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Settembre
Dietrolelineenemiche
1) Continua il maltempo.
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Una ripro va delle inaudite soffe renze dei profughi del Piave l'ho avuta a nche stamani. Viene in ambulatorio una povera donna con tre piccoli figlioli, ridotti in modo spaventoso dalla denutrizione e dall'enterite che li ha colpiti, e spec ie il più piccolo, di due anni, è in condizioni critiche. Provo una stretta al c uore nel vedere queste creaturine sull'orlo della morte e la disperazione della povera madre. Purtroppo sono impotente a soccorrerli e purtroppo nessuno si occ upa di questi in felici! Solo Corrad ini, coadiuvato da don Valentino, li aiuta negli stretti limiti delle sue possibilità, ma è ben misera cosa!
Non rimane altro che t en t are di salvare il piccolo, facendolo ricoverare in ospe dale, e dare agli altri qualche medicinale, di cui sempre più grave è la mancanz a. La madre mi narra che da diversi giorni sono fuggiti dal Piave ove aveva un misero pezzetto di terra che alla meglio li nutriva e che ora è in mano del ne mico. «S i moriva di fame» soggiunge «e venni a S. Daniele con la speranza di salvare da sicura morte i figli» .
2) Da tempo non incon t ravo Elizabeth, che d'altra parte non mi interessa minimamente. Questa mattina, u scendo dalla casa di un ammalato, me la trovo faccia a faccia. L'opulenta adenoidea abbozza una specie di sorriso e con aria sdeg nata mi dice: «Ist verboten spazieren ohne Begleit-mann» - non è permesso uscire senza la sco rta. Tali sue indisponenti parole ed ancor più la sua indis ponente persona mi irri t ano, la pianto bruscamente senza chiederle perché mi avesse detto una cosa del genere o dire altro.
Comprendo però che abbiamo Andreat ta nuovamente contro di noi e al mio rito rno in ospedale tro vo Amato t utto furente che mi accoglie gridando: «Boia di una boiaccia!» .
Vengo così a conoscenza di quello che g i à avevo inh1ito. Lo sbirro che ci fer mò, non pago di quanto aveva riferito al Comandante del Distretto aveva inviato un dettagliato rappor to scritto contro di no i . In base a ques t o Andrea tta aveva pensato bene di ritrattare i l permesso che ci aveva concesso, inviando una nota a l nostro comanda n te co n cu i ci vie tava di uscire senza scorta . Q uesti ne è r i mas to alquanto seccato ed ir ritato, ed ha fatto subito scrivere a l Comando d'Armata per avere l'a utorizzaz ione di farci uscire senza scorta. Nell'at tesa della risposta ci ha autorizzato ad uscire soli . Che ne sarà di noi in tale conflitto fra questi Comandan ti? Vengo po i a saper e che il n os tro Comandant e ritiene che lui sol tanto abbia la responsabili tà su di noi e che da lui soltanto d ipendiamo discip l inarmente.
È venuto l'ordin e che il nos t ro at tendente sia avviato domani al campo d i conce n tramento di Moggio Udi n ese. Povero infelice!
3) Altra nefandezza dell'invasore. È stato ricoverato in ospedale un uomo di S. Tomaso per una ferita d a p unta e taglio a l mento ed un'altra al torace p en e tran te in cavi t à! Il suo stato desta in po' d i preoccupazione. Costui, men t re alle 2 e 30 di notte era inte nto a g u ar d a r e nei suoi campi il granturco, perché non venisse ruba to dalle orde affamate, è sta to aggred ito da un soldato che alle sue rimostranze lo ha ferito con la ba ionetta .
4) Con ve ro dispiacere apprendiamo d a un ufficiale dell'ospeda l e ch e i l nostro Co m an d ante co l on n ello medico Bardyo verrà facilmente trasferito a Budapest, sua c ittà natale. Sebbene fin dall'infanzia, allorché si s tu d iava la storia del nostro Ri so rg imen to, ci avessero inculcato l 'odio con tro i magiari e i croa ti, devo ora confessare di aver trovato una cer ta cordialità in ques t i u ff iciali per la maggior parte un gheresi e croati, sebbene questi ultim i sotto lo scet tro del regno ungherese Non mi merav ig li erei nell'apprendere che anche nelle loro file esis te un sentime nt o di nazionalismo e di irredent ismo, come si nota fra i cechi ed in particolar modo n ei polacc h i.
È un fatto che il colo nn ello Ba r dyo ci ha sempre tra t ta to con co r re t tezza, senza farci sentire l'umiliazione della prigio n ia . Non so lo, eg li aveva dato il "tono" all'ambien te, per cu i anche co n gli a ltr i uffi cia li correvano rapporti di bu ona colleganza . Spesso parlavamo e si disputava su ques t ioni scie n t i fiche, come p u re su altri argomenti più s tra mpa lat i. Po ich é l'ospe d a l e era per ma l a ti nervos i u n tenente teneva a dimos trare la sua sapienza sulle differenze psicologiche e sess u ali tra la ''foemina" tedesca e quella italiana, a n zi latina .
" L' a rs amandi" era il suo for te e s u basi secondo lui scientifiche e ancestrali era la donna italiana che ha sempre p r imeggiato e primeggia in tale campo, non d el tu t to seconda a ll a francese . La spagnola, a suo dire, ha del felino per incroci mo resc hi, è rapace, provocante, pericolosa .
Ho vol u to insistere su ta l i disp u te per far comprendere q u ale cameratismo vigesse fra noi, sebbe ne "Sciampagnone" lo irridesse, rimpiangendo i "separé" e le "tanzerin" 1 viennesi e magiare, lui buon amante del vino, d ei liquori e del gioco, non faceva alcuna differenza razziale sulle donne!
5) Mi sono dovuto munire di permesso speciale per recarmi urgentemente a Flagogna e Manasson, perché tali paesi si trovano al di là del Tagliamento Sono stato chiamato p er due ammalate gravi che, non a torto , non si fidavano pi ù delle cure del medico austriaco. Ho viaggiato con una de.Ile solite car rette s ganghera te, con il sedi le di fieno e ciuco zoppicante.
Le due inferme erano i n stato abbastanza grave per broncopolmoni te dovuta senza dubbio alla spagnola. La tossiemia ed i fatti broncopolmonar i so no d i una certa entità, dispero d i poterle salvare . Avevano ben ragione a diffidare del medico austriaco, quando ho appreso che da una di queste colpi ta da anuria, il dot tore, non certamente pratico del cate teri smo, così facile in una donna, pretendeva di far penetrare il catetere in vescica a mezzo di una pinza ana tomica, con gravi dolori dell'ammalata. Chissà poi se sarà s tato un medico?
Anche il parroco è accorso, date le gravi condizioni delle pazienti. Grazie a lui sono riuscito a reperire un catetere e con gra n so llie vo dell'inferma in pochi mi nuti ho liberato la vescica. Ad una specie di "praticona" ho insegnato la man ovra nel caso si rendesse necessario svuotare ancora la vescica. Esco sconfo rta to per n on avere a mia disposizione alcun medicinale che possa eventua lme nte salvarle . 11 parroco si incarica di avvertire con cau te la le famiglie ed io me ne ritorno a S. Daniele.
6) Giornata grave di preoccupazioni e di tristezza. Ricevo una cartolina dal babbo del 12 Luglio in cui mi annunzia che Riccardo è tra i dispersi, ma che da rice rche fatte semb ra che anche lui sia prigioniero. Avrà preso parte alla battaglia di giugno s ul Piave? Dove si troverà ora?
Altra notizia che mi rattrista è quella che hanno dovuto rinnovare le pratiche per il mio rimpatrio, giacché ad una prima richiesta fu risposto dal competen te ufficio austriaco che io non figuravo tra i prigionieri! Ciò mi ricorda la ma lefica triestina della cancelleria, che alcuni mesi fa non volle dirmi se la pratica di rimpatrio ch e stava maneggiando mi riguardasse. Dannata di una mala fem mina! Suppongo che non figurando presen te in alc un campo di concentramen to nessuno si sa rà curato di rintracciarmi, né se ne curerà!
Ennes ima n o t izia non a lle gra è quella che An dreatta h a dato o rdin e perentor io di farci uscire con la scorta . Tenterò qualche v ia per rintracciare Ricca rdo, anche nel caso dovessi r i tornare in Austria, onde ricongiungermi con lui . N é le buon e parole delle zie, né il so rri s o di Micaela servono a calmare i mie i nervi tesi.
7) Come se queste avversità non fossero sufficienti stamani il nostro Comandant e ci ha i mprovvisam ente convocati per comunicarci che sia io che Amat o, d'ordine del Comando della 6a Armata, verremo trasferiti all'ospedale civile di Pordenone e in nostra sostituzione verranno quanto prima i colleghi di Pordenone capi tan o Callerani e tenente Fio retti. Tale notizia mi ha profondamente addolorato e sconfo rtato! Purtroppo dovrò a llontanarmi da questa buona e brava gente alla quale ero affezionato e che con egual misura mi dimostrava la propria simpatia e stima. Dovrò sottostare a nuovi comandi, andare incontro a n uovi eventi, co n il pen s iero che ormai cesserà comp letamente la corrispondenza con la mia famiglia e con Metella. Se la nuova residenza non verrà comunicata al La ger rimarrò del tutto isolato dalle persone a me così care.
Tn mezzo a tanti guai e preoccupazioni avviene la nota comica, già da temp o prevista, Katharina -Therese ! Mentre stavo co nversando con "Katte'', sono dovuto ricorrere a mille espedienti per placare le due feline tede sche .
8) La mia prossima parte nza è stata accolta co n vivo e sincero rimpianto dalle buone "zie", dalla siora Teresute e con una fifadina (lacrimuccia) di Micaela.
Corradini mi ha dimostrato tutta la sua cara amicizia, ne è al pari di mc addolorato. Anche molti popolani, ven uti a conoscenza del mio trasferimento h anno voluto testimon iarmi il loro rincrescimento .
Stama ni per la seconda volta mi reco a Manasson, ma come spesso mi accade nell'attraversare alcuni paesi, sono costretto frequentemente a fermarmi per fare delle visite. Purtroppo anche da qu es te parti la spag nol a è la regina dell e malattie, fortunatamente, per il moment o, ha decorso benigno. A Man asson quasi tutti gli abitanti sono stati infettati. Una delle donne che avevo visitato giorni or so no è morta poco dopo, mentre l'a ltra lotta disperatamente per sa lvarsi.
Anche in questa zona, rapi ne , ftuti, saccheggi, fame e disperazione. Giorni fa alcuni gendarmi circondarono la casa dove si era rifugiato un prigioniero. Qu esti per sfuggi re alla cattura scavalcò una finestra, cadendo fra le braccia di uno sbirro. Questo, in vece di arrestar lo, lo freddò v igliaccamente co n una fucilata! Tornato a S. Daniele trovo una cartolina di Delia del marzo scorso2
J CG, FCl, Delia Giannotti, cartolina p.g., 26 marzo 1918, "Carissimo Dino. Abbiamo ricevuto il tu o telegra mma del 13 Mar LO, già avevamo fatto l'abbonamento per questo mese alla Sezione di Milan o, seguiteremo sempre pit1, e pure ti abboneremo per le s iga rette. Oggi è venuto l'avviso c he sino a nuov'ordine non si possono spedire né in Ge rman i.i né in Austria pncchi, speriamo che ciò sia per pochi giomi. locome già ti scris~i vado al Comitato per i prigionieri di guerra ed avrai riconosciuto la mia calligrafia nelle cartoline che avrai trm ato negli ultimi pacchi, già le 3 prime ci sono tornate .:--!oi tutti bene.Adolfo è con noi. I lai ricevuto il telegramma che l'altro giorno papà ti ha fatto?Pensiamo tanto a te e con tutto il nostro grande affetto. Mamma, papà e Adolfo ti baciano inviandoti auguri. I miei auguri più car i, p iL1 affettuos i per la Pasqua e J'Iddio ti protegga Ti bac io, Delia "
9) Ha piovuto tutto il giorno e la temperatura si è alquanto abbassata, con mia soddisfazione. In ospedale mi imbatto con Therese la Schwester, furente e ira ta, ma ho altro per la testa e forse troppo sgarbatamente la pianto subito. Si requisiscono gli ultimi "rami" rimasti e i pochi "ottoni" delle porte di casa. O Felix Austria a che punto sei giunta! Per tutte le miserie dell'Impero Asburgico parla l'inserzione che ho letto oggi in un giornale di Vienna: "Abito bambina 810 anni, valigia pelle nera, cambierei con patate, fagioli, grassi". Un'altra inserz ione è di questo teno re: "per 1 chilo di amido cosa ricevo in compenso?". Altra cons tatazione. Soltanto gli ufficiali posseggono fazzoletti da naso!
10) Ricevo tre carto l ine da casa, del 22 Gennaio, 16 Marzo e 26 Maggio. La ''Gazze tta del Veneto" riporta che il ge nerale Foch3 ha così telegrafato al consiglio co munale di Parigi. Dichiara di "aver spezzato l' impeto nemico e di inseguirlo senza pietà". Che sia l'od io austriaco verso l'alleato che spinge a pubblicare simili no tizie? hì d etto giornale ho fatto un'inserzione per rintracciare Riccardo.
11) Ricevo una cartolina di mia c ugina Nella di Febbraio. Sempre notizie fres che e recentissime, però sempre graditissime. Un ufficiale ungherese, con mo lt e circonlocuzioni e velatamente, mi ha fatto comprendere come l' Ungheria, al pari della Bulgaria e della Turc h ia, siano decise a distaccarsi dagli Imperi Ce ntrali se non s i addiviene al più presto ad una pace generale. È la s ola Germa nia e il suo stato maggiore che si ostinano a continuare la guerra, non solo, ma nei territori invasi di Francia, Romania, Belgio, Italia, ha fatto la par te del leone, nulla lasciando all'alleato. Corradini mi parla di Pordenone . È una graziosa cittadina, mi dice, attualmente quasi s popolata dopo l'esodo di Caporet to. Forse, soggiunge, tu che rimpiangi le belle colline to sca n e, di cui a S. Dan iele ne hai una so la par venza, non ti adatterai facilmente a quella piatta pia nura, però la tua permanenza non sarà per molto tempo.
12) Il Comando d'Armata ha ri s posto, a distanza di tempo, che ci è vietato uscire senza scor ta, e poiché il Comando locale non ha soldati da m et tere a nos tra dis po sizio n e, ha prescritto che l'ospedale dovrà fornire due militari convales centi. Sarà un bel v edere essere accompagnati da uno sc hel etro umano che mal s i regge in piedi!
13) Ho per Begleit-mann un croato fiumano che mastica un veneto molto a pprossimativo e che incede con un rustico basto n e in quanto convalescente d a isch ial gia . Compr endo subito che preferisce un po' d'aria all'aperto che lo star rinchiuso in una corsia e ne approfitto per recarmi dove più mi piace e sostarvi a mio piacimento.
' Fe rd inand Foc h (1851 - 1929 ), genera le francese, dal 1918 comandan te in ca po di tut te le fo r ze a lle ate su l fron te occidenta le.
Al mio ritorno in ospedale trovo un gruppo di ufficia li austriaci che, venuti per essere so tt oposti alla visita, discutono animatamente con Amato su un argomento di estrema delicatezza. Alcuni di questi ufficiali non nascondono il loro timore per una nostra prossima offensiva. Sanno che da tempo fervono i nostri preparativi e che si sono aggiunte a noi anche truppe alleate. Giungo proprio n el momento in c ui Amato dice: «in tal modo la nostra offensiva finir à la guerra », facendo i ntend ere allo s tesso tempo che l'Austria sarebbe stata sconfitta . Scatta allora un ufficiale aus triaco, dice che è una ripicca dell'Italia, che non intende fare la pace fino a che non av rà Tries te che, secondo lui, non potrà giammai essere distaccata d all'Austri a .
Decido di intervenire, dichiarando che Trieste sarà ben poco a confronto delle rivendicazioni per le quali s iam o entra ti in g uerra. Sembrava che l'argomento fosse ormai esauri to quando un "saputello" mi domanda perché mai l'Italia non si decide a fare una pace separa ta . L'offesa era grave 1 Amato ed io ci siamo guardati a vicenda e quasi con temporaneamen te abbiamo risposto che l'Italia non è mai ve nut a meno agli impegni assunti, e che abbiamo tante scorte belliche e alimentari da permetterci i l lusso, volendo, di ripetere la Guerra dei Trent'a nn i! In quel momento un Feldwebel chiama i signori uffici ali alla visita med ica e così ha termine l'incruento duello .
Un medico polacco, un fervente patriota, ci dice che a Conegliano sono s tati imp iccati come traditori otto militari fra cui un maggiore della legione cecoslovacca. Tale legione era s tata formata in Italia da disertori e prigionieri di quelle nazioni per combattere in pr ima linea e dimostrare all'Intesa, agli Imperi Centrali e a tu tto il mondo che la loro pa tria voleva r iac quistare la propria libertà combatte ndo contro il secolare nemico, l'Asburgo!
14) Ancora una delle tante infamie! Viene condotto in ospedale un uomo di Ra gogna che presenta ben tre col tell a te, due alla testa ed una al labbro superiore, che gli erano state inferte da un "prode austriaco" ch e gli rapinava il gra nturco. Fortunatamente le feri te sono di lieve entità .
Suor Cir iac a, che non so per qual motivo mi ritiene in peccato, sia pur veniale, mi raccomanda maternamente di accostarmi alla S. Comunione prima di lasciare S. Daniele. Cara e buona suora, come non esaudire il tuo desiderio, così candidamente espresso?
15) Dalle solite persone bene informate ho appreso come un nostro capitano, già sfuggito alla cathira e rifugiatosi a Buja4, abbia assicurato che tra non molto sarà sferrata una nostra offensiva a base di aeroplani e cavalleria. D'altro canto un attendente di un ufficiale austriaco mi dà per certo che i nostri il 10 di questo mese riuscirono a passare il Piave in un punto, m e ntre il bollettino austriaco di oggi riporta che la loro artiglieria ha sventato il passaggio del Piave a Noventa.
Lo stesso attendente, un boemo, mi riferisce che molti solda ti che si trovano al fron te, specie cecoslovacchi, e quelli reduci dalla prigionia russa (e tornati in patria con idee rivoluzionarie) non attendono che una nostra offensiva per disertare .
Qualche fatto nuo vo vi deve pur essere, anche perché sintomatico è il discorso del v ice cancelliere germanico von Payer5, riportato dalla Gazzetta del Vene to con il vistoso titolo: "La Germania è pronta alla pace".
Il cancell iere tra l'a ltro ha d etto: e noi non nascondiamo che l'intervento americano è per noi un gran pondo la guerra dei so ttomarini non ha avuto quegli a ttesi effe tti che c i e ravamo ripromessi .
È inutile oggi discutere di chi ne sia la colpa, ma noi non s iamo i so li che nel corso della guerra haru10 sbagliato . Noi purtroppo abbiamo un a spe ranz a di meno ... La prossima pace non sarà conclusa dai soli governi, ma anche dai popoli, perché non vi sarà una pace di conquis ta! Condizione essenz ia le per la pace è che ci resti conservato tutto quello che possedevamo prima del 1914. La Ger mania deve riavere in prima linea le s u e colonie, noi dal canto nostro potremo restituire il Be lgid'
Ta le discorso di un uomo di governo, frutto della disfatta in Francia e dell'inefficacia della g uerra sotto marina nella quale la Germania, sull'orlo del fa llime nto , aveva riposto tutte le sue speranze, è abbastanza eloquente, ma insidioso e prettamente prussiano a proposito del martoriato Belgio!
Se la Germania non ha più fiducia nei suoi sot tomarini, l'Austria ritengo non sia più sicura del suo eserci to . Qu es to, co mpo sto da e lement i diversi per razza , sentimenti, lingua e religione, poteva tro va re la sua compattezza nelle trad izione dell'esercito, nella devozione al vecchio Imperatore e agli ufficiali, considerando tutto l'Impero come patri.a. Però questa composizione eterogenea credo cos titui sse una causa di debolezza, specialmente in guerra, quando i repa rti si trovavano a combattere con altri della loro stessa nazionalità, ed ora a maggior ragione che da ogni parte dell'Impero si ma1ùfestano clùari segno di irrede ntismo e nazionalismo.
Intan to in Italia è to rna ta "l'ora invernale". La guerra fa sì che cambi anche il corso del sole!
5 friederich von Paycr (1847 -1931), v ice cance lli e re di Germania da l 9 nov em bre 1917 al 10 nov emb re 1918
Cfr. "Vo n Payer's s peech on the Franchise Bill and a peace of understanding at Stuttgar t, September 12, 19 18", in Fa i/ of German Empire 1914- 1918, L UTZ R. H., S tanford University Press, 1932.
16) Stamani con vivo rincrescimento è p artito per Budapest il co lonnello medico Bardyo, sostituito dal tenente colonnello Roediger, di orig ine prettam en te aus tr iaca. I giornali di Vienna e anche la Gazzetta del Vene to riportano una notizia s balorditiva, quella cioè che "l'Aust ri a - Ungheria invita amici e nem ici a trattative di pace" avendo inviato una n o ta in tal senso a tutte le potenze bellig eranti . N ulla v ie ta di supporre che sotto ci s ia lo zampino della Germania o che]' Au stria desideri una pace separata . Cosa risponderà l'Intesa? Gli ufficia l i co n i quali spesso ci intr at ten iamo a conversare sono abbot tonati ssimi e ritengo che, come n oi, siano ali' oscuro di queste mano vre . Hanno arrestato u n povero vecc hi o di 83 ann i, reo soltanto di aver nascosto un nipo te sfuggito alla prigionia. Sarà tradotto dinnanzi al tribunale militare di Vittorio Veneto per essere gi ud icato !
17) Nella Gazze tta del Veneto di oggi è comparsa la mia inserzione: "Giannotti Dino ricerca Gia nnott i Ri ccardo di Benvenuto, tenen te 32° gru ppo obici pesanti campali, 32° divisione, 5 ° corpo d'armata , sano, sa lut a".
18) Scrivo ancora una volta a casa ed a Metella del mio probabile trasferimento in una località prossimiore, ma ancora una vol ta senza nessuna sper anz a ch e le mie l e ttere giungano a destinazione. Ricevo una cartolina dalla mamma del 16 Gennaio 7
19) Dalle pr im e indiscrezio ni giornalist iche si arguisce c h e il governo austriaco nutre po che spera nze che la s u a proposta di pace abbia un fecondo risul tato e si mostra preoccupato per la scarsi tà di viveri e di ind umenti Una nuova campagna invernale li terrori zza Questo mi viene confe rmato da un ufficiale, che candi d amente mi confessa che potranno fare un grande sforzo andando avant i per tre o quattro mesi al massimo . La razione di carne per i solda t i è ridotta a 100 gramm i giornalier i, se mpre che sia possib ile dis t ri bui rla, tanto che ieri il Capo -B orgo di Sopra Castello è s tato mandato ad incettare zucche per il rancio dei solda ti.
Già da un paio d i giorni il loc ale Comando di Distre tto aveva impartito l'ordine per il nostro trasferimento a Pordenone, ma il Comandante dell'ospedale ha
7 CC, FCl, Agnese Giarmotti, cartolina p.g., 16 ge1maio 1918, "D ino carissimo Le tue notizie si hanno relativamente recenti col tuo telegramma d el 28 scorso, ma di sc ritti l'ultimo è de l 29 ovembre e puoi immaginare se si desiderano a n che per sapere se ricevi i nos tri ed i pacchi . Dopo riattivato il serv iz io ne facciamo settim a na lmen te sped izione mandando indumenti col peso di regolamen t o, per ora non resta molto per generi alimentari Anch e z ia Vittorina ti ha spedito questi e oggetti di lana I parenti tutti domandano tue notizie e inviano saluti. Riccardo e Adolfo ti scrivono e così di cer to farà Rogero e tutti stanno bene . La nostra salu te è buona e così ci a u guriamo sia di te. E' do loroso avere tue nuove così r aramente. Che Jddio ti ass ista tene ndoti sempre sano. Ti abbracci amo con tutto l'affetto e ti benedice la tua mammina" potuto trattenerci fino a tanto che non sarà giunta l'autorizzazione del Comando d ' Armata Quale sarà il vero motivo di tale spostamento di ufficiali medici italiani? Ormai non ho alcun dubbio che verremo trasferiti e ne sono desolato, avendo trov ato w1 po' di conforto nelle "zie" e nella siora Teresute. Amato sembra fatalista e n on se ne preoccupa, anche perché da poco tempo a S. Daniele.
20) Chissà mai perché oggi, anniversario della presa di Roma, tutti attendev ano una no s tra offensiva, mentre la giornata è trascorsa senza alcun avvenimento degno di rilievo. È un fatto che la popolazione sia molto preoccupata per il ritardo, a suo giudizio inspiegabile, della libera z ione del territorio invaso, né le si può dar torto!
21) Da quanto s i legge nei giornali si arguisce che l'Intesa non accetterà le propos te di pace avanzate dall'Austria e ne avrà certamente le sue ragioni. Addio S. Daniele! Stamani è giunto l'ordine del Comando d'Armata che ci imp one, il 25, di raggiungere Pordenone. Suor Ciriaca mi chiede sommessamente se ho soddisfa tto il suo pio desiderio . La rassicuro recandomi da monsign ore, ad esso do l'incarico di avvertire del mio trasferimento la mia famiglia, a mezzo del "Coenobium" di Lugano. Non oso chiedergli altrettanto per Metella, con mio vivo disappunto. La mestizia d i Micaela non allontana il mio pensiero per Metella. Forse per lei il mio trasferimento sarà salutare.
22) I giornali riportano che il presidente Wilson ha rifiutato la proposta di pace perché "non v uole occuparsi di veruna proposta di conferenza su una q uestione a proposito della quale ha espresso chiaramente il suo punto di vis ta ed i suoi propositi". Ig noriamo del tutto i preced enti a cui allude Wilson, ma co mprendiamo che sarà solo l'America che deciderà in merito ai nego ziati.
23) Stanotte e per tutta la giornata il cannone ha tuon ato più del solito. Corradini mi riferisce che la notte scorsa c'è stato un vivo fermento tra i so ldati di s t anza a S. Daniele e nei dintorni. Ci sa rebbe dovuto essere un improvvis o ammutinamento delle truppe boeme, da tempo concordato, ma all'ultimo tu tto è fallito per il tradimento di un caporalmaggiore. I soldat i so n o stati tutti dis armati e consegnati negli accampamenti, mentre il paese è circondato da sen tinelle ed i gendarmi pattugliano.
In un andito dell'ospedale mi imbatto in Therese che, una volta sicura che ness uno ci avrebbe visto, mi è venuta incontro tendendomi mestamente le br accia e dicendo: «Nein mich vergessen, Ich bin sehr taurig! Gott vergeit du !»8 Con queste parole mi fece comprendere il suo vivo dispiacere per la mia partenza, invocando su di me la protezione di Dio . Non del tutto sorpreso le rivolsi qualche parola di addio e di auguri. In quel momento avevo ben al tro che pensare a questa vedova trentenne di un facoltoso proprietario di mulini in Ungheria.
8 Trad u cendo: "Non mi dimenticare, sono così tris te! Dio vegli su di te !" .
24) Dolorosa vigilia della partenza. Commovente commia to con le "zie" c h e per me avevano tutte le attenzioni che si prodigano ad un caro congiunto. Ci consolavamo a vicenda e l'affettuosa ami cizia ci rendevano meno tristi le reciproche avversità.
La siora Teresute, insieme a Micaela, ha vo lut o di persona "radunare" le mie poche cose e collocarle in una specie di cassetta da campo. Vedo scivolare tra queste un'immagine sacra.
Affe ttuo so oltre ogni dire l'addio con Corradini, il buono, caro amico, che come ultima primizia mi fa leggere dei giornali ita l iani mi s teriosamente giunti fin qua, dai quali apprendo la tremenda sconfitta subi t a dalle truppe germaniche in Francia. La giornata finisce, senza mia colpa, come una scena delle "Battaglie di Dame", la gustosa commedia ottocentesca9
Mentre torno verso l'ospedale scorgo l'adenoidea Elizabeth che fa l'atto di avvicinarsi ed io scantono entrando in una casa v icina dove ho un ammalato . Una volta rientrato trovo Therese, che non paga di quanto mi disse ieri mi mette tra le mani un piego e poi scappa . È una lettera scritta parte in tedesco e parte in un italiano alquanto barbaro . Sinteti zzando il suo scritto mi dice che "è disposta a rinnegare patria e parenti e novella Aida essere pronta a seguirmi!!!". Ma "chilla pazzia "!
Finalmente cena di addio da monsignore con un capre tto arros to sapie ntemente cucinato dalla vecchia perpetua e abilmente fugato dai rapaci s tom aci austriaci per merito di don Valentino; il tutto annaffiato da b u ono ed abbondante vino. Don Valentino fa il brindisi, il vecc hi o monsignore ci abbraccia e ci bened ice, commossi saluti, calde speranze e viva l'Italia!
Vado a letto alquanto triste e pensi eroso, mentre sen to Amato, ricreato dal buon pasto, fischiettare dei salaci stornell i di Petrolini.
25) Alle 10 e 30 partenza per Udine con un trenino che va a legna, scortati da un tenente croato e da due soldati con baionetta in canna! Buffoni ... come e dove si potrebbe scappare! È pur vero che trattandosi di un "Transport'' queste misure sono previste dai regolamenti. Al momento della partenza mi sembra di scorgere Micaela, un po' appartata, ma preferisco non accertarmene. Il trenino lumaca attraversa lentamente paesi e borgate nella degradante collina e provo un certo senso di emoz ione ne l ritrovarmi in un veicolo su rotaie, sia pure rudimentale!
Alle 12 e 15 si arriva a Udine dove il croato spera di ripartire subito per Pordenone con i l treno delle 14. Ma si trattava di un "cele re" , a noi interdetto e qu indi dovremo prendere l'omnibus delle 19 e 45.
Pranziamo, per modo di dire, nel buffet della stazio n e destinato esclusivame nt e agli ufficiali di passaggio. Ci sediamo ad un sudicissimo tavolo senza tovaglia né tovaglioli e alcune procaci friulan e ci servono con noncuranza una mines tra in brodo in cui navigano alcuni indecifrabili pezzettini di un imprecisato mi scuglio pastoso, un pezzettino di l esso con poche rape, il tutto accompagnato dal solito micro scopico pezzetto di pane, che mi ricorda quello del Lager. Dopo questo l ieve pasto ci rechiamo in un caffè del ce ntro situato sotto il loggiato del palazzo comw1ale. Dinnanzi a me vedo una goffa statua equestre del "Padre della Patria" 10 Che mai dirà Lui, che ci sbarazzò del giogo a ustriaco ?
Beviamo numerose b irre e delle b ibite imprecisate e poiché lunga ancora e ra l'attesa per la partenza ci riuscì, non senza fatica, a persuadere l'ufficiale a condu rci all'ospedale civile dove sapevamo esserci alcuni nostri colleghi.
Infatti vi troviamo tre capitani medici e due aspiranti medici, che per loro fortuna ignoravano le delizie del campo di concentramento. Tra i primi vi è i l dottor Fumo di Cetona, quasi mio compaesano e con lui intavolo una lunga e d in teressante conversazione. Così apprendo come un solo capitano è a ddetto alle visi te in città, mentre gli altri sono adibiti al servizio ospedaliero . P ossono uscire a passeggio ma scor tati da un soldato . Ci congediamo dopo c irca un'ora. Da quel poco che ho vedu to ritraggo l'impressione che Udine a bbia riportato insignificanti danni bellici, però stringe il cuore e si prova un s enso di amarezza nel vedere una gran d e città in mano nemica, piena di uffic ia I i, di so ld ati e numerose donne austriache, giacché molti degli ufficiali a ddett i ai grandi comandi hanno portato qui .la propria famiglia per sfamarla e rivestirla . Accanto a queste indesiderabili pullulano altre donne di una ben n ota categoria!
Alle 18 e 30 mangiamo di nuovo alla stazione con il solito menù, però con mille insistenze ho potuto avere una porzione di zenzeratissimo "Gollach" ed u na fettina di pane.
Alle 19 e 50 siamo partiti per Pordenone, viaggiando nella più completa os curità perché siamo in zona di operazioni. A Casarsa cambiamo treno e alle 22, dopo ben 12 ore di viaggio, giungiamo in città.
Alla s ta zione ci attende l' ufficiale medico del distretto che si len ziosamente e nella più perfetta oscurità della cittadina ci conduce all'ospedale civil e. Qui ri trovo il mio compagno di Lager t enen t e Borgherini e il tenente Fioretti che mai è stato deportato. Fino a poco tempo fa vi era pure il tenente Scolari, altro compagno di prigionia e da poco trasferito ad Aviano, mentre domani i due colleghi dovranno raggiungere S. Daniele. Nemmeno loro sono a conoscenza del motivo di questi trasferimenti. Consumiamo una modesta cena e, più che mangiare, abbiamo parlato a lungo.
10 L'autore si riferisce a Vittorio Emanuele TT a cu i e ra dedicata la piazza, oggi pia z za della Li bertà, ed una statua equestre.
26) L'ospedale civile di Pordenone, a differenza di quello di S. Daniele e di Udine, è autonomo nel senso che non vi sono reparti austriaci, si amministra per proprio conto senza alcuna ingerenza del Comando, che vi eserc ita tuttavia una certa v igilanza per mezzo del medico distrettuale . Poiché in Pordenone vi sono diversi ospedali militari non abbiamo nessun com1Ubio con gli ufficiali nemici.
Purtroppo però l'ospedale militare provvede al nostro vitto che, almeno per oggi, è molto più scadente di quello di S. Daniele. Il Comando del distretto provvede invece a inviarci giornalmente il soldato di scorta . Poiché un solo medico può uscire per le visite, salvo casi di urgenza, così il comune per rendere più sollecito il servizio mette a nostra disposizione una carrozza per le visite.
Sostituisco Scolari al reparto uomini, ma lieve sarà il mio lavoro, perché pochi sono i degenti e di scarsa importanza. L'ambulatorio e le visi te a domicilio le faremo a turno ogni giorno. Aveva ben ragione Corradini, la pianura piatta, uniforme, su cui si estendono Pordenone e i suoi dintorni, è per me indisponente e priva di attrattiva, come pure il vetus to ospedale che ha l'aspetto di un reclusorio, situato in un angusto vicolo, privo di giardino e di viali.
Me ne dolgo con Fioretti che mi rassicura, dicendomi che mi sarei trovato benissimo fra quell'ospitale popolazione e che il Comando di Distretto si interessava poco o nulla di noi e dell'ospedale civile, anche per quanto riguardava la sorveglianza
Mi rattristo invece nell'apprendere come la corrispondenza non g iung a neanche qua, ad eccezione di quella respinta dal Lager. A tal proposito Fioretti mi dice che alcuni miei pacchi provenienti dall'Italia furono erroneamente avviati a Pordenone, dove ero del tutto sconosciuto, per cui i colleghi pensarono bene di appropriarsi di quel poco che contenevano.
Inizio per primo il turno delle visite in città, per le quali viene lasciato l'indirizzo al portiere dell'ospedale. Pordenone ha tutto l'aspetto di essere stata una graziosa e fiorente cittadina, con negozi ben riforniti, specie nei portici del corso. Vi è un gran caffè, attualmente sede di un comando austriaco . Per la vici nanza al fronte vi si trovano numerosi soldati di stanza e di passaggio. 11 primo contatto con la popolazione è stato ottimo ed anche qui ho riscontrato la gentilezza e la cordialità friulana, dove non si ode più l'ostico "furlano" ma il dolce, seppur lezioso, dialetto veneto.
27) Faccio una v isi ta in cucina, dove è addetta la faceta, rubicond a suor Pasqu ina, c he dopo i convenevoli d'uso mi assicura, "benedetto di Dio", che penserà lei ad aggiungere qualco sa alla ben misera men sa austria ca
Sut u ro una ferita alla testa di un uomo che aveva ricevu to il "soli to complime n to'' da un austriaco mentr e difendeva i suoi prodotti agricoli .
28) Se pur suor Pasquina ha mantenuto la sua promessa, se la mia camera è ben arredata ed accog liente, se anche non mi trovo a contat to diretto con gli uff ici ali austriac i, n on posso fare a meno di rip e n sare con accorata nostalgia a S. Daniele e a lle perso n e alle quali ero legato da fraterna ed a ffet tuosa amicizia .
Anche qui tr ovo gran difficoltà nel ric e ttare, ché le sco rt e di m edicinali sono quasi del tutto esauri te, né alc una autorità locale è rimasta s ul posto. Dopo C a p o r etto tutti, compresi i di versi medici, si det tero a prec ipitosa fuga . Sono rimasti solo i parroci e nel limite delle loro possibi lità si interessano della popolazione rimasta.
29) Ne l Tageblatt del. 25 u. s . leggo che le truppe alleate dell a Macedonia so no en trate a Kosturino in Bulgaria . Tale noti z ia è invece taciu ta dalla Gazzetta del Veneto.
Men tr e Borgherini è pa rtito per S. Daniele, Fioretti è rimasto a Pordenone e non se ne conosce il motivo . St amani alc uni nostri a reoplani hanno sorvolato la c itt à ed i dintorni, sparacchiando s u obiettivi a me sco n osc iu ti, di quelli nemici non uno si è alzato in vo l o .
G iornata n o iosa e monotona. Dovendo rimanere tutto il g i orno in ospedale rimpi ango l'ampio giardi n o di quello di S. Daniele e le lungh e sed ute su di una panca n e ll 'androne c h e mi permettevano di scambia r e qualche parola co n le conoscenze .
Mi intrattengo a chiacch ierare con Teresina, l'unica infermiera rimasta, che quasi fa la concorrenza a quella dei baracconi. È di origine lombarda ed es se ndo stata per lungo tempo impiegata nel reparto chirurgico ed in sala ope ratoria, ha provveduto lei stessa per diversi me si ad interessarsi di ta l e re parto, e non si è peritata a compiere anche delle amputazioni a civili feriti da ordigni bellici . Ha il torto di essere troppo amante della grappa.
30) Le tru ppe a lle a te non danno quartiere ai tedeschi, c h e si ritirano di co n t inuo . Lo stesso com uni cato tedesco del 27 parla di gravi combattimenti ne llo C hamp agne, per cui hanno dov u to cedere un po' di terreno. Senza dubbi o l'ap p orto del! ' Ame rica, entrata in g uerra contro gli Imperi Centrali lo sco rso Aprile (1917), d eve essere notevole e deciderà la disfatta del nemico. I gi orna li au s tri aci ripor tan o la ri spos ta dell'Intesa alle pro p oste di pace recen - temente avanzate dall' A ustria - U n g heria. Si rib adiscono i punti fissati dal pres idente Wilson per la pace, già da lui esposti il 1OGennaio 1918, e cioè:
1) Tutte le condizioni di pace devono essere pubbliche Abolite le co n versazioni segrete.
2) Libertà di navigazione sui mari.
3) Eliminare al possibile tutte le limitazioni economiche. Eguaglia nza perfetta dei rapporti commercial i.
4) Riduzione degli armamenti al minimo .
5) Sistemazione delle colonie con riguardo ai dirit ti e agli interessi d egli indigeni.
6) Sgombero completo della Russia. A questa si deve offrire il destro di pensare al proprio assetto politico indipendente.
7) Sgombero e restituzione del Belgio senza alcun tentativo di limita zione della sua sovranità.
8) Sgombero della Francia e retrodatazione dell'Alsazia-Lorena.
9) Rettificazione dei confini per l'Italia nella misura dei diritti internazionali.
10) Porgere il modo di svilupparsi in senso autonomo alle popolazioni d ell ' Austria -Ungheria.
11
) Sgombero e restituzione della Romania, Serbia e del Monte n egro Libero s bocco a l mare per la Serbia. Garanzie internaziona li per l'asset to degli s tati balcanici fra loro.
12) Indipendenza per le parti della Turchia dell'Impero Ott omano, sviluppo au tonomo per le a l tre nazionalità della Turchia. Libero accesso ai Dardanelli.
13) Una Polonia indipendente che racchiuda tutti i paesi abitati indubbiamente da polacchi, che abbia un accesso al mare e la cui indipendenza s ia garantita da acco rdi inte rnazionali.
14) Fondazione di una "Lega delle azioni" allo scopo di prestare garanzie vicendevoli.
Intanto si vocifera che la Bulgaria abbia concluso o abbia domandato per suo conto una trattativa di pace con l'Intesa.
A differenza di S. Daniele, dove pot evamo scrivere a nostro piacimento, qua la corrispondenza si può presentare al Comando solo due volte al mese e viene inoltrata, almeno si dice, tramite la Croce Rossa aus triaca . Mi convinco sempre più che non vi siano precise direttive nei nostri riguardi e che ogni comando si regoli a suo piacimento.