STORIA DELL'
ARTE MILITARE DEL
CAPITANO CAV. CESARE ROVIGHI
PROFESSORE
D'
NELLA SCUOLA
ARTE E STORIA MILITARE DI
FANTERIA E CAVALLERIA
Socio attuale della R. Accademia di Scienze Lettere ed Arti in Modena, Socio corrispondente della R. Accademia dei Georgofili di Firenze.
Volume Secondo.
PARTE PRIMA
MODENA TIPOGRAFIA DI ANTONIO ED ANGELO CAPPELLI 1869.
"355,03 v,
3 A'MIEI
SCOLARI
FI |p
Lo molto
sviluppo di questo lavoro ha oltrepassato i
che mi era prefisso. Ciò non porta per
limiti
conseguenza che
abbia ad esigere da voi più dello
si
studio di quelle materie che vennero da in iscuola, e
degli esami;
che il
piuto di quanto
resto
trattate
può servire
di
pascolo
alla
vo-
insegnamento più ampio e com-
deve necessariamente rimanere
P angustia cerchia -
me
saranno indicate nel programma
vi
stra curiosità, e d'
Modena
di
di
un corso annuale
nel-
scolastico.
Aprile 1869.
CESARE ROVIGHI.
483924
CAPO
VI.
TEMPI DI GUSTAVO ADOLFO E DELLA GUERRA
I
DEI TREVI" ANNI
§. i.'
Sunto Storico. riforma
L' opposizione di casa d' Austria alla
agitava
le
coscienze in Europa, e specialmente
scitò la guerra dei
i
si
erano
di
nuovamente
stretti
Wurtzburgo
principi cattolici a
La morte
Germania, su-
in
9
Treni anni.
principi protestanti
I
Halle, e
a
ogni
disegno,
a
togliere il
ogni
spe-
capo della
Austria.
Tuttavia, scoppiò in e
lega
Enrico IV, ucciso a tradimento dal pugnale di
Ravaillac, venne a guastare
l*
in
nel 1609.
ranza de' protestanti, imperocché egli doveva essere lega contro
che
religiosa
venne scelto
Boemia una rivoluzione contro l'impero;
a re di quella provincia
capo
il
dell'
unione pro-
testante, V elettore palatino, Federico V.
E Si
qui, nel 1619,
diè la battaglia
comincia di
9
la
Praga
dall'Austria, fuggi in Olanda, fu e s' stria
guerra dei Treni anni. nel
imperversò colle confìsche, cogli occupò una gran parte
dell'
1620; Federico fu
messo
al
esigli, coi
impero
battuto
bando dell'Impero; supplizj.
co' suoi
L' Au-
eserciti vitto-
riosi
Allora
la
di Richelieu,
Danimarca, sostenuta dai sussidj
assume
in
capo
la
difesa
del
ajutata dalla Sassonia e dalla Prussia, entra in
batte contro le forze della lega degli
e dalle
promesse
protestantesimo;
campagna,
stali cattolici
e
ed
com-
capitanate
dal bavarese Tilly.
Fu
pose air imperatore
che
che Wallenstein, nobile boemo, pro-
allora
un esercito
di levare
50,000 uomini, senza
di
sovrano avesse a sostenere per ciò spesa alcuna. L' impe-
il
ratore annuì all'offerta; e, pochi giorni dopo, Wallenstein andò a
minacciare
Danimarca
la
alla testa del
costringeva re Cristiano a ripassare
Non a
tardò
re di Danimarca a
il
Brunswick
e a Mansfeld,
medesimo assunse
1626.
il
Duca
al
al
V
secondo
di
offensiva.
primo
sollevare la
di
che
Morte tolse
Slesia e
era ribellato;
si
combattere con
Tilly.
Era
a
Brunswick
la possibilità
rotti
gì'
imperiali a
Vienna, pure, inseguilo da Wallenstein, il
di
compiere V impresa
Mansfeld fu battuto a Dessau da Wallenstein; e seb-
bene, rifattosi, avesse
si
Oppeln e minacciato trovò costretto a con-
suo esercito straziato dalla peste.
fu baltuto a Lutter da Tilly,
si
re di
Il
Danimarca
trovò obbligato a rimbarcarsi coi
residui del suo esercito, ed a segnare poi nel 1629
la
dura pace
Lubecca. L'Austria vittoriosa dettava leggi a tutto l'impero,
di
e
Unito
impadronirsi
d'
•
affidatagli.
gedare
Weser.
ripigliare
di Transilvania
compito
il
suo esercito, mentre Tilly
diè incarico al
Weser,
delle città poste sul
T Austria ed unirsi egli
il
minacciava inoltre
regni del Nord ove
i
la
riforma era onni-
potente.
Fu Re
che
allora
di Svezia;
colla Polonia
il
a difesa di questa si
pose a capo Gustavo Adolfo,
quale, per riuscire nella bisogna, concluse tregua
con cui trovavasi
in guerra, e accettò soccorsi pe-
cuniarii da Francia.
Gustavo sbarcò
e s'
impadronì della Pomerania, del Mecklem-
burgo, e del Magdeburgo;
si
riunì all'elettore di Sassonia, e battè
Tilly a Breilenfeld presso Lipsia nel 1631. Tutti
sollevano vittorie; e
messo
favore di Gustavo che
a l'
continua
il
i
protestanti
si
corso delle sue
imperatore Ferdinando, minacciato a Vienna, dà per-
a Wallenstein,
il
cui
esercito
era stato sciolto, di racco-
glierne un altro, e Wallenstein, per questo ausilio, patti al suo sovrano.
impone superbi
Gustavo entra in Baviera,
ma
l'Italia;
si
diresse verso
accorse alla difesa de' suoi
Gustavo
il
Tirolo e minacciò
Wallenstein, scese in campo, invase la Sassonia; e
Lulzen nel 1652;
e
alleati, assalì
mentre stava per compiere
comando
raccolse
dell' esercito,
il
uc-
la vittoria, fu
ciso da palle di moschetto. Bernardo di Sassonia il
nemico a
il
Weimar, preso
frutto della giornata, e Co-
strinse Wallenstein a ritirarsi in Boemia.
Ma invece
di approfittare della
sassinare dall' Imperatore,
morte
di Wallenstein, fatto as-
lasciò luogo a dissapori fra tedeschi
si
e svedesi; e sebbene rappattumali dipoi, pure furono battuti dagli austriaci
a Nordlingen nel 1635.
Allora Richelieu fece entrare in azione
alleanza colla Svezia,
Olanda,
1'
dichiarò guerra alla Spagna sussidj.
Formò
desi:
il
secondo
sotto
il
Maresciallo di
la
Savoja, Parma, e Toscana; e
da cui
quattro eserciti: agli svedesi;
il
Francia; concluse
la
la
Germania traeva
primo doveva
il
i
suoi
riunirsi agli olan-
terzo ai piemontesi;
Rohan, doveva occupare
il
quarto,
e difendere
la
Valtellina. I fatti
nelle Alpi
fece
una campagna che nell'arte militare viene considerala
come un modello fisse
Rohan
più interessanti ebbero luogo in Italia, ove
della guerra di
montagna, e
successivamente quattro eserciti più
Nel 1636,
Io
nella quale scon-
forti del suo.
svedese Baner, battè gl'imperiali e
impadronì
s'
della Sassonia.
Nel 1637, sero
i
grigioni
si
Rohan ad evacuare
sollevarono contro la
i
francesi e costrin-
Valtellina.
Combattutosi per parecchi anni con varia fortuna, in
Ispagna, in Italia, ne' Paesi Bassi, in Germania,
1642 un'altra battaglia
di
Breitenfeld,
cui
lo
dei trent' anni terminò nel 1648;
ma
in
in si
Francia,
diede nel
svedese Tor-
stenson disfece gl'imperiali.
La guerra anni,
gli
ultimi sei
appartenendo ad un'epoca della quale dobbiamo trattare
nel capitolo stanza.
seguente,
ci
riserbiamo di parlarne in quella circo-
§. 2.»
Ordinamento Adolfo, avendo a guerreggiare
In Isvezia. Gustavo
Polonia e poscia in Germania, studiò
combattere con vantaggio. Vide che
prima
i
Polonia aveva contro di
in
sè grandi masse di buona cavalleria; e che in Germania
vava a fronte una solida, compatta,
ma
numerosa
una
forte cavalleria,
bene organata. Comprese
e
tro-
si
pesante fanteria, formata
a grossi battaglioni su 10 di profondità,
un'artiglieria
in
suoi nemici per poterli
ed
che
allora
per acquistare una decisa superiorità sui nemici, era mestieri di sopravanzarli nella strategia e nella tattica; e siccome la prima richiede rapide marcie in mezzo a vaste estensioni di territorio,
movimenti sul campo
e la seconda esige grandi
come
avvide
si
suo esercito,
fosse necessario di
marcie come per
sia per le
L' arte militare comincia
di battaglia, così
imprimere molta mobilità nel le
manovre.
sotto di lui ad assumere un carat-
tere moderno.
Gustavo reclutava All'
sue truppe
le
dividui;
interno
all'
interno F arruolamento operavasi di
quali seguivano volontieri le insegne di
i
cui dinastia la nazione era stata strappata vitù.
Per V arruolamento con incarico
di guerra
Nè I
il
di
degl' in-
quel re dalla
recente alla ser-
estero, si dava patente ad
di levare
estero.
all'
un uomo
un reggimento e comandarlo.
trovare soldati stranieri era molto malagevole bisogna.
transfugi,
un
all'
ed
piena volontà
i
prigionieri di guerra,
altro stato,
erano elementi
i
congedati dal
mercenarj
servizio
di
per reclutamento di
truppe straniere.
Le armi
della fanteria
schetto per l'altra.
erano
la picca
per una parte,
La picca era dapprima lunga
avendo Gustavo diminuita
il
mo-
e pesante;
ma
di assai la profondità della sua ordi-
nanza, potè adottare picche più corte, di 11 piedi, e perciò più leggiere a'
e
comode. Alleggerì
puranco
il
moschetto;
il
quale
suoi tempi era ancora tanto pesante da esigere che la spalla
su cui posava, in occasione di marcia, fosse munita di un
cu-
scinetto metallico, e che per la scarica fosse appoggiato ad
una
Diminuendo
forcella.
sollevato di tre pesi
peso
il
:
di quest'
arma,
di quello tolto all'
del cuscinetto e della forcella di cui più
Gustavo soppresse anche in parte lento a comunicare
il
arma non
colpo cou
il
abbisognava.
serpentino, perchè troppo
compagnie
il
mo-
maggior sollecitudine.
cariche dalla bandoliera a cui erano
le
trovò
si
stessa, e di quelli si
fuoco; e diede ad alcune
schetto a ruota che faceva
Tolse anche
il
fantaccino
il
appese;
fece le cartuccie, e adottò la giberna in cui le racchiuse.
Tolse purauco la corazza
non
lasciò loro se
Riguardo
non che
ai picchieri;
celata.
la
pensò
al vestiario
per arma difensiva,
e,
all'
ordine e
all'
Per prin-
igiene.
cipio d' ordine adottò un colore distintivo nelle casacche dei di-
versi reggimenti, sebbene
me non
il
vero
fosse ancora stabilito.
pio, è designato dagli storici
e
compiuto uso
dell' unifor-
reggimento giallo, per esem-
Il
come uno
di quelli
che più
si
di-
stinsero alla battaglia di Lutzen; un altro reggimento, quello di
Damitz, era più conosciuto sotto
che sotto
il
nome
suo
vero. In
vo, partendo dalla Svezia, e
il
nome
quanto
ai
reggimento bianco
di
motivi igenici,
prevedendo che
i
potuto trovarsi nella circostanza di accampare fra
i
ghiacci e le
nevi, fece loro distribuire un giustacuore foderato con
all'
una pel-
montone.
liccia di pelle di
Passiamo
Gusta-
soldati avrebbero
ordinanza. La fanteria era divisa in brigate; cia-
scuna brigata era composta
di
2 reggimenti
ogni reggimento di
;
8 compagnie; ogni compagnia di 126 uomini, di cui 54 picchieri e 72 moschettieri; nella proporzione cioè di 3 a
4.
Ogni com-
pagnia era divisa in sezioni e squadre, ciascuna delle quali aveva il
suo capo
di fila e di
semplice, senza
simo
il
1'
mezza
ordine degli
fila,
in
ufficiali,
modo che
conosceva da sè mede-
proprio posto.
La disposizione de^e due armi
fu fatta in guisa,
schettieri fossero sostenuti dalle picche, ed
dai moschetti. Vol.
ciascun soldato
II.
Stor. dell' Art. Milit. 2.
i
che
picchieri
i
mo-
protetti
— Ma non sotto
il
credersi che
a
è
di battaglia,
comando costante di
invariabile.
presi fra
i
le
— compagnie, schierate
rimanessero come una specie
Noi troviamo invece,
gruppi
10
forza
in
ordine
di unità invariabile,
dei loro capi naturali.
in
tale
circostanza, una
divisione
per
diversa, anziché suddivisioni uguali di un tutto
Questi gruppi erano
numeri 96
La
e 288.
multipli
del
numero
6,
e
com-
figura seguente porge idea della
formazione della brigata svedese a cui alludiamo.
216 Piceli.
96 Mosch.
192 Mosch.
96 Mosch.
216 Piceli.
192 Mosch.
216 Picch.
288 Mosch.
144 Mosch.
Sommando
queste
cifre, si
Non tardò guari Gustavo venne le
comprendere
fissata
le
di
su sei righe
di fuochi e
nemica.
Il
gì'
due ultime
righe per allungare
un maggiore sviluppo dell' artiglieria
a
soppresse
siffatta disposizione, e
vo fece sdoppiare
ha un totale
2016, che corri-
alla forza attribuita alla brigata svedese.
sponde precisamente
L' ordinanza
144 Mosch.
216 Picch.
;
ma
la
inconvenienti di linee.
qualche volta Gusta-
fronte ed ottenere così
subire minor danno dall' azione
problema
s'
andava viemmeglio
scio-
gliendo; l'ordine a spalliera della cavalleria aveva ceduto innanzi alla
grande profondità dei battaglioni;
glioni
Per
la
andava cedendo innanzi all'azione far fuoco, la
profondità dei battabell'artiglieria.
prima riga s'inginocchiava;
la
piegava alquanto; la terza restava dritta in piedi.
seconda
si
— 8,
La
cavalleria
10,
12,
si
divise
11
— 100 a 120 cavalli;
cornette di
in
16 e fino 24 cornette formavano reggimenti. Venne 4 ed
schierata su
anche su 3 ranghi. Ebbe ordine
fuoco se non che a bruciapelo, quando essa il
bianco
occhio dei nemici
dell'
mano. La carica
alla
poneva
fra gli
80
adottalo
Gustavo
squadroni, o cornette, alcune compagnie di
moschet-
modo
pesante degli
200 uomini su
a
ai
righe. Quest' ordine era pure
tre
marcie. Più tardi
nelle
si
abbandonò questo frammi-
combattere
di
imperocché
le
frammischiano;
il
buoni priucipj di tattica
sostengono vicendevolmente, non
si
spada
faceva al trotto.
alla cavalleria
schiamento contrario
armi
distinguere colla
austriaci,
Per resistere
tieri, di
si
poteva
poscia di caricare
;
non far
di
dell'
si
;
non può confondersi con quello
una
dell' altra.
L'artiglieria
ebbe grandi miglioramenti. Venne resa più leg-
giera, se ne accelerò e perfezionò 3, 4, 6,
16 e 30.
12,
pezzi
I
il
erano
adottarono
tiro, si di
calibri di
i
bronzo, di ferro fuso, e
con cor-
di cuojo, o, per meglio dire, di lastre di ferro cerchiate
reggie di cuoio.
Furono addetti nali da
ai
reggimenti alcuni pezzi corti e leggieri,
bocca, e tiravano più I
Si
mitraglia che a palla.
a
cannoni più grossi erano trainati da 20 cavalli;
6 o da
trai-
un cavallo, ed anco portati dagli uomini. Erano a larga
gli
altri
da
4.
adottarono
attaccata
palla.
la
facevano 8
tiri
cartuccie di legno, leggerissime, alle quali era
Con
mentre
ciò si il
venne ad accelerare
moschettiere ne faceva
la
carica;
si
6.
Gustavo trainò sempre un gran numero dì pezzi nel suo esercito: al passaggio del Lech, nel 1631, ne aveva 72 di grosso calibro.
Addisse 4 chirurghi ad ogni reggimento,
mentre
le
truppe
imperiali non avevano ufficiali sanitarj.
Riguardo il
favore era
alla gerarchia, nel
sbandito
nel suo
passaggio da un grado esercito;
all' altro,
cosa maravigliosa con
tante radici di feudalismo in tutta Europa.
Nessuno poteva co-
—
- 12 mandare
uomini se prima non aveva servito come soldato.
dieci
Curava molto fuori di città; e
ordini, e
la
esercizj delle truppe; esercitava
gli
ammirava
si
saggezza
e
mostrava loro come
Abituava inoltre
ma
erano
soliti
le
manteneva
le
ma
truppe
altre
una
posizioni
casi
nella
i
quali maledicevano
se-
depradamenti per
di
consumavano;
a pagare lutto quanto
guerra
disciplina
vennero compressi e puniti.
dati tedeschi, benedicevano e consideravano di
in tutte
nelle sue
giusta e liberale. Furonvi
popoli della Germania,
spalle,
sua fanteria ad eseguire marcie di
la
Mentre V indisciplina scatenava
parte degli svedesi,
poneva
si
linea.
la
dei trent' anni, Gustavo sì,
precisione degli
la
dovesse tirare in compagnia, o col ginoc-
si
fronte senza disunire
vera
reggimenti
moschetto sulle
un
pigliava
chio o col ventre a terra, e mettersi presto militari.
i
pazienza colla quale scendeva da cavallo,
lesta delle sue truppe,
alla
la
e
Gli svedesi
di guisa
che
i
trucidavano sol-
come
liberatori quelli
Gustavo. Il
re
di
Svezia liberò pur anco
numero
parte dell'immenso
vano
gì'
il
suo esercito da una gran
di saccardi e di
femmine che segui-
imperiali. Trainava però dietro a sè un
numero
di carri
abbastanza considerevole. Egli fu consideralo qual inventore di un sistema di fortifica-
zione
circolare.
ogni
In
modo, poneva molto studio
nell' arte
della fortificazione.
Poteva disporre
di forze
abbastanza notevoli. A Winsheim, e moscoviti,
nanzi ad ambasciatori tartari
uomini; ed
in
altra occasione,
quando
in-
passò in rivista 50,000
effettuò la
sua congiun-
zione con parecchi suoi luogotenenti, 75,000. Questa cifra fu anche
sorpassata; perchè cito svedese
si
si
hanno
cornette; locchè, secondo
rebbe ad una
[1]
notizie,
componesse
che
in
un dato
140 reggimenti
momento
l'eser-
di fanteria, e
400
calcoli di distinto scrittore (1), porte-
cifra totale di
La Barre Duparcq,
di
100,000 uomini. Tuttavia, vediamo
Histoire de
V art de
la guerre.
— che
re
il
—
13
Svezia operava soventi
di
con piccoli eserciti;
volte
entrò in Francoforte con 10 reggimenti soltanto, 4 nazionali e 6
dopo
stranieri; lo
la
congiunzione
Wallenstein col duca di Baviera,
di
vediamo lasciare Norimberga con 16 reggimenti
150 cornette
In Francia.
Il
fanteria,
di
60 pezzi d'artiglieria.
e
di cavalleria,
reclutamento dopo Enrico IV, e specialmente
sotto Luigi XIII, continuavasi a fare per corpi, e d' ordinario per
all'interno quanto all'estero. Talvolta, invece
reggimenti; tanto
d'incaricare della bisogna eseguito da commissarii
un medesimo
altra
capi di corpo,
i
ed
;
ufficiale
il
reclutamento veniva
servizio durava allora sei anni. Tal
il
aveva incarico
di
assieme
mettere
parecchi reggimenti. Luigi XIII, concepì V idea
Richelieu, ministro onnipotente di di
una riserva nazionale
nel 1636 ingiungendo
uomini più adatlati
in
da
sistema
il
le
Ma
al servizio militare.
città di Parigi, ed
pubblicò un' ordinanza
e
tutte
mestieri
e
arti
gli
unica leva, eseguita
concepito,
lui
anche
1'
fu
3000
di
venne
in tale circostanza si
amministrazione municipale; questa sborsò una som-
a patti coli'
ma
cercare
di
da Richelieu, secondo
uomini sulla
permanente;
e
colla quale si arruolarono volontarii.
Oltre a ciò
si
pigliava in tutti
i
modo
s'imponeva
facevano leve per forza;
vincia la somministrazione forzata
uomini, e
di
alla
pro-
provincia
la
li
arbitrario; oppure lo stato arruolava per forza
vagabondi; oppure finalmente
geva ad arruolarsi
soldati
i
lo stato
medesimo
costrin-
che avevano servito da un anno,
sotto pena di essere dichiarati disertori.
Le armi offensive della fanteria erano d'ordinario; la
picca ed
e si
moschetto;
aumentò quello
a ruota. coli'
il
ma
si
diminuì
andare del tempo
si
la celata,
smisero
le
menti divisi
i
in
800 e
di
battaglioni
la
la
spada,
delle picche
corazza, ed
i
moschetti i
cosciali;
corazze nella fanteria.
La formazione era per reggimenti, di
numero
dei moschetti; vennero adottati
Le offensive erano;
trovandosene
il
la
4000 uomini.
ma non come
cui
forza era variabile
Si videro
anche reggi-
unità permanente.
— Ai tempi di Luigi XIII
leggiera e
ria
nanza costituivano
—
riunirono
si
formarono
si
14
i
le
cavalleria pesante,
la
compagnie
reggimenti;
gendarmeria; ed
la
alcune circostanze, non bastando
la
corse all'appello della nobiltà,
bando ed
l'
cavalleria
ordinaria,
al
in
si
ri-
retrobando,
al-
avanzo cioè del feudalismo. I
di
al
cavalle-
di
compagnie d'ordi-
le
reggimenti
90
;
di
cavalleria erano di 600 cavalli; le
ma non
regola generale
Ogni reggimento aveva compagnie tieri
compagnie
assoluta. di moschettieri.
moschet-
I
come
della guardia del re servivano a piedi e a cavallo;
i
dragoni.
ebbe
LI artiglieria
mento
in
Francia un grande sviluppo od
nistro Sully. Nel 1610
vi
erano 400 pezzi
200,000 palle, 4,000,000
ferenti,
derevole traino
di
quattro calibri
di
di libbre
di
bombe
'24
in
e
vetture e cassoni.
da 12. Nella stessa epoca
Francia; all'assedio
di
Affine di rendere l'artiglieria
lasciare indietro
i
compagnia
erano anche riformati
pesanti;
e
si
Lamolhe
nuovi calibri; di
posero in
opera
in
le
Lorena.
più leggiera, s'incominciava a
grossi calibri, ed a non condurre coli' esercito
se non che pezzi di Si
dif-
polvere, un consi-
Nel 1634, l'artiglieria fu arricchita di due pezzi da
incre-
XVII per opera del celebre mi-
nel principio del secolo
gli
trainati da 4 o
da 6
cavalli.
antichi pontoni che erano assai
venivano surrogati da ponti
di
giunchi coperti di tela
cerata.
Tuttavia
il
numero
dei
pezzi
d' artiglieria
considerevole, imperocché non ascendeva
era
ancora poco
nemmanco
a
un pezzo
per ogni mille uomini. Nella gerarchia,
si
contavano allora: Marescialli, colonnelli ma-
rescialli, marescialli di
campo, sergenti
di battaglia, capitani, in-
segne, sergenti, furieri, caporali, appuntali, tamburri
e
chirur-
ghi-barbieri. In alcune circostanze,
Luigi XIII,
come
titolo
merito o dalla nascita.
i
servigi resi venivano considerati, sotto
ad avanzamenti pari a quello prodotto dal
— I
—
15
grado di capitano, ed anche
soldati potevano pervenire al
più avanti, dice un
ordinanza del
qualora se ne fossero
1629,
resi degni.
grado di maresciallo
II
poleraarca
e
di
campo corrispondeva
questore degli
di
maggiore con funzioni amministrative. epoca
in cui si era introdotta
Ciò
ma
gi;
pace nè
in
non v'erano ospedali;
dotte da Sully
all'
soldato percepiva
Il
e
le
i
in
prime ambulanze furono
Il
gli
intro-
guerra ed in pace
In
si
mercati del campo o della piazza, ed
ciascuno provedeasi di quanto abbisognava.
gazzini; era
non
guerra, pane, carne, forag-
assedio di Amiens.
facevano approvigionare ivi
tempi di Sully;
ai
calcolava poi molto sul bottino. Allora
somministrava, nè
si
stato
di
molta economia e una certa re-
golarità nell' amministrazione degli eserciti.
paga tenue,
quello di
a
un capo
era
antichi;
Non
faceansi
ma-
paese che sovveniva alla sussistenza dell'esercito.
il
re dava alla fanteria ed alla cavalleria
armi che trae-
le
vansi dagli arsenali; e qualora non se ne fossero trovate negli arsenali,
i
capitani le
compravano
essi
medesimi, dopo
gli
oppor-
tuni concerti coli' amministrazione.
Negli ultimi anni di Luigi XIII,
seguivano vois,
eserciti.
gli
cominciò
l'
istituzione dei Commissarii,
rono pagatori, poscia controllori. presse ordine «
mantenere
spesa possibile. Il
pane
si
preveggenza:
e il
istituirono gì' Intendenti
che
sua carriera amministrativa con questa carica,
la
e perfezionò poi
s'
Michele Le Tellier, padre del celebre Lou-
Istituì
e si
maggior numero
di
che dapprima
anche
propose
il
i
fu-
magazzini; im-
gran problema di
truppe possibile colla minore
»
distribuiva alle truppe lungo la marcia, col
di provvisioni fatte nelle
grandi città che
si
mezzo
trovavano sulla strada
percorsa o vicine ad essa. Talvolta erano incaricati ambasciatori francesi
estero di far acquisto di grani, e somministrare pane
all'
alle truppe. Il
soldo,
reggimenti
come abbiamo
di fanteria
i
detto,
non era molto elevato; eranvi
cui soldati percepivano
soldi al giorno col pane.
la
paga
di
tre
—
—
16
Nella guerra dei treni/ anni la disciplina lasciava molto a de-
siderare negli eserciti francesi; Richelieu cercò d'introdurre un po' d' ordine nei campi;
abbandonavano
i
ma
brutalità della rapina
la
Si
Ma si
e
il
dopo
Richelieu
si
imponeva
allo
;
ser-
il
disciplina, dall' altro invece
la
sviluppo di essa.
scriveva che se il
governo autoriz-
Il
le
ove
istituzione
si
provviste mancavano,
dovevano
Francia una prima scuola mi-
in
ma
istruire giovani gentiluomini;
questa
non ebbe lunga durata.
Richelieu pose molta energia
non accordare mercè
delle loro
soldato
il
suo bisogno presso Y abitante.
Un' ordinanza regia fondava
e nel
finito
soldato, in caso di necessità, a vivere a carico del paese;
potesse prendere
litare
si
diedero però esempi di grande severità.
se da un lato
dava ansa talvolta
zava
cui
una seconda natura
soldati diventava per essi
e molti di questi pervertiti diventavano ladri vizio.
a
iiell'
abbatere
i
non che
alle città ribelli se
mura; ma ne pose
fortificare
a
altresì
castelli feudali,
a prezzo
alcuni
punti
principali valendosi puranco della fortificazione passeggiera.
La
forza degli
raggiunse
la
cifra
eserciti di
francesi, nella
guerra dei trent' anni,
10,000 uomini. Nel 1635
si
richiedevano
25,000 uomini per combattere in Germania, 25,000 in Fiandra, 6,000 per rimanere presso del re,
Lorena, 8,000
per
10,000
12,000 in
in Valtellina,
Italia,
guerreggiare in oltre
alle
truppe
incaricate del servizio neh' interno del regno.
In Germania. sioni,
La
11
reclutamento
od anco direttamente
in
Germania
faceasi per
commis-
e per forza.
fanteria continuava ad ordinarsi
in
grossi battaglioni;
di
10 in profondità. Nella cavalleria
si
trasse gran partito dai croati
sari; erano legerissimi e
e
dagli us-
senz'armi difensive.
L' artiglieria, nel principio del secolo XVII, aveva migliorato
nell'organamento;
e
sebbene, a dir
numero troppo considerevole
vero,
si
fosse adottato
un
di calibri diversi, pure, in pratica,
questo numero era di molto ridotto.
—
17
—
impero germanico era diviso
L'
quattro grandi circoli mi-
in
ed
ciascuno de quali aveva un generale d' artiglieria
litari,
arsenale generale. L' arsenale del primo del secondo a
era
circolo
a
un
Vienna;
Heibrunn; del terzo a Magdeburgo prima, poscia
a Ratisbona; del quarto a Halle.
era
L' obbligo del generale d' artiglieria si re
col treno necessario, per ogni 1000 fanti e
non era
de' mortai I
approvigiona-
di
piazze principali, e di tener pronte sette bocche da
le
cavalli.
Il
fuoco
numero
limitato.
generali aveano sotto
nelli,
500
di
sè
colonnelli, luogotenenti-colon-
un maggior generale che aveva cura di tutto
un primo ingegnere
il
truppe
fortificazioni, e
delle
materiale,
d' artiglieria
organate per isquadre.
La
disciplina negli eserciti tedeschi era in condizione deplo-
assoldamento essendo di breve durata, o tutto
rabile. L'
sino a fine di guerra, portava per effetto che
tassero di tutte
le
occasioni per mettere
le
mani
potendo perdere pochi dì dopo V occasione pochi le
dì
sulle
di farlo,
dopo trovarsi sprovvisti. Le truppe
al
robe
più
altrui,
e potendosi
imperiali
più esposte a cosi fatte variazioni, erano anche
nate alla preda ed
al
soldati approfit-
i
le
essendo
più incli-
saccheggio. Le povere popolazioni ne era-
no desolate. Accanto dei soldati,
dopo
alla tolleranza
deplorevole
trovano pure
si
la battaglia di
esempj
verso di
Breintenfeld, riunì
gli
severità.
e
degradò, lacerò
decimare
i
le
il
combattimento,
sue bandiere, fece fucilare parecchi
ufficiali
soldati.
Gli eserciti
germanici nella guerra dei trent* anni non erano
guari numerosi. Pare che
gì'
la cifra di
100,000 uomini.
Vol.
Stor. dell' Art. Milit. 3.
II.
miserabili
L' imperatore,
uno de' suoi reggimenti
di cavalleria accusato d'essere fuggito durante lo
alti
imperiali non abbiano
oltrepassato
3\
§.
L Esaminiamo ora
azione
'
gli eserciti in
campo.
Sebbene troviamo che Gustavo Adolfo non avesse totalmente rinunciato alla forma quadrata degli antichi campi romani, pure
vediamo che parecchie pe
a
seconda
volte
si
accampò disponendo
sue trup-
le
combattimento. Procurava
ordine di
dell'
gliere la posizione in guisa da
sce-
di
non essere obbligato a combattere
se non quando egli lo giudicava opportuno. offesa ed alla difesa.
Il
terreno scelto era adatto
Il
suo campo era assicurato con buoni trinceramenti. La cavegliava
valleria
per
alla
all'
da
sicurezza esterna. L' ordine regnava
tutto. I
trincieramenti
si
rapidamente, perchè
costruivano
inoltre, egli stesso
gli altri;
sue
le
truppe erano assuefatte a questo genere di lavoro come a
tutti
dava buon esempio di alacrità e
la-
vorava colla zappa per istimolare la solerzia dei soldati.
Anche Adolfo.
da
Il
fossi
gì'
imperiali
campo
doppj e
si
tripli,
ne, tenaglie, corni,
da
(1),
foggia
Gustavo
di
ridotti, bastioni, casematte, di fortificazione.
d' alberi,
di cavaletti, e di botti
tre, e di
alla
presso Norimberga, era circondato
ed altre opere
erano seminati di tronchi ci
accampavano
di Wallenstein,
piene
ed in di
alcuni
sabbia,
I
mezze
luoghi
di terra,
di ric-
di pie-
ogni specie d' inciampi.
Allorquando trattavasi di marciare, Gustavo sapeva meglio ogni altro dirigere
contro
[1]
che
si
il
Era
lu-
suoi accessi
nemico
il
poneva
riccio
il
di
suo esercito, sia in un movimento per andare
sia in
un movimento retrogrado.
una grossa
dagli antichi a
trave, guernita di
maggior sicurezza
di
I
suoi soldati
punte lunghissime di
un
passo, e che
si
ferro,
adoperò
dai moderni per difesa della breccia, facendola rotolare sul nemico affine d' impedirgli la salita.
—
—
19
erano accostumati ad eseguire marcie rapidissime; dopo taglia di Breitenfeld,
andò
un corpo svedese
45 leghe e forzando
Lipsia a Wurtzburgo, percorrendo così
tempo stesso Gustavo le
avventurasse
si
le
alla cieca, e
si
di costituire la
guerra
alla
diè cura di scegliere
dinar bene
le
li-
servissero di base.
gli
;
nuove
intorno
precauzioni
al
intorno alla scelta specialmente ed
Non
conservazione delle basi e delle linee di operazioni.
gì questa circostanza si
trascurasse di mantenere
potevano trarre se non che da luoghi situati più
indietro dell' esercito, richiedeva
alla
che
a credersi
armi da fuoco, esigendo sempre nuove munizioni,
delle
quali non
modo
non però
di marcie, è
comunicazioni con luoghi sicuri che
L'aumento
nel
grandi città a capitolare.
sei
Malgrado codesta rapidità bere
giorni da
otto
in
la bat-
mente perspicace
assennatamente
le
isfug-
e perciò
sue direzioni, di coor-
modo da
marcie, e di fare in
Gustavo;
di
sempre met-
potersi
tere al sicuro in caso di sinistra fortuna.
Sebbene
le
marcie
si
effettuassero generalmente in que' tempi
su di una sola colonna, tuttavia fatto
marciare
le
si
nota che
Gustavo Adolfo ha
vediamo
en-
Norimberga su due colonne, composta
cia-
sue truppe su tre colonne; e
trare solonnemente a
lo
scuna delle tre armi.
Codeste diverse marcie venivano da saggezza di consiglio.
Il
numero
dei
lui
carri
sempre
regolate
con
non ingenerava con-
fusione; imperocché usava di far marciare le vetture di ogni reg-
gimento nello stesso ordine del reggimento medesimo. Affine di poter conoscere in le cose, faceasi
menti
uso
«Ielle
di diversa forza, a
quale
condizione
seconda della
lontananza
e dell' importanza della scoperta. Qualche volta vi
un affidale con una ventina più ordinarie; qualche altra
una mezza dozzina
mero
a
due o tre
trovassero
si
ricognizioni. Eseguivansi con distacca-
di soldati, e si
nelle
ciò
mandava un
del si
nemico
destinava circostanze
di cavalli; in altri incontri si limitava
soldati. Inoltre si
con
sotto-ufficiale
procurava
il
nu-
di far prigionieri
per ottenere notizie. Giunto nario
il
in faccia
al
nemico, Gustavo Adolfo adottava
seguente órdine
d' ordi-
di battaglia: fanteria al centro, cavalle-
— 20 — ria alle ali, artiglieria a gruppi sparsi
due
linee,
Le
linee distavano di
300 passi
Gì' imperiali, suoi avversaci,
una soia
Gustavo muoveva e
i
fanti perduti,
Fra
le
«
medesimo
col
schieravano per solito sopra
Faceva uso giudizioso le
d'
scaramucce
egli,
che
principio che in origine
mondo;
del
i
fiumi sono
alle loro rive
il
;
metodo
grandi ar-
le
elevano
si
le
un generale non può essere costretto
»
Nella guerra dei trent' anni,
i
quartieri d' inverno si prende-
buon'ora; anzi, per dir meglio,
le
campagne
soltanto d'estate. Gustavo Adolfo diede l'esempio
Certo non fu egli
tre ne troviamo di Cesare; 1'
conquistano
si
ha popolali
li
I
paesi
perchè possiede per trinceramenti una massa d'acqua
larga e profonda.
d' inverno.
le quali
professate nell'arte della guerra, eravi
lui
Osservo, diceva
terie nel sistema fisico
di
di
adope-
uomini senza alcuna decisione.
città ricche e popolate. Ivi
a battersi,
di
con
dell' artiglieria,
masse nemiche. Non
guerra rimane quello della natura.
vano
dall' altra.
non volendo occuparsi
massime da
seguente:
di
una
1*
si
fuochi contro
portavano uccisione
la
su
tutto
il
sue truppe sul campo di battaglia
le
rapidità.
cui concentrava i
fronte,
linea, profonda, senza riserva.
destrezza
rava
sulla
avendo ciascuna una riserva.
abitudine, e Gustavo L' ordine di
la
primo
il
ma
facevano
si
di
a farle, perchè
campagne fra
le
al-
se n'era perduta ordinariamente
rimise.
accampamento, l'ordine
di
marcia, e l'ordine di
battaglia erano stati adottati in Francia sull' esempio svedese.
La
tattica della guerra di
splendido dal maresciallo Coli'
di
montagna venne applicata
Rohan
in
modo
nella Valtellina.
occupazione di questo paese, Rohan voleva impedire
la
congiunzione degli spagnuoli eh' erano nel Milanese coi tedeschi
che erano
Ma tere
il
in
Germania.
questa operazione doveva
nemico
in guardia,
farsi
con tant' arte da non met-
ed indurlo ad occupare egli
il
terreno
in anticipazione.
Rohan, dopo averlo tratto no, ed aver trattato colla
in
inganno con movimenti sul Re-
Svizzera
per un passaggio,
si
volge
— 4000
a Basilea con
continua
in
la
marcia per
numero
1400
di
*
cavalli,
ne attraversa
discende a Coirà,
S. Gallo,
truppe assoldate nei
alle
400
fanti e
—
21
Grigioni
congiunge
che avevano,
Deslandes,
dal
cantone,
il
si
occupato Chiavenna e Bormio par-
fanti, già
tendo dal canton Grigioni, e s'insignorisce del resto della valle. Postosi a Tirano, egli
contro
si
trova in grado
tedeschi provenienti dal Tirolo e contro
i
pane dal
spagnuoli
gli
medesimo tempo
provenienti dalla Lombardia: e nel sizione tale da potersi procurar
ugualmente
di portarsi
territorio
po-
sta in
della Signo-
ria di Venezia.
Scesi due volte
pe col
prima volta
la
i
tedeschi, comandati da Fernamonte,
Mazzo,
a
seconda
la
alle torri di
medesimo impeto calando, diede una grande
begno
agli
spagnuoli comandati da Serbellone.
li
sconfìtta in
E
rup-
Fraele; poi,
Mor-
così restò per
allora possessore della Valtellina.
In questa guerra acquistarono vieppiù
fuoco della fanteria
;
si
importanza
videro movimenti rapidi
nati per balze e gole; e posti in opera
i
e
armi da
le
bene combi-
principii di quel gene-
re di guerra che vennero poi seguiti dai migliori capitani.
§• 4-
Osservazioni.
Cenni biografie! e bibliografie! La guerra 1. ° Il
dei trent' anni
si
distingue in quattro periodi:
periodo palatino, dal 1619
al
1623, è quello
protagonista sventurato l'elettore palatino, eletto sotto
il
2. ° Il
nome
are
in
di
cui è
Boemia
di Federigo V.
periodo danese, dal 1623
al
1629, nel
quale
IV re di Danimarca e duca d' Holstein, assume in capo
Cristiano la difesa
del protestantesimo, coli' aiuto della Sassonia e della Prussia. '
3.
di
J
11
periodo svedese, dal 1629
Gustavo Adolfo
in
Germania.
al
1635.
È
quello delle geste
*
4.°
— 22 —
periodo francese, dal 1655
Il
È sostenuto
1648.
al
dinale di Richelieu. Noi ne parliamo sino
all'
Luigi XIII; degli ultimi anni
guerra,
quella
di
prossimo capitolo parlando dei tempi
La guerra fu
una
tratteremo
dei trent' anni, mostra colla sua diuturnità ch'essa
di quelle lotte le
quali sono prodotte da cause che hansociali
per
;
possono risolvere brevemente come avviene talora
si
nei
XIV.
di Luigi
no grandi e diramate radici nei diversi ordini
non
dal car-
epoca della morte di
cui
in quelle
che dipendono soltanto da ambizione personale, da interessi da orgoglio
stretti,
Tutti
si
paesi erano sossopra per la riforma
i
politiche e sociali, vestivano
ni,
ri-
da mal inteso puntiglio.
di popolo, o
tutte le questio-
;
carattere della principale che
il
agitava; alla stessa guisa che in un' epidemia tutte le malat-
ne assumono
tie
carattere.
il
L' unione cattolica ed evangelica
E scoppiò
spade.
si
guatavano col pugno sulle
guerra nella quale fu rinvolta tutta Europa,
la
la GermaDapprima parea fa-
salvo T Inghilterra, e che costituì centro della politica nia,
come
secolo innanzi era stata Italia.
il
nè bene se ne avvisava
cile a sopirsi,
denti
1'
alimentarono, e
scopo
lo
bizioni, gì' interessi. Perciò questa guerra,
ed
a suggello la religione,
timenti
l'espressione dello stato dispute e
l'
esaurimento
nuovi
che aveva a
sociale; delle
e
am-
motivo i
sen-
non era se non che
quando
forze
inci-
le
doveva durare quanto durarono
passioni nella loro intensità;
e le
ma
;
fecero convergere tutte le ire,
vi
guerra medesima dovè cessare perchè non
stanchezza delle
la
chiesero
tregua,
sostenuta
allora
dalla
la
vo-
lontà di un solo sibbene da volontà ed interessi generali.
La società continuava ad allontanarsi maggiormente da quei principj che ressero
i
tempi
di
mezzo;
tutte lo scibile,
due secoli antecedenti aveva cominciato
nuovo sviluppo, caratterizza
guendo
l'
i
si
avviava vieppiù
in
armi,
ai
questo
tempi moderni; ed anche
impulso già ricevuto, continuava
buoni degli antichi adattandoli però
pigliare
a
1'
a
alle
allo
che già nei
nuove forme e
svolgimento che
arte della
richiamare
guerra, segli
esempj
esigenze delle nuove
principj che incominciavano a reggere le
moderne
società.
— Laonde vediamo come glio istituendo;
dagli
che ripetevano Y esistenza e
metodi
antichi
incipiente;
civiltà
vivevano, flagello ledizione di
Nè
come
di
quelli
di
Gustavo Adolfo fosse preferi-
di
altri
gli
ospitarli
o
dei poveri paesi che avevano la
noi tro-
solo intorno alla composizione di alcuni eserciti nel
e già
cetti strategici,
di
e
;
sul
tattica
abilità
guerra fu condotta secondo regole
Gustavo
Adolfo
di ardire, di
in
zia, se
di
muovere
marcie rapide e
far
dell' arte.
di posizioni scelte fatti
buoni con-
di
di
battaglia.
La
Le
campagne
di
campo
prudenza e
di
con assennatezza;
eseguire dal re di Sve-
non dopo ch'egli s'ebbe assicurato una base
opera-
di
Pomerania.
Nelle battaglie, se da un lato troviamo
gì'
imperiali
grossi quadrali immobili, e su d' una linea sola,
tenfeld, dall' altro troviamo
ganamento poggio
e
abbiamo esposto come
Germania porgono esempio
grandi movimenti non vengono
zioni in
modo
Gustavo Adolfo, dessero prova
taluni, e più di tutti
ma-
vederli transitare soltanto.
di
agire codeste macchine di guerra
in
o
corrotta o falsata,
civiltà
viamo un progresso; ma ben anco
i
mora-
manteni-
il
quelli di \Yallenslein; miti gli uni colle popolazioni fra cui
bili a
ed
andassero me-
eserciti nazionali si
gli
codesti eserciti fossero migliori per
come
lità e disciplina di quelli
mento
—
25
tattico
di riserva.
corpi
mobili secondo
a Brei-
nuovo
il
or-
svedese, troviamo doppia linea, troviamo ap-
Se non che
vi si
scorge
il
difetto
scolanza delle armi, della fauteria cioè intramezzala leria; locchè
disposti
come
doveva rendere
i
della alla
me-
caval-
movimenti contradittorj, doven-
dosi le armi vicendevolmente sostenere non confondersi assieme.
È
inoltre da osservare sulle condizioni dell' arte,
e Wallenstein nei
campi
di
in eserciti più mobili, e in terreni
far servire le fortificazioni di
meno
campagna
scopo
di
brigata svedese in
è
procurarsi
sapiente
una prova significativa del progresso
La nostra attenzione la
sapevano
accidentati,
allo
libertà di accettare o rifiutare battaglie; e la di quei capitani è
che Gustavo
Norimberga, mostrarono che, anche
inazione dell' arte.
richiamata ora sulla formazione del-
ordine di battaglia. Codesta disposizione,
— 24 — alquanto strana,
presenta difettosa e complicata. Essa venne
si
adottata da Gustavo Adolfo
due diverse armi,
la
erano simultaneamente
le
delle
per
favorire
picca ed
il
l'
appoggio
reciproco
moschetto, che a que' tempi
armi principali della fanteria.
Ma non
era per verun conto in armonia coli' organamento amministrativo del reggimento; e
durre,
si
grave
inconveniente più
1'
era di sottrarre uomini
combattere sotto capi
da
eh' essi non
quelli a cui ordinariamente
doveva pro-
che
una compagnia per
obbedivano
e
farli
non essendo
conoscevano,
da cui erano ammi-
nistrati.
In ogni
modo, volendo esperimentare una nuova
stavo dovè provare più di una forma, spostare
menti, mutare
le particolarità,
suo organamento, e
Lo scopo eserciti
lo
conservando tuttavia
era naturalmente di vincere
di ricorrere alla mobilità; e
stabilì
suo esercito, come dicemmo nel su cui
agli
esempj
la
la
gli
Guele-
base del
scopo della sua ordinanza. ;
e
per vincere contro mobili, pensò
numerosi, a grossi corpi, profondi, poco
tali
tattica,
spesso
§. 2.o di
desiderata mobilità
si
Y organamento
quindi
del
questo capitolo, su basi
dovesse fondare. Ricorrendo
classici dell' antichità, egli si attenne al sistema della
legione anziché a quello della falange, astrazione fatta dal con-
corso simultaneo delle due armi, picca e moschetto, che nei temantichi
pi
non
esisteva,
e
che richiedeva sostanziali modifica-
zioni nell' attuazione del concetto.
Dominò
1'
idea;
non
l'
imita-
zione servile, chè era resa impossibile.
Fra
neremo
gli
di
uomini
di
guerra di quest' epoca, della quale termi-
ragionare nel capitolo prossimo, va notato per primo
Gustavo, e della sua vita terremo breve discorso. Parleremo an-
che
di Wallenstein,
Gustavo Adolfo
perchè levò gran rumore di quanto dicesi,
lo tenesse, a
in
sè,
quantunque
conto di fatuo.
Gustavo Adolfo. Nacque nel 1794 nipote a Gustavo Wasa. Letteratura, politica, filosofìa, matematiche, lingue straniere, furono
soggetto de* primi suoi studj
;
vita attiva, esercizio di corpo, sfida
—
—
25
assennata alle intemperie, ne ingagliardirono
che erano
stati al servizio
trione; e Gustavo ebbe
la
tempra.
Ufficiali
Olanda, cercavano fortuna nel setten-
d'
maestri quegli allievi di Maurizio di
a
Nassau.
Montò
sul trono nel 1611, a
poco più
ma
tiquattresimo fosse giunto;
il
senno
di lui,
al
ven-
ben presto dimo-
regno ad affidargli senza indugio
stro, indussero gli Stati del
Primo suo pensiero
redini del governo.
mi-
di sedici anni; era
norenne; leggi fondamentali richiedevano reggenza finché
consiglio d' uomini eminenti, a cui venne proposto, eoi titolo cancelliere,
allora in guerra con tre potenze: colla
ed
czar
Raltico, e
il
cedeva
gli
territorio
il
nel
smondo HI
rinunciava ad antiche pretese
lo
vinse
in Curlandia, ed
che
Svezia di tutte
le
Estonia e
fronte,
a
la
con Sigidi
due grandi battaglie; presso Wal-
in
Sthum
combinò tregua per
si
a
Novogorod
fra
sull'
Polonia, che stimava aver diritti al trono
di
Gustavo
Svezia.
hof
re
1617 colla Russia,
compreso
Livonia. Così rimase con un solo avversario
di
Danimarca
certa ruina; perciò concluse pace con
a
nel 1613, e pace ancora più vantaggiosa lo
Danimarca,
Prudenza insegnava» a Gustavo
Polonia.
colla Russia, e colla
perchè
di
ministro Oxenstiern eminentissimo.
il
La Svezia era non esporsi
le
creazione di un
si fu la
nella Prussia occidentale
sei anni,
dopo
;
rimanendo padrone
il
di
re di
piazze occupate in Livonia e nella Prussia po-
lacca.
Ma
a
più elevati disegni la sua
mente applicavasi;
tettore dei principi protestanti, e \olse le armi contro
che
lì
il
Brandeburgo,
vicino, a Breitenfeld,
lì
l'
pro-
Austria
perseguitava. Soccorre Stralsuuda, traversa rapidamente la
Pomerania, e
si fè
e la Slesia,
dà
e vince
s'avanza fino a Lipsia,
sanguinosa battaglia contro
Tilly nel 1631.
Questa vittoria
apri
il
campo
Franconia, s'inoltrò fino
Tilly,
che vuol contrastargli
la
il
vita.
Vol.
i
gli
della
II.
Stor. dell' Art. Milit. 4.
al
alle conquiste.
Reno,
e penetrò
S'impadronì in
Baviera.
passo del Lech, è battuto e perde
— 26 — Gustavo entra
Ma sapulo che aveva invasa
la
Wallenstein,
generalissimo
non
lui
:
il
Era
il
imperatore,
nemico, postato a Lulzen,
il
fine
molte migliaja
di
prendere
di
minor numero possibile
colpito da
sero morto a terra
La sua
gli
la città
un istante dar battaglia per avere a fronte
esita
in tale circostanza
tima per
cacciano
dell'
un grosso corpo
dall' esercito
uomini condotti da Pappenheim, col
di Halle,
alleati
Sassonia, corre in soccorso dell' Elettore suo al-
aveva dislaccato
;
suoi
i
Boemia.
e dalla
ed essendo stato informato che
leato;
d*
Monaco, mentre
in
Mecklemburgo
imperiali dal
due
palle, e vuoisi
Fu Y
di forze.
non nemiche,
ul-
lo ste-
(1).
vita si chiuse presto: a trentasette anni.
padre dei
di sentimenti
d'
soldati,
i
ammirazione
nutrivano per
quali e
di
profon-
lui
Modesto, semplice,
affetto.
senza affettazione, di indole vivace, di mente acuta, penetrante, districava
gli
affari più
ardui e più
anziché arrestarlo, davano gior sviluppo. Era
al
complicati
fondò
e
ostacoli,
gli
suo spirito maggior vigorìa e mag-
sinceramente non esageratamente religioso.
La sua eloquenza militare produceva non trascurò
Istruito assai,
;
effetto fra le truppe.
le scienze, e
rinnovò università, e
collegi.
Fu
savio legislatore, amministratore ottimo dei paesi
da
lui
governati.
Wallenstein o Walstein Alberto Venceslao Eusebio. Nacque in
Boemia glio
nel 1583.
dell'
Fu paggio presso
arciduca
il
margravio
Ferdinando. Poscia viaggiò
d'Europa; divenne ricchissimo per matrimonio soldò 300 cavallieri a sue spese, e
li
offrì
guerra coi veneziani; l'offerta fu accettata
[1]
e
Puffendorf ed
altri storici
opinarono che
nominano siccome principalmente
berto,
duca
di Sassonia
Lauenburgo
sospetto il
;
e
Burgau,
di in
molte
vedovanza. As-
all'arciduca nella sua
Wallenstein
si
sia stato ucciso a
delibi
fi-
parti
distinse;
tradimento;
sua morte, Francesco Al-
quale passò poi
ai servigi dell' Austria.
— e, finita
quel paese,
riuscito
in
pub-
danaro delle casse
pigliato
bliche; di cui rimise una parte all'imperatore,
vò 1000 corazzieri che offerse
mi-
delle
reprimere un* insurrezione
a
dopo aver
ritirò
si
—
nominato dall'imperatore colonnello
la lotta, fu
Moravia. Non
di
lizie
27
coli' altra
e
le-
sovrano.
al
Incaricato nel 1618 di sedare una sollevazione in Boemia, fu infelice ne' suoi tentativi.
Nel 1621 fu di nuovo spedilo in Moravia, e questa volta ot-
tenne esito più fortunato. Ebbe in dono vasti
mia
Malgrado ciò
Boe-
in
chiamato a Vienna a scolparsi di accuse che
fu
precisamente non
tenimenti
ricompensa sovrana.
confiscati ai ribelli; e fu questa la
ma
conoscono;
si
ebbe protezione
col suo oro
ed assoluzione.
Un nuovo dono all'imperatore
due reggimenti
di
di fanti,
io
nominare maggior generale.
fece
Guerreggiò
di
nuovo
in
Boemia;
distinse nel 1620 alla bat-
si
taglia di Praga.
Nel 1625 propose
naro,
accettò,
gliere gli ufficiali
a
il
monarca, povero
V esibizione,
di
gente di da-
autorizzandolo
in alcuni distretti della
andando verso altri
Boemia,
e
di
racco-
nominare
gli
alterigia
la
Franconia e
le frontiere della
Sve-
10000. Vuoisi che in questa circostanza
imperatore
dall'
La sua Tilly,
imperatore di levare a proprie spese un
suo talento. Cominciò Wallenstein col reclutare 20000
ne raccolse
cevesse
non
titolo di
il
gli
duca
permise
di
ri-
di Friedland.
dipendere
dagli
ordini
generale bavarese, che guerreggiava nella Bassa Sassonia:
per cui
si
piegò soltanto a concertare
eseguirsi; e di
stupito,
uomini
soldati; poi via,
all'
50000 soldati; ed
esercito di
mentre quegli incalzava
Osnabruck
e di
toria sul ponte di
il
seco re di
lui le
Munster, Wallenstein riportava
Dessau
il
23 aprile
1626
quale, raccolti nuovi soldati nel Brandeburgo, ria. Ivi
si
ma non
vè ritirarsi, se n' andò nella
nel paese
compiuta
contro
recatosi Wallenstein, disfece anche un
collegati a rivoltosi;
operazioni da
Danimarca
vit-
Mansfeld,
corpo
il
Unghe-
gettò in di
turchi
potendosi sostenere nel paese, do^
Germania settentrionale,
portò
il
—
—
28
suo esercito a 100000 uomini senza che l'imperatore avesse pensiero di spesa, ebbe titolo di duca di
tura di quei ducalo tolto
primi
ai
Mecklemburgo con
dittatura nel settentrione germanico, e
obbedire ad ordini
mentre negoziava
insolenti,
marca
il
sovrani, da
tanto
scrivere
nome
in
imperatore
all'
col re
lettere
Dani-
di
trattato di pace nel congresso di Lubecca.
Immense
contribuzioni levava dai luoghi su cui esercitava re-
gime; immense doglianze, gravissime accuse giungevano
dinando contro
di lui
da ogni parte
d'
Europa. Si
a
Perdè
comando; mostrò rassegnazione;
il
uma-
Boemia;
ritirò in
si
Fer-
gridava con-
tro all'ingordo generale «rifiuto ed esecrazione del genere no.
la
non
da
inorgoglì
questi
di
investi-
assunse e sostenne
titolari,
visse con fasto assai superiore a quello di sovrano.
Vuoisi che offrisse allora
che questi
i
suoi servigi
domandasse; ma
glieli
Gustavo
a
che
fatto sta,
Adolfo,
richiesta del-
a
l'imperatore, dopo sconfitte toccale a Tilly, s'impegnò
un nuovo esercito,
e
ne assunse
comando
il
di
le cariche, di
essere indipendente nel
principato
talento
i
levare
di
essere
di
Austria e di Spagna, di poter disporre di tutte
generalissimo
re un
patto
a
o
ereditario
in
comando supremo,
Germania,
di ave-
governare
di
paesi conquistati, d' impiegare a sua
voglia
suo
a
prodotti
i
delle confische, di avere diritto esclusivo di amnistia, e finalmente di potere, in caso d' infortunio,
ritirarsi
fianco un arciduca, egli esclamava:
comando,
nel
foss'
Immantinenti,
ruolamento,
od ingordi rini
al
vino
e
carne;
bagagli.
egli folla
manda
«
Non
soffrirei
a piantare
accorrono
i
e così in
stati
porgli a
un compagno
la
sua
bandiera
tanti avvezzi a vincere a
d'
ar^
con
lui
cavallo promette nove fio-
sei a' cavalleggieri, quattro ai
4000
volea
»
saccheggio. Ai soldati
di
mese,
venivano
e a
anche Dio.
liberamente negli
Ferdinando
ereditarj dell'imperatore; e perchè
pedoni,
oltre
pane,
tre mesi raccoglie 40,000 uomini, coi quali
saccomani, altrettante donne, 30,000
A questa gente sapeva
egli ispirare
cavalli pei
una fiducia
illimi-
tata; e superbo perchè sicuro del favore delle stelle, ne' cui augurj
aveva piena fede, puniva
e
premiava con eccesso;
bella
pareagli
— 29 — un' azione
quando era
quando aveva dovizia
ardita, e
di partiti
ingegnosi. Dicendo essere più facile mantenere centomila uomini
che diecimila, ragione
guerra in un paese era
di trasportar la
il
non essere ancora saccheggialo. Rifatto in questa guisa
Boemia per
in s'
impadronì
assalirvi
di
Praga, e
Gustavo Adolfo,
1?
esercito imperiale, Wallenstein entrò
esercito sassone collegato allo sved<se,
I'
volse verso
si
percorreva
che
Norimberga per
attirarvi
Baviera.
Accorse
trionfante
la
Gustavo; e trovato l'avversario trincerato, soprassedè per qual-
ma
che tempo ad ogni iniziativa;
campo,
nel suo
e
costretto
penetrata pur anco
fame entrata
dalla
Norimberga eh'
in
andato a soccorrere, assalì con forze inferiori
con gravi perdite respinto; per cui pochi giorni dopo di
levare
verso
la
campato
il
campo.
Allora
Sassonia, occupò Lipsia ed a
gli
Lutzen, in cui morì
trascinò seco né
la
unirsi
di
diresse
e
Gustavo, acesercito sas-
eserciti imperiali. Si diede la battail
re di Svezia
;
rovina dell' esercito, nè
ma 1'
la
sua morte non
perdita della gior-
la
abilità di
Bernardo
Sassonia Weimar. Wallenstein andò
in
volse a Baviera, e di indi stabilì
i
li
Islesia,
respinse
occupò
parecchie
Bernardo
macchinato
coi nemici
Austria; le lettere che se ne stamparono, negli archivj viennesi, il
padrone,
si
suoi quartieri d' inverno.
attesta eh' egli avesse
attesta
poi
città,
nell' Alto Palatinato,
Ottavio Piccolomini che fu confidente, spia, ed lui,
decise
si si
all'
città;
nata, per la disciplina delle truppe, e per di
impero
dell'
altre
Nauraburgo, con intenzione
sone, decise di assalire glia di
generale
il
egli era
nemico, e fu
il
e
il
assassino di a rovina
dei-
processo che sta
non provano veruna trama, ma tutto ne
desiderio. L' imperatore, che non polea più soffrire lo proscrisse
un
senza manco udirlo, benché principe so-
vrano, benché venuto a servigio con patto libero e con truppe di
propria leva; e promise
una
a
taglia
suoi uffiziali trucidarono in Egra lui e
gennajo del 1634. Ferdinando strinse
la
i
chi
1'
suoi più fedeli,
mano
al
Tre
uccidesse. il
25
principale
di
mi*
—
30
-
nistro dell'assassinio; diè chiavi e collane
tremila messe per r anima
grande
Di
quanto ad
ambizione,
grande ardimento,
di
f
poli
Insofferente assassinati
che serviva ed
altri;
ordinò
e
intraprendeva
sarebbe riuscito impossibile. Superstizioso, cre-
altri
dente nell astrologia, partecipava con sua.
agli
dell' ucciso.
di
dalle
freno
,
ciò
indifferente
pregiudizj
i
alle vittime della
sua
miserie
sulle
sue masnade, divenne
dell' età
odioso
rapacità
dei
sua
della
e
po-
principe
al
in-
differenza.
Fra ai
gli
tempi
autori e le opere militari da consultarsi relativamente
in discorso,
Rohan Enrico
(di).
noteremo: È autore politico e militare assai stimato.
Scrisse Memorie sugli avvenimenti di Francia dal 1610 al 1629; il
suo Viaggio in
Germania
Italia , in
e in Inghilterra) le
Memorie
e lettere sulla guerra del Valtelina; scrisse // Perfetto capitano
è
un sunto dei Commentarj
che non è compiuto;
di
Cesare;
Trattato
il
della
che
guerra
9
il
Trattalo dell interesse dei principi e degli
Stati della cristianità.
Walter-Hartè, Storia il
di Gustavo Adolfo.
È
scrittore
inglese;
suo libro è ricco di molte particolarità militari.
Mauvillon, Storia di Gustavo Adolfo.
Hallenberg, Storia di Gustavo
La sua opera non
Adolfo.
È
storiografo
è terminata.
Grimoard, Storia delle conquiste di Gustavo nia, o
Campagne
di questo
Adolfo in Germa-
monarca nel 1630, 31,
e 32.
data dei piani delle battaglie principali; è preceduta
troduzione
siili'
svedese.
origine e principio della
guerra dei
Schiller. Storia della guerra dei trent' anni.
È
corre-
da un'intrent' anni.
§. i."
Esempio Battaglia di Breitenfeld detta anche di Lipsia.
Forze nemiche.
-
Gl'imperiali avevano: 7 reggimenti di cavalleria sotto gli
ordini di conte
Pappenheim.
6 reggimenti di cavalleria sotto
\ J
gli
ordini del princice Furstenberg.
[ (
5 reggimenti di croati sotto gli or)
dini del generale Isolani.
21000
13 Terzi di fanteria.
32000
36 Cannoni.
Le truppe svedesi ed
alleate
avevano:
9000
Cavalleria svedese
4000
sassone
«
Fanteria svedese
13000
sassone
11000
«
37000
100 Cannoni.
Gì' imperiali
erano condotti dal Feld-Maresciallo Tilly,
gli
sve-
desi ed alleati da Gustavo Adolfo.
L'esercito imperiale era disposto All' ala sinistra
come segue:
7 reggimenti di cavalleria sotto gli ordini del
conte di Pappenheim. Al centro 13 Terzi di fanteria sotto Tilly.
—
—
32
All'ala destra 6 reggimenti di cavalleria sotto
ordini del
gli
principe di Furstenberg.
Innanzi
all'
ala dritta 5 reggimenti di croati sotto
gli
ordini
del generale Isolani. I
36 pezzi erano disposti
due grandi batterie innanzi,
in
in basso, della linea di battaglia della fanteria di
20 pezzi, T
altra di 16.
Gli svedesi
avevano
All' ala dritta
in
t
a
;
una composta
t'
linea:
5 reggimenti di cavalleria sotto
re Gustavo Adolfo,
e più
gli
ordini
del
quale aveva negli intervalli sei gruppi di
la
fanteria di 180 a 300 uomini. Al centro, 4 brigate di fanteria, di
sotto
gli
2016 uomini, su
sei righe,
ordini del generale Teufel.
All'ala sinistra 5 reggimenti di cavalleria, frammischiati di fan-
generale Horn.
teria, sotto gli ordini del
In 2 a linea:
AH' ala dritta 4 reggimenti teria, SQtto gli ordini del
di cavalleria
frammischiati di fan-
generale Bauner.
Al centro, 3 brigate di fanteria sotto
Hepburne, formate come quelle
di
a
gli
ordini
generale
del
linea.
l
AH' ala sinistra, 3 reggimenti di cavalleria sotto
gli
ordini del
colonnello Hall.
Dietro al centro, fra
a
la
e la 2
l
l
linea,
10 squadroni di dra-
goni formavano la prima riserva. Dietro
al
centro della 2 a linea eravi una seconda riserva
posta di cavalleria e
AH' estrema sinistra eranvi
La
i
sassoni su due linee:
fanteria in sei Terzi, la cavalleria alle
dini del loro elettore e del generale I
II
sotto
a
gli
or-
Arnheim. a
tutta
I. ).
terreno è tutto elevato a diverse ondulazioni.
Posizione.
vala
ali,
100 cannoni erano distribuiti in 14 sezioni innanzi
la linea (V. Tav.
com-
di fanteria.
e ripida
— La posizione :
occupata
quella degli svedesi era
dall' imperiali è la più ele-
meno
elevata ed appog-
— giata
—
53
Goebeschehvitz a
villaggio di Podelwitz a dritta, di
al
si-
nistra.
La fronte
di battaglia era di assai più eslesa quella degli au-
striaci; quella degli svedesi era
Corso della battaglia.
—
Il
meglio assicurata
Conte
di
Pappenheim
alle ali.
assale
il
fianco
dritto degli svedesi ed è respinto sette volte dalla loro rnoschet* teria.
Tilly assale
centro e V ala sinistra degli svedesi colla fan-
il
teria imperiale, ed è respinto. Tilly assale
mette
sassoni colla cavalleria della sua ala dritta e la
i
disordine.
in
Conte Horn, che aveva esposto
Il
il
fianco al
tre Tilly fa inseguire
Intanto
fatto
grandi Terzi, a quadrati e attaccò
leria
il
formare
sua
la
men-
tutta la
fanteria
quattro
in
circondati da moschettieri,
di picchieri
fianco sinistro degli svedesi.
tempo slesso
Al
re,
sassoni che fuggono.
i
ha
Tilly
viene
ueraico,
mandati dal
tosto sostenuto da alcuni reggimenti
"poi
È
linea svedese
respinto. si
avanza:
la
caval-
imperiale di Pappenheim, e quella parte di Furstenberg che
non era all'inseguimento o ne era dagli squadroni testa; e
il
svedesi,
alcuni
ritornata,
de' quali
fuoco generale e continuato
furono
avevano
rovesciale
Gustavo
dell' artiglieria,
alla
e gli at-
tacchi ripetuti della fanteria svedese, finiscono di porre in rotta tutto l'esercito imperiale. Tilly I
la
rimase ferito e fu trasportato dal campo.
reggimenti
fanteria scelta cuoprirono coi loro
di
ritirata fino al
bosco che era indietro. La notte venne
a
poi-
combattimento.
fine al
Risultato.
—
Tilly
perdè quasi
tutta la sua artiglieria.
desi 1000.
La
vittoria
Cause del risultato.
dussero 1.°
movimenti
alla
I
la
metà del suo
e
sve-
Gli errori
principali di Tilly
che con-
perdita della battaglia, furono:
L'assenza totale d'una seconda linea
II.
gli
rimase a Gustavo.
—
riserva. Vol.
esercito,
sassoni perdettero 2000 uomini,
Stor. dell' Art. Milit. 5.
e di
una linea
di
— La posizione male
2. °
artiglie-
imbarazzava
lo
ma
recava nocumento.
La perdita
3. °
mise
gli
immutabile della sua
scelta ed
che ne* suoi attacchi non solo
ria; posizione
anche
—
34
tempo che, dopo la rotta dei sassoni, perGenerale Horn di adottare le sue disposizioni per la di-
al
di
fesa dell' ala sinistra degli svedesi. 4. °
La mancanza
vano su
La l'
tutti
i
insieme dalla parte dei generali
d'
pero nelle disposizioni
d' attacco,
mentre
i
dell'
im-
generali svedesi agi-
punti colla più perfetta armonia.
vittoria di
Breitenfeld fu quella
dunque
dell'
unità e del-
insieme sulla disunione e l'isolamento dei movimenti.
Epoca: 7 settembre 1631.
Battaglia di Lutzen.
—
Forze nemiche. fanteria,
Svedesi :ÌS ,000 uomini, fra cui 8 brigate di
e 20 pezzi di grosso calibro; oltre a ciò
ha un certo numero
ogni
brigata
pezzi di piccolo calibro.
di
Imperiali: 5 Terzi di fanteria, ciascuno di 4000 uomini; 20,000
uomini
di cavalleria, e 21
pezzo
grosso calibro.
di
Posizione degli eserciti. •— Svedesi: L'esercito svedese è disposto divisa per isquadroni, le cui
gruppi
di
moschettieri;
ali
su
due linee;
la
la fanteria
si
trova
al
è
cavalleria
sono frammischiale
di
piccoli
centro, divisa per
brigate.
Air ala dritta Al centro
la
la
cavalleria sotto gli ordini del re.
fanteria; 4 brigate su
ciascuna linea,
sotto
gli
ordini del Conte Brahe. All'ala sinistra
la
cavalleria
sotto
gli
ordini
del
duca
Weimar. 20 pezzi
La
di
grosso calibro, distribuiti su tutta
la fronte.
riserva sotto gli ordini dello scozzese Henderson.
L' esercito svedese è
Imperiali:
comaudato da Gustavo Adolfo.
di
— 4
Al centro fanteria:
quadrato borgognone; moschettieri
—
35 di
terzi,
ciascuna forma
cui
picchieri ne
i
formano
il
l'antico
con 50
nucleo,
ciascun angolo.
in
AH' ala dritta, parte della cavalleria, ed una brigala di fante-
per mantenere
ria
comunicazione con Lutzen.
la
All' ala sinistra cavalleria.
Uua batteria nea
grosso calibro, coperta da una
di 7 pezzi di
li-
moschettieri, è collocata sul bordo della strada di Lutzen
di
a Lipsia.
Una l'
campagna
batteria di 14 pezzi da
ala destra
(
V. Tav.
a
è collocata innanzi al-
li. ).
L' esercito imperiale
comandato da Wallenstein, duca
è
di
Friedland. Corso della battaglia.
—
I
due
prendono
eserciti
la loro posi-
zione nel corso della notte. Gustavo Adolfo, che spera
sorprendere
proprio aversario
il
una
stretto da
al far
nebbia a diferire
folta
giorno,
del 1'
attacco
di
vede co-
si
fino
poter
mezzo-
al
giorno.
«
La nebbia essendosi dispersa, gli svedesi, al grido di guerra ci aiuti, » si mettono in movimento, respingono moschet-
Dio
i
nemici,
tieri
s'
impadroniscono della batteria
di 7 pezzi, e la ri-
volgono contro gl'imperiali.
La
fanteria svedese attacca
ne in rotta si
avanza
:
assale
all'
Gustavo Adolfo,
di Finlandia, si è gettalo la
primo terzo imperiale esilo;
e lo ^io-
dopo
e
ciò
attacco dell* altro.
In questo frattempo,
per
il
secondo col medesimo
il
maggior parte
siili'
ala sinistra
di polacchi
e di
alla testa
dei corazzieri
composta
del nemico,
croati,
e
T ha
posta
in
fuga. In
compenso
di ciò, lutti gli sforzi del
mar per impadronirsi cui è collocala
la
della
destra
Duca Bernardo di Weidi Windmuhle, su
monlagua, delta
imperiale,
non ottengono alcun suc-
cesso.
Wallenstein, che scorge tro, vi si porta egli
la
medesimo
difflcultà in cui trovasi in
tutta fretta,
il
rannoda
suo ceni
fuggia-
—
—
56
schi, eseguisce, alla testa di tre reggimenti di cavalleria pesante,
una brillante carica
sugli svedesi già ebbri della loro vittoria, e
dopo un combattimento micidiale, li
gl'
in
La
rigetta al di là della strada.
cui si lotta corpo a corpo,
imperiali.
Gustavo Adolfo, che s'accorge della rimette
al
Feld-maresciallo Horn
nemico,
È
e
il
ritirata
comando
del suo
cade colpito da due
centro,
dell'ala dritta, corre
trova impegnato nella mischia
alla sua fanteria, si
di
mani de-
batteria ricade nelle
mezzo
in
al
palle.
surrogato subito nel comando in capo dal duca Bernardo
Weimar. Horn compie
battaglia rotto
disfatta dell'ala sinistra imperiale.
la
Brahe
Gli sforzi di
Bernardo, per ristabilire
e di
successo. Essi fanno avanzare tacco, in seguito
montagna
e la
ordine di
1'
centro ed all'ala sinistra, sono coronati da buon
al
quale
al
la
le
loro colonne ad un secondo
batteria di 7 pezzi è riconquistata,
presa d' assalto con tutta V artiglieria che
è
at-
vi si
trova.
quadrati degl' imperiali, assaliti con furore, cominciano ad
I
oscillare
;
alcuni cassoni, che saltano in aria alle loro spalle, get-
tano la costernazione fra essi, e
per di
gli
svedesi.
Ad un
?000 corazzieri
tratto
e dragoni,
la vittoria
sembra pronunciarsi
comparisce Pappenheim accorrendo da Halle,
e
alla s'
testa
ingaggia
una nuova battaglia. II
suo arrivo arresta
la
mentre Wallenstein forma centro.
Pappenheim
si
fuga della cavalleria dell' ala sinistra, di
nuovo
la rigetta al di là della strada;
prova
la
medesima
il
suo ordine di battaglia
precipita sull' ala dritta la
fanteria
Allora
il
la
montagna ed
al
e
svedese del centro
vedono puranco
fanteria, e mette fine
rato dagl' imperiali. Gli svedesi
Ma
ciò
costretti
a retrocedere.
generale svedese Kniepausen, riunisce 4
di cavalleria e 2 di
di questo corpo.
svedesi,
sorte, e la batteria di 7 pezzi ritorna ancora
in potere degl' imperiali. Gli svedesi si
ad abbandonare
degli
si
all'
rannodano sotto
che contribuisce
reggimenti
inseguimento opela
protezione
viemmaggiormente
a
salvare
gli
svedesi da una sconfìtta, fu
Pappenheim
quale
la
del lampo. Queste
sparse fra
si
disperdono, e
si
la
morte
notizia della
la
di
truppe colla rapidità
sue
le
cavalleria
dritta
dell' ala
ne segue V esempio.
Weimar
Intanto Bernardo di
conduce
tutto
contro gl'imperiali. L'artiglieria svedesi per si
la
riunisce
due
le
linee
una, e
in
V esercito svedese ad un ultimo attacco disperato
terza volta; e per
rinnova con accanimento
al
di
questi
conquistata
è
terza volta
la
dagli
combattimento
il
di là della strada
finché la notte
viene a porvi termine.
Pochi momenti dopo teria di
valleria l'aveva
Le due parli si
la
cessazione del combattimento,
Pappenheim comparisce preceduto s'
sul
la
medesima
a
ma
vittoria;
Lipsia,
e
— La
numero
i
gli
ca-
autori non
danno ragguagli
dei feriti e dei prigionieri, nè sulla
in
là
Boemia,
vinti.
perdita complessiva dei due eserciti
dere a 9000 morti;
fan-
la
gl'imperiali che
di
confessano con questo movimento esser dessi Risultato.
la
battaglia;
di
di molto.
attribuiscono
ritirano nella notte
campo
perdila
si fa
ascensul
positivi di
ciascun
esercito in particolare. Osservazioni.
vare i
lo
— Oltre
la differenza
primi,
la
morte
la
capo,
getta
alle disposizioni tattiche
disciplina fra gli svedesi e
morte del loro re loro generale
scoraggiamento,
condi,
di
lo
di
lo
scompiglio, e quindi
Pappenheim, che non è
sconforto,
il
mento. Epoca: 6 Novembre 1632.
disordine,
e
in la
havvi da osser-
gì'
imperiali. Fra
capo, non geliera sconfitta; fra
re,
i
se-
nè generale
in
produce
il
disperdi-
CAPO MILITARE
A Riti
Al
VII.
TEMPI DI LUIGI XIV.
i.°
§•
Sunto Storico. Luigi XIV, detto
il
nacque
Grande,
Settembre
5
il
1638 da
Luigi XIII e da Anna d'Austria.
Pervenne
trono nel (643 solto
al
Ferveva ancora e sotto
regno
il
la
XIV,
di Luigi
Rocroy
sissime vittorie: a
nel
Nordlingen, nel 1645, contro In
ambedue
La Spagna
nuò
i
reggenza
sua madre.
di
francesi riportarono due lumino-
1643 contro
gli
spagnuoli,
gli
austriaci ed
i
ed
a
bavaresi.
francesi erano comandati dal gran Condè.
i
rifiutò di
annuire
trattalo di Vestfalia, e conti-
al
guerra per suo conto contro
la
la
guerra dei trentanni, negli ultimi de' quali,
la
Francia.
Il
partito
della
Fronda, ossia quello della nobiltà sostenuta dal Parlamento contro
il
partito della corte, sconvolgeva la Francia con
vile, e
veniva
passato
ai
a
mano
dar
guerra
alle ostilità degli spagnuoli.
rivoltosi, diede e
perdè
la
ci-
Turenna,
battaglia di Rethel nel 1650.
Il
principe di Condè levò pur esso lo stendardo della rivolta, e
si
pose
alla testa di
sommise rigi, nel
sobborgo
capitale nel
1658,
in
truppe insurrezionali. Ben presto Turenna
alla corte; di
ed opposto S.
sconfisse
Condè,
si
batte con
lui
a
si
Pa*
Antonio, ed è costretto a ritirarsi dalla
1652; poi diede
cui
a
la
Condè
grande battaglia delle Dune nel unito
alle
truppe
spagnuole,
— e
impadronì
s'
1659, pose
di
fine a
Dopo questa tente sotto
—
39
Dunkerque. La pace dei Pirenei, conclusa nel quella guerra.
pace, e
morte
la
ministro onnipo-
di Mazzarini,
mano
presso, Luigi prese in
le
ed
Francia un' amministrazione saggia
ed un'attitudine imponente cito,
Colbert ristabilì
Dal 1661 tore ed
di tutto;
energica
estero; Louvois
all'
la
diede
interno
organizzò l'eser-
finanze.
le
1664 iuclusivamente,
al
vi
e riportando egli sui nemici
grande
la
l'impera-
guerra tra
fu
capitanando Montecuccoli
turchi,
i
all'
ap-
redmi del governo; comprese
grande politica di Enrico IV: governò informandosi alla
poco
reggenza e sotto Luigi XIV, avvenuta
la
truppe imperiali,
le
vittoria
di
Gottardo
S.
nel 1664.
morte
Alla
Luigi,
ed in ispecie
ebbe pretesa
Inghilterra,
sore; ed la
il
Svezia
la
si
alla
razione
contro V ambizioso invanel
l'Olanda da' suoi
furono ben
occupate
schiusero
le
donde
le
Il
a
sentimento nazionale
dighe;
e
tutta
gran lunga
sailles
dame.
i
si
le
regione
la
città, culle bastile e coi
il
la
talora
corte
il
al
a bearsi delle adulazioni
invade.
Reno;
caddero
della fede-
torri
pa-
del
fuochi dell' accamparidestò,
s'
accese
di
condizioni profferte;
divenne
campanili,
qual ampio
al pari d'isole
esterminio, furono costretti
l'
mostrarsi
campo
l'
insuperabili.
dalle
quantunque
sti-
alla testa degli eserciti,
pure
precipizio; mentre re Luigi, che,
masse necessario di
e
Amsterdam vedevansi
sorgevano. Gl'invasori, per fuggire di ritirarsi
da forze
dagl'invasori;
entusiasmo; ricusaronsi coraggiosamente
lago,
alleati, Luigi
oppressi
presto
l'altra le fortezze; tre delle sette proviucie
vennero
lazzo municipale d'
si
1668, fece restituire
esercito francese aveva traghettato
mento nemico.
di lui
Spagna.
Riuscito a separare Gli olandesi
sugli stali di
Franca Contea. L' Olanda,
la
collegarono
trattalo di Acquis^rana, fatto
Franca Contea
Un grosso una dopo
d' eredità
Paesi Bassi. Si pose alla testa del suo esercito,
sui
pigliando seco Turenna, ed invase l'
padre della moglie
Spagna,
di Filippo IV di
re di Francia
il
preferiva, era già tornato a Ver-
dei
poeti
e
dei
sorrisi
delle
— l'Europa
Iiilau lo la
—
era collegata contro Luigi
si
Spagna, Y Elettore
40
l'imperatore,
;
Brandeburgo, uniti assieme, erano nuovi
di
nemici a combattere. La battaglia di Sinlzheim vinta da Turenna,
Condè
quella di Senef guadagnata dal principe di di
Entzheim
ambo leali
1G74,
nel 1674, quella
Turckheim
di
1675,
nel
villoriosamente combattute da Turenna, costrinsero
pace
alla
Nimega conclusa
di
Luigi dettò leggi Il
anno
nello slesso
nel 1678,
nel
sennato
Francia sono
la
trattalo
Europa.
all'
gran re s'inebriò d'orgoglio; e pronunciando «
al-
gli
cui
io,
»
indicava
come
mollo
il
dis-
tutto in lui s'in-
suo trovasse posto ne' suoi
carnasse, niuno interesse, fuori dei
dominj.
Fu
che revocò
allora
riformati
1'
editto di Nantes,
libero esercizio del
il
quale accordava
il
allora che
culto; fu
loro
ai
scio-
glieva violentemente colle dragonate le questioni di coscienza dei
montanari delle Sevenne; s' l'
impadronì
di
elettore
Treveri; di
di
mezzo
fu allora che, in
pace, Luigi
alla
Strasburgo e di Saarbruck che appartenevano
Deux-Ponls che apparteneva
Svezia; di Laulerburgo che era del vescovo di
re
al
Spira;
al-
di
Mont-
di
béliard che dipendeva dal duca di Vurlemberga; fu allora final-
mente che occupò Avignone Genova perchè
s'
Alta indignazione
sumali a danno
una lega
in
pe invilto
si
sollevò in
e
di
che fu poi re
si
l'
falli
nel 1687 si
e
Guglielmo
montava
altri
imperatore ed
il
con-
strinse
Orange, princi-
d'
sul
trono
di Savoja, l'elettore -di
di Prussia, e molti
unirono colla loro potenza quell'anno, non
duca
bombardare
Europa per questi
sapiente che dappresso il
che fece
protezione della Spagna.
la
di piccoli e deboli stati;
Augusta per opera
ghilterra, fra l'Olanda,
burgo,
del papa, e
messa sotto
era
principi re
di
d'In-
Brandea
cui si
Spagna. Da
videro per lungo tempo se non che batlaglie
sanguinose o tregue armate.
Non mancava dabile
la
lega
;
se
ma
non che
l'
Inghilterra a rendere
scacciatone poco appresso
dal trono, a cui ascese suo genero l'
Guglielmo
più
formi-
Giacomo Stuardo d'
Inghilterra pigliò parte alla lotta cóntro Luigi.
Orange, anche
— 41 — Doveudo mandar truppe
in Irlanda, restata fedele allo Stuar-
do, Luigi doveva trarne dal Reno, e non poteva quindi tenere
il
possesso delle provincie del Palatinato che aveva fatto invadere dal maresciallo Duras. Perciò Louvois propose, e
che, se codeste provincie non strutte; se
il
Luigi
assentì,
potessero ritenere, fossero di-
suolo del Palatinato non fosse atto a somministrare
viveri ai francesi,
modo da non
devastasse in
si
fornire ai tedeschi. Duras
una
si
ebbe ordine
poterne almeno
cangiare in deserto
di
delle più belle regioni d' Europa. Parte di essa era già stala
ma benché
rovinata da Turenna quindici anni prima;
i
guasti da
operati avessero lasciato una grave macchia alla sua
lui
non furono che un nonnulla
a fronte degli orrori di
gloria,
questa se-
conda devastazione che fu compiuta con inaudite barbarie.
La Germania corse relrocedere
armi, ed
alle
Lorena ed
in
francesi furono costretti a
i
in Alsazia. Ciò
Nel 1690, Lussemburgo fu mandato alla
Mosella; Lorges
Catalogna. Si diede e
Fleurus contro
il
Reno; Catinat
al
vinse da
si
imitazione
principe di Waldeck;
Piemonte; Noailles
il
duca
a
far risplendere
il
battaglia
la
diede e
si
si
di
vinse da Ca-
questo incon-
in
compito della
fanteria,
quale decise quasi da sola della giornata.
la
Nel 1691, Luigi deliberò d'impadronirsi di Mons, una più importanti fortezze che proteggevano
Centomila uomini
vi
i
vennero assembrati; ad ogui bisogno
amministratori;
viventi
burgo, primo
fra
i
il
generali
comando veniva d' allora;
erano dirette da Vauban, primo fra
le
file
dell' esercito,
lo
stesso
diede
combattimento
Voi..
II.
assistè
alla
Lussem-
ingegneri del suo tempo
quanto poteva eccitare
e
il
affidato a
operazioni scientifiche
di
campo,
della
Louvois, primo fra
mancasse
e perchè nulla tra
gì'
le
delle
Paesi Bassi spagnuoli.
guerra erasi abbondantemente provveduto da i
in
Savoja. Catinat,
di
Turena, pose ogni sua cura
di
aumentare ed
tro ad
nei Paesi Bassi; Bufflers in
Lussemburgo
tinat la battaglia di Staffarda contro
ad
avvenne nel 1689.
magnifico
re
1'
erasi recato al
caduta della piazza. Nello slesso anno di
Leuze, vinto da Lussemburgo.
Stor. dell' Art. Milit. 6.
;
entusiasmo
si
— 42 — Nel 1692, nientata alla
la
comandata da Tourville,
flotta francese,
Hogue
Olanda e
dalle flotte riunite di
Namur avendo
Nell'anno stesso, Luigi assediò
fu an-
d' Inghilterra.
seco Vauban. Alla
difesa della piazza prestava V opera sua Cohorn, rivale formidabile del
sommo
ingegnere francese; assalto e difesa
ma Cohorn
sero con abilità perfetta; vi
fu
modo
di supplirlo
la città
;
si
gravemente
fu
condus-
si
non
ferito e
arrese dopo otto giorni di as-
sedio; la cittadella tre settimane circa più tardi.
Guglielmo re
per riparare
d' Inghilterra,
Namur,
disastro di
al
sorprese Lussemburgo nelle gole di Steinkerque, e pose
una parte del suo esercito;
sordine
V ordine
ma Lussemburgo
e vinse la battaglia.
Nel 1693, Catinat vinse a Marsaglia contro
s'impegnò
l'azione i
sinistra, e finì col Neil'
ma
di fronte;
piemontesi cedevano terreno,
la
di-
in
rimise
1'
prendere
il
duca
ben presto, ed
Savoja;
di
misura che
a
ala dritta dei francesi oltrepassò
alle spalle
1'
avversario.
anno medesimo Lussemburgo riportava su Guglielmo
vittoria di
la
Neerwinden.
La guerra continuò per qualche anno
tra
Augusta senza avvenimenti notevoli; finché ebbero tregua per qualche anno
le
in virtù della
Luigi e
lega di
la
sanguinose
lotte
pace
Ryswick
di
conclusa nel 1697.
Ma ben re
di
presto
si
Spagna, morto senza
rona a Filippo Duca tati
di
riaccese
di
il
fuoco della nel
figliuoli
alla Francia, si
la
unirono quasi
guerra cominciò in Italia
Piemonte.
1700, lasciò
ove
1/ imperatore
i
spedì
il
avevano ad
Principe Eugenio
impedire
Catinat prese posizione a Rivoli, sperando
progresso del
cammino
;
alla destra
montò T Adige per
ma Eugenio non
del fiume, traversò
valicare
il
sot-
isforzò
alleato di in
il
Savoja Italia.
il
passo
questo
da
egli di-
Canal Bianco, e
Mincio. Passato
il
al principe
quegli custodito; lo lasciò alla sinistra dell' Adige; mentr'
scendendo
co-
poten-
contro di questa. La
tutti
con 25,000 uomini che dal Tirolo dovevano penetrare
il
i
monarchia spagnuola
francesi
II,
sua
la
Angiò, nipote di Luigi XIV; ed
Europa, spaventali nel vedere
tomessa
Carlo
discordia.
fiume,
risi
—
—
43
recò a Desenzano, e andò ad occupare Brescia
minacciare
e
il
milanese.
A ri;
Catinai successe Villeroi che
battè e fu battuto a Chia-
si
Cremona
obbligato a ripassare l'Oglio, fu sorpreso a
cadde
e
prigioniero.
Surrogollo Vendòme, che diè battaglia a Luzzara ad Eugenio, il
quale era passato alla destra del Po. Imperiali e francesi can-
ma
tarono vittoria;
fatto sta
che Eugenio lasciò
Po
dritta del
la
e riparò dietro al Miucio.
Nel 1702, Villars vinse
la
ma
di Friedlingen
battaglia
senza
ottenere risultameli profittevoli.
Intanto avvenne un disappunto Vittorio
Amedeo, ne abbandonò
francesi
ai
alleanza, e
1'
duca
il
:
di Savoja,
collegò
si
agi'
im-
periali.
Nel 1704,
principe Eugenio, e
il
duca
il
Marlborough ge-
di
neralissimo degl' inglesi, riportarono una grande vittoria a Hoechstoedt contro l'elettore Massimiliano di Baviera, ed
i
marescialli
francesi Tallard, Marsin, et Villeroi.
In Ispagna, "
inglesi
gì'
s'impadronirono
di Gibilterra, e
ten-
la
gono tuttora.
La campagna Nel 1706,
maggio, e
fu
In Italia, in
si
del
1705
diede
in
diede
si
poco
la
battaglia
vittoria
armi
felice alle
la
battaglia
Marlborough contro
vinta da
conseguenza della
fu
Fiandra
di
il
di
Luigi XIV.
Ramilies,
di
il
25
maresciallo Villeroi.
Torino
7
il
settembre; ed
riportata dal principe
Eugenio sul
maresciallo La Feuillade, venne liberata quella città dall' assedio.
Nel 1707,
Nel
1708,
cose non volsero
le
Berwick riportò
re suo nipote.
diede
si
Oudenarde V ii Eugenio contro Nel 1709,
quet
1'
11
si
Paesi Bassi
luglio e fu vinta da
duchi
i
di
in
Ispagna per Luigi e pel
Borgogna
ad Almanza.
una grande battaglia a
Marlborough e di
diede pure nei Paesi Bassi
e dal principe
Vendòme. la
battaglia di Malpla-
settembre, e fu vinta da Marlborough e dal principe
Eugenio contro In
nei
male
a
vittoria sugli alleati
Ispagna,
i
marescialli Villars e Boufflers.
le
Filippo, tornarono
cose eh' eransi piegale a
volgere
al
bene.
al
male per Luigi
Vendòme
e
riportò vittoria
— 44 — nel
1710
rimase "padrone
a Villavìciosa, e Filippo
quasi tutto
di
regno.
il
Ma
la lega
pace a
di
andava sciogliendosi; per cui
mentre
Utrecht,
s'
aprivano trattative
impero continuava
1'
lotta
la
con
Luigi.
Nel 1715,
diede
si
Villars contro
anno
Nello stesso
T imperatore non
armi francesi
battaglia
la
Denain, che fu vinta da
di
principe Eugenio.
il
si
concluse aderire.
volle
comandate da
1714 col trattato
il
trattato
Costrettovi
Utrecht, a
di
dai
Villars, firmò egli
cui
progressi delle
pure
pace nel
la
Radstadt.
di
§.
2\
L' ordinamento. reclutamento non era ancora basato
Il
in
Francia su principj
morali, e ben determinati. Si ricorse a molti sistemi;
fissi,
si
po-
sero in opera molti spedienli. La quantità delle guerre combattute in quest' epoca, rendeva indispensabile lo avere eserciti molti e
numerosi; laonde
si
pigliavano uomini
come meglio
si
potevano
avere.
Fra tanti sistemi
e spedienti,
possiamo notare
che se-
quelli
guono: 1. °
L* imporre
numero
di
alle provincie la
somministrazione
uomini. Le provincie per
amore o per
di
un dato
forza
racco-
glievano le genti richieste. 2. ° L' arruolare
soldati
senza molta difficoltà
conchiusa allora
la
al
di
nazionalità
tempo
il
Ciò
avvenne
Fronda; perchè essendosi
della
pace di Vestfalia,
molti uomini che facevano
diverse.
si
trovavano disponibili
soldato per mestiere, e che
al
ces-
sare delle ostilità erano stati licenziati. 3.o
11
zati col
della di,
reclutare col
nome
mezzo
di Racoleurs.
di raccoglitori, I
capitani, che avevano la proprietà
compagnia, dovevano mantenerla
per
spesso
le città e
illeciti
pei villaggi
faceano
che furono stimatiz-
mandavano
in
una
cifra stabilita; quin-
sotl'ufficiali
che con mezzi
arruolamenti. Servivansi di adescamenti,
t
—
—
45
servivansi d' inganni, talvolta di violenza. Ora
uomini con
false
promesse come quella
sata dai regolamenti; ora
si
percepivano infimo soldo; ora
gli
alla fis-
si
ponevano
accalappiavano
si
mal
i
dove
in altro
capitati, o
i
entro case di stravizzi, dette forni; e dopo averli
attirali,
resi ebbri,
lusingavano
si
paga superiore
fingeva di ascriverli ad un corpo scelto
che godeva maggiore stipendio, e poscia
male
di
carpiva
si
ad
essi,
inconsci
quanto tacevano,
di
la
loro adesione ad un atto di arruolamento. Olire
raccoglitori d' obbligo, vi erano quelli che faceano
ai
mestiere spontaneamente. Parecchi
tavano giovani paesani
devano
in
4. ° Il
li
concorso
volontarj
dei
ad abbracciale
lo
5. °
Il
e
la
tempi
in
riscatto
di
ma
gentiluomini;
riven-
li
corpi.
i
per quanto
spirito cavalleresco inducesse quel ceto
carriera delle armi, tuttavia
degli accorsi era troppo esiguo perchè vi
gnamento
piazza reclu-
di
istruivano,
occasione di una campagna per completare
T amore della gloria e sociale
comandanti
buon prezzo,
a
il
si
numero
il
potesse fare un asse-
tanto bisogno di forze ingenti.
nuovo
dei prigionieri di guerra, per arruolarli di
nell' esercito. 6. ° Il far
marciare fraudolentemente
i
reggimenti di guarni-
gione formati di giovani delle provincie che colla
condizione
limitare
di
il
loro
vi
servizio
si
al
erano
iscritti
presidio
delle
piazze forti. 7. °
Le
milizie provinciali. Un' ordinanza
governatori delle Provincie
ai
di
mettere
del
1668 prescrisse
piedi
in
reggimenti di
fanteria atti a difendere le frontiere e le coste, levando
per ogni estensione d'
di
che
territorio
avesse
un uomo
pagato 2000
lire
imposte. Questa leva diede 25000 uomini. Servivano due anni;
erano armali ed equipaggiati a spese del villaggio che va.
Erano
riuniti in reggimenti.
sto
mezzo
di
Alla pace di
li
forni-
Ryswik cessò que-
reclutamento; venne ripreso nel 1704 con qualche
modificazione. 8. *
Finalmente,
sotto le armi.
perocché
la
Fu
il
retrobando;
ossia
il
chiamare
la
nobiltà
piuttosto un allo vanitoso che profittevole; im-
nobiltà di miglior tempra facea già parte dell' eser-
— cito. la
Per
meno valli
cui
i
possedimenti
trovavano distanti dalla frontiera
si
100 leghe, fu chiamata
di
2000
in tutto
—
convocazione del retrobando, fatta nel 1674, mezza
la
nobiltà,
46
al
servizio per due mesi.
che formavano 25 squadroni
cavallieri,
ciascuno. La cattiva organizzazione consigliò
numero
presto; V esiguità del
Erano
80 ca-
di
disfarsene
di
deliberazione di riman-
favorì la
darli alle loro terre.
L' imposta del servizio personale in
pecuniaria; mediante
il
nel
pagamento
di
retrobando questa,
mutata
fu
nobiltà era
la
dispensata dal marciare in persona e con equipaggio.
Con
mezzi di reclutamento, Luigi XIV potè avere
tutti questi
un esercito che giunse sino
alla cifra di
400,000 uomini.
Luigi tentò di por rimedio agli abusi, ed alle frodi a
ordinanze;
questo fine parecchie
grande;
il
reclulamenlo, osserviamo ora
La fanteria andò soggetta 1672
grandi
a
1
702
235; nel 1706 a 259; nel 1709 primi
dapprima
il
di
a 70; erano
gimento,
tempi
pubblicò
troppo
cifra;
di
nel
composte
di
il
si
176;
reggimenti
i
numero
cui
a
1705
nel
a
260; nel 1714 a 264.
XIV,
Luisi
di
compagnie,
sommavano a
53 uomini
componevansi
era variabile; da 17 fino
compresi tre
ufficiali
costituivano
il
ed
i
reg-
raccolsero poi in uno, due, o tre battaglioni.
formavano su otto righe; picchieri
alle ali;
;
era
riparto.
mutamenti
graduati di bassa forza. Le compagnie che
Si
bisogno
erano oltre 60 reggimenti fra nazionali e stranieri; nel
vi
1701 ve n'erano 138; nel
iSe'
il
tolleranza diveniva forzata.
la
Fatto
ma
più tardi
righe
le
si
ridussero
a
al
centro, moschettieri
questa modifica-
sei;
zione in Francia è dovuta a Turenna.
Le armi erano proporzione di 2 a
le
picche lunghe 14 piedi ed Gli ufficiali erano
1.
dieci piedi. Le cariche
adottarono carluccie Il
si
portavono
a
i
armati
moschetti, nella di
bandoliera;
picca
più
si
e giberne.
comandatile del battaglione stava allora davanti
della fronte,
lunga
tardi
avendo dietro
a
sè tre
al
centro
bandiere che occupavano
centro della linea formala dai capitani e da alcuni
il
altri ufficiali;
— in serratila, dietro la
genti.
La distanza
quarta riga, stava un certo numero di ser-
vano
dall' altra,
alla
quattro metri in or-
fra le righe, era di circa
dine aperto; nel combattimento
V una
—
47
e gli
prima riga dei
serravano
si
che
ufficiali
soldati.
I
si
metro
un
circa
a
trovavano
alla testa si uni-
tamburi occupavano
fian-
i
chi.
Una innovazione introdotta nel 1672 mazione delle compagnie dei granatieri.
nella fanteria, fu la forIl
nome
loro
indica
di
ma
quell'epoca;
tro per
Si
baionetta a manico di legno.
armarono di fucile colla volgere del tempo servirono
Col
Si
soldati scelti.
Nel 1703
ordinanza
adottò esclusivamente
si
manico vuoto, 1'
il
aumentò
la
in
la cifra coli'
numero
carabinieri cioè e
La
cavalleria,
ordinarie erano
12 di carabini,
dragoni,
combattere la
a
di corazzieri,
1
accrescersi dei bisogni
gli
di 41; e
due nuovi corpi
;
in si
la
si
fecero reg-
numero
di 31;
formarono,
i
ussari.
propriamente detta, era leggiera; spada,
però intieri corpi armati I
compone-
cavalleria
gimenti nuovi di cavalleria propriamente delta dragoni
col
propriamente detta. In lutto 56 reggimenti.
di cavalleria
S'
bajonetta
a
ridusse a quattro righe.
si
vasi di 2 reggimenti di dragoni, e 41
fucile
furono smesse. In conseguenza di ciò,
e le picche
Nel principio del regno di Luigi XIV
di
di quat-
raccolsero; se ne fece una compagnia per
reggimento; poi una per battaglione.
come
numero
sparsi nei reggimenti ed in
compagnia.
il
prima
loro ufficio; erano destinati a lanciare granate. Esistevano
la
di
pistola,
e
moschetti o
come
si
piedi
ed a cavallo;
vede, crebbero
spada piatta della cavalleria,
il
natiere, uose e speroni; più tardi
il
di
le
sue armi
moschettone.
Eranvi
fucile.
immensamente. Dovevano
avevano
la
sciabola
dritta
o
fucile e la bajonetta del gra-
ebbero l'elmo; all'arcione por-
tavano un' ascia od una marra. I
carabinieri erano in origine soldati
vano corpo separato. Venivano
scelti
che
non forma-
ripartiti in tutta la cavalleria prò-
— priameute detta, vano
fra
più
i
numero
in
— per compagnia.
due
di
tiratori
abili
48
carabina rigala e marciavano contro
compagnie
squadrone. Riuniti
in
gata
apertura della
speciale
modo
all'
nemico
il
campagna
lodevole di condursi, Luigi
Pel loro
un corpo
solo, di-
viso in 5 brigate di 4 squadroni ciascuna, sotto la di Reali Carabinieri.
tra
i
Appartenevano
francesi se non che
vano da lungo tempo,
e
dopo
il
denominazione
alla cavalleria leggiera.
Non divennero comuni
ussari sono di origine ungherese.
Gli
1692.
tedeschi se ne servi-
I
la
numerosa
si
videro in
con buon successo, contro
cavalleria irregolare dei turchi.
primi ussari che
I
al
ma-
e metterli
alle
Francia erano disertori degli eserciti imperiali. Piacquero resciallo di
Lussemburgo,
il
bri-
1692.
del
riunì in
li
una dello
testa
alla
composero una
1691,
nel
Si sceglie-
reggimento, avevano
ogni
d'
quale volle
riunirli,
prove. Le fecero buone; ed allora venne deliberato di formarne
alcune compagnie. E siccome andarono a genio ordinò di levarne subito un reggimento In seguilo
mento;
maresciallo
il
duca
il
Villars
in
re
Luigi,
si
un nuovo reggi-
ne formò
Baviera ne condusse un
di
a
Alsazia.
altro
servizio
al
di
Francia.
L'armamento
e T equipaggiamento loro, differivano di poco da
quelli degli ussari di oggidì. Jl
loro
modo
ordinario di combattere
uno squadrone nemico, sgomentarlo
era
si
di
avviluppare
colle grida e con
movimenti
diversi.
Abilissimi nel maneggiare riosi cogli speroni,
sopra
le
selle,
e
piccoli loro cavalli, e spingerli fu-
i
precorrevano
alla cavalleria
nuocevano singolarmente
ai
grossa, ergevansi
ranno-
fuggiaschi;
davansi facilmente, e con grande prestezza trapassavano
i
luoghi
angusti.
Erano però
destinati più precisamente ai servizj di avanguar-
dia, di scorta, e nelle altre piccole operazioni di guerra.
Nominammo I
i
corazzieri e
primi, ridotti a
numero
i
carabini.
esiguo,
per tradizione che per ispecialità più alcuno conforme
all'
si
mantenevano piuttosto
di servizio
indole loro.
;
non conservandone
— 49 — I
carabini continuavano nel loro compito antico,
Dall'insieme di quanto abbiamo
esposto
scorge, che
la
ca-
non trovava più posto
termine,
valleria pesante, nel rigore del
si
eminente negli eserciti francesi. Ogui reggimento
una cinquantina
d'
componevasi
cavalleria
di
droni; ogni squadrone di 3 o 4
2
di
4
a
squa-
compagnia
compagnie. Ogni
di
uomini.
L' ordinanza era su tre ranghi. In battaglia, gli squadroni
lasciavano Ira sè intervalli di
Formavansi
quarto della fronte o più.
ordinariamente
un
ranghi
a
aperti; caricavano al trotto, talvolta al piccolo trotto, tal' altra al
ma
galoppo,
pistola, poi
senza regolarità, per poca precisione negli esercizj
spada
permanenti
mano.
alla
A Luigi XIV deve
la
d' artiglieria.
Francia V istituzione delle prime truppe Nei primordj del suo regno,
mancanza
dei pezzi era affidata agli svizzeri; ed in
lanzichenecchi. Nel
1671
100 uomini ciascuna;
di
zappatori;
la
terza e
la
si
creò un reggimento di
la
prima
di
dalla sua origine, prese
cannonieri;
quarta di operaj
Questo corpo, essendo stato armato il
nome
in ferro
altre quindici, e
di
si
Il
guardia
compagnie,
4 la
seconda
ed
in
di
legname.
bajonctte fino
di fucili e di
formarono
in
di
22 compagnie; nel
tutto 6 battaglioni.
Nel 1693 venne riordinalo, ed assunse Reale.
la
di questi, ai
di Fucilieri del re.
Nell'anno successivo venne aumentalo 1677
:
nome
il
corpo constava di circa 5000 uomini tra
di
Artiglieria
ufficiali e
bassa
forza.
Oltre a ciò, Luigi dieri; da
XIV aveva aumentato
il
due compagnie, che già esistevano,
4684; ne risultò un reggimento
di
corpo dei bombarlo
portò a 12 nel
un battaglione che
dei bombardieri reali. Nel 1706, questo reggimento
un
altro
battaglione di
13 compagnie,
di
s'
fu
detto
accrebbe di
50 uomini
per cia-
scheduna. Luigi XIV fu a
formare un
Vol.
II.
il
primo principe
corpo
di
minatori.
Stor. dell' Art. Milit. 7.
in
Europa che abbia pensalo
Quattro
compagnie vennero
—
—
50
create in epoche successive; nel
1679,
nel
1695,
1705,
nel
e
nel 1706.
minatori facevano parte del corpo di artiglieria.
I
Ma
XIV
se Luigi
come vediamo,
istituì,
manenti
d' artiglieria
e diede
di quest'
arma, non
effettuò
si
nulladimeno
sun grande perfezionamento.
Si persistè
artiglieria negli assedi e sui
campi
arma
rare che V uso di quest'
le
di
sotto
il
al
materiale
suo regno nes-
ad adoperare una slessa
senza conside-
battaglia,
è differente in
due circostanze. Servivasi generalmente
ste
prime truppe per-
una grande estensione
ciascheduna
que-
di
pezzi lunghi
di
del
calibro di 36, 24, 16, 12, 8 e 4.
Durante
regno
il
re Luigi,
di
seguito degli eserciti
al
truppe.
200
loro
Nella
battaglia
il
accrebbe
numero in
Malplaquet
di
delle
ragione i
bocche da fuoco
dell' effettivo delle
francesi avevano
con
pezzi.
Lo stato maggiore un gran mastro,
d'
s'
componevasi
del corpo reale d' artiglieria
di
alcuni luogotenenti
generali,
di
luogote-
nenti provinciali e d' altre cariche particolari. Dieci pezzi riuniti formavano una brigata, che
seguiva
sepa-
ratamente F esercito, non raggiungendolo che nel giorno del combattimento, poiché, a cagione del peso dei pezzi e dei loro affuera impossibile
sti,
reni
all'
artiglieria
il
percorrere rapidamente ter-
difficili.
Al
tempo
XIV non esisteva ancora un vero corpo del compagnie di minatori e zappatori appartenevano
di Luigi
Genio, perchè
le
all'artiglieria. Eravi
però un corpo distinto
ingegneri direttori, ingegneri capi ed
d' uffiziali, divisi
ingegneri ordinari,
in
sotto la
direzione d' un commissario generale delle fortificazioni. Fra questi il
non dobbiamo passare sotto silenzio re
il
diede a titolo di stima e ricompensa
celebre Vauban, a cui il
bastone
di
mare-
sciallo.
Oltre a queste armi ed a questi corpi diversi,
tuzione militare distintissima
composta sotto Luigi XIV,
:
nel
la
eravi
un' isti-
Casa militare del Re. Essa era
modo
seguente:
-
—
Quattro compagnie di guardie del corpo, ciascuna
l.o
suo soldo; a poco a poco
al
cesi, poi
alfine
non serbava
due furono
istituite
re aveva
in
e
titolo
il
al-
guar-
degne
gli
introdussero anche fran-
nome. Delle
il
Luigi XIV, togliendo la
di
tre
I; tutte
venalità
di star attorno al re.
di cavalleggieri,
200 uomini,
di
in
cui
il
soldo di capitano.
il
3. °
Una compagnia
di
gendarmi.
4. °
Due compagnie
di
moschettieri di 200 uomini ciascuna; e
questi e in quelli
prendeauo grado
e
queste
in
giovani
i
come
di granatieri a cavallo,
gentiluomini
poco diremo.
fra
che non aveano però
privilegi degli anzidetti.
i
La fanteria gimento
XIV,
lezioni ed esperienza d' armi,
Una compagnia
5. °
Non essendovi scuola
re era pure capitano.
il
militare prima di Luigi
il
vi s'
scozzese che
di
delle cariche e facendole più
Una compagnia
la
da Luigi XI, una da Francesco
prima
poco
riformate
2. °
500
1440 da Carlo VII per ricompensare
dia scozzese, creata nel
scozzesi
poi
La più antica era
divise in sei brigate ciascuna.
e
altre,
di
almeno, comandate da un capitano, tre tenenti e tre
cavalli fieri,
—
51
XIV componeasi compagnia
della guardia di Luigi
uno svizzero,
francese,
d'
un reg-
di
Cento
della
e
Svizzeri.
Fuvvi epoca nel lunghissimo regno di Luigi,
ad oltre 10,000 uomini.
ste truppe della sua Casa, ascesero
Esse resero
in
parecchi incontri importantissimi servigj.
La gerarchia nell'esercito era Il
re
comandava
all'
esercito
compiti speciali. Poi venivano nerali,
i
i
marescialli di campo,
i
;
seguente:
la i
colonnelli,
vi
erano:
giore,
gli
maggiori,
i
i
i
sergenti,
i
i
del sangue
principi
marescialli, brigadieri,
cavalleria leggera chiamavansi mastri di
sottotenenti,
cui tutte que-
in
capitani,
Caporali,
i
gli
i
i
colonnelli
campo),
i
luogotenenti,
appuntali.
ajutanti di i
campo,
i
commissari
governatori delle fortezze.
di
(
ge-
che nella
luogotenenti gli
alfieri
e
Oltre a questi
maggiori generali che facevano da capi
gneri geografi,
avevano
luogotenenti
di
Stato Mag-
guerra,
gl'inge-
— Nel 1670
V
si
52
—
diede V uniforme alle truppe che componevano
esercito.
Vediamo ora come
curava
si
loro ch'erano destinati a
istruzione militare, sia per co-
1'
comandare, come per
quelli
ch'erano
obbligati ad obbedire.
giovani gentiluomini
I
s'
ingaggiavano come volontarj nei
di-
versi reggimenti dell'esercito, e vi trovavano posti di cadetti;
più
nelle
nobili,
compagnie dei moschettieri; v'imparavano
mestiere delle armi, e ne uscivano Nel 1682
compagnie r
si
tolsero
altra a Metz. Poi se ne portò
numero
il
si
formarono due
una stabilita
gentiluomini,
cadetti
di
sottotenenti.
alfieri o
cadetti dai reggimenti, e
i
i
il
Tournay
a
e
nove moltiplicando
a
le sedi.
cadetti
I
erano
vestiti
spese del
a
ricevevano
re e
soldo.
Studiavano scherma, disegno, musica, ballo, lingua tedesca; erano
ammaestrati negli esercizj
militari.
Ma sebbene avessero dato
sufficienti risultati
alcune oc-
in
casioni, tuttavia non corrisposero totalmente allo scopo dell'isti-
tuzione: e nel 1696,
compagnie cessarono
come
si
dopo aver subito molte
A
esistere.
di
espresse Vauban:
proposito dei cadetti, ecco
«La maggior
parte di costoro è gente
senza nascila, di merito sconosciuto, che nulla ha meditato, che tutto al più sa di
ed ha
accattabrighe,
nulla
ristabilirono
una pessima educazione.
pertanto
cadetti
i
nei
ha veduto, che
scherma
rivava precisamente da difetti nel sistema di Si
codeste
riduzioni,
»
loro
e di ballo; è
Tutto ciò de-
ammissione.
reggimenti, uno per
compagnia.
Le truppe,
fuori
che
nei
campi
rare volte. Ogni guarnigione faceva
d' istruzione,
sistema
di
soldati della guardia montante.
Ma
in
seguito
tevano
il
si
adottò
il
le
fu di lunga durata.
dei
nella
domenica; giorno
esercitare ogni
i
lunghe guerre non permet-
progresso della tattica elementare;
degli esercizi, degli esperimenti,
non
l'esercizio far
manovravano
la
pace è
perfezionamenti; e
il
tempo la
pace
—
—
55
L' adozione del fucile eolla baionetta, e
conseguente aboli-
la
armamento, avreb-
zione delle picche, portando uu' uniformità udì'
bero dovuto rendere
ma non
l'azione più rjpida e più decisiva; cipio lutti
continuò
"formazione
a
ed
figlie aperte,
per l'esercizio colle picche
scritti
i
si
si
Fronda,
della
un paese,
rie.
fuoco
il
iziali va
soldati
si
cercò
si
Ma
;
e
di
divenne severa. Nel
corso della giustizia, d'im-
il
una
di
insomma
rimediare
minacciando" di met-
città
usare mille briccone-
di
alquanto
e
rimediò.
si
Si
diserzione: que'capilani,
la
soldo per un dato tempo
di
se la disciplina colle
dalle
i
fe-
cui
bandiere,
sospesi dal grado
e
si
mantiene
pene,
colle
ricompense. Le ricompense erano
si
rafferma
poi
avanzamento
1'
e
onori.
E
qui bisogna parlare del
versi gradi.
ma
inutili
caso di recidiva.
anche gli
maneggio
giberne, tuttavia
di
fossero trovati fuori di strada e lungi
venivano privali in
si
facevano lecito di vivere a ca-
agli abitanti
cero provvedimenti per evitare soldati
Il
tempi
di
e
Louvois,
di si
quattro canti,
ai
A questo
iti
i
interrompervi
d'
porre contribuzioni tere
;
eseguivano se non che con immensa lentezza.
La disciplina, per
rico di
sul prin-
seguire regolamenti
a
moschetti.
coi
e
facesse uso allora di cartucce
fuochi non
tempo
solleciti, e
comprese
si
delle armi restò complicato da una quantità
sebbene
più
e
vantaggi che dovevano risultare dall' arma nuova
i
la
semplici
più
esereizj
gli
Il
grado
modo
d' ufficiale
anche, come dicevasi allora*
nobilmente.
Il
ufficiali
di scarsi
pagnia. Fra
i
ai
volontario giungeva
lato difficilmente.
Il
col quale si perveniva ai di-
non
si figli
dava soltanto di famiglia
diversi gradi,
ai
grado di capitano
presentava
mezzi, dovendosi pagare
gradi d' ufficiale, alcuni
di capitano e di colonnello, altri si
si
l'
ai
nobili,
che vivevano
ma
l'arruo-
ostacolo
acquisto di una
agli
com-
compravano, come quello
davano a
scella,
altri
per
anzianità; quelli di ufficiali generali appartenevano a quest'ultima
categoria e non
si
perveniva dall'uno all'altro se
guendo T Ordine del quadro creato da Louvois.
non
che se-
L' ordine del
qua-
—
54
—
dro stabiliva anche una classificazione e un passo sia tra gli
come
ufficiali
Per ricompensare
fra
i
V Ordine
grandi azioni s'istituì
le
precedenza
di
reggimenti. Reale
e
Militare di S. Luigi. Coloro che ne venivano fregiali, acquistavano
una certa nobiltà
e fruivano di
un'
Olire alle suddette ricompense
annua pensione.
si
concedevano anche
gratifi-
cazioni in alcune circostanze.
Riguardo
all'
amministrazione, Louvois seguì
perfezionò
e
le
Le Tellier suo padre. Diede molti poteri agi' intendenti commissari, stabilì ch'essi potessero ripartire, senza par-
idee di
ed
ai
tecipazione del generale,
le
imposte
e le
somministrazioni
di vi-
veri nel paese, ordinare castighi ai contravventori agli ordini del
re e far rivista a loro
Nullameno non
talento.
del lutto l'abuso dei passavolanti, di que' soldati
che
si
potè
si
togliere
paghe morte, o passatoj, ossia
ma
faceano figurare nelle riviste
che non
esistevano realmente nelle compagnie. Pare che quest'abuso fosse inerente al costume di dare pitano,
il
supplendo del proprio in
la
quale essendo molte alla
compagnia
volte
in
proprietà
in
credito
al ca-
governo, e
col
paga dei soldati, veniva poi tolleralo
questa specie di fraude. Il
soldato riceveva 5 libbre di pane ogni due giorni, mangiava
carne, se poleasi, sei giorni della settimana, ed aveva 4 soldi al
giorno se era nella fanteria, IO se nei dragoni, 14
se
nella
ca-
valleria. Il
sistema dei magazzini e dei forni venne alquanto migliorato.
Si stabilirono in
pei quali
cou ciò
il
si
anticipazione
presumeva che
raccolte di viveri in
dati
eserciti dovessero passare.
gli
luoghi
Ma
se
servizio delle sussistenze veniva assicurato senza indi-
sciplina e senza depredazioni, V
subordinato
all'
andamento
della
guerra
ubicazione de' magazzini e dei forni;
venne
e ciò
era
grave inconveniente.
Riguardo il
al
materiale mobile diremo che
numero immenso
d'
causa del lusso degli
si
cercò di limitare
impedimenti che seguivano ufficiali.
Ma
gli
eserciti in
chi sventuratamente dava V e-
— 55 — sempio
XIV circondato
del fasto era Io stesso Luigi
campo
nel
da numeroso stuolo di donne e di cortigiani. traino dell'artiglieria
Il
momento
campagna
di entrare in
pel trasporto dei pezzi, e
non
e
civili
eseguiva
si
levavano
si
requisivano
si
militari. L'artiglieria seguiva
l'
non raggiungeva
segueule:
muli
i
gli
eh' erano
eserciti;
.ma non
rimaneva
difficili,
al
necessari
conduttori
i
potendo marciare rapidamente nelle strade dietro, e
modo
nel
in-
truppe se non che nel giorno del-
le
azione.
Con questi elementi
componevano
si
Luigi XIV.
gli eserciti di
Nei primi anni del suo regno, essi restavano entro cifre
non guari elevate;
Così
li
Mons,
preferiva Turenna. In seguito se ne videro
Namur; Lussemburgo,
a
neggiarli.
come
Ve ne furono anco
Ma
Vili ars,
120,000 nel
di
100,000; a
di
Vendòrne, sapevano 1672.
ma-
La Francia,
Sunto storico, ebbe contemporaneamente parecchi
risulta dal
eserciti sui
limiti di
i
30,40, lutto al più di 50,000 uomini.
di
campi.
un' istituzione
dovuta
Turenna, reclama
a
la
nostra at-
tenzione sulla composizione di questi eserciti. Affinchè un generale possa esercitare la sua azione, in sollecito, sopra
elementi
tutti gli
è giuocoforza ch'egli
non abbia
non che ad un numero limitato di
tante
ad
altri
frazioni
a
loro subordinali,
i
d' individui,
quali
sempre
modo uguale, regolare, e si compone un esercito,
comunicare
possano con
uguali,
zioni più piccole e
cui
di
e la
di
compagnie,
taglioni
tattica
ragione è semplice;
sia
li
quando erano
poco uguale. Laonde di battaglioni, e
la
il
capo
i
formare tante masse
a
e
costituì la brigata.
battaglione anziché
il
reg-
reggimenti erano assai disu-
costituivano; sia
invece formavano
a
trovino alla testa di altre fra-
si
ciascuna da un comandante,
guali nella cifra che
quali, posti
i
uguali.
La brigata teneva per unità gimento;
ordini suoi se
rapidità trasmetterli
pari
Questo ragionamento indusse Turenna tattiche, rette
gli
quando
costituiti
da
una frazione meno
si
componevano
battaglioni.
vaga
e
brigata fu composta di un dato
venne comandala- da un brigadiere.
I
bat-
presso a
numero
— Cogli eserciti di Turenria
—
56
poteva far senza
si
meno
tattica superiore alla brigata, e tanto in
bisogno
quanto che eranvi luogotenenti generali che sorvegliavano e
composte
dirigevano
le
quando
eserciti ascesero
lo
una massa
di
se ne aveva
gli
ali
ad ingente
avere -comandanti subordinali
portanza superiore
doveasi fare dopo
ma
cessione di Spagna;
tardi,
ma
capo,
in
utile d'
im-
avere cioè V unione di pa-
di
ed
le divisioni
lega di Augusta,
la
più
sarebbe stato
cifra,
generale
al
brigadieri;
ai
recchie brigale, costituenti
Ma
parecchie brigate.
di
o
corpi d'armata. Ciò
i
tempo più vicino
ad un
era serbato
guerra della suc-
nella
a
noi codesto ordinamento più logico e più pratico.
Relativamente
mise
alle fortificazioni, si
Essa
distingue per
si
la
giustezza delle
convenienza dei minuti particolari, cessario delle opere.
I
in pratica
Vauban
ficazione bastionata e radente. Quella di
una
forti-
di
tipo.
servì
proporzioni,
la
perfetta
numero strettamente ne-
il
suoi bastioni restano spaziosi,
suoi fian-
i
chi sono meglio inclinati, la sua linea di difesa più corta, le sue
mezze lune più Vauban
teriori.
che
saglienti di quello
sa sottrarre
corpo
il
lo
fossero
piazza
di
nei agli
rimbalzo, e trarre dalle acque un gran partito per adottare reno,
la
fortificazione alla
comprendere
forte e
il
debole
che località
utili
di
e
a
natura ed
meraviglia
una
d'
bene
che presero parte
alle
che
in
generale
gli
Luigi
XIV, non nel
avevano
raccoglierli,
altra volta descritti.
A questo proposilo, convalida
[1J
il
guerre combattute coi
il
nostro asserto, relativamente alla
Germania, quanto scrive Montecuccoli intorno
vengono dagli
frontiera,
scelte.
subito radicali modificazioni dai metodi usi ta ti
abbiamo
del
difesa; sa
un dato punto; non vuole fortificare se non
francesi e contro di essi nell' epoca di
quali
la
alle particolarità del ter-
T insieme
Termineremo questo paragrafo col dire eserciti degli siali
tempi aneffetti
eserciti
permanenti.
Montecuccoli, Aforismi
«
Non mi
applicati alla guerra.
ai
vantaggi che pro-
è ignoto, die' egli (1),
— 57 — essere ne' paesi ereditari di Cesare gran nobiltà,
quale per
alla
antica istituzione s'aspetta la difesa della patria; essere anche or-
dinata una tal quale provinciale milizia
ma
paese;
il
genio e
la
mancando, poco o nessuno oltre
stabile
che moltissimi feudi
sotto
colonnello
il
fondamento può
del
disciplina
l'esercizio e la
disposizione,
farvisi sopra;
obbligati per lo addietro a
di vassalli
guereggiare personalmente, sono da alcuni anni
qua, o
in
per
vendite, o per legati, o per caducità, trapassati in possessione degli
videsi
anno 1647 Ferdinando
l'
luogo di que' valorosi nobili
in
presente sostituiscono.
al
persona augustissima di
che
ecclesiastici, o del fisco,
persone rustiche
alla
nobiltà
imperatore muovere
III
soccorso di Egra
al
E quanto in
Boemia,
la
sua
col seguito
pochissimi gentiluomini. Quanto alla gente provinciale raccoz-
minimo
zata insieme alla rinfusa, chi non sa che ad ogni
dente
ella
sbanda?
si
e
che se all'uno o all'altro
di loro
acci-
venga
per sorte abbruciata una casa o spogliato un villaggio tutta se ne fugge? e che
Onde
alla dissolutezza
ella
ed
tumultuariamente raccolta. E
di ciò ebbesi
levatasi dagli Slati nell' ultima guerra
poco
ai
ladronecci s'avvezza?
viensi a ricadere nella milizia mercenaria,
frutto.
poco buona perchè
purtroppo nella gente
danaro
con molto
Riguardo
armamento ed
all'
alla
maniera
di
formarsi
troviamo che non esistevano grandi differenze
fanteria,
cipali eserciti
forza e del
e
con
»
tra
della i
prin-
Europa; differivano soltanto nel rapporto della
di
numero
compagnie
delle
di
cui
si
componevano
i
reggimenti. Gli svizzeri, in
ponevano
i
memoria
scuna compresi
gli
gli
200 uomini
cia-
battaglioni erano di 800 uomini
non
Nè tedeschi nè
i
svizzeri
avevano granatieri;
numero
servigio.
II.
di
ufficiali.
ogni compagnia un certo
VOL.
organamento primitivo, com-
compagnie
ufficiali.
Nella fanteria tedesca
contando
del loro
battaglioni di quattro
Stor. dell' Art. Milit. 8.
di soldati
ma
che ne
trovavasi in
facevano
il
— Rapporto
alla cavalleria,
i
58
—
tedeschi mostravano jn quest' epoca
più inclinazione dei francesi per
armi difensive.
le
di cavalleria, dice Montecuccoli, (1),
»
I
reggimenti
sono oggidì armati
di
mezze
corazze, cioè di petto, di schiena, e di morione, con più lame di ferro insieme
commesse da
il
gomito.
al
Il
dietro e da'
acciocché difendano
lati,
manopole che coprano
collo e le orecchie, e di
pezze a prova della pistola
sciabola. Portano
e della
pistole e spade lunghe e ferme che feriscono di
prima
glio, e la
fila
che
si
sono incontrate per
la
non sono ottimi
cavalli
sino
per offesa
punta e
picca a piedi;
per
averle,
mantenerle, ha fatto presso noi lasciarne i
mano
di
ta-
può anche aver moschettoni. La lancia è
regina delle armi a cavallo, siccome ficoltà
la
petto dee essere a prova del moschetto, e le altre
e disciplinati al
l'
ma
la
le dif-
per
adoperarle,
uso; imperciocché se
maneggio non vagliono;
uomini, dovendo essere armati da capo a piede, hanno biso-
gli
gno
di garzoni, di ronzini, e d' altre
dissima spesa;
il
terreno, se egli non è sodo, unito, senza ster-
senza fossi, non ammette libera
pi,
mane
più delle volte
il
comodità che recano gran-
lancia.
la
la
Questo armamento, come quello volgere del tempo, e
si
carriera,
onde
inutile
ri-
»
della fanteria, si modificò col
accostò viemmaggiormente a quello dei
tempi moderni.
Riguardo tecuccoli (2):
al «
materiale negli eserciti imperiali, leggesi Nelle ordinanze di Massimiliano
ogni dodici cavalieri un ronzino, ed a ciaschedun officiale alcun
numero
siccome anche presentemente
essi;
concedono bagagli
ria si
si
uno
vivandiere; ed
a
ordinanza
si
Mon-
si
passa
bagaglioni e di cavalli per i
presidj dell'Unghe-
cam-
compagnia quattro carra, ed
ciaschedun cavaliero, oltre
Montecuccoli, Memorie.
[2] Id.
in
permette ad
e valletti. Neil' esercito cesareo, in
servigio, un ronzino. Ai fantaccini
[1]
di
in tutti
pratica di passare ad una
pagna, di
in altra
II si
passano
in
il
cavallo di
campagna donne
— e somari. gli
Vengono
ammalali «
Il
—
59
poi in conto a parte le carra pei viveri,
e per
stromenti
gli
ciascun artigiano.
di
cesarei
servizio ne' quartieri
s'
per
»
intende per letto, legna,
candele e sale. Nel servizio di Spagna sono di più compresi
ed
utensili della cucina e della tavola, »
rie.
Del resto, poco sarebbe da aggiungere
nemmo
quanto già espo-
a
conto degli eserciti imperiali e tedeschi.
sul
anche
In Ispagna,
armi
le
si
risentivano del generale decadi-
mento della monarchia e della nazione. Prima di terminare questo paragrafo
sull'
obbligo di parlare di
uno
eserciti,
merita
istituì
corre
ci alti
encomj
per
gì'
fra tanti
Luigi
menda
invalidi.
aveva
XIII
fatto
una casa parecchi veterani;
in
altrettanto
sotto
nome
il
Com-
di
di S. Luigi; già vecchi guerrieri ottenevano da più secoli a
titolo di beneficio, col
nome
un posto
di Frati laici,
in
un mona-
campane.
stero, col carico di spazzare la chiesa e di suonare le
questi provvedimenti imperfetti erano insufficienti; e l'insuf-
viemmaggiormente
ficienza si palesò fatte sotto
militari
il
in
monchi,
sfigurati
da
Mosso da questa condizione
ma
l'
ed a
tutti
debbono essere
soldati
decretò
degl' invalidi
dotava
col
in
mezzo
origine;
peso
il
e
Con que-
a
tutti
cadetti,
i
gli
uffi-
quali vi
mantenuti, loro vita naturai
necessarj al suo ingrandimenio od
mantenimento
dei
creazione
la
nel 1674.
durante. Luigi fece dono poi alla Casa di tutti
quelli di cui la
numero
Le costruzioni cominciarono
storpiati, vecchi,
alloggiati, nutriti, e
il
moltiplicò oltre misura.
comparve
editto d' istituzione
i
si
di cose, Luigi
sto editto viene destinata la Casa ciali
in poi,
ed accasciati sotto
ferite,
a Parigi della Casa Reale degl* invalidi.
nel 1672;
conseguenza delle guerre
regno di Luigi XIV. D'allora
degli anni e delle fatiche della guerra,
fici
che
stabilimento
che vennero fondati dalla sapienza
Già Enrico IV aveva ricoverato già
ordinamento degli
vogliam dire quello che Luigi XIV
governi;
pietà dei
e dalla
Ma
gli
lavare delle bianche-
il
al
provvide
di ritenzioni
i
terreni ed edi-
suo abbellimento, oltre spese del suo
alle
ordinate su
tutti
i
paga-
— 60 — menti della guerra, fiscali.
Proibì
legati,
o
pretesto
;
Casa
imposte
e di diritti
ricevere
di
regali
da qualsiasi persona, e sotto qualsiasi
proibizione
quale indica quanto
istituzione
la
onora Luigi XIV che non il
suo
guente
:
tutti
re nostri successori,
«
Ogni
accordargli una
gì'
importasse
di
es-
solo fondatore della Casa degl' invalidi. Codesta
imperocché
morte,
i
d'
gratificazioni,
sere tenuto pel
di
numerose esenzioni
e di
amministratore della
all'
sorla
testamento contiene
motivi deve
di
a
»
•
impegnare
al il
il
suo
letto
passo sedelfino,
e
sostenere questo stabilimento ed
protezione particolare;
ciò è in nostro potere.
dimenticò
la
noi
li
esortiamo finché
(1)
§. 2.°
L'azione. Portiamo ora Neil'
pare
le
epoca
gli
di cui
campi.
eserciti sui
parliamo,
il
terreno scelto per far accam-
truppe veniva sovente circondato da difese accessorie e
da trincieramenti che
lo
assicuravano dalle sorprese
era regolare, e suddiviso da linea retta. Le armi in fasci alla testa delle le
si
truppe; poscia venivano
le
II
campo
disponevano bandiere, poi
tende dei soldati. Ogni tenda conteneva 9 fanti oppure 6 ca-
vallieri.
Le
linee seguenti, parallele alle prime, erano formate suc-
cessivamente dalle cucine, dai vivandieri, poi dalle tende degli ufficiali.
La
più grande simmetria regnava nel
ciascun corpo aveva
il
cupava ordinariamente
suo posto fisso; la
campo
;
ciascun' arma,
la fronte di
bandiera oc-
stessa estensione delle truppe disposte
in battaglia.
[1]
V.
La Barre Dupargq, Èiémens
rf'
art et d' histoire mUitaireS;
—
—
GÌ
Qualche volla un esercito accampavasi sul numero che
gli
aveva servito nella marcia, affine
mazione e rimettersi più facilmente In generale, un esercito
Se
il
nemico trovavasi
cevano andare
gli
meno
in que'
si
tempi
rativamente
alle
che, per
speditezza
la
linee
di
sua for-
la
movimento.
in
marciava su tre colonne.
sul fianco destro
attacco in coda,
Le marcie
conservare
dell' esercito,
si
fa-
accessorj a sinistra, e viceversa, affinchè fos-
sero sempre dal lato
meva un
di
nostre;
esposto. Nella stessa guisa, se
mettevano
in
eseguivano con
si
tuttavia
si
te-
testa, e inversamente.
compa-
leniezza,
abbiamo esempj
parecchie
di
per V arte con cui vennero effettuate,
o
meritano una menzione speciale.
Sono celebri alcune marcie
di
Turenna,
Schonberg,
di
di
Sobieski, di Lussemburgo, di Villars, del principe Eugenio.
di
congiunzione del duca
Turenna, nel 1675, voleva impedire
la
Bournonville col conte di Caprara;
e vi
riuscì
addosso a quest' ultimo inopinatamente. Caprara cora distante da
di
lui
lo scoprì
in
ritirata
in-
campo.
Schonberg, nel 1676, eseguì una bella marcia principe d' Orange, dopo avergli fatto
al
arrivare
credeva an-
quaranta leghe, allorquando
battaglia davanti al suo
nanzi
coli'
lo
in
levare V assedio
di Maestricht.
Sobieski, nel 1686, fece egli pure una bella marcia in ritirata dal fondo della Bessarabia, sino alle frontiere polacche.
Lussemburgo, nel 1694, guadagnò di
Orange aveva
Orange la
di gettare
campagna
a
vantaggio sopra
in
marcie che
il
principe
locchè impedì
lui;
un ponte sulla Schelda, e
lo costrinse a
air
finire
Rousselaer.
Villars, nel 1703, fece 1'
tre di
una bellissima marcia per raggiungere
elettore di Baviera passando per la Foresta nera.
La
storia militare conserva
memoria
nelle
sapienti marcie eseguite in Italia dal principe nel 1701
Giunti linee,
e nel gli
sue pagine
Eugenio
di
delle
Savoja
1706.
eserciti a fronte,
con riserva
o
senza.
si
disponevano d'ordinario su due
La fanteria occupava
il
centro,
la
— 62 — cavalleria le ali;
una
una linea e V altra eravi
tra
circa 300 metri; e fra
i
battaglioni e
distanza
squadroni
gli
di
lasciavano
si
intervalli
che talvolta uguagliavano
minori.
vuoti di una linea corrispondevano ai pieni dell' altra.
I
la loro fronte, tal' altra
n'erano
La
riserva stava a circa 450 metri più addietro della seconda linea.
L' artiglieria, specialmente
i
pezzi di maggior calibro, veniva col-
locata davanti alla fanteria; qualche rara volta coli pezzi innanzi alla
riserva, che
vole;
il
il
cavalleria.
bagagli
I
la
prima
bere, la seconda
la
linea
in
due
le
pic-
stavano dietro
generale aveva cura di situare
quartier generale trovavasi fra
Quando
ponevano
si
alla
posizione favore-
linee.
muoversi per combat-
cominciava a
seguiva per conservare sempre
medesima
la
distanza.
La riserva componevasi per cinque o
venne
15, fino a 20; e più tardi questa cifra
ma
non
fu più sola
ma
numero
il
triplicata,
fino
e
di a
l'ar-
mista a fanteria. Villars, nella campagna
Fiandra del 1710, teneva
di
dapprima
solito di cavalleria;
squadroni; poscia se n'aumentò
sei
in riserva
34 squadroni e 22 batta-
glioni.
Questo era l'ordine ordinario
che
battaglia
di
a prendere con perdita di moltissimo tempo, e
perveniva
si
coli'
apertura di
parecchie strade.
Ma non si attaccava sempre in modo di far la guerra dai francesi
quest'ordine;
Luigi XVI troviamo metodi diversi
a
dirigevano e delle epoche
di questi periodi
ma
il
verso
loro
modo
il
come
il
vediamo figurare Condè
di costituire la
1'
ed intorno
conquassa prima
alcun punto della linea sia in
Turenna;
guerra e di dar battaglia è
Col sistema di Condè abbiamo
1'
uno, prudente
gli
modo
il
1'
di-
altro;
secondo
di abbatterlo.
attacchi di fronte senza che speciale, ed a scopo tattico,
rinforzato;
abbiamo l'azione principale
minuiva
considerazione nascente della fanteria, e
la
e
ostacolo abbordandolo di fronte,
d' attorno e lo
al
lunghissimo regno di
seconda degli uomini che
loro carattere; impetuoso
primo rovescia
vi gira
il
cui V azione avea luogo.
in
uno
In
sotto
della
cavalleria
che di-
prolungava
—
—
63
preminenza della caval-
l'errore, già in antico accreditalo, della leria
medesima.
Col sistema di Turenna attaccare di fronte dole: 2.°
Non
le
posizioni che
che vuole
fare ciò
evitare
desidera;
ch'egli Io
seguivano due massime:
si
possono ottenere
si
nemico, per
il
campo
il
giran-
sola ragione
la
ch'egli ha
battaglia
di
Non
1°
esplorato e studiato; ed evitare con maggior cura quello eh' egli
ha
fortificalo e dov' esso si è trincierato.
Tre grandi battaglie possono in
di
esempio
di
puro
1. °
La battaglia
2. °
Quella di Nordlingen, in cui è misto quello
periodo
al
di Rocroi, in cui
è
sistema
il
Condè.
di
Condè
di
e
Turenna che combattevano insieme. 3. °
all'
servire
discorso:
Quella delle Dune, in cui
impeto
Condè:
di
i
i
Turenna prevalsero
calcoli di
due eroi erano
fronte l'uno dell' altro.
a
Più tardi noi vediamo perfezionarsi viemmaggiormente militare, e
dominare Turenna. Fra
avversarj
gli
uno specialmeute, eminentissimo quanl'
fronte,
porge occasione ed obbligo tutta V abilità sua, per
adoperare
di
non rimanere
Ma
mente,
intelligente
sotto di
sommo
il
a gli
fu,
lo
sua
la
arte
1'
ebbe
avversario
di
Montecuccoli.
modo, Turenna, ed
in ogni
Lussemburgo seconda
modo
egli
tulta
di
al
ed espertissimo rivale. Ognuno sa che lui fu
eh' egli
forze superiori su
trepassava
all'
uno o più
punti
si
linea dell'avversario
si
ed a ed
il
operava quindi con
linea
nemica;
si
voleva cominciare l'azione;
l'ala attaccante; si traeva parlilo
combinale, e non
della
come
nemico. Ricorsero
il
si
distinti dell' arte;
disposizioni
loro
ordine obbliquo;
punto pel quale la
le
per assaltare e sorprendere
dessi più d' una volta
il
generali
buoni principj
variavano
circostanze
delle
di agire
simulava
altri
e Calinat, attuarono
anche senza
dissi ol-
aver rinforzata
da diverse manovre assieme
agiva alla cieca siccome in
mero
e
non aspet-
tato incontro.
In quest'epoca
Senef,
la
si
nolano
i
combattimenti
battaglia di Entzheim,
il
di
Sintzheim e di
combattimento
di
Turkheim,
— le
64
—
battaglie di Fleurus e di Neerwinden, le giornale di Staffarda
e di Marsaglia.
Finalmente, nell'ultima epoca di Luigi XIV
massima importanza
timidezza nei generali, ed una
svela
manovrare; mostra che le
1'
estrema
annetteva
si
simmetria negli ordini
alla
poter
difficoltà a
dopo Turenna;
arte aveva retrogradato
disposizioni stagnanti e compassate non appartengono al
giore
e
epoca,
brillarne
sviluppo
mezzi
imperfezione dei
1'
dell' arte
masse numerose fossero poste
militare.
tattici
in
la
Ciò
di battaglia.
mag-
quest* ultima
In
non permetteva che
azione simultaneamente;
il
le
di-
fello di colpo d'occhio, e di cognizioni topografiche, facevano sì
che
tica
e
raramente ben occupate;
erano
posizioni
le
volta, le brigate
ed
ali
più d' una
e,
rimasero inerti per difetto
intiere,
di tat-
per imperizia del generale.
Le battaglie combattute guerra per
la
quest' epoca,
in
che
fu quella della
successione in Ispagna, vennero accennate nel Sunto
storico.
La morte di Turenna fu una delle cause precipue mento nelle cose di guerra. Louvois odiava Turenna, di trovarsi libero
col
quale
si
pose
mettere affatto
la
binetto. Ai talenti
genere,
il
numero
di a
lui
come
del solo freno
riformare
gli
e alla virtù
dei battaglioni,
che dipendono da un ministro
la
la strategia
sostituì
macchine
al ga-
d'
ogni
potenza del danaro; cose
ma non
;
suo dispotismo
al
nell' inlento di sotto-
eserciti,
guerra all'amministrazione,
adunque
muta-
del
e fu lieto
dipende da
lui
T
inspi-
rare coraggio, zelo e disciplina vera. Quindi grossi eserciti, grandi stati maggiori, grandi equipaggi,
somma
/
grandi imbarazzi,
i
gran foraggi, grandi spedali, in-
grandi abusi, e in conseguenza
grandi disastri. Crebbe allora sterminatamente fortificazioni, lità
di
mercè
l'
inclinazione di Luigi
il
sistema
e la
delle
grande abi-
Vauban.
Un buon di queir
concetto slategico, che troviamo però nei primi anni
epoca sventurata per
del 1703, In essa si divisò
mento
XIV
i
dell' esercito
francese
la
di
scorge nella campagna
Francia,
si
riunire
pel
in Italia
Tirolo
coli' esercito
un di
distaccaVillars
in
—
—
65
Baviera, e marciare su Vienna; divisamente degno di Villars che
aveva
masse
genio di agire colle
il
l'elettore fosse marciato verso le
verso quelle
terribili
la
i
Vendòme eserciti
gli
toccarono
Villeroi,
che aveano guadagnato
esauriva;
si
La Feuillade,
i
sconfìtte
le
valore morale di
il
la
plire al valore ed
la
buona specie
degli uo-
uomo diminuiva;
ciascun
scomparendo; quindi
fede nei capi andava
dividuo conveniva sostituire veniva adottare
numero aveano perduto
in
Pochi veterani rimanevano,
solidità.
mini
e
Ramillies e di Torino.
di
Gli eserciti in
Inn
dell'
poca levatura comandarono poscia
di
Marsin,
i
sorgenti
se
Adda.
dell'
Ma uomini francesi;
sarebbe riuscito
che
e
valore
al
dell'in-
la solidarietà dei grossi corpi
taltica delle
masse
e delle
colonne
;
con-
per sup-
energia personale.
all'
Allora Folard suggerì
colonna, corpo
la
fanteria
di
sopra un quadrilungo assai prolungalo, e dove
nesse appena tanto spazio quanto basti
serrata,
rima-
soldati
ai
per marciare
ed
usare
delle armi.
La profondità poteva essere sino La sua colonna più o
meno
porzione bili
a
di
e
file
è
righe
al
terreno
lo
16 se
il
46 righe. a
composta
sei;
seconda del paese. Stabilisce
a
20, 24, od
La divide
a
da un battaglione, fino
più 30
file
in
terreno
libero;
di
pro-
riduci-
richiedesse.
3 sezioni, senza distanza fra* loro
in
la
momento
al
della mischia.
Separa dalla colonna serve l'
di
le
compagnie dei granatieri,
se
e
ne
riserva e di appoggio, tenendole alla coda o ai lati del-
ultima sezione. Gli
e
uffìziali
i
soli' uffiziali
sono messi
alla
testa, alla
coda,
c ai due fianchi della colonna.
Suppone
i
battaglioni di 500 uomini, cioè 400 fucilieri e 100
alabardieri, non contando
Divide
la
Ogni manico
Vol.
II.
i
granatieri e
colonna, in due si
manichi;
suddivideva da 5 in 5
Stor. dell' Art. Milit. 9.
gli
di file.
ufficiali.
destra
e
di
sinistra.
— Tale è
colonna
la
—
r>r>
Folard, primo tentativo
di
tattica, detta in Francia, nazionale.
ma
cili,
ma
più dall'artiglieria;
quando
terla in linea
Una
delle battaglie in
cui agì
data da Tallard nel 1703 contro
una carica di
nel met-
esigeva.
lo
colonna, fu quella di Spira,
la
Principe di Assia. Vi
il
una
di
offesa dai fu-
difficoltà consisteva
la
circostanza
la
teorico
meno
Essa era
vede
si
bajonetta energicamente eseguita dal reggimento
alla
Navarra, mentre
nemico ricaricava
il
Col sistema di Folard
sostenne
si
armi.
le
battaglia
la
Denain; e
di
forse sarebbesi ottenuto qualche vantaggio sulle altre Iruppe d'Eu-
ropa disposte
ma
lunghe linee;
in
ad accettare nè questa nè
altra
gli
animi
rivoluzione
non
erano
dell' arte,
proni
e si con-
tinuò nelle antiche abitudini.
Quanto cercava, rietà di
alla
Da
degli accidenti.
successione,
tato,
disposizione in battaglia,
era
si
incerti, o vi
come dicemmo, una simmetria, incompatibile
quando
si
le
ciò
l'
colle
si
va-
inferiorità dei francesi nella guerra
languide operazioni,
le
campagne senza
risul-
disse che manovravasi senza combattere, e
com-
battevasi senza manovrare. In essa,
anche Eugenio
XIV sarebbe
via Luigi
staedf, se gli alleati
e
Marlborogh commisero errori
stato rovinato
dopo
la
;
battaglia di
tutta-
Hoeh-
fossero concentrati su di un' unica
si
dire-
zione. Allato alla colonna, formazione offensiva, del quadralo, sebbene questa
quest'epoca:
di
quadrati da un corpo
Leopoldo
di
gli
Anhalt-Dessau
tre anni
;
alle piccole
cenno
Un
dopo,
a
e sassoni,
Frauenstadl, Schul-
da
lui
comandati,
operazioni di guerra, daremo prima di
sui partili,
i
quali consistevano in deboli distac-
camenti che poscia scomparvero giere.
nelle
svedesi.
Riguardo tutto un
trova però due volte
6000 prussiani comandali dal Principe
lenburgo formò quadrati coi russi contro
si
Hochstaedt, nel 1703, vennero formali
a
di
porre V uso
formazione difensiva non fosse an-
cora adottata. L'uso del quadrato
guerre
devesi
coli' istituzione delle
capo, capitano o sergente,
qualche
volta
truppe
leg-
anche sem-
plice soldato,
come meglio
comandava,
li
vantaggioso. Affinchè
brigantaggio,
i
e dirigeva
nella
talentava, e
gli
il
modo
loro
ch'egli
titi
uomini piùin
comune accordo minimo pei par-
governi belligeranti stabilivano di
poteva mandare
si
il
19 fanti e 15 cavallieri
delle guarnigioni era di
di questa cifra
d'
giudicava
non degenerasse
di agire
forza di codesti distaccamenti: nel 1675,
la
pugno
suo
il
guisa
galere
alle
sotto
di
al
;
uomini
gli
un
di
partito che fossero slati presi.
Di colpi di
mano
e di sorprese
si
hanno
in
quest'epoca pa-
recchi esempj.
L'operazione del foraggiare ordinava;
di chi la
ricognizione,
marsi,
verde richiamava l'attenzione
al
raccomandava che fosse preceduta da una
si
quale doveva essere relativa
la
estensione del paese su
all'
cui
si
da for-
scorie
alle
doveva
agire,
e
alla
quantità del foraggio necessario. In generale le
ricognizioni
eseguivano
si
con
un
distacca-
mento.
È della
mestieri considerare
guerra.
cui traevansi
i
convogli
i
fra
avevano allora piazze
Si
operazioni
piccole
le
approvvigionamento da
di
convogli; tutto consisteva nel condurli
da questa piazza
al
campo oppure
voleva vettovagliare. Le
alla
delle
difficoltà
degli oggetti trasportati, dettavano la
piazza slrade,
al
assegnata e
sicuro
che
si
l'importanza
composizione della scorta.
Affidavasi sempre, per esempio, ad un ufficiale generale la con-
dotta d' un convoglio di danaro.
continuo, perchè si
aggiungevano
soldato.
peasi
il
pane
si
I
convogli
di viveri si
distribuiva ogni quattro
facevano di giorni, e vi
derrate necessarie pel sostentamento del
le altre
Essendo continue, avevano minore importanza;
meglio condurli,
e
d'
ordinario
giungevano
al
ma
loro
sa-
de-
stino.
In
quest'epoca
parte delle
gli
campagne
assedj furono numerosissimi; si
la
maggior
risolvevano nel liberare una città dall'as-
sedio, o nel ridurla alla resa.
Per zione
i
la
difesa di una piazza
il
suoi preparativi, e rendeva
governatore faceva diffìcili gli
in anticipa-
approcci. Nel tempo
—
68
—
stesso adottava precauzioni contro una sollevazione degli abitanti. Si
preparavano
gli
assedianti.
mezzi per eseguire sortile
i
maggior tempo
possibile,
della città. Più
alla resa
operava
si
la
resa di
la
mezza luna doveva
si
bianca. Spesso fosso
si
si
si
alcuni
miglioramenti, parte
in
il
più spaziose;
Più
impediva
all'
assediante
di
tutte le arti possi-
un
scavava
si
(1).
sistema delle linee
alle
Vauban por-
offesa,
nuove armi. Conser-
Pagan, diminuì
di
lun-
la
quelle di difesa, ingrandì le mezzelune, perfezionò le
di
d'
s'
adattandoli
strade coperte; chiuse con
forma
bastioni della piazza ne
i
benché meno che neh'
nella difesa,
rese
es-
nemico. Ugual-
dava un combattimento disperato ad arma
Anche
ghezza
preludeva
indietro della breccia; questo fosso poteva essere riem-
all'
vando
essa
veniva alla difesa del corpo di piaz-
costruiva un trincieramento, o
piuto di materie incendiane
tò
il
accumulavano su quel punto
finalmente
bili, e
arrestava
si
una breccia,
za. Allorché esisteva
riconoscerla;
ivi
de-
lavori
i
prolungava pel
indietro,
controguardia se
alla
erano circondati. Alla fine
si
imperocché all'
sere completamente isolata;
mente
contro
La difesa della strada coperta
fìtte
immaginò
traverse
le
la tanaglia,
piazze rientranti, che
che dapprincipio ebbe
la
una piccola fronte bastionata.
vi
s'applicò quando vide tutta Europa minacciare
il
mi-
naccioso Luigi. Ai bastioni ordinarj surrogò torri bastionate che
conservassero fuochi
ancora
le
fin
mezzelune,
all'ultimo periodo dell'assedio; cui massiccio servì di
il
riparo
ai
crebbe fianchi
e alle spalle de' bastioni, e diede alla tanaglia la forma che tut-
tora conserva.
Ma
la
sua abilità principale consistè nelF applicare
già conosciuti:
occupò giudiziosamente
sta delle allure vicine il
(•
interno delle opere;
prolungamento delle faccie
impossibile reno,
[1]
il
terreno; tolse
il
a
terminare
rimbalzo; mise sempre
in
in
Jìistoire de
rari de
sistemi alla
vi-
mandò quando potè paludi,
armonia
le fortificazioni.
La Dakre Duparcq,
i
la guerre.
le
donde fosse
acque,
il
ter-
— I
suoi principii d'attacco furono
Irinciera quella obliquità che
di
—
69
della piazza insegna
che procedendo
all'
perti dalle gabbionate,
sempre
che per caso un piccol numero
non
sempre
circospetti,
sacrificare,
com'
quesle
facilmente rotte
sì
circondando invece ed inviluppando con
nee tulle
le
non lasciare
difese delle piazze: i
una gran
erasi fatto fino allora,
possibile,
punto ove possano trovarsi
rico-
colpire
lavoratori, e vada per lo più
di
parte dell'esercito con assalti improvisi, evitarli
sol
linee
cannone
fuoco della fortezza non possa
il
a disperdersi nelle fascinate, nè sian e sdruscite;
alle
assediante, e tale spalleggiamento farvi,
assalitori
gli
dare
seguenti:
i
stessa direzione del
la
quanto
an/.i
sui
proprie
le
terrapieni
è li-
un
difensori, e conservare un pezzo
d'artiglieria; e con un procedere misuralo e lento in apparenza
diminuire
pericolo degli assedianti, abbreviare assai
il
degli assedii, e rendere infallibile
buon successo
il
la
delle
durata opera-
zioni.
§• 5."
Osservazioni Cenni biografici, e bihHografici. La caduta
cambiamento i
vassalli
del feudalismo, aveva seco pollato di necessità
correvano
alla
chiamata del
imperocché
dei loro dipendenti; le
castella, e dessi ridotti a
sulle plebi che
1'
al
del
«
ma Lo
in
corte
col
aveva
quella
seguito
abbattuto
supremazia
e
si
poteva fare valido ricorso;
comune avesse perduto moltissimo
si
trovasse
Francia, a strettissimo partito, ove
governo,
sovrano
sovrano ne
il
cercare
sistema comunale
esistenza
della primitiva vitalità,
mente
loro
esercitare non potevano più negli antichi dominj.
E nemmanco posciacchè
un
sistema nel reclutamento degli eserciti; non più
di
il
ridotta,
specialmente
in
sovrauo, non più capo del
padrone del regno, osava proclamare impudentestato sono io.
Non parliamo mente occupata,
dei in
»
comuni d'Italia; questa
guisa che
la
infelice era militar-
9loria del secolo di cui parliamo
-
- 70 si
riferisce piuttosto
V
Italia,
preda
suolo
al
che
italiano
tranne Genova e Venezia, più
agi' italiani
e gli sforzi suoi per liberarsi si ridussero
altrui;
mosse, finché
patimenti diminuirono
i
stessi.
non contava che come
som-
a
col diminuire delle spe-
ranze.
D' altronde altre volte
comunali non rispondevano
milizie
le
abbiamo notato,
fatte per lotte brevi ed in
come
più,
scopo della loro origine; erano
allo
territorio vicino; ora
combattevano
si
guerre lunghe e lontane; non eran fatte per esse.
Laonde bando, retrobando, più
A qual sistema ricorrere
Un
ed
?
quest' epoca
che ne faceano parte, non poteva informare
sistema
il
l'uno
ordini
all'
molle
spezzale
molte altre
si
profondamente per
divisa
sovrapposti;
altro
privilegiati; la legge
in
reclutamento.
di
La società era ancora
fossero
celi
i
uguale proporzione sostenuto da ciascuno di questi
iti
e dagl' individui
non
comunali, non formavano
principio fisso, uguale per tutti, applicabile a lutti
sociali,
dini;
e milizie
nerbo degli eserciti.
il
ordini
non era uguale per
od ore
sebbene
si
tutti; e
che dividevano
barriere
classi
privilegiati
uomini, e
gli
fossero di assai indebolite, tuttavia non
si
era fatto
tanto progresso da abbatterle tutte indistintamente, ed era ser-
bato ad un' epoca
a
grande principio che
noi più vicina la
tendosi allora stabilire che uguali
tenevano indistintamente a dare
nemmanco una sana
sima greca rere
e
Le condizioni
citi,
gli
il
sancire
il
Laonde non po-
ed uguali doveri appar-
uomini, non
si
poteva fon-
legge di reclutamento basala sulla mas-
della società ;
e
sistemi e spedienli diversi,
Il
tutti
diritti
tutti.
è
obbligato a concor-
della propria patria.
formazione degli eserciti
di
proclamare ed
romana, che ogni cittadino
alla difesa
macchina
il
legge è uguale per
si i
si
riperiuolevano
adunque
sulla
dovè ricorrere, come vedemmo, a
quali non potevano assicurare
una
guerra in ogni sua parte vigorosa ed efficace.
progresso
di
perfezionamento nella composizione degli eser-
che già abbiamo
potuto
osservare
in
epoche antecedenti,
— continuava;
fanteria pigliava
la
fucile colla bajonetta a
campo;
il
posto che
manico vuoto,
primi anni di questo periodo storico era
competeva;
si
il
predominio sul
il
essa; mentre se nei
metà, di-
della
circa
ed anche meno
scese poscia alla quarta parte L' artiglieria, in causa dell'
le
dava
le
mutò proporzione con
cavalleria
la
—
71
nei paesi montuosi.
importanza acquistata dal fuoco nelle
battaglie, crebbe di proporzione.
Un' altro motivo
aumento
influì all'
della fanteria.
Le conqui-
Franca Contea diedero luogo
ste della Fiandra e delia
molti
a
assedj in cui l'utilità della fanteria riuscì vieppiù evidente. D'
tronde Luigi XIV prediligeva
metteva
guerra
la
pompa guerresca senza
di far
a codesto genere
possedere Vauban sotto
i
corte;
guerra
di
per-
gli
esporsi a gravi pericoli e
senza privarsi dello splendore della sua
mente dedicarsi
che
d'assedio,
potendo
e
per
util-
fortuna
la
suoi ordini, diede preponderanza
fanteria, e ridusse la cavalleria
condizione
alla
al-
di
di alla
acces-
utile
sorio.
A Luigi pareva un non solo molte, gli
d'
come
ma
altro segno di grandigia lo avere fortezze
soverchie;
e
Vauban, dopo cercato mostrar-
quest' inutile spesa rendesse immobile troppa
quantità
uomini nel difenderle, non potè che dis porle nei luoghi me-
glio convenienti alle vaste operazioni militari. 11
merito
Vauban, più che nelle invenzioni particolari, con-
di
sistè nella sagacilà
con cui seppe conciliare
arte
l-
della
fortifi-
cazione colla strategia. Pel primo, dice Carnot, vide
le
grande, cercò
loro,
i
rapporti delle
da guerra
piazze
relazione della fortificazione colle altre
ed anche
coli*
luno e
di
eccepire
nella
le
contro
la
la
prorità di
la
militare,
dell' arte
di
brigata. Si
Turenna
a
Gustavo Adolfo,
brigate esistessero neh' esercito di
potrebbe da tale
quel
re.
Turenna
negli
eserciti
di
Luigi;
ta-
istituzione;
abbiamo
gate svedesi differivano essenzialmente dagli elementi trodotti da
in
e
composizione degli eserciti venne,
Turenna, introdotta
addurre che, parlando
come
cose
ammininistrazione politica.
Abbiamo veduto che per opera
parti
fra
asserito
Ma
le
tattici
erano gruppi
briin-
di di-
— versa forza, e
armi alterante; era vi spostamento
ad
attribuzioni;
di
—
72
reggimento,
il
spariva; una massa sola, di
battaglione,
il
omogenei,
di corpi
zione di obbedienza
all'
comando che di
Se nella nell'
progresso sensi
in
le
siffatto
E
per
e
Turenna
adattale
ai
non
profitto.
rifulse,
Ma
di ciò
ai
col
ritenere che pari
si
masse
le
rapporto
in
e di altri abili gene-
ma quando
verificò;
tempi
di quel cele-
esigenze di
alle
merosissimi quali negli anni posteriori tattica
si
piccoli eserciti dei
bre maresciallo, più non bastavano (
scomparsa
masse
codeste
progresso nella gran tattica
formazioni
è
melodi per muovere
mettere
ne' tempi di
diffatti
origine la divi-
di lui.
dovremmo
parliamo,
cui
verificasse pure nei
si
diversi,
diè
formazione, troviamo adunque migliora-
di
di
ebbe
Gustavo Adolfo
di
morta poco dopo
dirsi
tattica
epoca
col terreno. rali
può
e
nel
La brigata
corpo d'armata; essa legasi adunque
il
tempi odierni; mentre quella
menti
può dare ottimi effetti di Turenna
sola
gu3rra.
ordinamento moderno; da essa
sione; dalla divisione
suo tempo,
for-
capi naturali, e concorrenti tutti insieme
ai
corso degli avvenimenti
luogo
Turenna
di
invariate, senza of-
per dipendenze improvvisate, senza sottra-
fesa di suscettibilità
a quella unità di
brigata
unità lattiche
di
compagnia
gruppi composta, offriva un
molti
assetto bizzarro e difettoso; mentre la
mavasi
comandi
di
la
eserciti nu-
videro, allora
la
gran
numero divenne d'impaccio anziché di parlammo con bastante larghezza nel paraed
il
grafo che tratta dell' azione, e non vogliamo far qui una ripeti-
zione inutile. Delia citato; gi
dicemmo
strategia, già qualche cosa
aggiungeremo non esservi dubbio che
XIV non fossero precedute da
ciò
ipotetiche, fondate
prevederne
gli
effetti.
sviluppo allorquando dal
numero
su
Tuttavia le
dati il
marcie e
limitato d' uomini di
eserciti di Luigi;
guerre di
Lui-
che viene denominato piano
campagna; imperocché determinavasi razioni
nel paragrafo ora le
in
esse una
conosciuti, e
serie si
di
di
ope-
cercava di
genio strategico ebbe maggiore le
mosse erano rese più
cui
si
componevano
ebbe sviluppo precipuo nei tempi
di
i
facili
primi
Turenna,
che aveva Montecuccoli
Ma
fronte.
a
grande aumento delle
il
masse, non combinato con nuove formazioni delle quali Turenna aveva già dato e
il
primo rudimento
non proporzionato
approfittare, tolse ogni mobilità, ed inviluppò
genio
muovere
nella difficoltà di
merosi; per
la
molti esempj di
che ne dovevano per cosi
il
nu-
qual cosa non troviamo più nei generali francesi alti
concepimenti strategici, sebbene avessero a
Nondimeno, non
debbonsi confondere colla moltitudine degl'inetti Berwick,
i
dire
e di nutrire eserciti cotanto
fronte capitani siccome Eugenio e Marlborough.
Willars, ed
della brigata,
coli' istituzione
abilità di que' capitani
all'
i
Vendòme,
i
i
quali diedero ripetute prove di genio e
di abilità.
Gettando uno sguardo sulle istituzioni militari
troviamo un esercito potente
di oltre
Luigi XIV,
di
400,000 uomini in una po-
polazione di 20,000,000 d'individui; troviamo ordini militari per
ricompensare, codici speciali per punire, abito uniforme per distinguere, gerarchia nel comandare, regolamenti nell'amministrare,
medici ed ospedali per curare dare
istituti
di
gli
ammalati, primi conati per fon-
educazione militare per
la
gioventù, asilo pei vec-
chi od impotenti, macchine, carte, arsenali, artefici, città addette
ad uso esclusivamente militare quali
dobbiam dire rapporto
guerra
alla
sono
che
s'
le
fortezze.
esalte per le tregue, gli armislizj, le capitolazioni; che far l'intimata alle piazze rità al
comandante
avrebbe portato che
di il
prima dell'attacco; che
renderle quando
1'
si
si
si
dovè
lasciò auto-
ostinarsi alla difesa
d'uomo. Tutto
non
ciò denota che nello
stato militare erano compresi e rappresentati
che
norme
macello; infine che meglio rimase rispet-
tata la dignità di nazione e
sociali
Inoltre,
introdussero
sviluppavano
e
tulli
miglioravano nella
za; e poiché codesto stalo aveva in sè
leggi,
gli
civile
arti,
elementi
conviven-
scienze,
ri-
compense, tradizioni, storia, se ne deve dedurre che la società in mezzo alla quale esso sussisteva doveva offrire lo spettacolo di una civiltà, la quale, se non perfetta, certo allontanata vieppiù da quella dei tempi di mezzo, e collegata invece alla vita nuova delle nazioni, quale è slata costituita dall' èra moderna. Vol.
II.
Stor. dell' Ari. Milit. 10.
E
così accadeva; lo spirito
la coltura si
filosofico
andava maturando;
si
faceva più estesa; la scienza era meglio
s'adoperarono
assodata;
lingue vive; crebbe lo spirito d'investigazione;
le
e le arti, e le lettere, e le scienze, tanto sociali, quanto storiche, naturali, ed esatte, ebbero sviluppo e progresso.
Voltiamo ora l'argomento;
sima con cui noi deduciamo
e
la
diciamo che nella guisa medecondizione sociale da quella delle
possiamo dallo stato
istituzioni militari,
della
inferire in quale condizione si trovassero le la militare sapienza.
altri
Ed
infatti,
diversi rami dello
lustri nei
di pari
rinomanza
si
fatica d' investigazione, vi
mi che illustrarono
mo
il
nome
mentre troviamo
nomi
tanti
possiamo essere
scibile,
certi
il-
che
rinverranno nel ceto militare; e senza
troviamo subito quelli d'uomini sora-
l'arte bellica tanto nella parte pratica
teorica. Di
nella
to
convivenza
civile
militari istituzioni e
quan-
capitani d' alta riputazione già pronunciam-
nel sunto storico, e di parecchi
parleremo nei cenni
biografici; di scrittori militari diremo, che Montecuccoli fuori di
Feuquier, Puységur, Folard, Vauban, Quincy
Francia, Turenna,
in Francia, illustrarono la letteratura
cui
si
vede che
il
movimento
esercitò la sua azione anche in quel
che
si
e
scienza militare. Per
la
impresso nella società
intellettuale
ramo
dello
scibile
umano
riferisce alle cose di guerra.
Esponiamo ora
i
soliti
cenni biografici.
Montecuccoli. Nacque nel
1608
Monlecuccolo, castello
in
di
sua famiglia posto nelle terre delle provincie modenesi, rampollo d'illustre prosapia, da sei secoli si
portato
riali
zio,
al
mestiere delle armi,
chiara e poderosa; e sentendosi
condusse
nella guerra di Fiandra, sotto la
generale
di
artiglieria,
alle
bandiere impe-
direzione di
incominciò
la
carriera
soldato; militò nella fanteria ora colla picca, or col nella cavalleria, or le
armi
in
uso
al
suo
da semplice
moschetto;
dragone or corazziero, praticando così tutte suo tempo;
capitano, ebbe occasione salto del
Ernesto
di
e giunto
spiegare
regolarmente
al
grado di
singoiar prodezza
Nuovo Brandeburgo. Comandante
la
vanguardia,
all'
salì
as-
per
— primo coraggiosamente combattimento
scale, penetrò
le
nella città e
sa la porta, agevolò
1'
—
75
ne acquistò
vittorioso le
dopo
lungo
chiavi; indi, dischiu-
rimase
ingresso agli assalitori, e la città
vinta ed espugnata.
La storia narra puranco com'egli ebbe parte 1'
assalto di altre
imperiale
città;
il
difficoltà
all'esercito
denominato Kaiser Lautern,
conducendovi 500
eccitamento ed esempio
all'
del merito nel-
come resistendo
e
forte luogo dell' Alsazia
egli togliesse ogni
nuti
cinque
di
lui,
dive-
corazzieri,
ad onta
diversa
dalla
milizia e della grave armatura, fermi fanti e spediti.
Nella celebre giornata di Wistoch combattuta fra
imperiali e
campò
svedesi, Montecuccoli, alla testa del retroguardo,
fuggi-
i
da irreparabile ruina.
tivi
Nè
minore onorificenza
a
Nemeslau
gli si
deve ascrivere V impresa
città della Slesia, la quale, assediata dagli
1657, e deliberata di cedere, venne da
lui,
comandante
guardia, opportunamente soccorsa e liberata valli
con
soli
la
contro 8000 nemici condotti dal rinomato Torstenson. Que-
preda
artiglierie.
Astretto a combattere
nuovamente
svedesi, soprafatto
cogli
da troppo maggior numero, e inutilmente tentate le vie di
vincere o di morire, ebbe finalmente
prigione; e a
van-
2000 ca-
sta vittoria fu nobilitala dal trofeo degli equipaggi e dalla
delle
di
svedesi nel
vi
rimase per ben due anni, parte
Steltino, durante
rimaneva tria, la
i
quali
s' istruì
a
1'
Wismar
compiutamente
a sapere per essere perfetto capitano.
politica, e
quante erano rimanersi loro
a
di
Dopo
e parte
quanto la
gli
geome-
architettura, attese alla filosofìa, alla medi-
cina, alla giurisprudenza, e persino alcun
che
in tante scienze, versato in molti idiomi,
venne finalmente
alla teologia.
Dotto libe-
rato dalla sua cattività, in un cambio di prigionieri.
Era
in
quel tempo Francesco
col Papa, nella quale
Venezia e
di
Toscana.
I
pontificj
uomini, avendo seco loro d' infondere
coraggio
I,
duca
di
Modena,
in
guerra
venne lasciato solo da' suoi confederati di
alle
il
invasero
cardinale
il
modenese con 12000
Barberini
truppe; posero
1'
colla
missione
assedio a Nonantola,
e
il
duca con
4000
soli
diere imperiali, corse
al
estrema Alemagna
dell'
Raimondo
dall' assedio.
hanno avuto
venuto
quindi
ben
ma
battaglia,
a
osserva che pochi car-
si
coraggio di arrischiarsi
il
Barberini,
il
fronte ai pontificii perchè
la
Essendosi
l'oste nemica rimase sconfitta; e
mi come
ban-
pericolo della terra natale, e
al
prode condottiero mostrar
desistessero
dinali
e dalle
milizie a lui fidate presero tosto cuore e forza; sicché
le estensi
bastò
trovava in tristissime condizioni. Al-
si
remote provincie
lora dalle
in
un
d' ar-
fatto
niuno è fuggito mai con una
velocità
pari alla sua. L' Austria, travagliata dai francesi e il
stremo
cose degl'imperiali, che avevano a fronte Konigsmark
le
e Turenna
quali avevano varcato
i
dopo
finiti
do
morte
la
svantaggi
salvo le truppe sotto
in
ammirazione
degli alleati ed
memorie,
italiano nelle sue «
On ne peut pas
se
una celebre di
Turenna
mieux comporter
mezzo ad
ritirata
il
capitano
del
queste
scrisse
qu*
in-
conducen-
Augusta, con gran lode
Parlando
dei nemici. il
muovevano con-
dell' esercito fug-
Holtzapel, e in
cannone
il
e
comando
il
del generale
e pericoli effettuò
Danubio
il
tro Augusta, Montecuccoli assunse gitivo
richiamò
svedesi
dagli
dopo parecchie vicende, venute a
Montecuccoli dall'Italia; e
faisait
parole;
dans
cette re-
traite. »
La guerra
finì
nel 1648
pace
colla
di Vestfalia.
Ricominciò nel 1657 perchè Carlo Gustavo Re poscia
gli
di Svezia, unito
principe di Transilvania, invase la Polonia e
l'imperatore
gò; e fu
al
vi
mandò
comandato da Montecuccoli, svedesi, e
Carlo Gustavo
li
di lei
in il
quale ruppe
gettò sopra la
Danimarca;
e già la
l'
impeto
somma
guerra era ridotta intorno alla mura della sua
capitale,
Montecuccoli giunse, con celerità inusitata,
esercito
della
monarchia pericolante. Occupata
contro Fionia;
il
soggio-
transilvani, battè
i
cacciò dal conquistato reame. Allora si
la
soccorso un esercito che
1'
all'
isola di
Alsen,
di
della
quando in
ajuto
si
volle,
parere di Montecuccoli, assalire l'esercito svedese nella
ma
respinti gì* imperiali, tutto sarebbe andalo fallito, se
Montecuccoli non avesse consigliata
la
diversione in Pomerania.
—
77
—
Questa provincia, invasa dai confederati, fu soccorsa dagli sve-
Danimarca, furono allora
desi, che, indeboliti perciò in
assaliti
nella Fionia e cacciati dal regno danese.
Ma
dall' oriente
procelle, sopite nel settentrione, risorsero
le
più gravi e più minacciose. L'Austria e
mani per
Transilvania che
la
Nessun impero
turco voleva dipendente
il
mai così vicino
fu
Turchia vennero
la
come
perire
a
l'
basso
in
stato,
100,000 nemici potè appena contrapporre 6000 comba! tenti
a
allorquando
i
nemico
al
prolungando
1665,
invasero
turchi
tenne fronte
coli
sè.
austriaco
quella circostanza, imperocché fosse caduto così in
che
alle
da
l'Ungheria.
lutto
il
tratto
air inverno
fino
la
Nondimeno Montecucdella campagna del
sua
maravigliosa
resi-
stenza. Ristoratesi intanto
armi imperiali, e ricevuto sussidio
le
Francia e da Lamagna,
si
1664 sul Raab, ove
ottomani, pel numero
gli
venne a battaglia
le
pe^
turchi perdettero la gran giornata di
e
Maratona
per
e fu
agli
su-
ma
migliori uo-
i
coraggio che ha saputo infondere alle sue trup-
alle ali, pel
durò sette ore,
da
Agosto del
confederati;
i
savie disposizioni di Montecuccoli, che mise
mini i
di
immensamente
superiore, stavano per circondare e chiudere
per
1°
il
la
Gottardo
S.
cristianità quello
che Zama
quale
la
ai
romani
ateniesi.
Nel 1673 Montecuccoli
si
trovò a fronte di Turenna
il
quale
voleva impedirgli la sua congiunzione col Principe d' Orange; quegli espugna Bona, passa
Ecco Gli
in qual
olandesi,
ne* Paesi bassi,
re
modo operò e
congiunzione
la
entra
in
fronte di
promesso sua i
alla
Turenna che
Meno ad eccezione ai
alleati
di
si
dell'imperatore,
testa
imperiale con di
di
quello di
Wurtzburgo
XIV.
il
dominio
doveasi effettua-
essi.
era impadronito di tutti
francesi di rimanere
Luigi
e
40,000 uomini
Montecuccoli e
i
si
trova
a
passaggi del
cui principe
neutrale. Affine
congiunzione bisognava adunque
soldati
ma
compie l'intento suo.
in questa circostanza.
dell' esercito
Franconia
e
spagnuoli che tenevano ancora
gli
erano
Reno,
il
di
aveva
operare
la
che Montecuccoli batesse
A queslo scopo,
ricorse
ad un mezzo
semplicissimo che trasse
mezzo
inganno
in
del più ingenuo. Montecuccoli persuase
ad accomunare gli
libero
parola data
una guarnigione
francese.
Ma
paese avevano
abitanti del
mente
impadronisce
s'
nato all'esercito
Wertheim,
Meno per
sua città malgrado
la
occupa
un convoglio
di
ciò
di
pane
desti-
non bastogli; imperocché
gli
adunato grandi provvigioni presso
Meno. Allora Montecuccoli rimonta
sul
piazza con
la
poco distante da Wurlzburgo, e situata ugual-
città
due piazze,
fra queste
la
spinge sul ponte di Wurtzburgo una colonna
e
che
di cavalleria
principe di Wurtzburgo
francesi. Riuscito in ciò, egli
ai
più scaltro trionfò
del
il
suoi agl'interessi dell'imperatore ed a lasciar-
i
passaggio del
il
suo avversario; questo
il
una negoziazione
politica:
fu la
-
78
impadronisce
s'
corso del fiume
il
tutte
di
farine che
le
si
trovavano raccolte nei magazzini, e distrugge un secondo con-
campo francese
voglio destinato pel
Questo
carri.
mente
fatto era
cui
in
subordinava
le
di
metodo
il
operazioni
approvigionamento
di
servizio
al
dei magazzini. Turenna, privato
la linea
del
Meno
il
in
degli
della fabbrica
de' suoi
vide obbligato ad andare a cercare
ed abbandonare
e caricato su 9 batelli e
fiume.
mostra Il
di
eserciti
del
pane e
magazzini principali,
suo pane fino cui
era
si
si
a Filisburgo,
situato.
allora impedisce a Montecuccoli di discendere verso e far
50
molta importanza nel tempo special-
il
Nulla
basso Reno
voler portarsi in Alsazia per la riva sinistra del
generale francese cade nel laccio, e
si
dirige verso l'Al-
sazia. Allora Montecuccoli getta la sua fanteria nei battelli, giunge
a Colonia ed ivi
si
riunisce agli olandesi.
a questo proposito Napoleone,
sbarazzato di
penetrare
lui:
Turenna doveva regolare
su quelli del suo avversario e non sulle sue
ha innalzata nube per
la
commesso Raggiro
la
nostro eroe, dice
seconda del suo
lo fa agire a
in Francia.
« Il
ha ingannato Turenna;
i
falso
egli
si
è
disegno di
suoi movimenti
idee...
Questa marcia
riputazione di Montecuccoli, questo fallo fu una
gloria di
Turenna; fu
qu^l gran capitano. di corte
il
più gran
tolse a Montecuccoli
Turenna vinse parecchie
fallo
che abbia
»
cornando; ed intanto
il
volte, e costrinse
i
nemici a ripassare
79
—
strada fra
la
il
Reno. La verità
messo
si
comando,
al
fè
campagna
e la
della scienza e del valore di
in.
i
due
Turenna
eserciti stettero per
uno spazio
morte
in ugual virtù fra
di
moto
in
da 12 a
e largo
la
15.
fortuna
due maggiori capitani del secolo,
i
Turenna cangiò aspetto
la
alle cose.
Reno,
e
cuecoli entrò in Alsazia. Accorso Gondè, Montecuecoli
si
francese fu allora respinto oltre
L'esercito
le
vuoisi osservare
sospesa ad osservare
e
ri-
sommo
Montecuecoli. Fra
paese lungo 30 o 40 miglia,
di
il
ben quattro mesi sempre
Mentre l'Europa stava attonita dubbia
e di
memorabile campagna,
altre maraviglie di quella
che
cabala, Montecuecoli fu
del 1675 è riputata
Monteritira
e
pone campo
a Filisburgo; indi lascia l'onore di queir assedio al
nuovo Duca
di Lorena. Si ritira
muore
Lintz
nel
come uomo d'azione: ma
egli
corte:
in
a
1681.
Abbiamo fu
dipinto Montecuecoli
anche organizzatore secondo
citi,
che formano
suo sistema, troviamo appunto negli
il
le
sue Memorie militari. L'arte della
in esse quelle istituzioni
bisognavano; ebbe cipi e in
dell'organizzazione degli eser-
e scrittore; e
mezzo
ai
il
che
suoi
scritti
ebbe
guerra
nuove armi da tanto tempo ab-
le
fondamento
di
semplici ed innegabili prin-
dubbiì delle congetture, ebbe
lume sicuro
il
degli aforismi. Il
domina
principio dell'ordine è quello che
in
tutti gli
del Montecuecoli; e per applicare le sue idee di ordine,
nella formazione del suo esercito dalle
più
atti
procede
piccole suddivisioni,
da più piccoli particolari sul reclutamento, sul riparto, V arma-
mento,
1'
ordinamento, ed
sulle basi e sulle
forme
il
dell'
modo
combattere;
di
sistenza degli eserciti; sui bagagli di cui vede
ma
de' quali
non può
liberarsi;
ammette
drone come unità tatlicne; descrive sua ordinanza di battaglia, di
150 uomini, divisi
in
di
fondo
e
50
di
i
ufficiali,
lo
fronte, traccia
il
trattiene
gl'inconvenienti,
battaglione e
principali
ammettendo
8 rondaccie; nella cavalleria,
si
amministrazione militare; sulla sus-
nei
fanti
lo
elementi le
squadella
compagnie
88 moschettieri, 48 picchieri e
squadrone il
modo
di
di far
150
uomini
marciare
gli
a
5
eser-
— considerando nelle marcie
cili il
disegno;
—
80
luogo,
il
camparsi con vantaggio, essendo- questa dei
piccoli
tempo,
il
vedere con molta sottigliezza
fa
eserciti;
verarsi in quelle
e
i
che
fortezze
tra'
monti,
viemeglio
fiumi
lìneo la slessa natura. Dimostra la necessità nistrativa di tener truppe permanenti, in
zionato ai mezzi dello stato; alla eserciti tutto
quanto
vi
ha
far la guerra, consiglia di
considera,
come
rico-
de-
ed ammi-
politica
numero però proporRiguardo
piuttosto
assalire
modo
al
di
che difendersi;
e
circostanza più favorevole, di farla a cavallo di
un gran fiume, specialmente allorché se ne segue perchè
scendente,
a
foreste,
e
convenienza di togliere dagli
superfluo.
di
ac-
di
specialmente
salute
la
appresero
capitani
sospetto ed
il
necessità
la
facilitano
affluenti
gli
gli
il
corso
di-
approvigionamentì
genere; trova ridicolo di porre grande importanza a de-
di ogni
predare
paese nemico, preferendo invece
il
di
risparmiarlo per
valersi de' suoi mezzi.
L' architettura militare, nata in Italia, e dai geometri italiani
ridotta a forma di arte e qualità illustrasse
il
metodo ed
facile
di
sublime disegno
il
Memorie
Vauban, è considerata nelle
e di
quella ragione che
si
conveniva
scienza, assai prima che la
al
di
lui
di
un Coheorn
di
Montecuccoli
senno
congiunto
con alla
lunga e ponderata esperienza.
Le per
artiglierie, delle quali era allora
soverchia varietà delle
la
condotte quale
E
la
a
e
difficile
Montecuccoli
queir utile semplicità compatibile coi tempi
tutto ciò
espone con una nitidezza e con ai
letterati
e
dalla
Nella seconda
Austria contro
li
i
i
una
erudizione
ed agli uomini d'armi.
L' opera è divisa in tre parli Nella prima stabilisce
:
principj della guerra
applica in teoria generale
;
alla
guerra
del-
turchi.
Nella terza racconta ciò che avvenne contro 62, 65,
dal
scienza militare non dee dipartirsi.
che piacque e piace
l'
V uso incerto
forme, furono
i
turchi nel 1661,
61
Peccato che non abbia scritto
le
ultime guerre conTurenna!
— Concluderemo
81
—
di
Folard, che, per
parole
colle
non può riuscire sospetto
niero,
è assai maggiore di Vegezio.
glio,
se tutto non
si
strettezza che è
che
generale
di
è
lutti; e
altro
dell' arte
la
non della
Wallenstein, Duca
Friedland, Montecuccoli
di
parteci-
tempo intorno all'astrologia. Infatti, segreto, esistente in Modena, trovasi, fra moltis-
alcuni pregiudizj del
nell'archivio, già
memoria
Conte Raimondo Monlecucculi intorno
sieri del
gna. Si riferiva a quella da lui fatta sotto il
di
me-
bisogua considerare
compiuto
e
dir
a
è prescritta nell' opera sua, la quale
simi manoscritti del Montecuccoli, una
tro
innanzi
egli,
»
Come pava
È andato
trova nelle sue Memorie,
si
idea di un corso
1'
guerra.
Montecuccoli, die'
«
Vegezio dei moderni, o, a
il
stra-
troppa parzialità a favore
di
chi non appartiene alla sua nazione.
uno dei nostri maestri, è
essere
papa,
avendo
carica
Mastro
di
intitolata
alla futura
duca
il
di
campo
di
«
Pen-
campa-
Modena connelle
truppe
estensi e collegale.
Fra questi pensieri da « il
Dove
futuro,
colla
può mediocremente
si
e Friedland
saper
il
esposti, trovasi quanto segue:
lui
prudenza umana non può arrivarsi a prevedere
si
aitarsi colle scienze
punto della fondazione
di
Urbano;
Fort'
del re di Francia, del figlio dell'imperatore, di
Spagna,
divinalrici;
serviva grandemente dell' astrologia. Si procuri di
e della
coronazione del re
Montecuccoli scrisse
Portogallo.
di
poesia; nell'archivio
in
una sua canzone manoscritta
»
memoria
Alla
della
del
e
di
figlio
nascita del re
»
suddetto esiste Gustavo Adolfo
re de' Svecj, Vandali e Goti. Neil' II,
accademia dei
Crescenti, fondala a
Montecuccoli era ascritto col
TurenìNa.
—
Enrico De La Tour
renna, nacque a Sedan
calvinismo
a
nome
cui poscia
il
Auvergne, visconte
d'
15 settembre
d'
Voi,.
Auvergne, Duca II.
1611,
e
fu
di
Tu-
allevalo
nel
rinunciò per passare alla fede cattolica
che era quella della corte. Era secondo
Tour
Vienna da Ferdinando
di Distillalo.
di
Bouillon,
Stor. dell' Art. Milit. 11.
e
figlio
di ^Enrico
di Elisabetta di
De La Nassau
— 82 — Guglielmo
di
figlia
I
principe d'Orange e sorella di Maurizio
Nassau. Sin dall'infanzia
quando d'
permise Y
lo
Olanda sotto
i
età,
suoi
zii
incominciò
un reggimento
di
di fanteria
e
in
di maresciallo di
campo militando
di
Francia, ebbe
sem-
il
co-
poscia, continuando nel-
l'avanzamento dei gradi, una splendida fazione
sciallo
e
suo noviziato nelle guerre
il
;
di
armi;
le
Maurizio ed Enrico nella qualità
dopo cinque anni
plice soldato. Tornato
mando
mostrò appassionato per
si
gli
meritò quello
Lorena sotto
egli in
il
mare-
La Force.
Dopo
guerra di Piemonte
la
prese parte, fu creato Te-
a cui
nente Generale; e per cattivarlo viemmaggiormente alla causa Luigi XÌV,
della corte di
bastone
il
cardinale Mazzarini
a
raccogliere
gli
fece
dare
il
di maresciallo.
Mandato
Germania
in
francese sconfitto
ad incontrare
gì'
a
avanzi dell' esercito
gli
Dutlingen, riordinò
le
truppe e
le
condusse
sotto Friburgo. A Mariendall ebbe a
imperiali
fronte Mercy, bavarese, generale degl'imperiali; ed avendo le sue soldati non vollero più oltre seguire cammino, dovè subire una battosta che fu poi riparata tre mesi dopo dalla vittoria di Nordlingen.
forze disseminate perchè
i
il
Vennero
guerre
le
della
parte da principio contro voli,
essendo
Ma
la
Turenna prese
Fronda, nelle quali
corte; ed ebbe vicende non favore-
fra le altre cose stato battuto a Rhètel.
tornato a parte regia, combattè; contro Condè, e lo scon-
fisse a Gien, lo
tonio, lo
ruppe
mise a duro passo alle
Dune,
e
in
mostrò
Parigi
la
al
sobborgo
S.
An-
superiorità della sua tat-
tica su quella del rivale.
La sua magnifica al
Aperta l'
esercito
Luigi a
ritirata
su Quesnoi, riparò
la rotta
toccata
Maresciallo La Fertè a Valenciennes. la
guerra
d'
Olanda, Luigi XIV
lasciò
al
maresciallo
il
comando
combattere con Montecuccoli, e
rono come
si
mise
avendo seco Turenna. Ma tornato presto
1'
uno fosse degno
i
in
capo.
alla
testa del-
alla capitale,
Ebbe
questi
due grandi avversarli mostra-
di stare a fronte dell' altro.
Formatasi una nuova lega contro Luigi XIV, Turenna tentò la fortuna nel celebre
combattimento
di Sintzheim, e la sua vii-
— decise
toria
di
alla
cui trenta
avevano la
il
suo trionfo con ingiustizie e crudeltà. Ab-
devastazione ed villaggi
affrettato
sì
Questi
incendiati.
tristi
a
Turkeim,
finalmente
e
Reno. Morì presso Salzbach, tutto
Ma
auspicii pei francesi.
abilmente destreggiò, che ruppe
hausen, poscia
riprovevoli
atti
degl'imperiali cresciuti di forza, e
ritorno
il
sacco quello sventurato paese,
al
furono
guerra ricominciò nel 1674 con
Turenna
il
campagna. Padrone del Palatinato,
dell' esito della
Turenna contaminò
bandonò
—
85
ridusse a
li
ripassare
aver attirato Mon-
di
lieto
imperiali a Mul-
gì'
tecuccoli ov' egli desiderava. Egli
fu
il
mite degli uomini nel comando, mostrò una
più
perseveranza infaticabile nelle idee d'ordine e di disciplina
cal-
;
pestò con inflessibile durezza
le
tradizioni
quando
le
riputava abusive; corresse nella
spettate neir esercito
sue truppe
la
rimproverate
leggerezza ai
e
e
impazienza che
l'
pretese più
le
ri-
erano sempre
si
francesi, e fece loro soffrire la fatica senza
mor-
morare. In tattica, era sua
massima
di
fare pochi assedj
e
di
dare
XIV obbediva agli antichi che avevano rappresentato francesi come adattissimi
molli combattimenti; e mentre Luigi pregiudizj agli
i
affari
di
chiarava altamente
Turenna ducia
dono
ma poco
posto
ristabiliva
la i
alti
a
resistere
sua predilezione per
la
in
pianura, e di-
guerra d'assedio,
veri principii dell' arte, e
chiamava con
fi-
francesi a quelle grandi operazioni della guerra che ren-
i
eserciti padroni della
gli
campagna,
e
fanno cadere
le città
da sè medesime.
non ebbe sempre esito
Egli
tuto a Mariendall, d'
commesso
aver
fessarlo
;
a
gnora dell'altra;
d'
fatto
Europa,
dila più
ed
errori,
in
era
altri
ma
la
guerra: era stato batincontri; quindi diceva
abbastanza
non fece mai conquiste strepitose
grandi battaglie regolari
te, e
felice nella
Cambrai, ed
e
grande
non diede
cui decisione rende
avendo sempre riparato
un tempo
che mai.
in
cui
1'
di
conquelle
una nazione alle
molto con poco, passò per uno dei più in
per
si-
sue sconfitabili capitani
arte della guerra era approfon
-
_ Modesto
—
84
nelle azioni, allorché la sorte gli era avversa diceva
Io perdei: ed allorquando
volgeva
gli
il
Noi vin-
sorriso, diceva
cemmo. Scrisse
sue Memorie,
le
non sono se non che una
le quali
semplice narrazione, e cominciano dal 1643; raccontano neh' Allo
Reno
operazioni militari durante
Si
ammira soprattutto
pace dei Pirenei nel 1659.
alla
queste Memorie
in
sue
le
guerra della Fronda; e finiscono
la
Fiandra fino
colla guerra di
guerra
la
pace di Munster; poi riferiscono
fino alla
il
candore delle sue
confessioni.
Parallelo
di
Montecuccolt e
amendue
Ernesto, e loro discepoli; ai
e
Turenna.
di
—
Amendue
nipoti
due grandi capitani, Y uno del principe Maurizio V altro
di
dagl' infimi
supremi; amendue d'ingegno elevato,
non
alterabili
temerità. Assuefatti a combattere e
gendosi totalmente per
moderati
contaminasse e abbastanza
li
giammai alcun eccesso
perchè non fosse loro rimproverato a
ragione, e nulla per
la
gloria privata; solleciti del
di
vincere per istudio, regla
fortuna; solle-
molto più che
e della pubblica salute
dell' esilo
rettissimo,
giudizio
per alcuna passione; valorosi abbastanza perchè
niuna nota di timidezza
citi
di
di
gradi pervenuti
loro
della
sangue dei loro soldati e delle ricom-
pense, e degnissimi dell' egregio titolo di padre dell' esercito. Tali sono
i
rapporti comuni a cui
si
possono contrapporre
alcune dissomiglianze. La predilezione pei soldati, moderata nel
eccedente nel Turenna,
Montecuccoli, spesso diveniva
non era cosa
insolita
il
popoli disarmali ed innocenti. le
V esercito
rallegrare
La
colle
al
quale
sostanze
severità, virtù funesta
ma
armi necessarie, nel Turenna, qualche volta prese colore
numanità; e della
e lo attestano le
Lorena,
lo
fiamme
del
Palatinato,
dicono con ribrezzo della storia
ond' egli rispondeva
alle
grida
dei
popoli
e
alle
dei tra d'
i-
dell'Alsazia gli
scherni
querele
dei
principi.
Turenna finalmente cessò di vivere; e
di giovare alla patria
dacché cessò
Montecuccoli potè, freddo e taciturno, vincere an-
—
—
85
cora dalla tomba, perpetuando nelle auree sue Memorie
con tanta lode
trina eh' ei praticò
—
Condè.
te
Luigi
di
Laon,
di
militare
scoppiarono
le
vamente ora dagnò
presa
colla
e
se
lotte,
nel castello di Yincennes,
Parigi
dai
realisti
i
battuto
e
comandati
ma
nominare generalissimo dell'armata del
nelle
file
tria.
e
spagnuole, e portò per otto anni
mura
le
avendo potuto passare
re, finì col
armi contro
le
di
pa-
la
Fece molte campagne contro Turenna senza buon successo:
conchiusa
la
pace colla Spagna, se ne tornò
accolto freddamente dal re, e non
gio del Reno, alla battaglia di Senef, e nella
contro Montecuccoli dopo
la
morte
della sua carriera militare,
dimora
di
si
ai
alla
segnalò
campagna
suoi
ser-
testa
del-
al
passag-
d'
Alsazia
Turenna. Questo
dopo
il
quale
si
fu
il
ter-
ritirò nella
sua
Chantilly.
di
Morì
Francia dove fu
ebbe ricorso
si
esercito presso Dole nella Franca Contea,
mine
in
non che molti anni appresso. Posto poi
vigi se l'
sotto
un' altra
farsi
non gua-
altro
chiuso una volta
di esser
Turenna. Non
da
Quando
prese parte successi-
Frondeurs ;
non che
mor-
Nordlingen,
di
Dunkerque.
di
Fronda,
della
a favore ora contro
e
poi
fu
della
acquislò grande
si
Rocroy,
di
Tionvìlle
di
turbolenze
queste
in
vittorie
colle
che
tempo
Parigi nel 1621. Al
trovavasi all'esercito dove
XIII,
riputazione
a
dot-
la
utilità.
Luigi di Borbone, duca d'Anghienna,
Condè nacque
principe di
e
gli
Paragone
11
di
dicembre del 168G.
di
Turenna
e
Condè.
— Paragonando
Condè con Tu-
renna diremo, che Condè aveva più genio naturale, Turenna più sangue freddo ed esperienza. Condè si faceva temere dalle truppe, coli'
Turenna
si
entusiasmo
calcolava
grandi
tutto
come
più corto,
il
le
faceva e in
li
amare. rendeva
Condè eroi
anticipazione,
piccole cose.
ed
trascinava
col
i
suoi
soldati
suo esempio; Turenna
eseguiva
naturalmente
le
V ardente
prudente Turenna
il
Condè preferiva il mezzo mezzo più sicuro. Condè mo-
strava sempre sicurezza, anche alla lesta di
truppe deboli
;
Tu-
—
—
86
renna diffidava costantemente e prendeva
Condè pareva
creato
per
Turenna
gloriosamente una
legame
di
succedevano uguali
si
sue
conquista, Tnrenna
la
Condè, nella sua condotta, mancava azioni di
le
per
e di
e continue.
Turenna terminava
battaglia,
precauzioni. difesa.
la
coerenza;
Condè
le
finiva
una
utilmente
guerra.
Condè francese,
una brillante meteora che cuoprì
fu
ma non
fece far progressi
all'
di
gloria
nome
il
arte militare.
Condè, colla furia francese, dovè parecchie delle sue vittorie
mentre Turenna adoperò più giudiziosamente
alla cavalleria,
fanteria; su questo
più
all'
rapporto,
talento
il
di
Turenna appartiene
epoca moderna.
Vauban Sebastiano Le Prestre de Foucheret presso Sanlieu
che agiata,
quale traeva
la
gì'
Nacque
(di).
in
Borgogna,
nome
nel 1653 a Saint-Léger di famiglia più nobile
di
Vauban da un piccolo feudo
a
dieci anni, e fu raccolto da
da essa posseduto. Rimase orfano
un priore che
insegnò a leggere ed a scrivere, un po' d'
A
metica ed un po'di geometria.
diciassette anni
tato ospite, dalla casa del priore, prese servizio
trovò in opposizione
si
ufficiale,
alla
Ebbe,
corte.
studiò molto, e mostrò grande
col
scopertone
il
merito,
gli
co dopo vien posto sotto
procura gli
assedj di Gravelines,
grado
ordini
delle fortificazioni. Già fino dal gli
il
di
si tolse,
insalu-
tempo, grado
al
pei
lavori
di luogotenente, e po-
Clerville
sovrintendente
1658 fu reputato abile a dirigere
di Ypres,
e
di
Oudeaarde;
dopo
e
Vauban venne incaricato dell'ispezione Manica da Rouen a Dunkerque, fortificò questa punti, gettando le basi di sua riputazione
ed alcuni
altri
struttore,
come
Nella
guerra
se
1'
che
e di
Mazarino, che,
trattato de' Pirenei,
coste della
arit-
Condè
sotto
predilezione
ingegnere. Caduto prigioniero, fu presentato
d*
la
il
delle città
di
co-
era assicurata di espugnatore di piazze. si
riaccese
nel
1667, ridusse
la
maggior
e gli venne affidato La sua fama era giunta a
parte delle piazze di Fiandra a capitolare 1'
incarico di renderle inespugnabili.
tale,
che non
si
faceva e non
si
disegnava alcun lavoro di
forti-
ficazione senza eh' egli fosse consultato; la sua presenza era di-
venuta da per tutto necessaria; talché mentre attendeva a ficare la
forti-
frontiera settentrionale, riceveva ordine da Louvois di
vi-
sitare le piazze meridionali.
Nel 1673 seguì Luigi in Olanda, diresse atterrò o fortificò
piazze
conquistate, e
piazza di Maeslricht da
questo
assedio allargò le trinciere, le unì col
e,
con questo nuovo metodo, forzò
dopo P apertura
dici giorni
veri,
ne riconobbe
indi raggiunse di
nuovo
nemico ad
ne disegnò
re per visitare la
Nel 1674, tracciò nuovi lavori per
nominato brigadiere negli
L'anno dopo prese
le
il
di parallele,
arrendersi
andò sotto
tre-
Tre-
piano d' attacco,
Lorena
V Alsazia.
e
francesi, e venne
coste
eserciti del re.
ebbe
altre piazze ed
il
brevetto di mare-
campo.
sciallo di
Nel 1677 ebbe ficazioni,
mezzo
della trinciera. Poi
le fortificazioni, il
il
capitolare. In
costretta a
la
lui
soprattutto
distinse
contro
principali,
assedj
gli
si
la
carica di commissario generale
essendo morto
il
delle
cavalliere di Clerville. Presa
forti-
Nimega\
fece lavori nel porto di Dunkerque, migliorò Calais, ingrandì To-
lone e Perpignano, fondò Montlouis
sburgo
e
Maubeuge,
fortificò Stra-
e Casale.
Nel 1683, l'esercito francese enlrò nel Belgio, e Vauban s'im-
padronì
di
Courtrai,
poi
di
Lussemburgo
costruzione dei
colla
cavalieri delle trinciere, poi di Filipsburgo, di
Mons,
di
Namur,
di
Charleroi.
Tanti servigj non restarono senza ricompensa il
;
nel 1703
ebbe
bastone di maresciallo non senza resistenza da parte sua, per-
chè prevedeva
di
non petere più dirigere
quella dignità di servire sotto
gli
gli
assedj,
vietandogli
ordini di un generale.
Nondi-
meno condusse ancora e con buon successo quello di Brissach sotto il comando del duca di Borgogna; ma fu l'ultimo. Rattristalo per cui lo
condannava
le il
sventure della
suo
titolo
di
Francia
maresciallo,
e
per l'inazione a
ma sempre amante
dell'utile pubblico, attese a mettere in ordine
l'immensa
colle-
zione di materiali, di disegni, di piani, che aveva raccolto o con-
— 88 — cepilo nel corso di una vita eserciti, sulla strategia,
gli
tanto attiva,
zione militare, sulla marina,
reclutamento de-
sul
fortificazioni, suir
sulle
finanze,
sulle
amministra-
regime
sul
interno,
persino sulla religione.
e
Morì nel 1707. Nei 5G anni di suo servizio, diresse 48 assedj, di cui 4 k2
come
capo, prese parte a 150 combattimenti fra piccoli e grossi, ricevè
8 ferite, costrusse 55 piazze nuove, e ne migliorò più di 300.
Fu sincero;
tigiani adulatori di
Luigi
contro
Fu modesto; la
biltà distinta
e
immensa turba
fra
dell' edillo
in
Nantes,
di
di
sua famiglia, sebbene a no-
di
appartenesse. divise con ufficiali
solo rivale eh' egli avesse
Francia
alla
conve-
sulla
non dissimulò mai l'oscurità dei primordi
condizione ristretta
Fu generoso; il
e
vigore.
bisognosi
i
suoi
servigj
in
perchè
proventi
i
la
domanda
Europa,
quale
consigliò Luigi ad accogliere favorevolmente
horn,
di cor-
un vanaglorioso monarca, a pronunciarsi con
revoca
la
nienza di richiamarlo
sua vita e
da essere solo,
e tanlo,
il
suoi;
Co-
di
offriva
del principe
disgustalo
di
Orango.
Fu coraggioso,
dimostrano come
e le sue ferite
esponesse
si
pericolo.
al
Fu amante dell'umanità;
e
strazione una riforma destinata classi
perciò
inferiori;
de' suoi fini precipui, ciò
la
Avaro sempre del
1'
piani
«
la
dustria.
La precipitazione non accelera
«
sovente
la
il
ammini-
difesa
delle
fu in
piazze.
non biso-
sempre insanguina
la la
presa delle piazze,
scena
».
feroce costume de' suoi tempi aveva introdotto
di rispettare al più possibile gli edifizi civili e chi v' abitava.
tale spirilo fu concepito
delle piazze^
uno tutto
per forza ciò che può ottenersi per in-
gna fare
«
ritarda, e
uomini
mai, diceva,
«
Così contro
degli
generali, quanto
attacco o per
sangue dei soldati
a scoperto nè
nell'
principalmente a sollievo delle
conservazione
tanlo nei
che immaginava per
proponeva
perciò
il
suo Trattato
opera che riepiloga
in
Con
dell' attacco e della difesa
gran parie
le
sue creazioni.
— 89 — Nato per esercitar un' arte distruggilrice
«
sua più sollecita cura,
più ardente suo
il
zione degli uomini. Tutte
informate
a
questo spirilo
le
sue idee,
suo carattere; non cessava
il
non
sopportare che
poteva
rasse sovra
cenza delle piazze
d'
armi da
più eh' altro a risparmiar
nemico; sludiavasi
gli
edifizi e
Parlava
truppe, sottraendole alla
le
com' esso diceva,
di cercare,
confidenza e
la
Marlborough Giovanni Churchill
(
ti-
duca
meno
in-
sempre con
buon successo
il
di
vista del
le vie
sanguinale: onde fu adorato dai soldati, e obbedito
quell'entusiasmo che ispirano
si
compia-
con
perchè contribuiscono
ideate,
lui
costituiva
moderazione;
la
distruggessero
si
case delle città assediate.
le
la
tutte sue, erano
d'umanità che
raccomandare
di
«
conserva-
fu la
massime
le
bontà e
di
Carnot
disse
»
voto,
—
).
Ashe,
».
della
contea di Devon, lo vide nascere nel 1650, discendente di famiglia
ma decaduta
nobile ed antica, l'
infelice Carlo
per
la fedeltà
da essa serbata
al-
I.
Divenuto paggio presso
il
duca
di
York, fu nominato a sedici
anni alfiere nelle guardie.
Le prime sue armi
possedimento
fece a Taugeri, allora
le
in-
glese, assediata dai mori.
Capii ano
nel
che re Carlo di
II
reggimento
di
Monmouth,
aveva fornito nel 1672
a
militò
neh' esercito
XIV per
Luigi
guerra
la
Fiandra.
Prima sua scuola
fu
dunque
sotto Turenna, e
assedj di Utrecht, di Nimega, e di Maestricht.
si
distinse negli
Ebbe
lodi del
le
re Luigi.
Tornato
in
patria nel 1677, gli fu dato
il
comando
di
un reg-
gimento. Nel
1680
si
sposò
a
Sara Jennings, avvenimento che va
ri-
cordato perchè esercitò grande influsso sulla sua fortuna, per V intrinsichezza di questa
duca
di
n'
Vol.
colla
principessa
Anna
figlia
del
York.
Divenuto re chill
donna
il
duca
ebbe cariche II.
d'
di
York
col
nome
di
Giacomo
II,
Chur-
onore, promozione a brigadiere generale,
Stor. dell' Art. Milit. 12.
— incarico
corte
di
Francia
per annunciarvi
trono del nuovo
re,
nomina
di pari d' Inghil-
presentarsi
di
T avvenimento
al
alla
Pagò
terra, e titolo di barone.
pendo in
il
Monmoulh
ribelle
—
90
suo debito di riconoscenza rom-
il
Sedgemoor
a
ov' egli era
comandante
secondo delle truppe regie.
Ma quando
il
suo benefattore Giacomo piombava pe' suoi
nel precipizio, voltò casacca;
bracciò
la
causa del principe
suocero col nome di tenente
di
d'
Guglielmo
generale, di lord
sotto pretesto
e
abbandonò
alla religione de' suoi padri,
il
falli
allaccamento
di
re disgraziato, ed ab-
Orange, che montò sul trono del III.
N' ebbe premio, colle nomine
ciambellano, di consigliere privalo,
Marlborough.
di conte di
Nel 1689 Guglielmo
lo
mandò
Bassi a capo di una
nei Paesi
brigala inglese; vinse a Walcourt respingendo
i
francesi, costrin-
gendoli a ritirarsi in disordine, e comportandosi in tutlo da valente ed esperto capitano.
L'anno dopo andò con truppe sostenevasi
la
in
Irlanda, ove, armata mano,
parte del caduto Giacomo. Ivi
s'
impadronì
di
Cork
e di Kinsale.
Tornato
in Inghilterra,
e
con molto favore, non
ricevutovi
tardò guari a cadere in disgrazia presso e
peggio che sospetti, di carteggio
como Stuardo. Fu rinchiuso per questo
il
re,
trama
e di
per gravi sospetti, a
favore di Gia-
nella Torre, d'
con cauzione; spoglialo de* suoi gradi
e
onde usci
de' suoi onori, tutto in
un istante perdette.
La pace conclusa torità e la sicurezza la
a di
Ryswick
nel 1697, aveva raffermata l'au-
Guglielmo sul trono d'Inghilterra; per
qual cosa, questo principe dimise
menticò
a
poco a poco
le
colpe di
dall'antico rancore, e di-
Marlborough. Andò più
in-
nanzi; lo fece ajo del duca di Glocesler, suo nipote; e lo ricon-
fermò
negli ufficj già toltigli di consigliere privato.
Scoppiava nel principio del secolo XVIII cessione di Spagna; e
Marlborough
Guglielmo
vi
la
guerra della suc-
prendeva parte, mandando
nelle Provincie Unite col
doppio carattere
riero e di negoziatore, imperocché ebbe
il
di
comando generale
guerdelle
— forze inglesi, e
carica
la
—
91
ambasciatore straordinario presso
di
Stati Generali.
gli
Morto Guglielmo,
1702, salì
nel
trono
al
rough,
e,
insignito
favori,
nominato capitano generale
Giarrettiera, e in Inghilterra
nuovi
di
quando
1'
Olanda
comando supremo delle sue truppe. francesi Nella compagna del 1702, costrinse
dava
gli
affi-
il
i
la
tardò queordine della
di tutte le forze, tanto
Anche
fuori del regno.
dell'
Marlbo-
di
per riverbero, di suo marito. Laonde non
ad essere colmo
sti
Anna
principessa
la
sua cognata, prolettrice appassionata della contessa
sgomberare
a
Gheldria spagnuola; per cui ebbe accoglienza trionfale all'Aja
ed a Londra, acclamazioni di
mento,
di
titoli
marchese
ringraziamenti di
popolo,
Blandfort
di
e
duca
di
parla-
Marlbo-
di
rough.
La campagna del 1703 non presenta molto
della regina
gli
concesse
fisse
mania,
in
il
Reno.
più glorioso per
unito al
principe Eugenio di
Y imperatore
castello;
gli
francese
solennemente
E piovvero nuovi
parlamento dava
pero. Nel resto di quell'anno, egli
Com-
Savoja, scon-
dell' esercito
vittoria fu celebrata
il
le
distrusse a Blenheim presso
li
pochi avanzi
in Inghilterra.
vincitore: la regina ed fico
i
T de
Olanda, e
sue armi.
fu assai
Hochstoedl, c costrinse ripassare
di
carica di governatore dell' ospedale
francobavari a Donawert,
i
che accrescano
Greenwich.
degl' invalidi, fondato a
L'anno seguente battè in Germania;
la
fatti
tuttavia la grazia inesauribile
lustro delle geste di lui;
il
favori
al
regalavano un magni-
gli
titolo
principe
di
occupò
si
a
in Ger-
dell'
im-
di negoziazioni di-
plomatiche. 11
piano ideato da
lui
per
nell' assalire le frontiere della
rive della Mosella;
gustiato dalla
vano
le
sue
si
campagna
Francia
e
di foraggi e dalle
decide a guerreggiare
riporta vittorie contro
i
francesi ed
i
1705 consisteva
del
portare
ma, non raggiunto dai
mancanza
file,
la
la
guerra sulle
lenti tedeschi,
malattie nei
Paesi
loro alleati.
ed an-
che diradaBassi»
ove
— 92 — Nel 1706 battè lies,
s'impadronì
Dendermonde,
franco-bavari alla celebre battaglia di Ramil-
i
tutto
di
Brabante, espugnò
il
Alh; e ne riportò
e
riconoscente una pensione annua
tria
Chiese pace
ma
viera;
dominala
1'
altero Luigi
5000
di
mezzo
col
lire sterline.
dell' elettore di
vennero respinte dalla regina
proposizioni
le
XIV
Ostenda, Menin,
ricompensa dalla sua pa-
in
Marlborough che voleva
dall' influsso di
Ba-
Anna,
continua-
la
zione dalla guerra per genio e per cupidità di guadagni.
La guerra continuò,
Marlborough
e
splendidissima, a Oudenarde, a Lilla,
ebbe sempre parte
v'
a Gand, a Bruges,
a Mal-
plaquet, a Buchain.
Tornato
Londra
a
negli ultimi mesi del
freddamente dalla regina lui
si
a
ritirò
morte
fino alla
fu
Ebbe accusa
avversata.
impieghi;
e dai ministri
di
di peculato
Mindelheim;
fu
accolto
la
pace da
1711,
venne destituito da' suoi volontario esiglio
slette in
e
Anna avvenuta
contemporanea quella
;
vi
che volevano
nel 1714.
sua
Alla
disgrazia
moglie soppiantata da una nuova
della
favorita.
Giorgio militari;
succeduto ad Anna,
I,
ma
colpito da
rimise negli
lo
apoplessia,
languì
fino
onori
alla
civili
e
morte che
avvenne nel 1722. «
cuna
Quest'uomo, scrive Voltaire, cbe non ha mai assediato città
senza prenderla, mai
dato
battaglia
senza
al-
vincerla,
era in palazzo uno scaltro cortigiano, in parlamento un capo di parte, ne' paesi stranieri
danno
Egli fece tanto
arrecò colle armi.
Maestoso modi,
ma
sì
di
il
più abile negoziatore del suo secolo.
Francia
alla
giare.
persona,
e facili
a
di volto
i
sì
le
ne
gradevolissimo nei
che persino nelle occasioni più benissimo padroneg-
poco accurata da non sapere scrivere
vocaboli più
ingegno acuto e vigoroso
bri in
avvenente,
destar ira, sapevasi
Ebbe educazione
correttamente 1'
ingegno quanto
sostenuto che nessuno avrebbe osato di far con esso
a sicurtà, era dotato d' indole,
malagevoli
coli'
»
usitati al
della
madre
difetto di dottrina
buona parte sopperiva. Non era
di
lingua;
pure
appresa dai
molle parole;
ma
li-
co-
—
—
95
muo-
stretto ad arringare in pubblico, la naturale fecondia di lui
veva ai invidia periti
Aveva animo
oratori.
meravigliosamente
freddo ed imperturbabile; e nel volgere di tanti anni, trascorsi tra le angustie ed
nemmanco
fermezza mirabile del senno suo
pericoli, la
i
un momenlo
per
abbandonò.
I'
Spinto da nobile ambizione portava alta colla quella della patria sua; a
ma dominato
condotta riprovevole e dannabile. L' avarizia
rare volte
si
Marlborough
riscontra
giovine
in
uno
era, fra pochi,
amasse oliremodo
il
il
guadagno, ed
preferisse al potere ed alla
fama.
da natura, dava principalmente
ed
è
macchia che
grand' uomo;
in
eppure
quale, nel fiore della gioventù all'
apice di sua grandezza lo
Ai
doni
preziosi
prodigatigli
quanto
fruttavano;
valore di
il
propria-
gloria
da bassa passione scendeva
a
venti anni traeva danaro dalla sua bellezza e dal suo vigore;
a
sessanta dal suo genio e dalla sua gloria. Le lodi giustamente
dovutegli per le vii
geste che
le
voci di coloro
i
l'
illustravano, non potevano soffocare
mormoravano che ovunque
quali
vero Arpagone; che malgrado
grosso assegno da
il
col pretesto di tener tavola bandita,
pranzo un
mente
che
ufficiale;
alterati;
i
ruoli
che intascava
la
da lungo tempo, e eh' erano 1'
altro se
uniti
ad indole mite ed
sommamente Come capitano,
difetti
i
lano
la
rassegna
paga
stati
a
in
erano fraudolente-
nome d'uomini morti
uccisi sotto
i
suoi occhi. Nuldi
mente alto a
la
benevolenza dei soldati malgrado
suoi concelti per di
minacciata dall'elettore
campagne
invadere
la
Francia
vaste idee strategiche; al
di si
Danubio; quella da
la
sve-
svelano
Lilla a
Baviera; e parecchie
altre
Brus-
che
riscontrano.
In parecchie battaglie spiegò abilità
e vinse sempre.
i
indegni di un militare.
sua mente capace
nelle molteplici sue
goduto
lui
modi seducenti poteano renderlo
sua marcia fatta dalla Mosa
selle
di
una
era un
non aveva mai invitato a
non che un coraggio indomabile e superiorità
guadagnarsi e mantenersi
la
fossevi
moneta da risparmiare o da guadagnare, questo eroe
non comune
in tattica,
— duca di). — Nacque a Moulins nel
1655, e
attività ardente, unita a bellezza di
forme
—
Villars Luigi Ettore
(
ben presto mostrò un' ed a prontezza
d'
ingegno. Paggio
cbe combattè
cito
94
Olanda sotto
in
varj incontri, e
fermò su
dolo brillare in
parecchi
di sè falli
1'
quindici anni, servì
a
ordini del re,
gli
distinse in
si
attenzione di Luigi, che veden-
Non
«
nell' eser-
si
può
esclamò, un
tirare,
colpo di fucile da parte alcuna, senza che questo giovinetto non esca dalla terra per trovarsi presente.
»
Passò poi successivamente sotto Turenna ferito alla battaglia
al
colmo
Créqui
e sotto
Nimega. Da qucst' epoca di diverse missioni
venne
segnata
d'
Augusta,
gli
porsero
alla lega
fino
Germania, che
in
messo
aveano
nell' Alsazia,
quando
sua riputazione
la
e
venlun'anno. Le sue gesle sotto Lussem-
di cavalleria all'età di
burgo nella Fiandra
Condè;
sotto
e
nominalo colonnello
Senef, venne dal re
di
pace
la
di
incaricato
fu
occasione di
distinguersi staccando dall'alleanza austriaca l'elettore di Baviera, e di
andar
combattere
a
Tornato la cavalleria
in
di Fiandra, e fu
mandò
premio del suo zelo il
comando
turchi.
i
e dei talenti spiegati; e scop-
della
ben presto promosso
Si distinse al
Ungheria contro
Francia, ebbe nomina di commissario generale del-
in
piata la guerra, ebbe
campo.
in
Fieno ad
sempre;il re
lo
dal
cavalleria
grado
nell' esercito
di maresciallo di
nominò tenente generale,
e lo
maresciallo
La
co' suoi
ajutarvi
Joyeuse vivamente incalzato
al
consigli
principe
di
il
Baden.
s'accorse della sua presenza da una manovra ardita 1'
avanguardia e forse lutto Neil' intervallo
che separa
della successione, Villars fu alla
1'
corte di Vienna. Le
Il
nemico
che
salvò
esercito francese. il
trattato di Rysvick dalla guerra
nominato ambasciatore straordinario
circostanze
rendevano
difficile
questa
missione; e sebbene egli se ne sia disimpegnalo con pari dignità e destrezza, tuttavia le
sue fatiche non otlennero
che ne sperava. Eppure aveva persuaso cupare di
i
possedimenti spagnuoli
Spagna gliene avesse dato
il
in
1'
Italia,
la
ricompensa
imperatore a non oc-
quantunque Carlo
permesso! Però Luigi
gli
II
attestò
— pubblicamente sollo
sua
la
95
— mandò
soddisfazione, e lo
Lombardia
in
maresciallo di Villeroi.
il
1702 andò
Vi stette poco; e nel
in
con un esercito
Baviera
per soccorrere V elettore investito da ogni parte dagli austriaci. Era
prima volta che esercitava
la
decise
girare
di
forze notabili la Brisgavia e tutti
passato
Reno trovò
il
il
comando
gli
nera
ma
;
vantag-
posizioni
in
Villars
occupavano con
aditi della Selva
combattimento
un
capo.
in
che
principe di Baden
dopo
giose; e sloggiatolo
il
agi' imperiali
fianco
di
venne
felice,
dai
suoi soldati, ebbri di entusiasmo, acclamato maresciallo sul campo.
Il
approvò
re
Le incertezze il
deliberazione dell' esercito.
la
dell' elettore di
Baviera
Reno per molestare gl'imperiali
varcò poscia
disegni
pervenne
a
tentennamenti
di
fiume, e
il
ma
dell'elettore;
in
i
decisero a ripassare
lo
Alsazia e nella Lorena. Ri-
congiungersi
marciare su Vienna ed imporvi
di
rono talmente da
fargli
chiedere
interno
contro
la
pace,
i
suoi
disgusta-
lo
richiamo, che ottenne
suo
il
coli' esercito
costui, attraversando
insistendo.
Combattè
all'
nuovo; diè prove di Sirck
di abilità nella
i
vi
che
estero di
all'
campo
il
che Marlborough non osò assalire; poi ruppe gl'imperiali
nelle loro linee di Stolhofen; indi assunto cito
poi
Camìsardi-,
castramentazione facendo
raccoglieva nel Delfìnato,
si
il
comando
penetrò
in
dell'eser-
ma
Piemonte,
rimase poco tempo. Nel 1709, ebbe
vemente
fronte Eugenio e Marlborough
a
Malplaquet, lasciò
a
a
Bouflers
il
e ferito gra-
;
comando
delle truppe
che toccarono spaventevole sconfitta.
La
la
Brusselle, e
alla
lui
ritirata
riportata a Denain nel I7T2,
del principe
Eugenio
conclusione del trattalo di
la
l'Austria non
dopo
da
vittoria
seguenza
si
pace
volle sottoscrivere. Villars di Rastadt,
dopo
fin
recò per con-
sotto
la
Utrecht, la
a
costrinse
aver continuato
a
mura
di
però
cui
un anno
combattere
ed a vincere contro Eugenio.
Morto
Luigi
XIV,
ebbe
genza e sotto Luigi XV;
gli
cariche amministrative sotto
venne conferito
il
titolo
di
la
reg-
Mare-
— sciallo generale di
c
venne
Francia, di
1732
nel
una guerra che
a
cui
combattere
V ultima
fu
—
96
di
solo
il
Italia
in
lui.
Turenna
contro l'Austria,
Appena giunto,
il
ducalo re di
il
il
richiamo
;
infermò
a
i
milanese e
Mantova; ma per qualche dissapore sorto
di
Sardegna chiese
in
malgrado
e
suoi ottani' anni e la stagione avanzala, conquistò
j|
onorato;
fu
ed
fra lui
Torino, e
morì
vi
nel 1734.
Era
alto
di
statura, bruno, ben fatto; aveva fisonomia aperta
e vivace.
Fu gran capitano; ardimentoso, fortunato; esercitava grande sull'animo dei
influsso
soldati;
buon
era
conoscitore dell'av-
ma
versario che aveva a fronte; sincero, franco, il
ma non
denaro;
alla
foggia di Marlborough
;
Amò
vanitoso.
chè
in alcuni in-
contri diè prove di disinteresse ed anco di generosità
favore
a
Aveva molto brio,
dello slato e degli ufficiali da lui dipendenti.
molla immaginazione, conveniente istruzione procacciatasi leltura. ferite,
titolo di duca, e le altre dignità
Il
non furono se non che
il
acquistatosi
lui
servigi
resi
al
Eugenio Francesco di Savoia, detto comunemente Eugenio, discendeva per linea paterna cipe
ma
fu,
più giovane del conte
di
Tomaso
figlio
di Savoia,
18 ottobre 1663.
Destinato
maggior inclinazione per
la
in
terzo
entrò
al
Principe
II
grado dal prin-
per nascita, francese, essendo
alla
militare; e,
vila
mosso da rancore n'
ebbe
a patire,
servigio dell' imperatore Leopoldo. D' allora in poi ruppe
ogni legame colla Francia; e lungo tempo dopo, quando
fama era nero
il
Nacque egli in Parigi chiesa, mostrò apertamente
Soissons.
verso Luigi XIV per certe sprezzanti parole che
all'
fatte
apice, rigettò le più lusinghiere offerte che
affichè
egli
sua prima campagna
fu
tornasse a
contro
i
servire
turchi,
al
Vienna, nel 1683. La bravura e l'ingegno di la
re ed
patria.
alla
il
colla
vennero con-
gli
premio da
cogli eminenti
co' suoi meriti personali e
che
sua nascita,
lo
quella
celebre lui,
sua
la
gli
ven-
potenza. assedio
La di
non meno che
fecero salire rapidamente alle cariche più emi-
— 97 — 1688 e 89, scoppiata
nenti. Nel
promosso
al
la
guerra tra
un'ambasciata presso
fu incaricato di
la
duca
il
Francia el'Impero, 1691
di Savoia, e nel
comando dell' esercito imperiale in Piemonte. Per si mantenne costantemente superiore ai francesi; meno fortunato. Comandò poscia V esercito in Un-
due campagne nel 1693 fu
grande
gheria, ove riportò una
fiume Theiss,
nel dì
chiuse questa
wila
nel 1701
per
sostenne
la
superiori
vittoria
campagna
ma una
;
causa imperiale in Catinai,
Italia
Vienna
a
Zenta sul
a
più
due anni Eugenio
con onore contro
il
creato
fu
e
cominciò
brillante
forze
le
Vendòme, contro V ultimo
Villeroi, e
quali egli diede la battaglia di Luzzara
campagna tornò
turchi
successione di Spagna. Per
la
di
sui
settembre del 1697. La pace di Carlo-
ti
dei
1° agosto 1702. Finita la
presidente del consiglio
di guerra.
comandava
1704
Nel
Blenheim,
il
15 agosto.
truppe imperiali
le
la
mase
assai dubbio cui toccasse
ferocissima battaglia di Cassano, della il
Piemonte l'obbligarono
merito.
I
Torino
glia di
decisiva batta-
la
la
quale
borough neh' anno 1708, ed ebbe parte nella battaglia narde
e nella presa
a lui,
mentre Marlborough proteggeva
di Lilla,
fu ferito alla battaglia di
secondo stra.
i
i
francesi
di
Oude-
assedio della quale venne affidato le
sue operazioni. Nel 1709
Malplaquet, che fu data in gran
suoi consigli, e in cui diresse
1'
parte
attacco sull' ala sini-
Morto l'imperatore Giuseppe nel 1711, s'adoperò molto per
assicurare dell'
1'
ri-
de' fran-
perciò operare insieme a Marl-
Potè
contrada.
vittoria
tornarvi nel 1706. Ristaurò la
a
settembre del 1706, dopo
7
il
la
cui
progressi
declinante fortuna del duca di Savoia, e vinse
sgombrarono
di
16 agosto 1705 combattè contro Ven-
Il
dòme
cesi in
battaglia
alla
la
successione
anno andò
separasse sci nel
in
al
di
lui
fratello Carlo VI; ed
dall' alleanza.
Fu accollo con molti
suo intento, poiché
la
dimissione del
onori,
preso parte, Eugenio continuò
II.
fine
Stor. dell'Art. Milit. 13.
la
guerra
ma
ma non
riu-
ministero wihg fu
tosto seguita dalla pace di Utrecht. L' imperatore
Vol.
alla
Inghilterra per impedire che quella potenza si
non avendovi
con poca fortuna,
—
- 98 e
che meglio
vide
si
pero mediante Rastadt,
il
mente contro
turchi e vinse
i
da un esercito
battaglia
la
dell'
im-
segnali
a
uomini
al
buon momento
il
dentro
nemico. Dopo ciò
trovando gran-
e
città,
la
che notavasi
coli' arditezza
e disfece
da malattie, incalzalo
di fuori,
resistenza nella guernigione eh' era
ma
Petervaradino con
di
anno vegnente assediò Belgrado
truppe decimate
150,000
di
grave pericolo;
in
furono
preliminari
i
di forze. 1/
con 40,000 uomini. Con
il
Perciò
bene
al
6 marzo 1714. Neil' anno 1716 Eugenio marciò nuova-
grande sproporzione
de
sarebbe provveduto
si
pace.
la
vide
si
in lui, egli colse
la città si arrese,
e la pace fu conchiusa nelP anno susseguente. Onorato e stimato
dall'imperatore,
si
stabilì
contesa colla Francia
gli
Eugenio fece
Reno. Dicesi che questa guerra avviso. si
in
Vienna. Nel 1735 una nuova
ripigliare
le
armi
sulle
rive
Ad ogni modo l'eia ne aveva indebolito
le forze,
del
il
suo
ed
egli
fosse intrapresa contro
si
contentò di stare sulla difesa usando inoltre della sua influenza
per indurre
riconciliazione.
alla
I
preliminari
della
rono segnali a Vienna nel 1735; ed Eugenio morì
in
pace
fu-
quella città
nel 1736.
Eugenio
fu senza
pre vincitore, non
fu
fare col Vendòrae, la Il
cili
dubbio un gran capitano che, se non semperò mai vinto; ed a Luzzara, ove ebbe a sorte rimase indecisa.
suo ingegno militare rifulge nella condotla delle più
marcie, tra
le
quali
è
classica
veramente quella
del
diffi1
700,
dal lago di Garda a Torino, avendo ora a fianco, ora alle spalle
un esercito maggiore del suo, due
città
murate da prendere
e
venti fiumi tra grandi e piccoli da passare, senza cànove e sotto la
sferza di un sole cocentissimo.
sapere scegliere gli
una battaglia
il
abilità
dimostrò nel
punto conveniente per dirigere
attacchi, ed ingaggiarla nell'istante più opportuno;
lucidità di
malgrado
le
la
quale
mente, prodotta da un coraggio impassibile, guidollo
alla vittoria di
tato
in
Nè minore
Belgrado, frutto dell'avere con indicibile- costanza,
morti
infinite e le
lagnanze de* suoi, atteso l'aspet-
ed opportuno momento. Fu pure
grande uomo
della qual sua dote fa ripetute testimonianze
il
di
stato,
doge Marco Fo-
— Noncurante
scarini. glie)
persona
in tredici batta-
(fu ferito
era alquanto prodigo del sangue de' soldati.
Fra verati
della sua
—
99
i
principali scrittori militari di quest'epoca
vanno anno-
:
Montecuccoli Raimondo. Scrisse
Memorie
le
di
abbiamo
cui
parlato nei cenni biografici.
Turenna Enrico de La Tour
abbiamo
de' suoi scritti
d'
Vauban Sebastiano Le Prestre sedj, le piazze, le frontiere,
principali
delle
è lolla
si
(di).
Anche
di).
Lasciò memorie
canali, e
i
è intitolata:
Francia, e della cura che
Essa
Auvergne (visconte
già tenuto discorso.
fiumi
i
sugli
as-
navigabili.
Una
Dell'importanza di Parigi per
dee porre per
la
sua
la
conservazione.
da un' opera inedita, che consta di dodici
volumi,
non meno importante, ha
e che è intitolata: Miei ozj. Un' altra,
per 'titolo: Memoria sulla navigazione generale della Francia;
ma
è incompleta.
Scrisse trattali generali od opere militari, fra cui della difesa delle piazze, e
trattato
//
Trattalo sulle fortificazioni di campagna,
il
moltissime altre opere su diversi
argomenti
a
abbiamo
cui
accennalo nel corso di questo capitolo. Catinat Nicola. Lasciò bastanti materiali gli
si
possano attribuire
le
Feuquières Antonio De Pas di Luigi le
XIV
Memorie
divisa in
e
pervenne
al
sulla guerra, le
(
marchese
grado
di
quali
sono
tutti
i
).
sulla sua vita.
Servi n^gli eserciti
tenente
106 capitoli. Dopo aver fatta
d'Europa, esamina
di
generale.
la
distinzione fra
Vengono poscia
sussistenze, degli ospedali, dei
bagagli, delle
guerra, dei
soccorsi,
di
gran merito,
ma
capitoli
i
guide, delle ecc.; ed
parte relativa alla costituzione ed alla condotta
autore
è
gli stati
armamento,
della disciplina delle truppe, del vestiario, dell'
specie di
Scrisse
dogmatiche. L' opera
gradi della gerarchia militare, e parla
delle qualità e dei doveri di ciascuno.
delle diverse
perchè
manuscrilti
Memorie pubblicate
della
delle spie,
infine la
guerra.
qualche volta non imparziale.
È
—
—
100
Daniel Gabriele, Gesuita. Lasciò molti distinguere se. i
Come
la
Storia di Francia, e
storiografo di Francia, aveva a
materiali e tutte le
ferenti tempi, per i
notare
sulle
come opera
duca
(
di
Esistono tre volumi
).
ma
soltanto
Luigi
di
Me-
primo viene con-
il
sua.
e luogotenente generale d' artiglieria.
grande; dà
il
Scrisse
la
moltissime
Luigi
di
interessamento per
seguita da un trattato
sull'
quantità
la
dei
XIV
militare
Storia
particolarità;
molte volte fanciullesche; tutlavia, l'opera non
di destare
sol-
loro origine e la loro durata, le oc-
la
Quincy Carlo Severino, brigadiere negli eserciti
frivole, e
mate-
molivi per cui sonosi introdotte od abolite.
Villars Luigi Ettore
del regno di
lutti
milizie
diversità delle usanze militari nei dif-
la
morie del Maresciallo di Villars; siderato
disposizione
ma occuparsene
non sentendosene capace;
tanto per far conoscere
casioni ed
sua
Parlando* delle
non intendere dar precetti
francesi, egli dichiara di rie di cui tratta,
desiderabili.
fonti
bisogna
cui
scritti, fra
Storia della milizia france-
la
ma,
manca
raccoltivi.
fatti
È
Arte della guerra.
Commenti
Turpin, scrisse anch' egli suir Arte della guerra, e
su Vegezio, su Montecuccoli, e su Cesare, ragionando d'ogni cosa senza sistema, nè accorgimento, nè distinzione di tempi.
Palmieri, napoletano, fu dei primi a trattare della guerra sotto
l'aspetto scientifico; spiegò e risolse cosi molti problemi
le ;
operazioni in ordine geometrico,
facendo
vedere
come
i
varj ele-
menti debbano concorrere anche nella guerra ad un solo scopo, cioè ad essere scienza.
Santa Cruz Don Alvar de Navia Osorìo
(
marchese
di
),
militò
sotto Filippo V. Scrisse un'opera intitolata Riflessioni militari che
venne pubblicata per lità e dei
campagna compresivi e cose simili, e
antiche e
la
prima volta
gli
produce
trova
il
Torino. Tratta delle qua-
assedj, delle rivolte, delle contribuzioni,
moltissimi
esempj
tratti
dalle
guerre
moderne.
Folard Giovanni Carlo. Scrisse si
a
doveri di un generale, delle diverse operazioni di una
paragone
Commenti a
Polibio, in
cui
fra la tattica degli antichi e quella dei
mo-
i
— 1'
derni. Ivi sie,
ed
autore ha inserito
pose un'opera
sue controver-
le
È
venendo
e la Loira;
a quelli
viene poscia
da osservazioni critiche,
di
di
),
Comdue parli. La
maresciallo.
divisa in
propriamente detta, cominciando dell' autore.
giornale circostanzialo di una
col
Senna
marchese
Arte della guerra.
sull'
dai tempi antichi e
la
(
è consacrata alla tattica
mincia
sue dottrine,
le
suo Trattalo della colonna.
il
Puységur Giacomo Francesco
prima
—
101
descrizione,
la
una quantità
di
e
1'
ipotetica fra
accompagnata
avvenimenti militari
contemporanei; indi un parallelo delle campagne
Turenna;
La seconda co-
campagna
di
Cesare e di
ultimo capitolo è intitolato Modello per fare un piano
generale di guerra.
§• 5."
Esempj Battaglia di Rocroi.
Gli spagnuoli
di
andavano all'assedio
Francia, temendo
come
la
di
Rocroi; e
perdere questa piazza che
di
chiave della Sciampagna,
vi
mandò
governo
considerava
tosto un soccorso.
—
Spagnuoli 26000, comandati da De Melos.
Anghienna, che
fu
poi principe di Condè.
Posizioni e ordini di battaglia. la
il
Forze nemiche.
Francesi: 21000, sotto d'
si
città, e
picciol
non permettevano
numero
di
di
—
gli
ordini del
duca
Boschi e paduli circondavano
avvicinatisi se non che per un
passaggi occupati dagli spagnuoli, soprattutto
quello che corrispondeva alla
Sciampagna, unico
accessibile
ai
francesi. Il
duca manda ad esplorare
coir esercito, respinge
i
il
terreno, poi entra nella stretta
posti nemici, e riesce a schierarsi nella
pianura. L'ordine di battaglia fu su due linee: fanteria al centro;
—
compagnie
cavalleria alle ali; alcune
gendarmi
di
linea; alcuni gruppi di
in riserva, in terza tieri fra
—
102
gì' intervalli
a boschi; la sinistra
e di cavalleggieri
appoggiavasi
degli squadroni. L' ala dritta a
moschet-
cinquanta
paludoso. L'artiglieria
terreno
innanzi
alla fanteria.
Melos, dopo aver dato ordine
al
rapidamente con 6000 uomini coi giornata, schierò cesi, e
il
distava da
una
di
lui
suo esercito nel medesimo ordine dei
un
distaccò
generale Beck di raggiungerlo quali
corpo
di
6000
moschettieri
situato innanzi alla sua sinistra affine di
fran-
bosco
un
in
pigliar di fianco la de-
stra dei francesi se avesse tentalo di avanzarsi.
Un
vallone di media profondità separava
Corso della battaglia.
un tempo, e prima che
che conduce
—
Le due
inseguimento un suo
a pezzi
la
i
moschettieri
duca,
Il
bosco, mette
dal
nemica, e dopo aver incaricato del-
in piena rolla la cavalleria l'
dei francesi assalirono ad
ali
fanteria potesse combattere.
la
destra, scaccia
la
eserciti.
gli
luogotenente,
Gassion, taglia
celebre
il
fanteria tedesca, vallona e italiana,
fianco era
cui
il
rimasto scoperto. Frattanto l'ala sinistra francese era slata battuta e costretta a ritirarsi dal
campo
di battaglia.
Ciò equilibrava
cessi della destra, e lasciava la vittoria in sospeso.
all'istante
cavalleria;
pericolo e
il
passando
e
gnuoli, raggiunge sinistra dei
T
i
teria
si
mezzo
di
rapidameute
li
duca vede
Il
ripararvi; rannoda
dietro
loro squadroni sbandali
francesi,
artiglieria perduta, e
Ma Beck
il
buoni suc-
i
disperde," libera
s'impadronisce
i
che
inseguivano
di
otto
cannoni
la
nemico.
e la formidabile fan-
spagnuola non aveva ancora combattuto; formata
po solo, con una batteria
sua spa-
prigionieri, riprende
di quella del
avanzava co'suoi 6000 uomini,
la
battaglioni
ai
al
centro,
in
un cor-
sembrava
irremovibile in mezzo alla rotta generale. Quella de' francesi, che fino a quel
punto
poteva sostenere serva, e marcia
si
era limitata a tener a bada lotta.
duca non esita;
il
nemico, non la
ri-
re-
Il
fa
avanzare
audacemente contro l'imponente falange. La
la
—
—
103
sistenza fu quella di soldati che avevano una riputazione di secoli
—
Risultato.
spagnuole. a
ma
da conservare; eroica,
Là perirono totalmente
le
ultime vecchie bande
corpo di Beck, che era stato trattenuto da Gassion
11
qualche distanza dal luogo di questa scena sanguinosa, senza combattere
tirò
—
Osservazioni.
siva;
due
vana.
si
ri-
(t).
Tutto è urto. L' azione della cavalleria esclu-
pregiudizio, in suo favore, rianimato.
il
Epoca:
—
19 maggio 1643.
Battaglia delle Dune.
I
francesi,
comandati da Turenna, stringevano
d'
assedio Dun-
kerque. Alleati con Cromwell, avevano seco loro una brigata inglese. Gli
spagnuoli,
d'Austria, ed
il
sotto reale
Conilè serviva nelle loro
Forse nemiche.
—
I
comando nominale
il
di
di
Giovanni
D.
Gamarra, volevano liberare
la piazza.
file.
francesi erano in
numero
di
15,000;
gli
spagnuoli di 14,000, di cui più della metà cavalleria.
—
Posizione. sulle
mare,
Dune,
L' esercito spagnuolo prese posizione in
una lega dalle
a
la sinistra al
due linee
linee degli assedianti, colla dritta al
canale di Furnes. Mancava della maggior parte
della sua artiglieria, la quale
non sarebbe giunta che
di
lì
a
due
o tre giorni.
Turenna usci dalla
sua
circonvallazione,
truppe su due linee, appoggiando al
canale di Furn es.
Una
la
sinistra
e al
schierò
mare,
la
terza linea formava la riserva
le
sue
destra
coman-
data da Castelnau. iNavi inglesi
lestavano
[i] V.
gli
tenevano
il
mare
a
sostegno dei francesi, e mo-
spagnuoli.
Rocquancourt, Cours
d'
art et d' histoire militaires.
— —
Corso della battaglia.
del
suolo
e
come
marea era
moventi. La
poscia incominciava ad abbassarsi, per
compimento
il
finchè, alla dritta degli
spagnuoli
rimanesse scoperta una
spiaggia
ragione ferma
tal
marcia, e
in
a-
si
obbligassero Y inegua-
1'
più
alla
spagnuoli prendevano posizione; e sic-
gli
Turenna aspettava
così
pose
si
quanto
di
sabbie
le
grande altezza allorché
—
Turenna
vanzò più lentamente ancora glianza
104
e facile
ed
ancora imbevuta,
unita,
af-
dei francesi,
sinistra
alla
traversarsi
a
effetto del riflusso,
1'
fenomeno naturale,
del
e per
cavallo ed a piedi;
a
aspettava quindi di avere un altro spazio di terreno su cui manovrare, senza che
Giunto
il
duna
avesse pensato.
vi
momento opportuno,
francese la
cito
nemico
il
brigata
inglese
e
mentre
s'
impadroniva
sul centro dell' eser-
vimento rapido della sua cavalleria, oltrepassò linea francese, girò la dritta
un disordine che Il
un modella
della prima linea spagnuola,
s' in-
comunicò ben presto
si
di
sinistra
la
trodusse fra questa prima linea e la seconda, e in
una grande
di
mezzo
fortificala dagli spagnuoli, Castelnau, col
le
mise
tutte
due
al centro.
solo Condè, alla sinistra degli spagnuoli, ben lungi dall' es-
sere conquassato, otteneva vantaggi sulla dritta de' francesi, Y a-
veva respinta più volte, Y avrebbe forse rovesciata e sarebbe en-
Dunkerque, se Turenna non
trato a
Dopo
sforzi più ostinali,
gli
Condè
fosse accorso in persona.
vi
fu forzato a
subire
la
sorte
del resto dell' esercito spagnuolo (1).
Osservazioni. di
Turenna
—
La
vittoria è
ad alta marea, erano
i
legni
gnuoli; a bassa marea, fu
tempo
abilmente
fu
aspettare
il
la
lutto
[1]
V.
si
al
ritiramento
delle
saggio discernimento
un fenomeno naturale;
che tormentavano
inglesi
riserva
calcolato; non
dar agio all'artiglieria nemica
da
dovuta
nel sapere trarre profitto da
che
li
assalire
troppo
presto
acque, non troppo tardi di arrivare.
gli
Tutto
fu
Carrion, Nisas. Esprit sur V d'
art
histoire generale de
et d' histoire militaires.
V art
Il
per
per non
preveduto;
trasse profitto.
Rocquancourt, Cours
spa-
prese di fianco.
militaire.
Il
Francia as-
risultato politica di questa battaglia fu per la
sai vantaggioso.
Epoca.
—
14 giugno 1658.
Battaglia di Fleurus.
La battaglia duca
sciallo
si
di
diede tra
francesi sotto
i
Lussemburgo,
coraaudo del mare-
il
olandesi,
e gli alleati,
inglesi e spagnuoli, sotto gli ordini del principe di
Forze numeriche.
tedeschi,
Waldek.
— Francesi: 57 battaglioni 27,500 uomini
)
80 squadroni 12,000 70 caunoni
Alleati
:
38 battaglioni 27,200
38 squadroni 10,600 50 cannoni. Posizione degli eserciti.
—
L' esercito degli
difensiva, e slendevasi dal villaggio di al
casale di Saint-Amand alla sua
Vagnèe
sinistra,
con alcune acque e col villaggio di
sua dritta fino
cuoprendo
Saint-Amand.
sposto su due linee, ed una riserva, nel
La cavalleria, frammischiata
alleati stava sulla alla
modo
la
Esso
fronte
era
di-
seguente:
alla fanteria, alle ali in
ambedue
le linee.
La
fanteria nel centro, pure in
ambedue
le
linee.
In terza linea, la riserva composta di 8 squadroni di cavalleria e di 6 battaglioni di fanteria.
L'artiglieria sulla fronte di battaglia.
5 battaglioni degli alleati occupavano
L'esercito francese era disposto All' ala sinistra
39 squadroni
i
villaggi di
Saint-Amand.
come segue:
sotto
gli
ordini
del
generale
Gournay. Al centro 18 battaglioni sotto gli ordini del generale tel.
30 cannoni,
in
tre batterie
taglia.
Yol.
II.
Stor. dell' Art. Mitit. 14.
Ruban-
erano collocati sulla fronte di bat-
—
106
9 battaglioni e 30 cannoni
vennero destinati
attacco dei
all'
Sainl-Amand.
villaggi di
L'ala destra rimase
squadrone;
colonna:
in
duca
composta
era
essa
resto dei battaglioni, e
il
ordini del
gli
—
Lussemburgo. Questa colonna
di
41
di
9 pezzi d'artiglieria sotto
marciava
su due linee per giungere tra Wagnèle e Chesseau. (V. Tav.' Voi.
P.
II.
Piano
(
1.
)
duca
Il
di
Lussemburgo, riconoscendo
un attacco diretto, adotta
co sinistro degli occupati
nerli
—
d* attacco.
difficultà di
I.
'
di
alleati, di
assalirli
a
partito di girare
il
tergo, e
contenta di
si
le
fian-
il
te-
fronte.
principe di Waldek, determinato a tenersi
sulla
difensiva,
era preparato a sostenere un attacco di fronte e non
concepiva
Il
alcuna inquietudine per
sua
la
sinistra
ala
fermo ad
cessibile. Stava quindi di piè
credeva
che
aspettare
1'
inac-
assalto
dei
francesi.
Corso
—
della battaglia.
i.o
La battaglia incomincia un
medesimo tempo
Nel
i
9 battaglioni ed
i
mentre Lussemburgo medesimo, artiglieria, rimasti in
raur e Brussclle, e poscia segue
2.'°
alleali alla
nemico
il
I
di
cogli squadroni,
colonna sulla dritta,
crociamento della strada romana con quella
dere
d' arti-
50 pezzi d'artiglie-
eseguiscono un attacco simulato sui villaggi
ria
fuoco
faccia
ben nutrito.
glieria
1'
con
ala sinistra ed al centro dei francesi
all'
in
la
strada
si
Saint-Amand, battaglioni e
i
porta fino
all' in-
che corre fra Na-
romana
affine di pren-
a tergo.
francesi,
alla
loro
sinistra,
occupano
non avevano pigliato posizione.
dritta, favorito dagli alti grani
sua marcia per precipitarsi
alle
che
spalle
Il
lo
duca
Vagnèe, ove di
gli
Lussemburgo
cuoprono, continua
del nemico.
la
L' artigliera
francese, dalle alture situale in faccia a Saint-Amand, cannoneggia con 3. "
nee Il
fra
buon successo
la
eavalleria degli alleati.
Lussemburgo, piegando
Wagnèle
e
a sinistra,
si
schiera
su
Chessau, facendo occupare questi due
principe dì Waldek, informato del pericolo in cui
si
due
li-
villaggi.
trova per
—
d'
generale Rubantel
accordo
—
manda contro Lussemburgo
essere stato girato,
seconda linea
riserva, e la cavalleria della 4. ° Il
107
con Gourray,
impadronisce
s'
avanza
si
per
debole
sua
la
sinistra.
dell' ala
Saint-Amand;
di
assalire
alleati
gli
e,
di
fronte. 5. °
Gournay
colla
viera di Ligny e det.
sua cavalleria è respinto
La fanteria francese
Waldek, richiesto delle sue
al
di
della ri-
là
rimane ucciso; è surrogato dal generale
di
essa
oscilla
continuo
comunicazioni, non
osò
Ma
pure.
soccorso
al
principe
il
della
sua
abbandonarsi
di
prima
alla
loro
insegui-
all'
propizio è perduto per
gli
alleati,
francese 6. °
al
si
e
la
posizione; fanteria e
di
sinistra e
mento, già comincialo, delle truppe francesi. Egli arresta truppe per ricondurle
Tilla-
le
sue
momento
il
cavalleria
la
riordinano per un nuovo assalto.
Lussemburgo
sloggia
casale di Saint-Amand,
gli
alleali
dalla loro posizione presa
rovescia, e taglia a pezzi
li
maggior
la
parte della loro fanteria. 7. °
Il
Principe di Waldek, che
si
era indebolito coli' invio di
distaccamenti successivi a soccorso del suo fianco sinistro, evita
un nuovo assalto dei generali Tilladel eseguiscono
la
loro congiunzione con
un combattimento sanguinoso leati
assaliti
8. °
da tutte
le
e ne
francesi
e
due
segue gli
al-
parti.
Ultimo tentativo del Principe Waldek con
un gran quadrato
sull' altipiano
14
per S. Fiacre:
di S. Fiacre, e
battaglioni egli
pone
forma
la cavalle-
dritta ed a sinistra-
Assalito dalla cavalleria, e battuto si
Rubantel. Questi
di tre ore tra
e 6 squadroni di aprirsi una ritirata
ria a
e
Lussemburgo,
difese da eroe, fino a
sue righe e
le
sue
file
dall' artiglieria
che un movimento retrogrado
all'
impeto dei francesi, ed una
francese,
aprì
le
disfatta
generale mise fine alla battaglia. Risultalo.
—
La perdita
degli alleali fu di
e feriti, di 8,000 prigionieri e di
54 cannoni.
Quella dei francesi dai 4 ai 5,000 uomini.
6000 uomini uccisi
— Cause.
duca
di
—
—
108
estimazione esatta del terreno per parte del
1.° L'
Lussemburgo;
e la risoluzione,
mazione, di tenere a bada
il
nemico
basata
su
questa
esti-
sulla sua fronte e di girare
suo fianco sinistro.
il
La mancanza
2. °
Waldek,
e la
totale di precauzioni per parte del principe
sua timidezza a limitarsi ad una pura difensiva.
La negligenza ad occupare
3. °
villaggi situati sulla fronte e
i
sui fianchi.
La mancanza
4. °
di
risolutezza
dalla
parte
principe
del
di
Waldek quando la forluna gli era favorevole. 5. La superiorità della cavalleria francese, non solo per numero ma per le qualità essenziali di cui era fornita. ()
Epoca: 1° luglio 1690.
Assedio di Torino.
Verso
1705,
il
i
francesi erano
tuato alla destra dell'Adige
ed
padroni
alla
tutto
di
il
paese
si-
destra del Po, e di tutte le
piazze importanti del Piemonte ad eccezione di Torino. La presa di questa
Luigi XIV
era indispensabile per assicurare al nipote di
possesso degli slati spagnuoli
non risparmiavano cosa alcuna
cesi
col
capitale il
maggior vigore, mentre
cevano
gli stessi
sforzi per
il
duca
mandare
in Italia.
affine di
di
spingere
Savoia e
a vuoto V
Perciò
gì'
1'
i
assedio
imperiali
fa-
impresa.
Risoluto nel gabinetto di Parigi V assedio di Torino, Luigi si
fran-
XIV
pronunciò a favore del piano dei-duca della Feuillade, di as-
salire cioè la piazza
dal
Iato
della
cittadella,
sebbene Vauban
dimostrasse come codesto piano fosse erroneo, e dichiarasse che 1'
il
attacco sulla lingua di terra la quale si trova fra
la
Dora ed
Po presentava maggiori probabilità di riuscita. L' esercito francese d' assedio componevasi di 40,000 uomini. Le truppe piemontesi ed imperiali, concentrate a Torino dal
duca Al
di Savoja,
tempo
ascendevano a 14,775 uomini.
dell'
assedio,
il
circuito della città era difeso da 19
bastioni con mezze lune e strade coperte;
—
—
109
seconda cinta
All'ovest, la città era coperta da una cittadella; all'est da tre forti sulla destra fra loro al
con una
e dalla
cornificanti
da ciascun lato
appoggiati
interrotta, e
linea
Po,
del
fiume;
borgo Po,
Il
e
che
ponte
il
vi
erano coperti da
trova,
si
un' opera di terra bastionala.
La citladella era un pentagono regolare tri
)
mezza luna con un ridotto
A
e
corno e
la
la
(
un'opera a corno da cui
Lo spazio
vallata della Dora.
il
borgo del Pallone,
si
po-
quest' opera a
fra
Dora, era chiuso da una linea fiancheggiata
che cuopriva
340 me-
una slrada coperta.
dritta della cittadella eravi
teva infilare
170 tese
di
poligono: ogni fronte era coperta da una
di lato esteriore del
di ridotti
cui parte esterna era difesa
la
da due teste di ponte. Sulla dritta del Po, una linea trincerata
vest ai tre forti sunnominati, e
IM2
maggio
del 1705
torni di Chivasso, passa
Dora, e
il
Po, e
13 maggio
Il
Campagna,
e si
si i
1'
la
esercito
all'o-
vicino
fin
Stura,
francesi
si
presenta
si
la
posero
le
Stura, la
la
iti
battaglia la
Madonna
a
dritta
la
Parco sul Po.
Dora
comunicazione con Milano, Chi-
lavorarono 800 paesani, e non
vi
di
Lucento,
a
linee di contravallazione fra la
inferiore per cuoprire
vasso e Crescentino;
fra
nei din-
Veneria.
accamparono appoggiando
14 incominciarono
Po
il
raccolto
francese,
accampa presso
sinistra al palazzo del vecchio Il
e
est
all'
eremo.
all'
la
appoggiava
si
estendeva
si
vennero
terminate se non che in giugno.
Dal 15
Dora;
il
al
21
maggio
i
gettarono tre ponti sopra
francesi
primo presso Lucento,
gli
altri
due più
a
la
monte presso
Pianezza; e per questi ponti V esercito francese passò sulla riva dritta della
Dora. Per
facilitare
la
comunicazione,
secondo ponte presso Lucento sulla Dora, e lo
si
si
gettò
si
fortificò
il
un
castello,
fece occupare da un battaglione. Intanto, dalla parte dei
piemontesi non
si
cessava di munire
la
cittadella di ogni
re di provvigioni necessarie; si fortificarono
meglio
i
gene-
posti
che
— sembravano più importanti; che potevano cuoprire aggiunsero
Si
alle
il
—
110
campagna
atterrarono le case di
si
nemico.
vecchie
bastioni
i
intorno a cinque treccie, tre delle quali
due
della
fortificazioni
controguardie che cuoprivano
cittadella, tre
esterni, e
punta
alla
mezze lune
si
lavorava
di
ciascuna
conlroguardia, e
le
comunicazioni,
ad una strada coperta che, avviluppando tutte
e
piazze
'le treccie e le loro
verso
rava
la i
altre
campagna.
Si
alle
armi, formava
I'
lavorava sotterra per
si
Nella notte del 21 travallazione fra
al
Dora
la
stenza dei piemontesi, fu nita di palizzate.
Il
22 maggio e
si
le
ritirata
mine.
cominciò
si
che sepa-
trovavano dalla parte
Po superiore;
il
doppio spalto
un
fece pure un taglio o
bastioni d' attacco da quelli che
della città, e
esteriori colle loro
quasi terminala
con-
linea di
la
malgrado
e,
resi-
la
25 maggio e guer-
il
12 piedi di larghezza e da 7 a 8
fosso aveva
di profondità.
26 maggio
Il
scia
si
cominciò
si
stabilirono
i
la
linea di circonvallazione;
po-
e
diversi magazzini.
Nella notte del 2 al 3 giugno
si
aprirono
trinciere.
le
A que-
sto lavoro s'impiegarono 3,000 operaj protetti da 10 battaglioni,
15 compagnie ne
fatta alla
di granatieri, e
800
cavallieri.
1
l.
parallela ven-
distanza di circa 250 tese (500 metri) dalla strada
coperta esteriore, ed ebbe un'estensione
metri
La
1,100
di
tese
(2,200
).
L' ala dritta venne appoggiata ad
una cascina
fortificata, la
sinistra al pendio che si dirige verso Valdoco. In tre giorni la 1.° parallela fu terminata; dotti avanti all'ala sinistra ed al
una batteria
centro
12 mortaj contro la
di
di
si
fecero
essa; e
mezza luna del
si
Savoja e
striache
in
il
maresciallo Daun, che comandava
Piemonte, presero
conte La Rocca
d' Allery fu
i
provvedimenti
le
più
ai
it
truppe
duca au-
efficaci;
nominato comandante della
duca diede ricovero nel suo palazzo
ri-
costruì
soccorso. Gli
assediati misero le opere minacciate in istato di difesa; di
due
città.
il
Il
mercanti che dimoravano
nelle vicinanze della cittadella. L'artiglieria,
comandata
dal luo-
—
—
ili
gotenente generale conte Solaro Della Margherita, cominciò sulla fronte attaccata un fuoco di 130 cannoni e 24 morlaj.
Fra
1'
8 e
9
il
giugno,
di
aprì dagli assedianti
si
batteria di mortaj sulla cittadella; e
Dal 9 al 14 giugno intrapresero
lela;
assedianti continuarono
gli
costruzione
la
un ridotto
e quella di
tite
notturne, V una da Porla
contro
fianco
il
il
a
Nuova con 60 uomini
paral-
mor-
Amedeo,
pezzi
tre
e
lavoro; l'altra con 50 uomini e 3 pezzi
stione detto del Bealo
a
interrompendo così per
lavoratori,
dei
dritto
2.
la
batterie di cannoni e di
di
alla
destra. Gli assediati fecero due sor-
taj,
qualche ora
innanzi
dèlia 2. a parallela.
medesima una parte
fronte della cittadella
fuoco della
il
pure
apri
si
ba-
dal
e fecero fuoco tutta la notte sui
lavoratori.
giugno
14
Il
generale
il
francese
Chivasso sulla riva destra del Po colla vanguardia di
truppe;
marande
dì
il
appresso La Feuillade rimise
comando
il
di
un corpo
generale Cha-
al
d' assedio, forte
dell' esercito
50 batta-
di
squadrone; e passò presso Chivasso col resto di
glioni e di 21
questo esercito sulla riva destra del Po, congiungendosi rale D' Estaing vicino
eslesero
sino, e si
Chieri, obbligando della
presso
passò
D' Estaing
a
Montalto. Poscia
Sciolze ed
a
piemontesi a
i
avanzarono
si
Baipassano
a
al
gene-
Gas-
a
nei dintorni di
ritirarsi dietro
i
trinceramenti
montagna.
Per
qual cosa
la
il
duca Vittorio, vedendo che non
stava tempo a perdere, perchè
pagna, allontanò nel dì 16 e
sciando
comando
il
giungendo
la
la
per impadro-
slavano
nemici
re-
la libertà
della
cam-
corte da quella città dirigendola a
giorno dopo esci egli pure dalla sua capitale la-
Gherasco;
il
i
che potevano impedire
nirsi delle posizioni
gli
in
capo della difesa
al
Conte Daun; e rag-
sua cavalleria a Moncalieri, andò ad accamparsi a
Villaslellone.
Partito
il
ganizzarono tarono
uomini
la i
duca, il
il
conte Daun e
il
marchese
servizio nell'interno della città;
guardia colle truppe. Ogni notte
si
di i
Caraglio or-
borghesi mon-
rinforzavano di 600
luoghi occupati dalle opere esterne.
— nasi finì
mese
il
di
giugno colle seguenti operazioni:
Dalla parte degli assedianti si
aprì
continuarono rami
si
fuoco colla nuova batteria di 24 raortaj,
il
mezza
zappa sulle
capitali dei bastioni e della
della, e
procedè verso l'opera a corno;
ed
a
si
manca sino
gredirono
i
al
pendio
Valdoco
di
lavori a destra coir intenzione
parte una batteria a rimbalzo, e quattro ridotto;
una
fece
si
Beato Amedeo per incominciare questi lavori a 25 tese
(
perta del nominato bastione;
si
faccia al bastione S. Maurizio; all'ala dritta di questa 3.
tormentava
e de' mortai I
estese a dritta
le
ai
pro-
erigere da questa
si
costruì a dritta un
lavori di mina, e si principiano )
saliente della strada co-
dal
cominciò pure si
aprì una
quando
od almeno
guastare
riparavano
vano
di
alla
capitale del bastione
in
3.
la
il
quando
interrompere
guasti prodotti dalle palle
loro mine. Nessuno, pena
la
a
parallela in
nuova zappa innanzi
parallela; mentre
1
sboccò
parallela; si
fuoco de' cannoni assediati.
gli
facevano sor-
quali per parte loro rispondevano al fuoco;
per
tite
i
50 metri
a
di
eresse;
vi si
galleria sulla
di trinciera,
linea della citta-
si
la 2.
si
le
opere nemiche;
nemiche, e perfeziona-
morte, poteva allontanarsi
da Torino.
Questo intorno Nella I
alla
campagna
città
altri
ed alla cittadella.
movimenti
francesi che erano
in
Chieri
si
operavano.
si
condussero a Moncalieri,
ove La Feuillade fece gettare un ponte sul Po per facilitare comunicazioni col grande esercito sua marcia Il
duca
Cherasco
verso
che
di Savoja,
si
rasco da cui fece partire indi
si
coli'
Poi
continuò la
intenzione di porvi V assedio.
trovava a Carmagnola, piegò su Chela
sua famiglia dirigendola a Mondovì;
portò colla sua cavalleria
Mondovì
dalla provincia di
d' assedio.
le
a
a
Sant' Albano
per condursi
Cuneo. La Feuillade investì Che-
rasco.
Nel mese di luglio
zappa e contro tro le
i
mezze lune,
l'opera a corno;
si
continuarono dagli assedianti
bastioni di S. Maurizio e Beato
i
lavori di
Amedeo,
e con-
e contro la freccia di Porta Susina, e contro
si
fecero scoppiar mine sulla capitale del ba-
— 113 — ma
stione del Bealo Aniadeo,
senza danneggiare punti;
assediati; altre ne esplosero in diversi parallela,
avanzarono
si
lavori
i
di
mina, e
la galleria
costruì una 4. a
si
prese
si
degli
freccia
la
del bastione di S. Maurizio.
esplodere fogate e sfondarono una galle-
Gli assediati fecero
assediami; fecero saltar mine sotto V antispalto del ba-
ria degli
Amedeo; e si opposero ai lavori di mina del nemico. La Feuillade, non avendo potuto chiudere a Cherasco il duca,
stione
il
ma
Cuneo; a
ad accamparsi a Cuneo,
quale era andato
dovì da cui
la
Corte era partita per Oneglia
;
invece di recarvisi, andò da Mondovì, a Fossano ed
Savigliano,
di ritirarsi in
mentre Valle
duca eludeva
il
i
suoi piani, e meditava
Luserna. Nei dintorni
di
suo prossimo arrivo
duca
mando
comando
duca
compagnie
che
esercito
campo l'8
composto
d' assedio,,
Ogni giorno montavano
e 4 o 5
all'
quale, giunto al
il
esercito
liti.
al
delle truppe
tornò
Savigliano,
di
l'Orléans; 1'
il
gli
annunciava
il
Piemonte con un esercito potente. Intanto
dell'esercito francese in Italia; e
a Aubeterre torni
in
Orléans era succeduto
di
Saluzzo, aveva
di
ricevuto una lettera del principe Eugenio, che
il
avanzò a Mon-
si
poi si diresse verso
di
di
Vendòme
nel co-
La Feuillade, lasciando si
-trovavano nei din-
per ricevere
d' assedio
luglio,
passò
in
rivista
45 battaglioni molto indebo-
guardia nella trincea 9 battaglioni
la
di granatieri
;
negli ospedali vi
erano 900
fe-
e 1,100 ammalati.
riti
Tenutosi un consiglio di guerra per ordine d' Orléans, cise
e che
che
si
all'
continuerebbero
ala sinistra
se non quanto
non
si
i
de-
si
lavori sulla fronte della cittadella;
progredirebbbe verso
sarebbe necessario per cuoprire
1'
opera a corno
i
lavori
princi-
pali al centro.
Intanto
il
duca
di
Savoja, incontratosi
con Aubeterre,
lo
battè a Saluzzo: per la qual cosa, La Feuillade con nuove truppe
riassunse rato in Italia;
le
operazioni contro Vittorio Amedeo, che
Valle di Luserna.
avea varcato l'Adige,
La Feuillade ebbe ordine Vol.
Ma
II.
il
si
principe
era
riti-
in
era recato alla destra del Po; e
di tornare
Stor. dell' Art. Milit. 15.
si
Eugenio era sceso
air assedio
di
Torino e di
— spingere
furia
a
operazioni per impadronirsi della cittadella
le
mentre
e della città,
—
114
il
duca
Orléans cercava di opporsi alla
di
marcia del principe. Il
mese
4 punti
agosto
di
della 4.
verso lo spallo 4.
a
e
rono
l'
battaglioni
opera
dell'
Si
lavori
i
gli
assedianti attacca-
corno testé nominata e vi
a
campo;
rientrate nel
riva
sulla
che a dritta
Madonna
del Pilone
non ricevè più la notte
s'
zappa
collocarono 40 mortaj nella
del Po,
dritta
presso Cavoretto ed
appoggiava
trasporti
al
compie-
quali
linea
di
circon-
manca presso
a
Dopo
Po.
la
d' allora la città
fortuna
polvere;
di
La Feuillade
e i
investimento di Torino, e tirarono una
vallazione
di
truppe eh' erano state dislaccate dal-
le
esercito di assedio erano
mandò 20
continuare
col
mattino del 3 agosto
coperta
sboccare su
inizia dagli assedianti collo
opera a corno.
alloggiarono. Intanto
si l'
al
strada
la
s'
parallela
dell'
parallela; e
rono
a
però,
volle
che
antecedente ve ne entrasse un convoglio di oltre 100
carichi.
Erano
corsi quasi tre
sebbene fosse tuttavia
quanto difesa,
pensava*. Si
che
la
la
città
determinare
la
durata di un assedio,
La notte
cominciava però
il
caro dei viveri
si fece
assediata; e
come dopo
l'
investi-
sentire.
del 13 al 14 vi fu terribile conbaltimenlo sotto terra.
francesi erano vicini alla galleria che
fosso
era
dubitare, dal lato della
a
polvere potesse venir meno,
mento completo
I
mesi dacché
il
congetturava che quello dovess' essere più lungo di
si si
difficile
verso Y angolo saliente
stavano per isfondarla da un
montese attacca
il
della
si
trovava a
mezza luna
momento
all' altro.
petardo dove ode picchiare
e
di Il
il
livello del
soccorso, e
minatore pie-
minatore fran-
cese resta sfracellato. Questo petardo aveva aperto un buco ab-
bastanza grande pel quale
i
francesi fecero
corda uno dei loro granatieri, di pistola
appena comparve.
più accaniti i
piemontesi:
mo
i
Il
il
discendere con una
quale rimase ucciso da un colpo
dispetto e la rabbia rendono vie
francesi; essi vomitano ingiurie e minaccie contro «
Quà bombe
e carcasse, gridano
que' mascalzoni, que' miserabili.
»
I
essi; soffochia-
piemontesi non perdono
— tempo, ammucchiano sacchi
—
115
di lana innanzi a loro,
fanno to-
e
sto avanzare granatieri per sostenere questo trincieramento.
ecco che
manca di li
di
si
fa calare un' altra vittima a cercare
Ma
morte, e non
la
trovarla. Quattro granatieri francesi vennero incaricati
questa spedizione; essi erano in un grande imbarazzo; l'onore
animava;
timore
il
stavano oscillanti. disse
spose ricolo
1'
1'
?
uno
li
tratteneva; tra
spavento
lo
l'ardire
e
Avrai tu cuore d' ingolfarti in questo abisso?
suo compagno.
al
altro, di
Qua
«
«
non aver avuto
del vino!
»
—
E
potrà rimproverarci,
chi
coraggio
il
N'ebbe;
ri-
questo pe-
di sfidare
bevette;
»
non era
discese;
ancora giù ch'era già morto. E due. E così avviene del terzo;
un uomo armalo da capo a
così del quarto. Allora fanno calare
piedi
il
quale apre
nel foro con
lui,
il
cammino
parecchi soldati che
sopra sacchi di terra che
desimo tempo. Eccoli entrati: sono colpi
e dall'altra; e
a
il
fuoco
vi
accende
si
si
tuffano
gettano nel me-
si
una parte
dall'
pistola, di fucile, di granate, quelli
di
che rimbombano nell'antro spaventevole. Questo combattimento
avrebbe durato sero arrestato
di il
più, se
furore:
fumo,
il
ma
minatore piemontese mette fuoco
due
fornelli
che rovesciano una
utensili e minatori,
gli
tenebre, non avesfrancesi,
pei
pone
nemica;
batteria
guisa che
di
non
tutto
il
in azione
fu
più
se
e coperto di terra.
assedianli catturarono un grosso convoglio di buoi di
Torino; compierono
coronamento
il
rono batterie di breccia,
mezza luna
le
mali
di
alla salsiccia e
ed un battello carico
la
puzzo,
cannoni e cannonieri,
non che un ammasso confuso Intanto
il
per colmo
di
polvere,
le
i
destinati
l'altro
e
per
della fronte d'attacco; costrui-
armarono
soccorso ed
d'armi rientranti,
l'uno
di
16
pezzi,
e
batterono
bastioni; penetrarono nelle piazze
e vi fecero altre batterie di breccia; si stabi-
lirono sulla controscarpa della
mezza
luna,
e
il
26
di
agosto.
La Feuillade fece disposizioni per l'assalto. Descrivere
la
costanza e
il
valore degli assediati non è certo
compito agevole. Col continuo lavoro
di
mina, fecero saltare pa-
recchie batterie la cui costruzione era costata molti uomini, gravi fatiche agli assediami;
immenso tempo,
laddove
questi cer-
—
—
116
cano penetrare o sopra terra o sotto terra, trovano dapertutto più viva,
la
più accanita,
la
Quello che rianimava vicinarsi
le
duca Vittorio
del
la
più micidiale opposizione.
speranze degli assediati
si
era lo av-
Eugenio
a
soccorso
del principe
e
della straziata ed eroica città.
27 venne data
Il
i
la
scalata al
saliente
mezza
della
Amedeo
controguardie dei due bastioni Beato
alle
luna,
e
e S. Maurizio;
francesi furono respinti dal primo; furono sloggiati dalle seconde;
strage fu terribile; e La Feuillade che aveva
la
scritto
al
suo
re essere già fatto l'alloggiamento delle conlroguardie, s'accor-
se due ore
dopo che
spacconate non sono sempre confermate
le
dalla fortuna.
mese di agosto con altri due sanguinosissimi combattimenti: Puno sotto terra e l'altro sopra terra. Finì
Il
il
primo
diede
si
la
notte del 29
30.
al
mezzanotte
A.
quat-
tro granatieri francesi si cacciano nel fosso della mezzaluna, pas-
sano leggermente
controscarpa, e guadagnato P an-
vicino alla
golo saliente, arrivano alla porla per dove
che mena
alla
piazza.
forti,
respingono
sarebbe entrata
medesima
la
la
alla
chiudere loro quale
praticato un il
la
nemico
si
e
dall' altra.
rinfusa
Vengono
;
poi ne so-
riuscendo più
la
porta che
audace
Questa truppa
grande
nella
quando un
galleria; altro,
prende
il
par-
trovava al fondo della scala
si
discendeva dalla galeria alta
bassa.
Si
era
fornello affine di poter ruinare la scala, nel caso
che
si
alla
fosse introdotto nella galleria alta.
porta a colpi di scure, sollecitò
il
quanto l'altro fosse pronto:
dendolo pel braccio: tu
sei più
lasciami fare, e salvati.
»
rimasto applicò
la
miccia
Il
«
Togliti
lungo
compagno
all'
Udendo sfondare
suo compagno a
l'innescatura alla salsiccia; e siccome egli di
sorte
guardia, dopo parecchi colpi di pistola e di
la
minatore piemontese, accompagnato da un
per
entra nella galleria
dieci, dodici, trenta, cinquanta, finché
moschettone da una parte
tito di
si
uccisi dai soldati di guardia.
che subiscono
seguiti da altri tre
praggiungono
Sono
d' si
di
era lì,
mettere
più impaziente diss'egli,
pren-
un giorno senza pane, salvò: ed
il
minatore
estremità della salsiccia e P accese,
— il
fornello scoppiò, ed
dalla scala
nemico
la
che
uomo
pover'
il
—
117
aveva abbattuto.
morto
fu gettato
Questa
perdita di tre compagnie di
40 passi
a
esplosione cagionò
granatieri,
al
e gli fece sal-
tare in aria una batteria di quattro pezzi. Il
memoria di Pietro Micca; monumento che attesta V ammirazione
secolo nostro rese giustizia alla
e sorge ora a Torino un e la
riconoscenza dei posteri.
Altri
narrano
lo sollecitasse
a
\i
di
fosse un ufficiale non
pregasse
ritirarsi, e lo
vernatore moglie e L* altro fiero
con qualche modificazione: dicono che
fatto
il
con Pietro Micca
e alle
;
che Micca
raccomandare
go-
al
figli.
combattimento
a
abbiamo accennato
cui
nuovamente
agosto. Undici battaglioni diedero
mezza luna
un soldato
di
due controguardie.
non
francesi
I
fu
il
assalto
1'
31
alla
poterono
mantenersi sul saliente della mezza luna, e vennero puranco respinti dalle controguardie.
na nel fosso, fu condotto
Un
loro cannone, lanciato da una mi-
trionfo a Torino dagli assediati.
in
Nei primi sei giorni di settembre di breccia, si
ripararono
batteria di mortaj sul
continuò
della le
a
S.
Gli assediati al
il
il
in rovina,
le
il
si
le
saliente
della
saliente e
come pure
la
faccia sinistra
soffersero assai
continuarono
a
mantenere
il
fuoco
davanti
iti
alle
Torino.
principe Eugenio, alla testa di truppe imperiali, i
passi dell'Adige, del Mincio e del Po; e sulla destra
fiume marciando, era partito da Reggio in
strada
piazze d' armi rientranti,
era fatto innanzi, essendosegli invano contrapposti
69 leghe
batterie
costruì una nuova
fosso.
Battaglia
Intanto
ristabilirono
due bastioni.
faccie dei
breccie ed
fra
Maurizio e
battere in breccia, e
mezza luna andarono
si
discese nel fosso,
coronamento
coperta del bastione di si
le
il
14 agosto,
si
francesi ai di
questo
aveva fatto
16 giorni, ed operata a Villastellone la sua congiun-
zione col duca di Savoja.
—
—
118
2 settembre, dall' altura di Superga, osservava col duca di
li
Savoja le opere degli assediatiti, e mediante un segnale di fuoco
dava T annuncio del suo arrivo
agli assediati.
medesimo tempo deliberò
Nel
che
di terra
si
di attaccare
trova racchiusa fra
la
Dora
la
e
la
lingua
stretta
Stura. Dodici
battaglioni piemontesi, composti in gran parte di milizie vennero
mandali
a
Chieri con ordine di minacciare
trincieramenti
i
dei
francesi sulla riva dritta del Po. 4
Il
settembre V esercito alleato passò
il
Po su due punti
presso Villastellone. 5 settembre
Il
accampò
Dora,
nella riva destra della
in fac-
Pianezza.
cia a
6,
Il
fiume
passò
la
e la Stura,
Dora presso Alpignano, ed accampò appoggiando
la
tra questo
sua dritta a Pianezza e
la
si-
nistra alla Veneria.
L'attacco è fissato pel giorno I
7.
francesi avevano 44,000 uomini, di cui 34,000 di fanteria e
10,000 di cavalleria. Gli alleati 35,000, di cui si
componeva
6000
cavalleria.
di
37 battaglioni e 60 squadroni
imperiali
d'
—
13
»
13
»
»
sassoni
—
»
17
»
piemontesi
14
»
16
»
palatini
I
lade; II
6
prussiani
francesi erano comandati dal duca gli
Questo esercito
di:
alleati dal
di
Orléans e da La Feuil-
principe Eugenio e dal duca Vittorio
Amedeo.
Maresciallo Daun, ricevuto V annunzio dell' arrivo del prin
cipe, organizzò
il
3 settembre
un corpo
di
-
12 battaglioni e di
500 cavalieri, con 6 pezzi di campagna, per sostenere V attacco delle linee. Otto battaglioni di milizie cittadine surrogarono queste truppe nel servizio della piazza. Il
duca
d'
Orléans considerava
sulla lingua stretta di
dì I.° di settembre
terreno fra
un consiglio
come la
di
Dora
ineseguibile un assalto e la Stura.
guerra, ove
si
Convocò
nel
decise che
— sarebbesi aspettalo
—
119
nemico dietro
il
e sarebbesi continuato
l'
assedio con vigore.
Nei primi giorni di settembre,
ripararono
si
riva destra del Po, e nella pianura fra
Solo
6 settembre,
il
francese
ostante
ancora che
pur anco
(
2,400 metri
Dora
la
guarnita
)
nemico potesse assalire da quel
il
e
lato.
far passar truppe dalla riva destra
di
Stura una
la
non
Ciò
denti.
di
lentamente, perchè non
lavoro procedeva
il
e la Dora.
ricevette al quarlier generale
si
francesi cominciarono fra
i
1,200 tese
di
quando
opere sulla
le
Po superiore
il
novella che V esercito allealo passava la Dora presso
la
Alpignano, linea
circonvallazione,
la linea di
si
credeva
Si
trascurò
della
Dora
alla
sinistra.
Alla notizia deir avvicinarsi del nemico, le
opere non terminate fra
fra l'antico
parco e
a
la
Dora
linea di contravallazione, per tener
sedio,
le
francesi occuparono
disposero truppe
fianco della strada di Chivasso dietro alla
rino; altre ne distribuirono
per custodire
i
e la Stura;
tra
la
d'
occhio
Dora
e
il
il
To-
presidio di
Po superiore,
trincee, sia per continuare vigorosamente
l'
sia
as-
mensre parecchi squadroni, faceano fronte da quella parte
linea di circonvallazione.
alla
All'
alba del 7 settembre, P esercito alleato prende le armi nel
più grande silenzio.
Un ordine
del giorno aveva prescritto sino dalla vigilia a cia-
scuno dei capi V ordine
La
di
marcia e
per ogni linea,
fra
la
Dora
ala
sinistra
della
fanteria.
Altezzano,
al
della
fanteria.
del quale
i
L' artiglieria
si
le
d' attacco.
granatieri in 6 piccole
colonne
La cavalleria seguiva di là
genere
su due linee, 4 colonne
e la Stura;
colonne, su due linee, 3 piccole l'
il
fanteria s'avanzò in 8 colonne,
per linea, innanzi era tra
colonne fino
al villaggio di
spiegava.
Alle 9 del mattino, V esercito alleato arriva a tiro di
ne dalla linea nemica,
si
arresta e
le
medesima
canno-
due linee della fanteria
spiegano, coli' ala sinistra appoggiata alla su due linee innanzi alla
al-
gì' intervalli
Stura,
ala sinistra.
e
i
si
granatieri
—
—
120
Menlre aveva luogo questo movimento, quale comandava
truppe che dovevano inquietare
le
dalla riva destra del Po,
si
i
il
francesi
avvicinò al fiume, e fè vista di vo-
parecchi punti
ler attaccare in
conte Santena,
il
linee di circonvallazione del
le
nemico. Ai primi colpi di cannone
il
conte Daun
colloca
si
J2 battaglioni e 500 cavalli vicino a Porta Palazzo,
coli'
co' suoi
intenzione
una sortita a tempo opportuno e prendere parte attiva
di fare
combattimento.
al
Alle 11 l'esercito
marsi a mezza vece
alleato va
ristabilire la direzione,
di
esso continua
marcia. Ne
la
era la più vicina
Ma
all'assalto.
com' era stalo disposto
via,
il
invece
suo
di
fer-
in-
istruzioni,
aspettare ordini
di
venne che V
ridotti, fece
ai
e
nelle
ulteriori,
quale
ala sinistra, la
attacco isolatamente;
i
granatieri che marciavano in testa di qucst' ala, e 2 brigate prussiane, condotte
punta estrema ridotti nemici
principe
dal
di
dell' ala stessa, si
ma
;
che procedevano
Annali,
avanzarono
alla
fino a dieci passi dai
un fuoco tremendo, dovettero re-
accolti da
trocedere.
Tre attacchi successivi vennero respinti dai francesi; to,
sto
granatieri ed
i
il
principe
del ridotto,
Eugenio
il
gimento
ma
fa
esempio.
suo
di fanteria
Il
il
luogo
che
per
fermarsi
di
piegano,
e
i
al
la
il
il
in
riserva, ricevè
progresso, e da
riunirsi e da inseguire
se ne fuggono. leati.
là
un reg-
nemico 3 pezzi conquistati.
fanteria prussiana cominciava a piegare;
vigore da arrestarne
tempo da
di
principe Eugenio ebbe fatte queste disposizioni,
gimento imperiale, posto
il
la ca-
imperiale di 2 a linea, lo mette in riserva sul
cavalleria degli alleati veniva rovesciata dalla francese che
rannodata;
quar-
prussiani se-
principe Eugenio fa avanzare
ridotto, e fa voltare contro
Appena
aprire parecchi passaggi
questa, in
getta sui francesi
si
al
prussiani penetrarono nei ridotti nemici. To-
che siegue;
valleria
guono
i
Da questo momento
i
i
francesi
procurare
ai
ma
si il
la
era reg-
con tanto fuggiaschi
francesi che alla loro volta
la vittoria è
decisa per
gli
al-
— 121 — loro centro, sotto gli ordini
Il
duca
del
penetra
Savoja,
di
nei trincieramenti, e, d'accordo coli' ala sinistra, respinge cesi verso
Po
il
i
fran-
inferiore.
La loro destra s'impadronisce
una cascina
di
lungi da Lucengo, ove resistono ancora
i
fortificata
Da
francesi.
poco
quella ca-
scina impediscono che giunga ai nemici qualsiasi soccorso dalla
Dora verso
riva destra della lora,
dopo aver battuto
locchè
perdere
fa loro
rompono
ritirala,
in tutti
per
terra
a
i
francesi
I
al-
ponti della Dora,
30 squadroni di dragoni
cavalli di
i
messo piede
che avevano
opere trincierate.
le
difendere
trinciera-
i
menti. Sulla destra della il
Dora
prendouo una 2 posizione l
francesi
i
loro centro e la loro ala destra tentano ancora
che resistenza
fra la
Slura
e
sono ben presto respinti; e
linea
la
destra
alla
;
qual-
fare
Ma
circonvallazione.
di
ritirano
si
di
Po pel
del
ponte del Vecchio Parco e per quello della Madonna del Pilone. conte di Daun
Il
morie
li
assale alle spalle; moltissimi
AH' annunzio della perdita della battaglia,
che erano state collocate dero
trovano la
nelle onde.
fuga abbandonando
alla
Dora
fra la
e
V
tutta
le
truppe francesi
Po superiore,
il
artiglieria,
e
die-
si
dirigendosi
verso Pinerolo.
Erano
le
4 pomeridiane
cipe Eugenio facevano
quando
entrata
1'
duca
il
trionfale
di
a
Savoja e
Torino
prin-
il
per Porta
Palazzo. In questa battaglia, in ferito
il
duca
di
morti e a 1,200
feriti,
bagagli, 40 pezzi da
morì
il
Il
e
e
Vol.
II.
Marsin,
numero 240
gli
annegati. Tutti
parecchie bandiere,
e
fu
Stor. dell' Art. Milit. 16.
loro
dei prigionieri ascese a 5,300
trovarono nelle batterie davanti
feriti.
i
caddero
ufficiali.
pezzi di grosso calibro e 55 mortai.
morti e 2,300
maresciallo
perdila dei francesi ascese a 2,000
senza calcolare
circa, fra cui 5 generali alleati
la
campagna,
in potere dei vincitori.
Gli
cui
Orléans,
La
alla
cittadella
loro perdita
fu
di
118
950
— Osservazioni,
ban
—
Il
122
risultalo dell' assedio, diè ragione
e torto a
La Feuillade. Colpa
uomo
nella
celebre
— dì Luigi
che trascurò
Vau-
a i
consi-
dar
retta
ad un inetto presuntuoso. Ma Vauban non era più nel suo
libro;
gli di
intrighi di corte
È ammirabile delle truppe, e
I'
È questa una i
fatto
questo assedio,
e
neir arte,
diminuire la
la
per
grazia reale.
perduranza
e
le
valore
magnifica pagina della storia d'Italia. si
vede già V inabilità dei generali francesi
movimenti
masse. La disparità
delle
di pareri,
certezza nella deliberazione, e la decisione di aspellare
entro
il
abnegazione dei popolo.
Nella battaglia, a dirigere
avevano
gli
in
scienza
linee sebbene
i
il
V
in-
nemico
francesi avessero forze superiori, svelano
nei loro generali una timidità proveniente dal sentimento della
propria pochezza.
E questo
è
il
carattere della maggior parte dei
capitani di Francia nella guerra della successione spagnuola.
CAPO
Vili.
ARTE MILITARE DOPO LUIGI XIV FIMI ALLA RIVOLUZIONE FRANCESE IL
MARESCIALLO DI SASSONIA
-
FEDERICO
DI PRUSSIA
II
Sunto Storico Solto tro
1'
il
regno
XV,
di Luigi
la
imperatore Carlo VI per
Francia elezione
1'
si
trovò
in
guerra con-
regno
del
Polonia.
di
Luigi sosteneva suo suocero Stanislao; Carlo sosteneva l'elettore di
Sassonia suo nipote. Stanislao era stalo costretto ad abban-
donare
la
Luigi
ga.
corona che
gli
era stata decretata
fece gloriosamente in Italia dalla Francia la
Savoja contro V Austria.
cesi,
Re Carlo Emanuele
l'esercito. Si nel
1734 e
occupò
il
di
Il
stria; trattavasi
fu la il
Milanese,
guerra per
unita
la
colla
alla fu-
guerra
si
diè gran
si
Spagna e i
fran-
tutto
Parma
battaglia a
comandali da Coigny. La guerra,
la
fini
colla
pace
di
di
Casa
successione
Vienna. d'
Au-
contrasto dell' impero fra Maria Teresa e l'Elet-
tore di Baviera che voleva
la
corona imperiale sotto
Carlo VII. La Francia sosteneva quest' ultimo; vittorie, perdette
e
vecchio Villars conduceva
cominciata nel 1733, durò due anni, e vi
darsi
a
Savoja comandava in capo a
fu vinta dai francesi
Nel 1740
e
questo affronto,
vendicarsi di
volle
e,
il
nome
di
dopo parecchie
grossa battaglia a DeUingen nel 1742.
—
avanzarono pretese contro l'Austria;
Altri
gna,
la
—
124
ma
Sardegna;
un nemico, che
Sassonia,
la
Spa-
la
rese assai formidabile,
si
sorse improvvisamente a recarle fortissimi danni, presagi di mag-
Germania
Casa
alla
che toccarono
estremi,
giori, forse degli
di
ma uomo
colissimo stato,
possono toccare
e
in
Asburgo. Federico lidi Prussia, re su picdi
gran mente, e capo di esercito ben
domandata da'suoi
ordinato, chiese
l'
predecessori; e
mentre domandava, occupava quella provincia
investitura della Slesia già
nel dicembre
del
a Mollwitz, e
conchiudeva pace nel 1742 aggiungendo
a'
l'anno appresso
1740, disfaceva
suoi dominj, e profittando del riposo
austriaci
gli
per attendere
la
Slesia
pro-
alla
sperità del suo stato.
Ma slavano
sul cuore a
Maria Teresa
cessioni
le
fatte a Fe-
uopo fece
derico e preparavasi alleati per ritorgliele. A
tal
ghe concessioni
Polonia,
alla
campo
colla
l'Olanda; per cui Federico
nia, l'Inghilterra e
e tornò in
Sardegna; alleanza
si
la
lar-
Sasso-
unì a Francia
col pretesto di sostenere le ragioni di Carlo VII
imperatore. I
francesi, che avevano già perduto
tingen nel la
7 12, invasero
1
i
grossa battaglia a Det-
Paesi bassi austriaci
nel
1744 sotto
condotta del Maresciallo di Sassonia; vinsero tre grandi bat-
taglie; a Fontenoi, nel 1745, contro gl'inglesi leati degli austriaci;
e gli olandesi
al-
a Rocoux, nel 1746, contro austriaci, inglesi,
olandesi, ed altri collegati; ed
a Lawfeld, nel
1747 contro
i
fe-
derali medesimi.
Intanto Federico di Prussia aveva invaso
impadronito
di
la
Boemia ed erasi
Praga. Trovatosi in gravi pericoli nel corso degli
avvenimenti, riportò poi segnalate vittorie sugli austriaci e sui sassoni, prima a
Hohen-Friedberg
nella
Slesia,
indi a Vesseldorf, in cui le sue truppe erano
cipe di Dessau. Tutte
Dresda, e
invadere
il
i
1745. Allora
francesi,
che continuavano
Piemonte, alleato
valiere di Bellisle
si
convenne
dal prinla
pace a
rimase definitivamente a Federico.
la Slesia
Nel 1747,
nel
poscia a Sorh,
comandate
li
coli'
la
guerra,
volevano
Austria, pel Monginevra.
conduceva. Addi 19 luglio
i
Il
Ca-
francesi assali-
— rono
piemontesi, trincerati
i
da Bricherasco. La
più
piemontesi vinsero;
e capitanati
dell' Assietta
al colle
fazione fu delle
belle
delle più calde
e
francesi
si
ritrassero oltre
La guerra continuò, ma languì d'allora
in
poi. Tutti
della guerra. Alpi.
—
125
I
stanchi; e nel 1748 Gli
si
concluse
i
pace
la
undici anni che trascorsero dopo
erano
Aquisgrana.
di
pace di Dresda, ven-
la
nero da Federico impiegati a migliorare V esercito e tutta V amministrazione, ed
Ma
1'
Federico,
di
nelle
comporre parecchi
a
lavori.
esercito prussiano che disturbava i
a
sacrifizj
due guerre della
betta imperatrice
cui
1'
Slesia,
risentimenti femminei
i
di Russia, di
sonno degli emuli
il
Austria aveva dovuto sottostare di
Elisa-
Maria Teresa imperatrice di Ger-
mania, della Pompadour dominatrice nel governo di Francia, in
ma
causa dei motteggi non troppo pudibondi,
lui,
spesso giusti, lan-
da Federico contro di esse, decisero ad una lega contro di
ciati
primeggiavano Austria, Francia
nella quale
piò così
la
guerra dei
selle anni,
sissime vittorie, toccò dolorose alto la fortuna delle sue
austriaci sciallo
a
Lowositz
Daun;
e a
sue
e le
in
Russia. Scop-
e
cui Federico riportò lumino-
sconfìtte,
rimise alla
e
fine
in
armi e della sua potenza. Sconfisse
gli
Praga; truppe
fu
battuto
subirono
a
Kollin
dal
sventure
altre
quelle della Francia, della Russia e della Svezia.
Marecontro
Sembrava com-
piutamente circondato dalla rete: Berlino stessa era stata presa e posta a ruba dai croati. Tale era la situazione da cui Federico si
sciolse,
con gloria abbagliante,
brevissimo tempo.
in
Marciò contro Sonbise maresciallo del 1757
gli eserciti
due contro uno;
ma
tattica di Federico,
s'
incontrarono
non disciplinali ed
il
valore ben
di Francia.
Rossbach;
a
e
Il i
5
novembre
francesi erano
con un generale inetto;
diretto
delle
la
truppe prus-
siane, ottennero piena vittoria. S' di
incontrò a Lissa vicino
Lorena ch'era
alla
30,000 uomini. Non «
a
Breslavia
il
5 dicembre con Carlo
testa di 80,000 imperiali,
mai
il
mentr'egh aveva
genio di Federico fu tanto cospicuo.
Questa battaglia, disse Napoleone, fu un capo d'opera; non
— mai
—
126
genio del generale fu tanto insigne.
il
»
La
vittoria fu piena
pei prussiani.
Poco dopo,
1758, Federico marciò
nel
loro battaglia a Zorndorf, e
La fama del
Ma pareva
re riempì tutto
decretato che
contro
diede
russi,
i
immensa
disfece con
li
strage.
mondo.
il
tempra
la
codest' anima
di
fosse provata dal rapido succedersi dei due
estremi
forte
fortuna.
di
Finita appena questa serie di trionfi, ne venne una di disastri.
Sorpreso nell'ottobre del 1758 d' imperiali,
doppio del
Daun, salvò,
colla sua
struzione:
ma
suo,
comandato dal
e
prontezza
potè
nulla
Hochkirch da un esercito
a
spirito,
di
salvarle
dalla
feld- maresciallo
truppe dalla
le
disfatta.
di-
Pochi giorni
dopo T esercito prussiano era formidabile quanto prima
della
battaglia.
Era
finito
terzo anno del terribile seltenio e cominciava
il
il
quarto. russi, congiunti agli austriaci, si trincerarono a Kunersdorf.
I
Ivi
il
12 agosto del 1759
si
combattè una grande battaglia, per
l'assalto delle posizioni dato egli
stesso tre volte
i
due cavalli rimasero
carica;
uccisi sotto di lui; gli ufficiali del suo slato
vano intorno; fu inutile:
la
il
Federico condusse
prussiani.
dai
soldati alla
maggiore
cade-
gli
suo abito era perforato da parecchie palle: tutto
sua fanteria venne respinta con orrenda strage, e
poco mancò eh' Quel 4° anno
Fink fu sconfitto
medesimo cadesse
egli
in
mano
chiuse male per Federico:
si
dal feld-maresciallo
Daun
a
dei nemici. il
suo generale
Maxen; un
altro
fu vinto a Meissen.
Unica circostanza consolante
Ferdinando
di
Brunswick,
alla
si
era che un po' prima
il
duca
lesta di alleati inglesi, prussiani,
assiani e brunswickesi, era stato più fortunato del suo maestro; e
con una serie
contro
i
di fatti
francesi e
i
illustri, fra
sassoni era
il
cui
la
battaglia
più glorioso,
di
Minden
aveva allonta-
nato ogni timore dal lato di Francia.
La prima parte
della
campagna
del 17G0 riuscì sfavorevole a
Federico; Berlino venne di nuovo occupata dal nemico;
ma
alla
—
nuovo
fine la vittoria sorrise di
una grande battaglia contro a
il
5°
anno
e gli eventi
Combattè con vario pagna del 1761; stroso per
la
il
di
vinse
comandati da Laudon;
orribile strage, trionfò su
Daun.
rimanevano sospesi.
ma
esito,
con gloria costante, nella camessa fu
risultato di
il
disa-
nemico non vinse alcuna grande batta-
11
malgrado
sue armi. A Liegnitz
alle
complesso però
Prussia.
glia; tuttavia,
caccia,
in
-
austriaci
gli
Torgau, dopo una giornata
Finì
la
127
salti disperati
i
del tigre a cui
si
dava
circolo degl'inseguitori rinserra vasi fortemente
in-
torno ad esso.
Ma un avvenimento la
di
grande importanza mutò ad un tratto
faccia delle cose.
Moriva l'imperatrice Elisabetta
Russia; e
di
sore Pietro HI, entusiasta di Federico
di lei succes-
il
li, si ritirò
dalla lega con-
tro la Prussia.
Federico, nel 1762, riparò alle perdile dell' anno antecedente.
Riconquistò prese
la Slesia,
la fortezza
agli eserciti di
di
sconfisse
Daun
Schweidnilz, e
a
al
Rurkersdorf, dell'
finire
cinse e
ri-
anno presentò
Maria Teresa una forza tanto formidabile quanto
prima dei grandi rovesci del 1759.
Ma
la
lega contro Federico
sola in faccia al potente tivo dell'imperatrice e
si
V
era sciolta.
nemico; e
finalmente cedè;
regina
Austria restava
lo spirito altiero
e
essa
vendica-
chiese
la
pace, che nel 1763 fu segnata a Hubertsburg, e che pose fine a quella guerra che per sette anni desolò la Germania.
Grandi avvenimenti
non
politici
si
contano
della Polonia tra la Prussia,
Grandi guerre non cedette
all'
contro
in 1'
in
Europa
Austria e la Russia.
I'
fecero; solo sotto Luigi XVI, che
avo suo Luigi XV, alcune migliaia
vennero mandati Stati Uniti
si
più
V iniqua partizione
fino alla rivoluzione francese; se si eccellila
America
per ajularvi
la
di
suc-
soldati francesi
rivoluzione
degli
Inghilterra.
Prima di terminare questo paragrafo, diremo che nella prima metà del secolo XVIII, due splendidi astri brillarono nel settentrione; Carlo XII re di Svezia, Pietro
il
Grande czar
delle Russie.
— Contro Carlo XII
si
—
128
collegarono Federico di Danimarca, Augu-
sto di Polonia, Pietro di Russia.
Carlo guerreggiò contro
Re
il
di
Danimarca e
vinse.
Marciò con 9000 uomini contro 60,000 russi che assediavano
Narva
e
battè completamente.
li
Indi assalì Augusto e vinse alla Duna.
Poi
asilo fra
Grande
il
costretto a
e
fu
un
turchi.
i
Forzato ad uscire dalla Turchia,
pose a rislaurare
si
sorte; aveva già occupalo parte della
Norvegia;
Frederikshal doveva renderlo signore di tutto
una
ma
cercare
diresse su Mosca alla testa di 43,000 uomini,
si
battuto a Pultava da Pietro
venne
palla
Pietro
il
a troncare
e
corso dell' avventurosa sua
il
Grande guerreggiò contro
sua di
quando
paese,
il
la
presa
la
vita.
Svezia, contro la Tur-
la
chia, contro la Persia, con varia fortuna.
§. 2.°
L' ordinamento.
— Le
In Francia.
mezzo
truppe di linea,
continuavano
si
a
reclutare
arruolamento volontario,
o,
racolage di cui
abbiamo
traeva
da alcuni
spedienli da noi esposti nel capitolo antecedente
col
e
dell'
altri
cenno. Si
fatto
per
dir
profìtto
ancora
assoldavano reggimenti stranieri.
si
Ma dove lizie
che
si
cercò di meglio porre assestamento, fu nelle mi-
si
vollero rendere regolari e permanenti. Già Luigi
aveva ordinato leve eventuali, e ne ottenne alcune uomini.
Ma
sciolti al
di
meglio del
i
reggimenti
provinciali
cessare del bisogno,
nuovo sentire; quindi
rifalli
licenziati
dopo
mati nella guerra della successione Sotto Luigi
XV
vere ne regolavano
invece la
si
formati
quando
vollero
di
la
con il
XIV
mìgliaja di
essi
bisogno
vennero si
fece
pace Ryswick, richia-
Spagna.
permanenti. Ordinanze
costituzione; esse vietavano
1'
se-
arruolamento
volontario; fissavano a quattro anni la durata del servizio; face-
vano pesare
la
in via sussidiaria sui maritati
procedere col mezzo della sorte per
ma
vidui;
;
si
ai
prescrivevano di
designazione degli
la
tollerava la surrogazione, e
si
daf sedici
ammogliati
leva sugli uomini non
quarant' anni, e
vedevano
portarsi in vendila sui pubblici mercati alla foggia
indi-
uomini
gli
della
tratta
dei negri.
nerne un sussidio per citate
tempo
iti
?
che suggerì
L' idea
di
istituzione delle milizie,
I
truppe
le
marciare
alle
ai lavori
ma che
sortissero dalle provincie;
bisogno, di
linea; laonde venivano eser-
pace nel maneggio delle armi in misura però
da non recare troppo danno
l'
di
era di otte-
si
rurali, e senza
che
i
militi
fossero in grado, nel caso di
frontiere
per aumentare
forza del-
la
esercito.
organamento
L'
da quello del regno
delle truppe di linea di
non s'allontanava tanto
XIV da doverne tener qui lungo
Luigi
scorso; accenneremo soltanto che nell'occasione pressero alcuni reggimenti,
si
riunirono
granatieri in un corpo speciale che prese
loro
le il
cui
in
compagnie
nome
di
granatieri
di
di Francia; e che continuò la sua esistenza traendo
compagnie
di-
sop-
si
uomini dalle
dei granatieri che si trovavano nei reggimenti
man-
tenuti.
Anche giunto al
di
le
milizie
reali.
ebbero
loro
i
Vennero raccolti
granatieri,
in
numero di 13; furono soppressi Una nuova istituzione fu quella
denotali
coli'
ag-
reggimenti che ascesero fino all'
apoca della rivoluzione.
della fanteria leggiera, o, per
meglio dire, dei corpi franchi. Erano corpi irregolari che porta-
vano
nome
il
di
coloro che
La casa militare del XIV,
li
comandavano.
re continuò ad essere
Nel 1775, poco dopo che Luigi
mo
la
fanteria francese organala
menti tedeschi, 2 irlandesi, 3 zeri, e 74
Dodici
\
come
sotto Luigi
ma meno numerosa.
ol.
il.
XVI montò nel
sul trono, trovia-
modo seguente:
italiani, dei quali
8
reggi-
2 còrsi, 11
sviz-
francesi. di
questi reggimenti aveano 4 battaglioni,
Stur. dell' Art. Milit. 17.
gli
altri
2.
—
130
—
Ogni battaglione aveva 9 compagnie, ciascuna di una cinquantina
La forza
d'
di cui
una
di granatieri;
uomini. oltre 100,000 sol-
totale, della fanteria era allora* di
dati.
Esisteva inoltre nelle Provincie, e pronle
mo
una milizia
ordine,
no 11 reggimenti
granatieri
di
a
marciare
e
reali,
pri-
al
che formava-
inscritta di 44,310 uomini,
48 reggimenti provinciali
di fucilieri.
Più tardi,
ministro Saint-Germain lasciò
il
fanteria costi-
la
come segue:
tuita
106 reggimenti
di
del re che ne avea
2 battaglioni, ad eccezione del reggimento
4.
battaglione era composto di 4 compagnie, di 116
Il
ad una compagnia
oltre
di granatieri
ed una
uomini; per
di .cacciatori
ogni reggimento. svizzeri
soli
I
non subirono mutamento alcuno,
virtù della
in
loro capitolazione.
reggimenti provinciali vennero soppressi, e
I
tuite su
nuove
le milizie
costi-
una forzi disponibile
basi. Esse presentavano
di
74,000 uomini. Nel principio del regno
di Luigi
schierava su quattro righe, aperte.
ma
XV,
fanteria
la
Ben presto un progresso immenso
Y adozione
del passo in cadenza ed
ciare e di
manovrare
in poi,
formazione
a righe serrale,
glio
si
mar-
di
riga
nella
e
fila.
una
che occupava pochissimo terreno.
sottile
adattava
il
fuoco a volontà
carattere
al
nazionale per
come la
quello che
libertà
di
me-
agire
lascia al fantaccino.
V
organamento
lattico
subì gravi mutamenti.
ma
permise
imperocché ciascun uomo
l'ordinanza della fanteria diventò realmente
Più tardi s'introdusse
che
si
fallo nella tattica, col-
incastrato,
occupare venne ad uno spazio minimo nella D'allora
francese
P ordinanza era tuttora a righe
Il
ed amministrativo della cavalleria non petto o
mezza corazza era Y unica ar-
difensiva. Si persisteva a farle continuare Y uso
dei
fuochi.
In seguito, la formazione su' tre ranghi, venne ad esempio prussiano, ridotta a due.
— Nel 1775
vi
—
151
erano:
30 reggimenti di cavalleria; ogni reggimento aveva tre squadroni; ogni squadrone quattro compagnie di 36 uomini ciascuna:
reggimento
I
di carabinieri,
composto
droni ciascuna; ogni squadrone aveva
3
di 5 brigate, di
2 squa-
compagnie
52
di
uo-
mini:
4 reggimenti di ussari di 4 squadroni ciascuno;
lo
squadrone
era di 2 compagnie di 40 uomini:
17 reggimenti di dragoni, organati come
propriamente detta,
valleria
ma
di forza
i
reggimenti di
Oltre alla fanteria e cavalleria accennate, eranvi corpi
designati col
nome
di legione.
Ascendevano
una
di
Le compagnie
granatieri.
avevano 29 uomini;
natieri
Ogni legione aveva
a
piedi di
a cavallo e quelle
altre, i7,
guisa
tal
iti
le
misti,
a sette; ciascuna le-
gione era composta di 8 compagnie a cavallo e di 9 cui
ca-
minore.
compresi
i
gra-
di
sotto-ufficiali.
combattenti di cui 232 a
397
cavallo.
A queste
convien aggiungere:
cifre
7000 uomini
di fanteria
di
corpi
privilegiati, ossia
guardie
francesi, guardie svizzere, cento svizzeri ecc.
3400 uomini
di
cavalleria della Gasa del re, ed
die del corpo, gendarmi, cavalleggeri, moschettieri,
erano
guar-
granatieri a
cavallo, e piccola gendarmeria.
conte di Saint-Germain lasciò
II
la cavalleria
ordinata
in
que-
sta guisa:
23 reggimenti e
24
di cavalleria
dragoni, tutti della
di
mazione; 5 squadroni degli Il
uomini era
100 uomini per
di
a piedi
propriamente detta,
medesima forza
e
della
4
di ussari,
stessa
reggimento. Un
for-
sesto
:
corpo dei carabinieri,
di
8 squadroni, di
145
uomini
cia-
scuno.
Le
legioni erano state soppresse; del totale della loro caval-
leria si
erano formati 24 squadroni di cacciatori, che furono ag-
giunti ai
24 reggimenti
di
dragoni.
I
fanti
vennero
ripartiti
nei
reggimenti di fanteria, in ragione di una compagnia per reggi-
— mento,
nome
affine di
formare
la
132
—
nuova compagnia
scelta designata col
di cacciatori.
Saint-Gerniain portò riforme
restava di essi se non che
ai
corpi
erano
di Luneville. Gli altri corpi della casa del re
Sotto Luigi XV,
il
di
Corpo reale
stati
licen-
a piccolissimi quadri.
corpo
d' artiglieria e
nero riuniti in un solo verso
nome
guardie sviz-
le
gendarmeria o gendarmeria
zere, le guardie del corpo, la piccola
ziati totalmente, o ridotti
non
e più
privilegiati;
guardie francesi,
le
quello del genio ven-
fine del 1755, e
la
dell' artiglieria e
del
diede
si
gli
Ascendeva
genio.
il
ad
oltre 6,000 uomini.
Ma non
ottenendosi
sperati risultamenti,
gli
due corpi ven-
i
nero nuovamente divisi nel 1758.
V
venne ordinata prima
artiglieria
in brigate, poscia
reg-
in
gimenti. Il
genio
si
compose
di Direttori della fortificazione e di Inge-
gneri.
Sotto Saint-Germain
ascendeva
E
alla cifra di
il
personale
del
dell' artiglieria e
genio
12,000 uomini.
com-
tutto insieme, l'esercito intiero in quest'ultima epoca
ponevasi di una forza di 242,000 uomini. Nei privilegi di gerarchia troviamo che generale conferiva
all'
Nel 1751, venne istituita
la
educazione gratuita dei
figli
fanciulli
XV
grado
di
Regia Scuola Militare, dei nobili.
da 8 a 13 anni, e ne uscivano
Sotto Luigi
il
ufficiale
la nobiltà ereditaria.
s' istituì
la
Vi
erano
destinata
ammessi
i
ufficiali.
compagnia
dei cadetti pei giovani
gentiluomini di povera fortuna. L' influenza degli amministratori militari era, a quanto
aumentata, perchè
i
commissarj
di
guerra avevano
trovarsi in battaglia alla sinistra del
comandante
il
Riguardo
all'
l'
di
della truppa da
loro amministrala. Le loro riviste divennero regolari; sario ne passava una ogni mese,
pare,
diritto
il
commis-
intendente una ogni due mesi.
amministrazione troviamo che
pane venne assunta dal governo mentre
la
fornitura
del
fino allora veniva affidata
— una compagnia
ad
—
munizionieri.
di
ed ambulanti,
fissi
135
ospedali
fecero
Si
militari
adottarono carri speciali pei soldati
si
feriti
pericolosamente, e venivano mandati alle acque minerali que' mi-
che ne avevano maggior bisogno.
litari
Rispetto
materiale
al
che
stabilito
XV
diremo avere Luigi
d' artiglieria
calibri di 4, di 8, di 12, di 16, e
i
24 fossero
di
esclusivamente adoperati neh' esercito; notando che quelli da 16 e
da 24 fossero principalmente per genio seguì fedelmente
Il
raontaigne, che
Non delle
modi
i
suoi tracciati di fortificazione,
i
mili-
ma non
della difesa nè quelli dell' attacco.
è cosa priva
caserme
come ingegnere
succedette in Francia
gli
tare rinomato, migliorò
modificò nè
assedj e per le battaglie.
gli
principj di Vauban. Luigi di Cor-
i
d' interesse lo
regno
risale al
accennare che
la
costruzione
Luigi XV. Prima d' allora
di
V
al-
loggio delle genti di guerra stava a carico degli abitanti, locchè costituiva per questi un
grosso peso che gravitava
mente
sempre ammucchiati
sui
sane. Nel 1724 il
quasi
soldati
re tollerò nelle città, ed a
il
casermamento
luogo
in
T abitante. Allora parecchie struirono Il
edifizj
carattere principale
il
lusso,
1'
I
presso
frontiera, co-
che
vi
in
queir epoca,
erano
si
formavano
patimenti
i
è
il
introdotti;
il
si
principali. Gli uf-
truppe;
quindi
coman-
i
colle
gran signori, erano giovani, dissipati,
ogni ufficiale
cercava adularli, e
tutto
an-
alla strapeggio.
Per rimediare meglio che
campo siani; nel
di
loro posto, e poca armonia nel
al
colonelli, quasi tutti
e senza esperienza;
dava
eserciti
vizj
indisciplina, ne
aveano poca assiduità do.
degli di
non volevano dividere
ficiali
individuale
specialmente
a loro spese per ricevere le truppe.
gran numero di abusi e giuoco,
città,
ugual-
scelta dei municipj,
alloggiamento
dell'
poi
camere poco
in
fatto
ma
a
siffatti
di stabilire
nel
inconvenienti, non
campi
si
trovò nulla di
d* esercizio alla foggia del celebre
1698 da Luigi XIV,
questo provvedimento
e
spesso imitato dai prus-
divenne illusorio.
1727 sulla Sarre, sulla Mosella,
e
sulla
Mosa,
I
campi
fatti
non furono
— campi
se non che
—
134
piacere, ove
di
sfoggiava
si
lusso ed in
in
ispese.
maresciallo di Sassonia arrecò molli miglioramenti
Il
cito francese, moltissimi
essendo
ne suggerì che furono
nell' eser-
poscia attuati,
abile generale ed abilissimo scrittore.
egli
Una grande innovazione, come dicemmo,
fu
passo in ca-
il
denza ed incastrato. Predicò per l'introduzione ed na; consigliò
di
glione,
alla
influì
nunciare lora e
al
ridurre
della discipli-
suddivisioni del batta-
e
dispendioso che
dava
si
ri-
al-
soldato per adottarne un altro più economico, più militare,
meno molesto;
sano
consigliò Y uso,
ad
togliere
a
colonnello per sostituirvi
e
quello
delle
comodo,
migloramenti
XV
Luigi
creò
1'
di
reggimenti
alcuni
tagliare
il
nome
i
del
provincie oppure un nu-
speciale; fece adottarne negli esercizj
e tutti questi
gli
mantenimento delle
creazione delle truppe leggere, propose di
vestimento incomodo
al
capelli; contribuì
mero
il
numero
il
sistema prussiano;
il
effettuarono a poco a poco.
si
ordine del merito militare, per ricompensare
che servivano
ufficiali stranieri
in
Francia e professavano
la
religione protestante. Pei cattolici vi era V ordine di S. Luigi.
Se
Francia aveva perduto
la
però
migliorata
venuto
sua superiorità militare, venne
dai privilegi;
tolse abusi
supposti che cresceano
capitani
di
qualunque arma
1'
la
i
e solo
poterono
allora
capitani proprietarj
Invece
di raccogliere,
di guerra,
dispose
i
per
tal
come il
gli
Choiseul,
ostacoli oppo-
non
la
forza;
la
introdursi
che
si
in
e
levò
la
assicurò creando
tenuta delle casse mii
nuovi movimenti, a
soleva, reggimenti nuovi
modo che
fu
istruzione dei
quelli
amministrazione, e come dì-
opponevano per non logorar
quadri
mento senza sconcio;
modo V
si
spesa
compagnie,
ceasi la proprietà delle loro
litari,
di
che pareano incurabili, come
quartiermastri; regolò la conlabilità e
cui
duca
Il
ministero della guerra, introdusse molti miglioramenti
dei soldati ai
la
amministrazione.
interna regola dei corpi, cercando vincere
nell' sti
al
sua
la
i
cavalli.
in
caso
potessero ricevere au-
conservalo da poi, agevolando coscritti,
ai
quali
sono guide e
istruttori
veterani cui
i
si
trovavano
ma
pensioni non solo di grazia,
dopo onorevoli I
allato.
Fece
pure
fissar
diritto, a chi si fosse ritirato
di
servigi.
ministri
successivi
andarono tentone, senza
guerra
della
migliorare un esercito, disordinato quanto dispendioso. Però maresciallo di Muy,
ordine
ma
precedenti ordinanze dei re;
le
campo per averne
marescialli di
di
altre riforme gli furono attraversate dalla
L' artiglieria
s'
ne fece
beauval, che
secondo
migliorata
era
gli
av-
morte.
sistema
il
primo esperimento a
il
il
maresciallo di Sassonia, per dar
ministero, fè raccogliere
al
formò un comitato visi;
allievo del
di
Strasburgo
Gri-
nel
1754, e che fu addottato da tutta Europa, e conservalo con pochi
cangiamenti. Secondo esso pesanti il
della
metà;
i
cannoni
ridussero più corti e
si
men
varj calibri erano di 12, di 8, di, 4, di 1,
i
qual ultimo fu poi abolito. Erano montati sopra carretti solidi e
leggieri,
da poter seguire
a cui attaccare
due
file
poter ritirarsi dinanzi
la
marcia delle truppe; con un timone
di cavalli, e
al
con una corda (prolunga) per
nemico senza interrompere
fuoco. Can-
il
noni, carri, fucine, equipaggi di ponte, tutto era calcolalo per la
maggior speditezza, II
gi
la
più lunga durata,
il
XV, aveva buone idee,
Imbevuto
delle
ripuguano
ai
ma
migliore effetto.
amministrò sotto Lui-
ministro conte Saint-Germain, che
pretendeva applicarle
massime tedesche, voleva
costumi francesi, come era
o colla sciabola piatta; col che sovvertì
a
precipizio.
effettuarle sin il
la
castigo
col
dove più bastone
disciplina; molti gio-
vani benestanti, che prendevano ingaggio per libera volontà, scostaronsi dalle bandiere, disonorate dal
bastone che consideravasi e
quanto
meno di il
si
al
volesse dimostrare che
soldato che
brutale
considera
si
le prigioni.
le
trattamento
del
umiliante,
per
come
punizioni brevi nuociono assai
Soprattutto sentiva
la
necessità
un Consiglio di guerra; e di fatto fu stabilito nel 1787, sotto ministro Brienne, per migliorare V esercito e alleviare le fi-
nanze;
ma
potea
farsi
quando
già
la
rivoluzione
decretò buoni provvedimenti malgrado
ruggiva? Pure
l'opposizione dei corti-
— ordinò il
m—
la legislazione militare, e
regolò
avanzamenti secondo
gli
merito e V anzianità.
Sotto il ministro Ségur, per correggere un abuso si venne a uno peggio. Dapprima per entrare sottotenente doveasi, col te-
stimonio di quattro notabili
provare d' essere di famiglia
vicini,
onesta e comoda, che vivesse nobilmente. Facile diveniva
bornare
tali
testimoni; per cui Ségur propose
informazioni agi' intendenti
come
fra
semplice
Il
il
il
ma
Consiglio di guerra volle prove
il
forma davanti a genealogisti. Imitazione prus-
di nobiltà fatte in
siana
;
su-
il
cercare invece
di
bastone, e che soldato
come
quello toglieva V eguaglianza
commilitoni di diverso grado.
a gli altri
terzo stato lagnavasi poi di vedersi escluso da gradi a cui
tempo poteva arrivare che
si
colle ricchezze.
I
uno stato che
esigessero prove di nobiltà per entrar in
dapprima
offriva
più onorevole
il
modo
di diventar nobile.
L' esercito pertanto non usciva più dal popolo
V avanzamento
timililare presentava
comune
ed affettuoso tra questi e
gressiva;
insomma non
In Prussia.
—
Il
;
degli uffìziali.
soldati;
i
un
pensatori trovavano strano
carattere an-
Nulla
più di
non più scala pro-
più esercito nazionale.
reclutamento facevasi tra nazionali e stra-
nieri.
La Prussia
era divisa in distretti; ad
segnalo un reggimento; ogni anno, un
mento andava ceva si
la
prendevano
questo reggi-
nel distretto, e d' accordo coli' autorità civile
lista di coloro
esenti soltanto
ogni distretto era as-
ufficiale di
gli
che cadevano sotto
uomini che
si
fa-
leva; poi, a scelta,
giudicavano migliori. N' erano
orfani unici, ed
gli
la
i
figli
unici
di
padre
assai
vecchio.
arruolavano mediante convenzioni particolari
Gli stranieri si
con essi; talvolta in ogni
trariamente oltre
Non
si
assoldavano a
modo, venuti il
era questo
dovere.
E
certamente
del gran Federico, ed
vita, tal' altra
sotto le bandiere, vi
egli
lo
si
a
tempo; ma,
rattenevano arbi-
ciò era causa di diserzioni. il
miglior elemento deir esercito
riconosceva. Diceva però di non
—
137
—
poterne fare a meno, perchè molti e potenti erano
aveva a combattere, ed insufficiente sarebbe stalo
combattenti che glielmo e
III
nemici che
i
numero
il
di
paese poteva fornire. Più tardi Federico Gu-
il
elemento
escluse totalmente dalle sue schiere siffato
formò un vero esercito nazionale. Nella cavalleria però
figli
i
corazzieri ed
dragoni doveano essere
Toccava loro
proprietarj.
di agricoltori
i
cavallo e se lo conducevano a casa
provvedersi del
il
quando partivano
in
congedo
limitato. Pochissimi erano gli stranieri che trovavansi in questa
specie di cavalleria. Gli
erano
usseri
non comportava che
V artiglieria
dell' esercito,
vegliare
loro
servizio
annoverassero stranieri.
composta quasi interamente
era
come pure
in
di
nazionali.
quella del ge-
erano tenuti in poco conto.
Re Federico conservava
in servizio
bile ufficiali e soldati. Gli ufficiali
mal
nulla ed erano
V esercito
più lungamente possi-
le funzioni,
il
servi-
non otteneano
visti.
Federico
di
il
che abbandonavano
quando poteano ancora adempirne
zio,
il
fedeli;
di
incaricati
stessi,
tra le loro file s'
Quelli che servivano in tale arma, nio,
uomini più sicuri e
gli
loro
a
ed alla sicurezza
diserzione
alla
fra
scelli
quasi sempre abbandonati
nella
II
prima guerra
di
Slesia
com-
poneasi di 70,000 uomini; fu successivamente portalo a 80, 100 e 120 mila. Nella
guerra dei
Prendendolo ad esaminare
7
anni contava 200 mila soldati.
quest'epoca
a
simo, vediamo eh' esso constava di
reggimenti pure di
linea detti
di
in cui trovavasi al
mas-
55 reggimenti di linea, 12
guarnigione,
4 reggimenti di
fanteria leggera, alcuni battaglioni franchi composti in gran parte di
prigionieri e disertori, 13 reggimenti
della
Guardia
tigli ria
),
12
di
di
corazzieri (di cui 1
dragoni, 10 di usseri, 4 reggimenti d' ar-
ed uu corpo del genio.
Eccettuati due reggimenti di fanteria di linea
guardia della stessa arma, tutti gli altri
Vol,
II.
i
quali avevano
ne contavano due.
Stor. dell'Art. Milit. 18.
e
quello
della
un solo battaglione,
Ciascun battaglione,
cui forza variava dai 700 ai 1000 uo-
la
compagnie,
mini, aveva sei
di
una
cui
granatieri, la quale
di
però non prendeva posto colle altre nel battaglione; ma, unita
ad
compagnie
altre
granatieri, formava
di
con esse battaglioni
separati.
Sebbene Federico non approvasse pure non
tivi,
tale sistema per molti
mo-
fece nessuna innovazione, volendo avere all'uopo
vi
corpi scelti su cui poter contare interamente. L' ordinanza era su tre righe;
stando
in serratile,
Quando
compagnia
la
ma
ed
gli ufficiali
davano luogo ad una specie di granatieri
era
solt' ufficiali,
i
quarta riga.
di
distaccata,
glione veniva diviso in due ali; ciascun' ala
due
in
batta-
il
divisioni,
e
ciascuna divisione in due peloUoni. Allorché invece
caso
il
suddetta compagnia
compagnia formava una
glione, ciascuna tal
la
battaglione constava
mentre nel primo caso
di
6
lindrica in ferro.
È
dimodoché
divisione,
divisioni
batta-
nel
12
e
in
pelottoni,
di sole 4 divisioni e 8 di pelottoni.
fante prussiano era armato d' un
Il
trovavasi
fucile
a notarsi tale circostanza
con bacchetta
perchè per
ci-
lo ad-
dietro faceasi uso di bacchette di legno. Detto fucile alla culatta
canna aveva un focone conico
della
metteva
due
tali 5
alla
forma
di
imbuto che per-
Amen-
circostanze facevano economizzare due tempi nella carica
arma, quello cioè
dell
in
polvere di passare dalla canna nel bacinetto.
dell'
innescatura ossia di mettere
la
polvere
nel bacinetto e quello di voltare la bacchetta. 11
fucile
Per che
in
andava pure munito
di baionetta.
assicurare l'esecuzione dei
tempo
di
fuochi contro
nemico an-
il
pioggia o di nebbia, ogni soldato aveva un cuo-
pri-batteria di cuojo con cui
inviluppava
la
batteria
della
sua
arma. Oltre a ciò, sinistra
il
fante prussiano portava nella
una specie
di
guanto per
potere
palma
tenere
quand' era molto riscaldata dalla rapidità del
della
V arma
mano anche
Altri
asseri-
canna inviluppata da un pezzo
di pelle
scono che fosse invece
la
ove era sostenuta dalla
mano
sinistra.
tiro.
—
—
139
La fanteria prussiana tirava
a
fino
per ogni mi-
colpi
sei
nuto. fantaccino vestiva abiti adattati alla persona, e da
Il
somma
geva una
Ai soldati
della
2'
1
3 a riga
della
e
e
soli 3, e
seri
due
si
era
utensili pei lavori di
dragoni aveano
eccettui un reggimento di
altri
constavano
di
che ne aveano
nerale Seydlitz, Federico
due
squadroni
5
che ne avea
dragoni
10
ciascheduno. Quelli d'us-
ma
pei ripetuti consigli del ge-
10 squadroni.
L' ordinanza era su 3 ranghi;
valleria su
gli
24 scuri.
reggimenti di corazzieri e di
I
ciascuno, se
compagnia
d'ogni
per turno affidato V incarico di portare
campagna
s'esi-
lui
cura nella pulitezza delle sue robe.
decise nel 1766 ad
si
ordinare
ca-
la
soli ranghi.
Lo squadrone componevasi
di
140 cavalieri che normalmente
avrebbero dovuto formare un' unità tattica
64
di
file
oltre
i
gra-
duati.
Lo squadrone suddividevasi
in
due divisioni; una divisione
in
2
pelotloni, ed un peloltone in 2 squadre.
Sia che la cavalleria combattesse, o a cavallo, la riunione di 5
s'
esercitasse a piedi
squadroni prendeva
il
nome
di
od bat-
taglione, 1
in
corazzieri indossavano
piastrone o
il
capo una calotta metallica, specie I
d'
corazza; e portavano
elmo basso.
dragoni non aveano per armi difensive se non che quest'ul-
timo, e
gli
anche
usseri erano privi
Per armi offensive avevano
di questo.
tutti la
sciabola ed
il
moschettone,
eh' era una lunga pistola. L'
arma
di cavalleria
deve assai
ciare della guerra di Slesia,
la
al trotto
e
re di Prussia. Al
cavalleria
pesante quanto poco maneggievole
non caricava che
al
come
prussiana
quelle delle altre potenze,
facendo colpi
colla
schettone. Federico proscrisse tale abitudine tura ed alla vera destinazione di quest'
comin-
altrettanto
arma
pistola
contraria e
o alla
mona-
ordinò che, senza
tener conto dei fuochi degli squadroni austriaci, la sua cavalle-
— 440 — ria si slanciasse al alla
galoppo e attaccasse incontanente colla spada
mano. La superiorità che
soprattutto V esempio de' suoi usseri,
d' azione, e
più
una volta
d'
diede quasi sempre un
le
di
sfondare e
stessi carabinieri nemici,
indovinato, che cioè
le
dragoni
i
il
metodo e
gli
suo genio aveva
proprietà reali della cavalleria consistes-
sero neir urto e non nei fuochi,
da due
sbaragliare
di
confermarono ciò che
tal
quali accadde
ai
come erroneamente
si
voleva già
secoli.
Tuttavia,
soltanto
fu
alla
bre generale Seydlitz compì
della
fine
che, dopo aver messo a profitto
guerra dei sette
anni
della pratica,
cele-
le lezioni
V istruzione ed
il
il
perfezionamento
della cavalleria prussiana.
Vuoisi che Federico non abbia mai
avuto
al
servizio più di
30,000 uomini di cavalleria.
Federico separò quella
Neil' artiglieria, di
campagna,
per quest' ultima
e
si
assedio da quella
d'
servì dei pezzi di 12 libbre;
introdusse l'uso degli obici in campagna, ed istituì l'artiglieria a cavallo. L' artiglieria esistente prima di Federico
non poteva quindi seguire
vienti a piedi e
la
li,
aveva
gì'
inser-
cavalleria nei suoi
rapidi movimenti. Federico pensò di porre gl'inservienti a cavallo, e diede così origine
Sotto di anni,
il
e
lui,
numero
all'
artiglieria a cavallo.
specialmente verso delle
bocche da fuoco
aumentò considerevolmente. Nella campagna del 1761 prima
invasione di Slesia,
Passiamo
si
guerra dei sette
neh' esercito prussiano
contavano 612 pezzi
;
mentre nella
Federico ne aveva seco solamente 90.
alla gerarchia.
Duce supremo Proposto
la fine della
al
dell' esercito
comando
d'
era
il
Re
stesso.
un reggimento
di
fanteria
eravi
Generale o Colonnello in capo coadiuvato da un Colonnello
un
in 2°
é da un Luogotenente Colonnello.
Addetti allo Stato Maggiore del Reggimento eranvi poi 2 Aiutanti Maggiori coi
grado
di
l
maresciallo d'alloggio.
1
cappellano.
luogotenente
in 2°.
— 1
intendente
I
chirurgo maggiore
141
—
uno per compagnia; ed
12 chirurghi,
cariche
altre
mi-
di
nor conto, che per brevità ommettiamo.
comandalo da un maggiore.
ballagliene era
II
In ogni batta-
glione contavansi 2 capitani di granatieri, 7 capitani di fucilieri
(di cui due in 2
6 ufficiali subalterni di granatieri,
),
28
e
uf-
subalterni delie compagnie di fucilieri.
ficiali
compagnia
In ogni
poi
S'
annoveravano
dai 9 ai 10 sott' uffi-
e 3 tamburi.
ciali
grado
Il
prussiano
capitano nell'esercito
di
era
tenuto
in
gran conto e considerazione, ed era anche assai lucrativo.'
Riguardo
troviamo nei reggimenti
alla cavalleria,
e di dragoni 57 ufficiali e 70 sott' uffiziali,
contava 51
d' usseri
Dietro
tali
ufficiali
e 110 sott'
ufficiali.
cenni è facile constatare che, eccettuati
che neir ordinamento prussiano trovansi altri
gradi vi
di corazzieri
mentre un reggimento
i
capitani
numero,
picciol
in
sono ad esuberanza. Ciò era appositamente
da Federico affine sott' ufficiali alla
di
rimediare colla quantità degli
ufficiali e
poca omogeneità che presentavano
gli
fatto
dei
sue trup-
le
pe ed affine di cementarle sempre più assieme col vincolo
d'
una
forte disciplina.
composto
Esisteva pure un corpo del genio,
meccanici a cui era affidala
la
direzione e
1'
d' ingegneri
andamento
dei
e la-
vori di attacco e di difesa delle piazze forti.
Tanto però questo corpo come quello vano stinte
le
simpatie di Federico; anzi
gli
d' artiglieria
ufficiali
non gode-
queste due di-
di
ed importanti armi erano tenuti, come dicemmo,
in
poco
conto. Affine di migliorare e propagare 1'
ajuto de' quali
egli
un circolo militare
Era una specie le carie, di
di
tutti
i
lo
studio
dei
aveva trionfato, Federico
di cui
facevano parte
accademia, provvista
gli
principj col-
più
istruiti.
libri,
di tutte
ufficiali
di tutti
i
materiali convenienti ad estendere
delle cognizioni militari. Vi si discutevano
a Berlino
istituì
il
dominio
argomenti importanti
— intorno
all'
arte, vi si facevano corsi su materie
esaminavano
cretavano premj Federico
II
Stalo Maggiore
e
prima Scuola di
che avevano avuto
ufficiali
primi rudimenti per far parte del Genio, e
facendo loro rilevare
istruì egli stesso
li
terreno, esercitandoli
tratti di
de-
si
memorie.
fondatore della
il
Europa. Prese 12
si
propone-
si
da risolvere,
difficoltà
agli autori delle migliori
di Prussia fu in
dogmatiche,
riforma e di miglioramento,
disegni di
vano questioni da approfondire
i
—
142
nelle
rico-
gnizioni, nel fortificar villaggi ecc.
Diede poi
la
direzione
scuola
tale
di
generale
distinto
al
Jarry.
La Prussia presentava venivano
menti
nuovo
ogni
istruiti
sotto
comando
ordini di generali che raramente
gli
mutavano
di
truppe,
n'erano meglio conosciuti.
in
e
che perciò conoscevano meglio
e
ammesso come ordine
solo
faccia
nemico,
al
soldati
i
battaglioni, la cui estensione
una marcia ad un
1'
in battaglia di
ammirazione
vennero
era
e
esercitati
manovra
a
muoversi
1200 passi con una regolarità che de-
di tutti gli stranieri
ammessi
nel
tale sistema, ogni confusione diveniva fatale,
disciplina
di
4000 metri, eseguire
circa
di
loro
sottile
sovente venti
Berlino videro
di
le
Essendo l'ordine
combattimento
di
spiegate; le brughiere
in linee
stava
reggi-
I
secondo un regolamento
giorno,
più perfetto d' Europa. L' esercito era diviso in frazioni
il
maneggiabili, e posti
il
campo.
aspetto di un vasto
1'
enormemente severa manteneva
il
soldato
campo. Ma, per cui una nella
fila
e
nella riga.
L'istruzione della si
cavalleria fu soggetto di moltissime
migliorò di molto V equitazione,
cavallo, si esercitarono
soldati al
i
facesse uso dalle masse,
quando combattevano
come
vedette.
una linea
di
ma
perfezionò
si
fuoco, non
perchè
i
isolatamente* o
Le manovre
si
come
cure;
scherma a
perchè se ne
se ne servivano
fiancheggiatori
o
portarono a tanta precisione, che
parecchi squadroni poteva
di piena carriera senza
già
cavallieri
la
perdere
la
percorrere grandi spazj
forma primitiva.
—
—
143
Esercitò l'artiglieria in guisa da ottenere da essa un tiro e-
stremameute pronto;
i
suo
del
fine
alla
limitandosi a ripassare
regno,
i
suoi artiglieri,
pezzi ogni tre colpi, tiravano con molta
sollecitudine.
Ogni anno, Federico passava corpi, tutti
sotto
suoi occhi, correggeva
i
i
esercito;
Sebbene
sia questo un sistema assai riprove-
sempre trovarvi rimedio;
seppe pressoché
tanto è vero che
suo esercito era più mobile di
tri il
Europa,
d'
e vinse
e di ba-
di carri
vole, pure Federico il
i
mancanze.
le
numero
tutti
manovrare
faceva
li
puniva
difetti,
L' esercito prussiano aveva un gran gagli dietro di sè.
medesimo
in rivista egli
reggimenti del suo
i
appunto per
la
sua
tutti
gli
al-
grande mobilità. Se
suo traino era eccessivamente numeroso era però sempre mi-
nore di quello de' suoi nemici, francesi, austriaci e russi. Di più,
sapeva a tempo
luogo lasciare
e
le
i
rapidi
movimenti
delle truppe.
compagnia
Ogni
capitano e 3 pegli
numero
di bestie
proprie salmerie fuori della
non imbarazzare menomamente
sfera d' azione, a distanze tali da
di fanteria
aveva 9 servitori,
di
cui 2
aveva inoltre tre carri e un
ufficiali;
da soma pel trasporlo dei
pel
gran
viveri, delle tende,
dei bagagli.
Se
si
consideri che lo stesso
ed agli stati maggiori, in
uso eslendevasi
alla
cavalleria
una proporzione ancor più forte, ne
conseguirà un numero di vetture, carri e carretti, non minore
un esercito
di 1,800 per
La paga
di
50,000 uomini.
del soldato prussiano era minima.
Il
fantaccino rice-
veva giornalmente ventiquattro centesimi e quattro millesimi; in
tempo
guerra due libbre
di
di
pane
al
giorno e due libbre di
carne per settimana. Il
capitano aveva
parecchie miglìaja
una paga considerevole. Essa
di franchi
Gli ufficiali subalterni il
luogotenente
conda 445, Se
la
l'
di
all'
s'
elevava a
anno.
ricevevano
un
modico assegnamento;
prima classe aveva 745 franchi annui,
di se-
alfiere 445.
disciplina dev' essere in ogni esercito la base indispen-
sabile del
buon andamento
di esso, ciò era necessario
che pre-
— cipuaraente
si
siccome quello
verificasse neir esercito prussiano
che composto anche
stranieri, aveva
mercenarj
di
una disciplina ferrea rito nazionale
—
144
ben applicata, anche
e
da cui non poteano
bisogno di
a sopperire allo spi-
essere animati se non
che
i
prussiani.
E
punto;
la
che
aveva per
i
gran Federico.
tale era infatti la disciplina nell' esercito del
La considerazione
si
pel
grado
sorveglianza continua essi, la
era
d' ufficiale
degli
ufficiali,
il
stima di cui godevano
buoni sentimenti da cui erano animati
i
al
più alto
gran
rispetto
spinta
sott' ufficiali,
i
soldati del paese, con-
tenevano efficacemente V impura mescolanza
di
stranieri
e di
disertori.
Le
principali
ricompense per meriti
V avanzamento. Federico d'
ogni
ufficiale,
II
segnava
non decidevasi
e
militari consistevano nel-
medesimo
egli
a
ciò
il
brevetto
veramente questi
se
non ne era assolutamente degno sotto ogni rapporto. L' avanza-
melo
del soldato però era pressocchè nullo; se egli perveniva al
grado
di soli' ufficiale, era
quanto poteva
sperare,
imperocché
quello d' ufficiale era serbato pei nobili.
Le
infrazioni alla disciplina venivano
gore; in guisa che atroce.
disciplina
sommo
prussiana veniva qualificata di
alle fortificazioni costruite sotto
nella Slesia, esse
non mollo valore
Federico,
non presentavano molta
difensivo.
Ma
vi
special-
solidità, e quindi
contribuirono parecchie cause.
Federico, sebbene ne abbia fatto costruire poche, e appena
numero necessario per cuoprire ed assicurare tiere, si attenne
zione,
la
le
nel
sue nuove fron-
ad una certa parsimonia nelle spese
di
costru-
quale perciò fu eseguita in condizioni mediocri; da ciò
provennero guasti, che misero
il
e dai guasti la necessità di riparazioni costose
re di
però furono causate ingegneri che
malumore. Parecchie dall' inabilità o
di
queste riparazioni
dalle malversazioni di alcuni
disponevano liberamente dei fondi consacrati
lavori, locchè indica
siano.
ri-
Le pene corporali non erano per alcun conto risparmiate.
Riguardo
mente
la
con
punite
ai
un organamento difettoso nel genio prus-
§. 3.°
azione.
L'
—
In Francia.
Sebbeue
Continuavasi a far uso dei campi trincierati.
guerra
la
facesse generalmente, a que' tempi in pic-
si
cole proporzioni, seguendo le idee del maresciallo di Sassonia che
giudicava guerra,
francesi
i
si
condurre
inetti a
buon termine
a
la
trovano ciò uondimeno marcie ardite e rapide.
ne fecero di sollecite
cesi, nel 1742,
grande I
fran-
presso Vienna.
fin
Si effettuavano soventi volte senza equipaggi, specialmente quan-
do
si
È al
maresciallo
dal
1742 da Praga ad Egra, con 14,000
uomini, dal
26 dicembre, su di una colonna in ordine serralo affine di
assicurare
bagagli e
i
La mancanza però
1'
artiglieria.
buoni generali,
di
maggior numero degli
d' istruzione nel
tudine alle manovre cile
di battaglia.
ritirata eseguita in dieci giorni
la
di Bell-Isle nel
16
campo
trattava di giungere ad un
celebre
parte
dalla
maneggio istantaneo
il
Perciò, forse,
chiarava che
il i
delle
maresciallo di Sassonia francesi erano inetti alle
formava
al sicuro
al
e
truppe,
la
il
fuoco
che
come V
egli
rendevano
diffì-
dalla strategia.
ha rinunciato; e dimanovre nelle pianure,
vi
ad affare di posto. Infatti ridotti,
teneva non capace
inglese
difetto
poca abi-
da ogni rischio, faceva costruire
posti, e la fanteria,
stare immobile
indisciplina,
ufficiali,
masse richiesto
delle
e bisognava con essi ridurre la guerra
per mettersi
1'
in
re-
di
aperta campagna,
si
sosteneva bene quando era appoggiata su questi posti. La battaglia
di
Fontenoy ne
Malgrado
il
un esempio. il
il
Dopo
vittoria di
Lawfeld, dovuta ad un attacco contro un
laggio di questo nome,
egli
indicò Maestricht
cui bisognava cercare la pace;
appunto sotto Vol.
II.
partito da lui preso della guerra
maresciallo di Sassonia aveva buone viste strategiche.
di posti, la
offre
suo sistema o
le
mura
di
e
V anno appresso
questa piazza da
Stor. dell' Art. Milit. 19.
come
il
vil-
luogo in
egli la trovò
lui investita.
—
146
In Prussia sotto Federico IL del terreno onde far
derico
le
Parlando della buona scelta proprie truppe in guerra, Fe-
sue Istruzioni ai generali, così
II nelle
Per sapere se avete scelto bene
«
il
esprime:
s'
campo, bisogna
vostro
vedere se mediante un piccolo movimento che voi farete, co-
« «
accampare
—
—
stringerete
nemico a farne uno
il
«
marcia, egli sarà costretto
«
faranno
meno saranno
Egli divide 1. ° Quelli
2. ° «
i
in
o
se,
dopo
una
ancora. Quelli che ne
di farne altri
più opportunamente accampali.
»
due specie.
cui scopo è la difensiva.
il
Quelli
campi
i
grande,
cui
il
scopo è V offensiva.
In quanto alla scelta della località pei primi,
uopo oc-
fa d'
cuparsi assai della comodila delle truppe e della vicinanza dei magazzini avendo però cura che
il
terreno sia tale che possano esse
truppe facilmente e vantaggiosamente schierarsi
in battaglia.
Nei
secondi invece tutto deve farsi dipendentemente dalle posizioni
nemiche, tutte
le
posizione sotto
il
Sì negli uni
«
comodità debbono essere punto
che negli
Federico consiglia
minor agio Per
la
le
ai
di
debbesi sempre accertare della
altri
vicinanza dell' acqua e di legna.
per impedire
buona
sacrificate alla
di vista militare. »
fare
»
una piccola cinta intorno
sorprese notturne non solo,
disertori di
abbandonare
disposizione materiale
le
campo
per dar
proprie bandiere.
truppe
delle
al
ma anche al
campo,
s'
os-
servava possibilmente V ordine normale di battaglia. Ogni com-
pagnia riparava sotto 24 tende.
reggimento prussiano assegnava
Il
di fornire le la fronte del
ed
i
truppe per
la rete d'
campo; ed
alla
alla
prima linea
l'
incarico
avamposti che doveano cuoprire
seconda quello d'assicurare
le spalle
fianchi.
La
cavalleria poi, a seconda delle accidentalità del suolo, ve-
niva spinta a maggiori distanze affine di viemmeglio rischiarare la sfera di terreno circostante.
Per marciare contro
il
nemico, collo scopo
taglia, Federico preferiva la
marcia per
linee,
d' ingaggiare batla
quale,
a suo
—
—
147
Ne
avviso, offriva minori inconvenienti di una marcia di fronte.
faceva puranco eseguire di fianco sul
campo
cia al
nemico schierato; movimento che
sto; e
che se potè qualche
all' il
di
in fac-
talvolta gli riuscì fune-
eseguire felicemente, ciò
immobilità de' suoi nemici che non osavano mutare
dovè
si
istante
all'
loro ordine di battaglia.
Tentarono d'imitarlo a
fiata
di battaglia,
Rossbach, quanto
i
suoi avversarj;
ma ben
come
s'accorsero,
sia pericoloso lo avventurarsi
alla
presenza
un nemico solerte, che disponeva di truppe estremamente più
mobili delle loro.
Federico
mente
il
il
Grande, dovendo combattere, ordinava general-
suo esercito su due linee sostenute da una riserva. La
fanteria era al centro, la cavalleria alle ali. Nella
sciava, tanto fra intervalli di 7
prima linea
la-
battaglioni che fra gli squadroni, piccolissim
i
ad 8 passi, intervalli che
nella
seconda
linea
scontravansi mollo maggiori perchè essa, sebbene molto più
i
ri-
de-
bole della prima, doveva occupare lo stesso fronte. Alcuni battaglioni di granatieri cuoprivano le
estremila delle due linee
fanteria, sopra le quali esse erano disposti colla
perpendicolarmente dare
ai
medesime. Ciò
linee
alle
fianchi della fanteria
fronte
una
all'
faceasi
di
infuori
affine
di
protezione indipendente dalla
cavalleria.
Qui noi accennammo V ordine normale il
dire eh' esso variava col
mutare
di battaglia.
È
inutile
delle circostanze del terreno
e delle posizioni dei nemico.
La
fanteria
prima
di
Federico combatteva sovente formata su
profonde colonne assai poco mobili uso dei proprj fuochi. Egli riformò
poteva quindi
e
totalmente
arma, adottando preferibilmente l'ordine glia,
e dando così un grande sviluppo
Generalmente era assai usato la
prima col ginocchio a terra;
e
il
ai
la
sottile, ossia, in
la
metà
tale
batta-
fuochi
fuoco su tre righe, stando
tali
fuochi
s'eseguivano per
pelottoni o per battaglioni, avendo cura di farli
vamente affinchè
poco
far
lattica di
della forza totale
si
tirare successi-
trovasse ad aver
cariche le proprie armi. Nei movimenti di carica e
di
ritirata,
—
—
148
la fanteria s' arrestava di tratto in tratto per eseguire tale sorta
di fuochi.
Allorché
fendere
prussiani dovevano servirsi dei loro fuochi per di-
i
una posizione
di parapetto,
fortificata, si
servivano di quelli così detti
quali eseguivansi per gruppi di due
i
6 uomini, che
pelottone
ogni
file
ciascuna di
mandava successivamente
al
pa-
rapetto.
fuochi
I
eseguivano per comando e non a volontà. Nei dieci
si
anni di pace dopo
dubbio
trattalo di Dresda, Federico, guidato
il
memoria
dalla
dei
lange greca, introdusse
la
movimenti
meccanismo
e del
formazione e
gli
spiegamenti delle co-
lonne serrate. Ciò non ostante ne fece poco uso e
per
ali,
Da
riformandosi
ciò
che
dine sottile e
credere che 1'
rompere per
preferiva
tico
s'
in
dei
sua
ordine sottile
in
fuochi.
come
Abbiamo
all'
alto
pra-
marciare per linee o
Federico prediligesse l'or-
Sarebbe tuttavia un errore
predilezione per
tal
il
genere d'azione, e per
generale, avesse fatto totalmente interdire alla
fanteria prussiana l'uso della baionetta carica.
e
seguito mediante conversioni.
è detto appare
l'uso
la
pelottoni
senza
della fa-
brillanti
esempj
di
tali
e
l'attacco al passo di
attacchi
Hohenfried-
a
berg, a Lowositz, e a Praga.
D' altronde
1'
uso della baionetta era raccomandato dal rego-
lamento prussiano come un mezzo
infallibile
di
buon successo,
nei seguenti termini: «
La bravura
e la disciplina della fanteria prussiana la
«
dono
«
tro ogni apparenza,
invincibile;
essa deve persuadersi che se
« più infallibile e più
non piega davanti
al
il
suo fuoco,
il
partito
vantaggioso che essa possa prendere
di caricare colla baionetta innastata sul fucile;
«
guarentire che* nessuna truppa ne sosterrà Y urto. a notarsi, in
s'
è
»
coerenza a quanto sopra abbiamo detto
circa alla predilezione di Federico per l'ordine sottile, che
attacchi alia baionetta
si
Sua Maestà può
«
È però
ren-
nemico, con-
tali
eseguivano sempre da truppe formate su
codest' ordine piutlostochè in colonna.
—
—
149
stavano sem-
Gli ufficiali di cavalleria nell' ordine di battaglia,
pre fuori dei ranghi e davanli
squadroni.
loro
dei
fronte
alla
Diceva Federico che usarne altrimenti era un ridurli
all' ufficio
di semplici cavallieri. Tale sistema fu però combattuto da molti
Non della
uno de' suoi valenti generali.
ispecialilà da
distinti tattici ed in
lasciava generalmente alcun intervallo fra
si
prima
ma
linea,
nario ad intervalli.
Il
quelli della
seconda
principale scopo della seconda linea, secondo
Federico, essendo quello di vegliare
squadroni allorquando
farvi passare
squadroni
gli
schieravano d'ordi-
si
ai il
fianchi della prima, e di
terreno
richiedeva, non
lo
doveva risultare alcun inconveniente da questa disposizione, che permetteva
altronde
d'
dare maggior estensione
di
ordine
all'
generale di battaglia. Tuttavia sebbene Federico accordasse tinuità,
nella
lasciare
all'
prima
uopo 5
preferenza
la
pensava nondimeno, che
linea,
con-
alla
potessero
si
o 6 passi d' intervallo fra gli squadroni,
senza
che ne risultassero veri inconvenienti.
La carica «
«
si
eseguiva con ordine e simultaneità. Fra
mantenimento d'ordine
del
S'
e simultaneità, citasi
era suonalo al galoppo.
« di
distinguersi,
impugnò
la
conte V. di S
Il
venuto di fresco da un corpo
il
cavalleria
di
,
luogotenente
ardendo
sassone,
sua sciabola, gridò
a'
esempj
gli
seguen'e:
suoi uomini
suo cavallo a briglia sciolta.
secondo
«
di seguirlo, e lanciò
«
squadrone che cominciava ad imitar queir esempio, perdette
il
«
F allineamento. Sohr fece immediatamente suonare
«
aspettò che tutto
il
reggimento fosse
nuovo
di
galoppo e
«
per far suonare
di
«
non era
modo che
«
co.
«
gendosi
«
coraggio,
«
cora ciò che avete fatto quest' oggi, io
«
vanti
in quel
Quando
il
rado privi
al
l'
luogotenente
del
d' effetto.
S....,
io
in
la carica,
trotto
il
gli
Sohr riunì
persuaso che
reggimento
il
».
Tali
nerni*
gli ufficiali, e vol-
disse: Slimo quelli che
ne manco;
ed
buon ordine
potevasi sperare di sfondar
affare fu terminato,
ma nemmeno
fronte
il
nuovo
Il
voi
e
se
vi
rompo
hanno
ripetete
an*
testa
da-
la
avvertimenti
sono
di
— Fatta
la
—
150
carica, rovesciati
nemici, Federico non voleva che
i
ma non
questi venissero risparmiali;
voleva
nemmanco che Y
cessivo ardore de/ suoi cavallieri nell' inseguimento,
pronto rannodamento
E non bola o
essere sempre
arma
quando
agire,
primi
i
caricare; perchè
a
momento, deve
del
un
in
circostanze
le
Perfezionò pure
sua cavalleria assalisse colla scia-
la
mano, ma raccomandava
alla
le
a'
suoi ufficiali di
essendo
cogliere
istante
cavalleria
la
Y occasione
quest'arma; ed
di
luogo di
in
fronte della linea di battaglia,
la
di
presentano favorevoli.
si
tattica
la
sparpagliarla su tutta
il
suono delP appello.
al
solo voleva che
spada
la
ec-
impedisse
come
fa-
ceasi per lo addietro, la riunì in grandi masse. In complesso, fra
che
si
debbono
a
La divisione
L'uso
i
perfezionamenti
degli eserciti, operata in guisa
minor
loro marcia con
con prontezza
od
istituzióni
le
gli
da accelerare
da poter cambiare o
fatica; e
la
rettificare
ordini di battaglia in faccia al nemico;
marcie
delle
tattici
Federico, conviene porre in prima linea;
di fianco;
Gli ordini obbliqui di cui egli si servi di preferenza;
Le evoluzioni più pronte La leggerezza impressa
e più facili;
alla cavalleria
pesante senza nuocere
suo insieme;
al
La mobilità
V istituzione
e
dell' artiglieria,
dell' artiglieria
a
cavallo.
A
dunque era riservata
dividere
di i
lui
le
masse, di
soldati, di assicurare
pregiudizj
arte di semplificare
spiegare
le
risultameli
i
quello,
a cagion
i
movimenti,
colonne, di far manovrare
reali, e di calpestare antichi
d'
esempio,
che
si
attaccava
perdita di un cannone.
alla
Da per re,
come
1'
tutto, dice Carrion Nisas,
da per tutto ove
il
risultato
rapidità dei movimenti,
l'
ove fu mestieri di manovra-
dipendeva
dall' intelligenza e dalla
esitò gli è stato favorevole.
che Federico non avrebbe osato tanto, non potuto, se avesse avuto truppe ufficiali
generali
meno
capaci
meno di
l'
avrebbe
È naturale nemmanco
assuefalte alle manovre, ed
secondarlo, imperocché non
si
— 151 — potrebbe ottener azione da una macchina
molle non fos-
le cui
Ma
sero suscettibili di movimento e di combinazioni.
aveva
egli
approfittato della pace per istruire le sue truppe; esse erano le
più mobili e
le
meglio
marcie e
tattica particolare di
avevano una
d'Europa; esse
ordinate
di spiegamenti.
Soltanto nel suo esercito vi erano ufficiali generali che sapes-
sero condurre una colonna e concorrere
dine
attuazione di un or-
all'
di battaglia.
Tutte
le
volte
nemico,
tiro del
che questo principe era la
marcia offensiva a
in
sua vanguardia stava vicino alle colonne od
almeno non se ne allontanava mai più
di
mezza lega; quesla van-
guardia era composta di usseri, di dragoni, e di battaglioni di granatieri,
con alcuni pezzi
d' artiglieria.
sona coi generali comandanti il
nemico
e
le
Egli vi
sue colonne. Di
tenendo tutte
i
colla sua
momento
le
sue colonne
si
in
movimenlo
della
formazione
medesimo
il
si
i
per-
riconosceva
là
dietro a sè, indicando
punti
faceva dietro
dell' al
ordine
punto
d'
di
doveasi
cui
in
ad essa; indi,
battaglia,
al
portando
accordo, o ingaggiando
combattimento con essa, mentre
le
sue colonne
spiegavano col suo appoggio. Tutto questo meccanismo ope-
ravasi d'altronde con tanto accordo, e
che si
in
compiti che doveva eseguire, mascherando, se poteva,
vanguardia ciò che
questa vanguardia in rinforzo egli
trovava
decideva V ordine di battaglia che voleva prendere,
poscia a ciascun comandante di colonna portare,
si
il
con tanta solleciludine,
nemico stupefatto discerneva difficilmente
la
posizione che
stava per pigliare.
Fu
in sifatta guisa
in faccia agli
quale era
che, a Lissa, Federico
austriaci;
la loro
dapprima minacciò
parte debole per
la
manovrò due ore la
loro
dritta,
la
natura del terreno; essi vi
rinforzarono col mezzo di grosso numero di truppe che formavano il fiore del loro esercito; temevano poco per la loro manca collocata sopra alture ed appoggiata a bassi fondi repusi
tati
paludosi, e non
vi
lasciarono se non che bavaresi ed alcune
truppe dell'impero. Federico approfittò di questo errore; disposizione, per lungo
tempo incerta
e sospesa, fu
la
sua
rapidamente
— determinata verso
scondeva nistra
la
sua dritta. Una linea leggera di alture na-
giuoco ed
il
-
152
movimento
il
delle sue colonne; l'ala si-
del principe Carlo fu presa di
combattimento.
mezz' ora
di
tardi;
due linee erano già formate
si
le
presentò
fu
messo
rotta; e
in
la
una delle più complete e decisive tanti altri dati dal
abilmente
Per
fianco
rovesciata
e
medesimo
fianco;
sul
dopo
ma
troppo
tutto
quanto
Gli austriaci arrivarono,
vittoria del re di Prussia fu
della guerra: beli' esempio, fra
eroe, dell'ordine obliquo adoperato
nell' offensiva.
slessa ragione per cui
la
Federico nelle sue marcie di
manovre offensive avtva la sua avanguardia quasi immediatamente alla lesta delle sue colonne, la sua retroguardia slava vicino ciò
esercito nelle marcie di ritirata a tiro del nemico. Per-
all'
non ebbe mai alcun
affare di retroguardia
imperocché non
;
conveniva ad eserclli poco assuefatti alle manovre
ad attaccare una retroguardia
movimento
offensivo
a semplici
avanguardie,
promesse ad attaccare Fra
truppe leggiere, od
retroguardia prussiana
la
(1).
disponeva in ordine di battaglia. Sotto Luigi X1Y
si
pensava molto tempo prima, occupato, lo faceva
vi
s'
le
eseguiva su
si
impiegavano 24
inopinatamente,
alla
partito preso in anlecedenza,
condo
a
non sarebbersi certamente com-
esse
progressi dovuti a Federico, havvi quello della prestezza
i
con cui
ed occorrendo fare un
avanti. In quanto
in
impegnarsi
truppa scelta, sostenuta da un
di
abile ad arrestarsi, a disporsi,
esercito
lo
circostanze
e
locali,
ore per
un
di
vi si
terreno
V esecuzione
già
Federico
presenza stessa del nemico, senza variando
le
sue
secondo
le
disposizioni
disposizioni dell'
se-
av-
versario.
Federico condannava
danna non impedì eh'
le
egli
campagne d'inverno; ma questa conmedesimo facesse quattro campagne
in tale stagione: quella del
Moravia; quella del 1744
quando
[1]
V.
gli
austriaci e
Carrion Nisas.
i
al
740
in Islesia;
1745
in Islesia;
1
quella
quella
sassoni minacciavano
il
del del
1742
in
1745-46
Brandeburgo e
— la Prussia, Egli
153
—
giustificavai queste
sue campagne esponendo
i
motivi che le hanno mosse. Alla
«
morte dell'imperatore Carlo VI, die' egli (1), avvenuta vi erano se non che due reggimenti austriaci
nell'anno 1740, non in Islesia.
Avendo deliberato
su questo ducato,
fui
costretto
il
avremmo
adottato
stabilita la
mia Casa
diritti della
guerra d'inverno per ap-
teatro delle operazioni sulla Neiss.
Se avessi
a
a far la
i
mi poteva essere vantaggioso,
profittare di tutto ciò che
tare
di far valere
il
partito
la
primavera,
Glogau; e
non avrem-
aspettare
di
guerra ira Crossen
e por-
»
e
campagne
mo
ottenuto, se non
ciò
che acquistammo con una semplice marcia. Codesto motivo
che dopo
parmi valido abbastanza. che
feci
chè
i
per liberare
paese
Feci
perchè
i
sassoni
mia terza campagna d'inverno dal
la
austriaci avevano invaso la Slesia, e
gli
cacciameli.
del 1742, fu per-
da traditori.
1744
»
1745,
al
fui obbligato
di
»
Nel principio
«
d'inverno
dell' elettore di Baviera, si
francesi vi agivano da stolidi ed
«
i
il
difficili,
»
Se non sono riuscito nella campagna
«
ed
tre o quattro
dell'
inverno del 1745
al
1746,
sassoni vollero fare un' irruzione nei miei
austriaci
gli
paesi
ereditari,
per mettere tutto a fuoco ed a sangue. Ho agito allora secondo il
mio
principio, e
li
ho prevenuti. Feci
l'inverno, nel cùbre del loro paese. «
di
Se consimili circostanze
prendere
il
medesimo
si
il
guerra, nel mezzo del-
presentassero ancora, non esiterei
partito,
miei generali che seguissero
la
»
ed approverei
la
condotta
mio esempio. Ma, senza
di
dei ciò,
biasimerei sempre coloro che sconsideratamente intraprendessero guerre d' inverno.
»
Federico apprezzava Y importanza delle capitali. Se trattavasi di
un' alleanza offensiva contro la Francia,
proponeva
tre attac-
chi di cui uno per la Fiandra affine di penetrare uel cuore del
[i]
Istruzioni militari del re di Prussia.
Yol.
II.
Stor. dell' Art. Milit. 20.
— Parigi. Se in idea
si
che
—
154
Somma,
regno, avanzarsi sulla
minacciare
e
nel
tempo
stesso
parlava di una guerra contro V Austria, egli aveva si
dovesse trasportare
per soccorrerla, ed allora ed in Moravia
il
teatro delle operazioni sulle
quando Vienna grida,
rive del Danubio, perchè
si
hanno
accorrono
tutti
Boemia
braccia libere in
le
(I).
come
Egli non rifulge negli assedj
nelle
battaglie;
mag-
la
gior parte di quelli che intraprese gli cagionarono imbarazzi. Sì attribuisce
questo
risultato
incapacità
all'
prus-
degl' ingegneri
siani.
Da quanto abbiamo esposto vedesi che Y apparire rico
di
Prussia
segna
un' epoca
militare; di quel Federico che
dell'arte
Hohenfriedberg, a Lowositz, testa
alla
divedere a fossero
distinta
tali
delle tuli a
valorose
disciplinate
e
Lissa,
Fede-
di
nella
a
storia
Torgau,
a
Rossback, e dovunque mostrossi
a
Europa come
da ben
a
novella
meritargli
diede
sue schiere,
a
sue idee, specialmente tattiche,
le il
titolo di
grande datogli dalla
storia.
§. 4°.
Osservazioni Cenili biografici, e bibliografici. Il
sistema di reclutamento francese risente dei molti
vizj
che
abbiamo notato neh" epoca antecedente. Nella composizione dell' esercito stituzione non era nuova; Luigi
XIV
do temporaneo; non permanente. Ohi nistri di Luigi
stema ed
i
di
XV;
e
fu
vi
troviamo
le
fece ricorso;
le
ridusse
tali,
sarebbe
stato
un
gran
passo
V.
La Barre Pupargq,
le
Histoire de V art de la guerre.
i-
mo-
in
furono
verso
zione.
[1]
ma
i
un primo passo per giungere ad un
reclutamento nazionale e generale; senza
privilegi,
milizie. L'
vi
misi-
esenzioni la
coscri-
—
—
155
In caso di bisogno codeste milizie
gimenti
di
s'
incorporavano
linea. Ma un pregiudizio faceva
credere
potesse fare assegnamento sopra di esse, se anni di guarnigione; di guisa che
opportuno
il
recluta, in
anni di guarnigione battimenti non
campagna,
di
fa
che una
che
tre
in
che l'istruzione richiesta prima dei com-
e
;
poteva
si
più progressi
si
giudicava
si
presentarle ancora al nemico; s'ignorava
un mese
si
tre
improvvisa,
truppe; non
sarebbero levate inutilmente codeste
non
dopo
non che
una guerra
in
nei reg-
che
dare ne' luoghi dalle milizie presidiati;
imperciocché queste, prima che un miglior ordinamento
comandate da creature
se fornite di ufficiali, erano
denti delle provincie, tanto poco istruiti quanto lo
aves-
le
degl' inten-
erano
mi-
i
liti.
Neil' impossibilità
approvvigionare fuvvi
e
lizie;
gli
in
cui lo stato trovossi in
epoca
in
noi
li
a
Poldec.
che
Se avessimo
«
Qualche miglioramento ordinamento;
la loro
Nemmanco
s'
introdusse
ma non
molte
e
face-
scriveva egli,
fucili,
col
mi-
al
gì' inglesi
volgere
»
tempo
del
da alimentar voglia
tale
mi-
alle
batteremmo: ma non abbiamo se non che forche!
nel loro
tenere
casi di
dava
una lettera scritta del 1747
In
nistro D' Argenson, un ufficiale annunziava
vano una discesa
alcuni
si
cui esse non avevano uniforme
non avevano armi.
di esse
poco o nulla
eserciti aitivi,
man-
di
esistenza. la
formazione delle legioni era
da potere per
tale
lunga pezza sussistere. Con esse avevasi intenzione di mescolare e di
adoperare simultaneamente
la
chè è un errore. Le armi diverse
non
si
confondono assieme;
da quelle
dell' altra
solo concorrenti ticolari di cui
le
in guisa
fanteria e la
cavalleria; loc-
sostengono
reciprocamente
si
si
distinguono
mantenere
separate, e
proprietà dell'una
da doverle
ad un medesimo
fine,
ciascuna colle qualità par-
è dotata.
Un miglioramento però osserviamo
in Francia, sotto
Y ammi-
nistrazione di Saint-Germain, nella costituzione dei quadri.
gimenti
si
trovano
in
ogni
arma
di
una
medesima
una stessa formazione; loechè doveva rendere
il
I
forza servizio
rege
di
più
—
156
—
semplice e più regolare. Essi dovevano acquistare maggiore consistenza, perchè constavano di
La compagnia, aumentata
un minor numero
di battaglioni.
nella cifra dell' effettivo,
doveva dive-
nire più solida e più economica.
Volgendo
sguardo
lo
stati, in
uno
alla Prussia,
come paese senza
dizioni particolari,
troviamo che confini ed in
sue
le
mezzo
con-
a grandi
vantaggio di avere ereditato dal padre un esercito
col
sufficientemente numeroso e ben ordinato, indussero Federico alla
guerra; perchè
tentati,
non
si
trattava soltanto per
giuocoforza
di
doveva dar
egli a
fensivo o
il
suo stato non subisse
il
conquistare.
E
lui di
per
le
ma
conservare,
conquistare qual
tutte le istituzioni militari del
troviamo
la
sulla difensiva.
basata
piuttosto
carattere
offensiva
appoggio
1'
chia, e che egli
danaro e
la
sua fiducia Dell' offensiva,
anco
d' ingegneri capaci.
diresse
Deciso perciò
tutte
accrescimento della mobilità; volle che
i
E
tali
rità de' suoi
furono
la
sua energia,
metodi, che
giarono fra tutte
in
parte
la
agili,
assicurarono
gli
la
le
sue cure
sua abilità, e
poco tempo
svelte,
le altre;
ben proporzionate, rono manovrare;
un
monar-
potevasi
il
le
e
intieri,
medesimo insieme
e
la
composti
porre
intorno
dell' la
occa-
superio-
truppe primeg-
sue
suddivise in frazioni
vantaggio ovunque pote-
separare dal tutto ed avvi-
cinarvisi a talento del capo, senza pregiudicare
risultameli. Corpi
a
suoi strumenti fossero
maneggiarsi, e sempre pronti ad approfittare
a
che
non avrebbe potuto far costruire per mancanza
di
fors'
di
che Federico non possedeva, che non era
forti
consentito dalla configurazione delle frontiere della sua
sione.
era
suo regno? L'of-
sull'
La difensiva avrebbe richiesto
sistema di piazze
facili
gli
difensivo? Se noi osserviamo la costituzione militare
prussiana, noi
all'
II
umiliazioni dei po-
all'
ordine ed ai
di tutte le armi,
medesima precisione
di
agivano col
un solo bat-
taglione (1). Nella costituzione interna dei corpi noi vediamo esistere una differenza esenziale
tra
-
[1]
ROCQUANCOURT.
F esercito francese ed
il
prussiano; nel
—
—
157
francese prima che qualche miglioramento fosse tentato dal mi-
compagnie esigue, squadroni
nistro Saint-Germain, troviamo
ciolissimi; nel prussiano troviamo che
pic-
forza delle compagnie,
la
dei battaglioni, degli squadroni, era tale da presentare in essi nel
tempo
stesso
motivo
numero
il
proprietà richieste dall' arie e
le
questa differenza
di
un maggior numero
di gratificarsi in
più copia
sezioni e dei corpi,
ma
nesche,
per capitani affine
di capitano
non cogl' intrighi
e
le
cer-
si
per renderlo più
voleva porre in armonia
si
Il
moltiplicava
della loro forza per po-
posti
di
si
aderenti; in Prussia invece
gli
cava di far parsimonia del grado desideralo e pregiato, e
dalla scienza.
era che in Francia
compagnie a detrimento
delle
ter disporre di
si
forza delle
la
pretensioni cortigia-
colle condizioni d'ordine, di economia,
di solidità e
mobilità, dettate dall' esperienza e dal ragionamento.
di
Ma
se
numero
il
altrettanto
dei capitani nei reggimenti teneasi ristretto,
non praticavasi riguardo
terni e dei sotto-ufficiali.
chè gli
I
impedire
la
alcun
quegli che pretendeva
di
tempo,
col volgere del
che
prussiano; e continuando
quanto
di
siasi voluto imi-
praticavasi neh' esercito
questa tendenza, sviluppare
Federico, e di stabilire
si
trovò in
Guibert
dottrina strategica e tat-
la
superiorità de' suoi sistemi su
la
moderne costumanze.
tutte le
Ma
tanta parte avevano
in cui
diserzione.
Francia
tica di
subal-
una sorveglianza continua per prevenire ed
Abbiamo veduto come, in
ufficiali
prussiani ne avevano moltissimi, per-
composizione del loro esercito,
la
stranieri, esigeva
tare
a quello degli
quasi per riazione rinaquero allora
i
sistemi vecchi;
gli
sco-
lari di
Folard, che pretendeansi allievi del maresciallo di Sasso-
nia, di
Turenna,
e in
rono
di
Montecuccoli, de' primi ristauratori
conseguenza de' popoli classici di
veder conculcata
la gloria
maestri; gridarono mancanza l'
o
almeno
la
patriottismo
le
s'
dell' arte,
indispetti-
scienza de' loro
continue lodi
al-
eroe straniero, e fecero tanto da intitolare ordine francese certe
ordinanze 1'
di
dell' antichità,
di
marcia
e
di
battaglia
analogia col carattere nazionale.
E
di
cui
fu in
cercavano mostrare
sostanza
i'
ordine prò-
— fondo opposto
quel
al sottile,
bianca opposto
alle fronti
—
158
colonna e d'attacco ad arma
di
abitualmente spiegate, che sono l'or-
dine di battaglia più favorevole
fuoco.
al
Con Guibert parteggiarono pochi tutti
giovani
i
derico e
lui
tutti
gli scrittori,
maresciallo di Broglie,
il
reputato guerriero di Francia, non
il
più
approvasse,
1'
ordinamento nazionale.
di
un' idea generale di questi sistemi pel gran le
chiasso
discussioni intorno ad essi.
De Ménil-Durand chiama
plesio
truppa
la
colonna, pretendendo imitare
sua
perchè
tanto
quanto per dar anima a un tentativo
Daremo
i
principalmente De Ménil-Durand
considerato per età e per servigj; e
che fecero
quasi
ammiravano. Per V ordine francese stavano
solo
vecchi e quasi
ma
scrittori militari,
generali e colonnelli che aveano visto Fe-
uffiziali
la
elementare
falange greca,
della
mista colla
legione in grazia delle frazioni eventuali della sua colonna. La plesio
uomini, disposti sopra 24
aveva 768
due metà per
dità; le
lo
di fronte e
24
fronte, era suddivisa in 4 sezioni, ciascuna di
alla
di profondità;
poi
32
di profon-
lungo dicevansi maniche; parallelamente
nuovamente partivasi
di fronte e
2 plesionette, formata
in
ciascuna di 2 sezioni uniti. Inoltre ciascuna manica, divisa
dava
manichette dì 6 di fronte e 32 di profontidà; e
le
tagliata in croce,
8
dava 4 manipoli, ciascuno
in
2,
la plesio,
di 12 di fronte e
16
di profondità.
Questa complicazione, che
cava
rendere
col
a
colonna,
la
pareva meravigliosamente ac-
lui
men maneggevole
concia, riusciva
della colonna di Folard; e pec-
non un
ordine
accidentale,
ma
abituale.
Secondo Ménil-Durand, formarsi
righe in fra la t
2.
doveva avere
tre
maniere
di
In battaglia-, questa formazione consisteva a far serrare le
1. °
e la 3
la plesio
:
a
ciascuna sezione e la 2
a ,
la
3
1
e la
lasciando 2 o
4%
e
3
passi
d' intervallo,
un doppio intervallo
fra la 2
a
a
n
serrate
.
In falange. In l'
questa
una contro V
formazione tutte
altra per far massa-
le
sezioni
erano
— Finalmente
5.°
te, ossia a
la
—
159
plesio poteva avere tutte le sue righe aper-
2 o 3 passi V una
dall' altra.
plesio, dice Méuil-Durand, sarà in
La
arriverà sul
prato; dopo
manovre,
le
ogniqualvolta
battaglia si
tornerà
a
rimettere
nella stessa formazione prima di farla partire dalla piazza d'ar-
mi; questo sarà
marcerà
suo stato abituale; in esso,
il
non altrimenti,
e
passo raddoppialo.
al
Si metterà in falange al
momento
della
carica e solo a qual-
che passo dal nemico. Avrà
le
righe aperte marciando
lontano
nemico, ed
dal
al
passo di corsa.
Da questo sistema veniva accesa mitivo, se dovess' essere lo spiegato la
trattò con sagacia,
posano l.
i
e
quale
da tutte
la
forma abitualmente le locali
delle
circostanze,
più frequente-
è
Debb' essere dapprima calcolato sulla qualità delle armi
si
a
5. °
Debb' esser
attuare
colla
il
questa truppa, e quindi sulle circostanze
troverà forzata di far fronte.
Deve accordarsi
conservarlo in tutta
la
col
suo organamento
disfatta,
sia
amministrativo, e
sua integrità.
più possibilmente semplice, affinchè
maggior prontezza,
notte, nel calore dell' azione, e
sua
è quello col
primitivamente, fatta astrazione
nel caso di disporsi.
diverse alle quali
di
e
o casuali circostanze.
che saranno opposte
4. °
profondo. Guibert
Quest' ordine dev'essere quello nel quale una truppa, per
mente 0
il
vedersi da alcuni canoni sui quali
ragionamenti suoi:
natura delle sue armi o
3
questione dell'ordine pri-
ovvero
L' ordine abituale e primitivo d' una truppa si
2.o
come può
la
facilmente in
grado
e
che
il
soldato
di
si
possa
giorno
e
anche nello scompiglio d'una di
trovare
il
suo
posto e
la
fila.
6. "
Debb' essere proprio e
all'
asssalto e alla difesa;
ma
par-
ticolarmente e più di tutto alla difesa, perchè lo stato di difesa è
il
primitivo, e quello dell' assalto non
dentale.
può mai essere che
acci-
— 7. °
Debb' essere
e la
160
base ed
— il
punto di partenza di tutte
evoluzioni della tattica elementare, cui non deve perciò
le
mai nè
contrariare nè angustiare. 8. °
Deve con più ragione soddisfare
agi' intenti
della
tattica
degli eserciti e della strategia.
Passa quindi a dimostrare queste quattro proposizioni: a
1.
do
L' ordine spiegato è analogo alle
armi
d' oggi;
profon-
il
v* è contrario. 2.
a
È
quello nel quale la fanteria è più
spesso
grado
in
di
disporsi. 3. 4.
a
Come
a
Debb* essere l'ordine abituale perchè ad un tempo proprio
più semplice, è più facile a formarsi.
all'assalto e alla difesa,
ma
particolarmente e di preferenza alla
difesa.
Guibert giustifica tutte queste proposizioni mediante una discussione meritevole di esser letta; e vedesi che a malgrado dell'
oposizione
al
sistema
di
De Ménil-Durand, pretendeva
meno che d'escludere l'azione d'urlo come disposizione accidentale, perchè, gato altresì proprio
pre e
alla
difesa,
in tutte le occasioni
vuol esser difesa,
e
niente
e la colonna, considerata die' egli, dall'
ordine spie-
non ne segue che debbasi sem-
spiegare
truppe sulla posizione che
le
che colle sole truppe spiegate bisogni
di-
fendere.
Dopo che
i
partigiani dell' ordine profondo, e quelli dell' or-
dine sottile, ebbero scritto molto a sostegno delle proprie opinioni,
si
decise di assoggettare ad esperienza ciò che tutti
ra-
i
gionamenti lasciavano indeciso. Gli elementi della questione erano,
fondo,
una colonna
di
compatto, minutamente complicata, di eccezione,
dal
lato dell'ordine pro-
dimensione considerevole,
come corpo
quale non era
la
un ordine
come aveva proposto Folard, ma un ordine
frangibile per eccezione. Aggiungasi,
gio della bajonetta,
il
mescolamento
il
delle
modo
esclusivo.
1'
elo-
armi come sarebbe
stato ammissibile coi picchieri di Montecuccoli e tutto ciò presentato in un
abituale,
disprezzo del fuoco,
di
Tu renna;
e
-
161
— superiorità del
Dal lato dei partigiani dell'ordine sottile, la
fuoco sull'azione delle armi da mano, dell'estensione sulla pro-
marcie
in co-
lonna ed in massa, presentata con una compiacenza non
meno
fondila, dei
movimenti
di fronte o di fianco sulle
esclusiva.
Tale era
lo stato in
cui trovava una discussione che
teva, con tanta prevenzione
da una parte e
nè risoluta nè disputata utilmente. Per nevole, avrebbe fatto
l'ordine
duopo
di
non poessere
dall' altra,
istabilirla in
modo
ragio-
vicendevolmente che
convenire
colonna non può sempre supplire all'ordine esteso;
in
che l'ordine esteso non può costantemente dispensare da ricorrere
ordine in colonna; che l'imitazione degli antichi non po-
all'
nè servilmente
teva essere
dei combattenti; e che e
non ad
causa
adottata, in
nè intieramente rigettata, a cagione
delle armi,
escludersi.
potuto rischiarare
che fossero fatte
i
differenza
dell'
omogeneilà
due ordini avevano interesse ad ajutarsi
Queste concessioni questione;
la
della
ma
avrebbero
reciproche
esperienze.
le
Queste esperienze vennero operate dal maresciallo ai
campi
di
prima
non ebbe Juogo
ciò
Metz e di Vaussieux, e condussero
di
Broglie
conclusioni
alle
sovraesposte.
Tanto baccano Federico,
ma non
si
consisteva in ciò che nelle
fece per ispiegare le cause delle vittorie di colpi al vero intorno ad esse.
si
1'
manovre, mentre
esercito suo
era
istruito
non
quelli de' suoi nemici
percorreva facilmente grandi spazj, adottava ordine di battaglia, e sapeva manovrare in
fuoco
dell'
in
gran segreto
ed
lentezza;
se
abilissimo
lo erano.
poche
presenza
inimico. Gli altri non marciavano
più grande difficoltà e la maggiore
Il
non
e
Esso
ore sotto
che
un il
colla
richiedevansi per
loro intiere giornate affinchè potessero disporsi in un ordine di battaglia; e siccome di
muoversi quando
trodurre nelle loro
T
non sapevano manovrare, non azzardavano si
file
trovavano in posizione, per timore di inil
disordine e
esercito di Federico assaliva,
tavano immobili Vol.
II.
ed in
confusione. Oltre
la
mentre
i
suoi nemici
posizione, qualche volta
Stor. dell'Art Milit. 24.
lo
ancora
a ciò
aspettrascu-
— rando ogni precauzione
—
1G2
sorveglianza,
di
Prussia riunisse impunemente sotto
ne
in
che
lasciando
marcia, od eseguisse una marcia di fianco per
mancanza
L' ignoranza dei generali, la
maggiore,
disprezzo per
il
gì'
mente dei
francesi,
le sconfìtte di
di slato
furono
storici,
altri
coloro, e special-
quali ebbero a misurarsi
i
girarli.
un corpo
di
insegnamenti
possenti motivi che generarono
re di
il
loro cannoni le sue colon-
i
con
Federico
il
grande.
A
questi motivi,
aggiungevano poi per l'esercito francese
si
alcune condizioni peculiari.
Come sava
queste condizioni
risentissero dello stato in cui ver-
si
abbiamo detto
già lo
società,
la
nel paragrafo
namento. La depravazione veniva specialmente dagli ciali
;
ed
soldati,
suoi effetti
i
ma
si
dell' Ordi-
ceti so-
alti
facevano sentire non solo tra
ben anco sul complesso delle operazioni
le file dei
guerra,
di
e per conseguenza su tutto V insieme dell' arte militare. Ingeren-
za di donne portava
comando
al
pochi buoni non avevano voce
ma
divenuto più ingegnoso,
capitolo;
frivolo
generali
e
ufficiali
in
ed effimero;
ma
sentavano scene non più voluttuose,
inetti, e
oscene;
era
le arti belle
pre-
le lettere, fattesi
cortigiane del pubblico, studiavano V arte di piacere, di
un momento, l'applauso dei
circoli; tutto era
ruzione; lo scialacquo dissennato rovinava
una
e le private;
arte
suprema
conoscere
di questi era
sapere a quali carrozze dovesse cedere
i
titoli
finanze
blasone e
il
il
padrone, da quali pretenderlo; e blasone
un tempo
le
esclusivi ad ottenere
pi offrivano spettacoli conformi
all'
i
fortuna
la
mollezza e cor-
di servi stava sciopera nelle
folla
pubbliche
anticamere;
le livree,
passo quella
del
una
per loro
pergamena furono
e
gradi militari; ed
andazzo dei costumi
derico trovava in quello di Soubise
i
antico
lusso
il
folla
di
;
i
e
camFe-
vivandiere, di
cuochi, di commedianti, di parrucchieri, di pappagalli, di parasole, e di casse d'
Sorse insigni, gi
XIV,
la
acqua
reazione
;
mossero guerra al
di
grandi al
lavanda. filosofi, distinti
resto del
presente di Luigi XV;
economisti, letterati
medio evo,
ma
i
al
frutti delle
passalo di Luiloro
dottrine-
e delle opere loro,
non maturarono e non
che sotto Luigi XVI Il
tempo
e nel
di quello del francese;
il
sommo
se
non
della rivoluzione.
prussiano, era
dall' esercito
quadro presentato
raccolsero
si
il
duce dava esempio
rovescio
di sobrietà
e di semplicità ne' costumi.
Un* osservazione da nel suo esercito,
quello ehe le basi,
gli
operò
piuttosto
Federico
perfezionare
di
aveva lasciato suo padre, anziché rovesciarne tutte
sconvolgerne
principj, lavorare
i
una macchina tutta nuova, anni prima che tutti e
quanto
a
cercò
eh' egli
è
si
farsi intorno
i
per
costruzione
la
di
quale avrebbe richiesto moltissimi
la
suoi congegni
si
muovessero con armonia
con precisione. Egli aveva mestieri di servirsene presto; vole-
va dunque migliorarla non ispezzarla.
Ed anco
negli anni di pa-
ce che scorsero dal trattato di Vienna alla guerra dei sette anni,
imparate in lslesia per continuare
egli approfittò delle lezioni
nei miglioramenti e nel perfezionamento. Sulle basi antiche potè
aumentare gradatamente
delle truppe senza sconcerto fondamentale dei
crescere
la
senali, potè cito
sua artiglieria e
mantenere
gli
ac-
approvvigionamenti de' suoi
ar-
la disciplina,
perchè già regnava neh' eser-
da lui ereditato; non volle farla nuova,
dizionale. Tutto ciò per
numero
il
quadri; potè
quanto riguarda
la
ma
raffermò la tra-
struttura e V indole
dell' esercito.
Osservando di 30,000
cifra
quale fuvvi ni, si tità
la
proporzione
troviamo che
cito,
il
armi
della cavalleria
di
codesto eser-
non oltrepassò
la
uomini; e che nella guerra dei selle anni, nella
momento
in cui le
truppe ascesero
a
200,000 uomi-
contavano 650 pezzi da campagna. Codesta ingente quan-
d'artiglieria, proveniva da
accennato. La storia moltiplicità delle
arte di
guerra
un motivo che merita
di
essere
ha dimostrato in tutti i tempi che la macchine sta in ragione inversa della solici
dità degli ordini militari. Al l'
fra le diverse
massimo
decadere del milite romano e del-
nel basso impero,
si
portarono
sino a
undici
macchine ogni mille uomini. Le lunghe guerre di Federico II, avendo tolto al suo esercito i migliori veterani, ed esigendo
nuovi e più numerosi sostenere
soldati, indussero quel
grande maestro a
schiere di fanteria coir aumento di pro-
la validità delle
porzione delle bocche da fuoco. Altrettanto accadde più tardi a
Napoleone come vedremo; in molta parte di giovani
mento
grande armata del 1813, composta
la
elementi, ebbe duopo di sensibile au-
nella proporzione dell'artiglieria.
ria
come arma
so;
imperocché
ordinamenti e
Il
considerare l'artiglie-
principale, è segno di regresso
primo elemento
il
dell' azione, è
non
V uomo; e
tutti
i
introducono a sostituire V azione sua, ne indicano
o
1'
oppure V
inefficacia degli
valgono a mantenere V insieme e 1'
base degli
mezzi materiali che
s'
insufficienza,
la
progres-
di
di guerra, la vera
la
decadenza
ordinamenti che non
vigoria
per
indispensabili
azione collettiva. In seguilo a ciò, puossi affermare senza tema di errare, che
sebbbene
1'
artiglieria presti e
non può prendere
vigio nelle battaglie,
quando questa
teria
grande appoggio ed
a quel «
sommo
II,
al
alla
fan-
sue pro-
le
nostre
osservazioni
quanto
su
senza riportare un giudizio emesso da Napo-
modo
di agire sul
campo
di battaglia attribuito
capitano.
Gli esiti felici, dice
Napoleone
(1),
che
il
re di Prussia ot-
tenne nella guerra dei sette anni, vennero considerati siccome
prodotto
di
di
utilità.
Non possiamo terminare leone intorno
primo passo
il
trovi nel pieno esercizio delle
si
ser-
sempre un' arma secondaria, quantunque
prietà, e rimarrà
operò Federico
debba prestare un immenso
un nuovo ordine
di tattica
per
le battaglie;
il
ordine
eh' egli avrebbe inventato, e che vien detto obbliquo.
Federico ha dato,
in
codesta guerra, dieci battaglie in
sona, e sei col mezzo de' suoi luogotenenti, compresivi
Maxen
e di
Landshut; su quelle date da
sette e perduto tre
;
lui,
ne ha
i
per-
fatti
di
guadagnato
su quelle date dai suoi generali, ne ha per-
duto cinque e guadagnata una. Su sedici battaglie, la Prussia ne
[i] Mùìiioires
ik
Napolém stampate
nella Bibliotèqw di
Lisk&khe e Sàuvan.
— ba guadagnalo otto battaglie
in
cui
moderni
Ma che variano
—
perduto otto. Non avvi
e
una
re si sia valso di
il
in tutti
cosa è adunque l'ordine obbliquo
alla vigilia, sia
il
manovre
che tutte
le
giorno
una
di
?
fatte
I
suoi
partigiani
sua per
appartengono
quo. In
tal
tro Cesare;
manovrato
caso, Ciro ha
taglia di Tirabrea; il
sinistra,
all'
ordine
obbli-
ordine obbliquo alla bat-
in
gallo-belgi alla battaglia della
i
Sambra con-
maresciallo di Lussemburgo a Fleurus, ove appro-
un'altura per ispuntare
rough a Hoechstaedt;
moderna,
in cui
la
del
dritta
nemico; Marlbo-
principe Eugenio a Ramillies ed a
il
Non havvi quasi alcuna
rino; Carlo XII a Pultava.
le
da un esercito, sia
oppur anco
portarsi alle spalle del nemico,
forzato
antichi
battaglia, per rinforzare la sulla
tica o
queste
secoli.
i
linea sulla dritta, sul centro, o
di
di
nuova; non ha
d' avviso.
Gli uni dicono
fittò
alcuna
tattica
che non sia stata attuata dai generali
fatto cosa alcuna
e
1.65
il
To-
battaglia, an-
generale che ha assalito non abbia raf-
sue colonne d' attacco, sia con un maggior numero di
truppe, sia ponendovi
truppe
come
scelte
granatieri,
sia
con
grosso numero di cannoni. Se Federico avesse inventata questa
manovra, avrebbe inventata tica
quanto Altri
il
la
il
la
guerra che sventuratamente è an-
mondo.
dicono che
l'
ordine
obbliquo è
re di Prussia faceva eseguire alle parate
quella di
manovra che
Potsdam, e per
quale due eserciti erano sulle prime in battaglia
parallela-
mente. Quello che manovrava, portavasi sopra una delle suo avversario, o col mezzo di
un
o di uno di colonne aperte, senza che
accorgesse,
e
1'
assaliva
senza
che
ali
del
sistema di colonne serrate,
si
il
generale nemico se ne
avesse
tempo
a soccor-
rerla.
Ma mentre che bliquo, presta
il
1'
esercito marcia per prendere l'ordine ob-
fianco; se è assalito sarà battuto; e V ala mi-
nacciata verrà agevolmente posta fuori di pericolo rafforzandola colla
seconda linea o colla riserva.
bisognerebbe che
Inolil e
che vuol prendere cui esso
T
linea di operazione dell' esercito
la
ordine obbliquo, fosse dal lato
appoggia, senza di che esso
si
rebbesi a conseguenze moleste. Sonovi
che non di
violano impunemente.
si
su
due principj
guerra
in
primo
Il
dell' ala
perderebbe, ed espor-
si
non
è di
marcie
far
un esercito che trovasi in posizione;
fianco innanzi ad
condo
la
il
se-
conservare con cura e non abbandonare mai senza mo-
di
tivo la propria linea di
Laonde, havvi
operazioni.
che
giani dell' ordine obbliquo chi vuole
senza che
il
nemico se n'accorga, ed
la
guisa
in
fra
manovra
parti-
i
sia
fatta
ne
eh' esso
ri-
t
manga
sbigottito e sorpreso
e che venga eseguita
;
di
notte, o
al
nemico,
favorita dalle nebbie, o coperta da qualche velame.
Ma poiché
questa manovra dev' essere nascosta
èssa non è un ordine tattico slessa,
ma
nella
sorpresa
E
sono usate
le
imboscate,
in tutti
non
risiede
marcie
le
occulte,
e
le
delle
sorprese, si
tempi, non solo da truppe disciplinate,
i
sè
che produce;
sbigottimento
e nello
in
imboscate, delle marcie occulte,
essa è del genere delle
sorprese.
sua forza
la
;
ma
da selvagge ed indisciplinate. Federico ha dato, nella guerra dei sette anni, dieci battaglie; in
nessuna
Potsdam,
di esse
in
di cui si è servito,
Ma, dirà taluno, l'
ha
fatto eseguire le
nessuna ha
erano conosciute e praticate
delle riviste di
la battaglia di
Lissa è
il
in tutti
capo
d'
i
tempi.
opera del-
ordine obbliquo. Egli è certo che questa battaglia è bastevole
a rendere
immortale
evidenza
suoi
i
il
grandi
carattere morale di Federico, e pone in
questa
vittoria se
serie delle
militari;
talenti
nulla che assomigli alla
manovra
non che
accidentalità.
alla
Se
il
di
il
ma
essa non presenta
Potsdam. Federico non dovè
sorpresa; essa appartiene
principe di Lorena avesse
una pattuglia, una sola vedetta innanzi stato avvertito che in
manovre
uso di nuova manovra; tutte quelle
fatto
alla
sua fronte, sarebbe
re di Prussia marciava di fianco, e passava
un padule che sembrava impraticabile per assalire
sinistra: vi
avrebbe
avrebbe mandato
fallo
alla
avuto
avanzare
la
la
la
sua ala
sua riserva; e nel tempo stesso
sua destra e
il
suo centro;
avrebbe
— còlto di fianco
—
prussiano, in fllangrante
esercito
1'
167
delitto, e
lo
avrebbe disfatto. È dunque uno strano abuso quello di confondere una sorpresa con un ordine stabile di manovra. col giudizio dato dal
Convenendo
sommo
»
genio che brillò di
tanto splendore sulla fine del secolo scorso e ne' primi anni di
questo, noi non sosterremo che Federico di
inventore
sia stato
II
ma
nuovi metodi e nuovi sistemi nell'arte della guerra;
non
toglie, e
ramenti
Napoleone medesimo abbia
egli vi
mezzo o con un mici e
altro, siasi più volte trovato sul fianco
1'
si
ardimento;
abbia dato
felici
scorga
ma
1'
che
insieme, 1'
la
prontezza,
il
un
con
ch'egli,
toglie
dei ne-
abbia battuti; che nei movimenti per effettuare
li
disegno tattico, vi chio, e
non
recato; ciò
ciò
che grandi miglio-
lo attesta,
suo
il
colpo d'oc-
ardimento, sebbene talvolta non
risultamenti, era
appoggiato
all'
inabilità degli
avversarj nelP arte delle manovre; ardimento logico, non
cieco,
non dissennato. Nel paragrafo sotto Luigi
XV
2.°
siasi
di
questo
inaugurato
capitolo in
mamento. Esporremo qui alcune di quest' utile instituzione.
I
abbiamo
Francia
il
particolarità
soldati
erano,
loggiati presso gli abitanti; ad eccezione
come
veduto
sistema del casera
schiarimento
come dicemmo,
dei
al-
distaccamenti ne-
cessari alla guardia delle cittadelle tutti gli altri erano disseminati nelle piazze,
i
cui abitanti
nanze avevano regolato ospiti; oltre al letto,
dovevano fornire ad
le
li
alloggiavano.
somministrazioni
ad un posto
al
essi gli utensili
loro viveri. Quest' onere era
stato
Parecchie ordi-
da farsi a codesti
fuoco, ed alla
candela,
si
da cucina per preparare convertito,
nelle
piazze
i
di
guerra, e nei quartieri d' inverno, in un' imposta delta utensile;
ed era una gratificazione di tre
lire
per ogni mese di soggiorno
a ciascun fantaccino, e nove a ciascun cavalliere.
Ma anche
siffatta
disposizione subì alcune modificazioni. Il
sistema
dell'
alloggiamento, recava danno, incomodo,
lestia ai privati; disordine, indisciplina nelle
nevano meno
truppe, che
vigilate dai superiori; pericoli gravissimi,
in
morimacaso
— di sorpresa
cogliere
i
per parte de' nemici, in causa della
difficultà di rac-
soldati sparsi in tanti luoghi.
Sorse quindi più volte l'idea
avevano
—
108
fatto
spaventali dalie spese
acquisto e
di
avevano aggiornato V esecuzione
un termine
al
casermamento; alcuni ne
del
esperimento pigliando case
fastidio recato
in
ma
affitto;
costruzioni
di
tutti,
necessarie,
un piano che doveva porre
di
da ospiti che assai
sovente
di
ri-
tornavano o mutavansi.
La condizione una volta
in
non permetteva
delle finanze
piano di casermamento
il
di eseguire tutto
tutta
in
ed
Francia;
la
ministro D' Argenson cominciò con Parigi. Antico luogotenente
il
di polizia
ciò
che
la
di
questa grande capitale, sapeva meglio di ogni altro
sicurezza pubblica e privata avrebbero guadagnato in
tale innovazione; sapeva
altresì
che
esempj
gli
dati
da Parigi
divenivano leggi per tutte le altre città; laonde fece costruire ca-
serme
pei reggimenti delle guardie francesi e delle guardie sviz-
zere; le situò in
modo che
in caso di turbolenze potessero
vire di cittadella, e che in ogni tempo, utili pei soldati,
tessero mai riuscire d'
nosciutine
veduta
la
i
incomodo
vantaggi a Parigi,
cittadini.
ai
tutti
i
la
quali avevano
i
magnificavano nelle
non tardarono gV imitatori. Le piazze
offrirono fondi per essere francati dagli l'
ecco che, rico-
provinciali
nuova istituzione nella capitale,
città loro, sicché
Ed
ser-
non po-
alloggi;
di
guerra
piazze
le
del-
interno, le quali, senza bisogno di truppe per loro difesa, de-
sideravano aver presidj di cavalleria affine di assicurarsi
la
con-
sumazione dei loro foraggi, ottennero questo vantaggio costruendo caserme.
Ecco adunque spiega
to in qual
Esponendo ora alcuni cenni
modo
passò
si
biografici,
non
ci
la
bisogna.
troviamo in
questo capitolo imbarazzati nella scelta; imperocché abbastanza
avremo detto limitandoci e di Federico
il
a parlare
Sassonia Maurizio (conte di). fìllio
del Maresciallo di Sassonia,
grande.
—
Nacque
a Dresda nel 1696,
naturale di Augusto re di Polonia, elettore di Sassonia, e
— Aurora contessa
di
casa materna re suo
il
di
169
Koeuigsmark. A dodici
anno dopo mostrò
L'
anni
fuggì
dalia
ove militava come volontario
per recarsi a Lilia
padre.
— nuovo
di
suo
il
ardore
guerriero a Tournai ed a Malplaquet, e nel 1710 sotto le
Riga assediala da Pietro
di
battè sotto il
padre
ordini del principe Eugenio di Savoja; poi
gli
Pomerania ed ebbe da
in
mura
grande. Tornato in Fiandra, com-
il
lui
permesso
il
seguì
formare e
di
comandare un reggimento di cavalleria che fu tagliato a pezzi dagli svedesi, malgrado le prove d' intrepidezza date dal quindicenne colonnello. Condusse noi distrasse
diciasette
XII, a Belgrado col
Carlo
per domestici dissapori, se reggente,
conferì
gli
matematiche,
e
nominò
a
cui
ma
Francia, ove
all'
arte
accesa
Orleanese,
1'
campo. Studiò militare
le
riferi-
si
sovrano non aveva eredi, il
per opposizione
conservò se non
campagne, che precedettero
de' più abili partigiani.
che
pericolo di
questa e
di
Scorsero
titolo.
il
guerra tra Francia
possesso della Curlandia; suoi studj (
prediletti, e
Mes réveries
Morto
1*
I
gli
ed Au-
roso esercito che
pace del 1756, brillò
ma
come
vennero ricompensati
riusciti vani
i
compose Y opera
di conseguire
il
suoi sforzi, ripigliò
Le mie
intitolata
vi-
).
imperatore Carlo
successione. Luigi
la
suoi servigj
generale. Tentò di nuovo
grado di tenente
sioni
correva; a Stral-
ivi
Maurizio servì sotto Berwick e contro Eugenio; e nel corso
di tre
col
che
il
Polonia;
alla
anni; ed essendosi nel 1755 stria,
uno
in
ciò
peri-
principe Eugenio. Poi,
di maresciallo di
Curlandia,
la
Russia, non
della
ma
anni,
suo duca eventuale, per iscongiurare
aggregata
essere
andò
n'
grado
il
tutte le scienze
scono. Nel 1726,
i
a
da affrontare, o gloria da acquistarsi,
coli
sunda contro
lo
moglie
passione della guerra. Ovunque erano
dalla
XV
conferì a Maurizio un
mandò
sciallo di Belle-Isle;
VI, scoppiò la guerra
ed
a
in
Boemia sotto
il
per
comando comando
Maurizio sono dovute
la
la
sua
nel podedel
mare-
presa di Praga
e di Egra.
Intanto, avendo tere
il
Vol.
il
re di Francia fatto
principe Edoardo sul trono II.
Stor. dell' Art. Milit. 22.
proponimento
d'Inghilterra,
di rimet-
Maurizio ebbe
il
comando
vtioto
il
—
170
-
della spedizione;
ma
un'orribile tempesta
disegno
;
non impedì che
locchè
mandò
a
comandante fosse
il
inalzato alla dignità di maresciallo.
Continuando
guerra per
la
la
successione dell'impero,
maresciallo andò in Fiandra con Luigi fece acquistare
nuova importanza
alle
XV;
nuovo
il
e si fu allora ch'egli
truppe leggiere. Nelle tre
successive campagne, del 1745, 46, 47, portò alta la sua riputazione colle battaglie di Fontenoi, di
presa
di
fine alla sua carriera
Ebbe
Rocoux, e
di
Lawfeld. La
Maestricht, susseguila dalla pace di Aquisgrana, posero militare.
onori e laute ricompense; titolo di maresciallo ge-
alti
nerale dei campi e degli eserciti del re, che lo poneva
pra
di tutti
Una febbre perniciosa Natura dell'
lo
uomo
al di so-
marescialli di Francia.
i
lo
spense nel 1750.
aveva dotato nel più alto grado
Ad una
di guerra.
di tutte
le
qualità
forza erculea, aggiungeva una rara
intelligenza ed un'attività infaticabile.
Aspro
talvolta e severo,
tornava presto
mal comportava
sè stesso, e l'odio
in
la
contraddizione;
non iuvase mai
il
ma
suo animo
benefico.
Umano uni e
Era
co' suoi soldati
slima degli
la
e
coi
nemici,
godeva
Y amore degli
altri.
aveva aspetto nobile e
alto di statura,
marziale; ed
sorriso gentile temperava alquanto in lui la ruvidezza cui
carnagione bruna e a'
la
un sua
sue nere e folte sopracciglia, imprimevano
le
suoi lineamenti.
Ebbe due
passioni forti: per dominio sovrano, e per le donne.
Disprezzava intrighi;
il
la
Chiamava
loro; la
ma
vita
quella de' sapienti, ^ degli artisti, de' let-
un sogno; e morendo disse
dico, a proposito della gloria e fatto
Di
un bel sogno. lui
loro
cortigiani; la futilità della loro vita e dei
vuoto della loro testa. Viveva a Parigi in una società
che non era terati.
i
fortuna
da
lui
al
suo me-
acquistate
«
Ho
»
scrisse Federico
l'eroe della Francia,
il
il
di
Turctma
Prussia a Voltaire:
«
Ho veduto
del secolo di Luigi XV. Mi sono
—
—
171
erudito co' suoi discorsi ncll' arte della guerra. Pare che questo
generale sia
professore di
il
tutti
generali dell'Europa.
i
»
Di quanto egli operò pei miglioramenti dell' esercito francese,
tempo
a suo
Come
chiama cuore amano una
principi da cui dedusse massime
parte de' di
dicemmo.
lo
scrittore, stabilì su ciò eh' egli
strategia morale.
Supponete,
«
die' egli,
guerra
di
e
precelti
che una colonna
margine
«
tacchi un trinceramento, e che la sua
«
della fossa; se a cento passi di là, fuori dal trinceramento,
«
pare un pugno d' uomini, è certo che quella testa
«
o non sarà seguita.
«
obbligati
«
mettere
«
volta
«
avviene perchè
il
battaglioni tutti contro
nemico
lo
dono cq^e che non
«
essa decide di tutte
«
ed è ciò che
s'
Quando
s'
guardarsi
sta
dietro
battaglie. Questo io
le
chiamo
Ciò
più parte delle cattive
«
guerra; e
siasi
avvisato di cercarvi
cuor umano, réverics). Io
ragione
la
Un nonnulla cangia
riuscite.
guerra;
alla
il
mi fece compor quest'opera (Mes
credo che nessuno
della
tutto alla
deboli mortali non son menati che dall' opinione
i
Con questi
come con un
dati,
tutto ciò che ha scritto
siero regolatore di
è
dal
fuggirà.
aspettavano. È regola generale
«
per guida,
filo
maresciallo
il
di
si
Sassonia,
il
troverà,
».
in
saggio pen-
tulle le sue proposizioni o riflessioni.
suoi scritti diversi sono:
I
,
°
Le mie
sviluppa
le
visioni.
alla
alla
quest' opera
In
sue dottrine.
reclutamento,
mauovre,
I
propone
sue idee, e
le
più interessanti, sono relativi
capitoli
cavalleria, alla disciplina, al
passo ed
alle
fortificazione passeggiera, nella quale loda le opere
distaccate, e proscrive di
bisogna
com-
fermerà
parapetto, perchè se una
il
sorpassa, quel che
«
ai
si
testa scappa agli uomini ogniqualvolta acca-
la
«
1
sul
sia
cuor umano....
il
trinceramenti,
difendere
a ì
E perchè? È
testa
at-
i
trincieramenti continui. Espone un piano
guerra ipotetico, prendendo
la
Polonia per
teatro
delle ope-
razioni. 2. °
suo;
Trattalo in
ogni
delle
legioni.
modo non
È contestato che
merita
la
tale
voga che ebbe;
lavoro e
senza
sia il
quadro interessante
che
veritiero
e
vi
dell' esercito
fa
si
di
que' tempi, non meriterebbe di essere consultato.
Memorie
5.° Lettere e
scelte fra
carie
le
originali
mare-
del
sciallo di Sassonia.
Federico
Nacque
grande.
il
gennajo del
nel
bizzarro e strano che fu re Federico Guglielmo
1712 da padre I;
quale con-
al
ma
viene accordare qualche ingegno nell' amministrazione,
da
deturpato
rattere fu
ganze erano
che non mai fuori
tali
Esatto e diligente nel il
disegno
abbominevoli
trattare
ottenere per
d'
la
economia
lo
pianta
60
i
di
di
pose
in
grado
alla
tenere,
70,000 uomini; ed
a
primo
il
in
tal
sua popolazione. Stretta in
pace,
una
disciplinati,
che
tempo
modo
di Versailles e di S.
di
Giacomo avreb-
bero sembralo presso loro una squadra mal destra. di
queste forze non
non
che qual
Ed forti,
mente
tempo
come
paese,
il
cui
in
unica
misura
diveniva
la
Ma
forza.
inclinazioni
la
divenivano
passioni,
tulle
parsimonia
sordida avarizia degenerava; l'amore per
in
V ordine militare
passioni
le
in
mania pari
dese pe' tulipani. Mentre
a quella d'un
gì' inviati
la
mentre
il
della corte di
cibo posto innanzi
principesse del sangue regio di Prussia la
era
fame, e tanto cattivo eh' eziandio
pompa
borgomastro olanBerlino
uno stato di tanto squallida povertà da muovere a
capitali straniere,
La
indole di malattia morale ed intellettuale.
dell'
attutare
a
umilia-
le
partecipavano
in
mezzo
suo, senza confini e in
Federico Guglielmo era siffattamente mal regolata, che
tutte le sue
e
se
nemico formidabile ed allealo prezioso.
infatti, in
di
signore
Il
poteva essere riguardato da' suoi vicini
un esercito era indispensabile per risparmiarsi
zioni in
formare
a
potenze europee totalmente
fra le
di
reggimenti ddla Casa Reale
ca-
il
strava-
cui
manicomio sonosi vedute.
affari, fu
sua estensione ed
alla
le
Prussia, col mezzo di un vigoroso
ordinamento militare, un posto sproporzionato
gli
e
difetti,
a'
riso
principi ed
troppo all'"
eran
ai.
per
scarso
affamato destava
ripugnanza, niun principe veniva riputalo tanto fanatico per reclute di alla stalura. L' ambizione del
re
consisteva
nel
le
for-
mare una brigata
ed fn
giganti,
di
paese
ogni
che
Europa limilavansi:
alla sola
gire agli arruolatori di Federico sette piedi, trovalo in
di
no, ricevè un ingaggio
somma
che
Questa
follia
che torreggiasse
testa
quasi
di
era
la
mille
trecento
e
salario
il
Irlandese,
aito
ambasciatore prussia-
dall'
lire
sterline,
ambasciatore.
dell'
più assurda; imperocché un giovane robusto
cinque piedi,
di
Un
Guglielmo.
Londra
molto oltrepassava
di
dell' altezza
dollari,
tali ricer-
bazar di Àleppo, del Cairo o di Surate poteva sfug-
sulla folla ne'
più
niuna
suoi
agenti
gli
facevano incetta d' uomini di altezza straordinaria. Nè
che
poteasi
sarebbe riuscito con tutta
per alcuni
arruolare
probabilità un
soldato
assai
più prezioso. Egli è notevole che sebbene
Federico Guglierao fosse
bene
fine principale del
il
avere poderose forze guerresche, seb-
di
suo regno formi un' epoca importante nella storia della
il
militare
disciplina, e
passione sua dominante fosse
la
alla
pompa
fici.
Noi temiamo che l'avversione di
effetto di
umanità,
ma
uno
soltanto
avaro
a quello di un
lui
per
la
ma
prezioso tesoro. Egli guardava
il
a
loro
la
fanteria
nemica;
capricci.
ma
Amava
raccoglierlo,
al
a
di
porre
tempo futuro
in cui
mo'
pecore, in-
di
questo tempo futuro
lontanava sempre; ed è probabile che se
la
prolungata
superbo non
di
treni' anni,
giammai sperimentalo ne'
campi
il
suo
esercito
duro
servigio più
Egli riguardava codesto esercito il
briglie, la sella, gli stivali:
giuugevasi
da
lui
vita di lui
una
finta
si
si
al-
fosse
avrebbe battaglia
vicini a Berlino.
continuamente lustravansi
de' cavalli;
di
Il
che assomigliasse
cuore non reggevagli
il
sue schiere patagone avrebbero cacciato,
nanzi
amore
guerra non fosse
mille
de' suoi
danaro.
proprio
pel
numerarlo, vederlo crescere ; a rischio
V
marziale, egli era tuttavia uno de' principi più paci-
sentimento che provava pe' suoi soldati pare
le
governo di
«
un po' più che
a' nei
riuniti,
ed
come un
soldato,
fucili,
i
iutrecciavasi si
lusso, la
una parata;
guarnitura,
con nastri
la
fosse continuato, dice Federico
al belletto ».
Ma
i
le
criniera II,
più grandi mezzi militari
erano destinati ad essere adoperati da uno spirito
assai più del suo audace ed ingegnoso.
Può
dirsi
con sicurezza che Federico suo
ricevè da na-
figlio
tura intelletto vigoroso ed acuto, fermezza rara di carattere, intensità di volere. In quanto alle altre qualità di
severare se
debbansi ascrivere, od
natura
a
as-
lui è difficile
edu-
strana
alla
cazione eh' ebbe a subire. La storia della sua infanzia è doloro-
samente interessante. Aspra e malvagia era bitudine di esercitare
mente selvaggio.
Il
il
l'
indole di Federico
suo furore sfogavasi bestemmiando
come
se ne fuggiva da essa,
calcio, e le diceva
se un tigre
d'andarsene
si
ammoniva
il
percuo-
e
fosse scatenalo
a curare
a casa
vedeva un ecclesiastico attento
bini; se
a-
passeggiala, ogni essere
le
dava
suoi
bam-
dal serraglio. Se incontrava una signora per la strada,
un
1'
potere arbitrario avevalo reso terribil-
tendo. Allorché Sua Maestà faceva una
umano
Guglielmo, e
guardare
a
gentiluomo reverendo ad occuparsi
i
i
soldati, egli
studio e
di
di
preghiera, e questo pio avviso corroborava con una sonora bastonata;
Ma dóve mostravasi
propria casa.
Il
crabile dei dèmoni.
per
le
Il
della parata; detestava
erano
i
era nella
si
egli
più esa-
il
principe reale mostrava poca inclinazione
mancava
serie occupazioni e pei delitti del padre;
della tavola reale nè tori
più irragionevole e feroce
suo palazzo era un vero inferno, ed
fumo
il
di
tabacco; non amava
divertimenti del campo.
slati fuorusciti francesi
sione ardente per la letteratura e
ai
doveri
il
giuoco
suoi primi istrut-
I
quali avevangli destata pas-
i
la
società
nazione loro.
della
Federico Guglielmo considerava questi gusti come effeminati e spregevoli, e coli' ingiuria
rendeva. dotato il
Il
glielo spezzava:
s'
di
capelli.
A pranzo
fu
messo
pane ed acqua,
a
tanto nauseose che
suo padre
una
e
la
comprava
persecuzione più e
libri, e
il
orecchio squisito, suonava con
d'
padre
principe
lo
gli si
lo
ebbe
calci,
padre
più
moli,' arte
il
flauto,
bastonate, e buone
lanciarono piatti sulla testa; e tal' altra
forti
li
stracciava
glieli
;
ed
tirate
tal
fiata
costretto ad ingoiare vivande
stomaco suo non poteva ritenere. Una volta
gettò a terra, lo
finestra, ed a stentò gli
della cortina. La regina
si
trascinò
s'impedì
di
sul
pavimento sino
ad
strangolarlo colla corda
vide sottoposta
ai
più
bassi
oltraggi
— pel delitto di non voler vedere
pessa Guglielmina, che prese
modo
in
assassinalo.
figlio
il
parte
pel
il
diserzione era
morale
e nel codice
maggior
il
di
tutt'
i
ceva questo teologo regio in una
Federico
di
delitti.
«
delle
sue
proviene dall'inferno; essa è opera* dei
figli
possibile che alcun
figlio
complice del principe, malgrado
in
alla
sua fuga
Guglielmo
la
La diserzione,
di-
semipazze,
lettere
del diavolo;
non è
Un
»
raccomandazione della corte
la
messo
a morte, e parca probabile
principe stesso dovesse subire ugual destino; fu con dif-
il
che T intervento degli Stati
ficultà
di Polonia, e
deburgo mesi
la
Dio possa esserne colpevole.
di
marziale, venne spietatamente
che
giunse
principe era un ufficiale dell' esercito, quindi
una diserzione;
princi-
giovane sfortunato
il
furia del vecchio tiranno
la
La
trattata
fu
fratello,
indegno. Ridotto alla disperazione,
cercò di fuggire. Allora follia;
—
175
Olanda, dei re di Svezia e
imperatore di Germania salvò
dell*
macchia
dalla
d'
di
crudele incertezza, Federico seppe che
di
la
Casa
di
Bran-
un assassinio snaturale. Dopo alcuni la
sua
vita
sa-
rebbe risparmiata; nonostante rimase lungo tempo prigioniero.
Terminata
medesimo idee del
che
prigionia, aveva
la
e a dissimulare;
padre, dal quale accettò
lo fu soltanto di
cuna occasione
mando
imparato
studiò
si
di
sommessamente una moglie,
ed
in
il
al-
co-
una campagna non segnalata da
alcun avvenimento straordinario. Allora
gusti;
sotto
distinzione,
brillante
del principe Eugenio, in
proprj
sè
a
nome. Servì con onore, sebbene senza
acquistarsi
casa separata, e potè
comandare
a
conformarsi ad alcune
di
gli
si
permise
di tener
abbandonarsi con ciscospezione
quindi
parte per amicarsi
il
re,
in
ai
parte, senza
dubbio, per inclinazione, dedicò un po' del suo tempo alle cose politiche e militari, acquistando in tal
attitudine per gli affari, che
i
suoi
modo gradatamente una
compagni più intimi non
ac*
corgevansi che possedesse. Sua dimora favorita era a Rheinsberg,
ove
si
diede alla letteratura, alle belle
alcuni amici gentili e colti
[1]
V.
Macaula v,
arti,
ed
alla
società di
(1).
Biografia Essays, da
me
tradotti dall' inglese. C.
ROVIGHI.
—
176
—
Nel principio deiranno 1740, Federico Guglielmo incontrò
morie con una fermezza e dignità degna saggio; e Federico,
compiva
quale
il
uomo
d'
allora
la
migliore e più
suo ventottesimo
il
anno, divenne re di Prussia. Somigliante
padre per operosità, franco carattere, irasci-
al
economia, inclinazione
bilità,
alla
giustizia ed alle armi, vi con-
giungeva V amor del sapere e della libera
cbe
filosofia
Prussia
in
era stata trapiantata dai profughi di Francia.
Guadagnò
pinione col dichiararsi scolaVo
quale a vicenda
protesse di sue Sotto
e
lodi,
di Voltaire,
promettendo
il
egli l'o-
mondo un nuovo
al
lo
Tito.
quale ispirazione Federico scrisse V Antimachiavelli, dove
la
satireggia le perfidie,
le
astuzie, gli arbitrj
i
insomma
vizj
dai
quali, salito al trono, egli cercò la sua grandezza.
In fatti, la sua politica era quella dell'interesse; la religione
come un
riguardò
pregiudizio opportuno
numi
la
stato
un giusto occhio
in
forza e lo spirito, pur senza
cuore
compiere
di
coli'
al
popolo; fece suoi
diventare crudele. Acqui-
osservazione e colla storia,
e oltrepassare
.e se essi avevano conseguito
il
le
ne voleva
titolo di re, egli
stanza, ed esercitarla senza freno in
si
mise
speranze de' suoi padri
campo bastevole
alla
la
;
so-
grand'a-
nima sua. Niuno poteva dubitare ch'egli possedesse belle
doti;
ma
la
dolce vita epicurea che aveva condotto, l'amor suo perla buona cucina ed
il
la letteratura
buon
vino, per la musica, per la conversazione, per
amena, induceva a riguardarlo come un voluttuoso cambiò. Studiò
nel senso e nell' intelletto. Salito al trono tutto la
sua posizione;
vide
le
abbracciò
passato,
sue provincie sparpagliate,
potenza precaria
e cinta
era più ristretta fra
prima,
il
ma
le
le
presente,
1'
di formidabili
vicini; la
gettava rami estesi da tutte
sua
le parli,
sull'
casa
non
vicino e lontano;
Oder,
sull'
fino alle frontiere della Svizzera e della Francia,
tutti sconnessi,
avvenire;
entrale deboli e divise, la
sabbie del Brandeburgo, come un secolo
aveva possessi sul Baltico, sul Weser,
Reno,
il
Elba, sul
ma
quasi
senza comunicazioni, senza rapporti fra sè, piut-
tosto elementi di grandezza e occasione di guerra che
mezzi
di
—
—
177
Suo avo, decorando più che consolidando questa nascente re d' Europa; ma sifatto splendore era
forza.
fortuna, prese posto fra
i
soverchio alle forze della Prussia; e trentacinque o quaranta mipiù di rendita mal sostenevano questo titolo prematuro.
lioni al
Casa
Russia serravano
d' Austria e la
suoi stati alle due estre-
i
mità; colossi coi quali egli non bastava a cozzare. La toccava
Brandeburgo;
il
Polonia, quando
fosse
Pomerania,
gli
questo
stato
svedesi,
Sassonia
beli' elettorato, rinvigorito dalla
ben governato, avrebbe bastato da
La Svezia impacciava
solo a soverchiarlo. e
e
sempre
sue frontiere verso
le
dal Grand' Elettore suo
vinti
proavo, fecero tremare suo nònno sotto un Carlo XII che poteva
occupava da gran tempo
rinascere. In Germania, Casa d' Austria la
principale influenza; e
targliela, le era stata quasi
quando veniva geloso
la
Prussia, non che
della costituzione sua, e
gusti trattati di Westfalia che n'
proprio seno la
germanica
i
protettori,
ma
Francia assumeva
la
libertà. Se alcuna
vi
reclamava
Casa nelT impero
pareva destinata quella
di
au-
gli
la base, non cercava nel
erano
aspirare a questa nobile tutela, ben
burgo
pensare a dispu-
sempre servilmente devota. L'impero,
più che
difendere
di
avesse potuto
quella
di
Annover, testé salita
d'Inghilterra, e che poteva recare nella bilancia tutti
i
Brandeal
trono
mezzi
di
quella poderosa nazione (1).
Se non che altra cosa sono
le
nazioni,
altra
per questa parte Federico potea riconfortarsi
Debole ed inerme era Maria Teresa, peratore Carlo VI,
il
1'
di
orfana e
i
loro
capi
;
e
buona speranza. 1'
erede
dell'
im-
quale moriva nel dì 20 settembre del 1740;
e Federico scorgeva in ciò un' occasione propizia per rendersi più
forte e sicuro.
Reclamò
allora alcune parti della Slesia
tendeva usurpate dall'Austria
alla
Casa
di
che pre-
Brandeburgo;
ma
le
sue vere ragioni erano un pingue tesoro, settanlamila soldati agguerriti, circostanze politiche, e
(1)
Guibert,
Vol.
II.
Èlorje
du voi de Prusse.
Stor. dell' Art. Milit. 23.
persuasione che
le
entrate del
— paese fossero sue e ne patti;
ma
—
178
È
potesse disporre.
moderazione, diceva
la
vero che
che
virtù
è
egli,
non devono sempre praticar a rigore, attesa
la
accomodamento, faceva occupare
uomini
avviso, uè
cercare alleati o sentire ambasciadori, mentre spediva a proporre un
i
corruzione del
mandare
secolo (1); per cui senza dir parola, senza
violava
gli
a Vienna
sue
la Slesia dalle
truppe.
Avendo
ed essendo giunto
egli lasciato Berlino,
bre a Crossen, volle
il
che
caso
in quel
una corda, probabilmente logora, della cattedrale.
sinistro presagio,
favorevolmente questo segno;
terra nel suo sbarco in Africa, gridò
con esemplare prontezza drà: sarà questa
la
«
Africa
di spirito disse
campana
nella nazione idee
impressioni,
come Cesare,
e,
la
ruppe. Ciò fu preso per
imperocché regnavano ancora
superstiziose. Per islornare le cattive
a
si
rompesse
si
appesa
a cui stava
La campana cadde, e
dicem-
21
il
stesso
dì
«
il
tengo,
li
spiegò
re
il
quale, »
cadendo così egli
Ciò che è elevato ca-
sorte dell' Austria nemica.
»
(2).
Le prime imprese non promettevano un gran generale;
mai carriera
d' illustre
comandante incominciò
nefasto, di quanto riuscì per lui la prima sua
in
battaglia
combattuta a Mollwilz. La cavalleria, che comandava fu
messa
campo
in
fuga.
Non abituato
di battaglia,
perdè
la
al
tumulto ed
calma, e troppo
chio a coloro che lo sollecitavano a salvarsi.
portò molle miglia lunge dal -
rin,
pomerano, dirigendo
rosamente
la
1'
campo, mentre esercito
la
ih
che fu persona,
un
alla strage
di
presto
orec-
Il
suo
diè
cavallo
lo
maresciallo Schwe-
Prussia, sosteneva
valo-
all'
ala destra della fanteria;
disposizione a martello, presa accidentalmente da tre bat-
taglioni, rimediò
all'
inconveniente.
fermezza delle truppe, trionfarono.
(1)
non
giornata sebbene in due luoghi ferito. La fuga della
cavalleria, aveva tolto ogni appoggio
ma
di
il
e
modo più
Frédérig, Histoire de mon temps.
(2) Id.
V arte
del maresciallo, e la
— La
notizia fu portata a tarda riotte
locchè
re aveva preso rifugio;
il
Mollwitz egli
A
quella
di
tazione. Vi
fé'
in
un molino nel quale che
dire
battaglia
alla
di
era coperto di gloria e di farina.
si
compiutamente coir energia
Chotusitz, cancellò
macchia che deturpava
e col coraggio personale, la
commise
ma cominciava
errori;
cominciava a conoscere
essi;
—
179
lo
la
da
profìtto
trar
a
scacchiere su cui
sua ripu-
giuocava
si
la
partita; la battaglia fu vinta da' suoi; ed egli confessò più tardi
che lui
il
buon successo non doveasi per alcun conto
come
generale,
sì
bene
al
valore soltanto
ed
attribuirsi alla
a
fermezza
delle sue truppe.
L' invasione prussiana era stata favilla d' incendio universale;' i
nemici
dell'
giovano; e siccome
gli
gli
presentava prospettiva di maggior vantaggio,
gli
amici
alle
vendette del nemico comune, e
Maria Teresa che I
lui,
gli
cede
la
si
Neil'
e qui
le ostilità,
elettore, invase la
Memorabile ché terminò
in
grandi capitani
rappattumò con
nuova rottura all'
al
di
imperatrice
marciò altraverso
rato di Sassonia senza darsi molestia intorno l'
abbandonò
egli
autunno del 1744, senz' avviso, senza
conveniente, ricominciò
egli
pace
destarono timore che a
gli
vittoria piena, si rivolgessero;
data fede, nuova lega con Francia, nuova guerra e regina.
la
Slesia.
progressi delle armi austriache
dopo
ma
Austria erano divenuti alleati di Federico;
non sa d'alleanze se non quando
pretesto all'eletto-
permesso
del-
Boemia, e minacciò Vienna.
fu questa guerra nella vita di Federico, essendo-
essa il
il
suo
noviziato
nell'arte
bellica.
Furonvi
cui ingegno militare, precoce e naturale, asso-
migliava ad intuizione;
ma
il
progresso di Federico nella scienza
militare era semplicemente quello che
un
uomo
dotato di
coltà vigorose fa in qualsiasi scienza a cui applichi la sua
fa-
mente
con ardore e diligenza.
Le
vittorie della Francia nei
Paesi Bassi, a Fontenoi, a Ro-
coux, a Lawfeld, non dando più motivo di temere che Maria Teresa potesse dettar legge
all'
Europa, Federico incominciò a me*
—
180
—
ditare una quarta violazione de' suoi impegni.
concluse pace, e
La guerra
mo
nel
si
vi
1'
ma
come dicem-
finì,
col trattalo d' Aquisgrana. Fra tutte le po-
presero parie Federico fu
solo aggiunse definitamente Slesia;
la lega,
trovò assicurato ne' suoi nuovi possedimenti.
de' diversi stati contro l'Austria,
Sunto storico,
tenze che
Abbandonò
il
Non
solo a guadagnarvi.
suo patrimonio
al
immorale
colla sua destrezza
abbassare alternativamente
il
provincia di
la beila
bene
tanto
riuscì
nel-
peso dell'Austria e della Francia,
eh' egli veniva generalmente considerato per quegli che teneva la
bilancia d'Europa;
onore
nella più bassa sfera dei re, ed
semplice margravio.
Il
per uno che annoveravasi
altissimo
re di
non era stato che un
cui bisavo
il
Prussia era riputato dall'universale
per un politico privo ad un tempo
moralità e di pudore, in-
di
saziabilmente rapace, sfacciatamente falso; nè falliva;
ma
tempo
nel
gegno, generale eminente, negoziatore doti, nelle
quali tutti gli
incognite ad altrui ed
voce pubblica
la
stesso concedevasi ch'egli fosse
a
uomo
governante astuto. Le
e
uomini superava, rimanevano ancora sè
medesimo; imperocché
fossero
quelle che spiccano solamente sopra un fondo oscuro. lora
la
d'in-
Fino
di al-
sua carriera era stata, con poca interruzione, fortunata;
e fu soltanto in avversità la quale
senza riparo,
in
sembrava senza speranza
e
oppresso persino uomini
avversità che avrebbe
celebri per la vigoria di mente, che potè manifestarsi la sua vera
grandezza.
Fino dal principio del suo regno erasi negozj in un
modo
sconosciuto fra
re.
i
I
applicato ai pubblici più
medesimo,
egli
vori pubblici, gì' il
il
il
comandante
ministro sopra
interni e gli esterni affari,
il
in
capo, egli
i
commerej
l'
impiegati del
alti
suo governo non erano che scrivani. Egli era
il
tesoriere di sè
intendente dei
la-
e la giustizia, sopra
grande scudiere,
maggiordomo,
il
ciambellano.
Considerato come
amministratore
aveva
molli
titoli
comio; l'ordine mantenuto strettamente ne' suoi dominj;
ad enla
prietà sicura; una grande libertà di parlare e di scrivere.
opera con ardore per assicurare
al
suo popolo
il
pro-
Dava
gran beneficio
—
pronta e a buon
della giustizia
—
181
mercato. Egli fu uno
de' primi
governanti che abolirono F uso crudele ed assurdo della tortura.
La persecuzione religiosa era sconosciuta a
meno di stolte Ma il vizio
sotto
ed ingiuste restrizioni che pesavano
vasi allo spirilo esagerato d' inlromessione.
suo talento, F indole
propendere
lo faceva
popolo
dittatoria, le
granatieri.
erano distornati dalla loro direzione
mero
di
regolamenti assurdi;
una
di
I
viaggiare senza
militari, lutto
il
regio
un gran
da
del
commercio; prescriveva
;
obbligato, a
che nessuno po-
permesso; concesso
niva con ordine regio determinata
nu-
frammetteva nel corso della
condizione fosse
data
il
capitali e F industria
frequentare certe scuole dei dominj prussiani tesse
indefessa
L' attività
abitudini
naturale
egli si
giustizia alla stessa guisa di quello
che ogni giovanetto
gli
questo grave difetto. Egli disciplinava
a
guisa dei
stessa
alla
sopra
sua amministrazione, riduce-
principale della
ebrei.
del
suo governo;
il
la
quale, ve-
il
quantità di danaro
che
il
viaggiatore poteva portar seco.
Tale era Federico governatore;
ma
un altro Federico esisteva
Rehinsberg, nel suonatore di violino e
in quello di
poetastro e metafisico. In mezzo
alle
servava
musica, per
la
sua
passione
scrivere, e
per
la
lutto
il
per
socielà
la
letteraria.
tempo che sottrarre poteva
cure
di
la
A questi agli
di flauto,
slato,
nel
con-
lettura, per lo
dedicava
diletti
affari
re
il
di
guerra e di
governo. Al suo
circolo di
dislinti emigrati
;
Potsdam,
la
Bretlagna somministrava due
Giorgio Keit, maresciallo di Scozia, e suo fra-
tello
Giacomo, che avevano combattuto per Casa Stuarda; F
talia
vi
mandava
bate Bastiani,
lo storico
più scaltro, circospetto, e servile
il
I-
Denina, F ingegnoso Algarotti, F abdi
lutti
gli
abbati; la Francia dava Maupertuis che fu posto alla presidenza dell'
Accademia
di
Berlino, Baculard
d'
Arnaud giovane poeta,
D' Argens che fu una delle compagnie più gradite dal re. tutti
del
coloro che entrarono nel giardino incantato piacere,
e
della vergogna,
F abbandonarono il
più
notevole fu
neh' angoscia Voltaire.
Ma
di
coir ebbrezza della
Noi non
rabbia ci
e
tratter-
— remo però più
—
182
a lungo intorno a queste geniali riunioni, perchè
troppo lungo questo schizzo biografico
amministrazione
dell'
nelle
civile,
derico dedicava principale pensiero
mento
del suo
abbiamo
al
cure
riuscirebbe. Nelle
delizie della
privata, Fe-
vita
perfezionamento ed
all'
au-
modo che più addietro chè un nembo tremendo stava
esercito, e vi riuscì nel
E ben
descritto.
fece;
per iscalenarsi sul suo capo. Ai motivi politici sonali.
suo
Il
s'
mordace
aggiungevano contro Federico
modo
e beffardo
di
odj per-
gli
parlare aveva
pro-
dotto ferite più acute della sua ambizione. Versi satirici contro tutt'
principi e ministri d'
i
Rispetto
Europa attribuivansi
sua penna.
alla
donne, aveva costume di esprimersi in guisa
alle
rendere impossibile
più
alle
dolci
perdonargli;
di
da
per
e,
sua
mala sorte, quasi tutto il continente era allora governato da donne non cospicue per dolcezza. Maria Teresa non era sfuggita a'
suoi motteggi; l'imperatrice Elisabetta di Russia, sapeva che
le
sue galanterie avevano somministrato a
Madama
per oscenità ed ingiurie:
mente
il
mente
capo del governo
ferita;
private
ire,
quale non
[1]
s'
si
per cui, strinse
le
gelosie
sino alla fine
Il
della
considerazioni sull'indole di
fin
qui ricorso in gran parte al bel-
dopo avere parlato
di guerriero,
lui, e di
si
intitolato
dare qualche cenno intorno alla sua
tranquillità che tenne dietro alla guerra dei sette anni.
non
al militare, certo al politico
non
ed
all'
amante
Ma questa
di erudizione,
fu compiuta. L' autore ne
have not continued the article
writlen,
V determined
lo cjive
ori
il
5
sarebbe riuscita
to
apply
my
il
pensiero
novembre
Frederic the Great. Soon
np reviewing, and
lunga
parte che, se
aveva smesso
parecchi anni prima di morire. Ecco quanto mi scriveva
V
Fede-
di
era proposto di ripigliare
politica interna ed esterna, ed intorno alle sue abitudini private, durante la
essa pure interessante,
le
Federico,
nei Biografìcal Essays, ed
celebre storico inglese,
sua carriera
contro
Francia, Austria, Russia, Sas-
(1).
Macaulay, pubblicato
real-
politiche aggiungendosi
formidabile
lega
Per questi cenni biografici abbiamo
Frederic the Great. rico
alle
una
eh' era
ancor più acuta-
francese, era stata
era mai combinala
lissimo lavoro di
un tema favorito
lui
Pompadour,
di
after
self to
my
it
1858.
was
history.
[Non ho continuato l'articolo su Federico il grande. Appena questo fu scritto, ho determinato di non occuparmi di lavori per le riviste, e di applicarmi alla G. Rovighi mia Storia]
—
— V avrebbero
Confederazione germanica,
Svezia,
sonia,
183
da diverse parti; già se ne spartivano
le
assalito
spoglie; all'Austria la
Slesia, alla Francia parte de' Paesi Bassi, alla czarina la Prussia
orientale,
merania
Magdeburgo ad Augusto di Sassonia, parte della PoLe forze prussiane erano sproporzionate
agli svedesi.
nemiche; Federico non potea, come Venezia, restringersi
alle
dall'arsenale
lagune e sfidare
nelle
non aveva
a difesa,
come
i
Svizzera, le
la
grandi e ben ordinati
quali far perire
era aperto, tutto esposto; che poteva
proteggere, non alleali da
colonie da
da usare, non intrighi ministri; pingue
o di in
si
Europa.
d'
Alpi, nelle
tutto
assalitori;
adunque opporre?
I
fu
il
vedere
si
nascente
s'
sua. Spettacolo
la
fronte
far
farsi
d'
una
scannare;
non valevano
gli
altrettanto
lasciavano battere imperturbabilmente;
impero era cattivo
e ridicolo.
I
L'
al
la
la celerità de' suoi
zioni per le quali, secondo
il
su-
belle
minuto, per cui anch' essi ap-
plicavansi a perfezionare queste macchine
scevano nè
nelle
esercito
nemici attribuivano
periorità di Federico ai soldati ben agguerriti, che faceano
manovre, e tiravano molti colpi
a
a soffrire ogni disa-
nel gabinetto
era deliberato
ne' trattati,
disciplina
in
Prussia
cantando
erano spinti a nervate a
austriaci, abilissimi
battaglie, e
la
riguardi
parlamento
di
esercito superiore
francesi correvano
russi
i
contentare, non
amanti od opposizione
l'erario,
stro per eseguire ciò che
cortigiana;
dell'
delle
eserciti
qualunque altro, unica volontà
abilità a
meraviglioso tutta
gole
Cambrai;
di
proprio genio. Egli non aveva debito pubblico, non lontane
Il
ed
confederati
umane; ma non cono-
movimenti, nè
felici
le
bisogno, divideva
disposi-
e riuniva le pro-
prie forze.
Scoppiò gli
la
guerra dei sette anni. Quali ne siano
episodj principali, già
metodi
di
guerra
si
accennammo
sieno applicati, lo
nel Sunto
vedemmo
stati
i
storico;
fatti
e
quali
in lutto lo svi-
luppo di questo capitolo.
Terminata
la
lotta gigantesca, Federico dimise ogni ulteriore
pensiero di guerra. Egli era salvo; la sua dai colpi dell'invidia. Se
non aveva
gloria
era
fatto conquiste
al
sicuro
tanto vaste
— quanto quelle
di
—
184
Alessandro, di
Cesare,
Napoleone,
di
tuttavia
aveva dato un esempio senza pari nella storia di ciò che l'abilità e la
risolutezza possono fare contro la più
rità di forze e
Si
diede
a'
grande superio-
V estrema avversità di fortuna. suoi studj, ed a riparare
causa della guerra travagliavano Partecipò, per isventura,
al
i
gravissimi mali che in
sudditi suoi.
i
primo spartimento
della Polonia
nel 1772.
Visse le
rimanente de' suoi giorni nel
il
in età di 75 anni, lasciando il
Sans-Souci fra
ritiro di
occupazioni filosofiche e letterarie; e morì
17
il
Agosto del 1786
suo nipote Federico Guglielmo
a
tesoro dello stato ricco di oltre
70,000,000
di
talleri,
II
un
ed
esercito di 208,000 combattenti.
Basso
aveva molta memoria, non molta
di statura e bruito,
immaginazione; eccetto sapeva raggiungere nè dità della scienza
poco cercava
la tavola,
po, assai quelli dello spirito, la
i
antica
nè
poco
la
bellezza dell' arte
moderna.
Amò
parenti,
i
piaceri del cor-
i
logico puro,
frizzi, le satire;
forse nessun* altra donna; amici ebbe, non favoriti, e alla pari, e
sapeva
al
ma
riuscire. Ne' pericoli era grande, operoso,
dalle fatiche del governo
sembrava
battaglie col valore,
bisognosi coi soccorsi. Tollerò
la
re fu esposto a tanti
i
ricco
li
libelli,
o
mordace soprattutto
nello scorgere le debolezze a'
trattava le
lo
faceva
spedienli;
e
i
i
letterali
vinti col rispetto,
libertà dalla
i
stampa, nè alcuni
lasciò cosi impuniti.
appariva vivo,
libero,
La sua
finezza
scherzi
eh' egli
nella irreligione. i
difetti,
e
gli
suoi conoscenti, non appalesavano indole buona. Nel suo
santuario di Potsdam, e perfino dei filosofi.
diceva
ed
di
ricchi coi titoli,
Nel conversare cogli ospiti ed amici,
usava
li
trar forza per quelle del corpo.
colla protezione, le coscienze colla libertà,
attraente;
moglie, e
sotto un'aria di confidente franchezza
sapeva dissimulare e simulare. La forte sua volontà
le
non
profon-
bisogno valersene. Protestava detestare
affettazioni e le finterie,
Guadagnava
la
egli,
la
il
«
nuovo Giuliano ridevasi Se volessi castigare una
di Dio, dei re,
mia provincia,
darei a governare ad un filosofo. » Se suo padre
— adoprava
bastone, egli
il
crudeli; e ne bersagliava
—
185
1'
epigramma,
i
principotti tedeschi pieni di debiti e di
i
ben più
cui colpi erano
pretensioni, la santocchieria di Maria Teresa, la bellezza e
pravazione della Pompadour,
gli
amorazzi
V infingardia,
l'
Tuttoché dispotico, e scarso
di
ranza
di Voltaire,
di Caterina,
imbecillità,
e
la
de-
intolle-
l'
bassezza di
la
Luigi XV.
versalmente ben voluto;
i
filosofi
modi
vano
tipo della loro nazionalità,
tendesse uè la
trascurati, e nel suo valore,
vi
guardasse;
memoria
sua
lore prussiano,
come
ebbe
scotto.
in
dalle truppe; e si
taccata
Avendo chiesto ad uno
buscalo uno
avesse
risposta:
«
A
Kollin,
e
1'
altro,
traendo
dove Vostra
fuori
una
di essi
che portava
sberleffe
pagò
Maestà
le
sul lo
cordone
il
è,
tu che hai
che
palla
Questa mi indica, rispose, che a tutte
«
va-
hanno moltissimi
senza oriuolo, Federico disse: «Mostrami che ora
T orologio;!
il
mostrano molla franchezza
de' quali
Ad un granatiere che per vanità portava
»
riscontra-
fatto egli nè la in-
oggi tra' francesi quella di Napoleone (I).
e molto spirilo anche nei soldati.
yìso,
tedeschi
i
in
nemici erano costretti a stimarlo; e
i
in proposito, alcuni
in qual taverna
benché
servì nella guerra napoleonica a risvegliare
Fu amato specialmente aneddoti
proclamavano un Antonino;
lo
ne' suoi il
simpatia pel popolo, era uni-
v'
era at-
ore devo esser
pronto a morire per Voslra Maestà. Nelle
occasioni
che vanno
al
solenni, sapeva
cuore.
Prima
pronunciare battaglia di
della
di
que' discorsi
Rossbach
recitò
un'arringa che metà dell'esercito era capace d'intendere; «Diletti
amici, diss'egli; quanto
mondo, Io
è rimesso a questa
non ho
che non divisi
[i]
abbiamo
v'
ha nè
Cantù II.
dobbiamo avere
di
caro
al
spada che snudiamo per combattere.
tempo, nè, credo, bisogno veglie, nè fatiche,
costantemente con voi
Vol.
e
Storia universale.
Stor. dell' Art. Milit. 24.
fino
di parlarvi a lungo.
nè pericoli, che
io
Sapete
non abbia
ad oggi; e mi vedete pronto a
—
—
186
vi domando, o amici, amore per amore. Una sola parola aggiungerò, non come incoraggiamento, ma come una prova anticipata della riconoscenza, di cui vi sarò obbligato. Da questo momento fin quando prenderemo i quartieri d' inverno, I' eser-
perire con voi e per voi. Tutto quello che è di rendermi zelo per zelo,
paga
toccherà
cito
doppia. Su
via;
non isperate che in Dio. » Sebbene meno comunicativo fosse
co' suoi
sapeva,
tuttavia
co' soldati,
comportatevi da uomini e
di
adunato,
o
signori,
non
buona posizione;
batto, tutto
siamo
mi
1'
battuti, noi tutti
domani.
libro
perchè
in
la Storia
sè
di
ai
come
io pel
ho per
nell'
s' io
Elba.
lo
Se
primo. Questa guerra voi;
noi
finiremo
la
sarcasmi
mio tempo, che comprende moderna, ed la
propria
generali, in cui
indole
la
in
cui
crilica.
1'
acuta
e
fatti,
i
le
autore
Serisse
e dettò
cui
Memorie
le
sono ben
politica; la
ia
indi-
Storia
due prime sue guerre,
le
quali rivelano
mostra
il
molto
e la
genio della disinteresse
V Istruzione militare pe* suoi
scienza è presentala in
dell' esercito
buoni sto-
di Voltaire. Sta fra'
Casa di Brandeburgo, in esposti
Anti-
1'
Melodrammi che
e
materia che ben conosceva;
della
Compose
scrittore.
Epistole
scrisse
Storia della guerra dei sette anni,
dell'
slesso, che,
deve infastidir
politico;
cale le cause, ben
facendo
tempo
preso o annegato
è
morremo, ed
nome
prestarono argomento
tattica
ma
parer vostro,
il
vi
»
machiavelli,
del
nel
tale
suo
altrettanto
Federico lasciò
per
«Io
maresciallo Daun. So ch'egli occupa
il
ma
esercito
annoja, ed
rici,
per chiedervi
della
vigilia
favellava a' suoi generali:
così
che assalirò domani
dirvi
una
Torgau,
lo
tener
circostanze,
discorsi con essi in guisa da produrre effetto. Alla
battaglia
quanto
di
ufficiali
alcune
in
modo luminoso;
prussiano, di tutte
le
tratta
circostanze della
guerra, delle sussistenze, della costituzione del paese, del colpo d'
occhio, della distribuzione delle truppe, dei campi, degli stra-
tagemmi, delle marcie,
delle differenze di religione, dei
de' fiumi, dei combattimenti e delle battaglie, delle
un
esercito, dei
quartieri e delle
campagne
passaggi
manovre
d' inverno.
Si
di
ha
pure P Istruzione segreta rubata a Federico
che contiene
II,
gli
ordini segreti spediti agli ufficiali dell'esercito prussiano, « par-
modo
ticolarmente a quelli di cavalleria, sul
di
contenersi
nelle
piccole operazioni della guerra.
Fra
principali scrittori militari
i
capitolo,
sto
di Prussia
ed
Maizeroi blicò con
si
al
possono annoverare
dell' i
epoca trattata
que-
in
seguenti, oltre a Federico
Maresciallo di Sassonia.
Paolo-Gedeone-Joly
commenti
la
(di).
Brigadiere francese. Pub-
traduzione delle
l'
imperatore Leone. Scrisse un Corso di
e
storico',
è autore
un'opera
di
Istituzioni
militari
del-
tattica, teorico, pratico,
intitolata
Teoria della guerra,
macchine degli
di
un Trattalo sull'arte degli assedj
di
un Quadro generale della cavalleria greca; e tradusse
e sulle
antichi,
Trattalo
il
del generale di cavalleria scritto da Senofonte.
Guischardt Carlo Teofilo. Di famiglia profuga francese. Nacque a
Magdeburgo;
Federico.
dapprima
servì
Compose Memorie
aggiunse una traduzione, dro
;
2.° della
in
in Prussia sotto
i.° delle
Istituzioni militari di Onosan-
Tattica di Arriano; 3.° un' Analisi della
di Giulio Cesare in Africa, descritta
tenenti la Storia della
campagna
campagna
da Hirtius. Pubblicò
le
Memo-
punti d' antichità militare, con-
rie critiche e sloriche su parecchi
Saint-Cyr.
Olanda; poi
militari sui greci e romani, alle quali
di Giulio Cesare in Ispagna.
Note sul genio, la disciplina militare e
la
tattica
degli Egizj, dei greci, dei re aV Asia, dei cartaginesi, e dei romani.
Lloyd Enrico, nato glio di la
un pastore
nel
1729 nel principato
di villaggio, e
propria educazione.
Cominciò
in Austria, poi in Prussia, indi
in
dovè
in
di
a servire a
treni' anni
;
prima
Russia. La sua dottrina è rac-
troduzione alla Storia della guerra dei di
fi-
gran parte a sè stesso
chiusa nelle sue Memorie militari e politiche che
opera
Galles, era
sette anni.
servono Avvi
d' in-
un' altra
Lloyd, intitolata Memoria politica e militare sulla
Gran
Brettagna. Gli altri lavori consistono in saggi sulla politica, sulle passioni, e sulle finanze.
— Kéralio Luigi Felice Si
ha
che, sia
di lui
di
Luogotenente-colonnello in Francia.
).
una numerosa collezione
e militari.
La sua storia
di
critici.
trovano
Le sue pubblicazioni
sulla
Prussia. Pubblicò
ra;
Rus-
di
pa-
tattica della fanteria,
nella
marca
bombardiere prussiano, poi
//
Geometria pei soldati
la
suffragio
il
si
Brande-
di
morì luogotencnle generale nel 1808. Servì in
1737;
nel
filosofiche, stori-
diversi articoli dell' Enciclopedia per ordine di materie.
in
Tempelhof Giorgio Federico. Nacque burgo
opere
delle principali guerre tra la
Porta nel secolo XVIII, ha ottenuto
e la
recchi
(
—
188
e per quelli che
della guerra dei selle anni in Germania, fra
il
non
/,'
arte della guer-
lo sono', la Storia
re di Prussia e
V im-
peratrice regina co* suoi alleali. Quest' ultima è una traduzione ed
un seguito
di
quella di Lloyd.
Fu maresciallo
Guibert Giacomo Antonio Ippolito.
Due opere ugualmente
in Francia.
sua
vita.
La prima
ventiquattro anni;
è la
il
Saggio generale di tattica che compose a
seconda
scrisse a quarantasette.
Ménil-Durand, pubblicò
la
imperiali; lasciò, sotto
molto notevole per
la
il
Trattato della forza pubblica che
Per combattere
Ligne (Il principe di). citi
campo
di
notevoli aprono e chiudono la
Difesa del
Nacque il
e confutare gli scritti di
moderno sistema
nel
Belgio;
servì
di
negli
titolo di Pregiudizi militari,
profondità delle viste e
per
guerra.
la
eser-
un'opera giustezza
delle riflessioni.
§• 5.°
Esempj Battaglia di Fontenoi.
Si
diede
fino si
all'
occasione
dell'
assedio di Tournay.
Il
re e
il
del-
trovano presenti.
Gli alleati
un grosso
volevano salvare questa piazza, e fecero
esercito.
avanzare
— Forze numeriche. droni
annoveresi, olandesi, ed* austriaci, avevano
Gli alleali, inglesi,
battaglione e 90 squadroni;
51
Duca
di dal
—
scelse
un
poggiando
All'
destra ad Antoin
erano muniti fra
avvicinarsi del nemico,
campo
centro
il
Sassonia,
di
secon-
i
Cumberland.
di
Posizione.
sonia
la
tulio oltre 50,000 uomini.
iti
primi erano comandali dal Maresciallo
I
battaglia all'altezza di Fonlenoi, ap-
di
villaggio, la
al
non
sinistra
dalla
luride
artiglieria.
di
Maresciallo di Sas-
il
bosco
al
Barry,
di
Bosco e villaggi
Schelda.
Parecchi ridotti erano
costruiti
stati
Antoin e Fontenoi, e sul bordo del bosco. Queste disposi-
zioni, di
francesi aveano 55 battaglioni e 91 squa-
I
tulio 56,000 uomini.
in
;
—
—
189
per quanto
rinunciare
Una
all'
testa di
ponte assicurava
olandesi
Gli
il
disegno
passaggio della Schelda.
il
linee
faccia alla foresta di
in
villaggio d' Antoin.
il
Corso della battaglia. tenoi.
buone, svelavano
essere
erano su parecchie
Gli alleati
Barry ed
potessero offensiva.
si
—
Gì' inglesi
presentarono
attaccarono tre volte Fon-
due
volte
innanzi
Antoin.
Invano. II
duca
di
Cumberland prese una risoluzione che poteva de-
cidere della giornata. Ordinò a Ingolsby di entrare nella foresta di
a
Barry, di penetrare fino
Fontenoi
e
d'
al
ridotto di questo
bosco
in
faccia
impadronirsene. Ingolsby marcia colle migliori
truppe. Trova truppe leggiere, crede a un' imboscata, torna presso
Cumberland si
determina Si
e
domanda di
artiglieria.
passare fra
il
Si
perde tempo, Cumberland
ridotto e Fontenoi.
forma una colonna preceduta da
sei
cannoni e fiancheg-
giata da altri sei. Marcia ordinatamente. Oltrepassa Fontenoi e
il
ridotto.
Allora valleria;
si
ma
oppone le
dai francesi
successivamente fanteria e ca-
cariche sono smembrate, intempestive, senza or-
dine, senza insieme, e per conseguenza senza
effetto.
guadagna terreno,
maresciallo stesso
e
i
crede tutto perduto e
francesi retrocedono.
manda
a
pregare
il
Il
La colonna
re di ritirarsi.
Man-
—
—
190
cavano munizioni a Fontenoi ed era stato dato l'ordine
di ab-
bandonare Antoin. Allora
duca
il
Richelieu propone di dirigere quattro cannoni
di
mentre
sulla fronte della colonna,
Casa del
la
che non aveva
re,
ancora caricato, avrebbe circondato da ogni parte. pitare su essa in foraggieri,
»
come
gridò
si
«
Bisogna preci-
tempi della
ai
ca-
valleria.
La colonna, Era
assalita
da ogni parte,
è aperta in dieci minuti:
solo ostacolo alla vittoria.
il
Gì' inglesi, costretti a
ritirarsi,
fecero con calma, senza tu-
il
multo, senza confusione. Avevano perduto 9000 uomini;
i
fran-
cesi 3500.
Epoca:
maggio 1745.
11
Osservazioni l'
idea che
li
credeva
I.
:
sono un applicazione del-
ridotti costruiti
I
aveva intorno
maresciallo di Sassonia
il
combattere
a
abili
posto
in
difeso
ai
non
e
francesi; in
aperta
il
bosco
campagna. doveva fare un ridotto
Si
2.
di Barry.
se
si
più
di
tra
Fontenoi e
Questa negligenza non sarebbe stata
fosse saputo manovrare, e se
di
grave
momento
fossero poste grosse masse
si
indietro di questo intervallo.
ommesso
Si era
3.
prendere potuto
il
trascinare seco
agli alleati la facilità
F ala
mettere una riserva per sostenere o
di
ridotto di Barry. la
di
4.1
discepoli
hanno veduto
d'
di
rovina
dell' esercito
prolungare
sinistra dei francesi,
Tournay L'esitanza
La
e
lngolsby salvò
Folard,
i
i
Ma ebbero
con minore acciecamento,
si
;
5.
bastarono
La
non
profondo, in
favore
sarebbero astenuti dal citare questo le
cariche
della
caval-
rompere questa colonna.
a
vittoria è
francesi che
un argomento
con maggiore riflessione, o
esempio; imperocché quattro cannoni, e leria,
dell'ordine
partigiani
torto
offensivo sul-
Schelda e sotto
francesi.
nella colonna di Fontenoi
del loro sistema.
francese, dando
movimento
il
gettar questi alla
ri-
avrebbe
presa di quest' opera
si
dovuta
al
valore e alla sagacità degli ufficiali
perdettero di animo in
mezzo
al
pericolo.
—
191
—
Furonvi errori nei minuti particolari: sciallo
ma
indipendenti dal mare-
poteva stare a cavallo, e non
quale era ammalato, non
il
poteva farsi trasportare dapertutto. 6.
Guadagnò
Il
risultato
la
fu
riserva e V artiglieria.
Tournay che era
presa di
la
lo
scopo dei
francesi.
Battaglia di Rossbach.
Forse numeriche.
-
Imperiali: 27,000 comandati dal principe di
/
Hildburghausen
Sassonia
l
Alleali
Francesi: 36,000 comandati da
Soubise
63,000
Prussiani: 22,000 comandati da Federico
Dopo
la
II.
congiunzione dei francesi ed imperiali a Erfurt,
leva cacciare
i
Posizione.
Federico, che
si
la
trova
presso
Saale in
Lipsia,
Voi.
II.
vuol
li
colonne e
tre
posizione fra Braunsdorf e Naundorf (V. Tav. a
II.
prende P*
1.
a )
colocano a Mùcheln facendo fronte alla Saale.
Gli alleati
si
Gli alleati
vedendo
biano posizione e
4 novembre,
prussiani sul loro
i
pongono
si
all'
alba,
fra il
Mucheln
re leva
il
scere la posizione del nemico. La fanteria collina di
vo-
prussiani dalla Sassonia.
—
prevenire nell'attacco; passa
11
si
Schortau su due linee,
fianco sinistro,
cam-
e al di là di Branderoda.
campo si
va
e
spiega
la cavalleria
al
a
ricono-
piede della
passa a dritta della
fanteria e va a formarsi più avanti sulle alture. Il
re trova
tanto
vantaggiosa
non osa attaccarlo; quindi e
la
posizione
tira indietro
si
e
del
nemico che
pone
si
fra
Bedra
Rossbach.
Sebbene Federico
in
molte circostanze spiegasse audacia nel
preparare e nel decidere
doveva degenerare linea di condotta.
gli
attacchi, pure
in temerità
la
sua audacia non
quando era libera
la scelta
nella
Laonde, consigliato dalla prudenza, non volle
— tentare
in condizioni
le sorti
—
192
svantaggiose, e fece un movimento
retrogrado poco lunge dal nemico. Ciò avenne nella giornata del
4 novembre. nemici
I
vogliono attaccare in questa
lo
mandano
posizione;
Saint-Germain all'alba del 5 sulle alture con 9 battaglioni squadroni; e taccare
e 15
per at-
di fianco a dritta
re sul fianco sinistro.
il
ed imperiale
la cavalleria austriaca
teria alleata, indi la
re crede
che
Germain cuopra
marcia su tre colonne,
alleato si mette in
Alle 11 l'esercito
II
movimento
resto fa un
il
all'
avanguardia, poi
la
fan-
cavalleria francese.
nemico
il
la ritirata
;
si ritiri
verso Friburgo, e che Saint-
ed ordina
alle
truppe
della sua ala
dritta e a tutti gli usseri e dragoni di star pronti per attaccare la
retroguardia nemica comandata, a suo avviso,
da
Saint-Ger-
main. Intanto
nemico
il
ferma, a Zeuchfeld;
si
osserva
La
marcia verso Pettstadt.
prussiano, e continua la
campo
il
cavalleria
francese, durante la fermata, passò alla testa. Il
re
porta
al
non crede castello
rapporti; lascia
ai
Rossbach
di
Lufftschiff e che continua le
tende, locchè
le
due Il
dà
e
si
la
mangiare il
alle
nemico
all'
truppe;
si
altezza di
marcia. Allora dà ordine
levare
di
eseguisce con molto ordine ed esattezza. Erano
mezzo.
re rimette
ordine
di
il
comando a
difilare
di tutta la cavalleria a Seidlitz, egli
sinistra
detta Janushugel sia fra lui ed
vimento
vede
e
colle
due linee
Schortau. Una batteria
il
indietro in
di fanteria.
di
modo che
1'
altura
nemico. Indi segue questo mo-
18 pezzi
Un
po' di truppa
lascia a
si
vien collocata verso
il
Janu-
shugel. In questo frattempo, la cavalleria nemica,
girato
1'
ala
sinisira
del Janushugel e
si
del
re, era
che credeva
passata su tre colonne
di
ai
aver piedi
trovò improvvisamente assalita dalla batteria
prussiana posta suir altopiano. Una batteria di 10 pezzi risponde allora a questo fuoco,
ma
senza grande successo,
—
Corso della battaglia.
siana
portata
è
si
una conversione in
prima
linea,
18
Janushugel; Seidlitz
dimodoché 15 squadroni
dritta,
a
Alle tre e mezza, la cavalleria
là del
di
al
trovavano
si
seconda, e 5 squadroni di ussari sul fianco
in
Senza aspettare V arrivo della fanteria prussiana,
sinistro.
nemica
sulla cavalleria
prus-
eseguire
fa
quale
la
che, non dubitando ancora
di
si
getta
si
avanza con tutta sicurezza, e
alcun pericolo, marciava di fianco
su tre colonne. Il
duca
che comandava
di Broglie,
leata, cerca invano
metterla in
di
in
capo
cavalleria al-
la
è sfondata; e
essa
battaglia;
soltanto due reggimenti austriaci e due francesi pervengono a farsi
strada sulla
dritta
avanzare su
di
mente
ed
Intanto arriva
fianco dritto della fanteria
La
fanteria prussiana,
con un battaglione
nemica
e
a sinistra
ne, cerca
alleata,
in
che
re,
forma
porta
si
di
al
linee.
pure su due linee,
è
martello. Tutta
sempre
alla
la
linea
sinistra per ol-
lato.
trova ancora in marcia su tre colon-
si
schierarsi in battaglia;
di
ugual-
prende posizione su due
comandata dal
nemico da queslp
il
La fanteria
Seidlitz fa
obbliga
li
prussiana, e Seidlitz
riceve ordine di avanzarsi, tendendo
trepassare
ma
due linee;
dopo una breve resistenza.
fanteria
la
su
sua seconda linea, e
darsi alla fuga
a
formarsi
a
essi la
ma
la
batteria arrivala dal
Janushugel colla fanteria prussiana, rende vano questo tentativo
mediante miche.
suo fuoco, e sparge
il
Gli
alleali,
fanno venire sulla loro dritta fa
il
due battaglioni
confusione fra ai
prussiani
colonne ne-
le
di
oltrepassarli,
uua parte della riserva;
avanzare dalla seconda linea
a martello e
la
impedire
per
sulla
dell' ala
prima
il
ma
il
re
battaglione posto
sinistra, per cui oltrepassa
nemico. Verso
le
avanzandosi,
quattro, si
1'
avvicinò
ala al
sinistra
nemico
a
della tiro di
fanteria fucile,
ed
prussiana,
ingaggiò
la zuffa.
La confusione entro bentosto
tra la fanteria alleala,
mincia a fuggire. Seidlitz approfitta di questo
Vol.
lì.
Stor. dell'Art. Mlit. 23.
che inco-
momento per im-
— prendere un nuovo attacco,
nemica
teria
La
—
Ì94
quale finisce per mettere la fan-
il
un disordine compiuto.
in
ritirata dei resti degli
alleati si effettua verso Friburgo.
Epoca: 5 novembre 1757.
La
Osservazioni.
che ha sorpreso cato 10
sconfìtta
nemico
il
deve
si
in
sagacità di Federico,
alla
una marcia
testa delle colonne in condizioni da
la
spiegamento. Bello
nemico,
e
fu
non permettere loro
movimento per
il
saggiamente furono combinati
ed ha attac-
di fianco,
gli
girare
fianco
il
del
attacchi di fianco.
Bai taglia di Lissa.
—
Forze numeriche
Imperiali: 84 battaglioni
144 squadroni In tutto 80,000
Prussiani
—
uomini
circa.
47 battaglioni 154 squadroni In tutto 50,000
I
uomini
primi comandati dal principe Carlo di Lorena;
Federico
il
—
Federico, che dopo
aveva più nulla
temere per
a
la
la
imperiali.
Il
Parchwitz, ove
novembre
12 il
generale Ziethen
il
ai
disegno di
progressi de-
del 1757 parti da Lipsia e arrivò a
5 dicembre congiunse un corpo comandato dal al
suo esercito,
50,000 uomini come abbiamo
e
portò questo
al
numero
di
indicato.
4 dicembre, V esercito prussiano marciò in quattro colonne
da Parchwitz verso Neumark, di cui 11
Rossbach non
battaglia di
Sassonia, concepì
portarsi sollecitamente nella Slesia per opporvisi
II
circa.
secondi da
grande.
Posizioni.
gl'
i
vi
trovò un corpo di 4000 croati,
parte furono presi, parte fugali dalla sua vanguardia; ed
Neumark verso Borna. disposto nel modo seguente:
5 continuò la sua marcia da
L' esercito imperiale era
5 reggimenti
di
cavalleria innanzi a
L' ala destra appoggiata a
Nypern;
Borna; la
linea
si
questo punto per Leuthen verso Sagschutz, poscia
mandosi
a martello verso
il
lago di Gohlau;
si
stendeva da piegava for-
— La cavalleria nistra ed
all'
ala
—
195
in gran parte
in terza linea,
destra. Tre battaglioni
dietro
all'
ala si-
granatieri vurtembur-
di
ghesi occupavano alcune abbattute a sinistra di Gohlau.
—
Corso della battaglia.
1
Fase. L' avanguardia prussiana coni
1
posta di 10 battaglioni e di 34 squadroni, e protetta nel suo mo-
vimento da periale e
la
fitta
nebbia e da alture, sorprese l'avanguardia im-
ruppe, obbligandola a rifugiarsi verso
sue linee.
le
Indi occupò Borna. re,
11
che le
vi
che conosceva perfettamente
aveva fatto
tempo
in
il
sue forze principali contro
peva essere più debole della
1'
manovre
terreno per le
di pace, prese
il
partito di dirigere
ala sinistra del
dritta. Perciò,
nemico, che sa-
appena
delle
le teste
sue quattro colonne escirono da Borna, ordinò una semplice conversione a dritta, ne formò due colonne, colla fanteria la
centro,
al
cavalleria in lesta ed in coda.
A mezzogiorno V esercito prussiano era giunto e Slriegwilz; ivi si allineò;
mandò 4
stra;
battaglioni
spiegarono proletti da
all'assalto
Sagschutz,
di
sua
de-
quali
i
si
una batteria di 10 pezzi.
Le due cavallerie s'incontrano; quella e della destra
Lobetintz
fra
rafforzò a martello sulla
si
l'imperiale è
prussiana;
della sinistra imperiale
respinta;
abbattute
le
sono superate dalla fanteria del re; Sagschutz è preso. 2.
a
Fase. L'esercito prussiano
a dritta, d'
mentre una batteria
ordine del re,
la loro
ala
all'
destra,
e
ala
si
grosso calibro
di
sinistra.
avanza stendendosi sempre
Allora
prendono una
gì'
viene
imperiali
nuova posizione,
forma presso Leuthen un angolo sagliente; mettono
in
portata,
rafforzano la
quale
questo
vil-
laggio forze considerevoli, ed una gran parte delle loro artiglierie viene collocata sulle alture dietro
L'esercito
prussiano
li
segue;
la
Leuthen. cavalleria
cavalleria imperiale dell'ala sinistra, la
assale
la
co, la
pone
in
rotta e fuori di
fianco sinistro della battaglioni.
fanteria
dell'ala
prende
combattimento. Poi
imperiale,
e
fa
si
dritta di fian-
getta
prigionieri
sul
intieri
— frattempo
In questo
196
—
impegna un
s'
pel possesso di Lcuthen, che alla fine Stani";
mentre
accanito combattimento
rimane
potere de' prus^
in
contro l'imperiale dell'ala destra, l'oltrepassa, e
due
I
cavalleria, a destra
assalti della
buirono assai
s'avanza
cavalleria prussiana dell'ala sinistra,
la
a costringere
gì'
ed
imperiali ad
rovescia.
la
sinistra, contri-
a
abbandonare
il
vil-
laggio di Leulhen. 3.
a
Fase. La fanteria imperiale cerca
narsi fra le
montagne
le
lasciano
tempo. Sprovvista
il
una terza
di Breslavia e Lissa;
di cavalleria
destra dalla cavalleria prussiana che
alla
Allora
imperiali
gì'
Risultalo.
le
i
alle
volta di ordi-
non
prussiani
è assalita
ali,
reca nuovi danni.
salvano alla destra della Weisslrilz, in-
che loro fanno subire gravi perdite.
seguiti dai nemici
—
si
ma
uomini
perdettero 6500
GÌ' imperiali
tra
morti
e feriti; molte migliaja di prigionieri; 150 cannoni; 50 bandiere;
moltissimi cassoni. Vuoisi che le perdile de' prussiani
mini
tra
morti e
siano ascese a 2000
uo-
feriti.
Epoca: 5 dicembre 1757. Osservazioni (1). La battaglia di Leuthen è un capo d' opera di
movimenti,
di
manovre,
nerali. Egli assale
Tutte
le
a
prezzo
dargli in
posto fra
i
più
in
di gravi perdite
nemico, perchè
guerra: i
due
egli
eserciti
vittoria
compiuta senza
sproporzionate col risultalo.
conformi ai
non fa marcia di fianco dinnanzi al non
si
sono veduti in battaglia. L'
sercito austriaco, che conosce lo avvicinarsi delle truppe
ne.
[1]
Riportiamo, intprno a questa celebre battaglia,
—
V.
litaires di
il
giudizio di
e-
del re
Napoleo-
Mémoires de Napoléon pubblicati nella Bibliothèque historique
Liskenne et sauvan.
ge-
parte di truppe che poco
una
e riporta
sue manovre, in questa battaglia, sono
principj della
grandi
posizione, vittorioso, e più forte
composto
prima erano state battute, comperarla
a
un esercito
del suo, con un esercito
sola basterebbe
e di risoluzione; essa
ad immortalare Federico e
et
mi-
— conseguenza
in s'
—
197
combattimenti
dei
Neumarck
di
e
opposte; ed è
questo frattempo
in
che, protetto da un
dalle nebbie, e coperto dalla sua avanguardia,
marcia,
sua
il
gli
sono
rialto e
re continua
ad assalire V estrema sinistra
va
e
Borna,
di
aspetta di vederle prendere posizione sulle allure che
la
dell' esercito
austriaco.
Nemmanco
viola un
secondo principio non meno importante;
quello cioè di non abaandonare la propria linea di operazioni; la
cambia; locchè viene considerato come
che
la
sanno
più
sua linea
ove
siano
possono
quali lo
abbandonò dell'Alta
la
di
Slesia;
sue
spalle
d'
ed
Mediante
minacciare.
linea
inganna
operazioni le
operazioni
l'audacia e
di
della
manovra; imperocché
Neumarck dell'
ma non la
il
per
volte
loro centro,
nistra indietro in battaglia; dritta
minacciare
la
seguì quella
e
una
volta
hanno
linea
di
è suggerito in codesti casi.
di
all'
abilità
impegnati
tentato di rifiutare
fatto avanzare
del re.
Ma
loro
di
cavalleria
la
e
-
le
masse
che avessero
formarsi.
FINE DEL VOLUME SECONDO
la
a si-
Neumarck che Hanno dunque eseguilo
operazioni
prussiane arrivarono sempre adosso a loro prima
tempo
pei
esecuzione, V in-
mediante un movimento
hanno anche
supponevano essere ancora quella quanto
non
quanto era prescritto dalle circostanze
riuscirono a bene. Tre
loro sinistra ed
austriaci,
gli
quali
marcia, Federico
sua
la
i
importanti
punti
rapidità
la
nemici,
i
i
tepidita dei generali e dei soldati, hanno corrisposto
nel combattimento, fecero
ma
abile
guerra. Infatti, un esercito che
sia insegnata dall'arte della
cambii
manovra più
la
PARTE F.
DEL VOLUME
INDICE
II.
PARTE PRIMA
V miei Capo
scolari
VI.
1
temi
1
!
di
Gustavo
Adolfo e della guerra
DEI TRENT' ANNI §. l.o
Sunto storico
§. 2.°
L'ordinamento
In
Uve zia
.
.
»
,
;
In Francia
In Germania §. 3.°
L'azione
Campi
svedesi
Campi imperiali Marcie Ricognizioni Ordini di battaglia di Gustavo Adolfo
.
DegV imperiali
Modo Ordini
di combattere di Gustavo Adolfo di
accampamento,
di
,
marcia, e di battaglia in
Francia Guerra di montagna: Rohan §.
4.°
,
Osservazioni
Carattere della guerra dei treni* anni
Condizioni sociali
Rapporti fra gli eserciti e
le
condizioni della società
.
—
200
— Pag. 23
Strategia e lattica
La
brigata svedese
»
id.
Cenni biografici: Gustavo Adolfo
»
24
Wallenslein
»
26
Cenni bibliografici
»
30
§. 5.°
Esempj
;
.
.
Battaglia di Breitenfeld
Battaglia di Lulzen
Capo 1.°
§.
VII. Arte militare
ai tempi di Luigi
XIV
»
31
»
id.
»
34
...»
38
»
id.
Sunto storico
ordinamento
»
44
In Francia
»
id.
Reclutamento
»
id.
Fanteria
»
46
§. 2.° L'
Cavalleria Artiglieria:
» i
minatori
49
»
id.
50
genio
//
La
Casa militare del re
.
Altra parli dell ordinamento
.
.
.
...»
Istruzione: esercizi
Amministrazione
.
52 id.
.
.
.
...»
54
»
id.
55
Eserciti
La
47
»
brigata
Fortificazioni
»
56
Eserciti imperiali
»
id.
»
57
»
59
Truppe svizzere
,
9
Casa reale degl invalidi §. 3.° /
L'azione
campi
Le marcie
» »
,
:
.
Ordini di battaglia
XIV
CO id.
»
61
»
id.
.... ...» »
62
Piccole operazioni di guerra
»
66
Assedj: Yauban
»
id.
Metodi diversi di far la guerra sotto Luigi
Folard
.
65
— §.
f.°
—
201
Pag. 09
Osservazioni: Sul reclutamento
Rapporti della costituzione degli eserciti
colle
condizioni »
70
»
71
sociali
Motivo dell aumento delle fortezze
Brigata francese e brigata svedese Tattica e Strategia
Rapporti fra V arte
la
e
»
id.
»
72
...»
73
.
,
.
.
scienza
di
guerra colle altre
scienze e le altre arti
.
Cenni biografici: Montecuccoli
»
74
Turenna
»
81
Parallelo di Montecuccoli e Turenna
»
84
Condè
»
85
»
id.
»
86
Paragone di Turenna
e
Condè
Vauban
»
89
Villars
»
94
Eugenio di Savoja
»
96
Cenni bibliografici
»
Marlborough
§. 5.°
.
.
Esempj
.
.
.
»
.
battaglia di Rocroi
99 101
»
Dune
»
103
Battaglia di Fleurus
»
1
Battaglia delle
Assedio di Torino
108
»
117
Battaglia di Torino
Capo
Vili. Arte militare dopo
RIVOLUZIONE FRANCESE. DERICO §.
I.° n
§. 2.
11
di
Luigi
MARESCIALLO
Il
..
» .
.
' .
L'ordinamento :
Le truppe
Reclutamento
di linea; le milizie
.
.
.
id.
«
128
.
.
Amministrazione
id.
» »
-
123
»
»
Le legioni Istruzione
alla
fino
SASSONIA. FE-
Prussia
Sunto storico
In Francia
XIV DI
05
...»
»
id.
131 132
Le caserme
»
1
Innovazioni del Maresciallo di Sassonia
»
134
33
—
'202
—
Miglioramenti del duca di Choiseul nell'amministrazione. Pag. 134.
V artiglieria
di Gribeauval
Che cosa fece //
ministero di Saint- Germain
il
135 id.
»
136
»
id.
»
137
ministero Ségur
In Prussia: Reclutamento
Come organate genio
-
diverse
le
migliorale. //
» »
armi; come mori ficaie; come
,
militare
// circolo
-
maggiore
lo Stalo
.
.
Esercizj
Impedimenti
Amministrazione
-
»
141
»
142
.
»
143
»
144
Disciplina: Pene e ricompense
Fortificazioni
»
id.
»
145
I campi francesi
»
id.
Le marcie
»
id.
Guerra di posti
»
id.
Campi prussiani
»
146
§. 3.°
Marcie
L'azione
.
.
-
Ordini di battaglia di Federico li I fuochi e la bajonetla
Le cariche
id.
»
147
»
tattici
dovuti a Federico
Modo di combattere Campagne d' inverno .
.
.
§. 4.° Osservazioni
.
.
id.
140
della cavalleria
Perfezionamenti
Gli assedj
»
.
.
,
»
150
»
151
»
152
»
1
54
»
id.
Sul reclutamento francese
»
id.
Sulle milizie
»
id.
Sulle legioni
»
155
Sui quadri
»
id.
Carattere delle istituzioni militari in Prussia
»
156
»
1
.
Sui quadri in Prussia Imitazione di Federico in Francia
V ordine
sottile e
rienze
l'ordine
profondo:
discussione:
57
»
id.
»
id.
espe.
.
— Cavaliere impresso
203
—
air esercito francese dalle condizioni
Pag. 162
della società
Sui miglioramenti operati da Federico Opinione di Napoleone sul
modo
di
neW esercito
casermamento in Francia
Cenni biografici: Federico
il
Il
maresciallo di Sassonia
grande
Cenni bibliografici §. 5.°
Esempj
Daltaglia di Fontenoi
.
.
»
163
combattere di Fede-
rico //
.
»
164
»
167
»
168
»
172
»
187
»
188
»
id.
Battaglia di Iiossbach
»
191
Battaglia di Lculhen
»
194
«
STORIA DELL'
ARTE MILITARE DEL
CAPITANO CAV. CESARE ROVIGHI
PROFESSORE
D'
ARTE E STORIA MILITARE
NELLA. SCUOLA DI FANTERIA E CAVALLERIA
Socio attuale della R. Accademia di Scienze Lettere ed Arti in Modena,
Socio corrispondente della R. Accademia dei Georgofìli di Firenze.
Volume Secondo
PARTE SECONDA
MODENA TIPOGRAFIA
DI
ANTONIO ED ANGELO CAPPELLI 1869.
CAPO
MILITARE
ARTE Al
IX.
TEMPI DELLA PRIMA REPUBBLICA FRANCESE
Sunto Storico. La rivoluzione già disseminata
di Francia, la quale
prima
scoppiare
di
universalmente negli animi, stanchi
dai
abusi e dalle ingiustizie antiche, inaugurava legalmente
passo della sua vita colla cretata da Luigi XVI, i
convocazione degli Stati
quali Stati,
i
era
vecchi
primo
il
Generali de-
bene presto fondendo assieme
tre ordini sociali, nobili, cittadini, e clero,
formarono
nel
1789
T Assemblea nazionale o costituente. Nel 1790
si
cia fu spartita
abolì in
1'
antica divisione per Provincie, e
85 dipartimenti;
vesciarono antiche istituzioni;
si
si
abolirono
cancellarono
i
memorie;
giudizi si calpestarono; tutto V edifìzio sociale su si
erigeva L' I
:
e la rivoluzione faceva
Europa commossa prende prussiani e
gli
Valmy,
;
i
si
ro-
pre-
nuovissima base
passi da gigante.
armi.
austriaci assalgono la Francia nel 1792 dalla
parte del nord: Dumouriez vittoria di
le
Fran-
la
privilegi
li
respinge;
sui secondi quella di
Allora in Francia, V alla Costituente, viene a
Assemblea
e
riporta
sui
primi
la
jemappes*
legislativa,
eh' era succeduta
sua volta sostituita dalla Convenzione,
la
quale abolisce
la
dignità regia, proclama la
centra in sè tutti
poleri.
i
Europa
tutta
E
quasi tutta Europa è
regno di Napoli,
danno
della furia
tando
che
ovest
la
gnuoli e piemontesi
in
sui
dovevano portarsi blocco
di
nivano nel Limburgo, in
a
della
Manica
a
Reno;
quelle del
dal
alimen-
ed
la
civile.
La coalizione mise
il
collegati
contro-rivoluzione della Vandea che strazia
piede 400,000
assalire la Francia su tutti
a levare
Sardegna,
la
sono
Portogallo,
il
scatena a gettare l'incendio dovunque,
si
sponde
Francia colla guerra
siani
Prussia, P Austria,
la
dalle Alpi ai Pirenei, destando pure
alle Alpi; all'
guerra colla Francia.
in
Spagna,
la
e la stringono dalle
Reno
sfida di
a
arena della rivoluzione.
sull'
L* Inghilterra, P Oland;», il
successore
il
sua testa fu gettata
di S. Luigi salì al patibolo, e la
con-
repubblica, e
gennaio del 1795,
21
Il
i
punti,
si
Pirenei e all'
uomini:
ma
invece di
limitò a riunire 80,000 spaAlpi;
le
mentre 100,000 prus-
assedio di Magonza, e 70,000 austriaci
Maéstricht; finalmente 55,000 uomini
40,000 inglesi ed olandesi
e
si
si
riu-
assembravano
Olanda. In questi
supremi
istanti la
Francia fu grande;
superò, non
e
ma
solo qualsiasi esempio che la storia potesse offrire, le aspettazioni de' più ardenti, persino
i
sogni
delle
persino
immagina-
zioni de' più vivaci.
Mancavano danari,
Mancavano armi,
crearono
e si
gli
e si stabilirono
assegnati.
pubbliche officine per fab-
bricarne.
Mancavano
le
munizioni, e
si
cercarono,
materiali necessari per farne in tutti
i
e
si
pigliarono
luoghi pubblici
i
o privati
dove se ne poteva trovare.
Mancava fabbriche,
si
Mancava
il
vestiario, e dalle botteghe,
traevano il
le stoffe
richieste
bronzo pei cannoni,
all'
dai magazzini,
dalle
uopo.
e si presero la
campane per
sopperire alla deficienza.
Mancavano
gli
alla requisizione^
nomini
a
costituire
gli
eserciti,
e
si
ricorse
Pena cito di
in pubblico,
ma
non solo opposto
testa a chi si fosse
la
espone
ed anco
le-
fatto
qualche osser-
privalo,
in
vazione su questi provvedimenti.
Eccessi spaventevoli vennero commessi. Agli alleali
opposero subito tutte
si
forze che
le
uomini dovettero proleggere
raccogliere: 50,000 frontiere dei Pirenei
40,000 restarono nelle- Alpi
;
vavano sul Reno; 20,000
sulla
Roer
coli'
era
si
inoltrato
si
le
tro-
re-
della
campagna
del 1795.
dovè
ritirarsi
Olanda,
in
causa della sconfitta
in
80,000
aumentare
quisizione, combatterono con varia fortuna, la
Duraouriez che
coste e
le ;
e nel Belgio.
Gli eserciti francesi, accresciutisi
verso Brusselle
poterono
si
Neerwinden. Dam-
di
pierre che voleva impedire l'assedio di Valenciennes, fu battuto
ed ucciso, e Valenciennes venne investila e presa dagli austriaci.
Magonza subì
la
slessa sorte per
od
inettezza
l'
mal volere
il
di
Costine.
Nello stesso anno 1795,
que, e ruppe
Coburgo
a
Houchard levò l'assedio
olandesi a Menin. Jourdan battè
Walignies e liberò Maubeuge
questi fatti
Reno
gli
si
compievano
e della Mosella
nel
Belgio,
dall'
ripiegavano dopo
si
presa
la
Dunker-
E menlre
assedio.
eserciti
gli
di
principe di
il
francesi di
del
Magonza,
e
venivano battuti a Pirmasens.
Poco dopo, Pichegru
semburg;
sotto Magonza,
i
e
Hoche vincono
la battaglia
prussiani ed austriaci;
respingono
secondi prendono
i
i
primi
si
di
Wcis-
ritirano
quartieri d' inverno nel Pa-
stinalo. L' esercito dei Pirenei
Mosella e del Reno spagnuoli,
i
L' anno
;
era stato
dopo essere
francesi furono costretti si
chiude bene per
occupata e difesa dagl' inglesi. di
Buonaparte, maggiore
valse a far attaccare la
città e la
durre
rada ed
la resi
i
il
la
felice di quelli
Ivi
a
ritirarsi
a
della
punti dagli
Perpignano.
Francia colla presa di Tolone
incominciò a brillare
di artiglieria;
forti
il
genio
che co' suoi consigli pre-
dell' Éguillette,
cui possesso
della città.
meno
stali battuti su varj
i
quali
dominavano
doveva assolutamente pro-
Nel 1794, Pichegru, comandante dell'esercito del Nord, già
160,000 uomini,
forte di
perdette a Landrecies
trovò
si
fronte
a
degli
ireJourdan, comandante dell'esercito di Sambra il
principe di Coburgo a Fleurus, liberò del nemico,
presenza
cia dalla
il
separò
e
Mosa, battè
e
settentrione
di Fran-
austriaci
dagl' in-
gli
•
glesi.
Anche
eserciti d' Italia e dei Pirenei
gli
primo,
torie. Il di
ma
austriaci:
Francia, vinse a Ypres nel Belgio; men-
in
seguilo
in
ai
ebbero
consigli di Buonaparte,
loro
le
vit-
impadronì
s'
Oneglia, di Orruea,,di Garessio, del Colle Ardente, e costrinse
manovre
colle sue
gio ed
colle di
il
Ai Pirenei,
i
piemontesi ad abbandonare
campo
il
di Saor-
Tenda.
il
generale
Dugommier
l'esercito spa-
sconfìsse
gnuolo. Nel principio del 1795 quista
dell'
respinge
ghiaccio, care,
Olanda
inglesi ad
gì'
per mettere
olandesi,
gli
evacuare
colmo
il
fece, a 17 gradi sotto zero, la con-
si
Pichegru;
da
a
paese,
il
quanto
vi
conquista cotanto straordinaria,
cavano
la flotta
passa
quale
il
obbliga
Mosa
la
Statolder
lo
entra
Amsterdam,
in
sul
ad abdie
era di straordinario in questa
gli
squadroni degli ussari attac-
olandese, fermata nel Texel dai ghiacci, e se ne
impadronivano. Nuovi successi
in
Ispagna
si
ottennero
francesi
dai
ai
Pi-
renei.
E gnato
tutte queste vittorie il
leanza offensiva contro
Spagna il
condussero
5 aprile del 1795, mediante l'
il
al
Inghilterra fra
e la repubblica francese; la quale
confine del
Era
il
Reno che con tanta
trattalo di Basilea, se-
quale I'
si
un'al-
stabiliva
Olanda,
la
Prussia, la
repubblica conservava
gloria aveva conquistato.
1796, e restavano sul continente
l'
Austria ed
i
piccoli
suoi alleati da domarsi.
Tre eserciti furono destinali
all'uopo:
due
al
Reno, uno
alle Alpi.
L' uno,
di
Sambra
e Mosa, era
veva seguire la valle del Meno;
comandato da Jourdan,
e do-
-
secondo, di Reno e Mosello, era comandato da
Il
doveva seguire
era
terzo
11
parte, e doveva
Y esercito
Moreau,
e
Danubio;
valle del
la
comandato da Buona
era
d'Italia,
seguire la valle del Po.
Tutti tre avevano per obbiettivo Vienna.
Jourdan,
all'
estrema
sinistra,
dopo aver passato
Reno,
il
fu
costretto dall'Arciduca Carlo a rivarcarlo.
Moreau, passò
Renchen, e
a
gato a destra lia,
s'
impadronì
lo stesso fiume, s'
per mettersi
in
comunicazione
di Kehl, vinse a
come aveva
Rastadt, s'inoltrò in Baviera; e
pie-
d'Ita-
coli' esercito
era alquanto discostato alla sinistra da Jourdan; della qual
cosa approfittando, V Arciduca Carlo 10 costrinse,
come abbiam
che marciava su Monaco,
ed
trovandosi isolato in
Tirolo,
verso Jourdan
rivolse,
si
detto, a ripassare
il
Reno;
mandata una divisione
aveva
Baviera, pensò a
bene inseguito da 36,000 uomini, esegui
la
e
Moreau
e
nel
ritirarsi; e seb-
celebre ritirata
fra
le
gole della Foresta nera, la quale durò 26 giorni senza ch'egli su-
bisse perdita alcuna, quantunque
stato costretto a dare pa-
sia
recchi combattimenti in cui fu sempre vincitore.
Hoche
In quest' anno 1796,
grandi avvenimenti
si
Buonaparte, assunto lia,
batte
gli
al
attacca a Mondovì e
pacificare
di
la
Vandea,
e
Italia.
in
comando
austriaci a Montenotte
Millesimo, separa così 11
fini
compievano
capo
in
e
a
dell' esercito d'Ita-
Dego,
piemontesi
i
a
primi dai secondi, insegue questi ultimi,
i
obbliga a ritirarsi, e conclude
li
a
Che-
li
trova
rasco una tregua colla corte di Torino. Poi a Lodi,
volge agli austriaci; passa
si li
il
Po
a
Piacenza;
sconfìgge, ed entra a Milano.
Progredendo, sforza di Peschiera, di
Verona,
il
passaggio del Mincio,
e di
Legnago,
e viene a
s'
impadronisce
porre
l'
assedio
innanzi a Mantova.
V
mandò 60,000 uomini Wurmser, il quale divise il suo
Austria allora
comando
di
V uno, sotto
gli
ordini
di
dal
Tirolo,
esercito in
sotto
il
due corpi;
Quosdanowich, doveva sboccare
sul
—8— Chiese, girando
il
Buonaparte batte Quosdanowich
Wurmser
a Castiglione
rarsi verso
il
Wurm-
lago di Garda; l'altro, comandato da
medesimo, doveva discendere per
ser
due rive dell'Adige.
le
Lonato
a
2 agosto, batte
il
5 agosto, e costringe
il
il
nemico
a riti-
Tirolo.
Poco dopo torna Wurmser per Val
Brenta con 30,000 uo-
di
mini per liberare Mantova, mentre Davidowich con 20,000 cerca di attirare
fra
francesi nel Tirolo
i
;
i
quali poi
i
gole di Boveredo e di Galliano; poi
Wurmser
sconfigge a Bassauo. .sotto
Mantova, cerca
borgo 10
si
sarebbero trovati
due eserciti austriaci. Buonaparte rovescia Davidowich nelle
di S.
Wurmser,
a
lo
riduce cogli ultimi suoi resti entro
batte
la
e
lo
suo esercito
del
di far levare l'assedio, si spiega
ma Buonaparte
Giorgio;
L' Austria tenta
volge
si
va cogli avanzi
sob-
nel
15 settembre, e
il
piazza.
un nuovo colpo. Riunisce nel Tirolo 20,000
uomini sotto Davidowich, mentre Alvinzi con 40,000 veniva dal marciava su Verona per unirsi
Friuli e
Wurmser. Buonaparte rompe poi, ritornato
Rivoli
il
quale marciava Provera,
Corona la
il
24, a
ma
è battuto al
nuovo
a la
battaglia della Favorita e della
Neumark
il
Tagliamento
portò per
conseguenza
Nel 1798
si i
all'
Arci-
16 marzo, a Tarvisio
fece la
il
il
18
aprile, ed alla
si
pace di
17 ottobre.
campagna
d' Egitto, capitanata
Bey che tenevano quel paese sotto V
nio della Turchia. Vi 1'
il
15 aprile; e tutte queste vittorie condussero
preliminari di Leoben conclusi
parte, contro
il
di
Mantova verso
altro esercito è levato dall' Austria e confidato
(vampo-Formio conclusa
e
a
e liberare
novembre;
14
resa della città e fortezza.
Un
ai
la
16 gennajo, la quale battaglia
duca Carlo; 11
dà
vi
rivoltosi
il
rompe
vinto con 60,000 uomini, lo
gennajo 1797. Indi,
14
il
Davidowich
a
Alvinzi ad Arcolo
diede
la
battaglia delle Piramidi
da Buonaalto il
domi-
2! luglio
esercito francese entrò al Cairo; la battaglia navale d' Abukir
L° agosto
in cui la flotta francese fu distrutta dall' inglese.
volgendo nel 1799 verso
la Siria,
Buonaparte assediò
d'Acri: liberò Klèber che era circondato
al
S.
Poi
Giovanni
monte Tabor
dall' e-
—0— Damasco; abbandonò l'assedio
sercito di
per tornare in Egitto a combattervi
con un esercito da
cati
essi
formato a Rodi
in battaglia
terrestre. Ivi seppe
frattempo
Europa
in
;
comando supremo
il
1° di
li
ruppe ad Abukir accaduti
quel
in
Klèber, tornò in Francia e sbarcò a Frejus „
ottobre.
Klèber ruppe entrati
i
turchi a Eliopoli, riprese
il
Cairo in cui erano
nemici: ed assassinato poscia da un fanatico, mori
i
sciando
comando ù*\V
il
Menou che
esercito a
uscì
dall'
avvenimenti principali che consigliarono Buonaparte
Gli
furono
dall' Egitto
Una
la-
Egitto
una convenzione.
in virtù di
nare
a
e
fatti
abbandonato l'Egitto dopo aver lasciato
e,
il
grandi
i
Giovanni d'Acri
di S.
turchi che vi erano sbar-
i
lega
si
i
a tor-
seguenti.
era stretta fra Napoli, Sardegna, Austria, Russia
ed Inghilterra. I
napoletani furono battuti da Championnet a Civita Castel-
lana, ed
Piemonte trionfarono
francesi entrarono a Napoli. Nel
i
le
idee nuove, e Joubert
d'
Olanda, dagli austro-russi dalla parte del Reno, della Svizzera
Ma e
vi
istituì
un' amministrazione francese.
francesi erano minacciati dagli anglo-russi dalla parte
i
dell' Italia.
dan
battaglia di Slokach
Si
diede
fu
battuto.
Si
diede quella
la
di
Magnano,
marzo 1799, ove Jour-
15
il
in Italia,
il
5 di aprile, e
Scherer
fu battuto da Kray.
Poi
r
la
malgrado
battaglia di Zurigo
la vittoria
riportala,
In Italia si diede la battaglia
giorni, tra
i
il
15 giugno 1799;
Massena della
Trebbia,
e gli austro-russi
il
quale era
comandati da Suwarow
gliare la via degli Appennini,
e
la
quale,
ritirarsi.
che durò
francesi reduci da Napoli e comandati da
che voleva congiungersi con Moreau
1'
dopo
fu costretto a
tre
Macdonald
nell' Alta Italia,
da Olt. Costretto a pi-
Macdonald raggiunse nel genovesalo
esercito di Moreau.
Joubert, succeduto a Moreau nel lia,
viene a Novi,
vi
Stor. doli' Art. Milit.
riceve battaglia i,
comando dagli
dell'
alleati
esercito d'Itail
15
agosto,
— rovi
perde
Moreau
e
la vita,
surroga
lo
comando.
nel
francesi
I
furono battuti. Intanto
ed
inglesi
gì'
russi
i
e una flotta inglese bloccava
mentre
di Minorca,
i
russi
impadronivano
si
Malta
e
impadroniva
s'
di
Zurigo
ria battendo
le
si
diede una 2 a batta-
cui Masseria si cuopri di glo-
in
russi.
i
In Olanda, in cui
25 settembre,
il
dell' isola
rendevano signori delle Isole Jonie.
si
Nelle operazioni eseguite in Isvizzera, glia
Olanda,
dell'
diede
si
Brune costrinse
battaglia di Bergen
la
Duca
il
di
19 settembre,
il
Jork ad imbarcarsi
con tutte
sue truppe.
Buonaparte, tornato
Francia,
in
si
pose
somma
alla
delle
cose e governò col titolo di Primo Console.
Fece pace con tutte
le
potenze, fuorché
coir Inghilterra
e
coir Austria.
Suo pensiero
fu di rialzare la fortuna abbattuta del paese
da
lui retto.
Scese in Italia pel di
Marengo
il
S.
Bernardo; diede
e
vinse
14 giugno del 1800 contro Melas, e
un armistizio pel quale
si
la
battaglia
questi
obbligava a ritirarsi dietro
la
segnò
linea del
Mincio. Il
19 giugno,
Moreau dava
e vinceva contro
Kray
la
batta-
glia di Hochstaédt. Il
2 dicembre,
ciduca Giovanni Allora
1'
la
lo stesso
Moreau dava
e vinceva contro
V
ar-
battaglia di Hoheniinden.
Austria trattò la pace che fu firmata a Luneville
il
9 febbrajo del 1801.
§.
\j
*P
ordinamento.
L' emigrazione dell' aristocrazia,
lo
scioglimento dei reggi-
menti stranieri, Y importanza acquistata dalla guardia nazionale,
avevano sconvolto l'esercito,
la
cui
bassa
forza
nazionale,
nei
—
—
il
primordj della rivoluzione, era formata di feccia di popolo. Rotguerra cogli stranieri, V Assemblea legislativa dichiarò
tasi la
patria in pericolo, e tosto
si
ebbero 50,000 volonlarj, che
tuirono 40 battaglioni. Nella fine del 1792,
locchè
era giunto a 500,
glióni di volontari
numero
il
la
costi-
dei batta-
rese diffìcile
il
re-
>ra
si
clutamento della fanteria.
tempo
Al
adottarono
massa,
o leva in la
decretata
pericolo era
il
24 febbtajo
legge
colla
1793, per
non ammogliali o vedovi senza prole,
18 anni fino
40. Oltre alla requisizione, codesta
ai
metteva T arruolamento volontario era tanto grande, che nel 1793
dero tanti soldati quanto
il
in
Queste
Il
vano
cifre,
che
fettivo
massa
si
di
legge
am-
L'entusiasmo
volontarj
die-
sistema della requisizione. la
Convenzione ordinò una se-
poste sulla carta, non corrisposero però all'ef-
potè calcolare da 7 a 800,000 uomini.
terrore toglieva ogni ostacolo;
la
il
arruolamenti
i
dall' elà
1,200,000 uomini.
Francia, e
non
potevano
sensibile della popolazione.
do;
e la surrogazione.
gli
Nel mese di luglio del 1795,
conda leva
I
ma
siffatte leggi
senza
rinnovarsi
pericoli
dissangua-
decremenlo
andavano anche diminuen-
regno del terrore cessava; e allora
della coscrizione, basata sul principio
patria fosse dichiarata in pericolo, tulli
adottò
si
che
i
il
sistema
Ogni francese fosse
«
soldato, e quindi obbligato alla difesa della la
grave. Ali
Si fece ricorso alla requisizione,
quale venivano requisiti per una leva di 500,000 uomini, tutti
cittadini francesi di
Convenzione
della
mezzi più violenti.
i
patria.
Allorquando
francesi fossero chia-
mali a difenderla, anco quelli che avessero già ottenuto congedi. Eccettuato
formasse scrizione
caso di pericolo della patria,
il
coli'
arruolamento volontario
comprendesse
quella di 25 compiti.
Così si.
Si
OHre
I
a
1'
1'
esercilo di terra
colla coscrizione.
francesi dall'età
i
estrazione
a
a
25 anni venne divisa
sorte
si
20 anni
lasciò libero
1'
in
a
cinque clas-
come mezzo generale
surroganti furono ammessi dai 18 ciò
di
si
La co-
»
gioventù da 20
la
adottò
gnazione.
tutli
e
ai
di
40 anni.
arruolamento volontario.
desi-
—
12
— numero mentre
reggimenti di fanteria portarono un
I
tempi anteriori portavano un nome, o
di principe, o
nei
provin-
di
cia, o di generale.
Nel gennajo del 1791
vi
erano:
81 Reggimenti fanteria di linea di 2 battaglioni
23
»
»
stranieri
42
»
»
leggera
Ogni battaglione era
di
id
9 compagnie di cui una
grana-
di
tieri.
venne dichiarato che
Alla fine del 91 t
ranne
gli
ché
gli svizzeri,
i
reggimenti stranieri,
facessero parie dell' esercito francese. Nel 1792
svizzeri furono licenziati, o, per meglio dire, sciolti; imperoc-
diè facoltà ai loro ufficiali, sotto-ufficiali, c soldati, di ri-
si
manere
al
servizio di Francia,
entrare come francesi nella
e di
fanteria leggera.
Nello stesso anno 1792, l'esercito non
masso
di
sentava una irregolarità di organamento e doveasi far cessare, se
da ogni parte
La forza
si
si
di
il
quale pre-
amministrazione che
volevano scongiurare
accumulavano
am-
era se non che un
corpi provvisori, di elementi eterogenei,
tempeste che
le
sulla repubblica novella.
campagna
della fanteria durante la
di
queir anno,
viene calcolala in:
98 reggimenti
519 battaglioni 14
»
di linea di 2 battaglioni, circa di
volontarj
di cacciatori
.... ....
totale
Per rimediare
al
disordine,
»
» »
...»
6,000
.... si
8,000
30,000
»
Fanteria legionaria e corpi francesi.
Compagnie dipartimentali
12,000 uomini
1
290,000
»
sancì
446,000
una
legge
braio 1793 la quale pronunciò V ineorporamento dei di volontarj nei reggimenti di
cevette
una
nuova
linea,
organizzazione.
e
la
fanteria
il
»
21
francese
battaglioni con un battaglione di truppe vecchie c due il
nome
di
feb-
battaglioni
formarono corpi di
Si
tari, e ciascuno di questi corpi prese
»
di.
mezza
ri-
tre
volon-
brigala.
—
—
Io
198 mezze brigate di fanteria di
Vi furono quindi
linea e
32
di
fanteria leggera.
Ogni mezza brigata aveva
capo
1
di brigata, e
3 capi di bat-
taglione.
Ognuno 8 di
dei tre battaglioni
comprendeva 9 compagnie,
di cui
ed una scelta. Questa era di granatieri nella linea,
fucilieri
di carabinieri nella fanteria leggera.
Le compagnie presi tre ufficiali;
di fucilieri
componevansi
89 uomini, com-
di
Sebbene
scelta di 65.
la
compagnia
la
scelta
fosse più piccola delle altre, tuttavia non risultava da ciò un in-
conveniente reale; perchè,
nemico,
faccia al
in
mentre queste non potevano
cilieri,
in
si
riparava
compagnie
perdite da essa subite togliendo uomini dalle
modo
ugual
alle
di fu-
rifarsi
dei
danni.
La mezza brigata doveva comprendere inoltre una compagnia destinata a servire 6 pezzi da 4.
di cannonieri,
reggimentale non durò
al
mezze brigate tornarono
reggimenti
ai
e di
due
il
capo
ro,
ma Il
di
numero si
delle
sem-
in tre battaglioni
brigata disponeva così di un centro
di
ben determinate
ali
Le mezze brigate fino al
artiglieria
prestasse meglio alle evoluzioni ed agli attacchi vio-
si
imperocché
lenti;
Quesf
cannonieri
i
di artiglieria.
mezza brigata
L* organizzazione di ogni
bra che
1794, e
del
di' là
di
230. Sotto
accrebbero
primo console
Reggimenti invece
indipendenti.
e
aumentarono
si
colle guerre; esse ascesero
nell' effettivo.
ristabilì
le
di
nume-
direttorio diminuirono di
il
di forza
denominazioni
Capo di Brigata
Costituì ogni reggimento di 3
e di
di
Colonnello
e
Mezze Brigate.
battaglioni
attivi e
1
di
de-
posito.
Ogni battaglione binieri, e
di 9
compagnie,
di cui
1
di granatieri o cara-
volteggiatori.
di
1
Nel 1791,
i
reggimenti
di cavalleria
presero un numero
come
quelli di fanteria.
Verso giera,
sari neri.
fine del
la
come
gli
Ma
1792,
si
formarono corpi
Ussari della libertà,
gli
di cavalleria leg-
Ussari della morte, gli Us-
furono presto fusi nei reggimenti regolari.
campagna
Nell'esercito che tenne la si
annoverava
29
la
nello stesso
anno 1792,
cavalleria seguente:
reggimenti di cavalleria pesante, compresi due reggimenti di carabinieri e tre di cavalleria nazionale, gli uni di tre e gli altri di
quattro squadroni.
18
reggimenti di dragoni
12
reggimenti
di
circa 12,000 uomini
.
tre squadroni.
di
cacciatori di
»
quattro
squa-
stessa
forma-
droni 8
»
reggimenti di
ussari
della
zione dei precedenti
»
Cavalleria legionaria e dipartimentale
Gendarmi che che
si
avevano
fatta
in
isquadroni.
Totale.
Nell'ottobre del 93
la
I
»
corazieri
26
»
cavalleria
di
23
«
cacciatori
II
«
ussari
dragoni
54 reggimenti
I
di
»
3,500
»
8,000
»
.
7,000
»
»
circa 42,500
componeva
di:
Cavalleria grave.
7
\
Cavalleria leggera.
!
)
29 reggimenti di cavalleria
squadrone 2 compagnie
i>gni
5,000
\ >
20 Reggimenti
I
.
cavalleria si
2 Reggimenti carabinieri
»
campagna, e
la
trovavano organizzati
...»
7,000
di
grave
avevano 4 squadroni;
86 uomini.
cavalleria
leggera avevano 6
squadroni
di 2 compagnie di 116 uomini ciascuna.
L' 8 gennajo 1796,
il
direttorio ridusse a 51
il
numero
dei
corpi di cavalleria, cioè:
20 reggimenti
di cavalleria di battaglia
12
»
dragoni
II
»
cacciatori
8
»
ussari
Nella fine del 1804
si
portavano elmo e corazza.
fecero 12 reggimenti di corazzieri che Il
numero
ria fu portalo allora a 78, cioè:
dei reggimenti di
cavalle-
2 reggimenti di carabinieri
12
»
corazzieri
30
»
dragoni
24
»
cacciatori
10
»
ussari
Ogni reggimento componevasi
drone
di
4
squadroni;
ogni
squa-
rimase modellato sul sistema di
materiale d' artiglieria
Il
di
2 compagnie.
Gribeauval.
Anche
reggimenti d'artiglieria cessarono
i
me, eh' era quello della
città tn cui
di
portare un no-
tenevano presidio, ed as-
sunsero un numero per distinzione. Nel 1792 7
erano:
vi
reggimenti
zappatori, e
gli
di artiglieria
piedi,
a
compresi
minatori,
i
gli
circa 10,000 uomini
operaj
Cannonieri volontari
»
10,000
»
Cannonieri a cavallo, circa 10 compagnie.
»
1,000
»
21,000
Totale Nel 1794, l'artiglieria era composta nel
modo seguente:
8 reggimenti d' artiglieria a piedi 8 12 I
compagnie
di
cavallo
operaj
battaglione di pontonieri.
Olire a ciò eranvi
ed ispettori, l'
a
»
»
e
compagnie
di
veterani, ufficiali direttori
parecchie altre cariche ed impieghi inerenti
al-
arma.
Ogni reggimento a piedi era composto 93 uomini, compresi servizio ad
gli
una batteria
ufficiali.
di
20 compagnie di
Ogni compagnia doveva fare
il
di sei pezzi.
Ogni reggimento a cavallo componevasi di
6
compagnie di
80 uomini. Ciascuna compagnia prestava servizio ad una balteria di 6 pezzi II
come
corpo dei
Dapprima
si
quella a piedi.
pontonieri
venne creato sotto
la
repubblica.
trascinava dietro agli eserciti una quantità di pon-
—
-
16
con questo materiale assai pesante ed incomodo
toni, e
vano ponti dai soldati servizio
Questo
requisiti.
convenienti, a togliere
i
si
formarono
pontieri
i
a tale
disordini ed in-
sistema ingenerava
quali
face-
si
da contadini
ajutati
d' artiglieria,
destinati
a costruire ed a mantenere ponti di battelli.
creò pure
Si
treno d' artiglieria, destinato al
il
materiale di quell'arma. Prima
era affidato a privati che
assumevano
si
servizio
il
del
traino
compito
rivoluzione, tale
della
forza
in
di
contratti stipulati col governo: servizio diffettoso ed incerto. Nel
fervore della rivoluzione diante
requisizioni.
le
trovarono
si
Ma
mezzi
i
nella spedizione
primi esperimenti per rendere totalmente militare carriaggi; e
si
treno mediante
formarono poi dal primo console i
me-
trasporto
di
d' Egitto
i
fecero
si
i
servizio dei
il
battaglioni del
carrettieri degli equipaggi d' artiglieria. Se n' eb-
bero ottimi risultamenti. L'emigrazione aveva
ne aveva
tolto all' artiglieria. Vi si
architetti che vennero assoggettati
servizio
nell'
armata del genio,
vidui col titolo
di
come
tolto al genio moltissimi ufficiali
aggiunti,
in
supplì mediante ingegneri ed
ad esame.
presero pure al alcuni
indi-
dopo esami, entravauo poi
quali,
i
Si
provvisoria,
via
definitivamente nel corpo.
Nel 1791, lo stato maggiore del genio
mero
310
di
3 generali
ufficiali
di
Prima
;
nel
1795
1802
dei reggimenti
si
dava
il
nome
d' artiglieria,
i
oltre a
alla
che
genio.
prestavano accidentalmente
al
di zappatori a certe
quali,
novra del cannone, venivano esercitali si
di 371,
divisione, e 6 di brigata.
della rivoluzione,
compagnie
era stabilito nel nu-
di 450; nel
oltre
ma-
alla
zappa nei poligoni, e
Adoperare soldati
a due scopi, facendoli obbedire a due ordini diversi di superiori,
era un' economia mal intesa.
zappatori,
i
battaglione,
quali, organati si
d' intelligenza
funzioni.
La convenzione nazionale creò
dapprima
in
i
acquistarono rinnomanza proporzionala
al
necessaria
delle
e
di
audacia
veri
compagnie, e poscia in
all'
esercizio
grado loro
Nel 1794, eranvi 12 battaglioni
zappatori, ciascuno di 8
di
compagnie, che tra ufficiali e bassa forza presentavano di
19,260
numero
Nel
uomini.
1802,
al
di cinque. le
compagnie
della
medesima
governo della rivoluzione aumentò di due
Il
cifra
vennero ridotti
battaglioni
i
la
portandole così
di minatori,
al
numero
medesima formazione
forza e della
di
sei,
di quelle de' zappatori.
Inoltre,
si
tolsero codesli minatori dall' artiglieria a cui erano addetti, e
si
fecero passare nel genio. servizio di
Il
di
stato maggiore veniva eseguito
campo, dagli aggiunti, Gli ajutanti
di fanteria
vano
di
e dagli ajutanti generali.
campo
e gli aggiunti si pigliavano
non
e di cavalleria; gli ajutanti generali
colonnelli, tenenti colonnelli, o capi di battaglione.
questi ufficiali, in generale, non erano nioni
ed importanti, così
difficili
si
all'
ministrare
gì'
ai
superiori
dati di cui
i
;
Ma siccome
altezza delle loro fun-
medesime.
ingegneri geografi furono posti in grado
generali tutti
corpi
dovette affidare ad altri l'eser-
cizio della parte scientifica di codeste funzioni
del genio e
dai
appartene-
corpi di truppa, ed avevano gradi di ufficiali
a
ajutanti
dagli
Il
di
compongono
si
corpo
som-
le rico-
gnizioni militari.
Tuttavia, sebbene blica
ufficiali di stato
gli
non costituissero un corpo*
e
prima d'indossarne l'uniforme, sebbene dini e la redazione degli specchi
guisa
il
il
della
la
capo o presso
altri
gli ufficiali
che
gli
esame
spedizione degli or-
forza
fossero
in
solo loro compito, vi ebbero quartieri generali,
pio quello di Moreau, in cui
so
maggiore della repub-
non subissero alcun
certa
ad esem-
trovarono istruzione pres-
stavano vicino;
con ciò ad acquistare una grande abitudine
in
e
ogni
pervennero
genere di
lavori spettanti allo stato maggiore.
Non
cosi nel quartier generale di Buonaparte. Questi concen-
trava tutto nella sua mente; aveva
duopo
di apportatori de'suoi
ordini, e nulla più (1).
[1]
Rocquangourt, Cours
d'
art
et d' histoire militaìres.
Voi,. IH. Star, dell' Art. Milit. 3.
— 18 — L' invenzione dei palloni aerostatici,
cero nel 1783, suggerì aerei per esplorare
idea
l'
di
nemico.
il
Il
trar
partito
due compagnie
IO metri, gonfiati
coli'
L'
ebbe
luogo
nel
rimase nove ore
1794
alla
battaglia
questa nuova mi-
di
Fleurus.
di
pallone
Il
in osservazione al di sopra del villaggio di Ju-
barchetta, osservava
mandava
di
idrogene, e tenuti fermi col mezzo di corde
esperimento principale
Durante questo tempo,
lia et.
di ae-
Queste compagnie adoperarono palloni del diametro
lunghe 540 metri. lizia
agenti
questi
di
comitato di salute pubblica de-
cise di farne strumenti di guerra, e creo rostieri.
cui esperimenti si fe-
i
biglietti
1'
il
esercito
capitano
Coulelle, situato nella
mezzo
austriaco, e col
di
corde
pieni d' informazioni al generale in capo Jour-
dan. Queste informazioni non riescirono inutili; e questo posto in
mezzo
all'aria spaventò
esperimento
i
soldati nemici. Coutelle rinnovò
assedio di Magonza,
all'
sopra della piazza, e scuoprì
gonfiamento e
manovra
la
i
s'
inalzò a 300
preparativi dei difensori.
dei palloni esigevano grandi
e
suo
il
metri
al di
Ma
il
mala-
gevoli operazioni; per cui si rinunciò a farne uso, tanto più che
quest'uso non aveva dato se non che
1800
Nel 1803
risultati dubbiosi, e dal
compagnie d'aerostieri non
in poi le
si
formò una compagnia
l'esercito d'Inghilterra, lare e tradurre
l'
composta d'uomini che sapevano par-
inglese.
Abbiamo veduto come guardie speciali addette
Francia
in
alla
esistesse
re.
il
1791 Guardia costituzionale, di
a
regime assoluto, la
fanteria e 600 di cavalleria.
quale
si
Caduta
nome
il
Quesle guardie andarono soggette
tare delle cose. Cessato
si
[ì]
i
quali
nei
1795 assunsero
La Barre Duparcq, Éléments d'art
MontzeYj Imtitutions
d'
di
il
Casa militare
di
munel
1200 uomini
monarchia, formaronsi la
titolo
rappresentanza
di
Guardia del
et d' histoire militaires.
éducation miiitaire.
col
denominarono
compose la
di
mutamenti
due compagnie dette Granatieri gendarmi presso nazionale;
istituzione
l'
persona del capo del governo. Esse
costiluirono ciò ch'era conosciuto sotto del
esistettero più. (1).
Guardie interpreti per
di
— corpo legislativo. Nel 1796 tivo, forte
Nel 1799
di s'
fece la Guardia del Direttorio esecu-
si
due compagnie
Guardia consolare, composta
istituì la
2000 uomini: poscia
ponevasi
marina. Fu
di
di 4,000;
5524 uomini,
stabilita la forza in
due a cavallo.
di granatieri a piedi e
tutte le armi, persino di quelle circa
-
19
truppe
di
venne
in seguito, nel 1805,
fra'
di
da principio di
quali 281, ufficiali; e com-
:
di 2 battaglioni di granatieri a piedi
2
cacciatori a piedi
•
reggimento
1
granatieri a cavallo
di
cacciatori a cavallo
»
1
squadrone
1
di
a cavallo
artiglieria
3 squadroni di gendarmeria
compagnia
1
di veterani.
4 compagnie del treno d' artiglieria battaglione di
1
marini
(1).
Nella gerarchia era stata soppressa
Dopo
il
ministro della guerra veniva
zione che era data
nerali di divisione venivano
battaglione,
la
dignità di maresciallo.
generale
i
si
generali di brigata; poi
i
denominarono capi
capitani,
luogotenenti,
i
primo console
istituì
nella gerarchia stava fra
nelle attribuzioni, aveva
il
il
della parte amministrativa, l'
1805
nel
il
colonnello e
comando
il
del
cure
delle
grado capo
i
ge-
i
colonnelli,
poi
i
sottotenenti, ed
i
di di
all'
incirca.
maggiore, che battaglione;
deposito, e
della
posi-
Dopo
brigala,
di
un sotto-ufficiale o caporale per ogni dieci uomini Il
capo;
in
più abili generali di divisione.
ai
che per qualche tempo capi di
il
l'
disciplina
e,
incarico e
del-
istruzione. I
cadetti vennere soppressi.
Fuvvi tempo in cui
in
1' avanzamento nei reggimenti avea luogo due modi: per un terzo in virtù dell' anzianità di servizio, per
due
terzi a scelta.
brigata, ossia
[1]
V.
i
Da questa regola erano
colonnelli, ed
i
eccettuati
i
caporali.
La Barre Duparcq, Élémenls
d'
art et d'histoire militaires.
capi
di
—
capi di brigata, o colonnelli,
I
fra
—
20
sceglievano per anzianità
si
capi di battaglione più anziani
i
della
mezza brigata, ossia
dei reggimenti.
caporali
I
Per essa
capo
nominato per suffragio universale
cbe componevano
capitano,
Il
seguente:
di battaglione era
di tutti coloro
luogotenente,
il
erano nominati per volo
soldati.
scelta cbe facevasi negli altri gradi,
la
modo
operava nel
si
II
nominavano per suffragio dei
si
die concerne
ciò
di
battaglione medesimo.
il
sottotenente,
il
e
sergente,
il
quanti costituivano la compa-
tutti
gnia, eccettualo chi aveva grado uguale o superiore a quello di cui trattavasi.
Riguardo
grado di generale
al
veniva confe-
di brigala, esso
rito ai
capi di brigala o colonnelli; un terzo per anzianità, e due
terzi
scelta
a
conto
al
ministro
del
guerra,
della
quale rendeva poi
il
corpo legislativo delle promozioni da
Ugual metodo
lui
fatte.
seguiva pel passaggio dal grado di generale
si
di brigata a quello di generale di divisione. I
generali in capo erano scelli dal consiglio
generali di divisione; dall'
II
sistema di promozioni
1795
per un terzo
il
nomine dovevano essere
le
i
ratificate
assemblea nazionale.
rata. Nel
di
ma
esecutivo fra
in tutte le
provvedere
a
tutti
consolato non
per elezione non
convenzione
la
i
si
serbò
nomine; nel 1796 gradi superiori
;
e
ebbe lunga du-
diritto
il il
d'
intervenire
direttorio
incaricò
s'
non appena
s' istituì
parlò più di gradi conferiti per elezione dei
si
corpi.
Era
in
Francia un servizio
sedentario
di
disimpe-
piazza,
gnato dallo slato maggiore delle piazze. Questo stato maggiore
venne soppresso nel 1791, i
quali erano
essi
i
dagli Ajutanli
luogotenenti e secretarj. Al
capitani,
vennero posti
sostituito
e
di piazza
sopra di
di
Comandanti temporarj che poscia
si
denomi-
narono Comandanti d'armi.
Per r amministrazione, riordinato
nel
!
793,
e
il
diviso
Commissari
di
guerra fu
Commissarj, ed
in
Aggiunti.
corpo in
di
—
-
21
Nel mese di gennajo del 1800, fu
spartito
due corpi
in
distinti
ed indipendenti l'uno dall' altro; quello degl'Ispettori alle riviste, incaricato dell' amministrazione del personale; e quello dei Cora-
missarj delle guerre,
incaricalo
amministrazione del mate-
dell'
riale.
Riguardo
all'
istruzione militare, diremo che nel 1793 la con-
venzione nazionale sopprimeva allo spirilo
Auxerre come stabilimento libero Nel 1794 ficiali.
Si stabilì allora, e fu
il
!
1
mezzi
di
),
ma
giugno,
17 anni, scelti in lutti
sbracati, (i sans-culoites
aveva duopo
si
la
Parigi
di uf-
Scuola di Marte. Giotra
distretti
i
degli
figli
i
e specialmente tra quelli de' cittadini
fortuna che fossero rimasti uccisi nei combat-
timenti, o che servivano negli eserciti della repubblica, a
contrarie
pubblica.
d' istruzione
avevano molti soldati,
si
vani di 16 a
privi di
come
scuole militari
le
repubblicano. Si conservò provvisoriamente quella di
a piedi militarmente.
si
Accampati sotto tende
recarono in
mezzo
spianata detta dei sabbioni, dovevano istruirsi rapidamente in
alla
tutte le parti dell' arie della
guerra ed entrare poscia negli eser-
Venivano ammaestrali nel
citi.
maneggio
novre della fanteria, della cavalleria, essi servire
neh' una
o
nell' altra
istruzione sui principj dell' arte
campagna,
delle armi,
di
Ma non
della Il
ma-
dovendo
armi. Ricevevano
queste
militare,
e dell'amministrazione militare.
a più di 3000.
nelle
e dell' artiglieria,
fortificazione
loro
di
numero ascese
era possibile ottenere risultati soddisfacenti,
da un insegnamento di pochi mesi,
in giovanetti
per
la
maggior
parte rozzi ed ignoranti, e di cui s'infiammavano le passioni, e
non
si
lasciava
la
mente tranquilla per
lo studio.
scuola non durò se non che cinque mesi Il
28 settembre del medesimo anno,
trale dei lavori pubblici, allo vigj
scopo
[1]
Montzey,
lnstitution militaire.
(I). s' istituì
d' istruire
che esigevano studj preparatori
Laonde questa
i
scientifici.
la
Scuola cen-
giovani Sei
nei
mesi
ser-
dopo,
— essa assunse
agi'
Somministrò
ufficiali
ingegneri geografi.
ottobre dell' anno stesso, fu creata la Scuola aerosta-
51
tica di
—
di Scuola politecnica.
al genio,
all' artiglieria, Il
nome
il
22
Meudon. Venne soppressa alcuni anni dopo;
e
mede-
la
sima sorte toccò ad un' altra di ugual genere eh' era stata a Sarreluis.
bilita
Nel 1796,
s' istituì
Nel 1802,
il
lora
sta-
trovavano
si
a Versailles
primo console in
una scuola
due diverse
città,
di equitazione.
Metz due scuole che
riunì a
formò
e
Scuola
la
d'
al-
ap-
plicazione dell' artiglieria e del genio.
Nel 1805 venne istituita a Fontainebleau militare.
Per esservi ammessi,
v'imparavano
travano soldati; di
comandare,
gli esercizj, le
guerre,
storia delle
la
la
Scuola speciale
giovani subivano
i
manovre,
geografia,
la
zione, l'amministrazione militare, le belle lettere,
ginnaslica,
il
nuoto,
biennio di studj, ne uscivano
ufficiali
il
en-
modo
fortifica-
la
il
vi
disegno,
la
l'equitazione; dopo un
tiro al bersaglio,
il
esami;
(1).
Ciò avvenne specialmente nell' epoca così detta del terrore.
Di
mano
in
mano che
nuirono, T andamento
meno
lare,
Malgrado
i
esercizj e le
le
leria.
manovre
Lo
dell' istruzione
manovre e
delle diverse si
stesso avvenne,
metodi
militare francese,
1796 per
come dicemmo, di
pure
armi restarono presso a
mantennero l'ordinanza
di fanteria, e del
ria; lo stesso nei
Non
un carattere più rego-
grandi cambiamenti portati dalla rivoluzione nella
poco quello che erano; per
pericoli d'invasione straniera dimi-
tumultuario.
maggior parte dei rami gli
i
delle cose assunse
le
del
manovre
1791
di caval-
nel sistema d' artiglie-
difesa e di attacco delle piazze.
è guari a credersi che in eserciti posti assieme tumul-
tuariamente, regnar potesse
la
voluta
disciplina.
E
s'
anco
vi
avesse regnato, non avrebbe potuto a lungo durare intatta dac-
Montzey, Institutions ci' La Barre Duparcq, Éléments
[1] V.
éclucation militaire. d' art
ed d' histoìre militaires.
chè
passioni popolari eccitavano a distruggerla. Fino dai pri-
le
niordj
quali cominciavano colla formazione di
le
domanda
dati, colla e
la
reggimenti
della rivoluzione, vidersi alcune insurrezioni di
agli
di
ufficiali
un comitato
un resoconto,
fra
sol-
i
presa
e colla
spartizione del danaro della cassa in caso di loro rifiuto.
d'insubordinazione
Gli atti
trovavano biasimo presso
ma
e della tribuna,
d'indisciplina, non
e
avevano invece
le
molte
volle
non
solo
più ardenti dominatori della
i
stampa
iucoraggia-
mento ed appoggio. Fuvvi persino un ministro della guerra, Bouchotte,
il
quale
cercò di propagare lo spirito d'insubordinazione in parecchi eserciti,
affine d'
impedire
ai soldati
di
troppo
essere
uniti
loro
ai
generali.
Lo
stesso Carnot dichiarava
che
l'
poteva esigersi dal soldato qualora non
passiva non
obbedienza si
trovasse in faccia
al
nemico.
Ne
conseguenza che moltissimi
fu
ufficiali
dimisero
si
od
emigrarono. Si supplirono
con sergenti e guardie nazionali attive; ed
lora que' di bassa forza che
prima era uguale scutere
Ne i
trovavano in faccia a chi
a loro, si diedero in
risultò la
che nei primi
di rinvigorire gli
Ma l'amor siasmo, ciò
il
molle circostanze a
al-
dì di-
fatti
di
guerra
i
soldati fuggirono,
colpa della loro indisciplina e della loro viltà sopra
capi che accusavano di tradimento,
cavano
il
ordini ed a negare ogni autorità.
gli
versando
si
di
mentre questi invece cer-
animi e di riannodare
i
fuggiaschi.
patria, l'odio allo straniero invasore,
coraggio,
la
T entu-
prospettiva di rapidi avanzamenti, fecero
che non potevasi da principio ottenere pei deboli legami che
male avvincevano assieme
campo,
le vittorie
inferiori e superiori. L' abitudine
riportate, permisero di rimettere ordine
del
nelle
schiere, e a poco a poco la disciplina ricomparve. Oltre
per il
all'
gli atti
avanzamento,
di valore.
primo cousole
si
decretarono premj
La Convenzione dava armi
istituì la legione
d'onore
il
e
ricompense
e segni d'onore;
19 maggio del 1802.
— Esposto quanto riguarda relativamente
richiesta. Perciò
siti.
nelle
le
armi quanta n'era
lì
si
privata,
spedivano
delle
o
invalidi
fossero
grandi depo-
ai
tempo più non
quali da molto
mani degP
proprietà
di
mezzi
a
Venne im-
fatto per raccogliere soldati.
minicipali, e di
uffìzj
d*
governo della rivoluzione ricorse
fucili di calibro,
i
Le picche,
non che
il
moltitudine d' uo-
della
aveva tanta qumlilà
si
come avea
tutti
portati agli
bisogni di guerra
ai
mini requisiti, non
slraordinarj
personale, diremo alcune parole
il
qualche ramo del materiale.
a
Per sovvenire
posto che
24
vedevano se
si
poste
sentinelle
alla
porta dei magazzini di polvere, tornarono momentaneamente in
uso per servire lorché trattavasi
armamento
all'
capo Jourdan lasciò
il
massa armata
leva in
di
di liberare dall'
parecchi battaglioni.
assedio Maubeuge,
generale Belair, con di picche, a
Infatti, al-
generale in
il
una divisione della
guardia del campo
Guisa,
di
ove giungevano ad ogni giorno nuovi battaglioni della medesima specie
(1).
Ma si
ciò
non bastava
;
e
si
ordinò che nei dipartimenti ove
potevano stabilire fabbriche
nelle piazze, nei
pubblici
nei beni nazionali.
d' armi,
passeggi,
costruissero officine
si
nei grandi
La fabbrica principale
si
edificj
trovava
fucine erano nei giardini del Lussemburgo. Tutti
vennero impiegati, come pure
gli
gli
compresi Parigi.
Le
armaiuoli
vi
a
orologiaj che in quel
momento
avevano poco lavoro e potevano adoperarsi per certe parti della costruzione delle armi. all'
opera
in
I
falegnami,
i
fabbri -ferraj,
si
ponevano
quanto fosse dal mestiere loro richiesta.
Le campane furono per
la
maggior parte convertite
noni. Si stabilirono fonderie in venti città oltre a
can-
in
quelle
in
cui
già esistevano.
Mancando
il
nitro, si
pensò
di
estrarlo
cantine. Si ordinò quindi di visitarle tutte
dal
affine
terreno di
poterne raccogliere.
[1] V.
delle
vedere ove
Jomini, Histoire des guerres de la revolution, Voi. IV, pag. 125.
— 25 — Ogni di
un po' considerevole ebbe lavoratoj
città
bardatura, di equipaggiamento.
vano ove n'erano,
pagavano
e si
Affine di procurare
armate,
ai
paesi;
mezzo
allora più
sufficiente allorquando le requisizioni
guerra
si
agisce in
Ma
coli'
edifìcj
sistema dei magaz-
requisizioni
speditivo
luoghi
accantonavano
si
rifiniti, e
Laddove poi truppe o
le i
imposte
che riesce
e
fertili.
andare del lempo,
prolungava divennero
vano sottrarsi Gli
comodo, più
non bastavano,
foraggiava sul luogo. la
si
Il
sostituito da
fu
piglia-
queste grandi moltitudini
a
adottarono energiche risoluzioni.
si
si
cogli assegnati.
vittovaglie
venne abbandonato, e
zini
vestimento,
di
materiali necessarj
I
paesi su
si
cui
loro abitanti cerca-
i
a tanta ruina.
appartenenti ad ordini religiosi, e
per un motivo od un altro erano
stati
tutti quelli
che
dichiarati beni nazionali,
servirono per caserme, per ospedali, per magazzini, per prigioni, e per altri usi attinenti ai bisogni dell' esercito.
Tutti
i
soma,
cavalli e le bestie da
1'
di cui
agricoltura e le
fabbriche potevano far senza, venivano requisiti, e messi a disposizione degli ordinatori degli eserciti.
Una cosa importante da notarsi della repubblica francese
citi
negli ordinamenti degli eser-
è la
si
formazione delle divisioni.
La brigata sembrò una frazione troppo incompiuta cola
e perciò
;
si
troppo pic-
e
massa
ricorse alla creazione di una
tattica più
considerevole, composta delle diverse armi, che poteano sorreggersi vicendevolmente.
La divisione componeasi
di
uomini; qualche volta questo numero fu raddoppiato
ma
tutti
gli
elementi di quel grande esercito
integrante. Per conseguenza,
il
generale che
di cui
la
diveniva
in modo indipendente, atto ma non consentaneo al piano
La divisione '2,500
si
componeva
uomini ciascuna; V
)i.
III.
compren-
comandava aveva da sè solo;
una tentazione a volersi distinguere, e quindi
ad operare sonale,
15000
faceva parte
a sua disposizione un corpo capace, al caso, di agire
locchè
a
e triplicato;
rare eccezioni. Essa era un piccolo esercito che
in
deva
12
di
di
a
procurare una gloria per-
generale di campagna.
quattro mezze brigale, di circa
due reggimenti
Stor. dell' Art. Milit. 4.
di
cavalleria
leggera
o di dragoni, o qualche volta di cavalleria pesante; di due batterie di artiglieria,
La riunione si
di
aggiunga uno
un gran parco generale
di
un generale
una
delle quali a cavallo.
parecchie divisioni componeva un esercito o più corpi di
d' artiglieria,
divisione.
Il
di divisione
formali
riserva
:
vi
cavalleria,
di
ed uno stato maggiore diretto da un
comando
un esercito affìdavasi
di
che assumeva
titolo
il
di
ad
Generale
in
Capo.
Prima
di
tenere discorso del
di quest'epica
su'
crediamo opportuno
glia,
d a lle
forze
modo
agire
di
teatro delle operazioni e sul di
degli
eserciti
campo
di batta-
porgere un' idea della costituzione
europee nel 1792 quando
delle principali potenze
guerra venne dichiarata; togliendo
dall' illustre
Jomini
i
la
dati sta-
e le nozioni fondamentali dei singoli ordinamenti (t).
tistici
In Prussia. Continuava presso a
mento
di
La
Federico
f.niteria
componevasi
85 reggimenti,
poco
il
sistema d'ordina-
II.
di:
di 3 battaglioni, di cui 1
di granatieri, e
due
di moschettieri.
battaglioni di fucilieri o fanteria leggiera.
21
In tutto 185 battaglioni.
battaglioni erano di 4
I
presi
gli
compagnie
169 uomini, non com-
di
ufficiali.
La cavalleria consisteva
in:
12 reggimenti di corazzieri di 5 squadroni 1
»
guardie del corpo di 3
2
»
dragoni di 10
10
»
10
»
»
di
5
ussari di 10
In tutto 233 squadroni.
[ì]
JiominJj Hisluire des guerres de la
réwlution
,
Voi.
1.
pag. 208.
L' artiglieria,
numerosa
e
bene organizzata, avea
fatto rapidi
processi. Il
corpo del genio cominciava
a
somministrare uomini
di
merito. Si
allo
può calcolare
la
cifra
numerica
modo seguente: uomini 120,000
Fanteria Cavalleria Artiglieria
'
Totale 2|3 nazionali e 1(5 stranieri arruolati uell' Oltre a ciò vi erano
Sotto
il
prussiano
dell' esercito
scoppiare della rivoluzione francese, nel
i
servizj
»
35,000
»
8,000
163,000
»
impero germanico.
sussidiari.
successore di Federico, V esercito prussiano era de-
caduto dal suo splendore. La morie gliori ufficiali. Gli antichi soldati di
esistevano più. Bentosto
si
f'è
gli
aveva rapilo
Leulhen
palese che
le
e
i
suoi mi-
Torgau
di
non
migliori truppe senza
un gran generale non possono operare se non che piccole cose.
In Austria. L' esercito austriaco
non aveva
Turchia, sotto
di
la
la
mania
campagne
dellarsi su quello di Federico; le ultime
direzione di Laudon,
gli
di
mo-
di
Boemia e
avevano
parte
in
rimesso l'animo, già sconcerlato dalla guerra dei sette anni. Il
suo sistema
prussiani.
di
tempo
In
reclutamento differiva poco da quello di
pace,
lontario era sufficiente; in
operaj ai loro mestieri, tri,
e
spesso
i
gli
il
tempo
sistema di
d'
guerra,
abitanti delle
arruolamento si
strappavano
campagne
fetto, si
formavano diverse categorie
di
aveva una riserva determinata, e pronta di guerra.
i
La Croazia
e
il
militarmente. Ivi,
circondari
gli
ara-
civili
A
tale ef-
reclute; ogni reggimento a
portarlo al
completo
Banato, frontiere della Turchia, che
doveano difendersi dalle incursioni dei loro barbari organati
loro
vo-
poveri borghesi alle loro famiglie, per assegnarli
reggimenti che una data provincia doveva fornire.
ai
e
ai
dei
vicini,
erano
ogni maschio, nascendo era soldato;
non erano se non che grandi quadri
di bat-
— Le milizie
taglioni.
di
—
queste provinole, già celebri nella
dei selle anni, erano altissime
V
28
servizio delle truppe
al
Ungheria, ancora piegata sotto
giogo
il
guerra
leggiere.
sommi-
feudale,
nistrava 11 reggimenti di fanteria e 8 di cavalleria, che coi Valloni
formavano
? l
eletta delle truppe imperiali. Nelle grandi crisi
nobiltà marciava
la
alla
testa
bellicoso assicurava L' si
immensi mezzi
deviava spesso da quesla regola;
rivare
1742
nel
all'
;
e questo
popolo
casa d' Austria.
a
avanzamento era generalmente serbato
nelle promozioni, senza
L' insurrezione
paesani.
de' suoi
ungherese aveva salvato Maria Teresa
la
all'
anzianità,
ma
nobiltà aveva molta parte
però eh' essa fosse indispensabile per ar-
ultimo termine della carriera.
La fanteria, quantunque bene addestrala e disciplinata, mancava di vivacità. La cavalleria, eccellentemente composta
uomini
sia nei cavalli, rivaleggiava cogli
l'istruzione, e
perfezionava di quello dei
li
in
sorpassava sotto
pari
tempo
altri
del genio.
Il
sia negli
squadroni prussiani per
rapporti. L'artiglieria
materiale,
francesi, era pesante pei pezzi
da
meno
si
perfetto
posizione
;
e
i
pezzi da 3, addetti a ciascun battaglione, lasciavano molto a desiderare.
Lo
ma
stato
maggiore non mancava
di erudizione
nè
di talenti
sue teorie erano esagerale e vaghe, perchè riposavano
le
parte sul sistema di cordone allribuito a Lacsy.
Le forze
di
Francesco
II
si
componevano
di
:
41 reggimenti tedeschi di 3 battaglioni; 11
«
ungheresi di 2 e 3 battaglioni;
22
«
delle frontiere di 2 e 3 battaglioni
5
«
valloni di 3
«
2
«
italiani
di 5
«
In tutto 252 battaglioni
11 reggimenti di cavalleria pesante di 6 squadroni 7
dragoni
«
«
k
6
«
cavalleggeri
9
«
ussari
8 e più
l
«
ulani
8
In tutto 220 squadroni
«
:
in
— I
29
—
battaglioni erano fortissimi; colle riserve
portavano a
si
1200 uomini e più.
35,000 di cavalleria, e 10,000 d' artiglieria
campagne contro di
i
turchi
e
le
malattie
ma
;
tre
avevano diminuite
le
un terzo.
Neil'
impero germanico. Le truppe degli
circoli dell'
altri
avevano un'organizzazione
pero germanico nei
uomini
totale di queste forze potevasi calcolare a 240,000
II
di fanteria,
im-
almeno
particolare,
minuti particolari. 1
sassoni
modellavano
si
sui prussiani
La loro forza elevavasi
leria.
gente nelle guerre
avevano ottima caval-
impero variava secondo
dell'
pure erano organizzali
Gli assiani
;
ma
uomini,
20,000
a
ì
prussiana.
alla
contin-
il
casi.
Sembra-
vano veterani del gran Federico. Erano migliori de' prussiani di quel tempo; disciplinati, prodi, frugali, pazienti, gloria
ovunque ebbero
Gli
annoveresi
si
cuoprirono di
battersi a parlila uguale.
a
erano
gli
ausiliari
dei
moderni carlaginesi.
Distinti per istalura, coraggio, tenuta, rivaleggiavano colle
truppe di cui I
d' la
Europa. La loro forza
metà marciò
bavaresi
s'
lotte contro l'Ausi ria.
elevò fino
a
prime
uomini,
30,000
guerre lontane.
in
erano
si
disti
fili
sotto
il
Aveano declinato
e la guerra dei sette anni
comando
di
Merci, e nelle
sulla fine del secolo XVIII,
confermò per un
istante
1'
opinione
della loro inferiorità. I
vurtemburghesi
e
badesi
avevano comune
la
fama
poca
coi bavaresi.
Questi scuola
tre
ultimi
francese;
i
eserciti
si
sono bene
due primi specialmente
temprati poi
alla
hanno rivaleggiato
coi migliori soldati.
La loro
forza era
Bavaresi
:
35,000 uomini coi palatini prima della guerra
Vurtemburghesi. 12,000 Badesi
Riguardo
4,000 al
faccia menzione.
contingente dei circoli, non
merita che
se
ne
— sociti
li
materiale d' artiglieria mancava di leggerezza.
Il
sistema degli
ma
germanici,
stati
in
maggiori variava un po'
generale questo corpo era istruito nella
vata del terreno, e versalo in tulte
gere
fra questi eserle-
scienze necessarie a diri-
le
lavori militari.
i
modo
11
reclutamento era dapertutto volontario; però
di
Sassonia aveva introdotto
il
la
sistema degli accantonamenti prus-
siani.
Le
In Ispagna. i
celebri
bande spagnuole degenerarono sotto
regni disastrosi degli ultimi re di Casa d' Austria.
V montò
Allorché Filippo
un solo
vascelli» in istato di tenere
Appena cito;
i
sul trono, al principiare del seco-
Spagna non aveva 15,000 uomini, e non possedeva
lo XVIII, la
fu tranquillo
il
mare.
possessore della corona, ricostituì l'eser-
suoi successori l'aumentarono; di guisa che nel 1792 era
composto come segue: Fanteria
:
Casa del
4 reggimenti di cui 2 valloni di 3 battaglioni;
re,
28 reggimenti 8
linea di 5 battaglioni;
di
stranieri, di cui 4 svizzeri, 3 irlandesi, e 1 ita-
»
liano, di 3 battaglioni
3 battaglioni di fanteria leggiera
42
di milizie
»
In tutto 165 battaglioni, che
formavano un insieme
di
116,000
uomini. Cavalleria
:
Casa del Re, Guardie del Corpo e Carabinieri, 8 squadroni; 15 reggimenti 8
di cavalleria
pesante
squadroni;
di 3
di dragoni.
»
In tutto 77 squadroni, formanti la cifra di 12,200 cavalli. In tal
guisa,
1'
esercito
doveva presentare una forza
Ma
questi
a credersi
che
spagnuolo, compresa di circa 140,000
1'
artiglieria,
uomini.
quadri offrivano lacune considerevoli; 1'
effettivo
presevi le milizie.
Da
non oltrepassasse
i
questi doveasi anche
talché è
120,000 uomini com-
dedurre
la
fanteria
—
—
:>!
necessaria alle guarnigioni dei grandi alle
Canarie, e ai due
porti,
alle
esercito
I-
campagna non eccedette mai 80,000 combattenti, sebbene
in
momento
della dichiarazione di guerra alla Francia.
La sua organizzazione era fondata su buoni principj; mazione
di battaglioni
guerra;
di
1'
sia
che fu decretata
stato rinforzato da una leva di 36 battaglioni, al
Baleari,
isole
presidj di Ceuta e di Melilla; e
di
alimentare
deposito per
i
istituzione delle milizie, pronte a marciare;
zione di guardie urbane in delle piazze marittime,
applicalo a trarre
numero
9,000 uomini per
di
indicano abbastanza che
buon partito
il
for-
la
battaglioni la
la
governo
creadifesa s'
era
dalla sua popolazione militare.
L' artiglieria, modellata su quella di Francia, aveva un' eccellente scuola a Segovia. Essa in
non era da meno
Europa, per istruzione, per bravura, Il
genio
si
e pel
di alcun' altra
suo materiale.
trovava ugualmente in buone condizioni.
I
lavori
che
delle piazze, quellf dei porti e dei ponti e strade, attestauo
quest' arti
arma riuniva
e delle scienze
in
supremo grado
da cui essa trae
tari di Cadice, di Barcellona, e di
tutte
le
soccorsi.
i
cognizioni
Le scuole
Zamora, assicuravano
delle mili-
alla gio-
ventù, che voleva percorrere la carriera militare, un' istruzione all' arma in cui aveva intenzione di servire. Lo spagnuolo, sobrio, vigoroso, infaticabile, possiede grandi virtù guerriere, ma manca di attività decisa. Il suo coraggio tu-
analoga
multuoso,
si
prestava molto ad un sollecito disorganamento.
Nessuno perveniva
al
grado di
ufficiale nelle
senza essere stato prima cadetto nel
sognava essere nobile per avere
ma
nel resto della cavalleria
to, e I
per
la
fanteria ciò
non
il
grado vi si
di ufficiale nei dragoni,
non era punto necessario. assicurato;
posti di sotto-tenenti era devoluta ad essi,
però di quelli
perchè
la
ad eccezione
d' artiglieria e delle guardie.
Questa mescolanza servizio,
Bi-
guardava tanto pel minu-
sergenti avevano un avanzamento
metà dei
truppe spagnuole
medesimo reggimento.
fe' sì che i nobili si disgustassero del ed arrossissero nel vedere questi ufficiali di ventura mar-
ciare al pari con essi e qualche volta comandarli.
—
~
32
popolo non aveva grande propensione pel servizio;
Il
ripugnanza era più forte per perciò non nale; non
sua
la
cavalleria;
la
poteva quasi mai completare un reggimento nazio-
si
erano se non che
vi
che per
fanteria
la
stranieri,
gli
cui
il
effettivo
si
avvicinasse alla forza determinala dall' ordinanza.
—
In Italia ordinati. di
Allo
Piemonte. L' esercito sardo era uno
de' meglio
scoppiare della rivoluzione francese era composto
32,000 uomini
di fanteria di
3,000 d' artiglieria, 4,000 di rivoluzione francese,
linea,
4,000
fanteria leggiera,
di
Quando
cavalleria.
che già stavano formandosi, come pure
si
nota
poi fu
organizzarono completamente
si
armarono
le
la
corpi
altri
milizie
e molti volontarj.
Dopo
i
primi disastri subiti
le milizie ascritte nei
Savoja e nella contea di Nizza,
in
ruoli ascesero a 35,602 uomini.
piemontese, dice Jomini, è un eccellente soldato:
Il
zione colle armi
;
il
popolo,
come
la
montagne, è frugale, indurito
delle
elementi
si
trovavano bene
fatica,
all'
na-
prode. Questi
e
;
ma
le milizie as-
esercito.
corpi dell'esercito erano nazionali ed esteri.
Fuvvi epoca
in
cui
i
corpi erano
i
della circostanza.
Reggimenti di ordinanza o stanziali: ì.°
Reggimento Guardie
2. °
»
Savoja
3. °
»
Monferrato
4. °
»
Piemonte
5. °
»
Saluzzo
»
Aosta
6. °
7. ° u
9. °
Battaglioni della marina
Reggimento Chablais Battaglione
la
Regina
ma
il
numero
mutò
a
seconda
seguenti;
variò a seconda del bisogno; la denominazioue
8.
ser-
utilizzati.
sicuravano eccellenti rinforzi I
la
maggior parte degli abitanti alla
sistema di reclutamento era volontario
Il
il
reggimenti provinciali aveva faraigliarizzalo tutta
vizio dei
— IO.
0
lt.°
Compagnie franche
di
Sardegna.
equipaggi di marina
»
Reggimenti u
—
Battaglione Sardegna
12.°
J.
35
esteri
Royal-Allemand
2. °
Suisse Vallaisan
3. °
Suisse Bearnais
4. °
Suisse Grisons (detto Christ
)
Cavalleria, tulta nazionale: 1. °
Dragoni del Re
2. °
Cavalleggieri del
Re Piemonte
3. °
Dragoni
4. °
Piemonte Reale
5. °
Savoia Cavalleria
6. ° 7.o
di
Dragoni Sardegna
Dragoni della Regina.
Reggimenti provinciali, 1. °
Genevois
2. °
Moriana
3. °
Ivrea
4. °
Torino
5. °
Nizza
6. °
Mondovì
lutti nazionali:
7. ° Vercelli 8. °
Asti
9. °
Pinerolo
10.° Casale
H.° Novara 12.° Tortona.
Napoli. Sebbene
dopo
il
1792 V esercito fosse considerato
sul piede di guerra, tuttavia era lungi dal poter entrare in
cam-
pagna.
Esso componevasi allora e 15,000 di milizie.
Vol. ni. stor.
dell' Art. Milit. o.
di
30,000 uomini di truppa di linea,
—
54
—
L'artiglieria, organizzala da ufficiali francesi, possedeva un
materiale perfettamente conforme a quello della repubblica, e
la-
sciava poco a desiderare per V istruzione del personale.
La
cavalleria era montata sopra una razza di
eccel-
cavalli
lente.
La fanteria non era troppo solida sca, ora alla spagnuola, secondo
favorito, con ufficiali alla cui
T
capricci della regina o del suo
nomina
presiedeva in gran
non presentava quel vigore che
intrigo,
arma
codest'
i
esercitata ora alla tede-
;
è tanto
1799,
il
cercò di aumentare
si
dell'esercito, sia delle milizie; e
le
s'
non oltrepassò
incontrarono ostacoli insormontabili, la
forze, sia
misure adottate fossero
se le
state eseguite, l'esercito avrebbe sorpassata la cifra
Ma
in
principale degli eserciti.
Più tardi, verso
uomini.
parte
necessario
100,000
di
e la
sua forza
cifra di 60,000 uomini.
Ih Olanda. L'esercito olandese componevasi nel 1792 di:
20,500 uomini di fanteria nazionale; 6,800 valloni e tedeschi
;
7,600 svizzeri in 6 reggimenti;
4,100 truppe ausiliarie di Brunswich, Meklenburg;
39,000 uomini, totale della fanteria 3,450 di cavalleria 1,560 di artiglieria
260
di
minatori e pontonieri
44,270 totale generale.
Questo esercito non era più quello de' tempi andati.
Il
po-
polo batavo, dedito alla marina e al commercio, aveva poca pro-
pensione pel servizio
formavano appena quelle
lippo
in
la
di
terra.
I
reggimenti svizzeri e tedeschi
sua fanteria più solida;
mezzo
alle
masse armate
i
dell'
nazionali
bande agguerrite che lottarono contro II,
si
contavano
Europa. Non erano più
o contro la potenza di Luigi XIV.
la
tirannide di Fi-
— La
cavalleria, che per
—
55
metà coraponevasi
valloni e di te-
di
deschi, aveva l'impulso necessario a codest' arma, e più di quanto
potevasi aspettare da un popolo flemmatico, e più navigatore che bellicoso.
V artiglieria mero il
di piazze
era poco numerosa, in proporzione del gran nu-
che
doveva armare; ed
si
suo personale, lasciava molto
il
suo materiale, come
È
desiderare.
non siano compresi
nella cifra già indicata, ai
a
probabile che
cannonieri addetti
i
pezzi di battaglione.
genio era presso a poco nel
li
dell'esercito che
al di
numero
e di picciol
medesimo
caso.
maggiori godevano più considerazione
Gli slati
nell'
interno
ad eccezione del principe d'Orange,
fuori; e
di ufficiali, la
guerra provò che
opinione pub-
1'
blica era giusta.
Le guarnigioni, che
la
repubblica era obbligata a mantenere
ne' suoi porti e nelle sue piazze, riducevano
meno
di
attivo
che dopo Guglielmo
sue pretese, e combatteva
per
quattro parti del mondo, costretta
terra
mantenere
a
industriosa
il
mezzo
di levare tanti soldati
III
teneva
mare
per
e
nelle
a 100,000
fino
marinaj o soldati di marina, non trovava nella sua
popolazione
quanti essa ne avesse
voluto. Nel 1792 non aveva se
non che circa 30,000 uomini
truppe nazionali nei tre regni,
e
colonie delle due Indie, non di
a
30,000 uomini.
In Inghilterra. L' Inghilterra, alte le
esercito
l'
presso a poco
comprese però
le
altrettanti
di
nelle
truppe indigene
neri e di cipai.
Abituata da lungo tempo a reclutare soldati in Germania, essa
contava allora quelli nei e le -
numero
de' suoi.
delli
dell'
La sua
Annover
politica,
sue cittadelle fluttuanti, erano
tenza;
uomini mezzi
gli
le
di
uni
le
procuravano
assicuravano
i
i
e di tutti il
suo oro,
ausiliarj, altri le
possedimenti lontani
Le leve però furono progressive misura che
le
piccoli principi i
suoi marinaj,
veri elementi della sua
armare metà dell'Europa contro
a Uri stali, a
i
in
davano da
po-
satelliti, gli
cui
traeva
i
l'altra.
Inghilterra
come
negli
conquiste coloniali la costringevano
—
36
ad estendere ed a moltiplicare
manry), regolata
nel 1786,
—
le guarnigioni.
con
atto del
uomini, diferiva da tutto ciò che
La milizia
Parlamento,
(
Yeo-
50,800
a
era fatto in Francia su que-
si
sto genere, in quanto che essa fondavasi sul principio della proprietà.
Bisognava avere una proprietà
ammessi, esenti.
e si tirava a sorte;
Queste milizie
si
pari
i
adunavano
di
2,400 franchi per esservi
e gl'impiegati civili
e si
erano
esercitavano 28 giorni
per ogni anno, ed erano pagate per tale servizio.
•
Questi 30,800 uomini furono messi in altività nel
1795 per
rendere l'esercito regolare disponibile sul continente. Nel 1794 si
organizzarono 6,000 uomini
di più
sero altre compagnie a quelle che
bisogno sempre crescente cibles), tanto
di
d'
per
la
Scozia, e
esistevano
si
aggiun-
Inghilterra.
in
uomini fece levare volontarj
(
Il
Fen-
cavalleria che di fanteria, per la guardia delle
batterie delle coste; e da quell'epoca data
l'aumento sensibile
dell' esercito inglese.
Finalmente, nel 1796,
uomini
di milizie e di
quisirono
i
si
organizzò un supplemento di 60,000
20,000 volontarj a cavallo, pei quali
si
re-
cavalli di lusso.
Queste milizie permisero di linea in Fiandra, in
mandare
di
Olanda,
in Egitto,
alla lor volta le
truppe
Ispagna,
daper-
in
e
tutto ov'eranvi nemici da suscitare alla Francia.
L'esercito regolare seguì
all'
progressione.
incirca la stessa
Nel 1795 esso trovavasi già di 119,000 uomini compreso l'esercito del
Duca
di
Yorck, e non compresi 42,000 uomini occupati
a custodire colonie, la Corsica, Gibilterra, e
Nel 1796,
si
il
Portogallo.
mantenevano 206,400 uomini, cioè: 49,000
Guardie e guarnigioni, circa Colonie
78,000
.
42,000
Milizia
Brigata pagata dall'Irlanda
Truppe
4,400 10,000
inglesi nell'India
Volontarj (Fencibles), di cui metà cavalleria
Totale.
.
.
.
.
23,000
200,400.
— 37 — Oltre
quesf
esercito formidabile,
compagnia
la
manteneva, a quanto dicesi, 40,000 uomini verso
Indie
delle
medesima
la
epoca.
Prima derato;
d' allora,
poco
ma
piuttosto meschina;
Olanda; e
di
una
rappresentavano
istruiti,
l'esercito migliorò
guerra d'Egitto ha
la
non era troppo consi-
servizio di terra
il
ufficiali,
gli
dopo
segnato
parte
sue imprese
le
sua
l'epoca della
rigenerazione.
composti
Gli stati maggiori,
vano
la
castramentazione,
le
importanza del servizio che
all'
campa-
una considera-
gna, e la fortificazione passeggiera, godevano di
zione proporzionata
che conosce-
in parte di ufficiali
particolarità del servizio di
da
essi
si
esige.
L'avanzamento non escludeva
si
faceva in parte per anzianità; tuttavìa, ciò
ricompensa dovuta
la
al
inglese poteva pervenire agi' impieghi Nelle milizie,
i
posti
compravano.
si
La fanteria inglese era tosta,
come
delle migliori d'
quella di Turcoing nel
ritrovasse nei battaglioni inglesi
borough La
il
l'
Europa; qualche bat-
1794, non
impediva
che
si
intrepidezza dei soldati di Marl-
Edoardo.
e di
cavalleria,
neralmente male giati,
merito, ed ogni cittadino militari più elevati.
sebbene prode
le
cavalliere
e
con buoni cavalli, eseguiva ge-
sue cariche; essendo
i
cavalli
non ne era sempre padrone.
male equipag-
Col volgere
del
tempo ha migliorato d'assai. L' artiglieria era vallo.
me Il
La sua
bene organizzata, specialmente quella
(orza è stata successivamente
guerre della rivoluzione
materiale era stupendo.
fezionato; e
mente per
i
;
Il
a ca-
aumentata nelle
pri-
da 3,700 uomini fu portata a 9,000.
corpo dei pontonieri
vi si
ponti di vanguardia erano rimarchevoli
la leggerezza, e la celerità della loro
era per-
particolar-
costruzione
;
van-
taggi bene spesso decisivi in guerra.
Le truppe e pel
inglesi si distinguevano
sangue freddo;
era docile e
soldato
il
sommesso
;
si
per
la
buona
arruolava per
disciplina
tutta
e queste qualità essenziali
che
la
vita;
costituì-
—
58
—
scono un esercito solido, sono forse preferibili ad un valore lante
ma
bril-
passeggiero.
In Russia. Le truppe russe, nel 1792, erano lunge dai miglio-
ramenti che ha loro procurato poscia V imperatore Alessandro. Il
loro equipaggiamento era pesante,
ma
loro personale eradi
il
bella specie.
Dallo stato maggiore, istituito da Munich, erano usciti molti
uomini
di merito.
La
fanteria aveva elementi di solidità.
La
cavalleria,
sebbene meno
istruita e
meno buona
cavalli le assicurava
sopportare
le fatiche
della guerra.
artiglieria lasciava
Il
sistema di reclutamento era forzato il
di
rimonte perfette ed un grande vantaggio per
V
ukase determinava
quanto
di
La miglior razza
di poi lo divenne, si era distinta a Zorndorf.
molto a desiderare.
numero
d'
che un
vale a dire,
;
uomini da levarsi su 100 abitanti
maschi; questo numero variava secondo
circostanze
le
biltà lasciava alla sorte la cura di designare gli
;
e la
no-
uomini che do-
vevano servire. Il
soldato russo serviva 25 anni, dopo
libero, se aveva
La forza di
mezzi
i
di esercitare
dell' esercito
200,000 uomini,
di cui
la
un mestiere.
metà era
disporre che del soprappiù per milizia cosacca
L Portiamo ora
gli
guerre
le
'
si
elevava
al di là
abitualmente adoperata
Pruth
;
non
si
poteva
d' occidente.
non era però compresa
§.
Ivi
quali era invalido o
russo nel 1792 non
nelle linee del Caucaso, in Finlandia, e sul
La
i
in questo
numero.
L°
azione
eserciti sul
campo.
non troviamo più attendati
quelli della repubblica,
campati a cielo scoperto. Due motivi indussero
alla
ma
ac-
soppressione
— l'estrema
delle tende;
39
— provvedere
difficoltà di
meteriale necessario per parecchi e
nere subitaneo, e tumultuario di guerra che
dovuto adottare
subitaneità e tumulto
;
all'
numerosi
i
improvviso
eserciti; e
il
ge-
il
rivoluzione aveva
la
quali non permettevano
perdere troppo tempo nella erezione delle tende, e di trasci-
di
nare maggior quantità
Non vano;
d'
impedimenti
così fecevano nelle
si
al
seguilo degli
prime guerre
eserciti.
attende-
alleati. Si
gli
accantonavano; locchè non riusciva tanto pericoloso in
un' epoca in cui non
si
faceva grand' uso di sorprese, di attaa-
chi notturni, e di altri piccoli
artifizj
che
conducevano
non
al
grande scopo richiesto dall'importanza e dalla vastità della guerCol volgere del tempo, V esperienza fè sentire anche agli al-
ra.
leali la necessità d' imitare
metodo sbrigativo
il
francesi.
dei
L'agilità voluta nei movimenti, e la speditezza impressa nelle
manovre, allontanavano dagli garsi a posizioni col
mezzo
eserciti repubblicani
di
non
grand' uso della fortificazione passeggiera. Ciò
qualche volta non 1'
v'abbiano
esercito francese si trincerò
Buonaparte, all'assalto armati
l'
idea
di
le-
opere campali. Laonde non fecero esclude che infatti
che
nella battaglia di Fleurus; e
che
ricorso;
e
troviamo
di
Cossaria, fece costruire spalleggiamenti
si
valsero moltissimo
di obici.
Gli austriaci
invece
delle
fortificazioni
passeggi ere specialmente nella campagna del 1796. La posizione di Caldiero,
che
vi si
buona per natura, venne resa più
costrussero. Con campi trincerali,
di assicurare
l'
incolumità
quisizioni, pigliandoli sul luogo, e
ceppale, e quindi
le
più
dai
ridotti
dell' esercito.
Sbarazzati dalle tende, adottato pei viveri
guerra colla guerra,
forte
cercò molte volte
si
nutrendo
il
in
sistema siffatta
marcie divennero naturalmente sollecite; e
ad
aumentarne
la
di
guisa
meno
rela
in-
rapidità,
la pratica di non perdere tempo ad aprirsi strade, ma guadagnarne col seguire quelle vie che già esistevano; e spesso, a marcie forzale, giungere al punto stabilito di concentramento, senza annettere somma cura affinchè le colonne fossero
concorse di
sempre vicinissime
e simmetriche.
—
-
40
Oltre alle marcie forzate di 40 e 50 chilometri, e delle quali si
fece abuso,
ricorse pure talvolta alle marcie
si
sportando cioè
una
not fece viaggiare per posta
soccorso ora
Maubeuge, ora
di
in
posta, tra-
truppe sopra vetture requisite. Nel 1795, Car-
le
riserva
di
40 battaglioni
Dunkerque, ora
di
questa piccola massa, riunendosi successivamente
al
Landau;
di
e
truppe già
alle
stanziate sui tre punti, decise le tre vittorie successive. Nel 1800 i
francesi usarono di ugual
mezzo
di trasporto.
era uno spediente più facile a dar ausilio
dane anziché Giunte
alle
Abbiamo
Ma
generale
in
operazioni
secon-
grandi operazioni di guerra.
faccia al nemico,
in
ad
già descritto
i
come combattevano sistemi
varii
truppe?
le
reclutamento; e da
di
quello del volontariato, e da qnello della requisizione, facilmente si
deduce come
diffìcile
ai
Bisognava fare
dividuale potesse meglio esercitarsi;
peto di soldati sulle batterie
non frenarne il
modo
quali non chiedevano
abbandonandoli
modo che
il
il
ridurre
valore in-
doveva secondare l'imse
non che
di favorire lo
alle loro
coraggio, non raffeddarne
il
di
in
si
nemiche, facea mestieri
della patria,
figli
me
i
di
correre
slancio
lo si
dei
subitanee ispirazioni; 1'
entusiasmo.
E
sicco-
combattere de' cacciatori pareva rispondere
scopo desiderato, così
sa-
fuochi delle linee disciplinate dei
nemici. Circostanze nuove, spedienti nuovi; salvo poi lo spediente a sistema.
che
fosse V ottenere truppe solide
pessero a lungo tener fronte
allo
adoperò soventi, quasi sempre, su
vastissima scala, imperocché
si
spiegarono in ordine sparso
in-
tiere brigate ed anco intiere divisioni. In tal guisa, allorché do-
vevasi pigliare di viva forza una posizione, se ne dava Y incari-
co ad una linea di cacciatori. Sul principio
si
trassero buoni
combattere; tanto per
perchè
sima
il
la
effetti
da
sorpresa
da codesto
esso
genere di
ingenerata, quanto
fuoco delle linee serrate del nemico riusciva di pochis-
efficacia contro gli assalitori
in
fuoco di questi danneggiava di assai chio sistema.
ordine le
sparso, mentre
il
compatte schiere del vec-
— Nondimeno non
si
nuovo metodo presentava gravi inconvenienti: le truppe dopo una battosta; non vi
il
potevano rannodare
era una successione regolare azione
—
41
;
sforzi;
di
non
serve, così
unità
di
non avevano
ri-
esisteva
e siccome allora le linee dei cacciatori
non offrivano valida resistenza contro
sebbene procurassero
formarsi in gruppi
di
cavalleria,
la
più sollecitamente
il
Codeste linee vennero adoperate con profitto nei paesi
possibile.
ma ovunque
boscosi e montagnosi;
beramente,
cavalleria poteva agire
la
li-
sistema dei cacciatori non arrecò se non che scon-
il
fitte.
Gli austriaci, sbigottiti il
mezzo
di
modo
da questo
cercarono
di azione,
lottare con vantaggio e vi riuscirono. Allorché
saglieri francesi dovevano pigliare a forza una posizione, striaci
mandavano contro
mente
di
scemare
ber-
au-
di essi alcuni corpi distaccati, special-
cacciatori, che avevano ordine di resistere
sibile affine di
i
gli
gli
più pos-
il
guisa che gli
dell'attacco, di
effetti
assalitori arrivavano alla posizione nel
maggiore disordine. Al-
lora la cavalleria e le truppe di difesa,
unendo
duravano
a disperdere
fatica
bersaglieri non
i
i
loro sforzi,
non
da
al-
sostenuti
cuna riserva. Colpiti
da
siffatti
inconvenienti, alcuni generali francesi opi-
narono che sarebbe stato più vantaggioso di
combattere
quale serviva
in
mandando
scegliere, per raccogliersi,
di
certa guisa di base di
meglio fosse possibile
di
il
il
i
suo sistema
Reno,
il
e racco-
punti del terreno ove
guerra a
di
il
il
suo
sè. Al
modo
Nord
si
si
uso
faceva
d' azio-
era con-
sistema di combattere in linea
prescritto dal regolamento fatto nel 1791. In Italia, in del
modo
trincerarsi.
servalo l'uso de' bersaglieri, ed
nell' esercito
il
massa
in
rannodamento,
Del resto ciascun esercito francese aveva
ne particolare,
combinare
sistema d'azione
de' bersaglieri col
Ispagna,
anche delle colonne ser-
rate.
Questi rovesci risvegliarono allora
cambiare sistema
porre battaglioni S
oi.
Uh
l*
attenzione di Carnot* che pensò
di guerra. In
a battaglioni,
luogo di continuare ad op-
comprese che bisognava riunire
Stor. dell' Art. Milit. 6.
le
— masse su ciare
il
di
—
42
un solo punto per dare un colpo decisivo, e schiac-
nemico con
colpi strepitosi.
Ma per adoperare
siffatto si-
stema, che contrastava col metodo antico, facea duopo al
comando uomini
ma
bensì dal popolo
usciti
telligenza di guerra. Questo fece Carnot, e la guerra
ramente
in-
mutò
intie-
dai
primi
d' aspetto.
risultameli però sarebbero
I
anni
porre
di
che avessero
repubblica, se
della
stati più
grandi fino
non avesse suggerito
diffidenza
la
di
mandare rappresentanti del popolo con pieni poteri ai quartieri generali. Ne vennero conflitti di autorità, mancanza di unità di comando, ostacoli alle operazioni. Questo spionaggio legale non esisteva più quando Buonaparle divenne generale in
non V avrebbe
egli
strò che
il
parando
la
d'altronde è probabile che
vittoria coi cacciatori,
zioni, cacciandolo senza
tempo
dogli
di stabilirsi
lo
dei
spirilo
anno 1796,
in
modi
del
gambe, pre-
nelle
terminandola con colonne moin linea,
concentrando
improvviso sul nemico diviso
all'
posa
posto in posto, e
di
da alcuna parte
Si notò, osserva Carrion
manovre, e
gran generale mo-
secreto della tattica può risiedere
sue forze, piombando
cato
e
marciando piuttosto che misurandosi
bili,
le
capo;
tollerato. In Italia, questo
Nisas
(2),
in fra-
non lascian-
(1).
che
la
differenza
delle
comando, avevano potentemente modifid'Italia;
dell'esercito
cui si fece la tanto
ed
alla
del
fine
glorioso
maravigliosa campagna,
esso
aveva assunto un carattere morale differente da quello degli tri
eserciti francesi. Questi
avevano ognora presenti
l'
al-
immagine
e l'idea della repubblica; obbedivano manifestamente a direzioni
che emanavano dal centro del governo dello stato; impressa da questa circostanza binati, la
ai
loro
poca indipendenza del generale
[1]
La Barre Duparcq, Éléments
[2j
Carrion Nisas, Essai sur V
d'
la
lentezza
movimenti sempre comin
capo,
la
specie d'in-
art et histuire militalres.
lùstoire generale de
l'
art miUtare.
—
—
45
dipendenza dei comandanti di divisione, dignità
modesta
nei
minimi gradi,
gli
eserciti
mano
tutto
li
capo,
un
di
fosse passato
il
sempre ricevuto con
la frugalità dei capi, la
l'importanza dell'individuo sino
dell'ufficiale,
avvertiva di continuo ch'essi non erano
ma
nazione; in
della
quelli
comando,
qualsiasi
colui che ne veniva investito era
rispetto, qualche volta con
una fiducia con-
trastata, rare volte con entusiasmo, non mai con
dopo
Nell'esercito d'Italia, al contrario,
cieco ossequio.
compimento
il
di
alcuni fortunati avvenimenti, gli spiriti ebbero tendenza diversa;
pareva che
la
l'idea di essa
memoria
patria fosse rimasta
dominava meno delle vittorie;
sdegnati quali mezzi d' influenza
a
mes
di
Alpi;
delle
teneva in
si
vincolava, a
si
non erano
lusso
il
patriottismo veniva dopo la
il
;
che
lui
préts à execuler vos ordres quels
mento
ed
fasto
il
distributore di questa gloria era
il
che ognuno
lui
immaginazioni;
piuttosto per illustrarla che per obbedirle; l'utilità era
meno apprezzata gloria;
parte
dall' altra
sulle
qu
il
si
y
capo supremo; era
scriveva
ih soienl;
nous som-
«
»
il
cambia-
questo capo sarebbe stato un avvenimento che avrebbe
sconvolto tutto nell'esercito, tutto invertito ne' suoi destini, arrestato i
la
capi ed
sua marcia, fatto impallidire i
la
sua stella, sconcertato
soldati.
In tal guisa
vi
erano due eserciti ben distinti quando
geste combinate dettarono
la
Roma
pace; l'esercito di
le
loro
e quello
di Cesare.
La spedizione
d' Italia
sione contro l'Austria,
versione contro
1'
d'Egitto contribuì
la
era slata una grande
maniera
fra essi su terreno, ed afforzare
diede sopratutto
lato
dell' arte
progresso della tattica; essa
ficacia dei quadrali, la
bella
diver-
spedizione d'Egitto fu una potente di-
Inghilterra. Dal al
e
alla fanteria
di i
combinarli loro angoli
la
spedizione
insegnò
l'ef-
vantaggiosamente coli' artiglieria
;
e
francese sangue freddo e fermezza,
abituandola a resistere ad un nemico contro vasi ordine ed insieme piuttosto
il
quale
che impetuosità.
richiede-
Osservazioni.
Cenni biografici e bibliografici. sistema di reclutamento s'informò
Il
Roma; che
conosciuto da Grecia e da bligato a servire
zava
coli'
strativa,
quale
le divisioni in
questa guisa
legislazione
era
classi,
stata in
nel senso dei loro diritti
che
ed
ordiai,
come
privilegi
in
di
tulli
il
gli
principio; tutti
eserciti. Tulli gli
l'es-
desti-
uomini sono uguali, ecco
uomini debbono servire
gli
tendenza
uomini
degli
In sia
sociali,
medesima, trovava
fu tradotta in atli dalla rivoluzione
comporre
particolari. ceti
i
in quello dei loro doveri,
pressione più significante nel reclutamento nati a
che sanciva
antica
all'
ammini-
ed
criminale,
civile,
sostituita
tendenza alla fusione
la
ri-
ob-
fosse
patria colle armi. Questo principio armoniz-
la
unità della la
grande principio
al
ogni cittadino
ecco l'ap-
la patria,
plicazione.
Ne venne
di necessaria
zione del corpo degli
conseguenza che anche subì
ufficiali
il
imperocché se
all'abolizione dei privilegi nell'ordine civile; servizio militare era un obbligo per
uguale misura risentire
in
tutti
i
dovevano più essere appannaggio nella giberna
nente
il
ricompensa
alla
se
lutti,
danni
esso doveva offrire una carriera uguale
distinto ai servigi,
composi-
la
cangiamento corrispondente
della
dovevano
ne
fruirne
e
per
tutti
nascita,
;
i
i
il
da
vantaggi: gradi
ma premio
non in-
Ogni soldato aveva
capacità.
bastone di maresciallo; e molti soldati all'emi-
dignità di maresciallo salirono in quel
rapido succedersi di
fortunose vicende.
E mento.
tempi favorivano e
i
Il
giustificavano
sistema del terrore
il
repentino
avanza-
aveva spinto una quantità di gio-
vani distinti per censo, per istudj, per ingegno, ad abbandonare la vita di città
sporsi
al
ed adottare quella del campo, preferendo di e-
pericolo di morte in faccia
quello di curvare
il
collo sotto
la
al
fuoco nemico, anziché a
mannaja
del carnefice.
Al
ti-
— more, che fu sprone,
—
45
Le promozioni per elezione, concorsero ad di
speranza.
V eccitamento della
aggiunse
si
offrire
prospettiva
la
avvenire brillante a coloro che avessero saputo
un
guersi; e allora
chegru
videro
si
sorgere
i
Jourdan,
allora si videro giovani generali a
;
capo
distin-
Massella,
i
i
di eserciti;
Pi-
Mar-
ceau a ventiquattro anni, Hoche e Joubert a venticinque, Buonaparte a ventisette.
Che
condizioni dall'arte militare, in questo periodo della
le
rivoluzione, portassero le impronte dello stato la
uomini, ossia
mento
la leva in massa,
degli eserciti,
dire convulsiva
mento, tende,
di
recluta-
di
condizione per così
trovavasi la società;
modo
il
di
arma-
genere delle marcie e dei trasporti, l'abbandono delle
il il
della
trovavasi
cui
metodo tumultuario
l'espressione
è
cui
in
in
La requisizione
società, è cosa per sè stessa evidentissima.
sistema
sostentamento,
di
accenna ad ansietà,
la
cui
di
combattere, tutto
di
raggiungere pre-
commossa ed
era
agitala
nell'in-
società in Francia, e che ripercuotevasi na-
turalmente suU' indole della patria
modo
tormentoso desiderio
a
sto Io scopo, ansietà da
terno tutta intiera
il
di
masse numerosissime
quelle
che volevano purgare
il
di
figli
suolo francese dal sacrilegio
della presenza di stranieri.
Ma questa forma
spigliata di combattere,
non
lasciata in
fu
balia dell'azzardo e dell'esaltazione; e se si volle trarre partito
da essa non
E
qui
ci
la si
cade
abbandonò in
acconcio
al il
disordine ed
al
caso.
dire alcune parole sulla tattica
e la strategia di que' tempi.
Nel principio della guerra della rivoluzione, era in vigore in
Francia
il
Regolamento
di
esercizj e di
manovre
del 1.° agosto
1791. Esso era informato, con qualche modificazione, ai movimenti
che Federico faceva eseguire
sdam. Era basato
alle
sue truppe
al
campo di Potabbiamo
sul sistema così detto lineare, di cui
parlato nel capitolo antecedente.
I
metodi
di guerra,
era l'espressione, consistevano nei seguenti:
di cui esso
fuochi
d'insieme;
ordine lineare; due linee sempre spiegate; lunghe marcie in battaglia;
manovre per
linea e frazione di linea; assenza
di eaccia-
— 46 — tori e di riserva d'esercito; cavalleria alle
lungamento
Ma
questi melodi esclusivi erano sino d' allora riprovati dagli
tanto entro
limiti
i
generale Foy,
regolamento del 1791,
il
tempo,
visse bensì per lunghissimo andare di della piazza d' armi
;
libro della legge pei subalterni
il
come codice
sussistè quindi
lunghe linee
in
nemico
manovre
bajonetta
alla
di
le
in
esclusivamente
ravano
tutti
alle l'
movimenti
i
sui
spezzamento
lo
colonna serrata.
ma
campi
le
la
I
nelle
fuochi di
usarono
si
cui protezione
si
su ope-
battaglia; le riserve delle
di
adottarono. La disposizione data da
si
tutte
di
l'introduzione
adoperati,
grande scala quelli di cacciatori, sotto diverse armi
te-
d'attacco che assalirono
colonne
battaglioni piegati
linea non furono
il
abi-
si
non come
composte
divisioni
passo di corsa;
al
capi
i
sol-
dice
tattica.
brigate e
armi; l'uso dei cacciatori, il
ma
;
vediamo comparire successivamente
Infatti,
come
bisogni della guerra;
i
tattica elementare,
di
grande
precetti per la
di
ma rimaneva
esso restò,
tuarono a variarne l'applicazione secondo
delle
pro-
il
della linea di battaglia.
uomini più sperimentali dell'esercito; ed
soro
formante
ali
Buonaparte
sue truppe nella battaglia del Tagliamento, fu un misto del-
ordine lineare e
dell'
ordine profondo. La disposizione data da
?
Desaix a suoi reggimenti nella battaglia di Marengo, non fu con-
sona
ai
principj del sistema lineare del regolamento del 1791.
La strategia rivoluzione;
eminenza
ma
si
mostra
pochi genii
a cui
vare. Semplici erano
nemico, eh'
egli
di tratto
tratto nelle guerre della
in
era serbalo a Buonaparte
i
voleva
la
portarla
il
concelti di lui; obbjettivo il
era l'esercito
più sollecitamente possibile rompere e
disperdere; e disperderlo in guisa da non lasciargli
curo e tranquillo rannodamento. Perciò operazione,
lo
cura ch'altri a eseguiva.
Noi non su quanto
ci
gì'
lui
non potesse fare
ciò
del 1800 ne è
modo
intercettava
tagliava fuori dalla sua base,
La campagna
quella
a
poterono, se pur la poterono, ele-
che
di si-
le
linee di
avendo però
somma
egli
con esito felice
esempio luminosissimo.
estenderemo maggiormente
in
questo paragrafo
sì riferisce alla tattica ed alla strategia
opportunamente negli esempj che addurremo.
;
ne parleremo
Abbiamo veduto come
momenti
nei
giore, siansi soppresi in Francia
sconvolgimento mag-
di
gl'istituti d' istruzione militare.
Ciò ebbe origine da due motivi.
Prima
di tutto
poco disposti
a
perchè
giovani esaltati erano naturalmente
i
sottomettersi a seguire con calma, entro
le
mura
gl' insegnamenti che formano la base di una solida A l'arme! A l'arme! era il grido che si faceva udire fondo de' più umili tugurj come presentare libri a co-
dei collegi,
istruzione.
sino dal
;
loro che non domandavano
non
della necessità, di
si
non
se
che
armi
Sotto
?
potè insegnar loro se non
che
impero
1'
a servirsi
codeste armi nel più breve tempo possibile.
secondo luogo perchè
In lire
governo rivoluzionario volle abo-
il
informate piuttosto a
tutte le antiche istituzioni,
secondo
ficiali
lo spirito
creare uf-
monarchico proprio delle epoche
esse vennero fondate, anziché
dar
a
che
capi
fossero
in cui
animali
dai sentimenti nuovi, politici e sociali.
Distrutlo quindi tutto quanto
temporaria della scuola
mezzo
d'
istruzione
un
celere
istituì
si
campo,
gran
Sabbioni, con tende ed armi, informato
apparteneva
in
tempi
i
Allora
la
si
racchetarono;
letteratura,
trovarono
perduto sotto bilita
nel
tutto pel
tuirono;
il
fino
ai
spianata
dei
indole impetuosa che
modo
e sotto
le
le il
convulsioni davan luogo a
consolato
scienze, le
protezione
mezzi
e
sviluppo
di
al
si
progresso
dell' esercito
;
dei
raffermava.
spirito e la ra-
fazioni. L' istruzione
maggiore vantaggio
che avevano
venne
rista-
lumi, e soprat-
nuove scuole
s' isti-
migliorarono. si
diede maggiore estensione e nuovo im-
lavori del deposito della guerra,
epoca
si
più favorevole
le istituite
dall'
arti, lo
dominio delle
Nel medesimo tempo pulso
qual
invece
questo ramo d'arte militare, l'istruzione, s'im-
calma; l'ordine compariva,
gione,
nella
ad eccezione
carattere politico e sociale dei tempi.
il
Ma
all'
poi
alla rivoluzione.
Ed anco presse
antico,
era di
vi
Auxerre,
di
di Luigi
il
quale sebbene esistesse
XIV, non era considerato fino allora se
non che come semplice archivio. Venne prescritto
di raccogliere in
— tutto T esercito
guerre, ed
relativi
medesimo governo, contribuirono molto
le
eserciti
Memoriale topografico, e
del
ultime
alle
percorsi dagli
la
tra-
francese delle migliori opere militari straniere, ordi-
in
nate dal credito
informazioni
e le
diversi paesi conquistati o
ai
La pubblicazione
francesi.
duzione
documenti
i
—
48
cognizioni e
Molti lavori topografici
speciale menzione
la
a rimettere in
sludj storici e militari.
gli
eseguirono
si
;
meritano
questi,
fra
carta dei dipartimenti riuniti,
carte della
le
Svizzera, d'una parie del Piemonte e della Lombardia, della Sa-
Morea
voja, dell* isola d'Elba, dell'Egitto, della
E mentre
l'arte della guerra
avviava
si
al
zionamento che fosse permesso dai tempi, tutte le scienze, e le lettere, ripigliavano
sviluppo ed a lustro maggiore
Seguendo
Ma
biografici e bibliografici.
la
altre
le
loro vigore, ed a
e
arti,
maggiore
avviavano.
si
nostro sistema,
il
il
(1).
maggiore perfe-
dovremmo dar vicinanza
delle
qui
soliti
i
cenni
due epoche,
la
repubblica cioè e V impero, presentando pressoché in azione quasi gli stessi
lutti ci
serbiamo
li,
e di
uomini eminenti
accennare
abbiamo ora
cui
di alcuni fra
i
sia
nella
spada
narrare nel prossimo capitolo
di
in esso
i
nella penna,
sia
individua-
fatti
anche nei tempi
Non possiamo però esimerci
parlato.
pochi
lavori pubblicali
i
i
quali
compariscono soltanto
di
dal parlare
nell'
epoca da
noi ora descritta e non più oltre.
Hoche Lazzaro. Nacque tìglio
ad un servo di corte
alla caccia
i
cani
di
nel il
Luigi
J
cui
768
a
Montreuil presso Versailles,
compito consisteva nel condurre
XV. A
quattordici
ottenne un
anni
posto di palafreniere sopranumerario nelle regie scuderie.
va
lo studio; si
anni a
si
procurava
leggeva
con passione. A sedici
arruolò nelle Guardie francesi, corpo distinto
procacciarsi
libri,
Era bello assai;
[1]
libri:
Ama-
;
e continuò
ed a studiare indefessamente. di bellezza dolce, e
Kocquancoukt, Qòwrs
ad un tempo marziale.
d' art et d' hisioire militaires.
—
—
49
del 1789 lo trovò caporale; e, nella defezione
La rivoluzione
popolari stendardi. Di-
delle guardie francesi, passò dai regi ai
venuto luogotenente
mostrare
di
un reggimento
in
sue cognizioni militari
le
campo
ov' era ajutante di
Comunicò ni di il
guerra
comando
lita
comitato
anni conseguì
di il
York.
Landau
chegru amico
di
al
si
a
in
modo
sfavorevole verso Pi-
la
il
comando
Seppe alternare
perdono,
la
abilità
rigore colla clemenza,
il
eser-
parte regia. d'
uomo
castigo
col
fermezza colla dolcezza nei modi, represse e premiò,
tempo ottenne più
atterrì e sedusse, e in breve
quanto erasi invano invocato colle armi. nell'esercito; l'ormò campi soldati che
trincerati,
non
cessi contro le popolazioni,
destro
«li
lanciarsi
potevansi e
le
contro
darli.
111.
colleghi.
uno degli
di
talenti di guerriero,
il
1794,
luglio
rovina di Robespierre e de' suoi
politico.
Vul.
po-
comando; fu arrestato; rinchiuso nelle cardonde non sarebbe uscito se non che per sa-
In tale contingenza spiegò
il
co-
blocco
dal
attirò l'odio di costui, allora
destinati a reprimere le interne insurrezioni di
i
il
Y esercito
Divise
tutta Y Alsazia.
Liberato, tornò in alto; ebbe
tempo ed
ventiquattro
divisione, e poscia
palco, se la rivoluzione del 9 termidoro, 27
non avesse portato
più
ed
il
ceri rivohizionarie
citi
Dunkerque assa-
quest' ultimo, liberò
comitato
Sain^-Just,
tentissimo; perdè
lire al
nemico da
il
egli scritto
venne conferito
gli
Mosella.
della
dall' austriaco, battè
e cacciò
Avendo
pubblica, e
generale di
di
gradi su-
sua abilità militare.
nell'impresa;
esercito
dell'
ai
sua bravura, alla sua
concepiti per le ulteriori operazio-
lui
di salute
Riuscì
grado
mando supremo prussiano
alla
alla
delle truppe destinate alla difesa di
duca
dal
disegni da
i
al
giunse
nella carriera,
sempre ricompensa
causa pubblica,
alla
Thionville,
assedio di
del generale Leveneur.
Progredendo rapidamente periori che furono
devozione
all'
ebbe occasione
linea,
di
Stor. dell' Art. Milit.
7.
quali
i
dalla politica di
Ristaurò la disciplina
frenarono
abbandonare più
popolazioni drappelli
di
ad
ad
un ec-
che non avevano soldati
e
truci-
— BOII
Comitato
za de' suoi servigi,
gli
affidò
Somma
cando Il
di
1'
Bretagna,
la
Direttorio, succeduto
portare
comando
ed
fino alla Loira;
Angiò,
il
i
egli
Maine,
giustizia all'eminen-
dei
terni iuò
eserciti uniti
adottò
e la
suo
il
seno all'Inghilterra, e
in
il
paese
guerra, pacifi-
la
Normardia
la
un esercito destinato ad operare
di
due
quali occupavano
Comitato,
al
guerra civile
la
comando
il
Cherbourg
delle coste di Brest e di
dalla
rendendo
di salute pubblica,
Vandea. disegno
gli
diede
il
Irlanda. L' im-
in
presa non riuscì; Hoche rientrò nei porti di Francia dopo essere
per
quasi
sfuggito
miracolo
burrasche
a
ed
crociere
alle
inglesi.
Tornato
a Parigi,
ebbe poi
comando
il
dell' esercito
bra e Mosa nella campagna del 1797; passò torie
luminose su*li austriaci, ma
i
il
di
Sam-
Reno, riportò
vit-
suoi passi vennero arrestati
dai preliminari di Leoben. Il
Direttorio venne in disaccordo con
nei consigli legislativi, e lo
com' era ciò
all'
politico. Vi
verso
la
capitale;
debole, oscillante, sospettoso, temente, oltre,
revocando
dato. Fuvvi chi propose di
rese pubbliche
le
pe,
si
a
le
gli
ma
il
che
accusa;
egli,
metterlo
in
Direttorio,
ordinò di non proce-
disposizioni segrete
al
aveva
gli
indignalo, tal guisa
mondo.
Wetzlar per riprendere
il
comando
delle sue trup-
sentì straziato da dolori viscerali, tormentato crudelmente
da tosse secca
e
vuoisi di veleno;
convulsiva. Morì nel 15 settembre del il
Direttorio, che dalla
nebre pompe, e
Fu uno
coli'
memoria colla magnificenza erezione di un monumento!
accudi
fu-
de' più distinti, de' più grandi generali di quell'epoca;
conciliante e risoluto; virtuoso ed illibato;
ma
1797, e
voce pubblica fu
sato del delitto, ne onorò la
gloria,
spada
Hoche, devoto
istruzioni ricevute, giustificandosi in
innanzi alla Francia ed
Tornato
prestò
si
autorità costituita sebbene democratico fosse. Mar-
con alcuni battaglioni
dere più
formatasi
fazione
volse a lui per ottenere colla
si
nodo
scioglimento del
una
amava
la
patria e la
l'amore della gloria non giungeva a soperchiare quello
della patria.
— Modesto
—
5t
non cupido
di caratteri,
credenze
altrui
Di temperamento rubusto, di salute ferma, tesca, di soluti,
forme
come
il
Previde
cesi.
Biasimava
mezzo le
di
l'urto
alla
combattere che meglio convenisse
mosse rapide
al
baiofran-
ai
grandiose della guerra moderna.
e
sparpagliamento delle truppe, proponeva
lo
una massa sola, porsi poter
costumi non dis-
secondo quella del-
avversario; nella grande guerra considerava
netta
statura gigan-
di
colossali, di bellezza distinta, di
da
religiose.
non disordinati.
In arte di guerra, regolava la sua tattica l'
animato
ricchezze,
di
umani, era tollerante delle
sentimenti
di
formare
centro degli eserciti nemici in guisa da
piombare successivamente
su ciascuno di
essi e vincerli
separati. In
Vandea
a ricorrere
costretto
fu
piccola guerra. Fece
campi
ai
trincerati di
collegati gli uni agli altri, e appoggiati
sistema
adattalo
500 uomini
quando
di
ai
Suwarow
le
fa-
era
nell'
d'
accordo
Ucrania, che
Era
insorti.
figliuolo
Russia nel 1722, e che
in
salito
1729 (altri pretendono
vanno
partigiani
Alessio Wassilievich.
che aveva migrato nell' esercito,
quali cor-
nemici; manteneva relazioni cogli abitanti;
insomma contro
ceva guerra
le
a
combattevano; tagliava
revano per ogni dove, esploravano, comunicazioni
quando
in
campi più grandi. Organizzò piccole colonne mobili,
alla
ciascuno,
a
nel
grado 1730
),
elevalo.
svedese servizio
nacque
Alessio
luogo
sul
e
uno preso
ad
ivi,
di
nascita
nel
non
dà patria Mosca, chi Suskoi
gli
autori; chi
lo
vuol nato in Livonia.
gli
Entrò giovinetto nella milizia nel corpo de' cadetti; giovinetto, passò
in
un reggimento attivo
Scoppiava alla
la
e
vi
ebbe grado
guerra dei sette anni;
vi'
prese
d' ufficiale.
parte;
si
trovò
battaglia di Zorndorf, a quella di Kunersdorf, nella quale era
già insignito del
grado
di
maggiore
;
si
battè sui campi di
chenback presso Breslavia: a Schweiduitz contro derico; e
si
distinse in
lo
Rei-
stesso Fe-
un improvviso attacco contro Landsberg.
— Tornato diere.
—
52
nominato colonnello,
in Russia, fu
e
poco dopo brigale
armi mo-
in ogni
guerra di-
ogni scontro, in cui erano immischiate
Iu
scovite, egli
si
stinto, in ogni
trovava
;
ogni guerra
in
guerra promosso. Polonia espugnò Cracovia volgendo
In quella di
Varsavia senti
e la stessa
ferito,
Nel 1773, militò
effetti
gli
contro
i
turchi, e
li
incontri; per cui venne ricompensato col
anno 1768;
1'
suo valore
del
nel 1770.
parecchi
sconfisse
in
grado di
generale
di
divisione.
Nel 1782 fu mandato contro russo, e
tartari
i
l'esercito di Crimea; e venuto alle
un fatto
caso
dover agire
burgo che
al
dominio
n'
i
del-
turchi, riportò vit-
coi
guerre contro
le
comando
il
ferito. i
turchi,
si
trovò nel
concerto con un altro esercito che obbe-
di
principe
diva agli ordini del
compiutamente
mani
armi rimase due volte
d'
Nel 1789, continuando di
1786
capo, assunse nel
Creato generale in
torie. In
ribellatisi
domò.
li
Sassonia-Coburgo; e sconfisse
di
nemici sulle rive del Ryranik, liberando
il
Co-
era stretto da ogni parte.
Poscia espugnò Ismailow; con molto valore; con molto sangue. Sollevatasi la Polonia,
ebbe
il
tristo incarico di ridurla all'ob-
bedienza nel 1794, ed entrò in Varsavia ove segnalato da un'orrenda maresciallo,
stone di
diede
gli
sempre avesse
la
a portare
comando
loro intrecciata di
il
suo trionfo venne
carnificina. L' imperatrice lo
proprietà di lui
il
di
un
nome,
nomò
feld-
che
per
reggimento
gli fece
dono
di
un ba-
tutto d' oro massiccio, e di una corona d' aldel
brillanti
valore
di
600,000 rubli, circa
240,000 franchi. Carico d' anni, di onori e di ricchezze, visse tranquillo nelle
sue terre, più o
quando
Ebbe
la il
meno
in grazia del
guerra del 1799
lo
comando supremo
vevano combattere
in Italia.
capriccioso imperatore Paolo
venne
a togliere dal
suo
degli eserciti austro : russi
I;
ritiro.
che do-
— Giunto
quartier generale di Verona,
al
una
nerale austriaco, Melas, di fare
conosco
gli fu
proposto dal ge-
se non che quella di assalire
altr' arte
Parole che riducevano
ben poco V idea che
a
ne-
dell' oste
ricognizione
barbarescamente, rispondeva
egli fieramente,
mica; ed
—
5o
e
di
«Io non
:
vincere.
»
conce-
poteva
si
pire della sua maestria nell' arte militare.
Le truppe francesi
in Italia
nald nella meridionale. l'
erano divise in due corpi: l'uno
nella parte settentrionale, l'altro
comandato da Scherer
da Macdo-
primo, ritiratosi precipitosamente dal-
11
Adige, dal Mincio, e dall' Adda, toccò sconfitte, che sarebbero
riuscite fatali se a
reau;
non
lui
concentrò
quale
il
aspettando l'arrivo
di
succeduto
fosse
le
armi nelle
comando Mo-
nel
vicinanze
Tortona,
di
Macdonald che doveva giungere dal napo-
litano.
Macdonald
tempo
perdè
Toscana;
in
da
inorgoglito
poi,
piccolo vantaggio riportato a Modena, accelerò intempestivamente le
il
nerbo
alla
Treb-
sue mosse, senza aspettare di poter agire con tutto
delle sue truppe;
bia;
vi
procedè oltre; s'incontrò col nemico
sostenne battaglia di tre
dovè mutare
del fiume,
giorni;
vietatogli
il
passaggio
per congiungersi a Moreau, e
di strada
pigliò quella degli Apennini liguri.
Non
armi quelle
colle sue
di
si fe'
È un
«
Macdonald. Per questo perdè
deve tardare a dargli
oltrepassava
A Novi si
recò in
si
il
scuola, disse
la
il
coman-
fu surrogato Joubert.
gli
:
giovinetto che viene alla
si
l'ar-
carico severo di non avere ajutato
do, sebbene rimanesse nell' esercito
row; non
Suwarow temeva
perchè
fu molestato nella ritirata,
rivo di Moreau, al quale
di 'lui
Suwa-
prima lezione.» Joubert non
trentesimo anno di età.
diede battaglia; Joubert
mano
il
governo
perdè
vi
dell' esercito
il
;
la
vita.
Moreau
quale, tagliato fuori
dalla strada di Gavi, e quindi posto nell' impossibilità di ritirarsi
per
la
Bocchetta, pigliò
la
Dopo questa campagna zera, i
meno italica,
facile via di
ove Massena spiegava contro
talenti
che
lo
Ovada.
Suworaw dovè
elevavano tant' alto
gli
fra
recarsi in Sviz-
austro-russi i
sommi
1'
arte
generali
ed del-
— 1'
epoca sua.
Suwarow
varca
—
54
le Alpi, s' inoltra
vittoria di Zurigo, e costretto
sare
il
Reno. Dopo un
loro generale Korsakoff a
il
rovescio, divenuto
tale
ritardati soccorsi dell' Austria,
Suwarow
ritirata inseguito dai francesi sino alle
la
ripas-
per
irreparabile
fu obbligato a porsi in
sponde del lago
di Costan-
Stretto nella valle della Reuss, perseguitalo ovunque, ripassò
za. il
ma
in Isvizzera;
giunge troppo tardi; Massena aveva già riportato sui russi
vi
Reno
coi laceri e sanguinosi avanzi di
ultimi per
numero
un esercito ridotto
agli
e per vigore.
Egli, creduto fino allora invincibile, si ritirava coperto di con-
fusione e di rabbia, lasciando sepolti fra
suo esercito e
i
dirupi
Rientrato in Germania, ebbe ordine da Paolo in Russia, ove, a Pietroburgo,
sebbene
la
campagna
sventurata. Poi, grazia, perchè,
giorno
il
il
gli
si
il
di
Svizzera
mutabile Czar
malgrado
gli
gli
I
ritornare
di
preparava ingresso trionfale,
appartamenti nella reggia, monumento ria,
Alpi
delle
sua gloria.
la
a
perpetuità di sua glo-
tolse
cotanto
fosse riuscita
gli
improvvisamente
ordini imperiali di
la
sem-
così detto generale d'ordinanza, aveva conservato
pre in questo ufficio
il
sua
cambiare ogni
principe di Bragation. N' ebbe dolore;
am-
malò; rientrò incognito nella capitale; prese umile stanza presso
una sua nipote;
mo
respiro, nel dì 17
Ebbe gli
pochi giorni dopo
e
maggio
fece erigere una stalua nel
Suwarow
arrivo, esalò Y ulti-
1800.
del
magnifici; nel
funerali
suo
il
1801,
campo
1'
di
era basso di statura, secco
imperatore
Alessandro
Marte a Pietroburgo.
ma non magro:
aveva
occhi piccoli e penetranti, bocca larga e naso schiacciato da cal-
mucco. Vigoroso
e
sano, aveva
fìsica coli' esercizio e colla
Amava
la
gloria,
migliorato
la
sua
non curava
le
ricchezze, disprezzava
vestiva semplicemente nei tempi ordinarj, sfoggiava e di decorazioni negli straordinarj;
specialmente dal loro lato pratico diverse lingue:
amava
le
costituzione
sobrietà.
amava ed
le
scienze
utile; parlava
il
lusso,
diamanti
di
e
le arti,
facilmente
facezie, e scherzava le molte volte per
rialzare gli animi dei soldati; sdegnava gl'intrighi; rispettava la
— religione; e
—
55
mostrava rigido osservatore delle usanze
si
nali.
Non era molto superbo
bile
rassegnazione
volta bizzarra;
il
Viveva in singoiar
le avversità.
suo cibo, le sue abitudini,
no più del tartaro che
dell'
foggia
disponeva. Primeggiando nei russi
macchina
1'
colpi forti e
ai
militare
Tuttavia,
decisivi.
che aveva a fronte. Opponeva
turchi
ai
loro cavalleria, nuli' altro
resistere alla
polacchi temeva V artiglieria non
impeto,
per Dei
essi.
faceva
i
nemico
colonne serrate
le
paventando da
cavalleria;
la
cui
di
sapeva adattare
guerra anche all'indole ed alle abitudini del
di
tal-
audacia, e scarseggiando in
essi le cognizioni di guerra, si attenne alle operazioni d'
metodi
e
suoi modi, aveva-
i
europeo.
Nella guerra, sapeva valersi della
subitanee,
nazio-
nella fortuna, e sopportava con no-
assalire
codesta artiglieria sbandataraente, e s'impadroniva dei pezzi col
mezzo
de* suoi cacciatori.
Contro
ricorse a
francesi
i
combina-
zioni meglio dettate dall'arte; sebbene nell'esecuzione l'impeto
ma
predominasse. Esigeva molto dai soldati, cura del loro benessere; manteneva
compatibile con
nazione allora
meno
vano e per
bontà che loro dimostrava e per
la
civile di altre
loro dava di dividere con essi
da
essi.
Passando
Lombardia
alle
disanimarono, ci.
scoscese balze del
1'
esempio che
campo. Tutto otteneva
S.
Gottardo,
alla
di
suoi soldati
i
e rifiutarono di avventurarsi fra le nevi
blandizie, tentò di
dendo
vita del
la
ama-
soldati lo
i
dall'Italia in Isvizzera, dalle fertili pianure
Suwarow
Accorse
europee; ed
grande
pigliava
si
la disciplina
ed
si
ghiac-
i
vanguardia, ed ora col rigore ora colle
smuoverli
e
persuaderli
all'
obbedienza. Ve-
tutto riescire inutile, quasi ispirato da subitanea risoluzione,
ordinò che
si
andò dentro; disse loro:
«
scavasse una fossa,
ammutinati che
e dirigendosi agli
più
miei
padre; non mi resta che morire si
figli:
io
lo
piuttosto
ribaciano;
di essere condotti al
e
nemico.
abiti,
e
vi
circondavano, il
vostro
non sono più vostro che retrocedere.
slanciano allora nella fossa; ne
generale: lo baciano e lo
chiedono
spogliò de' suoi
Cuopritemi di terra, ed abbandonate qui
generale; voi non siete
granatieri
si
estraggono
gettando
urli
il
»
I
loro
barbarici
— 56 — Alessio
posseduto
Suwarow la
fu
uno dei più grandi generali
che abbia
Russia.
Dumouriez Carlo Francesco. Nacque
Cambrai nel 1739;
a
am-
fu
maestrato ne' buoni studj fino dai primi suoi anni; nella storia, nel diritto pubblico, nelle scienze esatte; 1'
equitazione,
disegno, completarono
il
maneggio
il
delle armi,
sua educazione.
la
Entrò giovanissimo nella carriera delle armi e combattè guerra dei sette anni; terminata all'
quale, decise di cercare fortuna
la
estero non potendo sopportare
do indipendente da Genova; tornò suo disegno;
fu
accusato
saggio sulla
situazione
scrisse
Portogallo, e
in
e
al
costretto ad uscire di Fran-
d' intrigo;
militare
isola in
t'
per trovar favore
a Parigi
Ispagna ed
Andò in mo-
pace.
della
ozj
gli
Corsica sollevata contro Genova; ideò di costituire
cia; per cui viaggiò in
nella
sui
mezzi
di
un
quest' ultimo
regno.
Genova cedè
la
Corsica sollevata alla Francia; ed
mouriez, che aveva già ideato di
allora
Du-
V isola dalla podestà
di sottrarre
Genova, venne richiamato a Parigi, ebbe grado distinto, doni
generosi, ed egli
si
comportò
modo da
in
meritare
lodi
le
dei
suoi capi.
Ebbe poscia missione
in
Polonia, missione per
carcerato alla Bastiglia sotto imputazione d'avere tere irreverenti sulla condotta domestica
l'avvenimento lonello,
al
mandato a Cherbourg per la
parte più importante
della rivoluzione.
re,
Svezia, fu let-
scarcerato
al-
trono di Luigi XVI, reintegrato nel grado di co-
mento navale secondo idee da
Ma
del
la
ricevuto
Abbracciò
la
lui
istituirvi
il
stabili-
esposte.
della
sua
vita
si
è
nel
tempo
causa del popolo, divenne amico
dei girondini, fu nominato ministro per tale qualità indusse
un grande
re a dichiarare
la
gli
affari
guerra
esteri,
all'
ed
Austria
in
nel
1792.
Procedendo ed ingrossando
il
torrente
nacciando di straripare, abbandonò
il
rivoluzionario, e
campo
mi-
della politica inter-
na e preferì quello della guerra; e dopo avere militato sotto
gli
— ordini di
Luckner neU'
fayette nel
comando
—
57
venne surrogalo a La-
esercii o del nord,
contro
operare
destinale ad
delle forze
il
duca di Brunswick. In truppe disordinate pose ordine e disciplina
ed ebbe una serie di
;
che arrestarono
falli brillanti
progressi
i
prussiani.
dei
Fatta poi testa
d'Argona,
selva
nella
lempo
Termopili della Francia, diede
chiamava
ch'egli
Kellerman
a
ad
e
le
altri
generali di avanzarsi con altre divisioni, e di combattere e vin-
Valmy
cere a
20 settembre del 1792 contro
il
cominciò
Sul finire di ottobre
vinse
novembre,
e 6 di
gran
parte
s'
impadronì
causa
in
Fiandra,
di
austriaci nei giorni 5
gli
Anversa, e
Liegi, di
di
ma
Fiandra;
della
campagna
sua
la
Jemmapes contro
battaglia di
la
prussiani.
i
una
di
dissapori
alcuni
di
am-
insorti con Pa< he, allora ministro della guerra, per motivi di
ministrazione militare, il
processo
di
Consumalo po
coli'
fu
tornare a
obbligalo a
Dumouriez faceva ritorno
supplizio del re,
il
animo deciso
di
cam-
al
adoperarsi pel ristabilimento della monar-
chia costituzionale; Continuava intanto in
durante
Parigi
Luigi XVI.
le
imprese:
sue
entrava
Olanda, prendeva Breda ed altre piazze; ma, obbligato a re-
trocedere per fitta
a
arrivo del principe di Coburgo, toccò una scon-
1'
Neerwinden;
rannodale
e
le
sue truppe,
si
buon
ritirò in
ordine verso Brusselle.
Era spiaciuto
alla
Convenzione ch'egli
si
fosse opposto a de-
danno dei belgi; per
creti oppressivi da
essa
emanati
Danton, Lacroix, ed
altri,
andarono successivamente
generale quali commissarj
lier
condotta di
di
lui,
menti-' egli
salvare la Francia essere 1791. Iniziava allora
del
burgo, per cui
gli
era
esercito sulle frontiere colle
truppe sparse
a
del
a
governo
il
ristabilimento
permesso della
di
Francia, insieme
solo
molestia
coli'
sulla
mezzo
costituzione
principe
ritirare senza
di
Co-
il
suo
artiglieria e
presidio in diverse piazze, e ch'erano stale
Codeste condizioni
vennero agevolmente concesse dal Coburgo, III.
della
trattative segrete col
cui
suo quar-
vegliare
apertamente dichiarava
tagliate fuori per lo avanzarsi del nemico.
Vol.
per
al
Stor. dell' Art. Milit. 8.
a palio eh' egli
gli
ope-
— rasse a
—
58
Dumouriez
ristauro della monarchia. Pertanto
al
Toumny, ed evacuato
il
Belgio, poneva
suo
il
Fu
rale a Saint-Arnand entro le frontiere francesi.
Parigi venne accusato di tradimento
mandolo il
mandò
sua sbarra,
alla
;
e che
ritiravasi
quartier gene-
che a
allora
Convenzione, chia-
la
quattro commissari, a cui
si
unì
ministro della guerra, ad intimargli quest' ordine. Rispondeva
essere pronto
permesso
cedere
a
ma non
;
comando
il
patibolo. Insistendo
ma
Parigi;
risoluzione
la
trovando rhe
zionale non andava
ai
il
città
dell'
stalo dagli emigrati
poneva
in
rifuggivasi quindi in
la
realisti,
lui
spiegato tutte
le
capitano
i
;
tutti
sua patria,
mentre
costitu-
n'andava errando
se
e
in
Francia
mole-
Convenzione
la
di
500,000 franchi. Se n'anda-
ma non
gli
fu
morì nel 1823 senza
permesso
di
fermarvisi;
potè
stabilirsi
essere stato richiamato
ristauro.
il
essere stalo
uomo eminente che aveva
abilità, del diplomatico dell'amministratore del
coraggi,
il
civile
che resiste
buna, quello del soldato che sfida
le
ma
senza principj, sènza
la
pericoli della
tri-
nemiche, quello
del
ai
palle
capitano che affronta situazioni disperate e se più audaci;
co-
quartier generale austria-
Amburgo, finché anni dopo
Thiers
dice
trovò
taglia
una
nè accettalo dai Borboni dopo Di
marciare su si
versi degli alleati, rifiutava di servire nel-
Inghilterra,
in Inghilterra ove
al
quale
il
agli au-
Alemagna, guardato come sospetto,
sulla sua testa
va poscia
testa sul
la
suo disegno della monarchia
V esercito imperiale contro per varie
di
non vedendosi secondalo dalle truppe,
stretto a rifuggirsi con alcuni ufficiali co. Quivi,
avesse
glielo
consegna come ostaggi
Tournay. Allora pigliava
striaci a
V esercito
commissarj, ne nasceva un alterco
i
col loro arresto e la loro
finiva
se
voler andare a Parigi a perdere
i
rischi
potenza
delle impre-
morale
che
questi procurano, senz' altra forza che quella dell' ingegno, presto
consumata
vigorosamente
nella di
rapida successione d'uomini e di cose, tentò
Iettare contro la rivoluzione,
e
provò con
lu-
minoso esempio, che un uomo non prevale contro una passione nazionale se non quando è esaurita
di
forze.
Tuttavia non biso-
gna obbliare che quest' uomo, senza affezione ad
alcuna
causa,
— sentiva per
la
obbliare che
libertà la preferenza
amava
generale,
fidando
sue operazioni strategiche non
le
cui concetto gli
il
tenlollo,
ne' fran-
medesimi.
carattere di giuste vedute, se si
si
ecceltua
offrono un
campagna
la
riducevano
si
Ar-
dell'
vuol disputare attribuendolo ad
baltaglie, date in ordine parallelo,
Le sue
bisogna
Francia: che quando nessuno credeva pos-
la
cesi più de' francesi
Come
ragione; uon
della
resistere allo straniero, egli
sibile di
gona
—
59
a
altri.
prese
e riprese di posti.
Fu scrittore;
ed abbondante.
facile
Pichegru Carlo. Nacque nel 1761 tea;
fece
buoni sludj,
nel collegio di
sludende.
arruolò in artiglieria, e
Si
le
Salì
rapidamente
Adottò
divisione.
Ebbe
il
comando
il
i
1789 lo
del
principj, frequentò
nuovi
Alsazia
un battaglione
di
comando supremo
coli fatti
erano
risultamelo
felice.
abbattute,
state
invasa. Pichegru non volle tentare ardite
di
volontarj.
di
quello di generale di
dell'esercito del Reno, vinto
Weissernburg
soldati disanimali; laonde cercò di
imprese con
rialzarne lo spirilo
Non
piacque
il
con pic-
sistema
suo
:
e
Reno fu riunito a quello della Mossila sotto il coHoche; al quale, caduto in disgrazia, venne sostituito
esercito del
mando Io
rivoluzione
la
a gradi elevati, fino a
poco prima. Le linee del
1'
e
filosofia
di
società popolari, e per influsso di quella di Besanzom», di cui
era presidente, ebbe
1'
ripetitore
Brienne dove Buonapart^ era allora
matematiche
trovò ajnlante sotto-ufficiale.
Arbois, nella Franca Con-
in
come
passò
e
di
stesso Pichegru che poco
cito del Nord, allora
dopo passò
pienamente
al
comando
dell'
eser-
disordinato. Ristabilì
la
disci-
plina; riportò strepitose vittorie, conquistò P Olanda, e
gli
squa-
droni di ussari assalivano e se ne
Poscia ebbe ordine
Reno
a
mando
la
olandese, fermata dai ghiacci,
flotta
impadronivano. di
dirigere le operazioni
Mosella. Passò per Parigi, di
quella capitale,
di disordine di cui fu
vi
ebbe per poco tempo
ristabilì
testimone
dell' esercito di
gli
la
tranquillità;
fecero perdere
ma 1'
le
il
co-
scene
entusiasmo
— per una causa
nome
in
60
—
della quale si
Condè
trò quindi col principe di
commettevano
trattative, le
in
eccessi. En-
non eb-
quali
bero conclusione. D' ordine della Convenzione, ripassò
nere alcuni vantaggi
Francia
la
Caduto l'
in
sospetto, venne
ambasciata svedese che
tivo; e
divenne capo
devote
alla
tati
:
gli
richiamalo
lasciò otte-
favorire
di
in
membro
una fazione
di
causa regia.
I
cui
in
Diretlorio; rifiutò
dal
veniva offerta;
ritirò
si
Arbois
in
consiglio
del
legisla-
trovavano persone
si
tentativi di questa fazione furono sven-
Pichegru venne arrestato, condotto
Tempio, condannato
al
Cajenna. Dopo compagni dalla terra d' esilio. AnGermania nella guerra del 1799, poscia
cinquanta deputati
altri
Reno; ma
causa regia.
sua patria: fu nominato nel 1797
con
il
austrici colla speranza
agli
alla
deportazione a
alcuni mesi, fuggì con molli
dò
in Inghilterra, indi in
in
Isvizzera presso
l>
esercito russo capitanato da Korsakoff, poi
donde uscì
di
nuovo
gi
con Giorgio Cadoudal, ed
in Inghilterra,
Buonaparte. Scoperta cercare
Pichegru
il
la
trama,
quale
nel
1804 per andare
congiurati
altri
polizia
la
contro
la
Parigi
si
di
a
Pari-
vita
di
diede a
cadde nelle sue mani per tradimento
Tempio,
del di lui ospite. Rinchiuso nelle prigioni del
vato morto alcuni giorni dopo; e
fu tro-
vi
medici dichiararono
i
essersi
strangolato colla propria cravatta.
lui
Così
uno
finì
uno
di quelli
francesi.
dei più raggardevoli
che più contribuirono
generali
ai
felici
Imperocché quelle truppe, che prima
male agguerrite,
di lui
e così sovente sconfitte, furono
esercitate, disciplinate, e vittoriose.
Nessuno
suo
del
tempo;
successi delle
armi
erano così
mercè sua ben
di quelli
che
si
se-
gnalarono nel medesimo arringo, mostrò più semplicità e disinteresse, nè fece più retto uso del suo potere in atti di
e di clemenza. Se
vuoisi
prestar
fede
ad
umanità
memorie,
alcune
lo
stesso Buonaparte, che fu un suo ardente persecutore, lo avreb-
be considerato come avesse avuto
[1]
il
più distinto generale
(f).
V. Enciclopedia popolare.
che
la
repubblica
Esempj Campagna
1796-97
d' Italia del
Buonaparte era stato proposto
esercito d'Italia; egli era
all'
conosciuto fra questo esercito; imperocché dopo
comandato
lone, e precisamente nel 1794, vi aveva col
grado
generale di brigata. A qucll' epoca
di
Ja due anni sulla frontiera alpina; pochi progressi,
perchè
ma
si
francesi
i
combattendo
assedio di To-
1'
avevano fatto
vi
nemico
il
l'artiglieria
combatteva già
fronte
di
non
riuscivano a cacciarlo dalle sue fortissime posizioni. Buonaparte s'
accorse ben presto di codesto errore; e appoggiandosi sui veri
debbono
principi che reggere
non
fare inutili sforzi
seguito;
ma
le
guerre
continuando
I'
di
montagna, consigliò
erroneo sistema
occupare posizioni sui fianchi od
di
di fronte; e
non
non che quella
lasciargli alternativa se
alle spalle del ne-
manovrare
mico piuttosto che assalirlo
di
di
fino allora
in
modo da
abbandonare
le
sue posizioni senza combattere per occuparne altre più indietro,
oppure
meno
di sortirne
per ingaggiare combattimento
cito gli
andò debitore
dei buoni successi di Oneglia e di Saorgio,
e del possesso della cresta
stavano
le
superiore delle Alpi marittime.
comando supremo nel 1796, ecco cose, come Buonaparte medesimo ce
Assunto
il
auree sue Memorie
nel 1796 col
mezzo
le
Alpi
conduce
di fortezze; e
parecchie di codeste fortezze.
qual
modo
narra nelle
Piemonte era chiusa
lo
in Italia
impadronirsi di
forzando
una o di
Le strade non permettevano
trasporto dell'artiglieria da assedio;
Buonaparte, Memorie.
in
per penetrare
passo delle Alpi, era giuocoforza
[1]
in lo
(1).
Ogni via che per
il
circostanze
in
favorevoli per esso. In conseguenza de' suoi consigli, l'eser-
le
il
montagne, coperte di neve
— per Ire quarti
dell'
anno, erano causa che rimanesse pochissimo
tempo disponibile per l'assedio concepì
l'
idea
precisamente ove cessano Apennini.
gli
da cui
monte
come pure
Giacomo
S.
che
alle
ed entrari; in Italia
Alpi,
montagne, ed ove cominciano
alte
è
Laonde Buonaparte
punto più elevato
il
delle Alpi,
catena di queste montagne va abbassandosi dalla parte
la
dell'Adriatico,
nini
le
monte Bianco
Il
delle piazze.
girare attorno
di
—
62
da
quella
como
è
degli
Apennini;
dunque
tempo stesso
al
dove cominciano
cui finiscono, e
in
elevano gradatamente
si
Mediterraneo
del
Roma.
verso
fin
in guisa
da servire
Madonna hannovi
in
pochi giorni
A Carcare
si
potevano
si
ApenS. Gia-
si
trovava situata
deposito e di punto d'appoggio; da que-
di
per
si
percorrevano
Carcare ve ne sono
a
rendere
trovavano strade
che
tre miglia,
una strada; dalla Madonna
di
gli
monte
une ed incominciano
le
Savona, porto di mare e piazza forte,
sta città alla
al
punto più basso delle Alpi e
il
quello in cui finiscono
gli altri.
su
Il
fino
praticabili
vetture che
le
sei,
che
all'artiglieria.
conducevano
nell'interno del Piemonte e del Monferrato; questo punto era solo per cui le elevazioni
si
del
terreno
vi
sono
per Savona, Cadibona, Carcare, e di
lievi;
la
e
penetrando
in
11
alia
Bormida, potevasi sperare
dividere l'esercito sardo dall' austriaco, e di
ugualmente
la
Lombardia ed
avevano interesse
di
cuoprire Torino,
ciare
il
potesse entrare in Italia senza trovare montagne;
là
Piemonte;
il
gli
poscia minaci
piemontesi
austriaci di cuoprire
Milano. alleato obbediva agli ordini del generale Beaulieu,
L' esercito
ufficiale distinto,
che erasi acquistata fama nelle campagne del
Nord. Componevasi
di
piemontesi, di austriaci e di napolitani;
25,000 piemontesi stavano fra striaci
dagli
erano vicini
Apennini
Bormida,
e
vanno poi
25000
al
ala destra,
Stura e
avevano
a
il
di
riunirsi
2000
Bormida; 15000 au-
la
due torrenti che scendendo presso Acqui formando
colle della Bocchetta.
un piccolo contingente 1'
la
alle sorgenti di
cavalli.
I
I
piemontesi formavano
quartier generale a Ceva, ed erano
dati da Colli; gli austriaci, fra la
Bormida
la
napolitani avevano
coman-
di destra e di sinistra,
— formavano
centro, avevano
il
quartier generale a Sassello, ed
il
erano comandati da Argenleau;
mavano
come
L'esercito francese in Italia,
Reno
quello di
e Mosella,
austriaci della Bocchetta for-
gli
comandati da Beaulieu.
sinistra ed erano
la
—
63
ed
della
altri
condizione veramente deplorevoli.
in
Sambra
quello di
Il
repubblica, servizio
e
Mosa,
trovava
si
pane era
del
male assicuralo; da lungo tempo non si faceva più distribuzione di carne. Non vi erano se non che cinquecento muli pei trasporti; non
poteva far calcolo
si
rava
pessimo stalo;
vestiario era in
tiglieria. Il
appena
condurre più
di
avevano munizioni.
si
di trenta
casse vuote; appena
le
Ogni giorno
pezzi d' ar-
la
posizione peggio-
non conveniva perdere un istante; l'esercito non poleva
;
vivere ove
si
trovava; bisognava andare innanzi o tornare indietro.
Buonaparte
Allorquando
assunse
ne
comando, l'esercito
il
francese occupava le cime delle Alpi da Ceva a Loano, e
disseminato
vava
E diciamo
colla Francia.
pericolo
la
perchè
a stento;
acque del Mediterraneo lungo
le
si
tro-
Savona ed Ormea, comunicando a stento
fra
strada della Cornice,
i
legni inglesi, solcando
littorale,
il
tenevano sempre
quale, costeggiando
la
il
in
mare,
corre tra Genova e Nizza.
La
comandata da Augereau,
dritta dell' esercito era
da Masseria,
sinistra
la
Non contava
il
centro
da Serrurier.
più di 35000 uomini, di cui 6000 fra cavalleria
ed artiglieria. Il
non aveva mai abbandonalo Nizza
generale, che
quartier
dal principio della guerra, venne trasportalo ad Albenga.
Prima cura rialzare «
il
Buonaparte, neh" assumere
di
morale
delle
truppe
col
comando,
il
mezzo
il
governo
deve molto, e non può darvi cosa alcuna. La vostra pazienza, coraggio che mostraste bili
;
ma
riflette
del
non
sopra
mondo;
vostro;
ivi
vi
in
mezzo
a
di voi. Io voglio
troverete
provincie,
onore,
niuno
condurvi nelle più grandi
gloria,
vi il
queste roccie, sono ammira-
procurano alcuna gloria;
ricche
dì
proclama:
un
di
Soldati! diceva egli; voi siete nudi, mal nutriti;
fu
citlà,
splendore fertili
si
pianure
verranno in poter
ricchezze.
Soldati
d'Italia,
— manchereste
voi
64
coraggio?
di
»
Queste
parole
un giovane
di
generale di ventisei anni, furono accolte da vive acclamazioni. Il
nuovo generale
capo
in
si
diè tosto ad eseguire
che aveva concepito da lungo tempo, secondo
rompere
centro
il
dell'esercito
allealo,
piemontesi, forzarli ad abbandonare
Volendo girare
prendere
di rovescio
lega, e cacciare
i
gli
au-
le
ed entrare
Alpi,
in Italia pel colle di
Ca-
mestieri che tutto l'esercito
era
strema dritta
;
allora coperto
difensivo
doveva
Lombardia.
striaci dalla
dibona,
la
piano
il
quale
il
all'
operazione gli
sbocchi
pericolosa delle
se
Alpi.
Il
raccogliesse sull'e-
si
le
non avessero
nevi
passaggio dall'ordine
offensivo è una delle operazioni più delicate.
Buonaparte formò quattro a Serrurier, a
diede
divisioni, e ne
comando
il
Augereau, a Laharpe, ed a Massena.
Serrurier era un antico maggiore, metodico e prode.
Augereau, antico maestro gradi per
la
di
scherma, era
salito
sua bravura, e per l'ascendente che
ai
primi
esercitava sui
soldati.
Laharpe, svizzero spatriato, riuniva l'istruzione Massena, giovane
congedato
di Nizza, anzi di
dall' esercito
Levenzo, già
coraggio.
al
sott' ufficiale
piemontese, aveva dato prova di grande
tenacità e di un colpo d' occhio ammirabile.
La divisione Serrurier doveva contenere ressio; la divisione
Laharpe occupar
i
piemontesi a Ga-
Voltri per minacciare Genova;
quelle di Massena e di Augereau rimanere più direltamente agli ordini
generale hi
del
isfondare
il
capo, fra Loano, Finale, e Savona, per
centro dell'esercito austriaco, e valicare
colle di
il
Cadibona. Il
ministro di Francia
saggio per i
francesi
la
volevano
loro operazioni su Allora e,
domandò
al
Bocchetta eia consegna penetrare
in
senato di Gavi,
di
Genova
il
pas-
annunciando che
Lombardia, ed appoggiare
le
Genova come base.
Beaulieu corre
in
tutta fretta al soccorso di
Genova
dalla Bocchetta, marcia verso Voltri per cuoprire la città.
;
— Il
la
—
65
cenlro dell'esercito alleato, che trovavasi fra
sinistra e
la
destra Bormida, marciò verso Moulenotte affine di tagliare la
linea di operazione de' francesi, ponendosi, a Savona, sulla strada della Cornice; credendosi il
nemico dirigesse Il
generale Argenleau
feriore; la
sforzi suoi.
gli
accampò
Madonna sopra Savona. Erano
dotti
occupati
potere degli
mente
10 aprile a Montcnotte in-
Guai
per
quelle alture difese da tre ri-
due
francesi;
dai
mentre
austriaci,
codesti
di
ridotti
caddero
in
terzo, furiosamente, accanita-
il
con esemplare valore difeso dal colonnello
assalito, veniva
Rampon.
il
appresso marciò su Montelegino per isboccare per
dì
il
sempre dal comandante austriaco che
Genova
a
avesse ceduto! La medaglia
francese
dell'esercito
sorli
le
si
Rampon
se
sarebbe con tutta probabilità
to-
talmente rovesciala.
Buouaparle
Laharpe da
ebbe agio
di
mandò
Voltri e lo
attuare
suoi
i
richiamò
disegui;
sostegno di Rampon, dietro
a
ridotto. Poi marciò colle divisioni
di
Augereau
al
Massena; e
e di
quest'ultima, pel colle di Cadibona e di Castellalo, sboccò dietro
Argenteau,
a Monlenolte.
da
in testa
Uampon
e
divisione di Massena.
Beaulieu, 1'
circondato da tutti
da Laharpe;
La
ripiegò in tutta
linea
la
di
nevano
il
fretta; poscia
operazione i
in
piemontesi
la via
comunicazione ritiratisi a
in
Queste due posizioni erano legate
una brigata piemontese che occupava Bisognava compiere
fianco dalla
la
abboccato col-
mare, udendo
Dego
recò a
punto, per
comunicazione colla loro base
in
di Ceva.
in
a Voltri, e vi si era
sue forze, potendo da questo tenere
fu assalito
lati,
rotta fu piena.
ch'era giunto
Lombardia, mentre
i
coda ed
ammiraglio inglese Nelson che teneva
del centro
di
in
le
di
la rotta
tulle le
Acqui,
base
colla
Millesimo,
in
mante-
la
Piemonte per fra loro
man-
la via
per mezzo
alture di Biestro.
separazione assoluta
dei
due
eserciti
alleati.
Augereau, centro,
cammina Vol.
alla
sinistra,
marcia su Millesimo; Massena, col
porta su Biestro e Dego; Laharpe, colla dritta, s'in-
si
sulle alture di Cairo.
ili.
Stor. dell' Art. Milit.
9.
La destra
degli austriaci era as-
— sicurata
occupazione
dall'
—
66
del
s!
impadronì
alla guardia
di
corpo franco austriaco tesi.
Posto
in
impeto
assalì con
Millesimo, ed attorniò
Bormida
della sinistra
che domina
rialto di Cosseria,
due rami della Bormida. Augereau
il
e quindici centinaia
condizione, perchè circondato da ogni
pericolosa
impossibilità di congiungersi agli
acque
cresciute
aspettando che
Bormida,
della
monte dove siede
fortuna
la
avrebbe
del nemico, non
centro e
la
risoluzione
fe'
di
delle
ac-
salirsene
sul
resistere,
ivi
aprisse scampo. Augereau
gli
conosceva che, fintantoché
Colli, e nel-
austriaci in causa
vecchio castello di Cosseria; ed
il
con un
granatieri piemon-
di
banda da nemici, lontano da Argenteau, lontano da V
Era
rialto di Cosseria.
generale Provera
il
i
nemico,
il
castello di Cosseria
il
consuonare
potuto
destra, s'accinse per superarlo.
il
quale
fosse in
mano
verso
co' suoi
Ma
il
tre assalti furono
respinti; la notte sospese le operazioni. Il
14,
Massena
Laharpe
e
accanilo combattimento di
Biestro; tutti
;
Ménard
sforzi
gli
impadronirono
s'
Joubert occuparono
e
per
Colli
di
Dego dopo un
di
liberare
Cosseria riuscirono vani; Provera fu costretto a posare In conseguenza di questi
Ceva;
gli
fatti,
austriaci su Acqui
;
alture
le
castello di
il
armi.
le
piemontesi vennero rigettati su
i
e
due
i
furono se-
eserciti alleati
parati compiutamente,
Ciascheduno pensa direzione di Torino;
ai
gli
casi suoi;
Allora Buonaparte raccolse
montese; riunì
le tre
si
gli
piemontesi
erano fermati a Mondovì.
di
Augereau,
I
una perdita
di
lega, ed inviato
di con-
piemontesi che
i
4000 uomini
concluse un armistizio, in virtù del quale la
Massena, e di
di
piemontesi furono battuti e obbli-
trarono poscia a Fossano ed a Cherasco ove
donato
ritirano nella
Laharpe ebbe compito
austriaci; marciò su Ceva, ed assalì
gati a ritirarsi con
si
suoi sforzi contro l'esercito pie-
i
divisioni,
Serrurier, mentre la divisione di
tenere
i
austriaci su quella di Milano.
il
la
re
francesi
i
;
corte di
avrebbe abban-
un plenipotenziario a Parigi per
tarvi la pace definitiva; Ceva, Cuneo, Tortona,
Alessandria, sarebbero state consegnate
ai
en-
Torino
od
francesi;
in 1'
sua
trat-
vece
esercito re-
pubblicano avrebbe continualo ad occupare tutto in
momento
quel
trovava in suo
si
sarebbero rimaste aperte
comunicazione
in
cese finché
colla Francia, e
fosse effettualo
si
il
che
territorio
strade militari
le
tutte le direzioni per la sua
libera
per quella della Francia coll'eser-
medesimo; Valenza sarebbe
cito
possesso;
slata rimessa al
generale fran-
passaggio del Po; finalmente
il
le
milizie del paese sarebbero siale licenziate, e le truppe regolari
disseminale nelle diverse piazze del Piemonte. Tutto T esito della campagna dipendeva
principio, ed
dal
il
principio non poteva essere più fortunato. La base d'operazione era incerta per
la
mala sicurezza
dieci giorni
11'
era
giunti
al
se
termine delle
per alimentare
revano
i
canto
«
gli
:
acquistala
della linea
una
in
francesi
erano
guerra
stava
la
guerra. Le Alpi, barriere gigantesche, che pa-
la
due mondi, venivano
limiti fra
Annibale ha forzato
le
che esprimeva
in
cadere come
a
le
per
in-
Buonaparte fissando
Alpi, disse
sguardi su quelle montagne, noi
felice
I
ormai
miserie, ed
loro
Cornice;
della
sicura.
abbiamo
poche parole V idea
e
»
Frase
spirito
della
girale. lo
campagna.
Dopo aver naparle
si
tolti
i
accìnge
sternato, erasi
piemontesi dall'alleanza degli austriaci, Buoa
ritiralo
volgersi
sulla sinistra del
no; e siccome nelle condizioni
monte
d'
Beaulieu, co-
Po per cuoprire Milaconcluso
armistizio
il
Buonaparte, dopo avere insinuato nel
mantenere,
e
il
Pie-
col
Po fosse
generale austriaco venne nella persuasione che
Valenza precisamente dovesse effettuarsi
volle
questi.
erari quella della consegna di Valenza finché
stato varcato, così a
contro di
il
radicare; Massena, che
era andato ad Alessandria,
mandò
passaggio del fiume.
nemico
drappelli
1'
idea fallace, la
colla
nella
sua
divisione
direzione
di
Valenza; Augereau, ch'era giunto in Alba, partì da questa città
ed
accampò nell'imboccatura
della
Scrivia; Serrurier
Tortona, dove Laharpe era giurilo per
la
Beaulieu, ingannato, aveva fatto pensiero di difendere
saggio del
Po
in
andò
a
strada di Acqui. il
pas-
faccia a Valenza; e qualora codesto passo fosse
forzato, difendere poi quelli della Sesia e del Ticino.
-
- 68
Ma
erano
granatieri dell' esercito francese
i
numero
e cinquecento
di tremila
;
con
e
riuniti
stati
in
essi, colla cavalleria e
con ventiquattro cannoni, Buonaparte se n'andò a marcie forzate verso Piacenza per varcarvi passaggio, tutte
marciarono
cone che d'ordinario serviva giorno
giungeva
esercito;
ponte
il
e
barche sequeera
terminato
9. le
operazioni
più critiche della guerra. Buonaparte applicò felicemente cipio che deve presiedere a siffatte operazioni
nemico intorno
Ma
il
fiume sul bar-
tragetto, e su altre
al 1'
il
passaggi di fiumi di questa importanza, sono
I
posizione
loro
la
vanguardia francese traversò
la
strate. Nella notte il
sorpresa. Smascherato
di
tutta fretta su Piacenza.
in
maggio,
7
Il
Po
il
abbandonarono
le divisioni
punto scelto per effettuare
al
il
movimento erano giunte
novelle del
le
;
prin-
il
ingannare cioè
il
passaggio. all'
orecchio
di
Beaulieu.
Non
così tosto le
ebbe
una grossa banda
udite, spediva
Fombio, terra posta rimpetto
a Piacenza,
alla
a
distanza di pochi
chilometri dal ponte costrutto, per impedire, se ancora fosse stato a tempo,
passo
il
all'Adda,
sì
munire Mantova costretto le
ai
repubblicani. Egli intanto ritirava le sue genti
per serbarsi aperte
strade
le
armi
al
qualora
di gagliardo presidio,
imperiali a ritirarsi
Tirolo, e la
Oltre
dall' Italia.
sarebbesi trovato in posizione da rendere pericoloso
egli
cesi
sul loro fianco destro. Si avviò quindi colla
delle sue genti a Lodi per
varco dalla destra
Ma
i
alla
zarono
mandati
soldati
la
guardarvi
il
ponte
ciò,
maggior parte
che
ivi
a
Fombio il
vi
arrivarono quando
passo. Ivi
si
potuto
lo
sloggiare
ricevere
assai pericolosa
Laonde
il
il
apre
il
gl'imperiali da
poderosi
i
fran-
trincerarono, ed affor-
posizione con venti pezzi di artiglieria. Era
portantissima
spalle.
a
ai fran-
sinistra del fiume.
avevano già effettuato
bero
per
correre a Milano, perchè avrebbe potuto a grado suo as-
il
salirli
cesi
sì
fortuna avesse
rinforzi; e
Fombio; sarebbe
dar battaglia con un fiume
così
cosa
essi
im-
avreb-
stata
cosa
grande
alle
villaggio fu assalito e preso. In questo
combat-
— timento tardare
distinse la cavalleria napolitana, specialmente
si l'
—
69
inseguimento del nemico, proteggendo
in
nel ri-
guisa
tal
la
ritirata.
pose
L' esercito francese si città, e si
in
sinistra del fiume
rosa artiglieria.
I
in
varcare
accinse a
marcia, giunse
il
ponte
che
dall' esercito aulriaco,
francesi, passato
vivamente
alla
napolitana protesse
contra-
Anche
stato, cacciarono dalla loro posizione gli austriaci. sta circostanza, la cavalleria
difeso
spiegava nume-
vi
ponte
il
Lodi, entrò
a
Adda
dell'
que-
in
ritirata
la
degli
imperiali con molta abilità e molto valore.
Beaulieu aperte
al
Questa
si
ritirata
Cremona
tone,
in trionfo,
diede
a
avviò
Mincio con animo
al
Tirolo, ed assicurare
permise
ai francesi
ove Buonaparte
ove emanò un eloquente
bando
queste alcuni giorni di riposo,
Parma,
ricevuto
fu
ed ove
truppe,
alle
cui egli approfittò per
di
quanto aveano
equipaggiarle, e dare ad esse tutto di
strade
le
occupare Pavia, Pizzighet-
di
e finalmente Milano,
Entrando nel ducato
serbare
di
Mantova con un grosso presidio.
di
bisogno.
Buonaparte aveva
concluso
armistizio col duca, a prezzo d'oro, di cavalli, di grani e di
uri
quadri; a Milano ne accordò un altro
al
duca
Modena
di
a patti
medesimo genere. Il duca di Parma venne tassalo per due millioni; quello di Modena per dieci. La Lombardia, oltre alle del
requisizioni
necessarie
zione di venti millioni
all' ;
una contribu-
da
esercito, fu colpita
locchè suscitò malcontento che
se con moti insurrezionali, specialmente
ma
Pavia,
a
si
espres-
che ven-
nero compressi.
Dopo aver provveduto
ai
bisogni dell' esercito, Buonaparte se
ne andò a Brescia, ove chiese alla Repubblica
messo
di
passare sul di
striaci. Allora la
degli
lei
repubblica
austriaci, senza
territorio
trovò
si
prendere
passaggio del Mincio, caccia
Peschiera, di Verona, e
alcun
dell'
di
Adige, e viene a porre
gli
mercè
partito; si
dei
ma
per-
il
fatto gli
au-
francesi e
Buonaparte,
trovava Venezia, sforza
austriaci,
Legnago, che 1'
Venezia
come avevano alla
senza occuparsi della condizione in cui il
di
gli
s'
impadronisce
assicurano
assedio innanzi a
la
di
linea
Mantova, eh'
e-
— gli
—
70
come
considera con ragione
chiave
la
settentrio-
dell' Italia
nale.
Finora
suo obbjeltivo principale erano
il
mici. Dissipali questi, o ridotti
eserciti ne-
stati gli
impotenza, poteva, sino
all'
ar-
all'
rivo di altri, occuparsi di una fortezza. Allora pensa
assicurarsi
di
un grosso corpo innanzi
a
la
un
con
7
od 8,000 uomini
Modena
Bologna, di
di
Ma
levare
di
il
blocco
di
dà
ar-
gì' inglesi.
Wurmser discendeva con 60,000 uomini
intanto
dimento rono
cittadella
a Livorno e
còrsi perchè se ne servissero a cacciare
ai
mano-
quadri, 500
Ferrara e della
d'Ancona; finalmente pone una guarnigione
mi
obbliga
;
Bologna; accorda a Pio VI
e
prezzo di 21,000,000, cento
cessione
scritti, e la
pe-
guarentigie possibili; ammette nella sua
le
alleanza le città di Reggio, al
sull'Adige;
altro
neutralità ed a chiudere le porte agl'inglesi;
esige da Genova tulle
un armistizio
resto d'Italia. Lascia
il
e
netra nell'interno della penisola
Napoli a serbare
tutto
di
Mantova
colPinten-
Mantova; e Napoli e papa volta-
sperando nella vittoria degli austriaci.
la faccia
Allora Buonaparte adottò le seguenti disposizioni: 15,000 uo-
mini stettero nelle guarnigioni e continuarono tova;
la
divisione Sauret occupò Salò;
ed a Verona
;
tempo slesso
^ue corpi:
1'
scendere per
Massena
il
Man-
tenne a Rivoli
si
poter assalire
di
uno, sotto
ordini di
gli
via di Trento,
la
i
fronte, ed
francesi di
tagliar loro la ritirata, divise
suo esercito
il
Quasdanowich, doveva
sboccare
sul
Chiese
lago di Garda, portarsi su Brescia, girare tutto cese,
di
finalmente Augereau reslò a Legnago.
Wurmser, sperando al
blocco
il
1'
mentre
l'altro, sotto gli ordini i
ge sulle due rive fino
Verona.
20,000 uomini,
il
secondo
Il
di 40,000.
pur esso suddiviso; una parte, rona sulla grande strada
il
esercito franla
sua
Wurmser me-
francesi di fronte, discendendo l'Adi-
desimo, doveva attaccare a
di
di-
girando
quale, separato da Milano, a'vrebbe così perduto
linea di ritirata;
in
di
primo corpo
era
Questo secondo
sulla sinistra,
marciava
Trento; V altra sotto
gli
forte
corpo
di
era
per Ve-
ordini
im-
— se posto fra T Adige ed Il
penetrare per Monlebaldo ed
Wurmser doveva
mediati di
—
71
il
pae-
lago di Garda.
il
generale austriaco supponeva che
esercito
1'
nemico fosse
fermo intorno a Mantova; per cui, attorniando questo punto fìsso, credeva poter circondare V esercito medesimo.
Fu
errore grave
suo quello di porre
il
un ostacolo insormontabile quale Fuvvi un
momento
fra
si
40,000 uomini di
i
Buonaparte allora pensa che
Wurmser erano
tano debba essere di
il
radunare sul punto
attendere a scopi minori; che
massa
dell'esercito,
na,
non
citi
l'uno dopo
punto
il
decisivo
Quasdanowich.
le
vi
abbandona al
tutto
il
e
suo
sono ricuperate;
di
credeva in piena marcia ad incontrarle;
2 Agosto,
Massena,
al
il
la
Augereau,
centro,
accampò
ma
la
battaglia
congiunzione. dritta,
alla
a
occupava
Montechiari;
Ponte-San-Marco, collegandosi a
quale, a sinistra, coronava un'altura fra Salò e Desen-
zano, facendo fronte indietro per contenere
nowich
due eser-
Mincio, e marcia con-
Io un istante Salò e Brescia
Lonato rese impossibile
Sauret,
i
Wurmser, ed una parte ddla sua caavevano passato il Mincio per unirsi a Quosdanowich,
valleria, si
doveva portare
scopo, evacua Verona
questo
a
sue forze dietro
due divisioni del corpo
Il
si
Po; calcola che può battere
l'altro; ed
materiale, concentra
maggior
la
mai disperse per
cui
in
capi-
punto decisivo, era allora presso Vero-
il
nelle pianure del
Legnago, leva Y assedio a Mantova e
di
mar-
in
un
principale scopo di
quantità possibile di forze, e di non lasciarle
che
Brescia
di
Mantova.
cia per
tro
sperare nella riu-
era impadronito
divisione Sauret da Salò;Massena era stato
la
respinto da Rivoli; ed
la
suoi due eserciti
i
lago.
Wurmser poteva
in cui
Quasdanowich
scita del suo piano.
ed aveva cacciato
il
la
Quosda-
dritta di
già disordinata. Nel mattino del 3, gli austriaci si
tarono su Lonato e pel quale
ossia con
pensavano
lo
di
vigorosamente; era
operare
congiunzione colla loro dritta
Quosdanowich,
inquietudini.
por-
punto
assalirono la
sul quale però
La vanguardia
di
il
cominciavano a concepire
Massena
fu
rovesciata;
Lonato
preso dagli austriaci. Buonaparte, eh* era
pose
alla
troppo steso
truppe.
delle
testa
nell'
Ponte-San-Marco,
a
austriaco, che
generale
Il
si
era
si
intenzione sempre di guadagnar terreno sulla de-
stra allo scopo di aprire le sue comunicazioni con Salò, fu sfon-
dato
centro, Lonato ripreso
al
gellossi verso Salò
coda dal generale
depose Se
;
passo di carica, e
al
Una parte
striaca rimase tagliata.
ma
si
ripiegò
linea au-
la
Mincio, Y altra
sul
pigliala di fronte dal generale Sauret, in
circondata da
di Saint-Hilaire,
ogni lato, essa
armi.
le
francesi furono assaliti al centro, essi, dal canto loro at-
i
taccarono colla loro dritta.
che cuopriva Castiglione,
Infatti,
Augercau
una divisione
assalì
dopo ostinato combatti-
e la rovesciò
mento, costringendola ad abbandonare Castiglione ed a
ritirarsi
verso Mantova.
Wurmser,
eh' era andato a Mantova, e l'aveva trovata sbloc-
con rinforzi per sostenere
cata, accorse
fortuna vacillante,
la
ma
arrivò troppo tardi; la giornata era già decisa allorché raggiunse le sue divisioni.
Pensò
nanzi a Castiglione; e
d'armi
allora di concentrare le sue
quale de' due eserciti sarebbe
a
con
decidere
doveasi
lì
un
rimasta
forze in-
nuovo
fallo
definitivamente
la vittoria.
Lo vide Buonaparte;
e
per avere
pe disponibili contro Wurmser,
sdanowich,
la fè
finita del
di trup-
con Quo-
tutto
quale fino dalla sera del 4 Agosto era stato riget-
il
Rocca
tato su
maggior numero
il
d'
Anfo e Riva, e più non comparve agli sbocchi
del Chiese.
Allora
si
volse a
Wurmser, che aveva impiegato
giorno 4 a raccogliere Il
5,
prima
mini, occupò
La divisione
le
di giorno, Y esercito francese, forte di
posizione eccellente
la
di Serrurier,
che da
delle alture
Mantova
alle spalle della sinistra
co doveva essere effetto
il
medesimo
di
segnale della battaglia;
morale da questo assalto inopiualo;
di
notte, per preci-
Wurmser; si
e,
20,000 uoCastiglione.
era ritirata a Mar-
si
carla, aveva ricevuto ordine dì marciare tutta pitarsi all'alba
il
sue forze.
il
suo fuo-
sperava un grande per favorirlo, l'eser-
—
73
cilo francese finse di rinculare.
cannone
colpi di
corpo di
del
malalo era stato sostituito
questi,
avevano un forte ridotto.
sul quale
la
Serrurier,
assali la dritta
sinistra alle spalle
giera sorprese
il
in
quale,
numero
essendo am-
marciò ardita-
di
25,000 appog-
posto fu preso
Il
del nemico,
Au^ereau
sboccando da Guidizzolo
Medole
Da per
d' assalto:
centro, Fiorella
il
la cavalleria leg-
;
mancò che Wurmser
quartier generale, e poco
prigioniero.
restasse
il
primi
i
loro dritta a Solferino, la sinistra al rialto di
la
Massena
Ma appena ebbe udito
dal generale Fiorella,
mente contro gl'imperiali; giavano
—
tutto gì' imperiali si posero
in ri-
tirala.
Wurmser se n' andò precipitosamente alla sinistra ma non vi slette a lungo. Avendo perduto la linea di ed essendo inseguito
a
Verona, ribattè
nuto, e tentò di conservare
baldo
e di
Rocca d'Anfo. Ma
nowich per droue,
e
la
di
la il
valle dell' Idro,
la
posizione
importante
In tal guisa
glio al
Monte-
generale Saint-Hilaire assalì Quosdas'
insignori di Rocca d' Aufo, di Lo-
la
riva sinistra dell'
Wurmser, comprendendo
fronte al nemico,
d'Italia del
di
Riva; mentre Masseria, dopo essersi impadronito
rimontava intanto e
quel fiume
strada per cui era ve-
Peschiera, marciò su Montebaldo, e riprese
attacchi;
del Mincio
si
ebbe
ritirò a fine
di
Corona. Augereau
Adige per favorire questi
non potere più tener
di
Roveredo ed
così
la
splendida
a
Trento (V. Tav. a
1 ).
campagna
della
parte
1796. Nei combattimenti e nelle battaglie dal 29 lu-
12 Agosto, l'esercito francese fece 15,000 prigionieri, pre-
se 70 pezzi d' artiglieria e 9
bandiere; uccise o
feri,
25,000 uo-
mini; e perde del proprio 7,000 uomini, di cui 1,400 prigionieri,
600
uccisi, 5,000 feriti (1).
I
francesi tornarono innanzi a
Mantova, limitandosi però ad
un semplice blocco. In questo frattempo era giunto di
un rinforzo
di
alcune migliaja
uomini a Buonaparte; Wurmser pure aveva ricevuto
[1]
i
rinforzi
Così almeno assevera Napoleone nel Memoriale di Sant' Elena. Vol.
III.
Stor. dell' Art. Milit. 10.
che attendeva, ed
il
\P settembre riprendeva
Aveva
ostilità.
le
sollo di sè oltre a 50,000 uomini; di cui 20,000 affidati a Davido-
wich che aveva ordine egli medesimo, col resto
di attirare
non volendo tentare
ta,
ch'era
Con una sollecitudine naparte prende
le
cui
di
misure
sue
Legnago, 8,000 innanzi
Mantova,
a
wich, corre
in
offre
a
Legnago
di
uomini va a
e di Calliano; poi, lain
rispetto Davido-
era gettalo nelle Valle
austriaca
gli
Primolano,
a
sconfigge
lo
Mantova ove giunge
a rifugiarsi in
due subalterni che
Verona ed
a
fermarsi a Bassano, e
compiutamente costringendolo fallo
si
retroguardia
rompe, obbliga Wurmser
esempio, Buo-
con 28,000
e
Wurmser che
traccia di
della Brenta, raggiunge la
per
suo esercito
il
3,000 uomini
Roveredo
austriaci nelle gole di
gli
non
storia
la
lascia
;
sciando Vaubois con 8,000 uomini per tener
la
lasciarono passare
l*
e la
Wurmser, dopo
essersi riunito a quello di
tova, presentava un effettivo di 25,000 uomini; e tosto
rale austriaco, sperando far levare V assedio, di
S.
Adige a
Molinella a Villa-Impenta.
L' esercito di
borgo
Bren-
possesso del
in
francesi fra
i
la
Davidowich.
e quello di
a
doveva discendere
stringere
e
mentre
francesi nel Tirolo;
via dell'Adige
la
nemico, liberare Mantova,
battere
i
dell' esercito,
Giorgio:
ma Buonaparte
rinchiudersi in Mantova dopo perdite. Vincitore su lutti
avergli
lo
si
Mangene-
il
spiega nel sob-
sconfigge, V obbliga a
fatto
toccare
grossissime
punti, Buonaparte 'lascia Vaubois sul
i
Lavisio, Massena a Bassano, Augereau a Verona, Kilmaine innanzi a
Mantova
non che
la
;
e
sembrava
eh' egli
non avesse ad aspellar altro se
resa di questa piazza per essere padrone d' Italia.
Malgrado tutto
ciò,
V Austria non
si
accasciò per
gli
avversi
colpi sofferti in Italia. Vogliosa di liberare Mantova, e rimettere le sorti
della guerra, raccolse
mando ad
Alvinzi.
Ma
un altro esercito e ne diede
per quale
concorso
di
circostanze
il
co-
potè
dessa ricominciare la lotta? Già nel Sunto Storico abbiamo accenuato qual cetto generale di tutta
la
campagna
del
1796
fosse
contro
il
con-
di essa.
Abbiamo delto come si formassero tre eserciti francesi: l'uno Sambra e Mosa, il secondo di Reno e Mo sella, il terzo d' Italia; e come tulli tre, seguendo diverse linee di operazioni, avessero
di
obbjettivo Vienna. Le geste dell' ultimo formano
ptM*
di
il
soggetto
questo nostro racconto, ed ampiamente ne andiamo parlando
degli altri
due nulla dicemmo perchè non entrano
ciale nello
scopo che
ci
siamo
prefìssi
in
modo
;
spe-
adducendo V attuale
e-
sempio. Tuttavia, per maggiore intelligenza di quanto avvenne in
fermeremo
Italia, ci
di
qui a favellare di essi un pò più estesamente
quanto uel Sunto abbiamo fatto.
Avevano ricevuto
prendere V offensiva
V ordine di
mese di giugno; già troppo stria aveva avuto campo di poter togliere Germania 30,000 uomini e mandarli in Italia sare
altri
il
Reno
nel
ne capitanava, per
combattere
da' suoi
all'
eserciti
In
potuto
di
guisa,
tal
riuscire fa-
Buonaparte, in se-
tale ai repubblicani in Italia. Inoltre, essendosi
guito alle sue vittorie, avanzalo
pas-
di
Wurmser, che
sotto
Buonaparte.
V inazione dei due eserciti francesi, avrebbe
e
perchè V Au-
tardi,
Adige, non poteva dar
mano
quegli eserciti d'olir' Alpi, nè agire di concerto con essi perchè
a si
trovavano troppo indietro nel cammino che dovevano percorrere; e
s' egli
non avesse supplito col genio
razione per parte
altrui,
alla
mancanza
sarebbe trovato
si
coope-
di
arrestato
ne' suoi
progressi.
Comunque
siasi,
due
vie diverse, ed
tro.
Ciascuno
di essi
L' Austria vi
premi
dell'
que' due eserciti entrarono
operarono indipendentemente
opponeva
arciduca Carlo;
altri il
uno
dall' al-
due
di circa
eserciti sotto gli ordini
opposto a Jourdan; dall'
il
secondo, del-
arciduca, era opposto a
80000 uomini.
Jourdan, nei primi di luglio, aveva cacciato sue posizioni, era entrato
su-
primo, detto del basso Reno, coman-
comandalo direttamente
Moreau; ciascuno
1'
contava circa 75000 uomini.
dato da Wartensleben, era l'Alto Reno,
Germania per
in
in
Francofobe»
e
Sctrweinfurt e Wurtzburgo, marciando lungo
tagne della Turiugia che cingono
la
si
il
nemico
avanzava
le falde
delle
dalle
verso
mon-
Sassonia, allontanandosi in
guisa dal Danubio, seguendo una linea eccentrica, separandosi
tal
operazioni
dalle
grandi precetti leri si
di
del Direttorio;
assoggettano
ed agendo in modo contrario ai Ma Jourdan doveva uniformarsi ai voconfermando sempre più che generali quali
Moreau,
dell' arte.
i
seguire
a
la via
i
tracciala da un consiglio di gente
lontana, ottengono diffìcilmente buoni risultameli. Questo fatto si
molte volte negli eserciti
verificò le
vano seguire
mosse
le
Warlensleben
si
d' Austria,
su Bamberg
ritirò
Jourdan
;
seguì; e
lo
alcuni combattimenti» avendolo costretto a ritirarsi dietro
andò
Bernadotle, e
divisione a
Amberg, dislaccando
ad
innanzi
a porsi
mandandola
sulla
Moreau aveva passato
L' esercito di
rarsi; poi passò
il
Necker
attraverso alle Alpi del
Intanto
la
il
principe
il
22
il
Reno
luglio, e si
il
24
giugno;
di
arciduca a
1'
diresse sul
riti-
Danubio
Wurtemberg. Carlo, considerando che
i
due
eserciti
tre marcie, si decise
rischiare una battaglia per impedirne la congiunzione. Si venne
di
combattimento
a
Neresheim, senza potersi ottenere risultamento nè dall'altra parte; finché l'arciduca,
decisivo nè dall'una
mendo
di. trovarsi avviluppalo fra
ciando
chi
speranza
alla
i
due
te-
eserciti francesi, decise
all'indomani sulla riva destra del Danubio, rinun-
di ripassare
di
impedire
la
loro unione.
Nondimeno questa congiunzione non si effettuò. Dopo parecgiorni di esitanza, Moreau passò il Danubio a Dillingen, e portò sul Lech, ove sperava trovare l'arciduca;
egli n' era
e
Naab,
la
Neumarck
a
strada da Ratisbona
deciso
e
non erano separati se non che da
francesi
si
dopo
Norimberga.
combattuto a Rasladt e ad Ettlingen;
a
dove-
quali
i
prescritte dal consiglio antico.
partito con
opprimere Jourdan. Moreau,
del suo collega, preferì
Latour
Fu causa
Assalito nicazioni,
1'
invece
luogo di correre in soccorso
in
di forzare
resto dell' esercito
col
Baviera.
ma
30000 uomini per unirsi a Warlensleben
il
dell'
passo del Lech, difeso da arciduca, e di
avanzarsi in
della perdila subita poi in Germania.
da forze superiori, tagliato fuori esercito di
Sambra
e
Mosa
si ritirò
dalle sue
comu-
attraverso a
mon-
— tagne seguendo orribili a
Wurtzburgo,
—
77
Giunto a Bamberg, a Schweinfurt,
vie.
dovè dapertutto aprite
si
la
strada colla bajo-
Toccò perdite considerevoli, e ripassò il Reno. Moreau si vide allora in una posizione pericolosa. Già
nelta.
austriaci avevano tentato d'
Kehl
impadronirsi della testa
ed ormai dipendeva dall' arciduca
;
chi delle
montagne
ponte di
di
aspettarlo agli sboc-
lo
o lo assalirlo di rovescio sul Danubio. Posto
apprensione della condizione delle cose, Moreau decise
in
vicinarsi al
Reno. Incominciò allora
celebre nella storia; ripassò
Jourdan ripassava che
il
Lech
il
Reno; battè
a
sua
la
giorno
il
Biberach
di av-
che rimase
ritirata
medesimo
in
stringeva da vicino; poi temendo d'incontrare l'arciduca
lo
ciare su Strasburgo;
combattimento
tobre, ripassò
per
il
di
s'
Schliengen, dato e vinto da
Reno
impadronì
il
26 a Uninga
raccolse tutti
lui
n'andò
e se
nuovamente
in Italia
pose sotto
i
di ot-
Strasburgo
suoi sforzi contro Kehl, e se ne
gli
le
cose in Germania, mentre V Austria tentava
la sorte.
ordini di
Assembrò
nel Tirolo 20,000
Davidowich; 40,000
si
capo
forzare
di i
tutte le forze.
esercito
il
comando
primo doveva scendere dal Tirolo,
passi, e venire a riunirsi col
grosso
il
Il
uomini e
radunarono nel
Friuli sotto quelli del maresciallo Alvinzi, che aveva
cui
23
il
a
(1).
Così passavano
in
mar-
inoltrò nelle gole di Val d' Inferno; e dopo
riva sinistra del fiume.
la
V arciduca
li
cui
generale Latour
il
nella valle della Kintzig, decise di rinunciare al disegno di
il
gli
secondo sotto Verona verso
marciava. Poscia
tutte
le
forze
riunite
dovevano marciare su Mantova.
Davidowich aveva
rigettato
Vaubois
su
Calliano,
poscia su
Rivoli.
AUinzi aveva respinto Massena
fino a
Verona, ed occupava
la
forte posizione di Caldiero.
[1]
/.ioni
Nelle
Memorie
preziosissime.
di
Napoleone,
si
trovano su questa campagna osserva-
—
-
78
Sicuro che Vaubois potesse sostenersi
Buonaparte tentò
altopiano di Rivoli,
sull'
(V. Tav. a IL).
di attaccare Caldiero
Quesla posizione era a cavallo della strada da Verona a Vicenza, vale
dire in una delle due linee principali dell'esercito
a
austriaco. Essa
comandava compiutamente,
la
e
consi-
ciò
in
steva la sua importanza.
Un
come
esercito,
che
francese,
il
fosse
da Verona,
uscito
era costretto d' impadronirsene prima di passare oltre.
Ora, sortendo da Verona, tava nel
modo
la
posizione di Caldiero
Primo ostacolo per giungervi,
era
si
villaggio
il
quale presentava uno stretto, sia nel passaggio per villaggio stesso, sia pel ponte sopra
che
ivi
si
trova.
spiegamento
un
piccolo
dell' esercito
la
sua
zione, poteva essere considerato
occupazione permetteva e ritardare la
d'
d'
acqua lo
caso di
in
ritirata.
prima
di arrivare
come un posto
impedire
il
interno del
corso
doveva anche,
assalitore,
Vago, situato a 5 o 6 chilometri
le
alla
posi-
distaccato, la cui
prime ricognizioni del ne-
sua marcia.
Ugual cosa verificavasi col villaggio
di Arcolo, situato a
zogiorno di Caldiero, e destinato ad impedire la sinistra
Vago,
di 1'
Questo primo ostacolo, che doveva impedire
rovescio, rendere più diffìcile
mico
presen-
si
seguente.
nemico
al
mez-
di girare
della posizione.
Dopo Vago,
si
arrivava agli accessi della posizione, formati a
sinistra da declivj piuttosto ripidi, ed a destra
e pantanosi,
poco
atti
allo
spiegamento
ed
da terreni bassi
alle
manovre
delle
truppe.
Su questi accessi, no
Ilasi,
tre villaggi servivano di posti avanzati; era-
Cadelara e Calderino.
La fronte
della posizione seguiva la cresta di
che partiva dalle montagne del Tirolo, si
si
abbassava verso Caldiero, e veniva a morire
rona. Passava poscia dietro finire innanzi a Porcile,
il
un contrafforte,
dirigeva verso
il
sud,
alla strada di
villaggio di Caldiero,
e
Ve-
veniva a
—
punti d'appoggio di questa fronte erano formati da villaggi
I
e
—
79
da numerosi fianco
II
ridotti.
dritto
s'
appoggiava
montagne
alle
Tirolo,
il
le riserve:
ed
del
fianco sinistro all'Adige.
L'interno della posizione presentava ripari per
una sufficiente profondità per
oltre a ciò
dine
di
Le
diverse parti dell'or-
battaglia.
spalle erano
bene organizzate per uua ritirala;
vava una seconda linea formata
poggio nel villaggio di
La
le
dall'
vi
tro-
si
Alpone, ed un punto d' ap-
S. Bonifacio.
quanto che partiva
linea di ritirala era ottima, in
di-
in
rezione perpendicolare dal punto centrale, dietro la fronte della posizione
(1).
tentativi di
I
Buonaparte andarono
giudicò opportuno di far rientrare
le
per
falliti;
la
qual
cosa
truppe nel campo innanzi a
Verona; e non potendo impadronirsi di fronte della posizione, volle girarne
fianco sinistro.
il
14 novembre, al cadere della notte,
II
prese
le
armi. Tre colonne
si
passarono
silenzio, attraversarono la città,
e si
formarono
campo
il
di
Verona
posero in marcia nel più grande 1'
Adige su tre ponti,
sulla riva destra. L' ora della partenza,
zione che era quella della ritirata,
il
la
dire-
silenzio conservalo nell' or-
dine del giorno contro V abitudine costante di annunciare che partiva
per
combattere,
indicava che
trattavasi
trogrado, traeva
Mantova e
il
sinistra,
di
situazione delle cose, tulio
una
ritirala.
seco necessariamente
presagio della perdita
invece di seguire a
la
la
marcia lungo
raggi del sole, esso
lj
V.
Queslo primo passo rela
levata dell' assedio di
d' Italia.
Quaudo
1'
esercito,
strada di Peschiera, volge lulto ad un tratto 1'
Adige, ed arriva prima del giorno a
Ronco, ove Andreossi terminava a sinistra,
si
insomma
sull' altra
di
gettare
un
ponte. Ai primi
vedcsi con islupore, mediante riva. Allora gli
Vial, Co tira d'art
ufficiali
et a" histoire militaires.
ed
un i
semplice
soldati,
che
—
- 80 neh' inseguimento
Wurmser avevano
di
cominciarono a indovinare
1'
intenzione del generale:
prendere
al
di fronte.
Con 13,000 uomini, non potendo suo campo
il
condate da vaste paludi, deciderà Il
ponte
lutto
il
Ronco
di
che cenlinajo
ma
Egli vuole
in
lottare in pianura con-
cui nulla potrà
strade
su
di battaglia
numero,
il
coraggio delle teste di colonna.
il
cir-
ma
in
»
metri dalla sua foce. Ciò fu soggetto di critica;
di
ponte
il
luoghi,
fu gettato sulla dritta dell' Alpone, a qual-
Buonaparte difende
che se
«
rovescio Caldicro che non ha potuto pigliar per forza
tro 40,000, egli porla
cui
quei
traversato
sull'
foce dell' Alpone,
modo
suo operalo nel
il
Adige fosse stato gettato
modo
iti
che, passatolo,
Alpone medesimo
scile alla sinistra dell'
della
disotto
al
truppe fossero rie-
le
invece che alla dritta,
esse sarebbersi trovate in ima vasta pianura,
capo; ed Alvinzi,
evitare dal generale in
seguente: dice
la
qual cosa voleasi
occupava
quale
il
le
alture di Caldiero, avrebbe, guarnendo la riva destra dell' Alpone,
coperto
la
marcia della colonna che avrebbe diretto su Verona
avrebbe presp operato
la
questa
di forza
sua congiunzione
di Rivoli, presa tra
debolmente presidiata,
città
coli' esercito
del Tirolo;la divisione
due fuochi, sarebbe stata obbligala
su Peschiera; V intiero esercito
si
sarebbe
compromesso
il
ponte sulla riva
l'
Alpone,
si
mentre gettando
;
otteneva
1'
;
ed
trovato
inapprezzabile vantaggio:
di ritirarsi
stranamente destra
1° di
del-
attirare
il
nemico su tre strade che attraversavano una vasta palude; 2" di trovarsi in comunicazione con Verona per la 1'
Adige e passa pel villaggio di
Alvinzi aveva
alcuna
il
Porcile
e
che rimonta
diga di
suo quarlier generale, senza che
Gambione, dove il
nemico avesse
da prendere, nè potesse cuoprire con
posizione
ostacolo naturale
il
movimento
delle
alcuu
truppe che avrebbe
marciare per attaccare Verona. Questo attacco non riusciva possibile; in coda,
perchè
mentre
le
tutto
mura
francese
l'esercito della
città
1'
fatto
più
avrebbe assalito
ne avrebbero
arrestato la
testa.
Tre strade partivano dal ponte stra, si dirigeva verso
di
Ronco;
Verona rimontando
1'
la
prima,
alla sini-
Adige, e passava pel
—
81
—
villaggio di Porcile ove sboccava nel piano; la
conduceva a Villanova e traversava
T Alpone su
un ponticello
di
il
seconda,
di pietra
(
V. Tav.
Tre colonne s'impegnarono su queste
a
HI.
villaggio di Porcile, da
al
quella
dove vedeva
Verona; era quindi da quel momento divenuto
sibile al
nemico
di
marciare su questa
condotta da Augereau,
città.
cam-
i
impos-
La colonna del cen-
diresse ad Arcole, ove
si
di
all'estre-
fino
panili di
tro,
discen-
).
strade;
tre
comandata da Massena, rimontò l'Adige
mità delle paludi,
passando
la terza, a dritta,
;
deva P Adige e conduceva, ad Albaredo
sinistra,
centro,
al
villaggio di Arcole
cacciatori
ì
francesi giunsero siuo al ponte senza essere scòrti; ivi stavano a
campo due proteggere sidio di
due pezzi
battaglioni di croati con le
Legnago avrebbe potuto mandare
nuti alle mani,
i
francesi ripiegaronsi,
Alvinzi, informato di questo assalto, noi
giungevano,
gli
T Adige e che
s'
si
persuase che
si
trovavano
comprese
sulle
in
per
e
novelle
le
avevano
francesi
pose essere truppe leggere
passato
in paludi
quali
le
si
impraticabili, sup-
fossero
da
portate
mascherare un assalto reale che
rebbe venuto dalla strada
pri-
campanili
vicini
sue spalle. E siccome pareagli pazzia
alle
impegnasse tutto un esercito
lato per inquietarlo e
i
pre-
presto riavanzarono:
me; ma sul far del giorno potè osservare dai movimento del nemico; per la qual cosa, il che
il
campagna. Ve-
nella
ma ben
per
di artiglieria,
spalle dell'esercito, e sorvegliare le partite che
di
quel sa-
gli
Verona. Tuttavia, sapendo per mezzo
delle sue ricognizioni che tutto era
tranquillo a Verona, giudicò
importante di cacciare dai paduli quelle truppe leggiere
;
laonde
diresse una divisione sulla linea d' Arcole, ed una sulla diga
di
sinistra.
Massena sfondò
la
colonna che
gli
venne a fronte.
Altrettanto fece Augereau con quella che batteva
cole;
le
paludi
si
alle spalle
via d' Ar-
copersero di cadaveri.
Era cosa importantissima sbucare
la
lo
impadronirsi di Arcole, affine di
del nemico, e tagliargli la via di
ritirata.
fecero sforzi sovrumani per riuscirvi. Buonaparte
si
ponte
truppe che
dell'
Vol.
III.
Alpone con una bandiera Stor. dell'Art. Milit. li.
alla
mano;
le
lanciò
Si
sul lo
— 82 — seguivano, l'avevano varcato per metà; e trascinarono seco loro
un pantano, il
rimase
e
generale!»
fu
mezzo
in
grido
il
generale
il
nemici.
ai
de' granatieri
respinsero In questo
al
di
là
mentre
«
ributtale;
cadde
quale
il
in
Avanti per salvare
ch'erano
nemico
a
del ponte, e salvarono
il
tosto codesti prodi ripiombarono sul lo
ma vennero
in capo,
testa;
alla
passo
e
corsa,
di
generale.
generale Guyeux aveva passato V Adige sul
il
porto ad Albaredo con una brigata; Arcole
preso
fu
di
rovescio;
ma
intanto Alvinzi, informato della vera condizione delle cose, aveva
compreso i
tutto
il
pericolo della sua
francesi videro sfuggir loro
Ja
posizione,
preda;
ma
e
V abbandonò;
Caldiero era
abbandonalo; Verona non correva più pericoli;
e
stalo
due divisioni
erano state disfatte con perdite considerevoli.
di Alvinzi
Ciò nullameno, Buonaparte, che ignorava
abbandonò
Arcole, e ripiegò
ed Alvinzi, conosciuta più tardi
occupare
cesi, fece
il
sorte di Vaubois,
la
suo esercito sulla destra dell'Adige;
il
la
mossa retrograda
giorno dopo Arcole e Porcile e
dei
fran-
mandò due
colonne sulle due dighe. conto di Vaubois, avviò
Buonaparte, rassicurato sul truppe a ripassare l'Adige;
le
posto ad esse dagl'imperiali, precipitarono sul nemico, tratto di
A
quali.,
lo
ruppero,
lo
malgrado
varcarono e lo
il
le
sue
contrasto
op-
passo
a
carica,
di
inseguirono per buon
cammino.
sera Buonaparte ricondusse le truppe alla destra dell' Adige,
lasciando soltanto una vanguardia sulla sinistra.
AH' alba del dì appresso fece loro ripassare
il
ponte.
Alvinzi avea fatto avanzare le sue colonne, e la lotta s'impe-
gnò accanita. Allora Buonaparte, calcolate nemico
nei giorni
di
combattimento,
si
le
austriache non potevano essere superiori alle sue di lire
di
un terzo; per cui die ordine di uscire dai paduli, il
Alle
nemico
le
forze
molto più e di
assa-
nella pianura.
due del pomeriggio
la sinistra
subite dal
perdite
persuase che
ad Arcole,
la
1'
esercito francese
dritta nella direzione di
era in battaglia;
Porto Legnago;
— aveva
a fronte gli
pone,
la
manca
Così 15,
Ma
appoggiavasi
destra
e
rotti,
si
ragione
qual
villaggio
il
alla
Arcole
di
Davidowich,
indomani
a
Vaubois,
Mantova,
e
ritornare, se era possibile,
1'
Adige.
notizia che
innanzi; allora ripassò
secondo giorno fece
dipendono
gire,
Ronco,
di
riprese
il
qualtr' ore
a
mosso
era
Arcole.
medesimo ragionamento.
il
salvare
Alla
nel
del
fine
motivi
I
dì
per a-
moltissime velie da calcoli sulle ore; e biso-
le
gna conoscere bene
Manlova,
e
s'
riu-
prima che A-
Buonaparte ricevette
Davidowich non ponte
il
battere
per
notte
la
nirsi nell'
la
lo
tempo da perde-
blocco
vinzi avesse passato
Perchè
fosse portato da
si
era più
vi
bisognava che l'esercito marciasse tutta
del mattino
il
evacuato
fu
giornata?
Davidowich
nel giorno , stesso della battaglia,
di
giorni,
tre
seconda? Perchè era da temersi che
fine della
Rivoli a Caslelnuovo, ed allora non re;
durò
quale
17 di novembre.
il
per
nuovo
di
Vicenza.
ritirarono verso Vicenza.
dall'esercito francese alla fine della prima fu
Al-
all'
paludi; era a cavallo della strada di
a
battaglia d' Arcole, la
la
finì
16, e
il
—
austriaci, la cui
furono
Gli austriaci
85
scacchiere di
lo
di
Verona,
Villauuova,
di
di
Caslelnuovo, e
di
Rivoli, per poterli con-
Verona per
la
porta di Venezia,
cepire.
Buonaparte, rientrò
in
tre ne era uscito per quella di Milano;
Vaubois riprese
la
menposi-
zione di Rivoli da cui era stato cacciato da Davidowich; e questi
rimontò Il
1'
Adige per non fermarsi che a Roveredo.
generale
in
capo della repubblica, credendo
più alcuna cosa a temere per parte di Alvinzi, gersi contro intavolale. il
Roma,
colla quale
erano state rotte
Truppe repubblicane entravano
papa non dava indizio
ed eccitato
dall' Austria,
di
si
di
non avere
accinse a volle
negoziazioni
negli stali pontifici
;
ed
piegare ad accordi, perchè sostenuto
concorreva nel disegno
francesi [lunge dal teatro su cui
gì'
di
attirare
i
imperiali volevano di nuovo
agire. Infatti, Alvinzi
riceveva
L' Austria aveva poluto
ogni giorno
togliere alcune
rinforzi considerevoli.
divisioni
dal Reno, ove
— eserciti francesi
gli
sappiamo la
in
trovavano già
si
modo quegli come in luogo
qual
Germania;
e
—
84
quello d' Italia ad ottenere
lo
quartiere d" inverno. Noi
in
avessero dovuto evacuare
eserciti
concorrere efficacemente con
di
scopo
del
finale
piano di guerra,
avessero lascialo qu^st' esercito solo sul teatro delle operazioni,
aimaggiori sforzi del nemico. 1/ Austria impresse un mo-
esposto
vimento nazionale
in
tutta
la
monarchia
;
grandi città offrivano
le
corpi di volontari; parecchi battaglioni di eccellenti cacciatori
si
levarono nel Tirolo.
Calcolando sulla cooperazione
Roma,
di
1'
Austria
pensò
di
dirigere su Mantova due corpi V uno dall' altro indipendenti. Al-
doveva sboccare dal Tirolo pel Monlebaldo
viuzi, col principale,
mentre
il
trarsi nel
basso Adige pel
tovagliala
la
sunto alle
il
;
secondo, condotto da Provera, aveva compito di inol-
padovano,
piazza, questo corpo,
e
comando, avrebbe passato
sbloccare Mantova. Vet-
cui
di
Wurmser avrebbe
Po
il
sarebbesi
e
as-
collegalo
truppe pontificie, operando così una diversione per far suddi-
videre
le forze
mentre Alvinzi
francesi; oppure sarebbe piombato loro alle spalle le
avrebbe assalite
avesse già debellate
le
marcia verso Mantova, e non sta fortezza al
V
corpo
di
si
fronte, qualora questi
di
truppe che
si
fossero opposte
fosse
alla
non sua
già congiunto sotto que-
Provera.
esercito austriaco era forte di 60,000 uomini; di cui 40,000
obbedivano direttamente ad AWinzi, duce supremo; 20,000
a
Pro-
vera.
Informato del nuovo tentativo aver date disposizioni
truppe
alle
dell' Austria,
per entrare nello stato pontificio, se Il
if
andò
a
cupava Monlebaldo
in
a
S.
Po
di
7000
cinque divisioni; una con Joubert, che oc-
e Rivoli
;
una con Rey,
zano; una terza con Massena a Verona,
guardia
il
Verona.
suo esercito aveva esso pure ricevuto un rinforzo
uomini; era formato
l'
Buonaparte, dopo
che avevano passato
la
in
riserva
a
Desen-
quale aveva una van-
Michele; una quarta con Augereau a Legnago col-
avanguardia a Bevilacqua; una quinta, con Serruricr, sotto Man-
tova. In lutto 43,000 uomini.
— Era
ma
gnago;
venire
nulla
suo
lato
—
gennaio del 1797.
il
Provera assalì
dal
85
la
dimostrazioni intorno
Michele, fece
S.
serio
di
che potesse
minaccia più forte. Buonaparte
Le-
limitò a far
si
divisione Rey da Desenzano a Castelnuovo
la
a
lasciar travedere essere
15 di
dì
il
gennaio. Intanto Joubert dava annuncio che
grandi forze;
fianco sinistro, e marciando lungo porsi fra Peschiera
di
per
riva
la
Dolce
che quindi
voli;
dell'Adige,
sinistra
il
aveva
s'era posto
in
d'
il
tutla
di
suo
Garda minacciava
di
gettato
un ponte presso
fiume, e
marciava lungo
impadronirsi
aveva mandalo una
egli
importante, chiave
Lago
il
che un' altra divisione scendendo
lui;
destra accennando
riva
la
e
una lega da Rivoli, passato
a
nemico aveva spiegato
il
che una divisione austriaca aveva spuntato
dell'
brigata su quell'altura
posizione; e
la
medesimo
eh' egli
movimento per occuparla; ma
costretto di abbandonarla nella
altopiano di Ri-
notte, qualora
c-he
sarebbe stalo
non avesse
rice-
vuto ordini cantra rj. Sul basso Adige, Provera aveva sinistra del fiume, e
cacciatori d'
i
guernilo di
ambo
le
parli
truppe si
la
riva
scambiavano
fucilale.
disegno degli austriaci
Il
ravano con due corpi; sul
il
si
trovò allora
il
essi
ope-
secondario
basso Adige. Per contrastare
ciente
la
Ma
il
passo del fiume a Provera, sembrò
il
pericolo imminente era dal lato di Montebaldo; non vi
que colonne dal Montebaldo
all'
estrema colonna per
la
di
quale
gli austriaci, divisi in cin-
Adige, non potevano servirsi della
loro artiglieria e della loro cavalleria,
unica
suffi-
divisione di Augereau.
era un istante da perdere; imperocché
1'
svelalo:
principale su Montebaldo,
le
sinistra lungo la via
quali
si
trovavano col-
che costeggia
il
fiume;
potessero transitare quelle armi; e ad esse
sarebbersi congiunte tulle
le
a'ire
truppe qualora queste
si
fos-
sero impadronite dell' altopiano di Rivoli. Bisognava quindi fare
— in
86
—
guisa di assalirle prima che mettessero piede sulP altopiano,
obbligandole a combattere senza cannoni e seza cavalli.
Buonaparle arrivò
T esercito alla
formava un immenso semicerchio intorno
Alvinzi
di
due del mattino. Osservò che
a Rivoli alle
posizione. La sua fronte e la sua dritta erano formate di sola
fanteria; la cavalleria e l'artiglieria, e la divisione di
Quosdanowich, prohìngavansi
del pendìo
sboccare
che circondava
sull'
dritta
la
altopiano quando
la
di granatieri
una lunga colonna
in
dei
piede
al
francesi, aspettando di
fanteria se ne fosse impadro-
nita.
La grande strada che esse seguivano, corre dapprima dige e il
piede delle montagne;
il
ma
ad Incanale
fra
V A-
fiume bagna
il
piede slesso delle alture, e non lascia più spazio da marciare
lungo
riva.
la
rando
sui
Rivoli,
il
La
strada
fianchi
della
abbandona montagna,
quale, da un lato
allora e
cia la strada d' Incanale, e effetli
V
artiglieria
dall' altro è
Dall' altopiano
può
1
.
subito tulla
e le cui colonne
nella lotta; esse
da essere Alvinzi,
per ordine di Buonaparte
nemico che non poteva agire
il
coli' artiglieria
i
suoi
su quevi
mandò
sua divisione, e cominciò a combattere con van-
la
taggio contro
ma
do-
IV.).
Joubert non aveva più se non che una retroguardia sta posizione importante;
di
minac-
si
provare
far
da lungi sulle due rive del fiume (V. Tav
gi-
altopiano
siili'
domina V Adige, ma
minato dai contrafforti del Montebaldo.
sale
vallata,
la
sbocca
s'
colla
cavalleria e
impegnavano successivamente
non erano tanto vicine
le
une
e le altre in gnisa
uno sforzo simultaneo; imperocché
grado
di
fare
non avendo
in
pensiero di assalire se non che parecchie
in
ore più lardi, non allo scopo.
le
aveva peranco concentrate in
modo
adatto
Arrivò Masseria, arrivò Rey; un corpo austriaco, con-
dotto da Lusignano, girando V ala sinistra dei francesi, intercet-
tava
la
ma venne
strada di Verona;
serva di Rey, che
lo
vennero respinti; ed
mise alle
in rotta.
assalilo di rovescio dalla ri-
Da per
tutto
gli
austriaci
due pomeridiane erano da ogni parte
sconfitti; la battaglia era vinta dai francesi.
— In quel
—
87
momento Buonaparte ebbe
passato r Adige per cui
il
Provera aveva
notizia che
blocco di Mantova era compromesso.
che avevano com-
Allora tolse quattro reggimenti dalle truppe
battuto a Rivoli, lasciando al rimanente di esse la cura d' inse-
Ro-
guire Alvinzi; ed avviandosi tosto verso Mantova, giunse a
quando Provera arrivava dinnanzi
verbella,
sobborgo
al
di
S.
comandava in quella posizione, resistè tanto nemico da dar tempo a Buonaparte di portare soccorso. Wur-
Giorgio. Miolis, che al
uscì dalla piazza e prese posizione alla Favorita.
mser
Buonaparte
collocò Victor, coi quattro reggimenti che aveva condotto, tra la
Favorita e S. Giorgio, affine d' impedire che tova
congiungesse
si
all'
delle truppe del blocco, assalì
Victor attaccò Provera;
la
dell'
Man-
guarnigione;
la
la
divisione
di
le
catastrofe,
armi; de' suoi, non isfuggirono se
perchè
si
trovavano
alla
modo
tale
sinistra
Adige.
Da
altro lato Joubert inseguì
lasciargli
rono
alla
di
guarnigione fu rigettata nella piazza;
Provera capitolò, e depose
non che 2000
presidio
il
esercito di soccorso. Serrurier, alla testa
tempo
tenevano prima
stesse posizioni che
le
Alvinzi in
di rannodarsi in verun luogo.
I
non
da
francesi occupa-
dalla
battaglia di
Arcole.
Conseguenza ultima
di
avvenimenti cosi strepitosi, fu
pitolazione di Mantova; la quale avvenne
il
2
ca-
la
di febbrajo.
Nelle operazioni eseguite da Alvinzi in questa
campagna, han-
novi motivi di fare osservazioni sul concetto e sulla esecuzione di esse.
Nel disegno, viene biasimato in
due corpi, che diè agio Nell'esecuzione,
si
te in
non
modo
lo
il
ripetuto sparlimento di truppe
nemico
di batterli
censura Alvinzi perchè
Rivoli dall'esercito francese tere; e
al
era perchè
le
quando non era
si
separatamente. lasciò assalire a
in islato di
combat-
sue truppe non poterono essere riuni-
da agire simultaneamente, e perchè non avevano
il
soc-
corso delle altre armi eh' era loro indispensabile per sostenersi.
Malgrado tova
le
tanti rovesci, l'Austria
dava timore pe' suoi
stati
non cedè;
la
caduta
ereditari; laonde
di
Man-
decise
di
— mandarti nuovi
t'inforzi
per
88
—
riconquistare
in
testa
porre
di
e
Italia,
8 arciduca Carlo, vincitore in Germania, alla
queir e-
di
sercilo.
Sarebbesi creduto che
piano
di
come
il
dando
guerra, principale
quindi
future ed
per
una diversione
fare
non avverine.
Sambra
eserciti di
e
Mosa
Buonaparte due divisioni
e
ultime operazioni,
divisioni dal le
inviati
tutti
del Reno, e
i
a
rinforzi possibili.
tener separati
gran calcolo
fa
passare
la
Drava
Danubio ed entrare la
a
lontana coopc-
sull' altrui
di
del
mandare
limitò a
si
gli
tratte da quegli eserciti.
Reno; delibera
era
stru-
anziché un colpo decisivo; e che
Alpi Giulie; poi
Noriche, ed
zia, le Alpi
riguar-
come
piuttosto
razione; vuol agire prima che giungano in soccorso
l'Isonzo,
antico
t'
esercito di Buonaparte
Direttorio continuò
Il
Ma Buonaparte non
1'
Germania
la
Buonaparte sarebbersi
a
così
consideralo
le
corpi destinali
i
menti per
Ma
per
abbandonando
Direttorio,
il
avrebbe
la
Piave,
alla sua
nemico
al
il
Tagliamento,
entrata in Carin-
il
Sòmering, per discendere nella
a
Vienna suo
linea di operazione; la base a
obbjeltivo
Mantova
sei
finale.
e nella
valle
Questa del
linea
Mincio.
Siccome poi
il
anche pel Tirolo,
nemico poteva sboccare
marciare su Verona, mandò Joubert con tre divisioni
con ordine
batterle, rigettarle al di là del
a fronte; di assalire se inferiori;
ì
al
grosso
L' arciduca
rolo
;
e
aprile.
Lavisio,
al
restara sulla difesa se avesse avuto forze superiori
di
.Brenner; poi volgere a dritta, giungersi
e
entrare in Val di Drava,
dell' esercito
e
con-
in Carinzia.
aveva allora 50,000 uomini
di cui
(
5,000 nel Ti-
aspettava sei divisioni che sarebbero arrivate tutte entro
Le principali forze agivano pel
L' esercito francese,
eomponevasi Massena,
di
(
che a queste ultime stava per opporsi,
andando da
Guyeux,
di
Friuli.
sinistra a
dritta
)
delle
serva di cavalleria comandala dal generale Dugua; Victor era
sull'
divisioni
una
Serrurier, e di Bernadolte, con
Apcnniuo,
e
la
sarebbe arrivata all'Adige
Le operazioni cominciarono
il
10 marzo.
di ri-
divisione in
aprile.
Bisognava passare
la
—
89
Piave
e
'ragliamento
il
presenza
alla
austriaco, e girare la sua dritta per prevenirlo alle
dell' esercito
gole della Ponteba. Massena
da
partì
Bassano, passò
Piave,
la
battè una divisione nemica, s'impadronì di Feltre, di Cadore e di
Belluno, e giunse
marzo
14
il
Tagliamento,
al
ghe più a valle, avendo tenuto Pordenone Il
16
e
due
i
nemici
eserciti
trovavano a fronte sulle
si
posizione di questi non era per essi
niente della
al cui
la
strada
grande assegnamento sulP opera
Reno
giunta dal
caval-
di
nullameno
ciò
la
conveniente;
affatto
Ponteba percorsa
da
progresso niRl contrastavano insufficienti e scorag-
comandate da Oskay. Pare
giate truppe
manovre
ma
imperiali;
gì'
imperochè non cuopriva Masseria
le,
Conegliano, Sacile,
di
terreno era adatto alle
Il
quale abbondava fra
la
cinque
a
Valvasone.
marzo
due rive del fiume. leria
strada
la
Da-
in faccia a S.
due giorni dopo,
niele. L'esercito francese vi arrivò
a
che
una
di
divisione
Clagenfurt e che doveva
guardasse piuttosto
facesse
arciduca
1'
unirsi
di
granatieri
ad
Oskay; e
sua sinistra per cuoprire Trieste, centro
alla
degli stabilimenti marittimi dell' Austria. I
Bernadette a
delle loro in
modo
francesi erano disposti nel
stra, e
dritta,
mezze brigate aveva
colonna,
a
seguente: Guyeux a
formavano
la
1.° e
il
il
distanza di pelotone, sulle
linea. Innanzi a ciascuna di
3.°
battaglione piegato
ali
del 2.° spiegalo in
una
queste divisioni marciava
guardia composta di una mezza brigala
di
di cacciatori.
avanzava un reggimento
(V. Tav.' V. Fig.
1
La
1
I
).
van-
fanteria leggiera spie-
gata, sostenuta da due battaglioni di granatieri serrali in sulle sue ali, dietro cui si
sini-
prima linea; ciascuna
di
cavalleria
eccedente, slava alla destra ed alla sinistra
massa
ussari o
divisionaria
de'la linea.
La
divi-
sione di Serrurier e di Dugua, formavano seconda linea e riserva.
La disposizione mista, adottata da Buonaparte costanza, unendo l'ordine sottile pendicolare, rendeva
ed l'
all'
offensiva, allo
1'
esercito
sviluppo
UL
profondo,
il
dei
Stor. deli' Art. Milli 12.
fuochi
ed
questa cir-
lineare
ugualmente atto
urlo. Yol.
al
in
all'
alla
al
per-
difensiva
esercizio
del-
—
90
—
austriaci, ingannati da una dimostrazione
Gli
nemico,
del
si
campo non credendo ad un prossimo assalto; ma Buonaparte, approntando della loro erronea persuasione, pone in moto il suo esercito, passa fiume, e già la sua prima erano
nel loro
ritirati
il
quando
linea era avanzata sulla riva sinistra;
sero alle armi, ed
assalì con
li
fatto, unito
cese, costrinse
gli
Due
si
è.
a
conducono
Tarvisio,
ed
Massena la
Gemona, Venzone, Ponteba
più vicina
al
fino dai
dalle
e
La
giorno slesso della valle delle
la
Malborghetlo;
la
seconda,
golfo di Venezia, passa per Udine, Cividale e Capo-
retlo, e si dirige per la riva destra dell'Isonzo e della
Chiusa
sul
Ambedue
Clagenfurt.
a
più breve; rimonta
Fella, per
alla
Berna-
comparvero
offrono ottime posizioni' difensive.
più diretta e
la
di
valida azione della fanteria fran-
Willaco
a
cui era in possesso
batlaglia,
dritto
non
fugò, e più
riuniscono
fra strette gole ed
di
fianco
occuparono Palmanova:
francesi
slrade, che
corrono
alla
ma non
vedendo co-
cavalleria,
il
cor-
tulle le parti.
austriaci a battere in ritirala. i
pianure del Tagliamento
prima,
li
girare
austriaci
parecchie cariche,
sua
colla
di
impeto,
campo. Questo
All'indomani,
tentarono
sempre
nvessi cercavano
impegnò da
s'
Dugua,
riuscirono; allora
dotte,
fuoco
squadroni austriaci
Gli vi
il
gli
di Pletz. L'
Corintiza
arciduca non aveva più altro a scegliere
se non che fra questa seconda strada e quella ancora più lunga della Carniola affine di pervenire a Clagenfurt e negli stati ereditarj.
Deliberò di
seguirle entrambe;
due corpi. Una colonna
di
mandata da Bayalistch,
si
l'esercito
se
tre
diresse verso
n'andò a Gradisca
prire la Carniola. Se Massena
Bayalitsch,
avvide
1'
la
divise
divisioni
quindi l'esercito in
con
tutti
Tarvisio;
i
parchi, co-
il
resto del-
per difendere l'Isonzo e cuo-
fosse
giunto
a
perdita di questo generale era
Tarvisio prima di inevitabile.
Se
ne
arciduca; e poco sicuro della resistenza che avrebbe op-
posto Oskay, corse della divisione
di
egli
medesimo
granatieri, che,
a
Clagenfurt,
si
come abbiamo
mise
alla testa
detto,
vi
era
giunta dal Reno, e prese posizione innanzi a Tarvisio per arreslare Masseria,
il
quale avanzavasi precipitosamente per impa-
—
.
posizione.
dronirsi della i
—
combattimento
Il
ambo
da
fu accanito;
sentiva V importanza della vittoria, imperocché se Mas-
si
lati
91
sena riusciva ad impadronirsi degli
marciavano per
divisioni austriache le quali
sarebbero slate perdute. Ma battaglioni
si
ed
regolare;
ritirata
le
i
loro avanzi
di
facendo fronte
rannodarono a
si
si
Pletz da cui doveva sboccare Bayalitsch.
Dopo
la
battaglia del Tagliamento,
erano entrati
in
Palmanova
come dicemmo,
francesi,
i
poscia continuarono
;
marcia
loro
la
verso l'Isonzo. Guyeux seguendo Bayalitsch; Bernadotte rurier avanzandosi verso Gradisca.
Bernadotte
d'
inseguire
il
nemico
e
ai
fianchi ed in coda,
bagagli,
si
V incarico
nella direzione di Lubiana.
Bayalitsch, stretto da Massena in testa, da rurier
Ser-
e
Buonaparte
Presa Gradisca,
die ordine a Serro rier di raggiungere Guyeux, e lasciò a
sta-
Chiusa
lato di Villaco e da quello della
dal
loro
non poterono
Villaco dietro la Drava, Masseria, padrone di Tarvisio, vi bilì,
i
espose tanto da
si
vinti
i
tre
valle dell' Isonzo
la
austriaci furono sconfitti; tutti
gli
rimanere prigioniero;
di
Tarvisio,
di
erano battuti; l'arciduca stesso
correre pericolo effettuare
sbocchi
trovò obbligalo
a
Guyeux
e da Ser~
deporre
cannoni, parco, bandiere, tutto cadde
in
armi;
le
potere del
vincitore.
Le
Ire divisioni
in
Massena, Guyeux,
di
Tarvisio, continuarono
il
loro
Serrurier, riunite a
e
cammino, entrarono
in
Villaco ed
Clagenfurt dopo uno scontro con due divisioni austriache ve-
nute dal Reno; biana
e delle
mentre Bernadotte
miniere
di
mercurio
s'
era
impossessato
d* Idria, e
di
Lu-
Dugua era entrato
in Trieste.
Vediamo ora che cosa era avvenuto
di
JouberL
Questo generale, ricevuto ordine dal campo del Tagliamento d'incominciare
le
corpi austriaci che
aveva
operazioni, gli
battuto separatamente due
erano opposti;
e
in
meno
di dieci giorni
era giunto a Brixen e alle sorgenti della Drava, traendosi dietro
settemila prigionieri.
Sicuro della vicina riunione di .loubert e di Bernadotte esercito,
Buonaparte seguita
il
suo cammino. Massena,
in
al silo
avan-
— guardia, entra l'
il
arciduca che
difendere
!
,°
di aprile
cosa
qual
la
quanto che aveva ricevuto
in
Freisach, città abbandonala dal-
a
era ritirato alle gola
si
passaggio;
il
—
92
naparte diè tosto ordine
a
lutti
i
Massena
Massena assalirono
di
le altre
le
al
secondarono;
tanto più possibile
rinforzi
che aspellava. Buo-
la
Serrurier in
sua
sulle
Le truppe
riserva.
prima
la
la
Guyeux
divisione
nemica;
linea
furono cacciati da tutte
austriaci
ed austriaci entrarono
posizioni; e francesi
con tutta
di portarsi
passo di carica gli
risoluto di
era
divisione alla sinistra della strada; pose alture di destra, e la divisione
Dirnslein,
di
gli
le
rinfusa a Neu-
alla
mark.
Un ultimo combattimento punto
diede nelle gole della Mura, unico
si
potessero ancora far resistenza. L'avan-
in cui gl'imperiali
guardia francese occupò Leoben
Buonaparte l'
il
7 di aprile; ivi
arciduca Carlo,
paiiamenlario
in qualità di
sione d'ostilità per cinque giorni; nari
della
pace che
di
si
conclusa
fu
Cosa strana! Le slesso in cui
Su questa campagna
passare
di
aulico avrebbe dovuto riunire
generale francese
questo fiume,
1'
sul
a
si
ed in forza
il
consiglio
di
uomini sul Taglia-
fosse allora ostinato a passare
il
di fermarlo, e lo
Lavisio,
andando a
riuscito
im-
esercito francese lo stendersi alla sua dritta se l'ar-
ciduca
si
fosse- trovato sull'alta
gato
esercito
Brenta;
medesimo d'ingaggiare all'
arciduca
Di permettergli- di riunire
ma, perchè Inspruck cile
giorno
.
ffiigliajà
retrocedere passando
all'
ì. 1
il
suo esercito nel Tirolo prima di
il
possibile
1'
;
Tagliamelo,
il
Trento, e minacciando Bassano e Verona. Sarebbe
Ciò avrebbe recato
è presso
ne sono assai distanti.
-
tosto cessavano.
arciduca sarebbe slato padrone
avrebbe costretto
Reno
preliminari a Leoben
i
prelimi
i
Campoformio.
a
marzo, lasciando soltanto alcune il
firmò una sospen-
arciduca è stato osservato che per
dell'
impedire all'esercito francese
si
;
segnarono
si
medesime
ostilità
le
poi
cominciavano
ostilità
sottoscrivevano
questo trattato,
mento. Se
presentò a
si
generale Bellegarde, capo dello stato maggiore del-
il
il
il
ì
e
la
sarebbe
slato
obbli-
guerra nel Tirolo.
seguenti vantaggi
:
suo esercito venti giorni pri-
Reno, mentre Conegliano e Sa-
—
95
un campo di battaglia vantaggioso in un paese
2.° Di offrirgli
5.9 Di dargli
mezzi di concentrare
i
ed era assai esaltata.
tutta devota,
in cui la popolazione gli era
sue
le
operazioni,
di
e
ricevere nuovi rinforzi dall' esercito del Reno.
Questo solo errore del consiglio aulico di riunire l'esercito assembrarlo nel Tirolo, espose ia capitale,
nel Friuli, invece di
e decise la sorte della guerra.
Riguardo poi
all'
arciduca
si
che
osserva
la
posizione
sua
dietro al Tagliamento innanzi a Codroipo era infelice. Egli avrebbe
dovuto collocarsi le
San Daniele, assicurando
a
montagne;
gole delle
di
sua ritirata
la
impedito
avrebbe
là
a
pel-
Massena
di
prevenirlo a Tarvisio. La sua ritirala sul basso Isonzo, e per le gole di Cividale, fu un grande errore,
Tarvisio
Termineremo questo
esempio
tolte in parte del lavoro litare,
quando Massena era
già a
(>.).
Decristoforis
il
campagna Prima
un
di
(2),
colle
considerazioni,
seguenti
valente scrittore di scienza mi-
troppo
rapito da
presto
morte nella
del 1859.
1792
lo
guerra
si
del
scopo della guerra era V invasione del suolo
nemico.
Tutta
la
riputava condotta a buon esito se
rale riusciva ad impadronirsi dei luoghi fortificati o
un largo tratto citi
di magazzini, di l'
di
paese. Cosi doveva accadere, perchè
non avendo grande mobilità, per enorme e
arte
riunirli
di
motivi,
il
poderose,
artiglierie
il
nemico ed
il
Dall'essere scopo della guerra antica
e per altri
/'
[1]
sue
ai
sistemi di
pàMa^-
onfi-ìi^no,)
tratto
iriJjicjffi
la f
Decristoforis, Che cosa sia
it
difficile
la
dell' arte,
posizioni e lunga.
difesa
come per inoltre
Napoleone. E dalle
questa memoranda barnos<i*)iq > aafnq&nl sfioifM^ «ed.:
narrazione di
'0(toH
eser-
consimili
dalle
Ne conseguiva
fortificate.
Queste osservazioni sono del gran maestro
Memorie che abbiam
[2]
piazze
gli
strascico
occupazione del suolo^
nasceva P importanza massima attribuita, per offesa,
difficile
ricacciarlo
una volta occupate, riusciva sempre impresa
1'
gene-
tende, per ignoranza del-
masse maneggievoli,
in
raggiungere
di
il
ad occupare
la guerra.
— tutta
—
94
nemico invasore;
arte consistere nell' opporsi al
I'
e
gran
capitano essere colui che riusciva ad oppor sempre corpo d' esercito a corpo d' esercito, senza curarsi di tener riunite forze.
una
Anzi
era di sparpagliarle
paese che V altro aveva
alle spalle.
Da
occupare nemico,
dal
sua volta cercava soltanto di occupare o
alla
proprie
le
affine di
più eslesa ed impedire d' essere girati
linea
quale
massima cura
il
correre
di
il
un continuo girarsi
ciò
e rigirarsi intorno, senz' altro studio che quello
d'
ingannarsi
a
vicenda.
Ma
nelle guerre della repubblica
tro scopo;
ma
il
1'
1'
arte
nuova
invasione del suolo nemico non era
mezzo per giungere
alla distruzione cioè
il
propose
si
massimo ostacolo
alla distruzione del
nemico. Quindi non
dell' esercito
ma concentramento; non lungo cordone, ma formazione sollecita pagliamento,
più
masse,
la
cui azione
veniva preparata dalla catena dei bersaglieri, dopo che rienza dimostrò che
ad assicurare
l'espe-
sole catene dei cacciatori non bastavano
le
vittoria.
la
Biiouaparte
spar-
non più
più linee estese, delle
al-
fine principale,
sommo maestro
fu
nell'
applicazione
questo
di
principio.
La campagna dell' arte
di
vi
e
debbono dirigere
Hawi
del
d' Italia
nuova,
la
4796-97
consacrò quindi
videro attuate
si
i
principj
regole più sane che
le
guerra.
applicazione delle massime che regger debbono
guerre
le
montagna: manovrare offensivamente, combattere difensiva-
mente: girare
posizioni
le
anziché urtarle
di fronte:
ciò si vide
nell'iniziamento della campagna. In
essa
hawi
V attuazione del
principio
di
proprie forze e batlere divise quelle del nemico.
concentrare
Esempj:
le
Mille-
simo, Montenotte, Dego, Lonato, Castiglione. Vi
si
trova seguito
il
precetto che deve osservarsi nel passag-
gio dei fiumi; d'ingannare cioè
chè non rabile.
Vi nei
vi
nemico
punto scelto
sul
affin-
siano accumulale forze che formino ostacolo insupe-
Esempio: passaggio si
il
scorge
la
del
Po
a Piacenza.
prontezza dei concetti e
movimenti, come
a
l'
Lonato e a Castiglione.
immensa
celerità
—
- 95 Vi si taglia.
veggono eccellenti disposizioni tattiche
Esempio: battaglia scorgono
Si
Buonaparte
in
sul
campo
di bat-
del Tagliarnento. le
nio nella strategia, per arte nella
eminenti doti
per ge-
le quali,
resero uno de' primi
tattica, lo
capitaui che abbiano esistito: abilità nella politica, eloquenza militare,
cognizione
tutti,
perchè
profonda
dell'
animo
dell'
dominio su
uomo,
a tutti si sentiva superiore.
Battaglia delle Piramidi.
Buonaparte sbarcò droni di Alessandria 6
si
diresse verso
Il
montava a
il
Egitto
il
2, e la fece
1.°
luglio del
il
gli
1798;
s'
impa-
base delle sue operazioni
;
il
Cairo.
il
12 arrivò a Ramanièh, ove disperse
malucchi che
di
in
fu dato d' incontrare.
il
primo corpo
Una
di
mam-
flottiglia francese ri-
Nilo, e cercava tenersi all'altezza dell'esercito; giunta
Chebreis, diede combattimento alla fermarla, ed ottenne
il
che tentava
flottiglia turca
sopravvento. Nel medesimo tempo ven-
nero dispersi su terra 4000 mammalucchi. Chebreis fu preso e la
marcia continuò. Il
20, l'esercito arrivò a
Omm
Dinar; una sola marcia
el
lo
separava dal Cairo; allora Buonaparte venne informato che Muradbey, con tutte
beh per
le
sue forze riunite,
dargli battaglia. Egli pose
vimento, marciò tutta
la
lo
aspettava presso di
Emba-
subito le sue truppe in mo-
notte, ed arrivò sul fare del giorno in
faccia al nemico. L' esercito
mini,
era
di
Murad-bey, che ascendeva
appoggiato
alla
riva
sinistra
Cairo che è situato sulla riva destra, e
si
del
a circa
Nilo,
68,000 uo-
cuoprendo
stendeva da
il
Embabeh
le Piramidi. Innanzi ad Embabeh, si elevava un trineieramento incompiuto, armalo di 40 pezzi d'artiglieria, e difeso da 20000 uomini di fanteria turca. Al centro sfolgoreggiava la bril-
verso
lante cavalleria dei
mammalucchi, composta
coraggiosi
serviti
giera:
8000
soldati,
cavallieri
ciascuno
di
10000
da 3 fellah armati
arabi formavano
la
sinistra.
di
questi
alla
leg-
— che
furono
timento: VI
da sorpresa
colli
ma
fu portato
e
da ammirazione.
all'entusiasmo dalle celebri parole
Soldati! dall'alto
«
CONTEMPLANO
di
suo esercito
il
quadrati per divisioni;
in
erano cinque divisioni; Desaix trovavasi Regnier;
di
sinistra,
la
Menou, erano sotto
ordini
gli
Vial;
erano formati su
Codesti quadrali le l'
ambulanze,
cassoni,
i
il
).
po' di
di
profondità;
cavalleria
esercito, furono posti nell'interno dei quadrati medesimi.
che formavano tutta
pezzi
rono posti
vano
agli angoli,
sulla fronte e sui fianchi,
appena
I
il
marciando; si
si
il
nemico. Desaix, evitando
Embabeh,
di
indovina lancia
lo
si
porta,
Regnier.
agli
la
sulla
dritta
dei
Essa corre,
francesi.
folgore, a gettarsi fra le divisioni di Desaix e di
Desaix, il
obbliquando a
prepara ad assa-
conseguenze; e per arrestarne l'effetto
sua cavalleria
la
rapida come
rassodò
le
si
il
Costui, vedendo questo movimento, ne
Murad.
di
scopo e
nell'interno
ritiravano
avvicinava per caricare.
destra, sul villaggio di Bechlil, mentre Vial lire la destra
sei
scelte erano dislaccate in cacciatori,
nemico
trinceramento
del
I
artiglieria di ciascuna divisione, fu-
quadrati marciarono contro
fuoco
del-
esteriormente. Le faccie laterali marcia-
compagnie
di fianco; le
del quadralo,
l'
e
a
uomini
sei
equipaggi,
gli
Bon
divisione
la
centro ove tro-
il
generale in capo (V. Tav. a V. Fig. a 2.
il
division
delle
generale
del
dritta colla sua e
alla
composta
Kléber, comandata allora da Dugua, occupava vavasi
combat-
al
queste piramidi quaranta secoli
»
!
Buonaparle formò
quella
i
loro ar-
Il
generale in capo diresse ad essi, conducendoli
il
barche,
di
paesaggio animato dai 400 minareti del Cairo>
dore aumentò;
che
delle piramidi gigan-
dominava, dell'immenso fiume pieno
la
del magnifico
francesi
—
massa formidabile,
Alla vista di questa
tesche
90
scosso
per
un momento da questo uragano,
suo quadrato, ed oppose un muro di fuoco e di ferro
assalti
raddoppiati,
ed
alle
cariche
disperale
dei
mam-
malucchi. Vial,
colle
trincici cimento,
sue
due
malgrado
divisioni, le
si
scariche
era diretto rapidamente al dell' artiglieria
che
lo
guar-
uiva;
suoi soldati
i
slanciarono contro quest'opera;
si
trarono alla bajonetta, misero in fuga
padronirono del villaggio
mammalucchi, non
I
contro
valore tranquillo
il
ai
piedi
Sebbene
medesimi.
questi moribondi
tro
loro
i
quadrali
da
andavano
difendersi con-
più
loro
i
sforzi
francesi;
mitraglia,
avevano
che
artiglieria.
esaurirono
rovinali dalla
soldati
dei
1'
tutta
di
discipliuato dei
e
fulminati dalla moschetteria, a morire
e
iscoraggiali,
pene-
fanteria turca, e s'im-
la
Embabèh
di
vi
intrepidi
capi fossero caduti con una folla di cavallieri senza poter toccare le fortezze
comandate da Dugua, da Regnier
viventi,
ancora
ritornano
essi
Embabèh, mammalucchi, fiume, e
li
straziano
che
Embabèh. Non trovando
più
ridotti
fanteria, gliaja
si
salvano
L'altro fellah
Bey,
aveva
alla
metà,
la
che cuoprivauo
e l'Alto
morte,
alla
Egitto;
i
fellah e la
gettano nel fiume, ed alcune mi-
che con
Ibrahira,
sua
dall'altra ritirata
mammalucchi
1,200
riva
le
e
4,000
Nilo, alla disfatta dì
del
incendiando
fiume e portavano
il
il
ad
presa
quella
isfuggire
rin-
esse ed
fra
nuoto.
al
assistito,
Murad, esegui
si
per
presa di
la
vedono
gran parte; 2,500 scampano
in
Murad verso Gizèh
fuggendo con
si
spingono
li
uscita
questa brava milizia è distrutta
turca,
loro e con
coli' artiglieria
e da Desaix,
subito dopo
fanteria
fellah,
francesi
divisioni
dalle
serriti
ma
carica;
alla
numerose barche
le
ricchezze dei
mamma-
lucchi £ dei turchi.
medesima un distaccamento entrò
Nella notte
nella città
del
Cairo, che fu definitivamente occupalo all'indomani dalle truppe francesi.
Buouaparte
Questa
battaglia
2,000 uomini
tra
68,000 uomini; la
stabilì
cavalleria
e valse a
conquista dell'Egitto,
sercito, e
lj
suo Quartier Generale a Gizèh.
Buonaparte, la
111.
fu
18,000 fanti e
di cui essa rivelava
il
genio,
riconoscenza della Francia e dell'eintiero. (1)
et Sauva:,-, Bibliolkéque disiar ique
Stor. dell' Art.
da
data
ed artiglieria, contro un esercito di
T ammirazione del mondo
\. Li.sK.hvNi,
Vol.
il
Piramidi,
delle
Blilit.
13.
al
nuliiaire.
— La falange
Osservazioni.
stere
questa sorta i
generali,
—
era stata creata dai greci per resi-
tumultuario
all'urto
98
degli
Ora, per
asiatici.
attacchi, in tulle le epoche, tulti
di
hanno inventato o
i
resistere
a
popoli, tulli
risuscitato la falange, con maggiori
o minori modificazioni.
Antonio ricorse
alla
falange, e
vi
momentaneamente
piegò
la
legione, per resistere all'urlo tumultuario dei Parti nelle pianure dell' Asia.
Antonini avvicinarono in
Gli
modo
lange, sui medesimi luoghi, e contro
nemici abituali svizzeri
Gli
anche troppo
battaglia
medesimi
Parti, divenuti
impero romano.
l'imitarono lungo tempo dopo con un'esattezza
servile.
Buonaparte, di
dell'
stabile la legione alla fai
Egitto,
in
difensivo
per
la
richiamò; resistere
ma ben anco come
cavalleria araba,
non solo come ordine
e
all'urto
tumultuario
ordine di
della
marcia e di
at-
tacco per disperdere codesta azione tumultuaria, e per assicurare
ad ogni istante
le
truppe
salmerie da qualsiasi
e le
precauzioni prese, rammentano quelle dei diecimila; internando cioè
i
di
offesa.
Le
Senofonte nella ritirala
suoi bagagli entro colonne poste
all'intorno in rettangolo. Così,
a
tanti
secoli
di
disianza,
le
guerra resero necessario di adoperare
Campagna
Il
di
medesime circostanze gli
stessi
di
tattici.
del 1800 (1).
7 gennajo 1800 un decreto dei consoli ordinò la formazione
un esercito
di
riserva.
Fu
fatto
un appello a
soldati perchè venissero a servire la palria
[ij
mezzi
La narrazione
di
sotto
tutti gli
i
vecchi
ordini del
questa campagna, quale sr legge nelle Memorie di Na-
poleone, e fatta con tanta chiarezza, è arricchita di tante giuste osservazioni, clic
non
esjteauio a preferirla a qualsiasi altra.
— 99 — Primo console;
e si
ordinò una leva
di
30,000 coscritti per re-
clutare questo esercito.
Appena
ebbero notizie del rinnovamento delle
si
piega che prendevano
e della
Italia,
le
Primo console giudicò indispensabile in
soccorso dell'esercito d'Italia;
S.
Bernardo, affine
di Melas,
piombare
di
ostilità in
operazioni del nemico,
ma
Gran
preferì sboccare pel
alle spalle
il
marciare direttamente
di
dell'esercito austriaco
impadronirsi de' suoi magazzini, de' suoi parchi, de' suoi
dopo
ospedali, ed alla fine offrirgli battaglia
comunicazioni
La perdita
avergli tagliato le
coli' Austria.
una sola battaglia doveva trascinar seco
di
dita totale dell'esercito austriaco, ed
effettuare
la
per-
la
conquista di
tutta Italia.
Un
simile piano esigeva, per
sua esecuzione, celerità, pro-
la
fonda segretezza, e molta audacia. si
era
Il
segreto; essendo malagevole
il
menli dell'esercito alle
numerose
più diffìcile da conservarsi il
tenere
nascosti
i
movi-
spie dell' Austria e dell' Inghil-
terra. Il
di
mezzo giudicalo più conveniente medesimo,
divulgarlo egli
renderlo un
oggetto
di
che questi considerasse di
fare
una diversione
bloccava
Genova.
Era
tutti
alle
gli
messaggi
creti,
col
al
della
annunzii enfatici
mestieri
di
riserva
vrebbe passata
la
Tosto tutte
le
era
pubblicazione nei
Bigione; e
si
dichiarò col
alle
mezzo
giornali, e finalmente
punto
il
che
il
di riunione dell' e-
Primo
console
ne a-
rivisla.
spie e lutti
osservatori
gli
coscritti e militari
giubilati, fra
cui parecchi
proprio zelo che
le
si
diressero a que-
numeroso
giore senza esercito; e nel corso dello stesso
il
come un mezzo
senato, col mezzo di de-
al
sta città; ritrovarono ai primi d' aprile un
vano piuttosto
modo
dare agli osservatori ed
il
con intimazioni di ogni specie, che sercito
di fare in
fu
da
operazioni dell'esercito austriaco che
corpo .legislativo ed
mezzo
si
ostentazione
tale
scherno pel nemico, e
spie un punto preciso di direzione; quindi di
Primo console,
dal
mettervi
di
proprie
mese 5
stato
mag-
o 6,000 fra
storpi
che segui-
forze.
Ben presto
—
—
100
codesto esercito divenne un oggetto il
primo console ne passò
glia te
medesimo
egli
non vedervi se non che 7
il
nemmanco
de' quali non era
primo magistrato
allorquando
meravi-
rivista, fece
la
8,000 uomini
a
maggior par-
la
come
vestita, fece meraviglia
abbandonasse
delia repubblica
per passare una rivista che poteva essere di
ed
ridicolo;
di
suo
il
da
fatta
il
palazzo
un generale
brigata.
Queste
a
Londra, f una
di caricature;
ed
dici
anni
vi
leggeva:
si
andarono per
relazioni
per Basilea,
Intanto
ij
un «
Vienna, ed
a
con una gamba
esercito
all'esercito di riserva.
arsenali
di
movimento
parzialmente
forti.
Il
più
da
2,000,000
colla scusa di spedirle a
mandarono 100,000,
Genova
e le altre
te sul lago, e sbarcate a
ma
;
do-
sotto
».
vennero inviate
in
numero
gran
nascondersi
a
era
di il
un esercito che doveva
non
cui
razioni
di
di
di
era formato con
si
un
difficile
montagne aride
fare
al
per istrada; sotto
tranquilla,
dei viveri indispensabili per
fecero
si
legno;
piena
erano organizzale. Truppe
si
capitale
fu
un fanciullo
di
parco d'artiglieria
Il
mandali
piazze
fare un passaggio di
nulla:
L'Europa
formato
era
si
Vandea, truppe dalla
e
Italia.
Esercito di riserva di Buonaparte
vero
pezzi e cassoni
Brettagna,, per Ginevra, e
in
esse rappresentava
fra
invalido
diversi punti di riunione, le divisioni dalla
la
poteva trovar
si
biscotto a Lione
di
Tolone per Genova se ne
a
vennero dirette a Ginevra, imbarca-
Villanova
al
momento
in cui l'esercito
vi arrivava. Il
n'
6 maggio del 1800,
andò
a
Digione,
per
il
Primo console
passare,
vista dei militari isolati e dei coscritti
rivò a Ginevra
P8 maggio.
Il
da
partì
come abbiamo che
vi
si
15 passò a Losanna
Parigi e se
detto,
la
ri-
trovavano. Arla
rivista della
vera vanguardia dell'esercito di riserva, comandata dal generale
Lannes; era composta
tamente a
vestili,
di
sei
equipaggiati e
vecchi
muniti
reggimenti di
tutto.
San Pietro. Le divisioni tenevano dietro
formava un esercito
di
56,000 combattenti,
riporre fiducia, con un parco
di
in
scelti,
Essa
si
perfet-
diresse
iscagiioni; e ne' quali
40 pezzi d'artiglieria.
si
tutto
poteva
— Il
Primo console aveva
101
—
preferito
passaggio del Gran S. Ber-
il
nardo a quello del monte Cenisio: l'uno non era allora più
Losanna
dell'altro. Havvi da
ficile
tualo
al
Saint-Pierre,
a
dif-
villaggio
piede del S. Bernardo, una strada praticabile per
1'
si-
ar-
tiglieria; ciò nel
versante svizzero; e nel versante italiano, eravi
pure ima strada
praticabile
per
Saint-Remy ad
da
vetture
le
Aosta. La difficoltà consisteva nella salita e nella discesa del San
Bernardo
;
che
difficoltà
trovava pure egualmente pel passag-
si
Moneenisio. Ma, andando
gio del
vantaggio
di
pel
Bernardo,
S.
più coperto e
men
conosciuto, ed in cui
aveva
si
lasciar Torino sulla dritta, e di agire in
un
il
paese
movimenti sarebbero
i
rimasti più nascosti che sulla grande comunicazione della Savoja in
cui
nemico doveva necessariamente avere molte
il
passaggio
sollecito
dell'artiglieria
numero
era fatto provvista di un gran
grande quantità teria e le
che
la
cosa
muli;
di
spie.
Il
impossibile. Si era coslruito
si
cassette per contenere le cartuccie della fan-
di
munizioni
portate dai muli,
pareva
dei
pezzi.
come pure
le
Queste
casse
difficuilà reale da vincersi era
dovevano
montagna;
fucine di
trasporlo dei
il
essere
maniera
di
pezzi.
Ma
era stato preparato anticipatamente un centinajo di tronchi d'al-
bero, incavati
in
modo da
mantenuti fermi per acconciato
in
gli
poter ricevere
vi
erano pezzo
pezzi
i
questa guisa, erano incaricali del traino;
dovevano essere smontati
si
fecero con tanta intelligenza, che
marcia dell'artiglieria non produsse ritardo alcuno:
medesime facevano
a
gara
gli affusti
portati a dorso di muli.
e
Tutte queste d isposizioni la
che
orecchioni; 100 soldati, per ogni
di
non lasciare indietro
le
truppe
loro arti-
la
glieria e s' incaricavano di trascinarla.
In tutta la durata del
dei reggimenti; e
suonava
il
passo
Al 16 maggio, di S.
Maurizio
;
e
19 e 20 maggio.
quando di il
faceva
si
giungeva
carica che dava
1'
passi
ai
ai
Primo console andò
tulto 11
passaggio, si
esercito passò
Primo console passò
udire
musica
la
difficili,
allora si
soldati novello vigore. a il
il
dormire S.
al
Bernardo
20.
convento il
17, 18,
Si
fermò un' ora
convento degli Ospitalieri, ed
al
freddo era tuttora pungente; e fu più difficile
pei cavalli
di
discesa dal Gran
la
quanto
ebbero poche disgrazie.
si
effettuò la
Kamassa sopra un ghiaccio quasi perpendicolare.
discesa alla
dimeno
—
102
fosse stata
lo
S.
Il
Bernardo non-
la salita;
monaci del convento erano
I
pane
provvisti di grande quantità di vino, di
e
di
formaggio;
provvidenza del console che aveva loro mandato denari all'uopo. Ciascun soldato ebbe una buona razione. 16 maggio,
Il
ad Aosta,
generale Lannes, colla sua vanguardia, arrivò
il
che
città
fu
per l'.esercito di
17 arrivò a Chatilion, dove
uomini, che
un corpo
credeva sufficiente
si
a
un
grande sollievo.
difendere
vallata, era
la
posizione; non appena fu assalito, venne messo in rotta; cesi
Il
austriaci di 4 a 5000
di
presero tre pezzi d' artiglieria e fecero
alcune
i
in
fran-
centinaia di
prigionieri.
L'esercito francese credeva avere superati
abbastanza
marciava per una vallata
bella
tutti
verzura, e primavera; quando ad un tratto venne
cannone
1'
una
due montagne
dall'altra.
tea, di cui esso
sa è
alla
vanguardia,
Il
riconoscere
s'
di
il
un
metri
rialto co-
di
distanza
La
vallata.
la
strada pas-
Bard, che ha una cinta, ed
forte. Gli
ufficiali
del
genio, addetti
altro
se
non che
quello
generale Lannes ordinò nella notte^un attacco per forte:
ma
da per tutto era
al
coperto di un colpo
mano.
Come succede sempre in
in simili circostanze,
tutto
V esercito
diedero persino ordini per arrestare
ria sul S. si
paese
del
di
approssimarono per riconoscere un passaggio
municò rapidamente Si
dal
torrente della Dora Bai-
il
rapporto che non esisteva
il
della città.
di
Al suo piede scorre
dominato dal fuoco del
e fecero
poche decine
a
chiude assolutamente
fortificazioni
nelle
arrestato
forte, tra Aosta e Ivrea, è situato su di
Questo
case,
forte di Bard.
del
nico, e fra
ostacoli;
gli
dove trovava
Bernardo;
ma
il
e rifluì il
Primo console,
V allarme alle
si
ultime
cofile.
passaggio dell'artigliegià arrivato ad Aosta,
portò subito innanzi a Bard. Si arrampicò
sull' altura
di
Al-
— baredo che è
montagna
la
stesso la città ed
impadronirsi della
d'
Non Il
eravi
che domina
di sinistra, e
forte: e
il
—
103
riconobbe
ben tosto
tempo
al
possibilità
|la
città.
un momento da perdere.
25, al sopraggiungere della notte, una
mezza brigata, con-
dotta dal generale Dufour, diè la scalata alla cinta, e s'impadronì della
città
che non è separata dal forte se non che dal
rente della Dora. Invano tutta francesi che erano
glia sui e
notte
la
nella
finalmente, per riguardo agli abitanti,
La fanteria
montagna
tiero della
mo
e la cavalleria
essi vi
città:
tor-
dal forte a mitra-
si tirò
mantennero;
si
fuoco del forte cessò.
il
passarono ad uno ad uno pel sen-
di sinistra su cui si era
arrampicato
console, e dove non era mai passato alcun
il
cavallo; era
pri-
un
sentiero conosciuto soltanto dai pastori di capre.
Le
notti seguenti, gli ufficiali
intelligenza,
passare
ed
loro pezzi per
i
prese perchè
la
strada era stata coperta
pedivano
il
rumore;
erano trascinati,
modo
di
del forte
letame
altri
poi se non che
rallentò per nulla
primi giorni
ai
Questo ostacolo
nardo medesimo:
di nulla, tirava colpi di
di
fu
e,
loro zelo.
il
di
Il
le
ciò
non ostante, nè la
d'
rese
si
giugno.
marcia
l-
uno nè V
dell' esercito.
San Ber-
altro, rilar-
Primo con-
Il
ma
informazioni intorno ad esso, permettevano
che fosse facile
non
più considerevole di quello del
un solo giorno
quando
cannonieri.
di
forte
sole conosceva bensì l'esistenza del forte di Bard; e
tal
pistola dalle batterie del forte.
Ma questo non
ni,
che im-
grande silenzio. In
nel più
a sopraspalle, e
quando, che uccisero o ferirono buon numero
darono
accorgesse; la
materiali
pezzi coperti di rami d'albero e di paglia
i
La guarnigione, non dubitando in
di
e
precauzioni erano state
le
non se ne
traversava uno spazio di parecchie centinaja di metri a
si
tiro di
Tutte
città.
comandante
il
grande
più
d' artiglieria colla
cannonieri colla più grande intrepidezza, fecero
i
tutti
di
i
pia-
supporre
impadronirsene.
Intanto Melas aveva mandalo truppe a Torino, e
rinforzati
i
presidj che difendevano la valle d'Aosta e quella del Moncenisio;
— medesimo era giunto
egli
giorno,
—
104
Torino
a
22
il
Maggio. Nello stesso
di
generale Turreau, che comandava sulle Alpi e che ve-
il
niva a formare
la
destra
dell' esercito
Buonaparte,
di
impa-
s'
dronì con 3000 uomini del Moncenisio, fece prigionieri, e prese posizione fra
Susa e
a Melas, e gì'
impedì
Torino;
che
diversione
di portare tutte
inquietudine
die
sue
le
forze
Dora
sulla
Baltea. 24,
Il
generale Lannes
il
colla
vanguardia
arrivò innanzi ad
Ivrea. Ivi trovò una divisione di 5 a 6000 uomini.
armamento
era stalo cominciato V
di
Ma
tadella, e 15 pezzi erano già in batteria.
mini ve n'erano 3000
di cavalleria
i
La
si
pure
Romano
dietro la Chiusella, e presero posizione a
Torino
onde ricevettero
d'
26,
Il
nella sua posizione, e,
alla
a
ove
cittadella
ritirarono
si
per cuoprire
rinforzi considerevoli.
generale Lannes marciò
il
la
specie. Gli austriaci
d' ogni
cit-
su questi 6000 uo-
ch'era stata battuta
città fu tosto presa, e cosi
trovarono magazzini
otto giorni
non erano adatti
quali
difesa d Ivrea; e la fanteria era quella
Chalillon.
Da
questa piazza e della
contro
nemico,
lo
assali
dopo un vivissimo combattimento,
lo ro-
il
vesciò e lo respinse in disordine a Torino.
La vanguadia prese subito intercettò
che
Chivasso, d' onde
28 maggio,
le
rivista
la
van-
della
truppe, e distribuì elogi
ai
corpi
componevano.
la
Intanto di
il
Chivasso, arringò
a
di
di viveri e di feriti.
primo console passò,
guardia
posizione
corso del Po, e s'impadronì di un gran numero di
il
barche cariche Il
la
si
disposero
le
barche prese sul Po per
un ponte. Questa minaccia produsse
assottigliò le truppe
ed inviò
le
l'effetto
che cuoprivano Torino
sulla
la
costruzione
speralo: Melas riva
sinistra,
sue forze principali per opporsi alla costruzione del
ponte. arrivò
ad
quartier generale dell' esercito austriaco era a Torino;
ma
Tutto Ivrea Il
la
il
mela
1'
esercito di
riserva,
colla
sua
artiglieria,
26 e 27 maggio.
delle forze austriache era dinnanzi a
Genova; e
1'
altra
— metà i
cammino per
era in
Tenda
venire pel Colle di
a rinforzare
corpi che erano a Torino. In questa circostanza
nanzi
0 marciare Francia
e
assicurato
così
co' suoi arsenali di
delle
Grenoble
din-
sue comunicazioni colla di
Briancon;
gettare un ponte a Chivasso approfittando
fortuna aveva fatto cadere in
mente
tre partiti
su Torino per cacciarne Melas, riunirsi con Tur-
trovarsi
e
0
Primo console aveva
il
lui:
a
reau,
la
—
105
poter suo;
delle
barche che rapida-
dirigersi
e
Genova per isbloccare questa piazza importante;
a
Oppure, lasciando Melas
alle spalle,
passare
la Sesia,
portarsi a Milano ed all'Adda, e congiungersi
il
Ticino,
con un corpo di
15,000 uomini, che, condotto da Moncey, veniva dall'esercito del
Reno ad ingrossare quello
d' Italia
ed a formarne
ala sinistra,
1'
ed era già sboccato pel San Goliardo. Di quesli tre parliti,
il
primo era contrario
ai
veri
principi
imperocché Melas aveva forze abbastanza conside-
della guerra,
revoli con lui;
esercito francese avrebbe corso la sorte di
I'
battaglia senza una ritirala sicura, perchè
il
forte
di
una
Bard non
era ancora preso. D' altronde, se Melas avesse abbandonato Torino e lito
si
rale:
fosse portalo ad Alessandria, la
il
francese appoggiato
dietro a se Il
le
fal-
Monte Bianco sua
la
e al
Delfmato, men-
sinistra a
Genova, e
piazze di Mantova, di Piacenza, e di Milano.
secondo partilo non sembrava eseguibile; perchè non con-
veniva avventurarsi, 1'
al
Melas avrebbe avuto
tre quello di
campagna avrebbe
esercito sarebbesi trovalo in una posizione natu-
ciascun
e
austriaco, fra
il
mezzo ad un
in
Po
e
esercito così
potente
Genova, senza avere alcuna linea
come ope-
di
razione e nessuna ritirata assicurata. Il
terzo partito al contrario offriva tutti
i
vantaggi; l'esercito
francese, signore di Milano, sarebbesi impadronito di tutti gazzini, di tutti
i
rebbesi congiunto
depositi, di tutti gli ospedali del alla
Il
Sempione conduceva
Vol. HI. Sk>r.
ma-
sua sinistra comandala dal generale Mon-
cey; avrebbe avuto una ritirata sicura pel
Gottardo.
i
nemico; sa-
dell' Art. Milit. 14.
Sempione
nel Vallese ed a
e pel
San
Sion suo ca-
— poluogo, ove erano 1'
esercito.
il
magazzini
i
viveri
di
per
di cui
i
possesso da due anni, e che era coperta dal-
il
Reno
esercito del
posizione
siati diretti tutti
San Gottardo conduceva pure nella Svizzera
11
francesi tenevano l'
—
106
il
quale allora
trovava
si
sull' Iller.
In questa
generale francese poteva agire a suo talento.
Se Melas avesse marciato col suo esercito riunito da Torino verso
Sesia ed
la
tore, Melas, senza
immenso vantaggio
una
Sempione
battuto,
sarebbesi ritirato
supporre,
il
dargli battaglia. In questo caso
comunicazione con Mantova
e
il
Sempione
ritirata
la If
Po, di prevenirlo e
il
esercito francese aveva assicu-
1'
rato le spalle sul fiume e Milano, austriaco, avendo
fosse di-
si
esercito di Genova, poteasi
all'
sperare, andandogli incontro, e passando
1'
vinci-
e pel S. Gottardo.
retto ad Alessandria per riunirsi
mentre
potuto
riusciva
se
esercito
1'
Melas invece, com' era naturale
Se
che,
sarebbe slato inseguito, e gettato
ritirata,
in Savoja: se fosse stato
pel
francese avrebbe
Ticino, F esercito
il
dargli battaglia coli'
e
il
tagliata,
e
San Gottardo; senza
alcuna
Austria, sarebbe stato esposto ad
essere gettalo sulle montagne della riviera di Ponente, ed intiera-
mente
distrutto o
Contea
e nella
preso
al
piede delle
Alpi,
Colle di Tenda,
al
di Nizza.
Finalmente, adottando
il
terzo partito, se fosse convenuto al
generale francese già padrone di Milano, di lasciar passare Melas,
e
di restare fra
il
Po,
1'
Adda,
ed
guisa senza battaglia riconquistata le Alpi
di
marittime e
la riviera
di
Un corpo si
di
la
avrebbe per
Lombardia ed
Genova,
questa città; e questi sarebbero
Lecchi,
Ticino,
il
stati
il
colla legione di
battè, e andò a prendere posizione agli sbocchi
Domodossola,
affine
zioni dell' esercito per la via del
Sesia.
27,
il
il
blocco
magnifici risultamenti.
21 maggio da Chatillon sulP Alta Sesia.
Questo corpo ebbe un combattimento
Il
Piemonte,
e fatto levare
2,000 rifugiati italiani, comandati dal generale
era portato
nella vallata di
il
tal
generale Murat
si
di
Rohan,
la
del
Sempione,
le
comunica-
assicurare
Sempione. diresse
a
Vercelli
e
passò
la
— 51,
II
Primo console
il
si
—
107
portò rapidamente al Ticino;
osservazione che Melas aveva lasciato contro
di
Svizzera, e
mandato
assedio di Genova,
all'
che non aveva
divisioni di cavalleria e di arliglieria
le
riunirono per difendere
si
corpi
i
sbocchi della
gli
il
pas-
saggio del fiume e cuoprire Milano. austriaci furono rotti, e
Gli
2 giugno
il
Primo console en-
il
trò a Milano. Tosto fece attorniare la cittadella.
Intanto,
generale Lannes colla vanguardia
il
marcia forzala
il
50; e lasciando un corpo di osservazione sulla
tutta fretta a Pavia, ove entrò
zini considerevoli Il
in
Dora Baltea, ed una guarnigione ad Ivrea, corse
sinistra della in
messo
era
si
4 giugno
la
e
200 cannoni
divisione
giugno. Ivi trovò magaz-
ìfi
il
cui 30 da
di
Duhesme
campagna.
entrò a Lodi, e
il
5 accer-
chiò Pizzìghettone. La sua cavalleria leggiera occupava Cremona, e
bentosto
allarme
1'
si
sparse
a
Mantova, sprovvista
senza
e
guarnigione. Il
corpo
Moncey, composto
di
Reno, era giunto
del
di
Bellinzona
a
il
15000 uomini
cesi
:
Milano
milanesi
fu nocivo;
in
il
generale Murai
sorte di sorprendere lutti
corpo
stra della d' Ivrea.
d'
si
i
portato
era
di
riempiva
osservazione che
forte di di
il
6
innanzi
ponte; Murat
testa di ponte e di impadronirsi
battelli. i
francesi avevano alla riva sini-
Dora Baltea era tranquillo, come pure Il
truppe
rivista queste
la
la
go-
fermò a
9 partì per Pavia.
il
ebbe
quasi
si
franIl
Moncey, arrivavano lentamente;
avevano una testa
si
i
faceva che per reggimento. Questo ritarda
a Piacenza, ove gli austriaci
II
vedere
riorganizzato; e Buonaparte
Primo console passò
il
giugno;
si
Fino dal 6 giugno,
di
al
giorni.
sei
loro marcia non
e 7
fu
15000 uomini, condotti da
I
i
credevano che Buonaparte fosse morto nel Mar Rosso.
verno della Cisalpina
la
maggio.
31
Sorpresa ed entusiasmo mostrarono
dell' esercito
Bard era stato preso
il
1°
la
ogni specie di munizioni da guerra e
e di ogni sorta di materiale.
guarnigione
giugno,
da
e
Ivrea
bocca,
—
abbandonato Torino,
aveva
Melas
Intanto
—
108
e
cbe
pareva
si
portasse ad Alessandria per operare sulla destra del Po.
Primo console faceva esplorare
Il
e decise di portarsi a Stradella,
tagliare a Melas
la
movimenti del nemico
i
destra
sulla
strada di Mantova, ed obbligarlo
una battaglia colla sua linea Genova, ed inseguire
ricevere
a
operazioni tagliata, sbloccare
di
nemico dandogli
il
;
Po, affine di
del
stretta alle Alpi.
la
Dalla divisione Lapoype, che apparteneva al corpo del gene-
Moncey, fece perlustrare
rale al
punto
d'Italia,
generale
cui
in
7,
di
del Po, da Pavia sino
sinistra
primo
questo
in
fiume
che è non
molto lungi da Crescentino; indi ordinò
Lannes
passare
di
il
Po
generale Murat passò
il
Piacenza
vanguardia
colla
ove
il
magazzini
trovò
Po
il
Noceto, e
a
al
Belgiojoso
a
locchè venne da Lannes eseguito
in faccia a Pavia, Il
la
Dora Baltea mette
la
giorno
6.
impadronì
s'
Air indomani
considerevoli.
battè un corpo austriaco eh' era venuto ad assalirlo, e fece 2,000 prigionieri.
Il
generale Murat ebbe ordine di portarsi a Stradella
per raggiungervi
vanguardia;
la
lutto
l'esercito
riuniva
si
in
questo punto importantissimo.
mezzo
In
grandi successi, e
a questi
più belle speranze,
il
animo aperto
coli'
Primo console apprese
alle
notizia assai spia-
cevole.
L'esercito
piano lo
di
aveva
forte
di
diviso
12,000
delle Alpi fino a di
quando Buonaparte concepì ed
d'Italia,
questa campagna, era comandato da Massena, in
due corpi; l'uno sotto
uomini,
Tenda;
doveva
(fuoprire
gli
il
quale
il
ordini di Suchet, litlorale
il
iniziò
ed
i
colli
l'altro, sotto gli ordini di Soull, e forte
18,000 uomini, doveva difendere Genova e
i
colli
di
Cadibona
e della Bocchetta. Gli
austriaci
mandali da sena
;
dronì e
Ott,
avevano ripresa l'offensiva: 35,000 uomini, coassalirono
Genova
e
furono
di
Savona, obbligò Suchet
Massena
a rientrare
in
a
respinti
da
Mas-
gli
Appennini, s'impa-
ritirarsi
dietro a Borghetto,
Melas, con 45,000 uomini, traversò
Genova con
fecero sforzi sovrumani per ristabilire
Soult. le
Suchet e Massena
loro comunicazioni,
ma
— questi
tutti
109
—
furono vani, e Massena
sforzi
obbligato a
vide
si
rinchiudersi in Genova, mentre Suchel veniva rigettato
Melas
cura di forzar Genova Saputi
questa linea
di
Buonaparte, Melas, che per 10 giorni
consecutivi aveva tentato di passare
Torino passando pel Colle
dare
a
mini
al
Varo sotto
comando
il
il
Varo,
Ma
di Elsnilz. ai
guito da Suchet, fu battuto
al
progressi
pei
V assedio
e
ad Alessandria;
a raggiugnerlo
an-
di
luogotenenii, Ott ed
suoi
abbandonare T attacco del Varo
nova per venire
ad
affrettò
si
Tenda, lasciando 18,000 uo-
di
Buonaparte, Melas diè tosto ordine Elsnilz, di
Varo.
al
lasciando a Olt la
capitolare.
a
movimenti
i
su
portarsi
affrettò a
si
ma
Ge-
di
Elsnilz, inse-
Colle di Tenda, perdette parecchie
migliaja d' uomini e non arrivò ad Alessandrria che con truppe in
cattivo stato. Suchet
affrettò a correre
si
liberazione
alla
Genova; ma era troppo tardi: Massena, dopo 60 giorni ridotlo a duro stato, aveva acconsentito a capitolare
patto di ritirarsi co' suoi cannoni,
gio, a
bagagli; e
le
blocco
del
Questa
fu
notizia
la
infausta
il
ritornavano all'
che venne
a
mag-
4 di
sue truppe ed
verso Alessandria per congiungersi
cia forzata las.
truppe austriache
le
suoi
i
mar-
a
Me-
esercito di
turbare
di
blocco,
di
sere-
la
nità delle cose pei francesi.
Primo console
Il
mento
se
non che
tere con tutto
La sera i
1'
si
avvide allora di non poter fare assegna-
sulle proprie sue forze, e di
dell' 8, gli
di 4 a
rale
li
il
Po ed erano
dall' esercito
Lannes mise
al
bivacco
alla
credettero poco numerosi; ed una vanguardia
Ma
5,000 austriaci venne ad attaccarli.
ed una parto
combat-
scorridori austriaci giunsero ad osservare
francesi che avevano passalo
riva dritta: essi
aver a
esercito nemico.
in
francese erano
fuga precipitosa
nella notte, prese posizione
davanti
la
tutta la
già
vanguardia
ad un
vanguardia
passate.
corpo
Il
gene-
nemica;
e,
dell' esercito
austriaco che occupava Mont< bello e Casteggio.
Questo corpo
di esercito
aveva per capo
medesimo che aveva comandalo nuto
in tre
il
il
generale Ott, quel
blocco di Genova; esso era ve-
marcie. L' osservazione del fuochi del campo,
il
rap-
—
—
110
facevano
porlo dei prigionieri e dei disertori, parie
dell' esercito
18,000 uomini.
granatieri di Olt, fiore
I
ascendere questa
austriaco a trenta battaglioni che formavano dell' esercito
austriaco,
ne facevano parte. generale Lannes era in posizione
Il
forzi
da un momento
ma
ad assalire; gaggiò
il
generale austriaco
Lannes non aveva seco
lui
punta del
alla
il
di
distanza.
La battaglia
fu
sanguinosa; Lannes
truppe fecero prodigi
avevano ottenuto
si
ancora superbi
cuoprì di gloria;
posizione
metteva nella necessità
li
primo annuncio
dia francese,
ma
il
dell'
ma
la
le
sue
di
e
uomini
d'
che
successi
sentivano che
essere vincitori. la
campo
era già decisa;
la vittoria
vano perduto parecchie migliaja
sul
batterono
si
atlacco del nemico contro
Primo console era accorso
suo arrivo,
al
buoni
dei
campagna antecedente,
nella
;
valore. Sul mezzogiorno, V arrivo di Vic-
di
disperatamente; erano
glia;
in-
fiume, non era se non che
tor decise intieramente della giornata. Gli austriaci
Al
giorno
non che 8,000 uomini
se
poche miglia
la loro
rin-
battaglia.
la
divisione Victor, che aveva passalo a
siccome aspettava
e
;
non aveva interesse alcuno
altro, così
all'
i
vanguardi
balta-
nemici ave-
tra uccisi, feriti e pri-
gionieri. Il
M,
10,
della,
e 12,
impiegando questo tempo
assicurare
ché Genova
riunire
il
posizione di
suo
di
ponte.
Non
vi
esercito,
Po
sul
Spae
ad
difesi
era nulla che pressasse, imperoc-
era caduta.
Col mezzo al
a
alla
sua ritirala collo stabilire due ponli
la
da due teste
lagne
Primo console restò
il
di
genie fidata, inviò ordine attraverso
alle
mori*
generale Suchet di marciare sulla Scrivia per lo sbocco
del colle di Cadibona. Gli
glieria
austriaci avevano una cavalleria
numerosissima. Nè
sofferto;
mentre
inferiori di
pianura
di
la
1'
una nè
cavalleria e
1'
1'
formidabile ed
altra
di
un' arti-
queste armi aveva
artiglieria francese
erano assai
dunque pericoloso lo impegnarsi nella Marengo. D'altronde se il nemico voleva riaprirsi le
numero:
era
—
—
Iti
che
sue comunicazioni, e raggiungere Mantova, bisognava sasse per Stradella calpestando V esercito francese.
ne
sembrava
Stradella
di
apposta pei francesi;
fatta
austriaca poteva far poco contro di essi; e
minore
dell'artiglieria riusciva
La destra
siasi altra.
impraticabili
la
la
posizio-
cavalleria
grande superiorità
la
posizione che in qual-
in quella
Primo console
del
pianure paludose ed
alle
E
pas-
appoggiava
si
che
al
Po, ed
avvicinavano:
lo
il
centro, collocato sulla strada, era appoggiato a grossi villaggi che
avevano case grandi
solide; e la sinistra
e
si
trovava su bellis-
sime alture. Il
giorno
sto
comando
il
a
da un'
altra,
Tuttavia
il
gli
al
diede to-
I'
corpo
il
esercito del
il
La sua posizione era
sua linea di operazione. Più tar-
la
pigliar un partito, e più la sua
cerava ogni giorno
di
posizione peggiorava: im-
Suchet arrivava
Primo console
si
alle
sue spalle,
afforzava e
si trin-
più nella sua posizione di Stradella.
di
generale Melas non faceva alcun movimento nella
situazione in cui Il
Primo console
era riunito da due giorni.
vi
perocché da una parte e,
il
suo quartier generale ad Alessandria: tutlo
il
perchè aveva perduto
critica
dava
Montebello;
di
della divisione Boudet.
Melas aveva suo esercito
che ritornava dall'Egitto, arrivava
11, Desaix,
generale
quartier
trovava. Egli aveva tre partiti innanzi a lui.
si
primo consisteva
schiacciare
nello
console, essendo assai superiore in
guadagnare Piacenza,
e
numero
V esercito
del
Primo
l'esercito austriaco;
riprendere
la
sua linea
di
operazione su
Po
a
Torino, o
in
qualche altro
Mantova. Il
punto a
secondo era fra
grandi
prima linea Il
di
passare
il
questa città e l'imboccatura della Sesia; portarsi poi
marcie
e gettarlo
a
del
passarlo,
Primo console,
ed
arrivando
tagliare
a
a
questi
Milano la
sua
dietro all'Adda.
terzo partito
appoggiarsi
Ticino,
sul
dell' esercito
si
era di gettarsi dietro Alessandria su Novi,
Genova ed
alla
squadra inglese
dell'
ammiraglio
Keith, e di non prendere l'offensiva fino all'arrivo dell'esercito inglese già riunito
a
Maone, nelle
isole
Baleari sul Medit^raneo.
— 112 — mancare nè
L' esercito austriaco era sicuro di non di
munizioni, ed anche di ricevere rinforzi perchè
avrebbe comunicato con Firenze vi
era una divisione napoletana, e perchè
mare erano
zioni per
mico
si
ordine
portasse sulla riva sinistra, e
da 5 o 6,000 uomini che
stati in
trovavasi
grado
di ritardare
Nel pomeriggio
del
il
quale comandava
passaggio, e dar tempo
il
si
12,
Primo console, sorpreso
il
fosse portato verso
Laonde decise forma
sulla Scrivia in
agire secondo
il
Ticino
dell' ina-
oppure che fosse mar-
;
il
di portarsi
e
una grande ricognizione,
di
contro
ritornare
abbandonare Stradella
di
partito che prenderebbe
il
Primo
al
al Ticino.
cialo contro Suchet per iscbiacciarlo, e poscia lui.
il
ne-
concepì inquietudini, e temè che Y esercito
zione del generale,
di
il
sarebbe stato raggiunto
vi
generale Mancey,
il
lungo
caso in cui
nel
console di ritornare, pei due ponti, dietro
austriaco
Toscana
comunica-
le
avrebbe potuto riunire. Questi 10,000 uomini sareb-
a Milano,
bero
come dicemmo,
piegarsi sul Ticino
di
in
suo potere.
in
generale Lapoype, che,
Il
Po, aveva
inoltre
sua dritta
la
Bologna, perchè
e
nè
di viveri
affine di poter
nemico.
Alla sera, l'esercito francese pigliò posizione sulla Scrivia;
quartier generale fu posto a Voghera. In questo si
ottenne alcuna notizia del nemico;
qualche scorridore
un esercito
Il
pianure
nelle
dubitò più che
di cavalleria di
Alessandria. gli
punta del giorno, passò
13, alla
si
vide se
che non indicava
esercito austriaco
1'
non
il
movimento non la
non che
presenza di
Primo console non
Il
fosse sfuggito. la
Scrivia,
e
si
portò a
valleria
immensa pianura di Marengo. La caleggera non riconobbe nemici. Non vi fu più alcun dub-
bio che
il
S.
Giuliano,
mezzo
in
nemico fosse
avesse voluto aspettare ralo
il
bel
all'
campo
in 1'
piena manovra; imperocché, se esso
esercito francese,
di battaglia
che
gli
non avrebbe trascupianura di Ma-
offriva la
rengo, tanto vantaggiosa allo sviluppo della sua leria.
Parve probabile che
Con questa cor[>o di
idea,
Desaix
in
il
il
in
vanguardia
sua
di
caval-
nemico marciasse su Genova.
primo console mandò
forma
immensa
alla
tutta
fretta
estrema
il
sini-
— stra,
con ordine
115
— che conduce da Novi ad
di esplorare la strada
Alessandria. Ordinò alla divisione Victor di portarsi al villaggio di
Marengo,
rarsi se
e di
mandare
scorridori sulla Bornaida per assicu-
nemico avesse ponti (V. Tav. a VI).
il
Victor arrivò a Marengo:
4,000 austriaci; l'assalì, laggio.
semplice guarnigione
Il
dell' esercito
corpo
di
in
5 o
di
impadronì del
in rotta, e s'
Bormida
suoi scorridori arrivarono alla
I
notte; e recarono notizia che
cuna
una retroguardia
trovò
vi
mise
la
vil-
sul cadere della
nemico non aveva se non che una
il
Alessandria; essi non diedero novella al-
di Melas.
Lannes serenò dietro Marengo ed
alla dritta del
villaggio. Il
dare
Primo console al
suo quarlier generale del giorno prima affine del
notizie
era assai inquieto. Alla notte, decise di an-
Moncey,
generale
del
cercar
di
Lapoype,
generale
e
degli
agenti eh' erano slati inviati dalla parte di Genova, e che dove-
vano portar novelle
al
straripalo. Ciò determinò tier generale a
il
Primo console
Torre Garofolo,
Ma
generale.
quarlier
fra
a
Seri via
la
fermare
Tortona ed
il
aveva
suo quar-
Alessandria.
La
nolte passò in questa situazione.
Nel frattempo regnava fusione dopo
il
ad
combattimento
sentimenti agitavano
il
Alessandria
di Montebello.
consiglio
cito tagliato fuori dalla sua linea e posto fra quello del
più
la
terribile
con-
più sinistri pre-
I
austriaco; esso
vedeva l'eser-
d'operazione, da'suoi depositi,
Primo console
quello
e
cui avamposti avevano passato le
del
montagne
chet,
i
vano
a farsi sentire alle spalle del fianco dritto
La più grande irresolutezza agitava
gli
generale Sue comincia-
degli
austriaci.
animi.
Alla fine si decise di venire a giornata campale.
L' esercito francese
compouevasi
di circa
28,000 uomini.
L' esercito austriaco di circa 35,000.
AH' alba del 14
gli
austriaci uscirono su tre ponti della Bor-
mida ed assalirono con furore
il
stenza fu ostinala e lunga.
Li]
Vol.
III.
Stor. dell' Art. Milit. i5.
villaggio di
Marengo. La
resi-
— Il
Primo console, accorgendosi
giamento che dine
e la divisione Victor,
essendo slata cacciata,
di
1'
cannoneg-
del
nemico
dopo
messa
era
si
S. Giuliano.
di battaglia a dieci ore del
Il
si
più
la
era impadronito viva
resistenza,
piena rotta. La pianura,
in
dei francesi, era coperta di fuggiaschi
alla sinistra
Il
campo
Giuliano e Marengo.
S.
Marengo;
gevano
vivacità
dalla
esercito austriaco aveva assalito, spedì subito or-
Primo console arrivò sul
mattino, fra di
1'
—
generale Desaix di tornare col suo corpo a
al
Il
114
quali spar-
i
allarme per ogni dove.
corpo del generale Lannes, un po'
Marengo, era
del villaggio,
si
alle
mani
col
nemico;
spiegava sulla sua
all' il
indietro della dritta
quale,
sinistra
e si
dopo
la
metteva
presa
in bat-
taglia in faccia alla dritta dei francesi, oltrepassandola.
Tosto
Primo console
il
inviò
il
suo battaglione della guardia
consolare, composta di 800 granatieri, flore dell'esercito, a postarsi alla dritta di Lannes, in
nere
il
nemico.
mezza brigata
in
una buona posizione, per conte-
Primo console
Il
si
portò egli
medesimo con una
soccorso del corpo di Lannes, e diresse
visione di riserva,
comandata da Cara Saint-Cyr,
sull'
la
dì-
estrema
dritta a Castel Ceriolo, per pigliare di fianco tutta la sinistra del
nemico.
La presenza schi
si
del
Primo console rianimò V
rannodano verso
S.
nerale Lannes. Questi, assalito da una
nemico, eseguiva
la
esercito.
fuggia-
I
Giuliano dietro alla sinistra del
gran
ge-
parte dell' esercito
sua ritirata in mezzo a quella vasta pianura
con un ordine ed una calma ammirabili. Questo corpo impiegò tre ore per indietreggiare di 3|4 di lega, esposto intieramente al
fuoco di mitraglia di 8 pezzi, nel mentre che, per un movimento inverso,
il
generale Cara Saint-Cyr marciava innanzi
sull'
estrema
dritta, e girava la sinistra del nemico.
A
mo S.
tre ore
console
dopo mezzogiorno arrivò
gli
il
corpo
fece prendere posizione sulla
di Desaix.
strada,
Il
pri-
davanti a
Giuliano.
Melas, che credeva
ripassò
i
decisa la vittoria, oppresso dalla fatica,
ponti e rientrò ad Alessandria,
lasciando
al
generale
Zach, suo capo di stato maggiore,
cura
la
francese. Costui, credendo che la ritirata
<T inseguire
questo
di
operasse sulla strada di Tortona, cercava di strada dietro
Tortona,
la
di
sua linea
maniera che
era di nessuna importanza per
Eseguendo rifiutava
punto
sempre
la
strada
primo diretta
Tortona non
di
esercito francese.
suo movimento retrogrado,
il
corpo di Lannes
sua sinistra, dirigendosi in
tal
guisa sul nuovo
la
Cara Saint-Cyr, che era
ritirata; e
di
all'estrema
quasi sulla linea di ritirata, mentre
trovava
si
il
1'
il
l'aveva
ritirata e
di
si
su questa
arrivare
Giuliano. Ma, nel principio dell' azione,
S.
console aveva mutato fra Sale e
V esercito
esercito
credeva che questi due corpi fossero Intanto la divisione Victor
pazienza di tornare
alle
si
tagliati
dritta,
generale Zach
il
fuori.
era rannodata ed ardeva d' ira-
mani. Tutta
cavalleria
la
dell' esercito
era raccolta innanzi a S. Giuliano sulla dritta di Desaix, e die-
Le
tro la sinistra del generale Lannes.
vano su
S.
aveva già guadagnata Allora
il
la
sinistra.
Primo console mandò ordine
precipitarsi colla sua
generaie Desaix di
al
divisione, tutta fresca, su questa
nemica. Desaix diede subito
le
mando. 30° e
59^ di linea. Marciò avanti nell'ordine
aveva
reggimento aveva e
i
due delle
sè
ire
reggimenti;
battaglione del centro
il
piegati in colonna
ali
due battaglioni,
con
;
il
il
9°
glioni
avanti
59° era
il
marciava
alla testa
di
200 scorridori del
pito da una palla al cuore
ordinava
la carica:
si
(V. Tav. a V. Fig.
sinistra;
e
il
come la
il
al
r^
;i
3.
a
9°.
massa
mosse per
isca-
ma, mentre
)
9° leggiero,
venne col-
cadde morto nel momento in
questo colpo tolse
il
9
che contava soltanto
comandata da Rellerman. Desaix dalla
co-
leggiero, e
seguente:
Tutto ciò da sinistra a destra. All'estrema destra stava di cavalleria
il
spiegato in battaglia,
30°,
aveva entrambi spiegati;
li
colonna
sue disposizioni per eseguire
Egli
il
bombe cade-
palle e le
Giuliano; una colonna di 6,000 granatieri di Zach, ne
console un
cui
uomo che
avrebbe potuto rendergli, più tardi, eminenti servigi.
La formazione del generale
di
Desaix era l'ordine francese
Buonaparte
al
come quello
Tagliamento. Nè questa
formazione
— era stata
mento
ispirata
116
—
caso. Desaix,
dal
luogotenente nel reggi-
gi%ì
Bretagna, era stalo aiutante di campo del generale de
di
Broglie, figlio del maresciallo di Francia che fu capo della scuola,
opposta
a
metteva
in
Guibert; e fu
La morte ed il
allora
apprese
eh' egli
di
Desaix non iscompose per nulla
generale Boudet continuò V opera di
il
Kellerman, con 800 uomini
generale
ceva una carica intrepida
meno
lonna: in
che
principj
i
pratica.
di
mezzo
in
mezz'ora,
grave,
fa-
della
co-
sinistro
fi,000 granatieri
i
tempo stesso
cavalleria
dì
fianco
al
movimento,
il
Al
lui.
furono sfondati,
rovesciati, dispersi: essi scomparvero.
generale Zach, e tutto
Il
suo stato maggiore, furono
il
fatti
prigionieri.
generale Lannes marciò subito innanzi
Il
Cara Saint-Cyr, che
ai
sul fianco sinistro degli austriaci, era assai più
Bormida
della
di quello
più spaventevole: 8 la
a
fossero
lo
ponte prima
essi, si
di
tutto ciò che
si
austriaci
fanteria
la
misero
di
cadde
al
rovesciando
si
portò con tutta sollecitudine a riprenal
villaggio di Marengo.
V
non pensava
ingombro divenne estremo
massa tutto
de' fuggiaschi
era
sui
obbligala
ponti a
ri-
quanto era rimasto sulla riva dritta
potere dei francesi.
in
Sarebbe
difficile
degli austriaci.
Bormida,
passato
la
e la notte,
stringersi;
della
fuggire.
Bormida, ove
della
medesimi.
Saint-Cyr arrivasse
L' esercito austriaco era in piena rotta: ciascuno a
ponli
trovò nella confusione
in ritirata al galoppo,
suo campo di battaglia
ad altro che
trovava ai
trovava sul loro passaggio.
La divisione Victor il
gli si
si
vicino
10,000 uomini di cavalleria che cuoprivano
temendo che
pianura,
dere
che
momenti, l'esercito austriaco
In brevi
passo di carica.
deslra dell'esercito francese
alla
il
dipingere
Da una parte
la 1'
e poteasi credere
fiume; da un'altra
il
corpo nella direzione della riva
confusione
e
la
disperazione rive
esercito
francese
che
punta del giorno avrebbe
alla
era
sulle
generale Suchet veniva col suo sinistra.
—
117
—
All'alba del 15, un parlamentario austriaco
porre una sospensione
presentò per pro-
si
anni: ciò diè luogo nel medesimo gior-
d'
no ad una convenzione per
quale
la
piazza
la
Genova, tutte
di
quelle del Piemonte, della Lombardia, delle Legazioni, furono ri-
messe
ali
messo
di
tornare
austriaco
l'esercito
francesi; e
ottenne così
per-
il
Mantova senza essere prigioniero
dietro
di
guerra. Osservazioni
mente
della arditi,
tempo stesso
nel
e
campagna
Nella
.
di Buonaparte, pel
Napoleone, osserva
il
dei più
in
campagna
tutta la linea del Ticino di
punto
centrale
avvicinano
ed
al
Po
più che altrove,
minaccialo. Anzi
Kellermann
dell'
che
nel
Apennini
formarvi una
a
Adda
ma
si
stretta
)
vedrebbe
memorie contemporanee
di
si
di
ha provato che se Desaix tornò indietro da
Novi, in tempo di rivincere
Desaix non
battaglia,
la
ma
propria felice ispirazione, di
quasi
è vero,
passo; gli
correre sul punto
a
pubblicazione
la
e Soull,
il
(fortissima perchè
Stradella
di
per
vivere, unirsi
corso inferiore del Po e
il
arte della
1'
giugno 1800 occupava,
del
teneva 30,000 uomini pronti
merito
ponderati disegni strategici.
conoscere ove Melas avrebbe forzato
affine
potenza
la
de' più vasti, de'più
due cose, dividersi cioè per
guerra consistere
Il
rileva
si
Decristoforis (I), che diceva
combattere;
nella
1800
del
concepimento
fu
iste! te
non
fu
già
per ordine scritto
di
caso
o
sua
Buonaparte.
che nella risoluta ed immediala
obbedienza.
Nessun autore, capi Parlano dell'arrivo e
non
mosse una
s'
di
accorgono
di
Desaix o
la
vera causa
sia
dovrebbe essere ne, è
fi]
stato 1'
vittoria di
Marengo.
Desaix, della carica di Kellerman, ecc. ecc.,
che resta di
ancora
scritto
Ma che mai
evangelo del
a
spiegarsi
di
volete?
il
ma
Decristoforis, Che cosa sia la guerra.
il
Memorie
è vero)
in
le
vittoria
libro più meravi-
cose di guerra,
soldato, le
appunto (non par credibile,
perchè
il
poterono cambiar
Kellerman
disfatta subitaneamente.
glioso che
della
il
libro
libro
che
di Napoleo-
meno
stu-
—
—
H8
Noi però, come dicemmo, abbiamo preso
oliato.
questa stupenda campagna da Ciò che a Marengo cambiò
uè Desaix, nè Kellermann;
Buonaparte; Desaix casione; sono cioè
fatto
narrazione di
la
disfatta in vittoria,
non furono
una segrela disposizione tattica di
Kellerman non sono
e
il
fu
la
quelle auree Memorie.
che pone
in
ma
la
causa,
la
causa. La causa,
moto
l'oc-
vera, profonda, della vittoria, era già stata predisposta da Buo-
naparte:
simo «
lo
lettura attenta della relazione
la
Al principio
razione;
dell'
azione Buonaparte cambia la sua linea d' ope-
dalla strada di S. Giuliano al Po, per Tortona, la tra-
»
sporta alla via da Castel-Ceriolo strada non era più adunque di
modo che dendo
Buonaparte mede-
di
rileva.
il
Po per Sale; quella prima
al
nessuna importanza per
generale Zach inseguendo su quella
così di aver taglialo
la
lui;
di
francesi, e cre-
i
via a Cara Saint-Cyr,
ingannava.
s'
Cara Saint-Cyr a Castel-Ceriolo trovavasi invece sulla vera linea di
operazione, e
ritirata S.
lo
Giuliano
1'
la
certezza di aver
rimanere
fa
a
s'
poteva fare perchè aveva
avvia anzi le spalle
ai
sicure
francesi arrivino prima di loro ai ponti, di tutto
),
il
si
fino all'arrivo
di
Bormida
tal notizia
quali
i
a
determina i
il
disordine
a Castel-Ceriolo
Desaix, e questi allora, invece di
non avrebbe potuto che proteggere
la guerra:
e lo
non fosse stata cam-
non avrebbe potuto rimaner
Deckistoforis, che cosa sia
(
temendo che
proprio esercito e ne determinano
biata, Cara Saint-Cyr
[1]
di
precipitano indietro at-
e la fuga subitanea. Se la linea di operazione
battaglia,
linea
Zach incontra
ponti della
terror panico dei 10,000 cavalli austriaci,
traverso
propria
la
ostacolo della divisione Desaix, e ode che Cara Saint-
Cyr, invece di ritirarsi,
il
libera
posto; cosi, quando
la
rinnovar
ritirata (1).
la
CAPO ARTE MILITARE
X. IMPERO FRANCESE
1°
TEMPI DEL
Al
§• i.°
Susito Storico. Cinta sul capo (V
corona imperiale, Napoleone, cui
la
Inghilterra turbava
i
formò campi
verso, e
continente una lega contro
in
Germania
Italia
la
il
Danubio, tagliò fuori
d'operazione, Sei giorni di
e lo
rivolse con-
gli
dell' esercito
ivi
raccolto.
sue combinazioni strategiche, Napoleone
le
la
corte, oppressa dalla resa di
truppe russe,
cuoprire austriaci
la
del
Tirolo
e
di
e si diresse verso
esercito russo.
e
la
dagli
Augereau
eserciti
si
porta-
V arciduca Giovanni, mentre
gli
s'impadro-
e
furono battuti ad Amstetten ed
Mariazell; e Kutusof, trovandosi
Vienna
accorsero per
Armala traversavano rimi
Gli austriaci
delle
Ulma, affrettava l'arrivo del-
Ma Ney
d' Italia.
forza
diresse verso Vienna,
essere raggiunte
di
per iscacciarvi
Braunau.
si
comandate da Kulusof,
sperando
corpi della Grande
nivano a
quali,
capitale,
rono nel Tirolo altri
le
trovò
austriaci.
Ottenuti risultamenti cotanto splendidi colla sola
ove
si
Mack dalla sua base capitolare ad Ulma il 20 ottobre 1805. dato e vinto da Ney il combattimento
generale austriaco
il
era
si
Elchingen contro
si
con rapidissimi movimenti,
e
indusse a
prima
tempesta combinando sul
Francia; e Napoleone
comando
Con sublime concetto, al
la
a
Grande Armala, mentre mandava Massena
colla
pigliarvi
a
Manica, principalmente
sulle coste della
Boulogne. L" Inghilterra scongiurò
tro la
rivalità
la
sonni, meditò un'invasione nel suolo av-
isolato, rinunciò
difendere
a
Moravia per congiungersi
al
secondo
— Sorpreso
al
—
120
passaggio del Danubio^ diede
il
combattimento
di
Dirnstein 1*11 novembre, e fu costretto a ritirarsi su Ollabrunn. francesi entrarono a Vienna.
I
In Italia,
Massena
impadronì
s'
ma
duca Carlo a ritirarsi;
Verona; costrinse
di
non osò seguirlo
alle
Alpi
1'
arci-
causa
in
arrivo a Napoli degli anglo-russi.
dell'
che doveva agire nel Tirolo, tentò
L' arciduca Giovanni,
ma
nirsi al fratello Carlo;
riu-
era troppo tardi, e fu obbligato a ri-
fugiarsi a Clagenfurt.
Un corpo comandato da
Jellacich,
si
meià abbassò
berg. Assalito da Augereau,
ma
raggiungere l'arciduca Giovanni;
VorarU
trovò isolato nel le
armi, metà
incontrò a
cercò
Castelfranco
il
corpo di Gouvion Sain-Cyr e fu obbligato a capitolare.
Napoleone intanto
mise
si
resse a Briinn donde scacciò
Olmùlz, poi
si
marcia verso
in
russi
i
La pace pose
di
grande battaglia
anno dopo, 1806,
il
imperatore Alessandro
di
la
a
si
di-
ritirarsi
ad
alleati gli des-
gli
offensiva, e furono battuti
il
Austerlitz.
26 dicembre
il
coli' Austria,
campagna.
re di Prussia, ottenuta
promessa
Russia del soccorso di
e dall' Inghilterra di sussidj,
invase
1'
di
Presburgo, conclusa
fine a quella gloriosissima
L' l'
alla
Moravia,
forzò
li
fermò a Wischau, sperando che
sero battaglia. Gli alleali presero
2 dicembre
e
la
ruppe
la
due
dal-
eserciti
guerra con Napoleone, e
Sassonia con un suo esercito comandato
dal
duca
di
Brunswick.
Napoleone diresse erano rimasti imperiale 1'
di
in
al
Meno
Germania,
che arrivò
esercito francese
200,000 uomini
Le due grandi
il
corpi della
Grande Armata che
partire in
Bamberga ove
a
si
la
guardia
concentrare
40,000 cavallieri.
bai taglie di la
Jena e
Prussia; ed
il
di re,
Auerslaedl, date
dopo un seguito
battimenti sfortunati, fuggì con 15,000 uomini la
posta
doveva
quale, col contingente germanico, era forte
di cui
ottobre, prostrarono
i
e fece
conquista della Prussia fu così terminata.
a
di
il
14
com-
Koenigsberg,
e
— Intanto
esercito russo,
1'
80,000 uomini, a
cui
si
121
—
promesso da Alessandro,
erano
uniti
e forte di
prussiani,
15,000
i
s'
era
avanzato sulla Vistola ed aveva occupato Varsavia.
Napoleone decise si
finirla coi russi;
di
corpi del suo esercito
i
diressero alla Vistola e vennero a manovrare
savia;
ma
il
intorno
Var-
a
terreno su cui doveasi combattere non era se non
che una palude fangosa; invece
una battaglia, sperata da Na-
di
poleone, non fuvvi se non che una serie di piccoli combattimenti
che non condussero ad alcun risultato; per cui l'imperatore dei francesi deliberò di prendere
suoi
i
sen, inquietarono
trare fra di
si
concentrò
Mohrungen, battè
a
Napoleone decise
di
circondare
ma
dini opportuni ai suoi marescialli;
per colpa
dell' ufficiale
nadotte. Quest'ufficiale
si
al
i
russi e
in-
mare, come
nemici, e diede
i
piano da
lasciò sorprendere,
andava
della posizione in cui
il
incaricato di portare
istruzioni di cui era apportatore, e
a
addossato
pensiero Benigsen.
in
Allora
fallì
soccorso
al
cacciare Napoleone dalla Polonia. Bernadotte, per-
e
dietreggiò a Osterode per non essere
aveva
i
francesi nella loro posizione, e vollero pene-
i
tempo,
a
Ma
comandati da Benig-
corpi di Bernadolte e di Ney, per volare
i
Danzica
venuto
d'inverno.
quartieri
russi, resi fanatici dagli ukase dello czar, e
a
e
i
lui
gli
or-
concepito
dispacci a Ber-
non fece sparire
le
che resero consapevole Benigsen trovarsi.
Tosto questi affrettossi
ripiegarsi per raggiungere le sue linee di comunicazione, e si
arrestò a Eylau per darvi
sciando
isolali
inseguendo
i
i
battaglia
e
salvare Koenigsberg,
la-
prussiani che furono battuti da Ney. Napoleone,
russi, fu sorpreso
nel
trovarli
battaglia
in
in
un
piccolo spazio di terreno, e coperti da 500 bocche da fuoco. La battaglia di Eylau, datasi l'8 febbrajo 1807, fu vinta da i
risultati ottenuti
bandiere furono
furono nulli; 6,000 trofei della
soli
i
Resasi Danzica
ai
francesi
ad inseguire Benigsen, 14 di giugno;
Vol.
III.
la
lo
il
feriti,
Friedland decise
Stor. dell' Art. Mflit 16.
ma
vittoria.
24 di maggio, Napoleone
attacca a Friedland
vittoria di
lui;
24 cannoni, e 16
e la
lo
si
mette
sconfìgge
resa di
il
Koenig-
—
122
sberg, e condusse alla pace di
—
Tilsitt
fra
Napoleone
ed
Ales-
sandro.
Dopo il
ciò,
Napoleone, nel medesimo anno 1807, fece invadere
Portogallo da Junot, per sottrarlo air influenza inglese. Poi, giovandosi di dissensioni famigliari tra
gna,
invadere
fa
mente
il
Madrid;
a
la
regno nel 1808
città. Indi,
al
avendo
tutti
terribile
trono di Spagna, cedendo
nato Re
rona
il
combattimento per
membri
i
dì lui fratello
di
Spafacil-
tempo appresso,
quale, sollevatasi però poco
venne domata dopo un
Borboni
i
Murat che entra
da
le
strade della
della casa borbonica rinuncialo
loro diritti a Napoleone, fu nomi-
i
Giuseppe
il
quale lasciò a Murat
co-
la
Napoli che aveva assunta.
di
La penisola ispanica unanime
si
sollevò. L' Inghilterra le pre-
stò soccorso d'armi, d'armati, e d'oro; e
i
sollevati uniti alle
truppe regolari spaglinole, ascendendo insieme a 55,000 uomini,
minacciarono
di stabilirsi fra
Burgos e
Duero.
il
Incontrati da Bessières a Medina-del-Rio-Seco, furono il
14 luglio del 1808,
e
le
battuti
porte di Madrid rimasero aperte
al
re
Giuseppe.
Le
città, di
Saragozza
fu
Spagna doveano essere conquistale ad una ad una;
assediata e presa; Valenza respingeva Moncey; Du-
pont non poteva continuare vava costretto
a
la
sua marcia su Cadice, e
capitolare a Baylen; poi Desnouettes
gato ad abbandonare Saragozza;
Duhesme
cellona; e finalmente Giuseppe dovè dietro
all'
investilo
fu
lasciare
Madrid
e
tro-
si
obbli-
fu in
Bar-
ritirarsi
Ebro.
Questi diversi movimenti di ritirata, misero Junot in una tuazione penosa:
il
Portogallo insorse;
ma
non aveva se non che
difficili;
18,000
uomini;
comandati da Sir Arturo Wellesley, che ton, erano venuti in Portogallo portando
danaro stare
gì' insorti
parecchi incontri. La posizione di Junot
tuti in
agi' insorti. Ciò
gì'
inglesi
fu poi
di
inglesi,
Welling-
d'armi
tentare ;
ma
più
delle
22,000
Duca
nullameno, Junot volle
che marciavano verso Lisbona
furono bat-
era
soccorsi
si-
fu
di
e
di
arre-
battuto,
—
—
123
La convenzione
e costretto a rifugiarsi a Torres- Vedras.
permise
tra, gli
diedero
Questi rovesci
pensare
a
mani
cise di pigliare nelle proprie
Napoleone,
a
penisola tutti
corpi
altri
gli
della
quale de-
il
delle cose militari in
le redini
Ispagna. Perciò, lasciate alcune truppe in Germania, la
di Cin-
Francia colle sue truppe.
di tornare in
avviò verso
Grande Armata. Le forze
insurrezione componevansi di 135,000 uomini che dovevano
dell'
essere sostenuti da 40,000 inglesi. Queste truppe furono battute in
parecchi punti
a
Burgos, a Espinosa,
allora quella guerra di guerrillas lio
inglese forzare Rotti
i
coli'
ausi-
Sommo-Sierra, posizione reputata
ine-
francesi a ritirarsi.
spagnuoli a
gli
spugnabile e che fu presa
entrarono
periali
di
cominciò
Tudela; e
a
che doveva un giorno
nuovo
al
a
galoppo dai lancieri polacchi, gl'im-
Madrid dopo due giorni
com-
di
battimenti e di trattative. Intanto erano giunti
ma
furono
rogna
battìi
ti
gì'
inglesi in
Ispagna comandati da Moore;
da Napoleone prima, da Soult poscia
10 gennajo 1809; gl'inglesi s'imbarcarono
il
darono; ed ebbero luogo allora e di Ferrol, e la
sommessione
le
capitolazioni
di tutta
gli
città;
dopo un
ma
orribile assedio,
entrativi, dovettero
tare l'assedio di ogni casa; e
un quarto
di
Saragozza,
spagnuoli.
presa
Il
di
30,000 in-
a
piedi
strade,
nelle
quando
gli
abitanti
ingombra
di
acconsentirono a
di migliaja
combattimento aveva durato 24 giorni ancora
di
cada-
dopo
la
d' assalto.
altrove Napoleone,
fidata a Soult la direzione stria
Lannes inveda
non erano padroni se non che
In questo frattempo, gravissimi avvenimenti
mato
generali
altri
francesi presero d' assalto la
combattere
capitolare, ed a rendere la città veri.
i
Gorogna
della
stiva Saragozza, difesa dall' esercito di Palafox e sorti; e
Co-
Gallizia.
la
Mentre Soult cacciava gl'inglesi dalla Spagna, francesi riportavano vittorie contro
alla
se n' an-
e
armava,
il
quale aveva lasciata
suprema
e suddivideva le
avevano richiala
Spagna, ed
af-
delle operazioni militari. L'Au-
sue forze
in
parecchi eserciti; l'uno
Germania sotto l'arciduca Carlo; un secondo del Tirolo sotto
— un terzo
Jellacich; di
Napoleone assume
il
esercito
1'
una serie
in
l'arciduca
Gallizia sotto
comando supremo
il
principe Eugenio, viceré,
20 aprile 1809
di
300,000 uomini.
in tutto oltre
;
un quarto
d'Italia sotto l'arciduca Giovanni;
Dalmazia sotto Giulay; un quinto
Ferdinando
al
—
124
di
in
Germania,
e affida
Batte
nemico
d' Italia.
il
combattimenti che furono detti
Eckmùl
battaglia di Abensberg; lo batte ad
il
20 aprile; prende
Ratisbona dopo accanito combattimento; e costretto l'arciduca Carlo
Boemia, costrinse Vienna
gettarsi in
a
maggio dopo alcune ore Intanto
1'
a
capitolare
arciduca Carlo avanzavasi
per soccorrere
Napoleone va ad incontrarlo; passa
tale austriaca;
separato in parecchi bracci da alcune isole, di cui quella di Lobati. Assaliti dal nemico,
Essling
taglia di
21 maggio, e
il
i
francesi
di
ritirano
si
Lobau come In Italia,
destra
sulla
fiume è
il
principale
danno
la
bat-
Lobau;
nell' isola di
Danubio, custodendo
del
1'
isola
testa di ponte.
Eugenio aveva battuto Giovanni sulla Piave,
va rigettato nelle Alpi, ed aveva effettuata colla
la
restano padroni dei villaggi di
Essling e di Aspern; poi prendono posizione indi
la capi-
Danubio
il
sopra un ponte di battelli gettato in un punto in cui
è
13
il
bombardamento.
di
la
sua
lo ave-
congiunzione
Grande Armata.
Napoleone ripassa
Wagram colonna
5 luglio;
il
di 21
sostenuta
il
in
Danubio,
dà
e
da due divisioni
il
di
cavalleria
dalla guardia imperiale. Tutto piega innanzi
di
centro nemico una
da 100 pezzi
battaglioni, preceduta
alle ali
celebre battaglia
la
essa lanciò contro
d' artiglieria,
ed
alle
spalle
massa
a questa
e-
norme. L' arciduca, battuto ed inseguito, chiede ed ottiene un armistizio a Znaim, che fu seguito dalla pace di Vienna conchiusa il
14 ottobre dello stesso anno 1809. Dal lato
di
Spagna,
le
cose non volgevano troppo
battaglia di Talaveyra, data
che
il
il
27
luglio 1809,
re Giuseppe fu respinto da Wellington
grosse perdite; e sebbene vittorie,
pure non
si
si
diè
al
bene. La
per risultato
dopo aver subito
fossero riportate dai francesi alcune
ottenevano risullamenti decisivi, tanto più
— che
—
125
reciproca avendo seminato discordia fra
la gelosia
non esisteva più queir unità
scialli,
condurre
a
mare-
i
azione tanto necessaria a
d'
bene un' impresa. erano
Gì' inglesi si
va occupato
ritirati
in
Portogallo, ove Wellington ave-
Erano queste protette da
linee di Torres-Vedras.
le
un campo trinceralo
leghe di sviluppo. Vi erano tre linee
di sedici
guarnite di 100 ridotti e di 370 cannoni, e difese da 100,000 uo-
mare ed
mini. Queste linee erano appoggiate al
do che erano abbondantemente provviste
di
mo-
munizioni. rinun-
impresa.
all'
Era
Tago,
ma dovè
Masseria tentò dapprima di bloccare gl'inglesi; ciare
al
di viveri e di
il
1811.
Nel 1812, e precisamente droni di Ciudad-Rodrigo; se ne impadronì e
si
il
poi
20 geunajo,
Wellington
s'
impa-
due mesi dopo attaccò Badajoz,
dispose a ricominciare
suo tentativo sulla
il
Spagna.
Ma
quel tempo V uragano era scoppialo assai più terribile
in
altra parte. L'
in
impero francese
e V
impero russo stavano per
venire a cozzo. Napoleone raccoglie 450,000 uomini sul Niemen,
passa
fiume
il
il
25 giugno del 1812,
cupa essendo stata abbandonata dai
si
dirige a
russi. Indi
per Witepsk e Smolensko; ed avendo riunito
Vilna,
le
nemici Barclay
cepissero
il
e
sospetto,
Bagration, che si
Smolensko, minacciando
Mosca
di
ribile
russi
i
saggio.
I
7
tagliar fuori
si
pose
in
il
marcia
ne con-
Dnieper presso
nemico dalla strada
Una battaglia
17 agosto, dopo
abbandonando
due gene-
i
a fronte,
la
la città alle
per Mosca, verso cui
ter-
quale
i
fiamme. si
riti-
russi incendiando tutto quanto trovavano
sul loro pas-
due
alla
eserciti
settembre; dopo
vennero il
lui.
a
grande battaglia
qual fatto Napoleone continuò
mino verso Mosca, mentre innanzi a
il
del
e gettarlo su quella di Pietroburgo.
Napoleone
il
di
ritirarono su Mosca
ravano
stavano
trovò sulla sinistra
s'impegnò sotto Smolensko si
gli
V oc-
diverse parti del
suo esercito con una rapidità ammirabile, senza che rali
e
marcia su Mosca,
continuamente
si
Nella notte che seguì la sua entrata
a
i
russi
il
Moscowa suo camritiravano
Mosca,
la
— quale avvenne
il
—
126
16 settembre, V incendio scoppiò da ogni parte,
resistendo ad ogni sforzo fatto per estinguerlo. Allora Napoleone decise di battere in ritirata e tornare a
lensko per
la
Kaluga; incontratisi
via di
Malo-Jaroslawetz, ebbe luogo una
dopo di
la
quale Napoleone
Smolensko.
Il
volse di nuovo alla
si
combattè
contro
i
contro di
prussiani, lui.
preparò
e
gli
Dresda
psia che durò Ire giorni,
il
combattè
una campagna, considerevoli,
strada
in cui
i
del 1813, che
ma ben
russi,
anco
16,
il
2 maggio 1813, a Bautzen
26 agosto;
il
17, e
il
campagna a di lui svantaggio. Le cose di Spagna erano andate si
ottobre;
austriaci, gli svedesi, e tanti altri collegati
Vinse a Lutzen
dello stesso mese, a
Nel 1814
russi a
coi
25
desolata
campagna
la
Germania non solo contro
in
il
russo gelo spense V esercito.
Napoleone tornò a Parigi si
francesi
i
fiera battaglia
Smo-
ma
a precipizio.
dagli
alleati.
Dopo
genio di Napoleone fu costretto a sforzi
il
diedero battaglia sotto Parigi
gli alleali
20
18 ottobre, decise della
il
Francia invasa
in
il
battaglia di Li-
la
il
30 marzo,
ed entrarono nella capitale della Francia.
Napoleone segnò
la
sua abdicazione
Fontainebleau
a
e si
ri-
tirò all' isola d' Elba.
Nel 1815, abbandonò rifece la
il
luogo del suo esiglio, tornò in Francia,
V esercito, andò contro
batlaglia di Waterloo
Condotto
all'
il
alleali
gli
Sani' Elena,
isola di
nel
Belgio, e vi perdè
finì
i
18 giugno. ivi
suoi giorni
glo-
riosi.
§• 2.
JL
V esercito
si
9
e mi iti amento.
reclutava
mediante
mento volontario. Era ammessa La necessità
di tener
fronte
la
coscrizione e V arruola-
la
surrogazione.
a
tanti
nemici, indusse a fare
due modificazioni alla coscrizione: 1° Anticipare
la
leva di
una
— chiamando
classe,
e.
p.
—
127
del 1811
coscritti
i
1810: 2° Ad aumentare di un i\A
il
numero
portando cioè a 100,000
il
contingente
classe;
1°
al
gennaio del
una
dei chiamati in
eh' era
fissalo
a 80,000. Poi, nel 1812,
dia nazionale, che fu divisa in 1°
bando comprendeva
duti nella coscrizione;
1°
bando
2° quelli dei
il
ai
di granatieri
compose
si
3°, detto
il
re-
venne modificata nel 1808.
il
4 di guerra e
di 5 battaglioni;
o carabinieri, 4 di
di volteggiatori;
4 compagnie di
40;
ai
campo.
distinse in
si
deposito. Ogni battaglione di guerra
uua
26
Il
25 anni non ca-
i
60.
L'organizzazione della fanteria
1
20 e
costituito in coorti; poi nel 18f 3 in reggimenti,
fu
usci di Francia, e
Ogni reggimento
i
della guar-
chiamate bandi.
tre categorie
uomini tra
gli
trobando, quelli dai 40 Il
nuovo ordinamentto
ricorse ad un
si
si
compose o
fucilieri
1
di
6 compagnie;
di
di [cacciatori,
ed
battaglione di deposito era costituito da
fucilieri o di cacciatori.
L' effettivo d' ogni reggimento ascendeva a 3,970 uomini. L' ordinanza della fanteria era su tre righe
soventi volle, e
;
ciò ebbe luogo sopratutto alla fine dell' impero,
righe. Tre
giorni
prima della battaglia
principe Berthier dava in
zione
marescialli:
ai
«
nome
Mettete
di
all'
di
ridusse a due
si
Lipsia,
Napoleone
la
nel
1813,
ordine del giorno
dell' esercito,
che V imperatore comanda, che cominciando da oggi tutta teria si schieri su
due righe, perchè Sua Maestà considera
e le baionette della terza riga
D' ordinario
si
distaccavano
come le
di
niun
compagnie
il
seguente prescri-
effetto.
la il
fan-
fuoco
»
di granatieri
e
di
volteggiatori per formarne battaglioni scelti.
In
assenza de' granatieri e volteggiatori,
manovrava per
si
pelottone di una compagnia; quando invece essi erano presenti, si
manovrava per
divisione.
Nel 1810 venne creato un reggimento detto del Mediterraneo ; nel 1811
se ne crearono
altri
tre,
che presero
i
nomi
di
Wal-
cheren, dell'isola di Re, e di Belle-Ile. Questi 4 reggimenti erano
formati di coscritti refrattari, non avevano compagnie scelte, e
—
128
—
bandiere per umiliarli della loro origine.
vennero loro rifiutate
le
Dopo un
di servizio, se
certo
nero mandati
Dopo
tempo
eserciti nei
agli
ne trassero soldati che ven-
reggimenti di linea.
tutte queste formazioni,
1'
arma
in Francia di 168 quadri di reggimenti,
di fanteria
componevasi
che formavano un
effet-
tivo di oltre 750,000 uomini.
Ecco
quadro
il
di
questa fanteria nel 1813
:
1° Reggimenti nazionali:
Reggimenti
di fanteria di linea
«
N. 120.
leggiera
«
«
32.
«
4. 1.
2° Reggimenti stranieri:
Reggimenti svizzeri «
spagnuoli
«
«
d' Illiria
«
1.
«
Croati
«
6.
«
«
1.
«
La Tour d' Avergne d' Isemburgo
«
detti stranieri
,....«
1.
«
2.
Totale N. 168. 3° Corpi stranieri 1 battaglione del principe di Neufchàtel 1
1
di prigionieri di
«
guerra
legione annoverese
1
«
della Vistola
1
«
portoghese
composta di 4
di 4
reggimenti polacchi
reggimenti
2 battaglioni Sette-Insulari 4° Truppe fuori di linea
Battaglioni coloniali
Cacciatori di
Compagnie Compagnie
montagna
di pionnieri di riserva dei dipartimenti.
La cavalleria era leggiera.
di tre specie: pesante,
mista o dragoni, e
— Nel 1807,
carabi-
di
Ogni reggimento aveva 5 squadroni,
uomini ciascuna.
102
di
—
pesante comprendeva 2 reggimenti
la
nieri e 12 di corazzieri.
compagnie,
129
di
2
quinti squadroni furono
I
soppressi nel 1809. Nel 1807, ciascuno.
erano 50 reggimenti di dragoni
vi
Parecchi reggimenti per
che mutava l'indole e
tale disposizione sti
gì'
dragoni che erano
di
corpi di cavalleria, recò pregiudizio
inconvenienti
tavia,
mandali
mente, ed
il
in
Ispagna,
uumero
i
dragoni
vi si
lancieri, e
formati ad
rendevano
brillanti servigj
della gola di
imitazione dei in
ascesero a
Parlando della cavalleria erano 24 reggimenti
e
posteriori. Tut-
aumentato sino
40.
a
furono trasformati in
polacchi,
lancieri
Ispagna,
i
quali
specialmente all'assalto
Sommo-Sierra. Dapprincipio
di lancieri; nel 1811
code-
chiamati allora Cavalleggieri
combattenti,
di
ma
cavallo;
comportarono lodevol-
dei loro reggimenti fu
Nel 1809, parecchi de' loro reggimenti
una nuova specie
a
organamento,
loro
campagne
fecero sentire nelle
si
128 uomini.
messi a piede
destinazione a
la al
4 squadroni di
stati
spedizione d'Inghilterra, vennero rimessi
la
di
Lo squadrone comprendeva 2 compagnie
vi
furono 6 reggimenti
9.
leggiera,
di cacciatori
diremo che nel
e 10 di ussari, della
1807
vi
medesima
forza e formazione dei reggimenti di dragoni.
Nello slesso anno,
poneva adunque
totale della cavalleria francese
il
di 78
reggimenti,
e
di
circa
si
com-
80,000 combat-
tenti.
Nel 1813, s'istituirono 4 reggimenti di Guardie vallo. l'
Erano composti
di
impero, che dopo dodici mesi
vevano ottenere
grado
il
vestivano, e pigliavano
il
d'
onore a ca-
giovani delle più distinte famiglie
di
di servizio nel
sottotenente.
Si
reggimento
del-
do-
equipaggiavano,
si
cavallo a loro spese.
Nello stesso anno 1813, la cavalleria francese componevasi di
93 reggimenti, cioè: 4 di guardie
d'
onore
2 di carabinieri 13 di corazzieri Vol.
II.
Parte 2* Stor. dell'Art.
Milit. 17.
24
di dragoni.
9 di cavalleggieri lancieri
28
di cacciatori
13
di ussari.
una decina
Inoltre,
di
reggimenti di cavalleria straniera com-
batteva negli eserciti francesi.
Napoleone aumentò successivamente, secondo teriale ed taglie,
personale
il
specialmente
Wagram,
a
100 bocche da fuoco;
di
uomini. Se nel 1813,
i
il
batterie
bisogni,
composte
personale oltrepassò
quadri fossero
i
il
ma-
videro in parecchie bat-
dell' artiglieria. Si
stati
di
60 e anche 75,000
la cifra di
come
completi
lo pre-
avrebbe raggiunto
la
L'artiglieria a cavallo acquistò una sveltezza straordinaria
dà
scrivevano cifra di
decreti, l'effettivo dell'arma
i
103,500 uomini.
anno
In queir
erano:
vi
9 reggimenti di artiglieria a piedi
6
a cavallo
«
«
3 battaglioni di pontonieri
19 compagnie di operaj 6
armajuoli
«
27 battaglioni del treno
d' artiglieria
19 compagna di cannonieri veterani
33 145
«
«
sedentarj
«
«
guardacoste
Napoleone seppe trarre utilissimo partito.
cui
Nelle
campagne
pezzi, servili
reggimenti
del 1809
del 1812,
e
da una compagnia
di fanteria;
ma
sistema
i
pezzi da
allungato di sei pollici, e resi si
si
di
venne addetto
ai
durò
fece.
d' artiglieria di Gribeauval era slato
che riguardava
ciò
numero
certo
reggimentale
quest'artiglieria
pochissimo ad ogni esperimento che se ne 11
un
di cannonieri,
modificato in
campagna. L' antico obice venne
creò quello di 24.
I
più leggieri, e ridotti ai soli calibri di 6 e
voleva fare un nuovo passo verso
una
cannoni furono di
12.
maggiore
trar profitto dagli approvvigionamenti tolti al nemico,
Con
ciò
mobilità,
e
essendoché
m—
— codesti calibri
trovavano presso
si
la
maggior parte delle po-
tenze nordiche.
Nel genio,
che avevano
ufficiali
gli
nia, in Polonia,
il
guerra continua di assedio, trovarono dedicarsi di nuovo all'arte
fatto in
in
Ispagna V occasione di
attaccare
di
ma
non
del genio
fu
aumentata
città,
motivo
offrirono
loro abilità. Nullameno, V ar-
la
porporzione
in
Saragozza,
piazze;
le
Ciudad Rodrigo, Tarragona e tante altre agl'ingegneri francesi di spiegare
Germa-
Italia, in
maggiore piuttosto che una
servizio di slato
di
quella d'arti-
glieria.
Componevasi propriamente
uno Stalo
di
maggiore, costituito da ingegneri
un Primo Ispettore gene-
dipendente da
delti, e
rale dell'arma; e di truppa, che nel 1812 era la seguente:
2 battaglioni 5
«
minatori
di
zappatori
Walcheren
1
«
«
di
2
«
«
spagnuoli
2
«
del treno del genio
2 compagnie I
di
operaj.
battaglioni di minatori
ciascuno 9 compagnie; del treno 7, di cui
rono
istituiti
compagnie
gli
una
con operaj
di operaj
di
zappatori francesi avevano per
e di
battaglioni
altri
4 compagnie;
quelli
deposito. Gli zappatori spagnuoli fu-
scelti
fra
prigionieri di guerra.
i
erano adette
I'
una
all'
Le due
arsenale del genio di
Metz, l'altra a quello di Alessandria.
Nel 1813
si
fecero servire
come
ufficiali
del genio, senza però
incorporarli nel!' arma, molti ingegneri di ponti e strade, e persino geometri del catasto. Alle truppe accennate, convien aggiungere: 1. °
8 battaglioni di Equipaggi
1811 ascesero 2. °
ori e il
a
14, di cui
Le compagnie
di
uno
Fornai
di
di
di
trasporti
che
nel
equipaggi di muli;
munizioni. In esse, tre impasla-
un infornatore costituivano una brigata;
brigadiere. 25 brigate
militari,
l'
infornatore erat
costituivano una divisione
di
100 uo-
—
132
—
mini, comandata da un brigadiere generale, e corrispondente ad
una compagnia
organizzazione della fanteria.
nell'
5.°
10 compagnie d'Infermieri d'ospedali.
Ma
un' istituzione
storia fu
segnò una gloriosissima pagina nella
che
Guardia Imperiale.
la
All'avvenimento di Napoleone assunse
il
trono, la Guardia consolare
Guardia Imperiale,
titolo di
1805 ascendeva
al
(00,000. Tutte le armi
vi
giunti, convien notare
principalmente
ed
i
la
quale nel principio del
9775 uomini. Coi successivi aumenti ascese a
a
erano rappresentate. Fra
i
corpi
Mammalucchi,
i
ag-
Veliti,
i
Pupilli.
Lo squadrone
dei
d'Egitto,
sercito
e
Mammalucchi
formato cogli avanzi
fu
dell'e-
dell'Arcipelago
con rifugiati
reclutò
si
e
dell' Asia. I
1805, erano giovani
nel
Veliti, istituiti
una rendita annua assicurata tura, T aritmetica,
I
di sottotenente.
Pupilli
di
disegno,
campagna,
servizio o di
grado
il
i
la
che doveano
800 franchi. Studiavano ginnastica.
Dopo
tre
avere
la scrit-
anni
di
più istruiti ottenevano generalmente
Ve ne furono
formavano un reggimento
di giovanetti
anni, presi tra gli orfani ed
i
figli di
ponevasi di 8,000 individui
i
quali in
;
il
a piedi ed a cavallo.
militari.
Il
parecchi
dai 14
ai
18
reggimento comincontri
si
di-
stinsero assai.
La Guardia costituiva un'imponente riserva; distinguevasi
in
Vecchia guardia ed in Giovine guardia.
Per essere ammesso nella guardia, bisognava, secondo mi, avere da 8 a 12 anni di servizio, comprese
le
le ar-
campagne, ed
essere di una data statura. Oltre al suo Stato Maggiore, ed
zione, la guardia imperiale
modo
seguente (1):
[ij V.
RùdqudnóourL
si
ai
suoi ufficiali di amministra-
componeva
dal
1812
al
1814
nel
2 15
«
fucilieri
«
tiratori
(tirail-
leurs) gra in-
fanteria
tieri
1
Giovine
I
guardia
13
«
tirai ori
1
«
guardia
2
«
nazionaie fiancheggiatori
1
«
pupilli
- volleggiatori
\ / f
!
\
gendarmi
Vecchia
guardia
«
dragoni
«
cacciatori lancieri polacchi
«
Cavalleria Annesse alla guardia senza averne tutte le preroga-
1
squadrone
1
reggimento
Mammalucchi
di
lancieri
di
olan-
1
desi \
s plora tori (èclai-
reurs
j
Uve
Tr
scelti
)
guardie d'onore
».
Vecchia
».
(
1
«
ì
1
«
guardia^
,
piedi a cavallo battaglione a
del
treno Artiglieria
le
Gbnio
....
Marina
.
.
.
prerogative
Vecchia guardia .
Id.
Lo Stalo maggiore
degli
equipaggi
Parecchie compagnie ria a piedi addette ne guardia
d' arliglie-
«
1
(
Senza averne tutte
) ì
1
1
alla giovi-
battaglione di zappatori battaglione di marinaj
dell'esercito era costituito
Comandanti, coadiuvati da Aggiunti
e
da Ajutanti
dagli di
Ajutanti
campo. Esso
non formava corpo; e non esisteva una scuola che ne preparasse
- ià4 il
personale.
Abbiamo
-*
accennalo
già
come
capitolo
nell' altro
Buonaparte concentrasse lutto in sè medesimo; e si servisse degli ufficiali di stato maggiore come di apportatori de' suoi ordini e nulla più.
Divenuto imperatore, non
vorevole ad essi; non
mostrò guari
si
fa-
avanzamento, non nella scelta; parea
nell'
quasi che temesse avere intorno a sè chi potesse penetrare
pale considerava nello stato
maggiore l'essere sempre
di presentargli, a di lui voglia,
i
i
se-
compito princi-
greti del suo genio e contrariare le sue idee; e
grado
in
quadri più minuti della forza,
del collocamento delle truppe, del materiale, e dei depositi.
una mente qual era
Ciò però che poteva fare da sè sola sua, non servirebbe
d'
esempio imitabile
alcun' altra
in
la
circo-
stanza.
Un* Maggior Generale, che era presso a poco Maggiore,
era iscritto nei
zioni vennero
principe di Il
Capo
il
quadri della gerarchia.
di Stato
Codeste
fun-
disimpegnate con alto onore dal generale Berthier,
Wagram.
corpo degl' Ingegneri-geografi continuò
rendere
a
servigj
notevoli in guerra.
corpi amministrativi susistevano
I
come
tempi del conso-
ai
lato.
Lo Sialo maggiore
delle piazze
ugualmente.
Napoleone non portò cambiamenti notevoli nell'equipaggiamento della fanteria; ma,
gna
di Auslerlitz, sostituì
il
quasco
all'
alla
Vi fu questione per un istante di adottare col
V liscia
lasciare
il
armamento ed
a
della
incomodo cappello. Pre-
scrisse inoltre un altro taglio degli abiti; più
finì
armamento e campa-
nell'
fine
il
comodo
e più svelto.
color bianco,
ma
si
turchino. della fanteria era in generale
il
fucile a
canna
selce.
La Guardia
si
distingueva soltanto per la copertura del capo,
pel taglio degli abiti, e pei
bottoni
che
aveano
V
effigie
dell'
aquila imperiale. I
mammalucchi vestivano
no sciabola
alla foggia della loro
turca, pistole e pugnali,
nazione; avea-
— I
due battaglioni
di
zappatori spagnuoli vennero vestiti V uno
bianco e l'altro
di color
—
135
colore cilestro per distinguerli dagli
di
zappatori nazionali.
La cavalleria riebbe
parte corazza, elmo, e lancia.
in
Parlando della gerarchia diremo che pubblica, solo
aggiungendovi
lasciò quella della re-
si
Marescialli
i
dell'
Quattro
impero.
furono onorarj; Kellermann, Lefebvre, Perignon, Serrurier; quat-
Au-
tordici in attività; Jourdan, Berthier, Massena, Lannes, Ney,
gereau, Brune, Murat, Bessières, Moncey, Morlier, Soult, Davoust,
Bernadotle. Col volgere del tempo se ne nominarono L'
avanzamento
faceva
si
per
parie
anzianità
altri.
per
parte
e
scelta.
Biguardo
Che il
all'
istruzione troviamo:
scuola speciale militare, fondata a Fonlainebleau sotto
la
consolalo, venne trasportata a Saint-Cyr nel
Che
ma
vallo cessò;
Ed
a
invece se ne
proposilo dello sialo
poleone scriveva nel nislro
guerra:
della
istruita; essa
mi
«
La
V organamento,
di
tainebleau.
Na-
cavalleria,
non
mi-
Clarke
generale è
abbastanza
Fatemi un rapporto che
mezzi che esistono per formare
i
vi sia
ma
ca-
a
Saint-Germain.
a
della
cavalleria
a cavallo.
quali sono
al
truppe
le
un'altra
d' istruzione
nostra
buoni cavallerizzi. Credo che ne conosco
istituì
1807 quanto segue
non sa montare
faccia conoscere
comando
1808.
scuola d'istruzione a Versailles per
la
la
una scuola
a Versailles;
non
credo insufficientissima. Vi rac-
volgere molla cura alla scuola del maneggio di Fon-
È un gran mezzo per rimettere buoni
principj d' equi-
tazione nelle nostre truppe a cavallo. Forse sarebbe mestieri stabilire
due
o tre scuole
come
quella di Versailles.
L'imperatore aveva dunque prestato poca attenzione
ma
di cavalleria,
vano mostrala V Nel 1805,
1'
e le
campagne
di
Prussia e
d'
all'ar-
Austria
gli
ave-
inferiorità delle sue truppe su questo riguardo.
Imperatore fondò
il
Pritaneo militare di La
che, collegio destinato all'istruzione dei
figli
Fiò-
d'ufficiali.
La scuola politecnica venne riordinata su basi
Lo
di
»
più
militari.
spirito d'indisciplina degli allievi liberi, indusse l'imperatore
—
136
—
a formare un corpo militare, accasermato,
equipaggiato, e retto
da un governatore direttore e da un coma ndante fu decretato
il
16 luglio del
1804.
La scuola
in secondo. Ciò
politecnica assunse
cosi un aspelto totalmente militare. Poscia, sotto la direzione del
ministro della guerra,
allievi ricevettero
gli
il
coir equipaggiamento completo, e vennero
manovre
fanteria
della
ore
nelle
ricreazione.
di
guardia in quartiere, e nella loro bandiera «
Per Il
si
ordinanza
fucile d'
esercitali
tutte
le
Montavano
la
a
leggevano
parole
le
la patria, le scienze, e la gloria.
reggimento dei
pupilli della
guardia era una specie di scuola
militare pratica di fanciulli venuti in origine dall'Olanda. Il
regno
batavo
cito
d'
Olanda
fu
V eser-
riunito alla Francia nel 1810, e
incorporato
nelF imperiale.
erano seguiti da un corpo
di
olandesi
granatieri
1
giovani veliti destinato, in sul prin-
cipio, a divenire coloniale. Questi
fanciulli
formavano
allora
due
piccoli battaglioni.
Napoleone pensò dapprima
done
il
buon contegno
di addirli alla
militare, e
a quell'idea per formarne una
scuola militare primaria.
Il
t'
marina;
abilità nelle
ma
veden-
manovre, rinunciò
guardia, una specie di
piccola
aumentò rapidamente.
personale
Il
terzo reggimento della guardia fu nominato tutore di quello dei pupilli, fra cui
successivamente
il i
più attempato aveva
decreto del 30 agosto 1811 costituì battaglioni, con
15 anni. Vi
divenne
trovatelli; e l'affluenza
una
cifra totale di
compiuto nel 1812. A Lutzen,
il
si
questo reggimento
8090
1° ed
un reggimento della giovane guardia,
pupilli. L'
in
nove
organamento
7° battaglione, misti
il
si
ammisero che un
tale,
cuoprirono
fu
ad
di gloria.
Questi giovani soldati, ciecamente devoti all'imperatore, morirono quasi tutti negli ultimi disastri
Per
l'
istruzione poi delle truppe
dell' s'
impero.
istituirono
campi,
fra
i
quali sono celebri quello di Boulogne e di altri punti sulle coste della Manica. Questi
campi divennero grandi scuole
cui V imperatore insegnava egli
more
medesimo
della libertà aveva operato prodigj,
devano nuovi moventi e nuovi mezzi
di
di
guerra
in
ai suoi generali. L' a-
ma
i
nuovi tempi chie-
emulazione.
Un maestro
—
137
—
non s'ingannò punto; e convinto che
cosi grande
dipendono meno dalla conformità metodico delle
forze, rifece nel
dall'uso
La moltiplicità de-
F influenza dei capi,
eserciti della repubblica,
successi non
tempo stesso F educazione mo-
rale delle truppe e la loro istruzione militare. gli
i
sentimenti che
dei
diversità delle
la
situazioni e degli avvenimenti, avevano introdotto nei corpi, tra il
di
valore e
comune
patriottismo
il
opinioni, soprattutto fra uni, le
agli
sotto
promesse
minima
alla
più
colori
i
tutti,
fatte agli altri,
seducenti,
graduazioni distinte
Le ricompense accordate
F avvenire presentato a
cancellarono
lutti
poco tempo sino
iti
codeste differenze.
di
Correva già un mezzo secolo
moderna erano
della lattica
a
gli ufficiali.
all'
stati
Napoleone non trovò alcun che
di
incirca
dacché
elementi
gli
campi
nei
stabiliti
prussiani.
essenziale da mutarvi,
ma
ne
colonna
estese l'applicazione a circostanze novelle. L'ordine di
acquistò nuovo credito; qualche volta venne anche portato troppo
ma
oltre; la
non furono se non che eccezioni
preferenza che
si
le
quali non distrussero
continuò ad accordare alla colonna
una
di
divisione di fronte, e sopralutto alla colonna centrale dell' ordi-
nanza.
Forma da manovra per derata
la
La colonna aperta, le
eccellenza pel battaglione era consi-
colonna serrata. a
distanza intera o
mezza,
usava
si
marcie a qualche distanza dal nemico o sui terreni
mosse
intricati nelle
neralmente
tal
all'
uopo
La colonna drato contro
presenza
La colonna
attacco allorché non fosse stato in
per cuoprire Vol.
II.
le
il
battaglia,
caso di for-
il
qua-
cavalleria.
si
era
chiamava colonna
Tenevasi
mosse
Parte 2* Stor.
la
colonna da
appartenente
come un mezzo per
alla
fan-
iscaramucciare,
delle colonne, gli schieramenti, dell' Art. Milit. 18.
battaglia
d' attacco.
L'ordine rado era considerato come leggiera.
di
colonna col centro in testa.
col centro in testa ;
ed
avversario, cui ge-
mezza distanza era adattata per formare
a
la
per eccellenza
teria
dell'
voleva far fronte in ordine spiegato
si
o per andare
marsi a
laterali in
per
rotti
i
cambia-
menti
per collegare
di fronte e di posizione, e
tacco; da usarsi negli assalti delle posizioni
colonne
le
d' at-
di diffìcile accesso,
dei boschi, dei villaggi, e simili (l).
combattè
Si fece fronte indietro, e si
sulla terza riga;
qua-
il
drato divenne una formazione di regola, adoperato non solo nella difensiva
ma anche
nell' offensiva.
Si adottò contro la cavalleria
Le truppe furono esercitale tificazioni, e
Una
il
fuoco successivo di riga.
lodevole emulazione, mantenuta dalla presenza
peratore, portava
colonnelli
i
sorpassarsi
a
guerra di Boulogne emularono
i
campi
fra
la
i
delle divisioni, ed
una scuola eccellente, come
le
si
trovava
s
uscita conquistasse la
a far sì
brigate,
se
non che nelle
la
Grande Armala da
Germania meridionale, le forze
s'
impadronisse
combinate dell'Au-
e della Russia.
Riguardo
ricompense accordate
alle
zamento, ed
alle decorazioni
accordarono
tiloli
dell'
e dotazioni.
L'
alle
alcune di
[1]
istituzioni
nobiltà;
antiche.
Napoleone
La li
truppe, oltre all'avan-
ordine della Legion
d' onore, si
imperatore, giunto
all'
apogeo
in
vigore
della sua potenza, continuò nell' opera di
toli
conosce-
dimostrarono; perchè ba-
che
Vienna, e distruggesse ad Austerlitz
stria
non
truppe, e soprattutto pei capi,
fatti lo
i
starono due mesi d inverno
di
generali ag-
di battaglione (2).
Codesti campi, furono per
essi
di
prussiani.
anche dei corpi d'armata, introdussero una
precisione che prima d' allora non
manovre
nell'istru-
delle
eh' essi
vano se non che imperfettamente; nei movimenti
im-
dell'
simulacri
e gli esercizj
manovre
scienza delle grandi
loro
grandi
I
esperienza di guerra che già possedevano,
giunsero
for-
scavarono porti.
zione e nella tenuta dei loro reggimenti.
All'
elevarono
in lavori di terra;
richiamare
rivoluzione aveva soppresso ristabilì
a
V. Corsi, Conferenze.
[2J V.
Roco.Uàncouut, Cours
(V
i
ti-
favore dei personaggi
art et a" hUtoire militaires.
—
139
—
principali del suo impero. Neil' esercito,
i
marescialli furono no-
minati principi e duchi; e troviamo Berthier, principe Neufchàtel e di
Wagram;
Bernadotte, principe di Pontecorvo
cipe di Eckmiihl e duca di sling e
duca
di Rivoli;
Ney, principe della Moscova
Elchingen; Moncey, duca
di
Mortier, duca di Treviso
duca di
e
Conegliano; Augereau, duca
stiglione; Soult, duca di Dalmazia; Lannes,
di
Davoust prin-
;
Auerslaedt; Massena principe di Es-
duca
di
Bessières, duca d' Istria; Victor, duca
;
Belluno; Kellermann, duca di Valmy; Lefèvre, duca
zica;
Marmont, duca
di
Ca-
di
Montebello;
Ragusi; Junot, duca
di
di
Dan-
Abrantès;
Mac-
donald, duca di Taranto; Oudinot, duca di Reggio; Suchet, duca di Albufera;
Duroc, duca del Friuli.
Parecchi generali, e persino qualche colonnello, ebbero
il
ti-
tolo di conti o di baroni.
Napoleone pose molta cura strazione,
il
quale è
buon andamento
al
indispensabile
tanto
ammini-
dell'
buon andamento
pel
medesimo
colle proprie osser-
vazioni, colla lettura dei rapporti, e col dar
norme pratiche nelle
della guerra. Vi si applicava egli
circostanze. Creò a tal
fine
della guerra, e lo confidò a Il
un ministero
uomini integri ed
soldo delle truppe venne
troppo sopra
i
amministrazione
dell'
attivi.
ma
regolarmente;
pagato
paesi vinti, e seminò in
essi
non
lieve
pesò
malcon-
tento. I
trasporti degli oggetti necessari alle truppe, vennero assog-
gettati a
sistema militare,
come
sotto la repubblica
era
si
pra-
ticato soltanto per quelli dell' artiglieria. II
deposito della guerra, e
reslarono sotto
Tutte il
le
1'
impero
ciò
gli
altri
stabilimenti del materiale,
che erano sotto
il
consolato.
truppe che abbiamo descritto costituivano
1'
esercito,
quale nell'importante periodo storico dell'Impero ricevè
le se-
guenti modificazioni. Le divisioni, invece di comprendere truppe di tutte le armi,
non componevansi più se non che di un'arma
soltanto, fanteria o cavalleria, con
accessoria.
una batteria
d' artiglieria
come
—
—
140
Si riunirouo parecchie divisioni assieme per d'
Armata, nuova massa
degli eserciti attivi.
tattica
che
s'
corpi d' armata
I
si
componevano
sioni di fanteria, di divisioni di cavalleria,
tuttavia
bili;
si
di cavalleria, e
formare un Corpo
introdusse nel!' organamento divi-
di
proporzioni varia-
in
videro corpi di armata composti destinati a far cariche decisive
intieramente
alla
fine
di
una
battaglia.
La riunione
V
di parecchi corpi
formava un' Armata.
Oceano per an-
esercito che nel 1805 partì dalle coste dell'
dare a vincere a Ulma e ad Austerlitz, ricevè
il
nome
di
Grande
Armata.
Napoleone ebbe nel tempo stesso sotto
armi 1,100,000 uo-
le
mini, tre quarti de' quali erano francesi. Ciò
si
verificò nel
marzo
del 1812.
Termineremo questo
capitolo col dire che parecchie potenze
europee, affine di abbattere
apportarono modificazioni reclutamento
Il
ti
numerosi,
fu
forze
del numero. Tutta la
il
Spagna
le
ordinamenti
oggetto de' loro pensieri;
considerevoli, per vincere
Germania adottò
diede un ordinamento particolare, di milizia, la
che
colosso
ai loro
la
la
si
oppresse,
vollero eserci-
superiorità
colla
Landwehr,
la
Prussia
le
Russia ricorse ad una specie
cuoprì di guerriglie.
si
teneva militari.
Cominciando dal
mecome una
1813, sorse quasi da per lutto una leva in massa, o per dir glio, le milizie
aumentarono
di
tanto da considerarsi
specie di codesta leva.
regolamenti d' esercizio subirono cambiamenti.
I
Si
formarono, ad imitazione napoleonica,
Si cercò di
e le vie dell'
animare
i
i
corpi d' armata.
soldati colla speranza delle ricompense;
avanzamento divennero più
accessibili a tutti.
§. 3.°
L' I
azione.
concetti strategici di Napoleone erano semplicissimi. Obbiet-
tivo principale si era per lui l'esercito
nemico; procurava sor*
— prenderne successivamente
di fianco, lo assaliva
di
rovescio, applicando alla strategia
su linea lunga e sottile, si
ma
lo
teneva
volgeva prima
a
all'
bada
alle
gli
fronte, lo girava
di
altorniante di Federico (1); e se quegli invece era
centro, poi
offriva
gli
nelle sue parti,
di assalirlo diviso
presentava concentrato, lo teneva a bada
tica
il
Se non
propria.
la
operazione,
base »di
sua
dalla
conservando però accuratamente
si
separata-
diverse parti e batterle
le
mente; mirava a toglierlo fuori
un'occasione propizia
—
141
ali,
una delle due
ali,
ne
la tat-
disposto
sfondava
poscia
all'al-
e successivamente le batteva.
tra,
campo di battaglia comportavasi d'ordinario nel modo seguente. Non imitando Federico, il quale stava abitualmente Sul
vanguardia,
alla
non
egli
sioni più solenni. Ciò
mezzo
ogni
di
fermava se non che nelle occa-
vi si
non vuol
non cercasse con
eh' egli
dire
avere esatte informazioni intorno
vivasi di spie
che
somma
prigionieri e le genti del paese.
cura
i
largamente
delle informazioni in codesta
desimo
in
ricognizione,
pagava,
guisa ottenute,
con
ora
faceva
al
nemico; sercon
interrogare
Ma, poco sicuro avanzava
si
debole scorta,
ora
egli
coli'
me-
avan-
guardia o qualche altro grosso corpo a cui dava ordine di assalire
per obbligare
nemico
il
smascherarsi
a
coli' ajuto
un cannocchiale,
di
li
di
Conosciuto lo stato delle cose e quindi
sizione delle diverse armi,
modo
il
scialli
il
suo piano
che
e precisi;
gli
periori contro
ti]
Così
erano vicini e
si
il
i
quali
si
li
spediva
il
le
forze
nemiche, la
scor-
punto vulnerabile, e
il
ai
il
dispo-
for-
ai
mare-
lontani; ordini
chiari
gli
ordini
dovevano poi concentrare forze su-
punto decisivo;
esprime
sapere.
occupazione,
di
Allora dava
di battaglia.
mediante
movimenti
i
gl'intendimenti dell'avversario
geva con sorprendente colpo d'occhio
mava
tutti
registrava nella sua testa e fa-
ceva annotare tutto quanto importavagli
terreno dal nemico occupato,
andandosi a
allora,
;
collocare in qualche luogo eminente, seguiva
ma
le
masse non
Corsi nelle sue Conferenze,
vi
erano di-
non che
rette se
momento opportuno;
al
ingannato da dimostrazioni,
spossato
solo allorché
nemico,
il
da lunghi sforzi, lasciava
travedere una probabilità di buon successo.
La battaglia, prima
venire
di
punlo decisivo, conducevasi
in
colpo
al
generale
grazia
di
come
stintissimo scrittore italiano di cose militari
la
diretto
al
descrive un di«
(1).
corpi d'ar-
I
mata, che dovevano far parte della prima schiera o erano già formati
ordine di battaglia,
in
due
in
linee di colonne di batta-
glione, colla loro cavalleria leggiera sulle
od
ali
tergo o
a
nanzi o spartita in questi diversi modi, e V artiglieria in zione centrale pronta ad accorrere dove
bisogno
il
ed
chiesto, o già distribuita per batterie davanti
prima
linea, e parte tenuta in riserbo;
dere codesto ordine sboccando sul
lo
posi-
avesse
alle
ri-
ali
della
a
pren-
oppure venivano
campo
di-
colonna, rompendosi
in
quindi in più colonne, di divisioni od anco di brigata, e schie-
randosi poscia
marcia
e lo
in
linea a portata di
cannone
come pure
schieramento,
il
erano coperti dal fuoco delle artiglierie e tiratori, e dallo i
casi ed «
le
i
Giunte
truppe
si
di
un gran numero
»
fermavano,
i
battaglioni di prima linea
si
spiegavano,
talvolta
tolto nel
in
anche
seconda linea per subire minor danno dal fuoco ne-
mico. L' artiglieria dei corpi d' armata raddoppiava
metteva
di
portata di mitraglia dal nemico, od anche prima,
se trovavansi allo scoperto; e lo stesso facevano quelli della
avversario. La
stormeggiare della cavalleria leggiera, secondo
terreni. a
dall'
successivo avanzare,
azione
tutti
i
pezzi che l'imperatore
frattempo per aumentare
la
fuoco,
il
non
e
avesse
le
riserva principale o per al-
tro suo scopo particolare. Succedeva poscia lo
avanzare fino a
portata di fucile marciando in battaglia od in colonna d'attacco, e protetto nel
modo che abbiamo
spiegamento se occorreva,
[1]
Corsi Conferenze.
il
indicato; quindi l'alto,
richiamo dei
tiratori
se
il
nuovo
non era
— stato eseguito prima,
secondo
fila
—
145
fuochi di battaglione, o di sezione, o
i
di
casi: e finalmente l'assalto in battaglia, o in
i
co-
lonne d' attacco collegate da tiratori, preparato e accompagnato dalla mitraglia. Contro ca,
come
punti d' appoggio della posizione nemi-
i
opere di fortificazione e
villaggi, recinti,
centravano
i
tiri
simili, si con-
delle artiglierie, e si dirigevano due, tre, quat-
tro battaglioni formati in colonna
preceduti da tiratori.
e
occupazione e difesa delle posizioni
conquistate,
Alla
continua-
alla
zione dell' attacco, od al rinnovamento di un assalto fallito ed a
contrattaccare
menti
il
nemico incalzante,
di linea o di fronte,
si
provvedeva con cambia-
con qualche mossa
disposizione a
o
La seconda
scaglioni, e colla raccolta della truppa disordinata. linea si
avanzava talvolta a rafforzare o prolungare
trando negl'intervalli di questa, od estendendone valleria e
artiglieria
1'
proleggendo
assecondavano
fanterie;
le
la
tali
atti,
prima, en-
la
le
La
ali.
ca-
accompagnando e
prima specialmente
gettandosi
sui
fianchi del nemico, inseguendolo se battuto, trattenendolo se so-
verchiante; e ripari e
Ma
«
la
quando
seconda battendo le
talvolta l'attacco
lonne di battaglione, senza
opportuno
zione.
»
Talvolta
andò bene
Quando
molli
dopo
spiegarsi; casi
linee
i
e
questo
in co-
spediente
era
per risolvere prontamente
Wagram, andò male
le
primo schieramento
il
esagerò nella fronte
si
a
in
combinati quando
procedeva più spedito, venendola fan-
teria direttamente all'assalto
assai
fuochi
a
truppe dell'avversario.
profondità
e
l'
a-
colonna;
della
a Waterloo.
nemiche avevano
molto
sofferto,
l'occupa-
zione del punto decisivo diveniva compilo della riserva. «
Componevansi
le
riserve sul
ll5, 1|4| e perfino 1|3 delle forze
truppe più scelte; quali razzieri.
Le teneva
la
principio
della
battaglia,
di
che aveva disponibili, e delle
guardia imperiale, e reggimenti di co-
fuori delle offese
nemiche, sotto
la
sua mano,
raccolte in ristretto spazio di terreno, ordinate per solilo in due linee serrate
(
in battaglia
per battaglioni o reggimenti in massa
— con piccoli intervalli
La
none; ed d'
pronte
)
permanente
riserva
—
144 a
muovere, e separate per arme.
(f artiglieria
T accresceva, occorrendo,
egli
armala od
masse
di
momento
il
cannoni
punto decisivo, sul nemico già scosso,
e di fanti sul
riso-
cavalli
di
a dargli
V
ul-
crollo.
Non impiegava
«
batterie tolte ai corpi
di
cavalleria. Visto appressarsi
alla
lutivo, egli scagliava quelle potenti
timo
consisteva di 60 pezzi di can-
della guardia, in cui ravvisava la parte più
salda della sua militare potenza, se non quel tanto che fosse as-
solutamente indispensabile, e solo
in
caso di
Suppliva
bisogno.
volontieri con qualche corpo d' armala, cui assegnava, per
prima riserva, coir
dire, l'ufficio di
così fa
Guardia restava estrema riserva. Una gran batteria che
la
un fuoco spaventevole, una grande schiera serrata pesante che carica a fondo, una linea
leria
lonne che in
si
avanzano
massima l'attacco
com'
egli diceva, col
a
passo
carica,
di
alle
e tanto pronte ai voleri del capo,
Non dee di cui si
egli
cavalin
co-
convien figurarsi
»
manovre, tanto agguerrite,
come
Napoleone, diveniva ugualmente possibile di fianco o di rovescio
di battaglioni
tale
risolveva le battaglie.
ei
di
napoleonica; colpo di clava,
della riserva
quale
Con truppe tanto assuefatte
dere
così
artiglieria, coi corazzieri; e
quelle di cui disponeva lo
sfondare e
prendere
il
l'avversario.
credersi che soddifalto di quella gloria insignificante
sono insuperbiti tanti generali per aver
di alcuni
passi
retroce-
fatto
un nemico che ricompariva
all'
indomani,
limitasse le sue pretese alla sola vincila della battaglia. Certo,
ch'egli propongasi prima di tutto di guadagnare; fare a
modo
maggiori
sacrifizj.
erano rare volte
che quando vina od
E
dovesse
suo,
la
almeno
i
Per
lui,
i
il
voleva
sforzi
e
punti più deboli della linea opposta
punti decisivi; essi non lo divenivano se non
loro occupazione avrebbe il
ma
puranco costargli maggiori
disorganamento
nel corso delle battaglie,
che V ordine del giorno
trascinato
dell' esercito
seco
la
ro-
nemico.
come contenevasi Napoleone? Dopo
l'aveva
annunciala, percorreva
le
file,
— dirigendo
che
non
si
capi ed
ai
soldati alcune di quelle parole elettriche
ai
erano tanto famigliari e
gli
all'
avvenimenti;
prima scarica, per andare ad
la
d' ordinario nella direzione dell'attacco
lo sceglieva
abbastanza lontano dal
faceva rimanere un ufficiale, e ne
vi
abbandonava quel
il
Non
particolari, e
perdeva
in
futili
lasciava
non
esponeva
si
colo se non che nel caso di assoluta necessità.
l'istante
in-
scene
lui
ordinarie; osservando con sangue freddo, imperturbabile, l'esito, coglieva
peri-
al
quegli
Tutti
erano per
cidenti a cui dà luogo l'urto delle masse,
da cui dipendeva
sulle
altri
luogo in cui sarebbesi potuto trovare.
sue traccie per indicare si
poler prestare
da
fuoco
tutta l'attenzione ai rapporti ed agli ordini. Se
posto,
Egli
tesoro.
fa
indietro un punto da cui poter meglio osservare gli
ma
principale,
di cui la storia
non che dopo
ritirava se
occupare
—
145
il
punto
per colpire, e non
colpiva allora se non che a colpi raddoppiati.
Di una calma lauto perfetta
gabinetto,
nel
agli
avvenimenti, ascoltava
suoi ordini senza emozione. Tutto dedito
alla
dimostrava sollecito
dargli consigli:
a
ne aveva bisogno. Egli serbava
a sè
li
di strumenti,
medesimo
apprezzava
importanza a rapporti, e dava riflessione,
non
che per consul-
accoglieva male, e
lasciava agli altri se non che l'esecuzione;
bisogno che
quanto
cannochiale. Nessuno
sua carta ed osservare col suo
la
i
non
usciva dalle meditazioni del suo genio, se tare
battaglia
di
Napoleone annetteva un'estrema
sembrare superiore i
campo
sul
le
tutta V idea, e
si
non non
non avendo
quindi
qualità militari ben più
degli alti talenti.
Se
ferto
battaglia era vinta, e lo furono
la
tempi,
i
tutte
meno
degli altri, venivano tosto diretti sulle
fianchi del nemico: Napoleone
non
voleva
che
punti d'oro. L'esercito seguiva da vicino questi
spesse volte senza tutti
pigliarsi
sapevano, tanto
vittoria
si
i
agli
II.
i
ultimi
avevano
sof-
traccie e sui
facessero
gli
i
primi corpi, e
tempo per mangiare;
soldati quanto
imperocché
generali, che
i
frutti della
ottengono da un insegnamento senza posa. Le ricom-
pense davansi generosamente Vol.
fino
corpi che non avevano combattuto, o che
Parte 2 a Stor.
ai
valorosi,
dell' Art. Milit. 19.
appena
l'
Imperatore
— aveva ricevuto
i
rapporti;
—
146
egli
d'ordinario
distribuiva
le
proprie mani, passando avanti
reggimenti
alla fronte dei
colle
(1).
In codeste guerre, combattute con grandi masse, e condotte
con immensa rapidità, non
avevano gran
come
parie alcune piccole
le
sorprese,
cetto che in Ispagna, e qualche volta nelle
campagne
operazioni di guerra,
scorrerie,
le
ec-
ecc.;
1813
del
e del 1814.
non arrestavano
Gli assedj
contansi in pochissimo numero; quello di Danzica è
essi
notevole fra
vano pi.
in
grandi operazioni
le
conseguenza
fatti
in
dussero
guerra;
di
la
esclude
guerra
che,
questa Penisola. Neil' attacco di Gaeta, a
due, cominciandosi
fuoco
il
non successivamente come prima
altri
più
cam-
all'assedio
oltre
Spagna, molti
di
il
piazze forti cede-
le
grandi batlaglie combattute su
di
ma non
Ciò in generale;
Gaeta che precedette
e
corso fulmineo di queste guerre;
il
altri se
ne siano
parallele
le
di
si
ri-
quando erano terminate,
erasi fatto.
Il
genere
di quella
piazza contribuì a far adottare questo sistema. Le difese di Sa-
ragozza, di Gìrona, e
gunto e I
nemici
col suo
di
Taragona, ricordarono
Napoleone tentarono
medesimo sistema,
ciò imitavano la le
di
gli
esempj
di Sa-
Numanzia.
di
combattere Y avversario
e si concentrarono in
forma non
la
repentine esecuzioni, non
pendevano da un consiglio
di
si
sostanza;
gli
alti
masse;
ma
con
concepimenti, e
conciliavano con generali che di-
aulico,
il
quale impastojava
la
guerra,
nè con eserciti pesanti e tardi che erano sempre prevenuti dal
nemico
nei loro
movimenti. Vinsero
numero, per correzione
Anche
sul
campo
alla
fine;
per prepotenza di
di sistemi.
di battaglia
si
modificò
il
metodo
di
com-
battere.
Fra
gli
austriaci
da cacciatori,
[1]
il
far
ROCQUAXCOURT.
si
raccomandò
massa
1'
attacco in colonne collegate
sul punto decisivo
senza riguardo a
—
147
—
perdite d' uomini, e V uso offensivo delle riserve, ad imitazione
napoleonica.
La nuova
tattica prussiana,
dopo
rotta di Jena, doveva es-
la
sere offensiva piuttosto che difensiva. L'attacco doveva essere pre-
parato da un gran fuoco di cacciatori e di
da una linea
seconda linea
di
artiglieria,
di ugual forza, e
ria se le circostanze lo
compiuto da cariche
di
cavalle-
avessero richiesto. La difesa doveva farsi
ugualmente con gran fuochi
di
truppa sparsa e di artiglieria, a
oppure un fuoco
cui doveva succedere un contrattacco in colonne, di linea serrata,
eseguito
colonne doppie di battaglione sostenuta da una
uu rapido ripiegamento
in
dovevano essere tenute
trattacco in quest' ordine. Grosse riserve disponibili per gli alti
decisivi,
evento imprevisto. Era
in
per
e
sostanza
colonne e un con-
far
fronte
tattica
la
qualunque
a
francese
perfezio-
nala, sancita ufficialmente e regolarmente insegnata. caratteri distintivi del
I
rono T abuso
delle
grosse
arliglierie sparpagliale o
metodo colonne,
ammassate
bajonetta spesso mal preparati, e
massa sotto
mati
in
nella
campagna
citi
tiro
il
di
l'
il
numere esagerato
delle
ostinazione a rimanere
nemico.
del
efficace
dei russi, fu-
sulla fronte, gli attacchi di
1806 e 1807 ordini
del
combattere
Si
battaglia
di
for-
videro
però
negli
eser-
russi fatti ad imitazione dell' ordine misto adottalo da Buo-
naparte
suo
al
Tagliamento
compiulo sviluppo. La loro
vano
loro
la
battere
i
poteva
agire ed in
fuoco
1'
artiglieria disposta
modo
da non
invisibile al
Corsi Conferenze.
la
costa delle
rientranti, e la cavalleria a
nemico. La seconda
cosi resa
tattica era
prima linea a mezza
leggiere alla base,
[i]
(1).
sistema degl' inglesi, ricevè nella guerra
II
della
penisola
lineare.
il
Colloca-
alture, le truppe
anche ad anfiteatro per
portata dei terreni su
cui
esposta
inutilmente a
linea era al rovescio
dell' altura, e
nemico;
essere
perciò,
quando
le
truppe
nemi-
—
—
148
che, formate in colonna per battaglioni, superate tutte cultà
terreno, e la resistenza
del
prima
della
linea e
le diffi-
fuoco
il
delle artiglierie, erano giunte a coronare a forza di valore
perseveranza
sommità
la
nate ed indebolite, scuoprivasi s'
era
tenuta
la
seconda linea che fino allora
una scarica
nascosta, faceva
subito dopo caricava alla bajonetta, e con
trocedere e scendere
con molto vigore il
disordine
in
breve
a tal
che
truppe
le
pelotone estremo faceva una conversione prima
affine di
prendere di fianco
opposto, ed allora
cavalleria
la
compiuta
posizione per rendere riordinava dietro
la
Questa combinazione
posizioni, fecero sì che
sconcertata; ed
nemiche,
fu
il
approntava la
del
erano
a
re-
salite
battaglione, di far fuoco,
che
gli
era
terreno e della
prima linea
riuscita, e la
seconda e concorreva di
nemico
battaglione
il
distanza, e
mezzo faceva
Oltre a ciò, in ogni
attacco.
all'
e di
della posizione ove arrivavano disordi-
por fine
alla
si
lotta.
disposizioni tattiche, e questa scelta di
P impetuosità francese venisse alquanto
metodo
col
vinto le prime leghe
quale aveva
posto in questione nella Penisola, essendovi un grave
svantaggio pei francesi nel combattere con una fanteria stanca e disordinata
contro
le
tre
armi degP
inglesi,
francese non poteva servire negli
leria
zioni,
e
f
artiglieria
non poteva
secondare
se non che nel primo periodo e non già decisivo
mentre
la
attacchi di quelle
propria
la
cavalposi-
fanteria
nelP ultimo che era
il
(t).
Termineremo questo paragrafo dicendo che strategici di
Napoleone poterono avere una
i
grandi concetti
felice
soluzione
sul
terreno, in causa della più accurata e minuta esecuzione di quei
provvedimenti che vengono
suggeriti
più precisi della logistica.
[i]
Blanch Della Scienza
Militare,
dai
dettami più giusti e
§. 4°.
E
s e in
Campagna trattato di Luneville,
Il
pace tra
del 1805.
concluso
1801, aveva
nel
fissata
Francia e l'Europa continentale; quello di
la
proclamato nel 1802,
Ma
pj
produsse tra
la
la
Amiens,
Francia e V Inghilterra.
la
quest'ultima, spaventata dal rapido accrescimento di pro-
mezzi
sperità e d'influenza della sua rivale, cercò principali articoli del trattalo; per cui
compierono
atti
dal
lato
Francia
siccome quelli dell'invasione
ostili,
eludere
di
di
dell'
i
si
Anno-
ver e dell'interdizione del commercio inglese dalle bocche dell'
Elba sino a Baiona.
La guerra divenne quindi inevitabile; e Napoleone, ferire
il
nemico
nel cuore, fè
tulta la costa in faccia a di
da
Douvres
immense
lais,
a
parte
Vimereux,
all'
e ad
impresa;
no/i
Ambleteuse; campi
e, nel
luglio del 1805,
che un cenno
una terza discesa
dell'
Inghilterra,
in
di
vascelli,
flottiglie
uscirono
che incrociavano
i
riunione e d' istrudestinati
soldati
a pigliar
non aspetta-
imperalore per rinnovare, con le
spedizioni
tanto celebri
di
Normandia.
punto importante per
inglesi
di
diversi corpi dell' esercito
i
Cesare e di Guglielmo 11
e
di
cantieri di costruzione per riunirsi a Boulogne, a Ca-
i
zione riceveltero
vano se
volendo
stretto,
lo
cuoprì in breve
si
cannoni, di munizioni, e di soldati; tutti
passare
risegno di
la
nella
riuscita
Manica, e
nale anche per brevissimo tempo. A
era di evitare le flotte
si
tal
di
signoreggiare
fine,
il
ca-
l'ammiraglio Vil-
leneuve, uscendo da Tolone, doveva far vela, con una flotta nu-
merosa per delle d'
le
Antille, per attirare al
squadre nemiche;
America, tornare
raccolte
le
squadre
a di
doveva
suo inseguimento una parte
soltanto
gonfie vele verso
I'
mostrarsi
Europa;
e,
alle
coste
dopo aver
Ferrol e di Brest, presentare battaglia alle
flotte inglesi stanziate nella Manica.
Una grande superiorità nu-
— merica
150
—
avrebbe permesso allora o
gli
tenerle occupate per
opprimerle od almeno di
di
spazio di tempo necessario
lo
della flottiglia. Villeneuve
fece
tutto
fallire
passaggio
al
piano;
il
lasciò
si
bloccare da forze inferiori nel porto di Ferrol; e non ne uscì che
per andare a Cadice ove
lo
aspettava
catastrofe di Trafalgar.
la
Intanto l'Inghilterra, per iscongiurare a
formare una terza lega contro
la
Francia per costringere que-
abbandonare l'idea concepita
sta ad
armi
e volgere le sue
al
tempesta diè opera
la
suoi danni da Napoleone,
a'
continente; e
unione della
vi riuscì coli'
Russia, dell' Austria e della Svezia. L' Austria,
che per prima stava
a presentarsi suir arena, di-
ma
vise le sue forze in tre eserciti differenti, d'
insieme ed
direzione del consiglio
alla
sinistra, sotto
ordini
gli
uomini, doveva
dell'
<i'
Ausburgo; quello
destra, di 80,000
di
tare del generale Mack, dopo aver invaso di Baviera, alleato di Francia, alle
arrivo dei russi
fensiva.
mini,
doveva
gli
dell'
Tirolo per sostenere e coordinare del
Dietro
a
le
del
aspettare che l'of-
30.000
operazioni
e nei
Francesco raccolse un esercito il
linea
sulla
ivi
uo-
operare
degli
eser-
e d' Italia.
queste tre masse principali,
imperatore
che portava
stabilirsi
uo-
mili-
Elettore
dell'
Giovanni, doveva
arciduca
citi
1'
stati
centro, forte di
nel
Danubio
gli
tutela
la
avesse permesso di spingere più oltre
ordini
gli
sotto
gole della Foresta nera, ed
Finalmente, V esercito del
sotto
di
arciduca Carlo, e forte di 60,000
mini, comandato dall' arciduca Ferdinando
1'
idee
alle
L' esercito
agire in Italia, e riconquistare gli antichi posse-
dimenti della casa
Danubio sino
sottomesse aulico.
dintorni di Vienna,
uomini,
di 50,000
totale delle forze austriache a 200,000
uomini
di
tutte le armi.
L' esercito
russo, diviso in tre corpi e forte di 110,000 uo-
mini, doveva recarsi per
la
Moravia
sul
Danubio, ed
ivi
appog-
giare e rinforzare V esercito del generale Mack.
Oltre a ciò,
un corpo russo doveva raggiungere
nia V esercito del re di Svezia, e fare in
unione ad un
corpo inglese ed
la
alle
conquista
in
dell'
PomeraAnnover
truppe prussiane, se
si
— fosse potuto attirare alla lega
—
151 il
gabinetto di
Un
Berlino.
altro
corpo russo doveva imbarcarsi a Corfù per occupare Venezia e sostenere Y arciduca Carlo nel Basso Adige.
Finalmente,
i
quietudini lungo
raggiri di Carolina di Napoli minacciavano in-
Napoleone non dini:
da
e,
tutti
parte orientale d' Italia.
la
un istante; diè rapidamente
esitò
dell'impero, veterani
punti
i
sero alle frontiere. L' esercito
nome
di
1"
or-
cor-
Oceano prese
dell'
il
Grande Armata.
Questa
fu divisa in otto corpi.
1°, forte
Il
delle coste
suoi
i
coscritti
e
di
17,800 uomini, comandato da Bernadolte, lasciò
Annover per recarsi
Wurtzburgo, ed unirsi
a
Elettore di Ba-
all'
viera. Il
2°, di 20,800, sotto
Il
5°, di
Soult,
il
5° di
Lannes,
17,800 da
si
diresse verso Magonza.
Boulogne verso
il
4° di
il
6° di 25,000
il
comandala da Murat,
riserva di cavalleria di
Marmont,
27,500, comandato da Davousl,
Beno, occupando
si
41,000 da
da Ney, e la
campo
diressero dal
Man-
del fiume da
le rive
heira fino a Strasburgo. 7°, di
Il
18,000,
comandato da Augereau,
partì da Brest
per
Uninga, e serviva di riserva.
formò V esercito
L' 8°, di 70,000, sotto Massena,
d' Italia.
Oltre a ciò, eranvi la Guardia Imperiale comandata da Bessières. I
sei
vano
primi corpi,
sotto
il
la cavalleria
doveva pigliar parte carsi a Basilea e di
alle là
nel
dell*
Imperatore;
L' esercito
Le
(
il
V. Tav. VII. Fig.
ostilità
fu invasa: e,
non
tardi, re-
Vorarlberg e nel Tirolo;
V 8° rice-
ma
era
troppo lon-
sua influeuza diretta.
doveva penetrare
dritta per Strasburgo,
gonza
la
7°
il
prime operazioni, ma, più
vette dall' Imperatore le istruzioni generali,
tano da rimanere sotto
Guardia, sta-
di riserva, e la
comando immediato
centro
in
Germania per
per Spira,
la
punti:
tre
la
per Ma-
sinistra
I.').
incominciarono per parte dell'Austria: senza aspettare V esercito russo,
il
la
corpo
Baviera di
Mack
— si
Danubio ad
«tese sul
leone;
corpo
il
Piissato
il
Wurlzburgo; ma
sinistra
per
potendo di
progetto concepito
il
il
corpo
di
Stoccarda
fra
ben tosto verso
allunga
dall'
della fronte dell' epossibilità di por-
e la
Boemia, favorirono
le
sue teste
zata. Inetto a
sario, ed
Mack.
di
abbandonare
comprendere
incerto
del
Danubio evitando
sul
montagne,
Memmmgen.
sua posizione avan-
la
cui questi
in
proponevasi di attac*
le
Ulma,
perseverando nel suo disegno
L' Imperatore,
manovra contro
ri-
vaste combinazioni del suo avver-
le
punto
le
qualche cambiamento
colonna, ed eseguì
cario, concentrò le sue truppe nei dintorni di Stockach, di
di
sin-
Imperatore di girare ed
generale austriaco, giudicando che V intenzione dell'impe-
nella sua linea, senza però
e di
la
non
quali,
le
erano ripiegate nei dintorni
Danubio,
linea del
la
ratore fosse di portarsi
piegò
si
dapprima che
sinistra sino alle frontiere della
avviluppare Il
stese
si
sua fronte
la
serciio francese su' la
girato e preso.
Wurtzbnrgo. L'inclinazione
e di
Au-
dell'
per Napo-
grande esercito, concentralo nel Wurlem-
far fronte agli austriaci, si
golarmente
dì luce
congiunzione delle truppe bavare,
la
Bamberg
tarne
un tratto
fu
Mack poteva essere
di
Reno,
il
berg e nella Francoma, non e
60 leghe dalle frontiere
olire
Questa punta imprudente
stria.
—
152
comunicazioni degli austriaci, continuò
il
vasto movimento di conversione cominciato sino dal passaggio del
Reno. Ney,
si
avvicinano
Soult e di Lannes, si
diressero
verso
la
punto
vero
il
al
Danubio
cuoprire
di
Ulma, per
ricognizioni fino ad
nemico che fosse quello versi corpi
incaricato
dritta, fu
alla
mento spingendo
a
d' attacco.
il
movi-
credere
Intanto
i
al
di-
marcie forzate: quelli di
cavalleria di Murai e la Guardia Imperiale,
Donawerth;
il
corpo
di
Davoust
mont marciarono verso Neuburgo; Bernadolte, si
far
e
di
Mar-
unito ai bavaresi,
avanzò su Ingolstadt. Così
il
grande esercito
Malgrado
la
tempesta
si
trovò in posizione sul Danubio.
che
crede di poter ancora cuoprire sua dritta verso Rain, sotto
il
si la
prepara
alle
linea del
sue spalle, Mack
Danubio portando
Generale Kienraayer,
a Guntzburgo, e la sinistra sotto
il
cannone
di
il
Ulma.
la
suo centro
—
—
153
Ma Napoleone, come dicemmo, avea disegno rovescio, ed ordinò Allora il
1°
il
(Marmont),
2'
di
passaggio del Danubio.
il
corpo
prenderlo
di
(
Bernadotle 5°
il
occupa
)
Davoust
(
4°
il
),
strada di Monaco;
la
Soult
(
dirigono
si
)
verso Augusta; Il
5°
(Lannes), colla cavalleria
Ulma
a tagliare da
destra
la
comandata da Kienmayer.
dell' esercito austriaco
Ù
(Murat), rimontano
di riserva
vengono
la riva dritta del fiume e
6 g (Ney) andò ad occupare
posizione di Albeck sulla
la
si-
nistra del fiume in faccia ad Ulma.
Kienmayer se ne fugge verso Monaco. Mark, comprendendo allora sto, fa la
Y
un cambiamento
sua dritta a
la
fronte
di
Memmingen,
falsa situazione in cui si è po-
indietro, e
si
ad avere
trova
ad Ulma,
la sinistra
centro
il
sul-
Iller.
Napoleone adotta subito Bernadotte (1) yer;
Marmont
(2
e
),
disposizioni seguenti.
le
Davoust
(3
)
corrono ad inseguire Kienma-
Murat, e Lannes (5
terminare V investimento
di
)
Ulma; Soult
si
portano avanti
per
Mem-
su
(4°) si dirige
mingen per oltrepassare l'ala destra nemica; Ney riceve l'ordine da Murai
neamente
(
F Imperatore
a cui
direzione dei
la
corpi di
aveva confidato
Ney
Lannes
e di
dronirsi di Gunsburgo, e di là inoltrarsi verso così scoperta la strada della
la
momenta),
d'
impa-
Roth, lasciando
Boemia e le comunicazioni dell' Ney non obbedì se non che
sercilo francese. Fortunatamente parte, e lasciò
Mack
Allora
Dupont ad Albeck
disfatti
da Soult; F arciduca strada della
dirige sulla
trova se non che
rosamente
la
colla sua divisione.
vuol tentare di attaccare
sue estremità; 10,000 uomini
la
si
1'
esercito
portano verso
Ferdinando
nemico
Memmingen
e
alle
sono
con 25,000 uomini
si
Boemia; ma giunto ad Albeck, non
vi
divisione di
posizione
e-
in
Dupont
la
quale
ma non può impedire
difende
vigo-
all'arciduca d'im-
padronirsi delle alture di Elchingen. Tosto Ney corre in questo
luogo di pericolo; assale Elchingen difeso da 15000 uomini e 40
cannoni Vol.
;
gli
II.
austriaci sono costretti ad
Parte 2 a Stor.
dell' Art. Milit. 20.
abbandonare
la
posizione,
—
—
154
dopo aver perduto 2,000 uomini Ferdinando tagliato
e quasi
tutta
l'artiglieria;
Boemia
a salvarsi per la via di
alla
testa
di
e
Mack, riesce
fuori dal resto dell' esercito di
un corpo
di ca-
valleria.
Tutte codeste manovre avevano avuto per iscopo 1'
investimento
Egli chiese
Ulma,
di
Mack
e
ricevè intimazione di arrendersi.
ma avendo
giorni a decidersi|*.
otto
T arciduca Ferdinando
compiere
di
era slato battuto,
poi saputo che
arrese con
si
33,000
uomini, 60 cannoni, e 40 bandiere.
Dopo aver ottenuto questo magnifico Vienna, ove
corte, oppressa
la
T arrivo delle truppe russe, corsero per difendere
dalla
le quali,
altri
gli
per
Tirolo
in
V Inn
austriaci ad Amstelten;
francesi contro
senza
speranza
Lungo
il
ma
a
Brau-
riportarono
generali
i
eserciti del Tirolo
dagli
e
la
Mo-
quale
non
diresse verso
si
cammino, venne
assalito
d'
da
Mortier,
il
e fu rigettato fino a Stein;
avere a fronte tutto
Y esercito russo,
Diernstein, ove fu assalilo da 15,000 russi. Soccorso i
russi,
che
ritirarono a Ollabrunn.
Saputa
la
disfatta di
peratore d' Austria
si
Kutusof e
ritirò a
peratore di Russia e dal sua
capitale in
vincitori al
di
avanguardia, sconfissero
poi da un' altra divisione della Grande Armata, battè si
ac-
secondo esercito russo.
Mortier, accortosi ritira
impadronivano
difendere Vienna, e
aveva seco se non che 8,000 uomini,
si
1'
vittorie
raggiunto
essere
di
al
di
austriaci; per cui Kutusof, trovandosi isolato,
gli
d' Italia, rinunciò a
ravia per unirsi
altre
strada
la
Ulma, sollecitava
comandate da Kutusof,
e s'
nau. Murat e Lannes, che formavano gli
di
Ma Ney e Augereau vennero V arciduca Giovanni, mentre
iscacciare
traversavano
corpi
prese
resa
sperando di essere raggiunte
la capitale,
dagli eserciti del Tirolo e d' Italia.
mandali
risultato colla sola forza
strategiche, Napoleone
combinazioni
delle
1'
arrivo
dei
francesi, V im-
Brùnn, ove fu raggiunto
secondo esercito
abbandono ed obbligata ad aprire
che non
vi
fecero
ponte che permette
di
lungo soggiorno, e che passare
il
dall'
russo, lasciando
fiume in
imla
le
porte ai
si
diressero
quella posizione.
— Questo ponte era minato
Launes
e
—
155
da 14,000 uomini;
difeso
Murat se ne impadronirono mediante
e
tuttavia
astuzia, e cor-
sero ad inseguire Kutusof, sperando di precederlo ad Ollabrunn.
generale russo, vedendosi sul punto
Il
dal luogo a cui tendeva, concluse con
dolento di cui
per
approfittò
dei russi, e raggiunse la loro
mini, che a
di
fuori frau-
ma
;
rimise tosto
si
inseguimento
all'
(0,000 uo-
di
suoi sforzi, e permisero
ai
arrivare a Brùnn, ove dovevansi riunire
avanzi
gli
mentre V arciduca Ferdinando tentava
degli eserciti austriaci,
Boemia,
far insorgere la
essendo
Murai,
retroguardia, forte
resisterono per dodici ore
Kutusof
tagliato
d'
fuggirsene
slato disingannato da Napoleone,
essere
Murat un armistizio
Carlo
e V arciduca
si
affrettava
di
d' ar-
rivare in Ungheria. In
Italia,
Massena, pigliando
Verona, attaccava tirarsi
1'
a
dopo aver messo guarnigione
sue retroguardie, ma,
in
s'impadroniva
l'offensiva,
arciduca Carlo
causa
Venezia,
in
dell'
arrivo
Carlo;
ma
era
a
Il
Memmingen,
troppo
corpo si
tardi, e
1'
arciduca Giovanni;
Gouvion-Sainl-Cyr, e
di
fu
armi,
le
ma
l'
altra
a
a
nel
Vienna, ed
modo seguente:
Nicolsburgo; Murat e Lannes,
nadette, e
Mortier presidiava
disposto
si
a
al
sinistra, attraversava la
portava verso Eylau. Allora
nes, di Murai, e di russi e
li
schau, sperando che
l*
ad
gli alleati gli
verso
da Soult da
Assalito
metà
Au-
.cercò rag-
corpo
il
Soult,
ritirata,
si
raggiungere il
resto
a
dritta,
1'
vi
pose eser-
dell' esercito si
dirigeva
centro, erano a Znaim;
Boemia,
lasciava
i
Ber-
bavaresi
imperatore, coi corpi di Lan-
Soult, si diresse a Bitìnn,
costrinse a ritirarsi
fratello
il
capitolare.
sua linea di
la
tosto in marcia per la Moravia, ove voleva
era
era ritirato.
incontrò a Castelfranco
obbligato
Napoleone, dopo assicurata
cito russo.
a
si
stato battuto
trovò isolato nel Vorarlberg.
gereau, metà di esso abbassò
giungere
le
obbligato a rifugiarsi
fu
di Jellacich, eh' era
ri-
toglieva
Giovanni, volle tentare di raggiungere
L' arciduca
di
a
anglo-russi
gli
degli
Napoli, non lo seguì alle Alpi Giulie per le quali
Klagenfurt.
forzava
Caldiero, lo
Olmtilz;
poi
da cui scacciò si
fermò
a
i
Wi-
avrebbero dato battaglia. Que-
— presentavano un
ultimi
sti
vano intenzione
effettivo di
tagliare
di
Per porre
esecuzione
in
rono
la
loro piano,
il
Wischau
Murat,
a
loro accantonamenti;
gli
gli alleati
presero V
avamposti francesi, e
Lannes, e a Soult,
a
di
abbandonare
Davoust
ed a Bernadotte e a
mostrò esitazione, diè segno maggiore audacia allora che eserciti
Gli
si
di
alleati
eserciti
in faccia a tiro di
fuori,
d' ispi-
che aveva innanzi a
lui,
celebre battaglia di Austerlitz.
la
austro-russi
villaggio di Austerlitz in Moravia.
erano schierati innanzi
si
alla
sua estema sini-
La destra era comandala da Davoust,
centro da Soult, la sinistra
il
Lannes. La posizione francese,
da
posizione difensiva, appoggiava
al
La Grande Armata stava loro
cannone avendo dietro
stra la città di Brunn.
affine
ritirare,
i
giungere
battaglia eh' egli aveva scelto.
di
diede
volersi
di
due
ai
campo
e di attirarli sul
Fu
of-
lascia-
a marcie forzate. Fece vista di temere d' essere tagliato
rare
da
e più vicina, di operazioni.
strada di Brunn per gettarsi su Austerlitz. Allora Napo-
ordina
leone
90,000 uomini, ed ave-
francesi dal Danubio, e quindi
i
Vienna loro base secondaria,
fensiva, cacciarono da
—
156
la
sua sinistra
all'
altura isolata
del Santon, ed era coperta al di là dagli ultimi contrafforti della
W
Boemia ( V. Tav a VII. Fig. a 2 a La sua fronte era segnata dal .
II
P e 2a
).
ruscello di Goldbach, e da pa-
recchi villaggi.
La dritta
s'
appoggiava
agli stagni di
La posizione offensiva
Menitz e
degli austro-russi
era
di
Satchan.
separata dalla
posizione francese da un intervallo di tre o quattro chilometri.
Essa aveva
r
sua dritta
la
allopiano di Pratzen;
sue spalle Il
si
campo
estendevano di
Boemia, dal
all'
ovest
al
dai
ruscello di Aujezd,
Austerlitz.
fino
battaglia
rettangolo, limitato
alle
montagne;
sua sinistra
la
di
al
il
suo centro
sul-
villaggio di Aujezd; le
ad Austerlitz. Austerlitz formava
così
un
vasto
nord dalla direzione delle montagne di boschi all'
di
est da
Turas,
al
sud dagli slagni e
una linea che passava verso
— Era un rettangolo di larghezza, e
—
157
leghe di lunghezza su tre
di circa quattro
presentava una superficie di
leghe
dodici
circa
quadrate.
2 dicembre del 1805,
11
mentre
a cavallo
alle
4 del mattino, l'imperatore era
ancora fredda
notte era
la
gran-guardie indicavano che
porti delle
crescente dal centro alla sinistra; e che
numerosi
me
e più estesi
era oscurato
del sole, e si
sguernito
il
oscura.
i
I
rap-
rumore ognor
fuochi sembravano più
verso Aujezd. La nebbia, da cui sulle pri-
crepuscolo, viene bentosto dissipata dai raggi
il
cuoprono distintamente
ha guari coperte
ed
udivasi
alture
le
suo centro per rinforzare
le
sue
Pralzen non
di
truppe ed allora abbandonate.
di
Il
nemico avea
e per fare spe-
ali;
cialmente un movimento girante intorno alla destra dell' esercito francese per tagliarlo fuori dalla strada di Vienna. Alle 8,
ultimi ordini. Soult, che
massa sopra due
in
a
V imperatore
marescialli circondano
i
comandava
al
e ricevono isuoi
centro, teneva
le
sue truppe
linee di battaglioni in colonna, per divisioni
nel vallone di Pontowitz. » Quanto tempo vi domanda Napoleone, per impadronirvi delle alture « Meno di venti minuti, Sire. » « Ebbene, riPratzen? »
mezza distanza,
occorre, di
gli
—
—
prende Napoleone; aspettiamo ancora; quando
movimento
bene
falso bisogna guardarsi
Pratzen era Gli alleati
dall'
al
il
finito
il
loro
solo corpo di Kollovrat,
movimento
nel
del
alle altre nell'
modo 1;°
Il
2.°
Il
un
fa »
movimento ed attaccata
il
la
de-
non eravi più se non
quale teneva dietro in colonna
dell' ala sinistra.
U imperatore une
nemico
chiave della posizione.
la
aveano
stra dei francesi; e sull'altura di Pralzen,
che
il
interromperlo.
prescrisse a Soult
di
avvicinare
le
brigate
le
ordine di battaglia, e di schierare le sue truppe
seguente in ciascuna brigata:
primo reggimento spiegato. secondo reggimento
in
colonna
serrata
dietro
alle
ali
reggimento spiegato. 5."
sulle
V artiglieria
ali.
divisionaria innanzi al centro delle brigate e
—
Dietro a ciascuna brigata, uno o due squadroni di caval-
4. °
leria
—
158
nemico passando per
pronti a gettarsi sul
gì' intervalli
dei
battaglioni.
Se
5. °
divisione aveva
la
veva collocarsi
in riserva
un quinto reggimento, questo do-
dietro al centro della divisione.
Così era disposta ogni divisione. In tal ordine
marciarono
momento non poteva
Il
assalto.
all'
essere più propizio.
Kutusof, sorpreso di vedersi assalito nel
combinazioni,
si
bei
mezzo
delle sue
occupare fortemente Pratzen:
affretta di
ma
inu-
tilmente; Napoleone aveva fatto attaccare la destra degli alleali,
Sonlt; Kutusof non potè avere che de-
per secondare l'opera
di
boli soccorsi; Pratzen
cadde
sgombrare totalmente dietro
le
l'esercito
Soult ordina
massimo ordine come
quella
in
francesi;
dei
prolungare
l'altura, e
colonne nemiche,
viene eseguito col
potere
in
memoranda
suoi
i
volendo
attacchi
fin
un cambiamento
che
manovre
del-
tutte
giornata,
e
e
le
rigetta
il
nemico
verso Aujezd separandolo dalla sua ala destra.
Lannes, aveva dal lato suo ottenuto grandi successi contro destra del nemico, e
si
era impadronito del villaggio e delle
la
.al-
ture di Blasowitz. Gli
alleali
formano
allora
massa compatta
una
di sostenersi nei villaggi dietro ad Aujezd; cesi
si
avanzano
in disordine,
a
passo di corsa, e
dopo aver perduto
i
la
ma
i
che tenia
battaglioni fran-
massa, rovesciata, fugge
suoi cannoni, fino allo stagno
Ma
il
ghiaccio, troppo debole per sostenere peso tanto formidabile,
si
di Monilz, sul ghiaccio del
rompe,
quale spera
di potersi
salvare.
e tutto, uomini, cavalli, e carri, si rovescia
con orribile
spettacolo. In quanto al resto dell' esercito che cerca di fuggire,
obbligato ad abbandonare tutte lo
le
esso è
sue artiglierie nelle strade che
scioglimento dei ghiacci aveva reso impraticabili. Così
derni*
finì
una
delle più
memorabili giornate dei tempi mo-
—
—
159
Osservazioni strategiche e tattiche.
Il
Germania
fu
sul teatro d'operazioni in
austriaci
due
prima
dell'
base
cT
dei
prima che
eserciti russi
Per battere
arrivo
austriaci,
gli
concetto della il
campagna
seguente: battere
gli
battere separatamente
russi;
i
potessero riunire.
si
Napoleone separò Mack dalla sua
operazioni.
Per battere
il
primo esercito russo andò ad incontrarlo
sul-
nemico, Napoleone annuncia l'invio
soli
r Inn. Per ingannare
il
50,000 uomini da Boulogne l'Austria.
Manda
Reno,
al
in
Mack che
esploratori a
confermano nell'er-
lo
rore; e frattanto, protetta da queste precauzioni,
abbandona
Reno
del
le
coste
mezzo
col
dell'
Oceano, e va
marcie
di
nella valle del
che
il
Il
e
Danubio,
governo ed
i
Grande Armata rive
alle
dissi-
masse francesi discendevano
le
alle spalle
dell' esercito austriaco,
prima
generali nemici ne fossero informati.
teatro della guerra abbracciava
comprendeva ad un tempo Il
la
Boulogne
da
concentrazione così ben
di
mulate e cosi bene calcolate, che
di
causa degli armamenti del
il
tutte
Belgio, la
frontiere francesi
le
Germania
teatro particolare delle operazioni della
e
l'
Italia.
Grande Armala, era
formato dalla valle del Danubio. Il
Reno
fu la base d' operazione
soddisfaceva perfettamente alle
della
Grande Armata; esso
condizioni che
per
tali
basi
si
richiedono. Il
corso
elei
fiume presentava un
ostacolo
naturale rispelta-
bile.
Le estremità
della
base
si
ritorio neutro, dall' altra alla
appoggiavano da un lato a un catena delle Alpi.
Strasburgo, Magonza, Schlestadt, Landau, Brisach,
vano punti
La
forti e ripari pei
riva sinistra del
ter-
magazzini,
Reno sino
ai
ospedali,
Vosgi, offriva
presenta-
depositi
una
ecc.
profon-
dità sufficiente ed un paese abbastanza ricco per collocarvi truppe in
accantonamenti. Si
e
trovavano su questa parecchie vie
numerose
materiale.
pei
movimenti degli
di
coramunicazioni
eserciti e
facili
per quelli del suo
— Finalmente
—
160
teste di ponte di Cassel, di Kehl, e di Uniri-
le tre
ga, cuoprivano tre sbocchi vantaggiosi, e permettevano cito di scegliere fra tre linee di operazione; la
del
Meno,
la
seconda per
le
all'
eser-
prima perla
valle
gole della Selva nera, la terza per
la strada delle città forestali.
Reno,
Il
al
tempo
di operazioni per
impero, formava una base eccellente
dell'
Francia contro
la
la
Magonza presentava una lunghezza
Germania. Da
di circa
Su questa base principale e primitiva Napoleone riunisce avanti, 1. °
vi
corpo
Il
come
lascia
15 giorni dopo
0
(7 ),
portandosi
che veniva da Brest, arrivava
corpi di Boulogne, ed
i
e,
riserva strategica (t):
Augereau
di
a
dell' esercito francese,
suoi depositi d'ogni specie;
i
Basilea
75 leghe.
era
forte
due
di
divi-
sioni; 2. °
I
terzi battaglioni dei
reggimenti che formavano
attivo; questi battaglioni rappresentavano
i
l'
depositi, e
esercito
dovevano
ricevere ed istruire 80,000 coscritti del 1806;
Finalmente
3. °
dini di
guardie nazionali organizzate .sotto
le
due marescialli, Kellermann e Lefebvre, che
l'uno a Strasburgo
Tale è
la
1'
altro a
campagna. Esso
Lech; Augusta forma base. Napoleone
una serie
vi
stabilisce una il
centro e
il
il
operazioni
prima base secondaria sul
Del corpo di Augereau chiamato dal Reno; Di una parte dell' esercito bavarese;
5.°
Dei malati e
feriti
Nel medesimo tempo
del il
questa
primo periodo
della
campagna.
maresciallo Ney viene mandato in Ti-
occupare questo paese
e
cuopnre
base.
d'
di
organizzò una riserva strategica, composta:
2. °
Vial Cours
primo periodo
punto principale
1. °
fi]
di
Magonza.
Poi l'esercito va innanzi; eseguisce
rolo, per
or-
stabilirono
base principale.
intorno ad Ulma, operazioni che costituiscono della
gli
si
art et d' histoire militaires.
il
fianco destro della
—
161
—
L' esercito eseguisce poscia una
rendono padrone del corso
dell'
serie
Ino
;
Salzburgo
sinistra,
composta
gica,
Io
sua
centro, Passau Ir
comanda
vi
un' altra
riserva
strate-
delle guarnigioni francesi, una, delle quali, quella
Braunau, è portata
tempo
il
la
dritta.
generale Lauriston
Il
di
la
stabilisce
vi
seconda base secondaria; Braunau ne forma
che
operazioni
di
esso
a
6000 uomini
e
composta
medesimo
nel
di truppe bavarese.
maresciallo Bernadotte viene mandato nel territorio di Salz-
Il
burgo, per cuoprire
il
nuova base.
fianco dritto di questa
Finalmente, l'esercito arriva sul Danubio a Vienna. L'Imperatore
stabilisce la terza base secondaria, e vi
vi
sciallo Morlier col
maresciallo Davoust viene mandato
Il
cuoprire
la
pone
il
mare-
suo corpo.
base del lato
verso Presburgo per
Ungheria.
dell'
Una base accidentale era slata stabilita sul principio della campagna tra Francofobe e Vurzburgo sul Meno. Ivi l' imperatore, col mezzo di marcie di concentrazione, riunì tre corpi; quello di Bernadotte, quello di
Le
Marmont, ed
Sul
2. °
Da Stoccarda ad Anspach;
3. °
Parallelamente
4.1 Sul
Beno;
a
al
Danubio; da Donawert ad Ingolstadt.
Lech.
linea principale di operazione fu la strada da
Augusta
a Vienna per tre
bavarese.
fronti d'operazioni furono le seguenti:
t*
La
il
ciò eranvi
e
Strasburgo
Braunau, prolungandosi ad Olmùtz. Ol-
strade laterali ed
il
Danubio.
La lunghezza totale della linea principale
di operazioni era di
circa 180 leghe, con una base principale di 75 leghe, e tre basi
secondarie Voi.
P.
II
La
e
25
di 2.
via di
a
30 leghe
VII.
Fig. a
l.
a
).
Punti strategici erano
Beno, sul Danubio, e II.
media. (V. Tav.
comunicazione della base accidentale col Beno, venne
assicurata per Magonza e
Vol.
in
1
Parte 2* Stor.
sull'
Manheim. le
capitali delle provincie;
Inn;
la
i
ponti
su
capitale dell'impero, Vienna.
dell' Art. Milit. 21.
—
-
162
Obbiettivo finale divenne Austerlitz. Portati fitta
eserciti sul
gli
campo
Napoleone appro-
di battaglia,
delle accidentalità del terreno per la disposizione delle sue
truppe, scorge Pratzen chiave di posizione, divide in due parti
La
1'
esercito nemico, e
le
dirige
vi
suoi sforzi,
i
batte separatamente.
completa e sua.
vittoria è
Jena e Auerstaedt.
Napoleone aveva concepito tutti
disegno di formare una lega di
il
piccoli stati germanici renani, sotto
i
razione del Reno, sulla quale
nome
il
Confede-
di
avrebbe esercitato non lieve
egli
influsso.
La Prussia cose interne
si
di
commosse
Germania;
a questo intervento e più
si
commosse
straniero
nelle
allorché seppe che
in trattative negoziate tra Napoleone e V Inghilterra, quegli avreb-
be ceduto al
a questa
Annover che
aggregato
di fresco era stato
regno prussiano. Si corre alle
T
1'
armi;
la
Russia
promise soccorsi
Inghilterra di danaro; e la Prussia cominciò
Sassonia,
di
uomini;
coir invadere la
cui elettore fu costretto a somministrare un contin-
il
gente di 20,000 soldati; l'elettore di Assia Cassel doveva fare
al-
trettanto.
Uno dano
de' nodi principali della catena di
Boemia,
la
Fichtelberg,
il
di divisione tra la
Boemia,
la
nodo centrale che appartiene d'Europa,
si
Sassonia, e
la
Boemia
altro
i
nome
seconda,
al
di
continentale 1'
una verso
Erz Gebirge, separa
nord-ovest, separa
il
Elba dalle sorgenti del Meno e dal bacino della Verrà,
affluente del Weser. l'
la
il
Da questo
Baviera.
staccano due catene di second' ordine;
dalla Sassonia;
dell'
la
grande catena
alla
l'est, traversata dall' Elba, sotto
bacino
montagne che circon-
trova precisamente nel punto
si
Da un
Iato essa
territorj di Assia Cassel e di
chiude
la
Sassonia, e
dal-
Vurtzburgo. Questa catena,
coperta in parte dalle foreste della Turingia, è una buona linea di difesa contro gli attacchi provenienti dalla Franconia; e
ser-
—
virebbe ugualmente a cuoprire dell'
bacino
dal
diretta
un' offensiva
Elba contro quello del Meno.
L'esercito prussiano, avendo barriera naturale, stendeva la
—
163
sinistra appoggiata a questa
la
suoi
i
accantonamenti
1'
tra
modo seguente: 20,000 uomini, sotto il comando
Elba e
Saale; ed era disposto nel
Un corpo
di
Ruchel formava
la
che costituiva
uomini,
50,000
di
dal re, e sotto di
lui,
dal
duca
torni di Erfurl, ed occupava stra, affidata ai
principe
di
Weimar,
La
riserva,
si
cifra
alla
sini-
circa 50,000 sassoni-
di
cuopnva l'estrema
comandata dal principe Eugenio uomini
150,000
di
La
Erfurl, e Gotha.
berg, trovavasi ancora lungo V Elba. Tutte queste
devano
comandato
era
trovava nei din-
Boemia. Un corpo distaccato, sotto
ordini del generale Tauenzien,
Schleìtz.
centro" ed
il
Brunswick,
Hoenlohe,
di
prussiani, s'appoggiava alla gli
generale
del
dritta ad Eisenach. L" esercito principale, forte
sinistra
a
Vurlem-
di
forze
ascen-
indipendentemente
circa,
dalle milizie e dai battaglioni di guarnigione.
Dirigevano questo esercito, bello e ben disciplinato, vecchi generali
che
il
ra dei sette
re aveva cercalo tra gli avanzi della gloriosa guer-
bisogna
incapaci totalmente a
anni;
di tanto
mo-
mento. L' esercito francese era pronto in
prussiane.
ostilità
Il
Davoust,
nadotte,
Germania
a rispondere alle
composto dei cinque corpi
grosso,
Ney, e Lannes,
di Ber-
e
della cavalleria
la
guardia, sotto Le-
febvre, pigliò la strada di quest' ultima città;
Augereau partì da
Murai,
si
raunò
Francoforle
Soult,
tra
per
Coburgo
minacciare
destra; Mortier affrettava
la
e
la
Bamberga;
strada di Cassel, poi
formazione
della Vestfalia; Luigi Napoleone,
fini
gallobatavi, prese cito
si
Prussia. e
il
Poteva operare dalla
sua
sinistra,
invece agire in massa
con
ai
con-
15,000
grande eser-
uomini.
Napoleone per portare
da Vesel sulla Vestfalia, locchè
assurdo; poteva
Olanda,
direzione di Vesel; per cui
partiti si offrivano a
ripiegò a
si
un ottavo corpo di
elevava alla cifra di circa 180,000
Tre gonza
la
di
re
di
la
guerra
sboccando
da
in
Ma-
sarebbe slato consiglio al
centro per
la
strada
—
finalmente aveva
Eisenach su Cassel o Lipsia;
di
gettarsi
massa dalla
in
—
164
per girare
dritta
la
nemi-
sinistra del
la
dì
facoltà
co, tagliare ai prussiani la via di Berlino per Hoff e Gera,
come
aveva tagliato Mack
a
da Vienna
Donawerlh,
pel
e Melas
Ma-
rengo. Era evidente che quest' ultima manovra non solo era
ma
migliore,
ben anco V unica ragionevole
Per evitare
due
che
menti
quello
parliti;
francesi,
prima che aspettare
piombare
di
allorquando
si
nemico
il
trovavano
la
loro
sinistra
alle
a raggiungere
i
in
non
se
accantona-
Franconia
ma
centro sotto
dritta
Erfurt,
Schleitz;
e
sull' Alta
essi
avrebbero avuto sarebbero andati
;
monarchia poteva
sino ad
salvarsi.
Eisenach, restrinsero
lasciarono
il
nei
isolala
sinistra
la
a
Na-
per
tre
quanto occorreva precisamente
era
Saal,
Napo-
dell' Austria.
Slesia
la
russi sull' Oder, e la
invece colla
dintorni di
sparsi
frontiere
sicura su Dresda e
la loro ritirata
loro
agli
difensivamente, concentrali
leone avrebbe potuto batterli di fronte;
corsero
prussiani
ai
addosso
raccogliessero tra Coburgo e Bamberga; oppure di
si
appoggiando
Ma
(I).
non restavano
catastrofe
la
la
poleone.
Era punti del
disegno
duca
di
Brunswick
di
superare
Meno, ove immaginava che Napoleone sarebbe rimasto
difensiva a
del
sbocchi della Franconia, affine di piombare sulla linea
gli
;
V
ala sinistra
avrebbe marciato per
Bayreuth, passando per Mùnsehberg;
conduce da della
vallala
menti della
si
Erfurt a Vurtzburgo;
la
Fulda e della Verrà.
Da
scorge
posizione,
come stranamente e
Da
il
quale
si
centro, per quella che
il
dritta
finalmente
idee e da
tali
giudicasse
era
sulla
strada da Hoff
degli antecedenti di Napoleone.
credere che quel capitano
ti]
si
la
del
per
tali
la
movi-
carattere,
Infatti,
come
precipitato colla rapi-
qui in avanti, questa narrazione è tratta o riassunta in molta parte
dalla Vie polilique et militaire de Napoléon, raccontóé
opera del Jomini;
par
lai mènie-, la
quale è
—
665
—
dita dell'aquila contro le forze riunite dell'Austria e della Russia,
sarebbe addormentalo dietro
si
isolate
una
di
motivi
esistevano l'
potenza
cità
rinunciò
tolse
all'
dell'
nemico
il
ma
Saggio era questo concentramenlo;
di
nemico
a
Giunto
a
quesl' ala
saputo
e
ad Erfurt, Napoleone adottò subito
suo
il
partito.
ma
egli
Combinò
il
si
portavano più
suo piano
in
alto
;
guisa da separare
in
cuore della monarchia prussiana, da
A
collocarsi fra essi e l'Elba.
agendo
dir vero,
lo
in
suo esercito penetrò
Soult e
ovest,
sue;
le
al
numero,
e
Augereau,
Sassonia per tre strade;
centro,
parliti
e per-
strade
Franconia. in
Murat,
si
a
dritta,
portarono da Bayreuth
Bernadotte,
marciarono da Bamberga per Cronach su Saalburgo;
Lannes
le
quali, in caso di rovesci,
le
Ney ed una divisione bavarese
per Hoff su Plauen;
da
modo sulle ma potea
in tal
avrebbe coperto
JNordhalben, e di Coburgo,
avrebbero ricondotto Il
all'
nuli' altro;
loro esercito dal
il
pericolo, perchè aveva superiorità di
chè ripiegandosi da Gera di Hoff, di
il
voleva annientarli.
girarli alla loro sinistra,
loro comunicazioni, era un esporre alquanto farlo senza
al
Un generale
nemici e
i
sue idee
sinistra
che conduceva
quanto era avvenuto intorno
ivi
ordinario sarebbesi contentato di battere le
suo eser-
suo scopo.
il
Bamberga,
il
fronte.
di
battaglia, e lasciare scoperta la via
raggiungere
il
sua sempli-
la
esso doveva eseguirsi
sinistra a Hoff, invece di richiamare
corpo
su Coburgo,
offensiva, e deliberò di concentrare
cito presso Veimar per aspettare
sulla
forze
a
allorché
Austria?
de' francesi
che provava tutta
da un' illusione
si
;
movimenti
notizia dei primi
duca
innanzi
soprattuto
tanto forti di agire vigorosamente prima del-
arrivo dei russi e del risvegtiamenlo Alla
Meno
al
second' ordine,
di
da Schweinfurt, presero
Davoust,
e a la
sinistra,
loro
di-
re/ione per Coburgo e Graffentbal su Saalfeld. Il
principe di Hoeulohe
scoppiato dal lato suo;
s'
era accorto che
ma non avendo
nato duca di Brunswick sulla necessità
I'
uragano sarebbe
potuto convincere di
I'
osti-
rinforzare questa parte
— della linea,
I*
166
non andava incontro ad alcuna
francese
esercito
—
seria resistenza.
primo sconlro ebbe luogo
Il
il
Un
dì 8 ottobre 1806.
mento prussiano, che voleva difendere
la
distacca-
Saal a Saalburgo. fu spo-
stalo da Murai. All' indomani, la colonna del centro francese, pro-
seguendo
suo cammino, trovò a Sehleitz
il
Bernadotte
il
di
Tauenzien;
una vittoria poco con-
assalì, e riportò su di esso
lo
corpo
trastala.
La sinistra cominciò essa pure con buon esito zioni. di
10 Lannes assalì a Saalfeld
I!
giovane
motore
si
di
imperatore
la
il
nemico giurato, perchè
Prussia.
la
era aspettata maggiore resistenza.
si
Leuthen,
ria di Federico, di Seidlitz, di
concepire
di
prima vittima. Dopo essere stato
Napoleone ne divenne
credeva pernicioso per L'
principe Luigi,
fece uccidere. Visse da prode, morì da eroe. Pro-
della guerra, ne fu la
ammiratore
Il
non volendo sopravvivere all'onta
belle speranze,
di
una disfalla
a
sue opera-
Hoenlohe, comandala dal principe Luigi di Prussia. Essa fu
battuta e perdè mille uomini e trenta cannoni.
lo
le
l'avanguardia dell'esercito
di
Praga,
gli
La memoaveva fatto
più alta idea di questo esercito; talché aveva detto
Magonza ad uno
de' suoi
ufficiali,
avrebbe assomigliato a quella disingannarono; esse erangli
d'
di
che questa campagna non
Ulma. Queste prime
buon augurio per
la
vittorie lo
campagna;
comprese che avrebbe vinto facilmente Y esercito prussiano, quale non mostrava
bastante solidità per sostenere
il
peso
di
il
un
grande rovescio. Sino dai primi momenti sare
la
i
francesi erano riusciti ad oltrepas-
sinistra dei nemici pervenendoli a
Gera
il
giorno
trattava di tagliarli fuori intieramente dalla loro linea di zioni
A
tal
uopo,
la
grande conversione
sinistra de' francesi servì di
di
lutto l'esercito.
Il
13
leria leggera
padronirono
solamente, di
si
si
perno ad una
occuparono
sizione seguente: Davoust, Bernadotte, e Murai
12;
opera-
colla
sua
la
po-
caval-
portarono su Naumburgo, ove s'im-
magazzini considerevoli destinati per l'esercito
prussiano; Soult era
in
marcia da Gera su Jena, ove già trova*
Ney arrivava
vasi Lannes;
a
Roda; Augereau a Kahla; una
divi-
sione bavarese fiancheggiò la destra stabilendosi a Plauen. I
Weimar, non sospet-
prussiani, concentrati nei dintorni di
tarono delle manovre napoleoniche se non che dopo scita;
ma
finalmente vedendo che
i
erano
francesi
la loro riu-
già
padroni
della strada che da questa città conduce a Lipsia, ed inoltre dei
magazzini
Naumburgo, decisero
di
lohe,
incaricato
pellendorf
di
Ruchel che retrocesse
nemico
Brunswick,
coli' eser-
principe di Hoen-
Il
cuoprire questa marcia, stette presso Ca-
di
sull' altura
lasciare al
di
andarono verso Suiza.
cito principale, se n'
per rigua-
di porsi in ritirata
dagnare r Elba prima del nemico. Nella sera del 13, il re ed il duca
a
Jena; aveva
tempo
il
per sostegno
Weimar. Napoleone
il
corpo di
guardò bene di
si
di sottrarsi; già intercettategli le co-
municazioni, deliberò di consumare
sua
la
dandogli bat-
ruina
taglia.
Sebbene
la
gola di Jena, per
la
quale
dovevano
francesi
i
sboccare, fosse assai ardua, non era un ostacolo per coloro che
avevano superato spingendo l'
la
il
San Bernardo
vanguardia
cima
vedeva accampalo su esercito
si #
la
e la roccia
Tauenzien
di
Bard; Lannes,
verso Jena,
aveva
avuto
audacia di arrampicarsi sulla montagna di Landgrafenberg, e
di collocarsi sulla
il
di
in
faccia
tre linee.
all'
esercito
prussiano che
fosse diviso; credeva che combattesse riunito secondo
sistema di Federico. Affrettava
la
marcia della sua guardia, e
fece arrampicare, a dieci ore di sera, per
un sentiero molto
aspro, sull'altopiano di Closewilz. Soult seguiva da rivò nella notte a dritta di Napoleone, ed
Ney serenò
si
Napoleone ignorava che codesto
a
Augereau
vicino;
ar-
alla sinistra.
Roda.
Credendo che tutto l'esercito del re si trovasse riunito in quel punto, e che la sua sinistra si stendesse nella direzione di Apolda, Napoleone diè ordine a Bernadotte di marciare a Dornburgo,
a
Davoust
di
ripiegarsi
della Saal su Apolda, affine di
nemica
da
Naumburgo per
piombare
sull'
la
sinistra
estremità della linea
e prenderla di rovescio. Murai, colla sua cavalleria
leg-
—
—
168
giera, si riunì a Jena al grosso dell' esercito.
Codeste disposizioni
ma
erano buonissime nella supposizione surriferita; previsto che
burgo,
il
avrebbe voluto
re di Prussia
saputo che Bernadotle
e si fosse
poleone non avrebbe esposto
se
a sostenere
mandalo Bernadotte
l'urto del grosso del nemico, nè
Naum-
era già arrivato, Na-
vi
da sè solo,
Davoust,
fosse
si
per
farsi strada
a passeg-
giare a Dornburgo, ove riusciva inutile a sè ed agli altri.
All'alba del 14 s'ingaggiò stata fredda; una fitta
vedeva il
a
due passi
;
combattimento. La notte era
il
nebbia offuscava
e ciò fu doppia
nemico non poteva discernere eh'
ordine
montò
un anno, quello
fa
di
Mack
lasciasse passare
si
La vanguardia
cuoprirebbe
via. Il
disonore
di
del principe di
Hoenlohe
dalle gole di cui teneva ancora la tesla;
«
Sol-
che
corpo
lo
»
1
snidala da Lannes
fu
francesi
i
in
Esso non
era a Ulma.
lo
combalte più se non che per aprirsi una
si
comunicazioni,
sue
dalle
tagliato
è
vi
perchè
a cavallo, e pas-
fronte della divisione Suchet, esclamò:
alla
dati! L'esercito prussiano
come, or
pei francesi,
non fossero ancora
essi
altopiano. Alle 8, Napoleone
sull'
sando innanzi
non
l'orizzonte;
fortuna
presero
po-
sizione su due linee tra Lutzerode e Ctosewitz. A!
rumore
di
questo combattimento, Hoenlohe levò
da Capellendorf, e
si
avanzò contro
Per due ore, Napoleone so, limitandosi a
si
mantenere
il
il
nemico
contentò
di
a
il
campo
Vierzehnheiligen.
questo piccolo succes-
combattimento
fino
all'
arrivo della
sua cavalleria e dei tre corpi che aspettava. Ney, per un deplorabile eccesso di zelo, scontento di essere in
Augereau,
si
riserva
dietro
ad
slanciò innanzi, con 3,000 uomini scelti, granatieri
e volteggiatori, ed assalì la linea
prussiana di Vierzehnheiligen;
fuoco del nemico; e costrinse l'im-
sostenne per un'ora tutto
il
peratore
da Lannes. Questo attacco permaturo
a
farlo sostenere
doveva tanto più irritare Napoleone
sempre che via,
in
quanto che supponeva
tutto l'esercito del re fosse su
essendo finalmente sboccate
gereau, egli fece dare
il
le
quel punto.
Tutta-
colonne di Soult e di Au-
colpo di grazia
;
Soult
si
precipitò sulla
— heiligen,
La
Hoenlohe, Ney e Lannes
di
sinistra
—
169
verso Vierzehn*
ceutro
al
Augereau su Iserstedt.
vittoria
non rimase più dubbia;
tutta
la
siani piegò, e fu posta in piena rotta. Ruchel, arrivando
mar
chio da scorgere che
le
non ebbe
dalla fatica,
colla riserva affranta
il
prus-
dei
linea
da Vei-
colpo d' oc-
cose erano in troppo cattivo slato per-
ch* egli potesse rimetterle co' suoi 20,000 uomini. Invece di limitarsi
cuoprire
a
la
pegnarsi contro
il
Hoenlohe, ebbe V imprudenza d'im-
ritirata di
grosso dell'esercito nemico;
dere di fianco, andò invece ad assalirlo
medesimo gravemente
egli
che aumentare
le
perdite de' prussiani;
inseguiti, furono rigettati di sotto di
La sua
ferito.
di
al
Weimar. Questa
città
i
disfatta
potendolo pren-
Fu rovesciato;
non fece se non vivamente
fuggiaschi,
dell' llm,
là
e,
fronte.
di
che passarono al
venne occupata dai francesi nella
sera slessa della battaglia, a sei leghe dal punto in cui la lotta era cominciata.
Mentre riportavasì
la
vittoria di Jena,
e
era posto in marcia,
si
Freyburgo. Questo esercito,
posto
di
cinque
dì
il
13, per
di circa
comandate
divisioni,
stra
-
come dicemNaumburgo 60,000 uomini, era com-
ordinarj successi contro V esercito del re,
mo,
Davoust otteneva il
quale,
giungere a
dai
generali
Schmellau.
Wartensleben, principe d'Orange, Arnim, e Kuhneheim. La prima apriva
la
marcia; quest'ultima
La divisione Schmeltau
si
la
chiudeva.
avanzò
fino a
Gerstedt;
ricognizioni, spinte verso
la
gionieri su di una simile
ricognizione condotta
e
le
stretta di Kosen, fecero alcuni
da
sue pri-
Davoust.
Il
Brunswck, conscio della presenza del corpo di questo maresciallo a Naumburgo, persisteva a credere che le truppe vi-
duca
di
cine altro non fossero se non che un distaccamento di partigiani;
ed
luogo
in
Kosen,
lo
di
far
avanzare nella stessa sera Schmettau
visioni tra Eberstedt e Ranstet; stedt. Sì cito,
che
Vol.
II.
fin
a
lasciò nella sua posizione, e fece serenare le altre diil
quarlier generale era ad Auer-
poco dubitavasi della sorte la
la
quale minacciava V eser-
regina stessa vi rimaneva in
Parte 2 a Stor.
dell' Art. Milit.
22.
mezzo con una
sicu-
— inconcepibile;
rezza
—
170
re provò fatica a deciderla di
il
tornare a
Weimar. Intanto
il
duca di Brunswick, informato dell'esistenza
corpo francese ceva
di
un
sapendo che una strada condu-
e
altopiano di Kosen direttamente a Freyburgo, sperava
dall'
giungere
Naumburgo,
a
questa
a
senza essere obbligato di aprirsi
città
Diè ordine per V indomani posizione sulle alture
di
divisione Schmettau
alla
Kosen, e
di
proteggere
la
la via,
pigliare
di
marcia delle
altre divisioni che l'avrebbero seguita. Ciò sarebbe
andato be-
nissimo per sottrarsi, qualora Davoust fosse rimasto immobile a
Naumburgo; ma supponendo pure che V salvato con questa marcia
esercito del re
principe di Hoenlohe abbandonalo con 50,000 uomini in al
fosse
si
occulta, che cosa sarebbe avvenuto al
grande esercito francese? Se
mezzo
voleva uscire furtivamente dalla
si
trappola, bisognava almeno prescrivere a Hoenlohe di marciare
sua fanteria, per raggiungervi
alla notte su Suiza colla
il
dere tanto più sicura V operazione. Questo mezzo era potesse salvare V esercito dalla distruzione che
lo
re, e ren-
solo che
il
minacciava. La
divisione Tauenzien, e tutta la cavalleria di Hoenlohe avrebbero
dovuto rimanere cia,
e,
stati
i
alla
soli
al
campo
peggio,
di
Capellendorf per cuoprire
dieci battaglioni
i
compromessi; malgrado
appresso pigliare
la
ciò,
la
mar-
Tauenzien sarebbero
di
avrebbero potuto
strada di Erfurt, od anco seguire
il
il
di
re per
quella di Eckartsberg.
Da qui
si
vede che
il
duca Brunswick sapeva benissimo met-
tere un esercito nelP imbarazzo,
ma non
avvisare ai mezzi di sor-
tirne.
L'esercito del re cui la
mosse
all'alba del giorno; la nebbia, di
abbiamo parlato, ne contrariò
e ritardò
divisione Schmettau, arrivando presso
contrò
la
la
ad
marcia. Tuttavia,
Hassenhausen,
in-
divisione Gudin che Davoust aveva fatto marciare nella
notte per assicurarsi di
si
il
mezzo
di
sboccare
il
dì
dopo
dalla gola
Kosen. Un'ora sola di rilardo e tutto sarebbe stato finito;
le
truppe francesi, ammassate nella strada, non avrebbero mai potuto uscirne, e, senza dubbio, sarebbero state malmenate.
— corpo
Il
—
171
Davoust componevasi delle
di
Gudin,
divisioni
tre
Friant, e Morand.
Tornato pose
dall'
Bernadolle
a
deferì persino
gli
a
Vigilia
alla
cevuto ordini
alle
comando
tuto marciare assieme; a Bernadette.
polosa,
si
lo
ma
dei due corpi. L' ordine di Berthier
questa frase non
fu
inutile,
ed
egli
l'esito della
battaglia,
come
la via di
punto
ripetuta
stata
Camburgo. Tale
di
compromettere
poco vedremo.
tra
re di Prussia, andato alla divisione
la
era
Schmettau,
di
avanzarsi con 2500 cavalli per caricare
avrebbero potuto sboccare
samente
colla sua
siili'
irritato
e
nebbia che impediva scorgere quauto accadeva,
Blùcher
co-
po-
suo collega potè dirgli
il
prese
ostinazione, diffìcile a spiegarsi, fu sul
Il
primo corpo,
attenne letteralmente all'ordine che aveva ricevuto di
marciare su Dornburgo. Tutto ciò che
per
il
avesse già raggiunto, avrebbero
Questo maresciallo, con un'esattezza troppo scru-
per convincerlo
Davoust e
ri-
per Kosen su Apolda, e
lui
Davoust prescriveva effettivamente che se
mandato da Bernadette,
ed avendo
ricognizione,
due del mattino, Davoust pro-
marciare seco
di il
sua
dalla
imperatore
incaricò
truppe che
le
altopiano. Gudin arrivava
colonna presso Hassenhaussen
la
;
preci-
cavalleria
leggiera francese s'incontrò con quella ben superiore di Bliicher, e fu respinta;
ma
suoi quadrali.
Il
re
la li
brigata Gaulhier ebbe
tempo
di
formare
i
fece caricare; l'artiglieria posta sulla strada,
sostenuta dalla fanteria, rese vani
lutti
sforzi
gli
di
Bliicher
e
de' suoi squadroni.
Questa resistenza inaspettata spaventò egli
voleva schierare
duta della nebbia.
tendeva che lante, e
i
Il
1'
duca
e del principe d'
poiché
il
non aver
si
Bronswick; la
ca-
francesi non avessero là se non che un corpo vo-
che bisognava rovesciarlo nel burrone
e
di
ed aspettare
vecchio generale prussiano Mollendorf, pre-
dividendo quest'opinione, die ordine
ben
il
esercito in battaglia
Orange
di
di
alle divisioni
passare
il
burrone
era deciso di prendere V iniziativa, fu
Kosen. di
Il
re,
Wartensle-
di Auerstedt;
grave
fatto eseguire codesto passaggio nella notte;
errore 1'
eser-
—
sarebbe arrivato
cito prussiano
—
172
ordine sulle colonne francesi
in
in marcia.
Wartensleben, che giunse per primo, sinistra
salì la
Gudin.
di
cesi,
con tanta
andava diradandosi. i
carica
la
momento
Il
al
destro
fìanc®
quanta era permessa
vivacità
a dritta ed as-
tempo stesso Blùcher, essendosi
Al
avanzato su Puncherau, diè
formò
si
de' fran-
nebbia che
dalla
era decisivo. Davoust, ponendo
suoi quadrati a scacchiere, secondato da Gudin e dal contegno
eroico della sua fanteria, respinse parecchie cariche consecutive.
Blùcher ebbe
cavallo
il
pertutlo fierissima
ucciso;
suoi
i
resistenza, presero
squadroni, trovando dadisordine
in
strada di
la
Eckarlsberg.
V
arrivo
terminò
da questa truppe della d'
collocò
si
fu bentosto
assalilo
dritta,
alla
successo su questo punto.
il
Gudin
parte,
Friant, che
divisione
della
assicurare
di
Sbarazzato dalle
alla sinistra
Wartensleben; Schmettau, che aveva già perduto metà
di
gente, venne
sua
sostenuto
due
ai
principe
dal
fianchi
Orange.
Erano
nove;
le
duca
il
Brunswick decise
di
salto generale contro la sinistra, e
sione Wartensleben.
Gudin
L' irremovibile
questo nuovo sforzo, malgrado
la
pose
si
dare un as-
di
alla testa
stette
della
fermo contro
sproporzione del numero. L'at-
tacco venne eseguito fiaccamente, sebbene con coraggio; siani
curavano troppo
distanze,
come
siepi, ai
piccoli
Hassenhausen, garono; ferito
e
li
il
siana esitò,
si
tempestavano
ed
ai
di palle.
i
prus-
loro alineamenlo e le loro
giardini
dietro
alle
che circondano
Parecchi battaglioni pie-
Brunswick, volendo ricondurli innanzi, fu
di
Schmettau toccò
la
stessa
arrestò,
ma non la
verso
piano, e
si
diresse
di
truppe fresche ed
la
la
linea prus-
retrocesse. Gudin stava per soc-
Morand comparve
divisione
rinforzo
Warten-
sorte;
cavallo ucciso. Privata de' suoi capi,
combere, allorquando
siani, respinti
il
francesi, rannicchiati
I
salici,
fossi, ai
mortalmente;
sleben ebbe
conservare
parala.
alla
duca
il
di
divi-
sinistra
francese.
elettrizzate
da Hassenhausen,
si
fu
sull' alto-
Questo potente decisivo.
I
prus-
arrestarono più addietro;
si
— tentare
decise di
La foga del principe
formidabile
che
fronte
ruppe più volte innanzi
si
francese
la fanteria
arrestato dalle baionette incrociate, esposto a pelo, mitragliato dalle batterie,
non potè impedire
Friant, dal
più forte
si
salva-
sino a Tauchwitz, ed
oltre-
nemica.
libero dall'assalto della cavalleria,
fu
Rehausen.
re,
Il
che
ed aveva
degli assalti,
Irovalo
era
si
avuto
da
contro
la
francese;
sinistra
fianco dall' artiglieria e dalla fanteria riuscì
a
impossibile
Morand
d'
di rimettere
impadronirsi
di
per
prenel
medesimo una
ma
battuto
di
posta sul Sonnenberg,
gli
combattimento, e
il
si
tutto
un cavallo, mo-
ucciso
strava sangue freddo pari a coraggio; diresse egli della riserva
che
ad Auerslaedl.
e parte
della linea
Appena Morand cipitò su
brucia-
medesimo,
principe, ferito egli
il
suo, penetrava
lato
la sinistra
presentava;
gli
fucilate a
disordine de' suoi squadroni
il
rono parte verso Neusulza
passava
per quadrali
truppe di Moranrì, disposte a scacchiere
le
di battaglioni.
parte
mat-
al
principe Guglielmo eseguì con coraggio parecchie cariche
Il
contro
alla
sforzo di caval-
che era così male riuscito a Blùcher
leria pari a quello
tino.
uno
francese
sinistra
sulla
—
173
Rehausen.
Il
impedire
d'
disordine e
confu-
la
sione cominciarono ad introdursi nella fanteria prussiana.
momento
di
dare
colpo decisivo. Le alture di Eckartsberg dominavano
la
sini-
Davoust giudicò allora che fosse giunto il
stra del
stesso
il
nemico punto
;
P impadronirsene, era un guadagnare
lattico e strategico del
campo
chè era un insignorirsi della strada diretta dere P ultima linea
ritirata al
di
marciò per Tauchwitz Nulla
potè
resistere
Mollendorf, ferito il
di
suo ultimo nucleo
e
il
il
burrone
tempo
di battaglia, per-
Freyburgo e un chiu-
di
nemico. La divisione Gudin
alP impetuosità palla, rimise
di riserva
combattimento; alquanto
al
vi
Gernsledt, quella di Friant per Lisdorf.
tacco di Ekarlsberg, non
mettere
il
il
le
loro
urto.
Il
vecchio
a Kalkreuth;
non avendo potuto arrestare P
aveva più
profondo
del
comando la
minima speranza
sue truppe passarono di Auersledt.
in
di
ma atri-
disordine
— ignorando
re,
Il
ordine che
disfalla
la
ritirata
la
—
174
principe
del
eseguisse
si
verso
esercito
eseguito
la
ore
del
mattino da Naumburgo, e giunto
sei,
poteva ancora sboccare di
di
mela
ogni
quanto era
di
Tuttavia,
che fiancheggiano contro dei
portare
la
fu
V onore.
»
non che
fuori di
le
re, e
il
a
notte
difficile,
dintorni
nei
di
Weimar,
e V in-
corpo le
Hoenlohe,
di
terminarono
truppe prussiane che
di
sbanda-
si
lato.
battaglia
I
«
Tutto è perduto fuorché
Sebbene ballulo da un corpo inferiore 324
generali.
combatlimento,
principe Guglielmo,
i
i
metà,
della
inesperienza delle sue truppe
all'
10,000
uecisi o feriti,
ufficiali
Gu-
Federico
Auerstaedt.
di
come Francesco
dire
noi polè attribuire se non che e de' suoi
Ire
alture,
fra
T esilo della
polè
sopra Sulza, assalire
là
a
Camburgo verso
comparsa inopinala su quelle
del
disperazione
glielmo
a
certa disianza la strada di
a
fuggiaschi
rono da ogni Tale
sua
la
Parlito
di fare.
borro della Saal è molto più
il
che non arrivò se
guisa
Apolda.
grado
in
preferi di conlinuare la sua marcia
ritirala. Egli
Dornburgo, ove
verso
rovina
la
sarebbe siala compiuta, se Bernadolte avesse
del suo
tagliargli
Hoenlohe, diè
di
Weimar;
marescialli
Brunswick
uomini
e Mollendorf,
il
generali Scinmettan, Warlensleben, feriti od
che se avevano manovrato male, avevano com-
uccisi, attestano
battuto eroicamente.
La divisione Gudin ebbe da sè sola 5500 uomini e 130 ciali
fuori
sentava
la
combattimento;
di
metà dei presenti;
perdita
contegno intrepido eh' essa oppose mico. Davoust, e
ed acquistarono
tutti
luzione, offrì
una
così splendido.
lotta
tanto
Napoleone
relazioni prussiane gli
vittoria col
sangue
di
all'
meglio
il
successivi del ne-
ammirazione
di
gloria,
dei
mili-
Nessuna giornata delle guerre della rivosproporzionata
durò
Davoust* che considerava sulle le
agli sforzi
provar
soldati, rivaleggiarono
incontestabili
diritti
tari e della posterità.
suoi
i
potrebbe
nulla
uffi-
enorme, perchè rappre-
con
un
successo
fatica a credere ai rapporti
prime assai
mostrarono
7000 prodi;
la
ma
dì
esagerati, e di cui
moderazione. Comprò
la
fortunatamente buon nu-
— 175 — mero nelle
di essi
era ferito leggermente, e più della metà ne rientrò
file.
La notte che segui questa doppia battaglia, non fu meno fatale ai prussiani della battaglia medesima. I corpi si calpestavano, s'incrociavano, si
si
addossavano,
disperdevano; non mai
si
era vista scena tanto deplorabile. Gli uni presero
Erfurl;
altri
quella di Golleda;
grosso
il
la
strada di
dell' esercito
giunse a
Sommerda, ma in una confusione orribile. Una sola giornata decise della sorte della monarchia prusCaddero
siana.
in potere dei francesi
campagna, 25000
Non
60 bandiere, 200 pezzi da
prigionieri.
ostante, Napo!eone
non
avanzi
respiro agli
lasciò
dei
la campagna contro la Prussia venne portata al suo termine come accennammo nel Sunto Storico. Osservazioni. Il concetto della campagna contro la Prussia fu
nemici; ed
di
in
breve
penetrare in Sassonia ove
fianco sinistro, porsi fra le
il
trovavansi
comunicazione,
loro linee di
prussiani, girarne
i
mantenendo
e
il
l'Elba, intercettando
esercito e
loro
proprie
le
che
mettevano nella Franconia.
L'imperatore
e Schwéinfurt; poi,
il
Reno. Nel me-
sboccando
tre
in
Bayreuth,
colonne improvvisamente,
compiè
il
suo piano strategico.
teatri delle operazioni era limitato al settentrione dal
Nord
del
sul
suo esercito a Bamberga,
girò \n sinistra dei prussiani, e Il
nemico
attirò l'attenzione del
desimo tempo concentrò
e dal
mar
Baltico;
al
mare
mezzogiorno dalla frontiera neu-
tra austriaca, indicata in parte dalle
montagne
della
Boemia; a
ponente dal Reno; a levaute dal Niemen, frontiera estrema della Prussia.
La base cia,
pei francesi era
il
da Wesel a Magonza; e
ancora
Le
la
Grande Armata dopo
linee di difesa successive
di Turingia, la
La
Reno, frontiera naturale della Franil
Meno, la
nella
campagna
dei
cui valle si trovava
del 1805.
prussiani,
erano:
i
monti
Saal, V Elba, la Vistola, e Y Oder.
linea di operazioni pe' francesi, era la strada
a Berliuo per Francoforle.
da Magonza
—
—
176
La prima fronte d'operazioni era clinava sulla Saal; la terza
Naumburgo;
la
era
quarta girava
sul
Meno;
parallela
attorno
nire perpendicolare alla Saal, al
a
alla
la
seconda s'in-
Saal,
da Jena a
Jena e tendeva a dive-
momento
delle battaglie di Jena
e di Auerslaedt.
La marcia per penetrare marcie strategiche
in
Sassonia, sta nella categoria delle
di fronte. Si eseguì,
come
si
disse, su tre co-
lonne. L'esercito prussiano era concentrato dietro alla catena di
montagne
che
della Turingia,
gli
serviva di linea di difesa. L'im-
peratore fece dimostrazione per richiamare l'attenzione dei prussiani verso la loro dritta all'
;
poi concentra
rapidamente
le
sue forze,
estremità della sua base verso V Alto Meno, e sbocca in
colonne. In questa marcia strategica,
una dozzina
Le
di
la
fronte
tre
estendevasi per
leghe.
battaglie di Jena e di Auerstaedt furono battaglie
giche; vale a dire battaglie che sono prodotte da
strate-
combinazioni
strategiche che abbracciano tutto V insieme del teatro delle operazioni.
Fra
gli
rori polii
errori militari dei prussiani,
ici,
perdere così sola
er-
furonvi quelli di lasciarsi girare al fianco sinistro, e la
massa già
parti ineguali,
medesima
senza parlare degli
linea d'operazioni; poi, invece
di
agire
in
riunita, di dividersi, di loro piena volontà, in
che furono assalite
giornata.
e
pienamente
disfatte
in
una
due
una
—
177
Campagna
—
del 1809.
Irovavasi Na-
L' Austria, approfittando delle diffieultà in cui
poleone per
che di
spandevano ed ingagliardivano
si
nuovo
bund,
germanico pensò
s'
affilavano le armi.
la
per
Togen-
di
misteri
i
vide nello spirito
capo dei popoli;
a
dell'Europa, ricoverata,
la libertà
i
di-
popoli di Germania alle
quei d'Italia alla rivolta, pro-
la nazionalità;
sulla sua sacra
II
mettersi
sua bandiera; invitò
armi per difendere
mettendo
Francesco
di risorgere col
di farsi assalitore
egli, sotto
preparava
si
gioventù; e fra
nell' esercito e nella
modo
il
Germania,
in
Le società segrete, sotto nome
alla guerra.
stendevano
si
e le tenebre
ceva
guerra di Spaglia, ed incoraggiata dai sentimenti
la
una
parola, se V assecondassero,
cosli-
luzioue. Il
Tirolo rispose
Visto
all'
appello ed insorse.
piega delle cose, Napoleone die ordine a Davoust di
la
concentrarsi verso raccogliere a
Bamberga con 45,000 uomini;
Ulma
corpi di Oudinot coi
i
e di Baden, e di marciare su
fèbvre ed
a
Vandamme
contingenti
di riunire
numero
di
questo esercito, con ordine,
i
bavaresi ed
in caso
di
Augusta e Donawerth. Per rendere compiuti
towski
della
Gallizia
;
posto
fu
Eugenio
eh' era in Dalmazia, doveva
fu
a
Le-
comando
il
attacco impreveduto,
di concentrare lutti codesti corpi sulla riva dritta
Bernadotte, coi sassoni,
a
vurleraburghesi
i
Berthier ebbe provvisoriamente
di 40,000.
di
Assia
di
Augusta con 50,000 uomini;
in
tra
Masseria
a
i
del Danubio,
provvedimenti,
guardia della Boemia, Ponia-
mandato all'Adige; Marmont,
tenersi
pronto
a
raggiungere
15,000 uomini l'esercito d'Italia. Bessières, comandava
la
con
riserva
di cavalleria pesante, spartita in tre divisioni.
Tutte queste forze, senza comprendervi
devano
alla
cifra di circa
uevasi di 5G0 pezzi;
gli
L' esercito austriaco
520,000 uomini;
le
guarnigioni, ascen-
l'artiglieria
compo-
accessorj in proporzione. si
suddivideva
in
esercito
di
Germania*
di 165,000 uomini, sotto l'arciduca Carlo; in esercito del Tirolo, di '25,000
Vol.
II.
uomini, sotto Jellacich; Parto 2a Stor.
dell' Art.
in
Milit 23.
esercito d'Italia, di 50,000
— uomini, sotto
arciduca Giovanni;
II
k
J0,000, sotto Giulay; in
1'
—
178
esercito
esercito di Dalmazia,
in
di
Gallizia,
con
con sotto
40,000,
arciduca Ferdinando.
Queste forze, insieme ad stituivano
1'
disporre,
co-
esercito austriaco forte di 550,000 combattenti. Erauvi battaglioni di landwer,
inoltre 150
polevasi
altre di cui
e
riserve
le
preparale per
riparare alle perdite dell'esercito adivo. Tale esercito, che ave-
va
800 pezzi d'artiglieria,
circa
esempio napoleonico,
stato diviso, ad
composti di tulle
un quarto
di cui
era
obici,
parecchi corpi distinti,
in
armi, ed organali
in
guisa da
1800 ebbero luogo
le
prime
le
di
agire
soli
o
combinali. il
10 Aprile
Sperando
del
Napoleone
cogliere
di
ostilità.
sprovvista,
alla
Carlo volle impadronirsi dello spazio compreso tra
Don avvertì*; ed formato
il
a lai
uopo
suo esercito
si
diresse da questo lato
75,000, sotto
terza, di 50,000,
Landshut.
I
suoi
i
immediati, partì
ordini
comandata da
si
Ili Ilei*,
gli
La lentezza dell'arciduca maggiore;
di slato
lo
lisbona, ove città
si
e
vi
lasciò un
mini sotto rava
il
la
i
del
falli
la
suo con-
abbandonò Ra-
diresse a INeustadl; Masseria marciò da Augu-
si ;
V imperatore raggiunse Lefèbvre che di
si
tro-
due divisioni po-
ordini di Ney. In breve Napoleone ebbe 120,000 uo-
mano,
e si
principe Carlo da
battuta a
stalo
reggimento per presi-
vava sull'Abcns, ed aumentò questo corpo sle sotto gli
era
con rapide manovre, impedi
e
era portato,
sta a Pfaffenhofen
gli
salvò; Napoleone, giunto
giunzione delle tre colonne austriache. Davoust
la
la
Brauuau e
Danubio, invece
come
fiume
sul teatro delle operazioni, s'affrettò a riparare
diare
seconda,
ordini dell' imperatore, aveva dis-
concentrarlo sulla riva destra del
capo
la
bavaresi furono respinti a Landshul; e Berlhier, che
non aveva compreso bene
prescrillo.
aver
dall' Austria;
diresse per
seminalo V esercito francese sulle due rive del di
dopo
Ire colonne; la prima, forte di 50,000
in
uomini, comandala da Bellegarde, parli dalla Boemia; di
l'arciduca
Balisbona e
trovò in faccia ililler,
la
cui
all'
intervallo che sepa-
avanguardia
era
Tann da Davoust. Questi rimase presso Tann per
slata cori-
— tenere
corpo
il
—
Masseria
principe Carlo;
il
l'imperatore assalì
179
battè in una serie di combattimenti a cui glia di
Abensberg,
mura
le
spedì
Allora
minciò l'assalto;
una viva resistenza,
poco prima aveva
il
fu costretto a
il
ponte,
s'
era
Gran numero alle
due
gettalo
ma
in quel
Ratisbona, ove
su
Danubio,
il
Boemia.
nella
palla
a
malgrado
e,
da Da-
presidio lasciatovi
ferito di
morti e di
di
non aver
ma
dopo un violento combattimento;
Napoleone venne leggermente
menti
rifugiarsi il
aveva già passato
principe Carlo
taglialo
dall'imperatore,
fatto capitolare
voust. Ratisbona fu presa
di
riprendere l'offensiva;
spalle
alle
Echmùhl. Davoust co-
Carlo, accorgendosi
solo, volle
preso
i
piegò
ad inseguirlo, e
strada di
principe
il
un corpo
momento venne
e nelle vie della città, e l'ob-
divisioni
tre
col resto sull'arciduca per la
fare con
di balla-
sull'Imi lasciando 10,000 prigionieri e tutti
rifugiarsi
suoi bagagli.
lo
Hiller,
uome
dà
si
costrinse a ripiegarsi su Landshut, ove fu
lo
battuto di nuovo, e sotto bligò a
verso Landshut;
diresse
si
armata comandalo da
d'
e,
In
dopo avere questo
fatto
ad un tallone.
costarono questi combatti-
feriti
cannoni
parti avverse; più agli austriaci;
e
ban-
diere rimasero in potere del vincitore. Brillanti e decisivi successi eransi
combattimento taglia
shut
di
che
di
Tann
di
metterla
Iìckmiìhl data di nuovo contro
battimento
formano una
il
battaglie e decisa
Ti aprile la
;
di
finì
si
ripiegò su
gli
esercito, tro-
due
nel cuore delia il
Germania. Cesare
suo celebre Veni,
vidi, vici.
sulla riva sinistra del
arrivò
stalo raggiunto da un corpo d'
Vienna
di
com-
il
dieci giorni dopo, aveva vinto
leone non volle seguirlo; rimase di
suo
il
Land-
di
battaglia
Napoleone
campagna
Cham, ove
rompere
straordinarj.
non potè mai dire con tanta ragione Dacché V arciduca s' era gettalo bio,
la
suo centro; e finalmente
il
serie di avvenimenti
vavasi a Parigi
l'affare
sinistra;
la
fuori di azione;
Ratisbona, che
di
11
ditello al centro dell'arciduca; la bat-
Abensberg, che isolò
terminò
da Napoleone riportati.
il
25
di
aprile,
armala eh' era alla
in
Danu-
dopo essere
Boemia. Napo-
destra del fiume; la strada
era aperta; lasciò Davousl, poi Bernadotte a guar-
— dia
per impedire
Ratisbona
di
180
— all'
arciduca di sboccare dalla
Boemia mentre Lefèbvre volgevasi contro gl'insorgenti col grosso
diresse
e
si
l'
Austria. Tentò
vare per i
la
suo
del
Hiller di dar
Boemia
verso
esercito
tempo
principe
ài
a soccorso di Vienna,
posizione formidabile, difesa da
quale non
si
del-
Carlo di arri-
cercando
di arrestare
ma Massena s'impadronì ben
francesi ad Ebersberg;
di questa
presto
un castello, ed
alla
poteva giungere se non che per un ponte munito
d' artiglieria; sul!' altra
del Tirolo,
capitale
la
e Hiller,
riva
dopo aver perduto 7000 uomini,
Danubio, per cercare
del
di
si
raggiungere
gettò
V ar-
ciduca.
La scomparsa raddoppiare le
mura
corpo
del
la celerilà, e
il
permise
di Hiller,
10 maggio
della capitale. Ciò avveniva
Napoleone
a
di
trovò coir esercito sotto
si
un mese preciso dopo
l'
in-
vasione della Baviera per parte degli austriaci, e ventisette giorni
dopo che Napoleone ne aveva ricevuto la notizia a Parigi. Le porte della città erano chiuse. Lunge dal far proposte dedizione,
similiano per presiedere
ai
doveva avere un corpo
di
truppe
venne
e di
landwehr
a rinforzo;
in
15000 uomini, composto
memorie
parlando di quella
della
degli
non erano turchi, ed
i
di
vecchie
formazione; una divisione leggera
popolo
il
preparativi di difesa; questo principe
di
gli
Vienna, eccitalo, aveva preso in
parte le armi; cercavasi di esaltare rivivere le
di
governo austriaco aveva designato V arciduca Mas-
il
truppe ed abitanti facendo
opposta
resistenza
spagnuoli
ai
mussulmani,
ma
Saragossa;
a
i
e
francesi
buoni abitanti di Vienna non erano ar-
ragonesi. La grande cinta delle linee non trovavasi in condizione
da
arrestare
il
nemico; l'arciduca Massimiliano abbandonò
ricchi sobborghi, e
bastionato
si
ma armato
concentrò nel circuito antico regolarmente insufficientemente.
Napoleone non aveva nel momento che
i
i
corpi di Massena e di Lannes,
a
la
sua disposizione se non guardia, e
la
cavalleria
i Non volle perdere tempo; e tentò nemici gettando bombe sulla città. Gli si rispose con un fuoco
di
Bessières.
d'intimidire
violento dai bastioni, senza riguardo alcuno pei sobborghi.
Pre-
—
—
181
vedendo che questo mezzo non sarebbe due fianchi
pei
dell'
riuscito, fece
ponte
affine di
penetrare
monte
attacco fu diretto a
simile
Jagerhans; con
sull'isola di
assalire
col gran
arciduca
avanzò per Simering
si
Prater; ed un
del
da Dobling
le
Massena
sul Danubio. nell' isola
comunicazioni
movimenti,
questi
la
piazza sarebbesi trovata circondata, ed ogni comunicazione interdetta
riva
colla
struggere dietro a sè nerale Oreilly a Vienna
decise
di
doloroso la
della
tale: Il
ma non
ge-
al
entrò
seconda volta.
dell' uscita dell'
le isole,
e far di-
città,
la
resa, e Napoleone
giungeva
arciduca,
Miller e si riuniva verso Spitz alle truppe
occupare
rimanere prigioniero
evacuare
di
ponti di Tabor e di Spitz. Lasciò
15 maggio per
il
momento
Nel
i
carico
il
Temendo
sinistra.
V arciduca
presidio,
col
che
era più in tempo di
generale
il
sortivano.
Fece
salvare
capi-
la
ponte di Tabor era distrutto.
il
ma
principe Carlo non era ancora comparso;
annun-
tutto
ciava che non avrebbe guari ritardato a giungere.
Napoleone a 1'
Davoust
esecuzione,
erano
si
decide di passare
marcia
di affrettare la
sempre allorché
difficili
quel caso difficilissimi per
in
sentavano. Pochi e conosciuti erano
mico
a fronte,
suprema divisioni
gavano
numeroso
abilità, vi
Legrand
Danubio,
il
per
si
i
principe Carlo,
il
ne-
molt' arte
e
Lobau. Massena, colle
Lannes, colla divisione Boudet,
precipita su queste
pre-
si
punti di passaggio;
riuscì per V isola di
e
fiume,
che
circostanze
nei villaggi di
e di Essling, allorquando tutto l'esercito austriaco, il
un gran
trattasi di
le
sulla riva sinistra, e si stabilivano
si
preparativi
1
vigilante. Tuttavia, con
e
e Molitor,
manda ordine
e
Vienna.
tre
si
spie-
Aspern
essendo arrivato
che una
divisioni,
piena improvvisa separava dalle loro linee di comunicazioni, por-
tando via 1
il
ponte
di cui si
erano servite per passare
il
fiume.
francesi sostengono l'assalto con molto vigore, eia notte viene
a porre un termine ai loro sforzi eroici. Napoleone ne approfitta
per far riparare sinistra;
parchi.
i
Davoust
Le
ponti, e si
mandare
tre
nuove divisioni
teneva pronto ad eseguire
divisioni francesi riprendono
1'
il
sulla riva
passaggio
offensiva;,
ma
nel
coi
mo«
— mento
—
182
Davoust stava per tragittare
in cui
piena portò via
tutti
Napoleone die ordine
trasportare
di far
Lobau
in
artiglierie,
mentre Masseria avrebbe protetto
Sei volte
villaggi di Essling e di
i
restano
finalmente
si;
una palla ruppe
le
in
potere dei francesi. Fu
due ginocchia
dell' illustre
compagno
più intimo
di
ma
e
le
passaggio.
loro
il
e
critica; feriti
i
Aspern furono presi
nes. Si sperò da principio di salvarlo; il
una nuova
fiume,
il
La posizione diveniva
battelli.
i
e ripre-
che
allora
maresciallo Lan-
ed
tutto riuscì vano;
Napoleone spirò qualche giorno ap-
presso.
Durante cito ricevè
combattimento,
il 1'
tenuto a freno la,
nemico.
il
poi ripassarono sulla
Lobau come lesta nuovo passaggio.
di
I
ponti vennero rimessi, e V eser-
i
ordine di ritirarsi
in
Lobau mentre Massena avrebbe
francesi restarono tre giorni nell'iso-
sponda destra, conservando
ponte nel caso che
Intanto Eugenio aveva battuto sulla Piave, lo aveva
rigettato
volesse
si
Italia
in
Alpi,
nelle
l'
1'
isola
tentare
Giovanni
arciduca
ne occupava
tutti
era impadronito di Gorizia, di Trieste, di Lubiana,
passi,
s'
sciata
una brigata
nella Stiria
Marmont, raggiungeva
la
per assicurare
la
di
un
i
e, la-
congiunzione con
Grande Armala. Dal canto suo, Marmont
arrivava a Lubiana, dopo avar distrullo un esercito di croati, an-
dava a Gralz, eh' era difesa da un
reggimento francese
20,000 croati di Giutay, forzava questi volta, eseguiva la sua
immensi
lavori
era
motivo per Napoleone
gettare cinque
di
riva sinistra, allorquando V imperatore si fosse
ciso di passare
Credendo che bau,
il
il
il
fiume
per
ischiacciare
la
le
sinistra a Enzersdorf, ed
laggio e quello di Aspern col
mezzo
cinquanta pezzi d'artiglieria. Affine
repu-
di
ponti
sulla
nuovamente de-
V esercito
passaggio sarebbe stalo tentalo
principe Carlo aveva disposto
ad Aspern,
sua
Lobau come una piazza
ridussero
avrebbe permesso
forte, la quale
contro
alla
e,
congiunzione colla Grande Armata.
Lo avere retrocesso, non tarsi vinto;
alla ritirata,
al
austriaco.
nord
di
Lo-
sue truppe colla destra
aveva coperto questo
vil-
di ridotti, muniti di centodi
lasciare
il
generale
au-
—
183
siriaco nel suo errore,
Napoleone
Aspern e ad Essling
ma
;
— due ponti
fè geliat e
mezza notte
a
spaventevole uragano, V imperatore dirige
fuoco
vano
loro attenzione da questo lato,
la
cinque ponti
i
giorno,
il
il
disposti in battaglia sulla sua sinistra,
cese,
si
quale formò nella sera stessa
il
parallelamente di
al
Wagram, ma
prese
Danubio, e cercò
L'arciduca Carlo, cercando francesi, distese e fortificò le
dell'esercito
ed
al
due
centro.
La battaglia cominciò
alla
tanto
il
principe
ciduca, Napoleone, sapulo
il
direzione; otto battaglioni
formarono
J
V.
in
tutto
e
Napo-
ponti.
e
il
sini-
alla
guardia,
la
ove Davoust, dopo
Russbach, dietro
le
sue linee;
buon successo del
felice
dispose
corazzieri di
Court
erano
vi
colonna serrala sulle loro
due divisioni Wrède i
ai
la
al
risultameli!©
gran colpo. Formò una massa formidabile
sinistra
di ritirata
ma
al
in-
Mas-
dell'ar-
combatti-
Davoust, diede ordine a Massena non solo di resistere
di
di riprendere l'offensiva,
le
ciascuno
era impadronito di Aspern, e obbligava
sena ad abbandonare Essling. Malgrado
vano
battaglia
di
Bernadotte
dritta,
generale austriaco aveva formato
la
fran-
oltrepassare
Marmont,
il
si
di
nemico ed impadronirsi dei
quale
ma
dal
notte
alla
affine
ali,
un terribile combattimento, pervenne sino
mento
linea
tagliare la linea
di
corpi d' Eugenio, di Oudinol, di
i
le
impadronirsi del villaggio
leone pose Davoust alla dritta, Masseria e stra,
e
francesi
i
disposizioni per dar battaglia decisiva all'indomani (l).
le
destra
seguito
sua
la
d'
respinto;
l'attacco fu
vedere
quali avevano giralo
i
Wagiam
obbliquamente su
ritirò
venivano fiume,
il
tutte le sue opere. L' esercito
posizioni trincierate e rese inutili
austriaco
potè
principe Carlo
il
volge-
austriaci
gli
gettati all'est dell'isola, l'esercito francese passava
quando apparì
uno
Enxersdorf
contro
cento pezzi d'artiglieria; e mentre
di
faccia ad
in
del 4 al 5 luglio, fra
di cui
V
eseguire
ali;
tredici
si
dietro ad essi veni-
marciavano
e la divisione Durutle, a
wcujit des écoles
un
Macdonald ebbe
spiegati; altri
e Serras; ai fianchi,
Nansouty
copiplat, tV èiwles a
per
régimmlcUrex.
a
dritta
—
—
184
la cavalleria leggiera e la divisione
gram; più
Pachtod
a dritta ancora trovavansi
Marmont
poleone seguiva da lungi coi granatieri della guardia. Egli aveva indicato per
Aderklaa e Wa-
tra
e
punto
sassoni. Na-
i
cavallo
a
e
fanteria
la
direzione
di
il
panile di Sussenbrunn, centro dell'arciduca. La colonna lasciare a destra Aderklaa senza disputarlo
punto
pitarsi sul
congiunzione
di
tra
cam-
doveva
nemico, e preci-
al
corpo de' granatieri e
il
quello di Kollowrath.
La
terribile
massa
l'arciduca sono gli
pose
si
rovescia tutto quanto inutili
manca per parare
a'
;
tutti gli sforzi
del-
colpo d'occhio, prodezza, attività, nulla
il
colpo che lo minaccia. Malgrado perdite tutto innanzi a sè fino a
Sussenbrunn;
arrestato quivi di fronte, e preso ai fianchi, dai granatieri e
da Kollowrath,
la
forzala a fermarsi.
sua
truppa, ridotta a due o tremila uomini, è
Napoleone aveva preveduto
caricare la cavalleria di
tempo
dritta,
a
si
avanzava a sinistra,
e
sassoni caricano
i
a questi sforzi
e
fece
il
quella di
e
Wrède entravano in Nel medesimo tempo
per secondarlo; Serras e
linea ed erano sostituiti dalla giovine guardia.
Marmont
caso,
il
Nansonty per liberarlo; nel medesimo
divisione Durulte
la
Pachtod
corpo di Bellegarde. Tutto cede
combinati e vigorosi. Macdonald, e
seguono, ripigliano Y impulso della fin
primo segnale; essa
al
suoi passi
;
immense, Macdonald caccia
ma
movimento
in
oppone
si
vittoria, e
corpi che lo
i
spingono
nemico
il
oltre Gernsdorf.
Dal canto loro, Davoust e Oudinot avevano continuato
marcia offensiva
Wagram,
al
di là del
Russbach. Oudinot
e con ciò favorì le operazioni di
nadette minacciando di pigliare
Davoust
Marmont
spalle
la
loro
precipitò su e
di
Bellegarde.
Ber-
Intanto
era lasciato trascinare dalla ritirala divergente di Ro-
si
senberg e
di
tala verso
il
Hoehnzollern; una parte del suo corpo
nord air inseguimento del
poggiava verso stato
alle
si
s' egli,
Wagram
l'attacco
tutto intero, si fosse
di
primo, ed
Oudinot:
vòlto
alle
si
il
era get-
resto
ap-
meglio sarebbe
alture
di
Wolker-
sdorf.
Massena,
ad Essling,
all'
altra estremità della linea, era arrivato
e ne aveva fatto
assalire
ed occupare
le
innanzi
opere di
—
—
185
unione con Boudet. Accortosi,
fortificazione per eseguire la sua
cannoneggiamento
pel progredire del
di
cesso del centro, giudicò essere quello
T offensiva a
di Lassalle.
e
lo
sterono per un
insegui con ardore preceduto
austriaci, formali
Gli
momento;
al
Dopo due diè V ordine.
ma
il
ore, V arciduca Carlo
precipitò su di essi, e mori
si
nemico
fu
decise
si
Non vedeva arrivare V arciduca
taglia, e, resistendo, poter il
Russbach
buon ordine,
massa
rovesciato, ed in-
Giovanni
ne
e
ritirata
alla
sua
alla
irresistibile stringere
e
e
il
perdere
i
la
dapbat-
due corpi d'armala impe-
Danubio; preferi quindi
goziazioni probabili della pace.
in
bilancia
nelle
di giuo-
La sua
ritirala
esegui per iscaglioni in direzioni eccentriche,
le
quali tennero
l'imperatore incerto intorno alla strada ch'egli aveva preso
Tre giorni dopo,
si
seppe che
si
strada di Znaim; e che Rosenberg, separalo da
la
strada della Moravia.
Raggiunto
le
parli, fu di circa
arciduca a Znaim, ed
ivi
Boemia per
lui,
aveva preso
25,000 uomini.
incominciato
venne proposto dagli austriaci un armistizio, che Napoleone, e che portò Osservazioni.
manovre, e per
[t] V.
Vol.
alla
La battaglia 1'
di
Wagram, per
la
fuoco,
da
precisione delle
azione successiva o simultanea
Parte 2» Stor.
il
fu accettato
pace di Vienna.
Vie poUtigue et luilitaire de Napoléov. II.
(1).
la
era ritiralo verso
la
La perdita, da ambo
il
ne-
Non aveva alcun motivo
tutto pel tutto, e di agire da disperato.
1'
in
ritirarsi
conservare alla monarchia un esercito intatto,
quale avrebbe potuto ancora essere posto
si
cavalleria
quadrali nella pianura, resi-
suo centro; giudicò non poter più guadagnare
il
gnati tra
il
dalla
piede del Bisamberg.
vousl e da Oudinot; vedeva una
care
respinse fino
lo
conosceva che quest' ala era stala rovesciata da Da-
sinislra, e
presso
i
Lassalle
colpito da palla alla fronte;
seguito sino
momento da riprendere
vigorosamente Rlenau,
fece assalire
;
Leopoldau,
Macdonald, del buon sucil
dell' Art. Milit. 24.
delle
diverse
-
_
—
186
armi, fu un modello, un capo
opera
d-
di
battaglia.
dappresso nel medesimo tempo V
e strinse
ala
Davoust girò
sinistra
dell' ar-
ciduca, mentre sul centro un doppio sistema di scaglioni penetrò nella
sua
verso
il
masse,
sulle
quale, dando
la
rese padrone
lo
marcia
ammirò
si
dello scacchiere,
fianco ed uno
di
vigilia
alla
attacco
del
ed
mattino
al
Russbach
sposizioni, e le abili
dussero
i
fu
dapprima
;
di
cui
da-
fallo
le
poscia
primo
Il
belle
di-
cenno, con-
francesi alla vittoria.
immensa colonna fu soggetto di ottenuto buon esito a Wagram, lo ebbe
sebbene abbia
critica;
fatale a Waterloo.
rimprovera all'arciduca l'essersi tanto esleso con forze
Si
un po'
inferiori.
esercito
Le conseguenze
francese serrato
non che quelle che furono; tro
a Essling;
Wagram.
abbiam
1/
all'
guisa,
di Masseria
mal preparato. Tuttavia,
manovre
certa
moderna.
battaglia di
della
e, in
spiegamento
contrattempi
i
de' corpi
operalo da Euge-
di fronte
vanti a Klenau, furono trionfi della tattica
Non mancarono
raccolta
la
imperatore un influsso diretto
all'
Un cambiamento
degli avvenimenti. nio, una
manovre
Nelle
linea.
centro,
di
questa dispersione, in faccia
massa, non potevano essere se
in
corpi perdettero l'insieme;
i
cen-
il
trovò debole innanzi a Macdonald.
si
Quattro
corpi
d'
armata,
fra
vanni, non presero parte alcuna alla battaglia di
Fonlenoi, se
i
quello
cui all'
dell'
azione. Se
1500 uomini,
a
si
arciduca
Gio-
fosse ripensato
cui trovavasi
ri-
dotta la colonna di Macdonald, fossero stali circondati e caricali dalle truppe
alture
sulle
riunite di destra e di sinistra, e da quelle rimaste di
Slamendorf,
la
battaglia
vinta dagli Austriaci. L' imperatore di
se non clic
lui
i
poteva
ancora
essere
non aveva per riserva presso
due reggimenti a piedi della vecchia guar-
isola di Lobau era minacciata, e lutto vi si trovava nel massimo disordine. Carlo aveva più forze non impegnate di quante
dia;
1'
ne occorressero per eseguire questo attacco
[Ì]
I'ki.ft. Mrnmiri's sur la gtiette
<lc
Ì809
<'»
(1).
Allfin<(//nt'.
— Per eseguire
la ritirala,
-
187
V arciduca aveva
strade della Boemia, della
Moravia, e
dell'
scelta fra le tre
la
Ungheria.
Quest'
tima, secondo Jomini, lo avrebbe ricondotto a'ia base
ed
al
centro dei mezzi di cui poteva disporre
striaca
ma, per
;
create
condizioni
le
cui
i
tenevano
francesi
vantaggi; e dopo alcuni
un lungo arco
via,
di
Quella di Olmiitz, non offriva
corda.
la
monarchia au-
battaglia, avrebbesi
dalla
dovuto descrivere, per riprendere codesta
la
ul-
naturale,
giorni di marcia
retrograda, l'esercito
austriaco sarebbe stato caccialo fuori da' suoi conGni sulla Slesia e sul s'
essere
basso Oder. Parrebbe che quella della Boemia dovespiù vantaggiosa, e così opinano parecchi rispettabili
la
autori: basandosi su Praga, città dell' impero
possiede stabilimenti
e
mezzi militari
non
importanza, Y arciduca
gior
metà,
e
conservava
al
in
che dopo Vienna
maggior numero
confessava
si
vinto
cospetto della Germania, che
la
e
mag-
che
per
sua pre-
senza incoraggiava all'insurrezione, un'altitudine ancora minacciosa per le linee di comunicazione dell' esercito francese.
modo,
In ogni
credere
è lecito
date dall' arciduca, sieno
che
le
disposizioni
determinate da qualche
slate
generali
combi-
nazione politica del gabinetto aulico.
Le
linee
eli
Torres-Dedras.
Arturo Wellesley, lord Wellington, aveva ideato di assicurarsi alle
estremità della penisola iberica una posizione Irincierata, ine-
spugnabile per quanto possibil fosse, nella quale di resistere alle forze
decadenza del sistema imperiale, che, secondo Il
gli
lui,
promontorio formato dall'estremità abbassata
avanzandosi tra l'Oceano
sembrato
e le
Le diverse
era
dato
al
gli
desima, egli
le
era
suo disegno.
linee di opere colle quali voleva chiudere codesto
promontorio essendo ad alcune leghe avanti di Lisbona, e strade che
la
vicina.
dell' Estrella,
acque sparse del Tago,
luogo meglio adallo
il
fosse
accumulate dei francesi, ed aspettare
legavano
vi
si
fra
di loro
le
non passando per Lisbona me-
doveva trovare del lutto indipendente dalla po-
— polazione di questa capitale, più
—
188
più numerosa
la
che ora una cosa ed ora un'
agitala,
volte ciò che
bramava
il
generale inglese. Oltre
tenere indipendente dai capricci o
voleva i
nemmanco
ma
viveri;
della penisola,
era risoluto di
nutrire
al
bisogni
dai
prendersi sopra di sè
voleva,
altra
finalmente
la
prima
della
tutto
di
utili
lavoratori. Codesta po-
quale sorpassava in numero
la
proprio
il
grande par-
popolazione di paesani che aveva trascinato
dietro a sè, e che gli somministrava
polazione,
mancillà, non
volersi
pensiero di procurarle
il
esercito, poscia V esercito portoghese da cui traeva tito, e
la
rare
due
i
eserciti inglese
e portoghese riuniti, popolazione che egli aveva intieramente ro-
vinata è le cui braccia robuste e pazienti gli
vare o ad abbassare montagne, era divenula
servivano ad 1'
eie-
oggetto delle sue
cure meglio calcolate.
Ecco
piano delle opere
il
(1).
A nove o dieci leghe avanti di Lisbona, fra Alhandra sul Tago e Torres-Vedras verso l' Oceano, aveva ideato di creare una prima linea di trincieramenli, la quale doveva tagliare il promontorio a dodici leghe sta
prima
linea si
almeno
dalla sua estremità
componeva
delle opere seguenti. Sul versante
cadendo da un
del Tago, le alture di Alhandra,
fiume
dall' altra
uno spazio
di
rimontando
fin
la
loro
la
estensione
quale passava tra
il
dal
rimontando
tutte le colline le quali
ti]
V.
V. Thiers, Histoire
fino a Sobral,
fiumicello
la si
nominato
cannoni, erasi tagliala
riva del
alture
ed
du consulat les
il
fiume. Da que-
erano tagliale
a
scarpa
non offrivano un accesso abbastanza
John jones, Mémoire sur
par M. Gosslin.
di
piede di queste
Tago, e che conduceva a Lisbona per sto punto,
di
quattro a cinque leghe, pendii quasi inaccessibili,
e bagnali in tutta
strada
lato a picco nel
verso Sobral, formavano, su
Arruda. Col mezzo di barricate, armate la
nel mare. Que-
dit-
et de l'empire.
lignesde Torres-Vedras, traduitde l'anglais
—
—
189
il
fatti ridotti
fiancheggiavano
gli
uni cogli
lungi sugli accessi pei quali
ed ab-
passo. Finalmente,
elevali forti, armali di grossa
cime principali eransi si
erano
si
che chiudevano totalmente
battute
che
che
Negli scoscendimenti formati dal letto dei burroni, e
ficile.
presentavano piccole gole accessibili,
altri,
sulle
artiglieria,
che dominavano da
e
nemico avrebbe potuto presen-
il
tarsi.
A
Sobral, che formava
minor
il
punto
rilievo, vi si era supplito
della più
grande
eminenza che
si
di
divisione
altopiano; e siccome
un
santi, trovavasi
ivi
fra
due ver-
i
terreno
il
una moltitudine
cou
sopra
forza, ed erasi inoltre costruita
chiama Monte-Agraea una vera
offriva
opere
di
una
di
cittadella, della
quale non sarebbe slato possibile trionfare se non che mediante
un assedio
regola. Al di là cominciava
in
sul quale stendeva fino al
mare,
Torres-Vedras da cui trassero
mai divenute immortali.
Ivi,
in alcuni luoghi tagliato a
chiuse
le
gole mediante
fra loro le
letto
i
come
scarpa
il
nome
il
fiumi-
le linee or-
dalla parte di Alhandra, erasi
fianco delle alture, in
il
abbattute
cime col mezzo dei
impraticabile
prolungava
si
che era bagnata dallo zizambro. Questo
e
cello passa a
versante marittimo,
il
una nuova catena di alture che
o
forti,
ridotti,
e
altri
coronate e legate reso
soprattutto
quasi
corso dello Zizambro costruendo serragli nel suo
mantenevano
quali trattenevano le acque e
paludi
le
in
ogni stagione.
Le opere ste nel
di fortificazioni
minor numero,
erano
le altre
le
une aperte
alla gola, e que-
chiuse. Tulle avevano
spalto
di
terra, fosso, scarpe di pietra, magazzini di legno pei viveri e per le
munizioni. Eranvene armate di sei bocche da fuoco; ve n'era-
no che ne contenevano cinquanta, dai calibri quelli di fusti
16 e
di 24.
da posizione, in
modo da non
poter servire
caso di movimento retrogrado da una linea tato
il
ricco arsenale di Lisbona
e adoperati tutti
i
di 6 e
di 8 fino a
Questi pezzi erano tutti montati sopra af-
per
al
nemico nel
sull' altra.
ottenere
Erasi vuo-
quest'artiglieria,
buoi del paese per metterla a posto. Le guar-
nigioni erano permanenti, ed
alcune
ascendevano
fino
a
6,000
— 190 — uomini. Strade larghe e
facili
diverse, in guisa da condurvi
Un sistema
erano stale falle fra queste opere i
con una estrema rapidità.
rinforzi
di segnali tolti dalla
marina, imperocché
telegrafo
il
fosse allora ueir infanzia, poteva in alcuni minuti portare tro della linea la notizia precisa di
che accadeva
ciò
al
cen-
alle
sue
Uova»
estremità. Al suo ingresso, vale a dire in faccia a Sobral, vasi
una specie
affinchè la
1'
campo
di
preparato preventivamente
di battaglia,
esercito inglese potesse accorrere
parie più accessibile, ed unire
la
sua
tulio
verso
intiero
propria
forza
fuochi delle opere circostanti. Naturalmente erano
mille
ai
posli
slati
i
portoghesi nelle fortificazioni, e ad essi eransi aggiunti 3,000 cannonieri, portoghesi pure, abili ed islruili.
L'esercito inglese, con quanto eravi più esperto alle
manovre
destinato ad occupare
gli
nell' esercito
accampamenti
disponibile
più
di
principali che erano stati
abilmente disposti presso punti supposti di
attacco.
sialo preparato accuratamente affinchè esso
vi
rato,
ben nutrito, e
poso e
le
Lord
vi
potesse dividere
a 70,000
il
Tulio
fosse
era
ben ripa-
suo tempo tra
il
ri-
manovre. Wellington aveva
portoghesi,
30,000
e di
portoghese, era
linea
di
uomini
le
e
sotto
di
50,000
sè
8,000 spagnuoli,
locchè
truppe regolari destinate
a
posizioni; aveva inoltre molte milizie ed una
più
inglesi,
di
sommare
faceva
difendere queste
numerosa popola*
zione di paesani, che certamente costava a nutrire,
ma
che
la-
vorava indefessamente intorno a nuove opere.
E dietro
mestieri di aggiungere che a Ire o quattro si
spiegava una seconda linea di opere,
ugualmente di sette
il
promontorio, dal Iago
ad olio leghe, accessibile
in
all'
la
leghe
più in-
quale chiudeva
Oceano, della lunghezza
un punto solo, che era
la
gola di Buccellas.
Finalmente, dietro questa ^seconda e formidabile linea,
all' e-
slrcmilà stessa del promontorio, trovavasi un' ultimo riparo, specie di ridotto
il
tagliale a scarpa terra, e
che
quale consisteva in un semicerchio di montagne
ed
irle
offriva nella
di
cannoni,
inaccessibili
sua concavità rivolta verso
dal il
lato
di
mare una
—
—
191
piaggia sicura in cui tulta la flotta inglese
Quest' ultimo
supponendo che
ridotto,
opere fossero cadute
truppe e sottrarle
le
due prime linee
le
di
potere del nemico, doveva resistere an-
in
cora parecchi giorni» vale a dire care
poteva riparare.
vi si
all'
il
tempo necessario per imbar-
inseguimento
di
un nemico
vitto-
difensive,
degno
rioso.
Tale era questo sistema
vasi arrestare la oltre un la
potenza.
colossale
liuee
di
concepito, e del nemico di
della nazione che l'aveva
Migliaja
operai
di
lavoravano
vi
sorveglianza di due
portoghesi. Pressoc-
reggimenti di linea
talmente se non che alcuni mesi dopo
152
di
ridotti
prestale
male
glesi
pensavano che nulla fosse
purché
i
proprie! arj di cui
quali
erano
si
formavano
batteria. colla
ai
tagliali
gli
rovina
a
Portogallo
il
loro prote-
era per certo più dannosa di quanto sarebbelo stalo la
gli
meno
di
quella che godeva sotto
portanza, malgrado
le
vive
Uè avrebbe
indipendenza, non
all'
Lord Wellington. sulla destra del
Sulla sinistra erano stali eseguili alcuni lavori,
istanze
ma
Reggenza
della
Tago.
poca
di
edifìci di quella il
capitale;
ma
ciò
commuoveva poco
quale considerava che per difendere
sarebbesi dovuto indebolire considerevolmente
non voleva fare ad alcun
Tultavia
costo.
la,
la
im-
portoghese.
Da quella parie polevasi bombardare Lisbona ed incendiare inglese,
ma
alberi. GÌ' in-
francesi; eia
Le opere che abbiamo descritto erano
gli
vi-
paesani, che avevauo
I
porre
il
pervenisse a contrastarlo
si
francese invasione. In quanto
avuto
i
in
loro braccia, erano stali pagali abbastanza bene,
le
assai
zione
ulivi,
vegetazione principale del paese.
la
fu to-
lo
non conlava
tuttavia
e
700 bocche da fuoco
e di circa
Eransi dovuti abbattere 50,000
gna
da
anno, sotto la direzione degl' ingegneri inglesi, e sotto
chè terminalo all'epoca dell'entrala degl'inglesi, non
meno
vole-
cui
tutti
il
generale
riva
sinistra
destra,
consentiva
struire alcune opere in faccia a Lisbona, le quali però
a
tocche far
co-
sarebbero
stale prese agevolmente.
Queste linee formidabili furono In qual
modo
fossero difese
nel paragrafo dell' Azione.
lo
fatati
ai
dicemmo
francesi. in
questo
capitolo
—
—
192
Ossei» vskwA&nì Non molto
resta
ci
descritto,
imperocché
quanto
riguarda nelle singole parti
la
che abbiamo
sulT epoca
considerare
a
abbiamo
,
minutamente
esaminato
tutto
che compongono questo
capitolo.
Tuttavia diremo che riguardo
reclutamento, sebbene
al
lando dei tempi della repubblica, pure esso divenue roso, in quanto che, per a
mezzi che, alterando esaurivano
lite,
l'
le
ordinaria applicazione delle
forze vitali del paese, e
le
non
sarebbero
vi
coltura,
ricorrere
norme
lettere,
commercii,
una quantità troppo ingente
alle
mentare
le
si
richiamarono
tecedenti,
si
presero
riori;
bentosto
tutti
tutti
i
tanto da divenire insopportabili,
portaudo nelle
sopportare
ne arrecarono agl'interessi
soldati troppo giovani, ed incapaci di
delle
milizie
romane.
negli eserciti porge segno di
coraggio,
i'
uso
la
delle
La
sè
si
verificò
già fa-
delle
specie di uomini deteriora in forza
macchine
ispira alle truppe, alla fede
medesimo. Ciò
moltiplicità
minore fermezza indivi-
si
giuocoforza di supplire colla confidenza che
armi
queste misu-
alle popolazioni,
acconcio ripetere un' osservazione che
duale del soldato. Quando in
altri
sovrano, per-
la fatica.
E qui cade in cemmo trattando macchine
file
classi an-
nuove od ante-
al
effetti
che per tanti anni adoltaronsi, apportarono
militari,
classi in anti-
le
coscritti delle classe
i
società ed au-
la
giovani risparmiali delle
sino le designazioni arbitrarie; e se dannosi re,
braccia e di quelle
fiorire
mezzi sembrarono buoni
i
normali all'agri-
scienze, allo
arti, alle
ricchezze del paese. Si chiamarono
cipazione,
guisa
tal
di quelle
menti che meglio avrebbero potuto far
stabi-
chiamava o riteneva
si
stati astretti; togliendo in
industria, ai
all'
one-
assai
dovette
continue guerre,
sotto le bandiere una quantità di giovani che in tempi
ed
esso
basasse sui principj di coscrizione che abbiamo esposto par-
si
che
il
moltiplica; perchè è il
potere
soldato non
sempre. Al tempo
di
di
ha
queste più
in
decadenza dei
-
—
193
romani aumentò straordinariamente macchine
delle
numero
il
campo. Allorché per
in
Federico aveva esaurito forza
e
la
numero
vè ricorrere a giovani e nuove reclute,
mentare
dopo cito
le
proporzione
la
de' suoi veterani, e do-
trovò astretto ad au-
si
proporzione delle artiglierie. E Napoleone nel
la
1815,
perdile subite hi Russia dalla grande armala, avendo eser-
meno
giovane e
esperto per sostenere una guerra gigantesca,
aumentò immensamente
la
proporzione delle bocche da fuoco.
europei che combattevano
Gli slati
anche
Francia, furono
la
sentimento della propria conservazione a sup-
essi costretti dal
plire ai
e
guerra dei sette anni,
5
mezzi ordiuarj che
la
metodi
nuovi
guerra co suoi
di-
struggeva rapidamente, e chiamarono sotto forma e nomi diversi tutta la loro popolazione valida a
mento
negli eserciti. Questo
servire
riserva
di
movimento cominciò
e
zie,
ma
in Inghilterra,
per influsso dei
capi
ove
non
reclutò bensì nelle mili-
si
per
legge
dello
volta chiamate le multitudini a formare gli eserciti,
più
il
ma
sistema delle pene per tenerli riuniti,
tenere V unione qual cosa
coli' allettare
mediante
stato.
conveniva man-
ricompense
le
Una
non bastava per
;
la
accordarono avanzamenti e decorazioni anche negli
si
separazione dei
stati in cui la
ordinamenti
civili,
ceti
era
conservata
stala
e sussistevano interi
servitù della gleba. Perciò se la
adottarono
ali-
1815 da
penisola spaguuola, nel 1809 in Austria, e durò fino al
per tutto fuorché
di
nel 1808 nella
i
Francia
privilegi, e fin
e
le
nuovo sistema come conseguenza
il
dagli
anco
la
dipendenze
sue della
loro
legi-
slazione, le altre potenze in opposizione agli ordinamenti che le
reggevano,
lo
adottarono
perchè richiesto
propria conservaziono. Chiara prova fra lo stalo d' gli
militare
e
la
condizione
della
uguaglianza che pullularono negli eserciti,
ordinamenti
ordinamenti
civili in
alcuni stati;
mentre
Termineremo queste osservazioni Blanch Yol.
II.
i
della
che
passano
società.' I
principj
si
ripercossero su-
in
aìcuu
altri,
gli
liberali della società si estesero ai bellici sistemi.
col dire
avvenuti neh' arte, della rivoluzione fino il
dall'interesse
rapporti
dei
seguenti
:
Parte 2* Stor.
cieli'
Art. Mjlit
24>
al
che
i
cambiamenti
1815, furono, secondo
— 1. °
Per
gli
uomini,
—
194
servizio rendevasi generale, temporaneo»
il
e successivo con qualche modificazione derivante dallo stato sociale delle varie nazioni. 2. °
Per
le
armi, Y artiglieria
neralmente introdotti, ,
renderlo più mobile, e presso alla
Congréve che
cavallo e
a
gli
obici forono ge-
materiale per
fecero modificazioni nel
si
gì' inglesi
inventarono
s'
razzi
i
ma
austriaci adottarono in certa estensione
gli
con poco frutto. 5.°
Per
trodotli
Presso 4. °
i
gì'
La
gli
ordini, fu modificato
bersaglieri e
come mezzo
di attacco.
uon invalse P ordine profondo.
inglesi però tattica
Prussiano, essendovisi in-
il
ordine profondo
1'
rimase
ma
stessa della prussiana,
la
fu
subor-
dinata alla strategia. La separazione delle armi divenne più pro-
nunziata nelle riserve di artiglieria e di cavalleria. la
5. °
La strategia dominante
6. °
Nella difensiva
che opponendosi secuzione 7. °
ma ai
di fronte
grado
al
di scienza.
nemico; operazione
quando
venne migliorata
difficile
nell'e-
riesce.
nei
metodi
ma non
bisogui di eserciti numerosi e assai mobili.
una parallela; p:
Le
al
ricca di risultameli
8° Nelle fortificazioni
9.°
salì
operò piuttosto manovrando sui fianchi
si
L' amministrazione
rispondeva
vi
accelerava
Y attacco economizzando
e: all' assedio di Gaeta.
istituzioni militari si resero più compiute, più razionali,
più armoniche, la
introdusse
S'
divisione in corpi d' esercito.
pene
le
falle più miti, le
carriera più accessibile a
tutti,
1'
ricompense più larghe,
educazione
scientifica per-
fezionata.
Passeremo ora ad alcuni cenni Andrea Massem, Napoleone, nacque Nizza
il
taluni,
6 marzo
parenti a
vita del
tredici
mare.
Ma
più grande degli esecutori dei disegni di
Levenzo piccolo borgo
contea
della
di
1758 da famiglia commerciante in vini dicono
commerciante
sciuto ed educalo i
il
in
biografici.
in
di
saponi
e
di
pelli
dicono
casa, di carattere irrequieto,
anni, fuggendo
per gettarsi
altri.
Cre-
abbandonava
nella
la ferrea disciplina e le forti fatiche
perigliosa
ben pre-
—
—
195
come volontario
sto lo stancarono; ed allora entrava
mento
«
Reale Italiano
senza aver potuto passare
congedo e
la
rivoluzione francese, e la formazione dei batta-
glioni volontari, ridestando
maggiore
a
prese
di ajutante sottufficiale,
ammogliò ad Antibo.
si
Poco dopo, armi
grado
il
reggi-
nel
avendo servito quattordici anni
nel quale
*
il
suo bellicoso
ridonava
istinto, Io
gloria della Fraucia e dell'esercito suo.
aveva fatto adesione
repubblicane ed entrava quale
alle dottrine
ajutante maggiore nel
alle
Massena
battaglione del Varo, dove, essen-
terzo
comandante
dosi distinto, veniva dai compagni d' armi eletto
di
quello stesso battaglione che era uno dei destinati a conquistare il
Nizzardo. Ebbe
poscia
troviamo già generale
specialmente segnalato per
in alto la
fama ed
il
dovuta
modo
in
La
valore di
una parte principale. Anche lui
impeto
l'
della riviera di Genova.
per
a
nel
la
Tolone
1795
chè
e
lo
divi-
si
era
foga nella campa-
vittoria del Cairo lui,
aveva portato
essa aveva sostenuto
in
spleudida vittoria
la
Loano
di
è a
particolare.
Più grandi e più fulgidi presso sui campi
e
e
1794 generale di
nel
e
Aveva combattuto con gloria davanti
sione.
gna
avanzamento;
rapido
di brigala,
d' Italia.
doveva
allori
A Montenotte,
1'
cogliere
a
anno ap-
Dego, a Lodi, a Lo-
nato, a Castiglione, a Levieo, a Cassano, a S. Giorgio, a Caldiero,
ad Arcole,
a Longaro, a Tarvis, ed
a Rivoli,
ovunque
infine pre-
sentasi, la vittoria è col tìglio da lei prediletto, figlio che vale da
mi
solo
come diceva
esercito,
lo
stesso
Buonaparte.
Ma
la
bella pagina di questo distinto generale è certamente la sua
pagna cosi ben condotta vittorie,
i
in Isvizzera nei
le quali
cagionarono loro
uomini, e costrinsero Suwaroff
Francia
la
dall'
frena
il
male acque per
l'avanzarsi degli
non potendo
pi Ci
ritirarsi
a
una perdita
di
50000
scoraggiato salvando
invasione dei russi.
Nel 1800 assume vasi in
cam-
1799, dove, dopo molte
russi sono vinti da lui a Zurigo con una serie di stu-
pende manovre così
più
comando
dell' esercito d' Italia
le sconfitte
austriaci
oltre reggere per
che trova-
toccate a Mignauo e Novi, e
che hanno
mancanza
forti
eserciti;
di forze,
ma
ripara in
— Genova
e
vi
dell' esercito
vi
fame
obbedì, divergendo in
nemico operante
bravura valeva contro
le
in Italia.
e dovette cedere, ottenendo però patti più che ono-
caduta della piazza:
la
ma
gni noi abbiamo adempito ai nostri doveri,
fummo
con noi
le
non
Compa-
«
mai
sia
detto
abbandoniamo questa vasta tomba, portiamo
vinti;
armi nostre
ai nemici.
la storia
parole del nostro eroe dirette alla
le
truppa quando vide inevitabile
mezzo
se la mirabile
armi avversarie, non trovò riparo con-
memorabili sono
militare, e
altra
modo buona
tal
Ma
Questa difesa è una delle più belle che couti
revoli.
che
aggiunse
Massena aveva ricevuto ordine
gloria alla tanta già guadagnata.
tro alla
assedio che
sostiene slrenuissirno
preciso di difenderla e
parte
—
196
solo
gloria ed appriamoci la via
e la nostra
in
»
Buonaparte, divenuto imperatore, nemeriti generali; Massena fu fra creazione; e fu nomiualo
i
fu largo d' onori ai più be-
pochi marescialli
ed in seguito
Ufficiale
prima
di
Gran-cordone
della Legione d' onore.
Nel 1805, a Massena viene nuovamente dell' esercito
generale dell' epoca, L'
anno dopo passa
al
primo
Lega,
della
a guerreggiare nel
viva forza, dopo fiera resistenza, Gaeta, tica
giunge a sedare
affidato
al
secondo
arciduca
l'
Carlo.
Napoletano e prende a e
con buona arte poli-
insurrezione che tanto
l'
comando
il
con vantaggio sta di fronte
d' Italia, e
inferrociva dila-
niando quella bella contrada.
Durante
comando
la
Campagna
di
corpo
del quinto
Russia del
della sua bella condotta veniva
Ardite e saggie sono
le
1807,
Massena
grande esercito, ed
del
nominato Duca
sue operazioni
ebbe
in
di Rivoli.
nella
campagna
1809, e più che ardita la presa del castello di Ebersberg difesa
di
Aspern e
di
Essling,
ove
audacia e fermezza abbia salvato
1'
si
può dire che
esercito francese.
giornale, a piedi od a cavallo, lo troviamo ferve la mischia, ed a vallo, lo
Vagram,
vediamo percorrere
condurre egualmente
i
il
soldati
campo all'
colla
In
del e
la
sua
queste
sempre dove più
sofferente per
il
premio
forte
una caduta da ca-
di battaglia in carrozza, e
assalto di Essling da cui cac-
— eia gli austriaci, e,
non poco si
ebbe
alla
il
sempre vivamente incalzandoli, contribuisce
memorabile
titolo
di
—
497
Duca
vittoria di quella giornata. In di Essling.
Nel 1810, andando male pei francesi penisola iberica, Napoleone,
Massena,
Almeida, invadeva
il
Portogallo;
trinceramenti
midabili
anche questo esperto costringono
nitamente cesi;
si
ma
vi
sorti,
le
tattica inglese,
la
manda
Ciudad-Rodrigo
di
ed
prode generale
gravi
in
e
presto
angustie
e
1'
combatte
ma appena
Fuente-de-Honor con vantaggio dei fran-
a
salvate dal pericolo
dell' esercito.
avevano messo Ideala
a
la
lo
battere in ritirata. Inseguito da Wellington, acca-
a
sue schiere, Massena per
le
malattia incontrata in causa delle troppe fatiche, lasciava
mando
di
for-
i
Torres-Vedras, riducono ben
di
e
cose di guerra nella
le
per rimettervi
quale, insignoritosi subito
il
premio
L' esito
in disgrazia
infelice dell'
la
Rimesso
sul
di Russia,
Provenza minacciata dagl' trono di Francia
il
il
co-
Portogallo
in
imperatore.
malaugurata spedizione
governare
cose
delle
Massena
messo
fu
inglesi.
Borbone, Massena veniva con-
servalo nel governo di quella provincia. Al ritorno di Napoleone,
il
nostro Maresciallo, fedele agi' im-
pegni assunti, cercava arrestarne teggiare per T antico
compagno
nunciossi per V imperatore.
la
d'
mossa;
e solo tornò a
arme quando
Non prese però
la
par-
nazione pro-
parte
alla
guerra
del 1815.
Restaurato dopo Waterloo nuovamente
nominato
Massena veniva
supremo
all'
importante
delle guardie nazionali
del consiglio di guerra
di
che doveva giudicare
a Parigi
e fu sepolto nel cimitero
eretto
il
Aveva corpo
di ferro
estrema,
amante
delle minutezze,
il
a far
parte
iMaresciallo Ney,
coscienza
la
lo tradisse.
Padre La-Chaise dove di tanta gloria
con anima
molto valore,
attivi tà
comandante
4 Aprile 1817 dopo lunga malattia,
del
un monumento degno
di
Chiamato
Parigi.
onesto di carattere, ricusò per paura che
Massena morì
governo borbonico,
il
posto
di fuoco,
carattere
gli
venne
e valore.
sguardo penetrante,
franco
e
leale.
Poco
dava disposizioni mediocri prima, eccel-
— lenti
appena impegnato
—
combattimento
il
cavare dalle sue truppe
198
che sapeva
col partito
;
riparava ben presto
nell' azione,
che aveva potuto commettere prima. Difettava
ai falli
di istruzione,
ma
aveva mollo ingegno naturale, una grande finezza, ed una profonda conoscenza del cuore umano. Era di una impassibilità a tutta prova nel pericolo,
molto
donne ed
le
simot pure
il
impetuoso
danaro
cui
di
era
avidissimo
sempre cercava
coi soldati, di cui
del reggimento Reale Italiano »
e vesti e se
onorevoli;
si
è crealo
molta considerazione
un gran nome e
soldato,
il
e trovandolo in
lo
tenne in casa
non ha mai
esistilo
operazioni che
gli
di
fra le
luminosi
ed
truppe godeva
di
fatti
giustamente acquistata. Non
elementi necessarj ad un generale
il
che,
morte.
Massena ha avuta una carriera piena
le
Raccontasi
Sono Rarbier, dicevagli
«
avaris-
un vecchio compagno
Massena V abbracciò,
cattivo stato lo regalò di denaro fino alla
con
ed
benessere, era
il
generoso, umano, ed amico più che superiore. già maresciallo e duca, incontratosi
vostro antico compagno.
amasse
nell' assalto. Si dice
uomo
in
capo
di
aveva in sè
primo ordine,
a lui superiore per eseguire in
venivano affidale,
e di cui
ma
grande
aveva compreso
concetto.
La sua mente non abbracciava vedere ed apparecchiare;
1'
avvenire e non sapeva pre-
ma nessuno maneggiava
talento, ardii ezza e coraggio le truppe sul
Amico ed ammiratore
del genio straordinario
era però lontano dal crederlo suo eguale L' Arciduca Carlo, glio al
campo
Nacque
a Firenze
il
come
con maggiore di battaglia.
di
Napoleone,
soldato.
5 Settembre 1771,
gran duca Leopoldo divenuto poscia imperatore di
mania. Ebbe educazione assai
suo padre, che ne' scienze militari e
accurata, per
figliuoli suoi
si
del
stalo
sino
dalla
sue prime armi nel 1795 com-
sua fresca giovinezza; e fece
le
battendo nel Belgio contro
francesi. Ivi
si
distinse
incontri, e soprattutto alla battaglia di Neervinden; in austriaci obbedivano agli ordini
saggio
bramava uomini compiti. Studiò
occupò di faccende dello
i
volere
fi-
Ger-
supremi del principe
in
molti
essa, gli di
Cobur-
— got ai
po
i
prometteva
francesi a quelli di Dumouries. Tutto
repubblicani; allorché di
punto eseguite, aveva slriaci
fa
il
nemico,
cavalleria, e
di
della
sinistra
Le porte
centro e
il
ciduca fu
si
linea
nemica,
liberamente
che speravansi chiuse dopo
videro riaperte dopo quella
come causa
segnalato
buon
in
colonne che
le
au-
gli
V azione
destra, ed ottenere compiuta vittoria.
la
della Francia,
Jemappe,
secondare
rolla
poterono volgere ed esercitare più
loro contro
fa
si
cariche
colle
retrocedere e pone in
fronte. Disfatta la
a
vittoria
principe Carlo, alla testa di un cor-
il
granatieri, assale alia bajonetta
da parecchi squadroni
di
—
199
precipua
di
battaglia
la
Neervinden: l'ar-
del
grande
risulta-
melo. Neil'
anno successivo battè due divisioni francesi
Cambresi ed drecies; poi
a si
Chàlillon e con ciò contribuì alla
Castel
a
resa
-
Lan-
di
trovò alla sanguinosa battaglia di Tourcoing, che
riuscì infelice agli alleati
ma non
per opera sua; indi
Fjeùrùs,
a
ove diè mirabili prove di valore che non valsero però ad
arre-
stare f impelo delle armi francesi.
Nel 1795, se ne stette a Vienna, mal messo in salule, ed oc-
cupalo
Ma
nelle scienze belliche.
di studj
era nel
179G che
prima
va per la
volta e
sua abilità qual duce supremo dove-
la
splendidamente
mostrarsi. Tolto
alle
pastoje di generale subalterno, e posto a capo degli eserciti imperiali in
nel
del 1796 e 97
e
nella
descrizione
abbiamo accennato
in
maestria, attenendosi ad interne linee tuto costringere
Le sue in
i
due generali
e
combattè
al
felici,
rale della repubblica,
mandarono
ammiratore
la
di
ma
il
po-
al
Reno.
e
venne
Buonaparte; invano;
a
vuoto
i
suoi
genio su-
disegni
monarchia imperiale. Tuttavia
del suo merito pronunciò per lui questo
giudizio: «L'Austria ha
con quale
guisa, e
operazione, abbia
rapidità dei movimenti del gene-
periore, le ispirazioni
sero agli estremi
qual di
emulo
Tagliamenlo; la
della
francesi a ripiegarli fino
vittorie lo designarono ad
Italia;
e Moreau;egià Campagna d' Italia
Germania, ebbe ad avversarii Jourdan
Sunto storico
e
po-
Buonaparte,
memorando
mandato successivamente contro
di
me
—
200
— manda un
quattro eserciti senza generale; ora mi za esercito.
generale sen-
»
Nel 1799, T arciduca torna a capo dell'esercito di Germania.
Jourdan aveva passato ad incontrare
il
nemico
Reno;
il
l
arciduca passa
?
Lech, va
il
trova presso Ostrach, e lo
lo
a battere in ritirata. Alla sua volta Jourdan assale a Stockach, spinge la loro dritta
sino
bosco
al
costringe austriaci
gli
dietro
Lie-
a
ptingen, e cerca di avvilupparla colla divisioue Saint-Cyr. L'ar-
ciduca
pone
si
alla lesta
sei battaglioni
di
granatieri,
di
e
se-
guito da' suoi corazzieri, marcia in colonna attraverso al bosco
occupalo dai francesi, caccia Jourdan nella pianura, e fino
all'
trova costretto a passare al il
Nera, mentre
entrata della Selva
Danubio
il
Sigmaringen, ed
a
non
riparo dietro a questo fiume. L' arciduca frutto della sua vittoria; egli
T esercito dare
al
di
Jourdan perchè
Reno prima che
Allora
1'
la
a
porsi
ottenne
tutto
non potè inseguire
e distruggere
consiglio aulico gli proibì di an-
il
comando
il
getta
Svizzera fosse evacuata.
arciduca raggiunge
cui aveva affidato
lo
Saint-Cyr, isolalo, si
Isvizzera
in
di
il
Hotze a
generale
uomini, costringe
20,000
Mas-
sena a concentrarsi verso Zurigo, poscia ad abbandonare questa città
ed a ritirarsi
dietro
Zurigo ricevè ordine dal al
Limmat: ma, appena entrato a consiglio aulico di cedere il comando alla
russo Suvaroff che veniva vincitore
tere da
Massena
Isvizzera.
in
Andò
dall' Italia
per
Germania,
in
farsi
s'
di
Manheion, liberò Filipsburgo investita dai francesi;
la
stagione era inoltrata, volgendo allora
venne concluso un armistizio, Il
il
marzo
il
e le ostilità
per
Kray; e
da uno stato di debolezza che
lo affliggeva,
campagna,
mia, del cui regno la
rotta
al
e
governo.
era stato affidato
il
principe Carlo fu richiamato di
degli eserciti
aumen-
era ritirato ai bagni in Roe-
Hoenlinden, che aveva gettato il
e
alquanto
eh' erasi
gli
comando
comando,
rimettersi
di
nella corte austriaca,
consenso
si
dicembre,
di
del 1800, l'arciduca dimettevasi dal
tato colle fatiche delia
siccome
e
rimasero sospese.
veniva surrogalo dal generale
Dopo
mese
bat-
impadroni
per riparare
alle
l*
allarme
unanime sconfitte;
—
—
201
ad accelerare
e la sola sua presenza influì
conclusione
la
della
pace che fu fatta a Lunéville. Nel 1805 lo troviamo contrapposto in Italia a Massena, ed a
cozzo con questi a Caldiero. L' arciduca dirige tro il
gli
il
villaggio
austriaci che
non
un movimento
Ma non
avvenimenti della Germania,
Solo insegnamento
giovò ad essi; chè
alle
trasse
1'
bandiere; ove
armi austro-russe prostrate.
comandavano
arciduca,
ivi
la vittoria
esercili,
gli
Isvizzera
compagni, dato
meno
molto
e
perchè
in Italia,
disastri provenuti tale
motivo
perchè
armi austriache
errori
;
loro
in
gli
guerra, compilò
mani
gli austriaci
presente; soccombenti
:
Vincitrici
le
austro-
lontano. Per le quali cose la parte che lo
tacque innanzi a
venne
voleva
Elvezia nel 1799, e per
battuti gli alleati lui partito
pace dì Presburgo, diventò
bisogna
vi
superiori; l'arciduca, nel 1805, fu
in Italia lui lui
tolto dal co-
vecchio Suvaroff non
avversava anche nella reggia, anche si
raccoglievansi
serbavano rancore. Vincitori furono
gli
russe in Germania
d'Asburgo,
ivi
russi attribuivano ingiustamente a lui
i
dagli
in Isvizzera sotto di lui le
il
sorrideva alle sue
4799 era stato
sconfitte e delusioni. L' arciduca nel in
strepitosi
gli
governo austriaco da ciò; che
il
laddove combatteva
mando
rimase
facevano richiamare V arciduca,
vi
che giungeva tardo soccorso
de-
sulla sinistra
riesce; per la qual cosa, la vittoria
a favore degli austriaci.
altri
suoi sforzi con-
procura di mandare a vuoto
Vago; Massena
di
del nemico, e tenta
disegno
i
affidata.
1'
nell'
falli
uomo
interno della famiglia
incontrastabili; e
dopo
la
necessario, e tuttala militare
Presidente del
consiglio
aulico
di
esercito che durarono
per
molti e molti anni, fino a tempi da noi non guari discosti,
mo-
dificò
il
sistema
l'esercito
preparò
in
gli
i
regolamenti
di
corpi
reclutamento;
d'armala,
1'
riordinò la landwehr; divise
fortificò
armamenti formidabili con
perdurante, tornò nel del
per
le
cui
frontiere
militari;
l'Austria, vinta
e
ma
1809 a combattere col più gran colosso
mondo. Codesta campagna fu da noi con abbastanza diffusione de*
scritta.
Vincitore ad Essling, vinto a
Wagram,
die prove dapper-
—
tulio di valore e d'intelligenza
perdita di
grandi mezzi, non
poche
prigionieri
fi
da serbare
all'
costrinse
;
artiglierie
il
nemico
poler suo,
in
si
rifilò
di dolore si fu
Giovanni, comandante in
per
lui
tempo
in
Italia
condotta di suo fra-
la
contrapposto
e
Eugenio. Carlo aveva da un mese mandato ordine venire a raggiungerlo;
ma
tenerezza fraterna, forse non
tardò ne' movimenti
dopo
un' ora
governo
i
1'
di
di gloria
arrivare
campo
sul
Questo
fatto
guerra,
di
di
Wagram
riacese anti-
due arciduchi, e quella disunione
provavano
e corte
troppo esperto in arte
da
viceré
al
fratello
per cui non pare che sentisse
della battaglia.
la fine
risentimenti tra
ai
quest'ultimo, forse smanioso
personale, forse invido dell' altro
chi
di
impero che difendeva un esercito se non baste-
Grave motivo
tanto
far uso e
a
che scarso numero
lasciò
gli
vincere, certo a migliorare le condizioni della pace.
vole a
tello
—
202
influsso; per
la
qual cosa,
di cui il
prin-
rammentando gli ostacoli che si erano frapposti nel suo cammino ogni qualvolta teneva il comando dell'esercito, e
cipe Carlo,
attribuendoli a codesta divisione dalla scena del la
trasse
nei
mondo, ripose
la
animi,
di
disgustato
ritirò
spada nella guaina,
avvenimenti che
grandi
si
non
più non
e
molto più tardi
si
consumarono. Altri molivi tirarsi
concorsero a
abbracciare
partito di ri-
il
tanto giovane e tanto glorioso: La salute, che fu sino
lora debole e
mal ferma; l'amor proprio, che non
teva di dividere con
Napoleone, mentr di
fargli
questo
sommo
altri
egli
il
da solo aveva tenuto
capitano;
propria gloria, avendo
comando supremo
fatto
miglior generale che fino a
gli
al-
permet-
della lega contro
fortuna
in iscacco la
desiderio di conservare inlatto la
il
abbastanza per acquistar fama quel
momeuto
leone contrapposto. Forse tutte queste
fosse
stalo
di
a Napo-
ragioni, assieme combi-
nate, furono causa della sua irrevocabile determinazione.
Datosi alla vita privata, condusse moglie nel 1815, sposandosi alla principessa Enrichelta figlia del duca Federico Gugliel-
mo
di
Nassau. N'ebbe parenti
che diresse
la
figli,
fra
guerra in Italia nel 1866.
cui l'arciduca Alberto
—
Morì nel 1847 nelP eia di 75 reola di gloria che
manza
di
queir au-
da
anni, circondato
era giustamente acquistata e che la rino-
si
guerrieri che con
altri
—
205
più
esilo
combatterono
felice
contro Napoleóne non arrivò a diminuire. Belle doti
Tornavano: dolcezza
l'effetto delle popolazioni:
non per
mo la
amore
come
vero difensore
il
soldato, senza
pel
esercilo; vivo sentimento di
stili'
conciliava
gli
debolezza,
procurava un ascendente massi-
via di concessioni, gli
gnalare
modi, che
di
franchezza del suo carattere,
gli
faceva se-
patriottismo, lo
dell'Austria e
fu riconosciuta
poranei, e resta ne* suoi scritti ad encomio
Germania:
della
contem-
dai
della sua
duraturo
sincerità.
stima pe' meriti
L'alta
come uomo
bensì di
bero dato luogo
duca verso
Anche polo
di
in
il
avea fatto sorgere in Austria V idea
di Stato,
ascendere
farlo
trono imperiale; e forse
al
tentativi, se
a
corona; anche
come
locchè dimostra i
avesse
Ispagna era sorlo pensiero nel 1808
sfortunati polacchi, avevano nel
gere
li
io
i
18*31
parte
e
capace
di
stabiliti;
non
approfittava
de' buoni
dei vantaggi, che potevano arrecare.
una non
lo
colpiva
zione le forze da
lui
tuno per ritirarsi
dall'
in
di
reg-
prudente, circospetto, non auda-
guerra, era
ce; forse lento: seguiva metodi regolari e consoni a
sue
gli
loro sguardi;
i
destini di una nazione.
Come uomo
sfori
po-
del
anche
belgi,
rivolti a lui
giudicasse degno
si
dell' arci-
mostrati vani.
in
foriti nati
avreb-
desiderj
i
contegno rispettoso
il
capo della sua Casa non
affidargli la
ma
non solo come generale
suoi,
tali
all'
successi
Non
improvvisi,
dirette.
arena,
e
guisa da
fortunato;
era
non riduceva
Sapeva cogliere in
piani
il
pre-
all'estremo
fino
a
ma
la
perdi-
momento oppor-
conservare
le
truppe
condizioni da aver peso non lieve nella bilancia delle
diplomatiche negoziazioni. Parecchie cause contribuirono ad imprimere zioni
il
carattere che avevano:
attinto le sue
prime cognizioni,
la le
quali però
da' suoi talenti e dalla sua esperienza
;
il
sue opera-
alle
scuola di guerra
a cui
furono
sistema
aveva
modificate
dominante
in
Austria di subordinare concetti e grandi movimenti alle prescri-
sempre
zioni del Consiglio aulico, che conformandosi
le
cose di guerra;
disaccordo con que'suoi
il
fratelli
bero dovuto dipendere da' suoi ordini, e che pacci o
toglievano
gli
buoni ed
i
viste
alle
mal poteva da lontano dirigere
della politica e della diplomazia,
efficaci
creavano
gli
effetti
che avrebim-
dell'unità di co-
mando.
Fu
scrittore distinto; reputalo assai.
merito da non aver duopo di cercare dell'
la
Le sue opere han tanto loro celebrità nel
nome
autore.
Scrisse
i
Principj della grande guerra, in cui espone una teo-
ria della guerra, e
razioni:
produce molti esempj
lattici
di
diverse
Principj della strategia sviluppati dalla relazione
i
campagna
del 1796 in
strategia, ed applica,
Campagna
del 1799 in
considerata
come un
Germania,
come esempio, Germania ed
espone
cui
in
la
plicazione dei principj, ed offre un
della
un trattato
campagna
quale
antecedente
complemento
di
1796;
del
in Isvizzera, la
seguilo dell' opera
ope-
per
la
viene 1'
ap-
d' istruzione a
quanto V altra contiene. L' arciduca Carlo era, neìl' aspetto, del vero
Asburgo:
i
media
e di
statura.
lavori contemporanei e le opere da
tano principale menzione
Carlo
Casa di
testa oblunga, fronte alla, naso curvo, labbro inferiore
molto sporgente. Era magro
Tra
tipo di
(
Arciduca
Clausewitz
(
).
Carlo
i
Ne abbiamo di
),
consultarsi,
meri-
seguenti: già parlalo.
generale.
del 1796, 1799, 1812, 1815, 1814,
Della guerra,
le
campagne
1815.
Schiarimenti strategici di parecchie campagne di Gustavo Adolfo,
Turenna,
Lussemburgo, ed
altri
materiali
storici
concernenti
strategia.
Bulow.
Spirilo del sistema di guerra moderna.
Principj generali della guerra.
Nuova
lattica dei
moderni.
Jomim. Trattato delle grandi operazioni militari. Storia critica e militare delle guerre della rivoluzione.
la
— 205 — Vita politica e militare
Napoleone raccontata da
dì
simo al tribunale di Cesare, di Alessandro
Compendio
dell' arte della
lui
mede-
e di Federico.
guerra.
Beauchampr. Storia della guerra della Vandea. Thiers. Storia della rivoluzione. Storia del consolato e dell' impero.
Mignet. Storia della rivoluzione. Norvins. Vita di Napoleone. Yaccani. Guerra di Spagna.
John Jones. Le linee
di
Compendio della guerra
Torres Vedras. di cui la
mezzogiorno della Francia furono
il
Spagnai teatro dal
il
Portogallo, e
1808
il
al 1814.
Gouvio.n Saint -Cyr. Memorie.
Napoleone. Memorie. Pelei. Memorie sulla guerra del 1809.
Suchet. Memorie sulle campagne di Spagna. Oltre a questi havvi un tori
militari,
numero immenso
che troppo lungo sarebbe
lo
di
storici e scrit-
annoverare.
FINE DEL SECONDO VOLUME.
INDICE DEL VOLUME
II
PARTE SECONDA
Capo
IX. Arte militare
ai
tempi
della prima repubPag.
LxJca francese
§.
Sunto Storico ..-.".<
i.°
§. 2.° L'
»
ordinamento
In Francia
'
5 id.
»
10
»
id.
»
26
In Prussia
»
27
»
29
In Ispagna
»
30
In Italia
»
32
In Austria 1
Neil Impero germanico
,
.
In Olanda
»
34
In Inghilterra
»
55
In Russia
»
58
»
id.
§. 3.° L' azione
m
.
.
.
.
Accampamenti
id.
>»
Marcie
»
39
Modo
»
40
»
41
»
42
di combattere
Sistema di Camot Differenza tra
V
esercito
d
1
Italia e gli altri eserciti francesi
§. 4.° Osservazioni
Sul reclutamento Siili'
avanzamento
Condizione
dell' arte militare
Strategia e Tattica
» -
.
44
»
id.
»
id.
»
»
45 id.
— L
9
208
—
istruzione
scienza
e
9
dell arte
militare
colle
altre
scienze e le altre arti
Cenni biografici Roche
.
.
Suwarow
id
»
48 51
».
Esempj
Campagna
56
»
Pichegru §.
»
»
Dumouriez 5.°
47
»
Rapporti della
d' Italia del
1796-97
»
59
»
61
»
id.
Battaglia delle Piramidi
*
95
Campagna
»
98
CAP©
del 1800
X. Arte
militare ai
tempi
del
primo impero
FRANCESE §. 1.°
»
Sunto storico
§. 2.° L'
ordinamento
In Francia
Fra
le altre
potenze europee
§. 3.u L' azione
1
19
»
id.
»
126
»
id.
»
140
»
id.
Concetti napoleonici
»
id.
Strategia e tattica di Napoleone
»
141
Strategia e tattica in Austria
»
146
,
In Prussia
«
147
In Russia
»
In Inghilterra
»
id.
Esempi Campagna del 1805
»
149
§.
4.°
id.
»
Jena e Auerslaedt
Campagna
id.
»
del 1809
Linee di Torres Vedras
162
»
177
»
187
»
192
Cenni biografici
»
1
Cenni bibliografici
»
204
§. 5.° Osservazioni
,
94
m v V
BATTAGLIA
di
PLEURUS
i
un h
TAV.
Contrafor te
lIBRE
Voi.
I.
II
.
Parte
2
delle
SCIA
Piàone
-^Borgo Satollo SSTvi
^icmtirone
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