STORIA DELL'ARTE MILITARE - VOL II

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STORIA DELL'

ARTE MILITARE DEL

CAPITANO CAV. CESARE ROVIGHI

PROFESSORE

D'

NELLA SCUOLA

ARTE E STORIA MILITARE DI

FANTERIA E CAVALLERIA

Socio attuale della R. Accademia di Scienze Lettere ed Arti in Modena, Socio corrispondente della R. Accademia dei Georgofili di Firenze.

Volume Secondo.

PARTE PRIMA

MODENA TIPOGRAFIA DI ANTONIO ED ANGELO CAPPELLI 1869.



"355,03 v,

3 A'MIEI

SCOLARI

FI |p

Lo molto

sviluppo di questo lavoro ha oltrepassato i

che mi era prefisso. Ciò non porta per

limiti

conseguenza che

abbia ad esigere da voi più dello

si

studio di quelle materie che vennero da in iscuola, e

degli esami;

che il

piuto di quanto

resto

trattate

può servire

di

pascolo

alla

vo-

insegnamento più ampio e com-

deve necessariamente rimanere

P angustia cerchia -

me

saranno indicate nel programma

vi

stra curiosità, e d'

Modena

di

di

un corso annuale

nel-

scolastico.

Aprile 1869.

CESARE ROVIGHI.

483924



CAPO

VI.

TEMPI DI GUSTAVO ADOLFO E DELLA GUERRA

I

DEI TREVI" ANNI

§. i.'

Sunto Storico. riforma

L' opposizione di casa d' Austria alla

agitava

le

coscienze in Europa, e specialmente

scitò la guerra dei

i

si

erano

di

nuovamente

stretti

Wurtzburgo

principi cattolici a

La morte

Germania, su-

in

9

Treni anni.

principi protestanti

I

Halle, e

a

ogni

disegno,

a

togliere il

ogni

spe-

capo della

Austria.

Tuttavia, scoppiò in e

lega

Enrico IV, ucciso a tradimento dal pugnale di

Ravaillac, venne a guastare

l*

in

nel 1609.

ranza de' protestanti, imperocché egli doveva essere lega contro

che

religiosa

venne scelto

Boemia una rivoluzione contro l'impero;

a re di quella provincia

capo

il

dell'

unione pro-

testante, V elettore palatino, Federico V.

E Si

qui, nel 1619,

diè la battaglia

comincia di

9

la

Praga

dall'Austria, fuggi in Olanda, fu e s' stria

guerra dei Treni anni. nel

imperversò colle confìsche, cogli occupò una gran parte

dell'

1620; Federico fu

messo

al

esigli, coi

impero

battuto

bando dell'Impero; supplizj.

co' suoi

L' Au-

eserciti vitto-

riosi

Allora

la

di Richelieu,

Danimarca, sostenuta dai sussidj

assume

in

capo

la

difesa

del

ajutata dalla Sassonia e dalla Prussia, entra in

batte contro le forze della lega degli

e dalle

promesse

protestantesimo;

campagna,

stali cattolici

e

ed

com-

capitanate


dal bavarese Tilly.

Fu

pose air imperatore

che

che Wallenstein, nobile boemo, pro-

allora

un esercito

di levare

50,000 uomini, senza

di

sovrano avesse a sostenere per ciò spesa alcuna. L' impe-

il

ratore annuì all'offerta; e, pochi giorni dopo, Wallenstein andò a

minacciare

Danimarca

la

alla testa del

costringeva re Cristiano a ripassare

Non a

tardò

re di Danimarca a

il

Brunswick

e a Mansfeld,

medesimo assunse

1626.

il

Duca

al

al

V

secondo

di

offensiva.

primo

sollevare la

di

che

Morte tolse

Slesia e

era ribellato;

si

combattere con

Tilly.

Era

a

Brunswick

la possibilità

rotti

gì'

imperiali a

Vienna, pure, inseguilo da Wallenstein, il

di

compiere V impresa

Mansfeld fu battuto a Dessau da Wallenstein; e seb-

bene, rifattosi, avesse

si

Oppeln e minacciato trovò costretto a con-

suo esercito straziato dalla peste.

fu baltuto a Lutter da Tilly,

si

re di

Il

Danimarca

trovò obbligato a rimbarcarsi coi

residui del suo esercito, ed a segnare poi nel 1629

la

dura pace

Lubecca. L'Austria vittoriosa dettava leggi a tutto l'impero,

di

e

Unito

impadronirsi

d'

affidatagli.

gedare

Weser.

ripigliare

di Transilvania

compito

il

suo esercito, mentre Tilly

diè incarico al

Weser,

delle città poste sul

T Austria ed unirsi egli

il

minacciava inoltre

regni del Nord ove

i

la

riforma era onni-

potente.

Fu Re

che

allora

di Svezia;

colla Polonia

il

a difesa di questa si

pose a capo Gustavo Adolfo,

quale, per riuscire nella bisogna, concluse tregua

con cui trovavasi

in guerra, e accettò soccorsi pe-

cuniarii da Francia.

Gustavo sbarcò

e s'

impadronì della Pomerania, del Mecklem-

burgo, e del Magdeburgo;

si

riunì all'elettore di Sassonia, e battè

Tilly a Breilenfeld presso Lipsia nel 1631. Tutti

sollevano vittorie; e

messo

favore di Gustavo che

a l'

continua

il

i

protestanti

si

corso delle sue

imperatore Ferdinando, minacciato a Vienna, dà per-

a Wallenstein,

il

cui

esercito

era stato sciolto, di racco-

glierne un altro, e Wallenstein, per questo ausilio, patti al suo sovrano.

impone superbi


Gustavo entra in Baviera,

ma

l'Italia;

si

diresse verso

accorse alla difesa de' suoi

Gustavo

il

Tirolo e minacciò

Wallenstein, scese in campo, invase la Sassonia; e

Lulzen nel 1652;

e

alleati, assalì

mentre stava per compiere

comando

raccolse

dell' esercito,

il

uc-

la vittoria, fu

ciso da palle di moschetto. Bernardo di Sassonia il

nemico a

il

Weimar, preso

frutto della giornata, e Co-

strinse Wallenstein a ritirarsi in Boemia.

Ma invece

di approfittare della

sassinare dall' Imperatore,

morte

di Wallenstein, fatto as-

lasciò luogo a dissapori fra tedeschi

si

e svedesi; e sebbene rappattumali dipoi, pure furono battuti dagli austriaci

a Nordlingen nel 1635.

Allora Richelieu fece entrare in azione

alleanza colla Svezia,

Olanda,

1'

dichiarò guerra alla Spagna sussidj.

Formò

desi:

il

secondo

sotto

il

Maresciallo di

la

Savoja, Parma, e Toscana; e

da cui

quattro eserciti: agli svedesi;

il

Francia; concluse

la

la

Germania traeva

primo doveva

il

i

suoi

riunirsi agli olan-

terzo ai piemontesi;

Rohan, doveva occupare

il

quarto,

e difendere

la

Valtellina. I fatti

nelle Alpi

fece

una campagna che nell'arte militare viene considerala

come un modello fisse

Rohan

più interessanti ebbero luogo in Italia, ove

della guerra di

montagna, e

successivamente quattro eserciti più

Nel 1636,

Io

nella quale scon-

forti del suo.

svedese Baner, battè gl'imperiali e

impadronì

s'

della Sassonia.

Nel 1637, sero

i

grigioni

si

Rohan ad evacuare

sollevarono contro la

i

francesi e costrin-

Valtellina.

Combattutosi per parecchi anni con varia fortuna, in

Ispagna, in Italia, ne' Paesi Bassi, in Germania,

1642 un'altra battaglia

di

Breitenfeld,

cui

lo

dei trent' anni terminò nel 1648;

ma

in

in si

Francia,

diede nel

svedese Tor-

stenson disfece gl'imperiali.

La guerra anni,

gli

ultimi sei

appartenendo ad un'epoca della quale dobbiamo trattare

nel capitolo stanza.

seguente,

ci

riserbiamo di parlarne in quella circo-


§. 2.»

Ordinamento Adolfo, avendo a guerreggiare

In Isvezia. Gustavo

Polonia e poscia in Germania, studiò

combattere con vantaggio. Vide che

prima

i

Polonia aveva contro di

in

sè grandi masse di buona cavalleria; e che in Germania

vava a fronte una solida, compatta,

ma

numerosa

una

forte cavalleria,

bene organata. Comprese

e

tro-

si

pesante fanteria, formata

a grossi battaglioni su 10 di profondità,

un'artiglieria

in

suoi nemici per poterli

ed

che

allora

per acquistare una decisa superiorità sui nemici, era mestieri di sopravanzarli nella strategia e nella tattica; e siccome la prima richiede rapide marcie in mezzo a vaste estensioni di territorio,

movimenti sul campo

e la seconda esige grandi

come

avvide

si

suo esercito,

fosse necessario di

marcie come per

sia per le

L' arte militare comincia

di battaglia, così

imprimere molta mobilità nel le

manovre.

sotto di lui ad assumere un carat-

tere moderno.

Gustavo reclutava All'

sue truppe

le

dividui;

interno

all'

interno F arruolamento operavasi di

quali seguivano volontieri le insegne di

i

cui dinastia la nazione era stata strappata vitù.

Per V arruolamento con incarico

di guerra

Nè I

il

di

degl' in-

quel re dalla

recente alla ser-

estero, si dava patente ad

di levare

estero.

all'

un uomo

un reggimento e comandarlo.

trovare soldati stranieri era molto malagevole bisogna.

transfugi,

un

all'

ed

piena volontà

i

prigionieri di guerra,

altro stato,

erano elementi

i

congedati dal

mercenarj

servizio

di

per reclutamento di

truppe straniere.

Le armi

della fanteria

schetto per l'altra.

erano

la picca

per una parte,

La picca era dapprima lunga

avendo Gustavo diminuita

il

mo-

e pesante;

ma

di assai la profondità della sua ordi-

nanza, potè adottare picche più corte, di 11 piedi, e perciò più leggiere a'

e

comode. Alleggerì

puranco

il

moschetto;

il

quale

suoi tempi era ancora tanto pesante da esigere che la spalla


su cui posava, in occasione di marcia, fosse munita di un

cu-

scinetto metallico, e che per la scarica fosse appoggiato ad

una

Diminuendo

forcella.

sollevato di tre pesi

peso

il

:

di quest'

arma,

di quello tolto all'

del cuscinetto e della forcella di cui più

Gustavo soppresse anche in parte lento a comunicare

il

arma non

colpo cou

il

abbisognava.

serpentino, perchè troppo

compagnie

il

mo-

maggior sollecitudine.

cariche dalla bandoliera a cui erano

le

trovò

si

stessa, e di quelli si

fuoco; e diede ad alcune

schetto a ruota che faceva

Tolse anche

il

fantaccino

il

appese;

fece le cartuccie, e adottò la giberna in cui le racchiuse.

Tolse purauco la corazza

non

lasciò loro se

Riguardo

non che

ai picchieri;

celata.

la

pensò

al vestiario

per arma difensiva,

e,

all'

ordine e

all'

Per prin-

igiene.

cipio d' ordine adottò un colore distintivo nelle casacche dei di-

versi reggimenti, sebbene

me non

il

vero

fosse ancora stabilito.

pio, è designato dagli storici

e

compiuto uso

dell' unifor-

reggimento giallo, per esem-

Il

come uno

di quelli

che più

si

di-

stinsero alla battaglia di Lutzen; un altro reggimento, quello di

Damitz, era più conosciuto sotto

che sotto

il

nome

suo

vero. In

vo, partendo dalla Svezia, e

il

nome

quanto

ai

reggimento bianco

di

motivi igenici,

prevedendo che

i

potuto trovarsi nella circostanza di accampare fra

i

ghiacci e le

nevi, fece loro distribuire un giustacuore foderato con

all'

una pel-

montone.

liccia di pelle di

Passiamo

Gusta-

soldati avrebbero

ordinanza. La fanteria era divisa in brigate; cia-

scuna brigata era composta

di

2 reggimenti

ogni reggimento di

;

8 compagnie; ogni compagnia di 126 uomini, di cui 54 picchieri e 72 moschettieri; nella proporzione cioè di 3 a

4.

Ogni com-

pagnia era divisa in sezioni e squadre, ciascuna delle quali aveva il

suo capo

di fila e di

semplice, senza

simo

il

1'

mezza

ordine degli

fila,

in

ufficiali,

modo che

conosceva da sè mede-

proprio posto.

La disposizione de^e due armi

fu fatta in guisa,

schettieri fossero sostenuti dalle picche, ed

dai moschetti. Vol.

ciascun soldato

II.

Stor. dell' Art. Milit. 2.

i

che

picchieri

i

mo-

protetti


— Ma non sotto

il

credersi che

a

è

di battaglia,

comando costante di

invariabile.

presi fra

i

le

— compagnie, schierate

rimanessero come una specie

Noi troviamo invece,

gruppi

10

forza

in

ordine

di unità invariabile,

dei loro capi naturali.

in

tale

circostanza, una

divisione

per

diversa, anziché suddivisioni uguali di un tutto

Questi gruppi erano

numeri 96

La

e 288.

multipli

del

numero

6,

e

com-

figura seguente porge idea della

formazione della brigata svedese a cui alludiamo.

216 Piceli.

96 Mosch.

192 Mosch.

96 Mosch.

216 Piceli.

192 Mosch.

216 Picch.

288 Mosch.

144 Mosch.

Sommando

queste

cifre, si

Non tardò guari Gustavo venne le

comprendere

fissata

le

di

su sei righe

di fuochi e

nemica.

Il

gì'

due ultime

righe per allungare

un maggiore sviluppo dell' artiglieria

a

soppresse

siffatta disposizione, e

vo fece sdoppiare

ha un totale

2016, che corri-

alla forza attribuita alla brigata svedese.

sponde precisamente

L' ordinanza

144 Mosch.

216 Picch.

;

ma

la

inconvenienti di linee.

qualche volta Gusta-

fronte ed ottenere così

subire minor danno dall' azione

problema

s'

andava viemmeglio

scio-

gliendo; l'ordine a spalliera della cavalleria aveva ceduto innanzi alla

grande profondità dei battaglioni;

glioni

Per

la

andava cedendo innanzi all'azione far fuoco, la

profondità dei battabell'artiglieria.

prima riga s'inginocchiava;

la

piegava alquanto; la terza restava dritta in piedi.

seconda

si


— 8,

La

cavalleria

10,

12,

si

divise

11

— 100 a 120 cavalli;

cornette di

in

16 e fino 24 cornette formavano reggimenti. Venne 4 ed

schierata su

anche su 3 ranghi. Ebbe ordine

fuoco se non che a bruciapelo, quando essa il

bianco

occhio dei nemici

dell'

mano. La carica

alla

poneva

fra gli

80

adottalo

Gustavo

squadroni, o cornette, alcune compagnie di

moschet-

modo

pesante degli

200 uomini su

a

ai

righe. Quest' ordine era pure

tre

marcie. Più tardi

nelle

si

abbandonò questo frammi-

combattere

di

imperocché

le

frammischiano;

il

buoni priucipj di tattica

sostengono vicendevolmente, non

si

spada

faceva al trotto.

alla cavalleria

schiamento contrario

armi

distinguere colla

austriaci,

Per resistere

tieri, di

si

poteva

poscia di caricare

;

non far

di

dell'

si

;

non può confondersi con quello

una

dell' altra.

L'artiglieria

ebbe grandi miglioramenti. Venne resa più leg-

giera, se ne accelerò e perfezionò 3, 4, 6,

16 e 30.

12,

pezzi

I

il

erano

adottarono

tiro, si di

calibri di

i

bronzo, di ferro fuso, e

con cor-

di cuojo, o, per meglio dire, di lastre di ferro cerchiate

reggie di cuoio.

Furono addetti nali da

ai

reggimenti alcuni pezzi corti e leggieri,

bocca, e tiravano più I

Si

mitraglia che a palla.

a

cannoni più grossi erano trainati da 20 cavalli;

6 o da

trai-

un cavallo, ed anco portati dagli uomini. Erano a larga

gli

altri

da

4.

adottarono

attaccata

palla.

la

facevano 8

tiri

cartuccie di legno, leggerissime, alle quali era

Con

mentre

ciò si il

venne ad accelerare

moschettiere ne faceva

la

carica;

si

6.

Gustavo trainò sempre un gran numero dì pezzi nel suo esercito: al passaggio del Lech, nel 1631, ne aveva 72 di grosso calibro.

Addisse 4 chirurghi ad ogni reggimento,

mentre

le

truppe

imperiali non avevano ufficiali sanitarj.

Riguardo il

favore era

alla gerarchia, nel

sbandito

nel suo

passaggio da un grado esercito;

all' altro,

cosa maravigliosa con

tante radici di feudalismo in tutta Europa.

Nessuno poteva co-


- 12 mandare

uomini se prima non aveva servito come soldato.

dieci

Curava molto fuori di città; e

ordini, e

la

esercizj delle truppe; esercitava

gli

ammirava

si

saggezza

e

mostrava loro come

Abituava inoltre

ma

erano

soliti

le

manteneva

le

ma

truppe

altre

una

posizioni

casi

nella

i

quali maledicevano

se-

depradamenti per

di

consumavano;

a pagare lutto quanto

guerra

disciplina

vennero compressi e puniti.

dati tedeschi, benedicevano e consideravano di

in tutte

nelle sue

giusta e liberale. Furonvi

popoli della Germania,

spalle,

sua fanteria ad eseguire marcie di

la

Mentre V indisciplina scatenava

parte degli svedesi,

poneva

si

linea.

la

dei trent' anni, Gustavo sì,

precisione degli

la

dovesse tirare in compagnia, o col ginoc-

si

fronte senza disunire

vera

reggimenti

moschetto sulle

un

pigliava

chio o col ventre a terra, e mettersi presto militari.

i

pazienza colla quale scendeva da cavallo,

lesta delle sue truppe,

alla

la

e

Gli svedesi

di guisa

che

i

trucidavano sol-

come

liberatori quelli

Gustavo. Il

re

di

Svezia liberò pur anco

numero

parte dell'immenso

vano

gì'

il

suo esercito da una gran

di saccardi e di

femmine che segui-

imperiali. Trainava però dietro a sè un

numero

di carri

abbastanza considerevole. Egli fu consideralo qual inventore di un sistema di fortifica-

zione

circolare.

ogni

In

modo, poneva molto studio

nell' arte

della fortificazione.

Poteva disporre

di forze

abbastanza notevoli. A Winsheim, e moscoviti,

nanzi ad ambasciatori tartari

uomini; ed

in

altra occasione,

quando

in-

passò in rivista 50,000

effettuò la

sua congiun-

zione con parecchi suoi luogotenenti, 75,000. Questa cifra fu anche

sorpassata; perchè cito svedese

si

si

hanno

cornette; locchè, secondo

rebbe ad una

[1]

notizie,

componesse

che

in

un dato

140 reggimenti

momento

l'eser-

di fanteria, e

400

calcoli di distinto scrittore (1), porte-

cifra totale di

La Barre Duparcq,

di

100,000 uomini. Tuttavia, vediamo

Histoire de

V art de

la guerre.


— che

re

il

13

Svezia operava soventi

di

con piccoli eserciti;

volte

entrò in Francoforte con 10 reggimenti soltanto, 4 nazionali e 6

dopo

stranieri; lo

la

congiunzione

Wallenstein col duca di Baviera,

di

vediamo lasciare Norimberga con 16 reggimenti

150 cornette

In Francia.

Il

fanteria,

di

60 pezzi d'artiglieria.

e

di cavalleria,

reclutamento dopo Enrico IV, e specialmente

sotto Luigi XIII, continuavasi a fare per corpi, e d' ordinario per

all'interno quanto all'estero. Talvolta, invece

reggimenti; tanto

d'incaricare della bisogna eseguito da commissarii

un medesimo

altra

capi di corpo,

i

ed

;

ufficiale

il

reclutamento veniva

servizio durava allora sei anni. Tal

il

aveva incarico

di

assieme

mettere

parecchi reggimenti. Luigi XIII, concepì V idea

Richelieu, ministro onnipotente di di

una riserva nazionale

nel 1636 ingiungendo

uomini più adatlati

in

da

sistema

il

le

Ma

al servizio militare.

città di Parigi, ed

pubblicò un' ordinanza

e

tutte

mestieri

e

arti

gli

unica leva, eseguita

concepito,

lui

anche

1'

fu

3000

di

venne

in tale circostanza si

amministrazione municipale; questa sborsò una som-

a patti coli'

ma

cercare

di

da Richelieu, secondo

uomini sulla

permanente;

e

colla quale si arruolarono volontarii.

Oltre a ciò

si

pigliava in tutti

i

modo

s'imponeva

facevano leve per forza;

vincia la somministrazione forzata

uomini, e

di

alla

pro-

provincia

la

li

arbitrario; oppure lo stato arruolava per forza

vagabondi; oppure finalmente

geva ad arruolarsi

soldati

i

lo stato

medesimo

costrin-

che avevano servito da un anno,

sotto pena di essere dichiarati disertori.

Le armi offensive della fanteria erano d'ordinario; la

picca ed

e si

moschetto;

aumentò quello

a ruota. coli'

il

ma

si

diminuì

andare del tempo

si

la celata,

smisero

le

menti divisi

i

in

800 e

di

battaglioni

la

la

spada,

delle picche

corazza, ed

i

moschetti i

cosciali;

corazze nella fanteria.

La formazione era per reggimenti, di

numero

dei moschetti; vennero adottati

Le offensive erano;

trovandosene

il

la

4000 uomini.

ma non come

cui

forza era variabile

Si videro

anche reggi-

unità permanente.


— Ai tempi di Luigi XIII

leggiera e

ria

nanza costituivano

riunirono

si

formarono

si

14

i

le

cavalleria pesante,

la

compagnie

reggimenti;

gendarmeria; ed

la

alcune circostanze, non bastando

la

corse all'appello della nobiltà,

bando ed

l'

cavalleria

ordinaria,

al

in

si

ri-

retrobando,

al-

avanzo cioè del feudalismo. I

di

al

cavalle-

di

compagnie d'ordi-

le

reggimenti

90

;

di

cavalleria erano di 600 cavalli; le

ma non

regola generale

Ogni reggimento aveva compagnie tieri

compagnie

assoluta. di moschettieri.

moschet-

I

come

della guardia del re servivano a piedi e a cavallo;

i

dragoni.

ebbe

LI artiglieria

mento

in

Francia un grande sviluppo od

nistro Sully. Nel 1610

vi

erano 400 pezzi

200,000 palle, 4,000,000

ferenti,

derevole traino

di

quattro calibri

di

di libbre

di

bombe

'24

in

e

vetture e cassoni.

da 12. Nella stessa epoca

Francia; all'assedio

di

Affine di rendere l'artiglieria

lasciare indietro

i

compagnia

erano anche riformati

pesanti;

e

si

Lamolhe

nuovi calibri; di

posero in

opera

in

le

Lorena.

più leggiera, s'incominciava a

grossi calibri, ed a non condurre coli' esercito

se non che pezzi di Si

dif-

polvere, un consi-

Nel 1634, l'artiglieria fu arricchita di due pezzi da

incre-

XVII per opera del celebre mi-

nel principio del secolo

gli

trainati da 4 o

da 6

cavalli.

antichi pontoni che erano assai

venivano surrogati da ponti

di

giunchi coperti di tela

cerata.

Tuttavia

il

numero

dei

pezzi

d' artiglieria

considerevole, imperocché non ascendeva

era

ancora poco

nemmanco

a

un pezzo

per ogni mille uomini. Nella gerarchia,

si

contavano allora: Marescialli, colonnelli ma-

rescialli, marescialli di

campo, sergenti

di battaglia, capitani, in-

segne, sergenti, furieri, caporali, appuntali, tamburri

e

chirur-

ghi-barbieri. In alcune circostanze,

Luigi XIII,

come

titolo

merito o dalla nascita.

i

servigi resi venivano considerati, sotto

ad avanzamenti pari a quello prodotto dal


— I

15

grado di capitano, ed anche

soldati potevano pervenire al

più avanti, dice un

ordinanza del

qualora se ne fossero

1629,

resi degni.

grado di maresciallo

II

poleraarca

e

di

campo corrispondeva

questore degli

di

maggiore con funzioni amministrative. epoca

in cui si era introdotta

Ciò

ma

gi;

pace nè

in

non v'erano ospedali;

dotte da Sully

all'

soldato percepiva

Il

e

le

i

in

prime ambulanze furono

Il

gli

intro-

guerra ed in pace

In

si

mercati del campo o della piazza, ed

ciascuno provedeasi di quanto abbisognava.

gazzini; era

non

guerra, pane, carne, forag-

assedio di Amiens.

facevano approvigionare ivi

tempi di Sully;

ai

calcolava poi molto sul bottino. Allora

somministrava, nè

si

stato

di

molta economia e una certa re-

golarità nell' amministrazione degli eserciti.

paga tenue,

quello di

a

un capo

era

antichi;

Non

faceansi

ma-

paese che sovveniva alla sussistenza dell'esercito.

il

re dava alla fanteria ed alla cavalleria

armi che trae-

le

vansi dagli arsenali; e qualora non se ne fossero trovate negli arsenali,

i

capitani le

compravano

essi

medesimi, dopo

gli

oppor-

tuni concerti coli' amministrazione.

Negli ultimi anni di Luigi XIII,

seguivano vois,

eserciti.

gli

cominciò

l'

istituzione dei Commissarii,

rono pagatori, poscia controllori. presse ordine «

mantenere

spesa possibile. Il

pane

si

preveggenza:

e il

istituirono gì' Intendenti

che

sua carriera amministrativa con questa carica,

la

e perfezionò poi

s'

Michele Le Tellier, padre del celebre Lou-

Istituì

e si

maggior numero

di

che dapprima

anche

propose

il

i

fu-

magazzini; im-

gran problema di

truppe possibile colla minore

»

distribuiva alle truppe lungo la marcia, col

di provvisioni fatte nelle

grandi città che

si

mezzo

trovavano sulla strada

percorsa o vicine ad essa. Talvolta erano incaricati ambasciatori francesi

estero di far acquisto di grani, e somministrare pane

all'

alle truppe. Il

soldo,

reggimenti

come abbiamo

di fanteria

i

detto,

non era molto elevato; eranvi

cui soldati percepivano

soldi al giorno col pane.

la

paga

di

tre


16

Nella guerra dei treni/ anni la disciplina lasciava molto a de-

siderare negli eserciti francesi; Richelieu cercò d'introdurre un po' d' ordine nei campi;

abbandonavano

i

ma

brutalità della rapina

la

Si

Ma si

e

il

dopo

Richelieu

si

imponeva

allo

;

ser-

il

disciplina, dall' altro invece

la

sviluppo di essa.

scriveva che se il

governo autoriz-

Il

le

ove

istituzione

si

provviste mancavano,

dovevano

Francia una prima scuola mi-

in

ma

istruire giovani gentiluomini;

questa

non ebbe lunga durata.

Richelieu pose molta energia

non accordare mercè

delle loro

soldato

il

suo bisogno presso Y abitante.

Un' ordinanza regia fondava

e nel

finito

soldato, in caso di necessità, a vivere a carico del paese;

potesse prendere

litare

si

diedero però esempi di grande severità.

se da un lato

dava ansa talvolta

zava

cui

una seconda natura

soldati diventava per essi

e molti di questi pervertiti diventavano ladri vizio.

a

iiell'

abbatere

i

non che

alle città ribelli se

mura; ma ne pose

fortificare

a

altresì

castelli feudali,

a prezzo

alcuni

punti

principali valendosi puranco della fortificazione passeggiera.

La

forza degli

raggiunse

la

cifra

eserciti di

francesi, nella

guerra dei trent' anni,

10,000 uomini. Nel 1635

si

richiedevano

25,000 uomini per combattere in Germania, 25,000 in Fiandra, 6,000 per rimanere presso del re,

Lorena, 8,000

per

10,000

12,000 in

in Valtellina,

Italia,

guerreggiare in oltre

alle

truppe

incaricate del servizio neh' interno del regno.

In Germania. sioni,

La

11

reclutamento

od anco direttamente

in

Germania

faceasi per

commis-

e per forza.

fanteria continuava ad ordinarsi

in

grossi battaglioni;

di

10 in profondità. Nella cavalleria

si

trasse gran partito dai croati

sari; erano legerissimi e

e

dagli us-

senz'armi difensive.

L' artiglieria, nel principio del secolo XVII, aveva migliorato

nell'organamento;

e

sebbene, a dir

numero troppo considerevole

vero,

si

fosse adottato

un

di calibri diversi, pure, in pratica,

questo numero era di molto ridotto.


17

impero germanico era diviso

L'

quattro grandi circoli mi-

in

ed

ciascuno de quali aveva un generale d' artiglieria

litari,

arsenale generale. L' arsenale del primo del secondo a

era

circolo

a

un

Vienna;

Heibrunn; del terzo a Magdeburgo prima, poscia

a Ratisbona; del quarto a Halle.

era

L' obbligo del generale d' artiglieria si re

col treno necessario, per ogni 1000 fanti e

non era

de' mortai I

approvigiona-

di

piazze principali, e di tener pronte sette bocche da

le

cavalli.

Il

fuoco

numero

limitato.

generali aveano sotto

nelli,

500

di

colonnelli, luogotenenti-colon-

un maggior generale che aveva cura di tutto

un primo ingegnere

il

truppe

fortificazioni, e

delle

materiale,

d' artiglieria

organate per isquadre.

La

disciplina negli eserciti tedeschi era in condizione deplo-

assoldamento essendo di breve durata, o tutto

rabile. L'

sino a fine di guerra, portava per effetto che

tassero di tutte

le

occasioni per mettere

le

mani

potendo perdere pochi dì dopo V occasione pochi le

sulle

di farlo,

dopo trovarsi sprovvisti. Le truppe

al

robe

più

altrui,

e potendosi

imperiali

più esposte a cosi fatte variazioni, erano anche

nate alla preda ed

al

soldati approfit-

i

le

essendo

più incli-

saccheggio. Le povere popolazioni ne era-

no desolate. Accanto dei soldati,

dopo

alla tolleranza

deplorevole

trovano pure

si

la battaglia di

esempj

verso di

Breintenfeld, riunì

gli

severità.

e

degradò, lacerò

decimare

i

le

il

combattimento,

sue bandiere, fece fucilare parecchi

ufficiali

soldati.

Gli eserciti

germanici nella guerra dei trent* anni non erano

guari numerosi. Pare che

gì'

la cifra di

100,000 uomini.

Vol.

Stor. dell' Art. Milit. 3.

II.

miserabili

L' imperatore,

uno de' suoi reggimenti

di cavalleria accusato d'essere fuggito durante lo

alti

imperiali non abbiano

oltrepassato


3\

§.

L Esaminiamo ora

azione

'

gli eserciti in

campo.

Sebbene troviamo che Gustavo Adolfo non avesse totalmente rinunciato alla forma quadrata degli antichi campi romani, pure

vediamo che parecchie pe

a

seconda

volte

si

accampò disponendo

sue trup-

le

combattimento. Procurava

ordine di

dell'

gliere la posizione in guisa da

sce-

di

non essere obbligato a combattere

se non quando egli lo giudicava opportuno. offesa ed alla difesa.

Il

terreno scelto era adatto

Il

suo campo era assicurato con buoni trinceramenti. La cavegliava

valleria

per

alla

all'

da

sicurezza esterna. L' ordine regnava

tutto. I

trincieramenti

si

rapidamente, perchè

costruivano

inoltre, egli stesso

gli altri;

sue

le

truppe erano assuefatte a questo genere di lavoro come a

tutti

dava buon esempio di alacrità e

la-

vorava colla zappa per istimolare la solerzia dei soldati.

Anche Adolfo.

da

Il

fossi

gì'

imperiali

campo

doppj e

si

tripli,

ne, tenaglie, corni,

da

(1),

foggia

Gustavo

di

ridotti, bastioni, casematte, di fortificazione.

d' alberi,

di cavaletti, e di botti

tre, e di

alla

presso Norimberga, era circondato

ed altre opere

erano seminati di tronchi ci

accampavano

di Wallenstein,

piene

ed in di

alcuni

sabbia,

I

mezze

luoghi

di terra,

di ric-

di pie-

ogni specie d' inciampi.

Allorquando trattavasi di marciare, Gustavo sapeva meglio ogni altro dirigere

contro

[1]

che

si

il

Era

lu-

suoi accessi

nemico

il

poneva

riccio

il

di

suo esercito, sia in un movimento per andare

sia in

un movimento retrogrado.

una grossa

dagli antichi a

trave, guernita di

maggior sicurezza

di

I

suoi soldati

punte lunghissime di

un

passo, e che

si

ferro,

adoperò

dai moderni per difesa della breccia, facendola rotolare sul nemico affine d' impedirgli la salita.


19

erano accostumati ad eseguire marcie rapidissime; dopo taglia di Breitenfeld,

andò

un corpo svedese

45 leghe e forzando

Lipsia a Wurtzburgo, percorrendo così

tempo stesso Gustavo le

avventurasse

si

le

alla cieca, e

si

di costituire la

guerra

alla

diè cura di scegliere

dinar bene

le

li-

servissero di base.

gli

;

nuove

intorno

precauzioni

al

intorno alla scelta specialmente ed

Non

conservazione delle basi e delle linee di operazioni.

gì questa circostanza si

trascurasse di mantenere

potevano trarre se non che da luoghi situati più

indietro dell' esercito, richiedeva

alla

che

a credersi

armi da fuoco, esigendo sempre nuove munizioni,

delle

quali non

modo

non però

di marcie, è

comunicazioni con luoghi sicuri che

L'aumento

nel

grandi città a capitolare.

sei

Malgrado codesta rapidità bere

giorni da

otto

in

la bat-

mente perspicace

assennatamente

le

isfug-

e perciò

sue direzioni, di coor-

modo da

marcie, e di fare in

Gustavo;

di

sempre met-

potersi

tere al sicuro in caso di sinistra fortuna.

Sebbene

le

marcie

si

effettuassero generalmente in que' tempi

su di una sola colonna, tuttavia fatto

marciare

le

si

nota che

Gustavo Adolfo ha

vediamo

en-

Norimberga su due colonne, composta

cia-

sue truppe su tre colonne; e

trare solonnemente a

lo

scuna delle tre armi.

Codeste diverse marcie venivano da saggezza di consiglio.

Il

numero

dei

lui

carri

sempre

regolate

con

non ingenerava con-

fusione; imperocché usava di far marciare le vetture di ogni reg-

gimento nello stesso ordine del reggimento medesimo. Affine di poter conoscere in le cose, faceasi

menti

uso

«Ielle

di diversa forza, a

quale

condizione

seconda della

lontananza

e dell' importanza della scoperta. Qualche volta vi

un affidale con una ventina più ordinarie; qualche altra

una mezza dozzina

mero

a

due o tre

trovassero

si

ricognizioni. Eseguivansi con distacca-

di soldati, e si

nelle

ciò

mandava un

del si

nemico

destinava circostanze

di cavalli; in altri incontri si limitava

soldati. Inoltre si

con

sotto-ufficiale

procurava

il

nu-

di far prigionieri

per ottenere notizie. Giunto nario

il

in faccia

al

nemico, Gustavo Adolfo adottava

seguente órdine

d' ordi-

di battaglia: fanteria al centro, cavalle-


— 20 — ria alle ali, artiglieria a gruppi sparsi

due

linee,

Le

linee distavano di

300 passi

Gì' imperiali, suoi avversaci,

una soia

Gustavo muoveva e

i

fanti perduti,

Fra

le

«

medesimo

col

schieravano per solito sopra

Faceva uso giudizioso le

d'

scaramucce

egli,

che

principio che in origine

mondo;

del

i

fiumi sono

alle loro rive

il

;

metodo

grandi ar-

le

elevano

si

le

un generale non può essere costretto

»

Nella guerra dei trent' anni,

i

quartieri d' inverno si prende-

buon'ora; anzi, per dir meglio,

le

campagne

soltanto d'estate. Gustavo Adolfo diede l'esempio

Certo non fu egli

tre ne troviamo di Cesare; 1'

conquistano

si

ha popolali

li

I

paesi

perchè possiede per trinceramenti una massa d'acqua

larga e profonda.

d' inverno.

le quali

professate nell'arte della guerra, eravi

lui

Osservo, diceva

terie nel sistema fisico

di

di

adope-

uomini senza alcuna decisione.

città ricche e popolate. Ivi

a battersi,

di

con

dell' artiglieria,

masse nemiche. Non

guerra rimane quello della natura.

vano

dall' altra.

non volendo occuparsi

massime da

seguente:

di

una

1*

si

fuochi contro

portavano uccisione

la

su

tutto

il

sue truppe sul campo di battaglia

le

rapidità.

cui concentrava i

fronte,

linea, profonda, senza riserva.

destrezza

rava

sulla

avendo ciascuna una riserva.

abitudine, e Gustavo L' ordine di

la

primo

il

ma

facevano

si

di

a farle, perchè

campagne fra

le

al-

se n'era perduta ordinariamente

rimise.

accampamento, l'ordine

di

marcia, e l'ordine di

battaglia erano stati adottati in Francia sull' esempio svedese.

La

tattica della guerra di

splendido dal maresciallo Coli'

di

montagna venne applicata

Rohan

in

modo

nella Valtellina.

occupazione di questo paese, Rohan voleva impedire

la

congiunzione degli spagnuoli eh' erano nel Milanese coi tedeschi

che erano

Ma tere

il

in

Germania.

questa operazione doveva

nemico

in guardia,

farsi

con tant' arte da non met-

ed indurlo ad occupare egli

il

terreno

in anticipazione.

Rohan, dopo averlo tratto no, ed aver trattato colla

in

inganno con movimenti sul Re-

Svizzera

per un passaggio,

si

volge


— 4000

a Basilea con

continua

in

la

marcia per

numero

1400

di

*

cavalli,

ne attraversa

discende a Coirà,

S. Gallo,

truppe assoldate nei

alle

400

fanti e

21

Grigioni

congiunge

che avevano,

Deslandes,

dal

cantone,

il

si

occupato Chiavenna e Bormio par-

fanti, già

tendo dal canton Grigioni, e s'insignorisce del resto della valle. Postosi a Tirano, egli

contro

si

trova in grado

tedeschi provenienti dal Tirolo e contro

i

pane dal

spagnuoli

gli

medesimo tempo

provenienti dalla Lombardia: e nel sizione tale da potersi procurar

ugualmente

di portarsi

territorio

po-

sta in

della Signo-

ria di Venezia.

Scesi due volte

pe col

prima volta

la

i

tedeschi, comandati da Fernamonte,

Mazzo,

a

seconda

la

alle torri di

medesimo impeto calando, diede una grande

begno

agli

spagnuoli comandati da Serbellone.

li

sconfìtta in

E

rup-

Fraele; poi,

Mor-

così restò per

allora possessore della Valtellina.

In questa guerra acquistarono vieppiù

fuoco della fanteria

;

si

importanza

videro movimenti rapidi

nati per balze e gole; e posti in opera

i

e

armi da

le

bene combi-

principii di quel gene-

re di guerra che vennero poi seguiti dai migliori capitani.

§• 4-

Osservazioni.

Cenni biografie! e bibliografie! La guerra 1. ° Il

dei trent' anni

si

distingue in quattro periodi:

periodo palatino, dal 1619

al

1623, è quello

protagonista sventurato l'elettore palatino, eletto sotto

il

2. ° Il

nome

are

in

di

cui è

Boemia

di Federigo V.

periodo danese, dal 1623

al

1629, nel

quale

IV re di Danimarca e duca d' Holstein, assume in capo

Cristiano la difesa

del protestantesimo, coli' aiuto della Sassonia e della Prussia. '

3.

di

J

11

periodo svedese, dal 1629

Gustavo Adolfo

in

Germania.

al

1635.

È

quello delle geste


*

4.°

— 22 —

periodo francese, dal 1655

Il

È sostenuto

1648.

al

dinale di Richelieu. Noi ne parliamo sino

all'

Luigi XIII; degli ultimi anni

guerra,

quella

di

prossimo capitolo parlando dei tempi

La guerra fu

una

tratteremo

dei trent' anni, mostra colla sua diuturnità ch'essa

di quelle lotte le

quali sono prodotte da cause che hansociali

per

;

possono risolvere brevemente come avviene talora

si

nei

XIV.

di Luigi

no grandi e diramate radici nei diversi ordini

non

dal car-

epoca della morte di

cui

in quelle

che dipendono soltanto da ambizione personale, da interessi da orgoglio

stretti,

Tutti

si

paesi erano sossopra per la riforma

i

politiche e sociali, vestivano

ni,

ri-

da mal inteso puntiglio.

di popolo, o

tutte le questio-

;

carattere della principale che

il

agitava; alla stessa guisa che in un' epidemia tutte le malat-

ne assumono

tie

carattere.

il

L' unione cattolica ed evangelica

E scoppiò

spade.

si

guatavano col pugno sulle

guerra nella quale fu rinvolta tutta Europa,

la

la GermaDapprima parea fa-

salvo T Inghilterra, e che costituì centro della politica nia,

come

secolo innanzi era stata Italia.

il

nè bene se ne avvisava

cile a sopirsi,

denti

1'

alimentarono, e

scopo

lo

bizioni, gì' interessi. Perciò questa guerra,

ed

a suggello la religione,

timenti

l'espressione dello stato dispute e

l'

esaurimento

nuovi

che aveva a

sociale; delle

e

am-

motivo i

sen-

non era se non che

quando

forze

inci-

le

doveva durare quanto durarono

passioni nella loro intensità;

e le

ma

;

fecero convergere tutte le ire,

vi

guerra medesima dovè cessare perchè non

stanchezza delle

la

chiesero

tregua,

sostenuta

allora

dalla

la

vo-

lontà di un solo sibbene da volontà ed interessi generali.

La società continuava ad allontanarsi maggiormente da quei principj che ressero

i

tempi

di

mezzo;

tutte lo scibile,

due secoli antecedenti aveva cominciato

nuovo sviluppo, caratterizza

guendo

l'

i

si

avviava vieppiù

in

armi,

ai

questo

tempi moderni; ed anche

impulso già ricevuto, continuava

buoni degli antichi adattandoli però

pigliare

a

1'

a

alle

allo

che già nei

nuove forme e

svolgimento che

arte della

richiamare

guerra, segli

esempj

esigenze delle nuove

principj che incominciavano a reggere le

moderne

società.


— Laonde vediamo come glio istituendo;

dagli

che ripetevano Y esistenza e

metodi

antichi

incipiente;

civiltà

vivevano, flagello ledizione di

come

di

quelli

di

Gustavo Adolfo fosse preferi-

di

altri

gli

ospitarli

o

dei poveri paesi che avevano la

noi tro-

solo intorno alla composizione di alcuni eserciti nel

e già

cetti strategici,

di

e

;

sul

tattica

abilità

guerra fu condotta secondo regole

Gustavo

Adolfo

di ardire, di

in

zia, se

di

muovere

marcie rapide e

far

dell' arte.

di posizioni scelte fatti

buoni con-

di

di

battaglia.

La

Le

campagne

di

campo

prudenza e

di

con assennatezza;

eseguire dal re di Sve-

non dopo ch'egli s'ebbe assicurato una base

opera-

di

Pomerania.

Nelle battaglie, se da un lato troviamo

gì'

imperiali

grossi quadrali immobili, e su d' una linea sola,

tenfeld, dall' altro troviamo

ganamento poggio

e

abbiamo esposto come

Germania porgono esempio

grandi movimenti non vengono

zioni in

modo

Gustavo Adolfo, dessero prova

taluni, e più di tutti

ma-

vederli transitare soltanto.

di

agire codeste macchine di guerra

in

o

corrotta o falsata,

civiltà

viamo un progresso; ma ben anco

i

mora-

manteni-

il

quelli di \Yallenslein; miti gli uni colle popolazioni fra cui

bili a

ed

andassero me-

eserciti nazionali si

gli

codesti eserciti fossero migliori per

come

lità e disciplina di quelli

mento

25

tattico

di riserva.

corpi

mobili secondo

a Brei-

nuovo

il

or-

svedese, troviamo doppia linea, troviamo ap-

Se non che

vi si

scorge

il

difetto

scolanza delle armi, della fauteria cioè intramezzala leria; locchè

disposti

come

doveva rendere

i

della alla

me-

caval-

movimenti contradittorj, doven-

dosi le armi vicendevolmente sostenere non confondersi assieme.

È

inoltre da osservare sulle condizioni dell' arte,

e Wallenstein nei

campi

di

in eserciti più mobili, e in terreni

far servire le fortificazioni di

meno

campagna

scopo

di

brigata svedese in

è

procurarsi

sapiente

una prova significativa del progresso

La nostra attenzione la

sapevano

accidentati,

allo

libertà di accettare o rifiutare battaglie; e la di quei capitani è

che Gustavo

Norimberga, mostrarono che, anche

inazione dell' arte.

richiamata ora sulla formazione del-

ordine di battaglia. Codesta disposizione,


— 24 — alquanto strana,

presenta difettosa e complicata. Essa venne

si

adottata da Gustavo Adolfo

due diverse armi,

la

erano simultaneamente

le

delle

per

favorire

picca ed

il

l'

appoggio

reciproco

moschetto, che a que' tempi

armi principali della fanteria.

Ma non

era per verun conto in armonia coli' organamento amministrativo del reggimento; e

durre,

si

grave

inconveniente più

1'

era di sottrarre uomini

combattere sotto capi

da

eh' essi non

quelli a cui ordinariamente

doveva pro-

che

una compagnia per

obbedivano

e

farli

non essendo

conoscevano,

da cui erano ammi-

nistrati.

In ogni

modo, volendo esperimentare una nuova

stavo dovè provare più di una forma, spostare

menti, mutare

le particolarità,

suo organamento, e

Lo scopo eserciti

lo

conservando tuttavia

era naturalmente di vincere

di ricorrere alla mobilità; e

stabilì

suo esercito, come dicemmo nel su cui

agli

esempj

la

la

gli

Guele-

base del

scopo della sua ordinanza. ;

e

per vincere contro mobili, pensò

numerosi, a grossi corpi, profondi, poco

tali

tattica,

spesso

§. 2.o di

desiderata mobilità

si

Y organamento

quindi

del

questo capitolo, su basi

dovesse fondare. Ricorrendo

classici dell' antichità, egli si attenne al sistema della

legione anziché a quello della falange, astrazione fatta dal con-

corso simultaneo delle due armi, picca e moschetto, che nei temantichi

pi

non

esisteva,

e

che richiedeva sostanziali modifica-

zioni nell' attuazione del concetto.

Dominò

1'

idea;

non

l'

imita-

zione servile, chè era resa impossibile.

Fra

neremo

gli

di

uomini

di

guerra di quest' epoca, della quale termi-

ragionare nel capitolo prossimo, va notato per primo

Gustavo, e della sua vita terremo breve discorso. Parleremo an-

che

di Wallenstein,

Gustavo Adolfo

perchè levò gran rumore di quanto dicesi,

lo tenesse, a

in

sè,

quantunque

conto di fatuo.

Gustavo Adolfo. Nacque nel 1794 nipote a Gustavo Wasa. Letteratura, politica, filosofìa, matematiche, lingue straniere, furono

soggetto de* primi suoi studj

;

vita attiva, esercizio di corpo, sfida


25

assennata alle intemperie, ne ingagliardirono

che erano

stati al servizio

trione; e Gustavo ebbe

la

tempra.

Ufficiali

Olanda, cercavano fortuna nel setten-

d'

maestri quegli allievi di Maurizio di

a

Nassau.

Montò

sul trono nel 1611, a

poco più

ma

tiquattresimo fosse giunto;

il

senno

di lui,

al

ven-

ben presto dimo-

regno ad affidargli senza indugio

stro, indussero gli Stati del

Primo suo pensiero

redini del governo.

mi-

di sedici anni; era

norenne; leggi fondamentali richiedevano reggenza finché

consiglio d' uomini eminenti, a cui venne proposto, eoi titolo cancelliere,

allora in guerra con tre potenze: colla

ed

czar

Raltico, e

il

cedeva

gli

territorio

il

nel

smondo HI

rinunciava ad antiche pretese

lo

vinse

in Curlandia, ed

che

Svezia di tutte

le

Estonia e

fronte,

a

la

con Sigidi

due grandi battaglie; presso Wal-

in

Sthum

combinò tregua per

si

a

Novogorod

fra

sull'

Polonia, che stimava aver diritti al trono

di

Gustavo

Svezia.

hof

re

1617 colla Russia,

compreso

Livonia. Così rimase con un solo avversario

di

Danimarca

certa ruina; perciò concluse pace con

a

nel 1613, e pace ancora più vantaggiosa lo

Danimarca,

Prudenza insegnava» a Gustavo

Polonia.

colla Russia, e colla

perchè

di

ministro Oxenstiern eminentissimo.

il

La Svezia era non esporsi

le

creazione di un

si fu la

nella Prussia occidentale

sei anni,

dopo

;

rimanendo padrone

il

di

re di

piazze occupate in Livonia e nella Prussia po-

lacca.

Ma

a

più elevati disegni la sua

mente applicavasi;

tettore dei principi protestanti, e \olse le armi contro

che

il

Brandeburgo,

vicino, a Breitenfeld,

l'

pro-

Austria

perseguitava. Soccorre Stralsuuda, traversa rapidamente la

Pomerania, e

si fè

e la Slesia,

e vince

s'avanza fino a Lipsia,

sanguinosa battaglia contro

Tilly nel 1631.

Questa vittoria

apri

il

campo

Franconia, s'inoltrò fino

Tilly,

che vuol contrastargli

la

il

vita.

Vol.

i

gli

della

II.

Stor. dell' Art. Milit. 4.

al

alle conquiste.

Reno,

e penetrò

S'impadronì in

Baviera.

passo del Lech, è battuto e perde


— 26 — Gustavo entra

Ma sapulo che aveva invasa

la

Wallenstein,

generalissimo

non

lui

:

il

Era

il

imperatore,

nemico, postato a Lulzen,

il

fine

molte migliaja

di

prendere

di

minor numero possibile

colpito da

sero morto a terra

La sua

gli

la città

un istante dar battaglia per avere a fronte

esita

in tale circostanza

tima per

cacciano

dell'

un grosso corpo

dall' esercito

uomini condotti da Pappenheim, col

di Halle,

alleati

Sassonia, corre in soccorso dell' Elettore suo al-

aveva dislaccato

;

suoi

i

Boemia.

e dalla

ed essendo stato informato che

leato;

d*

Monaco, mentre

in

Mecklemburgo

imperiali dal

due

palle, e vuoisi

Fu Y

di forze.

non nemiche,

ul-

lo ste-

(1).

vita si chiuse presto: a trentasette anni.

padre dei

di sentimenti

d'

soldati,

i

ammirazione

nutrivano per

quali e

di

profon-

lui

Modesto, semplice,

affetto.

senza affettazione, di indole vivace, di mente acuta, penetrante, districava

gli

affari più

ardui e più

anziché arrestarlo, davano gior sviluppo. Era

al

complicati

fondò

e

ostacoli,

gli

suo spirito maggior vigorìa e mag-

sinceramente non esageratamente religioso.

La sua eloquenza militare produceva non trascurò

Istruito assai,

;

effetto fra le truppe.

le scienze, e

rinnovò università, e

collegi.

Fu

savio legislatore, amministratore ottimo dei paesi

da

lui

governati.

Wallenstein o Walstein Alberto Venceslao Eusebio. Nacque in

Boemia glio

nel 1583.

dell'

Fu paggio presso

arciduca

il

margravio

Ferdinando. Poscia viaggiò

d'Europa; divenne ricchissimo per matrimonio soldò 300 cavallieri a sue spese, e

li

offrì

guerra coi veneziani; l'offerta fu accettata

[1]

e

Puffendorf ed

altri storici

opinarono che

nominano siccome principalmente

berto,

duca

di Sassonia

Lauenburgo

sospetto il

;

e

Burgau,

di in

molte

vedovanza. As-

all'arciduca nella sua

Wallenstein

si

sia stato ucciso a

delibi

fi-

parti

distinse;

tradimento;

sua morte, Francesco Al-

quale passò poi

ai servigi dell' Austria.


— e, finita

quel paese,

riuscito

in

pub-

danaro delle casse

pigliato

bliche; di cui rimise una parte all'imperatore,

vò 1000 corazzieri che offerse

mi-

delle

reprimere un* insurrezione

a

dopo aver

ritirò

si

nominato dall'imperatore colonnello

la lotta, fu

Moravia. Non

di

lizie

27

coli' altra

e

le-

sovrano.

al

Incaricato nel 1618 di sedare una sollevazione in Boemia, fu infelice ne' suoi tentativi.

Nel 1621 fu di nuovo spedilo in Moravia, e questa volta ot-

tenne esito più fortunato. Ebbe in dono vasti

mia

Malgrado ciò

Boe-

in

chiamato a Vienna a scolparsi di accuse che

fu

precisamente non

tenimenti

ricompensa sovrana.

confiscati ai ribelli; e fu questa la

ma

conoscono;

si

ebbe protezione

col suo oro

ed assoluzione.

Un nuovo dono all'imperatore

due reggimenti

di

di fanti,

io

nominare maggior generale.

fece

Guerreggiò

di

nuovo

in

Boemia;

distinse nel 1620 alla bat-

si

taglia di Praga.

Nel 1625 propose

naro,

accettò,

gliere gli ufficiali

a

il

monarca, povero

V esibizione,

di

gente di da-

autorizzandolo

in alcuni distretti della

andando verso altri

Boemia,

e

di

racco-

nominare

gli

alterigia

la

Franconia e

le frontiere della

Sve-

10000. Vuoisi che in questa circostanza

imperatore

dall'

La sua Tilly,

imperatore di levare a proprie spese un

suo talento. Cominciò Wallenstein col reclutare 20000

ne raccolse

cevesse

non

titolo di

il

gli

duca

permise

di

ri-

di Friedland.

dipendere

dagli

ordini

generale bavarese, che guerreggiava nella Bassa Sassonia:

per cui

si

piegò soltanto a concertare

eseguirsi; e di

stupito,

uomini

soldati; poi via,

all'

50000 soldati; ed

esercito di

mentre quegli incalzava

Osnabruck

e di

toria sul ponte di

il

seco re di

lui le

Munster, Wallenstein riportava

Dessau

il

23 aprile

1626

quale, raccolti nuovi soldati nel Brandeburgo, ria. Ivi

si

ma non

vè ritirarsi, se n' andò nella

nel paese

compiuta

contro

recatosi Wallenstein, disfece anche un

collegati a rivoltosi;

operazioni da

Danimarca

vit-

Mansfeld,

corpo

il

Unghe-

gettò in di

turchi

potendosi sostenere nel paese, do^

Germania settentrionale,

portò

il


28

suo esercito a 100000 uomini senza che l'imperatore avesse pensiero di spesa, ebbe titolo di duca di

tura di quei ducalo tolto

primi

ai

Mecklemburgo con

dittatura nel settentrione germanico, e

obbedire ad ordini

mentre negoziava

insolenti,

marca

il

sovrani, da

tanto

scrivere

nome

in

imperatore

all'

col re

lettere

Dani-

di

trattato di pace nel congresso di Lubecca.

Immense

contribuzioni levava dai luoghi su cui esercitava re-

gime; immense doglianze, gravissime accuse giungevano

dinando contro

di lui

da ogni parte

d'

Europa. Si

a

Perdè

comando; mostrò rassegnazione;

il

uma-

Boemia;

ritirò in

si

Fer-

gridava con-

tro all'ingordo generale «rifiuto ed esecrazione del genere no.

la

non

da

inorgoglì

questi

di

investi-

assunse e sostenne

titolari,

visse con fasto assai superiore a quello di sovrano.

Vuoisi che offrisse allora

che questi

i

suoi servigi

domandasse; ma

glieli

Gustavo

a

che

fatto sta,

Adolfo,

richiesta del-

a

l'imperatore, dopo sconfitte toccale a Tilly, s'impegnò

un nuovo esercito,

e

ne assunse

comando

il

di

le cariche, di

essere indipendente nel

principato

talento

i

levare

di

essere

di

Austria e di Spagna, di poter disporre di tutte

generalissimo

re un

patto

a

o

ereditario

in

comando supremo,

Germania,

di ave-

governare

di

paesi conquistati, d' impiegare a sua

voglia

suo

a

prodotti

i

delle confische, di avere diritto esclusivo di amnistia, e finalmente di potere, in caso d' infortunio,

ritirarsi

fianco un arciduca, egli esclamava:

comando,

nel

foss'

Immantinenti,

ruolamento,

od ingordi rini

al

vino

e

carne;

bagagli.

egli folla

manda

«

Non

soffrirei

a piantare

accorrono

i

e così in

stati

porgli a

un compagno

la

sua

bandiera

tanti avvezzi a vincere a

d'

ar^

con

lui

cavallo promette nove fio-

sei a' cavalleggieri, quattro ai

4000

volea

»

saccheggio. Ai soldati

di

mese,

venivano

e a

anche Dio.

liberamente negli

Ferdinando

ereditarj dell'imperatore; e perchè

pedoni,

oltre

pane,

tre mesi raccoglie 40,000 uomini, coi quali

saccomani, altrettante donne, 30,000

A questa gente sapeva

egli ispirare

cavalli pei

una fiducia

illimi-

tata; e superbo perchè sicuro del favore delle stelle, ne' cui augurj

aveva piena fede, puniva

e

premiava con eccesso;

bella

pareagli


— 29 — un' azione

quando era

quando aveva dovizia

ardita, e

di partiti

ingegnosi. Dicendo essere più facile mantenere centomila uomini

che diecimila, ragione

guerra in un paese era

di trasportar la

il

non essere ancora saccheggialo. Rifatto in questa guisa

Boemia per

in s'

impadronì

assalirvi

di

Praga, e

Gustavo Adolfo,

1?

esercito imperiale, Wallenstein entrò

esercito sassone collegato allo sved<se,

I'

volse verso

si

percorreva

che

Norimberga per

attirarvi

Baviera.

Accorse

trionfante

la

Gustavo; e trovato l'avversario trincerato, soprassedè per qual-

ma

che tempo ad ogni iniziativa;

campo,

nel suo

e

costretto

penetrata pur anco

fame entrata

dalla

Norimberga eh'

in

andato a soccorrere, assalì con forze inferiori

con gravi perdite respinto; per cui pochi giorni dopo di

levare

verso

la

campato

il

campo.

Allora

Sassonia, occupò Lipsia ed a

gli

Lutzen, in cui morì

trascinò seco né

la

unirsi

di

diresse

e

Gustavo, acesercito sas-

eserciti imperiali. Si diede la battail

re di Svezia

;

rovina dell' esercito, nè

ma 1'

la

sua morte non

perdita della gior-

la

abilità di

Bernardo

Sassonia Weimar. Wallenstein andò

in

volse a Baviera, e di indi stabilì

i

li

Islesia,

respinse

occupò

parecchie

Bernardo

macchinato

coi nemici

Austria; le lettere che se ne stamparono, negli archivj viennesi, il

padrone,

si

suoi quartieri d' inverno.

attesta eh' egli avesse

attesta

poi

città,

nell' Alto Palatinato,

Ottavio Piccolomini che fu confidente, spia, ed lui,

decise

si si

all'

città;

nata, per la disciplina delle truppe, e per di

impero

dell'

altre

Nauraburgo, con intenzione

sone, decise di assalire glia di

generale

il

egli era

nemico, e fu

il

e

il

assassino di a rovina

dei-

processo che sta

non provano veruna trama, ma tutto ne

desiderio. L' imperatore, che non polea più soffrire lo proscrisse

un

senza manco udirlo, benché principe so-

vrano, benché venuto a servigio con patto libero e con truppe di

propria leva; e promise

una

a

taglia

suoi uffiziali trucidarono in Egra lui e

gennajo del 1634. Ferdinando strinse

la

i

chi

1'

suoi più fedeli,

mano

al

Tre

uccidesse. il

25

principale

di

mi*


30

-

nistro dell'assassinio; diè chiavi e collane

tremila messe per r anima

grande

Di

quanto ad

ambizione,

grande ardimento,

di

f

poli

Insofferente assassinati

che serviva ed

altri;

ordinò

e

intraprendeva

sarebbe riuscito impossibile. Superstizioso, cre-

altri

dente nell astrologia, partecipava con sua.

agli

dell' ucciso.

di

dalle

freno

,

ciò

indifferente

pregiudizj

i

alle vittime della

sua

miserie

sulle

sue masnade, divenne

dell' età

odioso

rapacità

dei

sua

della

e

po-

principe

al

in-

differenza.

Fra ai

gli

tempi

autori e le opere militari da consultarsi relativamente

in discorso,

Rohan Enrico

(di).

noteremo: È autore politico e militare assai stimato.

Scrisse Memorie sugli avvenimenti di Francia dal 1610 al 1629; il

suo Viaggio in

Germania

Italia , in

e in Inghilterra) le

Memorie

e lettere sulla guerra del Valtelina; scrisse // Perfetto capitano

è

un sunto dei Commentarj

che non è compiuto;

di

Cesare;

Trattato

il

della

che

guerra

9

il

Trattalo dell interesse dei principi e degli

Stati della cristianità.

Walter-Hartè, Storia il

di Gustavo Adolfo.

È

scrittore

inglese;

suo libro è ricco di molte particolarità militari.

Mauvillon, Storia di Gustavo Adolfo.

Hallenberg, Storia di Gustavo

La sua opera non

Adolfo.

È

storiografo

è terminata.

Grimoard, Storia delle conquiste di Gustavo nia, o

Campagne

di questo

Adolfo in Germa-

monarca nel 1630, 31,

e 32.

data dei piani delle battaglie principali; è preceduta

troduzione

siili'

svedese.

origine e principio della

guerra dei

Schiller. Storia della guerra dei trent' anni.

È

corre-

da un'intrent' anni.


§. i."

Esempio Battaglia di Breitenfeld detta anche di Lipsia.

Forze nemiche.

-

Gl'imperiali avevano: 7 reggimenti di cavalleria sotto gli

ordini di conte

Pappenheim.

6 reggimenti di cavalleria sotto

\ J

gli

ordini del princice Furstenberg.

[ (

5 reggimenti di croati sotto gli or)

dini del generale Isolani.

21000

13 Terzi di fanteria.

32000

36 Cannoni.

Le truppe svedesi ed

alleate

avevano:

9000

Cavalleria svedese

4000

sassone

«

Fanteria svedese

13000

sassone

11000

«

37000

100 Cannoni.

Gì' imperiali

erano condotti dal Feld-Maresciallo Tilly,

gli

sve-

desi ed alleati da Gustavo Adolfo.

L'esercito imperiale era disposto All' ala sinistra

come segue:

7 reggimenti di cavalleria sotto gli ordini del

conte di Pappenheim. Al centro 13 Terzi di fanteria sotto Tilly.


32

All'ala destra 6 reggimenti di cavalleria sotto

ordini del

gli

principe di Furstenberg.

Innanzi

all'

ala dritta 5 reggimenti di croati sotto

gli

ordini

del generale Isolani. I

36 pezzi erano disposti

due grandi batterie innanzi,

in

in basso, della linea di battaglia della fanteria di

20 pezzi, T

altra di 16.

Gli svedesi

avevano

All' ala dritta

in

t

a

;

una composta

t'

linea:

5 reggimenti di cavalleria sotto

re Gustavo Adolfo,

e più

gli

ordini

del

quale aveva negli intervalli sei gruppi di

la

fanteria di 180 a 300 uomini. Al centro, 4 brigate di fanteria, di

sotto

gli

2016 uomini, su

sei righe,

ordini del generale Teufel.

All'ala sinistra 5 reggimenti di cavalleria, frammischiati di fan-

generale Horn.

teria, sotto gli ordini del

In 2 a linea:

AH' ala dritta 4 reggimenti teria, SQtto gli ordini del

di cavalleria

frammischiati di fan-

generale Bauner.

Al centro, 3 brigate di fanteria sotto

Hepburne, formate come quelle

di

a

gli

ordini

generale

del

linea.

l

AH' ala sinistra, 3 reggimenti di cavalleria sotto

gli

ordini del

colonnello Hall.

Dietro al centro, fra

a

la

e la 2

l

l

linea,

10 squadroni di dra-

goni formavano la prima riserva. Dietro

al

centro della 2 a linea eravi una seconda riserva

posta di cavalleria e

AH' estrema sinistra eranvi

La

i

sassoni su due linee:

fanteria in sei Terzi, la cavalleria alle

dini del loro elettore e del generale I

II

sotto

a

gli

or-

Arnheim. a

tutta

I. ).

terreno è tutto elevato a diverse ondulazioni.

Posizione.

vala

ali,

100 cannoni erano distribuiti in 14 sezioni innanzi

la linea (V. Tav.

com-

di fanteria.

e ripida

— La posizione :

occupata

quella degli svedesi era

dall' imperiali è la più ele-

meno

elevata ed appog-


— giata

53

Goebeschehvitz a

villaggio di Podelwitz a dritta, di

al

si-

nistra.

La fronte

di battaglia era di assai più eslesa quella degli au-

striaci; quella degli svedesi era

Corso della battaglia.

Il

meglio assicurata

Conte

di

Pappenheim

alle ali.

assale

il

fianco

dritto degli svedesi ed è respinto sette volte dalla loro rnoschet* teria.

Tilly assale

centro e V ala sinistra degli svedesi colla fan-

il

teria imperiale, ed è respinto. Tilly assale

mette

sassoni colla cavalleria della sua ala dritta e la

i

disordine.

in

Conte Horn, che aveva esposto

Il

il

fianco al

tre Tilly fa inseguire

Intanto

fatto

grandi Terzi, a quadrati e attaccò

leria

il

formare

sua

la

men-

tutta la

fanteria

quattro

in

circondati da moschettieri,

di picchieri

fianco sinistro degli svedesi.

tempo slesso

Al

re,

sassoni che fuggono.

i

ha

Tilly

viene

ueraico,

mandati dal

tosto sostenuto da alcuni reggimenti

"poi

È

linea svedese

respinto. si

avanza:

la

caval-

imperiale di Pappenheim, e quella parte di Furstenberg che

non era all'inseguimento o ne era dagli squadroni testa; e

il

svedesi,

alcuni

ritornata,

de' quali

fuoco generale e continuato

furono

avevano

rovesciale

Gustavo

dell' artiglieria,

alla

e gli at-

tacchi ripetuti della fanteria svedese, finiscono di porre in rotta tutto l'esercito imperiale. Tilly I

la

rimase ferito e fu trasportato dal campo.

reggimenti

fanteria scelta cuoprirono coi loro

di

ritirata fino al

bosco che era indietro. La notte venne

a

poi-

combattimento.

fine al

Risultato.

Tilly

perdè quasi

tutta la sua artiglieria.

desi 1000.

La

vittoria

Cause del risultato.

dussero 1.°

movimenti

alla

I

la

metà del suo

e

sve-

Gli errori

principali di Tilly

che con-

perdita della battaglia, furono:

L'assenza totale d'una seconda linea

II.

gli

rimase a Gustavo.

riserva. Vol.

esercito,

sassoni perdettero 2000 uomini,

Stor. dell' Art. Milit. 5.

e di

una linea

di


— La posizione male

2. °

artiglie-

imbarazzava

lo

ma

recava nocumento.

La perdita

3. °

mise

gli

immutabile della sua

scelta ed

che ne* suoi attacchi non solo

ria; posizione

anche

34

tempo che, dopo la rotta dei sassoni, perGenerale Horn di adottare le sue disposizioni per la di-

al

di

fesa dell' ala sinistra degli svedesi. 4. °

La mancanza

vano su

La l'

tutti

i

insieme dalla parte dei generali

d'

pero nelle disposizioni

d' attacco,

mentre

i

dell'

im-

generali svedesi agi-

punti colla più perfetta armonia.

vittoria di

Breitenfeld fu quella

dunque

dell'

unità e del-

insieme sulla disunione e l'isolamento dei movimenti.

Epoca: 7 settembre 1631.

Battaglia di Lutzen.

Forze nemiche. fanteria,

Svedesi :ÌS ,000 uomini, fra cui 8 brigate di

e 20 pezzi di grosso calibro; oltre a ciò

ha un certo numero

ogni

brigata

pezzi di piccolo calibro.

di

Imperiali: 5 Terzi di fanteria, ciascuno di 4000 uomini; 20,000

uomini

di cavalleria, e 21

pezzo

grosso calibro.

di

Posizione degli eserciti. •— Svedesi: L'esercito svedese è disposto divisa per isquadroni, le cui

gruppi

di

moschettieri;

ali

su

due linee;

la

la fanteria

si

trova

al

è

cavalleria

sono frammischiale

di

piccoli

centro, divisa per

brigate.

Air ala dritta Al centro

la

la

cavalleria sotto gli ordini del re.

fanteria; 4 brigate su

ciascuna linea,

sotto

gli

ordini del Conte Brahe. All'ala sinistra

la

cavalleria

sotto

gli

ordini

del

duca

Weimar. 20 pezzi

La

di

grosso calibro, distribuiti su tutta

la fronte.

riserva sotto gli ordini dello scozzese Henderson.

L' esercito svedese è

Imperiali:

comaudato da Gustavo Adolfo.

di


— 4

Al centro fanteria:

quadrato borgognone; moschettieri

35 di

terzi,

ciascuna forma

cui

picchieri ne

i

formano

il

l'antico

con 50

nucleo,

ciascun angolo.

in

AH' ala dritta, parte della cavalleria, ed una brigala di fante-

per mantenere

ria

comunicazione con Lutzen.

la

All' ala sinistra cavalleria.

Uua batteria nea

grosso calibro, coperta da una

di 7 pezzi di

li-

moschettieri, è collocata sul bordo della strada di Lutzen

di

a Lipsia.

Una l'

campagna

batteria di 14 pezzi da

ala destra

(

V. Tav.

a

è collocata innanzi al-

li. ).

L' esercito imperiale

comandato da Wallenstein, duca

è

di

Friedland. Corso della battaglia.

I

due

prendono

eserciti

la loro posi-

zione nel corso della notte. Gustavo Adolfo, che spera

sorprendere

proprio aversario

il

una

stretto da

al far

nebbia a diferire

folta

giorno,

del 1'

attacco

di

vede co-

si

fino

poter

mezzo-

al

giorno.

«

La nebbia essendosi dispersa, gli svedesi, al grido di guerra ci aiuti, » si mettono in movimento, respingono moschet-

Dio

i

nemici,

tieri

s'

impadroniscono della batteria

di 7 pezzi, e la ri-

volgono contro gl'imperiali.

La

fanteria svedese attacca

ne in rotta si

avanza

:

assale

all'

Gustavo Adolfo,

di Finlandia, si è gettalo la

primo terzo imperiale esilo;

e lo ^io-

dopo

e

ciò

attacco dell* altro.

In questo frattempo,

per

il

secondo col medesimo

il

maggior parte

siili'

ala sinistra

di polacchi

e di

alla testa

dei corazzieri

composta

del nemico,

croati,

e

T ha

posta

in

fuga. In

compenso

di ciò, lutti gli sforzi del

mar per impadronirsi cui è collocala

la

della

destra

Duca Bernardo di Weidi Windmuhle, su

monlagua, delta

imperiale,

non ottengono alcun suc-

cesso.

Wallenstein, che scorge tro, vi si porta egli

la

medesimo

difflcultà in cui trovasi in

tutta fretta,

il

rannoda

suo ceni

fuggia-


56

schi, eseguisce, alla testa di tre reggimenti di cavalleria pesante,

una brillante carica

sugli svedesi già ebbri della loro vittoria, e

dopo un combattimento micidiale, li

gl'

in

La

rigetta al di là della strada.

cui si lotta corpo a corpo,

imperiali.

Gustavo Adolfo, che s'accorge della rimette

al

Feld-maresciallo Horn

nemico,

È

e

il

ritirata

comando

del suo

cade colpito da due

centro,

dell'ala dritta, corre

trova impegnato nella mischia

alla sua fanteria, si

di

mani de-

batteria ricade nelle

mezzo

in

al

palle.

surrogato subito nel comando in capo dal duca Bernardo

Weimar. Horn compie

battaglia rotto

disfatta dell'ala sinistra imperiale.

la

Brahe

Gli sforzi di

Bernardo, per ristabilire

e di

successo. Essi fanno avanzare tacco, in seguito

montagna

e la

ordine di

1'

centro ed all'ala sinistra, sono coronati da buon

al

quale

al

la

le

loro colonne ad un secondo

batteria di 7 pezzi è riconquistata,

presa d' assalto con tutta V artiglieria che

è

at-

vi si

trova.

quadrati degl' imperiali, assaliti con furore, cominciano ad

I

oscillare

;

alcuni cassoni, che saltano in aria alle loro spalle, get-

tano la costernazione fra essi, e

per di

gli

svedesi.

Ad un

?000 corazzieri

tratto

e dragoni,

la vittoria

sembra pronunciarsi

comparisce Pappenheim accorrendo da Halle,

e

alla s'

testa

ingaggia

una nuova battaglia. II

suo arrivo arresta

la

mentre Wallenstein forma centro.

Pappenheim

si

fuga della cavalleria dell' ala sinistra, di

nuovo

la rigetta al di là della strada;

prova

la

medesima

il

suo ordine di battaglia

precipita sull' ala dritta la

fanteria

Allora

il

la

montagna ed

al

e

svedese del centro

vedono puranco

fanteria, e mette fine

rato dagl' imperiali. Gli svedesi

Ma

ciò

costretti

a retrocedere.

generale svedese Kniepausen, riunisce 4

di cavalleria e 2 di

di questo corpo.

svedesi,

sorte, e la batteria di 7 pezzi ritorna ancora

in potere degl' imperiali. Gli svedesi si

ad abbandonare

degli

si

all'

rannodano sotto

che contribuisce

reggimenti

inseguimento opela

protezione

viemmaggiormente

a


salvare

gli

svedesi da una sconfìtta, fu

Pappenheim

quale

la

del lampo. Queste

sparse fra

si

disperdono, e

si

la

morte

notizia della

la

di

truppe colla rapidità

sue

le

cavalleria

dritta

dell' ala

ne segue V esempio.

Weimar

Intanto Bernardo di

conduce

tutto

contro gl'imperiali. L'artiglieria svedesi per si

la

riunisce

due

le

linee

una, e

in

V esercito svedese ad un ultimo attacco disperato

terza volta; e per

rinnova con accanimento

al

di

questi

conquistata

è

terza volta

la

dagli

combattimento

il

di là della strada

finché la notte

viene a porvi termine.

Pochi momenti dopo teria di

valleria l'aveva

Le due parli si

la

cessazione del combattimento,

Pappenheim comparisce preceduto s'

sul

la

medesima

a

ma

vittoria;

Lipsia,

e

— La

numero

i

gli

ca-

autori non

danno ragguagli

dei feriti e dei prigionieri, nè sulla

in

Boemia,

vinti.

perdita complessiva dei due eserciti

dere a 9000 morti;

fan-

la

gl'imperiali che

di

confessano con questo movimento esser dessi Risultato.

la

battaglia;

di

di molto.

attribuiscono

ritirano nella notte

campo

perdila

si fa

ascensul

positivi di

ciascun

esercito in particolare. Osservazioni.

vare i

lo

— Oltre

la differenza

primi,

la

morte

la

capo,

getta

alle disposizioni tattiche

disciplina fra gli svedesi e

morte del loro re loro generale

scoraggiamento,

condi,

di

lo

di

lo

scompiglio, e quindi

Pappenheim, che non è

sconforto,

il

mento. Epoca: 6 Novembre 1632.

disordine,

e

in la

havvi da osser-

gì'

imperiali. Fra

capo, non geliera sconfitta; fra

re,

i

se-

nè generale

in

produce

il

disperdi-


CAPO MILITARE

A Riti

Al

VII.

TEMPI DI LUIGI XIV.

i.°

§•

Sunto Storico. Luigi XIV, detto

il

nacque

Grande,

Settembre

5

il

1638 da

Luigi XIII e da Anna d'Austria.

Pervenne

trono nel (643 solto

al

Ferveva ancora e sotto

regno

il

la

XIV,

di Luigi

Rocroy

sissime vittorie: a

nel

Nordlingen, nel 1645, contro In

ambedue

La Spagna

nuò

i

reggenza

sua madre.

di

francesi riportarono due lumino-

1643 contro

gli

spagnuoli,

gli

austriaci ed

i

ed

a

bavaresi.

francesi erano comandati dal gran Condè.

i

rifiutò di

annuire

trattalo di Vestfalia, e conti-

al

guerra per suo conto contro

la

la

guerra dei trentanni, negli ultimi de' quali,

la

Francia.

Il

partito

della

Fronda, ossia quello della nobiltà sostenuta dal Parlamento contro

il

partito della corte, sconvolgeva la Francia con

vile, e

veniva

passato

ai

a

mano

dar

guerra

alle ostilità degli spagnuoli.

rivoltosi, diede e

perdè

la

ci-

Turenna,

battaglia di Rethel nel 1650.

Il

principe di Condè levò pur esso lo stendardo della rivolta, e

si

pose

alla testa di

sommise rigi, nel

sobborgo

capitale nel

1658,

in

truppe insurrezionali. Ben presto Turenna

alla corte; di

ed opposto S.

sconfisse

Condè,

si

batte con

lui

a

si

Pa*

Antonio, ed è costretto a ritirarsi dalla

1652; poi diede

cui

a

la

Condè

grande battaglia delle Dune nel unito

alle

truppe

spagnuole,


— e

impadronì

s'

1659, pose

di

fine a

Dopo questa tente sotto

39

Dunkerque. La pace dei Pirenei, conclusa nel quella guerra.

pace, e

morte

la

ministro onnipo-

di Mazzarini,

mano

presso, Luigi prese in

le

ed

Francia un' amministrazione saggia

ed un'attitudine imponente cito,

Colbert ristabilì

Dal 1661 tore ed

di tutto;

energica

estero; Louvois

all'

la

diede

interno

organizzò l'eser-

finanze.

le

1664 iuclusivamente,

al

vi

e riportando egli sui nemici

grande

la

l'impera-

guerra tra

fu

capitanando Montecuccoli

turchi,

i

all'

ap-

redmi del governo; comprese

grande politica di Enrico IV: governò informandosi alla

poco

reggenza e sotto Luigi XIV, avvenuta

la

truppe imperiali,

le

vittoria

di

Gottardo

S.

nel 1664.

morte

Alla

Luigi,

ed in ispecie

ebbe pretesa

Inghilterra,

sore; ed la

il

Svezia

la

si

alla

razione

contro V ambizioso invanel

l'Olanda da' suoi

furono ben

occupate

schiusero

le

donde

le

Il

a

sentimento nazionale

dighe;

e

tutta

gran lunga

sailles

dame.

i

si

le

regione

la

città, culle bastile e coi

il

la

talora

corte

il

al

a bearsi delle adulazioni

invade.

Reno;

caddero

della fede-

torri

pa-

del

fuochi dell' accamparidestò,

s'

accese

di

condizioni profferte;

divenne

campanili,

qual ampio

al pari d'isole

esterminio, furono costretti

l'

mostrarsi

campo

l'

insuperabili.

dalle

quantunque

sti-

alla testa degli eserciti,

pure

precipizio; mentre re Luigi, che,

masse necessario di

e

Amsterdam vedevansi

sorgevano. Gl'invasori, per fuggire di ritirarsi

da forze

dagl'invasori;

entusiasmo; ricusaronsi coraggiosamente

lago,

alleati, Luigi

oppressi

presto

l'altra le fortezze; tre delle sette proviucie

vennero

lazzo municipale d'

si

1668, fece restituire

esercito francese aveva traghettato

mento nemico.

di lui

Spagna.

Riuscito a separare Gli olandesi

sugli stali di

Franca Contea. L' Olanda,

la

collegarono

trattalo di Acquis^rana, fatto

Franca Contea

Un grosso una dopo

d' eredità

Paesi Bassi. Si pose alla testa del suo esercito,

sui

pigliando seco Turenna, ed invase l'

padre della moglie

Spagna,

di Filippo IV di

re di Francia

il

preferiva, era già tornato a Ver-

dei

poeti

e

dei

sorrisi

delle


— l'Europa

Iiilau lo la

era collegata contro Luigi

si

Spagna, Y Elettore

40

l'imperatore,

;

Brandeburgo, uniti assieme, erano nuovi

di

nemici a combattere. La battaglia di Sinlzheim vinta da Turenna,

Condè

quella di Senef guadagnata dal principe di di

Entzheim

ambo leali

1G74,

nel 1674, quella

Turckheim

di

1675,

nel

villoriosamente combattute da Turenna, costrinsero

pace

alla

Nimega conclusa

di

Luigi dettò leggi Il

anno

nello slesso

nel 1678,

nel

sennato

Francia sono

la

trattalo

Europa.

all'

gran re s'inebriò d'orgoglio; e pronunciando «

al-

gli

cui

io,

»

indicava

come

mollo

il

dis-

tutto in lui s'in-

suo trovasse posto ne' suoi

carnasse, niuno interesse, fuori dei

dominj.

Fu

che revocò

allora

riformati

1'

editto di Nantes,

libero esercizio del

il

quale accordava

il

allora che

culto; fu

loro

ai

scio-

glieva violentemente colle dragonate le questioni di coscienza dei

montanari delle Sevenne; s' l'

impadronì

di

elettore

Treveri; di

di

mezzo

fu allora che, in

pace, Luigi

alla

Strasburgo e di Saarbruck che appartenevano

Deux-Ponls che apparteneva

Svezia; di Laulerburgo che era del vescovo di

re

al

Spira;

al-

di

Mont-

di

béliard che dipendeva dal duca di Vurlemberga; fu allora final-

mente che occupò Avignone Genova perchè

s'

Alta indignazione

sumali a danno

una lega

in

pe invilto

si

sollevò in

e

di

che fu poi re

si

l'

falli

nel 1687 si

e

Guglielmo

montava

altri

imperatore ed

il

con-

strinse

Orange, princi-

d'

sul

trono

di Savoja, l'elettore -di

di Prussia, e molti

unirono colla loro potenza quell'anno, non

duca

bombardare

Europa per questi

sapiente che dappresso il

che fece

protezione della Spagna.

la

di piccoli e deboli stati;

Augusta per opera

ghilterra, fra l'Olanda,

burgo,

del papa, e

messa sotto

era

principi re

di

d'In-

Brandea

cui si

Spagna. Da

videro per lungo tempo se non che batlaglie

sanguinose o tregue armate.

Non mancava dabile

la

lega

;

se

ma

non che

l'

Inghilterra a rendere

scacciatone poco appresso

dal trono, a cui ascese suo genero l'

Guglielmo

più

formi-

Giacomo Stuardo d'

Inghilterra pigliò parte alla lotta cóntro Luigi.

Orange, anche


— 41 — Doveudo mandar truppe

in Irlanda, restata fedele allo Stuar-

do, Luigi doveva trarne dal Reno, e non poteva quindi tenere

il

possesso delle provincie del Palatinato che aveva fatto invadere dal maresciallo Duras. Perciò Louvois propose, e

che, se codeste provincie non strutte; se

il

Luigi

assentì,

potessero ritenere, fossero di-

suolo del Palatinato non fosse atto a somministrare

viveri ai francesi,

modo da non

devastasse in

si

fornire ai tedeschi. Duras

una

si

ebbe ordine

poterne almeno

cangiare in deserto

di

delle più belle regioni d' Europa. Parte di essa era già stala

ma benché

rovinata da Turenna quindici anni prima;

i

guasti da

operati avessero lasciato una grave macchia alla sua

lui

non furono che un nonnulla

a fronte degli orrori di

gloria,

questa se-

conda devastazione che fu compiuta con inaudite barbarie.

La Germania corse relrocedere

armi, ed

alle

Lorena ed

in

francesi furono costretti a

i

in Alsazia. Ciò

Nel 1690, Lussemburgo fu mandato alla

Mosella; Lorges

Catalogna. Si diede e

Fleurus contro

il

Reno; Catinat

al

vinse da

si

imitazione

principe di Waldeck;

Piemonte; Noailles

il

duca

a

far risplendere

il

battaglia

la

diede e

si

si

di

vinse da Ca-

questo incon-

in

compito della

fanteria,

quale decise quasi da sola della giornata.

la

Nel 1691, Luigi deliberò d'impadronirsi di Mons, una più importanti fortezze che proteggevano

Centomila uomini

vi

i

vennero assembrati; ad ogui bisogno

amministratori;

viventi

burgo, primo

fra

i

il

generali

comando veniva d' allora;

erano dirette da Vauban, primo fra

le

file

dell' esercito,

lo

stesso

diede

combattimento

Voi..

II.

assistè

alla

Lussem-

ingegneri del suo tempo

quanto poteva eccitare

e

il

affidato a

operazioni scientifiche

di

campo,

della

Louvois, primo fra

mancasse

e perchè nulla tra

gì'

le

delle

Paesi Bassi spagnuoli.

guerra erasi abbondantemente provveduto da i

in

Savoja. Catinat,

di

Turena, pose ogni sua cura

di

aumentare ed

tro ad

nei Paesi Bassi; Bufflers in

Lussemburgo

tinat la battaglia di Staffarda contro

ad

avvenne nel 1689.

magnifico

re

1'

erasi recato al

caduta della piazza. Nello slesso anno di

Leuze, vinto da Lussemburgo.

Stor. dell' Art. Milit. 6.

;

entusiasmo

si


— 42 — Nel 1692, nientata alla

la

comandata da Tourville,

flotta francese,

Hogue

Olanda e

dalle flotte riunite di

Namur avendo

Nell'anno stesso, Luigi assediò

fu an-

d' Inghilterra.

seco Vauban. Alla

difesa della piazza prestava V opera sua Cohorn, rivale formidabile del

sommo

ingegnere francese; assalto e difesa

ma Cohorn

sero con abilità perfetta; vi

fu

modo

di supplirlo

la città

;

si

gravemente

fu

condus-

si

non

ferito e

arrese dopo otto giorni di as-

sedio; la cittadella tre settimane circa più tardi.

Guglielmo re

per riparare

d' Inghilterra,

Namur,

disastro di

al

sorprese Lussemburgo nelle gole di Steinkerque, e pose

una parte del suo esercito;

sordine

V ordine

ma Lussemburgo

e vinse la battaglia.

Nel 1693, Catinat vinse a Marsaglia contro

s'impegnò

l'azione i

sinistra, e finì col Neil'

ma

di fronte;

piemontesi cedevano terreno,

la

di-

in

rimise

1'

prendere

il

duca

ben presto, ed

Savoja;

di

misura che

a

ala dritta dei francesi oltrepassò

alle spalle

1'

avversario.

anno medesimo Lussemburgo riportava su Guglielmo

vittoria di

la

Neerwinden.

La guerra continuò per qualche anno

tra

Augusta senza avvenimenti notevoli; finché ebbero tregua per qualche anno

le

in virtù della

Luigi e

lega di

la

sanguinose

lotte

pace

Ryswick

di

conclusa nel 1697.

Ma ben re

di

presto

si

Spagna, morto senza

rona a Filippo Duca tati

di

riaccese

di

il

fuoco della nel

figliuoli

alla Francia, si

la

unirono quasi

guerra cominciò in Italia

Piemonte.

1700, lasciò

ove

1/ imperatore

i

spedì

il

avevano ad

Principe Eugenio

impedire

Catinat prese posizione a Rivoli, sperando

progresso del

cammino

;

alla destra

montò T Adige per

ma Eugenio non

del fiume, traversò

valicare

il

sot-

isforzò

alleato di in

il

Savoja Italia.

il

passo

questo

da

egli di-

Canal Bianco, e

Mincio. Passato

il

al principe

quegli custodito; lo lasciò alla sinistra dell' Adige; mentr'

scendendo

co-

poten-

contro di questa. La

tutti

con 25,000 uomini che dal Tirolo dovevano penetrare

il

i

monarchia spagnuola

francesi

II,

sua

la

Angiò, nipote di Luigi XIV; ed

Europa, spaventali nel vedere

tomessa

Carlo

discordia.

fiume,

risi


43

recò a Desenzano, e andò ad occupare Brescia

minacciare

e

il

milanese.

A ri;

Catinai successe Villeroi che

battè e fu battuto a Chia-

si

Cremona

obbligato a ripassare l'Oglio, fu sorpreso a

cadde

e

prigioniero.

Surrogollo Vendòme, che diè battaglia a Luzzara ad Eugenio, il

quale era passato alla destra del Po. Imperiali e francesi can-

ma

tarono vittoria;

fatto sta

che Eugenio lasciò

Po

dritta del

la

e riparò dietro al Miucio.

Nel 1702, Villars vinse

la

ma

di Friedlingen

battaglia

senza

ottenere risultameli profittevoli.

Intanto avvenne un disappunto Vittorio

Amedeo, ne abbandonò

francesi

ai

alleanza, e

1'

duca

il

:

di Savoja,

collegò

si

agi'

im-

periali.

Nel 1704,

principe Eugenio, e

il

duca

il

Marlborough ge-

di

neralissimo degl' inglesi, riportarono una grande vittoria a Hoechstoedt contro l'elettore Massimiliano di Baviera, ed

i

marescialli

francesi Tallard, Marsin, et Villeroi.

In Ispagna, "

inglesi

gì'

s'impadronirono

di Gibilterra, e

ten-

la

gono tuttora.

La campagna Nel 1706,

maggio, e

fu

In Italia, in

si

del

1705

diede

in

diede

si

poco

la

battaglia

vittoria

armi

felice alle

la

battaglia

Marlborough contro

vinta da

conseguenza della

fu

Fiandra

di

il

di

Luigi XIV.

Ramilies,

di

il

25

maresciallo Villeroi.

Torino

7

il

settembre; ed

riportata dal principe

Eugenio sul

maresciallo La Feuillade, venne liberata quella città dall' assedio.

Nel 1707,

Nel

1708,

cose non volsero

le

Berwick riportò

re suo nipote.

diede

si

Oudenarde V ii Eugenio contro Nel 1709,

quet

1'

11

si

Paesi Bassi

luglio e fu vinta da

duchi

i

di

in

Ispagna per Luigi e pel

Borgogna

ad Almanza.

una grande battaglia a

Marlborough e di

diede pure nei Paesi Bassi

e dal principe

Vendòme. la

battaglia di Malpla-

settembre, e fu vinta da Marlborough e dal principe

Eugenio contro In

nei

male

a

vittoria sugli alleati

Ispagna,

i

marescialli Villars e Boufflers.

le

Filippo, tornarono

cose eh' eransi piegale a

volgere

al

bene.

al

male per Luigi

Vendòme

e

riportò vittoria


— 44 — nel

1710

rimase "padrone

a Villavìciosa, e Filippo

quasi tutto

di

regno.

il

Ma

la lega

pace a

di

andava sciogliendosi; per cui

mentre

Utrecht,

s'

aprivano trattative

impero continuava

1'

lotta

la

con

Luigi.

Nel 1715,

diede

si

Villars contro

anno

Nello stesso

T imperatore non

armi francesi

battaglia

la

Denain, che fu vinta da

di

principe Eugenio.

il

si

concluse aderire.

volle

comandate da

1714 col trattato

il

trattato

Costrettovi

Utrecht, a

di

dai

Villars, firmò egli

cui

progressi delle

pure

pace nel

la

Radstadt.

di

§.

2\

L' ordinamento. reclutamento non era ancora basato

Il

in

Francia su principj

morali, e ben determinati. Si ricorse a molti sistemi;

fissi,

si

po-

sero in opera molti spedienli. La quantità delle guerre combattute in quest' epoca, rendeva indispensabile lo avere eserciti molti e

numerosi; laonde

si

pigliavano uomini

come meglio

si

potevano

avere.

Fra tanti sistemi

e spedienti,

possiamo notare

che se-

quelli

guono: 1. °

L* imporre

numero

di

alle provincie la

somministrazione

uomini. Le provincie per

amore o per

di

un dato

forza

racco-

glievano le genti richieste. 2. ° L' arruolare

soldati

senza molta difficoltà

conchiusa allora

la

al

di

nazionalità

tempo

il

Ciò

avvenne

Fronda; perchè essendosi

della

pace di Vestfalia,

molti uomini che facevano

diverse.

si

trovavano disponibili

soldato per mestiere, e che

al

ces-

sare delle ostilità erano stati licenziati. 3.o

11

zati col

della di,

reclutare col

nome

mezzo

di Racoleurs.

di raccoglitori, I

capitani, che avevano la proprietà

compagnia, dovevano mantenerla

per

spesso

le città e

illeciti

pei villaggi

faceano

che furono stimatiz-

mandavano

in

una

cifra stabilita; quin-

sotl'ufficiali

che con mezzi

arruolamenti. Servivansi di adescamenti,

t


45

servivansi d' inganni, talvolta di violenza. Ora

uomini con

false

promesse come quella

sata dai regolamenti; ora

si

percepivano infimo soldo; ora

gli

alla fis-

si

ponevano

accalappiavano

si

mal

i

dove

in altro

capitati, o

i

entro case di stravizzi, dette forni; e dopo averli

attirali,

resi ebbri,

lusingavano

si

paga superiore

fingeva di ascriverli ad un corpo scelto

che godeva maggiore stipendio, e poscia

male

di

carpiva

si

ad

essi,

inconsci

quanto tacevano,

di

la

loro adesione ad un atto di arruolamento. Olire

raccoglitori d' obbligo, vi erano quelli che faceano

ai

mestiere spontaneamente. Parecchi

tavano giovani paesani

devano

in

4. ° Il

li

concorso

volontarj

dei

ad abbracciale

lo

5. °

Il

e

la

tempi

in

riscatto

di

ma

gentiluomini;

riven-

li

corpi.

i

per quanto

spirito cavalleresco inducesse quel ceto

carriera delle armi, tuttavia

degli accorsi era troppo esiguo perchè vi

gnamento

piazza reclu-

di

istruivano,

occasione di una campagna per completare

T amore della gloria e sociale

comandanti

buon prezzo,

a

il

si

numero

il

potesse fare un asse-

tanto bisogno di forze ingenti.

nuovo

dei prigionieri di guerra, per arruolarli di

nell' esercito. 6. ° Il far

marciare fraudolentemente

i

reggimenti di guarni-

gione formati di giovani delle provincie che colla

condizione

limitare

di

il

loro

vi

servizio

si

al

erano

iscritti

presidio

delle

piazze forti. 7. °

Le

milizie provinciali. Un' ordinanza

governatori delle Provincie

ai

di

mettere

del

1668 prescrisse

piedi

in

reggimenti di

fanteria atti a difendere le frontiere e le coste, levando

per ogni estensione d'

di

che

territorio

avesse

un uomo

pagato 2000

lire

imposte. Questa leva diede 25000 uomini. Servivano due anni;

erano armali ed equipaggiati a spese del villaggio che va.

Erano

riuniti in reggimenti.

sto

mezzo

di

Alla pace di

li

forni-

Ryswik cessò que-

reclutamento; venne ripreso nel 1704 con qualche

modificazione. 8. *

Finalmente,

sotto le armi.

perocché

la

Fu

il

retrobando;

ossia

il

chiamare

la

nobiltà

piuttosto un allo vanitoso che profittevole; im-

nobiltà di miglior tempra facea già parte dell' eser-


— cito. la

Per

meno valli

cui

i

possedimenti

trovavano distanti dalla frontiera

si

100 leghe, fu chiamata

di

2000

in tutto

convocazione del retrobando, fatta nel 1674, mezza

la

nobiltà,

46

al

servizio per due mesi.

che formavano 25 squadroni

cavallieri,

ciascuno. La cattiva organizzazione consigliò

numero

presto; V esiguità del

Erano

80 ca-

di

disfarsene

di

deliberazione di riman-

favorì la

darli alle loro terre.

L' imposta del servizio personale in

pecuniaria; mediante

il

nel

pagamento

di

retrobando questa,

mutata

fu

nobiltà era

la

dispensata dal marciare in persona e con equipaggio.

Con

mezzi di reclutamento, Luigi XIV potè avere

tutti questi

un esercito che giunse sino

alla cifra di

400,000 uomini.

Luigi tentò di por rimedio agli abusi, ed alle frodi a

ordinanze;

questo fine parecchie

grande;

il

reclulamenlo, osserviamo ora

La fanteria andò soggetta 1672

grandi

a

1

702

235; nel 1706 a 259; nel 1709 primi

dapprima

il

di

a 70; erano

gimento,

tempi

pubblicò

troppo

cifra;

di

nel

composte

di

il

si

176;

reggimenti

i

numero

cui

a

1705

nel

a

260; nel 1714 a 264.

XIV,

Luisi

di

compagnie,

sommavano a

53 uomini

componevansi

era variabile; da 17 fino

compresi tre

ufficiali

costituivano

il

ed

i

reg-

raccolsero poi in uno, due, o tre battaglioni.

formavano su otto righe; picchieri

alle ali;

;

era

riparto.

mutamenti

graduati di bassa forza. Le compagnie che

Si

bisogno

erano oltre 60 reggimenti fra nazionali e stranieri; nel

vi

1701 ve n'erano 138; nel

iSe'

il

tolleranza diveniva forzata.

la

Fatto

ma

più tardi

righe

le

si

ridussero

a

al

centro, moschettieri

questa modifica-

sei;

zione in Francia è dovuta a Turenna.

Le armi erano proporzione di 2 a

le

picche lunghe 14 piedi ed Gli ufficiali erano

1.

dieci piedi. Le cariche

adottarono carluccie Il

si

portavono

a

i

armati

moschetti, nella di

bandoliera;

picca

più

si

e giberne.

comandatile del battaglione stava allora davanti

della fronte,

lunga

tardi

avendo dietro

a

sè tre

al

centro

bandiere che occupavano

centro della linea formala dai capitani e da alcuni

il

altri ufficiali;


— in serratila, dietro la

genti.

La distanza

quarta riga, stava un certo numero di ser-

vano

dall' altra,

alla

quattro metri in or-

fra le righe, era di circa

dine aperto; nel combattimento

V una

47

e gli

prima riga dei

serravano

si

che

ufficiali

soldati.

I

si

metro

un

circa

a

trovavano

alla testa si uni-

tamburi occupavano

fian-

i

chi.

Una innovazione introdotta nel 1672 mazione delle compagnie dei granatieri.

nella fanteria, fu la forIl

nome

loro

indica

di

ma

quell'epoca;

tro per

Si

baionetta a manico di legno.

armarono di fucile colla volgere del tempo servirono

Col

Si

soldati scelti.

Nel 1703

ordinanza

adottò esclusivamente

si

manico vuoto, 1'

il

aumentò

la

in

la cifra coli'

numero

carabinieri cioè e

La

cavalleria,

ordinarie erano

12 di carabini,

dragoni,

combattere la

a

di corazzieri,

1

accrescersi dei bisogni

gli

di 41; e

due nuovi corpi

;

in si

la

si

fecero reg-

numero

di 31;

formarono,

i

ussari.

propriamente detta, era leggiera; spada,

però intieri corpi armati I

compone-

cavalleria

gimenti nuovi di cavalleria propriamente delta dragoni

col

propriamente detta. In lutto 56 reggimenti.

di cavalleria

S'

bajonetta

a

ridusse a quattro righe.

si

vasi di 2 reggimenti di dragoni, e 41

fucile

furono smesse. In conseguenza di ciò,

e le picche

Nel principio del regno di Luigi XIV

di

di quat-

raccolsero; se ne fece una compagnia per

reggimento; poi una per battaglione.

come

numero

sparsi nei reggimenti ed in

compagnia.

il

prima

loro ufficio; erano destinati a lanciare granate. Esistevano

la

di

pistola,

e

moschetti o

come

si

piedi

ed a cavallo;

vede, crebbero

spada piatta della cavalleria,

il

natiere, uose e speroni; più tardi

il

di

le

sue armi

moschettone.

Eranvi

fucile.

immensamente. Dovevano

avevano

la

sciabola

dritta

o

fucile e la bajonetta del gra-

ebbero l'elmo; all'arcione por-

tavano un' ascia od una marra. I

carabinieri erano in origine soldati

vano corpo separato. Venivano

scelti

che

non forma-

ripartiti in tutta la cavalleria prò-


— priameute detta, vano

fra

più

i

numero

in

— per compagnia.

due

di

tiratori

abili

48

carabina rigala e marciavano contro

compagnie

squadrone. Riuniti

in

gata

apertura della

speciale

modo

all'

nemico

il

campagna

lodevole di condursi, Luigi

Pel loro

un corpo

solo, di-

viso in 5 brigate di 4 squadroni ciascuna, sotto la di Reali Carabinieri.

tra

i

Appartenevano

francesi se non che

vano da lungo tempo,

e

dopo

il

denominazione

alla cavalleria leggiera.

Non divennero comuni

ussari sono di origine ungherese.

Gli

1692.

tedeschi se ne servi-

I

la

numerosa

si

videro in

con buon successo, contro

cavalleria irregolare dei turchi.

primi ussari che

I

al

ma-

e metterli

alle

Francia erano disertori degli eserciti imperiali. Piacquero resciallo di

Lussemburgo,

il

bri-

1692.

del

riunì in

li

una dello

testa

alla

composero una

1691,

nel

Si sceglie-

reggimento, avevano

ogni

d'

quale volle

riunirli,

prove. Le fecero buone; ed allora venne deliberato di formarne

alcune compagnie. E siccome andarono a genio ordinò di levarne subito un reggimento In seguilo

mento;

maresciallo

il

duca

il

Villars

in

re

Luigi,

si

un nuovo reggi-

ne formò

Baviera ne condusse un

di

a

Alsazia.

altro

servizio

al

di

Francia.

L'armamento

e T equipaggiamento loro, differivano di poco da

quelli degli ussari di oggidì. Jl

loro

modo

ordinario di combattere

uno squadrone nemico, sgomentarlo

era

si

di

avviluppare

colle grida e con

movimenti

diversi.

Abilissimi nel maneggiare riosi cogli speroni,

sopra

le

selle,

e

piccoli loro cavalli, e spingerli fu-

i

precorrevano

alla cavalleria

nuocevano singolarmente

ai

grossa, ergevansi

ranno-

fuggiaschi;

davansi facilmente, e con grande prestezza trapassavano

i

luoghi

angusti.

Erano però

destinati più precisamente ai servizj di avanguar-

dia, di scorta, e nelle altre piccole operazioni di guerra.

Nominammo I

i

corazzieri e

primi, ridotti a

numero

i

carabini.

esiguo,

per tradizione che per ispecialità più alcuno conforme

all'

si

mantenevano piuttosto

di servizio

indole loro.

;

non conservandone


— 49 — I

carabini continuavano nel loro compito antico,

Dall'insieme di quanto abbiamo

esposto

scorge, che

la

ca-

non trovava più posto

termine,

valleria pesante, nel rigore del

si

eminente negli eserciti francesi. Ogui reggimento

una cinquantina

d'

componevasi

cavalleria

di

droni; ogni squadrone di 3 o 4

2

di

4

a

squa-

compagnia

compagnie. Ogni

di

uomini.

L' ordinanza era su tre ranghi. In battaglia, gli squadroni

lasciavano Ira sè intervalli di

Formavansi

quarto della fronte o più.

ordinariamente

un

ranghi

a

aperti; caricavano al trotto, talvolta al piccolo trotto, tal' altra al

ma

galoppo,

pistola, poi

senza regolarità, per poca precisione negli esercizj

spada

permanenti

mano.

alla

A Luigi XIV deve

la

d' artiglieria.

Francia V istituzione delle prime truppe Nei primordj del suo regno,

mancanza

dei pezzi era affidata agli svizzeri; ed in

lanzichenecchi. Nel

1671

100 uomini ciascuna;

di

zappatori;

la

terza e

la

si

creò un reggimento di

la

prima

di

dalla sua origine, prese

cannonieri;

quarta di operaj

Questo corpo, essendo stato armato il

nome

in ferro

altre quindici, e

di

si

Il

guardia

compagnie,

4 la

seconda

ed

in

di

legname.

bajonctte fino

di fucili e di

formarono

in

di

22 compagnie; nel

tutto 6 battaglioni.

Nel 1693 venne riordinalo, ed assunse Reale.

la

di questi, ai

di Fucilieri del re.

Nell'anno successivo venne aumentalo 1677

:

nome

il

corpo constava di circa 5000 uomini tra

di

Artiglieria

ufficiali e

bassa

forza.

Oltre a ciò, Luigi dieri; da

XIV aveva aumentato

il

due compagnie, che già esistevano,

4684; ne risultò un reggimento

di

corpo dei bombarlo

portò a 12 nel

un battaglione che

dei bombardieri reali. Nel 1706, questo reggimento

un

altro

battaglione di

13 compagnie,

di

s'

fu

detto

accrebbe di

50 uomini

per cia-

scheduna. Luigi XIV fu a

formare un

Vol.

II.

il

primo principe

corpo

di

minatori.

Stor. dell' Art. Milit. 7.

in

Europa che abbia pensalo

Quattro

compagnie vennero


50

create in epoche successive; nel

1679,

nel

1695,

1705,

nel

e

nel 1706.

minatori facevano parte del corpo di artiglieria.

I

Ma

XIV

se Luigi

come vediamo,

istituì,

manenti

d' artiglieria

e diede

di quest'

arma, non

effettuò

si

nulladimeno

sun grande perfezionamento.

Si persistè

artiglieria negli assedi e sui

campi

arma

rare che V uso di quest'

le

di

sotto

il

al

materiale

suo regno nes-

ad adoperare una slessa

senza conside-

battaglia,

è differente in

due circostanze. Servivasi generalmente

ste

prime truppe per-

una grande estensione

ciascheduna

que-

di

pezzi lunghi

di

del

calibro di 36, 24, 16, 12, 8 e 4.

Durante

regno

il

re Luigi,

di

seguito degli eserciti

al

truppe.

200

loro

Nella

battaglia

il

accrebbe

numero in

Malplaquet

di

delle

ragione i

bocche da fuoco

dell' effettivo delle

francesi avevano

con

pezzi.

Lo stato maggiore un gran mastro,

d'

s'

componevasi

del corpo reale d' artiglieria

di

alcuni luogotenenti

generali,

di

luogote-

nenti provinciali e d' altre cariche particolari. Dieci pezzi riuniti formavano una brigata, che

seguiva

sepa-

ratamente F esercito, non raggiungendolo che nel giorno del combattimento, poiché, a cagione del peso dei pezzi e dei loro affuera impossibile

sti,

reni

all'

artiglieria

il

percorrere rapidamente ter-

difficili.

Al

tempo

XIV non esisteva ancora un vero corpo del compagnie di minatori e zappatori appartenevano

di Luigi

Genio, perchè

le

all'artiglieria. Eravi

però un corpo distinto

ingegneri direttori, ingegneri capi ed

d' uffiziali, divisi

ingegneri ordinari,

in

sotto la

direzione d' un commissario generale delle fortificazioni. Fra questi il

non dobbiamo passare sotto silenzio re

il

diede a titolo di stima e ricompensa

celebre Vauban, a cui il

bastone

di

mare-

sciallo.

Oltre a queste armi ed a questi corpi diversi,

tuzione militare distintissima

composta sotto Luigi XIV,

:

nel

la

eravi

un' isti-

Casa militare del Re. Essa era

modo

seguente:


-

Quattro compagnie di guardie del corpo, ciascuna

l.o

suo soldo; a poco a poco

al

cesi, poi

alfine

non serbava

due furono

istituite

re aveva

in

e

titolo

il

al-

guar-

degne

gli

introdussero anche fran-

nome. Delle

il

Luigi XIV, togliendo la

di

tre

I; tutte

venalità

di star attorno al re.

di cavalleggieri,

200 uomini,

di

in

cui

il

soldo di capitano.

il

3. °

Una compagnia

di

gendarmi.

4. °

Due compagnie

di

moschettieri di 200 uomini ciascuna; e

questi e in quelli

prendeauo grado

e

queste

in

giovani

i

come

di granatieri a cavallo,

gentiluomini

poco diremo.

fra

che non aveano però

privilegi degli anzidetti.

i

La fanteria gimento

XIV,

lezioni ed esperienza d' armi,

Una compagnia

5. °

Non essendovi scuola

re era pure capitano.

il

militare prima di Luigi

il

vi s'

scozzese che

di

delle cariche e facendole più

Una compagnia

la

da Luigi XI, una da Francesco

prima

poco

riformate

2. °

500

1440 da Carlo VII per ricompensare

dia scozzese, creata nel

scozzesi

poi

La più antica era

divise in sei brigate ciascuna.

e

altre,

di

almeno, comandate da un capitano, tre tenenti e tre

cavalli fieri,

51

XIV componeasi compagnia

della guardia di Luigi

uno svizzero,

francese,

d'

un reg-

di

Cento

della

e

Svizzeri.

Fuvvi epoca nel lunghissimo regno di Luigi,

ad oltre 10,000 uomini.

ste truppe della sua Casa, ascesero

Esse resero

in

parecchi incontri importantissimi servigj.

La gerarchia nell'esercito era Il

re

comandava

all'

esercito

compiti speciali. Poi venivano nerali,

i

i

marescialli di campo,

i

;

seguente:

la i

colonnelli,

vi

erano:

giore,

gli

maggiori,

i

i

i

sergenti,

i

i

del sangue

principi

marescialli, brigadieri,

cavalleria leggera chiamavansi mastri di

sottotenenti,

cui tutte que-

in

capitani,

Caporali,

i

gli

i

i

colonnelli

campo),

i

luogotenenti,

appuntali.

ajutanti di i

campo,

i

commissari

governatori delle fortezze.

di

(

ge-

che nella

luogotenenti gli

alfieri

e

Oltre a questi

maggiori generali che facevano da capi

gneri geografi,

avevano

luogotenenti

di

Stato Mag-

guerra,

gl'inge-


— Nel 1670

V

si

52

diede V uniforme alle truppe che componevano

esercito.

Vediamo ora come

curava

si

loro ch'erano destinati a

istruzione militare, sia per co-

1'

comandare, come per

quelli

ch'erano

obbligati ad obbedire.

giovani gentiluomini

I

s'

ingaggiavano come volontarj nei

di-

versi reggimenti dell'esercito, e vi trovavano posti di cadetti;

più

nelle

nobili,

compagnie dei moschettieri; v'imparavano

mestiere delle armi, e ne uscivano Nel 1682

compagnie r

si

tolsero

altra a Metz. Poi se ne portò

numero

il

si

formarono due

una stabilita

gentiluomini,

cadetti

di

sottotenenti.

alfieri o

cadetti dai reggimenti, e

i

i

il

Tournay

a

e

nove moltiplicando

a

le sedi.

cadetti

I

erano

vestiti

spese del

a

ricevevano

re e

soldo.

Studiavano scherma, disegno, musica, ballo, lingua tedesca; erano

ammaestrati negli esercizj

militari.

Ma sebbene avessero dato

sufficienti risultati

alcune oc-

in

casioni, tuttavia non corrisposero totalmente allo scopo dell'isti-

tuzione: e nel 1696,

compagnie cessarono

come

si

dopo aver subito molte

A

esistere.

di

espresse Vauban:

proposito dei cadetti, ecco

«La maggior

parte di costoro è gente

senza nascila, di merito sconosciuto, che nulla ha meditato, che tutto al più sa di

ed ha

accattabrighe,

nulla

ristabilirono

una pessima educazione.

pertanto

cadetti

i

nei

ha veduto, che

scherma

rivava precisamente da difetti nel sistema di Si

codeste

riduzioni,

»

loro

e di ballo; è

Tutto ciò de-

ammissione.

reggimenti, uno per

compagnia.

Le truppe,

fuori

che

nei

campi

rare volte. Ogni guarnigione faceva

d' istruzione,

sistema

di

soldati della guardia montante.

Ma

in

seguito

tevano

il

si

adottò

il

le

fu di lunga durata.

dei

nella

domenica; giorno

esercitare ogni

i

lunghe guerre non permet-

progresso della tattica elementare;

degli esercizi, degli esperimenti,

non

l'esercizio far

manovravano

la

pace è

perfezionamenti; e

il

tempo la

pace


55

L' adozione del fucile eolla baionetta, e

conseguente aboli-

la

armamento, avreb-

zione delle picche, portando uu' uniformità udì'

bero dovuto rendere

ma non

l'azione più rjpida e più decisiva; cipio lutti

continuò

"formazione

a

ed

figlie aperte,

per l'esercizio colle picche

scritti

i

si

si

Fronda,

della

un paese,

rie.

fuoco

il

iziali va

soldati

si

cercò

si

Ma

;

e

di

divenne severa. Nel

corso della giustizia, d'im-

il

una

di

insomma

rimediare

minacciando" di met-

città

usare mille briccone-

di

alquanto

e

rimediò.

si

Si

diserzione: que'capilani,

la

soldo per un dato tempo

di

se la disciplina colle

dalle

i

fe-

cui

bandiere,

sospesi dal grado

e

si

mantiene

pene,

colle

ricompense. Le ricompense erano

si

rafferma

poi

avanzamento

1'

e

onori.

E

qui bisogna parlare del

versi gradi.

ma

inutili

caso di recidiva.

anche gli

maneggio

giberne, tuttavia

di

fossero trovati fuori di strada e lungi

venivano privali in

si

facevano lecito di vivere a ca-

agli abitanti

cero provvedimenti per evitare soldati

Il

tempi

di

e

Louvois,

di si

quattro canti,

ai

A questo

iti

i

interrompervi

d'

porre contribuzioni tere

;

eseguivano se non che con immensa lentezza.

La disciplina, per

rico di

sul prin-

seguire regolamenti

a

moschetti.

coi

e

facesse uso allora di cartucce

fuochi non

tempo

solleciti, e

comprese

si

delle armi restò complicato da una quantità

sebbene

più

e

vantaggi che dovevano risultare dall' arma nuova

i

la

semplici

più

esereizj

gli

Il

grado

modo

d' ufficiale

anche, come dicevasi allora*

nobilmente.

Il

ufficiali

di scarsi

pagnia. Fra

i

ai

volontario giungeva

lato difficilmente.

Il

col quale si perveniva ai di-

non

si figli

dava soltanto di famiglia

diversi gradi,

ai

grado di capitano

presentava

mezzi, dovendosi pagare

gradi d' ufficiale, alcuni

di capitano e di colonnello, altri si

si

l'

ai

nobili,

che vivevano

ma

l'arruo-

ostacolo

acquisto di una

agli

com-

compravano, come quello

davano a

scella,

altri

per

anzianità; quelli di ufficiali generali appartenevano a quest'ultima

categoria e non

si

perveniva dall'uno all'altro se

guendo T Ordine del quadro creato da Louvois.

non

che se-

L' ordine del

qua-


54

dro stabiliva anche una classificazione e un passo sia tra gli

come

ufficiali

Per ricompensare

fra

i

V Ordine

grandi azioni s'istituì

le

precedenza

di

reggimenti. Reale

e

Militare di S. Luigi. Coloro che ne venivano fregiali, acquistavano

una certa nobiltà

e fruivano di

un'

Olire alle suddette ricompense

annua pensione.

si

concedevano anche

gratifi-

cazioni in alcune circostanze.

Riguardo

all'

amministrazione, Louvois seguì

perfezionò

e

le

Le Tellier suo padre. Diede molti poteri agi' intendenti commissari, stabilì ch'essi potessero ripartire, senza par-

idee di

ed

ai

tecipazione del generale,

le

imposte

e le

somministrazioni

di vi-

veri nel paese, ordinare castighi ai contravventori agli ordini del

re e far rivista a loro

Nullameno non

talento.

del lutto l'abuso dei passavolanti, di que' soldati

che

si

potè

si

togliere

paghe morte, o passatoj, ossia

ma

faceano figurare nelle riviste

che non

esistevano realmente nelle compagnie. Pare che quest'abuso fosse inerente al costume di dare pitano,

il

supplendo del proprio in

la

quale essendo molte alla

compagnia

volte

in

proprietà

in

credito

al ca-

governo, e

col

paga dei soldati, veniva poi tolleralo

questa specie di fraude. Il

soldato riceveva 5 libbre di pane ogni due giorni, mangiava

carne, se poleasi, sei giorni della settimana, ed aveva 4 soldi al

giorno se era nella fanteria, IO se nei dragoni, 14

se

nella

ca-

valleria. Il

sistema dei magazzini e dei forni venne alquanto migliorato.

Si stabilirono in

pei quali

cou ciò

il

si

anticipazione

presumeva che

raccolte di viveri in

dati

eserciti dovessero passare.

gli

luoghi

Ma

se

servizio delle sussistenze veniva assicurato senza indi-

sciplina e senza depredazioni, V

subordinato

all'

andamento

della

guerra

ubicazione de' magazzini e dei forni;

venne

e ciò

era

grave inconveniente.

Riguardo il

al

materiale mobile diremo che

numero immenso

d'

causa del lusso degli

si

cercò di limitare

impedimenti che seguivano ufficiali.

Ma

gli

eserciti in

chi sventuratamente dava V e-


— 55 — sempio

XIV circondato

del fasto era Io stesso Luigi

campo

nel

da numeroso stuolo di donne e di cortigiani. traino dell'artiglieria

Il

momento

campagna

di entrare in

pel trasporto dei pezzi, e

non

e

civili

eseguiva

si

levavano

si

requisivano

si

militari. L'artiglieria seguiva

l'

non raggiungeva

segueule:

muli

i

gli

eh' erano

eserciti;

.ma non

rimaneva

difficili,

al

necessari

conduttori

i

potendo marciare rapidamente nelle strade dietro, e

modo

nel

in-

truppe se non che nel giorno del-

le

azione.

Con questi elementi

componevano

si

Luigi XIV.

gli eserciti di

Nei primi anni del suo regno, essi restavano entro cifre

non guari elevate;

Così

li

Mons,

preferiva Turenna. In seguito se ne videro

Namur; Lussemburgo,

a

neggiarli.

come

Ve ne furono anco

Ma

Vili ars,

120,000 nel

di

100,000; a

di

Vendòrne, sapevano 1672.

ma-

La Francia,

Sunto storico, ebbe contemporaneamente parecchi

risulta dal

eserciti sui

limiti di

i

30,40, lutto al più di 50,000 uomini.

di

campi.

un' istituzione

dovuta

Turenna, reclama

a

la

nostra at-

tenzione sulla composizione di questi eserciti. Affinchè un generale possa esercitare la sua azione, in sollecito, sopra

elementi

tutti gli

è giuocoforza ch'egli

non abbia

non che ad un numero limitato di

tante

ad

altri

frazioni

a

loro subordinali,

i

d' individui,

quali

sempre

modo uguale, regolare, e si compone un esercito,

comunicare

possano con

uguali,

zioni più piccole e

cui

di

e la

di

compagnie,

taglioni

tattica

ragione è semplice;

sia

li

quando erano

poco uguale. Laonde di battaglioni, e

la

il

capo

i

formare tante masse

a

e

costituì la brigata.

battaglione anziché

il

reg-

reggimenti erano assai disu-

costituivano; sia

invece formavano

a

trovino alla testa di altre fra-

si

ciascuna da un comandante,

guali nella cifra che

quali, posti

i

uguali.

La brigata teneva per unità gimento;

ordini suoi se

rapidità trasmetterli

pari

Questo ragionamento indusse Turenna tattiche, rette

gli

quando

costituiti

da

una frazione meno

si

componevano

battaglioni.

vaga

e

brigata fu composta di un dato

venne comandala- da un brigadiere.

I

bat-

presso a

numero


— Cogli eserciti di Turenria

56

poteva far senza

si

meno

tattica superiore alla brigata, e tanto in

bisogno

quanto che eranvi luogotenenti generali che sorvegliavano e

composte

dirigevano

le

quando

eserciti ascesero

lo

una massa

di

se ne aveva

gli

ali

ad ingente

avere -comandanti subordinali

portanza superiore

doveasi fare dopo

ma

cessione di Spagna;

tardi,

ma

capo,

in

utile d'

im-

avere cioè V unione di pa-

di

ed

le divisioni

lega di Augusta,

la

più

sarebbe stato

cifra,

generale

al

brigadieri;

ai

recchie brigale, costituenti

Ma

parecchie brigate.

di

o

corpi d'armata. Ciò

i

tempo più vicino

ad un

era serbato

guerra della suc-

nella

a

noi codesto ordinamento più logico e più pratico.

Relativamente

mise

alle fortificazioni, si

Essa

distingue per

si

la

giustezza delle

convenienza dei minuti particolari, cessario delle opere.

I

in pratica

Vauban

ficazione bastionata e radente. Quella di

una

forti-

di

tipo.

servì

proporzioni,

la

perfetta

numero strettamente ne-

il

suoi bastioni restano spaziosi,

suoi fian-

i

chi sono meglio inclinati, la sua linea di difesa più corta, le sue

mezze lune più Vauban

teriori.

che

saglienti di quello

sa sottrarre

corpo

il

lo

fossero

piazza

di

nei agli

rimbalzo, e trarre dalle acque un gran partito per adottare reno,

la

fortificazione alla

comprendere

forte e

il

debole

che località

utili

di

e

a

natura ed

meraviglia

una

d'

bene

che presero parte

alle

che

in

generale

gli

Luigi

XIV, non nel

avevano

raccoglierli,

altra volta descritti.

A questo proposilo, convalida

[1J

il

guerre combattute coi

il

nostro asserto, relativamente alla

Germania, quanto scrive Montecuccoli intorno

vengono dagli

frontiera,

scelte.

subito radicali modificazioni dai metodi usi ta ti

abbiamo

del

difesa; sa

un dato punto; non vuole fortificare se non

francesi e contro di essi nell' epoca di

quali

la

alle particolarità del ter-

T insieme

Termineremo questo paragrafo col dire eserciti degli siali

tempi aneffetti

eserciti

permanenti.

Montecuccoli, Aforismi

«

Non mi

applicati alla guerra.

ai

vantaggi che pro-

è ignoto, die' egli (1),


— 57 — essere ne' paesi ereditari di Cesare gran nobiltà,

quale per

alla

antica istituzione s'aspetta la difesa della patria; essere anche or-

dinata una tal quale provinciale milizia

ma

paese;

il

genio e

la

mancando, poco o nessuno oltre

stabile

che moltissimi feudi

sotto

colonnello

il

fondamento può

del

disciplina

l'esercizio e la

disposizione,

farvisi sopra;

obbligati per lo addietro a

di vassalli

guereggiare personalmente, sono da alcuni anni

qua, o

in

per

vendite, o per legati, o per caducità, trapassati in possessione degli

videsi

anno 1647 Ferdinando

l'

luogo di que' valorosi nobili

in

presente sostituiscono.

al

persona augustissima di

che

ecclesiastici, o del fisco,

persone rustiche

alla

nobiltà

imperatore muovere

III

soccorso di Egra

al

E quanto in

Boemia,

la

sua

col seguito

pochissimi gentiluomini. Quanto alla gente provinciale raccoz-

minimo

zata insieme alla rinfusa, chi non sa che ad ogni

dente

ella

sbanda?

si

e

che se all'uno o all'altro

di loro

acci-

venga

per sorte abbruciata una casa o spogliato un villaggio tutta se ne fugge? e che

Onde

alla dissolutezza

ella

ed

tumultuariamente raccolta. E

di ciò ebbesi

levatasi dagli Slati nell' ultima guerra

poco

ai

ladronecci s'avvezza?

viensi a ricadere nella milizia mercenaria,

frutto.

poco buona perchè

purtroppo nella gente

danaro

con molto

Riguardo

armamento ed

all'

alla

maniera

di

formarsi

troviamo che non esistevano grandi differenze

fanteria,

cipali eserciti

forza e del

e

con

»

tra

della i

prin-

Europa; differivano soltanto nel rapporto della

di

numero

compagnie

delle

di

cui

si

componevano

i

reggimenti. Gli svizzeri, in

ponevano

i

memoria

scuna compresi

gli

gli

200 uomini

cia-

battaglioni erano di 800 uomini

non

Nè tedeschi nè

i

svizzeri

avevano granatieri;

numero

servigio.

II.

di

ufficiali.

ogni compagnia un certo

VOL.

organamento primitivo, com-

compagnie

ufficiali.

Nella fanteria tedesca

contando

del loro

battaglioni di quattro

Stor. dell' Art. Milit. 8.

di soldati

ma

che ne

trovavasi in

facevano

il


— Rapporto

alla cavalleria,

i

58

tedeschi mostravano jn quest' epoca

più inclinazione dei francesi per

armi difensive.

le

di cavalleria, dice Montecuccoli, (1),

»

I

reggimenti

sono oggidì armati

di

mezze

corazze, cioè di petto, di schiena, e di morione, con più lame di ferro insieme

commesse da

il

gomito.

al

Il

dietro e da'

acciocché difendano

lati,

manopole che coprano

collo e le orecchie, e di

pezze a prova della pistola

sciabola. Portano

e della

pistole e spade lunghe e ferme che feriscono di

prima

glio, e la

fila

che

si

sono incontrate per

la

non sono ottimi

cavalli

sino

per offesa

punta e

picca a piedi;

per

averle,

mantenerle, ha fatto presso noi lasciarne i

mano

di

ta-

può anche aver moschettoni. La lancia è

regina delle armi a cavallo, siccome ficoltà

la

petto dee essere a prova del moschetto, e le altre

e disciplinati al

l'

ma

la

le dif-

per

adoperarle,

uso; imperciocché se

maneggio non vagliono;

uomini, dovendo essere armati da capo a piede, hanno biso-

gli

gno

di garzoni, di ronzini, e d' altre

dissima spesa;

il

terreno, se egli non è sodo, unito, senza ster-

senza fossi, non ammette libera

pi,

mane

più delle volte

il

comodità che recano gran-

lancia.

la

la

Questo armamento, come quello volgere del tempo, e

si

carriera,

onde

inutile

ri-

»

della fanteria, si modificò col

accostò viemmaggiormente a quello dei

tempi moderni.

Riguardo tecuccoli (2):

al «

materiale negli eserciti imperiali, leggesi Nelle ordinanze di Massimiliano

ogni dodici cavalieri un ronzino, ed a ciaschedun officiale alcun

numero

siccome anche presentemente

essi;

concedono bagagli

ria si

si

uno

vivandiere; ed

a

ordinanza

si

Mon-

si

passa

bagaglioni e di cavalli per i

presidj dell'Unghe-

cam-

compagnia quattro carra, ed

ciaschedun cavaliero, oltre

Montecuccoli, Memorie.

[2] Id.

in

permette ad

e valletti. Neil' esercito cesareo, in

servigio, un ronzino. Ai fantaccini

[1]

di

in tutti

pratica di passare ad una

pagna, di

in altra

II si

passano

in

il

cavallo di

campagna donne


— e somari. gli

Vengono

ammalali «

Il

59

poi in conto a parte le carra pei viveri,

e per

stromenti

gli

ciascun artigiano.

di

cesarei

servizio ne' quartieri

s'

per

»

intende per letto, legna,

candele e sale. Nel servizio di Spagna sono di più compresi

ed

utensili della cucina e della tavola, »

rie.

Del resto, poco sarebbe da aggiungere

nemmo

quanto già espo-

a

conto degli eserciti imperiali e tedeschi.

sul

anche

In Ispagna,

armi

le

si

risentivano del generale decadi-

mento della monarchia e della nazione. Prima di terminare questo paragrafo

sull'

obbligo di parlare di

uno

eserciti,

merita

istituì

corre

ci alti

encomj

per

gì'

fra tanti

Luigi

menda

invalidi.

aveva

XIII

fatto

una casa parecchi veterani;

in

altrettanto

sotto

nome

il

Com-

di

di S. Luigi; già vecchi guerrieri ottenevano da più secoli a

titolo di beneficio, col

nome

un posto

di Frati laici,

in

un mona-

campane.

stero, col carico di spazzare la chiesa e di suonare le

questi provvedimenti imperfetti erano insufficienti; e l'insuf-

viemmaggiormente

ficienza si palesò fatte sotto

militari

il

in

monchi,

sfigurati

da

Mosso da questa condizione

ma

l'

ed a

tutti

debbono essere

soldati

decretò

degl' invalidi

dotava

col

in

mezzo

origine;

peso

il

e

Con que-

a

tutti

cadetti,

i

gli

uffi-

quali vi

mantenuti, loro vita naturai

necessarj al suo ingrandimenio od

mantenimento

dei

creazione

la

nel 1674.

durante. Luigi fece dono poi alla Casa di tutti

quelli di cui la

numero

Le costruzioni cominciarono

storpiati, vecchi,

alloggiati, nutriti, e

il

moltiplicò oltre misura.

comparve

editto d' istituzione

i

si

di cose, Luigi

sto editto viene destinata la Casa ciali

in poi,

ed accasciati sotto

ferite,

a Parigi della Casa Reale degl* invalidi.

nel 1672;

conseguenza delle guerre

regno di Luigi XIV. D'allora

degli anni e delle fatiche della guerra,

fici

che

stabilimento

che vennero fondati dalla sapienza

Già Enrico IV aveva ricoverato già

ordinamento degli

vogliam dire quello che Luigi XIV

governi;

pietà dei

e dalla

Ma

gli

lavare delle bianche-

il

al

provvide

di ritenzioni

i

terreni ed edi-

suo abbellimento, oltre spese del suo

alle

ordinate su

tutti

i

paga-


— 60 — menti della guerra, fiscali.

Proibì

legati,

o

pretesto

;

Casa

imposte

e di diritti

ricevere

di

regali

da qualsiasi persona, e sotto qualsiasi

proibizione

quale indica quanto

istituzione

la

onora Luigi XIV che non il

suo

guente

:

tutti

re nostri successori,

«

Ogni

accordargli una

gì'

importasse

di

es-

solo fondatore della Casa degl' invalidi. Codesta

imperocché

morte,

i

d'

gratificazioni,

sere tenuto pel

di

numerose esenzioni

e di

amministratore della

all'

sorla

testamento contiene

motivi deve

di

a

»

impegnare

al il

il

suo

letto

passo sedelfino,

e

sostenere questo stabilimento ed

protezione particolare;

ciò è in nostro potere.

dimenticò

la

noi

li

esortiamo finché

(1)

§. 2.°

L'azione. Portiamo ora Neil'

pare

le

epoca

gli

di cui

campi.

eserciti sui

parliamo,

il

terreno scelto per far accam-

truppe veniva sovente circondato da difese accessorie e

da trincieramenti che

lo

assicuravano dalle sorprese

era regolare, e suddiviso da linea retta. Le armi in fasci alla testa delle le

si

truppe; poscia venivano

le

II

campo

disponevano bandiere, poi

tende dei soldati. Ogni tenda conteneva 9 fanti oppure 6 ca-

vallieri.

Le

linee seguenti, parallele alle prime, erano formate suc-

cessivamente dalle cucine, dai vivandieri, poi dalle tende degli ufficiali.

La

più grande simmetria regnava nel

ciascun corpo aveva

il

cupava ordinariamente

suo posto fisso; la

campo

;

ciascun' arma,

la fronte di

bandiera oc-

stessa estensione delle truppe disposte

in battaglia.

[1]

V.

La Barre Dupargq, Èiémens

rf'

art et d' histoire mUitaireS;


Qualche volla un esercito accampavasi sul numero che

gli

aveva servito nella marcia, affine

mazione e rimettersi più facilmente In generale, un esercito

Se

il

nemico trovavasi

cevano andare

gli

meno

in que'

si

tempi

rativamente

alle

che, per

speditezza

la

linee

di

sua for-

la

movimento.

in

marciava su tre colonne.

sul fianco destro

attacco in coda,

Le marcie

conservare

dell' esercito,

si

fa-

accessorj a sinistra, e viceversa, affinchè fos-

sero sempre dal lato

meva un

di

nostre;

esposto. Nella stessa guisa, se

mettevano

in

eseguivano con

si

tuttavia

si

te-

testa, e inversamente.

compa-

leniezza,

abbiamo esempj

parecchie

di

per V arte con cui vennero effettuate,

o

meritano una menzione speciale.

Sono celebri alcune marcie

di

Turenna,

Schonberg,

di

di

Sobieski, di Lussemburgo, di Villars, del principe Eugenio.

di

congiunzione del duca

Turenna, nel 1675, voleva impedire

la

Bournonville col conte di Caprara;

e vi

riuscì

addosso a quest' ultimo inopinatamente. Caprara cora distante da

di

lui

lo scoprì

in

ritirata

in-

campo.

Schonberg, nel 1676, eseguì una bella marcia principe d' Orange, dopo avergli fatto

al

arrivare

credeva an-

quaranta leghe, allorquando

battaglia davanti al suo

nanzi

coli'

lo

in

levare V assedio

di Maestricht.

Sobieski, nel 1686, fece egli pure una bella marcia in ritirata dal fondo della Bessarabia, sino alle frontiere polacche.

Lussemburgo, nel 1694, guadagnò di

Orange aveva

Orange la

di gettare

campagna

a

vantaggio sopra

in

marcie che

il

principe

locchè impedì

lui;

un ponte sulla Schelda, e

lo costrinse a

air

finire

Rousselaer.

Villars, nel 1703, fece 1'

tre di

una bellissima marcia per raggiungere

elettore di Baviera passando per la Foresta nera.

La

storia militare conserva

memoria

nelle

sapienti marcie eseguite in Italia dal principe nel 1701

Giunti linee,

e nel gli

sue pagine

Eugenio

di

delle

Savoja

1706.

eserciti a fronte,

con riserva

o

senza.

si

disponevano d'ordinario su due

La fanteria occupava

il

centro,

la


— 62 — cavalleria le ali;

una

una linea e V altra eravi

tra

circa 300 metri; e fra

i

battaglioni e

distanza

squadroni

gli

di

lasciavano

si

intervalli

che talvolta uguagliavano

minori.

vuoti di una linea corrispondevano ai pieni dell' altra.

I

la loro fronte, tal' altra

n'erano

La

riserva stava a circa 450 metri più addietro della seconda linea.

L' artiglieria, specialmente

i

pezzi di maggior calibro, veniva col-

locata davanti alla fanteria; qualche rara volta coli pezzi innanzi alla

riserva, che

vole;

il

il

cavalleria.

bagagli

I

la

prima

bere, la seconda

la

linea

in

due

le

pic-

stavano dietro

generale aveva cura di situare

quartier generale trovavasi fra

Quando

ponevano

si

alla

posizione favore-

linee.

muoversi per combat-

cominciava a

seguiva per conservare sempre

medesima

la

distanza.

La riserva componevasi per cinque o

venne

15, fino a 20; e più tardi questa cifra

ma

non

fu più sola

ma

numero

il

triplicata,

fino

e

di a

l'ar-

mista a fanteria. Villars, nella campagna

Fiandra del 1710, teneva

di

dapprima

solito di cavalleria;

squadroni; poscia se n'aumentò

sei

in riserva

34 squadroni e 22 batta-

glioni.

Questo era l'ordine ordinario

che

battaglia

di

a prendere con perdita di moltissimo tempo, e

perveniva

si

coli'

apertura di

parecchie strade.

Ma non si attaccava sempre in modo di far la guerra dai francesi

quest'ordine;

Luigi XVI troviamo metodi diversi

a

dirigevano e delle epoche

di questi periodi

ma

il

verso

loro

modo

il

come

il

vediamo figurare Condè

di costituire la

1'

ed intorno

conquassa prima

alcun punto della linea sia in

Turenna;

guerra e di dar battaglia è

Col sistema di Condè abbiamo

1'

uno, prudente

gli

modo

il

1'

di-

altro;

secondo

di abbatterlo.

attacchi di fronte senza che speciale, ed a scopo tattico,

rinforzato;

abbiamo l'azione principale

minuiva

considerazione nascente della fanteria, e

la

e

ostacolo abbordandolo di fronte,

d' attorno e lo

al

lunghissimo regno di

seconda degli uomini che

loro carattere; impetuoso

primo rovescia

vi gira

il

cui V azione avea luogo.

in

uno

In

sotto

della

cavalleria

che di-

prolungava


63

preminenza della caval-

l'errore, già in antico accreditalo, della leria

medesima.

Col sistema di Turenna attaccare di fronte dole: 2.°

Non

le

posizioni che

che vuole

fare ciò

evitare

desidera;

ch'egli Io

seguivano due massime:

si

possono ottenere

si

nemico, per

il

campo

il

giran-

sola ragione

la

ch'egli ha

battaglia

di

Non

esplorato e studiato; ed evitare con maggior cura quello eh' egli

ha

fortificalo e dov' esso si è trincierato.

Tre grandi battaglie possono in

di

esempio

di

puro

1. °

La battaglia

2. °

Quella di Nordlingen, in cui è misto quello

periodo

al

di Rocroi, in cui

è

sistema

il

Condè.

di

Condè

di

e

Turenna che combattevano insieme. 3. °

all'

servire

discorso:

Quella delle Dune, in cui

impeto

Condè:

di

i

i

Turenna prevalsero

calcoli di

due eroi erano

fronte l'uno dell' altro.

a

Più tardi noi vediamo perfezionarsi viemmaggiormente militare, e

dominare Turenna. Fra

avversarj

gli

uno specialmeute, eminentissimo quanl'

fronte,

porge occasione ed obbligo tutta V abilità sua, per

adoperare

di

non rimanere

Ma

mente,

intelligente

sotto di

sommo

il

a gli

fu,

lo

sua

la

arte

1'

ebbe

avversario

di

Montecuccoli.

modo, Turenna, ed

in ogni

Lussemburgo seconda

modo

egli

tulta

di

al

ed espertissimo rivale. Ognuno sa che lui fu

eh' egli

forze superiori su

trepassava

all'

uno o più

punti

si

linea dell'avversario

si

ed a ed

il

operava quindi con

linea

nemica;

si

voleva cominciare l'azione;

l'ala attaccante; si traeva parlilo

combinale, e non

della

come

nemico. Ricorsero

il

si

distinti dell' arte;

disposizioni

loro

ordine obbliquo;

punto pel quale la

le

per assaltare e sorprendere

dessi più d' una volta

il

generali

buoni principj

variavano

circostanze

delle

di agire

simulava

altri

e Calinat, attuarono

anche senza

dissi ol-

aver rinforzata

da diverse manovre assieme

agiva alla cieca siccome in

mero

e

non aspet-

tato incontro.

In quest'epoca

Senef,

la

si

nolano

i

combattimenti

battaglia di Entzheim,

il

di

Sintzheim e di

combattimento

di

Turkheim,


— le

64

battaglie di Fleurus e di Neerwinden, le giornale di Staffarda

e di Marsaglia.

Finalmente, nell'ultima epoca di Luigi XIV

massima importanza

timidezza nei generali, ed una

svela

manovrare; mostra che le

1'

estrema

annetteva

si

simmetria negli ordini

alla

poter

difficoltà a

dopo Turenna;

arte aveva retrogradato

disposizioni stagnanti e compassate non appartengono al

giore

e

epoca,

brillarne

sviluppo

mezzi

imperfezione dei

1'

dell' arte

masse numerose fossero poste

militare.

tattici

in

la

Ciò

di battaglia.

mag-

quest* ultima

In

non permetteva che

azione simultaneamente;

il

le

di-

fello di colpo d'occhio, e di cognizioni topografiche, facevano sì

che

tica

e

raramente ben occupate;

erano

posizioni

le

volta, le brigate

ed

ali

più d' una

e,

rimasero inerti per difetto

intiere,

di tat-

per imperizia del generale.

Le battaglie combattute guerra per

la

quest' epoca,

in

che

fu quella della

successione in Ispagna, vennero accennate nel Sunto

storico.

La morte di Turenna fu una delle cause precipue mento nelle cose di guerra. Louvois odiava Turenna, di trovarsi libero

col

quale

si

pose

mettere affatto

la

binetto. Ai talenti

genere,

il

numero

di a

lui

come

del solo freno

riformare

gli

e alla virtù

dei battaglioni,

che dipendono da un ministro

la

la strategia

sostituì

macchine

al ga-

d'

ogni

potenza del danaro; cose

ma non

;

suo dispotismo

al

nell' inlento di sotto-

eserciti,

guerra all'amministrazione,

adunque

muta-

del

e fu lieto

dipende da

lui

T

inspi-

rare coraggio, zelo e disciplina vera. Quindi grossi eserciti, grandi stati maggiori, grandi equipaggi,

somma

/

grandi imbarazzi,

i

gran foraggi, grandi spedali, in-

grandi abusi, e in conseguenza

grandi disastri. Crebbe allora sterminatamente fortificazioni, lità

di

mercè

l'

inclinazione di Luigi

il

sistema

e la

delle

grande abi-

Vauban.

Un buon di queir

concetto slategico, che troviamo però nei primi anni

epoca sventurata per

del 1703, In essa si divisò

mento

XIV

i

dell' esercito

francese

la

di

scorge nella campagna

Francia,

si

riunire

pel

in Italia

Tirolo

coli' esercito

un di

distaccaVillars

in


65

Baviera, e marciare su Vienna; divisamente degno di Villars che

aveva

masse

genio di agire colle

il

l'elettore fosse marciato verso le

verso quelle

terribili

la

i

Vendòme eserciti

gli

toccarono

Villeroi,

che aveano guadagnato

esauriva;

si

La Feuillade,

i

sconfìtte

le

valore morale di

il

la

plire al valore ed

la

buona specie

degli uo-

uomo diminuiva;

ciascun

scomparendo; quindi

fede nei capi andava

dividuo conveniva sostituire veniva adottare

numero aveano perduto

in

Pochi veterani rimanevano,

solidità.

mini

e

Ramillies e di Torino.

di

Gli eserciti in

Inn

dell'

poca levatura comandarono poscia

di

Marsin,

i

sorgenti

se

Adda.

dell'

Ma uomini francesi;

sarebbe riuscito

che

e

valore

al

dell'in-

la solidarietà dei grossi corpi

taltica delle

masse

e delle

colonne

;

con-

per sup-

energia personale.

all'

Allora Folard suggerì

colonna, corpo

la

fanteria

di

sopra un quadrilungo assai prolungalo, e dove

nesse appena tanto spazio quanto basti

serrata,

rima-

soldati

ai

per marciare

ed

usare

delle armi.

La profondità poteva essere sino La sua colonna più o

meno

porzione bili

a

di

e

file

è

righe

al

terreno

lo

16 se

il

46 righe. a

composta

sei;

seconda del paese. Stabilisce

a

20, 24, od

La divide

a

da un battaglione, fino

più 30

file

in

terreno

libero;

di

pro-

riduci-

richiedesse.

3 sezioni, senza distanza fra* loro

in

la

momento

al

della mischia.

Separa dalla colonna serve l'

di

le

compagnie dei granatieri,

se

e

ne

riserva e di appoggio, tenendole alla coda o ai lati del-

ultima sezione. Gli

e

uffìziali

i

soli' uffiziali

sono messi

alla

testa, alla

coda,

c ai due fianchi della colonna.

Suppone

i

battaglioni di 500 uomini, cioè 400 fucilieri e 100

alabardieri, non contando

Divide

la

Ogni manico

Vol.

II.

i

granatieri e

colonna, in due si

manichi;

suddivideva da 5 in 5

Stor. dell' Art. Milit. 9.

gli

di file.

ufficiali.

destra

e

di

sinistra.


— Tale è

colonna

la

r>r>

Folard, primo tentativo

di

tattica, detta in Francia, nazionale.

ma

cili,

ma

più dall'artiglieria;

quando

terla in linea

Una

delle battaglie in

cui agì

data da Tallard nel 1703 contro

una carica di

nel met-

esigeva.

lo

colonna, fu quella di Spira,

la

Principe di Assia. Vi

il

una

di

offesa dai fu-

difficoltà consisteva

la

circostanza

la

teorico

meno

Essa era

vede

si

bajonetta energicamente eseguita dal reggimento

alla

Navarra, mentre

nemico ricaricava

il

Col sistema di Folard

sostenne

si

armi.

le

battaglia

la

Denain; e

di

forse sarebbesi ottenuto qualche vantaggio sulle altre Iruppe d'Eu-

ropa disposte

ma

lunghe linee;

in

ad accettare nè questa nè

altra

gli

animi

rivoluzione

non

erano

dell' arte,

proni

e si con-

tinuò nelle antiche abitudini.

Quanto cercava, rietà di

alla

Da

degli accidenti.

successione,

tato,

disposizione in battaglia,

era

si

incerti, o vi

come dicemmo, una simmetria, incompatibile

quando

si

le

ciò

l'

colle

si

va-

inferiorità dei francesi nella guerra

languide operazioni,

le

campagne senza

risul-

disse che manovravasi senza combattere, e

com-

battevasi senza manovrare. In essa,

anche Eugenio

XIV sarebbe

via Luigi

staedf, se gli alleati

e

Marlborogh commisero errori

stato rovinato

dopo

la

;

battaglia di

tutta-

Hoeh-

fossero concentrati su di un' unica

si

dire-

zione. Allato alla colonna, formazione offensiva, del quadralo, sebbene questa

quest'epoca:

di

quadrati da un corpo

Leopoldo

di

gli

Anhalt-Dessau

tre anni

;

alle piccole

cenno

Un

dopo,

a

e sassoni,

Frauenstadl, Schul-

da

lui

comandati,

operazioni di guerra, daremo prima di

sui partili,

i

quali consistevano in deboli distac-

camenti che poscia scomparvero giere.

nelle

svedesi.

Riguardo tutto un

trova però due volte

6000 prussiani comandali dal Principe

lenburgo formò quadrati coi russi contro

si

Hochstaedt, nel 1703, vennero formali

a

di

porre V uso

formazione difensiva non fosse an-

cora adottata. L'uso del quadrato

guerre

devesi

coli' istituzione delle

capo, capitano o sergente,

qualche

volta

truppe

leg-

anche sem-


plice soldato,

come meglio

comandava,

li

vantaggioso. Affinchè

brigantaggio,

i

e dirigeva

nella

talentava, e

gli

il

modo

loro

ch'egli

titi

uomini piùin

comune accordo minimo pei par-

governi belligeranti stabilivano di

poteva mandare

si

il

19 fanti e 15 cavallieri

delle guarnigioni era di

di questa cifra

d'

giudicava

non degenerasse

di agire

forza di codesti distaccamenti: nel 1675,

la

pugno

suo

il

guisa

galere

alle

sotto

di

al

;

uomini

gli

un

di

partito che fossero slati presi.

Di colpi di

mano

e di sorprese

si

hanno

in

quest'epoca pa-

recchi esempj.

L'operazione del foraggiare ordinava;

di chi la

ricognizione,

marsi,

verde richiamava l'attenzione

al

raccomandava che fosse preceduta da una

si

quale doveva essere relativa

la

estensione del paese su

all'

cui

si

da for-

scorie

alle

doveva

agire,

e

alla

quantità del foraggio necessario. In generale le

ricognizioni

eseguivano

si

con

un

distacca-

mento.

È della

mestieri considerare

guerra.

cui traevansi

i

convogli

i

fra

avevano allora piazze

Si

operazioni

piccole

le

approvvigionamento da

di

convogli; tutto consisteva nel condurli

da questa piazza

al

campo oppure

voleva vettovagliare. Le

alla

delle

difficoltà

degli oggetti trasportati, dettavano la

piazza slrade,

al

assegnata e

sicuro

che

si

l'importanza

composizione della scorta.

Affidavasi sempre, per esempio, ad un ufficiale generale la con-

dotta d' un convoglio di danaro.

continuo, perchè si

aggiungevano

soldato.

peasi

il

pane

si

I

convogli

di viveri si

distribuiva ogni quattro

facevano di giorni, e vi

derrate necessarie pel sostentamento del

le altre

Essendo continue, avevano minore importanza;

meglio condurli,

e

d'

ordinario

giungevano

al

ma

loro

sa-

de-

stino.

In

quest'epoca

parte delle

gli

campagne

assedj furono numerosissimi; si

la

maggior

risolvevano nel liberare una città dall'as-

sedio, o nel ridurla alla resa.

Per zione

i

la

difesa di una piazza

il

suoi preparativi, e rendeva

governatore faceva diffìcili gli

in anticipa-

approcci. Nel tempo


68

stesso adottava precauzioni contro una sollevazione degli abitanti. Si

preparavano

gli

assedianti.

mezzi per eseguire sortile

i

maggior tempo

possibile,

della città. Più

alla resa

operava

si

la

resa di

la

mezza luna doveva

si

bianca. Spesso fosso

si

si

si

alcuni

miglioramenti, parte

in

il

più spaziose;

Più

impediva

all'

assediante

di

tutte le arti possi-

un

scavava

si

(1).

sistema delle linee

alle

Vauban por-

offesa,

nuove armi. Conser-

Pagan, diminuì

di

lun-

la

quelle di difesa, ingrandì le mezzelune, perfezionò le

di

d'

s'

adattandoli

strade coperte; chiuse con

forma

bastioni della piazza ne

i

benché meno che neh'

nella difesa,

rese

es-

nemico. Ugual-

dava un combattimento disperato ad arma

Anche

ghezza

preludeva

indietro della breccia; questo fosso poteva essere riem-

all'

vando

essa

veniva alla difesa del corpo di piaz-

costruiva un trincieramento, o

piuto di materie incendiane

il

accumulavano su quel punto

finalmente

bili, e

arrestava

si

una breccia,

za. Allorché esisteva

riconoscerla;

ivi

de-

lavori

i

prolungava pel

indietro,

controguardia se

alla

erano circondati. Alla fine

si

imperocché all'

sere completamente isolata;

mente

contro

La difesa della strada coperta

fìtte

immaginò

traverse

le

la tanaglia,

piazze rientranti, che

che dapprincipio ebbe

la

una piccola fronte bastionata.

vi

s'applicò quando vide tutta Europa minacciare

il

mi-

naccioso Luigi. Ai bastioni ordinarj surrogò torri bastionate che

conservassero fuochi

ancora

le

fin

mezzelune,

all'ultimo periodo dell'assedio; cui massiccio servì di

il

riparo

ai

crebbe fianchi

e alle spalle de' bastioni, e diede alla tanaglia la forma che tut-

tora conserva.

Ma

la

sua abilità principale consistè nelF applicare

già conosciuti:

occupò giudiziosamente

sta delle allure vicine il

(•

interno delle opere;

prolungamento delle faccie

impossibile reno,

[1]

il

terreno; tolse

il

a

terminare

rimbalzo; mise sempre

in

in

Jìistoire de

rari de

sistemi alla

vi-

mandò quando potè paludi,

armonia

le fortificazioni.

La Dakre Duparcq,

i

la guerre.

le

donde fosse

acque,

il

ter-


— I

suoi principii d'attacco furono

Irinciera quella obliquità che

di

69

della piazza insegna

che procedendo

all'

perti dalle gabbionate,

sempre

che per caso un piccol numero

non

sempre

circospetti,

sacrificare,

com'

quesle

facilmente rotte

circondando invece ed inviluppando con

nee tulle

le

non lasciare

difese delle piazze: i

una gran

erasi fatto fino allora,

possibile,

punto ove possano trovarsi

rico-

colpire

lavoratori, e vada per lo più

di

parte dell'esercito con assalti improvisi, evitarli

sol

linee

cannone

fuoco della fortezza non possa

il

a disperdersi nelle fascinate, nè sian e sdruscite;

alle

assediante, e tale spalleggiamento farvi,

assalitori

gli

dare

seguenti:

i

stessa direzione del

la

quanto

an/.i

sui

proprie

le

terrapieni

è li-

un

difensori, e conservare un pezzo

d'artiglieria; e con un procedere misuralo e lento in apparenza

diminuire

pericolo degli assedianti, abbreviare assai

il

degli assedii, e rendere infallibile

buon successo

il

la

delle

durata opera-

zioni.

§• 5."

Osservazioni Cenni biografici, e bihHografici. La caduta

cambiamento i

vassalli

del feudalismo, aveva seco pollato di necessità

correvano

alla

chiamata del

imperocché

dei loro dipendenti; le

castella, e dessi ridotti a

sulle plebi che

1'

al

del

«

ma Lo

in

corte

col

aveva

quella

seguito

abbattuto

supremazia

e

si

poteva fare valido ricorso;

comune avesse perduto moltissimo

si

trovasse

Francia, a strettissimo partito, ove

governo,

sovrano

sovrano ne

il

cercare

sistema comunale

esistenza

della primitiva vitalità,

mente

loro

esercitare non potevano più negli antichi dominj.

E nemmanco posciacchè

un

sistema nel reclutamento degli eserciti; non più

di

il

ridotta,

specialmente

in

sovrauo, non più capo del

padrone del regno, osava proclamare impudentestato sono io.

Non parliamo mente occupata,

dei in

»

comuni d'Italia; questa

guisa che

la

infelice era militar-

9loria del secolo di cui parliamo


-

- 70 si

riferisce piuttosto

V

Italia,

preda

suolo

al

che

italiano

tranne Genova e Venezia, più

agi' italiani

e gli sforzi suoi per liberarsi si ridussero

altrui;

mosse, finché

patimenti diminuirono

i

stessi.

non contava che come

som-

a

col diminuire delle spe-

ranze.

D' altronde altre volte

comunali non rispondevano

milizie

le

abbiamo notato,

fatte per lotte brevi ed in

come

più,

scopo della loro origine; erano

allo

territorio vicino; ora

combattevano

si

guerre lunghe e lontane; non eran fatte per esse.

Laonde bando, retrobando, più

A qual sistema ricorrere

Un

ed

?

quest' epoca

che ne faceano parte, non poteva informare

sistema

il

l'uno

ordini

all'

molle

spezzale

molte altre

si

profondamente per

divisa

sovrapposti;

altro

privilegiati; la legge

in

reclutamento.

di

La società era ancora

fossero

celi

i

uguale proporzione sostenuto da ciascuno di questi

iti

e dagl' individui

non

comunali, non formavano

principio fisso, uguale per tutti, applicabile a lutti

sociali,

dini;

e milizie

nerbo degli eserciti.

il

ordini

non era uguale per

od ore

sebbene

si

tutti; e

che dividevano

barriere

classi

privilegiati

uomini, e

gli

fossero di assai indebolite, tuttavia non

si

era fatto

tanto progresso da abbatterle tutte indistintamente, ed era ser-

bato ad un' epoca

a

grande principio che

noi più vicina la

tendosi allora stabilire che uguali

tenevano indistintamente a dare

nemmanco una sana

sima greca rere

e

Le condizioni

citi,

gli

il

sancire

il

Laonde non po-

ed uguali doveri appar-

uomini, non

si

poteva fon-

legge di reclutamento basala sulla mas-

della società ;

e

sistemi e spedienli diversi,

Il

tutti

diritti

tutti.

è

obbligato a concor-

della propria patria.

formazione degli eserciti

di

proclamare ed

romana, che ogni cittadino

alla difesa

macchina

il

legge è uguale per

si i

si

riperiuolevano

adunque

sulla

dovè ricorrere, come vedemmo, a

quali non potevano assicurare

una

guerra in ogni sua parte vigorosa ed efficace.

progresso

di

perfezionamento nella composizione degli eser-

che già abbiamo

potuto

osservare

in

epoche antecedenti,


— continuava;

fanteria pigliava

la

fucile colla bajonetta a

campo;

il

posto che

manico vuoto,

primi anni di questo periodo storico era

competeva;

si

il

predominio sul

il

essa; mentre se nei

metà, di-

della

circa

ed anche meno

scese poscia alla quarta parte L' artiglieria, in causa dell'

le

dava

le

mutò proporzione con

cavalleria

la

71

nei paesi montuosi.

importanza acquistata dal fuoco nelle

battaglie, crebbe di proporzione.

Un' altro motivo

aumento

influì all'

della fanteria.

Le conqui-

Franca Contea diedero luogo

ste della Fiandra e delia

molti

a

assedj in cui l'utilità della fanteria riuscì vieppiù evidente. D'

tronde Luigi XIV prediligeva

metteva

guerra

la

pompa guerresca senza

di far

a codesto genere

possedere Vauban sotto

i

corte;

guerra

di

per-

gli

esporsi a gravi pericoli e

senza privarsi dello splendore della sua

mente dedicarsi

che

d'assedio,

potendo

e

per

util-

fortuna

la

suoi ordini, diede preponderanza

fanteria, e ridusse la cavalleria

condizione

alla

al-

di

di alla

acces-

utile

sorio.

A Luigi pareva un non solo molte, gli

d'

come

ma

altro segno di grandigia lo avere fortezze

soverchie;

e

Vauban, dopo cercato mostrar-

quest' inutile spesa rendesse immobile troppa

quantità

uomini nel difenderle, non potè che dis porle nei luoghi me-

glio convenienti alle vaste operazioni militari. 11

merito

Vauban, più che nelle invenzioni particolari, con-

di

sistè nella sagacilà

con cui seppe conciliare

arte

l-

della

fortifi-

cazione colla strategia. Pel primo, dice Carnot, vide

le

grande, cercò

loro,

i

rapporti delle

da guerra

piazze

relazione della fortificazione colle altre

ed anche

coli*

luno e

di

eccepire

nella

le

contro

la

la

prorità di

la

militare,

dell' arte

di

brigata. Si

Turenna

a

Gustavo Adolfo,

brigate esistessero neh' esercito di

potrebbe da tale

quel

re.

Turenna

negli

eserciti

di

Luigi;

ta-

istituzione;

abbiamo

gate svedesi differivano essenzialmente dagli elementi trodotti da

in

e

composizione degli eserciti venne,

Turenna, introdotta

addurre che, parlando

come

cose

ammininistrazione politica.

Abbiamo veduto che per opera

parti

fra

asserito

Ma

le

tattici

erano gruppi

briin-

di di-


— versa forza, e

armi alterante; era vi spostamento

ad

attribuzioni;

di

72

reggimento,

il

spariva; una massa sola, di

battaglione,

il

omogenei,

di corpi

zione di obbedienza

all'

comando che di

Se nella nell'

progresso sensi

in

le

siffatto

E

per

e

Turenna

adattale

ai

non

profitto.

rifulse,

Ma

di ciò

ai

col

ritenere che pari

si

masse

le

rapporto

in

e di altri abili gene-

ma quando

verificò;

tempi

di quel cele-

esigenze di

alle

merosissimi quali negli anni posteriori tattica

si

piccoli eserciti dei

bre maresciallo, più non bastavano (

scomparsa

masse

codeste

progresso nella gran tattica

formazioni

è

melodi per muovere

mettere

ne' tempi di

diffatti

origine la divi-

di lui.

dovremmo

parliamo,

cui

verificasse pure nei

si

diversi,

diè

formazione, troviamo adunque migliora-

di

di

ebbe

Gustavo Adolfo

di

morta poco dopo

dirsi

tattica

epoca

col terreno. rali

può

e

nel

La brigata

corpo d'armata; essa legasi adunque

il

tempi odierni; mentre quella

menti

può dare ottimi effetti di Turenna

sola

gu3rra.

ordinamento moderno; da essa

sione; dalla divisione

suo tempo,

for-

capi naturali, e concorrenti tutti insieme

ai

corso degli avvenimenti

luogo

Turenna

di

invariate, senza of-

per dipendenze improvvisate, senza sottra-

fesa di suscettibilità

a quella unità di

brigata

unità lattiche

di

compagnia

gruppi composta, offriva un

molti

assetto bizzarro e difettoso; mentre la

mavasi

comandi

di

la

eserciti nu-

videro, allora

la

gran

numero divenne d'impaccio anziché di parlammo con bastante larghezza nel paraed

il

grafo che tratta dell' azione, e non vogliamo far qui una ripeti-

zione inutile. Delia citato; gi

dicemmo

strategia, già qualche cosa

aggiungeremo non esservi dubbio che

XIV non fossero precedute da

ciò

ipotetiche, fondate

prevederne

gli

effetti.

sviluppo allorquando dal

numero

su

Tuttavia le

dati il

marcie e

limitato d' uomini di

eserciti di Luigi;

guerre di

Lui-

che viene denominato piano

campagna; imperocché determinavasi razioni

nel paragrafo ora le

in

esse una

conosciuti, e

serie si

di

di

ope-

cercava di

genio strategico ebbe maggiore le

mosse erano rese più

cui

si

componevano

ebbe sviluppo precipuo nei tempi

di

i

facili

primi

Turenna,


che aveva Montecuccoli

Ma

fronte.

a

grande aumento delle

il

masse, non combinato con nuove formazioni delle quali Turenna aveva già dato e

il

primo rudimento

non proporzionato

approfittare, tolse ogni mobilità, ed inviluppò

genio

muovere

nella difficoltà di

merosi; per

la

molti esempj di

che ne dovevano per cosi

il

nu-

qual cosa non troviamo più nei generali francesi alti

concepimenti strategici, sebbene avessero a

Nondimeno, non

debbonsi confondere colla moltitudine degl'inetti Berwick,

i

dire

e di nutrire eserciti cotanto

fronte capitani siccome Eugenio e Marlborough.

Willars, ed

della brigata,

coli' istituzione

abilità di que' capitani

all'

i

Vendòme,

i

i

quali diedero ripetute prove di genio e

di abilità.

Gettando uno sguardo sulle istituzioni militari

troviamo un esercito potente

di oltre

Luigi XIV,

di

400,000 uomini in una po-

polazione di 20,000,000 d'individui; troviamo ordini militari per

ricompensare, codici speciali per punire, abito uniforme per distinguere, gerarchia nel comandare, regolamenti nell'amministrare,

medici ed ospedali per curare dare

istituti

di

gli

ammalati, primi conati per fon-

educazione militare per

la

gioventù, asilo pei vec-

chi od impotenti, macchine, carte, arsenali, artefici, città addette

ad uso esclusivamente militare quali

dobbiam dire rapporto

guerra

alla

sono

che

s'

le

fortezze.

esalte per le tregue, gli armislizj, le capitolazioni; che far l'intimata alle piazze rità al

comandante

avrebbe portato che

di il

prima dell'attacco; che

renderle quando

1'

si

si

si

dovè

lasciò auto-

ostinarsi alla difesa

d'uomo. Tutto

non

ciò denota che nello

stato militare erano compresi e rappresentati

che

norme

macello; infine che meglio rimase rispet-

tata la dignità di nazione e

sociali

Inoltre,

introdussero

sviluppavano

e

tulli

miglioravano nella

za; e poiché codesto stalo aveva in sè

leggi,

gli

civile

arti,

elementi

conviven-

scienze,

ri-

compense, tradizioni, storia, se ne deve dedurre che la società in mezzo alla quale esso sussisteva doveva offrire lo spettacolo di una civiltà, la quale, se non perfetta, certo allontanata vieppiù da quella dei tempi di mezzo, e collegata invece alla vita nuova delle nazioni, quale è slata costituita dall' èra moderna. Vol.

II.

Stor. dell' Ari. Milit. 10.


E

così accadeva; lo spirito

la coltura si

filosofico

andava maturando;

si

faceva più estesa; la scienza era meglio

s'adoperarono

assodata;

lingue vive; crebbe lo spirito d'investigazione;

le

e le arti, e le lettere, e le scienze, tanto sociali, quanto storiche, naturali, ed esatte, ebbero sviluppo e progresso.

Voltiamo ora l'argomento;

sima con cui noi deduciamo

e

la

diciamo che nella guisa medecondizione sociale da quella delle

possiamo dallo stato

istituzioni militari,

della

inferire in quale condizione si trovassero le la militare sapienza.

altri

Ed

infatti,

diversi rami dello

lustri nei

di pari

rinomanza

si

fatica d' investigazione, vi

mi che illustrarono

mo

il

nome

mentre troviamo

nomi

tanti

possiamo essere

scibile,

certi

il-

che

rinverranno nel ceto militare; e senza

troviamo subito quelli d'uomini sora-

l'arte bellica tanto nella parte pratica

teorica. Di

nella

to

convivenza

civile

militari istituzioni e

quan-

capitani d' alta riputazione già pronunciam-

nel sunto storico, e di parecchi

parleremo nei cenni

biografici; di scrittori militari diremo, che Montecuccoli fuori di

Feuquier, Puységur, Folard, Vauban, Quincy

Francia, Turenna,

in Francia, illustrarono la letteratura

cui

si

vede che

il

movimento

esercitò la sua azione anche in quel

che

si

e

scienza militare. Per

la

impresso nella società

intellettuale

ramo

dello

scibile

umano

riferisce alle cose di guerra.

Esponiamo ora

i

soliti

cenni biografici.

Montecuccoli. Nacque nel

1608

Monlecuccolo, castello

in

di

sua famiglia posto nelle terre delle provincie modenesi, rampollo d'illustre prosapia, da sei secoli si

portato

riali

zio,

al

mestiere delle armi,

chiara e poderosa; e sentendosi

condusse

nella guerra di Fiandra, sotto la

generale

di

artiglieria,

alle

bandiere impe-

direzione di

incominciò

la

carriera

soldato; militò nella fanteria ora colla picca, or col nella cavalleria, or le

armi

in

uso

al

suo

da semplice

moschetto;

dragone or corazziero, praticando così tutte suo tempo;

capitano, ebbe occasione salto del

Ernesto

di

e giunto

spiegare

regolarmente

al

grado di

singoiar prodezza

Nuovo Brandeburgo. Comandante

la

vanguardia,

all'

salì

as-

per


— primo coraggiosamente combattimento

scale, penetrò

le

nella città e

sa la porta, agevolò

1'

75

ne acquistò

vittorioso le

dopo

lungo

chiavi; indi, dischiu-

rimase

ingresso agli assalitori, e la città

vinta ed espugnata.

La storia narra puranco com'egli ebbe parte 1'

assalto di altre

imperiale

città;

il

difficoltà

all'esercito

denominato Kaiser Lautern,

conducendovi 500

eccitamento ed esempio

all'

del merito nel-

come resistendo

e

forte luogo dell' Alsazia

egli togliesse ogni

nuti

cinque

di

lui,

dive-

corazzieri,

ad onta

diversa

dalla

milizia e della grave armatura, fermi fanti e spediti.

Nella celebre giornata di Wistoch combattuta fra

imperiali e

campò

svedesi, Montecuccoli, alla testa del retroguardo,

fuggi-

i

da irreparabile ruina.

tivi

minore onorificenza

a

Nemeslau

gli si

deve ascrivere V impresa

città della Slesia, la quale, assediata dagli

1657, e deliberata di cedere, venne da

lui,

comandante

guardia, opportunamente soccorsa e liberata valli

con

soli

la

contro 8000 nemici condotti dal rinomato Torstenson. Que-

preda

artiglierie.

Astretto a combattere

nuovamente

svedesi, soprafatto

cogli

da troppo maggior numero, e inutilmente tentate le vie di

vincere o di morire, ebbe finalmente

prigione; e a

van-

2000 ca-

sta vittoria fu nobilitala dal trofeo degli equipaggi e dalla

delle

di

svedesi nel

vi

rimase per ben due anni, parte

Steltino, durante

rimaneva tria, la

i

quali

s' istruì

a

1'

Wismar

compiutamente

a sapere per essere perfetto capitano.

politica, e

quante erano rimanersi loro

a

di

Dopo

e parte

quanto la

gli

geome-

architettura, attese alla filosofìa, alla medi-

cina, alla giurisprudenza, e persino alcun

che

in tante scienze, versato in molti idiomi,

venne finalmente

alla teologia.

Dotto libe-

rato dalla sua cattività, in un cambio di prigionieri.

Era

in

quel tempo Francesco

col Papa, nella quale

Venezia e

di

Toscana.

I

pontificj

uomini, avendo seco loro d' infondere

coraggio

I,

duca

di

Modena,

in

guerra

venne lasciato solo da' suoi confederati di

alle

il

invasero

cardinale

il

modenese con 12000

Barberini

truppe; posero

1'

colla

missione

assedio a Nonantola,


e

il

duca con

4000

soli

diere imperiali, corse

al

estrema Alemagna

dell'

Raimondo

dall' assedio.

hanno avuto

venuto

quindi

ben

ma

battaglia,

a

osserva che pochi car-

si

coraggio di arrischiarsi

il

Barberini,

il

fronte ai pontificii perchè

la

Essendosi

l'oste nemica rimase sconfitta; e

mi come

ban-

pericolo della terra natale, e

al

prode condottiero mostrar

desistessero

dinali

e dalle

milizie a lui fidate presero tosto cuore e forza; sicché

le estensi

bastò

trovava in tristissime condizioni. Al-

si

remote provincie

lora dalle

in

un

d' ar-

fatto

niuno è fuggito mai con una

velocità

pari alla sua. L' Austria, travagliata dai francesi e il

stremo

cose degl'imperiali, che avevano a fronte Konigsmark

le

e Turenna

quali avevano varcato

i

dopo

finiti

do

morte

la

svantaggi

salvo le truppe sotto

in

ammirazione

degli alleati ed

memorie,

italiano nelle sue «

On ne peut pas

se

una celebre di

Turenna

mieux comporter

mezzo ad

ritirata

il

capitano

del

queste

scrisse

qu*

in-

conducen-

Augusta, con gran lode

Parlando

dei nemici. il

muovevano con-

dell' esercito fug-

Holtzapel, e in

cannone

il

e

comando

il

del generale

e pericoli effettuò

Danubio

il

tro Augusta, Montecuccoli assunse gitivo

richiamò

svedesi

dagli

dopo parecchie vicende, venute a

Montecuccoli dall'Italia; e

faisait

parole;

dans

cette re-

traite. »

La guerra

finì

nel 1648

pace

colla

di Vestfalia.

Ricominciò nel 1657 perchè Carlo Gustavo Re poscia

gli

di Svezia, unito

principe di Transilvania, invase la Polonia e

l'imperatore

gò; e fu

al

vi

mandò

comandato da Montecuccoli, svedesi, e

Carlo Gustavo

li

di lei

in il

quale ruppe

gettò sopra la

Danimarca;

e già la

l'

impeto

somma

guerra era ridotta intorno alla mura della sua

capitale,

Montecuccoli giunse, con celerità inusitata,

esercito

della

monarchia pericolante. Occupata

contro Fionia;

il

soggio-

transilvani, battè

i

cacciò dal conquistato reame. Allora si

la

soccorso un esercito che

1'

all'

isola di

Alsen,

di

della

quando in

ajuto

si

volle,

parere di Montecuccoli, assalire l'esercito svedese nella

ma

respinti gì* imperiali, tutto sarebbe andalo fallito, se

Montecuccoli non avesse consigliata

la

diversione in Pomerania.


77

Questa provincia, invasa dai confederati, fu soccorsa dagli sve-

Danimarca, furono allora

desi, che, indeboliti perciò in

assaliti

nella Fionia e cacciati dal regno danese.

Ma

dall' oriente

procelle, sopite nel settentrione, risorsero

le

più gravi e più minacciose. L'Austria e

mani per

Transilvania che

la

Nessun impero

turco voleva dipendente

il

mai così vicino

fu

Turchia vennero

la

come

perire

a

l'

basso

in

stato,

100,000 nemici potè appena contrapporre 6000 comba! tenti

a

allorquando

i

nemico

al

prolungando

1665,

invasero

turchi

tenne fronte

coli

sè.

austriaco

quella circostanza, imperocché fosse caduto così in

che

alle

da

l'Ungheria.

lutto

il

tratto

air inverno

fino

la

Nondimeno Montecucdella campagna del

sua

maravigliosa

resi-

stenza. Ristoratesi intanto

armi imperiali, e ricevuto sussidio

le

Francia e da Lamagna,

si

1664 sul Raab, ove

ottomani, pel numero

gli

venne a battaglia

le

pe^

turchi perdettero la gran giornata di

e

Maratona

per

e fu

agli

su-

ma

migliori uo-

i

coraggio che ha saputo infondere alle sue trup-

alle ali, pel

durò sette ore,

da

Agosto del

confederati;

i

savie disposizioni di Montecuccoli, che mise

mini i

di

immensamente

superiore, stavano per circondare e chiudere

per

il

la

Gottardo

S.

cristianità quello

che Zama

quale

la

ai

romani

ateniesi.

Nel 1673 Montecuccoli

si

trovò a fronte di Turenna

il

quale

voleva impedirgli la sua congiunzione col Principe d' Orange; quegli espugna Bona, passa

Ecco Gli

in qual

olandesi,

ne* Paesi bassi,

re

modo operò e

congiunzione

la

entra

in

fronte di

promesso sua i

alla

Turenna che

Meno ad eccezione ai

alleati

di

si

dell'imperatore,

testa

imperiale con di

di

quello di

Wurtzburgo

XIV.

il

dominio

doveasi effettua-

essi.

era impadronito di tutti

francesi di rimanere

Luigi

e

40,000 uomini

Montecuccoli e

i

si

trova

a

passaggi del

cui principe

neutrale. Affine

congiunzione bisognava adunque

soldati

ma

compie l'intento suo.

in questa circostanza.

dell' esercito

Franconia

e

spagnuoli che tenevano ancora

gli

erano

Reno,

il

di

aveva

operare

la

che Montecuccoli batesse

A queslo scopo,

ricorse

ad un mezzo


semplicissimo che trasse

mezzo

inganno

in

del più ingenuo. Montecuccoli persuase

ad accomunare gli

libero

parola data

una guarnigione

francese.

Ma

paese avevano

abitanti del

mente

impadronisce

s'

nato all'esercito

Wertheim,

Meno per

sua città malgrado

la

occupa

un convoglio

di

ciò

di

pane

desti-

non bastogli; imperocché

gli

adunato grandi provvigioni presso

Meno. Allora Montecuccoli rimonta

sul

piazza con

la

poco distante da Wurlzburgo, e situata ugual-

città

due piazze,

fra queste

la

spinge sul ponte di Wurtzburgo una colonna

e

che

di cavalleria

principe di Wurtzburgo

francesi. Riuscito in ciò, egli

ai

più scaltro trionfò

del

il

suoi agl'interessi dell'imperatore ed a lasciar-

i

passaggio del

il

suo avversario; questo

il

una negoziazione

politica:

fu la

-

78

impadronisce

s'

corso del fiume

il

tutte

di

farine che

le

si

trovavano raccolte nei magazzini, e distrugge un secondo con-

campo francese

voglio destinato pel

Questo

carri.

mente

fatto era

cui

in

subordinava

le

di

metodo

il

operazioni

approvigionamento

di

servizio

al

dei magazzini. Turenna, privato

la linea

del

Meno

il

in

degli

della fabbrica

de' suoi

vide obbligato ad andare a cercare

ed abbandonare

e caricato su 9 batelli e

fiume.

mostra Il

di

eserciti

del

pane e

magazzini principali,

suo pane fino cui

era

si

si

a Filisburgo,

situato.

allora impedisce a Montecuccoli di discendere verso e far

50

molta importanza nel tempo special-

il

Nulla

basso Reno

voler portarsi in Alsazia per la riva sinistra del

generale francese cade nel laccio, e

si

dirige verso l'Al-

sazia. Allora Montecuccoli getta la sua fanteria nei battelli, giunge

a Colonia ed ivi

si

riunisce agli olandesi.

a questo proposito Napoleone,

sbarazzato di

penetrare

lui:

Turenna doveva regolare

su quelli del suo avversario e non sulle sue

ha innalzata nube per

la

commesso Raggiro

la

nostro eroe, dice

seconda del suo

lo fa agire a

in Francia.

« Il

ha ingannato Turenna;

i

falso

egli

si

è

disegno di

suoi movimenti

idee...

Questa marcia

riputazione di Montecuccoli, questo fallo fu una

gloria di

Turenna; fu

qu^l gran capitano. di corte

il

più gran

tolse a Montecuccoli

Turenna vinse parecchie

fallo

che abbia

»

cornando; ed intanto

il

volte, e costrinse

i

nemici a ripassare


79

strada fra

la

il

Reno. La verità

messo

si

comando,

al

campagna

e la

della scienza e del valore di

in.

i

due

Turenna

eserciti stettero per

uno spazio

morte

in ugual virtù fra

di

moto

in

da 12 a

e largo

la

15.

fortuna

due maggiori capitani del secolo,

i

Turenna cangiò aspetto

la

alle cose.

Reno,

e

cuecoli entrò in Alsazia. Accorso Gondè, Montecuecoli

si

francese fu allora respinto oltre

L'esercito

le

vuoisi osservare

sospesa ad osservare

e

ri-

sommo

Montecuecoli. Fra

paese lungo 30 o 40 miglia,

di

il

ben quattro mesi sempre

Mentre l'Europa stava attonita dubbia

e di

memorabile campagna,

altre maraviglie di quella

che

cabala, Montecuecoli fu

del 1675 è riputata

Monteritira

e

pone campo

a Filisburgo; indi lascia l'onore di queir assedio al

nuovo Duca

di Lorena. Si ritira

muore

Lintz

nel

come uomo d'azione: ma

egli

corte:

in

a

1681.

Abbiamo fu

dipinto Montecuecoli

anche organizzatore secondo

citi,

che formano

suo sistema, troviamo appunto negli

il

le

sue Memorie militari. L'arte della

in esse quelle istituzioni

bisognavano; ebbe cipi e in

dell'organizzazione degli eser-

e scrittore; e

mezzo

ai

il

che

suoi

scritti

ebbe

guerra

nuove armi da tanto tempo ab-

le

fondamento

di

semplici ed innegabili prin-

dubbiì delle congetture, ebbe

lume sicuro

il

degli aforismi. Il

domina

principio dell'ordine è quello che

in

tutti gli

del Montecuecoli; e per applicare le sue idee di ordine,

nella formazione del suo esercito dalle

più

atti

procede

piccole suddivisioni,

da più piccoli particolari sul reclutamento, sul riparto, V arma-

mento,

1'

ordinamento, ed

sulle basi e sulle

forme

il

dell'

modo

combattere;

di

sistenza degli eserciti; sui bagagli di cui vede

ma

de' quali

non può

liberarsi;

ammette

drone come unità tatlicne; descrive sua ordinanza di battaglia, di

150 uomini, divisi

in

di

fondo

e

50

di

i

ufficiali,

lo

fronte, traccia

il

trattiene

gl'inconvenienti,

battaglione e

principali

ammettendo

8 rondaccie; nella cavalleria,

si

amministrazione militare; sulla sus-

nei

fanti

lo

elementi le

squadella

compagnie

88 moschettieri, 48 picchieri e

squadrone il

modo

di

di far

150

uomini

marciare

gli

a

5

eser-


— considerando nelle marcie

cili il

disegno;

80

luogo,

il

camparsi con vantaggio, essendo- questa dei

piccoli

tempo,

il

vedere con molta sottigliezza

fa

eserciti;

verarsi in quelle

e

i

che

fortezze

tra'

monti,

viemeglio

fiumi

lìneo la slessa natura. Dimostra la necessità nistrativa di tener truppe permanenti, in

zionato ai mezzi dello stato; alla eserciti tutto

quanto

vi

ha

far la guerra, consiglia di

considera,

come

rico-

de-

ed ammi-

politica

numero però proporRiguardo

piuttosto

assalire

modo

al

di

che difendersi;

e

circostanza più favorevole, di farla a cavallo di

un gran fiume, specialmente allorché se ne segue perchè

scendente,

a

foreste,

e

convenienza di togliere dagli

superfluo.

di

ac-

di

specialmente

salute

la

appresero

capitani

sospetto ed

il

necessità

la

facilitano

affluenti

gli

gli

il

corso

di-

approvigionamentì

genere; trova ridicolo di porre grande importanza a de-

di ogni

predare

paese nemico, preferendo invece

il

di

risparmiarlo per

valersi de' suoi mezzi.

L' architettura militare, nata in Italia, e dai geometri italiani

ridotta a forma di arte e qualità illustrasse

il

metodo ed

facile

di

sublime disegno

il

Memorie

Vauban, è considerata nelle

e di

quella ragione che

si

conveniva

scienza, assai prima che la

al

di

lui

di

un Coheorn

di

Montecuccoli

senno

congiunto

con alla

lunga e ponderata esperienza.

Le per

artiglierie, delle quali era allora

soverchia varietà delle

la

condotte quale

E

la

a

e

difficile

Montecuccoli

queir utile semplicità compatibile coi tempi

tutto ciò

espone con una nitidezza e con ai

letterati

e

dalla

Nella seconda

Austria contro

li

i

i

una

erudizione

ed agli uomini d'armi.

L' opera è divisa in tre parli Nella prima stabilisce

:

principj della guerra

applica in teoria generale

;

alla

guerra

del-

turchi.

Nella terza racconta ciò che avvenne contro 62, 65,

dal

scienza militare non dee dipartirsi.

che piacque e piace

l'

V uso incerto

forme, furono

i

turchi nel 1661,

61

Peccato che non abbia scritto

le

ultime guerre conTurenna!


— Concluderemo

81

di

Folard, che, per

parole

colle

non può riuscire sospetto

niero,

è assai maggiore di Vegezio.

glio,

se tutto non

si

strettezza che è

che

generale

di

è

lutti; e

altro

dell' arte

la

non della

Wallenstein, Duca

Friedland, Montecuccoli

di

parteci-

tempo intorno all'astrologia. Infatti, segreto, esistente in Modena, trovasi, fra moltis-

alcuni pregiudizj del

nell'archivio, già

memoria

Conte Raimondo Monlecucculi intorno

sieri del

gna. Si riferiva a quella da lui fatta sotto il

di

me-

bisogua considerare

compiuto

e

dir

a

è prescritta nell' opera sua, la quale

simi manoscritti del Montecuccoli, una

tro

innanzi

egli,

»

Come pava

È andato

trova nelle sue Memorie,

si

idea di un corso

1'

guerra.

Montecuccoli, die'

«

Vegezio dei moderni, o, a

il

stra-

troppa parzialità a favore

di

chi non appartiene alla sua nazione.

uno dei nostri maestri, è

essere

papa,

avendo

carica

Mastro

di

intitolata

alla futura

duca

il

di

campo

di

«

Pen-

campa-

Modena connelle

truppe

estensi e collegale.

Fra questi pensieri da « il

Dove

futuro,

colla

può mediocremente

si

e Friedland

saper

il

esposti, trovasi quanto segue:

lui

prudenza umana non può arrivarsi a prevedere

si

aitarsi colle scienze

punto della fondazione

di

Urbano;

Fort'

del re di Francia, del figlio dell'imperatore, di

Spagna,

divinalrici;

serviva grandemente dell' astrologia. Si procuri di

e della

coronazione del re

Montecuccoli scrisse

Portogallo.

di

poesia; nell'archivio

in

una sua canzone manoscritta

»

memoria

Alla

della

del

e

di

figlio

nascita del re

»

suddetto esiste Gustavo Adolfo

re de' Svecj, Vandali e Goti. Neil' II,

accademia dei

Crescenti, fondala a

Montecuccoli era ascritto col

TurenìNa.

Enrico De La Tour

renna, nacque a Sedan

calvinismo

a

nome

cui poscia

il

Auvergne, visconte

d'

15 settembre

d'

Voi,.

Auvergne, Duca II.

1611,

e

fu

di

Tu-

allevalo

nel

rinunciò per passare alla fede cattolica

che era quella della corte. Era secondo

Tour

Vienna da Ferdinando

di Distillalo.

di

Bouillon,

Stor. dell' Art. Milit. 11.

e

figlio

di ^Enrico

di Elisabetta di

De La Nassau


— 82 — Guglielmo

di

figlia

I

principe d'Orange e sorella di Maurizio

Nassau. Sin dall'infanzia

quando d'

permise Y

lo

Olanda sotto

i

età,

suoi

zii

incominciò

un reggimento

di

di fanteria

e

in

di maresciallo di

campo militando

di

Francia, ebbe

sem-

il

co-

poscia, continuando nel-

l'avanzamento dei gradi, una splendida fazione

sciallo

e

suo noviziato nelle guerre

il

;

di

armi;

le

Maurizio ed Enrico nella qualità

dopo cinque anni

plice soldato. Tornato

mando

mostrò appassionato per

si

gli

meritò quello

Lorena sotto

egli in

il

mare-

La Force.

Dopo

guerra di Piemonte

la

prese parte, fu creato Te-

a cui

nente Generale; e per cattivarlo viemmaggiormente alla causa Luigi XÌV,

della corte di

bastone

il

cardinale Mazzarini

a

raccogliere

gli

fece

dare

il

di maresciallo.

Mandato

Germania

in

francese sconfitto

ad incontrare

gì'

a

avanzi dell' esercito

gli

Dutlingen, riordinò

le

truppe e

le

condusse

sotto Friburgo. A Mariendall ebbe a

imperiali

fronte Mercy, bavarese, generale degl'imperiali; ed avendo le sue soldati non vollero più oltre seguire cammino, dovè subire una battosta che fu poi riparata tre mesi dopo dalla vittoria di Nordlingen.

forze disseminate perchè

i

il

Vennero

guerre

le

della

parte da principio contro voli,

essendo

Ma

la

Turenna prese

Fronda, nelle quali

corte; ed ebbe vicende non favore-

fra le altre cose stato battuto a Rhètel.

tornato a parte regia, combattè; contro Condè, e lo scon-

fisse a Gien, lo

tonio, lo

ruppe

mise a duro passo alle

Dune,

e

in

mostrò

Parigi

la

al

sobborgo

S.

An-

superiorità della sua tat-

tica su quella del rivale.

La sua magnifica al

Aperta l'

esercito

Luigi a

ritirata

su Quesnoi, riparò

la rotta

toccata

Maresciallo La Fertè a Valenciennes. la

guerra

d'

Olanda, Luigi XIV

lasciò

al

maresciallo

il

comando

combattere con Montecuccoli, e

rono come

si

mise

avendo seco Turenna. Ma tornato presto

1'

uno fosse degno

i

in

capo.

alla

testa del-

alla capitale,

Ebbe

questi

due grandi avversarli mostra-

di stare a fronte dell' altro.

Formatasi una nuova lega contro Luigi XIV, Turenna tentò la fortuna nel celebre

combattimento

di Sintzheim, e la sua vii-


— decise

toria

di

alla

cui trenta

avevano la

il

suo trionfo con ingiustizie e crudeltà. Ab-

devastazione ed villaggi

affrettato

Questi

incendiati.

tristi

a

Turkeim,

finalmente

e

Reno. Morì presso Salzbach, tutto

Ma

auspicii pei francesi.

abilmente destreggiò, che ruppe

hausen, poscia

riprovevoli

atti

degl'imperiali cresciuti di forza, e

ritorno

il

sacco quello sventurato paese,

al

furono

guerra ricominciò nel 1674 con

Turenna

il

campagna. Padrone del Palatinato,

dell' esito della

Turenna contaminò

bandonò

85

ridusse a

li

ripassare

aver attirato Mon-

di

lieto

imperiali a Mul-

gì'

tecuccoli ov' egli desiderava. Egli

fu

il

mite degli uomini nel comando, mostrò una

più

perseveranza infaticabile nelle idee d'ordine e di disciplina

cal-

;

pestò con inflessibile durezza

le

tradizioni

quando

le

riputava abusive; corresse nella

spettate neir esercito

sue truppe

la

rimproverate

leggerezza ai

e

e

impazienza che

l'

pretese più

le

ri-

erano sempre

si

francesi, e fece loro soffrire la fatica senza

mor-

morare. In tattica, era sua

massima

di

fare pochi assedj

e

di

dare

XIV obbediva agli antichi che avevano rappresentato francesi come adattissimi

molli combattimenti; e mentre Luigi pregiudizj agli

i

affari

di

chiarava altamente

Turenna ducia

dono

ma poco

posto

ristabiliva

la i

alti

a

resistere

sua predilezione per

la

in

pianura, e di-

guerra d'assedio,

veri principii dell' arte, e

chiamava con

fi-

francesi a quelle grandi operazioni della guerra che ren-

i

eserciti padroni della

gli

campagna,

e

fanno cadere

le città

da sè medesime.

non ebbe sempre esito

Egli

tuto a Mariendall, d'

commesso

aver

fessarlo

;

a

gnora dell'altra;

d'

fatto

Europa,

dila più

ed

errori,

in

era

altri

ma

la

guerra: era stato batincontri; quindi diceva

abbastanza

non fece mai conquiste strepitose

grandi battaglie regolari

te, e

felice nella

Cambrai, ed

e

grande

non diede

cui decisione rende

avendo sempre riparato

un tempo

che mai.

in

cui

1'

di

conquelle

una nazione alle

molto con poco, passò per uno dei più in

per

si-

sue sconfitabili capitani

arte della guerra era approfon

-


_ Modesto

84

nelle azioni, allorché la sorte gli era avversa diceva

Io perdei: ed allorquando

volgeva

gli

il

Noi vin-

sorriso, diceva

cemmo. Scrisse

sue Memorie,

le

non sono se non che una

le quali

semplice narrazione, e cominciano dal 1643; raccontano neh' Allo

Reno

operazioni militari durante

Si

ammira soprattutto

pace dei Pirenei nel 1659.

alla

queste Memorie

in

sue

le

guerra della Fronda; e finiscono

la

Fiandra fino

colla guerra di

guerra

la

pace di Munster; poi riferiscono

fino alla

il

candore delle sue

confessioni.

Parallelo

di

Montecuccolt e

amendue

Ernesto, e loro discepoli; ai

e

Turenna.

di

Amendue

nipoti

due grandi capitani, Y uno del principe Maurizio V altro

di

dagl' infimi

supremi; amendue d'ingegno elevato,

non

alterabili

temerità. Assuefatti a combattere e

gendosi totalmente per

moderati

contaminasse e abbastanza

li

giammai alcun eccesso

perchè non fosse loro rimproverato a

ragione, e nulla per

la

gloria privata; solleciti del

di

vincere per istudio, regla

fortuna; solle-

molto più che

e della pubblica salute

dell' esilo

rettissimo,

giudizio

per alcuna passione; valorosi abbastanza perchè

niuna nota di timidezza

citi

di

di

gradi pervenuti

loro

della

sangue dei loro soldati e delle ricom-

pense, e degnissimi dell' egregio titolo di padre dell' esercito. Tali sono

i

rapporti comuni a cui

si

possono contrapporre

alcune dissomiglianze. La predilezione pei soldati, moderata nel

eccedente nel Turenna,

Montecuccoli, spesso diveniva

non era cosa

insolita

il

popoli disarmali ed innocenti. le

V esercito

rallegrare

La

colle

al

quale

sostanze

severità, virtù funesta

ma

armi necessarie, nel Turenna, qualche volta prese colore

numanità; e della

e lo attestano le

Lorena,

lo

fiamme

del

Palatinato,

dicono con ribrezzo della storia

ond' egli rispondeva

alle

grida

dei

popoli

e

alle

dei tra d'

i-

dell'Alsazia gli

scherni

querele

dei

principi.

Turenna finalmente cessò di vivere; e

di giovare alla patria

dacché cessò

Montecuccoli potè, freddo e taciturno, vincere an-


85

cora dalla tomba, perpetuando nelle auree sue Memorie

con tanta lode

trina eh' ei praticò

Condè.

te

Luigi

di

Laon,

di

militare

scoppiarono

le

vamente ora dagnò

presa

colla

e

se

lotte,

nel castello di Yincennes,

Parigi

dai

realisti

i

battuto

e

comandati

ma

nominare generalissimo dell'armata del

nelle

file

tria.

e

spagnuole, e portò per otto anni

mura

le

avendo potuto passare

re, finì col

armi contro

le

di

pa-

la

Fece molte campagne contro Turenna senza buon successo:

conchiusa

la

pace colla Spagna, se ne tornò

accolto freddamente dal re, e non

gio del Reno, alla battaglia di Senef, e nella

contro Montecuccoli dopo

la

morte

della sua carriera militare,

dimora

di

si

ai

alla

segnalò

campagna

suoi

ser-

testa

del-

al

passag-

d'

Alsazia

Turenna. Questo

dopo

il

quale

si

fu

il

ter-

ritirò nella

sua

Chantilly.

di

Morì

Francia dove fu

ebbe ricorso

si

esercito presso Dole nella Franca Contea,

mine

in

non che molti anni appresso. Posto poi

vigi se l'

sotto

un' altra

farsi

non gua-

altro

chiuso una volta

di esser

Turenna. Non

da

Quando

prese parte successi-

Frondeurs ;

non che

mor-

Nordlingen,

di

Dunkerque.

di

Fronda,

della

a favore ora contro

e

poi

fu

della

acquislò grande

si

Rocroy,

di

Tionvìlle

di

turbolenze

queste

in

vittorie

colle

che

tempo

Parigi nel 1621. Al

trovavasi all'esercito dove

XIII,

riputazione

a

dot-

la

utilità.

Luigi di Borbone, duca d'Anghienna,

Condè nacque

principe di

e

gli

Paragone

11

di

dicembre del 168G.

di

Turenna

e

Condè.

— Paragonando

Condè con Tu-

renna diremo, che Condè aveva più genio naturale, Turenna più sangue freddo ed esperienza. Condè si faceva temere dalle truppe, coli'

Turenna

si

entusiasmo

calcolava

grandi

tutto

come

più corto,

il

le

faceva e in

li

amare. rendeva

Condè eroi

anticipazione,

piccole cose.

ed

trascinava

col

i

suoi

soldati

suo esempio; Turenna

eseguiva

naturalmente

le

V ardente

prudente Turenna

il

Condè preferiva il mezzo mezzo più sicuro. Condè mo-

strava sempre sicurezza, anche alla lesta di

truppe deboli

;

Tu-


86

renna diffidava costantemente e prendeva

Condè pareva

creato

per

Turenna

gloriosamente una

legame

di

succedevano uguali

si

sue

conquista, Tnrenna

la

Condè, nella sua condotta, mancava azioni di

le

per

e di

e continue.

Turenna terminava

battaglia,

precauzioni. difesa.

la

coerenza;

Condè

le

finiva

una

utilmente

guerra.

Condè francese,

una brillante meteora che cuoprì

fu

ma non

fece far progressi

all'

di

gloria

nome

il

arte militare.

Condè, colla furia francese, dovè parecchie delle sue vittorie

mentre Turenna adoperò più giudiziosamente

alla cavalleria,

fanteria; su questo

più

all'

rapporto,

talento

il

di

Turenna appartiene

epoca moderna.

Vauban Sebastiano Le Prestre de Foucheret presso Sanlieu

che agiata,

quale traeva

la

gì'

Nacque

(di).

in

Borgogna,

nome

nel 1653 a Saint-Léger di famiglia più nobile

di

Vauban da un piccolo feudo

a

dieci anni, e fu raccolto da

da essa posseduto. Rimase orfano

un priore che

insegnò a leggere ed a scrivere, un po' d'

A

metica ed un po'di geometria.

diciassette anni

tato ospite, dalla casa del priore, prese servizio

trovò in opposizione

si

ufficiale,

alla

Ebbe,

corte.

studiò molto, e mostrò grande

col

scopertone

il

merito,

gli

co dopo vien posto sotto

procura gli

assedj di Gravelines,

grado

ordini

delle fortificazioni. Già fino dal gli

il

di

si tolse,

insalu-

tempo, grado

al

pei

lavori

di luogotenente, e po-

Clerville

sovrintendente

1658 fu reputato abile a dirigere

di Ypres,

e

di

Oudeaarde;

dopo

e

Vauban venne incaricato dell'ispezione Manica da Rouen a Dunkerque, fortificò questa punti, gettando le basi di sua riputazione

ed alcuni

altri

struttore,

come

Nella

guerra

se

1'

che

e di

Mazarino, che,

trattato de' Pirenei,

coste della

arit-

Condè

sotto

predilezione

ingegnere. Caduto prigioniero, fu presentato

d*

la

il

delle città

di

co-

era assicurata di espugnatore di piazze. si

riaccese

nel

1667, ridusse

la

maggior

e gli venne affidato La sua fama era giunta a

parte delle piazze di Fiandra a capitolare 1'

incarico di renderle inespugnabili.

tale,

che non

si

faceva e non

si

disegnava alcun lavoro di

forti-


ficazione senza eh' egli fosse consultato; la sua presenza era di-

venuta da per tutto necessaria; talché mentre attendeva a ficare la

forti-

frontiera settentrionale, riceveva ordine da Louvois di

vi-

sitare le piazze meridionali.

Nel 1673 seguì Luigi in Olanda, diresse atterrò o fortificò

piazze

conquistate, e

piazza di Maeslricht da

questo

assedio allargò le trinciere, le unì col

e,

con questo nuovo metodo, forzò

dopo P apertura

dici giorni

veri,

ne riconobbe

indi raggiunse di

nuovo

nemico ad

ne disegnò

re per visitare la

Nel 1674, tracciò nuovi lavori per

nominato brigadiere negli

L'anno dopo prese

le

il

di parallele,

arrendersi

andò sotto

tre-

Tre-

piano d' attacco,

Lorena

V Alsazia.

e

francesi, e venne

coste

eserciti del re.

ebbe

altre piazze ed

il

brevetto di mare-

campo.

sciallo di

Nel 1677 ebbe ficazioni,

mezzo

della trinciera. Poi

le fortificazioni, il

il

capitolare. In

costretta a

la

lui

soprattutto

distinse

contro

principali,

assedj

gli

si

la

carica di commissario generale

essendo morto

il

delle

cavalliere di Clerville. Presa

forti-

Nimega\

fece lavori nel porto di Dunkerque, migliorò Calais, ingrandì To-

lone e Perpignano, fondò Montlouis

sburgo

e

Maubeuge,

fortificò Stra-

e Casale.

Nel 1683, l'esercito francese enlrò nel Belgio, e Vauban s'im-

padronì

di

Courtrai,

poi

di

Lussemburgo

costruzione dei

colla

cavalieri delle trinciere, poi di Filipsburgo, di

Mons,

di

Namur,

di

Charleroi.

Tanti servigj non restarono senza ricompensa il

;

nel 1703

ebbe

bastone di maresciallo non senza resistenza da parte sua, per-

chè prevedeva

di

non petere più dirigere

quella dignità di servire sotto

gli

gli

assedj,

vietandogli

ordini di un generale.

Nondi-

meno condusse ancora e con buon successo quello di Brissach sotto il comando del duca di Borgogna; ma fu l'ultimo. Rattristalo per cui lo

condannava

le il

sventure della

suo

titolo

di

Francia

maresciallo,

e

per l'inazione a

ma sempre amante

dell'utile pubblico, attese a mettere in ordine

l'immensa

colle-

zione di materiali, di disegni, di piani, che aveva raccolto o con-


— 88 — cepilo nel corso di una vita eserciti, sulla strategia,

gli

tanto attiva,

zione militare, sulla marina,

reclutamento de-

sul

fortificazioni, suir

sulle

finanze,

sulle

amministra-

regime

sul

interno,

persino sulla religione.

e

Morì nel 1707. Nei 5G anni di suo servizio, diresse 48 assedj, di cui 4 k2

come

capo, prese parte a 150 combattimenti fra piccoli e grossi, ricevè

8 ferite, costrusse 55 piazze nuove, e ne migliorò più di 300.

Fu sincero;

tigiani adulatori di

Luigi

contro

Fu modesto; la

biltà distinta

e

immensa turba

fra

dell' edillo

in

Nantes,

di

di

sua famiglia, sebbene a no-

di

appartenesse. divise con ufficiali

solo rivale eh' egli avesse

Francia

alla

conve-

sulla

non dissimulò mai l'oscurità dei primordi

condizione ristretta

Fu generoso; il

e

vigore.

bisognosi

i

suoi

servigj

in

perchè

proventi

i

la

domanda

Europa,

quale

consigliò Luigi ad accogliere favorevolmente

horn,

di cor-

un vanaglorioso monarca, a pronunciarsi con

revoca

la

nienza di richiamarlo

sua vita e

da essere solo,

e tanlo,

il

suoi;

Co-

di

offriva

del principe

disgustalo

di

Orango.

Fu coraggioso,

dimostrano come

e le sue ferite

esponesse

si

pericolo.

al

Fu amante dell'umanità;

e

strazione una riforma destinata classi

perciò

inferiori;

de' suoi fini precipui, ciò

la

Avaro sempre del

1'

piani

«

la

dustria.

La precipitazione non accelera

«

sovente

la

il

ammini-

difesa

delle

fu in

piazze.

non biso-

sempre insanguina

la la

presa delle piazze,

scena

».

feroce costume de' suoi tempi aveva introdotto

di rispettare al più possibile gli edifizi civili e chi v' abitava.

tale spirilo fu concepito

delle piazze^

uno tutto

per forza ciò che può ottenersi per in-

gna fare

«

ritarda, e

uomini

mai, diceva,

«

Così contro

degli

generali, quanto

attacco o per

sangue dei soldati

a scoperto nè

nell'

principalmente a sollievo delle

conservazione

tanlo nei

che immaginava per

proponeva

perciò

il

suo Trattato

opera che riepiloga

in

Con

dell' attacco e della difesa

gran parie

le

sue creazioni.


— 89 — Nato per esercitar un' arte distruggilrice

«

sua più sollecita cura,

più ardente suo

il

zione degli uomini. Tutte

informate

a

questo spirilo

le

sue idee,

suo carattere; non cessava

il

non

sopportare che

poteva

rasse sovra

cenza delle piazze

d'

armi da

più eh' altro a risparmiar

nemico; sludiavasi

gli

edifizi e

Parlava

truppe, sottraendole alla

le

com' esso diceva,

di cercare,

confidenza e

la

Marlborough Giovanni Churchill

(

ti-

duca

meno

in-

sempre con

buon successo

il

di

vista del

le vie

sanguinale: onde fu adorato dai soldati, e obbedito

quell'entusiasmo che ispirano

si

compia-

con

perchè contribuiscono

ideate,

lui

costituiva

moderazione;

la

distruggessero

si

case delle città assediate.

le

la

tutte sue, erano

d'umanità che

raccomandare

di

«

conserva-

fu la

massime

le

bontà e

di

Carnot

disse

»

voto,

).

Ashe,

».

della

contea di Devon, lo vide nascere nel 1650, discendente di famiglia

ma decaduta

nobile ed antica, l'

infelice Carlo

per

la fedeltà

da essa serbata

al-

I.

Divenuto paggio presso

il

duca

di

York, fu nominato a sedici

anni alfiere nelle guardie.

Le prime sue armi

possedimento

fece a Taugeri, allora

le

in-

glese, assediata dai mori.

Capii ano

nel

che re Carlo di

II

reggimento

di

Monmouth,

aveva fornito nel 1672

a

militò

neh' esercito

XIV per

Luigi

guerra

la

Fiandra.

Prima sua scuola

fu

dunque

sotto Turenna, e

assedj di Utrecht, di Nimega, e di Maestricht.

si

distinse negli

Ebbe

lodi del

le

re Luigi.

Tornato

in

patria nel 1677, gli fu dato

il

comando

di

un reg-

gimento. Nel

1680

si

sposò

a

Sara Jennings, avvenimento che va

ri-

cordato perchè esercitò grande influsso sulla sua fortuna, per V intrinsichezza di questa

duca

di

n'

Vol.

colla

principessa

Anna

figlia

del

York.

Divenuto re chill

donna

il

duca

ebbe cariche II.

d'

di

York

col

nome

di

Giacomo

II,

Chur-

onore, promozione a brigadiere generale,

Stor. dell' Art. Milit. 12.


— incarico

corte

di

Francia

per annunciarvi

trono del nuovo

re,

nomina

di pari d' Inghil-

presentarsi

di

T avvenimento

al

alla

Pagò

terra, e titolo di barone.

pendo in

il

Monmoulh

ribelle

90

suo debito di riconoscenza rom-

il

Sedgemoor

a

ov' egli era

comandante

secondo delle truppe regie.

Ma quando

il

suo benefattore Giacomo piombava pe' suoi

nel precipizio, voltò casacca;

bracciò

la

causa del principe

suocero col nome di tenente

di

d'

Guglielmo

generale, di lord

sotto pretesto

e

abbandonò

alla religione de' suoi padri,

il

falli

allaccamento

di

re disgraziato, ed ab-

Orange, che montò sul trono del III.

N' ebbe premio, colle nomine

ciambellano, di consigliere privalo,

Marlborough.

di conte di

Nel 1689 Guglielmo

lo

mandò

Bassi a capo di una

nei Paesi

brigala inglese; vinse a Walcourt respingendo

i

francesi, costrin-

gendoli a ritirarsi in disordine, e comportandosi in tutlo da valente ed esperto capitano.

L'anno dopo andò con truppe sostenevasi

la

in

Irlanda, ove, armata mano,

parte del caduto Giacomo. Ivi

s'

impadronì

di

Cork

e di Kinsale.

Tornato

in Inghilterra,

e

con molto favore, non

ricevutovi

tardò guari a cadere in disgrazia presso e

peggio che sospetti, di carteggio

como Stuardo. Fu rinchiuso per questo

il

re,

trama

e di

per gravi sospetti, a

favore di Gia-

nella Torre, d'

con cauzione; spoglialo de* suoi gradi

e

onde usci

de' suoi onori, tutto in

un istante perdette.

La pace conclusa torità e la sicurezza la

a di

Ryswick

nel 1697, aveva raffermata l'au-

Guglielmo sul trono d'Inghilterra; per

qual cosa, questo principe dimise

menticò

a

poco a poco

le

colpe di

dall'antico rancore, e di-

Marlborough. Andò più

in-

nanzi; lo fece ajo del duca di Glocesler, suo nipote; e lo ricon-

fermò

negli ufficj già toltigli di consigliere privato.

Scoppiava nel principio del secolo XVIII cessione di Spagna; e

Marlborough

Guglielmo

vi

la

guerra della suc-

prendeva parte, mandando

nelle Provincie Unite col

doppio carattere

riero e di negoziatore, imperocché ebbe

il

di

comando generale

guerdelle


— forze inglesi, e

carica

la

91

ambasciatore straordinario presso

di

Stati Generali.

gli

Morto Guglielmo,

1702, salì

nel

trono

al

rough,

e,

insignito

favori,

nominato capitano generale

Giarrettiera, e in Inghilterra

nuovi

di

quando

1'

Olanda

comando supremo delle sue truppe. francesi Nella compagna del 1702, costrinse

dava

gli

affi-

il

i

la

tardò queordine della

di tutte le forze, tanto

Anche

fuori del regno.

dell'

Marlbo-

di

per riverbero, di suo marito. Laonde non

ad essere colmo

sti

Anna

principessa

la

sua cognata, prolettrice appassionata della contessa

sgomberare

a

Gheldria spagnuola; per cui ebbe accoglienza trionfale all'Aja

ed a Londra, acclamazioni di

mento,

di

titoli

marchese

ringraziamenti di

popolo,

Blandfort

di

e

duca

di

parla-

Marlbo-

di

rough.

La campagna del 1703 non presenta molto

della regina

gli

concesse

fisse

mania,

in

il

Reno.

più glorioso per

unito al

principe Eugenio di

Y imperatore

castello;

gli

francese

solennemente

E piovvero nuovi

parlamento dava

pero. Nel resto di quell'anno, egli

Com-

Savoja, scon-

dell' esercito

vittoria fu celebrata

il

le

distrusse a Blenheim presso

li

pochi avanzi

in Inghilterra.

vincitore: la regina ed fico

i

T de

Olanda, e

sue armi.

fu assai

Hochstoedl, c costrinse ripassare

di

carica di governatore dell' ospedale

francobavari a Donawert,

i

che accrescano

Greenwich.

degl' invalidi, fondato a

L'anno seguente battè in Germania;

la

fatti

tuttavia la grazia inesauribile

lustro delle geste di lui;

il

favori

al

regalavano un magni-

gli

titolo

principe

di

occupò

si

a

in Ger-

dell'

im-

di negoziazioni di-

plomatiche. 11

piano ideato da

lui

per

nell' assalire le frontiere della

rive della Mosella;

gustiato dalla

vano

le

sue

si

campagna

Francia

e

di foraggi e dalle

decide a guerreggiare

riporta vittorie contro

i

francesi ed

i

1705 consisteva

del

portare

ma, non raggiunto dai

mancanza

file,

la

la

guerra sulle

lenti tedeschi,

malattie nei

Paesi

loro alleati.

ed an-

che diradaBassi»

ove


— 92 — Nel 1706 battè lies,

s'impadronì

Dendermonde,

franco-bavari alla celebre battaglia di Ramil-

i

tutto

di

Brabante, espugnò

il

Alh; e ne riportò

e

riconoscente una pensione annua

tria

Chiese pace

ma

viera;

dominala

1'

altero Luigi

5000

di

mezzo

col

lire sterline.

dell' elettore di

vennero respinte dalla regina

proposizioni

le

XIV

Ostenda, Menin,

ricompensa dalla sua pa-

in

Marlborough che voleva

dall' influsso di

Ba-

Anna,

continua-

la

zione dalla guerra per genio e per cupidità di guadagni.

La guerra continuò,

Marlborough

e

splendidissima, a Oudenarde, a Lilla,

ebbe sempre parte

v'

a Gand, a Bruges,

a Mal-

plaquet, a Buchain.

Tornato

Londra

a

negli ultimi mesi del

freddamente dalla regina lui

si

a

ritirò

morte

fino alla

fu

Ebbe accusa

avversata.

impieghi;

e dai ministri

di

di peculato

Mindelheim;

fu

accolto

la

pace da

1711,

venne destituito da' suoi volontario esiglio

slette in

e

Anna avvenuta

contemporanea quella

;

vi

che volevano

nel 1714.

sua

Alla

disgrazia

moglie soppiantata da una nuova

della

favorita.

Giorgio militari;

succeduto ad Anna,

I,

ma

colpito da

rimise negli

lo

apoplessia,

languì

fino

onori

alla

civili

e

morte che

avvenne nel 1722. «

cuna

Quest'uomo, scrive Voltaire, cbe non ha mai assediato città

senza prenderla, mai

dato

battaglia

senza

al-

vincerla,

era in palazzo uno scaltro cortigiano, in parlamento un capo di parte, ne' paesi stranieri

danno

Egli fece tanto

arrecò colle armi.

Maestoso modi,

ma

di

il

più abile negoziatore del suo secolo.

Francia

alla

giare.

persona,

e facili

a

di volto

i

le

ne

gradevolissimo nei

che persino nelle occasioni più benissimo padroneg-

poco accurata da non sapere scrivere

vocaboli più

ingegno acuto e vigoroso

bri in

avvenente,

destar ira, sapevasi

Ebbe educazione

correttamente 1'

ingegno quanto

sostenuto che nessuno avrebbe osato di far con esso

a sicurtà, era dotato d' indole,

malagevoli

coli'

»

usitati al

della

madre

difetto di dottrina

buona parte sopperiva. Non era

di

lingua;

pure

appresa dai

molle parole;

ma

li-

co-


95

muo-

stretto ad arringare in pubblico, la naturale fecondia di lui

veva ai invidia periti

Aveva animo

oratori.

meravigliosamente

freddo ed imperturbabile; e nel volgere di tanti anni, trascorsi tra le angustie ed

nemmanco

fermezza mirabile del senno suo

pericoli, la

i

un momenlo

per

abbandonò.

I'

Spinto da nobile ambizione portava alta colla quella della patria sua; a

ma dominato

condotta riprovevole e dannabile. L' avarizia

rare volte

si

Marlborough

riscontra

giovine

in

uno

era, fra pochi,

amasse oliremodo

il

il

guadagno, ed

preferisse al potere ed alla

fama.

da natura, dava principalmente

ed

è

macchia che

grand' uomo;

in

eppure

quale, nel fiore della gioventù all'

apice di sua grandezza lo

Ai

doni

preziosi

prodigatigli

quanto

fruttavano;

valore di

il

propria-

gloria

da bassa passione scendeva

a

venti anni traeva danaro dalla sua bellezza e dal suo vigore;

a

sessanta dal suo genio e dalla sua gloria. Le lodi giustamente

dovutegli per le vii

geste che

le

voci di coloro

i

l'

illustravano, non potevano soffocare

mormoravano che ovunque

quali

vero Arpagone; che malgrado

grosso assegno da

il

col pretesto di tener tavola bandita,

pranzo un

mente

che

ufficiale;

alterati;

i

ruoli

che intascava

la

da lungo tempo, e eh' erano 1'

altro se

uniti

ad indole mite ed

sommamente Come capitano,

difetti

i

lano

la

rassegna

paga

stati

a

in

erano fraudolente-

nome d'uomini morti

uccisi sotto

i

suoi occhi. Nuldi

mente alto a

la

benevolenza dei soldati malgrado

suoi concelti per di

minacciata dall'elettore

campagne

invadere

la

Francia

vaste idee strategiche; al

di si

Danubio; quella da

la

sve-

svelano

Lilla a

Baviera; e parecchie

altre

Brus-

che

riscontrano.

In parecchie battaglie spiegò abilità

e vinse sempre.

i

indegni di un militare.

sua mente capace

nelle molteplici sue

goduto

lui

modi seducenti poteano renderlo

sua marcia fatta dalla Mosa

selle

di

una

era un

non aveva mai invitato a

non che un coraggio indomabile e superiorità

guadagnarsi e mantenersi

la

fossevi

moneta da risparmiare o da guadagnare, questo eroe

non comune

in tattica,


— duca di). — Nacque a Moulins nel

1655, e

attività ardente, unita a bellezza di

forme

Villars Luigi Ettore

(

ben presto mostrò un' ed a prontezza

d'

ingegno. Paggio

cbe combattè

cito

94

Olanda sotto

in

varj incontri, e

fermò su

dolo brillare in

parecchi

di sè falli

1'

quindici anni, servì

a

ordini del re,

gli

distinse in

si

attenzione di Luigi, che veden-

Non

«

nell' eser-

si

può

esclamò, un

tirare,

colpo di fucile da parte alcuna, senza che questo giovinetto non esca dalla terra per trovarsi presente.

»

Passò poi successivamente sotto Turenna ferito alla battaglia

al

colmo

Créqui

e sotto

Nimega. Da qucst' epoca di diverse missioni

venne

segnata

d'

Augusta,

gli

porsero

alla lega

fino

Germania, che

in

messo

aveano

nell' Alsazia,

quando

sua riputazione

la

e

venlun'anno. Le sue gesle sotto Lussem-

di cavalleria all'età di

burgo nella Fiandra

Condè;

sotto

e

nominalo colonnello

Senef, venne dal re

di

pace

la

di

incaricato

fu

occasione di

distinguersi staccando dall'alleanza austriaca l'elettore di Baviera, e di

andar

combattere

a

Tornato la cavalleria

in

di Fiandra, e fu

mandò

premio del suo zelo il

comando

turchi.

i

e dei talenti spiegati; e scop-

della

ben presto promosso

Si distinse al

Ungheria contro

Francia, ebbe nomina di commissario generale del-

in

piata la guerra, ebbe

campo.

in

Fieno ad

sempre;il re

lo

dal

cavalleria

grado

nell' esercito

di maresciallo di

nominò tenente generale,

e lo

maresciallo

La

co' suoi

ajutarvi

Joyeuse vivamente incalzato

al

consigli

principe

di

il

Baden.

s'accorse della sua presenza da una manovra ardita 1'

avanguardia e forse lutto Neil' intervallo

che separa

della successione, Villars fu alla

1'

corte di Vienna. Le

Il

nemico

che

salvò

esercito francese. il

trattato di Rysvick dalla guerra

nominato ambasciatore straordinario

circostanze

rendevano

difficile

questa

missione; e sebbene egli se ne sia disimpegnalo con pari dignità e destrezza, tuttavia le

sue fatiche non otlennero

che ne sperava. Eppure aveva persuaso cupare di

i

possedimenti spagnuoli

Spagna gliene avesse dato

il

in

1'

Italia,

la

ricompensa

imperatore a non oc-

quantunque Carlo

permesso! Però Luigi

gli

II

attestò


— pubblicamente sollo

sua

la

95

— mandò

soddisfazione, e lo

Lombardia

in

maresciallo di Villeroi.

il

1702 andò

Vi stette poco; e nel

in

con un esercito

Baviera

per soccorrere V elettore investito da ogni parte dagli austriaci. Era

prima volta che esercitava

la

decise

girare

di

forze notabili la Brisgavia e tutti

passato

Reno trovò

il

il

comando

gli

nera

ma

;

vantag-

posizioni

in

Villars

occupavano con

aditi della Selva

combattimento

un

capo.

in

che

principe di Baden

dopo

giose; e sloggiatolo

il

agi' imperiali

fianco

di

venne

felice,

dai

suoi soldati, ebbri di entusiasmo, acclamato maresciallo sul campo.

Il

approvò

re

Le incertezze il

deliberazione dell' esercito.

la

dell' elettore di

Baviera

Reno per molestare gl'imperiali

varcò poscia

disegni

pervenne

a

tentennamenti

di

fiume, e

il

ma

dell'elettore;

in

i

decisero a ripassare

lo

Alsazia e nella Lorena. Ri-

congiungersi

marciare su Vienna ed imporvi

di

rono talmente da

fargli

chiedere

interno

contro

la

pace,

i

suoi

disgusta-

lo

richiamo, che ottenne

suo

il

coli' esercito

costui, attraversando

insistendo.

Combattè

all'

nuovo; diè prove di Sirck

di abilità nella

i

vi

che

estero di

all'

campo

il

che Marlborough non osò assalire; poi ruppe gl'imperiali

nelle loro linee di Stolhofen; indi assunto cito

poi

Camìsardi-,

castramentazione facendo

raccoglieva nel Delfìnato,

si

il

comando

penetrò

in

dell'eser-

ma

Piemonte,

rimase poco tempo. Nel 1709, ebbe

vemente

fronte Eugenio e Marlborough

a

Malplaquet, lasciò

a

a

Bouflers

il

e ferito gra-

;

comando

delle truppe

che toccarono spaventevole sconfitta.

La

la

Brusselle, e

alla

lui

ritirata

riportata a Denain nel I7T2,

del principe

Eugenio

conclusione del trattalo di

la

l'Austria non

dopo

da

vittoria

seguenza

si

pace

volle sottoscrivere. Villars di Rastadt,

dopo

fin

recò per con-

sotto

la

Utrecht, la

a

costrinse

aver continuato

a

mura

di

però

cui

un anno

combattere

ed a vincere contro Eugenio.

Morto

Luigi

XIV,

ebbe

genza e sotto Luigi XV;

gli

cariche amministrative sotto

venne conferito

il

titolo

di

la

reg-

Mare-


— sciallo generale di

c

venne

Francia, di

1732

nel

una guerra che

a

cui

combattere

V ultima

fu

96

di

solo

il

Italia

in

lui.

Turenna

contro l'Austria,

Appena giunto,

il

ducalo re di

il

il

richiamo

;

infermò

a

i

milanese e

Mantova; ma per qualche dissapore sorto

di

Sardegna chiese

in

malgrado

e

suoi ottani' anni e la stagione avanzala, conquistò

j|

onorato;

fu

ed

fra lui

Torino, e

morì

vi

nel 1734.

Era

alto

di

statura, bruno, ben fatto; aveva fisonomia aperta

e vivace.

Fu gran capitano; ardimentoso, fortunato; esercitava grande sull'animo dei

influsso

soldati;

buon

era

conoscitore dell'av-

ma

versario che aveva a fronte; sincero, franco, il

ma non

denaro;

alla

foggia di Marlborough

;

Amò

vanitoso.

chè

in alcuni in-

contri diè prove di disinteresse ed anco di generosità

favore

a

Aveva molto brio,

dello slato e degli ufficiali da lui dipendenti.

molla immaginazione, conveniente istruzione procacciatasi leltura. ferite,

titolo di duca, e le altre dignità

Il

non furono se non che

il

acquistatosi

lui

servigi

resi

al

Eugenio Francesco di Savoia, detto comunemente Eugenio, discendeva per linea paterna cipe

ma

fu,

più giovane del conte

di

Tomaso

figlio

di Savoia,

18 ottobre 1663.

Destinato

maggior inclinazione per

la

in

terzo

entrò

al

Principe

II

grado dal prin-

per nascita, francese, essendo

alla

militare; e,

vila

mosso da rancore n'

ebbe

a patire,

servigio dell' imperatore Leopoldo. D' allora in poi ruppe

ogni legame colla Francia; e lungo tempo dopo, quando

fama era nero

il

Nacque egli in Parigi chiesa, mostrò apertamente

Soissons.

verso Luigi XIV per certe sprezzanti parole che

all'

fatte

apice, rigettò le più lusinghiere offerte che

affichè

egli

sua prima campagna

fu

tornasse a

contro

i

servire

turchi,

al

Vienna, nel 1683. La bravura e l'ingegno di la

re ed

patria.

alla

il

colla

vennero con-

gli

premio da

cogli eminenti

co' suoi meriti personali e

che

sua nascita,

lo

quella

celebre lui,

sua

la

gli

ven-

potenza. assedio

La di

non meno che

fecero salire rapidamente alle cariche più emi-


— 97 — 1688 e 89, scoppiata

nenti. Nel

promosso

al

la

guerra tra

un'ambasciata presso

fu incaricato di

la

duca

il

Francia el'Impero, 1691

di Savoia, e nel

comando dell' esercito imperiale in Piemonte. Per si mantenne costantemente superiore ai francesi; meno fortunato. Comandò poscia V esercito in Un-

due campagne nel 1693 fu

grande

gheria, ove riportò una

fiume Theiss,

nel dì

chiuse questa

wila

nel 1701

per

sostenne

la

superiori

vittoria

campagna

ma una

;

causa imperiale in Catinai,

Italia

Vienna

a

Zenta sul

a

più

due anni Eugenio

con onore contro

il

creato

fu

e

cominciò

brillante

forze

le

Vendòme, contro V ultimo

Villeroi, e

quali egli diede la battaglia di Luzzara

campagna tornò

turchi

successione di Spagna. Per

la

di

sui

settembre del 1697. La pace di Carlo-

ti

dei

1° agosto 1702. Finita la

presidente del consiglio

di guerra.

comandava

1704

Nel

Blenheim,

il

15 agosto.

truppe imperiali

le

la

mase

assai dubbio cui toccasse

ferocissima battaglia di Cassano, della il

Piemonte l'obbligarono

merito.

I

Torino

glia di

decisiva batta-

la

la

quale

borough neh' anno 1708, ed ebbe parte nella battaglia narde

e nella presa

a lui,

mentre Marlborough proteggeva

di Lilla,

fu ferito alla battaglia di

secondo stra.

i

i

francesi

di

Oude-

assedio della quale venne affidato le

sue operazioni. Nel 1709

Malplaquet, che fu data in gran

suoi consigli, e in cui diresse

1'

parte

attacco sull' ala sini-

Morto l'imperatore Giuseppe nel 1711, s'adoperò molto per

assicurare dell'

1'

ri-

de' fran-

perciò operare insieme a Marl-

Potè

contrada.

vittoria

tornarvi nel 1706. Ristaurò la

a

settembre del 1706, dopo

7

il

la

cui

progressi

declinante fortuna del duca di Savoia, e vinse

sgombrarono

di

16 agosto 1705 combattè contro Ven-

Il

dòme

cesi in

battaglia

alla

la

successione

anno andò

separasse sci nel

in

al

di

lui

fratello Carlo VI; ed

dall' alleanza.

Fu accollo con molti

suo intento, poiché

la

dimissione del

onori,

preso parte, Eugenio continuò

II.

fine

Stor. dell'Art. Milit. 13.

la

guerra

ma

ma non

riu-

ministero wihg fu

tosto seguita dalla pace di Utrecht. L' imperatore

Vol.

alla

Inghilterra per impedire che quella potenza si

non avendovi

con poca fortuna,


- 98 e

che meglio

vide

si

pero mediante Rastadt,

il

mente contro

turchi e vinse

i

da un esercito

battaglia

la

dell'

im-

segnali

a

uomini

al

buon momento

il

dentro

nemico. Dopo ciò

trovando gran-

e

città,

la

che notavasi

coli' arditezza

e disfece

da malattie, incalzalo

di fuori,

resistenza nella guernigione eh' era

ma

Petervaradino con

di

anno vegnente assediò Belgrado

truppe decimate

150,000

di

grave pericolo;

in

furono

preliminari

i

di forze. 1/

con 40,000 uomini. Con

il

Perciò

bene

al

6 marzo 1714. Neil' anno 1716 Eugenio marciò nuova-

grande sproporzione

de

sarebbe provveduto

si

pace.

la

vide

si

in lui, egli colse

la città si arrese,

e la pace fu conchiusa nelP anno susseguente. Onorato e stimato

dall'imperatore,

si

stabilì

contesa colla Francia

gli

Eugenio fece

Reno. Dicesi che questa guerra avviso. si

in

Vienna. Nel 1735 una nuova

ripigliare

le

armi

sulle

rive

Ad ogni modo l'eia ne aveva indebolito

le forze,

del

il

suo

ed

egli

fosse intrapresa contro

si

contentò di stare sulla difesa usando inoltre della sua influenza

per indurre

riconciliazione.

alla

I

preliminari

della

rono segnali a Vienna nel 1735; ed Eugenio morì

in

pace

fu-

quella città

nel 1736.

Eugenio

fu senza

pre vincitore, non

fu

fare col Vendòrae, la Il

cili

dubbio un gran capitano che, se non semperò mai vinto; ed a Luzzara, ove ebbe a sorte rimase indecisa.

suo ingegno militare rifulge nella condotla delle più

marcie, tra

le

quali

è

classica

veramente quella

del

diffi1

700,

dal lago di Garda a Torino, avendo ora a fianco, ora alle spalle

un esercito maggiore del suo, due

città

murate da prendere

e

venti fiumi tra grandi e piccoli da passare, senza cànove e sotto la

sferza di un sole cocentissimo.

sapere scegliere gli

una battaglia

il

abilità

dimostrò nel

punto conveniente per dirigere

attacchi, ed ingaggiarla nell'istante più opportuno;

lucidità di

malgrado

le

la

quale

mente, prodotta da un coraggio impassibile, guidollo

alla vittoria di

tato

in

Nè minore

Belgrado, frutto dell'avere con indicibile- costanza,

morti

infinite e le

lagnanze de* suoi, atteso l'aspet-

ed opportuno momento. Fu pure

grande uomo

della qual sua dote fa ripetute testimonianze

il

di

stato,

doge Marco Fo-


— Noncurante

scarini. glie)

persona

in tredici batta-

(fu ferito

era alquanto prodigo del sangue de' soldati.

Fra verati

della sua

99

i

principali scrittori militari di quest'epoca

vanno anno-

:

Montecuccoli Raimondo. Scrisse

Memorie

le

di

abbiamo

cui

parlato nei cenni biografici.

Turenna Enrico de La Tour

abbiamo

de' suoi scritti

d'

Vauban Sebastiano Le Prestre sedj, le piazze, le frontiere,

principali

delle

è lolla

si

(di).

Anche

di).

Lasciò memorie

canali, e

i

è intitolata:

Francia, e della cura che

Essa

Auvergne (visconte

già tenuto discorso.

fiumi

i

sugli

as-

navigabili.

Una

Dell'importanza di Parigi per

dee porre per

la

sua

la

conservazione.

da un' opera inedita, che consta di dodici

volumi,

non meno importante, ha

e che è intitolata: Miei ozj. Un' altra,

per 'titolo: Memoria sulla navigazione generale della Francia;

ma

è incompleta.

Scrisse trattali generali od opere militari, fra cui della difesa delle piazze, e

trattato

//

Trattalo sulle fortificazioni di campagna,

il

moltissime altre opere su diversi

argomenti

a

abbiamo

cui

accennalo nel corso di questo capitolo. Catinat Nicola. Lasciò bastanti materiali gli

si

possano attribuire

le

Feuquières Antonio De Pas di Luigi le

XIV

Memorie

divisa in

e

pervenne

al

sulla guerra, le

(

marchese

grado

di

quali

sono

tutti

i

).

sulla sua vita.

Servi n^gli eserciti

tenente

106 capitoli. Dopo aver fatta

d'Europa, esamina

di

generale.

la

distinzione fra

Vengono poscia

sussistenze, degli ospedali, dei

bagagli, delle

guerra, dei

soccorsi,

di

gran merito,

ma

capitoli

i

guide, delle ecc.; ed

parte relativa alla costituzione ed alla condotta

autore

è

gli stati

armamento,

della disciplina delle truppe, del vestiario, dell'

specie di

Scrisse

dogmatiche. L' opera

gradi della gerarchia militare, e parla

delle qualità e dei doveri di ciascuno.

delle diverse

perchè

manuscrilti

Memorie pubblicate

della

delle spie,

infine la

guerra.

qualche volta non imparziale.

È


100

Daniel Gabriele, Gesuita. Lasciò molti distinguere se. i

Come

la

Storia di Francia, e

storiografo di Francia, aveva a

materiali e tutte le

ferenti tempi, per i

notare

sulle

come opera

duca

(

di

Esistono tre volumi

).

ma

soltanto

Luigi

di

Me-

primo viene con-

il

sua.

e luogotenente generale d' artiglieria.

grande; dà

il

Scrisse

la

moltissime

Luigi

di

interessamento per

seguita da un trattato

sull'

quantità

la

dei

XIV

militare

Storia

particolarità;

molte volte fanciullesche; tutlavia, l'opera non

di destare

sol-

loro origine e la loro durata, le oc-

la

Quincy Carlo Severino, brigadiere negli eserciti

frivole, e

mate-

molivi per cui sonosi introdotte od abolite.

Villars Luigi Ettore

del regno di

lutti

milizie

diversità delle usanze militari nei dif-

la

morie del Maresciallo di Villars; siderato

disposizione

ma occuparsene

non sentendosene capace;

tanto per far conoscere

casioni ed

sua

Parlando* delle

non intendere dar precetti

francesi, egli dichiara di rie di cui tratta,

desiderabili.

fonti

bisogna

cui

scritti, fra

Storia della milizia france-

la

ma,

manca

raccoltivi.

fatti

È

Arte della guerra.

Commenti

Turpin, scrisse anch' egli suir Arte della guerra, e

su Vegezio, su Montecuccoli, e su Cesare, ragionando d'ogni cosa senza sistema, nè accorgimento, nè distinzione di tempi.

Palmieri, napoletano, fu dei primi a trattare della guerra sotto

l'aspetto scientifico; spiegò e risolse cosi molti problemi

le ;

operazioni in ordine geometrico,

facendo

vedere

come

i

varj ele-

menti debbano concorrere anche nella guerra ad un solo scopo, cioè ad essere scienza.

Santa Cruz Don Alvar de Navia Osorìo

(

marchese

di

),

militò

sotto Filippo V. Scrisse un'opera intitolata Riflessioni militari che

venne pubblicata per lità e dei

campagna compresivi e cose simili, e

antiche e

la

prima volta

gli

produce

trova

il

Torino. Tratta delle qua-

assedj, delle rivolte, delle contribuzioni,

moltissimi

esempj

tratti

dalle

guerre

moderne.

Folard Giovanni Carlo. Scrisse si

a

doveri di un generale, delle diverse operazioni di una

paragone

Commenti a

Polibio, in

cui

fra la tattica degli antichi e quella dei

mo-

i


— 1'

derni. Ivi sie,

ed

autore ha inserito

pose un'opera

sue controver-

le

È

venendo

e la Loira;

a quelli

viene poscia

da osservazioni critiche,

di

di

),

Comdue parli. La

maresciallo.

divisa in

propriamente detta, cominciando dell' autore.

giornale circostanzialo di una

col

Senna

marchese

Arte della guerra.

sull'

dai tempi antichi e

la

(

è consacrata alla tattica

mincia

sue dottrine,

le

suo Trattalo della colonna.

il

Puységur Giacomo Francesco

prima

101

descrizione,

la

una quantità

di

e

1'

ipotetica fra

accompagnata

avvenimenti militari

contemporanei; indi un parallelo delle campagne

Turenna;

La seconda co-

campagna

di

Cesare e di

ultimo capitolo è intitolato Modello per fare un piano

generale di guerra.

§• 5."

Esempj Battaglia di Rocroi.

Gli spagnuoli

di

andavano all'assedio

Francia, temendo

come

la

di

Rocroi; e

perdere questa piazza che

di

chiave della Sciampagna,

vi

mandò

governo

considerava

tosto un soccorso.

Spagnuoli 26000, comandati da De Melos.

Anghienna, che

fu

poi principe di Condè.

Posizioni e ordini di battaglia. la

il

Forze nemiche.

Francesi: 21000, sotto d'

si

città, e

picciol

non permettevano

numero

di

di

gli

ordini del

duca

Boschi e paduli circondavano

avvicinatisi se non che per un

passaggi occupati dagli spagnuoli, soprattutto

quello che corrispondeva alla

Sciampagna, unico

accessibile

ai

francesi. Il

duca manda ad esplorare

coir esercito, respinge

i

il

terreno, poi entra nella stretta

posti nemici, e riesce a schierarsi nella

pianura. L'ordine di battaglia fu su due linee: fanteria al centro;


compagnie

cavalleria alle ali; alcune

gendarmi

di

linea; alcuni gruppi di

in riserva, in terza tieri fra

102

gì' intervalli

a boschi; la sinistra

e di cavalleggieri

appoggiavasi

degli squadroni. L' ala dritta a

moschet-

cinquanta

paludoso. L'artiglieria

terreno

innanzi

alla fanteria.

Melos, dopo aver dato ordine

al

rapidamente con 6000 uomini coi giornata, schierò cesi, e

il

distava da

una

di

lui

suo esercito nel medesimo ordine dei

un

distaccò

generale Beck di raggiungerlo quali

corpo

di

6000

moschettieri

situato innanzi alla sua sinistra affine di

fran-

bosco

un

in

pigliar di fianco la de-

stra dei francesi se avesse tentalo di avanzarsi.

Un

vallone di media profondità separava

Corso della battaglia.

un tempo, e prima che

che conduce

Le due

inseguimento un suo

a pezzi

la

i

moschettieri

duca,

Il

bosco, mette

dal

nemica, e dopo aver incaricato del-

in piena rolla la cavalleria l'

dei francesi assalirono ad

ali

fanteria potesse combattere.

la

destra, scaccia

la

eserciti.

gli

luogotenente,

Gassion, taglia

celebre

il

fanteria tedesca, vallona e italiana,

fianco era

cui

il

rimasto scoperto. Frattanto l'ala sinistra francese era slata battuta e costretta a ritirarsi dal

campo

di battaglia.

Ciò equilibrava

cessi della destra, e lasciava la vittoria in sospeso.

all'istante

cavalleria;

pericolo e

il

passando

e

gnuoli, raggiunge sinistra dei

T

i

teria

si

mezzo

di

rapidameute

li

duca vede

Il

ripararvi; rannoda

dietro

loro squadroni sbandali

francesi,

artiglieria perduta, e

Ma Beck

il

buoni suc-

i

disperde," libera

s'impadronisce

i

che

inseguivano

di

otto

cannoni

la

nemico.

e la formidabile fan-

spagnuola non aveva ancora combattuto; formata

po solo, con una batteria

sua spa-

prigionieri, riprende

di quella del

avanzava co'suoi 6000 uomini,

la

battaglioni

ai

al

centro,

in

un cor-

sembrava

irremovibile in mezzo alla rotta generale. Quella de' francesi, che fino a quel

punto

poteva sostenere serva, e marcia

si

era limitata a tener a bada lotta.

duca non esita;

il

nemico, non la

ri-

re-

Il

fa

avanzare

audacemente contro l'imponente falange. La

la


103

sistenza fu quella di soldati che avevano una riputazione di secoli

Risultato.

spagnuole. a

ma

da conservare; eroica,

Là perirono totalmente

le

ultime vecchie bande

corpo di Beck, che era stato trattenuto da Gassion

11

qualche distanza dal luogo di questa scena sanguinosa, senza combattere

tirò

Osservazioni.

siva;

due

vana.

si

ri-

(t).

Tutto è urto. L' azione della cavalleria esclu-

pregiudizio, in suo favore, rianimato.

il

Epoca:

19 maggio 1643.

Battaglia delle Dune.

I

francesi,

comandati da Turenna, stringevano

d'

assedio Dun-

kerque. Alleati con Cromwell, avevano seco loro una brigata inglese. Gli

spagnuoli,

d'Austria, ed

il

sotto reale

Conilè serviva nelle loro

Forse nemiche.

I

comando nominale

il

di

di

Giovanni

D.

Gamarra, volevano liberare

la piazza.

file.

francesi erano in

numero

di

15,000;

gli

spagnuoli di 14,000, di cui più della metà cavalleria.

Posizione. sulle

mare,

Dune,

L' esercito spagnuolo prese posizione in

una lega dalle

a

la sinistra al

due linee

linee degli assedianti, colla dritta al

canale di Furnes. Mancava della maggior parte

della sua artiglieria, la quale

non sarebbe giunta che

di

a

due

o tre giorni.

Turenna usci dalla

sua

circonvallazione,

truppe su due linee, appoggiando al

canale di Furn es.

Una

la

sinistra

e al

schierò

mare,

la

terza linea formava la riserva

le

sue

destra

coman-

data da Castelnau. iNavi inglesi

lestavano

[i] V.

gli

tenevano

il

mare

a

sostegno dei francesi, e mo-

spagnuoli.

Rocquancourt, Cours

d'

art et d' histoire militaires.


— —

Corso della battaglia.

del

suolo

e

come

marea era

moventi. La

poscia incominciava ad abbassarsi, per

compimento

il

finchè, alla dritta degli

spagnuoli

rimanesse scoperta una

spiaggia

ragione ferma

tal

marcia, e

in

a-

si

obbligassero Y inegua-

1'

più

alla

spagnuoli prendevano posizione; e sic-

gli

Turenna aspettava

così

pose

si

quanto

di

sabbie

le

grande altezza allorché

Turenna

vanzò più lentamente ancora glianza

104

e facile

ed

ancora imbevuta,

unita,

af-

dei francesi,

sinistra

alla

traversarsi

a

effetto del riflusso,

1'

fenomeno naturale,

del

e per

cavallo ed a piedi;

a

aspettava quindi di avere un altro spazio di terreno su cui manovrare, senza che

Giunto

il

duna

avesse pensato.

vi

momento opportuno,

francese la

cito

nemico

il

brigata

inglese

e

mentre

s'

impadroniva

sul centro dell' eser-

vimento rapido della sua cavalleria, oltrepassò linea francese, girò la dritta

un disordine che Il

un modella

della prima linea spagnuola,

s' in-

comunicò ben presto

si

di

sinistra

la

trodusse fra questa prima linea e la seconda, e in

una grande

di

mezzo

fortificala dagli spagnuoli, Castelnau, col

le

mise

tutte

due

al centro.

solo Condè, alla sinistra degli spagnuoli, ben lungi dall' es-

sere conquassato, otteneva vantaggi sulla dritta de' francesi, Y a-

veva respinta più volte, Y avrebbe forse rovesciata e sarebbe en-

Dunkerque, se Turenna non

trato a

Dopo

sforzi più ostinali,

gli

Condè

fosse accorso in persona.

vi

fu forzato a

subire

la

sorte

del resto dell' esercito spagnuolo (1).

Osservazioni. di

Turenna

La

vittoria è

ad alta marea, erano

i

legni

gnuoli; a bassa marea, fu

tempo

abilmente

fu

aspettare

il

la

lutto

[1]

V.

si

al

ritiramento

delle

saggio discernimento

un fenomeno naturale;

che tormentavano

inglesi

riserva

calcolato; non

dar agio all'artiglieria nemica

da

dovuta

nel sapere trarre profitto da

che

li

assalire

troppo

presto

acque, non troppo tardi di arrivare.

gli

Tutto

fu

Carrion, Nisas. Esprit sur V d'

art

histoire generale de

et d' histoire militaires.

V art

Il

per

per non

preveduto;

trasse profitto.

Rocquancourt, Cours

spa-

prese di fianco.

militaire.


Il

Francia as-

risultato politica di questa battaglia fu per la

sai vantaggioso.

Epoca.

14 giugno 1658.

Battaglia di Fleurus.

La battaglia duca

sciallo

si

di

diede tra

francesi sotto

i

Lussemburgo,

coraaudo del mare-

il

olandesi,

e gli alleati,

inglesi e spagnuoli, sotto gli ordini del principe di

Forze numeriche.

tedeschi,

Waldek.

— Francesi: 57 battaglioni 27,500 uomini

)

80 squadroni 12,000 70 caunoni

Alleati

:

38 battaglioni 27,200

38 squadroni 10,600 50 cannoni. Posizione degli eserciti.

L' esercito degli

difensiva, e slendevasi dal villaggio di al

casale di Saint-Amand alla sua

Vagnèe

sinistra,

con alcune acque e col villaggio di

sua dritta fino

cuoprendo

Saint-Amand.

sposto su due linee, ed una riserva, nel

La cavalleria, frammischiata

alleati stava sulla alla

modo

la

Esso

fronte

era

di-

seguente:

alla fanteria, alle ali in

ambedue

le linee.

La

fanteria nel centro, pure in

ambedue

le

linee.

In terza linea, la riserva composta di 8 squadroni di cavalleria e di 6 battaglioni di fanteria.

L'artiglieria sulla fronte di battaglia.

5 battaglioni degli alleati occupavano

L'esercito francese era disposto All' ala sinistra

39 squadroni

i

villaggi di

Saint-Amand.

come segue:

sotto

gli

ordini

del

generale

Gournay. Al centro 18 battaglioni sotto gli ordini del generale tel.

30 cannoni,

in

tre batterie

taglia.

Yol.

II.

Stor. dell' Art. Mitit. 14.

Ruban-

erano collocati sulla fronte di bat-


106

9 battaglioni e 30 cannoni

vennero destinati

attacco dei

all'

Sainl-Amand.

villaggi di

L'ala destra rimase

squadrone;

colonna:

in

duca

composta

era

essa

resto dei battaglioni, e

il

ordini del

gli

Lussemburgo. Questa colonna

di

41

di

9 pezzi d'artiglieria sotto

marciava

su due linee per giungere tra Wagnèle e Chesseau. (V. Tav.' Voi.

P.

II.

Piano

(

1.

)

duca

Il

di

Lussemburgo, riconoscendo

un attacco diretto, adotta

co sinistro degli occupati

nerli

d* attacco.

difficultà di

I.

'

di

alleati, di

assalirli

a

partito di girare

il

tergo, e

contenta di

si

le

fian-

il

te-

fronte.

principe di Waldek, determinato a tenersi

sulla

difensiva,

era preparato a sostenere un attacco di fronte e non

concepiva

Il

alcuna inquietudine per

sua

la

sinistra

ala

fermo ad

cessibile. Stava quindi di piè

credeva

che

aspettare

1'

inac-

assalto

dei

francesi.

Corso

della battaglia.

i.o

La battaglia incomincia un

medesimo tempo

Nel

i

9 battaglioni ed

i

mentre Lussemburgo medesimo, artiglieria, rimasti in

raur e Brussclle, e poscia segue

2.'°

alleali alla

nemico

il

I

di

cogli squadroni,

colonna sulla dritta,

crociamento della strada romana con quella

dere

d' arti-

50 pezzi d'artiglie-

eseguiscono un attacco simulato sui villaggi

ria

fuoco

faccia

ben nutrito.

glieria

1'

con

ala sinistra ed al centro dei francesi

all'

in

la

strada

si

Saint-Amand, battaglioni e

i

porta fino

all' in-

che corre fra Na-

romana

affine di pren-

a tergo.

francesi,

alla

loro

sinistra,

occupano

non avevano pigliato posizione.

dritta, favorito dagli alti grani

sua marcia per precipitarsi

alle

che

spalle

Il

lo

duca

Vagnèe, ove di

gli

Lussemburgo

cuoprono, continua

del nemico.

la

L' artigliera

francese, dalle alture situale in faccia a Saint-Amand, cannoneggia con 3. "

nee Il

fra

buon successo

la

eavalleria degli alleati.

Lussemburgo, piegando

Wagnèle

e

a sinistra,

si

schiera

su

Chessau, facendo occupare questi due

principe dì Waldek, informato del pericolo in cui

si

due

li-

villaggi.

trova per


d'

generale Rubantel

accordo

manda contro Lussemburgo

essere stato girato,

seconda linea

riserva, e la cavalleria della 4. ° Il

107

con Gourray,

impadronisce

s'

avanza

si

per

debole

sua

la

sinistra.

dell' ala

Saint-Amand;

di

assalire

alleati

gli

e,

di

fronte. 5. °

Gournay

colla

viera di Ligny e det.

sua cavalleria è respinto

La fanteria francese

Waldek, richiesto delle sue

al

di

della ri-

rimane ucciso; è surrogato dal generale

di

essa

oscilla

continuo

comunicazioni, non

osò

Ma

pure.

soccorso

al

principe

il

della

sua

abbandonarsi

di

prima

alla

loro

insegui-

all'

propizio è perduto per

gli

alleati,

francese 6. °

al

si

e

la

posizione; fanteria e

di

sinistra e

mento, già comincialo, delle truppe francesi. Egli arresta truppe per ricondurle

Tilla-

le

sue

momento

il

cavalleria

la

riordinano per un nuovo assalto.

Lussemburgo

sloggia

casale di Saint-Amand,

gli

alleali

dalla loro posizione presa

rovescia, e taglia a pezzi

li

maggior

la

parte della loro fanteria. 7. °

Il

Principe di Waldek, che

si

era indebolito coli' invio di

distaccamenti successivi a soccorso del suo fianco sinistro, evita

un nuovo assalto dei generali Tilladel eseguiscono

la

loro congiunzione con

un combattimento sanguinoso leati

assaliti

8. °

da tutte

le

e ne

francesi

e

due

segue gli

al-

parti.

Ultimo tentativo del Principe Waldek con

un gran quadrato

sull' altipiano

14

per S. Fiacre:

di S. Fiacre, e

battaglioni egli

pone

forma

la cavalle-

dritta ed a sinistra-

Assalito dalla cavalleria, e battuto si

Rubantel. Questi

di tre ore tra

e 6 squadroni di aprirsi una ritirata

ria a

e

Lussemburgo,

difese da eroe, fino a

sue righe e

le

sue

file

dall' artiglieria

che un movimento retrogrado

all'

impeto dei francesi, ed una

francese,

aprì

le

disfatta

generale mise fine alla battaglia. Risultalo.

La perdita

degli alleali fu di

e feriti, di 8,000 prigionieri e di

54 cannoni.

Quella dei francesi dai 4 ai 5,000 uomini.

6000 uomini uccisi


— Cause.

duca

di

108

estimazione esatta del terreno per parte del

1.° L'

Lussemburgo;

e la risoluzione,

mazione, di tenere a bada

il

nemico

basata

su

questa

esti-

sulla sua fronte e di girare

suo fianco sinistro.

il

La mancanza

2. °

Waldek,

e la

totale di precauzioni per parte del principe

sua timidezza a limitarsi ad una pura difensiva.

La negligenza ad occupare

3. °

villaggi situati sulla fronte e

i

sui fianchi.

La mancanza

4. °

di

risolutezza

dalla

parte

principe

del

di

Waldek quando la forluna gli era favorevole. 5. La superiorità della cavalleria francese, non solo per numero ma per le qualità essenziali di cui era fornita. ()

Epoca: 1° luglio 1690.

Assedio di Torino.

Verso

1705,

il

i

francesi erano

tuato alla destra dell'Adige

ed

padroni

alla

tutto

di

il

paese

si-

destra del Po, e di tutte le

piazze importanti del Piemonte ad eccezione di Torino. La presa di questa

Luigi XIV

era indispensabile per assicurare al nipote di

possesso degli slati spagnuoli

non risparmiavano cosa alcuna

cesi

col

capitale il

maggior vigore, mentre

cevano

gli stessi

sforzi per

il

duca

mandare

in Italia.

affine di

di

spingere

Savoia e

a vuoto V

Perciò

gì'

1'

i

assedio

imperiali

fa-

impresa.

Risoluto nel gabinetto di Parigi V assedio di Torino, Luigi si

fran-

XIV

pronunciò a favore del piano dei-duca della Feuillade, di as-

salire cioè la piazza

dal

Iato

della

cittadella,

sebbene Vauban

dimostrasse come codesto piano fosse erroneo, e dichiarasse che 1'

il

attacco sulla lingua di terra la quale si trova fra

la

Dora ed

Po presentava maggiori probabilità di riuscita. L' esercito francese d' assedio componevasi di 40,000 uomini. Le truppe piemontesi ed imperiali, concentrate a Torino dal

duca Al

di Savoja,

tempo

ascendevano a 14,775 uomini.

dell'

assedio,

il

circuito della città era difeso da 19

bastioni con mezze lune e strade coperte;


109

seconda cinta

All'ovest, la città era coperta da una cittadella; all'est da tre forti sulla destra fra loro al

con una

e dalla

cornificanti

da ciascun lato

appoggiati

interrotta, e

linea

Po,

del

fiume;

borgo Po,

Il

e

che

ponte

il

vi

erano coperti da

trova,

si

un' opera di terra bastionala.

La citladella era un pentagono regolare tri

)

mezza luna con un ridotto

A

e

corno e

la

la

(

un'opera a corno da cui

Lo spazio

vallata della Dora.

il

borgo del Pallone,

si

po-

quest' opera a

fra

Dora, era chiuso da una linea fiancheggiata

che cuopriva

340 me-

una slrada coperta.

dritta della cittadella eravi

teva infilare

170 tese

di

poligono: ogni fronte era coperta da una

di lato esteriore del

di ridotti

cui parte esterna era difesa

la

da due teste di ponte. Sulla dritta del Po, una linea trincerata

vest ai tre forti sunnominati, e

IM2

maggio

del 1705

torni di Chivasso, passa

Dora, e

il

Po, e

13 maggio

Il

Campagna,

e si

si i

1'

la

esercito

all'o-

vicino

fin

Stura,

francesi

si

presenta

si

la

posero

le

Stura, la

la

iti

battaglia la

Madonna

a

dritta

la

Parco sul Po.

Dora

comunicazione con Milano, Chi-

lavorarono 800 paesani, e non

vi

di

Lucento,

a

linee di contravallazione fra la

inferiore per cuoprire

vasso e Crescentino;

fra

nei din-

Veneria.

accamparono appoggiando

14 incominciarono

Po

il

raccolto

francese,

accampa presso

sinistra al palazzo del vecchio Il

e

est

all'

eremo.

all'

la

appoggiava

si

estendeva

si

vennero

terminate se non che in giugno.

Dal 15

Dora;

il

al

21

maggio

i

gettarono tre ponti sopra

francesi

primo presso Lucento,

gli

altri

due più

a

la

monte presso

Pianezza; e per questi ponti V esercito francese passò sulla riva dritta della

Dora. Per

facilitare

la

comunicazione,

secondo ponte presso Lucento sulla Dora, e lo

si

si

gettò

si

fortificò

il

un

castello,

fece occupare da un battaglione. Intanto, dalla parte dei

piemontesi non

si

cessava di munire

la

cittadella di ogni

re di provvigioni necessarie; si fortificarono

meglio

i

gene-

posti

che


— sembravano più importanti; che potevano cuoprire aggiunsero

Si

alle

il

110

campagna

atterrarono le case di

si

nemico.

vecchie

bastioni

i

intorno a cinque treccie, tre delle quali

due

della

fortificazioni

controguardie che cuoprivano

cittadella, tre

esterni, e

punta

alla

mezze lune

si

lavorava

di

ciascuna

conlroguardia, e

le

comunicazioni,

ad una strada coperta che, avviluppando tutte

e

piazze

'le treccie e le loro

verso

rava

la i

altre

campagna.

Si

alle

armi, formava

I'

lavorava sotterra per

si

Nella notte del 21 travallazione fra

al

Dora

la

stenza dei piemontesi, fu nita di palizzate.

Il

22 maggio e

si

le

ritirata

mine.

cominciò

si

che sepa-

trovavano dalla parte

Po superiore;

il

doppio spalto

un

fece pure un taglio o

bastioni d' attacco da quelli che

della città, e

esteriori colle loro

quasi terminala

con-

linea di

la

malgrado

e,

resi-

la

25 maggio e guer-

il

12 piedi di larghezza e da 7 a 8

fosso aveva

di profondità.

26 maggio

Il

scia

si

cominciò

si

stabilirono

i

la

linea di circonvallazione;

po-

e

diversi magazzini.

Nella notte del 2 al 3 giugno

si

aprirono

trinciere.

le

A que-

sto lavoro s'impiegarono 3,000 operaj protetti da 10 battaglioni,

15 compagnie ne

fatta alla

di granatieri, e

800

cavallieri.

1

l.

parallela ven-

distanza di circa 250 tese (500 metri) dalla strada

coperta esteriore, ed ebbe un'estensione

metri

La

1,100

di

tese

(2,200

).

L' ala dritta venne appoggiata ad

una cascina

fortificata, la

sinistra al pendio che si dirige verso Valdoco. In tre giorni la 1.° parallela fu terminata; dotti avanti all'ala sinistra ed al

una batteria

centro

12 mortaj contro la

di

di

si

fecero

essa; e

mezza luna del

si

Savoja e

striache

in

il

maresciallo Daun, che comandava

Piemonte, presero

conte La Rocca

d' Allery fu

i

provvedimenti

le

più

ai

it

truppe

duca au-

efficaci;

nominato comandante della

duca diede ricovero nel suo palazzo

ri-

costruì

soccorso. Gli

assediati misero le opere minacciate in istato di difesa; di

due

città.

il

Il

mercanti che dimoravano

nelle vicinanze della cittadella. L'artiglieria,

comandata

dal luo-


ili

gotenente generale conte Solaro Della Margherita, cominciò sulla fronte attaccata un fuoco di 130 cannoni e 24 morlaj.

Fra

1'

8 e

9

il

giugno,

di

aprì dagli assedianti

si

batteria di mortaj sulla cittadella; e

Dal 9 al 14 giugno intrapresero

lela;

assedianti continuarono

gli

costruzione

la

un ridotto

e quella di

tite

notturne, V una da Porla

contro

fianco

il

il

a

Nuova con 60 uomini

paral-

mor-

Amedeo,

pezzi

tre

e

lavoro; l'altra con 50 uomini e 3 pezzi

stione detto del Bealo

a

interrompendo così per

lavoratori,

dei

dritto

2.

la

batterie di cannoni e di

di

alla

destra. Gli assediati fecero due sor-

taj,

qualche ora

innanzi

dèlia 2. a parallela.

medesima una parte

fronte della cittadella

fuoco della

il

pure

apri

si

ba-

dal

e fecero fuoco tutta la notte sui

lavoratori.

giugno

14

Il

generale

il

francese

Chivasso sulla riva destra del Po colla vanguardia di

truppe;

marande

il

appresso La Feuillade rimise

comando

il

di

un corpo

generale Cha-

al

d' assedio, forte

dell' esercito

50 batta-

di

squadrone; e passò presso Chivasso col resto di

glioni e di 21

questo esercito sulla riva destra del Po, congiungendosi rale D' Estaing vicino

eslesero

sino, e si

Chieri, obbligando della

presso

passò

D' Estaing

a

Montalto. Poscia

Sciolze ed

a

piemontesi a

i

avanzarono

si

Baipassano

a

al

gene-

Gas-

a

nei dintorni di

ritirarsi dietro

i

trinceramenti

montagna.

Per

qual cosa

la

il

duca Vittorio, vedendo che non

stava tempo a perdere, perchè

pagna, allontanò nel dì 16 e

sciando

comando

il

giungendo

la

la

per impadro-

slavano

nemici

re-

la libertà

della

cam-

corte da quella città dirigendola a

giorno dopo esci egli pure dalla sua capitale la-

Gherasco;

il

i

che potevano impedire

nirsi delle posizioni

gli

in

capo della difesa

al

Conte Daun; e rag-

sua cavalleria a Moncalieri, andò ad accamparsi a

Villaslellone.

Partito

il

ganizzarono tarono

uomini

la i

duca, il

il

conte Daun e

il

marchese

servizio nell'interno della città;

guardia colle truppe. Ogni notte

si

di i

Caraglio or-

borghesi mon-

rinforzavano di 600

luoghi occupati dalle opere esterne.


— nasi finì

mese

il

di

giugno colle seguenti operazioni:

Dalla parte degli assedianti si

aprì

continuarono rami

si

fuoco colla nuova batteria di 24 raortaj,

il

mezza

zappa sulle

capitali dei bastioni e della

della, e

procedè verso l'opera a corno;

ed

a

si

manca sino

gredirono

i

al

pendio

Valdoco

di

lavori a destra coir intenzione

parte una batteria a rimbalzo, e quattro ridotto;

una

fece

si

Beato Amedeo per incominciare questi lavori a 25 tese

(

perta del nominato bastione;

si

faccia al bastione S. Maurizio; all'ala dritta di questa 3.

tormentava

e de' mortai I

estese a dritta

le

ai

pro-

erigere da questa

si

costruì a dritta un

lavori di mina, e si principiano )

saliente della strada co-

dal

cominciò pure si

aprì una

quando

od almeno

guastare

riparavano

vano

di

alla

capitale del bastione

in

3.

la

il

quando

interrompere

guasti prodotti dalle palle

loro mine. Nessuno, pena

la

a

parallela in

nuova zappa innanzi

parallela; mentre

1

sboccò

parallela; si

fuoco de' cannoni assediati.

gli

facevano sor-

quali per parte loro rispondevano al fuoco;

per

tite

i

50 metri

a

di

eresse;

vi si

galleria sulla

di trinciera,

linea della citta-

si

la 2.

si

le

opere nemiche;

nemiche, e perfeziona-

morte, poteva allontanarsi

da Torino.

Questo intorno Nella I

alla

campagna

città

altri

ed alla cittadella.

movimenti

francesi che erano

in

Chieri

si

operavano.

si

condussero a Moncalieri,

ove La Feuillade fece gettare un ponte sul Po per facilitare comunicazioni col grande esercito sua marcia Il

duca

Cherasco

verso

che

di Savoja,

si

rasco da cui fece partire indi

si

coli'

Poi

continuò la

intenzione di porvi V assedio.

trovava a Carmagnola, piegò su Chela

sua famiglia dirigendola a Mondovì;

portò colla sua cavalleria

Mondovì

dalla provincia di

d' assedio.

le

a

a

Sant' Albano

per condursi

Cuneo. La Feuillade investì Che-

rasco.

Nel mese di luglio

zappa e contro tro le

i

mezze lune,

l'opera a corno;

si

continuarono dagli assedianti

bastioni di S. Maurizio e Beato

i

lavori di

Amedeo,

e con-

e contro la freccia di Porta Susina, e contro

si

fecero scoppiar mine sulla capitale del ba-


— 113 — ma

stione del Bealo Aniadeo,

senza danneggiare punti;

assediati; altre ne esplosero in diversi parallela,

avanzarono

si

lavori

i

di

mina, e

la galleria

costruì una 4. a

si

prese

si

degli

freccia

la

del bastione di S. Maurizio.

esplodere fogate e sfondarono una galle-

Gli assediati fecero

assediami; fecero saltar mine sotto V antispalto del ba-

ria degli

Amedeo; e si opposero ai lavori di mina del nemico. La Feuillade, non avendo potuto chiudere a Cherasco il duca,

stione

il

ma

Cuneo; a

ad accamparsi a Cuneo,

quale era andato

dovì da cui

la

Corte era partita per Oneglia

;

invece di recarvisi, andò da Mondovì, a Fossano ed

Savigliano,

di ritirarsi in

mentre Valle

duca eludeva

il

i

suoi piani, e meditava

Luserna. Nei dintorni

di

suo prossimo arrivo

duca

mando

comando

duca

compagnie

che

esercito

campo l'8

composto

d' assedio,,

Ogni giorno montavano

e 4 o 5

all'

quale, giunto al

il

esercito

liti.

al

delle truppe

tornò

Savigliano,

di

l'Orléans; 1'

il

gli

annunciava

il

Piemonte con un esercito potente. Intanto

dell'esercito francese in Italia; e

a Aubeterre torni

in

Orléans era succeduto

di

Saluzzo, aveva

di

ricevuto una lettera del principe Eugenio, che

il

avanzò a Mon-

si

poi si diresse verso

di

di

Vendòme

nel co-

La Feuillade, lasciando si

-trovavano nei din-

per ricevere

d' assedio

luglio,

passò

in

rivista

45 battaglioni molto indebo-

guardia nella trincea 9 battaglioni

la

di granatieri

;

negli ospedali vi

erano 900

fe-

e 1,100 ammalati.

riti

Tenutosi un consiglio di guerra per ordine d' Orléans, cise

e che

che

si

all'

continuerebbero

ala sinistra

se non quanto

non

si

i

de-

si

lavori sulla fronte della cittadella;

progredirebbbe verso

sarebbe necessario per cuoprire

1'

opera a corno

i

lavori

princi-

pali al centro.

Intanto

il

duca

di

Savoja, incontratosi

con Aubeterre,

lo

battè a Saluzzo: per la qual cosa, La Feuillade con nuove truppe

riassunse rato in Italia;

le

operazioni contro Vittorio Amedeo, che

Valle di Luserna.

avea varcato l'Adige,

La Feuillade ebbe ordine Vol.

Ma

II.

il

si

principe

era

riti-

in

era recato alla destra del Po; e

di tornare

Stor. dell' Art. Milit. 15.

si

Eugenio era sceso

air assedio

di

Torino e di


— spingere

furia

a

operazioni per impadronirsi della cittadella

le

mentre

e della città,

114

il

duca

Orléans cercava di opporsi alla

di

marcia del principe. Il

mese

4 punti

agosto

di

della 4.

verso lo spallo 4.

a

e

rono

l'

battaglioni

opera

dell'

Si

lavori

i

gli

assedianti attacca-

corno testé nominata e vi

a

campo;

rientrate nel

riva

sulla

che a dritta

Madonna

del Pilone

non ricevè più la notte

s'

zappa

collocarono 40 mortaj nella

del Po,

dritta

presso Cavoretto ed

appoggiava

trasporti

al

compie-

quali

linea

di

circon-

manca presso

a

Dopo

Po.

la

d' allora la città

fortuna

polvere;

di

La Feuillade

e i

investimento di Torino, e tirarono una

vallazione

di

truppe eh' erano state dislaccate dal-

le

esercito di assedio erano

mandò 20

continuare

col

mattino del 3 agosto

coperta

sboccare su

inizia dagli assedianti collo

opera a corno.

alloggiarono. Intanto

si l'

al

strada

la

s'

parallela

dell'

parallela; e

rono

a

però,

volle

che

antecedente ve ne entrasse un convoglio di oltre 100

carichi.

Erano

corsi quasi tre

sebbene fosse tuttavia

quanto difesa,

pensava*. Si

che

la

la

città

determinare

la

durata di un assedio,

La notte

cominciava però

il

caro dei viveri

si fece

assediata; e

come dopo

l'

investi-

sentire.

del 13 al 14 vi fu terribile conbaltimenlo sotto terra.

francesi erano vicini alla galleria che

fosso

era

dubitare, dal lato della

a

polvere potesse venir meno,

mento completo

I

mesi dacché

il

congetturava che quello dovess' essere più lungo di

si si

difficile

verso Y angolo saliente

stavano per isfondarla da un

montese attacca

il

della

si

trovava a

mezza luna

momento

all' altro.

petardo dove ode picchiare

e

di Il

il

livello del

soccorso, e

minatore pie-

minatore fran-

cese resta sfracellato. Questo petardo aveva aperto un buco ab-

bastanza grande pel quale

i

francesi fecero

corda uno dei loro granatieri, di pistola

appena comparve.

più accaniti i

piemontesi:

mo

i

Il

il

discendere con una

quale rimase ucciso da un colpo

dispetto e la rabbia rendono vie

francesi; essi vomitano ingiurie e minaccie contro «

Quà bombe

e carcasse, gridano

que' mascalzoni, que' miserabili.

»

I

essi; soffochia-

piemontesi non perdono


— tempo, ammucchiano sacchi

115

di lana innanzi a loro,

fanno to-

e

sto avanzare granatieri per sostenere questo trincieramento.

ecco che

manca di li

di

si

fa calare un' altra vittima a cercare

Ma

morte, e non

la

trovarla. Quattro granatieri francesi vennero incaricati

questa spedizione; essi erano in un grande imbarazzo; l'onore

animava;

timore

il

stavano oscillanti. disse

spose ricolo

1'

1'

?

uno

li

tratteneva; tra

spavento

lo

l'ardire

e

Avrai tu cuore d' ingolfarti in questo abisso?

suo compagno.

al

altro, di

Qua

«

«

non aver avuto

del vino!

»

E

potrà rimproverarci,

chi

coraggio

il

N'ebbe;

ri-

questo pe-

di sfidare

bevette;

»

non era

discese;

ancora giù ch'era già morto. E due. E così avviene del terzo;

un uomo armalo da capo a

così del quarto. Allora fanno calare

piedi

il

quale apre

nel foro con

lui,

il

cammino

parecchi soldati che

sopra sacchi di terra che

desimo tempo. Eccoli entrati: sono colpi

e dall'altra; e

a

il

fuoco

vi

accende

si

si

tuffano

gettano nel me-

si

una parte

dall'

pistola, di fucile, di granate, quelli

di

che rimbombano nell'antro spaventevole. Questo combattimento

avrebbe durato sero arrestato

di il

più, se

furore:

fumo,

il

ma

minatore piemontese mette fuoco

due

fornelli

che rovesciano una

utensili e minatori,

gli

tenebre, non avesfrancesi,

pei

pone

nemica;

batteria

guisa che

di

non

tutto

il

in azione

fu

più

se

e coperto di terra.

assedianli catturarono un grosso convoglio di buoi di

Torino; compierono

coronamento

il

rono batterie di breccia,

mezza luna

le

mali

di

alla salsiccia e

ed un battello carico

la

puzzo,

cannoni e cannonieri,

non che un ammasso confuso Intanto

il

per colmo

di

polvere,

le

i

destinati

l'altro

e

per

della fronte d'attacco; costrui-

armarono

soccorso ed

d'armi rientranti,

l'uno

di

16

pezzi,

e

batterono

bastioni; penetrarono nelle piazze

e vi fecero altre batterie di breccia; si stabi-

lirono sulla controscarpa della

mezza

luna,

e

il

26

di

agosto.

La Feuillade fece disposizioni per l'assalto. Descrivere

la

costanza e

il

valore degli assediati non è certo

compito agevole. Col continuo lavoro

di

mina, fecero saltare pa-

recchie batterie la cui costruzione era costata molti uomini, gravi fatiche agli assediami;

immenso tempo,

laddove

questi cer-


116

cano penetrare o sopra terra o sotto terra, trovano dapertutto più viva,

la

più accanita,

la

Quello che rianimava vicinarsi

le

duca Vittorio

del

la

più micidiale opposizione.

speranze degli assediati

si

era lo av-

Eugenio

a

soccorso

del principe

e

della straziata ed eroica città.

27 venne data

Il

i

la

scalata al

saliente

mezza

della

Amedeo

controguardie dei due bastioni Beato

alle

luna,

e

e S. Maurizio;

francesi furono respinti dal primo; furono sloggiati dalle seconde;

strage fu terribile; e La Feuillade che aveva

la

scritto

al

suo

re essere già fatto l'alloggiamento delle conlroguardie, s'accor-

se due ore

dopo che

spacconate non sono sempre confermate

le

dalla fortuna.

mese di agosto con altri due sanguinosissimi combattimenti: Puno sotto terra e l'altro sopra terra. Finì

Il

il

primo

diede

si

la

notte del 29

30.

al

mezzanotte

A.

quat-

tro granatieri francesi si cacciano nel fosso della mezzaluna, pas-

sano leggermente

controscarpa, e guadagnato P an-

vicino alla

golo saliente, arrivano alla porla per dove

che mena

alla

piazza.

forti,

respingono

sarebbe entrata

medesima

la

la

alla

chiudere loro quale

praticato un il

la

nemico

si

e

dall' altra.

rinfusa

Vengono

;

poi ne so-

riuscendo più

la

porta che

audace

Questa truppa

grande

nella

quando un

galleria; altro,

prende

il

par-

trovava al fondo della scala

si

discendeva dalla galeria alta

bassa.

Si

era

fornello affine di poter ruinare la scala, nel caso

che

si

alla

fosse introdotto nella galleria alta.

porta a colpi di scure, sollecitò

il

quanto l'altro fosse pronto:

dendolo pel braccio: tu

sei più

lasciami fare, e salvati.

»

rimasto applicò

la

miccia

Il

«

Togliti

lungo

compagno

all'

Udendo sfondare

suo compagno a

l'innescatura alla salsiccia; e siccome egli di

sorte

guardia, dopo parecchi colpi di pistola e di

la

minatore piemontese, accompagnato da un

per

entra nella galleria

dieci, dodici, trenta, cinquanta, finché

moschettone da una parte

tito di

si

uccisi dai soldati di guardia.

che subiscono

seguiti da altri tre

praggiungono

Sono

d' si

di

era lì,

mettere

più impaziente diss'egli,

pren-

un giorno senza pane, salvò: ed

il

minatore

estremità della salsiccia e P accese,


— il

fornello scoppiò, ed

dalla scala

nemico

la

che

uomo

pover'

il

117

aveva abbattuto.

morto

fu gettato

Questa

perdita di tre compagnie di

40 passi

a

esplosione cagionò

granatieri,

al

e gli fece sal-

tare in aria una batteria di quattro pezzi. Il

memoria di Pietro Micca; monumento che attesta V ammirazione

secolo nostro rese giustizia alla

e sorge ora a Torino un e la

riconoscenza dei posteri.

Altri

narrano

lo sollecitasse

a

\i

di

fosse un ufficiale non

pregasse

ritirarsi, e lo

vernatore moglie e L* altro fiero

con qualche modificazione: dicono che

fatto

il

con Pietro Micca

e alle

;

che Micca

raccomandare

go-

al

figli.

combattimento

a

abbiamo accennato

cui

nuovamente

agosto. Undici battaglioni diedero

mezza luna

un soldato

di

due controguardie.

non

francesi

I

fu

il

assalto

1'

31

alla

poterono

mantenersi sul saliente della mezza luna, e vennero puranco respinti dalle controguardie.

na nel fosso, fu condotto

Un

loro cannone, lanciato da una mi-

trionfo a Torino dagli assediati.

in

Nei primi sei giorni di settembre di breccia, si

ripararono

batteria di mortaj sul

continuò

della le

a

S.

Gli assediati al

il

il

in rovina,

le

il

si

le

saliente

della

saliente e

come pure

la

faccia sinistra

soffersero assai

continuarono

a

mantenere

il

fuoco

davanti

iti

alle

Torino.

principe Eugenio, alla testa di truppe imperiali, i

passi dell'Adige, del Mincio e del Po; e sulla destra

fiume marciando, era partito da Reggio in

strada

piazze d' armi rientranti,

era fatto innanzi, essendosegli invano contrapposti

69 leghe

batterie

costruì una nuova

fosso.

Battaglia

Intanto

ristabilirono

due bastioni.

faccie dei

breccie ed

fra

Maurizio e

battere in breccia, e

mezza luna andarono

si

discese nel fosso,

coronamento

coperta del bastione di si

le

il

14 agosto,

si

francesi ai di

questo

aveva fatto

16 giorni, ed operata a Villastellone la sua congiun-

zione col duca di Savoja.


118

2 settembre, dall' altura di Superga, osservava col duca di

li

Savoja le opere degli assediatiti, e mediante un segnale di fuoco

dava T annuncio del suo arrivo

agli assediati.

medesimo tempo deliberò

Nel

che

di terra

si

di attaccare

trova racchiusa fra

la

Dora

la

e

la

lingua

stretta

Stura. Dodici

battaglioni piemontesi, composti in gran parte di milizie vennero

mandali

a

Chieri con ordine di minacciare

trincieramenti

i

dei

francesi sulla riva dritta del Po. 4

Il

settembre V esercito alleato passò

il

Po su due punti

presso Villastellone. 5 settembre

Il

accampò

Dora,

nella riva destra della

in fac-

Pianezza.

cia a

6,

Il

fiume

passò

la

e la Stura,

Dora presso Alpignano, ed accampò appoggiando

la

tra questo

sua dritta a Pianezza e

la

si-

nistra alla Veneria.

L'attacco è fissato pel giorno I

7.

francesi avevano 44,000 uomini, di cui 34,000 di fanteria e

10,000 di cavalleria. Gli alleati 35,000, di cui si

componeva

6000

cavalleria.

di

37 battaglioni e 60 squadroni

imperiali

d'

13

»

13

»

»

sassoni

»

17

»

piemontesi

14

»

16

»

palatini

I

lade; II

6

prussiani

francesi erano comandati dal duca gli

Questo esercito

di:

alleati dal

di

Orléans e da La Feuil-

principe Eugenio e dal duca Vittorio

Amedeo.

Maresciallo Daun, ricevuto V annunzio dell' arrivo del prin

cipe, organizzò

il

3 settembre

un corpo

di

-

12 battaglioni e di

500 cavalieri, con 6 pezzi di campagna, per sostenere V attacco delle linee. Otto battaglioni di milizie cittadine surrogarono queste truppe nel servizio della piazza. Il

duca

d'

Orléans considerava

sulla lingua stretta di

dì I.° di settembre

terreno fra

un consiglio

come la

di

Dora

ineseguibile un assalto e la Stura.

guerra, ove

si

Convocò

nel

decise che


— sarebbesi aspettalo

119

nemico dietro

il

e sarebbesi continuato

l'

assedio con vigore.

Nei primi giorni di settembre,

ripararono

si

riva destra del Po, e nella pianura fra

Solo

6 settembre,

il

francese

ostante

ancora che

pur anco

(

2,400 metri

Dora

la

guarnita

)

nemico potesse assalire da quel

il

e

lato.

far passar truppe dalla riva destra

di

Stura una

la

non

Ciò

denti.

di

lentamente, perchè non

lavoro procedeva

il

e la Dora.

ricevette al quarlier generale

si

francesi cominciarono fra

i

1,200 tese

di

quando

opere sulla

le

Po superiore

il

novella che V esercito allealo passava la Dora presso

la

Alpignano, linea

circonvallazione,

la linea di

si

credeva

Si

trascurò

della

Dora

alla

sinistra.

Alla notizia deir avvicinarsi del nemico, le

opere non terminate fra

fra l'antico

parco e

a

la

Dora

linea di contravallazione, per tener

sedio,

le

francesi occuparono

disposero truppe

fianco della strada di Chivasso dietro alla

rino; altre ne distribuirono

per custodire

i

e la Stura;

tra

la

d'

occhio

Dora

e

il

il

To-

presidio di

Po superiore,

trincee, sia per continuare vigorosamente

l'

sia

as-

mensre parecchi squadroni, faceano fronte da quella parte

linea di circonvallazione.

alla

All'

alba del 7 settembre, P esercito alleato prende le armi nel

più grande silenzio.

Un ordine

del giorno aveva prescritto sino dalla vigilia a cia-

scuno dei capi V ordine

La

di

marcia e

per ogni linea,

fra

la

Dora

ala

sinistra

della

fanteria.

Altezzano,

al

della

fanteria.

del quale

i

L' artiglieria

si

le

d' attacco.

granatieri in 6 piccole

colonne

La cavalleria seguiva di là

genere

su due linee, 4 colonne

e la Stura;

colonne, su due linee, 3 piccole l'

il

fanteria s'avanzò in 8 colonne,

per linea, innanzi era tra

colonne fino

al villaggio di

spiegava.

Alle 9 del mattino, V esercito alleato arriva a tiro di

ne dalla linea nemica,

si

arresta e

le

medesima

canno-

due linee della fanteria

spiegano, coli' ala sinistra appoggiata alla su due linee innanzi alla

al-

gì' intervalli

Stura,

ala sinistra.

e

i

si

granatieri


120

Menlre aveva luogo questo movimento, quale comandava

truppe che dovevano inquietare

le

dalla riva destra del Po,

si

i

il

francesi

avvicinò al fiume, e fè vista di vo-

parecchi punti

ler attaccare in

conte Santena,

il

linee di circonvallazione del

le

nemico. Ai primi colpi di cannone

il

conte Daun

colloca

si

J2 battaglioni e 500 cavalli vicino a Porta Palazzo,

coli'

co' suoi

intenzione

una sortita a tempo opportuno e prendere parte attiva

di fare

combattimento.

al

Alle 11 l'esercito

marsi a mezza vece

alleato va

ristabilire la direzione,

di

esso continua

marcia. Ne

la

era la più vicina

Ma

all'assalto.

com' era stalo disposto

via,

il

invece

suo

di

fer-

in-

istruzioni,

aspettare ordini

di

venne che V

ridotti, fece

ai

e

nelle

ulteriori,

quale

ala sinistra, la

attacco isolatamente;

i

granatieri che marciavano in testa di qucst' ala, e 2 brigate prussiane, condotte

punta estrema ridotti nemici

principe

dal

di

dell' ala stessa, si

ma

;

che procedevano

Annali,

avanzarono

alla

fino a dieci passi dai

un fuoco tremendo, dovettero re-

accolti da

trocedere.

Tre attacchi successivi vennero respinti dai francesi; to,

sto

granatieri ed

i

il

principe

del ridotto,

Eugenio

il

gimento

ma

fa

esempio.

suo

di fanteria

Il

il

luogo

che

per

fermarsi

di

piegano,

e

i

al

la

il

il

in

riserva, ricevè

progresso, e da

riunirsi e da inseguire

se ne fuggono. leati.

un reg-

nemico 3 pezzi conquistati.

fanteria prussiana cominciava a piegare;

vigore da arrestarne

tempo da

di

principe Eugenio ebbe fatte queste disposizioni,

gimento imperiale, posto

il

la ca-

imperiale di 2 a linea, lo mette in riserva sul

cavalleria degli alleati veniva rovesciata dalla francese che

rannodata;

quar-

prussiani se-

principe Eugenio fa avanzare

ridotto, e fa voltare contro

Appena

aprire parecchi passaggi

questa, in

getta sui francesi

si

al

prussiani penetrarono nei ridotti nemici. To-

che siegue;

valleria

guono

i

Da questo momento

i

i

francesi

procurare

ai

ma

si il

la

era reg-

con tanto fuggiaschi

francesi che alla loro volta

la vittoria è

decisa per

gli

al-


— 121 — loro centro, sotto gli ordini

Il

duca

del

penetra

Savoja,

di

nei trincieramenti, e, d'accordo coli' ala sinistra, respinge cesi verso

Po

il

i

fran-

inferiore.

La loro destra s'impadronisce

una cascina

di

lungi da Lucengo, ove resistono ancora

i

fortificata

Da

francesi.

poco

quella ca-

scina impediscono che giunga ai nemici qualsiasi soccorso dalla

Dora verso

riva destra della lora,

dopo aver battuto

locchè

perdere

fa loro

rompono

ritirala,

in tutti

per

terra

a

i

francesi

I

al-

ponti della Dora,

30 squadroni di dragoni

cavalli di

i

messo piede

che avevano

opere trincierate.

le

difendere

trinciera-

i

menti. Sulla destra della il

Dora

prendouo una 2 posizione l

francesi

i

loro centro e la loro ala destra tentano ancora

che resistenza

fra la

Slura

e

sono ben presto respinti; e

linea

la

destra

alla

;

qual-

fare

Ma

circonvallazione.

di

ritirano

si

di

Po pel

del

ponte del Vecchio Parco e per quello della Madonna del Pilone. conte di Daun

Il

morie

li

assale alle spalle; moltissimi

AH' annunzio della perdita della battaglia,

che erano state collocate dero

trovano la

nelle onde.

fuga abbandonando

alla

Dora

fra la

e

V

tutta

le

truppe francesi

Po superiore,

il

artiglieria,

e

die-

si

dirigendosi

verso Pinerolo.

Erano

le

4 pomeridiane

cipe Eugenio facevano

quando

entrata

1'

duca

il

trionfale

di

a

Savoja e

Torino

prin-

il

per Porta

Palazzo. In questa battaglia, in ferito

il

duca

di

morti e a 1,200

feriti,

bagagli, 40 pezzi da

morì

il

Il

e

e

Vol.

II.

Marsin,

numero 240

gli

annegati. Tutti

parecchie bandiere,

e

fu

Stor. dell' Art. Milit. 16.

loro

dei prigionieri ascese a 5,300

trovarono nelle batterie davanti

feriti.

i

caddero

ufficiali.

pezzi di grosso calibro e 55 mortai.

morti e 2,300

maresciallo

perdila dei francesi ascese a 2,000

senza calcolare

circa, fra cui 5 generali alleati

la

campagna,

in potere dei vincitori.

Gli

cui

Orléans,

La

alla

cittadella

loro perdita

fu

di

118

950


— Osservazioni,

ban

Il

122

risultalo dell' assedio, diè ragione

e torto a

La Feuillade. Colpa

uomo

nella

celebre

— dì Luigi

che trascurò

Vau-

a i

consi-

dar

retta

ad un inetto presuntuoso. Ma Vauban non era più nel suo

libro;

gli di

intrighi di corte

È ammirabile delle truppe, e

I'

È questa una i

fatto

questo assedio,

e

neir arte,

diminuire la

la

per

grazia reale.

perduranza

e

le

valore

magnifica pagina della storia d'Italia. si

vede già V inabilità dei generali francesi

movimenti

masse. La disparità

delle

di pareri,

certezza nella deliberazione, e la decisione di aspellare

entro

il

abnegazione dei popolo.

Nella battaglia, a dirigere

avevano

gli

in

scienza

linee sebbene

i

il

V

in-

nemico

francesi avessero forze superiori, svelano

nei loro generali una timidità proveniente dal sentimento della

propria pochezza.

E questo

è

il

carattere della maggior parte dei

capitani di Francia nella guerra della successione spagnuola.


CAPO

Vili.

ARTE MILITARE DOPO LUIGI XIV FIMI ALLA RIVOLUZIONE FRANCESE IL

MARESCIALLO DI SASSONIA

-

FEDERICO

DI PRUSSIA

II

Sunto Storico Solto tro

1'

il

regno

XV,

di Luigi

la

imperatore Carlo VI per

Francia elezione

1'

si

trovò

in

guerra con-

regno

del

Polonia.

di

Luigi sosteneva suo suocero Stanislao; Carlo sosteneva l'elettore di

Sassonia suo nipote. Stanislao era stalo costretto ad abban-

donare

la

Luigi

ga.

corona che

gli

era stata decretata

fece gloriosamente in Italia dalla Francia la

Savoja contro V Austria.

cesi,

Re Carlo Emanuele

l'esercito. Si nel

1734 e

occupò

il

di

Il

stria; trattavasi

fu la il

Milanese,

guerra per

unita

la

colla

alla fu-

guerra

si

diè gran

si

Spagna e i

fran-

tutto

Parma

battaglia a

comandali da Coigny. La guerra,

la

fini

colla

pace

di

di

Casa

successione

Vienna. d'

Au-

contrasto dell' impero fra Maria Teresa e l'Elet-

tore di Baviera che voleva

la

corona imperiale sotto

Carlo VII. La Francia sosteneva quest' ultimo; vittorie, perdette

e

vecchio Villars conduceva

cominciata nel 1733, durò due anni, e vi

darsi

a

Savoja comandava in capo a

fu vinta dai francesi

Nel 1740

e

questo affronto,

vendicarsi di

volle

e,

il

nome

di

dopo parecchie

grossa battaglia a DeUingen nel 1742.


avanzarono pretese contro l'Austria;

Altri

gna,

la

124

ma

Sardegna;

un nemico, che

Sassonia,

la

Spa-

la

rese assai formidabile,

si

sorse improvvisamente a recarle fortissimi danni, presagi di mag-

Germania

Casa

alla

che toccarono

estremi,

giori, forse degli

di

ma uomo

colissimo stato,

possono toccare

e

in

Asburgo. Federico lidi Prussia, re su picdi

gran mente, e capo di esercito ben

domandata da'suoi

ordinato, chiese

l'

predecessori; e

mentre domandava, occupava quella provincia

investitura della Slesia già

nel dicembre

del

a Mollwitz, e

conchiudeva pace nel 1742 aggiungendo

a'

l'anno appresso

1740, disfaceva

suoi dominj, e profittando del riposo

austriaci

gli

per attendere

la

Slesia

pro-

alla

sperità del suo stato.

Ma slavano

sul cuore a

Maria Teresa

cessioni

le

fatte a Fe-

uopo fece

derico e preparavasi alleati per ritorgliele. A

tal

ghe concessioni

Polonia,

alla

campo

colla

l'Olanda; per cui Federico

nia, l'Inghilterra e

e tornò in

Sardegna; alleanza

si

la

lar-

Sasso-

unì a Francia

col pretesto di sostenere le ragioni di Carlo VII

imperatore. I

francesi, che avevano già perduto

tingen nel la

7 12, invasero

1

i

grossa battaglia a Det-

Paesi bassi austriaci

nel

1744 sotto

condotta del Maresciallo di Sassonia; vinsero tre grandi bat-

taglie; a Fontenoi, nel 1745, contro gl'inglesi leati degli austriaci;

e gli olandesi

al-

a Rocoux, nel 1746, contro austriaci, inglesi,

olandesi, ed altri collegati; ed

a Lawfeld, nel

1747 contro

i

fe-

derali medesimi.

Intanto Federico di Prussia aveva invaso

impadronito

di

la

Boemia ed erasi

Praga. Trovatosi in gravi pericoli nel corso degli

avvenimenti, riportò poi segnalate vittorie sugli austriaci e sui sassoni, prima a

Hohen-Friedberg

nella

Slesia,

indi a Vesseldorf, in cui le sue truppe erano

cipe di Dessau. Tutte

Dresda, e

invadere

il

i

1745. Allora

francesi,

che continuavano

Piemonte, alleato

valiere di Bellisle

si

convenne

dal prinla

pace a

rimase definitivamente a Federico.

la Slesia

Nel 1747,

nel

poscia a Sorh,

comandate

li

coli'

la

guerra,

volevano

Austria, pel Monginevra.

conduceva. Addi 19 luglio

i

Il

Ca-

francesi assali-


— rono

piemontesi, trincerati

i

da Bricherasco. La

più

piemontesi vinsero;

e capitanati

dell' Assietta

al colle

fazione fu delle

belle

delle più calde

e

francesi

si

ritrassero oltre

La guerra continuò, ma languì d'allora

in

poi. Tutti

della guerra. Alpi.

125

I

stanchi; e nel 1748 Gli

si

concluse

i

pace

la

undici anni che trascorsero dopo

erano

Aquisgrana.

di

pace di Dresda, ven-

la

nero da Federico impiegati a migliorare V esercito e tutta V amministrazione, ed

Ma

1'

Federico,

di

nelle

comporre parecchi

a

lavori.

esercito prussiano che disturbava i

a

sacrifizj

due guerre della

betta imperatrice

cui

1'

Slesia,

risentimenti femminei

i

di Russia, di

sonno degli emuli

il

Austria aveva dovuto sottostare di

Elisa-

Maria Teresa imperatrice di Ger-

mania, della Pompadour dominatrice nel governo di Francia, in

ma

causa dei motteggi non troppo pudibondi,

lui,

spesso giusti, lan-

da Federico contro di esse, decisero ad una lega contro di

ciati

primeggiavano Austria, Francia

nella quale

piò così

la

guerra dei

selle anni,

sissime vittorie, toccò dolorose alto la fortuna delle sue

austriaci sciallo

a

Lowositz

Daun;

e a

sue

e le

in

Russia. Scop-

e

cui Federico riportò lumino-

sconfìtte,

rimise alla

e

fine

in

armi e della sua potenza. Sconfisse

gli

Praga; truppe

fu

battuto

subirono

a

Kollin

dal

sventure

altre

quelle della Francia, della Russia e della Svezia.

Marecontro

Sembrava com-

piutamente circondato dalla rete: Berlino stessa era stata presa e posta a ruba dai croati. Tale era la situazione da cui Federico si

sciolse,

con gloria abbagliante,

brevissimo tempo.

in

Marciò contro Sonbise maresciallo del 1757

gli eserciti

due contro uno;

ma

tattica di Federico,

s'

incontrarono

non disciplinali ed

il

valore ben

di Francia.

Rossbach;

a

e

Il i

5

novembre

francesi erano

con un generale inetto;

diretto

delle

la

truppe prus-

siane, ottennero piena vittoria. S' di

incontrò a Lissa vicino

Lorena ch'era

alla

30,000 uomini. Non «

a

Breslavia

il

5 dicembre con Carlo

testa di 80,000 imperiali,

mai

il

mentr'egh aveva

genio di Federico fu tanto cospicuo.

Questa battaglia, disse Napoleone, fu un capo d'opera; non


— mai

126

genio del generale fu tanto insigne.

il

»

La

vittoria fu piena

pei prussiani.

Poco dopo,

1758, Federico marciò

nel

loro battaglia a Zorndorf, e

La fama del

Ma pareva

re riempì tutto

decretato che

contro

diede

russi,

i

immensa

disfece con

li

strage.

mondo.

il

tempra

la

codest' anima

di

fosse provata dal rapido succedersi dei due

estremi

forte

fortuna.

di

Finita appena questa serie di trionfi, ne venne una di disastri.

Sorpreso nell'ottobre del 1758 d' imperiali,

doppio del

Daun, salvò,

colla sua

struzione:

ma

suo,

comandato dal

e

prontezza

potè

nulla

Hochkirch da un esercito

a

spirito,

di

salvarle

dalla

feld- maresciallo

truppe dalla

le

disfatta.

di-

Pochi giorni

dopo T esercito prussiano era formidabile quanto prima

della

battaglia.

Era

finito

terzo anno del terribile seltenio e cominciava

il

il

quarto. russi, congiunti agli austriaci, si trincerarono a Kunersdorf.

I

Ivi

il

12 agosto del 1759

si

combattè una grande battaglia, per

l'assalto delle posizioni dato egli

stesso tre volte

i

due cavalli rimasero

carica;

uccisi sotto di lui; gli ufficiali del suo slato

vano intorno; fu inutile:

la

il

Federico condusse

prussiani.

dai

soldati alla

maggiore

cade-

gli

suo abito era perforato da parecchie palle: tutto

sua fanteria venne respinta con orrenda strage, e

poco mancò eh' Quel 4° anno

Fink fu sconfitto

medesimo cadesse

egli

in

mano

chiuse male per Federico:

si

dal feld-maresciallo

Daun

a

dei nemici. il

suo generale

Maxen; un

altro

fu vinto a Meissen.

Unica circostanza consolante

Ferdinando

di

Brunswick,

alla

si

era che un po' prima

il

duca

lesta di alleati inglesi, prussiani,

assiani e brunswickesi, era stato più fortunato del suo maestro; e

con una serie

contro

i

di fatti

francesi e

i

illustri, fra

sassoni era

il

cui

la

battaglia

più glorioso,

di

Minden

aveva allonta-

nato ogni timore dal lato di Francia.

La prima parte

della

campagna

del 17G0 riuscì sfavorevole a

Federico; Berlino venne di nuovo occupata dal nemico;

ma

alla


nuovo

fine la vittoria sorrise di

una grande battaglia contro a

il

anno

e gli eventi

Combattè con vario pagna del 1761; stroso per

la

il

di

vinse

comandati da Laudon;

orribile strage, trionfò su

Daun.

rimanevano sospesi.

ma

esito,

con gloria costante, nella camessa fu

risultato di

il

disa-

nemico non vinse alcuna grande batta-

11

malgrado

sue armi. A Liegnitz

alle

complesso però

Prussia.

glia; tuttavia,

caccia,

in

-

austriaci

gli

Torgau, dopo una giornata

Finì

la

127

salti disperati

i

del tigre a cui

si

dava

circolo degl'inseguitori rinserra vasi fortemente

in-

torno ad esso.

Ma un avvenimento la

di

grande importanza mutò ad un tratto

faccia delle cose.

Moriva l'imperatrice Elisabetta

Russia; e

di

sore Pietro HI, entusiasta di Federico

di lei succes-

il

li, si ritirò

dalla lega con-

tro la Prussia.

Federico, nel 1762, riparò alle perdile dell' anno antecedente.

Riconquistò prese

la Slesia,

la fortezza

agli eserciti di

di

sconfisse

Daun

Schweidnilz, e

a

al

Rurkersdorf, dell'

finire

cinse e

ri-

anno presentò

Maria Teresa una forza tanto formidabile quanto

prima dei grandi rovesci del 1759.

Ma

la

lega contro Federico

sola in faccia al potente tivo dell'imperatrice e

si

V

era sciolta.

nemico; e

finalmente cedè;

regina

Austria restava

lo spirito altiero

e

essa

vendica-

chiese

la

pace, che nel 1763 fu segnata a Hubertsburg, e che pose fine a quella guerra che per sette anni desolò la Germania.

Grandi avvenimenti

non

politici

si

contano

della Polonia tra la Prussia,

Grandi guerre non cedette

all'

contro

in 1'

in

Europa

Austria e la Russia.

I'

fecero; solo sotto Luigi XVI, che

avo suo Luigi XV, alcune migliaia

vennero mandati Stati Uniti

si

più

V iniqua partizione

fino alla rivoluzione francese; se si eccellila

America

per ajularvi

la

di

suc-

soldati francesi

rivoluzione

degli

Inghilterra.

Prima di terminare questo paragrafo, diremo che nella prima metà del secolo XVIII, due splendidi astri brillarono nel settentrione; Carlo XII re di Svezia, Pietro

il

Grande czar

delle Russie.


— Contro Carlo XII

si

128

collegarono Federico di Danimarca, Augu-

sto di Polonia, Pietro di Russia.

Carlo guerreggiò contro

Re

il

di

Danimarca e

vinse.

Marciò con 9000 uomini contro 60,000 russi che assediavano

Narva

e

battè completamente.

li

Indi assalì Augusto e vinse alla Duna.

Poi

asilo fra

Grande

il

costretto a

e

fu

un

turchi.

i

Forzato ad uscire dalla Turchia,

pose a rislaurare

si

sorte; aveva già occupalo parte della

Norvegia;

Frederikshal doveva renderlo signore di tutto

una

ma

cercare

diresse su Mosca alla testa di 43,000 uomini,

si

battuto a Pultava da Pietro

venne

palla

Pietro

il

a troncare

e

corso dell' avventurosa sua

il

Grande guerreggiò contro

sua di

quando

paese,

il

la

presa

la

vita.

Svezia, contro la Tur-

la

chia, contro la Persia, con varia fortuna.

§. 2.°

L' ordinamento.

— Le

In Francia.

mezzo

truppe di linea,

continuavano

si

a

reclutare

arruolamento volontario,

o,

racolage di cui

abbiamo

traeva

da alcuni

spedienli da noi esposti nel capitolo antecedente

col

e

dell'

altri

cenno. Si

fatto

per

dir

profìtto

ancora

assoldavano reggimenti stranieri.

si

Ma dove lizie

che

si

cercò di meglio porre assestamento, fu nelle mi-

si

vollero rendere regolari e permanenti. Già Luigi

aveva ordinato leve eventuali, e ne ottenne alcune uomini.

Ma

sciolti al

di

meglio del

i

reggimenti

provinciali

cessare del bisogno,

nuovo sentire; quindi

rifalli

licenziati

dopo

mati nella guerra della successione Sotto Luigi

XV

vere ne regolavano

invece la

si

formati

quando

vollero

di

la

con il

XIV

mìgliaja di

essi

bisogno

vennero si

fece

pace Ryswick, richia-

Spagna.

permanenti. Ordinanze

costituzione; esse vietavano

1'

se-

arruolamento

volontario; fissavano a quattro anni la durata del servizio; face-


vano pesare

la

in via sussidiaria sui maritati

procedere col mezzo della sorte per

ma

vidui;

;

si

ai

prescrivevano di

designazione degli

la

tollerava la surrogazione, e

si

daf sedici

ammogliati

leva sugli uomini non

quarant' anni, e

vedevano

portarsi in vendila sui pubblici mercati alla foggia

indi-

uomini

gli

della

tratta

dei negri.

nerne un sussidio per citate

tempo

iti

?

che suggerì

L' idea

di

istituzione delle milizie,

I

truppe

le

marciare

alle

ai lavori

ma che

sortissero dalle provincie;

bisogno, di

linea; laonde venivano eser-

pace nel maneggio delle armi in misura però

da non recare troppo danno

l'

di

era di otte-

si

rurali, e senza

che

i

militi

fossero in grado, nel caso di

frontiere

per aumentare

forza del-

la

esercito.

organamento

L'

da quello del regno

delle truppe di linea di

non s'allontanava tanto

XIV da doverne tener qui lungo

Luigi

scorso; accenneremo soltanto che nell'occasione pressero alcuni reggimenti,

si

riunirono

granatieri in un corpo speciale che prese

loro

le il

cui

in

compagnie

nome

di

granatieri

di

di Francia; e che continuò la sua esistenza traendo

compagnie

di-

sop-

si

uomini dalle

dei granatieri che si trovavano nei reggimenti

man-

tenuti.

Anche giunto al

di

le

milizie

reali.

ebbero

loro

i

Vennero raccolti

granatieri,

in

numero di 13; furono soppressi Una nuova istituzione fu quella

denotali

coli'

ag-

reggimenti che ascesero fino all'

apoca della rivoluzione.

della fanteria leggiera, o, per

meglio dire, dei corpi franchi. Erano corpi irregolari che porta-

vano

nome

il

di

coloro che

La casa militare del XIV,

li

comandavano.

re continuò ad essere

Nel 1775, poco dopo che Luigi

mo

la

fanteria francese organala

menti tedeschi, 2 irlandesi, 3 zeri, e 74

Dodici

\

come

sotto Luigi

ma meno numerosa.

ol.

il.

XVI montò nel

sul trono, trovia-

modo seguente:

italiani, dei quali

8

reggi-

2 còrsi, 11

sviz-

francesi. di

questi reggimenti aveano 4 battaglioni,

Stur. dell' Art. Milit. 17.

gli

altri

2.


130

Ogni battaglione aveva 9 compagnie, ciascuna di una cinquantina

La forza

d'

di cui

una

di granatieri;

uomini. oltre 100,000 sol-

totale, della fanteria era allora* di

dati.

Esisteva inoltre nelle Provincie, e pronle

mo

una milizia

ordine,

no 11 reggimenti

granatieri

di

a

marciare

e

reali,

pri-

al

che formava-

inscritta di 44,310 uomini,

48 reggimenti provinciali

di fucilieri.

Più tardi,

ministro Saint-Germain lasciò

il

fanteria costi-

la

come segue:

tuita

106 reggimenti

di

del re che ne avea

2 battaglioni, ad eccezione del reggimento

4.

battaglione era composto di 4 compagnie, di 116

Il

ad una compagnia

oltre

di granatieri

ed una

uomini; per

di .cacciatori

ogni reggimento. svizzeri

soli

I

non subirono mutamento alcuno,

virtù della

in

loro capitolazione.

reggimenti provinciali vennero soppressi, e

I

tuite su

nuove

le milizie

costi-

una forzi disponibile

basi. Esse presentavano

di

74,000 uomini. Nel principio del regno

di Luigi

schierava su quattro righe, aperte.

ma

XV,

fanteria

la

Ben presto un progresso immenso

Y adozione

del passo in cadenza ed

ciare e di

manovrare

in poi,

formazione

a righe serrale,

glio

si

mar-

di

riga

nella

e

fila.

una

che occupava pochissimo terreno.

sottile

adattava

il

fuoco a volontà

carattere

al

nazionale per

come la

quello che

libertà

di

me-

agire

lascia al fantaccino.

V

organamento

lattico

subì gravi mutamenti.

ma

permise

imperocché ciascun uomo

l'ordinanza della fanteria diventò realmente

Più tardi s'introdusse

che

si

fallo nella tattica, col-

incastrato,

occupare venne ad uno spazio minimo nella D'allora

francese

P ordinanza era tuttora a righe

Il

ed amministrativo della cavalleria non petto o

mezza corazza era Y unica ar-

difensiva. Si persisteva a farle continuare Y uso

dei

fuochi.

In seguito, la formazione su' tre ranghi, venne ad esempio prussiano, ridotta a due.


— Nel 1775

vi

151

erano:

30 reggimenti di cavalleria; ogni reggimento aveva tre squadroni; ogni squadrone quattro compagnie di 36 uomini ciascuna:

reggimento

I

di carabinieri,

composto

droni ciascuna; ogni squadrone aveva

3

di 5 brigate, di

2 squa-

compagnie

52

di

uo-

mini:

4 reggimenti di ussari di 4 squadroni ciascuno;

lo

squadrone

era di 2 compagnie di 40 uomini:

17 reggimenti di dragoni, organati come

propriamente detta,

valleria

ma

di forza

i

reggimenti di

Oltre alla fanteria e cavalleria accennate, eranvi corpi

designati col

nome

di legione.

Ascendevano

una

di

Le compagnie

granatieri.

avevano 29 uomini;

natieri

Ogni legione aveva

a

piedi di

a cavallo e quelle

altre, i7,

guisa

tal

iti

le

misti,

a sette; ciascuna le-

gione era composta di 8 compagnie a cavallo e di 9 cui

ca-

minore.

compresi

i

gra-

di

sotto-ufficiali.

combattenti di cui 232 a

397

cavallo.

A queste

convien aggiungere:

cifre

7000 uomini

di fanteria

di

corpi

privilegiati, ossia

guardie

francesi, guardie svizzere, cento svizzeri ecc.

3400 uomini

di

cavalleria della Gasa del re, ed

die del corpo, gendarmi, cavalleggeri, moschettieri,

erano

guar-

granatieri a

cavallo, e piccola gendarmeria.

conte di Saint-Germain lasciò

II

la cavalleria

ordinata

in

que-

sta guisa:

23 reggimenti e

24

di cavalleria

dragoni, tutti della

di

mazione; 5 squadroni degli Il

uomini era

100 uomini per

di

a piedi

propriamente detta,

medesima forza

e

della

4

di ussari,

stessa

reggimento. Un

for-

sesto

:

corpo dei carabinieri,

di

8 squadroni, di

145

uomini

cia-

scuno.

Le

legioni erano state soppresse; del totale della loro caval-

leria si

erano formati 24 squadroni di cacciatori, che furono ag-

giunti ai

24 reggimenti

di

dragoni.

I

fanti

vennero

ripartiti

nei

reggimenti di fanteria, in ragione di una compagnia per reggi-


— mento,

nome

affine di

formare

la

132

nuova compagnia

scelta designata col

di cacciatori.

Saint-Gerniain portò riforme

restava di essi se non che

ai

corpi

erano

di Luneville. Gli altri corpi della casa del re

Sotto Luigi XV,

il

di

Corpo reale

stati

licen-

a piccolissimi quadri.

corpo

d' artiglieria e

nero riuniti in un solo verso

nome

guardie sviz-

le

gendarmeria o gendarmeria

zere, le guardie del corpo, la piccola

ziati totalmente, o ridotti

non

e più

privilegiati;

guardie francesi,

le

quello del genio ven-

fine del 1755, e

la

dell' artiglieria e

del

diede

si

gli

Ascendeva

genio.

il

ad

oltre 6,000 uomini.

Ma non

ottenendosi

sperati risultamenti,

gli

due corpi ven-

i

nero nuovamente divisi nel 1758.

V

venne ordinata prima

artiglieria

in brigate, poscia

reg-

in

gimenti. Il

genio

si

compose

di Direttori della fortificazione e di Inge-

gneri.

Sotto Saint-Germain

ascendeva

E

alla cifra di

il

personale

del

dell' artiglieria e

genio

12,000 uomini.

com-

tutto insieme, l'esercito intiero in quest'ultima epoca

ponevasi di una forza di 242,000 uomini. Nei privilegi di gerarchia troviamo che generale conferiva

all'

Nel 1751, venne istituita

la

educazione gratuita dei

figli

fanciulli

XV

grado

di

Regia Scuola Militare, dei nobili.

da 8 a 13 anni, e ne uscivano

Sotto Luigi

il

ufficiale

la nobiltà ereditaria.

s' istituì

la

Vi

erano

destinata

ammessi

i

ufficiali.

compagnia

dei cadetti pei giovani

gentiluomini di povera fortuna. L' influenza degli amministratori militari era, a quanto

aumentata, perchè

i

commissarj

di

guerra avevano

trovarsi in battaglia alla sinistra del

comandante

il

Riguardo

all'

l'

di

della truppa da

loro amministrala. Le loro riviste divennero regolari; sario ne passava una ogni mese,

pare,

diritto

il

commis-

intendente una ogni due mesi.

amministrazione troviamo che

pane venne assunta dal governo mentre

la

fornitura

del

fino allora veniva affidata


— una compagnia

ad

munizionieri.

di

ed ambulanti,

fissi

135

ospedali

fecero

Si

militari

adottarono carri speciali pei soldati

si

feriti

pericolosamente, e venivano mandati alle acque minerali que' mi-

che ne avevano maggior bisogno.

litari

Rispetto

materiale

al

che

stabilito

XV

diremo avere Luigi

d' artiglieria

calibri di 4, di 8, di 12, di 16, e

i

24 fossero

di

esclusivamente adoperati neh' esercito; notando che quelli da 16 e

da 24 fossero principalmente per genio seguì fedelmente

Il

raontaigne, che

Non delle

modi

i

suoi tracciati di fortificazione,

i

mili-

ma non

della difesa nè quelli dell' attacco.

è cosa priva

caserme

come ingegnere

succedette in Francia

gli

tare rinomato, migliorò

modificò nè

assedj e per le battaglie.

gli

principj di Vauban. Luigi di Cor-

i

d' interesse lo

regno

risale al

accennare che

la

costruzione

Luigi XV. Prima d' allora

di

V

al-

loggio delle genti di guerra stava a carico degli abitanti, locchè costituiva per questi un

grosso peso che gravitava

mente

sempre ammucchiati

sui

sane. Nel 1724 il

quasi

soldati

re tollerò nelle città, ed a

il

casermamento

luogo

in

T abitante. Allora parecchie struirono Il

edifizj

carattere principale

il

lusso,

1'

I

presso

frontiera, co-

che

vi

in

queir epoca,

erano

si

formavano

patimenti

i

è

il

introdotti;

il

si

principali. Gli uf-

truppe;

quindi

coman-

i

colle

gran signori, erano giovani, dissipati,

ogni ufficiale

cercava adularli, e

tutto

an-

alla strapeggio.

Per rimediare meglio che

campo siani; nel

di

loro posto, e poca armonia nel

al

colonelli, quasi tutti

e senza esperienza;

dava

eserciti

vizj

indisciplina, ne

aveano poca assiduità do.

degli di

non volevano dividere

ficiali

individuale

specialmente

a loro spese per ricevere le truppe.

gran numero di abusi e giuoco,

città,

ugual-

scelta dei municipj,

alloggiamento

dell'

poi

camere poco

in

fatto

ma

a

siffatti

di stabilire

nel

inconvenienti, non

campi

si

trovò nulla di

d* esercizio alla foggia del celebre

1698 da Luigi XIV,

questo provvedimento

e

spesso imitato dai prus-

divenne illusorio.

1727 sulla Sarre, sulla Mosella,

e

sulla

Mosa,

I

campi

fatti

non furono


— campi

se non che

134

piacere, ove

di

sfoggiava

si

lusso ed in

in

ispese.

maresciallo di Sassonia arrecò molli miglioramenti

Il

cito francese, moltissimi

essendo

ne suggerì che furono

nell' eser-

poscia attuati,

abile generale ed abilissimo scrittore.

egli

Una grande innovazione, come dicemmo,

fu

passo in ca-

il

denza ed incastrato. Predicò per l'introduzione ed na; consigliò

di

glione,

alla

influì

nunciare lora e

al

ridurre

della discipli-

suddivisioni del batta-

e

dispendioso che

dava

si

ri-

al-

soldato per adottarne un altro più economico, più militare,

meno molesto;

sano

consigliò Y uso,

ad

togliere

a

colonnello per sostituirvi

e

quello

delle

comodo,

migloramenti

XV

Luigi

creò

1'

di

reggimenti

alcuni

tagliare

il

nome

i

del

provincie oppure un nu-

speciale; fece adottarne negli esercizj

e tutti questi

gli

mantenimento delle

creazione delle truppe leggere, propose di

vestimento incomodo

al

capelli; contribuì

mero

il

numero

il

sistema prussiano;

il

effettuarono a poco a poco.

si

ordine del merito militare, per ricompensare

che servivano

ufficiali stranieri

in

Francia e professavano

la

religione protestante. Pei cattolici vi era V ordine di S. Luigi.

Se

Francia aveva perduto

la

però

migliorata

venuto

sua superiorità militare, venne

dai privilegi;

tolse abusi

supposti che cresceano

capitani

di

qualunque arma

1'

la

i

e solo

poterono

allora

capitani proprietarj

Invece

di raccogliere,

di guerra,

dispose

i

per

tal

come il

gli

Choiseul,

ostacoli oppo-

non

la

forza;

la

introdursi

che

si

in

e

levò

la

assicurò creando

tenuta delle casse mii

nuovi movimenti, a

soleva, reggimenti nuovi

modo che

fu

istruzione dei

quelli

amministrazione, e come dì-

opponevano per non logorar

quadri

mento senza sconcio;

modo V

si

spesa

compagnie,

ceasi la proprietà delle loro

litari,

di

che pareano incurabili, come

quartiermastri; regolò la conlabilità e

cui

duca

Il

ministero della guerra, introdusse molti miglioramenti

dei soldati ai

la

amministrazione.

interna regola dei corpi, cercando vincere

nell' sti

al

sua

la

i

cavalli.

in

caso

potessero ricevere au-

conservalo da poi, agevolando coscritti,

ai

quali

sono guide e


istruttori

veterani cui

i

si

trovavano

ma

pensioni non solo di grazia,

dopo onorevoli I

allato.

Fece

pure

fissar

diritto, a chi si fosse ritirato

di

servigi.

ministri

successivi

andarono tentone, senza

guerra

della

migliorare un esercito, disordinato quanto dispendioso. Però maresciallo di Muy,

ordine

ma

precedenti ordinanze dei re;

le

campo per averne

marescialli di

di

altre riforme gli furono attraversate dalla

L' artiglieria

s'

ne fece

beauval, che

secondo

migliorata

era

gli

av-

morte.

sistema

il

primo esperimento a

il

il

maresciallo di Sassonia, per dar

ministero, fè raccogliere

al

formò un comitato visi;

allievo del

di

Strasburgo

Gri-

nel

1754, e che fu addottato da tutta Europa, e conservalo con pochi

cangiamenti. Secondo esso pesanti il

della

metà;

i

cannoni

ridussero più corti e

si

men

varj calibri erano di 12, di 8, di, 4, di 1,

i

qual ultimo fu poi abolito. Erano montati sopra carretti solidi e

leggieri,

da poter seguire

a cui attaccare

due

file

poter ritirarsi dinanzi

la

marcia delle truppe; con un timone

di cavalli, e

al

con una corda (prolunga) per

nemico senza interrompere

fuoco. Can-

il

noni, carri, fucine, equipaggi di ponte, tutto era calcolalo per la

maggior speditezza, II

gi

la

più lunga durata,

il

XV, aveva buone idee,

Imbevuto

delle

ripuguano

ai

ma

migliore effetto.

amministrò sotto Lui-

ministro conte Saint-Germain, che

pretendeva applicarle

massime tedesche, voleva

costumi francesi, come era

o colla sciabola piatta; col che sovvertì

a

precipizio.

effettuarle sin il

la

castigo

col

dove più bastone

disciplina; molti gio-

vani benestanti, che prendevano ingaggio per libera volontà, scostaronsi dalle bandiere, disonorate dal

bastone che consideravasi e

quanto

meno di il

si

al

volesse dimostrare che

soldato che

brutale

considera

si

le prigioni.

le

trattamento

del

umiliante,

per

come

punizioni brevi nuociono assai

Soprattutto sentiva

la

necessità

un Consiglio di guerra; e di fatto fu stabilito nel 1787, sotto ministro Brienne, per migliorare V esercito e alleviare le fi-

nanze;

ma

potea

farsi

quando

già

la

rivoluzione

decretò buoni provvedimenti malgrado

ruggiva? Pure

l'opposizione dei corti-


— ordinò il

m—

la legislazione militare, e

regolò

avanzamenti secondo

gli

merito e V anzianità.

Sotto il ministro Ségur, per correggere un abuso si venne a uno peggio. Dapprima per entrare sottotenente doveasi, col te-

stimonio di quattro notabili

provare d' essere di famiglia

vicini,

onesta e comoda, che vivesse nobilmente. Facile diveniva

bornare

tali

testimoni; per cui Ségur propose

informazioni agi' intendenti

come

fra

semplice

Il

il

il

ma

Consiglio di guerra volle prove

il

forma davanti a genealogisti. Imitazione prus-

di nobiltà fatte in

siana

;

su-

il

cercare invece

di

bastone, e che soldato

come

quello toglieva V eguaglianza

commilitoni di diverso grado.

a gli altri

terzo stato lagnavasi poi di vedersi escluso da gradi a cui

tempo poteva arrivare che

si

colle ricchezze.

I

uno stato che

esigessero prove di nobiltà per entrar in

dapprima

offriva

più onorevole

il

modo

di diventar nobile.

L' esercito pertanto non usciva più dal popolo

V avanzamento

timililare presentava

comune

ed affettuoso tra questi e

gressiva;

insomma non

In Prussia.

Il

;

degli uffìziali.

soldati;

i

un

pensatori trovavano strano

carattere an-

Nulla

più di

non più scala pro-

più esercito nazionale.

reclutamento facevasi tra nazionali e stra-

nieri.

La Prussia

era divisa in distretti; ad

segnalo un reggimento; ogni anno, un

mento andava ceva si

la

prendevano

questo reggi-

nel distretto, e d' accordo coli' autorità civile

lista di coloro

esenti soltanto

ogni distretto era as-

ufficiale di

gli

che cadevano sotto

uomini che

si

fa-

leva; poi, a scelta,

giudicavano migliori. N' erano

orfani unici, ed

gli

la

i

figli

unici

di

padre

assai

vecchio.

arruolavano mediante convenzioni particolari

Gli stranieri si

con essi; talvolta in ogni

trariamente oltre

Non

si

assoldavano a

modo, venuti il

era questo

dovere.

E

certamente

del gran Federico, ed

vita, tal' altra

sotto le bandiere, vi

egli

lo

si

a

tempo; ma,

rattenevano arbi-

ciò era causa di diserzioni. il

miglior elemento deir esercito

riconosceva. Diceva però di non


137

poterne fare a meno, perchè molti e potenti erano

aveva a combattere, ed insufficiente sarebbe stalo

combattenti che glielmo e

III

nemici che

i

numero

il

di

paese poteva fornire. Più tardi Federico Gu-

il

elemento

escluse totalmente dalle sue schiere siffato

formò un vero esercito nazionale. Nella cavalleria però

figli

i

corazzieri ed

dragoni doveano essere

Toccava loro

proprietarj.

di agricoltori

i

cavallo e se lo conducevano a casa

provvedersi del

il

quando partivano

in

congedo

limitato. Pochissimi erano gli stranieri che trovavansi in questa

specie di cavalleria. Gli

erano

usseri

non comportava che

V artiglieria

dell' esercito,

vegliare

loro

servizio

annoverassero stranieri.

composta quasi interamente

era

come pure

in

di

nazionali.

quella del ge-

erano tenuti in poco conto.

Re Federico conservava

in servizio

bile ufficiali e soldati. Gli ufficiali

mal

nulla ed erano

V esercito

più lungamente possi-

le funzioni,

il

servi-

non otteneano

visti.

Federico

di

il

che abbandonavano

quando poteano ancora adempirne

zio,

il

fedeli;

di

incaricati

stessi,

tra le loro file s'

Quelli che servivano in tale arma, nio,

uomini più sicuri e

gli

loro

a

ed alla sicurezza

diserzione

alla

fra

scelli

quasi sempre abbandonati

nella

II

prima guerra

di

Slesia

com-

poneasi di 70,000 uomini; fu successivamente portalo a 80, 100 e 120 mila. Nella

guerra dei

Prendendolo ad esaminare

7

anni contava 200 mila soldati.

quest'epoca

a

simo, vediamo eh' esso constava di

reggimenti pure di

linea detti

di

in cui trovavasi al

mas-

55 reggimenti di linea, 12

guarnigione,

4 reggimenti di

fanteria leggera, alcuni battaglioni franchi composti in gran parte di

prigionieri e disertori, 13 reggimenti

della

Guardia

tigli ria

),

12

di

di

corazzieri (di cui 1

dragoni, 10 di usseri, 4 reggimenti d' ar-

ed uu corpo del genio.

Eccettuati due reggimenti di fanteria di linea

guardia della stessa arma, tutti gli altri

Vol,

II.

i

quali avevano

ne contavano due.

Stor. dell'Art. Milit. 18.

e

quello

della

un solo battaglione,


Ciascun battaglione,

cui forza variava dai 700 ai 1000 uo-

la

compagnie,

mini, aveva sei

di

una

cui

granatieri, la quale

di

però non prendeva posto colle altre nel battaglione; ma, unita

ad

compagnie

altre

granatieri, formava

di

con esse battaglioni

separati.

Sebbene Federico non approvasse pure non

tivi,

tale sistema per molti

mo-

fece nessuna innovazione, volendo avere all'uopo

vi

corpi scelti su cui poter contare interamente. L' ordinanza era su tre righe;

stando

in serratile,

Quando

compagnia

la

ma

ed

gli ufficiali

davano luogo ad una specie di granatieri

era

solt' ufficiali,

i

quarta riga.

di

distaccata,

glione veniva diviso in due ali; ciascun' ala

due

in

batta-

il

divisioni,

e

ciascuna divisione in due peloUoni. Allorché invece

caso

il

suddetta compagnia

compagnia formava una

glione, ciascuna tal

la

battaglione constava

mentre nel primo caso

di

6

lindrica in ferro.

È

dimodoché

divisione,

divisioni

batta-

nel

12

e

in

pelottoni,

di sole 4 divisioni e 8 di pelottoni.

fante prussiano era armato d' un

Il

trovavasi

fucile

a notarsi tale circostanza

con bacchetta

perchè per

ci-

lo ad-

dietro faceasi uso di bacchette di legno. Detto fucile alla culatta

canna aveva un focone conico

della

metteva

due

tali 5

alla

forma

di

imbuto che per-

Amen-

circostanze facevano economizzare due tempi nella carica

arma, quello cioè

dell

in

polvere di passare dalla canna nel bacinetto.

dell'

innescatura ossia di mettere

la

polvere

nel bacinetto e quello di voltare la bacchetta. 11

fucile

Per che

in

andava pure munito

di baionetta.

assicurare l'esecuzione dei

tempo

di

fuochi contro

nemico an-

il

pioggia o di nebbia, ogni soldato aveva un cuo-

pri-batteria di cuojo con cui

inviluppava

la

batteria

della

sua

arma. Oltre a ciò, sinistra

il

fante prussiano portava nella

una specie

di

guanto per

potere

palma

tenere

quand' era molto riscaldata dalla rapidità del

della

V arma

mano anche

Altri

asseri-

canna inviluppata da un pezzo

di pelle

scono che fosse invece

la

ove era sostenuta dalla

mano

sinistra.

tiro.


139

La fanteria prussiana tirava

a

fino

per ogni mi-

colpi

sei

nuto. fantaccino vestiva abiti adattati alla persona, e da

Il

somma

geva una

Ai soldati

della

2'

1

3 a riga

della

e

e

soli 3, e

seri

due

si

era

utensili pei lavori di

dragoni aveano

eccettui un reggimento di

altri

constavano

di

che ne aveano

nerale Seydlitz, Federico

due

squadroni

5

che ne avea

dragoni

10

ciascheduno. Quelli d'us-

ma

pei ripetuti consigli del ge-

10 squadroni.

L' ordinanza era su 3 ranghi;

valleria su

gli

24 scuri.

reggimenti di corazzieri e di

I

ciascuno, se

compagnia

d'ogni

per turno affidato V incarico di portare

campagna

s'esi-

lui

cura nella pulitezza delle sue robe.

decise nel 1766 ad

si

ordinare

ca-

la

soli ranghi.

Lo squadrone componevasi

di

140 cavalieri che normalmente

avrebbero dovuto formare un' unità tattica

64

di

file

oltre

i

gra-

duati.

Lo squadrone suddividevasi

in

due divisioni; una divisione

in

2

pelotloni, ed un peloltone in 2 squadre.

Sia che la cavalleria combattesse, o a cavallo, la riunione di 5

s'

esercitasse a piedi

squadroni prendeva

il

nome

di

od bat-

taglione, 1

in

corazzieri indossavano

piastrone o

il

capo una calotta metallica, specie I

d'

corazza; e portavano

elmo basso.

dragoni non aveano per armi difensive se non che quest'ul-

timo, e

gli

anche

usseri erano privi

Per armi offensive avevano

di questo.

tutti la

sciabola ed

il

moschettone,

eh' era una lunga pistola. L'

arma

di cavalleria

deve assai

ciare della guerra di Slesia,

la

al trotto

e

re di Prussia. Al

cavalleria

pesante quanto poco maneggievole

non caricava che

al

come

prussiana

quelle delle altre potenze,

facendo colpi

colla

schettone. Federico proscrisse tale abitudine tura ed alla vera destinazione di quest'

comin-

altrettanto

arma

pistola

contraria e

o alla

mona-

ordinò che, senza

tener conto dei fuochi degli squadroni austriaci, la sua cavalle-


— 440 — ria si slanciasse al alla

galoppo e attaccasse incontanente colla spada

mano. La superiorità che

soprattutto V esempio de' suoi usseri,

d' azione, e

più

una volta

d'

diede quasi sempre un

le

di

sfondare e

stessi carabinieri nemici,

indovinato, che cioè

le

dragoni

i

il

metodo e

gli

suo genio aveva

proprietà reali della cavalleria consistes-

sero neir urto e non nei fuochi,

da due

sbaragliare

di

confermarono ciò che

tal

quali accadde

ai

come erroneamente

si

voleva già

secoli.

Tuttavia,

soltanto

fu

alla

bre generale Seydlitz compì

della

fine

che, dopo aver messo a profitto

guerra dei sette

anni

della pratica,

cele-

le lezioni

V istruzione ed

il

il

perfezionamento

della cavalleria prussiana.

Vuoisi che Federico non abbia mai

avuto

al

servizio più di

30,000 uomini di cavalleria.

Federico separò quella

Neil' artiglieria, di

campagna,

per quest' ultima

e

si

assedio da quella

d'

servì dei pezzi di 12 libbre;

introdusse l'uso degli obici in campagna, ed istituì l'artiglieria a cavallo. L' artiglieria esistente prima di Federico

non poteva quindi seguire

vienti a piedi e

la

li,

aveva

gì'

inser-

cavalleria nei suoi

rapidi movimenti. Federico pensò di porre gl'inservienti a cavallo, e diede così origine

Sotto di anni,

il

e

lui,

numero

all'

artiglieria a cavallo.

specialmente verso delle

bocche da fuoco

aumentò considerevolmente. Nella campagna del 1761 prima

invasione di Slesia,

Passiamo

si

guerra dei sette

neh' esercito prussiano

contavano 612 pezzi

;

mentre nella

Federico ne aveva seco solamente 90.

alla gerarchia.

Duce supremo Proposto

la fine della

al

dell' esercito

comando

d'

era

il

Re

stesso.

un reggimento

di

fanteria

eravi

Generale o Colonnello in capo coadiuvato da un Colonnello

un

in 2°

é da un Luogotenente Colonnello.

Addetti allo Stato Maggiore del Reggimento eranvi poi 2 Aiutanti Maggiori coi

grado

di

l

maresciallo d'alloggio.

1

cappellano.

luogotenente

in 2°.


— 1

intendente

I

chirurgo maggiore

141

uno per compagnia; ed

12 chirurghi,

cariche

altre

mi-

di

nor conto, che per brevità ommettiamo.

comandalo da un maggiore.

ballagliene era

II

In ogni batta-

glione contavansi 2 capitani di granatieri, 7 capitani di fucilieri

(di cui due in 2

6 ufficiali subalterni di granatieri,

),

28

e

uf-

subalterni delie compagnie di fucilieri.

ficiali

compagnia

In ogni

poi

S'

annoveravano

dai 9 ai 10 sott' uffi-

e 3 tamburi.

ciali

grado

Il

prussiano

capitano nell'esercito

di

era

tenuto

in

gran conto e considerazione, ed era anche assai lucrativo.'

Riguardo

troviamo nei reggimenti

alla cavalleria,

e di dragoni 57 ufficiali e 70 sott' uffiziali,

contava 51

d' usseri

Dietro

tali

ufficiali

e 110 sott'

ufficiali.

cenni è facile constatare che, eccettuati

che neir ordinamento prussiano trovansi altri

gradi vi

di corazzieri

mentre un reggimento

i

capitani

numero,

picciol

in

sono ad esuberanza. Ciò era appositamente

da Federico affine sott' ufficiali alla

di

rimediare colla quantità degli

ufficiali e

poca omogeneità che presentavano

gli

fatto

dei

sue trup-

le

pe ed affine di cementarle sempre più assieme col vincolo

d'

una

forte disciplina.

composto

Esisteva pure un corpo del genio,

meccanici a cui era affidala

la

direzione e

1'

d' ingegneri

andamento

dei

e la-

vori di attacco e di difesa delle piazze forti.

Tanto però questo corpo come quello vano stinte

le

simpatie di Federico; anzi

gli

d' artiglieria

ufficiali

non gode-

queste due di-

di

ed importanti armi erano tenuti, come dicemmo,

in

poco

conto. Affine di migliorare e propagare 1'

ajuto de' quali

egli

un circolo militare

Era una specie le carie, di

di

tutti

i

lo

studio

dei

aveva trionfato, Federico

di cui

facevano parte

accademia, provvista

gli

principj col-

più

istruiti.

libri,

di tutte

ufficiali

di tutti

i

materiali convenienti ad estendere

delle cognizioni militari. Vi si discutevano

a Berlino

istituì

il

dominio

argomenti importanti


— intorno

all'

arte, vi si facevano corsi su materie

esaminavano

cretavano premj Federico

II

Stalo Maggiore

e

prima Scuola di

che avevano avuto

ufficiali

primi rudimenti per far parte del Genio, e

facendo loro rilevare

istruì egli stesso

li

terreno, esercitandoli

tratti di

de-

si

memorie.

fondatore della

il

Europa. Prese 12

si

propone-

si

da risolvere,

difficoltà

agli autori delle migliori

di Prussia fu in

dogmatiche,

riforma e di miglioramento,

disegni di

vano questioni da approfondire

i

142

nelle

rico-

gnizioni, nel fortificar villaggi ecc.

Diede poi

la

direzione

scuola

tale

di

generale

distinto

al

Jarry.

La Prussia presentava venivano

menti

nuovo

ogni

istruiti

sotto

comando

ordini di generali che raramente

gli

mutavano

di

truppe,

n'erano meglio conosciuti.

in

e

che perciò conoscevano meglio

e

ammesso come ordine

solo

faccia

nemico,

al

soldati

i

battaglioni, la cui estensione

una marcia ad un

1'

in battaglia di

ammirazione

vennero

era

e

esercitati

manovra

a

muoversi

1200 passi con una regolarità che de-

di tutti gli stranieri

ammessi

nel

tale sistema, ogni confusione diveniva fatale,

disciplina

di

4000 metri, eseguire

circa

di

loro

sottile

sovente venti

Berlino videro

di

le

Essendo l'ordine

combattimento

di

spiegate; le brughiere

in linee

stava

reggi-

I

secondo un regolamento

giorno,

più perfetto d' Europa. L' esercito era diviso in frazioni

il

maneggiabili, e posti

il

campo.

aspetto di un vasto

1'

enormemente severa manteneva

il

soldato

campo. Ma, per cui una nella

fila

e

nella riga.

L'istruzione della si

cavalleria fu soggetto di moltissime

migliorò di molto V equitazione,

cavallo, si esercitarono

soldati al

i

facesse uso dalle masse,

quando combattevano

come

vedette.

una linea

di

ma

perfezionò

si

fuoco, non

perchè

i

isolatamente* o

Le manovre

si

come

cure;

scherma a

perchè se ne

se ne servivano

fiancheggiatori

o

portarono a tanta precisione, che

parecchi squadroni poteva

di piena carriera senza

già

cavallieri

la

perdere

la

percorrere grandi spazj

forma primitiva.


143

Esercitò l'artiglieria in guisa da ottenere da essa un tiro e-

stremameute pronto;

i

suo

del

fine

alla

limitandosi a ripassare

regno,

i

suoi artiglieri,

pezzi ogni tre colpi, tiravano con molta

sollecitudine.

Ogni anno, Federico passava corpi, tutti

sotto

suoi occhi, correggeva

i

i

esercito;

Sebbene

sia questo un sistema assai riprove-

sempre trovarvi rimedio;

seppe pressoché

tanto è vero che

suo esercito era più mobile di

tri il

Europa,

d'

e vinse

e di ba-

di carri

vole, pure Federico il

i

mancanze.

le

numero

tutti

manovrare

faceva

li

puniva

difetti,

L' esercito prussiano aveva un gran gagli dietro di sè.

medesimo

in rivista egli

reggimenti del suo

i

appunto per

la

sua

tutti

gli

al-

grande mobilità. Se

suo traino era eccessivamente numeroso era però sempre mi-

nore di quello de' suoi nemici, francesi, austriaci e russi. Di più,

sapeva a tempo

luogo lasciare

e

le

i

rapidi

movimenti

delle truppe.

compagnia

Ogni

capitano e 3 pegli

numero

di bestie

proprie salmerie fuori della

non imbarazzare menomamente

sfera d' azione, a distanze tali da

di fanteria

aveva 9 servitori,

di

cui 2

aveva inoltre tre carri e un

ufficiali;

da soma pel trasporlo dei

pel

gran

viveri, delle tende,

dei bagagli.

Se

si

consideri che lo stesso

ed agli stati maggiori, in

uso eslendevasi

alla

cavalleria

una proporzione ancor più forte, ne

conseguirà un numero di vetture, carri e carretti, non minore

un esercito

di 1,800 per

La paga

di

50,000 uomini.

del soldato prussiano era minima.

Il

fantaccino rice-

veva giornalmente ventiquattro centesimi e quattro millesimi; in

tempo

guerra due libbre

di

di

pane

al

giorno e due libbre di

carne per settimana. Il

capitano aveva

parecchie miglìaja

una paga considerevole. Essa

di franchi

Gli ufficiali subalterni il

luogotenente

conda 445, Se

la

l'

di

all'

s'

elevava a

anno.

ricevevano

un

modico assegnamento;

prima classe aveva 745 franchi annui,

di se-

alfiere 445.

disciplina dev' essere in ogni esercito la base indispen-

sabile del

buon andamento

di esso, ciò era necessario

che pre-


— cipuaraente

si

siccome quello

verificasse neir esercito prussiano

che composto anche

stranieri, aveva

mercenarj

di

una disciplina ferrea rito nazionale

144

ben applicata, anche

e

da cui non poteano

bisogno di

a sopperire allo spi-

essere animati se non

che

i

prussiani.

E

punto;

la

che

aveva per

i

gran Federico.

tale era infatti la disciplina nell' esercito del

La considerazione

si

pel

grado

sorveglianza continua essi, la

era

d' ufficiale

degli

ufficiali,

il

stima di cui godevano

buoni sentimenti da cui erano animati

i

al

più alto

gran

rispetto

spinta

sott' ufficiali,

i

soldati del paese, con-

tenevano efficacemente V impura mescolanza

di

stranieri

e di

disertori.

Le

principali

ricompense per meriti

V avanzamento. Federico d'

ogni

ufficiale,

II

segnava

non decidevasi

e

militari consistevano nel-

medesimo

egli

a

ciò

il

brevetto

veramente questi

se

non ne era assolutamente degno sotto ogni rapporto. L' avanza-

melo

del soldato però era pressocchè nullo; se egli perveniva al

grado

di soli' ufficiale, era

quanto poteva

sperare,

imperocché

quello d' ufficiale era serbato pei nobili.

Le

infrazioni alla disciplina venivano

gore; in guisa che atroce.

disciplina

sommo

prussiana veniva qualificata di

alle fortificazioni costruite sotto

nella Slesia, esse

non mollo valore

Federico,

non presentavano molta

difensivo.

Ma

vi

special-

solidità, e quindi

contribuirono parecchie cause.

Federico, sebbene ne abbia fatto costruire poche, e appena

numero necessario per cuoprire ed assicurare tiere, si attenne

zione,

la

le

nel

sue nuove fron-

ad una certa parsimonia nelle spese

di

costru-

quale perciò fu eseguita in condizioni mediocri; da ciò

provennero guasti, che misero

il

e dai guasti la necessità di riparazioni costose

re di

però furono causate ingegneri che

malumore. Parecchie dall' inabilità o

di

queste riparazioni

dalle malversazioni di alcuni

disponevano liberamente dei fondi consacrati

lavori, locchè indica

siano.

ri-

Le pene corporali non erano per alcun conto risparmiate.

Riguardo

mente

la

con

punite

ai

un organamento difettoso nel genio prus-


§. 3.°

azione.

L'

In Francia.

Sebbeue

Continuavasi a far uso dei campi trincierati.

guerra

la

facesse generalmente, a que' tempi in pic-

si

cole proporzioni, seguendo le idee del maresciallo di Sassonia che

giudicava guerra,

francesi

i

si

condurre

inetti a

buon termine

a

la

trovano ciò uondimeno marcie ardite e rapide.

ne fecero di sollecite

cesi, nel 1742,

grande I

fran-

presso Vienna.

fin

Si effettuavano soventi volte senza equipaggi, specialmente quan-

do

si

È al

maresciallo

dal

1742 da Praga ad Egra, con 14,000

uomini, dal

26 dicembre, su di una colonna in ordine serralo affine di

assicurare

bagagli e

i

La mancanza però

1'

artiglieria.

buoni generali,

di

maggior numero degli

d' istruzione nel

tudine alle manovre cile

di battaglia.

ritirata eseguita in dieci giorni

la

di Bell-Isle nel

16

campo

trattava di giungere ad un

celebre

parte

dalla

maneggio istantaneo

il

Perciò, forse,

chiarava che

il i

delle

maresciallo di Sassonia francesi erano inetti alle

formava

al sicuro

al

e

truppe,

la

il

fuoco

che

come V

egli

rendevano

diffì-

dalla strategia.

ha rinunciato; e dimanovre nelle pianure,

vi

ad affare di posto. Infatti ridotti,

teneva non capace

inglese

difetto

poca abi-

da ogni rischio, faceva costruire

posti, e la fanteria,

stare immobile

indisciplina,

ufficiali,

masse richiesto

delle

e bisognava con essi ridurre la guerra

per mettersi

1'

in

re-

di

aperta campagna,

si

sosteneva bene quando era appoggiata su questi posti. La battaglia

di

Fontenoy ne

Malgrado

il

un esempio. il

il

Dopo

vittoria di

Lawfeld, dovuta ad un attacco contro un

laggio di questo nome,

egli

indicò Maestricht

cui bisognava cercare la pace;

appunto sotto Vol.

II.

partito da lui preso della guerra

maresciallo di Sassonia aveva buone viste strategiche.

di posti, la

offre

suo sistema o

le

mura

di

e

V anno appresso

questa piazza da

Stor. dell' Art. Milit. 19.

come

il

vil-

luogo in

egli la trovò

lui investita.


146

In Prussia sotto Federico IL del terreno onde far

derico

le

Parlando della buona scelta proprie truppe in guerra, Fe-

sue Istruzioni ai generali, così

II nelle

Per sapere se avete scelto bene

«

il

esprime:

s'

campo, bisogna

vostro

vedere se mediante un piccolo movimento che voi farete, co-

« «

accampare

stringerete

nemico a farne uno

il

«

marcia, egli sarà costretto

«

faranno

meno saranno

Egli divide 1. ° Quelli

2. ° «

i

in

o

se,

dopo

una

ancora. Quelli che ne

di farne altri

più opportunamente accampali.

»

due specie.

cui scopo è la difensiva.

il

Quelli

campi

i

grande,

cui

il

scopo è V offensiva.

In quanto alla scelta della località pei primi,

uopo oc-

fa d'

cuparsi assai della comodila delle truppe e della vicinanza dei magazzini avendo però cura che

il

terreno sia tale che possano esse

truppe facilmente e vantaggiosamente schierarsi

in battaglia.

Nei

secondi invece tutto deve farsi dipendentemente dalle posizioni

nemiche, tutte

le

posizione sotto

il

Sì negli uni

«

comodità debbono essere punto

che negli

Federico consiglia

minor agio Per

la

le

ai

di

debbesi sempre accertare della

altri

vicinanza dell' acqua e di legna.

per impedire

buona

sacrificate alla

di vista militare. »

fare

»

una piccola cinta intorno

sorprese notturne non solo,

disertori di

abbandonare

disposizione materiale

le

campo

per dar

proprie bandiere.

truppe

delle

al

ma anche al

campo,

s'

os-

servava possibilmente V ordine normale di battaglia. Ogni com-

pagnia riparava sotto 24 tende.

reggimento prussiano assegnava

Il

di fornire le la fronte del

ed

i

truppe per

la rete d'

campo; ed

alla

alla

prima linea

l'

incarico

avamposti che doveano cuoprire

seconda quello d'assicurare

le spalle

fianchi.

La

cavalleria poi, a seconda delle accidentalità del suolo, ve-

niva spinta a maggiori distanze affine di viemmeglio rischiarare la sfera di terreno circostante.

Per marciare contro

il

nemico, collo scopo

taglia, Federico preferiva la

marcia per

linee,

d' ingaggiare batla

quale,

a suo


147

Ne

avviso, offriva minori inconvenienti di una marcia di fronte.

faceva puranco eseguire di fianco sul

campo

cia al

nemico schierato; movimento che

sto; e

che se potè qualche

all' il

di

in fac-

talvolta gli riuscì fune-

eseguire felicemente, ciò

immobilità de' suoi nemici che non osavano mutare

dovè

si

istante

all'

loro ordine di battaglia.

Tentarono d'imitarlo a

fiata

di battaglia,

Rossbach, quanto

i

suoi avversarj;

ma ben

come

s'accorsero,

sia pericoloso lo avventurarsi

alla

presenza

un nemico solerte, che disponeva di truppe estremamente più

mobili delle loro.

Federico

mente

il

il

Grande, dovendo combattere, ordinava general-

suo esercito su due linee sostenute da una riserva. La

fanteria era al centro, la cavalleria alle ali. Nella

sciava, tanto fra intervalli di 7

prima linea

la-

battaglioni che fra gli squadroni, piccolissim

i

ad 8 passi, intervalli che

nella

seconda

linea

scontravansi mollo maggiori perchè essa, sebbene molto più

i

ri-

de-

bole della prima, doveva occupare lo stesso fronte. Alcuni battaglioni di granatieri cuoprivano le

estremila delle due linee

fanteria, sopra le quali esse erano disposti colla

perpendicolarmente dare

ai

medesime. Ciò

linee

alle

fianchi della fanteria

fronte

una

all'

faceasi

di

infuori

affine

di

protezione indipendente dalla

cavalleria.

Qui noi accennammo V ordine normale il

dire eh' esso variava col

mutare

di battaglia.

È

inutile

delle circostanze del terreno

e delle posizioni dei nemico.

La

fanteria

prima

di

Federico combatteva sovente formata su

profonde colonne assai poco mobili uso dei proprj fuochi. Egli riformò

poteva quindi

e

totalmente

arma, adottando preferibilmente l'ordine glia,

e dando così un grande sviluppo

Generalmente era assai usato la

prima col ginocchio a terra;

e

il

ai

la

sottile, ossia, in

la

metà

tale

batta-

fuochi

fuoco su tre righe, stando

tali

fuochi

s'eseguivano per

pelottoni o per battaglioni, avendo cura di farli

vamente affinchè

poco

far

lattica di

della forza totale

si

tirare successi-

trovasse ad aver

cariche le proprie armi. Nei movimenti di carica e

di

ritirata,


148

la fanteria s' arrestava di tratto in tratto per eseguire tale sorta

di fuochi.

Allorché

fendere

prussiani dovevano servirsi dei loro fuochi per di-

i

una posizione

di parapetto,

fortificata, si

servivano di quelli così detti

quali eseguivansi per gruppi di due

i

6 uomini, che

pelottone

ogni

file

ciascuna di

mandava successivamente

al

pa-

rapetto.

fuochi

I

eseguivano per comando e non a volontà. Nei dieci

si

anni di pace dopo

dubbio

trattalo di Dresda, Federico, guidato

il

memoria

dalla

dei

lange greca, introdusse

la

movimenti

meccanismo

e del

formazione e

gli

spiegamenti delle co-

lonne serrate. Ciò non ostante ne fece poco uso e

per

ali,

Da

riformandosi

ciò

che

dine sottile e

credere che 1'

rompere per

preferiva

tico

s'

in

dei

sua

ordine sottile

in

fuochi.

come

Abbiamo

all'

alto

pra-

marciare per linee o

Federico prediligesse l'or-

Sarebbe tuttavia un errore

predilezione per

tal

il

genere d'azione, e per

generale, avesse fatto totalmente interdire alla

fanteria prussiana l'uso della baionetta carica.

e

seguito mediante conversioni.

è detto appare

l'uso

la

pelottoni

senza

della fa-

brillanti

esempj

di

tali

e

l'attacco al passo di

attacchi

Hohenfried-

a

berg, a Lowositz, e a Praga.

D' altronde

1'

uso della baionetta era raccomandato dal rego-

lamento prussiano come un mezzo

infallibile

di

buon successo,

nei seguenti termini: «

La bravura

e la disciplina della fanteria prussiana la

«

dono

«

tro ogni apparenza,

invincibile;

essa deve persuadersi che se

« più infallibile e più

non piega davanti

al

il

suo fuoco,

il

partito

vantaggioso che essa possa prendere

di caricare colla baionetta innastata sul fucile;

«

guarentire che* nessuna truppa ne sosterrà Y urto. a notarsi, in

s'

è

»

coerenza a quanto sopra abbiamo detto

circa alla predilezione di Federico per l'ordine sottile, che

attacchi alia baionetta

si

Sua Maestà può

«

È però

ren-

nemico, con-

tali

eseguivano sempre da truppe formate su

codest' ordine piutlostochè in colonna.


149

stavano sem-

Gli ufficiali di cavalleria nell' ordine di battaglia,

pre fuori dei ranghi e davanli

squadroni.

loro

dei

fronte

alla

Diceva Federico che usarne altrimenti era un ridurli

all' ufficio

di semplici cavallieri. Tale sistema fu però combattuto da molti

Non della

uno de' suoi valenti generali.

ispecialilà da

distinti tattici ed in

lasciava generalmente alcun intervallo fra

si

prima

ma

linea,

nario ad intervalli.

Il

quelli della

seconda

principale scopo della seconda linea, secondo

Federico, essendo quello di vegliare

squadroni allorquando

farvi passare

squadroni

gli

schieravano d'ordi-

si

ai il

fianchi della prima, e di

terreno

richiedeva, non

lo

doveva risultare alcun inconveniente da questa disposizione, che permetteva

altronde

d'

dare maggior estensione

di

ordine

all'

generale di battaglia. Tuttavia sebbene Federico accordasse tinuità,

nella

lasciare

all'

prima

uopo 5

preferenza

la

pensava nondimeno, che

linea,

con-

alla

potessero

si

o 6 passi d' intervallo fra gli squadroni,

senza

che ne risultassero veri inconvenienti.

La carica «

«

si

eseguiva con ordine e simultaneità. Fra

mantenimento d'ordine

del

S'

e simultaneità, citasi

era suonalo al galoppo.

« di

distinguersi,

impugnò

la

conte V. di S

Il

venuto di fresco da un corpo

il

cavalleria

di

,

luogotenente

ardendo

sassone,

sua sciabola, gridò

a'

esempj

gli

seguen'e:

suoi uomini

suo cavallo a briglia sciolta.

secondo

«

di seguirlo, e lanciò

«

squadrone che cominciava ad imitar queir esempio, perdette

il

«

F allineamento. Sohr fece immediatamente suonare

«

aspettò che tutto

il

reggimento fosse

nuovo

di

galoppo e

«

per far suonare

di

«

non era

modo che

«

co.

«

gendosi

«

coraggio,

«

cora ciò che avete fatto quest' oggi, io

«

vanti

in quel

Quando

il

rado privi

al

l'

luogotenente

del

d' effetto.

S....,

io

in

la carica,

trotto

il

gli

Sohr riunì

persuaso che

reggimento

il

».

Tali

nerni*

gli ufficiali, e vol-

disse: Slimo quelli che

ne manco;

ed

buon ordine

potevasi sperare di sfondar

affare fu terminato,

ma nemmeno

fronte

il

nuovo

Il

voi

e

se

vi

rompo

hanno

ripetete

an*

testa

da-

la

avvertimenti

sono

di


— Fatta

la

150

carica, rovesciati

nemici, Federico non voleva che

i

ma non

questi venissero risparmiali;

voleva

nemmanco che Y

cessivo ardore de/ suoi cavallieri nell' inseguimento,

pronto rannodamento

E non bola o

essere sempre

arma

quando

agire,

primi

i

caricare; perchè

a

momento, deve

del

un

in

circostanze

le

Perfezionò pure

sua cavalleria assalisse colla scia-

la

mano, ma raccomandava

alla

le

a'

suoi ufficiali di

essendo

cogliere

istante

cavalleria

la

Y occasione

quest'arma; ed

di

luogo di

in

fronte della linea di battaglia,

la

di

presentano favorevoli.

si

tattica

la

sparpagliarla su tutta

il

suono delP appello.

al

solo voleva che

spada

la

ec-

impedisse

come

fa-

ceasi per lo addietro, la riunì in grandi masse. In complesso, fra

che

si

debbono

a

La divisione

L'uso

i

perfezionamenti

degli eserciti, operata in guisa

minor

loro marcia con

con prontezza

od

istituzióni

le

gli

da accelerare

da poter cambiare o

fatica; e

la

rettificare

ordini di battaglia in faccia al nemico;

marcie

delle

tattici

Federico, conviene porre in prima linea;

di fianco;

Gli ordini obbliqui di cui egli si servi di preferenza;

Le evoluzioni più pronte La leggerezza impressa

e più facili;

alla cavalleria

pesante senza nuocere

suo insieme;

al

La mobilità

V istituzione

e

dell' artiglieria,

dell' artiglieria

a

cavallo.

A

dunque era riservata

dividere

di i

lui

le

masse, di

soldati, di assicurare

pregiudizj

arte di semplificare

spiegare

le

risultameli

i

quello,

a cagion

i

movimenti,

colonne, di far manovrare

reali, e di calpestare antichi

d'

esempio,

che

si

attaccava

perdita di un cannone.

alla

Da per re,

come

1'

tutto, dice Carrion Nisas,

da per tutto ove

il

risultato

rapidità dei movimenti,

l'

ove fu mestieri di manovra-

dipendeva

dall' intelligenza e dalla

esitò gli è stato favorevole.

che Federico non avrebbe osato tanto, non potuto, se avesse avuto truppe ufficiali

generali

meno

capaci

meno di

l'

avrebbe

È naturale nemmanco

assuefalte alle manovre, ed

secondarlo, imperocché non

si


— 151 — potrebbe ottener azione da una macchina

molle non fos-

le cui

Ma

sero suscettibili di movimento e di combinazioni.

aveva

egli

approfittato della pace per istruire le sue truppe; esse erano le

più mobili e

le

meglio

marcie e

tattica particolare di

avevano una

d'Europa; esse

ordinate

di spiegamenti.

Soltanto nel suo esercito vi erano ufficiali generali che sapes-

sero condurre una colonna e concorrere

dine

attuazione di un or-

all'

di battaglia.

Tutte

le

volte

nemico,

tiro del

che questo principe era la

marcia offensiva a

in

sua vanguardia stava vicino alle colonne od

almeno non se ne allontanava mai più

di

mezza lega; quesla van-

guardia era composta di usseri, di dragoni, e di battaglioni di granatieri,

con alcuni pezzi

d' artiglieria.

sona coi generali comandanti il

nemico

e

le

Egli vi

sue colonne. Di

tenendo tutte

i

colla sua

momento

le

sue colonne

si

in

movimenlo

della

formazione

medesimo

il

si

i

per-

riconosceva

dietro a sè, indicando

punti

faceva dietro

dell' al

ordine

punto

d'

di

doveasi

cui

in

ad essa; indi,

battaglia,

al

portando

accordo, o ingaggiando

combattimento con essa, mentre

le

sue colonne

spiegavano col suo appoggio. Tutto questo meccanismo ope-

ravasi d'altronde con tanto accordo, e

che si

in

compiti che doveva eseguire, mascherando, se poteva,

vanguardia ciò che

questa vanguardia in rinforzo egli

trovava

decideva V ordine di battaglia che voleva prendere,

poscia a ciascun comandante di colonna portare,

si

il

con tanta solleciludine,

nemico stupefatto discerneva difficilmente

la

posizione che

stava per pigliare.

Fu

in sifatta guisa

in faccia agli

quale era

che, a Lissa, Federico

austriaci;

la loro

dapprima minacciò

parte debole per

la

manovrò due ore la

loro

dritta,

la

natura del terreno; essi vi

rinforzarono col mezzo di grosso numero di truppe che formavano il fiore del loro esercito; temevano poco per la loro manca collocata sopra alture ed appoggiata a bassi fondi repusi

tati

paludosi, e non

vi

lasciarono se non che bavaresi ed alcune

truppe dell'impero. Federico approfittò di questo errore; disposizione, per lungo

tempo incerta

e sospesa, fu

la

sua

rapidamente


— determinata verso

scondeva nistra

la

sua dritta. Una linea leggera di alture na-

giuoco ed

il

-

152

movimento

il

delle sue colonne; l'ala si-

del principe Carlo fu presa di

combattimento.

mezz' ora

di

tardi;

due linee erano già formate

si

le

presentò

fu

messo

rotta; e

in

la

una delle più complete e decisive tanti altri dati dal

abilmente

Per

fianco

rovesciata

e

medesimo

fianco;

sul

dopo

ma

troppo

tutto

quanto

Gli austriaci arrivarono,

vittoria del re di Prussia fu

della guerra: beli' esempio, fra

eroe, dell'ordine obliquo adoperato

nell' offensiva.

slessa ragione per cui

la

Federico nelle sue marcie di

manovre offensive avtva la sua avanguardia quasi immediatamente alla lesta delle sue colonne, la sua retroguardia slava vicino ciò

esercito nelle marcie di ritirata a tiro del nemico. Per-

all'

non ebbe mai alcun

affare di retroguardia

imperocché non

;

conveniva ad eserclli poco assuefatti alle manovre

ad attaccare una retroguardia

movimento

offensivo

a semplici

avanguardie,

promesse ad attaccare Fra

truppe leggiere, od

retroguardia prussiana

la

(1).

disponeva in ordine di battaglia. Sotto Luigi X1Y

si

pensava molto tempo prima, occupato, lo faceva

vi

s'

le

eseguiva su

si

impiegavano 24

inopinatamente,

alla

partito preso in anlecedenza,

condo

a

non sarebbersi certamente com-

esse

progressi dovuti a Federico, havvi quello della prestezza

i

con cui

ed occorrendo fare un

avanti. In quanto

in

impegnarsi

truppa scelta, sostenuta da un

di

abile ad arrestarsi, a disporsi,

esercito

lo

circostanze

e

locali,

ore per

un

di

vi si

terreno

V esecuzione

già

Federico

presenza stessa del nemico, senza variando

le

sue

secondo

le

disposizioni

disposizioni dell'

se-

av-

versario.

Federico condannava

danna non impedì eh'

le

egli

campagne d'inverno; ma questa conmedesimo facesse quattro campagne

in tale stagione: quella del

Moravia; quella del 1744

quando

[1]

V.

gli

austriaci e

Carrion Nisas.

i

al

740

in Islesia;

1745

in Islesia;

1

quella

quella

sassoni minacciavano

il

del del

1742

in

1745-46

Brandeburgo e


— la Prussia, Egli

153

giustificavai queste

sue campagne esponendo

i

motivi che le hanno mosse. Alla

«

morte dell'imperatore Carlo VI, die' egli (1), avvenuta vi erano se non che due reggimenti austriaci

nell'anno 1740, non in Islesia.

Avendo deliberato

su questo ducato,

fui

costretto

il

avremmo

adottato

stabilita la

mia Casa

diritti della

guerra d'inverno per ap-

teatro delle operazioni sulla Neiss.

Se avessi

a

a far la

i

mi poteva essere vantaggioso,

profittare di tutto ciò che

tare

di far valere

il

partito

la

primavera,

Glogau; e

non avrem-

aspettare

di

guerra ira Crossen

e por-

»

e

campagne

mo

ottenuto, se non

ciò

che acquistammo con una semplice marcia. Codesto motivo

che dopo

parmi valido abbastanza. che

feci

chè

i

per liberare

paese

Feci

perchè

i

sassoni

mia terza campagna d'inverno dal

la

austriaci avevano invaso la Slesia, e

gli

cacciameli.

del 1742, fu per-

da traditori.

1744

»

1745,

al

fui obbligato

di

»

Nel principio

«

d'inverno

dell' elettore di Baviera, si

francesi vi agivano da stolidi ed

«

i

il

difficili,

»

Se non sono riuscito nella campagna

«

ed

tre o quattro

dell'

inverno del 1745

al

1746,

sassoni vollero fare un' irruzione nei miei

austriaci

gli

paesi

ereditari,

per mettere tutto a fuoco ed a sangue. Ho agito allora secondo il

mio

principio, e

li

ho prevenuti. Feci

l'inverno, nel cùbre del loro paese. «

di

Se consimili circostanze

prendere

il

medesimo

si

il

guerra, nel mezzo del-

presentassero ancora, non esiterei

partito,

miei generali che seguissero

la

»

ed approverei

la

condotta

mio esempio. Ma, senza

di

dei ciò,

biasimerei sempre coloro che sconsideratamente intraprendessero guerre d' inverno.

»

Federico apprezzava Y importanza delle capitali. Se trattavasi di

un' alleanza offensiva contro la Francia,

proponeva

tre attac-

chi di cui uno per la Fiandra affine di penetrare uel cuore del

[i]

Istruzioni militari del re di Prussia.

Yol.

II.

Stor. dell' Art. Milit. 20.


— Parigi. Se in idea

si

che

154

Somma,

regno, avanzarsi sulla

minacciare

e

nel

tempo

stesso

parlava di una guerra contro V Austria, egli aveva si

dovesse trasportare

per soccorrerla, ed allora ed in Moravia

il

teatro delle operazioni sulle

quando Vienna grida,

rive del Danubio, perchè

si

hanno

accorrono

tutti

Boemia

braccia libere in

le

(I).

come

Egli non rifulge negli assedj

nelle

battaglie;

mag-

la

gior parte di quelli che intraprese gli cagionarono imbarazzi. Sì attribuisce

questo

risultato

incapacità

all'

prus-

degl' ingegneri

siani.

Da quanto abbiamo esposto vedesi che Y apparire rico

di

Prussia

segna

un' epoca

militare; di quel Federico che

dell'arte

Hohenfriedberg, a Lowositz, testa

alla

divedere a fossero

distinta

tali

delle tuli a

valorose

disciplinate

e

Lissa,

Fede-

di

nella

a

storia

Torgau,

a

Rossback, e dovunque mostrossi

a

Europa come

da ben

a

novella

meritargli

diede

sue schiere,

a

sue idee, specialmente tattiche,

le il

titolo di

grande datogli dalla

storia.

§. 4°.

Osservazioni Cenili biografici, e bibliografici. Il

sistema di reclutamento francese risente dei molti

vizj

che

abbiamo notato neh" epoca antecedente. Nella composizione dell' esercito stituzione non era nuova; Luigi

XIV

do temporaneo; non permanente. Ohi nistri di Luigi

stema ed

i

di

XV;

e

fu

vi

troviamo

le

fece ricorso;

le

ridusse

tali,

sarebbe

stato

un

gran

passo

V.

La Barre Pupargq,

le

Histoire de V art de la guerre.

i-

mo-

in

furono

verso

zione.

[1]

ma

i

un primo passo per giungere ad un

reclutamento nazionale e generale; senza

privilegi,

milizie. L'

vi

misi-

esenzioni la

coscri-


155

In caso di bisogno codeste milizie

gimenti

di

s'

incorporavano

linea. Ma un pregiudizio faceva

credere

potesse fare assegnamento sopra di esse, se anni di guarnigione; di guisa che

opportuno

il

recluta, in

anni di guarnigione battimenti non

campagna,

di

fa

che una

che

tre

in

che l'istruzione richiesta prima dei com-

e

;

poteva

si

più progressi

si

giudicava

si

presentarle ancora al nemico; s'ignorava

un mese

si

tre

improvvisa,

truppe; non

sarebbero levate inutilmente codeste

non

dopo

non che

una guerra

in

nei reg-

che

dare ne' luoghi dalle milizie presidiati;

imperciocché queste, prima che un miglior ordinamento

comandate da creature

se fornite di ufficiali, erano

denti delle provincie, tanto poco istruiti quanto lo

aves-

le

degl' inten-

erano

mi-

i

liti.

Neil' impossibilità

approvvigionare fuvvi

e

lizie;

gli

in

cui lo stato trovossi in

epoca

in

noi

li

a

Poldec.

che

Se avessimo

«

Qualche miglioramento ordinamento;

la loro

Nemmanco

s'

introdusse

ma non

molte

e

face-

scriveva egli,

fucili,

col

mi-

al

gì' inglesi

volgere

»

tempo

del

da alimentar voglia

tale

mi-

alle

batteremmo: ma non abbiamo se non che forche!

nel loro

tenere

casi di

dava

una lettera scritta del 1747

In

nistro D' Argenson, un ufficiale annunziava

vano una discesa

alcuni

si

cui esse non avevano uniforme

non avevano armi.

di esse

poco o nulla

eserciti aitivi,

man-

di

esistenza. la

formazione delle legioni era

da potere per

tale

lunga pezza sussistere. Con esse avevasi intenzione di mescolare e di

adoperare simultaneamente

la

chè è un errore. Le armi diverse

non

si

confondono assieme;

da quelle

dell' altra

solo concorrenti ticolari di cui

le

in guisa

fanteria e la

cavalleria; loc-

sostengono

reciprocamente

si

si

distinguono

mantenere

separate, e

proprietà dell'una

da doverle

ad un medesimo

fine,

ciascuna colle qualità par-

è dotata.

Un miglioramento però osserviamo

in Francia, sotto

Y ammi-

nistrazione di Saint-Germain, nella costituzione dei quadri.

gimenti

si

trovano

in

ogni

arma

di

una

medesima

una stessa formazione; loechè doveva rendere

il

I

forza servizio

rege

di

più


156

semplice e più regolare. Essi dovevano acquistare maggiore consistenza, perchè constavano di

La compagnia, aumentata

un minor numero

di battaglioni.

nella cifra dell' effettivo,

doveva dive-

nire più solida e più economica.

Volgendo

sguardo

lo

stati, in

uno

alla Prussia,

come paese senza

dizioni particolari,

troviamo che confini ed in

sue

le

mezzo

con-

a grandi

vantaggio di avere ereditato dal padre un esercito

col

sufficientemente numeroso e ben ordinato, indussero Federico alla

guerra; perchè

tentati,

non

si

trattava soltanto per

giuocoforza

di

doveva dar

egli a

fensivo o

il

suo stato non subisse

il

conquistare.

E

lui di

per

le

ma

conservare,

conquistare qual

tutte le istituzioni militari del

troviamo

la

sulla difensiva.

basata

piuttosto

carattere

offensiva

appoggio

1'

chia, e che egli

danaro e

la

sua fiducia Dell' offensiva,

anco

d' ingegneri capaci.

diresse

Deciso perciò

tutte

accrescimento della mobilità; volle che

i

E

tali

rità de' suoi

furono

la

sua energia,

metodi, che

giarono fra tutte

in

parte

la

agili,

assicurarono

gli

la

le

sue cure

sua abilità, e

poco tempo

svelte,

le altre;

ben proporzionate, rono manovrare;

un

monar-

potevasi

il

le

e

intieri,

medesimo insieme

e

la

composti

porre

intorno

dell' la

occa-

superio-

truppe primeg-

sue

suddivise in frazioni

vantaggio ovunque pote-

separare dal tutto ed avvi-

cinarvisi a talento del capo, senza pregiudicare

risultameli. Corpi

a

suoi strumenti fossero

maneggiarsi, e sempre pronti ad approfittare

a

che

non avrebbe potuto far costruire per mancanza

di

fors'

di

che Federico non possedeva, che non era

forti

consentito dalla configurazione delle frontiere della sua

sione.

era

suo regno? L'of-

sull'

La difensiva avrebbe richiesto

sistema di piazze

facili

gli

difensivo? Se noi osserviamo la costituzione militare

prussiana, noi

all'

II

umiliazioni dei po-

all'

ordine ed ai

di tutte le armi,

medesima precisione

di

agivano col

un solo bat-

taglione (1). Nella costituzione interna dei corpi noi vediamo esistere una differenza esenziale

tra

-

[1]

ROCQUANCOURT.

F esercito francese ed

il

prussiano; nel


157

francese prima che qualche miglioramento fosse tentato dal mi-

compagnie esigue, squadroni

nistro Saint-Germain, troviamo

ciolissimi; nel prussiano troviamo che

pic-

forza delle compagnie,

la

dei battaglioni, degli squadroni, era tale da presentare in essi nel

tempo

stesso

motivo

numero

il

proprietà richieste dall' arie e

le

questa differenza

di

un maggior numero

di gratificarsi in

più copia

sezioni e dei corpi,

ma

nesche,

per capitani affine

di capitano

non cogl' intrighi

e

le

cer-

si

per renderlo più

voleva porre in armonia

si

Il

moltiplicava

della loro forza per po-

posti

di

si

aderenti; in Prussia invece

gli

cava di far parsimonia del grado desideralo e pregiato, e

dalla scienza.

era che in Francia

compagnie a detrimento

delle

ter disporre di

si

forza delle

la

pretensioni cortigia-

colle condizioni d'ordine, di economia,

di solidità e

mobilità, dettate dall' esperienza e dal ragionamento.

di

Ma

se

numero

il

altrettanto

dei capitani nei reggimenti teneasi ristretto,

non praticavasi riguardo

terni e dei sotto-ufficiali.

chè gli

I

impedire

la

alcun

quegli che pretendeva

di

tempo,

col volgere del

che

prussiano; e continuando

quanto

di

siasi voluto imi-

praticavasi neh' esercito

questa tendenza, sviluppare

Federico, e di stabilire

si

trovò in

Guibert

dottrina strategica e tat-

la

superiorità de' suoi sistemi su

la

moderne costumanze.

tutte le

Ma

tanta parte avevano

in cui

diserzione.

Francia

tica di

subal-

una sorveglianza continua per prevenire ed

Abbiamo veduto come, in

ufficiali

prussiani ne avevano moltissimi, per-

composizione del loro esercito,

la

stranieri, esigeva

tare

a quello degli

quasi per riazione rinaquero allora

i

sistemi vecchi;

gli

sco-

lari di

Folard, che pretendeansi allievi del maresciallo di Sasso-

nia, di

Turenna,

e in

rono

di

Montecuccoli, de' primi ristauratori

conseguenza de' popoli classici di

veder conculcata

la gloria

maestri; gridarono mancanza l'

o

almeno

la

patriottismo

le

s'

dell' arte,

indispetti-

scienza de' loro

continue lodi

al-

eroe straniero, e fecero tanto da intitolare ordine francese certe

ordinanze 1'

di

dell' antichità,

di

marcia

e

di

battaglia

analogia col carattere nazionale.

E

di

cui

fu in

cercavano mostrare

sostanza

i'

ordine prò-


— fondo opposto

quel

al sottile,

bianca opposto

alle fronti

158

colonna e d'attacco ad arma

di

abitualmente spiegate, che sono l'or-

dine di battaglia più favorevole

fuoco.

al

Con Guibert parteggiarono pochi tutti

giovani

i

derico e

lui

tutti

gli scrittori,

maresciallo di Broglie,

il

reputato guerriero di Francia, non

il

più

approvasse,

1'

ordinamento nazionale.

di

un' idea generale di questi sistemi pel gran le

chiasso

discussioni intorno ad essi.

De Ménil-Durand chiama

plesio

truppa

la

colonna, pretendendo imitare

sua

perchè

tanto

quanto per dar anima a un tentativo

Daremo

i

principalmente De Ménil-Durand

considerato per età e per servigj; e

che fecero

quasi

ammiravano. Per V ordine francese stavano

solo

vecchi e quasi

ma

scrittori militari,

generali e colonnelli che aveano visto Fe-

uffiziali

la

elementare

falange greca,

della

mista colla

legione in grazia delle frazioni eventuali della sua colonna. La plesio

uomini, disposti sopra 24

aveva 768

due metà per

dità; le

lo

di fronte e

24

fronte, era suddivisa in 4 sezioni, ciascuna di

alla

di profondità;

poi

32

di profon-

lungo dicevansi maniche; parallelamente

nuovamente partivasi

di fronte e

2 plesionette, formata

in

ciascuna di 2 sezioni uniti. Inoltre ciascuna manica, divisa

dava

manichette dì 6 di fronte e 32 di profontidà; e

le

tagliata in croce,

8

dava 4 manipoli, ciascuno

in

2,

la plesio,

di 12 di fronte e

16

di profondità.

Questa complicazione, che

cava

rendere

col

a

colonna,

la

pareva meravigliosamente ac-

lui

men maneggevole

concia, riusciva

della colonna di Folard; e pec-

non un

ordine

accidentale,

ma

abituale.

Secondo Ménil-Durand, formarsi

righe in fra la t

2.

doveva avere

tre

maniere

di

In battaglia-, questa formazione consisteva a far serrare le

1. °

e la 3

la plesio

:

a

ciascuna sezione e la 2

a ,

la

3

1

e la

lasciando 2 o

4%

e

3

passi

d' intervallo,

un doppio intervallo

fra la 2

a

a

n

serrate

.

In falange. In l'

questa

una contro V

formazione tutte

altra per far massa-

le

sezioni

erano


— Finalmente

5.°

te, ossia a

la

159

plesio poteva avere tutte le sue righe aper-

2 o 3 passi V una

dall' altra.

plesio, dice Méuil-Durand, sarà in

La

arriverà sul

prato; dopo

manovre,

le

ogniqualvolta

battaglia si

tornerà

a

rimettere

nella stessa formazione prima di farla partire dalla piazza d'ar-

mi; questo sarà

marcerà

suo stato abituale; in esso,

il

non altrimenti,

e

passo raddoppialo.

al

Si metterà in falange al

momento

della

carica e solo a qual-

che passo dal nemico. Avrà

le

righe aperte marciando

lontano

nemico, ed

dal

al

passo di corsa.

Da questo sistema veniva accesa mitivo, se dovess' essere lo spiegato la

trattò con sagacia,

posano l.

i

e

quale

da tutte

la

forma abitualmente le locali

delle

circostanze,

più frequente-

è

Debb' essere dapprima calcolato sulla qualità delle armi

si

a

5. °

Debb' esser

attuare

colla

il

questa truppa, e quindi sulle circostanze

troverà forzata di far fronte.

Deve accordarsi

conservarlo in tutta

la

col

suo organamento

disfatta,

sia

amministrativo, e

sua integrità.

più possibilmente semplice, affinchè

maggior prontezza,

notte, nel calore dell' azione, e

sua

è quello col

primitivamente, fatta astrazione

nel caso di disporsi.

diverse alle quali

di

e

o casuali circostanze.

che saranno opposte

4. °

profondo. Guibert

Quest' ordine dev'essere quello nel quale una truppa, per

mente 0

il

vedersi da alcuni canoni sui quali

ragionamenti suoi:

natura delle sue armi o

3

questione dell'ordine pri-

ovvero

L' ordine abituale e primitivo d' una truppa si

2.o

come può

la

facilmente in

grado

e

che

il

soldato

di

si

possa

giorno

e

anche nello scompiglio d'una di

trovare

il

suo

posto e

la

fila.

6. "

Debb' essere proprio e

all'

asssalto e alla difesa;

ma

par-

ticolarmente e più di tutto alla difesa, perchè lo stato di difesa è

il

primitivo, e quello dell' assalto non

dentale.

può mai essere che

acci-


— 7. °

Debb' essere

e la

160

base ed

— il

punto di partenza di tutte

evoluzioni della tattica elementare, cui non deve perciò

le

mai nè

contrariare nè angustiare. 8. °

Deve con più ragione soddisfare

agi' intenti

della

tattica

degli eserciti e della strategia.

Passa quindi a dimostrare queste quattro proposizioni: a

1.

do

L' ordine spiegato è analogo alle

armi

d' oggi;

profon-

il

v* è contrario. 2.

a

È

quello nel quale la fanteria è più

spesso

grado

in

di

disporsi. 3. 4.

a

Come

a

Debb* essere l'ordine abituale perchè ad un tempo proprio

più semplice, è più facile a formarsi.

all'assalto e alla difesa,

ma

particolarmente e di preferenza alla

difesa.

Guibert giustifica tutte queste proposizioni mediante una discussione meritevole di esser letta; e vedesi che a malgrado dell'

oposizione

al

sistema

di

De Ménil-Durand, pretendeva

meno che d'escludere l'azione d'urlo come disposizione accidentale, perchè, gato altresì proprio

pre e

alla

difesa,

in tutte le occasioni

vuol esser difesa,

e

niente

e la colonna, considerata die' egli, dall'

ordine spie-

non ne segue che debbasi sem-

spiegare

truppe sulla posizione che

le

che colle sole truppe spiegate bisogni

di-

fendere.

Dopo che

i

partigiani dell' ordine profondo, e quelli dell' or-

dine sottile, ebbero scritto molto a sostegno delle proprie opinioni,

si

decise di assoggettare ad esperienza ciò che tutti

ra-

i

gionamenti lasciavano indeciso. Gli elementi della questione erano,

fondo,

una colonna

di

compatto, minutamente complicata, di eccezione,

dal

lato dell'ordine pro-

dimensione considerevole,

come corpo

quale non era

la

un ordine

come aveva proposto Folard, ma un ordine

frangibile per eccezione. Aggiungasi,

gio della bajonetta,

il

mescolamento

il

delle

modo

esclusivo.

1'

elo-

armi come sarebbe

stato ammissibile coi picchieri di Montecuccoli e tutto ciò presentato in un

abituale,

disprezzo del fuoco,

di

Tu renna;

e


-

161

— superiorità del

Dal lato dei partigiani dell'ordine sottile, la

fuoco sull'azione delle armi da mano, dell'estensione sulla pro-

marcie

in co-

lonna ed in massa, presentata con una compiacenza non

meno

fondila, dei

movimenti

di fronte o di fianco sulle

esclusiva.

Tale era

lo stato in

cui trovava una discussione che

teva, con tanta prevenzione

da una parte e

nè risoluta nè disputata utilmente. Per nevole, avrebbe fatto

l'ordine

duopo

di

non poessere

dall' altra,

istabilirla in

modo

ragio-

vicendevolmente che

convenire

colonna non può sempre supplire all'ordine esteso;

in

che l'ordine esteso non può costantemente dispensare da ricorrere

ordine in colonna; che l'imitazione degli antichi non po-

all'

nè servilmente

teva essere

dei combattenti; e che e

non ad

causa

adottata, in

nè intieramente rigettata, a cagione

delle armi,

escludersi.

potuto rischiarare

che fossero fatte

i

differenza

dell'

omogeneilà

due ordini avevano interesse ad ajutarsi

Queste concessioni questione;

la

della

ma

avrebbero

reciproche

esperienze.

le

Queste esperienze vennero operate dal maresciallo ai

campi

di

prima

non ebbe Juogo

ciò

Metz e di Vaussieux, e condussero

di

Broglie

conclusioni

alle

sovraesposte.

Tanto baccano Federico,

ma non

si

consisteva in ciò che nelle

fece per ispiegare le cause delle vittorie di colpi al vero intorno ad esse.

si

1'

manovre, mentre

esercito suo

era

istruito

non

quelli de' suoi nemici

percorreva facilmente grandi spazj, adottava ordine di battaglia, e sapeva manovrare in

fuoco

dell'

in

gran segreto

ed

lentezza;

se

abilissimo

lo erano.

poche

presenza

inimico. Gli altri non marciavano

più grande difficoltà e la maggiore

Il

non

e

Esso

ore sotto

che

un il

colla

richiedevansi per

loro intiere giornate affinchè potessero disporsi in un ordine di battaglia; e siccome di

muoversi quando

trodurre nelle loro

T

non sapevano manovrare, non azzardavano si

file

trovavano in posizione, per timore di inil

disordine e

esercito di Federico assaliva,

tavano immobili Vol.

II.

ed in

confusione. Oltre

la

mentre

i

suoi nemici

posizione, qualche volta

Stor. dell'Art Milit. 24.

lo

ancora

a ciò

aspettrascu-


— rando ogni precauzione

1G2

sorveglianza,

di

Prussia riunisse impunemente sotto

ne

in

che

lasciando

marcia, od eseguisse una marcia di fianco per

mancanza

L' ignoranza dei generali, la

maggiore,

disprezzo per

il

gì'

mente dei

francesi,

le sconfìtte di

di slato

furono

storici,

altri

coloro, e special-

quali ebbero a misurarsi

i

girarli.

un corpo

di

insegnamenti

possenti motivi che generarono

re di

il

loro cannoni le sue colon-

i

con

Federico

il

grande.

A

questi motivi,

aggiungevano poi per l'esercito francese

si

alcune condizioni peculiari.

Come sava

queste condizioni

risentissero dello stato in cui ver-

si

abbiamo detto

già lo

società,

la

nel paragrafo

namento. La depravazione veniva specialmente dagli ciali

;

ed

soldati,

suoi effetti

i

ma

si

dell' Ordi-

ceti so-

alti

facevano sentire non solo tra

ben anco sul complesso delle operazioni

le file dei

guerra,

di

e per conseguenza su tutto V insieme dell' arte militare. Ingeren-

za di donne portava

comando

al

pochi buoni non avevano voce

ma

divenuto più ingegnoso,

capitolo;

frivolo

generali

e

ufficiali

in

ed effimero;

ma

sentavano scene non più voluttuose,

inetti, e

oscene;

era

le arti belle

pre-

le lettere, fattesi

cortigiane del pubblico, studiavano V arte di piacere, di

un momento, l'applauso dei

circoli; tutto era

ruzione; lo scialacquo dissennato rovinava

una

e le private;

arte

suprema

conoscere

di questi era

sapere a quali carrozze dovesse cedere

i

titoli

finanze

blasone e

il

il

padrone, da quali pretenderlo; e blasone

un tempo

le

esclusivi ad ottenere

pi offrivano spettacoli conformi

all'

i

fortuna

la

mollezza e cor-

di servi stava sciopera nelle

folla

pubbliche

anticamere;

le livree,

passo quella

del

una

per loro

pergamena furono

e

gradi militari; ed

andazzo dei costumi

derico trovava in quello di Soubise

i

antico

lusso

il

folla

di

;

i

e

camFe-

vivandiere, di

cuochi, di commedianti, di parrucchieri, di pappagalli, di parasole, e di casse d'

Sorse insigni, gi

XIV,

la

acqua

reazione

;

mossero guerra al

di

grandi al

lavanda. filosofi, distinti

resto del

presente di Luigi XV;

economisti, letterati

medio evo,

ma

i

al

frutti delle

passalo di Luiloro

dottrine-


e delle opere loro,

non maturarono e non

che sotto Luigi XVI Il

tempo

e nel

di quello del francese;

il

sommo

se

non

della rivoluzione.

prussiano, era

dall' esercito

quadro presentato

raccolsero

si

il

duce dava esempio

rovescio

di sobrietà

e di semplicità ne' costumi.

Un* osservazione da nel suo esercito,

quello ehe le basi,

gli

operò

piuttosto

Federico

perfezionare

di

aveva lasciato suo padre, anziché rovesciarne tutte

sconvolgerne

principj, lavorare

i

una macchina tutta nuova, anni prima che tutti e

quanto

a

cercò

eh' egli

è

si

farsi intorno

i

per

costruzione

la

di

quale avrebbe richiesto moltissimi

la

suoi congegni

si

muovessero con armonia

con precisione. Egli aveva mestieri di servirsene presto; vole-

va dunque migliorarla non ispezzarla.

Ed anco

negli anni di pa-

ce che scorsero dal trattato di Vienna alla guerra dei sette anni,

imparate in lslesia per continuare

egli approfittò delle lezioni

nei miglioramenti e nel perfezionamento. Sulle basi antiche potè

aumentare gradatamente

delle truppe senza sconcerto fondamentale dei

crescere

la

senali, potè cito

sua artiglieria e

mantenere

gli

ac-

approvvigionamenti de' suoi

ar-

la disciplina,

perchè già regnava neh' eser-

da lui ereditato; non volle farla nuova,

dizionale. Tutto ciò per

numero

il

quadri; potè

quanto riguarda

la

ma

raffermò la tra-

struttura e V indole

dell' esercito.

Osservando di 30,000

cifra

quale fuvvi ni, si tità

la

proporzione

troviamo che

cito,

il

armi

della cavalleria

di

codesto eser-

non oltrepassò

la

uomini; e che nella guerra dei selle anni, nella

momento

in cui le

truppe ascesero

a

200,000 uomi-

contavano 650 pezzi da campagna. Codesta ingente quan-

d'artiglieria, proveniva da

accennato. La storia moltiplicità delle

arte di

guerra

un motivo che merita

di

essere

ha dimostrato in tutti i tempi che la macchine sta in ragione inversa della solici

dità degli ordini militari. Al l'

fra le diverse

massimo

decadere del milite romano e del-

nel basso impero,

si

portarono

sino a

undici

macchine ogni mille uomini. Le lunghe guerre di Federico II, avendo tolto al suo esercito i migliori veterani, ed esigendo


nuovi e più numerosi sostenere

soldati, indussero quel

grande maestro a

schiere di fanteria coir aumento di pro-

la validità delle

porzione delle bocche da fuoco. Altrettanto accadde più tardi a

Napoleone come vedremo; in molta parte di giovani

mento

grande armata del 1813, composta

la

elementi, ebbe duopo di sensibile au-

nella proporzione dell'artiglieria.

ria

come arma

so;

imperocché

ordinamenti e

Il

considerare l'artiglie-

principale, è segno di regresso

primo elemento

il

dell' azione, è

non

V uomo; e

tutti

i

introducono a sostituire V azione sua, ne indicano

o

1'

oppure V

inefficacia degli

valgono a mantenere V insieme e 1'

base degli

mezzi materiali che

s'

insufficienza,

la

progres-

di

di guerra, la vera

la

decadenza

ordinamenti che non

vigoria

per

indispensabili

azione collettiva. In seguilo a ciò, puossi affermare senza tema di errare, che

sebbbene

1'

artiglieria presti e

non può prendere

vigio nelle battaglie,

quando questa

teria

grande appoggio ed

a quel «

sommo

II,

al

alla

fan-

sue pro-

le

nostre

osservazioni

quanto

su

senza riportare un giudizio emesso da Napo-

modo

di agire sul

campo

di battaglia attribuito

capitano.

Gli esiti felici, dice

Napoleone

(1),

che

il

re di Prussia ot-

tenne nella guerra dei sette anni, vennero considerati siccome

prodotto

di

di

utilità.

Non possiamo terminare leone intorno

primo passo

il

trovi nel pieno esercizio delle

si

ser-

sempre un' arma secondaria, quantunque

prietà, e rimarrà

operò Federico

debba prestare un immenso

un nuovo ordine

di tattica

per

le battaglie;

il

ordine

eh' egli avrebbe inventato, e che vien detto obbliquo.

Federico ha dato,

in

codesta guerra, dieci battaglie in

sona, e sei col mezzo de' suoi luogotenenti, compresivi

Maxen

e di

Landshut; su quelle date da

sette e perduto tre

;

lui,

ne ha

i

per-

fatti

di

guadagnato

su quelle date dai suoi generali, ne ha per-

duto cinque e guadagnata una. Su sedici battaglie, la Prussia ne

[i] Mùìiioires

ik

Napolém stampate

nella Bibliotèqw di

Lisk&khe e Sàuvan.


— ba guadagnalo otto battaglie

in

cui

moderni

Ma che variano

perduto otto. Non avvi

e

una

re si sia valso di

il

in tutti

cosa è adunque l'ordine obbliquo

alla vigilia, sia

il

manovre

che tutte

le

giorno

una

di

?

fatte

I

suoi

partigiani

sua per

appartengono

quo. In

tal

tro Cesare;

manovrato

caso, Ciro ha

taglia di Tirabrea; il

sinistra,

all'

ordine

obbli-

ordine obbliquo alla bat-

in

gallo-belgi alla battaglia della

i

Sambra con-

maresciallo di Lussemburgo a Fleurus, ove appro-

un'altura per ispuntare

rough a Hoechstaedt;

moderna,

in cui

la

del

dritta

nemico; Marlbo-

principe Eugenio a Ramillies ed a

il

Non havvi quasi alcuna

rino; Carlo XII a Pultava.

le

da un esercito, sia

oppur anco

portarsi alle spalle del nemico,

forzato

antichi

battaglia, per rinforzare la sulla

tica o

queste

secoli.

i

linea sulla dritta, sul centro, o

di

di

nuova; non ha

d' avviso.

Gli uni dicono

fittò

alcuna

tattica

che non sia stata attuata dai generali

fatto cosa alcuna

e

1.65

il

To-

battaglia, an-

generale che ha assalito non abbia raf-

sue colonne d' attacco, sia con un maggior numero di

truppe, sia ponendovi

truppe

come

scelte

granatieri,

sia

con

grosso numero di cannoni. Se Federico avesse inventata questa

manovra, avrebbe inventata tica

quanto Altri

il

la

il

la

guerra che sventuratamente è an-

mondo.

dicono che

l'

ordine

obbliquo è

re di Prussia faceva eseguire alle parate

quella di

manovra che

Potsdam, e per

quale due eserciti erano sulle prime in battaglia

parallela-

mente. Quello che manovrava, portavasi sopra una delle suo avversario, o col mezzo di

un

o di uno di colonne aperte, senza che

accorgesse,

e

1'

assaliva

senza

che

ali

del

sistema di colonne serrate,

si

il

generale nemico se ne

avesse

tempo

a soccor-

rerla.

Ma mentre che bliquo, presta

il

1'

esercito marcia per prendere l'ordine ob-

fianco; se è assalito sarà battuto; e V ala mi-

nacciata verrà agevolmente posta fuori di pericolo rafforzandola colla

seconda linea o colla riserva.


bisognerebbe che

Inolil e

che vuol prendere cui esso

T

linea di operazione dell' esercito

la

ordine obbliquo, fosse dal lato

appoggia, senza di che esso

si

rebbesi a conseguenze moleste. Sonovi

che non di

violano impunemente.

si

su

due principj

guerra

in

primo

Il

dell' ala

perderebbe, ed espor-

si

non

è di

marcie

far

un esercito che trovasi in posizione;

fianco innanzi ad

condo

la

il

se-

conservare con cura e non abbandonare mai senza mo-

di

tivo la propria linea di

Laonde, havvi

operazioni.

che

giani dell' ordine obbliquo chi vuole

senza che

il

nemico se n'accorga, ed

la

guisa

in

fra

manovra

parti-

i

sia

fatta

ne

eh' esso

ri-

t

manga

sbigottito e sorpreso

e che venga eseguita

;

di

notte, o

al

nemico,

favorita dalle nebbie, o coperta da qualche velame.

Ma poiché

questa manovra dev' essere nascosta

èssa non è un ordine tattico slessa,

ma

nella

sorpresa

E

sono usate

le

imboscate,

in tutti

non

risiede

marcie

le

occulte,

e

le

delle

sorprese, si

tempi, non solo da truppe disciplinate,

i

che produce;

sbigottimento

e nello

in

imboscate, delle marcie occulte,

essa è del genere delle

sorprese.

sua forza

la

;

ma

da selvagge ed indisciplinate. Federico ha dato, nella guerra dei sette anni, dieci battaglie; in

nessuna

Potsdam,

di esse

in

di cui si è servito,

Ma, dirà taluno, l'

ha

fatto eseguire le

nessuna ha

erano conosciute e praticate

delle riviste di

la battaglia di

Lissa è

il

in tutti

capo

d'

i

tempi.

opera del-

ordine obbliquo. Egli è certo che questa battaglia è bastevole

a rendere

immortale

evidenza

suoi

i

il

grandi

carattere morale di Federico, e pone in

questa

vittoria se

serie delle

militari;

talenti

nulla che assomigli alla

manovra

non che

accidentalità.

alla

Se

il

di

il

ma

essa non presenta

Potsdam. Federico non dovè

sorpresa; essa appartiene

principe di Lorena avesse

una pattuglia, una sola vedetta innanzi stato avvertito che in

manovre

uso di nuova manovra; tutte quelle

fatto

alla

sua fronte, sarebbe

re di Prussia marciava di fianco, e passava

un padule che sembrava impraticabile per assalire

sinistra: vi

avrebbe

avrebbe mandato

fallo

alla

avuto

avanzare

la

la

la

sua ala

sua riserva; e nel tempo stesso

sua destra e

il

suo centro;

avrebbe


— còlto di fianco

prussiano, in fllangrante

esercito

1'

167

delitto, e

lo

avrebbe disfatto. È dunque uno strano abuso quello di confondere una sorpresa con un ordine stabile di manovra. col giudizio dato dal

Convenendo

sommo

»

genio che brillò di

tanto splendore sulla fine del secolo scorso e ne' primi anni di

questo, noi non sosterremo che Federico di

inventore

sia stato

II

ma

nuovi metodi e nuovi sistemi nell'arte della guerra;

non

toglie, e

ramenti

Napoleone medesimo abbia

egli vi

mezzo o con un mici e

altro, siasi più volte trovato sul fianco

1'

si

ardimento;

abbia dato

felici

scorga

ma

1'

che

insieme, 1'

la

prontezza,

il

un

con

ch'egli,

toglie

dei ne-

abbia battuti; che nei movimenti per effettuare

li

disegno tattico, vi chio, e

non

recato; ciò

ciò

che grandi miglio-

lo attesta,

suo

il

colpo d'oc-

ardimento, sebbene talvolta non

risultamenti, era

appoggiato

all'

inabilità degli

avversarj nelP arte delle manovre; ardimento logico, non

cieco,

non dissennato. Nel paragrafo sotto Luigi

XV

2.°

siasi

di

questo

inaugurato

capitolo in

mamento. Esporremo qui alcune di quest' utile instituzione.

I

abbiamo

Francia

il

particolarità

soldati

erano,

loggiati presso gli abitanti; ad eccezione

come

veduto

sistema del casera

schiarimento

come dicemmo,

dei

al-

distaccamenti ne-

cessari alla guardia delle cittadelle tutti gli altri erano disseminati nelle piazze,

i

cui abitanti

nanze avevano regolato ospiti; oltre al letto,

dovevano fornire ad

le

li

alloggiavano.

somministrazioni

ad un posto

al

essi gli utensili

loro viveri. Quest' onere era

stato

Parecchie ordi-

da farsi a codesti

fuoco, ed alla

candela,

si

da cucina per preparare convertito,

nelle

piazze

i

di

guerra, e nei quartieri d' inverno, in un' imposta delta utensile;

ed era una gratificazione di tre

lire

per ogni mese di soggiorno

a ciascun fantaccino, e nove a ciascun cavalliere.

Ma anche

siffatta

disposizione subì alcune modificazioni. Il

sistema

dell'

alloggiamento, recava danno, incomodo,

lestia ai privati; disordine, indisciplina nelle

nevano meno

truppe, che

vigilate dai superiori; pericoli gravissimi,

in

morimacaso


— di sorpresa

cogliere

i

per parte de' nemici, in causa della

difficultà di rac-

soldati sparsi in tanti luoghi.

Sorse quindi più volte l'idea

avevano

108

fatto

spaventali dalie spese

acquisto e

di

avevano aggiornato V esecuzione

un termine

al

casermamento; alcuni ne

del

esperimento pigliando case

fastidio recato

in

ma

affitto;

costruzioni

di

tutti,

necessarie,

un piano che doveva porre

di

da ospiti che assai

sovente

di

ri-

tornavano o mutavansi.

La condizione una volta

in

non permetteva

delle finanze

piano di casermamento

il

di eseguire tutto

tutta

in

ed

Francia;

la

ministro D' Argenson cominciò con Parigi. Antico luogotenente

il

di polizia

ciò

che

la

di

questa grande capitale, sapeva meglio di ogni altro

sicurezza pubblica e privata avrebbero guadagnato in

tale innovazione; sapeva

altresì

che

esempj

gli

dati

da Parigi

divenivano leggi per tutte le altre città; laonde fece costruire ca-

serme

pei reggimenti delle guardie francesi e delle guardie sviz-

zere; le situò in

modo che

in caso di turbolenze potessero

vire di cittadella, e che in ogni tempo, utili pei soldati,

tessero mai riuscire d'

nosciutine

veduta

la

i

incomodo

vantaggi a Parigi,

cittadini.

ai

tutti

i

la

quali avevano

i

magnificavano nelle

non tardarono gV imitatori. Le piazze

offrirono fondi per essere francati dagli l'

ecco che, rico-

provinciali

nuova istituzione nella capitale,

città loro, sicché

Ed

ser-

non po-

alloggi;

di

guerra

piazze

le

del-

interno, le quali, senza bisogno di truppe per loro difesa, de-

sideravano aver presidj di cavalleria affine di assicurarsi

la

con-

sumazione dei loro foraggi, ottennero questo vantaggio costruendo caserme.

Ecco adunque spiega

to in qual

Esponendo ora alcuni cenni

modo

passò

si

biografici,

non

ci

la

bisogna.

troviamo in

questo capitolo imbarazzati nella scelta; imperocché abbastanza

avremo detto limitandoci e di Federico

il

a parlare

Sassonia Maurizio (conte di). fìllio

del Maresciallo di Sassonia,

grande.

Nacque

a Dresda nel 1696,

naturale di Augusto re di Polonia, elettore di Sassonia, e


— Aurora contessa

di

casa materna re suo

il

di

169

Koeuigsmark. A dodici

anno dopo mostrò

L'

anni

fuggì

dalia

ove militava come volontario

per recarsi a Lilia

padre.

— nuovo

di

suo

il

ardore

guerriero a Tournai ed a Malplaquet, e nel 1710 sotto le

Riga assediala da Pietro

di

battè sotto il

padre

ordini del principe Eugenio di Savoja; poi

gli

Pomerania ed ebbe da

in

mura

grande. Tornato in Fiandra, com-

il

lui

permesso

il

seguì

formare e

di

comandare un reggimento di cavalleria che fu tagliato a pezzi dagli svedesi, malgrado le prove d' intrepidezza date dal quindicenne colonnello. Condusse noi distrasse

diciasette

XII, a Belgrado col

Carlo

per domestici dissapori, se reggente,

conferì

gli

matematiche,

e

nominò

a

cui

ma

Francia, ove

all'

arte

accesa

Orleanese,

1'

campo. Studiò militare

le

riferi-

si

sovrano non aveva eredi, il

per opposizione

conservò se non

campagne, che precedettero

de' più abili partigiani.

che

pericolo di

questa e

di

Scorsero

titolo.

il

guerra tra Francia

possesso della Curlandia; suoi studj (

prediletti, e

Mes réveries

Morto

1*

I

gli

ed Au-

roso esercito che

pace del 1756, brillò

ma

come

vennero ricompensati

riusciti vani

i

compose Y opera

di conseguire

il

suoi sforzi, ripigliò

Le mie

intitolata

vi-

).

imperatore Carlo

successione. Luigi

la

suoi servigj

generale. Tentò di nuovo

grado di tenente

sioni

correva; a Stral-

ivi

Maurizio servì sotto Berwick e contro Eugenio; e nel corso

di tre

col

che

il

Polonia;

alla

anni; ed essendosi nel 1755 stria,

uno

in

ciò

peri-

principe Eugenio. Poi,

di maresciallo di

Curlandia,

la

Russia, non

della

ma

anni,

suo duca eventuale, per iscongiurare

aggregata

essere

andò

n'

grado

il

tutte le scienze

scono. Nel 1726,

i

a

da affrontare, o gloria da acquistarsi,

coli

sunda contro

lo

moglie

passione della guerra. Ovunque erano

dalla

XV

conferì a Maurizio un

mandò

sciallo di Belle-Isle;

VI, scoppiò la guerra

ed

a

in

Boemia sotto

il

per

comando comando

Maurizio sono dovute

la

la

sua

nel podedel

mare-

presa di Praga

e di Egra.

Intanto, avendo tere

il

Vol.

il

re di Francia fatto

principe Edoardo sul trono II.

Stor. dell' Art. Milit. 22.

proponimento

d'Inghilterra,

di rimet-

Maurizio ebbe


il

comando

vtioto

il

170

-

della spedizione;

ma

un'orribile tempesta

disegno

;

non impedì che

locchè

mandò

a

comandante fosse

il

inalzato alla dignità di maresciallo.

Continuando

guerra per

la

la

successione dell'impero,

maresciallo andò in Fiandra con Luigi fece acquistare

nuova importanza

alle

XV;

nuovo

il

e si fu allora ch'egli

truppe leggiere. Nelle tre

successive campagne, del 1745, 46, 47, portò alta la sua riputazione colle battaglie di Fontenoi, di

presa

di

fine alla sua carriera

Ebbe

Rocoux, e

di

Lawfeld. La

Maestricht, susseguila dalla pace di Aquisgrana, posero militare.

onori e laute ricompense; titolo di maresciallo ge-

alti

nerale dei campi e degli eserciti del re, che lo poneva

pra

di tutti

Una febbre perniciosa Natura dell'

lo

uomo

al di so-

marescialli di Francia.

i

lo

spense nel 1750.

aveva dotato nel più alto grado

Ad una

di guerra.

di tutte

le

qualità

forza erculea, aggiungeva una rara

intelligenza ed un'attività infaticabile.

Aspro

talvolta e severo,

tornava presto

mal comportava

sè stesso, e l'odio

in

la

contraddizione;

non iuvase mai

il

ma

suo animo

benefico.

Umano uni e

Era

co' suoi soldati

slima degli

la

e

coi

nemici,

godeva

Y amore degli

altri.

aveva aspetto nobile e

alto di statura,

marziale; ed

sorriso gentile temperava alquanto in lui la ruvidezza cui

carnagione bruna e a'

la

un sua

sue nere e folte sopracciglia, imprimevano

le

suoi lineamenti.

Ebbe due

passioni forti: per dominio sovrano, e per le donne.

Disprezzava intrighi;

il

la

Chiamava

loro; la

ma

vita

quella de' sapienti, ^ degli artisti, de' let-

un sogno; e morendo disse

dico, a proposito della gloria e fatto

Di

un bel sogno. lui

loro

cortigiani; la futilità della loro vita e dei

vuoto della loro testa. Viveva a Parigi in una società

che non era terati.

i

fortuna

da

lui

al

suo me-

acquistate

«

Ho

»

scrisse Federico

l'eroe della Francia,

il

il

di

Turctma

Prussia a Voltaire:

«

Ho veduto

del secolo di Luigi XV. Mi sono


171

erudito co' suoi discorsi ncll' arte della guerra. Pare che questo

generale sia

professore di

il

tutti

generali dell'Europa.

i

»

Di quanto egli operò pei miglioramenti dell' esercito francese,

tempo

a suo

Come

chiama cuore amano una

principi da cui dedusse massime

parte de' di

dicemmo.

lo

scrittore, stabilì su ciò eh' egli

strategia morale.

Supponete,

«

die' egli,

guerra

di

e

precelti

che una colonna

margine

«

tacchi un trinceramento, e che la sua

«

della fossa; se a cento passi di là, fuori dal trinceramento,

«

pare un pugno d' uomini, è certo che quella testa

«

o non sarà seguita.

«

obbligati

«

mettere

«

volta

«

avviene perchè

il

battaglioni tutti contro

nemico

lo

dono cq^e che non

«

essa decide di tutte

«

ed è ciò che

s'

Quando

s'

guardarsi

sta

dietro

battaglie. Questo io

le

chiamo

Ciò

più parte delle cattive

«

guerra; e

siasi

avvisato di cercarvi

cuor umano, réverics). Io

ragione

la

Un nonnulla cangia

riuscite.

guerra;

alla

il

mi fece compor quest'opera (Mes

credo che nessuno

della

tutto alla

deboli mortali non son menati che dall' opinione

i

Con questi

come con un

dati,

tutto ciò che ha scritto

siero regolatore di

è

dal

fuggirà.

aspettavano. È regola generale

«

per guida,

filo

maresciallo

il

di

si

Sassonia,

il

troverà,

».

in

saggio pen-

tulle le sue proposizioni o riflessioni.

suoi scritti diversi sono:

I

,

°

Le mie

sviluppa

le

visioni.

alla

alla

quest' opera

In

sue dottrine.

reclutamento,

mauovre,

I

propone

sue idee, e

le

più interessanti, sono relativi

capitoli

cavalleria, alla disciplina, al

passo ed

alle

fortificazione passeggiera, nella quale loda le opere

distaccate, e proscrive di

bisogna

com-

fermerà

parapetto, perchè se una

il

sorpassa, quel che

«

ai

si

testa scappa agli uomini ogniqualvolta acca-

la

«

1

sul

sia

cuor umano....

il

trinceramenti,

difendere

a ì

E perchè? È

testa

at-

i

trincieramenti continui. Espone un piano

guerra ipotetico, prendendo

la

Polonia per

teatro

delle ope-

razioni. 2. °

suo;

Trattalo in

ogni

delle

legioni.

modo non

È contestato che

merita

la

tale

voga che ebbe;

lavoro e

senza

sia il


quadro interessante

che

veritiero

e

vi

dell' esercito

fa

si

di

que' tempi, non meriterebbe di essere consultato.

Memorie

5.° Lettere e

scelte fra

carie

le

originali

mare-

del

sciallo di Sassonia.

Federico

Nacque

grande.

il

gennajo del

nel

bizzarro e strano che fu re Federico Guglielmo

1712 da padre I;

quale con-

al

ma

viene accordare qualche ingegno nell' amministrazione,

da

deturpato

rattere fu

ganze erano

che non mai fuori

tali

Esatto e diligente nel il

disegno

abbominevoli

trattare

ottenere per

d'

la

economia

lo

pianta

60

i

di

di

pose

in

grado

alla

tenere,

70,000 uomini; ed

a

primo

il

in

tal

sua popolazione. Stretta in

pace,

una

disciplinati,

che

tempo

modo

di Versailles e di S.

di

Giacomo avreb-

bero sembralo presso loro una squadra mal destra. di

queste forze non

non

che qual

Ed forti,

mente

tempo

come

paese,

il

cui

in

unica

misura

diveniva

la

Ma

forza.

inclinazioni

la

divenivano

passioni,

tulle

parsimonia

sordida avarizia degenerava; l'amore per

in

V ordine militare

passioni

le

in

mania pari

dese pe' tulipani. Mentre

a quella d'un

gì' inviati

la

mentre

il

della corte di

cibo posto innanzi

principesse del sangue regio di Prussia la

era

fame, e tanto cattivo eh' eziandio

pompa

borgomastro olanBerlino

uno stato di tanto squallida povertà da muovere a

capitali straniere,

La

indole di malattia morale ed intellettuale.

dell'

attutare

a

umilia-

le

partecipavano

in

mezzo

suo, senza confini e in

Federico Guglielmo era siffattamente mal regolata, che

tutte le sue

e

se

nemico formidabile ed allealo prezioso.

infatti, in

di

signore

Il

poteva essere riguardato da' suoi vicini

un esercito era indispensabile per risparmiarsi

zioni in

formare

a

potenze europee totalmente

fra le

di

reggimenti ddla Casa Reale

ca-

il

strava-

cui

manicomio sonosi vedute.

affari, fu

sua estensione ed

alla

le

Prussia, col mezzo di un vigoroso

ordinamento militare, un posto sproporzionato

gli

e

difetti,

a'

riso

principi ed

troppo all'"

eran

ai.

per

scarso

affamato destava

ripugnanza, niun principe veniva riputalo tanto fanatico per reclute di alla stalura. L' ambizione del

re

consisteva

nel

le

for-


mare una brigata

ed fn

giganti,

di

paese

ogni

che

Europa limilavansi:

alla sola

gire agli arruolatori di Federico sette piedi, trovalo in

di

no, ricevè un ingaggio

somma

che

Questa

follia

che torreggiasse

testa

quasi

di

era

la

mille

trecento

e

salario

il

Irlandese,

aito

ambasciatore prussia-

dall'

lire

sterline,

ambasciatore.

dell'

più assurda; imperocché un giovane robusto

cinque piedi,

di

Un

Guglielmo.

Londra

molto oltrepassava

di

dell' altezza

dollari,

tali ricer-

bazar di Àleppo, del Cairo o di Surate poteva sfug-

sulla folla ne'

più

niuna

suoi

agenti

gli

facevano incetta d' uomini di altezza straordinaria. Nè

che

poteasi

sarebbe riuscito con tutta

per alcuni

arruolare

probabilità un

soldato

assai

più prezioso. Egli è notevole che sebbene

Federico Guglierao fosse

bene

fine principale del

il

avere poderose forze guerresche, seb-

di

suo regno formi un' epoca importante nella storia della

il

militare

disciplina, e

passione sua dominante fosse

la

alla

pompa

fici.

Noi temiamo che l'avversione di

effetto di

umanità,

ma

uno

soltanto

avaro

a quello di un

lui

per

la

ma

prezioso tesoro. Egli guardava

il

a

loro

la

fanteria

nemica;

capricci.

ma

Amava

raccoglierlo,

al

a

di

porre

tempo futuro

in cui

mo'

pecore, in-

di

questo tempo futuro

lontanava sempre; ed è probabile che se

la

prolungata

superbo non

di

treni' anni,

giammai sperimentalo ne'

campi

il

suo

esercito

duro

servigio più

Egli riguardava codesto esercito il

briglie, la sella, gli stivali:

giuugevasi

da

lui

vita di lui

una

finta

si

si

al-

fosse

avrebbe battaglia

vicini a Berlino.

continuamente lustravansi

de' cavalli;

di

Il

che assomigliasse

cuore non reggevagli

il

sue schiere patagone avrebbero cacciato,

nanzi

amore

guerra non fosse

mille

de' suoi

danaro.

proprio

pel

numerarlo, vederlo crescere ; a rischio

V

marziale, egli era tuttavia uno de' principi più paci-

sentimento che provava pe' suoi soldati pare

le

governo di

«

un po' più che

a' nei

riuniti,

ed

come un

soldato,

fucili,

i

iutrecciavasi si

lusso, la

una parata;

guarnitura,

con nastri

la

fosse continuato, dice Federico

al belletto ».

Ma

i

le

criniera II,

più grandi mezzi militari

erano destinati ad essere adoperati da uno spirito

assai più del suo audace ed ingegnoso.


Può

dirsi

con sicurezza che Federico suo

ricevè da na-

figlio

tura intelletto vigoroso ed acuto, fermezza rara di carattere, intensità di volere. In quanto alle altre qualità di

severare se

debbansi ascrivere, od

natura

a

as-

lui è difficile

edu-

strana

alla

cazione eh' ebbe a subire. La storia della sua infanzia è doloro-

samente interessante. Aspra e malvagia era bitudine di esercitare

mente selvaggio.

Il

il

l'

indole di Federico

suo furore sfogavasi bestemmiando

come

se ne fuggiva da essa,

calcio, e le diceva

se un tigre

d'andarsene

si

ammoniva

il

percuo-

e

fosse scatenalo

a curare

a casa

vedeva un ecclesiastico attento

bini; se

a-

passeggiala, ogni essere

le

dava

suoi

bam-

dal serraglio. Se incontrava una signora per la strada,

un

1'

potere arbitrario avevalo reso terribil-

tendo. Allorché Sua Maestà faceva una

umano

Guglielmo, e

guardare

a

gentiluomo reverendo ad occuparsi

i

i

soldati, egli

studio e

di

di

preghiera, e questo pio avviso corroborava con una sonora bastonata;

Ma dóve mostravasi

propria casa.

Il

crabile dei dèmoni.

per

le

Il

della parata; detestava

erano

i

era nella

si

egli

più esa-

il

principe reale mostrava poca inclinazione

mancava

serie occupazioni e pei delitti del padre;

della tavola reale nè tori

più irragionevole e feroce

suo palazzo era un vero inferno, ed

fumo

il

di

tabacco; non amava

divertimenti del campo.

slati fuorusciti francesi

sione ardente per la letteratura e

ai

doveri

il

giuoco

suoi primi istrut-

I

quali avevangli destata pas-

i

la

società

nazione loro.

della

Federico Guglielmo considerava questi gusti come effeminati e spregevoli, e coli' ingiuria

rendeva. dotato il

Il

glielo spezzava:

s'

di

capelli.

A pranzo

fu

messo

pane ed acqua,

a

tanto nauseose che

suo padre

una

e

la

comprava

persecuzione più e

libri, e

il

orecchio squisito, suonava con

d'

padre

principe

lo

gli si

lo

ebbe

calci,

padre

più

moli,' arte

il

flauto,

bastonate, e buone

lanciarono piatti sulla testa; e tal' altra

forti

li

stracciava

glieli

;

ed

tirate

tal

fiata

costretto ad ingoiare vivande

stomaco suo non poteva ritenere. Una volta

gettò a terra, lo

finestra, ed a stentò gli

della cortina. La regina

si

trascinò

s'impedì

di

sul

pavimento sino

ad

strangolarlo colla corda

vide sottoposta

ai

più

bassi

oltraggi


— pel delitto di non voler vedere

pessa Guglielmina, che prese

modo

in

assassinalo.

figlio

il

parte

pel

il

diserzione era

morale

e nel codice

maggior

il

di

tutt'

i

ceva questo teologo regio in una

Federico

di

delitti.

«

delle

sue

proviene dall'inferno; essa è opera* dei

figli

possibile che alcun

figlio

complice del principe, malgrado

in

alla

sua fuga

Guglielmo

la

La diserzione,

di-

semipazze,

lettere

del diavolo;

non è

Un

»

raccomandazione della corte

la

messo

a morte, e parca probabile

principe stesso dovesse subire ugual destino; fu con dif-

il

che T intervento degli Stati

ficultà

di Polonia, e

deburgo mesi

la

Dio possa esserne colpevole.

di

marziale, venne spietatamente

che

giunse

principe era un ufficiale dell' esercito, quindi

una diserzione;

princi-

giovane sfortunato

il

furia del vecchio tiranno

la

La

trattata

fu

fratello,

indegno. Ridotto alla disperazione,

cercò di fuggire. Allora follia;

175

Olanda, dei re di Svezia e

imperatore di Germania salvò

dell*

macchia

dalla

d'

di

crudele incertezza, Federico seppe che

di

la

Casa

di

Bran-

un assassinio snaturale. Dopo alcuni la

sua

vita

sa-

rebbe risparmiata; nonostante rimase lungo tempo prigioniero.

Terminata

medesimo idee del

che

prigionia, aveva

la

e a dissimulare;

padre, dal quale accettò

lo fu soltanto di

cuna occasione

mando

imparato

studiò

si

di

sommessamente una moglie,

ed

in

il

al-

co-

una campagna non segnalata da

alcun avvenimento straordinario. Allora

gusti;

sotto

distinzione,

brillante

del principe Eugenio, in

proprj

a

nome. Servì con onore, sebbene senza

acquistarsi

casa separata, e potè

comandare

a

conformarsi ad alcune

di

gli

si

permise

di tener

abbandonarsi con ciscospezione

quindi

parte per amicarsi

il

re,

in

ai

parte, senza

dubbio, per inclinazione, dedicò un po' del suo tempo alle cose politiche e militari, acquistando in tal

attitudine per gli affari, che

i

suoi

modo gradatamente una

compagni più intimi non

ac*

corgevansi che possedesse. Sua dimora favorita era a Rheinsberg,

ove

si

diede alla letteratura, alle belle

alcuni amici gentili e colti

[1]

V.

Macaula v,

arti,

ed

alla

società di

(1).

Biografia Essays, da

me

tradotti dall' inglese. C.

ROVIGHI.


176

Nel principio deiranno 1740, Federico Guglielmo incontrò

morie con una fermezza e dignità degna saggio; e Federico,

compiva

quale

il

uomo

d'

allora

la

migliore e più

suo ventottesimo

il

anno, divenne re di Prussia. Somigliante

padre per operosità, franco carattere, irasci-

al

economia, inclinazione

bilità,

alla

giustizia ed alle armi, vi con-

giungeva V amor del sapere e della libera

cbe

filosofia

Prussia

in

era stata trapiantata dai profughi di Francia.

Guadagnò

pinione col dichiararsi scolaVo

quale a vicenda

protesse di sue Sotto

e

lodi,

di Voltaire,

promettendo

il

egli l'o-

mondo un nuovo

al

lo

Tito.

quale ispirazione Federico scrisse V Antimachiavelli, dove

la

satireggia le perfidie,

le

astuzie, gli arbitrj

i

insomma

vizj

dai

quali, salito al trono, egli cercò la sua grandezza.

In fatti, la sua politica era quella dell'interesse; la religione

come un

riguardò

pregiudizio opportuno

numi

la

stato

un giusto occhio

in

forza e lo spirito, pur senza

cuore

compiere

di

coli'

al

popolo; fece suoi

diventare crudele. Acqui-

osservazione e colla storia,

e oltrepassare

.e se essi avevano conseguito

il

le

ne voleva

titolo di re, egli

stanza, ed esercitarla senza freno in

si

mise

speranze de' suoi padri

campo bastevole

alla

la

;

so-

grand'a-

nima sua. Niuno poteva dubitare ch'egli possedesse belle

doti;

ma

la

dolce vita epicurea che aveva condotto, l'amor suo perla buona cucina ed

il

la letteratura

buon

vino, per la musica, per la conversazione, per

amena, induceva a riguardarlo come un voluttuoso cambiò. Studiò

nel senso e nell' intelletto. Salito al trono tutto la

sua posizione;

vide

le

abbracciò

passato,

sue provincie sparpagliate,

potenza precaria

e cinta

era più ristretta fra

prima,

il

ma

le

le

presente,

1'

di formidabili

vicini; la

gettava rami estesi da tutte

sua

le parli,

sull'

casa

non

vicino e lontano;

Oder,

sull'

fino alle frontiere della Svizzera e della Francia,

tutti sconnessi,

avvenire;

entrale deboli e divise, la

sabbie del Brandeburgo, come un secolo

aveva possessi sul Baltico, sul Weser,

Reno,

il

Elba, sul

ma

quasi

senza comunicazioni, senza rapporti fra sè, piut-

tosto elementi di grandezza e occasione di guerra che

mezzi

di


177

Suo avo, decorando più che consolidando questa nascente re d' Europa; ma sifatto splendore era

forza.

fortuna, prese posto fra

i

soverchio alle forze della Prussia; e trentacinque o quaranta mipiù di rendita mal sostenevano questo titolo prematuro.

lioni al

Casa

Russia serravano

d' Austria e la

suoi stati alle due estre-

i

mità; colossi coi quali egli non bastava a cozzare. La toccava

Brandeburgo;

il

Polonia, quando

fosse

Pomerania,

gli

questo

stato

svedesi,

Sassonia

beli' elettorato, rinvigorito dalla

ben governato, avrebbe bastato da

La Svezia impacciava

solo a soverchiarlo. e

e

sempre

sue frontiere verso

le

dal Grand' Elettore suo

vinti

proavo, fecero tremare suo nònno sotto un Carlo XII che poteva

occupava da gran tempo

rinascere. In Germania, Casa d' Austria la

principale influenza; e

targliela, le era stata quasi

quando veniva geloso

la

Prussia, non che

della costituzione sua, e

gusti trattati di Westfalia che n'

proprio seno la

germanica

i

protettori,

ma

Francia assumeva

la

libertà. Se alcuna

vi

reclamava

Casa nelT impero

pareva destinata quella

di

au-

gli

la base, non cercava nel

erano

aspirare a questa nobile tutela, ben

burgo

pensare a dispu-

sempre servilmente devota. L'impero,

più che

difendere

di

avesse potuto

quella

di

Annover, testé salita

d'Inghilterra, e che poteva recare nella bilancia tutti

i

Brandeal

trono

mezzi

di

quella poderosa nazione (1).

Se non che altra cosa sono

le

nazioni,

altra

per questa parte Federico potea riconfortarsi

Debole ed inerme era Maria Teresa, peratore Carlo VI,

il

1'

di

orfana e

i

loro

capi

;

e

buona speranza. 1'

erede

dell'

im-

quale moriva nel dì 20 settembre del 1740;

e Federico scorgeva in ciò un' occasione propizia per rendersi più

forte e sicuro.

Reclamò

allora alcune parti della Slesia

tendeva usurpate dall'Austria

alla

Casa

di

che pre-

Brandeburgo;

ma

le

sue vere ragioni erano un pingue tesoro, settanlamila soldati agguerriti, circostanze politiche, e

(1)

Guibert,

Vol.

II.

Èlorje

du voi de Prusse.

Stor. dell' Art. Milit. 23.

persuasione che

le

entrate del


— paese fossero sue e ne patti;

ma

178

È

potesse disporre.

moderazione, diceva

la

vero che

che

virtù

è

egli,

non devono sempre praticar a rigore, attesa

la

accomodamento, faceva occupare

uomini

avviso, uè

cercare alleati o sentire ambasciadori, mentre spediva a proporre un

i

corruzione del

mandare

secolo (1); per cui senza dir parola, senza

violava

gli

a Vienna

sue

la Slesia dalle

truppe.

Avendo

ed essendo giunto

egli lasciato Berlino,

bre a Crossen, volle

il

che

caso

in quel

una corda, probabilmente logora, della cattedrale.

sinistro presagio,

favorevolmente questo segno;

terra nel suo sbarco in Africa, gridò

con esemplare prontezza drà: sarà questa

la

«

Africa

di spirito disse

campana

nella nazione idee

impressioni,

come Cesare,

e,

la

ruppe. Ciò fu preso per

imperocché regnavano ancora

superstiziose. Per islornare le cattive

a

si

rompesse

si

appesa

a cui stava

La campana cadde, e

dicem-

21

il

stesso

«

il

tengo,

li

spiegò

re

il

quale, »

cadendo così egli

Ciò che è elevato ca-

sorte dell' Austria nemica.

»

(2).

Le prime imprese non promettevano un gran generale;

mai carriera

d' illustre

comandante incominciò

nefasto, di quanto riuscì per lui la prima sua

in

battaglia

combattuta a Mollwilz. La cavalleria, che comandava fu

messa

campo

in

fuga.

Non abituato

di battaglia,

perdè

la

al

tumulto ed

calma, e troppo

chio a coloro che lo sollecitavano a salvarsi.

portò molle miglia lunge dal -

rin,

pomerano, dirigendo

rosamente

la

1'

campo, mentre esercito

la

ih

che fu persona,

un

alla strage

di

presto

orec-

Il

suo

diè

cavallo

lo

maresciallo Schwe-

Prussia, sosteneva

valo-

all'

ala destra della fanteria;

disposizione a martello, presa accidentalmente da tre bat-

taglioni, rimediò

all'

inconveniente.

fermezza delle truppe, trionfarono.

(1)

non

giornata sebbene in due luoghi ferito. La fuga della

cavalleria, aveva tolto ogni appoggio

ma

di

il

e

modo più

Frédérig, Histoire de mon temps.

(2) Id.

V arte

del maresciallo, e la


— La

notizia fu portata a tarda riotte

locchè

re aveva preso rifugio;

il

Mollwitz egli

A

quella

di

tazione. Vi

fé'

in

un molino nel quale che

dire

battaglia

alla

di

era coperto di gloria e di farina.

si

compiutamente coir energia

Chotusitz, cancellò

macchia che deturpava

e col coraggio personale, la

commise

ma cominciava

errori;

cominciava a conoscere

essi;

179

lo

la

da

profìtto

trar

a

scacchiere su cui

sua ripu-

giuocava

si

la

partita; la battaglia fu vinta da' suoi; ed egli confessò più tardi

che lui

il

buon successo non doveasi per alcun conto

come

generale,

bene

al

valore soltanto

ed

attribuirsi alla

a

fermezza

delle sue truppe.

L' invasione prussiana era stata favilla d' incendio universale;' i

nemici

dell'

giovano; e siccome

gli

gli

presentava prospettiva di maggior vantaggio,

gli

amici

alle

vendette del nemico comune, e

Maria Teresa che I

lui,

gli

cede

la

si

Neil'

e qui

le ostilità,

elettore, invase la

Memorabile ché terminò

in

grandi capitani

rappattumò con

nuova rottura all'

al

di

imperatrice

marciò altraverso

rato di Sassonia senza darsi molestia intorno l'

abbandonò

egli

autunno del 1744, senz' avviso, senza

conveniente, ricominciò

egli

pace

destarono timore che a

gli

vittoria piena, si rivolgessero;

data fede, nuova lega con Francia, nuova guerra e regina.

la

Slesia.

progressi delle armi austriache

dopo

ma

Austria erano divenuti alleati di Federico;

non sa d'alleanze se non quando

pretesto all'eletto-

permesso

del-

Boemia, e minacciò Vienna.

fu questa guerra nella vita di Federico, essendo-

essa il

il

suo

noviziato

nell'arte

bellica.

Furonvi

cui ingegno militare, precoce e naturale, asso-

migliava ad intuizione;

ma

il

progresso di Federico nella scienza

militare era semplicemente quello che

un

uomo

dotato di

coltà vigorose fa in qualsiasi scienza a cui applichi la sua

fa-

mente

con ardore e diligenza.

Le

vittorie della Francia nei

Paesi Bassi, a Fontenoi, a Ro-

coux, a Lawfeld, non dando più motivo di temere che Maria Teresa potesse dettar legge

all'

Europa, Federico incominciò a me*


180

ditare una quarta violazione de' suoi impegni.

concluse pace, e

La guerra

mo

nel

si

vi

1'

ma

come dicem-

finì,

col trattalo d' Aquisgrana. Fra tutte le po-

presero parie Federico fu

solo aggiunse definitamente Slesia;

la lega,

trovò assicurato ne' suoi nuovi possedimenti.

de' diversi stati contro l'Austria,

Sunto storico,

tenze che

Abbandonò

il

Non

solo a guadagnarvi.

suo patrimonio

al

immorale

colla sua destrezza

abbassare alternativamente

il

provincia di

la beila

bene

tanto

riuscì

nel-

peso dell'Austria e della Francia,

eh' egli veniva generalmente considerato per quegli che teneva la

bilancia d'Europa;

onore

nella più bassa sfera dei re, ed

semplice margravio.

Il

per uno che annoveravasi

altissimo

re di

non era stato che un

cui bisavo

il

Prussia era riputato dall'universale

per un politico privo ad un tempo

moralità e di pudore, in-

di

saziabilmente rapace, sfacciatamente falso; nè falliva;

ma

tempo

nel

gegno, generale eminente, negoziatore doti, nelle

quali tutti gli

incognite ad altrui ed

voce pubblica

la

stesso concedevasi ch'egli fosse

a

uomo

governante astuto. Le

e

uomini superava, rimanevano ancora sè

medesimo; imperocché

fossero

quelle che spiccano solamente sopra un fondo oscuro. lora

la

d'in-

Fino

di al-

sua carriera era stata, con poca interruzione, fortunata;

e fu soltanto in avversità la quale

senza riparo,

in

sembrava senza speranza

e

oppresso persino uomini

avversità che avrebbe

celebri per la vigoria di mente, che potè manifestarsi la sua vera

grandezza.

Fino dal principio del suo regno erasi negozj in un

modo

sconosciuto fra

re.

i

I

applicato ai pubblici più

medesimo,

egli

vori pubblici, gì' il

il

il

comandante

ministro sopra

interni e gli esterni affari,

il

in

capo, egli

i

commerej

l'

impiegati del

alti

suo governo non erano che scrivani. Egli era

il

tesoriere di sè

intendente dei

la-

e la giustizia, sopra

grande scudiere,

maggiordomo,

il

ciambellano.

Considerato come

amministratore

aveva

molli

titoli

comio; l'ordine mantenuto strettamente ne' suoi dominj;

ad enla

prietà sicura; una grande libertà di parlare e di scrivere.

opera con ardore per assicurare

al

suo popolo

il

pro-

Dava

gran beneficio


pronta e a buon

della giustizia

181

mercato. Egli fu uno

de' primi

governanti che abolirono F uso crudele ed assurdo della tortura.

La persecuzione religiosa era sconosciuta a

meno di stolte Ma il vizio

sotto

ed ingiuste restrizioni che pesavano

vasi allo spirilo esagerato d' inlromessione.

suo talento, F indole

propendere

lo faceva

popolo

dittatoria, le

granatieri.

erano distornati dalla loro direzione

mero

di

regolamenti assurdi;

una

di

I

viaggiare senza

militari, lutto

il

regio

un gran

da

del

commercio; prescriveva

;

obbligato, a

che nessuno po-

permesso; concesso

niva con ordine regio determinata

nu-

frammetteva nel corso della

condizione fosse

data

il

capitali e F industria

frequentare certe scuole dei dominj prussiani tesse

indefessa

L' attività

abitudini

naturale

egli si

giustizia alla stessa guisa di quello

che ogni giovanetto

gli

questo grave difetto. Egli disciplinava

a

guisa dei

stessa

alla

sopra

sua amministrazione, riduce-

principale della

ebrei.

del

suo governo;

il

la

quale, ve-

il

quantità di danaro

che

il

viaggiatore poteva portar seco.

Tale era Federico governatore;

ma

un altro Federico esisteva

Rehinsberg, nel suonatore di violino e

in quello di

poetastro e metafisico. In mezzo

alle

servava

musica, per

la

sua

passione

scrivere, e

per

la

lutto

il

per

socielà

la

letteraria.

tempo che sottrarre poteva

cure

di

la

A questi agli

di flauto,

slato,

nel

con-

lettura, per lo

dedicava

diletti

affari

re

il

di

guerra e di

governo. Al suo

circolo di

dislinti emigrati

;

Potsdam,

la

Bretlagna somministrava due

Giorgio Keit, maresciallo di Scozia, e suo fra-

tello

Giacomo, che avevano combattuto per Casa Stuarda; F

talia

vi

mandava

bate Bastiani,

lo storico

più scaltro, circospetto, e servile

il

I-

Denina, F ingegnoso Algarotti, F abdi

lutti

gli

abbati; la Francia dava Maupertuis che fu posto alla presidenza dell'

Accademia

di

Berlino, Baculard

d'

Arnaud giovane poeta,

D' Argens che fu una delle compagnie più gradite dal re. tutti

del

coloro che entrarono nel giardino incantato piacere,

e

della vergogna,

F abbandonarono il

più

notevole fu

neh' angoscia Voltaire.

Ma

di

coir ebbrezza della

Noi non

rabbia ci

e

tratter-


— remo però più

182

a lungo intorno a queste geniali riunioni, perchè

troppo lungo questo schizzo biografico

amministrazione

dell'

nelle

civile,

derico dedicava principale pensiero

mento

del suo

abbiamo

al

cure

riuscirebbe. Nelle

delizie della

privata, Fe-

vita

perfezionamento ed

all'

au-

modo che più addietro chè un nembo tremendo stava

esercito, e vi riuscì nel

E ben

descritto.

fece;

per iscalenarsi sul suo capo. Ai motivi politici sonali.

suo

Il

s'

mordace

aggiungevano contro Federico

modo

e beffardo

di

odj per-

gli

parlare aveva

pro-

dotto ferite più acute della sua ambizione. Versi satirici contro tutt'

principi e ministri d'

i

Rispetto

Europa attribuivansi

sua penna.

alla

donne, aveva costume di esprimersi in guisa

alle

rendere impossibile

più

alle

dolci

perdonargli;

di

da

per

e,

sua

mala sorte, quasi tutto il continente era allora governato da donne non cospicue per dolcezza. Maria Teresa non era sfuggita a'

suoi motteggi; l'imperatrice Elisabetta di Russia, sapeva che

le

sue galanterie avevano somministrato a

Madama

per oscenità ed ingiurie:

mente

il

mente

capo del governo

ferita;

private

ire,

quale non

[1]

s'

si

per cui, strinse

le

gelosie

sino alla fine

Il

della

considerazioni sull'indole di

fin

qui ricorso in gran parte al bel-

dopo avere parlato

di guerriero,

lui, e di

si

intitolato

dare qualche cenno intorno alla sua

tranquillità che tenne dietro alla guerra dei sette anni.

non

al militare, certo al politico

non

ed

all'

amante

Ma questa

di erudizione,

fu compiuta. L' autore ne

have not continued the article

writlen,

V determined

lo cjive

ori

il

5

sarebbe riuscita

to

apply

my

il

pensiero

novembre

Frederic the Great. Soon

np reviewing, and

lunga

parte che, se

aveva smesso

parecchi anni prima di morire. Ecco quanto mi scriveva

V

Fede-

di

era proposto di ripigliare

politica interna ed esterna, ed intorno alle sue abitudini private, durante la

essa pure interessante,

le

Federico,

nei Biografìcal Essays, ed

celebre storico inglese,

sua carriera

contro

Francia, Austria, Russia, Sas-

(1).

Macaulay, pubblicato

real-

politiche aggiungendosi

formidabile

lega

Per questi cenni biografici abbiamo

Frederic the Great. rico

alle

una

eh' era

ancor più acuta-

francese, era stata

era mai combinala

lissimo lavoro di

un tema favorito

lui

Pompadour,

di

after

self to

my

it

1858.

was

history.

[Non ho continuato l'articolo su Federico il grande. Appena questo fu scritto, ho determinato di non occuparmi di lavori per le riviste, e di applicarmi alla G. Rovighi mia Storia]


— V avrebbero

Confederazione germanica,

Svezia,

sonia,

183

da diverse parti; già se ne spartivano

le

assalito

spoglie; all'Austria la

Slesia, alla Francia parte de' Paesi Bassi, alla czarina la Prussia

orientale,

merania

Magdeburgo ad Augusto di Sassonia, parte della PoLe forze prussiane erano sproporzionate

agli svedesi.

nemiche; Federico non potea, come Venezia, restringersi

alle

dall'arsenale

lagune e sfidare

nelle

non aveva

a difesa,

come

i

Svizzera, le

la

grandi e ben ordinati

quali far perire

era aperto, tutto esposto; che poteva

proteggere, non alleali da

colonie da

da usare, non intrighi ministri; pingue

o di in

si

Europa.

d'

Alpi, nelle

tutto

assalitori;

adunque opporre?

I

fu

il

vedere

si

nascente

s'

sua. Spettacolo

la

fronte

far

farsi

d'

una

scannare;

non valevano

gli

altrettanto

lasciavano battere imperturbabilmente;

impero era cattivo

e ridicolo.

I

L'

al

la

la celerità de' suoi

zioni per le quali, secondo

il

su-

belle

minuto, per cui anch' essi ap-

plicavansi a perfezionare queste macchine

scevano nè

nelle

esercito

nemici attribuivano

periorità di Federico ai soldati ben agguerriti, che faceano

manovre, e tiravano molti colpi

a

a soffrire ogni disa-

nel gabinetto

era deliberato

ne' trattati,

disciplina

in

Prussia

cantando

erano spinti a nervate a

austriaci, abilissimi

battaglie, e

la

riguardi

parlamento

di

esercito superiore

francesi correvano

russi

i

contentare, non

amanti od opposizione

l'erario,

stro per eseguire ciò che

cortigiana;

dell'

delle

eserciti

qualunque altro, unica volontà

abilità a

meraviglioso tutta

gole

Cambrai;

di

proprio genio. Egli non aveva debito pubblico, non lontane

Il

ed

confederati

umane; ma non cono-

movimenti, nè

felici

le

bisogno, divideva

disposi-

e riuniva le pro-

prie forze.

Scoppiò gli

la

guerra dei sette anni. Quali ne siano

episodj principali, già

metodi

di

guerra

si

accennammo

sieno applicati, lo

nel Sunto

vedemmo

stati

i

storico;

fatti

e

quali

in lutto lo svi-

luppo di questo capitolo.

Terminata

la

lotta gigantesca, Federico dimise ogni ulteriore

pensiero di guerra. Egli era salvo; la sua dai colpi dell'invidia. Se

non aveva

gloria

era

fatto conquiste

al

sicuro

tanto vaste


— quanto quelle

di

184

Alessandro, di

Cesare,

Napoleone,

di

tuttavia

aveva dato un esempio senza pari nella storia di ciò che l'abilità e la

risolutezza possono fare contro la più

rità di forze e

Si

diede

a'

grande superio-

V estrema avversità di fortuna. suoi studj, ed a riparare

causa della guerra travagliavano Partecipò, per isventura,

al

i

gravissimi mali che in

sudditi suoi.

i

primo spartimento

della Polonia

nel 1772.

Visse le

rimanente de' suoi giorni nel

il

in età di 75 anni, lasciando il

Sans-Souci fra

ritiro di

occupazioni filosofiche e letterarie; e morì

17

il

Agosto del 1786

suo nipote Federico Guglielmo

a

tesoro dello stato ricco di oltre

70,000,000

di

talleri,

II

un

ed

esercito di 208,000 combattenti.

Basso

aveva molta memoria, non molta

di statura e bruito,

immaginazione; eccetto sapeva raggiungere nè dità della scienza

poco cercava

la tavola,

po, assai quelli dello spirito, la

i

antica

poco

la

bellezza dell' arte

moderna.

Amò

parenti,

i

piaceri del cor-

i

logico puro,

frizzi, le satire;

forse nessun* altra donna; amici ebbe, non favoriti, e alla pari, e

sapeva

al

ma

riuscire. Ne' pericoli era grande, operoso,

dalle fatiche del governo

sembrava

battaglie col valore,

bisognosi coi soccorsi. Tollerò

la

re fu esposto a tanti

i

ricco

li

libelli,

o

mordace soprattutto

nello scorgere le debolezze a'

trattava le

lo

faceva

spedienli;

e

i

i

letterali

vinti col rispetto,

libertà dalla

i

stampa, nè alcuni

lasciò cosi impuniti.

appariva vivo,

libero,

La sua

finezza

scherzi

eh' egli

nella irreligione. i

difetti,

e

gli

suoi conoscenti, non appalesavano indole buona. Nel suo

santuario di Potsdam, e perfino dei filosofi.

diceva

ed

di

ricchi coi titoli,

Nel conversare cogli ospiti ed amici,

usava

li

trar forza per quelle del corpo.

colla protezione, le coscienze colla libertà,

attraente;

moglie, e

sotto un'aria di confidente franchezza

sapeva dissimulare e simulare. La forte sua volontà

le

non

profon-

bisogno valersene. Protestava detestare

affettazioni e le finterie,

Guadagnava

la

egli,

la

il

«

nuovo Giuliano ridevasi Se volessi castigare una

di Dio, dei re,

mia provincia,

darei a governare ad un filosofo. » Se suo padre


— adoprava

bastone, egli

il

crudeli; e ne bersagliava

185

1'

epigramma,

i

principotti tedeschi pieni di debiti e di

i

ben più

cui colpi erano

pretensioni, la santocchieria di Maria Teresa, la bellezza e

pravazione della Pompadour,

gli

amorazzi

V infingardia,

l'

Tuttoché dispotico, e scarso

di

ranza

di Voltaire,

di Caterina,

imbecillità,

e

la

de-

intolle-

l'

bassezza di

la

Luigi XV.

versalmente ben voluto;

i

filosofi

modi

vano

tipo della loro nazionalità,

tendesse uè la

trascurati, e nel suo valore,

vi

guardasse;

memoria

sua

lore prussiano,

come

ebbe

scotto.

in

dalle truppe; e si

taccata

Avendo chiesto ad uno

buscalo uno

avesse

risposta:

«

A

Kollin,

e

1'

altro,

traendo

dove Vostra

fuori

una

di essi

che portava

sberleffe

pagò

Maestà

le

sul lo

cordone

il

è,

tu che hai

che

palla

Questa mi indica, rispose, che a tutte

«

va-

hanno moltissimi

senza oriuolo, Federico disse: «Mostrami che ora

T orologio;!

il

mostrano molla franchezza

de' quali

Ad un granatiere che per vanità portava

»

riscontra-

fatto egli nè la in-

oggi tra' francesi quella di Napoleone (I).

e molto spirilo anche nei soldati.

yìso,

tedeschi

i

in

nemici erano costretti a stimarlo; e

i

in proposito, alcuni

in qual taverna

benché

servì nella guerra napoleonica a risvegliare

Fu amato specialmente aneddoti

proclamavano un Antonino;

lo

ne' suoi il

simpatia pel popolo, era uni-

v'

era at-

ore devo esser

pronto a morire per Voslra Maestà. Nelle

occasioni

che vanno

al

solenni, sapeva

cuore.

Prima

pronunciare battaglia di

della

di

que' discorsi

Rossbach

recitò

un'arringa che metà dell'esercito era capace d'intendere; «Diletti

amici, diss'egli; quanto

mondo, Io

è rimesso a questa

non ho

che non divisi

[i]

abbiamo

v'

ha nè

Cantù II.

dobbiamo avere

di

caro

al

spada che snudiamo per combattere.

tempo, nè, credo, bisogno veglie, nè fatiche,

costantemente con voi

Vol.

e

Storia universale.

Stor. dell' Art. Milit. 24.

fino

di parlarvi a lungo.

nè pericoli, che

io

Sapete

non abbia

ad oggi; e mi vedete pronto a


186

vi domando, o amici, amore per amore. Una sola parola aggiungerò, non come incoraggiamento, ma come una prova anticipata della riconoscenza, di cui vi sarò obbligato. Da questo momento fin quando prenderemo i quartieri d' inverno, I' eser-

perire con voi e per voi. Tutto quello che è di rendermi zelo per zelo,

paga

toccherà

cito

doppia. Su

via;

non isperate che in Dio. » Sebbene meno comunicativo fosse

co' suoi

sapeva,

tuttavia

co' soldati,

comportatevi da uomini e

di

adunato,

o

signori,

non

buona posizione;

batto, tutto

siamo

mi

1'

battuti, noi tutti

domani.

libro

perchè

in

la Storia

di

ai

come

io pel

ho per

nell'

s' io

Elba.

lo

Se

primo. Questa guerra voi;

noi

finiremo

la

sarcasmi

mio tempo, che comprende moderna, ed la

propria

generali, in cui

indole

la

in

cui

crilica.

1'

acuta

e

fatti,

i

le

autore

Serisse

e dettò

cui

Memorie

le

sono ben

politica; la

ia

indi-

Storia

due prime sue guerre,

le

quali rivelano

mostra

il

molto

e la

genio della disinteresse

V Istruzione militare pe* suoi

scienza è presentala in

dell' esercito

buoni sto-

di Voltaire. Sta fra'

Casa di Brandeburgo, in esposti

Anti-

1'

Melodrammi che

e

materia che ben conosceva;

della

Compose

scrittore.

Epistole

scrisse

Storia della guerra dei sette anni,

dell'

slesso, che,

deve infastidir

politico;

cale le cause, ben

facendo

tempo

preso o annegato

è

morremo, ed

nome

prestarono argomento

tattica

ma

parer vostro,

il

vi

»

machiavelli,

del

nel

tale

suo

altrettanto

Federico lasciò

per

«Io

maresciallo Daun. So ch'egli occupa

il

ma

esercito

annoja, ed

rici,

per chiedervi

della

vigilia

favellava a' suoi generali:

così

che assalirò domani

dirvi

una

Torgau,

lo

tener

circostanze,

discorsi con essi in guisa da produrre effetto. Alla

battaglia

quanto

di

ufficiali

alcune

in

modo luminoso;

prussiano, di tutte

le

tratta

circostanze della

guerra, delle sussistenze, della costituzione del paese, del colpo d'

occhio, della distribuzione delle truppe, dei campi, degli stra-

tagemmi, delle marcie,

delle differenze di religione, dei

de' fiumi, dei combattimenti e delle battaglie, delle

un

esercito, dei

quartieri e delle

campagne

passaggi

manovre

d' inverno.

Si

di

ha


pure P Istruzione segreta rubata a Federico

che contiene

II,

gli

ordini segreti spediti agli ufficiali dell'esercito prussiano, « par-

modo

ticolarmente a quelli di cavalleria, sul

di

contenersi

nelle

piccole operazioni della guerra.

Fra

principali scrittori militari

i

capitolo,

sto

di Prussia

ed

Maizeroi blicò con

si

al

possono annoverare

dell' i

epoca trattata

que-

in

seguenti, oltre a Federico

Maresciallo di Sassonia.

Paolo-Gedeone-Joly

commenti

la

(di).

Brigadiere francese. Pub-

traduzione delle

l'

imperatore Leone. Scrisse un Corso di

e

storico',

è autore

un'opera

di

Istituzioni

militari

del-

tattica, teorico, pratico,

intitolata

Teoria della guerra,

macchine degli

di

un Trattalo sull'arte degli assedj

di

un Quadro generale della cavalleria greca; e tradusse

e sulle

antichi,

Trattalo

il

del generale di cavalleria scritto da Senofonte.

Guischardt Carlo Teofilo. Di famiglia profuga francese. Nacque a

Magdeburgo;

Federico.

dapprima

servì

Compose Memorie

aggiunse una traduzione, dro

;

2.° della

in

in Prussia sotto

i.° delle

Istituzioni militari di Onosan-

Tattica di Arriano; 3.° un' Analisi della

di Giulio Cesare in Africa, descritta

tenenti la Storia della

campagna

campagna

da Hirtius. Pubblicò

le

Memo-

punti d' antichità militare, con-

rie critiche e sloriche su parecchi

Saint-Cyr.

Olanda; poi

militari sui greci e romani, alle quali

di Giulio Cesare in Ispagna.

Note sul genio, la disciplina militare e

la

tattica

degli Egizj, dei greci, dei re aV Asia, dei cartaginesi, e dei romani.

Lloyd Enrico, nato glio di la

un pastore

nel

1729 nel principato

di villaggio, e

propria educazione.

Cominciò

in Austria, poi in Prussia, indi

in

dovè

in

di

a servire a

treni' anni

;

prima

Russia. La sua dottrina è rac-

troduzione alla Storia della guerra dei di

fi-

gran parte a sè stesso

chiusa nelle sue Memorie militari e politiche che

opera

Galles, era

sette anni.

servono Avvi

d' in-

un' altra

Lloyd, intitolata Memoria politica e militare sulla

Gran

Brettagna. Gli altri lavori consistono in saggi sulla politica, sulle passioni, e sulle finanze.


— Kéralio Luigi Felice Si

ha

che, sia

di lui

di

Luogotenente-colonnello in Francia.

).

una numerosa collezione

e militari.

La sua storia

di

critici.

trovano

Le sue pubblicazioni

sulla

Prussia. Pubblicò

ra;

Rus-

di

pa-

tattica della fanteria,

nella

marca

bombardiere prussiano, poi

//

Geometria pei soldati

la

suffragio

il

si

Brande-

di

morì luogotencnle generale nel 1808. Servì in

1737;

nel

filosofiche, stori-

diversi articoli dell' Enciclopedia per ordine di materie.

in

Tempelhof Giorgio Federico. Nacque burgo

opere

delle principali guerre tra la

Porta nel secolo XVIII, ha ottenuto

e la

recchi

(

188

e per quelli che

della guerra dei selle anni in Germania, fra

il

non

/,'

arte della guer-

lo sono', la Storia

re di Prussia e

V im-

peratrice regina co* suoi alleali. Quest' ultima è una traduzione ed

un seguito

di

quella di Lloyd.

Fu maresciallo

Guibert Giacomo Antonio Ippolito.

Due opere ugualmente

in Francia.

sua

vita.

La prima

ventiquattro anni;

è la

il

Saggio generale di tattica che compose a

seconda

scrisse a quarantasette.

Ménil-Durand, pubblicò

la

imperiali; lasciò, sotto

molto notevole per

la

il

Trattato della forza pubblica che

Per combattere

Ligne (Il principe di). citi

campo

di

notevoli aprono e chiudono la

Difesa del

Nacque il

e confutare gli scritti di

moderno sistema

nel

Belgio;

servì

di

negli

titolo di Pregiudizi militari,

profondità delle viste e

per

guerra.

la

eser-

un'opera giustezza

delle riflessioni.

§• 5.°

Esempj Battaglia di Fontenoi.

Si

diede

fino si

all'

occasione

dell'

assedio di Tournay.

Il

re e

il

del-

trovano presenti.

Gli alleati

un grosso

volevano salvare questa piazza, e fecero

esercito.

avanzare


— Forze numeriche. droni

annoveresi, olandesi, ed* austriaci, avevano

Gli alleali, inglesi,

battaglione e 90 squadroni;

51

Duca

di dal

scelse

un

poggiando

All'

destra ad Antoin

erano muniti fra

avvicinarsi del nemico,

campo

centro

il

Sassonia,

di

secon-

i

Cumberland.

di

Posizione.

sonia

la

tulio oltre 50,000 uomini.

iti

primi erano comandali dal Maresciallo

I

battaglia all'altezza di Fonlenoi, ap-

di

villaggio, la

al

non

sinistra

dalla

luride

artiglieria.

di

Maresciallo di Sas-

il

bosco

al

Barry,

di

Bosco e villaggi

Schelda.

Parecchi ridotti erano

costruiti

stati

Antoin e Fontenoi, e sul bordo del bosco. Queste disposi-

zioni, di

francesi aveano 55 battaglioni e 91 squa-

I

tulio 56,000 uomini.

in

;

189

per quanto

rinunciare

Una

all'

testa di

ponte assicurava

olandesi

Gli

il

disegno

passaggio della Schelda.

il

linee

faccia alla foresta di

in

villaggio d' Antoin.

il

Corso della battaglia. tenoi.

buone, svelavano

essere

erano su parecchie

Gli alleati

Barry ed

potessero offensiva.

si

Gì' inglesi

presentarono

attaccarono tre volte Fon-

due

volte

innanzi

Antoin.

Invano. II

duca

di

Cumberland prese una risoluzione che poteva de-

cidere della giornata. Ordinò a Ingolsby di entrare nella foresta di

a

Barry, di penetrare fino

Fontenoi

e

d'

al

ridotto di questo

bosco

in

faccia

impadronirsene. Ingolsby marcia colle migliori

truppe. Trova truppe leggiere, crede a un' imboscata, torna presso

Cumberland si

determina Si

e

domanda di

artiglieria.

passare fra

il

Si

perde tempo, Cumberland

ridotto e Fontenoi.

forma una colonna preceduta da

sei

cannoni e fiancheg-

giata da altri sei. Marcia ordinatamente. Oltrepassa Fontenoi e

il

ridotto.

Allora valleria;

si

ma

oppone le

dai francesi

successivamente fanteria e ca-

cariche sono smembrate, intempestive, senza or-

dine, senza insieme, e per conseguenza senza

effetto.

guadagna terreno,

maresciallo stesso

e

i

crede tutto perduto e

francesi retrocedono.

manda

a

pregare

il

Il

La colonna

re di ritirarsi.

Man-


190

cavano munizioni a Fontenoi ed era stato dato l'ordine

di ab-

bandonare Antoin. Allora

duca

il

Richelieu propone di dirigere quattro cannoni

di

mentre

sulla fronte della colonna,

Casa del

la

che non aveva

re,

ancora caricato, avrebbe circondato da ogni parte. pitare su essa in foraggieri,

»

come

gridò

si

«

Bisogna preci-

tempi della

ai

ca-

valleria.

La colonna, Era

assalita

da ogni parte,

è aperta in dieci minuti:

solo ostacolo alla vittoria.

il

Gì' inglesi, costretti a

ritirarsi,

fecero con calma, senza tu-

il

multo, senza confusione. Avevano perduto 9000 uomini;

i

fran-

cesi 3500.

Epoca:

maggio 1745.

11

Osservazioni l'

idea che

li

credeva

I.

:

sono un applicazione del-

ridotti costruiti

I

aveva intorno

maresciallo di Sassonia

il

combattere

a

abili

posto

in

difeso

ai

non

e

francesi; in

aperta

il

bosco

campagna. doveva fare un ridotto

Si

2.

di Barry.

se

si

più

di

tra

Fontenoi e

Questa negligenza non sarebbe stata

fosse saputo manovrare, e se

di

grave

momento

fossero poste grosse masse

si

indietro di questo intervallo.

ommesso

Si era

3.

prendere potuto

il

trascinare seco

agli alleati la facilità

F ala

mettere una riserva per sostenere o

di

ridotto di Barry. la

di

4.1

discepoli

hanno veduto

d'

di

rovina

dell' esercito

prolungare

sinistra dei francesi,

Tournay L'esitanza

La

e

lngolsby salvò

Folard,

i

i

Ma ebbero

con minore acciecamento,

si

;

5.

bastarono

La

non

profondo, in

favore

sarebbero astenuti dal citare questo le

cariche

della

caval-

rompere questa colonna.

a

vittoria è

francesi che

un argomento

con maggiore riflessione, o

esempio; imperocché quattro cannoni, e leria,

dell'ordine

partigiani

torto

offensivo sul-

Schelda e sotto

francesi.

nella colonna di Fontenoi

del loro sistema.

francese, dando

movimento

il

gettar questi alla

ri-

avrebbe

presa di quest' opera

si

dovuta

al

valore e alla sagacità degli ufficiali

perdettero di animo in

mezzo

al

pericolo.


191

Furonvi errori nei minuti particolari: sciallo

ma

indipendenti dal mare-

poteva stare a cavallo, e non

quale era ammalato, non

il

poteva farsi trasportare dapertutto. 6.

Guadagnò

Il

risultato

la

fu

riserva e V artiglieria.

Tournay che era

presa di

la

lo

scopo dei

francesi.

Battaglia di Rossbach.

Forse numeriche.

-

Imperiali: 27,000 comandati dal principe di

/

Hildburghausen

Sassonia

l

Alleali

Francesi: 36,000 comandati da

Soubise

63,000

Prussiani: 22,000 comandati da Federico

Dopo

la

II.

congiunzione dei francesi ed imperiali a Erfurt,

leva cacciare

i

Posizione.

Federico, che

si

la

trova

presso

Saale in

Lipsia,

Voi.

II.

vuol

li

colonne e

tre

posizione fra Braunsdorf e Naundorf (V. Tav. a

II.

prende P*

1.

a )

colocano a Mùcheln facendo fronte alla Saale.

Gli alleati

si

Gli alleati

vedendo

biano posizione e

4 novembre,

prussiani sul loro

i

pongono

si

all'

alba,

fra il

Mucheln

re leva

il

scere la posizione del nemico. La fanteria collina di

vo-

prussiani dalla Sassonia.

prevenire nell'attacco; passa

11

si

Schortau su due linee,

fianco sinistro,

cam-

e al di là di Branderoda.

campo si

va

e

spiega

la cavalleria

al

a

ricono-

piede della

passa a dritta della

fanteria e va a formarsi più avanti sulle alture. Il

re trova

tanto

vantaggiosa

non osa attaccarlo; quindi e

la

posizione

tira indietro

si

e

del

nemico che

pone

si

fra

Bedra

Rossbach.

Sebbene Federico

in

molte circostanze spiegasse audacia nel

preparare e nel decidere

doveva degenerare linea di condotta.

gli

attacchi, pure

in temerità

la

sua audacia non

quando era libera

la scelta

nella

Laonde, consigliato dalla prudenza, non volle


— tentare

in condizioni

le sorti

192

svantaggiose, e fece un movimento

retrogrado poco lunge dal nemico. Ciò avenne nella giornata del

4 novembre. nemici

I

vogliono attaccare in questa

lo

mandano

posizione;

Saint-Germain all'alba del 5 sulle alture con 9 battaglioni squadroni; e taccare

e 15

per at-

di fianco a dritta

re sul fianco sinistro.

il

ed imperiale

la cavalleria austriaca

teria alleata, indi la

re crede

che

Germain cuopra

marcia su tre colonne,

alleato si mette in

Alle 11 l'esercito

II

movimento

resto fa un

il

all'

avanguardia, poi

la

fan-

cavalleria francese.

nemico

il

la ritirata

;

si ritiri

verso Friburgo, e che Saint-

ed ordina

alle

truppe

della sua ala

dritta e a tutti gli usseri e dragoni di star pronti per attaccare la

retroguardia nemica comandata, a suo avviso,

da

Saint-Ger-

main. Intanto

nemico

il

ferma, a Zeuchfeld;

si

osserva

La

marcia verso Pettstadt.

prussiano, e continua la

campo

il

cavalleria

francese, durante la fermata, passò alla testa. Il

re

porta

al

non crede castello

rapporti; lascia

ai

Rossbach

di

Lufftschiff e che continua le

tende, locchè

le

due Il

e

si

la

mangiare il

alle

nemico

all'

truppe;

si

altezza di

marcia. Allora dà ordine

levare

di

eseguisce con molto ordine ed esattezza. Erano

mezzo.

re rimette

ordine

di

il

comando a

difilare

di tutta la cavalleria a Seidlitz, egli

sinistra

detta Janushugel sia fra lui ed

vimento

vede

e

colle

due linee

Schortau. Una batteria

il

indietro in

di fanteria.

di

modo che

1'

altura

nemico. Indi segue questo mo-

18 pezzi

Un

po' di truppa

lascia a

si

vien collocata verso

il

Janu-

shugel. In questo frattempo, la cavalleria nemica,

girato

1'

ala

sinisira

del Janushugel e

si

del

re, era

che credeva

passata su tre colonne

di

ai

aver piedi

trovò improvvisamente assalita dalla batteria

prussiana posta suir altopiano. Una batteria di 10 pezzi risponde allora a questo fuoco,

ma

senza grande successo,


Corso della battaglia.

siana

portata

è

si

una conversione in

prima

linea,

18

Janushugel; Seidlitz

dimodoché 15 squadroni

dritta,

a

Alle tre e mezza, la cavalleria

là del

di

al

trovavano

si

seconda, e 5 squadroni di ussari sul fianco

in

Senza aspettare V arrivo della fanteria prussiana,

sinistro.

nemica

sulla cavalleria

prus-

eseguire

fa

quale

la

che, non dubitando ancora

di

si

getta

si

avanza con tutta sicurezza, e

alcun pericolo, marciava di fianco

su tre colonne. Il

duca

che comandava

di Broglie,

leata, cerca invano

metterla in

di

in

capo

cavalleria al-

la

è sfondata; e

essa

battaglia;

soltanto due reggimenti austriaci e due francesi pervengono a farsi

strada sulla

dritta

avanzare su

di

mente

ed

Intanto arriva

fianco dritto della fanteria

La

fanteria prussiana,

con un battaglione

nemica

e

a sinistra

ne, cerca

alleata,

in

che

re,

forma

porta

si

di

al

linee.

pure su due linee,

è

martello. Tutta

sempre

alla

la

linea

sinistra per ol-

lato.

trova ancora in marcia su tre colon-

si

schierarsi in battaglia;

di

ugual-

prende posizione su due

comandata dal

nemico da queslp

il

La fanteria

Seidlitz fa

obbliga

li

prussiana, e Seidlitz

riceve ordine di avanzarsi, tendendo

trepassare

ma

due linee;

dopo una breve resistenza.

fanteria

la

su

sua seconda linea, e

darsi alla fuga

a

formarsi

a

essi la

ma

la

batteria arrivala dal

Janushugel colla fanteria prussiana, rende vano questo tentativo

mediante miche.

suo fuoco, e sparge

il

Gli

alleali,

fanno venire sulla loro dritta fa

il

due battaglioni

confusione fra ai

prussiani

colonne ne-

le

di

oltrepassarli,

uua parte della riserva;

avanzare dalla seconda linea

a martello e

la

impedire

per

sulla

dell' ala

prima

il

ma

il

re

battaglione posto

sinistra, per cui oltrepassa

nemico. Verso

le

avanzandosi,

quattro, si

1'

avvicinò

ala al

sinistra

nemico

a

della tiro di

fanteria fucile,

ed

prussiana,

ingaggiò

la zuffa.

La confusione entro bentosto

tra la fanteria alleala,

mincia a fuggire. Seidlitz approfitta di questo

Vol.

lì.

Stor. dell'Art. Mlit. 23.

che inco-

momento per im-


— prendere un nuovo attacco,

nemica

teria

La

Ì94

quale finisce per mettere la fan-

il

un disordine compiuto.

in

ritirata dei resti degli

alleati si effettua verso Friburgo.

Epoca: 5 novembre 1757.

La

Osservazioni.

che ha sorpreso cato 10

sconfìtta

nemico

il

deve

si

in

sagacità di Federico,

alla

una marcia

testa delle colonne in condizioni da

la

spiegamento. Bello

nemico,

e

fu

non permettere loro

movimento per

il

saggiamente furono combinati

ed ha attac-

di fianco,

gli

girare

fianco

il

del

attacchi di fianco.

Bai taglia di Lissa.

Forze numeriche

Imperiali: 84 battaglioni

144 squadroni In tutto 80,000

Prussiani

uomini

circa.

47 battaglioni 154 squadroni In tutto 50,000

I

uomini

primi comandati dal principe Carlo di Lorena;

Federico

il

Federico, che dopo

aveva più nulla

temere per

a

la

la

imperiali.

Il

Parchwitz, ove

novembre

12 il

generale Ziethen

il

ai

disegno di

progressi de-

del 1757 parti da Lipsia e arrivò a

5 dicembre congiunse un corpo comandato dal al

suo esercito,

50,000 uomini come abbiamo

e

portò questo

al

numero

di

indicato.

4 dicembre, V esercito prussiano marciò in quattro colonne

da Parchwitz verso Neumark, di cui 11

Rossbach non

battaglia di

Sassonia, concepì

portarsi sollecitamente nella Slesia per opporvisi

II

circa.

secondi da

grande.

Posizioni.

gl'

i

vi

trovò un corpo di 4000 croati,

parte furono presi, parte fugali dalla sua vanguardia; ed

Neumark verso Borna. disposto nel modo seguente:

5 continuò la sua marcia da

L' esercito imperiale era

5 reggimenti

di

cavalleria innanzi a

L' ala destra appoggiata a

Nypern;

Borna; la

linea

si

questo punto per Leuthen verso Sagschutz, poscia

mandosi

a martello verso

il

lago di Gohlau;

si

stendeva da piegava for-


— La cavalleria nistra ed

all'

ala

195

in gran parte

in terza linea,

destra. Tre battaglioni

dietro

all'

ala si-

granatieri vurtembur-

di

ghesi occupavano alcune abbattute a sinistra di Gohlau.

Corso della battaglia.

1

Fase. L' avanguardia prussiana coni

1

posta di 10 battaglioni e di 34 squadroni, e protetta nel suo mo-

vimento da periale e

la

fitta

nebbia e da alture, sorprese l'avanguardia im-

ruppe, obbligandola a rifugiarsi verso

sue linee.

le

Indi occupò Borna. re,

11

che le

vi

che conosceva perfettamente

aveva fatto

tempo

in

il

sue forze principali contro

peva essere più debole della

1'

manovre

terreno per le

di pace, prese

il

partito di dirigere

ala sinistra del

dritta. Perciò,

nemico, che sa-

appena

delle

le teste

sue quattro colonne escirono da Borna, ordinò una semplice conversione a dritta, ne formò due colonne, colla fanteria la

centro,

al

cavalleria in lesta ed in coda.

A mezzogiorno V esercito prussiano era giunto e Slriegwilz; ivi si allineò;

mandò 4

stra;

battaglioni

spiegarono proletti da

all'assalto

Sagschutz,

di

sua

de-

quali

i

si

una batteria di 10 pezzi.

Le due cavallerie s'incontrano; quella e della destra

Lobetintz

fra

rafforzò a martello sulla

si

l'imperiale è

prussiana;

della sinistra imperiale

respinta;

abbattute

le

sono superate dalla fanteria del re; Sagschutz è preso. 2.

a

Fase. L'esercito prussiano

a dritta, d'

mentre una batteria

ordine del re,

la loro

ala

all'

destra,

e

ala

si

grosso calibro

di

sinistra.

avanza stendendosi sempre

Allora

prendono una

gì'

viene

imperiali

nuova posizione,

forma presso Leuthen un angolo sagliente; mettono

in

portata,

rafforzano la

quale

questo

vil-

laggio forze considerevoli, ed una gran parte delle loro artiglierie viene collocata sulle alture dietro

L'esercito

prussiano

li

segue;

la

Leuthen. cavalleria

cavalleria imperiale dell'ala sinistra, la

assale

la

co, la

pone

in

rotta e fuori di

fianco sinistro della battaglioni.

fanteria

dell'ala

prende

combattimento. Poi

imperiale,

e

fa

si

dritta di fian-

getta

prigionieri

sul

intieri


— frattempo

In questo

196

impegna un

s'

pel possesso di Lcuthen, che alla fine Stani";

mentre

accanito combattimento

rimane

potere de' prus^

in

contro l'imperiale dell'ala destra, l'oltrepassa, e

due

I

cavalleria, a destra

assalti della

buirono assai

s'avanza

cavalleria prussiana dell'ala sinistra,

la

a costringere

gì'

ed

imperiali ad

rovescia.

la

sinistra, contri-

a

abbandonare

il

vil-

laggio di Leulhen. 3.

a

Fase. La fanteria imperiale cerca

narsi fra le

montagne

le

lasciano

tempo. Sprovvista

il

una terza

di Breslavia e Lissa;

di cavalleria

destra dalla cavalleria prussiana che

alla

Allora

imperiali

gì'

Risultalo.

le

i

alle

volta di ordi-

non

prussiani

è assalita

ali,

reca nuovi danni.

salvano alla destra della Weisslrilz, in-

che loro fanno subire gravi perdite.

seguiti dai nemici

si

ma

uomini

perdettero 6500

GÌ' imperiali

tra

morti

e feriti; molte migliaja di prigionieri; 150 cannoni; 50 bandiere;

moltissimi cassoni. Vuoisi che le perdile de' prussiani

mini

tra

morti e

siano ascese a 2000

uo-

feriti.

Epoca: 5 dicembre 1757. Osservazioni (1). La battaglia di Leuthen è un capo d' opera di

movimenti,

di

manovre,

nerali. Egli assale

Tutte

le

a

prezzo

dargli in

posto fra

i

più

in

di gravi perdite

nemico, perchè

guerra: i

due

egli

eserciti

vittoria

compiuta senza

sproporzionate col risultalo.

conformi ai

non fa marcia di fianco dinnanzi al non

si

sono veduti in battaglia. L'

sercito austriaco, che conosce lo avvicinarsi delle truppe

ne.

[1]

Riportiamo, intprno a questa celebre battaglia,

V.

litaires di

il

giudizio di

e-

del re

Napoleo-

Mémoires de Napoléon pubblicati nella Bibliothèque historique

Liskenne et sauvan.

ge-

parte di truppe che poco

una

e riporta

sue manovre, in questa battaglia, sono

principj della

grandi

posizione, vittorioso, e più forte

composto

prima erano state battute, comperarla

a

un esercito

del suo, con un esercito

sola basterebbe

e di risoluzione; essa

ad immortalare Federico e

et

mi-


— conseguenza

in s'

197

combattimenti

dei

Neumarck

di

e

opposte; ed è

questo frattempo

in

che, protetto da un

dalle nebbie, e coperto dalla sua avanguardia,

marcia,

sua

il

gli

sono

rialto e

re continua

ad assalire V estrema sinistra

va

e

Borna,

di

aspetta di vederle prendere posizione sulle allure che

la

dell' esercito

austriaco.

Nemmanco

viola un

secondo principio non meno importante;

quello cioè di non abaandonare la propria linea di operazioni; la

cambia; locchè viene considerato come

che

la

sanno

più

sua linea

ove

siano

possono

quali lo

abbandonò dell'Alta

la

di

Slesia;

sue

spalle

d'

ed

Mediante

minacciare.

linea

inganna

operazioni le

operazioni

l'audacia e

di

della

manovra; imperocché

Neumarck dell'

ma non la

il

per

volte

loro centro,

nistra indietro in battaglia; dritta

minacciare

la

seguì quella

e

una

volta

hanno

linea

di

è suggerito in codesti casi.

di

all'

abilità

impegnati

tentato di rifiutare

fatto avanzare

del re.

Ma

loro

di

cavalleria

la

e

-

le

masse

che avessero

formarsi.

FINE DEL VOLUME SECONDO

la

a si-

Neumarck che Hanno dunque eseguilo

operazioni

prussiane arrivarono sempre adosso a loro prima

tempo

pei

esecuzione, V in-

mediante un movimento

hanno anche

supponevano essere ancora quella quanto

non

quanto era prescritto dalle circostanze

riuscirono a bene. Tre

loro sinistra ed

austriaci,

gli

quali

marcia, Federico

sua

la

i

importanti

punti

rapidità

la

nemici,

i

i

tepidita dei generali e dei soldati, hanno corrisposto

nel combattimento, fecero

ma

abile

guerra. Infatti, un esercito che

sia insegnata dall'arte della

cambii

manovra più

la

PARTE F.



DEL VOLUME

INDICE

II.

PARTE PRIMA

V miei Capo

scolari

VI.

1

temi

1

!

di

Gustavo

Adolfo e della guerra

DEI TRENT' ANNI §. l.o

Sunto storico

§. 2.°

L'ordinamento

In

Uve zia

.

.

»

,

;

In Francia

In Germania §. 3.°

L'azione

Campi

svedesi

Campi imperiali Marcie Ricognizioni Ordini di battaglia di Gustavo Adolfo

.

DegV imperiali

Modo Ordini

di combattere di Gustavo Adolfo di

accampamento,

di

,

marcia, e di battaglia in

Francia Guerra di montagna: Rohan §.

4.°

,

Osservazioni

Carattere della guerra dei treni* anni

Condizioni sociali

Rapporti fra gli eserciti e

le

condizioni della società

.


200

— Pag. 23

Strategia e lattica

La

brigata svedese

»

id.

Cenni biografici: Gustavo Adolfo

»

24

Wallenslein

»

26

Cenni bibliografici

»

30

§. 5.°

Esempj

;

.

.

Battaglia di Breitenfeld

Battaglia di Lulzen

Capo 1.°

§.

VII. Arte militare

ai tempi di Luigi

XIV

»

31

»

id.

»

34

...»

38

»

id.

Sunto storico

ordinamento

»

44

In Francia

»

id.

Reclutamento

»

id.

Fanteria

»

46

§. 2.° L'

Cavalleria Artiglieria:

» i

minatori

49

»

id.

50

genio

//

La

Casa militare del re

.

Altra parli dell ordinamento

.

.

.

...»

Istruzione: esercizi

Amministrazione

.

52 id.

.

.

.

...»

54

»

id.

55

Eserciti

La

47

»

brigata

Fortificazioni

»

56

Eserciti imperiali

»

id.

»

57

»

59

Truppe svizzere

,

9

Casa reale degl invalidi §. 3.° /

L'azione

campi

Le marcie

» »

,

:

.

Ordini di battaglia

XIV

CO id.

»

61

»

id.

.... ...» »

62

Piccole operazioni di guerra

»

66

Assedj: Yauban

»

id.

Metodi diversi di far la guerra sotto Luigi

Folard

.

65


— §.

f.°

201

Pag. 09

Osservazioni: Sul reclutamento

Rapporti della costituzione degli eserciti

colle

condizioni »

70

»

71

sociali

Motivo dell aumento delle fortezze

Brigata francese e brigata svedese Tattica e Strategia

Rapporti fra V arte

la

e

»

id.

»

72

...»

73

.

,

.

.

scienza

di

guerra colle altre

scienze e le altre arti

.

Cenni biografici: Montecuccoli

»

74

Turenna

»

81

Parallelo di Montecuccoli e Turenna

»

84

Condè

»

85

»

id.

»

86

Paragone di Turenna

e

Condè

Vauban

»

89

Villars

»

94

Eugenio di Savoja

»

96

Cenni bibliografici

»

Marlborough

§. 5.°

.

.

Esempj

.

.

.

»

.

battaglia di Rocroi

99 101

»

Dune

»

103

Battaglia di Fleurus

»

1

Battaglia delle

Assedio di Torino

108

»

117

Battaglia di Torino

Capo

Vili. Arte militare dopo

RIVOLUZIONE FRANCESE. DERICO §.

I.° n

§. 2.

11

di

Luigi

MARESCIALLO

Il

..

» .

.

' .

L'ordinamento :

Le truppe

Reclutamento

di linea; le milizie

.

.

.

id.

«

128

.

.

Amministrazione

id.

» »

-

123

»

»

Le legioni Istruzione

alla

fino

SASSONIA. FE-

Prussia

Sunto storico

In Francia

XIV DI

05

...»

»

id.

131 132

Le caserme

»

1

Innovazioni del Maresciallo di Sassonia

»

134

33


'202

Miglioramenti del duca di Choiseul nell'amministrazione. Pag. 134.

V artiglieria

di Gribeauval

Che cosa fece //

ministero di Saint- Germain

il

135 id.

»

136

»

id.

»

137

ministero Ségur

In Prussia: Reclutamento

Come organate genio

-

diverse

le

migliorale. //

» »

armi; come mori ficaie; come

,

militare

// circolo

-

maggiore

lo Stalo

.

.

Esercizj

Impedimenti

Amministrazione

-

»

141

»

142

.

»

143

»

144

Disciplina: Pene e ricompense

Fortificazioni

»

id.

»

145

I campi francesi

»

id.

Le marcie

»

id.

Guerra di posti

»

id.

Campi prussiani

»

146

§. 3.°

Marcie

L'azione

.

.

-

Ordini di battaglia di Federico li I fuochi e la bajonetla

Le cariche

id.

»

147

»

tattici

dovuti a Federico

Modo di combattere Campagne d' inverno .

.

.

§. 4.° Osservazioni

.

.

id.

140

della cavalleria

Perfezionamenti

Gli assedj

»

.

.

,

»

150

»

151

»

152

»

1

54

»

id.

Sul reclutamento francese

»

id.

Sulle milizie

»

id.

Sulle legioni

»

155

Sui quadri

»

id.

Carattere delle istituzioni militari in Prussia

»

156

»

1

.

Sui quadri in Prussia Imitazione di Federico in Francia

V ordine

sottile e

rienze

l'ordine

profondo:

discussione:

57

»

id.

»

id.

espe.

.


— Cavaliere impresso

203

air esercito francese dalle condizioni

Pag. 162

della società

Sui miglioramenti operati da Federico Opinione di Napoleone sul

modo

di

neW esercito

casermamento in Francia

Cenni biografici: Federico

il

Il

maresciallo di Sassonia

grande

Cenni bibliografici §. 5.°

Esempj

Daltaglia di Fontenoi

.

.

»

163

combattere di Fede-

rico //

.

»

164

»

167

»

168

»

172

»

187

»

188

»

id.

Battaglia di Iiossbach

»

191

Battaglia di Lculhen

»

194

«



STORIA DELL'

ARTE MILITARE DEL

CAPITANO CAV. CESARE ROVIGHI

PROFESSORE

D'

ARTE E STORIA MILITARE

NELLA. SCUOLA DI FANTERIA E CAVALLERIA

Socio attuale della R. Accademia di Scienze Lettere ed Arti in Modena,

Socio corrispondente della R. Accademia dei Georgofìli di Firenze.

Volume Secondo

PARTE SECONDA

MODENA TIPOGRAFIA

DI

ANTONIO ED ANGELO CAPPELLI 1869.



CAPO

MILITARE

ARTE Al

IX.

TEMPI DELLA PRIMA REPUBBLICA FRANCESE

Sunto Storico. La rivoluzione già disseminata

di Francia, la quale

prima

scoppiare

di

universalmente negli animi, stanchi

dai

abusi e dalle ingiustizie antiche, inaugurava legalmente

passo della sua vita colla cretata da Luigi XVI, i

convocazione degli Stati

quali Stati,

i

era

vecchi

primo

il

Generali de-

bene presto fondendo assieme

tre ordini sociali, nobili, cittadini, e clero,

formarono

nel

1789

T Assemblea nazionale o costituente. Nel 1790

si

cia fu spartita

abolì in

1'

antica divisione per Provincie, e

85 dipartimenti;

vesciarono antiche istituzioni;

si

si

abolirono

cancellarono

i

memorie;

giudizi si calpestarono; tutto V edifìzio sociale su si

erigeva L' I

:

e la rivoluzione faceva

Europa commossa prende prussiani e

gli

Valmy,

;

i

si

ro-

pre-

nuovissima base

passi da gigante.

armi.

austriaci assalgono la Francia nel 1792 dalla

parte del nord: Dumouriez vittoria di

le

Fran-

la

privilegi

li

respinge;

sui secondi quella di

Allora in Francia, V alla Costituente, viene a

Assemblea

e

riporta

sui

primi

la

jemappes*

legislativa,

eh' era succeduta

sua volta sostituita dalla Convenzione,

la


quale abolisce

la

dignità regia, proclama la

centra in sè tutti

poleri.

i

Europa

tutta

E

quasi tutta Europa è

regno di Napoli,

danno

della furia

tando

che

ovest

la

gnuoli e piemontesi

in

sui

dovevano portarsi blocco

di

nivano nel Limburgo, in

a

della

Manica

a

Reno;

quelle del

dal

alimen-

ed

la

civile.

La coalizione mise

il

collegati

contro-rivoluzione della Vandea che strazia

piede 400,000

assalire la Francia su tutti

a levare

Sardegna,

la

sono

Portogallo,

il

scatena a gettare l'incendio dovunque,

si

sponde

Francia colla guerra

siani

Prussia, P Austria,

la

dalle Alpi ai Pirenei, destando pure

alle Alpi; all'

guerra colla Francia.

in

Spagna,

la

e la stringono dalle

Reno

sfida di

a

arena della rivoluzione.

sull'

L* Inghilterra, P Oland;», il

successore

il

sua testa fu gettata

di S. Luigi salì al patibolo, e la

con-

repubblica, e

gennaio del 1795,

21

Il

i

punti,

si

Pirenei e all'

uomini:

ma

invece di

limitò a riunire 80,000 spaAlpi;

le

mentre 100,000 prus-

assedio di Magonza, e 70,000 austriaci

Maéstricht; finalmente 55,000 uomini

40,000 inglesi ed olandesi

e

si

si

riu-

assembravano

Olanda. In questi

supremi

istanti la

Francia fu grande;

superò, non

e

ma

solo qualsiasi esempio che la storia potesse offrire, le aspettazioni de' più ardenti, persino

i

sogni

delle

persino

immagina-

zioni de' più vivaci.

Mancavano danari,

Mancavano armi,

crearono

e si

gli

e si stabilirono

assegnati.

pubbliche officine per fab-

bricarne.

Mancavano

le

munizioni, e

si

cercarono,

materiali necessari per farne in tutti

i

e

si

pigliarono

luoghi pubblici

i

o privati

dove se ne poteva trovare.

Mancava fabbriche,

si

Mancava

il

vestiario, e dalle botteghe,

traevano il

le stoffe

richieste

bronzo pei cannoni,

all'

dai magazzini,

dalle

uopo.

e si presero la

campane per

sopperire alla deficienza.

Mancavano

gli

alla requisizione^

nomini

a

costituire

gli

eserciti,

e

si

ricorse


Pena cito di

in pubblico,

ma

non solo opposto

testa a chi si fosse

la

espone

ed anco

le-

fatto

qualche osser-

privalo,

in

vazione su questi provvedimenti.

Eccessi spaventevoli vennero commessi. Agli alleali

opposero subito tutte

si

forze che

le

uomini dovettero proleggere

raccogliere: 50,000 frontiere dei Pirenei

40,000 restarono nelle- Alpi

;

vavano sul Reno; 20,000

sulla

Roer

coli'

era

si

inoltrato

si

le

tro-

re-

della

campagna

del 1795.

dovè

ritirarsi

Olanda,

in

causa della sconfitta

in

80,000

aumentare

quisizione, combatterono con varia fortuna, la

Duraouriez che

coste e

le ;

e nel Belgio.

Gli eserciti francesi, accresciutisi

verso Brusselle

poterono

si

Neerwinden. Dam-

di

pierre che voleva impedire l'assedio di Valenciennes, fu battuto

ed ucciso, e Valenciennes venne investila e presa dagli austriaci.

Magonza subì

la

slessa sorte per

od

inettezza

l'

mal volere

il

di

Costine.

Nello stesso anno 1795,

que, e ruppe

Coburgo

a

Houchard levò l'assedio

olandesi a Menin. Jourdan battè

Walignies e liberò Maubeuge

questi fatti

Reno

gli

si

compievano

e della Mosella

nel

Belgio,

dall'

ripiegavano dopo

si

presa

la

Dunker-

E menlre

assedio.

eserciti

gli

di

principe di

il

francesi di

del

Magonza,

e

venivano battuti a Pirmasens.

Poco dopo, Pichegru

semburg;

sotto Magonza,

i

e

Hoche vincono

la battaglia

prussiani ed austriaci;

respingono

secondi prendono

i

i

primi

si

di

Wcis-

ritirano

quartieri d' inverno nel Pa-

stinalo. L' esercito dei Pirenei

Mosella e del Reno spagnuoli,

i

L' anno

;

era stato

dopo essere

francesi furono costretti si

chiude bene per

occupata e difesa dagl' inglesi. di

Buonaparte, maggiore

valse a far attaccare la

città e la

durre

rada ed

la resi

i

il

la

felice di quelli

Ivi

a

ritirarsi

a

della

punti dagli

Perpignano.

Francia colla presa di Tolone

incominciò a brillare

di artiglieria;

forti

il

genio

che co' suoi consigli pre-

dell' Éguillette,

cui possesso

della città.

meno

stali battuti su varj

i

quali

dominavano

doveva assolutamente pro-


Nel 1794, Pichegru, comandante dell'esercito del Nord, già

160,000 uomini,

forte di

perdette a Landrecies

trovò

si

fronte

a

degli

ireJourdan, comandante dell'esercito di Sambra il

principe di Coburgo a Fleurus, liberò del nemico,

presenza

cia dalla

il

separò

e

Mosa, battè

e

settentrione

di Fran-

austriaci

dagl' in-

gli

glesi.

Anche

eserciti d' Italia e dei Pirenei

gli

primo,

torie. Il di

ma

austriaci:

Francia, vinse a Ypres nel Belgio; men-

in

seguilo

in

ai

ebbero

consigli di Buonaparte,

loro

le

vit-

impadronì

s'

Oneglia, di Orruea,,di Garessio, del Colle Ardente, e costrinse

manovre

colle sue

gio ed

colle di

il

Ai Pirenei,

i

piemontesi ad abbandonare

campo

il

di Saor-

Tenda.

il

generale

Dugommier

l'esercito spa-

sconfìsse

gnuolo. Nel principio del 1795 quista

dell'

respinge

ghiaccio, care,

Olanda

inglesi ad

gì'

per mettere

olandesi,

gli

evacuare

colmo

il

fece, a 17 gradi sotto zero, la con-

si

Pichegru;

da

a

paese,

il

quanto

vi

conquista cotanto straordinaria,

cavano

la flotta

passa

quale

il

obbliga

Mosa

la

Statolder

lo

entra

Amsterdam,

in

sul

ad abdie

era di straordinario in questa

gli

squadroni degli ussari attac-

olandese, fermata nel Texel dai ghiacci, e se ne

impadronivano. Nuovi successi

in

Ispagna

si

ottennero

francesi

dai

ai

Pi-

renei.

E gnato

tutte queste vittorie il

leanza offensiva contro

Spagna il

condussero

5 aprile del 1795, mediante l'

il

al

Inghilterra fra

e la repubblica francese; la quale

confine del

Era

il

Reno che con tanta

trattalo di Basilea, se-

quale I'

si

un'al-

stabiliva

Olanda,

la

Prussia, la

repubblica conservava

gloria aveva conquistato.

1796, e restavano sul continente

l'

Austria ed

i

piccoli

suoi alleati da domarsi.

Tre eserciti furono destinali

all'uopo:

due

al

Reno, uno

alle Alpi.

L' uno,

di

Sambra

e Mosa, era

veva seguire la valle del Meno;

comandato da Jourdan,

e do-


-

secondo, di Reno e Mosello, era comandato da

Il

doveva seguire

era

terzo

11

parte, e doveva

Y esercito

Moreau,

e

Danubio;

valle del

la

comandato da Buona

era

d'Italia,

seguire la valle del Po.

Tutti tre avevano per obbiettivo Vienna.

Jourdan,

all'

estrema

sinistra,

dopo aver passato

Reno,

il

fu

costretto dall'Arciduca Carlo a rivarcarlo.

Moreau, passò

Renchen, e

a

gato a destra lia,

s'

impadronì

lo stesso fiume, s'

per mettersi

in

comunicazione

di Kehl, vinse a

come aveva

Rastadt, s'inoltrò in Baviera; e

pie-

d'Ita-

coli' esercito

era alquanto discostato alla sinistra da Jourdan; della qual

cosa approfittando, V Arciduca Carlo 10 costrinse,

come abbiam

che marciava su Monaco,

ed

trovandosi isolato in

Tirolo,

verso Jourdan

rivolse,

si

detto, a ripassare

il

Reno;

mandata una divisione

aveva

Baviera, pensò a

bene inseguito da 36,000 uomini, esegui

la

e

Moreau

e

nel

ritirarsi; e seb-

celebre ritirata

fra

le

gole della Foresta nera, la quale durò 26 giorni senza ch'egli su-

bisse perdita alcuna, quantunque

stato costretto a dare pa-

sia

recchi combattimenti in cui fu sempre vincitore.

Hoche

In quest' anno 1796,

grandi avvenimenti

si

Buonaparte, assunto lia,

batte

gli

al

attacca a Mondovì e

pacificare

di

la

Vandea,

e

Italia.

in

comando

austriaci a Montenotte

Millesimo, separa così 11

fini

compievano

capo

in

e

a

dell' esercito d'Ita-

Dego,

piemontesi

i

a

primi dai secondi, insegue questi ultimi,

i

obbliga a ritirarsi, e conclude

li

a

Che-

li

trova

rasco una tregua colla corte di Torino. Poi a Lodi,

volge agli austriaci; passa

si li

il

Po

a

Piacenza;

sconfìgge, ed entra a Milano.

Progredendo, sforza di Peschiera, di

Verona,

il

passaggio del Mincio,

e di

Legnago,

e viene a

s'

impadronisce

porre

l'

assedio

innanzi a Mantova.

V

mandò 60,000 uomini Wurmser, il quale divise il suo

Austria allora

comando

di

V uno, sotto

gli

ordini

di

dal

Tirolo,

esercito in

sotto

il

due corpi;

Quosdanowich, doveva sboccare

sul


—8— Chiese, girando

il

Buonaparte batte Quosdanowich

Wurmser

a Castiglione

rarsi verso

il

Wurm-

lago di Garda; l'altro, comandato da

medesimo, doveva discendere per

ser

due rive dell'Adige.

le

Lonato

a

2 agosto, batte

il

5 agosto, e costringe

il

il

nemico

a riti-

Tirolo.

Poco dopo torna Wurmser per Val

Brenta con 30,000 uo-

di

mini per liberare Mantova, mentre Davidowich con 20,000 cerca di attirare

fra

francesi nel Tirolo

i

;

i

quali poi

i

gole di Boveredo e di Galliano; poi

Wurmser

sconfigge a Bassauo. .sotto

Mantova, cerca

borgo 10

si

sarebbero trovati

due eserciti austriaci. Buonaparte rovescia Davidowich nelle

di S.

Wurmser,

a

lo

riduce cogli ultimi suoi resti entro

batte

la

e

lo

suo esercito

del

di far levare l'assedio, si spiega

ma Buonaparte

Giorgio;

L' Austria tenta

volge

si

va cogli avanzi

sob-

nel

15 settembre, e

il

piazza.

un nuovo colpo. Riunisce nel Tirolo 20,000

uomini sotto Davidowich, mentre Alvinzi con 40,000 veniva dal marciava su Verona per unirsi

Friuli e

Wurmser. Buonaparte rompe poi, ritornato

Rivoli

il

quale marciava Provera,

Corona la

il

24, a

ma

è battuto al

nuovo

a la

battaglia della Favorita e della

Neumark

il

Tagliamento

portò per

conseguenza

Nel 1798

si i

all'

Arci-

16 marzo, a Tarvisio

fece la

il

il

18

aprile, ed alla

si

pace di

17 ottobre.

campagna

d' Egitto, capitanata

Bey che tenevano quel paese sotto V

nio della Turchia. Vi 1'

il

15 aprile; e tutte queste vittorie condussero

preliminari di Leoben conclusi

parte, contro

il

di

Mantova verso

altro esercito è levato dall' Austria e confidato

(vampo-Formio conclusa

e

a

e liberare

novembre;

14

resa della città e fortezza.

Un

ai

la

16 gennajo, la quale battaglia

duca Carlo; 11

vi

rivoltosi

il

rompe

vinto con 60,000 uomini, lo

gennajo 1797. Indi,

14

il

Davidowich

a

Alvinzi ad Arcolo

diede

la

battaglia delle Piramidi

da Buonaalto il

domi-

2! luglio

esercito francese entrò al Cairo; la battaglia navale d' Abukir

L° agosto

in cui la flotta francese fu distrutta dall' inglese.

volgendo nel 1799 verso

la Siria,

Buonaparte assediò

d'Acri: liberò Klèber che era circondato

al

S.

Poi

Giovanni

monte Tabor

dall' e-


—0— Damasco; abbandonò l'assedio

sercito di

per tornare in Egitto a combattervi

con un esercito da

cati

essi

formato a Rodi

in battaglia

terrestre. Ivi seppe

frattempo

Europa

in

;

comando supremo

il

1° di

li

ruppe ad Abukir accaduti

quel

in

Klèber, tornò in Francia e sbarcò a Frejus „

ottobre.

Klèber ruppe entrati

i

turchi a Eliopoli, riprese

il

Cairo in cui erano

nemici: ed assassinato poscia da un fanatico, mori

i

sciando

comando ù*\V

il

Menou che

esercito a

uscì

dall'

avvenimenti principali che consigliarono Buonaparte

Gli

furono

dall' Egitto

Una

la-

Egitto

una convenzione.

in virtù di

nare

a

e

fatti

abbandonato l'Egitto dopo aver lasciato

e,

il

grandi

i

Giovanni d'Acri

di S.

turchi che vi erano sbar-

i

lega

si

i

a tor-

seguenti.

era stretta fra Napoli, Sardegna, Austria, Russia

ed Inghilterra. I

napoletani furono battuti da Championnet a Civita Castel-

lana, ed

Piemonte trionfarono

francesi entrarono a Napoli. Nel

i

le

idee nuove, e Joubert

d'

Olanda, dagli austro-russi dalla parte del Reno, della Svizzera

Ma e

vi

istituì

un' amministrazione francese.

francesi erano minacciati dagli anglo-russi dalla parte

i

dell' Italia.

dan

battaglia di Slokach

Si

diede

fu

battuto.

Si

diede quella

la

di

Magnano,

marzo 1799, ove Jour-

15

il

in Italia,

il

5 di aprile, e

Scherer

fu battuto da Kray.

Poi

r

la

malgrado

battaglia di Zurigo

la vittoria

riportala,

In Italia si diede la battaglia

giorni, tra

i

il

15 giugno 1799;

Massena della

Trebbia,

e gli austro-russi

il

quale era

comandati da Suwarow

gliare la via degli Appennini,

e

la

quale,

ritirarsi.

che durò

francesi reduci da Napoli e comandati da

che voleva congiungersi con Moreau

1'

dopo

fu costretto a

tre

Macdonald

nell' Alta Italia,

da Olt. Costretto a pi-

Macdonald raggiunse nel genovesalo

esercito di Moreau.

Joubert, succeduto a Moreau nel lia,

viene a Novi,

vi

Stor. doli' Art. Milit.

riceve battaglia i,

comando dagli

dell'

alleati

esercito d'Itail

15

agosto,


— rovi

perde

Moreau

e

la vita,

surroga

lo

comando.

nel

francesi

I

furono battuti. Intanto

ed

inglesi

gì'

russi

i

e una flotta inglese bloccava

mentre

di Minorca,

i

russi

impadronivano

si

Malta

e

impadroniva

s'

di

Zurigo

ria battendo

le

si

diede una 2 a batta-

cui Masseria si cuopri di glo-

in

russi.

i

In Olanda, in cui

25 settembre,

il

dell' isola

rendevano signori delle Isole Jonie.

si

Nelle operazioni eseguite in Isvizzera, glia

Olanda,

dell'

diede

si

Brune costrinse

battaglia di Bergen

la

Duca

il

di

19 settembre,

il

Jork ad imbarcarsi

con tutte

sue truppe.

Buonaparte, tornato

Francia,

in

si

pose

somma

alla

delle

cose e governò col titolo di Primo Console.

Fece pace con tutte

le

potenze, fuorché

coir Inghilterra

e

coir Austria.

Suo pensiero

fu di rialzare la fortuna abbattuta del paese

da

lui retto.

Scese in Italia pel di

Marengo

il

S.

Bernardo; diede

e

vinse

14 giugno del 1800 contro Melas, e

un armistizio pel quale

si

la

battaglia

questi

obbligava a ritirarsi dietro

la

segnò

linea del

Mincio. Il

19 giugno,

Moreau dava

e vinceva contro

Kray

la

batta-

glia di Hochstaédt. Il

2 dicembre,

ciduca Giovanni Allora

1'

la

lo stesso

Moreau dava

e vinceva contro

V

ar-

battaglia di Hoheniinden.

Austria trattò la pace che fu firmata a Luneville

il

9 febbrajo del 1801.

§.

\j

*P

ordinamento.

L' emigrazione dell' aristocrazia,

lo

scioglimento dei reggi-

menti stranieri, Y importanza acquistata dalla guardia nazionale,

avevano sconvolto l'esercito,

la

cui

bassa

forza

nazionale,

nei


il

primordj della rivoluzione, era formata di feccia di popolo. Rotguerra cogli stranieri, V Assemblea legislativa dichiarò

tasi la

patria in pericolo, e tosto

si

ebbero 50,000 volonlarj, che

tuirono 40 battaglioni. Nella fine del 1792,

locchè

era giunto a 500,

glióni di volontari

numero

il

la

costi-

dei batta-

rese diffìcile

il

re-

>ra

si

clutamento della fanteria.

tempo

Al

adottarono

massa,

o leva in la

decretata

pericolo era

il

24 febbtajo

legge

colla

1793, per

non ammogliali o vedovi senza prole,

18 anni fino

40. Oltre alla requisizione, codesta

ai

metteva T arruolamento volontario era tanto grande, che nel 1793

dero tanti soldati quanto

il

in

Queste

Il

vano

cifre,

che

fettivo

massa

si

di

legge

am-

L'entusiasmo

volontarj

die-

sistema della requisizione. la

Convenzione ordinò una se-

poste sulla carta, non corrisposero però all'ef-

potè calcolare da 7 a 800,000 uomini.

terrore toglieva ogni ostacolo;

la

il

arruolamenti

i

dall' elà

1,200,000 uomini.

Francia, e

non

potevano

sensibile della popolazione.

do;

e la surrogazione.

gli

Nel mese di luglio del 1795,

conda leva

I

ma

siffatte leggi

senza

rinnovarsi

pericoli

dissangua-

decremenlo

andavano anche diminuen-

regno del terrore cessava; e allora

della coscrizione, basata sul principio

patria fosse dichiarata in pericolo, tulli

adottò

si

che

i

il

sistema

Ogni francese fosse

«

soldato, e quindi obbligato alla difesa della la

grave. Ali

Si fece ricorso alla requisizione,

quale venivano requisiti per una leva di 500,000 uomini, tutti

cittadini francesi di

Convenzione

della

mezzi più violenti.

i

patria.

Allorquando

francesi fossero chia-

mali a difenderla, anco quelli che avessero già ottenuto congedi. Eccettuato

formasse scrizione

caso di pericolo della patria,

il

coli'

arruolamento volontario

comprendesse

quella di 25 compiti.

Così si.

Si

OHre

I

a

1'

1'

esercilo di terra

colla coscrizione.

francesi dall'età

i

estrazione

a

a

25 anni venne divisa

sorte

si

20 anni

lasciò libero

1'

in

a

cinque clas-

come mezzo generale

surroganti furono ammessi dai 18 ciò

di

si

La co-

»

gioventù da 20

la

adottò

gnazione.

tutli

e

ai

di

40 anni.

arruolamento volontario.

desi-


12

— numero mentre

reggimenti di fanteria portarono un

I

tempi anteriori portavano un nome, o

di principe, o

nei

provin-

di

cia, o di generale.

Nel gennajo del 1791

vi

erano:

81 Reggimenti fanteria di linea di 2 battaglioni

23

»

»

stranieri

42

»

»

leggera

Ogni battaglione era

di

id

9 compagnie di cui una

grana-

di

tieri.

venne dichiarato che

Alla fine del 91 t

ranne

gli

ché

gli svizzeri,

i

reggimenti stranieri,

facessero parie dell' esercito francese. Nel 1792

svizzeri furono licenziati, o, per meglio dire, sciolti; imperoc-

diè facoltà ai loro ufficiali, sotto-ufficiali, c soldati, di ri-

si

manere

al

servizio di Francia,

entrare come francesi nella

e di

fanteria leggera.

Nello stesso anno 1792, l'esercito non

masso

di

sentava una irregolarità di organamento e doveasi far cessare, se

da ogni parte

La forza

si

si

di

il

quale pre-

amministrazione che

volevano scongiurare

accumulavano

am-

era se non che un

corpi provvisori, di elementi eterogenei,

tempeste che

le

sulla repubblica novella.

campagna

della fanteria durante la

di

queir anno,

viene calcolala in:

98 reggimenti

519 battaglioni 14

»

di linea di 2 battaglioni, circa di

volontarj

di cacciatori

.... ....

totale

Per rimediare

al

disordine,

»

» »

...»

6,000

.... si

8,000

30,000

»

Fanteria legionaria e corpi francesi.

Compagnie dipartimentali

12,000 uomini

1

290,000

»

sancì

446,000

una

legge

braio 1793 la quale pronunciò V ineorporamento dei di volontarj nei reggimenti di

cevette

una

nuova

linea,

organizzazione.

e

la

fanteria

il

»

21

francese

battaglioni con un battaglione di truppe vecchie c due il

nome

di

feb-

battaglioni

formarono corpi di

Si

tari, e ciascuno di questi corpi prese

»

di.

mezza

ri-

tre

volon-

brigala.


Io

198 mezze brigate di fanteria di

Vi furono quindi

linea e

32

di

fanteria leggera.

Ogni mezza brigata aveva

capo

1

di brigata, e

3 capi di bat-

taglione.

Ognuno 8 di

dei tre battaglioni

comprendeva 9 compagnie,

di cui

ed una scelta. Questa era di granatieri nella linea,

fucilieri

di carabinieri nella fanteria leggera.

Le compagnie presi tre ufficiali;

di fucilieri

componevansi

89 uomini, com-

di

Sebbene

scelta di 65.

la

compagnia

la

scelta

fosse più piccola delle altre, tuttavia non risultava da ciò un in-

conveniente reale; perchè,

nemico,

faccia al

in

mentre queste non potevano

cilieri,

in

si

riparava

compagnie

perdite da essa subite togliendo uomini dalle

modo

ugual

alle

di fu-

rifarsi

dei

danni.

La mezza brigata doveva comprendere inoltre una compagnia destinata a servire 6 pezzi da 4.

di cannonieri,

reggimentale non durò

al

mezze brigate tornarono

reggimenti

ai

e di

due

il

capo

ro,

ma Il

di

numero si

delle

sem-

in tre battaglioni

brigata disponeva così di un centro

di

ben determinate

ali

Le mezze brigate fino al

artiglieria

prestasse meglio alle evoluzioni ed agli attacchi vio-

si

imperocché

lenti;

Quesf

cannonieri

i

di artiglieria.

mezza brigata

L* organizzazione di ogni

bra che

1794, e

del

di' là

di

230. Sotto

accrebbero

primo console

Reggimenti invece

indipendenti.

e

aumentarono

si

colle guerre; esse ascesero

nell' effettivo.

ristabilì

le

di

nume-

direttorio diminuirono di

il

di forza

denominazioni

Capo di Brigata

Costituì ogni reggimento di 3

e di

di

Colonnello

e

Mezze Brigate.

battaglioni

attivi e

1

di

de-

posito.

Ogni battaglione binieri, e

di 9

compagnie,

di cui

1

di granatieri o cara-

volteggiatori.

di

1

Nel 1791,

i

reggimenti

di cavalleria

presero un numero

come

quelli di fanteria.

Verso giera,

sari neri.

fine del

la

come

gli

Ma

1792,

si

formarono corpi

Ussari della libertà,

gli

di cavalleria leg-

Ussari della morte, gli Us-

furono presto fusi nei reggimenti regolari.


campagna

Nell'esercito che tenne la si

annoverava

29

la

nello stesso

anno 1792,

cavalleria seguente:

reggimenti di cavalleria pesante, compresi due reggimenti di carabinieri e tre di cavalleria nazionale, gli uni di tre e gli altri di

quattro squadroni.

18

reggimenti di dragoni

12

reggimenti

di

circa 12,000 uomini

.

tre squadroni.

di

cacciatori di

»

quattro

squa-

stessa

forma-

droni 8

»

reggimenti di

ussari

della

zione dei precedenti

»

Cavalleria legionaria e dipartimentale

Gendarmi che che

si

avevano

fatta

in

isquadroni.

Totale.

Nell'ottobre del 93

la

I

»

corazieri

26

»

cavalleria

di

23

«

cacciatori

II

«

ussari

dragoni

54 reggimenti

I

di

»

3,500

»

8,000

»

.

7,000

»

»

circa 42,500

componeva

di:

Cavalleria grave.

7

\

Cavalleria leggera.

!

)

29 reggimenti di cavalleria

squadrone 2 compagnie

i>gni

5,000

\ >

20 Reggimenti

I

.

cavalleria si

2 Reggimenti carabinieri

»

campagna, e

la

trovavano organizzati

...»

7,000

di

grave

avevano 4 squadroni;

86 uomini.

cavalleria

leggera avevano 6

squadroni

di 2 compagnie di 116 uomini ciascuna.

L' 8 gennajo 1796,

il

direttorio ridusse a 51

il

numero

dei

corpi di cavalleria, cioè:

20 reggimenti

di cavalleria di battaglia

12

»

dragoni

II

»

cacciatori

8

»

ussari

Nella fine del 1804

si

portavano elmo e corazza.

fecero 12 reggimenti di corazzieri che Il

numero

ria fu portalo allora a 78, cioè:

dei reggimenti di

cavalle-


2 reggimenti di carabinieri

12

»

corazzieri

30

»

dragoni

24

»

cacciatori

10

»

ussari

Ogni reggimento componevasi

drone

di

4

squadroni;

ogni

squa-

rimase modellato sul sistema di

materiale d' artiglieria

Il

di

2 compagnie.

Gribeauval.

Anche

reggimenti d'artiglieria cessarono

i

me, eh' era quello della

città tn cui

di

portare un no-

tenevano presidio, ed as-

sunsero un numero per distinzione. Nel 1792 7

erano:

vi

reggimenti

zappatori, e

gli

di artiglieria

piedi,

a

compresi

minatori,

i

gli

circa 10,000 uomini

operaj

Cannonieri volontari

»

10,000

»

Cannonieri a cavallo, circa 10 compagnie.

»

1,000

»

21,000

Totale Nel 1794, l'artiglieria era composta nel

modo seguente:

8 reggimenti d' artiglieria a piedi 8 12 I

compagnie

di

cavallo

operaj

battaglione di pontonieri.

Olire a ciò eranvi

ed ispettori, l'

a

»

»

e

compagnie

di

veterani, ufficiali direttori

parecchie altre cariche ed impieghi inerenti

al-

arma.

Ogni reggimento a piedi era composto 93 uomini, compresi servizio ad

gli

una batteria

ufficiali.

di

20 compagnie di

Ogni compagnia doveva fare

il

di sei pezzi.

Ogni reggimento a cavallo componevasi di

6

compagnie di

80 uomini. Ciascuna compagnia prestava servizio ad una balteria di 6 pezzi II

come

corpo dei

Dapprima

si

quella a piedi.

pontonieri

venne creato sotto

la

repubblica.

trascinava dietro agli eserciti una quantità di pon-


-

16

con questo materiale assai pesante ed incomodo

toni, e

vano ponti dai soldati servizio

Questo

requisiti.

convenienti, a togliere

i

si

formarono

pontieri

i

a tale

disordini ed in-

sistema ingenerava

quali

face-

si

da contadini

ajutati

d' artiglieria,

destinati

a costruire ed a mantenere ponti di battelli.

creò pure

Si

treno d' artiglieria, destinato al

il

materiale di quell'arma. Prima

era affidato a privati che

assumevano

si

servizio

il

del

traino

compito

rivoluzione, tale

della

forza

in

di

contratti stipulati col governo: servizio diffettoso ed incerto. Nel

fervore della rivoluzione diante

requisizioni.

le

trovarono

si

Ma

mezzi

i

nella spedizione

primi esperimenti per rendere totalmente militare carriaggi; e

si

treno mediante

formarono poi dal primo console i

me-

trasporto

di

d' Egitto

i

fecero

si

i

servizio dei

il

battaglioni del

carrettieri degli equipaggi d' artiglieria. Se n' eb-

bero ottimi risultamenti. L'emigrazione aveva

ne aveva

tolto all' artiglieria. Vi si

architetti che vennero assoggettati

servizio

nell'

armata del genio,

vidui col titolo

di

come

tolto al genio moltissimi ufficiali

aggiunti,

in

supplì mediante ingegneri ed

ad esame.

presero pure al alcuni

indi-

dopo esami, entravauo poi

quali,

i

Si

provvisoria,

via

definitivamente nel corpo.

Nel 1791, lo stato maggiore del genio

mero

310

di

3 generali

ufficiali

di

Prima

;

nel

1795

1802

dei reggimenti

si

dava

il

nome

d' artiglieria,

i

oltre a

alla

che

genio.

prestavano accidentalmente

al

di zappatori a certe

quali,

novra del cannone, venivano esercitali si

di 371,

divisione, e 6 di brigata.

della rivoluzione,

compagnie

era stabilito nel nu-

di 450; nel

oltre

ma-

alla

zappa nei poligoni, e

Adoperare soldati

a due scopi, facendoli obbedire a due ordini diversi di superiori,

era un' economia mal intesa.

zappatori,

i

battaglione,

quali, organati si

d' intelligenza

funzioni.

La convenzione nazionale creò

dapprima

in

i

acquistarono rinnomanza proporzionala

al

necessaria

delle

e

di

audacia

veri

compagnie, e poscia in

all'

esercizio

grado loro


Nel 1794, eranvi 12 battaglioni

zappatori, ciascuno di 8

di

compagnie, che tra ufficiali e bassa forza presentavano di

19,260

numero

Nel

uomini.

1802,

al

di cinque. le

compagnie

della

medesima

governo della rivoluzione aumentò di due

Il

cifra

vennero ridotti

battaglioni

i

la

portandole così

di minatori,

al

numero

medesima formazione

forza e della

di

sei,

di quelle de' zappatori.

Inoltre,

si

tolsero codesli minatori dall' artiglieria a cui erano addetti, e

si

fecero passare nel genio. servizio di

Il

di

stato maggiore veniva eseguito

campo, dagli aggiunti, Gli ajutanti

di fanteria

vano

di

e dagli ajutanti generali.

campo

e gli aggiunti si pigliavano

non

e di cavalleria; gli ajutanti generali

colonnelli, tenenti colonnelli, o capi di battaglione.

questi ufficiali, in generale, non erano nioni

ed importanti, così

difficili

si

all'

ministrare

gì'

ai

superiori

dati di cui

i

;

Ma siccome

altezza delle loro fun-

medesime.

ingegneri geografi furono posti in grado

generali tutti

corpi

dovette affidare ad altri l'eser-

cizio della parte scientifica di codeste funzioni

del genio e

dai

appartene-

corpi di truppa, ed avevano gradi di ufficiali

a

ajutanti

dagli

Il

di

compongono

si

corpo

som-

le rico-

gnizioni militari.

Tuttavia, sebbene blica

ufficiali di stato

gli

non costituissero un corpo*

e

prima d'indossarne l'uniforme, sebbene dini e la redazione degli specchi

guisa

il

il

della

la

capo o presso

altri

gli ufficiali

che

gli

esame

spedizione degli or-

forza

fossero

in

solo loro compito, vi ebbero quartieri generali,

pio quello di Moreau, in cui

so

maggiore della repub-

non subissero alcun

certa

ad esem-

trovarono istruzione pres-

stavano vicino;

con ciò ad acquistare una grande abitudine

in

e

ogni

pervennero

genere di

lavori spettanti allo stato maggiore.

Non

cosi nel quartier generale di Buonaparte. Questi concen-

trava tutto nella sua mente; aveva

duopo

di apportatori de'suoi

ordini, e nulla più (1).

[1]

Rocquangourt, Cours

d'

art

et d' histoire militaìres.

Voi,. IH. Star, dell' Art. Milit. 3.


— 18 — L' invenzione dei palloni aerostatici,

cero nel 1783, suggerì aerei per esplorare

idea

l'

di

nemico.

il

Il

trar

partito

due compagnie

IO metri, gonfiati

coli'

L'

ebbe

luogo

nel

rimase nove ore

1794

alla

battaglia

questa nuova mi-

di

Fleurus.

di

pallone

Il

in osservazione al di sopra del villaggio di Ju-

barchetta, osservava

mandava

di

idrogene, e tenuti fermi col mezzo di corde

esperimento principale

Durante questo tempo,

lia et.

di ae-

Queste compagnie adoperarono palloni del diametro

lunghe 540 metri. lizia

agenti

questi

di

comitato di salute pubblica de-

cise di farne strumenti di guerra, e creo rostieri.

cui esperimenti si fe-

i

biglietti

1'

il

esercito

capitano

Coulelle, situato nella

mezzo

austriaco, e col

di

corde

pieni d' informazioni al generale in capo Jour-

dan. Queste informazioni non riescirono inutili; e questo posto in

mezzo

all'aria spaventò

esperimento

i

soldati nemici. Coutelle rinnovò

assedio di Magonza,

all'

sopra della piazza, e scuoprì

gonfiamento e

manovra

la

i

s'

inalzò a 300

preparativi dei difensori.

dei palloni esigevano grandi

e

suo

il

metri

al di

Ma

il

mala-

gevoli operazioni; per cui si rinunciò a farne uso, tanto più che

quest'uso non aveva dato se non che

1800

Nel 1803

risultati dubbiosi, e dal

compagnie d'aerostieri non

in poi le

si

formò una compagnia

l'esercito d'Inghilterra, lare e tradurre

l'

composta d'uomini che sapevano par-

inglese.

Abbiamo veduto come guardie speciali addette

Francia

in

alla

esistesse

re.

il

1791 Guardia costituzionale, di

a

regime assoluto, la

fanteria e 600 di cavalleria.

quale

si

Caduta

nome

il

Quesle guardie andarono soggette

tare delle cose. Cessato

si

[ì]

i

quali

nei

1795 assunsero

La Barre Duparcq, Éléments d'art

MontzeYj Imtitutions

d'

di

il

Casa militare

di

munel

1200 uomini

monarchia, formaronsi la

titolo

rappresentanza

di

Guardia del

et d' histoire militaires.

éducation miiitaire.

col

denominarono

compose la

di

mutamenti

due compagnie dette Granatieri gendarmi presso nazionale;

istituzione

l'

persona del capo del governo. Esse

costiluirono ciò ch'era conosciuto sotto del

esistettero più. (1).

Guardie interpreti per

di


— corpo legislativo. Nel 1796 tivo, forte

Nel 1799

di s'

fece la Guardia del Direttorio esecu-

si

due compagnie

Guardia consolare, composta

istituì la

2000 uomini: poscia

ponevasi

marina. Fu

di

di 4,000;

5524 uomini,

stabilita la forza in

due a cavallo.

di granatieri a piedi e

tutte le armi, persino di quelle circa

-

19

truppe

di

venne

in seguito, nel 1805,

fra'

di

da principio di

quali 281, ufficiali; e com-

:

di 2 battaglioni di granatieri a piedi

2

cacciatori a piedi

reggimento

1

granatieri a cavallo

di

cacciatori a cavallo

»

1

squadrone

1

di

a cavallo

artiglieria

3 squadroni di gendarmeria

compagnia

1

di veterani.

4 compagnie del treno d' artiglieria battaglione di

1

marini

(1).

Nella gerarchia era stata soppressa

Dopo

il

ministro della guerra veniva

zione che era data

nerali di divisione venivano

battaglione,

la

dignità di maresciallo.

generale

i

si

generali di brigata; poi

i

denominarono capi

capitani,

luogotenenti,

i

primo console

istituì

nella gerarchia stava fra

nelle attribuzioni, aveva

il

il

della parte amministrativa, l'

1805

nel

il

colonnello e

comando

il

del

cure

delle

grado capo

i

ge-

i

colonnelli,

poi

i

sottotenenti, ed

i

di di

all'

incirca.

maggiore, che battaglione;

deposito, e

della

posi-

Dopo

brigala,

di

un sotto-ufficiale o caporale per ogni dieci uomini Il

capo;

in

più abili generali di divisione.

ai

che per qualche tempo capi di

il

l'

disciplina

e,

incarico e

del-

istruzione. I

cadetti vennere soppressi.

Fuvvi tempo in cui

in

1' avanzamento nei reggimenti avea luogo due modi: per un terzo in virtù dell' anzianità di servizio, per

due

terzi a scelta.

brigata, ossia

[1]

V.

i

Da questa regola erano

colonnelli, ed

i

eccettuati

i

caporali.

La Barre Duparcq, Élémenls

d'

art et d'histoire militaires.

capi

di


capi di brigata, o colonnelli,

I

fra

20

sceglievano per anzianità

si

capi di battaglione più anziani

i

della

mezza brigata, ossia

dei reggimenti.

caporali

I

Per essa

capo

nominato per suffragio universale

cbe componevano

capitano,

Il

seguente:

di battaglione era

di tutti coloro

luogotenente,

il

erano nominati per volo

soldati.

scelta cbe facevasi negli altri gradi,

la

modo

operava nel

si

II

nominavano per suffragio dei

si

die concerne

ciò

di

battaglione medesimo.

il

sottotenente,

il

e

sergente,

il

quanti costituivano la compa-

tutti

gnia, eccettualo chi aveva grado uguale o superiore a quello di cui trattavasi.

Riguardo

grado di generale

al

veniva confe-

di brigala, esso

rito ai

capi di brigala o colonnelli; un terzo per anzianità, e due

terzi

scelta

a

conto

al

ministro

del

guerra,

della

quale rendeva poi

il

corpo legislativo delle promozioni da

Ugual metodo

lui

fatte.

seguiva pel passaggio dal grado di generale

si

di brigata a quello di generale di divisione. I

generali in capo erano scelli dal consiglio

generali di divisione; dall'

II

sistema di promozioni

1795

per un terzo

il

nomine dovevano essere

le

i

ratificate

assemblea nazionale.

rata. Nel

di

ma

esecutivo fra

in tutte le

provvedere

a

tutti

consolato non

per elezione non

convenzione

la

i

si

serbò

nomine; nel 1796 gradi superiori

;

e

ebbe lunga du-

diritto

il il

d'

intervenire

direttorio

incaricò

s'

non appena

s' istituì

parlò più di gradi conferiti per elezione dei

si

corpi.

Era

in

Francia un servizio

sedentario

di

disimpe-

piazza,

gnato dallo slato maggiore delle piazze. Questo stato maggiore

venne soppresso nel 1791, i

quali erano

essi

i

dagli Ajutanli

luogotenenti e secretarj. Al

capitani,

vennero posti

sostituito

e

di piazza

sopra di

di

Comandanti temporarj che poscia

si

denomi-

narono Comandanti d'armi.

Per r amministrazione, riordinato

nel

!

793,

e

il

diviso

Commissari

di

guerra fu

Commissarj, ed

in

Aggiunti.

corpo in

di


-

21

Nel mese di gennajo del 1800, fu

spartito

due corpi

in

distinti

ed indipendenti l'uno dall' altro; quello degl'Ispettori alle riviste, incaricato dell' amministrazione del personale; e quello dei Cora-

missarj delle guerre,

incaricalo

amministrazione del mate-

dell'

riale.

Riguardo

all'

istruzione militare, diremo che nel 1793 la con-

venzione nazionale sopprimeva allo spirilo

Auxerre come stabilimento libero Nel 1794 ficiali.

Si stabilì allora, e fu

il

!

1

mezzi

di

),

ma

giugno,

17 anni, scelti in lutti

sbracati, (i sans-culoites

aveva duopo

si

la

Parigi

di uf-

Scuola di Marte. Giotra

distretti

i

degli

figli

i

e specialmente tra quelli de' cittadini

fortuna che fossero rimasti uccisi nei combat-

timenti, o che servivano negli eserciti della repubblica, a

contrarie

pubblica.

d' istruzione

avevano molti soldati,

si

vani di 16 a

privi di

come

scuole militari

le

repubblicano. Si conservò provvisoriamente quella di

a piedi militarmente.

si

Accampati sotto tende

recarono in

mezzo

spianata detta dei sabbioni, dovevano istruirsi rapidamente in

alla

tutte le parti dell' arie della

guerra ed entrare poscia negli eser-

Venivano ammaestrali nel

citi.

maneggio

novre della fanteria, della cavalleria, essi servire

neh' una

o

nell' altra

istruzione sui principj dell' arte

campagna,

delle armi,

di

Ma non

della Il

ma-

dovendo

armi. Ricevevano

queste

militare,

e dell'amministrazione militare.

a più di 3000.

nelle

e dell' artiglieria,

fortificazione

loro

di

numero ascese

era possibile ottenere risultati soddisfacenti,

da un insegnamento di pochi mesi,

in giovanetti

per

la

maggior

parte rozzi ed ignoranti, e di cui s'infiammavano le passioni, e

non

si

lasciava

la

mente tranquilla per

lo studio.

scuola non durò se non che cinque mesi Il

28 settembre del medesimo anno,

trale dei lavori pubblici, allo vigj

scopo

[1]

Montzey,

lnstitution militaire.

(I). s' istituì

d' istruire

che esigevano studj preparatori

Laonde questa

i

scientifici.

la

Scuola cen-

giovani Sei

nei

mesi

ser-

dopo,


— essa assunse

agi'

Somministrò

ufficiali

ingegneri geografi.

ottobre dell' anno stesso, fu creata la Scuola aerosta-

51

tica di

di Scuola politecnica.

al genio,

all' artiglieria, Il

nome

il

22

Meudon. Venne soppressa alcuni anni dopo;

e

mede-

la

sima sorte toccò ad un' altra di ugual genere eh' era stata a Sarreluis.

bilita

Nel 1796,

s' istituì

Nel 1802,

il

lora

sta-

trovavano

si

a Versailles

primo console in

una scuola

due diverse

città,

di equitazione.

Metz due scuole che

riunì a

formò

e

Scuola

la

d'

al-

ap-

plicazione dell' artiglieria e del genio.

Nel 1805 venne istituita a Fontainebleau militare.

Per esservi ammessi,

v'imparavano

travano soldati; di

comandare,

gli esercizj, le

guerre,

storia delle

la

la

Scuola speciale

giovani subivano

i

manovre,

geografia,

la

zione, l'amministrazione militare, le belle lettere,

ginnaslica,

il

nuoto,

biennio di studj, ne uscivano

ufficiali

il

en-

modo

fortifica-

la

il

vi

disegno,

la

l'equitazione; dopo un

tiro al bersaglio,

il

esami;

(1).

Ciò avvenne specialmente nell' epoca così detta del terrore.

Di

mano

in

mano che

nuirono, T andamento

meno

lare,

Malgrado

i

esercizj e le

le

leria.

manovre

Lo

dell' istruzione

manovre e

delle diverse si

stesso avvenne,

metodi

militare francese,

1796 per

come dicemmo, di

pure

armi restarono presso a

mantennero l'ordinanza

di fanteria, e del

ria; lo stesso nei

Non

un carattere più rego-

grandi cambiamenti portati dalla rivoluzione nella

poco quello che erano; per

pericoli d'invasione straniera dimi-

tumultuario.

maggior parte dei rami gli

i

delle cose assunse

le

del

manovre

1791

di caval-

nel sistema d' artiglie-

difesa e di attacco delle piazze.

è guari a credersi che in eserciti posti assieme tumul-

tuariamente, regnar potesse

la

voluta

disciplina.

E

s'

anco

vi

avesse regnato, non avrebbe potuto a lungo durare intatta dac-

Montzey, Institutions ci' La Barre Duparcq, Éléments

[1] V.

éclucation militaire. d' art

ed d' histoìre militaires.


chè

passioni popolari eccitavano a distruggerla. Fino dai pri-

le

niordj

quali cominciavano colla formazione di

le

domanda

dati, colla e

la

reggimenti

della rivoluzione, vidersi alcune insurrezioni di

agli

di

ufficiali

un comitato

un resoconto,

fra

sol-

i

presa

e colla

spartizione del danaro della cassa in caso di loro rifiuto.

d'insubordinazione

Gli atti

trovavano biasimo presso

ma

e della tribuna,

d'indisciplina, non

e

avevano invece

le

molte

volle

non

solo

più ardenti dominatori della

i

stampa

iucoraggia-

mento ed appoggio. Fuvvi persino un ministro della guerra, Bouchotte,

il

quale

cercò di propagare lo spirito d'insubordinazione in parecchi eserciti,

affine d'

impedire

ai soldati

di

troppo

essere

uniti

loro

ai

generali.

Lo

stesso Carnot dichiarava

che

l'

poteva esigersi dal soldato qualora non

passiva non

obbedienza si

trovasse in faccia

al

nemico.

Ne

conseguenza che moltissimi

fu

ufficiali

dimisero

si

od

emigrarono. Si supplirono

con sergenti e guardie nazionali attive; ed

lora que' di bassa forza che

prima era uguale scutere

Ne i

trovavano in faccia a chi

a loro, si diedero in

risultò la

che nei primi

di rinvigorire gli

Ma l'amor siasmo, ciò

il

molle circostanze a

al-

dì di-

fatti

di

guerra

i

soldati fuggirono,

colpa della loro indisciplina e della loro viltà sopra

capi che accusavano di tradimento,

cavano

il

ordini ed a negare ogni autorità.

gli

versando

si

di

mentre questi invece cer-

animi e di riannodare

i

fuggiaschi.

patria, l'odio allo straniero invasore,

coraggio,

la

T entu-

prospettiva di rapidi avanzamenti, fecero

che non potevasi da principio ottenere pei deboli legami che

male avvincevano assieme

campo,

le vittorie

inferiori e superiori. L' abitudine

riportate, permisero di rimettere ordine

del

nelle

schiere, e a poco a poco la disciplina ricomparve. Oltre

per il

all'

gli atti

avanzamento,

di valore.

primo cousole

si

decretarono premj

La Convenzione dava armi

istituì la legione

d'onore

il

e

ricompense

e segni d'onore;

19 maggio del 1802.


— Esposto quanto riguarda relativamente

richiesta. Perciò

siti.

nelle

le

armi quanta n'era

si

privata,

spedivano

delle

o

invalidi

fossero

grandi depo-

ai

tempo più non

quali da molto

mani degP

proprietà

di

mezzi

a

Venne im-

fatto per raccogliere soldati.

minicipali, e di

uffìzj

d*

governo della rivoluzione ricorse

fucili di calibro,

i

Le picche,

non che

il

moltitudine d' uo-

della

aveva tanta qumlilà

si

come avea

tutti

portati agli

bisogni di guerra

ai

mini requisiti, non

slraordinarj

personale, diremo alcune parole

il

qualche ramo del materiale.

a

Per sovvenire

posto che

24

vedevano se

si

poste

sentinelle

alla

porta dei magazzini di polvere, tornarono momentaneamente in

uso per servire lorché trattavasi

armamento

all'

capo Jourdan lasciò

il

massa armata

leva in

di

di liberare dall'

parecchi battaglioni.

assedio Maubeuge,

generale Belair, con di picche, a

Infatti, al-

generale in

il

una divisione della

guardia del campo

Guisa,

di

ove giungevano ad ogni giorno nuovi battaglioni della medesima specie

(1).

Ma si

ciò

non bastava

;

e

si

ordinò che nei dipartimenti ove

potevano stabilire fabbriche

nelle piazze, nei

pubblici

nei beni nazionali.

d' armi,

passeggi,

costruissero officine

si

nei grandi

La fabbrica principale

si

edificj

trovava

fucine erano nei giardini del Lussemburgo. Tutti

vennero impiegati, come pure

gli

gli

compresi Parigi.

Le

armaiuoli

vi

a

orologiaj che in quel

momento

avevano poco lavoro e potevano adoperarsi per certe parti della costruzione delle armi. all'

opera

in

I

falegnami,

i

fabbri -ferraj,

si

ponevano

quanto fosse dal mestiere loro richiesta.

Le campane furono per

la

maggior parte convertite

noni. Si stabilirono fonderie in venti città oltre a

can-

in

quelle

in

cui

già esistevano.

Mancando

il

nitro, si

pensò

di

estrarlo

cantine. Si ordinò quindi di visitarle tutte

dal

affine

terreno di

poterne raccogliere.

[1] V.

delle

vedere ove

Jomini, Histoire des guerres de la revolution, Voi. IV, pag. 125.


— 25 — Ogni di

un po' considerevole ebbe lavoratoj

città

bardatura, di equipaggiamento.

vano ove n'erano,

pagavano

e si

Affine di procurare

armate,

ai

paesi;

mezzo

allora più

sufficiente allorquando le requisizioni

guerra

si

agisce in

Ma

coli'

edifìcj

sistema dei magaz-

requisizioni

speditivo

luoghi

accantonavano

si

rifiniti, e

Laddove poi truppe o

le i

imposte

che riesce

e

fertili.

andare del lempo,

prolungava divennero

vano sottrarsi Gli

comodo, più

non bastavano,

foraggiava sul luogo. la

si

Il

sostituito da

fu

piglia-

queste grandi moltitudini

a

adottarono energiche risoluzioni.

si

si

cogli assegnati.

vittovaglie

venne abbandonato, e

zini

vestimento,

di

materiali necessarj

I

paesi su

si

cui

loro abitanti cerca-

i

a tanta ruina.

appartenenti ad ordini religiosi, e

per un motivo od un altro erano

stati

tutti quelli

che

dichiarati beni nazionali,

servirono per caserme, per ospedali, per magazzini, per prigioni, e per altri usi attinenti ai bisogni dell' esercito.

Tutti

i

soma,

cavalli e le bestie da

1'

di cui

agricoltura e le

fabbriche potevano far senza, venivano requisiti, e messi a disposizione degli ordinatori degli eserciti.

Una cosa importante da notarsi della repubblica francese

citi

negli ordinamenti degli eser-

è la

si

formazione delle divisioni.

La brigata sembrò una frazione troppo incompiuta cola

e perciò

;

si

troppo pic-

e

massa

ricorse alla creazione di una

tattica più

considerevole, composta delle diverse armi, che poteano sorreggersi vicendevolmente.

La divisione componeasi

di

uomini; qualche volta questo numero fu raddoppiato

ma

tutti

gli

elementi di quel grande esercito

integrante. Per conseguenza,

il

generale che

di cui

la

diveniva

in modo indipendente, atto ma non consentaneo al piano

La divisione '2,500

si

componeva

uomini ciascuna; V

)i.

III.

compren-

comandava aveva da sè solo;

una tentazione a volersi distinguere, e quindi

ad operare sonale,

15000

faceva parte

a sua disposizione un corpo capace, al caso, di agire

locchè

a

e triplicato;

rare eccezioni. Essa era un piccolo esercito che

in

deva

12

di

di

a

procurare una gloria per-

generale di campagna.

quattro mezze brigale, di circa

due reggimenti

Stor. dell' Art. Milit. 4.

di

cavalleria

leggera


o di dragoni, o qualche volta di cavalleria pesante; di due batterie di artiglieria,

La riunione si

di

aggiunga uno

un gran parco generale

di

un generale

una

delle quali a cavallo.

parecchie divisioni componeva un esercito o più corpi di

d' artiglieria,

divisione.

Il

di divisione

formali

riserva

:

vi

cavalleria,

di

ed uno stato maggiore diretto da un

comando

un esercito affìdavasi

di

che assumeva

titolo

il

di

ad

Generale

in

Capo.

Prima

di

tenere discorso del

di quest'epica

su'

crediamo opportuno

glia,

d a lle

forze

modo

agire

di

teatro delle operazioni e sul di

degli

eserciti

campo

di batta-

porgere un' idea della costituzione

europee nel 1792 quando

delle principali potenze

guerra venne dichiarata; togliendo

dall' illustre

Jomini

i

la

dati sta-

e le nozioni fondamentali dei singoli ordinamenti (t).

tistici

In Prussia. Continuava presso a

mento

di

La

Federico

f.niteria

componevasi

85 reggimenti,

poco

il

sistema d'ordina-

II.

di:

di 3 battaglioni, di cui 1

di granatieri, e

due

di moschettieri.

battaglioni di fucilieri o fanteria leggiera.

21

In tutto 185 battaglioni.

battaglioni erano di 4

I

presi

gli

compagnie

169 uomini, non com-

di

ufficiali.

La cavalleria consisteva

in:

12 reggimenti di corazzieri di 5 squadroni 1

»

guardie del corpo di 3

2

»

dragoni di 10

10

»

10

»

»

di

5

ussari di 10

In tutto 233 squadroni.

[ì]

JiominJj Hisluire des guerres de la

réwlution

,

Voi.

1.

pag. 208.


L' artiglieria,

numerosa

e

bene organizzata, avea

fatto rapidi

processi. Il

corpo del genio cominciava

a

somministrare uomini

di

merito. Si

allo

può calcolare

la

cifra

numerica

modo seguente: uomini 120,000

Fanteria Cavalleria Artiglieria

'

Totale 2|3 nazionali e 1(5 stranieri arruolati uell' Oltre a ciò vi erano

Sotto

il

prussiano

dell' esercito

scoppiare della rivoluzione francese, nel

i

servizj

»

35,000

»

8,000

163,000

»

impero germanico.

sussidiari.

successore di Federico, V esercito prussiano era de-

caduto dal suo splendore. La morie gliori ufficiali. Gli antichi soldati di

esistevano più. Bentosto

si

f'è

gli

aveva rapilo

Leulhen

palese che

le

e

i

suoi mi-

Torgau

di

non

migliori truppe senza

un gran generale non possono operare se non che piccole cose.

In Austria. L' esercito austriaco

non aveva

Turchia, sotto

di

la

la

mania

campagne

dellarsi su quello di Federico; le ultime

direzione di Laudon,

gli

di

mo-

di

Boemia e

avevano

parte

in

rimesso l'animo, già sconcerlato dalla guerra dei sette anni. Il

suo sistema

prussiani.

di

tempo

In

reclutamento differiva poco da quello di

pace,

lontario era sufficiente; in

operaj ai loro mestieri, tri,

e

spesso

i

gli

il

tempo

sistema di

d'

guerra,

abitanti delle

arruolamento si

strappavano

campagne

fetto, si

formavano diverse categorie

di

aveva una riserva determinata, e pronta di guerra.

i

La Croazia

e

il

militarmente. Ivi,

circondari

gli

ara-

civili

A

tale ef-

reclute; ogni reggimento a

portarlo al

completo

Banato, frontiere della Turchia, che

doveano difendersi dalle incursioni dei loro barbari organati

loro

vo-

poveri borghesi alle loro famiglie, per assegnarli

reggimenti che una data provincia doveva fornire.

ai

e

ai

dei

vicini,

erano

ogni maschio, nascendo era soldato;

non erano se non che grandi quadri

di bat-


— Le milizie

taglioni.

di

queste provinole, già celebri nella

dei selle anni, erano altissime

V

28

servizio delle truppe

al

Ungheria, ancora piegata sotto

giogo

il

guerra

leggiere.

sommi-

feudale,

nistrava 11 reggimenti di fanteria e 8 di cavalleria, che coi Valloni

formavano

? l

eletta delle truppe imperiali. Nelle grandi crisi

nobiltà marciava

la

alla

testa

bellicoso assicurava L' si

immensi mezzi

deviava spesso da quesla regola;

rivare

1742

nel

all'

;

e questo

popolo

casa d' Austria.

a

avanzamento era generalmente serbato

nelle promozioni, senza

L' insurrezione

paesani.

de' suoi

ungherese aveva salvato Maria Teresa

la

all'

anzianità,

ma

nobiltà aveva molta parte

però eh' essa fosse indispensabile per ar-

ultimo termine della carriera.

La fanteria, quantunque bene addestrala e disciplinata, mancava di vivacità. La cavalleria, eccellentemente composta

uomini

sia nei cavalli, rivaleggiava cogli

l'istruzione, e

perfezionava di quello dei

li

in

sorpassava sotto

pari

tempo

altri

del genio.

Il

sia negli

squadroni prussiani per

rapporti. L'artiglieria

materiale,

francesi, era pesante pei pezzi

da

meno

si

perfetto

posizione

;

e

i

pezzi da 3, addetti a ciascun battaglione, lasciavano molto a desiderare.

Lo

ma

stato

maggiore non mancava

di erudizione

di talenti

sue teorie erano esagerale e vaghe, perchè riposavano

le

parte sul sistema di cordone allribuito a Lacsy.

Le forze

di

Francesco

II

si

componevano

di

:

41 reggimenti tedeschi di 3 battaglioni; 11

«

ungheresi di 2 e 3 battaglioni;

22

«

delle frontiere di 2 e 3 battaglioni

5

«

valloni di 3

«

2

«

italiani

di 5

«

In tutto 252 battaglioni

11 reggimenti di cavalleria pesante di 6 squadroni 7

dragoni

«

«

k

6

«

cavalleggeri

9

«

ussari

8 e più

l

«

ulani

8

In tutto 220 squadroni

«

:

in


— I

29

battaglioni erano fortissimi; colle riserve

portavano a

si

1200 uomini e più.

35,000 di cavalleria, e 10,000 d' artiglieria

campagne contro di

i

turchi

e

le

malattie

ma

;

tre

avevano diminuite

le

un terzo.

Neil'

impero germanico. Le truppe degli

circoli dell'

altri

avevano un'organizzazione

pero germanico nei

uomini

totale di queste forze potevasi calcolare a 240,000

II

di fanteria,

im-

almeno

particolare,

minuti particolari. 1

sassoni

modellavano

si

sui prussiani

La loro forza elevavasi

leria.

gente nelle guerre

avevano ottima caval-

impero variava secondo

dell'

pure erano organizzali

Gli assiani

;

ma

uomini,

20,000

a

ì

prussiana.

alla

contin-

il

casi.

Sembra-

vano veterani del gran Federico. Erano migliori de' prussiani di quel tempo; disciplinati, prodi, frugali, pazienti, gloria

ovunque ebbero

Gli

annoveresi

si

cuoprirono di

battersi a parlila uguale.

a

erano

gli

ausiliari

dei

moderni carlaginesi.

Distinti per istalura, coraggio, tenuta, rivaleggiavano colle

truppe di cui I

d' la

Europa. La loro forza

metà marciò

bavaresi

s'

lotte contro l'Ausi ria.

elevò fino

a

prime

uomini,

30,000

guerre lontane.

in

erano

si

disti

fili

sotto

il

Aveano declinato

e la guerra dei sette anni

comando

di

Merci, e nelle

sulla fine del secolo XVIII,

confermò per un

istante

1'

opinione

della loro inferiorità. I

vurtemburghesi

e

badesi

avevano comune

la

fama

poca

coi bavaresi.

Questi scuola

tre

ultimi

francese;

i

eserciti

si

sono bene

due primi specialmente

temprati poi

alla

hanno rivaleggiato

coi migliori soldati.

La loro

forza era

Bavaresi

:

35,000 uomini coi palatini prima della guerra

Vurtemburghesi. 12,000 Badesi

Riguardo

4,000 al

faccia menzione.

contingente dei circoli, non

merita che

se

ne


— sociti

li

materiale d' artiglieria mancava di leggerezza.

Il

sistema degli

ma

germanici,

stati

in

maggiori variava un po'

generale questo corpo era istruito nella

vata del terreno, e versalo in tulte

gere

fra questi eserle-

scienze necessarie a diri-

le

lavori militari.

i

modo

11

reclutamento era dapertutto volontario; però

di

Sassonia aveva introdotto

il

la

sistema degli accantonamenti prus-

siani.

Le

In Ispagna. i

celebri

bande spagnuole degenerarono sotto

regni disastrosi degli ultimi re di Casa d' Austria.

V montò

Allorché Filippo

un solo

vascelli» in istato di tenere

Appena cito;

i

sul trono, al principiare del seco-

Spagna non aveva 15,000 uomini, e non possedeva

lo XVIII, la

fu tranquillo

il

mare.

possessore della corona, ricostituì l'eser-

suoi successori l'aumentarono; di guisa che nel 1792 era

composto come segue: Fanteria

:

Casa del

4 reggimenti di cui 2 valloni di 3 battaglioni;

re,

28 reggimenti 8

linea di 5 battaglioni;

di

stranieri, di cui 4 svizzeri, 3 irlandesi, e 1 ita-

»

liano, di 3 battaglioni

3 battaglioni di fanteria leggiera

42

di milizie

»

In tutto 165 battaglioni, che

formavano un insieme

di

116,000

uomini. Cavalleria

:

Casa del Re, Guardie del Corpo e Carabinieri, 8 squadroni; 15 reggimenti 8

di cavalleria

pesante

squadroni;

di 3

di dragoni.

»

In tutto 77 squadroni, formanti la cifra di 12,200 cavalli. In tal

guisa,

1'

esercito

doveva presentare una forza

Ma

questi

a credersi

che

spagnuolo, compresa di circa 140,000

1'

artiglieria,

uomini.

quadri offrivano lacune considerevoli; 1'

effettivo

presevi le milizie.

Da

non oltrepassasse

i

questi doveasi anche

talché è

120,000 uomini com-

dedurre

la

fanteria


:>!

necessaria alle guarnigioni dei grandi alle

Canarie, e ai due

porti,

alle

esercito

I-

campagna non eccedette mai 80,000 combattenti, sebbene

in

momento

della dichiarazione di guerra alla Francia.

La sua organizzazione era fondata su buoni principj; mazione

di battaglioni

guerra;

di

1'

sia

che fu decretata

stato rinforzato da una leva di 36 battaglioni, al

Baleari,

isole

presidj di Ceuta e di Melilla; e

di

alimentare

deposito per

i

istituzione delle milizie, pronte a marciare;

zione di guardie urbane in delle piazze marittime,

applicalo a trarre

numero

9,000 uomini per

di

indicano abbastanza che

buon partito

il

for-

la

battaglioni la

la

governo

creadifesa s'

era

dalla sua popolazione militare.

L' artiglieria, modellata su quella di Francia, aveva un' eccellente scuola a Segovia. Essa in

non era da meno

Europa, per istruzione, per bravura, Il

genio

si

e pel

di alcun' altra

suo materiale.

trovava ugualmente in buone condizioni.

I

lavori

che

delle piazze, quellf dei porti e dei ponti e strade, attestauo

quest' arti

arma riuniva

e delle scienze

in

supremo grado

da cui essa trae

tari di Cadice, di Barcellona, e di

tutte

le

soccorsi.

i

cognizioni

Le scuole

Zamora, assicuravano

delle mili-

alla gio-

ventù, che voleva percorrere la carriera militare, un' istruzione all' arma in cui aveva intenzione di servire. Lo spagnuolo, sobrio, vigoroso, infaticabile, possiede grandi virtù guerriere, ma manca di attività decisa. Il suo coraggio tu-

analoga

multuoso,

si

prestava molto ad un sollecito disorganamento.

Nessuno perveniva

al

grado di

ufficiale nelle

senza essere stato prima cadetto nel

sognava essere nobile per avere

ma

nel resto della cavalleria

to, e I

per

la

fanteria ciò

non

il

grado vi si

di ufficiale nei dragoni,

non era punto necessario. assicurato;

posti di sotto-tenenti era devoluta ad essi,

però di quelli

perchè

la

ad eccezione

d' artiglieria e delle guardie.

Questa mescolanza servizio,

Bi-

guardava tanto pel minu-

sergenti avevano un avanzamento

metà dei

truppe spagnuole

medesimo reggimento.

fe' sì che i nobili si disgustassero del ed arrossissero nel vedere questi ufficiali di ventura mar-

ciare al pari con essi e qualche volta comandarli.


~

32

popolo non aveva grande propensione pel servizio;

Il

ripugnanza era più forte per perciò non nale; non

sua

la

cavalleria;

la

poteva quasi mai completare un reggimento nazio-

si

erano se non che

vi

che per

fanteria

la

stranieri,

gli

cui

il

effettivo

si

avvicinasse alla forza determinala dall' ordinanza.

In Italia ordinati. di

Allo

Piemonte. L' esercito sardo era uno

de' meglio

scoppiare della rivoluzione francese era composto

32,000 uomini

di fanteria di

3,000 d' artiglieria, 4,000 di rivoluzione francese,

linea,

4,000

fanteria leggiera,

di

Quando

cavalleria.

che già stavano formandosi, come pure

si

nota

poi fu

organizzarono completamente

si

armarono

le

la

corpi

altri

milizie

e molti volontarj.

Dopo

i

primi disastri subiti

le milizie ascritte nei

Savoja e nella contea di Nizza,

in

ruoli ascesero a 35,602 uomini.

piemontese, dice Jomini, è un eccellente soldato:

Il

zione colle armi

;

il

popolo,

come

la

montagne, è frugale, indurito

delle

elementi

si

trovavano bene

fatica,

all'

na-

prode. Questi

e

;

ma

le milizie as-

esercito.

corpi dell'esercito erano nazionali ed esteri.

Fuvvi epoca

in

cui

i

corpi erano

i

della circostanza.

Reggimenti di ordinanza o stanziali: ì.°

Reggimento Guardie

2. °

»

Savoja

3. °

»

Monferrato

4. °

»

Piemonte

5. °

»

Saluzzo

»

Aosta

6. °

7. ° u

9. °

Battaglioni della marina

Reggimento Chablais Battaglione

la

Regina

ma

il

numero

mutò

a

seconda

seguenti;

variò a seconda del bisogno; la denominazioue

8.

ser-

utilizzati.

sicuravano eccellenti rinforzi I

la

maggior parte degli abitanti alla

sistema di reclutamento era volontario

Il

il

reggimenti provinciali aveva faraigliarizzalo tutta

vizio dei


— IO.

0

lt.°

Compagnie franche

di

Sardegna.

equipaggi di marina

»

Reggimenti u

Battaglione Sardegna

12.°

J.

35

esteri

Royal-Allemand

2. °

Suisse Vallaisan

3. °

Suisse Bearnais

4. °

Suisse Grisons (detto Christ

)

Cavalleria, tulta nazionale: 1. °

Dragoni del Re

2. °

Cavalleggieri del

Re Piemonte

3. °

Dragoni

4. °

Piemonte Reale

5. °

Savoia Cavalleria

6. ° 7.o

di

Dragoni Sardegna

Dragoni della Regina.

Reggimenti provinciali, 1. °

Genevois

2. °

Moriana

3. °

Ivrea

4. °

Torino

5. °

Nizza

6. °

Mondovì

lutti nazionali:

7. ° Vercelli 8. °

Asti

9. °

Pinerolo

10.° Casale

H.° Novara 12.° Tortona.

Napoli. Sebbene

dopo

il

1792 V esercito fosse considerato

sul piede di guerra, tuttavia era lungi dal poter entrare in

cam-

pagna.

Esso componevasi allora e 15,000 di milizie.

Vol. ni. stor.

dell' Art. Milit. o.

di

30,000 uomini di truppa di linea,


54

L'artiglieria, organizzala da ufficiali francesi, possedeva un

materiale perfettamente conforme a quello della repubblica, e

la-

sciava poco a desiderare per V istruzione del personale.

La

cavalleria era montata sopra una razza di

eccel-

cavalli

lente.

La fanteria non era troppo solida sca, ora alla spagnuola, secondo

favorito, con ufficiali alla cui

T

capricci della regina o del suo

nomina

presiedeva in gran

non presentava quel vigore che

intrigo,

arma

codest'

i

esercitata ora alla tede-

;

è tanto

1799,

il

cercò di aumentare

si

dell'esercito, sia delle milizie; e

le

s'

non oltrepassò

incontrarono ostacoli insormontabili, la

forze, sia

misure adottate fossero

se le

state eseguite, l'esercito avrebbe sorpassata la cifra

Ma

in

principale degli eserciti.

Più tardi, verso

uomini.

parte

necessario

100,000

di

e la

sua forza

cifra di 60,000 uomini.

Ih Olanda. L'esercito olandese componevasi nel 1792 di:

20,500 uomini di fanteria nazionale; 6,800 valloni e tedeschi

;

7,600 svizzeri in 6 reggimenti;

4,100 truppe ausiliarie di Brunswich, Meklenburg;

39,000 uomini, totale della fanteria 3,450 di cavalleria 1,560 di artiglieria

260

di

minatori e pontonieri

44,270 totale generale.

Questo esercito non era più quello de' tempi andati.

Il

po-

polo batavo, dedito alla marina e al commercio, aveva poca pro-

pensione pel servizio

formavano appena quelle

lippo

in

la

di

terra.

I

reggimenti svizzeri e tedeschi

sua fanteria più solida;

mezzo

alle

masse armate

i

dell'

nazionali

bande agguerrite che lottarono contro II,

si

contavano

Europa. Non erano più

o contro la potenza di Luigi XIV.

la

tirannide di Fi-


— La

cavalleria, che per

55

metà coraponevasi

valloni e di te-

di

deschi, aveva l'impulso necessario a codest' arma, e più di quanto

potevasi aspettare da un popolo flemmatico, e più navigatore che bellicoso.

V artiglieria mero il

di piazze

era poco numerosa, in proporzione del gran nu-

che

doveva armare; ed

si

suo personale, lasciava molto

il

suo materiale, come

È

desiderare.

non siano compresi

nella cifra già indicata, ai

a

probabile che

cannonieri addetti

i

pezzi di battaglione.

genio era presso a poco nel

li

dell'esercito che

al di

numero

e di picciol

medesimo

caso.

maggiori godevano più considerazione

Gli slati

nell'

interno

ad eccezione del principe d'Orange,

fuori; e

di ufficiali, la

guerra provò che

opinione pub-

1'

blica era giusta.

Le guarnigioni, che

la

repubblica era obbligata a mantenere

ne' suoi porti e nelle sue piazze, riducevano

meno

di

attivo

che dopo Guglielmo

sue pretese, e combatteva

per

quattro parti del mondo, costretta

terra

mantenere

a

industriosa

il

mezzo

di levare tanti soldati

III

teneva

mare

per

e

nelle

a 100,000

fino

marinaj o soldati di marina, non trovava nella sua

popolazione

quanti essa ne avesse

voluto. Nel 1792 non aveva se

non che circa 30,000 uomini

truppe nazionali nei tre regni,

e

colonie delle due Indie, non di

a

30,000 uomini.

In Inghilterra. L' Inghilterra, alte le

esercito

l'

presso a poco

comprese però

le

altrettanti

di

nelle

truppe indigene

neri e di cipai.

Abituata da lungo tempo a reclutare soldati in Germania, essa

contava allora quelli nei e le -

numero

de' suoi.

delli

dell'

La sua

Annover

politica,

sue cittadelle fluttuanti, erano

tenza;

uomini mezzi

gli

le

di

uni

le

procuravano

assicuravano

i

i

e di tutti il

suo oro,

ausiliarj, altri le

possedimenti lontani

Le leve però furono progressive misura che

le

piccoli principi i

suoi marinaj,

veri elementi della sua

armare metà dell'Europa contro

a Uri stali, a

i

in

davano da

po-

satelliti, gli

cui

traeva

i

l'altra.

Inghilterra

come

negli

conquiste coloniali la costringevano


36

ad estendere ed a moltiplicare

manry), regolata

nel 1786,

le guarnigioni.

con

atto del

uomini, diferiva da tutto ciò che

La milizia

Parlamento,

(

Yeo-

50,800

a

era fatto in Francia su que-

si

sto genere, in quanto che essa fondavasi sul principio della proprietà.

Bisognava avere una proprietà

ammessi, esenti.

e si tirava a sorte;

Queste milizie

si

pari

i

adunavano

di

2,400 franchi per esservi

e gl'impiegati civili

e si

erano

esercitavano 28 giorni

per ogni anno, ed erano pagate per tale servizio.

Questi 30,800 uomini furono messi in altività nel

1795 per

rendere l'esercito regolare disponibile sul continente. Nel 1794 si

organizzarono 6,000 uomini

di più

sero altre compagnie a quelle che

bisogno sempre crescente cibles), tanto

di

d'

per

la

Scozia, e

esistevano

si

aggiun-

Inghilterra.

in

uomini fece levare volontarj

(

Il

Fen-

cavalleria che di fanteria, per la guardia delle

batterie delle coste; e da quell'epoca data

l'aumento sensibile

dell' esercito inglese.

Finalmente, nel 1796,

uomini

di milizie e di

quisirono

i

si

organizzò un supplemento di 60,000

20,000 volontarj a cavallo, pei quali

si

re-

cavalli di lusso.

Queste milizie permisero di linea in Fiandra, in

mandare

di

Olanda,

in Egitto,

alla lor volta le

truppe

Ispagna,

daper-

in

e

tutto ov'eranvi nemici da suscitare alla Francia.

L'esercito regolare seguì

all'

progressione.

incirca la stessa

Nel 1795 esso trovavasi già di 119,000 uomini compreso l'esercito del

Duca

di

Yorck, e non compresi 42,000 uomini occupati

a custodire colonie, la Corsica, Gibilterra, e

Nel 1796,

si

il

Portogallo.

mantenevano 206,400 uomini, cioè: 49,000

Guardie e guarnigioni, circa Colonie

78,000

.

42,000

Milizia

Brigata pagata dall'Irlanda

Truppe

4,400 10,000

inglesi nell'India

Volontarj (Fencibles), di cui metà cavalleria

Totale.

.

.

.

.

23,000

200,400.


— 37 — Oltre

quesf

esercito formidabile,

compagnia

la

manteneva, a quanto dicesi, 40,000 uomini verso

Indie

delle

medesima

la

epoca.

Prima derato;

d' allora,

poco

ma

piuttosto meschina;

Olanda; e

di

una

rappresentavano

istruiti,

l'esercito migliorò

guerra d'Egitto ha

la

non era troppo consi-

servizio di terra

il

ufficiali,

gli

dopo

segnato

parte

sue imprese

le

sua

l'epoca della

rigenerazione.

composti

Gli stati maggiori,

vano

la

castramentazione,

le

importanza del servizio che

all'

campa-

una considera-

gna, e la fortificazione passeggiera, godevano di

zione proporzionata

che conosce-

in parte di ufficiali

particolarità del servizio di

da

essi

si

esige.

L'avanzamento non escludeva

si

faceva in parte per anzianità; tuttavìa, ciò

ricompensa dovuta

la

al

inglese poteva pervenire agi' impieghi Nelle milizie,

i

posti

compravano.

si

La fanteria inglese era tosta,

come

delle migliori d'

quella di Turcoing nel

ritrovasse nei battaglioni inglesi

borough La

il

l'

Europa; qualche bat-

1794, non

impediva

che

si

intrepidezza dei soldati di Marl-

Edoardo.

e di

cavalleria,

neralmente male giati,

merito, ed ogni cittadino militari più elevati.

sebbene prode

le

cavalliere

e

con buoni cavalli, eseguiva ge-

sue cariche; essendo

i

cavalli

non ne era sempre padrone.

male equipag-

Col volgere

del

tempo ha migliorato d'assai. L' artiglieria era vallo.

me Il

La sua

bene organizzata, specialmente quella

(orza è stata successivamente

guerre della rivoluzione

materiale era stupendo.

fezionato; e

mente per

i

;

Il

a ca-

aumentata nelle

pri-

da 3,700 uomini fu portata a 9,000.

corpo dei pontonieri

vi si

ponti di vanguardia erano rimarchevoli

la leggerezza, e la celerità della loro

era per-

particolar-

costruzione

;

van-

taggi bene spesso decisivi in guerra.

Le truppe e pel

inglesi si distinguevano

sangue freddo;

era docile e

soldato

il

sommesso

;

si

per

la

buona

arruolava per

disciplina

tutta

e queste qualità essenziali

che

la

vita;

costituì-


58

scono un esercito solido, sono forse preferibili ad un valore lante

ma

bril-

passeggiero.

In Russia. Le truppe russe, nel 1792, erano lunge dai miglio-

ramenti che ha loro procurato poscia V imperatore Alessandro. Il

loro equipaggiamento era pesante,

ma

loro personale eradi

il

bella specie.

Dallo stato maggiore, istituito da Munich, erano usciti molti

uomini

di merito.

La

fanteria aveva elementi di solidità.

La

cavalleria,

sebbene meno

istruita e

meno buona

cavalli le assicurava

sopportare

le fatiche

della guerra.

artiglieria lasciava

Il

sistema di reclutamento era forzato il

di

rimonte perfette ed un grande vantaggio per

V

ukase determinava

quanto

di

La miglior razza

di poi lo divenne, si era distinta a Zorndorf.

molto a desiderare.

numero

d'

che un

vale a dire,

;

uomini da levarsi su 100 abitanti

maschi; questo numero variava secondo

circostanze

le

biltà lasciava alla sorte la cura di designare gli

;

e la

no-

uomini che do-

vevano servire. Il

soldato russo serviva 25 anni, dopo

libero, se aveva

La forza di

mezzi

i

di esercitare

dell' esercito

200,000 uomini,

di cui

la

un mestiere.

metà era

disporre che del soprappiù per milizia cosacca

L Portiamo ora

gli

guerre

le

'

si

elevava

al di là

abitualmente adoperata

Pruth

;

non

si

poteva

d' occidente.

non era però compresa

§.

Ivi

quali era invalido o

russo nel 1792 non

nelle linee del Caucaso, in Finlandia, e sul

La

i

in questo

numero.

azione

eserciti sul

campo.

non troviamo più attendati

quelli della repubblica,

campati a cielo scoperto. Due motivi indussero

alla

ma

ac-

soppressione


— l'estrema

delle tende;

39

— provvedere

difficoltà di

meteriale necessario per parecchi e

nere subitaneo, e tumultuario di guerra che

dovuto adottare

subitaneità e tumulto

;

all'

numerosi

i

improvviso

eserciti; e

il

ge-

il

rivoluzione aveva

la

quali non permettevano

perdere troppo tempo nella erezione delle tende, e di trasci-

di

nare maggior quantità

Non vano;

d'

impedimenti

così fecevano nelle

si

al

seguilo degli

prime guerre

eserciti.

attende-

alleati. Si

gli

accantonavano; locchè non riusciva tanto pericoloso in

un' epoca in cui non

si

faceva grand' uso di sorprese, di attaa-

chi notturni, e di altri piccoli

artifizj

che

conducevano

non

al

grande scopo richiesto dall'importanza e dalla vastità della guerCol volgere del tempo, V esperienza fè sentire anche agli al-

ra.

leali la necessità d' imitare

metodo sbrigativo

il

francesi.

dei

L'agilità voluta nei movimenti, e la speditezza impressa nelle

manovre, allontanavano dagli garsi a posizioni col

mezzo

eserciti repubblicani

di

non

grand' uso della fortificazione passeggiera. Ciò

qualche volta non 1'

v'abbiano

esercito francese si trincerò

Buonaparte, all'assalto armati

l'

idea

di

le-

opere campali. Laonde non fecero esclude che infatti

che

nella battaglia di Fleurus; e

che

ricorso;

e

troviamo

di

Cossaria, fece costruire spalleggiamenti

si

valsero moltissimo

di obici.

Gli austriaci

invece

delle

fortificazioni

passeggi ere specialmente nella campagna del 1796. La posizione di Caldiero,

che

vi si

buona per natura, venne resa più

costrussero. Con campi trincerali,

di assicurare

l'

incolumità

quisizioni, pigliandoli sul luogo, e

ceppale, e quindi

le

più

dai

ridotti

dell' esercito.

Sbarazzati dalle tende, adottato pei viveri

guerra colla guerra,

forte

cercò molte volte

si

nutrendo

il

in

sistema siffatta

marcie divennero naturalmente sollecite; e

ad

aumentarne

la

di

guisa

meno

rela

in-

rapidità,

la pratica di non perdere tempo ad aprirsi strade, ma guadagnarne col seguire quelle vie che già esistevano; e spesso, a marcie forzale, giungere al punto stabilito di concentramento, senza annettere somma cura affinchè le colonne fossero

concorse di

sempre vicinissime

e simmetriche.


-

40

Oltre alle marcie forzate di 40 e 50 chilometri, e delle quali si

fece abuso,

ricorse pure talvolta alle marcie

si

sportando cioè

una

not fece viaggiare per posta

soccorso ora

Maubeuge, ora

di

in

posta, tra-

truppe sopra vetture requisite. Nel 1795, Car-

le

riserva

di

40 battaglioni

Dunkerque, ora

di

questa piccola massa, riunendosi successivamente

al

Landau;

di

e

truppe già

alle

stanziate sui tre punti, decise le tre vittorie successive. Nel 1800 i

francesi usarono di ugual

mezzo

di trasporto.

era uno spediente più facile a dar ausilio

dane anziché Giunte

alle

Abbiamo

Ma

generale

in

operazioni

secon-

grandi operazioni di guerra.

faccia al nemico,

in

ad

già descritto

i

come combattevano sistemi

varii

truppe?

le

reclutamento; e da

di

quello del volontariato, e da qnello della requisizione, facilmente si

deduce come

diffìcile

ai

Bisognava fare

dividuale potesse meglio esercitarsi;

peto di soldati sulle batterie

non frenarne il

modo

quali non chiedevano

abbandonandoli

modo che

il

il

ridurre

valore in-

doveva secondare l'imse

non che

di favorire lo

alle loro

coraggio, non raffeddarne

il

di

in

si

nemiche, facea mestieri

della patria,

figli

me

i

di

correre

slancio

lo si

dei

subitanee ispirazioni; 1'

entusiasmo.

E

sicco-

combattere de' cacciatori pareva rispondere

scopo desiderato, così

sa-

fuochi delle linee disciplinate dei

nemici. Circostanze nuove, spedienti nuovi; salvo poi lo spediente a sistema.

che

fosse V ottenere truppe solide

pessero a lungo tener fronte

allo

adoperò soventi, quasi sempre, su

vastissima scala, imperocché

si

spiegarono in ordine sparso

in-

tiere brigate ed anco intiere divisioni. In tal guisa, allorché do-

vevasi pigliare di viva forza una posizione, se ne dava Y incari-

co ad una linea di cacciatori. Sul principio

si

trassero buoni

combattere; tanto per

perchè

sima

il

la

effetti

da

sorpresa

da codesto

esso

genere di

ingenerata, quanto

fuoco delle linee serrate del nemico riusciva di pochis-

efficacia contro gli assalitori

in

fuoco di questi danneggiava di assai chio sistema.

ordine le

sparso, mentre

il

compatte schiere del vec-


— Nondimeno non

si

nuovo metodo presentava gravi inconvenienti: le truppe dopo una battosta; non vi

il

potevano rannodare

era una successione regolare azione

41

;

sforzi;

di

non

serve, così

unità

di

non avevano

ri-

esisteva

e siccome allora le linee dei cacciatori

non offrivano valida resistenza contro

sebbene procurassero

formarsi in gruppi

di

cavalleria,

la

più sollecitamente

il

Codeste linee vennero adoperate con profitto nei paesi

possibile.

ma ovunque

boscosi e montagnosi;

beramente,

cavalleria poteva agire

la

li-

sistema dei cacciatori non arrecò se non che scon-

il

fitte.

Gli austriaci, sbigottiti il

mezzo

di

modo

da questo

cercarono

di azione,

lottare con vantaggio e vi riuscirono. Allorché

saglieri francesi dovevano pigliare a forza una posizione, striaci

mandavano contro

mente

di

scemare

ber-

au-

di essi alcuni corpi distaccati, special-

cacciatori, che avevano ordine di resistere

sibile affine di

i

gli

gli

più pos-

il

guisa che gli

dell'attacco, di

effetti

assalitori arrivavano alla posizione nel

maggiore disordine. Al-

lora la cavalleria e le truppe di difesa,

unendo

duravano

a disperdere

fatica

bersaglieri non

i

i

loro sforzi,

non

da

al-

sostenuti

cuna riserva. Colpiti

da

siffatti

inconvenienti, alcuni generali francesi opi-

narono che sarebbe stato più vantaggioso di

combattere

quale serviva

in

mandando

scegliere, per raccogliersi,

di

certa guisa di base di

meglio fosse possibile

di

il

il

i

suo sistema

Reno,

il

e racco-

punti del terreno ove

guerra a

di

il

il

suo

sè. Al

modo

Nord

si

si

uso

faceva

d' azio-

era con-

sistema di combattere in linea

prescritto dal regolamento fatto nel 1791. In Italia, in del

modo

trincerarsi.

servalo l'uso de' bersaglieri, ed

nell' esercito

il

massa

in

rannodamento,

Del resto ciascun esercito francese aveva

ne particolare,

combinare

sistema d'azione

de' bersaglieri col

Ispagna,

anche delle colonne ser-

rate.

Questi rovesci risvegliarono allora

cambiare sistema

porre battaglioni S

oi.

Uh

l*

attenzione di Carnot* che pensò

di guerra. In

a battaglioni,

luogo di continuare ad op-

comprese che bisognava riunire

Stor. dell' Art. Milit. 6.

le


— masse su ciare

il

di

42

un solo punto per dare un colpo decisivo, e schiac-

nemico con

colpi strepitosi.

Ma per adoperare

siffatto si-

stema, che contrastava col metodo antico, facea duopo al

comando uomini

ma

bensì dal popolo

usciti

telligenza di guerra. Questo fece Carnot, e la guerra

ramente

in-

mutò

intie-

dai

primi

d' aspetto.

risultameli però sarebbero

I

anni

porre

di

che avessero

repubblica, se

della

stati più

grandi fino

non avesse suggerito

diffidenza

la

di

mandare rappresentanti del popolo con pieni poteri ai quartieri generali. Ne vennero conflitti di autorità, mancanza di unità di comando, ostacoli alle operazioni. Questo spionaggio legale non esisteva più quando Buonaparle divenne generale in

non V avrebbe

egli

strò che

il

parando

la

d'altronde è probabile che

vittoria coi cacciatori,

zioni, cacciandolo senza

tempo

dogli

di stabilirsi

lo

dei

spirilo

anno 1796,

in

modi

del

gambe, pre-

nelle

terminandola con colonne moin linea,

concentrando

improvviso sul nemico diviso

all'

posa

posto in posto, e

di

da alcuna parte

Si notò, osserva Carrion

manovre, e

gran generale mo-

secreto della tattica può risiedere

sue forze, piombando

cato

e

marciando piuttosto che misurandosi

bili,

le

capo;

tollerato. In Italia, questo

Nisas

(2),

in fra-

non lascian-

(1).

che

la

differenza

delle

comando, avevano potentemente modifid'Italia;

dell'esercito

cui si fece la tanto

ed

alla

del

fine

glorioso

maravigliosa campagna,

esso

aveva assunto un carattere morale differente da quello degli tri

eserciti francesi. Questi

avevano ognora presenti

l'

al-

immagine

e l'idea della repubblica; obbedivano manifestamente a direzioni

che emanavano dal centro del governo dello stato; impressa da questa circostanza binati, la

ai

loro

poca indipendenza del generale

[1]

La Barre Duparcq, Éléments

[2j

Carrion Nisas, Essai sur V

d'

la

lentezza

movimenti sempre comin

capo,

la

specie d'in-

art et histuire militalres.

lùstoire generale de

l'

art miUtare.


45

dipendenza dei comandanti di divisione, dignità

modesta

nei

minimi gradi,

gli

eserciti

mano

tutto

li

capo,

un

di

fosse passato

il

sempre ricevuto con

la frugalità dei capi, la

l'importanza dell'individuo sino

dell'ufficiale,

avvertiva di continuo ch'essi non erano

ma

nazione; in

della

quelli

comando,

qualsiasi

colui che ne veniva investito era

rispetto, qualche volta con

una fiducia con-

trastata, rare volte con entusiasmo, non mai con

dopo

Nell'esercito d'Italia, al contrario,

cieco ossequio.

compimento

il

di

alcuni fortunati avvenimenti, gli spiriti ebbero tendenza diversa;

pareva che

la

l'idea di essa

memoria

patria fosse rimasta

dominava meno delle vittorie;

sdegnati quali mezzi d' influenza

a

mes

di

Alpi;

delle

teneva in

si

vincolava, a

si

non erano

lusso

il

patriottismo veniva dopo la

il

;

che

lui

préts à execuler vos ordres quels

mento

ed

fasto

il

distributore di questa gloria era

il

che ognuno

lui

immaginazioni;

piuttosto per illustrarla che per obbedirle; l'utilità era

meno apprezzata gloria;

parte

dall' altra

sulle

qu

il

si

y

capo supremo; era

scriveva

ih soienl;

nous som-

«

»

il

cambia-

questo capo sarebbe stato un avvenimento che avrebbe

sconvolto tutto nell'esercito, tutto invertito ne' suoi destini, arrestato i

la

capi ed

sua marcia, fatto impallidire i

la

sua stella, sconcertato

soldati.

In tal guisa

vi

erano due eserciti ben distinti quando

geste combinate dettarono

la

Roma

pace; l'esercito di

le

loro

e quello

di Cesare.

La spedizione

d' Italia

sione contro l'Austria,

versione contro

1'

d'Egitto contribuì

la

era slata una grande

maniera

fra essi su terreno, ed afforzare

diede sopratutto

lato

dell' arte

progresso della tattica; essa

ficacia dei quadrali, la

bella

diver-

spedizione d'Egitto fu una potente di-

Inghilterra. Dal al

e

alla fanteria

di i

combinarli loro angoli

la

spedizione

insegnò

l'ef-

vantaggiosamente coli' artiglieria

;

e

francese sangue freddo e fermezza,

abituandola a resistere ad un nemico contro vasi ordine ed insieme piuttosto

il

quale

che impetuosità.

richiede-


Osservazioni.

Cenni biografici e bibliografici. sistema di reclutamento s'informò

Il

Roma; che

conosciuto da Grecia e da bligato a servire

zava

coli'

strativa,

quale

le divisioni in

questa guisa

legislazione

era

classi,

stata in

nel senso dei loro diritti

che

ed

ordiai,

come

privilegi

in

di

tulli

il

gli

principio; tutti

eserciti. Tulli gli

l'es-

desti-

uomini sono uguali, ecco

uomini debbono servire

gli

tendenza

uomini

degli

In sia

sociali,

medesima, trovava

fu tradotta in atli dalla rivoluzione

comporre

particolari. ceti

i

in quello dei loro doveri,

pressione più significante nel reclutamento nati a

che sanciva

antica

all'

ammini-

ed

criminale,

civile,

sostituita

tendenza alla fusione

la

ri-

ob-

fosse

patria colle armi. Questo principio armoniz-

la

unità della la

grande principio

al

ogni cittadino

ecco l'ap-

la patria,

plicazione.

Ne venne

di necessaria

zione del corpo degli

conseguenza che anche subì

ufficiali

il

imperocché se

all'abolizione dei privilegi nell'ordine civile; servizio militare era un obbligo per

uguale misura risentire

in

tutti

i

dovevano più essere appannaggio nella giberna

nente

il

ricompensa

alla

se

lutti,

danni

esso doveva offrire una carriera uguale

distinto ai servigi,

composi-

la

cangiamento corrispondente

della

dovevano

ne

fruirne

e

per

tutti

nascita,

;

i

i

il

da

vantaggi: gradi

ma premio

non in-

Ogni soldato aveva

capacità.

bastone di maresciallo; e molti soldati all'emi-

dignità di maresciallo salirono in quel

rapido succedersi di

fortunose vicende.

E mento.

tempi favorivano e

i

Il

giustificavano

sistema del terrore

il

repentino

avanza-

aveva spinto una quantità di gio-

vani distinti per censo, per istudj, per ingegno, ad abbandonare la vita di città

sporsi

al

ed adottare quella del campo, preferendo di e-

pericolo di morte in faccia

quello di curvare

il

collo sotto

la

al

fuoco nemico, anziché a

mannaja

del carnefice.

Al

ti-


— more, che fu sprone,

45

Le promozioni per elezione, concorsero ad di

speranza.

V eccitamento della

aggiunse

si

offrire

prospettiva

la

avvenire brillante a coloro che avessero saputo

un

guersi; e allora

chegru

videro

si

sorgere

i

Jourdan,

allora si videro giovani generali a

;

capo

distin-

Massella,

i

i

di eserciti;

Pi-

Mar-

ceau a ventiquattro anni, Hoche e Joubert a venticinque, Buonaparte a ventisette.

Che

condizioni dall'arte militare, in questo periodo della

le

rivoluzione, portassero le impronte dello stato la

uomini, ossia

mento

la leva in massa,

degli eserciti,

dire convulsiva

mento, tende,

di

recluta-

di

condizione per così

trovavasi la società;

modo

il

di

arma-

genere delle marcie e dei trasporti, l'abbandono delle

il il

della

trovavasi

cui

metodo tumultuario

l'espressione

è

cui

in

in

La requisizione

società, è cosa per sè stessa evidentissima.

sistema

sostentamento,

di

accenna ad ansietà,

la

cui

di

combattere, tutto

di

raggiungere pre-

commossa ed

era

agitala

nell'in-

società in Francia, e che ripercuotevasi na-

turalmente suU' indole della patria

modo

tormentoso desiderio

a

sto Io scopo, ansietà da

terno tutta intiera

il

di

masse numerosissime

quelle

che volevano purgare

il

di

figli

suolo francese dal sacrilegio

della presenza di stranieri.

Ma questa forma

spigliata di combattere,

non

lasciata in

fu

balia dell'azzardo e dell'esaltazione; e se si volle trarre partito

da essa non

E

qui

ci

la si

cade

abbandonò in

acconcio

al il

disordine ed

al

caso.

dire alcune parole sulla tattica

e la strategia di que' tempi.

Nel principio della guerra della rivoluzione, era in vigore in

Francia

il

Regolamento

di

esercizj e di

manovre

del 1.° agosto

1791. Esso era informato, con qualche modificazione, ai movimenti

che Federico faceva eseguire

sdam. Era basato

alle

sue truppe

al

campo di Potabbiamo

sul sistema così detto lineare, di cui

parlato nel capitolo antecedente.

I

metodi

di guerra,

era l'espressione, consistevano nei seguenti:

di cui esso

fuochi

d'insieme;

ordine lineare; due linee sempre spiegate; lunghe marcie in battaglia;

manovre per

linea e frazione di linea; assenza

di eaccia-


— 46 — tori e di riserva d'esercito; cavalleria alle

lungamento

Ma

questi melodi esclusivi erano sino d' allora riprovati dagli

tanto entro

limiti

i

generale Foy,

regolamento del 1791,

il

tempo,

visse bensì per lunghissimo andare di della piazza d' armi

;

libro della legge pei subalterni

il

come codice

sussistè quindi

lunghe linee

in

nemico

manovre

bajonetta

alla

di

le

in

esclusivamente

ravano

tutti

alle l'

movimenti

i

sui

spezzamento

lo

colonna serrata.

ma

campi

le

la

I

nelle

fuochi di

usarono

si

cui protezione

si

su ope-

battaglia; le riserve delle

di

adottarono. La disposizione data da

si

tutte

di

l'introduzione

adoperati,

grande scala quelli di cacciatori, sotto diverse armi

te-

d'attacco che assalirono

colonne

battaglioni piegati

linea non furono

il

abi-

si

non come

composte

divisioni

passo di corsa;

al

capi

i

sol-

dice

tattica.

brigate e

armi; l'uso dei cacciatori, il

ma

;

vediamo comparire successivamente

Infatti,

come

bisogni della guerra;

i

tattica elementare,

di

grande

precetti per la

di

ma rimaneva

esso restò,

tuarono a variarne l'applicazione secondo

delle

pro-

il

della linea di battaglia.

uomini più sperimentali dell'esercito; ed

soro

formante

ali

Buonaparte

sue truppe nella battaglia del Tagliamento, fu un misto del-

ordine lineare e

dell'

ordine profondo. La disposizione data da

?

Desaix a suoi reggimenti nella battaglia di Marengo, non fu con-

sona

ai

principj del sistema lineare del regolamento del 1791.

La strategia rivoluzione;

eminenza

ma

si

mostra

pochi genii

a cui

vare. Semplici erano

nemico, eh'

egli

di tratto

tratto nelle guerre della

in

era serbalo a Buonaparte

i

voleva

la

portarla

il

concelti di lui; obbjettivo il

era l'esercito

più sollecitamente possibile rompere e

disperdere; e disperderlo in guisa da non lasciargli

curo e tranquillo rannodamento. Perciò operazione,

lo

cura ch'altri a eseguiva.

Noi non su quanto

ci

gì'

lui

non potesse fare

ciò

del 1800 ne è

modo

intercettava

tagliava fuori dalla sua base,

La campagna

quella

a

poterono, se pur la poterono, ele-

che

di si-

le

linee di

avendo però

somma

egli

con esito felice

esempio luminosissimo.

estenderemo maggiormente

in

questo paragrafo

sì riferisce alla tattica ed alla strategia

opportunamente negli esempj che addurremo.

;

ne parleremo


Abbiamo veduto come

momenti

nei

giore, siansi soppresi in Francia

sconvolgimento mag-

di

gl'istituti d' istruzione militare.

Ciò ebbe origine da due motivi.

Prima

di tutto

poco disposti

a

perchè

giovani esaltati erano naturalmente

i

sottomettersi a seguire con calma, entro

le

mura

gl' insegnamenti che formano la base di una solida A l'arme! A l'arme! era il grido che si faceva udire fondo de' più umili tugurj come presentare libri a co-

dei collegi,

istruzione.

sino dal

;

loro che non domandavano

non

della necessità, di

si

non

se

che

armi

Sotto

?

potè insegnar loro se non

che

impero

1'

a servirsi

codeste armi nel più breve tempo possibile.

secondo luogo perchè

In lire

governo rivoluzionario volle abo-

il

informate piuttosto a

tutte le antiche istituzioni,

secondo

ficiali

lo spirito

creare uf-

monarchico proprio delle epoche

esse vennero fondate, anziché

dar

a

che

capi

fossero

in cui

animali

dai sentimenti nuovi, politici e sociali.

Distrutlo quindi tutto quanto

temporaria della scuola

mezzo

d'

istruzione

un

celere

istituì

si

campo,

gran

Sabbioni, con tende ed armi, informato

apparteneva

in

tempi

i

Allora

la

si

racchetarono;

letteratura,

trovarono

perduto sotto bilita

nel

tutto pel

tuirono;

il

fino

ai

spianata

dei

indole impetuosa che

modo

e sotto

le

le il

convulsioni davan luogo a

consolato

scienze, le

protezione

mezzi

e

sviluppo

di

al

si

progresso

dell' esercito

;

dei

raffermava.

spirito e la ra-

fazioni. L' istruzione

maggiore vantaggio

che avevano

venne

rista-

lumi, e soprat-

nuove scuole

s' isti-

migliorarono. si

diede maggiore estensione e nuovo im-

lavori del deposito della guerra,

epoca

si

più favorevole

le istituite

dall'

arti, lo

dominio delle

Nel medesimo tempo pulso

qual

invece

questo ramo d'arte militare, l'istruzione, s'im-

calma; l'ordine compariva,

gione,

nella

ad eccezione

carattere politico e sociale dei tempi.

il

Ma

all'

poi

alla rivoluzione.

Ed anco presse

antico,

era di

vi

Auxerre,

di

di Luigi

il

quale sebbene esistesse

XIV, non era considerato fino allora se

non che come semplice archivio. Venne prescritto

di raccogliere in


— tutto T esercito

guerre, ed

relativi

medesimo governo, contribuirono molto

le

eserciti

Memoriale topografico, e

del

ultime

alle

percorsi dagli

la

tra-

francese delle migliori opere militari straniere, ordi-

in

nate dal credito

informazioni

e le

diversi paesi conquistati o

ai

La pubblicazione

francesi.

duzione

documenti

i

48

cognizioni e

Molti lavori topografici

speciale menzione

la

a rimettere in

sludj storici e militari.

gli

eseguirono

si

;

meritano

questi,

fra

carta dei dipartimenti riuniti,

carte della

le

Svizzera, d'una parie del Piemonte e della Lombardia, della Sa-

Morea

voja, dell* isola d'Elba, dell'Egitto, della

E mentre

l'arte della guerra

avviava

si

al

zionamento che fosse permesso dai tempi, tutte le scienze, e le lettere, ripigliavano

sviluppo ed a lustro maggiore

Seguendo

Ma

biografici e bibliografici.

la

altre

le

loro vigore, ed a

e

arti,

maggiore

avviavano.

si

nostro sistema,

il

il

(1).

maggiore perfe-

dovremmo dar vicinanza

delle

qui

soliti

i

cenni

due epoche,

la

repubblica cioè e V impero, presentando pressoché in azione quasi gli stessi

lutti ci

serbiamo

li,

e di

uomini eminenti

accennare

abbiamo ora

cui

di alcuni fra

i

sia

nella

spada

narrare nel prossimo capitolo

di

in esso

i

nella penna,

sia

individua-

fatti

anche nei tempi

Non possiamo però esimerci

parlato.

pochi

lavori pubblicali

i

i

quali

compariscono soltanto

di

dal parlare

nell'

epoca da

noi ora descritta e non più oltre.

Hoche Lazzaro. Nacque tìglio

ad un servo di corte

alla caccia

i

cani

di

nel il

Luigi

J

cui

768

a

Montreuil presso Versailles,

compito consisteva nel condurre

XV. A

quattordici

ottenne un

anni

posto di palafreniere sopranumerario nelle regie scuderie.

va

lo studio; si

anni a

si

procurava

leggeva

con passione. A sedici

arruolò nelle Guardie francesi, corpo distinto

procacciarsi

libri,

Era bello assai;

[1]

libri:

Ama-

;

e continuò

ed a studiare indefessamente. di bellezza dolce, e

Kocquancoukt, Qòwrs

ad un tempo marziale.

d' art et d' hisioire militaires.


49

del 1789 lo trovò caporale; e, nella defezione

La rivoluzione

popolari stendardi. Di-

delle guardie francesi, passò dai regi ai

venuto luogotenente

mostrare

di

un reggimento

in

sue cognizioni militari

le

campo

ov' era ajutante di

Comunicò ni di il

guerra

comando

lita

comitato

anni conseguì

di il

York.

Landau

chegru amico

di

al

si

a

in

modo

sfavorevole verso Pi-

la

il

comando

Seppe alternare

perdono,

la

abilità

rigore colla clemenza,

il

eser-

parte regia. d'

uomo

castigo

col

fermezza colla dolcezza nei modi, represse e premiò,

tempo ottenne più

atterrì e sedusse, e in breve

quanto erasi invano invocato colle armi. nell'esercito; l'ormò campi soldati che

trincerati,

non

cessi contro le popolazioni,

destro

«li

lanciarsi

potevansi e

le

contro

darli.

111.

colleghi.

uno degli

di

talenti di guerriero,

il

1794,

luglio

rovina di Robespierre e de' suoi

politico.

Vul.

po-

comando; fu arrestato; rinchiuso nelle cardonde non sarebbe uscito se non che per sa-

In tale contingenza spiegò

il

co-

blocco

dal

attirò l'odio di costui, allora

destinati a reprimere le interne insurrezioni di

i

il

Y esercito

Divise

tutta Y Alsazia.

Liberato, tornò in alto; ebbe

tempo ed

ventiquattro

divisione, e poscia

palco, se la rivoluzione del 9 termidoro, 27

non avesse portato

più

ed

il

ceri rivohizionarie

citi

Dunkerque assa-

quest' ultimo, liberò

comitato

Sain^-Just,

tentissimo; perdè

lire al

nemico da

il

egli scritto

venne conferito

gli

Mosella.

della

dall' austriaco, battè

e cacciò

Avendo

pubblica, e

generale di

di

gradi su-

sua abilità militare.

nell'impresa;

esercito

dell'

ai

sua bravura, alla sua

concepiti per le ulteriori operazio-

lui

di salute

Riuscì

grado

mando supremo prussiano

alla

alla

delle truppe destinate alla difesa di

duca

dal

disegni da

i

al

giunse

nella carriera,

sempre ricompensa

causa pubblica,

alla

Thionville,

assedio di

del generale Leveneur.

Progredendo rapidamente periori che furono

devozione

all'

ebbe occasione

linea,

di

Stor. dell' Art. Milit.

7.

quali

i

dalla politica di

Ristaurò la disciplina

frenarono

abbandonare più

popolazioni drappelli

di

ad

ad

un ec-

che non avevano soldati

e

truci-


— BOII

Comitato

za de' suoi servigi,

gli

affidò

Somma

cando Il

di

1'

Bretagna,

la

Direttorio, succeduto

portare

comando

ed

fino alla Loira;

Angiò,

il

i

egli

Maine,

giustizia all'eminen-

dei

terni iuò

eserciti uniti

adottò

e la

suo

il

seno all'Inghilterra, e

in

il

paese

guerra, pacifi-

la

Normardia

la

un esercito destinato ad operare

di

due

quali occupavano

Comitato,

al

guerra civile

la

comando

il

Cherbourg

delle coste di Brest e di

dalla

rendendo

di salute pubblica,

Vandea. disegno

gli

diede

il

Irlanda. L' im-

in

presa non riuscì; Hoche rientrò nei porti di Francia dopo essere

per

quasi

sfuggito

miracolo

burrasche

a

ed

crociere

alle

inglesi.

Tornato

a Parigi,

ebbe poi

comando

il

dell' esercito

bra e Mosa nella campagna del 1797; passò torie

luminose su*li austriaci, ma

i

il

di

Sam-

Reno, riportò

vit-

suoi passi vennero arrestati

dai preliminari di Leoben. Il

Direttorio venne in disaccordo con

nei consigli legislativi, e lo

com' era ciò

all'

politico. Vi

verso

la

capitale;

debole, oscillante, sospettoso, temente, oltre,

revocando

dato. Fuvvi chi propose di

rese pubbliche

le

pe,

si

a

le

gli

ma

il

che

accusa;

egli,

metterlo

in

Direttorio,

ordinò di non proce-

disposizioni segrete

al

aveva

gli

indignalo, tal guisa

mondo.

Wetzlar per riprendere

il

comando

delle sue trup-

sentì straziato da dolori viscerali, tormentato crudelmente

da tosse secca

e

vuoisi di veleno;

convulsiva. Morì nel 15 settembre del il

Direttorio, che dalla

nebre pompe, e

Fu uno

coli'

memoria colla magnificenza erezione di un monumento!

accudi

fu-

de' più distinti, de' più grandi generali di quell'epoca;

conciliante e risoluto; virtuoso ed illibato;

ma

1797, e

voce pubblica fu

sato del delitto, ne onorò la

gloria,

spada

Hoche, devoto

istruzioni ricevute, giustificandosi in

innanzi alla Francia ed

Tornato

prestò

si

autorità costituita sebbene democratico fosse. Mar-

con alcuni battaglioni

dere più

formatasi

fazione

volse a lui per ottenere colla

si

nodo

scioglimento del

una

amava

la

patria e la

l'amore della gloria non giungeva a soperchiare quello

della patria.


— Modesto

5t

non cupido

di caratteri,

credenze

altrui

Di temperamento rubusto, di salute ferma, tesca, di soluti,

forme

come

il

Previde

cesi.

Biasimava

mezzo le

di

l'urto

alla

combattere che meglio convenisse

mosse rapide

al

baiofran-

ai

grandiose della guerra moderna.

e

sparpagliamento delle truppe, proponeva

lo

una massa sola, porsi poter

costumi non dis-

secondo quella del-

avversario; nella grande guerra considerava

netta

statura gigan-

di

colossali, di bellezza distinta, di

da

religiose.

non disordinati.

In arte di guerra, regolava la sua tattica l'

animato

ricchezze,

di

umani, era tollerante delle

sentimenti

di

formare

centro degli eserciti nemici in guisa da

piombare successivamente

su ciascuno di

essi e vincerli

separati. In

Vandea

a ricorrere

costretto

fu

piccola guerra. Fece

campi

ai

trincerati di

collegati gli uni agli altri, e appoggiati

sistema

adattalo

500 uomini

quando

di

ai

Suwarow

le

fa-

era

nell'

d'

accordo

Ucrania, che

Era

insorti.

figliuolo

Russia nel 1722, e che

in

salito

1729 (altri pretendono

vanno

partigiani

Alessio Wassilievich.

che aveva migrato nell' esercito,

quali cor-

nemici; manteneva relazioni cogli abitanti;

insomma contro

ceva guerra

le

a

combattevano; tagliava

revano per ogni dove, esploravano, comunicazioni

quando

in

campi più grandi. Organizzò piccole colonne mobili,

alla

ciascuno,

a

nel

grado 1730

),

elevalo.

svedese servizio

nacque

Alessio

luogo

sul

e

uno preso

ad

ivi,

di

nascita

nel

non

dà patria Mosca, chi Suskoi

gli

autori; chi

lo

vuol nato in Livonia.

gli

Entrò giovinetto nella milizia nel corpo de' cadetti; giovinetto, passò

in

un reggimento attivo

Scoppiava alla

la

e

vi

ebbe grado

guerra dei sette anni;

vi'

prese

d' ufficiale.

parte;

si

trovò

battaglia di Zorndorf, a quella di Kunersdorf, nella quale era

già insignito del

grado

di

maggiore

;

si

battè sui campi di

chenback presso Breslavia: a Schweiduitz contro derico; e

si

distinse in

lo

Rei-

stesso Fe-

un improvviso attacco contro Landsberg.


— Tornato diere.

52

nominato colonnello,

in Russia, fu

e

poco dopo brigale

armi mo-

in ogni

guerra di-

ogni scontro, in cui erano immischiate

Iu

scovite, egli

si

stinto, in ogni

trovava

;

ogni guerra

in

guerra promosso. Polonia espugnò Cracovia volgendo

In quella di

Varsavia senti

e la stessa

ferito,

Nel 1773, militò

effetti

gli

contro

i

turchi, e

li

incontri; per cui venne ricompensato col

anno 1768;

1'

suo valore

del

nel 1770.

parecchi

sconfisse

in

grado di

generale

di

divisione.

Nel 1782 fu mandato contro russo, e

tartari

i

l'esercito di Crimea; e venuto alle

un fatto

caso

dover agire

burgo che

al

dominio

n'

i

del-

turchi, riportò vit-

coi

guerre contro

le

comando

il

ferito. i

turchi,

si

trovò nel

concerto con un altro esercito che obbe-

di

principe

diva agli ordini del

compiutamente

mani

armi rimase due volte

d'

Nel 1789, continuando di

1786

capo, assunse nel

Creato generale in

torie. In

ribellatisi

domò.

li

Sassonia-Coburgo; e sconfisse

di

nemici sulle rive del Ryranik, liberando

il

Co-

era stretto da ogni parte.

Poscia espugnò Ismailow; con molto valore; con molto sangue. Sollevatasi la Polonia,

ebbe

il

tristo incarico di ridurla all'ob-

bedienza nel 1794, ed entrò in Varsavia ove segnalato da un'orrenda maresciallo,

stone di

diede

gli

sempre avesse

la

a portare

comando

loro intrecciata di

il

suo trionfo venne

carnificina. L' imperatrice lo

proprietà di lui

il

di

un

nome,

nomò

feld-

che

per

reggimento

gli fece

dono

di

un ba-

tutto d' oro massiccio, e di una corona d' aldel

brillanti

valore

di

600,000 rubli, circa

240,000 franchi. Carico d' anni, di onori e di ricchezze, visse tranquillo nelle

sue terre, più o

quando

Ebbe

la il

meno

in grazia del

guerra del 1799

lo

comando supremo

vevano combattere

in Italia.

capriccioso imperatore Paolo

venne

a togliere dal

suo

degli eserciti austro : russi

I;

ritiro.

che do-


— Giunto

quartier generale di Verona,

al

una

nerale austriaco, Melas, di fare

conosco

gli fu

proposto dal ge-

se non che quella di assalire

altr' arte

Parole che riducevano

ben poco V idea che

a

ne-

dell' oste

ricognizione

barbarescamente, rispondeva

egli fieramente,

mica; ed

5o

e

di

«Io non

:

vincere.

»

conce-

poteva

si

pire della sua maestria nell' arte militare.

Le truppe francesi

in Italia

nald nella meridionale. l'

erano divise in due corpi: l'uno

nella parte settentrionale, l'altro

comandato da Scherer

da Macdo-

primo, ritiratosi precipitosamente dal-

11

Adige, dal Mincio, e dall' Adda, toccò sconfitte, che sarebbero

riuscite fatali se a

reau;

non

lui

concentrò

quale

il

aspettando l'arrivo

di

succeduto

fosse

le

armi nelle

comando Mo-

nel

vicinanze

Tortona,

di

Macdonald che doveva giungere dal napo-

litano.

Macdonald

tempo

perdè

Toscana;

in

da

inorgoglito

poi,

piccolo vantaggio riportato a Modena, accelerò intempestivamente le

il

nerbo

alla

Treb-

sue mosse, senza aspettare di poter agire con tutto

delle sue truppe;

bia;

vi

procedè oltre; s'incontrò col nemico

sostenne battaglia di tre

dovè mutare

del fiume,

giorni;

vietatogli

il

passaggio

per congiungersi a Moreau, e

di strada

pigliò quella degli Apennini liguri.

Non

armi quelle

colle sue

di

si fe'

È un

«

Macdonald. Per questo perdè

deve tardare a dargli

oltrepassava

A Novi si

recò in

si

il

scuola, disse

la

il

coman-

fu surrogato Joubert.

gli

:

giovinetto che viene alla

si

l'ar-

carico severo di non avere ajutato

do, sebbene rimanesse nell' esercito

row; non

Suwarow temeva

perchè

fu molestato nella ritirata,

rivo di Moreau, al quale

di 'lui

Suwa-

prima lezione.» Joubert non

trentesimo anno di età.

diede battaglia; Joubert

mano

il

governo

perdè

vi

dell' esercito

il

;

la

vita.

Moreau

quale, tagliato fuori

dalla strada di Gavi, e quindi posto nell' impossibilità di ritirarsi

per

la

Bocchetta, pigliò

la

Dopo questa campagna zera, i

meno italica,

facile via di

ove Massena spiegava contro

talenti

che

lo

Ovada.

Suworaw dovè

elevavano tant' alto

gli

fra

recarsi in Sviz-

austro-russi i

sommi

1'

arte

generali

ed del-


— 1'

epoca sua.

Suwarow

varca

54

le Alpi, s' inoltra

vittoria di Zurigo, e costretto

sare

il

Reno. Dopo un

loro generale Korsakoff a

il

rovescio, divenuto

tale

ritardati soccorsi dell' Austria,

Suwarow

ritirata inseguito dai francesi sino alle

la

ripas-

per

irreparabile

fu obbligato a porsi in

sponde del lago

di Costan-

Stretto nella valle della Reuss, perseguitalo ovunque, ripassò

za. il

ma

in Isvizzera;

giunge troppo tardi; Massena aveva già riportato sui russi

vi

Reno

coi laceri e sanguinosi avanzi di

ultimi per

numero

un esercito ridotto

agli

e per vigore.

Egli, creduto fino allora invincibile, si ritirava coperto di con-

fusione e di rabbia, lasciando sepolti fra

suo esercito e

i

dirupi

Rientrato in Germania, ebbe ordine da Paolo in Russia, ove, a Pietroburgo,

sebbene

la

campagna

sventurata. Poi, grazia, perchè,

giorno

il

il

gli

si

il

di

Svizzera

mutabile Czar

malgrado

gli

gli

I

ritornare

di

preparava ingresso trionfale,

appartamenti nella reggia, monumento ria,

Alpi

delle

sua gloria.

la

a

perpetuità di sua glo-

tolse

cotanto

fosse riuscita

gli

improvvisamente

ordini imperiali di

la

sem-

così detto generale d'ordinanza, aveva conservato

pre in questo ufficio

il

sua

cambiare ogni

principe di Bragation. N' ebbe dolore;

am-

malò; rientrò incognito nella capitale; prese umile stanza presso

una sua nipote;

mo

respiro, nel dì 17

Ebbe gli

pochi giorni dopo

e

maggio

fece erigere una stalua nel

Suwarow

arrivo, esalò Y ulti-

1800.

del

magnifici; nel

funerali

suo

il

1801,

campo

1'

di

era basso di statura, secco

imperatore

Alessandro

Marte a Pietroburgo.

ma non magro:

aveva

occhi piccoli e penetranti, bocca larga e naso schiacciato da cal-

mucco. Vigoroso

e

sano, aveva

fìsica coli' esercizio e colla

Amava

la

gloria,

migliorato

la

sua

non curava

le

ricchezze, disprezzava

vestiva semplicemente nei tempi ordinarj, sfoggiava e di decorazioni negli straordinarj;

specialmente dal loro lato pratico diverse lingue:

amava

le

costituzione

sobrietà.

amava ed

le

scienze

utile; parlava

il

lusso,

diamanti

di

e

le arti,

facilmente

facezie, e scherzava le molte volte per

rialzare gli animi dei soldati; sdegnava gl'intrighi; rispettava la


— religione; e

55

mostrava rigido osservatore delle usanze

si

nali.

Non era molto superbo

bile

rassegnazione

volta bizzarra;

il

Viveva in singoiar

le avversità.

suo cibo, le sue abitudini,

no più del tartaro che

dell'

foggia

disponeva. Primeggiando nei russi

macchina

1'

colpi forti e

ai

militare

Tuttavia,

decisivi.

che aveva a fronte. Opponeva

turchi

ai

loro cavalleria, nuli' altro

resistere alla

polacchi temeva V artiglieria non

impeto,

per Dei

essi.

faceva

i

nemico

colonne serrate

le

paventando da

cavalleria;

la

cui

di

sapeva adattare

guerra anche all'indole ed alle abitudini del

di

tal-

audacia, e scarseggiando in

essi le cognizioni di guerra, si attenne alle operazioni d'

metodi

e

suoi modi, aveva-

i

europeo.

Nella guerra, sapeva valersi della

subitanee,

nazio-

nella fortuna, e sopportava con no-

assalire

codesta artiglieria sbandataraente, e s'impadroniva dei pezzi col

mezzo

de* suoi cacciatori.

Contro

ricorse a

francesi

i

combina-

zioni meglio dettate dall'arte; sebbene nell'esecuzione l'impeto

ma

predominasse. Esigeva molto dai soldati, cura del loro benessere; manteneva

compatibile con

nazione allora

meno

vano e per

bontà che loro dimostrava e per

la

civile di altre

loro dava di dividere con essi

da

essi.

Passando

Lombardia

alle

disanimarono, ci.

scoscese balze del

1'

esempio che

campo. Tutto otteneva

S.

Gottardo,

alla

di

suoi soldati

i

e rifiutarono di avventurarsi fra le nevi

blandizie, tentò di

dendo

vita del

la

ama-

soldati lo

i

dall'Italia in Isvizzera, dalle fertili pianure

Suwarow

Accorse

europee; ed

grande

pigliava

si

la disciplina

ed

si

ghiac-

i

vanguardia, ed ora col rigore ora colle

smuoverli

e

persuaderli

all'

obbedienza. Ve-

tutto riescire inutile, quasi ispirato da subitanea risoluzione,

ordinò che

si

andò dentro; disse loro:

«

scavasse una fossa,

ammutinati che

e dirigendosi agli

più

miei

padre; non mi resta che morire si

figli:

io

lo

piuttosto

ribaciano;

di essere condotti al

e

nemico.

abiti,

e

vi

circondavano, il

vostro

non sono più vostro che retrocedere.

slanciano allora nella fossa; ne

generale: lo baciano e lo

chiedono

spogliò de' suoi

Cuopritemi di terra, ed abbandonate qui

generale; voi non siete

granatieri

si

estraggono

gettando

urli

il

»

I

loro

barbarici


— 56 — Alessio

posseduto

Suwarow la

fu

uno dei più grandi generali

che abbia

Russia.

Dumouriez Carlo Francesco. Nacque

Cambrai nel 1739;

a

am-

fu

maestrato ne' buoni studj fino dai primi suoi anni; nella storia, nel diritto pubblico, nelle scienze esatte; 1'

equitazione,

disegno, completarono

il

maneggio

il

delle armi,

sua educazione.

la

Entrò giovanissimo nella carriera delle armi e combattè guerra dei sette anni; terminata all'

quale, decise di cercare fortuna

la

estero non potendo sopportare

do indipendente da Genova; tornò suo disegno;

fu

accusato

saggio sulla

situazione

scrisse

Portogallo, e

in

e

al

costretto ad uscire di Fran-

d' intrigo;

militare

isola in

t'

per trovar favore

a Parigi

Ispagna ed

Andò in mo-

pace.

della

ozj

gli

Corsica sollevata contro Genova; ideò di costituire

cia; per cui viaggiò in

nella

sui

mezzi

di

un

quest' ultimo

regno.

Genova cedè

la

Corsica sollevata alla Francia; ed

mouriez, che aveva già ideato di

allora

Du-

V isola dalla podestà

di sottrarre

Genova, venne richiamato a Parigi, ebbe grado distinto, doni

generosi, ed egli

si

comportò

modo da

in

meritare

lodi

le

dei

suoi capi.

Ebbe poscia missione

in

Polonia, missione per

carcerato alla Bastiglia sotto imputazione d'avere tere irreverenti sulla condotta domestica

l'avvenimento lonello,

al

mandato a Cherbourg per la

parte più importante

della rivoluzione.

re,

Svezia, fu let-

scarcerato

al-

trono di Luigi XVI, reintegrato nel grado di co-

mento navale secondo idee da

Ma

del

la

ricevuto

Abbracciò

la

lui

istituirvi

il

stabili-

esposte.

della

sua

vita

si

è

nel

tempo

causa del popolo, divenne amico

dei girondini, fu nominato ministro per tale qualità indusse

un grande

re a dichiarare

la

gli

affari

guerra

esteri,

all'

ed

Austria

in

nel

1792.

Procedendo ed ingrossando

il

torrente

nacciando di straripare, abbandonò

il

rivoluzionario, e

campo

mi-

della politica inter-

na e preferì quello della guerra; e dopo avere militato sotto

gli


— ordini di

Luckner neU'

fayette nel

comando

57

venne surrogalo a La-

esercii o del nord,

contro

operare

destinale ad

delle forze

il

duca di Brunswick. In truppe disordinate pose ordine e disciplina

ed ebbe una serie di

;

che arrestarono

falli brillanti

progressi

i

prussiani.

dei

Fatta poi testa

d'Argona,

selva

nella

lempo

Termopili della Francia, diede

chiamava

ch'egli

Kellerman

a

ad

e

le

altri

generali di avanzarsi con altre divisioni, e di combattere e vin-

Valmy

cere a

20 settembre del 1792 contro

il

cominciò

Sul finire di ottobre

vinse

novembre,

e 6 di

gran

parte

s'

impadronì

causa

in

Fiandra,

di

austriaci nei giorni 5

gli

Anversa, e

Liegi, di

di

ma

Fiandra;

della

campagna

sua

la

Jemmapes contro

battaglia di

la

prussiani.

i

una

di

dissapori

alcuni

di

am-

insorti con Pa< he, allora ministro della guerra, per motivi di

ministrazione militare, il

processo

di

Consumalo po

coli'

fu

tornare a

obbligalo a

Dumouriez faceva ritorno

supplizio del re,

il

animo deciso

di

cam-

al

adoperarsi pel ristabilimento della monar-

chia costituzionale; Continuava intanto in

durante

Parigi

Luigi XVI.

le

imprese:

sue

entrava

Olanda, prendeva Breda ed altre piazze; ma, obbligato a re-

trocedere per fitta

a

arrivo del principe di Coburgo, toccò una scon-

1'

Neerwinden;

rannodale

e

le

sue truppe,

si

buon

ritirò in

ordine verso Brusselle.

Era spiaciuto

alla

Convenzione ch'egli

si

fosse opposto a de-

danno dei belgi; per

creti oppressivi da

essa

emanati

Danton, Lacroix, ed

altri,

andarono successivamente

generale quali commissarj

lier

condotta di

di

lui,

menti-' egli

salvare la Francia essere 1791. Iniziava allora

del

burgo, per cui

gli

era

esercito sulle frontiere colle

truppe sparse

a

del

a

governo

il

ristabilimento

permesso della

di

Francia, insieme

solo

molestia

coli'

sulla

mezzo

costituzione

principe

ritirare senza

di

Co-

il

suo

artiglieria e

presidio in diverse piazze, e ch'erano stale

Codeste condizioni

vennero agevolmente concesse dal Coburgo, III.

della

trattative segrete col

cui

suo quar-

vegliare

apertamente dichiarava

tagliate fuori per lo avanzarsi del nemico.

Vol.

per

al

Stor. dell' Art. Milit. 8.

a palio eh' egli

gli

ope-


— rasse a

58

Dumouriez

ristauro della monarchia. Pertanto

al

Toumny, ed evacuato

il

Belgio, poneva

suo

il

Fu

rale a Saint-Arnand entro le frontiere francesi.

Parigi venne accusato di tradimento

mandolo il

mandò

sua sbarra,

alla

;

e che

ritiravasi

quartier gene-

che a

allora

Convenzione, chia-

la

quattro commissari, a cui

si

unì

ministro della guerra, ad intimargli quest' ordine. Rispondeva

essere pronto

permesso

cedere

a

ma non

;

comando

il

patibolo. Insistendo

ma

Parigi;

risoluzione

la

trovando rhe

zionale non andava

ai

il

città

dell'

stalo dagli emigrati

poneva

in

rifuggivasi quindi in

la

realisti,

lui

spiegato tutte

le

capitano

i

;

tutti

sua patria,

mentre

costitu-

n'andava errando

se

e

in

Francia

mole-

Convenzione

la

di

500,000 franchi. Se n'anda-

ma non

gli

fu

morì nel 1823 senza

permesso

di

fermarvisi;

potè

stabilirsi

essere stato richiamato

ristauro.

il

essere stalo

uomo eminente che aveva

abilità, del diplomatico dell'amministratore del

coraggi,

il

civile

che resiste

buna, quello del soldato che sfida

le

ma

senza principj, sènza

la

pericoli della

tri-

nemiche, quello

del

ai

palle

capitano che affronta situazioni disperate e se più audaci;

co-

quartier generale austria-

Amburgo, finché anni dopo

Thiers

dice

trovò

taglia

una

nè accettalo dai Borboni dopo Di

marciare su si

versi degli alleati, rifiutava di servire nel-

Inghilterra,

in Inghilterra ove

al

quale

il

agli au-

Alemagna, guardato come sospetto,

sulla sua testa

va poscia

testa sul

la

suo disegno della monarchia

V esercito imperiale contro per varie

di

non vedendosi secondalo dalle truppe,

stretto a rifuggirsi con alcuni ufficiali co. Quivi,

avesse

glielo

consegna come ostaggi

Tournay. Allora pigliava

striaci a

V esercito

commissarj, ne nasceva un alterco

i

col loro arresto e la loro

finiva

se

voler andare a Parigi a perdere

i

rischi

potenza

delle impre-

morale

che

questi procurano, senz' altra forza che quella dell' ingegno, presto

consumata

vigorosamente

nella di

rapida successione d'uomini e di cose, tentò

Iettare contro la rivoluzione,

e

provò con

lu-

minoso esempio, che un uomo non prevale contro una passione nazionale se non quando è esaurita

di

forze.

Tuttavia non biso-

gna obbliare che quest' uomo, senza affezione ad

alcuna

causa,


— sentiva per

la

obbliare che

libertà la preferenza

amava

generale,

fidando

sue operazioni strategiche non

le

cui concetto gli

il

tenlollo,

ne' fran-

medesimi.

carattere di giuste vedute, se si

si

ecceltua

offrono un

campagna

la

riducevano

si

Ar-

dell'

vuol disputare attribuendolo ad

baltaglie, date in ordine parallelo,

Le sue

bisogna

Francia: che quando nessuno credeva pos-

la

cesi più de' francesi

Come

ragione; uon

della

resistere allo straniero, egli

sibile di

gona

59

a

altri.

prese

e riprese di posti.

Fu scrittore;

ed abbondante.

facile

Pichegru Carlo. Nacque nel 1761 tea;

fece

buoni sludj,

nel collegio di

sludende.

arruolò in artiglieria, e

Si

le

Salì

rapidamente

Adottò

divisione.

Ebbe

il

comando

il

i

1789 lo

del

principj, frequentò

nuovi

Alsazia

un battaglione

di

comando supremo

coli fatti

erano

risultamelo

felice.

abbattute,

state

invasa. Pichegru non volle tentare ardite

di

volontarj.

di

quello di generale di

dell'esercito del Reno, vinto

Weissernburg

soldati disanimali; laonde cercò di

imprese con

rialzarne lo spirilo

Non

piacque

il

con pic-

sistema

suo

:

e

Reno fu riunito a quello della Mossila sotto il coHoche; al quale, caduto in disgrazia, venne sostituito

esercito del

mando Io

rivoluzione

la

a gradi elevati, fino a

poco prima. Le linee del

1'

e

filosofia

di

società popolari, e per influsso di quella di Besanzom», di cui

era presidente, ebbe

1'

ripetitore

Brienne dove Buonapart^ era allora

matematiche

trovò ajnlante sotto-ufficiale.

Arbois, nella Franca Con-

in

come

passò

e

di

stesso Pichegru che poco

cito del Nord, allora

dopo passò

pienamente

al

comando

dell'

eser-

disordinato. Ristabilì

la

disci-

plina; riportò strepitose vittorie, conquistò P Olanda, e

gli

squa-

droni di ussari assalivano e se ne

Poscia ebbe ordine

Reno

a

mando

la

olandese, fermata dai ghiacci,

flotta

impadronivano. di

dirigere le operazioni

Mosella. Passò per Parigi, di

quella capitale,

di disordine di cui fu

vi

ebbe per poco tempo

ristabilì

testimone

dell' esercito di

gli

la

tranquillità;

fecero perdere

ma 1'

le

il

co-

scene

entusiasmo


— per una causa

nome

in

60

della quale si

Condè

trò quindi col principe di

commettevano

trattative, le

in

eccessi. En-

non eb-

quali

bero conclusione. D' ordine della Convenzione, ripassò

nere alcuni vantaggi

Francia

la

Caduto l'

in

sospetto, venne

ambasciata svedese che

tivo; e

divenne capo

devote

alla

tati

:

gli

richiamalo

lasciò otte-

favorire

di

in

membro

una fazione

di

causa regia.

I

cui

in

Diretlorio; rifiutò

dal

veniva offerta;

ritirò

si

Arbois

in

consiglio

del

legisla-

trovavano persone

si

tentativi di questa fazione furono sven-

Pichegru venne arrestato, condotto

Tempio, condannato

al

Cajenna. Dopo compagni dalla terra d' esilio. AnGermania nella guerra del 1799, poscia

cinquanta deputati

altri

Reno; ma

causa regia.

sua patria: fu nominato nel 1797

con

il

austrici colla speranza

agli

alla

deportazione a

alcuni mesi, fuggì con molli

in Inghilterra, indi in

in

Isvizzera presso

l>

esercito russo capitanato da Korsakoff, poi

donde uscì

di

nuovo

gi

con Giorgio Cadoudal, ed

in Inghilterra,

Buonaparte. Scoperta cercare

Pichegru

il

la

trama,

quale

nel

1804 per andare

congiurati

altri

polizia

la

contro

la

Parigi

si

di

a

Pari-

vita

di

diede a

cadde nelle sue mani per tradimento

Tempio,

del di lui ospite. Rinchiuso nelle prigioni del

vato morto alcuni giorni dopo; e

fu tro-

vi

medici dichiararono

i

essersi

strangolato colla propria cravatta.

lui

Così

uno

finì

uno

di quelli

francesi.

dei più raggardevoli

che più contribuirono

generali

ai

felici

Imperocché quelle truppe, che prima

male agguerrite,

di lui

e così sovente sconfitte, furono

esercitate, disciplinate, e vittoriose.

Nessuno

suo

del

tempo;

successi delle

armi

erano così

mercè sua ben

di quelli

che

si

se-

gnalarono nel medesimo arringo, mostrò più semplicità e disinteresse, nè fece più retto uso del suo potere in atti di

e di clemenza. Se

vuoisi

prestar

fede

ad

umanità

memorie,

alcune

lo

stesso Buonaparte, che fu un suo ardente persecutore, lo avreb-

be considerato come avesse avuto

[1]

il

più distinto generale

(f).

V. Enciclopedia popolare.

che

la

repubblica


Esempj Campagna

1796-97

d' Italia del

Buonaparte era stato proposto

esercito d'Italia; egli era

all'

conosciuto fra questo esercito; imperocché dopo

comandato

lone, e precisamente nel 1794, vi aveva col

grado

generale di brigata. A qucll' epoca

di

Ja due anni sulla frontiera alpina; pochi progressi,

perchè

ma

si

francesi

i

combattendo

assedio di To-

1'

avevano fatto

vi

nemico

il

l'artiglieria

combatteva già

fronte

di

non

riuscivano a cacciarlo dalle sue fortissime posizioni. Buonaparte s'

accorse ben presto di codesto errore; e appoggiandosi sui veri

debbono

principi che reggere

non

fare inutili sforzi

seguito;

ma

le

guerre

continuando

I'

di

montagna, consigliò

erroneo sistema

occupare posizioni sui fianchi od

di

di fronte; e

non

non che quella

lasciargli alternativa se

alle spalle del ne-

manovrare

mico piuttosto che assalirlo

di

di

fino allora

in

modo da

abbandonare

le

sue posizioni senza combattere per occuparne altre più indietro,

oppure

meno

di sortirne

per ingaggiare combattimento

cito gli

andò debitore

dei buoni successi di Oneglia e di Saorgio,

e del possesso della cresta

stavano

le

superiore delle Alpi marittime.

comando supremo nel 1796, ecco cose, come Buonaparte medesimo ce

Assunto

il

auree sue Memorie

nel 1796 col

mezzo

le

Alpi

conduce

di fortezze; e

parecchie di codeste fortezze.

qual

modo

narra nelle

Piemonte era chiusa

lo

in Italia

impadronirsi di

forzando

una o di

Le strade non permettevano

trasporto dell'artiglieria da assedio;

Buonaparte, Memorie.

in

per penetrare

passo delle Alpi, era giuocoforza

[1]

in lo

(1).

Ogni via che per

il

circostanze

in

favorevoli per esso. In conseguenza de' suoi consigli, l'eser-

le

il

montagne, coperte di neve


— per Ire quarti

dell'

anno, erano causa che rimanesse pochissimo

tempo disponibile per l'assedio concepì

l'

idea

precisamente ove cessano Apennini.

gli

da cui

monte

come pure

Giacomo

S.

che

alle

ed entrari; in Italia

Alpi,

montagne, ed ove cominciano

alte

è

Laonde Buonaparte

punto più elevato

il

delle Alpi,

catena di queste montagne va abbassandosi dalla parte

la

dell'Adriatico,

nini

le

monte Bianco

Il

delle piazze.

girare attorno

di

62

da

quella

como

è

degli

Apennini;

dunque

tempo stesso

al

dove cominciano

cui finiscono, e

in

elevano gradatamente

si

Mediterraneo

del

Roma.

verso

fin

in guisa

da servire

Madonna hannovi

in

pochi giorni

A Carcare

si

potevano

si

ApenS. Gia-

si

trovava situata

deposito e di punto d'appoggio; da que-

di

per

si

percorrevano

Carcare ve ne sono

a

rendere

trovavano strade

che

tre miglia,

una strada; dalla Madonna

di

gli

monte

une ed incominciano

le

Savona, porto di mare e piazza forte,

sta città alla

al

punto più basso delle Alpi e

il

quello in cui finiscono

gli altri.

su

Il

fino

praticabili

vetture che

le

sei,

che

all'artiglieria.

conducevano

nell'interno del Piemonte e del Monferrato; questo punto era solo per cui le elevazioni

si

del

terreno

vi

sono

per Savona, Cadibona, Carcare, e di

lievi;

la

e

penetrando

in

11

alia

Bormida, potevasi sperare

dividere l'esercito sardo dall' austriaco, e di

ugualmente

la

Lombardia ed

avevano interesse

di

cuoprire Torino,

ciare

il

potesse entrare in Italia senza trovare montagne;

Piemonte;

il

gli

poscia minaci

piemontesi

austriaci di cuoprire

Milano. alleato obbediva agli ordini del generale Beaulieu,

L' esercito

ufficiale distinto,

che erasi acquistata fama nelle campagne del

Nord. Componevasi

di

piemontesi, di austriaci e di napolitani;

25,000 piemontesi stavano fra striaci

dagli

erano vicini

Apennini

Bormida,

e

vanno poi

25000

al

ala destra,

Stura e

avevano

a

il

di

riunirsi

2000

Bormida; 15000 au-

la

due torrenti che scendendo presso Acqui formando

colle della Bocchetta.

un piccolo contingente 1'

la

alle sorgenti di

cavalli.

I

I

piemontesi formavano

quartier generale a Ceva, ed erano

dati da Colli; gli austriaci, fra la

Bormida

la

napolitani avevano

coman-

di destra e di sinistra,


— formavano

centro, avevano

il

quartier generale a Sassello, ed

il

erano comandati da Argenleau;

mavano

come

L'esercito francese in Italia,

Reno

quello di

e Mosella,

austriaci della Bocchetta for-

gli

comandati da Beaulieu.

sinistra ed erano

la

63

ed

della

altri

condizione veramente deplorevoli.

in

Sambra

quello di

Il

repubblica, servizio

e

Mosa,

trovava

si

pane era

del

male assicuralo; da lungo tempo non si faceva più distribuzione di carne. Non vi erano se non che cinquecento muli pei trasporti; non

poteva far calcolo

si

rava

pessimo stalo;

vestiario era in

tiglieria. Il

appena

condurre più

di

avevano munizioni.

si

di trenta

casse vuote; appena

le

Ogni giorno

pezzi d' ar-

la

posizione peggio-

non conveniva perdere un istante; l'esercito non poleva

;

vivere ove

si

trovava; bisognava andare innanzi o tornare indietro.

Buonaparte

Allorquando

assunse

ne

comando, l'esercito

il

francese occupava le cime delle Alpi da Ceva a Loano, e

disseminato

vava

E diciamo

colla Francia.

pericolo

la

perchè

a stento;

acque del Mediterraneo lungo

le

si

tro-

Savona ed Ormea, comunicando a stento

fra

strada della Cornice,

i

legni inglesi, solcando

littorale,

il

tenevano sempre

quale, costeggiando

la

il

in

mare,

corre tra Genova e Nizza.

La

comandata da Augereau,

dritta dell' esercito era

da Masseria,

sinistra

la

Non contava

il

centro

da Serrurier.

più di 35000 uomini, di cui 6000 fra cavalleria

ed artiglieria. Il

non aveva mai abbandonalo Nizza

generale, che

quartier

dal principio della guerra, venne trasportalo ad Albenga.

Prima cura rialzare «

il

Buonaparte, neh" assumere

di

morale

delle

truppe

col

comando,

il

mezzo

il

governo

deve molto, e non può darvi cosa alcuna. La vostra pazienza, coraggio che mostraste bili

;

ma

riflette

del

non

sopra

mondo;

vostro;

ivi

vi

in

mezzo

a

di voi. Io voglio

troverete

provincie,

onore,

niuno

condurvi nelle più grandi

gloria,

vi il

queste roccie, sono ammira-

procurano alcuna gloria;

ricche

proclama:

un

di

Soldati! diceva egli; voi siete nudi, mal nutriti;

fu

citlà,

splendore fertili

si

pianure

verranno in poter

ricchezze.

Soldati

d'Italia,


— manchereste

voi

64

coraggio?

di

»

Queste

parole

un giovane

di

generale di ventisei anni, furono accolte da vive acclamazioni. Il

nuovo generale

capo

in

si

diè tosto ad eseguire

che aveva concepito da lungo tempo, secondo

rompere

centro

il

dell'esercito

allealo,

piemontesi, forzarli ad abbandonare

Volendo girare

prendere

di rovescio

lega, e cacciare

i

gli

au-

le

ed entrare

Alpi,

in Italia pel colle di

Ca-

mestieri che tutto l'esercito

era

strema dritta

;

allora coperto

difensivo

doveva

Lombardia.

striaci dalla

dibona,

la

piano

il

quale

il

all'

operazione gli

sbocchi

pericolosa delle

se

Alpi.

Il

raccogliesse sull'e-

si

le

non avessero

nevi

passaggio dall'ordine

offensivo è una delle operazioni più delicate.

Buonaparte formò quattro a Serrurier, a

diede

divisioni, e ne

comando

il

Augereau, a Laharpe, ed a Massena.

Serrurier era un antico maggiore, metodico e prode.

Augereau, antico maestro gradi per

la

di

scherma, era

salito

sua bravura, e per l'ascendente che

ai

primi

esercitava sui

soldati.

Laharpe, svizzero spatriato, riuniva l'istruzione Massena, giovane

congedato

di Nizza, anzi di

dall' esercito

Levenzo, già

coraggio.

al

sott' ufficiale

piemontese, aveva dato prova di grande

tenacità e di un colpo d' occhio ammirabile.

La divisione Serrurier doveva contenere ressio; la divisione

Laharpe occupar

i

piemontesi a Ga-

Voltri per minacciare Genova;

quelle di Massena e di Augereau rimanere più direltamente agli ordini

generale hi

del

isfondare

il

capo, fra Loano, Finale, e Savona, per

centro dell'esercito austriaco, e valicare

colle di

il

Cadibona. Il

ministro di Francia

saggio per i

francesi

la

volevano

loro operazioni su Allora e,

domandò

al

Bocchetta eia consegna penetrare

in

senato di Gavi,

di

Genova

il

pas-

annunciando che

Lombardia, ed appoggiare

le

Genova come base.

Beaulieu corre

in

tutta fretta al soccorso di

Genova

dalla Bocchetta, marcia verso Voltri per cuoprire la città.

;


— Il

la

65

cenlro dell'esercito alleato, che trovavasi fra

sinistra e

la

destra Bormida, marciò verso Moulenotte affine di tagliare la

linea di operazione de' francesi, ponendosi, a Savona, sulla strada della Cornice; credendosi il

nemico dirigesse Il

generale Argenleau

feriore; la

sforzi suoi.

gli

accampò

Madonna sopra Savona. Erano

dotti

occupati

potere degli

mente

10 aprile a Montcnotte in-

Guai

per

quelle alture difese da tre ri-

due

francesi;

dai

mentre

austriaci,

codesti

di

ridotti

caddero

in

terzo, furiosamente, accanita-

il

con esemplare valore difeso dal colonnello

assalito, veniva

Rampon.

il

appresso marciò su Montelegino per isboccare per

il

sempre dal comandante austriaco che

Genova

a

avesse ceduto! La medaglia

francese

dell'esercito

sorli

le

si

Rampon

se

sarebbe con tutta probabilità

to-

talmente rovesciala.

Buouaparle

Laharpe da

ebbe agio

di

mandò

Voltri e lo

attuare

suoi

i

richiamò

disegui;

sostegno di Rampon, dietro

a

ridotto. Poi marciò colle divisioni

di

Augereau

al

Massena; e

e di

quest'ultima, pel colle di Cadibona e di Castellalo, sboccò dietro

Argenteau,

a Monlenolte.

da

in testa

Uampon

e

divisione di Massena.

Beaulieu, 1'

circondato da tutti

da Laharpe;

La

ripiegò in tutta

linea

la

di

nevano

il

fretta; poscia

operazione i

in

piemontesi

la via

comunicazione ritiratisi a

in

Queste due posizioni erano legate

una brigata piemontese che occupava Bisognava compiere

fianco dalla

la

abboccato col-

mare, udendo

Dego

recò a

punto, per

comunicazione colla loro base

in

di Ceva.

in

a Voltri, e vi si era

sue forze, potendo da questo tenere

fu assalito

lati,

rotta fu piena.

ch'era giunto

Lombardia, mentre

i

coda ed

ammiraglio inglese Nelson che teneva

del centro

di

in

le

di

la rotta

tulle le

Acqui,

base

colla

Millesimo,

in

mante-

la

Piemonte per fra loro

man-

la via

per mezzo

alture di Biestro.

separazione assoluta

dei

due

eserciti

alleati.

Augereau, centro,

cammina Vol.

alla

sinistra,

marcia su Millesimo; Massena, col

porta su Biestro e Dego; Laharpe, colla dritta, s'in-

si

sulle alture di Cairo.

ili.

Stor. dell' Art. Milit.

9.

La destra

degli austriaci era as-


— sicurata

occupazione

dall'

66

del

s!

impadronì

alla guardia

di

corpo franco austriaco tesi.

Posto

in

impeto

assalì con

Millesimo, ed attorniò

Bormida

della sinistra

che domina

rialto di Cosseria,

due rami della Bormida. Augereau

il

e quindici centinaia

condizione, perchè circondato da ogni

pericolosa

impossibilità di congiungersi agli

acque

cresciute

aspettando che

Bormida,

della

monte dove siede

fortuna

la

avrebbe

del nemico, non

centro e

la

risoluzione

fe'

di

delle

ac-

salirsene

sul

resistere,

ivi

aprisse scampo. Augereau

gli

conosceva che, fintantoché

Colli, e nel-

austriaci in causa

vecchio castello di Cosseria; ed

il

con un

granatieri piemon-

di

banda da nemici, lontano da Argenteau, lontano da V

Era

rialto di Cosseria.

generale Provera

il

i

nemico,

il

castello di Cosseria

il

consuonare

potuto

destra, s'accinse per superarlo.

il

quale

fosse in

mano

verso

co' suoi

Ma

il

tre assalti furono

respinti; la notte sospese le operazioni. Il

14,

Massena

Laharpe

e

accanilo combattimento di

Biestro; tutti

;

Ménard

sforzi

gli

impadronirono

s'

Joubert occuparono

e

per

Colli

di

Dego dopo un

di

liberare

Cosseria riuscirono vani; Provera fu costretto a posare In conseguenza di questi

Ceva;

gli

fatti,

austriaci su Acqui

;

alture

le

castello di

il

armi.

le

piemontesi vennero rigettati su

i

e

due

i

furono se-

eserciti alleati

parati compiutamente,

Ciascheduno pensa direzione di Torino;

ai

gli

casi suoi;

Allora Buonaparte raccolse

montese; riunì

le tre

si

gli

piemontesi

erano fermati a Mondovì.

di

Augereau,

I

una perdita

di

lega, ed inviato

di con-

piemontesi che

i

4000 uomini

concluse un armistizio, in virtù del quale la

Massena, e di

di

piemontesi furono battuti e obbli-

trarono poscia a Fossano ed a Cherasco ove

donato

ritirano nella

Laharpe ebbe compito

austriaci; marciò su Ceva, ed assalì

gati a ritirarsi con

si

suoi sforzi contro l'esercito pie-

i

divisioni,

Serrurier, mentre la divisione di

tenere

i

austriaci su quella di Milano.

il

la

re

francesi

i

;

corte di

avrebbe abban-

un plenipotenziario a Parigi per

tarvi la pace definitiva; Ceva, Cuneo, Tortona,

Alessandria, sarebbero state consegnate

ai

en-

Torino

od

francesi;

in 1'

sua

trat-

vece

esercito re-


pubblicano avrebbe continualo ad occupare tutto in

momento

quel

trovava in suo

si

sarebbero rimaste aperte

comunicazione

in

cese finché

colla Francia, e

fosse effettualo

si

il

che

territorio

strade militari

le

tutte le direzioni per la sua

libera

per quella della Francia coll'eser-

medesimo; Valenza sarebbe

cito

possesso;

slata rimessa al

generale fran-

passaggio del Po; finalmente

il

le

milizie del paese sarebbero siale licenziate, e le truppe regolari

disseminale nelle diverse piazze del Piemonte. Tutto T esito della campagna dipendeva

principio, ed

dal

il

principio non poteva essere più fortunato. La base d'operazione era incerta per

la

mala sicurezza

dieci giorni

11'

era

giunti

al

se

termine delle

per alimentare

revano

i

canto

«

gli

:

acquistala

della linea

una

in

francesi

erano

guerra

stava

la

guerra. Le Alpi, barriere gigantesche, che pa-

la

due mondi, venivano

limiti fra

Annibale ha forzato

le

che esprimeva

in

cadere come

a

le

per

in-

Buonaparte fissando

Alpi, disse

sguardi su quelle montagne, noi

felice

I

ormai

miserie, ed

loro

Cornice;

della

sicura.

abbiamo

poche parole V idea

e

»

Frase

spirito

della

girale. lo

campagna.

Dopo aver naparle

si

tolti

i

accìnge

sternato, erasi

piemontesi dall'alleanza degli austriaci, Buoa

ritiralo

volgersi

sulla sinistra del

no; e siccome nelle condizioni

monte

d'

Beaulieu, co-

Po per cuoprire Milaconcluso

armistizio

il

Buonaparte, dopo avere insinuato nel

mantenere,

e

il

Pie-

col

Po fosse

generale austriaco venne nella persuasione che

Valenza precisamente dovesse effettuarsi

volle

questi.

erari quella della consegna di Valenza finché

stato varcato, così a

contro di

il

radicare; Massena, che

era andato ad Alessandria,

mandò

passaggio del fiume.

nemico

drappelli

1'

idea fallace, la

colla

nella

sua

divisione

direzione

di

Valenza; Augereau, ch'era giunto in Alba, partì da questa città

ed

accampò nell'imboccatura

della

Scrivia; Serrurier

Tortona, dove Laharpe era giurilo per

la

Beaulieu, ingannato, aveva fatto pensiero di difendere

saggio del

Po

in

andò

a

strada di Acqui. il

pas-

faccia a Valenza; e qualora codesto passo fosse

forzato, difendere poi quelli della Sesia e del Ticino.


-

- 68

Ma

erano

granatieri dell' esercito francese

i

numero

e cinquecento

di tremila

;

con

e

riuniti

stati

in

essi, colla cavalleria e

con ventiquattro cannoni, Buonaparte se n'andò a marcie forzate verso Piacenza per varcarvi passaggio, tutte

marciarono

cone che d'ordinario serviva giorno

giungeva

esercito;

ponte

il

e

barche sequeera

terminato

9. le

operazioni

più critiche della guerra. Buonaparte applicò felicemente cipio che deve presiedere a siffatte operazioni

nemico intorno

Ma

il

fiume sul bar-

tragetto, e su altre

al 1'

il

passaggi di fiumi di questa importanza, sono

I

posizione

loro

la

vanguardia francese traversò

la

strate. Nella notte il

sorpresa. Smascherato

di

tutta fretta su Piacenza.

in

maggio,

7

Il

Po

il

abbandonarono

le divisioni

punto scelto per effettuare

al

il

movimento erano giunte

novelle del

le

;

prin-

il

ingannare cioè

il

passaggio. all'

orecchio

di

Beaulieu.

Non

così tosto le

ebbe

una grossa banda

udite, spediva

Fombio, terra posta rimpetto

a Piacenza,

alla

a

distanza di pochi

chilometri dal ponte costrutto, per impedire, se ancora fosse stato a tempo,

passo

il

all'Adda,

munire Mantova costretto le

ai

repubblicani. Egli intanto ritirava le sue genti

per serbarsi aperte

strade

le

armi

al

qualora

di gagliardo presidio,

imperiali a ritirarsi

Tirolo, e la

Oltre

dall' Italia.

sarebbesi trovato in posizione da rendere pericoloso

egli

cesi

sul loro fianco destro. Si avviò quindi colla

delle sue genti a Lodi per

varco dalla destra

Ma

i

alla

zarono

mandati

soldati

la

guardarvi

il

ponte

ciò,

maggior parte

che

ivi

a

Fombio il

vi

arrivarono quando

passo. Ivi

si

potuto

lo

sloggiare

ricevere

assai pericolosa

Laonde

il

il

apre

il

gl'imperiali da

poderosi

i

fran-

trincerarono, ed affor-

posizione con venti pezzi di artiglieria. Era

portantissima

spalle.

a

ai fran-

sinistra del fiume.

avevano già effettuato

bero

per

correre a Milano, perchè avrebbe potuto a grado suo as-

il

salirli

cesi

fortuna avesse

rinforzi; e

Fombio; sarebbe

dar battaglia con un fiume

così

cosa

essi

im-

avreb-

stata

cosa

grande

alle

villaggio fu assalito e preso. In questo

combat-


— timento tardare

distinse la cavalleria napolitana, specialmente

si l'

69

inseguimento del nemico, proteggendo

in

nel ri-

guisa

tal

la

ritirata.

pose

L' esercito francese si città, e si

in

sinistra del fiume

rosa artiglieria.

I

in

varcare

accinse a

marcia, giunse

il

ponte

che

dall' esercito aulriaco,

francesi, passato

vivamente

alla

napolitana protesse

contra-

Anche

stato, cacciarono dalla loro posizione gli austriaci. sta circostanza, la cavalleria

difeso

spiegava nume-

vi

ponte

il

Lodi, entrò

a

Adda

dell'

que-

in

ritirata

la

degli

imperiali con molta abilità e molto valore.

Beaulieu aperte

al

Questa

si

ritirata

Cremona

tone,

in trionfo,

diede

a

avviò

Mincio con animo

al

Tirolo, ed assicurare

permise

ai francesi

ove Buonaparte

ove emanò un eloquente

bando

queste alcuni giorni di riposo,

Parma,

ricevuto

fu

ed ove

truppe,

alle

cui egli approfittò per

di

quanto aveano

equipaggiarle, e dare ad esse tutto di

strade

le

occupare Pavia, Pizzighet-

di

e finalmente Milano,

Entrando nel ducato

serbare

di

Mantova con un grosso presidio.

di

bisogno.

Buonaparte aveva

concluso

armistizio col duca, a prezzo d'oro, di cavalli, di grani e di

uri

quadri; a Milano ne accordò un altro

al

duca

Modena

di

a patti

medesimo genere. Il duca di Parma venne tassalo per due millioni; quello di Modena per dieci. La Lombardia, oltre alle del

requisizioni

necessarie

zione di venti millioni

all' ;

una contribu-

da

esercito, fu colpita

locchè suscitò malcontento che

se con moti insurrezionali, specialmente

ma

Pavia,

a

si

espres-

che ven-

nero compressi.

Dopo aver provveduto

ai

bisogni dell' esercito, Buonaparte se

ne andò a Brescia, ove chiese alla Repubblica

messo

di

passare sul di

striaci. Allora la

degli

lei

repubblica

austriaci, senza

territorio

trovò

si

prendere

passaggio del Mincio, caccia

Peschiera, di Verona, e

alcun

dell'

di

Adige, e viene a porre

gli

mercè

partito; si

dei

ma

per-

il

fatto gli

au-

francesi e

Buonaparte,

trovava Venezia, sforza

austriaci,

Legnago, che 1'

Venezia

come avevano alla

senza occuparsi della condizione in cui il

di

gli

s'

impadronisce

assicurano

assedio innanzi a

la

di

linea

Mantova, eh'

e-


— gli

70

come

considera con ragione

chiave

la

settentrio-

dell' Italia

nale.

Finora

suo obbjeltivo principale erano

il

mici. Dissipali questi, o ridotti

eserciti ne-

stati gli

impotenza, poteva, sino

all'

ar-

all'

rivo di altri, occuparsi di una fortezza. Allora pensa

assicurarsi

di

un grosso corpo innanzi

a

la

un

con

7

od 8,000 uomini

Modena

Bologna, di

di

Ma

levare

di

il

blocco

di

ar-

gì' inglesi.

Wurmser discendeva con 60,000 uomini

intanto

dimento rono

cittadella

a Livorno e

còrsi perchè se ne servissero a cacciare

ai

mano-

quadri, 500

Ferrara e della

d'Ancona; finalmente pone una guarnigione

mi

obbliga

;

Bologna; accorda a Pio VI

e

prezzo di 21,000,000, cento

cessione

scritti, e la

pe-

guarentigie possibili; ammette nella sua

le

alleanza le città di Reggio, al

sull'Adige;

altro

neutralità ed a chiudere le porte agl'inglesi;

esige da Genova tulle

un armistizio

resto d'Italia. Lascia

il

e

netra nell'interno della penisola

Napoli a serbare

tutto

di

Mantova

colPinten-

Mantova; e Napoli e papa volta-

sperando nella vittoria degli austriaci.

la faccia

Allora Buonaparte adottò le seguenti disposizioni: 15,000 uo-

mini stettero nelle guarnigioni e continuarono tova;

la

divisione Sauret occupò Salò;

ed a Verona

;

tempo slesso

^ue corpi:

1'

scendere per

Massena

il

Man-

tenne a Rivoli

si

poter assalire

di

uno, sotto

ordini di

gli

via di Trento,

la

i

fronte, ed

francesi di

tagliar loro la ritirata, divise

suo esercito

il

Quasdanowich, doveva

sboccare

sul

Chiese

lago di Garda, portarsi su Brescia, girare tutto cese,

di

finalmente Augereau reslò a Legnago.

Wurmser, sperando al

blocco

il

1'

mentre

l'altro, sotto gli ordini i

ge sulle due rive fino

Verona.

20,000 uomini,

il

secondo

Il

di 40,000.

pur esso suddiviso; una parte, rona sulla grande strada

il

esercito franla

sua

Wurmser me-

francesi di fronte, discendendo l'Adi-

desimo, doveva attaccare a

di

di-

girando

quale, separato da Milano, a'vrebbe così perduto

linea di ritirata;

in

di

primo corpo

era

Questo secondo

sulla sinistra,

marciava

Trento; V altra sotto

gli

forte

corpo

di

era

per Ve-

ordini

im-


— se posto fra T Adige ed Il

penetrare per Monlebaldo ed

Wurmser doveva

mediati di

71

il

pae-

lago di Garda.

il

generale austriaco supponeva che

esercito

1'

nemico fosse

fermo intorno a Mantova; per cui, attorniando questo punto fìsso, credeva poter circondare V esercito medesimo.

Fu

errore grave

suo quello di porre

il

un ostacolo insormontabile quale Fuvvi un

momento

fra

si

40,000 uomini di

i

Buonaparte allora pensa che

Wurmser erano

tano debba essere di

il

radunare sul punto

attendere a scopi minori; che

massa

dell'esercito,

na,

non

citi

l'uno dopo

punto

il

decisivo

Quasdanowich.

le

vi

abbandona al

tutto

il

e

suo

sono ricuperate;

di

credeva in piena marcia ad incontrarle;

2 Agosto,

Massena,

al

il

la

Augereau,

centro,

accampò

ma

la

battaglia

congiunzione. dritta,

alla

a

occupava

Montechiari;

Ponte-San-Marco, collegandosi a

quale, a sinistra, coronava un'altura fra Salò e Desen-

zano, facendo fronte indietro per contenere

nowich

due eser-

Mincio, e marcia con-

Io un istante Salò e Brescia

Lonato rese impossibile

Sauret,

i

Wurmser, ed una parte ddla sua caavevano passato il Mincio per unirsi a Quosdanowich,

valleria, si

doveva portare

scopo, evacua Verona

questo

a

sue forze dietro

due divisioni del corpo

Il

si

Po; calcola che può battere

l'altro; ed

materiale, concentra

maggior

la

mai disperse per

cui

in

capi-

punto decisivo, era allora presso Vero-

il

nelle pianure del

Legnago, leva Y assedio a Mantova e

di

mar-

in

un

principale scopo di

quantità possibile di forze, e di non lasciarle

che

Brescia

di

Mantova.

cia per

tro

sperare nella riu-

era impadronito

divisione Sauret da Salò;Massena era stato

la

respinto da Rivoli; ed

la

suoi due eserciti

i

lago.

Wurmser poteva

in cui

Quasdanowich

scita del suo piano.

ed aveva cacciato

il

la

Quosda-

dritta di

già disordinata. Nel mattino del 3, gli austriaci si

tarono su Lonato e pel quale

ossia con

pensavano

lo

di

vigorosamente; era

operare

congiunzione colla loro dritta

Quosdanowich,

inquietudini.

por-

punto

assalirono la

sul quale però

La vanguardia

di

il

cominciavano a concepire

Massena

fu

rovesciata;

Lonato


preso dagli austriaci. Buonaparte, eh* era

pose

alla

troppo steso

truppe.

delle

testa

nell'

Ponte-San-Marco,

a

austriaco, che

generale

Il

si

era

si

intenzione sempre di guadagnar terreno sulla de-

stra allo scopo di aprire le sue comunicazioni con Salò, fu sfon-

dato

centro, Lonato ripreso

al

gellossi verso Salò

coda dal generale

depose Se

;

passo di carica, e

al

Una parte

striaca rimase tagliata.

ma

si

ripiegò

linea au-

la

Mincio, Y altra

sul

pigliala di fronte dal generale Sauret, in

circondata da

di Saint-Hilaire,

ogni lato, essa

armi.

le

francesi furono assaliti al centro, essi, dal canto loro at-

i

taccarono colla loro dritta.

che cuopriva Castiglione,

Infatti,

Augercau

una divisione

assalì

dopo ostinato combatti-

e la rovesciò

mento, costringendola ad abbandonare Castiglione ed a

ritirarsi

verso Mantova.

Wurmser,

eh' era andato a Mantova, e l'aveva trovata sbloc-

con rinforzi per sostenere

cata, accorse

fortuna vacillante,

la

ma

arrivò troppo tardi; la giornata era già decisa allorché raggiunse le sue divisioni.

Pensò

nanzi a Castiglione; e

d'armi

allora di concentrare le sue

quale de' due eserciti sarebbe

a

con

decidere

doveasi

un

rimasta

forze in-

nuovo

fallo

definitivamente

la vittoria.

Lo vide Buonaparte;

e

per avere

pe disponibili contro Wurmser,

sdanowich,

la fè

finita del

di trup-

con Quo-

tutto

quale fino dalla sera del 4 Agosto era stato riget-

il

Rocca

tato su

maggior numero

il

d'

Anfo e Riva, e più non comparve agli sbocchi

del Chiese.

Allora

si

volse a

Wurmser, che aveva impiegato

giorno 4 a raccogliere Il

5,

prima

mini, occupò

La divisione

le

di giorno, Y esercito francese, forte di

posizione eccellente

la

di Serrurier,

che da

delle alture

Mantova

alle spalle della sinistra

co doveva essere effetto

il

medesimo

di

segnale della battaglia;

morale da questo assalto inopiualo;

di

notte, per preci-

Wurmser; si

e,

20,000 uoCastiglione.

era ritirata a Mar-

si

carla, aveva ricevuto ordine dì marciare tutta pitarsi all'alba

il

sue forze.

il

suo fuo-

sperava un grande per favorirlo, l'eser-


73

cilo francese finse di rinculare.

cannone

colpi di

corpo di

del

malalo era stato sostituito

questi,

avevano un forte ridotto.

sul quale

la

Serrurier,

assali la dritta

sinistra alle spalle

giera sorprese

il

in

quale,

numero

essendo am-

marciò ardita-

di

25,000 appog-

posto fu preso

Il

del nemico,

Au^ereau

sboccando da Guidizzolo

Medole

Da per

d' assalto:

centro, Fiorella

il

la cavalleria leg-

;

mancò che Wurmser

quartier generale, e poco

prigioniero.

restasse

il

primi

i

loro dritta a Solferino, la sinistra al rialto di

la

Massena

Ma appena ebbe udito

dal generale Fiorella,

mente contro gl'imperiali; giavano

tutto gì' imperiali si posero

in ri-

tirala.

Wurmser se n' andò precipitosamente alla sinistra ma non vi slette a lungo. Avendo perduto la linea di ed essendo inseguito

a

Verona, ribattè

nuto, e tentò di conservare

baldo

e di

Rocca d'Anfo. Ma

nowich per droue,

e

la

di

la il

valle dell' Idro,

la

posizione

importante

In tal guisa

glio al

Monte-

generale Saint-Hilaire assalì Quosdas'

insignori di Rocca d' Aufo, di Lo-

la

riva sinistra dell'

Wurmser, comprendendo

fronte al nemico,

d'Italia del

di

Riva; mentre Masseria, dopo essersi impadronito

rimontava intanto e

quel fiume

strada per cui era ve-

Peschiera, marciò su Montebaldo, e riprese

attacchi;

del Mincio

si

ebbe

ritirò a fine

di

Corona. Augereau

Adige per favorire questi

non potere più tener

di

Roveredo ed

così

la

splendida

a

Trento (V. Tav. a

1 ).

campagna

della

parte

1796. Nei combattimenti e nelle battaglie dal 29 lu-

12 Agosto, l'esercito francese fece 15,000 prigionieri, pre-

se 70 pezzi d' artiglieria e 9

bandiere; uccise o

feri,

25,000 uo-

mini; e perde del proprio 7,000 uomini, di cui 1,400 prigionieri,

600

uccisi, 5,000 feriti (1).

I

francesi tornarono innanzi a

Mantova, limitandosi però ad

un semplice blocco. In questo frattempo era giunto di

un rinforzo

di

alcune migliaja

uomini a Buonaparte; Wurmser pure aveva ricevuto

[1]

i

rinforzi

Così almeno assevera Napoleone nel Memoriale di Sant' Elena. Vol.

III.

Stor. dell' Art. Milit. 10.


che attendeva, ed

il

\P settembre riprendeva

Aveva

ostilità.

le

sollo di sè oltre a 50,000 uomini; di cui 20,000 affidati a Davido-

wich che aveva ordine egli medesimo, col resto

di attirare

non volendo tentare

ta,

ch'era

Con una sollecitudine naparte prende

le

cui

di

misure

sue

Legnago, 8,000 innanzi

Mantova,

a

wich, corre

in

offre

a

Legnago

di

uomini va a

e di Calliano; poi, lain

rispetto Davido-

era gettalo nelle Valle

austriaca

gli

Primolano,

a

sconfigge

lo

Mantova ove giunge

a rifugiarsi in

due subalterni che

Verona ed

a

fermarsi a Bassano, e

compiutamente costringendolo fallo

si

retroguardia

rompe, obbliga Wurmser

esempio, Buo-

con 28,000

e

Wurmser che

traccia di

della Brenta, raggiunge la

per

suo esercito

il

3,000 uomini

Roveredo

austriaci nelle gole di

gli

non

storia

la

lascia

;

sciando Vaubois con 8,000 uomini per tener

la

lasciarono passare

l*

e la

Wurmser, dopo

essersi riunito a quello di

tova, presentava un effettivo di 25,000 uomini; e tosto

rale austriaco, sperando far levare V assedio, di

S.

Adige a

Molinella a Villa-Impenta.

L' esercito di

borgo

Bren-

possesso del

in

francesi fra

i

la

Davidowich.

e quello di

a

doveva discendere

stringere

e

mentre

francesi nel Tirolo;

via dell'Adige

la

nemico, liberare Mantova,

battere

i

dell' esercito,

Giorgio:

ma Buonaparte

rinchiudersi in Mantova dopo perdite. Vincitore su lutti

avergli

lo

si

Mangene-

il

spiega nel sob-

sconfigge, V obbliga a

fatto

toccare

grossissime

punti, Buonaparte 'lascia Vaubois sul

i

Lavisio, Massena a Bassano, Augereau a Verona, Kilmaine innanzi a

Mantova

non che

la

;

e

sembrava

eh' egli

non avesse ad aspellar altro se

resa di questa piazza per essere padrone d' Italia.

Malgrado tutto

ciò,

V Austria non

si

accasciò per

gli

avversi

colpi sofferti in Italia. Vogliosa di liberare Mantova, e rimettere le sorti

della guerra, raccolse

mando ad

Alvinzi.

Ma

un altro esercito e ne diede

per quale

concorso

di

circostanze

il

co-

potè

dessa ricominciare la lotta? Già nel Sunto Storico abbiamo accenuato qual cetto generale di tutta

la

campagna

del

1796

fosse

contro

il

con-

di essa.


Abbiamo delto come si formassero tre eserciti francesi: l'uno Sambra e Mosa, il secondo di Reno e Mo sella, il terzo d' Italia; e come tulli tre, seguendo diverse linee di operazioni, avessero

di

obbjettivo Vienna. Le geste dell' ultimo formano

ptM*

di

il

soggetto

questo nostro racconto, ed ampiamente ne andiamo parlando

degli altri

due nulla dicemmo perchè non entrano

ciale nello

scopo che

ci

siamo

prefìssi

in

modo

;

spe-

adducendo V attuale

e-

sempio. Tuttavia, per maggiore intelligenza di quanto avvenne in

fermeremo

Italia, ci

di

qui a favellare di essi un pò più estesamente

quanto uel Sunto abbiamo fatto.

Avevano ricevuto

prendere V offensiva

V ordine di

mese di giugno; già troppo stria aveva avuto campo di poter togliere Germania 30,000 uomini e mandarli in Italia sare

altri

il

Reno

nel

ne capitanava, per

combattere

da' suoi

all'

eserciti

In

potuto

di

guisa,

tal

riuscire fa-

Buonaparte, in se-

tale ai repubblicani in Italia. Inoltre, essendosi

guito alle sue vittorie, avanzalo

pas-

di

Wurmser, che

sotto

Buonaparte.

V inazione dei due eserciti francesi, avrebbe

e

perchè V Au-

tardi,

Adige, non poteva dar

mano

quegli eserciti d'olir' Alpi, nè agire di concerto con essi perchè

a si

trovavano troppo indietro nel cammino che dovevano percorrere; e

s' egli

non avesse supplito col genio

razione per parte

altrui,

alla

mancanza

sarebbe trovato

si

coope-

di

arrestato

ne' suoi

progressi.

Comunque

siasi,

due

vie diverse, ed

tro.

Ciascuno

di essi

L' Austria vi

premi

dell'

que' due eserciti entrarono

operarono indipendentemente

opponeva

arciduca Carlo;

altri il

uno

dall' al-

due

di circa

eserciti sotto gli ordini

opposto a Jourdan; dall'

il

secondo, del-

arciduca, era opposto a

80000 uomini.

Jourdan, nei primi di luglio, aveva cacciato sue posizioni, era entrato

su-

primo, detto del basso Reno, coman-

comandalo direttamente

Moreau; ciascuno

1'

contava circa 75000 uomini.

dato da Wartensleben, era l'Alto Reno,

Germania per

in

in

Francofobe»

e

Sctrweinfurt e Wurtzburgo, marciando lungo

tagne della Turiugia che cingono

la

si

il

nemico

avanzava

le falde

delle

dalle

verso

mon-

Sassonia, allontanandosi in


guisa dal Danubio, seguendo una linea eccentrica, separandosi

tal

operazioni

dalle

grandi precetti leri si

di

del Direttorio;

assoggettano

ed agendo in modo contrario ai Ma Jourdan doveva uniformarsi ai voconfermando sempre più che generali quali

Moreau,

dell' arte.

i

seguire

a

la via

i

tracciala da un consiglio di gente

lontana, ottengono diffìcilmente buoni risultameli. Questo fatto si

molte volte negli eserciti

verificò le

vano seguire

mosse

le

Warlensleben

si

d' Austria,

su Bamberg

ritirò

Jourdan

;

seguì; e

lo

alcuni combattimenti» avendolo costretto a ritirarsi dietro

andò

Bernadotle, e

divisione a

Amberg, dislaccando

ad

innanzi

a porsi

mandandola

sulla

Moreau aveva passato

L' esercito di

rarsi; poi passò

il

Necker

attraverso alle Alpi del

Intanto

la

il

principe

il

22

il

Reno

luglio, e si

il

24

giugno;

di

arciduca a

1'

diresse sul

riti-

Danubio

Wurtemberg. Carlo, considerando che

i

due

eserciti

tre marcie, si decise

rischiare una battaglia per impedirne la congiunzione. Si venne

di

combattimento

a

Neresheim, senza potersi ottenere risultamento nè dall'altra parte; finché l'arciduca,

decisivo nè dall'una

mendo

di. trovarsi avviluppalo fra

ciando

chi

speranza

alla

i

due

te-

eserciti francesi, decise

all'indomani sulla riva destra del Danubio, rinun-

di ripassare

di

impedire

la

loro unione.

Nondimeno questa congiunzione non si effettuò. Dopo parecgiorni di esitanza, Moreau passò il Danubio a Dillingen, e portò sul Lech, ove sperava trovare l'arciduca;

egli n' era

e

Naab,

la

Neumarck

a

strada da Ratisbona

deciso

e

non erano separati se non che da

francesi

si

dopo

Norimberga.

combattuto a Rasladt e ad Ettlingen;

a

dove-

quali

i

prescritte dal consiglio antico.

partito con

opprimere Jourdan. Moreau,

del suo collega, preferì

Latour

Fu causa

Assalito nicazioni,

1'

invece

luogo di correre in soccorso

in

di forzare

resto dell' esercito

col

Baviera.

ma

30000 uomini per unirsi a Warlensleben

il

dell'

passo del Lech, difeso da arciduca, e di

avanzarsi in

della perdila subita poi in Germania.

da forze superiori, tagliato fuori esercito di

Sambra

e

Mosa

si ritirò

dalle sue

comu-

attraverso a

mon-


— tagne seguendo orribili a

Wurtzburgo,

77

Giunto a Bamberg, a Schweinfurt,

vie.

dovè dapertutto aprite

si

la

strada colla bajo-

Toccò perdite considerevoli, e ripassò il Reno. Moreau si vide allora in una posizione pericolosa. Già

nelta.

austriaci avevano tentato d'

Kehl

impadronirsi della testa

ed ormai dipendeva dall' arciduca

;

chi delle

montagne

ponte di

di

aspettarlo agli sboc-

lo

o lo assalirlo di rovescio sul Danubio. Posto

apprensione della condizione delle cose, Moreau decise

in

vicinarsi al

Reno. Incominciò allora

celebre nella storia; ripassò

Jourdan ripassava che

il

Lech

il

Reno; battè

a

sua

la

giorno

il

Biberach

di av-

che rimase

ritirata

medesimo

in

stringeva da vicino; poi temendo d'incontrare l'arciduca

lo

ciare su Strasburgo;

combattimento

tobre, ripassò

per

il

di

s'

Schliengen, dato e vinto da

Reno

impadronì

il

26 a Uninga

raccolse tutti

lui

n'andò

e se

nuovamente

in Italia

pose sotto

i

di ot-

Strasburgo

suoi sforzi contro Kehl, e se ne

gli

le

cose in Germania, mentre V Austria tentava

la sorte.

ordini di

Assembrò

nel Tirolo 20,000

Davidowich; 40,000

si

capo

forzare

di i

tutte le forze.

esercito

il

comando

primo doveva scendere dal Tirolo,

passi, e venire a riunirsi col

grosso

il

Il

uomini e

radunarono nel

Friuli sotto quelli del maresciallo Alvinzi, che aveva

cui

23

il

a

(1).

Così passavano

in

mar-

inoltrò nelle gole di Val d' Inferno; e dopo

riva sinistra del fiume.

la

V arciduca

li

cui

generale Latour

il

nella valle della Kintzig, decise di rinunciare al disegno di

il

gli

secondo sotto Verona verso

marciava. Poscia

tutte

le

forze

riunite

dovevano marciare su Mantova.

Davidowich aveva

rigettato

Vaubois

su

Calliano,

poscia su

Rivoli.

AUinzi aveva respinto Massena

fino a

Verona, ed occupava

la

forte posizione di Caldiero.

[1]

/.ioni

Nelle

Memorie

preziosissime.

di

Napoleone,

si

trovano su questa campagna osserva-


-

78

Sicuro che Vaubois potesse sostenersi

Buonaparte tentò

altopiano di Rivoli,

sull'

(V. Tav. a IL).

di attaccare Caldiero

Quesla posizione era a cavallo della strada da Verona a Vicenza, vale

dire in una delle due linee principali dell'esercito

a

austriaco. Essa

comandava compiutamente,

la

e

consi-

ciò

in

steva la sua importanza.

Un

come

esercito,

che

francese,

il

fosse

da Verona,

uscito

era costretto d' impadronirsene prima di passare oltre.

Ora, sortendo da Verona, tava nel

modo

la

posizione di Caldiero

Primo ostacolo per giungervi,

era

si

villaggio

il

quale presentava uno stretto, sia nel passaggio per villaggio stesso, sia pel ponte sopra

che

ivi

si

trova.

spiegamento

un

piccolo

dell' esercito

la

sua

zione, poteva essere considerato

occupazione permetteva e ritardare la

d'

d'

acqua lo

caso di

in

ritirata.

prima

di arrivare

come un posto

impedire

il

interno del

corso

doveva anche,

assalitore,

Vago, situato a 5 o 6 chilometri

le

alla

posi-

distaccato, la cui

prime ricognizioni del ne-

sua marcia.

Ugual cosa verificavasi col villaggio

di Arcolo, situato a

zogiorno di Caldiero, e destinato ad impedire la sinistra

Vago,

di 1'

Questo primo ostacolo, che doveva impedire

rovescio, rendere più diffìcile

mico

presen-

si

seguente.

nemico

al

mez-

di girare

della posizione.

Dopo Vago,

si

arrivava agli accessi della posizione, formati a

sinistra da declivj piuttosto ripidi, ed a destra

e pantanosi,

poco

atti

allo

spiegamento

ed

da terreni bassi

alle

manovre

delle

truppe.

Su questi accessi, no

Ilasi,

tre villaggi servivano di posti avanzati; era-

Cadelara e Calderino.

La fronte

della posizione seguiva la cresta di

che partiva dalle montagne del Tirolo, si

si

abbassava verso Caldiero, e veniva a morire

rona. Passava poscia dietro finire innanzi a Porcile,

il

un contrafforte,

dirigeva verso

il

sud,

alla strada di

villaggio di Caldiero,

e

Ve-

veniva a


punti d'appoggio di questa fronte erano formati da villaggi

I

e

79

da numerosi fianco

II

ridotti.

dritto

s'

appoggiava

montagne

alle

Tirolo,

il

le riserve:

ed

del

fianco sinistro all'Adige.

L'interno della posizione presentava ripari per

una sufficiente profondità per

oltre a ciò

dine

di

Le

diverse parti dell'or-

battaglia.

spalle erano

bene organizzate per uua ritirala;

vava una seconda linea formata

poggio nel villaggio di

La

le

dall'

vi

tro-

si

Alpone, ed un punto d' ap-

S. Bonifacio.

quanto che partiva

linea di ritirala era ottima, in

di-

in

rezione perpendicolare dal punto centrale, dietro la fronte della posizione

(1).

tentativi di

I

Buonaparte andarono

giudicò opportuno di far rientrare

le

per

falliti;

la

qual

cosa

truppe nel campo innanzi a

Verona; e non potendo impadronirsi di fronte della posizione, volle girarne

fianco sinistro.

il

14 novembre, al cadere della notte,

II

prese

le

armi. Tre colonne

si

passarono

silenzio, attraversarono la città,

e si

formarono

campo

il

di

Verona

posero in marcia nel più grande 1'

Adige su tre ponti,

sulla riva destra. L' ora della partenza,

zione che era quella della ritirata,

il

la

dire-

silenzio conservalo nell' or-

dine del giorno contro V abitudine costante di annunciare che partiva

per

combattere,

indicava che

trattavasi

trogrado, traeva

Mantova e

il

sinistra,

di

situazione delle cose, tulio

una

ritirala.

seco necessariamente

presagio della perdita

invece di seguire a

la

la

marcia lungo

raggi del sole, esso

lj

V.

Queslo primo passo rela

levata dell' assedio di

d' Italia.

Quaudo

1'

esercito,

strada di Peschiera, volge lulto ad un tratto 1'

Adige, ed arriva prima del giorno a

Ronco, ove Andreossi terminava a sinistra,

si

insomma

sull' altra

di

gettare

un

ponte. Ai primi

vedcsi con islupore, mediante riva. Allora gli

Vial, Co tira d'art

ufficiali

et a" histoire militaires.

ed

un i

semplice

soldati,

che


- 80 neh' inseguimento

Wurmser avevano

di

cominciarono a indovinare

1'

intenzione del generale:

prendere

al

di fronte.

Con 13,000 uomini, non potendo suo campo

il

condate da vaste paludi, deciderà Il

ponte

lutto

il

Ronco

di

che cenlinajo

ma

Egli vuole

in

lottare in pianura con-

cui nulla potrà

strade

su

di battaglia

numero,

il

coraggio delle teste di colonna.

il

cir-

ma

in

»

metri dalla sua foce. Ciò fu soggetto di critica;

di

ponte

il

luoghi,

fu gettato sulla dritta dell' Alpone, a qual-

Buonaparte difende

che se

«

rovescio Caldicro che non ha potuto pigliar per forza

tro 40,000, egli porla

cui

quei

traversato

sull'

foce dell' Alpone,

modo

suo operalo nel

il

Adige fosse stato gettato

modo

iti

che, passatolo,

Alpone medesimo

scile alla sinistra dell'

della

disotto

al

truppe fossero rie-

le

invece che alla dritta,

esse sarebbersi trovate in ima vasta pianura,

capo; ed Alvinzi,

evitare dal generale in

seguente: dice

la

qual cosa voleasi

occupava

quale

il

le

alture di Caldiero, avrebbe, guarnendo la riva destra dell' Alpone,

coperto

la

marcia della colonna che avrebbe diretto su Verona

avrebbe presp operato

la

questa

di forza

sua congiunzione

di Rivoli, presa tra

debolmente presidiata,

città

coli' esercito

del Tirolo;la divisione

due fuochi, sarebbe stata obbligala

su Peschiera; V intiero esercito

si

sarebbe

compromesso

il

ponte sulla riva

l'

Alpone,

si

mentre gettando

;

otteneva

1'

;

ed

trovato

inapprezzabile vantaggio:

di ritirarsi

stranamente destra

1° di

del-

attirare

il

nemico su tre strade che attraversavano una vasta palude; 2" di trovarsi in comunicazione con Verona per la 1'

Adige e passa pel villaggio di

Alvinzi aveva

alcuna

il

Porcile

e

che rimonta

diga di

suo quarlier generale, senza che

Gambione, dove il

nemico avesse

da prendere, nè potesse cuoprire con

posizione

ostacolo naturale

il

movimento

delle

alcuu

truppe che avrebbe

marciare per attaccare Verona. Questo attacco non riusciva possibile; in coda,

perchè

mentre

le

tutto

mura

francese

l'esercito della

città

1'

fatto

più

avrebbe assalito

ne avrebbero

arrestato la

testa.

Tre strade partivano dal ponte stra, si dirigeva verso

di

Ronco;

Verona rimontando

1'

la

prima,

alla sini-

Adige, e passava pel


81

villaggio di Porcile ove sboccava nel piano; la

conduceva a Villanova e traversava

T Alpone su

un ponticello

di

il

seconda,

di pietra

(

V. Tav.

Tre colonne s'impegnarono su queste

a

HI.

villaggio di Porcile, da

al

quella

dove vedeva

Verona; era quindi da quel momento divenuto

sibile al

nemico

di

marciare su questa

condotta da Augereau,

città.

cam-

i

impos-

La colonna del cen-

diresse ad Arcole, ove

si

di

all'estre-

fino

panili di

tro,

discen-

).

strade;

tre

comandata da Massena, rimontò l'Adige

mità delle paludi,

passando

la terza, a dritta,

;

deva P Adige e conduceva, ad Albaredo

sinistra,

centro,

al

villaggio di Arcole

cacciatori

ì

francesi giunsero siuo al ponte senza essere scòrti; ivi stavano a

campo due proteggere sidio di

due pezzi

battaglioni di croati con le

Legnago avrebbe potuto mandare

nuti alle mani,

i

francesi ripiegaronsi,

Alvinzi, informato di questo assalto, noi

giungevano,

gli

T Adige e che

s'

si

persuase che

si

trovavano

comprese

sulle

in

per

e

novelle

le

avevano

francesi

pose essere truppe leggere

passato

in paludi

quali

le

si

impraticabili, sup-

fossero

da

portate

mascherare un assalto reale che

rebbe venuto dalla strada

pri-

campanili

vicini

sue spalle. E siccome pareagli pazzia

alle

impegnasse tutto un esercito

lato per inquietarlo e

i

pre-

presto riavanzarono:

me; ma sul far del giorno potè osservare dai movimento del nemico; per la qual cosa, il che

il

campagna. Ve-

nella

ma ben

per

di artiglieria,

spalle dell'esercito, e sorvegliare le partite che

di

quel sa-

gli

Verona. Tuttavia, sapendo per mezzo

delle sue ricognizioni che tutto era

tranquillo a Verona, giudicò

importante di cacciare dai paduli quelle truppe leggiere

;

laonde

diresse una divisione sulla linea d' Arcole, ed una sulla diga

di

sinistra.

Massena sfondò

la

colonna che

gli

venne a fronte.

Altrettanto fece Augereau con quella che batteva

cole;

le

paludi

si

alle spalle

via d' Ar-

copersero di cadaveri.

Era cosa importantissima sbucare

la

lo

impadronirsi di Arcole, affine di

del nemico, e tagliargli la via di

ritirata.

fecero sforzi sovrumani per riuscirvi. Buonaparte

si

ponte

truppe che

dell'

Vol.

III.

Alpone con una bandiera Stor. dell'Art. Milit. li.

alla

mano;

le

lanciò

Si

sul lo


— 82 — seguivano, l'avevano varcato per metà; e trascinarono seco loro

un pantano, il

rimase

e

generale!»

fu

mezzo

in

grido

il

generale

il

nemici.

ai

de' granatieri

respinsero In questo

al

di

mentre

«

ributtale;

cadde

quale

il

in

Avanti per salvare

ch'erano

nemico

a

del ponte, e salvarono

il

tosto codesti prodi ripiombarono sul lo

ma vennero

in capo,

testa;

alla

passo

e

corsa,

di

generale.

generale Guyeux aveva passato V Adige sul

il

porto ad Albaredo con una brigata; Arcole

preso

fu

di

rovescio;

ma

intanto Alvinzi, informato della vera condizione delle cose, aveva

compreso i

tutto

il

pericolo della sua

francesi videro sfuggir loro

Ja

posizione,

preda;

ma

e

V abbandonò;

Caldiero era

abbandonalo; Verona non correva più pericoli;

e

stalo

due divisioni

erano state disfatte con perdite considerevoli.

di Alvinzi

Ciò nullameno, Buonaparte, che ignorava

abbandonò

Arcole, e ripiegò

ed Alvinzi, conosciuta più tardi

occupare

cesi, fece

il

sorte di Vaubois,

la

suo esercito sulla destra dell'Adige;

il

la

mossa retrograda

giorno dopo Arcole e Porcile e

dei

fran-

mandò due

colonne sulle due dighe. conto di Vaubois, avviò

Buonaparte, rassicurato sul truppe a ripassare l'Adige;

le

posto ad esse dagl'imperiali, precipitarono sul nemico, tratto di

A

quali.,

lo

ruppero,

lo

malgrado

varcarono e lo

il

le

sue

contrasto

op-

passo

a

carica,

di

inseguirono per buon

cammino.

sera Buonaparte ricondusse le truppe alla destra dell' Adige,

lasciando soltanto una vanguardia sulla sinistra.

AH' alba del dì appresso fece loro ripassare

il

ponte.

Alvinzi avea fatto avanzare le sue colonne, e la lotta s'impe-

gnò accanita. Allora Buonaparte, calcolate nemico

nei giorni

di

combattimento,

si

le

austriache non potevano essere superiori alle sue di lire

di

un terzo; per cui die ordine di uscire dai paduli, il

Alle

nemico

le

forze

molto più e di

assa-

nella pianura.

due del pomeriggio

la sinistra

subite dal

perdite

persuase che

ad Arcole,

la

1'

esercito francese

dritta nella direzione di

era in battaglia;

Porto Legnago;


— aveva

a fronte gli

pone,

la

manca

Così 15,

Ma

appoggiavasi

destra

e

rotti,

si

ragione

qual

villaggio

il

alla

Arcole

di

Davidowich,

indomani

a

Vaubois,

Mantova,

e

ritornare, se era possibile,

1'

Adige.

notizia che

innanzi; allora ripassò

secondo giorno fece

dipendono

gire,

Ronco,

di

riprese

il

qualtr' ore

a

mosso

era

Arcole.

medesimo ragionamento.

il

salvare

Alla

nel

del

fine

motivi

I

per a-

moltissime velie da calcoli sulle ore; e biso-

le

gna conoscere bene

Manlova,

e

s'

riu-

prima che A-

Buonaparte ricevette

Davidowich non ponte

il

battere

per

notte

la

nirsi nell'

la

lo

tempo da perde-

blocco

vinzi avesse passato

Perchè

fosse portato da

si

era più

vi

bisognava che l'esercito marciasse tutta

del mattino

il

evacuato

fu

giornata?

Davidowich

nel giorno , stesso della battaglia,

di

giorni,

tre

seconda? Perchè era da temersi che

fine della

Rivoli a Caslelnuovo, ed allora non re;

durò

quale

17 di novembre.

il

per

nuovo

di

Vicenza.

ritirarono verso Vicenza.

dall'esercito francese alla fine della prima fu

Al-

all'

paludi; era a cavallo della strada di

a

battaglia d' Arcole, la

la

finì

16, e

il

austriaci, la cui

furono

Gli austriaci

85

scacchiere di

lo

di

Verona,

Villauuova,

di

di

Caslelnuovo, e

di

Rivoli, per poterli con-

Verona per

la

porta di Venezia,

cepire.

Buonaparte, rientrò

in

tre ne era uscito per quella di Milano;

Vaubois riprese

la

menposi-

zione di Rivoli da cui era stato cacciato da Davidowich; e questi

rimontò Il

1'

Adige per non fermarsi che a Roveredo.

generale

in

capo della repubblica, credendo

più alcuna cosa a temere per parte di Alvinzi, gersi contro intavolale. il

Roma,

colla quale

erano state rotte

Truppe repubblicane entravano

papa non dava indizio

ed eccitato

dall' Austria,

di

si

di

non avere

accinse a volle

negoziazioni

negli stali pontifici

;

ed

piegare ad accordi, perchè sostenuto

concorreva nel disegno

francesi [lunge dal teatro su cui

gì'

di

attirare

i

imperiali volevano di nuovo

agire. Infatti, Alvinzi

riceveva

L' Austria aveva poluto

ogni giorno

togliere alcune

rinforzi considerevoli.

divisioni

dal Reno, ove


— eserciti francesi

gli

sappiamo la

in

trovavano già

si

modo quegli come in luogo

qual

Germania;

e

84

quello d' Italia ad ottenere

lo

quartiere d" inverno. Noi

in

avessero dovuto evacuare

eserciti

concorrere efficacemente con

di

scopo

del

finale

piano di guerra,

avessero lascialo qu^st' esercito solo sul teatro delle operazioni,

aimaggiori sforzi del nemico. 1/ Austria impresse un mo-

esposto

vimento nazionale

in

tutta

la

monarchia

;

grandi città offrivano

le

corpi di volontari; parecchi battaglioni di eccellenti cacciatori

si

levarono nel Tirolo.

Calcolando sulla cooperazione

Roma,

di

1'

Austria

pensò

di

dirigere su Mantova due corpi V uno dall' altro indipendenti. Al-

doveva sboccare dal Tirolo pel Monlebaldo

viuzi, col principale,

mentre

il

trarsi nel

basso Adige pel

tovagliala

la

sunto alle

il

;

secondo, condotto da Provera, aveva compito di inol-

padovano,

piazza, questo corpo,

e

comando, avrebbe passato

sbloccare Mantova. Vet-

cui

di

Wurmser avrebbe

Po

il

sarebbesi

e

as-

collegalo

truppe pontificie, operando così una diversione per far suddi-

videre

le forze

mentre Alvinzi

francesi; oppure sarebbe piombato loro alle spalle le

avrebbe assalite

avesse già debellate

le

marcia verso Mantova, e non sta fortezza al

V

corpo

di

si

fronte, qualora questi

di

truppe che

si

fossero opposte

fosse

alla

non sua

già congiunto sotto que-

Provera.

esercito austriaco era forte di 60,000 uomini; di cui 40,000

obbedivano direttamente ad AWinzi, duce supremo; 20,000

a

Pro-

vera.

Informato del nuovo tentativo aver date disposizioni

truppe

alle

dell' Austria,

per entrare nello stato pontificio, se Il

if

andò

a

cupava Monlebaldo

in

a

S.

Po

di

7000

cinque divisioni; una con Joubert, che oc-

e Rivoli

;

una con Rey,

zano; una terza con Massena a Verona,

guardia

il

Verona.

suo esercito aveva esso pure ricevuto un rinforzo

uomini; era formato

l'

Buonaparte, dopo

che avevano passato

la

in

riserva

a

Desen-

quale aveva una van-

Michele; una quarta con Augereau a Legnago col-

avanguardia a Bevilacqua; una quinta, con Serruricr, sotto Man-

tova. In lutto 43,000 uomini.


— Era

ma

gnago;

venire

nulla

suo

lato

gennaio del 1797.

il

Provera assalì

dal

85

la

dimostrazioni intorno

Michele, fece

S.

serio

di

che potesse

minaccia più forte. Buonaparte

Le-

limitò a far

si

divisione Rey da Desenzano a Castelnuovo

la

a

lasciar travedere essere

15 di

il

gennaio. Intanto Joubert dava annuncio che

grandi forze;

fianco sinistro, e marciando lungo porsi fra Peschiera

di

per

riva

la

Dolce

che quindi

voli;

dell'Adige,

sinistra

il

aveva

s'era posto

in

d'

il

tutla

di

suo

Garda minacciava

di

gettato

un ponte presso

fiume, e

marciava lungo

impadronirsi

aveva mandalo una

egli

importante, chiave

Lago

il

che un' altra divisione scendendo

lui;

destra accennando

riva

la

e

una lega da Rivoli, passato

a

nemico aveva spiegato

il

che una divisione austriaca aveva spuntato

dell'

brigata su quell'altura

posizione; e

la

medesimo

eh' egli

movimento per occuparla; ma

costretto di abbandonarla nella

altopiano di Ri-

notte, qualora

c-he

sarebbe stalo

non avesse

rice-

vuto ordini cantra rj. Sul basso Adige, Provera aveva sinistra del fiume, e

cacciatori d'

i

guernilo di

ambo

le

parli

truppe si

la

riva

scambiavano

fucilale.

disegno degli austriaci

Il

ravano con due corpi; sul

il

si

trovò allora

il

essi

ope-

secondario

basso Adige. Per contrastare

ciente

la

Ma

il

passo del fiume a Provera, sembrò

il

pericolo imminente era dal lato di Montebaldo; non vi

que colonne dal Montebaldo

all'

estrema colonna per

la

di

quale

gli austriaci, divisi in cin-

Adige, non potevano servirsi della

loro artiglieria e della loro cavalleria,

unica

suffi-

divisione di Augereau.

era un istante da perdere; imperocché

1'

svelalo:

principale su Montebaldo,

le

sinistra lungo la via

quali

si

trovavano col-

che costeggia

il

fiume;

potessero transitare quelle armi; e ad esse

sarebbersi congiunte tulle

le

a'ire

truppe qualora queste

si

fos-

sero impadronite dell' altopiano di Rivoli. Bisognava quindi fare


— in

86

guisa di assalirle prima che mettessero piede sulP altopiano,

obbligandole a combattere senza cannoni e seza cavalli.

Buonaparle arrivò

T esercito alla

formava un immenso semicerchio intorno

Alvinzi

di

due del mattino. Osservò che

a Rivoli alle

posizione. La sua fronte e la sua dritta erano formate di sola

fanteria; la cavalleria e l'artiglieria, e la divisione di

Quosdanowich, prohìngavansi

del pendìo

sboccare

che circondava

sull'

dritta

la

altopiano quando

la

di granatieri

una lunga colonna

in

dei

piede

al

francesi, aspettando di

fanteria se ne fosse impadro-

nita.

La grande strada che esse seguivano, corre dapprima dige e il

piede delle montagne;

il

ma

ad Incanale

fra

V A-

fiume bagna

il

piede slesso delle alture, e non lascia più spazio da marciare

lungo

riva.

la

rando

sui

Rivoli,

il

La

strada

fianchi

della

abbandona montagna,

quale, da un lato

allora e

cia la strada d' Incanale, e effetli

V

artiglieria

dall' altro è

Dall' altopiano

può

1

.

subito tulla

e le cui colonne

nella lotta; esse

da essere Alvinzi,

per ordine di Buonaparte

nemico che non poteva agire

il

coli' artiglieria

i

suoi

su quevi

mandò

sua divisione, e cominciò a combattere con van-

la

taggio contro

ma

do-

IV.).

Joubert non aveva più se non che una retroguardia sta posizione importante;

di

minac-

si

provare

far

da lungi sulle due rive del fiume (V. Tav

gi-

altopiano

siili'

domina V Adige, ma

minato dai contrafforti del Montebaldo.

sale

vallata,

la

sbocca

s'

colla

cavalleria e

impegnavano successivamente

non erano tanto vicine

le

une

e le altre in gnisa

uno sforzo simultaneo; imperocché

grado

di

fare

non avendo

in

pensiero di assalire se non che parecchie

in

ore più lardi, non allo scopo.

le

aveva peranco concentrate in

modo

adatto

Arrivò Masseria, arrivò Rey; un corpo austriaco, con-

dotto da Lusignano, girando V ala sinistra dei francesi, intercet-

tava

la

ma venne

strada di Verona;

serva di Rey, che

lo

vennero respinti; ed

mise alle

in rotta.

assalilo di rovescio dalla ri-

Da per

tutto

gli

austriaci

due pomeridiane erano da ogni parte

sconfitti; la battaglia era vinta dai francesi.


— In quel

87

momento Buonaparte ebbe

passato r Adige per cui

il

Provera aveva

notizia che

blocco di Mantova era compromesso.

che avevano com-

Allora tolse quattro reggimenti dalle truppe

battuto a Rivoli, lasciando al rimanente di esse la cura d' inse-

Ro-

guire Alvinzi; ed avviandosi tosto verso Mantova, giunse a

quando Provera arrivava dinnanzi

verbella,

sobborgo

al

di

S.

comandava in quella posizione, resistè tanto nemico da dar tempo a Buonaparte di portare soccorso. Wur-

Giorgio. Miolis, che al

uscì dalla piazza e prese posizione alla Favorita.

mser

Buonaparte

collocò Victor, coi quattro reggimenti che aveva condotto, tra la

Favorita e S. Giorgio, affine d' impedire che tova

congiungesse

si

all'

delle truppe del blocco, assalì

Victor attaccò Provera;

la

dell'

Man-

guarnigione;

la

la

divisione

di

le

catastrofe,

armi; de' suoi, non isfuggirono se

perchè

si

trovavano

alla

modo

tale

sinistra

Adige.

Da

altro lato Joubert inseguì

lasciargli

rono

alla

di

guarnigione fu rigettata nella piazza;

Provera capitolò, e depose

non che 2000

presidio

il

esercito di soccorso. Serrurier, alla testa

tempo

tenevano prima

stesse posizioni che

le

Alvinzi in

di rannodarsi in verun luogo.

I

non

da

francesi occupa-

dalla

battaglia di

Arcole.

Conseguenza ultima

di

avvenimenti cosi strepitosi, fu

pitolazione di Mantova; la quale avvenne

il

2

ca-

la

di febbrajo.

Nelle operazioni eseguite da Alvinzi in questa

campagna, han-

novi motivi di fare osservazioni sul concetto e sulla esecuzione di esse.

Nel disegno, viene biasimato in

due corpi, che diè agio Nell'esecuzione,

si

te in

non

modo

lo

il

ripetuto sparlimento di truppe

nemico

di batterli

censura Alvinzi perchè

Rivoli dall'esercito francese tere; e

al

era perchè

le

quando non era

si

separatamente. lasciò assalire a

in islato di

combat-

sue truppe non poterono essere riuni-

da agire simultaneamente, e perchè non avevano

il

soc-

corso delle altre armi eh' era loro indispensabile per sostenersi.

Malgrado tova

le

tanti rovesci, l'Austria

dava timore pe' suoi

stati

non cedè;

la

caduta

ereditari; laonde

di

Man-

decise

di


— mandarti nuovi

t'inforzi

per

88

riconquistare

in

testa

porre

di

e

Italia,

8 arciduca Carlo, vincitore in Germania, alla

queir e-

di

sercilo.

Sarebbesi creduto che

piano

di

come

il

dando

guerra, principale

quindi

future ed

per

una diversione

fare

non avverine.

Sambra

eserciti di

e

Mosa

Buonaparte due divisioni

e

ultime operazioni,

divisioni dal le

inviati

tutti

del Reno, e

i

a

rinforzi possibili.

tener separati

gran calcolo

fa

passare

la

Drava

Danubio ed entrare la

a

lontana coopc-

sull' altrui

di

del

mandare

limitò a

si

gli

tratte da quegli eserciti.

Reno; delibera

era

stru-

anziché un colpo decisivo; e che

Alpi Giulie; poi

Noriche, ed

zia, le Alpi

riguar-

come

piuttosto

razione; vuol agire prima che giungano in soccorso

l'Isonzo,

antico

t'

esercito di Buonaparte

Direttorio continuò

Il

Ma Buonaparte non

1'

Germania

la

Buonaparte sarebbersi

a

così

consideralo

le

corpi destinali

i

menti per

Ma

per

abbandonando

Direttorio,

il

avrebbe

la

Piave,

alla sua

nemico

al

il

Tagliamento,

entrata in Carin-

il

Sòmering, per discendere nella

a

Vienna suo

linea di operazione; la base a

obbjeltivo

Mantova

sei

finale.

e nella

valle

Questa del

linea

Mincio.

Siccome poi

il

anche pel Tirolo,

nemico poteva sboccare

marciare su Verona, mandò Joubert con tre divisioni

con ordine

batterle, rigettarle al di là del

a fronte; di assalire se inferiori;

ì

al

grosso

L' arciduca

rolo

;

e

aprile.

Lavisio,

al

restara sulla difesa se avesse avuto forze superiori

di

.Brenner; poi volgere a dritta, giungersi

e

entrare in Val di Drava,

dell' esercito

e

con-

in Carinzia.

aveva allora 50,000 uomini

di cui

(

5,000 nel Ti-

aspettava sei divisioni che sarebbero arrivate tutte entro

Le principali forze agivano pel

L' esercito francese,

eomponevasi Massena,

di

(

che a queste ultime stava per opporsi,

andando da

Guyeux,

di

Friuli.

sinistra a

dritta

)

delle

serva di cavalleria comandala dal generale Dugua; Victor era

sull'

divisioni

una

Serrurier, e di Bernadolte, con

Apcnniuo,

e

la

sarebbe arrivata all'Adige

Le operazioni cominciarono

il

10 marzo.

di ri-

divisione in

aprile.


Bisognava passare

la

89

Piave

e

'ragliamento

il

presenza

alla

austriaco, e girare la sua dritta per prevenirlo alle

dell' esercito

gole della Ponteba. Massena

da

partì

Bassano, passò

Piave,

la

battè una divisione nemica, s'impadronì di Feltre, di Cadore e di

Belluno, e giunse

marzo

14

il

Tagliamento,

al

ghe più a valle, avendo tenuto Pordenone Il

16

e

due

i

nemici

eserciti

trovavano a fronte sulle

si

posizione di questi non era per essi

niente della

al cui

la

strada

grande assegnamento sulP opera

Reno

giunta dal

caval-

di

nullameno

ciò

la

conveniente;

affatto

Ponteba percorsa

da

progresso niRl contrastavano insufficienti e scorag-

comandate da Oskay. Pare

giate truppe

manovre

ma

imperiali;

gì'

imperochè non cuopriva Masseria

le,

Conegliano, Sacile,

di

terreno era adatto alle

Il

quale abbondava fra

la

cinque

a

Valvasone.

marzo

due rive del fiume. leria

strada

la

Da-

in faccia a S.

due giorni dopo,

niele. L'esercito francese vi arrivò

a

che

una

di

divisione

Clagenfurt e che doveva

guardasse piuttosto

facesse

arciduca

1'

unirsi

di

granatieri

ad

Oskay; e

sua sinistra per cuoprire Trieste, centro

alla

degli stabilimenti marittimi dell' Austria. I

Bernadette a

delle loro in

modo

francesi erano disposti nel

stra, e

dritta,

mezze brigate aveva

colonna,

a

seguente: Guyeux a

formavano

la

1.° e

il

il

distanza di pelotone, sulle

linea. Innanzi a ciascuna di

3.°

battaglione piegato

ali

del 2.° spiegalo in

una

queste divisioni marciava

guardia composta di una mezza brigala

di

di cacciatori.

avanzava un reggimento

(V. Tav.' V. Fig.

1

La

1

I

).

van-

fanteria leggiera spie-

gata, sostenuta da due battaglioni di granatieri serrali in sulle sue ali, dietro cui si

sini-

prima linea; ciascuna

di

cavalleria

eccedente, slava alla destra ed alla sinistra

massa

ussari o

divisionaria

de'la linea.

La

divi-

sione di Serrurier e di Dugua, formavano seconda linea e riserva.

La disposizione mista, adottata da Buonaparte costanza, unendo l'ordine sottile pendicolare, rendeva

ed l'

all'

offensiva, allo

1'

esercito

sviluppo

UL

profondo,

il

dei

Stor. deli' Art. Milli 12.

fuochi

ed

questa cir-

lineare

ugualmente atto

urlo. Yol.

al

in

all'

alla

al

per-

difensiva

esercizio

del-


90

austriaci, ingannati da una dimostrazione

Gli

nemico,

del

si

campo non credendo ad un prossimo assalto; ma Buonaparte, approntando della loro erronea persuasione, pone in moto il suo esercito, passa fiume, e già la sua prima erano

nel loro

ritirati

il

quando

linea era avanzata sulla riva sinistra;

sero alle armi, ed

assalì con

li

fatto, unito

cese, costrinse

gli

Due

si

è.

a

conducono

Tarvisio,

ed

Massena la

Gemona, Venzone, Ponteba

più vicina

al

fino dai

dalle

e

La

giorno slesso della valle delle

la

Malborghetlo;

la

seconda,

golfo di Venezia, passa per Udine, Cividale e Capo-

retlo, e si dirige per la riva destra dell'Isonzo e della

Chiusa

sul

Ambedue

Clagenfurt.

a

più breve; rimonta

Fella, per

alla

Berna-

comparvero

offrono ottime posizioni' difensive.

più diretta e

la

di

valida azione della fanteria fran-

Willaco

a

cui era in possesso

batlaglia,

dritto

non

fugò, e più

riuniscono

fra strette gole ed

di

fianco

occuparono Palmanova:

francesi

slrade, che

corrono

alla

ma non

vedendo co-

cavalleria,

il

cor-

tulle le parti.

austriaci a battere in ritirala. i

pianure del Tagliamento

prima,

li

girare

austriaci

parecchie cariche,

sua

colla

di

impeto,

campo. Questo

All'indomani,

tentarono

sempre

nvessi cercavano

impegnò da

s'

Dugua,

riuscirono; allora

dotte,

fuoco

squadroni austriaci

Gli vi

il

gli

di Pletz. L'

Corintiza

arciduca non aveva più altro a scegliere

se non che fra questa seconda strada e quella ancora più lunga della Carniola affine di pervenire a Clagenfurt e negli stati ereditarj.

Deliberò di

seguirle entrambe;

due corpi. Una colonna

di

mandata da Bayalistch,

si

l'esercito

se

tre

diresse verso

n'andò a Gradisca

prire la Carniola. Se Massena

Bayalitsch,

avvide

1'

la

divise

divisioni

quindi l'esercito in

con

tutti

Tarvisio;

i

parchi, co-

il

resto del-

per difendere l'Isonzo e cuo-

fosse

giunto

a

perdita di questo generale era

Tarvisio prima di inevitabile.

Se

ne

arciduca; e poco sicuro della resistenza che avrebbe op-

posto Oskay, corse della divisione

di

egli

medesimo

granatieri, che,

a

Clagenfurt,

si

come abbiamo

mise

alla testa

detto,

vi

era

giunta dal Reno, e prese posizione innanzi a Tarvisio per arreslare Masseria,

il

quale avanzavasi precipitosamente per impa-


.

posizione.

dronirsi della i

combattimento

Il

ambo

da

fu accanito;

sentiva V importanza della vittoria, imperocché se Mas-

si

lati

91

sena riusciva ad impadronirsi degli

marciavano per

divisioni austriache le quali

sarebbero slate perdute. Ma battaglioni

si

ed

regolare;

ritirata

le

i

loro avanzi

di

facendo fronte

rannodarono a

si

si

Pletz da cui doveva sboccare Bayalitsch.

Dopo

la

battaglia del Tagliamento,

erano entrati

in

Palmanova

come dicemmo,

francesi,

i

poscia continuarono

;

marcia

loro

la

verso l'Isonzo. Guyeux seguendo Bayalitsch; Bernadotte rurier avanzandosi verso Gradisca.

Bernadotte

d'

inseguire

il

nemico

e

ai

fianchi ed in coda,

bagagli,

si

V incarico

nella direzione di Lubiana.

Bayalitsch, stretto da Massena in testa, da rurier

Ser-

e

Buonaparte

Presa Gradisca,

die ordine a Serro rier di raggiungere Guyeux, e lasciò a

sta-

Chiusa

lato di Villaco e da quello della

dal

loro

non poterono

Villaco dietro la Drava, Masseria, padrone di Tarvisio, vi bilì,

i

espose tanto da

si

vinti

i

tre

valle dell' Isonzo

la

austriaci furono sconfitti; tutti

gli

rimanere prigioniero;

di

Tarvisio,

di

erano battuti; l'arciduca stesso

correre pericolo effettuare

sbocchi

trovò obbligalo

a

Guyeux

e da Ser~

deporre

cannoni, parco, bandiere, tutto cadde

in

armi;

le

potere del

vincitore.

Le

Ire divisioni

in

Massena, Guyeux,

di

Tarvisio, continuarono

il

loro

Serrurier, riunite a

e

cammino, entrarono

in

Villaco ed

Clagenfurt dopo uno scontro con due divisioni austriache ve-

nute dal Reno; biana

e delle

mentre Bernadotte

miniere

di

mercurio

s'

era

impossessato

d* Idria, e

di

Lu-

Dugua era entrato

in Trieste.

Vediamo ora che cosa era avvenuto

di

JouberL

Questo generale, ricevuto ordine dal campo del Tagliamento d'incominciare

le

corpi austriaci che

aveva

operazioni, gli

battuto separatamente due

erano opposti;

e

in

meno

di dieci giorni

era giunto a Brixen e alle sorgenti della Drava, traendosi dietro

settemila prigionieri.

Sicuro della vicina riunione di .loubert e di Bernadotte esercito,

Buonaparte seguita

il

suo cammino. Massena,

in

al silo

avan-


— guardia, entra l'

il

arciduca che

difendere

!

di aprile

cosa

qual

la

quanto che aveva ricevuto

in

Freisach, città abbandonala dal-

a

era ritirato alle gola

si

passaggio;

il

92

naparte diè tosto ordine

a

lutti

i

Massena

Massena assalirono

di

le altre

le

al

secondarono;

tanto più possibile

rinforzi

che aspellava. Buo-

la

Serrurier in

sua

sulle

Le truppe

riserva.

prima

la

la

Guyeux

divisione

nemica;

linea

furono cacciati da tutte

austriaci

ed austriaci entrarono

posizioni; e francesi

con tutta

di portarsi

passo di carica gli

risoluto di

era

divisione alla sinistra della strada; pose alture di destra, e la divisione

Dirnslein,

di

gli

le

rinfusa a Neu-

alla

mark.

Un ultimo combattimento punto

diede nelle gole della Mura, unico

si

potessero ancora far resistenza. L'avan-

in cui gl'imperiali

guardia francese occupò Leoben

Buonaparte l'

il

7 di aprile; ivi

arciduca Carlo,

paiiamenlario

in qualità di

sione d'ostilità per cinque giorni; nari

della

pace che

di

si

conclusa

fu

Cosa strana! Le slesso in cui

Su questa campagna

passare

di

aulico avrebbe dovuto riunire

generale francese

questo fiume,

1'

sul

a

si

ed in forza

il

consiglio

di

uomini sul Taglia-

fosse allora ostinato a passare

il

di fermarlo, e lo

Lavisio,

andando a

riuscito

im-

esercito francese lo stendersi alla sua dritta se l'ar-

ciduca

si

fosse- trovato sull'alta

gato

esercito

Brenta;

medesimo d'ingaggiare all'

arciduca

Di permettergli- di riunire

ma, perchè Inspruck cile

giorno

.

ffiigliajà

retrocedere passando

all'

ì. 1

il

suo esercito nel Tirolo prima di

il

possibile

1'

;

Tagliamelo,

il

Trento, e minacciando Bassano e Verona. Sarebbe

Ciò avrebbe recato

è presso

ne sono assai distanti.

-

tosto cessavano.

arciduca sarebbe slato padrone

avrebbe costretto

Reno

preliminari a Leoben

i

prelimi

i

Campoformio.

a

marzo, lasciando soltanto alcune il

firmò una sospen-

arciduca è stato osservato che per

dell'

impedire all'esercito francese

si

;

segnarono

si

medesime

ostilità

le

poi

cominciavano

ostilità

sottoscrivevano

questo trattato,

mento. Se

presentò a

si

generale Bellegarde, capo dello stato maggiore del-

il

il

il

ì

e

la

sarebbe

slato

obbli-

guerra nel Tirolo.

seguenti vantaggi

:

suo esercito venti giorni pri-

Reno, mentre Conegliano e Sa-


95

un campo di battaglia vantaggioso in un paese

2.° Di offrirgli

5.9 Di dargli

mezzi di concentrare

i

ed era assai esaltata.

tutta devota,

in cui la popolazione gli era

sue

le

operazioni,

di

e

ricevere nuovi rinforzi dall' esercito del Reno.

Questo solo errore del consiglio aulico di riunire l'esercito assembrarlo nel Tirolo, espose ia capitale,

nel Friuli, invece di

e decise la sorte della guerra.

Riguardo poi

all'

arciduca

si

che

osserva

la

posizione

sua

dietro al Tagliamento innanzi a Codroipo era infelice. Egli avrebbe

dovuto collocarsi le

San Daniele, assicurando

a

montagne;

gole delle

di

sua ritirata

la

impedito

avrebbe

a

pel-

Massena

di

prevenirlo a Tarvisio. La sua ritirala sul basso Isonzo, e per le gole di Cividale, fu un grande errore,

Tarvisio

Termineremo questo

esempio

tolte in parte del lavoro litare,

quando Massena era

già a

(>.).

Decristoforis

il

campagna Prima

un

di

(2),

colle

considerazioni,

seguenti

valente scrittore di scienza mi-

troppo

rapito da

presto

morte nella

del 1859.

1792

lo

guerra

si

del

scopo della guerra era V invasione del suolo

nemico.

Tutta

la

riputava condotta a buon esito se

rale riusciva ad impadronirsi dei luoghi fortificati o

un largo tratto citi

di magazzini, di l'

di

paese. Cosi doveva accadere, perchè

non avendo grande mobilità, per enorme e

arte

riunirli

di

motivi,

il

poderose,

artiglierie

il

nemico ed

il

Dall'essere scopo della guerra antica

e per altri

/'

[1]

sue

ai

sistemi di

pàMa^-

onfi-ìi^no,)

tratto

iriJjicjffi

la f

Decristoforis, Che cosa sia

it

difficile

la

dell' arte,

posizioni e lunga.

difesa

come per inoltre

Napoleone. E dalle

questa memoranda barnos<i*)iq > aafnq&nl sfioifM^ «ed.:

narrazione di

'0(toH

eser-

consimili

dalle

Ne conseguiva

fortificate.

Queste osservazioni sono del gran maestro

Memorie che abbiam

[2]

piazze

gli

strascico

occupazione del suolo^

nasceva P importanza massima attribuita, per offesa,

difficile

ricacciarlo

una volta occupate, riusciva sempre impresa

1'

gene-

tende, per ignoranza del-

masse maneggievoli,

in

raggiungere

di

il

ad occupare

la guerra.


— tutta

94

nemico invasore;

arte consistere nell' opporsi al

I'

e

gran

capitano essere colui che riusciva ad oppor sempre corpo d' esercito a corpo d' esercito, senza curarsi di tener riunite forze.

una

Anzi

era di sparpagliarle

paese che V altro aveva

alle spalle.

Da

occupare nemico,

dal

sua volta cercava soltanto di occupare o

alla

proprie

le

affine di

più eslesa ed impedire d' essere girati

linea

quale

massima cura

il

correre

di

il

un continuo girarsi

ciò

e rigirarsi intorno, senz' altro studio che quello

d'

ingannarsi

a

vicenda.

Ma

nelle guerre della repubblica

tro scopo;

ma

il

1'

1'

arte

nuova

invasione del suolo nemico non era

mezzo per giungere

alla distruzione cioè

il

propose

si

massimo ostacolo

alla distruzione del

nemico. Quindi non

dell' esercito

ma concentramento; non lungo cordone, ma formazione sollecita pagliamento,

più

masse,

la

cui azione

veniva preparata dalla catena dei bersaglieri, dopo che rienza dimostrò che

ad assicurare

l'espe-

sole catene dei cacciatori non bastavano

le

vittoria.

la

Biiouaparte

spar-

non più

più linee estese, delle

al-

fine principale,

sommo maestro

fu

nell'

applicazione

questo

di

principio.

La campagna dell' arte

di

vi

e

debbono dirigere

Hawi

del

d' Italia

nuova,

la

4796-97

consacrò quindi

videro attuate

si

i

principj

regole più sane che

le

guerra.

applicazione delle massime che regger debbono

guerre

le

montagna: manovrare offensivamente, combattere difensiva-

mente: girare

posizioni

le

anziché urtarle

di fronte:

ciò si vide

nell'iniziamento della campagna. In

essa

hawi

V attuazione del

principio

di

proprie forze e batlere divise quelle del nemico.

concentrare

Esempj:

le

Mille-

simo, Montenotte, Dego, Lonato, Castiglione. Vi

si

trova seguito

il

precetto che deve osservarsi nel passag-

gio dei fiumi; d'ingannare cioè

chè non rabile.

Vi nei

vi

nemico

punto scelto

sul

affin-

siano accumulale forze che formino ostacolo insupe-

Esempio: passaggio si

il

scorge

la

del

Po

a Piacenza.

prontezza dei concetti e

movimenti, come

a

l'

Lonato e a Castiglione.

immensa

celerità


- 95 Vi si taglia.

veggono eccellenti disposizioni tattiche

Esempio: battaglia scorgono

Si

Buonaparte

in

sul

campo

di bat-

del Tagliarnento. le

nio nella strategia, per arte nella

eminenti doti

per ge-

le quali,

resero uno de' primi

tattica, lo

capitaui che abbiano esistito: abilità nella politica, eloquenza militare,

cognizione

tutti,

perchè

profonda

dell'

animo

dell'

dominio su

uomo,

a tutti si sentiva superiore.

Battaglia delle Piramidi.

Buonaparte sbarcò droni di Alessandria 6

si

diresse verso

Il

montava a

il

Egitto

il

2, e la fece

1.°

luglio del

il

gli

1798;

s'

impa-

base delle sue operazioni

;

il

Cairo.

il

12 arrivò a Ramanièh, ove disperse

malucchi che

di

in

fu dato d' incontrare.

il

primo corpo

Una

di

mam-

flottiglia francese ri-

Nilo, e cercava tenersi all'altezza dell'esercito; giunta

Chebreis, diede combattimento alla fermarla, ed ottenne

il

che tentava

flottiglia turca

sopravvento. Nel medesimo tempo ven-

nero dispersi su terra 4000 mammalucchi. Chebreis fu preso e la

marcia continuò. Il

20, l'esercito arrivò a

Omm

Dinar; una sola marcia

el

lo

separava dal Cairo; allora Buonaparte venne informato che Muradbey, con tutte

beh per

le

sue forze riunite,

dargli battaglia. Egli pose

vimento, marciò tutta

la

lo

aspettava presso di

Emba-

subito le sue truppe in mo-

notte, ed arrivò sul fare del giorno in

faccia al nemico. L' esercito

mini,

era

di

Murad-bey, che ascendeva

appoggiato

alla

riva

sinistra

Cairo che è situato sulla riva destra, e

si

del

a circa

Nilo,

68,000 uo-

cuoprendo

stendeva da

il

Embabeh

le Piramidi. Innanzi ad Embabeh, si elevava un trineieramento incompiuto, armalo di 40 pezzi d'artiglieria, e difeso da 20000 uomini di fanteria turca. Al centro sfolgoreggiava la bril-

verso

lante cavalleria dei

mammalucchi, composta

coraggiosi

serviti

giera:

8000

soldati,

cavallieri

ciascuno

di

10000

da 3 fellah armati

arabi formavano

la

sinistra.

di

questi

alla

leg-


— che

furono

timento: VI

da sorpresa

colli

ma

fu portato

e

da ammirazione.

all'entusiasmo dalle celebri parole

Soldati! dall'alto

«

CONTEMPLANO

di

suo esercito

il

quadrati per divisioni;

in

erano cinque divisioni; Desaix trovavasi Regnier;

di

sinistra,

la

Menou, erano sotto

ordini

gli

Vial;

erano formati su

Codesti quadrali le l'

ambulanze,

cassoni,

i

il

).

po' di

di

profondità;

cavalleria

esercito, furono posti nell'interno dei quadrati medesimi.

che formavano tutta

pezzi

rono posti

vano

agli angoli,

sulla fronte e sui fianchi,

appena

I

il

marciando; si

si

il

nemico. Desaix, evitando

Embabeh,

di

indovina lancia

lo

si

porta,

Regnier.

agli

la

sulla

dritta

dei

Essa corre,

francesi.

folgore, a gettarsi fra le divisioni di Desaix e di

Desaix, il

obbliquando a

prepara ad assa-

conseguenze; e per arrestarne l'effetto

sua cavalleria

la

rapida come

rassodò

le

si

il

Costui, vedendo questo movimento, ne

Murad.

di

scopo e

nell'interno

ritiravano

avvicinava per caricare.

destra, sul villaggio di Bechlil, mentre Vial lire la destra

sei

scelte erano dislaccate in cacciatori,

nemico

trinceramento

del

I

artiglieria di ciascuna divisione, fu-

quadrati marciarono contro

fuoco

del-

esteriormente. Le faccie laterali marcia-

compagnie

di fianco; le

del quadralo,

l'

e

a

uomini

sei

equipaggi,

gli

Bon

divisione

la

centro ove tro-

il

generale in capo (V. Tav. a V. Fig. a 2.

il

division

delle

generale

del

dritta colla sua e

alla

composta

Kléber, comandata allora da Dugua, occupava vavasi

combat-

al

queste piramidi quaranta secoli

»

!

Buonaparle formò

quella

i

loro ar-

Il

generale in capo diresse ad essi, conducendoli

il

barche,

di

paesaggio animato dai 400 minareti del Cairo>

dore aumentò;

che

delle piramidi gigan-

dominava, dell'immenso fiume pieno

la

del magnifico

francesi

massa formidabile,

Alla vista di questa

tesche

90

scosso

per

un momento da questo uragano,

suo quadrato, ed oppose un muro di fuoco e di ferro

assalti

raddoppiati,

ed

alle

cariche

disperale

dei

mam-

malucchi. Vial,

colle

trincici cimento,

sue

due

malgrado

divisioni, le

si

scariche

era diretto rapidamente al dell' artiglieria

che

lo

guar-


uiva;

suoi soldati

i

slanciarono contro quest'opera;

si

trarono alla bajonetta, misero in fuga

padronirono del villaggio

mammalucchi, non

I

contro

valore tranquillo

il

ai

piedi

Sebbene

medesimi.

questi moribondi

tro

loro

i

quadrali

da

andavano

difendersi con-

più

loro

i

sforzi

francesi;

mitraglia,

avevano

che

artiglieria.

esaurirono

rovinali dalla

soldati

dei

1'

tutta

di

discipliuato dei

e

fulminati dalla moschetteria, a morire

e

iscoraggiali,

pene-

fanteria turca, e s'im-

la

Embabèh

di

vi

intrepidi

capi fossero caduti con una folla di cavallieri senza poter toccare le fortezze

comandate da Dugua, da Regnier

viventi,

ancora

ritornano

essi

Embabèh, mammalucchi, fiume, e

li

straziano

che

Embabèh. Non trovando

più

ridotti

fanteria, gliaja

si

salvano

L'altro fellah

Bey,

aveva

alla

metà,

la

che cuoprivauo

e l'Alto

morte,

alla

Egitto;

i

fellah e la

gettano nel fiume, ed alcune mi-

che con

Ibrahira,

sua

dall'altra ritirata

mammalucchi

1,200

riva

le

e

4,000

Nilo, alla disfatta dì

del

incendiando

fiume e portavano

il

il

ad

presa

quella

isfuggire

rin-

esse ed

fra

nuoto.

al

assistito,

Murad, esegui

si

per

presa di

la

vedono

gran parte; 2,500 scampano

in

Murad verso Gizèh

fuggendo con

si

spingono

li

uscita

questa brava milizia è distrutta

turca,

loro e con

coli' artiglieria

e da Desaix,

subito dopo

fanteria

fellah,

francesi

divisioni

dalle

serriti

ma

carica;

alla

numerose barche

le

ricchezze dei

mamma-

lucchi £ dei turchi.

medesima un distaccamento entrò

Nella notte

nella città

del

Cairo, che fu definitivamente occupalo all'indomani dalle truppe francesi.

Buouaparte

Questa

battaglia

2,000 uomini

tra

68,000 uomini; la

stabilì

cavalleria

e valse a

conquista dell'Egitto,

sercito, e

lj

suo Quartier Generale a Gizèh.

Buonaparte, la

111.

fu

18,000 fanti e

di cui essa rivelava

il

genio,

riconoscenza della Francia e dell'eintiero. (1)

et Sauva:,-, Bibliolkéque disiar ique

Stor. dell' Art.

da

data

ed artiglieria, contro un esercito di

T ammirazione del mondo

\. Li.sK.hvNi,

Vol.

il

Piramidi,

delle

Blilit.

13.

al

nuliiaire.


— La falange

Osservazioni.

stere

questa sorta i

generali,

era stata creata dai greci per resi-

tumultuario

all'urto

98

degli

Ora, per

asiatici.

attacchi, in tulle le epoche, tulti

di

hanno inventato o

i

resistere

a

popoli, tulli

risuscitato la falange, con maggiori

o minori modificazioni.

Antonio ricorse

alla

falange, e

vi

momentaneamente

piegò

la

legione, per resistere all'urlo tumultuario dei Parti nelle pianure dell' Asia.

Antonini avvicinarono in

Gli

modo

lange, sui medesimi luoghi, e contro

nemici abituali svizzeri

Gli

anche troppo

battaglia

medesimi

Parti, divenuti

impero romano.

l'imitarono lungo tempo dopo con un'esattezza

servile.

Buonaparte, di

dell'

stabile la legione alla fai

Egitto,

in

difensivo

per

la

richiamò; resistere

ma ben anco come

cavalleria araba,

non solo come ordine

e

all'urto

tumultuario

ordine di

della

marcia e di

at-

tacco per disperdere codesta azione tumultuaria, e per assicurare

ad ogni istante

le

truppe

salmerie da qualsiasi

e le

precauzioni prese, rammentano quelle dei diecimila; internando cioè

i

di

offesa.

Le

Senofonte nella ritirala

suoi bagagli entro colonne poste

all'intorno in rettangolo. Così,

a

tanti

secoli

di

disianza,

le

guerra resero necessario di adoperare

Campagna

Il

di

medesime circostanze gli

stessi

di

tattici.

del 1800 (1).

7 gennajo 1800 un decreto dei consoli ordinò la formazione

un esercito

di

riserva.

Fu

fatto

un appello a

soldati perchè venissero a servire la palria

[ij

mezzi

La narrazione

di

sotto

tutti gli

i

vecchi

ordini del

questa campagna, quale sr legge nelle Memorie di Na-

poleone, e fatta con tanta chiarezza, è arricchita di tante giuste osservazioni, clic

non

esjteauio a preferirla a qualsiasi altra.


— 99 — Primo console;

e si

ordinò una leva

di

30,000 coscritti per re-

clutare questo esercito.

Appena

ebbero notizie del rinnovamento delle

si

piega che prendevano

e della

Italia,

le

Primo console giudicò indispensabile in

soccorso dell'esercito d'Italia;

S.

Bernardo, affine

di Melas,

piombare

di

ostilità in

operazioni del nemico,

ma

Gran

preferì sboccare pel

alle spalle

il

marciare direttamente

di

dell'esercito austriaco

impadronirsi de' suoi magazzini, de' suoi parchi, de' suoi

dopo

ospedali, ed alla fine offrirgli battaglia

comunicazioni

La perdita

avergli tagliato le

coli' Austria.

una sola battaglia doveva trascinar seco

di

dita totale dell'esercito austriaco, ed

effettuare

la

per-

la

conquista di

tutta Italia.

Un

simile piano esigeva, per

sua esecuzione, celerità, pro-

la

fonda segretezza, e molta audacia. si

era

Il

segreto; essendo malagevole

il

menli dell'esercito alle

numerose

più diffìcile da conservarsi il

tenere

nascosti

i

movi-

spie dell' Austria e dell' Inghil-

terra. Il

di

mezzo giudicalo più conveniente medesimo,

divulgarlo egli

renderlo un

oggetto

di

che questi considerasse di

fare

una diversione

bloccava

Genova.

Era

tutti

alle

gli

messaggi

creti,

col

al

della

annunzii enfatici

mestieri

di

riserva

vrebbe passata

la

Tosto tutte

le

era

pubblicazione nei

Bigione; e

si

dichiarò col

alle

mezzo

giornali, e finalmente

punto

il

che

il

di riunione dell' e-

Primo

console

ne a-

rivisla.

spie e lutti

osservatori

gli

coscritti e militari

giubilati, fra

cui parecchi

proprio zelo che

le

si

diressero a que-

numeroso

giore senza esercito; e nel corso dello stesso

il

come un mezzo

senato, col mezzo di de-

al

sta città; ritrovarono ai primi d' aprile un

vano piuttosto

modo

dare agli osservatori ed

il

con intimazioni di ogni specie, che sercito

di fare in

fu

da

operazioni dell'esercito austriaco che

corpo .legislativo ed

mezzo

si

ostentazione

tale

scherno pel nemico, e

spie un punto preciso di direzione; quindi di

Primo console,

dal

mettervi

di

proprie

mese 5

stato

mag-

o 6,000 fra

storpi

che segui-

forze.

Ben presto


100

codesto esercito divenne un oggetto il

primo console ne passò

glia te

medesimo

egli

non vedervi se non che 7

il

nemmanco

de' quali non era

primo magistrato

allorquando

meravi-

rivista, fece

la

8,000 uomini

a

maggior par-

la

come

vestita, fece meraviglia

abbandonasse

delia repubblica

per passare una rivista che poteva essere di

ed

ridicolo;

di

suo

il

da

fatta

il

palazzo

un generale

brigata.

Queste

a

Londra, f una

di caricature;

ed

dici

anni

vi

leggeva:

si

andarono per

relazioni

per Basilea,

Intanto

ij

un «

Vienna, ed

a

con una gamba

esercito

all'esercito di riserva.

arsenali

di

movimento

parzialmente

forti.

Il

più

da

2,000,000

colla scusa di spedirle a

mandarono 100,000,

Genova

e le altre

te sul lago, e sbarcate a

ma

;

do-

sotto

».

vennero inviate

in

numero

gran

nascondersi

a

era

di il

un esercito che doveva

non

cui

razioni

di

di

di

era formato con

si

un

difficile

montagne aride

fare

al

per istrada; sotto

tranquilla,

dei viveri indispensabili per

fecero

si

legno;

piena

erano organizzale. Truppe

si

capitale

fu

un fanciullo

di

parco d'artiglieria

Il

mandali

piazze

fare un passaggio di

nulla:

L'Europa

formato

era

si

Vandea, truppe dalla

e

Italia.

Esercito di riserva di Buonaparte

vero

pezzi e cassoni

Brettagna,, per Ginevra, e

in

esse rappresentava

fra

invalido

diversi punti di riunione, le divisioni dalla

la

poteva trovar

si

biscotto a Lione

di

Tolone per Genova se ne

a

vennero dirette a Ginevra, imbarca-

Villanova

al

momento

in cui l'esercito

vi arrivava. Il

n'

6 maggio del 1800,

andò

a

Digione,

per

il

Primo console

passare,

vista dei militari isolati e dei coscritti

rivò a Ginevra

P8 maggio.

Il

da

partì

come abbiamo che

vi

si

15 passò a Losanna

Parigi e se

detto,

la

ri-

trovavano. Arla

rivista della

vera vanguardia dell'esercito di riserva, comandata dal generale

Lannes; era composta

tamente a

vestili,

di

sei

equipaggiati e

vecchi

muniti

reggimenti di

tutto.

San Pietro. Le divisioni tenevano dietro

formava un esercito

di

56,000 combattenti,

riporre fiducia, con un parco

di

in

scelti,

Essa

si

perfet-

diresse

iscagiioni; e ne' quali

40 pezzi d'artiglieria.

si

tutto

poteva


— Il

Primo console aveva

101

preferito

passaggio del Gran S. Ber-

il

nardo a quello del monte Cenisio: l'uno non era allora più

Losanna

dell'altro. Havvi da

ficile

tualo

al

Saint-Pierre,

a

dif-

villaggio

piede del S. Bernardo, una strada praticabile per

1'

si-

ar-

tiglieria; ciò nel

versante svizzero; e nel versante italiano, eravi

pure ima strada

praticabile

per

Saint-Remy ad

da

vetture

le

Aosta. La difficoltà consisteva nella salita e nella discesa del San

Bernardo

;

che

difficoltà

trovava pure egualmente pel passag-

si

Moneenisio. Ma, andando

gio del

vantaggio

di

pel

Bernardo,

S.

più coperto e

men

conosciuto, ed in cui

aveva

si

lasciar Torino sulla dritta, e di agire in

un

il

paese

movimenti sarebbero

i

rimasti più nascosti che sulla grande comunicazione della Savoja in

cui

nemico doveva necessariamente avere molte

il

passaggio

sollecito

dell'artiglieria

numero

era fatto provvista di un gran

grande quantità teria e le

che

la

cosa

muli;

di

spie.

Il

impossibile. Si era coslruito

si

cassette per contenere le cartuccie della fan-

di

munizioni

portate dai muli,

pareva

dei

pezzi.

come pure

le

Queste

casse

difficuilà reale da vincersi era

dovevano

montagna;

fucine di

trasporlo dei

il

essere

maniera

di

pezzi.

Ma

era stato preparato anticipatamente un centinajo di tronchi d'al-

bero, incavati

in

modo da

mantenuti fermi per acconciato

in

gli

poter ricevere

vi

erano pezzo

pezzi

i

questa guisa, erano incaricali del traino;

dovevano essere smontati

si

fecero con tanta intelligenza, che

marcia dell'artiglieria non produsse ritardo alcuno:

medesime facevano

a

gara

gli affusti

portati a dorso di muli.

e

Tutte queste d isposizioni la

che

orecchioni; 100 soldati, per ogni

di

non lasciare indietro

le

truppe

loro arti-

la

glieria e s' incaricavano di trascinarla.

In tutta la durata del

dei reggimenti; e

suonava

il

passo

Al 16 maggio, di S.

Maurizio

;

e

19 e 20 maggio.

quando di il

faceva

si

giungeva

carica che dava

1'

passi

ai

ai

Primo console andò

tulto 11

passaggio, si

esercito passò

Primo console passò

udire

musica

la

difficili,

allora si

soldati novello vigore. a il

il

dormire S.

al

Bernardo

20.

convento il

17, 18,


Si

fermò un' ora

convento degli Ospitalieri, ed

al

freddo era tuttora pungente; e fu più difficile

pei cavalli

di

discesa dal Gran

la

quanto

ebbero poche disgrazie.

si

effettuò la

Kamassa sopra un ghiaccio quasi perpendicolare.

discesa alla

dimeno

102

fosse stata

lo

S.

Il

Bernardo non-

la salita;

monaci del convento erano

I

pane

provvisti di grande quantità di vino, di

e

di

formaggio;

provvidenza del console che aveva loro mandato denari all'uopo. Ciascun soldato ebbe una buona razione. 16 maggio,

Il

ad Aosta,

generale Lannes, colla sua vanguardia, arrivò

il

che

città

fu

per l'.esercito di

17 arrivò a Chatilion, dove

uomini, che

un corpo

credeva sufficiente

si

a

un

grande sollievo.

difendere

vallata, era

la

posizione; non appena fu assalito, venne messo in rotta; cesi

Il

austriaci di 4 a 5000

di

presero tre pezzi d' artiglieria e fecero

alcune

i

in

fran-

centinaia di

prigionieri.

L'esercito francese credeva avere superati

abbastanza

marciava per una vallata

bella

tutti

verzura, e primavera; quando ad un tratto venne

cannone

1'

una

due montagne

dall'altra.

tea, di cui esso

sa è

alla

vanguardia,

Il

riconoscere

s'

di

il

un

metri

rialto co-

di

distanza

La

vallata.

la

strada pas-

Bard, che ha una cinta, ed

forte. Gli

ufficiali

del

genio, addetti

altro

se

non che

quello

generale Lannes ordinò nella notte^un attacco per forte:

ma

da per tutto era

al

coperto di un colpo

mano.

Come succede sempre in

in simili circostanze,

tutto

V esercito

diedero persino ordini per arrestare

ria sul S. si

paese

del

di

approssimarono per riconoscere un passaggio

municò rapidamente Si

dal

torrente della Dora Bai-

il

rapporto che non esisteva

il

della città.

di

Al suo piede scorre

dominato dal fuoco del

e fecero

poche decine

a

chiude assolutamente

fortificazioni

nelle

arrestato

forte, tra Aosta e Ivrea, è situato su di

Questo

case,

forte di Bard.

del

nico, e fra

ostacoli;

gli

dove trovava

Bernardo;

ma

il

e rifluì il

Primo console,

V allarme alle

si

ultime

cofile.

passaggio dell'artigliegià arrivato ad Aosta,

portò subito innanzi a Bard. Si arrampicò

sull' altura

di

Al-


— baredo che è

montagna

la

stesso la città ed

impadronirsi della

d'

Non Il

eravi

che domina

di sinistra, e

forte: e

il

103

riconobbe

ben tosto

tempo

al

possibilità

|la

città.

un momento da perdere.

25, al sopraggiungere della notte, una

mezza brigata, con-

dotta dal generale Dufour, diè la scalata alla cinta, e s'impadronì della

città

che non è separata dal forte se non che dal

rente della Dora. Invano tutta francesi che erano

glia sui e

notte

la

nella

finalmente, per riguardo agli abitanti,

La fanteria

montagna

tiero della

mo

e la cavalleria

essi vi

città:

tor-

dal forte a mitra-

si tirò

mantennero;

si

fuoco del forte cessò.

il

passarono ad uno ad uno pel sen-

di sinistra su cui si era

arrampicato

console, e dove non era mai passato alcun

il

cavallo; era

pri-

un

sentiero conosciuto soltanto dai pastori di capre.

Le

notti seguenti, gli ufficiali

intelligenza,

passare

ed

loro pezzi per

i

prese perchè

la

strada era stata coperta

pedivano

il

rumore;

erano trascinati,

modo

di

del forte

letame

altri

poi se non che

rallentò per nulla

primi giorni

ai

Questo ostacolo

nardo medesimo:

di nulla, tirava colpi di

di

fu

e,

loro zelo.

il

di

Il

le

ciò

non ostante, nè la

d'

rese

si

giugno.

marcia

l-

uno nè V

dell' esercito.

San Ber-

altro, rilar-

Primo con-

Il

ma

informazioni intorno ad esso, permettevano

che fosse facile

non

più considerevole di quello del

un solo giorno

quando

cannonieri.

di

forte

sole conosceva bensì l'esistenza del forte di Bard; e

tal

pistola dalle batterie del forte.

Ma questo non

ni,

che im-

grande silenzio. In

nel più

a sopraspalle, e

quando, che uccisero o ferirono buon numero

darono

accorgesse; la

materiali

pezzi coperti di rami d'albero e di paglia

i

La guarnigione, non dubitando in

di

e

precauzioni erano state

le

non se ne

traversava uno spazio di parecchie centinaja di metri a

si

tiro di

Tutte

città.

comandante

il

grande

più

d' artiglieria colla

cannonieri colla più grande intrepidezza, fecero

i

tutti

di

i

pia-

supporre

impadronirsene.

Intanto Melas aveva mandalo truppe a Torino, e

rinforzati

i

presidj che difendevano la valle d'Aosta e quella del Moncenisio;


— medesimo era giunto

egli

giorno,

104

Torino

a

22

il

Maggio. Nello stesso

di

generale Turreau, che comandava sulle Alpi e che ve-

il

niva a formare

la

destra

dell' esercito

Buonaparte,

di

impa-

s'

dronì con 3000 uomini del Moncenisio, fece prigionieri, e prese posizione fra

Susa e

a Melas, e gì'

impedì

Torino;

che

diversione

di portare tutte

inquietudine

die

sue

le

forze

Dora

sulla

Baltea. 24,

Il

generale Lannes

il

colla

vanguardia

arrivò innanzi ad

Ivrea. Ivi trovò una divisione di 5 a 6000 uomini.

armamento

era stalo cominciato V

di

Ma

tadella, e 15 pezzi erano già in batteria.

mini ve n'erano 3000

di cavalleria

i

La

si

pure

Romano

dietro la Chiusella, e presero posizione a

Torino

onde ricevettero

d'

26,

Il

nella sua posizione, e,

alla

a

ove

cittadella

ritirarono

si

per cuoprire

rinforzi considerevoli.

generale Lannes marciò

il

la

specie. Gli austriaci

d' ogni

cit-

su questi 6000 uo-

ch'era stata battuta

città fu tosto presa, e cosi

trovarono magazzini

otto giorni

non erano adatti

quali

difesa d Ivrea; e la fanteria era quella

Chalillon.

Da

questa piazza e della

contro

nemico,

lo

assali

dopo un vivissimo combattimento,

lo ro-

il

vesciò e lo respinse in disordine a Torino.

La vanguadia prese subito intercettò

che

Chivasso, d' onde

28 maggio,

le

rivista

la

van-

della

truppe, e distribuì elogi

ai

corpi

componevano.

la

Intanto di

il

Chivasso, arringò

a

di

di viveri e di feriti.

primo console passò,

guardia

posizione

corso del Po, e s'impadronì di un gran numero di

il

barche cariche Il

la

si

disposero

le

barche prese sul Po per

un ponte. Questa minaccia produsse

assottigliò le truppe

ed inviò

le

l'effetto

che cuoprivano Torino

sulla

la

costruzione

speralo: Melas riva

sinistra,

sue forze principali per opporsi alla costruzione del

ponte. arrivò

ad

quartier generale dell' esercito austriaco era a Torino;

ma

Tutto Ivrea Il

la

il

mela

1'

esercito di

riserva,

colla

sua

artiglieria,

26 e 27 maggio.

delle forze austriache era dinnanzi a

Genova; e

1'

altra


— metà i

cammino per

era in

Tenda

venire pel Colle di

a rinforzare

corpi che erano a Torino. In questa circostanza

nanzi

0 marciare Francia

e

assicurato

così

co' suoi arsenali di

delle

Grenoble

din-

sue comunicazioni colla di

Briancon;

gettare un ponte a Chivasso approfittando

fortuna aveva fatto cadere in

mente

tre partiti

su Torino per cacciarne Melas, riunirsi con Tur-

trovarsi

e

0

Primo console aveva

il

lui:

a

reau,

la

105

poter suo;

delle

barche che rapida-

dirigersi

e

Genova per isbloccare questa piazza importante;

a

Oppure, lasciando Melas

alle spalle,

passare

la Sesia,

portarsi a Milano ed all'Adda, e congiungersi

il

Ticino,

con un corpo di

15,000 uomini, che, condotto da Moncey, veniva dall'esercito del

Reno ad ingrossare quello

d' Italia

ed a formarne

ala sinistra,

1'

ed era già sboccato pel San Goliardo. Di quesli tre parliti,

il

primo era contrario

ai

veri

principi

imperocché Melas aveva forze abbastanza conside-

della guerra,

revoli con lui;

esercito francese avrebbe corso la sorte di

I'

battaglia senza una ritirala sicura, perchè

il

forte

di

una

Bard non

era ancora preso. D' altronde, se Melas avesse abbandonato Torino e lito

si

rale:

fosse portalo ad Alessandria, la

il

francese appoggiato

dietro a se Il

le

fal-

Monte Bianco sua

la

e al

Delfmato, men-

sinistra a

Genova, e

piazze di Mantova, di Piacenza, e di Milano.

secondo partilo non sembrava eseguibile; perchè non con-

veniva avventurarsi, 1'

al

Melas avrebbe avuto

tre quello di

campagna avrebbe

esercito sarebbesi trovalo in una posizione natu-

ciascun

e

austriaco, fra

il

mezzo ad un

in

Po

e

esercito così

potente

Genova, senza avere alcuna linea

come ope-

di

razione e nessuna ritirata assicurata. Il

terzo partito al contrario offriva tutti

i

vantaggi; l'esercito

francese, signore di Milano, sarebbesi impadronito di tutti gazzini, di tutti

i

rebbesi congiunto

depositi, di tutti gli ospedali del alla

Il

Sempione conduceva

Vol. HI. Sk>r.

ma-

sua sinistra comandala dal generale Mon-

cey; avrebbe avuto una ritirata sicura pel

Gottardo.

i

nemico; sa-

dell' Art. Milit. 14.

Sempione

nel Vallese ed a

e pel

San

Sion suo ca-


— poluogo, ove erano 1'

esercito.

il

magazzini

i

viveri

di

per

di cui

i

possesso da due anni, e che era coperta dal-

il

Reno

esercito del

posizione

siati diretti tutti

San Gottardo conduceva pure nella Svizzera

11

francesi tenevano l'

106

il

quale allora

trovava

si

sull' Iller.

In questa

generale francese poteva agire a suo talento.

Se Melas avesse marciato col suo esercito riunito da Torino verso

Sesia ed

la

tore, Melas, senza

immenso vantaggio

una

Sempione

battuto,

sarebbesi ritirato

supporre,

il

dargli battaglia. In questo caso

comunicazione con Mantova

e

il

Sempione

ritirata

la If

Po, di prevenirlo e

il

esercito francese aveva assicu-

1'

rato le spalle sul fiume e Milano, austriaco, avendo

fosse di-

si

esercito di Genova, poteasi

all'

sperare, andandogli incontro, e passando

1'

vinci-

e pel S. Gottardo.

retto ad Alessandria per riunirsi

mentre

potuto

riusciva

se

esercito

1'

Melas invece, com' era naturale

Se

che,

sarebbe slato inseguito, e gettato

ritirata,

in Savoja: se fosse stato

pel

francese avrebbe

Ticino, F esercito

il

dargli battaglia coli'

e

il

tagliata,

e

San Gottardo; senza

alcuna

Austria, sarebbe stato esposto ad

essere gettalo sulle montagne della riviera di Ponente, ed intiera-

mente

distrutto o

Contea

e nella

preso

al

piede delle

Alpi,

Colle di Tenda,

al

di Nizza.

Finalmente, adottando

il

terzo partito, se fosse convenuto al

generale francese già padrone di Milano, di lasciar passare Melas,

e

di restare fra

il

Po,

1'

Adda,

ed

guisa senza battaglia riconquistata le Alpi

di

marittime e

la riviera

di

Un corpo si

di

la

avrebbe per

Lombardia ed

Genova,

questa città; e questi sarebbero

Lecchi,

Ticino,

il

stati

il

colla legione di

battè, e andò a prendere posizione agli sbocchi

Domodossola,

affine

zioni dell' esercito per la via del

Sesia.

27,

il

il

blocco

magnifici risultamenti.

21 maggio da Chatillon sulP Alta Sesia.

Questo corpo ebbe un combattimento

Il

Piemonte,

e fatto levare

2,000 rifugiati italiani, comandati dal generale

era portato

nella vallata di

il

tal

generale Murat

si

di

Rohan,

la

del

Sempione,

le

comunica-

assicurare

Sempione. diresse

a

Vercelli

e

passò

la


— 51,

II

Primo console

il

si

107

portò rapidamente al Ticino;

osservazione che Melas aveva lasciato contro

di

Svizzera, e

mandato

assedio di Genova,

all'

che non aveva

divisioni di cavalleria e di arliglieria

le

riunirono per difendere

si

corpi

i

sbocchi della

gli

il

pas-

saggio del fiume e cuoprire Milano. austriaci furono rotti, e

Gli

2 giugno

il

Primo console en-

il

trò a Milano. Tosto fece attorniare la cittadella.

Intanto,

generale Lannes colla vanguardia

il

marcia forzala

il

50; e lasciando un corpo di osservazione sulla

tutta fretta a Pavia, ove entrò

zini considerevoli Il

in

Dora Baltea, ed una guarnigione ad Ivrea, corse

sinistra della in

messo

era

si

4 giugno

la

e

200 cannoni

divisione

giugno. Ivi trovò magaz-

ìfi

il

cui 30 da

di

Duhesme

campagna.

entrò a Lodi, e

il

5 accer-

chiò Pizzìghettone. La sua cavalleria leggiera occupava Cremona, e

bentosto

allarme

1'

si

sparse

a

Mantova, sprovvista

senza

e

guarnigione. Il

corpo

Moncey, composto

di

Reno, era giunto

del

di

Bellinzona

a

il

15000 uomini

cesi

:

Milano

milanesi

fu nocivo;

in

il

generale Murai

sorte di sorprendere lutti

corpo

stra della d' Ivrea.

d'

si

i

portato

era

di

riempiva

osservazione che

forte di di

il

6

innanzi

ponte; Murat

testa di ponte e di impadronirsi

battelli. i

francesi avevano alla riva sini-

Dora Baltea era tranquillo, come pure Il

truppe

rivista queste

la

la

go-

fermò a

9 partì per Pavia.

il

ebbe

quasi

si

franIl

Moncey, arrivavano lentamente;

avevano una testa

si

i

faceva che per reggimento. Questo ritarda

a Piacenza, ove gli austriaci

II

vedere

riorganizzato; e Buonaparte

Primo console passò

il

giugno;

si

Fino dal 6 giugno,

di

al

giorni.

sei

loro marcia non

e 7

fu

15000 uomini, condotti da

I

i

credevano che Buonaparte fosse morto nel Mar Rosso.

verno della Cisalpina

la

maggio.

31

Sorpresa ed entusiasmo mostrarono

dell' esercito

Bard era stato preso

il

la

ogni specie di munizioni da guerra e

e di ogni sorta di materiale.

guarnigione

giugno,

da

e

Ivrea

bocca,


abbandonato Torino,

aveva

Melas

Intanto

108

e

cbe

pareva

si

portasse ad Alessandria per operare sulla destra del Po.

Primo console faceva esplorare

Il

e decise di portarsi a Stradella,

tagliare a Melas

la

movimenti del nemico

i

destra

sulla

strada di Mantova, ed obbligarlo

una battaglia colla sua linea Genova, ed inseguire

ricevere

a

operazioni tagliata, sbloccare

di

nemico dandogli

il

;

Po, affine di

del

stretta alle Alpi.

la

Dalla divisione Lapoype, che apparteneva al corpo del gene-

Moncey, fece perlustrare

rale al

punto

d'Italia,

generale

cui

in

7,

di

del Po, da Pavia sino

sinistra

primo

questo

in

fiume

che è non

molto lungi da Crescentino; indi ordinò

Lannes

passare

di

il

Po

generale Murat passò

il

Piacenza

vanguardia

colla

ove

il

magazzini

trovò

Po

il

Noceto, e

a

al

Belgiojoso

a

locchè venne da Lannes eseguito

in faccia a Pavia, Il

la

Dora Baltea mette

la

giorno

6.

impadronì

s'

Air indomani

considerevoli.

battè un corpo austriaco eh' era venuto ad assalirlo, e fece 2,000 prigionieri.

Il

generale Murat ebbe ordine di portarsi a Stradella

per raggiungervi

vanguardia;

la

lutto

l'esercito

riuniva

si

in

questo punto importantissimo.

mezzo

In

grandi successi, e

a questi

più belle speranze,

il

animo aperto

coli'

Primo console apprese

alle

notizia assai spia-

cevole.

L'esercito

piano lo

di

aveva

forte

di

diviso

12,000

delle Alpi fino a di

quando Buonaparte concepì ed

d'Italia,

questa campagna, era comandato da Massena, in

due corpi; l'uno sotto

uomini,

Tenda;

doveva

(fuoprire

gli

il

quale

il

ordini di Suchet, litlorale

il

iniziò

ed

i

colli

l'altro, sotto gli ordini di Soull, e forte

18,000 uomini, doveva difendere Genova e

i

colli

di

Cadibona

e della Bocchetta. Gli

austriaci

mandali da sena

;

dronì e

Ott,

avevano ripresa l'offensiva: 35,000 uomini, coassalirono

Genova

e

furono

di

Savona, obbligò Suchet

Massena

a rientrare

in

a

respinti

da

Mas-

gli

Appennini, s'impa-

ritirarsi

dietro a Borghetto,

Melas, con 45,000 uomini, traversò

Genova con

fecero sforzi sovrumani per ristabilire

Soult. le

Suchet e Massena

loro comunicazioni,

ma


— questi

tutti

109

furono vani, e Massena

sforzi

obbligato a

vide

si

rinchiudersi in Genova, mentre Suchel veniva rigettato

Melas

cura di forzar Genova Saputi

questa linea

di

Buonaparte, Melas, che per 10 giorni

consecutivi aveva tentato di passare

Torino passando pel Colle

dare

a

mini

al

Varo sotto

comando

il

il

Varo,

Ma

di Elsnilz. ai

guito da Suchet, fu battuto

al

progressi

pei

V assedio

e

ad Alessandria;

a raggiugnerlo

an-

di

luogotenenii, Ott ed

suoi

abbandonare T attacco del Varo

nova per venire

ad

affrettò

si

Tenda, lasciando 18,000 uo-

di

Buonaparte, Melas diè tosto ordine Elsnilz, di

Varo.

al

lasciando a Olt la

capitolare.

a

movimenti

i

su

portarsi

affrettò a

si

ma

Ge-

di

Elsnilz, inse-

Colle di Tenda, perdette parecchie

migliaja d' uomini e non arrivò ad Alessandrria che con truppe in

cattivo stato. Suchet

affrettò a correre

si

liberazione

alla

Genova; ma era troppo tardi: Massena, dopo 60 giorni ridotlo a duro stato, aveva acconsentito a capitolare

patto di ritirarsi co' suoi cannoni,

gio, a

bagagli; e

le

blocco

del

Questa

fu

notizia

la

infausta

il

ritornavano all'

che venne

a

mag-

4 di

sue truppe ed

verso Alessandria per congiungersi

cia forzata las.

truppe austriache

le

suoi

i

mar-

a

Me-

esercito di

turbare

di

blocco,

di

sere-

la

nità delle cose pei francesi.

Primo console

Il

mento

se

non che

tere con tutto

La sera i

1'

si

avvide allora di non poter fare assegna-

sulle proprie sue forze, e di

dell' 8, gli

di 4 a

rale

li

il

Po ed erano

dall' esercito

Lannes mise

al

bivacco

alla

credettero poco numerosi; ed una vanguardia

Ma

5,000 austriaci venne ad attaccarli.

ed una parto

combat-

scorridori austriaci giunsero ad osservare

francesi che avevano passalo

riva dritta: essi

aver a

esercito nemico.

in

francese erano

fuga precipitosa

nella notte, prese posizione

davanti

la

tutta la

già

vanguardia

ad un

vanguardia

passate.

corpo

Il

gene-

nemica;

e,

dell' esercito

austriaco che occupava Mont< bello e Casteggio.

Questo corpo

di esercito

aveva per capo

medesimo che aveva comandalo nuto

in tre

il

il

generale Ott, quel

blocco di Genova; esso era ve-

marcie. L' osservazione del fuochi del campo,

il

rap-


110

facevano

porlo dei prigionieri e dei disertori, parie

dell' esercito

18,000 uomini.

granatieri di Olt, fiore

I

ascendere questa

austriaco a trenta battaglioni che formavano dell' esercito

austriaco,

ne facevano parte. generale Lannes era in posizione

Il

forzi

da un momento

ma

ad assalire; gaggiò

il

generale austriaco

Lannes non aveva seco

lui

punta del

alla

il

di

distanza.

La battaglia

fu

sanguinosa; Lannes

truppe fecero prodigi

avevano ottenuto

si

ancora superbi

cuoprì di gloria;

posizione

metteva nella necessità

li

primo annuncio

dia francese,

ma

il

dell'

ma

la

le

sue

di

e

uomini

d'

che

successi

sentivano che

essere vincitori. la

campo

era già decisa;

la vittoria

vano perduto parecchie migliaja

sul

batterono

si

atlacco del nemico contro

Primo console era accorso

suo arrivo,

al

buoni

dei

campagna antecedente,

nella

;

valore. Sul mezzogiorno, V arrivo di Vic-

di

disperatamente; erano

glia;

in-

fiume, non era se non che

tor decise intieramente della giornata. Gli austriaci

Al

giorno

non che 8,000 uomini

se

poche miglia

la loro

rin-

battaglia.

la

divisione Victor, che aveva passalo a

siccome aspettava

e

;

non aveva interesse alcuno

altro, così

all'

i

vanguardi

balta-

nemici ave-

tra uccisi, feriti e pri-

gionieri. Il

M,

10,

della,

e 12,

impiegando questo tempo

assicurare

ché Genova

riunire

il

posizione di

suo

di

ponte.

Non

vi

esercito,

Po

sul

Spae

ad

difesi

era nulla che pressasse, imperoc-

era caduta.

Col mezzo al

a

alla

sua ritirala collo stabilire due ponli

la

da due teste

lagne

Primo console restò

il

di

genie fidata, inviò ordine attraverso

alle

mori*

generale Suchet di marciare sulla Scrivia per lo sbocco

del colle di Cadibona. Gli

glieria

austriaci avevano una cavalleria

numerosissima. Nè

sofferto;

mentre

inferiori di

pianura

di

la

1'

una nè

cavalleria e

1'

1'

formidabile ed

altra

di

un' arti-

queste armi aveva

artiglieria francese

erano assai

dunque pericoloso lo impegnarsi nella Marengo. D'altronde se il nemico voleva riaprirsi le

numero:

era


Iti

che

sue comunicazioni, e raggiungere Mantova, bisognava sasse per Stradella calpestando V esercito francese.

ne

sembrava

Stradella

di

apposta pei francesi;

fatta

austriaca poteva far poco contro di essi; e

minore

dell'artiglieria riusciva

La destra

siasi altra.

impraticabili

la

la

posizio-

cavalleria

grande superiorità

la

posizione che in qual-

in quella

Primo console

del

pianure paludose ed

alle

E

pas-

appoggiava

si

che

al

Po, ed

avvicinavano:

lo

il

centro, collocato sulla strada, era appoggiato a grossi villaggi che

avevano case grandi

solide; e la sinistra

e

si

trovava su bellis-

sime alture. Il

giorno

sto

comando

il

a

da un'

altra,

Tuttavia

il

gli

al

diede to-

I'

corpo

il

esercito del

il

La sua posizione era

sua linea di operazione. Più tar-

la

pigliar un partito, e più la sua

cerava ogni giorno

di

posizione peggiorava: im-

Suchet arrivava

Primo console

si

alle

sue spalle,

afforzava e

si trin-

più nella sua posizione di Stradella.

di

generale Melas non faceva alcun movimento nella

situazione in cui Il

Primo console

era riunito da due giorni.

vi

perocché da una parte e,

il

suo quartier generale ad Alessandria: tutlo

il

perchè aveva perduto

critica

dava

Montebello;

di

della divisione Boudet.

Melas aveva suo esercito

che ritornava dall'Egitto, arrivava

11, Desaix,

generale

quartier

trovava. Egli aveva tre partiti innanzi a lui.

si

primo consisteva

schiacciare

nello

console, essendo assai superiore in

guadagnare Piacenza,

e

numero

V esercito

del

Primo

l'esercito austriaco;

riprendere

la

sua linea

di

operazione su

Po

a

Torino, o

in

qualche altro

Mantova. Il

punto a

secondo era fra

grandi

prima linea Il

di

passare

il

questa città e l'imboccatura della Sesia; portarsi poi

marcie

e gettarlo

a

del

passarlo,

Primo console,

ed

arrivando

tagliare

a

a

questi

Milano la

sua

dietro all'Adda.

terzo partito

appoggiarsi

Ticino,

sul

dell' esercito

si

era di gettarsi dietro Alessandria su Novi,

Genova ed

alla

squadra inglese

dell'

ammiraglio

Keith, e di non prendere l'offensiva fino all'arrivo dell'esercito inglese già riunito

a

Maone, nelle

isole

Baleari sul Medit^raneo.


— 112 — mancare nè

L' esercito austriaco era sicuro di non di

munizioni, ed anche di ricevere rinforzi perchè

avrebbe comunicato con Firenze vi

era una divisione napoletana, e perchè

mare erano

zioni per

mico

si

ordine

portasse sulla riva sinistra, e

da 5 o 6,000 uomini che

stati in

trovavasi

grado

di ritardare

Nel pomeriggio

del

il

quale comandava

passaggio, e dar tempo

il

si

12,

Primo console, sorpreso

il

fosse portato verso

Laonde decise forma

sulla Scrivia in

agire secondo

il

Ticino

dell' ina-

oppure che fosse mar-

;

il

di portarsi

e

una grande ricognizione,

di

contro

ritornare

abbandonare Stradella

di

partito che prenderebbe

il

Primo

al

al Ticino.

cialo contro Suchet per iscbiacciarlo, e poscia lui.

il

ne-

concepì inquietudini, e temè che Y esercito

zione del generale,

di

il

sarebbe stato raggiunto

vi

generale Mancey,

il

lungo

caso in cui

nel

console di ritornare, pei due ponti, dietro

austriaco

Toscana

comunica-

le

avrebbe potuto riunire. Questi 10,000 uomini sareb-

a Milano,

bero

come dicemmo,

piegarsi sul Ticino

di

in

suo potere.

in

generale Lapoype, che,

Il

Po, aveva

inoltre

sua dritta

la

Bologna, perchè

e

di viveri

affine di poter

nemico.

Alla sera, l'esercito francese pigliò posizione sulla Scrivia;

quartier generale fu posto a Voghera. In questo si

ottenne alcuna notizia del nemico;

qualche scorridore

un esercito

Il

pianure

nelle

dubitò più che

di cavalleria di

Alessandria. gli

punta del giorno, passò

13, alla

si

vide se

che non indicava

esercito austriaco

1'

non

il

movimento non la

non che

presenza di

Primo console non

Il

fosse sfuggito. la

Scrivia,

e

si

portò a

valleria

immensa pianura di Marengo. La caleggera non riconobbe nemici. Non vi fu più alcun dub-

bio che

il

S.

Giuliano,

mezzo

in

nemico fosse

avesse voluto aspettare ralo

il

bel

all'

campo

in 1'

piena manovra; imperocché, se esso

esercito francese,

di battaglia

che

gli

non avrebbe trascupianura di Ma-

offriva la

rengo, tanto vantaggiosa allo sviluppo della sua leria.

Parve probabile che

Con questa cor[>o di

idea,

Desaix

in

il

il

in

vanguardia

sua

di

caval-

nemico marciasse su Genova.

primo console mandò

forma

immensa

alla

tutta

fretta

estrema

il

sini-


— stra,

con ordine

115

— che conduce da Novi ad

di esplorare la strada

Alessandria. Ordinò alla divisione Victor di portarsi al villaggio di

Marengo,

rarsi se

e di

mandare

scorridori sulla Bornaida per assicu-

nemico avesse ponti (V. Tav. a VI).

il

Victor arrivò a Marengo:

4,000 austriaci; l'assalì, laggio.

semplice guarnigione

Il

dell' esercito

corpo

di

in

5 o

di

impadronì del

in rotta, e s'

Bormida

suoi scorridori arrivarono alla

I

notte; e recarono notizia che

cuna

una retroguardia

trovò

vi

mise

la

vil-

sul cadere della

nemico non aveva se non che una

il

Alessandria; essi non diedero novella al-

di Melas.

Lannes serenò dietro Marengo ed

alla dritta del

villaggio. Il

dare

Primo console al

suo quarlier generale del giorno prima affine del

notizie

era assai inquieto. Alla notte, decise di an-

Moncey,

generale

del

cercar

di

Lapoype,

generale

e

degli

agenti eh' erano slati inviati dalla parte di Genova, e che dove-

vano portar novelle

al

straripalo. Ciò determinò tier generale a

il

Primo console

Torre Garofolo,

Ma

generale.

quarlier

fra

a

Seri via

la

fermare

Tortona ed

il

aveva

suo quar-

Alessandria.

La

nolte passò in questa situazione.

Nel frattempo regnava fusione dopo

il

ad

combattimento

sentimenti agitavano

il

Alessandria

di Montebello.

consiglio

cito tagliato fuori dalla sua linea e posto fra quello del

più

la

terribile

con-

più sinistri pre-

I

austriaco; esso

vedeva l'eser-

d'operazione, da'suoi depositi,

Primo console

quello

e

cui avamposti avevano passato le

del

montagne

chet,

i

vano

a farsi sentire alle spalle del fianco dritto

La più grande irresolutezza agitava

gli

generale Sue comincia-

degli

austriaci.

animi.

Alla fine si decise di venire a giornata campale.

L' esercito francese

compouevasi

di circa

28,000 uomini.

L' esercito austriaco di circa 35,000.

AH' alba del 14

gli

austriaci uscirono su tre ponti della Bor-

mida ed assalirono con furore

il

stenza fu ostinala e lunga.

Li]

Vol.

III.

Stor. dell' Art. Milit. i5.

villaggio di

Marengo. La

resi-


— Il

Primo console, accorgendosi

giamento che dine

e la divisione Victor,

essendo slata cacciata,

di

1'

cannoneg-

del

nemico

dopo

messa

era

si

S. Giuliano.

di battaglia a dieci ore del

Il

si

più

la

era impadronito viva

resistenza,

piena rotta. La pianura,

in

dei francesi, era coperta di fuggiaschi

alla sinistra

Il

campo

Giuliano e Marengo.

S.

Marengo;

gevano

vivacità

dalla

esercito austriaco aveva assalito, spedì subito or-

Primo console arrivò sul

mattino, fra di

1'

generale Desaix di tornare col suo corpo a

al

Il

114

quali spar-

i

allarme per ogni dove.

corpo del generale Lannes, un po'

Marengo, era

del villaggio,

si

alle

mani

col

nemico;

spiegava sulla sua

all' il

indietro della dritta

quale,

sinistra

e si

dopo

la

metteva

presa

in bat-

taglia in faccia alla dritta dei francesi, oltrepassandola.

Tosto

Primo console

il

inviò

il

suo battaglione della guardia

consolare, composta di 800 granatieri, flore dell'esercito, a postarsi alla dritta di Lannes, in

nere

il

nemico.

mezza brigata

in

una buona posizione, per conte-

Primo console

Il

si

portò egli

medesimo con una

soccorso del corpo di Lannes, e diresse

visione di riserva,

comandata da Cara Saint-Cyr,

sull'

la

dì-

estrema

dritta a Castel Ceriolo, per pigliare di fianco tutta la sinistra del

nemico.

La presenza schi

si

del

Primo console rianimò V

rannodano verso

S.

nerale Lannes. Questi, assalito da una

nemico, eseguiva

la

esercito.

fuggia-

I

Giuliano dietro alla sinistra del

gran

ge-

parte dell' esercito

sua ritirata in mezzo a quella vasta pianura

con un ordine ed una calma ammirabili. Questo corpo impiegò tre ore per indietreggiare di 3|4 di lega, esposto intieramente al

fuoco di mitraglia di 8 pezzi, nel mentre che, per un movimento inverso,

il

generale Cara Saint-Cyr marciava innanzi

sull'

estrema

dritta, e girava la sinistra del nemico.

A

mo S.

tre ore

console

dopo mezzogiorno arrivò

gli

il

corpo

fece prendere posizione sulla

di Desaix.

strada,

Il

pri-

davanti a

Giuliano.

Melas, che credeva

ripassò

i

decisa la vittoria, oppresso dalla fatica,

ponti e rientrò ad Alessandria,

lasciando

al

generale


Zach, suo capo di stato maggiore,

cura

la

francese. Costui, credendo che la ritirata

<T inseguire

questo

di

operasse sulla strada di Tortona, cercava di strada dietro

Tortona,

la

di

sua linea

maniera che

era di nessuna importanza per

Eseguendo rifiutava

punto

sempre

la

strada

primo diretta

Tortona non

di

esercito francese.

suo movimento retrogrado,

il

corpo di Lannes

sua sinistra, dirigendosi in

tal

guisa sul nuovo

la

Cara Saint-Cyr, che era

ritirata; e

di

all'estrema

quasi sulla linea di ritirata, mentre

trovava

si

il

1'

il

l'aveva

ritirata e

di

si

su questa

arrivare

Giuliano. Ma, nel principio dell' azione,

S.

console aveva mutato fra Sale e

V esercito

esercito

credeva che questi due corpi fossero Intanto la divisione Victor

pazienza di tornare

alle

si

tagliati

dritta,

generale Zach

il

fuori.

era rannodata ed ardeva d' ira-

mani. Tutta

cavalleria

la

dell' esercito

era raccolta innanzi a S. Giuliano sulla dritta di Desaix, e die-

Le

tro la sinistra del generale Lannes.

vano su

S.

aveva già guadagnata Allora

il

la

sinistra.

Primo console mandò ordine

precipitarsi colla sua

generaie Desaix di

al

divisione, tutta fresca, su questa

nemica. Desaix diede subito

le

mando. 30° e

59^ di linea. Marciò avanti nell'ordine

aveva

reggimento aveva e

i

due delle

ire

reggimenti;

battaglione del centro

il

piegati in colonna

ali

due battaglioni,

con

;

il

il

glioni

avanti

59° era

il

marciava

alla testa

di

200 scorridori del

pito da una palla al cuore

ordinava

la carica:

si

(V. Tav. a V. Fig.

sinistra;

e

il

come la

il

al

r^

;i

3.

a

9°.

massa

mosse per

isca-

ma, mentre

)

9° leggiero,

venne col-

cadde morto nel momento in

questo colpo tolse

il

9

che contava soltanto

comandata da Rellerman. Desaix dalla

co-

leggiero, e

seguente:

Tutto ciò da sinistra a destra. All'estrema destra stava di cavalleria

il

spiegato in battaglia,

30°,

aveva entrambi spiegati;

li

colonna

sue disposizioni per eseguire

Egli

il

bombe cade-

palle e le

Giuliano; una colonna di 6,000 granatieri di Zach, ne

console un

cui

uomo che

avrebbe potuto rendergli, più tardi, eminenti servigi.

La formazione del generale

di

Desaix era l'ordine francese

Buonaparte

al

come quello

Tagliamento. Nè questa

formazione


— era stata

mento

ispirata

116

caso. Desaix,

dal

luogotenente nel reggi-

gi%ì

Bretagna, era stalo aiutante di campo del generale de

di

Broglie, figlio del maresciallo di Francia che fu capo della scuola,

opposta

a

metteva

in

Guibert; e fu

La morte ed il

allora

apprese

eh' egli

di

Desaix non iscompose per nulla

generale Boudet continuò V opera di

il

Kellerman, con 800 uomini

generale

ceva una carica intrepida

meno

lonna: in

che

principj

i

pratica.

di

mezzo

in

mezz'ora,

grave,

fa-

della

co-

sinistro

fi,000 granatieri

i

tempo stesso

cavalleria

fianco

al

movimento,

il

Al

lui.

furono sfondati,

rovesciati, dispersi: essi scomparvero.

generale Zach, e tutto

Il

suo stato maggiore, furono

il

fatti

prigionieri.

generale Lannes marciò subito innanzi

Il

Cara Saint-Cyr, che

ai

sul fianco sinistro degli austriaci, era assai più

Bormida

della

di quello

più spaventevole: 8 la

a

fossero

lo

ponte prima

essi, si

di

tutto ciò che

si

austriaci

fanteria

la

misero

di

cadde

al

rovesciando

si

portò con tutta sollecitudine a riprenal

villaggio di Marengo.

V

non pensava

ingombro divenne estremo

massa tutto

de' fuggiaschi

era

sui

obbligala

ponti a

ri-

quanto era rimasto sulla riva dritta

potere dei francesi.

in

Sarebbe

difficile

degli austriaci.

Bormida,

passato

la

e la notte,

stringersi;

della

fuggire.

Bormida, ove

della

medesimi.

Saint-Cyr arrivasse

L' esercito austriaco era in piena rotta: ciascuno a

ponli

trovò nella confusione

in ritirata al galoppo,

suo campo di battaglia

ad altro che

trovava ai

trovava sul loro passaggio.

La divisione Victor il

gli si

si

vicino

10,000 uomini di cavalleria che cuoprivano

temendo che

pianura,

dere

che

momenti, l'esercito austriaco

In brevi

passo di carica.

deslra dell'esercito francese

alla

il

dipingere

Da una parte

la 1'

e poteasi credere

fiume; da un'altra

il

corpo nella direzione della riva

confusione

e

la

disperazione rive

esercito

francese

che

punta del giorno avrebbe

alla

era

sulle

generale Suchet veniva col suo sinistra.


117

All'alba del 15, un parlamentario austriaco

porre una sospensione

presentò per pro-

si

anni: ciò diè luogo nel medesimo gior-

d'

no ad una convenzione per

quale

la

piazza

la

Genova, tutte

di

quelle del Piemonte, della Lombardia, delle Legazioni, furono ri-

messe

ali

messo

di

tornare

austriaco

l'esercito

francesi; e

ottenne così

per-

il

Mantova senza essere prigioniero

dietro

di

guerra. Osservazioni

mente

della arditi,

tempo stesso

nel

e

campagna

Nella

.

di Buonaparte, pel

Napoleone, osserva

il

dei più

in

campagna

tutta la linea del Ticino di

punto

centrale

avvicinano

ed

al

Po

più che altrove,

minaccialo. Anzi

Kellermann

dell'

che

nel

Apennini

formarvi una

a

Adda

ma

si

stretta

)

vedrebbe

memorie contemporanee

di

si

di

ha provato che se Desaix tornò indietro da

Novi, in tempo di rivincere

Desaix non

battaglia,

la

ma

propria felice ispirazione, di

quasi

è vero,

passo; gli

correre sul punto

a

pubblicazione

la

e Soull,

il

(fortissima perchè

Stradella

di

per

vivere, unirsi

corso inferiore del Po e

il

arte della

1'

giugno 1800 occupava,

del

teneva 30,000 uomini pronti

merito

ponderati disegni strategici.

conoscere ove Melas avrebbe forzato

affine

potenza

la

de' più vasti, de'più

due cose, dividersi cioè per

guerra consistere

Il

rileva

si

Decristoforis (I), che diceva

combattere;

nella

1800

del

concepimento

fu

iste! te

non

fu

già

per ordine scritto

di

caso

o

sua

Buonaparte.

che nella risoluta ed immediala

obbedienza.

Nessun autore, capi Parlano dell'arrivo e

non

mosse una

s'

di

accorgono

di

Desaix o

la

vera causa

sia

dovrebbe essere ne, è

fi]

stato 1'

vittoria di

Marengo.

Desaix, della carica di Kellerman, ecc. ecc.,

che resta di

ancora

scritto

Ma che mai

evangelo del

a

spiegarsi

di

volete?

il

ma

Decristoforis, Che cosa sia la guerra.

il

Memorie

è vero)

in

le

vittoria

libro più meravi-

cose di guerra,

soldato, le

appunto (non par credibile,

perchè

il

poterono cambiar

Kellerman

disfatta subitaneamente.

glioso che

della

il

libro

libro

che

di Napoleo-

meno

stu-


H8

Noi però, come dicemmo, abbiamo preso

oliato.

questa stupenda campagna da Ciò che a Marengo cambiò

uè Desaix, nè Kellermann;

Buonaparte; Desaix casione; sono cioè

fatto

narrazione di

la

disfatta in vittoria,

non furono

una segrela disposizione tattica di

Kellerman non sono

e

il

fu

la

quelle auree Memorie.

che pone

in

ma

la

causa,

la

causa. La causa,

moto

l'oc-

vera, profonda, della vittoria, era già stata predisposta da Buo-

naparte:

simo «

lo

lettura attenta della relazione

la

Al principio

razione;

dell'

azione Buonaparte cambia la sua linea d' ope-

dalla strada di S. Giuliano al Po, per Tortona, la tra-

»

sporta alla via da Castel-Ceriolo strada non era più adunque di

modo che dendo

Buonaparte mede-

di

rileva.

il

Po per Sale; quella prima

al

nessuna importanza per

generale Zach inseguendo su quella

così di aver taglialo

la

lui;

di

francesi, e cre-

i

via a Cara Saint-Cyr,

ingannava.

s'

Cara Saint-Cyr a Castel-Ceriolo trovavasi invece sulla vera linea di

operazione, e

ritirata S.

lo

Giuliano

1'

la

certezza di aver

rimanere

fa

a

s'

poteva fare perchè aveva

avvia anzi le spalle

ai

sicure

francesi arrivino prima di loro ai ponti, di tutto

),

il

si

fino all'arrivo

di

Bormida

tal notizia

quali

i

a

determina i

il

disordine

a Castel-Ceriolo

Desaix, e questi allora, invece di

non avrebbe potuto che proteggere

la guerra:

e lo

non fosse stata cam-

non avrebbe potuto rimaner

Deckistoforis, che cosa sia

(

temendo che

proprio esercito e ne determinano

biata, Cara Saint-Cyr

[1]

di

precipitano indietro at-

e la fuga subitanea. Se la linea di operazione

battaglia,

linea

Zach incontra

ponti della

terror panico dei 10,000 cavalli austriaci,

traverso

propria

la

ostacolo della divisione Desaix, e ode che Cara Saint-

Cyr, invece di ritirarsi,

il

libera

posto; cosi, quando

la

rinnovar

ritirata (1).

la


CAPO ARTE MILITARE

X. IMPERO FRANCESE

TEMPI DEL

Al

§• i.°

Susito Storico. Cinta sul capo (V

corona imperiale, Napoleone, cui

la

Inghilterra turbava

i

formò campi

verso, e

continente una lega contro

in

Germania

Italia

la

il

Danubio, tagliò fuori

d'operazione, Sei giorni di

e lo

rivolse con-

gli

dell' esercito

ivi

raccolto.

sue combinazioni strategiche, Napoleone

le

la

corte, oppressa dalla resa di

truppe russe,

cuoprire austriaci

la

del

Tirolo

e

di

e si diresse verso

esercito russo.

e

la

dagli

Augereau

eserciti

si

porta-

V arciduca Giovanni, mentre

gli

s'impadro-

e

furono battuti ad Amstetten ed

Mariazell; e Kutusof, trovandosi

Vienna

accorsero per

Armala traversavano rimi

Gli austriaci

delle

Ulma, affrettava l'arrivo del-

Ma Ney

d' Italia.

forza

diresse verso Vienna,

essere raggiunte

di

per iscacciarvi

Braunau.

si

comandate da Kulusof,

sperando

corpi della Grande

nivano a

quali,

capitale,

rono nel Tirolo altri

le

trovò

austriaci.

Ottenuti risultamenti cotanto splendidi colla sola

ove

si

Mack dalla sua base capitolare ad Ulma il 20 ottobre 1805. dato e vinto da Ney il combattimento

generale austriaco

il

era

si

Elchingen contro

si

con rapidissimi movimenti,

e

indusse a

prima

tempesta combinando sul

Francia; e Napoleone

comando

Con sublime concetto, al

la

a

Grande Armala, mentre mandava Massena

colla

pigliarvi

a

Manica, principalmente

sulle coste della

Boulogne. L" Inghilterra scongiurò

tro la

rivalità

la

sonni, meditò un'invasione nel suolo av-

isolato, rinunciò

difendere

a

Moravia per congiungersi

al

secondo


— Sorpreso

al

120

passaggio del Danubio^ diede

il

combattimento

di

Dirnstein 1*11 novembre, e fu costretto a ritirarsi su Ollabrunn. francesi entrarono a Vienna.

I

In Italia,

Massena

impadronì

s'

ma

duca Carlo a ritirarsi;

Verona; costrinse

di

non osò seguirlo

alle

Alpi

1'

arci-

causa

in

arrivo a Napoli degli anglo-russi.

dell'

che doveva agire nel Tirolo, tentò

L' arciduca Giovanni,

ma

nirsi al fratello Carlo;

riu-

era troppo tardi, e fu obbligato a ri-

fugiarsi a Clagenfurt.

Un corpo comandato da

Jellacich,

si

meià abbassò

berg. Assalito da Augereau,

ma

raggiungere l'arciduca Giovanni;

VorarU

trovò isolato nel le

armi, metà

incontrò a

cercò

Castelfranco

il

corpo di Gouvion Sain-Cyr e fu obbligato a capitolare.

Napoleone intanto

mise

si

resse a Briinn donde scacciò

Olmùlz, poi

si

marcia verso

in

russi

i

La pace pose

di

grande battaglia

anno dopo, 1806,

il

imperatore Alessandro

di

la

a

si

di-

ritirarsi

ad

alleati gli des-

gli

offensiva, e furono battuti

il

Austerlitz.

26 dicembre

il

coli' Austria,

campagna.

re di Prussia, ottenuta

promessa

Russia del soccorso di

e dall' Inghilterra di sussidj,

invase

1'

di

Presburgo, conclusa

fine a quella gloriosissima

L' l'

alla

Moravia,

forzò

li

fermò a Wischau, sperando che

sero battaglia. Gli alleali presero

2 dicembre

e

la

ruppe

la

due

dal-

eserciti

guerra con Napoleone, e

Sassonia con un suo esercito comandato

dal

duca

di

Brunswick.

Napoleone diresse erano rimasti imperiale 1'

di

in

al

Meno

Germania,

che arrivò

esercito francese

200,000 uomini

Le due grandi

il

corpi della

Grande Armata che

partire in

Bamberga ove

a

si

la

guardia

concentrare

40,000 cavallieri.

bai taglie di la

Jena e

Prussia; ed

il

di re,

Auerslaedl, date

dopo un seguito

battimenti sfortunati, fuggì con 15,000 uomini la

posta

doveva

quale, col contingente germanico, era forte

di cui

ottobre, prostrarono

i

e fece

conquista della Prussia fu così terminata.

a

di

il

14

com-

Koenigsberg,

e


— Intanto

esercito russo,

1'

80,000 uomini, a

cui

si

121

promesso da Alessandro,

erano

uniti

e forte di

prussiani,

15,000

i

s'

era

avanzato sulla Vistola ed aveva occupato Varsavia.

Napoleone decise si

finirla coi russi;

di

corpi del suo esercito

i

diressero alla Vistola e vennero a manovrare

savia;

ma

il

intorno

Var-

a

terreno su cui doveasi combattere non era se non

che una palude fangosa; invece

una battaglia, sperata da Na-

di

poleone, non fuvvi se non che una serie di piccoli combattimenti

che non condussero ad alcun risultato; per cui l'imperatore dei francesi deliberò di prendere

suoi

i

sen, inquietarono

trare fra di

si

concentrò

Mohrungen, battè

a

Napoleone decise

di

circondare

ma

dini opportuni ai suoi marescialli;

per colpa

dell' ufficiale

nadotte. Quest'ufficiale

si

al

i

russi e

in-

mare, come

nemici, e diede

i

piano da

lasciò sorprendere,

andava

della posizione in cui

il

incaricato di portare

istruzioni di cui era apportatore, e

a

addossato

pensiero Benigsen.

in

Allora

fallì

soccorso

al

cacciare Napoleone dalla Polonia. Bernadotte, per-

e

dietreggiò a Osterode per non essere

aveva

i

francesi nella loro posizione, e vollero pene-

i

tempo,

a

Ma

comandati da Benig-

corpi di Bernadolte e di Ney, per volare

i

Danzica

venuto

d'inverno.

quartieri

russi, resi fanatici dagli ukase dello czar, e

a

e

i

lui

gli

or-

concepito

dispacci a Ber-

non fece sparire

le

che resero consapevole Benigsen trovarsi.

Tosto questi affrettossi

ripiegarsi per raggiungere le sue linee di comunicazione, e si

arrestò a Eylau per darvi

sciando

isolali

inseguendo

i

i

battaglia

e

salvare Koenigsberg,

la-

prussiani che furono battuti da Ney. Napoleone,

russi, fu sorpreso

nel

trovarli

battaglia

in

in

un

piccolo spazio di terreno, e coperti da 500 bocche da fuoco. La battaglia di Eylau, datasi l'8 febbrajo 1807, fu vinta da i

risultati ottenuti

bandiere furono

furono nulli; 6,000 trofei della

soli

i

Resasi Danzica

ai

francesi

ad inseguire Benigsen, 14 di giugno;

Vol.

III.

la

lo

il

feriti,

Friedland decise

Stor. dell' Art. Mflit 16.

ma

vittoria.

24 di maggio, Napoleone

attacca a Friedland

vittoria di

lui;

24 cannoni, e 16

e la

lo

si

mette

sconfìgge

resa di

il

Koenig-


122

sberg, e condusse alla pace di

Tilsitt

fra

Napoleone

ed

Ales-

sandro.

Dopo il

ciò,

Napoleone, nel medesimo anno 1807, fece invadere

Portogallo da Junot, per sottrarlo air influenza inglese. Poi, giovandosi di dissensioni famigliari tra

gna,

invadere

fa

mente

il

Madrid;

a

la

regno nel 1808

città. Indi,

al

avendo

tutti

terribile

trono di Spagna, cedendo

nato Re

rona

il

combattimento per

membri

i

dì lui fratello

di

Spafacil-

tempo appresso,

quale, sollevatasi però poco

venne domata dopo un

Borboni

i

Murat che entra

da

le

strade della

della casa borbonica rinuncialo

loro diritti a Napoleone, fu nomi-

i

Giuseppe

il

quale lasciò a Murat

co-

la

Napoli che aveva assunta.

di

La penisola ispanica unanime

si

sollevò. L' Inghilterra le pre-

stò soccorso d'armi, d'armati, e d'oro; e

i

sollevati uniti alle

truppe regolari spaglinole, ascendendo insieme a 55,000 uomini,

minacciarono

di stabilirsi fra

Burgos e

Duero.

il

Incontrati da Bessières a Medina-del-Rio-Seco, furono il

14 luglio del 1808,

e

le

battuti

porte di Madrid rimasero aperte

al

re

Giuseppe.

Le

città, di

Saragozza

fu

Spagna doveano essere conquistale ad una ad una;

assediata e presa; Valenza respingeva Moncey; Du-

pont non poteva continuare vava costretto

a

la

sua marcia su Cadice, e

capitolare a Baylen; poi Desnouettes

gato ad abbandonare Saragozza;

Duhesme

cellona; e finalmente Giuseppe dovè dietro

all'

investilo

fu

lasciare

Madrid

e

tro-

si

obbli-

fu in

Bar-

ritirarsi

Ebro.

Questi diversi movimenti di ritirata, misero Junot in una tuazione penosa:

il

Portogallo insorse;

ma

non aveva se non che

difficili;

18,000

uomini;

comandati da Sir Arturo Wellesley, che ton, erano venuti in Portogallo portando

danaro stare

gì' insorti

parecchi incontri. La posizione di Junot

tuti in

agi' insorti. Ciò

gì'

inglesi

fu poi

di

inglesi,

Welling-

d'armi

tentare ;

ma

più

delle

22,000

Duca

nullameno, Junot volle

che marciavano verso Lisbona

furono bat-

era

soccorsi

si-

fu

di

e

di

arre-

battuto,


123

La convenzione

e costretto a rifugiarsi a Torres- Vedras.

permise

tra, gli

diedero

Questi rovesci

pensare

a

mani

cise di pigliare nelle proprie

Napoleone,

a

penisola tutti

corpi

altri

gli

della

quale de-

il

delle cose militari in

le redini

Ispagna. Perciò, lasciate alcune truppe in Germania, la

di Cin-

Francia colle sue truppe.

di tornare in

avviò verso

Grande Armata. Le forze

insurrezione componevansi di 135,000 uomini che dovevano

dell'

essere sostenuti da 40,000 inglesi. Queste truppe furono battute in

parecchi punti

a

Burgos, a Espinosa,

allora quella guerra di guerrillas lio

inglese forzare Rotti

i

coli'

ausi-

Sommo-Sierra, posizione reputata

ine-

francesi a ritirarsi.

spagnuoli a

gli

spugnabile e che fu presa

entrarono

periali

di

cominciò

Tudela; e

a

che doveva un giorno

nuovo

al

a

galoppo dai lancieri polacchi, gl'im-

Madrid dopo due giorni

com-

di

battimenti e di trattative. Intanto erano giunti

ma

furono

rogna

battìi

ti

gì'

inglesi in

Ispagna comandati da Moore;

da Napoleone prima, da Soult poscia

10 gennajo 1809; gl'inglesi s'imbarcarono

il

darono; ed ebbero luogo allora e di Ferrol, e la

sommessione

le

capitolazioni

di tutta

gli

città;

dopo un

ma

orribile assedio,

entrativi, dovettero

tare l'assedio di ogni casa; e

un quarto

di

Saragozza,

spagnuoli.

presa

Il

di

30,000 in-

a

piedi

strade,

nelle

quando

gli

abitanti

ingombra

di

acconsentirono a

di migliaja

combattimento aveva durato 24 giorni ancora

di

cada-

dopo

la

d' assalto.

altrove Napoleone,

fidata a Soult la direzione stria

Lannes inveda

non erano padroni se non che

In questo frattempo, gravissimi avvenimenti

mato

generali

altri

francesi presero d' assalto la

combattere

capitolare, ed a rendere la città veri.

i

Gorogna

della

stiva Saragozza, difesa dall' esercito di Palafox e sorti; e

Co-

Gallizia.

la

Mentre Soult cacciava gl'inglesi dalla Spagna, francesi riportavano vittorie contro

alla

se n' an-

e

armava,

il

quale aveva lasciata

suprema

e suddivideva le

avevano richiala

Spagna, ed

af-

delle operazioni militari. L'Au-

sue forze

in

parecchi eserciti; l'uno

Germania sotto l'arciduca Carlo; un secondo del Tirolo sotto


— un terzo

Jellacich; di

Napoleone assume

il

esercito

1'

una serie

in

l'arciduca

Gallizia sotto

comando supremo

il

principe Eugenio, viceré,

20 aprile 1809

di

300,000 uomini.

in tutto oltre

;

un quarto

d'Italia sotto l'arciduca Giovanni;

Dalmazia sotto Giulay; un quinto

Ferdinando

al

124

di

in

Germania,

e affida

Batte

nemico

d' Italia.

il

combattimenti che furono detti

Eckmùl

battaglia di Abensberg; lo batte ad

il

20 aprile; prende

Ratisbona dopo accanito combattimento; e costretto l'arciduca Carlo

Boemia, costrinse Vienna

gettarsi in

a

maggio dopo alcune ore Intanto

1'

a

capitolare

arciduca Carlo avanzavasi

per soccorrere

Napoleone va ad incontrarlo; passa

tale austriaca;

separato in parecchi bracci da alcune isole, di cui quella di Lobati. Assaliti dal nemico,

Essling

taglia di

21 maggio, e

il

i

francesi

di

ritirano

si

Lobau come In Italia,

destra

sulla

fiume è

il

principale

danno

la

bat-

Lobau;

nell' isola di

Danubio, custodendo

del

1'

isola

testa di ponte.

Eugenio aveva battuto Giovanni sulla Piave,

va rigettato nelle Alpi, ed aveva effettuata colla

la

restano padroni dei villaggi di

Essling e di Aspern; poi prendono posizione indi

la capi-

Danubio

il

sopra un ponte di battelli gettato in un punto in cui

è

13

il

bombardamento.

di

la

sua

lo ave-

congiunzione

Grande Armata.

Napoleone ripassa

Wagram colonna

5 luglio;

il

di 21

sostenuta

il

in

Danubio,

e

da due divisioni

il

di

cavalleria

dalla guardia imperiale. Tutto piega innanzi

di

centro nemico una

da 100 pezzi

battaglioni, preceduta

alle ali

celebre battaglia

la

essa lanciò contro

d' artiglieria,

ed

alle

spalle

massa

a questa

e-

norme. L' arciduca, battuto ed inseguito, chiede ed ottiene un armistizio a Znaim, che fu seguito dalla pace di Vienna conchiusa il

14 ottobre dello stesso anno 1809. Dal lato

di

Spagna,

le

cose non volgevano troppo

battaglia di Talaveyra, data

che

il

il

27

luglio 1809,

re Giuseppe fu respinto da Wellington

grosse perdite; e sebbene vittorie,

pure non

si

si

diè

al

bene. La

per risultato

dopo aver subito

fossero riportate dai francesi alcune

ottenevano risullamenti decisivi, tanto più


— che

125

reciproca avendo seminato discordia fra

la gelosia

non esisteva più queir unità

scialli,

condurre

a

mare-

i

azione tanto necessaria a

d'

bene un' impresa. erano

Gì' inglesi si

va occupato

ritirati

in

Portogallo, ove Wellington ave-

Erano queste protette da

linee di Torres-Vedras.

le

un campo trinceralo

leghe di sviluppo. Vi erano tre linee

di sedici

guarnite di 100 ridotti e di 370 cannoni, e difese da 100,000 uo-

mare ed

mini. Queste linee erano appoggiate al

do che erano abbondantemente provviste

di

mo-

munizioni. rinun-

impresa.

all'

Era

Tago,

ma dovè

Masseria tentò dapprima di bloccare gl'inglesi; ciare

al

di viveri e di

il

1811.

Nel 1812, e precisamente droni di Ciudad-Rodrigo; se ne impadronì e

si

il

poi

20 geunajo,

Wellington

s'

impa-

due mesi dopo attaccò Badajoz,

dispose a ricominciare

suo tentativo sulla

il

Spagna.

Ma

quel tempo V uragano era scoppialo assai più terribile

in

altra parte. L'

in

impero francese

e V

impero russo stavano per

venire a cozzo. Napoleone raccoglie 450,000 uomini sul Niemen,

passa

fiume

il

il

25 giugno del 1812,

cupa essendo stata abbandonata dai

si

dirige a

russi. Indi

per Witepsk e Smolensko; ed avendo riunito

Vilna,

le

nemici Barclay

cepissero

il

e

sospetto,

Bagration, che si

Smolensko, minacciando

Mosca

di

ribile

russi

i

saggio.

I

7

tagliar fuori

si

pose

in

il

marcia

ne con-

Dnieper presso

nemico dalla strada

Una battaglia

17 agosto, dopo

abbandonando

due gene-

i

a fronte,

la

la città alle

per Mosca, verso cui

ter-

quale

i

fiamme. si

riti-

russi incendiando tutto quanto trovavano

sul loro pas-

due

alla

eserciti

settembre; dopo

vennero il

lui.

a

grande battaglia

qual fatto Napoleone continuò

mino verso Mosca, mentre innanzi a

il

del

e gettarlo su quella di Pietroburgo.

Napoleone

il

di

ritirarono su Mosca

ravano

stavano

trovò sulla sinistra

s'impegnò sotto Smolensko si

gli

V oc-

diverse parti del

suo esercito con una rapidità ammirabile, senza che rali

e

marcia su Mosca,

continuamente

si

Nella notte che seguì la sua entrata

a

i

russi

il

Moscowa suo camritiravano

Mosca,

la


— quale avvenne

il

126

16 settembre, V incendio scoppiò da ogni parte,

resistendo ad ogni sforzo fatto per estinguerlo. Allora Napoleone decise di battere in ritirata e tornare a

lensko per

la

Kaluga; incontratisi

via di

Malo-Jaroslawetz, ebbe luogo una

dopo di

la

quale Napoleone

Smolensko.

Il

volse di nuovo alla

si

combattè

contro

i

contro di

prussiani, lui.

preparò

e

gli

Dresda

psia che durò Ire giorni,

il

combattè

una campagna, considerevoli,

strada

in cui

i

del 1813, che

ma ben

russi,

anco

16,

il

2 maggio 1813, a Bautzen

26 agosto;

il

17, e

il

campagna a di lui svantaggio. Le cose di Spagna erano andate si

ottobre;

austriaci, gli svedesi, e tanti altri collegati

Vinse a Lutzen

dello stesso mese, a

Nel 1814

russi a

coi

25

desolata

campagna

la

Germania non solo contro

in

il

russo gelo spense V esercito.

Napoleone tornò a Parigi si

francesi

i

fiera battaglia

Smo-

ma

a precipizio.

dagli

alleati.

Dopo

genio di Napoleone fu costretto a sforzi

il

diedero battaglia sotto Parigi

gli alleali

20

18 ottobre, decise della

il

Francia invasa

in

il

battaglia di Li-

la

il

30 marzo,

ed entrarono nella capitale della Francia.

Napoleone segnò

la

sua abdicazione

Fontainebleau

a

e si

ri-

tirò all' isola d' Elba.

Nel 1815, abbandonò rifece la

il

luogo del suo esiglio, tornò in Francia,

V esercito, andò contro

batlaglia di Waterloo

Condotto

all'

il

alleali

gli

Sani' Elena,

isola di

nel

Belgio, e vi perdè

finì

i

18 giugno. ivi

suoi giorni

glo-

riosi.

§• 2.

JL

V esercito

si

9

e mi iti amento.

reclutava

mediante

mento volontario. Era ammessa La necessità

di tener

fronte

la

coscrizione e V arruola-

la

surrogazione.

a

tanti

nemici, indusse a fare

due modificazioni alla coscrizione: 1° Anticipare

la

leva di

una


— chiamando

classe,

e.

p.

127

del 1811

coscritti

i

1810: 2° Ad aumentare di un i\A

il

numero

portando cioè a 100,000

il

contingente

classe;

al

gennaio del

una

dei chiamati in

eh' era

fissalo

a 80,000. Poi, nel 1812,

dia nazionale, che fu divisa in 1°

bando comprendeva

duti nella coscrizione;

bando

2° quelli dei

il

ai

di granatieri

compose

si

3°, detto

il

re-

venne modificata nel 1808.

il

4 di guerra e

di 5 battaglioni;

o carabinieri, 4 di

di volteggiatori;

4 compagnie di

40;

ai

campo.

distinse in

si

deposito. Ogni battaglione di guerra

uua

26

Il

25 anni non ca-

i

60.

L'organizzazione della fanteria

1

20 e

costituito in coorti; poi nel 18f 3 in reggimenti,

fu

usci di Francia, e

Ogni reggimento

i

della guar-

chiamate bandi.

tre categorie

uomini tra

gli

trobando, quelli dai 40 Il

nuovo ordinamentto

ricorse ad un

si

si

compose o

fucilieri

1

di

6 compagnie;

di

di [cacciatori,

ed

battaglione di deposito era costituito da

fucilieri o di cacciatori.

L' effettivo d' ogni reggimento ascendeva a 3,970 uomini. L' ordinanza della fanteria era su tre righe

soventi volle, e

;

ciò ebbe luogo sopratutto alla fine dell' impero,

righe. Tre

giorni

prima della battaglia

principe Berthier dava in

zione

marescialli:

ai

«

nome

Mettete

di

all'

di

ridusse a due

si

Lipsia,

Napoleone

la

nel

1813,

ordine del giorno

dell' esercito,

che V imperatore comanda, che cominciando da oggi tutta teria si schieri su

due righe, perchè Sua Maestà considera

e le baionette della terza riga

D' ordinario

si

distaccavano

come le

di

niun

compagnie

il

seguente prescri-

effetto.

la il

fan-

fuoco

»

di granatieri

e

di

volteggiatori per formarne battaglioni scelti.

In

assenza de' granatieri e volteggiatori,

manovrava per

si

pelottone di una compagnia; quando invece essi erano presenti, si

manovrava per

divisione.

Nel 1810 venne creato un reggimento detto del Mediterraneo ; nel 1811

se ne crearono

altri

tre,

che presero

i

nomi

di

Wal-

cheren, dell'isola di Re, e di Belle-Ile. Questi 4 reggimenti erano

formati di coscritti refrattari, non avevano compagnie scelte, e


128

bandiere per umiliarli della loro origine.

vennero loro rifiutate

le

Dopo un

di servizio, se

certo

nero mandati

Dopo

tempo

eserciti nei

agli

ne trassero soldati che ven-

reggimenti di linea.

tutte queste formazioni,

1'

arma

in Francia di 168 quadri di reggimenti,

di fanteria

componevasi

che formavano un

effet-

tivo di oltre 750,000 uomini.

Ecco

quadro

il

di

questa fanteria nel 1813

:

1° Reggimenti nazionali:

Reggimenti

di fanteria di linea

«

N. 120.

leggiera

«

«

32.

«

4. 1.

2° Reggimenti stranieri:

Reggimenti svizzeri «

spagnuoli

«

«

d' Illiria

«

1.

«

Croati

«

6.

«

«

1.

«

La Tour d' Avergne d' Isemburgo

«

detti stranieri

,....«

1.

«

2.

Totale N. 168. 3° Corpi stranieri 1 battaglione del principe di Neufchàtel 1

1

di prigionieri di

«

guerra

legione annoverese

1

«

della Vistola

1

«

portoghese

composta di 4

di 4

reggimenti polacchi

reggimenti

2 battaglioni Sette-Insulari 4° Truppe fuori di linea

Battaglioni coloniali

Cacciatori di

Compagnie Compagnie

montagna

di pionnieri di riserva dei dipartimenti.

La cavalleria era leggiera.

di tre specie: pesante,

mista o dragoni, e


— Nel 1807,

carabi-

di

Ogni reggimento aveva 5 squadroni,

uomini ciascuna.

102

di

pesante comprendeva 2 reggimenti

la

nieri e 12 di corazzieri.

compagnie,

129

di

2

quinti squadroni furono

I

soppressi nel 1809. Nel 1807, ciascuno.

erano 50 reggimenti di dragoni

vi

Parecchi reggimenti per

che mutava l'indole e

tale disposizione sti

gì'

dragoni che erano

di

corpi di cavalleria, recò pregiudizio

inconvenienti

tavia,

mandali

mente, ed

il

in

Ispagna,

uumero

i

dragoni

vi si

lancieri, e

formati ad

rendevano

brillanti servigj

della gola di

imitazione dei in

ascesero a

Parlando della cavalleria erano 24 reggimenti

e

posteriori. Tut-

aumentato sino

40.

a

furono trasformati in

polacchi,

lancieri

Ispagna,

i

quali

specialmente all'assalto

Sommo-Sierra. Dapprincipio

di lancieri; nel 1811

code-

chiamati allora Cavalleggieri

combattenti,

di

ma

cavallo;

comportarono lodevol-

dei loro reggimenti fu

Nel 1809, parecchi de' loro reggimenti

una nuova specie

a

organamento,

loro

campagne

fecero sentire nelle

si

128 uomini.

messi a piede

destinazione a

la al

4 squadroni di

stati

spedizione d'Inghilterra, vennero rimessi

la

di

Lo squadrone comprendeva 2 compagnie

vi

furono 6 reggimenti

9.

leggiera,

di cacciatori

diremo che nel

e 10 di ussari, della

1807

vi

medesima

forza e formazione dei reggimenti di dragoni.

Nello slesso anno,

poneva adunque

totale della cavalleria francese

il

di 78

reggimenti,

e

di

circa

si

com-

80,000 combat-

tenti.

Nel 1813, s'istituirono 4 reggimenti di Guardie vallo. l'

Erano composti

di

impero, che dopo dodici mesi

vevano ottenere

grado

il

vestivano, e pigliavano

il

d'

onore a ca-

giovani delle più distinte famiglie

di

di servizio nel

sottotenente.

Si

reggimento

del-

do-

equipaggiavano,

si

cavallo a loro spese.

Nello stesso anno 1813, la cavalleria francese componevasi di

93 reggimenti, cioè: 4 di guardie

d'

onore

2 di carabinieri 13 di corazzieri Vol.

II.

Parte 2* Stor. dell'Art.

Milit. 17.


24

di dragoni.

9 di cavalleggieri lancieri

28

di cacciatori

13

di ussari.

una decina

Inoltre,

di

reggimenti di cavalleria straniera com-

batteva negli eserciti francesi.

Napoleone aumentò successivamente, secondo teriale ed taglie,

personale

il

specialmente

Wagram,

a

100 bocche da fuoco;

di

uomini. Se nel 1813,

i

il

batterie

bisogni,

composte

personale oltrepassò

quadri fossero

i

il

ma-

videro in parecchie bat-

dell' artiglieria. Si

stati

di

60 e anche 75,000

la cifra di

come

completi

lo pre-

avrebbe raggiunto

la

L'artiglieria a cavallo acquistò una sveltezza straordinaria

scrivevano cifra di

decreti, l'effettivo dell'arma

i

103,500 uomini.

anno

In queir

erano:

vi

9 reggimenti di artiglieria a piedi

6

a cavallo

«

«

3 battaglioni di pontonieri

19 compagnie di operaj 6

armajuoli

«

27 battaglioni del treno

d' artiglieria

19 compagna di cannonieri veterani

33 145

«

«

sedentarj

«

«

guardacoste

Napoleone seppe trarre utilissimo partito.

cui

Nelle

campagne

pezzi, servili

reggimenti

del 1809

del 1812,

e

da una compagnia

di fanteria;

ma

sistema

i

pezzi da

allungato di sei pollici, e resi si

si

di

venne addetto

ai

durò

fece.

d' artiglieria di Gribeauval era slato

che riguardava

ciò

numero

certo

reggimentale

quest'artiglieria

pochissimo ad ogni esperimento che se ne 11

un

di cannonieri,

modificato in

campagna. L' antico obice venne

creò quello di 24.

I

più leggieri, e ridotti ai soli calibri di 6 e

voleva fare un nuovo passo verso

una

cannoni furono di

12.

maggiore

trar profitto dagli approvvigionamenti tolti al nemico,

Con

ciò

mobilità,

e

essendoché


m—

— codesti calibri

trovavano presso

si

la

maggior parte delle po-

tenze nordiche.

Nel genio,

che avevano

ufficiali

gli

nia, in Polonia,

il

guerra continua di assedio, trovarono dedicarsi di nuovo all'arte

fatto in

in

Ispagna V occasione di

attaccare

di

ma

non

del genio

fu

aumentata

città,

motivo

offrirono

loro abilità. Nullameno, V ar-

la

porporzione

in

Saragozza,

piazze;

le

Ciudad Rodrigo, Tarragona e tante altre agl'ingegneri francesi di spiegare

Germa-

Italia, in

maggiore piuttosto che una

servizio di slato

di

quella d'arti-

glieria.

Componevasi propriamente

uno Stalo

di

maggiore, costituito da ingegneri

un Primo Ispettore gene-

dipendente da

delti, e

rale dell'arma; e di truppa, che nel 1812 era la seguente:

2 battaglioni 5

«

minatori

di

zappatori

Walcheren

1

«

«

di

2

«

«

spagnuoli

2

«

del treno del genio

2 compagnie I

di

operaj.

battaglioni di minatori

ciascuno 9 compagnie; del treno 7, di cui

rono

istituiti

compagnie

gli

una

con operaj

di operaj

di

zappatori francesi avevano per

e di

battaglioni

altri

4 compagnie;

quelli

deposito. Gli zappatori spagnuoli fu-

scelti

fra

prigionieri di guerra.

i

erano adette

I'

una

all'

Le due

arsenale del genio di

Metz, l'altra a quello di Alessandria.

Nel 1813

si

fecero servire

come

ufficiali

del genio, senza però

incorporarli nel!' arma, molti ingegneri di ponti e strade, e persino geometri del catasto. Alle truppe accennate, convien aggiungere: 1. °

8 battaglioni di Equipaggi

1811 ascesero 2. °

ori e il

a

14, di cui

Le compagnie

di

uno

Fornai

di

di

di

trasporti

che

nel

equipaggi di muli;

munizioni. In esse, tre impasla-

un infornatore costituivano una brigata;

brigadiere. 25 brigate

militari,

l'

infornatore erat

costituivano una divisione

di

100 uo-


132

mini, comandata da un brigadiere generale, e corrispondente ad

una compagnia

organizzazione della fanteria.

nell'

5.°

10 compagnie d'Infermieri d'ospedali.

Ma

un' istituzione

storia fu

segnò una gloriosissima pagina nella

che

Guardia Imperiale.

la

All'avvenimento di Napoleone assunse

il

trono, la Guardia consolare

Guardia Imperiale,

titolo di

1805 ascendeva

al

(00,000. Tutte le armi

vi

giunti, convien notare

principalmente

ed

i

la

quale nel principio del

9775 uomini. Coi successivi aumenti ascese a

a

erano rappresentate. Fra

i

corpi

Mammalucchi,

i

ag-

Veliti,

i

Pupilli.

Lo squadrone

dei

d'Egitto,

sercito

e

Mammalucchi

formato cogli avanzi

fu

dell'e-

dell'Arcipelago

con rifugiati

reclutò

si

e

dell' Asia. I

1805, erano giovani

nel

Veliti, istituiti

una rendita annua assicurata tura, T aritmetica,

I

di sottotenente.

Pupilli

di

disegno,

campagna,

servizio o di

grado

il

i

la

che doveano

800 franchi. Studiavano ginnastica.

Dopo

tre

avere

la scrit-

anni

di

più istruiti ottenevano generalmente

Ve ne furono

formavano un reggimento

di giovanetti

anni, presi tra gli orfani ed

i

figli di

ponevasi di 8,000 individui

i

quali in

;

il

a piedi ed a cavallo.

militari.

Il

parecchi

dai 14

ai

18

reggimento comincontri

si

di-

stinsero assai.

La Guardia costituiva un'imponente riserva; distinguevasi

in

Vecchia guardia ed in Giovine guardia.

Per essere ammesso nella guardia, bisognava, secondo mi, avere da 8 a 12 anni di servizio, comprese

le

le ar-

campagne, ed

essere di una data statura. Oltre al suo Stato Maggiore, ed

zione, la guardia imperiale

modo

seguente (1):

[ij V.

RùdqudnóourL

si

ai

suoi ufficiali di amministra-

componeva

dal

1812

al

1814

nel


2 15

«

fucilieri

«

tiratori

(tirail-

leurs) gra in-

fanteria

tieri

1

Giovine

I

guardia

13

«

tirai ori

1

«

guardia

2

«

nazionaie fiancheggiatori

1

«

pupilli

- volleggiatori

\ / f

!

\

gendarmi

Vecchia

guardia

«

dragoni

«

cacciatori lancieri polacchi

«

Cavalleria Annesse alla guardia senza averne tutte le preroga-

1

squadrone

1

reggimento

Mammalucchi

di

lancieri

di

olan-

1

desi \

s plora tori (èclai-

reurs

j

Uve

Tr

scelti

)

guardie d'onore

».

Vecchia

».

(

1

«

ì

1

«

guardia^

,

piedi a cavallo battaglione a

del

treno Artiglieria

le

Gbnio

....

Marina

.

.

.

prerogative

Vecchia guardia .

Id.

Lo Stalo maggiore

degli

equipaggi

Parecchie compagnie ria a piedi addette ne guardia

d' arliglie-

«

1

(

Senza averne tutte

) ì

1

1

alla giovi-

battaglione di zappatori battaglione di marinaj

dell'esercito era costituito

Comandanti, coadiuvati da Aggiunti

e

da Ajutanti

dagli di

Ajutanti

campo. Esso

non formava corpo; e non esisteva una scuola che ne preparasse


- ià4 il

personale.

Abbiamo

-*

accennalo

già

come

capitolo

nell' altro

Buonaparte concentrasse lutto in sè medesimo; e si servisse degli ufficiali di stato maggiore come di apportatori de' suoi ordini e nulla più.

Divenuto imperatore, non

vorevole ad essi; non

mostrò guari

si

fa-

avanzamento, non nella scelta; parea

nell'

quasi che temesse avere intorno a sè chi potesse penetrare

pale considerava nello stato

maggiore l'essere sempre

di presentargli, a di lui voglia,

i

i

se-

compito princi-

greti del suo genio e contrariare le sue idee; e

grado

in

quadri più minuti della forza,

del collocamento delle truppe, del materiale, e dei depositi.

una mente qual era

Ciò però che poteva fare da sè sola sua, non servirebbe

d'

esempio imitabile

alcun' altra

in

la

circo-

stanza.

Un* Maggior Generale, che era presso a poco Maggiore,

era iscritto nei

zioni vennero

principe di Il

Capo

il

quadri della gerarchia.

di Stato

Codeste

fun-

disimpegnate con alto onore dal generale Berthier,

Wagram.

corpo degl' Ingegneri-geografi continuò

rendere

a

servigj

notevoli in guerra.

corpi amministrativi susistevano

I

come

tempi del conso-

ai

lato.

Lo Sialo maggiore

delle piazze

ugualmente.

Napoleone non portò cambiamenti notevoli nell'equipaggiamento della fanteria; ma,

gna

di Auslerlitz, sostituì

il

quasco

all'

alla

Vi fu questione per un istante di adottare col

V liscia

lasciare

il

armamento ed

a

della

incomodo cappello. Pre-

scrisse inoltre un altro taglio degli abiti; più

finì

armamento e campa-

nell'

fine

il

comodo

e più svelto.

color bianco,

ma

si

turchino. della fanteria era in generale

il

fucile a

canna

selce.

La Guardia

si

distingueva soltanto per la copertura del capo,

pel taglio degli abiti, e pei

bottoni

che

aveano

V

effigie

dell'

aquila imperiale. I

mammalucchi vestivano

no sciabola

alla foggia della loro

turca, pistole e pugnali,

nazione; avea-


— I

due battaglioni

di

zappatori spagnuoli vennero vestiti V uno

bianco e l'altro

di color

135

colore cilestro per distinguerli dagli

di

zappatori nazionali.

La cavalleria riebbe

parte corazza, elmo, e lancia.

in

Parlando della gerarchia diremo che pubblica, solo

aggiungendovi

lasciò quella della re-

si

Marescialli

i

dell'

Quattro

impero.

furono onorarj; Kellermann, Lefebvre, Perignon, Serrurier; quat-

Au-

tordici in attività; Jourdan, Berthier, Massena, Lannes, Ney,

gereau, Brune, Murat, Bessières, Moncey, Morlier, Soult, Davoust,

Bernadotle. Col volgere del tempo se ne nominarono L'

avanzamento

faceva

si

per

parie

anzianità

altri.

per

parte

e

scelta.

Biguardo

Che il

all'

istruzione troviamo:

scuola speciale militare, fondata a Fonlainebleau sotto

la

consolalo, venne trasportata a Saint-Cyr nel

Che

ma

vallo cessò;

Ed

a

invece se ne

proposilo dello sialo

poleone scriveva nel nislro

guerra:

della

istruita; essa

mi

«

La

V organamento,

di

tainebleau.

Na-

cavalleria,

non

mi-

Clarke

generale è

abbastanza

Fatemi un rapporto che

mezzi che esistono per formare

i

vi sia

ma

ca-

a

Saint-Germain.

a

della

cavalleria

a cavallo.

quali sono

al

truppe

le

un'altra

d' istruzione

nostra

buoni cavallerizzi. Credo che ne conosco

istituì

1807 quanto segue

non sa montare

faccia conoscere

comando

1808.

scuola d'istruzione a Versailles per

la

la

una scuola

a Versailles;

non

credo insufficientissima. Vi rac-

volgere molla cura alla scuola del maneggio di Fon-

È un gran mezzo per rimettere buoni

principj d' equi-

tazione nelle nostre truppe a cavallo. Forse sarebbe mestieri stabilire

due

o tre scuole

come

quella di Versailles.

L'imperatore aveva dunque prestato poca attenzione

ma

di cavalleria,

vano mostrala V Nel 1805,

1'

e le

campagne

di

Prussia e

d'

all'ar-

Austria

gli

ave-

inferiorità delle sue truppe su questo riguardo.

Imperatore fondò

il

Pritaneo militare di La

che, collegio destinato all'istruzione dei

figli

Fiò-

d'ufficiali.

La scuola politecnica venne riordinata su basi

Lo

di

»

più

militari.

spirito d'indisciplina degli allievi liberi, indusse l'imperatore


136

a formare un corpo militare, accasermato,

equipaggiato, e retto

da un governatore direttore e da un coma ndante fu decretato

il

16 luglio del

1804.

La scuola

in secondo. Ciò

politecnica assunse

cosi un aspelto totalmente militare. Poscia, sotto la direzione del

ministro della guerra,

allievi ricevettero

gli

il

coir equipaggiamento completo, e vennero

manovre

fanteria

della

ore

nelle

ricreazione.

di

guardia in quartiere, e nella loro bandiera «

Per Il

si

ordinanza

fucile d'

esercitali

tutte

le

Montavano

la

a

leggevano

parole

le

la patria, le scienze, e la gloria.

reggimento dei

pupilli della

guardia era una specie di scuola

militare pratica di fanciulli venuti in origine dall'Olanda. Il

regno

batavo

cito

d'

Olanda

fu

V eser-

riunito alla Francia nel 1810, e

incorporato

nelF imperiale.

erano seguiti da un corpo

di

olandesi

granatieri

1

giovani veliti destinato, in sul prin-

cipio, a divenire coloniale. Questi

fanciulli

formavano

allora

due

piccoli battaglioni.

Napoleone pensò dapprima

done

il

buon contegno

di addirli alla

militare, e

a quell'idea per formarne una

scuola militare primaria.

Il

t'

marina;

abilità nelle

ma

veden-

manovre, rinunciò

guardia, una specie di

piccola

aumentò rapidamente.

personale

Il

terzo reggimento della guardia fu nominato tutore di quello dei pupilli, fra cui

successivamente

il i

più attempato aveva

decreto del 30 agosto 1811 costituì battaglioni, con

15 anni. Vi

divenne

trovatelli; e l'affluenza

una

cifra totale di

compiuto nel 1812. A Lutzen,

il

si

questo reggimento

8090

1° ed

un reggimento della giovane guardia,

pupilli. L'

in

nove

organamento

7° battaglione, misti

il

si

ammisero che un

tale,

cuoprirono

fu

ad

di gloria.

Questi giovani soldati, ciecamente devoti all'imperatore, morirono quasi tutti negli ultimi disastri

Per

l'

istruzione poi delle truppe

dell' s'

impero.

istituirono

campi,

fra

i

quali sono celebri quello di Boulogne e di altri punti sulle coste della Manica. Questi

campi divennero grandi scuole

cui V imperatore insegnava egli

more

medesimo

della libertà aveva operato prodigj,

devano nuovi moventi e nuovi mezzi

di

di

guerra

in

ai suoi generali. L' a-

ma

i

nuovi tempi chie-

emulazione.

Un maestro


137

non s'ingannò punto; e convinto che

cosi grande

dipendono meno dalla conformità metodico delle

forze, rifece nel

dall'uso

La moltiplicità de-

F influenza dei capi,

eserciti della repubblica,

successi non

tempo stesso F educazione mo-

rale delle truppe e la loro istruzione militare. gli

i

sentimenti che

dei

diversità delle

la

situazioni e degli avvenimenti, avevano introdotto nei corpi, tra il

di

valore e

comune

patriottismo

il

opinioni, soprattutto fra uni, le

agli

sotto

promesse

minima

alla

più

colori

i

tutti,

fatte agli altri,

seducenti,

graduazioni distinte

Le ricompense accordate

F avvenire presentato a

cancellarono

lutti

poco tempo sino

iti

codeste differenze.

di

Correva già un mezzo secolo

moderna erano

della lattica

a

gli ufficiali.

all'

stati

Napoleone non trovò alcun che

di

incirca

dacché

elementi

gli

campi

nei

stabiliti

prussiani.

essenziale da mutarvi,

ma

ne

colonna

estese l'applicazione a circostanze novelle. L'ordine di

acquistò nuovo credito; qualche volta venne anche portato troppo

ma

oltre; la

non furono se non che eccezioni

preferenza che

si

le

quali non distrussero

continuò ad accordare alla colonna

una

di

divisione di fronte, e sopralutto alla colonna centrale dell' ordi-

nanza.

Forma da manovra per derata

la

La colonna aperta, le

eccellenza pel battaglione era consi-

colonna serrata. a

distanza intera o

mezza,

usava

si

marcie a qualche distanza dal nemico o sui terreni

mosse

intricati nelle

neralmente

tal

all'

uopo

La colonna drato contro

presenza

La colonna

attacco allorché non fosse stato in

per cuoprire Vol.

II.

le

il

battaglia,

caso di for-

il

qua-

cavalleria.

si

era

chiamava colonna

Tenevasi

mosse

Parte 2* Stor.

la

colonna da

appartenente

come un mezzo per

alla

fan-

iscaramucciare,

delle colonne, gli schieramenti, dell' Art. Milit. 18.

battaglia

d' attacco.

L'ordine rado era considerato come leggiera.

di

colonna col centro in testa.

col centro in testa ;

ed

avversario, cui ge-

mezza distanza era adattata per formare

a

la

per eccellenza

teria

dell'

voleva far fronte in ordine spiegato

si

o per andare

marsi a

laterali in

per

rotti

i

cambia-


menti

per collegare

di fronte e di posizione, e

tacco; da usarsi negli assalti delle posizioni

colonne

le

d' at-

di diffìcile accesso,

dei boschi, dei villaggi, e simili (l).

combattè

Si fece fronte indietro, e si

sulla terza riga;

qua-

il

drato divenne una formazione di regola, adoperato non solo nella difensiva

ma anche

nell' offensiva.

Si adottò contro la cavalleria

Le truppe furono esercitale tificazioni, e

Una

il

fuoco successivo di riga.

lodevole emulazione, mantenuta dalla presenza

peratore, portava

colonnelli

i

sorpassarsi

a

guerra di Boulogne emularono

i

campi

fra

la

i

delle divisioni, ed

una scuola eccellente, come

le

si

trovava

s

uscita conquistasse la

a far sì

brigate,

se

non che nelle

la

Grande Armala da

Germania meridionale, le forze

s'

impadronisse

combinate dell'Au-

e della Russia.

Riguardo

ricompense accordate

alle

zamento, ed

alle decorazioni

accordarono

tiloli

dell'

e dotazioni.

L'

alle

alcune di

[1]

istituzioni

nobiltà;

antiche.

Napoleone

La li

truppe, oltre all'avan-

ordine della Legion

d' onore, si

imperatore, giunto

all'

apogeo

in

vigore

della sua potenza, continuò nell' opera di

toli

conosce-

dimostrarono; perchè ba-

che

Vienna, e distruggesse ad Austerlitz

stria

non

truppe, e soprattutto pei capi,

fatti lo

i

starono due mesi d inverno

di

generali ag-

di battaglione (2).

Codesti campi, furono per

essi

di

prussiani.

anche dei corpi d'armata, introdussero una

precisione che prima d' allora non

manovre

nell'istru-

delle

eh' essi

vano se non che imperfettamente; nei movimenti

im-

dell'

simulacri

e gli esercizj

manovre

scienza delle grandi

loro

grandi

I

esperienza di guerra che già possedevano,

giunsero

for-

scavarono porti.

zione e nella tenuta dei loro reggimenti.

All'

elevarono

in lavori di terra;

richiamare

rivoluzione aveva soppresso ristabilì

a

V. Corsi, Conferenze.

[2J V.

Roco.Uàncouut, Cours

(V

i

ti-

favore dei personaggi

art et a" hUtoire militaires.


139

principali del suo impero. Neil' esercito,

i

marescialli furono no-

minati principi e duchi; e troviamo Berthier, principe Neufchàtel e di

Wagram;

Bernadotte, principe di Pontecorvo

cipe di Eckmiihl e duca di sling e

duca

di Rivoli;

Ney, principe della Moscova

Elchingen; Moncey, duca

di

Mortier, duca di Treviso

duca di

e

Conegliano; Augereau, duca

stiglione; Soult, duca di Dalmazia; Lannes,

di

Davoust prin-

;

Auerslaedt; Massena principe di Es-

duca

di

Bessières, duca d' Istria; Victor, duca

;

Belluno; Kellermann, duca di Valmy; Lefèvre, duca

zica;

Marmont, duca

di

Ca-

di

Montebello;

Ragusi; Junot, duca

di

di

Dan-

Abrantès;

Mac-

donald, duca di Taranto; Oudinot, duca di Reggio; Suchet, duca di Albufera;

Duroc, duca del Friuli.

Parecchi generali, e persino qualche colonnello, ebbero

il

ti-

tolo di conti o di baroni.

Napoleone pose molta cura strazione,

il

quale è

buon andamento

al

indispensabile

tanto

ammini-

dell'

buon andamento

pel

medesimo

colle proprie osser-

vazioni, colla lettura dei rapporti, e col dar

norme pratiche nelle

della guerra. Vi si applicava egli

circostanze. Creò a tal

fine

della guerra, e lo confidò a Il

un ministero

uomini integri ed

soldo delle truppe venne

troppo sopra

i

amministrazione

dell'

attivi.

ma

regolarmente;

pagato

paesi vinti, e seminò in

essi

non

lieve

pesò

malcon-

tento. I

trasporti degli oggetti necessari alle truppe, vennero assog-

gettati a

sistema militare,

come

sotto la repubblica

era

si

pra-

ticato soltanto per quelli dell' artiglieria. II

deposito della guerra, e

reslarono sotto

Tutte il

le

1'

impero

ciò

gli

altri

stabilimenti del materiale,

che erano sotto

il

consolato.

truppe che abbiamo descritto costituivano

1'

esercito,

quale nell'importante periodo storico dell'Impero ricevè

le se-

guenti modificazioni. Le divisioni, invece di comprendere truppe di tutte le armi,

non componevansi più se non che di un'arma

soltanto, fanteria o cavalleria, con

accessoria.

una batteria

d' artiglieria

come


140

Si riunirouo parecchie divisioni assieme per d'

Armata, nuova massa

degli eserciti attivi.

tattica

che

s'

corpi d' armata

I

si

componevano

sioni di fanteria, di divisioni di cavalleria,

tuttavia

bili;

si

di cavalleria, e

formare un Corpo

introdusse nel!' organamento divi-

di

proporzioni varia-

in

videro corpi di armata composti destinati a far cariche decisive

intieramente

alla

fine

di

una

battaglia.

La riunione

V

di parecchi corpi

formava un' Armata.

Oceano per an-

esercito che nel 1805 partì dalle coste dell'

dare a vincere a Ulma e ad Austerlitz, ricevè

il

nome

di

Grande

Armata.

Napoleone ebbe nel tempo stesso sotto

armi 1,100,000 uo-

le

mini, tre quarti de' quali erano francesi. Ciò

si

verificò nel

marzo

del 1812.

Termineremo questo

capitolo col dire che parecchie potenze

europee, affine di abbattere

apportarono modificazioni reclutamento

Il

ti

numerosi,

fu

forze

del numero. Tutta la

il

Spagna

le

ordinamenti

oggetto de' loro pensieri;

considerevoli, per vincere

Germania adottò

diede un ordinamento particolare, di milizia, la

che

colosso

ai loro

la

la

si

oppresse,

vollero eserci-

superiorità

colla

Landwehr,

la

Prussia

le

Russia ricorse ad una specie

cuoprì di guerriglie.

si

teneva militari.

Cominciando dal

mecome una

1813, sorse quasi da per lutto una leva in massa, o per dir glio, le milizie

aumentarono

di

tanto da considerarsi

specie di codesta leva.

regolamenti d' esercizio subirono cambiamenti.

I

Si

formarono, ad imitazione napoleonica,

Si cercò di

e le vie dell'

animare

i

i

corpi d' armata.

soldati colla speranza delle ricompense;

avanzamento divennero più

accessibili a tutti.

§. 3.°

L' I

azione.

concetti strategici di Napoleone erano semplicissimi. Obbiet-

tivo principale si era per lui l'esercito

nemico; procurava sor*


— prenderne successivamente

di fianco, lo assaliva

di

rovescio, applicando alla strategia

su linea lunga e sottile, si

ma

lo

teneva

volgeva prima

a

all'

bada

alle

gli

fronte, lo girava

di

altorniante di Federico (1); e se quegli invece era

centro, poi

offriva

gli

nelle sue parti,

di assalirlo diviso

presentava concentrato, lo teneva a bada

tica

il

Se non

propria.

la

operazione,

base »di

sua

dalla

conservando però accuratamente

si

separata-

diverse parti e batterle

le

mente; mirava a toglierlo fuori

un'occasione propizia

141

ali,

una delle due

ali,

ne

la tat-

disposto

sfondava

poscia

all'al-

e successivamente le batteva.

tra,

campo di battaglia comportavasi d'ordinario nel modo seguente. Non imitando Federico, il quale stava abitualmente Sul

vanguardia,

alla

non

egli

sioni più solenni. Ciò

mezzo

ogni

di

fermava se non che nelle occa-

vi si

non vuol

non cercasse con

eh' egli

dire

avere esatte informazioni intorno

vivasi di spie

che

somma

prigionieri e le genti del paese.

cura

i

largamente

delle informazioni in codesta

desimo

in

ricognizione,

pagava,

guisa ottenute,

con

ora

faceva

al

nemico; sercon

interrogare

Ma, poco sicuro avanzava

si

debole scorta,

ora

egli

coli'

me-

avan-

guardia o qualche altro grosso corpo a cui dava ordine di assalire

per obbligare

nemico

il

smascherarsi

a

coli' ajuto

un cannocchiale,

di

li

di

Conosciuto lo stato delle cose e quindi

sizione delle diverse armi,

modo

il

scialli

il

suo piano

che

e precisi;

gli

periori contro

ti]

Così

erano vicini e

si

il

i

quali

si

li

spediva

il

le

forze

nemiche, la

scor-

punto vulnerabile, e

il

ai

il

dispo-

for-

ai

mare-

lontani; ordini

chiari

gli

ordini

dovevano poi concentrare forze su-

punto decisivo;

esprime

sapere.

occupazione,

di

Allora dava

di battaglia.

mediante

movimenti

i

gl'intendimenti dell'avversario

geva con sorprendente colpo d'occhio

mava

tutti

registrava nella sua testa e fa-

ceva annotare tutto quanto importavagli

terreno dal nemico occupato,

andandosi a

allora,

;

collocare in qualche luogo eminente, seguiva

ma

le

masse non

Corsi nelle sue Conferenze,

vi

erano di-


non che

rette se

momento opportuno;

al

ingannato da dimostrazioni,

spossato

solo allorché

nemico,

il

da lunghi sforzi, lasciava

travedere una probabilità di buon successo.

La battaglia, prima

venire

di

punlo decisivo, conducevasi

in

colpo

al

generale

grazia

di

come

stintissimo scrittore italiano di cose militari

la

diretto

al

descrive un di«

(1).

corpi d'ar-

I

mata, che dovevano far parte della prima schiera o erano già formati

ordine di battaglia,

in

due

in

linee di colonne di batta-

glione, colla loro cavalleria leggiera sulle

od

ali

tergo o

a

nanzi o spartita in questi diversi modi, e V artiglieria in zione centrale pronta ad accorrere dove

bisogno

il

ed

chiesto, o già distribuita per batterie davanti

prima

linea, e parte tenuta in riserbo;

dere codesto ordine sboccando sul

lo

posi-

avesse

alle

ri-

ali

della

a

pren-

oppure venivano

campo

di-

colonna, rompendosi

in

quindi in più colonne, di divisioni od anco di brigata, e schie-

randosi poscia

marcia

e lo

in

linea a portata di

cannone

come pure

schieramento,

il

erano coperti dal fuoco delle artiglierie e tiratori, e dallo i

casi ed «

le

i

Giunte

truppe

si

di

un gran numero

»

fermavano,

i

battaglioni di prima linea

si

spiegavano,

talvolta

tolto nel

in

anche

seconda linea per subire minor danno dal fuoco ne-

mico. L' artiglieria dei corpi d' armata raddoppiava

metteva

di

portata di mitraglia dal nemico, od anche prima,

se trovavansi allo scoperto; e lo stesso facevano quelli della

avversario. La

stormeggiare della cavalleria leggiera, secondo

terreni. a

dall'

successivo avanzare,

azione

tutti

i

pezzi che l'imperatore

frattempo per aumentare

la

fuoco,

il

non

e

avesse

le

riserva principale o per al-

tro suo scopo particolare. Succedeva poscia lo

avanzare fino a

portata di fucile marciando in battaglia od in colonna d'attacco, e protetto nel

modo che abbiamo

spiegamento se occorreva,

[1]

Corsi Conferenze.

il

indicato; quindi l'alto,

richiamo dei

tiratori

se

il

nuovo

non era


— stato eseguito prima,

secondo

fila

145

fuochi di battaglione, o di sezione, o

i

di

casi: e finalmente l'assalto in battaglia, o in

i

co-

lonne d' attacco collegate da tiratori, preparato e accompagnato dalla mitraglia. Contro ca,

come

punti d' appoggio della posizione nemi-

i

opere di fortificazione e

villaggi, recinti,

centravano

i

tiri

simili, si con-

delle artiglierie, e si dirigevano due, tre, quat-

tro battaglioni formati in colonna

preceduti da tiratori.

e

occupazione e difesa delle posizioni

conquistate,

Alla

continua-

alla

zione dell' attacco, od al rinnovamento di un assalto fallito ed a

contrattaccare

menti

il

nemico incalzante,

di linea o di fronte,

si

provvedeva con cambia-

con qualche mossa

disposizione a

o

La seconda

scaglioni, e colla raccolta della truppa disordinata. linea si

avanzava talvolta a rafforzare o prolungare

trando negl'intervalli di questa, od estendendone valleria e

artiglieria

1'

proleggendo

assecondavano

fanterie;

le

la

tali

atti,

prima, en-

la

le

La

ali.

ca-

accompagnando e

prima specialmente

gettandosi

sui

fianchi del nemico, inseguendolo se battuto, trattenendolo se so-

verchiante; e ripari e

Ma

«

la

quando

seconda battendo le

talvolta l'attacco

lonne di battaglione, senza

opportuno

zione.

»

Talvolta

andò bene

Quando

molli

dopo

spiegarsi; casi

linee

i

e

questo

in co-

spediente

era

per risolvere prontamente

Wagram, andò male

le

primo schieramento

il

esagerò nella fronte

si

a

in

combinati quando

procedeva più spedito, venendola fan-

teria direttamente all'assalto

assai

fuochi

a

truppe dell'avversario.

profondità

e

l'

a-

colonna;

della

a Waterloo.

nemiche avevano

molto

sofferto,

l'occupa-

zione del punto decisivo diveniva compilo della riserva. «

Componevansi

le

riserve sul

ll5, 1|4| e perfino 1|3 delle forze

truppe più scelte; quali razzieri.

Le teneva

la

principio

della

battaglia,

di

che aveva disponibili, e delle

guardia imperiale, e reggimenti di co-

fuori delle offese

nemiche, sotto

la

sua mano,

raccolte in ristretto spazio di terreno, ordinate per solilo in due linee serrate

(

in battaglia

per battaglioni o reggimenti in massa


— con piccoli intervalli

La

none; ed d'

pronte

)

permanente

riserva

144 a

muovere, e separate per arme.

(f artiglieria

T accresceva, occorrendo,

egli

armala od

masse

di

momento

il

cannoni

punto decisivo, sul nemico già scosso,

e di fanti sul

riso-

cavalli

di

a dargli

V

ul-

crollo.

Non impiegava

«

batterie tolte ai corpi

di

cavalleria. Visto appressarsi

alla

lutivo, egli scagliava quelle potenti

timo

consisteva di 60 pezzi di can-

della guardia, in cui ravvisava la parte più

salda della sua militare potenza, se non quel tanto che fosse as-

solutamente indispensabile, e solo

in

caso di

Suppliva

bisogno.

volontieri con qualche corpo d' armala, cui assegnava, per

prima riserva, coir

dire, l'ufficio di

così fa

Guardia restava estrema riserva. Una gran batteria che

la

un fuoco spaventevole, una grande schiera serrata pesante che carica a fondo, una linea

leria

lonne che in

si

avanzano

massima l'attacco

com'

egli diceva, col

a

passo

carica,

di

alle

e tanto pronte ai voleri del capo,

Non dee di cui si

egli

cavalin

co-

convien figurarsi

»

manovre, tanto agguerrite,

come

Napoleone, diveniva ugualmente possibile di fianco o di rovescio

di battaglioni

tale

risolveva le battaglie.

ei

di

napoleonica; colpo di clava,

della riserva

quale

Con truppe tanto assuefatte

dere

così

artiglieria, coi corazzieri; e

quelle di cui disponeva lo

sfondare e

prendere

il

l'avversario.

credersi che soddifalto di quella gloria insignificante

sono insuperbiti tanti generali per aver

di alcuni

passi

retroce-

fatto

un nemico che ricompariva

all'

indomani,

limitasse le sue pretese alla sola vincila della battaglia. Certo,

ch'egli propongasi prima di tutto di guadagnare; fare a

modo

maggiori

sacrifizj.

erano rare volte

che quando vina od

E

dovesse

suo,

la

almeno

i

Per

lui,

i

il

voleva

sforzi

e

punti più deboli della linea opposta

punti decisivi; essi non lo divenivano se non

loro occupazione avrebbe il

ma

puranco costargli maggiori

disorganamento

nel corso delle battaglie,

che V ordine del giorno

trascinato

dell' esercito

seco

la

ro-

nemico.

come contenevasi Napoleone? Dopo

l'aveva

annunciala, percorreva

le

file,


— dirigendo

che

non

si

capi ed

ai

soldati alcune di quelle parole elettriche

ai

erano tanto famigliari e

gli

all'

avvenimenti;

prima scarica, per andare ad

la

d' ordinario nella direzione dell'attacco

lo sceglieva

abbastanza lontano dal

faceva rimanere un ufficiale, e ne

vi

abbandonava quel

il

Non

particolari, e

perdeva

in

futili

lasciava

non

esponeva

si

colo se non che nel caso di assoluta necessità.

l'istante

in-

scene

lui

ordinarie; osservando con sangue freddo, imperturbabile, l'esito, coglieva

peri-

al

quegli

Tutti

erano per

cidenti a cui dà luogo l'urto delle masse,

da cui dipendeva

sulle

altri

luogo in cui sarebbesi potuto trovare.

sue traccie per indicare si

poler prestare

da

fuoco

tutta l'attenzione ai rapporti ed agli ordini. Se

posto,

Egli

tesoro.

fa

indietro un punto da cui poter meglio osservare gli

ma

principale,

di cui la storia

non che dopo

ritirava se

occupare

145

il

punto

per colpire, e non

colpiva allora se non che a colpi raddoppiati.

Di una calma lauto perfetta

gabinetto,

nel

agli

avvenimenti, ascoltava

suoi ordini senza emozione. Tutto dedito

alla

dimostrava sollecito

dargli consigli:

a

ne aveva bisogno. Egli serbava

a sè

li

di strumenti,

medesimo

apprezzava

importanza a rapporti, e dava riflessione,

non

che per consul-

accoglieva male, e

lasciava agli altri se non che l'esecuzione;

bisogno che

quanto

cannochiale. Nessuno

sua carta ed osservare col suo

la

i

non

usciva dalle meditazioni del suo genio, se tare

battaglia

di

Napoleone annetteva un'estrema

sembrare superiore i

campo

sul

le

tutta V idea, e

si

non non

non avendo

quindi

qualità militari ben più

degli alti talenti.

Se

ferto

battaglia era vinta, e lo furono

la

tempi,

i

tutte

meno

degli altri, venivano tosto diretti sulle

fianchi del nemico: Napoleone

non

voleva

che

punti d'oro. L'esercito seguiva da vicino questi

spesse volte senza tutti

pigliarsi

sapevano, tanto

vittoria

si

i

agli

II.

i

ultimi

avevano

sof-

traccie e sui

facessero

gli

i

primi corpi, e

tempo per mangiare;

soldati quanto

imperocché

generali, che

i

frutti della

ottengono da un insegnamento senza posa. Le ricom-

pense davansi generosamente Vol.

fino

corpi che non avevano combattuto, o che

Parte 2 a Stor.

ai

valorosi,

dell' Art. Milit. 19.

appena

l'

Imperatore


— aveva ricevuto

i

rapporti;

146

egli

d'ordinario

distribuiva

le

proprie mani, passando avanti

reggimenti

alla fronte dei

colle

(1).

In codeste guerre, combattute con grandi masse, e condotte

con immensa rapidità, non

avevano gran

come

parie alcune piccole

le

sorprese,

cetto che in Ispagna, e qualche volta nelle

campagne

operazioni di guerra,

scorrerie,

le

ec-

ecc.;

1813

del

e del 1814.

non arrestavano

Gli assedj

contansi in pochissimo numero; quello di Danzica è

essi

notevole fra

vano pi.

in

grandi operazioni

le

conseguenza

fatti

in

dussero

guerra;

di

la

esclude

guerra

che,

questa Penisola. Neil' attacco di Gaeta, a

due, cominciandosi

fuoco

il

non successivamente come prima

altri

più

cam-

all'assedio

oltre

Spagna, molti

di

il

piazze forti cede-

le

grandi batlaglie combattute su

di

ma non

Ciò in generale;

Gaeta che precedette

e

corso fulmineo di queste guerre;

il

altri se

ne siano

parallele

le

di

si

ri-

quando erano terminate,

erasi fatto.

Il

genere

di quella

piazza contribuì a far adottare questo sistema. Le difese di Sa-

ragozza, di Gìrona, e

gunto e I

nemici

col suo

di

Taragona, ricordarono

Napoleone tentarono

medesimo sistema,

ciò imitavano la le

di

gli

esempj

di Sa-

Numanzia.

di

combattere Y avversario

e si concentrarono in

forma non

la

repentine esecuzioni, non

pendevano da un consiglio

di

si

sostanza;

gli

alti

masse;

ma

con

concepimenti, e

conciliavano con generali che di-

aulico,

il

quale impastojava

la

guerra,

nè con eserciti pesanti e tardi che erano sempre prevenuti dal

nemico

nei loro

movimenti. Vinsero

numero, per correzione

Anche

sul

campo

alla

fine;

per prepotenza di

di sistemi.

di battaglia

si

modificò

il

metodo

di

com-

battere.

Fra

gli

austriaci

da cacciatori,

[1]

il

far

ROCQUAXCOURT.

si

raccomandò

massa

1'

attacco in colonne collegate

sul punto decisivo

senza riguardo a


147

perdite d' uomini, e V uso offensivo delle riserve, ad imitazione

napoleonica.

La nuova

tattica prussiana,

dopo

rotta di Jena, doveva es-

la

sere offensiva piuttosto che difensiva. L'attacco doveva essere pre-

parato da un gran fuoco di cacciatori e di

da una linea

seconda linea

di

artiglieria,

di ugual forza, e

ria se le circostanze lo

compiuto da cariche

di

cavalle-

avessero richiesto. La difesa doveva farsi

ugualmente con gran fuochi

di

truppa sparsa e di artiglieria, a

oppure un fuoco

cui doveva succedere un contrattacco in colonne, di linea serrata,

eseguito

colonne doppie di battaglione sostenuta da una

uu rapido ripiegamento

in

dovevano essere tenute

trattacco in quest' ordine. Grosse riserve disponibili per gli alti

decisivi,

evento imprevisto. Era

in

per

e

sostanza

colonne e un con-

far

fronte

tattica

la

qualunque

a

francese

perfezio-

nala, sancita ufficialmente e regolarmente insegnata. caratteri distintivi del

I

rono T abuso

delle

grosse

arliglierie sparpagliale o

metodo colonne,

ammassate

bajonetta spesso mal preparati, e

massa sotto

mati

in

nella

campagna

citi

tiro

il

di

l'

il

numere esagerato

delle

ostinazione a rimanere

nemico.

del

efficace

dei russi, fu-

sulla fronte, gli attacchi di

1806 e 1807 ordini

del

combattere

Si

battaglia

di

for-

videro

però

negli

eser-

russi fatti ad imitazione dell' ordine misto adottalo da Buo-

naparte

suo

al

Tagliamento

compiulo sviluppo. La loro

vano

loro

la

battere

i

poteva

agire ed in

fuoco

1'

artiglieria disposta

modo

da non

invisibile al

Corsi Conferenze.

la

costa delle

rientranti, e la cavalleria a

nemico. La seconda

cosi resa

tattica era

prima linea a mezza

leggiere alla base,

[i]

(1).

sistema degl' inglesi, ricevè nella guerra

II

della

penisola

lineare.

il

Colloca-

alture, le truppe

anche ad anfiteatro per

portata dei terreni su

cui

esposta

inutilmente a

linea era al rovescio

dell' altura, e

nemico;

essere

perciò,

quando

le

truppe

nemi-


148

che, formate in colonna per battaglioni, superate tutte cultà

terreno, e la resistenza

del

prima

della

linea e

le diffi-

fuoco

il

delle artiglierie, erano giunte a coronare a forza di valore

perseveranza

sommità

la

nate ed indebolite, scuoprivasi s'

era

tenuta

la

seconda linea che fino allora

una scarica

nascosta, faceva

subito dopo caricava alla bajonetta, e con

trocedere e scendere

con molto vigore il

disordine

in

breve

a tal

che

truppe

le

pelotone estremo faceva una conversione prima

affine di

prendere di fianco

opposto, ed allora

cavalleria

la

compiuta

posizione per rendere riordinava dietro

la

Questa combinazione

posizioni, fecero sì che

sconcertata; ed

nemiche,

fu

il

approntava la

del

erano

a

re-

salite

battaglione, di far fuoco,

che

gli

era

terreno e della

prima linea

riuscita, e la

seconda e concorreva di

nemico

battaglione

il

distanza, e

mezzo faceva

Oltre a ciò, in ogni

attacco.

all'

e di

della posizione ove arrivavano disordi-

por fine

alla

si

lotta.

disposizioni tattiche, e questa scelta di

P impetuosità francese venisse alquanto

metodo

col

vinto le prime leghe

quale aveva

posto in questione nella Penisola, essendovi un grave

svantaggio pei francesi nel combattere con una fanteria stanca e disordinata

contro

le

tre

armi degP

inglesi,

francese non poteva servire negli

leria

zioni,

e

f

artiglieria

non poteva

secondare

se non che nel primo periodo e non già decisivo

mentre

la

attacchi di quelle

propria

la

cavalposi-

fanteria

nelP ultimo che era

il

(t).

Termineremo questo paragrafo dicendo che strategici di

Napoleone poterono avere una

i

grandi concetti

felice

soluzione

sul

terreno, in causa della più accurata e minuta esecuzione di quei

provvedimenti che vengono

suggeriti

più precisi della logistica.

[i]

Blanch Della Scienza

Militare,

dai

dettami più giusti e


§. 4°.

E

s e in

Campagna trattato di Luneville,

Il

pace tra

del 1805.

concluso

1801, aveva

nel

fissata

Francia e l'Europa continentale; quello di

la

proclamato nel 1802,

Ma

pj

produsse tra

la

la

Amiens,

Francia e V Inghilterra.

la

quest'ultima, spaventata dal rapido accrescimento di pro-

mezzi

sperità e d'influenza della sua rivale, cercò principali articoli del trattalo; per cui

compierono

atti

dal

lato

Francia

siccome quelli dell'invasione

ostili,

eludere

di

di

dell'

i

si

Anno-

ver e dell'interdizione del commercio inglese dalle bocche dell'

Elba sino a Baiona.

La guerra divenne quindi inevitabile; e Napoleone, ferire

il

nemico

nel cuore, fè

tulta la costa in faccia a di

da

Douvres

immense

lais,

a

parte

Vimereux,

all'

e ad

impresa;

no/i

Ambleteuse; campi

e, nel

luglio del 1805,

che un cenno

una terza discesa

dell'

Inghilterra,

in

di

vascelli,

flottiglie

uscirono

che incrociavano

i

riunione e d' istrudestinati

soldati

a pigliar

non aspetta-

imperalore per rinnovare, con le

spedizioni

tanto celebri

di

Normandia.

punto importante per

inglesi

di

diversi corpi dell' esercito

i

Cesare e di Guglielmo 11

e

di

cantieri di costruzione per riunirsi a Boulogne, a Ca-

i

zione riceveltero

vano se

volendo

stretto,

lo

cuoprì in breve

si

cannoni, di munizioni, e di soldati; tutti

passare

risegno di

la

nella

riuscita

Manica, e

nale anche per brevissimo tempo. A

era di evitare le flotte

si

tal

di

signoreggiare

fine,

il

ca-

l'ammiraglio Vil-

leneuve, uscendo da Tolone, doveva far vela, con una flotta nu-

merosa per delle d'

le

Antille, per attirare al

squadre nemiche;

America, tornare

raccolte

le

squadre

a di

doveva

suo inseguimento una parte

soltanto

gonfie vele verso

I'

mostrarsi

Europa;

e,

alle

coste

dopo aver

Ferrol e di Brest, presentare battaglia alle

flotte inglesi stanziate nella Manica.

Una grande superiorità nu-


— merica

150

avrebbe permesso allora o

gli

tenerle occupate per

opprimerle od almeno di

di

spazio di tempo necessario

lo

della flottiglia. Villeneuve

fece

tutto

fallire

passaggio

al

piano;

il

lasciò

si

bloccare da forze inferiori nel porto di Ferrol; e non ne uscì che

per andare a Cadice ove

lo

aspettava

catastrofe di Trafalgar.

la

Intanto l'Inghilterra, per iscongiurare a

formare una terza lega contro

la

Francia per costringere que-

abbandonare l'idea concepita

sta ad

armi

e volgere le sue

al

tempesta diè opera

la

suoi danni da Napoleone,

a'

continente; e

unione della

vi riuscì coli'

Russia, dell' Austria e della Svezia. L' Austria,

che per prima stava

a presentarsi suir arena, di-

ma

vise le sue forze in tre eserciti differenti, d'

insieme ed

direzione del consiglio

alla

sinistra, sotto

ordini

gli

uomini, doveva

dell'

<i'

Ausburgo; quello

destra, di 80,000

di

tare del generale Mack, dopo aver invaso di Baviera, alleato di Francia, alle

arrivo dei russi

fensiva.

mini,

doveva

gli

dell'

Tirolo per sostenere e coordinare del

Dietro

a

le

del

aspettare che l'of-

30.000

operazioni

e nei

Francesco raccolse un esercito il

linea

sulla

ivi

uo-

operare

degli

eser-

e d' Italia.

queste tre masse principali,

imperatore

che portava

stabilirsi

uo-

mili-

Elettore

dell'

Giovanni, doveva

arciduca

citi

1'

stati

centro, forte di

nel

Danubio

gli

tutela

la

avesse permesso di spingere più oltre

ordini

gli

sotto

gole della Foresta nera, ed

Finalmente, V esercito del

sotto

di

arciduca Carlo, e forte di 60,000

mini, comandato dall' arciduca Ferdinando

1'

idee

alle

L' esercito

agire in Italia, e riconquistare gli antichi posse-

dimenti della casa

Danubio sino

sottomesse aulico.

dintorni di Vienna,

uomini,

di 50,000

totale delle forze austriache a 200,000

uomini

di

tutte le armi.

L' esercito

russo, diviso in tre corpi e forte di 110,000 uo-

mini, doveva recarsi per

la

Moravia

sul

Danubio, ed

ivi

appog-

giare e rinforzare V esercito del generale Mack.

Oltre a ciò,

un corpo russo doveva raggiungere

nia V esercito del re di Svezia, e fare in

unione ad un

corpo inglese ed

la

alle

conquista

in

dell'

PomeraAnnover

truppe prussiane, se

si


— fosse potuto attirare alla lega

151 il

gabinetto di

Un

Berlino.

altro

corpo russo doveva imbarcarsi a Corfù per occupare Venezia e sostenere Y arciduca Carlo nel Basso Adige.

Finalmente,

i

quietudini lungo

raggiri di Carolina di Napoli minacciavano in-

Napoleone non dini:

da

e,

tutti

parte orientale d' Italia.

la

un istante; diè rapidamente

esitò

dell'impero, veterani

punti

i

sero alle frontiere. L' esercito

nome

di

1"

or-

cor-

Oceano prese

dell'

il

Grande Armata.

Questa

fu divisa in otto corpi.

1°, forte

Il

delle coste

suoi

i

coscritti

e

di

17,800 uomini, comandato da Bernadolte, lasciò

Annover per recarsi

Wurtzburgo, ed unirsi

a

Elettore di Ba-

all'

viera. Il

2°, di 20,800, sotto

Il

5°, di

Soult,

il

5° di

Lannes,

17,800 da

si

diresse verso Magonza.

Boulogne verso

il

4° di

il

6° di 25,000

il

comandala da Murat,

riserva di cavalleria di

Marmont,

27,500, comandato da Davousl,

Beno, occupando

si

41,000 da

da Ney, e la

campo

diressero dal

Man-

del fiume da

le rive

heira fino a Strasburgo. 7°, di

Il

18,000,

comandato da Augereau,

partì da Brest

per

Uninga, e serviva di riserva.

formò V esercito

L' 8°, di 70,000, sotto Massena,

d' Italia.

Oltre a ciò, eranvi la Guardia Imperiale comandata da Bessières. I

sei

vano

primi corpi,

sotto

il

la cavalleria

doveva pigliar parte carsi a Basilea e di

alle là

nel

dell*

Imperatore;

L' esercito

Le

(

il

V. Tav. VII. Fig.

ostilità

fu invasa: e,

non

tardi, re-

Vorarlberg e nel Tirolo;

V 8° rice-

ma

era

troppo lon-

sua influeuza diretta.

doveva penetrare

dritta per Strasburgo,

gonza

la

il

prime operazioni, ma, più

vette dall' Imperatore le istruzioni generali,

tano da rimanere sotto

Guardia, sta-

di riserva, e la

comando immediato

centro

in

Germania per

per Spira,

la

punti:

tre

la

per Ma-

sinistra

I.').

incominciarono per parte dell'Austria: senza aspettare V esercito russo,

il

la

corpo

Baviera di

Mack


— si

Danubio ad

«tese sul

leone;

corpo

il

Piissato

il

Wurlzburgo; ma

sinistra

per

potendo di

progetto concepito

il

il

corpo

di

Stoccarda

fra

ben tosto verso

allunga

dall'

della fronte dell' epossibilità di por-

e la

Boemia, favorirono

le

sue teste

zata. Inetto a

sario, ed

Mack.

di

abbandonare

comprendere

incerto

del

Danubio evitando

sul

montagne,

Memmmgen.

sua posizione avan-

la

cui questi

in

proponevasi di attac*

le

Ulma,

perseverando nel suo disegno

L' Imperatore,

manovra contro

ri-

vaste combinazioni del suo avver-

le

punto

le

qualche cambiamento

colonna, ed eseguì

cario, concentrò le sue truppe nei dintorni di Stockach, di

di

sin-

Imperatore di girare ed

generale austriaco, giudicando che V intenzione dell'impe-

nella sua linea, senza però

e di

la

non

quali,

le

erano ripiegate nei dintorni

Danubio,

linea del

la

ratore fosse di portarsi

piegò

si

dapprima che

sinistra sino alle frontiere della

avviluppare Il

stese

si

sua fronte

la

serciio francese su' la

girato e preso.

Wurtzbnrgo. L'inclinazione

e di

Au-

dell'

per Napo-

grande esercito, concentralo nel Wurlem-

far fronte agli austriaci, si

golarmente

dì luce

congiunzione delle truppe bavare,

la

Bamberg

tarne

un tratto

fu

Mack poteva essere

di

Reno,

il

berg e nella Francoma, non e

60 leghe dalle frontiere

olire

Questa punta imprudente

stria.

152

comunicazioni degli austriaci, continuò

il

vasto movimento di conversione cominciato sino dal passaggio del

Reno. Ney,

si

avvicinano

Soult e di Lannes, si

diressero

verso

la

punto

vero

il

al

Danubio

cuoprire

di

Ulma, per

ricognizioni fino ad

nemico che fosse quello versi corpi

incaricato

dritta, fu

alla

mento spingendo

a

d' attacco.

il

movi-

credere

Intanto

i

al

di-

marcie forzate: quelli di

cavalleria di Murai e la Guardia Imperiale,

Donawerth;

il

corpo

di

Davoust

mont marciarono verso Neuburgo; Bernadolte, si

far

e

di

Mar-

unito ai bavaresi,

avanzò su Ingolstadt. Così

il

grande esercito

Malgrado

la

tempesta

si

trovò in posizione sul Danubio.

che

crede di poter ancora cuoprire sua dritta verso Rain, sotto

il

si la

prepara

alle

linea del

sue spalle, Mack

Danubio portando

Generale Kienraayer,

a Guntzburgo, e la sinistra sotto

il

cannone

di

il

Ulma.

la

suo centro


153

Ma Napoleone, come dicemmo, avea disegno rovescio, ed ordinò Allora il

il

(Marmont),

2'

di

passaggio del Danubio.

il

corpo

prenderlo

di

(

Bernadotle 5°

il

occupa

)

Davoust

(

il

),

strada di Monaco;

la

Soult

(

dirigono

si

)

verso Augusta; Il

(Lannes), colla cavalleria

Ulma

a tagliare da

destra

la

comandata da Kienmayer.

dell' esercito austriaco

Ù

(Murat), rimontano

di riserva

vengono

la riva dritta del fiume e

6 g (Ney) andò ad occupare

posizione di Albeck sulla

la

si-

nistra del fiume in faccia ad Ulma.

Kienmayer se ne fugge verso Monaco. Mark, comprendendo allora sto, fa la

Y

un cambiamento

sua dritta a

la

fronte

di

Memmingen,

falsa situazione in cui si è po-

indietro, e

si

ad avere

trova

ad Ulma,

la sinistra

centro

il

sul-

Iller.

Napoleone adotta subito Bernadotte (1) yer;

Marmont

(2

e

),

disposizioni seguenti.

le

Davoust

(3

)

corrono ad inseguire Kienma-

Murat, e Lannes (5

terminare V investimento

di

)

Ulma; Soult

si

portano avanti

per

Mem-

su

(4°) si dirige

mingen per oltrepassare l'ala destra nemica; Ney riceve l'ordine da Murai

neamente

(

F Imperatore

a cui

direzione dei

la

corpi di

aveva confidato

Ney

Lannes

e di

dronirsi di Gunsburgo, e di là inoltrarsi verso così scoperta la strada della

la

momenta),

d'

impa-

Roth, lasciando

Boemia e le comunicazioni dell' Ney non obbedì se non che

sercilo francese. Fortunatamente parte, e lasciò

Mack

Allora

Dupont ad Albeck

disfatti

da Soult; F arciduca strada della

dirige sulla

trova se non che

rosamente

la

colla sua divisione.

vuol tentare di attaccare

sue estremità; 10,000 uomini

la

si

1'

esercito

portano verso

Ferdinando

nemico

Memmingen

e

alle

sono

con 25,000 uomini

si

Boemia; ma giunto ad Albeck, non

vi

divisione di

posizione

e-

in

Dupont

la

quale

ma non può impedire

difende

vigo-

all'arciduca d'im-

padronirsi delle alture di Elchingen. Tosto Ney corre in questo

luogo di pericolo; assale Elchingen difeso da 15000 uomini e 40

cannoni Vol.

;

gli

II.

austriaci sono costretti ad

Parte 2 a Stor.

dell' Art. Milit. 20.

abbandonare

la

posizione,


154

dopo aver perduto 2,000 uomini Ferdinando tagliato

e quasi

tutta

l'artiglieria;

Boemia

a salvarsi per la via di

alla

testa

di

e

Mack, riesce

fuori dal resto dell' esercito di

un corpo

di ca-

valleria.

Tutte codeste manovre avevano avuto per iscopo 1'

investimento

Egli chiese

Ulma,

di

Mack

e

ricevè intimazione di arrendersi.

ma avendo

giorni a decidersi|*.

otto

T arciduca Ferdinando

compiere

di

era slato battuto,

poi saputo che

arrese con

si

33,000

uomini, 60 cannoni, e 40 bandiere.

Dopo aver ottenuto questo magnifico Vienna, ove

corte, oppressa

la

T arrivo delle truppe russe, corsero per difendere

dalla

le quali,

altri

gli

per

Tirolo

in

V Inn

austriaci ad Amstelten;

francesi contro

senza

speranza

Lungo

il

ma

a

Brau-

riportarono

generali

i

eserciti del Tirolo

dagli

e

la

Mo-

quale

non

diresse verso

si

cammino, venne

assalito

d'

da

Mortier,

il

e fu rigettato fino a Stein;

avere a fronte tutto

Y esercito russo,

Diernstein, ove fu assalilo da 15,000 russi. Soccorso i

russi,

che

ritirarono a Ollabrunn.

Saputa

la

disfatta di

peratore d' Austria

si

Kutusof e

ritirò a

peratore di Russia e dal sua

capitale in

vincitori al

di

avanguardia, sconfissero

poi da un' altra divisione della Grande Armata, battè si

ac-

secondo esercito russo.

Mortier, accortosi ritira

impadronivano

difendere Vienna, e

aveva seco se non che 8,000 uomini,

si

1'

vittorie

raggiunto

essere

di

al

di

austriaci; per cui Kutusof, trovandosi isolato,

gli

d' Italia, rinunciò a

ravia per unirsi

altre

strada

la

Ulma, sollecitava

comandate da Kutusof,

e s'

nau. Murat e Lannes, che formavano gli

di

Ma Ney e Augereau vennero V arciduca Giovanni, mentre

iscacciare

traversavano

corpi

prese

resa

sperando di essere raggiunte

la capitale,

dagli eserciti del Tirolo e d' Italia.

mandali

risultato colla sola forza

strategiche, Napoleone

combinazioni

delle

1'

arrivo

dei

francesi, V im-

Brùnn, ove fu raggiunto

secondo esercito

abbandono ed obbligata ad aprire

che non

vi

fecero

ponte che permette

di

lungo soggiorno, e che passare

il

dall'

russo, lasciando

fiume in

imla

le

porte ai

si

diressero

quella posizione.


— Questo ponte era minato

Launes

e

155

da 14,000 uomini;

difeso

Murat se ne impadronirono mediante

e

tuttavia

astuzia, e cor-

sero ad inseguire Kutusof, sperando di precederlo ad Ollabrunn.

generale russo, vedendosi sul punto

Il

dal luogo a cui tendeva, concluse con

dolento di cui

per

approfittò

dei russi, e raggiunse la loro

mini, che a

di

fuori frau-

ma

;

rimise tosto

si

inseguimento

all'

(0,000 uo-

di

suoi sforzi, e permisero

ai

arrivare a Brùnn, ove dovevansi riunire

avanzi

gli

mentre V arciduca Ferdinando tentava

degli eserciti austriaci,

Boemia,

far insorgere la

essendo

Murai,

retroguardia, forte

resisterono per dodici ore

Kutusof

tagliato

d'

fuggirsene

slato disingannato da Napoleone,

essere

Murat un armistizio

Carlo

e V arciduca

si

affrettava

di

d' ar-

rivare in Ungheria. In

Italia,

Massena, pigliando

Verona, attaccava tirarsi

1'

a

dopo aver messo guarnigione

sue retroguardie, ma,

in

s'impadroniva

l'offensiva,

arciduca Carlo

causa

Venezia,

in

dell'

arrivo

Carlo;

ma

era

a

Il

Memmingen,

troppo

corpo si

tardi, e

1'

arciduca Giovanni;

Gouvion-Sainl-Cyr, e

di

fu

armi,

le

ma

l'

altra

a

a

nel

Vienna, ed

modo seguente:

Nicolsburgo; Murat e Lannes,

nadette, e

Mortier presidiava

disposto

si

a

al

sinistra, attraversava la

portava verso Eylau. Allora

nes, di Murai, e di russi e

li

schau, sperando che

l*

ad

gli alleati gli

verso

da Soult da

Assalito

metà

Au-

.cercò rag-

corpo

il

Soult,

ritirata,

si

raggiungere il

resto

a

dritta,

1'

vi

pose eser-

dell' esercito si

dirigeva

centro, erano a Znaim;

Boemia,

lasciava

i

Ber-

bavaresi

imperatore, coi corpi di Lan-

Soult, si diresse a Bitìnn,

costrinse a ritirarsi

fratello

il

capitolare.

sua linea di

la

tosto in marcia per la Moravia, ove voleva

era

era ritirato.

incontrò a Castelfranco

obbligato

Napoleone, dopo assicurata

cito russo.

a

si

stato battuto

trovò isolato nel Vorarlberg.

gereau, metà di esso abbassò

giungere

le

obbligato a rifugiarsi

fu

di Jellacich, eh' era

ri-

toglieva

Giovanni, volle tentare di raggiungere

L' arciduca

di

a

anglo-russi

gli

degli

Napoli, non lo seguì alle Alpi Giulie per le quali

Klagenfurt.

forzava

Caldiero, lo

Olmtilz;

poi

da cui scacciò si

fermò

a

i

Wi-

avrebbero dato battaglia. Que-


— presentavano un

ultimi

sti

vano intenzione

effettivo di

tagliare

di

Per porre

esecuzione

in

rono

la

loro piano,

il

Wischau

Murat,

a

loro accantonamenti;

gli

gli alleati

presero V

avamposti francesi, e

Lannes, e a Soult,

a

di

abbandonare

Davoust

ed a Bernadotte e a

mostrò esitazione, diè segno maggiore audacia allora che eserciti

Gli

si

di

alleati

eserciti

in faccia a tiro di

fuori,

d' ispi-

che aveva innanzi a

lui,

celebre battaglia di Austerlitz.

la

austro-russi

villaggio di Austerlitz in Moravia.

erano schierati innanzi

si

alla

sua estema sini-

La destra era comandala da Davoust,

centro da Soult, la sinistra

il

Lannes. La posizione francese,

da

posizione difensiva, appoggiava

al

La Grande Armata stava loro

cannone avendo dietro

stra la città di Brunn.

affine

ritirare,

i

giungere

battaglia eh' egli aveva scelto.

di

diede

volersi

di

due

ai

campo

e di attirarli sul

Fu

of-

lascia-

a marcie forzate. Fece vista di temere d' essere tagliato

rare

da

e più vicina, di operazioni.

strada di Brunn per gettarsi su Austerlitz. Allora Napo-

ordina

leone

90,000 uomini, ed ave-

francesi dal Danubio, e quindi

i

Vienna loro base secondaria,

fensiva, cacciarono da

156

la

sua sinistra

all'

altura isolata

del Santon, ed era coperta al di là dagli ultimi contrafforti della

W

Boemia ( V. Tav a VII. Fig. a 2 a La sua fronte era segnata dal .

II

P e 2a

).

ruscello di Goldbach, e da pa-

recchi villaggi.

La dritta

s'

appoggiava

agli stagni di

La posizione offensiva

Menitz e

degli austro-russi

era

di

Satchan.

separata dalla

posizione francese da un intervallo di tre o quattro chilometri.

Essa aveva

r

sua dritta

la

allopiano di Pratzen;

sue spalle Il

si

campo

estendevano di

Boemia, dal

all'

ovest

al

dai

ruscello di Aujezd,

Austerlitz.

fino

battaglia

rettangolo, limitato

alle

montagne;

sua sinistra

la

di

al

il

suo centro

sul-

villaggio di Aujezd; le

ad Austerlitz. Austerlitz formava

così

un

vasto

nord dalla direzione delle montagne di boschi all'

di

est da

Turas,

al

sud dagli slagni e

una linea che passava verso


— Era un rettangolo di larghezza, e

157

leghe di lunghezza su tre

di circa quattro

presentava una superficie di

leghe

dodici

circa

quadrate.

2 dicembre del 1805,

11

mentre

a cavallo

alle

4 del mattino, l'imperatore era

ancora fredda

notte era

la

gran-guardie indicavano che

porti delle

crescente dal centro alla sinistra; e che

numerosi

me

e più estesi

era oscurato

del sole, e si

sguernito

il

oscura.

i

I

rap-

rumore ognor

fuochi sembravano più

verso Aujezd. La nebbia, da cui sulle pri-

crepuscolo, viene bentosto dissipata dai raggi

il

cuoprono distintamente

ha guari coperte

ed

udivasi

alture

le

suo centro per rinforzare

le

sue

Pralzen non

di

truppe ed allora abbandonate.

di

Il

nemico avea

e per fare spe-

ali;

cialmente un movimento girante intorno alla destra dell' esercito francese per tagliarlo fuori dalla strada di Vienna. Alle 8,

ultimi ordini. Soult, che

massa sopra due

in

a

V imperatore

marescialli circondano

i

comandava

al

e ricevono isuoi

centro, teneva

le

sue truppe

linee di battaglioni in colonna, per divisioni

nel vallone di Pontowitz. » Quanto tempo vi domanda Napoleone, per impadronirvi delle alture « Meno di venti minuti, Sire. » « Ebbene, riPratzen? »

mezza distanza,

occorre, di

gli

prende Napoleone; aspettiamo ancora; quando

movimento

bene

falso bisogna guardarsi

Pratzen era Gli alleati

dall'

al

il

finito

il

loro

solo corpo di Kollovrat,

movimento

nel

del

alle altre nell'

modo 1;°

Il

2.°

Il

un

fa »

movimento ed attaccata

il

la

de-

non eravi più se non

quale teneva dietro in colonna

dell' ala sinistra.

U imperatore une

nemico

chiave della posizione.

la

aveano

stra dei francesi; e sull'altura di Pralzen,

che

il

interromperlo.

prescrisse a Soult

di

avvicinare

le

brigate

le

ordine di battaglia, e di schierare le sue truppe

seguente in ciascuna brigata:

primo reggimento spiegato. secondo reggimento

in

colonna

serrata

dietro

alle

ali

reggimento spiegato. 5."

sulle

V artiglieria

ali.

divisionaria innanzi al centro delle brigate e


Dietro a ciascuna brigata, uno o due squadroni di caval-

4. °

leria

158

nemico passando per

pronti a gettarsi sul

gì' intervalli

dei

battaglioni.

Se

5. °

divisione aveva

la

veva collocarsi

in riserva

un quinto reggimento, questo do-

dietro al centro della divisione.

Così era disposta ogni divisione. In tal ordine

marciarono

momento non poteva

Il

assalto.

all'

essere più propizio.

Kutusof, sorpreso di vedersi assalito nel

combinazioni,

si

bei

mezzo

delle sue

occupare fortemente Pratzen:

affretta di

ma

inu-

tilmente; Napoleone aveva fatto attaccare la destra degli alleali,

Sonlt; Kutusof non potè avere che de-

per secondare l'opera

di

boli soccorsi; Pratzen

cadde

sgombrare totalmente dietro

le

l'esercito

Soult ordina

massimo ordine come

quella

in

francesi;

dei

prolungare

l'altura, e

colonne nemiche,

viene eseguito col

potere

in

memoranda

suoi

i

volendo

attacchi

fin

un cambiamento

che

manovre

del-

tutte

giornata,

e

e

le

rigetta

il

nemico

verso Aujezd separandolo dalla sua ala destra.

Lannes, aveva dal lato suo ottenuto grandi successi contro destra del nemico, e

si

era impadronito del villaggio e delle

la

.al-

ture di Blasowitz. Gli

alleali

formano

allora

massa compatta

una

di sostenersi nei villaggi dietro ad Aujezd; cesi

si

avanzano

in disordine,

a

passo di corsa, e

dopo aver perduto

i

la

ma

i

che tenia

battaglioni fran-

massa, rovesciata, fugge

suoi cannoni, fino allo stagno

Ma

il

ghiaccio, troppo debole per sostenere peso tanto formidabile,

si

di Monilz, sul ghiaccio del

rompe,

quale spera

di potersi

salvare.

e tutto, uomini, cavalli, e carri, si rovescia

con orribile

spettacolo. In quanto al resto dell' esercito che cerca di fuggire,

obbligato ad abbandonare tutte lo

le

esso è

sue artiglierie nelle strade che

scioglimento dei ghiacci aveva reso impraticabili. Così

derni*

finì

una

delle più

memorabili giornate dei tempi mo-


159

Osservazioni strategiche e tattiche.

Il

Germania

fu

sul teatro d'operazioni in

austriaci

due

prima

dell'

base

cT

dei

prima che

eserciti russi

Per battere

arrivo

austriaci,

gli

concetto della il

campagna

seguente: battere

gli

battere separatamente

russi;

i

potessero riunire.

si

Napoleone separò Mack dalla sua

operazioni.

Per battere

il

primo esercito russo andò ad incontrarlo

sul-

nemico, Napoleone annuncia l'invio

soli

r Inn. Per ingannare

il

50,000 uomini da Boulogne l'Austria.

Manda

Reno,

al

in

Mack che

esploratori a

confermano nell'er-

lo

rore; e frattanto, protetta da queste precauzioni,

abbandona

Reno

del

le

coste

mezzo

col

dell'

Oceano, e va

marcie

di

nella valle del

che

il

Il

e

Danubio,

governo ed

i

Grande Armata rive

alle

dissi-

masse francesi discendevano

le

alle spalle

dell' esercito austriaco,

prima

generali nemici ne fossero informati.

teatro della guerra abbracciava

comprendeva ad un tempo Il

la

Boulogne

da

concentrazione così ben

di

mulate e cosi bene calcolate, che

di

causa degli armamenti del

il

tutte

Belgio, la

frontiere francesi

le

Germania

teatro particolare delle operazioni della

e

l'

Italia.

Grande Armala, era

formato dalla valle del Danubio. Il

Reno

fu la base d' operazione

soddisfaceva perfettamente alle

della

Grande Armata; esso

condizioni che

per

tali

basi

si

richiedono. Il

corso

elei

fiume presentava un

ostacolo

naturale rispelta-

bile.

Le estremità

della

base

si

ritorio neutro, dall' altra alla

appoggiavano da un lato a un catena delle Alpi.

Strasburgo, Magonza, Schlestadt, Landau, Brisach,

vano punti

La

forti e ripari pei

riva sinistra del

ter-

magazzini,

Reno sino

ai

ospedali,

Vosgi, offriva

presenta-

depositi

una

ecc.

profon-

dità sufficiente ed un paese abbastanza ricco per collocarvi truppe in

accantonamenti. Si

e

trovavano su questa parecchie vie

numerose

materiale.

pei

movimenti degli

di

coramunicazioni

eserciti e

facili

per quelli del suo


— Finalmente

160

teste di ponte di Cassel, di Kehl, e di Uniri-

le tre

ga, cuoprivano tre sbocchi vantaggiosi, e permettevano cito di scegliere fra tre linee di operazione; la

del

Meno,

la

seconda per

le

all'

eser-

prima perla

valle

gole della Selva nera, la terza per

la strada delle città forestali.

Reno,

Il

al

tempo

di operazioni per

impero, formava una base eccellente

dell'

Francia contro

la

la

Magonza presentava una lunghezza

Germania. Da

di circa

Su questa base principale e primitiva Napoleone riunisce avanti, 1. °

vi

corpo

Il

come

lascia

15 giorni dopo

0

(7 ),

portandosi

che veniva da Brest, arrivava

corpi di Boulogne, ed

i

e,

riserva strategica (t):

Augereau

di

a

dell' esercito francese,

suoi depositi d'ogni specie;

i

Basilea

75 leghe.

era

forte

due

di

divi-

sioni; 2. °

I

terzi battaglioni dei

reggimenti che formavano

attivo; questi battaglioni rappresentavano

i

l'

depositi, e

esercito

dovevano

ricevere ed istruire 80,000 coscritti del 1806;

Finalmente

3. °

dini di

guardie nazionali organizzate .sotto

le

due marescialli, Kellermann e Lefebvre, che

l'uno a Strasburgo

Tale è

la

1'

altro a

campagna. Esso

Lech; Augusta forma base. Napoleone

una serie

vi

stabilisce una il

centro e

il

il

operazioni

prima base secondaria sul

Del corpo di Augereau chiamato dal Reno; Di una parte dell' esercito bavarese;

5.°

Dei malati e

feriti

Nel medesimo tempo

del il

questa

primo periodo

della

campagna.

maresciallo Ney viene mandato in Ti-

occupare questo paese

e

cuopnre

base.

d'

di

organizzò una riserva strategica, composta:

2. °

Vial Cours

primo periodo

punto principale

1. °

fi]

di

Magonza.

Poi l'esercito va innanzi; eseguisce

rolo, per

or-

stabilirono

base principale.

intorno ad Ulma, operazioni che costituiscono della

gli

si

art et d' histoire militaires.

il

fianco destro della


161

L' esercito eseguisce poscia una

rendono padrone del corso

dell'

serie

Ino

;

Salzburgo

sinistra,

composta

gica,

Io

sua

centro, Passau Ir

comanda

vi

un' altra

riserva

strate-

delle guarnigioni francesi, una, delle quali, quella

Braunau, è portata

tempo

il

la

dritta.

generale Lauriston

Il

di

la

stabilisce

vi

seconda base secondaria; Braunau ne forma

che

operazioni

di

esso

a

6000 uomini

e

composta

medesimo

nel

di truppe bavarese.

maresciallo Bernadotte viene mandato nel territorio di Salz-

Il

burgo, per cuoprire

il

nuova base.

fianco dritto di questa

Finalmente, l'esercito arriva sul Danubio a Vienna. L'Imperatore

stabilisce la terza base secondaria, e vi

vi

sciallo Morlier col

maresciallo Davoust viene mandato

Il

cuoprire

la

pone

il

mare-

suo corpo.

base del lato

verso Presburgo per

Ungheria.

dell'

Una base accidentale era slata stabilita sul principio della campagna tra Francofobe e Vurzburgo sul Meno. Ivi l' imperatore, col mezzo di marcie di concentrazione, riunì tre corpi; quello di Bernadotte, quello di

Le

Marmont, ed

Sul

2. °

Da Stoccarda ad Anspach;

3. °

Parallelamente

4.1 Sul

Beno;

a

al

Danubio; da Donawert ad Ingolstadt.

Lech.

linea principale di operazione fu la strada da

Augusta

a Vienna per tre

bavarese.

fronti d'operazioni furono le seguenti:

t*

La

il

ciò eranvi

e

Strasburgo

Braunau, prolungandosi ad Olmùtz. Ol-

strade laterali ed

il

Danubio.

La lunghezza totale della linea principale

di operazioni era di

circa 180 leghe, con una base principale di 75 leghe, e tre basi

secondarie Voi.

P.

II

La

e

25

di 2.

via di

a

30 leghe

VII.

Fig. a

l.

a

).

Punti strategici erano

Beno, sul Danubio, e II.

media. (V. Tav.

comunicazione della base accidentale col Beno, venne

assicurata per Magonza e

Vol.

in

1

Parte 2* Stor.

sull'

Manheim. le

capitali delle provincie;

Inn;

la

i

ponti

su

capitale dell'impero, Vienna.

dell' Art. Milit. 21.


-

162

Obbiettivo finale divenne Austerlitz. Portati fitta

eserciti sul

gli

campo

Napoleone appro-

di battaglia,

delle accidentalità del terreno per la disposizione delle sue

truppe, scorge Pratzen chiave di posizione, divide in due parti

La

1'

esercito nemico, e

le

dirige

vi

suoi sforzi,

i

batte separatamente.

completa e sua.

vittoria è

Jena e Auerstaedt.

Napoleone aveva concepito tutti

disegno di formare una lega di

il

piccoli stati germanici renani, sotto

i

razione del Reno, sulla quale

nome

il

Confede-

di

avrebbe esercitato non lieve

egli

influsso.

La Prussia cose interne

si

di

commosse

Germania;

a questo intervento e più

si

commosse

straniero

nelle

allorché seppe che

in trattative negoziate tra Napoleone e V Inghilterra, quegli avreb-

be ceduto al

a questa

Annover che

aggregato

di fresco era stato

regno prussiano. Si corre alle

T

1'

armi;

la

Russia

promise soccorsi

Inghilterra di danaro; e la Prussia cominciò

Sassonia,

di

uomini;

coir invadere la

cui elettore fu costretto a somministrare un contin-

il

gente di 20,000 soldati; l'elettore di Assia Cassel doveva fare

al-

trettanto.

Uno dano

de' nodi principali della catena di

Boemia,

la

Fichtelberg,

il

di divisione tra la

Boemia,

la

nodo centrale che appartiene d'Europa,

si

Sassonia, e

la

Boemia

altro

i

nome

seconda,

al

di

continentale 1'

una verso

Erz Gebirge, separa

nord-ovest, separa

il

Elba dalle sorgenti del Meno e dal bacino della Verrà,

affluente del Weser. l'

la

il

Da questo

Baviera.

staccano due catene di second' ordine;

dalla Sassonia;

dell'

la

grande catena

alla

l'est, traversata dall' Elba, sotto

bacino

montagne che circon-

trova precisamente nel punto

si

Da un

Iato essa

territorj di Assia Cassel e di

chiude

la

Sassonia, e

dal-

Vurtzburgo. Questa catena,

coperta in parte dalle foreste della Turingia, è una buona linea di difesa contro gli attacchi provenienti dalla Franconia; e

ser-


virebbe ugualmente a cuoprire dell'

bacino

dal

diretta

un' offensiva

Elba contro quello del Meno.

L'esercito prussiano, avendo barriera naturale, stendeva la

163

sinistra appoggiata a questa

la

suoi

i

accantonamenti

1'

tra

modo seguente: 20,000 uomini, sotto il comando

Elba e

Saale; ed era disposto nel

Un corpo

di

Ruchel formava

la

che costituiva

uomini,

50,000

di

dal re, e sotto di

lui,

dal

duca

torni di Erfurl, ed occupava stra, affidata ai

principe

di

Weimar,

La

riserva,

si

cifra

alla

sini-

circa 50,000 sassoni-

di

cuopnva l'estrema

comandata dal principe Eugenio uomini

150,000

di

La

Erfurl, e Gotha.

berg, trovavasi ancora lungo V Elba. Tutte queste

devano

comandato

era

trovava nei din-

Boemia. Un corpo distaccato, sotto

ordini del generale Tauenzien,

Schleìtz.

centro" ed

il

Brunswick,

Hoenlohe,

di

prussiani, s'appoggiava alla gli

generale

del

dritta ad Eisenach. L" esercito principale, forte

sinistra

a

Vurlem-

di

forze

ascen-

indipendentemente

circa,

dalle milizie e dai battaglioni di guarnigione.

Dirigevano questo esercito, bello e ben disciplinato, vecchi generali

che

il

ra dei sette

re aveva cercalo tra gli avanzi della gloriosa guer-

bisogna

incapaci totalmente a

anni;

di tanto

mo-

mento. L' esercito francese era pronto in

prussiane.

ostilità

Il

Davoust,

nadotte,

Germania

a rispondere alle

composto dei cinque corpi

grosso,

Ney, e Lannes,

di Ber-

e

della cavalleria

la

guardia, sotto Le-

febvre, pigliò la strada di quest' ultima città;

Augereau partì da

Murai,

si

raunò

Francoforle

Soult,

tra

per

Coburgo

minacciare

destra; Mortier affrettava

la

e

la

Bamberga;

strada di Cassel, poi

formazione

della Vestfalia; Luigi Napoleone,

fini

gallobatavi, prese cito

si

Prussia. e

il

Poteva operare dalla

sua

sinistra,

invece agire in massa

con

ai

con-

15,000

grande eser-

uomini.

Napoleone per portare

da Vesel sulla Vestfalia, locchè

assurdo; poteva

Olanda,

direzione di Vesel; per cui

partiti si offrivano a

ripiegò a

si

un ottavo corpo di

elevava alla cifra di circa 180,000

Tre gonza

la

di

re

di

la

guerra

sboccando

da

in

Ma-

sarebbe slato consiglio al

centro per

la

strada


finalmente aveva

Eisenach su Cassel o Lipsia;

di

gettarsi

massa dalla

in

164

per girare

dritta

la

nemi-

sinistra del

la

facoltà

co, tagliare ai prussiani la via di Berlino per Hoff e Gera,

come

aveva tagliato Mack

a

da Vienna

Donawerlh,

pel

e Melas

Ma-

rengo. Era evidente che quest' ultima manovra non solo era

ma

migliore,

ben anco V unica ragionevole

Per evitare

due

che

menti

quello

parliti;

francesi,

prima che aspettare

piombare

di

allorquando

si

nemico

il

trovavano

la

loro

sinistra

alle

a raggiungere

i

in

non

se

accantona-

Franconia

ma

centro sotto

dritta

Erfurt,

Schleitz;

e

sull' Alta

essi

avrebbero avuto sarebbero andati

;

monarchia poteva

sino ad

salvarsi.

Eisenach, restrinsero

lasciarono

il

nei

isolala

sinistra

la

a

Na-

per

tre

quanto occorreva precisamente

era

Saal,

Napo-

dell' Austria.

Slesia

la

russi sull' Oder, e la

invece colla

dintorni di

sparsi

frontiere

sicura su Dresda e

la loro ritirata

loro

agli

difensivamente, concentrali

leone avrebbe potuto batterli di fronte;

corsero

prussiani

ai

addosso

raccogliessero tra Coburgo e Bamberga; oppure di

si

appoggiando

Ma

(I).

non restavano

catastrofe

la

la

poleone.

Era punti del

disegno

duca

di

Brunswick

di

superare

Meno, ove immaginava che Napoleone sarebbe rimasto

difensiva a

del

sbocchi della Franconia, affine di piombare sulla linea

gli

;

V

ala sinistra

avrebbe marciato per

Bayreuth, passando per Mùnsehberg;

conduce da della

vallala

menti della

si

Erfurt a Vurtzburgo;

la

Fulda e della Verrà.

Da

scorge

posizione,

come stranamente e

Da

il

quale

si

centro, per quella che

il

dritta

finalmente

idee e da

tali

giudicasse

era

sulla

strada da Hoff

degli antecedenti di Napoleone.

credere che quel capitano

ti]

si

la

del

per

tali

la

movi-

carattere,

Infatti,

come

precipitato colla rapi-

qui in avanti, questa narrazione è tratta o riassunta in molta parte

dalla Vie polilique et militaire de Napoléon, raccontóé

opera del Jomini;

par

lai mènie-, la

quale è


665

dita dell'aquila contro le forze riunite dell'Austria e della Russia,

sarebbe addormentalo dietro

si

isolate

una

di

motivi

esistevano l'

potenza

cità

rinunciò

tolse

all'

dell'

nemico

il

ma

Saggio era questo concentramenlo;

di

nemico

a

Giunto

a

quesl' ala

saputo

e

ad Erfurt, Napoleone adottò subito

suo

il

partito.

ma

egli

Combinò

il

si

portavano più

suo piano

in

alto

;

guisa da separare

in

cuore della monarchia prussiana, da

A

collocarsi fra essi e l'Elba.

agendo

dir vero,

lo

in

suo esercito penetrò

Soult e

ovest,

sue;

le

al

numero,

e

Augereau,

Sassonia per tre strade;

centro,

parliti

e per-

strade

Franconia. in

Murat,

si

a

dritta,

portarono da Bayreuth

Bernadotte,

marciarono da Bamberga per Cronach su Saalburgo;

Lannes

le

quali, in caso di rovesci,

le

Ney ed una divisione bavarese

per Hoff su Plauen;

da

modo sulle ma potea

in tal

avrebbe coperto

JNordhalben, e di Coburgo,

avrebbero ricondotto Il

all'

nuli' altro;

loro esercito dal

il

pericolo, perchè aveva superiorità di

chè ripiegandosi da Gera di Hoff, di

il

voleva annientarli.

girarli alla loro sinistra,

loro comunicazioni, era un esporre alquanto farlo senza

al

Un generale

nemici e

i

sue idee

sinistra

che conduceva

quanto era avvenuto intorno

ivi

ordinario sarebbesi contentato di battere le

suo eser-

suo scopo.

il

Bamberga,

il

fronte.

di

battaglia, e lasciare scoperta la via

raggiungere

il

sua sempli-

la

esso doveva eseguirsi

sinistra a Hoff, invece di richiamare

corpo

su Coburgo,

offensiva, e deliberò di concentrare

cito presso Veimar per aspettare

sulla

forze

a

allorché

Austria?

de' francesi

che provava tutta

da un' illusione

si

;

movimenti

notizia dei primi

duca

innanzi

soprattuto

tanto forti di agire vigorosamente prima del-

arrivo dei russi e del risvegtiamenlo Alla

Meno

al

second' ordine,

di

da Schweinfurt, presero

Davoust,

e a la

sinistra,

loro

di-

re/ione per Coburgo e Graffentbal su Saalfeld. Il

principe di Hoeulohe

scoppiato dal lato suo;

s'

era accorto che

ma non avendo

nato duca di Brunswick sulla necessità

I'

uragano sarebbe

potuto convincere di

I'

osti-

rinforzare questa parte


— della linea,

I*

166

non andava incontro ad alcuna

francese

esercito

seria resistenza.

primo sconlro ebbe luogo

Il

il

Un

dì 8 ottobre 1806.

mento prussiano, che voleva difendere

la

distacca-

Saal a Saalburgo. fu spo-

stalo da Murai. All' indomani, la colonna del centro francese, pro-

seguendo

suo cammino, trovò a Sehleitz

il

Bernadotte

il

di

Tauenzien;

una vittoria poco con-

assalì, e riportò su di esso

lo

corpo

trastala.

La sinistra cominciò essa pure con buon esito zioni. di

10 Lannes assalì a Saalfeld

I!

giovane

motore

si

di

imperatore

la

il

nemico giurato, perchè

Prussia.

la

era aspettata maggiore resistenza.

si

Leuthen,

ria di Federico, di Seidlitz, di

concepire

di

prima vittima. Dopo essere stato

Napoleone ne divenne

credeva pernicioso per L'

principe Luigi,

fece uccidere. Visse da prode, morì da eroe. Pro-

della guerra, ne fu la

ammiratore

Il

non volendo sopravvivere all'onta

belle speranze,

di

una disfalla

a

sue opera-

Hoenlohe, comandala dal principe Luigi di Prussia. Essa fu

battuta e perdè mille uomini e trenta cannoni.

lo

le

l'avanguardia dell'esercito

di

Praga,

gli

La memoaveva fatto

più alta idea di questo esercito; talché aveva detto

Magonza ad uno

de' suoi

ufficiali,

avrebbe assomigliato a quella disingannarono; esse erangli

d'

di

che questa campagna non

Ulma. Queste prime

buon augurio per

la

vittorie lo

campagna;

comprese che avrebbe vinto facilmente Y esercito prussiano, quale non mostrava

bastante solidità per sostenere

il

peso

di

il

un

grande rovescio. Sino dai primi momenti sare

la

i

francesi erano riusciti ad oltrepas-

sinistra dei nemici pervenendoli a

Gera

il

giorno

trattava di tagliarli fuori intieramente dalla loro linea di zioni

A

tal

uopo,

la

grande conversione

sinistra de' francesi servì di

di

lutto l'esercito.

Il

13

leria leggera

padronirono

solamente, di

si

si

perno ad una

occuparono

sizione seguente: Davoust, Bernadotte, e Murai

12;

opera-

colla

sua

la

po-

caval-

portarono su Naumburgo, ove s'im-

magazzini considerevoli destinati per l'esercito

prussiano; Soult era

in

marcia da Gera su Jena, ove già trova*


Ney arrivava

vasi Lannes;

a

Roda; Augereau a Kahla; una

divi-

sione bavarese fiancheggiò la destra stabilendosi a Plauen. I

Weimar, non sospet-

prussiani, concentrati nei dintorni di

tarono delle manovre napoleoniche se non che dopo scita;

ma

finalmente vedendo che

i

erano

francesi

la loro riu-

già

padroni

della strada che da questa città conduce a Lipsia, ed inoltre dei

magazzini

Naumburgo, decisero

di

lohe,

incaricato

pellendorf

di

Ruchel che retrocesse

nemico

Brunswick,

coli' eser-

principe di Hoen-

Il

cuoprire questa marcia, stette presso Ca-

di

sull' altura

lasciare al

di

andarono verso Suiza.

cito principale, se n'

per rigua-

di porsi in ritirata

dagnare r Elba prima del nemico. Nella sera del 13, il re ed il duca

a

Jena; aveva

tempo

il

per sostegno

Weimar. Napoleone

il

corpo di

guardò bene di

si

di sottrarsi; già intercettategli le co-

municazioni, deliberò di consumare

sua

la

dandogli bat-

ruina

taglia.

Sebbene

la

gola di Jena, per

la

quale

dovevano

francesi

i

sboccare, fosse assai ardua, non era un ostacolo per coloro che

avevano superato spingendo l'

la

il

San Bernardo

vanguardia

cima

vedeva accampalo su esercito

si #

la

e la roccia

Tauenzien

di

Bard; Lannes,

verso Jena,

aveva

avuto

audacia di arrampicarsi sulla montagna di Landgrafenberg, e

di collocarsi sulla

il

di

in

faccia

tre linee.

all'

esercito

prussiano che

fosse diviso; credeva che combattesse riunito secondo

sistema di Federico. Affrettava

la

marcia della sua guardia, e

fece arrampicare, a dieci ore di sera, per

un sentiero molto

aspro, sull'altopiano di Closewilz. Soult seguiva da rivò nella notte a dritta di Napoleone, ed

Ney serenò

si

Napoleone ignorava che codesto

a

Augereau

vicino;

ar-

alla sinistra.

Roda.

Credendo che tutto l'esercito del re si trovasse riunito in quel punto, e che la sua sinistra si stendesse nella direzione di Apolda, Napoleone diè ordine a Bernadotte di marciare a Dornburgo,

a

Davoust

di

ripiegarsi

della Saal su Apolda, affine di

nemica

da

Naumburgo per

piombare

sull'

la

sinistra

estremità della linea

e prenderla di rovescio. Murai, colla sua cavalleria

leg-


168

giera, si riunì a Jena al grosso dell' esercito.

Codeste disposizioni

ma

erano buonissime nella supposizione surriferita; previsto che

burgo,

il

avrebbe voluto

re di Prussia

saputo che Bernadotle

e si fosse

poleone non avrebbe esposto

se

a sostenere

mandalo Bernadotte

l'urto del grosso del nemico, nè

Naum-

era già arrivato, Na-

vi

da sè solo,

Davoust,

fosse

si

per

farsi strada

a passeg-

giare a Dornburgo, ove riusciva inutile a sè ed agli altri.

All'alba del 14 s'ingaggiò stata fredda; una fitta

vedeva il

a

due passi

;

combattimento. La notte era

il

nebbia offuscava

e ciò fu doppia

nemico non poteva discernere eh'

ordine

montò

un anno, quello

fa

di

Mack

lasciasse passare

si

La vanguardia

cuoprirebbe

via. Il

disonore

di

del principe di

Hoenlohe

dalle gole di cui teneva ancora la tesla;

«

Sol-

che

corpo

lo

»

1

snidala da Lannes

fu

francesi

i

in

Esso non

era a Ulma.

lo

combalte più se non che per aprirsi una

si

comunicazioni,

sue

dalle

tagliato

è

vi

perchè

a cavallo, e pas-

fronte della divisione Suchet, esclamò:

alla

dati! L'esercito prussiano

come, or

pei francesi,

non fossero ancora

essi

altopiano. Alle 8, Napoleone

sull'

sando innanzi

non

l'orizzonte;

fortuna

presero

po-

sizione su due linee tra Lutzerode e Ctosewitz. A!

rumore

di

questo combattimento, Hoenlohe levò

da Capellendorf, e

si

avanzò contro

Per due ore, Napoleone so, limitandosi a

si

mantenere

il

il

nemico

contentò

di

a

il

campo

Vierzehnheiligen.

questo piccolo succes-

combattimento

fino

all'

arrivo della

sua cavalleria e dei tre corpi che aspettava. Ney, per un deplorabile eccesso di zelo, scontento di essere in

Augereau,

si

riserva

dietro

ad

slanciò innanzi, con 3,000 uomini scelti, granatieri

e volteggiatori, ed assalì la linea

prussiana di Vierzehnheiligen;

fuoco del nemico; e costrinse l'im-

sostenne per un'ora tutto

il

peratore

da Lannes. Questo attacco permaturo

a

farlo sostenere

doveva tanto più irritare Napoleone

sempre che via,

in

quanto che supponeva

tutto l'esercito del re fosse su

essendo finalmente sboccate

gereau, egli fece dare

il

le

quel punto.

Tutta-

colonne di Soult e di Au-

colpo di grazia

;

Soult

si

precipitò sulla


— heiligen,

La

Hoenlohe, Ney e Lannes

di

sinistra

169

verso Vierzehn*

ceutro

al

Augereau su Iserstedt.

vittoria

non rimase più dubbia;

tutta

la

siani piegò, e fu posta in piena rotta. Ruchel, arrivando

mar

chio da scorgere che

le

non ebbe

dalla fatica,

colla riserva affranta

il

prus-

dei

linea

da Vei-

colpo d' oc-

cose erano in troppo cattivo slato per-

ch* egli potesse rimetterle co' suoi 20,000 uomini. Invece di limitarsi

cuoprire

a

la

pegnarsi contro

il

Hoenlohe, ebbe V imprudenza d'im-

ritirata di

grosso dell'esercito nemico;

dere di fianco, andò invece ad assalirlo

medesimo gravemente

egli

che aumentare

le

perdite de' prussiani;

inseguiti, furono rigettati di sotto di

La sua

ferito.

di

al

Weimar. Questa

città

i

disfatta

potendolo pren-

Fu rovesciato;

non fece se non vivamente

fuggiaschi,

dell' llm,

e,

fronte.

di

che passarono al

venne occupata dai francesi nella

sera slessa della battaglia, a sei leghe dal punto in cui la lotta era cominciata.

Mentre riportavasì

la

vittoria di Jena,

e

era posto in marcia,

si

Freyburgo. Questo esercito,

posto

di

cinque

il

13, per

di circa

comandate

divisioni,

stra

-

come dicemNaumburgo 60,000 uomini, era com-

ordinarj successi contro V esercito del re,

mo,

Davoust otteneva il

quale,

giungere a

dai

generali

Schmellau.

Wartensleben, principe d'Orange, Arnim, e Kuhneheim. La prima apriva

la

marcia; quest'ultima

La divisione Schmeltau

si

la

chiudeva.

avanzò

fino a

Gerstedt;

ricognizioni, spinte verso

la

gionieri su di una simile

ricognizione condotta

e

le

stretta di Kosen, fecero alcuni

da

sue pri-

Davoust.

Il

Brunswck, conscio della presenza del corpo di questo maresciallo a Naumburgo, persisteva a credere che le truppe vi-

duca

di

cine altro non fossero se non che un distaccamento di partigiani;

ed

luogo

in

Kosen,

lo

di

far

avanzare nella stessa sera Schmettau

visioni tra Eberstedt e Ranstet; stedt. Sì cito,

che

Vol.

II.

fin

a

lasciò nella sua posizione, e fece serenare le altre diil

quarlier generale era ad Auer-

poco dubitavasi della sorte la

la

quale minacciava V eser-

regina stessa vi rimaneva in

Parte 2 a Stor.

dell' Art. Milit.

22.

mezzo con una

sicu-


— inconcepibile;

rezza

170

re provò fatica a deciderla di

il

tornare a

Weimar. Intanto

il

duca di Brunswick, informato dell'esistenza

corpo francese ceva

di

un

sapendo che una strada condu-

e

altopiano di Kosen direttamente a Freyburgo, sperava

dall'

giungere

Naumburgo,

a

questa

a

senza essere obbligato di aprirsi

città

Diè ordine per V indomani posizione sulle alture

di

divisione Schmettau

alla

Kosen, e

di

proteggere

la

la via,

pigliare

di

marcia delle

altre divisioni che l'avrebbero seguita. Ciò sarebbe

andato be-

nissimo per sottrarsi, qualora Davoust fosse rimasto immobile a

Naumburgo; ma supponendo pure che V salvato con questa marcia

esercito del re

principe di Hoenlohe abbandonalo con 50,000 uomini in al

fosse

si

occulta, che cosa sarebbe avvenuto al

grande esercito francese? Se

mezzo

voleva uscire furtivamente dalla

si

trappola, bisognava almeno prescrivere a Hoenlohe di marciare

sua fanteria, per raggiungervi

alla notte su Suiza colla

il

dere tanto più sicura V operazione. Questo mezzo era potesse salvare V esercito dalla distruzione che

lo

re, e ren-

solo che

il

minacciava. La

divisione Tauenzien, e tutta la cavalleria di Hoenlohe avrebbero

dovuto rimanere cia,

e,

stati

i

alla

soli

al

campo

peggio,

di

Capellendorf per cuoprire

dieci battaglioni

i

compromessi; malgrado

appresso pigliare

la

ciò,

la

mar-

Tauenzien sarebbero

di

avrebbero potuto

strada di Erfurt, od anco seguire

il

il

di

re per

quella di Eckartsberg.

Da qui

si

vede che

il

duca Brunswick sapeva benissimo met-

tere un esercito nelP imbarazzo,

ma non

avvisare ai mezzi di sor-

tirne.

L'esercito del re cui la

mosse

all'alba del giorno; la nebbia, di

abbiamo parlato, ne contrariò

e ritardò

divisione Schmettau, arrivando presso

contrò

la

la

ad

marcia. Tuttavia,

Hassenhausen,

in-

divisione Gudin che Davoust aveva fatto marciare nella

notte per assicurarsi di

si

il

mezzo

di

sboccare

il

dopo

dalla gola

Kosen. Un'ora sola di rilardo e tutto sarebbe stato finito;

le

truppe francesi, ammassate nella strada, non avrebbero mai potuto uscirne, e, senza dubbio, sarebbero state malmenate.


— corpo

Il

171

Davoust componevasi delle

di

Gudin,

divisioni

tre

Friant, e Morand.

Tornato pose

dall'

Bernadolle

a

deferì persino

gli

a

Vigilia

alla

cevuto ordini

alle

comando

tuto marciare assieme; a Bernadette.

polosa,

si

lo

ma

dei due corpi. L' ordine di Berthier

questa frase non

fu

inutile,

ed

egli

l'esito della

battaglia,

come

la via di

punto

ripetuta

stata

Camburgo. Tale

di

compromettere

poco vedremo.

tra

re di Prussia, andato alla divisione

la

era

Schmettau,

di

avanzarsi con 2500 cavalli per caricare

avrebbero potuto sboccare

samente

colla sua

siili'

irritato

e

nebbia che impediva scorgere quauto accadeva,

Blùcher

co-

po-

suo collega potè dirgli

il

prese

ostinazione, diffìcile a spiegarsi, fu sul

Il

primo corpo,

attenne letteralmente all'ordine che aveva ricevuto di

marciare su Dornburgo. Tutto ciò che

per

il

avesse già raggiunto, avrebbero

Questo maresciallo, con un'esattezza troppo scru-

per convincerlo

Davoust e

ri-

per Kosen su Apolda, e

lui

Davoust prescriveva effettivamente che se

mandato da Bernadette,

ed avendo

ricognizione,

due del mattino, Davoust pro-

marciare seco

di il

sua

dalla

imperatore

incaricò

truppe che

le

altopiano. Gudin arrivava

colonna presso Hassenhaussen

la

;

preci-

cavalleria

leggiera francese s'incontrò con quella ben superiore di Bliicher, e fu respinta;

ma

suoi quadrali.

Il

re

la li

brigata Gaulhier ebbe

tempo

di

formare

i

fece caricare; l'artiglieria posta sulla strada,

sostenuta dalla fanteria, rese vani

lutti

sforzi

gli

di

Bliicher

e

de' suoi squadroni.

Questa resistenza inaspettata spaventò egli

voleva schierare

duta della nebbia.

tendeva che lante, e

i

Il

1'

duca

e del principe d'

poiché

il

non aver

si

Bronswick; la

ca-

francesi non avessero là se non che un corpo vo-

che bisognava rovesciarlo nel burrone

e

di

ed aspettare

vecchio generale prussiano Mollendorf, pre-

dividendo quest'opinione, die ordine

ben

il

esercito in battaglia

Orange

di

di

alle divisioni

passare

il

burrone

era deciso di prendere V iniziativa, fu

Kosen. di

Il

re,

Wartensle-

di Auerstedt;

grave

fatto eseguire codesto passaggio nella notte;

errore 1'

eser-


sarebbe arrivato

cito prussiano

172

ordine sulle colonne francesi

in

in marcia.

Wartensleben, che giunse per primo, sinistra

salì la

Gudin.

di

cesi,

con tanta

andava diradandosi. i

carica

la

momento

Il

al

destro

fìanc®

quanta era permessa

vivacità

a dritta ed as-

tempo stesso Blùcher, essendosi

Al

avanzato su Puncherau, diè

formò

si

de' fran-

nebbia che

dalla

era decisivo. Davoust, ponendo

suoi quadrati a scacchiere, secondato da Gudin e dal contegno

eroico della sua fanteria, respinse parecchie cariche consecutive.

Blùcher ebbe

cavallo

il

pertutlo fierissima

ucciso;

suoi

i

resistenza, presero

squadroni, trovando dadisordine

in

strada di

la

Eckarlsberg.

V

arrivo

terminò

da questa truppe della d'

collocò

si

fu bentosto

assalilo

dritta,

alla

successo su questo punto.

il

Gudin

parte,

Friant, che

divisione

della

assicurare

di

Sbarazzato dalle

alla sinistra

Wartensleben; Schmettau, che aveva già perduto metà

di

gente, venne

sua

sostenuto

due

ai

principe

dal

fianchi

Orange.

Erano

nove;

le

duca

il

Brunswick decise

di

salto generale contro la sinistra, e

sione Wartensleben.

Gudin

L' irremovibile

questo nuovo sforzo, malgrado

la

pose

si

dare un as-

di

alla testa

stette

della

fermo contro

sproporzione del numero. L'at-

tacco venne eseguito fiaccamente, sebbene con coraggio; siani

curavano troppo

distanze,

come

siepi, ai

piccoli

Hassenhausen, garono; ferito

e

li

il

siana esitò,

si

tempestavano

ed

ai

di palle.

i

prus-

loro alineamenlo e le loro

giardini

dietro

alle

che circondano

Parecchi battaglioni pie-

Brunswick, volendo ricondurli innanzi, fu

di

Schmettau toccò

la

stessa

arrestò,

ma non la

verso

piano, e

si

diresse

di

truppe fresche ed

la

la

linea prus-

retrocesse. Gudin stava per soc-

Morand comparve

divisione

rinforzo

Warten-

sorte;

cavallo ucciso. Privata de' suoi capi,

combere, allorquando

siani, respinti

il

francesi, rannicchiati

I

salici,

fossi, ai

mortalmente;

sleben ebbe

conservare

parala.

alla

duca

il

di

divi-

sinistra

francese.

elettrizzate

da Hassenhausen,

si

fu

sull' alto-

Questo potente decisivo.

I

prus-

arrestarono più addietro;

si


— tentare

decise di

La foga del principe

formidabile

che

fronte

ruppe più volte innanzi

si

francese

la fanteria

arrestato dalle baionette incrociate, esposto a pelo, mitragliato dalle batterie,

non potè impedire

Friant, dal

più forte

si

salva-

sino a Tauchwitz, ed

oltre-

nemica.

libero dall'assalto della cavalleria,

fu

Rehausen.

re,

Il

che

ed aveva

degli assalti,

Irovalo

era

si

avuto

da

contro

la

francese;

sinistra

fianco dall' artiglieria e dalla fanteria riuscì

a

impossibile

Morand

d'

di rimettere

impadronirsi

di

per

prenel

medesimo una

ma

battuto

di

posta sul Sonnenberg,

gli

combattimento, e

il

si

tutto

un cavallo, mo-

ucciso

strava sangue freddo pari a coraggio; diresse egli della riserva

che

ad Auerslaedl.

e parte

della linea

Appena Morand cipitò su

brucia-

medesimo,

principe, ferito egli

il

suo, penetrava

lato

la sinistra

presentava;

gli

fucilate a

disordine de' suoi squadroni

il

rono parte verso Neusulza

passava

per quadrali

truppe di Moranrì, disposte a scacchiere

le

di battaglioni.

parte

mat-

al

principe Guglielmo eseguì con coraggio parecchie cariche

Il

contro

alla

sforzo di caval-

che era così male riuscito a Blùcher

leria pari a quello

tino.

uno

francese

sinistra

sulla

173

Rehausen.

Il

impedire

d'

disordine e

confu-

la

sione cominciarono ad introdursi nella fanteria prussiana.

momento

di

dare

colpo decisivo. Le alture di Eckartsberg dominavano

la

sini-

Davoust giudicò allora che fosse giunto il

stra del

stesso

il

nemico punto

;

P impadronirsene, era un guadagnare

lattico e strategico del

campo

chè era un insignorirsi della strada diretta dere P ultima linea

ritirata al

di

marciò per Tauchwitz Nulla

potè

resistere

Mollendorf, ferito il

di

suo ultimo nucleo

e

il

il

burrone

tempo

di battaglia, per-

Freyburgo e un chiu-

di

nemico. La divisione Gudin

alP impetuosità palla, rimise

di riserva

combattimento; alquanto

al

vi

Gernsledt, quella di Friant per Lisdorf.

tacco di Ekarlsberg, non

mettere

il

il

le

loro

urto.

Il

vecchio

a Kalkreuth;

non avendo potuto arrestare P

aveva più

profondo

del

comando la

minima speranza

sue truppe passarono di Auersledt.

in

di

ma atri-

disordine


— ignorando

re,

Il

ordine che

disfalla

la

ritirata

la

174

principe

del

eseguisse

si

verso

esercito

eseguito

la

ore

del

mattino da Naumburgo, e giunto

sei,

poteva ancora sboccare di

di

mela

ogni

quanto era

di

Tuttavia,

che fiancheggiano contro dei

portare

la

fu

V onore.

»

non che

fuori di

le

re, e

il

a

notte

difficile,

dintorni

nei

di

Weimar,

e V in-

corpo le

Hoenlohe,

di

terminarono

truppe prussiane che

di

sbanda-

si

lato.

battaglia

I

«

Tutto è perduto fuorché

Sebbene ballulo da un corpo inferiore 324

generali.

combatlimento,

principe Guglielmo,

i

i

metà,

della

inesperienza delle sue truppe

all'

10,000

uecisi o feriti,

ufficiali

Gu-

Federico

Auerstaedt.

di

come Francesco

dire

noi polè attribuire se non che e de' suoi

Ire

alture,

fra

T esilo della

polè

sopra Sulza, assalire

a

Camburgo verso

comparsa inopinala su quelle

del

disperazione

glielmo

a

certa disianza la strada di

a

fuggiaschi

rono da ogni Tale

sua

la

Parlito

di fare.

borro della Saal è molto più

il

che non arrivò se

guisa

Apolda.

grado

in

preferi di conlinuare la sua marcia

ritirala. Egli

Dornburgo, ove

verso

rovina

la

sarebbe siala compiuta, se Bernadolte avesse

del suo

tagliargli

Hoenlohe, diè

di

Weimar;

marescialli

Brunswick

uomini

e Mollendorf,

il

generali Scinmettan, Warlensleben, feriti od

che se avevano manovrato male, avevano com-

uccisi, attestano

battuto eroicamente.

La divisione Gudin ebbe da sè sola 5500 uomini e 130 ciali

fuori

sentava

la

combattimento;

di

metà dei presenti;

perdita

contegno intrepido eh' essa oppose mico. Davoust, e

ed acquistarono

tutti

luzione, offrì

una

così splendido.

lotta

tanto

Napoleone

relazioni prussiane gli

vittoria col

sangue

di

all'

meglio

il

successivi del ne-

ammirazione

di

gloria,

dei

mili-

Nessuna giornata delle guerre della rivosproporzionata

durò

Davoust* che considerava sulle le

agli sforzi

provar

soldati, rivaleggiarono

incontestabili

diritti

tari e della posterità.

suoi

i

potrebbe

nulla

uffi-

enorme, perchè rappre-

con

un

successo

fatica a credere ai rapporti

prime assai

mostrarono

7000 prodi;

la

ma

esagerati, e di cui

moderazione. Comprò

la

fortunatamente buon nu-


— 175 — mero nelle

di essi

era ferito leggermente, e più della metà ne rientrò

file.

La notte che segui questa doppia battaglia, non fu meno fatale ai prussiani della battaglia medesima. I corpi si calpestavano, s'incrociavano, si

si

addossavano,

disperdevano; non mai

si

era vista scena tanto deplorabile. Gli uni presero

Erfurl;

altri

quella di Golleda;

grosso

il

la

strada di

dell' esercito

giunse a

Sommerda, ma in una confusione orribile. Una sola giornata decise della sorte della monarchia prusCaddero

siana.

in potere dei francesi

campagna, 25000

Non

60 bandiere, 200 pezzi da

prigionieri.

ostante, Napo!eone

non

avanzi

respiro agli

lasciò

dei

la campagna contro la Prussia venne portata al suo termine come accennammo nel Sunto Storico. Osservazioni. Il concetto della campagna contro la Prussia fu

nemici; ed

di

in

breve

penetrare in Sassonia ove

fianco sinistro, porsi fra le

il

trovavansi

comunicazione,

loro linee di

prussiani, girarne

i

mantenendo

e

il

l'Elba, intercettando

esercito e

loro

proprie

le

che

mettevano nella Franconia.

L'imperatore

e Schwéinfurt; poi,

il

Reno. Nel me-

sboccando

tre

in

Bayreuth,

colonne improvvisamente,

compiè

il

suo piano strategico.

teatri delle operazioni era limitato al settentrione dal

Nord

del

sul

suo esercito a Bamberga,

girò \n sinistra dei prussiani, e Il

nemico

attirò l'attenzione del

desimo tempo concentrò

e dal

mar

Baltico;

al

mare

mezzogiorno dalla frontiera neu-

tra austriaca, indicata in parte dalle

montagne

della

Boemia; a

ponente dal Reno; a levaute dal Niemen, frontiera estrema della Prussia.

La base cia,

pei francesi era

il

da Wesel a Magonza; e

ancora

Le

la

Grande Armata dopo

linee di difesa successive

di Turingia, la

La

Reno, frontiera naturale della Franil

Meno, la

nella

campagna

dei

cui valle si trovava

del 1805.

prussiani,

erano:

i

monti

Saal, V Elba, la Vistola, e Y Oder.

linea di operazioni pe' francesi, era la strada

a Berliuo per Francoforle.

da Magonza


176

La prima fronte d'operazioni era clinava sulla Saal; la terza

Naumburgo;

la

era

quarta girava

sul

Meno;

parallela

attorno

nire perpendicolare alla Saal, al

a

alla

la

seconda s'in-

Saal,

da Jena a

Jena e tendeva a dive-

momento

delle battaglie di Jena

e di Auerslaedt.

La marcia per penetrare marcie strategiche

in

Sassonia, sta nella categoria delle

di fronte. Si eseguì,

come

si

disse, su tre co-

lonne. L'esercito prussiano era concentrato dietro alla catena di

montagne

che

della Turingia,

gli

serviva di linea di difesa. L'im-

peratore fece dimostrazione per richiamare l'attenzione dei prussiani verso la loro dritta all'

;

poi concentra

rapidamente

le

sue forze,

estremità della sua base verso V Alto Meno, e sbocca in

colonne. In questa marcia strategica,

una dozzina

Le

di

la

fronte

tre

estendevasi per

leghe.

battaglie di Jena e di Auerstaedt furono battaglie

giche; vale a dire battaglie che sono prodotte da

strate-

combinazioni

strategiche che abbracciano tutto V insieme del teatro delle operazioni.

Fra

gli

rori polii

errori militari dei prussiani,

ici,

perdere così sola

er-

furonvi quelli di lasciarsi girare al fianco sinistro, e la

massa già

parti ineguali,

medesima

senza parlare degli

linea d'operazioni; poi, invece

di

agire

in

riunita, di dividersi, di loro piena volontà, in

che furono assalite

giornata.

e

pienamente

disfatte

in

una

due

una


177

Campagna

del 1809.

Irovavasi Na-

L' Austria, approfittando delle diffieultà in cui

poleone per

che di

spandevano ed ingagliardivano

si

nuovo

bund,

germanico pensò

s'

affilavano le armi.

la

per

Togen-

di

misteri

i

vide nello spirito

capo dei popoli;

a

dell'Europa, ricoverata,

la libertà

i

di-

popoli di Germania alle

quei d'Italia alla rivolta, pro-

la nazionalità;

sulla sua sacra

II

mettersi

sua bandiera; invitò

armi per difendere

mettendo

Francesco

di risorgere col

di farsi assalitore

egli, sotto

preparava

si

gioventù; e fra

nell' esercito e nella

modo

il

Germania,

in

Le società segrete, sotto nome

alla guerra.

stendevano

si

e le tenebre

ceva

guerra di Spaglia, ed incoraggiata dai sentimenti

la

una

parola, se V assecondassero,

cosli-

luzioue. Il

Tirolo rispose

Visto

all'

appello ed insorse.

piega delle cose, Napoleone die ordine a Davoust di

la

concentrarsi verso raccogliere a

Bamberga con 45,000 uomini;

Ulma

corpi di Oudinot coi

i

e di Baden, e di marciare su

fèbvre ed

a

Vandamme

contingenti

di riunire

numero

di

questo esercito, con ordine,

i

bavaresi ed

in caso

di

Augusta e Donawerth. Per rendere compiuti

towski

della

Gallizia

;

posto

fu

Eugenio

eh' era in Dalmazia, doveva

fu

a

Le-

comando

il

attacco impreveduto,

di concentrare lutti codesti corpi sulla riva dritta

Bernadotte, coi sassoni,

a

vurleraburghesi

i

Berthier ebbe provvisoriamente

di 40,000.

di

Assia

di

Augusta con 50,000 uomini;

in

tra

Masseria

a

i

del Danubio,

provvedimenti,

guardia della Boemia, Ponia-

mandato all'Adige; Marmont,

tenersi

pronto

a

raggiungere

15,000 uomini l'esercito d'Italia. Bessières, comandava

la

con

riserva

di cavalleria pesante, spartita in tre divisioni.

Tutte queste forze, senza comprendervi

devano

alla

cifra di circa

uevasi di 5G0 pezzi;

gli

L' esercito austriaco

520,000 uomini;

le

guarnigioni, ascen-

l'artiglieria

compo-

accessorj in proporzione. si

suddivideva

in

esercito

di

Germania*

di 165,000 uomini, sotto l'arciduca Carlo; in esercito del Tirolo, di '25,000

Vol.

II.

uomini, sotto Jellacich; Parto 2a Stor.

dell' Art.

in

Milit 23.

esercito d'Italia, di 50,000


— uomini, sotto

arciduca Giovanni;

II

k

J0,000, sotto Giulay; in

1'

178

esercito

esercito di Dalmazia,

in

di

Gallizia,

con

con sotto

40,000,

arciduca Ferdinando.

Queste forze, insieme ad stituivano

1'

disporre,

co-

esercito austriaco forte di 550,000 combattenti. Erauvi battaglioni di landwer,

inoltre 150

polevasi

altre di cui

e

riserve

le

preparale per

riparare alle perdite dell'esercito adivo. Tale esercito, che ave-

va

800 pezzi d'artiglieria,

circa

esempio napoleonico,

stato diviso, ad

composti di tulle

un quarto

di cui

era

obici,

parecchi corpi distinti,

in

armi, ed organali

in

guisa da

1800 ebbero luogo

le

prime

le

di

agire

soli

o

combinali. il

10 Aprile

Sperando

del

Napoleone

cogliere

di

ostilità.

sprovvista,

alla

Carlo volle impadronirsi dello spazio compreso tra

Don avvertì*; ed formato

il

a lai

uopo

suo esercito

si

diresse da questo lato

75,000, sotto

terza, di 50,000,

Landshut.

I

suoi

i

immediati, partì

ordini

comandata da

si

Ili Ilei*,

gli

La lentezza dell'arciduca maggiore;

di slato

lo

lisbona, ove città

si

e

vi

lasciò un

mini sotto rava

il

la

i

del

falli

la

suo con-

abbandonò Ra-

diresse a INeustadl; Masseria marciò da Augu-

si ;

V imperatore raggiunse Lefèbvre che di

si

tro-

due divisioni po-

ordini di Ney. In breve Napoleone ebbe 120,000 uo-

mano,

e si

principe Carlo da

battuta a

stalo

reggimento per presi-

vava sull'Abcns, ed aumentò questo corpo sle sotto gli

era

con rapide manovre, impedi

e

era portato,

sta a Pfaffenhofen

gli

salvò; Napoleone, giunto

giunzione delle tre colonne austriache. Davoust

la

la

Brauuau e

Danubio, invece

come

fiume

sul teatro delle operazioni, s'affrettò a riparare

diare

seconda,

ordini dell' imperatore, aveva dis-

concentrarlo sulla riva destra del

capo

la

bavaresi furono respinti a Landshul; e Berlhier, che

non aveva compreso bene

prescrillo.

aver

dall' Austria;

diresse per

seminalo V esercito francese sulle due rive del di

dopo

Ire colonne; la prima, forte di 50,000

in

uomini, comandala da Bellegarde, parli dalla Boemia; di

l'arciduca

Balisbona e

trovò in faccia ililler,

la

cui

all'

intervallo che sepa-

avanguardia

era

Tann da Davoust. Questi rimase presso Tann per

slata cori-


— tenere

corpo

il

Masseria

principe Carlo;

il

l'imperatore assalì

179

battè in una serie di combattimenti a cui glia di

Abensberg,

mura

le

spedì

Allora

minciò l'assalto;

una viva resistenza,

poco prima aveva

il

fu costretto a

il

ponte,

s'

era

Gran numero alle

due

gettalo

ma

in quel

Ratisbona, ove

su

Danubio,

il

Boemia.

nella

palla

a

malgrado

e,

da Da-

presidio lasciatovi

ferito di

morti e di

di

non aver

ma

dopo un violento combattimento;

Napoleone venne leggermente

menti

rifugiarsi il

aveva già passato

principe Carlo

taglialo

dall'imperatore,

fatto capitolare

voust. Ratisbona fu presa

di

riprendere l'offensiva;

spalle

alle

Echmùhl. Davoust co-

Carlo, accorgendosi

solo, volle

preso

i

piegò

ad inseguirlo, e

strada di

principe

il

un corpo

momento venne

e nelle vie della città, e l'ob-

divisioni

tre

col resto sull'arciduca per la

fare con

di balla-

sull'Imi lasciando 10,000 prigionieri e tutti

rifugiarsi

suoi bagagli.

lo

Hiller,

uome

si

costrinse a ripiegarsi su Landshut, ove fu

lo

battuto di nuovo, e sotto bligò a

verso Landshut;

diresse

si

armata comandalo da

d'

e,

In

dopo avere questo

fatto

ad un tallone.

costarono questi combatti-

feriti

cannoni

parti avverse; più agli austriaci;

e

ban-

diere rimasero in potere del vincitore. Brillanti e decisivi successi eransi

combattimento taglia

shut

di

che

di

Tann

di

metterla

Iìckmiìhl data di nuovo contro

battimento

formano una

il

battaglie e decisa

Ti aprile la

;

di

finì

si

ripiegò su

gli

esercito, tro-

due

nel cuore delia il

Germania. Cesare

suo celebre Veni,

vidi, vici.

sulla riva sinistra del

arrivò

stalo raggiunto da un corpo d'

Vienna

di

com-

il

dieci giorni dopo, aveva vinto

leone non volle seguirlo; rimase di

suo

il

Land-

di

battaglia

Napoleone

campagna

Cham, ove

rompere

straordinarj.

non potè mai dire con tanta ragione Dacché V arciduca s' era gettalo bio,

la

suo centro; e finalmente

il

serie di avvenimenti

vavasi a Parigi

l'affare

sinistra;

la

fuori di azione;

Ratisbona, che

di

11

ditello al centro dell'arciduca; la bat-

Abensberg, che isolò

terminò

da Napoleone riportati.

il

25

di

aprile,

armala eh' era alla

in

Danu-

dopo essere

Boemia. Napo-

destra del fiume; la strada

era aperta; lasciò Davousl, poi Bernadotte a guar-


— dia

per impedire

Ratisbona

di

180

— all'

arciduca di sboccare dalla

Boemia mentre Lefèbvre volgevasi contro gl'insorgenti col grosso

diresse

e

si

l'

Austria. Tentò

vare per i

la

suo

del

Hiller di dar

Boemia

verso

esercito

tempo

principe

ài

a soccorso di Vienna,

posizione formidabile, difesa da

quale non

si

del-

Carlo di arri-

cercando

di arrestare

ma Massena s'impadronì ben

francesi ad Ebersberg;

di questa

presto

un castello, ed

alla

poteva giungere se non che per un ponte munito

d' artiglieria; sul!' altra

del Tirolo,

capitale

la

e Hiller,

riva

dopo aver perduto 7000 uomini,

Danubio, per cercare

del

di

si

raggiungere

gettò

V ar-

ciduca.

La scomparsa raddoppiare le

mura

corpo

del

la celerilà, e

il

permise

di Hiller,

10 maggio

della capitale. Ciò avveniva

Napoleone

a

di

trovò coir esercito sotto

si

un mese preciso dopo

l'

in-

vasione della Baviera per parte degli austriaci, e ventisette giorni

dopo che Napoleone ne aveva ricevuto la notizia a Parigi. Le porte della città erano chiuse. Lunge dal far proposte dedizione,

similiano per presiedere

ai

doveva avere un corpo

di

truppe

venne

e di

landwehr

a rinforzo;

in

15000 uomini, composto

memorie

parlando di quella

della

degli

non erano turchi, ed

i

di

vecchie

formazione; una divisione leggera

popolo

il

preparativi di difesa; questo principe

di

gli

Vienna, eccitalo, aveva preso in

parte le armi; cercavasi di esaltare rivivere le

di

governo austriaco aveva designato V arciduca Mas-

il

truppe ed abitanti facendo

opposta

resistenza

spagnuoli

ai

mussulmani,

ma

Saragossa;

a

i

e

francesi

buoni abitanti di Vienna non erano ar-

ragonesi. La grande cinta delle linee non trovavasi in condizione

da

arrestare

il

nemico; l'arciduca Massimiliano abbandonò

ricchi sobborghi, e

bastionato

si

ma armato

concentrò nel circuito antico regolarmente insufficientemente.

Napoleone non aveva nel momento che

i

i

corpi di Massena e di Lannes,

a

la

sua disposizione se non guardia, e

la

cavalleria

i Non volle perdere tempo; e tentò nemici gettando bombe sulla città. Gli si rispose con un fuoco

di

Bessières.

d'intimidire

violento dai bastioni, senza riguardo alcuno pei sobborghi.

Pre-


181

vedendo che questo mezzo non sarebbe due fianchi

pei

dell'

riuscito, fece

ponte

affine di

penetrare

monte

attacco fu diretto a

simile

Jagerhans; con

sull'isola di

assalire

col gran

arciduca

avanzò per Simering

si

Prater; ed un

del

da Dobling

le

Massena

sul Danubio. nell' isola

comunicazioni

movimenti,

questi

la

piazza sarebbesi trovata circondata, ed ogni comunicazione interdetta

riva

colla

struggere dietro a sè nerale Oreilly a Vienna

decise

di

doloroso la

della

tale: Il

ma non

ge-

al

entrò

seconda volta.

dell' uscita dell'

le isole,

e far di-

città,

la

resa, e Napoleone

giungeva

arciduca,

Miller e si riuniva verso Spitz alle truppe

occupare

rimanere prigioniero

evacuare

di

ponti di Tabor e di Spitz. Lasciò

15 maggio per

il

momento

Nel

i

carico

il

Temendo

sinistra.

V arciduca

presidio,

col

che

era più in tempo di

generale

il

sortivano.

Fece

salvare

capi-

la

ponte di Tabor era distrutto.

il

ma

principe Carlo non era ancora comparso;

annun-

tutto

ciava che non avrebbe guari ritardato a giungere.

Napoleone a 1'

Davoust

esecuzione,

erano

si

decide di passare

marcia

di affrettare la

sempre allorché

difficili

quel caso difficilissimi per

in

sentavano. Pochi e conosciuti erano

mico

a fronte,

suprema divisioni

gavano

numeroso

abilità, vi

Legrand

Danubio,

il

per

si

i

principe Carlo,

il

ne-

molt' arte

e

Lobau. Massena, colle

Lannes, colla divisione Boudet,

precipita su queste

pre-

si

punti di passaggio;

riuscì per V isola di

e

fiume,

che

circostanze

nei villaggi di

e di Essling, allorquando tutto l'esercito austriaco, il

un gran

trattasi di

le

sulla riva sinistra, e si stabilivano

si

preparativi

1

vigilante. Tuttavia, con

e

e Molitor,

manda ordine

e

Vienna.

tre

si

spie-

Aspern

essendo arrivato

che una

divisioni,

piena improvvisa separava dalle loro linee di comunicazioni, por-

tando via 1

il

ponte

di cui si

erano servite per passare

il

fiume.

francesi sostengono l'assalto con molto vigore, eia notte viene

a porre un termine ai loro sforzi eroici. Napoleone ne approfitta

per far riparare sinistra;

parchi.

i

Davoust

Le

ponti, e si

mandare

tre

nuove divisioni

teneva pronto ad eseguire

divisioni francesi riprendono

1'

il

sulla riva

passaggio

offensiva;,

ma

nel

coi

mo«


— mento

182

Davoust stava per tragittare

in cui

piena portò via

tutti

Napoleone die ordine

trasportare

di far

Lobau

in

artiglierie,

mentre Masseria avrebbe protetto

Sei volte

villaggi di Essling e di

i

restano

finalmente

si;

una palla ruppe

le

in

potere dei francesi. Fu

due ginocchia

dell' illustre

compagno

più intimo

di

ma

e

le

passaggio.

loro

il

e

critica; feriti

i

Aspern furono presi

nes. Si sperò da principio di salvarlo; il

una nuova

fiume,

il

La posizione diveniva

battelli.

i

e ripre-

che

allora

maresciallo Lan-

ed

tutto riuscì vano;

Napoleone spirò qualche giorno ap-

presso.

Durante cito ricevè

combattimento,

il 1'

tenuto a freno la,

nemico.

il

poi ripassarono sulla

Lobau come lesta nuovo passaggio.

di

I

ponti vennero rimessi, e V eser-

i

ordine di ritirarsi

in

Lobau mentre Massena avrebbe

francesi restarono tre giorni nell'iso-

sponda destra, conservando

ponte nel caso che

Intanto Eugenio aveva battuto sulla Piave, lo aveva

rigettato

volesse

si

Italia

in

Alpi,

nelle

l'

1'

isola

tentare

Giovanni

arciduca

ne occupava

tutti

era impadronito di Gorizia, di Trieste, di Lubiana,

passi,

s'

sciata

una brigata

nella Stiria

Marmont, raggiungeva

la

per assicurare

la

di

un

i

e, la-

congiunzione con

Grande Armala. Dal canto suo, Marmont

arrivava a Lubiana, dopo avar distrullo un esercito di croati, an-

dava a Gralz, eh' era difesa da un

reggimento francese

20,000 croati di Giutay, forzava questi volta, eseguiva la sua

immensi

lavori

era

motivo per Napoleone

gettare cinque

di

riva sinistra, allorquando V imperatore si fosse

ciso di passare

Credendo che bau,

il

il

il

fiume

per

ischiacciare

la

le

sinistra a Enzersdorf, ed

laggio e quello di Aspern col

mezzo

cinquanta pezzi d'artiglieria. Affine

repu-

di

ponti

sulla

nuovamente de-

V esercito

passaggio sarebbe stalo tentalo

principe Carlo aveva disposto

ad Aspern,

sua

Lobau come una piazza

ridussero

avrebbe permesso

forte, la quale

contro

alla

e,

congiunzione colla Grande Armata.

Lo avere retrocesso, non tarsi vinto;

alla ritirata,

al

austriaco.

nord

di

Lo-

sue truppe colla destra

aveva coperto questo

vil-

di ridotti, muniti di centodi

lasciare

il

generale

au-


183

siriaco nel suo errore,

Napoleone

Aspern e ad Essling

ma

;

— due ponti

fè geliat e

mezza notte

a

spaventevole uragano, V imperatore dirige

fuoco

vano

loro attenzione da questo lato,

la

cinque ponti

i

giorno,

il

il

disposti in battaglia sulla sua sinistra,

cese,

si

quale formò nella sera stessa

il

parallelamente di

al

Wagram, ma

prese

Danubio, e cercò

L'arciduca Carlo, cercando francesi, distese e fortificò le

dell'esercito

ed

al

due

centro.

La battaglia cominciò

alla

tanto

il

principe

ciduca, Napoleone, sapulo

il

direzione; otto battaglioni

formarono

J

V.

in

tutto

e

Napo-

ponti.

e

il

sini-

alla

guardia,

la

ove Davoust, dopo

Russbach, dietro

le

sue linee;

buon successo del

felice

dispose

corazzieri di

Court

erano

vi

colonna serrala sulle loro

due divisioni Wrède i

ai

la

al

risultameli!©

gran colpo. Formò una massa formidabile

sinistra

di ritirata

ma

al

in-

Mas-

dell'ar-

combatti-

Davoust, diede ordine a Massena non solo di resistere

di

di riprendere l'offensiva,

le

ciascuno

era impadronito di Aspern, e obbligava

sena ad abbandonare Essling. Malgrado

vano

battaglia

di

Bernadotte

dritta,

generale austriaco aveva formato

la

fran-

oltrepassare

Marmont,

il

si

di

nemico ed impadronirsi dei

quale

ma

dal

notte

alla

affine

ali,

un terribile combattimento, pervenne sino

mento

linea

tagliare la linea

di

corpi d' Eugenio, di Oudinol, di

i

le

impadronirsi del villaggio

leone pose Davoust alla dritta, Masseria e stra,

e

francesi

i

disposizioni per dar battaglia decisiva all'indomani (l).

le

destra

seguito

sua

la

d'

respinto;

l'attacco fu

vedere

quali avevano giralo

i

Wagiam

obbliquamente su

ritirò

venivano fiume,

il

tutte le sue opere. L' esercito

posizioni trincierate e rese inutili

austriaco

potè

principe Carlo

il

volge-

austriaci

gli

gettati all'est dell'isola, l'esercito francese passava

quando apparì

uno

Enxersdorf

contro

cento pezzi d'artiglieria; e mentre

di

faccia ad

in

del 4 al 5 luglio, fra

di cui

V

eseguire

ali;

tredici

si

dietro ad essi veni-

marciavano

e la divisione Durutle, a

wcujit des écoles

un

Macdonald ebbe

spiegati; altri

e Serras; ai fianchi,

Nansouty

copiplat, tV èiwles a

per

régimmlcUrex.

a

dritta


184

la cavalleria leggiera e la divisione

gram; più

Pachtod

a dritta ancora trovavansi

Marmont

poleone seguiva da lungi coi granatieri della guardia. Egli aveva indicato per

Aderklaa e Wa-

tra

e

punto

sassoni. Na-

i

cavallo

a

e

fanteria

la

direzione

di

il

panile di Sussenbrunn, centro dell'arciduca. La colonna lasciare a destra Aderklaa senza disputarlo

punto

pitarsi sul

congiunzione

di

tra

cam-

doveva

nemico, e preci-

al

corpo de' granatieri e

il

quello di Kollowrath.

La

terribile

massa

l'arciduca sono gli

pose

si

rovescia tutto quanto inutili

manca per parare

a'

;

tutti gli sforzi

del-

colpo d'occhio, prodezza, attività, nulla

il

colpo che lo minaccia. Malgrado perdite tutto innanzi a sè fino a

Sussenbrunn;

arrestato quivi di fronte, e preso ai fianchi, dai granatieri e

da Kollowrath,

la

forzala a fermarsi.

sua

truppa, ridotta a due o tremila uomini, è

Napoleone aveva preveduto

caricare la cavalleria di

tempo

dritta,

a

si

avanzava a sinistra,

e

sassoni caricano

i

a questi sforzi

e

fece

il

quella di

e

Wrède entravano in Nel medesimo tempo

per secondarlo; Serras e

linea ed erano sostituiti dalla giovine guardia.

Marmont

caso,

il

Nansonty per liberarlo; nel medesimo

divisione Durulte

la

Pachtod

corpo di Bellegarde. Tutto cede

combinati e vigorosi. Macdonald, e

seguono, ripigliano Y impulso della fin

primo segnale; essa

al

suoi passi

;

immense, Macdonald caccia

ma

movimento

in

oppone

si

vittoria, e

corpi che lo

i

spingono

nemico

il

oltre Gernsdorf.

Dal canto loro, Davoust e Oudinot avevano continuato

marcia offensiva

Wagram,

al

di là del

Russbach. Oudinot

e con ciò favorì le operazioni di

nadette minacciando di pigliare

Davoust

Marmont

spalle

la

loro

precipitò su e

di

Bellegarde.

Ber-

Intanto

era lasciato trascinare dalla ritirala divergente di Ro-

si

senberg e

di

tala verso

il

Hoehnzollern; una parte del suo corpo

nord air inseguimento del

poggiava verso stato

alle

si

s' egli,

Wagram

l'attacco

tutto intero, si fosse

di

primo, ed

Oudinot:

vòlto

alle

si

il

era get-

resto

ap-

meglio sarebbe

alture

di

Wolker-

sdorf.

Massena,

ad Essling,

all'

altra estremità della linea, era arrivato

e ne aveva fatto

assalire

ed occupare

le

innanzi

opere di


185

unione con Boudet. Accortosi,

fortificazione per eseguire la sua

cannoneggiamento

pel progredire del

di

cesso del centro, giudicò essere quello

T offensiva a

di Lassalle.

e

lo

sterono per un

insegui con ardore preceduto

austriaci, formali

Gli

momento;

al

Dopo due diè V ordine.

ma

il

ore, V arciduca Carlo

precipitò su di essi, e mori

si

nemico

fu

decise

si

Non vedeva arrivare V arciduca

taglia, e, resistendo, poter il

Russbach

buon ordine,

massa

rovesciato, ed in-

Giovanni

ne

e

ritirata

alla

sua

alla

irresistibile stringere

e

e

il

perdere

i

la

dapbat-

due corpi d'armala impe-

Danubio; preferi quindi

goziazioni probabili della pace.

in

bilancia

nelle

di giuo-

La sua

ritirala

esegui per iscaglioni in direzioni eccentriche,

le

quali tennero

l'imperatore incerto intorno alla strada ch'egli aveva preso

Tre giorni dopo,

si

seppe che

si

strada di Znaim; e che Rosenberg, separalo da

la

strada della Moravia.

Raggiunto

le

parli, fu di circa

arciduca a Znaim, ed

ivi

Boemia per

lui,

aveva preso

25,000 uomini.

incominciato

venne proposto dagli austriaci un armistizio, che Napoleone, e che portò Osservazioni.

manovre, e per

[t] V.

Vol.

alla

La battaglia 1'

di

Wagram, per

la

fuoco,

da

precisione delle

azione successiva o simultanea

Parte 2» Stor.

il

fu accettato

pace di Vienna.

Vie poUtigue et luilitaire de Napoléov. II.

(1).

la

era ritiralo verso

la

La perdita, da ambo

il

ne-

Non aveva alcun motivo

tutto pel tutto, e di agire da disperato.

1'

in

ritirarsi

conservare alla monarchia un esercito intatto,

quale avrebbe potuto ancora essere posto

si

cavalleria

quadrali nella pianura, resi-

suo centro; giudicò non poter più guadagnare

il

gnati tra

il

dalla

piede del Bisamberg.

vousl e da Oudinot; vedeva una

care

respinse fino

lo

conosceva che quest' ala era stala rovesciata da Da-

sinislra, e

presso

i

Lassalle

colpito da palla alla fronte;

seguito sino

momento da riprendere

vigorosamente Rlenau,

fece assalire

;

Leopoldau,

Macdonald, del buon sucil

dell' Art. Milit. 24.

delle

diverse


-

_

186

armi, fu un modello, un capo

opera

d-

di

battaglia.

dappresso nel medesimo tempo V

e strinse

ala

Davoust girò

sinistra

dell' ar-

ciduca, mentre sul centro un doppio sistema di scaglioni penetrò nella

sua

verso

il

masse,

sulle

quale, dando

la

rese padrone

lo

marcia

ammirò

si

dello scacchiere,

fianco ed uno

di

vigilia

alla

attacco

del

ed

mattino

al

Russbach

sposizioni, e le abili

dussero

i

fu

dapprima

;

di

cui

da-

fallo

le

poscia

primo

Il

belle

di-

cenno, con-

francesi alla vittoria.

immensa colonna fu soggetto di ottenuto buon esito a Wagram, lo ebbe

sebbene abbia

critica;

fatale a Waterloo.

rimprovera all'arciduca l'essersi tanto esleso con forze

Si

un po'

inferiori.

esercito

Le conseguenze

francese serrato

non che quelle che furono; tro

a Essling;

Wagram.

abbiam

1/

all'

guisa,

di Masseria

mal preparato. Tuttavia,

manovre

certa

moderna.

battaglia di

della

e, in

spiegamento

contrattempi

i

de' corpi

operalo da Euge-

di fronte

vanti a Klenau, furono trionfi della tattica

Non mancarono

raccolta

la

imperatore un influsso diretto

all'

Un cambiamento

degli avvenimenti. nio, una

manovre

Nelle

linea.

centro,

di

questa dispersione, in faccia

massa, non potevano essere se

in

corpi perdettero l'insieme;

i

cen-

il

trovò debole innanzi a Macdonald.

si

Quattro

corpi

d'

armata,

fra

vanni, non presero parte alcuna alla battaglia di

Fonlenoi, se

i

quello

cui all'

dell'

azione. Se

1500 uomini,

a

si

arciduca

Gio-

fosse ripensato

cui trovavasi

ri-

dotta la colonna di Macdonald, fossero stali circondati e caricali dalle truppe

alture

sulle

riunite di destra e di sinistra, e da quelle rimaste di

Slamendorf,

la

battaglia

vinta dagli Austriaci. L' imperatore di

se non clic

lui

i

poteva

ancora

essere

non aveva per riserva presso

due reggimenti a piedi della vecchia guar-

isola di Lobau era minacciata, e lutto vi si trovava nel massimo disordine. Carlo aveva più forze non impegnate di quante

dia;

1'

ne occorressero per eseguire questo attacco

[Ì]

I'ki.ft. Mrnmiri's sur la gtiette

<lc

Ì809

<'»

(1).

Allfin<(//nt'.


— Per eseguire

la ritirala,

-

187

V arciduca aveva

strade della Boemia, della

Moravia, e

dell'

scelta fra le tre

la

Ungheria.

Quest'

tima, secondo Jomini, lo avrebbe ricondotto a'ia base

ed

al

centro dei mezzi di cui poteva disporre

striaca

ma, per

;

create

condizioni

le

cui

i

tenevano

francesi

vantaggi; e dopo alcuni

un lungo arco

via,

di

Quella di Olmiitz, non offriva

corda.

la

monarchia au-

battaglia, avrebbesi

dalla

dovuto descrivere, per riprendere codesta

la

ul-

naturale,

giorni di marcia

retrograda, l'esercito

austriaco sarebbe stato caccialo fuori da' suoi conGni sulla Slesia e sul s'

essere

basso Oder. Parrebbe che quella della Boemia dovespiù vantaggiosa, e così opinano parecchi rispettabili

la

autori: basandosi su Praga, città dell' impero

possiede stabilimenti

e

mezzi militari

non

importanza, Y arciduca

gior

metà,

e

conservava

al

in

che dopo Vienna

maggior numero

confessava

si

vinto

cospetto della Germania, che

la

e

mag-

che

per

sua pre-

senza incoraggiava all'insurrezione, un'altitudine ancora minacciosa per le linee di comunicazione dell' esercito francese.

modo,

In ogni

credere

è lecito

date dall' arciduca, sieno

che

le

disposizioni

determinate da qualche

slate

generali

combi-

nazione politica del gabinetto aulico.

Le

linee

eli

Torres-Dedras.

Arturo Wellesley, lord Wellington, aveva ideato di assicurarsi alle

estremità della penisola iberica una posizione Irincierata, ine-

spugnabile per quanto possibil fosse, nella quale di resistere alle forze

decadenza del sistema imperiale, che, secondo Il

gli

lui,

promontorio formato dall'estremità abbassata

avanzandosi tra l'Oceano

sembrato

e le

Le diverse

era

dato

al

gli

desima, egli

le

era

suo disegno.

linee di opere colle quali voleva chiudere codesto

promontorio essendo ad alcune leghe avanti di Lisbona, e strade che

la

vicina.

dell' Estrella,

acque sparse del Tago,

luogo meglio adallo

il

fosse

accumulate dei francesi, ed aspettare

legavano

vi

si

fra

di loro

le

non passando per Lisbona me-

doveva trovare del lutto indipendente dalla po-


— polazione di questa capitale, più

188

più numerosa

la

che ora una cosa ed ora un'

agitala,

volte ciò che

bramava

il

generale inglese. Oltre

tenere indipendente dai capricci o

voleva i

nemmanco

ma

viveri;

della penisola,

era risoluto di

nutrire

al

bisogni

dai

prendersi sopra di sè

voleva,

altra

finalmente

la

prima

della

tutto

di

utili

lavoratori. Codesta po-

quale sorpassava in numero

la

proprio

il

grande par-

popolazione di paesani che aveva trascinato

dietro a sè, e che gli somministrava

polazione,

mancillà, non

volersi

pensiero di procurarle

il

esercito, poscia V esercito portoghese da cui traeva tito, e

la

rare

due

i

eserciti inglese

e portoghese riuniti, popolazione che egli aveva intieramente ro-

vinata è le cui braccia robuste e pazienti gli

vare o ad abbassare montagne, era divenula

servivano ad 1'

eie-

oggetto delle sue

cure meglio calcolate.

Ecco

piano delle opere

il

(1).

A nove o dieci leghe avanti di Lisbona, fra Alhandra sul Tago e Torres-Vedras verso l' Oceano, aveva ideato di creare una prima linea di trincieramenli, la quale doveva tagliare il promontorio a dodici leghe sta

prima

linea si

almeno

dalla sua estremità

componeva

delle opere seguenti. Sul versante

cadendo da un

del Tago, le alture di Alhandra,

fiume

dall' altra

uno spazio

di

rimontando

fin

la

loro

la

estensione

quale passava tra

il

dal

rimontando

tutte le colline le quali

ti]

V.

V. Thiers, Histoire

fino a Sobral,

fiumicello

la si

nominato

cannoni, erasi tagliala

riva del

alture

ed

du consulat les

il

fiume. Da que-

erano tagliale

a

scarpa

non offrivano un accesso abbastanza

John jones, Mémoire sur

par M. Gosslin.

di

piede di queste

Tago, e che conduceva a Lisbona per sto punto,

di

quattro a cinque leghe, pendii quasi inaccessibili,

e bagnali in tutta

strada

lato a picco nel

verso Sobral, formavano, su

Arruda. Col mezzo di barricate, armate la

nel mare. Que-

dit-

et de l'empire.

lignesde Torres-Vedras, traduitde l'anglais


189

il

fatti ridotti

fiancheggiavano

gli

uni cogli

lungi sugli accessi pei quali

ed ab-

passo. Finalmente,

elevali forti, armali di grossa

cime principali eransi si

erano

si

che chiudevano totalmente

battute

che

che

Negli scoscendimenti formati dal letto dei burroni, e

ficile.

presentavano piccole gole accessibili,

altri,

sulle

artiglieria,

che dominavano da

e

nemico avrebbe potuto presen-

il

tarsi.

A

Sobral, che formava

minor

il

punto

rilievo, vi si era supplito

della più

grande

eminenza che

si

di

divisione

altopiano; e siccome

un

santi, trovavasi

ivi

fra

due ver-

i

terreno

il

una moltitudine

cou

sopra

forza, ed erasi inoltre costruita

chiama Monte-Agraea una vera

offriva

opere

di

una

di

cittadella, della

quale non sarebbe slato possibile trionfare se non che mediante

un assedio

regola. Al di là cominciava

in

sul quale stendeva fino al

mare,

Torres-Vedras da cui trassero

mai divenute immortali.

Ivi,

in alcuni luoghi tagliato a

chiuse

le

gole mediante

fra loro le

letto

i

come

scarpa

il

nome

il

fiumi-

le linee or-

dalla parte di Alhandra, erasi

fianco delle alture, in

il

abbattute

cime col mezzo dei

impraticabile

prolungava

si

che era bagnata dallo zizambro. Questo

e

cello passa a

versante marittimo,

il

una nuova catena di alture che

o

forti,

ridotti,

e

altri

coronate e legate reso

soprattutto

quasi

corso dello Zizambro costruendo serragli nel suo

mantenevano

quali trattenevano le acque e

paludi

le

in

ogni stagione.

Le opere ste nel

di fortificazioni

minor numero,

erano

le altre

le

une aperte

alla gola, e que-

chiuse. Tulle avevano

spalto

di

terra, fosso, scarpe di pietra, magazzini di legno pei viveri e per le

munizioni. Eranvene armate di sei bocche da fuoco; ve n'era-

no che ne contenevano cinquanta, dai calibri quelli di fusti

16 e

di 24.

da posizione, in

modo da non

poter servire

caso di movimento retrogrado da una linea tato

il

ricco arsenale di Lisbona

e adoperati tutti

i

di 6 e

di 8 fino a

Questi pezzi erano tutti montati sopra af-

per

al

nemico nel

sull' altra.

ottenere

Erasi vuo-

quest'artiglieria,

buoi del paese per metterla a posto. Le guar-

nigioni erano permanenti, ed

alcune

ascendevano

fino

a

6,000


— 190 — uomini. Strade larghe e

facili

diverse, in guisa da condurvi

Un sistema

erano stale falle fra queste opere i

con una estrema rapidità.

rinforzi

di segnali tolti dalla

marina, imperocché

telegrafo

il

fosse allora ueir infanzia, poteva in alcuni minuti portare tro della linea la notizia precisa di

che accadeva

ciò

al

cen-

alle

sue

Uova»

estremità. Al suo ingresso, vale a dire in faccia a Sobral, vasi

una specie

affinchè la

1'

campo

di

preparato preventivamente

di battaglia,

esercito inglese potesse accorrere

parie più accessibile, ed unire

la

sua

tulio

verso

intiero

propria

forza

fuochi delle opere circostanti. Naturalmente erano

mille

ai

posli

slati

i

portoghesi nelle fortificazioni, e ad essi eransi aggiunti 3,000 cannonieri, portoghesi pure, abili ed islruili.

L'esercito inglese, con quanto eravi più esperto alle

manovre

destinato ad occupare

gli

nell' esercito

accampamenti

disponibile

più

di

principali che erano stati

abilmente disposti presso punti supposti di

attacco.

sialo preparato accuratamente affinchè esso

vi

rato,

ben nutrito, e

poso e

le

Lord

vi

potesse dividere

a 70,000

il

Tulio

fosse

era

ben ripa-

suo tempo tra

il

ri-

manovre. Wellington aveva

portoghesi,

30,000

e di

portoghese, era

linea

di

uomini

le

e

sotto

di

50,000

8,000 spagnuoli,

locchè

truppe regolari destinate

a

posizioni; aveva inoltre molte milizie ed una

più

inglesi,

di

sommare

faceva

difendere queste

numerosa popola*

zione di paesani, che certamente costava a nutrire,

ma

che

la-

vorava indefessamente intorno a nuove opere.

E dietro

mestieri di aggiungere che a Ire o quattro si

spiegava una seconda linea di opere,

ugualmente di sette

il

promontorio, dal Iago

ad olio leghe, accessibile

in

all'

la

leghe

più in-

quale chiudeva

Oceano, della lunghezza

un punto solo, che era

la

gola di Buccellas.

Finalmente, dietro questa ^seconda e formidabile linea,

all' e-

slrcmilà stessa del promontorio, trovavasi un' ultimo riparo, specie di ridotto

il

tagliale a scarpa terra, e

che

quale consisteva in un semicerchio di montagne

ed

irle

offriva nella

di

cannoni,

inaccessibili

sua concavità rivolta verso

dal il

lato

di

mare una


191

piaggia sicura in cui tulta la flotta inglese

Quest' ultimo

supponendo che

ridotto,

opere fossero cadute

truppe e sottrarle

le

due prime linee

le

di

potere del nemico, doveva resistere an-

in

cora parecchi giorni» vale a dire care

poteva riparare.

vi si

all'

il

tempo necessario per imbar-

inseguimento

di

un nemico

vitto-

difensive,

degno

rioso.

Tale era questo sistema

vasi arrestare la oltre un la

potenza.

colossale

liuee

di

concepito, e del nemico di

della nazione che l'aveva

Migliaja

operai

di

lavoravano

vi

sorveglianza di due

portoghesi. Pressoc-

reggimenti di linea

talmente se non che alcuni mesi dopo

152

di

ridotti

prestale

male

glesi

pensavano che nulla fosse

purché

i

proprie! arj di cui

quali

erano

si

formavano

batteria. colla

ai

tagliali

gli

rovina

a

Portogallo

il

loro prote-

era per certo più dannosa di quanto sarebbelo stalo la

gli

meno

di

quella che godeva sotto

portanza, malgrado

le

vive

Uè avrebbe

indipendenza, non

all'

Lord Wellington. sulla destra del

Sulla sinistra erano stali eseguili alcuni lavori,

istanze

ma

Reggenza

della

Tago.

poca

di

edifìci di quella il

capitale;

ma

ciò

commuoveva poco

quale considerava che per difendere

sarebbesi dovuto indebolire considerevolmente

non voleva fare ad alcun

Tultavia

costo.

la,

la

im-

portoghese.

Da quella parie polevasi bombardare Lisbona ed incendiare inglese,

ma

alberi. GÌ' in-

francesi; eia

Le opere che abbiamo descritto erano

gli

vi-

paesani, che avevauo

I

porre

il

pervenisse a contrastarlo

si

francese invasione. In quanto

avuto

i

in

loro braccia, erano stali pagali abbastanza bene,

le

assai

zione

ulivi,

vegetazione principale del paese.

la

fu to-

lo

non conlava

tuttavia

e

700 bocche da fuoco

e di circa

Eransi dovuti abbattere 50,000

gna

da

anno, sotto la direzione degl' ingegneri inglesi, e sotto

chè terminalo all'epoca dell'entrala degl'inglesi, non

meno

vole-

cui

tutti

il

generale

riva

sinistra

destra,

consentiva

struire alcune opere in faccia a Lisbona, le quali però

a

tocche far

co-

sarebbero

stale prese agevolmente.

Queste linee formidabili furono In qual

modo

fossero difese

nel paragrafo dell' Azione.

lo

fatati

ai

dicemmo

francesi. in

questo

capitolo


192

Ossei» vskwA&nì Non molto

resta

ci

descritto,

imperocché

quanto

riguarda nelle singole parti

la

che abbiamo

sulT epoca

considerare

a

abbiamo

,

minutamente

esaminato

tutto

che compongono questo

capitolo.

Tuttavia diremo che riguardo

reclutamento, sebbene

al

lando dei tempi della repubblica, pure esso divenue roso, in quanto che, per a

mezzi che, alterando esaurivano

lite,

l'

le

ordinaria applicazione delle

forze vitali del paese, e

le

non

sarebbero

vi

coltura,

ricorrere

norme

lettere,

commercii,

una quantità troppo ingente

alle

mentare

le

si

richiamarono

tecedenti,

si

presero

riori;

bentosto

tutti

tutti

i

tanto da divenire insopportabili,

portaudo nelle

sopportare

ne arrecarono agl'interessi

soldati troppo giovani, ed incapaci di

delle

milizie

romane.

negli eserciti porge segno di

coraggio,

i'

uso

la

delle

La

si

verificò

già fa-

delle

specie di uomini deteriora in forza

macchine

ispira alle truppe, alla fede

medesimo. Ciò

moltiplicità

minore fermezza indivi-

si

giuocoforza di supplire colla confidenza che

armi

queste misu-

alle popolazioni,

acconcio ripetere un' osservazione che

duale del soldato. Quando in

altri

sovrano, per-

la fatica.

E qui cade in cemmo trattando macchine

file

classi an-

nuove od ante-

al

effetti

che per tanti anni adoltaronsi, apportarono

militari,

classi in anti-

le

coscritti delle classe

i

società ed au-

la

giovani risparmiali delle

sino le designazioni arbitrarie; e se dannosi re,

braccia e di quelle

fiorire

mezzi sembrarono buoni

i

normali all'agri-

scienze, allo

arti, alle

ricchezze del paese. Si chiamarono

cipazione,

guisa

tal

di quelle

menti che meglio avrebbero potuto far

stabi-

chiamava o riteneva

si

stati astretti; togliendo in

industria, ai

all'

one-

assai

dovette

continue guerre,

sotto le bandiere una quantità di giovani che in tempi

ed

esso

basasse sui principj di coscrizione che abbiamo esposto par-

si

che

il

moltiplica; perchè è il

potere

soldato non

sempre. Al tempo

di

di

ha

queste più

in

decadenza dei


-

193

romani aumentò straordinariamente macchine

delle

numero

il

campo. Allorché per

in

Federico aveva esaurito forza

e

la

numero

vè ricorrere a giovani e nuove reclute,

mentare

dopo cito

le

proporzione

la

de' suoi veterani, e do-

trovò astretto ad au-

si

proporzione delle artiglierie. E Napoleone nel

la

1815,

perdile subite hi Russia dalla grande armala, avendo eser-

meno

giovane e

esperto per sostenere una guerra gigantesca,

aumentò immensamente

la

proporzione delle bocche da fuoco.

europei che combattevano

Gli slati

anche

Francia, furono

la

sentimento della propria conservazione a sup-

essi costretti dal

plire ai

e

guerra dei sette anni,

5

mezzi ordiuarj che

la

metodi

nuovi

guerra co suoi

di-

struggeva rapidamente, e chiamarono sotto forma e nomi diversi tutta la loro popolazione valida a

mento

negli eserciti. Questo

servire

riserva

di

movimento cominciò

e

zie,

ma

in Inghilterra,

per influsso dei

capi

ove

non

reclutò bensì nelle mili-

si

per

legge

dello

volta chiamate le multitudini a formare gli eserciti,

più

il

ma

sistema delle pene per tenerli riuniti,

tenere V unione qual cosa

coli' allettare

mediante

stato.

conveniva man-

ricompense

le

Una

non bastava per

;

la

accordarono avanzamenti e decorazioni anche negli

si

separazione dei

stati in cui la

ordinamenti

civili,

ceti

era

conservata

stala

e sussistevano interi

servitù della gleba. Perciò se la

adottarono

ali-

1815 da

penisola spaguuola, nel 1809 in Austria, e durò fino al

per tutto fuorché

di

nel 1808 nella

i

Francia

privilegi, e fin

e

le

nuovo sistema come conseguenza

il

dagli

anco

la

dipendenze

sue della

loro

legi-

slazione, le altre potenze in opposizione agli ordinamenti che le

reggevano,

lo

adottarono

perchè richiesto

propria conservaziono. Chiara prova fra lo stalo d' gli

militare

e

la

condizione

della

uguaglianza che pullularono negli eserciti,

ordinamenti

ordinamenti

civili in

alcuni stati;

mentre

Termineremo queste osservazioni Blanch Yol.

II.

i

della

che

passano

società.' I

principj

si

ripercossero su-

in

aìcuu

altri,

gli

liberali della società si estesero ai bellici sistemi.

col dire

avvenuti neh' arte, della rivoluzione fino il

dall'interesse

rapporti

dei

seguenti

:

Parte 2* Stor.

cieli'

Art. Mjlit

24>

al

che

i

cambiamenti

1815, furono, secondo


— 1. °

Per

gli

uomini,

194

servizio rendevasi generale, temporaneo»

il

e successivo con qualche modificazione derivante dallo stato sociale delle varie nazioni. 2. °

Per

le

armi, Y artiglieria

neralmente introdotti, ,

renderlo più mobile, e presso alla

Congréve che

cavallo e

a

gli

obici forono ge-

materiale per

fecero modificazioni nel

si

gì' inglesi

inventarono

s'

razzi

i

ma

austriaci adottarono in certa estensione

gli

con poco frutto. 5.°

Per

trodotli

Presso 4. °

i

gì'

La

gli

ordini, fu modificato

bersaglieri e

come mezzo

di attacco.

uon invalse P ordine profondo.

inglesi però tattica

Prussiano, essendovisi in-

il

ordine profondo

1'

rimase

ma

stessa della prussiana,

la

fu

subor-

dinata alla strategia. La separazione delle armi divenne più pro-

nunziata nelle riserve di artiglieria e di cavalleria. la

5. °

La strategia dominante

6. °

Nella difensiva

che opponendosi secuzione 7. °

ma ai

di fronte

grado

al

di scienza.

nemico; operazione

quando

venne migliorata

difficile

nell'e-

riesce.

nei

metodi

ma non

bisogui di eserciti numerosi e assai mobili.

una parallela; p:

Le

al

ricca di risultameli

8° Nelle fortificazioni

9.°

salì

operò piuttosto manovrando sui fianchi

si

L' amministrazione

rispondeva

vi

accelerava

Y attacco economizzando

e: all' assedio di Gaeta.

istituzioni militari si resero più compiute, più razionali,

più armoniche, la

introdusse

S'

divisione in corpi d' esercito.

pene

le

falle più miti, le

carriera più accessibile a

tutti,

1'

ricompense più larghe,

educazione

scientifica per-

fezionata.

Passeremo ora ad alcuni cenni Andrea Massem, Napoleone, nacque Nizza

il

taluni,

6 marzo

parenti a

vita del

tredici

mare.

Ma

più grande degli esecutori dei disegni di

Levenzo piccolo borgo

contea

della

di

1758 da famiglia commerciante in vini dicono

commerciante

sciuto ed educalo i

il

in

biografici.

in

di

saponi

e

di

pelli

dicono

casa, di carattere irrequieto,

anni, fuggendo

per gettarsi

altri.

Cre-

abbandonava

nella

la ferrea disciplina e le forti fatiche

perigliosa

ben pre-


195

come volontario

sto lo stancarono; ed allora entrava

mento

«

Reale Italiano

senza aver potuto passare

congedo e

la

rivoluzione francese, e la formazione dei batta-

glioni volontari, ridestando

maggiore

a

prese

di ajutante sottufficiale,

ammogliò ad Antibo.

si

Poco dopo, armi

grado

il

reggi-

nel

avendo servito quattordici anni

nel quale

*

il

suo bellicoso

ridonava

istinto, Io

gloria della Fraucia e dell'esercito suo.

aveva fatto adesione

repubblicane ed entrava quale

alle dottrine

ajutante maggiore nel

alle

Massena

battaglione del Varo, dove, essen-

terzo

comandante

dosi distinto, veniva dai compagni d' armi eletto

di

quello stesso battaglione che era uno dei destinati a conquistare il

Nizzardo. Ebbe

poscia

troviamo già generale

specialmente segnalato per

in alto la

fama ed

il

dovuta

modo

in

La

valore di

una parte principale. Anche lui

impeto

l'

della riviera di Genova.

per

a

nel

la

Tolone

1795

chè

e

lo

divi-

si

era

foga nella campa-

vittoria del Cairo lui,

aveva portato

essa aveva sostenuto

in

spleudida vittoria

la

Loano

di

è a

particolare.

Più grandi e più fulgidi presso sui campi

e

e

1794 generale di

nel

e

Aveva combattuto con gloria davanti

sione.

gna

avanzamento;

rapido

di brigala,

d' Italia.

doveva

allori

A Montenotte,

1'

cogliere

a

anno ap-

Dego, a Lodi, a Lo-

nato, a Castiglione, a Levieo, a Cassano, a S. Giorgio, a Caldiero,

ad Arcole,

a Longaro, a Tarvis, ed

a Rivoli,

ovunque

infine pre-

sentasi, la vittoria è col tìglio da lei prediletto, figlio che vale da

mi

solo

come diceva

esercito,

lo

stesso

Buonaparte.

Ma

la

bella pagina di questo distinto generale è certamente la sua

pagna cosi ben condotta vittorie,

i

in Isvizzera nei

le quali

cagionarono loro

uomini, e costrinsero Suwaroff

Francia

la

dall'

frena

il

male acque per

l'avanzarsi degli

non potendo

pi Ci

ritirarsi

a

una perdita

di

50000

scoraggiato salvando

invasione dei russi.

Nel 1800 assume vasi in

cam-

1799, dove, dopo molte

russi sono vinti da lui a Zurigo con una serie di stu-

pende manovre così

più

comando

dell' esercito d' Italia

le sconfitte

austriaci

oltre reggere per

che trova-

toccate a Mignauo e Novi, e

che hanno

mancanza

forti

eserciti;

di forze,

ma

ripara in


— Genova

e

vi

dell' esercito

vi

fame

obbedì, divergendo in

nemico operante

bravura valeva contro

le

in Italia.

e dovette cedere, ottenendo però patti più che ono-

caduta della piazza:

la

ma

gni noi abbiamo adempito ai nostri doveri,

fummo

con noi

le

non

Compa-

«

mai

sia

detto

abbandoniamo questa vasta tomba, portiamo

vinti;

armi nostre

ai nemici.

la storia

parole del nostro eroe dirette alla

le

truppa quando vide inevitabile

mezzo

se la mirabile

armi avversarie, non trovò riparo con-

memorabili sono

militare, e

altra

modo buona

tal

Ma

Questa difesa è una delle più belle che couti

revoli.

che

aggiunse

Massena aveva ricevuto ordine

gloria alla tanta già guadagnata.

tro alla

assedio che

sostiene slrenuissirno

preciso di difenderla e

parte

196

solo

gloria ed appriamoci la via

e la nostra

in

»

Buonaparte, divenuto imperatore, nemeriti generali; Massena fu fra creazione; e fu nomiualo

i

fu largo d' onori ai più be-

pochi marescialli

ed in seguito

Ufficiale

prima

di

Gran-cordone

della Legione d' onore.

Nel 1805, a Massena viene nuovamente dell' esercito

generale dell' epoca, L'

anno dopo passa

al

primo

Lega,

della

a guerreggiare nel

viva forza, dopo fiera resistenza, Gaeta, tica

giunge a sedare

affidato

al

secondo

arciduca

l'

Carlo.

Napoletano e prende a e

con buona arte poli-

insurrezione che tanto

l'

comando

il

con vantaggio sta di fronte

d' Italia, e

inferrociva dila-

niando quella bella contrada.

Durante

comando

la

Campagna

di

corpo

del quinto

Russia del

della sua bella condotta veniva

Ardite e saggie sono

le

1807,

Massena

grande esercito, ed

del

nominato Duca

sue operazioni

ebbe

in

di Rivoli.

nella

campagna

1809, e più che ardita la presa del castello di Ebersberg difesa

di

Aspern e

di

Essling,

ove

audacia e fermezza abbia salvato

1'

si

può dire che

esercito francese.

giornale, a piedi od a cavallo, lo troviamo ferve la mischia, ed a vallo, lo

Vagram,

vediamo percorrere

condurre egualmente

i

il

soldati

campo all'

colla

In

del e

la

sua

queste

sempre dove più

sofferente per

il

premio

forte

una caduta da ca-

di battaglia in carrozza, e

assalto di Essling da cui cac-


— eia gli austriaci, e,

non poco si

ebbe

alla

il

sempre vivamente incalzandoli, contribuisce

memorabile

titolo

di

497

Duca

vittoria di quella giornata. In di Essling.

Nel 1810, andando male pei francesi penisola iberica, Napoleone,

Massena,

Almeida, invadeva

il

Portogallo;

trinceramenti

midabili

anche questo esperto costringono

nitamente cesi;

si

ma

vi

sorti,

le

tattica inglese,

la

manda

Ciudad-Rodrigo

di

ed

prode generale

gravi

in

e

presto

angustie

e

1'

combatte

ma appena

Fuente-de-Honor con vantaggio dei fran-

a

salvate dal pericolo

dell' esercito.

avevano messo Ideala

a

la

lo

battere in ritirata. Inseguito da Wellington, acca-

a

sue schiere, Massena per

le

malattia incontrata in causa delle troppe fatiche, lasciava

mando

di

for-

i

Torres-Vedras, riducono ben

di

e

cose di guerra nella

le

per rimettervi

quale, insignoritosi subito

il

premio

L' esito

in disgrazia

infelice dell'

la

Rimesso

sul

di Russia,

Provenza minacciata dagl' trono di Francia

il

il

co-

Portogallo

in

imperatore.

malaugurata spedizione

governare

cose

delle

Massena

messo

fu

inglesi.

Borbone, Massena veniva con-

servalo nel governo di quella provincia. Al ritorno di Napoleone,

il

nostro Maresciallo, fedele agi' im-

pegni assunti, cercava arrestarne teggiare per T antico

compagno

nunciossi per V imperatore.

la

d'

mossa;

e solo tornò a

arme quando

Non prese però

la

par-

nazione pro-

parte

alla

guerra

del 1815.

Restaurato dopo Waterloo nuovamente

nominato

Massena veniva

supremo

all'

importante

delle guardie nazionali

del consiglio di guerra

di

che doveva giudicare

a Parigi

e fu sepolto nel cimitero

eretto

il

Aveva corpo

di ferro

estrema,

amante

delle minutezze,

il

a far

parte

iMaresciallo Ney,

coscienza

la

lo tradisse.

Padre La-Chaise dove di tanta gloria

con anima

molto valore,

attivi tà

comandante

4 Aprile 1817 dopo lunga malattia,

del

un monumento degno

di

Chiamato

Parigi.

onesto di carattere, ricusò per paura che

Massena morì

governo borbonico,

il

posto

di fuoco,

carattere

gli

venne

e valore.

sguardo penetrante,

franco

e

leale.

Poco

dava disposizioni mediocri prima, eccel-


— lenti

appena impegnato

combattimento

il

cavare dalle sue truppe

198

che sapeva

col partito

;

riparava ben presto

nell' azione,

che aveva potuto commettere prima. Difettava

ai falli

di istruzione,

ma

aveva mollo ingegno naturale, una grande finezza, ed una profonda conoscenza del cuore umano. Era di una impassibilità a tutta prova nel pericolo,

molto

donne ed

le

simot pure

il

impetuoso

danaro

cui

di

era

avidissimo

sempre cercava

coi soldati, di cui

del reggimento Reale Italiano »

e vesti e se

onorevoli;

si

è crealo

molta considerazione

un gran nome e

soldato,

il

e trovandolo in

lo

tenne in casa

non ha mai

esistilo

operazioni che

gli

di

fra le

luminosi

ed

truppe godeva

di

fatti

giustamente acquistata. Non

elementi necessarj ad un generale

il

che,

morte.

Massena ha avuta una carriera piena

le

Raccontasi

Sono Rarbier, dicevagli

«

avaris-

un vecchio compagno

Massena V abbracciò,

cattivo stato lo regalò di denaro fino alla

con

ed

benessere, era

il

generoso, umano, ed amico più che superiore. già maresciallo e duca, incontratosi

vostro antico compagno.

amasse

nell' assalto. Si dice

uomo

in

capo

di

aveva in sè

primo ordine,

a lui superiore per eseguire in

venivano affidale,

e di cui

ma

grande

aveva compreso

concetto.

La sua mente non abbracciava vedere ed apparecchiare;

1'

avvenire e non sapeva pre-

ma nessuno maneggiava

talento, ardii ezza e coraggio le truppe sul

Amico ed ammiratore

del genio straordinario

era però lontano dal crederlo suo eguale L' Arciduca Carlo, glio al

campo

Nacque

a Firenze

il

come

con maggiore di battaglia.

di

Napoleone,

soldato.

5 Settembre 1771,

gran duca Leopoldo divenuto poscia imperatore di

mania. Ebbe educazione assai

suo padre, che ne' scienze militari e

accurata, per

figliuoli suoi

si

del

stalo

sino

dalla

sue prime armi nel 1795 com-

sua fresca giovinezza; e fece

le

battendo nel Belgio contro

francesi. Ivi

si

distinse

incontri, e soprattutto alla battaglia di Neervinden; in austriaci obbedivano agli ordini

saggio

bramava uomini compiti. Studiò

occupò di faccende dello

i

volere

fi-

Ger-

supremi del principe

in

molti

essa, gli di

Cobur-


— got ai

po

i

prometteva

francesi a quelli di Dumouries. Tutto

repubblicani; allorché di

punto eseguite, aveva slriaci

fa

il

nemico,

cavalleria, e

di

della

sinistra

Le porte

centro e

il

ciduca fu

si

linea

nemica,

liberamente

che speravansi chiuse dopo

videro riaperte dopo quella

come causa

segnalato

buon

in

colonne che

le

au-

gli

V azione

destra, ed ottenere compiuta vittoria.

la

della Francia,

Jemappe,

secondare

rolla

poterono volgere ed esercitare più

loro contro

fa

si

cariche

colle

retrocedere e pone in

fronte. Disfatta la

a

vittoria

principe Carlo, alla testa di un cor-

il

granatieri, assale alia bajonetta

da parecchi squadroni

di

199

precipua

di

battaglia

la

Neervinden: l'ar-

del

grande

risulta-

melo. Neil'

anno successivo battè due divisioni francesi

Cambresi ed drecies; poi

a si

Chàlillon e con ciò contribuì alla

Castel

a

resa

-

Lan-

di

trovò alla sanguinosa battaglia di Tourcoing, che

riuscì infelice agli alleati

ma non

per opera sua; indi

Fjeùrùs,

a

ove diè mirabili prove di valore che non valsero però ad

arre-

stare f impelo delle armi francesi.

Nel 1795, se ne stette a Vienna, mal messo in salule, ed oc-

cupalo

Ma

nelle scienze belliche.

di studj

era nel

179G che

prima

va per la

volta e

sua abilità qual duce supremo dove-

la

splendidamente

mostrarsi. Tolto

alle

pastoje di generale subalterno, e posto a capo degli eserciti imperiali in

nel

del 1796 e 97

e

nella

descrizione

abbiamo accennato

in

maestria, attenendosi ad interne linee tuto costringere

Le sue in

i

due generali

e

combattè

al

felici,

rale della repubblica,

mandarono

ammiratore

la

di

ma

il

po-

al

Reno.

e

venne

Buonaparte; invano;

a

vuoto

i

suoi

genio su-

disegni

monarchia imperiale. Tuttavia

del suo merito pronunciò per lui questo

giudizio: «L'Austria ha

con quale

guisa, e

operazione, abbia

rapidità dei movimenti del gene-

periore, le ispirazioni

sero agli estremi

qual di

emulo

Tagliamenlo; la

della

francesi a ripiegarli fino

vittorie lo designarono ad

Italia;

e Moreau;egià Campagna d' Italia

Germania, ebbe ad avversarii Jourdan

Sunto storico

e

po-

Buonaparte,

memorando

mandato successivamente contro

di

me


200

— manda un

quattro eserciti senza generale; ora mi za esercito.

generale sen-

»

Nel 1799, T arciduca torna a capo dell'esercito di Germania.

Jourdan aveva passato ad incontrare

il

nemico

Reno;

il

l

arciduca passa

?

Lech, va

il

trova presso Ostrach, e lo

lo

a battere in ritirata. Alla sua volta Jourdan assale a Stockach, spinge la loro dritta

sino

bosco

al

costringe austriaci

gli

dietro

Lie-

a

ptingen, e cerca di avvilupparla colla divisioue Saint-Cyr. L'ar-

ciduca

pone

si

alla lesta

sei battaglioni

di

granatieri,

di

e

se-

guito da' suoi corazzieri, marcia in colonna attraverso al bosco

occupalo dai francesi, caccia Jourdan nella pianura, e fino

all'

trova costretto a passare al il

Nera, mentre

entrata della Selva

Danubio

il

Sigmaringen, ed

a

non

riparo dietro a questo fiume. L' arciduca frutto della sua vittoria; egli

T esercito dare

al

di

Jourdan perchè

Reno prima che

Allora

1'

la

a

porsi

ottenne

tutto

non potè inseguire

e distruggere

consiglio aulico gli proibì di an-

il

comando

il

getta

Svizzera fosse evacuata.

arciduca raggiunge

cui aveva affidato

lo

Saint-Cyr, isolalo, si

Isvizzera

in

di

il

Hotze a

generale

uomini, costringe

20,000

Mas-

sena a concentrarsi verso Zurigo, poscia ad abbandonare questa città

ed a ritirarsi

dietro

Zurigo ricevè ordine dal al

Limmat: ma, appena entrato a consiglio aulico di cedere il comando alla

russo Suvaroff che veniva vincitore

tere da

Massena

Isvizzera.

in

Andò

dall' Italia

per

Germania,

in

farsi

s'

di

Manheion, liberò Filipsburgo investita dai francesi;

la

stagione era inoltrata, volgendo allora

venne concluso un armistizio, Il

il

marzo

il

e le ostilità

per

Kray; e

da uno stato di debolezza che

lo affliggeva,

campagna,

mia, del cui regno la

rotta

al

e

governo.

era stato affidato

il

principe Carlo fu richiamato di

degli eserciti

aumen-

era ritirato ai bagni in Roe-

Hoenlinden, che aveva gettato il

e

alquanto

eh' erasi

gli

comando

comando,

rimettersi

di

nella corte austriaca,

consenso

si

dicembre,

di

del 1800, l'arciduca dimettevasi dal

tato colle fatiche delia

siccome

e

rimasero sospese.

veniva surrogalo dal generale

Dopo

mese

bat-

impadroni

per riparare

alle

l*

allarme

unanime sconfitte;


201

ad accelerare

e la sola sua presenza influì

conclusione

la

della

pace che fu fatta a Lunéville. Nel 1805 lo troviamo contrapposto in Italia a Massena, ed a

cozzo con questi a Caldiero. L' arciduca dirige tro il

gli

il

villaggio

austriaci che

non

un movimento

Ma non

avvenimenti della Germania,

Solo insegnamento

giovò ad essi; chè

alle

trasse

1'

bandiere; ove

armi austro-russe prostrate.

comandavano

arciduca,

ivi

la vittoria

esercili,

gli

Isvizzera

compagni, dato

meno

molto

e

perchè

in Italia,

disastri provenuti tale

motivo

perchè

armi austriache

errori

;

loro

in

gli

guerra, compilò

mani

gli austriaci

presente; soccombenti

:

Vincitrici

le

austro-

lontano. Per le quali cose la parte che lo

tacque innanzi a

venne

voleva

Elvezia nel 1799, e per

battuti gli alleati lui partito

pace dì Presburgo, diventò

bisogna

vi

superiori; l'arciduca, nel 1805, fu

in Italia lui lui

tolto dal co-

vecchio Suvaroff non

avversava anche nella reggia, anche si

raccoglievansi

serbavano rancore. Vincitori furono

gli

russe in Germania

d'Asburgo,

ivi

russi attribuivano ingiustamente a lui

i

dagli

in Isvizzera sotto di lui le

il

sorrideva alle sue

4799 era stato

sconfitte e delusioni. L' arciduca nel in

strepitosi

gli

governo austriaco da ciò; che

il

laddove combatteva

mando

rimase

facevano richiamare V arciduca,

vi

che giungeva tardo soccorso

de-

sulla sinistra

riesce; per la qual cosa, la vittoria

a favore degli austriaci.

altri

suoi sforzi con-

procura di mandare a vuoto

Vago; Massena

di

del nemico, e tenta

disegno

i

affidata.

1'

nell'

falli

uomo

interno della famiglia

incontrastabili; e

dopo

la

necessario, e tuttala militare

Presidente del

consiglio

aulico

di

esercito che durarono

per

molti e molti anni, fino a tempi da noi non guari discosti,

mo-

dificò

il

sistema

l'esercito

preparò

in

gli

i

regolamenti

di

corpi

reclutamento;

d'armala,

1'

riordinò la landwehr; divise

fortificò

armamenti formidabili con

perdurante, tornò nel del

per

le

cui

frontiere

militari;

l'Austria, vinta

e

ma

1809 a combattere col più gran colosso

mondo. Codesta campagna fu da noi con abbastanza diffusione de*

scritta.

Vincitore ad Essling, vinto a

Wagram,

die prove dapper-


tulio di valore e d'intelligenza

perdita di

grandi mezzi, non

poche

prigionieri

fi

da serbare

all'

costrinse

;

artiglierie

il

nemico

poler suo,

in

si

rifilò

di dolore si fu

Giovanni, comandante in

per

lui

tempo

in

Italia

condotta di suo fra-

la

contrapposto

e

Eugenio. Carlo aveva da un mese mandato ordine venire a raggiungerlo;

ma

tenerezza fraterna, forse non

tardò ne' movimenti

dopo

un' ora

governo

i

1'

di

di gloria

arrivare

campo

sul

Questo

fatto

guerra,

di

di

Wagram

riacese anti-

due arciduchi, e quella disunione

provavano

e corte

troppo esperto in arte

da

viceré

al

fratello

per cui non pare che sentisse

della battaglia.

la fine

risentimenti tra

ai

quest'ultimo, forse smanioso

personale, forse invido dell' altro

chi

di

impero che difendeva un esercito se non baste-

Grave motivo

tanto

far uso e

a

che scarso numero

lasciò

gli

vincere, certo a migliorare le condizioni della pace.

vole a

tello

202

influsso; per

la

qual cosa,

di cui il

prin-

rammentando gli ostacoli che si erano frapposti nel suo cammino ogni qualvolta teneva il comando dell'esercito, e

cipe Carlo,

attribuendoli a codesta divisione dalla scena del la

trasse

nei

mondo, ripose

la

animi,

di

disgustato

ritirò

spada nella guaina,

avvenimenti che

grandi

si

non

più non

e

molto più tardi

si

consumarono. Altri molivi tirarsi

concorsero a

abbracciare

partito di ri-

il

tanto giovane e tanto glorioso: La salute, che fu sino

lora debole e

mal ferma; l'amor proprio, che non

teva di dividere con

Napoleone, mentr di

fargli

questo

sommo

altri

egli

il

da solo aveva tenuto

capitano;

propria gloria, avendo

comando supremo

fatto

miglior generale che fino a

gli

al-

permet-

della lega contro

fortuna

in iscacco la

desiderio di conservare inlatto la

il

abbastanza per acquistar fama quel

momeuto

leone contrapposto. Forse tutte queste

fosse

stalo

di

a Napo-

ragioni, assieme combi-

nate, furono causa della sua irrevocabile determinazione.

Datosi alla vita privata, condusse moglie nel 1815, sposandosi alla principessa Enrichelta figlia del duca Federico Gugliel-

mo

di

Nassau. N'ebbe parenti

che diresse

la

figli,

fra

guerra in Italia nel 1866.

cui l'arciduca Alberto


Morì nel 1847 nelP eia di 75 reola di gloria che

manza

di

queir au-

da

anni, circondato

era giustamente acquistata e che la rino-

si

guerrieri che con

altri

205

più

esilo

combatterono

felice

contro Napoleóne non arrivò a diminuire. Belle doti

Tornavano: dolcezza

l'effetto delle popolazioni:

non per

mo la

amore

come

vero difensore

il

soldato, senza

pel

esercilo; vivo sentimento di

stili'

conciliava

gli

debolezza,

procurava un ascendente massi-

via di concessioni, gli

gnalare

modi, che

di

franchezza del suo carattere,

gli

faceva se-

patriottismo, lo

dell'Austria e

fu riconosciuta

poranei, e resta ne* suoi scritti ad encomio

Germania:

della

contem-

dai

della sua

duraturo

sincerità.

stima pe' meriti

L'alta

come uomo

bensì di

bero dato luogo

duca verso

Anche polo

di

in

il

avea fatto sorgere in Austria V idea

di Stato,

ascendere

farlo

trono imperiale; e forse

al

tentativi, se

a

corona; anche

come

locchè dimostra i

avesse

Ispagna era sorlo pensiero nel 1808

sfortunati polacchi, avevano nel

gere

li

io

i

18*31

parte

e

capace

di

stabiliti;

non

approfittava

de' buoni

dei vantaggi, che potevano arrecare.

una non

lo

colpiva

zione le forze da

lui

tuno per ritirarsi

dall'

in

di

reg-

prudente, circospetto, non auda-

guerra, era

ce; forse lento: seguiva metodi regolari e consoni a

sue

gli

loro sguardi;

i

destini di una nazione.

Come uomo

sfori

po-

del

anche

belgi,

rivolti a lui

giudicasse degno

si

dell' arci-

mostrati vani.

in

foriti nati

avreb-

desiderj

i

contegno rispettoso

il

capo della sua Casa non

affidargli la

ma

non solo come generale

suoi,

tali

all'

successi

Non

improvvisi,

dirette.

arena,

e

guisa da

fortunato;

era

non riduceva

Sapeva cogliere in

piani

il

pre-

all'estremo

fino

a

ma

la

perdi-

momento oppor-

conservare

le

truppe

condizioni da aver peso non lieve nella bilancia delle

diplomatiche negoziazioni. Parecchie cause contribuirono ad imprimere zioni

il

carattere che avevano:

attinto le sue

prime cognizioni,

la le

quali però

da' suoi talenti e dalla sua esperienza

;

il

sue opera-

alle

scuola di guerra

a cui

furono

sistema

aveva

modificate

dominante

in


Austria di subordinare concetti e grandi movimenti alle prescri-

sempre

zioni del Consiglio aulico, che conformandosi

le

cose di guerra;

disaccordo con que'suoi

il

fratelli

bero dovuto dipendere da' suoi ordini, e che pacci o

toglievano

gli

buoni ed

i

viste

alle

mal poteva da lontano dirigere

della politica e della diplomazia,

efficaci

creavano

gli

effetti

che avrebim-

dell'unità di co-

mando.

Fu

scrittore distinto; reputalo assai.

merito da non aver duopo di cercare dell'

la

Le sue opere han tanto loro celebrità nel

nome

autore.

Scrisse

i

Principj della grande guerra, in cui espone una teo-

ria della guerra, e

razioni:

produce molti esempj

lattici

di

diverse

Principj della strategia sviluppati dalla relazione

i

campagna

del 1796 in

strategia, ed applica,

Campagna

del 1799 in

considerata

come un

Germania,

come esempio, Germania ed

espone

cui

in

la

plicazione dei principj, ed offre un

della

un trattato

campagna

quale

antecedente

complemento

di

1796;

del

in Isvizzera, la

seguilo dell' opera

ope-

per

la

viene 1'

ap-

d' istruzione a

quanto V altra contiene. L' arciduca Carlo era, neìl' aspetto, del vero

Asburgo:

i

media

e di

statura.

lavori contemporanei e le opere da

tano principale menzione

Carlo

Casa di

testa oblunga, fronte alla, naso curvo, labbro inferiore

molto sporgente. Era magro

Tra

tipo di

(

Arciduca

Clausewitz

(

).

Carlo

i

Ne abbiamo di

),

consultarsi,

meri-

seguenti: già parlalo.

generale.

del 1796, 1799, 1812, 1815, 1814,

Della guerra,

le

campagne

1815.

Schiarimenti strategici di parecchie campagne di Gustavo Adolfo,

Turenna,

Lussemburgo, ed

altri

materiali

storici

concernenti

strategia.

Bulow.

Spirilo del sistema di guerra moderna.

Principj generali della guerra.

Nuova

lattica dei

moderni.

Jomim. Trattato delle grandi operazioni militari. Storia critica e militare delle guerre della rivoluzione.

la


— 205 — Vita politica e militare

Napoleone raccontata da

simo al tribunale di Cesare, di Alessandro

Compendio

dell' arte della

lui

mede-

e di Federico.

guerra.

Beauchampr. Storia della guerra della Vandea. Thiers. Storia della rivoluzione. Storia del consolato e dell' impero.

Mignet. Storia della rivoluzione. Norvins. Vita di Napoleone. Yaccani. Guerra di Spagna.

John Jones. Le linee

di

Compendio della guerra

Torres Vedras. di cui la

mezzogiorno della Francia furono

il

Spagnai teatro dal

il

Portogallo, e

1808

il

al 1814.

Gouvio.n Saint -Cyr. Memorie.

Napoleone. Memorie. Pelei. Memorie sulla guerra del 1809.

Suchet. Memorie sulle campagne di Spagna. Oltre a questi havvi un tori

militari,

numero immenso

che troppo lungo sarebbe

lo

di

storici e scrit-

annoverare.

FINE DEL SECONDO VOLUME.



INDICE DEL VOLUME

II

PARTE SECONDA

Capo

IX. Arte militare

ai

tempi

della prima repubPag.

LxJca francese

§.

Sunto Storico ..-.".<

i.°

§. 2.° L'

»

ordinamento

In Francia

'

5 id.

»

10

»

id.

»

26

In Prussia

»

27

»

29

In Ispagna

»

30

In Italia

»

32

In Austria 1

Neil Impero germanico

,

.

In Olanda

»

34

In Inghilterra

»

55

In Russia

»

58

»

id.

§. 3.° L' azione

m

.

.

.

.

Accampamenti

id.

>»

Marcie

»

39

Modo

»

40

»

41

»

42

di combattere

Sistema di Camot Differenza tra

V

esercito

d

1

Italia e gli altri eserciti francesi

§. 4.° Osservazioni

Sul reclutamento Siili'

avanzamento

Condizione

dell' arte militare

Strategia e Tattica

» -

.

44

»

id.

»

id.

»

»

45 id.


— L

9

208

istruzione

scienza

e

9

dell arte

militare

colle

altre

scienze e le altre arti

Cenni biografici Roche

.

.

Suwarow

id

»

48 51

».

Esempj

Campagna

56

»

Pichegru §.

»

»

Dumouriez 5.°

47

»

Rapporti della

d' Italia del

1796-97

»

59

»

61

»

id.

Battaglia delle Piramidi

*

95

Campagna

»

98

CAP©

del 1800

X. Arte

militare ai

tempi

del

primo impero

FRANCESE §. 1.°

»

Sunto storico

§. 2.° L'

ordinamento

In Francia

Fra

le altre

potenze europee

§. 3.u L' azione

1

19

»

id.

»

126

»

id.

»

140

»

id.

Concetti napoleonici

»

id.

Strategia e tattica di Napoleone

»

141

Strategia e tattica in Austria

»

146

,

In Prussia

«

147

In Russia

»

In Inghilterra

»

id.

Esempi Campagna del 1805

»

149

§.

4.°

id.

»

Jena e Auerslaedt

Campagna

id.

»

del 1809

Linee di Torres Vedras

162

»

177

»

187

»

192

Cenni biografici

»

1

Cenni bibliografici

»

204

§. 5.° Osservazioni

,

94



m v V

BATTAGLIA

di

PLEURUS

i

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Contrafor te

lIBRE

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I.

II

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