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IX. COME ISOLA RICORDA I SUOI CADUTI

ci mandarono a lavorare alla costruzione di un grande fosso anticarro al confine tra la Germania e l'Olanda. Il 6 giugno 1944 vi era stato lo sbarco alleato in Normandia. Quel fosso anticarro non credo fu mai completato. Ricordo però in quel periodo le grandi battaglie aeree tra gli americani o inglesi da una parte e i resti di quella che fu l'orgogliosa Luftwaffe. Poi nei giorni di Natale 1944 ricordo l'ansia per la battaglia di Bastogne dove i resti della Wermacht guidati dal feldmaresciallo Von Runstedt insaccarono una divisione americana. Io - con l'amico Mileno ci eravamo perduti - assieme ad un ufficiale degli alpini di Torino, fuggimmo dal campo di lavoro e ci rifugiammo in un bosco non lontano dal fronte - vedevamo i carri agricoli condotti dai prigionieri polacchi portare le munizioni al fronte - dove vivemmo gli ultimi 10 o 15 giorni nutrendoci di patate che dissepellivamo di notte. Fummo liberati ma senza grande emozione né cerimonie, da una pattuglia di soldati inglesi dell'armata Montgomery. Ma l'annuncio della fine venne con le parole di un anziano signore, tedesco: "Mussolini ist todt, Adolf auch, der schwein, hund, farfluchter" 389 .

Fummo alloggiati - ancora - in un ex campo di concentramento dove però ci nutrivano in abbondanza, non grazie ai nuovi vincitori britannici che pretendevano somministrarci il vitto dei prigionieri tedeschi, ma grazie alle incursioni notturne che io e altri italiani, tra cui un ex macellaio di Brescia, avevamo organizzato a spese dei tedeschi sul bestiame che in quella stagione era al pascolo. Mangiavamo, anzi divoravamo bistecche, con continuità. Poi con un lungo viaggio, un po' su camions americani, un po' in treno, un po' a piedi, giungemmo attraverso la Germania semidistrutta, prima al Brennero dove salutammo commossi la bandiera italiana e poi a Verona dove fummo presi in consegna dalla "Pontificia Commissione di Assistenza" e condotti su camions guidati da tedeschi - ora prigionieri - attraverso un'Italia semidistrutta - ponti sul Pò non ne esistevano più - fino a Milano, alla stazione centrale. Di qui, un po' in treno e un po' in camion, finalmente a casa, a Isola, dove ritrovai, dopo due anni senza notizie reciproche prima mio fratello Pippo, poi

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389 - Mussolini è morto, anche Adolfo (Hitler), maiale cane, farabutto.

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