es1genze e tutte le caratteristiche dalle nuove • "· l suoi film, qualunque sia il loro valore artistico ed il loro interen• !peftdcolere, tengono lo schermo por sattimene e settimane; i cartellon i pubblicitari si rimandano d!! ogni can tone la sua immagine in languide pose Probabilmente Francesca Berlini fu veramente attrice importante in quanto riassunse nei suoi atteggiamenti e nei suoi personaggi tutte un'epoca e un gusto. futili une tradizione pseudo-lettereria e pseudo-erotic.J. Bisogna considerare che le donne e gli uomini di quegli anni erano veramente cosi; che l'aggrapparsi alle portiere di velluto, il fiuare a lungo gli occhi nel vuoto erano allora ingredienti della vile e della seduzione come oggi lo sono le finte distrazione e le sigsrella. Le dive del tempo, e Francesca" Berlini prima di ogni altre, non sono, come dice il

A"'lelo degli allori, che « i riassunti e le cronache brevi del loro tempo "· Oggi è permes;o di ridere di loro soltanto per quel che rigu!trda le corteccia degli anni che esse dimoslrllno

Al dosotto di questa , almeno per la Bertin1, rimane sempre un nocciolo di vero gusto e di vero stile, qualche cosa che è. espressione di un costume più nobile di quello che comunemente si penSI. E' per quede regioni che le Bertin1 eppert1ene ella curiosa del cinema.

Un nome che non si scorda facilmente, un poco per le sleue regioni per cu i non si può dimenticare quello dell5 Gonzeles-Terribili , è il nome delle Italia Almiranle Menzini, diva del teatro e del cinema (che la fotografie mostra nel film « Le statua di carne») « Quando Gabriele d'Annunzio, r;,ceonte Ti to Alacci nel libro già citalo, si decise ' scrivere la "C1biria », egli certamente le preoccupuione di lrov.ue il tipo di donne che rip•oducene il personaggio dell'africana Sofon'sba, e la scelta, dopo molle seluioni, c'dde su lhlie Almiranle M5nzini. EiU, conlinu' Tilo Ahcci, è una donna c:inemalogrefice delle più desiderate dal pubbli:o: "è bellissiml ed l'!spreuive Il suo viso non ha difett i. Il corpo, però, pur essendo regolare, manca di finolura: sembra appena abbozzato; il collo, infatti, è troppo loscio, il seno pecca di poca pleslicitll, le breccia troppo rotonde "

Ermo lSih trame, costella:e di trovaune (ma si d1ceva allora. d1 « gags », all'amencaru), all'attore era concessa un'trruenza assoluta, d1 str.uat1ne d'occh1o, di buffertt e d, saltellt. Dovremo d1re che il gu'to dtlb folla definitivamente corrotto? Forse SI, se anche Cl di. sp1aCC10no 1 rroppo grav1 aggertiv1, ma è certo che e Ttrr.J d1 Blasett1, e Amma111att. d1 Bragagha, furono da uru generale la Vrnh1a JIXIIOra mtt:rpretata da Emma Gr3·

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o.omira laeobini (loto 2) nel film " Il bacio dall'arta"· Diomira è sorella di Maria e di BiMeli ed è figlia dall'arte Nessuna attrice esordi in età più fresca dalla sua. Il suo primo felice successo fu " Il piccolo mozzo "• poi cc Darnonialfo "• poi cc Ouando tramonfa il sole •· Non è bailissima ma ha un viso assai intelligente. l piedi e la mani dovrebbero essere un poco più piccoli. la capigliatura castone sembraVi! scena, ma nella cinecommadia " Camere separate" ha dimostrato dÌ averla abbondantissim;, Ha la linea della ballerza. Ella è portata per la produzioni brillanti, nelle quali ha dato prova di brio molto fine ed per quanto negli ultimi lavori sia un po' m"niarat' "· (Dal volume " la ncnfie attrici • di Tito Alecci, 19191

Una scena mondana del film cc Il bacio dell'arte» (foto 1) (1920). l'allora giovane alza la coppa di champagne prime di celebr.,re le nozze con la ricca ' multiereditier": è la sue nolle di scapolo l Solto: (foto 3) unii scena d-.1 film « Bacio di donna " con Lido Monelli e Lina Millelleur>. Il giovane am• 1 donna, m" lo donn• « non lo >a comessa ha sognato un'cc esistenze, ben diverse da quella ch'agli le offre: lo dic.ono le P'!llide rosa che tiene contro il ..petto. Il giovane soffre, vorrebbe ballarle, gridarle il suo disprezzo, ma l' ama, è- legato a lei «coi sensi». Come si chiuderà questo «dramma d'animar» Forse il giovane trascorrerà una nolte al Tabarin, arinag11ndo il dolora nell'alcool.

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matka e diretta da Palermi, piacque per una diffusa lacrimosità che si ritrovò nella Canla111e dell'opera, diretta da Malasomma, per merito di Gianfranco Giachetti, che figurava il padre di Germana Paolieri, la ca ntatrice. Solo a Camerini r :uscl - come sem pre, in una carriera singolarmente for· tunata - di accostare l'approvazi,pne popolare all'approvazione intelligente con Figaro e la sua gran g rol'llala. dove, per la prima volta, si accennava, gusto· samente, 01d un ottocento provinciale e dispettoso, che sarebbe poi stato ripreso, fino ad oggi, con un'ostinazione ' in fondo stanchevole

1932 : La segrelar·ia fn ir ata. ed il suo trionfo. Le mossette, i d 'spettucci, i saJ

Lelli, le moine deJia signorina Elsa Mer· lini, si incidono profondamente nel nostro costume, le ragazze imitano il suo passo saltellante, la sua pettinatura a frangerta, i suoi colletti di pirc hè, e per lunghi anni si insistette sopra un genere sbarazzino e sentimentale, che in Paprika ed in Cerrasi modella si prolungò lioo Ai t 'O!Iri ordini rignorf1. c in fondo. lino all' Ult ;m o ballo. senza contare Ginevra degli Almieri. e Regtna ai Nat •an•a. dove la Segrelaria prit ata si riaffaccia pur sotto le corone e gli an. ni, per ripetere deplorevoli giochi io· - fanti li.

Il comico- romantico piaceva, con fa i· lità, alle folle domenicali, guastate dagli ;'dilli di Alice Terry e di Myroa Loy, e si cercò, servilmente, di compiacere a ' queste preferenze, accrescendo la pesan· tezza degli scherzi, i grovigli delle situa· zioni, la facilità dei doppi Sem· brava che si volesse evirare, a questi spettatori svogliati, ogni sforzo, ed i produttori si appagavano delle risate eia· morose c he salutavano la frenesia di :Viaris' o o la distrazione di Besozzi , mentre i giovani intellettuali veniv:tno

Risale ai primi anni del cinema italiano la trovata di appoiare due attori giovani, in modo da formare la coppia ideale per il pubblico, quella che deve riassumere all'occhio dello spettatore lutto l'ottimismo di cui il cinema si rende sempre gerente nel i casi della vita a coppia. Nel 1911 si la prima coppia a gr6nde successo, formata da Alberto Caponi e Pina Meni- · chelli. Il primo film da eni interptetato è una riduzjone del popolare ed ingenuo romanzo di George Ohnel « Il romanzo di un giovane povero »1 realizzato da Arturo Ambrosio con il titolo u L'ultimo dei Frontignac Acc3nlo alll coppoa giovane compare sullo schermo AnIonio Gandusio, nonchè la P<na Menichelli. Già le prime avvisaglie del tealro filmato, i primi vizi di tutta le successive nostra produzione sono lacilmente ritrovabili in questo come in simili film

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mostrano tre sc:ene del film "Reginella" giralo ve"o il 1919, film, com'è facile capire, di soggetto napoletano. "flore giovane di questa pellicol'a muta è Peppino Amalo, divenuto più lardi uno dei nostri più intelligenti produllori. Nella loto 1, vediamo il giovane allore in una mostra d'arte napoletana davanti a un dipinto di lrolli; egli "attende • con l'aria "tipicamente disinvolta" dei «vissuti" partenopei del tempo. Nella foto 2, contro lo lineslr<o di un castello, egli sta per c:ogliere il • frullo • della sua one!ta paslione; nell1 foto 3, egli offre una sigaretta alla donna che am1; donna bizzarra e civella, che illude ogni uomo e ad ogni uomo sfugge: il giovane 11 • ponederh •1 Menne egli lraKorre le notti nella casa di questa dispettosa • cocolle • Reginella soffre e altende: il suo c:uore dì onesta partenopea lascia cadere goccie vermiglie Ma il giovane Amalo saprA spe:uare le catene di questo infelic:e amore, l'ultimo della sua esistenza di annoialo: bevute le ultime coppe di • champagne "• lasciato il frac, preso 11 nolo, salutati gli amici gaudenti, egli da Reglnella, povera ma onesta fanciulla, e contro un cielo al tramonto, impresso su pellicola rosa, la coppia felice tma nuov;, vìla.

discutendo Cava.Jcanta e Chaplm, Alltlllp e Tabtì. Così il dissidto tn. glt uni e gli àltri si accresceva, il distacco appariva incolmabile, salotti si la superiorità degli americani ancht in questo (l'mu h t riassumeva le calze di seta, ti wisky, i dischi d i jan), negli almanacchi let· teràrii si discorreva di funzionaliti, di astrattismo, di Man Ray e di Fischinger. Mario Camerini con stm pre realizzò un buon successo, e cosl Goffredo Alessandrini, con Stconda B. dove l'ispir.uione vagamente apparentata a R.1gant in 11ni{o 11ne . si giovava d i un' ambtentaziooe ariosamente spiritosa , anteguerra, e freschissima. E Alessandrini doveva darci ancora Don Bosco, e finalmente un nitido capolavoro, Cawtlleria, dove la vita di un ufticiale veniva narrata a tratti ampi e sicuri con

una scena del « Bacio di donna"· La foto 2 e 3, sono tralle del film «Il filo della vita" con Maria lacobi11i (1 919). Nel volume Le nostre allrici n, Tifo Alacci, parlando di questa celebre ellrice deJ nostro film muto, dice : "E' il tipo femminile più interessante della cinematografia italiana. Quand'è sullo schermo, non si dire.bbe che elle sie tè per l'arte, o per la casa editrice, o per il pubblico: ma per ognuno di noi in particolare. Non c'è spettatore maschio che el vederla, non 9ica tra sè: - Ecco il mio idoalel ecco il mio amorel - Era c11rine anche nelle ptime produzioni, me faceva piet• per la sue magrezza. 111 «Come le foglie • eveva vinta la parlila, e il pubblico nel vederla cosl lrasfonnala se ne esaltò come se avesse esso stesso contribuilo el miracolo. Pareva poi che le farfalla uscita dal .bouolo non Ione suscellibile d'eUro sviluppo: ' invece vennero • Redenzione "• • La signora Arlecchino • il " Filo delle vile • e la tacobini sali ancora, salì in bellezza, in simpatia, in conlidenzialilè in vari milioni di adorelori "·

un.:a scioltezza ed una stcurezza di tono cbe Alessandrini ha spesso ritrovato, senza mai superarle. Atton nori ed ignoti composero qui le lo ro appariziont m igliori, e Ferrari, Nauari, Elisa Cegani, Silvana Jachino as- , secon darono perfettamente il loro regista, che nel 1938, con u((Ìano Strra , pilota, e nel 1942 con Giarab11b, doveva dare nuova misura del suo talento focoso e riBessivamente scontato : nè la su:r. recentissima fatica, t•Jt•i, potrà deluderci. Accanto a l nome di Alessandrini dobbiamo porre, ancora una volta, queUi di Blasetti, che con 1860 ed Fltramorra Sal!aJor Ro1a e Corona di Ftrro, tu dato un mdiriz:zo diverso, ed ammirevole, al la nostra c;nematografla, e quello di Camerini, che anno per anno, paztentemente allmea, in singolart accoStamenti un umorismo de-

La foto 1, mostra

L'ingreuo di Lucio D'Ambra nel risale al lontano 1925. Il leggiadro scrittore contrappone subito a questa produzione un genere nuovo e c:tiJertente, mollo vicino al gusto e alla moda delle gaie operette, dei balletti più >emplici del teatro di varietà. " Il re, le torri e gli alfieri ,. (foto 1) è il >UO primo film, condotto abilmente su giochi di bianchi e di neri che sembren!) eddirillura precorrere lubifsch. A sinistra (foto 2}: una scen• de " Il filo della vita " con Maria Jecobini

licato e candido, una contenuta forza consacrata alla vita di ogni giorno, una fantasia iridata ed una accanita, vigorosa disciplina, Grandi magazzùti, Ba/timore, Signor MaA, · Romantica a1'1'e!lfllra, PromesSI S po.ri, Una sloria d'amore. Mario Soldati, giunto al cinema attraverso la letteratura, legato quindi ad un assunto talvolta prezioso, ha realin.1-

dello Ausonia (foto 3) fra il 1910 e il 1913, prima che a detronizzarlo • o r gene Maciste, ha, nella produzione italiana, la parte del forte. Un forte, per altro, non privo di bellezza: era un numero di circo equestre, che compariva sullo schermo attoniato da tutta la sua truppe di leoni. Nel primo film da lui interpretalo, "Spartaco •, un'attrice fu addentata da

In • Fernanda • (foto S) e ne • l figli di neuuno • (fofo 6), la bruna interprete prodigava il meglio della sua arte bth di o:chiate espreuive e di turbamenti, come pure nel h moso " perda fer ita "• un film di cui basta il tilolo per comprenderne il caralfere. L'ultima sua interpretazione fu quella del film " Rondine • prodotto nel 1937

Sperimcmale ha dato l'eccezionale Via del/t CinqPe Limi!. Genina, infine, con una serie di film garbatissimi, dove lA signorina Cirlon t- figura per valore stor:co e M iJs ENropa per valore internazionale, è giunto ieri all'ammirevole .Akazar. oggi a Bmgasi : c iò che basta a vantàme tutti i merita avvedo ora di non aver seguato un ordane cronologico, ma piuttosto delle consider.u.ioni d i raconoscenu e di

A Napoli, nel 1923, sorse la • Lombardo film- •, per sfruttare il falento ed il nome di una dell11 più nole attrici del nostro cinem, dell'ani• guerre : Leda Gys (foto 4). t suoi film ottennero per UM lunga seroe di anni un successo mai più veduto.

to, dopo il capriccio spiri,toso di Dora Nt1Io11 , la maJinconica cd assorta poesia di Pucolo mondo antico, preparando ora una Ma· /ombra, che ci sembra notevolissima, e rale da farci dimenticare per sempre le serpenti ne 6essuosità dell'altra, legata al racordo del Garibaldi di Via Pietrapiana, Chiarina, con gli allievi del Centro '

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ciò che appare inevitabile, quando si consideri che durante gli ultimi dieci anni si sono venuti producendo da noi innumerevoli fdm, da staccarsi nettamente nelle categorie dei mtd;o. rri e degli ollimi. rari gl i ultimi, ma sufficienti ad assicurare il nostro prestigio e la nostra speranza

Qualche progresso è stato certo realiuato anche nei lavori di intonazione e di uso correnti : p11lizia p11lizia. fu, difatti , per molto tempo il grido dei critici cinematografici, scan· daliuat i g iustamente dal fatto che gli attori si 05tinassero a portar la marsina verso mezzogiorno, ed a bere champagne alle corse, mentre •le attrici apparivano spesso avvolte di tu Ile da zanzariere, recandos i in testa incredibili pa· godine Ora il grido d ' alla rme è stato raccolto dai reg isti minori, da produttori modesti, i quali, pur auraverso deplorevoli errori di sca

Ioni posti al centro delle case borghesi, di te· lefoni bianchi, di piscine e di inc redibili fe. ste da ballo, hanno considerevolmente rial zato il li vello, diremo cosi, sociale, delle commed iole giallo-rosa

Dall'appari re d i lsa Miranda in Stgnor• di 1111/ì ( 1934), è comi nciato anche il divismo , d ' men tin to con il tramonto della Bertini : si raccolgono o ra fotografi e, autografi, r icordi , si inseguono attrici ed attori attraverso Piazza San Marco, durante le loro apparizion i vene· ziane, SI di sco rre con passione del possibile fidanzament o di Alida Valli o d i Amedeo

Nazzar i. Dobbia mo dire che i d ivi s:essi, non si sa bene se per pigrizia o per distrazione, per mitezza d ' an imo o per negligenza, fanno il poss' bile per impedire alla loro propr ia gloria di diventa re leggendaria : vestono trascurJtamente, si mostrano troppo spesso nelle: trattorie romane, t discorrono per lo p iù di cure dimagranti, sarti, sarre.-, e parrucc h ieri Invece i regist ò , rinnovando e s tringendo assidui conratt i con il mondo dei letterati , ch iamando ad assisterli Em ilio Cecch i oppure Anna Ban ti, rifacendosi , appena lo possono alla letteratura classica, mostrano di voler affinare ed ac: rescere le proprie possibilità : s i veda il caso di Poggioli, che, dopo aver squisitamente disegnato una terza Addio Gior-ùuz:za, si accost.a ora alle Sorelle /WaltrttJJi e, sia detto a suo onore, ha saputo di si mpegn a rs i, senza decadere, anche con SiJJiKnora romanzo anc illare. ·

Tu:tavia. allo s tesso modo che J'i ntelligen· za italiana rivela i ntera la propria eleganza p ' uttosto nel saggio che nel romanzo , dobbiamo dire che il nos tro cinematografo deve .11 documentario, al frammento , .al ritaglio d i vita vissuta le sue ispirazioni m igliori, e ricor diamo il Canale degli Anr. el i.' di Pasinetti, Il pianto tMit z itelle d i Cecchi e Pozzi- Bellin:. ed infine Uomin i Jlll fonJQe N ,/l t Bianra del comandante De Robert i dm e a•petri di un' u manirà vivida e patita, furono ra.:colti con fervido amore

J.' EVOLUZIONE del cinema è cosi rap ida ffie la maggior parte dei f ilm invecchiano in tre stagioni, e in cinque o d ieci anni sono del tutto superati. Il ci nema che ha un r ia rdo di qualche dozzina di secoli suj le altre arti, semsvilupparsi per direttissima : ciò ci induce a considerare le nostre opere con modestia lo spirito e la tecn ica di un film i nvecchiano : il cinema è ancora troppo imperfetto, troppo contami nato dal e da lla lettera t ura : il suo li nguaggio non ha ancora una forma duratura il film drammatico, trav ia to da lla moda nefasta degli « adattament i ». è concepito sul modello delle opere tnrrali e letterarie da che non sa staccarsi dall a cos: ruzi one verbale Quel che verrà a sostituirsi a tale impalcatura di fortuna, non sono in grado di d i rvelo : \m realizzatore d i genio, un giorno ve: lo mostrerà e per farm i intendere, per far' comprendere quel ch' io m 'aspetto dal dra mma ci nematografico , sono cost retto a esprimermi mediante paragoni : supponete il :eatro

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EDOMANI1
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Scen& di un film italiano del 1921. non sia mat e che gli uomini abbtano conosciuto solo la forma letteraria del racconto. Supponete che all ' i mprovviso un uomo trovi la formula teatrale, il mezzo di esporre un·azione attraverso le sole parole degli attori, mediante la successione di scene sintetiche, e non più secondo la sinuosd del rac· como. La rivoluzione apportata da una simile

invenzione non sarebbe più grande di quella c.he sarà allorchè nascerà il dramma cmematOgrafico : ma dramma ci nematografico non nascerà in un solo giorno. Il cinema è arte industriale, e nessuna concezione, nessuna « crovata » d i autore ha valore se non s'appoggia su mezzi tecnici di realizzazione Ora, dov'è la tecnica nel cinema? Come può essere modificata? Pressappoco, può essere totalmente mutata · (e

ciò non può davvero rasslCurarci): tn effetti, basterebbe una inv<:nzione ben sfruttata dagli industriali e ben raçcolta dal cattivo gusto del pubblico perchè le speranze che noi poniamo nel cinema fossero tutte La tecnica della ripresa può essere pcrk . zionata considerevolmente La peHicola negativa ha progJedito pochissimo dopo i fratelli Lumière; la sua sensibilità resta troppo debo- · le. e se la migliorassimo, le convenzionali lu-

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mioosità deUe quali abusiamo, sparirebbero. la pellicola pancromatica sensibile al rosso e al giallo che trasporta io differenti <H 8figi, è già un miglioramento Gli obbiettivi a fuoco corto daranno allo schermo (si spera presto) un campo di vista -comparabfle a quepo che si offre all'occhio. parecchio di ripresa d'essere quel sfmonio impassibile che è, fissato al centro della scena come la buca del suggeritore sul

palcoscenico, e si sposterà, occhio curioso, verso tutto ciò che meriterà d 'essere registrato, veduto da lui (verrà il gorno in cui si sa-· ranno fatte sparire le vibrazioni bili çhe f_requentemente sono d'ti pa!loramici, e la « ») ; _ , .Y

Non si possono enUmerare né divinare. tutte le variazioni che ai cinema apporterà il , 'COntinuo evolversi della tecnica In effet•i il

.,dnema non è che «diveni re » per fortuna. ' Prima' -qi tutto il cinema è un1industda : un « cinemi puro » comparabile alla « pura » non merita d 'esser esaminato ser \ mente Il cinema è « arte o -industria? » Per 'rispondere occorrerebbe aver già precisato il concetto di « arte )) La nostra epoca invece non è affatto favorevole· a queste definizioni Un film qon esiste sulla carta: il soggetto più completo e ricco, non potrà mai turtj i momen\i, i parti colari della sua zione in opera (angolo esatto della messa fuoco, luce, diaframma, recitazione degli at • tori, etc.). Un film esiste soltanto sullo scher-: mo. E, ora, tra il' cervello che concepisce e lo schl:rmo che' rifiètte, c'è tutta J' organizzazione :industriale e le sue necessità economiche. Sembra dunque vano prevedere l'esistenza d'un « dnema puro » fin canto che le condizioni matenali d'esistenza del cinema non saranno mod ifiOlte, e fin tanto che lo spirito del pubblico OOCl si sarà ,evoluto ' Ttttavia _, il cinema puro si annuncia già, se Ìle . trovano frammenti m numerosi film; in sembra che un frani'mento di film dal mOli)C'Oto che si mostra -capace di produrre una sensazione sugli spettatori, m<:diante l'aiuto di mezzi puramente visuali, divenga «cinema puro» Larga definizione, senza dubbio, ma per il nostro tempo; perchè la principale colpa del « » attuale ne!_l'introdurre, per una specie di malida, il gran numero di temi puramente vifiyi io uno scenario preparato per contentare ' tutti.. In tal modo, i l valore letterario d ;un è, trascurabile. * • *

rapporti era cinema e surrealismo sono stati ben studiati da J. Goudal su «La Revue Hebdomadaire ,._ Porterebbe troppo lontano discutere! qui le sue idee; tuttavia un · vale la pena di essere commentato bre- · vemente. J. Goudal scrive che l'applicazio. ne dell e idee surrealiste al cinema sfugge alle _ obiezioni che si possono iodiifaare al suerealismo le!:tç rario ». Sia : ma altre obiezioni si presentano. Se il su'rrealismo ha la sua propria tecnica, anche il cinema ha la sua, Quel _ che m 'interessa surrealismo, è quanto mi :' svela di «puro», d ' extra artistico. Per tradurre io immagine la più pura concezione surrealisra, bisognerà' sottometterla alla tecnica cinematografica, la qual rischia di far perdere a questo «automatismo psichico puro » gran par.e della sua purezza.

Per questo motivo, non· posso credere che i l cinema sia il miglior mezzo d ' espressione sur-.. realista Ad ogni modo, cinema e surrealismo sono ben lontani dal restare estranei uno all'altro. Qui son d'accordo con Goudal, che sottolinea il carattere di alJuci nazione deJ cinema e l'inutil ità d i ogni commento logico di ài fatti che presenta lo Se il cinema · non l'uò essere un mezzo di espressione per il s urrealistno, resta comunque per lo spirito dello ub campo d'attività surrealista incomparabile Il memorabile « Sherlock Holmes· junior » di' Buster Keaton ha dato di g,ue1 ca ràttere del cinema una specie di critic; dramm àt ica comparabile a quello che fu per i,l i « Sei personaggi in cerca d ' autore» di Pirandello

RENt C+AIIt 25 l

Forse il più noto regista del nostro cinema attu le è Merio C.merini, realizutore d i buoni fìlm, dotato di sicuro in1uilo e di tranquillo garbo. Il film che lo fu • Rotaie • d el 1929 (foto 2), pieno di sottili ennolazioni di gusto esperto e tutto cOÌidotto su di un tono sobrio e modesto. Attori di questo fil"' furono Maurizio D'Ancora e K te von N.sgy.

Altre produzioni d i c.muini d.. riCOfdersi sono:

• ti c.ppetlo a tre punte • (foto 3). tratto dal r.:.c:conio spagnolo di Alarcon (1934). inferprelato dal due De FiliPf'o, c fbttic- •• • Datò un milione • (1935) su soggetto di Ces.:.re ùvattini e G:aci Mondaini; • Ma. non è unJ cola seria • tratto d.J ,_, comtnedi_. di Pirendello; c U graonde appello

• su soggetto dello desso Camerini (1936); • Il signor Max • soggetto di Allllelo Pelermi; e ls re.:enle

• d'ltnOI'e •· Ho1evole in tutti i film di -ini è il gusto ironico con il quale il regill, diverte a presentare il c gran mondo •, conft<:tpponendolo al auo più particolare smbiente., che è quello di une affettuosa e bonarie socief.ll borghese italiana.

lA foto 1 mcnltao unao Kott.S del film • Bestrice Cenci •• film-che tentò di riprendere la. intem>1fa tradizione italiana dell• grandi - e fot1unate pellicole storiche.. come è sempre 4eeadu1o nella ncnlra cinematografia c:nidetta sforics, ripeterono gli stessi schemi di un tempo, dimenticando che da

• Cabiris • in poi molle cose enno mutate. Come è facile dJ que;t., fotografia, il regista e il produttore lnnno cercalo con ogni mezzo di far

• pi-e!s • sul pubblico giovand:ni di quei psrficolari motivi che i noleggiatOfi; motivi che si è giustific.sre poi, dicen9o et.. "pie::clono in provinsia •·

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ECONOMICA IDIIIL CCilNJEID& ITALIANO

IL CINEMATOGRAFO non è certamente qa:o con i segni caratteristki della fortuna economica e qu indi del grande fasto che doveva avere Nacque - dopo essere stato (ea}iz.. sperimentalmente nei laboratori dei Lumière - per il grande pubblico in una piccola sala, d i pochissimi posti che passata la prima ondata di curiosità non fu neppure vamente frequenra!a. La primissima fu improntata a crikri di strettissima economia, quasi tutti i cortometraggi erano dì carattere documentario e quelli a soggetto fu rooo in ambiena veri e con attori di fortuna che certaqlentc non gravavano sensibilmente sul I:OSto di produzione. Di questa produzione economica si impadroniscono quei padroni di baraccooi da fiera che sono antesignani di ogni DOViti purcbè essa possa avere una pur miruma presa sul • pubblico. J primi spettacoli cinematografici - molti si ostinavano a coosidcrar ancora c lanterna magica • - furono imboniti da nomini scam:ciati e prepocen1i della stessa rana di che Bamum adoperava per valorizzare i suoi

Il primo film sonoro realiuato in Italia • sfato • Canzone deiràmore • (loto t) che doveva segnare la rinascita della nostra cinematografia. lo h' diretto Gennaro Righelli nel 1930. Il film non ere di particolare bellezza né di particolare interesse. Il sonoro vi wa impi gelo tuWallro che intelligentemente. Comunque. esJ9 riportò un certo successo, dovuto !opratlutto alla curiosità del nuOYo mezzo tecnico none..-, fone, alla degli attori jn scarpe bianche e merrone e c:ol fnzolettino nel taschino. importanza M il film •la segretaria prjnta• (loto 2), prodotto nel per la regia di Goffredo Alessandrini. • la segretarie privata • con Elsa M•lini, segna rlnizio di tutto un genere di prodU%ione comico-Mnlimentale CM avrà in Italia un eno..,... successo.

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fenomeni. Lo stadio di spettacolo da durò però assai poco; il pubblico dimostrò subito di interessarsi tanto alla nuova, invenzione che alcuni pensarono di aprire delk .regolari sale cinematografche. · Aperte le sale occorreva H materiale visivo per alimentare gli. spet>.acoli, materiale che non arrivava sempre, e mai regolarmente. Della costituzione immediata di una industria cin.ema..>ografica in Italia non era il caso di parlare, si penpva che il cinematografo fosse un fenomeno di curiosità destinato a esaurirsi nel giro di pochi anni : non meritava quindi che venissero affidati capitali, La prima pro· duzione cinematografica italiana l nacque ·perciò come ronseguériza dell'apertura delle sale e produsse limitatamente alle necessità di esse. Alberini, èhe aveva un ci n t · matografo cominciò a produrre dei brevi fil111 in \ID teatro di fortuna ricavato in quel '?rtir oggi è in Arena Esedra. Cortometraggi com:a o drammatiCI che .tvevano appena un filo di tramai e che spesso si giovavano attori che erano i rifiuti de la scena di prosa. Le spese

Il regista Blasetli produce in questi ultimi anni alcuni film in cui le ambizioni artistiche possono dirsi quasi interamente raggiunte. Sono spettacoli che ricer· cino, oltre che il successo' del pubblico, affidalo alla narrazione di casi romanzeschi ed appouiononti, anche il gusto degli intellelluoli In « Solvator Roso" (1939) (foto 2) il regislo si preoccupa di raggiungere effetti pittorici: essi però restano sempre esterior i al dramma, che raggiunge la pi(J Intensa verità soltanto nelle scene più popolorescarnenle movimentate, « la corona di ferro» (foto 1), film quanto mai ambizioso, narra una favola macchinosa e pesante. Nuoce a questo, come a tutti i film del Blaselli, la presenza di alcuni w pezzi di bravura-.. stonati con il resto delle immagini. Nella foto 2: Gino Cervi e Pietro Pastore in « Selvator "·

più rilevanti erano quelle della peHicola : un cortometraggio poteva co. stare complessivamente dalle dieci alle quindicimila lire. Il suo sfruttamento economico era assai diverso da quello attuale: l'indus(riale in possesso del 'negativo stampava delle copie che venivano vendute, colui che entrava=·in·.pl>SseSso della copia aveva diritto di sfruttarla fino a consumazione o di · rivenderla ad un altro proprietario di sale. Il reddito del film -per il produttore non era perciò a scadenza cosl lunga come oggi : nel giro di pochi mesi egli rJusciva a realizzare capitale impiegatÒ e guadagni. In conseguenza di /<lUesto metodo i film continuavano a giraJe nelle condizioni peggiori : spezzati, graffiati, scoloriti, mancanti tal-. volta di qualche 'pezzo: i proprietari di cinema cittadini vendevano . pròvin.çia l,e- copie che consideravano inservibili ed esse continuavano a fino a. completa censumazione.

Anche qualche film di corrente produzione riesce ormai a raggiungere un grado abbastanza elev'IIO di dignità. l il CIISO di a Addio giovinezza l " dalla commedie di Nino Oxilia e di u le meestrina " di F. M. Poggio!i

tentativi che furono accolti dal conseruo del grande pubblico, SI maugurò Ja formula <kl film Film storie:>, !"!' lo p:ù, soltanto 1n esso si poteva abbondue io personaggi e sbizzarrirsi m costruzioni e- costumi. Il colpo decisivo fu dato dalla Guauoni Film che realizzav11. esclusivamente soggetti di ambiente romano anuco e che profondeva ·n tssi cifre che apparirebbero rilevanti anche oggi. Un buon film storico a quell'epoca po· teva costare dal m1hone e meuo ai due, cioè la cifra media della produvone commerciale at· tua le.

E' vero che a fianco di questa produzione di eccezione, che era però quella che creava le condl:z;oni favorevoli al film italiano sui mercati prosperava una larghissima produzio. il cui costo era assai più basso e e godeva, praticamente dello stesso ci rcuko

Un tilm come • Cavalleria • di Alessandrini (1937) i! rimasto celebre negli a.nnali d•lle nostre ultime produzione. Esso è sicuramente il miglior tilm del regista, e neppure si dimostra privo d i une certa grezie nella ricostruzione dell'ambiente ollcxentesco.

anni non s1 produssero altro che cortometraggi, cominCiarono a nascere delle regolari ed :lC· ereditate società di produzione con capttali talvolta ingenti ma che non si avventuravano in imprese supe· periorl a. quei film di trecento me· tri che gli abili « metteur eri sce. ne» dell'epoca realizzavano in poco più di una settimana. Il primo film a lungo merraggio se non er. namo, fu realizzaro dalla vecch'a Cines, alla cui testa era il barone Fassmi, e fu diretto da un 810Va· ne ambizioso: Enrico Guazzoo• Con la produzione dei film a lungo mctraggio cominciò ad evolversi la formula industriale: il ci nematografo italiano cominciava ad avviarsi a quel gigantismo economico che doveva far di lui il trionfatore di ,utti i mercati. Dopo i primi tim•d• di messa in scena lussuosa,

Erede delle felice tecnica di Camerini, Mario il prfmo giovane registe che abbia tentato di liberarsi dalle reftorice di une cinematografia fatta di poveri espedienti e di estreme faciloneria: egli è riuscito ad affrontare il film in costume conservando nel racconto un linguaggio ' moderno. Il suo film c Piccolo mondo antico ,. è uno dei migliori film iteliani di questi ultimi anni. Il nuovo film da lui diretto: "Malombre !' (foto t, 2 e 3), è sull.t stessa linea di quello precedente me con una maggior cura dei ca ratteri psicologici dei personaggi ed un più lnleMo rilmo n5rrostivo, che riescono a vincere-le troppo vaste difficott• del soggetto

dì Con la di questo tipo di. film. arricchirono rapidamente alcuni produttori che Si decisa mente a far denari: alltri invece che ebbero la pretesa di far dell 'arte rimasero ìnvischiati in uta rete di spese sempre maggiori. Vedremo qual! effetti doveva produrre.

I _ criteri industrialL della non sembravano ancora molto precisi e - · per d 'sgrazia - non lo furono mai. Una delle caratteristiche della prima produzione cinem'atografica era che non si faceva la concorrenza tentando di fare film mi.gl ori ma piuttosto realizzando gli stessi filni. Non appena una casa cinematografica annunziava, poniamo, una «Signora dalle camelie » imroMiatamerY.e la casa concorrente ne poneva in cantiere un'altra. Quali risultati economici si ottenessero oon questo sistema non sappiamo immaginare.

Non a caso abb'amo citato la «Signora dalle omelie,. poichè

esso fu oggetto di una vertenza fra la Cuiar e la T1'ber, rievocata da Francesco Soro, nel suo volume « Splendori e miserie del cinema » :

«La Caesar film, nei primi mesi del 1915 prepara e lancia, con larga pubblicità, un film di notevole importanza, tratto dal roman.w di Alessandro .6gl!o. « La Signora dalle camelie», protagonista Francesca Bertini

« La Ti ber film allestisce a sua volta e lancia con non meno larga pubblicità un film, pure tratto dal dramma dupu.siano e dal titolo identico. Protagonista diva dell'epoca Hesperia. Le due vengono presentate al pubblico contemporaneamente : quella della Caesar aJ cinema Moderno. quella della Tiber al Modernissimo di Roma.

«Conviene dire che entrambi gli editori, nel fabbricare il film,

non si erano preoccupato di sapere Se l'opera fosse o meno tutelata dal dintto d'3.utnre a favore eredi Dumas: essendoso anzo. entrambo convonto che l'opera fosse di dominio pubblico; perchè da molti anni vemva liberamente, come romanzo pubblicata e come dramma rappresenta 1n ltaha. senza pagare alcun comspethvo all'autore ed a1 suoi eredi ». Da questa questione venne fuori una complicata causa che non abb1amo alcun interesse a rievocare Ci è bastato l'eposodio per stabilire quanto ancora fossero i criteri mJCi che sovra:ntendevano alla produzione.

L ' ondustril Cinematografica itahana di allora fu troppo fortunata per avere ol ttmpo d1 farsi le ossa. Avendo trovato faCIIiss' ma la vi:a dell'affermazione era naturale che nessuno si

"Giacomo » (loto 1, 2) è il primo film diretto d"l giov1ne la vicenda si svolge in Lcmb>r:lh ed è n•rrsle con neri' curs di p'<titolari ed un -!:cento verità nei film ihli•ni; te fotografie, senza cedere nel p ittoresco olfocentesco, è splendlds, ed in alcuni esterni crea da !è sole un clima di poesie raggiunto da pochi film slr->nieri. Con qu1"t" pellicol" le cinematografia itelisne si stacc3 dei vecchi schemi e raggiunge finalmente una sue fisionomia. Solto: Assia Noris in un5 scens di «Un colpo di p istol• "• che pu6 definirli , i !uoi difell i il miglior film italiano fallo lino ed oggi. Allori che no i s vevsmo già definiti mediocr i, sotto le guids del giovsne Castellani, r iescono i' fare dimenticare il loro passato di • gigioni»; e I)On è queslo un merito trascurabile per un registe el suo primo film

-· ' . .. •
-... . ........

l registi giovani sembrano essere l" piu sicur.s promessa della noslra cinemalog ralia. Qualcuno di essi si è già imposto alla loro prima "-' produzione. h le è il esso• di Ren,to ç,$tel1.1ni che cori " Un colpo di pistola» (loto 1), JU s«XJgello lralto da un racconto di Puskin, ha realizzato un film dove la cura e il gusto esemplare di ogni inquadratura, la composlez za e la caralterizznione di ogni sceniJ mostr!lno b sicura lacnica e il suo garbo

• preoccupasse soverchiamente di quello che poessere l'avveni re che soltanto ad esser molto pessimisti si poteva veder un po' oscurato. Se a'•esse dovuto far le prime armi contro una concorrente più forte, come avvenne all ' indust ria amei'Ìcana. la nostra ci nema ografia avrebbe adoperato mezz i tali da insediarsi permanen. temente al ·primo posto nella graduatoria mondiale. Avvenne invoce tutto l'opposto, gli altissimi incassi condussero ai guadagni pcoporz·onalmente ancora più alri : e registi prete. se ro delle paghe sempre più alte, gli allesti. meriti, scenici divennero sempre più dispendiosi, e quindi il costo di produzione si 1Tovò ad nel superiore a quello che il me. dio· mercato pcteva consentire

Coloro che si meravigli ano dell'entità dei com. pensi che ricevono attua lmente gli attori cinematografici dovranno più stupi rsi quando conoscerarll)o la carriera finanziaria d1 una t diva del muto. francesca Bertini

nel 19L4 dalla Tiber· per duemila lire aJ mese, :.:ompenso in cui erano incluse le spese di vestiario, ere anni dopo, nel 1917, stipulò un contratto co n la Canar per cui percepiva duecentomila l•re il film l ulle pecrafi

Una scene della " Maestrina » con Maria {lolo 2). A sinistra: una scena di " o\ddio giovinezza! "• dirello da F. M. Poggioli

in episodi. Verso la fine dello stesso anno essa stipulava un alrro contratto per due anni durante i qual i avrebbe percepito complessivamen. te seicentomila lire con l'obbligo di sei film l'anno, per ogni film in più avrebbe percepito un ulteriore compenso Ji :inquantamila lire Ma le fortune economiche non si fermano a tanto: un anno dopo la Canar fu assorbita dalb

Un ione Cinematografica Italiana e l.1 Bertini stipulò con la nuova formazione un contratto per otto film in un anno per il compenso complessivo di c.lue milioni. Questa paga astronomica fu eguagliata dai guadagni di Emilio Ghione che è staco forse l'attore italiano che ha guadagnato di più.'

Il reg is ta Ottorino Vi,conti h , diretto, basandosi sulle sue esperienze del cinem• verish francese ultimi anni, « Ossessione " (foto l , 2), film che minaccia di offuscare la gloria delle no!tre migliori pellicole

Per sua confessione egli giunse a guadagnare oltre centomila lire al mese e questo pe r un periodo piuttosto lungo. E finì, ucciso dalla fame e dagli stenci, in un ospedale di Torino.

Il contratto citato di Francesca Bertini faceva parte del gruppo di impegni favolosi assum, dalla Unione Cinematografica Ital iana all a sua costituzione. Con il con corso di tre Banche. la Commerciale. Banca di Sconto e il Credi.o Industnale delle Tre Venezit detta

di «Via delle cinque lune "• di Luigi Chiarini casa injziò la sua z.t tività con un capitale di trenta milioni clie fu rapidamente elevato a 50, 60, e 75 milion i. La U .C.l raggruppò tutte le principali case cinemacografiche italtane ed in regime di quasi monopolio si dispose a rifornire il mercato italiano. Per qualche tempo le cose andarono bene, ma la concorrenza dei film americani si faceva sempre più pressante e pericolosa e la U C.l. e ra per di più invischiata in una rete di alti costi c he non potevano permetterle CÌ1 far della concorrenza sul tt;rreno dei prezzi Il risultato fu una delle più colossali c risi della stona dell'industria italiana. L' incera soc'erà fu messa in liquidazione Stefano Pittaluga. acqu;stò i tea<ri della U C.I e attese, pagando il costo dei col reddito che derivava da!Ja gest ione delle sale cinematografiche. Nel 1930 Pittaluga trasformò i teatri, che avevano preso il nome d' « Cines ». Era il principio della rinascita cinematog rafica. 05 I'RANc••c••

4. sinistra: un.:t

forse è io causa di una data di nascita tan:o precisa che non .nu · sciamo ad assegnare alla cinematografia la qualifica di arte Uno s..-aro civi le ben definito non si addice ad avventure umane così straordmaric come l'avvento di nuove muse. E non importa che, ormai, quella ' data e quegli anni abbiano acquistato un sapore quasi magico e leggendario, d1 tempo definitivamente perduto: il primo Paul Morand, l ' alleanza franco· russa, i romanzi malinconici di Pierre Loti, il ciclista Desgrange, Boldini, le pallide fotografie della nebulosa famiglia dello Zar, gli operai socialisti con i baffi, le brache larghe e il berretto a visiera. Sono di leggeD<Ia, ma pur sempré troppo documentati Lo stesso cinematografo, alla sua nascita, ha purtroppo pensato a (asciarcene le testimonianze. Gli è mancata l'accortezza di staccarsi dal tempo. l primissimi film presentati pubbli<amente nel sotterraneo del Gran Cafè al Boulevard des Capucines, di diciassette metri di h1nghezza, mostrano appunto La d es NJÙies, l' A"tvée d11 train en gare de /q Gola/ lA RHe de la Ré· p11bliq11t a Lione. Il fatto é che quakbe anno prima_, con esatta contem. poraneità da una parte ali" altra dell ' A:lantico, un ' altra conquista ed un

Una scena del fllm rrancese "Fanlomas » diretto da Louis Feuillade verso il 1914; ura delle prome pellicole di soggetto poliziesco del lilm mulo La tram$, di questo c;ome di lutti i film avventurosi del tempo , e mollo ingenua: • un succ:edersi di c:olpi di scena, di salti dalle finestre deo terzi piani, di uomini mascherati, di donne imbavagloale e do pugnali c:he mant invisibili tendono da dietro pesanti cortine

altra gio1a s1 erano agg1unte alrott1mistico bagagl.o Je1

f1gla del secolo l frateiJ. Luigi ed Augusto an Francia, •OOr din 'ldo una sene d, piccole invenz1oni fra le qu?ll, per 1l -.uo curioso nQme, ncorderemo il « fu ci le fo:ografico » di Et1enne Ma rC) e Thomu Arnut, Jenkins cd Ed1son , m Amenca, nusc1vano a porre '" mov1mento le immagini già così stupefacentemente perfcae della fotografia Lo sfruttamento commeroale della anvenz1one commoav.t immediatamente, sia nel vecchiO che nel nuovo monJo In

Con cc l misteri di Parigi » (foto 1 e 2) si inizia la moda del film o episodi desrinati o tener desto l:interesse per piu sere di seguii<>. E' l'epoca in cui i film terminano con ls didoscalia: "Arrivederci e grozie "· "l misieri di Porigi " sono 1'3 granguignolesco e misteriosa descrizione della famosa vii' che si svolgerebbe nelle cloache parigine. Il cinema, dall'inizio, si riaffoc.ce ol gusto per I' Hugo deteriore con la prima riduzione per lo schermo dei "Miserabili" (foto 3) (H. Fescourl, 1924). Con • l misieri di Parigi " il film francese definisce quel suo carotIere cupo, quei suoi in!emi poveri e squallidi, quella sua lipica fotografia laUa di penombre, che più lordi, grozie a Feyder con u Teresa Raquin », diventeranno il segreto e lo •file di tutta la produzione francese

Frano a. era l'intera parentela dei Lum iere a dt:d carsi alla buona riuscita dell a azienda famigliare: si vedevano i cognati e gli zi i' dell ' inventore po· sare, con i baffi finti. n ei primi film a soggetto; la graziosa madama lumiere fare pubblicità, tenendo in grembo la figlioletta, alla Fosfarìna Fallleres, quella della famosa vignetta che appariva su rutti i gio;nali dell'epoca : una gigantesca zuppiera sull a quale ragazz, ben vestiti si arrampicavano per gustare il sano nutrimento In America, vinte le prime riluttanze degli spet· tatori ad entrar<: in una sala buia (sembra che la maggior par!e degli americani pensasse subito che il ci nt-matografo non fosse altro che un trucco a favore de, pickpnrlws), ,gi:l. si in ;ziava il preludio alla babilonia di HolJy wood Del resto, già a lle ongmi, proprio in quegli ann, fra il '95 e l'imz•o del nuovo secolo, si possono ritrovare tutte le premesse, le anticipazioni e gli orien tamtnti del nuovo gusto: Pathè- Na:han , combinuioni industriali d: 'piccoli ebrei come Marcus Loew, Zukor e Cari Laemmle, i film ingenui e fantastici, veramente di avanguardia, d i un artista prestigiatore come Mélies (V oyaxe dam la Ltme, De11x cem mille lieuès sous /es merr LeJ qua/re centJ

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roJJpJ d" Dtable), il film di propaganda po· litica (Abba.rJo la Spagna. prodotto in occasione della guerra 1spano- amerìcana del '97), quello religioso (La PaJ/Ione dj Obcrammergau gira,a in Europa da americam nel '99), queUo turis!ico (Donogoo-Tonka. sulla vita e i dell'Alaska), quello crimina le (HiJiotre d'11n rrime, LeJ Dn.rous de PariJ , The greal Traiu R.obbery: dal 1900 al 1906). lo quegli anni felici si ritrovano persino certi curiosi aspetti che a prima visra sembrerebbero essere propri del solo cinema odierno, italiano o stranie ro che sia: un pompiere di Kansas City che fa un mucchio d, denaro trasformandosi in produaore cinematografico. ·

Ma del resto, la storia della fortuna del Cl· n ematografo potrebbe essere meravigliosamente utile ad un economista che volesse esemplrficare una teoria del potere dispotico c he i produttori di merc1 hanno, di dc-terminare, insieme con l'offerta di beni, anche il gustO dei consumatori e quindi la stess<t domanda Il cinematografo, in effe:ti, sotto la spinta redamistica dei suoi produtwn. c h e in esso facevano e fanne buoni affari , è passato da una posizione di divertimento, di per-fintre. d.l «bisogno suss1diario », come lo avrebbe classificato un qualche allievo della scuola austriaca, a quella di « biso": sog no primario », essenziale, ioelimioabile dJ una grande porzione di umanità. E, in conseguenza, ecco spostamenti d; ricchezze, dJ redditi, di ofelimità: ci sarebbe da scrivere

(Foto 1 e 2) Scene del film • N•poleone " diretto d" ._bel verso il 1925: il qusto illusfrativo ed di Abel <hnc a raggiunse in questo film il suo massimo splendore. La foto n. 3, è tolta d3l film " Carmen • con Raquel Meller, diretto Feyder verso il 1926.

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un trattato ili economta pura basandosi sulle conseguenze sociali e ftn.tnzmrie del sorgere della' decima musa. t curioso, ma esistono mdubbiamente dei saldi legami fra d cmematografo c .t cc mpl esso e faticoso mondo economico c sociale di oggi : basti p<.-nsarc allq parok di Lenin, per il quale il ci nQnatografo era l'arte più importante per il suo paese, nonchè cosa rappresenti oggi l'in- • dustria del film in Ameri ca, :ampo spe- · 1 rimentaJe di unà lluova tecnica sgciale e produttiva, e cioè di una organizzazione poh:JCa 1 a base tecnocra:tica, con rompl.icazioni scien- 1 tifiche riguardanti l'organizzazione del lavoro, prendenti spunto da una complicata situa:tione sto rico-sociale califomiàna, dalla rnfluènza degli emigrati europei, dall'atteggiamento l.h un gruppo di attori che tentano por re il loro gioco sce nico al servizio di un principio poh!JCo. Ma forse il cinematografo, in questi cor tusclÌi anni, s! è cambiato. Esso è entrato orm.ii a p.trte della organizzazione della nostra com plessa vita sociale, un anello Ut un.t (atena con termini molto seri cd impegnat•v•. Per tornare al primo discorso, ncn sappiamo bene se esso s;a mai stato un'arte. Ce rto è eh{ noi lo come ,m'arm'l. i\ncne Jl! muniti di tutte le vecchie pezze di appoggio, ci r;esce sempre difficile giudica rlo allo s:aco puro, st2.ccato, prive di i nteressi differenti da quello di presentare una serie di immagim .:?n un senso umano. Per noi il cinematografo, anche nei suoi documenti più lontani - quelli che dovrebbero sembrare! i più puri -è sempre c soltanto r di una civiltà c di una società, e quindi di una i<lea sociale, o per lo meno un indice rive lato re, anche se involonta rio, di idee. mentalità e fatti aventi un grosso peso sulla rcal:à della nostra esistenza quotidiana. * * ...

Ma ce rtamente il cinema deU'antt!guerra, per quanto ambizioso fosse. era pur sempre cosa più tranquilla e se rena che nen quello det nostr.i g"crni. Nel l901 Carlo Pathè s.a biliva la formula : «Il cinema sarà il teatro, il giornale, la scuola di domani ». Per avviarsi · su questa strada, si cominciavano a costrui re t nuov i st11di'.Js. fino ad allo ra chiamati demo. craticamente «teatri di posa», a sostitui re al cartone e alla_ tela iuta delle prime sc'enografic delle costruztooi più solide e durature. Poco

\La foto t mo!tra una scena del film di René Clair <• Un di paglia di Fire nz e" giralo verso il 1927. la foto 2 mostra un particolare deii.J stessa scer.a. Il film, interpref.Jto d3 Olga Tschechova e Albert Prejean, è sfato lfafto dalla celebre commedia d i lab iche e Miche!; un cappello di paglia serve da filo condullore dells vicenda che s• svolge· nella Parigi fine secolo. Ma il reg iste crea, sulla traccia della commedi.J, un mondo lutto suo, degli indimenlic.!l b ili personaggi, come Paul Olivler col ::,. nello acustico e Jim Gérald con le sc.,rpe strette, delle spiritose invenzioni, come fa quadrig.lia provinciale me!sa in contrasto d i montaggio con le terribili visioni del protagonista. Si affaccia nel film lo sc.,llro guslo e il solhle umorismo di Renè Cl.,ir, alla volta la lunghezza media di un film passava da 700 a l metr i: i produttori non erano più fotografi falliti, nè giravano con i loro crespolt per le campagne e le baracche della periferia, ma ricevevano ormai nei loro sacrari nttric• celebri e i loro amtci deputati, letterati e scri:tori. Il film ùiventva una macch=na sempre più complessa. con un sottotondo

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scrirto, anzi, let!erario, delle scene predisposte e definite, bi· sognoso delle cure e dell" attem:ione d t molte persone. Il primo film in quoto senso moderno è probabilmente quell"Aua.r· sinio del Duca di GuJJa presentato a Parigi il 17 novembre del 1903. Esso segna 1!na data importante nella stoò del cinema an che per un 'altra ragione. al · l' organizzazione dello spettacolo, si evolveva anche il pub· blico. Che bella serata nella piccola Sala Carras! Il cinema· tografo era accol!o nella buona società· . Ma tutto si evolveva nello stesso tempo La concorrenza d i Gaumont e Co. con· tro Pathè-Nathan inaugurava l'era della conqutsta \del gra.npubblico Il fenomeno at!ore ha pure inizio negli an!)i -1m· mediatamente precedenti la grande guerra Anzi, quello degli

Uno dei film minori e più br.,vi di Clair ci possa riuscire ad ottenere lutto ciò che vuole us.1ndo solo mezzi ;!rettamente cinematografici. N «l due timidi» (foto l. 21. i mezzi tecnici diventano strumento strelhmenle connesso li r-!lcconto e cioè a quella tecnica rt<!llrraliva che non si può valeredei metodi letterari, ma che deve limilarsi a presenìare ls ir<!llma per i suoi sommi capi, nei momenti più evidenti e nei punti eslremi dell'azione. Fone, in questo film, il gioco del montaggio e le trov1.1le tecniche !ono e:ce!sive, ml' di queste manchevoleue o esagerazioni ci ripaga la delicatezza della famosa scena d'amore in campajlna che inaugura nel11.1 cin'lmatografia una nuova maniera satirice-senhmenlale che non concede lroppa autorità nè alla satira nè al sentimento' giuocando ora sull'una ora sull'altra. Maniera tipica di René Clair, che spesso il pubblico perplesso, perchè incapace di seguire il regista in questo giuoco divertente e bizzarro.

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atton è ,1 problema che si presenta più presto e p1ù assillantemenre per la produzione cinema. tografiCa d1 tutti i patsl. Tutte le storie del cinematografo lino ad ora scnrte si trovano d'a::. cardo nel deprecare d vecchio attore del film anteguerra, 1l gu•tto frenetico e mal .ruccato, con l'occhio contmuamente fuggente verso la macch=na da presa, con la costante preoccu paz1oae d1 mettersi ,n faccia 'lll'obbiet:ivo, come se s1 traU.tsse d1 una ribalta di teatro Eppure queglt attcn da1 grand1 (testi, quelle rruccature bnnhnmme non d•sp•.1cciono .1ffatro. Jn un certo senso. anz•, quegl• attori sono ve. ramen:e grandt, anche se il loro sforzo d• adeguarst -a l nuovo meno rimanga sempre tutto estencre, Jache se non nescano nu.1 ad andare p1ù in li di quella comica esa· speraz•one d1 atteggtamenh scolast•cì e ,radiZIOnal. che compare, m ogn1 campo, agh 1nizi J, ogn• nuovo espenmento. almeno fino a quando non sorga col ut che imposti il pro· blema e lo ns.olva 1n nuovi ·ermm• Il cori. feo della rec1taz10ne o nernatografìca, induh-

biamente, è Max linder. Egl·, anzi.-utto, nsolve •l problema ::conomico dell'attore Pnma ;h lu1, llOmini e donne : hc :c facevan:> del onema » erano pagat, su •.ma media di 20 franch1 ogn1 loro prestazione, nè ncevevano alcu n contra·to .Nel 1909 Lmder rene cond,ziont per lavorare con Pathè un contratto d1 tre anm, a 150 mila franchi all'anno. E, quindi, ' egli stesso invenu il personaggio cinematografico, quello che non può esistere : n nessun altro he sullo schermo. Non p1ù il sforzato, gli occhi

b 'strati e la smorf.:• paglia:ces=a. Max Lnder s1 co rretta mente, porta un cilindro nero elegan!issimo, si muove poco. Egli mette a fuoco tutto il vecchio armamentano comico del film francese,diR•gad•n. di Bout-de-Zan. d, Lé()nce Peret : le cadute, gh ìnsegu•menll, le SI· tuaZJom E le agg usta toa la facilità del comiCo « ans.ocratlco l> lln

le fortune del film avanguatdida sono tutte legale el successo di curiosità riportato da • Enlr'acfe • (1924), (foto 3, 4, S, 6) uno dei primissimi lilm di René Clllir. In euo, seguendo un sotlilinimo gioco di assocìuioni di idee e di immagini, si racconte la storia di un funerale mal riuscito, in cui il carro corre troppo e che si risolve con l'uscita di un piccolo prestigiatore dalla bara. Il film si ispira a certi motivi delle comiche americene, in particolare a quelle di Busler Kealon, ma il regista francese di suo vi aggiunge una maggiore malizia, un senso di satira sociale e un gusto letterario ignoto agli americani. René Clair 6 il primo regista, si puo dire, che w gioversi delle varie esperienze e dei v,i tenletivi lellereri e artistici del dopoguerra, rimasti fino ellora ignoti eOe cinematografie.

genere per ora nuovo, e che in Francia avrà fortuna. La grande ricerca del cmernatografo, per allor.t, è quella della verità : realismo ne!lh atton, nella 10 scena c nei soggetti la pa rola d'ordtne. .uredare ti palazzo di MartA T11tifK st cercano mobtt. autentici dell'epoca Gumm41 d, Zola sì g•ra 10 una

vera miniera L ' A uasmuo del D11ca di Enghien si ri· cos!Tuisce proprio a Vincenoes La porta che Maria. Antonietta apre n el Ca t •alie re della MaiJOrl R ouge per entrare in p rigione è l'autentica. porta che ch iudeva il Tempio E ' natural e che i film cominciassero :t costar cari. Dal CrisMf oro Col o mbo d i Gerard Bourgeois, per il quale furono 40 mila persone e che vide scene di massa con 5 mila figurant i, òl primo film che costasse p iù d i un milion e. le cifre continuano a creven;gmosamenre Si affittano 300 costuJTi per MaTud or. 700 per Pa1r1e. L'incendio di Roma per Nerone e A gr i'fhlltl costa 30 mila franchi , 600 mila fDnchi costano le comparse orientali fatte ,renire appo42

Nel film "A noi b liberlil! n (qui sopra), René Clair passa da un3 S.lllir;s la borghesi3 del mo paese, salir! lino s qui conlenub s u di un pisno di senlimenlale e buon umor e, ad un'.llcre polemics contro il mondo dell!t borghesia, in du slri!lli, de; psdroni r;smmollili delle grand i officine, delle loro mantenute, degl i artisti che li sfruttano. Il film è stato scenegglslo e d iret b d3IIO stesso Clair. Ecco il registci menhEI dirige una scena del banchetto s """ dell'arricchilo ex-ga leotto Nel «M ilione» (giralo verso il 1931) foto 1, 2, tratto da una operelt;s di G Berr e M. Guillemand, René Cbir si !lvvicina ,.1 « vaudevitle » pur conserv:tndo i tem i ;s lui c<>r• del h uli" contro il mondo d&i piccoli borgh esi risparm i,lori, l.ll p3rocfis del è lcuub in questo film con ur, :omicità irrs·, s islib ile e con un gusld d e l lutto nuovo.

SJtamente dalla Palesti na per De [,, Crhhe a la Cro x. l'ultimo film religioso girato in Europa prima del ve: o di Pio X Gli attori, dal canto loro, come già abbiamo visto, cominciano a farsi pagare bene. Cecilia Loftus, in America, già guadagna IO mila franchi per setrimana. Céc ile Screl riceve 800 franchi al giorno da Parhè, Sarah Ber nhard 1800 L ina Cavalit:ri guadagna un miEone interpre.\mdo a Chicago la Suma d1 Mallfm Lnta11l. Per riprodurre, nel film A1lantir, la catastrofe del 'T'Jin n.'<' si costruisce un piroscafo lungo 300 me::ri, con un equipaggio di 200 uomini e :500 comparse a bordo, c Io si affonda sul serio in alto m'l-n:. Al gusto per il realismo succede quello per il giga ntesco, il terrificante, il colossale. Si comprende il grande suct.:es so riportaro, fra le prime :<Actualités» dal documentario sul ter r emoto J, Mes

L!t loto 1 è dei« Tetli di P"igi •, le 2" 3 del« 14 lu3li:>

La stesu vena umoristica, sullo sfondo delh vecchia P!trigi, .JCC:lmunl i due film di Clllir w Sotto i tetti di Parigi (1930) e " l 4 Luglio " (1933). Sono film che namtno le vicende domenic!tli, sllegre o dol:ementa tristi, dei piccoli borghesi dell1 metropoli: aulisfi di pisrn, nrfina, pertsionllli. «Solto i tetti di è sfato il primo fitm.sonoro del regisb francese. Con esso René Cl11ir, abbondon,ndo gli esperimenti di av5nguardia, si è imposto come uno dei più intelligenti registi. E' il film che lo ha bilo CCM\Osce re in '\mericl e che gli è · valse b chismab per diriger& «Il hntesma glllsnte •· Il « 14 luglio» è forse ancor più riu!cito del precedente. l'umorismo di Cbtir, in questo film, non è più che un velo brillantissi mo per coprire una profonda an,lisi psicologicll. Si ricordi, per lutto ls hmigli3 borghese che ogni tanfo sflraveru '' con il solo compilo di moslrctci il Vllri.Jre delle sfllgioni attraverso i suoi abili tuili d'estate e lutti neri d'inve;no. Dopo questa fortunata pellicola è stato un dilagare di film ispirati a René Clair, e perfino in Americ!!l Roberl M,rr.ouli!!ln si giovò in « An,m i shnolle • di ;erli spunti d31 ragis.ta franCese, ripresi poi, con effetto, da molti nostri direHort i quali spesso credono, che basti prendere un motivo celebre e lrl!lsporlarlo in un diverso ambiente per avere successo.

sma: (( Le film nrrache dn larmeJ tellemente il eJI bnouvdtJI MeJJine- Reggio! deroutJerttJ de.r cada,.es! leJ bleJJés! leJ fiMrÌils mue! lei minn! Tttbleaux temflantes! u sauvelal{e! 1>57 ropieJ vendueJ m deux jourJ! », e poi : « Aprh ;omJ ,ous In dérof!lbre.r Embarqllt'ment d c.r bhvsés La n11i t mr i e rharwer humam ! La bruetle des m o rtn- lA joJU .111x r.ulanes/ ». Altre cose grosse accadono i ntanto nel mondo del liOcma. Compaiono i primi pompieri dello spettacolo, Abel Gance fa le sue prov(' e ChaJ)Iin, lanciato da Mac Sennet, debutta rullo

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«Itala » e la << Cines », dona presto alla ciitaliana una considerevole importanza. l film della « Ambrosio » realizz.1t; dalla T a rlarini con Albeflo Capozzi. facevano parte di una serie c hiamata «Se rie d'Oro » : probabilmente, oggi, il più bell'f'Sempio di comtco involonracio. l lavori più notevoli sono lA lr.mpada della nonna e Il pitmo miJluioro. Poi ci •i volge al genere storico (Oteilo , /1 raflo delle Sabine. Fedr·a. Marc o Visconti e, fioa[ mente Q11o V ati's? che rivoluziQna la teco•ca d'impiego delle grandi masse). Ma il capola; voro dell'epoca è naturalmente Cabtria ( 191 2). r:=alizzato su di uno scenario onginale di Gabriele D ' Annunz io. Cab.lria è !'im. mortale documento dell'epoca. Costò un milio ne e .250 mila- lire, la sua. lavorazione durò due anni (1912-1914). Vi si ammirava una statua di Molcc ab 40 la flotta cartag in('se bruciata con gli di Archimede, assedi di città, assaltt di «testuggini>> romane, elc:faoti dorati. « D 'A nnunzio », si scri\'eva allora, « ha forsl- posto le bas; di una nuova 3rte ' perfettamente consor.a ai bisogni e lllo tito Jel noscro tempo», egli è « i l pre-

Sopra una scena del film di Rene Cfair in America. «Il fantasma galante" nel 1936, 1ralto da una nbvetla di Erich Keown: è la storia di un bntasma c h e ogni notte deve apparire in un costello in Scozia. Un milionario acquista il castello e lo trasporto pietro su pietra in America, dove accDdono bizzarre avventure.

sdu:.nno. In Ameri ca, Mary Pic kford si affaccia alla celebrità con il suo da« fidanzata del mondo », i produttori emigrano in 0.· lifornia, sorgono gli astri « ind1pendent1 » d 1 Zukor (Paramount) e Lasky. Ormai, od 1914, l'industria del c ' nema si calcola tenga impegnati per lo meno 12 miliardi ed occupi il ceno posto, prima del grano e del carbo ne, nel commercio internazionale. Soltanto in Francia, gli incassi sono di J(l m;lioni, di 9 ndla sola Pa· rigi. Il 90 per cento della produzion(' di tut:o il mondo è fr;o.ncese, ma presto accanto ad l"SS:\ si affermano quelle di altre nazioni Prima fra le altre, la produzione italiana. Nel 1908 si era riorgan:zzata la « Ambrosio film », fino ad allora produttrice di piccole ·:ommcd ie. La « », msieme con la «P.!.Squali », la

Cavalcanti è uno dei primi regi.ti francesi cosidefli d'av.,nguardia; il 1uo film più riuscito fu .._ En r:tde » (loto 1) (t937) di soggetto marinaresco, che si svolg e nei bar di un porto e sul mol o della costa brettone. La foto 2 :nostra uno scena di un altro film marinaro, il « Forlunole sulla scogliera » giralo do Duponl verso il 193t con gli allori Conrad Weidt e Henrich Geor;e. L'or iginali tà di questo film consiste nel far svolgere tutta lo vicenda in un faro c-:.n attori: una- donna, un capitano, un comandante in seconda e un naufr>go: le scene sono m:>lto dromm,tiche e gir11fe con un ritmo che tiene lo spettatore in un conli!'uo se"'o di angosci.).

cursore, il primitivo della nuova arte, il Giotto del cinema ». E' l'epoca di Maciste, il raddrizzatore di torti, di (l908). de lle orgJe pagane, di Agrippina (1912) : pe:ali di rose, t rirerni e molto sudati, uQmini grassi drappeggiati in len· zuoli, abbondanti matrone che salutano romanamente, J'ttori, leg ionari magrissimi, folle tumultuose. Maria Carmi è l'espressione dt questo « bel canto » muto Fuori d'Italia, non ostante l'apporto di uno Stanislavsky, si intravvcde appena il film russo; Asta Nielsen, futura

La celeb re atlrice Catarin o Heurling (folo 3) on unl !CBM d-si film " lvetle » di Cav.!!lcanli, lratlo da un rac :onlo di Guy de Msup,ssanl. Il !ilm che nggiunse splendidi elletli fologr3fic i, non ottenne successo per l'estrema frammentarietà del montaggio e gli inutili tentativi d; raggiungere un particolare linguaggio psicologico grazie e sovrapparizioni di immagine, tema spesso ripetuto chi C5v.Jk:.Jnti, regish •fortun.1to che non è mai riuscito ad ottenere il del grande pubblico, benchè le sue pellicole abbiano sEmpre r3ggiunl:> un1 perfezione fotog rafica ed una estreml originalità di lingu.,ggio.

glia, co mpare on German:a; il ci nema svedese co mincia a , rovare la sua atmosfera c i suoi tem;, i suoo attori e i suoi or· ganizzatori : Hilda Po rgstrom, Lars Hanson, Sriller e Sjo-strom. Durante la guem•, infatti , s.uà soprattutto la cinema· tografia svedese. fra quelle europee a camminare in avanti In Italia si comincia a •imas.icare il già fatto Anc he Francesca Bertin;, Maria J acob:ni, Gianna Terribili- Gonzales dal bellissilno nome, ed altre, seguono ormai una falsariga , Giannoni Guazzoni, Negroni , Righello , Gabr iell ino D ' Annunzio, cet.lo-

l'attore tedesco Henrich (foto 4) in una scena del film u Fortunale scoglier'" di Duponl. Solto: (foto 5) un) !cens del "Fu Malli!l Pascsl • tratto dal romanzo di Luigi Pirondel:o. diretto da M!trcel L'Erbier (1924) con lvon Mojouskine e Miche! Simon.

no di fronte al pcpola resco ed •ngenuo mondo terroficant<' d i Ghione (rocorderemo, fra i tanti, l t op.i grigt) La F rancil non produce che f ilm patroottici .• In Germania nulla di notevole Solo in America ha inizoo un grande pe'riodo, quello di Douglas, di Charlot, ds Tom M ix, di Broncho Billy, , tNJitrnJ movimentati e appassoonati, do &ssue H ayakawa. Nel 191 5 si preForfaùMre di Dc Mille, nel 1918 La JiaJrtla Ili tma naz nne. film amba ziosi, -poi lnto/eranu di Grìffith, l'antiteatro, l'elemento di continui•à fra Cabiria e Fritz Lang di Metropolir o Abel Gance Ma è solo il film S\'tdcsc non astante le sue aJ avere un vero valore. Il primo ,ent.t.· tivo di acclimatare lo spcrtacolo cmematografico in Svezia lo avev.1 fatto

Un film come « Varietà» di Dupont (loto 1, 2, J e 4) .non porto nullo di nuovo al cinematografo, ma anzi riassume, con la sua perfezione, trent'anni di esperimenti e di tenlalivi. Il cinema riesce ora, attraverso il suo occhio mogico , a nobilitare e a univeoolizzore un fattaccio di cronaco pieno di sensualità grossolano, di volgarità, di -vita misero e poco pulito. "Varietà" è una delle opere più complete e belle del cinematografo. Anche il mondo che ci mostra, quel lamoso ambiente del circo tonto 1lruttato letteroriamenfe, è trasportato su d un piano di verità mai raggiunto

Carlo Magnusson nel 1909, e addirittura con un film parlato. Negli anni seguenti, fra vari esperimenti, comincia ad affermarsi' il genio di Sjostrom. Nel 1916 egli mette in scena Terie Vigin di Ibsen. Si inizia la grande serie dei film svedesi a base nazionale, con gli originari e magnifici scenari naturali di quella terra. con quei grandi attori dalle specialissime qual'tà (Gloria Svan. son, S. Olmstedt, A. Nolsson, Greta Gufstavson, Nils Asther), con il loro ca rico di letteratura. ma pure così nuovi e semplici, aperti e distesamente racccntati Sotto questo punto di vista, del racconto cinematografico, am.i, gli Est. Ira/• di (191.7), come pure i fi.lm in genere tratti da soggetti della Lagerlof (Jcrtl1alemm) (1918), segnano dat:t nella storia del cinema. Infarti, se tutte le conquiste tecniche, dal flou al rallentato, alla sovraimpres. sione, all'uso del negativo, ecc., sono conquiste dei primissimi anni d i vita

Varietà • fu g iralo nel 1925 e fratto da un romanzo di Felix Hollinder; sc:eneggialura di Leo Biriuski, opero tore Carlo freund e produttore Erik Pommer; res to uno degli esempi di film in cui le còlJaborezione intelligente Ira produttore, regista e attore raggiunge l'opera d'arte.

«Delitto e csdigo" di Dosloievsky (foto 7, 8) è un 10m3nzo perlelhmenb cinem.>logr.>labile. E' da. ricordarsi la riduzione fallane nel 1939 da P. Chenal. Pur non toccando un livello altissimo, il film ha momenti ed almoJfere indovinatissima dovute anche alla buona interpretazione di attori come H. 8auar e Pierre Blanchard. Del resto, il romanzo, con la sua atmosfera poliziesca, allucinante, con i suoi personaggi malti, maniaci, peccatori, può essere preso come punto di riferimento del nuovo gusto francese per un mondo triste e colpevole. Chenal, purtuttavia, si sforzo di superare i più facili adescamenti di quel gusto tentando di esprimere nel finale del film lutto il senso di liberoz.ione che si pub ritrovare nello •crillore rvuo.

Ancora cinema letterario, o lrello dalla letteratura narrativa: " Poil-d&-Carolle" di Julien Du(1931) (loto S, 6). Il sog'getto li fratto da un meraviglioso racconto di Julies Renerd e narra la storia di un bimbo campagnolo ipersensibile e incompreso dal mondo dei grandi. Un bravissimo piccolo attore e una gentilissima sensibili!' del regista donano al film un carattere di grande nobiltà. Chi dimentiche•' lo scena del matrimonio campestre lr3 Pel-di-Carola e lo sua piccola amica incoronata di fiori e di virgiliana ingenuità!

della macchina da presa, dei tempi di Mélies e di Max Linder, ciò che manca, fino all'ayveoto degli svedesi, è la capacità di narrare, di sp:egare fatti e situazioni senza b isogno d1 troppe didascalie, di portare avanti una trama ed un racconto diffuso e disteso Gli svedesi

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Un singolare ed inimilabile film franeese di quedi ultimi annt e " la Kermesse eroic" "• (loto 1, 2, 3) di retto ds hcques Feyder nel 1935. Gli scena ri sti di questo film, Spaak e Zimmer, hanno dimenticalo tutte le co rrente produzione del verismo lrencese per raccontare la sloris di une strane giornsle del 1616 in !'ne piccola citl6 delle Fisndre, dur.,nle h guern lrs ls Sp!lgns e quei liberi comuni. Il registe si è ispirato nel comporre la sua opere alla pittura di Peler Breughel e, i'l, genere, dei maestri fiamminghi del XVI e XVII secolo: ne è risulhlo un'open dove i riferimenti pittorici acquistano un vero carattere di inlrinsacilà trovate e lenlaronale diverlentissime, realizzate con' eslrem• cur3 alb f_,voh "-'"ala, che !i svolge in un continuo rin:onarSI di pertlcolsri, in un ritmo h;ggero e felice. l_, folls delle secondarie e dei personaggi minori non nuoce sll'omogeneilà del racconto, anzi assicura al film quel senso di vita cifladina e civica che è tf suo più bel pregio.

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inventano il « ritmo cinematografico », e la t ecnica tu.rra.tiva della <<camera». Contempo['aneamente essi nel film il paesaggio, com<. l..òno dei St preoccupano del seruo ·: de l significato estetico del film nel sto complesso. T uh:e le loro esperienze verranno riprese io pieno cki registi russi. Accarlto alla produzione svedese, potremo poi ricordare tutta la serie dei film nordici, qual i danesi. frnlandesi e no['Vegesi, essendo ognuno d! essi di una certa nobiltà paesana e naturalistica. Basti qui nominare Asta Nielserr e del 1921.

Quando il cann one tace e gli uomini di Stato si riunisco:to · a. Versai!-

Due femCMissimi film francesi di questi ultimi anni sono le due produzioni di Duvivier « Carnet di ballo • (foto 1) e "l<1 fin du jour" (foto 2). l due film, c.he si accomunare solto molti aspetti, hanno Ione ottenuto un successo di pubblico sproporzionato el loro valore. Sono lavori che giocano spesso su effetti sentimentali molto facili e leaftali, m' che nondimeno, per l' sicur11 esperienza del regisls •e per l' b"vura di qu.,lche attore, seducono lo spefl:slore. F" i due, sopratullo per l' re,lizzazione ottenuti! :on mezzi slretf.ilmente cinemalografiçi di alcuni episodi, ci sembra sia de prelerirsi « Carnet di ballo » Di esso celebri le 1cene in :ase dell'epilettico e quelle del sindaco di p'ese. «L' flft du jour,. si vale troppo speuo della brsvur J tutta l trele dei s.uoi interpreti e r•t!men)e supera un appiccicoso senlimenlellsmo

Ics, una nuova era si apre per la cinematografia, Maurice Berdèche e Robert Brasillac, probabilmente i. duf• migliori e più esatti -sto· rici del cmema. non esit.tno ad il capitolo del loro volume de<;licaco al dopoguerra «Nascita dei cinema come >>. Ma, tnnanzitutto, sarà bene inquadrare il fe nomeno c'nematogra fico del dopoguerra ne1 termini caratteristici del periodo, vale a dire nella Situazione creatasi a Ila fme del i ungo incubo, quando sembrò che d mondo avesse di un sol colpo ritrovata la strada verso la felicità e la ricchezza e che si fosse finalmente aperta l'era riservata alla v ittoria dei più intelligenti e dei più attivi, {ra nostalgici ritorni al « pro· gresso >> ottocentesco e allo <<sp1rito dei lum1 di due secoli Naturalmente, le condizioni che si vennc:ro a determinare per il cinematografo vanno nguardate sotto due diversi punti di vista e ricondotte a due particolari situazioni : sia a quella generale di tutti i fenomeni artistici del dopoguerra, come a quella del particolare momento economico ed industriale del periodo. Parlando di cinematografo, non si· può mai d imenticare uno dei suoi due aspetti, una delle due voci che sempre lo determinano Il cinema del dopoguerra, in ef fetti, risponde cosl alla tensione artistica dei reduci , degli degli intellettuali clamorosi che la guerra, il pescecanismo, la facilità di vita di anni avevano partorito, come al

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Il figlio del pittore francese Pierre August Renoir, Jean, è stato uno degli inixialori del film reafislico francese. Dopo l'esperimenlo de « L• fille de l'eau •, il regisla ha lenhto, nel 1926, il genere letterario in costume producendo "Nenà" (folo 1), un film dove è forse possibile insieme con sicuro senso di armonia cinematografica, arv:he il tentativo di tr>sporll!lre sulio sthermo un po' dell'esperienxa pittorica francese del secolo XVIII. Nel 1931, Jean Renoir compie un'altro te telivo: quello cioè di mettere al servi1io del cinematografo fa narraliva verista di Zola. Si può dire che, a Renoir, fino ad oggi, tutti i tenhtivi si•no and•li bene. Il regish h• sempre !•pulo fillnre tento le influenze pittoriche che quelle letterarie attrave"o une inlelligenze assai scaltra e uno11 sensibilità assai moderna. Non è con lui che si può parlare

gigantesco ed euforico « boom » industriale di quei brevi anni. E' un tempo intellettuale, un clima, di cui è difficile di r male senza cadere in una retorica peggtore, ma del quale, rutravìa, non si può dire un gran bene. Tn fin dei con:i, risponde al desider io di avanzare. di per correre strade nuove, di mettere a ierra il vec· ch io mondo Le situazioni rivoluziona rie crea·tesi in Russia ed in Germania sono il substra· to, la causa e l'effetto, la base psicologica e la tsemplifirazione, di un disord•nato tenta:iv:> di rinnO\'arnento in tu!ti i campi; l'abitudint alla propaganda di guerra, all'l programmaticità , ha i suoi effetti nella poesta, nella pittura, nei « romanzi dell'asfalto», come nel cinematogra fo I «morti in permes. so», come da se stessi s: gli in· tellettuali tedeschi, non possono produrre opere equilibrate e classiche, a durare per un e.erno va lore poettco : chi possiede del denaro è, a sua volta, un « poverv in fX' rmesso ». La gente era morta nelle dol ine

verismo spicciolo e volgere. SonQ i suoi •P•goni quelli che ridurr<1nno e una formula volgere l tentativi nobilissimi del Renoir. Film come M Le grande illusione» (folo 2, 4) prodotto nel 1937, risentono oggi del peso d i tutta quelle successiva produxione che volle impadronirsi delle almosfere e del gusto del Renoir al solo scopo di andare incontro allo spettatore ormai abituato a riconoscere sullo s<:hermo qualcuno dei momenli della sua vita, qualcuno dei fatt i che alle meltina legge nelle cronaca nera dei giornal i. Allori di queslo fifm furono: Jeer Gebin, Erik Von Stroheim, Dita Parlo e PiFresnay: la loro recitazione è lenule su un tono particolare, di un!t verilè nuova, che contrasla con la cosidetts " ru!u rslezn » • cui ci ha abitualo il film francese. Jean G"bìn, sopretulto, rielCe con meni semplici, poveri, si può dire, a convincere il pubblico, e non f'<e mai cedere 15 deli"h vicends di questo Ls foto n. 3 mostra uns scena del film " Swsmp W'ler" diretto d' Jeen Reno1r in Amer<ca. 11 registe è !edu:o e parla con gli allori.

lSSOfate o 'lei fango davanti 1 Verdun, mentre le. farfalle usc1vano a.lla pnma. vera e « nulla d1 nuovo accadeva in o :.-ndentc »: i ·severt carabmicn ven1vann ad ammanettare 1 nuov, ncch1, gli gant, cavalieri dell ' mdusma. BisognavJ stnngere sub•tc, calcare la mano 11 più presto, or.eoere tutto nel p•ù breve tem· po possibile. In ul modo, anche gli •n Justnal, sforzano l.1 s•tuaz•one ; 1l denaro è a buon prezzo e cerca 1mp•egh1 a termine e redd1t1ZI. Da una parte .ti l'altra dell'Atlantico. mentre g•à s1 ··anno notando gli e ffetti cconcmiCi d1 alcune ideologie nate la guerra, e le merci circolano meno bene di quanto c• si sarebbe potuti aspe(tare, mentre in vece circolano i capitaL , ci si butta allo spc:ttacolo cinemato· gratico, l'umca merce libera, ormai su tutto il mondo, che d pubblico assetato di nov1rà e di d1vc:-rt1mt:nto n

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. «La chienne" del 1931 (loto. 3) è il p(imo prodotto de l gene.re cosi dello realistico. Il film è c;oslruilo genialmente attraverso una (lgorosa armonie di inquadrslure, monbggio , recitazione, ritmo ed elfelli sono ri e una geniale 11pplicazione dei meuì espreuìvi nonchè delle po;sibililà islrioniche di Michel Simon e delle atmosfere proprie del romanzo di De Id Fouchardière dal quale è trotto il SU:) •ogge t:o. Con « Ll bile hum> lne" nel 19311 (foto l, 2) Jean Renoìr si riallaccia a mo tivi realislici simili a quelli d i " Le jout se lève " mettendo 1 servi zio :li un.l tragica storia i vollt di Jean Gabin e di Sirnone Simon. Nella foto 4, Jean Gabin e Jouvel nel film K Verso la vile " di Renoir

c hiede in misura magg•ore E' un 'euforia monctnia c he porta con sé l'effervescenza de1 cervelli, b slancio alla concorrenza, la gara :1.1 posh M.l porta con sé .1nche il dilettantismo. Il J:Jeaanhsmo è 1l male del dopoguerra Sorgono « uomin, nuov1 » dot.lh. purtroppo, di « idee nuove» m ogni campo. Pianisti celebr;, e peggio, divengono capi d, Stato, generali " riposo amministrano l'economia di m.en continenti i contad i ni si fanno pirtor•: rutto è accolto. tutto SI nnde E' 1l regno dei giornalish, degh autodidatti; le umversità popolari dànno ora i loro frut'1. Il pubbiJco •uo le emozioni profonde, è rromco, pronto a capm: o .1 fin gere d. capire qualsiaSi CQS.l. I produtton r.nanzlano lOO gh intellettuali sono prcs• JAl vortinh>

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l'industria e dello spettacolo cinematografie;. Nel far questO ci dovremo occupare principalmente di tre- gruppi di film. quelli tedeschi, qudli russi e quelli americani. Lt" produzioni tedesche, russe ed amer:cane sono le uniche che, nel periodo, .1bbiano una reale importanza, sopratutto considerandole nei ri guardi delle premesse che pongono al successivo periodo classico delll 'arte muta, degli insegnamenti e degli spunti che da esse hanno tracto coloro che sono poi diventati le colonM della storia del nnema. E' per ragione che ci sbrighe· remo m due parole della restante produzione europea: fran· cese. italiana e nordica La produzione francese del periodo, infatti, s : barcamena in tentativi· di accordare qualche velleità artistiQl con le necessirà commerciali. Ma, i01 f in dei conti, L' Herbier (Eldorado. 1921), De Baroncelti, Raymond Bernard (Le mirar/t des Lo11ps). Louis DeHuc sono dei mediocri. Nè

Un famoso prodotto del èinemalogr-'· fico francese di questi ultimi anni è « Il b•ndilo della Kasba " di Julien Duvivier, 1936, {lolo 1, 2). Il film, pur giuocando su vieti motivi simili a quello della canzone nostalgica canlalll accoratamente dalla èx bella-donna e del pianino meccanico che si melle a suonare nel momento più tragico, raggiunge una grande efficacia. Al successo contribuisce la buona interpretazione di Jean Gabin. Notevole, fra le 'lire, l' s'en:t della morte. Gabin è uno dei pochi allori di teatro o di cinema che abbia il coraggio di morire « brullo », o bocca aperta.

della <<nuova arte». Qualcuno di essi, in fin dei conti, otciene dei risultati notevoli. In secondo Luogo, per non ridurre questa breve storia del cinematografo ad un noioso ed arido elenco di dati e di titoli, conside. reremo la produzione cinematograf:ca negli anni dal 1919 al 1923 circa, secondo i paesi J1 origine, in modo da poter tratteggiare per

Michel SimoA (folo 3) in una scena di « Ouai de Brumes "· Il nolo atlore francese che a volle resia inefficace per esserlo troppo, è diventalo un personaggio ben definito e insosliluibilc( del film francese: la sua maschera e quel suo gestire a - tralli contribuiscono non poco a rendete vivi i tr isti eroi dei bassifondi parigini, che rischiano, a volle, di diventare abus.,li schemi. In « de Brumes "• film lrallo d' un romsnzo di Pierre Mllc e sceneggialo d., Jacques Preverl, Michal Simon Q/Ire al pubblico un.s delle sue migliori e contenute inlerprela z;oni

ognuna d1 t<rli produz "oni particolari i caratteri propri ed essenziali e dare un quadro complessivo delle realizzaZIOni di quegli anni inquddr.mdolo nel gusto e nelle esi· genze dei vari mercat i, nelle caratceristiche delle vane situa. zioni sociah e politiche, negli umori degli uomini c he fissarono in quel periodo le basi per la success1va evoluzione del·

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In Freneta, come esiste de Zola on poo una lrcodozione letterar1a verist4, così esiste un cinem l realistico, che lente appunto riporhre sull:> , schermo quel perlicolsre delle voh che hd !empre colpito glo scultori veroslo. "au de Brumes "• reolizz11lo do Marcel c,né nel 1938 (foto 3, 4, 5, 61, è un tipico film ft5n:ese do quesh cslegoris. Euo prende dsl veri>m:> letterario 1 suoi elementi deteriori e piU esternt· i peesoggi nebboosi, o picco! ber, • personsggi non ben defonili per omore di r sppresenhre l'uomo e '" vii.! co'i come è n, rientr.s on quel genere do reolosmo popohriznb, messo ali• porhh di lutto che so rolrovs neo lob11 do sc rolto11 come Velles o George Somenun

m m.1mera mtghore possono constde

rat1 Jean F.p,ce•n. Jacques Feydcr (Cranq11e· h•lle. 1923) t' Abel Gance (J"amlle. 1919)

Al m:tSstmo s 1 può notare, nel fdm francese dt quegt. annt, un certo ntorno a quel realismo che abbtamo vtsto essere una delle me carattenstiChc ne l periodo erotco de glt 10121 (Phhew J d'l rlande e l.'mnndat.()n

1921) La è tmportante perchè SI può ben collegare. lungo la linea caratteris;:ca dt !Utta la proc!uz10ne francese. con gli ult•m•. fdm prodottr m quella nazione, anche 10 ess•. dopo d 1930, stano evtdenttssime cd importanti le deriva:lliOni e gl• apportt del f ilm tedesco classico Per l"ltaha, pot, comin Cla nel dopoguerra la vera decadenZA Essa,

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Primo di iniziare la roffinolissim.:t ed infellettualislice produzione espressionista, ì tedeschi del dopoguerrll volgono per qualche tempo genere storico. Ancor3 non à venuto lubitsch a portare, nel film in costume, il sapore della ironia e operelh viennese; si s:elgono soggelli drammatici e melodremmotici. Reslano esempio di tal genere dt produzione film come «< Danlon u (foto 3) o 1 dt Buchc..weltky (f:>b 2) dei quali presenli&mo due scene. L'unic!t imporlanz.:t che si pvò .sr•netfere a simile produzione lorzanesca è quella di anticipare in qualche modo la attuale produzione storico di lutti i p!les i, si" per quel che riguarda le ricerca di effetti çhe per l'impiego di certi allori specielmenle dot11ti al gerere lruculento e romb mf2 (Em il se non siano guidati da un intelligente reg ista.

L'annuncio del film espressiontst& tedesco • dalo, 1921, dal « del dottor c,ligari" (foto 1). Per espressionismo fico s'intende l& ricerco, condott" euerut!tlmente attraverso l!t scenogrofia, di un senso allusivo e simbolico del film, in modo d! crt!'•re une realtà differente do quella purllménte visiva. Gli scenogr3fi dt C111ig:ui !ono W:um, Ròhrig e Herlth, tr t: pittori che truporiJno sullo schermO" i loro conati artistici. probabilmente, è dovuta più alla d "tta,ura dt Barattolo e della U.C.l <:he non all.1 ronn· canza di fantasia dei nostri auron. Si inau• gura l'infausto sistem.1 dei gm/Jpt. tanto s•mile aJ metodo seguito dat nostri esportatori di araflCÌ nel vendere la alrcstero: f. si vendono so lt anto grupp• di dteci film, dti quali uno o, al massimo, due buoni, gli altn

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Come ultimo espressione di quel gusto per l'orrido e il compiicelo sviluppolosi in Germania nel periodo postebellico, può essere preso il film « Melropolis" (1925) (foto 4, 6) prodotto dali_, Uf!, con l'inlerprehzione :li Brigitte Helm. Il film ho pretese sociali, oltre che orlistiche. una favolosa città del futuro. costruita, anzichè con la brillante fantosia di un Verna, con l'esalti! consequenzialità scientifica dello spirito tedesco. " lo studente di Prega M, di H. Goleen (1925) è l'ultimo epigono · dei film tedeschi a soggetto veristo e con es igen ze psicanalitiche (foto 5) più che scadenni. Non si può comprare un buon film senza caricarsi deg[ altri nove. T.tnto le cassette di aran· ci italiani, buoni per il primo strato e marci al d, sot:o, come le scatole delle bobine, non sono richieste U pro· duzione italiana agonizza di insuccesso in insuccesso (Gl i ultimi giomi di Pompei segnano il mass•mo dell? confusione, della disorganizzazione, della spesa inuti le, del bruno). Del cinema sca nd inavo abb1amo fatto

cenno. Basti ancora ricordare • Maurizio Stiller, Il produttore del Tuoro di Amo (1919) di Selma Lagerlof e della Saga di Gnsta Berling, un film di quattro ore. girato prima della partenza per J' America del regista e dei suoi atto n.

IL CINEMA TEDESCO

La fortuna del film tedesco nel dopoguerra, nonostante i colpa di mitragliatrice s11lle piazze di Berlino e di Amburgo che face-

·.

vano seguito alle cannonate sulle frontiere, va ricercata nella bella capacità che due categorie di persone, co. me i banch:e ri i mercanti di cannoni , hanno d i riguardare con ca lma e freddezza tutti gti avvenimen:i per quanto gra. vi essi s'ano Mentre la Francia , che rappresenta ancora il più grande mercato di smercìo per i l cinema europeo, chiude ermeticamente le sue sale alla .produzione tedesca e mentrt· lo spirito di Weimar fa capolino fr!l produttori e ar.isti bert:nesi, I'U.F.A., appoggiata fin d a tempi remo: i a Krupp e a Hugo Stinnen s, cont inua ad la patriottica fiducia dei fioa:-t· zieri E' una fiducia , Jlmeno per quel che ri g uarda la curiosità suscirata, '' lo scambio di idee 1 provocato, ben np<ista ln il cinema tedesco, fra la piatta produzione commerciale francese, quella Ji:.ord inata e { renetica degli ameri cani , quella gravid;t di ideologie dei sovieti, .! forse l'unico a conqu•stare e a c:onservare per degli anni un :tito livello d, purezza artist•ca Esso si presenta, fin dai primi anni. con una varierà e, nello stesso tempo, con una di i ntenti, di ri cerche e di ideali veramente straordinarie; non s i ritira Jinanzi a nessun rischio, 'l nessuna

«La via senza g oooa (1925) (foto 1, 2) e il Ioim d>e ho rove oato ol reg,.ht G. W Pabsl e l'attrice benchè que!U avesse già preso parte a un film di M•uriz io Stilla r, sosleru:n:lo un ruo lo ne " L• leggends d i Gosfa Berling "· Nel fil m g ia so notano lutto i car•lleri, le preferenze, o mod i del fsmo•o regosb: st rade umode e •q u•llode. peoileo·• descri lh crudelment e, pe rsonagg i nc•s•vemenh: secondo un .!lnatisi condotl• s goanq i e 10cure lm<>e. E' cu11oB l• s'o"' di que!lo film nella sus presentazio ne in ltali>. l nosln noleggoalon furono attratt i d> eS!o soltanto quando il n ome d i Greta Garbo d iven ne celebre: presenhrono quindi il film con il nome d i " L ammalia tr ice " lenl•ndo, con l•gO e accomodamenti quanto m"i opportuni, di a ttribuore al personaggoo quelle Jot i di v•mpirismo che non aveva affatto Un altro celebre film ove Pabsl mostra la sua assoluta padronanza dei mezzi espressivi è « Oreigroschenoper » (1931) dalla famosa commedia « The · Beggar's Opera » di John Gay (foto 3) film polemico-proletario con momenti, come quello della sfilata dei mendicanti di rara potenza.

tesi, a nessun tent-ativo ; non cade mal nel ridi· colo, pur toccando temi che oggi ci sembrano del tutto assurdi. E' un cinematografo che igno· ra: come la ignorano sempre -i redeschi, anche nelle loro manifestazioni c he a pr:ima vista sem· brano più pure e meno filtrate dlt un 'esatta esperi e nza e la ingenuità. Dopo qualche piatto f i lm storico e propagandistico, il cinema· tografo tedesco cosl detto (( espressionista >> St· gna la più grossa novità nc:l campo dello spettacolo. Di un sol colpo viene abbandonato il

't:<chao re.tlasmo francese !lt St:guo no ormai le orme del rubasmo, del. le cspc-rrenze teatrali da Copc-au t dd « Vieux Colombter 1> . Rheinardt e Cr.ug, anwr prù partrlOI.umente Kayser '! leopbldo Jessner, a drmentKart: ti substrato ptù vero d ' arte ; il gusw naturale delle sprrito germanito per la leggenda e rl mtstero staccano l'espressione artast ica c mematografica dai veccht unom e la lanCiano verso le p·ù mo derne e nuove, rn braroo .11 gu.;to hoffmanes<:o per il terrore Lt deformazione prende allora un so prt:ctso : i fantasmt , 1.1 Morce stessa, davengono 1 pt:rs<!naggi correnti ; il stmbolo è sempre pre:.cnte ; gJ. S(CO.Ut SI comrltcanO, tOO un fondo J , gusto dea naovat, della p> tcan.tlt)t, der substratt sessualr e crumnalotdt, dei mrstt:rr del subcoscien t e. Con · cr'etamcnte, >t ebbero delle opere sempre: mteres;,ami e, almeno rn alcuna punu, belle, capatt tnoltre dr sv,elare l'rncomprensib; le e s:rano mondo der sonnambult e der p.tnt L' anno 1921 è quello d1e re·

Nel 1931, rifacendosi el romftJ'IZO di Pierre Benoil, P1bsl t.a prodotto " All,nlide » 1, 2), ancora un'o per' riveblroce del carattere fortemente incisovo di questo regi•la. protagonista del film è la Helm, ma lutti, e preferenza della fredd.s dive , ricorderen- • no la danzatrice Arlelly che compare come un turbine nel· le famosò rievocazione del can-can pettgino. " La tragedia nelle miniera" (1931) (loto 3, -4), ol cuo titolo origonale era • Kemeredsct.alt » (è tratta da un fallo do cronaca narrato come un documenhrio.

g•stra l'affermazione Jd film espressìonis:a

Roberto Wienne produce ti famoso dtl D oll r11

Cal1gart Segue presto un gruppo d 1 film che oscallano, come valore arttshco, fra

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quello di un << rom11nzo nero >> e quc:llo di un rarconto di Poe Si proiettano in tutto il mo.ndo dapprima quast segretamente in piccoli conciliaboli di intelle:tuali, 'po• pubblicamente, offerti alla c uriosità del gran pubblico. film come Dali"alb.J a mezzano/le di Mart in, G o/nn dt W ege ner T rlr,f!.IIJ di Kobe 11 film tedesco d i questi anni, cosa notevole, non è fatto da scrittori, le:terati o cin<.-asti, ma da pittori e arc hitetti Sonc costoro .1 stabilire un;l cem l;nta di , lavor. più espressio. ni sti c: le successive opere t hc:, gtà •'PJMrtt-ngono al pe· •' riodo da!>S ic o ddla prc)duzione rtra· da di Karl Gri.inc, L1 T ur.1 the b111t'i,1 dt Murnau), e che documen:i, sia pure isolati. m t nobtlis$ :m; ed ori ginal i Ji un gusto assai s vtlupfuto e Ji una capad tà arti · stica e tecnica p iù : he note vole (/ Nibt>lllnl(hi dt Fritz Lang) Sa rà comunque bene·. c.lat.l l'import;tn7..l di tutte le

Gli inizi del film sonoro tedesco furono felici Nel 1919 Erich Pommer realizzav' "L' a11gelo uzurro »(lo to 1, 2, 3), tr,llo d' u11 coltivo romanzo di H. Monn d'l titolo n Il prole no,., Unroih » sceneggiolo qo R:)barl liebm,nn e K'rl Zuckmayer. Il regl!fl Sfernberg hJ fallo del melodr.,mm" un copol voro di lrislf' iron i3. l'attrice /1\llrlen Oieiti:h, che fu rivelai& d" questo film, vi melle in moslra le sue beiliuime g'mbe, l' su' voce roe" e il suo formidabile vampi rismo. Ma il film è da considerarsi un ' opera di complesso , dove si fondono le doli di oliati quali la Dielrieh e lo Janni ngs, la musica, le canzonelle, la fofogralia allo scopo di narrare la lriste storia della senile passione di un timido e sanguigno professore che si innamor;o d i un• C1nt3nle di v"ieta Alla fioe, il professore, dopo aver s'oplfrto l'amsnlc in di un uomo e ucciu, muore nella 1uo vecchia e1lladra di scuoh. Il film, che gio:5V) su molìvi mollo popol,.ri, \on osbnle t crudezu dell'ambiente d"'" dal regista, oftenne un formidabile successo di pubblico 58

Negli anni immediatamente precedenti la grande cri>O economie' del 1929 e seguenti la crisi politica rivoluzioMria tedesca si produ<.ono in film d" toioli e J •Il• ,, ;,,o. fere riv<:: ,lrici. Uno :li eui è ,. Asfalto» {1928) !"opera migliore del produtlore Joe May, l'ultimo film muto ledo.sc o u : nn• .t·d• a-.b•ll a, re>h zuto con la partecipazione di Gustav Frohloch e di Belly An llnn !u lla l.alssriga delle produzioni di Duponl.

opere prodotte in Germ,tnia nel periodo, J.trc: <JU• un picwlo elcn co c ronologi co delle più notevoli fra esse e d, che non 'ci è arraduto di ricorda re nd pr<:lhknte t!b,or,o. Abbiamo. nel 1919, l fratelli Karauuzoff ( ton E. <: \X\·rntr Krauss) J, Serrizio (Henn)' Porten ) : nel ,'\ntf,·t.tl/1, Gelllmte. l t•·e lllt.!li (di F. W. Murnau) ; nel '2·1, oh.· L,'' "·',.,, h111u.J. Li! ftf!.llre d rera (di Paul l eoì. lOn Emll J.mnmgs) , L1 ,·a.ra della morte. LA nn/le Ji S. S1/r·n/lo (di Lupu Pi r k) Nel l Ntbelmrf!.hi: nel

'26, già in pieno periodo classito, V.m eta e Fatm (di Murnau), LA mnrfe J ; Sigfridn. Ca l't/lJel/a di C111111lte e i\1etropolir.

lL CINEMA RUSSO

Il termine «dopoguerra >>. net ngudrdi della produz1one cinema· tografica russa, è naturalmente molto elastico Sia per la situazione sociale e poli!ica nella quale S1 svalse, che per le sue intrinseche, tn dferti, il film russo st può considerd rt: chiuso nel più scretto «dopoguerra », anz1, addirittura. in periodo di guerra combattuta, almeno fino all'avvento del sonoro t: Jlla co dificazione del mezzo espress1vo dJ. parte degli epigoni di Ver.off e di Questo vuoi dtre (he la pro· duzione russa è quella che. dal 1919 ,,, l930. risente gli influssi delle condiziont in mcntl alle· ttu.tlt svolge::: non 'uol dire che, nello stesso perrodo. non s1 ntmv.ue 111 t:s.<>.t de1 \'eri « » dello schermo c delle opcr(· tkt.tte Jclla p1ù gr.mdt

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energie fino quasi al 192 5. Prima di questo anno, in verità. si può cdnside rare come vero cinema russo soltanto quello· degli emigrati zarisri a Par ig1. Film melodrarr:mat' ci valentesi di vecchi e consumati ac.or i come Protozanoff e Mosjuskine, cao.' tici, ma spesso abili, comunque destinati a scomparire ben presto A poco a poco, pur lasciando qualche opera dotata di un certo valore, essi volgono ad una produzione del tutto commerciale. Contemporaneamente, in Russia, la nuova società rivoluzionaria e i nuovi dt rigenti si rnettono alla ricerca delle leggi d ella nuova arte e scoprono la ecceziona le portata poli tica e sociale dello scher mo. Comincia la strana avventura, spesso gra ndiosa, del p rimo film sovie;ico, quella che av rà la capacità di esprimere da un popolo in subbugl io cinque o sei capolavo r i. Le basi di tutto sono rigidamente organizzarive e tC'Cniche Con temporaneamente alla produzione di fi lm orma(_ r elehri quali l.A wrazzata e La •mtdrt, prende forma l'impalcatu ra ammi nistra tiva burocratica del Il S01ùtk111a l'ente che stabilisce il piano an n uale di la produz1onc rincmatografica russa. In i'OIIaborazione n i l Comm;ssa r iato per l'lstruzio. ne Pubblica, esso sceglie i soggett i fra quelll presentatigli da un apposito ufficio; nel •X pia· no» tiene 'onto dei diversi tipi verso i quali si deve indiriuare la p roduzione :--ovietica: flm per i contadini, per i ragazzi, film pedagogici e film d'arte Scel:o il soggetto, si passa tutto il lavoro di organiz;;:azione del nuovo fi lm al controllo diretto Jd Comitato Centrale del Sat kinn. Si arriva q uindi alla formazione , del «gruppo 11 questo q -nomen· tn più impo r tante di tutto il ciclo del film. Il «gruppo» è l orga n izzazione di tutti i produttori, artisti, tecnici e opera ', che debbono realizzare il film i n programma : da _ e-sso si trae un vero e proprio « soviet » di produzione, c he ha la rt:sponsabilità la direzione di turt.l la J.woraz•ont. stesso sra-

In alto (lo lo l) una del film " ed Eva " re.sl it· zalo dall'Ula nel 1924; l'u ltimo .cfi una lunga serie di pellicole ispi rate alla parlicol"e ra della Berlino del dopoguerr.s. Solto' a destra (foto 2) un' sceM del fili" cc l'adescatrice" con Edv;ga Feuillere.

importanza anche non vol e ndo<1 riferire esclusivameme al perio do storico durante il fu rono realizzate.

Durante la fase rivoluziona· ria della guerra civile, l'industria e l'organizzazione cinematografica russa ebbero a passare un periodo assai burrascoso Studi chiusi e distrutti dalla guerra o, come i n Crimea, dal terremoto ; produttori ed artisti fuggici in Germania e in Franc a; impianti tecniri inesistenti o res i inutilizzabili per sempre. Bisognava rio rga n izzare tu:ro. 11 compito assorbì quasi tutte le so.

fet.i c he i: jX>ssibile ritrovare in ogni f ilm l t es i , quando s i co nsidt<ra re ti (ilm co me una espressione di a rte pura e Jistac CJta, come sembra debba essere Ol:n i .t rk. ,la ogni inù:resse terreno M.t. non ;stan1e qu e>ti limiti film p ieni novità fo r mali e. spesso, di in t ellig<:nzJ. Fi lm spesso pesan:i••10iosi, o rumul tuosi e disordinati; mai però banali od ingenui; senza defo r mazioni fantast'. che, valentesi di un realismo spesso fin iropfX> min u to, ma spesso essi stessi dcta; i .Ji co n tenuto veramente universale Tale con:e. nu t o u n iversale, ev identemente. lo :ltte n gono non tanto con il presen ta re la sto r ia spiri. tuak di un opera io o · di un contadino c he c:vclve la sua cosrienza di dasse fino a di,·enire un eroe della rivoluzione, quan;o presentando q ues te e simili storie propagandistic he · con un linguaggio de l tutto nuovo, wn parole e ron termini c he seno quelli dello schtr· mo e della macchina da presa •.ana ··andà, une s la ncio, u n a \'e rità di realizz,tziont formale, quale: mai · si era orten ura. Quello che conta nel fi l m russo , più che i l soAAetto realis:icamente o roman t it arnente rivolu ziona· rio ( eccetto que ll o de La / 111t-a !(el/era/e), è la ma.!(n ifica ade re n za delle raccontate

L'a' tfore -re gisla tedesco Wolly Forst re•lizu il suo più bel fi!m con "Masch&rah "• (1928) una storia viennese in terpr e tato d• P•ol• Wes>ely e A. Wohlbruck

biltS<e gli elementt base. dal punto do 'ostd :n. dustriale c tecniCo, della nuova lavoraztone. Il lavoro realtzzaro i:, da ulhmo. sottoposto .td un comtt.ltc d t censura, atton <.: ,ecntu >'engono .raltt da S(,uole d, Stato; ti Sor<·or. so Operaio I nternazionale proJuc:: f·lm dio stesso modo eh<: ti So t'"'"''· Da questa •mpal calura ttcn tCa e programm:Hila prendono lo slancio 1 realizzatort anistKt del film russo. Sono ! film russt, dioamolo subito, :>pere .j, e come talt. dotate dt tutti 1 ..!1-

Gli 5llri inte rpr eti di « Mescherato " sono P3ul Horbiger e Haule, tuili sfior i doloti de l gorbo e del buon gusto necessario per seg u ire l11 regia del Forst (foto l, 2). Un11 nuova allrice tedesca che sembra riassume•• in se il gusto del film germanico per la donna fatale come quello per la lez io sag gin e viennese è che qui vedi ! mo in un' scEne di "C5sa P5tern• u (foto 3)

al mezzo di espressione, come. nello stesso tempo. l'i!Ssoluta necess:tà ..:lt quei modi dt raccontare e di vedere le cose:. neressttà ,·oluta dalla natura dello strumento a:tfaverso ti quale st vuoi narrare. Dnza Vertoff è probabilmente. più dt Eisenstein o dt Pudovkm. rl responsabtle di tutta la mt gliore produzione russa. Eglt. tn parole povere. parte dal presupposto dt adoperare la macchina da presa allo stesso modo dt un occhto rerfcztonato e g;ganresco. e cioè d t avere come punto dt partenza tl Jocumentarto. tro modo da cogh ere la realtà cosi come St presenta. così come è. e da nobilitarla e darle senso compiuto soltanto attraverso ti rttmo e ti tempo ,lnn,lf o

; · .. J·''·#· ·ij..... ...,..... '. .. , ·· -'·"" • i r,·. • : .;:'!t. •.: •:..:!.1!.!1
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il primo film di M umau è una riduzione del famoso racconto " Doc16r Jekyll e Mister Hyde" d i R. L. Stevenson (Ialo 1) la ben nof5 vicenda del gentleman inglese c he scopre il filtro per il quale in ogni uomo torn5 11 g5lla la su.s più bestiale n'lur' è n5rnf5 in questo film con 1, massinn preoccupazione di r5ggiungere effetto terrificanti. Il lilm, prodotto nel 1920, potrebbe essere preso come in;<i o della produzione teespress ionist ic!l se in esso non mancassero alcuni d i quegli elementi piu profondamente infrospettivi e psicanalistici che caratterizz11no il cinema tedesco solo dopo u C111ig11ri "· Il soggelfo del < • Dott Jekyll " fu poi ripreso altre due volte dai americani

Uno deo poù gr11ndo regislo del <onem o e slalo Federoco W Murnau , morto nel 1931 alla vigiloa dell'affermazione del Ioim sonoro Egl i quondi, non ha prodo to o che fi lm mulo In essi ha ompegnafo tutta la sua vigorosa naluro 'rtistica, cercando di risolvere scena per scena, median· le un seguito di i nquadrature ol longuaggio cin ematograf ico che gl o era proprto Uno dei suo• primi film è u Nosfentu n (1922) (foto 2), appartenente ancora al gruppo della produzione espressionisfjca tedesc a e notevole per l'uso di taluni espedienti tecnici e per l'efficace trucco terrificante del vampiresco protagonista. Il massimo del rendimento, on ordine ad un'esigenza slilislica realizzata in ogni fotogramma. F. W Murnau lo raggiunge con "Fausl" (1926) (loto 3). film ambizioso quanto privo di ogno reloric.s dove la vecchia leggendll tedesca è narrata attraverso il g ioco d i una ., tutt i gl i elementi macobri e i ronici della storia come a lla ricerca d i adeguati mezzi lorm,l i

All.:o stesso tipo di produzione appartiene anche a film " Tartufo " (loto 4), realizzato d' Mu<n'u in Germ,ni a nel 1925 seguendo accortamente le avventure del person11ggio molieriano interpretato da Emil Jannings con grande bravur11 011 rimlrc,.si l'eff icacia e la perfezione della lrucc, tura dell'attore

•1 yut'll.t 5CI.JUt' IJ Jt immagini chc: g iornalmentc: ci colpiscono Da ciò sorge

!.t granJe impor tanz.t che il « monlagg io ». su preredenti esperienze svedest , acqutsta nel film russo. li «Ci· nc: Occhio », o:ome si volle chiamare il fdm d t Vcrmff. co nt.t sovra ogni altr.l cosa tn Wal: <r rcmigr.tto

,,Jdetto al montaggio. t: cvi. Jcnte. peroò. mme :litri fenomeni del ' mondo ci nematngrafico, qual<- per <:sempto, quello dell'attore, scadanu qui Ja ognt importanza Noi ci ricor· clt.tmo i film russi, non gli attori russi. tranne forse l t B.tranovskaia nell a

l'ultimo film ili Murnau è uNostro pane quo tidiano" (1930) (foto 2), semplice storia di une> ragazza di citlio, che di un contadino, va a vivere fr a i campagnoli nelle immense distese di gra no del Middlewest dove, a poco a poco, ritrova la limpidezza della sua coscienza nel seguirsi delle crude esperien ze alle quali la nuova vita e il nuovo amore • sottopongono e nel cont,tto con 13 natur3.

Gli at!ori del film russo sono tratti dalla folla, sono opera1. contadini, borghes1 che « almeno una volta possono benis· simo rifare la loro vita». Cht ha rutta la. 1mportdnza è il re· gista, colui che riveste di immagmi a. sua somiglianza ti c r udo e freddo scenario fornitogli dal Snck·no. Senza più ricordare Dziga Vertoff, basti qut fare 1 nom1 d1 E1sen· stein e di Pudovkin Per quello c he se ne sa, Eisenstem

è venuto al c inema dal :eatru Eg li stesso h:t n.trrato di come ebbe la prima rivelaz ione J i quanto si poteva ottenere dal cint>matografo as. s istc:ndo alla proiezione di lllt n leroJ >;re di Grif fith Se il fatto non è vero - ma Ja c re d e re r he lo sia - è per lo meno vc rosimile E' fari le trova re nei film d i Eisenstein e in quelli del maestro della cinematografia americana delle cara:teristiche comuni Quello che resta d i dif ferente fra i due sono le premtsse, i punti di partenza e g li scopi delle due opere : da pa rtt ':._ ameri çana, la tragedia è vista sotto i l suo aspet. tu più strettamentt- psicologico individuale, d a parte russa sot:o i l suo aspetto collettivo e SO ·, ciale M .t, certamente, certi aspetci formal i c ,· tecnici sono comuni ai due uomini Eisenste m non esita .tffatto. come: Griffith. a fissart: b realtà nei lati più brut:,, a sul sc m p l ice contrast o del bello e dd,.br\t!to, del pas· sato e del presente, del vero c: Jel falso , con la v ittoria iinale dci buoni e dei belli : si può dire c he il suo segno caratteristico sia addirittur a q uello d i una cer.a ingenuità nativa e paesa n t.

Nel 1926 F. W. Murnau l.sscoò la Germania per reoru on Americ!. Il suo primo film americano è " Aurora » (loto 1. 4), su soggetto di Ktorl Maier, lrallo dal romanzo "Un viaggio a Ti Isili " do Hermann Sudermann, che può considerarsi il primo grande film che in11ugura la tecnica d'oggi. Allori di ,, Aurora, furono Janet Gaynor e George 0' Brien. In Americll Murnau abbandona defonilivarrente le esperoenze espres; ionisliche e crea opere dotate, oltre che do un gusto finissimo e scaltnlo, positive quali tio spetfacolari quali la incisiva delineazoone dei personaggi e la sicura leggerezza di tocco. Soltanto i " Quattro di&voli (foto .3), del 1929, rappresenta una concessoone del regista tedesco al gusto per lo spettacolo popolaresco che Hollywood impone ai suoi artigoan i.

piena di slancio e di mezzi assai semplici per SOJtire il suo effetto drammati co Al cont ra rio, Pudovkin porta à'l ci. nema russo una ben scienza, una ben più profonda intellettualità, un bm rlù fe-rreo ed in:elligence metodo. Men· tre Eisenstein si prt:Ot cup.>, oltre che di otrenere il più semplice effetto, drarnm. t. co popolaresco, della rivelazione deglt elemenci mteriori de: ,l! wuna, Pudovkin si affida alla ncerca analitica di tutti gli a.spct • , e più visivi della storia che vuoi narr:tr e. li punto di unione fra i due uommi i: da ricercarsi solraoto ne llt,lcologia di e u, sullo schermo narrano la stona, i sogni e le enenze.

La rigorosità e il pudore del linguaggio visivo avvertono in « Tabu, (foto 1, 2) giralo da F. W. Murnau fra il 1930 e il 1931, della presenza di una personalità come quella d i Flaherly, che fu appunto il collaboratore del reg:sla tedesco durante le riprese compiute in un'isola dei maro del Sud. Il commento musicale che accompagnava " Tabù " nella edizione italiana fu aggiunto in seguito. Esso nulla toglie e nulla aggiunge alla poesia ora languida tragica del mondo meraviglioso che Murnau ha voluto svelarci.

Ecco, per completare ques.a breve: esposrzrone, il più completo elenco che ci è riuscito di raccogliere della maggiore p roduzio nt russ.t fino alla com parsa del film sonoro: La corazzata Polem · k111 (Eiscnstein). La madre. La tùa è bella (Pudovkio); O/In. bre. La linea generale. Lo .rr·ope1·o (Eisenstein), La fine di San Ptetrobiii'/(O. Tempesta JIII!'A.ria. Il capitan o (Pudovk in) , LA u:rra tLJov1enko) St01'Ìa di tl/1 pezzo di> pane. Dopo /, morlt

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Un americano, nato come un mtracolo ira l'industrialiSmo hollywoodoano, e Kong Vidor. Con il film «La folla» (1920) (foto 41, ultima produzione muta do qualche omporlanza, egli ha dato la misura delle sue capacita, presentando un quad ro drammatico ed incisivo della vita degl• USA. Il film non ottenne ol successo che meritava; altro lilm di V1dor, assao piu commerci,lo, sono più noli di questo. E' soltanto nel 1934, onfatto, che Kong Y1dor risca tt a tutta una se"" di lavor1 per la c<Hsetta present,.n::!o « Nostro pane quotidiano , (foto 5), folm semplice ed ongenuo, ma pieno do vogore. Nel fra ttempo, soltanto·« Alleluoa" 1930 (loto 3, 6) so era imposto come un capo la voro, forse l'unico della cinemafografid « Afleluo3" mostra, on un susseguorsi d• fortemente corallerizzate, la vi ta quotidiana dei negro d'Amenca nei suoo rapporto con l& vola ullralerrena.

d; Lm111. La H!Jta parte del m o ndo Vnd •cesimo anno (Dziga Vertoff) c fra i m i nori : Garzone di f'Ì.rt ora 11/ e ( con Protozanoff), Il processo d ei tre milioni. l tre d el sollomolo. Dura /ex.• La gtvmalùta, L'11iti mo dei R o manofj. l dieci anni La f ig lia del cap itano Il nueJ/111 J; /WJ/11. !1 •Ili il Ttl'nhde. li """"''' de/h lleppe. l Deambnrt1

I L C I NE M A A ME Rl (.;ÀNO ar1.1 ptù dolce in Amenca. confromo d, <judlt grav, J, tdt"'iogtc, J• teone. J 1 problcm, dci onema gcrmanto.:o t· rii"•O! Il pubbiKo arncchttO J.1ll,1 guerr,l e dalla pace fa la cod.t davanti ,u cincmJ.:ograft: i: l'età dell'oro per tuili 1mhc per <JU<:IIt che .unv.mo in ( aldorn1.1 scnZ.l un 'el/l 111 t.t;>e.l. ma tOn un sorrt'>O simile ,, qut:llo Jell.t Ptckford o d1 Fa1rbanks. E' l epoca Jelld 'H;on:t mcontrastat.l J, D.tvtd Grifftth, del gran suetesso J, L1han Jcl pmno moraltsmo puntano, dc1 Jrammooi convenztonah. del S<.H

que o sei anfli, una celebrità pari a quella di una ma ché certamente è stato colui che ha assestato la ma e più pesante ma1.zata sui timidi tentativi che in America erano stati fatti per acclimatare J111dws californiani il cinema come arte. Cominciano, con il De Mille, le più caratteristiche preoccupuioo1 commerciali della produzione americana. De Mille allea definitivamente il cinematografo finanza, si da farne un futto ormai indissoubile. Al banchieri e ai grandi industriali, come naturale, seguono presto le donne fatali. Succede per il cinematografo, in grande stile, quello stesso fenomeno che; anni or sono. si pòteva norare nei riguardi della clientela dell" Al!tergo Marini. Certo è che la cinematografia amèricana deve a quelruomo grasso e positivo quasi tutte le sue più grandi invenzioni: prima di ogni altra cosa, il su:appea/, la donna vamp. poi la mondanità, releganza. gli ambianti di lusso. Ceci! B. De Mille si inventa addirittura la Costa Azzurra e Rue de la Paix: dopo qualche anno sarà lecito vedere i banchien americaot in t·acanza ed i borghesi francesi atteggiarsi io quci luoghi sècondo i canoni stabiliti in America. La Qum·

Un fotogramma del film «Aurora" di Murnau, il primo girato in America dal regista tedesco nel 1927, ti rivela, ollre al coraltere çli verità che Murnau sa sempre donare alle sue crearioni, 'nche una .certa parte di quel gusto europeo. per 'e situazioni crude e nettè, prive dell'orpello e del lezioso cslitorni.!lno lato ad Hollywood da registi neo-americani. La loto 3 è del film "Alleluia"· Si tratta della scena culminante del film, quella della rivelazione del

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gere del romanticismo lucido e ben vestito degli americani. Griffith produce r.lm a grande successo. ma dei quali non importa più fare il nome: in essi, probabilmente nulla Ci sarebbe da notar e, se si una accortissima capaci tà di racconto soodatQ e un controllo degli attori, le due qualità che, con la loro inuncdiata evidenza per tutti, faranno Ja successiva fortuna del fiJm americano presso il grosso pubblico.

Peggio ancora, poi, se si arriva fino ,1 Ceci!

B. De Mille, un ' uomo che conobbe , per C:n·

Il tema di " La folla » (loto 2) è dovuto .,Ilo stesso regista King Vidor. Nel film è ne rrat4 la storia di una coppia d'innamorati c h e in mezzo alla folla di una me tropoli america na salva il p roprio amore e la propria individ u , litè.

ta strada ed il suo bel mondo fanno i l loro sullo scher mo americano, fino ad allora tenuto da povera gente, cow boys e des,e,ados, minatori, marinai e tagliabo6chi. Babbit impara a baciare la mano alle signore, comprende che la buona sodetà americana è più divertente che non il suo p iccolo e quacchero centro. In ral modo cominciano a rivelarsi, t;no dopo l'altro, tutti i fenomeni dell'americanismo cinematografico; l' interesse per attor i ed attrici comincia a dare manifestazioni morbo. se;. i pastori protestanti cominciano ad agi· tarsi per il buon costume compromesso dei loro parrocchiani, i dllhs femminili fremono nella campagna per la moralità. la stampa si impaaronisce del cinematografo c .dei suo•

soltanto Faorbanks -a tenere ancora alto 1l buon nome del film americani. Quelli di Fairbansks sono film morigerati, ma dotati di un certo ca rattere inconfoodibile, sportivamente esuberanti ingenuo e ottimisti. Il personaggio è simpatico! non farebbe rnale a una. mosca, è o nesto, Jca· le. e con i muscoli d 'accia io. Ne l tre moschet tier:. Douglas, nella parte di D "Arta g nan , non ama la moglie, ma la nipote del signor Bona· cieux. Insomma, è, quello americano, anco ra un mondo ott;mista ed euforico, un mondo per gente ricca, alla qua le resta difficile, poi chè fa lavorare lo stomaco, far lavorare ugualmente bene il cervello, come i tedeschi , o i l c uore, come , russi E" naturale che tale monJo debba trovare i l fuoco nel film comico. E' in questo genere, infatti, che gli ricani del dopoguerra va nno ricordati Ecco quella famosissima produzione di HaroiJ Lloyd conosciura in Ital ia con il ;itolo p,.t!ft· risco !"a.rcem(Jf"t. ecco la sfrenata fortuna del primissimo Keaton , le irçnich<: trovate di Chaplin (Il pellegrino ) , la compoirsa del Kitl

Dalla famosa commedia « liliom " di Ferenc Molnar sono dali tratt i due film. Il primo, def 1924, è dovuto a Frilz Lang (foto 1, 2), che valse della interpretazione di Charles Boyer e d i Medeleìne Ozeray per comporre un altro dei suoi tilm esaltati e bizzarri, m<'l 'dotalo di Ioni e momenti incisivi. Il secondo, 1930 (foto 3), fu realizzato od Hollywood da Frank Bonage con Chorles farrel e Rose Hobarl. E' una produzione di poco superiore alla meaia, condotta però attraverso una esperta del icatezza di tbni. · la popolarilll del soggelto giova a questo, come 11 molli " lir i film lr,lli da opere lelleraroe, per accettare agli spell11tori più volga ri qualche lenlsfivo do ricerca di mezzi formoli rslfinali e di auda cie stilisliche.

scandali: compare William H H ays, il ministro della Vir:ù ad Ho ll ywood M a infine, nulla di rimarchevole rimane Soltanto produzione frenetica e disordinata. che va da l d 1eci comaJidam ;mi a Jaz::, a, 1\'anOJICk di Flaherty {1921 ) un film piblo dì neve, di caccie, di can i e d i lupi, alleanza per· fetta fra il documentario e il romanzo. Ma, questa opera isolata, in effett<, è

Jac k ie Coogan. Tranne queste poche cose, n ìenre altro d i notevole Veramente l'insegna· mento dell ' America, in tu tto il periodo, è dcci- • samente di carattére negativo: il cinematogra· fo impara da essa tutti i vizi e poche virtù. Può essere assegnata alla ci nematografia ame1 ricana una certa importanza soltanto nei confronti dell 'assoluta nuiJità di a.ltre produzion i, o ppure guardandola come semlenzaio di quel cattivo gusto e di quella piattez.za che ben presto caratterizzeranno la produzione media americana e quella di coloro che vollero imitarla

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E' accaduto al cinematografo un po' quello $he successe allo sport. Entrambi, .almeno in forma. moderna, vennero al mondo in un pe· ' riodo rombante e chiassoso, quando ci si po· .teva imporre soltanto facendo la voce molto fra gente chiatch.ierona e fantastica. Chi nont ricorda i pezzi Jiric i e commossi che i , giornalisti sporrivi sull'azione di un ciclista in montagna o di un ca lciatore in uno stadio? l cronisti sportivi hanno esagerato, perchè così volevano i loro tempi : ora, an

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Un film macchinoso ed ambizioso è « lnlolerence • (foto 1, 2), il primo di tutta le lunga serie dei " c;olossi • anieric;ani prodotto nel 1916 da Oavid W. Griffith. Il ftlm à c;osliluito da quattro episodi, Ire storici e uno c;onlemporaneo, che si intrecciano Ire di loro. Per le parli sloric;he, • lnlolerence • può ene,. l roportalo al gusto e all'insegnamento dei film italiani del periodo; per la parte modema. sono da notarsi alcune novitil lecnic;he, quele l'uso del primo piano, che diverraMo p.lrimonio dei meni espressivi cinemetogrefici. • lntolerence " non ostenta il grandioso successo non seppe creare una forte c;onenle di imitazioni sugli studi americani.

cht' se quella moda è morta e lontana. rimane allo sport il vecchio sospet!o. e qual. cuno è ancora preso dall'antica gioia di paragonare l'atleta al corridore di Maratoru, al camyione di pugilato a Paganini, il viocitore d'èIla gara dopoi:1Voristica di mareia e tiro ad un eroe della patria. Lo stesso è accaduto per il cinematografo. Sul suo cooto si è mollo esagerato. Peggio, anzi, poichè per esso si sono mobiJitate due generi di grancasse: quellot, e commercialmente onesta, che si confonde con la « cassetta », battuta a più non posso sulla di divi, di astri, di idoli, di nuovi miti borghesi, e quella, nientemc. no, degli « anisti • dell'arte muta, persone serissime: e «tecniche», che applicano allo schermo i sottilissimi metodi di a.nal.isi e di critica, i termini, i vocaboli, le teorie che valgono, squisitamente, per giudicare a prOdotti di quelle arti che solitamentt' sono

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Il anticipando una analoga moda si è presto comp ia ciuto di narrare la • vita privata " d i qualche personaggio storico. • Elena d i Troia" (foto 3) ha fallo le spese del primo tentativo d i questo genere apparendo, essei procacemente nella persone dell ' el· lrice ungherese Mar ia Korda, in un film direHo dal marito della steli&, Alessandro Korda , del quale soprallullo ricordiame b biografia romanzata di Enrico VIli. Una produzione storica amerocana pressapoco contemporanea è « Sansone e Dalila" (loto 1, 2), un film che ragg ounge spesso effetti comici involontaro attraverso il cattivo gusto della scanografia e deo costumo, nonche attraverso la soprabbondante dignità de i personaggo e degli onterpreti. Anche que!lo film segue trama del sistema di oc lnlolerance "· L'episodio do Sansone e Dal i!&, dopo es,Sere narrato secondo la trad izione boblica e con i costumi dell ' epoca, o p ress' a poco, è riportato e rinarrato ai tempi moderni, con personaggi nei qualo so vogliono ricercare i vecchi elementi della storia filtrali attraverso la loro psicologia di uomrno e donne moderne. Tutto questo è però arbolrario ed ingenuo, sia la riCostruzione storica che l'ambientazione moderna successiva. Il 1927 è forse l'anno del peggiore cattivo gusto europeo ed americano

Gli ann: di Rodolfo Valentino passarono troppo rapidi Bello come u n serrndio, grande attore, inventore d i un gusto e d i U"'a tecnica della seduzione, Rodolfo Valent in o ha perfino lo fu rber ia d i morire giovane, di scomparire come un ' etoe o come il personaggio di un mi lo, lascoandosi dietro lunghi e p iangenti cortei di « fans » dei due sessi. " Sangue e aren5 », (foto 1 2, 3, S) « lo sceo=:o " • " L'aquila nera "• « Monsieu r » (foto 4) di Sidney Olcol: il divo appllriva nei più strani e distant i costumi, il suo sguardo era sempre quello, quando languidamenle risplendeva p oco prima del momento fatale in cui u n'aUra vittima cadeva ai suoi pied i. Con quelle scene, Valentino e stato l'ultimo grande maestro per lutti gli aspiranti dongiov<lnni. Egli è un po' l'esemplilicatore popolare delll1 tecnica dannunziana per conquistare le donne. Dopo d i lui, i dong oovanni mancheranno di un vero segretario galante.

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considerate le sorelle maggiori della cmematogra. fia. Il mortale comune. perciQ, biso8na che usi grande attenzione nel parlare di vecchi c di nuovi fi l m: essi sono afftda r t a gen te dal Jin guaggio difficile ed esclusivo, dal gusto scal:ritost le fotografie dt film che ,non hanno mai veduti. Ecco che, dopo il 1925, sembra inaugurarsi il « periodo clas.sico l> del cinematografo. C<:r· chiamo di essere più modesti! Diciamo 'c he, dopo i l 1925, si può vedere qualche buon film, poichè compare qualche realizzatore di spettacolo cinematogra f ico che ha la capacità e l'intelligenza J i appropriarsi delle conquiste tecniche raggtunte e

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Ji dci tentativi fino aJ a ll ora compiu · ti. Questo vuo i dire c he, in qu egli ;tnn i s i so n o fatti dei huof!i film, e vuo i dire che se ne f:lra nn o a ncora Vuo i di re anche c he , per pas· alla meno peggio un a se rata, non i: per nulb necessa ri o andare a scomoJ.ue un lììrg uagg io d iffic ile ad e ntusias marsi troppo per qualche d'ingegno c di fantasia , a spaccar in quattro il capell o d i un regista (che i n fin dei conti è un capello molto se mplice ), l'o me sc,- solta nto col compie re questa ope ra · zionc, fosse possibile entrare nel rampo JeUa più a lta jntet kttuali tà e n e lla quintess(:m;a d ella modernità Bisogna an ch<: poi , t' he coloro c he parlano di cinematografo ron vera comp<.tenza sono in gener< g l i stessi che s i occupano a fondo d i mu'sica neg ra e ch e hanno d a dire una loro jJarol.l sul probkma registi giovani T a nto c he non si può assistere alla proiezione di qualch e f ilm «classico >> se nza doversi pr ima sorbire le dic hiarazion i Ji un giovanotto eh(' parla. con impressiona nte precisjon e, di «ri tmo». «mon: aggio» , «espressione», tutte cose eh<:, nel film in ques t ione., nun si rit roveranno a ffatto M.1 naturalmente a nc he noi s iamo disposti a conceder<· tutta la Rudy: un veueggietivo e un dim in ut ivo ; e d questo nome, di film in film, lutto il mondo, spec ie il mor\do femminile, c orse d ietro, come si lme cometa Morto Rudy, il «Club c:felle vedove di Rodolfo Valent ino "• ad ogn i al'lniversario , lo piange attravers o le asscciate d' Americe, in una riun ione annual e durante le quale si proiettano tutte le pellicole delle quali il divo l u protagonista Si c hiamava Rodollo Gughelmi, ed er5 il 6 maggio l 89S a Casìellanela (Puglie), figlio d i un veterinario A dicianno ve ann i, pieno d i vanità, dice il suo biografo John Dos Passos, s'imbarcò per l' America deciso a far 16rluna. Fu giardiniere, cameriere, meccan ico, ballerino : te ce coppia d i ballo con Jean Acker e prese il nome di Rudolph Valentino Passò ad Hollywood e lavorò come comparsa -a cinque dollar i a l giorno All' impovviso, nel 1921, sullo schermq come protagonista de « l quattro ca'valieri dell' Apocalisse " d i ReK lngre m, iru ierne con Alice Terry Fu una scoperta ; un11 v&sle campagna pubbl ici taria fece di lui «un caso" ; pri't'a la " Mel,ro» po i la imbastirono sull'attore italiano passioni, d rammi , costumi: lo vestirono d11 !orero e da soldato, da rajà e da sceicco; fu l'i nterprete di ogni .seduzione, il " lipç" che mancava cinema del mondo. Il piano pubbl ici ta rio otlrepauò le speranze degli uff ici stampe e de i magnali cinematografici. Dice Dos Passos che Valentino Irascorse la vita nell'in.:olore riverbe ro delle lampade, in ville d i stucco ingombre di n in no li, tappeti orientali, di tigre, nei sontuosi apperlamenli deg li albe rgh i, in a ccoppa toi di seta, in automobili pr i..,ale Non faceva c he salìr'e. o in luss uose a ut omobili, o care zzare il co llo di b e i cavalli. Do vunque andasse, le sirene dei poliziotti in motocicletta lo precedevano str idendo, d ivampavano i larr.pi di magnes io , le vie erano ingombre di visi isterici, mani dimenanti, occhi folli ; gli lendeva[lo gli album do autografi, gl i st rappa vano i bottoni, gli taglia vano la coda del suo ammirevole abito da sera; gli rubavano il cappello e davano slralloni ella sua cravatta; i suoi do-· meslici gli scact:iavano le donne da solto il letto Sposò la sua antica collega di scena, d ivorziò, sposò la figlia adottiv e d ' un mil ionario, si cacciò in processi coi produttori che a vvi livano l' arte dello schermo, spese un milione di dollari in un solo viaggio in Europa. Mori che aveva solo tre ntun' anni , nell'agosto 1936 per ulcera gutroca, nell 'Albergo Ambauador, a Nuova Jork Le sue « vedove • lo deposero su di un léllo d i rose carnicine. si malmenarono per vedere e tocc are la sue bara coperta da un drappo d 'oro, gli eressero un monumento 1 funebre e Hollywood.

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-Un altro attore famoso del lempo del cinema mulo, che pure non ottenne alcun successo con l'introduzione del sonoro, è John Gilbert, che vediamo qui in una scena de • l cosacchi • assieme a Renée Adorée (foto l). Jackie Coogan in • Dolore dì bambino •· uno dei primi film interpretati da bambini (loto 2).

nostra fidu. ad uomini come René OaiT, Pabst, Dupont- e I.ang. Siam8 disposti a credere che, almeno negli anni che corrono dal 1925 ai primi del film soooro, si possa pat· !are di un ceno numero di realizzazioni cinematografiche ottf·

Gloria Svanson, appena giunta in America dalla Svezia, conobbe più di un momento di celebri!.\. Alcuni dei peBonaggi da lei creati, come ad esempio « Zazà" (foto l) nel film OmOnimo, di cui si presenta una scena, o • Sadie Thompson valsero ad imporla ' presso un pubblico non solamente composto dai frequentatori dei cinema di periferia. Poi, sopraggiunto il parlalo, Gloria Svanson non ha più saputo dir nulla. Ritiratasi ricchiss ima dalle scene, si è dedicala al commercio dei bottoni, poi alla produzione di film, l'ultimo dei quali, diretto da Slroheim la ridusse in miseria

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oute dimenticando l'eterno punto di partenzl della produzione p recedente e seguente, gli interessi commercial i, ma anzi puntando alla conquista d ello spettatore soltanto attraverso l'impiego del cervello e de lt a i ntelligenza. In effetti, intorno all'anno 1923, il cinematOgrafo si trova nelle migl iori condizioni per jn cominciare a produrre i suoi capolavori l francesi gli hanno ormai fornito tutti i mezz1 tecnici, i tedeschi, i russi lo hanno arricchi to, in tempo brevissimo, di esperienze 'lu,ll. ••e:ss un.l delle arti maggiori può vantare, gli svedesi• gli hanno tnsegnato a narrare, gli americani a muoversi. U>minciano anni di pace per il : il pubblico comincia a ca pire che quando gli si presenta una scena in flou non si tratta di una fotografia mal riuscita, comincia ad ent us iasmarsi per i « primi piani », usati da G riffith per la prima volta nel 1908. Oramai non si può più dividere l a produduzione cine matografica mondiale s::cMdo il suo l uogo d i origine E' nato uo li nguaggio comune, una tecnica inte rn azionale; son sorte delle leggi che valgono per tutti I nuovi creatori cinematografici nascono un po' da per tutto : abbiamo già visco i russi del periodo, oca si tratta di accorgersi di quanto ci sia di nuovo, d i vero e di i nteressante in alcune personalità e in qualche ben riuscito film . A voler parlare in termini naziona.li, si possono soltanto rimarcare i mancati destini del cinema francese ed ital iano, la dei nor. dici , il sorgere di qualche nuovo cent ro di produzione nei nuovi paesi (Cecoslovacchia) creati dalla -pace di Versaille.:.

Il cinema francese nulla c rea di nuovo, se non lo schermo triplo di Abel Gancc:, un uomo di c ui non si dirà mai abbastanza male. NapoJeom resta come dOCUI11ento del peggior cattivo gusto, dell'assurdità, del cinematografico. Abel Gance è una specie di scadente Victor Hugo della cinematog rafia Il resto della produzione francese (Jacques

L'acrobatico e sorridente Oouglas Fairbanks racconta sullo schermo, negli a n n i che vanno d al 1920 al 1927, una serie di magnifiche avventure Due dei suo i migliori film sono u Il ladro d i Bagdad " (1922) (loto 1) e u Il p irata nero» (1926) (loto 2, 3). Il pr imo è tratto· dal famoso racconto del tappeto magico di «Mille e una notte »: notevo le sopratullo l'uso di certi trucchi e la vistosa scenografia d i William Menzies, premiata dalla Accade-mia Cinematografica. « Il Pirata nero,. è uno dei primi tentativi della cinematografia a co lo r i, prima dell'avvento del cc Tecnicolor "· Si ricordano i ro ssi sfolgoranti, i neri bituminosi, il mare troppo azzurro Il p ubbl ico, per allora, non sembrò 41pprezzare tro ppo questa novità.

Uno ·dei nomi più famosi della cin • matogrolia è quello dell'ettore Douglas Folbanks che cominciava la sua ' meravigliosa carriera già nel 1915 con un film diretto da D. W. Griffith. Nel 1921 e51li insieme con Chaplin e la Picklord e lo stesso Griffilh fondava la ditta « Artisti Associati •· quello che realizzò tutte le successive produzioni del geniale allor1Hicrobara.

Feyder, De Baroncelli), se si tolga qualche giovane regista che si fa luce nelle piccole sale di avanguardia, come Jean Renoi r o Femand Uger (Il ba/letto meccanico), non comporta altro che dei macchinosi film stor(ci o delle coaunediole allegre di s t ile parigino Bisogna arrivare a

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l più disordinali embienfl e le più tipiche situazioni del dopoguerra si riirovano descritti con una particolare crudeiiA e .Jreddeua, nel film cc Femmina folli » (foto 1, 2, l, 4), prodotto nel 1922, che narra l'ambiente dello Monleorlo posl-belli:a. Il regi•te ed interprete di questo f•lm , Erich von Stroheim, venne definito come « l'uomo che vorreste odiare». Egli ho prodotto opere di incisività impressionante, ben rontane del cosidello reelismo, ma mollo vicine ella vita vera. Emigralo .successivamente in America, il regista offre un altro esempio della incomprensione e delle difticoltit che molti artisti europei lrov&rono nell'ambiente di Hollywood. Comunque, in America, egli produsse, dopo mollo lavoro e un gran numero di '!'Biri di pellicola impressionati, due film quali" cc Le marcia nuziltle •

René Clair per ritrovare una personalìtà, d i valore positivo. quella del pompiere Gance René Oair, il cui vero nome è René Chomette, è nato a P:uigi nd 1898. Vecso il 1919 ha inizio la sua carriera giornalistica e lettera ria. Cominciò a frequentare gli studi cinematografiCi presenrandos• m piccole parti di comprimario nei film di Prorozanoff e quindi come aiuto regista di De Baroncelli 1\ venricmque anni, nel 1923, produsse il suo primo film , Par•gi rbe donne. un racconto poetico e lento, pieno di ricordi degli ormai vecchi film americani a episodi, ma anche pieno di poetico umorismo Nel 1924, realizza il famoso su musica di Erik Satie e scenario di Picabia. Uno scandaloso successo, o , meglio, un successo pieno di scandalo, accompagnò la. programmazione di questo breve film dalle apparenze così assurc.le. In apparenza, il film non ha altro aspetto che quello di un sogno. senza soggetto, senza narrazione, senza storia, dove le più disparate immagini circolano in libertà. l a sola legge chè esse seguono, nel presentarsi allo spettatore, è quella di un'arbitraria e noncurante associazione di idee Nell'apparente incoerenza, turtavi a , si può ntrovare un semplicissimo filo Arianna : forse si tratta Ùi un sogno. che a

(foto 5, 6, 7, 8) e "Luna di miele" (foto 9). Sono due episodt d t un a siena svolgentesi nella Vienna dell'immediato anteguerra: situazioni scabrose, personaggi e tipi dalla fortiss ima caratterizzazione fanno di questi film due opere delle più vive e forli. Erich von Sfroheim inventa definitivamente in questo film il suo personaggio orma• classico: il Nicki aristocratico, freddo, distaccalo, egoista, antipatico, •d'uomo che '(orreste odiere "· Anche le altre figure del suo film sono freddall)ente .{lnalizzate: la regazza zoppa, il macellaio brutale. Una vita ferocemente falsa e triste nasce dalle fotografie crude o delicatissime. dalle potenza di altor: quali Fay Wrey, Zesu Pitts e Manda George • Dopo qll,esfe> film Stroheif1'1. ritorna ed essere essenzialmente 11n buon caratterista di film polizielchi e piurosi.

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poco a poco va prendendo consistenza e valor-e ncl vello di chi lo sogna, attraverso associazioni di imm!lgini c: di idee che, per quanto possano essere misteriose ed inesprimibilì a parole, seguono un certo ordine; tanto che, poco alla volta, sembra di poter presentire l'immagine successiva. Il getto d'acqua fa pensare al tiro al piccione, il tiro fa pensare :tlla morte. Alla fine tutto [3 centro intorno a questo pensiero: la morte e il seppellimento, EnJr"acJe diviene un poema tragico, una successione di temi comici c grotteschi, cakolata, freddissima, intelligente, quasi senza fantasia, una matematica minuzios1, giocante su di una tecnica vigilantissima. Già attraverso qu,-sto frlm ci accorgiamo come con René Clair il b3llecto, la danza, vengano ad occupare un n.osto importantissimo nel cinema. Molti dei lavo r i pos:criori ad EnJr"acJe. infatti, non sono che trasposizioni del magico dei balletti russi o svedesi, di StrawiosKi o di" Pc:trouchka, sullo schermo; giochi leggeri di buratti.o!. caratterizzati con molto ingegno come nel Cappello d: pa,l(lia di firen ze o potenziati da mille bravure tecniche

Ancora non si era inventata la formula del " sex·appea l " e le dive dov vano affidarsi a un loro particolare genio per diventare simbolo di amore per tuili gli uomini. Mae Murray (loto 2, nella "Vedova allegra •) Norma Talmadge (foto t e 3), Mary Picklord : in ognuna di queste donne si possono ritrovare i prototipi di mille altre che, in quegli anni come nei suc· codificarono la loro bellezza secondo i tipi celebri che le pr ime stelle Inventarono. Mae Murray è il tipo della seduttrice d'alto bordo, coperta di lustrini e di veli, coi tacchi esageratamente alti, i capellì mollo ricci; la Telmadge è la prima " aristocratica n, Mery Pickford è l'ingenua, eterna fidanzala.

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Le moghore int erpretnione do una stella celebre come Pole Negri, una delle mogli di Rodolfo Valentino, è probabilmente quella d i "Gli amori d i un'attrice», un lilm in cui è narrato un poco della vita di questa f-tmosa bella donna , amante e viaggiatrice, romantica, appassiocontinuamente in molo fra l' America e l'Europa perdivorziare e sposarsi

come nei D11e tJmiJ1 La success1va produzione di Clair comincia con l'avvento del parlato René CJai r dona alla Francia, il primo film dt un cerro valore, dopo una lunga di ann• SoiiiJ ; ltlli J; non ostante tutt1 i difett1 tecnici di quell 'epoca, nella quale ancora non erano chiari i limiti entro i qualr SI sarebbe dovuta tenere la parola e la musica applicate nl cinematografo, segna l'avvento del nuovo realismo dt-1 Clair, uno stile

Nel 1929 gli amer ic ani , dopo che gi.!o si era esaurito il periodo d 'oro do W. Griltith e di Mack Sennett, si accorgono del cinema europeo. Rimontano ;1 quell ' anno lo prime emigrazioni do divi e di registi del vecchio mondo verso gl i studi della California. Uno dei maggiori acquisti dell'America è senza dubbio quello conclusosi con l'arrivo degli svedesi. in particolare del regista Vidor Sjostrom A Hollywood, Sjostròm realizzò alcun i soggetti delle Lagerfof, oltre che qualche scenaroo americano. " Vento" (1929) (foto 1), con l'ettroce Lilian Gish, è uno dei suoi film p iù emotivi. Sotto a destr, , h foto 2 mosln una scena del film "Castigo» con Wallace Beery e fa Oressler, dove gl i ameri.:ani sos tituirono all'interesse per una coppia di giovani amorosi quello per i casi drammatici di personaggi vecchi e più umanamente determinali per quanto ugualmente simpatici alla platea.

La storia di Greta Garbo • nota a lutti. La vita pubbla e privata delle celebre attrice svedese é ormai divent.te un o dei luoghi comuni dell'inlereue degli uomini e delle donne del nostro tempo. Chi non con&sce il primo filmello pubblicitario di un magazzino di eblti confe:zion-" ce e popolare, ma sempée pieno di riferimenti letterari e pittO rici, tanto da fare de.ll'opera cinematografica uno spettacolo a parte, differente dal teatro come dal vecchio ci nema, con un mondo tutto suo, che è quello del.la verità colta nella strada e approfondita attraverso l'espe· rienza di un esperto cervello // probabilmente 1l capolavoro di Clair, ci dà la prova concreta che è nato

dove apparve la commessa svedese Greta Gustaffsonl E quindi i primi film !li Maurizio Stillar, durante qòef magmflco momento che. intorno al 1922, conobbe la cinematografia svedese. Basti ricordare la " Gosle Berling » (foto 2, S), • S. ga,. (edizione ita liana : "l cavalieri di Ekebù », 1923) ,. lizzalo sulla tracci11 di un romanzo delle Lagarlof Greta Garbo passa quindi in America. Comincia Il fenomeno del divismo: Greta diventa il simbolo di tutto il cinematografo, un penonaggio quasi divino, irraggiungibilmenté dislanta, aiutala in questo dal suo famoso viso da sfinge nordica, dai suoi occhi freddi e dalla sua bocca dura. Ad onor del vero, bisogne però dire c:he la magra svedese diventa una grande ettrJca. l suoi film, seguenlisi ormai in lunga seria, sono una sicura conquista in cui raramente si cede al gusto della platea, di mezzi espressivi sempre più semplici e raffinati. Sono anche un poco il simbolo dagli anni e dei gusti che penano, da

•lA CtrJ (foto 9), divt, lei 1111 di e, lt l'opeJ ltllltnte di • Yalersi elle t. p no. Clen tonfemin ...,.fu lÌ ldigJl li di ur liontlitl inleJpr.to fiOirllllo

"' La carne e il diavolo " ad "Anna C:rislie » (foto 9), del 1930, il primo film parlato delle diva , realiua to da Clarence Brown dal drem· mo di -Eugenio O ' Neill " Anna Crislie,. è forse l'opera dove Greta Garbo dè più compl•femenle la m isura delle sue possib ilità. Dopo di essa, infatti , si può dire che la d iva cominci e valenl della lacìlilè di quella lip icizzazione che la pubblicità americana le ha crealo intorno. Clarence Brown d iventa il suo reg ista. Egl i contamina della sua felice ab ililè le sleue in. lerpre tazi oni della attrice l film della Garbo sl adag iano ormai sulla tranquillizzante sicurezza di una falsa messinscena e d i una convenzionalità dei soggetti che solo la bravura della interprete riesce a nobilitare. Fra i film migliori potremo indicare " Anna Karenina " (foto 4, B)

prodotto nel 1935 dal romanzo di Tolslo i e " Le signora dalle Ce· melie" (loto 7) del 1937 Fra i peggiori • Maria Waleska •, film et· cu ralo, ma falsissimo. Ma al pubblico, ormai, non imporle p iù molto trovare una Greta Garbo veramente grande o per lo meno, nua. va, come ad esempio era quella di " Ninotchka " (1938) (loto 3)

L' attric e è ormai d ive ntala di dom in io pubb lic o , non rappresenta più u n fenomeno e, anzi, ha superato gli stessi termini

commerciali suo personaggio, per d ivenire essa stessa l' eroina di un continuo romanzo, moderno. La loto n. 6, mostra Greta Garbo durante la sua visita a Roma col m:teslro Slokowsky. durante quel famoso romanzo se nt imentale-pubblicitario c he in te ressò lutto il mondo. Oggi Greb Garbo, come risulta da notizie americane, sembra aver assunto atteggiamento politico contrastante con quello dei suoi produttori.

un n uovo artista. Il lmliont è il riassunto di tutta la prodll%ione comica ed operettistica fran cese, un film ricco e g rem ito di fatti, di avventure, di"personaggi secondari, di divertimento, portato tutto sul filo d i rasoio di un umorismo contenuto e pieno di punte polemiche. Tali doti, del re. sto, è facile ritrovare nel successivo A no11r la /iberté! come pure nel Q11attordt'ci Lllglto. Due termini sembrano poter essere indicati come gli essenziali del regista: la danza, secondo un cam. mino sempre più perfez!onato e scaltrito, e P arigi. Quanta aria parigina su René Oair! Una

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La più vere produzione filmistica americane è senza dubbio quella che SI valse degli naturali del paese per inquadrare le vicende movimentate dei p ionieri del cc selvaggio e lontano occidente "· Il creatore di questo genere di film è Thomas H. lnce; il suo cow-boy preferito, dal volto fermo e rigido a dagli occhi chiari, fu William S Herl, interp rete di numerosi scenari tratto dei famosi romanzi di Rex Beach (fra gli' altri: co Il demone dell'odio "• 1924, foto 2). Le ultime produz ioni del genere si ebbero nel 1923 con « The covered wagon "• un film che nam• la della conquistl! dalle gr11ndi prelerie occidentali e nel 1936 con i cc Cavalieri del Texas "• buon film di King Vidor (foto 1)

Negli anni fra il 1923 e il 1926 il cow-boy Tom Mix (foto' 3) apparve in una lunga serie di film avventurosi diretti dell John Byston. l suoi é i film di Buck Jones diretti da Jeck Conway, • possono essere considerati come i romonlicizzeli epigoni dei film cc western " degli anni precedenti. In eui, e poco a poco, il bello sfondo delle selvaggia natura scompare solto il peso delle vicende passionale e polizoesca.

Due scene del film co Viva Villa » (folo 4, 5), diretto da Conway nel 1933, uno dei film americani d'avventure, interpretato da Wallace Beery. Il ritmo incolzante del racconto di questo film raggiunge a volle un tono epico non privo di ironia Parigi ormai morta, ma nostalgica, fatta di àutisti bonan, di bor. ghesi in vena di eleganze, di rag:;,zze s=mpatiche, di festosi lum•, di ltma-park, di i.ncontri not>..urni, di cieli chiari sopra le p ;ccole dei famosi in rutta Europa Che cosa resta del film francese Jopo Oair? Per fate dei film sanori ci vuole molto denaro, e il denaro, almeno in grandi quantità, non è il miglior alleato dei poeti PenftOIU! Mimosa. La Malemeile, Poti-de-Ca· rotte. ecco ancora dei buoni film, ma come rari! Duvivier con Poil-de.Carotte si afferma, c fa scordare la sua successiva produzione, non certamente alla stessa altezza del gencilisstmo film che narra la storia di quel ragazzo difficile. E, ancora in seveniamo addirittura ai nostri giorni, ai ultimi del

cosidetto realismo dd pess1m1smo, di Gab:n. Ormaì è inutile fa.r nom1, chè tuttt i maggiori di questo genere E ad o nor del vero, qualche scena, di quei f il m che ci ora tanto distan=l e su perati. Chi non la morte di Ptpt-le M oko, o il senso de lla 811/e equipe. o la serra vicino all a strada fe rrata de Le jom Je let:e? Con qu esti tirol i, è possibile ritorru.rc un poco fino ai tempi 10 CU1 comparve sugli schenni tedeschi il n ome di G W Pabst, probabilmente ti creatore e l'inizurore del nuovo gusto europeo Al film espression ista il film Walter Rut •m,mn con la Slnfoma d, una grunde rlllà conclude ti periodo l!roico del f ilm tedesco ; ormai llOil c'è più tanto biSOgno di artisti, qua n to di che,

Anc he il film poliz iesco ebb e in America la su 1 co::tificezione b ricerca di scen5ri che in teressassero quel grosso pubblico abitualo alle emo zi o ni della c ro n s cll sc5n::t.,. listica me n le lralt5 lll d l i giorna li. Pres to, però, il mor3· li uafo r e d i Holl ywood volle c h e g li e roi dei film d i a vven ture (fo to 1, " A.:ros. lo Singapore • ) di venissero, i G Men io lotta co nt ro it gangsterismo e i c o ntr3bbandieri d'alcool Si e b be cosi una serie d i fil m c he trovò il suo modello ne ll a oc Palluglia dei senza paura "• 1935 (foto 3), e che diede opere crude p iene di mov imento qu ali " Missi one e toica " (lo lo 2) " l e vi e delle ciiUt ,. (foto 5) e • Sterm ina tet i senze p ie t.\ •. Anche un reg i1ta e spe rto e nolo c ome l' e uropeo Fnl z leng volle tra ttare ques to gtnere l o Ieee l o r s 3 con minore lru c:e inci sivi tà di quella d imo stnh d1 Hoard Hawks in « Scartace "• ma con ll)OIIo magg iore senso d i umanit.\ Il lifol o del film è "Furia •, 1935 (foto 4); e narro lo storia di un errore g iud iz i;n io.

A lon Cheney non ci sembra di dover riconoscere particolari dolo, se non quelle del!!' formidabile che dimostra in film nel sollomPIIersi e pesantissime e complicate lruccature, Comunque, egli ebbe un enorme 'suc,esso di pubblico e conobb-3 tutte le gioie e gli inconvenienti delle pubblicità. l suoi film sono tuili dovuli elle collaborozione doli'attore con il registe Mae Busch e prodotti negli anni dal t92S el 1927 Il più celebre di essi è • Il fantasma dell'Opere », une terrificante produzione ambientale nei 'ottemmei del gran teatro parigino dove si nasconde un mostruoso personaggio. L'inquadralura qui presenlah è del film « M.nlre la cillè dorme "• dirett., da Jack Conwey. Lo" Chlnay "ebbe 11 morire durante la ripreso del film « Il ferrov•ere ». Le foto 2 e 3 mostrano scene del film cc Furia " inlerpretoto da SilvÌl Sidney e da Spencer Tracy e diretto de Fritz lang nel 1935.

Un film assai rima,;;hevole, prodotto nel 193-4 negli studi cl'1 New York per la collaborazione di due dei più famosi sceneggiatori americani, Ben Hec:ht e Cherles Mac Artur, è • O. liIlo senza passione ,. (iolo 4, 5). Il protagonista del film, il famoso avvocato anassino, è Claude Rains. Nel film tutto è controllato, diii movimenti della do preu, llmit• tiuimi, alla musica, alla aderenza della alle dltlic:ili reazioni psicologiche del personaggio dopo aver ucc:iso, cerca disperatamente un alibi.

ogni tanto, abbiano un intu.izione poetica. L'uomo nuovo della cinematografia mondìale, colui che sistema tutte le esigenze, che compone ogni dissidio, è Pabst. U ;uo debutto fu quello del trionfatore: La tia smza gioia è WlO &ei più celebri film che si siano mai prodotti. In quel film si incontrano Asta Nielsen, ormai al declino, ma ancora dotata dì

ventun: preferite dal gusto dt'llO che si evolve, daJla platea e dai f requentarori di sale riservate. Pabst è un robusto artigiano, che ha compreso il cinematografo nella sua mutevole essenu di fenomeno strettissimamen:e leg.ato ai tempi, che ha aperto la strada a tutta la successiva migliore produ. zione ed europea. Film come Libelei, lo stesso Congreno si diverte. Max Ophiils, Hertiu Thide, &lgazu ;,1 tmiforme. sooo possibili soltanto attraverso !"insegnamento Pabst. Si può parlare, pc:r il film • fino all'avvento del qazionalsocialismo, di una vera scuoU., molto più sentiu e importante che non la S:essa scuola di Cla.ir in Francia .Ad essa non sono neppure estranee le influenze dell'ultimo Murru.u e, sopraturto, di E. .A. Dupo.tit Quel magniJico Dupont di V ttrieté, un film che resta_ a.lmeno per noi, di un 'importanza actist:ca eccezionale. E nemmeno, in questa atmosfmt, si

Il dramme di Mexwell " Winte11et " fu ridotto per lo schermql'\nel 1937, d" Allred Sentell e interpretato d11 11-i:rgcs Meredilh, Margo e Edoardo Cianelti (loto 1). Il film manteneva, nel complesso, la drullure tealrale,....pur non manc,ando in certe sce ne di qualche effetto visivo e sonoro prettamente cìnematografico. l'atmosfera cupa e piovoss di un sobborgo newyorchese è rese con un verismo minuto. un gioco magnifico e di una beltà imperiale, con una giovane dcbut:ante da poro arrivata dalla Svezia: Greta Garbo. Tutto il film è basato su una contrapposizione romantica fra la miseria c la ricchezza della Vienna de-lla inflazione, pieno di annotazioni veristiche e toccanti, come vuole la moda degli anni. Pabst, in fin dei conti, ha il genio della moda. La sua produzione è ineguale, ma sempre nobile ; è pienamente cinematografica in quanto resta vera fotografia dt'i' tempi, dei gusti, delle ne cessità. Ecco Ld tragedia 11ella miniera, QNaf. lro fanti. L 'opera da q11attro soldi, Don Chi· sriotte, .AtlanJidi. In Pabst si ritrovil rutto il i motivi, i ritmi , !e av-

Il film • Primo amore" (1928) inlarprelato de Tryon G. e Barbara Kenl (foto 2) rivelò Il regista Peul Fejos che qui nane con nu>lta genli)eue le vita di due esseri qualunque, un giovanotto ed une ragazza, nel pomeriggio di un giorno festivo a New York. E' queuno dei primi film sonori ed en1i, in esso il sonoro reggiunge spesso una sue particolare funzione. con " Slega Door,. {PISicoscenico) del 1938 (loto 3) il regista Gregory Le Cave ha voluto rappresentare il lrisfe relroscene dell'ambiente teatrale americano, quello che lo spettatore ere abituato a conoscere altraveno le luccicanti ribelle di Broedwey. Il film è fretto da un popolare dramma di George S. Ksufmsn e Edn!l Ferber.. e inlerprefalo da Katherine Hepburn e Ginger

dimenticare gli sfonunati, pesanti, tristi e crudelì film girati in America da Von Strobeim, 'uè quelli di Lindermann (Taboll). Comincia poi per la Germania un nuovissimo completamente staccato dai presupposti e daiJc: esigenze cht' reggevano il vecchio film Valendosi inteHigentemente di vecchi a.trori oome Jan!lings, ancora che cominci .la pr(!· sente cor(CJ)tissima produzione, assistiamo in Gefmani.1 àlla

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avessi Vr> ..,.;lione " (loto 2) è · impianhlo sulla grotlesca storia di una ..,reditll divisa ir> selle parli di un milione ciascuna eo lasciai" da un o slravagenle milionario o selle nomi scelti a caso sull"" guida telefonica. Selle registi hanno narrato i set!e episodi nei quali il film' si"· divide: episodi. fuJii grollescf'll ed in fondo amari, tan to c he il film vien quasi o prendere alleggiarnenti polemici.

scita del fi lm nazionalsocialisra. Fra ta le produzione ri corderemo, per evidenti caratter i di nobiltà, Horst .Wes· sei. il giol'a/le hllltriano Q11tx e Trionfo della t·olontà.

Uno dei primi film di Jo seph von Sifmi"berg « l docks di New 'lork " (1928) '(fo to 1 ) già rivela le particolari predilezioni del ;.gisto per gli ambienli squallidi, p e r lo descrizione di luog h i ed ir> rovina, a vvolti da uno di sensu!tlitil e torbida. la storie del film narra le vicende di un goovane marin>io che si fs per salvare la dor>r>a che ama. Gli allori erar>o Belly Compsor>, Ber>croll e O lg a Baclar>ova. Mervyr> Le Roy d irige , nel 1933, il film « Cuori in burrasca» (loto 3) cor> · Wsll !tce Beery e Dressle r, due dei p iù ellil.,ci b ru lli dello sche•mo "americar>o

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cinema americano volle creare una nuovo stella nell'europea ,,nna Slen, la nuova diva in terpretò tre film, ma non ebbe quel successo che il suo produttore si attendeva. Il migliore suo lavoro è « Nanà" (loto 1), un film 1ratlo dal noto romanzo zoliano e diretto da una don na, Dorolhy Arzner. ' Nel 1935 la div;J Marlene Dielrich fu diretta ancora una volta da Joseph von Slernberg nel film « Capriccio spagnolo » (The Devii is a Woman) (loto 2, 3), tratto da un romanzo di Pierre louys adatlajo per lo schermo scrittore americano John Dos Pauos. Il regista si vale qui di tutti quegli elementi che possono slaldare e disgregare la immagine in uno scintillio di bianchi e di neri, in mezzo al quale compare meraviglioso il viso della bella donna. trine, reti, ricami, ga losie semi-ch use che fanno da filtro al sole, c;esle, g111bbie, stelle filanti COI"'pongono una Spagna decadente e sensuale, secondo il gusto dello SternberQ e del romanziere louys.

la ' moda di po rtare sullo schermo i j)1ù ira;di successi della stagione teatrale cominciò in America piutfoslo farai: ne l 1'137 è la vo:ta della "Foresta pietrificata" di Robeit Sherwood (loto 4). Questo film, diretto da Archie Mayo, e notevole soprattutfo per la perfetta interpretazione di due allori quali Leslie Howard e Bette Oavis. La loto S most ra una scena di « Cuori in burrasca "·

La Davis è una attrice che, non si vergogna, come troppe sue colleghe americane, di mostrarsi trascurata, m&l v&stlhl e mal pettinata, La si veda nello parte della serva in " Schiavo d'amo re» {foto 1), un nobile film tratto dal romanzo di Somerset Maugham

Siamo arrivati ormai aUa fine. l! cinema, da L'arrh•o del /reno alla slaziolll' a Kermeue héroìque, sembra aver fatto un ben lungo cammmo. Esso ha ben presto trovato il suo linguaggio, i suoi mezzi tecnici; ma quanto tempo ci ha messo a farsi considerarepure ti è riuscito - come un'arte autonoma. La sua vera data di nascita, di solito, è posta· insieme a quella della guerra mondiale. E di fatto, i primi «corto-metraggi» di Cbarlot, I'appatlzione di Sjosrrom, sembrano dar ragione a questa teoria. L't bellezza delle immagini in movimento, la lentA, sinuosa e miracolosa maniera di presentare j personaggi, l'attenzione alle forme belle, ai dettagli della vita,

La celebre commedia di G. B. Shew " Pigm,lione • fu rid'olta per lo schermo nel 1938 da -'nfhony Asquilh, che si valse della interpretazione dello Howard e di Wendy Hitler, Ne sorti un film ben r.1ccontato, vivo e ben recitato (vedi foto 2). a Il traditore • (foto l) è su:'u ramenie il mighor film d i John Ford, un regeste amencano che altern<1 la più commerciale e produzione a qualche bella opera: Il soggetto di questo film, prodotto noi 1935, è tratto da un episodio della guerr.s civile irlandese del 1922 narrato dal romanziere Liam O'Fiaherty, L'azione si svolge tutte di notte, per le nebbiose Jlrade di Dublino. Il protagonista tradisce i suoi antichi compagni di lede.

agli oggetti, a un animale, a un viso umano, tutto il mistttioso linguaggio del film, la srrana concordanza di bianchi e neri, di ombre e luci, per la prima volta ci sono apparse ne Gli Da qud momento viene vecamente messa a punEO la sintassi dello schermo, e doè, quella maniera di vec:kre, di sentire, di presentare uno spettacolo che oggi è tanto distante dalla tradizionaie maniera tearrale. E' con gli svedesi che si l'autonomia della espressione cinematografica. Ma, quando ci si accosti all;a srori:t del dell'anteguerra, bisognerà convin-

Gli ameri cani hanno uno speciale genio per mostrare co5Cienziosamenle d.ncritti i p iù straordinari c caratteristici della loro vita. Anche i " music-halls •, i cc dan cings "• da quelli per milionari a quelli più popolareschi, hanno trovato i loro pittori Le' foto 1 e 2 sono del film "La danra di Venere • con la Crawford. diretto da R Z Leonard (1933); la lofq l di " Dieci a danra "• diretto da l. Barrymore. Uno dei primi e migliori film c.no Fra nlc Capra è « Proibito • del 1932 (loto 4). Gli allori sono Adolphe Menjou e Barbara Stanwich, interpreti di una triste e moderna storia d'amore.

cersi che occorre anche rendere onore ai suoi primi ricercatori e artigiani. Non è ancora del tutto certo che il meglio dell'arte c.i nematograftea, le sue più vigorose creaiioni e le sue più ricche ed ingegnose rrovate, non appaiano sop"ratutro nell 'ordine comico; non è ancora dd tutto cer.o \ per conseguenza, che il più fruttuoso lavoro non sia stato quello dei primi comici, di Max Linder, di Méliès. Le loro frammentarie e sconclusionate ricerche, una volta coord inate, furono la base del successo dt Griffith, allo stesso inodo che i risultati ot-

La foto · S mostra• una scena del film cc la donn.l del giorno » con W. Powell, Myrna Loy, Spencer Tracy, Jean Harlow diretto da Jaclc Conway; film girato nel 1937 e ch8' assieme a " riservata •, " Simpati ca canaglia » e " l m ilioni della manicure ,. apre la serie di quelle pellicole ironiche sentimentali che preannunriano il lortuhato sutceuo di << E' a r!ivata la "·

« Se:olo XX» (foto 1, 2) diretto nel 1934 da Howa rd Hewks, e scenegg iata da Ben Hechl e Ch. Mac Arlhur è fo rse il film farsesco più pedello e origine!::! prodotto in America: si l rll tla dell5 di un grande attore e di una grande attrice che s'inseguo,o, si smano e leticano. lnler preti slraord iMri di quesh pellicola furono John Barrymore, Carole lombard ed Etienne Gi ra rdol nella i'ldimenlicabile parle del maniac::> che appiccava in treno c"tellini con scritte apocalittiche

tenuti dagli italrani furono la piattaforma di tutto il genere spetta· colare del nuovo cinernawgrafo. Probabilmente i temuni dello spet!acolo cinematografico sono segnati. appunto, dal genere comrco e da queilo gigancesco e meraviglioso Ma comùnque, è certo che soltantocon la guerra cominciano gli anni fatidici del cinema. In margine all4 prçduzione uf ficralc, i n quegli anni, appare j nfatti tutta quella Iic. chena di esperienze individuali nelle quali, forse, co nsiste il più prezioso capitale Jella cinema:ografia. Le fortunate condizioni finanziarie di quegli anni non servono ad altro che a giustificare tutti i ten tativi, a ponare a buon esito tutt.c le esperienze. I risultati furono quasi sempre fecondi. Il cinema comrnci.1, a sua volta, a rendere dei buoni servigi a Ila let:eratura e al teatro. La situazione, al

«< Accadde una notte " (foto- 4) resta uno dei film americani più fortunali ed imillili. Un giornalista ed une r agazza milionaria si t rovano nella situazione di dover dOJ;m ire nella stan za; i due g iovani sono innamorati uno dell'altro ma non vogliono d imostrarlo: questa è la chiav0 della vicende, svolta granc;le semplicità, in una vivace se rio di avv4(1n lure che atcedono du rante un viaggio. Reg iste del film !u Frank Capra (t 934) ed allo ri furono Clatdc. Geble e" Claudette Colberl Un altro film comico seniimenhrle, che. giu.oca sul soli to motivo d i co_ntrattèmpi che si risoi\Oono : "in fa.vore dei due giovani protagonisti, fu "The great Ziegléld" ' (foto 3) interpretato da Wi rginie Bruce e William Powell, la riVI· sta musicale ispi rate elle ve-:chie e caotiche rappresentazioni delle « Follies Beyise » ha ragg iu nto in America. una sua perfezio11e chè e volte l'eccessivo sferzo finisca con l'appesantire lo spellacolo. la loto 5 mostrll una scena del film " Amore in otto lezioni ».

la loto 1 ,-ostra una scena del film « Sogno di una notte di mezza estate» fratto dalla com· media omonima di William Shakespeare; benc:hè re.aliuafo con grande sfarro e ticchez"la di cos tu mi il filln restò troppo legato agli schemi tealralì: allori furono James Cagney, Olivia de Haviland, Anita Louise {nell!l foto qui pubblicata), Hugh Herbefl, Mickey Rooney.

in cui la parola è donata ai muti dello schermo, è la migliore possibile: delle due correnti che si rivelano ovunque si faccia del cinema, l'u na delle quali vuoi gettare il film nelle bTlccia capaci dell'industria e del commercio, mentre l'altra vuoi indiritzarlo sulla stfada di una più artistica nobiltà, la seconda sembra essere ormai la vincitrice. Molto meno lentamente di quello che si credere, i tentativi del film di avanguardia, le esperien. ze di qualche artista appassionato ed intelli. gente, reagiscono sulla produzione comune, i produttori stipendiano uomini messisi in vista con lavori molto ardi!i, una corrente di scambi si stabilisce fra il cinema d ' avanguardia e quello più dichiaratamente commerciale. In ta:l modo, ' anche la produzione media si avviava a nobilitare sempre più il suo livello e td inna lzare il suo tono. La rivoluzione industriale del parlato ha cambiato ogni cosa. Basta pensare all'enorme importanza che ha ora tutta la organizzazione ind ustriale, a queiJa che la nazionalità sressa, attraverso la lingua, viene ad assumere, al costo di un film, e quindi alla necessità per il suo produttore, di rifarsi sicuramente tutte le spese giocando sul più semplice e basso gusto del pubblico . Anche se non tutta la produzione dei tempi del muto è dello stesso valore di quelle opere di cui ci è accadu'to di fare il nome, poichè ac. canto ad esse che sono quasi le ci me di un paesaggio, es istono anche molte collinette e molta piatta e noiosa pianura, esiste, ai tempi del muto, un gruppo di. lavori completamente realizzati anche sul p1ano artistico che, con l'avvento del sonoro, si va · sempre più rarefacendo qualitativamente e quantitativa.

Sopra (foto 2) una scena del film « Amami stanotte" diretto da nel 193} e interpretato da Mauric;e Chevalier. Solto (foto 3) una scena del folm « Le amano i diamanti » interpretato da Lyonel Barrymore

«Filomena nel bazar., (in allo) è un allro esempio di comico americana, e precisamente dì quel gene · re di pro(luzione ba$alo $YIIe torte In fottio e i cascaloni. Un alt.,re famoso a quei tempi era Falty (il grassone) che vediamo qui a destra. Il sueceno di questo ettore lu grandissimo e non so conIano i film da lui in lerprelali, quasi tuili girali, si può dire, senza seguire una precisa trama, quasi improvvisali. La sua vile fu molto avventurosa; finilo in miseria e varie volle, mori in un ospedale pubblico.

mente. vediamo di seguire più da v•c•no •famoso momento della trasform3zione. Le ricerche che dovevano condurre alla sonoriz· zaziòne del Hlm erano cominciare subito dopo la guerra. Lo sviluppo e il perfezionarsi di tutti

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zione. La Paramount perde quasi tutta la sua importanza, la Warner, la t'ox e la Metro sono il paradiso dei nuovi astri. L'attore del muto è rovinato per sempre. E' co· me uomo - pochissimi dei vecchi, infatti. riescono a sopravvivere alla nuova complicazione - ed è rovinato come genere. l nuo,·i attori che i l sonoro r:cerca, abbandonano tutri i metodi, i trucchi, gl i 3ttçggiamenti del vecchio cinema: per un lato si umaniznno c scendono vicino allo spetta:ore, per l'altro di. vengono, nella vita p rivata , i viventi manicbi. n\ c le eterne esemplificazioni dei ruoli che sostengono sullo Altre C9nseg\lenze enormi si determinano in ogni paese. La necessità di fa r comprende re film prodotti io una lingua stran iera dapprima incoraggia i costosissimi tentat ivi d i realiuare per ogni _,. film diverse edizioni a seconda dei suoi mer-

Femosìnimo anche larry Semon, dello Ridolini, un attore che univa alla sveltissima capacitA inventiva di situazioni comiche la frenetica destreua di un ecrobata. A -lui si debbono le prime grandi trovele comiche, (c.ome qualh d i comporhrsi di fr:>nte a un aufomobila come se l'automobile avene fa. collA "mane) e i primi motivi di sforwnato amore che più lardi saranno ripresi da altri celebri comici. lo spunto a cui più spesso ricorr_eva nei suoi film eta quello di inseguito e di riuscire a non farsi rincorrendo l'inseguitore. le foto 1 e 2 lo mostrano "''Ile due comiche finlli « Ridolini grande altore » e « Ridolini alla segheria "• esempi di una numerosissima produzione che ancora si -può rivedere in qualche cinema di periferia.

gli apparati il progresso della radio, la grande quantità di labomori e di ingegneri elet. trotecnici, già nel 1924, permisero di toccare la soluzione del problema senza ricorrere ai dischi

del fonografo. Le compagnie di radiotrasmissione, William Fox, la W utern Elerlric. già nel 1926, -a conoscenza del sistema Vitaphone Gli inventori di esso si presentarono a Zukor. il ras della P:tramount, e a tutti i suoi concorrenti : il risultato, strano a dirsi ; fu per molro ncgati\'O. Non si alcuno che fosse disposto a c redere nell'avvenire dell'inven:tione. Fu soltanro un piccolo produttore come Samuele Warnec c he si dimostrò Clpace di apprezzare quello eh<: sarebbe stato il più grande successo ael giorno. Nasce Il cantante pazzo· lmmediatJmentc, con un crescendo spaven:oso e velocissimo, si \'erificano le conseguenze della rivolu-

Le loto 2 e 3 di questa pagina si riferiscono al fil m « Sette a n ni di g ua i "• prodG!to ed interpretato da un comi:o famoso: il fr ancese M3x Linèler E' qu e sto. p robabilmente, il p rimo film comico di unii cerili lunghezza e di un. certo imp!llg no, in cui si prodigs 1!1 Elegante geni,lilà dell'attore francese. Nel lilm è possibile ri lrov., re due filo n i o due generi di comicità. Accanto a quello affidata ai visi di per sè stessi di vertenti di 11lcuni attori, un'sltra spinl• ' al ris:) nasce dalle nohz ioni umoristi: he, che Mn Linder introduce in ogni sèena. Le barbe finte, gli occhi ne rissimi dei personaggi cattivi del film, le bombe che scoppiano lasciando miracolosamente illeso il p rotagonista, ma slracciandogli lutti gli abiti e annerendogli il viso, sono in « Sette a n n i di guai • messi al servizio di una trovata comica cent ra le, la iettatu ra, ch e trasc e nde la solita ingenuità americana. Foto l: un 'altra scena di «Ben Tu rp in occhio d ' aqu il a "·

cati di esportazione. Poi viene dt moda il doppiaggio. A poco a pòco, l'attre'zzatura industriale necessar' a per produrre dei film si generalizza ovunque; attraverso le necesSità degli stabilimenti di doppiaggio e di nedlzionc nazionale si pongono le basi per le produzioni ori_ginalt dr tutti i paesi.

mcnte però, mentre si estende l'attrezzatura tec:n:ca, mentre si conoscono i modi c i s:stemi dt quella produzione americana che ha ormai l'assoluto predomi. n'o, si estende anche, in ogni paese, la mentalità dominante di quella industr'a. l paesi che si avviano a concrerizzare una produzione cinematografica particolare si mettono tutt i sulla strada della amertcanizzazione, senza capaci di esprimere qualcosa di nuovo e. d; Ai difetti propri dell'America, P cioè del

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cinema.ograio ameriCano, si aggiungono quelli part col a• i dd paese dove certe forme d i industria lizzazione, cuti sistem t, cena mentalità, si sono voluti trapiantare I l risultato è che i pochi buoni risubti del cinema sonoro si o.tengono proprio in Ame rica; molto più ra· ramente in quei paesi che, per farc del cinem 1, hanno vol uto rical. care quan to si c1a soliri fa re al d i là dell'Atlant ico. Ma il buono, comunque, è poco. Forse due nomi appena, fra i tant i, si possono ricordare : S. Van Dyke e K :ng Vidor. Van Drke produce alcune opere impregnate di una ce rta poesia, n elle qua-li la sonorizzaz10ne è impiegata con intelligenza, con alcune scen e degne presso il grosso pubbl'co di una fortuna migl iore di quell a che non hanno avuto Ombre bianche e più ancora Es kimo , sono ottimi film , ancora pieni d ! aria libera, di mare, d ! cieli, come le vecchie opere di quando l'obbiet•ivo cinematografico andava alla scoperta del mondo nuovo nel quale era nato. Sullo stesso piano. se non s u di uno superiore,

Uno dei più hmosi e signifintivi <>fiori comici è •10\IO Busler Kealon (foto 1, 2). Il suo pe onaggoo e nolo a lutti' un giovanotto di buon cuore, ma serissimo, impassibile e mulo di fronte ai casi più impennli e tremendi, a c icloni, a fughe di m'ndrie il traffi co d i Broadway, a!la guerra di secessione. Busler Ke alo n non rideva m'i; il suo stile personalissimo ed inconfondibile ne ll'accettare come cosa assolutamente norm,l e tutto quello che puo 3C-

cadere ad un di sgruialo personaggio comico americano. Più lardi il Kealon, perduta l'importanza commerciale che aveva prima dell'avvento del parlato, si trasferì a Parigi, dove lo chiamava un vistoso contralto che gli imponeva di ridere almeno una volla nel finale di ogni film. La produzione francese e sonora del Kealon è per6 quanto di più sciocco ed insulso possa esservi.

si può mettere il lirico documentario di Flaherty L ' uomo d i Arali. K ing Vidor, dal canto suo, mentre tutto il mondo co rre a vedere Broadu·ay i'rlelody. realizza, con Halleluja , uno dei quattro o ci n· quc capolavori dello schermo di tutti i rempi. I negri, il cotone, i due treni che ogni giorno partono con il loro carico di anime uno per il paradiso e l'a ltro per l'inferno, la caccia all'uomo nella brughiera il -silenzio scandito e del film non si d imenticano fac :lmen. te Gli altri lavori del Vidor,' anche quel moralistìco e gioioso No.rlro pune f!IIOtìd. ano sono di valore più scadente.

Harold lloyd (foto 3) o · l'ottimismo lrionfanle. Ouesio altore J. uri P-òco l'eplgor'lo di lullé la vecchia produzione comica american.:tl, quel !, sulla d estrezza acrobatica, sulle avventure meravigliose, sul trucco tecnico che rende possibile alla gente· di camminare sui cornicioni de i grattacieli o d i percorrere le st rade animale dal lr<>ffico d i New York a velocità pazzesca shsndo a bordo di una vecchia e lumanle Ford. Harold lloyd è anche i l s imbolo dell' ottimismo "yankee "• della fortunata faciloneria un personaggio che, alla fine del film, dopo straordinarie avventure vissute sorridendo e sudando, trova sempre la ricchena e l' amore, cioè conquista gli ideali borghesi dell ' amer icano medio.

Ma. per for.una della produzione americana, si assiste ormai al fen omeno della emigrazione verso i dorati lidi dt!'lla California degli uomini migliori sui quali il cinema di tufti i paesi può conta· re. Quello della cinema tografica è tmo clei fenomeni più sconfortanti e fra quan· ti sono legati aLla decima musa. Parliamo cpsì delle brutte e difficili esperienze fatte da uomini di pri mo ordine vol:a trapianta. t isi nell'ambiente americano, come di quel 4oloros;ssimo fenomeno

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In allo: una scena de " La grande pat,!OIIIIa famosi;simo (ilm del 192S, che rivelò il nome di King Vidor al pubblico europeo ed america no. " Le gronde par11la " è il primo film di un genere nuovo: il film di guerra, che forse sare bbe meglio chiam.,. :.enz'allro il film di propaganda, dato the tutte le produzioni del genere vogliofto entrare in polemic:a c:onlro qualcosa o qualcuno, una nazione o un sist-. sociale, che è la migraz10oe interna dei cirtadini degli Stati Uniti. Verso Holly. vood, ne i suoi anni belli, s ; riversava un flusso continuo di uomini e di donne, di tutte le età e di tutte le professioni, gen te che o aveva abba ndonato da uo giorno all'altro la sua vecc hia vita, per seguire la traccia di una strao rdinaria illuslooe, o ché era stata get!ata sulla grande strada asfaltata della disoccupazione da quel mondo tragico, da quei tristi anni della crisi che Hollywood vo lutamente 1gnorava. La polizia sbarrava le strade della California, impediva l'accesso nelle stazioni ai disoccupati, arrestava tutti co. loro che, di notte, girassero a piedi in. vece che in automob: lc, come ormai voleva la rispettabilità americana. M a da rutte le parti del mondo giungeva gente a Hollyvood, in tr:no.pulmann, sui grandi transatlantici, attesi all'arrivo da nugoli di fotografi, a piedi, sui lucidi

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Una inquadratu;a doll'amboziosissimo film "Angeli all'inferno" prodoflo nel 1930 dal cineasta av oa-tore H. Hughes e diretto do Lewis Milesfone, opera di prop,.g;,nda in favore dell'aviazione

torpedoni << from 1·oa.r1 lo roa.rl », al modico prezzo di dollari Attori, belle don. ne, generici, regist: celebri. Alla fine lo Stato di Hollywood era quello che registrava il più grande numero di morti per suicidio, che vedeva i più clamarosi e tristi f -1 llimenti. Von Stroheim non è il solo esempio: Eppure il americano deve tutto a uomini della sua-specie. Basti pensare a quanto han!10 ad esso degli stranieri come Capra, Borzage, Sternberg, Mamoulian. Persino Eisenstein, :td un certo punto, parte per Hollywood. Qui giunto, rovina il suo produttore girando almeno 60 chilometri di negativo realiuare un troncone come T11o11i s11/ MeJSico. Ma, pure, se dimezzato come lo si è visto, il film è un capolavoro : Eisenstein è un uomo di ingegno, anche in Un paese capitalista,_ Ma veramente è ben chiaro che anche --il di Tuo11i Jlll Messico porta la caratterist:ca marca propagandisti<a dei film sovietici. Tuttavia, qut"Sta voltll, la propag3nda non è l'essenziale Il vero senso del film bisogna andarlo a ritrovare nella perfezione plastica delle immagini, in quelle chiese, in quel in quegli alberi che vedono svolgersi la vecchia comune storia bianchi colonizzatori e dai nativi sfrutta:i, in quel lento passare di paesaggi statici, assolati, dove i ciuchi appaiono immobili davanti ai muri candidi delle fattorie.

Ma, per tirare le sòmrne, quale è il punto dd la situazione ci nematografica odierna? In nanzi tutto, sembra evidente che, non ostailte le apparenze, il del film sonoro sia compleco. Mai, come dopo l' av-

i film cosidetti di propaganda va elencalo • Femmine del mare • (foto t), diretto da Frank Capr.J nel t 928. Con quatto film si rivelò il ' regista italiano che fino allora aveva realizzato commedie allegre e film comici. Le scene nell'interno del !-OIIomarino affondante restano an• · core Ire le più drammatiche e più commoventi sçene dei film americani. Attori di questo film furono: ltalph Gràves, Jack Holl e Dorolhy' Revier, la donna contesa fra i due marinai. " Settimo cielo " (foto 2), tratto da un dramma :li Auslin Slrom, è l'ultimo' film prodotto sullo sfondo della guerra mondiale t914-t918. Il regista ne fu Frank Borzage, gli interpreti Simone Simon e James Sluard La guerra in questo film pur non essendo in primo piano, viene comunque ad assumere una importanza enorme Gli spettatori dei film di guerra, in ultime analisi, si ab:.. luano gi• ih tempi pacifici a considerare la guerra come un fallo inevilebile, tempre pretenlo e romanltco. La propegende li conquista felelmente. ·

Le propagande politica non si vale soltanto del film documentario, ..,.. sì allaccia con successo anche nelle : soggetto di tuHe le nazioni. Anche • La bandera • (1935) d i Julien Ouvivier può essere consi derato come un' opercS d i prop3g nd3. • L3 bander.ll "• t.Oil\l.lnqu-. • un bellissimo film: un dramma d i amb le nle coloni.11le, sulle legione straniera spagnola, forte e vivissimo nelb dei interpreti (JeM Gabin, Annabella, Pierre Renoir) e delle finali dell'appello .111 caduti (foto l) Forte valore e fono propagandistico assumono film come " Bengasi • (foto 2) e " Noi v(vi » (foto 3) Gli sfondi e gli intrecci romanzeschi d i quelle produzioni m11ttono in evidenza il signific&fo poliIleo che l' accorl4 regia e l'uso di qualche mezzo tecnico eccezionele sembrano invece voler adombnre. l momenti migliori sono r.!ggiu nti quando la commozione umana o la realtA della vicenda o.escOr>:) a superare lo stretto valore contingente del film.

vento del SOrtO::o, l'impoten:u e la povertà del dnema si sono così evidentr.mente Mai, come dopo l'avvento del sono ro, si è v ista tan;a volgarità; mai le pretese v1rso soluzioni psicologiche sono apparse p•ù ridicole, 1 dialoghi più convem;ionali, 1 personagg1 più vuot• Soprattutto il dialogo, è quello che ci fa sentore che il cinematografo sta ancora attraversando un numo periodo d1 assestamento e una nuova CriSi dj crescenu Di fatto il cinematografo, pur disponen. do come il teatro della parola, la può utolizzare sohanto a frammenti, con un valore soprattu rto esploca:ivo dell 'azione. Il d,,dogo cmematografico partecipa un poco dc:lla naturi\ del vecchio sotto· titolo o della v«ch•a d idascalia , e un poco vuole

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assurgere alla stessa importanza le:reraria e poetica, alla funzione insomma del dialogo teatrale. Troppo spesso esso riesce soltanto a diventare comico, o troppo pretenzioso, o addirittura assurdo Non si è ancora riusciti ad assegnargli la sua funzione più propria, nè a trovargli la formula più conveniente. Ani tentativi più coscienziosi fatti in questo 5ell$O, hanno reso evidente che il dialogo cinematografico tradisce ancora oggi le sue intenziora e-i suoi personag. gi, che è incapace di creare un caratte. re, mentre, nello stesso tempo, è trop· po importante per relegato ad una posizione sccondari.t Anche questa, forse, è una delle ragioni che si possono assegnare alla evidente sproporzione fra

Altri Ire film d i guerra e di propaganda. Dall'allo in b.uso " Giarabub •, (foto l), "Bismarck" (1941) (foto 2) di Wolfgang Liebeneier e ocll grOJnde re • (1942) (foto 3) di Welt Harlan sulla v ita del Kaiser Federico Il. Più spetlacoleri i film tedeschi, e meno co nc.:denli ello spettatore qu,lche IO• !eresse per une frema romantica; piu sciolto il film italiano sulla ulfim;, difeH di Gierabub, nel quale è qualche- elemento che, se forse nuoce elle del compilo prefiuosi dai produttori, pure ha un valore in quanto capace di creare un'atmosfera ed un ambiente. " Bisn\lrck " e " Il grande re "• sono esempi delle miglior& e più impegnativa prodùzione tedesca di questi ultimi anni, produzione velentesl di una lunga esperienze di tecn ici e di attori, nonchè di sicurissime organizzallve. Le cure nella ricostruzione storica di ambienti e costumi è pregio notevole di questi film.

Il l olm comll documentario d' v'la de ve poter per rtusctt a di gradimento el pubblico, o su do un soggetto particolarmente in· terenente o su un.ll realizzazione formale con evidenti carotieri d• nobili•. A qu.slo secondo genere appartiene •l'uomo :di ' Aran " (loto t) uno de• più esptenivi esempi d i cinema puro, un film che narra fstlcou giornata d i una famiglia di pescatori dell'Isola di Aran, posta nell'oceano a n:)rd-ovest Règista del film, (1934), l stato Roberto Flaharty, che. già vedemmo compagno di Murnau nelle riprese di • Tabù • (d· cui a pag. 64 demmo alcune scene). Il documentaroo • Africa parla • (1932) appart iene invece a quel genere di film che si vale della curiosi!• di un ambiente per rid estare l'interen• dello spatlelofe. Il regista ne fu W. Fuller (loto 2 • 3)

importanza che Jl cmema odierno ha oeJ mondo e la banalità dCJ suoi risultati. l mezzi tecnt ci si sono allargati e completati, si può ormai reahz7.arc concretamente ogni parte di quella atmosfera che le nostre sensazionJ dSfli li· spetto della vita è orma, « cmem.ttografabile ». Eppure, non si fanno altro che delle cOfllln«<iole filmate. I !mtativi di dei film veramente « sooori » :;ono ben presto dimentica<i. Cosa resta ddle invenzioni soooce di Sottn ' tetli di. Parigi, di H.alltfJijtt,.ll .ariche del brano del suicidio di Manuela in Rttgazze in Nmformt, o anche del finale di Ve«hitt Gwrdtu, con quei motori arrochiti all'alba.

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quel canto dì lontani? Tutto è restato let!eca morta. Nella maggior parte dei casi, il flm sonoro non è altro che un film muto con accompagnamento di parole. Il risu ltato è riaccompa· gnare il cinematografo S11Jia strada dell'avvkinamento .11 teatro. dalla quale, fino dai primi inizi, aveva cercato di allontanarsi. Cosa succederi poi, il giorno che anche il vecchio bianco e nero sarà definitivamente! soppiantato dal film a colori? Si potranno r'solvere, dato che si sia sistemato quella della sonorizuzione, i problemi del colore? E il cinema a rilievo? Meglio è, credjamo, riandare un poco

.Le vita delle primitive popolaziol)i dell'isola :li Borneo, gli antichi cacciatori d i leste dai selvaggi _. narrate in un notevole film documentario prodotto dalla To bis nel 1933 per la regia di- von Plessen (loto 1, 2, 3).

la storia del vecchio cinematografd, ritrovare un poco delle commoventi ;mmagini della nostra fanciullezza, un poco del. la ingenuità, delle antiche comiche, delle grandi dive del pas· sato. Si apre, il primo cinematografo, in un mondo ancora tutto ottocenttsco e meraviglioso, s:mile a quello dimenticato del bai tabarin e delle canzonettiste. Ha cominciato la sua carriera scoprendo il mondo, correndo da un capo della terr1o, Poi, a poco a poco, ha seguito un processo di imborghesimento. Si è racchiuso sempre più fra quattro ha pun-

le loto 1 e 2 appartengono ancc.ro al documenlerio oc Africa parla • di Futtw e Fullon, uno del migliori esempi di quantO' il cinematografo pone fare perdere evidente, nobilitare e avvicinare alla comprensione dello spettatoredio un mondo cosi lontano e cosi poetico come quello delle foreste e delle savane equatoriali. Protagonisti di questo film erano, più che non gli uomini. gli animell, colli sempre co,. particolare lelicit•. Anche il documentarioricano • Sequoia" g iralo nel t934 da Chesler M. Frankltn In un grande peftiO nazionale, si giova con scaltrezza di quel lormjdabili allori che sono gli animali (foto 3).

tato la sua macduna d;a prc:Sa sul salotti, ha dimentitato la sua vera natura di pittore, a larghe pennellate, di paesaggi e di folle, di miri compresi da tutt1, di unive rsali come lo sceriffo disonesto e il mandriano spavaldo, il povero miserabile malinconico e sfortunato e la donna seducente. Gli esper1mentj di avanguardia, i film le personalità degli artisti che in esso si soOQ introdotti, sotto questo punto di vista, gli hanno fatto più male che bene. Il cinema doveva essere lo spettacolo popolare per ecceJJenù, il successore del vecchio teatro per tutti, del grande teatro fatto per tutto un popoio. Ora, invece, ha sostituito sl il tca· tro, ma soltanto presso 1 frequenWori del vecchio borghese, di quello tanto distante dalle sue funzion! quanto lo è ogsi il cinema dai suoi debutti. Il bel film, in-

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Il documenlario cinemollografico, come il serviz io g :ornelistico, sta codificando i mezzi espress1v1 delle sua erte Si henno co•l opere documentarie d i grande valore. Ricorderemo Ira gli eltri • Alfa Tau " (1942) il bel film sulle orioni dei sommet'gibili italiani giralo de De Robertis; (folo 3), • Le linea Maginol "• viaggio all'interno delle celebre fortezza francese realizzato nel 193' da Jee'n Pages • Marcel L'Herbier per le R.K.O (lolo 4), "La guerre mondiale "• documentario Fo:1 che giunge fino ol giorno dell'ingresso nel conflitto attuele degli Steli Uniti. An· che il Pepe • slalll presentato in un .documentario del titolo " Putor angelicusdiretto de Mercellini (foto 1). Le foto 2 mostre Pio Xl ell'j. neugurezione di una mostra di cinemetogrefie cattolica

Akune $Cene di film russi d el tempo dello Zar: • Il prigioniero del Caucaso » foto l, 2, ed " lvan il terribile» foto 3.

somma, oggi non è fatto pe r tutti, ma sol:anto per quel nstrerto gruppo di persone c he forse è an grado "'di intenderlo. 13jsognerebbe, anc he se ormai il gusto è stato t raviato dal com promesso affa r istico che ha insidiato da non molti ann i la produzione cinema.ografica, che i l cinematografo tentasse anco ra di bello ed intelligibile a tutti. - Per far questo, dovrebbe rinunciare innanzi tutto a due cose. Dovrebbe, per un verso, dimenticarsi di essere una indus t ria e dovrebbe staccarsi dagli « intellettuali », per l'altro Non sono cose faci l i Ma sarebbe l'unica man iera perchè il cinematografo producesse rulcora ogg.i opere di valore e significato, nonc hé una produzione media, pari a quella dei f i lm muti Per adesso, pens:amo che la futura storia del cinema andrà a- ricercare i documenti di que·

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s:a epoca, da l 1930 !llla nuova guerra, prop rio nea f ilm a caratte:re più dichia ratamente documentar io, o, torse, in qualche disorienta.o e s1rambo racconto amt:racano. Certo, al mondo che sorge oggi non ha ancora trovato la sua pezza d'appoggio e il suo d o. cumenro canematograf:co: se sa dovesse fare la sto. rin <kl costume da questa ultima anni col solo aiutp Ja quanto al unema mondaale ha prodor:o, si rischiederebbe da ials1re ogna cosa. Ma forse, tutto Je da un Jafetto Ja prospe.tiva. forse dapende an. che dal volere a;segnarc al nnema un comp:to cbe esso non lu. Contt-ntiamon. allora, da vedere dei fi.lm dotati di buon gusto e d1 buon senso. fra qualcht- anno ,·è <.l-SO che u 51a chi possa ritrovare nei film attuali lo specchio esatto del mondo qua le è oggi. E ne trarrà una cattiva ampressaone. Noi ci accontemiamo del vccchao film. Ecco il «can-ca n » di AtlaiiiNÙ il tu1rC:)( dal va::o nascosto nel cencio

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mondd si vengano a placare gJomalmenrc milioni di sogni e di ambiziom?

Quan.a strada, d alle bonarie imm.1gini della lanterna magica ad oggi! Quanti aspetti curiosi del cinema, quanti punti di sotto i quali riguardarlo! Abbiamo, per esempiO, trascurato fino a qui il tempo de1 precursori più lontani, quello delle siluettè di carta ritagliata, dei giachi ottic1 complicatl. della scienza quasi magica. Si pensi che M. Coissac pone fra i precursori della cinemato· grafia perfino Archimede con i suoi specchi ustori! Senza voler arrivare tanto lontano, senza voler S<.omodare 1 misteri eleusioi c di Mc·nfi, che avrebbero conquistato i loro adoratori valendosi di qualche specie di lanterna mag1C3, si può fis,arc.- il primo principio dd cinematografo nella camera oscura di Gian Battista Della Porta costruita nel t su una

Due scene del film russo u Arsenale " (loto 1, 2) diretto da Oovgenko nel 1929; Sotto, una scena di mane del film runo «fsmena" giralo nel 1910.

nero che guarda la bella donna, ecco Jannings in Varitllt mettere tutta la sua potenza scenica al servizio della ricostruzione di quel mondo drammatico, ecco i 'ori di HaJ/el11 ja. le euforbie di Tuoni sul Merrico, con quel cappello di paglia della ragazza uccisa che fulmineo al suolo .Oppure, il cinema di oggi ci interesserà soprattutto come fatto sociale, $taccato da quelle che por >ono le sue realiz. zazioni. Che cos.1 \"UOI dire, in realtà, che una diva americana riceva ogn1 mese trentamila lettere di amore? Che clégli uomini si uccidano per la sua imChe in milioni di sal<: sparse per tutto il

K Il ceda vere vivente » (folo 1, 2) girato in Germania nel 1929 d11 Fedor Ozep, frollo dol loyoro di Tolsloi. Protagonisti di questo lilm furono Maria lacobini (loto 1) c Vsevolod Pudovchin (loto 2) il celebre regista ruuo.

trac<.ia leonardesca. L:l mag:ca, poi. i invenzione seicentesca di due gesuiti. Dopo due secoli, al tempo di Luigi Filippo, essa. appare pèr le strade di Parigi servita da qualche savoiardo che, per ben modico preno. fa ammirare qualche « pièce curieuse l voir ». Ecco poi il fanuhro pio di Robertson. lo zootropio, lo rlrobosçopto. nomi d1fiicili per aggeggi molto buffi. La storia della tecnica al servizio della cinematog ra fia sarebbe pure in<eressantC! da seguire. Basra guardare l'!lttn!'Zzatura di una moderna sala di PrOJe-tiooe e d • un moderno di posa per comp rendere quanti cervelli, di quante nature d1verse, si siano applicati a questa curiosa arte. E chi fa· rà la scoria del film d'3vanguardia? Bisognerebbe, per scriverla, rifarsi al famoso e riuscito tentativo di Méliès di dare l'illusione di un'ascensione in pallone frenato, durante la quale, a quel che racconta, molti spettatori furcn:> presi d:1l mal dì mare. E chi scriverà la storia delle dive celeb ri? Perchè anch'essa è: necessaria a ben intendere lo sviluppo del cinema, anche se questa storia mostra spesso i lati negativt. Quanta combattività, ma an-

Sopra, una scene del film ruuo " Il degli zingari » di E. Sneider giralo verso il 1912. A destra, una del film russo «Terra" giralo nel 193() de Alessandro Dovgenko: è un film mulo narra 111 storie di un giovane ccntadino deciso e introdurre nuovi sistemi agricoli in Ucreina; un altro contadino, retrogrado, l'uccide. la vicenda di questo lot111 fr11 i vecchi çontodini legali o une tradizione di usi inlingardi e Stslemi antiquati, e i nuovi agricoltori, bençhè risenl.:t sempre del postuleto propagandistico, è nerrela con estrema semplicità.

che quanta astuzia (e spesso bassa. astuzia!) sono state necessarie per arrivare alla prima interpretazione! E quanta for%;1 di simulazione, quanta destrezza nell'ionHigo. E' raro iJ fatto di una diva che« esploda» alla celebrità dall'oggi al domani. E' normale invece la conquista accanita, giorno per giorno, di un gradino che porti più su. Ma quel gradino più diffiòle da difendere, certe volte, che non la vetta a cui poche arriveranno. E quando il nome è celebre, qiWldo il pubblico adora il nuovo idolo, e oon cerca che lui, non. bisogna mai disilluderlo. Viene il saccheggio; poi, délla pubblicità. I milioni di piccoli uomini anonim1, che nel buio di migliaia di sale vivono in dell'arte deJla diva celebre una vita che non è la loro, rn.t cbe essi sognarono cosl, sono implacabili e vogliono Jei

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curiosi dettagli, vogliono entrare nella vita famigliare, nell ' in timità più gelosa, conOscere i pensieri e i segreti più riposti. Il grande dramma della donna divenuta una grande diva è tutto neLla lotta che ella conduce per di-

fendere se stessa, la sua personalità che è poi la sua forza E tutto questo non è stato ancora seriamente sni tto Nessuno ha ancora pensato ad una storia delle dive celebri in cui il fragore pubblici!ario non entri affatto, e c'eneri in-

VC("C f' ObbiettiVItà, la sertc.'tà, la profond1cà d1 una mdagme stonca. s, condannano spesso le esagerazioni che gli uffic, di pub. blic1tà delle grandi case produttnci attnbuiscono o questa o a quella attrice. M.1 si dlmentrcano le tanre cose sene e dolorose che ci sono anche nella v1ta di una d l\•a celebre, e, forse. in misura maggiore che non nella v:ta delle altre•donne. Veramente, SOP. raltutto, ci 1n teresserebbe sapere chi farà ancora buoni film, conoscere le strade che batterà l a cine. macografia quando anche per essa SI aprirà un periodo nuovo. Non S1 può passare tutta la vita a rivedere, in sempre p1ù piccole e con commenti sempre p•ù Jungh1 fatti da gente sempre più giovane, i vecchi film.

le foto l è ricaveta da una 5Cena del film "Mad;e • diretto da Pudovkin nel 1926. l'attenzione dello spettatore, non • concent ra lol sulla vicenda, ma sulla trasformazione psichica di un personaggio ». la loto 2, mostra unol scena del film uVerso la vita» di Nìcolai Ekk ( 1931). 105

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PIUITOSTO Il codino potrebbe domandart· con una risatina o;arcastJCa se questa cultura, chiam1amola così! Jiffus\ in briciole e molliche a chi la vuole e a chi non la vuole. heccata distra:ramente. si sia proprio risolta in ,·antaggio pra•ico della umanità Certo, si potrebbe ncordare che il Cinema si è dato la pena, negli ultimi vent 'a nni , prima di essere promosso alla dignità di imbonitore. di Tirteo delle Panzl'rdir• .riOJ/ell e degli St11kaJ. di spiegare a molte diecine di milioni di chi era, precisamen te, la Regina Vitrona , e come aveva vissuto e come aveva quale mostro adorassero i Cartag:nes• del tempo di Ami !care Barca; come si privatamente e pubbl icamente Nerone: quale codice morale ,rigesse nella Cina dei generali Yen c con quale: slancio i bianchi delle tredici colonie avessero vali cat-o gli Apalacchiani per marciare alla conquista dell'immenso impero del West. Non c'è aspetto, nt momento dell'avventur-.1. umana, nè periodo storico. nè civiltà orientale, nè costume barbaro, nè continente che ·il Cinema non abbia trasformato in un'ora e quaranta di passatempo. Guerre sante 6 guerre maledette, l'odio e l'amore, il sacro ed il profano, la passione di Cristo e J'intollerann dei fanatici , la divina abnegà2:ione dello scienziato e dell ' esploratore, tutto l'obbiertivo ha divorato, trasformandolo in pellicola impressionata e, in oltima analisi, nella piccola .moneta, nel tributo che il miliardario di New-York e il coolie di Sidncy pagano a questo bonario Leviatan dei. tempi mcdemi. Sono già molli anni che il Cinema, sen2:a essere indispensabile come il pane, è già necessario più del giornale E non è per un caso che ci siamo con quest'altro prodotto della modernità: il giornale.

Lasciate che il si sfogh i, questa volta, ha ragione : il Gnema ha deturpato e volgarizzato, anzi benaliz zato infinite cose che erano dominio dell'intt'llettuale, accessibtli solo ad una piccola aristocrazia di colta. E non venite a dirci che h pellicola h a interpretato in modo più o meno effica<:e questo o quel capolavoro, che per la .massa, ormai, Cristina di Svaia non è, come ' la dissero, la Messalina del Nord, .ma un certo atteggiamento della Garbo, e Caterina di Russia l'eterno modo di guardare della Dietrich, ed Elisabe: ta d'Inghilterra la grtnta amara di Bette Davis, e Maria Stuarda la faccia maliosa di Katarine Hepburn, e Pietro il Grande un costume di Emi! Jannings e Zola e Pasteur due drammoni di PauJ Munì.

In realtà, quesu storia non comincia con l'invenzioné dei fratelli Lumière, nè, più su, con la lanterna mag'ca e il diorama , ma coi periodici, diffusori di utili nozioni di storia, di :.cienza, di letteratura Anzi, a voler essere sch ietti, prendiamo

le mosse da Gutte.mberg Paradosso? Ma prima di questo benedetto tedesco la cultura non usciva dalle bib lioteche dei monasteri e delle univers ità, dove era positata i n manoscritti di cartapecora I pochi codici in commercio erano accessibili a qualche principe; costavano un occhio, tanto che j banchie ri ebrei l i prendevano in pegno a preferenla dell'oro c delle gemme. Qualcuno. come Petrarca o Boccaccio, trascorreva una parte della vita a copiarsi qualche opera celebrè dell'antichità Poi vmne la stampa, e cominciò un praresso di democratizzuione della cultu ra che non ancora finito . Di e.òSo abbiamo una visione chia ra solo oggi, perchè agli ti .movimento della cultura verso il basso era insensibile, impercettibile Ora, mot111 'in fine JJelo.-ior. In tre secoli, da l torchio che imprime un centinaio di incunaboli , che hanno di disegno, di armonia e di nitidezza t'IOn infenori ai codin manoscritti d ei benedettini,

Una tc.,.a di • Ossessione " con Clara Calamai • Juan de lanct.. ar riviamo alle stampe del Settecen:o, ai libri pubblicat i in migliaia di esemplari, ai libelli. alle riviste, ai giornali. M-a già! il secolo procedeva svelto e animato diffondendo « lumi » a destra e a sinistra. Passa un altro arriviamo fme dell'Ottocento, e per un soldo, un quals iasi citt:tdino compera quottdi.-.na.mente una piccola enciclopedia: il gli serve i fatr: del Aiorno e giudizio su fii accessibile alla sua mentalibi, la novella o la poesia di un grande scrittore, l'attualità scientifica e lerterari l, un articolo di vi:tggio, le notizie d'altri il bollettino me:eorolagico, le quotazioni dei grani e dei valori. gli annunzi economici Lasciamo da parte la s:oriella di Molièrc che dava d.., leggere alla cuoca !e sut' co.m.mcdie, la verità che egli scriveva il Do, Giov4nn) per gli uomini di spada e di penna: Vietar Hugo scriveva le sue LegentleJ pei vinattieri dei sobborghi. Infatti, nel suo esilio; delle isole Guemesey scriveva i suoi cento versi quotidiani come Matildc Serao il suo articolo di fondo ·

Verso la fine del secolo borghese la società civile era dominata da una figura il direttore di giornale. spiegava all'uomo di fresco uscito dalle 'università, che ma.i volesse il pubblico, quali foosero i gusti del pubblico. E bisognava scrivere come il pubblico voleva. Pubblico? Signore f rivole o bottega• Un buon direttore di giornale era colui che sapeva lusingare la vanità e la fantasia dei lettori, nutrime la curios'tà morbosa, ct:dtame gli odi e gli Insomma, servirli per un soldo. Non che gli intellettuali non si ribellassero a queste terribili pretese Mentre: in Francia il r.rombone di Victor Hugo dominava le orcbesuc, in Italia regnava il repubblicano C.avallotti. Ma sl! Cavallot:i moJ :o più di Carducc.i! E un discqx>lo di costui. Edoardo Scarfoglio, nei suoi primi anni di giornalismo, quando non aveva ancora perduto una certa pesante ingenuità paesana, sèriveva che :IVrebbe preferito far da « Canllaro •h CaSI< d'Este », oo.me l'Ariosto, piu ttosto che servire quel feroce ed avarissimo pa-

- Bene, adeuo, nella •eguenle, dovete leva rvela dai piedi. C I N EMA DI IERI E DI OGGI m 1' 1!•. 1\
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" Don Cew,. di Baun "• dire tto de Ric<:6rdo Frede, è uno dei migliori film italiani prodoHi in questi ultimi .!Inni; l.ll vicenda è narrsls con r itmo veramente cinemstogufico, :lisinvolto, ricco di sicuri effétti, senu quei psrlicohri indugi slorico-scenografici che appesantiscono spasso i nostri film in costume : gli allori non si lasciano sedurre dai ricchi abili che indossano e agiscono con semplici" senza sopraffare la trama che li guida; e tutto quel che 11ccede, anche di mirabolante, è cosi ben tessuto in questo film da non lsscisr dubbi Di tutti i nostri registi, Freda, con questn suo primo film, è quello che è riuscoto s mostrare b maggior sicureus nelh lecnics del racconto cinematografico.

drone che è i l pubblico del giorno d'oggi In fo ndo, Scarfoglio aveva ragione, e a quel padrone ci si ribellava solo in In un certo punto della stor ia, non è più il lettore che sale verso la cultura, ma è questa che discende verso il kttore Non che costui se ne stia assolutamente fermo, d'accordo! Ma è da d ·scutersi se abbia fatto più st raJ a la prima verso il basso o i l secondo verso l'alto. E' morto da poco lo sc rittore francese che disse « stupido » i l secolo decimonono. che è il secolo in cui la democratizzazione d ella cultura si impone. Ma aveva torto Leon Daudet, solo perchè credeva che il mondo poritornare i nd 'etro

Dal momento in cui si ccmi nciò a parlare dell a libertà di pensiero, ruomo si lasc' ò prendere da una sorta di follia della divulgazione. l principali sforzi dell ' in:elligenza umana sono consacrati, Ja molti secol i, rendere sempre più facile l'acquisto delle p :ù varie nozion i ad un numero sempre piil grande di persone. · Uno ·dei miei maestri di giornalismo - ammesso c he si tratti di mater' a d'insegnamento - mi diceva che, in Italia specialmente, il giornale è la cont inuazione della scuola elementare. Riteniamo di questa massima piena di buon senso, il fatto che per accedere alla proficua lettu ra d'un giornale molto popolare, conveniva passare almeno per le prime tre classi elementan Insomma, bisognava a lmeno saper compita re un periodo e presso a poco il senso. E in fondo , un contadino che ha fatto la terza, che legge il suo giornale, ma che giudica le cose del monào dal clima dell a sua campagna, e dal punto di vista della sua esperienza, è un essere molto rispettabile. Dopo tutto, per testone che sia , può esserci persin o una certa soddisfazione nel servirlo per un soldo.

Pareva, dunque, che le tr e classi ci<:mcntari {055(-ro la barriera ultinu , l'ost aco lo de· finitivo, il punto fermo al processo di democratizzazione della cultura. Per minimo che fosse, era dçpo tutto un M a la barriera è spazzata come u na pa-

linata- di fuscelli. I l Cinema ha abol ito la necessità do;lla lettura, lo sforzo di compitare le lettere e le si lla be, l'applicazione degli occhi sui minuscoli caratteri della stampa. Basta che vi mettiate s u una seggiola e vi abbandoniate : passeranno innanzi ai vostn sguardi , una inf;nità ùi immagini animate, molto p iù perfette, molto più esplicative, did ascal iche ed efficaci, Ji quei ca r telloni che la buona Montessori sciorinava innanzi agli sguardi attoniti dei bimbi degli «asi li i nfantil i » e dei « g :ardini d'infanzia »

In un certo serlso, il Cine ma i: ve ram ente il !UOStro della socic:tà coptc:mporanea. Innanzi allo schermo, tra il v(-<c hi o uomo politico norvegese che assisre a V i /l o ria alf'EJJ e il <ontadi no quasi illetterato dell ' Europa Centrale che vedeva il Bmgala o A I/'Of!nt nimlt di nllot o. non esiste una grande differenza. Il C inema fa appello ai gusti, agl i istinti, alle tend enze p :ù basse dello spettatore Esso coltiva e sfrutta la sua pigrizia mentale Peggio Lo coglie in un momen:o in c ui è assolutamente indifeso : in quell' :>ra e venti egli vuole spassarsela

11 risulta to è l'incremento fino al!'.:ssurdo di una massa, già eccitata dalla stampa quotid iana, nella quale l'ignoranza ì: passata dallo stadio passivo a quello

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Di tutti i film di 81asetti, il più riuscito è, lenu dubbio, «Quattro pani fra le nuvole,. {foto 1, 2), tratto da un soggetto d i lavailini e Tellini, e sceneggiato dagli stessi A differenza delle precedenti pellicole dello steno regista, questa ha il grande pregio d i non &$Sere rettorica e di aver felicemente $Volto uno spunto originale. Salvo qualche scena manierata {come quelle eècenivamente rur6li) e qualche eslrenu1 in dulgenza al pubblico, il film è, di quanti s& n• sono prodotti in Italia, il più intonato alla società italiana e forse il più felice: l'e vasione dalla triste vita quotidiana del giovane commesso viéggiatore, groz ie alla eccellen te interpreta zione di Gino Cervi, è rapp resentata con poetica arguz ia e ritmo disinvolto. A noi sembra che questo secondo l&nlativo di Amato, di produrre film ispirati ag li aspett i della modesta v ita ilalian&, sia il p iù lodevole e qu-ello destinalo ;J sugge rire un indirizzo a tutta la nostra cinem&togralia. La loto 3, ritrae una scena del film " Ouenio ne • • giudic•re dalle fotografi e finora pubb licate mostra, se non eltro, una attente cur• de i particol•ri e uri e stremo buon gusto.

Si moltiplica per cif re as: ro nom icbe il numero di coloro che c redono di sapere, dei mezzi ignoranti, dti filii colt i, coi quali , potenti della terra devono fare i conti e a i quali, purtroppo, in devono dar conto. Atti e parole f iniscono per esser secondo ranza e la presu nz ione della Bestia.

C' eJf la faule au Cmema. Ma allo ra è proprio un d tscorso reazionario quello eh«: stiamo facendo? Nemmeno per sogno! E non è anche un , discorso politico. lo penso, piuttosro, che l'educazione se ntimen ta le delle nostre donne è farra, oggi , esclusivam«:nt«: dal Cinema. Naturalmente questa educazione si risolve in un a se rie Ji smorfi e, di atteggiamenti, di sorrisi, di pettinature, dt mod1 di cammina re o di accavallare le gambe. Conclusione c, vuole una gra nde fatica e una maledttta perizia per ìndovin,ue primo colpo d'occhio se si tr11-tta di una signora o

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di uo a camerie ra. Nove volte su di c-ci si sbaglia. E if guaio è c he la carnenera o la cuoca vengon o fùori nel momento men o opportu no

Ma allora è proprio un terr ib ile, universale d isastro, pel qu• le conveniva mettere a soqquad ro il mondo e prender le mosse di cosl lontano ? G uai ad abbandonarsi alla disperaz io:1e. I l mondo va così: d i disast ro i n disastro, attraverso movimen: i tellurici che durano secol i e che abbracciano spazi sempre p iù vasti. E il senso del la storia è a ppu nto questo : che da g ra ndi disastri, da gra ndi ma li ••en go r.o fuori in definiti va dei g r,1n di benef ici Dal giorno lontano d ella dell a stampa f ino al ci nema a colo ri , il processo di democra tizza zione della cu ltu ra (: mdato avanti di ma le in peggio

Non di ciamo c he ac.l cgni secolo non sia c resciuto .l numero ddle personl· che s nno qu alcosa in mod o sol ido c < ' hia ro, proprio in vi r tù di questo frenetico divulgarsi de ll a cultura. Però. è da discuter si se il beneficio recato da coloro c he sanno bent. superi o almeno compe nsi 11 male: che fanno i p resu ntuosi che sanno ma le. La. risposta non è dubbia M a verrà il giorno ìn c ui la bilancia· penderà a favore del bene AIIOC J. sarà il Paradiso L•

foto l • 2 tono ,, del film led ,. diretto de
d• ,,. MìrendL
Renelo c t.lltni • Ìl1ferprefll0·

• Carmela "• (foto t) tre Ilo da une nowolla di Amiçis, • ln lerprelolo da Doris Duranti, è uno film che hutimoniano le msfurità della nostra duzione cinematografica: il registe Calze\lare \li\lo Il ra.:confo f"endo agire i person1ggi ln mo legame coi pae5aggi, in un clim:t, se cosi si d ire, di realistic5 fiaba. L11 loto 2 mostr• utt• na del film " La peccatrice " diretto da A,

Per ora le cose stanno cosl. Se un industriale Lombardia,. della Catalogna, deli'.Arbois, della cingia, del Middlesse:x o del Massachu.sset decide impiegare qualche milione nelle costruzioni che cosa fa? Stipendia un ingegnere, o un col'egio ingegneri, e si fa preparare dei progetti; discute loro aspetto finamiario ed esprime perstno il parere sul colore della facciata,. salvo beninreso caso in cui l'autore del progetto sia un urh;tAllora, accettata o commissionata, si tratta pera d'arte. Naturalmente, a codeSto u'ldUISU:ia r ' non viene io mente di cambiar di posto o di fare ('!(OOOIDÌe sui materiali delle menta.

Se invece il brav'uomo decide di collocare j ..a capitali nell'industria cinematografica, allora il tutto inverso. Egli chiama uno scrittori di grido, li paga profumatamente e da loro il comp'to di creare uno scenario o di

«,et mmC nel! -l :J Uat IYR( 111m o ... la a Eh! Dali Ua& 3

du rre un'opera. letteraria per il Cinema. valentuomini, che non avrebbero mai p<:nsato di dover entme in rapporti d 'affari con un industriale (nei paesi plutocratici l'autore interpone tra sè e l'editore la figura me· diatrice dell 'agente letterario), si mettono al lavoro. t difficile dubitare che essi non diano il meglio della loro intelligenza. In definir' va, soao loro i responsabili, e la reputazione d'uno scrittore vale, o dovrebbe valere, qualcosa di più del danaro d'un industriale Ma il « produttore », dopo aver ricevuto il lavoro di uno :;critto. •'e, ed averlo o sentito leggere, con mag- · giore o m ' noce attenzione, ed averlo più o meno capito, convoca gli autori, o l'autore, nel suo studio, e tiene loro questo discorso : - Il vostro soggetto in questo punto non va. Se permettete, ora vi leggo una nuova stesura -. E vi legge una pappolata fatta

Aa lui, dal figlio, dal genero o dalla moglie

Una pappolata cbe in definiti va, quando avrete capto che non c'è niente da fare, fir· merete voi, come cosa vostra Perchè, sono o non seno suoi i capitali de l film ? Sono o non sono dieci anni che il commendatore, con la consorte o con l'amichetta, va al Cinema?·

Eh! lui ha delle idee chiare in fatto di cinemat ografo

Una volta, gl i imbeci lli che le avevano sbagliate tutte, si davano all'arte, o al gior· nalismo Però, per recitare su un palcosce· nico, bisognava almeno aver letto un copio· n e e averlo capito ; per fare un articolo, bi· sognava mettere insieme. alla meno peggio, una ventina di periodi. Oggi gli imbecilli hanno la vita facile Si danno al Cinema. Tanto, per avere una possib:tità di riuscit a, non si ' richiedono che qual tà passive.

!!On c' è bisogno nè di « uper scrivere», nè di «saper leggere »

Poi nasce un capolavoro. Poi nasce una lb:.lla. che è veramente una stella. Bene. E con questo? Se il Padreterno non si degnasdi ta nto in tanto, di manifestare la sua

esistenza: se il fango della terra non fosse matrice di capolavori, nè .Ja vita varrebbe la peru. di essere vissuta, nè la storia di esser narrata

LA CENSURA

La censura non è una cosaa nuova : ecco alcuni tagli suggeriti dalla censura ai film prcdotti dal l " gennaio 1916 al 31 dicembre l921.

«L'atleta fantasma» : L'attentato (condizioni per proiettarlo in pubblica visione) :

l) abbreviare le scene in cui si vede Dik sequestrato nelr auto;

2) sopprimere la scena dell'incendio della scala esisten te fuori della cantina dove trovasi Dik ; eliminare le scene dove Perersoe dà ordini al suo fido d i andare alla s;azione col berretto di un falso hotel e con suo ;nc.lir'uo per invitare i protagonisti a recars i nel medesimo al loro arrivo a Roma;

4) sopprime re completamente le scene nelle quali si vedono i t re protagonis: i leg-ati c appesi al telaio della soffitta, nonchè quelle in cui assiste agli sforzi per liberarsi dai legami ;

5) togl iere dal finale gli ultimi episodi riproducenti la torta sui tetti fra Ursus e il delinqu ente, la caduta di quest'ulti mo e le gesta di Ursus sul ponte coi due rivali « Attila » (produzion e Ambrosio). Condi· zioni per la pubblica visione:

l) ridurre la danza ad un fuggevole accenno e sopprimere le espressioni d i concupiscenZa degli astanti dopo la danza ;

2) sopprimere la scena in CUI ' C2rpiJione in éèppi è blandito dalla concubina di Attila;

3) elimirure la scena in cui Attila palpa Onoria e poi ule sul letto.

" Il gioco del destino ovvero la morte rosu » : 1l J.!ÌOCO del Pigmeo (ed:zione Fcrret: • preseotabile alle seguenti condizioni :

l) nella seconda parte della dida ,c.1lu · « Io apparirò a quella signora co m< u n Jn. gioletto... nel bidet! » elimina re 1.. oarola «nel bider! » ; ·

2) nella quarta parte sopprimere la J•dascalia : « La virtù delle donne cede 'emprc dinanzi ad un gioiello offerto a »

« Illusione » (Silentium film) vi ;ibile al pubblico ortemperando alla condizione di : sopprimere i quadri , le iscriz ioni e quant'altro da cui si veda o si desuma la perpetraz:ore del furto del tesoro delb Madonna.

« Stradivarius » («Olympus») era visibile purchè !"esercente si attenesse alle segumti cond ,zioni: sopprimere l'episodio ripugnante ed invnorale che si svolge sotto il tito o «Stasera mi piaci » in cui si vede il marito che vuoi possedere la cont ro la di lei volontà Modifi ca re le scene relative alla morte accidentale del marito disordmato, al suicidio dell:1 moglie onesta e alla mor.e del cieco plato:t 'camente innamorato della protagonista

« Lo strangolatore muto » aveva i nvece necessità -dei seguenti tagli : Nella parte seconda sopprimere il quadro in cui si vede il domino muto che col fazzoletto narcotizzato lddormenta Florisia seduta su un divano, che s• svolge sotto il titolo : «E' meglio che lasci i l ballo, atrendetemi, vado a cercare il vostro mantello»

« Il tragico capolavoro » ovvero « C inghia della morte» oppure « Protagonista », solo alle condizioni seguenti aveva vita possibile Sopprimere :

l) tut! e le scene di suggestione ipnotica;

2) le parole « godere godere una volta » che la moglie del protagonista pronun cia prima di recarsi al co nvegno f' s.>ato :oe dall'amante ipnotizzatore ;

i quadri finali in cui si n.-de il protagonista che sotto il giogo ddfl suggestiona soffoca inconKiamente la con una cinghia

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li della l etternlurn cunte tn · voranea.

SIGNORA AVA (ro- NOTTE HUL PORTO man..-o) · 1 23 (rar<:ontì) • 1•• Horuanzo -. sto. r ic:o, uu1 c.J i una storia ri\'IHHU la, e a"••· tluta uo me f a \ro la e 8 \ventura R olnan!.o cruna terra e rl•uno gente. n arrato ('OD un g'UAlO lutto moderno della t rne co n un r osJ•iro e tu u o 8JliOi a&solutarnente innella odierna l ette· tntu r a: ricoo di t>artiti r o· tuonzeschl, e p ur opera HOT· \"OJrl l i.ati8Jolilna dl poesia.

7 .CARLO LINATI : APRI· LANTB (•o.re e <:am• mini) J, 20

C'ù l u quest e nuove prose. il pi1"1 geatui· no Llnatl: i l LlnaU via ll· giatore e Ot<· Ker v at ore tra · à la ere e n <»<la lgl co di Keoti. amb ienti paesi. cie •Iella &ua terra lombarda e manzoniaua; il Li n ati artillfR.

Imminenti:

FRANCESCO FLORA

' rA\' ERNA DEL PABNA80 Prima Serie

NINO SA VARESE COHB D'ITALL\

<:nn l ' aglfiunlo di akune Co.e di t ' raaela

GIOVANNI CAVICCHIOU

IL· BAMBINO s•NZA M ,\MMA (roman•o)

PIETRO PAOLO TROMPEO B D' ANNVNIIIO (•aui •

Seguiranno:

AK(>ètt i e pro· blemi, la•tl e n efa KII d e l tea t ro cl ramm aUC"O tl'o g.ci e d l ieri, • lud lntl In rap porlo all a s tori a del co• tu nce e dell e Idee. eia u n c riti co e l"' lemh•ta che è inn3nzi tutto. uomv c1i fetle

8. MARIO MA· ( JUIAVBLLI IN IN· t.IHILTEBRA "d altri •aui. 1 lUS J>iit che lUla'll'i. capitoli di una originale <loria d g l i i nflu nl clelia oultura Ita lia · 1ut in lnahil· terra, con do t la con q uell a w. noseenza delle ron tl. q uella 8Cutezu cl'anall•i. quella fftooltà amcoa iativa e COIUJIAratl va, e quella vivacità <Il •tlle. e h e MOno pro]orle tlol P raz.

IO. MARIO TOBINO: LA G.I.081A DEL MARI·

Ili. G. B. ANGIOLJO:TTI : lf.C(; HIO ()ONTI· lU;NT8 (Pia.trlfi) 1-. 20 Rott o la va. rieti\ in· uon t r l, delle orca &ioni " lielle i mpre"sion i c'è un eoRtanle modo rli vedere e ùi · ricordare u uel ruodo trepido e a!fet · tU080 rtl An· orioletti, qu el mite e ag,rlo rn uto , roman· Ucismo , • obe eia J)aesaggi o fhcure sn trurre VRfChls.14i· me - aure r-.oetlc-he

18. G. ROSA: PAE· NE VON Jo'IGURE ( ra<:<:onli) L. ll3 Scene, epioo· ·:;;. eli, Hto rie e figure cl! pae· ""· non «là d e · seri l ti o rac · co ntati c o n gu•to aneddo· tieo, reall8tlco. fluoomentarlo : IUII. fliUtfOittO c v o o a t i , iJI u n • atm08fero clellcata cii i · clil li O, oon UO MOIIKO II()RI81 · gioo, e t•oetko. dell ft vii• ruRticA e 1latrhuca l e.

4. tUIGI BARTOLINI: 11. 9. BINO S ANMINIATELLI : CAIOJ 8()0NTENTO CERVO IN MAREM· ed altri ra<:<:on ti J,. 20 JIA (ra<:conlì) L. 20 Non racconti In &ellJIO trsdl · zionale, 1\tr ettamente narrativo. nta p l u ltooto fo l[li d' oùbo o fil ttìornale intimo, capitoli ù l uno , ziiJal · rione • dove le e•perlenze de lruomo &ono stimolo a quelle dell'a?tl s ta : e< l i c r uoc i, le Inquietudin i lll i. umori pO iemi· oi del pri m o, ,·enendo nl tJRl 'agooe della pagina, Hi f J IHlf) MCo"t An7.fl e ' 'i Kore tli ile.

Se n•uiool di arlolesceuza ed e s :P e , r len ze' maturi· t è, pae11i IO· 'ICAOÌ e iDCOD · trl di fuo ri· vi a. appaiono, in quetltl rae· eoull poetiea· men te t rasfl a:urati In U · n'aria in ca n · tata tli memoriA EHtal guan o toortant o, nell'A-rte del Sanllll nl atelll, un leliue tropasso da ll'orlgluarjo boz zettis mo \'01'80 fo rm e più .,. Juhornte. pi1'1 riN·hP.

ANTONIO BA LD INI, Il predl<:alor" in .:a•a; EMILIO CECCHI, S...si <:rilid: Volum e primo; LU IG I BARTOLINI, Jl'ha di .4ana Stidder; PIETRO PA NC RAZJ, Studi •ul D'Annunslo; ARTURO ONO F ' RI, Liri<:he, scelte e ordinate da Arnald o Bocelli e Girolamo Comi; Luigi Runo, Ma<:laiafJfllli; ALESSANDRO BONSANTI, introdwionealvGn fliaglfio (racconro); GIOVANNI DEL PIZZO. R i •H61io In monta6na (nuovi e vecch i idilli); ARNAL· 00 BOCELLI, Dal D ' .4nnun..-io agli •ermeti<:i•; BONA VENTURA TECC HI. Il 11ento tro le ca•• (racconti); G. B ANGIOLETTI, Ritratto d"l mio SA LVATORE BAITAGLIA, llinerario d e lla no11ella; G IORGIO VIGO LO, Le Nord Roman e (p r ooe ): ecc e<·r.

N AIO (ra <:conli) L. 20 J..a. ANNA BA NTI : LE Uu lirico ,. M 0 N il/t. (j H K C A [W n e li to vi- TANO 1•• U'5 tu libera. ele· mei!late, ptl- Mal. fòtoé. mith•a. e he Ii i m e in questo t rad u ce in U · nu ovo Ubro, le na rnppre..,n- d oti cj e l l a ta,ione hnma - Bttnti .so n o 1\lllliuou d e i J:ta r .w COKi rer 8 t t i " l li Ilei. Queste ln tt uot ltJian i, dl tense vhtioni " 1> l 8 o d i e(l eli u.n 1110ntlo amhlentl lrtH · c-hi uttO e inrina r i; un'ebbressa c.J. i im - cantato in u n e ricorùl c h e Al kiuoco òi voci, 1 t rad u ce in tresc hesu. dt e- d i echi. tli ttO- a l'ltt retU(ione e eH Ktile: - s.pi ri. le perm etto no in fati i le doti e..,entlali eli fiU<lllto dl toccare lu mod o ori"lna· libro. co l qunle Toblno le dl •IUtill'ani mo •eJCrflta, cii Mtrenna tac r ittore frA i pi ù q.Jelln mftgia delle cOtou. <l otati clelia gio, nn• lette· uhe co• litu l•ce il oUI> tnt&· r a tu rH Ptl,.en!inle di tccrittriec.

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