MINISTERO DELLA DIFESA STATO MAGGIORE DELL'ESERCITO UFFICIO STORICO
L'ESERCITO ITALIANO NELLA GRANDE GUERRA (1915-1918)
VOLUME V LE OPERAZIONI DEL 1918
TOMO 2° bis LA CONCLUSIONE DEL CONFLITTO (Documenti)
Da pag. 830 a pag. 1534
ALLEGATO N. 274 ASSEGNAZIONI ED IMPIEGHI DEI REPARTI PONTIERI NELLA BATTAGLIA DI VITTORIO VENETO
DIPENDENZA
ASSEGNAZIONI* IN DATA 13.10.1918 MODIFICATE IL 17.10.1918
IMPIEGHI
C.do Supremo
Ufficio Ricostruzione Ponti (Magg. Gen. Luigi Maglietta) costituĂŹ- Per ricostruzione ponti fissi rotabili e ferro viari to a Treviso il 10.10.1918
6a Armata
I btg. (con sola 2a cp).
.
- -- -
4a Armata
Il 31.10.1918 la 2 a cp. viene posta a disposizione della 4 a A . per la costruzione di un ponte sul Brenta in zona di Cismon
12a Armata
30a cp. (L. 'A. dispone anche di 2 cp. pontieri di C.A. Fra.)
30a e 2sa cp. ceduta daga A. il 28.10.1918
sa Armata
II btg. (cp. sa, 7\ 12a, 16a)
Settore XXVII C.A.: C.do II btg. (cp.: 28\ 2sa fino al 28.10.1918) Settore XXII C.A.: C.do IV btg. (cp.: 4a, sa, 16\ 27a) Settore VIII C.A.: C.do VI btg. (cp.: 7 a, 12a, 29a, 41 a)
IV btg. (cp. 4a, 2S~, 41 a) VI btg. (cp. 14a, 27a, 28a, 29a)
- ----
14a cp. inizialmente in riserva a Treviso a disposizione del C.do Supremo; il 28.10.1918 assegnata al Settore VIII C.A. 10a Armata
V btg. (cp.: 6\ 26a, sostituita il 17.10.1918 dalla 18a; 3P)
Settore XIV C.A : Brit.: 18a cp . e 477a cp. brit. aliquote 11 a cp.: assegnazione temporanea il 28.10.1918 aliquota 26a cp.: assegnazione temporanea il 29.10.1918 Settore XI C.A. lt.: e.do V Btg. (cp. 6\31 a)
3a Armata
III bgt. (Sa; 11 a; 19a; 18a, sostituita il 17.10.1918 dalla 26a)
Settore XXVIII C.A.: cp. sa; 26a Settore XXVI C.A.: 19a cp.; 1P, dopo impiego con 10a Armata
14 a cp. (Treviso)
Assegnata all' 8 a Armata il 28.10.1918
• Riserva
I
* Il 16.10.1918 venne disposto il ritiro da tutte le Divisioni delle Sezioni da ponte divisionali e la loro assegnazione alle Armate nella misura di: 32 Sezioni all'8a Armata; 6 alla 10a; 10 alla 3a; 2 alla 12a. In tale data venne anche disposta l'assegnazione di barchetti ed ancore, realizzando la distribuzione del materiale documentata nel Diario del Comando Generale del Genio. A Treviso venne raccolto personale specializzato e quantitativo ingente di materiale per la ricostruzione dei ponti fissi , rotabili e ferro viari.
00
w
o
I
ALLEGATO N. 275 PROSPETTO DEI PASSAGGI REALIZZATI ED UTILIZZATI NEL FORZAMENTO DEL PIAVE
SETTORE
12a A.
UNITÀ GENIO impiegate
LOCALITÀ
PASSAGGI PREVISTI (N. d'ordine
dello schizzo n . 20)
30 3 cp.
Molinetto di
2 cp.pt. C.A.Fra
Pederobba
2 ponti (1-2) 1 passerella
PASSAGGI REALIZZATI
ED UTILIZZATI NELLE NOTTI SUL 27, SUL 28 E SUCCESSIVAMENTE•
1 ponte: SI, parte notte sul 27
XII
-
C.A.
SI, parte notte sul 28
Fra. 25 3 cp. dal 29.X
SI, parte notte sul 29
UNITÀ CHE UTILIZZARONO I PASSAGGI NELLE OPERAZIONI DI FORZAMENTO
23 3 D. Fra.; 52 3 D. (alp.); aliquota 5!3 D. (XXVII C.A.) - 107° rgt.f.Fra. (3 btg.); 2 btg. alp. («Verona» e «Bassano») con C.do 9° Gr.; 2 cp. 135° rgt.f. Brig. «Campania» (51 a D.); - 138° rgt.f.Fra; btg. alp. «Stelvio»; resto Brig. «Campania»; - rimanenti unità 23a D.Fra e 52 3 D. (alp.); aliquote B. «Campania» (51 a D.)
SI, dal 30 in poi
ga A.
XXVII C.A.
XXII C.A.
25a cp.
Onigo
25 3 cp.
Rivasecca Ciano passerelle (6-7)
passerelle (3-4)
28a cp. poi 26 3 Vidor cp. già in riser- . va Armata
ponte A (5)
5a cp.
ponte B (8) 1 passerella
Fontana del Buoro q. 117
NO, La 25 3 cp. dal 29.X B. «Reggio» (51 a D.) notte sul 29 assegnata NO, 12 3 A. Una passerella allestita notte sul 29 NO, ponte allestito giorno 29 SI, parte notte su 27 NO, notte sul 28 SI, notte sul 29
Aliquota 1a D. «A» Br. «Cuneo» + 2 cp. Br. «Messina» (66a D.-XXVII C.A.); Br. «Mantova» (57 3 D.); 2 btg. Br. «Piemonte» (60 3 D.) 2 btr. 5° Or.a.man.);
'
00
w
segue ALLEGATO N. 275 '
SETTORE
UNITÀ GENIO impiegate
LOCALITÀ
PASSAGGI PREVISTI (N. d'ordine dello schizzo n. 20)
PASSAGGI REALIZZATI ED UTILIZZATI NELLE NOTTI SUL 27, SUL 28 E SUCCESSIVAMENTE*
16" cp.
C. dei Faveri
NO, 16" cp. va a rinforzare la 5" cp.
4a cp.
ponte C (9) I passerella
Ca' Baidene
ponte D (10)
SI, parte notte su 27
1 passerella.
SI, parte notte su 28
XXII C.A.
SI, notte sul 29
UNITÀ CHE UTILIZZARONO I PASSAGGI NELLE OPERAZIONI DI FORZAMENTO
- Aliquota D. «A»; Br. «Pisa» (57a D.) meno 1 bgt. - l btg. Br. «Messina» (66a D.: XXVII C.A.); quasi tutta 60a D. (Br. «Piemonte»e «Porto Maurizio» ); - Residui D. 57a e 60a; poi 12a D.
00
w
ga A. VIII C.A.
N
27a cp.
Falzé
ponte E (11)
NO, 27a cp. va a rinforza. re la 4a cp.; allestito giorno 29
12a cp.
Nervesa
ponte F (12) 1 passerella
NO, ponte allestito giorno 29
-
7a cp.
C. Pastrolin e Villa Berti
ponte G (13) 2 passerelle (14)
NO, ponte allestito sera 28
-
41 a cp.
tra Falzé e Nervesa
traghetti vari
Sorte varia
-
29a cp.
Susegana (a Valle Ponte Priula)
ponte H (15)
NO, allestito sera 28 e notte sul 29
-
.
segue ALLEGATO N. 275
SETTORE
ga A
10a A.
UNITÀ GENIO impiegate
VIII C.A
29a cp. * 14a cp.
XIV C.A. Brit.
18a cp. lP cp.
XI C.A.
Palazzon
+ nuclei C. Casaretto
26a cp. 6a cp. + 3P cp. già ri-
PASSAGGI PREVISTI (N. d'ordine dello schizzo n. 20)
LOCALITÀ
Salettuol Is. «Caserta» Is. «Maggiore»
passerelle (16)
PASSAGGI REALIZZA TI ED UTILIZZA TI NELLE NOTTI SUL 27, SUL 28 E SUCCESSIVAMENTE *
UNITÀ CHE UTILIZZARONO I PASSAGGI NELLE OPERAZIONI DI FORZAMENTO
NO, notte sul 27; ponte costruito il 28 dalla 14a cp.
-
passerelle (17)
SI
23 a D. Brit.; nella giornata del 28 le Div. 56a e 33a del XVIII C.A.
ponte (18) 4 ponti e
SI, con interruzioni varie SI
7a D. Brit. 37a e 23a D.
SI, pomeriggio giorno 30
D. 53a
SI, notte sul 30
D. 25a e 54a (aliquote)
SI, notte sul 30 SI, notte sul 30
D. 45a
passerelle (19-20)
serva armata 8a cp.
Salgareda
· ponte (21)
XXVIII C.A.
3a A.
XXVI C.A.
26a cp. 8a e lP
+ nuclei Ca' Romanziol
19a cp. + 11 a cp. dopo
Ca' Fracassi Ca' Rossotto
ponte (25) Croce Campagna della ponte (26)
impiego con
s.
10a A.
Musile
Nota indicativa: SI = . passaggio allestito; NO fuoco avversario o per la corrente. *
ponte (22) traghetti (23) traghetti (24)
ponte (27) =
D. 25a e 54a (aliquote)
SI, giorno 30
passaggio non allestito; parte
=
utilizzazione parziale seguita da disattivazione a causa del
00
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- 835 -
- 834ALLEGATO N. 276
PONTI DI EQUIPAGGIO, PASSERELLE E TELEFERICHE COSTRUITI E MANTENUTI SUL PIAVE NELLA GIORNATA DEL 29 OTTOBRE E SUCCESSIVAMENTE 1) Nella giornata del 29 e 30 ottobre vennero costruiti e mantenuti successivamente i seguenti ponti di equipaggio sul Piave, oltre a quelli allestiti durante il forzamento: -
Fener
-
Vidor
-
Priula (2) Ponte di Piave (2)
-
S. Donà.
2) Il 3 novembre, il Comando Generale del Genio dispose che rimanessero solo .i seguenti ponti di equipaggio: - Fener (1) - Vidor (2 ponti, di cui 1 rinforzato per carichi fino ad 8 t) natura -
Priula (2, di cui 1 rinforzato a 8 t) Nervesa (1 per carichi fino a 12 t; il giorno 5.11 si rinunciò per la del fondo) Grave di Papadopoli (2) Ponte di Piave (2, di cui 1 rinforzato a 12 t) S. Donà (2, di cui 1 rinforzato a 8 t).
Tutti i ponti erano sussidiati da passerelle per pedoni. 3) Il 17 novembre vennero ritirati tutti i ponti e le passerelle allestiti eccetto i seguenti: -
Fener (1 ponte di equipaggio pesante)
-
Vidor (1 normale, 1 pesante)
-
Nervesa (1 ponte di Sezione divisionale)
-
Priula (1 normale, 1 pesante)
-
Grave (2 normali) S. Andrea di Barbarano (1 pesante)
-
Salgareda (1 normale)
-
S. Donà (1 normale)
-
Musile (1 ponte su bragozzi)
4) II trasbordo di materiali era integrato dalla utilizzazione di teleferiche; al 5 novembre esistevano le teleferiche seguenti: -
Settore 12a A.: Pederobba (1), Bigolino (1)
- Settore 8" A .: Vidor (4), Fontana del Buoro (3), Falzé (2, più 2 in costruzione), Nervesa (2, più 1 in costruzione) -
Settore 10a A.: Palazzon (1)
-
Settore 3" A.: a N di Fagaré (1).
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- 836DOCUMENTO N. 277
COMANDO DELLA 7a ARMATA STATO MAGGIORE - UFFICIO OPERAZION1
N. 7073 di Prot. Op.
_ provvedere a svincolare sollecitamente reparti ora schierati in line~ per la costituzione di colonne mobili miste, provviste di aliquote _le~ger~ d~ servizi, con obiettivi predeterminati, tenendo presente le seguenti direz10m generali
24 ottobre 1918
OGGETTO: Direttive AL COMANDO DEL III-XXV CORPO ARMATA AL COMANDO ARTIGLIERIA D'ARMATA «In previsione dell'eventualità - sotto la minaccia o la pressione di nostre prossime azioni offensive - di un ripiegamento generale dell'Esercito austro-ungarico, che può estendersi anche al fronte dell'armata, il Comando Supremo intende assolutamente che il contatto sia sempre mantenuto così stretto da impedire che il nemico compia arretramenti inavvertiti. Si disponga quindi: a) fanteria: siano mantenuti i posti avanzati dominando le preoccupazioni che assillano alcuni comandanti nuovi della zona; si eseguano azioni di pattuglia, vivaci, insistenti, avvedute, profonde, spinte cioè fino a toccare gli elementi di vera occupazione del nemico e non soltanto la fascia esterna di vigilanza che può anche coprire il vuoto retrostante, e tali da determinare l'intervento dell'artiglieria avversaria; b) artiglieria: si mantenga l'osservazione continua ed intelligente e l'attività di fuoco sempre desta, in modo da provocare possibilmente reazioni che rivelino la consistenza dello schieramento nemico di artiglieria e ne denuncino l' eventuale assottigliamento; c) se si hanno indizi di ritirata del nemico lo si stringa dappresso e senza frapporre indugio, forzando il velo di retroguardia con il quale esso cerca normalmente di coprire il suo movimento, in modo da non perdere il contatto effettivo. Si provveda inoltre ad occupare subito i capisaldi del territorio sgombrato. A tale uopo è necessario: - ridurre al minimo indispensabile le forze in linea riprendendo in esame ex-novo lo schieramento studiato in precedenza per la stagione invernale. Si tenga presente che ulteriori riduzioni si possono apportare senza timori nelle condizioni presenti dato che non v'è ora alcuna probabilità di attacco nemico. Si pensi che in altri periodi di maggior pericolo la densità delle truppe sul fronte dell'Armata fu assai minore di quella che non derivi dall'attuazione dei progetti presentati dai comandanti di Corpo d'Armata;
Tione Giudicarie Stelvio -
Riva
Val Rendena Val Sarca Val del Monte-Pejo Tonale-Val Vermi gli o
se possibile;
_ tenere sempre pronti a muovere nuclei di riserva di Corpo d'Armata, per il caso in cui le circostanze richiedessero di dover far ~ravitare verso qualche direzione forze in quantità superiori a quelle previste. Questo comando si riserva di modificare gl_i or~i~ prece_dentemente dati per la costituzione di una riserva d 'Armata. ~ m10 _intendimento che se~z'altro si predisponga per l'immediata esecuzione di quanto sopra compilando sulla base di questa mia direttiva - al più presto - un progetto concreto che mi dovrà pervenire per l'approvazione, possibilmente entro due o tre giorni da oggi. IL TENENTE GENERALE COMANDANTE L'ARMATA F.to o.e. Tassoni
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- 839DOCUMENTO N. 278
COMANDO SUPREMO COMANDO SUPERIORE D'AÉRONAUTICA SEZIONE 5•
28 giugno 1918
A TUTTI I REPARTI DIPENDENTI L'aeronautica nella recente offensiva (15-25 Giugno)
D?po un~ settimana e più di magnifica lotta, le nostre valorose truppe, resistendo m ogni punto della zona montana, hanno ributtato il nemico battuto s~lla s~nistra del Piave: la prima fase della vasta battaglia si è chiusa colla vittona delle nostre armi. A questa vittoria l'Aeronautica tutta ha dato notevole contributo ed ha sv~lto, in ogni momento, la propria azione con ardimento sereno, con slancio generoso, con profonda abnegazione. P~ù c~e ~ ri~ultati indiscutibilmente ottenuti sia infliggendo perdite rilevanti all aviaz10~e nemica, sia prestando fraterno aiuto alle truppe impegnate nella battagha, sono ambiti titoli d'onore per l'Arma nostra la riconoscen~a ed il plauso delle altre armi, le spontanee dichiarazioni dello stesso nemico che, ancora una volta, ha duramente provata la nostra decisa superiorità nel cielo. . E da questo riconoscimento della bontà dell'opera nostra è giusto che ogm soldato dell'aria alimenti un vivo sentimento d'orgoglio e da tutti si nutra un profondo senso di ferma fiducia in un avvenire sempre più grande dell'Arma del cielo. . ~a sosta, che la battaglia oggi traversa, ci offre l'opportunità di raccog~ie~ci, per_ un is~a~~e, a valutare ed analizzare l'opera svolta in questi giorm di febbnle attivita allo scopo di trarne utili ammaestramenti per le prove future. . È n~to co~e un complesso di cause, che fanno capo alla preparazione dei me~zi,_ abbia costretto l'aviazione mobilitata ad affacciarsi alla recente battagli~ m uno stato di minore efficienza rispetto alle previsioni, ma ad e~sa, ~ss_ieme_ alla s~lerte attività di tutti gli enti predisposti al delicato servizi_o d~i nforrnmentI, hanno supplito l'intelligente prontezza dei comandi nel1'.impi~go d~i_n_iezzi e, più che tutto, il sereno ardimento e l'ammirevole spinto di sacnfic10 del personale navigante.
In previsione della battaglia, una tempestiva opera di riordinamento
e di rinsanguamento dei mezzi a disposizione delle armate e di questo Comando Superiore aveva già sensibilmente migliorata l'efficienza delle varie specialità del servizio aereo, mentre una preordinata elasticità di rapidi spostamenti dei mezzi stessi da un settore all'altro, in relazione alle necessità, tranquillizzava circa la possibilità di far fronte a situazioni improvvisamente gravi e difficili. Questi provvedimenti di carattere organico e tattico si sono dimostrati, al momento dell'azione, opportuni ed hanno fatto sì che il servizio aereo, sulla fronte, ha avuto in ogni momento uno svolgimento adeguato ai bisogni. La costituzione, prevista da tempo ed attuata subito all'inizio delle operazioni offensive, di una «massa da caccia» riunita sotto un unico comando, si è immediatamente dimostrata un provvedimento organico eccellente. Tale massa, costituita dalle 3 squadriglie inizialmente a disposizione di questo Comando e da altre 5 tolte provvisoriamente alle varie armate, ha permesso di poter direttamente disporre di oltre 120 apparecchi da caccia per impiegarli in uno sbarramento ininterrotto della fronte di battaglia dall'alba al tramonto, per il servizio di scorta alle operazioni di bombardamento, per la polizia del cielo ed infine per riunire eventualmente e far gravitare l'azione in massa sui varii settori del campo di battaglia. Inoltre si è potuto disimpegnare dai predetti servizi l'aviazione da caccia rimasta alle Armate, che ha potuto così pensare unicamente alla protezione dei propri mezzi aerei ed alla caccia libera sul proprio trattq di fronte. Questo primo esperimento, costretto in scala non vasta unicamente dalla scarsezza dei mezzi disponibili, lascia intravedere l'opportunità di addivenire in seguito alla costituzione di più «gruppi da combattimento», forti di varie squadriglie da caccia, riunite sotto un unico comando e su di un solo campo o su campi vicini, gruppi facilmente spostabili per poterli proiettare nei settori più importanti del campo di battaglia a farvi sentire il peso della loro azione a massa. Ammessa l'utilità e l'importanza di questi gruppi da combattimento costituiti come sopra è detto, occorrerà sempre più in avvenire disciplinarne il lavoro, perfezionarne la tattica. Specialmente per le delicate azioni di mitragliamento da bassa quota si dovrà richiedere la massima disciplina di volo e di esecuzione, che sono talvolta mancate nelle azioni del genere effettuate dagli apparecchi della massa da caccia e da quelli delle armate. Le pattuglie piuttosto forti per numero di apparecchi, per riunire l'effetto materiale indispensabile a quello morale altrettanto importante debbono, ben serrate, piombare sugli obbiettivi designati e da bassa quota scaricare le loro armi, studiandosi di prendere d'infilata gli obiettivi stessi: gli apparecchi della pattuglia debbono quindi allontanarsi nella stessa direzione e ripiombare sul bersaglio nuovamente riuniti.. Occorre che i bersagli siano,
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v?Ita a :olta, bene individuati per evitare che si abbia a verificare un inutile d1~perdu~ento di colpi e per far sì che il tiro riesca quanto più è possibile ~irato. E soprattutto necessaria, come si è detto, una perfetta disciplina d1 volo nel~a pat~uglia_ed il preventivo orientamento sull'azione da compiersi. ~ test1momare l'importanza dei successi ottenuti in queste azioni di mitragliamento, d~lla aviazione da caccia nostra e alleata validamente e generosamente coadmvata da parecchi nuclei di aeroplani da ricognizione valga la seguente citazione tolta dal «Notiziario giornaliero N. 131 dell'Ufficio Operazioni del Comando Supremo, in data 25 giugno corrente». «I prigionieri confermano unanimemente che cause del ripiegamento sono state le enormi perdite subite e la impossibilità di rifornirsi sia di viveri sia di munizioni e ciò a causa della nostra aviazione, che incessantemente bombar~ava e mitragliava la zona dei ponti, e della nostra artiglieria che col suo v10lento fuoco paralizzava ogni movimento tra le due rive del Piave». Co? costante spirito aggressivo i nostri aviatori da caccia hanno, fino ~all~ ~nm: ore della battaglia, fatta pesare duramente la loro decisa supenonta s~ll- ~viazio~e ?emica e nonostante la molteplicità e la gravezza dei loro servm m questi g10rni di lotta, 107 apparecchi nemici e 7 drakens sono caduti sotto i colpi delle loro mitragliatrici e di quelle dei valorosi e temuti cacciatori inglesi nel periodo che va dal 15 al 25 del corrente mese.
ciascuna armata, abbia uno sviluppo ancora più intenso, un carattere più continuativo, un funzionamento più coordinato ed armonico, in modo che, indipendentemente dal perfetto funzionamento degli importanti servizi i~ cooperazione colle artiglierie e colle fanterie, la ricognizione aerea offra a1 comandi la sensazione esatta, continuata, ininterrotta di quello che il nemico fa. Nel periodo di transizione che ora si inizia, nel quale le armate avranno, per ragioni di forza maggiore, a loro disposizione un numero minor~ di squadriglie, dovrà in modo particolare esplicarsi l'azione dei Comandi d'Aeronautica d'Armata per ottenere che le esigenze dei servizi d'artiglieria, di fanteria, di ricognizione vicina siano tutte equamente soddisfatte. La migliore e più organica composizione delle squadriglie ed una bene intesa e preordinata ripartizione dei compiti faciliteranno questo lavoro. II servizio di ricognizione strategica, oltre i limiti di territorio nemico assegnati ai mezzi di ciascun armata, è stato, come si è già detto, assicurato da questo Comando Superiore per mezzo di una squadriglia SVA monoposti guidati da ufficiali ad un tempo provetti piloti ed osservatori. L'attività della ricognizione sfugge in generale ad una sintesi numerica, che dia una giusta misura del reale lavoro compiuto; nondimeno qualche cifra può servire a mettere in luce forme speciali di contributo date alla battaglia dagli aviatori da ricognizione. Dal 15 al 25 corr. circa 3000 fotografie delle varie zone esplorate sono state eseguite; cen~inaia di mi~liaia di colpi di mitragliatrice, in unione agli apparecchi da caccia, sono stati sparati; circa 5000 bombe di calibro vario sono state lanciate sopra obiettivi diversi. Anche i lontani centri di vita del nemico, i focolai del movimento nazionalista dei suoi popoli oppressi sono stati spesso raggiunti, in questi giorni di battaglia e prima, dai piloti da ricognizione, i quali vi hanno portat~ l'eco delle nostre vittorie, la parola incitatrice dei fratelli di fede. E Lubiana, Zagabria, Karlstadt, Fiume hanno visto, sul loro cielo, il volo inoffensivo dell'ala tricolore. Attivissimo inoltre è stato, a mezzo degli apparecchi da ricognizione, come di quelli da bombardamento e da caccia, il lancio dei manifestini-propaganda, sia durante l'azione che prima, sulle linee nemiche, sui territori invasi e sui lontani centri del nemico.
*** Anche l'aviazione da ricognizione, sulla quale la crisi del materiale di volo_ ha avuto, già prima dell'inizio delle operazioni, una maggiore ripercuss10ne, ha saputo, superando ogni difficoltà, rendere ottimi servizi. Malgrad? ~e condizioni atmosferiche insistentemente avverse, gli aviatori daric~gmz10ne no~ hanno q~asi mai lasciato il cielo della battaglia, spingendosi sull~ ret~ov1e del nemico per scrutarne ogni mossa. Alle artiglierie, alle fantene, ai comandi, nelle fasi della vittoriosa battaglia, essi hanno saputo non far mancare il loro aiuto prezioso e, nei momenti più critici della lotta durante gli a_ttacchi ed i contrattacchi delle valorose fanterie, in generosa gara: so?o acc~rs1, scendendo a piccole quote sulle linee nemiche per concorrere coi «caccia» alle azioni di mitragliamento e di piccolo bombardament Le aviazioni delle armate, coi mezzi a loro disposizione, hanno disi:pegnato il servizio di osservazione del tiro, di collegamento colle fanterie e di ordinaria ricognizione a vista e fotografica nel campo tattico· mentre nel campo strategico hanno spinta la loro attività solo fino ad una determinata pr~fondit~ nel~'inte:n_o del territorio nemico, oltre la quale hanno provveduto I mez_z1 a d1sposmone di questo Comando Superiore. . Sarà o~portuno che, in avvenire, il servizio di ricognizione nel campo tattico e cosi pure quello,nel campo strategico, nei limiti di competenza di
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*** L'aviazione del bombardamento, essa pure, dall'inizio della battaglia, ha preso attivissima parte alle operazioni aeree ed i valorosi.' pr~vati equ~paggi sono andati ripetutamente, e di pieno giorno, a rovesciar~ 1~oro_ can~ chi di bombe sulle linee e sulle riserve nemiche, sui centri ferrovian, sm suoi
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depositi di munizioni con risultati molte volte efficacissimi e controllati da fotografie. La disciplina di volo e l'ottimo servizio di scorta, assicurato dagli apparecchi da caccia, ci hanno permesso, nell'attuale periodo di attività, di dare largo sviluppo all'azione diurna con pieno successo e con perdite insignificanti, ottenendo in tal modo risultati evidentemente più efficaci che non nelle consuete azioni notturne per la migliore individuazione della rotta e del bersaglio e per la possibilità di eseguire il puntamento; vantaggi questi che risultano evidenti nonostante la quota maggiore cui gli apparecchi sono costretti a mantenersi per diminuire la loro vulnerabilità rispetto al tiro antiaereo. Talune azioni di bombardamento sono state eseguite con perfetta disciplina di volo ed i gruppi dei Caproni sono giunti sull'obbiettivo in formazione compatta, in modo che gli apparecchi di scorta hanno potuto assolvere egregiamente il loro compito, già di per sé arduo e difficile: qualche altra volta, anche per le condizioni atmosferiche non favorevoli, i gruppi dei Caproni non hanno volato riuniti, rendendo pressoché inefficace l'opera degli apparecchi di scorta. Si tenga presente che un'azione di bombardamento diurna eseguita senza disciplina di volo, di fronte ad un'aviazione da caccia nemica veramente aggressiva, è destinata a fallire con gravi perdite. A questa disciplina di volo occorre pertanto, in avvenire, dedicare sempre maggiori cure. Anche il puntamento, per parte di taluni apparecchi, è stato, in qualche occasione, non troppo accurato e ciò è forse dipeso dalla quota eccessiva cui gli apparecchi si sono mantenuti, in relazione al bersaglio che trattavasi di colpire. Su questi elementi importantissimi per la buona riuscita delle operazioni offensive, richiamo l'attenzione dei Comandanti delle unità da bombardamento. Le cifre che sintetizzano l'opera svolta dalle squadriglie da bombardamento, nel periodo dal 15 al 25 Giugno, sono le seguenti: 205 unità hanno preso parte complessivamente alle azioni offensive che si sono effettuate e 67 .053 kg. di bombe sono stati lanciati sopra obiettivi diversi. Questi risultati sono di notevole importanza in ispecie se si tiene conto che le condizioni atmosferiche sono state per Io' più avverse.
*** Senza anticipare definitivi giudizi sull'azione singola dei Comandanti, mi è grato fin d'ora esprimere il mio compiacimento per l'opera intelligente, ferma e valorosa spiegata dal Comandante d'Aeronautica a disposizione e da quelli delle Armate 3 a, 8 a, 4a e 6a e dall'Ispettore delle Squadriglie da caccia, che aveva il comando della massa autonoma.
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*** Le Sezioni Aerostatiche hanno reso, su tutta la fronte, ma in is~~cia~ modo sul medio e basso Piave, segnalati servizi, ad onta dell~ condlZlom atmosferiche frequentemente avverse, del tiro insistente e~ aggmstat~ delle artiglierie nemiche, della aggressività dei velivoli da caccia avv~rsan. Pe~ la prima volta l'organizzazione aerostatica compren~eva pallom asseg?at1 ai comandi di divisione per l'osservazione sulla propna fronte e pallom ~s~ segnati ai comandi di corpo d'armata per l'osservazione generale. !utt1 I alloni, compresi quelli di divisione e di corpo _d'~n_nat~, era~o p01 asse~ pnati in varia misura ai raggruppamenti d'art1ghena d assed10 e pesanti ~am;ali ed anche, pe/la prima volta, ai reggimenti d'_ar~i~l~eria ~a campagna ed ai comandi d'artiglieria divisionali. Fra pallom d1v1S1onah e com~ndi d'artiglieria erano state predisposte opportune e rapide_ ~e~nalaz10. · concent ramenti di fuoco . e tm d1 sbarrani ottiche per ottenere tempest1v1 mento, segnalazioni che, al momento del bisogno, funz10narono perfettamente. Dall'es~erienza dei giorni scorsi è risultata tutta l'i~portanz,a del servizio aerostatico per le armate dislocate in zona pianeggia~te ~~ e_ appars? come la ripartizione preventiva di questi mezzi fra_le gran?.1 ~~1ta ~1a condi. . per 1'I loro buon funzionamento fmo .dall m1z10. E.apparsa zwne necessana altresì la necessità di preordinare con somma cura I collegament1. Nel periodo che va dal 15 al 25 corrente l'_at~ivit~ d~i ~all?ni sull~ fronte di battaglia si riassume in: 3882 postaziom d1 ~rt1ghena nlevate, m 898 tiri diretti ed in 417 osservazioni di carattere vano. . . -Tutto il personale delle sezioni aerostatiche, comandanti e gregan, per attività e per ardimento, merita un vivo elogio.
*** sicuro delle . Più che le notti lunan. generalmente avverse ad un impiego cond1·z1'oni atmosferiche proibitive nelle notti trascorse . le aeronavi, . . I hanno · d impedito la partecipazione di questi validi str~ment1 ~1 offesa ne peno o della battaglia, ma il loro efficace contributo e stato mtensamente _po~tato ·odo immediatamente precedente allo svolgersi delle operaz10m. Le I . d. t C ando ne pen incursioni nelle notti lunari, secondo gli intendimenti I ques o om .' avrebbero dovuto effettuarsi alleggerendo co_nv~nie_ntem_ente ~'aeron~ve s~a col ridurre il personale di bordo, sia col dimmmre il canco d1 ~,splos1vo, m do da rendere inizialmente possibile il raggiungimento delle pm alte quote, mo . 'b'le sì da sottrarre 1·1 d'mg1 1 dall'azione delle artiglierie nemiche. La prova, impedita dal maltempo, sarà tentata nel prossimo periodo lunare.
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*** Di somma importanza, per il buon funzi9namento del servizio aereo , s'è dimostrata la rete dei collegamenti per la trasmissione rapida degli ordini ai reparti, per le urgenti comunicazioni dei risultati sulle ricognizioni aeree, per i continui contatti fra le truppe e gli enti dell'aeronautica. Le comunicazioni telefoniche fra questo Comando Superiore ed i Comandi di Aeronautica d'armata e fra i vari campi d'aviazione, specialmente nei primi giorni dell'offensiva nemica, sono state difficilissime e talvolta nell'impossibilità di comunicare altrimenti, si è dovuto ricorrere all'invi~ di ordini urgenti a mezzo di aeroplani. Su varì campi si sono esperimentate stazioni radiotelegrafiche trasmettenti e riceventi: conviene fare su di esse un relativo assegnamento per le difficoltà che si possono avere a comunicare ogni qualvolta, com'è accaduto nei primi giorni dell'azione, la zona sia fortemente influenzata da numerose altre trasmissioni. Anche i pkcioni viaggiatori sono stati impiegati, quale mezzo sussidiario, per le comunicazioni fra questo Comando Superiore e qualche coman~ do dipendente: hanno dato buon risultato ma occorrerebbe poterne disporre di un grande numero.
*** Di fronte a questi nostri risultati rapidamente lumeggiati, come ad aumentarne il valore e l'importanza assoluti, ed a meglio dimostrare la completa padronanza del cielo da parte della nostra aviazione, giova sintetizzare le nostre perdite dovute alle offese nemiche. Dal 15 al 25 corr., 7 nostri apparecchi sono rimasti nelle linee nemiche: 2 sono precipitati in vicinanza di esse e 3 palloni sono andati perduti: la maggior parte di queste perdite ci è statà procurata da offese da terra per le basse quote cui tutti gli apparecchi si sono mantenuti per assolvere i molteplici compiti. Nello stesso periodo le nostre perdite gloriose, nel personale navigante, sempre per offese del nemico, sono rappresentate da: 3 piloti ed 1 osservatore morti; 6 piloti e 1 osservatore dal pallone feriti; 7 ;iloti, 3 osservatori ed 1 mitragliere dispersi. E per tutti questi nostri eroici compagni, la cui giovane vita troncata o minacciata rappresenta il nobilissimo prezzo del duro lavoro compiuto nei giorni della battaglia, io voglio qui ricordare anche un nome carissimo quello di Francesco Baracca, simbolo indimenticabile di gentilezza, di ardi: mento, di abnegazione, da eroe caduto sul Montello contrastato, al tramonto del 19 giugno.
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*** Da questo rapido sguardo all'opera nostra dei passati giorni di intensa attività, insieme alle inevitabili incertezze e manchevolezze nel funzionamento particolare del complesso e delicato organismo aereo facilmente superabili, si ritrae la salda impressione di tutto quanto l'aeronautica ha saputo dare al conseguimento della vittoria. Tutti debbono trovarvi motivo di intima soddisfazione: i capi per l'intelligente azione di comando; i prodi combattenti del cielo per il loro meraviglioso ardimento ed a tutti io rivolgo l'espressione della mia soddisfazione. IL MAGGIOR GENERALE COMANDANTE SUPERIORE DI AERONAUTICA Bongiovanni
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- 847 DOCUMENTO N. 279
COMANDO SUPREMO DEL R. ESERCITO COMANDO SUPERIORE DI AERONAUTICA
N. 90139
21 ottobre 1918
A TUTTI I COMANDI E SERVIZI DIPENDENTI I. - Ai prossimi eventi di guerra, l'aeronautica mobilitata parteciperà colla massima intensità consentita dai suoi mezzi e con intendimenti decisamente offensivi. Il. - ORDINAMENTO PER LA BATTAGLIA. - In corso di attuazione e valevole per entrambe le ipotesi di azione stabilite dal Comando Supremo. 1. - Massa da caccia. Forte di 7 Squadriglie: 91 a, 71 a, 72a (Quinto), 70a e 82a (Gazzo), 77a (Marcon) e, secondo si attuerà la prima o la seconda ipotesi di operazioni, una squadriglia della 4a Armata (che si trasferirà a Gazzo) o una della 8a Armata (che resterà a S. Luca); al comando del T. Colonnello Piccio Ispettore da caccia (sede del Comando: Quinto) e giornalmente rinforzata dagli apparecchi da caccia britannici disponibili. 2. - Massa da bombardamento. Costituita dai tre gruppi Ca. biplani (9 squadriglie) sui campi di S. Pelagio (IV 0 Gruppo), Arquà-Petrarca (XIV 0 ) 0 e Padova (Xl ) , dal gruppo di 2 squadriglie da bombardamento leggero (SV A) di Busiago, dal gruppo Ca. Triplani del campo di Poggio Renatico (R.M.) e dallo stormo da bombardamento (Sia 9 B) della squadriglia S.A. del Lido, tutti agli ordini del Comandante dell'Aeronautica a disposizione Ten. Colonnello La Polla, con sede a Padova. Le squadriglie Ca. 450 saranno rinforzate rispetto al loro organico attuale. Due nuove squadriglie Ca. 600 (Poggio Renatico) e la 161 a Sia 9 B (Verona) sono attese e destinate, esse pure, a far parte della massa da bombardamento. 3. - Ricognizione strategica: 87a Squadriglia (SVA) alla diretta dipendenza, per la durata della battaglia, del Comando Superiore di Aeronautica. 4. - Aviazione per le Divisioni di cavalleria. Costituita da apposita sezione di SVA biposto aggregata alla 87a Squadriglia (S. Pelagio) . 5. -
3a Armata - cede alla 8a Armata gli elementi di cui sopra, alla 10a Armata la 28 a Squadriglia e il 3 ° Gruppo aerostatico (portato a sette sezioni), alla 4a Armata la sezione SVA biposto (di recente assegnatale) e alla massa da caccia la 77a Squadriglia. 4a Armata - a modificazione dell'attuale sua composizione riceve la 2P Squadriglia (Sami), una sezione SVA biposto dalla 3 a Armata, e vari elementi di rinforzo dalla 1 a e 7a Armata, e cede alla 12a Armata la 48a Squadriglia Pe. e il 1° Gruppo aerostatico (due sezioni). 6a Armata - conserva le attuali sue forze italiane d'aviazione e aerostatiche, riceve la 136a Squadriglia Pe (dalla 7a Armata), le sezioni aerostatiche 16a (dalla 1a Armata) e 43a (di nuova formazione). Cede alla 12a Arm·a ta l'aeronautica francese. Nella ipotesi N. 1 cede alla 10a Armata l'aeronautica britannica, mentre la conserva (per la prima parte dell'azione) nella ipotesi N. 2. J a e 7a Armata - diminuiscono le loro forze aeronautiche degli elementi sopra accennati e delle squadriglie da caccia 71 a (I a Armata) e 72a (7a Armata) .
10a Armata - costituisce la propria aeronautica colla 28a squadriglia Pe. (serv. d'artiglieria XI° C.d'A.), col 3° Gruppo aerostatico (7 sezioni) e colle forze aeree britanniche (I a ipotesi). Nella ipotesi N. 2 queste ultime restano a disposizione della 6a Armata durante il primo tempo dell'azione . Comandante d'Aeronautica dell'Armata: il Comandante della R.A.F. britannica in Italia. 12a Armata - Costituisce la propria aeronautica colla 48a squadriglia Pe. (serv. d'artiglieria del 1° C.d' A.), col 1° gruppo aerostatico (2 sezioni) e colle forze aeree francesi. Di più riceve due sezioni da caccia (una dalla Piazza di Venezia e una da questo Comando), le quali si dislocheranno rispettivamentè a Nove e a Castel di Godego. Comandante d'Aeronautica dell'Armata: il Comandante d'Aeronautica delle forze francesi in Italia. 6. - Servizio I. Continua ad essere disimpegnato dal Gruppo I e da · alcuni elementi del campo d'aviazione di Verona, nonché dai dirigibili. Necessitando di maggiori mezzi, i Capi degli Uffici ITO delle Armate si rivolgeranno direttamente a questo Comando.
Aeronautica delle Armate.
sa Armata
-
attuale sua composizione rinforzata con elementi della 3a e 1a Armata più una nuova sezione SVA biposto. -
7. - Dirigibili. Conservano l'attuale loro dislocazione. Come sempre, è assicurato, anche per la prossima battaglia, il concorso delle aeronavi della R. Marina (Cantiere di Ferrara).
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III. -
IMPIEGO
a) Compiti della massa da caccia: le cro<;: iere, la caccia libera (da affidarsi di preferenza alla squadriglia Baracca e all'aviazione britannica), le scorte ai bombardamenti diurni e la partecipazione al combattimento. Giornalmente il Comandante dell'Aeronautica britannica farà conoscere al T. Colonnello Piccio (Quinto) il numero di apparecchi che mette a disposizione della massa da caccia. Primo scopo da raggiungere: il dominio del cielo, che dovrà essere mantenuto per tutta la durata dell'azione. b) La massa da bombardamento ha elementi particolarmente adatti alle azioni notturne e a quelle diurne, al tiro di caduta su bersagli fissi, su ammassamenti di truppa e sulla linea di battaglia. Più del consueto, delicato è, nell'azione che si prepara, il compito della massa da bombardamento, dovendo essa portarvi il più efficace concorso e, nello stesso tempo, evitare di colpire i centri abitati. I bersagli fissi sono di massima riservati al tiro notturno; mentre per le azioni diurne, che debbono avere assoluta prevalenza, questo Comando si riserva di stabilire zone da battere o itinerari da percorrere, lungo i quali le unità da bombardamento ricercheranno i loro obiettivi. e) Il servizio aereo per artiglieria e fanteria rimane affidato alle Armate, le quali hanno altresì mezzi da caccia sufficienti per assicurarne la protezione immediata, senza preoccupazioni per la protezione al largo, che è assicurata dalle crociere di competenza della massa da caccia. d) Alla ricognizione strategica provvedono la squadriglia SVA a disposizione di questo Comando e le unità delle Armate particolarmente adatte a tale servizio. Delle ricognizioni strategiche da affidarsi a queste ultime e ordinate dai Comandi di Armata, i Comandanti d'Aeronautica sono tenuti a dare sempre preavviso a questo Comando. Ogni giorno, alle ore 18, cominciando dal primo giorno d'operazioni, i Comandanti di Aeronautica delle Armate comunicheranno a questo Comando i risultati delle ricognizioni e le notizie sul nemico comunque raccolte nella giornata: ciò indipendentemente dalle comunicazioni ai Comandi delle rispettive Armate. È compito di questo Comando di ordinare e riassumere le dette notizie e quelle raccolte dalla g7a SV A per uso del Comando Supremo dell'Esercito. Le ricognizi_oni notturne sulle vie di comunicazione restano affidate alla massa da bombardamento, la quale vi provvederà con apparecchi plurimotori. e) La partecipazione diretta alla battaglia deve costituire la caratteristica più spiccata dell'impiego dell'aviazione nella futura azione, la quale, ripeto, sarà improntata a criteri decisamente offensivi. Essa va intesa nel senso più lato ed estesa a tutte le specie di velivoli. All'uopo questo Coman-
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do ha già disposto perché tutti gli apparecchi da caccia, da ricognizione ~ del servizio d'artiglieria e di fanteria siano provvisti dei mezzi occorrenti per il lancio di spezzoni Bettica di tipo perfezionat_o, ?ltre che di ~om~e sferiche, in modo che occorrendo, tutta la nostra aviaz10ne possa d1vemre arma da bombardamento. I mitragliamenti a bassa quota debbono integrare l'azione dei bombardamenti ed essere praticati da ogni specie di apparecchi. Questo Comando segnalerà volta a volta alle masse (da caccia e da bombardamento) e alle aeronautiche d'armata le occasioni d'intervento nel combattimento· ma indipendentemente da ciò, sappiano i comandanti di ogni grado che ~aie partecipazione costituisce un preciso dovere e un impegno d'onore per Je nostre squadriglie tutte le volte che il concorso dell'arma aerea possa rappresentare un valido aiuto per il conseguimento del suc~es~o tattico. Affinché la partecipazione diretta della aviazione alla battagha sia realmente efficace è necessario esplicarla razionalmente: a parte quindi i casi in cui velivoli isolati o in pattuglia siano dal loro spirito d'iniziativa attratti a gettarsi in un'azione terrestre che si svolge a loro portata - occorre eh~ le azioni in massa siano preparate, nel senso che i diversi scaglioni (partenti da punti anche lontani) siano, prima di muovere'. orientati _sull'_itinerario da seguire, sulla posizione presumibile del bersagho: che volmo m ~ruppo compatto e in formazione acconcia (preferibilmente a triangolo); che 11 ca_popattuglia sia noto e riconoscibile, dia la rotta e indichi quando e dove_ bisogni abbassarsi; che la sfilata sul bersaglio avvenga in linea sottile; _che Ii lancio delle bombe e il mitragliamento si facciano a quota convemente, con calma e ricercando i punti vulnerabili del nemico; che, ad operazione com. piuta, si riprendano quota e formazione e che il rito~no ~i campi s!a rapido. Le azioni debbono ripetersi e il limite al numero dei voh che ogm apparecchio dovrà eseguire nei giorni di battaglia sarà segnato esclusivamente dalle esigenze tattiche e dalla materiale possbilità di compierli. f) Aviazione per il servizio di cavalleria. Istituita in questi giorni con mezzi limitati ma che si giudicano sufficienti e che, occorrendo, potranno subire aumen;o, essa ha il compito, in una fase attiva della nostra offensiva, di illuminare le masse di cavalleria in movimento sugli ostacoli che si oppongono al loro avanzare, di concorrere ad eliminarli, di informare prontamente i Comandi retrostanti sulla situazione. Il servizio di aviazione per cavalleria fa capo direttamente a questo Comando, il quale, secondo gli ~ntendimenti del Comando Generale di cavalleria, ha provveduto ad orgamzzarlo.
g) Le sezioni aerostatiche debbono, nei giorni di battaglia, intensificare il loro servizio di osservazione, d'artiglieria e di collegamento, provvedendo di loro iniziativa o rivolgendosi a questo Comando o ai Comandi d'Armata alle nuove esigenze che si manifestassero durante l'azione.
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h) Sull'opera dei dirigibili io faccio pieno affidamento. Nel periodo illune tutti saranno chiamati a dare il loro concorso. Nelle notti lunari, durante la battaglia, il dirigibile F. 5, e quelli fra gli M. che si trovano in migliori condizioni di efficenza - con ardimento nuovo, ma pienamente giustificato dall'importanza del momento - parteciperanno all'azione.
nelle retrovie e si richiedano senza esitazione apparecchi e motori completi. I piloti da trasporto dei depositi velivoli di Rubiera e di Poggio Renatico sono stati sensibilmente aumentati, per disimpegnare completamente le squadriglie da tale servizio. Il rifornimento gas-H è fin d'ora assicurato, in zona di guerra, per la presumibile durata della battagia.
IV - COMANDI E COLLEGAMENTI. - L'azione dei Comandi sia, durante la battaglia, pronta, calma, sbrigativa, intonata sempre alle esig1:mze della situazione. Siano mantenute attive le relazioni coi Comandi superiori e dipendenti e si provveda d'iniziativa a superare tutte le difficoltà. Questo Comando avrà relazioni dirette coi comandanti d'aeronautica delle Armate, delle masse da caccia e da bombardamento, della 87 3 squadriglia, della sezione per cavalleria e dei Cantieri Dirigibili. I collegamenti sono stati, in questi giorni, completati e perfezionati. Essi comprendono: gli ufficiali di collegamento, la rete telefonica, telegrafica e R. T. d'aeronautica, i colombi viaggiatori. Le richieste di nuovi mezzi di collegamento, durante l'azione, saranno rivolte ai Comandanti d'Armata o a questo Comando. V - AERONAUTICA 1 a E 7a ARMATA - Come comportava la situazione strategica, sono state alquanto alleggerite; ciononostante è loro compito di spiegare, durante la battaglia, la maggiore attività consentita dai loro mezzi, e ciò specialmente a scopo dimostrativo.
VI - RIFORNIMENTI. - L'aeronautica mobilitata si presenta alla prossima battaglia in·buone condizioni di efficenza. Mercé il vivissimo interessamento del Commissariato Generale e l'alacre, intelligente lavoro degli organi e stabilimenti che dal medesimo dipendono, nonché di quelli mobilitati, un intenso e proficuo lavoro di preparazione è stato compiuto nel corrente mese, tale da portare, non solo a un notevole aumento di forza, ma anche da assicurare che la efficenza raggiunta potrà essere mantenuta durante parecchi giorni consecutivi di lotta. Agli organi direttivi e di lavoro, cui sono affidati i rifornimenti nella zona di guerra, ripeto che, in questi giorni, un'ora può avere il valore di una giornata, che il lavoro delle officine deve durare ininterrotto giorno e notte, e che alla fatica fisica, alle improvvise deficenze di personale per cause sanitarie ed alle difficoltà d'ogni genere che possono sorgere, devesi oppore l'abnegazione di tutti e il loro fermo volere di dare ogni sforzo umanamente possibile per concorrere al successo delle nostre armi. I rifornimenti alle squadriglie devono essere improntati alla massima speditezza: tutto ciò che non può essere prontamente riparato, sia riversato
VII - SPOSTAMENTI. - Le unità d'aviazione leggere debbono essere in misura di compiere, al primo cenno, spostamenti avanti. Fin d'ora le squadriglie hanno a portata i mezzi per trasferirsi rapidamente col materiale e personale strettamente necessario a un primo funzionamento. Questo Comando interverrà a tempo per completare il trasporto e provvedere ai mezzi di ricovero sui nuovi campi. Le sezioni aerostatiche delle Armate tengano presente che, in caso di avanzata oltre le nostre attuali linee (specie se in pianura), debbono ad ogni costo seguire le grandi unità alle quali sono addette; nei primi giorni di una nuova occupazione ed anche nel caso di guerra di movimento, esse costituiranno sovente l'unico mezzo di osservazione dei Comandi delle grandi unità e delle loro batterie. Nei nuovi campi d' aviazione, nelle nuove postazioni di palloni, i collegamenti si dovranno improvvisare (biciclette, motociclette, colombi; il telefono non potrà essere impiantato che tardi). Il difetto di comunicazioni non deve impedire il proficuo rendimento delle unità . VIII - DIFESA AEREA. - La sistemazione della difesa aerea della fronte e dei centri vicini alla medesima rimane invariata. Si sono allestite dieci nuove compagnie mitragliatrici speciali per il tiro antiaereo, da distribuirsi alle Armate occupanti il tratto di fronte che sarà più direttamente interessato nella battaglia. Lo spostamento dei mezzi di difesa aerea, in caso di avanzata, è di competenza delle Armate. Questo Comando potrà, occorrendo, provvedere nuovi mezzi, quando la mutata situazione strategica consentirà spostamenti. La battaglia che l'Esercito Italiano, con animo ardente, sta per affrontare, sarà decisiva per le sorti della Patria. Tutti i soldati dell'Arma aerea si accingano a parteciparvi con fede, con sereno e cosciente ardimento. IL MAGGIOR GENERALE COMANDANTE SUPERIORE D'AERONAUTICA Bongiovanni
- 852DOCUMENTO N. 280
COMANDO SUPREMO COMANDO SUPERIORE DI AERONAUTICA
MEZZI AERONAUTICI NAZIONALI ED ALLEATI IN PIENA EFFICIENZA DISPONIBILI PER OPERAZIONI DI GUERRA IL MATTINO DEL 24.10.18 FRONTE DI BATTAGLIA (Mezzi delle Armate 6•, 4•, 12•, 8·, 10•, 3• ed a disposizione del C.S.) Velivoli efficienti provvisti di piloti idonei a voli di guerra Caccia Ricognizione Bombardamento
N. 224 N. 195 N. 58
Totale
N. 477
N. 477
SEZIONI AEROSTATICHE PALLONI N. 36 Fronte 1• e 7 • Armata Velivoli efficienti provvisti di piloti idonei a voli di guerra Caccia Ricognizione Bombardamento
N. 19 N. 33
Totale
N. 52
N. 52
DIFESE AEREE Velivoli efficienti provvisti di piloti idonei a voli di guerra Difesa Padova Difesa Lombardia Difesa Emilia Totale Totale Generale velivoli disponibili
N. N. N.
9 8 3
N.
20
N. 20 N. 549
segue DOCUMENTO N. 280
Ripartizione ed efficienza dei mezzi aeronautici al mattino del giorno 24 ottobre 1918*
Tipo dei mezzi
A disposizione Comando Superfore Aeronautica
. ARMATE
7a
ia
6a
4a
12a
8a
10a
Difese aeree
3a
Totali
Aerei da ricognizione "
• Squadriglie
1
3
6
4
• Sezioni
1
1
2
1
11
22
34
34
1
1
1
2
• Aerei efficienti
10
5 -
3 (2 fra.) -
··-
4
34
1
6
37 14 (29 brit.)
228
5 -
3 -
43 23 (18 fra .)
Aerei da caccia 5
• Squadriglie • Sezioni
-
• Aerei efficienti
92
-
-
7
-
12
-
5
2 2
26
8 (4 fra.)
32
2 -
1
15
-
2
17 34 (34 brit.)
20
363
-
Aerei da bombardamento • Squadriglie
14
-
-
-
-
-
-
-
-
14
• Aerei efficienti
55
-
-
-
-
-
-
-
-
55
-
-
-
4 (2fra.)
11
-
-
Sezioni aerostatiche Dirigibili
5
5 -
3 -
-
-
4
9 (2 brit.) -
-
36
.
5
* Le cifre riportate da diversi documenti presentano leggere discordanze, che peraltro, non incitlono sulla possibilità di valutare entità e distribu-
zione dei mezzi efficienti disponibili.
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Comando generale del genio
DOCUMENTO N. 281
ORDINE DI BATTAGLIA DELL'ESERCITO ITALIANO COMANDI ED UNITÀ IMPEGNATI NELLA BATTAGLIA DI VITTORIO VENETO*.
CASA MILITARE DI S.M. IL RE Primo aiutante di campo generale: Ten.gen. CITTADINI Arturo Ministro della R. Casa: On. MATTIOLI PASQUALINI Alessandro Capitano di compi. del genio Aiut. di campo generali: Ten.gen. MERLI MIGLIETTI Giulio Contr. BISCARETTI DI RUFFIA Guido
Ten.gen. MARIENI Giov. Batt. Capo ufficio: Col. PALUMBO Vincenzo .. Comando superiore di aeronautica: Mg.gen. BONGIOVANNI Lmg1
Delegato presso le truppe francesi .. . : Ten.col. DE RENZI Ermanno Delegato presso le truppe inglesi ..... : Col. RAGIONI Rodolfo Intendenza generale Intendente .......... ............... .. ...... . : Ten.gen. ZACCONE Vittorio Capo di stato maggiore ....... ..... .... : Col. FRANCHINO Ubertino
Intendenza dei corpi a disposizione Col. FOSCHINI Francesco
COMANDO SUPREMO
A disposizione del Comando Supremo
Capo di stato maggiore ........... ..... : Ten.gen. DIAZ Armando Sottocapo di stato maggiore .......... : Ten.gen. BADOGLIO Pietro Generale addetto ......................... : Mg...gen. SCIPIONI Scipione
Battaglione CC.RR. Squadrone CC.RR. 5° rg. artigl. contraerei: Col. TERZIANI Alberto 5° battag. pontieri: Ten.col. PEDRINI Gino 7a comp. telegrafisti Sezione radio-telegrafica Sezione goniometrica Sezione fotografica Colonna autonoma gas Massa aeroplani da caccia: Col. PICCIO Ruggero Massa aeroplani da bombardamento: Col. LAPOLLA Ernesto X, XI, XIV, XVIII, XXII gruppo sez. aerostieri Sezione aerostatica da campo
Uffici alla diretta dipendenza del Capo di stato maggiore Ufficio Ufficio Ufficio Ufficio Ufficio Ufficio Ufficio Ufficio
Segreteria ........................ : Operazioni ... ......... ..... ...... : Ordinamento e Mobilitaz... . : Personale ... .......... ........... : Tecnico .............. ... . ......... : Affari Vari ......... ............. : Informazioni ........ ............ : Stampa e Propaganda ...... .. :
Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.
GAZZERA Pietro CAVALLERO Ugo BOLLATI Antonio ZUCCHI Mario PENNA Lorenzo ROCCO Marziano MARCHETTI Odoardo GROSSI Camillo
A disposizione del comando generale di artiglieria Comando generale di cavalleria S.A.R. Vittorio Emanuele di SAVOIA - AOSTA Conte di TORINO Capo di stato maggiore:
Col. CATTANEI DI MOMO O.Battista
Comando generale di artiglieria Ten.gen. D'ALESSANDRO Felice Capo ufficio: Col. DE ARCA YNE Camillo
* Sono conservate le abbreviazioni del documento originale, allora in uso.
55° 3° 23° 24° 25°
gruppo art. da montagna rgpt. art. montagna rgpt. art. pes. camp. rgpt. art. pes. camp.: Col. MINA Guido rgpt. art. pes. camp.: Col. BRUNI Guido
A disposizione del comando generale del genio 67 a comp. telegr. 328a comp. genio M.T. 15a , 23a, 35 a comp. minatori
Compagnia manovratori idraulici
- 856la ARMATA
Ten.gen. PECORI GIRALDI Guglielmo Capo di S.M.: Mg.gen. FERRARI Gia~omo Sottocapo di S.M .: Col. JONA Mario Comandante di artigl.: Mg.gen. SAN MARTINO DI STRAMBINO Gioacchino Comandante del genio: Ten.gen. GIUSTETTI Umberto Comandante di aeronautica: Col. GILBERT DE WINCKELS Zino Intendente: Mg.gen. DURANDO Leopoldo Capo di S.M. d'intendenza: Col. VACCARISI Achille
Truppe a disposizione de/l'armata XXIX e XXXI reparto d'assalto 1° reparto mitragliatrici Regg. cavalleggeri di Alessandria (14 °): Col. T ARDITI Ernesto 46° gr. obici pes. camp. Gruppi art. da mont.: 17°, 27 °, 34 °, 46°, 49°, 55°, 63 ° 1° rgpt. art. d'assedio: Col. MORO Federico 2° rgpt. art. d'assedio: Col. SIERRA Francesco 6° rgpt. art. d'assedio: Col. MASTELLONE Giovanni 15° rgpt. art. d'assedio: Col. LORITO Giuseppe 21 ° rgpt. art. d'assedio: Col. BARATTIERI (Barattieri di S. Pietro G. Francesco) 22° rgpt. art. d'assedio: Col. PATRIZI Enrico 27° rgpt. art. d'assedio: Col. INGOLOTTI Francesco 29° rgpt. art. d'assedio: Col. RUGGIERO Raffaele 32° rgpt. art. d'assedio: Col. FERRINI Tazio 54° rgpt. art. d'assedio: Col. GUNZI Alberto 55° rgpt. art. d'assedio: Col. ZOPPI Enrico 56° rgpt. art. d'assedio: Col. ANGELOZZI Riccardo 1° rgpt. art. contraerei: Col. TAPPI Luigi Gruppi bombarde: 17°, 56°, 112°, 116° 5° battaglione minatori Compagnie minatori auton.: ia, 9•, 13•, 17•, 25• 15• e 3g• comp. telegr. 25° e 33° prot. auton. Sardi 7•, s•, 17• sez. fototelem. (1° gruppo) Sezioné fotografica · 303•, 309•, 325•, 326•, 329• comp. genio M.T.
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Corpi d'Armata: V-X-XXIV V CORPO D'ARMATA Ten.gen. GHERSI Giovanni Capo di S.M.: Br.gen. CORNARO Paolo Comandante d'art.: Br.gen. DELL'ISOLA Ercole Comandante del genio: Mg.gen. D'HAVET Giuseppe 55• DIVISIONE Mg.gen. FERRARIO Carlo Capo di S.M.: Col. ALMAGIÀ Giacomo Brigata Liguria: Col.br. ZAMBONI Umberto 157° rg. fant.: Ten.col. BOERI Vittorio 158° rg. fant.: Ten.col. PALADINI Vincenzo Brigata Piceno: Mg. Gen. SIROMBO Giovanni 235° rg. fant.: Col. CABIATI Ernesto 236° rg. fant.: Col. PERRIER Pietro 15° rg. art. da camp.: Col. RONCONI Italo 428• battr. bombarde 74° battg. zapp. genio 151 • comp. telegrafisti 69• DIVISIONE (trasferita il 2/XI al X C.A.) Mg.gen. SAPORITI Alessandro Capo di S.M.: Col. ROSMI-GERVASONI Duilio Brigata Pallanza: Br.gen. DE ANGELIS G. Battista 249° rg. fant.: Col. BRUNI Guido 250° rg. fant.: Col. PRATOLONGO Arturo IV brigata bersaglieri: Br.gen. PIOLA CASELLI Renato 14° rg. bers. (40°, 54°, 61 °): Col. BARBIERI Talete 20° rg. bers. (70°, 71 °, 72°): Col. RICCIARDI Alberto 31 ° rg. art. da camp.: Col. MALINGRI Alberto 408• battr. bombarde 18° battg. zapp. genio 163· comp. telegrafisti
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TRUPPE SUPPLETIVE 4° gruppo alpini (Feltre, M. Pavione, M . Arvenis): Col. FARACOVI Giovanni · (dal 1° nov. alla 32a div. XXIX C. d'A.) 17° rgpt. art. pes. camp.: Col. GONELLI Giuseppe 11 a e 25 a comp. telegrafisti
X CORPO D'ARMATA . Ten. gen. CATTANEO Giovanni Capo di S.M.: Col. RICCARDI Enrico Cmdt. d'art.: Col. CASANA Roberto Cmdt. del genio: Br.gen. MONTEGUTI Aldo 6a DIVISIONE
Mg.gen. ROFFI Annibale Capo di S.M.: Teo.col. GAMBELLI Luigi Brigata Valtellina: Mg.geo. ROSATI Tobaldo 65° rg . fant.: Col. PIETRASANTA Francesco 66° rg . fant.: Teo.col. GIAROLI Giuseppe Brigata Chieti: Br.gen. DE VECCHI Eugenio 123° rg. fant.: Teo.col. SOBRERO Giuseppe 124° rg. fant.: Col. NICOSIA Vito ga e 9a comp. R.G. di F. 16° rg. art. da camp.: Col. DE SEIGNEUX Giulio 108 a battr. bombarde 66° battg. zappatori genio 106a comp. telegrafisti 32 a DIVISIONE (il 1° nov. passa al XXIX c.d'a.) Ten.gen. BLOISE Carlo Capo di S.M.: Teo.Col. BARBIERI Alberto
Brigata Acqui: Mg.gen. LEONE Gaspare 17° rg. fant. : Col. DEI::LA NOCE Cesare 18° rg. fant.: Col. ROSSI Alberto Brigata Volturno: Br.gen. NASCIMBENE Clelio 217° rg. fant.: Teo.col. ASINARI DI BERNEZZO Eugenio 218° rg. fant.: Teo.col. BREZZA Luigi
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4° gruppo alpino (dall' 1 nov.) - (vds. V C.A.) 9° rg. art. da camp.: Col. TESTA Pietro 416a battr. bombarde 2° battg. zapp. genio 132" comp. telegrafisti TRUPPE SUPPLETIVE 36° rg. art. da camp.: Col. BIANCHI Bianco 18° rgpt. art. pes. camp.: Col. LA FRANCESCA Giuseppe 15 • e 42 • comp. telegrafisti
XXIX CORPO D'ARMATA Ten.gen. DE ALBERTIS Vittorio
Capo di S.M.: Col. GABBA Melchiade Cmdt. d'art.: Br.gen. SIRCANA Silvio Cmdt. del genio: Col. FERRARO Lorenzo 26" DIVISIONE
Mg.gen. BATTISTONI Giuseppe Capo di S.M.: Col. CARPENTIERI Giacomo Brigata Pistoia: Col. ALBERTI Adriano 35° rg. fant.: Co( GIBELLI Vincenzo 36° rg. fant.: Teo.col. MICHELIS Attilio Brigata Vicenza: Br.gen. GUERRA Giovanni 277° rg. fant.: Col. PRANDONI Raffaele 278° rg. fant. : Col. ANTOLDI Cesare 12° rg. art. da camp.: Col. BANDOZZI Luigi 430" battr. bombarde 8° battaglione genio 124a comp. telegrafisti 32" DIVISIONE (dal 1° nov .) - (vds. X C.d' A.)
TRUPPE SUPPLETIVE 32° rg. art. da camp.: Col. OGGERO Alfredo 10° rgpt. art. pes. camp.: Col. SARACCHI Alfredo 41 a e 54a comp. telegrafisti
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- 8603a ARMATA
Teo.geo. S.A.R. Emanuele Filiberto di SAVOIA DUCA D'AOSTA Capo di S.M.: Teo.geo. FABBRI Augusto Sottocapo di S.M.: Col. NICOLOSI Mario Comandante d'art.: Mg.geo. GIURIA Ettore Comandante del genio: Mg.geo. MAGGIOROTTI Leone Andrea Comandante di aeronautica: Col. NOVELLIS DECOARAZZEAlberto Intendente: Br.gen. OTTOLENGHI Vittorio Capo di S.M. d'intendenza: Col. MAGGIONI Aldo
Truppe a disposizione de/l'Armata XI, XXVI, XXVIII reparto d'assalto Reggimento R. Marina «S.Marco»: Cap. di Vasc. SIRIANNI (Battg. Golametto-Caorle-Grado-Bafile) 332° reg. fant S.U.A.: Col. WALLACE (sino al 27 ott., poi alla 31a
div.) 3 ° reparto mitragli eri 7°, 8°, 20° battg. R.G. di F. 30a comp. auton. 299° battg. M.T. (difesa mobile costiera) Regg. cavalleggeri di Aquila (27°) (sqd. 1°, 2°, 3° , 4°): Col. DEVOTO
Francesco (difesa mobile costiera) Regg. Piemonte Reale cav. (2°) (sqd. 2°, 3°, 4°, 5°, 7°): Col. ANGELINI Pio. Regg. cavalleggeri di Foggia (11 °): Col. GAZELLI DI ROSSANA Calisto 3° rg. art. contraerei: Col. CALLERI Gaetano 37° rg. art. camp.: Col. CANNONIERE Alfredo 51 ° rg. art. camp.: Col. GUANCIALE Ferdinando (dal 31 ottobre al XXVI C.d'A.) 31 ° rgpt. art. assedio: Col. RE Guniforte 33° rgpt. art. assedio: Col. PASSINI Gustavo 36° rgpt. art. assedio: Col. GAVAZZENI Angelo 51 ° rgpt. art. assedio: Col. GRIMALDI Antonino 31 ° , 108°, 109° gruppo bombarde Raggr. art. marina: Cap. di Vasc. FOSCHINI Battg. pontieri (3°): Teo.col. VISETTI Enrico II gruppo fonotelemetr. (6a, 9a, 15a sez.) I raggr. aerostieri: Teo.col. MIANI Emilio I, V, XIII gruppo aeroplani 7 a e ga comp. serv. Decauville
Corpi d'Armata: XXVI-XXVIII XXVI CORPO D'ARMATA Teo.geo. ALFIERI Vittorio (sino al 1° nov .) Teo.geo. GANDOLFO Asclepia (dal 1° nov.) Capo di S.M.: Col. ROTA Alfredo (sino al 1° nov.) Col. GARIBOLDI FARINA Giuseppe (dal 1° nov.) Cmdt. d'art.; Mg.geo. ASINARI DI S. MARZANO Amedeo Cmdt. del genio: Br.gen. PASTORE Umberto 45a DIVISIONE Mg.geo. BREGANZE Giovanni Capo di S.M. : Col. VITALE Umberto
Brigata Sesia: Br.gen. COPPOLA Luigi 201 ° rg . fant. : Mag. DE STEFANIS Nicola (int.le) 202° rg. fant.: Col. PASELLI Alessandro Brigata Cosenza: Br .gen. P ADOVIN Ermenegildo 243° rg. fant.: Col. LIGASACCHI G. Battista 244 ° rg. fant.: Col. DEL BECCHI Carlo 47° rg. art. da camp.: Col. SABATO Luigi 231 a battr. bomb!ude 80° battg. zapp. genio 145 a comp. telegrafisti 54a DIVISIONE
Mg.geo. PAJOLA Ulderico Capo di S.M.: Teo.col. MICHELI Carlo Brigata Granatieri di Sardegna: Mg.geo. ROSSI Gastone (sino al 25 ott.), poi Col.br. ANFOSSI Paolo (dal 25 ott.) 1° rg. gran.: Teo.col. DINA Riccardo 2° rg. gran.: Col. VILLORESI Vittorio Brigata Novara: Mg.geo. TORTI Carlo 153° rg. fant.: Col. PARRAVICINO Ottino 154° rg. fant.: Col. BRUSCAGLI Giuseppe 6° rg. art. da camp.: Col. MANCINI Ugo 258a battr. bombarde
77° battg. zapp. genio 154a comp. telegrafisti
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TRUPPE SUPPLETIVE 3° rgpt. art. pes. camp.: Col. PESCI Enrico 36• e 72• comp. telegrafisti ·
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(avuta il 1° nov. dall'XI C.d' A; vds. 10• armata) TRUPPE SUPPLETIVE
XXVIII CORPO D'ARMATA
Ten.gen. CROCE Giovanni Capo di S.M.: Col. LA CORTE Adolfo Cmdt. d'art. : Br.gen. BUFFA DI PERRERO Vittorio Cmdt. del genio: Br.gen. CALLIGARI Luigi 25• DIVISIONE
Ten.gen. LATINI Giulio Capo di S.M.: Col. PINO Alessandro Brigata Ferrara: Mg.gen. SPREAFICO Ferdinando 47° rg. fant.: Ten.col. VITALI Giuseppe 480 rg. fant.: Col. CASARETTI Ettore Brigata Avellino: Col.br. ZANETTI Ezio 231 ° rg. fant.: Ten.col. PAU Angelo 232° rg. fant.: Col. TAGLIONI Ernesto go rg. art. da camp. : Col. RICCOMANNI Pietro 233° battr. bombarde
90° battg. zapp. genio 125° comp. telegrafisti 53• DIVISIONE
Mg.gen. DEL PRÀ Emanuele Capo di S.M.: Col. PERLINGIERI Enrico Brigata Jonio: Mg.gen. GIANNI Metello 221 ° rg. fant.: Col. VERCILLO Alberto 222° rg. fant.: Col. COSTA Sebastiano
Brigata Potenza: Br .gen. GIAMPIETRO Emilio 271 ° rg. fant.: Col. ARDIG6 Luigi
272° rg. fant.: Col. FANTONI Giulio 17° rg. art. da camp.: Col. BREGOLI Luigi 239• l?attr. bombarde 5go battg. zapp. genio 153 • comp. telegrafisti
21 ° rgpt. art. pes. camp.: Col. VERDIANI Arrigo 55• e 62 8 comp. telegrafisti
4a ARMA TA Ten.gen. GIARDINO Enrico
Capo di S.M.: Mg.gen. PONZIO Giacomo Sottocapo di S.M. : Br.gen. JORI Illio Capo Ufficio Operazioni: Col. GARIBOLDI Italo Capo Ufficio informazioni: Col. VIGEVANO Attilio Comandante d'art. : Mg.gen. GALATI Roberto Comandante del genio: Mg.gen. NICO LETTI AL TIMARI Gustavo Comandante di aeronautica: Col. GALLINA Augusto Intendente: Mg.gen. LIUZZI Guido Capo di S.M. d'intendenza: Col. BERTINI Francesco
Truppe a disposizione dell'Armata Reparti d'assalto: III, IX, XVIII, XXIII, LV 4 ° reparto mitraglieri 29• comp. R.G. di F. Regg. cavallegg. di Padova (21 °): Col. SALVATI Raffaele(sqd. 1o,2o ,3o ,4o ,5o) 4° rgpt. art. contraerei: Col. ZARDO Giuseppe 5° rgpt. art. montagna 9° rgpt. art. ass.: Col. ZAMPIERI Francesco 14° rgpt. art. ass.: Col. GA!TI Camillo 30° rgpt. art. ass.: Col. GLORIA Amerigo 34° rgpt. art. ass.: Col. BIANCO Alberto 46° rgpt. art. ass.: Col. GURGO Fortunato 47° rgpt. art. ass.: Col. ROMITA Luigi 4g 0 rgpt. art. ass.: Col. MAZZONI Maria Francesco 5go rgpt. art. ass.: Col. BAUMGARTEN Edmondo 59° rgpt. art. ass.: Col. SCALETTARIS Raffaele 63° rgpt. art. ass.: Col. AMATI Carlo Or. art. mont.: 1°, 2°, 6°, 7°, g o, 10° 11°, 13°, 33 °, 38° , 51°, 61 ° , 62 ° Or. cann. pes. camp.: 11 °, 22°, 23°, 27°, 31°, 36°
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Gr. obici pes. camp.: 2°, 3°, 10°, 16°, 17°, 19°, 23°, 38°, 49°, 102° Gr. bombarde: 32°, 38°, 41 °, 101 °, 103°, 110° Battg. zapp. genio: 21 °, 54°, 103°, 104° 6° battg. minatori (comp. 7a, 16\ 31") Comp. auton. minatori: 8a, 1 l", 19\ 45a Com. telegrafisti: 4a, 22a Gruppo lavoratori GA VOTTI 9a comp. lanciafiamme III gruppo fototelemetrico (sez. 4a, 12a, 13a) Comp. genio M.T.: 302a, 310\ 318\ 324a, 328a II gruppo sezioni aereostat. Gruppi aeroplani: II, VI, XII
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18a DIVISIONE
Mg.gen. ROSACHER Luigi Capo di S.M.: Ten.col. PACINI Leonida Brig. Calabria: Br.gen. MARTINENGO Filippo 59° rg. fant.: Col. STRUMIA Ettore 60° rg. fant.: Col. FRANCO Gaetano Brig. Bari: Br.gen. RUGGERI Benedetto 139° rg. fant.: Col. NASTASI Gioacchino 140° rg. fant.: Ten.col. BONAMI Piero 33° rg. art. da camp.: Col. BASEGGIO Ottoniello 412a battr. bombarde 15° battg. zapp. genio 118° comp. telegrafisti 21 a DIVISIONE
Corpi d'Armata: IX, VI,XXX IX CORPO D'ARMATA Ten.gen. DE BONO Emilio Capo di S.M. : Col. GUILLET Amedeo Cmdt. d'art.: Col.br. PIZZONI Paolo Cmdt. del genio: Col. SARTORI Pietro
17a DIVISIONE
Mg.gen. LEONCINI Adolfo Capo di S.M.: Col. BELTRAMI Giulio Brig. Abruzzi: Br.gen. FRANCHINI Luigi · 57° rg. fant.: Ten.col. RIDOLFI Edoardo 58° rg. fant.: Ten.col. CAMPANINI Efraim Brig. Basilicata: Br .gen. BOCCA CCI Giorgio 91 ° rg. fant.: Col. GOFFI Aless. (ferito 31 ott.) poi, Col. BOETTI Angelo 92° rg. f~nt.: Col. MARIOTTI Mario 1° rg. art. da camp.: Col. TRAPANI Art uso 411 a battr. bombarde 14° battg. zapp. genio l 17a comp. telegrafisti
Mg.gen. CANGEMI Alberto Capo di S.M.: Ten.col. ROSSI Domenico Brigata Siena: Br.gen. FASOLIS Nestore 31 ° rg. fant.: Col. MORENO Gustavo 32° rg. fant.: Col. BARONE Alessandro Brigata Forlì: Mg.gen. CORRADI Giulio 43 ° rg. fant.: Col. ROGGERI Carlo 44° rg. fant.: Col. FIGLIOLINI Guido 28° rg. art. da camp.: Col. ROMANELLI Mario 367a battr. bombarde 34° battg. zapp. genio 121 a comp. telegrafisti
TRUPPE SUPPLETIVE 4° rgpt. art. pes. camp.: Col. FENOALTEA Augusto 3a e 5a comp. telegrafisti
VI CORPO ARMATA Ten.gen. LOMBARDI Luigi Capo di S.M.: Col. SERRA Michele Cmdt. d'art.: Br.gen. GALATI Francesco Cmdt. del genio: Br .gen. GASCA Achille
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15a DIVISIONE
Ten.gen. PETILLI Giuseppe Capo di S.M. : Col. MOIZO Riccardo (ferito 27 ott.) poi Col. VERSÈ Edoardo Brigata Cremona: Br.gen. MARINCOLA Ferruccio 21 ° rg. fant.: Col. METTINO Enrico 22° rg. fant.: Col. LIOTTA Ignazio 'Brigata Pesaro: Mg.gen. CASTELLAZZI Carlo 239° rg. fant.: Col. GANINI Luigi (ferito 25 ott.) poi Col. BAVAGNOLI Gius. (dal 27 ott.) 240° rg. fant. : Ten.col. NESI Alberto 19° rg. art. da camp.: Col. FONTANA Romano 410a battr. bombarde 27° battg. zapp . genio 115a comp. telegrafisti
22a DIVISIONE
Mg.gen. CHIOSSI G. Battista Capo di S.M.: Col. TELLERA Giuseppe (sino al 2 nov.) poi Col. T A COLI Paolo Brigata Roma: Br.gen. SPALVIERI Cesare 79° rg. fant.: Col. BIVONA Francesco 80° rg. fant.: Col. MARINI Edoardo
Brigata Firenze: Br .gen. ROVELLI Alberto 127° rg. fant. : Col. DA SACCO Gino 128° rg. fant.: Col. PAOLETTI Natale 46° rg . art. da camp.: Col. DE STROBEL Oreste 368a battr. bombarde 11 ° battg. zapp. genio 103a comp. telegrafisti 59a DIVISIONE
Mg.gen. ZAMPOLLI Isidoro Capo di S.M.: Col. GORDESCO Alberto Brigata Modena: Br.gen. DONISELLI Luigi 41 ° rg .' fant.: Col. PECORINI Abelardo 42 ° rg. fant.: Ten.col. SCHEZZI Carlo
Brigata Massa Carrara: Br.gen. BELLOTTI Francesco 251 ° rg. fant.: Col. COSSU Ettore 252° rg. fant.: Col. TACCINI Leone 50° rg. art. da camp .: Col. BELLINI Carlo 426a battr. bombarde 82° battg. zapp. del genio 159a comp. telegrafisti
TRUPPE SUPPLETIVE 15 ° rgpt. art. da camp.: Col. SANTANGELO Carlo 8a e 29a comp. telegrafisti
XXX CORPO D'ARMATA Ten.gen. MONTANARI Umberto Capo di S.M.: Col. BAFFIGI Enrico Cmdt. di art.: Mg.gen. CHELI Arturo Cmdt. del genio: Br.gen. DE ANTONI Carlo
47a DIVISIONE
Mg.gen. GUAL TIERI Nicola Capo di S.M.: Col. FASELLA Alfredo (sino al 29 ott.) poi Col. PATTON! Aldo Brigata Bologna: Br .gen. P AGLIANO Camilla 39° rg. fant.: Col. NAPOLETANO Gaetano . 40° rg. fant.: Col. BLOÌSE Aless. (sino al 31 ott.) p01 Col. MARTELLOTT A Vito Brigata Lombardia: Br.gen. DE LUCA Marcello 73° rg. fant.: Col. LETTEL Enrico 74° rg. fant. : Col. BENEDICENTI Carlo 57° rg. art. da camp .: Col. CERUTTI Antonio 420a battr. bombarde 19° battg. zapp. genio 140a comp. telegrafisti
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5oa DIVISIONE
Br.gen. MAGGI Arturo (sino al 26 ott.) poi Mg.gen. ROSSI Gastone Capo di S.M.: Ten.col. VERNE Vittorio Brigata Aosta: Col.br. BENCIVENGA Roberto 5° rg. fant.: Col. SIMONDETTI Roberto 6° rg. fant.: Col. STREVA Vincenzo Brigata Udine: Br .gen. MAGGI Arturo 95° rg. fant.: Col. DE NA VA Luigi 96° rg. fant.: Col. GRISONI Giuseppe 20° rg. art. da camp.: Col. PRAT Giacinto 421 a battr. bombarde 3° battg. zapp. genio 150a comp. telegrafisti soa DIVISIONE
Mg.gen. BARCO Lorenzo Capo di S.M.: Col. BERGERA Carlo VIII raggruppamento alpino: Col. GAMBI Bartolo 6° gruppo: Col. GRANDOLFI Edoardo (sino al 26 ott.) poi Col. COLOMBINI Alfredo (dal 31 ott.) battg. Aosta battg. V. Toce battg. M. Levanna 3 ° gr. art. mont. 13 ° gruppo: Col. RAGNI Ottorino battg. Pieve di Cadore battg. V. Cismon battg. M . Antelào 25° gr. art. mont.
IX raggruppamento alpino: Mg.gen. PORTA Achille 17° gruppo: Col. APPIOTTI Giacomo battg. Exilles battg. M. Suello battg. M. Pelmo 15° gr. art. mont. 20° gruppo: Col. PRA TIS Serafino battg. M. Saccarello battg. M. Cervino battg. Cividale 48° gr. art. mont.
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1° rg. art. mont. : Col. TARANTOLA Francesco 32a comp . zapp. genio 75 a comp. telegrafisti TRUPPE SUPPLETIVE 19° rgpt. art. pes. camp .: Col. GENTILINI Attilio 35 a e 53 a comp . telegrafisti
6° A RMATA Ten.gen. MONTUORI Luca Capo di S.M.: Col.br. BONZANI Alberto Sottocapo di S.M. : Col. CARIATI Aldo Comandante d'art. : Mg.gen. SEGRE Roberto Comandante del genio: Mg.gen. POLLARI MAGLIETTA Luigi Intendente: Col. DE MEDICI Giulio Capo di S.M. intendenza: Col. BERTINI Francesco Truppe a disposizione dell'Armata 6 reparti mitraglieri LII e LXX reparto d'assalto Regg. cavalleggeri di Piacenza (18°) (sqd. 2°, 4°, 7°): Col. IANNELLI Camilla 6° rgpt. art. contraerei: Col. RADICA TI Ferdinando 4° rgpt. art. ass. : Col. STORACI Giuseppe 7° rgpt. art. ass.: Col. DE PIGNIER Augusto 25° rgpt. art. ass. : Col. CASTAGNETTA Nicolò 26° rgpt. art. ass.: Col. DE ROSA Alfredo 41° rgpt. art. ass.: Col. SPANÒ Francesco 42° rgpt. art. ass.: Col. ANDREANI Pietro 65° rgpt. art. ass.: Col. CAMPANA Giuseppe 66° rgpt. art. ass.: Col. FREDIN Alberto 68° rgpt. art. ass.: Col. ASSERETO Giovanni 35 °, 52°, 56°, 60° gruppo art. mont. . 8°, 9°, 51 ° gruppo cann. pes. camp. 25°, 35°, 37° gruppo obici pes. camp. 25°, 53°, 55°, 57°, 114°, 115°, 118° gruppo bombarde
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- 87051 o' g40 battg. zapp. genio 70 , 8° battg. minatori genio
I ~attg. pontieri genio (con sola 2 a Comp.) 49 e 49a comp. auton. min . genio 39a ' 44a' 65a' 74a comp. telegrafisti VI gruppo sezioni aerostat. VII gruppo aeroplani Sezione fotografica d' armata 2 a' 5a, 6a comp. serv. Decauville 1a ' 4 a , 5a , 6a , ga comp. lanciafiamme
Brigata Murge: Mg.gen. LOMBARDI Eugenio 259° rg. fant.: Col. RANCHER Attilio 260° rg. fant.: Ten.col. RIVALTA Giulio 59° rg. art. da camp.: Col. DALLARI Primo 415a battr. bombarde 69 a comp. zapp . genio 37a comp. telegrafisti TRUPPE SUPPLETIVE _5° rgpt. art. pes. camp.: Col. FAUJAS Alessandro 34a e 37• comp. telegrafisti
Corpi d'Armata: XII-XIII-XX XX CORPO D'ARMATA Ten.gen. FERRAR! Giuseppe Capo di S.M.: Col. GABUTTI Giuliano Cmdt. d'art.: ~r.gen. TESTA DI MARCIANO Giacomo Cmdt. del gemo: Col. ECHAIZ Francesco
XII CORPO D'ARMATA Ten.gen. PENNELLA Giuseppe Capo di S.M.: Col. ANGELINI Matteo Cmdt. d'art.: Br.gen. SANDULLI Roberto Cmdt. del genio: Br.gen. JERVOLINO Alfonso 20a DIVISIONE
7a DIVISIONE
Ten.gen. RAVELLI Agostino Capo di S.M.: Col. GRANELLI Emilio Brigata Bergamo: Br .gen • GIOVAGNOLI Al essand ro o 25 rg. fant.: Col. SANTANGELO Giuseppe 26 0 rg. fant.: Col. BOFFANO G. Battista Brigata Ancona: Br.gen. ZANCHI Giulio 690 rg. fant.: Col. VALENTINI Emilio 700 rg. fant.: Ten.col. GARIO Ettore
Mg.gen . P ACINI Gioacchino Capo di S.M.: Ten.col. IVALDI Giuseppe Brigata Parma: Col.br. BOVERI Vincenzo 49° rg. fant.: Col. ASINARI DI S. MARZANO Guido 50° rg. fant.: Col. PETRINI Bartolomeo Brigata Lario: Col.br. TESTAFOCHI Cesare 233° rg. fant.: Col. BELTRANDI Giovanni 234° rg. fant.: Col. PALUMBO Antonino 58° rg. art. da camp.: Col. CANDELA Enrico
490 rg. art. da camp.: Col. CASSINIS Luigi
109" battr. bombarde
404a battr. bombarde 57° battg. zapp. genio 107 a comp. telegrafisti
52° battg. genio 120a comp. telegrafisti 27a DIVISIONE (dal 24 ott. a disposizione del C.S.) 29 a DIVISIONE
Mg.gen. BORIANI Giuseppe Capo di S.M. : Ten.col. TORRIERI Giovanni Brigata_Treviso: Br.gen. MALATESTA Guido 990 rg. fant.: Col. RENZI Manfredi 1000 rg. fant.: Ten.col. BENUSSI Francesco (int.)
Ten.gen. CASSINIS Giuseppe Capo di S.M. : Ten.col. TUMINO Gabriele Brigata Marche: Br.gen. LEFEVRE Camilla 55° rg. fant.: Col. MANZONI Carlo 56° rg. fant. : Ten.col. POZZI Oreste
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Brigata Taro: Mg.gen. TESTONI Augusto 207° rg. fant.: Col. SPALLICCI Luigi 208° rg. fant.: Col. RUGGIERI Alberto 29° rg. art. da camp.: Col. ARZANI Giuseppe 414a battr. bombarde 29° battg. zapp. genio 127a comp. telegrafisti
48a DIVISIONE (britannica)
Mg.gen. Sir H.B. WALKER Capo di S.M.: Ten.col. H.C.L. HOWARD brig. fant.: Br.gen. G.C. SLADEN brig. fant.: Br.gen. H.R. DONE brig. fant.: Br.gen. G.W. HOWARD brig. art.: Mg. BAYNE JARDINE brig. art.: Ten.col. J.R. CONVILLE Battg. pionieri del 1/5 rg. Sussex R . (T). 143a 144a 145a 240a 241 a
TRUPPE SUPPLETIVE 6° rgpt. art. pes. camp.: Col. GAGLIANI Pasquale 19a e 58a comp. telegrafisti
XIII CORPO D'ARMATA Ten.gen. SANI Ugo Capo di S.M.: Mg. gen. ROSSI Camillo Cmdt. d'art.: Br.gen. NOBILI Giorgio Cmdt. del genio: Mg.gen. MOTTA Giuseppe
14a DIVISIONE
- 873 -
Brigata Lecce: Br .gen. SANTINI Ruggero 65° rg. fant.: Ten.col. AMABILE Gaetano 66° rg. fant. : Col. BO NETTI Francesco 24° rg. art. da camp.: Col. TARLARINI Giuseppe 387a battr. bombarde 85° battg. zapp. genio 114a comp. telegrafisti
28a DIVISIONE (dal 28 ott. al 2 nov. a disposiz. del C.S.) Mg.gen. TAGLIAFERRI Alessandro Capo di S.M.: Ten.col. BASTICO Ettore
Brigata Padova: Mg.gen. DE ANTONI Carlo 117° rg. fant.: Col. CRIPPA Giuseppe 118° rg. fant.: Col. CONCILIANI Arturo Brigata Teramo: Mg.gen. MAMMUCCARI Stanislao 241 ° rg. fant.: int. sino al 1° nov., poi Col. CITARELLA Domenico 242° rg. fant.: Col. BIONDO Carlo 22° rg. art. da camp.: Col. ARCHIVOLTI Carlo 121 a battr. bombarde 62° battg. zapp. genio 129a comp. telegrafisti
24a DIVISIONE (francese) Gen. ODRY Dominique-Joseph Capo di S.M.: Ten.col. LENOBLE 50° regg. fant.: Col. LARRIEN 108° regg. fant.: Col. TONNET 126° regg. fant.: Col. CHOLET 34° regg. art. camp.: Col. DARNET Comp. genio: 12a12°, 12a;52°, 12an1°
Ten.gen. GONZAGA Maurizio Capo di S.M.: Ten.col. NASI Guglielmo Brigata Pinerolo: Br.gen. PERRIS Carlo 13° rg. fant.: Col. DELLA CHIESA D'ISASCA Giorgio 14° rg. fant.: Ten.col. MELLA Romeo
TRUPPE SUPPLETIVE 1° rgpt. art. pes. camp .: Col. FUSCALDO Giuseppe 47a e 56a comp. telegrafisti
- 875 -
- 874-
JUARMATA Ten.gen. TASSONI Giulio Cesare Capo di S.M. int.: Col. GLEIJESES Carlo Cmdt. di art.: Br.gen. BAISTROCCHI Federico Cmdt. del genio: Mg.gen. ARBARELLO Carlo Cmdt. di aeronautica: Col. GAVIGLIO Lelio Intendente: Br.gen. DANIONI Enrico Capo di S.M. d'intendenza: Col. CABERTI Achille
Corpi d'Armata: III, XXV III CORPO D'ARMATA Ten.gen. CAMERANA Vittorio Capo di S.M.: Col. GUZZONI Alfredo Cmdt. d'art.: Br.gen. CECCARELLI Carlo Cmdt. del genio: Mg.gen. ORSI Carlo
Truppe a disposizione dell'Armata
5a DIVISIONE
VI raggrupp. alpino: Br.gen SAPIENZA Luigi 12° gruppo: Col. BAUDINO Giovanni Battg. M. Granero Battg. Pallanza Battg. Val Cordevole 45° gr. art. mont. 14° gruppo : Col. SALA Olivo Battg. Fenestrelle Battg. Moncenisio Battg. Borgo S. Da/mazzo 29° gr. art. montg. 7° reparto mitraglieri ga e 9a comp. R.G. di F. Lanceri di Montebello (8 °) (spd. 1°, 2° , 3, 0 , 4°, 5°): Col. TA VANI Augusto Cavalleggeri di Udine (29°) (sqd. 2°, 3°, 4°, 5°): Col. MANZOTTI Giuseppe 20° rgpt. art. ass .: Col. OLIVIERI Giuseppe 45° rgpt. art. ass.: Col. MASSUCCO 52° rgpt. art. ass.: Col. GIGANTE Carlo 53° rgpt. art. ass.: Col. TADDEI Alfredo 60° rgpt. art. ass.: Col. ORSI Guido 75° rgpt. art. ass.: Col. CASTELLI Gustavo 14° rgpt. art. pes. camp.: Col. DE MARCHI Rutilio 1° rgpt. art. contraerei: 28° gruppo obici pes. camp. 16° , 17°, 111 ° gruppo bombarde 72° battg. zapp. genio 9° battg. minatori genio (comp. 36\ 53a) 308a ccomp. auton. minatori genio 9a e 33 a comp. telegrafisti IX, XX, XXIII gruppo aeroplani
Mg.gen. PORTA Ugo Capo di S.M.: Col. ROSSI Angelo IV. raggrupp. alpino: Mg.gen. CAVIGLIA Cesare 7° gruppo: Col. ROVERE Isidoro
Battg. V. Ba/tea Battg. M. Mandrone Battg. M. Cavento 11 ° gr. art. mont. 19° gruppo: Col. ALMASIO Giuseppe Battg. Edolo Battg. V. d'Intelvi Battg. M. Tonale 47° gr. art. mont. VII raggrupp. alpino: Mg.gen. GAZAGNE Adolfo
8° gruppo: Col. CELORIA Dante Battg. M. Clapier Battg. Susa Battg. Pinerolo 4 ° gr. art. mont. 16° gruppo : CoL MAUTINO Umberto Battg. M. Rosa Battg. V. Brenta Battg. Tolmezzo 16° gr. art. mont. Comando 7° rg. art. mont.: Col. GARETTO Giacomo 408a battr. bombarde 65° battg. zapp. genio 167 a comp. telegrafisti
-877 -
- 87675a DIVISIONE Mg.gen. ARRIGHI Giovanni Capo di S.M.: Col. VERCELLINO Mario III raggrupp. alpino: Col. PIVA Abele
3 ° gruppo: Col. GERBINO PROMIS Pietro Battg. Cuneo Battg. V. Cenischia Battg. M. Pasubio 7° gr. art. mont. li O gruppo: Col. GREGORI Alessandro (trasferito al XXV C.A. passa a dipendere dalla 4a Div. in Val Giudicarie) Battg. V. Tanaro Battg. V. Maira Battg. V. Camonica 24 ° gr. art. mont. V raggrupp. alpino: Br.gen. GAZZANO Alfonso (trasferito alla 9a A. il 30-X e poi all'8a A .)
. 2° gruppo: Col. SASSI Carlo Battg. Dronero Battg. Sa/uzzo Battg. Intra 41 ° gr. art. mont. 15° gruppo: Col. MUSSO Alessandro Battg. Mondovì Battg. V. Orco Battg. M. Ortler 43° gr. art. montg. Comando 9° rg. art. montg.: Col BONIZI Filippo 244a battr. bombarde 27° battg. zapp. genio 105a comp. telegrafisti
TRUPPE SUPPLETIVE 1° reparto d'assalto 27° rg , art. da camp.: Col. CAPUANO Ettore 12° rgpt. art. pes. camp.: Col. GOLZIO Alberto 2a e 64a comp. telegrafisti
xxv
CORPO D'ARMATA Ten.gen. RAVAZZA Edoardo Capo di S.M.: Col. MALTESE Enrico Cmdt. d'art.: Br.gen. GIARDINO Ernesto Cmdt. del genio: Br.gen. PECCO Ferdinando 4a DIVISIONE Mg.gen. VIORA Giuseppe Capo di S.M.: Ten.col. FETTARAPPA Carlo Brigata Torino: Br.gen. BUZIO Ettore 81 ° rg. fant.: Col. REVELLI Cornelio 82° rg. fant.: Col. MICHELOTTI Ernesto III Brigata bersaglieri: Br.gen. CECCHERINI Sante 17° rg. bers. (64 °, 65 °, 66°): Col. D'ERRICO Oscar 18° rg. bers. (67°, 68°, 69°): Col. ZAMBONI Filippo 11 ° gruppo alpini (dal 26 ott. - dalla 75a div., III c.d'a., 7a arm.) 41 ° rg. art. da camp.: Col. CASALINO Giacomo 236a battr. bombarde 89° battg. zapp. genio 104a comp. telegrafisti 11 a DIVISIONE Ten.gen. NEGRI DI LAMPORO Ettore Capo di S.M.: Ten.col. GIGLIARELLI Ugo Brigata Pavia: Br.gen . MONTI Baldassarre 27° rg. fant.: Ten.col. RASO Alfredo 28° rg. fant.: Col. ALLOIS Augusto Brigata Perugia: Br.gen. GRILLI Napoleone 129° rg. fant.: Ten.col. GRIMALDO Vincenzo 130° rg. fant.: Col. CHIARINI Oreste 39° rg. art. da camp. : Col. VIOLA Carlo 407a battr. bombarde 56° battg. zapp . genio 111 a comp. telegrafisti TRUPPE SUPPLETIVE 11 ° rgpt. art. pes. camp.: Col. MARCONI Pio 57a e 68a comp. telegrafisti
- 879 -
- 878-
8° ARMATA Ten.gen. CAVIGLIA Enrico Capo di S.M.: Mg.gen. COFFARO Guido Sottocapo di S.M. : Col. CARLETTI Ottorino Cmdt. di art.: Mg.gen. RICCI Giuliano Cmdt. del genio: Mg.gen. MORIS Maurizio Capo ufficio ponti: Col. FALCUCCI Cmdt. di aeronautica: Col. DE MASELLIS Ferdinando Intendente: Br.gen. BOBBIO Valentino Capo di S.M. d'intendenza: Col. TONELLI Mario
Truppe a disposizione de/l'Armata XXVII e LXXII reparto d'assalto Regg. lanceri di Firenze (9°): Col. PIELLA Paolo Regg. cavallegg. di Caserta (17°): Col. MILAN! Adolfo 8 ° reparto mitraglieri 43° rg. art. da camp. : Col. DANESE Attilio 48 ° rg. art. da camp.: Col. TESTAFOCHI Massimo 61 ° rg. art. da camp.: Col. MONDINI Roberto 62° rg. art. da camp.: Col. DANEO Giuseppe 1° rgpt. art. pes. camp.: Col. FUSCALDO Giuseppe 8° rgpt. art. pes. camp.: Col. GOVONE Augusto 19° rgpt. art. pes. camp.: Col. GENTILINI Attilio 3° rgpt. art. assedio: Col. DIAN O.Battista 5° rgpt. art. assedio: Col. POCHY RIANO Francesco 12° rgpt. art. assedio: Col. CARMINATI Giulio 16° rgpt. art. assedio: Col. PELLE! EGISTI Felice 18° rgpt. art. assedio: Col. OLIVERO Francesco 23° rgpt. art. assedio : Col. PALIZZOLO Giovanni 38° rgpt. art. assedio: Col. PIERLEONI Francesco 44° rgpt. art. assedio: Col. ARATA Luigi 62 ° rgpt. art. assedio: Col. PETTAZZI Luigi 69° rgpt. art. assedio: Col. TINOZZI Salvatore 71 ° rgpt. art. assedio: Col. MONASTRA Ignazio 2 ° rgpt. art. contraerei: Col. DE SUNI Giuseppe 4 ° rgpt. art. da mont.: 5° ,28° ,26° ,37° ,39° ,66° gruppo art. mont. 240° ,241 ° ,242° ,243° ,244° ,245° ,246° ,247° ,248 ° grup. art. da posiz. 2° ,3° ,15° ,26° ,28° ,32° ,35 ° ,39° ,43° ,45° ,50° grup. cann. pes. camp. 6 ° , 7° , 13 ° ,20° ,27° ,31 ° ,36° ,39° ,40° ,41 ° ,43 ° ,46 ° ,48° ,53 ° ,61 ° grup. obici pes. camp.
2 ° ,34° ,40°,52° ,113 ° ,117° ,ll9°,l2° gruppo bomb. 10° ,31 ° ,53° ,79° ,83 ° battg. zapp. genio 8° ,2° ,4° ,6° battg. pontieri genio Gittamento ponti ga armata notte sul 28/ 10: Ten.col. FOGLIANI Luigi
VII - IX - X gruppo sez. aerostieri XV - XIX - XX gruppo aeroplani 3a comp. lanciafiamme 4 ° gruppo fonotelemetr. : sez. 1 a, 5 a, 10a , 14 a, 18 a Sezione fotografica d'armata 1a comp. motomitragliatrici 3 a, 6 a, 11 a, 15 a squadriglia automitragliatrici
Corpi d'Armata: VIII-XVIII-XXII-XXVII-d'Assalto J a Div.cav. (sino ali' liXI) 4° Div.cav. (sino al 29/ X)
VIII CORPO D'ARMATA Ten.gen. GANDOLFO Asclepia (sino al 28 ott.) poi Ten.gen. GRAZIOLI Francesco Capo di S.M.: Col. ASINARI DI BERNEZZO Mario Giuseppe Com.te art.: Mg.gen. BAZZAN Enrico Com.te genio: Col. Grassi Ernesto 33a DIVISIONE (sino al 28 ott., poi al XVIII c.d' a.)
Mg.gen. SANNA Carlo Capo di S.M.: Col. CANALE Antero Brigata Sassari: Col. CORSO Francesco 151 ° rg. fant.: Ten.col. MURA Ettore 152° rg. fant. : Col. MANUNTA Celestino Brigata Bisagno: Br .gen. BARBIERI Giuseppe 209° rg. fant.: Col. TOGNI Francesco 210° rg. fant.: Col. TEGGIA-DROGHI 11 ° rg. art. da camp.: Col. PINTOR Pietro 261 a battr. bombarde 7° battg. zapp. genio 133 a comp. telegrafisti
- 880-
- 881 -
43a DIVISIONE
XVIII CORPO D'ARMATA (il 28 e 29 ott. passa alla 10a armata; tornato alle dipendenze della ga Armata, il 1° novembre è di nuovo assegnato alla 10a Armata) Ten.gen. BASSO Luigi
Ten.gen. SALAZAR Michele Capo di S.M.: Col. MONTELEONE Luigi Brigata Tevere: Br.gen. ZILANO Augusto 215° rg. fant.: Col. BOSCHI Giuseppe 216° rg. fant.: Col. BARSI SARI Baldassarre Brigata Aquila: Br .gen. BELLONI Pietro 268° rg. fant.: Col. VIVENZA Carlo (sino al 31 ott.: ferito) poi Ten.col. DEGLI ODDI O.Battista 270° rg. fant.: Col. LEVI Giusto 52° rg. art. da camp.: Col. MAROLDA Angelo 107a battr. bombarde . 73° battg. zapp. genio 14a comp. telegrafisti
53a DIVISIONE
Mg.gen. BRUSSI Roberto Capo di S.M.: Col. BALSAMO CRIVELLI Lorenzo Brigata Piacenza: Br.gen. EGIDI Silvio 111 ° rg. fant. : Col. RUOCCO Vincenzo 112 ° rg. fant.: Col. ZUNINI Paolo Brigata Lucca: Br.gen. VALERIO PAPA Pietro 163° rg. fant. : Col. BUELLI Gaetano 164° rg. fant. : Col. SILVESTRI Lamberto 14° rg. art. da camp.: Col. BANCI B. 156a battr. bombarde 9° battg. zapp. genio 133a comp. telegrafisti
TRUPPE SUPPLETIVE 22° rgpt. art. pes. camp.: Col. BELLINI Lodovico 43a e 48a comp. telegrafisti
Capo di S.M. : Col. RUGGIERI Donato Antonio Cmdt. di art.: Br.gen. FLOTTERON Augusto Cmdt. del genio: Col. FACIALI Angelo
1a DIVISIONE (sino al 27 ott. poi al XXII c.d'a.) Mg.gen. INVREA Pio Capo di S.M.: Ten.col. REDINI Alderigo Brigata Umbria: Mg.gen. MERCALLI Carlo 53° rg. fant.: Ten.col. FRANCHINI Giuseppe 54° rg. fant.: Ten.col. BARBOGLIO Liberto Brigata Emilia: Mg.gen. DEL PRÀ Emanuele 119° rg. fant.: Col. ZOLI Luigi 120° rg. fant.: Col. BONINO Giovanni 25° rg. art. da camp.: Col. VASSALLO Emanuele 401 a battr. bombarde 16° battg. zapp. genio 101 ° comp. telegrafisti
10a DIVISIONE (sino al 1° nov., poi all'XI c.d'a. - 10a arm.)
Ten.gen. GAGLIANI Francesco Capo di S.M.: Col. NEGRI Luigi Brigata Toscana: Br .gen. NAST ASI Gioacchino 77° rg. fant.: Col. BOSCARDI Enrico 78° rg. fant.: Col. POLLI Ernesto Brigata Bersaglieri: Br.gen. CASSOLA Giuseppe 6° rg. bers. (6°, 13°, 19°): Col. PO Ferdinando 12° rg. bers. (21 °, 23°, 36°): Col. RAGGIO Roberto 56° rg. art. da camp.: Col. HESSE Giovanni 406a battr. bombarde 88° battg. zapp. genio 157a comp. telegrafisti
- 88256a DIVISIONE
Mg.gen. VIGLIANI Alessandro Capo di S.M.: Ten.col. GAMBELLI Reino
- 883 54° rg. art. da camp.: Col. VICO Giulio 408 a battr. bombarde 24° battg. zapp. genio 112 a comp . telegrafisti
Brigata Como: Br.gen. TOMMASINI Paolo 23° rg. fant.: Col. ANDREOLI Zefrido 24 ° rg. fant.: Col. DI SEYSSEL D' AIX Claudio
Brigata Ravenna: Br.gen. BERTONE BALBO DI SAMBUY Vittorio 37° rg. fant.: Ten.col. DELLA NOCE Romolo 38° rg. fant.: Col. DI GIORGIO Nicola 13° rg. art. da camp.: Col. PELLEGRINI Enrico 424a battr. bombarde 75° battg. zapp. genio 142a comp. telegrafisti
57a DIVISIONE Mg.gen. CICCONETTI Luigi Capo di S.M.: Col. DANISE Giov. Battista
Brigata Pisa: Br.gen. GABRIELLI Alfredo (ferito 1'8.6), dal 29.6 Col. PERRONE Ariberto 29° rg. fant. : Col. PETRALI Ettore 30° rg. fant.: Col. SANNITI Casto Brigata Mantova: Br.gen. PAOLINI Paolo 113° rg. fant.: Col. BERNASCONI Attilio 114° rg. fant. : Col. COLLI-VIGNARELLI Annibale
33a DIVISIONE (dal 28 ott. Veggasi 3a arm., VIII c.d'a.)
TRUPPE SUPPLETIVE 16° rgpt. art. pes. camp.: Col. SOATI Angelo 26a e 33a comp. telegrafisti
XIII CORPO D'ARMATA Ten.gen. VACCARI Giuseppe Capo di S.M.: Br.gen. ROLANDI RICCI Ottavio Cmdt. d'art.: Br.gen. BONALI Achille Cmdt. del genio: Br.gen. PELLONI Umberto (sino al 31.6) poi Mg.gen. NECCO Antonio
3° rg. art. da camp .: Col. ROSSI Achille 425 a battr. bombarde 6° battg. zapp. genio 141 a comp . telegrafisti
60a DIVISIONE
Mg.gen. MOZZONI Pietro Capo di S.M.: Ten.col. CONA Ferdinando Brigata Piemonte: Col. MOGNO Domenico 3° rg. fant.: Col. PIRISI Ettore 4 ° rg. fant. : Col. MARESCOTTI Guglielmo Brigata Porto Maurizio: Mg.gen LUZZATTO Cesare
12a DIVISIONE
Mg.gen. MONESI Sigismondo Capo di S.M.: Col. TARDITI Alessandro Brigata Casale: Br.gen. FEDELE Giustino 11 ° rg. fant.: Col. FABRE Giorgio 12° rg. fant.: Col. CANZANO Giuseppe V brigata bersaglieri: Br.gen CLERICI Ambrogio 5° rg. bers. (14°, 19°, 24°): Col. MADON Giovanni 19° rg. bers. (41 °, 42°, 45°): Col. MARELLI Guglielmo
253° rg. fant. : Col. GARGANICO CRIFFI Rizzardo 254 ° rg. fant.: Col. VALT AN COLI Natalberto 30° rg. art. da camp.: Col. GINOCCHIO Carlo 427a battr. bombarde 61 ° battg. zapp . genio 143a comp. telegrafisti
1a DIVISIONE (dal 27 ott. veggasi XVIII c.d'a.)
- 885 -
- 884-
1a DIV. ASSALTO .(i giorni 25, 26, 27 ott.) (Veggasi C.d' A. A) TRUPPE SUPPLETIVE 7° rgpt. art. pes. camp.: Col. SERRA Benedetto 32a e 40a comp. telegrafisti
20° rg. art. da camp.: Col. FLAIANI Filippo 126a battr . bombarde 18° gruppo alpino del V raggr. (V. Truppe suppletive) 59° battg. zapp. genio 139a comp. telegrafisti
66a DIVISIONE · XXVII CORPO D'ARMATA Ten.gen. DI GIORGIO Antonino Capo di S.M.: Col. SCALA Fabio Cmdt. d'art.: Br.gen. FANO Oscar Cmdt. del genio: Col. CARPINTERI Mario 2a DIVISIONE Mg.gen. FILIPPONI DI MOMBELLO Carlo Capo di S.M.: Col. PAGANO Salvatore Brigata Regina: Br .gen. ASSUM Clemente 9° rg. fant.: Col. T ARCHETTI lginio 10°rg. fant.: Col. BARTOLUCCI Quinto Brigata Livorno: Br.gen. GUALTIERI Francesco 33° rg. fant.: Ten.col. TORRIANI Guido 34° rg. fant.: Col. FERRAR! Pietro 45° rg. art. da camp.: Col. NASCIMBENE Pietro 402 a battr. bombarde 26° battg. zapp. genio 102a comp. telegrafisti
Mg.gen. SQUILLACE Carmelo Capo di S.M.: Col. DI PIETRO Salvatore Brigata Cuneo: Br .gen. LODOMEZ Enrico 7° rg. fant.: Col. DE CARO Gustavo (il 7 ott. ferito) poi int. Magg. GALLI Arturo e dal 30.10 Col. FERRI Fede~ico 8° rg. fant.: Col. SCHILLER Federico Brigata Messina: Br .gen. DE BOURCARD Enrico 93° rg. fant.: Col. LAMPONI LEOPARDI Goffredo 94° rg. fant.: Col. SCAPARRO Felice 7° rg. art. da camp.: Col. GENNARELLI Leonida 136a battr. bombarde 65° battg. zapp. genio 166a comp. telegrafisti
TRUPPE SUPPLETIVE ' 13° rgpt. art. pes. camp.: Col. GIANESI Angelo 49a e 59a comp. telegrafisti V raggrupp. alpino (15° e 18° g~uppo) dal 29 ott. (V. 9a armata)
51 a DIVISIONE l\.1g.gen. PUGLIESE Emanuele Capo di S.M.: Col. GUIDI Francesco Brigata Reggio: Br .gen. ZINCONE Attilio 45° rg. fant.: Col. POGGESI Giulio 46° rg. fant.: Col. LEO NARDI Bruto Brigata Campania: Br .gen. CARBONE Vincenzo 135° rg. fant.: Ten.col. VOGHERA Luigi 136° rg. fant.: Col. BARTOLI Perugino
CORPO D'ARMATA D'ASSALTO Ten.gen. GRAZIOLI Francesco Capo di S.M.: Col. BESSONE Edoardo (sino al 31 ott.) poi· Col. BIANCHI D'ESPINOSA Rodolfo Ufficio d'art.: Ten.col. BERARDI Umberto Ufficio del genio: Ten.col. AZZARITI Luigi
- 886-
1a DIVISIONE D'ASSALTO (dal 23 al 28 ott. al XXII c.d'a.) Mg.gèn. ZOPPI Ottavio Capo di S.M.: Ten.col. CAMPI Mario I raggrupp . d'assalto: Br.gen. DE GASPARI Oreste I'° gruppo: Col. GRILLO Napoleone(X e XX rep. ass. e 1° battg. bers.)
- 887 9a ARMATA Ten.gen. MORRONE Paolo
Capo di S.M.: Mg.gen. MALLADRA Giuseppe Sottocapo di S.M.: Col. LUZZATTO Arturo Cmdt. di art.: Mg.gen. MORI Guido Cmdt. del genio: Ten.gen. MONETA Giovanni Intendente: Col. FOSCHINI Francesco (V. Comando Supremo)
2 ° gruppo: Col. ANSELMI Pietro (XII e XIII rep. ass. e 7° battg. bers.) 3 ° gruppo: Col. BERTO LOTTI Roberto (VIII e XXII rep. ass. e 9° battg. bers.) 3° battg. bers. ciclisti 9° gruppo art. mont. (Oneglia) 5° squadr. cavallegg. Piacenza (18°) 15 a squadriglia autoblindo mitragliatrici 91 ° battg. zapp. genio (sino al 28 ott.) 89° battg. zapp. genio (dal 28 ott.)
2a DIVISIONE D'ASSALTO (dal 28 ott. all'VIII c.d'a.) Mg.gen. DE MARCHI Ernesto Capo di S.M.: Ten.col. DALMAZZO Lorenzo
Truppe a disposizione dell'Armata V raggruppamento alpino: Br.gen. GAZZANO Alfo nso (dal 30/ X a11'8 a Armata, XXVII C.d'A.)
15° gruppo: Col. MUSSO Alessandro battg. Mondovì battg. Val d'Orco battg. M. Ortler 18° gruppo: Col. CHICCO Luigi battg. Ivrea battg. Val Chiese battg. M. Adamello 22 ° gruppo art. da mont. Corpi d 'Armata: XIV-XXIII
II raggrupp. d' assalto: Br.gen. BESSONE Edoardo
4 ° gruppo: Col. FASULO Enrico (XIV e XXV rep. ass. e 8° battg. bers.) 5 ° gruppo: Col. GALIANI Pasquale (I e V rep. ass. e 13° battg. bers.) 6° gruppo: Col. TRIVULZIO Carlo(VI e XXX rep. ass. e 33 ° battg. bers.) 11 ° battg. bers. ciclisti 6° squadr. cavallegg. Piacenza (18 °) 12° gruppo art. mont. 92° battg. zapp. genio
TRUPPE SUPPLETIVE Gruppo d' assalto di marcia (X e XI rep. ass. di marcia) 24° e 29° gruppo art. da mont. Comarido II gruppo cavalleggeri di Piacenza (18 °) 73 a comp. telegrafisti
XIV CORPO D 'ARMATA Ten.gen. SAGRAMOSO Pier Luigi Capo di S.M.: Col. GRASSI Augusto Cmdt. di art.: Br.gen. PEROBELLI Umberto Cmdt. del genio: Mg.gen. GIANNUZZI SAVELLI Alfredo 9a DIVISIONE Mg.gen. BERTOLINI Francesco Capo di S.M. : Ten.col. CASONI Luigi Brigata Catanzaro: Br.gen. RAGUSIN Augusto 141 ° rg. fant. : Col. MUNINI Luigi 142° rg. fant.: Col. SIRCHIA Achille II Brigata bersaglieri: Br.gen. CORALLI Felice 7° rg. bers . (8°, 10°, 11 °): Col. MARENCO Maddalena 11 ° rg. bers. (27°, 33 °, 39°): Col. GRAZIANI Gino
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~I brigata bers. di marcia (21 ° e 22° rg. bers.): dal 1o nov. 5 rg. art. da camp.: Col. ARZANI Annibale 405" battr. bombarde 83° battg. zapp. genio 138 a comp. telegrafisti
34" DIVISIONE
Mg.gen. PARIGI Cesare Capo di S.M.: Ten.col. GELOSO Carlo Brigata Venezia: Br.gen. RECHINI Raffaele 830 rg. fant.: Col. CRAVOSIO Mario 84 0 rg. fant.: Col. VA CANI Augusto Brigata Friuli: Col. GIORDANA Carlo (dal 28 ott.). 70 8 rg. fant.: Ten.col. FRANCA VILLA Tommaso (sino al 29 ott.) poi Col. CEROCCHI Umberto 880 rg. fant.: Col. FERRARIS Innocenzo 180 rg. art. da camp.: Col. BELLACCHI Tullo 3 a battr. bombarde 1° battg. zapp. genio 134" comp. telegrafisti
TRUPPE SUPPLETIVE 140 rg. art. pes. camp. : Col. DE MARCHI Rutilio 2" e 17" comp. telegrafisti
61 a DIVISIONE
Mg.gen. DI BENEDETTO Vincenzo Capo di S.M.: Col. GRIXONI Giuseppe Brigata Catania: Br.gen. MARTINENGO DI VILLAGANA Angelo 145° rg. fant.: Col. BIANCHI Federico 146° rg. fant.: Col. CAVICCHI Carlo Brigata Arezzo (sino al 3 nov.): Mg.gen. BONAINI da CIGNANO R. 225° rg. fant.: Col. VALLO Gabriele 226° rg. fant. : Ten.col. SANDON Arturo (sino al 29 ott.) poi Col. DECIO Luigi (dal 2 nov.) 34° rg. art. da camp.: Col. GABRIELLI Guglielmo 232 a battr. bombarde 33° battg. zapp. genio 158" comp. telegrafisti
6" DIVISIONE CECOSLOVACCA Mg.gen. PICCIONE Luigi Capo di S.M.: Ten.col. VITALINI Enrico XI brigata: Br.gen. DE VITA Raffaele 31 ° rg. fant.: Col. CIAFFI Luigi 32° rg. fant.: Col. COUTURE Amedeo XII brigata: Br .gen. CAJO Pietro 33 ° rg. fant.: Col. BARRECA Riccardo 34° rg. fant.: Col. GAMBI Enrico 8° rg. art. pes. camp.: Col. GOVONE Augusto 129" battr. bombarde 18" e 60" comp. telegrafisti
TRUPPE SUPPLETIVE XXIII CORPO D'ARMATA Ten.gen. PETITTI DI RORETO Carlo (sino al 1° nov.) poi Ten.gen SAILER Emilio Capo di SM.: Col. INVERNIZZI Gino Cmdt. d'art.: Mg.gen. CAMICIA Francesco Cmdt. del genio: Br.gen. BARBERIS Carlo
8° rgpt. art. pes. camp. (passato alla 6" div. cecoslovacca) 18" e 60" comp. telegrafisti (passato alla 6" div. cecoslovacca) 10a ARMATA Ten.gen. Lord Earl of CA VAN
Capo di S.M.: Br.gen. I.F. GATHORNE HARDY Cmdt. di art.: Br.gen. T.R.C. HUDSON Cmdt. del genio: O.S. WILSON
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Truppe a disposizione dell'Armata XI reparto d'assalto 35 ° rg. art. da camp. : Col. SASSI Giuseppe 38° rg. art da camp.: Col. MARSANICH Alfredo 17° rgpt. art. assedio: Col. BRANDI Giuseppe 43° rgpt. art. assedio: Col. PELLI Roberto 70° rgpt. art. assedio: Col. ROSSI Alfredo 11 ° rgpt. art. pes . camp.: Col. MARCONI Pio 12° rgpt. art. pes. camp.: Col. GOLZIO Alberto Gruppi art. pes . camp.: 1°,4°,5°,6°,22°,23°,24°,28° ,30°,32° ,34°, 40° ,44 o ,45° ,52° Gruppi art. montg . 39° ,40° ,44°. 6a e 18a comp. pontieri 1a e 14• squadriglia automitragliatrici 2a e 11 • sez. fototelem. III gruppo sezione aerostati 2s• squadriglia aeroplani
- 891 -
22a brigata art.: Mg. H .L. ABELL 35a brigata art.: Ten.col. H .F. OLDHAM Battg. pionieri del 24° rg. Manchester 23 a DIVISIONE Mg.gen. K.M . THUILLIER Capo di S.M. : Ten.col. H .R. SANDILANDS Quartiermastro generale: T.en.col. E.F. FALKNER Cmdt. l'art.: Br.gen. J . BYRON Cmdt. del genio: Ten.col. E.H . ROOKE 68a brigata fant.: Br.gen. V. CARY BARNARD 69• brigata fant.: Br.gen. A.B . BEAUMAN 10• brigata fant.: Br.gen. H . GORDON 10a brigata art.: Ten.col. BADHAM THORNHILL 103• brigata art. : Ten.col. J. CURLING Battg. pionieri del 9° rg. S. Stafford I/ 1° Northanants Yeomanry (Regg. cav . terr.): Ten .col. LOWTER
CORPI D'ARMATA XIV britannico - XI - XVIII (il 28 e 29 ott.: vedi 8° Armata) XIV CORPO D'ARMATA (britannico) Ten.gen. Sir J .M. BABINGTON Capo di S.M.: Br.gen. W.W. PITT-TAYLOR Quartiermastro generale: Br.gen. O. OGSTON Cmdt. art. camp.: Br.gen. E .S. HOARE-MAIRNE Cmdt. art. pesante: Br.gen. T .R.O . HUDSON Cmdt. del genio: Br .gen. E. BARNARDISTON 7 a DIVISIONE , Mg .gen. T.H. SHOUBRIDGE Capo di S.M.: Ten.col. C.N. HOYARD Quartiermastro generale: Ten.col. B.J . LANG Cmdt. l'art.: Br.gen. H.O. STANLEY CLARKE Cmdt. del genio: Ten.col. W.A. FITZ KERRICH 20• brigata fant.: Br.gen. M.O.R. GREEN 22a brigata fant. : Br.gen . J.Mc.O . STEELE 91 a brigata fant. : Br.gen. R.T. PELLY
XI CORPO D'ARMATA Ten.gen. PAOLINI Giuseppe Capo di S.M.: Br.gen. BONOMI Annibaie Cmdt. d'art.: Br.gen. FALCONE Antonio Cmdt. del genio: Br.gen. GANASSINI Oddone 23 • DIVISIONE (sino al 1° nov. poi al XXVIII c.d' a. - 3 a armata) Ten.gen. FARA Gustavo Capo di S.M.: Ten.col. PRATOLONGO Armando VI brigata bersaglieri: Br .gen. DEO Giovanni g0 rg. bers . (3° ,5° ,12°): Col. CONTI Ugo. 13° rg . bers. (59° ,60° ,62°): Ten.col. PELUSO Luigi VII brigata bersaglieri: Br .gen. PIRZIO BIRO LI Alessandro 2° rg. bers. (2°,4°,17°): Col. RICHIERI Ernesto 3° rg. bers. (18° ,20° ,25°): Col. BERNASCONI Matteo 40a rg. art. da camp.: Col. SIMEONI 238• battr. bombarde 3° battg. zapp. genio 123 a comp. telegrafisti
- 89237a DIVISIONE
Mg.gen. CASTAGNOLA Giovanni Capo di S.M.: Col. PIGNETTI Ugo . Brigata Macerata: Mg.gen. TAGLIAFERRI Florenzio 121 ° rg. fant.: Col. BARNI Alberto 122° rg. fant.: Col. PELICO Diego Brigata Foggia: Mg.gen. RADINI TEDESCHI Raffaele 280° rg. fant.: Col. VIGNA Federico 281 ° rg. fant.: Col. LAURENTI Mario 42° rg. art. da camp.: Col. MORONE Augusto 418 a battr. bombarde 70° battg. zapp. genio 137a comp. telegrafisti
31 a DIVISIONE (sino al 28 ott. alla 10a armata - il 28 al XIV brit., dal 29 all'XI c.d'a)
Mg.gen. DE ANGELIS Ciro Capo di S.M.: Col. MARINETTI Adriano Brigata Veneto: Br.gen. DE MARIA Nicola 255° rg. fant.: Col. MANENTI Luigi 256° rg. fant.: Col. MANTELLINI Zoilo Brigata Caserta: Mg.gen. FIORI Adolfo 267° rg. fant.: Ten.col. BOTTERI Arturo 268° rg. fant.: Col. PUCCI Pilade 332 ° rg. fant. S.U.d'America: Col. WALLACE William (dal 28 ott.) 44° rg. art. da camp.: Col. DE NOBILI Carlo 240a battr. bombarde 12° battg. zapp. genio
131 a comp. telegrafisti 10a DIVISIONE (dal I O nov. - Vds. 8 a arm . XVIII c.d'a.)
TRUPPE SUPPLETIVE XI Reparto assalto 2° rgpt. art. pes camp.: Col. SOMIGLIA Lodovico 10a e 45a comp. telegrafisti 11 ° rg. cavallegg. «Foggia»
- 893 3 Rgpt. art. m.c. per 42 batterie (12° e 17° d' assedio e 70° da 105)
I gruppo bombarde V Battg. g. pontieri
12aARMATA Ten.gen. GRAZIANI Jean-César Capo di S.M.: Col. BAUBY Cmdt. di art.: Gen. FARSAC Cmdt. del genio: Br.gen. QUILLET Capo ufficio ponti: Ten.col. PORTA Virginio
Truppe a disposizione dell'Armata 12 compagnie mitragliatrici 4a comp. motomitragliatrici 14 ° rgpt. art. assedio 63 ° rgpt. art. assedio I O e 106° gruppo bombarde
12a comp . minatori 14 a sezione aerostat.
Corpi d'Armata: I, 52 a divisione (alpina), 23 a divisione francese I CORPO D'ARMATA Ten.gen. ETNA Donato Capo di S.M.: Col. CAVEGLIA Rodolfo Cmdt. d' art.: Mg.gen. PASQUALINO Salvatore Cmdt. del genio: Mg.gen. RICCA Carlo 24a DIVISIONE
Mg.gen. TISCORNIA Luigi Capo di S.M.: Ten.col. BELLOMO Nicola (sino al 29 ott.) poi Ten.col. BOBBIO Valentino Brigata Taranto: Br.gen. SACCOMANI Giuseppe 143 ° rg. fant. : Ten.col. FULVIO Enrico 144° rg. fant. : Col. VACCARINO Giovanni Brigata Gaeta: Mg.gen. BORRA Augusto 263° rg. fant.: Col. SPALLANZANI Guido 264° rg. fant.: Col. DE LIETO VOLLARO Pietro
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21 ° rg. art. da camp.: Col. FORNONI Domenico 413a battr. bombarde 71 ° battg. zapp . genio 136a comp. telegrafisti
70a DIVISIONE
9° gruppo : Col. SCANDOLARA Guido battg. Verona battg. Bassano battg. Sette Comuni battg. M. Baldo 53 ° gruppo art. mont. II raggruppamento alpino: Br .gen. GARELLI Arnaldo
Mg.gen RAIMONDO C.B. Capo di S.M .: Col. DALL'OSTA Giuseppe
5 ° gruppo : Col. FERRAR! Antonio
Brigata Re: Br.gen. MACARIO Giusto 1° rg. fant.: Col. MONTUORI Francesco 2° rg. fant.: Col. DIANA Dino
battg. Valtellina
Brigata Trapani: Mg.gen. BAVA Adolfo 149° rg. fant.: Col. ELIA Luigi 150° rg. fant.: Ten.col. GORIN Riccardo ·
10° gruppo: Col. BES Celestino
23° rg. art. da camp. : Col. ROVERE Edoardo 429a· battr . bombarde 64° battg. zapp. genio 161 a comp. telegrafisti
TRUPPE SUPPLETIVE I reparto d'assalto 20° rgpt. art. pes. camp.: Col. DE STEFANO Gennaro 12a e 30a comp. telegrafisti
52a DIVISIONE (ALPINA)
battg. Vestone battg . M . Spluga 57 ° gruppo art. montg. battg. Vicenza battg. V. d 'Adige battg. M. Berico 32° gruppo art. mont. LII reparto d' assalto X comando art. mont.: Col. AVOGADRO DI COLLOBIANO Ferdinando 422 a battr. bombarde 86° battg. zapp . genio
152 a comp . telegrafisti
23a DIVISIONE (francese)
Gen. BONFAIT
Mg.gen. RONCHI Pietro Capo di S.M. : Col. TESTA Umberto
Capo di S.M.: Ten.col. PERONNE
I raggruppamento alpino: Br.gen. PEZZANA Gerolamo
78° rg. fant.: Col. CAMPAGNE
1 ° gruppo: Col. RAMBALDI Giuseppe battg. Morbegno battg. Tirano battg. Stelvio 30° gruppo art. mont.
107° rg. fant.: Col. BERTAUX 138° rg. fant.: Col. BAYLE
21 ° rg. chasseurs à cheval 21 ° rg. art. camp.: Col. D'ESCRIENNE 12/1, 12/51, 12/ 1 comp. genio del 6° rg.
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CORPO DI CAVALLERIA* . Ten.gen. S.A.R. VITTORIO EMANUELE DI SAVOIA - AOSTA Conte di Torino Capo di S.M.: Mg. gen. ROMEI Giovanni 1a DIVISIONE (del Friuli) Mg.gen. FILIPPINI Pietro Capo di S.M.: Ten.col. CHIAPIRONE Ferdinando I brigata: Gen. SOLARI DI RECÀNATI Filippo Rg. cavallegg. di Monferrato (13°): Col. MAGGI Domenico Rg. cavallegg. di Roma (20°): Col. FILIPPqNI DI MOMBELLO Camilla II brigata: Gen. EMO CAPODILISTA Giorgio Genova cav. (4°): Col. CELEBRINI DI S. MARTINO Luigi Rg. lanceri di Novara (5°): Col. MARSENGO Maurizio I gruppo bers. ciclisti (4°, 3° , 12° battg.) 8 a squadriglia autoblindomitragliatrici I gruppo batterie a cav. 2a DIVISIONE (del Veneto) Ten.geu. LITTA MODIGNANI Vittorio Capo di S.M.: Ten.col. MASCARETTI Giovanni III brigata: Gen. AJROLDI DI ROBBIATE Luigi Rg. lanceri di Milano (7°): Col. PASTORE Ulrico Rg. lanceri Vitt. Emanuele (10°): Col. PANICALI Pietro IV brigata: Gen. FILIPPINI Arnaldo Rg. lanceri di Aosta (6°): Col. DE RUGGERO Arnaldo Rg. lanceri di Mantova (25°): Col. AVOGADRO DI COLLOBIANO Annibale 7° battg. bers. ciclisti 7 a squadriglia autoblindomitragliatrici II gruppo batterie a cav. * Il 27 ottobre 1918 il Comando Generale dell'Arma di Cavalleria assunse la denominazione "Comando del Corpo di Cavalleria" ; alle sue dipendenze erano la 2• e la 3' Divisione mentre 1• e 4• Divisione erano dal 24 ottobre alle dipendenze dell'8' Armata. Durante la battaglia la 4' Divisione passò alle dipendenze del Comando del Corpo il giorno 29; la 1• Divisione, passata il 28 alle dipendenze della I o• Armata e ritornata il 29 a quelle della 8 • Armata, fu infine riassegnata al Comando del Corpo di Cavalleria in data 31 ottobre.
3a DIVISIONE (di Lombardia) Ten.gen. GUICCIARDI DI CERVAROLO Carlo Capo di S.M.: Ten.col. BRIOLO Carlo V brigata: Gen. PAVERI-FONTANA Lionello Rg. cavallegg. di Saluzzo (12°): Col. SARLO Enrico Rg. cavallegg. di Vicenza (24°): Col. PASETTI Felice VI brigata: Gen. BERARDI Gustavo Rg. Savoia cav. (3 °): Col. MARCHINO Amedeo Rg. Lanceri di Montebello (8°): Col. T A VANI Augusto 1a squadriglia autoblindomitragliatrici III gruppo batterie a cav. 4a DIVISIONE (di Piemonte) (sino al 29 ott. a11'8a Arm.) Mg.gen. BARATTIERI DI S. PIETRO Armando Capo di S.M.: Ten.col. VIETINA Rodolfo VII brigata: Gen. MILANESI Arturo Rg. Nizza cav. (1 °): Col. TOSTI Luigi Rg. lanceri di Vercelli (26°): Col. ROCHIS Luigi VIII brigat: Br .gen. VARINI Ettore . Rg. cavallegg. Guide (19°): Col. UBALDINI MORI UBALDINI Gmdo Rg. cavallegg. di Treviso (28°): Col. GIUBBILEI Carlo 3° 9a 3a 4°
gruppo bers . ciclisti (1 °, 7°, 8° battg.) squadriglia autoblindomitragliatrici comp. motomitragliatrici gruppo batterie a cav.
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- 899DOCUMENTO N. 282
ORDINE DI BATTAGLIA DELL'ESERCITO AUSTRO-UNGARICO AL FRONTE ITALIANO ALLA DATA DEL 15-X-1918 COMANDO SUPREMO
Comandante supremo: Imperatore Carlo I d' Absburgo Capo di Stato maggiore: GO Arz van Straussenburg Sostituto del capo di S.M. e capo reparto operazioni: GM van Waldstatten Capo reparto logistico: col. Ritter von Zeynek Plenipotenziario tedesco presso il Comando supremo: GM van Cramon
Totale del V corpo d'Armata: 18 btg. ftr., mezzo rgt. a piedi, 6 btg. Schiitzen volontari, 2 btg. Standschiitzen, 12 cp. d'alta montagna, 6 cp. guide alpine, 1 sqn. a cavallo, 105 btr., 4 cp . tecniche, 1 cp. aerei; 73 mitr. fisse, 10.400 armi portatili, 350 pezzi d'artiglieria. XX corpo d'Armata Com.te: Odi Kaiser van Maasfeld Capo di S.M.: col. van Handel 49 a divisione di fanteria (FML van Steinhart): 97a e 98a brg. ftr., 49a brg. art. camp., 2° rgt. art. man. , altre 32 btr. pes. e pes. camp. Settore Riva (FML Schiesser van Reifegg): reparti vari a livello btg. e cp., 3a brg. art. camp. Alle dirette dipendenze del XX corpo d'Armata: 54a cp . aerei.
Totale del XX corpo d'Armata: 24 1/2 btg. ftr., 4 btg. Standschiitzen, 6 cp. d'alta montagna, 3 cp. guide alpine, 1 1/4 sqn. a cavallo, 97 btr., 3 cp. tecniche, 1 cp. aerei; 174 mitr. fisse, 12.800 armi portatili, 290 pezzi d'artiglieria.
1. GRUPPO DI ARMATE DEL TIROLO
(Dal Passo dello Stelvio al F. Brenta)
XXI Corpo d'Armata
Comandante: GO arciduca Giuseppe Capo di S.M.: FML Van Willerding
Com.te: Gdl van Liitgendorf Capo di S.M.: col. Walter van Slameczka
10a ARMATA (Dal Passo dello Stelvio al F. Astico) Com.te: FM von Krobatin Capo di S.M.: GM Domaschnian
V Corpo d'Armata Com.te: Odi arciduca Pietro Ferdinando Capo di S.M.: col. Buzek 164a brigata di fanteria (col. van Lempruch) 22a divisione Schiitzen (FML Rudolf Miiller): 43a e 44a brg. Schiitzen, 22a brg. art. camp. Rinforzi assegnati al V corpo d'Armata: 163a brg. ftr., 39a brg. art. camp.; 1° rgt. art. man. , altre btr. pes. camp. e pes. Alle dirette dipendenze del V corpo d'Armata: 73 a cp. aerei.
3a divisione di cavalleria (FML von Kopecek): 5a brg. cav., 19a brg. art. camp. 56a divisione Schiitzen (FML van Kroupa) : 111 a e 112 a brg. Schiitzen, 56a brg. art. camp. Rinforzi assegnati al XXI corpo d'Armata: reparti vari a livello btg. e cp ., 6° rgt. art. man., altre btr. pes. e pes . camp. Alle dirette dipendenze del XXI corpo d'armata: 23a cp. aerei.
Totale del XXI corpo d'Armata: 13 1/2 btg. ftr., 9 mezzi rgt. a piedi, 1/4 cp. d'alta montagna, 2 sqn. a cavallo, 78 btr., 4 cp. tecniche, 1 cp. aerei; 54 mitr. fisse, 9.700 armi portatili 290 pezzi d'artiglieria. XIV Corpo d'Armata Com.te: Odi Verdross van Drossberg Capo di S.M.: col. Schneller 8a divisione Kaiserjager (GM principe di Schwarzenberg): 1a e 2a brg. Kaiserjager, 8a brg. art. camp., 11° rgt. ftr., 14° rgt. art. mon. ealtrebtr. mon., pes. e pes. camp .
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-90019a divisione di fanteria (FML von Elmar): 37a e 38a brg. ftr., 40a brg.
art. camp. e altre btr. pes. e mon. Alle dirette dipendenze del XIV 'c orpo d'Armata: 6a brg. ftr., 1 1/4 cp. guide alpine, 17a cp. aerei.
Totale del XIV corpo d'Armata: 28 btg. ftr., 2 btg. Standschiitzen, 1 1/4 cp. guide alpine, 2 sqn. a cavallo, 81 btr., 3 cp. tecniche, 1 cp. aerei; 37 mitr. fisse, 19.900 armi portatili; 300 pezzi d'artiglieria.
Alle dirette dipendenze del III corpo d'Armata: 1 cp. guide alpine, 5 btr. camp. e e.a. e 24a cp. aerei.
Totale del III corpo d'Armata: 23 btg. ftr., 9 mezzi rgt. a piedi, 1 cp. guide alpine, 3 sqn. a cavallo, 72 btr., 3 cp. tecniche, 1 cp. aerei; 25 mitr. fisse, 11.400 armi portatili, 300 pezzi d'artiglieria. XIII Corpo d'Armata Com.te: GdI Csanàdy von Békés Capo di S.M. : col. Csoban
Riserva della 10° Armata 159a brg. ftr. (col. von Covin), su 4 btg., 3° rgt. art. camp., altre btr.
di vario tipo, 4 cp. aerei.
Totale della 10° Armata: 88 btg. ftr., 10 mezzi rgt. a piedi, 6 btg. Schiitzen volontari, 9 btg. Standschiitzen, 18 cp. d'alta montagna, 10 1/2 cp. guide alpine, 6 1/4 sqn. a cavallo, 370 btr., 14 cp. tecniche, 8 cp. aerei; 338 mitr. fisse, 53.200 armi portatili, 1.230 pezzi d'artiglieria. Riserva del gruppo di armate del Tirolo nel settore della 10° Armata 3 a divisione di Fanteria Edelweiss (FML Wieden von Alpenbach), su
27a divisione di fanteria (GM Sallagar): 53a e 54a brg. ftr., 5a e 16a
brg. art. camp. 38a divisione di fanteria Honvéd (FML Molnàr von Péterfalva): 75a e 76a brg. ftr. Honvéd, 74a e 10a brg. art. camp. 1oa divisione di cavalleria (FML Bauer von Bauernthal): 19a e 20a brg. cav.
Alle dirette dipendenze del XIII corpo d'Armata: 31 a brg. ftr., 13 ° rgt. ussari, 10 btr. camp. e pes., 31 a cp. aerei.
Totale del XIII corpo d 'Armata: 31 btg. ftr., 11 mezzi rgt. a piedi, 5 sqn. a cavallo, 81 btr., 8 cp. tecniche, 1 cp. aerei; 14.600 armi portatili, 360 pezzi d'artiglieria.
7 btg. ftr., 1 sqn. a cavalo, 3 btr., 1/2 cp. tecnica; 1.600 armi portatili, 18
pezzi d'artiglieria.
VI Corpo d'Armata Com.te: GdI Weber von Webenau (sostituito dal FML von Felix) Capo di SM.: col. Algya-Pap von Alsòkomàna
11a ARMATA
(Dalla valle dell' Astico al F. Brenta) Com.te: GO conte von Scheuchenstuel Capo di S.M.: GM von Siindermann
III Corpo d'Armata Com.te: GO Martiny von Malastòw Capo di S.M.: ten.col. Hofmann 6a divisione di cavalleria (FML Miguel duca di Bragança): 6° rgt. dragoni e 15° rgt. ussari, 6a brg. art. camp. 6a divisione di fanteria (GM Schilhawsky von Bahnbriick): 11 a e 12a brg. ftr., 11a brg. cav., 2a e 28 a brg. art. camp. 52a divisione di fanteria (GM Schamschula): 103 a e 104a brg. ftr., 52a brg. art. camp. e altre btr. camp. e pes. camp.
53a divisione di fanteria (GM Korzer): 105 a e 106a brg. ftr., 6a e 18a
brg. art. camp. e 8 btr. pes. 18a divisione di fanteria (GM Vidale von San Martino): 35a e 36a brg. ftr., 15a brg. art. camp. , 30° e 36° rgt. art. pes. camp., 40° rgt. art. mon., 5 btr. pes. 39a divisione di fanteria Honvéd (FML Breit von Doberdo): 77a e 78 a brg. ftr. Honvéd, 36a brg. art. camp., 3 btr. mon. e camp. Alle dirette dipendenze del VI corpo d'Armata: 1 cp. guide alpine, 8 btr. camp. e pers., 36a cp. aerei. Totale del VI corpo d'Armata: 38 btg ftr., 1 cp. guide alpine, 3 sqn. a cavallo, 10 cp. tecniche, 1 cp. aerei; 15.800 armi portatili, 460 pezzi d'artiglieria.
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Riserva della 11 a Armata
XXVI Corpo d'Armata
5• divisione di fanteria (FML von Felix): 9• e 10• brg. ftr. . 16" ,divisione di fanteria (FML Fernengel): 31 • e 32" brg. ftr.; battaghone d assalto speciale. 38" brg. art. camp. e 7 btr. camp. e pes. 9• cp. aerei.
Com.te: Gdl Horsetzky von Hornthal Capo di S.M.: col. Stromfeld
T~tale della 11 a Armata: 108 btg. ftr., 20 mezzi rgt. a piedi, 2 cp. guid_e alpme, 11 sqn. a cavallo, 284 btr., 32 cp. tecniche, 9 cp. aerei; 25 mitr. fisse, 49.000 armi portatili, 1.120 pezzi d'artiglieria. Riserva del gruppo di armate del Tirolo nel settore della 11 a Armata 36" divisione di fanteria (FML von Nohring): 71 • e 72• brg. ftr., 6° rgt. ftr. , 74• divisione di fanteria Honvéd (FML Perneczky): brg. Papp e brg. Savoly. 20• cp. aerei.
Tota/~ della riserva del gruppo armate: 17 btg. ftr., 2 sqn. a cavallo, 2 cp. tecmche; 7.700 armi portatili. . _Totale del gruppo di armate del Tirolo: 220 btg. ftr., 30 mezzi rgt. a p1ed1, 6 btg. Schiitzen volontari, 9 btg. Standschiitzen, 18 cp . d'alta montagna, 12_112 cp. guide alpine, 20 1/4 sqn. a cavallo, 674 1/2 btr., 48 1/2 c~. ;ec~1c~e,_18 cp. aerei; 363 mitr. fisse, 111.500 armi portatili, 2.350 pezzi d art1ghena e altre 56.000 armi portatili delle formazioni di marcia presenti nel settore.
40" divisione di fanteria Honvéd (FML von Nagy): 79" e so• brg. ftr.
Honvéd, 27" brg. art. camp. 28" divisione di fanteria (GM von Zeidler): 55• e 56" brg. ftr., 4• e 32" brg. art. camp. 42" divisione di fanteria Honvéd (FML von Soretié): 83" e 84" brg .
ftr., 53• brg. art. camp. 4• divisione di fanteria (FML Haas): 7• e s• brg. ftr. Alle dirette dipendenze del XXVI corpo d'Armata: 32° btg. d'assalto, 21 • brg. art. camp., 3° rgt. art. mon., 6 btr. camp., 5 btr. pes. e 16" cp. aerei.
Totale del XXVI corpo d'Armata: 42 3/ 4 btg.ftr., 3 1/2 sqn. a cavallo, 125 btr., 8 cp. tecniche, 1 cp . aerei; 13.100 armi portatili, 610 pezzi d'artiglieria.
I Corpo d'Armata Com.te: Gdl Kosak Capo di S.M.: col. Plachota 48" divisione di fanteria (GM Gartner von Karstwehr): 95a e 96" brg.
ftr., 3• brg. art. camp. 13" divisione Schiitzen (FML Kindl): 25 • e 26" brg. Schiitzen, 60" brg. art. camp. 17" divisione di fanteria (FML Strohner): 33• e 34• brg. ftr., 55• brg. art. camp. Alle dirette dipendenze del I corpo d'Armata: 42" brg. art. camp ., 5 btr. camp., 66" cp. aerei. Totale del I corpo d'Armata: 39 btg. ftr., 3 sqn. a cavallo, 104 btr., 11 cp. tecniche, 1 cp. aerei; 10.800 armi portatili, 530 pezzi d'artiglieria.
2. GRUPPO DI ARMATE BOROEVIé (Dal F. Brenta al Mare Adriatico) Com.te: FM Boroevié von Bojna Capo di S.M.: GM von Pitreich RAGGRUPPAMENTO BELLUNO (Dal F. Brenta a Fener sul Piave) Com.te: FZM von Goglia Capo di S.M.: col. Kundmann
XV Corpo d'Armata Com.te: Gdl Scotti Capo di S.M.: col. Senarclens de Grancy so• divisione di fanteria (FML Gefabek): 99• e 100• brg. ftr., 50° btg. d'assalto, 12• cp. d'alta montagna, 50" e 62" brg. art. camp. 20• divisione di fanteria Honvéd (GM Stadler von Monte San Michele): 39• e 40" brg. ftr. Honvéd, 20° brg. art. camp. Alle dirette dipendenze del XV corpo d'Armata: 52 btr. camp., 2• cp. aerei.
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Totale del XV corpo d'Armata: 26 btg. ftr., I cp. d'alta montagna, 2 sqn. a cavallo, 71 btr., 12 cp. tecniche, I cp. aerei; 9.200 armi portatili , 320 pezzi d'artiglieria.
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Totale del II corpo d'Armata: 26 btg. ftr., 18 mezzi rgt. a piedi, 4 sqn. a cavallo, 92 btr., 17 cp. tecniche, I cp. aerei, 4 cp. aerostati; 17.300 armi portatili, 420 pezzi d'artiglieria.
Riserva del raggruppamento Belluno
XXIV Corpo d'Armata
60" divisione di fanteria (GM Pacar van Karstenfels e Hegyalja): 119" e 120" brg. ftr., 60° btg. d'assalto. 55 • divisione di fanteria (FML van le Beau): 109" e 110• brg. ftr., 55° btg. d'assalto .
Com.te: Odi Hafdy van Livno Capo di S.M.: ten.col. Roder
Totale della riserva di raggruppamento: 37 btg. ftr., 3 sqn. a cavallo, I cp. tecnica; 10.200 armi portatili.
41 • divisione di fanteria Honvéd (FML Schamschula van Simontornya): 81 • e 82" brg. ftr. Honvéd, 41 ° btg. d'assalto, 41 • brg. art. camp. 51 • divisione di fanteria Honvéd (GM Daubner): 101 • e 102" brg. ftr. Honvéd, 51 ° btg. d'assalto, 51 • e 10" brg. art. camp. Alle dirette dipendenze del XXIV corpo d'Armata: 13 btr. camp., pes. e e.a., 28" cp. aerei.
Totale del raggruppamento Belluno: 144 3/ 4 btg. ftr. , I cp. d'alta montagna, 11 1/2 sqn. a cavallo, 300 btr., 32 cp. tecniche, IO cp. aerei; 43.300 armi portatili 1.460 pezzi d'artiglieria.
Totale del XXIV corpo d'Armata: 26 btg. ftr., 2 sqn. a cavallo, 70 1/2 btr., 7 cp. tecniche, I cp. aerei, 3 cp. aerostati; 10.000 armi portatili 280 pezzi d'artiglieria.
21-" divisione Schiitzen (FML Klein): 41 • e 42" brg. Schiitzen, 21 ° btg. d'assalto, 7 cp. aerei.
6" ARMATA (Da Fener sul Piave alle Grave di Papadopoli) Com.te: GdK principe Schònburg-Hartenstein Capo di S.M.: col. Lorx van Ruszkin
II Corpo d'Armata Com.te: Gdl Rudolf Krauss Capo di S.M.: col. Podhajsky 31 • divisione di fanteria (FML Lieb): 61 • e 62" brg. ftr., 31 ° btg. d'assalto, 17" brg. art. camp. 25" divisione di fanteria (GM Werz van Ostenkampf): 49• e 50" brg. ftr., 25° btg. d'assalto, 25" e 12• brg. art. camp., 4 btr. pes. 11 • divisione di cavalleria Honvéd (GM Jòny de Jamnik): 21 • brg. cav. Honvéd, gruppo Hainlein, 11 • e 34" brg. art. camp. 12" divisione Schiitzen a cavallo (GM Karapancza van Kraina): 23" brg. Schiitzen, 31 • brg. art. camp. Alle dirette dipendenze del II corpo d'Armata: 5 btr. camp., 52" cp. aerei.
Riserva della 6° Armata 10• divisione di fanteria (GM Watterich van Watterichsburg): 19" e 20• brg. ftr., 10° btg. d'assalto . 43• divisione Schiitzen (FML van Stòhr): 85" e 86" brg. ftr., 43° btg. d'assalto, 43" brg. art. camp. 34• divisione di fanteria (FML van Luxardo): 67" e 68" brg. ftr., 34° btg. d'assalto. 13• brg. art. camp., 5 btr. camp. e e.a., 15 cp. aerei, I btg. ciel.
Totale della riserva della 6° Armata: 30 btg., 2 mezzi rgt. a piedi, 3 sqn. a cavallo, 19 btr., I cp. aerostati; 11.300 armi portatili, 110 pezzi d'artiglieria. Totale della 6° Armata: 83 btg. ftr., 20 mezzi rgt. a piedi, 9 sqn. a cavallo, 206 1/2 btr., 28 cp. tecniche, 17 cp. aerei, 8 cp. aerostati; 38.600 armi portatili, 835 pezzi d'artiglieria.
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ARMATA DELL'ISONZO (Dalle Grave di Papadopoli al Mare Adriatico) Com. te: GO Wurm Capo di S.M.: col. Kòrner von Siegringen
XVI Corpo d'Armata Com.te: Odi Kràlicek Capo di S.M.: col. Vogt 2~a divisione di fanteria (FML Von Berndt): 57a e 58a brg. ftr., 290 btg. d assalto, 29a brg. art. camp. 7a divi!ione di fanteria (FML Baumgartner von Wallbruck): 13a e 14a brg. ftr., 7 btg. d'assalto, 7a brg. art. camp. 201 a brg. ftr. Landsturm (col. von Rast): 1° e 2° rgt. ftr. Landsturm 26 0 rgt. art. camp. ' Alle dirette dipendenze del XVI corpo d'armata·· 6 bt r. camp. e e.a., 62 a cp. aerei..
Totale del XV~ corpo d'Armata: 29 btg. ftr., 2 1/4 sqn. a cavallo, 57 112 btr.,_ 5 cp. ~e~mche, 1 cp. aerei, 4 cp. aerostati; 12.400 armi portatili, 270 pezzi d'artiglieria.
IV Corpo d'Armata Com.te: FZM Tamàsy von Fogaras Capo di S.M.: col. Kàrpàthy 64a divisione di fanteria Honvéd (FML Seide): 127é e 128a b f rg. tr. H onve'd , 640 b tg. d'assalto, 64a brg. art. camp. a70a di:isione di fanteria Honvéd (GM Berzeviczy von Kakas-Lomnitz): 207 : 2~8- _brg. f~r. Honvéd, 70° btg. d'assalto, 70a brg. art. camp. 8 div1s10ne di cavalleria (GM von Dokonal): 15a brg. cav. 8a b art. camp. ' rg.
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VII Corpo d'Armata Com.te: Odi Schariczer von Rény Capo di S.M.: col. von Panos 33a divisione di fanteria (FML lwànski von Iwanina): 65a e 66a brg. ftr., 33° btg. d'assalto, 33a brg. art. camp., 9° rgt. art. camp., 5 btr. pes . 12a divisione di fanteria (Odi Waitzendorfer): 23a e 24a brg. ftr., 12° btg. d'assalto, 12a brg. art. camp. 24a divisione di fanteria (FML Urbarz): 47a e 48a brg. ftr., 24° btg. d'assalto, 24a brg. art. camp. Alle dirette dipendenze del VII corpo d'armata: 1° rgt. art. camp., 6 btr. camp. e e.a., 35a cp. aerei.
Totale del VII corpo d'Armata: 31 3/4 btg. ftr., 3 sqn. a cavallo, 78 1/2 btr., 4 cp. tecniche, 1 cp. aerei, 2 cp. aerostati; 10.600 armi portatili, 370 pezzi d'artiglieria.
XXIII Corpo d'Armata Com.te: Odi Csicserics von Bacsàny Capo di S.M.: col. Rychtrmoc 46a divisione Sçhiitzen (GM Fischer von Poturzyn): 91 a e 92a brg. ftr., 46° btg. d'assalto, 46a brg. art. camp. 58a divisione di fanteria (GM Wolf von Monte San Michele): 115a e 116a brg. ftr., 58° btg. d'assalto, 58a brg. art. camp. Alle dirette dipendenze del XXIII corpo d'Armata: 7 btr. camp., pes. e e.a., 22a cp. aerei.
Totale del XXIII corpo d'Armata: 18 btg. ftr., 2 sqn. a cavallo, 46 btr., 6 cp. tecniche, 1 cp. aerei, 3 cp. aerostati; 3.900 armi portatili, 200 pezzi d'artiglieria.
XXII Corpo d'Armata
Alle dirette dipendenze del IV corpo d'Armata·· 6 bt r. camp. e e.a., 19 a cp. aerei..
Com.te: Odi Kettler von Gromnik Capo di S.M.: ten.col. Rausch
Tota!~ del I~ corpo ~'Armata: 19 btg. ftr., 3 sqn . a cavallo, 53 btr., 4 ,cp._ te_cn~che, 1 cp. aerei, 3 cp. aerostati; 9.600 armi portatili, 240 pezzi d artighena.
14a divisione di fanteria (FML Szende von Fiilekkelecsény): 27a e 28a brg. ftr., 14° btg. d'assalto, 14a brg. art. camp. 2a divisione di fanteria (FML Jemrich von der Bresche): 3a e 4a brg. ftr., 2° btg. d'assalto, 57a brg. art. camp.
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Settore Pola
Alle dirette dipendenze del XXII corpo d'Armata: 1 ° rgt. dragoni, IV /39° Landsturm, 8 btr. camp. e e.a., 44a cp. aerei.
Totale del XXII corpo d'Armata: 17 btg. ftr., 2 mezzi rgt. a piedi, 2 sqn. a cavallo, 55 btr., 6 cp. tecniche, 1 cp. aerei, 2 cp. aerostati; 6.200 armi portatili, 240 pezzi d'artiglieria. Riserva dell'armata dell'Isonzo 57a divisione di fanteria (FML Hrozny von Bojemil): 113 a e 114a brg. ftr., 57° btg. d'assalto. 26a divisione Schiitzen (FML Podhajsky): 51 a e 52a brg. Schiitzen, 26a btg. d'assalto, 26a brg. art. camp.
Totale della riserva d'Armata: 19 btg. ftr., 2 sqn. a cavallo, 13 btr., 2 cp. tecniche; 8.-200 armi portatili, 58 pezzi d'artiglieria. Alle dirette dipendenze dell'armata: 2 sqn. mitr., 48a brg. art. camp., 4 btr. pes. e e.a., 15 cp. aerei. Totale dell'armata dell'Isonzo: 133 3/ 4 btg. ftr., 12 mezzi rgt. a piedi, 14 1/4 sqn. a cavallo, 326 btr., 35 cp. tecniche, 20 cp. aerei, 15 cp. aerostati; 50.900 armi portatili, 1.500 pezzi d'artiglieria. Riserva del gruppo di armate Boroevié 44a divisione Schiitzen (FML Schonauer): 87a e 88a brg. Schiitzen, 44° btg. d'assalto, 44a brg. art. camp. per un totale di 13 btg. ftr., 1 sqn. a cavallo, 18 btr., 1 cp. tecnica; 6.400 armi portatili, 94 pezzi d'artiglieria. Alle dirette dipendenze del gruppo di armate: 3 btr. pes. camp. e 5 cp. aerei.
ALLE DIPENDENZE DEL GRUPPO DI ARMATE BOROEVIé
Settore Trieste Com.te: contrammiraglio von Koudelka 8 btg. ftr., 11 reparti difesa costiera, 5 cp. mitr., 14 btr. ; 1.100 armi portatili, 41 mitr. fisse, 91 pezzi d' artiglieria.
Settore Fiume Com.te: FML Istvanoviç von Ivanska 1 1/4 btg. ftr., 9 btr.; 900 armi portatili, 23 pezzi d'artiglieria.
Com.te: contrammiraglio Cicoli 5 btg. ftr., 9 cp. difesa costiera, 40 btr.; 4.000 armi portatili, 466 pezzi
d'artiglieria.
Comando retrovie Gorizia Com.te: FML Kuchinka 8 btg. territoriali, 1 btr. camp., 1 btr. pes., 1 btr. e.a.
Comando retrovie Belluno Com.te: FML Ferdinand von Kaltenborn 8 1/4 btg. territoriali, 1 btr. pes. camp.
Totale del gruppo di armate Boroevié (senza i due comandi delle retrovie): 388 3/ 4 btg. ftr., 32 mezzi rgt. a piedi, 1 cp. d'alta montagna, 35 3/ ~ sqn. a cavallo, 887 3/2 btr., 92 cp. tecniche, 47 cp. aèrei, 23 cp. ~erosta:1'. 145 .200 armi portatili, 4.450 pezzi d'artiglieria e altre 90.400 armi portatlh delle formazioni di marcia presenti nel settore.
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DOCUMENTO N. 284
DOCUMENTO N. 283
COMANDO DELLA 4" ARMATA STATO MAGGIORE -
N. 16649 Op.
UFFICIO OPERAZIONI
24 ottobre 1918; ore 18
AL COMANDO DELLA 12" ARMATA AI COMANDI DEI CORPI DI ARMATA VI, IX, XXX AL COMANDO DI ARTIGLIERIA DI ARMATA AL COMANDO DI AERONAUTICA DI ARMATA e per conoscenza: AL COMANDO DELLA 6" ARMATA
COMANDO DELLA 6" ARMATA STATO MAGGIORE
24 ottobre 1918 AL COMANDO CORPI ARMATA XII-XIII-XX COMANDI ARTIGLIERIA E GENIO D'ARMATA e per comunicazione: AL COMANDO SUPREMO COMANDIARMATE1"E4" COMANDO X CORPO D'ARMATA N. 2229 azzurro stop. Occorre continuare anche questa notte attirare
. Visto _l'andamento della lotta di stamani e la resistenza della sistemaz~one nem1_ca e_l'ora or~ai avanzata della giornata e il tempo divenuto pess~m~ per ~10gg1~_e nebbia, determino che, salvo il compimento delle operaz1om part1colan m corso che ciascun comandante di corpo d'armata creda condurre a termine (come ad esempio XXX corpo), si sospenda l'azione sistemandosi. L'artigl~era continuerà tiri di disturbo e di distruzione saltuariamente. D~~attm~ dopo conveniente preparazione di fuoco fatta di giorno secondo 1 ~~so~m della situazione su ciascun tratto di fronte si riprenderà l'att~~co all ~nc1rca verso le ore 8. Ciascun corpo d'armata determini le modah~a, ~rev1 accordi coi corpi laterali, per le azioni comuni e me ne dia comumcaz10ne. ~rego inoltre darmi notizia circa perdite sofferte oggi e prigionieri catturati. IL TENENTE GENERALE COMANDANTE DELL'ARMATA Giardino
attenzione avversario e fissarlo su nostro fronte con colpi di mano stop. Ciò più specialmente sul fronte XIII Corpo e su quello del XII tra Val Bella e Col d'Echele stop. Comandanti corpi armata interessati dispongano in conseguenza e regolino attacchi in modo che truppe siano rientrate all'alba stop. Domattina azione pseudo preparazione artiglieria sull'altipiano ed azione preparazione destra armata riprenderà all'ora che sarà ulteriormente comunicata stop. Così pure azione XX Corpo in armonia sinistra IX Corpo stop. GENERALE MONTUORI
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DOCUMENTO N . 287
DOCUMENTO N. 285
COMANDO 8a ARMATA TENTH ARMY OPERATION ORDER N.6 24th october 1918; ore 20,10
STATO MAGGIORE
22 ottobre 1918
N. 7292 Op.
1 - The operation ordered far tonight is postponed owing to the rapid rise of the river in the upper reaches. 2 -
XVI British Corps will retain their hold of Grave di Papadopoli .
3 -
XI Italian Corps will thin out the garrison of Caserta Island.
4 - Orders far movement of troops fallow . Acknowledge. (Sd.) F. Gathorne Hardy MAJOR-GENERAL, GENERAL STAFF
DOCUMENTO N . 286
HEADQUARTERS TENTH ARMY 22nd october 1918 N . 360/ 17 To Eighth Army I bave consulted the Engineers both British and Italian and it is their unanimous opinion that it is not safe to bridge the river until the level at Palazzon is 90 cm .. . The present level is lm. 16 cm., a rise of .02 m. since yesterday, and 1t was at lm. 15 cm. that the Austrian bridges began to go in June last, therefare the margin of safety would scarcely be enough at 1 metre. In view of the fact that the river is unlikely to fall to the abovementioned leve! in the next 48 hours, I should be much obliged if your Excellency would give me further instructions. Cavan GENERAL COMMANDING TENTH ARMY
OGGETTO : Condizioni del Piave AL COMANDO DELLA 10a ARMATA Rispondo alla lettera di V .E. N. 360/ 17 del 22 corr .. Concordo con gli apprezzamenti di V.E. circa la necessità che il fiume sia in condizioni tali da poter gettare e lasciarci mantenere i ponti. È però da sperarsi che per il 24 corr. il livello si abbassi notevolmente sotto il limite di 1 metro, indicato come massimo da V.E .. Prego perciò V .E. di volermi comunicare il 23 ed il 24 mattina le condizioni del fiume sulla fronte di codesta armata. IL TENENTE GENERALE COMANDANTE DELL'ARMATA Caviglia .
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DOCUMENTO N. 289
12 ème ARMÉE E F.F.1. R. ESERCITO ITALIANO -
ETAT-MAJOR - 3 me BUREAU
Q.G. 25 octobre 1918
N. · 14480 G.M. di Protocollo
N . 183/ 3
COMANDO SUPREMO
UFFICIO OPERAZIONI
26 ottobre 1918
Risposta al foglio n. 18~/ 3 LE GÉNÉRAL GRAZIANI, COMMANDANT LA 12 ème ARMÉE ET LES FORCES FRANCAISES EN ITALIE À SON EXCELLENCE LE CHEF D'ETAT-MAJOR GENERAL DE L' ARMÉE COMANDO SUPREMO L'ordre de suspendre les opérations de passage du Piave m'est arrivé hier à 18 h. 30 par l'intermédiaire de la VIII• Armée: il a été aussit6t transmis aux Divisions intéressées, mais !es mesures dont le déclenchement était prescrit pour 18 heurs avaient déjà reçu un commencement d'exécution: des bateaux avaient été mis à l'eau, des unités embarquées et les troupes étaient en marche pour serrer vers le fleuve. Il a été possible d'empecher le débarquement sur la rive Est et le repliement des amorces de pont s'est effectué dans le plus grand silence possible, mais il est cependant peu vraisemblable que l'ennemi n'ait pas éventé nos projets. Quant aux troupes elles ont dfi nécessairement bivouaquer en pleine nuit, au bord des routes , sans reconnaissance préalable, our faire des contremarches dont le résultat a été d'encombrer !es routes et de retarder le ravitaillement. Il serait trés désirable que je fusse fixé le plus tot possible sur !es intentions de Votre Excellence au sujet de la date de l'opération envisagée, afin de pouvoir faire reprendre aux troupes le dispositif initial du 23 Octobre si le passage du Piave n'est pas envisagé pour la nuit prochaine du 25 au 26. J'ai l'honneur de vous demander de bien vouloir me faire connaitre par télégraphe ou par téléphone Votre décision aussit6t qu'elle aura été prise. GRAZIANI
OGGETTO: Comunicazione dell'ordine della sospensione del passaggio del Piave
AL SIGNOR GENERALE GRAZIANI, COMANDANTE DELLA 12a ARMATA In risposta al vostro foglio n. 183/3 di ieri, vi comunico che la decisione presa il giorno 24 di rimandare fino a nuovo ordine il passaggio del Piave è stata forzatamente ritardata dalle condizioni del tempo che fino a tarda sera sono rimaste incerte. Ed è stato appunto nell'intento di farvi pervenire tale comunicazione al più presto possibile che ho pregato S.E . il generale Caviglia di darvene notizia per telefono, tenuto conto che il giorno 24 si sono riscontrate gravi difficoltà a comunicare direttamente per telefono fra il Comando Supremo ed il comando della 12 a Armata. Sono lieto ad ogni modo che la decisione presa ieri nelle prime ore del pomeriggio di rimandare il passaggio del Piave a questa sera abbia consentito di sviluppare regolarmente tutti i preparativi necessari per l'operazione. IL SOTTOCAPO DI STATO MAGGIORE DEL~- ESERCITO Badoglio
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DOCUMENTO N. 291
DOCUMENTO N. 290
MISSIONE MILITARE DI SUA MAESTÀ BRITANNICA ADDETTA AL COMANDO SUPREMO N°. S.B.M. 416 (*)
R. ESERCITO ITALIANO -
24 ottobre 1918
24 ottobre 1918
Caro Colonnello, Lord Cavan m'incarica di portare a conoscenza di Sua Eccellenza il Generale Badoglio il suo vivo desiderio che la proroga delle operazioni! diramata questa sera, sia di non meno di 48 ore, se Sua Eccellenza non abbia altre ragioni superiori che impongano la ripresa più immediata. Il motivo per cui Lord Cavan desidera che la proroga sia di questa durata, è che solamente una tale proroga permetterebbe di far riposare le truppe, le quali, altrimenti, sarebbero costantemente in movimento e perciò meno in grado di fare il loro massimo e migliore sforzo combattivo. La prego di aver la bontà di parlare con Sua Eccellenza il Generale Ba. doglio in proposito, perché io vado prnsto domani mattina a Mogliano per i funerali del povero amico Smaniotto. Le posso telefonare però di là per sapere la decisione che prenderà in merito Sua Eccellenza. Sempre Suo aff.mò Gen. D. Radcliffe
• Lettera indirizzata al Col. Ugo Cavallero, Capo Ufficio Operazioni del Comando Supremo.
COMANDO SUPREMO
UFFICIO OPERAZIONI
N ......... G.M. AL SIGNOR GENERALE DELMÉ RADCLIFFE CAPO DELLA MISSIONE MILITARE BRITANNICA PRESSO IL COMANDO SUPREMO In risposta al suo foglio odierno, S.E. il Sottocapo di S.M. mi incarica di comunicarle che è spiacente di non poter aderire al desiderio espresso dal generale Conte di Cavan di rimandare di almeµo 48 ore il passaggio del Piave. La variabilità delle condizioni meteoriche impone di approfittare del momento in cui lo stato del fiume consentirà il passaggio, per gettarsi senza indugio al di là. Pertanto, se le condizioni del tempo oggi si mante~r~nno buone, il passaggio dovrà essere effettuato questa sera, secondo ordm1 che verrebbero impartiti nel pomeriggio odierno. Coi più deferenti saluti. F.to COLONNELLO CAVAL~ERO
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-919DOCUMENTO N. 292
DOCUMENTO N. 293
COMANDO DELLA 4• ~RMATA STATO MAGGIORE -
COMANDO DELLA 4• ARMATA
UFFICIO OPERAZIONI
STATO MAGGIORE - UFFICIO OP ERAZIONI
25 ottobre 191 8
25 ottobre 1918
N . 16717 Op.
N. 16744 Op .
OGGETTO: Proseguimento operazioni
OGGETTO: Norme per la condotta delle az~oni
AL COMANDO DELLA 12• ARMATA AI COMANDI DEI CORPI DI ARMATA VI, IX, XXX AI COMANDI ARTIGLIERIA E GENIO DI ARMATA AL COMANDO AERONAUTICO DI ARMATA e per conoscenza: AL COMANDO SUPREMO - UFFICIO OPERAZIONI AL COMANDO ARMATE 6• Es• Le operazioni proseguano con tutto il vigore. Per domattina 26, in un primo tempo, interessa di essere in possesso della linea Col Caprile-Col Bt;rretta (Col Bonato)-Col della Martina-Osteria Forcelletto-Roccolo, affinché il VI possa avere base sicura per spuntare nella stessa giornata su Col dei Prai e Prassolan. Per la prosecuzione delle ·operazioni generali è essenziale che domani sera sia raggiunta tutta la linea anzidetta e congiunta ai Solaroli, al fine di essere pronti per il 27 mattino a proseguire le operazioni verso nord. Frattanto il XXX farà ogni sforzo per ottenere il possesso di tutti i Solaroli e dello Spinoncia per ampliare a nord l'occupazione del ValderoaFontanel, in modo da essere pronto alle immediate necessarie operazioni verso nord e verso est in appoggio al I corpo. La sinistra della 12• armata (I corpo) vorrà tener presente che ogni sua avanzata in direzione degli sbocchi di Val Calcino-Val Tegorzo agevolerebbe le operazioni del XXX, tagliando le vie di rifornimento delle truppe occupanti gl'interposti costoni di Spinoncia-Zoc-Bastia. Le operazioni devono procedere irruenti ma coordinate, perché ormai bisogna prevedere che il nemico avanzi le sue riserve che finora non risultano neppure avvicinate. Accordi pertanto, fra corpi d'armata contigui, regolati del resto dal programma che ho fissato da principio. IL TENENTE GENERALE COMANDANTE DELL'ARMATA Giardino
AI COMANDI DEI CORPI DI ARMATA VI, IX, XXX (DISTRIBUZIONE FINO AI COMANDI DI BRIGATA) Risultati iniziali importanti si sono raggiunti in questi 2 giorni: ma ancora di più si sarebbe ottenuto con una maggiore esperienza di questo genere di azioni e con maggiore previggenza dell'andamento delle azioni stesse. Ora l'esperienza è fatta - e sufficiente - e tutto deve procedere più perfettamente. . .. La resistenza essenziale del nemico è nelle mitragliatrici, fisse e mob1h. Ma sono isole; se è troppo duro attaccarle, si evitino; dovunque non sono tali isole si è passati e si passerà facilmente e le isole cadranno poi da sè. Le puntate a lunga distanza vanno benissimo e se ne sono fatte di eccellenti; ma se n'è perduto il frutto, o perché non abbastanza sostenute con rincalzi, o perché prive di orientamento oltre un certo raggio, o perché lasciate minacciare da tergo e perfino alle basi di partenza. Errori di conseguenze gravissimi: bisogna ricominciare da capo contro nemico ormai avvisato. La differenza di celerità fra gli arditi ed i reparti di fanteria che seguono richiede provvedimenti speciali per il collegamento ed il rincalzo in tempo: ogni caso ha la sua soluzione intelligente. Qualche reparto, in attesa di operare su dato obiettivo, essendo a portata di appoggiare e sfruttare una delle puntate anzidette se ne è astenuto perché ciò non coincideva letteralmente agli ordini. Iniziativa intelligente, mi raccomando! Il momento non permette addormentarsi! Fulcro di tutto, i comandanti di fanteria mobilitati a portata di seguire e manovrare le loro truppe e di non perdere la battuta. Da domani mattina, 26 ottobre, tutto questo ed ogni altra deduzione della esperienza fatta ieri ed oggi, deve essere applicato con amore. IL TENENTE GENERALE COMANDANTE DELL'ARMATA Giardino
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- 921DOCUMENTO N. 294
TENTH ARMY OPERATION ORDER NO. 8 25th october 1918; ore 13,25
DOCUMENTO N. 296
COMANDO SUPREMO UFFICIO OPERAZIONI
25 ottobre 1918; ore 18,00 1 - The XIV British Corps will complete the capture of the Island of Grave tonight. This operation will be combined with an advance of the XI Italian Corps from Caserta. Details of the operation will be settled between the G.Os.C. 7th British and 37th Italian Divisions. 2 - As soon as the capture of the island is completed the XI Italian Corps will take over that portion lying within their own boundary from the XIV British Corps. Details of this relief will be settled between Corps. 3 -
Acknowledge. (Sd.) F. Gathorne Hardy MAJOR-GENERAL GENERAL STAFF
DOCUMENTO N. 295
TENTH ARMY OPERATION ORDER NO. 9 25th october 1918; ore 16,00 1 - The operation post poned from last night will be carried out on the night 26th/27th October. The hour «H» will be at the same hour as previously ordered, on the morning of the 27th. 2 - The XI Italian and XIV British Corps will establish at least one bridge tonight, 25th/26th, between the main-land and the Island of Grave di Papadopoli. 3 -
Acknowledge. (Sd.) F. Gathorne Hardy MAJOR-GENERAL GENERAL STAFF
AL COMANDO DELLA 4a ARMATA 14453 G.M. Uff. Op. Approvando i concetti esposti telefonicamente da V.E. domani la 4a armata continui nella sua azione stop. Allo scopo sia di dare al nemico impressione di estremo vigore del nostro attacco s1a di facilitare in tutti i modi l'avanzata e l'economia delle fanterie sarà opportuno che la preparazione dell'artiglieria sia più intensa specie per durata come giustamente ha accennato V.E. stop. Con tale preparazione l'azione simultanea di tutti i corpi d'armata sarà facilitata e consentirà di aver ragione dell'ostinata resistenza nemica stop. GENERALE DIAZ
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- 922DOCUMENTO N . 297
COMANDO DELLA 4a ARMATA STATO MAGGIORE - UFFICIO OPERAZIONI
26 ottobre 1918 N. 17832 Op. OGGETTO: Proseguimento azione AL AL AL AL
COMANDO COMANDO COMANDO COMANDO
DELLA 12a ARMATA CORPI DI ARMATA VI, IX, XXX ARTIGLIERIA DI ARMATA AERONAUTICA DI ARMATA
e per conoscenza: AL COMANDO SUPREMO - OPERAZIONI AI COMANDI ARMATE 6a E 8• In seguito ai risultati ottenuti oggi, data la resistenza del nemico e lo stato fisico delle truppe, per il proseguimento dell'azione di domani 27 ordino: Protezione assidua delle nuove posizioni occupate. - ARTIGLIERIE - Tiro di logoramento e di tormento sulle posizioni nemiche, di interdizione sulle vie di comunicazione, su centri di vita, sulle artiglierie (anche con gas). L'azione, pur saltuaria per risparmio del materiale, deve avere carattere di violenza e studiata in modo da tenere il nemico sotto la continua minaccia di un attacco. Dovrà essere iniziata contemporaneamente sulla fronte alle ore 7 e preceduta da saltuari e violenti concentramenti eseguiti durante la notte secondo ordini che daranno i comandi di corpo di armata. - FANTERIA - Riordinamento e rinsaldamento delle posizioni occupate, sotto la assidua protezione dell'artiglieria. Puntate in diverse direzioni per sondare la resistenza nemica e tenerlo strettamente impegnato e indurlo a uscire per sottoporlo all'artiglieria. Riordinamento e cambio dei reparti più provati e formazione di masse a portata per approfittare di ogni favorevole condizione si presentasse di lanciarsi nell'azione.
Le truppe non impegnate in linea saranno lasciate riposare a distendere i nervi. I reparti d'assalto saranno ritirati in posizioni di riposo e sarà curato il loro sollecito riordinamento. L'aviazione continuerà l'azione con le solite modalità e con i soliti obiettivi. In complesso nella giornata di domani si dovrà con la condotta della artiglieria e fanteria su accennata tenere il nemico sotto la minaccia continua di un nostro attacco. GENERALE GIARDINO
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DOCUMENTO N. 299
DOCUMENTO N. 298
COMANDO DELLA 6a ARMATA -
COMANDO DELLA 4a ARMATA STATO MAGGIORE - UFFICIO OPERAZIONI
STATO MAGGIORE 25 ottobre 1918; ore 15,30
26 ottobre 1918
N. 2239 di prot. S./G.
N. 16830
OGGETTO: Concorso dell'artiglieria all'azione della 12a armata AL COMANDO AL COMANDO e per conoscenza: AL COMANDO AL COMANDO
XXX CORPO ARMATA ARTIGLIERIA DI ARMATA SUPREMO - OPERAZIONI DELLA 12~ ARMATA
Il comando della 12 a Armata ha ordinato al I corpo di attaccare domani 27 energicamente le difese nemiche che ha di fronte per impegnare fortemente il nemico e non lasciargli modo di concorrere all'azione sulla fronte del XXX corpo e su quella dell'ala destra della 12 a armata. Obiettivi fissati al I corpo: la linea Cima Toere-Alano-Formisel in primo tempo, poi Madal e Quero. Il XXX corpo tenendo conto delle azioni che eventualmente si svolgessero sulla sua fronte dovrà coadiuvare l'avanzata del I corpo impiegando ~utte 1~ _artiglierie che potrà distrarre dalla sua fronte per eseguire tiro di mterdlZlone su tutte le vie d'accesso che sboccano da ovest sulla zona della 12a armata a sud della linea M. Tose-M. Vallina. Il comando artiglieria di armata vorrà regolare tale azione tenendosi in relazione col comando artiglieria della 12a armata. Analogamente il XXX corpo si terrà in stretto intimo collegamento con quell? del I ed approfitterà di ogni occasione per facilitarne il compito e coadmvarne l'avanzata anche con azione di fanteria. In tal senso dovrà intendersi modificato per il XXX corpo il mio ordine ?di~rno 16832, il quale non esclude neppure il proseguimento delle operaz10m per la conquista dei Solaroli, ove essa sia giudicata necessaria e conveniente. IL TENENTE GENERALE COMANDANTE DELL'ARMATA Giardino
AI COMANDI XII-XIII-XX CORPO D'ARMATA AI COMANDI ARTIGLIERIA E GENIO D'ARMATA e per conoscenza: AL COMANDO SUPREMO AICOMANDIPE4aARMATA AL COMANDO X CORPO ARMATA Ordine operazione stop. Sia mantenuto sempre più stretto contatto col nemico in questa e nelle notti seguenti mediante frequenti colpi di mano perseguendo il noto doppio scopo di impegnare l'avversario e di catturargli prigionieri stop. Quest'ultimo compito è più che mai indispensabile in questi e nei prossimi giorni perché Armata si tenga in grado attaccare a momento opportuno stop. Ogni Comando Corpo Armata regoli i suoi colpi di mano prendendo accordi con quelli laterali, ed informando questo Comando dell'ora e della forza attaccante nelle varie direzioni stop. Non si trascuri nello stesso tempo ogni garanzia per respingere eventuale offensiva nemica, ciò che rimane pur sempre nostro principale compito stop. XX Corpo continuerà ad agire seguendo le attuali direttive in concorso alla sinistra 4 a Armata stop. IL TENENTE GENERALE COMANDANTE Montuori
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- 926DOCUMENTO N. 300
R. ESERCITO 1TALIANO -
COMANDO SUPREMO
UFFICIO OPERAZIONI
Promemoria
24 ottobre 191 8
Osservazioni al piano d'attacco della 4a Armata
1. - Fronte di attacco: circa 26 km. ripartiti in settori pressoché eguali tra i vari C.d' A. (settori di circa 6 km.) . Il solo XXX ha un settore maggiore: di circa 8 km. 2. - Truppe - Due divisioni per C.d' A.: il solo XXX ne ha 3, in relazione al suo fronte maggiore. Quindi densità di truppe pressoché uniforme su tutta la fronte. 3. - Artiglieria - Anche l'artiglieria è ripartita quasi uniformemente su tutta la fronte: un 100 io di batterie (di m. e picc. caL e bombarde) per C.d'A.; quindi densità media di 15 batterie per km. 4. - Compiti - A ciascun Corpo d'Armata è assegnata una serie di obiettivi scaglionati normalmente alla sua fronte, dalla linea di partenza al solco di Arten. Questi obiettivi, necessariamente collegati tra loro dai vari C.d' A. riel senso della fronte (per esigenze di collegamento), costituiscono tante successive linee di avanzata, parallele alla linea di partenza: e, data la ripartizione uniforme delle forze su tutta la fronte, portano all'avanzata lineare, diluita, debole dappertutto, incapace di sfondare, come si è sempre verificato nei tre anni di guerra fatta sul Carso. Analogamente a quanto ha fatto l'armata fra i vari C.d' A., questi ripartiscono la loro fronte e i loro obiettivi tra le divisioni, le divisioni tra ie brigate, ecc. ecc. e così l'avanzata resta tutta affidata ai soli Comandi inferiori di reggimento e battaglione, i quali si trasformano in Comandi di sottosettore e mandano avanti le compagnie e le pattuglie. 5. - Non vi è nessun concetto di manovra d'armata, come sarebbe necessario per un settore così ristretto, (soli 25 km., quindi accessibile ai grossi e rapidi concentramenti di fuoco e di forze), per un terreno montano, dove non è possibile l'avanzata lineare, e dove le zone di effettiva irruzione per uno sfondamento quale quello prescritto alla 4" Armata, sono poche: Val Piave, Val Stizzone e Val Brenta-Cismon, con sussidiaria la Val Cesilla. La manovra era imposta anche dalla necessità di accumulare le forze
e i mezzi (non abbondanti) nelle sole zone di sfondamento, limitandosi ~d incappucciamenti di fuoco ed attacchi dimostrativi nelle zone più alte e difficili, che corrispondono anche a zone di artiglieria nemica. 6. _ Azione de/l 'Artiglieria - È informata costantemente al criterio della preparazione breve, che nella situazione attuale, non è n~ s~r!'resa né distruzione, dato il numero di pezzi non grande e la loro diluizione s: tutta la fronte . Una 15na di batterie per km. mentre sulle fronti di sfondamento ne occorrerebbero 30. Ten. Col. Laviano
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-929DOCUMENTO N. 301
R. ESERCITO 1TALIANO -
COMANDO SUPREMO
DOCUMENTO N . 302
CENTRO UFFICIALI DI COLLEGAMENTO
UFFICIO OPERAZIONI
27 ottobre 1918
OGGETTO: «Promemoria sull'azione svolta dalla 4a armata»
Promemoria per il Signor Tenente Col. Pellegrini · OGGETTO: Operazioni svolte dalla 4a Armata . Il ~ol._ Sesia mi incarica di riferire alla S.V. le seguenti sue sommarie 1mpress10m sulle operazioni svolte dalla 4 a Armata. _1 - • ~i~n~ d~lle _fanterie: si è mantenuta di tipo carsico, reparti troppo densi, ob1ett1v1 hm1tat1.
. ~- _- Rendi~ento delle nostre artiglierie, scarso. In parecchi punti le ~rt1ghene erano arnvate troppo tardi, e si sono dimostrate insufficientemente mquadrate. . Il tiro di accompagnamento alle fanterie non fu abbastanza denso ed efficace. . 3. ~ Si sono lamentati notevoli ritardi nella trasmissione degli ordim: no~ s1 è te?uto. c~n~o del tempo che è necessario in montagna per far pervemre degli_ ordm1 a1 reparti di linea; di conseguenza questi non hanno avuto modo d1 prendere le necessarie disposizioni per il combattimento . 4. - Il nemico sfrutta molto bene le sue artiglierie, con le quali batte sopratt~tto le n~stre prime linee, poco le retrovie. Il fuoco nemico , anche se non mtenso, e sempre efficace. 5. -
Le perdite sofferte dalla 4a Armata.
È difficile sinora raccogliere dati esatti. All'incirca: giorno 24 giorno 25 giorno 26
= = =
30 ottobre 1918
circa 4000 oltre 4000 ?? Il XXX Corpo ha subito perdite forti. CAP.PELLEREY
Il Comando della 4 a Armata ha applicato nelle operazioni del 25 ottobre, con poche modificazioni, un piano già da tempo studiato. L'operazione risultava quindi agevolata, sia perché nota nelle linee generali ai Comandi, sia perché gran parte dei lavori di preparazione generica era già attuata. Lo scarso successo ottenuto nella 1 a giornata che, come l'esperienza ha dimostrato per azioni simili, è quella che dà risultati più ragguardevoli e decisivi, deriva probabilmente: A) dalla mancata sorpresa, per cui il nemico ha potuto far serrare le truppe sulle sue prime linee, e guarnire con quelle più solide le posizioni importanti. Pur tenuto conto che era difficile giungere ad una sorpresa completa, data la brevità del tempo entro il quale doveva affluire la massa di artiglierie e delle unità d'attacco, sta di fatto che anche una sorpresa relativa è venuta a mancare, specialmente per l'azione delle nuove batterie, le quali, nei pochi giorni precèdenti all'attacco, man mano che giungevano in posizione, intraprendevano i loro aggiustamenti; ragione per la quale il nemico ha assistito, specialmente nei giorni 23 e 24, ad una intensificazione degli aggiustamenti di indubbio significato, ed ha avuto elementi sicuri circa l'imminenza dell'azione. Poiché si trattava di operazione predisposta da lungo tempo, qualora i comandi di artiglieria avessero fatto in tempo, per ogni posizione da occupare dalle batterie in arrivo, qualche colpo di inquadramento con un pezzo portato appositamente sul posto, avrebbero ricavati dati, da consegnare alle batterie in arrivo, sufficienti per evitare a queste lunghi aggiustamenti preventivi che rivelano l'imminenza dell'attacco. B) Dallo slegamento di alcune azioni, per cui avveniva che nostri reparti, avanzati rapidamente, erano costretti a retrocedere perché insufficientemente rincalzati, o poco appoggiati dai reparti laterali, o perché centri importanti sorpassati resistevano ancora e veniva a mancare la manovra dei riparti retrostanti che ne avrebbero dovuto provocare la caduta (es . Pertica rispetto alla colonna che era avanzata sotto al Prassolan). C) Dalla resistenza notevole opposta dagli austriaci (di forza all'incirca pari alla nostra), resistenza non solo di artiglierie e di mitragliatrici, ma anche di fanteria, perché pronti e frequenti sono stati i contrattacchi, ed in alcuni punti ostinata la difesa.
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DOCUMENTO N . 303
L'artiglieria nemica era inferiore come numero di pezzi ed anche come massa di fuoco, poiché dava l' impressione che cercasse di limitare il consumo di munizioni; però ha fatto un impiego accorto del suo fuoco: scarsissima fu l'azione di controbatteria e di interdizione lontana; il complesso del suo fuoco era diretto sulle nostre fanterie, con tiri di interdizione vicina, annientamento, sbarramento, repressione. Non ho potuto avere dati sufficienti di giudizio sul tiro di accompagnamento.
*** Nelle operazioni successive si può notare:
COMANDO SUPREMO UFFICIO OPERAZIONI
26 ottobre 1918; ore 15,00 AI COMANDI DELLE ARMATE 4a, 12a,
10a
N° 14469 G.M. Uff.Op. Ricordo che la sostituzione delle truppe in azione deve essere fatta per interé divisioni e che è assolutamente vietato di fare sostituzioni parziali stop
1. - Una troppa scarsa valutazione dell'elemento sorpresa nell'organizzare le azioni, le quali non rappresentano in genere che la ripetizione degli attacchi del primo giorno. · Alcuni attacchi avrebbero dato probabilmente maggior rendimento se svolti in una direzione tale da trovare il nemico impreparato. 2. - Le divisioni di 2 a linea furono talora impiegate a spizzico per aderire alla richiesta di rinforzo da parte delle unità impegnate in linea. Ne derivò che buone divisioni, quale 1'80\ diedero scarso rendimento.
sa,
GENERALE DIAZ DOCUMENTO N. 304
FORCES FRANçAISES EN IT ALIE ET XII ARMÉE ÉTAT MAJOR -
3° BUREAU
Q.G. , le 26 octobre 1918
3. - Si ebbe a lamentare l'inconveniente già verificatosi nella battaglia di giugno sul Piave, dell'insufficiente valutazione da parte dei Comandi del tempo occorrente per la trasmissione ~egli ordini e l'esecuzione dei movimenti preparatori per l'attacco. In alcuni casi i battaglioni non sono giunti in tempo a portarsi sulla linea di partenza per l'attacco all'ora fissata per lo scatto.
N . 197/3
4. - Gli ufficiali delle unità di 2a linea non ebbero il tempo od il modo di effettuare sufficienti ricognizioni sulle fronti dove dovevano agire, né fu provveduto per l'assegnazione di adeguato numero di personale pratico della zona ai Comandi di tali unità. Ne derivarono difficoltà di spostamenti ed equivoci anche gravi. L' Asolane fu in un certo momento dato per preso, mentre i nostri erano giunti soltanto sul costone antistante; la quota· 1601 dei Salaroli, ripetutamente segnalata in nostro possesso, è dubbio se sia mai stata da noi occupata, e probabilmente tale equivoco ha reso ancora più difficile la situazione, già di per se precaria, del Valderoa.
sement de la Piave. Il est nécessaire, en effet, que ce ròle soit plus actif, non seulement en ce qui concerne cette opération, mais aussi par ce qu'il convient de tenir compte de l'avance du 3oe corps. Sans doute, dans la réunion du 22 juin, le général commandant la VI• armée avait-il admis, avec raison, que la prise du Spinoncia par le 30• corps faciliterait beaucoup la progression du 1er C.A., mais ce meme officier général insiste aujourd'hui, avec non moins de raison, sur l' efficacité du concours que pourrait lui donner le 1er C .A. , s'il agissait en direction du débouché du Calcino et du Tegorzo, de façon à empecher les ravitaillements des troupes ennemies qui occupent les contreforts des Monte Spinoncia, Zoe et des Monte del Tas, Cisa, Bastia . Dans ces conditions, il faut que le Jer C.A. prenne ses dispositions pour attaquer, demain, les organisations ennemies qui se trouvent devant lui.
L'UFFICIALE DI COLLEGAMENTO . Colonnello Sesia Annotazione del Capo di Stato Maggiore: «Non c'è da felicitarsene davvero - A.D. »
Ordre particulier
L'offensive qui se poursuit depuis le 24 juin entre Brenta et Piave impose à la gauche de la XII armée un ròle légèrement différent de celui qui lui avait été primitivement assigné pour participer à l'opération de franchis-
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DOCUMENTO N. 305
Si _le Spi~oncia et la Punta Zoe n'ont pas été enlevés ce soir par le 30< co~p~, Il conv1endra que cette attaque soit couverte, sur sa gauche, par des umtes_du _1er C.A. L'occupation du Madal par une compagnie ennemie avec des rmtrallleuses ne doit pas etre un obstacle pour l'avance de la droite d Jer C.A. U La contre-batterie qui est prévue sur la région de Valdobbiad Il d M . ene, sur ce. e ~ onte la Croce, ne facilitera pas seulement l'avance des troupes qm_ d01vent franchir la Piave; elle sera en mème temps d'un concours trés efficace pour celles qui attaqueront dans la conque d'Alano. En résumé, il faut que - demain - l'ennemi soit accroché sur le front ?u, Jer C.A. et ne p~isse en distraire un canon ni un fusil pour s'opposer a 1 avance de la dro1te de la XII• armée d'une part, de celle du 30• cor d'autre part. ps, ~on Excellence le général commandant le ter C.A. est priée d'adresser ce so1r avant 20 ~:ures au général commandant la XII< armée les ordres qu'il donnera en consequence. LE GÉNÉRAL COMMANDANT LA xne ARMÉE ET LES F.F.I. Signé: Graziani
FORCES FRANçAISES EN ITALIE ET XII ARMÉE ÉTAT MAJOR -
3° BUREAU
Q.G., le 26 octobre 1918 N. 200/3 Ordre d'opérations n. 261 * I. - L'attaque de la XII< armée sera exécutée, à partir du 26 octobre au soir, dans les conditions générales prévues par l'Instruction personnelle et secrète n. 55/3 du 18 octobre, c'est-à-dire par une série d'efforts alternés des deux còtés de la Piave en direction générale Feltre, Mel. II. - A cet effet, l'effort principal s'effectuera d'abord par la droite (23< D.1.F. et ter Raggruppamento de la 52< D.1.1.) qui franchira la Piave dans la nuit du 26 au 27 et prendra ensuite comme objectifs successifs les objectifs A', B', C' définis par le croquis annexé au Pian d'action. L'aile gauche (ler e.A.I.) prenant comme objectif la ligne générale: Casa Toère, Alano, Le Formisel, prononcera son attaque en meme temps que la 23• D.1.F. attaquera la ligne: Monte Pianar, Monte Perlo.* Elle reprendra la progression vers l'objectif suivant (Madal, Quero) au momento où la 23• D.1.F. se portera de l'objectif A' sur l'objectif B'. Le général commandant la 23• D.1.F. fera connaitre en temps voulu aux divisions voisines et au général commandant l'armée l'heure de son attaque: 1
sur l' objectif A';
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sur l' objectif B'.
III. - Le général commandant la XII< armée demande au général commandant la IV< armée de couvrir à gauche l'attaque du 1er e .A.I. par des tirs d'interdiction sur toutes les voies d'accès venant de l'ouest et débouchant dans la zone de la XII< armée au sud de la ligne générale Monte Tese, Monte Vallina. IV. - La répartition des forces reste celle qui avait été prévue par la Plan d'action de la XII• armée sauf les modifications suivantes:
* Ordre préparatoire envoyé le 26 octobre sous le n. 197/ 3.
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DOCUMENTO N. 306
~es_2 gro~pes de 155 C.S. qui étaient à la disposition de 1er e .A. I. sont rem1s a la d1sposition de l'artillerie de l'armée. , . D~s_2 groupes d'artillerie de montagne de la 52• D.1.1. qui étaient a la d1spos1t10n du 1er C.A.I., un seul restera aux ordres de ce e.A., l'autre groupe (Tomba) sera retiré de batterie dans la nuit du 26 au 27 et pass en rése rve .d' armee, ' pret ~ a, etre ~ engagé éventuellement avec le 2• Raggruppaera mento alpm. _Le ~énéral commandant la 52• D.I. fixera en conséquence le point de destmat10n de ce groupe et le fera connaitre au général commandant le 1., C.A.I. . Les 2 bat~eries de 280 et la batterie de 305 qui avaient reçu des missions de tir au prof1t de la IV• armée, repassent aux ordres du général commandant l'artillerie de la XII• armée. VI. - Le 2• Raggruppamento alpin (réserve d'armée) se reliera au groupe, ,d'artillerie de, montagne du Tomba de la 52• D . I . I . (v1se · ' c1· d essus ) , , appele a s engager eventuellement avec lui. Il établira un poste de liaison à Riese au poste de commandement actuel de la 52• D.1.1 (liaison téléphonique avec l'E.M. de la XII• armée).
COMANDO DELLA 8a ARMATA STATO MAGGIORE - UFFICIO OPERAZIONI
26 ottobre 1918
N° 7422 Op. di prot.
AL COMANDO DEI CORPI D'ARMATA VIII, XVIII, XXII, XXVII AL COMANDO DEL CORPO D'ARMATA D'ASSALTO AL COMANDO DELLE DIVISIONI DI CAVALLERIA 1a e 4a AL COMANDO DI ARTIGLIERIA DELLA 8a ARMATA AL COMANDO DEL GENIO DELLA sa ARMATA AL COMANDO DI AERONAUTICA DELLA sa ARMATA Ordine del giorno alle truppe della
sa
Armata
Avanti, passate il Piave, e portate con le nostre bandiere sulle alpi, i destini d'Italia. IL TENENTE GENERALE COMANDANTE L'Sa ARMATA F. to Caviglia
LE GÉNÉRAL COMMANDANr LA XII• ARMÉE ET LES F.F.1. Signé: Graziani
DOCUMENTO N. 307
COMANDO DELLA sa ARMATA STATO MAGGIORE
27 ottobre 1918 - Ore 9 AL COMANDO DEL XXII CORPO D'ARMATA N ° 7455 Op. Riferimento ordine operazione 12 cotesto stop Il mancato passaggio VIII Corpo Armata non deve ritardare la manovra stabilita soltanto modificarla stop Rimane sempre lo scopo di arrivare al più presto a Vittorio stop Perciò per ora occorre occupare sbocchi da Val Soligo nella pianura - puntare su Refrontolo occupare testate torrenti Rugiat e Crevada (Val del Ruio e Rio Camoi) stop Testa di ponte X indicata da V.E. si deve considerare transitoria e devesi evitare di rimanere in tale posizione che è pericolosissima stop GENERALE CAVIGLIA
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- 937DOCUMENTO N. 308
DOCUMENTO N. 310
COMANDO SUPRE;MO
COMANDO SUPREMO
UFFICIO OPERAZIONI
UFFICIO OPERAZIONI
27 ottobre 1918; ore 8,45
27 ottobre 1918 - Ore 10.15 ALCOMANDO8aARMATA
ALCOMANDO8aARMATA 14491 G.M. Per S.E. Generale Caviglia stop Comunichi sue decisioni dettandole per telefono a ufficiale di questo Comando stop GENERALE DIAZ
14496 G.M. Uff.Op. Risposta suo fonogramma delle 9.35 stop Approvo costituzione XVIII corpo d'armata con divisioni 33a et 56a stop Scopo da raggiungere est puntare al più presto su Conegliano stop Veda V.E. se convenga spiegare senz'altro a nord ala sinistra 10a armata rinforzandola con XVIII corpo d'armata o affidare tale punta a XVIII corpo d'armata stesso sotto ordini diretti V .E. stop GENERALE DIAZ
DOCUMENTO N. 309 DOCUMENTO N. 311
8a ARMATA 8a ARMATA 27 ottobre 1918 - Ore 9.35 AL COMANDO SUPREMO - UFFICIO OPERAZIONI Ri~pondo fonogramma 14491 G.M. - Ho ordinato al XXII corpo d'armata d1 proseguire l'operazione per la manovra prestabilita; puntare su Refrontolo, occupare la testata delle valli Rugiat e Crevada e gli sbocchi di Val Mareno nella piana di Sernaglia. - Evitare in modo assoluto di rimanere nell'attuale posizione che è pericolosa. Ho già disposto per ritirare la 2a divisione d'assalto dalla fronte del1'.VIII_corpo d'armata, riposarla, impiegarla domani nella direzione che la s1tuaz10ne consiglierà. Sto pre~d_endo ~ccordi colla 10a armata per impiegare XVIII corpo d'armat~ sulla sm1stra d1 essa approfittando di quei ponti e dirigendolo su Conegliano. GENERALE CA VIGLIA
27 ottobre 1918 - Ore 10.35 AL COMANDO SUPREMO - UFFICIO OPERAZIONI 7459 Op. Trasmetto seguente fonogramma diretto a Comando 10a Armata e prego voler disporre perché al XVIII Corpo d'Armata venga assegnata anche la 31 a divisione che trovasi già vicina al punto di passaggio ed è pratica della regione. «A comando 10a Armata n. 7460 Op. Non è stato possibile gettare i ponti sulla fronte dell'VIII Corpo d' Armata. Per proseguire la manovra stabilita ho deciso di impiegare il XVIII Corpo d'Armata nella direzione Grave di Papadopoli-Conegliano. Metto perciò tale Corpo d'Armata agli ordini di V.E. per l'esecuzione del mandato sopraindicato. La 56a divisione farà parte del XVIII Corpo d'Armata. Domanderò al Comando Supremo di potervi assegnare anche la 31 a divisione che è già pratica del terreno». GENERALE CAVIGLIA
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DOCUMENTO N. 313
COMANDO SUPREMO
COMANDO DELLA 8• ARMATA
UFFICIO OPERAZIONI
STATO MAGGIORE - UFFICIO OPERAZIONI
27 ottobre 1918 COMANDO10•ARMATA e per conoscenza: COMANDO 3• ARMATA
N. 7470 di prot.
27 ottobre 1918 - Ore 13.45
OGGETTO: Proseguimento dell'azione
N~ 14519 _G.M. Uff.Op. stop Metto a disposizione della 10• armata quale nserva sia per far fronte a contrattacchi nemici, sia per alimentare la f lotta, la .31 • divisione italiana dislocata a sud di Treviso , e il 3320 regg. ant._ amencano c~e trovasi alla dipendenza della detta divisione stop Com~mco _che a Treviso presso comando tappa si trovano circa 800 autocarri dei qu~l~ com_a~do 10• armata è autorizzato a servirsi nel caso si verificasse necessita avvicmare urgenza truppe 31 a divisione stop. GENERALE DIAZ
AL COMANDO DELLA 10• ARMATA AL COMANDO DEI CORPI D'ARMATA VIII, XVIII, XXII, XXVII AL COMANDO DEL CORPO D'ARMATA D'ASSALTO AL COMANDO DI ARTIGLIERIA E GENIO DELLA 8• ARMATA AL COMANDO DI AERONAUTICA DELLA 8• ARMATA e, per conoscenza: AL COMANDO SUPREMO - UFFICIO OPERAZIONI I. - Il XXVII Corpo d'armata nella notte fra 27 e 28 corrente passi il fiume a Vidor gettandovi il ponte già predisposto e marci sugli obbiettivi che già gli furono assegnati con l'ordine 7018 del 18 corrente di questo Comando.
2. - Il XXII Corpo d'armata proceda nella manovra già stabilita puntando su Refrontolo ed occupando gli sbocchi da Valmareno nella pianura di Sernaglia nonché le testate del Rugiat e del Crevada. 3. - L'VIII Corpo passerà il fiume in quel punto della sua fronte che riterrà più conveniente con le divisioni 43• e 58•; muoverà sugli stessi obbiettivi che gli furono assegnati col foglio 7018 sopracitato. La sua azione sarà agevolata, come è detto al paragrafo seguente, da quella del XVIII corpo d'armata. 4. - La 10• Armata continui nella sua azione. Metto ai suoi ordini il XVIII Corpo d'armata (divisioni 33 e 56) col compito di passare il Piave sui ponti di quel settore e puntare direttamente su Conegliano per liberare la fronte dell'VIII Corpo d'armata. In questa azione il XVIII corpo di armata sarà appoggiato da quelle batterie dell'VIII Corpo d'armata che possono efficacemente contribuire allo scopo. In materia i Corpi d'armata XVIII ed VIII prenderanno diretti accordi fra di loro. 5. - Per il Corpo d'armata d'assalto mi riservo di dare ulteriori ordini. Segnare ricevuta. IL TENENTE GENERALE COMANDANTE DELLA s• ARMATA F.to Caviglia
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DOCUMENTO N. 315 DOCUMENTO N. 314
COMANDO DELLA ga ARMATA
COMANDO DELLA 8a ARMATA
STATO MAGGIORE - UFFICIO OPERAZIONI
STATO MAGGIORE - UFFICIO OPERAZIONI
N. 7485 di prot.
27 ottobre 1918 - Ore 17
OGGETTO: Impiego del Corpo d'armata d'assalto AL COMANDO DEI CORPI D'ARMATA D'ASSALTO - VIII XXII, XXVII , AL COMANDO D'ARTIGLIERIA DELLA 8a ARMATA Stanotte la 60a divisione getterà il ponte E: su di esso passeranno le truppe della 60a divisione stessa che saranno seguite da quelle della 2a divisione d'assalto. In questo modo l'intero Corpo d'armata d'assalto si troverà riunito sulla sinistra del fiume e passerà alla diretta dipendenza del suo Comandante titolare. Al Corpo d'armata d'assalto affido il compito di muovere in direzione di Vittorio per Refrontolo, dopo che si sarà impadronito delle batterie nemiche in posizione nella zona Coll~to - Susegana che hanno azione sui ponti. Il settore di azione del Corpo d'armata d'assalto sarà quello determinato dalla linea congiungente Chiesola a Refrontolo e da quella determinata dal colle della Tombola - M. Cucco - Manzana. Qualora la 2a divisione d'assalto non riuscisse a passare sulla sinistra del Piave restano in vigore invariate le disposizioni date precedentemente e la 2a divisione di assalto resterà a mia disposizione quale riserva d' armata. IL TENENTE GENERALE COMANDANTE DELLA 8a ARMATA F. to Caviglia
25 ottobre 1918
N . 7408 di prot.
OGGETTO: Direttive per l'impiego dei mezzi aeronautici AL COMANDO DI AERONAUTICA DELLA 8a ARMATA Con riferimento alle istruzioni impartite verbalmente in merito ai compiti affidati ali' armata, prego di tener presenti, nell'impiego dei mezzi aeronautici agli ordini di V.S., le seguenti direttive: All'alba del giorno X più 1, tutti gli aeroplani destinati ad entrare in azione dovranno essere in volo, i palloni in ascensione. 1. -
2. -
Agli aeroplani dovranno, fra gli altri, essere affidati i seguenti
compiti: a) azioni di bombardamento e tiri di mitragliatrici per interdire le seguenti strade: Ponte nelle Alpi - Vittorio; Vittorio - Follina e Tovena - Trichiana (passo S. Boldo); sbocchi delle rotabili nella piana di Sernaglia; b) azione di bombardamento sulle batterie nemiche più attive e che sfuggissero al nostro tiro di controbatteria. Ciò varrà anche a richiamare su di esso l'attenzione dei palloni e degli osservatori d'artiglieria; c) segnala~e l'accorrere delle riserve nemiche ed ostacolarne l'avanzata. _ 3. -
I palloni dovranno essere tenuti in condizioni tali da potere es-
sere portati avanti al primo cenno. IL TENENTE GENERALE COMANDANTE DELLA 8a ARMATA F. to Caviglia
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- 943 DOCUMENTO N. 316
COMANDO DELLA 8a .t\RMATA
DOCUMENTO N. 317
10TH ARMY COMMAND
STATO MAGGIORE - UFFICIO OPERAZIONI
N. 7475 Op.
27th october 1918; h 13.25 27 ottobre 1918 - Ore 16
OGGETTO: Centri abitati organizzati dal nemico AL COMANDO DEI CORPI D'ARMATA VIII, XVIII, XXII, XXVII AL COMANDO DEL CORPO D'ARMATA D'ASSALTO AL COMANDO DELLE DIVISIONI DI FANTERIA 1a E 10a AL COMANDO DELLE DIVISIONI DI CAVALLERIA 1a E 4a e, per conoscenza: AL COMANDO DI ARTIGLIERIA DELLA 8a ARMATA Il nemico esplica la sua resistenza quasi esclusivamente nei centri abitati i,quali si prestano assai bene alla difesa colle mitragliatrici. ~ un ~rrore per noi di intestarci a prendere di viva forza questi centri orgamzzat1 dal nemico: poiché essi vengono a sottrarre forze ai nostri obbiettivi e a ritardare o addirittura ad arrestare la nostra avanzata. . S~ insista per correggere questa tendenza che è quasi generale in tutti 1 gradi: mentre deve entrare in tutti la persuasione che questo genere di difese organizzate deve cadere per aggiramento. IL TENENTE GENERALE COMANDANTE LA 8a ARMATA F .to Caviglia
Executive arder of operation n. 11 1. The attack of the Tenth Army has met with considerable success and it will be continued tomorrow, 28th inst. The line it is hoped to reach toda:; is showfi' in GREEN. 2. The Xlth ltalian Corps will complete the capture of the GREEN Line if this has not been accomplished today, and will consolidate this line. The attack will be made at any hour convenient to O.O.e .. Xlth ltalian Corps, not later than 09.00. 3. The XIVth British Corps will capture the line shown in RED on the attached map. This attack will commence at 12.30 hours; The G.O.C. XIVth British Corps will issue the necessary barrage orders. 4. TheXVIIIth Italian Corps will capture the YELLOW Line as shown on the attached map. This attack will be carried out in two phases: First Phase - YELLOW DOTTED Line.
Second Phase - YELLOW Line. The boundary between the XIVth British and XVIIIth ltalian Corps is shown in BROWN. 5. The 56th ltalian Division will take aver the necessary portion of the Front from which to develop their attack from the XIVth British Corps tonight, under arrangements to be made direct ,between the XVIIlth ltalian and XIVth British Corps. Separate orders far the forward move and relief have been issued. The advance from the Front taken aver to the YELLOW DOTTED Line will commence at 09.00 hours. Once the YELLOW DOTTED Line is reached the 33rd ltalian Division will take aver the left portion of the 56th ltalian Division front. The boundary between the 56th and 33rd Italian Division is shown in BLACK on the attached map. The advance of the XVIII ltalian Corps from the YELLOW DOTTED to the YELLOW Line will commence at 12.30 hours.
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The rate of advance of the barrage from the front of deploymen,t up to the YELLOW DOTTED Line will be 100 metres in 5 minutes. The rate of advance from the YELLOWDOTTED to the YELLOW Line will be 100 metres in 6 minutes. Separate artillery orders have been issued to all concerned. 6. The necessary artillery bombardment throughout the Army front will open at 0500 hours under orders to be issued by the G.O.C.R.A. 7. The XVIII Italian Corps Headquarters will beat VILLA MARGHERITA with the XIV British Corps Headquarters. 8. O.C., 14th Wing R.A.F. will arrange far watching the front of the XVIII Italian Corps as well as that of the XIV British Corps. 9. Acknowledge. MAJOR GENERAL GENERAL STAFF Sd. F. Gathorne Hardy
DOCUMENTO N. 318
COMANDO DELLA 8a ARMATA STATO MAGGIORE -
UFFICIO OPERAZIONI
27 ottobre 1918 - Ore 18 PRECEDENZA ASSOLUTA
AL COMANDO DELLA 10a ARMATA N° 7491 Op. I.A. stop Approvo ordine operazione n. 11 odierno nelle linee generali stop È necessario però anticipare tutto di tre ore almeno così che prima delle ore 9 il XVIII Corpo armata parta dalla linea punteggiata gialla per essere prima delle ore 12 sulla linea gialla continua stop GENERALE CA VIGLIA
DOCUMENTO N. 319
COMANDO DELLA 4a ARMATA STATO MAGGIORE -
N. 16861 Op.
UFFICIO OPERAZIONI
27 ottobre 1918 - Ore 12
OGGETTO: Proseguimento azione AI COMANDI CORPI ARMATA VI, IX, XXX AL COMANDO ARTIGLIERIA D'ARMATA AL COMANDO AERONAUTICA D'ARMATA e, per conoscenza: AL COMANDO 6a ARMATA AL COMANDO 12a ARMATA
A conferma delle direttive e disposizioni impartite verbalmente alle LL.EE. i comandanti di corpo d'armata nella conferenza da me tenuta stamane alle ore 10, comunico: 1. Il nemico ha già portate in linea contro di noi due delle sue divisioni di riserva ed ha assunto contegno aggressivo. 2. Stamane si è iniziata la operazione oltre Piave: è perciò possibile che la reazione nemica da nord contro l'armata nostra aumenti ancora di intensità e di decisione, come minaccia per le nostre armate che operano in direzione est. 3. Bisogna dunque, al di sopra di tutto, tenersi in misura, CON LE TRUPPE CHE ABBIAMO, di resistere e di infrangere qualsiasi attacco nemico. 4. Perciò il riordinamento ed il riposo alle unità che hanno combattuto, debbono intendersi RIORDINAMENTO E RIPOSO DI BATTAGLIA, pronti tutti a rientrare in azione (scaglionamento in profondità, LIMITATO, per aver le forze sottomano). 5. Particolare cura al mantenimento ed alla ripresa delle posizioni di recente conquistate per l'effetto morale che una qualsiasi penetrazione da nord.può avere sul complesso delle operazioni. 6. Per il proseguimento delle operazioni mi riservo ordini in relazione agli avvenimenti complessivi. IL TENENTE GENERALE COMANDANTE DELL'ARMATA F. to Giardino
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- 947 DOCUMENTO N. 320
DOCUMENTO N. 321
COMANDO SUPREMO
COMANDO DELLA 4• ARMATA
UFFICIO OPERAZIONI
N. 14503 G.M.
STATO MAGGIORE -
27 ottobre 1918 - Ore 12
OGGETTO: Operazioni A S.E. IL COMANDANTE DELLA 4a ARMATA e, per conoscenza: A S.E. IL COMANDANTE DELLA 6a ARMATA AL SIG. GENERALE GRAZIANI - COM.TE LA 12• ARMATA Da informazioni che provengono da codesto ufficio I.T.O. risulta che il nemico ha già portato in linea su codesta fronte due divisioni già in riserva nel Feltrino, e che inoltre sarebbero in corso ripiegamenti di artiglierie lungo la Val Stizzone verso nord, mentre varie batterie in zona monte Prassolan e monte Peurna avrebbero dovuto sospendere il tiro per mancanza di munizioni. È pertanto necessario che l'azione di codesta armata sia ripresa domani stesso e spinta in modo armonico a fondo per spezzare la resistenza del nemico, ciò che non è improbabile avvenga se le notizie su riferite sono esatte e per richiamare nuove riserve avversarie impedendone lo spostamento ver~ so le nostre armate 8· e 12•. Prego comunicarmi le disposizioni che V.E. avrà date in relazione allo scopo su indicato. IL CAPO DI S.M. DELL'ESERCITO Diaz
UFFICIO OPERAZIONI
N. 16878 Op.
27 ottobre 1918
Allegato: 1 OGGETTO: Proseguimento operazioni AL. COMANDO SUPREMO - UFFICIO OPERAZIONI In obbedienza all'ordine n. 14503 delle ore 12 del 27 corrente, ho compilate le disposizioni contenute nello schema di ordine n. 16881 che trasmetto in copia. (vds. documento successivo) Le notizie dell'Ufficio I.T.O. di quest'armata, cui accenna il foglio n. 14503 furono da me rilevate iersera e vagliate subito in relazione alle ripercussioni dirette del fronte di battaglia; secondo le quali, mentre ritenni certo o molto attendibile l'arrivo sul fronte delle due divisioni di riserva, ritenni senza notevole significato le notizie relative alle batterie nemiche perché, mentre esse riguardavano fatti avvenuti (se avvenuti) almeno la sera del 25, l'attività delle batterie nemiche risultava sempre in graduale aumento dal principio dell'azione, anche durante la giornata del 26. Stanotte e stamani, gli attacchi al Pertica ed al Valderoa, oltre che la resistenza ai Solaroli, e la tenacia a C. Tasson anche dopo la nostra occupazione del Pertica, sono, a mio giudizio, indizi non dubbi dell'atteggiamento del nemico, piuttosto di reazione crescente che non di disposizione a cedere. E perciò stamani, dopo sentite personalmente dai comandanti di corpo d'armata le condizioni delle truppe ormai quasi tutte provate, specie dopo i contrattacchi avuti, ho emanate le disposizioni di cui mio foglio n. 16861 pure annesso. Ora, per domani, l'azione del IX Corpo sarebbe l'unica possibile, ma con scarse probabilità di riuscita; buone probabilità avrebbe, se fatta dopodomani con più perfetta preparazione e con truppe meglio riordinate ed orientate. E pertanto prima di diramare l'ordine pregherei dirmi se l' azione delineata in esso può essere rimandata a dopodomani 29, oppure se debba assolutamente essere fatta domani. Nel primo caso, farei domani azione di
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artiglieria e di impegno del nemico. (Finora ho così disposto secondo le comunicazioni telefoniche col Sottocapo). Mi riservo di comunicare domani, dopo aécertate meglio le condizioni delle truppe in seguito alle azioni ancora in corso al Valderoa ed al Pertica, se qualche rinforzo precauzionale sia necessario per spingere l'azione al Prassolan ed oltre. IL TENENTE GENERALE COMANDANTE DELL'ARMATA Giardino
- 949DOCUMENTO N. 322
COMANDO DELLA 4a ARMATA STATO MAGGIORE - UFFICIO OPERAZIONI
N. 16881 Op.
27 ottobre 1918
OGGETTO: Proseguimento delle operazioni · AI COMANDI DEI CORPI D'ARMATA IX, VI, XXX AL COMANDO ARTIGLIERIA D'ARMATA AL COMANDO AERONAUTICA D'ARMATA ALLA INTENDENZA ARMATE GRAPPA E ALTIPIANI e, per conoscenza: AL COMANDO SUPREMO - UFFICIO OPERAZIONI AI COMANDI DELLE ARMATE 6a E 12a Il comando supremo ordina che l'azione dell ' armata ·sia ripresa il 29 corr. e spinta in modo armonico a fondo per spezzare la resistenza del nemico e per richiamare su di noi nuove riserve avversarie impedendole lo spostamento verso le nostre armate che operano oltre Piave. In conseguenza dispongo: a) Il IX C.A. attaccherà le posizioni avversarie di C. Caprile-C. Berretta (C . Bonato) col concorso di artiglieria del VI C.A. e della 6a armata secondo le disposizioni che il com/te dell'artiglieria d'armata emanerà in esecuzione alle direttive verbali che gli ho già impartito. Il VI C.A. dal Pertica punti su C. della Martina provvedendo come di consueto, e in accordo col IX C.A., al proprio collegamento con detto C.d'A. in Val Cesilla. Si saldi poi col IX C.A. a sbarramento sicuro di V. Cesilla all'altezza defcostone di Val Storta. I due C.d'A. interessati prenderanno in merito precisi e particolareggiati accordi. Inizio della preparazione sulla zona dei due C.d' A. alle ore 9. Sul tratto di fronte designato per l'irruzione cesserà nel momento dello scatto delle fanterie: continuerà invece nelle sue varie forme sul resto della zona secondo le modalità concordate coi comandi dei C.d' A. interessati. Scatto delle fanterie: del IX corpo ore 9.30. Quelle del VI corpo da regolare dal comando VI in seguito ad accordi col comando IX corpo. b) Il VI C.d' A. si tenga pronto, per il momento nel quale i suddetti collegamenti e sbarramento della V. Cesilla siano stabiliti, a spingere da parte sua l'attacco sul Prassolan-Col dei Prai, previo spostamento su tale fronte della massa di fuoco dapprima impegnata sulla fronte del IX C.A., meno beninteso quella parte di tale massa che sarà necessaria per coprire il IX
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- 950C.A., la Val Cesilla, Col della Martina nell'assestamento e consolidamento delle posizioni conquistate. Inizio della preparazione di artiglieria non appena possibile in relazione allo svolgimento dell'operazione di cui alla precedente lettera a). Durata di tale preparazione e scatto delle fanterie: da stabilire dal VI corpo. Il XXX C.A. concorra dal Col del Cuce dal M. Forcelletta nell'azione del VI corpo verso il Prassolan, continuando nello sbarramento della V. Stizzone e collegandolo con le posizioni raggiunte e occupate dal VI C.A. al Prassolan per modo da isolare così le posizioni dell'àvversario sullo sperone di C. Tasson e obbligarlo a cederle. Tutte queste operazioni sono subordinate al compimento delle operazioni di cui alla lettera a) e all'ora della giornata in cui tale compimento sarà effettivamente raggiunto. c) Il XXX C.A. continui con le modalità consigliate dalla situazione le sue operazioni alla testata del saliente (Valderoa) e quelle verso N.E. in collegamento col I C.A. Le operazioni per l'occupazione dei Solaroli saranno invece riprese dopo che il VI corpo avrà occupato il Prassolan. Da questa posizione le truppe del VI C.A. svilupperanno azione di fuoco a tergo della difesa nemica dei Solaroli in concorso coll'attacco del XXX C.d' A. Gradirò avere -al più presto i dispositivi e gli ordini emanati dai dipendenti comandi di corpo d'armata e di artiglieria d'armata per l'esecuzione del presente ordine. IL TENENTE GENERALE COM. TE L'ARMATA Giardino
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COMANDO SUPREMO 27 ottobre 191 8 - Ore 10,40 AL COMANDO DELLA 4" ARMATA N° 14527 G.M. (stop) Rispondo suo 6878 odierno (stop) 1° - Acconsento che operazione da me prescritta con foglio 14503 sia eseguita giorno 29 (stop). 2° - Questo comando ritiene più conveniente che a somiglianza di quanto codesto comando vuol fare su ala destra per aggirare Col Tasson altrettanto faccia su ala sinistra con azione del VI corpo armata dal Pertica per Col della Martina per aggirare interamente posizione Col Caprile-Col Berretta (stop) Tale soluzione presenta il vantaggio di evitare attacco frontale del IX corpo armata già troppe volte ripetuto (stop) Poiché operazione avrebbe luogo dopo domani 29 codesto comando avrebbe tempo di studiare le modalità qualora convenga nelle vedute di questo comando (stop) Tale azione del VI corpo armata al centro a vantaggio delle due aHopportunamente diretta dal comando d'armata che assicurerà contemporaneità di sforzi potrà forse dare risultato decisivo (stop) 3° - Avverto che non est possibile fare a codesto comando qualsiasi nuova assegnazione di forze (stop) Accusare ricevuta (stop) GENERALE DIAZ
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- 953 DOCUMENTO N. 324
DOCUMENTO N. 325
COMANDO DELLA 4 a ARMATA
COMANDO DELLA 6a ARMATA
STATO MAGGIORE
STATO MAGGIORE
27 ottobre 1918
AI AL AL AL AI
COMANDI DI CORPO D'ARMATA VI, IX, XXX COMANDO DI ARTIGLIERIA DI ARMATA COMANDO DI AERONAUTICA D'ARMATA COMANDO SUPREMO-UFFICIO OPERAZIONI COMANDI DELLE ARMATE 6a E 12a
N° _1688~ ?P·. Ordine operazioni per giorno 28 stop Confermo per gior~o 28 _d1spos1z10ru emanate per il 27 con lettera N. 16832 data 26 stop È mtend1mento del Comando Supremo che si tenga in ogni modo avvinghiato a noi il nemico che abbiamo di fronte in modo che non possa spostare truppe e mezzi verso il Piave stop. Sono di particolare importanza l'azione di Col del Cuc - Forcelletto verso Val Stizzone per isolare contrafforte Casa Tasson et cooperazione con I Corpo stop. Gradirò conoscere succinte disposizioni emanate stop IL TENENTE GENERALE COMANDANTE DELL'ARMATA Giardino
N. 2145 S/G
27 ottobre 1918 - Ore 18,30
OGGETTO: Ordine d'operazione per il giorno 28 AI COMANDI XII - XIII - XX CORPI D'ARMATA AI COMANDI ARTIGLIERIA E GENIO D'ARMATA e, per conoscenza: AL COMANDO SUPREMO - UFFICIO OPERAZIONI AI COMANDI 1a E 4a ARMATA AL COMANDO IX E X CORPO ARMATA Domani la 4a Armata riprende la sua offensiva. La destra della 6a Armata concorre operando in Val Brenta in armonia colla sinistra della 4a Armata. Sull'altopiano la pseudopreparazione d'artiglieria sarà pure ripresa: ma tenuta presente la grande deficienza di mezzi per rifornimento delle munizioni, il fuoco d'artiglieria non sarà continuatamente intenso, ma bensì avrà periodi di lentezza alternati a brevi riprese di intensità esplicando questi ultimi specialmente per preparazione di colpi di mano e di irruzioni. Nulla è mutato invece circa l'intensità di tiro richiesta all'artiglieria della destra dell'Armata per la controbatteria a favore della 4a Armata: affinché a questo scopo non difettino munizioni all'ala destra, questo Comando disporrà per accentrare verso di essa i rifornimenti munizioni. Tenuto conto di quanto sopra, i Comandanti di Corpo d'Armata XII e XIII regoleranno il tiro delle artiglierie dipendenti, e le azioni di fanteria, consistenti in irruzioni notturne e, ove possibile anche diurne, allo scopo di attrarre a noi riserve nemiche ed impedire che esse si portino contro le altre armate, il che è uno dei nostri compiti. Poiché infine non è da escludere una contro azione nemica sull'altopiano per impressionarci con una minaccia di evidente grandissima efficacia avverto che per quanto ci sentiamo a ciò preparati, è bene che ogni predisposizione sia controllata in modo da avere la più completa garanzia di aver piede fermo sulle nostre linee, ciò che ci consente d! muovere da esse in qualunque momento per ùna generale offensiva. IL TENENTE GENERALE COMANDANTE F. to Montuori
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- 954DOCUMENTO N. 326
Xlle ARMÉE ET F.F.I. ÉTAT MAJOR - 3° BUREAU
N. 224/3
Q.G., le 27 octobre 1918
Ordre d'opérations n. 262 I. - Oans la journée du 27 octobre, les troupes de la xne armée ont conquis au delà de la Piave et maintenu une tete de pont sur le front Casa de Merli, Casa Mei. A droite, la VIII• armée a également porté sa 1•r ligne au delà de la Piave et tient le front Bosco, Mosnigo, Moriago, Sernaglia, Falzè di Piave. A gauche, la IVe armée a finalement maintenu la possession du Monte Pertica. Elle a reçu des instructions pour reprendre, le 28 octobre au matin, une vigoureuse offensive, et maintenir devant elle les réserves ennemies que ses actions des jours précédents y ont attirées. La mission de la xne armée reste celle qui lui était fixée pour le 27 octobre. En conséquence: 1er C.A.I. - La mission du 1er C.A. demeure celle qui a été fixée par l'ordre d'opérations n. 261 du 26 octobre et qui lui permet, en attaquant les objectifs indiqués dans cet ordre, de faciliter à la fois la progression de la 23e 0.1.F. et du 30• C.A.I. Il est bien entendu que, si l'avance de celui-ci permettait au l•r C.A.I. de gagner du terrain, ce dernier devrait en profiter aussitot, sans attendre que la 23• 0.1.F. se porte à l'attaque des objectifs 'A et 'B. 23• 0.1.F. - Rétablira le plus promptement possible au moins un passage solide, en conservant une réserve de matériel suffisante pour parer à tout accident.
Elle achèvera, conformément aux indications d'urgence ci-dessous, le mouvement de ses troupes, et, au lever du jour, se portera à la conquete des objectifs qui lui sont attribués, en liaison à droite avec la 52• O.I.I. 52• O.I.I. - Achévera le passage du 1er Raggruppamento sur la rive est de la Piave, et, agissant en liaison avec les O.I. voisines (23· 0.1.F. à gauche, 51 • O.I.I. à droite), se portera à l'attaque de ses objectifs, dans les conditions fixées par le Pian d'action de l'armée.
IV. - Ordre de succession des troupes au pont de Pederobba (annule et remplace l'ordre donné par le message 217 /3 du 27 octobre).
138• régiment (23• 0.1.F.). Fin du 1er Raggruppamento (52• O.I.I). Fin de la brigade Campania (51• O.I.I.). 78• régiment (23· 0.1.F.). V. n. 261.
La répartition des forces reste celle qui a été fixée par l'ordre
Signé: GRAZIANI
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- 956DOCUMENTO N. 327
XII• ARMÉE ET F.J:.I. ÉTAT - MAJOR -
N. 240/3.
3° BURREAU
Q.G., le 28 octobre 1918, 21 heures 15.
Ordre d'opérations n. 263 I. -
Situation et mission de I' Armée.
La XII• armée tient le front: Casa Madal, Uson, Colmirano, _Faveri (l•r C.A.1.), Monte Pianar, Monte Perlo, Villa di Ron, Colderove (23•
D.I.F.), Ponteggio, Villa Nova, Molinetto Settalo (52• D.1. 1.). Demain 29 octobre, la XII• armée, continuant à pol!:sser aù delà de la Piave de nouveaux éléments, poursuivra son offensive à cheval sur le fleuve, dans les conditions fixées au Plan d'action. Il. -
III. -
Ordre de succession des troupes au pont de Pederobba.
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Ravitaillements des anités de la rive est de la Piave.
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Brigade du 27· e.A.I. Fin du l•r Raggruppamento (4 bataillons).
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78• régiment. Un groupe de 3 batteries de 65M italien, un groupe de 65M français.
(La brigade du 27• e.A.I., aprés le passage, se portera directement dans son secteur, par Settalo basso). IV. - Les indices de repli ennemi, signalés de divers cotés, rendent plus nécessaires que jamais la recherche et le maintien du contact. LE GÉNÉRAL COMMANDANT LA XII• ARMÉES ET LES F.F.I. Signé: Graziani
Mission des grandes unités de l'armée.
Reprise des attaques: DOCUMENTO N . 328
a) 1• e.A.I. - Appuyé à gauche par l'action offensive de la IV• armée, à droite par la progression de la 23• D.I.F. sur la rive est de la Piave, se portera sur les objectifs fixées. b) 23• D.I.F. - Aprés avoir de nouveau établi le pont interrompu, et assuré conformément à l'ordre de succession fixé ci-dessous (§ III) le mouvement des unités qui doivent l'emprunter, reprendra le plus tot possible sa progression vers ses objectifs, en liaison avec la 52• D.1.1. c) 52• D.1.1. - Se portera au nord de Valdobbiadene, en direction générale du Monte Cesen, en se liant à gauche aux progrès de la 23• D.I.F. et se couvrant à droite dans la direction de San Pietro di Barbozza. d) Le général commandant la 23• division appréciera, suivant la situation et l'attitude de l'ennemi, s'il convient d'attendre, pour prononcer son attaque en direction de Segusino, que le 1•r Raggruppamento ait atteint les cretes qui lui permettront de couvrir cette attaque à droite ou s'il peut entamer sa progression auparavant. Il fixera l'heure de son attaque de l'objectif B' et la fera connaitre en temps utile au général commandant 1• armée ainsi qu'aux généraux commandant les 1•r C.A.I., 52• et 70• divisions. e) Le 2• Raggruppamento (4 bataillons) reste maintenu en réserve d'armée.
COMANDO DELLA 8 a ARMATA STATO MAGGIORE -
UFFICIO OPERAZIONI
27 ottobre 1918 - Ore 9.45 AL COMANDO DEI CORPI D'ARMATA XXVII, XXII, VIII AL COMANDO DI ARTIGLIERIA DELLA 8a ARMATA AL COMANDO DI AERONAUTICA DELL'8a ARMATA N° 7518 Op. stop Richiamo l'attenzione sulla possibilità di attacchi nemici contro nostri reparti su sinistra Piave stop Tutto sia pronto per ingabbiare prontamente le nostre truppe stop GENERALE CAVIGLIA
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- 958DOCUMENTO N. 329
.COMANDO DELLA 8 a ARMATA STATO MAGGIORE -
N. 7529 Op.
UFFICIO OPERAZIONI
Ricordo che lo scopo principale della nostra operazione rimane invariato: raggiungere Vittorio e le alture a Nord di Vittorio . Accusare ricevuta IL TENENTE GENERALE COMANDANTE LA 8 a ARMATA F. to Caviglia
28 ottobre 1918 - Ore 16.30
OGGETTO: Ordine d'operazione AI COMANDI DEI CORPI D'ARMATA VIII, XXII, XXVII, D'ASSALTO AI COMANDI DI ARTIGLIERIA, GENIO, AERONAUTICA 8a ARMATA e, per conoscenza: AL COMANDO SUPREMO - UFFICIO OPERAZIONI AL COMANDO DELLA 12 a ARMATA AL COMANDO DELLA 4a DIVISIONE DI CAVALLERIA La 10a Armata continua nella sua 0perazione attuale. Le truppe del XVIII Corpo d'Armata, che hanno potuto passare il Piave, alle ore 15, alle Grave di Papadopoli (circa una Divisione) sono giunte con le punte a Case Pescatori e mirano ai ponti della Priula. Il resto del XVIII Corpo d'Armata continuerà, nella notte, il passaggio del fiume per raggiungere e superare i suoi obbiettivi ed agevolare il passaggio dell'VIII Corpo d'Armata. L'VIII Corpo d'Armata passi il Piave gettando i ponti che la situazione consiglierà ed occupi le alture al di là del fiume raggiungendo la linea data come obiettivo del primo giorno con ordine di questo Comando n. 7018 OP. del 13 Ottobre. Il XXII Corpo d'Armata ristabilisca i passaggi sul Piave e persegua gli obbiettivi assegnati raggiungendo, ad ogni costo, le artiglierie nemiche. Il Corpo d'Armata d'assalto faccia passare la 2a Divisione d'assalto colà dove si getteranno i ponti, sia sulla fronte del XXII Corpo sia su quella dell'VIII Corpo d'Armata. A questo scopo prenderà accordi coi Comandi dei due Corpi d'Armata citati. Gli ordini per la manovra da eseguirsi dalla 2• Divisione d'assalto saranno dati dal Comando dell'VIII Corpo d'Armata e comunicati anche al Comando del XXII Corpo d'Armata. Il XXVII Corpo d'Armata persegua i suoi obiettivi.
DOCUMENTO N. 330
COMANDO DELLA 8" ARMATA STATO MAGGIORE -
UFFICIO OPERAZIONI
28 ottobre 1918 - Ore 21 AL COMANDO DELLA 10" ARMATA AI COMANDI CORPI ARMATA: ASSALTO, VIII, XXII, XXVII, XVIII e, per conoscenza: AL COMANDO SUPREMO - UFFICIO OPERAZIONI AL COMANDO ARTIGLIERIA - GENIO - AERONAUTICA D'ARMATA AL COMANDO 12" ARMATA AL COMANDO DELLA 4• DIVISIONE DI CAVALLERIA
N° 7542 Op. stop A seguito dell'ordine d'operazione n. 7529 odierno: II XVIII Corpo d'Armata ha raggiunto questa sera, a monte dei ponti della Priula, la linea approssimativa C . Trentin Bardina - S. Lucia di Piave, formando così una testa attorno ai ponti della Priula. Sotto la protezione di questa testa di ponte passerà l'VIII dopo di che, l'uno e l'altro corpo muoveranno per raggiungere almeno gli obbiettivi stabiliti per la prima giornata. . Durante questa avanzata la linea di contatto fra i due corpi di Armata sarà quella determinata dalla strada Marcatelli - Susegana - Conegliano Colle Umberto. Dei ponti che getterà questa notte l'VIII Corpo d'Armata quello a monte della Priula sarà a disposizione dell'VIII Corpo, quello a valle del XVIII. Mi riservo di modificare - a seconda degli avvenimenti - i settori dei Corpi d'Armata.
c:
IL TENENTE GENERALE COMANDANTE DELL'ARMATA F. to Caviglia
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10TH ARMY COMMAND 28th october 1918; h. 16,53 Operation order n.13 1. The attack of the Tenth Army has met with further success today.
There are signs of the enemy's resistance weakening. 2. The attack will be continued tomorrow (29th) and will be pushed with the utmost vigour.
DOCUMENTO N. 332
COMANDO SUPREMO UFFICIO OPERAZIONI
28 ottobre 1918 ALCOMANDO8aARMATA AL COMANDO 10a ARMATA AL COMANDO CORPO DI CAVALLERIA per conoscenza: ALL'UFFICIO ORDINAMENTO E MOBILITAZIONE (a mano)
3. OBJECTIVES:
XI Italian Corps. The GREEN Line from PIA VE to TEMPIO thence FONTANELLETTE (inclusive). XIV British Corps. FONTANELLETTE (exclusive). - CODOGNÈ - COSNIGA (3 kilometres East of CONEGLIANO) (inclusive). XVIIIth Ita/ian Corps. COSNIGA (exclusive) - CONEGLIANO SUSEGANA - MARCATELLÈ. 4. The advance on the whole Army Front will commence at 08.30 hours. 5. Corps will make their own Artillery arrangements. 6. The advance is not limited to the objectives given, but further orders will be issued today. 7. The 31 st Italian Divisi on and attached American Regiment now attached to the Xlth Italian Corps, will pass, on receipt of this arder, under the XIVth British Corps. 8. Acknowledge. MAJOR-GENERAL - GENERAL STAFF Sd. F. Gathorne Hardy
N° 14545 G.M. Uff. Op. Stop La 1a divisione di cavalleria passa alla dipendenza e a disposizione della 10a armata stop Non appena detta divisione avrà sgombrati gli attuali alloggiamenti la 4a div. si trasferirà in essi, la 2a divisione di cavalleria si trasferirà nella zona Istrana-Quinto-Zero Branco-S.Martino-Scandolara e la 3a div. di cavalleria nella zona lasciata sgombra dalla 4a div. Badoere-Trebaseleghe-Brusaporco stop Detti movimenti dovranno effettuarsi tutti contemporaneamente allo spostamento della I a div. et compiersi in una sola tappa stop Comando 8a armata e comando corpo di cavalleria vorranno pertanto tenersi in contatto con comando 10a armata stop GENERALE DIAZ
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DOCUMENTO N. 334
DOCUMENTO N. 333
XII< ARMÉE - ARTILLERIE
10a ARMATA BRITANNICA 28 ottobre 1918 - ore 21,30
Ordine di operazione n.14 1. La 1a divisione italiana di cavalleria, domani 29 ottobre, dovrà avanzarsi su Sacile, occupando nel medesimo tempo il passaggio sul Live~za fra Sacile e Porto Buffolé. Una forte pattuglia (distaccamento) sarà inviata a Conegliano e sulla via di Vittorio con Vittorio come obiettivo. 2. La testa della Divisione lascierà Treviso per la via di Spresiano in tempo per arrivare a Palazzon alle ore 6.15 e guadare il fiume in detta località. Siccome il guado occuperà un certo tempo e onde prevenire ritardi e ammassamenti sulla strada lo spostamento sarà fatto per reggimento. Essi lascieranno Treviso ad intervalli di mezz'ora. Il generale comandante la 1a divisione di cavalleria si occuperà di vedere come il guado procede onde affrettare o ritardare l'avanzata del rimanente della divisione come crederà opportuno. 3. Rapporti sul progresso dell'avanzata saranno trasmessi al comando · della 23 a divisione inglese che a sua volta li trasmetterà al coihando della 10a-Armata. 4. Il generale comandante la 1a divisione di cavalleria domanderà al XIV Corpo inglese situato a Villa Margherita, 3 km. a nord di Treviso, la località ove si trova il comando della 23 a divisione inglese. 5. Nessun carreggio, che non può guadare il fiume, accompagnerà la divisione. Ordini a proposito dello spostamento del carreggio saranno comunicati più tardi. 6. Confermare. MAGGIORE GENERALE CAPO DI STATO MAGGIORE F.to Gathorne Hardy
Le 7 novembre 1918
E.M. N. 1740
Action de la contrebatterie de la XII< Armée pendant la batalle du Piave 24-30 octobre 1918
I
Reinseignements sur l'artillerie ennemie A) A vant le 24 octobre
Renseignements tirés de source italienne. La XII< armée ayant été..constituée quelques jours seulement avant l'attaque, les organes de renseignements français n'ont pu procéder à l'étude de l'artillerie ennemie. L'artillerie a pris pour base les documents suivants: Cartes et listes des batteries ennemis arretées au 10 octobre, dressées par les S.I.A. des IV< et VIII• armees, determinées par: - Aéronautique italienne, - Système conjugué d'observatoires italiens de C.A. et d' A.L. Section phonotélémétriques italiannes. A la prise de commandement de la XII< armée les dossiers du secteur donnaient: 87 batteries certaines ou très probabiles (dont 32 restituées d'après phot?s). B) Au cours de l'action (24-30 octobre)
Sources de renseignements: a) les memes organes de renseignements italiens; b) organes d'information français: - Observatoires d' A.L. française sur le front Tomba-Piave, la SROT /63 (fonctionnant à deux postes), - Aéronautique française: Escadrilles SAL/22 et 254, Ballons 40 et 60. c) 5 séries de photographies prises au cours des reconnaissances des 22 et 26 octobre. Batteries repérées: 96 batteries dont 27 nouvelles résultant de 117 réportages.
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II
Action de la Contrebatte.rie Bases. L'ensemble des renseignements ~entionnés ci-dessus.
Préparation du tir. . Aucun r_églage, à proprement parler, n'avait pu etre effectué sur les battene~ en~em1es; par contre, les accrochages et le point des batteries d' A.L. tant 1tahennes que françaises avaint été faits avec soin. On avait également pu procéder au tarage des lots de pondre.
Neutralisation des batteries ennemies . Au début de l'action: neutralisation préventive de l'ensemble des battenes ennemies signalées. Pendant l'action: neutralisation dense effectués par concentration des feux sur tout groupement ou batterie reconnus actifs. III
Resultats constates A) Repérage des batteries ennemies
Sur les,87 batteries signalées comme probables par les S.I.A. italiennes on a trouve: 34 battieries repérées exactement· ' 8 décalées à 100 m. 32 emplacements inoccupés ou inexistants. (C~ de~ni~r chiffre s'explique par ce fait que les déterminations des·observato1res 1tahens provennient en général d'une direction et du site au lieu de recoupements; d'autre part, il faut tenir compte du manque d'activité de l'artillerie ennemie avant l'attaque et de l'insuffisance des reconnaissances photographiques surtout pendant le mois qui l'a précédée). . De plus, au cours de l'action, 10 batteries nouvelles ont été signalées actives dont: · 5 repérées exactement, et 5 décalés de 100 m. B) Effets de la contrebatterie
. D'une _façon générale, les tirs de neutralisation étaient bien régles et b1en groupes. Pour les batteries repérées exactement, on a constaté de nombre aux
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coups au but, des pièces mi ses hors de service et restées sur les positions. C'est le cas des batteries: A 96.25 dont une pièce est détériorés, G 67 .81 dont les 4 pièces ont été mises hors service, G 68.82 dont les 4 pièces ont été rnises hors service. Les batteries dont le repérage était décalé ont en général peu souffert du tir de neutralisation, mais le matériel presque toujours intact a été mis par les tirs dans l'impossibilité d'etre enlevé. En outre, on a constaté un grand nombre de coups heureux sur abris, cuisines, plate-formes, casemates. Très peu d'explosions de mdunitions ou d'incendies probablement à cause de la grande dissémination des projectiles par petits tas.
Conc/usion Les S.I.A. paraissent encore rechercher la multiplicité des renseignements au détriment de leur discrimination qui résulterait d'un emploi plus général d'observatoires organisés sur le modèle de nos S.R.O.T. et d'une étude plus continue des organisations de l'ennerni sur des photographies prises plus fréquemment. La préparation et l'exécution des tirs ont été très bonnes; le point moyen se retrouve aux endroits visés, et le tir est très groupé. Les tirs d'interdiction, en particulier ceux du 145, ont été très réussis. La destruction a été très suffisante étant donné la précision des renseignements de base - de nombreux coups heureux ont été constatés et les tirs d'interdiction ont souvent empeché le retrait des pièces. En fait la neutralisation n'a pu arreter complétement le tir de l'ennemi qui s'est uniquement concentré sur un point: le pont de Pederobba, vu de nombreux observatoires ennemis. Celles des batteries actives connues avant l'action ont pu etre neutralisées. Il n'a pu en etre de meme pour les batteries non connues avant l'action et qui, au cours de l'action, n'ont pu etre toutes repérées avec précision . L' artillerie de contrebatterie italienne et française a fourni un très gros effort du 24 au 28 octobre et, grace à la précision et la rapidité du déclenchement de ses tirs sur les batteries signalées actives, a fait taire presque completement la 1/2 des batteries ennemies et a gené considérablement le tir des autres points qui n'ont tiré que par intermittence et toujours sur un meme point. Général FARSAC
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DOCUMENTO N. 336 DOCUMENTO N. 335
COMANDO 8a ARMATA
12 ARMÉE & F.F.I.
29 ottobre 1918, ore 8,20
ÉTAT MAJOR - 3 BURÉAU
Q. G. 29 Octobre 1918
N. 248/3
Ordre d'operations n. 264 pour le 30 Octobre Mission des Grandes Unités de l'Armée: sans changement La ligne M. Cesen-M. Orsere-C.S. Barnabe (1.500 m. N. Segusino) ne sera pas dépassée par les gros sans de nouveaux ordres. Le contact sera maintenu. La 52° D.1.1. dispose de tous ses éléments moins le Groupe d' Artillerie de Montagne laissé provisoirement au e.A.I.
AL COMANDO 10a ARMATA, XVIII C.d'A. e per conoscenza: COMANDI CORPI ARMATA VIII, XXII, XXVII COMANDO SUPREMO - UFFICIO OPERAZIONI N. 7557 Op. stop. Da oggi il XVIII Corpo d'Armata rientra ai miei ordini diretti stop. Eseguirà gli ordini già ricevuti stop . GENERALE CAVIGLIA
DOCUMENTO N. 337
LE GÉNÉRAL COMMANDANT LA 12° ARMÉE ET LES F.F.I. Signé Graziani
COMANDO 8a ARMATA 29 ottobre 1918
Destinataires: 1er CA.l.-23e DI.F. Confirmation de message chiffré 52• Dl.1.-Art 2° Raggruppamento Alpin . 27° CA.I. Génie-Aéron-Sec. Télégr. Em Piovene-1 er-2• Bur. Comando Supremo IV• Armée-VIII• Armée Lt-Col de Renzis Officiers de Liaison: 4• Amiée (Cdt Gillard) - 8• Armée (Cdt Lamy) - 10• Armée (Cdt de Massignac) - 1er CA.I. (Cdt Le Rochais) - 27• CA. I. (Cdt Graff-52° DI.I. Cdt Treves) - 23• DI.F. (Cne Edart) - F.B.I. (Cdt Mitchibon).
AI COMANDI VIII, XVIII, XXII E XXVII CORPO D'ARMATA COMANDO ARTIGLIERIA E GENIO D'ARMATA e per conoscenza: COMANDO SUPREMO - UFFICIO OPERAZIONI N. 7562 Op . Avanzare arditamente scaglionati in profo_ndit~. Non attaccare direttamente villaggi e caseggiati ma agg1rarh. Far passare il Piave alle batterie da campagna. GENERALE CAVIGLIA
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- 968DOCUMENTO N. 338
COMANDO DELLA 8 3 ARMATA STATO MAGGIORE - UFFICIO OPERAZIONI
N. 7591 Op. di prot.
29 ottobre 1918
OGGETTO: Direttive pel proseguimento delle operazioni nella giornata del 30 corrente
AI COMANDI DEI CORPI D'ARMATA VIII-XVIII-XXII-XXVII AL COMANDO DEL CORPO D'ARMATA D'ASSALTO AL COMANDO DELLA 10 3 ARMATA e per conoscenza: AL COMANDO SUPREMO - UFFICIO OPERAZIONI AI COMANDI DELLE ARMATE 3a E 12 3 AI COMANDI DI ARTIGLIERIA, GENIO E AERONAUTICA 8 3 ARMATA ALL'INTENDENZA DELLA 3a ARMATA Numerose e concordi notizie assicurano che il nemico, completamente disorganizzato, ripiega in disordine. Nella giornata di domani le truppe devono proseguire decisamente nella loro avanzata per sfruttare totalmente il successo iniziale e raggiungere gli obbiettivi assegnati prima che il nemico li possa occupare e difendere. Al XXVII Corpo d'Armata conservo gli stessi ultimi obiettivi e lo stesso settore di operazioni stabiliti nel mio ordine 7018 OP. del 13 corrente. Al XXII Corpo d'Armata assegno il fronte Monteschiafer (compreso)Col Visentin (escluso) . Limiti del settore ad occidente: inalterati - ad oriente: la rotabile (esclusa) Formeniga-Vittorio-Col Colesei. All'VIII Corpo d'Armata assegno il fronte Col Visentin (compreso)Piano del Cansiglio. Limiti del settore - ad occidente: quello sopra indicato per la destra del XXII Corpo - ad oriente: la rotabile (comune anche al XVIII Corpo) Piano del Cansiglio-Osigo-Fregonà-Ansano-Mescolino-Colle Umberto e quindi la strada (riservata all'VIII Corpo) che da Colle Umberto attraversa la ferrovia Vittorio-Conegliano e, per Conegliano stesso, giunge a Susegana. Al XVIII Corpo d'Armata assegno il fronte da Piano del Cansiglio a Col de Fer dove prenderà contatto con la 10 3 Armata. Limiti di settore - a sinistra: quello sopra indicato come confine orientare dell'VIII Corpo d'Armata - a destra: la rotabile (compresa) Caneva-
Ponte della Muda-Godega-S. Vendemmiano-Raniera-Cascina Vendrame sul Piav~e due Divisioni assalto continuano a rimanere alle _dip~m~~nz~ del Cor' Armata a cui ciascuna è stata assegnata per rag1om d 1mp1e~,o. po d La 10 a Armata raggiungerà, in conformità dell~ ~ir~ttive c~e gia le rano impartite, la linea CoÌ de Fer-Fiaschetti e poi il fmme L1venza fmo
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a Porto Buffolé. . .. I ponti sul Piave restano così npart1t1: XXVII Corpo: Ponte di Vidor
XXII Corpo: Ponte del Buoro VIII Corpo: Ponti di Villa Berti e Priula . . . . XVIII Corpo: ponte di Palazzon, con facoltà di far trans1ta~e i ve1~oh sul ponte della Priula fino a che quello di Palazzon non consenta il transito. IL TENENTE GENERALE COMANDANTE LA 3a ARMATA F .to Caviglia
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DOCUMENTO N. 340 DOCUMENTO N. 339
10a ARMATA BRITANNICA
COMANDO DELLA 8a ARMATA
29 ottobre 1918
STATO MAGGIORE - UFFICIO OPERAZIONI
29 ottobre 1918
N. 7593 Op. di prot. OGGETTO: Azione della 1 a Divisione di Cavalleria
AL COMANDO DELLA 1a DIVISIONE DI CAVALLERIA e per conoscenza: AL COMANDO SUPREMO - UFFICIO OPERAZIONI AL COMANDO DELLA 10a ARMATA AI COMANDI DEI CORPI D'ARMATA: XVIII-VIII-XXII In seguito ad ordine del Comando Supremo codesta Divisione ritorna alla mia dipendenza diretta. · Concordi informazioni assicurano che il triangolo Sacile-Vittorio-Conegliano è saturo di truppe e di impedimenta nemiche le quali tendono a deflu~re per la rotabile di Fadalto e per la Sacile-Pordenone-Codroipo. E assolutamente indispensabile impedire che ciò avvenga, e perciò codesta Divisione raggiunga immediatamente gli sbocchi che l'ammassamento nemico accennato può avere su Fadalto verso il bosco del Cansiglio ed oltre la Livenza. Informo che la 2a Divisione di Assalto e la 58a Divisione di Fanteria hanno già avuto ordine di raggiungere questa notte stessa Vittorio. IL TENENTE GENERALE COMANDANTELA8aARMATA F. to Caviglia
Ordine d'operazione n.15 1. _ Dalle 17 di oggi la 23 a Divisione Bersaglieri passa agli ordini della 3 a Armata, ed ordini pel suo ulteriore impiego saranno emanati dal Comando della 3 a Armata. 2. _ Le seguenti artiglierie della 10a Armata passeranno agli ordini della 3 a Armata: 17° Raggruppamento assedio (7 gruppi) 12° Raggruppamento assedio (3 gruppi) 70° Raggruppamento da 105 mm. (3 gruppi) 35° e 40° Reggimento da Campagna. Inoltre tutte le rimanenti artiglierie sulla destra della 10a Armata concorreranno all'azione della 3a Armata che avrà luogo domani. 3. -
Altri ordini riguardanti questa azione ed i limiti esatti fra le Ar-
mate saranno emanati più tardi. 4. -
Pregasi accusare ricevuta. F. to Gathorne Hardy MAGGIOR GENERALE CAPO DI STATO MAGGIORE
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- 973 DOCUMENTO N. 341
DOCUMENTO N. 342
10" ARMATA BRITAN~ICA
COMANDO DELLA 4 • ARMATA STATO MAGGIORE -
29 ottobre 1918, ore 18,10
Ordine d'operazione n.16 (Riferimento carta topografica 1: 100.000) 1. - La Decima Armata ha raggiunto la linea approssimativa Ronc~delle, Tempio Fontanellette, Fiume Monticano, Susegana oggi e probabilmente anche oltre. · 2. - Nella giornata di oggi il XVIII Corpo d'Armata Italiano è passato alla 8" Armata e la 23" Divisione Bersaglieri alla 3• Armata. 3. - II Confine fra la 10" e la 3" Armata passerà da Tempio Oderzo (escluso) e di là a Porto Buffolé. · II confine a Nord della 10• Armata sarà segnato dalla linea Marrone data nelle istruzioni preliminari N. 1 4.
L'attacco sarà continuato domani (30). L'ora Zero sarà ore 9.
5. -
Obiettivi:
Xl° Corpo d 'Armata Italiano con la 37° Divisione Oderzo (escluso) Comare (escluso) XIV° Corpo d'Armata Britannico Comare (incluso) Gajarine Orsago Appena la linea sarà raggiunta delle pattugli~ saranno spinte in avanti verso la Livenza fra Porto Buffolé e Sacile. 6. -
Pregasi accusare ricevuta. F.to Gathorne Hardy MAGGIOR GENERALE CAPO DI STATO MAGGIORE
N. 16891 Op.
UFFICIO OPERAZIONI
28 ottobre 1918
OGGETTO : Operazioni AL COMANDO SUPREMO - UFFICIO OPERAZIONI Rispondo al fonogramma cifrato N. 14527 G.M. ricevuto ieri sera alle ore 22,40, prendendo atto delle comunicazioni relative alla data dell'azione di questa armata ed alla impossibilità di fare ad essa qualsiasi nuova assegnazione di forze, ed esponendo, come ritengo indispensabile, sebbene con la affrettata sommarietà che il momento mi impone, le ragioni e i dati d'esperienza che non mi permettono di assecondare il pensiero di codesto Comando Supremo circa la convenienza di un'azione di aggiramento per Col della Martina. II terreno d'aggiramento (Col della Martina-Val Cesilla-Col della Berretta-Col Caprile) è assai aspro e difficile, come mi conferma, in appoggio all'esame dei plastici che posseggo al 25.000 ed al 10.000, qualche ufficiale che su quel terr~no è stato lo scorso anno. L'aggiramento sarebbe dunque lento, faticoso e lungo. II terreno di aggiramento, a cominciare a Col della Martina soggetto, come se ne è fatta recentissima e non favorevole esperienza, al tiro di Cason delle Fratte tenuto dal nemico, è tutto esposto al fuoco nemico da uno o da altro punto, e specialmente a quello di parecchie batterie di destra Brenta che infilano la Val Cesilla ed i suoi versanti. Cosicché al lento e lungo aggiramento occorrerebbe di essere favorito dalla segretezza, almeno per la maggior parte del suo percorso. La segretezza non è possibile, neppure per il primo passo, perché bisogna anzi tutto sfondare il nemico col quale si è a contatto. Senza la sanzione della prova pratica, io non posso naturalmente affermare, sebbene lo presuma con quasi certezza, che, in causa delle circostanze esposte, l'operazione sia matematicamente impossibile; ma credo poter affermare almeno che non la si potrebbe tentare senza disporsi a gravi perdite, e perciò senza assegnarvi forze tali da arrivare in sufficiente efficienza malgrado il logoramento avuto per via. Come ho accennato nel mio foglio 16878 di ieri, io ho dubbio se le truppe di cui dispongo, e il loro stato di efficienza, che si sta curando con ogni più alacre diligenza, mi permetteranno di proseguire lo svolgimento delle
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DOCUMENTO N . 343
operazioni sul Prassolan ed oltre, senza espormi a scacchi. Prenderò norma dall'andamento e dai risultati dell ' azione del IX corpo, da quanto potrà avvenire oggi, e dallo stesso comparativo, sul momento, delle forze nostre e di quelle nemiche, morali e materiali, deciso a osare tutto ciò che sarà possibile. Ma fin d'ora, dopo la decisione di codesto Comando che non avrò altre forze a disposizione, posso affermare che, facendo il tentativo di aggiramento ed assegnando ad esso le forze occorrenti, io mi priverei quasi certamente di ogni possibilità di agire sul Prassolan, salvo un crollo generale del nemico, di cui fino a questo momento non vedo indice né probabilità sulla mia fronte, e che non credo prudente prendere per base delle mie operazioni pur essendo naturalmente pronto a profittarne a fondo se avvenisse. Quantunque ben convinto di quanto sopra ho esposto , ho creduto necessario, per scrupolo e per togliermi dall'animo og.ni dubbio sulla operazione dopo il parere espressomi da codesto Comando, di presentare ier sera stessa il problema puro e semplice al comandante del VI corpo affinché mi facesse proposte. Egli è venuto personalmente stamani a riferirmi, e le sue considerazioni e conclusioni coincidono con le mie. Finalmente, è forsé superfluo che io assicuri che la convenienza di evitare al IX corpo un attacco frontale già troppe volte ripetuto è stata considerata a fondo, essendo vivamente sentita. Ma l'esperienza degli scorsi giorni ha dimostrato che anche scattare per Prà Gobbo è di una difficoltà estrema per l'azione del fuoco nemico, e che la direzione Fortino Regina-Col Berretta, per i due versanti del Costone, rimane ancora l'unica che offra alquanto defilamento e le maggiori probabilità di riuscita, proteggendo l'attacco con grande massa di fuoco come si è disposto. La contemporaneità degli sforzi si è cercato di assicurare con tutti i possibili particolari di predisposizioni, tenendo conto della reciproca azione che le posizioni di montagna, nostre e nemiche, hanno le une sulle altre nel progresso delle azioni, ed illuminando l'iniziativa ed i collegamenti dei comandanti operanti, cui tardi arriverebbero gli ordini superiori in operazioni su questo terreno. Circa la efficienza numerica dei- reparti, non posso per ora fornire dati precisi; genericamente posso dire che, esaurendo tutti i complementi e ricuperi di ogni genere (battaglioni complementari - ricuperi: brigata di marcia), si avrà press'a poco, allo stato di oggi, il ripianamento delle perdite di truppa e, parzialmente, dei quadri; dopo dì che l'armata non disporrà di altre risorse, essendo esaurite tutte le sue fonti. Il morale risulta sempre buono . IL TENENTE GENERALE COMANDANTE DELL'ARMATA Giardino
COMANDO SUPREMO UFFICIO OPERAZIONI
29 ottobre 1918; ore 19,00
N. 14576 G.M . Op. AL COMANDO DELLA 4a ARMATA
Domani l'azione offensiva oggi iniziata su codesto fronte s_a rà sospeL'armata svilupperà azione di artiglieria ed attività di pattughe all~ sco~: di molestare et tenere vincolate le forze nemiche che la fr?nteg~iano · Si te~rà pronta à sfruttare situazione favorevole che potesse delmears1 asulla sua fronte in conseguenza delle operazioni in corso per parte della 12 Armata e dell'8a Armata. Prego accusare ricevuta. GENERALE DIAZ
DOCUMENTO N. 344
COMANDO DELLA 4 a ARMATA STATO MAGGIORE - UFFICIO OPERAZIONI
N. 17012 Op. OGGETTO: Operazioni per domani 30
29 ottobre 1918
Al COMANDI CORPI ARMATA VI-IX-XXX AL COMANDO ARTIGLIERIA D'ARMATA e per conoscenza: Al COMANDI DELLE ARMATE 6a E 12a VI e IX Corpo _ Azioni intese a tenere avvi~ghiat? ~ noi il ~emico svolte con azioni opportune di artiglieria, puntate d1 nuclei d1 fantena e rettifiche di posizioni. XXX Corpo _ Oltre ai compiti anzidetti dovrà continuare nell'appoggio dell'azione del I corpo. Aeronautica _ Sorveglianza retrovie. Tutti _ Pronti ad approfittare delle favorevoli situazioni che si presentassero. Sollecitare il riordinamento dei reparti. IL TENENTE GENERALE COMANDANTE DELL' ARMATA Giardino
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-977DOCUMENTO N. 345
COMANDO SUPREMO
R. ESERCITO ITALIANO -
UFFICIO OPERAZIONI
N. 14571 G.M.
29 ottobre 1918
2. - 3 a Armata procederà dalla fr~nte della 23 a Divisione in direzione sud-est per rendere possibile progressiva avanzata delle proprie truppe verso la Livenza. 3. - Passano alla dipendenza tattica della 3 a Armata dalle ore 17 di oggi le seguenti artiglierie della 10a Armata: d'assalto (7 gruppi) d'assalto (3 gruppi) C. 105 (3 gruppi) art. da camp. (35° e 40°)
Concorreranno all'azione della 3a Armata tutte le rimanenti artiglierie della 10a Armata che per postazione e gittata sono in grado di farlo . 4. - Azione 3 a Armata nel senso ed allo scopo sopra indicati avrà inizio al più presto e possibilmente prima dell'alba di domani. . 5. -
N. 14574 di protocollo G.M.
29 ottobre 1918
OGGETTO: Impiego del Corpo di Cavalleria
I. - Dalle ore 17 di oggi 29 corrente 23 a divisione passerà agli ordini del Comando 3 a Armata.
Ragg. Ragg. Ragg. Ragg.
COMANDO SUPREMO
UFFICIO OPERAZIONI
ALCOMANDO8aARMATA AL COMANDO 10a ARMATA ALCOMANDO3aARMATA
17° 12° 70° 2°
DOCUMENTO N. 346
Limiti fra 10a e 3a Armata:
Fosso Bidoggia-Strada Oderzo-Mansué-Porto Buffolé. 6. - L'ala destra della 10a Armata seconderà il movimento dell'ala sinistra della 3a Armata con questa in stretto contatto. GENERALE DIAZ
AL COMANDO DEL CORPO DI CAVALLERIA e per conoscenza: AL COMANDO DELLE ARMATE 3a, 8a e 10a ALL'INTENDENZA GENERALE I. - Il nemico è in ritirata verso il Tagliamento; il Corpo di Cavalleria composto delle divisioni 2 a, 3 a e 4 a, deve passare il Piave al più presto e puntare celermente ai passaggi del Tagliamento da Pinzano al mare operando principalmente a nord della ferrovia Conegliano-Codroipo (terreno più favorevole). 2. - Il passaggio del Piave verrà effettuato dalla 2a Divisione al ponteguado di Palazzon: dalla 3 a Divisione al ponte H (immediatamente a valle del ponte stabile della Priula). Materiali a ruote delle 2 divisiof\i (esclusi autoblinda mitragliatrici ed autocarri pei quali saranno dati ordini in seguito) al ponte H. 3. -
I compiti del corpo di Cavalleria sono:
a) prevenire il nemico ai ponti della suddetta fronte occupandoli saldamente per impedirne il transito alle truppe nemiche in ritirata ad evitarne contemporaneamente la distruzione (a quest'ultimo scopo occupati i ponti si facciano immediatamente scaricare le camere di mina); b) mantenere con elementi esploranti il contatto col grosso delle colonne avversarie; c) qualora non riesca a sboccare oltre Livenza, arrecare il maggior danno possibile al nemico agendo sul fianco delle colonne in ritirata fra Piave e Livenza. 4. - Il Comando del Corpo di Cavalleria comunicherà le notizie oltre che al Comando Supremo anche ai Comandi delle Armate 8a, 10a e 3a. IL CAPO DI STATO MAGGIORE DELL'ESERCITO F.to A. Diaz
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- 979DOCUMENTO N. 347
DOCUMENTO N. 349
xue ARMÉE ET F.F.I.
COMANDO DELLA 8" ARMATA
ÉTAT-MAJOR - 3, BUREAU
STATO MAGGIORE - UFFICIO OPERAZIONI
30 ottobre 1918; ore 13
Q.G. 30 octobre 191 8 N. 263/3
N. 7267 Op .
OBJECTIF: Ordre général d'opérations n. 266 . 1. - L'armée a atteint le 30 octobre les objectifs qui lui avaient été assignés; elle tient la ligne: Cesen; Orsere, Balcon, Casa San Barnaba Quero , Casa Madal. ' 2. - Demain 31 octobre, continuation de la progression sur tout le f~ont de l'armée. Chaque grande unité agira résolument dans sa zone d'action, en con~ervant la liaison avec les divisions voisines. La 52e D.I. cherchera cette liaison avec le 27e C .A.l. Objectif à atteindre: route Feltre, Busche, Lentiai, Mel. Au cas où la 23e D.I.F. arriverait au confluent de la Sonna avant le 1er C.A.I., elle se couvrirait par une avant-garde en direction de Feltre. 3. - Les généraux commandant les 23e et 52e D.I. feront connai'tre d'urgence au général commandant l'arm~e, les emplacements successifs de leurs P .C. sur les axes de liaison prévus. LE GÉNÉ_R AL COMMANDAT LA XIIe ARMÉE Signé: Graziani DOCUMENTO N, 348
AL COMANDO DEL XXII CORPO D'ARMATA Viene segnalata una colonna lunga 3 km. in marcia veso sud da Trichiana a S. A.ntonio stop. Molto probabilmente si possono ritenere forze nemiche mandate ad occupare il passo di S. Baldo stop. Si cerchi affrettare l'occupazione del passo di S. Baldo stop. GENERALE CA VIGLIA
DOCUMENTO N. 350
COMANDO DELLA 8" ARMATA STATO MAGGIORE - UFFICIO OPERAZIONI
N. 7621 Op .
30 ottobre 1918; ore 10,15 (pervenuto ore 13)
AL COMANDO DELLA 1a DIVISIONE DI CAVALLERIA Ho letto l'ordine di codesto Comando. Su Vittorio la cavalleria è stata preceduta da reparti di fanteria in bicicletta. È necessario che codesta Divisione.raggiunga, almeno con i ciclisti, la fronte Sacile-Polcenigo cercando di passare la Livenza in giornata. GENERALE CAVIGLIA
COMANDO SUPREMO UFFICIO OPERAZIONI DOCUMENTO N. 351
30 ottobre 1918; ore 10,30 N. 14593 G. M.
COMANDO DELLA 8" ARMATA STATO MAGGIORE - UFFICIO OPERAZIONI
30 ottobre 1918; ore 9,45 ALCOMANDO8"ARMATA Com~ndo 12" ~ mata comunica che nell'intento di sormontare più facilmente resistenza nemica ha determinato spingere 23 • divisione francese per fondo v~lle, cop~rta sulla destra da 52" divisione stop. Est necessario che tale movimento sia assecondato da ala sinistra XXVII Corpo armata stop.
N. 7619 Op. AL COMANDO DEI CORPI D'ARMATA XXII-XVIII-XXVII Reparti ciclisti e cavalleria dell'VIII Corpo sono giunti alle ore 6 di oggi a Vittorio sorprendendo reparti in ritirata e catturando prigionieri stop. Vittorio è ancora occupata e si stanno vincendo ultime resistenze stop. Sembra che nemico ripieghi in grandi forze verso Sacile stop. Avanti stop.
GENERALE DIAZ
GENERALE CAVIGLIA
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DOCUMENTO N. 353
DOCUMENTO N. 352
COMANDO DELLA 8 a ARMATA
COMANDO DELLA 8a ARMATA
STATO MAGGIORE - UFFICIO OPERAZIONI
STATO MAGGIORE - UFFICIO OPERAZIONI
N. 7630 Op. di prot.
30 ottobre 1918
OGGETTO: Speditezza nella marcia
N. 7636 Op. di prot.
30 ottobre 1918; ore 18,15
AL COMANDO 1a DIVISIONE CAVALLERIA
AL COMANDO DEI CORPI D'ARMATA VIII-XXII-XXVII-XVIII
Dalle comunicazioni pervenutemi sull'avanzata delle truppe si rileva come le maggiori resistenze si siano incontrate nei centri abitati perché organizzati dal nemico con molte mitragliatrici e come l'avanzata sia stata ostacolata perché i reparti si sono intestati a prenderli di viva forza. Ho già richiamato l'attenzione dei comandanti dipendenti sull'argomento, e poiché mi sta molto a cuore, ripeto ancora una volta che i villaggi, i caseggiati non si prendano di viva forza, ma si aggirino. L'aggiramento risparmia perdite ed agevola la speditezza della marcia. L'ora che volge non consente indugi e perciò insisto anche su altre direttive: - marciare senza l'eccessiva preoccupazione dello stretto collegamento fra le brigate. Di notte nelle soste il collegamento vuole essere ricercato e mantenuto e bisogna anche proteggersi con avamposti; - ciascuna brigata marci scaglionata alle ali: ciò la garantirà dalle eventuali infiltrazioni di nuclei che il nemico potrà lanciare per tentare di rallentare la marcia. Desidero che tutti i comandi insistano anch'essi su questi punti. . IL TENENTE GENERALE COMANDANTE LA 8a ARMATA F. to Caviglia
Trasmetto copia dell'ordine dato all'VIII Corpo d'Armata per l'agg~ramento della Stretta di Fadalto nell'ipotesi che questa sia tenacemente difesa dal nemico. Provveda anche codesto Comando avviando sulla stessa direttrice una colonna con lo stesso obbiettivo. Prenda al riguard,o a~co:di coll'VIII Corpo d'Armata. Col rimanente delle forze persegua l obiettivo Sacile-Polcenigo-Pordenone. IL TENENTE GENERALE COMANDANTE DELL'ARMATA F .to Caviglia
COMANDO DELLA 8 a ARMATA 30 ottoibre 1918 AL COMANDO DELL'VIII CORPO D'ARMATA Non è da escludersi che la Stretta di Fadalto venga accanitamente difesa dagli austriaci anche pel fatto che al Lago Morto c'è una grande qua~tità di carreggio e di uomini stop. Occorre quindi disporre_che l~ S~r~tta di Fadalto sia aggirata con elementi celeri (cavalleria-motomitrag~ia~nci'. etc.) per la strada che si diparte da Vittorio e per il Pian del Cansigho discende a Farra di Alpago stop. Prego quindi disporre in conseguenza stop. GENERALE CAVIGLIA
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- 983 DOCUMENTO N. 354
COMANDO SUPREMO UFFICIO OPERAZIONi
N. 14605 G.M.
30 ottobre 1918; ore 21
AI COMANDI ARMATE 8 3 E 12 3 e per conoscenza: AL COMANDO DELLA 4a ARMATA Occorre inseguire senza tregua il nemico che si ritira (stop). 12a Armata punti in direzione di Feltre-Fonzaso per fare cadere di rovescio la difesa nemica del Grappa (stop). 8 3 Armata raggiunta la convalle Bellunese avanzi con la massima celerità per le valli del Piave e del Cordevole (stop). Primi obiettivi Agordo-Pieve di Cadore (stop). Accusare ricevuta (stop). GENERALE DIAZ
escluso e Mel compreso . Terrà il contatto con la 12a Armata lungo la linea Monte Cesen-M. Cimon-Valle Pizzadore-Valle Rimonta-Lentiai. II XXII Corpo d'Armata raggiungerà il fondo Val Piave fra Mele Col Del Salte collegandosi a sinistra col XXVIi Corpo ed a destra con l'VIII lungo a linea Col Visentin-Tassei-Col di Salte. L'VIII Corpo d'Armata raggiungerà il fondo Val Piave fra Col di Salte e Ponte nelle Alpi incluso. Si collegherà a sinistra col XXII Corpo d' Armata e si proteggerà il fianco destro verso Pieve di Alpago . Dovrà spingere ricognizioni lungo la Val Piave verso Longarone. Il XVIII Corpo d'Armata si raccoglierà riordinandosi nella zona Vittorio-Cordignano e costituirà riserva d'Armata. Terrà il collegamento colla 10 3 Armata. II Corpo d'Armata d'assalto resterà a mia disposizione raccogliendo la 1a Divisione fra S. Pietro di Feletto e Formeniga, la 2a nella conca di Serravalle. La 1a Divisione di Cavalleria continuerà la sua esplorazione oltre la Livenza in direzione di Pordenone. IL TENENTE GENERALE COMANDANTE LA 8a ARMATA F. to Caviglia
DOCUMENTO N. 355 DOCUMENTO N. 356
COMANDO DELLA 8 ARMATA 3
STATO MAGGIORE -
N. 7644 Op. ,
UFFICIO OPERAZIONI
30 ottobre 1918; ore 24
Al COMANDI DEI CORPI D'ARMATA VIII-XVIII-XXII-XXVII AL COMANDO DEL CORPO D'ARMATA D'ASSALTO AL COMANDO DELLA 10 3 ARMATA AL COMANDO DELLA 1a DIVISIONE DI CAVALLERIA e per conoscenza: AL COMANDO SUPREMO - UFFICIO OPERAZIONI AI COMANDI DELLE ARMATE 3a ET 12 3 AL COMANDO ARTIGLIERIA DELLA 8 3 ARMATA AL COMANDO GENIO DELLA ga ARMATA AL COMANDO AERONAUTICA DELLA 8 a ARMATA ALL'INTENDENZA DELLA 8 3 ARMATA Occorre inseguire senza tregua il nemico che si ritira. Mentre la 12a Armata coadiuvata dall'ala sinistra dell'8a ha per obiettivo Feltre-Fonzaso, 1'8 3 Armata deve raggiungere la convalle Bellunese fra Lentiai e Ponte nelle Alpi per poi risalire le valli del Cordevole e del Piave. In conseguenza dispongo: Il XXVII Corpo d'Armata raggiungerà il fondo Val Piave fra Lentiai
COMANDO DECIMA ARMATA
30 ottobre 1918; ore 9,50
Ordine di operazione n.17 I. - Sarà difficile di trasmettere gli ordini nei prossimi giorni. 2. - Gli obiettivi seguenti saranno considerati come obiettivi finali, e l'avanzata verso di essi deve essere continuata giornalmente sino al loro raggiungimento, quando ulteriori ordini saranno diramati. 3. - XI Corpo Italiano. Linea della Livenza da Porto Buffolé (incluso) a Albina (incluso) mantenendo il contatto colla sinistra della Terza Armata. La 10a Divisione Italiana è alle dipendenze dell'XI Corpo Italiano. 4. - XIV Corpo Britannino. Albina (esclusa) per Sacile a Monte Castella. 5. - Saranno assicurate teste di ponte sulla Livenza. 6. - L'avanzata comincierà giornalmente alle ore 09,00. 7. - Accusare ricevuta. F . Gathorne Hardy MAGGIOR GENERALE CAPO DI STATO MAGGIORE
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- 984DOCUMENTO N . 357
COMANDO DELLA 3 • ARMATA STATO MAGGIORE -
N. 8710 di prot. Op.
I a SEZIONE (OPERAZIONI)
24 ottobre 1918
OGGETTO: Azione offensiva AI COMANDI DEI CORPI D'ARMATA XXVIII E XXVI AI COMANDI DI ARTIGLIERIA E GENIO D'ARMATA La 10• Armata è già padrona delle Grave di Papadopoli, dove ha catturato più di 200 prigionieri. Anche sulla fronte montana l'inizio dell'azione è stato favorevole. Occorre essere preparati ad un rapido evolversi degli avvenimenti, ed a sfruttarli. ,, Come si disse col foglio 8638 Op. del 22 corrente, nella notte 24-25 e nella giornata del 25 l'azione della 3• Armata sarà limitata al tiro delle artiglierie con carattere saltuario nella intensità e negli obiettivi allo scopo di concorrere all'azione dell'XI corpo, disorientare il nemico e preparare anche la nostra successiva azione. Quantunque non possa escludersi che nella giornata stessa del 25 si presenti la necessità di varcare il Piave, è più probabile che tale operazione debba farsi di notte. In tal caso questo comando ne darebbe l'ordine fissando un'ora (N) in cui si dovrebbe iniziare il tiro di preparazione con la massima intensità: all'ora N + 1 il centro e l'ala sinistra dell'armata (45•, 25• e 53• divisioni) dovranno iniziare contemporaneamente le operazioni di traghetto e di ·costruzione dei passaggi sul fiume: conseguentemente il tiro di artiglieria sarà spostato di quanto occorre per non offendere le truppe traghettate e quelle traghettanti. Riunita sulla sponda sinistra una forza sufficiente, il proseguimento del1' azione di ciascuna divisione per la conquista del primo obiettivo, ed il successivo svolgimento di essa saranno regolati dai comandi di corpo d'armata secondo le direttive già date, e quelle che in seguito questo comando ritenesse opportuno di dare. L'entrata in azione della 54• divisione sarà necessariamente successiva: in primo tempo perciò dovrà limitarsi ad effettuare qualche traghetto per simulare l'intenzione di attaccare anche sulla sua fronte. In secondo tempo dovrà cooperare all'avanzata della 45 • divisione, sia inseguendo il nemico in direzione di Torre di Mosto, sia, molto più probabilmente, proteg-
gendone il fianco destro dalle provenienze della zona lagunare che convergono verso S. Donà. Questa azione della 54• divisione sarà eseguita secondo gli ordini del comando del XXVI corpo d'armata, il quale, però, prima di disporre, eventualmente, per l'inseguimento sulla direttrice Grisolera-Torre di. Mosto, ne darà preavviso a questo comando. Anche per il proseguimento dell'azione oltre lo scolo Grassaga, sempreché non si presenti la necessità di trar profitto da una grave crisi dell'avversario, si dovrà dare un preavviso a questo comando. Ne conseguirà probabilmente un tempo di arresto sullo scolo Grassaga, che sarà utilizzato per il riordinamento e il collegamento delle truppe, durante il quale l'artiglieria eseguirà la preparazione della successiva avanzata. Il TENENTE GENERALE COMANDANTE DELL'ARMATA F.to Emanuele Filiberto di Savoia
DOCUMENTO N. 358
COMANDO DELLA 3• ARMATA STATO MAGGIORE -
N. 8863 Op.
I a SEZIONE (OPERAZIONI)
29 ottobre 1918, ore 18
AI COMANDI XXVI E XXVIII CORPO ARMATA AL COMANDO ARTIGLIERIA ARMATA AL COMANDO 10• ARMATA Domani mattina ore 4 sarà iniziato attacco con intensa azione artiglieria stop. Ore 5 cominceranno operazioni traghetto e gittament0 ponti in modo che alle ore 7 fanterie delle divisioni 53 •, 25 • e 45 • inizieranno attacco da sponda sinistra con obiettivo scolo Grassaga secondo modalità già stabilita stop. Accusare ricevuta. E.F. DI SAVOIA
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DOCUMENTO N. 360
DOCUMENTO N. 359
COMAMDO SUPREMO
COMANDO DELLA 3 a ARMATA STATO MAGGIORE -
UFFICIO OPERAZIONI
1• SEZIONE (OPERAZIONI)
N . 8917 di prot. Op .
30 ottobre 1918; ore 20,30
OGGETTO: Ordine di operazione n. 6 AI COMANDI DEI CORPI D'ARMATA XXVI E XXVIII AL COMANDO DELLA 23 a DIVISIONE AI COMANDI DI ARTIGLIERIA, GENIO E AERONAUTICA D'ARMATA e per conoscenza: AL COMANDO SUPREMO (UFFICIO OPERAZIONI) AL COMANDO DELLA 10a ARMATA AL COMANDO DELL'XI CORPO D'ARMATA 1. - Il nemico è in ritirata ad oriente della Livenza. Nella giornata truppe dei corpi d'armata XXVI e XXVIII sono passate sulla sinistra del Piave nonostante la forte resistenza nemica; la 23 a divisione ha raggiunto la fronte Oderzo-Vigonovo; l'ala destra della 10a armata ha continuato la sua avanzata talché domattina potrà assumere la fronte Livenza, Portobuffolé, Oderzo . 2. - Nella giornata di domani 31 corrente: a) i corpi d'armata XXVI e XXVIII proseguiranno l'avanzata come da ordini precedenti avvertendo che occorre incalzare il nemico col massimo vigore e raggiungere nel più breve tempo il torrente Piavon; b) il 48 ° regg. fanteria, che nella notte costituirà l'ala destra della 23 a divisione (Ponte di Piave-Vigonovo) alle ore 7 di domattima passerà alle dipendenze della 53a divisione; c) la 23a divisione dalla fronte attuale, facendo una.conversione a sinistra occuperà la fronte Oderzo (incluso), torrente Piavon, Frassene (incluso); in attesa che le truppe del XXVIII corpo giungano sul Piavon coprirà il proprio fianco destro col reggimento cavalleggeri Aquila. Il movimento sarà iniziato non oltre le ore 9. Il comando di artiglieria d'armata disponga che dalle ore 9 di domattina non sia eseguito alcun tiro di artiglieria fra i torrenti Bidoggia e Piavon e le strade Ponte di Piave, Oderzo e Cavalier Bidoggia. 3. - Accusare ricevuta telefonica. IL TENENTE GENERALE COMANDANTE DELL'ARMATA F.to Emanuele Filiberto di Savoia
30 ottobre 1918; ore 22,40
N. 14608 G.M.
AL COMANDO DELLA 10a ARMATA e per conoscenza: AL COMANDO DELLA 3a ARMATA Domani 31 ottobre nell'intento di facilitare l'avanzata della 3 a Armata la 10a Armata punterà da Oderzo su Motta di Livenza stop. GENERALE DIAZ
DOCUMENTO N . 361
COMANDO DELLA 4 a ARMATA STATO MAGGIORE -
N . 17081 Op.
UFFICIO OPERAZIONI
30 ottobre 1918, ore 19,45
AI COMANDI CORPI ARMATA VI-IX-XXX AL COMANDO ARTIGLIERIA PI ARMATA AL COMANDO AERONAUTICA DI ARMATA e per conoscenza: AL COMANDO SUPREMO - OPERAZIONI Al COMANDI DELLE ARMATE 6a E 12a Per domani 31 avranno vigore gli ordini per le operazioni date jeri per oggi. Inoltre il comando artiglieria di armata presi accordi con i comandi dei corpi d'armata, farà eseguire una breve e completa preparazione di fuoco contemporaneamente su tutta la fronte. Dopo 20' si allungherà il tiro come se le fanterie stessero per scattare e dopo 10' si riporterà il fuoco sulle prime linee per altri 10'. Nella fase di allungamento usciranno pattuglie di fanteria. GENERALE GIARDINO
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- 988 DOCUMENTO N. 362
COMANDO DELLA 6a ARMATA N. 2255 di prot. S/ G
30 ottobre 1918
AI COMANDI DEI CORPI DI ARMATA XII-XIII-XX AL COMANDO ARTIGLIERIA D'ARMATA AL COMANDO GENIO D'ARMATA e per conoscenza: AICOMANDIDEICORPIDIARMATAIX-X AI COMANDI DELLE ARMATE ia E 4a Secortdo le informazioni giunte a questo comando il nemico tiene fortemente la riva nord dell' Assa e la linea Ferragh-Sisemol-Stenfle-Portecche, mentre sembra cedere al centro ove pattuglie della 48 a div. inglese stanno risalendo le pendici di M. Rasta, M . Interrotto. Incendi sono segnalati in più punti delle retrovie avversarie. È necessario chiarire tale situazione operando prontamente in direzione di M. Mosciagh ed esercitando una contemporanea pressione sulla linea Ferragh-Stenfle-Portecche. L'azione verso il Mosciagh è affidata al XII Corpo d'Armata il quale la eseguirà attenendosi alle seguenti direttive: 1. - L'azione, avendo per suo scopo quello di chiarire la situazione, dovrà essere condotta con oculatezza, evitando di impegnare forze notevoli, e scaglionandole in profondità in modo che gli elementi esploranti possano essere prontamente appoggiati o raccolti a seconda dei casi.
2. - Non appena chiarita la situazione, se la resistenza nemica apparirà forte, l'azione sarà senz'altro sospesa, non essendo intenzione di questo Comando di impegnare battaglia ed esporsi a perdite non proporzionate allo scopo. 3. - Se invece la resistenza nemica apparirà debole; l'azione dovrà essere continuata ed intensificata per sfruttare la situazione favorevole presentatasi. 4. - Il XII C .d' A. veda di iniziare l'azione nelle ultime ore della notte sul 31 c.m. approfittando della luce lunare. 5. - Il XIII C.d' A. adatterà le proprie disposizioni per la pressione sul tratto Ferragh-Sisemol-Stenfle-Portecche alle disposizioni date dal III C.d' A .. Qualora le circostanze lo consentano tenderà alla conquista del M. Longara.
6. - La 27a divisione si terrà pronta a muovere al primo cenno a datare dall'ora che le sarà ulteriormente comunicata dal XII C.d' A ..
7. - È inteso che nel caso 3° il ritiro delle divisioni 48 a brit. e 24 a frane . sarebbe sospeso sino a momento più opportuno.
II Comando del XII C.d' A. vorrà al più presto far conoscere in sunto le sue disposizioni. Accusare ricevuta telefonica ripetendo numero protocollo della presente. IL TENENTE GENERALE COMANDANTE F. to Montuori
J
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- 991DOCUMENTO N. 363
xne ARMÉE ET F.J:.I. ÉTAT-MAJOR -
3° BUREAU
Q.G. 31 octobre 191&, Il heures 15 N. 268/3
OBJECT: Ordre général d'opérations n. 267 I. -
Situation et mission de l'armée
L'ennemi cède du terrain devant la JVe armée. La XIIe armée a pour mission de pointer en direction de Feltre, Fonzaso, en mettant tout en oeuvre pour y devancer l'ennemi . II. -
Idée générale de manoeuvre
L'intention du général commandant la XIIe armée est de pousser vivement avec son aile droite (52•et 23e D.I.), de façon à faciliter la progression de son aile gauche 1e, C.A.I.). III. -
Zones d'action
Les zones d'action des grandes unités sont définies ainsi qu'il suit: 52e D.I. - Limite est: Monte Cesen, Monte Cismon, Valle di Pissadore, Val Rimonta, Lentiai (inclus), Cesio Magiare (inclus). 23e D.I.F. - Limite est: Monte Zogo, Marziaj (à la 52e D.I.), la Piave entre Marziaj et le confluent du torrent Caorame, torrent Caorame, Villabruna, Valle di San Martino. 1er C.A. I. - Limite est: la Piave jusqu 'au confluent du fiume Sonna, fiume Sonna jusqu'à Feltre, (à la 23e D.I.), route Feltre, Fonzaso (à la 23e D.I.). Limite ouest: sans changement.
IV. -
Indications sur la mission des armées voisines
A droite de l'armée, la Ville armée a pour axes de progression les vallées du Cordevole et de la Piave a mont de Mel. A gauche, la JVe armée, par une pression constante, doit retenir l'ennemi et gener ses mouvements de retraite. V. -
Objectifs
52e D .I."i. - Région de Busche où elle établira une tete de pont sur la rive droite de la Piave.
23e D.I.F. Fonzaso. 1er e.A.I. _YI. -
Passant la Piave au gué de Cavrera, gagnera Feltre et Villaga, Campo, en direction d'Arsiè.
Directive générale pour la progression
- Pousser le plus rapidement possible par les routes; - S'emparer des pants et gués sur la Piave, créer des passages de far~ tune - en attendant l'arrivée du matériel d'équipage; - Rétablir les communications au fur età mesure de l'avance en vue de permettre les ravitaillements et les évacuations dans le plus bref délai; - Assurer la liaison téléphonique sur les axes de liaison prévus, avec le souci constant de tenir le général commandant l'armée au courant de la situation. VII -
Répartition des forces
a) Aux ordres des généraux commandant les grandes unités Jnfanterie. - Les 52• et 23• D.I. disposent de tous leurs éléments organiques. Le 1er e.A.I. laissera une brigade de la 70" D.I. en réserve d'armée (fera connaitre le nom de la brigade et son emplacement). Artillerie. - Sans changement; toutefois, la 23• D.I.F. devra donner au 1er e.A.I. tout l'appui possible de son artillerie, jusqu'à la sartie du défilé de la Piave (région de Carpen). b) Aux ordres du général commandant l'armée 1. Jnfanterie. - Une brigade de la 70• D .1.1. 2. Artillerie. - Le général commandant l'artillerie étudiera d'urgence le déplacement de l 'A. L. et soumettra ses propositions. 3. Génie. - Le génie de corps achèvera dans le plus bref délai la construction d'un pont à Fener. 4. Cavalerie. - Le 21• chasseurs (E.M., 2 escadrons, peloton de mitrailleuses, pont léger) viendra le 31 o~tobre dans la région de Pederobba prèt à se porter en avant dès que le débouché du défilé de la Piave sera assuré par l'infanterie (reçoit une instruction particulière). 5. Aéronautique. a) Aérostation. b) Aviation~ -
Tenir prèt à marcher au moins Qn ballon français;
Préparer le déplacement éventuel d'une escadrille. LE GÉNÉRAL COMMANDAT LA XII• ARMÉE Signé Graziani
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-992DOCUMENTO N. 364
6. - The northern boundary of the Xlth ltaliari Corps will be the Porto BuffolĂŠ-Prata-Visinale-Tiezzo-Praturlone-Villanova-S. Vito Road which may be used by troops of the XIVth British Corps if necessity arises.
COMANDO SUPREMO UFFICIO OPERAZIONI
N. 14619 G .M.
The XVIIlth Italian Corps will take care to guard its left flank.
31 ottobre 1918, ore 9
AL COMANDO DELLA 12a ARMATA Risulta che nemico sta cedendo anche su fronte 4a Armata stop . Urge con ogni sforzo prevenirli a Feltre e Fonzaso stop. Faccio assegnamento sul provato slancio delle valorose truppe della 12 a Armata stop. GENERALE DIAZ
7. - The Conegliano-Sacile-Pordenone road will be common to the XIVth British and XVIIlth Italian Corps as far east as Fontana Fredda from which place the boundary will be the Roveredo-S. Quirino-Vivaro road allotted to the XVIIIth Italian Corps. 8. - Tomofrow, November 1st, Corps will advance only sufficiently far to enable bridges to be thrown across the Livenza. On November 2nd the advance will be continued . 9. -
The advance will commence at 09.00 hours daily failing receipt
of other orders. DOCUMENTO N. 365
TENTH ARMY 31st october 1918, 16,05 h.
Operation arder n.19 Reference Map: 1/100.000 1. - The enemy is retiring along the whole ltalian Front and the pursuit must be pressed vigorously. 2. Army.
The XVIII ltalian Corps has been again allotted to the Tenth
3. - The Tenth Army will advance to the Tagliamento from the neighbourhood of S. Vito northwards. ¡ The Third Army will advance simultaneously on its Southern flank. 4. - The boundary between the Third and Tenth Armies will be the Oderzo-Motta-Pravisdomini-Villotta-S. Vito Road, which is allotted t~ the third Army, but may be used far the necessary transport of the Xlth Italian Corps. The Eighth Army is advancing via Belluno northwards. 5. -
The following are the genera! objectives allotted to Corps:
Xlth Italian Corps. S. Vito . XIVth British Corps. Casarsa della Delizia. S. Odorico . XVIIIth ltalian Corps. Spilimbergo. Pinzano.
10. -
Each Corps will have at least one Division in Corps Reserve.
11. - The XVIIIth Corps will establish its head at Polcenigo as early as possible so as to be able to commence th_e march to the Tagliamento on November 2nd . 12. -
The Tenth Army Headquarters will move to Sacile at a later
date. 13 . -
Acknowledge. Sd. F. Gathorne Hardy MAJOR-GENERAL, GENERAL STAFF
- 995 -
-994DOCUMENTO N. 366
COMANDO DELLA 3a ARMATA STATO MAGGIORE -
l' SEZIONE (OPERAZIONI)
N. 8949 di prot. Op.
31 ottobre 191 8
OGGETTO: Ordine di operazione n. 7 AI COMANDI DEI CORPI D'ARMATA XXVI E XXVIII AL COMANDO DELLA 23a DIVISIONE AI COMANDI DI ARTIGLIERIA, GENIO, AERONAUTICA D' ARMATA e per conoscenza: AL COMANDO SUPREMO (UFFICIO OPERAZIONI) AL COMANDO DELLA 10a ARMATA AL COMANDO DELL'XI CORPO D'ARMATA ~ituazione rapidamente syolgentesi fa ritenere che fra breve piuttosto che d1 un vero e proprio inseguimento del nemico si tratterà di un trasferimento della fronte alla Livenza e del conseguente rastrellamento dei nuclei nemici attardatisi al di quà. La 10a Armata sta per oltrepassare la Livenza: occorre che la 3a_armata si porti al più presto alla sua altezza. Pertanto ordino: a) la 23a divisione, senza arrestarsi sulla fronte Oderzo-Frassene prosegu_a p~r la Livenza da Motta di Livenza (esclusa) a Riva dei Valeri (a Motta d1 L1venza sono di~ette truppe della 10a Armata); b) la 23 a divisione spinga il reggimento cavalleggeri Aquila su S. Stino di Livenza dove tenterà di stabilirsi sulla sponda sinistra; c) il XXVI corpo prosegua l'avanzata verso la Liv~nza limitando la sua sinistra a Riva dei Valeri (esclusa); d) il XXVIII corpo prosegua l'avanzata e si attesti sul Piavon nel tratto Frassene-Chiarano; e) la riserva d'armata (153° regg. fanteria) ha già ricevuto ordini di portarsi nella zona Capo d' Argine-Fossalta. Da questo momento non è più necessario guardare la riva del Piave e pertanto i corpi d'armata disporranno per l'avanzata di tutte le truppe che ancora sono ivi a difesa. La marcia verso la Livenza deve essere eseguita rapidamente; e perciò sulle strade; ogni colonna si protegge da sé i fianchi; le resistenze che si in-
contreranno siano aggirate senza arrestare la marcia dei grossi lasciando distaccamenti ad osservarle. Le artiglieria leggiere seguano le trùppe quanto più rapidamente possibile: quelle pesanti si tengano pronte a muovere: il loro fuoco non è più necessario per aprire la strada alla fanteria per gli ostacoli che ancora questa incontrasse devono bastare le sezioni da 70 e batteria da campagna spinte rapidamente verso la testa delle colonne. Zappatori del genio siano spinti avanti a ristabilire i passaggi interrotti dall'avversario . Si raccomanda che ai passaggi degli aeroplani di fanteria siano esposti i segnali prescritti, specialmente dalle teste di colonna. Sia fatto comprendere alle truppe il profondo mutamento avvenuto nella situazione tale da rendere il nemico assolutamente impotente contro una risoluta azione e tale da impegnare l'onore delle truppe, dei comandi per una rapidissima avanzata. Accusare ricevuta. IL TENENTE GENERALE COMANDANTE DELL' ARMATA F.to Emanuele Filiberto di Savoia
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-996DOCUMENTO N. 367
COMANDO DELLA 3a ARMATA STATO MAGGIORE -
I" SEZIONE (OPERAZIONI)
N. 8966 di prot. Op.
31 ottobre 1918
OGGETTO: Ordine di operazione n. 8 AI COMANDI DEI CORPI D'ARMATA XXVI E XXVIII AL COMANDO DELLA 23 a DIVISIONE AI COMANDI DI ARTIGLIERIA, GENIO, AERONAUTICA E DIFESA AEREA DELL'ARMATA e per conoscenza: AL COMANDO SUPREMO (UFFICIO OPERAZIONI) AL COMANDO DELLA 10a ARMATA AL COMANDO DEL CORPO DI CAVALLERIA AL COMANDO DELL'XI CORPO D'ARMATA ALL'INTENDENZA DELL'ARMATA
c) saranno costituite almeno due teste di ponte sulla sinistra della Livenza: _ una a Motta di Livenza (Quartarezza esclusa - i Tre Ponti - Lorenzaga) a cura del XXVIII corpo; _ una a S. Stino-S . Anastasio (Corbolone - C . Camolin - Case Graziani - C. Zuglianello) a cura del XXVI corpo. 3. _ Nell'assumere la dislocazione di domani i corpi d'armata cureranno di mantenere per quanto è possibile lo scaglionamento in profondità in modo da facilitare l'incolonnamento per la successiva avanzata; i materiali da ponte disponibili e necessari per passare la Livenza saranno fatti avanzare in prossimità del fiume stesso. 4. -
Accusare ricevuta.
IL TENENTE GENERALE COMANDANTE DELL'ARMATA F.to Emanuele Filiberto di Savoia
1. - Nella giornata, la 23 a divisione ed il XXVI corpo d'armata hanno progredito verso la Livenza e si presume che possano raggiungerla completamente nella serata.
DOCUMENTO N. 368
Il XXVIII corpo è raccolto in seconda linea nella zona Piavon-Chiarano.
COMANDO DELLA 4a ARMATA
L'ala destra della 10a Armata è sulla Livenza. 2. - Nella giornata di domani, 1° novembre, l'armata si raccoglierà sulla destra della Livenza pronta a riprendere l'avanzata (possibilmente il 2 novembre) verso il Tagliamento; più particolarmente per domani 1° novembre:
a) la 23a divisione (col reggimento cavalleggeri Aquila e la 10a sezione autoblindomitragliatrici) passerà alle ore 6 alle dipendenze del XXVIII corpo (di cui l'attuale sede è Biancade); b) il XXVIII corpo assumerà la fronte della Livenza da Motta di Livenza (inclusa) a Villa Papadopoli (inclusa); il XXVI corpo restringerà il proprio fronte da Villa Papadopoli (esclusa) al mare cercando di affermarsi con la destra nella zona di Caorle. Una divisione del XXVIII corpo sarà dislocata riella zona Frassene-Fossalta-Chiarano a disposizione di questo comando quale riserva; il comando del XXVIII' corpo darà le necessarie disposizioni comunicando a questo la divisione prescelta;
STATO MAGGIORE -
N. 17097 Op.
UFFICIO OPERAZIONI
31 ottobre 1918
. AI COMANDI DEI CORPI D'ARMATA VI-IX-XXX ' AL COMANDO ARTIGLIERIA DI ARMATA AL COMANDO AERONAUTICA DI ARMATA Ordino avanzata generale decisiva energica su tutta la fronte con obiettivi del giorno 24 corrente. GENE.R ALE GIARDINO
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-999DOCUMENTO N. 369
REGIO ESERCITO ITALIANO -
COMANDO SUPREMO
UFFICIO OPERAZIONI
N. 14619 G.M.
31 ottobre 1918
OGGETTO: Direttive per l'inseguimento del n~mico AI COMANDI D'ARMATA P, 3a, 4a, 6\ 7\ ga, 10a E 12a e per conoscenza: AL COMANDO DELLA 9a ARMATA AL COMANDO DEL CORPO DI CAVALLERIA ALL'INTENDENZA GENERALE
1. - Il nemico accenna a ripiegare su tutta la fronte. Occorre sopravanzarlo nella zona montana per impedirgli lo sgombero del saliente trentino. Pertanto assegno alle singole armate i compiti seguenti. 2. - 7a Armata: Assaggi con azioni parziali la resistenza nemica per essere pronta ad avanzare non appena l'avversario accenni a retrocedere. Fronte da raggiungere Mezzolombardo-Bolzano. Linea di contatto colla 1a Armata allineamento Brento-M. Casale-M. Gazza-Paganella. 3. - 1 a Armata: Si terrà pronta ad avanzare su Trento. Limiti colla 6 a Armata la strada di Valle Astico-Lavarone-Vigolo Vattaro che rimane alla 1a armata. 4. - 6a Armata: Non appena il nemico accenni a ripiegare punterà colla massima energia su Caldonazzo-Levico per intercettare rotabile e ferrovia di Valsugana. Proseguirà indi verso la fronte Trento (che sarà obi~ttivo comune colla 1a Armata) Egna. Limite colla 4a armata la rotabile di V. Sugana fino a Borgo e la strada V. Calamento-Forcella Cadino-Molina che rimangono alla 4 a armata. Perciò a momento opportuno e quando ne verrà dato ordine il XX corpo d'armata passerà alla dipendenza della 4a armata.
5. - 4a Armata: Avanzerà sulla fronte Egna (escluso) Bolzano (compreso). Limiti colla ga armata la V. Caorame-Piz di Sagron-P. Coroda-Croda Grande-Cima della Vezzena-Cima di Bocche-Costa di Viezzena-FornoCime della Valsorda-Ober Kirk-Stodlek Bolzano (obiettivo comune coll'8a armata). 6. - 12 a Armata: Si raccoglierà nella conca di Feltre fra Feltre e lo sbocco del Cordevole in attesa di ordini.
7. - sa Armata: Avanzerà sulla fronte Bolzano (obiettivo comune colla 4a armata) - Brunex e spingerà anche una forte colonna a Toblak. Si guarderà sulla destra dalle eventuali minacce dall'alta Carnia. Avvierà al più presto per la V. del Piave la 1a divisione di cavalleria dandole per obiettivo Stazione per la Carnia e Pontebba da raggiungersi per il passo della MauriaSekpo: intercettare al nemico le comunicazioni della V. del Ferro. I rifornimenti per la 1a divisione di cavalleria saranno assicurati fino a nuovo ordine per cura della Intendenza dell'8a armata. 8. - 10a e 3a Armata: Avanzare sino al Tagliamento. Limite fra le due armate la rotabile Conegliano-Pordenone-Codroipo-Udine che rimane assegnata alla 10a armata. La 10a armata dovrà provvedere a guardarsi il fianco sinistro da eventuali minacce provenienti dalla zona delle Prealpi Carniche. La 10a armata raggiunto il Tagliamento spingerà un forte distaccamento a Stazione per la Carnia. Terza e decima armata riceveranno in seguito ordini ulteriori. Nella avanzata dalla Livenza ad oriente il Generale Conte di Cavan riceverà istruzioni da S.A.R. il comandante della 3a Armata. 9. - Il corpo di cavalleria (div. 2a, 3a, 4a) lasciati convenienti distaccamenti a guardia dei ponti del Tagliamento, inseguirà il nemico nella pianura friulana cercando di precederlo ai ponti dell'Isonzo. Allorché la 10a e 3a armata avranno raggiunto il Tagliamento i distaccamenti di cavalleria ai ponti del fiume stesso si riuniranno alle rispettive divisioni. Ai rifornimenti del corpo di cavalleria provvederà l'Intendenza della 3a armata. 10. - I comandi delle armate 7a, 1a, 6a, 4a e ga terranno presente la necessità assoluta di avviare verso gli obiettivi colonne commisurate alla capacità logistica delle strade e alle possibilità dei rifornimenti facendo seguire i grossi a distanza conveniente. In relazione a tale concetto ciascuno dei suddetti comandi di armata determinerà le forze destinate ad avanzare e ne darà subito comunicazione a questo comando. La ga armata passerà senz'altro il XVIII corpo alla 10a armata. IL CAPO DI S.M. DELL'ESERCITO A. Diaz
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ANNESSO I AL DOCUMENTO N. 369
REGIO ESERCITO 1TALIANO -
DOCUMENTO N. 370
CO.MANDO SUPREMO
COMANDO SUPREMO
UFFICIO OPERAZIONI
N. 14619 di protocollo G.M.
UFFICIO OPERAZIONI
N. 14619 G.M.
OGGETTO: Aggiunte e varianti alle direttive per l'inseguimento nemico AI COMANDI DI ARMATA ia, 3a, 4", 6", 7", 8", 10• E 12• e per conoscenza: AL COMANDO DELLA 9• ARMATA AL COMANDO DEL CORPO DI CAVALLERIA ALL'INTENDENZA GENERALE AL COMANDO SUPERIORE DI AERONAUTICA · bT1. - Con riferimento al n. 4 del foglio odierno 14619 G .M . nmane sta 11to che la fronte assegnata come obiettivo alla 6" armata si estende da Trento (escluso) ad Egna (inclusa).
N. 14657 G.M.
1 novembre 1918
AL COMANDO 12" ARMATA e per conoscenza: ALCOMANDO4"ARMATA In relazione direttive contenute nel foglio 14619 significasi che il mandato attualmente affidato alla 12• armata (puntare su Feltre e Fonzaso) resta così modificato: puntare su Feltre e cooperare colla 4" Armata al forzamento della stretta di Fonzaso girando a nord il M. Avena stop Limiti durante questa fase delle operazioni, fra 12• e 4" armata: Mugnai (est Feltre) M. Avena, Sorriva stop. La 12• Armata si raccoglierà nella conca fra Feltre e lo sbocco del Cordevole, solo allorché sarà dato ordine di questo comando stop. GENERALE DIAZ
2. - Il comando della 1• armata ha incarico di coordinare la avanzata del~e. arma~e 1_ • e 7 • e darà pertanto al comando della 7 • armate le conseguenti 1struz1om.
DOCUMENTO N. 371
3. - Il comando delÌa 10• armata riceverà istruzioni da quello della 3• armat~ per quanto concerne il coordinamento della avanzata delle due armate dipendendo però direttamente dal Comando Supremo. _N:lla zona fra Livenza e Tagliamento il limite fra le due armate sarà costituito dalla rotabile Motta di Livenza-S. Vito al Tagliamento che rimane assegnata alla 3 • armata. IL CAPO DI S.M. DELL'ESERCITO A. Diaz
COMANDO SUPREMO N. 14673 G.M. Uff. Op.
2 novembre 1918*
AL COMANDO DELLA 1• DIVISIONE DI CAVALLERIA e per conoscenza: ALCOMANDO8 " ARMATA AL COMANDO DEL CORPO DI CAVALLERIA Codesta Divisione deve al più presto raggiungere Stazione per la Carnia, valendosi di tutte le comunicazioni che dal fronte Maniago-Pinzano conducono all'alto Tagliamento stop. Scopo interrompere le comunicazioni del nemico che fanno capo alla Val del Ferro stop. Dalla Stazione per la Carnia spiegare distaccamenti verso nord stradale del Tarvis stop. Nella pianura fra Pinzano ed il mare agiscono altre Divisioni di cavalleria stop. Dalla ricezione della presente V.S. si consideri alla diretta dipendenza del Comando del Corpo di Cavalleria stop. Per i rifornimenti la 1• Divisione continuerà a far capo all'Intendenza dell'8 " Armata stop. GENERALE DIAZ • Telegramma giunto a Vittorio Veneto alle ore 02,30.
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DOCUMENTO N . 374
DOCUMENTO N. 372
COMANDO SUPREMO
COMANDO SUPREMO
UFFICIO OPERAZIONI
UFFICIO OPERAZIONI
N. 14690 G.M.
2 novembre 1918
AI COMANDI DI ARMATA 1a, 3•, 4• , 6", 7•, 8", 10• E 12• e per conoscenza: AL COMANDO 9• ARMATA AL CORPO DI CAVALLERIA ALL'INTENDENZA GENERALE AL COMANDO SUPERIORE D'AERONAUTICA (a mano)
2 novembre 1918, ore 11 ,15
N . 14702 G.M.
AI COMANDI 3• E 10• ARMATA Risulta che nemico prosegue celermente la sua ritirata protetto da deboli retroguardie stop. Occorre che mentre nostri grossi avanzano gruppi celeri montati possibilmente su autocarri e con mitragliatrici puntino decisamente innanzi per raggiungere ponti Tagliamento stop. GENERALE DIAZ
Riferimento n. 14619 bis G.M. resta inteso che il comando della 7• armata riceverà istruzioni da quello della 1• armata in quanto concerne il cOordinamento dell'avanzata delle due armate, pure continuando a dipendere direttamente dal Comando Supremo stop .
DOCUMENTO N. 375
COMANDO SUPREMO UFFICIO OPERAZIONI
GENERALE DIAZ
2 novembre 1918, ore 18,50
N. 14717 G.M.
AL COMANDO CORPO CAVALLERIA DOCUMENTO N. 373
COMANDO SUPREMO UFFICIO OPERAZIONI
N . 14695 G .M.
2 novembre 1918, ore 9,30
Risulta a questo Comando in modo certo che nemico è in piena affrettata ritirata oltre Tagliamento stop. Spinga divisioni cavalleria colla maggiore risolutezza stop. Ogni ardimento nell'attuale situazione è non solo consigliabile ma doveroso sto_p . GENERALE DIAZ
AI COMANDI DI ARMATA 3•, 4•, 6•, 8•, 10• E 12• e per conoscenza: AL COMANDO DELLE ARMATE l", 9", 7• Risulta in modo indubbio che pochi uomini nemi~i con qualche mitragliatrice hanno potuto arrestare la marcia di intere colonne stop. Ricordo che nella presente situazione qualsiasi atto di temerarietà non solo è giustificato ma doveroso stop. Intendo che truppe e Comandi spieghino la massima aggressività ed energia a superare prontamente ogni nucleo di resistenza nemica aggirandolo e sorpassandolo stop. GENERALE DIAZ
DOCUMENTO N. 376
COMANDO SUPREMO UFFICIO OPERAZIONI
N. 14734 G.M.
3 novembre 1918
AL COMANDO 7• Armata Azione III Corpo Armata appare fiacca et non ispirata situazione et necessità momento. GENERALE DIAZ
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- 1005 DOCUMENTO N. 377
DOCUMENTO N. 379
COMANDO SUPREMO
COMANDO SUPREMO
UFFICIO OPERAZIONI
N. 14735 G.M.
UFFICIO OPERAZIONI
3 novembre 1918, ore 10,30
AI COMANDI ARMATE E COMANDO CORPO DI CAVALLERIA Qualora trattative in corso avessero esito positivo questo Comando si riserva di comunicare ora cessazione ostilità stop. Fino a quel momento qualsiasi proposta del nemico fatta a mezzo parlamentari o con altro mezzo per far cessare ostilità dovrà essere respinta stop. GENERALE DIAZ
DOCUMENTO N. 378
N. 14750 G.M.
3 novembre 1918, ore 15,50
AI COMANDI DI ARMATA Domani 4 novembre alle ore 15 cesseranno le ostilità colle forze austroungariche per terra, per mare, per aria stop. Al momento cessazione ostilità nostre truppe dovranno arrestarsi su linea raggiunta mentre nemico dovrà ripiegare almeno tre chilometri da linea predetta stop. Armate prendario misure necessarie per accertare rigorosamente linea che rispettive truppe raggiungeranno alle ore 15 di domani stop. Tutte truppe nemiche che a detta ora risulteranno trovarsi entro linee da noi raggiunte saranno considerate prigionieri di guerra stop. In caso contravvenzione da parte nemica a norme suddette reagire energicamente stop.
COMANDO SUPREMO GENERALE DIAZ
UFFICIO OPERAZIONI
N. 14754 G.M.
3 novembre 1918, ore 18,30
AI COMANDI DI ARMATA E DEL CORPO DI CAVALLERIA Qualora si presentino alle linee parlamentari austriaci annunziando sospensione ostilità prima che tale comunicazione sia stata fatta da questo Comando Supremo parlamentari vengano trattenuti in attesa disposizioni et truppe nostre intensifichino avanzata stop. GENERALE DIAZ
Alle ore 16,20 il Maggiore Rosmini comunica che i/fonogramma suddetto è annullato. Alle ore 19.30 il Maggiore Rosmini comunica che i/fonogramma suddetto entra in vigore.
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- 1006DOCUMENTO N. 380 .
REGIO ESERCITO ITALIANO -
COMANDO SUPREMO
UFFICIO OPERAZIONI
N. 14769 G.M.
4 novembre 1918
OGGETTO: Radunata in piano della 12a Armata AI COMANDI DELLE ARMATE 12\ 4a, s a ·. e per conoscenza: ALL'INTENDENZA GENERALE ALLA DELEGAZIONE ITALIANA PRESSO LE TRUPPE FRANCESI ALL'UFFICIO ORDINAMENTO E MOBILITAZIONE 1° - La 12a armata con il I corpo italiano e la 23a divisione francese dovrà radunarsi nella zona indicata nell'annesso schizzo e limitata dalle seguenti località: Cittadella-Rossano Veneto-Bessica-S. Zenone (escluso)-Casella d'Asolo-Altivole-Trevignano-Sala di Campagna-Istrana-Castelfranco-Galleria Veneta (esclusa)-Cittadella. 11° - La 52a divisione si raccoglierà nella regione Feltre-S. Giustina dove rimarrà a disposizione di questo comando passando alla dipendenza della 4" armata dalle ore O del 5 corrente. 111° - Nella suddivisione della zona indicata fra le dipendenti grandi unità il comando della 12 a armata vorrà tener presente che quanto prima anche la 24a divisione francese sarà fatta affluire nella stessa zona e vi dovrà trovar posto.
IV 0 - Le artiglierie organicamente assegnate alle divisioni e corpi di armata (da mont., camp. e p.c.) seguiranno le rispettive grandi unità. Quelle di medio e grosso calibro, di piccolo calibro da posizione e antiaeree rimarranno per ora nell'attuale dislocazione. V 0 - Gli elementi di 2 a linea appartenenti ad altre armate, dislocati nella zona in piano destinata alla 12 a armata, devono essere lasciati sul posto: ove si renda indispensabile il trasferimento di taluni di essi il Comando della 12 a armata si rivolgerà direttamente ai comandi delle armate da cui gli elementi stessi dipendono. Vl 0 - Il movimento avrà inizio domani 5 novembre; esso verrà regolato in modo ?a assicurare il funzionamento dei servizi per rsa armata; per la durata del trasferimento il comando della 12 a armata lascerà pertanto
6 ore al giorno a disposizione dell'8a le vie di comunicazione a cavallo del fiume ed i ponti sul Piave. VII 0 - Per rifornimento e sgombri delle truppe francesi la 12a armata continuerà a disporre delle stazioni di cui attualmente dispone. v111° _ Questo comando gradirà di conoscere le disposizioni che il comando della 12a armata vorrà impartire in conseguenza del presente or-
dine. IL CAPO DI STATO MAGGIORE DELL'ESERCITO F.to Diaz
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- 1008 DOCUME NTO N. 381
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO UFFICIO OPERAZIONI
N. 14774 G.M.
4 novembre 1'918
OGGETTO : Nuovo assetto della fronte AI COMANDI DELLE ARMATE AL COMANDO DEL CORPO DI CAVALLERIA ALLA INTENDENZA GENERALE e per conoscenza: AL COMANDO GENERALE DI ARTIGLIERIA AL COMANDO GENERALE DEL GENIO AL COMANDO SUPERIORE DELL'AERONAUTICA ALLA DELEGAZIONE ITALIANA PRESSO TRUPPE BRITANNICHE La linea di armistizio dietro la quale le truppe nemiche debbono sgombrare e lo schieramento delle forze destinate a vigilarla ed a garantirne l'inviolabilità risultano dall'annesso schizzo (omesso). Le truppe che si schiereranno dietro la linea d'armistizio dovranno essere sistemate in comodi alloggiamenti dove possano completamente riordinarsi, riposare ed attendere alle istruzioni. Per conseguenza al servizio di vigilanza sulla fronte stessa dovranno essere impiegate le forze strettamente indispensabilì per assicurare la sorveglianza dei passaggi. Per l'attuazione di un tale assetto dispongo: I -
Il Comando della 7a Armata provvederà:
a) a spostare il III Corpo di Armata colle forze rimastegli nella zona Glurns-Merano. Detto C.d' A. dovrà provvedere alla sorveglianza del tratto di fronte dallo Stelvio al Timmel Joch (incluso). Disporrà pel movimento della strada che dallo Stelvio fa capo al colle· di Reschen e a Merano e della rotabile Tonale-Cles-Passo della Mendola-Bolzano-Merano. II -
Il Comando della 1 a Armata provvederà:
b) a spostare il V C.d' A. (div. 55a e 6a) nella zona Bressanone-SterzingWelsberg. Detto C.d' A. dovrà provvedere alla sorveglianza del tratto di fronte dal Brennero compreso alle Tre Cime di Lavaredo (escluso). Disporrà pel movimento della rotabile di V. Lagarina fino a Bolzano e delle rotabili Bolzano-Bressanone-Brennero e della Bressanone-Toblach. Provvederà inoltre a riunire il X Corpo d'Armata (69a div.: questo Co-
mando provvederà in seguito a farla raggiungere dalla 34a) nella zona di Schio. Disporrà per lo scopo della rotabile di Vallarsa. Il XXIX C.d' A. dovrà (div. 26a e 32a e 4° gruppo alpini) riunirsi a Trento. III -
Il comando della 8 a Armata provvederà:
c) a spostare l'VIII C.d'A. (div. 4ga e 58a) nella zona di Pieve di Cadore-Ampezzo. Detto C.d' A. dovrà provvedere alla sorveglianza del tratto di fronte dalle Tre Cime di Laveredo alla Zermola (incluso); d) spostare il XXII C.d' A. (div. 57a e 60a) nella zona Tolmezzo-Chiusaforte. Detto corpo d'armata dovrà provvedere alla sorveglianza del tratto di fronte dalla Zermola al M. Mangart (escluso); e) a riunire il XXVII corpo d'armata (div. 51 a e 66a) e il V0 ragg. alpino nella conca di Belluno; f) a riunire il corpo d'armata d'assalto nella zona Vittorio-Conegliano; g) lascierà per ora le div. 1a, 2 a e 12 a nell'attuale dislocazione. IV -
Il comando della 1oa Armata provvederà a spostare:
h) il XVIII corpo d'armata nella zona di Plezzo. Detto Corpo d' Armata dovrà provvedere alla sorveglianza della fronte M. Mangart (incluso) - M. Bradica (compreso); · i) l'XI Corpo d'Armata (div. 31 a e 37 a) nella zona di Tolminò. Detto C.d' A. dovrà provvedere alla sorveglianza della fronte Bradica (escluso) Valico di Nauporto (escluso). La 10a divisione seguirà l'avanzata dell'XI corpo d'Armata fino a Udine. Si dislocherà quindi nella zona immediatamente a sud di questa città; 1) disporrà perché il XIV Corpo brit. di armata si trasferisca nella zona fra Tarcento ed Udine (esclusa) dove sarà appena possibile raggiunto dalla 4ga divisione britannica, a cura di questo comando . Avrà a sua disposizione per lo scopo la rotabile Codroipo-Talmasson-Mortegliano-Percotto-Manzano-Cormons-Gorizia e le comunicazioni più a nord. V -
La 3a Armata provvederà:
m) a spostare il XXVIII corpo d'Armata (div. 25 a e 23 a) nella zona di Aidussina-Adelsberg-Nauporto. Detto corpo d'armata provvederà alla sorveglianza della fronte: Valico di Nauporto (compreso) - Javornik (compreso); n) a spostare il XXVI corpo d'Armata nella zona Pisino-Pinguente. Detto corpo d'armata avrà il compito di presidiare la penisola Istriana; o) a spostare la 53a divisione nella zona Trieste-S. Peter-Volosca col compito di provvedere alla sorveglianza della fronte Javornik (escluso) mare.
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La 53 a divisione sarà raggiunta al più presto, per cura di questo comando, da altra divisione, colla quale costituirà il XIV corpo. Il Comando del XIV Corpo passa fin d'ora a disposizione del Comando 3a armata. La 3 a Armata avrà a disposizione tutte le rotabili a sud di quella indicata nel precedente n. IV.
piccolo calibro da posizione e antiaeree rimarranno per ora nelle attuali posizioni. Per esse verranno dati ordini a parte.
VI -
I movimenti dovranno essere regolati coi ~eguenti criteri:
a) le nostre colonne dovranno seguire quelle nemiche mantenendosi ad una distanza di almeno 3 km.senza esercitare su esse alcuna pressione. b) le truppe nemiche dovranno ad ogni modo avere oltrepassato per le ore 15 del giorno 9 la linea gialla indicata nello schizzo; per le ore 15 del giorno 19 corrente la linea di sgombro finale (azzurra nello schizzo). Le truppe nemiche che entro i giorni e le ore sopra indicate fossero rimaste al di quà dei limiti stabiliti saranno prigioniere di guerra. Nel sistemare le unità destinate a raccogliersi nel piano, i comandi delle Armate 4~, 6a e ga provvederanno a lasciare sul posto quei loro elementi che già all'atto della cessazione avessero oltrepassato la linea gialla; e ciò fino a tanto che non siano stati oltrepassati dalle truppe destinate a schierarsi dietro la linea d'armistizio. VII - Il coma~do della 6a Armata provvederà a riunire i propri corpi fra Thiene (compreso), Marostica e Dueville. Disporrà delle rotabili di V. Astico e delle comunicazioni dell' Altopiano di Asiago. Questo Comando si riserva di dare ordini per la definitiva sistemazione delle truppe della 6a Armata. VIII - Il Comando della 4a Armata disporrà per riunire il VI corpo d'armata nei dintorni di Bassano. Disporrà allo scopo delle rotabili di V. Sugana. Provvederà inoltre per riunire il IX corpo d'armata nella zona di Borgo. Il XXX corpo d'armata rimarrà per ora nell'attuale dislocazione. Analogamente a quanto è detto nel precedente n. VIII questo Comando si riserva di dare ordini per la definitiva sistemazione delle truppe della 4a armata.
IX - La 12a Armata si riunirà nella zona indicata e colle modalità fissate nel foglio n. 14769 G.M. in data 4 corr. X - Nei movimenti previsti nel presente foglio le grandi unità saranno seguite dalle sole artiglierie ad esse organicamente assegnate (campagna, montagna, pes. camp.). Le artiglierie di medio e grosso calibro e di
XI - Mi riservo, allorché saranno stati effettuati i movimenti indicati nei paragrafi 1, 2, 3, 4, 5, di indicare con conveniente preavviso quando entreranno in funzione i nuovi settori d'armata contemplati dallo schizzo annesso al presente foglio, e quale sarà la formazione delle armate non schierate. XII - Nessun mutamento per ora circa quanto ha tratto ai servizi d'Intendenza. Sull'argomento verranno in seguito dati ordini. XIII - Rimango in attesa di conoscere le disposizioni che saranno state date dai Comandi delle Armate in conseguenza di quanto sopra. IL CAPO DI STATO MAGGIORE DELL'ESERCITO F.to Diaz
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- 1013 DOCUMENTO N. 383
DOCUMENTO N. 382
N. 63 F.
COMANDO SUPREMO
COMANDO SUPREMO
UFFICIO RICOSTITUZIONE .PONTI
UFFICIO OPERAZIONI
Treviso, 31 ottobre 1918
AL COMANDO SUPREMO - UFFICIO OPERAZIONI Lavori procedono in mezzo ad enormi difficoltà per mancanza di mezzi. Mezzo equipaggio messo a disposizione non dispone di personale. Marinai non atti servizio fluviale, non possono sostituire pontieri. Ieri a Ponte Priula restarono 3 ore in mezzo al fiume senza poter giungere riva; fu giocoforza venir loro in aiuto con funi e con altri mezzi. Colonnello Fogliata Comandante reparto pontieri 3 a Armata ha rifiutato 8 pontieri richiesti per aver i quali si davano a lui iri compenso 20 marinai. Ho ordinato detto colonnello ottemperare ordini miei, sotto pena provvedimenti gravi. A ponte Vidor ieri non fu possibile disporre galleggianti. Ponti provvisori saranno ultimati entro 3 giorni, se non verranno meno mezzi. Ponti stabili entro 23 giorni non potendo iniziarli se non dopo ultimati i primi. Sempre per mancanza pontieri. Condizioni interruzioni sono assai diverse da quelle previste dai dati avuti. Lavorasi giorno et notte. Gen. Maglietta
N. 14658 G.M.
1° novembre 1918
ALCOMANDO8 3 ARMATA e per conoscenza: COMANDO GENERALE DEL GENIO In vista urgente necessità di materiale da ponte et data nota scarsezza, et lentezza rifornimenti è indispensabile ridurre allo strettamente necessario personale et materiale attualmente impiegato sul Piave stop. Codesto Comando disponga pertanto perché sia rapidamente reso disponibile il materiale per due equipaggi completi da ponte utilizzando quello attualmente disponibile presso Vidor et ritirando uno dei ponti da equipaggio gettati a Fontana del Buoro stop. Sia reso parimenti disponibile il personale per quattro compagnie pontieri complete che insieme ad equipaggi predetti dovranno essere avviati a Treviso dove saranno riordinati a cura del Comando Generale Genio stop. Comando Generale stesso provvederà ad assegnare alle due compagnie sprovviste di materiale gli equipaggi speciali da ponte pervenuti da Pavia stop. Codesta Armata intanto spinga al massimo il recupero del materiale andato disperso stop. Si utilizzi il materiale meglio di quanto non si sia potuto fare sotto la pressione delle prime necessità economizzando ancore e barche da equipaggio stop. Si riordini il materiale che potrà essere così recuperato costituendo piccole formazioni da equipaggio per quanto possibile complete stop. Si lasci in servizio presso ponti e passerelle soltanto il personale strettamente necessario stop Materiale et personale così recuperato dovrà essere reso disponibile colla maggiore urgenza et tenuto pronto a seguire rapidamente truppe in loro avanzata stop. Si affidi direzione di quest'opera urgente ad ufficiale energico e capace et si segnali per domani mattina a questo Comando materiale et personale che in tal modo può ancora esser reso disponibile stop. Generale Badoglio
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- 1015 DOCUMENTO N. 384
COMANDO SUPREMO
DOCUMENTO N. 385
REGIO ESERCITO ITALIANO -
UFFICIO OPERAZIONI
N. 14658 G.M.
COMANDO SUPREMO
UFFICIO OPERAZIONI
1 novembre 1918
N. 14716 G.M.
2 novembre 1918
OGGETTO: Sistemazione dei ponti sul Piave
AI COMANDI 3a, 10a 12a ARMATE e per conoscenza: COMANDO GENERALE DEL GENIO Con sistemazione raggiunta numero et passerelle gettate sul Piave può ritenersi sufficiente ad ordinari bisogni transito et rifornimento codeste Armate stop. In vista necessità per proseguire avanzata e data nota scarsezza et difficoltà rifornimento materiale da ponte est ora urgente procedere riordinamento del materiale e personale impiegato stop. Perciò sia spinto al massimo il recupero del· materiale andato disperso stop. Si utilizzi il materiale meglio di quanto non si sia potuto fare sotto la pressione delle prime neces~ità _urgenti c~~cando di economizzare specialmente barche da equipaggio 1mp1egando pm largamente cavalletti, economizzando ancore ecc. stop. Si riordini il materiale così recuperato costituendo piccole formazioni di equipaggio per quanto possibile complete stop. Si lasci in servizio ai ponti ed alle passerelle gettate soltanto il personale strettamente necessario riordinando i reparti esuberanti stop. Equipaggi et reparti così recuperati dovranno essere resi disponibili con la maggiore urgenza e tenuti pronti insieme con riserve materiali da passerella recuperati aut accumulati a seguire rapidamente truppe in loro avanzata stop. Si dia direzione questa opera urgente a ufficiale energico e capace et si segnali per domani mattina a questo Comando materiale et personale che può essere reso disponibile stop. Generale Badoglio
AI COMANDI DELLE ARMATE 3•, sa, 10• E 12a AL COMANDO GENERALE DEL GENIO e per conoscenza: AL COMANDO DELLA 9a ARMATA I ponti attualmente esistenti attraverso il .Piave sono stati gettati soltanto in vista delle necessità dipendenti dalla operazione tattica del passaggio di un fiume in presenza del nemico. Essi pertanto non rispondono più alla situazione che si è venuta determinando ed impongono una immobilizzazione di personale e materiale non consentita dalla attuale scarsa disponibilità di materiale da ponte e dalla lentezza e difficoltà dei rifornimenti, mentre per converso è urgente disporre di reparti e di materiale da equipaggio per le necessità delle operazioni in corso di sviluppo nella pianura del Veneto. È perciò necessario che i ponti regolamentari sul Piave siano ridotti allo stretto indispensabile; e pertanto dovrà al più presto possibile essere raggiunta la situazione qui appresso indicata: 12 a armata: un passaggio sul Piave nel punto che riterrà più con ve-
niente; ga armata: 1. - un passaggio a Vidor costituito da due normali ponti di equipaggio _in modo da permettere il transito contemporaneo nei due sensi; 2. - un passaggio costituito parimenti da due ponti di equipaggio, in corrispondenza dei Ponti della Priula, sussidiato da un ponte, che potrebbe essere stabilito in regione di Nervesa, sistemato per i traini più pesanti (sino a 12 tonnellate) - 10• armata: per ora un doppio passaggio nella regione delle Grave nel punto che riterrà più opportuno in relazione alla viabilità della zona; - passaggio che in una ulteriore fase della nostra avanzata potrà essere soppresso o ridotto ad un ponte semplice, mentre questo comando provvederà a regolare l'uso tra la 10a e la 3" armata dei ponti di Ponte di Piave; 3a armata: due doppi passaggi in regione di Ponte di Piave e di S. Donà.
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Uno dei ponti stabiliti a Vidor, Ponte della Priula, S. Donà dovrà essere rinforzato in modo da sopportare il passaggio di carichi pesanti (sino a 8 tonnellate); ed uno di quelli sistemati a Ponte di Piave dovrà consentire il transito ai traini sino a 12 tonnellate. Dovrà senza eccezione essere ritirato ogni altro ponte di equipaggio attualmente stabilito in altre località. I gruppi di passaggio indicati saranno opportunamente sussidiati - per quanto necessario - da passarelle per pedoni. Nella sistemazione e costruzione dei nuovi ponti si procuri di utilizzare al massimo il materiale meglio che non si sia potuto fare sotto la pressione delle prime urgenti necessità, sfruttando più largamente i cavalletti, impiegando - dove possibile - barche, portiere, materiali ed ancoraggi di circostanza; mentre dovrà essere spinto al massimo il ricupero e la riparazione del materiale già andato disperso o danneggiato. Presso i ponti lasciati sul Piave dovrà essere lasciato soltanto il personale strettamente indispensabile per il servizio e manutenzione del ponte. Al Comando Generale del Genio è affidata la sorveglianza, il controllo ed il coordinamento di questa opera di sistemazione, ad agevolare la quale potrà disporre per la perequazione del personale e dei mezzi tra le varie armate quando e nella misura che si rendesse necessaria. Il rapido ed ordinato procedere della sistemazione prospettata deve permettere di recuperare prontamente personale e materiale che verrà fatto sollecitamente affluire al Parco pontieri di Treviso dove, a cura del Comando Generale predetto, dovrà essere rapidamente riordinato e completato. Si affidi allo scopo la direzione di questa opera di riordinamento ad ufficiale superiore energico e provetto. Il Comando del Genio, tenuto conto delle compagnie delle quali è già stato ordinato il ritiro, concreti senz'altro un programma di pronto, anche se graduale, recupero di personale e materiale in modo da ricostituire sollecitamente e rendere disponibili reparti completi: sia cogli equipaggi che verranno ritirati dal Piave, sia con quelli in arrivo od in allestimento presso l'officina di Pavia. L'opera è urgente e richiede il miglior interessamento e l'alacrità da parte di ognuno. Il Comando Generale del Genio è pregato di tenere informato questo comando del progresso di questa opera di sistemazione, e del personale e del materiale che si renderà via via disponibile. IL SOTTOCAPO DI S.M. DELL'ESERCITO Badoglio
- 1017 DOCUMENTO N. 386
COMANDO SUPREMO UFFICIO OPERAZIONI
3 novembre 1918, ore 13
N. 141744 G .M.
AL COMANDO GENERALE GENIO e per conoscenza: AL COMANDO DELLA 3 a ARMATA Urge sia dato il massimo impulso a riattamento delle strade oltre Piave che sono in stato tale da non permettere regolare deflusso colonne carreggio stop. Per contro risulta che tale lavoro su vari tratti non è ancora stato iniziato stop. Trasporti d'urgenza sinistra Piave personale necessario e coordini lavoro fra comandi genio armate i quali dovranno concorrervi nella zona più avanzata impiegandovi le maggiori forze e mezzi stop. GENERALE DIAZ
DOCUMENTO N. 387
COMANDO SUPREMO UFFICIO OPERAZIONI
N. 112325 Azzurro
31 ottobre 1918, ore 7,10
ALLA PRESIDENZA CONSIGLIO MINISTRI -
ROMA
Risponde telegramma 2682 (stop). Prime notizie fervore battaglia danno paesi prossimi linea Piave come Susegana quasi completamente distrutti (stop). Paesi retrostanti come Conegliano assai danneggiati con totale asportazione degli infissi (stop). Paesi ancora più arretrati come Vittorio in discrete condizioni di conservazione i fabbricati (stop). Popolazione spirito elevatissimo ha fatto accoglienze veramente commov~nti a truppe liberatrici (stop). Raccapriccianti racconti trattamento avuto da austriaci (stop). Requisizioni spinte estremo rigore (stop). Mancano assolutamente viveri et vestiario (stop). Riservami comunicare ulteriori informazioni (stop). GENERALE DIAZ
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- 1019 DOCUMENTO N . 388
COMANDO DELLA 4 a ARMATA
11° - Limito per ora le direttive più particolareggiate all'esecuzione del I tempo:
0
STATO MAGGIORE - UFFICIO OPERAZIONI
N. 17143 Op.
***
31 ottobre 191 8
OGGETTO : Direttive per l'inseguimento AI COMANDI C.A. VI-IX-XXX AI COMANDI ARTIGLIERIA E GENIO ARMATA ALLA INTENDENZA ARMATA GRAPPA E ALTIPIANI AL COMANDO AERONAUTICA DI ARMATA ALL'UFFICIO INFORMAZIONI DI ARMATA e per conoscenza: AL COMANDO SUPREMO - OPERAZIONI AI COMANDI ARMATE 6a E 12a AL COMANDO DEL XX CORPO ARMATA Il nemico si ritira su tutta la fronte nostra, lasciando forti nuclei con molte mitragliatrici a protezione della ritirata. Retrovie nemiche sono intasate da colonne di carreggio e truppe in ritirata. È intenzione del Comando Supremo di sopravanzare il nemico per impedirgli lo sgombero del saliente trentino. La 4a armata dovrà avanzare sul fronte Egna (escluso) Bolzano (compreso).
Limiti - a destra: (8a armata) Val Caorame-Piz Sagron-Passo CeredaCroda Grande (C. Vezzena)-Cima Bocche-Costa di Vezzena-Forno-Cima Valsorda-Ober Kirk-Stodek-Bolzano (obiettivo comune con 1'8a armata). A sinistra: (6a armata) rotabile di Valsugana fino a Borgo-strada di Val Calamento-Forcella Cadino-Molina (località segnate alla 4a). A tempo opportuno ed in seguito ad ordini del Comando Supremo il XX corpo passerà a far parte della 4 a armata. In conseguenza, ferme restando le disposizioni date per raggiungere il solco Primolano-Feltre, dispongo: 1° - Obiettivo assegnato sarà raggiunto in tempi successivi: I tempo - linea esterna del ridotto Feltrino II tempo - Alpi di Fiemme III tempo - Alpi di Fassa IV tempo - Adige, nel tratto Egna (escluso) Bolzano (obiettivo comune con 1'8a armata) .
a) obiettivo : - cintura montana Lisser (6a armata)-Cima Campo-Cimonega-Badia-Picosta-Agaro-Gargantile-Col Degli Uccelli-Remitte. - comunicazioni e centri da raggiungere: Valsugana (Grigno), Rotabile Celado-Castel Tesino, Val Senaiga-Osteria Broccon, Val Vanci-Canal S. Bovo, Val Cismon-Fiera-Passo Cereda (collegamento ad Agordo con 1'8a armata). b) Suddivisione compiti e fronte: VI corpo - Val Cismon (Vanci-Senaiga) IX corpo - Val Brenta XXX corpo - Zona Fonzaso-Arten-Arsié (in riserva).
Mi riservo destinare il compito del XX corpo quando passerà alle dipendenze dell'armata. c) Linee di contatto: ' fra 4a e 6a armata - quella su accennata fra VI e IX corpo - Val Senaiga (al VI) fra 4 a e 6a armata - orlo dell'Altipiano. d) Comunicazioni rotabili VI corpo - rotabile V. Cismon-V. Vanoi-V. Senaiga IX corpo - rotabile Brenta e quella del Calado . e) Obiettivi intermedi Di particolare importanza da raggiungere con reparti celeri e decisi: VI corpo - Val Cismon-Ponte della Serra-Bivio Cismon-Vanoi-Ponte S. Silvestro-Val Vanoi-Bivio Vanoi-sbarramento lungo val Cortella-CaldariPasso Gobbera-Val Senaiga-S . Donato IX corpo - Val Brenta-Primolano-Grigno.
*** 111° -
Carattere della azione
Date le condizioni di ritirata affrettata nelle quali si trova il nemico e lo scopo che intende di raggiungere il Comando Supremo occorre che l'avanzata nostra sia continua; non occorre vi siano masse, bastano piccole colonne ben comandate, fornite di viveri e munizioni, e che si gettino arditamente avanti per portare confusione nelle colonne nemiche, sbandarle,
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catturare prigionieri e materiale. Tali colonne non devono curarsi dei centri di resistenza che lascia il nemico a protezione della ritirata. Ad essi provvederanno i rincalzi che seguono. Dato il terreno che si deve attraversare, le difficoltà logistiche da superare, specialmente per la stagione attuale, occorre predisporre unità leggiere fornite di mezzi idonei alla vita ed al movimento, in zona di alta montagna. Perciò ogni corpo d'armata preparerà una divisione alleggerita di tutto quanto non è necessario per l'avanzata e rinforzata delle salmerie complementari di un'altra, come è già stato prescritto. A tale divisione saranno assegnate le artiglierie da montagna in numero sufficiente perché possano appoggiare l'azione delle fanterie anche se per necessità di terreno queste debbono scindersi in diverse colonne. Oltre ai reparti anche i servizi siano organizzati in modo che si possano scindere. L'intendenza provvederà nel limite del possibile a fornire altre salmerie indumenti e materiali speciali per montagna. Per norma avverto fin da ora che per l'avanzata oltre il solco Feltre Primolano, assegnerà 1'80a divisione alpini al VI corpo.
DOCUMENTO N . 389
COMANDO DELLA 4 a ARMATA STATO MAGGIORE -
UFFICIO OPERAZIONI
31 ottobre 1918, ore 18
N. 17152 OGGETTO: Ordine di operazioni
Al COMANDI CORPI ARMATA VI-IX-XXX AL COMANDO ARTIGLIERIA DI ARMATA AL COMANDO DI AERONAUTICA DI ARMATA e per conoscenza: AL COMANDO SUPREMO - OPERAZIONI AI COMANDI ARMATE 6a E 12a
Urge intensificare e dare il massimo impulso all'inseguimento. Si adotti qualunque mezzo pur di raggiungere lo scopo. Si girino centri di resistenza. Pochi uomini a guardarli e gli altri avanti.
*** IL TENENTE GENERALE COMANDANTE DELLA ARMATA Giardino
Con riserva di comunicare fra breve nuove direttive, assegno fin d'ora i seguenti obiettivi da raggiungere con reparti celeri, animosi e ben comandati: IX corpo - Grigno-Castel Tesino VI corpo - Val Cismon-Ponte della Serra, e successivamente Val Senaiga-(Lamon-Osteria Broccon)-Val Vanci (Canal S. Bovo)-Val Cismon (lmer).
*** È dall'energia dei reparti, dall'intuito dei comandanti, dalla convinzione in tutti di poter e dovere osare che mi attendo ottimi risultati.
GENERALE GIARDINO
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DOCUMENTO N . 392
DOCUMENTO N. 390
12mc ARMÉE ET F .F.I.
COMANDO SUPREMO UFFICIO OPERAZIONI
ÉTAT MAJOR -
N. 14662 G.M.
1° novembre 1918
Q.G., le 31 octobre 1918
N. 289/3
AL COMANDO DELLA 4a ARMATA AL COMANDO DELLA 6a ARMATA
3 me BUREAU
Ordre generai d'operations n. 268
XX corpo d'armata rimane per ora alla dipendenza della 6a armata stop. Questo comando si riserva di comunicare in relazione allo svolgimento delle operazioni se e quando esso dovrà passare alla dipendenza della 4 a armata stop. Intanto le truppe della 7a divisione in Val Brenta, opereranno sulla riva sinistra del fiume stop. GENERALE BADOGLIO
I L'ARMÉE a atteint la ligne: Mte ARTEN - STABIE - MARZIA! SCALON.
II DEMAIN 1 cr Novembre, continuation de l'action offensive.
III DOCUMENTO N. 391
COMANDO DELLA 4 a ARMATA STATO MAGGIORE - UFFICIO OPERAZIONI
N. 17235 Op.
1° novembre 191 8
Missions et zones d'action des Grandes Unités sans changement conformément à l'Ordre Général N. 267. · La 23 ° DI.F. en particulier poussera résolument sur FELTRE. La 52° DI.I. sur BUSCHE qu'elle tiendra et couvrira. LE GÉNÉRAL COMMANDANT LA 12° ARMÉE ET LES F.F.I.
OGGETTO: Operazioni per domani AI COMANDI CORPI ARMATA VI-IX-XXX AL COMANDO ARTIGLIERIA DI ARMATA AL COMANDO AERONAUTICA DI ARMATA e per conoscenza: AL COMANDO SUPREMO - OPERAZIONI AI COMANDI ARMATE 6a E 12a ALLA INTENDENZA ARMATA GRAPPA E ALTIPIANI ALL'UFFICIO INFORMAZIONI DI ARMATA I corpi di armata continuino energicamente nell'inseguimento iniziato. Il Comando Supremo ha ordinato alla 12 a armata di girare da nord il M. Avena per facilitare la caduta della stretta di Fonzaso ed ha stabilito il limite est dell'armata alla linea: Mugnai-M. Avena-Sorrivo. Il XXX corpo si raccolga quindi, all'arrivo della 12a armata, nella zona sud della rotabile Feltre-Arten, compresa tra Feltre-Arten-Caupo. IL TENENTE GENERALE COMANDANTE DELL'ARMATA Giardino
Signé Graziani
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- 1024 DOCUMENTO N. 393
I2m• ARMÉE ET F.J:.1. ÉTAT MAJOR -
3 me BUREAU
Q .G., le
N. 303/3
}er
novembre 1918
Ordre generai d'operations n. 269
I. SITUA TION GÉNÉRALE L'ennemi parait se retirer sur tout le front. L'intention du COMANDO SUPREMO est de le devancer dans la zone montagneuse pour l'empecher d'évacuer le saillant du TRENTIN. Les 4m, et 8m• ARMEES à gauche età droite de la }2m• reçoivent l'ordre de se porter sur le haut ADIGE, de part et d'autre de BOLZANO.
II. SITUA TION et MISS/ON de la J2m• ARMÉE La I2m• Armée, occupant la conque entre FELTRE et le débouché du CORDEVOLE, doit cooperer par son aile gauche, au forcement du défilé de FONZASO par la 4m, Armée, en contournant le Mt A VENA par le Nord. Pour cette phase des opérations, sa limite Ouest (avec la 4m, Armée) est marquée par la ligne MUGNAI - M. A VENA - SORRIVA.
III. IDÉE GÉNÉRALE de MANOEUVRE Etant donné l'état actuel des communications qui ne permet de revitailler qu'un effectif relativement restreint dans la région de FELTRE· l'intention du Général Cdt l' Armée est de pousser soulement des éléments,avancés du l" CA sur la direction FEL TRE - PEDAVENA - SALZEN - SORRIVA, couverts à droite par les fractions de la 23· DI et de la 52· DI, parvenues dans la région entre FELTRE et CESEN. Les gros seront provisoirement maintenus en arrière, échelonnés sur le voies de communications pour travailler au rétablissement des routes et des pants .
IV. ZONES d'ACTION Restent celles définies par l'Ordre Général d'Opérations N. 267 modifiées ainsi qu'il suit en ce qui concerne la 23• DI.F. et le 1er CA.I.: /"CA.I.: Limite EST- le PIA VE-T.SONNA- FELTRE - PEDAVENA (ces 2 localités au ler CA.I.) - M. MAGARON. Limite OUEST: M. TOMA TICO - PORTEN - MUGNAI - M. AVENA - SORRIVA.
V. MISS/ON des GRANDES UNITÉS - DISPOSITIF à REALISER 52' DI.I.: Avant-garde, région de BUSCHE (tete de pont) avec détachements à Sta GIUSTINA (liaison avec la 8• Armée) à CESIO MAGGIORE et VILLABRUNA. Gros: tete sur la rive gauche du PIAVE, de LENTIAJ à MARZIAJ travaillant à la réfection de la route, queue à M. Cesen.
23• Dl.F.: Avant-garde sur la route FELTRE-PONT, avec détachement à FOEN, en liaison avec les DI voisiones à VILLABRUNA (52' DI) et à PEDAVENA (24• DI.I.). Gros: tete à CAVRERA, queue à S.VITO. Jer CA.I. - portera dés que possible la 24• DI dans la région de FELTRE, où cette DI aura pour rnission de coopérer à l'action de la 4~· Armée (forcement du défilé Nord-Ouest de FONZASO) avec une brigade dirigée par PEDAVENA sur SALZEN et SORRIVA, l'autre Brigade maintenue à FELTRE - VILLAGA - TOMO - PORTEN. - portera, dés que les circonstances le permettront, la 70• DI (Brigade TRAPANI) échelonnée de QUERO à CARPEN. La Brigade RE maintenue à PA VEION en réserve d' Armée.
Pour toutes !es Grandes Unités: Les troupes échelonnées le long du PIA VE seront employées au rétablissement des communications sur les routes de la Vallée et à la création de passages nombreux sur la riviére. Zone d'action limitée au Sud à hauteur de la tigne QUERO-SEGUSINO. Cette mission est de première importance, les Généraux Cdt les DI intéressées y appliqueront la maximum de leurs ressources en hommes et en matériel. VI. MISSIONS des TROUPES aux ORDRES du GÉNÉRAL Cdt l'ARMÉE
Infanterie - Brigade RE, en réserve d' Armée, maintenue à PAVEION . jusqu'à nouvel ordre. Artillerie -
Sans changement.
Génie - Réfection du Pont de FENER; entretien du Pont de PEDEROBBA - réfection des routes de la rive Est du PIAVE à partir et au Sud de SEGUSINO . 12• Btn de mitr. l'Armée.
à la disposition du Colonel Cdt le Génie de
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Cava/erie - meme mission que celle qui a fait l'objet de l'Instruction particulière N. 273/3 du 31 Octobre, mais dirigée au-delà de FELTRE, sur la route PEDAVENA - SALZEN - SORRIVA: Le Colone! se mettra spontanément en liaison avec les éléments d'infanterie italienne opérant dans cette région pour recevoir d'eux ou leur fournir tous rensignements utiles. Aéronautique - Mission - Liaison d'infanterie, jalonnement du front de I' Armée. - Reconnaissances sur la vallée du CISMON au Nord de FONZASO. LE GÉNÉRAL COMMANDANT LA 12° ARMÉE ET LES F.F.I. Signé Graziani
- 1027 DOCUMENTO N . 394
COMANDO DELLA 8a ARMATA STATO MAGGIORE -
UFFICIO OPERAZIONI
1° novembre 1918 - Ore 0.35 AL COMANDO DEI CORPI D'ARMATA VIII XXII XXVII per conoscenza: AL COMANDO DEL CORPO D'ARMATA D'ASSALTO N° 7680 Op. Stop Oggi 1° Novembre corpi d' armata VIII et XXII et XXVII si raccoglieranno in conca Bellunese ciascuno nel settore assegnato-
gli da ordine di operazione 7644 Op. del 30 ottobre di questo comando stop XXVII Corpo spingerà ricognizioni in Val Cordevole ed VIII verso Longarone stop Divisioni 1a assalto, 12a, 58a ed una del XXVII Corpo d'ar~ata
saranno raccolte oggi stesso nel solco Follina - Serravalle - Fadalto nma~ nendovi mia disposizione stop 5 ° Raggruppamento alpini raggiungerà oggi valle Piave seguendo itinerario che gli verrà indicato da XXVII Corpo d'armata stop Seguono direttive per proseguimento operazioni stop GENERALE CA VIGLIA
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- 1029 DOCUMENTO N. 395
COMANDO DELLA 8" ARMATA STATO MAGGIORE -
N. 7681 Op. di prot.
UFFICIO OPERAZIONI
1° novembre 1918 - Ore 3.30
OGGETTO: Direttive per l'inseguimento del nemico AL COMANDO DEI CORPI D'ARMATA VIII XXII XXVII AL COMANDO DEL CORPO D'ARMATA D'ASSALTO AL COMANDO DELLA 1a DIVISIONE DI CAVALLERIA AL COMANDO D'ARTIGLIERIA DELLA 8" ARMATA AL COMANDO DEL GENIO DELLA 8" ARMATA AL COMANDO DI AERONAUTICA DELLA 8" ARMATA ALL'INTENDENZA DELLA 8" ARMATA e, per conoscenza: AL COMANDO SUPREMO - UFFICIO OPERAZIONI AL COMANDO DELLE ARMATE 3a 4a 10• E 12• AL COMANDO CORPO DI CAVALLERIA 1) Il nemico ripiega su tutta la fronte: occorre sopravvanzarlo nella zona montana per impedirgli lo sgombro del saliente Trentino. Mentre altre armate agiranno contro il lato occidentale del saliente, 1'8• armata deve precludere la Val Pusteria raggiungendo il fronte Bolzano Brunneck. Avanzerà in concomitanza colla 4a armata alla quale è assegnato l'obbiettivo Egna - Bolzano e si coprirà il fianco destro colla 1a divisione di cavalleria che per il Passo della Mauria deve scendere nell'alta valle Tagliamento. Limiti colla 4a armata: Val Caorame - Piz Sagron - Passo Cereda - Croda Grande - Cima della Vezzena - Cima di Bocche - Costa di Vezzena - Forno - Cima di Valsorda - Ober Kirk - Stablek - Bolzano (obbiettivo comune) . 2) Il compito assegnato all'armata sarà conseguito: a) da una colonna di destra, agli ordini di S.E. il Generale Graziali, la quale, seguendo la direttrice: Ponte nelle Alpi - Longarone - Pieve di Cadore - Cortina d'Ampezzo deve puntare sul fronte Welsberg - Toblack. La colonna sarà costituita dall'VIII Corpo d'armata formato dalla 48a divisione di fanteria e dalla 2 a divisione di assalto. Oltre ai propri elementi organici il Corpo d'armata disporrà di 4 gruppi d'artiglieria da montagna: 23° - 37° - 5° e 39° (questi due ultimi da cedersi dal XXII Corpo) e di 15 salmerie complementari (12 da cedersi dal XXII Corpo);
b) da una colonna di sinistra, agli ordini di S.E. il Generale Di Giorgio che seguirà la direttrice Sedico ·_ Agordo - Cencenighe. Da questo punto si ripartirà in tre colonne aventi rispettivamente per obbiettivo Bolzano Waibruck - Brunneck. La colonna sarà costituita dal XXVII Corpo d'armata formato dalla 51 a divisione e dal 5° Raggruppamento alpini. Oltre ai propri elementi organici disporrà dei gruppi da montagna 26° e 66° e di 15 salmerie complementari. Le due colonne si collegheranno secondo gli arroccamenti: Venas - Forno di Zoldo - Agordo e Cortina d'Ampezzo - Caprile. 3) I compiti che affido alle due colonne non sono facili. La situazione generale nemica lascia credere che le resistenze che s'incontreranno saranno essenzialmente costituite da azioni di retroguardie e di molestia sui fianchi intese a ritardare la nostra marcia: occorre quindi agire decisamente. Incontrando sbarramenti difensivi nemici impegnarli di fronte e farli rapidamente cadere aggirando°ii. Ove l'aggiramento fosse impossibile raccogliere mezzi adeguati ed attaccarli a fondo dopo breve e violenta preparazione. Per parare le molestie sui fianchi spingere distaccamenti per le valli che si diramano dalle direttrici di marcia e tenere le truppe alla mano. Maggiore difficoltà presenta il problema logistico considerando specialmente la stagione invernale che s'avvicina. La conformazione delle vallate consiglia un grande scaglionamento in profondità. Sarà opportuno farsi precedere da avanguardie costituite da reparti delle tre armi. È facile prevedere interruzioni stradali e quindi queste avanguardie dovranno avere mezzi di trasporto esclusivamente someggiati. Saranno seguite a distanza, varia a seconda delle circostanze, dal rimanente della colonna che provvederà ai distaccamenti fiancheggianti ed al collegamento. 4) La 1a divisione di cavalleria per il Passo di Fadalto e Ponte nelle Alpi risalirà la val Piave fino a Lorenzago e quindi per il Passo della Mauria punterà su Stazione per la Carnia collo scopo di intercettare al nemico la linea di ritirata di Canale del Ferro. Disporrà di tutti i suoi elementi e farà capo direttamente all'Intendenza d'armata che costituirà successivi magazzini scaglionati a distanza tale che ad essi la divisione possa far capo giornalmente coi propri mezzi.
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. ~). La situ~ione politica e militare impone che si proceda verso gli obb1ett1v1 assegnati con grande celerità che potrà essere conseguita dalla decisione delle truppe e dalla cura minuta e precisa ai tutti i particolari logistici. Faccio pieno affidamento nell ' opera dei comandanti. 6) ~'esecuzione delle operazioni prescritte col presente ordine avranno inizio nelle prime ore di domani - 2 novembre -. Oggi stesso però dovranno essere spinte ricognizioni lungo le due direttrici di marcia. 6) . - Il XXII Corpo d'armata (divisioni 57a e 60a) continuerà a rimanere raccolto nella conca Bellunese. . - Il Corpo d 'armata d'assalto (senza la 2a divisione d'assalto) si dislocherà nella zona di Vittorio. - Le seguenti divisioni resteranno a mia disposizione nella dislocazione per ciascuna segnata: 1a divisione fanteria: a Crocetta Trevigiana; 12 a, 58 a, e 2 a divisioni di fanteria: nel solco Pollina - Serravalle - Fadalto, ove oggi si raccoglieranno. 66a in Val Piave. 7) Accusare ricevuta. IL TENENTE GENERALE COMANDANTE DELL'ARMATA F. to Caviglia
DOCUMENTO N. 396
COMANDO DELLA 4a ARMATA STATO MAGGIORE -
UFFICIO OPERAZIONI
N. 17257 Op.
2 novembre 1918
OGGETTO: Direttive per inseguimento (2° tempo) AI COMANDI CORPI DI ARMATA VI IX XXX AI COMANDI DI ARTIGLIERIA E GENIO DI ARMATA .ALLA INTENDENZA DI ARMATA AL COMANDO AERONAUTICA DI ARMATA ALL'UFFICIO INFORMAZIONI DI ARMATA e, per conoscenza: AL COMANDO SUPREMO-OPERAZIONI AI COMANDI DELLE ARMATE 6a 8a E 12a AL COMANDO DEL XX CORPO D'ARMATA Appena raggiunto il 1° tempo dell ' inseguimento prescritto dal mio foglio 1743 del 31 ottobre, per l'esecuzione del 2° dispongo : 1. - Il IX corpo avanzi celermente per la direttrice Borgo-Val Calamento-Paese-Cadino-Cavalese. Assumerà in valle Avisio la fronte Carbonare (compresa) Tesero (escluso) . Si guarderà nell'avanzata dalle provenienze di val Sugana e Valle Avisio. Fino a che a monte di Borgo non vi saranno truppe della 6a armata oppure non sarà assegnato a questa armata il XX corpo d'armata spetta al IX corpo tenere occupato Borgo e inviare per Valsugana veloci ed ardite ricognizioni che, guidate con energia e spirito d'iniziativa, si lancino sui nodi di comunicazioni per tagliare la ritirata ed impedire distruzioni. Ho messo a tale scopo a disposizione del corpo d'armata il 1° gruppo squadroni del reggimento Padova.
2. - Il VI corpo rimontando le valli Cismon e Vanoi discenda per il Rolle ed i passi dell'alpe di Fiemme in valle Avisio nel tratto Tesero (compreso) Forno (compreso) . Cerchi sulla sua destra contatto con 1'8a armata per le valli Vallés (Passo Vallés) ed Avisio spingendo, qualora truppe dell'Sa armata non fossero ancora giunte, reparti a Falcade e Vigo di Fassa, per intercettare la strada di Costalunga (passi Pordoj e Costalunga). 3. - Limiti - Con le armate laterali quelli già indicati nelle direttive 17143. Fra VI e IX corpo: Val Senaiga - (al VI) Osteria Broccon (al VI) Cima d'Asta - Stelle delle Sute - Val Lagorai - Tesero (al VI) - Cuoal (al IX).
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4. -. L'avanzata dovrà farsi con colonne bene attrezzate per montagna pro;7v1ste largamente di viveri e munizioni ma alleggerite di tutto quanto non e strettamente necessario in relazione alla situazione che ri·ch· d 1 . , d 1 . ' ie e ve oc1ta, e a la resistenza debole che ormai può opporre il nemico. 5. -
mando.
Le divisioni 18a e 15a rimarranno a disposizione di questo co-
DOCUMENTO N . 397
COMANDO DELLA 4a ARMATA STATO MAGGIORE - UFFICIO OPERAZIONI
Fonogr. N. 17273 Op.
2 novembre 1918
AI COMANDI DEI CORPI DI ARMATA VI e IX
6. - Il XXX riunirà la soa divisione a sud del Grappa e l'altra nella zona ad ovest di Feltre sino allo sbocco Stizzone. GENERALE GIARDINO
Vengono resi di pubblica ragione le pratiche che fa il nemico per un armistizio. Quanto più celere e decisa continua la nostra avanzata, tanto più il nemico sarà obbligato ad accettare le nostre condizioni. Occorre dunque spingere con la massima energia le operazioni sugli obiettivi indicati. Le difficoltà militari non possono essere grandi. II nemico è in rotta e non può imporre che resistenze parziali. Non bisogna dargli tempo di organizzarne di maggiori. Procedere per le linee facili, aggirare le resistenze, guardare i fianchi con i distaccamenti per le valli, collegamenti volanti. Serie sono invece le difficoltà logistiche fino a quando (fra alcuni giorni) non saranno riattivate le arterie stradali per rifornimenti ed autocarri e per far passare alla nuova base del «solco» i mezzi rotabili per i rifornimenti delle truppe avanzanti. Perciò colonne leggere, molto scaglionate in profondità, viveri di riserva, etc. Ma con tutto ciò, celerità decisa: previdenza logistica, espedienti, tutto ciò che si vuole, ma avanti e avanti! Urgentissimo ristabilire i collegamenti telefonici e fornire frequenti situazioni. GENERALE GIARDINO
DOCUMENTO N. 398
COMANDO DELLA 4a ARMATA STATO MAGGIORE -
Fonogr. N. 17280 Op.
UFFICIO OPERAZIONI
2 novembre 1918 - Ore 19.10
AI COMANDI DEI CORPI DI ARMATA VI e IX II VI corpo trova difficoltà avanzare oltre Fonzaso (stop) Occorre aggirare tali difese. Buona direzione per tale scopo è: Osteria Broccon - Canal S. Bovo - Gobbera - Fiera (stop) VI e IX corpo cerchino ciascuno per conto suo di raggiungere tale obiettivo (stop) Chi primo arriva proceda velocemente (stop). GENERALE GIARDINO
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COMANDO DELLA 4a ARMATA STATO MAGGIORE -
UFFICIO OPERAZIONI
N. 17321 Op.
2 novembre 1918
OGGETTO: Viabilità di val Brenta - Cismon AI COMANDI DEI CORPI DI ARMATA VI E IX AI COMANDI ARTIGLIERIA E GENIO DI ARMATA ALLA INTENDENZA ARMATE GRAPPA E ALTIPIANI AL COMANDO CC.RR. D'ARMATA e, per conoscenza: AL COMANDO DELLA 6a ARMATA AL COMANDO DEL XX CORPO D'ARMATA
3. - che tutti, e in particolar modo i comandi di artiglieria, genio e l'intendenza, contengano il traffico nei limiti dello stretto indispensabile fino a quando non si siano riparati i guasti della strada e non si siano ricostruiti i ponti ed eliminino tutti i trasporti che non hanno carattere di urgenza_. 4. - che la disciplina del transito rimanga affidata sino a nuova disposizione al IX corpo anche dopo ultimati tutti i lavori e fino a tanto che le truppe del corpo d'armata stesso si troveranno in val Brenta. Quando la percorribilità sarà ripristinata interamente saranno tolte alcune restrizioni e il comando del corpo d'armata concreterà altre disposizioni che farà conoscere a tutte le autorità interessate. GENERALE GIARDINO
DOCUMENTO N. 400
Allo scopo di superare nel più breve tempo possibile la crisi della viabilità in fondo val Brenta creata dalle interruzioni e distruzioni effettuate dal nemico e che, prolungandosi, potrebbe pregiudicare gravemente lo sviluppo delle operazioni in corso, dispongo : 1. - che sia riservata a questo comando l'alta direzione del transito lungo la rotabile di riva sinistra Brenta e ne sia affidata al comando del IX Corpo nella cui zona si svolge la strada stessa, la direzione materiale che attuerà disciplinando con adatte modalità l'afflusso delle varie colonne e regolandone il movimento lungo tutto intero il suo percorso da Pove sino al ponte di Vannini. Qualora in date circostanze risulti indispensabile il detto comando è autorizzato a sospendere COMPLETAMENTE il transito in ben delimitati tratti e per alcune specie di veicoli od a prescrivere particolari ed opportune limitazioni. Il comando del IX corpo dovrà concretare immediatamente tali modalità, le farà conoscere direttamente a tutte le autorità interessate e darà agli enti incaricati della disciplina e del controllo consegne precise chiare e tassative. Nel concretare tali modalità terrà conto anche delle provenienze dalla strada di riva sinistra in corrispondenza di Valstagna. Altre comunicazioni a tutte le autorità interessate farà ogni qualvolta dovesse modificare le precedenti disposizioni.
2. - che sia affidata al comandante del genio d'armata l'alta direzione e sorveglianza dei lavori di riattamento della strada e di gittamento e costruzione dei ponti impiegandovi tutta la massa d'opera che sarà possibile, dando il massimo impulso alla operosità di tutti, e distribuendo il lavoro in modo che con opportuni turni di personale si lavori anche di notte ININTERROTTAMENTE.
COMANDO DELLA 8a ARMATA STATO MAGGIORE - UFFICIO OPERAZIONI
Fonogr. N. 7726 Op.
2 novembre 1918 - Ore 9 .40
AL COMANDO DELL'VIII CORPO D'ARMATA e, per conoscenza: Al COMANDI DEI CORPI D'ARMATA XXII E XXVII 1 a Divisione Cavalleria essendo passata a far parte del Corpo di Cavalleria lascia compito affidatole da questo Comando con foglio 7681 Op. stop Pertanto VIII Corpo d'Armata dovrà provvedere copertura proprio fianco destro et giunto Lorenzago inviare distaccamento al Passo della Mauria stop Assicuri stop GENERALE CAVIGLIA
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AI COMANDI CORPI D'ARMATA VIII XXII XXVII ASSALTO AI COMANDI DI ARTIGLIERIE E GENIO DELLA 8 3 ARMATA ALL'INTENDENZA DELLA 8 3 ARMATA
8. _ Si provveda per mezzo delle sezioni sussistenze, secondo le direttive date dall'Intendenza, al vettovagliamento della popolazione. 9. _ Si evitino i frequenti spostamenti dei comandi che rappresentano una crisi per le comunicazioni e pel funzionamento dei comandi stessi e impediscono di provvedere a derimere molti degli inconvenienti segnalati. 10. - Si ricordi che è indispensabile costituire al più presto una scorta viveri riserva e munizioni di fanteria e calibri campali oltre i ponti, per essere preparati ad eventuale ripiegamento di essi. 11. - Si sfruttino al massimo le teleferiche. 12. - Si impedisca col più stretto rigore il trasporto di materiali in-
Nel rapido procedere dei giorni scorsi si sono verificati parecchi inconvenienti che segnalo per richiamare su di essi l'attenzione dei vari Comandi affinché predispongano per evitare che si ripetano:
gombranti e non regolamentari. Nella cura di questi particolari si dimostra il funzionamento regolare logistico e disciplinare dei Comandi, ed io non dubito che ciascu~? per la sua parte metterà tutto l'impegno pel buon andamento del servmo.
DOCUMENTO N. 401
COMANDO DELLA 8 3 ARMATA STATO MAGGIORE -
N. 7712 Op.
UFFICIO OPERAZIONI
1° novembre 1918
OGGETTO: Inconvenienti
1. - La popolazione ha devastato e manomesso magazzini, impianti e depositi di vario genere: e ciò perché nessuno si è curato di segnalarne l'ubicazione e provvedere intanto alla custodia. Pochi uomini da sostituire successivamente con personale delle divisioni di 2 3 linea e poi di quello d'artiglieria, del genio e dell'intendenza bastano ad impedire guasti e sperperi. 2. - Le rampe ai ponti furono per necessità di principio mal sistemati: occorre che le grandi unità intanto in primo tempo, e poi il Comando genio e l'intendenza successivamente provvedano alla continua manutenzione. 3. - La disciplina di passaggio sui ponti è migliorata ma non è ancora quale desiderabile: non conviene fare lunghissimi periodi di transito in un senso e altrettanti nell'altro, ma fare frequenti alternative.
4. - Si caricano i carri oltre il limite stabilito; ne consegue che nelle rampe specie di salita avvengono inconvenienti che aumentano l'intasamento e rallentamento il deflusso: si stabiliscano a distanza dei ponti posti di controllo e di avviamento e si faccia inesorabilmente retrocedere quelli che superano il limite. Si tengano drappelli ai ponti. 5. - Occorre che sugli itinerari da percorrersi sui punti più difficili si stabiliscano indicatori di qualsiasi genere per evitare disperdimento di personale. 6. - Si impieghino i Carabinieri a rastrellare le retrovie immediate di ciascuna divisione. 7. - Si provveda subito per parte delle direzioni di artiglieria e del Genio col concorso dei corrispondenti comandi al ricupero dei materiali numerosissimi sparsi sul campo di battaglia.
IL TENENTE GENERALE COMANDANTELA8 3 ARMATA F.to Caviglia
DOCUMENTO N. 402
COMANDO DELLA 4a ARMATA
•
STATO MAGGIORE - UFFICIO OPERAZIONI
.Fonogr. N . 17397 Op.
4 novembre 1918 - Ore 9.45
AI COMANDI DEI CORPI DI ARMATA VI E IX Qualora non sia stato già disposto e non sia già in corso di attuazione, pregasi disporre che prima delle ore 15 di oggi siano possibilmente occ~pate le posizioni dominanti le conche di Borgo, Tesino, Canal S. Bovo, Fiera di Primiero per assicurare ad esse la maggior protezione. Si gradirà assicurazione (stop) GENERALE GIARDINO
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DOCUMENTO N. 404
DOCUMENTO N . 403
12me ARMÉE ET FORCES FRANçAISES EN IT ALIE
12me ARMÉE ET FORCES FRANçAISES EN 1TALIE
ETAT MAJOR -
ETAT MAJOR
3me Bur - N. 218/3
Q.G., le 27 octobre 1918
N. 247/3
Q.G., le 29 octobre 1918
LE GÉNÉRAL GRAZIANI, COMMANDANT LA 12° ARMÉE ET LES FORCES FRANCAISES EN 1TALIE
LE GÉNÉRAL GRAZIANI, COMMANDANT LA 12° ARMÉE ET LES FORCES FRANçAISES EN ITALIE
a:
3mc BUREAU
a: LE CHEF D'ÉTAT-MAJOR GÉNÉRAL DE L'ARMÉE COMANDO SUPREMO
Pour des raisons devant lesquelles je ne pouvais que m'incliner, la 24éme Division a été, momentanément, séparée du reste des Forces Françaises en ltalie. Elle a, jusqu'ici, rempli à l'entière satisfaction de S.E. le Général Commandant la VI• ARMEE les missions qu'il a bien voulu lui attribuer, mais le moment me semble proche où elle pourra m'etre rendue. Je tiens à la recouvrer, non seulement par ce sentiment trés nature! qui pousse tout chef à avoir avec lui ses subordonnés habituels, mais encore parce que le service en sera considérablement facilité à tous les points de vue. Ce sont, du reste, les instructions que j' ai reçues de mon Gouvernement lorsque j'ai pris mon commandement en ltalie. J'ai donc l'honneur de prier Votre Excellence de vouloir bien envisager comme prochaine l'éventualité de ce retour et de le prescrire aussitòt que les circonstances vous le feront considérer comme possible. GRAZIANI
LE CHEF D'ÉTAT-MAJOR GÉNÉRAL DE L'ARMÉE COMANDO SUPREMO Un compte-rendu de ma 24éme Division me signale un mouvement de repli qui semble se dessiner sur son front. Si ce mouvement devait s'accentuer et déterminer une poursuite de la part de la VI• Armée, il me serait impossible d' assurer, avec les moyens dont je dispose, les revitaillements et les évacuations de la 24éme Divisione; j'éprouve déjà, en ce moment, de grandes difficultés que vous n'ignorez certainement pas. Ce m'est donc une raison de plus pour demander, comme suitè à la lettre n. 218/3 du 27 Octobre que j'ai eu l'honneur d'adresser a Votre Excellence, que la 24éme Division me fasse retour dans le plus bref délai possible. GRAZIANI
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- 1041 DOCUMENTO N. 405
DOCUMENTO N. 406
COMANDO SUPREMO
COMANDO SUPREMO
UFFICIO OPERAZION! ·
UFFICIO OPERAZIONI
N. 14591 G.M.
30 ottobre 1918
OGGETTO: Sostituzine in linea della 24a div. francese e della 4ga div. britannica A S.E. IL COMANDANTE DELLA 6a ARMATA e, per conoscenza: AL SIG. GENERALE GRAZIANI, COMANDANTE DELLA 12a ARMATA E DELLE FORZE FRANCESI IN ITALIA ALGEN. LORDCAVAN, COMANDANTE DELLA 10• ARMATA E DELLE FORZE BRITANNI CHE IN 1TALIA I
La 24" divisione francese e la 48" divisione britannica devono essere ritratte in piano. AI .loro posto è assegnata la 27" divisione italiana (XII corpo): il comando della 6" armata provvederà a proporzionare la fronte in relazione a quella delle divisioni laterali 20" e 14a che potrà essere alquanto estesa. Movimenti da iniziarsi subito. II La 24" divisione francese muoverà completa di effettivi e di artiglierie, compreso il gruppo da montagna; la 48" britannica Iascierà sul posto tutte le batterie di medio calibro di corpo d'armata (obici 203, obici 152, cannoni 127). La 6" armata in luogo delle artiglierie divisionali partenti riceverà dall'8" armata un gruppo da 75-906 pos., un gruppo da 65 pos. e 2 batterie da 70 pos. Allo spostamento di dette batterie provvederà direttamente questo Comando. III II Comando della 6" armata comunicherà al Comando Supremo il momento in cui la 24 • divisione francese e la 48 • britannica saranno riunite in piano e pronte a muovere.
IL SOTTOCAPO DI S.M. DELL'ESERCITO Badoglio
30 ottobre 1918 AL SIG. GENERALE GRAZIANI COMANDANTE DELLA 12" ARMATA AL SIG. GENERALE CONTE DI CAVAN COMANDANTE DELLA 10" ARMATA N° 14596 G.M. stop Secondo indizi qui comunicati dal comando della 6" armata sembra possibile che sulla fronte dell 'altopiano stia per delinearsi una situazione molto favorevole e che il nemico stia per ritirarsi stop Allo scopo di non mettere in crisi la 6" armata in questo momento così delicato ho creduto necessario sospendere momentaneamente il ritiro della 24" divisione francese e della 48 • divisione britannica stop mi riserbo ulteriori comunicazioni stop GENERALE DIAZ
DOCUMENTO N. 407
COMANDO SUPREMO UFFICIO OPERAZIONI
30 ottobre 1918 - Ore 14.30
ALCOMANDO6"ARMATA N° 14595 G.M. II Comando Supremo ha la totalità dei mezzi impegnati in una grande azion; che al momento attuale è in pieno svolgimento e promette risultati decisivi stop In conseguenza delle direttive date alla 6" armata nulla deve essere lasciato di intentato da codesto Comando per sfruttare una situazione che a quanto viene riferito si va delineando in modo molto promettente stop Ma il Comando Supremo ritiene necessario fissare i seguenti punti stop Primo stop Impossibilità di accrescere i mezzi alla 6" armata stop Secondo stop Necessità che la 6" armata non logori eccessivamente le sue forze in modo da dover ricorrere alle riserve del Comando Supremo stop II momento è tale che richiede avvedutezza ed audacia stop Fino a nuovo ordine sono sospesi i movimenti per il cambio delle divisioni alleate sulla fronte che rimangono pertanto a disposizione di codesto comando stop GENERALE DIAZ
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- 1043 DOCUMENTO N. 408
COMANDO DELLA 6a ARMATA STATO MAGGIORE.
N . 2261 S/G
31 ottobre 1918
OGGETTO: Direttive per l'inseguimento. AI COMA.N OI DEI CORPI D'ARMATA XII XIII XX AI COMANDI ARTIGLIERIA E GENIO D'ARMATA ALL'INTENDENZA ARMATE GRAPPA ED ALTIPIANI e, per conoscenza: AI COMANDI DEI CORPI D'ARMATA IX E X AI COMANDI DELLA P E 4a ARMATA AL COMANDO SUPREMO - UFFICIO OPERAZIONI Il nemico accenna a ripiegare su tutta la fronte . 1° Il Comando Supremo ordina di operare in modo da sopravanzarlo nella zona montana per impedirgli lo sgombero del saliente trentino . Pertanto, mentre la 7a Armata si terrà pronta ad avanzare da ovest sul tratto Mezzolombardo-Bolzano e la 1a Armata si terrà pronta ad avanzare su Trento, la 6a Armata, non appena il nemico accenni a ripiegare, punterà con la massima energia su Caldonazzo-Levico, per intercettare la rotabile e la ferrovia di Valsugana; e proseguirà quindi verso la fronte Trento (escluso) - Egna (compresa). Contemporaneamente la 4a Armata avanzerà sulla fronte Egna (escluso) - Bolzano . 2° Limiti della 6a Armata; a) - colla 1a Armata: strada di Val d' Astico, Carbonare, Centa, Vattaro, Vigolo Vattaro, Val Sorda, Trento (strada assegnata alla 1a Armata) . b) - colla 4a Armata: rotabile di Valsugana fino a Borgo, quindi la strada di Val di Calamento - Forcella Cadino - Molina (strade assegnate alla 4a Armata). · 3 ° A momento che il Comando Supremo si riserva di stabilire, il XX corpo d'armata passerà alla dipendenza della 4a Armata. In relazione a queste disposizioni del Comando Supremo, determino : a) - Colle norme già date coll'ordine n. 2255 S.G. del 30 c.m. si manterrà la più stretta pressione contro il nemico, per deciderne la rottura ed il ripiegamento. Appena questo avvenuto, l'armata incalzerà il nemico senza arresto alcuno, colla massima energia, il XII C.A. in prima linea, il XIII C.A. in seconda linea, diretta ai suddetti obiettivi di Levico e Caldonazzo.
, b) - Le direttrici di marcia principali, tanto per il corpo d'armata di prima linea, quanto per quello di 2 a linea, sono le seguenti: I - Rotzo, Casera delle Mandrielle, Malga Campo Rosà, Malga Basson, Malga Costalta, Lavarone, strada di Val Centa. II · - Camporovere, Albergo del Ghertele, Osteria del Termine, Vezzena, Malga Fratesello, strada di Vallone Scuro. Il XIII dovrà prendere precisi accordi col XII per ben stabilire quando le sue truppe potranno iniziare l'avanzata in Val -d' Assa, ad immediato seguito di quelle del XII C.A. c) - Il XIII corpo d'armata invierà anche una forte colonna che sarà rinforzata da elementi celeri dell'Armata, per la strada Gallio, Valle di Nos, Malga Galmarara, Bocchetta di Portule, Casera Larici, . Marcai di Sopra. Tale colonna provvederà alla guardia dei passi di Bocchetta di Portule e di quelli da Porta Renzola ad ovest. Terrà collegamento col XX C.A. lungo la strada di Valle Campomulo , Pagarlok, Malga Mandrielle, Roccolo Cattagno, Castellani di S. Marco (strada assegnata al XX C.A.). d) - Il XX C.A. punterà su Ospedaletto Borgo, seguendo le direttrici principali di: 1. - Foza, Rendole, Marcesina, Osteria Barricate, Ospedaletto; 2. - Fondo Val Brenta. Iniziata l'avanzata al nord di Val Frenzela, la Brigata Murge rientrerà alla dipendenza della 29a Divisione. e) - L'intero movimento deve avere carattere di speciale sollecitudine e quindi le colonne dovranno essere alleggerite il più possibile, e moltiplicate utilizzando tutte le strade e sentieri laterali disponibili. f) - In relazione a quanto sopra, ogni comando di C .d' A. determinerà le forze destinate ad avanzare sulle varie direttrici e ne darà subito comunicazione a questo comando. g) - Seguono disposizioni per il funzionamento dei servizi: intanto è della massima urgenza il riattamento della ferrovia Rocchette - Campiello - Asiago, della ferrovia di Valstagna, della strada di Val d' Assa e della strada Canove - Pozzo - Roana, al che i comandi di C.d' A . ed il comando del genio vorranno provvedere non appena possibile con la maggior larghezza di mezzi. h) - La 27a Divisione rimane a disposizione del Comando Supremo. Per essa verranno dati ulteriori ordini. i) - Accusare ricevuta. IL TENENTE GENERALE COMANDANTE F.to Montuori
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- 1045 DOCUMENTO N . 409
DOCUMENTO N. 410
COMANDO DELLA 6a ARMATA
COMANDO DELLA 6a ARMATA
STATO MAGGIORE •
N° 2271 S/G.
STATO MAGGIORE
1° novembre 1918
OGGETTO: Direttive per l'inseguimento del nemico AI COMANDI DEL XII XIII XX CORPO ARMATA AI COMANDI ARTIGLIERIA E GENIO D'ARMATA
Situazione quale risulta questa sera: Il nemico resiste ancora tenacemente all'imbocco della Val d' Assa, mentre la sua resistenza appare superata al centro dell'altopiano, fra M. Mosciagh e M. Melette. · Occorre aprire al più presto lo sbocco in ,Val d' Assa, e pertanto mentre il XX Corpo d'Armata insisterà nelle azioni già in corso, il XIII Corpo d 'Armata punterà con forze adeguate per Val di Nos in Val Galmarara, in direzione di Val d' Assa, allo scopo di cadere alle spalle delle difese che ancora il nemico oppone lungo questa valle. Il XIII Corpo d'Armata potrà quindi valersi di tutto il fascio stradale da Val di Nos ad ovest. IL TENENTE GENERALE COMANDANTE F. to Montuori
N° 2274 S/G.
2 novembre 1918
OGGETTO: Ordine di operazione per il 3 Novembre AI COMANDI DEL XII XIII XX CORPO ARMATA AI COMANDI ARTIGLIERIA E GENIO D'ARMATA e, per conoscenza: AL COMANDO SUPREMO - UFFICIO OPERAZIONI AI COMANDI DEL IX E X CORPO ARMATA AI COMANDI DELLA 1a E 4• ARMATA Il nemico ripiega su tutta la fronte dell'Armata, coperto da deboli retroguardie. Secondo qualche prigioniero, l'avversario tenterebbe fare un'ultima breve resistenza sulle antiche sue linee di Monte Rovere. Importa assolutamente spingere l'inseguimento con la maggiore celerità ed arditezza, in modo da assolvere il nostro compito che è di cadere al più presto in Val d'Adige, fra Trento ed Egna. Qualora si trovino occupate le posizioni di Monte Rovere, il XII C.A. dovrà al più presto averne ragione, così da non lasciarsi arrestare dalla resistenza di semplici retroguardie, anche se appoggiate da qualche artiglieria. Il Comando d'Artiglieria d'Armata ha già provveduto per l'assegnazione di gruppi pesanti campali; predisporrà anche il movimento e lo schieramento di altre artiglierie di medio calibro, da effettuarsi qualora e non appena occorra. Sono convinto che il XII corpo, avanguardia del!' Armata, basterà ad aprirsi il passaggio su Caldonazzo - Levico. Ad ogni modo questo Comando si riserva di rincalzare l'azione col XIII Corpo, il quale perciò si terrà continuamente al corrente della situazione e pronto ad intervenire. IL TENENTE GENERALE COMANDANTE F. to Montuori
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DOCUMENTO N. 41 I
DOCUMENTO N. 412
COMANDO DELLA 6 ARMATA
COMANDO ·DELLA 1 a ARMATA
STATO MAGGIORE "
STATO MAGGIORE
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N° 2279 S/G.
3 novembre 1918
27 ottobre 1918
OGGETTO: Ordine di operazione per il 4 Novembre Promemoria circa l'eventuale spostamento in avanti delle truppe della 1a Armata
AI COMANDI DEL XII XIII XX CORPO ARMATA AI COMANDI ARTIGLIERIA E GENIO D'ARMATA ALL'INTENDENZA ARMATE G.A. e, per conoscenza: AL COMANDO SUPREMO - UFFICIO OPERAZIONI AI COMANDI DEL IX E X CORPO ARMATA AI COMANDI DELLA 1a E 4a ARMATA
Lo schieramento della nostra Armata, nel caso di spostamento in avanti, dovrà essere subordinato alle necessità di terreno e di viabilità in modo da sfruttare al massimo grado le direttrici di minor ostacolo e di maggior rendimento sia che si consideri la situazione in cui si troveranno le truppe nemiche a noi di fronte, come quella delle altre truppe nemiche schierate di fronte alla 7a Armata ed alla 6 3 Armata. È chiaro che il nemico inizierà un ripiegamento generale dal Trentino solo nel caso vi sia costretto dalla situazione generale: il ripiegamento rivestirà perciò il carattere di una vera e propria ritirata strategica che dovrà essere fatta sollecitamente sotto la protezione di semplici reparti di copertura. Ciò premesso, date le caratteristiche del territorio di competenza della 1 a Armata, compreso fra il parallelo di Ala e quello di Trento, si affacciano a noi due problemi principali:
In relazione all'ordine del Comando Supremo n. 14750 G.M. circa le disposizioni per l'armistizio, determino che domani il XX ed il XII C.d' A. debbano spingere vigorosamente le operazioni allo scopo di raggiungere per le ore 15 la linea (carta al 100.000) Borgo - Roncegno - S. Osvaldo - Panarotta - Dosso di Mezzodì - S. Orsola - Cima Brada - Baselga di Piné - Doss di Brusadi - Doss delle Greve - M . Calisio, cercando verso Trento collegamento ~on il XX_IX C.A. Tanto il XII quanto il XX C.A. invieranno truppe per l occupaz10ne del Panarotta, che, a occupazione avvenuta, rimarrà al XX. A ovest del Panarotta la linea sarà tenuta dal XII C.d' A. Le operazioni intese a raggiungere detta linea dovranno essere spinte con la massima celerità e energia.
1) - Bloccare, seguendo la bassa Val Sarca, le truppe nemiche defluenti dalle Giudicarie attraverso il passaggio obbligato di Sarche (non è infatti verosimile che la 7 3 Armata riesca a superare e tanto meno ad avvolgere con facilità la gola quasi continua entro cui si svolge la rotabile tra Tione e Sarche).
. Alle ore 15 precise l'avanzata sarà sospesa su tutta la fronte, rimanendo mteso che il nemico dovrà ripiegare da questa fronte per almeno 3 km. Ogni comando di C.d' A. provvederà perché a mezzo di ufficiali sia rigorosamente accertata la linea raggiunta alle ore 15. Schizzo al 25.000 di essa dovrà essere rimesso con la massima sollecitudine a questo comando . L'ora ufficiale sarà data col mezzo della radio. . Il XIII C.d' A. raccoglierà tutte le proprie truppe negli alloggiamenti smora tenuti sugli altipiani, rimanendo in attesa di ordini.
2) - Sfruttare al massimo grado la relativa facile praticabilità del fondo Val d'Adige allo scopo di spingersi rapidamente in zona Calliano - Mattarello prima che la regione fra Adige ed Assa sia sgombrata dal nemico. Ciò allo scopo di catturare buona parte dei servizi di queste truppe le quali forzatamente debbono riversarsi in Val d'Adige fra Trento e Calliano.
IL TENENTE GENERALE COMANDANTE F. to Montuori I
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Risolvendo con successo questi due probemi resta del tutto secondario il compito dell'estrema destra della nostra Armata, anche perché la struttura del terreno ne ostacolerà lo sbocco dall'altipiano di Lavarone - Folgaria sia sulla Val d'Adige che sulla Val Sugana. Infatti da un lato il burrone di Val Gola e il massiccio di Filadonna, dall'altro il burrone del Centa (percorso è vero da due rotabili) diverrebbero completamente impraticabili a forti colonne ed ai carreggi (questi ultimi per molti giorni) quando il nemico facesse brillare le poderose interruzioni
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possibili sulle strade che dagli Altipiani anzidetti sboccano in Val d'Adige e in Val Sugana. È perciò evidente che i Corpi d'Armata dai quali si può ottenere il maggiore rendimento sono il XXIX e il V. Si ritiene che il compito del XXIX Corpo potrebbe così delinearsi:
1) - Puntare risolutamente su Sarche seguendo la direttrice E) e, se possibile, la sussidiaria sulÌa destra del fiume Sarca: impadronirsi con rapida azione di Monte Garzole e dell'altopiano di Ranzo, chiudendo in tal modo la ritirata alle truppe nemiche delle Giudicarie (dirette in gran parte verso Vezzano e in piccola parte forse verso Moline - Molveno). Il fianco ovest della colonna così operante non correrebbe rischio d'essere aggirato data la inaccessibilità del versante orientale della catena Brento - Casale. 2) - Avanzare sulla destra Adige per N orni - Aldeno in modo da raggiungere con rapidità lo sbocco nord di Val Cei (via di ritirata dei reparti della Val Gresta). La catena Stivo - Bondone che dividerebbe le due colonne operanti secondo le dette direttrici potrebbe essere gradualmente occupata da reparti risalenti Val Gresta e Val Cei. Data l'asperità del terreno e la necessità d'ottenere rapidi risultati si ritiene che le forze attualmente a disposizione del XXIX Corpo saranno appena sufficienti ad assolvere tali compiti. Il V Corpo, fronteggiante attualmente il massiccio del Col Santo, è destinato a gravitare verso la Val d'Adige e precisamente sulla comunicazione principale del Trentino costituita dalla grande rotabile di sinistra Adige e dalla ferrovia, con primi obiettivi Calliano e Mattarello. La scalata al massiccio di Col Santo non porterebbe a risultati di una certa importanza poiché le truppe sarebbero infossate di fronte al corso del Leno di Terragnblo il quale, correndo da est ad ovest, le obbligherebbe o a piegare su Rovereto (dove certo si può giungere assai più presto da Serravalle e da Mattassone) o a scalare l'aspro ciglio dell'altopiano di Serrada - Folgaria donde poi dovrebbero ridiscendere in Val d'Adige a Calliano, quindi sempre molto indietro rispetto allo sforzo da compiersi. Sembra pertanto evidente l'opportunità che fin da ora il V Corpo abbia a predisporre spostamenti di truppe e di mezzi in modo da essere in grado di sfruttare subito fino al massimo rendimento la sinistra Adige. Tale opportunità non va però disgiunta dalla considerazione che le due rotabili di Vallarsa (già interrotte presso Pozzacchio e a nord di Mattassone) saranno impraticabili al carreggio per molti giorni causa interruzioni gravissime prevedibili in zona Spino - S. Colombano. La direttrice Borcola - Serrada - Folgaria potrà servire a reparti minori aventi il compito di occupare la re-
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gione fra Calliano e Folgaria e proteggere così il fianco della principale colonna operante in Val d'Adige. Compito essenziale del X Corpo potrà essere quello di raggiungere colla massima sollecitudine la fronte Croce di Sommo - Carbonare - Monte Rovere, giungendo così sui nodi di retrovia della regione Campiluzzi - Milegna e Ghertele - Vezzena. Si è già detto che ben difficile sarà la discesa in forze del X Corpo da tale linea sul solco di Vai' Sorda o in Val Sugana causa i gravissimi ostacoli frapposti dal terreno e dalle molteplici interruzioni stradali.
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- 1050DOCUMENTO N. 413
COMANDO DELLA 1• ARMATA STATO MAGGIORE
N° 339 R.P.
28 ottobre 191 8
OGGETTO: Direttive ALLE LL.EE. I COMANDANTI CORPI ARMATA V - X - XXIX e, per conoscenza: AL COMANDO SUPREMO - UFFICIO OPERAZIONI ALLE LL.EE. I COMANDANTI ARMATE 6" E 7" AI COMANDANTI ARTIGLIERIA E GENIO D'ARMATA AL COMANDANTE REGG. CAVALLEGGERI ALESSANDRIA A complemento delle direttive da me date verbalmente nella conferenza del 21 ottobre, invito le LL.EE. i Comandanti dei Corpi d'Armata a ben considerare i seguenti punti, che reputo di capitale importanza per una probabile imminente applicazione della guerra di movimento, come immediata conseguenza tanto della situazione generale degli Alleati, quanto e più degli avvenimenti che stanno per svolgersi in questi giorni sulla fronte italiana. 1. - Considerare l'ipotesi che il nemico ripieghi volontariamente dalle posizioni attualmente tenute, lasciando un'occupazione di retroguardie le quali dovranno essere soprafatte con azione offensiva pronta e vigorosa. Ciascun Comando di Corpo d'Armata deve anche determinare fin d'ora quale sia il tratto della fronte sul quale prevede più probabile la riuscita di un'azione di sfondamento, e preparare quanto è necessario per poterla eseguire con la maggiore rapidità possibile, facendo, al caso, anche qualche spostamento in avanti di artiglierie, ed incaricando i riparti destinati ad effettuarla di studiarne i particolari. 2. - Prevedere l'occupazione dei punti più importanti delle attuali nostre posizioni e di quelle attualmente occupate dal nemico, e che verranno oltrepassate, con truppe di seconda linea - (truppe di marcia, riparti di M. T., riparti presidiari etc) --' per disimpegnare le unità di prima linea, le quali devono in qualsiasi momento essere in grado di avanzare al completo . Considerare l'eventualità che queste occupazioni possano andare, anche sensibilmente, oltre le nostre linee. 3. - Disporre subito (come già raccomandai) che le truppe delle dipendenti unità siano pronte a muovere al primo cenno. Invito pertanto a voler studiare l'organizzazione dei servizi per la guerra di movimento in base alle direttive apposite che si diramano a parte .
Con ispezioni improvvise e speciali ordini di adunata, raccolta, incolonnamento, accertarsi che riparti e servizi sono bene apparecchiati nel senso predetto. 4. - Si diramano pure a parte i dati logistici che si conoscono relativi aila rete stradale eventualmente assegnata all'Armata. 5. - Ripeto che occorre con qualsiasi mezzo e ad ogni costo tenere il contatto col nemico, per impedire che esso possa sottrarsi impunentemente all'effetto della nostra pressione. È quindi indispensabile eseguire tutti i possibili tentativi miranti alla cattura di prigionieri: procedere al loro immediato interrogatorio, ed alla immediata comunicazione delle notizie agli enti cui possono interessare. 6. - Allo scopo di avere nella maggiore efficienza e più sottomano i riparti, saranno ridotti al puro indispensabile i lavori difensivi, e le truppe di riserva verranno tenute il più riunite che sia possibile. In tal guisa si faciliteranno le istruzioni opportune per la guerra di movimento. 7. - Ciascun Corpo d'Armata avrà a sua disposizione lo squadrone dei cavalleggeri di Alessandria attualmente ad esso assegnato. Il Comando del Reggimento, tenendo gli altri squadroni a disposizione dell'Armata, sia pronto a raccogliere, eventualmente, tutto il reggimento innanzi alle colonne di marcia, per operare, riunito, agli ordini di questo Comando. 8. - Frattanto le piccole operazioni quotidiane (colpi di mano, etc.) si effettuino con riparti di maggior forza di quelli che fino ad ora sono stati impiegati data la grande importanza che ha per noi l'ottenere risultati più ampi e positivi nello scopo di aumentare gli elementi per ben conoscere la situazione del nemico. IL TENENTE GENERALE COMANDANTE DELL'ARMATA F. to G. Pecori Giraldi
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- 1053 DOCUMENTO N. 414
COMANDO DELLA 1a ARMATA STATO MAGGIORE
N° 403 di prot.
1° novembre 1918
OGGETTO: Direttive per operazioni AL COMANDO DEI C.A. V - X - XXIX AI COMANDI ARTIGLIERIA E GENIO D'ARMATA e, per conoscenza: AL COMANDO SUPREMO - UFFICIO OPERAZIONI AL COMANDO DELLE ARMATE 6a E 7a A seguito delle direttive da me emanate il 28 ottobre us. informo che la zona entro la quale deve operare l'armata nell'avanzata verso Trento è limitata ad occidente dall'allineamento Brento - M. Casale - M. Gazzo Paganella e ad oriente dalla strada di V. Astico - Lavarone - Vigolo Vattaro. Assegno a ciascun C.A. la zona indicata nell'unito schizzo. In conseguenza il XXIX C.A. avanzerà colle div. 26a 32a e col VI gruppo alp. verso la fronte Paganella -Trento (compreso), il XC.A. colla 6a div. per V. Astico sulla fronte Trento (escluso) - Roncegno. La 69a div. si porterà sull'altipiano di Folgaria attraversando il massiccio del Campomolon - Toraro passando alle dipendenze del X C.A. Il quale subito le darà direttive in proposito. La 55 a divisione si trasferirà appena possibile in Rovereto assieme al comando del V C .A. in base ad ordini che mi riservo di dare a momento opportuno. In un primo tempo il XXIX C.A. potrà usufruire della strada sinistra di Adige - Rovereto - Calliano. Il collegamento colla 6 a e 7a armata sarà tenuto rispettivamente dal X e XXIX C.A. i quali dovranno inviare un ufficiale di collegamento alle grandi unità che operano nelle zone limitrofe. La situazione militare e politica ben nota alle LL.EE. i Comandanti di C.A. consiglia qualsiasi ardimento quindi dispongo che sia alleggerita al massimo grado l'occupazione delle linee od anche completamente abolita, per modo che le truppe siano riunite alla mano, pronte ad avanzare in qualsiasi momento superando le resistenze che il nemico può opporre. Inoltre allo scopo di sfruttare la situazione decisamente favorevole e rompere definitivamente la resistenza nemica nel punto più vitale il XXIX C.A. col concorso del V C.A. attaccherà in Val Lagarina al momento che
mi riservo di comunicare, mirando a sfondare le linee nemiche lungo il fondo valle. II concorso del V C.A. sarà dato in Vallarsa con una colonna che da Matassone punti in direzione di Albaredo. L'operazione come ho avuto occasione di accennare nella conferenza odierna in cui ho illustrato il concetto che deve informarla richiede grande decisione e slancio nelle truppe alle quali dovrà essere chiaramente spiegato il risultato che dalla loro azione si attende. L'intendenza d'armata nel provvedere al funzionamento dei servizi dovrà tener presente che per 15 giorni non sarà possibile riattivare la ferrovia oltre Ala. IL TENENTE GENERALE COMANDANTE DELL'ARMATA Pecori Giraldi
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- 1055 DOCUMENTO N. 415
DOCUMENTO N . 417
1° novembre 1918
COMANDO DELLA 7" ARMATA
DAL COMANDO DELLA 1 • ARMATA
STATO MAGGIORE
N° 7172 Op.
AI COMANDI CORPI ARMATA XXIX E V
30 ottobre 1918
OGGETTO: Direttive per l'attività e la sorveglianza sulla fronte N° 406 R.P. - Data rapida avanzata altre Armate in specie della 4• in Valsugana importa accelerare quanto più è possibile la riunione dei mezzi per effettuare la nostra azione. Insisto perciò vivamente affinché tutto sia ben pronto per la mattina del 3. - Riservomi se la situazione imponesse di ordinare attacco anche pomeriggio domani colle forze disponibili. Voglia telefonare a mezzodì quale sarà situazione esatta truppe a tale ora e sunto ordine operazione. - Accusi ricevuta. GENERALE PECORI GIRALDI
DOCUMENTO N. 416
DAL COMANDO DELLA 1• ARMATA 1° novembre 1918 - Ore - ,Ore - Ore - Ore
11.45 12.00 11.10 11.10
( 5° (10° (29° ( 7"
CdA.) CdA.) CdA.) Arm.)
AI COMANDI CORPI ARMATA V - X - XXIX e per conoscenza: AL COMANDO DELLA 7• ARMATA N. 407 R.P. - Situazione del nemico non lascia alcun dubbio sul suo iniziato completo ripiegamento. Un minuto solo di ritardo può farci perdere opportunità assicurarci qualche notevole successo. Ordino che immediatamente su tutto il fronte si inizi l'avanzata superando qualsiasi ostacolo. Invito la 7" Armata di assecondare questo movimento generale. Dare assicurazione. GENERALE PECORI GIRALDI
AL COMANDO DEL III E XXV CORPO D'ARMATA e, per conoscenza: AL COMANDO ARTIGLIERIA D'ARMATA Si ha la sensazione che gli avvenimenti che si stanno svolgendo sulla fronte del Piave possono avere notevoli ripercussioni sul nemico. Da una comunicazione fatta stamane dal Comando della 1• Armata risulta «Pattuglie 6" Divisione occuparono Cima Tre Pezzi abbandonata dal nemico col favore della nebbia». Da una intercettazione telefonica fatta sulla fronte della 75 • Divisione risulterebbe che il nemico si prepara a sguernire i posti avanzati in regione Stelvio. È da ammettere che il nemico se effettivamente decide di sgombrare le posizioni più avanzate davanti alla 1• Armata ed alla 75• Divisione, lo faccia in Valcamonica e sulle alture a sud e ad ovest di Riva. Ripeto ciò che già più volte ho ordinato; devesi assolutamente tener~ il contatto col nemico; occorre impedire con qualunque mezzo e ad ogru costo che il nemico possa ritirarsi dalle posizioni che occupa non premuto energicamente dai nostri reparti. Occorre perciò: a) attività instancabile nel pattugli~re, di g~orno e ~i no~te, d~ pa~te delle nostre truppe in linea, estendendo sm nelle lmee nemiche Il ragg10 d azione delle nostre pattuglie, non limitando la loro attività alle sole ore della notte: di notte i nostri elementi di esplorazione possono facilmente essere tratti in inganno mentre di giorno si potrà assai meglio valutare la reale situazione. Pattuglie siano fatte avanzare di giorno e di notte sulla fronte della 75• e della 5• Divisione, il XXV Corpo d'Armata le spinga avanti da Bezzecca, dalla Conca, da Cimego, ecc. b) Preparare agguati, colpi di mano, piccole operaz!on~ di qu~che ~on~ sistenza, per fare prigionieri e ricavare da essi informaz1oru sulle mtenz1oru dell'avversario. Occorre energia e risolutezza; occorre allargare la portata delle piccole operazioni. Le LL.EE. i Comandanti di Corpo d 'Armata diano tassative disposizioni al riguardo. c) Disporre che il maggior numero possibile di reparti sia pront~ a muovere al primo cenno. Ho già dato a più riprese ordini precisi tendenti a tene-
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DOCUMENTO N. 418
re i reparti pronti a passare immediatamente al movimento in avanti, ed a mantenersi in grado di incalzare il nemico che si ritirasse. Ho approvato le predisposizioni comunicatemi dai Comandi di ·corpo d'Armata, ma insisto perché tali predisposizioni non portino ad irrigidire i Comandi in linea, in fo rmazioni schematiche. Gli ordini ai comandi dipendenti devono essere tali da potersi facilmente adattare alle circostanze: se occorre, si modifichino gli ordini già dati in modo da renderli più elastici ed applicabili in ogni evenienza . Se arretramenti generali o parziali del nemico si manifestano, si incalzi immediatamente: per far questo occorre appunto che dei nuclei, completi con le aliquote di servizi, siano sempre pronti. Si predisponga per la sollecita formazione di gruppi di manovra come sono stati previsti, ma se le circostanze incalzassero, si spingano avanti i reparti già pronti e si facciano seguire i primi nuclei avanzanti dai reparti che si rendono in seguito disponibili. A questo riguardo, rispondendo al quesito fattomi dal comando del III Corpo d'Armata col fonogramma 11860 Op. osservo: crede il Comando del III Corpo d'Armata di potere tenere le linee collo schieramento indicato nello schizzo al 100.000 annesso al foglio 11805 del 26 corrente? Se sì, faccia pure i nuclei di manovra a seconda delle predisposizioni date; in caso diverso aspetti che la situazione ·si chiarisca. Ma in ogni caso tenga pronto a muovere tutto quello che in caso di bisogno può muovere: in fondo valle ha già pronto sin d'ora un numero di battaglioni che costituisce pur sempre una discreta massa di manovra. Aggiungo che S.E. il sottocapo di S.M. dell'Esercito raccomanda speciale attenzione al riguardo nel settore della 5 a Divisione. Il Comando del XXV Corpo d'Armata però non deve perdere di vista la circostanza che non improbabile potrebbe essere l'inizio del ripiegamento avversario dalla punta meridionale del Trentino, collo sgombro di Riva, della bassa valle del Sarca, della valle del Torrente Varone, di Tione, ecc. I Comandi del III e XXV Corpo d'Armata tengano in ogni modo presente che la sensazione di una ritirata nemica perverrà con quasi certezza dai comandi di linea, e che perciò le direttive devono essere tali da esigere in tutti i comandanti la massima iniziativa. È necessario che i comandanti siano avanti nella mano, ed in pari tempo che siano ridotti al minimo indispensabile i lavori difensivi e che le unità di riserva siano tenute il più possibile riunite, complete di tutti i loro elementi e dei mezzi per manovrare e vivere, addestrate di continuo aila guerra di movimento. I battaglioni del genio siano ugualmente tenuti pronti in vista del loro possibile impiego per riattamento di strade e di ponti nel territorio ora occupato dal nemico. IL TENENTE GENERALE COMANDANTE DELL'ARMATA F.to G .C.Tassoni
COMANDO DELLA 7a ARMATA STATO MAGGIORE
N° 7198 Op.
1° novembre 1918
OGGETTO : Direttive per l'inseguimento del nemico AL COMANDO DEL III E XXV CORPO D'ARMATA AL COMANDO D'ARTIGLIERIA D'ARMATA e, per conoscenza: AL COMANDO SUPREMO - UFFICIO OPERAZIONI AL COMANDO DELLA P ARMATA ALL'INTENDENZA D'ARMATA Il nemico accenna a ripiegare su tutta la fronte. È intendimento del Comando Supremo di sopravanzarlo nella zona montana per impedirgli lo sgombero del saliente Trentino. . . . . Le direttive per la 7a armata sono: «di assaggiare con az10m parziah la resistenza nemica, per essere pronta ad avanzare non appena l'avversario accenni a retrocedere. Fronte da raggiungere Mezzolombardo-Bolzano. Linea di contatto con la 1a armata l'allineamento Brento-M.Casale-M.GazzaPaganella». La 1a armata punta su Trento. La 6a sulla fronte Trento-Egna. La 4a sulla fronte Egna-Bolzano. L'8a sulla fronte Bolzano-Bruneck. In conseguenza: 1) i corpi d'armata dipendenti per assolvere il primo cm~pito con~inueranno energicamente, incessantemente nel mandato aggressivo prescritto dai miei ordini del 24 corrente n. 7073 Op. e 30 corrente n. 7172 Op. 2) Per la successiva avanzata assegno l'obiettivo di Mezzolombardo al XXV corpo; l'obiettivo di Bolzano al III corpo. 3) Il XXV corpo avrà a disposizione il fascio stradale: - Panale - Riva - Ballino - Le Arche; - Ponte Caffaro - Condino - Tione - Stenico - Le Arche; - Le Arche - Molveno - Mezzolombardo. 4) Il III corpo armata avrà a disposizione le strade Ponte di Legno Tonale _ Malé - Cles - Fondo - La Mendala - Bolzano, e le strade che vi convergono dai colli a nord e a sud del Passo di Tonale. 5) In primo tempo il XXV corpo d'armata dovrà raggiungere la linea Tione - Stenico - Le Arche; il III corpo Cles - Cis; per gli ordini per la successiva avanzata prenderò norma dalla situazione.
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6) Nel XXV corpo la 4a divisione moverà nella sua formazione organica. L' 11 a divisione moverà con una sola brigata; i-gruppi da montagna 7° e 45° saranno ripartiti dal comando di corpo d'armata fra le due colonne. Il 39° reggimento da campagna sarà a disposizione della 4 a divisione nel tragitto da Ponte Caffaro a Tione: quando l' 11 a divisione abbia raggiunto Le Arche, il 39° reggimento rientrerà alla divisione.La brigata dell' 11 a divisione che non muove, presidierà fino a nuovo ordine le attuali linee del XXV corpo e cederà tutte le proprie salmerie alla brigata che muove. Metà della forza di ciascuna colonna formerà avanguardia. L'altra metà seguirà, quale grosso, da mezza ad una giornata di marcia. 7) L' 11 ° gruppo alpino avanzerà colla 4a divisione. Giunto a Tione
proseguirà per Val Rendena - Madonna di Campiglio, contribuendo a mantenere collegamento fra i due corpi d'armata e passando alla dipendenza del III corpo d'armata. 8) Nel III corpo, muoveranno due raggruppamenti alpini rinforzati da
due battaglioni tolti dal settore Valtellina. Un raggruppamento presidierà fino a nuovo ordine le attuali linee della 5a divisione; quattro battaglioni quelle della Valtellina. Un raggruppamento formerà avanguardia della colonna; i rimanenti battaglioni, esclusi quelli che dovranno avanzare per i colli a nord e a sud del Tonale, seguiranno da mezza ad una giornata di marcia. Il comando di corpo d'armata renda disponibile il maggior numero di batterie da campagna e da montagna, ripartendole fra le varie colonne. 9) Iniziandosi il movimento, il comando del III corpo d'armata si porterà in un primo tempo a Edolo. 10) Il XXV corpo provvederà ai collegamenti con la I a armata, la cui colonna di sinistra segue la strada Loppio - Arco - Vezzano. ·
11) I due corpi d'armata III e XXV provvederanno a mantenersi collegati compatibilmente con l'asprezza dei massicci montani che li dividono ; ad ogni modo il collegamento dovrà essere intimo quando essi giungano rispettivamente con le teste a Dimaro e Tione, per la strada di Val Rendena - Madonna di Campiglio; e poi sulla strada Cles - Mezzolombardo.
12) Degli ordini che in proposito vorranno subito concretare i comandi di corpo d'armata gradirò avere conoscenza al più presto. IL TENENTE GENERALE COMANDANTE DELL'ARMATA F .to G.C. Tassoni
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COMANDO DELLA 7 a ARMATA STATO MAGGIORE
N ° 7239 Op.
2 novembre 1918
OGGETTO: Azione sulla fronte del XXV Corpo d'Armata in unione ad altra azione sulla fronte della 1 a Armata AL COMANDO DEL III E XXV CORPO D'ARMATA AL COMANDO D'ARTIGLIERIA D'ARMATA e, per conoscenza: AL COMANDO DELLA 1 a ARMATA Il nemico è in piena ritirata su tutta la fronte ad oriente dell' Astico, vigorosamente premuto dalle nostre truppe. Nell'eventualità, più che mai probabile, che sotto l'incalzare degli avvenimenti, determini di sgomberare anche il saliente Trentino, è necessario puntare energicamente contro le linee avversarie per altrepassare con azione decisa il velo costituito da retroguardie colle quali il nemico cercherà di proteggere e coprire il ripiegamento delle sue truppe e dei suoi materiali, e mettere così le nostre colonne in grado di assolvere il preciso compito spettante alla 7a Armata e da me tassativamente assegnato ai comandi dipendenti. Il nemico non deve ripiegare indisturbato: insisto sugli ordini già d'ati per l'azione su tutta la fronte dell'Armata. In particolare, per quanto ha tratto alla destra della 7a Armata ordino:
1) Il ·giorno 3 corrente, mentre la 1 a Armata attaccherà a fondo in Val Lagarina e punterà con una colonna sulla conca di Riva, il XXV Corpo d' Armata dovrà agire concordemente al XXIX Corpo d'Armata attaccando le posizioni nemiche sulla sinistra della Val di Ledro per superarle, e proseguire verso la conca di Riva e gli obbiettivi fissati dal mio precedente foglio 7198 Op. 2) Mezzi da impiegare dal XXV Corpo d 'Armata: - da 4 a 6 battaglioni della brigata già destinata ad avanzare attraverso il massiccio di M. Pari; - tutte le artiglierie di piccolo, medio e grosso calibro che possono avere azione per concorrere al raggiungimento degli obbiettivi indicati, o che comunque possono battere la conca di Riva per concorrere all'azione dei reparti, sia della 7a che della 1 a Armata. 3) L'azionè in Val Lagarina avrà inizio in ora che il Comando della 1 a Armata si riserva di indicare. Quella dei battaglioni del XXV Corpo d' Ar-
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mata si manifesterà quando , non appena sviluppata l' azione sul fondo di val Lagarina, l' azione della 1 a Armata punti in val Sarca: sarà preceduta da una conveniente preparazione di fuoco di tutte le artiglierie. 4) È necessario il più stretto collegamento fra XXV e XXIX corpo d' Armata: il Comando del XXV Corpo vi provveda prendendo subito contatto con quello del XXIX e mantenendolo durante l' azione. Disponga perché accordi siano presi subito anche dal dipendente comando di artiglieria con quello dell' a rtiglieria del XXIX corpo . 5) L'azione oltre Val di Ledro sarà assecondata ed agevolata da violenta azione di artiglieria e da vivacissime ed intense azioni di pattuglie su tutta la fronte delle Giudicarie . Il Comando del XXV corpo d 'Armata chieda, - se lo reputa utile - analoga azione al comando del III Corpo Arm. 6) Tutto sia predisposto per profittare prontamente e nel modo più largo del successo dell'azione in Val di Ledro e delle constatazioni che venissero fatte dalle pattuglie. Non si perda un momento di vista la necessità assoluta di incalzare il nemico ed applicare in ogni momento le disposizioni date per l' avanzata verso gli obbiettivi indicati, e si ricordi che nelle circostanze attuali qualsiasi audacia è da pretendere. Aggiungo che il Comando della 1a armata comunica che, se la situazione lo imponesse, ordinerebbe l'attacco in Val Lagarina anche nel pomeriggio di oggi, con le forze disponibili. Il Comando del XXV Corpo d'Armata si regoli in conseguenza, in analogia, del resto , agli ordini dati al riguardo per avanzare in qualsiasi momento; quando le circostanze lo richiedano. 8) A complemento degli ordini relativi al collegamento fra le colonne avanzanti del XXV Corpo d 'Armata e la sinistra della 1 a Armata, faccio noto che il contatto fra XXV e XXIX Corpo d'Armata dovrà essere preso ad Arco; in seguito sarà tenuto lungo l' allineamento segnato dal Comando Supremo: Brenta - M . Casale - M. Gazza - Paganella. Il contatto materiale sarà tenuto dalla colonna del XXV Corpo d 'Armata. IL TENENTE GENERALE COMANDANTE DELL'ARMATA F.to o.e. Tassoni
- 1061 DOCUMENTO N. 420
COMANDO DELLA 7a ARMATA 2 novembre 1918 Al COMANDI III E XXV CORPO ARMATA e per conoscenza: AL COMANDO ARTIGLIERIA D'ARMATA No 7253 Op. _ Condizioni del nemico si fanno sempre più critiche stop Si deve tutto osare ed energicamente procedere colla massima celerità per impedire che nemico si sottragga nostra pressione stop Azione i~iziata XXV corpo d'armata deve essere alimentata e spinta a fondo sto~ Az10ne III corpo d'armata non deve limitarsi a colpi di mano ma tendere mvece_ allo s~o_ndamento delle linee vincendo resistenze che evidentemente non e possibile non trovare specie nelle prime linee nemiche stop Se necessario si diradi attuale nostra occupazione al di là limiti indicati mio precedente 7.198 Op. stop Per conoscenza comunico che avanzata 1a Armata prosegue felicemente stop Occupata Mori le truppe marciano su Rovereto stop . GENERALE TASSONI
DOCUMENTO N . 421
COMANDO DELLA 7a ARMATA 3 novembre 1918 AL COMANDO III E XXV CORPO ARMATA AL COMANDO ARTIGLIERIA E GENIO D'ARMATA ALL'INTENDENZA D'ARMATA AL COMANDO DEI CC.RR. D'ARMATA AL COMANDO AERONAUTICA D'ARMATA N° 7289 Op. _ Il Comando Supremo telefona quanto segue: «n. 14750 G.M. Op. - Domani 4 novembre alle ore 15 (ora del fus? orario Europa centrale) cesseranno le ostilità contro le forz~ austro _~n~anche per terra, per mare e per aria. Al momento della cessaz~one o~t1hta stre truppe dovranno arrestarsi su linea raggiunta mentre Ii ne~mco dovra ripiegare almeno 3 km. da linea predetta. Armate prendano m1s~re necessarie per accertare rigorosamente linea che rispettive truppe raggmngeran-
no:
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no alle ore 15 di domani.Tutte truppe nemiche che a detta ora risulteranno trovarsi ancora entro linea da noi raggiunta sar:1nno considerate prigioniere di guerra. In caso contravvenzione da parte nemico a norma suddette reagire energicamente. Generale DIAZ». In conseguenza di ciò ordino stop Est indispensabile raggiungere gli obiettivi finali di Bolzano e Mezolombardo prima delle ore 15 di domani 4 corrente stop Ciò costituirà un debito di onore per i corpi d'arinata e perciò faccio appello al loro interessamento stop Il Comando di armata dal suo canto provvederà a fornire tutti i mezzi autocarreggiati disponibili stop Il III corpo d'armata prosegua la sua avanzata per raggiungere Bolzano e tendere occupare linea Bolzano - Caldaro cercando di prendere collegamento col XXV corpo d'armata a sud verso Cortaccio stop Disimpegni tutti reparti della Valtellina per raggiungere Prad e Spondinig stop Il XXV corpo d'armata prosegua per la depressione di Molveno et per Val Rendena per occupare Mezolombardo e cercare collegamento a nord col III corpo d'armata verso Cortaccio et a sud col XXIX corpo d'armata sulle pendici della Paganella stop Occorre perciò fare massimo assegnamento su reparti celeri anche di costituzione occasionale avanzanti a qualunque costo stop Faccio presente necessità assoluta guadagnare quanto più paese est possibile prima dello scoccare dell'armistizio et giungere Bolzano prima delle ore 15 data somma importanza occupazione nodo stradale in relazione a condizioni armistizio stop Lascio a disposizione dei comandi di corpo d'armata tutti i reparti rimasti in occupazione delle linee et che dovranno seguire avanzata colonne stop A tutti i reparti dipendenti sia ben fatto presente necessità che condizioni armistizio siano rigorosamente rispettate e siano fatte rispettare colla massima energia stop Non è ammissibile dopo ore 15 movimento alcuno al di là della linea raggiunta mentre devono proseguire movimenti tra linee attuali et linea raggiunta stop L'ora ufficiale sarà comunicata ai vari centralini alle ore 24 di questa sera stop Per l'accertamento della linea raggiunta i comandi di corpo d'armata dispongano perché da parte di ufficiali di stato maggiore della divisione e dei corpi d'armata sia compilato alla cessazione delle ostilità uno schizzo sommario che mi sarà inviato subito stop GENERALE TASSONI
DOCUMENTO N. 422
COMANDO DELLA 3a ARMATA STATO MAGGIORE - l" SEZ. OPER.
N° 8968 di prot.
31 ottobre 1918 - ore 19
OGGETTO: Direttive per l'avanzata oltre Livenza A S.E. GEN. LORD CAVAN COMANDANTE DELLA 10a ARMATA e, per conoscenza: AL COMANDO SUPREMO - UFFICIO OPERAZIONI Lieto dell'incarico datomi dal Comando Supremo di coordinare l'azione della 3a e della 10a armata, dando direttive a V.E. per l'avanzata ad oriente della Livenza, esprimo la mia sodisfazione di dover dirigere le operazioni della 10a armata, e con essa delle truppe britanniche, che tanto si distinsero nei recenti fortunati combattimenti. Per quanto riguarda l'avanzata oltre Livenza, credo opportuno stabilire i seguenti punti: 1. _ la giornata di domani, 1° novembre è necessaria per portare le truppe in vicinanza della Livenza; 2. _ la mattinata del 2 si potrà riprendere l'avanzata se si sarà potuto ristabilire qualche ponte: al riguardo gradirei conoscere su quali passaggi potrà contare la 10a armata; 3. _ se la marcia sarà ripresa fin dal 2, la stanchezza delle truppe non permetterà alla 3 a armata di avanzare molto oltre Livenza: pregherei perciò anche la 10a armata di non fare in quella giornata uno sbalzo troppo lungo; 4. _ è mia intenzione di avanzare rapidamente, quanto sarà consentito dalla necessità di non esporre le truppe a sorprese, e di assicurare i rifornimenti, che saranno resi difficili dallo st:-ato delle strade e dalla rottura di molti ponti; 5. _ in considerazione della difficoltà di far giungere in tempo alle truppe in marcia ordini particolareggiati e successivi non credo opportuno fissare giorno per giorno le località da raggiungersi: poiché però è necessario che le due armate procedano di conserva, ho stabilito un obbiettivo intermedio segnato con linea rossa sullo schizzo annesso: le due armate dovranno oltrepassarlo presso a poco contemporaneamente, e perciò prego V.E.
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di darmi avviso quando le sue truppe staranno per raggiungere la linea ross~: a seconda delle posizioni che, allo stesso fl10mento, saranno state ragg1~nte ,dalla 3 a armata, farò sapere se le truppe della 10a potranno proseguire 1 avanzata oppure se sarà necessario che la 10a armata faccia una sosta sulla linea rossa. IL TENENTE GENERALE COMANDANTE DELL'ARMATA Emanuele Filiberto di Savoia
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COMANDO DEL CORPO DI CAVALLERIA UFFICIO OPERAZIONI
29 ottobre 1918
AI COMANDI 2• - 3a e 4a DIVISIONE CAVALLERIA e per conoscenza: AL COMANDO SUPERIORE AERONAUTICA N°. 3397 Op. - D'Ordine Comando Supremo:
1) La 4a Div. Cav. passerà il Piave stasera valendosi del Ponte di Palazzone del Ponte H (che trovasi 500 metri a valle Ponte Priula) e sos_terà tra Cimadolmo e Borgo Malanotte in attesa di ordini ulteriori; 2) Le altre due Divisioni attesteranno questa notte al Piave ed inizieranno il passaggio all'alba di domani 30 corrente; la 2a Divisione al Ponte di Palazzon, la 3a Div. al Ponte H. Stop Le divisioni si faranno seguire dal solo carreggio leggero di combattimento Stop Date le attuali condizioni del Ponte di Palazzon, anche il carreggio leggero della 2a Divisione dovrà transitare sul ponte H, e pertanto il Comando di detta Divisione prenderà accordi al riguardo con quello della 3 a Divisione Stop Per gli altri elementi carreggiati verranno dati ordini ulteriori Stop 3) Direttrice principale 2a Divisione: Treviso - Bivio Carità, Catena, Lovadina, Palazzon Stop Direttrice Principale 3a Divisione: Istrana, Povegliano, Visnadello, Spresiano, Ponte H Stop 4) I Comandi della 2• e 3a divisione inviino in precedenza un loro Ufficiale ai rispettivi ponti per ricevere eventuali informazioni circa norme passaggio Stop 5) Si raccomanda massima puntualità e celerità nel passaggio dei ponti Stop 6) I Comandi di Divisione inviino al più presto a questo Comando a mezzo motociclista - copia dell'ordine per la marcia Stop 7) La 4a Divisione darà comunicazione effettuato passaggio del Piave Stop Le divisioni 2 • e 3 • daranno comunicazione attestamento et successivamente passaggio fiume stesso Stop 8) Si fa riserva comunicare i successivi ordini per l'impiego Stop Segnare ricevuta telefonica Stop V.E. SAVOIA AOSTA
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COMANDO DEL CORPO DI C~VALLERIA N° 3403 di prot. Op.
30 ottobre 1918 - ore 2
OGGETTO: Impiego del Corpo di Cavalleria AI COMANDI: 2a 3a E 4a DIVISIONE DI CAVALLERIA e per conoscenza AL COMANDO SUPREMO - UFFICIO OPERAZIONI AI COMANDI DELLE ARMATE: 3a 8a E 10a AL COMANDO SUPERIORE DI AERONAUTICA Il nemico è in ritirata verso il Tagliamento. Il Corpo di Cavalleria, composto delle Divisioni 2 a, 3 a e 4 a, deve passare il Piave al più presto e puntare celermente ai passaggi del Tagliamento da Pinzano al mare, operando principalmente al nord della ferrovia Conegliano-Codroipo. Il passaggio del Piave verrà effettuato - secondo gli ordini già impartiti - dalla 4a Divisione sul ponte di Palazzone sul ponte H (immediatamente a valle del ponte della Priula) nella notte dal 29 al 30, dalla 2a Divisione, sul ponte di Palazzon e dalla 3 a Divisione sul ponte H nella mattina del 30, entrambe iniziandolo all'alba. Il Corpo di Cavalleria deve: a - Prevenire il nemico ai ponti della suddetta fronte, occupandoli saldamente per impedirne il transito alla truppe nemiche in ritirata ed evitarne contemporaneamente la distruzione. A quest'ultimo scopo occuP.ati i ponti si facciano immediatamente scaricare le camere di mina; b - Mantenere con elementi esploranti il contatto col grosso delle colonne avversarie.
Per raggiungere tali scopi è necessario assicurarsi come primo obbiettivo il possesso dei punti di passaggio sul Livenza operando con rapidità ed energia. Ordino perciò: 1. - La 4a Divisione avanzi sul Livenza nel tratto fra Sacile (compreso) e Portobuffolé (compreso) occupandone saldamente i passaggi e mantenendo con elementi esploranti il contatto con il grosso delle colonne nemiche, oltre il fiume stesso.
2. _ La 2a Divisione di Cavalleria avanzi sul Livenza nel tratto fra Portobuffolé (escluso) e Motta di Livenza (compreso) con compiti analoghi a quelli sopra indicati per la 4a Divisione. 3. - Occupati i ponti sul Livenza, le Divisioni, secondo gli ordini che verranno impartiti da questo Comando, proseguiranno verso gli obbiettivi principali sul Tagliamento. 4. - Le due Divisioni cercheranno un primo collegamento sulla linea S. Fior di Sopra - Codogné - Fontanelle - Oderzo. 5. - La 3a Divisione di Cavalleria resterà in riserva nella zona Mareno _ Vazzola - Tezze. Provvederà al più presto per l'impianto di un centro raccolta notizie a Tezze, al quale faranno capo le due Divisioni 2a e 4a per la successiva trasmissione a questo Comando. 6. - Qualora le Divisioni non riuscissero a sboccare oltre il Liverna, esse dovranno con ardite puntate arrecare il maggior danno possibile al nemico agendo sul fianco delle colonne in ritirata fra Piave e Livenza. 7. - Qualora i ponti fossero trovati intatti si facciano immediatamente scaricare le camere di mina. 8. - Il Comando della 4a Divisione disporrà perché uno dei Battaglioni ciclisti alla sua dipendenza raggiunga subito la 2a Div1sione alla quale rimarrà assegnato. 9. _ Alle Divisioni 2 a, 3 a e 4 a sono assegnati rispettivamente il 2 °, 3° e 6° Gruppo Autocannoni. Essi saranno avviati al più presto a destinazione per cura di questo Comando. 10. _ II 61 ° Reggimento da campagna autocarreggiato rimane in riserva a disposizione di questo Comando che con ulteriore ordine disporrà perché raggiunga la zona assegnata alla 3a Divisione. 11. - Saranno dati ordini per il passaggio del Piave per parte delle Autoblindo mitragliatrici e degli aµtocarri. 12. - II Comando del Corpo di Cavalleria rimane nell'attuale sede fino a nuovo avviso. IL TENENTE GENERALE COMANDANTE DEL CORPO DI CAVALLERIA V.E. Savoia Aosta
- 1069 - 1068 DOCUMENTO N. 425
COMANDO DEL CORPO DI CAVALLERIA N° 3434 di prot. Op.
30 ottobre 1918 - ore 23
OGGETTO: Impiego del Corpo di Cavalleria AI COMANDI: 2a 3a E 4a DIVISIONE DI CAVALLERIA e per conoscenza AL COMANDO SUPREMO - UFFICIO OPERAZIONI AI COMANDI DELLE ARMATE: 3a ga E 10a AL COMANDO SUPERIORE DI AERONAUTICA Per l'ulteriore svolgimento del compito assegnato al Corpo di cavalleria occorre procedere con rapidità, energia e ferma decisione sul Tagliamento onde raggiungerne ed occuparne i ponti prima che il nemico, in ritirata, li abbia interrotti. Poiché nella situazione odierna generale risulta che riparti di cavalleria della 3 a Armata puntano già verso il fronte Oderzo - Motta di Livenza, non è più necessario che la 2a div. di cav. raggiunga quest'ultima località. E per tanto i tratti di fronte della Livenza che dovranno raggiungere le singole divisioni per procedere sino al Tagliamento sono i seguenti: 3a div. - Tratto della Livenza a Nord di Sacile (incluso) 4a div. 2a div. -
Sacile (escluso) - Brugnera (incluso) Brugnera (escluso) - Portobuffolé (incluso).
Raggiunto il Livenza le divisioni di cavalleria marceranno verso il Tagliamento per occuparne i ponti nei seguenti tratti: 3a div. - Ponte di Pinzano - Ponte di Bonzicco (compresi) 4a div. - Ponte di Bonzicco (escluso) - Ponti della Delizia (compresi) 2a div. -
ordini. Qualora i ponti sul Tagliamento fossero già stati interrotti, ciò non dovrà impedire di spingere, attraverso i guadi, arditi reparti sulla sinistra del fiume onde mantenere il contatto col grosso delle colonne nemiche. La 3 a divisione di cavalleria domattina si porterà sul Livenza nel tratto indicato, avanzando poi sugli ulteriori obbiettivi al Tagliamento. · Il centro raccolta notizie rimane a Tezze. Funzionerà a cura della 4a divisione che provvederà subito a sostituire in tale servizio la 3 a divisione. Il personale e la stazione R .T. della 3 a divisione adibiti a tale centro raggiungeranno la propria divisione non appena saranno sostituiti dal personale e dalla stazione R.T. della 4a divisione. A sostituzione compiuta verrà data assicurazione a questo comando. II capo del centro raccolta notizie cercherà di assicurare il più presto possibile la comunicazione telefonica con questo comando, servendosi delle linee viciniori. Ricordo che al rapido raggiungimento degli obbiettivi fissati dovrà essere subordinata qualsiasi altra considerazione. Le difficoltà siano affrontate e vinte con ogni mezzo. Occorre che tutti i comandanti vedano ed intervengano di persona onde imprimere all'azione il celere ritmo che il momento esige. Contro le linee difensive che si opporranno alla nostra avanzata, non si diluisca l'azione su tutta la fronte, ma si attacchi con impeto travolgente in alcuni punti, concentrandovi tutti i mezzi di penetrazione disponibili. Aperto un varco si proceda celeremente sugli obbiettivi assegnati. Per tale impiego occorre un intimo contatto fra comandi e truppe; occorre altresì che cannoni e mitragliatrici preponderino verso la testa.
Ponti della Delizia (esclusi) - Ponti di Latisana (compresi).
Costituiranno limite durante l'avanzata: Fra la 3 a e 4 a divisione: la direttrice Sacile - Vigonovo - Sedrano - Vivaro - Barbeano - Bonzicco, che è a disposizione della 3a divisione. Fra la 4 a e la 2a divisione: la direttrice Brugnera - Porcia - Pordenone - Ponte della Delizia, che è a disposizione della 2 a divisione 1• 1
Riserva: Una brigata con una batteria a cavallo della 2a divisione (il comandante di questa mi farà conoscere la brigata scelta e la località ove si trova); Due gruppi auto-cannoni. Per l'impiego della riserva questo comando provvederà ad inviare gli
La 2• div. di cav. pur mantenendosi a sud della direttrice sopra indicata, graviterà col grosso delle sue forze verso Nord, inviando un distaccamento per l'occupazione dei ponti di Latisana.
IL TENENTE GENERALE COMANDANTE DEL CORPO DI CAVALLERIA V .E. Savoia Aosta
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- 1070DOCUMENTO N. 426
COMANDO DEL CORPO DI CAVALLERIA N° 3472 di prot. Op.
2 novembre 1918 - ore 10
OGGETTO: Inseguimento del nemico. Ordine di operazione n.3. AI COMANDI: ia 2• 3a 4a DIVISIONE DI CAVALLERIA e per conoscenza AL COMANDO SUPREMO - UFFICIO OPERAZIONI AI COMANDI DELLE ARMATE: 3a ga E 10• AL COMANDO SUPERIORE DI AEREONAUTICA AL COMANDO DELLA 3" BRIGATA DI CAVALLERIA Il nemico accenna a ripiegare su tutta la fronte . Il Comando Supremo ha ordinato a tutte le armate dallo Stelvio al Mare di inseguirlo. La 3" e 10" Armata devono avanzare fino al Tagliamento. Il Corpo di Cavalleria deve con la 1• divisione interrompere le comunicazioni del nemico che fanno capo alla valle del Ferro; con le altre tre divisioni, dopo aver lasciato convenienti distaccamenti a guardia dei ponti del Tagliamento, inseguire il nemico nella pianura Friulana cercando di precederlo ai Ponti dell'Isonzo. ORDINO PERTANTO: 1) La 1• Divisione deve al più presto raggiungere Stazione per la Carnia, valendosi di tutte le comunicazioni che dal fronte Maniago - Pinzano conducono all'alto Tagliamento, con lo scopo di interrompere le comùnicazioni del nemico che fanno capo alla Valle del Ferro. Dalla Stazione per la Carnia spingerà distaccamenti verso il nodo stradale di Tarvis. Per i rifornimenti farà capo all'Intendenza dell'8" Armata; 2) La 3 • Divisione dalla fronte Pinzano - Bonzicco effettuerà l'inseguimento del nemico puntando su Udine - Cividale per intercettare le strade che per S. Quirino (M. Purgessimo) risalgono le vallate del Natisone e dei suoi confluenti. Invierà esplorazioni lungo l'Isonzo fra Tolmino e Plezzo. 3) La 4" Divisione dalla fronte Bonzicco - Ponti della Delizia effettuerà l'inseguimento, puntando su Pozzuolo - Percotto - Cormons - Gorizia. Occuperà i ponti sull'Isonzo da Salcano (incluso) fino a Peteano (incluso).
Spingerà esplorazioni su Schonpass e Dornberg (Valle del Vippacco). 4) La 2• Divisione di Cavalleria dalla fronte Ponti della Delizia - Latisana effettuerà l'inseguimento puntando su Palmanova - Gradisca - Monfalcone. Occuperà i ponti sull'Isonzo da Peteano (escluso) al mare. 5) Allorché la 3• e la 10" Armata avranno raggiunto il Tagliamento i distaccamenti di cavalleria lasciati ai ponti del fiume stesso raggiungeranno le rispettive divisioni. 6) La riserva (3" Brigata) avanzerà in base agli ordini che riceverà successivamente da questo Comando. 7) Ai rifornimenti per la 2" 3" 4" Divisione provvederà l'Intendenza della 3" Armata. 8) Durante l'inseguimento i collegamenti fra la 2" 3" e 4" Divisione che dovranno essere permanentemente mantenuti, dovranno avere però una forma elastica così da non irrigidire l'avanzata delle singole Divisioni rispetto alle laterali. Ricordo che non si dovranno impegnare combattimenti con le retroguardie nemiche se non quando ciò sia assolutamente necessario per proseguire l'avanzata; scopo principale oltre quello di raggiungere prima del n~mico i Ponti dell'Isonzo, è quello d'impedire la ritirata delle colonne nemiche (truppe - artiglierie e carreggi) piombando loro sul fianco e sulle teste delle colonne. Si proceda con celerità, arditezza e sicura convinzione di raggiungere gli obiettivi fissati . Qualora fosse assolutamente necessario aprirsi il varco attraverso le resistenze nemiche le numerose bocche da fuoco di cui dispongono le divisioni, danno il mezzo, con un'azione rapida ed intensa, di aprirsi la strada. Accusare ricevuta. IL TENENTE GENERALE COMANDANTE DEL CORPO DI CAVALLERIA V.E. Savoia Aosta
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- 1073 DOCUMENTO N. 427
COMANDO DELLA 3 a ARMATA STATO MAGGIORE -
I a SEZ. OPERAZIONI
N° 8998 di prot. Op .
1° novembre 1918 - ore 12
OGGETTO: Ordine di operazione n.9 AI COMANDI DEI CORPI D'ARMATA XXVI E XXVIII· AI COMANDI DI ARTIGLIERIA, GENIO, AERONAUTICA E DIFESA AEREA DELL'ARMATA e per conoscenza AL COMANDO SUPREMO - UFFICIO OPERAZIONI AL COMANDO DELLA 10a ARMATA AL COMANDO DEL CORPO DI CAVALLERIA AL COMANDO DELL'XI CORPO D'ARMATA AL COMANDO IN CAPO DEL DIP. E DELLA PIAZZA MARITT. DI VENEZIA ALL'INTENDENZA DELL'ARMATA
7. - Per norma del XXVIII corpo d'armata l'itinerario M/1 MottaS.Vito potrà essere percorso anche da elementi dell'XI corpo d'armata. 8. - Per coordinare il movimento della 3a armata con quello della 10a è necessario che sia fatto pervenire colla massima rapidità a questo comando la notizia che le avanguardie hanno occupato la linea rossa suaccennata. È bene avvertire che la linea rossa segnata nello schizzo sopraindicato dev'essere considerata come un'indicazione di carattere approssimativo che non deve legare eccessivamente la marcia delle truppe. 9. - Le grandi unità dovranno schierarsi a grossi nuclei conservando lo scaglionamento in profondità che le rende atte a proseguire facilmente la marcia; ogni nucleo provveda da sé alla propria sicurezza. Non è necessario, e può essere logisticamente molto dannoso, che tutte le artiglierie anche leggiere, seguano immediatamente le colonne; sia attuato perciò anche per esse, un giusto scaglionamento in profondità. 10. - Tutte le artiglierie pesanti che rimarranno sulla destra del Piave dalle ore 10 di domani, 2 corrente, passano alla diretta dipendenza del comando di artiglieria dell'armata. 11. - Accusare ricevuta.
(carta 1: 100.000 già trasmessa col foglio n. 8974 odierno delle ore 10) 1. - Sotto la incessante pressione delle varie armate, sembra che l'esercito austriaco ceda in più punti; le armate nemiche della pianura friulana sono in ritirata dalla Livenza verso oriente. 2. - La 1oa e la 3 aarmata sono sulla Livenza con teste di ponte sulla riva sinistra; l'ala meridionale del XXVI corpo sta occupando la Marina di Caorle; aviatori segnalano cavalleria italiana in Casarsa. 3. - Domani, 2 novembre, sarà iniziata l'avanzata dalla Livenza al Tagliamento: i movimenti avranno inizio alle ore 10. 4. - È prevedibile che la resistenza del_nemico sarà scarsa e che perciò sarà possibile un'avanzata sollecita; le colonne si facciano precedere da avanguardie abbastanza forti per vincere ed isolare, girandole, !'eventuali resistenze residue: con le avanguardie reparti di zappatori per riattare le strade danneggiate e per ristabilire i passaggi interrotti sui canali e corsi d'acqua. 5. - Salvo difficoltà, ora non prevedibili, la sera del 2 le avanguardie dovranno giungere sulla linea Villotta-Portogruaro (segnato in rosso nello schizzo annesso al foglio 8974 Op .); la sera del 3 le stesse avanguardie dovranno giungere sul Tagliamento. 6. - Salvo nuovi ordini il giorno 3 - ed eventualmente i giorni successivi - l'avanzata sarà iniziata alle ore 9 di ciascun mattino.
Il TENENTE GENERALE COMANDANTE DELL'ARMATA Emanuele Filiberto di Savoia
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DOCUMENTO N. 430
DOCUMENTO N. 428
COMANDO DELLA 3a ARMATA
COMANDO DELLA 3a ARMATA
STATO MAGGIORE - I a SEZ. OPERAZIONI
STATO MAGGIORE - I a SEZ. OPERAZIONI
2 novembre 1918 - Ore 12.15
N° 9061 di prot. Op.
2 novembre 1918
OGGETTO: Azione su Latisana e Palazzolo sullo Stella
AL COMANDO XXVIII CORPO D'ARMATA N° 9052 Op. stop. Est partita alla volta di Fossalta Maggiore colonna di 44 autocarri che si presenterà comando 53 a divisione stop. Pregasi disporre che su anzidetta colonna si carichino reparti arditi e compagnie mitragliatrici preferibilmente da posizione stop. Anzidetta colonna sarà agli ordini del maggiore Rivoire aut altro ardito ufficiale superiore stop. Saranno dati in proposito ulteriori ordini stop. Pregasi comunicare ora in cui anzidetta colonna potrà passare su ponte sulla sinistra Livenza stop E.F. DI SAVOIA
DOCUMENTO N. 429
COMANDO DELLA .3a ARMATA STATO MAGGIORE - P SEZ. OPER.
2 novembre 1918 - Ore 16.05 AL COMANDO XXVIII CORPO D'ARMATA e, per conoscenza: AL COMANDO XXVI CORPO D'ARMATA AL COMANDO DELLA PIAZZA MARITTIMA DI VENEZIA N° 9072 Op. -A seguito fonogramma odierno n. 9052 pregasi disporre che arditi e mitragliatrici con la colonna di 44 autocarri appena possibile passino la Livenza e avanzando decisamente per strade meno ingombre occupino i tre ponti di Latisana impedendo che il nemico li distrugga stop. Qualora strade siano ingombre avanzata dovrà essere eseguita lo stesso in modo da raggiungere ugualmente e completamente lo scopo stop. Per norma informasi che distaccamento marinai occuperà domattina ponte di Palazzolo sullo Stella e questo assicurato probabilmente avanzerà su Latisana da oriente stop. Si faccia notare al distaccamento che obiettivo stabilito est della massima importanza per le future operazioni dell'armata stop. Accusare ricevuta stop. E.F. DI SAVOIA
AL COMANDO DELLA PIAZZA MAR. DI VENEZIA AL COMANDO DEL REGGIMENTO MARINAI e, per conoscenza: AL COMANDO DEL XXVI CORPO D'ARMATA Pregasi codesto comando, ove i mezzi lo consentano, di organizzare il trasporto per via d'acqua di uno (o anche di entrambi) i battaglioni marinai a Marano Lagunare. II minimo di truppe col quale converrebbe eseguire lo sbarco sarebbe di 300 fucili e alcune mitragliatrici. II compito sarebbe di occupare il ponte di Palazzolo sullo Stella, e spingersi poi a quelli di Latisana per occuparli ed impedirne la distruzione. Sia fatto conoscere al comandante dell'ardito distaccamento che alla sera del 3 molto probabilmente giungeranno a Latisana punte della nostra cavalleria e fanteria. È infine necessario che il comandante agisca di iniziativa prendendo norma dalla situazione. Si gradirà un cenno di conferma e l'avviso dell'ora in cui la spedizione potrebbe partire. Il TENENTE GENERALE CAPO DI STATO MAGGIORE Augusto Fabbri
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- 1077 DOCUMENTO N. 431
DOCUMENTO N. 432
COMANDO DELLA 3• ARMATA
COMANDO DELLA 3• ARMATA
STATO MAGGIORE - 1 a SEZ. OPERAZIONI
STATO MAGGIORE - I a SEZ. OPERAZIONI
2 novembre 1918 - Ore 19
3 novembre 1918 - Ore 17.35
AI COMANDI DEI CORPI D'ARMATA XXVI E XXVIII AI COMANDI DI ARTIGLIERIA E GENIO D'ARMATA (a mano) AI COMANDI DI AERONAUT. E DIF. AEREA DELL'ARMATA e, per conoscenza: AL COMANDO SUPREMO - UFFICIO OPERAZIONI AL COMANDO DELLA 10• ARMATA AL COM. IN CAPO DEL DIP. E PIAZZA MARIT. DI VENEZIA
AI COMANDI DEI CORPI D'ARMATA XXVI E XXVIII e, per conoscenza: AL COMANDO DELLA 10• ARMATA AL COMANDO DELL'XI CORPO D'ARMATA AL COMANDO AERONAUTICA D'ARMATA AL COMANDO SUPREMO - UFFICIO OPERAZIONI AI COMANDI ARTIGLIERIA E GENIO D'ARMATA
N° 9081 Op . stop. - Confermando disposizioni già date con ordine operazione n. 9 nella giornata di domani 3 corrente sarà continuata col massimo vigore la marcia verso il Tagliamento stop. Ogni sforzo dovrà essere fatto per impedire al nemico la distruzione dei ponti sul fiume anzidetto stop. Sul Tagliamento saranno costituite due teste di ponte sulla riva orien- · tale di raggio di circa 3 chilometri dallo sbocco dei ponti sulla riva sinistra stop.Una a Madrisio per cura XXVIII corpo, una a Latisana per cura XXVI corpo stop. Comando XXVIII corpo disponga che 53• divisione si trasferisca domani nella regione di Motta di Livenza sulla destra del fiume. Comandi corpo armata accusino ricevuta. Stop.
N° 9125 Op. - Alle 13.30 di oggi cavalleggeri Aquila sono entrati in Latisana catturando presidio stop. Ponte ferroviario intatto stop. Urge profittare della demoralizzazione del nemico spingendo avanti quanto più è possibile, con marcia celere ed ardita, le nostre truppe più avanzate stop. Perciò domani, 4 corrente, alle ore 7, comando XXVIII corpo armata farà iniziare marcia alla 23• divisione preceduta dai cavalleggeri Aquila lungo la direttrice Madrisio-Rivignano-Torsa-Paradiso-Castions di Strada-Bagnaria Arsa-Ajello-Versa-Gradisca stop. Altrettanto farà il comando del XXVI corpo d'armata per la 54• divisione preceduta dal reggimento Piemonte Reale lungo la direttrice Latisana-S.Giorgio di Nogaro-Cervignano-Villa VicentinaMonfalcone stop. Le due divisioni dovranno essere formate in colonne leggiere con le sole truppe e servizi strettamente indispensabili stop. Le rimanenti truppe dei due corpi d'armata rimarranno sulla destra del Tagliamento con piccole teste di ponte sulla sinistra, a Latisana ed a Madrisio stop . La colonna di destra tenga presente che battaglioni marinai da Marana Lagunare sono diretti a S.Giorgio Nogaro-Palazzolo dello Stella et Latisana stop. Colonna di arditi et mitragliatrici su autocarri, al comando del maggiore Rivoire e diretta su Latisana per cura della 53 • divisione, passi agli ordini della 54• et sia spinta avanti, con o senza autocarri, a sostegno del Piemonte Reale stop. Siano dati piccioni viaggiatori alle teste di colonna con ordini di lanciarne alle ore 9,12 et 15 per indicare località raggiunte stop. Accusare ricevuta citando solamente numero protocollo.
E.F. DI SAVOIA
E.F. DI SAVOIA
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- 1079 DOCUMENTO N. 433
COMANDO DELLA 3a ARMATA
DOCUMENTO N. 434
COMANDO DEL CORPO DI CAVALLERIA
STATO MAGGIORE - 1• SEZ. OPERAZIONI
N. 3514 di prot. Op.
4 novembre 1918 - Ore 6
3 novembre 1918 - Ore 20.30
AI SIGG. COMANDANTI LE DIVISIONI DI CAVALLERIA, Al COMANDI DEL XXVI E XXVIII CORPO D'ARMATA AI COMANDI DELLE DIVISIONI 23a E 54a e, per conoscenza: AL COM. IN CAPO DEL DIPART. E PIAZZA MARITTIMA DI VENEZIA N° 9140 Op. Stop - Domani ore 15 cesseranno le ostilità con le forze austro-ungariche per terra, per mare e per aria stop. A tale ora tutte le truppe dovranno arrestarsi su linea raggiunta mentre nemico dovrà ripiegare almeno 3 chilometri da linea predetta stop. Tutte le truppe nemiche che verranno trovarsi a tale ora entro linea da noi raggiunta, saranno considerate prigioniere stop. Se nemico contravvenisse a tali norme, si dovrà reagire energicamente stop. Le colonne della 54a e 23a divisioni di cui all'ordine odierno di armata n. 9125 dovranno perciò spingersi arditamente e celeremente più avanti che sarà possibile sugli itinerari indicati stop. Alle ore 15 dovranno arrestarsi ed esporre striscie per segnalare agli aeroplani posizioni delle teste di colonna ed assumere schieramento a grossi nuclei senza però occupare posizioni più ad oriente del punto raggiunto dalle teste di colonne alle ore 15 stop. Tutti i comandi interessati comunichino con i mezzi più rapidi posizioni raggiunte ore 15 stop. Ufficiali di stato maggiore dovranno contemporaneamente percorrere la fronte raggiunta segnando alle truppe le linee che non dovranno essere oltrepassate e verificando arretramento def nemico nel raggio dei 3 chilometri convenuti stop. A tal uopo stati maggiori delle 54 a e 23 a divisioni siano rinforzati a spese degli stati maggiori delle grandi unità arretrate stop. Tutte le comunicazioni relative alla dislocazione delle ore 15 di domani dovranno essere trasmesse a questo comando con precedenza assoluta stop. Comando 54" dia ordini in conseguenza anche al reggimento marinai ed al distaccamento autocarreggiato Rivoire dei quali dovrà dirigere le operazioni stop. Accusare ricevuta stop. E.F. DI SAVOIA
Nel comunicare ai dipendenti Comandanti di Divisione l'accluso ordine del Comando Supremo ricoroo l'imperioso dovere militare e patriottico che incombe al Corpo di Cavalleria di raggiungere, prima delle ore 15, la linea più avanzata possibile. Intendo che la 2•, 3" e 4a Divisione siano, per detta ora, almeno sull'Isonzo. Faccio appello a tutti i più elevati sentimenti dei Comandanti e degli Ufficiali tutti del Corpo di Cavalleria, e comunico loro - a maggiore sprone - che ieri le truppe italiane sono entrate in Trento e Trieste. IL TENENTE GENERALE COMANDANTE DEL CORPO DI CAVALLERIA V.E. Savoia Aosta
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- 1081 DOCUMENTO N. 435
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI Parigi, 1° novembre 1918 (giunto ore 15,40) A SUA ECCELLENZA DIAZ Date le notizie interne dell'Austria quali appariscono dalla stampa e che lascerebbero apparire uno stato rivoluzionario, bisognerà essere pronti, in caso di armistizio, ad affrettare l'occupazione dei territori indicati dal1' Armistizio. E poiché il tempo di procedere per via di terra potrebbe essere relativamente troppo lungo, crederei opportuno predisporre fin d'ora l'occupazione per via di mare. La quale potrebbe riferirsi tanto all'Istria quanto alla Dalmazia. D'altra parte, data la discontinuità di Fiume, l'occupazione della Dalmazia non potrebbe avvenire che per via di mare. Nel caso poi che l'armistizio fosse rifiutato, credo bene ugualmente una tale operazione debba essere studiata. Supposto infatti lo stato di sfacelo dell'esercito e di rivoluzione dell'interno, ritengo che i rischi sarebbero ridotti al minimo. Si intende che questo telegramma si riferisce a preparativi la cui esecuzione resta sempre subordinata agli avvenimenti. Eguale telegramma dirigo a S.E. Thaon di Revel. ORLANDO
Città è retta da Comitato salute pubblica composto di 12 italiani fascio nazionale, 12 socialisti italiani, 4 jugoslavi. Comitato chiede all'Intesa immediato soccorso. per città che dichiara minacciata da grave pericolo. Due membri italiani richiedono occupazione immediata a nome Italia, membro jugoslavo dichiara che gradirà occupazione italiana solo se fatta a nome intesa. Per evitare insorgere in_opportuna questione politica mentre urgono soccorsi, risponderei con seguente telegramma: «Italia per sé e per Intesa invierà pronti soccorsi Trieste» e disporrei d'accordo con Regia Marina invio una brigata fanteria ed altre truppe speciali con S.E. Generale Petitti in qualità Governatore. Ordinerò a detto Generale che giungendo Trieste innalzi bandiera italiana ed agisca in nome dell'Italia. Gradirei risposta telefonica da Bardonecchia o da Torino . CAPO STATO MAGGIORE ESERCITO GENERALE DIAZ
DOCUMENTO N. 437
PRESIDENTE CONSIGLIO DEI MINISTRI Parigi 2 novembre 1918, ore 3.32 A SUA ECCELLENZA DIAZ
DOCUMENTO N.' 436
COMANDO SUPREMO UFFICIO OPERAZIONI
1° novembre 1918 (trasmesso ore O, 10 del 2-XI) A SUA ECCELLENZA ORLANDO - PARIGI N° 14687 G.M. Commissione tre membri presentatisi stamane a Venezia, a bordo nota torpediniera, narra Trieste essere stata abbandonata da autorità austriache che asportarono approvvigionamenti e ritirarono truppe, tranne 3 battaglioni jugoslavi di incerto contegno.
Risposta al N. 14687 Non credo sia fatto luogo ad alcuna distinzione politica. Se ci consideriamo in guerra con l'Austria abbiamo diritto occupare militarmente ogni parte territorio. Se armistizio viene accettato, Trieste fa parte del territorio che dovremo occupare. Come telefonai oggi, V.E. non ha che da garantirsi sotto l'aspetto militare: salvo ciò V.E. non ha bisogno di spiegare alcuna qualità, agendo come comandante in capo dell'Esercito Italiano che è alleato dell'Intesa: ma senza che vi sia bisogno di declinare tali qualità che debbonsi presumere note. Certamente, se impresa può farsi senza grave rischio, è desiderabilissimo che sia fatta e al più presto. Sarebbe pure interessante sapere quale esito abbia avuto appello rivolto da flotta austriaca da Pola. ORLANDO
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- 1083 DOCUMENTO N. 438
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI Parigi 3 novembre 1918 (pervenuto ore 12 circa)
DOCUMENTO N. 440
R. ESERCITO ITALIANO -
INTENDENZA GENERALE
UFFICIO DEL CAPO DI STATO MAGGIORE
Zona di guerra, 28 settembre 1918 N. 58 di prot. S.M.
A SUA ECCELLENZA DIAZ
OGGETTO: Guerra di movimento Sono ansioso di notizie sia su armistizio sia su operazioni verso Istria. Questa notte telegramma Badoglio situazione militare mi fu trasmesso da Modane: questo mi fa supporre che sia creduto la mia partenza da Parigi . Specialmente per quanto riguarda operazioni su Istria anche i giornali di qui parlano di istanze rivolte da Comitati italiani e sloveni e non r-iesce spiegabile perché non siano state esaudite. Intanto per altre ragioni politiche che sarebbe lungo spiegare è di estremo interesse che occupazione Trieste riesca possibilmente entro oggi. Discussione qui prolungasi e non è per certo che io parta domani sera. ORLANDO
DOCUMENTO N. 439
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI Parigi 4 novembre 1918, ore 13.45 A SUA ECCELLENZA DIAZ Ad ogni buon fine avverto V.E. che eventuali nostre ulteriori occupazioni su territorio già appartenente Austria proceda con avvertenza che ciò avviene in esecuzione clausole stesse armistizio . Ciò per rigettare et evitare l'impressione malevola o superficiale, che noi continuiamo a combattere malgrado armistizio. Naturalmente ciò non avrà più ragione di essere quando condizioni armi.stizio saranno pubblicate. ORLANDO
ALLE INTENDENZE DELLE ARMA TE 1a, 3 a, GRAPPA ALTIPIANI, 1•, 8 8 , C.D. e, per conoscenza: AL COMANDO SUPREMO - UFFICIO OPERAZIONI AI COMANDI DELLE ARMATE 1•, 3•, 4•, 6 8 , 1•, 8•, 9•_ Il Comando Supremo, col foglio 13480 G .M. del 17 settembre, diretto alle LL. AA. RR., alle LL. EE. i comandanti d'armata, comandanti generali di cavalleria, artiglieria e genio ed all'intendente generale, ordina di preparare menti ed organismi alla guerra di movimento. Ed aggiunge «a questa fase della guerra bisogna apparecchiarsi senza indugio, affrettando i tempi quanto più possibile, nel campo intellettuale, nel campo organico, nel campo dell'addestramento generale e particolare». Il Comando Supremo e l'Intendenza generale hanno attuato, e stanno studiando, taluni provvedimenti improntati a questo indirizzo; ma questi provvedimenti occorre siano integrati e completati dall'opera assidua delle Intendenze d'armata riprendendo in esame, senza indugio, il problema della .guerra di movimento, rendendo nuovamente famigliari le nozioni professionali che la guerra di posizione può aver fatto dimenticare agli organi preposti ai servizi. Giusta quanto è stabilito nel foglio del Comando Supremo, le Intendenze di armata riceveranno , dai rispettivi Comandi di armata, gli ordini relativi: alla preparazione morale degli Stati Maggiori, dei quadri e della truppa, ed ai problemi logistici da risolvere per l'attuazione dei disegni prevedibili di operazioni sui diversi fronti. Definiti tali termini, le Intendenze di armata potranno determinare i mezzi necessari perché, coll'iniziarsi della guerra di movimento, i servizi consentano, senza limitazione, l'esecuzione completa di qualsiasi disegno d'operazione e il completo sfruttamento del successo iniziale. La determinazione dei mezzi che, a momento opportuno, devono consentire all'Esercito il regolare funzionamento di tutti i suoi organi, durante
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le azioni di movimento, per quanto profonde esse siano, deve essere riferito a due ordini di provvedimenti: - il primo inteso ad assicurare la mobilità dei servizi e il tempestivo spostamento degli stabilimenti avanzati, - l'altro ad accumulare i mezzi necessari per fronteggiare le esigenze di carattere straordinario, create dalla guerra di movimento. Nel computo del fabbisogno di mezzi, derivante da tali provvedimenti, le Intendenze d'armata dovranno inspirarsi a criteri pratici, richiedendo quello che si potrà presumibilmente avere e non compilando programmi irrealizzabili, tenuto conto che le industrie ed il Paese hanno un limite di produttività non superabile, pur tuttavia sufficente al raggiungimento dei nostri scopi. Così pure nelle predisposizioni per rendere mobili i servizi, anziché fare studi di lunga e complessa attuazione, sarà sopra tutto opportuno esaminare con quali ripieghi si possa raggiungere lo scopo, essendo assolutamente preferibile risolvere, finché possibile, il problema con i mezzi che si hanno disponibili e nel modo più r~pido e più pratico. Si indicheranno qui di seguito i punti principali sui quali le Intendenze d'armata dovranno portare la loro attenzione nello studio dei due ordini di provvedimenti sopra indicati. a) PROVVEDIMENTI PER ASSICURARE LA MOBILITÀ DEI SER-
VIZI
Stabilimenti avanzati Lo spostamento in avanti degli stabilimenti avanzati dovrà, sulla base dei termini concreti del problema logistico fissati dai Comandi di armata, essere studiato dalle Intendenze nella loro competenza. Per quanto riguarda i panifici avanzati si ritiene conveniente far notare quanto segue. Nel prossimo mese di ottobre sarà completata la trasformazione, al traino automeccanico, delle squadre panettieri Weiss. Le Armate, complessivamente, verranno così ad avere i mezzi per la produzione di oltre 1 milione di razioni pane, a immediato contatto delle truppe. Oltre a ciò sarà possibile assegnare ad alcune delle squadre degli altri modelli (93 e 97) i mezzi di trasporto, mediante spostamenti nell'interno dèlle armate. Si avrà . così una forte aliquota dei panifici avanzati pienamente atta a seguire le truppe, mentre si potrà provvedere, colla restante aliquota dei P .A., ai rimanenti elementi, non combattenti, delle armate.
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Ospedali da campo e da guerra Come è noto tutti i mezzi di trasporto delle unità ospedaliere da campo sono stati inglobati nei Parchi carreggio e salmerie. È necessario che tali unità siano rimesse in grado di spostarsi al seguito delle truppe, nella loro sola formazione organica, cioè: lasciando nelle vecchie sedi tutta la parte territorializzata degli impianti ospedalieri. Un provvedimento che appare attuabile, non dovendosi fare assegnamento sui mezzi automobilistici, sarà quello di stabilire, quali elementi di P .C.S. dovranno essere messi, a momento opportuno, a disposizione di ogni singolo ospedale od ospedaletto. Occorrerà per ciò un progetto particolareggiato che possa attuarsi al semplice ordine di avviamento dato ai mezzi di trasporto già preordinati. Ne deriva che questi mezzi devono computarsi in diminuzione di quelli disponibili per il progetto generale di impiego dei mezzi di trasporto. Servizi di gruppo alpino Si dovrà fare assegnamento esclusivamente su quelli esistenti, essendo da escludere la possibilità di costituirne dei nuovi, a causa dell'ingente quantità di quadrupedi e carreggio occorrenti. Sarà invece da esaminare l'opportunità di rimettere in completa efficenza organica quelli esistenti. È da studiarsi con speciale cura il loro impiego, al fine di sfruttarne le peculiari caratteristiche, evitandone l'assegnazione in luogo di altri servizi comuni. Servizi di I a linea Le Intendenze d'armata potranno inoltrare le proposte tendenti a migliorarne la mobilità. Questa Intendenza generale sottoporrà ali' approvazione del Comando Supremo, quelle che appariranno più redditizie col minor impiego di mezzi. b) PROVVEDIMENTI PER AUMENTARE I MEZZI NECESSARI PER FRONTEGGIARE LE ESIGENZE DI CARATTERE STRAORDINARIO CREATE DALLA GUERRA DI MOVIMENTO I principali possono riassumersi in quelli tendenti a provvedere alle seguenti nececssità: 1) riattamento delle comunicazioni (strade e passaggi di corsi d'acqua); 2) 3) 4) 5)
collegamenti telegrafici o telefonici, mezzi di trasporto, servizio trasporto acqua alle truppe, sgombero infermi.
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Per quelli di cui ai nn. 1, 2, 3 e 4 le Intendenze di armata dovranno fare preventivi concreti, presi ordini dai rispettivi comandi d'armata e tenuto conto delle caratteristiche della zona in cui saranno chiamate ad operare le proprie truppe. Si richiama particolarmente l'attenzione sul progetto d'impiego dei mezzi di trasporto, che deve inspirarsi rigidamente al criterio di scartare in modo assoluto tutto ciò che non è strettamente indispensabile per la battaglia. Per quanto riguarda lo sgombero degli infermi si tenga presente che nel territorio riconquistato, le ferrovie per un certo tempo non saranno in grado di funzionare e quindi gli sgomberi, fino alle stazioni teste di linea, dovranno, presumibilmente per vari giorni, farsi con lunghi percorsi automobilistici. Le difficoltà, gravi ad un primo esame, potranno diminuire ove si stabiliscano precise norme per l'impiego dei mezzi vuoti di ritorno. Sulla base dei criteri sopra enunciati le Intendenze d'armata sono pregare di compilare lo studio relativo alle predisposizioni per la guerra di movimento e di trasmetterlo a questa Intendenza generale con quella sollecitudine che il Comando supremo ha fatto risaltare nel suo ordine. L'INTENDENTE GENERALE DELL'ESERCITO V. Zaccone
DOCUMENTO N. 441
COMANDO SUPREMO
DOCUMENTO N . 442
R. ESERCITO 1TALIANO -
INTENDENZA GENERALE
UFFICIO DEL CAPO DI STATO MAGGIORE
Zona di guerra, 2 novembre 1918 N. 96150 di prot. S.M. OGGETTO: Delegazione dell'Intendenza Generale in Treviso ALLE INTENDENZE DI ARMATA E C.D. AL TEN.COL. DI S.M. MAIOLI Cav. ANGELO e, per conoscenza: AL COMANDO SUPREMO - UFFICIO OPERAZIONI AL COMANDO SUPREMO - UFF. ORD. E MOB. AL COMANDO SUPREMO - SEGRETARIATO GEN. AFF. CIVILI AI COMANDI DI ARMATA AL MINISTERO DELLA GUERRA - DIV. S.M. AL MINISTERO DELLA GUERRA - DIREZ. GEN. SERV. LOG. AMM/VI AL MINISTERO PER GLI APPROVVIGIONAMENTI E CONSUMI AL MINISTERO ARMI E TRASPORTI ALLA R. PREFETTURA DI TREVISO ALLA DIREZIONE TRASPORTI ALL'ISPETTORATO GENERALE DELLE RETROVIE ALL'ISPETTORATO DEL GENIO CIVILE ALLE DELEGAZIONI GENERALI DELLA C.R.I. E DEL S.M.O.M.
UFFICIO OPERAZIONI
29 ottobre 1918 A COMANDO 8a 10a ET 12a ARMATA e per conoscenza: INTENDENZE 4a 8a Ea ARMATA, INT. GEN.
N° 14561 G.M. Uff. Op. Si provveda a far passare sinistra Piave massima quantità viveri riserva et munizioni onde assicurare rifornimenti alle truppe di riva sinistra qualora un eventuale aumento del livello del fiume costringesse interrompere comunicazioni per qualche giorno stop GENERALE DIAZ
1) - A datare dal giorno 2 corrente funziona in Treviso una Delegazione dell'Intendenza Generale, così costituita: Ten. Col. di S.M. MAIOLI Cav. Angelo - Capo Ufficio Magg. d'Art. a disp. PARI Cav. Mario - Addetto Cap. dei Bers. CAVALLERO Sig. Mario - Rappresentante della Sezione Tappe. Cap. di Fant. GALLARINI Sig. Francesco - Rappresentante della Sezione Logistica-Sanitaria. Magg. Med. dott. SOTTI - Rappresentante della Sezione Profilassi. Cap. Comm ... (da destinarsi) .. - Rappresentante della Sezione Commissariato. Ten. del Genio CANTON lng. Giuseppe - Rappresentante della Sezione Genio.
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Cap. Assim ... (da destinarsi) .. - Rappresentante dell'Ispettorato Gen. del Genio Civile, e proporzionato numero di personale di truppa "pel funzionamento della Delegazione. Si è trasferita pure in Treviso, costituendo un Ufficio a sé, una Sezione dell'Ufficio lavori della Direzione Trasporti. 2) - Compito generale della Delegazione suddetta è quello di costituire un organo di stretto e continuo collegamento con le Intendenze delle Armate 1a, sa, Grappa Altipiani, 3a e l'Intendenza C.D., in modo da conoscerne in qualsiasi momento i bisogni. In particolare poi la Delegazione dovrà: a) Sulla base delle direttive già date, continuare ad assicurare, nei primi tempi, il concorso dei mezzi dell'Esercito per il vettovagliamento e per la ripresa dei servizi civili vari delle popolazioni liberate. Il ten. Col S.M. Cav. MAIOLI, che da alcuni giorni si trova a Treviso per questo scopo, potrà, col maggior personale, e con i maggiori mezzi a sua disposizione, meglio assicurare il funzionamento di questo importantissimo servizio. Il concorso dei mezzi dell'Esercito alle nostre popolazioni dovrà continuare ad essere largo e sollecito, fino a quando non saranno riattivati i servizi della vita civile, per opera delle autorità politiche ed amministrative a ciò delegate. b) Nei limiti delle sue attribuzioni, e dei mezzi dei quali può disporre, la Delegazione dell'Intendenza Generale potrà concorrere direttamente, e di sua iniziativa, al soddisfacimento di talune esigenze di carattere straordinario ed urgente delle Intendenze, presso le quali è accreditata. c) La Delegazione, infine, fornirà alla Intendenza Generale tutti i dati, che quest'ultima riterrà necessario di chiedere, a chiarimento di particolari questioni inerenti ai servizi nella zona delle Armate di cui si tratta. 3) - Per quanto si riferisce alla Intendenza della 7a Armata nulla è variato, per ora, al suo funzionamento: essa continuerà a far capo direttamente ed esclusivamente alla Intendenza Generale. 4) - Si pregano le Intendenze delle Armate 1a, sa, Grappa ed Altipiani, 3a e l'Intendenza C.D. di voler facilitare con tutti i mezzi a loro disposizione, il compito della Delegazione. 5) - L'indirizzo convenzionale, telegrafico e postale, della Delegazione dell'Intendenza Generale in Treviso è il seguente: 6) -
«COMANDO PRESIDIO M. - TREVISO» Si prega di accusare ricevuta. L'INTENDENTE GENERALE DELL'ESERCITO V. Zaccone
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COMANDO SUPREMO UFFICIO OPERAZIONI
26 ottobre 1918 ALLA INTENDENZA GENERALE S.M. e, per conoscenza: ALCOMANDO8aARMATA N. 14472 G.M. stop - Precedenza assoluta stop Comando 8a Armata segnala condizioni assai critiche per enormi ritardi et deficienza trasporti servizio vettovagliamento stop Intendenza ha esaurito dotazioni magazzini avanzati stop Occorrono inderogabili et efficaci provvedimenti per assicurare rifornimento truppe et soprattutto per costituire subito dieci giornate viveri stabilimenti prima linea stop. Pregasi interessare Divisione trasporti regolare movimento treni in modo da dare precedenza a tradotte vettovagliamento stop. Dar cenno telegrafico disposizioni prese stop GENERALE BADOGLIO
DOCUMENTO N. 444
COMANDO SUPREMO UFFICIO OPERAZIONI
2 novembre 1918 ALLA INTENDENZA GENERALE S.M. e, per conoscenza: ALCOMANDO4aARMATA N. 14703 - speciale precedenza assoluta stop Segnalasi mancato arrivo dal giorno ventinove ottobre tradotte viveri et farina a intendenza Grappa Altopiani stop Scorte vanno esamendosi stop Codesta Intendenza provveda con ogni mezzo per assicurare rifornimenti predetti disponendo che Direzione Trasporti dia precedenza a treni vettovagliamento stop Si gradirà cenno telegrafico pr~vvedimenti presi stop. GENERALE BADOGLIO
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- 1090DOCUMENTO N. 445
COMANDO SUPREMO UFFICIO OPERAZIONI
N. 14507 G.M.
25 ottobre 1918
OGGETTO: Organizzazione di lavori
quedotti, arginature di corsi d'acqua, linee telefoniche e telegrafiche di carattere generale) saranno assunti dal comando generale del genio. Il Comando Generale del Genio darà a suo tempo i particolari ordini esecutivi ai comandi del genio delle armate. IL SOTTOCAPO DI STATO MAGGIORE DELL'ESERCITO Badoglio
AI COMANDI DELLE ARMATE 3a 4a 8a AL COMANDO GENERALE DEL GENIO ALL'INTENDENZA GENERALE
DOCUMENTO N. 446
COMANDO SUPREMO A titolo di orientamento si espongono qui appresso le linee generali delle disposizioni che si possono rendere necessarie per organizzare i lavori nelle zone occupate e danneggiate dal nemico. Alle Armate 3a 4a ed 8a saranno lasciate le due direzioni di zona già a ciascuna assegnate. Esse seguiranno le rispettive armate nell'avanzata con tutti i mezzi di cui dispongono (centurie, compagnie lavoratori, presidiarie ecc. nonché le squadre di borghesi). Lasceranno sul posto i soli operai di \eclutamento locale, con gli ufficiali puramente necessari per le consegne delle varie linee e lavori alle subentranti direzioni zona del Comando Generale del Genio. Le Armate dovranno inoltre predisporre per la celere avanzata dei materiali e strumenti di lavoro che si trovano nei propri magazzini.
UFFICIO OPERAZIONI
3 novembre 1918
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2) - Per il ripristino degli impianti elettrici, idrici e teleferici, data la deficenza dei relativi materiali in paese, ciascuna Armata dovrà provvedere a smontare e trasportare i macchinari di cui dispone attualmente. I ponti di lunghezza inferiore a 30 metri saranno ricostruiti per cura delle armate; per quelli di maggior lunghezza provvederà questo comando a mezzo dell'apposito ufficio già costituito. 3) -
4) - La sistemazione delle linee ferroviarie e tramviarie sarà affidata all'intendenza Generale, come pure quella delle ferrovie decauville per le quali la Direzione Trasporti ha già eseguito apposito studio. 5) - Data la scarsissima disponibilità di baracche scomponibili, e del legname in genere, le armate dovranno, per quanto possibile, provvedere agli eventuali bisogni smontando e trasportando quelle esistenti. 6) - I lavori di prosciugamento di terreni e zone inondate, e quelli del ripristino delle opere di interesse generale (centrali e reti elettriche, ac-
AL COMANDO GENERALE GENIO (a mano) e, per conoscenza: AI COMANDI ARMATE 8a 10• E 3a N. 14744 G.M. Urge sia dato il massimo impulso al riattamento delle strade oltre Piave che sono in stato tale da non permettere regolare deflusso colonne carreggio stop Per contro risulta che tale lavoro su vari tratti non è ancora stato iniziato stop Trasporti d'urgenza sinistra Piave personale necessario e coordini lavoro fra Comandi Genio Armate, i quali dovranno concorrervi nella zona più avanzata impiegandovi le maggiori forze e mezzi stop GENERALE DIAZ
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COMANDO SUPREfyfO
INTENDENZA GENERALE DELL'ESERCITO
COMANDO GENERALE DEL GENIO
N. 32130 di prot. G.M.
DOCUMENTO N. 448
DIREZIONE DEI TRASPORTI
3 novembre 1918
AL COMANDO GENIO 8" 10• 3• ARMATA e, per conoscenza: AL COMANDO SUPREMO - UFFICIO OPERAZIONI Riferimento teleamano odierno n. 14744 diretto dal Comando Supremo a questo Comando e per conoscenza ai Comandi codesta Armata relativo urgente necessità dare massimo impulso riattamento strade oltre 'Piave ed~ ~eg~ito fono~~a~ma n. 31855 del 1° corrente di questo Comando, pregasi 1?d1care quah 1tmerari sono stati stabiliti da ciascuna armata per movimenti tr~ppe e ~arreggio et quali provvedimenti sono stati presi per loro urgente s1stemaz10ne stop Risulta questo Comando che su quasi tutti itinerari n~n_è stat~ ancora iniziato lavoro di riattamento stop Urge trasportare sulla ~m1~tra Piave et lungo predetti itinerari mezzi et mano d 'opera occorrente md1cando questo Comando provvedimenti presi ed eventuali necessità stop Necessita impiegare subito prigionieri fatti da armate anziché rinchiu~erli in campi concentramento o farli viaggiare per molti giorni stop ?gm mezzo deve essere adoperato per evitare che prime pioggie rendano impossibile qualsiasi transito stop Nei sopraluoghi che ho fatto ho rilevato altresì che le armate lasciano manomettere Decauville e materiale stradale austriaco come compressori ed altre macchine che riuscirebbero subito di g_rande utilità stop Codesto Comando faccia provocare opportuni ordini al nguardo per evitare tali gravi inconvenienti stop Accusare ricevuta stop IL TENENTE GENERALE COMANDANTE GENERALE DEL GENIO Marieni
N . 40922 di prot.
15 ottobre 1918
OGGETTO: Sollecito scarico dei trasporti militari AL COMANDO SUPREMO - UFFICIO OPERAZIONI In causa dell'attuale epidemia che ha colpito in modo piuttosto grave il personale ferroviario la circolazione dei treni su tutta la rete e specialmente nell'Italia meridionale, si svolge tra gravissime difficoltà ed in molti Compartimenti ferroviari è stato necessario ridurre il numero dei treni merci che normalmente dovrebbero essere effettuati. Tale stato di cose, dati anche gli intensi movimenti di truppe munizioni e materiali vari attualmente in corso nella zona di guerra, si ripercuote in modo.sensibilissimo sulla disponibilità giornaliera dei vuoti, perché concorre in modo notevole ad aumentare il ciclo di reimpiego dei carri, tanto che, da qualche settimana, anche i trasporti militari non disposti con Ordine di Movimento si svolgono stentatamente ed è appena consentita l'effettuazione dei trasporti d'interesse militare indilazionabili e di quelli assolutamente indispensabili per la vita della Nazione, mentre le spedizioni private, escluse quelle vendemmiali, sono state quasi totalmente soppresse. La situazione a cui si è ora fatto cenno che, dato l'andamento della malattia, non accenna per ora a migliorare, richiede adeguati provvedimenti parte dei quali, come la riduzione delle licenze militari e conseguente soppressione di alcune tradotte, la soppressione assoluta dei congedi agli agenti e funzionari delle ferrovie, il sussidio notevole di militari all'amministrazione ferroviaria, sono già stati adottati e parte, per i quali si fa riserva di ulteriori comunicazioni, sono in istudio in concerto colla Direzione Generale F.S., tuttavia è doveroso far presente che nessun provvedimento avrebbe la necessaria efficacia qualora i carri in arrivo non venissero scaricati nel tempo prescritto, in modo cioè da poterli reimpiegare senza ritardo. In relazione a quanto sopra e per quanto nella zona di guerra, salvo poche eccezioni, non si abbiano gravissime giacenze, tuttavia in considerazione delle urgenti necessità del momento e del fatto che anche la somma delle piccole inutilizzazioni del materiale ferroviario produce notevoli ritardi nel reimpiego dei carri, questa Intendenza Generale pregherebbe codesto Comando Supremo di voler rappresentare a tutte le autorità militari interessate, l'assoluta necessità di attenersi nel modo più scrupoloso alle norme
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DOCUMENTO N. 450
che nei riguardi dello scarico vennero stabilite da codesto Comando Supremo col telegramma 6207 G.M. uff. Op. del 3 Dicembre u.s. Analoga preghiera da parte di questa Intendenza Generale viene rivolta al Ministero della Guerra, al Miniitero dei Consumi a quello dell' Agricoltura al Commissario per le Armi e munizioni a quello per l'Aeronautica per quanto riguarda gli scarichi nelle stazioni dislocate fuori dal territorio dell'Intendenze d'Armata. L'INTENDENTE GENERALE DELL'ESERCITO V. Zaccone
DOCUMENTO N. 449
COMANDO SUPREMO UFFICIO OPERAZIONI
20 ottobre 1918
AI COMANDI DI TUTTE LE ARMATE AL COMANDO GENERALE DEL GENIO (a mano) e, per conoscenza: ALLA INTENDENZA GENERALE N. 14307 G.M. Servizio trasporti ferroviari sta attualmente attraversando grave crisi che ostacola et rallenta trasporti militari mentre impone gravissimi sacrifici vita economica della nazione et minaccia compromettere funzionamento stesso servizio ferroviario stop Tale crisi si manifesta et si aggrava ogni giorno più per un notevole aumento nel ciclo reimpiego·dei carri ferroviari stop Mentre sono stati adottati provvedimenti per limitare trasporti militari meno urgenti est ora essenziale che ogni carro ferroviario in arrivo sia scaricato et reso disponibile nel modo più sollecito possibile evitando qualsiasi giacenza in stazioni stop Si tenga presente che anche somma delle piccole inutilizzazioni finisce produrre notevole ritardo complessivo stop Occorre pertanto che tutti enti interessati limitino all'indispensabile richieste di: trasporti et le commisurino a proprie potenzialità scarico organizzando d'urgenza adeguato servizio scarico stop Comandi armata forniscano con larghezza mezzi necessari et dispongano per un rigoroso controllo al riguardo stop Intendenza Generale segnali a questo comando ritardi et giacenze stop Questo comando intende che tutti enti dipendenti concorrano con scrupolosa coscienza et energia a restituire necessaria elasticità ad un servizio di importanza così vitale stop. GENERALE BADOGLIO
INTENDENZA 8 • ARMATA Relazione sul funzionamento dei servizi durante l'offensiva dell'ottobre-novembre 12 novembre 1918
1. PREMESSA Il periodo fortunato delle nostre operazioni offensive dello scorcio di Ottobre, che hanno condotto alla conclusione dell'armistizio con le forze Austro-Ungariche, non trovava impreparati gli Enti addetti ai servizi di Intendenza e gli organi di funzionamento, sia direttivi, che esecutivi. Traendo occasione dalle raccomandazioni che il Comando Supremo rivolgeva verso la fine di Settembre di preparare «menti ed organismi alla guerra di movimento», questa Indendenza aveva fino da allora prospettato alle Direzioni dei vari servizi e, precipuamente a quelle di essi che hanno attuazione immediata e diretta sul campo di battaglia, la necessità di iniziare sollecitamente e con fervore l'opera di preparazione morale e materiale, e cioè la necessità di tenersi in contatto con i servizi di prima linea, di ridare agli Stabilimenti avanzati l'elasticità di movimento che una guerra movi: mentata avrebbe richiesto, di curarne ed allestirne i mezzi di trasporto, d1 apprestare personale e mezzi al valido contributo che solo una buona organizzazione ed un intelligente impiego dei mezzi di seconda linea può portare ai combattenti. Contemporaneamente addiveniva a quell'insieme di predisposizioni che, pur trovando attuazione durante la stasi delle operazioni belliche, sarebbero state immediatamente messe in valore dallo svilupparsi delle azioni di guerra. 2. PREDISPOSIZIONI
Le predisposizioni consistevano essenzialmente in due ordini di previdenze e di provvidenze: uno riflettente la mobilità degli Stabilimenti; l'altro riflettente il modo come fronteggiare le più imponenti esigenze create dalla guerra di movimento. A questo studio si affiancava l'altro sugli impian~i ferroviari, dei quali, purtroppo, nessun maggiore rendimento sembrava fino da allora possibile, come l'esperienza dimostrò più tardi. Tenuto presente che l'approssimarsi delle operazioni definitive portava con sé un forte incremento della forza assegnata all'Armata, e collo svilupparsi di esse questa Intendenza non sarebbe stata svincolata dal gravoso
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servizio di rifornimento delle Unità della 9a Armata, in territorio ga, si chiese all'Intendenza C.D. un concorso di mezzi e di materiali, al quale essa poté solo in parte aderire per la persistente deficienza dei materiali stessi. Si chiesero essenzialmente: materie di consumo di artiglieria; materiali di copertura e da costruzioni del genio; derrate, per una volta tanto; oggetti di corredo, ai quali ultimi non poté aderire in nessuna misura; mille posti letto negli Ospedali da lei dipendenti; richiesta cui essa aderì in parte, concedendone 200.
La situazione quale si prospettava nella imminenza delle operazioni era la seguente:
Contemporaneamente segnalavansi alle Superiori Autorità le richieste che, a metà Ottobre, risultavano tuttora inesaudite, e dal cui soddisfacimento non sembrava assolutamente potersi derogare. Esse riguardavano specialmente: - Deficienza di personale sanitario e di assistenza (per cui venivano chiesti alla Intendenza Generale 100 Ufficiali medici; 30 aspiranti; 200 militari, per metà aiutanti di sanità, per metà infermieri). - Assegnazione di altre 20 autoambulanze, oltre quelle 30 che l'Intendenza Generale aveva concesso. - Necessità di addivenire alla concessione delle baracche PASQUALIN-VIENNA con le quali si intendeva di raggiungere la cifra di 20.000 p~sti-letto (ritenuta strettamente necessaria ai bisogni dell'Armata), e potere sistemare gli Ospedali per infettivi, per epidemici, per malarici ecc.: impianti nuovi, inquantoché la recente scissione d'Intendenze aveva in parte lasciato in sofferenza il problema (questa Intendenza aveva ricevuto dalla cedente Intendenza 3a in tutto 12.000 posti letto negli Ospedali d'Intendenza, di cui 1000 sotto tenda e 2500 in quelli di Corpo d'Armata). -
Materiali di consumo per artiglieria, armi portatili ecc. Materiali del ~enio (materiali di copertura, da ponte, da trincea,
ecc). Mezzi di panificazione (si chiedevano due altre sezioni forni Weiss e si ottenevano, invece, una Sezione forni Weiss su tre squadre e 42 forni modello 93, che venivano rapidamente installati in Padova). - Derrate, la _cui persistente deficienza causava vive preoccupazioni per i bisogni normal~e che sarebbe divenuta acutissima coll'effettuarsi delle operazioni. - Mezzi di trasporto, altrettanto necessari quanto le derrate, ed altrettanto insufficienti. Si chiedevano infatti 10 autosezioni (che più tardi il Comando S1,1premo, riducendo però a 8, concedeva); 20 salmerie complementari (di cui se ne ottennero 15); 200 carrette, (delle quali non se ne ottenne alcuna).
Servizio sanitario Si era potuto raggiungere un complesso di. 20.000 posti-letto negli Stabilimenti d'Intendenza contro i 12.000 preesistenti all'atto in cui questa Intendenza, cessando di appartenere alla 9a Armata, assumeva i servizi dell'8a. Tale sensibile aumento, frutto di molteplici proposte e di una laboriosa e tenace opera di ampliamento, si era ottenuto interessando il Comando Supremo a concedere una maggiore spedalizzazione in Padova (da 2000 letti portati a 5000) chiedendo alla Intendenza Generale la concessione dell'Ospedale di Tappa di Este dalla 4a Armata, in cambio di altri impianti: (gettito in più di altri 1600 letti) ampliando, requisendo, spostando i locali usufruiti da altre Unità già in atto o da Enti vari (incremento di 3500 posti). Di pari si aumentava da 2500 a 4000 la efficienza dei posti presso le Unità Sanitarie dei Corpi d'Armata; provvedendo, in complesso, ad una distribuzione, fra queste Unità e quelle d'Intendenza, di circa 10.000 letti completi. Nella stretta imminenza delle operazioni si era naturalmente provveduto allo sgombero degli infermi creando una disponibilità di posti adeguata ai presunti bisogni. E poiché l'Intendenza Generale aveva comunicato, d'ordine della Direzione Sanità Pubblica, il divieto di sgombrare dalla zona di guerra, gli ammalati di influenza (rappresentanti allora il 900Jo dei degenti), si era potuto sopperire chiedendo alla Intendenza Generale l'abbassamento dei termini vigenti per lo sgombero della zona di guerra: (si chiese e si ottenne di potere sgomberare in paese gli infermi di truppa abbisognevoli di cura oltre il quindicesimo giorno, anziché oltre il trentesimo, e oltre il trentesimo giorno gliUfficiali, anziché oltre il sessantesimo). Con la revoca poi pervenuta dell'ordine suaccennato della direzione di Sanità Pubblica, si ebbero, all'inizio dell'offensiva, circa 10 mila posti disponibili che si poterono mantenere giornalmente sgomberi. In aggiunta ai mezzi di sgombero pel R O • Esercito e dell'Esercito americano (4 sezioni) e delle associazioni di soccorso (C.R.I. - C.R.B. - C.R.A.) si ebbero 50 Autoambulanze dall'Intendenza Generale, e si provvide inoltre ad attrezzare 50 Autocarri ponendoli a disposizione delle Unità d'Intendenza e di Corpo d'Armata, nonché i posti di smistamento, raggiungendo un totale di 150 autoveicoli in funzione. Si predispose minutamente quali unità Sanitarie dovessero muoversi per prime e quali in secondo tempo: i mezzi di trasporto loro occorrenti per Io spostamento, la dislocazione che avrebbero assunto, e così via. Si tennero i mezzi assolutamente disponibili e si adottò, in linea di massima, il criterio
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di subentrare con le Unità d'Intendenza a quelle dei Corpi d'Armata nelle loro dislocazioni.
Servizio di commissariato Il Servizio di Vettovagliamento si presentava, come si è detto, grave ancora alla vigilia delle operazioni; non solo in vista di questo, ma anche per i semplici bisogni quotidiani. Occorreva infatti provvedere ai bisogni di 350 mila uomini e 60 mila quadrupedi dell'Sa Armata, e a 75 mila uomini e 8 mila e 500 quadrupedi di unità della 9a Armata e del Comando Supremo: un totale cioè di 426 mila uomini e 70 mila quadrupedi. Di tale massa una metà almeno sarebbe presumibilmente passata sulla sinistra del Piave in primo tempo, i due terzi circa, in seguito. Il Comando di Armata aveva predisposto il 13 Ottobre, che presso le truppe e gli stabilimenti di prima linea fossero accantonate: 6 giornate di viveri di riserva, tre di viveri complementari, tre di avena. Questa Intendenza provvedeva completamente alla richiesta intaccando profondamente le dotazioni prescritte per i propri magazzini. Per di più, la proposta fatta da questa Intendenza alla Intendenza Generale e non accettata, di assegnare ai Depositi Centrali di Firenze, di recente passati all'Armata, dotazioni occorrenti per i bisogni di 550 mila uomini, in luogo della dotazione per 260 mila, per essi Depositi prescritte, e la grave difficoltà dei trasporti ferroviari da Firenze, di cui è cenno più tardi, avevano acuito gravemente la crisi attraverso cui si svolgeva il servizio di vettovagliamento. Risultato era che verso il 24 Ottobre, la consistenza dei Magazzini avanzati erano le seguenti: 2 razioni pane e carne in piedi, 1 di viveri complementari, galletta, carne in conserva, sale, avena, contro le prescritte dotazioni di 6 giornate di viveri freschi; ed esisteva una sola giornata di viveri di riserva ed avena, invece delle 4 prescritte. Per la panificazione si poteva provvedere ai bisogni di 330 mila uomini e poi, coll'arrivo delle tre squadre panettieri, a un totale di 380 mila razioni. Contribuiva l'Intendenza C.D. con 40 mila razioni. Permaneva la deficienza di legna che doveva servire ai bisogni delle truppe ed alla panificazione: deficienza fortunatamente scomparsa collo svilupparsi delle operazioni, stante la cattura di ingenti depositi al nemico.
Vestiario e equipaggiamento Si sollecitò l'affluenza di 50 mila serie di vestiario - ed in special modo degli stivaletti - che l'Intendenza Generale aveva concesso, a richiesta
di questa Intendenza, verso la metà di Ottobre. Si_ presero ~ccordi _c?n le Intendenze 1a Armata e Grappa ed Altipiani per il passaggio degli mdumenti invernali assegnati alle Unità che da quelle Armate passavano a questa e ne erano tuttora sprovviste. Per di più si richiede:ano alla Inte_nd~nza Generale ancora 120 mila serie di indumenti invernali e coperte:_nch1esta questa esaudita, e, per la distribuzione della 3 a coperta, altre 100 mila, egualmente concesse e rapidamente giunte.
Servizio di artiglieria Le predisposizioni adottate per assicurare il servizio di, ~rtiglieria sono esposte qui di seguito. Il carattere travolgente che ebbe p~ro m _breve la n~stra azione offensiva, il fatto che le sole artiglierie campali segm:ono 1~ umtà sulla riva sinistra del Piave e che le azioni di fuoco furono esigue e isolate, fecero sì che il servizio di artiglieria si svolgesse agevolmente. Le predisposizioni furono: . _ Alimentare direttamente le Unità di artiglieria con auto~olonne dai Depositi di Armata e, sùccessivamente oltre fiume con salmerie. Svincolare i Corpi d'Armata dai loro depositi, subentrando alla loro gestione con elementi d'Intendenza. . . _ Tenere un treno carico di cartuccie ed uno di artifizi in due staz_iom arretrate, entrambi pronti a partire (precauzione che non ebbe attuazione per i motivi su esposti). . . . _ Costituire un rifornimento ambulante di lubrificanti e matenali di ricambio di più pronto impiego, su carrette da avviarsi dove potessero maggiormente necessitare.
Servizio del genio Si era addivenuto ad un raggruppamento dei materiali di ~i~ _pr~nto impiego, sia costituendone dotazioni a terra, a portata de~le Umta i~ lme~ sia computando e prefissando i mezzi che sarebb~ro stati necessa~1 p~r il loro trasporto alle Unità. Si erano presi accordi con 11 Co~a?do ~e?1o d ~~ mata e coll'Intendenza Generale per potere attingere a1 nspett1v1 depos1t1 di Castelfranco e Padova. I Materiali erano essenzialmente i seguenti: _ Materiali per costruzione di passerelle di circostanza. Materiali per appostamenti di batterie; per baraccamenti, mascheramenti ecc. - Attrezzi di lavoro.
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Materiali di rafforzamento, materiali speciali per le compagnie pontieri. Strumenti ottici e di segnalazione (eliografi, apparati Donath ecc.). . Nel tempo stesso, tenute presenti le condizioni idriche della zona che s1 sarebbe venuta ad occupare sulla sinistra del Piave, si predisponeva l'accantona~en~o nel M.A.G. di pompe Bodan ed Excelsior, pozzi Norton ecc. f~cen~~ nch1esta all'Intendenza Generale, che sollecitamente aderì. Inoltre s1 ~vv1cmavano alle unità i materiali telegrafonici, per esaudire a quelle richieste che l'Ispettorato Telegrafico di Armata avrebbe potuto fare.
Servizio veterinario . . Alla,~igilia dell'inizio delle operazioni si rendeva prontamente dispo?1b1l~ un mferm~ria cavalli (la n. 6 a Campodarsego), facendo appoggiare 1 ~u01_ quadr~ped1 ad altra unità da Campo. Si dotavano di materiali di med~caz10n~ gh l!ff!ci vet_erin_ari di Corp o d'Armata. Si disponeva per l'im1 pianto d1 posti d1 med1caz10ne presso i Corpi d'Armata.
Servizio del genio civile . La Dire~ione del Genio Civile, alla quale per i motivi esposti di seguito, si cal~olav~ d1 P?~er ~ssegnare ~oltanto un'esigua scorta di mezzi di trasporto, compi le ncogmz10m necessane a sostituirsi nella manutenzione stradale del Montello che, ~all'Ufficio Strade di Armata, passava a quella Direzione. Per soppe~u~ alle maggiori esigenze, si ordinava che la manutenzione a_ t~rgo _foss~ _hm1tata alle arterie di grande comunicazione, e che fossero n_p1egat1 tutti 1 mezzi che si rendevano in tal modo disponibili, pronti a raggmngere la nuova zona.
Servizio postale Si_ pred~sp?se l'impianto di un servizio di smistamento a Castelfranco, eh~ POI, dati gh avvenimenti in corso, fu portato a Montebelluna. E si chiese m tempo alla Intendenza Generale l'assegnazione del personale ritenuto occor~ent~, stabilendo anche un rinforzo di automezzi a quelli già assegnati alla duez10ne Postale.
Servizio delle tappe Fin ~~l period? di preparazione alla guerra di movimento si erano già preparati 1 seguenti studi: - il raggruppamento e l'avvicinamento alle Unità dei mezzi di trasporto che potessero occorrere durante l'azione (e, infatti, si costituì una Delega-
zione delle Tappe a Massanzago, con elementi del II Autoparco e del II Parco Carreggio e Salmerie, e con un nucleo di Ufficiali che avrebbero dovuto costituire i successivi Comandi di Tappe di nuovo impianto; - il computo dei mezzi occorrenti allo spostamento delle Unità sanitarie e degli stabilimenti di Vettovagliamento, che per primi si sarebbero dovuti spostare; - il computo dei mezzi occorrenti ai servizi stessi ed a quelli di Artiglieria e del Genio, in secondo tempo; - i recuperi che sarebbe stato possibile effettuare togliendo al Genio Civile e alle Unità Sanitarie i mezzi di trasporto, che essi potevano distrarre dai proprii servizi senza nocumento . Si è però accennato come, ancora a metà Ottobre, fossero i~ gravissima deficienza i mezzi di trasporto a disposizione di questa Intendenza ritenuti occorrenti ai servizi ordinari, agli spostamenti degli stabilimenti e ad alimentare la battaglia appena questa fosse ingaggiata. Portato a cognizione delle superiori autorità questo stato di cose, si ottenne dal Comando Supremo l'assegnazione di 8 Autosezioni leggere, mentre dal predetto Comando venivano assegnati 998 Autocarri al Comando Artiglieria d'Armata e 478 alla Direzione di Artiglieria unicamente per il servizio di munizioni e a diretta dipendenza degli Enti stessi.
3. FUNZIONAMENTO DEI SERVIZI Grazie alle minute predisposizioni prese, il passaggio dalla situazione stazionaria a quella di movimento fu facilmente e rapidamente ottenuto. Criteri che dovevano regolare i primi spostamenti erano i seguenti: a) Dare la priorità allo spostamento degli stabilimenti il cui compito di rifornimento è quotidiano, tenendo come zona di nuovo impianto la base del triangolo Castelfranco - Istrana - Montebelluna e come seconda zona il vertice del triangolo stesso. (Gli avvenimenti furono cosf3 rapidi che si dovette senz'altro spostare gli stabilimenti nella zona di Montebelluna, scavalcando la base Castelfranco - Istrana). b) Subentrare, ove possibile, con gli elementi spostati agli analoghi delle Unità operanti; allo scopo di evitare discontinuità nel servizio. e) Spostare a preferenza gli stabilimenti del gruppo di Este - il più arretrato - facendo far loro un forte sbalzo in avanti, in modo da poter sempre contare sul gruppo di Padova, che rappresentava la valvola di sicurezza per i maggiori e più urgenti bisogni. All'uopo si fecero proseguire i materiali in arrivo destinati a Este, direttamente a Montebelluna, evitando doppio lavoro di carico e scarico.
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d) Non oltrepassare con il grosso degli stabilimenti la linea del Piave fino a che le nostre truppe non fossero in saldo possesso di quella del Ta~ gliamento.
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_ Aliquota di M.A .M .S. (per soli materiali di medicazione e medicinali) in Vittorio V. -
La traduzione pratica di tali concetti avvenne in brevissimo tempo: nella terza giornata delle operazioni, appena gli stabilimenti di prima linea passarono sulla sinistra Piave, quelli di Intendenza iniziarono il loro stabilimento nella zona di Montebelluna. Esclusa l'idea di disseminare i depositi in varie località immediatamente sulla destra del Piave, per evitare uno sperdimento di personale e per la difficoltà di pervenire alle località stesse su strade sottoposte alle offese nemiche da un anno di guerra, si preferì raggruppare a Montebelluna gli Enti di primo servizio attorno ad una Delegazione dello Stato Maggiore d 'Intendenza (servizio di vettovagliamento e specialmente viveri di riserva e mezzi di panificazione, munizioni, benzina e lubrificanti, materiali anti-gas e sanitario). Così che nella notte fra il 29 ed il 30 si impiantavano in Montebelluna aliquote di M.A.V., mezzi avanzati di panificazione, aliquote di magazzini di artiglieria, deposito di materiali del Genio (quest'ultimo limitatamente ai materiali di pronto uso), e di materiale sanitario ed infine, un laboratorio Deposito di rifornimento automobilistico, con 2 autocarri officina per le riparazioni di lieve entità e con gomme e parti di ricambio. L'indomani 31, questa Intendenza subentrava con elementi proprii anche ai servizi di polizia e manutenzione stradale delle Unità dell'Armata e assumeva la sorveglianza sul transito e sul traffico dei ponti sul Piave.' Di pari passo distaccava dalla Delegazione delle tappe di Montebelluna un nucleo di Ufficiali e truppa per impiantare i Comandi di Tappa di Spresiano e di Conegliano. Poiché le operazioni offensive consentivano alle nostre truppe, già affermatesi sulla sinistra del Piave, di ampliare notevolmente la loro occupazione, questa Intendenza rinunciava alla primitiva idea di costituire delle dotazioni a terra a Sernaglia e Susegana, per gettare nuove Aliquote avanzate direttamente a Pollina e Vittorio, ad alimentare rispettivamente i Corpi d'Armata di sinistra (XXVII e XXII) e di destra (VIII e XVIII). Nella giornata del 1° Novembre e nel successivo giorno 2, mentre le truppe raggiungevano approssimativamente la convalle bellunese, entravano in funzione a Pollina ed a Vittorio - cioè una ventina di chilometri a tergo delle Unità operanti - le seguenti aliquote di stabilimenti: -
Aliquota M.A.V. in Vittorio V. e Pollina.
- Aliquota di M.A.A. in Vittorio V. con Deposito di Munizioni per fucili e mitragliatrici.
Deposito Avanzato di Benzina e Lubrificanti in Vittorio V.
Contemporaneamente si disponeva che gli Ospedali da campo, che per primi dovevano partire, si trasferissero nella nuova zona e precisa~ent~: gli Ospedali 0160 e 318 a Montebelluna; gli Ospedali 185 e 83 ~ V~tt~n~ V.; l'Ospedale 069 a Pollina; si ponevano a disposizio~e del_le D1rezi~m- di Sanità di Corpo d'Armata le Ambulanze speciali (radiologica - oculistica _ chirurgica - ecc.); si spostava il posto di smistamento feriti da Panzolo a Montebelluna. . . Contemporaneamente si provvedeva a costituire una Delegazione di Tappa a Vidor e un Comando di Tappa a Belluno. Lo stesso giorno 2 Novembre, tenute presenti le direttive che il Comando di Armata la sera del 1° segnalava essere suo intendimento seguire per l'ulteriore sviluppo delle operazioni e che l'azione era dall'indomani affidata a colonne speciali, composte di Unità leggere e di batterie da montagna, ricche di salmerie, si provvedeva ad accantonare a Vittorio, zona naturale di alimentazione delle due Vallate del Boite e del Cordevole in cui operavano le colonne nella notte dal 2 al 3 e nel successivo giorno 3, una congrua scorta di munizioni per fucili, per mitragliatrici e per batterie da montagna, parti di ricambio per cannoni da montagna, viveri di riserva e avena (p_er un complesso che si computava di 85 mila uomini e di 13 mila quadrupedi). In pari tempo si provvedeva a vettovagliare ad Aviano la 1• D~visione di Cavalleria, vettovagliamento che, data l'entità della forza, la distanza, lo stato delle strade e dei ponti, urtava in reali difficoltà. Allo scopo poi di svincolarsi dagli stabilimenti ormai troppo ~:retrati del gruppo di Este, l'Intendenza di Armata: ordinava fossero, ~el pi~ ~reve tempo possibile, assorbite le dotazioni di Este, versandole negl_i stabi~ime~ti avanzati di nuova costituzione; interessava la Intendenza dei Corpi a Disposizioni a subentrare, con suoi elementi al magazzino distribuzio~e viveri di Badia ed al Laboratorio di Artiglieria e Carreggio di Badia Polesme; proponeva ed otteneva dalla Intendenza Generale la cessione del_ deposit? _rifornimento quadrupedi Baruchella con Giacciano e del Deposito Mumz10ni di Saletto di Montagnana alla stessa Intendenza C.D . In terzo tempo, quando le nostre truppe, oltrepassata la Convalle Bellunese iniziavano nelle vallate del Cadore l'inseguimento del nemico, si eseguiva ~n terzo spostamento dei soli elementi essenzialmente impiegati al ve~tovagliamento delle truppe, impiantando ancora più innanzi, a Bel~uno, ah~ quote del Parco Avanzato Buoi, del Magazzino Viveri, ed una_ aliquota di Magazzino Sanitario, incamerando i depositi lasciati dal nemico.
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A Vittorio si stabiliva una nuova Delegazione dello Stato Maggiore di Intendenza, perché, essendo a breve portata delle truppe, potesse con quelle tenersi in stretto e continuo collegamento: in altre località si costituivano i primi uffici di raccolta dei materiali austriaci; si trasferivano due infermerie cavalli nella linea di frattura Follina-Vittorio per ricevervi i quadrupedi catturati, che sembrava dovessero essere in ingenti quantitativi. Si può dire che colle sospensioni delle operazioni offensive (giorno 4 ore 15) i risultati conseguiti nei singoli servizi erano presso a poco i seguenti:
Servizio sanitario Si erano ricoverati in luoghi di cura 21 mila militari, di cui tre mila circa feriti, oltre ad un paio di centinaia di colpiti da gas. Affluirono inoltre agli -ospedali circa 700 militari prigionieri di guerra e furono complessivamente sgomberati in paese, fra il 24 Ottobre ed il 4 Novembre, quasi 14 mila infermi. Le difficoltà incontrate (non avendo le operazioni belliche data alcuna preoccupazione in materia sanitaria), si limitarono alle deficienze di mezzi per lo spostamento delle unità sanitarie e per la costituzione delle nuove aliquote di materiale sanitario nelle zone avanzate: deficienza che del resto fu male comune a tutti i servizi.
Servizio di commissariato Il servizio di vettovagliamento risentì necessariamente le gravi difficoltà, oltre che per la deficienza di mezzi di trasporto, per le cattive condizioni delle strade, per le numerose interruzioni e per la mancanza di comunicazioni telefoniche e telegrafiche. Si trattava di vettovagliare 320 mila uomini sulla riva sinistra del Pia~e e. 130 mila sulla destra, in totale 450 mila uomini e 43 mila quadrupedi, e d1 fare contemporaneamente fronte al vettovagliamento della I a Divisione di Cavalleria (talvolta con percorsi di oltre 100 chilometri), e dei prigionieri nostri restituiti ed austriaci, e, per i primissimi giorni, anche, in parte, alle popolazioni civili di Conegliano e di Vittorio. . Il rifornimento da tergo, affidato alla ferrovia fu penoso per la congest10ne naturale che sul servizio ferroviario portano implicitamente le operazioni. Fin dal giorno 1° Novembre cessò anche il rifornimento delle varie tradotte alle sezioni sussistenze, essendosi queste spostate sulla sinistra del fiume: bisognò concentrare tutti gli arrivi a Montebelluna (e, più tardi anche a Volpago). Ed il rifornimento avvenne come di seguito: Il compito fu dapprima disimpegnato da autocolonne che dovevano sta-
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re fuori anche tre giorni, poi vi concorsero, successivamente carreggio e salmerie, teleferiche e reti Décauville. Così entrarono in azione circa 200 carrette, sette salmerie complementari, 13 teleferiche (solo negli ultimi giorni), 6 treni Décauville con portata di trenta tonnellate ciascuno.
Servizio di artiglieria La caratteristica già accennata della nostra azione rapida e travolgente, senza largo concorso nel secondo tempo di batterie, se non campali, essendo le batterie pesanti, di massima, rimaste sulla destra del Piave, facilitò il rifornimento delle munizioni, tanto più che con la forte dotazione di autocarri posti dal Comando Supremo a disposizione del Comando e della Direzione di Artiglieria d'Armata, si era potuto provvedere largamente alla costituzione di depositi occasionali.
Servizio del genio Il servizio di rifornimento del materiale del genio si mantenne per tutta la durata delle operazioni in limiti molto ristretti; provveduto ai bisogni delle truppe ed ai mezzi destinati al passaggio del fiume e alle richieste piuttosto urgenti, di materiali di collegamento e di segnalazione si potè in seguito provvedere alle richieste delle unità: sfruttando materiali catturati, tra i quali era fortunatamente un ricco materiale elettrico e telegrafonico.
Servizio veterinario - postale - genio civile Ebbero attuazione, come è stato più su indicato, con l'installazione rispettiva di due infermerie quadrupedi rispettivamente in Vittorio e Cison di Valmarino (servizio veterinario); con lo spostamento dell'ufficio Postale da Este a Montebelluna e con l'impianto di uno smistamento a Vittorio (pel servizio postale); con l'assunzione della rete stradale fino al Piave (pel servizio del genio civile).
Servizio delle tappe Per quanto si è detto prima, la Direzione delle Tappe era stata dispensata dal servizio gravoso del rifornimento munizioni. Con tutto ciò le condizioni in cui detta Direzione venne a prestare servizio furono egualmente difficili a causa dell'insufficienza dei mezzi di fronte ai bisogni. E ciò anche con l'assegnazione di 200 autocarri avvenuta il 24 Ottobre.
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La situazione al mattino del 25 era infatti la seguente: automezzi a dispos. del C.do d'Armata .............. ........... 682 automezzi a dispos. della Dir. Tappe .... :.. .. ............... .. .. 520 automezzi a dispos. C.do Art. d'Armata ................... .. .. 998 automezzi a dispos. Direz. Art. d'Armata ...................... 478 Totale:
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Restavano cioè a disposizione di questa Intendenza per coprire i vari servizi, all'infuori di quelli di artiglieria, complessivamente 520 autocarri· cifra. a~solutamente inadeguata, se si pensa che solo i servizi indispensabili: fra f1ss~ ed occasionali, richiedevano normalmente 416 autocarri giornalieri e che .n~an~va quindi un margine di solo un centinaio di autocarri per le magg10n esigenze delle operazioni di guerra. Con il fortunato procedere delle operazioni belliche il Comando di Armata riconobbe però che gli automezzi assegnati al rifornimento munizioni pote_v~no .senz'altro essere distratti ed essere impiegati, più utilmente, pel servlZlo di vettovagliamento che tendeva sempre più ad aggravarsi; e venivano perciò messi a disposizione della scrivente tutti gli autocarri adibiti al servizio munizioni, meno circa 450, ritirati dal Comando Supremo . Praticamente il recupero di tali automezzi fu però lento e laborioso trattandosi di riunire mezzi distaccati in buona parte presso i Corpi d'Armata e disseminati in una vastissima zona, priva di collegamenti. E si rese difatti n~c~ssari_o_de.dicare al ricupero ed al rastrellamento di questi autocarri, spec1ah Uffic1ah, che da Montebelluna si irradiavano sulle arterie di traffico normale, provvedendo all'incameramento specialmente degli autocarri adibiti a servizi isolati. Sicc.o~e però.ci~ non di meno, all'alba del giorno 3, il numero dégli autoc~rn ncuperat1 nsultava ancora assolutamente insufficiente pel solo vettovagliamento dei Corpi d'Armata che per l'alta Val Piave procedevano all'inseguimento del nemico, questa Intendenza richiedeva ed otteneva dal Comando Supremo altri 200 autocarri. S?lo c~sì tr~ i~ quattro ed il cinque Novembre si riuscì a portare gli autocarn, a d1spos1Z1one della Delegazione di Montebelluna pel vettovagliamento delle truppe, a 990 circa, mentre coi rimanenti si faceva fronte a tutti gli altri servizi. Né tale cifra di 990 autocarri pel solo vettovagliamento deve sembrare esagerata, anzi ancora insufficiente, se si tien conto che le truppe da vettovag~ia~si in alta Val Piave sommavano a 250 mila uomini e 30 mila quadrup~d1 cuca, e ~uelle in alta Val Tagliamento (1 a Divisione di Cavalleria) raggmngevano 1 7 mila uomini e 3500 quadrupedi; e che, causa le difficoltà
di passaggio sui ponti e le pessime condizioni delle strade oltre Piave, gli autocarri, destinati alla alimentazione delle truppe di alta Val Piave, stavano fuori dapprima, in media, 3 giorni, e poi 2, e quelli adibiti al rifornimento della 1a Divisione Cavalleria, 4 giorni. -
Carreggio e salmerie
Fin dal periodo antecedente le operazioni si era provveduto a rinforzare gli elementi carreggiati e ad avvicinarli alle Unità. Il 1° Novembre si ebbe un concorso da parte del Comando di Armata di un centinaio di carri. Analogamente a cura del Comando di Armata furono chieste tempestivamente 20 Salmerie complementari, delle quali se ne ottennero 15, subito distribuite ai Corpi e alla Delegazione di Montebelluna. -
Servizio dei ponti
I ponti erano, ai primi di Novembre, 5. La sorveglianza sul loro traffico venne affidata dal Comando di Armata all'Intendenza. A disciplinare il traffico attraverso ad essi fu destinato a ciascun ponte un Ufficiale superiore coadiuvato complessivamente da un plotone e da una sezione Carabinieri d'Intendenza e da Carabinieri del Comando di Armata. Il 4 Novembre la vigilanza dei ponti stessi, passava alla 9a Armata. -
Servizio delle tappe
Si è già accènnato come a tergo delle Unità operanti di pari passo alle operazioni di guerra, si provvedesse alla costituzione dei Comandi e delle linee di Tappa. Per gradi, infatti, si ottenne la seguente sistemazione dei Comandi di Tappa: Conegliano - Spresiano - Vittorio - Follina - Vidor Belluno e si predispose di° altri a Pieve di Cadore e Tolmezzo. Contemporaneamente si dovette provvedere al problema dei prigionieri italiani liberati, la cui affluenza tumultuaria nei primi giorni delle operazioni aveva dapprima causato gravi difficoltà pel loro vettovagliamento e per il loro inoltro. Con una serie di minute disposizioni, tuttora in corso, si provvedeva oltre che al loro vettovagliamento, all'assistenza sanitaria, alla sorveglianza, al concentramento nei due campi costituiti a Vidor ed a Susegana ed al successivo loro sgombero.
Servizio dei trasporti ferroviari La questione dei trasporti ferroviari provocava ancora, alla vigilia delle operazioni, una certa inquietudine in quanto che, benché fossero state
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segnalate alle varie Autorità le deficienze del servizio, non si era potuto in alcun modo porvi riparo. Si trattava infatti di ovviare ad inconvenienti estranei alla volontà delle persone e precisamente dovuti alla deficienza di personale di manovra e di macchina (fino al 40% di ammalati); deficienza di locomotive a Padova; congestione in cui venivano a trovarsi le stazioni perché oberate di arrivi, eccedenti la loro potenzialità; assegnazioni insufficienti o inadeguate di materiale rotabile. La crisi nasceva nei trasporti dai Depositi Centrali di Firenze agli Stabilimenti avanzati e si aggravava in zona di operazione. Si era proposto fin da metà Ottobre di ovviare alle deficienze lamentate, facendo concorrere al servizio avanzato squadre di ferrovieri del genio militare e dando la precedenza ai trasporti di vettovaglie dai D.C. agli stabilimenti di intendenza. Né sarebbero migliorate le condizioni con l'affermarsi delle operazioni, sia per il perturbamento che quelle portano sul servizio ferroviario, sia per il fatto che, anche mettendo in funzione i due tronchi ferroviari Montebelluna - Nervesa e Montebelluna - Cornuda, il vantaggio che si otteneva era trascurabile nell'economia generale dei mezzi. Tutto il movimento ferroviario si svolgeva sulla unica linea Padova Castelfranco - Montebelluna e bisognò, in conseguenza, rendere molto elastico il servizio per fronteggiare le molteplici e varie esigenze - quasi sempre con carattere di estrema urgenza - che di momento in momento si affacciavano. Si dovettero effettuare numerosi trasporti straordinari di rifornimento (bovini - viveri - oggetti di vestiario ed equipaggiamento), oltre le tradotte giornaliere che, per il rilevante numero delle truppe vettovagliate, erano già . cospicue di per se stesse. In primo tempo si aggiungevano anche gli intensi trasporti di munizioni (si è computato che dal 27 Settembre al 4 Novembre, contro 9700 carri impiegati pel vettovagliamento, se ne dovettero impiegare più di 5000 per le munizioni), il trasporto dei materiali del Genio e specialmente dei materiali da ponte (ingombranti e di difficile scarico) e, più tardi, lo sgombero delle dotazioni dei Magazzini Avanzati di Este sul gruppo di Aliquote di Montebelluna. Nel periodo 27 ottobre - 4 Novembre, si effettuarono inoltre 34 treni sanitari di sgombero. IL BRIGADIERE GENERALE INTENDENTE Bobbio
Allegato N. 451
ATTIVITÀ DELLE FORZE AEREE DELL'ESERCITO ITALIANO NELLA BATTAGLIA DI VITTORIO VENETO
Sono riportate le cifre indicate dalle relazioni giornaliere del ·comando Superiore Aeronautica, che fornivano, oltre ai dati numerici qui riportati, notizie sulle azioni eseguite, sui risultati ottenuti e le perdite (*) Giorni Aerei efficienti Aerei con piloti idonei a voli di guerra - caccia . . . Voli di guerra eseguiti: - ncogmz1one - bombardamento Totale: Voli di addestramento Voli di guerra eseguiti da dirigibili
23/X 24/X 25/X 674 692 685 450 471 474 167 37 254 41 9 96 38 = = 208 46 388 72
15
=
-
38 2
26/X 690 494 212 100 28 340
27 /X 701 480 342 148 63 553
28/X 670 477 ·366 183 69 618
29/X 653 487 443 158 49 650
67 1
48 2
95 5
26 4
(*) In Raccolta «Vittorio Veneto» - Parte II «Comunicazioni delle Grandi Unità»
30/X 31/X 1/XI 649 633 680 479 482 515 375 220 33 156 12 51 71 40 = 602 45 311 56 3
26 1
41 1
2/XI 3/ XI 669 679 511 504 153 8 2 58 15 = 226 10 66 2
4/ 11 691 513 87 25
= 112
22
19
=
=
o
\O
I
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- 1111 DOCUMENTO N. 452
COMANDO SUPREMO DEL R. ESERCITO COMANDO SUPERIORE DI AERONAUTICA
N. 103143 S.I.
Zona di Guerra 8 novembre 1918
A TUTTI I COMANDI E SERVIZI DIPENDENTI
L'Aeronautica nella «Battaglia d'Italia» (24 Ottobre - 3 Novembre 1918)
I Con meraviglioso slancio l'Esercito nostro, scattato per la sua più grande battaglia, ha irresistibilmente travolto, nel suo urto impetuoso, il nemico da un ann9 aggrappato al ·sacro suolo della Patria e lo ha posto in rotta disordinata, cui solo il duro armistizio ha dato respiro. La battaglia d'Italia è vinta. Dal cielo i soldati dell'aria, in nobile gara di ardimento e di sacrificio, sfidando, con le insidie del nemico, quelle del tempo costantemente avverso, non hanno cessato un istante di dare ai combattenti delle altre armi il loro aiuto nel conseguimento della vittoria. L'Aeronautica tutta ha, anche in questa occasione,pienamente risposto alla fiducia che in essa era riposta. Oggi, nel plauso dei Capi, nella riconoscenza dei combattenti delle altre armi, nella constatazione dei risultati raggiunti, nella voce dei prigionieri, i soldati dell'aria trovano il premio migliore e più ambito al loro arduo lavoro. La brevità dell'azione terrestre vittoriosa e la persistenza del maltempo non hanno permesso lo sviluppo perfetto e completo di quell'azione aerea ininterrotta e potente per la quale mezzi ed uomini, con cura e con fede, erano stati da tempo approntati: nondimeno un rapido sgardo alla molteplice attività svolta durante la battaglia varrà a documentare il concorso che l'arma aerea ha dato.
II Con un preventivo rinsanguamento in uomini e materiali delle squadriglie alla fronte, con tempestivi spostamenti di mezzi e di personale, con opportuni raggruppamenti dei mezzi stessi, l'Aeronautica ha potuto mette-
re in linea quotidianamente circa 600 aeroplani, perfettamente efficienti col necessario personale navigante iqoneo ai voli di guerra, 36 Sezioni Aerostatiche e 7 Aeronavi. In tale efficienza sono da comprendere i mezzi messi a disposizione dalla R. Marina (2 Squadriglie di triplani, la Squadra di S. Marco e 2 aeronavi) e quelli alleati, che si riassumono in un totale di circa 70 apparecchi e 4 palloni-osservatorio . Mediante opportune disposizioni prese nei riguardi dei rifornimenti e il successivo buon funzionamento di tutti gli organi adibiti, sia in paese che in zona di guerra, al delicato compito, si è potuto, nei giorni della battaglia, malgrado l'intenso lavoro, le' conseguenti perdìte e il logorio rilevante del materiale, mantenere inalterata od in leggero aumento l'efficienza indicata per l'aviazione; come pure inalterato si è mantenuto il numero dei palloni-osservatorio e delle aeronavi. In condizioni atmosferiche e di visibilità spesso proibitive il numero quotidiano dei voli è stato sempre rilevante e durante più giorni ha superato i 700; i palloni sono rimasti in aria quasi senza interruzione e le aeronavi hanno compiuto 25 spedizioni notturne. Ottimi provvedimenti tattici si sono ancora dimostrate la costituzione di una «MASSA DA BOMBARDAMENTO» e quella di una «MASSA DA CACCIA» con unità di comando. Si è potuto così, in ogni momento della lotta, far convergere rapidamente potenti offese su determinati obiettivi tattici e strategici in armonia con lo svolgimento delle operazioni terrestri, come pure è stato possibile assicurare l'intenso e continuo sbarramento aereo su tutto il fronte di battaglia. Si è chiaramente affermata l'opp~rtunità delle «FORMAZIONI DA BOMBARDAMENTO LEGGERO» costituite con apparecchi veloci, bene armati, attrezzati per lancio di proietti di caduta di piccola mole ed impiegati a masse compatte e a bassa quota su bersagli animati. Fra i proietti vari di caduta che sono stati rovesciati a migliaia sul terreno della battaglia dalla nostra aviazione, merita di essere messa in particolare risalto l'efficacia degli «SPEZZONI», il cui impiego iniziato ed esteso ~u vasta scala nell'ultima azione ha permesso di conseguire risultati materiali e morali veramente notevoli. Sopraffatti, al secondo o terzo giorno della battaglia, gli aviatori nemici, sgombrati in tutta fretta i campi in vicinanza del fronte, sono quasi completamente scomparsi dal cielo della lotta: da quel momento tutta l'aviazione italiana, non più distratta dal compito della polizia del cielo, è generosamente discesa alle bassissime quote prendendo viva e diretta parte al- · la battaglia ed all'inseguimento. Per le caratteristiche speciali dell'azione e più ancora per un preciso
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dovere di risparmiare ai territori nostri ulteriori rovine, sono venuti a mancare gli obiettivi particolarmente adatti all'azione del bombardamento pesante: le squadriglie Caproni, con pronto spirito di adattamento, hanno dovuto, esse pure, rintracciare di massima bersagli animati sul campo tattico, assolvendo lodevolmente il difficile compito. L'aviazione delle Armate, assicurato dalla massa da caccia il dominio assoluto del cielo, ha potuto svolgere, senza limitazioni, la sua molteplice attività, dal m~todico servizio per l'artiglieria e fanteria, al generoso intervento sul campo di battaglia, all'approvvigionamento rapido in viveri e munizioni delle truppe combattenti. Le disposizioni date per la sollecita occupazione dei campi di aviazione abbandonati dal nemico hanno c.o nsentito all'aviazione di continuare l'opera sua ininterrotta anche quando la fronte di battaglia si è andata rapidamente spostando. Analoghe disposizioni date ed attuate tempestivamente per il rapido spostamento in avanti delle sezioni aerostatiche hanno permesso ai palloniosservatori di seguire da vicino le truppe nella loro celere avanzata.
La caratteristica più saliente dell'impiego deìl'aviazione nella recente battaglia, e che rappresenta per essa il maggior titolo di onore, è stata la PARTECIPAZIONE DIRETTA ALL'AZIONE di tutte le sue specialità. Un tale fatto è specialmente degno di nota e di lode, poiché è l'indice migliore di una perfezione raggiunta sopratutto nella preparazione professionale e morale del personale e nell'ardito e proficuo sfruttamento del mezzo. Tutti gli aviatori, senza distinzione di compiti, accorrendo da settori e da campi diversi, si sono ripetutamente lanciati, in forti e disciplinati stormi, sul campo di battaglia, là dove le truppe nostre movevano all'attacco, o dove quelle nemiche si accanivano in disperate resistenze, sui nidi di batterie e di mitragliatrici nemiche, che si ostinavano a non tacere e sulle lunghe e dense colonne avversarie accorrenti al combattimento, o battenti in ritirata ed ovunque, mitragliando e bombardando da bassa quota, hanno potentemente facilitato il successo . Le vie della ritirata battute dal nemico conservano ancora oggi le traccie evidenti dei notevoli risultati materiali e morali che si sono conseguiti con queste ardite azioni: essi sono tali da compensare largamente le perdite subite per effetto delle offese nemiche da terra.
ne all'inizio dell'azione per disertarne poi quasi completamente il cielo, gli aviatori della massa da cacci~, validamente aiutati dai cacciatori delle armate e dai valorosi alleati, hanno abbattuto 34 apparecchi nemici ed 11 draken ed altri 10 apparecchi hanno fatto discendere sbandati. Fra questi sono compresi anche due apparecchi colpiti dalle artiglierie antiaeree. Nelle numerose azioni di bombardamento effettuate dai mezzi di aviazione nostra ed alleati e dalle aeronavi su obiettivi vari; stazioni ferroviarie, baraccamenti, depositi di materiali, campi di aviazione, colonne nemiche in marcia, sono state rovesciate circa 200 tonnellate di bombe, mentre nelle continue azioni di mitragliamento da bassa quota, oltre 300.000 colpi di mitragliatrice sono stati sparati sulle truppe nemiche. Qualche migliaio di fotografie eseguite alle basse quote dagli aviatori da ricognizione hanno offerto continuamente ai comandi un quadro esatto della molteplice attività del nemico nelle sue retrovie vicine ed in quelle lontane. Centinaia di migliaia di copie di manifesti e di giornali lanciati dagli aeroplani e dalle aeronavi rappresentano l'intensa opera di propaganda esercitata dall 'aeronautica nel periodo dell'azione . · I palloni, malgrado le condizioni di visibilità decisamente avverse, hanno diretto circa 500 tiri di artiglieria; hanno individuato oltre 500 postazioni di artiglierie nemiche, segnalati numerosi movimenti ferroviari e stradali, effettuati efficaci collegamenti ottici con le fanterie. Le batterie e compagnie mitragliatrici della difesa aerea, pronte come sempre all'azione, hanno validamente concorso ad assicurare il dominio del cielo. Gli organi di rifornimento della zona di guerra e territoriale, i servizi fotografico ed aerologico hanno spiegato uno zelo intelligente e fattivo che è stato fattore necessario ai successi dell'arma aerea. Le perdite nostre ed alleate subite per effetto delle offese nemiche nel periodo della battaglia ammontano a 6 ufficiali e 5 uomini di truppa morti, a 5 ufficiali e 2 uomini di truppa feriti, a 9 ufficiali e 3 uomini di truppa dispersi. Il numero di questi ultimi assai maggiore nei primi giorni dell'azione è andato poi sensibilmente diminuendo per il fatto che molti hanno potuto sfuggire alla prigionia e rientrare nelle nostre linee. Alle perdite dovute al nemico debbonsi aggiungere quelle altre non meno gloriose provocate da incidenti di volo connessi all'attività aerea della battaglia: esse sommano a 7 ufficiali e 4 uomini di truppa morti, a 6 ufficiali e 3 uomini di truppa feriti.
IV
V
Riassumiamo qui di seguito, in pochi dati, il lavoro compiuto nel periodo della battaglia ed il prezzo glorioso di questa attività. Sebbene l'aviazione nemica non abbia fatto che una timida apparizio-
È opportuno accennare brevemente ai POSTULATI TATTICI relativi all'impiego dell'aeronautica in una grande battaglia offensiva, quali si deducono dall'esperienza della recente azione.
III
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a) MASSA DA CACCIA. - È atta ad assicurare sulla fronte di battaglia un intenso e continuo sbarramento aereo per interdire all'aviazione nemica di violare il nostro cielo, a costituire numerose e forti pattuglie offensive, che, spingendosi addentro nel territorio nemico, attacchino decisamente le formazioni aeree avversarie, a fornire le scorte vigili e disciplinate alle formazioni da bombardamento pesante. L'attività di una massa da caccia si riassume nel «dominio dell'aria». Sono condizioni indispensabili del successo la chiarezza dei compiti, la compattezza delle formazioni, la disciplina di volo, il forte spirito aggressivo . b) MASSA DA BOMBARDAMENTO PESANTE. - È atta ad attaccare di giorno e di notte, con rilevanti carichi di bombe, importanti obiettivi nel campo tattico e in quello strategico. Di giorno gli a:p.parecchi da bombardamento pesante, operanti in gruppo serrato, debbono essere scortati. Per la riuscita di qualsiasi azione di bombardamento sono indispensabili: la disciplina di volo, la formazione compatta, l'esatta individuazione dei bersagli, l'accurata precisione del puntamento. Nelle azioni notturne gli apparecchi, operanti isolatamente, debbono essere guidati da equipaggi particolarmente addestrati, intelligenti e dotati di una spiccata capacità di orientamento. Con un severo addestramento del personale navigante si deve riuscire altresì nell'efficace esecuzione di azioni offensive sopra obiettivi che non sia stato possibile determinare in precedenza, come è accaduto nella recente battaglia. c) MASSA DA BOMBARDAMENTO LEGGERO. - È più specialmente atta ad attaccare, a stormi compatti, da quota limitata, con bombe di piccolo calibro, bersagli animati e discendere quindi a quote ancora più basse per attaccarli col fuoco delle mitragliatrici completando così gli effetti precedentemente ottenuti. d) LA RICOGNIZIONE STRATEGICA. - Può essere efficacemente eseguita dall'apparecchio monoposto, veloce, potentemente armato, munito di una o due macchine fotografiche e montato da un ufficiale intelligente, pilota ed osservatore al tempo stesso. L'impiego del biposto è da considerarsi giovevole, in ispecie quando trattisi di ricognizioni particolarmente difficili e dettagliate. Di massima l'apparecchio vola in pattuglia con altri due o tre apparecchi per meglio fronteggiare eventuali attacchi da parte di formazioni nemiche. La ricognizione strategica è generalmente affidata, per il territorio nemico più vicino e che più direttamente interessa ciascuna Armata, ai meizi di aviazione adatti assegnati a ognuna di esse; il Comando Supremo avoca a sé la ricognizione strategica sulle lontane retrovie di tutto il fronte di battaglia per riportarne in ogni momento, una sensazione precisa e d'assieme , che a sua volta comunica ai Comandi interessati.
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e) LA RICOGNIZIONE TATTICA è compito degli apparecchi di Corpo d'Armata, di quelli stessi apparecchi, cui è affidato il servizio di osservazione per l'artiglieria e quello di collegamento con le fanterie. All'infuori dello sbarramento aereo e del servizio di crociera esercitati ininterrottamente dalla massa da caccia è opportuno che gli apparecchi di Corpo d'Armata, nello svolgimento della loro varia attività, siano sempre scortati. f) IL SERVIZIO DI OSSERVAZIONE PER L'ARTIGLIERIA, basato essenzialmente sulla perfetta organizzazione, sulla stabilità e sul buon funzionamento dei collegamenti, trova il suo pieno e completo sviluppo nella prima fase della battaglia offensiva. Sfondate le linee del nemico ed entrata la battaglia nella fase di movimento, per la situazione continuamente mutevole, i compiti del servizio tendono necessariamente a ridursi alla rapida segnalazione dei nuovi bersagli che si presentano ed al tempestivo richiamo sopra di questi del fuoco delle batterie. A questo spirito di adattamento pronto ed intelligente devono appunto mirare l'istruzione e l'addestramento del personale navigante incaricato dello speciale servizio. g) IL SERVIZIO DI COLLEGAMENTO CON LE FANTERIE assume la sua maggiore importanza ed il suo pieno sviluppo nel momento in cui la battaglia offensiva entra nella fase di movimento, quando tutte le comunicazioni si fanno difficili e talvolta impossibili. Per il suo buon funzionamento sono indispensabili il perfetto affiatamento tra aeroplani e truppe e l'esatta e tempestiva esecuzione dei segnali per parte delle une e degli altri. h) SERVIZIO DEGLI AEROPLANI DA CAVALLERIA. - Come è avvenuto nella recente battaglia, la grande azione offensiva può comportare l'impiego di masse di cavalleria, alle quali riesce sommamente giovevole l'assegnazione di sezioni di aeroplani, incaricate di esplorare su largo raggio il terreno d ' avanzata per informare la massa marciante degli eventuali ostacoli e delle forze nemiche che si oppongano al suo movimento. Trattasi essenzialmente di un servizio di esplorazione e di sicurezza a notevole distanza, che trova naturalmente una limitazione nella capacità di visibilità dell'apparecchio, ma del quale la cavalleria deve trarre profitto per averne norma nella scelta delle formazioni, delle vie da percorrere e per evitare sorprese. Non si esclude l'intervento dell'aeroplano di cavalleria nel combattimento, per quanto quest'impiego sia da considerarsi come eccezionale. Altri compiti degli aeroplani di cavalleria sono quello di rilevare le posizioni raggiunte dalle masse in movimento, riferendone ai Comandi retrostanti e di provocare il pronto intervento dei rinforzi e delle artiglierie in caso di azioni contrastate.
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i) In una battaglia di movimento, in cui le situazioni tattiche più notevoli possono avverarsi, sempre più in avvenire potrà essere richiesta l'opera di tutti gli apparecchi per l' APPROVVIGIONAMENTO rapido in viveri e munizioni delle truppe.
Nell'ora di raccoglimento che la tregua delle armi concede, da tutti deve essere rivolto un pensiero di ammirazione e di riconoscenza ai valorosi compagni caduti per sempre ed a quelli, cui la dura prigionia amareggia oggi la gioia immensa delle ore grandi che la Patria nostra attraversa. E sulla vasta esperienza della recente battaglia si plasmi l'attività rivolta per parte di tutti - comandanti e gregari - alla vigile preparazione di nuovi vittoriosi voli.
l) LA PARTECIPAZIONE DIRETTA ALLA BATTAGLIA di tutte le specialità dell'aviazione rappresenta un perfezionamento morale, cui deve tendere l'addestramento rigoroso e sistematico di tutto il personale navigante. La necessità di un tale impiego esteso a tutti i mezzi di aviazione non infirma naturalmente l'opportunità di una specializzazione di mezzi e di compiti, quale è richiesta dalle esigenze della guerra moderna, ma la partecipazione alla battaglia rappresenta pur sempre un terreno di azione comune sul quale debbono convergere, al momento opportuno, tutte le attività. m) I PALLONI-OSSERVATORIO hanno dimostrata sempre più la loro importanza quali preziosi coadiutori dell'artiglieria, della fanteria, dei Comandi. Speciale impulso dovrà essere dato al collegamento ottico con le fanterie avanzanti, che sul fronte di alcune armate ha dato risultati notevoli. n) LE AERONAVI, con la loro proficua ed intensa attività, hanno provato che in un'area in guerra, esse conservano ancora integra l'importanza bellica che loro era riconosciuta con un carattere particolarmente delicato ed importante: ogni cura dovrà essere rivolta alla loro organizzazione ed al loro funzionamento, in maniera da poter fronteggiare prontamente e in modo continuato qualsiasi esigenza. o) Opportune predisposizioni debbono essere prese e tempestivi ordini essere dati per il RAPIDO SPOSTAMENTO delle squadriglie di aviazione e dei palloni-osservatori in relazione all' avanzata delle truppe operanti. p) In una battaglia offensiva tutti i RIFORNIMENTI dei mezzi aeronautici rivestono un carattere particolarmente delicato ed importante: Ogni cura dovrà essere rivolta alla loro organizzazione ed al loro funzionamento in maniera da poter fronteggiare prontamente e in modo continuato qualsiasi esigenza. VI I soldati dell'aria, insieme ai valorosi compagni di terra e di mare, hanno sospesa la loro attività guerresca. Volgendp il pensiero alle passate giornate d'intenso lavoro ed alla bella vittoria, essi vi scorgono la prova migliore del dovere intieramente compiuto.
IL MAGGIORE GENERALE COMANDANTE SUPERIORE DI AERONAUTICA Bongiovanni
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- 1119 DOCUMENTO N. 453
DOCUMENTO N. 454
COMANDO SUPREMO N. 14399 di prot.
COMANDO SUPREMO IO settembre 1918
OGGETTO: Relazione quindicinale sullo spirito delle popolazioni civili
N. 14522 di prot.
20 settembre 1918
OGGETTO: Spirito delle popolazioni desunto dalla Censura
A S.E. L'ON. COMANDINI, COMMISSARIO GENERALE PER L'ASSISTENZA CIVILE E LA PROPAGANDA INTERNA
ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI GABINETTO
A riscontro della lettera del 6 andante, comunico a V.E. di aver trovato utile ed opportuno che l'E. V. prenda conoscenza dello stato d'animo delle popolazioni civili, quale è dato desumerlo dalla Censura e da altre fonti di informazione. Sembra anzi a questo Comando Supremo di aver prevenuto il desiderio dell'E .V., giacché non ha mai mancato di segnalare a V. S., caso per caso, tutte quelle notizie che, desunte dagli organi indicati , avevano diretta attinenza collo spirito delle popolazioni, in rapporto al grave problema della resistenza morale. A seguito della proposta di V.E., le notizie stesse saranno d'ora innanzi, raccolte in una succinta relazione e quindicinalmente inviate.
Un numero assai rilevante di corrispondenze esaminate dalla Censura nell'ultima quindicina del mese di Agosto e.a., è concorde nel lamentare non tanto la crescente penuria dei generi di prima necessità quanto l'aumento senza remora del costo d'ogni derrata. Il fenomeno , causa di un grave disagio economico, quasi senza eccezione viene attribuito alla scaltrezza di accaparratori e all'ingorda sete di guadagno di chi abilmente specula sul momento; e se non è inquietante la sorda eccitazione che si rileva esistere nelle masse, ciò deve ripetersi da una maggiore valutazione del concorso americano, anche dal lato economico, e dalla fiducia ispirata dal più recente discorso del Ministro Crespi. A questo proposito e per la intima relazione che corre fra lo spirito delle popolazioni e quello delle tn,1ppe, si comunica che l'opinione pubblica invoca la pronta attuazione dei provvedimenti annunciati dal Ministro predetto e cioè il diretto intervento dello Stato nella distribuzione e nel prezzo dei generi di prima necessità. Coll'occasione si comunica altresì che la censura segnala un movimento pacifista più accentuato in Toscana, in Piemonte, ed in alcuni centri della Lombardia e dell'Emilia. L' idea di una pace a prossima scadenza, e ad ogni modo prima dell'inverno, viene accreditata in rapporto alle felici operazioni di guerra in corso, sulla fronte dell'Intesa, in Francia.
IL GENERALE ADDETTO F.to Scipioni
IL SOTTOCAPO DI S.M . DELL'ESERCITO Badoglio
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- 1121 DOCUMENTO N. 455
ACCORDO DI LONDRA ED ALTRI ACCORDI FRA L'ITALIA ED I SUOI ALLEATI 1 (26 Aprile 1915) D'ordre de son Gouvernement, le marquis lmpériali, ambassadeur de Sa Majesté le Roi de l'Italie, a l'honneur de communiquer au très honorable sir Edward Grey, principal secrétarie d'État de Sa Majesté britannique pour !es affaires étrangères, et à Leurs Excellences M. Paul Cambon, ambassadeur de la République francaise, et M. Le Comte de Benckendorff, ambassadeur de Sa Majesté L'Empereur de Toutes !es Russies, le mémorandum suivant:
MEMORANDUM
Art. 1. - Une convention militaire sera immédiatement conclue entre !es états-majors généraux de la France, de la Grande-Bretagne, de l'Italie et de le Russie; cette convention fixera le minimum des forces militaires que la Russie devra employer contre I' Autriche-Hongrie afin d'empecher cette Puissance de concentrer tous ses efforts contre l'Italie, dans le cas où la Russie déciderait de porter son principal effort contre I' Allemagne 2 • La convention militaire réglera la question des armistices, qui relève essentiellement du commandement en chef des armées. 1
da M. TOSCANO, Il Patto di Londra, Zanichelli, Bologna, 1934. Conseguentemente la convenzione militare italo-russa, stipulata a Pietroburgo il 10-21 maggio 1915 in esecuzione di questo articolo, stabiliva al paragrafo 4: «Nelle condizioni attuali, il primo scopo da raggiungere per l'esercito italiano e per le forze russe concentrate in Galizia, sarà di battere il nemico che si trova sul comune teatro austroungherese della guerra, specialmente nella regione fra i Carpazi e le Alpi che formano la frontiera italiana. 2
«Per raggiungere questo scopo, gli eserciti russo e italiano si impegnano reciprocamente: 1. - di riunire su questa fronte il maximum possibile delle loro forze , non conservando su tutte le altre fronti che le forze strettamente necessarie per non compromettere la posizione strategica di ciascun esercito. ~- - di scegliere d'accordo, sul principio e nel corso delle operazioni, le direzioni favorevoli da dare ai due eserciti. «Gli eserciti serbo e montenegrino debbono prestare il loro concorso per raggiungere Io scopo ora indicato; e specialmente sarà desiderabile che l'esercito serbo prenda l'offensiva, portandosi preferibilmente in direzione nord-ovest, per ricollegare il più presto possibile la sua azione con quella dell 'ala destra dell'esercito italiano che si dirige su Lubiana . . «L'Italia si impegna, dopo che l'esercito serbo abbia preso l'offensiva in questa direzione, d1 concorrere, per quanto sia possibile, ai suoi rifornimenti» .
Art. 2. - De son coté, l'Italie s' engage à employer la totalité de ses resources à poursuivre la guerre en commun avec la France, la GrandeBretagne et la Russie contre tous leurs ennemis . Art. 3. - Les flottes de la France et de la Grande-Bretagne donneront leur concours actif et permanent à l'Italie jusqu'à la destruction de la flotte austro-hongroise ou jusqu'à la conclusion de paix. Une convention navale sera immédiatement conclue à cet effet entre la France, la Grande-Bretagne et l'Italie. Art. 4. - Dans le traité de paix, l'Italie obtiendra le Trentin, le Tyrol cisalpin avec sa frontière géographique et naturelle (la frontière du Brenner); ainsi que Trieste, !es Comtés de Gorizia et de Gradisca, toute l'Istrie jusqu'à Quarnero et y compris Volosca et !es ìles istriennes de Cherso, Lussin, de meme que les petites ìles de Plavnik, Unie, Canidole, Palazzuoli, San Pietro di Nembi, Asinello, Gruica, et !es ìlots voisins. Note: La frontière nécessaire pour assurer l'exécution de l'article 4 sera tracée comme suit: Du Piz Umbrail jusqu'à nord du Stelvio, elle suivra la crete des Alpes rhétiennes jusqu' aux sources de l'Adige et de l'Eisach, passant alors sur !es monts Reschen et Brenner et sur !es hauteurs de l'Oetz et du Ziller. La frontière ensuite se dirigera vers le sud, traversera le mont Toblach et rejoindra la frontière actuelle des Alpes carniques. Elle suivra cette frontèere jusqu'à mont Tarvis, et après le mont Tarvis la ligne de partage des eaux des Alpes juliennes par le col Predii, le mont Mangart, le Tricorno (Terglou) et la ligne de partage des eaux des cols de Podberdo, de Podlaniscam et d'Idria. À partir de ce point, la frontière suivra la direction du sud-est vers !es Schneemberg, lassaint hors du territoire italien tout le bassin de la Save et de ses tributaires; du Schneemberg la frontière descendra vers la cote de manière à inclure Castua, Mattuglie et Volosca dans le territoire italien. Art. 5. - L'ltalie recevra également la province de Dalmatie dans ses limites administratives actuelles en y comprenant au nord Lisarica et Tribania, et au sud jusqu'à une ligne partant sur la cote du cap Planka et suivant vers l'est !es sommets des hauteurs formant la ligne de partage des eaux de manière à laisser dans le territoire italien toutes !es vallées et cours d'eau descendant vers Sebenico, comme la Cicola, la Kerka, la Butisnica et leurs affluents. Elle recevra aussi toutes !es ìles situées au nord et à l'ouest de la Dalmatie depuis Premuda, Selve, Ulbo, Scherda, Maon, Pago et Ptadura au nord, jusqu'à Meleda au sud en y comprenant Sant' Andrea, Busi, Lissa, Lesina, Tercola, Curzola, Cazza et Lagosta, ainsi que le rochers et ìlots environnants et Pelagosa, à l'exception seulement des ìles Grande et Petite Zirona, Bua, Solta et Brazza.
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Seront neutralisées: 1. toute la cote depuis le cap Planka au nord jusqu'à la racine méri-
dionale de la péninsule de Sabbioncello au sud, de manière à comprendre toute cette péninsule; 2. la partie du littoral commençant au nord à un point situé à 10 kilom. au sud de la pointe de Ragusa Vecchia descendant au sud jusqu 'à la rivière Voiussa, de manière à comprendre le golfe et !es ports de Cattaro, Antivari, Dulcigno, Saint-Jean de Medua, Durazzo, sans préjudice des droits du Monténégro résultant des déclarations échengées entre !es Puissances en avril et mai 1909. Ces droits ne s'appliquant qu'au territoire actuel monténégrin ne pourront etre étendus aux territoires et aux ports qui pourraient etre attribués au Monténégro. En conséquence, aucune partie des cotes appartenant actuellement au Monténégro, ne pourra etre neutralisée. Resteront en vigueur !es restrictions concernant le port d' Antivari auxquelles le Monténégro a lui-meme consenti en 1909.
Note: Les territoires del' Adriatique énumérés ci-dessous seront attribués par !es quatre Puissances alliées à la Croatie, à la Serbie et au Monténégro. Dans le Haut-Adriatique, toute la cote depuis la baie de Volosca sur !es confins de l'Istrie jusqu'à la frontière septentrionale de la Dalmatie comprenant le littoral actuellement hongrois et toute le cote de la Croatie, avec le port de Fiume et les petits ports de Novi et de Carlopago, ainsi que !es ìles de Veglia, Pervichio, Gregorio, Goli et Arbe. Et, dans le Bas-Adriatique (dans la région intéressant la Serbie et le Monténégro) toute le cote du cap Planka jusqu'à la rivière Drin, avec !es ports importants de Spalato, Raguse, Cattaro, Antivari, Dulcigno, et Saint-Jean de Medua, et !es ìles de Zirona Grande, Zirona Piccola, Bua, Salta, Brazza, Jaclian et Calamotta. Le port de Durazzo resterait attribué à l'État indépendant musulman d' Albanie. Art. 6. - L'ltalie recevra l'entière souveraineté sur Valona, l'ìle de Saseno et un territoire suffisamment étendu pour assurer la défense de ces points (depuis Voiussa au nord età l'est, approximativement jusqu'à la frontière septentrionale du district de Chimara au sud). Art. 7. - Si l'Italie obtient le Trentin et l'Istrie conformément aux termes de l'article 4, la Dalmatie et les ìles del' Adriatique dans les limites indiquées dans l'article 5 et la baie de Valona (article 6) et si la partie centrale del' Albanie est réservée pour la constitution d'un petit État autonome neutralisé, elle ne s'opposera pas à ce que les parties septentrionale et méridionale de l' Albanie soient, si tel est le désir de la France, de la GrandeBretagne et de la Russie, partagées entre le Monténégro, la Serbie et la Grèce. La cote à partir de la frontière méridionale de la possession italienne de Valona (voyez article 6) jusqu'au cap Stylos sera neutralisée.
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L'ltalie sera chargée de représenter l' État d' Albanie dans ses relations avec l'étranger. L'ltalie accepte, d'autre part, de laisser dans tous les cas à l'est del' Albanie un territoire suffisant pour assurer l' existence d'une frontière comune à la Grèce et à la Serbie à l'ouest du lac d ' Ochrida. Art. 8. - L'ltalie recevra l'entière souveraineté sur les ìles du Dodécanèse qu'elle occupe actuellement. Art. 9. - D'une manière générale, la France, la Grande-Bretagne et la Russie reconnaissent que l'ltalie est intéressée au maintien de l'équilibre dans la Méditerranée et qu'elle devra, en cas de partage totale ou partiel de la Turquie d 'Asie, obtenir une part équitable dans la région méditerranéenne avoisinant la province d' Adalia où l'ltalie a déjà acquis des droits et des intérets qui ont fait l' objet d'une convention italo-britannique. La zone qui sera éventuellement attribuée à l'ltalie sera délimitée, le moment venu, en tenant compte des intérets existants de la France e de la GrandeBretagne. Les intérets de l'ltalie seront également pris en considération dans le cas où l'intégrité territoriale de !'empire ottoman serait maintenue et où des modifications seraient faites aux zones d'intéret des Puissances. Si la France, la Grande-Bretagne et la Russie occupent les territoires de Turquie d' Asie pendant la durée de la guerre, la région méditerranéenne avoisinant la province d' Adalia dans les lirnites indiquées ci-dessus sera réservée à l'ltalie qui aura le droit de l'occuper. Art.IO . - L'ltalie sera substituée en Lybie aux droits et privilèges appartenant actuellement au Sultan en vertu du Traité de Lausanne. Art. I 1. - L'ltalie recevra une part correspondant à ses efforts et à ses sacrifices dans l'indemnité de guerre éventuelle. Art.12. - L'ltalie déclare s'associer à la déclaratin faite par la France, la Grande-Bretagne et la Russie à l'effet de laisser l'Arabie et les lieux saints musulmans en Arabie sous l'autorité d'un pouvoir musulman indépendant. Art.13. - Dans le cas où la France et la Grande-Bretagne augmenteraient leurs domaines coloniaux d' Afrique aux dépens del' Allemagne, ces deux Puissances reconnaissent en principe que l'ltalie pourrait réclamer quelques compensations équitables, notamment dans le règlement en sa ~aveur des questions concernant les frontières des colonies italiennes de l'Erythrée, de la Somalie et de la Lybie et des colonies voisines de la France et de la Grande-Bretagne. Art.14. - La Grande-Bretagne s'engage à faciliter la conclusion immédiate, dans des conditions équitables, d'un emprunt d'au moins L. 50.000.000 à émettre sur la marché de Londres.
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Art.15. - La France, la Grande-Bretagne et la Russie appuieront l'opposition que l'ltalie formera à toute proposition tendant à introduire un représentant du Saint Siège dans toutes les négociations pour la paix et pour la règlement des questions soulevées par la présente guerre.
DECLARATION
Art.16. - Le présent arrangement sera tenu secret. L'adhésion de l'Italie à la déclaration du 5 septembre 1914, sera seule rendue publique aussitot après la déclaration de guerre par ou contre l'ltalie. · Après avoir pris acte du mémorandum ci-dessus, les représentants de la France, de la Grande-Bretagne et de la Russie, diìment autorisés à cet effet, ont conclu avec la représentant de l'Italie, également autorisé par son Gouvernement, l'accord suivant. La France, la Grande-Bretagne, et la Russie donnent leur plein assentiment au mémorandum présenté par le Gouvernement italien. Se référant aux articles 1, 2 et 3 du mémorandum, qui prévoient la coopération militaire et navale des quatre Puissances, l'Italie déclare qu'elle entrera en campagne le plus tot possible et dans un délai qui ne pourra excéder un mais à partir de la signature des présents. En foi de quai les soussignés ont signé le présent accord et y ont apposé leurs cachets. Fait à Londres, en quadruple originai, le 26 avril 1915. (L.S.) (L.S.) (L.S.) (L.S.)
(L.S.) (L.S.) (L.S.) (L.S.)
E. GREY IMPERIALI BENCKENDORFF PAUL CAMBON
E. GREY IMPERIALI BENCKENDORFF PAUL CAMBON
II
DECLARATION La déclaration du 26 avril 1915, par laquelle la France, la GrandeBretagne, l'ltalie et la Russie s'engagent à ne pas conclure de paix séparée au cours de la présente guerre européenne, restera secrète. Après la déclaration de guerre par ou contre l'ltalie, les quatre Puissances signeront une nouvelle déclaration identique qui sera rendue publique à ce moment. En foi de quai les soussignés ont signé la présente déclaration et y ont apposé leurs cachets. Fait à Londres, en quadruple originai, le 26 avril 1915. (L.S.) (L.S.) (L.S.) (L.S.)
par laquelle la France, là Grande-Bretagne, l'ltalie et la Russie s'engagent à ne pas conclure de paix séparée au cours de la présente guerre européenne. Le gouvernement italien ayant décidé de participer à la présente guerre avec les Gouvernements français, britannique et russe et d'adhérer à la déclaration faite à Londres le 5 septembre 1914, par les trois Gouvernements précités. Les soussignés, diìment autorisés par leurs gouvernements respectifs, font la déclaration suivante: «Les Gouvernements français, britannique, italien et russe s'engagent mutuellement à ne pas conclure de paix séparée au cours de la présente guerre. «Les quatre Gouvernements conviennent que, lorsqu'il y aura lieu de discuter les termes de la paix, aucune des Puissances alliées ne pourra poser de conditions de paix sans accord préalable avec chacun des autres alliés». En foi de quai les soussignés ont signé la présente déclaration et Y ont apposé leurs cachets. Fait à Londres, en quadruple originai, le 26 avril 1915.
EDWARD GREY IMPERIALI BENCKENDORFF PAUL CAMBON
CONVENZIONE NAVALE (Parigi, 10 maggio 1915) (omessa)
III ACCORDO DEGLI ALLEATI CONTRO LA PACE SEPARATA (Londra 30 novembre 1915) «Il Governo italiano avendo deciso di aderire alle dichiarazioni fatte a Londra il 5 settembre 1914 dai Governi francese, britannico e russo, dichiarazioni alle quali ha ugualmente aderito il Governo giapponese in data 19 ottobre 1915, i sottoscritti, debitamente autorizzati dai loro rispettivi governi,
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fanno la dichiarazione seguente: I Governi francese,britannico, italiano, giapponese e russo s'impegnano a non concludere pace separata nel corso della p~esente guerra. I cinque Governi convengono· che, quando sarà il caso d' d1scu~e_re i_ te~mini della pace, nessuna delle Potenze Alleate potrà porre del!; condmom d1 pace senza preventivo accordo con ciascuno degli altri Alleati . In fede di che i sottoscritti hanno firmato la presente dichiarazione ~ v1 hanno apposto i loro sigilli. Fatto a Londra in quintuplo originale il 30 Novembre 1915. (L.S.) (L.S.) (L.S.) (L.S.) (L.S.)
IMPERIALI INOUYE BENCKENDORFF PAUL CAMBON E. GREY
DOCUMENTO N. 456
REGIO ESERCITO ITALIANO -
COMANDO SUPREMO
UFFICIO OPERAZIONI
14 settembre 1918 N . 13433 G.M . (1 fascicolo; 1 carta al 500.000, omessa).
A S.E. IL PRIMO AIUTANTE DI CAMPO DI SUA MAESTÀ A S.E. IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI A S.E. IL MINISTRO DEGLI AFFARI ESTERI Conversazione avvenuta tra il Col. De Ambrosis ed il Magg. Johnson
Nell'agosto scorso il Governo americano inviò in Italia il Magg. Johnson dell'Esercito Americano perché studiasse da un punto di vista strettamente militare la questione del confine orientale. A sua guida in tale studio questo Comando delegò il Col. di S.M. Cav. De Ambrosis, il quale ha qui riassunto il risultato delle conversazioni da lui tenute col Maggiore predetto. Di tale riassunto per doverosa informazione si trasmette ora copia all'E.V. IL SOTTOCAPO DI S.M . DELL'ESERCITO Badoglio
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RIASSUNTO DELLE CONVERSAZIONI AVVENUTE TRA IL COLONNELLO DE AMBROSIS ED IL MAGGIORE JOHNSON DELL'ESERCITO AMERICANO Mi sono intrattenuto col Magg. Johnson, quasi ininterrottamente, dal 19 Agosto al 29 dello stesso mese.
Tale vita comune ha avuto forma di conversazioni, al Ministero Guerra e allo Istituto Geografico Militare, famigliari scambi di idee in passeggiate per Firenze e in viaggi tra Padova e Firenze, di escursioni alla fronte per una rapida visione delle nostre organizzazioni sul Montello, sul Grappa, sul Vignola e sull'Adamello-Tonale. La presente relazione non ha quindi il carattere, diciamo così, di un «verbale di sedute» ma quello di un riassunto sintetico delle conversazioni amichevoli passatesi tra il Maggiore J ohnson e me, conversazione che mi fu facile contenere nei limiti indicatemi dalle direttive verbali delle L.L.E.E. il Capo e Sotto Capo di S.M. e delle L.L.E.E. i Ministri della Guerra e degli Esteri.
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Scambi di idee circa le questioni di frontiera in regione Alto Adige Il Maggiore Johnson insegnante universitario di profes~ione e sol~ato improvvisato _ desiderò conoscere le condizioni teoriche d1 una frontiera montana «ideale» per applicarle poi al nostro capo. a) Brevità di sviluppo della linea di frontiera per minor dispendio ~i forze a sua guardia.
Ne risultò il favorevole confronto tra una linea· di frontiera: Stelvio-Reschen-Brennero-Toblach-Monte Croce di Comelico, in confronto della lunga tortuosa attuale coi due salienti delle Giudicarie e del Trentino.
b) Difficoltà di terreno che localizzino i punti di facile passaggio del nemico, sempre a vantaggio della diminuzione di forze necessarie per la guardia della frontiera.
Vantaggio evidente di raggiungere l'anzidetta linea di frontiera Reschen-Brennero lungo la quale i ghiacciai dell'Oetz e dello Stubarg localizzano i varchi e accorciano così ancora i tratti di frontiera da difendere. La gita all'Adamello ha colpito il Maggiore J ohnson facendogli toccare con mano il minor dispendio di forza «combattente» che comporta l'alta montagna alpina in confronto della media montagna tipo Grappa od Altipiano di Asiago.
Tanto più facile fu tenermi in tali limiti in quanto che il Maggiore Johnson (persona del resto degnissima colla quale si stringe volentieri relazione, nel caso nostro facilitata dall'identico indirizzo di studi geografici) pose nettamente a base delle sue domande di spiegazioni ed informazioni la seguente dichiarazione: «Scopo degli Stati Uniti è di aiutare gli Stati Alleati a conseguire una pace durevole. Prima condizione per tale durevolezza è che la vostra frontiera sia il meglio possibile rispondente alle vostre necessità militari. Io (maggiore Johnson) amerei quindi sapere da voi (colonnello Deambrosis) il vostro parere che mi illuminasse sulle necessità militari e sulle condizioni di terreno migliori per avere una frontiera che risponda a quelle condizioni di sicurezza in casa vostra e quindi di pace durevole. Facciamo pertanto astrazione, in quanto possibile, delle questioni etniche, commerciali, politiche, ecc. che saranno invece trattate da altri in momento più opportuno» .
***
c) Opportunità di avere alle spalle corridoi di manovra per spostare le riserve e farle tempestivamente accorrere sul varco più minacciato.
La genesi delle Alpi Orientali che le ha costituite a lunghi crinali, e interposti corridoi, con andamento complessivo est-ovest consiglia la succitata frontiera «naturale» che appunto concede alle sue spalle la piazza d'Armi di Bolzano e il corridoio di Val Venosta-Eisach. Dal Vignola venne opportuno spiegare a mo' d'esempio il valore strategico e tattico d'arroccamento del solco di Ledro-Loppio-Mori-Caldonazzo-Alta Valle Sugana per applicarlo idealmente ai corridoi più settentrionali.
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d) Convenienza di avere alle spalle la maggiore possibile profondità di montagna per portarne la difesa su successive linee.
e) Costituzione di frontiera che permetta l'impiego a masse dell'esercito sui punti più deboli.
Impressionante, anche per un profano, il confronto tra la nostra attuale frontiera e quella Reschen-BrenneroToblach che darebbe le successive linee strategiche difensive di: 1. - Linea di frontiera succitata. 2. - Massiccio del Cevedale, gruppo della Sarna, Fròllspitze, Croda Rossa, Monte Croce di Comelico . 3. - Massiccio del Cevedale, contrafforte della Mendola, Latemar, massiccio del monte Cristallo. 4. - Adamello, Cima di Brenta, Cima d'Asta, Marmolada. 5. - Giudicarie, Prealpi Venete o più chiaramente: fascia di alte terre a sud del solco Val Daona-Val di Ledro-Loppio-Mori-Caldonazzo-Val Sugana. Ciascuna di queste linee, essendo naturale, è preceduta da un fosso d'ostacolo e spalleggiata da un corridoio di manovra. Terrificante fu per il Maggiore Johnson l'impressione, dall'alto del Grappa, della nostra perigliosa posizione affacciantesi con equilibrio instabile alla ricca pianura veneta. Il lungo budello della pianura Veneto-Friulano, la minor forza naturale del terreno della Venezia Giulia, impongono di tenere la massa dell'Esercito a guardia di questa tradizionale porta aperta agli invasori d'Italia. A maggior ragione è necessario avere sul fianco una forte frontiera nell'alto Adige da potersi guardare con poche forze.
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Tralascio di parlare di varie questioni minute di tattica di montagna, di questioni patriottico-etniche del Trentino, di accessi incidentali ai salienti del Poschiavo e del Canton Ticino, ecc. , questioni tutte toccate in modo saltuario rispondendo a domande di conversazione di compagni di viaggio e alle quali le mie risposte, senza fatica del resto, concorrevano a dimostrare la urgente necessità di un migliore assetto di frontiera o addirittura, per raggiungere la frontiera più settentrionale geografica e naturale, o almeno per avvicinarsi ad essa il più possibile.
*** Scambi di idee circa la frontiera Giulia
Anzitutto il Maggiore Johnson mi espose l'idea di taluni americani di poter ~ioè essere un fiume, quale ad esempio l'Isonzo, una buona linea di frontiera militare. Io gli risposi - che è sempre meglio un fiume piuttosto che niente piuttosto che una piatta pianura spacciata ed uniforme - ma che l'Isonzo era un mediocre ostacolo di per sé: nel suo corso superiore , incassato, tra monti che si dominano e si battono l'un l'altro da una sponda all'altra; nel suo corso inferiore, colla riva destra nettamente dominata dalle alture della riva sinistra. Al di qua dell'Isonzo la porta di casa rimarrebbe completamente aperta. Se volessimo attaccare per difenderci saremmo obbligati ad un bis della lunga lotta sul Carso. Le escursioni sulla fronte gli fecero toccare con mano la differenza di robustezza militare naturale tra la linea del Piave e quelle alpestri VignolaAdamello. Se ne mostrò perfettamente convinto, dichiarando aver accennata tale idea più che altro per acquistare argomenti militari di eventuali raffronti e confutazioni in Patria.
*** La frontiera Giulia fu esaminata, nel suo complesso dal Gail al Quarnero e nej particolar-i nel tratto di cerniera della regione dell'alto Isonzo. Di questa ultima ne fu fatta una discussione minuta su carte topografiche nella biblioteca dell'I.G.M .. In complesso, sotto l'impressione di Caporetto, il Maggiore Johnson si preoccupava di garantire militarmente quella cerniera, scardinata la quale, sarebbe girata tutta la linea di frontiera orientale: Fu fatto l'esame dello spartiacque naturale (500.000 dell'I.G.M.)
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Troghofel-Osternig-Saifmitz-W ischperg-Nevea-Cergnala-Predii-TricornoBogatin-Monte Nero (Orientale-Passo ·Podlanischam). In sulle prime il Maggiore Johnson osservò che una tale linea militare presentava l'inconveniente di un grande sviluppo a salenti e rientranti e di molti passi da difendere; gli sembrava più economico portarsi più indietro a difendere semplicemente le strette del Canal del Ferro e di Saga e i margini della Conca di Tolmino. Ma di fronte alla ragione della pochissima profondità di montagna alle spalle che in tal modo ci sarebbe rimasta per garantirci in caso di improvviso rovescio in una di quelle strette, il Maggiore Johnson si arrese prontamente e anche dal punto di vista tattico, data la natura di quei terreni dell'alto Fella, Alto Isonzo, ecc., si convinse che non occorreva poi gran dispendio di forze per la difesa di quei passi ed invece le lunghe strette permettevano di protrarre abilmente la difesa contro un nemico ancor diviso.
si convinse che altra linea buona potrebbe essere quella appoggiata ai due massicci del Nevoso e del Monte Maggiore, passante per Ciana, cadente in mare sul canale della Farasina.
*** Dal Palla di Podlanischam al Quarnero dimostrai al Maggiore Johnson (il quale era già perfettamente edotto del tipo di terreno) come militarmente si trattasse di zona senza barriere tattico-strategiche ben definite, nella quale occorreva impiegare quella massa d'esercito appunto lasciataci libera da preoccupazioni grazie ad una buona frontiera nell'alto Adige. Il terreno a pianalti lo convinse facilmente del vantaggio militare di possedere, di ciascuno di essi, il margine orientale dominante la conca nemica e cioè di far correre la frontiera lungo una linea all'ingrosso segnata (500.000 ipsometrico del I.G.M .) Passo Podlanischam, Passo d'Idria, Varco di Nauporto, Colle di Adelsberg, Bickagora,- Nevoso: dando con ciò una fa~cia di terreno difensivo abbastanza profonda alle spalle di Trieste. Che se invece i centri di Ober-Leitsch e Adelsberg si dovessero escludere converrebbe sempre militarmente possedere il margine orientale dei bastioni rappresentaJ;J.ti dai massicci Selva-Piro e Bickagora, colla cortina ritratta ad ovest di Adelsberg, ma colle spalle di detta cortina appoggiate al massiccio Nanos. Il Maggiore J ohnson si fece spiegare le prerogative tattiche e strategiche di tal linea bastionata e si convinse del suo valore militare.
*** Dal Monte Nevoso al Quarnero evidente linea forte militare sarebbe lo spartiacque Nevoso-Belica-Risnjak-Tukovic-Canale del Maltempo. Non potendosi aver quella per ragioni estranee alle necessità militari,
*** Donai al Maggiore Johnson uno schizzo al 500.000 coll'indicazione sommaria dei presunti valli romani che difendevano la frontiera Giulia e che nel loro andamento complessivo rispondevano appunto ai criteri suesposti. 9 settembre 1918
IL COLONNELLO DI S.M. D. De Ambrosis
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- 1134 DOCUMENTO N. 457
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO E MINI~TRO DELL'INTERNO T. UU . 5282 S.I
Parigi, 5 ottobre 1918
AL CAPO DI STATO MAGGIORE DELL'ESERCITO
4. The same conditions to apply to the Trentino and Istria. 5. Serbia and Montenegro to be evacuated by the enemy. 6. Evacuation of the Caucasus. 7. Immediate stops to be taken (mise en train) for the evacuation of ali territory belonging to Russia and Roumania before the War. 8. - Immediate cesation of submarine warfare. (It was also agreed that the Allied blockade should not be raised).
Germania Austria e Turchia domandano armistizio attraverso il presidente Wilson. La tendenza è di rifiutarlo se non si danno garanzie. La notizia è segretissima per ora.
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ORLANDO
DOCUMENTO N. 459
CONSIGLIO SUPREMO DI GUERRA I RAPPRESENTANTI MILITARI E NAVALI
DOCUMENTO N . 458
CONFERENZA INTERALLEATA TENUTASI A PARIGI IL 6 E 7 OTTOBRE 1918 6 ottobre 1918
Versailles, 8 ottobre 1918 Parere Collettivo circa le condizioni di un'armistizio colla Germania e con l'Austria-Ungheria
Presenti: per la Gran Bretagna Lloyd George e Hankey; per la Francia Clemenceau, Pichon e Berthelot; per l'Italia, Orlando, Sonnino e A/drovandi; interprete Mantoux.
I rappresentanti Militari e Navali riuniti a Versailles 1'8 ottobre in esecuzione della deliberazione presa nella conferenza dei Ministri tenutasi il 7 Ottobre 1918 per esaminare le condizioni militari di un'armistizio con la Germania e con l'Austria Ungheria:
THE GERMAN PEACE OVERTURE
STIMANO
Mr. Lloyd George said that Prince Max of Baden's recent speech indicated that the German peace overtures really meant nothing at all. For example, he proposed autonomy fo r Alsace-Lorraine ... ... ... ... ... .. ...... .. . The Conference agreed: To referto the Military Representatives at Versailles, with whom shall be associated Representatives of the American, British, French and Italian Navies, the consideration of the terms of an armistiche with Germany and Austria, on the basis of the following principles accepted on the previous day: 1. - Total evacuation by the enemy of France, Belgium, Luxemburg, a~d Italy. 2. - The Germans to retire behind the Rhine into Germany. 3. - Aisace-Lorraine to be evacuated by German troops without occupation by the Allies .
Che base delle condizioni d' armistizio sia il principio del: disarmo degli eserciti nemici sotto il controllo degli alleati. Stabilito tale principio le condizioni stabilite dai Ministri nella loro conferenza del 7 Ottobre sembrano dal punto di vista militare dover essere completate come segue: Sgombro totale ed immediato del nemico dalla Francia, dal Belgio, dal Lussemburgo, dall'Italia nelle seguenti condizioni: a) Rioccupazione immediata da parte delle truppe Alleate dei territori liberati; b) Rimpatrio immediato delle popolazioni civili di tali regioni internate in territorio nemico; c) Vietata ogni nuova distruzione, saccheggio o nuova requisizione da parte delle truppe nemiche; d) Resa del materiale bellico di ogni specie ed approvvigionamenti compresi fra la fronte attuale e la sponda sinistra del Reno. 1. -
- 1137 -
- 1136 2. -
I tedeschi dovranno ritirarsi al di là del Reno in Germania.
3. - L'Alsazia Lorena sgombrata dalle truppe tedesche non dovrà essere occupata dagli Alleati che all'eccezione menzionata al seguente paragrafo 18, restando inteso che gli Alleati non sgombreranno i territori occupati dalle loro truppe. 4. - Analoghe condizioni saranno applicate alla striscia di territorio compresa fra la frontiera Italiana e la linea segnata dal: paralello del corso dell'alto Adige-Pusterthal fino a Toblach-Alpi Carniche-Tarvis ed il meridiano che dal Monte Nero (carta 1/500.000 Istit. Geogr. Milit. Italiano) tocca il mare presso la foce della Volosca. 5. - La Serbia, il Montenegro e l'Albania dovranno essere sgombrate nelle condizioni previste al paragrafo 1. 6. -
Sgombero del Caucaso dalle truppe degli Imperi Centrali.
7. - Dovranno essere prese immediate misure per lo sgombero di tutto il territorio appartenente alla Russia ed alla Rumania prima della guerra. 8. - I prigionieri fatti dal nemico dovranno essere restituiti nel più breve tempo agli eserciti Alleati senza reciprocità. I prigionieri fatti agli eserciti delle potenze centrali saranno impiegati nella riparazione dei danni volontari fatti nelle regioni invase dal nemico ed alla ricostituzione di tali zone. 9. - Tutto il naviglio nemico (compresi i monitors, naviglio fluviale ecc.) dovrà ritirarsi nelle basi navali stabilite dagli Alleati dalle quali non potrà uscire durante l'armistizio . 10. - La guerra sottomarina cesserà immediatamente alla firma dell'armistizio-. 60 sottomarini, d'un tipo da determinarsi, saranno riuniti per la durata dell'armistizio nei porti Alleati che saranno ulteriormente indiéati. I sottomarini che operano nel mare del nord e nell'Atlantico non potranno entrare nel Mediterraneo. 11. - Le forze aeree nemiche dovranno riunirsi nelle basi precisate dagli Alleati e restarvi durante l'Armistizio. 12. - Il nemico dovrà comunicare la posizione di tutte le mine collocate al di fuori delle acque territoriali. Gli Alleati avranno il diritto di dragare tali mine a loro bene placito. 13. - Il nemico dovrà sgombrare immediatamente la costa Belga ed Italiana abbandonando ogni materiale da guerra navale e gli approvvigionamenti. 14. - La marina Austro-Ungarica dovrà sgomberare tutti i porti del!' Adriatico da essa occupati ed esterni al territorio nazionale.
15 . - I porti del Mar Nero dovranno essere immediatamente sgombrati ed il naviglio da guerra ed i materiali presi in essi dal nemico saranno ceduti agli Alleati. 16. -
È vietata ogni distruzione di materiali prima dello sgombero.
17. - Le attuali condizioni di blocco restano invariate. Qualsiasi nave mercantile nemica trovata in alto mare potrà essere catturata. 18. - Nell'esame degli articoli precedentemente esposti i Governi Alleati non possono perdere di vista il fatto, che il Governo della Germania si trova a causa della sua stessa condotta, in una condizione peculiare fra le nazioni d'Europa, inquantoché non si può prestar fede alla sua parola e che esso manca alle sue obbligazioni d'onore. È necessario perciò di domandare alla Germania garanzie materiali equivalenti ad accordi controfirmati tra altre nazioni civili. In tali condizioni i governi alleati chiedono che:
Entro quarantotto ore: a) Le fortezze di Metz Thionville, Strasburgo, Neu Breisach e la città e le fortificazioni di Lilla siano rese al Comandante in Capo gli Eserciti Alleati. b) Heligoland sia resa al Comandante in Capo delle flotte del Mare del Nord. 19. - Tutte le summenzionate misure, all'eccezione di quelle delle quali è fatta speciale menzione nel paragrafo 18, dovranno essere effettuate nel più breve tempo possibile che non dovrebbe eccedere 3 o 4 settimane.
I rappresentanti militari e navali di Francia, Inghilterra, Italia e America
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- 1139 DOCUMENTO N. 460
. REGIO ESERCITO ITALIANO -
COMANDO SUPREMO
UFFICIO OPERAZIONI
Allegati N.
_1
con schizzo (schizzo omesso)
14 ottobre 1918
N. 14145 G .M. OGGETTO: Linee d'armistizio
1. - Il nemico sgombra fino alla frontiera politica e non ci sono consentite occupazioni territoriali oltre questa per garanzia militare. È il caso peggiore - per la crisi in cui sarebbe posto il nostro schieramento . È però da .escludere in questo caso in modo assoluto qualsiasi arretramento da parte italiana dai territori nemici occupati nelle Giudicarie e nel Trentino .
A SUA ECCELLENZA IL TENENTE GENERALE DI ROBILANT
Inoltre occorre precisare che tutti i massicci ed i passi del confine o prossimi ad esso debbono essere lasciati in nostro esclusivo possesso.
A seguito mio telegramma n. 14138 GM_odierno invio a mezzo del colonnello Pariani di questo Comando le accluse direttive sulle linee d'armistizio riguardanti il fronte italiano. Mi riservo ulteriori indicazioni per quanto riguarda l'Albania.
Il nemico sgombra una striscia oltre la frontiera politica lasciando una zona neutra nella quale ci sono concesse occupazioni a titolo digaranzia sotto il punto di vista militare. In tal caso importa occupare:
IL TENENTE GENERALE CAPO DI STATO MAGGIORE DELL'ESERCITO (Diaz)
ALLEGATO AL DOCUMENTO N, 460
COMANDO SUPREMO
2. -
a) Nel Trentino occidentale: in corrispondenza dello Stelvio: la valle di Schulden sino a Prad incluso; - in corrispondenza del Tonale: la testata di val di Sole sino a Dimaro, e compresa la sella di Madonna di Campiglia; - nelle Giudicarie: Pinzolo-Tione-Lardaro e possibilmente Riva e inoltre il Massiccio della Gaverdina e l'intero costone da M. Care a Dos dei Morti. Si avrebbe così il possesso dell'intero solco: Dimaro-Madonna di Campiglia-Val Rendena-Bondo-Tione-Val Chiese.
UFFICIO OPERAZIONI 14 ottobre 1918
Linee d'armistizio Le condizioni d'armistizio (zone di occupazione, consegne di armi e prigionieri) dovranno in tutto e per tutto essere corrispondenti a quelle che porranno i nostri alleati.
*** Nei riguardi di occupazioni territoriali, non conoscendo esattamente quanto al riguardo verrà proposto dagli alleati, si prospettano qui di seguito quattro casi che sembrano potersi considerare come più probabili, e che corrispondono a diversi gradi di severità delle condizioni d ' armistizio . Beninteso le condizioni contemplate in questi quattro casi potrebbero essere variamente combinate.
b) Nel Trentino meridionale: i gruppi del Brenta e dello Stivo-BiaenaBondone;- gli altipiani di Folgaria-Lavarone sino al M. Scanupia incluso; tutto il bacino di val Sugana (Brenta-Cismon e relativi affluenti). c) Nel Trentino orientale: tutte le testate degli affluenti del Piave sino ai passi e cime di confine incluse, nonché la sella di Toblach. d) Nelle Alpi Carniche: vette e passi delle Alpi Carniche, nonché la val Fella e la conca di Tarvis. e) All'Isonzo: passo del Predi! e conche di Plezzo-Saga-Caporetto-Tolmino nonché tutta la riva destra Isonzo, con la testa di ponte di Gorizia (M. Santo-M.S. Gabriele-M.S. Daniele-M.S. Marco)-Faiti-Stol-mare ad est di Duino col possesso del massiccio dell'Hermada. 3. - Il nemico sgombra sino alla linea stabilita come confine dal patto di Londra e l'Italia ha facoltà di occupare una linea militare intermedia tra il confine politico attuale e quello stabilito dal patto di Londra. Tale linea è segnata in rosso nello schizzo.
- 1140 -
Per maggiore garanzia dovrebbe esserci consentita l'occupazione dei seguenti punti al di là di tale linea: a) In corrispondenza dello Stelvio: la Val' di Schulden sino a Prad e Merano; b) Nell'alto Adige: Bolzano e Franzensfeste;
- 1141 DOCUMENTO N. 461
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI Roma, 18 ottobre 1918 A S.E. IL GENERALE DIAZ
'e) Nelle Alpi Carniche: la sella di Toblach, Sillian, e la conca di Tarvis;
d) Nelle Alpi orientali: i passi di Podberda, di Podlanischam, di Idria, il M. Jarvornik, il M. Nanos, il M. Volnic ed i centri di Aidussina-SesanaOpicina. 4. - L'Italia può senz'altro procedere all'occupazione esclusiva dei confini assegnatile dal patto di Londra. A garanzia militare di tale confine sarebbe opportuno oltre l'occupazione della linea stessa, il possesso, sino a pace sottoscritta dei seguenti punti: a) Sillian (in val del Gail); b) Conca di Tarvis; c) Conca di Bischoflak; d) Ober Laibach.
Eccellenza In risposta alla nota 14 ottobre N. 14145, pur facendo pieno ossequio al criterio tecnico che dettò a codesto Supremo Comando le garanzie del1' Armistizio, debbo , tuttavia, osservare che, dal punto di vista politico, le formule proposte hanno il difetto di essere eccessivamente analitiche e tali da richiedere un continuo controllo sulle carte di Stato Maggiore. La pregherei, quindi, di considerare se non fosse possibile trovare altre formule più riassuntive e più semplici, come potrebbe essere, ad esempio, il richiedere l'occupazione di qualche punto concentrico (Trento o Trieste, Pola, Tolmino) e di una zona cricostante, determinata da un raggio. IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO F. to Orlando
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DOCUMENTO N. 463
DOCUMENTO N . 462
REGIO ESERCITO ITALIANO -
COMANDO SUPREMO
COMANDO SUPREMO
UFFICIO OPERAZIONI
UFFICIO OPERAZIONI
Allegati 1 memoria con schizzo (omessi)
22 ottobre 1918
N. 14305 di prot. G.M.
29 ottobre 1918 ore 15,25 I
'
N. 14568 G.M.
OGGETTO: Linee d'armistizio
A ESPERIT ALIA -
A S.E. VITTORIO EMANUELE ORLANDO PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI ROMA Le ragioni dall'E.V. accennate nella nota alla quale rispondo, circa la convenienza di formulare le proposte di garanzie territoriali d'armistizio con la richiesta di occupare determinati punti e la zona ad essi circostante, anziché con quella di occupare una linea militare, e~ano state da me considerate nel concretare la memoria N. 14145 G.M. del 14 corrente; però, pur riconoscendo che l'indicazione di località risulterebbe dal lato politico più semplice e più riassuntiva, ho ritenuto necessario definire una vera e propria linea d'armistizio, r_ispondendo essa alle esigenze non solo di una efficace difesa, ma anche a quella di un'eventuale ripresa di ostilità. Il controllo della linea prescelta non presenta, del resto, vere difficoltà inquantoché essa non è che la displuviale alpina tra la regione italiana e l'austriaca. Né l'occupazione sua da parte nostra darebbe difficoltà di attuazione inquantoché di fatto essa si ridurrebbe ai valichi attraverso i quali si svolgono le principali comunicazioni. Allo scopo ad ogni modo di semplificare. al massimo l'espressione di quanto si vuole ottenere, accludo qui unita la memoria sulle linee di armistizio da considerarsi definitiva e che solo sarà da studiare nei particolari di attuazione. Riterrei opportuno anzi al riguardo che, qualora la memoria stessa risponda ai concetti di V.E., siano senz'altro fatte le necessarie comdunicazioni ai Governi alleati affinché tutti i documenti che ci riguardano vi siano uniformati. IL CAPO DI S.M. DELL'ESERCITO F.to Diaz
VERSAILLES
Per S.E. di Robilant stop. In relazione memoria redatta a Roma et consegnata a S.E. Sonnino per armistizio nei riguardi militari rit~ngo ~ppor_tuno insistere su necessità assoluta assicurarci possesso alto Ad1ge-Eisak smo alla displuviale alpina inclusa per seguenti motivi principali stop. Primo stop per economia forze che difesa tale linea consente stop. Secondo stop. per evitare sussistenza di un pericoloso cuneo nel nostro fianco stop. Terzo stop per aumentare massa montana a protezione truppe che dov~ebbero in qual: siasi eventualità di guerra essere ammassate nel settore onentale che sara sempre parte meno solida del nostro confine stop. Quarto stop confine a~l~ displuviale potrà costituire in pace notevolissimo risparmio nelle spese ~mhtari sia per rafforzamenti che per unità stop. Prego in tal senso esplicare stimolatrice opera persuasione. GENERALE DIAZ
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DOCUMENTO N. 466
DOCUMENTO N. 464
IL PRESIDENTE CONSIGLIO DEI MINISTRI
COMANDO SUPREMO
Parigi (Via Torino), 3 novembre 1918*
31 ottobre 1918 N. 62 Cifr. F.T. A S.E. DIAZ A S.E. ORLANDO -
PARIGI
Ufficiale austriaco nota commissione rimasto indietro per crisi nervosa di dolore durante viaggio per raggiungere questa sede ha confessato condizioni Austria et quelle esercito in seguito nostra offensiva essere talmente gravi che plenipotenziari devono accogliere qualsiasi patto pur di ottenere cessazione ostilità (stop). Ritengo opportuno far presente quanto sopra insistendo su necessità che condizioni siano recise quali le ho prospettate et comunicate al più presto per averne maggiori vantaggi (stop). Qualora nostre truppe fossero già giunte al Tagliamento sposterò verso est linea di resa incondizionata truppe et materiali (stop).
Come V .E. sa in caso che armistizio fosse accettato, determinazione termini per sgombro territori resta affidato ad accordi particolari che V .E. deve stabilire. È desiderabile che questi termini siano i_più brevi possibile et trovo poi che si potrebbe facilmente inserire la clausola della immediata occupazione per via di mare di tutti punti ai quali può aversi accesso marittimo. È inutile che spieghi a V.E. la massima importanza di questa ultima clausola sulla quale bisognerà insistere. ORLANDO
GENERALE DIAZ
DOCUMENTO N. 465
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO E MINISTRO DELL'INTERNO
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Parigi, 2 novembre 1918 AL CAPO DI STATO MAGGIORE DELL'ESERCITO Fissazione termine ai parlamentari austriaci fu da me chiesta ed ottenuta come maniera di difenderci da numerose insidie che si celano dietro il ritardo. Appunto per questa ragione, nel caso di qualche modificazione che voglia portarsi, V.E. dichiarerà che le sue istruzioni sono che le condizioni debbano essere accettate senza restrizione alcuna e che quindi la richiesta di discussione equivale ad un rifiuto. Naturalmente, però, me ne darà comunicazione. Il mio presentimento poi è che parlamentari austriaci dichiareranno di mancare di poteri per accettazione armistizio avuto riguardo che governo è passato a Comitati nazionali. Ciò aprirebbe la via adulteriori difficoltà: ed in tale previsione io la prego di fare tutto il possibile perché entro domani si effettui qualche sbarco nella costa istriana per creare un fatto compiuto. ORLANDO
*Questo messaggio pervenne dopo l'avvenuta firma dell'armistizio e non trovò applicazione.
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DOCUMENTO N. 468*
DOCUMENTO N. 467
28.X.1918
COMANDO SUPREMO
DAL COMANDO SUPREMO A . U. - BADEN (AUSTRIA) AL GENERALE VITTORIO WEBER V. WEBENAU - TRENTO
IL CAPO DI STATO MAGGIORE
Baden 28 ottobre 1918, ore 13 , 15 N. 28/26 AL COMANDO DEL GRUPPO BOROEVIC «Comando Supremo giudica al loro giusto valore gli incresciosi avvenimenti. La situazione che si presenta oggi è la seguente: la risposta della Germania a Wilson è partita questa notte. Essa dice chiaramente che il governo tedesco aspetta le proposte di armistizio. Anche la nostra nota è partita questa notte. Anch'essa dice chiaramente che ci dichiariamo pronti, senza aspettare i risultati di altre trattative, a stipulare la pace ed un immediato armistizio su tutte le fronti. È da ritenere che la risposta di Wilson arriverà mercoledì o giovedì 1; si potrebbe allora concludere l'armistizio, che è già completamente elaborato e cominciare lo sgombero. «Se invece la fronte non resiste, diventa problematico che l'Intesa entri in trattative; le sue truppe avanzeranno in tal caso fino a Trento, Trieste, Villaco, ecc . e ci detteranno la pace. «Non si deve neppur ritenere che, data la situazione attuale, venga accettato un armistizio a parte, anche perché, con un passo simile, si urterebbe di fronte Wilson. «Si tratta quindi di tranquillizzare le truppe e convincerle a resistere fino alla settimana prossima. Allora si potrà contare certamente su di. un armistizio onorevole e sulla pace 2 ».
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Cioè il 30 od il 31 ottobre. Telegramma compreso fra i documenti comunicati dal!' Archivio di guerra di Vienna .
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«La situazione esige l'immediata conclusione dell'armistizio. Vossignoria illustrissima si metta di conseguenza in viaggio con tutta la Commissione e cominci le trattative. Nella discussione si potrebbe così giustificare questo nostro passo: noi abbiamo accettato tutte le condizioni proposte da Wilson; siamo pronti a concludere immediatamente l'armistizio onde por fine allo spargimento di sangue del tutto inutile. Vossignoria illustrissima tenga presente, quale direttiva, doversi accettare ogni condizione che non tocchi l'onore o non abbia il carattere di una capitolazione ..... si deve considerare come circostanza d'impedimento alla conclusione dell'armistizio se gli italiani esprimessero l'intenzione di utilizzare il territorio dell'Austria-Ungheria come territorio di passaggio per la continuazione delle operazioni di guerra contro la Germania» .....
*da A. Alberti «L'Italia e la fine della Guerra Mondiale· Parte II· Villa Giusti» Libreria dello Stato • Roma . 1924 · pag. 24.
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DOCUMENTO N. 470
DOCUMENTO N. 469
COMANDO SUPREMO
COMANDO SUPREMO
UFFICIO OPERAZIONI
1° novembre 1918, ore 12,15 N. 14653 F.T.
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1° novembre 1918
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N. 14677 G.M. A S.E. ORLANDO -
PARIGI
Da radiotelegramma lanciato dalla nave «Admiral Spann» nel porto di Pola, risulta ordine emap.ato Comando Flotta per disposizione governo austriaco cessione materiale marina austro-ungarica a Comitato Jugoslavo (stop). Altra radiogramma trasmesso da Comando Marina Fiume ad unità dipendente ordina innalzamento di bandiera jugoslava (stop). Infine come est noto radiogramma lanciato da Comitato Jugoslavo salute pubblica Trieste accenna a grave situazione città ed ha chiesto abboccamento con comandante Piazza marittima Venezia a Caorle (stop). Allo scopo mantenimento ordine et pronto soccorso città Trieste ritengo necessario inviarvi una brigata fanteria et in tale senso prendo accordi con comandante Piazza Marittima Venezia in assenza Capo S.M. Marina (stop). Sottopongo inoltre opportunità, ove V.E. lo creda, invio a Pola adeguato numero nostre unità navali per assicurarsi situazione et eventualmente agire (stop). Prego risposta urgentissima (stop). GENERALE DIAZ
A S.E. PRESIDENTE CONSIGLIO MINISTRI PRESSO R. AMBASCIATA - PARIGI Comunico a V.E. seguente radiotelegramma intercettato proveniehte da Pola e diretto al Presidente degli Stati Uniti dal comitato jugoslavo di Pola a nome del Consiglio Nazionale Jugoslavo di Zagabria stop. «A mezzanotte del 30/31 Ottobre il comitato nazionale jugoslavo dopo aver rotte le catene centenarie d'oppressione e seguendo il grido lanciato dagli ufficiali e dai soldati ispirati agli ideali sublimi del Signor Presidente di comune accordo cogli czechi slovacchi, coi polacchi e la parte italiana degli abitanti di Pola ha preso possesso dell'intera flotta del porto di guerra et della piazzaforte di Pola stop. A partire da questo momento noi ci consideriamo compagni dei combattenti per la giustizia e la libertà dei popoli, e saremo felici di poter salutare con tutta la riconoscenza dei nostri cuori di alleati ed amici il pronto arrivo nel porto di guerra di Pola di una divisione navale degli Stati Uniti o di una potenza alleata non interessata nella questione nazionale» stop . A mio avviso questo passo del comitato jugoslavo non deve produrre alcun mutamennto nella nostra condotta di guerra e cioè fin tanto che armistizio non sia concluso flotta austriaca deve essere considerata come nemica et non appena sia concluso l'armistizio si dovrebbero inviare a Pola forze navali italiane per esecuzione patti armistizio stesso stop. GENERALE DIAZ
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DOCUMENTO N . 472
DOCUMENTO N. 471
COMANDO SUPREMO
Addì 29 ottobre 1918
29 novembre 1918, ore 22,30
AL COMANDO SUPREMO DEL REGIO ESERCITO ITALIANO Il Governo austro-ungarico rispose nella notte sul 28 m.c. alla nota del Signor Presidente Wilson di voler - associandosi alla decisione del Signor Presidente di trattare cioè separatamente con l'Austria-Ungheria la questione dell'armistizio e della pace - dichiararsi d'accordo tanto colle anteriori manifestazioni del Signor Presidente come colla sua concezione sui diritti delle nazioni austro-ungariche - in ispecie di quella czeco-slovacca e di quella jugoslava - espressa nella sua ultima nota. Con ciò il governo austro-ungarico ha accettato tutte le condizioni da cui il Signor Presidente fece dipendere l'avviamento delle trattative intorno all'armistizio ed alla pace. Nulla osta quindi più secondo l'avviso del Governo austro-ungarico all'iniziamento di siffatte trattative. Onde evitare un ulteriore inutile spargimento di sangue il Comando Supremo dell'Esercito austro-ungarico incaricò una Commissione da me presieduta di entrare coi plenipotenziari del Comando Supremo del R. Esercito Italiano in trattative allo scopo di conchiudere immediatamente un armistizio per terra e per mare. · Ho l'onore di darne notizia aggiungendo che il latore del presente atto il Capitano dello S.M. Camillo Ruggera è incaricato di rimettermi la risposta del Comando Supremo del R. Esercito Italiano. La Commissione di cui io sono il Presidente è composta dai seguenti ufficiali: del Colonnello dello S.M. Karl Schneller, del Ten. Colonnello dello S.M. Victor Barone de Seiller, del Ten. Colonnello Frane von Nyekhegyi, del Capitano dello S.M. Camillo Ruggera, del Capitano di Fregata Johann Prinz von und zu Liechtenstein, e del Capitano di Corvetta Georg von Zwierkowski. Mi permetto di proporre quale luogo per le trattative la città di Ala.
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N. 50
ALL'AMBASCIATA D'ITALIA
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VICTOR WEBER EDLER VON WEBENAU GENERAL DER INFANTERIE Sono qui di seguito riportate le annotazioni di pugno del Capo di S.M.E., Ten. Gen. Armando Diaz, a fianco del testo della lettera all'altezza indicata con i numeri rispettivamente: I. «Il Presidente Wilson non ha ancora risposto a tutto e quindi è allo stato di semplice
proposta» 2.
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Sottolineatura delle parole «Nulla osta» e annotazione «Non è giusto. Si vuole porre
fuori il Pres. Wilson». 3. Sottolineatura delle parole «per terra e per mare» e annotazione «Non si può trattare se non d'accordo con Governo italiano e con gli alleati». · . 4. «Dove sono i poteri legali della Commissione? Manca ogni documento. 5. «Dire pure che il Cap. Ruggera è munito di un semplice lasciapassare a firma Krobatin e nulla più. Vedere chi è il Gen. Webere per dirlo a S.E. Orlando» .
PARIGI
N. 50 proviene Comando Supremo stop. Prego comunicare S.E. Orlando quanto segue stop . Stazione radiotelegrafica di Pola ha lanciato stasera seguente radiotelegramma da noi intercettato stop. «Al Comando Supremo italiano stop. Se lo sgombero del Veneto si verificasse sotto la pressione dell'esercito italiano cioè sotto continui combattimenti sarebbero inevitabili distruzioni e gravi danni alle località ai ponti ed alle ferrovie eccetera stop. Se invece le ostilità fossero sospese lo sgombero della ben coltivata e regolata pianura veneta avrebbe luogo senza qualsiasi danno del paese stop. Per queste ragioni il Comando Supremo voglia disporre la sospensione immediata delle ostilità stop. Firmato lo imperiale e reale Comando Supremo delle forze austro ungheresi stop». Sarei grato V .E. se volesse farmi conoscere massima urgenza suo parere se convenga rispondere adeguatamente a simile intimazione con radiogramma a firma Comando Supremo oppure se convenga non degnarlo di risposta stop. Eventuale risposta potrebbe contenere una vibrata minaccia di rappresaglie da effettuarsi anche con bombardamenti delle città austriache che i nostri aeroplani possono bombardare come e quando si voglia et chiara dichiarazione che delle distruzioni e dei danni arrecati al nostro paese sarà tenuto conto al momento della resa dei conti stop . GENERALE DIAZ
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DOCUMENTO N. 474
DOCUMENTO N. 473
COMANDO SUPREMO
COMANDO SUPREMO
30 ottobre 1918
29 ottobre 1918
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N. 14575 G.M. Uff. Op.
ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI A S.E. IL MINISTRO DELLA GUERRA A S.E . IL CAPO DI S.M. MARINA Stamane presentatosi nostre linee val Lagarina capitano stato maggiore austriaco Ruggera munito lasciapassare a firma generale Krobatin et lettera a firma generale Weber Edler von Webenau. In tale lettera è detto che avendo governo austro-ungarico accettate con la risposta del 28 corrente tutte le condizioni poste da Wilson comando supremo esercito austro-ungarico ha incaricato commissione presieduta predetto generale Weber di entrare in trattative con plenipo(enziari del Comando Supremo italiano per concludere immediatamente un armistizio per terra e per mare (stop). Generale Weber propone quale luogo per le trattative la città di Ala (stop) . Per lo stesso tramite del capitano stato maggiore austriaco Ruggera ho così risposto al generale stop. 1. - Il Comando Supremo italiano non può intavolare alcuna trattativa col generale Weber von Webenau poiché i documenti da lui trasmessi non costituiscono una delega che sia stata fatta personalmente et con atto regolare dal Comandante supremo dell'esercito austro-ungarico (stop). 2. - Il Comando Supremo italiano non intende discutere con alcuna commissione né armistizio né sospensione d'armi tendenti ad una inter"ruzione delle operazioni in corso. Riceverà tuttavia ben volentieri delegati che siano stati debitamente autorizzati nel modo detto sopra per esporre loro le condizioni che fisserà col consenso del proprio governo et in pieno accordo coi propri alleati (stop) . GENERALE DIAZ
N. 53 L. 28 A S.E. ORLANDO -
PARIGI
I parlamentari presentatisi oggi Val Lagarina sono generale W eber von Webenau, un colonnello et un tenente colonnello di stato maggiore (stop). Piego consegnato contiene lettera a firma generale Weber in accompagnamento delle credenziali firmate dal Capo di S.M. Esercito austro-ungarico per i sette incaricati di condurre le trattative et di conchiuderle (stop). Nella lettera il Generale Weber chiede di conoscere con quali modalità gli possano essere comunicate le condizioni di cui questo comando aveva fatto cenno nella sua risposta del 29 ottobre et con chi egli possa eventualmente abboccarsi intorno alla loro esecuzione se necessario (stop). Gli si farà comunicare che lo si condurrebbe a Villa Giusti ove le condizioni gli saranno comunicate (stop). Io sto intanto ultimando redazione delle condizioni che tra poche ore trasmetterò a V .E. per necessarie aggiunte e modificazioni specie nei riguardi della Marina e degli Eserciti alleati (stop). Condizioni sarebbero in sostanza quelle concordate dal noto comitato riunitosi Roma inasprite in relazione alla situazione militare attuale dalla clausola che siano prigioniere le truppe ad ovest del Tagliamento ed a sud del parallelo del Tonale allo ingrosso et dalla clausola che sia lasciato libero transito alle truppe italiane et alleate attraverso territorio austro-ungarico verso confine austro-tedesco affinché possano essere proseguite senza interruzione operazioni contro Germania (stop). GENERALE DIAZ
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- 1155 DOCUMENTO N. 475
IL TRATTATO D'ARMISTIZIO (testo unico) 3 novembre 1918 OGGETTO: Protocollo delle condizioni d'armistizio tra le Potenze alleate e associate e l'Austria-Ungheria I
CLAUSOLE MILITARI 1.
Cessazione immediata delle ostilità per terra, per mare e nel cielo .
2. - Smobilitazione totale dell'esercito austro-ungarico e ritiro immediato di tutte le unità che operano sulla fronte dal Mare del Nord alla Svizzera. . . N~n sarà mantenuto sul territorio austro-ungarico, nei limiti più sotto md1cat1 al § 3, come forze militari austro-ungariche, che un massimo di 20 divisioni ridotte all'effettivo di pace avanti guerra. La metà del materiale totale dell'artiglieria divisionale e dell'artiglieria di Corpo di armata, nonché il corrispondente equipaggiamento a cominciare da tutto ciò che si trova sui territori da evacuare dall ' esercito austro-ungarico, dovrà essere riunito in località da fissarsi dagli Alleati e dagli Stati Uniti, per essere loro consegnato. 3. - Sgombero di tutto il territorio invaso dall'Austria-Ungheria dall'inizio della guerra e ritiro delle forze austro-ungariche, in un periodo di tempo da stabilirsi dai Comandanti supremi delle forze alleate sulle varie · fronti, al di là d'una linea così fissata: Dal Pizzo Umprail sino a nord dello Stelvio, essa seguirà la cresta delle Alpi Retiche fino alle sorgenti dell'Adige e dell'Isarco passando per Reschen il Brennero e i massicci dell'Oetz e dello Ziller; quindi volgerà verso sud attra:erso i monti di Toblach e raggiungerà l'attuale frontiera delle Alpi Carmche seguendola fino ai monti di Tarvis. Correrà poscia sullo spartiacque delle Alpi Giulie per il Predii, il Mangart, il Tricorno, i passi di Podber~o, ?i Pod_laniscan e di Idria; a partire da questo punto, la linea seguirà ~a du~z1one d1 sud-est verso il Monte Nevoso (Schneeberg), lasciando fuori Il bacmo della Sava e dei suoi tributari; dallo Schneeberg scenderà al mare ~n~l~~endo ~~stua'. -:"1attuglie e Volosca. Analogamente tale linea seguirà 1 hm1t1 amm1mstrat1v1 attuali della provincia di Dalmazia, includendo a nord Lisarica e Tribanj e a sud tutti i territori fino ad una linea partente dal mare vicino a Punta Planka e seguendo verso est le alture formanti lo spartiac-
que in modo da comprendere nei territori evacuati tutte le valli e i corsi d'acqua che discendono verso Sebenico, come il Clkola, il Kerka, il Butisnica e i loro affluenti. Essa includerà anche tutte le isole situate a nord e ad ovest della Dalmazia: da Premuda, Selve, Ulbo, Skerda, Maon, Pago e Puntadura a nord, fino a Meleda a sud, comprendendovi Sant' Andrea, Busi, Lissa, Lesina Tercola, Curzola, Cazza e Lagosta, oltre gli scogli e gli isolotti circostanti, e Pelagosa, ad eccezione solamente delle isole Grande e Piccola Zirona, Bua, Salta e Brazza. Tutti i territori così evacuati saranno occupati dalle truppe degli Alleati e degli Stati Uniti d'America. Tutto il materiale militare e ferroviario che si trova nei territori da evacuare sarà lasciato sul posto . Consegna agli Alleati ed agli Stati Uniti di tutto questo materiale (approvigionamenti di carbone e altri compresi), secondo le istruzioni particolari date dai Comandanti supremi sulle varie fronti delle forze delle Potenze associate. Nessuna nuova distruzione, né saccheggio, né requisizione delle truppe nemiche nei territori da evacuare dall'avversario e da occupare dalle forze delle Potenze associate. 4. - Possibilità per le Armate delle Potenze associate di spostarsi liberamente su tutte le rotabili, strade ferrate e vie fluviali dei territori austroungarici, che saranno necessarie. Occupazione, in qualunque momento, da parte delle Armate delle Potenze associate, di tutti i punti strategici in Austria-Ungheria ritenuti necessari per rendere possibili le operazioni militari o per mantenere l'ordine. Diritto di requisizione contro pagamento da parte delle Armate delle Potenze associate in tutti i territori dove esse si trovino . 5. - Sgombero completo, nello spazio di 15 giorni, di tutte le truppe germaniche, non solamente dalle fronti d'Italia e dei Balcani, ma da tutti i territori au_stro-ungarici. Internamento di tutte le truppe germaniche che non avranno lasciato il territorio austro-ungarico prima di questo termine. 6. - I territori austro-ungarici sgombrati saranno provvisoriamente amministrati dalle autorità locali sotto il controllo delle truppe alleate e associate di occupazione. 7. - Rimpatrio immediato, senza reciprocità, di tutti i prigionieri di guerra, sudditi alleati internati e popolazione civile fatta sgombrare, secondo le condizioni che fisseranno i Comandanti supremi delle Armate delle Potenze alleate sulle varie fronti.
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8. - I malati ed i feriti non trasportabili saranno curati per cura del personale austro-ungarico che sarà lasciato sul posto con il materiale necessario. II CLAUSOLE NAVALI
I. - Cessazione immediata di ogni ostilità sul mare e indicazioni precise del posto e dei movimenti di tutte le navi austro-ungariche. Sarà dato avviso ai neutri della libertà concessa alla navigazione delle marine da guerra e mercantili delle Potenze alleate e associate in tutte le acque territoriali, senza sollevare questioni di neutralità. Il. - Consegna agli Alleati e agli Stati Uniti di 15 sottomarini austroungarici costruiti dal 1915 al 1918 e di tutti i sottomarini germanici che si trovano, e che possono venirsi a trovare nelle acque territoriali austroungariche. Disarmo completo e smobilitazione di tutti gli altri sottomarini austro-ungarici, che dovranno restare sotto la sorveglianza degli Alleati e degli Stati Uniti. III. - Consegna agli Alleati e agli Stati Uniti d'America, con il loro armamento ed equipaggiamento completo, di 3 corazzate, 3 incrociatori leggeri, 9 caccia topediniere, 12 torpediniere, 1 nave posamine, 6 monitori del Danubio, che verranno designati dagli Alleati e dagli Stati Uniti d'America. Tutte le altri navi da guerra di superficie (comprese quelle fluviali) dovranno essere concentrate nelle basi navali austro-ungariche che saranno determinate dagli Alleati e dagli Stati Uniti, e dovranno essere smobilitate e disarmate completamente e poste sotto la sorveglianza degli Alleati e degli Stati Uniti. IV. - Libertà di navigazione di tutte le navi delle marine da guerra e mercantili delle Potenze alleate e associate nell'Adriatico comprese le acque territoriali, sul Danubio e suoi affluenti in territorio austro-ungarico. Gli alleati e le Potenze associate avranno il diritto di dragare tutti i campi di mine e distruggere le ostruzioni, il cui posto dovrà essere loro indicato. Per assicurare la libertà di navigazione sul Danubio, gli Alleati e gli Stati Uniti potranno occupare o smantellare tutte le opere fortificate o di difesa. V. - Continuazione del blocco delle Potenze alleate e associate nelle condizioni attuali: le navi austro-ungariche trovate in mare restano soggette a cattura, ·salvo le eccezioni che saranno concesse da una Commissione che sarà designata dagli Alleati e dagli Stati Uniti .
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VI. - Raggruppamento ed immobilizzazione, nelle basi austroungariche determinate dagli Alleati e dagli Stati Uniti, di tutte le forze aeree navali. VII. - Sgombero di tutta la costa italiana e di tutti i porti occupati dall'Austria-Ungheria fuori del suo territorio nazionale e abbandono di tutto il materiale della flotta, materiale navale, equipaggiamento e materiale per via navigabile di qualsiasi specie. VIII. - Occupazione per parte degli Alleati e degli Stati Uniti delle fortificazioni di terra e di mare e delle isole costituenti la difesa di Pola, nonché dei cantieri e dell'arsenale. IX. - Restituzione di tutte le navi mercantili delle Potenze alleate ed associate trattenute dall'Austria-Ungheria.
Divieto di ogni distruzione di navi e di materiali prima dello sgombero, della consegna o restituzione . X. -
Xl. - Restituzione senza reciprocità, di tutti i prigionieri di guerra delle marine da guerra e mercantili delle Potenze alleate e associate in potere dell'Austria-Ungheria. I plenipotenziari sottoscritti, regolarmente autorizzati, dichiarano d'approvare le condizioni sopra indicate.
I rappresentanti del Comando Supremo de/l'Esercito Italiano f.to Ten. Gen. Pietro Badoglio Magg. Gen. Scipione Scipioni Colonn. Tullio Marchetti Co/onn. Pietro Gazzera Co/onn. Pietro Maravigna Colonn. Alberto Pariani Cap. Vasc. Francesco Accinni
I rappresentanti del Comando Supremo de/l'Esercito A. - U. j.to Viktor Weber Edler von Webenau Kart Schneller Y. von Liechtenstein J. V. Nyekhegyi Zwierkowski Viktor Freihrer von Seiller Kamillo Ruggera
OGGETTO: Protocollo annesso contenente i particolari e le clausole d'esecuzione di alcuni punti dell'armistizio tra le Potenze alleate ed associate e l'Austria-Ungheria I CLAUSOLE MILITARI 1. - Le ostilità per terra, per mare e nell'aria cessano su tutte le fronti dell'Austria-Ungheria 24 ore dopo la firma dell'armistizio e cioè alle 15 del 4 novembre (ora dell'Europa Centrale).
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Da tale momento le truppe italiane ed associate si arresteranno dall'avanzare oltre la linea a tale ora raggiunta. , Le truppe austro-ungariche e le truppe dei Paesi alleati dell 'AustriaUngheria dovranno ritirarsi ad una distanza di almeno 3 chilometri in linea d'aria dalla linea raggiunta dalle truppe italiane o dalle truppe delle Potenze alleate ed associate. · Gli abitati della zona di 3 chilometri compresa tra le due linee suddette potranno riv9lgersi, per ottenere i necessari rifornimenti, alla propria armata nazionale o alle armate delle potenze associate. Tutte le truppe austro-ungariche che, all'ora della cessazione delle ostilità, si troveranno dietro la linea di combattimento raggiunta dalle truppe italiane, saranno prigioniere di guerra. 2. - Per quanto concerne le clausole degli articoli 2 e 3 circa le artiglierie con relativi equipaggiamenti ed il materiale bellico che deve essere riunito in luoghi stabiliti o lasciato sul posto nei territori che saranno evacuati, i plenipotenziari italiani, in qualità di rappreentanti di tutte le forze alleate ed associate, dichiarano di dare alle dette clausole la seguente interpretazione, che avrà carattere esecutivo: a) ogni materiale di cui si possa far uso per la guerra o le cui parti possano in questo caso essere impiegate, dovrà essere ceduto alle Potenze alleate ed associate. L'esercito austro-ungarico e le truppe tedesche sono autorizzate a trasportare seco solo ciò che·fa parte dell'equipaggiamento e dell'armamento personale dei militari che debbono sgombrare dai territori indicati all ' articolo 3, come pure i cavalli degli ufficiali, i carri ed i quadrupedi organicamente assegnati ad ogni unità per il trasporto dei viveri, delle cucine, del bagaglio ufficiali e del materiale sanitario. Questa clausola va applicata a tutte le varie armi e servizi dell'esercito; b) per ciò che concerne particolarmente le artiglierie, resta stabilito che l'esercito austro-ungarico e le truppe germaniche lasceranno nel territorio che deve essere evacuato, tutto il materiale d'artiglieria e relativo equipaggiamento. Il calcolo necessario in modo esatto e completo del numero totale delle artiglierie di divisione e di corpo d'armata di cui dispone l'Austria-Ungheria al momento della cessazione delle ostilità, la cui metà dev'essere ceduta alle Potenze associate, sarà fatto più tardi, in modo da stabilire - se sarà necessario - la cessione di altro materiale d'artiglieria da parte dell'esercito austro-ungarico ed, eventualmente, la restituzione del materiale a detto esercito per parte delle armate alleate ed associate. Tutte le artiglierie che non fanno organicamente parte delle artiglierie
divisionali e di corpo d'armata, dovranno essere cedute senza alcuna eccezione; non sarà pertanto necessario calcolarne il numero; c) la cessione di tutte le artiglierie divisionali e di corpo d' armata dovrà effettuarsi per la fronte italiana nelle località seguenti: Trento, Bolzano , Pieve di Cadore, Stazione per la Carnia, Tolmino , Gorizia e Trieste. 3. - I Comandanti supremi delle armate alleate e associate su le varie fronti d'Austria-Ungheria nomineranno commissioni speciali che dovranno immediatamente portarsi, accompagnate dalle scorte necessarie, nei luoghi che giudicheranno più indicati per controllare l' esecuzione di ciò che è più sopra stabilito. 4. - Resta int~so che la denominazione Monte Toblach e Monte Tarvis vogliono indicare i gruppi di monti che dominano la sella di Toblach e quella di Tarvis , come risulta dallo schizzo al 500.000 annesso a titolò di chiarimento. 5. - L'evacuazione delle truppe austro-ungariche e di quelle loro alleate al di là della linea indicata al n. 3 del protocollo delle condizioni d'armistizio, dovrà effettuarsi, sulla fronte italiana, nel periodo di 15 giorni, a partire dal giorno in cui cesseranno le ostilità. Al 5° giorno le truppe austro-ungariche e alleate dell'Austria-Ungheria dovranno, per ciò che riguarda la fronte italiana, trovarsi al di là della linea: Tonale - Noce - Avisio - Pordoi - Livinallongo - Falzarego - Pieve di Cadore - Colle Mauria - alto Tagliamento - Fella - Raccolana - Sella di Nevea - Isonzo; esse dovranno inoltre aver effettuato la loro ritirata fuori del territorio della Dalmazia fissato nel numero più sopra indicato. Le truppe austro-ungariche di terra e di mare o le truppe loro alleate, che non avranno effettuato la loro ritirata fuori del territorio nel periodo di 15 giorni, dovranno essere considerate come prigioniere di guerra. 6. - Il pagamento delle requisizioni che le armate delle Potenze alleate e associate potranno eseguire nel territorio austro-ungarico, dovrà compiersi secondo le norme contenute nel primo paragrafo della pagina 22 del «Servizio in Guerra - Parte II - edizione 1915», attualmente in vigore presso l'Esercito Italiano. 7. - Per quanto concerne le strade ferrate e l'esercizio del diritto riconosciuto alle Potenze associate dall'articolo 4 del protocollo d'armistizio tra le Potenze alleate e l'Austria-Ungheria, resta stabilito che il trasporto delle truppe, del materiale di guerra e dei rifornimenti delle Potenze alleate ed associate sulla rete ferroviaria austro-ungarica fuori del territorio sgombrato secondo le clausole dell'armistizio, come pure la direzione e l'esercizio delle linee, saranno affidati alle autorità ferroviarie austro-ungariche sotto
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il controllo, però, di commissioni speciali nominate dalle Potenze alleate e dei comandi militari di stazione che sarà giudicato necessario stabilire. Le autorità austro-ungariche dovranno effettuare detti trasporti con precedenza su tutti gli altri e garantirne la sicurezza. 8. - All'atto della cessazione delle ostilità, nel territorio da sgombrarsi dovranno essere scaricate e rese completamente inoffensive tutte le mine stradali, ferroviarie, i campi di mine e tutte le predisposizioni del genere intese a interrompere comunque le comunicazioni stradali e ferroviarie. 9. - Entro 8 giorni dalla cessazione delle ostilità, i prigionieri e gli internati civili in Austria-Ungheria, delle Potenze associate, dovranno cessare da qualsiasi lavoro che non sia agricolo, sempre quando a tale lavoro fossero già addetti prima della firma dell'armistizio. In ogni caso, essi dovranno esser tenuti pronti a partire immediatamente dal momento della richiesta che sarà fatta dal Comandante supremo dell'Esercito italiano. 10. - L'Austria-Ungheria dovrà provvedere alla protezione, alla sicurezza e al vettovagliamento, verso rimborso, delle varie commissioni dei Governi alleati incaricati del ricevimento del materiale da guerra e dei controlli di qualsiasi specie, sia che le dette commissioni si trovino nei territori da sgombrare, sia che si trovino in qualunque altra parte del territorio austroungarico. II CLAUSOLE NAVALI I. - L'ora della cessazione delle ostilità sul mare è identica a quélla per la cessazione delle ostilità per terra e nell'aria. Alla stessa ora il Governo austro-ungarico dovrà comunicare al Governo italiano e a quelli associati per mezzo della stazione R.T. di Pola, che le trasmetterà a ·venezia, le indicazioni necessarie per far conoscere il luogo dove si trovano tutti i bastimenti austro-ungarici nonché i loro movimenti. II. - Tutte le unità indicate nei numeri II e III che devono essere cedute alle Potenze associate dovranno affluire a Venezia entro le ore 8 del 6 novembre; a 14 miglia dalla costa imbarcheranno il pilota. Si fa eccezione per i monitori del Danubio, i quali dovranno presentarsi nel porto che verrà indicato dal Comandante supremo delle forze associate sulla fronte balcanica con le modalità che egli riterrà più conveniente stabilire.
III. -
Le navi che dovranno affluire a Venezia sono le seguenti:
Tegethoff Prinz Eugen Ferdinando Max
Saida Novara Helgoland
nove cacciatorpediniere del Tipo Tatra (da 800 tonnellate al minimo) di costruzione più recente; dodici torpediniere del tipo di 200 tonnellate; nave posamina Camaleon; quindi~i sommergibili costruiti dal 1910 al 1918, e tutti i som~e~gi~ bili tedeschi che si trovano, o che possono trovarsi, nelle acque terntonah -
austro-ungariche. Qualunque danneggiamento o distruzione che venga effettuata o predisposta su le navi da cedere, sarà dai Governi associati ritenuta come gravissima infrazione al presente armistizio. La flottiglia del lago di Garda sarà consegnata nel porto di Riva alle Potenze associate. Tutte le navi che non devono essere cedute alle Potenze associate, dovranno essere concentrate nel termine di 48 ore dalla cessazione delle ostilità nei porti di Buccari e Spalato. IV. - Per il diritto al drenaggio di tutti i campi di mine e per la distruzione delle ostruzioni, il Governo austro-ungarico si impegna sul suo onore di consegnare entro le 48 ore dallo spirare delle ostilità _al ~?~a~d~ della Piazza di Venezia e al Comando dell'Armata navale a Bnnd1s1, 1 piam dei campi minati e delle ostruzioni dei porti di Po_la,_ Cattaro_ e Fiume, ed entro 96 ore quelle del Mediterraneo, delle vie fluv1ah e lacuah della fro~te italiana, comprendendovi anche i campi e le ostruzioni posate per ordme del Governo germanico che sono a sua conoscenza. Nel tempo di 96 ore analoga comunicazione dev'essere trasmess~ al Comandante delle forze associate alla fronte balcanica per tutto quanto nguarda il Danubio e il Mar Nero. v. _ La restituzione delle navi mercantili appartenenti alle Potenze associate dovrà effettuarsi entro 96 ore dalla cessazione delle ostilità, s~condo le modalità che ciascuna Potenza associata sceglierà e che comumcherà al Governo austro-ungarico. Per la commissione prevista dal numero V le Potenze associate si riservano di stabilire e di comunicare ·al Governo austro-ungarico le modalità per il funzionamento di essa e la località dove risiederà. VI. - La base indicata al numero VI è quella di Spalato.
- 1162 -
- 1163 -
VII. - Per l'evacuazione di cui al numero VII valgono i limiti di tempo stabiliti per lo sgombero dell'Esercito oltre la linea d'armistizio. Nessun danno dovrà essere arrecato al materiale fisso, mobile e galleggiante esistente nei porti. L'evacuazione potrà essere effettuata utilizzando i canali della laguna e adoperando imbarcazioni austro-ungariche fatte affluire dal di fuori.
SORTE DEI COMANDI E DELLE GRANDI UNITÀ AUSTRO-UNGARICHE
VIII. - L'occupazione di cui al n. VIII sarà fatta entro 48 ore cessate le ostilità. Dev'essere garantito dalle autorità austro-ungariche la incolumità del naviglio destinato al trasporto del personale per la presa di possesso di Pola e delle sue isole e delle altre località previste nelle condizioni di armistizio per l'Esercito. Il Governo austro-ungarico disporrà perché all'arrivo a Pola di navi appartenenti alle Potenze associate, a 14 miglia dalla costa si trovi il pilota per indicare le rotte più sicure da seguire. IX. - Qualunque danno che venisse arrecato alle persone e ai materiali delle Potenze associate sarà considerato come gravissima infrazione al presente armistizio. I plenipotenziari sottoscritti, regolarmente autorizzati, dichiarano di approvare le condizioni sopra indicate.
I rappresentanti del Comando Supremo dell'Esercito A. - U. f to Viktor Weber Edler von Webenau Kart Schneller Y. von Liechtenstein J. V. Nyekhegyi Zwierkoski Viktor Freiherr von Seiller Kamillo Ruggero
I rappresentanti del Comando Supremo dell'Esercito Italiano f to Ten. Gen. Pietro Badoglio Magg. Gen. Scipione Scipioni Colonn. Tullio Marchetti Colonn. Pietro Gazzera Colonn. Pietro Maravigna Colonn. Alberto Pariani Cap. Vasc. Francesco Accinni
DOCUMENTO N. 476
Catturati COMANDI E GRANDI UNITÀ Comando Gruppo Armate «Trentino» Comando 10• Armata Comando V. C .A. 164• Brigata 163 • Brigata 22• D.S Comando XX C.A. 49• D. Settore Riva Comando XXI C.A . 3• D. Cav. 56• D.S. 19• D. 159• Brg. Comando XIV C.A. Edelweiss ga D.K.J. 10• D. Cav. 3• D . Edelweiss _74• D. Gruppo Trento Comando 11 • Armata Comando III e.A. 6• D. Cav. 6• D. 52• D. 5• D. 16• D. Comando XIII C.A. 27• D. 3g • D.H. Comando VI C.A. 53 • D. 1s• D. 39• D.H. Comando Gruppo Armate «Boroevic» Comando Raggruppamento «Belluno» Comando XXVI C.A. 40• D.H. 4• D. 42• H . 2s • D.
per intero
in buona parte
Si sottrassero
NOTE
X X X X X X
meno 4 battaglioni
X X
meno 136° rgt.
X
X X X X X X X X X X
con forti perdite
X X X X X X X X X X X X
ritirata dal fronte ritirata dal fronte
X X X X X X X
con forti perdite
X X
con forti perdite con forti perdite
X
- 1165 -
- 1164 -
DOCUMENTO N. 476/ bis Catturati COMANDI E GRANDI UNITÀ Comando I C.A. 60" D. 55" D. 48" D. 13" D.S. 7" D. Comando XV C.A. 50" D. 20" D.H . 21 • D.S. Comando 6" Armata Comando II C.A. 31 • D. 25" D 11 • D. Cav. H. 12" D.S. Cav. 34" D. Comando XXVI C.A. 41" D.H. 51" D.H. 10" D. 36" D 43" D.S. Comando 5" Armata Comando XVI C.A. 29" D. 7" D . 26" D.S. 201 • Brg. Lst. Comando IV C.H. 64" D.H. 70" D.H. 8" D. Cav. Comando VII C.A. 33" D . 12" D. 24" D. Comando XXIII e.A. 46" D.A . 58" D. Comando XXII C.A. 14" D. 2" D. 57" D. Brg. Costiera 44" D.S.
per intero
in buona parte
Si sottrassero X X X X
NOTE
solo in parte
X X X X X X
resti
X X X X X X
resti resti resti resti
X X
resti resti
X X
X X X X X X X X X
resti resti resti resti
X X
resti
X X X X X
meno 11 ° rgt. f.
X X X X X X X X X
LE PERDITE ITALIANE ED ALLEA TE NELLA BATTAGLIA DI VITTORIO VENETO Un calcolo esatto delle perdite sostenute nella battaglia di Vittorio Veneto non è possibile. Per quelle italiane, l'Ufficio Ordinamento e Mobilitazione del Comando Supremo, nella sua relazione compilata subito dopo la battaglia, segnalava circa 7.000 morti e 23.000 feriti. Era una segnalazione inferiore alla realtà, specie per quanto si riferiva alla 4• Armata; tuttavia viene riprodotta integralmente all'Annesso n. 1 in quanto, indicando le perdite per Armate, per Armi ed in qualche caso per brigate, consente utili apprezzamenti delle difficoltà incontrate e dell'impegno sostenuto dalle varie unità nelle operazioni. L'annesso n. 2 riporta la successiva segnalazione più accurata delle perdite sostenute dalla 4• Armata che le eleva sostanzialmente portandole da 20.508 a 24.507. Successivamente le perdite di Ufficiali sono state accertate in 403 morti e 942 feriti. I deceduti appartenevano: 210 ai reggimenti di fanteria, 19 a quelli dei bersaglieri, 39 degli alpini, 49 dei reparti à'assalto, 12 dei reparti mitraglieri (329 alla fanteria); 10 alla cavalleria, 20 all'artiglieria, 10 ai bombardieri, 19 al genio; 15 all'aviazione. Per la truppa, dei 5323 dispersi, solo 2000 circa risultarono prigionieri fatti dal nemico (presto liberati) sicché le perdite possono considerarsi di circa 9.000 morti e 24.000 feriti. Le perdite britanniche, nella Relazione del Comando Supremo, erano segnalate in 274 morti (27 Ufficiali), 1156 feriti (47 Ufficiali) e 191 dispersi (3 Ufficiali). Peraltro, da successivi accertamenti ed in base alle tumulazioni avvenute nei cimiteri di Giavera e di Tezze, buona parte dei dispersi risultò deceduta; sicché i morti, comprendendo i feriti deceduti in ospedale nel mese di novembre, si possono considerare circa 500 (di cui 38 Ufficiali) ed i feriti circa 1100. Tali perdite furono sostenute per circa 2/5 dalla 7• Divisione e per 3/ 5 dalla 23 a. Le perdite francesi in Italia nel periodo 21/X-5/XI, secondo la Relazione Ufficiale francese, furono di circa 100 morti (6 Ufficiali) e 200 feriti (13 Ufficiali). Peraltro, la Relazione del Comando Supremo dava per la sola 23• Divisione, che operò sul Piave, una cifra di 146 morti (6 Ufficiali) e 398 feriti (8 Ufficiali) ed un totale di 574 perdite, compresi 44 dispersi . Considerando anche le perdite, per quanto esigue, riportate sull' Altopiano di Asiago, possiamo c'onsiderare che le perdite francesi si siano elevate a circa 200 morti e 600 feriti.
- 1166 -
- 1167 -
Complessivamente, quindi, le perdite totali sostenute nella battaglia di Vittorio Veneto dalle forze attaccanti possono considerarsi pari a circa 10.000 morti (9.400 italiani, 500 britannici, 200 francesi1 e 26.600 feriti (25 .000 italiani, 1100 britannici, 400 francesi) per un totale di 36. 700 uomini. Non è considerato il piccolo numero dei prigionieri che furono immediatamente recuperati nel corso della battaglia medesima.
RIEPILOGO DELLE PERDITE PER ARMI
ANNESSO N. I AL DOCUMENTO N. 476/bis
UNITÀ
FERITI
MORTI
ARMI OD
DISPERSI
TOTALE
Uffic .
Truppa
Uffic .
Truppa
Uffic.
Truppa
Uffic.
Truppa
Fanteria Artiglieria Genio Cavalleria Aeronautica Diversi
236 22 12 6 5 I
3.665 181 74 36 4 26
873 26 29 10 I 4
20.395 478 434 188
107 I 2
-
5.375 49 39 5 5 4
1.216 49 43 16 19 5
29.935 708 547 229 9 71
Totale generale
262
3.986
943
22.036
123
5.477
1.348
31.499
-
-
13 41
COMANDO SUPREMO UFFICIO ORDINAMENTO E MOBILITAZIONE
RIEPILOGO SOMMARIO DELLE PERDITE SOFFERTE DALL'ESERCITO OPERANTE NEI COMBATTIMENTI AVVENUTI DAL 24 OTTOBRE AL 4 NOVEMBRE 1918 Secondo i dati finora raccolti, le perdite sofferte dall'esercito italiano nell'ultima battaglia ascenderebbero a 32.947 uomini, così divisi : Morti Dispersi Feriti
4.268 5.600 22.979
Tenuto conto, mediante calcolo approssimativo, anche delle perdite di alcune piccole unità per le quali ancora mancano notizie, e ripartiti a calcolo i dispersi, si ottengono le seguenti cifre arrotondate di perdite: Morti Prigionieri Feriti
RIEPILOGO DELLE PERDITE PER ARMATE
I• Armata 3• Armata 4• Armata 6• Armata 7• Armata 8· Armata 10• Armata 12• Armata Div. Cav. e C.S . Aeron. Totale generale
7.000 3.000 (subito liberati) 23 .000
Non sono comprese nelle precedenti cifre le perdite delle truppe alleate.
MORTI
ARMATA
FERITI
DISPERSI
Uffic.
Truppa
Uffic.
Truppa
-
53 27 20
43 172 2.277 152 7 502 416 392
18 42 547 36 I 128 74 87
213 689 14.321 597 32 2.703 1.786 1.518
9
25
10
283
3.986
943
16 150 7
-
Uffic.
TOTALE
Truppa
Uffic.
Truppa
18 65 3.140 75
274 926 19.738 824 39 4.124 3.061 2.287 226
22 4
919 859 377
18 60 770 45 I 192 123 Ili
177
9
24
28
22.036
123
5.477
-
2 73 2
-
-
li
1.348
31.499
- 1168 -
- 1169 -
PERDITE DELLE SINGOLE ARMATE
4" ARMATA ARMI OD UNITÀ
l" ARMATA ARMI OD UNITÀ Fanteria Artiglieria Genio Cavalleria Aeronautica Diversi Totale generale
MORTI
FERITI
DISPERSI
TOTALE
Uffic.
Truppa
Uffic.
Truppa
Uffic.
Truppa
Uffic.
Truppa
-
18
-
18
--
-
-
191 10 10 2
18
-
36 4 3
-
-
-
245 14 13 2
-
-
-
-
43
18
213
-
18
18
274
-
-
-
-
-
-
3" ARMATA ARMI OD UNITÀ
MORTI Uffic.
Truppa
2 2
22 24
9
2
45
Brigata Cosenza Brigata Jonio XXVIII Reparto di assalto Altre unità di fanteria e truppe d'assalto; guardia di finanza; reggimento Marina Comp . mitragl. auton. Totale Fanteria
FERITI Uffic.
Truppa
DISPERSI Uffic.
TOTALE
Truppa
Uffic.
Truppa
2
6 32
11 9
174 161
-
17
12
177
-
5
146 105
10
115
4
55
Il
185
-
5
15
245
2
7
2
53
-
2
4
62
12
155
37
604
52
51
819
3 1
5
6
3 2
23 57 4
6 3
28 65 10
Artiglieria Genio Cavalleria Aeronautica Diversi
-
Totale generale
16
5
-
1 2
-
-
42
689
172
-
2
2
2 1
65
60
I
3
VIII raggr. Alpini Brigata Pesaro Brigata Lombardia Brigata Aosta Brigata Calabria Brigata Cremona Brigata Bari Brigata Basilicata Brigata Forlì Brigata Roma Brigata Firenze Brigata Bologna Brigata Abruzzi Brigata Siena Brigata Modena Brigata Udine Brigata MassaCarrara IX raggr. alpini XVIII Repar. d'ass. XXIII Repar. d'ass . LV Repar. d'ass . IX Repar . d'ass . Comp. Mitragl. autonome Totale fanteria Artiglieria Genio Cavalleria Aeronautica Diversi
926 Totale generale
MORTI Uffic.
FERITI
Truppa
TOTALE
DISPERSI
Uffic.
Truppa
Uffic.
Truppa
Uffic.
Truppa
19 10
291 216
62 35
1.661 915
1 14
241 499
82 59
2.193 1.628
12 37
98 194
68 23
1.286 837
3 8
186 431
83 48
1.570 1.442
4
110
28
1.019
6
238
38
1.367
3
88 198
32 34
813 735
10 li
425 190
50
IO
55
1.326 1.141
2 2 10 7 4 2 6 2 2
134 104 124 71 118 164 75 52 40
23 24 20 27 26 16 21 15 13
891 810 740 534 521 518 522 439 291
-
-
-
81 45 190 106 59 25 36 17
25 27 30 37 53 18 27 17 15
1.015 995 909 795 745 721 620 527 348
2 3
30 19
6 10
232 140
-
23 9
8 13
285 168
7
8
15
162
-
66
22
236
1
62
10
160
-
4
11
226
2
4
5
77
24
8
105
1
3
1
1
15
5
65
18
556
7
224
30
845
138
2.196
531
13.924
68
3.100
737
19.220
11 1
40 25
5
139 225 1
17 21 1
16 12 1 4
196 271 18
-
5 -
11 150
2.277
-
9
10 1
21 547
14.321
1 -
3 3 -
1
-
1
4 -
73
1 3.140
-
770
33 19.738
- 1170 -
- 1171 -
6• ARMATA
ARMI OD UNITÀ
MORTI
8• ARMATA
FERITI
DISPERSI
TOTALE
Uffic.
Truppa
Uffic.
Truppa
Uffic .
Truppa
Uffic.
Truppa
-
24
7
159
2
18
9
201
Brigata Pinerolo Altre unità di fanteria e truppe d'assalto Comp. mitragl. auton.
-
2
-
Totale fanteria
2
60
27
480
4
78 6
7
-
106 8
-
-
2
Artiglieria Genio Cavalleria Aeronautica Diversi
-
Totale generale
7
-
34
20
-
I
I
7 152
315
-
32
22
6
-
-
-
2
50
31
590
25
Il
-
-
209 14
2 36
3
-
-
-
-
2
75
597
381 8
-
-
I 2 45
I 10
824
7• ARMATA ARMI OD UNITÀ Fanteria Artiglieria Genio Cavalleria Aeronautica Diversi Totale generale
MORTI
FERITI
Uffic.
Truppa
Uffic .
Truppa
-
6
I
29 3
-
-
-
I
-
-
-
-
7
DISPERSI Uffic.
-
-
-
I
32
-
-
-
-
TOTALE
ARMI OD UNITÀ
MORTI
Uffic.
12 8 3
99 52
35 19 14
780 337 265
4
27
I
103
2
10
2
137
23
5
23
I Raggruppamento d'assalto Brigata Cuneo Brigata Pisa II Raggruppamento assalto Brigata Piemonte Brigata Mantova Brigata Campania Brigata Porto Maurizio Brigata Aquila Altre Brigate di fanteria LXXII Reparto d'assalto 3° e 11 ° Btg. ciclisti Comp. mitragl. autonome
-
35 4
Totale fanteria
-
Artiglieria Genio Cavalleria Aeronautica Diversi
-
Totale generale
-
-
I
-
-
39
TOTALE Uffic.
Truppa 1.116 634 422
2
140
7
270
-
38
4
185
112
-
25
5
160
6
lii
-
21
7
155
20 10
3 5
105 84
-
7 2
3 5
132 96
6
46
8
253
41
14
340
3
20
2
55
-
42
5
117
I
4
-
-
I
21
-
22
7
121
-
I
Truppa
50 31 17
-
-
Uffic.
237 220 105
I
Truppa
Truppa
3 4
-
Uffic.
-
DISPERSI
Truppa
Truppa
-
FERITI
Uffic.
77
-
17
-
I
IO
7
89
40
421
107
2.448
9
900
156
3.769
3 8
4 14
138 100 6
I I
6 li
8 23
1
42 29 3 2 5
53
502
I
-
I
-
2
11
128
2.703
-
2
2 3
186 140 9 2 18
11
919
192
4.124
-
- 1172 -
1173
10" ARMATA (truppe italiane) ARMI OD UNITÀ
MORTI Uffic.
VI Brigata bersaglieri Brigata Macerata Brigata Foggia Brigata Como Brigata Barletta Altre Brig. fanteria e bersaglieri XI Reparto d'assalto Comp. mitragl. autonoma Totale fanteria Artiglieria Genio Cavalleria Aeronautica Diversi Totale generale
FERITI
Truppa
Uffic.
12• ARMATA (truppe italiane)
DISPERSI
Truppa
Uffic .
Truppa
TOTALE Uffic.
Truppa
7
43
19
361
14
553
40
957
3 7 1 2
135 119 32 36
IO
19 7 4
308 310 299 163
6 1
-
124 54 22 13
19 27 8 6
567 483 353 212
2
26
5
216
-
14
7
256
I
8
3
50
-
-
22
4
40
I
11
2
40
1
55
4
106
24
410
69
1.747
22
857
115
3.014
-
3
4
2 1
2
26 10 3
I
-
-
-
-
27
416
74
1.786
·1 -
-
-
-
22
859
123
I I
3 3 2 -
31 13 3
ARMI OD UNITÀ
MORTI
FERITI
DISPERSI
Uffic.
Truppa
Uffic.
Uffic.
Truppa
Uffic.
5 8
188 79
34 25
558 438
I I
138 58
42 34
884 575
4
89
10
330
2
151
16
570
1
16
7
83
-
3
8
102
-
Brigata Re Brigata Trapani .J O Raggrupp . alpini Altre brigate fanteria e raggrupp. alpini Comp. mitragl. autonome
Truppa
TOTALE
1
9
4
52
Totale fanteria
19
381
82
1.461
Artiglieria Genio Cavalleria Aeronautica Diversi
I
7 3
4
-
28 24
-
Totale generale
20
392
I
I
5
-
87
1.518
Truppa
25
5
86
4
375
105
2.217
-
-
6
35 28
4
377
I
I -
-
-
-
-
-
I
-
7
111
2.287
3.061
DIVISIONI DI CAVALLERIA COMANDO SUPERIORE D'AERONAUTICA ARMI OD UNITÀ Fanteria Artiglieria Genio Cavalleria Aeronautica Diversi Totale generale
FERITI
MORTI Uffic.
Truppa
Uffic.
DISPERSI
Truppa
Uffic.
11
Truppa
TOTALE Uffic.
-
-
I
-
5 3
23
8
161
-
-
-
-
-
-
10
177
9
24
28
2
I
9
25
I
-
5
-
2
13
-
-
3 3 5
9
I 13
12
Truppa 26 5 3 187 5
226
- 1174 ANNESSO N. 2 AL DOCUMENTO N. 476/bis
4• ARMATA PERDITE COMPLESSIVE DELL'ARMATA DAL 24 OTTOBRE 1918 AL 4 NOVEMBRE 1918 A SEGUITO DI ULTERIORI ACCERTAMENTI
IX corpo d'armata VI corpo d'armata XXX corpo d'armata Tqtali parziali Totale generale
TRUPPA
UFFICIALI
UNITÀ uccisi
feriti
dispersi
uccisi
feriti
dispersi
44 39 67
178 219 202
29 15 30
497 977 1.263
2.295 7.747 5.919
924 606 1.456
150
599
74
2.739
17.961
2.986
823
23.684 24.507
DOCUMENTO N. 477
REPARTI AUSTRO-UNGARICI SUL FRONTE ITALIANO* PRESSO I QUALI SI VERIFICARONO AMMUTINAMENTI DAL 22 AL 30 OTTOBRE 1918 DATA
REPARTI
NAZIONALITÀ · COSTITUENTI IL REPARTO (quando note)
,
GRANDE UNITÀ DI APPARTENENZA
42a D. Honved (XXVI C.A.) Rgpt. «Belluno» 4ga D. f. (I C.A.) Rgpt. «Belluno» 6 3 Armata
22 ottobre
25° e 26° Rgt. f. Honved
magiari
23 ottobre 24 ottobre
Compagnia di marcia 79° Rgt. f. Formazioni di marcia
croati-serbi
7 compagnie 39° rgt. f. di marcia
magiari-rumeni
60 soldati del 69° Rgt. f. 23 ° Rgt. f. Schiltzen g3a Brigata Honved (atteggiamento incerto)
magiari-rumeni cechi magiari
25° Rgt. f.
magiari, sloveni
II btg./8° rgt. S.
cechi
21 a D.S., riserva Rgpt. «Belluno»
7° rgt. S. (atteggiamento sospetto)
cechi, tedeschi
21 a D.S., riserva Rgpt. «Belluno»
22° rgt. H.
magiari
3ga D.H. (XIII C.A.) lP A.
54° rgt. f.
cechi
formazioni di marcia 87° rgt. f. formazioni di marcia 117° rgt. f.
sloveni sloveni
25 ottobre
-
17a D. f. (I C.A.) Rgpt. «Belluno» 31 a D. 55a D. 42a D. 'luno» 27 3 D.
f. (Il C.A.) 6a Armata Schiltzen (I C.A.) Rgpt. «Belluno» Honved (XXVI C.A.) Rgpt. «Belf. (XIII) C.A. lP Armata
-
5a D. f. (VI C.A.) lP A.
'
• Sul fronte balcanico si verificarono ammutinamenti a partire dal 20 ottobre.
57a D. f., riserva 5a A .
SETTORE DEL FRONTE E/ O RELATIVE RETROVIE M. Grappa Fiume zona Livenza Tagliamento zona Feltre-Belluno zona Sacile zona Feltre retrovie M . Grappa Altopiano Asiago retrovie M. Grappa . retrovie M. Grappa Altopiano Asiago Altopiano Asiago zona Codroipo
--...J
Vi
DATA
26 ottobre
27 ottobre
REPARTI
NAZIONALITÀ COSTITUENTI IL REPARTO (quando note)
27a D. f. e 38a D. Honved
magiari
XIII C .A. - 11 a Armata
119° rgt. f.
cechi, tedeschi
48a D. f. (I C.A.) - Rgpt. «Belluno»
6° rgt. f.
tedeschi, magiari
55a D. f., Riserva Rgpt. «Belluno»
2 cp. fuc. e 1 cp. mitr. del 68° rgt. f. 77° rgt. f. 2° rgt. S. elementi 14° e 25° rgt. S. 30° rgt. S XXVI btg. assalto III btg ./ 4 ° rgt. Jager XXVII btg. assalto
ungheresi ucraini-polacchi sloveni cechi cechi magiari
7a D. f. (XVI C.A.) 5a Armata 24a D. f. (VII C.A.) 5a Armata 44a D.S., riserva Or. A. «Boroevic» 13a D.S. (I C .A.) Rgpt. «Belluno» 43a D.S ., riserva 6a Armata 24a D. (VII C.A.) 5a Armata 8a D. Kj. (XIV C.A.) 10a Armata 27a D. (XIII C.A.) 11 a Armata 3a D. Edelwiess - (XIV C.A.) - 10a Armata
un btg./14° rgt. f. 103° rgt. f.
lP D. Cav. H.
28 ottobre
GRANDE UNITÀ DI APPARTENENZA
14° rgt. S 83a Brg . H. 105° rgt. f.
cechi, tedeschi, polacchi magiari
5a D. f. (VI C.A.) 11 a Armata
croati magian
13a D.S. (I C.A.) Rgpt. «Belluno» 4za D. (XXVI C.A.) Rgtp. «Belluno» 60a D. f., Riserva Rgpt. «Belluno»
II C.A.; 6a Armata
SETTORE DEL FRONTE E/ O RELATIVE RETROVIE ne viene deciso il ritiro dal fronte di Asiago settore M. Grappa retrovie M. Grappa Medio Piave Medio Piave Codroipo M. Grappa zona Sacile Medio Piave zona Vallarsa Altopiano Asiago Altopiano Asiago Altopiano Asiago per le perdite subite ripiega dal Piave nella zona di Sernaglia M. Grappa M. Grappa M. Grappa
REPARTI
DATA
4 ° rgt. bosno-erzegovese 28° rgt. S.
28 ottobre
29 e 30 ottobre
NAZIONALITÀ COSTITUENTI IL REPARTO (quando note)
GRANDE UNITÀ DI APPARTENENZA
55a D., riserva Rgpt. «Belluno» 21 a D. S., riserva Rgpt. «Belluno»
M.Grappa M. Grappa
44a D. S., riserva Gruppo Armate «Boroevic» 57 a D., riserva 5 a Armata
easarsa
2° rgt. S.
serbi e croati 58% cechi; resto slovacchi e tedeschi sloveni
57° rgt. f.
polacchi
122° rgt. f. 30° rgt. S. XXVIII btg. assalto XXXII btg. assalto S. 68 ° rft. f. III/ 4 ° r gt. Jager XXXIV btg. assalto 26° rgt. H. 59° rgt. f. (I e II btg.) 138° rgt. f. 111 ° rgt. f. fermento nella Divisione fermento nella Divisione fermento nella Divisione "fermento nella Divisione fermento nella Divisione
57 a D., riserva 5 a Armata sloveni, croati 43a D. S. riserva 6a Armata cechi ungheresi, slovacchi 28a D. (XXVI e.A.) Rgpt. «Belluno» 42a D. (XXVI A.e .) Rgpt. «Belluno» 7a D. (XVI C.A.) 5a Armata ungheresi tirolesi, 1/3 italiani ga D. Kj. (XIV e.A.) 10a Armata 34 a D. riserva 6 a Armata 3 a D. Ed. riserva Gr. Armate «Trentino» croati, serbi 16 a D. riserva 11 a Armata tedeschi 8a D. Kj . (XIV e.A.) 10a Armata rumeni, ungheresi 7a D. (XVI e.A.) 5a Armata cechi, tedeschi XVI e.A. - 5a Armata XXVI e .A. ·_ Rgpt. «Belluno» Riserva 5 a Armata Riserva 6 a Armata XXVI e.A., Rgpt. «Belluno»
14° rgt. f. 16° rgt. f. 25° rgt. S. 7° rgt. S.
7a 28 a 26a S. 43 a S. 40a H.
tedeschi croati
SETTORE DEL FRONTE E/O RELATIVE RETROVIE
36a 36a 13a 21 a
D. Ed., riserva 6a Armata D., riserva 6a Armata D. S. (I e.A.) Rgpt. «Belluno» D. S. riserva Rgpt. «Belluno»
Portogruaro Portogruaro Sacile . M. Grappa M. Grappa Medio Piave Altipiani Vittorio Altipiani Altipiani Altipiani Medio Piave Medio Piave M. Grappa Livenza Livenza M. Grappa Sacile Vittorio M. Grappa Retrovie M. Grappa
--..l -..l
DATA
-
8° rgt.
REPARTI
s.
21 ° rgt. f. 116° rgt. f. 1° rgt. Gebirge-Schiitzen 2° rgt. f. 86° rgt. S. reparti 29a D. f.
NAZIONALITÀ COSTITUENTI IL REPARTO (quanto note)
cechi croati carinziani sloveni
-
-
GRANDE UNITÀ DI APPARTENENZA
21 a D. S. riserva Rgpt. «Belluno» 10a D. 36a D. 44a D. 16_a D.
riserva 6a Armata riserva 6a Armata S. riserva Gr. Armate «Boroevic» f. (XIII C.A.) 11 a Armata
43a D. S. riserva 6a Armata XVI C.A. - 5a Armata
SETTORE DEL FRONTE E/O RELATIVE RETROVIE Retrovie M. Grappa Monticano Vittorio Casarsa Altopiano Asiago Monticano Monticano
-...._J
00
-
1179 DOCUMENTO N. 478
COMANDO SUPREMO UFFICIO OPERAZIONI
5 novembre 1918 N. 14993 G. M. AI COMANDI ARMA TE TUTTE
Con la conclusione dell'armistizio le ostilità sono sospese sulla fronte italiana. L'esercito austro-ungarico è annientato, ciò che esclude per il secolare nemico qualsiasi possibilità di rompere l'armistizio e di tentare una riscossa. Ma la pace non è conclusa e la Germania, che organizzò e diresse l'offensiva di Caporetto serbando alle proprie truppe la parte principale nella esecuzione del piano, la Germania che come narrano le popolazioni nostre liberate, saccheggiò sistematicamente le terre invase, ne depredò gli abitanti ad uno ad uno spogliandoli fin degli indumenti personali e li oppresse con vessazioni feroci, la Germania sta per essere vinta ma è ancora in armi. Perché la nostra meravigliosa vittoria conservi intero tutto il valore di fattore determinante della pace europea al quale è assurta per le sue gigantesche proporzioni, occorre che ufficiali e soldati tutti siano profondamente penetrati dalla necessità di mantenere l'esercito in piena efficienza per numero, per mezzi, per disciplina, per spirito militare. Qualunque segno di rilassatezz~ o di debolezza da parte nostra sarebbe volto dal nemico a proprio vantaggio, lo incoraggerebbe a tergiversare, a tirare in lungo le trattative di pace nella speranza di stancarci e di avere modo dalla nostra stanchezza di sottrarci parte del sacrosanto frutto della nostra vittoria, dei nostri sacrifizi. Perché la pace sia rapida e duratura, perché coroni tutte le legittime aspirazioni nostre e dei nostri alleati è necessario dunque contribuire col peso delle nostre armi vittoriose, col prestigio e con la forza di un esercito moralmente, materialmente saldissimo a costringere la Germania a dirsi vinta ed è necessario che si continui ad esercitare l'attuale nostra formidabile pressione anche su di essa per obbligarla alla pace. Il più potente stimolo alla rilassatezza e alla indisciplinatezza è indubbiamente l'idea che troppo facilmente può sorgere nelle truppe che ormai tutto sia finito e che quindi una smobilitazione immediata sia possibile. Tale idea va combattuta mediante una disciplina scevra di rigori inutili ma ferma e decisiva e mediante una ben condotta propaganda intesa a spiegare come finché non sia ·debellatala Germania non vi possa essere la pace; come conseguita la pace, la smobilitazione debba avvenire secondo un piano che non aggravi difficoltà economiche del Paese che non danneggi i soldati stessi e loro famiglie .
- 1181 -
- 1180 deve avvenire per gradi come è avvenuta d' altronde la mobilitazione. Vi sono limiti creati dalla potenzialità dei nostri mez~i di trasporto, vi sono limiti anche più ferrei imposti dalla necessità di raccogliere ed ordinare l'enorme e preziosa mole di materiali guerreschi, dalla necessità di non riversare nel Paese masse di uomini senza lavoro e senza mezzi, quindi, per vivere dopo la pace. Durante la smobilitazione l'organizzazione militare dovrà essere rivolta a curare che il passaggio dallo stato di guerra alle condizioni normali di vita in quanto riguarda l'equilibrio economico ed alimentare del Paese non sia turbato da crisi dolorose. Queste idee fondamentali si indicano ai comandi delle armate ed ai comandi di corpo d'armata territoriali della zona di guerra perché svolgano la necessaria azione. Tale azione è indubbiamente assai agevolata dopo la splendida vittoria delle nostre armi. Inoltre il mettere in rilievo le belle qualità militari italiane ha contribuito a elevare le qualità civili poiché sotto la grigia uniforme del soldato si matura la coscienza ed il carattere del futuro cittadino di una grande nazione. GENERALE DIAZ
DOCUMENTO N. 479
COMANDO SUPREMO UFFICIO OPERAZIONI
4 novembre 1918 N. 14774 G.M.
AI COMANDI ia, 3\ 4a ET 8" ARMATA e per conoscenza: AI COMANDI 6\ 7", 10a ET 12" ARMATA AL COMANDO CORPO CAVALLERIA
Allo scopo regolare cessione materiale bellico che deve esserci ceduto da esercito austro-ungarico comunico stop - primo stop - forze austroungariche et loro alleate devono ripiegare al di là displuviate alpi ReticheCarniche et Giulie queste ultime individuate da linea Passo Idria-varco di Nauporto-Sella Adelsberg-Monte Nevoso-Volosca stop. Secondo stop truppe austro-ungariche et loro alleate potranno portare seco soltanto quanto fa parte dell'armamento et equipaggiamento individuale dei militari che si ritirano nonché i cavalli degli ufficiali il carreggio coi relativi quadrupedi assegnato organicamente alle singole unità pel trasporto dei viveri delle cucine del bagaglio degli ufficiali et del materiale sanitario stop. Ciò per tutte le armi e servizi stop. Terzo stop - tutte le artiglierie da campagna da montagna e pesanti campali devono essere consegnate dagli austriaci alle autorità italiane nelle località di Trento-Bolzano-Pieve di Cadore-Stazione per la Carnia-Tolmino-Gorizia-Trieste stop. Tutti i rimanenti materiali di qualsiasi genere devono essere parimenti ceduti alle autorità italiane o sul posto o dove torni più comodo stop. Comandi armata ciascuno nel settore indicato al paragrafo successivo provvedano all'atto cessazione ostilità inviare ai passi ferrroviari et rotabili esistenti su linea di sgombro indicata al paragrafo primo il necessario controllo per impedire uscita da detta linea materiali di cui precedente capo stop. Quarto stop - settori a~segnati alle armate stop 1a Armata tutto bacino Adige fronte dallo Stelvio a Tre Cime Lavaredo stop 4" Armata bacino Piave-Tagliamento fronte da Tre Cime Lavaredo a Monte Mangart stop 8 • Armata bacino alto et medio Isonzo fronte da Monte Mangart al varco di Nauporto escluso stop. 3" Armata bacino basso Isonzo Triestino ed Istriano da varco di Nauporto incluso al golfo Quarnero ad oriente di Volosca stop. Tali controlli provvisori saranno al più presto perfezionati mediante costituzione apposite commissioni i cui presidenti saranno costi inviati dallo scrivente oggi stesso con apposite istruzioni stop. GENERALE DIAZ
- 1183 -
- 1182 DOCUMENTO N. 480
R. ESERCITO 1TALIANO -
COMANDO SUPREMO
UFFICIO ORDINAMENTO E MOBILITAZIONE
4 novembre 1918
N. 54585 R.S. OGGETTO: Commissioni di controllo AI COMANDI DELLE ARMATE 1", 3\ 4•, 8• e per conoscenza: AI COMANDI DELLA 7\ 9•, 10•, 12• ARMATA ALL'UFFICIO PERSONALE DEL COMANDO SUPREMO ALL'INTENDENZA GENERALE Facendo seguito al telegramma 14771 odierno, si trasmette l'annesso promemoria dal quale risultano i compiti affidati alle Commissioni di controllo e le direttive sul modo come debbono essere disimpegnate. I comandi delle armate costituiranno inoltre, nel modo che reputeranno più conveniente e con mezzi tratti dalle rispettive armate, le Commissioni incaricate del ritiro, dell'inventario e della custodia dei materiali bellici appartenenti all'esercito campale che le autorità austro-ungariche devono cedere alle autorità italiane di cui al N. 2 del protocollo per l'armistizio. Per conseguenza le disposizioni date col telegramma n. 73372 di questo Comando s'intendono abrogate. Si ricorda per norma delle Commissioni incaricate dell'applicazione delle clausole dell'armistizio che tutti i materiali caduti nelle nostre mani sino alle ore 15 di oggi, 4 novembre, sono da considerarsi come preda bellica. Per quanto riguarda la composizione delle Commissioni e loro organizzazione nei territori, si lascia la massima libertà ai comandi delle armate. Si rappresenta tuttavia la convenienza che delle Commissioni facciano parte un congruo numero di ufficiali tecnici (compreso un ufficiale chimico da fornirsi dalle sezioni chimico-meteorologiche delle armate), un drappello dei RR.CC., un drappello di telefonisti muniti di materiale telefonico, un drappello di minatori e zappatori con relativi strumenti, autocarri leggeri muniti di bandiera bianca, motocicli, ciclisti, materiale di cancelleria, possibilmente anche una stazione radiotelegrafica. I materiali automobilistici verranno, dietro richiesta, reintegrati per cura di questo Comando . IL SOTTOCAPO DI S.M. DELL'ESERCITO (Badoglio)
Promemoria 1. - Appena sospese le ostilità, le Commissioni di controllo si recheranno nel territorio destinato ad essere sgombrato dalle truppe austroungariche. Compiti generali ad esse affidati, oltre quelli speciali che ogni Comando d'armata crederà assegnare dipendentemente dalla situazione speciale del settore, sono: a) arrestare l'uscita per via ordinaria al di là della linea d'armistizio di ogni genere di materiale bellico, escluso quello ferroviario, per il quale provvedono speciali Commissioni e quello che è consentito dai patti di armistizio alle truppe austro-ungariche di condurrè seco; b) sorvegliare che non venga distrutto il materiale bellico che deve essere ceduto di cui al precedente alinea; che le truppe austro-un,gariche non si abbandonino a saccheggi, distruzioni e facciano requisizioni; c) controllare che le·truppe austro-ungariche procedano alle operazioni indicate al N. 8 di detto allegato per quanto riguarda le mine e le interruzioni stradali e ferroviarie. 2. - Presentandosi alle località di confine della zona di sgombero colonne di materiali dei quali non è consentito l'esodo le Commissioni interverranno invitando i comandanti di dette colonne a retrocedere e qualora ogni opposizione riuscisse vana, dovranno redigere apposito verbale in cui verrà specificato il materiale in contestazione: detto verbale sarà firmato dall'ufficiale della Commissione che constata l'infrazione e dal comandante austriaco. In caso di rifiuto se ne farà menzione nel verbale. Di tutte le infrazioni ai patti dovrà essere data comunicazione al Comando Supremo per il tramite di quello d'armata. 3. - Le Commissioni hanno il diritto di servirsi con precedenza assoluta delle comunicazioni telegrafiche e telefoniche esistenti nel territorio. 4. - Le autorità civili e militari austro-ungariche e le autorità locali ove le prime manchino dovranno essere informate dell'arrivo nella località stessa delle Commissioni. 5. - Nelle località ancora occupate dalle truppe austro-ungariche le autorità civili e militari sono obbligate alla protezione delle Commissioni, alla fornitura dell'alloggio ed eventualmente del vettovagliamento. Il rimborso delle spese per il vettovagliamento ed alloggio sarà fatto in base alle norme in vigore nel R. Esercito (Servizio in guerra P . II).
- 1184 -
- 1185 DOCUMENTO N. 48 I
DOCUMENTO N. 482
COMANDO SUPREMO
COMANDO SUPREMO
UFFICIO OPERAZIONI
UFFICIO OPERAZIONI
9 novembre 191 8
7 novembre 1918
N. 1068559
N. 14911 G.M .
AI COMANDI DI ARMATA P, sa, 3a e per conoscenza: AI GOVERNATORI DI TRENTO E TRIESTE AI PREFETTI UDINE, BELLUNO, VENEZIA, TREVISO, VICENZA
OGGETTO: Entrata in linea della 9a Armata
A termini articoli 251 codice penale per esercito e 39 et 41 regolamento servizio in guerra parte prima codesto comando ~ delegato ad emettere seguente ordinanza completandola per quanto .riflette limiti territorio giurisdizione stop. Art. 1 stop . Chiunque non appartenendo alle truppe operanti alle dipendenze del Comando Supremo dell'esercito italiano detenga armi da fuoco nel territorio occupato dall'esercito italiano posteriormente al 24 ottobre 1918 fino alla linea fissata dalle condizioni dell'armistizio concluso fra le potenze dell'Intesa e l'Austria-Ungheria deve effettuare la consegna delle armi suddette alle autorità militari nei termini di tempo e nel luogo che verranno indicate dai comandi delle grandi unità occupanti stop . I contravventori sono puniti con la reclusione da tre a cinque anni stop . Art. 2 stop. Se quattro e più persone riunite circolino con armi da fuoco che avrebbero dovuto consegnare o di concerto fra loro le tengano in luogo di deposito, ciascuna di esse è punita con la pena della reclusione da sette a quindici anni stop . I promotori o i capi e coloro che fanno uso delle armi sono puniti colla pena di morte stop. Art. 3 stop. La cognizione dei reati enunciati nella presente ordinanza spetta ai tribunali di guerra stop. GENERALE DIAZ
AL COMANDO DELLA 9a ARMATA AL COMANDO DELLA 10a ARMATA e per conoscenza: AL COMANDO DELLE ARMATE 3\ 4\ 6\ 7a, sa, 12a AL COMANDO DEL CORPO DI CAVALLERIA AL COMANDO GENERALE D'ARTIGLIERIA AL COMANDO GENERALE DEL GENIO AL COMANDO SUPERIORE D'AERONAUTICA ALL'INTENDENZA GENERALE ALL'ISPETTORATO DELLE BRIGATE DI MARCIA DELLA 9a ARMATA ALLA DELEGAZIONE ITALIANA PRESSO LE TRUPPE BRITANNICHE ALL'UFFICIO ORDINAMENTO E MOBILITAZIONE AL GEN. RADCLIFFE - MISSIONE MIL. BRITANNICA I. - Alle ore IO del giorno 11 corrente il comando della 9a armata sostituirà in linea il comando della 10a Armata. II. - La 9a armata risulterà per ora costituita colle forze di cui dispone la 10a armata, meno il XIV corpo d'armata britannico. In seguito riceverà il VI c.d'a. che sarà fatto avanzare a cura di questo Comando. III. - I compiti assegnati alla 9a armata saranno quelli ora affidati alla 10a armata (v. foglio n. 14774 G.M. in data 4 corr.). IV . - I compiti ora affidati al comando della 9a armata per quanto riguarda la sorveglianza del transito sui ponti del Piave saranno assunti dal generale Ispettore delle brigate di marcia della 9a armata, il quale avrà altresì il compito della sorveglianza sull'affluenza dei prigionieri austriaci e italiani liberati ai campi di concentramento e ai posti di raccolta. Avrà a sua disposizione per lo scopo i mezzi già impiegati dalle armate ga e 3a nonché quelli che eventualmente potrà mettere a sua disposizione questo Comando.
- 1187 -
- 1186 -
Per quanto ha tratto alla sistemazione degli accessi ai ponti del Piave, i compiti ora affidati al comando della 9" armata passeranno al Comando Generale del Genio il quale dovrà provvedervi con mezzi e personale proprio (operai, prigionieri) e con quelli già messi e che eventualmente gli saranno messi a disposizione da questo Comando. I battaglioni del Genio delle grandi unità già alla dipendenza della 9" armata ed impiegati in tale servizio, saranno fatti rientrare alle rispettive divisioni, per cura del Comando della 9" Armata. Il Comando della 9" Armata comunicherà a questo, quando il suindicato passaggio di compiti sarà compiuto. Il Comando della 10• armata si trasferirà nei pressi di Vicenza ove rimarrà a disposizione del Comàndo Supremo. V. -
VI. - Il Comando della 1o• Armata vorrà intanto disporre che il XIV c.d'a. si trasferisca nella zona Lancenigo (escluso)-Ronchi-Candelù-San Biagio di Collalta-Roncade-S. Elena-Melma-Carbonera. Ivi le fanterie delle due divisioni saranno caricate e trasportate per ferrovia a Vicenza. Il carico delle fanterie di una delle divisioni potrà avere inizio il giorno 11 corr., quello delle fanterie dell'altra divisione il giorno 14 corr .. La delegazione italiana presso le truppe britanniche prenderà all'uopo i necessari accordi colla Direzione Trasporti. Le artiglierie tutte (compresi i medi calibri) del XIV corpo d'armata britannico e i carreggi si trasferiranno per via ordinaria nella zona assegnata, quale definitiva dislocazione, al detto c.d'a. (Lonigo-Mason-CostalungaLa Fitta-Castello-S. Zanone-Nogaredo-Quargnenta-Cornedo-Priabona-Torresella-Sovizzo (località nominate incluse)-Altavilla-Brendola (escluse)-S. Gottardo-Zovencedo-Orgiano (compresi). Itinerario: P. di Piave-S. Biagio-Treviso (circonvallazione)-PreganziolMestre-Padova-Rubano-Cervarese S. Croce-Lingare. Soste nelle zone: Marocco (sud Mogliano)-Favaro Veneto-Mestre (località incluse)-Zelarino (escuso). Dolo (escluso)-Vigonovo (incluso)-Noventa (escluso)-P .te di Brenta (escluso)-Vi~onza (incluso)-Piuniga (incluso). Saccòlongo-S. Marco-Cervarese S. Croce-Capitello-Bastia-Montemerlo (località incluse).
VII. - Ai servizi di rifornimento e sgombero per le truppe della 9" armata provvederà l'Intendenza della 7• Armata. IL CAPO DI STATO MAGGIORE DELL'ESERCITO F.to Diaz
DOCUMENTO N. 483
COMANDO SUPREMO UFFICIO OPERAZIONI
17 novembre 1918
Al COMANDI DELLE ARMATE l", 8", 9a, 3" e, per conoscenza:
ALCOMANDO4"ARMATA N. 15236 G.M. Benché ciò sia già stato precedentemente detto credo opportuno ricordare che truppe devono ovunque raggiungere linea armistizio stop Ove si verifichi opportunità occupare punti fuori linea armistizio comandi armate devono farne proposta a questo comando che si riserva darne approvazione stop Per migliore tutela nostri interessi importa che occupazione nostre truppe entro linea armistizio nel settore da Tarvis al mare non sia limitata a qualche località di maggiore importanza militare ma estesa a tutti i punti di accesso attraverso detta linea et ai vari centri della zona di nuova occupazione intensificandola quanto più possibile nei punti di maggiore importanza stop Riferendosi in particolare a incidente capitano serbo presentatosi Nauporto resta inteso che ovunque da parte serbi o jugo-slavi o altri elementi siano sollevate difficoltà o ingiustificate proteste contegno nostre truppe deve essere fermo et risoluto .e t non cedere alcuna intimazione stop Infine si pregano comandi armate con ogni sforzo provvedere vettovagliamento popolazioni stop Da parte sua questo comando sta con ogni mezzo intensificando invio rifornimenti alle armate stop GENERALE DIAZ
- 1189 -
- 1188 DOCUMENTO N. 484
COMANDO SUPREMO
La 1• armata disporrà inoltre fino a nuovo avviso per servizi di retrovia della 4 a brigata di cavalleria. b) 4° ARMATA:
UFFICIO OPERAZIONI
15 novembre 191 8 N . 15165 G.M.
c.d'a.: VIII .. .. (div . 4ga e 58a) XXII .. . (div. 57a e 60") XXVII . (div. 51 • e 66a) 1a divisione
OGGETTO: Assetto della fronte nell'attuale periodo. Annesso 1 schizzo (omesso). AL COMANDO DELLA 9a ARMATA AI COMANDI DELLE ARMATE 1 a 3a 4a 6a 7a ga 9a 10a E 12a AL COMANDO DEL CORPO DI CAVALLERIA ALL'INTENDENZA GENERALE e, per conoscenza: AL COMANDO GENERALE D'ARTIGLIERIA AL COMANDO GENERALE DEL GENIO AL COMANDO SUPERIORE D' AEREONAUTICA AL COMANDO SUPERIORE DEI CARABINIERI ALLA DELEGAZIONE ITALIANA PRESSO TRUPPE FRANCESI ALLA DELGAZIONE ITALIANA PRESSO TRUPPE BRITANNICHE E AMERICANE AL SEGRETARIATO GENERALE DEGLI AFFARI CIVILI A TUTTI GLI UFFICI DEL COMANDO SUPREMO I
L'assetto delle forze in zona di guerra da raggiungere al termine ·dei movimenti in corso risulta dall' annesso schizzo. Si avranno così 4 ARMA TE IN LINEA:
c) 9 ° ARMATA:
c.d'a.: XVIII .. (div. 33a e 56a) XXI.. .. (div. 3P e 37 a) xxm .. (div. 10a e 23 a) d) 3° ARMATA: c.d' a.: XXVIII (div . 25a e 53 a) XXVI.. (div. 45a e 54 ") XIV .... {div. 9a e 61 ") (div. 1• e 3a Cav.)
XXV .. . {div. 4a e 11 a) 34a div.
per la sorveglianza della fronte. di riserva. per la sorveglianza della fronte assegnata.
di riserva. La 3 • armata disporrà inoltre sino a nuovo ordine per servizi di retrovia della 4• div. di cavalleria nonché del comando della 2• divisione di cavalleria e della 3 • brigata di cavalleria. DUE ARMATE DI RISERVA: e) 6° ARMATA: c.d'a.: 1.. ....... (div. 24" e 70" ) XII ..... (div. 20• 22• e 27") Xlii .... (div. 14" e 28 ") XX ..... (div. 2" 7a e 29a)
soa
a) 1° ARMATA:
c.d'a. : III ... .... (div. 5a e 75a) X ........ (div. 6a e 55a) XXIX .. (div. 26a e 32a e 4° gr. Alp.) V ... ..... {div. 2P e 69a) V Raggr. alpino.
per la sorveglianza della fronte assegnata. di riserva. alla dipendenza disciplinare della 4a armata ma a disposizione del Comando Supremo.
div. alpina.
f) 8° ARMATA:
c.d'a.: d'assalto (div . 1 a e 2a ass .) VI.. ..... (div. 12a 15a e 59a) IX ....... (div. 17a e 18) xxx ... (div . 47a e 50 a) 52 a div. alpina.
per l'attuazione dei compiti assegnati alla 1a armata.
a dipendenza disciplinare 1a Armata, a disposizione Comando Supremo
CINQUE INTENDENZE D'ARMATA: - una intendenza per la 1a Armata (l' attuale Intendenza della 1a Armata) .
- 1191 -
- 1190una intendenza per la 4a Armata (l'attuale Intendenza della ga Armata che si denominerà Intendenza della 4a Armata). - una intendenza per la 9a Armata (l'attùale Intendenza della 7a Armata che si trasformerà in Intendenza della 9a Armata). una intendenza per la 3 a Armata (l'attuale Intendenza della 3a Armata). una intendenza per la 6a Armata (l'attuale Intendenza GrappaAltipiani) Per la costituenda ga Armata (di riserva) provvederanno: - l'Intendenza della 4a Armata per il c.d'a. d'assalto; -
l'Intendenza della 9a Armata per il VI e XXX c.d'a.; l'Intendenza della 3 a Armata per il IX c.d'a ..
l'attuale Intendenza C.D. continuerà a provvedere per tutti gli elementi non inquadrati nelle armate (campi concentramento prigionieri, centri raccolta prigionieri italiani rimpatriati ecc.). II I movimenti ed i passaggi di dipendenze necessari per raggiungere l'assetto prospettato continueranno ad essere ordinati volta a volta da questo comando il quale si riserva di disporre quando il comando della 4a armata potrà assumere il comando del settore ad esso affidato nella prospettata sistemazione e quando il comando della 8 a armata potrà assumere il comando della costituenda armata di riserva indicata alla lettera f) del presente foglio. Per quanto riguarda la sistemazione delle Intendenze provvederà !'.Intendenza Generale prendendo ordini da questo comando, e tenendo presente che tale assetto dovrà essere pronto ad entrare in funzione per la fine del corrente mese. III Per l'attuazione delle prospettata sistemazione intanto dispongo: 1. - dalle ore 1Odel giorno 18 corr. cesserà di funzionare il comando dell 1Oa armata *. 2. - dalle ore 10 dello stesso giorno 18 corr. cesserà di funzionare il comando della 12a armata*. Il I c.d'a. italiano e tutte le truppe italiane mes* I Comandi della 10" e 12" armata riassumeranno le denominazione e le funzioni rispettivamente di Comando Superiore delle forze Britanniche in Italia e di Comando Superiore delle forze Francesi in Italia.
se alla dipendenza della 12 a armata passeranno alla dipendenza del comando della 6a armata. 3. - dalle ore 10 del giorno 18 corr. cesserà di funzionare il comando della 7a armata. Le truppe e i servizi di cui ancora disponesse il comando della 7a armata passeranno alla dipendenza del comando della 1a armata. Il personale del comando della 7 a armata passerà a disposizione del Comando Supremo. 4. - dalle ore 10 del giorno 18 corr. cesserà di funzionare il comando del Corpo di Cavalleria che riassumerà le funzioni di Comando Generale di Cavalleria. Le div. di Cav. 1 a e 3a passeranno alla dipendenza e a disposizione del Comando della 3 a armata. · 5. - dalle ore 1O del giorno 18 corr. cesseranno di funzionare i governatorati militari di Trento e di Trieste. Le funzioni esercitate dai predetti governatorati saranno assunte dai comandi delle armate 1a, ga (successivamente 4a), 9a e 3a ciascuna nell'ambito del proprio settore. I settori delle armate inserite sulla fronte, oltre la linea di armistizio, sono così determinati: J O Armata: ad ovest della linea Tre Cime di Lavaredo-Sillian (incluso);
4° Armata: (ora sa) fra la predetta linea e la linea M. Mangart-Rosegg (incluso); 9° Armata: fra la linea predetta e la linea Varco di Nauporto (escluso) - Stein (incluso); 3 ° Armata: a est della predetta linea. II Comando della 3 a armata avrà giurisdizione su tutta la penisola istriana fino alla cinta esterna della Piazza Marittima di Pola (Valle PolariDignano-Monticchio-Porto di Badò), e sul presidio interalleato di Fiume. Nell'interno della Piazza Marittima di Pola avrà giurisdizione il Comando in Capo della Piaz~a Marittima di Pola. 6. - II XXV corpo d'armata e la 34a divisione rimanendo alla dipendenza della 1a armata passano sin d'ora a disposizione del Comando Supremo. 7. - Dalle ore 10 del giorno 18 corr. il V raggr. alpino (un gruppo a Sillian e un gruppo a Bruneck) passerà alla dipendenza completa del comando della 1a armata. 8. - La 1a divisione rimanendo nell'attuale dislocazione e alla dipendenza del comando dell'8a armata (attuale), passa sin d'ora a disposizione del Comando Supremo.
- 1192 -
9. fronte:
- 1193 -
Fino a tanto che non sarà raggiunto il prospettato assetto della
l'Intendenza della I a armata continuerà a ·provvedere le truppe della I a armata; l'Intendenza Grappa-Altipiani alle truppe della 4a armata (attuale) e 6a armata; !:Intendenza della 8a armata alle truppe della 8a armata (attuale); I Intendenza della 3a armata alle truppe della 3a e 9a armata. IV I c?i:iandi delle armate dovranno cercare di riordinare al più presto, compatibllmente coll'attuazione dei compiti ad esse affidati le dipend t· d' · , , en 1 g~an 1 umta (ricostituzione di brigate, raggruppamenti e gruppi alpini, regg. di art. da camp. gruppi da mont., P .C. ecc.) nell'ambito della propria armata. IL CAPO DI STATO MAGGIORE DELL'ESERCITO F.to Diaz
DOCUMENTO N. 485
COMANDO SUPREMO UFFICIO OPERAZIONI
18 novembre 1918
AI COMANDI DELLE ARMATE 1 a 3a 4a 6a 7a 8a 9a 10a E 12a AL COMANDO DEL CORPO DI CAVALLERIA ALL'INTENDENZA GENERALE e, per conoscenza: AI COMANDI GENERALI ARTIGLIERIA E GENIO AL COMANDO SUPERIORE D' AEREONAUTICA AL COMANDO SUPERIORE DEI CARABINIERI ALLE DELEGAZ. IT AL. PRESSO TRUPPE FRANCESI, TRUPPE BRITANNI CHE E AMERICANE AL SEGRETARIATO GENERALE DEGLI AFFARI CIVILI A TUTTI GLI UFFICI DEL COMANDO SUPREMO N. 15275 G.M. A modificazione di quanto è prescritto nel paragrafo 5 dell'ordine n. 15165 G.M. del 15 corrente i governatorati di Trieste e di Trento continueranno a funzionare fino a nuovo ordine stop GENERALE DIAZ DOCUMENTO N . 486
R. ESERCITO ITALIANO COMANDO SUPREMO 19 novembre 1918
Ai sensi dell'Ordinanza del Comando Supremo 19 novembre 1918 sono nominati Governatori: a) del Trentino, con sede a Trento, per il Trentino, l'Ampezzano e l'Alto Adige sino alla linea dell'armistizio, S.E. il Tenente Generale Guglielmo PECORI GIRALDI; b) della Venezia Giulia, con sede a Trieste, per la città-provincia di Trieste, le provincie di Gorizia-Gradisca e dell ' Istria nonché per le parti cisalpine della Carniola e Carinzia comprese nella linea dell'armistizio, S.E. il Tenente Generale Carlo PETITTI di RORETO; c) della Dalmazia, con sede a Zara, per la terraferma e le isole del Regno di Dalmazia entro la linea dell'armistizio, S.E . il Vice Ammiraglio Enrico MILLO. IL CAPO DI STATO MAGGIORE DELL'ESERCITO A. Diaz
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- 1195 DOCUMENTO N. 487
COMANDO SUPREMO UFFICIO OPERAZIONI
25 novembre 191 8 N. 15459 G.M.
IV L'occupazio'ne militare della linea d'armistizio ed il servizio di polizia militare da esercitarsi su di essa sono di esclusiva competenza dei comandi di armate. V
OGGETTO: Attribuzioni militari e politiche A S.A.R. IL COMANDANTE DELLA 3• ARMATA A S.E. IL COMANDANTE DELLA 9• ARMATA A S.E. IL GOVERNATORE DELLA VENEZIA GIULIA e, per conoscenza: AL SEGRETARIATO GENERALE AFFARI CIVILI ALL'UFFICIO ORDINAMENTO E MOBILITAZIONE ALL'UFFICIO AFFARI GENERALI AL SERVIZIO «I» Nell'intento di precisare i compiti e le attribuzioni dei comandi delle armate 3" e 9a e del Governatorato della Venezia Giulia questo Comando stabilisce quanto segue;
Il passaggio attraverso la linea di armistizio, opportunamente limitato a varchi determinati mediante reti metalliche e reticolati, dovrà essere vietato in entrambi i sensi, tranne che agli espulsi ed alle persone munite di speciale permesso rilasciato dai comandi delle armate. Reti e reticolati non dovranno oltrepassare la linea d'armistizio.
VI L'ufficio informazioni derComando della 3" Armata avrà funzione essenzialmente militare; quello presso il Governatore funzioni essenzialmente politiche. Il Capo di questo secondo ufficio dovrà però tenere informati i Comandi delle Armate delle notizie e dei provvedimenti che possono interessarli. VII
I
Al Governatorato della Venezia Giulia spettano unicamente le funzioni di carattere politico ed amministrativo che egli eserciterà a mezzo dello S.M. del XIV Corpo d'Armata coll'assistenza di un Vice Prefetto e di un delegato del Ministero degli Approvvigionamenti. Per queste funzioni il Governatore dipenderà direttamente dal Comando Supremo, pur avendo l'obbligo di riferire ai comandi di armata interessati tutti i provvedimenti di indole amministrativa e politica che si riferiscono ai rispettivi territori di giurisdizione militare e che possono comunque interessarli. II Quale comandante del XIV corpo, S.E. il Generale Petitti sarà alla completa dipendenza del Comando della 3 • Armata. III Per tutti _i provvedimenti militari richiesti da esigenze politiche S.E. il Generale Petitti farà proposte e prenderà ordini dai rispettivi Comandi di Armata.
Per colmare le eventuali lacune nel funzionamento dei vari servizi il Governatore rivolgerà la proprie richieste ai Comandi delle Armate interessate. Per i provvedimenti di carattere politico e amministrativo farà capo al Comando Supremo, astenendosi da qualunque diretta comunicazione col governo. VIII I Comandi di Armata regoleranno l'occupazione del rispettivo territorio in modo da presidiare tutti i centri abitati di qualche importanza. All'uopo la 3• Armata verrà rinforzata con due divisioni; che saranno fatte avanzare quando essa lo richiederà. IL SOTTOCAPO DI S.M. DELL'ESERCITO Badoglio
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- 1197 DOCUMENTO N. 488
COMANDO SUPREMO UFFICIO SEGRETERIA
28 novembre 1918
N. 86 - Riservatissimo OGGETTO: Direttive politiche sommarie per i territori occupati, entro la linea di armistizio A S.A.R. E LL.EE. I COMANDANTI D'ARMATA ALLE LL.EE. I GOVERNATORI DEL TRENTINO DELLA VENEZIA GIULIA E DELLA DALMAZIA e, per conoscenza: PRESIDENZA CONSIGLIO MINISTERO GUERRA (DIV. S.M.) MINISTERO ESTERI SEGRETARIATO AFFARI CIVILI A S.E. IL CAPO DI STATO MAGGIORE DELLA R. MARINA A complemento dei principi stabiliti nell'ordinanza del 19 corr. di questo Comando con la circolare 5000 di pari data della Presidenza del Consiglio circa la gestione dei servizi civili nei territori occupati contro la linea d'armistizio, valgano le seguenti direttive politiche sommarie: 1. - Si consideri anzitutto che i territori suddetti dovranno entrare a far parte del Regno d'Italia; occorre trattarli quindi in modo da avvincerli a noi. Ciò non si ottiene né con la sola forza, né tanto meno con la debolezza: bensì con l'equità, con la giustizia, con l'ordine, col prestigio di tutte le autorità italiane, coll'avveduto accaparramento degli organi locali. Tuttavia, per ora, tali territori non ci sono stati assegnati: quindi, anche per le ripercussioni verso i neutri e verso gli alleati non bisogna allontanarci sostanzialmente dalle convenzioni dell'Aia, per quanto ha tratto alla loro amministrazione. 2. - Occorre tenere conto del lavorio a noi contrario, predisposto o effettuantesi per cura dell'Austria e dagli stati che da essa derivano. È pertanto necessario: a) non riconoscere comitati di nazionalità non italiana; b) non tollerare armati di nessuna nazionalità; c) non tollerare bandiere o coccarde che non siano italiane o delle na-
zioni alleate combattenti sul nostro fronte (non si devono considerare come tali gli jugoslavi); d) trattenere, negli appositi reparti e col trattamento già fissato, i già appartenenti all'e&ercito austro ungarico, di classi che nell'esercito italiano siano sotto le armi; e) cercare di far rientrare in Austria Ungheria i sudditi non appartenenti ai territori ora occupati e per i quali si dubiti di una immigrazione recente ad arte predisposta; f) internare i sudditi politicamente temibili, o quelli di cui al comma e) che non siansi potuti espellere; g) acquistarsi i maestri, gli impiegati, il clero; h) esercitare oculata censura sulla stampa e sulle corrispondenze; i) guidare la stampa, sovvenzionandola e cercando, all'occorrenza, giornalai; 1) evitare, di massima, modificazioni nei singoli rami dell'amministrazione (giustizia, scuola) a meno che esse non si impongano per togliere organizzazioni nocive alla nostra causa; m) vietare manifestazioni contrarie alla nostra OCC)-lpazione e che pertanto perturberebbero l'ordine pubblico; n) registrare, documentandolo, qualsiasi fatto di portata internazionale che possa diventare oggetto di recriminazione e contestazione in avvenire. 3. - Per l'amministrazione, pur mantenendo fermo l'esercizio del potere politico secondo l'ordinamento e la circolare citate sopra, occorre: a) mantenere sul postù i funzionari attualmente in carica sempreché favorevoli o presumibilmente convertibili alla nostra causa; b) usare nelle sentenze e negli altri provvedimenti dell'autorità giudiziaria la formula: «In forza dei poteri conferiti dal Comando Supremo del R. Esercito Italiano ecc.», abolendo ogni altra dicitura.
4. - Di ogni avvenimento che possa aver ripercussioni politiche si informi al più presto il Comando Supremo. IL SOTTOCAPO DI S.M. DELL'ESERCITO Badoglio
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- 1198 DOCUMENTO- N. 489
COMANDO SUPREMO SEGRETARIATO GENERALE PER GLI AFFARI CIVILI
30 dicembre 1918 N. 2111 di prot. ALLEGATI : 1
OGGETTO: Amministrazione civile nei territori occupati dal Regio Esercito Al COMANDI D'ARMATA E DI CORPO D'ARMATA ALL'INTENDENZA GENERALE ALLE INTENDENZE D'ARMATA AL COMANDO SUPERIORE DEI CC. RR. e, per conoscenza: A S.E. IL CAPO DI STATO MAGGIORE DELLA MARINA AL MINISTERO DELL'INTERNO - DIR. GEN. AMM. CIVILE AL MINISTERO DELL'INTERNO - D.G. PUBBL. SICUREZZA AI GOVERNATORI - UFFICI AFFARI CIVILI AL COMANDO GENERALE DEI CC. RR. AI COMMISSARI CIVILI AI PREFETTI DELLA ZONA DI GUERRA Si ritiene opportuno che dalle Autorità Militari siano tenuti presenti, per le varie contingenze di servizio, i limiti territoriali della giurisdizione dei Governatori cui spetta la funzione di Autorità politica provinciale nei territori occupati oltre confine, fino alla linea dell'armistizio: Governatore del Trentino, con sede a Trento, per il Trentino, l' Ampezzano e l'Alto Adige; Governatore della Venezia Giulia, con sede a Trieste, per la città - provincia di Trieste, la provincia di Gorizia e Gradisca e la provincia dell'Istria, nonché per le parti cisalpine della Carniola e della Carinzia comprese nella linea dell'armistizio; Governatore della Dalmazia, con sede a Zara, e provvisoriamente a Sebenico (R. Nave «Europa»), per la terraferma e per le isole della Dalmazia. I territori di giurisdizione dei Governatori si suddividono in Distretti politici, ai quali sono dal Comando Supremo (Segretariato Generale per gli Affari Civili) preposti i Commissari Civili che esercitano le funzioni proprie dell'Autorità politica distrettuale, alla dipendenza dei Governatori. Per il Capoluogo e suo Circondario (Trento, Trieste e Zara) non sono nominati i Commissari Civili essendo l'Autorità politica esercitata direttamente dai
Governatori (Ordinanza 19 Novembre 1918 del Comando Supremo , e Circolare pari data n. 5000 della Presidenza del Consiglio) . I Distretti politici per i quali è già nominato o in corso di nomina il Commissario Civile risultano dall'annessa tabella. I Comandi Militari segnaleranno al Comando Supremo, ai Governatori e ai Commissari Civili le eventuali necessità inerenti ai servizi amministrativi che ad essi risultassero, per modo che possa essere provveduto dagli organi competenti. IL SOTTOCAPO DI S.M. DELL'ESERCITO Badoglio
ALLEGATO AL DOCUMENTO N. 489
I - GOVERNATORE DEL TRENTINO
per il Trentino: Borgo - Cavalese - Cles - Mezolombardo .- Primiero - Riva - Rovereto - Tione; per l'Ampezzano: Ampezzo; per l'Alto Adige: Bolzano - Bressanone - Brunico - Merano - Silandro (Schianders - al quale è stata aggregata la parte del Distretto politico di Landeck compresa entro la linea dell'armistizio). II - GOVERNATORE DELLA VENEZIA GIULIA
per la provincia di Gorizia e Gradisca: Gorizia - Gradisca - Monfalcone - Sesana - Tolmino (al quale sono state aggregate le parti del Distretto politico di Villaco nella Carinzia, di Radolza-Radmannsdorf e di CragnoKrainburg nella Carniola, comprese entro la linea dell'armistizio); per l'Istria: Capodistria - Lussino - Parenzo - Pisino - Pola - Volosca; per la Carniola: Longatico (Loitsch - nel quale sono comprese le parti poste entro la linea dell'armistizio) Postogna (Adelsberg). III - GOVERNATORE DELLA DALMAZIA Bencovaz - Curzola - Tenìn (Knin) - Lesina - Ragusa - Sebenico.
- 1201 -
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DOCUMENTO N. 491
DOCUMENTO N. 490
COMANDO SUPREMO
COMANDO SUPREMO
UFFICIO OPERAZIONI
UFFICIO AFFARI GENERALI
22 dicembre 1918
19 novembre 1918 ALCOMANDO4aARMATA ALCOMANDO8aARMATA e, per conoscenza: AL COMANDO DELLE ARMATE ia 3a 6a 9a AL COMANDO SUPERIORE FORZE FRANCESI AL COMANDO SUPERIORE FORZE BRITANNICHE AL COMANDO GENERALE DI CAVALLERIA ALL'INTENDENZA GENERALE AL COMANDO GENERALE- D'ARTIGLIERIA AL COMANDO GENERALE DEL GENIO AL COMANDO GENERALE D'AEREO NAUTICA AL COMANDO SUPERIORE DEI CARABINIERI ALLA DELEGAZIONE ITALIANA PRESSO TRUPPE FRANCESI ALLA DELEG. IT AL. PRESSO TRUPPE BRITANNI CHE E AMERICANE AL SEGRETARIATO GENERALE AFFARI CIVILI A TUTTI GLI UFFICI DEL COMANDO SUPREMO N. 15275 G.M. Riferimento foglio n. 15165 G.M. del 15 corr. Comando 4" Armata assumerà dalle ore 12 del giorno 23 corr. il Comando del settore ora tenuto dal Comando dell'8a Armata stop Comando 8" Armata assumerà il Comando delle truppe e servizi ora dipendenti dal Comando de'na 4" Armata stop Poiché movimenti di tali truppe e servizi verso zona alloggiamenti assegnata a 8 • Armata nella pianura friulana non potrà avvenire che gradualmente converrà che Comando 8 • Armata rimanga fino a nuovo ordine nell'attuale sua sede stop Alle truppe e·servizi che passano da 4" a 8 • Armata continuerà a provvedere Intendenza Grappa Altipiani stop Intendenza 8a Armata assume nello stesso giorno 23 corr. il nome di Intendenza della 4 • Armata stop GENERALE DIAZ
SITUAZIONE N. 20140. Notizie delle ore 20 del 21 Dicembre. Presentati linea armistizio delegati dei Comuni Hermagor - S. Stefano - Vorderberg - Peistritz - Hohenthurn (Valle Gail) per chiedere con domande scritte protezione contro occupazione e saccheggio truppe Jugoslave. Continua sistemazione ed inghiaiamento strade ed allestimento rampe accesso ponti Rigolato e Comeglians. Attiva e dovunque l'assistenza popolazioni, risanamento e disinfezione abitati occupati da truppa. Distribuiti viveri proporzionatamente ai mezzi disponibili e refezionati bambini e bisognosi Arguano - Dussoi - Cavarzano - Modolo. Aperti forni Sedico e Bribano e messi quadrupedi a disposizione autorità civile sempre per trasporto legna per facilitazione. Ricuperati oltre 8 quintali di rottami, circa 1500 lamiere ondulate e materiali da difesa. È transitato da Chiusaforte ore 3 treno con truppe Czeco-Slovacche. Tempo bello, cielo sereno, temperatura minima meno 4. GENERALE SAGRAMOSO
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- 1203 DOCUMENTO N. 492
DOCUMENTO N. 494
MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI N. 4097
COMANDO SUPREMO UFFICIO OPERAZIONI
26 dicembre 1918 - ore 19.30
2 novembre 1918
A COMANDO SUPREMO
ZONA DI GUERRA Studio di radunata al confine bavarese con l'Austria
In relazione al telegramma di codesto Comando in data 24 dicembre ho diretto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri il seguente telegramma: «Comando Supremo mi ha inviato per conoscenza il telegramma n. 16145 diretto il 24 dicembre a V.E. Per mio conto credo che sia in massima da evitarsi l'occupazione di Hermagor, Santo Stefano, Vorderberg, Peistritz, Hohenthurn, ed in genere quella di tutte le località site oltre la linea d'armistizio che non sono consigliate da speciali ragioni militari. F.to S. SONNINO Annotazioni: - del Sottocapo di S.M., gen. Pietro Badoglio:
"Benissimo, lasciamo che tra tedeschi e slavi si accapiglino. B." -
del Capo di S.M., gen. Armando Diaz:
PREMESSA - I dati che seguono sono stati ricavati da uno studio sulla radunata alla nostra fronte dell'esercito a.u . compilato dall'Intendenza Generale e da carte e documenti varii concernenti le ferrovie a.u. Dato il forte logorio a cui sono state sottoposte le strade ferrate e il materiale rotabile, si sono applicati notevoli coefficienti di riduzione alle cifre della portata logistica di ciascuna ferrovia. Le ferrovie considerate nel presente studio hanno tutte in territorio italiano la loro continuazione indipendente. Soltanto le ferrovie della Pontebba e dell'Isonzo si congiungono ad Udine sull'unico tronco Treviso-Udiu'e, che però è a doppio binario, mentre le due ferrovie suddette sono a semplice binario.
Linee esistenti
"Sta bene. A .D."
DOCUMENTO N. 493
COMANDO SUPREMO UFFICIO OPERAZIONI
31 dicembre 1918
A COMANDO 4a ARMATA N. 16210 G .M. Risposta fonogramma 20140 del 22 corr. et foglio 20220 del 24 corr. stop Poiché nessuna speciale ragione militare consiglia prendere possesso dei noti comuni in valle Gail non si ritiene opportuno procedere tali occupazioni stop GENERALE DIAZ
Dalla pianura veneta al confine bavarese si irradiano quattro grandi linee ferroviarie e cioè: Linea A - Verona - Trento - Innsbruck (a doppio binario) 250 km. Linea B - Udine - Pontebba - Villach - Salzburg (a semplice binario) 300 km . Linea C - Udine - Gorizia - Tolmino - Klagenfurt - St.Michael (a semplice binario) Salzburg/Passau 420 km. Linea D - Cervignan'o - Trieste - Lubiana - Marburg - Graz - Briick: Salzburg/ Passau (in parte a semplice binario) 750 km.; - Eger (in parte a semplice binario) 800 km.
Sfruttamento delle linee Si possono presentare due ipotesi: a) Invasione della Baviera soltanto dalla frontiera meridionale in direzione Nord. (Basi di partenza: Lindau - Scharmitz - Kufstein - Salzburg) b) Invasione della Baviera anche dalla frontiera orientale. (Basi di par- . tenza oltre alle suddette: Passau-Eger) .
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Nella ipotesi a). Possono essere impiegate per la radunata le linee A - B - C - D (per le ultime tre testa di linea Salzburg). Nella ipotesi b). Le linee A e B possono essere impiegate per la radunata sulla frontiera meridionale da Lindau a Salzburg, le linee C e D per quella orientale da Salzburg (inclusa od esclusa a volontà) fino a Eger.
Linea D. - Cervignano - Trieste - Lubiana - Marburg - Graz - Bruck - Linz - Salzburg. Tutta a doppio binario. Spinta in coda fra Monfalcone e Sesana. Stazioni a meno di 10 km. Pendenze minime. Opere d'arte non molto numerose. Potenzialità pratica 40 treni al giorno (1 divisione). Si può quindi calcolare un afflusso giornaliero a Salzburg di 1 div. e 1/3 al giorno.
IPOTESI A (Invasione della Baviera da Sud)
Linea A. - Verona - Trento - Innsbruck. Ad Innsbruck si dirama in tre linee e cioè: Ramo 1 Innsbruck - Lindau (semplice binario) - 160 km. Ramo 2 - Innsbruck - Scharmitz (semplice binario) - 30 km. Ramo 3 - Innsbruck - Kufstein (doppio binario) - 75 km. Fra Verona ed Innsbruck la linea è tutta a doppio binario; pendenza massima 25 per mille. Distanza stazioni inferiore 10 km. Sistema di blocco. Numerose opere d'arte. Potenzialità pratica 80 coppie di treni al giorno (Dato dell'Intendenza Generale). Non si conosce la potenzialità dei rami 1 e 2. La potenzialità del ramo 3 è quasi uguale a quella del tronco Verona - lnnsbruck. (Linea A). Si può quindi calcolare su un afflusso giornaliero a: Lindau 20 treni al giorno (1/2 di divisione al giorno) Scharmitz - 20 treni al giorno (1/2 di divisione al giorno) Kufstein - 40 treni al giorno (1 e 1/3 di divisione al giorno) Linea B. - Udine - Pontebba - Villach - Salzburg. La linea è tutta a semplice binario salvo nell'ultimo tratto fra Schwarzach e Salzburg. Pendenza massima 28 per mille. Da Chiusaforte fin quasi a Villach occorre macchina in coda. Numerose opere d'arte. Potenzialità pratica 20 treni al giorno (Dato dall'Intendenza Generale). Si può quindi calcolare un afflusso giornaliero a Salzburg di 1/2 divisione. Linea C. - Udine - Gorizia - Tolmino - Klagenfurt - S. Michael - Salzburg. È tutta a semplice binario salvo il tratto S. Michael - S. Weit. Fra Klagenfurt e Assling forti pendenze che richiedono la tripla trazione. In questo tratto però vi è il raddoppio Rosembach - Villach - Klagenfurt che annulla l'inconveniente suddetto. Numerose opere d'arte. In parte sistema blocco. Potenzialità pratica superiore a 30 treni (Dato dell'Intendenza Generale). Si può quindi calcolare un afflusso a Salzburg per questa linea di una divisione circa.
Riassunto per l'ipotesi A Tenendo conto del logorio delle linee si può calcolare:
Linea A
Verona-Lindau km. 410 - Dopo tre giorni dall'ordine di imbarco a Verona . 1/3 di Divisione al giorno a Lindau . Verona-Scharmitz km. 280 - Dopo due giorni dall'ordine di imbarco a Verona. 1/3 di Div. al giorno a Scharmitz. Verona-Kufstein km. 325 - Dopo tre giorni dall'ordine di imbarco a Verona. 2/3 di div. al giorno a Kufstein.
Linea B
Udine-Pontebba-Salzburg km. 300 - Dopo tre giorni dall'ordine di imbarco a Udine. 1/3 Divis. al giorno a Salzburg.
Linea C
Udine-Gorizia-Tolmino-Salzburg km. 420 - Dopo tre giorni dall'ordine di imbarco a Udine, quasi una div. al giorno a Salzburg.
Linea D
Cervignano-Trieste-Marburg-Bruck-Salzburg km. 600 - Dopo quattro giorni dall'ordine di imbarco a Cervignano 1 divisione al giorno a Salzburg .
Ossia in 15-20 giorni si possono avere 20 Divisioni fra Lindau e Kufstein e 20/25 Divisioni nei dintorni di Salzburg. IPOTESI B (Invasione della Baviera da Sud e da Est)
Linea A Linea B Linea C
Come per l'Ipotesi A Come per l'Ipotesi A Udine-Gorizia-Tolmino-Klagenfurt-St .Michael-Passau.
NOTA: Parte delle truppe provenienti dalla linea B potrebbero, volendo, essere smistate verso Kufstein usufruendo della ferrovia di arroccamento Schwarzach-Kufstein.
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Per la descrizione della linea fino a St. Michael vedasi quanto già è stato detto a proposito della linea C per l'ipotesi A. Da S.Michael a Passau la linea è a doppio binario fino a Linz. Poi si ighota, ma è di potenzialità certamente non inferiore al tratto Udine-Villach. Essendo quindi la linea lunga km. 450 sì può ritenere che dopo tre giorni dall'ordine d'imbarco ad Udine potrebbe giungere a Passau quasi una divisione al giorno.
I colli a sud del villaggio di Reschen costituiscono buona posizione tattica fronte a Sud; su di essi dovrebbe appoggiarsi il centro della posizione; il pianoro di Nauders impedisce, fronte a Nord, lo sbocco della stretta di Finstermiinz. Il forte omonimo (del. 1838 armato di due cannoni da 9 cm.) sbarra il transito nei due sensi. Buone posizioni trovansi al ponte di Pontlaz fronte a Sud e a Landeck fronte a Nord; le posizioni intermedie sono mediocri.
Linea D - Cervignano-Trieste-Marburg-Vienna-Eger. Fra Vienna ed Eger in parte a semplice ed in parte a doppio binario ; però è di potenzialità non inferiore al tratto Monfalcone Trieste. Essendo quindi la lunghezza della linea di km. 800 si può ritenere che dopo quattro giorni dall'ordine di imbarco a Cervignano potrebbe giungere a Eger circa 1 divisione al giorno. Ossia dopo 15-20 giorni si potrebbero avere 20 Divisioni fra Lindau e Salzburg e 20/25 Divisioni fra Salzburg ed Eger.
STUDIO DEL FASCIO STRADALE CHE DALLA FRONTE «ALTO ADIGE - EISACH - RIENZ - DRA VA» E PIÙ PRECISAMENTE TRA GLURNS E SPITTAL CONDUCE VERSO IL DANUBIO, NELLA IPOTESI CHE LE FORZE DEBBANO CONVERGERE SUL TRATTO DI DANUBIO TRA ULM E REGENSBURG, OPPURE SUL TRATTO TRA REGENSBURG E LINZ. Annessi n. 2 schizzi (omessi) Fascio stradale compreso fra i solchi: Adige - Rienz - Drava . . A) Zona cnstalhna I nn - Sazac I h - E nns Alpi Retiche e Noriche . d . L. h. B) Zona calcarea L mea e1 ag 1 C) Altopiano Bavarese Danubio austriaco A) - La zona cristallina delle Alpi Retiche e Noriche fra la linea Glurns-Spittal (225 km. in linea retta) e la linea Landeck-Radstadt (220 km. in linea retta) è attraversata da tre arterie principali: a) Glurns - Landeck (km. 68) larghezza minima 4 m., pendenza massima 15% (rinforzo ai traini da Mais e Reschen) facilmente distruggibile a monte di Nauders. È capace dello spostamento di una divisione riunita in 4 tappe, accampando in buone condizioni.
b) Bressanone - Innsbruck (km. 83). Larghezza massima 4 m., pendenza massima 7%: ricca di opere d'arte che rendono facili le interruzioni; accompagnata dalla ferrovia. A Sterzing è sussidiata dalla rotabile MeranoJaufen (km. 60). È capace dello spostamento di un Corpo d'armata riunito in 3 o 4 tappe, accampando in buone condizioni. Buone posizioni tattiche a monte di Mauls fronte a Sud, a Sterzing e al Brennero fronte a Nord e a Sud. c) Spittal- Radstadt (km. 91,5). Larghezza minima 4 m., pendenza massima 18% (rinforzo ai traini a Katschberghohe e a Tweng). Corre in strette a Renweg (Nord di Gmiind) e a Tweng. Il tronco Spittal-S.Michael è sussidiato dalla rotabile del Colle di Turrach (2-6 metri - 15%). Capace dello spostamento di una divisione in 5 tappe. Le tre rotabili sopradescritte, completamente isolate, si collegano allo sbocco nel solco lnn-Salzach-Enns, sulla linea Landeck-Radstadt (km. 290). È sussidiata da una comunicazione ferroviaria che se ne stacca fra Kitzbuhel e la Salzach; si restringe irt qualche tratto a 3 m. ma lo scambio vi è assicurato; ha pendenza moderata su quasi tutto il percorso meno presso Silz (12%) ove occorre rinforzare i traini. Lungo la vallata dell'Inn si incontrano numerose buone posizioni tattiche tanto fronte ad Ovest che fronte ad Est, ma tutte richiedono molte forze. Tutta la valle si presta al soggiorno e allo spostamento di molte unità. Acqua e legna abbondanti. Per i tratti che corrono nelle valli della Salzach e dell'Enos mancano dati precisi, ma dall'esame delle carte si ha ragione di ritenere che le condizioni siano poco diverse da quelle descritte per la vallata dell'Inn. B) - Nella zona calcarea settentrionale, fra il solco Inn-Salzach-Enns e la linea Kempten-Fussen-Murnau-Scheibbs-Vienna, la rete stradale vi è molto sviluppata. a) Strada del Fern Pass: lmst-Lermoos (km.31) ove si biforca per Fussen (km. 26) e Murnau (km. 48). Nella buona stagione con qualche rinforzo ai traini può dar passo a colonne di ogni natura. Numerose posizioni
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tattiche sbarrano la strada nei due sensi. È accompagnata dalla ferrovia da Lermoos a Garmisch e Reutte.
C) - Nell'altopiano Bavarese austriaco la fittissima rete stradale non rende necessario stabilire a priori le linee d'operazione; qualunque spostamento anche con numerose colonne è reso facile, combinando opportunamente i vari tronchi della ricca rete stradale.
b) Strada del colle di Seefeld da Zirla Bichel (km. 63) percorribile da qualunque colonna nei ue sensi con rinforzi ai traini in taluni tratti; accompagnata dalla ferrovia da lnnsbruck a Mittenwald dove si riallaccia a quella di Garmisch. Numerose buone posizioni militari. c) Strada del/'Achen Pass, da Jembach a Gmund (km. 59). Corre per 100 m. sostenuta da palafitte in legname sul lago di Tegern; vietato il transito alle automobili da Jembach ad Achenchirk; facilmente distruggibile in vari tratti ; nella buona stagione può dar passaggio a colonne di grosso carreggio nei due sensi con rinforzi ai traini oltre Jembach. d) Strada Kufstein-Miesbach (km. 54); fino a Baierischzell è larga 2 metri ed è vietato il transito alle automobili; percorribile solo nella buona stagione da carreggio leggero. I collegamenti fra queste strade a occidente della valle dell'Inn sono facili e numerosi; fra essi il più importante è l'avvallamento: lago di TegernS.Hofen-Reutte-Garmisch-Fall lungo il quale corre una buona rotabile, vietata alle automobili da Reutte a Griesen. Nella valle dell'Inn corre una buona rotabile che si raddoppia fra Kufstein e Rosenheim. Nessuna difficoltà per gli accampamenti e la marcia di numerose truppe. Buone posizioni tattiche fronte a Nord, ad Ober Audorf ed a Nieder Audorf (N. Kufstein). Fra le strade a) e b) esistono buoni collegamenti e su di esse può operare in più colonne un Corpo d'armata; lungo le strade che scendono la valle dell'Inn possono operare due o tre Corpi d'armata; fra questi due fasci è la strada dell' Achen Pass lontana da quelle laterali e perciò meno atta a operazioni militari importanti. Ad oriente dell'Inne fino alla Salzach, corrono numerose comunicazioni, difficili a Sud dove attraversano lunghe strette e terreno povero, più facili a Nord ove il terreno diventa collinoso e più ricco di centri abitati. Dalla linea Kitzbiihel-S.Johann-Radstadt partono 3 buone rotabili: Kitzbiihel-Lago di Chiem (km. 60); Bruck-Traunstein (km. 90); S.JohannSalzburg (km. 62) che presentano però numerosi ostacoli per contrastare l'avanzata delle colonne (Strub, Stein, Knie - fra Lofer e Traustenein); la forra di Salzach, difesa dal passo di Lueg con opera armata da 3 cannoni, è aggirabile da S. Martino. In complesso, a oriente dell'Inn la marcia di grosse colonne non incontra difficoltà, perché facilitata da comunicazioni trasversali e perché dopo una o due tappe si sbocca in zona ricca di risorse e di abitati.
CONSIDERAZIONI MILITARI RIASSUNTIVE Per il passaggio delle Alpi centrali (fra Adige-Rienz-Drava, e InnSalzach-Enns) il fascio stradale è rappresentato da tre rotabili; fra il passaggio delle Alpi Calcaree (lnn-Salzach-Enns e linea dei laghi) questo fascio si triplica; per attraversare l'Altopiano Bavarese austriaco (linea dei laghi - Danubio) la rete stradale si moltiplica addirittura. Per operazioni da svolgersi da Sud a Nord attraverso questo fascio di strade occorre considerare i casi che le truppe debbano convergere: nel tratto di Danubio tra Ulm e Regensburg; - nel tratto di Danubio tra Regensburg e Linz. Per il passaggio delle Alpi centrali la distinzione è superflua dovendo usufruire in ogni caso delle tre rotabili; operazione ardua per la difficoltà delle colonne di prestarsi mutuo appoggio, di sboccare in accordo nel solco settentrionale, e per la facilità con cui il difensore potrebbe opporsi all'avanzata di colonne isolate, allo sbocco nelle vallate. Superato questo primo tempo e radunate le prime forze nelle valli dell'Inn e dell'Enns potranno essere sfruttate le ferrovie del Brennero e dei Tauern. Dalla linea Imst-S.Johann può essere raggiunta quella Ulm-Regensburg (1 70-190 km.), usufruendo delle strade fra Lech e Salzach. Nessuna difficoltà logistica oltre la linea Kempten-Salisburgo. Per truppe che dovranno avanzare nel tratto fra Regensburg e Linz non è più possibile la marcia parallela e deve escludersi la rotabile ad oriente di Radstadt perché troppo eccentrica ed isolata. Le colonne dovrebbero in primo tempo attestarsi alla linea Monaco-Salisburgo ed eseguire poscia una conversione a destra e proseguire poi parallelamente alla linea indicata. In entrambi i casi suddetti si sono considerate forze capaci di saturare tutte le arterie stradali; ove le forze stesse fossero in minor misura le vie di comunicazione da sfruttare dovrebbero essere scelte in relazione alla entità delle colonne e al concetto della manovra. Per la rete ferroviaria vedi schizzo annesso. (omesso)
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- 1211 DOCUMENTO N. 495
RAPPRESENTANTE MILITARE PERMANENTE PRESSO IL CONSIG .IO SUPREM·o DI GUERRA Versailles, 3 novembre 1918 ore 23,50 AL COMANDO SUPREMO N. 6088 Riservatissimo personale per S.E. Diaz e per doverosa informazione S.E. Zupelli. Nelle riunioni militari del 2 e 3 corrente avvenute sotto presidenza Foch si è riconosciuta opportunità studiare fin da ora modalità per effettuare in territorio austriaco raggruppamento forze destinate operare contro Germania ove questa non accetti a sua volta armistizio. Progetto basa su seguenti linee generali. Operazione principale contro Baviera e operazione sussidiaria contro Sassonia. Contro Baviera obbiettivo Monaco opererebbero due masse. Un'armata di tre corpi di armata, totale 10 divisioni italiane specialmente atte guerra montagna da concentrare regione Innsbruck. Un gruppo di due armate (complessivamente 6 C.A.) totale da 20 a 30 divisioni italiane e alleate da radunare zona Salisburgo-Braunau-Linz. Comando armata di Innsbruck affidato generale italiano. Comando gruppo cli armate regione Salisburgo-Linz a generale alleato. Comando superiore .delle due masse a generale italiano in diretta relazione con Foch per - necessario coordinamento strategico. Tempo previsto per effettuare radunata masse circa un mese sfruttando tutte le ferrovie et vie ordinarie italiane e austriache utilizzabili. Operazioni contro Sassonia partirebbero da Boemia ove truppe czecheslovacche stabilirebbero loro base organizzandosi attorno nucleo rappresentato da divisione, czeca costituita Italia. Intervento unità alleate et italiane attinte da fronte balcanica non è previsto cl),e in secondo tempo. Totale divisioni da prelevare fronte italiano sarebbero da un minimo di 25 a un massimo di 35. Su tale richiesta ho fatto ampia esplicita riserva dichiarando che entità nostro concorso potrà essere stabilito soltanto da nostro Governo, dopo sentito parere V .E. solo competente affermare quale sia in relazione esigenze situazione attuale e prossima, futura reale disponibi!ità. Maresciallo Foch, pur rendendosi conto difficoltà di varia indole, insiste perché problema sia subito studiato, dando corso immediate predisposi-
zioni necessarie rigorose fra cui essenziali: riorganizzazione truppe e servizi, riattamenti ferroviari e stradali, provviste carbone, derrate, raccolta materiale eccetera, per modo che piano abbia pronto inizio attuazione anche se in misura pel momento meno estesa di quella richiesta. Tale piano sarà domani sottoposto Consiglio Supremo e potrà naturalmente subire varianti rappresentando esso soltanto un primo studio schematico. Presidente Consiglio farà di conseguenza ulteriori comunicazioni in argomento a V .E. Ho ritenuto doveroso e utile a tutti i fini fare precedere frattanto presente sunto telegrafico. GENERALE ROBILANT
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DOCUMENTO N. 498
DOCUMENTO N. 496
COMANDO SUPREMO
RAPPRESENTANTE MILITARE .PERMANENTE PRESSO CONSIGLIO SUFREMO DI GUERRA
UFFICIO OPERAZIONI
7 dicembre 1918 Versailles, 5 novembre 1918 N . 15785 G.M.
AL COMANDO SUPREMO
OGGETTO: Memoria per l'operazione in Baviera
N. 6111. Riservatissimo personale per S.E. Diaz e per doverosa informazione S.E. Zupelli. In seguito mio telegramma 6088 ieri sera, comunico che piano operazioni contro Baviera è stato approvato da. Consiglio Supremo, salvo mia riserva (che S.E. Orlando ha fatto propria) riguardante numero effettivi Divisioni nostre che potranno essere prelevate da fronte italiana. Presidente Consiglio Ministri parte stassera diretto zona guerra munito di due brevi note riassumenti conclusioni delle due riunioni militari tenute da Maresciallo Foch di cui è cenno mio telegramma 6088 e di un promemoria nel quale ho ben riassunto alcuni dati di fatto ed alcune considerazioni che farò presenti affinché la valutazione sommaria fatta da Stato Maggiore di Foch sopra tutto circa rendimento ferroviario non conduca a presunzioni troppo ottimistiche riguardo rapidità trasporti strategici.
A S.E. IL MARESCIALLO FOCH COMANDANTE IN CAPO DEGLI ESERCITI ALLEA TI IN FRANCIA Mi è grato trasmettere all'E.V., per sua conoscenza, l'acclusa memoria per l'operazione in Baviera, compilata da S.E. il Generale Badoglio, comandante designato del gruppo di armate destinato a tale operazione, da me pienamente approvata. IL CAPO DI STATO MAGGIORE DELL'ESERCITO Diaz
ALLEGATO AL DOCUMENTO N. 498
COMANDO DEL GRUPPO D'ARMATE INTERALLEATO
GENERALE ROBILANT
UFFICIO OPERAZIONI DOCUMENTO N. 497
29 novembre 1918
COMANDO SUPREMO
MEMORIA SULL'OPERAZIONE IN BAVIERA (con 4 allegati) (omessi)
UFFICIO OPERAZIONI
SCOPO DELL'OPERAZIONE: Impadronirsi della Baviera Meridio-
4 novembre 1918 ore 11 nale. A SUA ECCELLENZA ORLANDO
PARIGI
N. 14768 G.M. Cessate le ostilità coll'Austria, l'esercito si sta apparecchiando ad agire contro la Germania (stop) Tale azione dovrà svolgersi colla massa dello esercito nella direzione più pericolosa per la Germania et cioè da sud attraverso l'Austria et non frontalmente a fianco eserciti alleati in Francia (stop) Poiché vi sono tentativi di svalutazione dei risultati della nostra vittoria riterrei indispensabile e d'alto interesse per Italia proclamare ufficialmente senz'altro e senza chiedere alcun consenso, in un bollettino, questo concetto d'operazione del nostro esercito (stop) GENERALE DIAZ
CONCETTO DELL'OPERAZIONE: Operare con due masse principali partenti rispettivamente dall'alto Inne dalla fronte di schieramento LinzSalzburg, con primo obiettivo Monaco. TERRENO: (vedi allegato 1) FORZE: Quattro armate
1
1 Non è possibile dare l'indicazione delle grandi unità italiane che costituiranno le quattro armate dipendendo la scelta di tali grandi unità dalla dislocazione che si sarà assunta nel momento in cui dovrà essere effettuata l'operazione e dal tempo disponibile per effettuarne il concentramento.
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6a
ARMATA
10a ARMATA
1 c.d'a. it. di due divisioni 1 c.d'a. it. di tre divisioni 1 divisione alpina XIV c.d'a. britannico (3 divis.)
1 c.d'a. italiano su 3 divisioni 1 divisione alpina sa
ARMATA
12a A RMATA
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Armata di collegamento 10a armata, fra Inn e Salzach, a copertura della ferrovia WorglKitzbuhel-Saalfeden e delle altre comunicazioni tra le due valli. Le due masse orientale e meridionale sono destinate ad avanzare con marcia convergente su Monaco; la 10a armata in primo tempo rimarrà ferma costituendo riserva a disposizione del comando del gruppo d'armate.
4 c.d'a. italiani di due divisioni 1 divisione d'assalto
PASSAGGIO ALLO SCHIERAMENTO DIETRO LA FRONTIERA BA VARESE
XII c.d'a. francese su due divisioni
1 c.d'a. italiana su tre divisioni 1 c.d'a. italiana su due divisioni
ARTIGLIERIA Ogni comando d'armata avrà a propria diretta dipendenza all'incirca 180 bocche da fuoco di m. e g. calibro. Ogni c. d'a. italiano avrà all'incirca 24 cann. p.c. - 12 mont. Ogni divisione it. avrà all'incirca 12 obici p.c. - 64 cann. 75 - 1 batt. bombarde (vedi allegato 2).
EQUIPAGGI DA PONTE
Si farà secondo il concetto seguente: a) copertura dell'alto Inn mediante truppe della 1a armata, già sul posto; b) immediata occupazione (10a armata) della zona fra lnn e Salzach a copertura dell'allacciamento ferroviario fra le due valli e per assicurare fin dal primo momento un sicuro collegamento fra la massa dell'alto Inn e quella del Salisburgo; c) iniziare contemporaneamente il concentramento della massa orientale; d) concentrare la massa meridionale (6a armata) non appena ultimato il trasporto dell'armata di collegamento (10a armata).
ga ARMATA ........................... .. ............. .. 12 equip. da ponte 12a ARMATA .. .............................. ......... .. . 4 equip. da ponte 6a ARMATA . . .. . ....... ............ . ........... . .. .. .. . 2 equip. da ponte In riserva (oltre a materiale vario di equipaggio senza mezzi di trasporto) ....... .. ........ 4 equip. da p~nte
DISLOCAZIONE DI PARTENZA La dislocazione di partenza risulta dall'annesso schizzo (alleg. 3).
MOVIMENTO FERROVIARIO Si hanno quattro linee indipendenti a disposizione: a) ALA - BRENNERO b) UDINE - PONTEBBA - VILLACH - SALZBURG c) GORIZIA - ASSLING - ST. MICHAEL - SELZTAL d) TRIESTE FIUME
GRA TZ - LEO BEN - LINZ
SCHIERAMENTO INIZIALE DIETRO LA FRONTIERA BA VARESE (Risulta pure dallo schizzo allegato 3)
Il progetto di movimento risulta dalla memoria e dal grafico allegati (Allegato 4 = I II III IV V VI).
Comprende due masse principali ed un nucleo di collegamento:
In complesso occorrono 35 giorni per la completa radunata delle quattro armate . Delle linee ferroviarie considerate la a) è completamente in nostro possesso. Le linee b) c) e d) lo sono parzialmente: occorre perciò provvedere alla protezione di esse. Il compito di tale protezione sarà affidato all'Sa armata, che ne farà pertanto lo studio.
Massa principale a) Meridionale - 6a armata -
nell'alto Inn.
b) Orientale - sa armata - fra Salzburg e Ried e 12a armata fra Linz e Lambak, quale scaglione arretrato a destra;
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- 1216 APPENDICE ALL'ALLEGATO AL DOCUMENTO N. 498
MEZZI OCCORRENTI
TRASPORTI FERROVIARI
5. - Benzina: calcolando 60 kg. di benzina al giorno per autocarro occorrerebbero al giorno: benzina tonnellate 700 e lubrificanti tonnellate 100 Riserva: (30 giorni) benzina tonnellate 30.000 grassi e lubrificanti tonnellate 5.000
Per l'effettuazione dei trasporti ferroviari sulla linea Ala-Brennero si provvede completamente con materiale italiano. Pei trasporti sulle linee b), c) ed) occorre avere dagli alleati il concorso di 650 locomotive e 15.000 vagoni. Occorre inoltre siano fornite 2.500 tonnellate di carbone al giorno.
6. - Aliquote proporzionali di copertoni, camere d'aria, parti di ricambio etc. per costituire la necessaria scorta.
MEZZI AUTOMOBILISTICI
Non sono compresi nel calcolo gli autocarri a disposizione del Comando Supremo quale riserva per movimenti strategici.
In considerazione del notevolissimo allungamento delle linee di rifar-_ nimento per le unitĂ operanti occorre in complesso un concorso di circa 8.500 autocarri di cui 2/ 3 della categoria 18 B.L. Inoltre occorre un certo numero di motocicli, sydecars, benzina e lubrificanti, ecc. INDUMENTI INVERNALI Se l'operazione dovesse compiersi nell'inverno si renderebbe necessaria una larghissima distribuzione di indumenti invernali pei quali si dovrebbe ricorrere agli alleati, non avendone disponibili in Italia. IL TENENTE GENERALE COMANDANTE DEL GRUPPO D'ARMATE INTERRALLEATO Badoglio
I ANNESSO ALL'APPENDICE
CALCOLO FABBISOGNO AUTOCARRI
1. - Per le armate di occupazione: una dotazione di autocarri doppia dell'attuale; aumento derivante per corpo d'armata (5 autosezioni: 12 x 5 = 60); in totale autocarri circa 1300 Dare all'armata una riserva di 20 autosezioni; circa 400 Totale circa 1700 2. - Per le quattro armate di manovra arrotondando la cifra 7000 Totale generale autocarri dei quali i 2/3 18 B.L. 8700 3.
Motocicli
= 1000
4.
Sydecars
500
7. - Tutti i suddetti mezzi automobilistici dovranno essere richiesti agli alleati.
II ANNESSO ALL'APPENDICE
INTENDENZA GENERALE DELL'ESERCITO Sezione Commissariato OGGETTI DI EQUIPAGGIAMENTO DA RICHIEDERSI D'URGENZA AGLI ALLEATI
1 serie completa individuale e 1 uniforme Calze di lana .. .... ........ .... .. ...................... ........ .... ...... n. Calzettoni e mollettiere ................ ...... ............ .. .. .... .... n. Camicie di lana ................... .. .................. .. .......... .... . n. Cappucci di lana .................. ............ .. ....................... n. Coperta da campo ............ .......... .... ................ .. ...... .. . n. Cravatte di lana ........................ ........ ................ .. ...... n. Guanti di lana ............... .................... .. ...... .... .. .. .. .... . n. Mutande di lana .... ...... ................ .. ...... .. ........ ........ .... n. Farsetti a maglia ... ... .. .......... ........ ...... ...... .... ... ...... .... n. Cappotti Kaky ....................... .. ........... .. ........ ....... ... .. n. Cappotti di panno foderati di pelliccia .... .. .. ........ .... .. .... n. Sacchi a pelo .. .. .................. .. ........... .... ... .. .. ... .. .. .. ..... n.
2.000.000 2.000.000 2.000.000 2.000.000 2.000.000 2.000.000 2.000.000 2.000.000 2.000.000 1.000.000 10.000 100.000
Sarebbe inoltre assolutamente necessario avere sei milioni di metri di panno per uniformi (per confezionare due milioni di uniformi) 200.000 grossi rocchetti di filati cucirini ed 1.000.000 di aghi.
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- 1219 DOCUMENTO N . 500
DOCUMENTO N. 499
COMANDO 1" ARMATA
COMANDO SUPREMO UFFICIO OPERAZIONI
7 novembre 1918 - ore 10.35 5 novembre 1918 AL COMANDO III CORPO ARMATA
COMANDO 1• ARMATA e, per conoscenza: COMANDO 7" ARMATA UFFICIO ORDINAMENTO E MOBILITAZIONE N. 14800 G.M. stop Riferimento telegramma 14794 G.M. et comunicazione verbale fatta della richiesta del comando della 11 • armata austroungarica stop Autorizzo codesto comando disporre per occupazione militare della linea Trento-Brennero e della zona Franzenfeste-Brunek stop all'uopo comando 7" armata disporrà per far avanzare il più celermente possibile anche la 5" divisione stop Intero III corpo d'armata passerà a disposizione comando 1• armata che dovrà disporre per l'occupazione sia della zona Landek-Innsbruck (di cui telegramma 14791) sia della ferrovia del Brennero stop Comando 1• armata vorrà dare precise severe disposizioni alle truppe che assicurino da partt loro contegno fermo risoluto non disgiunto da tatto sia nei riguardi della popolazione che delÌe truppe nemiche stop Inteso che ogni atto di indisciplina o disordine dovrà essere severamente e prontamente represso stop Per norma comando 1• armata informo che un reggimento della 8" armata ha avuto ordine di occupare Sillian all'intento guardare provenienza da est e assicurare possesso ferrovia et rotabile stop Comando 1• armata provveda anche nella più larga misura possibile assicurare vettovagliamento truppe austriache ricorrendo anche comando 7• armata et tenendone conto stop GENERALE DIAZ
N. 3. A. A complemento ordini circa occupazione del Colle di Retschen per parte 75 ° Divisione prescrivo che occupazione stessa si spinga fino ai forti di Finstermunz stop Prego inoltre comunicarmi dislocazione raggiunta da detta divisione alle ore 22 di oggi 7 novembre non più tardi delle ore otto di domani stop GENERALE PECORI GIRALDI
DOCUMENTO N. 501
COMANDO 1• ARMATA 7 novembre 1918 - ore 23.50 Al COMANDI DEI CORPI D'ARMATA III - X - XXIX Notizia da fonte nemica annunzia che forze tedesche trasportate da 50 carri ferroviari si avvicinano a Passo Brennero per rimanervi nonostante protesta comando austriaco che non ha modo impedire con la forza occupazione stop Si porta quanto sopra a conoscenza cotesto comando per opportuna norma stop GENERALE PECORI GIRALDI
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DOCUMENTO N . 503
DOCUMENTO N. 502
COMANDO 1• ARMATA
COMANDO SUPREMO
UFFICIO OPERAZIONI
UFFICIO OPERAZIONI
8 novembre 1918
8 novembre 1918 - ore 20.55 AL COMANDO SUPREMO
N. 14900 di prot. G.M.
6073 Op. Speciale per Ufficio Operazioni. Comunicasi seguente notizia pervenuta da Comando XXIX Corpo Armata (ora di partenza 18,15): «6027 Op. Vengo ora a conoscenza che in Franzenfeste trovansi da ieri 1500 bavaresi con una batteria e mitragliatrici che hanno occupato forte e dicono essere venuti per mettere ordine. Bolzano è tranquilla. Ritirata truppe austriache procede ordinata. Quanto sopra comunico per doverosa informazione. Generale De Albertis». Si è disposto per occupazione Colle di Jaufen e Klausen allo scopo di impedire ulteriore avanzata e eseguire aggiramento posizioni occupate da bavaresi. Per questo scopo urgerebbero moto mitragliatrici e automitragliatrici. GENERALE PECORI GIRALDI
OGGETTO: Occupazione di Nauders Landek Innsbruck e Kufstein COMANDO DELLA 1• 7• E 4• ARMATA e, per conoscenza: ALL'INTENDENZA GENERALE ALL'UFFICIO ORDINAMENTO E MOBILITAZIONE Truppe bavaresi cercano di prevenirci al Brennero, mentre masse di austriaci che dovrebbero defluire dai passi di Reschen, del Brennero e di Toblach continuano a rimanere nelle conche di Merano e di Bolzano ostacolando così la nostra avanzata. È necessario aprirsi al più presto, a qualunque costo e con qualunque mezzo, il passo e non solo occupare i valichi di Reschen e del Brennero, ma spingerci oltre quanto più possibile celermente, per occupare in forze Nauders e il corridoio di Landek-Innsbruck, per portare poscia gradatamente l'occupazione fino alla gola di Kufstein. Dispongo pertanto: 1. - La 1• armata con tutte le forze di cui dispone attualmente (Ili corpo d'armata div. 5• 75" e 34•, X corpo d' armata div. 6· e 55•, XXIX corpo d'armata div. 26• 32• e IV gruppo alpini) avanzi senz' altro sugli obiettivi indicati aprendosi il passo, ove occorra, colle armi, e coprendosi fortemente a destra alla sella di Toblach-Sillian. 2. - Il XXV corpo d'armata passa sin d'ora alla dipendenza del comando della 1• armata. 3. - La 21 • divisione, dislocata in conca di Borgo, passa sin d'ora a disposizione del comando della 1• armata per completare (colla 69• divisione) il V corpo d'armata, che rimane pertanto a sua completa disposizione. 4. - L'intendenza della 7• armata aderirà a tutte le richieste che le perverranno dal comando della 1• armata per facilitare i rifornimenti delle truppe del III e XXV corpo d'armata. IL CAPO DI STATO MAGGIORE DELL'ESERCITO Diaz
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DOCUMENTO N . 506
DOCUMENTO N. 504
COMANDO 1a ARMATA
COMANDO 1a ARMATA
11 novembre 1918 - pomeriggio
9 novembre 1918 - ore 2 AL COMANDO SUPREMO e, per conoscenza: ALCOMANDO4aARMATA
UFFICIO OPERAZIONI
N. 444 Op. - Riferimento precedenti comunicazioni relative presenza truppe bavaresi in Valle Isarco a scopo neutralizzare minacce nemiche et per agevolare compito affidato a truppe inviate con autocarri a sbarrare suddett~ valle in d~rezione Klausen et a tentare occupazione colle Jaufen (testata d1 Val Passa1er) per eseguire manovra avviluppante verso Sterzing richiedesi, nella misura del possibile, concorso 4" Armata con spostamento forze in valle della Rienz e attraverso il passo di Monte Croce di Comelico o per Scluderbach stop GENERALE PECORI GIRALDI
AL COMANDO SUPREMO
N. 76 Op. Truppe X e III Corpo Armata che da più giorni avanzano con ammirevole slancio da presso incalzando truppe bavaresi che ripiegano dalle forti posizioni occupate in valle dell'Isarco giungevano nella giornata di ieri al passo del Brennero dopo aver vinto serie difficoltà di ogni genere stop Le truppe bavaresi ritirandosi rapidamente si sottrassero sempre alla pressione delle nostre truppe e al nostro appressarsi si affrettarono a sgomberare anche il passo del Brennero che venne da noi saldamente occupato stop 75• e 6" Divisione stanno riordinando proprie truppe dopo faticosa marcia compiuta et quanto prima proseguiranno per occupare rispettiva-
mente Landeck et Innsbruck stop. GENERALE PECORI GIRALDI
DOCUMENTO N. 505
COMANDO SUPREMO UFFICIO OPERAZIONI
9 novembre 1918 - ore 19.35 ALCOMANDOl"ARMATA N. 14972 G.M. - Risposta suo 444 Op. odierno. Concorso truppe 4• Armata non riuscirebbe tempestivo data distanza cui trovansi truppe stesse da valle della Rienz. Si è però disposto che 8a Armata che già occupa· con un gruppo assalto Sillian spinga quanto più celermente è possibile un gruppo su Brunek per il passo Schluderbach stop GENERALE BADOGLIO
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- 1225 DOCUMENTO N. 507
COMANDO P ARMATA STATO MAGGIORE
N. 472 R.P.
XXV C.A. - Vezzano
4 3 Divisione ... Tione 11 3 Divisione ... Malé
V e.A. - Levico
69 3 Divisione ... Cavalese 21 3 Divisione ... Borgo
14 novembre 1918
OGGETTO: Direttive per l'occupazione del Trentino AI COMANDI C.A. III - X - XXIX - XXV - V AL COMANDO ARTIGLIERIA D'ARMATA AL COMANDO GENIO D'ARMATA ALL'INTENDENZA D'ARMATA AL COMANDO DELLA 3 3 BRIGATA DI CAVALLERIA AL COMANDO DEI CC.RR. DELL'ARMATA AL COMANDO DEL PRESIDIO DI TRENTO AL SIG. GENERALE GIARDINA AL SIG. GENERALE MONTEZEMOLO AL SIG. COLONNELLO ALBERTI e, per conoscenza: "AL COMANDO SUPREMO - UFFICIO OPERAZIONI AL COMANDO DELLA 4 3 ARMATA Il territorio dell'Armata resta ripartito fra i corpi d'armata e l'Intendenza nel modo che risulta dall'annesso schizzo (omesso). Tale ripartizione è stata stabilita in relazione alla sistemazione definitiva che dovranno assumere le truppe dell'Armata non appena saranno ultimati i movimenti in corso e quelli già previsti . TALE SISTEMAZIONE PUÒ PERTANTO COSÌ RIASSUMERSI
La sede dell'Intendenza d'armata sarà a Rovereto. Il trasferimento in detta località avverrà in seguito ad ordine di questo Comando, che lo comunicherà con conveniente preavviso. È inteso che la maggior parte dei magazzini resterà nell'attuale dislocazione e saranno spostati inn~nzi, nell~ ~ona tra Calliano e Trento, con aliquote avanzate a Bolzano solo 1magazzm1 necessari per provvedere al rifornimento delle truppe di vettovaglie e di vestiario. II Tenente Generale Giardina assumerà la carica di ispettore delle retrovie ed avrà giurisdizione su tutto il territorio assegnato all'Intendenza ·d'Armata. Avrà compito di curare oltre la disciplina e l'ordine di retrovia, anche il ricupero ed il versamento dei materiali nostri e del nemico lasciati nelle posizioni da noi abbandonate il 2 e 3 novembre. Sar~n~o p~r ~u~st'ultimo scopo messi alla sua dipendenza sei raggruppamenti d1 art1ghena co~ personale delle batterie da posizione e d'assedio (fissato dal Comando ~1 Artiglieria dell'Armata), compagnie presidiarie, personale delle compagme mitragliatrici da posizione, compagnie prigionieri. Per il territorio della 6 3 e 7 3 Armata dovranno rimanere in vigore le organizzazioni predisposte da dette armate. Il Generale Giardina è in ~egui: to autorizzato a completare le organizzazioni stesse nel modo che nterra migliore. B) Truppe non alla dipendenza dei Corpi d'Armata
A) Corpi d'Armata
III C.A. - Merano
75 3 Divisione ... Landeck 5 3 Divisione ... Glurns
X C.A. - Bressanone
6 3 Divisione ... Innsbruck 55 3 Divisione ... Brunicco 34 3 Divisione ... Sterzing
1
XXIX C.A. - Bolzano 26 3 Divisione ... Caldaro 32 3 Divisione ... Trento 2
_e~:
a) I riparti di marcia e le altre truppe alle dipendenze dire~te d~l mando di Armata o dell'Intendenza saranno dislocati in base agh ord1m gia dati od a quelli che questo Comando si riserva di dare.
1
1
L'occupazione di queste due località ha per iscopo di assicurare all'esercito italiano due solide teste di ponte sull'Inn, per ogni eventuale cambiamento di situazione. Pertanto tutte le truppe, meno un reggimento ed il comando .di divisione che potranno presidiare la città, dovranno essere .dislocate a nord ed a cavallo del fiume in località che, pur rispondendo ad una comoda sistemazione delle truppe, consentano una prima imbastitura tattica delle teste di ponte.
2 'La 32 • Divisione pur lasciando le altre truppe e servizi nella zona di Egna presidierà la città di Trento con i seguenti elementi: - il comando di divisione - una brigata di fanteria - un gruppo artiglieria montagna - il reggimento artiglieria campagna. . . . . Il Comandante della 32• Divisione assumerà le funzioni di comandante il p_res1d10 di Trento alle ore IO del giorno 20 corrente . Il Comand? ?i Piazza c~ss~ a_ t~l_e d~ta ~1 !unz10n~re._~: funzioni militari passano al Comando di Pres1d10 e le funz1om CIVlh ali Ufficio Affan Civ1h del Governatorato.
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b) Per l'assegnazione definitiva delle truppe di cavalleria (3a brigata e reggimenti cavalleggeri Udine ed Alessandria) mi riservo di dare ordini in seguito. Per intanto le suddette truppe contirtueranno a disimpegnare i vari compiti che sono stati loro affidati.
ATTRIBUZIONE DELLE AUTORITÀ MILITARI CHE HANNO GIURISDIZIONE SUI VARI TERRITORI IN CUI È STATA DIVISA LA ZONA DI OCCUPAZIONE I
I Corpi d'Armata III e X, dislocati immediatamente a ridosso della linea di armistizio, dovranno provvedere alla occupazione materiale ed allo sbarramento dei passi di frontiera ed all'occupazione della valle dell'Inn. II L'occupazione del territorio trentino assegnato a ciascun corpo di armata ed all'Intendenza dovrà effettuarsi essenzialmente con carattere territoriale, procurando che tutti i centri di qualche importanza siano convenientemente presidiati. Continue escursioni per parte delle truppe costituenti i vari presidi dovranno completare l'azione di questi miranti ad ottenere che in tutto il paese si abbia la sensazione della nostra occupazione.
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L'autorità militare dovrà curare le questioni relative alla pubblica amministrazione nelle località dove manca il personale civile, segnalan~? a _que: sto Comando tali deficienze affinché sia possibile provved~re a!l mvi? _di appositi funzionari . Già ora funziona in embrion_e ~n'org~mzza~10ne civile che va sempre più perfezionandosi; con gli orgam di essa si d~~ra man~e~ere il contatto affinché richieste non siano fatte dai due enti: militare e civile. È necessario che l'azione dei comandi militari si svolga as~olutamente all'infuori dei partiti politici, ed ove fosse necessario, in via ecce~10nale provvisoria chiedere il concorso degli elementi locali; è indispensablie che le persone p~escelte appartengano in egual misura ai partiti esistenti. IV I bandi, le ordinanze e le comunicazioni di qualsiasi genere emanate dalle varie autorità militari, che ne saranno volta a volta delegate, dovranno essere pubblicati in italiano nel Trentino: in it~lian~ e ted~sc~ nel_!' Adige e dovrà essere curata la loro divulgazione fmo ai centn mmon e pm lontani.
Al~?
V
FUNZIONAMENTI DEI VARI SERVIZI a) Servizio sanitario: Nelle località dove manca od è deficien~~ il ser~i-sanitario dovrà essere provveduto con personale sanitario militare pm ;irossimo alla località. Quelle gravi deficien~e all~ ~uali non fosse assolutamente possibile provvedere con i mezzi a dispos1Z1one saranno segnalate a .0
III Il contegno delle truppe verso le popolazioni deve essere dignitoso e corretto. Occorre la più salda disciplina. I capi ispirino la loro azione a quel tatto indispensabile per conciliare i sentimenti delle popolazioni delle varie regioni con la necessità di far rispettare in modo preciso ed assoluto il nuovo stato di fatto che la vittoria ha sanzionato. Gli ordini siano bene ponderati, ma una volta dati devono essere con inflessibile energia mantenuti. Sia repressa con fermezza ogni benché minima manifestazione di ribellione alla nostra autorità per parte dei civili. Le disposizioni delle autorità militari mirino a far comprender alle popolazioni che la nostra occupazione non ha alcun carattere di temporaneità. Non avendosi però ancora la sovranità di diritto,ciò che sarà dato dal trattato di pace, saranno da me date disposizioni per le varie questioni in base alle prerogative attribuitemi dalla mia funzione di Governatore, e servirà di norma, in attesa delle disposizioni stesse, il regolamento di servizio in guerra. Dovranno essere rispettate le leggi e consuetudini locali quanto più è possibile.
questo Comando. . . . . . . . Si dovrà anche provvedere ai più urgenti bisogm di medicmah facendone richiesta all'Intendenza dell'Armata. . . Ciascun corpo d'armata faccia avanzare il minor numero ~i osp~dah da campo, a d ogm· modo non più di 4 , e provveda alla loro . dislocaz10ne . . nella zona di propria competenza. Gli altri passeranno_ a di~p~si~ione del: l'Intendenza ed il personale sarà impiegato secondo le dispos~z~om che dara la Direzione di Sanità di Armata, tenendo conto delle necessita della popolazione civile del territorio occupato. , b) Servizio di vettovagliamento: Nelle località dove manca_ as~oluta: mente l'alimentazione per la popolazione civile e dove non funzio~~no _g!i organi del Ministero degli approvvigionamenti e consumi, le au~onta mil~tari potranno provvedere richiedendo all'Intendenza le vettovaglie _nel~a ~isura strettamente necessaria. Dette vettovaglie dovranno essere distnbmte in ragione della normale razione di pace fissata per il soldato: a pagamento
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per le persone benestanti e gratuitamente ai poveri.La gestione di queste vettovaglie dovrà essere distinta da quella delle truppe per modo che ne sia facile il controllo.
10. 11. 12.
c) Servizio postale e telegrafico: Le autorità militari da sole od in concorso con le autorità civili dovranno provvedere o facilitare il ristabilimento sollecito delle comunicazioni postali e telegrafiche già esistenti nella zona al di qua della linea d'armistizio. Al di là della linea d'armistizio saranno conservate soltanto le comunicazioni telegrafiche e telefoniche militari necessarie per i collegamenti colle truppe dislocate in valle dell'Inn. Tutti gli scambi di corrispondenza della popolazione civile attraverso la linea d'armistizio devono essere impediti. Nelle località dove non fosse possibile riattivare il funzionamento del servizio postale civile, funzionerà la posta militare. Si disponga in tal caso per esercitare una oculata censura, con personale intellettualmente e moralmente adatto, sulla corrispondenza dei civili.
13.
d) Servizio di manutenzione stradale: Il Comando del Genio di Armata disporrà che per il giorno 20 corrente sia assegnata a ciascun corpo di armata una direzione di zoria per provvedere·esclusivamente ai servizi di manutenzione stradale. Oltre il personale già assegnato alle suddette direzioni e quello che sarà possibile reclutare sul posto, ciascun corpo d'armata potrà eventualmente richiedere all'Intendenza il numero di compagnie prigionieri che ritiene necessarie per costituire la mano d'opera di cui abbisogna. Occorre che le compagnie prigionieri non siano costituite da personale della stessa regione nella quale vengono impiegate. Oltre le strade che i comandi di corpo d'armata riterranno di far mantenere in buono stato e sgombre dalla neve dovranno essere sempre tenuti transitabili al carreggio le seguenti:
Ora - Cavalese - Predazzo - passo di Rolle - Fiera di Primiero Cavalese - Lavis Trento - Borgo - Primolano - Bassano Mattarello - Vigolo Vattaro - Carbonara - Lastebasse - Arsiero.
Per cura dell'Intendenza i rifornimenti dovranno essere fatti per le ferrovie: Ala _ Trento - Bolzano - Mais; Bolzano - Bressanone; Bressai:ione Innsbruck - Landeck; Bressanone - Bruneck - Toblach. L'Intendenza interesserà la Direzione Trasporti per rimettere in esercizio la tramvia Mezocorona - Malé - Fucine, la ferrovia a scartamento ridotto Ora _ Cavalese e mi farà proposte per il riattamento od il ricupero dei materiali delle ferrovie locali o Decauville esistenti . II Comando del Genio d'Armata esaminerà la convenienza e l'opportunità di impiantare le teleferiche che saranno proposte dai comandi di corpo d'armata. e) Servizio sgombero materiali: Ciascun corpo d'arma~a e_l'I~te~~enza per mezzo dell'Ispettore delle retrovie nella zona di propna gmr~sd1Z1one provvederanno alla raccolta del materiale bellico lasciato dal_ ~emico ~ n~stro e ne cureranno il riordinamento e la custodia in depositi provv1son. A tale scopo il comando di artiglieria d'armata metterà a disposizione di ciascun corpo d'armata un comando di raggruppamento e come più sopra detto a disposizione dell'Intendenza (Ispettore delle r~tr_ovie~ sei co~andi di raggruppamento ciascuno col personale necessario a cm s1 agg~u~~er~ quel~ lo delle unità ed elementi che non fanno parte organica delle d1v1s1om e dei corpi d'armata quali risultano dall'unito allegato e lasciati sul posto. È conveniente che ciascuno dei comandanti di raggruppamento assegnati all'Intendenza sia scelto fra quelli dislocati in ciascuna d~lle seguenti zone: Val d'Astico; Val Posina; Pasubio-Vallarsa; Val.Laganna. I comandi di corpo d'armata forniranno personale che potrà occorrere in rinforzo. Il materiale dovrà essere raccolto in fondo valle, il più possibile vicino a località ferroviarie. Per i territori già appartenenti alla 6a e 7a Armata, l'Ispettore delle retrovie prenderà accordi con l'Intendenza e coman-
1.
Riva (Torbole) - Arco - Vezzano - Trento
2.
Vestone - Tione - Stenico - Vezzano
3.
Edolo - Malé - Mezzocorona
4.
Malé - Fondo - Passo della Mendala- Caldaro
5.
Bormio - Spondinig (soltanto slittabile)
di ora detti.
6.
Le strade di fondo Adige - Isarco - Rienz che si allacciano alle precedenti ed alle seguenti (per il passo di Monte Croce di Comelico e per Schluderbach il comando del genio prenderà accordi con quello della 4 a Armata)
7.
Colle di Reschen - Landeck
8. 9.
Landeck - Innsbruck
f) Servizio di polizia: Per il servizio di polizia_ pro~v~derà !'autori~à militare della zona per mezzo dei CC.RR. che ha a d1spos1Z1one nnforzat1 convenientemente da militari delle altre armi, specialmente di cavalleria. Occorre sollecitamente piantonare e custodire tutti i magazzini ed i deposit~ lasciati dal nemico fino a quando essi non saranno presi in consegna dagh enti cui competono. È necess.ario provvedere alla sorveglianza delle comunicazioni e alla ri-
Brennero - Innsbruck
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cerca delle armi e munizioni asportate dai privati, nonché alla ricerca dei militari nemici che fossero eventualmente tenuti nascosti dalla popolazione civile. Lo sgombero dei prigionieri austriaci e dei prigionieri italiani liberati e rimpatriati è fatto sotto la direzione del colonnello Alberti. Le disposizioni date saranno direttamente comunicate da detto colonnello; i corpi d'armata invieranno sotto scorta quelli che ancora catturassero ai campi di concentramento viciniori. g) Servizio _della giustizia: Indipendentemente dalla giustizia militare che dovrà funzionare in tutto il territorio occupato fin quando sarà considerato in istato di guerra, anche la giustizia civile dovrà essere impiantata. Nelle località dove fosse impossibile il suo funzionamento per la scomparsa dei magistrati sarà provveduto segnalando a questo Comando i funzionari mancanti. Per i casi d'urgenza e fin quando sarà ripristinato il servizio nelle località dov'esso manca questo Comando indicherà volta a volta l'ente giudiziario competente.· Gradirò conoscere, fatta eccezione per lo spostamento dell'Intendenza e dei suoi magazzini, quando gli ordini suddetti avranno avuta piena esecuzione. Accusare ricevuta.
- 1231 ALLEGATO AL DOCUMENTO N . 507
COMANDO 1a ARMATA STATO MAGGIORE
14 novembre 1918 Costituzione organica delle divisioni e dei corpi di armata
La divisione di fanteria deve considerarsi composta dai seguenti elementi: un comando di divisione due brigate di fanteria un reggimento artiglieria campagna quattro compagnie mitragliatrici divisionali un battaglione zappatori del genio una compagnia telegrafisti una sezione di sanità una sezione di sussistenza
II corpo d'armata deve considerarsi composto dei seguenti elementi: un comando di corpo d'armata
NOTA:
due divisioni di fanteria ... .. gruppi da montagna (eventualmente)
Per cura dei comandi di corpo d'armata, di artiglieria, del genio, dell'Intendenza e del Comando della Piazza di Trento funzionano già degli organismi destinati alla raccolta e alla custodia dei materiali e dei depositi sia nelle nostre antiche posizioni che nel territorio occupato; inoltre sono già state date disposizioni per il funzionamento dei vari servizi dai comandi che per primi sono giunti nelle zone redente. Queste organizzazioni devono essere progressivamente assorbite da quelle che saranno costituite dai corpi d'armata o dalla Intendenza ciascuno per il territorio di propria giurisdizione.
una compagnia minatori una compagnia telegrafisti ..... ospedaletti da 50 letti una sezione disinfezione
IL TENENTE GENERALE COMANDANTE DELL'ARMATA G. Pecori Giraldi
un parco buoi un magazzino di vettovagliamento (eventuale) IL COMANDANTE DELL'ARMATA Pecori Giraldi
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DOCUMENTO N. 509
DOCUMENTO N. 508
COMANDO DELLA l" ARMATA
COMANDO DELLA P ARMATA
STATO MAGGIORE
STATO MAGGIORE
15 novembre 1918 13 novembre 1918 N. 6400 di prot. N. 471 R.P.
OGGETTO: Avanzata delle truppe della 75" e 6" Divisione
OGGETTO: Rifornimenti
AI COMANDI DEI CORPI D'ARMATA III E X e, per conoscenza: AI COMANDI DEI CORPI D'ARMATA V - XXV - XXIX AI COMANDI D'ARTIGLIERIA E GENIO D'ARMATA ALL'INTENDENZA D'ARMATA
ALL'INTENDENTE DI ARMATA Sono passati ormai dieci giorni da che l'armata è uscita dalle sue antiche posizioni ed i servizi non funzionano ancora, come ben appare dalle relazioni dei corpi d'armata dipendenti che tutti denunciano la insufficienza dei rifornimenti e, per taluni settori, segnalano crisi preoccupanti; lo stesso Presidio di Trento è in sofferenza. Per tali ragioni il Comando di Armata, contrariamente alla sua intenzione, ha dovuto portare un controllo sull'opera di codesta Intendenza ed ha potuto convincersi che la crisi nei rifornimenti non era dovuta ad insufficienza di mezzi, ma ad un impiego inorganico e poco oculato dei mezzi stessi. Infatti l'intervento di questo Comando è bastato a risolvere per ora il problema dei rifornimenti. Con vero rincrescimento mi vedo costretto a rilevare questa manchevolezza dei servizi e ciò faccio nella viva fiducia che la S.V . saprà riconoscere e rimuovere le cause che in questa occasione hanno resa l'Intendenza di armata non del tutto pari ai propri compiti. IL TENENTE GENERALE COMANDANTE LA la ARMATA Pecari Giraldi
J
II mattino del giorno 18 si inizierà l'avanzata delle truppe della 75 • e della 6" Divisione incaricate di occupare la valle dell'Inne costituire due solide teste di ponte al di là del fiume, per poter avere una base per operazioni future nell'eventualità che non fosse possibile una rapida conclusione della pace. La linea di demarcazione fra le due grandi unità suddette risulta dall'unito schizzo. Non si è ritenuto di dover limitare la zona a nord e lateralmente, poiché ciò può essere determin~to solo in conseguenza dello studio del terreno fatto sul posto dai comandanti delle truppe di occupazione. Richiamo l'attenzione sulla necessità che sia preso possesso dei nodi stradali ad ovest di Landeck e ad est di Innsbruck per guardarsi da truppe nemiche che rispettivamente discendessero o risalissero la valle dell'Inn. La dislocazione delle due divisioni sarà fatta in base alle esigenze militari. I comandanti potranno dislocarsi col comando al di fuori delle città e determineranno la guarnigione dei vari centri abitati,comprese le città di Innsbruck - Landeck. La nostra occupazione al di là della linea di armistizio ha carattere provvisorio; quindi le relazioni con la popolazione e gli enti locali siano informate a tale concetto, basandosi per le disposizioni da emanare sul regolamento di servizio in guerra. Si ricordi che si è in territorio nemico e si prendano tutte le disposizioni che servano ad evitare ogni sorpresa. II III Corpo d'Armata provveda ad occupare il Colle di Reschen fino a Finstermunz con le truppe della 5" Divisione. Il X, in attesa dell'arrivo della 34a Divisione o di altra in sua sostituzione occupi fin d'ora col V Ragg. Alpino il Brennero e Gries. I rifornimenti per la 75a Divisione, fino a che non sarà garantito il possesso della ferrovia Innsbruck Landeck, saranno fatti per il colle di Reschen. IL TENENTE GENERALE COMANDANTE DELLA 1 a ARMATA Pecari Giraldi
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- 1234 DOCUMENTO N. 51O
COMANDO DELLA 1a ARMATA STATO MAGGIORE
17 novembre 191 8 N. 475 R.P.
OGGETTO: Occupazione della valle dell'Inn AL COMANDO SUPREMO - UFFICIO OPERAZIONI La situazione militare e politica, quale si è andata delineando in questi primi giorni di occupazione italiana nell'alto Adige, suggerisce a proposito delle progettate occupazioni nella valle dell'Inn, alcune considerazioni che ritengo doveroso esporre a codesto comando. 1. - Il partito tedesco che ha il proprio centro a Bolzano e tende con ogni mezzo a intrattenere nelle popolazioni il convincimento che la nostra occupazione ha carattere assolutamente temporaneo, si appoggia al Consiglio nazionale del Tirolo, con sede ad lnnsbruck, dal quale riceve aiuti e incoraggiamenti a perseverare nella sua opera di propaganda che potrebbe anche, in un avvenire non lontano, trasformarsi in opera di agitazione. Preme pertanto impedire con ogni mezzo le comunicazioni fra Bolzano e Innsbruck, cosa che, se è di già poco agevole ora che la linea di armistizio segna un confine ben netto e facile da sorvegliare, diverrebbe impossibile affatto qualora i due centri oradetti fossero compresi entrambi nei confini della nostra occupazione. .2. - Tanto Innsbruck quanto Landeck rigurgitano di elem~nti del 'disciolto esercito austriaco, di militari reduci dalla prigionia in Russia, di sfaccendati, di esaltati e di ogni specie di individui turbolenti. Ambedue queste città devono perciò considerarsi come centri moralmente infetti ed il mantenervi una nostra guarnigione potrebbe favorire il diffondersi di tendenze bolsceviche. 3. - L'occupazione di Innsbruck e di Landeck non procurerebbe vantaggio alcuno se limitata ai due centri abitati predetti. Per assicurarci l'effettiva possibilità di uno sbocco offensivo oltre l'lnn, nell'ipotesi di nostre operazioni contro la Germania, come per mantenerci in salda posizione difensiva nella media valle dell'Inn, qualora invece interessasse semplicemente dare a quella regione il valore di valido pegno in vista delle trattative di pace, occorrérebbe assicurarci il possesso degli sbocchi delle comunicazioni della Valle dell'Inn con il Voralberg e con la Baviera. Sarebbe nicessario
in altre parole estendersi dall' Arlberg alla stretta di Baumkirchen (1 20 km.) spingendosi altresì a nord fino a Nassereth e Scharnitz. Ora, per quanto fatta con criterio territoriale a base di piccoli presidi, l'occupazione di una zona così estesa assorbirebbe fo rze troppo ingenti rispetto alla disponibilità di questa armata. Ciò posto ritengo sia da prendere in seria considerazione se non convenga abbandonare il progetto di avanzata sino ad lnnsbruck e a Landeck e se, allo scopo di assicurarci per ogni eventualità uno sbocco offensivo oltre la linea di armistizio, non sia sufficiente occupare le alture di Gries , oltre il Brennero, e la stretta di Pfunds oltre il Reschen. IL TENENTE GENERALE COMANDANTE DELL'ARMATA Pecari Giraldi
DOCUMENTO N . 511
IL SOTTOCAPO DI 'STATO MAGGIORE* Roma, 19 novembre AL COMANDO SUPREMO - UFFICIO OPERAZIONI S.E. Diaz presa visione foglio prima Armata circa occupazione valle Inn ha manifestato suo dubbio circa possibilità da parte nostra di vettovagliare tutte le po'polazioni della zona che andremo ad occupare stop Questo provvedimento sarebbe indispensabile per troncare ogni rapporto fra la regione da noi occupata et restante Tirolo stop Questione merita attento esame epperciò S.E . Diaz ritiene opportuno sospendere per qualche giorno avanzata nostra in attesa sia definita possibilità vettovagliamento stop GENERALE BADOGLIO
' In quei giorni, i Generali Diaz e Badoglio si trovavano a Roma; di lì il Gen. Badoglio indirizzava il presente messaggio al Comando Supremo ad Abano in esito alla comunicazione della 1• Armata, di cui al Documento N. 510
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- 1237 DOCUMENTO N. 513
DOCUMENTO N. 512
COMANDO 1a ARMATA
COMANDO 1a ARMATA
21 novembre 191,8 - ore 11
21 novembre 1918
AL COMANDO SUPREMO - UFFICIO OPERAZIONI
AL COMANDO SUPREMO - UFFICIO OPERAZIONI
N. 6607 Op. Spec. - stop Secondo ordine cotesto Comando ieri venne arrestato movimento 6" et 75" Divisione inviate verso valle Inn per occupazione Landeck et Innsbruck stop Truppe suddette grandi unità sostano in località raggiunte et precisamente 1° scaglione 75" Divisione a Pfund et brigata Valtellina della 6" Divisione fra Matrei et Steinah stop Popolazioni calme et deferenti verso nostre truppe stop Notizie politiche stop A Bolzano eseguita distribuzione viveri a popolazione povera per ricorrenza genetliaco S.M. Regina Madre stop Detta distribuzione venne annunziata con manifesto municipale stop Per tale ricorrenza Comando XXIX Corpo Armata ha inviato a borgomastro tricolore con ordine esporlo Municipio stop Dato tentativo suddetto borgomastro tergiversare nell'esecuzione ordine tricolore venne esposto d'autorità presenza picchetto armato che ha reso onori stop Ordinato scioglimento milizia Burger Wehrschutz di Bolzano stop Ieri sera borgomastro Bolzano al quale giorno precedente era stato respinto una pubblicazione intestata al Consiglio Nazionale del Tirolo Tedesco ha risposto scusandosi et annunziando dimissioni da Presidente suddetto Consiglio Nazionale stop In Valsugana e Val Avisio celebrato genetliaco S.M. Regina Madre con festeggiamenti militari et religiosi stop Sono intervenute autorità civili et cittadinanza stop Città Pergine et Levico inbandierate et illuminate a festa stop Sono state tenute conferenze patriottiche stop
N. 6614 Op. Con foglio n. 475 R.P. in data 17 corrente avevo rappresentato convenienza sospendere occupazione Landeck et Innsbruck stop Ma poiché ormai nostre divisioni sono giunte a pochi chilometri da detti obbiettivi et poiché ciò est noto ad autorità locali et popolazioni, ritengo necessario pure nell'interesse nostro prestigio far continuare marcia stop Ciò mi viene anche confermato da Capo Stato maggiore Armata inviato in zona Brennero che d'accordo con comandante X Corpo d'Armata informa non essere il caso di avere preoccupazioni pel vettovagliamento popolazione e truppe già organizzato stop Inoltre siccome a Innsbruck affluiscono diverse migliaia internati e prigionieri dei quali parecchi ammalati la occupazione detto punto est opportuna anzi necessaria per regolare esodo, procurare soccorsi ecc. stop Per tale situazione salvo ordine contrario che al caso prego farmi giungere al più presto ho dato disposizioni per continuare avanzata domattina stop GENERALE PECORI GIRALDI
DOCUMENTO N. 514
GENERALE PECORI GIRALDI
COMANDO SUPREMO 22 novembre 1918 - Ore 20 ALCOMANDOl"ARMATA
r
N. 15380 stop G.M. azzurro stop - Cotesto Comando est autorizzato a disporre che domani 23 corr. sia ripresa avanzata verso valle Inn stop Per norma avverto che questo comando sta svolgendo pratiche coi comandi alleati per ottenere che alla nostra occupazione nella vallata dell'Inn partecipino rappresentanze dei contingenti francesi inglesi et americani stop TEN. GEN. BADOGLIO
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DOCUMENTO N. 516
DOCUMENTO N. 515
COMANDO 1a ARMATA
COMANDO III CORPO ARMATA UFFICIO AFFARI CIVILI
24 novembre 1918 - Ore 11
2 dicembre 1918
AL COMANDO SUPREMO
N. 166 A.C. di prot.
N. 6691 Op.
OGGETTO: Situazione politica di Landeck
Comunicato militare stop Le nostre truppe della 75 a et 6 a divisione hanno rispettivamente raggiunto nella giornata di ieri Landeck e Innsbruk, occupando le località e i nodi stradali loro assegnati stop Le nostre truppe furono dovunque bene accolte: popolazione si mantenne calma e rispettosa stop Il Comando della 6a divisione si è stabilito nel pomeriggio di ieri ad Innsbruk stop Continua la consegna delle armi da parte della popolazione civile ed il ricupero dei materiali abbandonati dal nemico stop Causa accidentale esplosione campo minato in Val Chiese si ebbero due militari uccisi stop Comunicato politico stop Il giornale Meraner Zeitung ha pubblicato integralmente il testo del bando sulla lingua e le nazionalità stop Essendo tale testo seguito da osservazioni di non equivoco malcontento, benché improntato a moderazione, il commento venne soppresso dalla censura stop Lo stesso giornale ha riprodotto una corrispondenza di Rino Alessi del Secolo di Milano in cui si parla della prevalenza etnica tedesca nelle popolazioni dell'Alto Adige. A Bolzano si è proceduto ieri allo scioglimento della Soci(;tà Burgerwher senza alcuna difficoltà stop In Merano da ièri furono messe a disposizione del Capitanato Distrettuale 400 quintali di farina e 200 quintali di riso nonché altre derrate stop Il Meraner Zeitung ne pubblica con grande compiacimento la notizia stop Nel territorio ove prevale la popolazione italiana continua attiva la collaborazione delle autorità civili ed ecclesiastiche dei comuni per soluzioni problemi inerenti ristabilimento funzionamento vari servizi stop GENERALE PECORI GIRALDI
AL GOVERNATORATO DI TRENTO UFFICIO AFFARI CIVILI Mi sono recato ieri 1° dicembre a Landeck per visitare la 75a Divisione e per avere diretta sensazione della situazione politica di quella zona. Al riguardo rappresento quanto segue: 1. - Le nostre truppe sono state dappertutto accolte con cortesia. Il loro contegno corretto, disciplinato è stato rilevato ed ammirato da tutti, tanto che ad Imst alcuni maggiorenti del paese si mostrarono dolenti allorché seppero che ivi si sarebbe stabilito. un battaglione inglese, preferendo che Imst fosse presidiata da truppe italiane. 2. - Le voci, forse artatamente sparse nel Voralberg di nostre requisizioni forzate, violenze presso privati e saccheggi a magazzini ecc. sono state assai facilmente sventate dalle constatazioni fatte da una rappresentanza del governo provvisorio del Voralberg venuta espressamente a Landeck, da dove ripartiva completamente rassicurata sulle nostre intenzioni sia per l'accoglienza avuta allo scalo ferroviario e dal Comando della 75a Divisione, sia per testimonianze raccolte presso liberi cittadini di Landeck. Detta rappresentanza si dichiarava infatti tranquillizzata ed ammirata dal contegno delle nostre truppe. 3. - Su giornali di Vienna e di Innsbruck, continua una campagna violenta contro gli italiani e contro gli alleati. Si riterrebbe conveniente l'intervento presso il governo di Vienna ed inoltre che ad Innsbruck non si consentisse in nessun modo la pubblicazione di notizie infondate che hanno per iscopo di metterci in cattiva luce presso le popolazioni. 4. - La milizia che si va costituendo e della quale si è riferito con foglio del 1° dicembre n. 12520 Op. è composta di volontari, in genere di pessimi elementi, ben pagati, ma che non hanno nessun senso di disciplina e che sono temuti sia dagli ufficiali, che non hanno su di essi alcuna autorità, sia dallà popolazione.
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Il Bolscevismo impera fra questi elementi che hanno tentato di fare propaganda anche fra i nostri soldati. Sono perciò elementi pericolosi .
DOCUMENTO N. 517
14 gennaio 1919 5. - Le autorità locali hanno dato disposizioni per il versamento delle armi, ma nessuno vi ottempera. Nel complesso ho riportato dalla mia visita impressione buona per quanto riguarda i rapporti con la popolazione e autorità locali; ottima per quanto riguarda le nostre truppe, per la loro disciplina, contegno, correttezza.
DA COMANDO· SUPREMO A:
ECCELL. ORLANDO - PRESIDENZA CONSIGLIO ECCELL. ZUPELLI - MINISTRO GUERRA PRIMO AIUTANTE DI CAMPO DI S.M. IL RE MINISTERO GUERRA - DIV. S.M. PER S.E. DIAZ
IL TEN. GEN . COMANDANTE DEL C.A. Camerana
ROMA ROMA ROMA ROMA
N. 3268 com. stop Riassunto notizie pervenute fino ore 18 stop Ad Innsbruck ha avuto luogo, il 12 corrente assemblea, presieduta dal capo governo attuale dott. Ckraffl, a cui sono intervenute rappresentanze contadini tirolesi stop In adunanza svoltasi senza alcun incidente, si è affermato diritto Tirolo costituirsi Repubblica entro confini naturali da Kufstein a Salorno stop Est notevole accenno fatto in tale o~casione di aver assicurato appoggio inglese et americano et adesioni taluni comuni Alto Adige stop Tempo bello stop GENERALE BADOGLIO
Il
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R. ESERCITO ITALIANO UFFICIO OPERAZIONI
10 dicembre 191 8 Stralcio di promemoria circa la situazione nel Trentino ed Alto Adige
1. - Non sono ancora giunti i funzionari civili, o almeno non in numero sufficiente per stabilire un regolare funzionamento della nuova organizzazione. Si è sempre nel regno del provvisorio ; tutto pesa sul Generale Amantea e sul Ten. Colonnello di S.M. Ceard che per quanto attivi, energici e volon-. terosi non hanno tempo, mezzi né personale e talora competenza per provvedere a tutto specie in materia finanziaria amministrativa e giudiziaria. Risultato di ciò è un certo regresso nella nostra penetrazione nell'Alto Adige perché i partiti avversi all'occupazione italiana, che davanti ai primi atti di energia delle nostre autorità avevano abbassato il capo, ora lo rialzano facendosi forti degli inconvenienti di vario genere che l'incerta situazione ha provocato e provoca continuamente. Per ora non si tratta che di incidenti piccoli ma significativi : articoli di cronaca di giornali, ricostituirsi di raggruppamenti con carattere a noi decisamente avverso, ostruzionismo ecc. È necessario invece che al più presto si stabilisca un regolare regime di vita nelle nuove regioni e che queste siano riallacciate commercialmente, politicamente e amministrativamente al rimanente del Regno. 2. - Anche interpretando i desideri del Comandante della 1a Armata occorrerebbe: a) Inviare a disposizione dell'Ufficio Affari Civili almeno un funzionario (con relativo Ufficio) per ciascun Ministero, con facoltà non consultive soltanto. b) Sarebbe forse bene che la Direzione degli Affari Civili stessi fosse assunta, in un secondo tempo, da un alto funzionario, con rango almeno di Prefetto, sempre rimanendo alla dipendenza del Comando della 1 a Armata. c) In ogni modo occorre d'urgenza aumentare il personale militare a disposizione dell'Ufficio Affari Civili : questo ora è costituito da Ufficiali assunti a tale _servizio col solo criterio della disponibilità del momento: sono quasi tutti tenenti o capitani del servizio osservatori armata che non costituisce una adeguata preparazione alle mansioni degli affari civili. Gli uf-
fidali nuovi destinati dovrebbero essere di Stato Maggiore (o in servizio di S.M.) ma di grado non superiore a Maggiore, per non creare incompatibilità quando alla gerarchia militare si sovrapporrà la gerarchia dei funzionari civili: il Generale Amantea desidererebbe subito i seguenti ufficiali: Maggiore FRANZINI - già della 7 a Armata Capitano AMAN - già della 7 a Armata Capitano CADODUA - del XIII Corpo d'Armata d) Sul nuovo ordinamento è necessario che il servizio rimpatrio profughi e prigionieri rimanga di esclusiva competenza delle Autorità Militari. È urgente che il servizio ferroviario della regione sia assicurato con qualche regolarità; attualmente non funziona affatto. Per ora sono morti di fame parecchi quadrupedi: continuando così fra poco comincieranno a morire di fame anche gli uomini. Le stazioni sono ingombre di materiale al punto da dover sospendere il movimento lungo la linea. Ma nessuno si adopera per sgomberare le stazioni. Queste sono servite da personale austriaco che evidentemente fa dell'ostruzionismo . I pochi funzionari italiani si dichiarano impotenti a ristabilire l' ordine: non si vede però che facciano per ciò .tentativo alcuno . Esistono orari per alcuni treni viaggiatori ma con coincidenze combinate in modo da paralizzare gli spostamenti. Il servizio delle merci è così aleatorio che nessun commerciante può arrischiarsi a tentare di stabilire con l'Italia le relazioni che ha dovuto troncare con l'Austria e la Germania. Il servizio dei profughi minaccia di essere paralizzato perché le Autorità Tirolesi minacciano di sospenderlo non avendo ancora avuto in restituzione uno solo dei carri prestati ecc. ecc. IL TENENTE COLONNELLO DI STATO MAGGIORE CAPO GRUPPO COLLEGAMENTO 1 a ARMATA F.to A.Di San Martino
Annotazioni opposte al promemoria: «I provvedimenti più urgenti sono di competenza del Segretario Affari Civili al quale possono essere proposti». «Sono già in corso». Annotazione a firma illeggibile. «Quanto al servizio Ferroviario, risulta dall'unita lettera che tanto il Comando di Armata come la Direz. Generale Ferrovie dello Stato sono a conoscenza delle lamentate deficenze e che procedono d'accordo per risolvere la crisi. Col. Pintor»
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DOCUMENTO N. 5 I 9
COMANDO DELLA 1a ARMATA
COMANDO 1 a ARMATA
STATO MAGGIORE
17 dicembre 1918 6 dicembre 1918
AL COMANDO SUPREMO N. 7336 - Op. Novità del mattino stop I Sindaci di Sillian et di Panzendorf i quali eransi recati a Lienz hanno riferito che in detta città guarnigione est stata rinforzata con un centinaio di uomini armati a scopo di tranquillizzare popolazione in apprensione per vaga voce dell'avvicinarsi di truppe jugoslave stop Hanno pure affermato che est da escludere notizia Sindaco Sexten circa presenza truppe jugoslave a Mauthen et Draburg stop Est stata terminata linea Decauville scartamento 0.70 Riva-Arco permettendo invio trasporti da Riva alle Sarche stop Nei pressi stazione Bressanone una bomba est scoppiata accidentalmente fra le mani di un ragazzo che l' aveva raccolta uccidendolo et con esso una sorella che eragli vicino stop Ai funerali seguiti est intervenuta numerosa popolazione et nostri soldati hanno deposto sul feretro una grande corona stop Ad evitare ripetersi dolorosi fatti sono stati affissi manifesti per avvertire popolazioni di astenersi dal raccogliere ordigni esplosivi eventualmente rinvenuti richiamando attenzione su precise istruzioni date in passato da Comando Armata stop Arrivati ieri due treni czecoslovacchi che proseguirono con regolare scorta stop Arrivati a Trento 2150 profughi trentini stop GENERALE PECORI GIRALDI
N. 7041 Op. OGGETTO : Costituzione di milizia nell'Austria tedesca AL COMANDO SUPREMO - UFFICIO OPERAZIONI Nel trasmettere gli annessi fogli del comando del III corpo di armata, comunico che, nella considerazione che l'esistenza delle milizie di cui trattasi sia conveniente per il manteniemnto dell'ordine pubblico nel paese, sempreché la loro consistenza sia mantenuta in limiti ristretti, non ho creduto di intervenire presso il Consiglio Nazionale di Innsbruck per ostacolare la formazione di tali milizie, ma ho disposto perché sia evitato qualsiasi contatto tra gli elementi di esse ed i nostri soldati, e perché sia esercitata una attiva vigilanza da parte dei comandi dei corpi d'armata III e X sulla costituzione delle milizie stesse e perché venga prontamente segnalato qualsiasi indizio, il quale lasci presumere che esse tendano ad assumere una consistenza pregiudichevole per la nostra libertà d'azione nei territori occupati o che si sviluppino nel loro interno idee rivoluzionarie di influenza deleteria per le nostre truppe. Terrò prontamente informato cotesto Comando di qualsiasi notizia mi pervenga al riguardo . IL TENENTE GENERALE COMANDANTE DELL'ARMATA G. Pecari Girai di
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COMANDO DELLA 1" ARMATA STATO MAGGIORE
1° gennaio 1919
slocato un Comando di Brigata per assumere in quel presidio le funzioni politico-amministrative ad esso relative. 4. - Fra i vari Comandi di Corpo di armata e di Divisione dovranno essere presi tutti gli accordi necessari per un pronto orientamento sui bisogni delle popolazioni e sulla situazione politica.
N. 38 Op. OGGETTO: Nuova ripartizione del territorio dell'Armata AL COMANDO CORPI ARMATA III - V - XXV - XXIX e, per conoscenza: AL COMANDO SUPREMO - UFFICIO OPERAZIONI AL COMANDO ARTIGLIERIA DI ARMATA AL COMANDO GENIO D'ARMATA ALL'INTENDENZA DI ARMATA ALL'ISPETTORATO TRUPPE DI MARCIA ALL'UFFICIO AFFARI CIVILI Sciogliendo la riserva fatta al N. III del mio foglio N. 7543 in data 24 dicembre u.s. ed a modificazione di quanto era detto al n. I del foglio stesso, dispongo quanto segue a riguardo della dislocazione e della composizione dei corpi di armata dipendenti: 1. -
III Corpo Armata (lnnsbruck) X Corpo Armata (Bolzano)
75a Divisione (Landeck) 6a Divisione (lnnsbruck) 55a Divisione (Brunico)
5 a Divisione (Merano) 26 a Divisione (Bolzano)
V Corpo Armata (Levico)
69a Divisione (Cavalese) 32 a Divisione (Trento) 21 a Divisione (Mezolombardo)
2. - Tutti i movimenti di cui al numero precedente dovranno essere ultimati per il giorno 10 corrente. 3. - Il Comando del XXIX Corpo di Armata resterà a Bolzano a disposizione del Comando Supremo. Il Comando del X C.A. si trasferirà da Bressanone a Bolzano non appena il XXIX corpo sarà partito per altra de- · stinazione. Il Comando del X Corpo di Armata disporrà che a Bressanone sia di-
IL TENENTE GENERALE COMANDANTE DELL'ARMATA Pecori Giraldi
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COMANDO DELLA 8a ARMATA STATO MAGGIORE - UFFICIO OPERAZIONI
6 novembre 1918 N. 7828 Op.
OGGETTO: Nuovo assetto dell'Armata AL COMANDO DEI CORPI D'ARMATA VIII - XXII - XXVII AL COMANDO DEL CORPO D'ARMATA D'ASSALTO ALL'INTENDENZA DELLA 8a ARMATA e, per conoscenza: AL COMANDO SUPREMO - UFFICIO OPERAZIONI / AL COMANDO DELLE ARMATE 4a e 9a AL COMANDO DI ARTIGLIERIA E GENIO DELLA 8a ARMATA Il Comando Supremo ordina: - che i Corpi d'armata VIII e XXII provvedano alla sorveglianza della linea di armistizio nel tratto da Tre Cime di Lavaredo incluse a M. Mangart escluso; - che il XXVII Corpo d'armata ed il 5° Raggruppamento alpino si riuniscano nella convalle Bellunese; - che il Corpo d'armata d'assalto si raccolga nella zona Vittorio - Conegliano. In conseguenza dispongo: 1. - l'VIII Corpo d'armata (nella formazione organica indicata nell'allegato 1) per la rotabile di fondo val Piave si trasferirà nella zona Pieve di Cadore - Ampezzo ed assumerà la sorveglianza della linea di armistizio da Tre Cime di Lavaredo (incluse) e M. Zermola (incluso). 2. - il XXII Corpo d'armata (formazione organica allegato 1) seguendo la rotabile di fondo val Piave e quindi quella del passo della Mauria si trasferirà nella zona Tolmezzo - Chiusaforte ed assumerà la sorveglianza della linea di armistizio nel tratto Monte Zermola (escluso) Monte Mangart (escluso). 3. - La linea di armistizio dietro la quale le truppe nemiche debbono sgombrare risulta dallo schizzo annesso. Le truppe destinate a sorvegliare ed a garantire l'inviolabilità di tale linea dovranno essere sistemate in comodi alloggiamenti dove possano completamente riordinarsi riposare ed attendere alle istruzioni. Per conseguenza al servizio di vigilanza sulla fronte
stessa dovranno essere impiegate le forze strettamente necessarie ad assicurare la sorveglianza dei passaggi. Converrà quindi adottare una dislocazione per settori tenendo le truppe raccolte per unità organiche negli abitati di fondo valle che distaccheranno ai passi posti di sorveglianza da sostituirsi periodicamente. 4. - I movimenti per raggiungere la dislocazione sopra indicata dovranno essere regolati coi seguenti criteri: a) le nostre colonne dovranno seguire quelle nemiche mantenendosi ad una distanza di almeno tre chilometri senza esercitare su esse alcuna pressione; b) le truppe nemiche dovranno ad ogni modo avere oltrepassato per le ore 15 del giorno 9 corrente la linea gialla indicata nello schizzo, per le ore 15 del giorno 19 corrente la linea di sgombro finale (azzurra nello schizzo). Le truppe nemiche che entro i giorni e le ore sopraindicate fossero rimaste al di quà dei limiti stabiliti saranno prigioniere di guerra. Sia nella marcia in avanti, sia quando le truppe avranno raggiunto la dislocazione stabilita dovranno provvedere a rastrellare il terreno in modo da scovare e riunire tutti gli austriaci ed i nostri ex prigionieri ancora sparsi per le montagne. c) le truppe che all'atto della cessazione delle ostilità hanno raggiunto la dislocazione più avanzata verso Nord saranno lasciate sul posto, anche se attualmente sono più a settentrione della linea gialla fino a che non siano state oltrepassate dalla teste di colonna dei Corpi d'armata VIII e XXII. II gruppo d'assalto inviato a Sillian ed il 5° Raggruppamento alpino inviato a Pieve di Cadore resteranno nelle due località predette fino a nuovo ordine. d) l'VIII corpo d'armata precederà nella marcia il XXII e le truppe dell'uno e l'altro corpo marceranno per scaglioni di Divisione occupando ogni sera gli stessi alloggiamenti che al mattino saranno stati sgomberati dallo scaglione precedente. e) i rifornimenti durante le marce di trasferimento saranno fatti a cura dell'Intendenza d'Armata con la quale i Corpi d'armata interessati prenderanno diretti accordi. Dopo che il XXII Corpo d'armata avrà valicato il passo della Mauria si potrà esaminare se convenga stabilire per i suoi rifornimenti una linea di tappa lungo la rotabile Maniago - Travesio - Folgaria - Verzegnis oppure per quella rotabile più orientale Comino - Peonis - Alesso - Cavazzo Carnico. II XXII Corpo disponga che queste strade siano, a partire dal giorno 9 corrente, riconosciute, anche per avviarvi gli elementi che avesse ancora sulla destra del Piave.
- 12505. - Il XXVII Corpo d'armata·(divisioni 51 a e 66a) si riunirà nella conca di Belluno e potrà disporre per alloggiamenti della città di Belluno . Nella stessa conca si raccoglierà altresì il 5° Raggruppamento alpino (che resta alla dipendenza del XXVII Corpo d'armata) quando ne verrà dato ordine. Le divisioni 1a - 2 a e 12 a restano nelle attuali loro dislocazioni e passeranno a partire dalle ore ZERO del giorno 7 corrente alla dipendenza disciplinare ed amministrativa del XXVII Corpo di armata. Gli elementi -,- ad eccezione delle artiglierie - attualmente alle dipendenze dei Corpi d'armata VIII o XXII e non compresi nella formazione organica (allegato 1) saranno ceduti dai predetti corpi di armata, e sotto la data del 7 corrente, al XXVII Corpo. Un elenco degli elementi ceduti sarà trasmesso a questo Comando. 6. - Il corpo d'armata d'assalto si raccoglierà a partire dal giorno 7 corrente nella zona Vittorio - Conegliano dove sarà a suo tempo raggiunto dal gruppo d'assalto inviato a Sillian. 7. - Come risulta dall'allegato 1 indicante la formazione organica dei Corpi d'armata, essi saranno seguiti nel loro trasferimento dalle sole artiglierie ad essi organicamente assegnate. Tutte le rimanenti artiglierie di piccolo, medio e grosso calibro rimarranno nelle attuali loro posizioni o verranno raccolte a cura del comando d'Artiglieria d'Armata in quelle località che da esso Comando saranno ritenute più opportune. Circa la dipendenza disciplinare ed amministrativa e per l'impiego di tali artiglierie mi riservo ulteriori ordini. IL TENENTE GENERALE COMANDANTELA8aARMATA Caviglia
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COMANDO 8a ARMATA STATO MAGGIORE
10 novembre 1918 - ore 17.15 AL COMANDO VIII CORPO D' ARMATA N. 7958 Op . stop Con riferimento a quanto ha riferito il Maggiore Canevari si stabilisce stop 1) stop Il Raggruppamento Alpini prosegua il più celermente possibile dislocandosi a Brunek et a Sillian sostituendo in quest'ultima località il gruppo assalto stop 2) stop Oltre compiti già indicati il Raggruppamento alpino deve entro limiti linea azzurra due punti stop a) stop Assicurare esecuzione patti armistizio impiegando ove occorra la forza stop b) stop Assicurare ordine pubblico e proteggere popolazione dalle truppe nemiche stop GENERALE CA VIGLIA
DOCUMENTO N. 524
COMANDO 8a ARMATA STATO MAGGIORE
18 novembre 1918 - ore 10.30 AL COMANDO SUPREMO - UFFICIO OPERAZIONI N. 8111 - Con riferimento al telegramma 15232 G.M. di codesto Comando. Informo che Tarvis è stato occupato nel pomeriggio del 16 corr. in seguito a sollecitazioni degli abitanti. Sgombro nemici procede in ordine e senza incidenti. GENERALE CAVIGLIA
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DOCUMENTO N. 526
DOCUMENTO N. 525
COMANDO DELLA 8a ARMATA
COMANDO DELLA 8a ARMATA
STATO MAGGlORE - UFFICIO OPERAZIONI
STATO MAGGIORE - UFFICIO OPERAZIONI
18 novembre 1918
N. 8120 Op.
21 novembre 1918 N. 8176 Op.
OGGETTO: Circa occupazione linea armistizio e punti fuori di essa AI COMANDI DEI CORPI D'ARMATA VIII - XXII e, per conoscenza: AL COMANDO DELLA 4a ARMATA AI COMANDI DEI CORPI ARMATA XXVII - ASSALTO ALL'INTENDENZA DELLA 8a ARMATA Domani - 19 corr. alle ore 17 - la linea d'armistizio sarà ovunque raggiunta. Per la migliore tutela dei nostri interessi importa che la occupazione delle nostre truppe entro la linea d'armistizio e, particolarmente nella zona di Tarvis, non sia limitata a qualche località di maggiore importanza militare ma estesa a tutti i punti di accesso attraverso detta linea ed ai vari centri della zona di nuova occupazione, intensificandola quanto più possibile nei punti di maggiore importanza. Su ciò richiamo l'attenzione del XXII Corpo d'Armata. Ove peraltro si verific~i l'opportunità di procedere alla occupazione fuori della linea d'armistizio di punti di speciale valore dovranno essermi inoltrate le relative proposte per sottoporle - se del caso - all'approvazione del Comando Supremo che ha fatto riserva d1 decidere in merito. Resta inoltre ben inteso che, ovunque da parte di serbi o di jugosl~vi o di altri elementi siano sollevate difficoltà o ingiustificate proteste, il contegno delle nostre truppe dovrà essere fermo e risoluto: in sostanza non si dovrà cedere ad alcuna intimazione. Per quanto riflette le popolazioni civili l'Intendenza di Armata procurerà di provvedere con ogni sforzo al loro vettovagliamento: in proposito il Comando Supremo sta con ogni mezzo intensificando l'invio dei rifornimenti. IL TENENTE GENERALE COMANDANTE DELL'ARMATA Caviglia
OGGETTO: Cessione alla 4a Armata dell'attuale fronte e nuovo assetto dell'Armata AI COMANDI DEI CORPI D'ARMATA VI - VIII - IX - XXVII XXX - ASSALTO AL COMANDO DELLA 52a DIVISIONE ALPINA AL COMANDO DI ARTIGLIERIA DELLA 8a ARMATA AL COMANDO DEL GENIO DELLA 8a ARMATA ALLA INTENDENZA DELLA 8a ARMATA ALLA INTENDENZA GRAPPA - ALTIPIANI AL COMANDO DI AERONAUTICA DELLA 8a ARMATA AL COMANDO DEI CC .RR. DELLA 8a ARMATA e, per conoscenza: AL COMANDO SUPREMO - UFFICIO OPERAZIONI AI COMANDI DELLE ARMATE P, 3a, 4a, 6a E 9a Il giorno 23 corrente alle ore 12 il Comando della 8a Armata cederà al Comando della 4 a Armata il territorio delimitato dalla carta allegata al foglio N. 14978 G:M. datato 9 corrente del Comando Supremo e passerà in riserva. In conseguenza sotto la stessa data: cesseranno di far parte della 8 a Armata passando alla 4 a: a) l'VIII c.d'a. (Div . 48a e 58a nella loro composizione organica); il XXII c.d'a. (Div. 57a e 60a nella loro composiz. organica); il XXVII c.d'a. (Div. 51 a e 66a nella loro composiz. organica). 1. -
che rimarranno nell'attuale dislocazione continuando ad assolvere i compiti ad essi assegnati: L'VIII e il XXII in linea per la sorveglianza della fronte Tre Cime di Lavaredo - Monte Mangart; il XXVII in riserva. b) la 1a Divisione di Fanteria (a disposizione del Comando Supremo) per la sola dipendenza disciplinare. c) l'Intendenza d'Armata - al completo - che pertanto cambierà la denominazione in Intendenza 4a Armata. d) i reparti, gli organi, gli elementi indicati nell'allegato n. 1.
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2. - L'8a Armata si costituirà colle seguenti unità: - Corpo d'Armata di Assalto (Divisioni 1a e 2a di assalto) che rimarrà nell'attuale zona (foglio 8137 Op. di questo Comando); VI Corpo d'Armata (Divisioni 15a e 59a); IX Corpo d'Armata (Divisioni 17a e 18a); XXX Corpo d'Armata (Divisioni 47a e 50a); 52a Divisione Alpina. . L'Intendenza Grappa - Altipiani continuerà a provvedere a tali unità fino a quando non avranno raggiunta la dislocazione definitiva; fa eccezione il Corpo d'Armata di Assalto al quale provvederà ora ed in seguito l'Intendenza della 4 a. Allorché i Corpi d'Armata dovranno spostarsi sarà cura di questo Comando indicare, di volta in volta, le Intendenze alle quali essi dovranno far capo. 3. - Continueranno inoltre a far parte della 8a Armata i reparti indicati nell'allegato n. 2. 4. - I Comandi Genio e CC.RR. d'Armata forniranno ai rispettivi della 4a Armata le notizie relative ai particolari del servizio e regoleranno - previ accordi - le sostituzioni dei reparti di cui agli allegati 1 e 2. 5. - Il Comando della 8a Armata ed i suoi organi: Comandi di Artiglieria, del Genio, di Aeronautica e dei CC.RR., rimarranno fino a nuovo ordine nelle attuali sedi. IL TENENTE GENERALE COMANDANTE DELL'ARMATA Caviglia
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COMANDO SUPREMO UFFICIO OPERAZIONI
AI COMANDI DELLE ARMATE 1a 4a 9a E 3a A S.E. IL GOVERNATORE DI TRIESTE N. 34059 Op. Si segnala per conoscenza e norma il contenuto della seguente lettera diretta dal Deputato triestino ATTILIO HORTIS a S.E. il Presidente del Consiglio dei Ministri: 21 novembre 1918 Eccellenza In procinto a partire per Trieste, reputo mio assoluto dovere di partecipare a V.E. un dubbio angoscioso. Si vocifera che il Generale BOROEVIC e altri, accozzi intorno a 200.000 armati presso ai nostri confini orientali. Data la natura subdola, sleale, audace e selvaggia di certa gente, non impossibile che tentino un colpo di mano nelle nostre terre redente: con quanto disdoro nostro, con quanto pericolo di quelle popolazioni è increscioso solo il pensare. Le chiedo infinite scuse di questa mia, e col più reverente ossequio e con gratitudine profonda mi onoro di raffermarmi dall'E.V . dev/mo obbl/mo ATTILIO HORTIS GENERALE DIAZ
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- 1257 DOCUMENTO N . 529
DOCUMENTO N. 528
COMANDO 4a ARMATA
COMANDO DELLA 4a ARMATA 28 novembre 1918
STATO MAGGIORE - UFFICIO OPERAZIONI
2 dicembre 1918
AL COMANDO SUPREMO - UFFICIO OPERAZIONI N. 18966 Op. - Carte annesse (omesse) N. 18737 Op. Comunicato n. 2791 delle ore otto . Comando XXII Corpo armata comunica che ieri pattuglie Serbe dell'Esercito Jugo Slavo hanno occupato Arnoldstein. Detta località secondo notizie dei giornali di Klagenfurt sarebbe compresa nel territorio assegnato agli Jugo Slavi in base a recenti accordi interceduti fra essi e i Tedeschi d'Austria. Sulla rimanente fronte nessuna importante novità da segnalare. GENERALE TASSONI
OGGETTO: Dislocazione delle truppe e ripartizione delle zone di corpo d'armata AI COMANDI DEI CORPI D'ARMATA VIII - XXII - XXVII AI COMANDI' ARTIGLIERIA E GENIO DI ARMATA ALLA INTENDENZA DI ARMATA AL COMANDO CC.RR. DI ARMATA ALL'UFFICIO INFORMAZIONI DI ARMATA AL COMANDO REGGIMENTO CAVALLEGGERI «PADOVA» AL COMANDO AERONAUTICA DI ARMATA AL COMANDO 29a BRIGATA DI MARCIA AL COMANDO 4° REPARTO MITRAGLIERI La dislocazione assunta dai corpi di armata non risponde, in massima, alla situazione attuale ed ai compiti che, in conformità con la situazione stessa, il Comando Supremo ha assegnati a questa armata. Vi sono anzitutto esigenze militari le quali debbono prevalere su qualunque altra; vi sono altri servizi speciali, di natura non prettamente militare (assistenza medica, vettovagliamento alle popolazioni, ecc.) e questi debbono essere subordinati alla dislocazione che assumono le truppe. E cioè - per quanto riguarda le esigenze militari: - occupazione della linea d'armistizio in tutti i punti che per configurazione del terreno, per caratteristiche della zona, acquistano una particolare importanza; occupazione da farsi con quel quantitativo di forze necessario e indispensabile perché essa sia valida e consenta di fronteggiare qualsiasi eventualità, e non di più; - mantenimento dei contatti con le armate laterali mediante distaccamenti di forza proporzionata alla importanza della regione e dislocati là dove è proprio necessario ed il contatto è più facile; - il rimanente scaglionato nei fondi valle, in prossimità delle grandi arterie per aver più facili gli spostamenti in avanti qualora le esigenze militari lo richiedessero, per aver più facili i rifornimenti, per poter mantenere attivo il transito durante l'inverno e per tenere le truppe in vicinanza dei migliori centri abitati e quindi dove siano ~aggiori comodità di accantonamento.
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Per quanto riguarda le artiglierie, le circostanze che fino ad ora possono aver consigliato di tenerle in. prevalenza indietro - specie le difficoltà per il vettovagliamento dei quadrupedi - saranno presto molto attenuate in conseguenza delle migliorate condizioni dei trasporti. E quindi si portino avanti, specie quelle da campagna divisionali, perché l'eventualità di un loro impiego non ci deve trovare in deficienza. Se non è possibile far vivere tutti i quadrupedi sulle estreme fronti, si tengano indietro i quadrupedi esuberanti, ma in posizioni .tali che essi possano concorrere nel servizio dei trasporti, specie dei foraggi. Impiegando a turno mute bene organizzate e, occorrendo, scaglionate lungo le rotabili da percorrere, tale concorso sarà facilmente ottenuto con vantaggio anche per la conservazione dei quadrupedi stessi, mentre gli uomini non impigriranno nel metodico lavoro del governo, di tanto in tanto sussidiato da passeggiate cavalli. Analogamente si disponga per il largo sfruttamento di TUTTI i quadrupedi e dei carreggi nel servizio dei trasporti, non contando per esso sull'autocarreggio in modo eccessivo, se non esclusivo.
corpi di armata VIII e XXVII, i quali avranno come linea di limitazione quella segnata sull'annessa carta. Con essa si assegnano al XXVII corpo le intere vallate del Cordevole e di Zoldo, compresa la località di Longarone, e la rotabile Belluno - Longarone.
Concretando, dispongo quanto segue: 1. - Che con spostamenti graduali, da -iniziare subito, si raggiunga non oltre il 10 dicembre p.v. la dislocazione SOMMARIAMENTE rappresentata nell'annessa carta al 200.000. Essa si otterrà:
a) spostando verso est la brigata Tevere per raccogliere tutta la 48 a divisione nell'alta valle Tagliamento, occupandone i maggiori centri senza serrarsi troppo sotto alla displuviale alpina; b) spostando a nord la 58 a divisione, che occuperà la zona lasciata.libera dalla brigata Tevere facendola gravitare più di tutto sull'asse Auronzo - Pieve di Cadore e incaricandola di tenere il contatto con la 1a armata. (A Cortina d'Ampezzo ritengo sufficiente vi sia dislocato, al massimo, un reggimento); c) spostando la 66a divisione tra Belluno - Ponte nelle Alpi - Longarone nella zona che abbandonerà la 58•; d) affidando alla 51 a il compito di presidiare l'Alto Cordevole nei punti più opportuni (al massimo con un reggimento) in corrispondenza con la linea di contatto con la 1a Armata. Allorché il XXX corpo d'armata (8• Armata) avrà sgombrato Feltre la 51 a divisione dovrà presidiare altresì tale località inviandovi un distaccamento di almeno un battaglione. 2. - Tenuto conto della dislocazione suindicata rimane ferma la ripartizione delle zone tra i corpi di armata, eccetto quanto riguarda i due
3. - Il XXII corpo manterrà l'attuale dislocazione per quanto riguarda le zone assegnate alle due divisioni: potrà fare tuttavia quegli spostamenti di dettaglio che giudicasse ancora opportuni per modificare l'occupazione della linea d'armistizio, per avvicinare le artiglierie verso la fronte estrema, per migliorare l'alloggiamento delle truppe e il funzionamento dei servizi. 4. - Si tenga presente per quanto riguarda l'artiglieria, che il nuovo ordinamento di essa assegna artiglieria da montagna _a d ogni corpo di armata e che questo Comando ha richiesto al Comando Supremo di poter disporre di alcuni altri gruppi di tale specialità. 5. - Ho accennato alla dislocazione da assumersi nelle sue linee generali: i comandi dei corpi di armata VIII e XXVII la concreteranno nei particolari prendendo accordi fra di loro e tenendo stretto conto dei concetti che ho espressi nella prima parte di questo mio dispositivo. Per quanto riguarda l'azione delle autorità militari e delle truppe verso le popolazioni i comandi dei corpi di armata tengano più specialmente presente che non intendo si facciano mai distaccamenti per il desiderio di portare a destra ed a sinistra e magari in qualche recondita valle, il soccorso militare. Queste zone sono quelle poi che meno hanno bisogno di soccorso, perché per la loro stessa lontananza da quelle che son state le principali arterie della invasione nemica, hanno sentito meno la guerra e minori per esse sono state le vessazioni. Va da sé che dove, attuando quanto nel presente ordine è prescritto, verranno a trovarsi truppe, esse hanno il dovere di concorrere ai lavori vari di riattamento, di soccorrere le popolazioni, di prestarsi per la rinascita della vita civile, ecc. E poiché la dislocazione avviene lungo le maggiori arterie, si riesce così precisamente a portare l'aiuto là dove maggiormente interessa.
Indipendentemente dalle comunicazioni prescritte circa le varianti che successivamente si verificheranno nella dislocazione delle truppe - e che esigo siano trasmesse senza indugio, anche con fonogramma, non appena effettuato qualsiasi spostamento - prego inviarmi pel giorno 12 dicembre la dislocaziorte particolareggiata delle truppe e dei servizi di ciascun corpo di armata riferita al giorno 10. In tale dislocazione da disegnarsi su una car-
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ta al 100.000, oggetto di speciale cura dovrà essere la rappresentazione dello schieramento nostro sulla linea di armistizio o al di là in quelle località per le quali è già stata data la ~utorizzazione, precisandolo molto chiaramente per punti occupati, forza e specie dei reparti occupanti. I Comandi di Artiglieria e del Genio mi manderanno pure alla stessa data la dislocazione al 100.000 delle truppe da loro dipendenti riferita alla data del 10 dicembre e altrettanto farà l'Intendenza di armata per i suoi stabilimenti.
DOCUMENTO N. 530
COMANDO DELLA 4" ARMATA STATO MAGGIORE - UFFICIO OPERAZIONI
11 gennaio 1919 N. 20975 Op. OGGETTO: Misure di rappresaglia AL COMANDO DEL XXII CORPO D'ARMATA
IL TENENTE GENERALE COMANDANTE DELL'ARMATA F.to Tassoni
Con riferimento alla proposta fatta dal Comando della 60" Divisione di procedere, come atto di ~appresaglia, alla interruzione della linea KronauWeissenfels, nel caso che venissero effettuate alcune interruzioni ferroviarie progettate da milizie Jugoslave, faccio presente che non ritengo conveniente l'attuazione di detta proposta. In quanto riguarda questi atti di ostilità fra Carinziani ed Jugoslavi preme a noi esserne informati, ma non preoccuparcene eccessivamente se, come nel caso concreto, essi non possono influire a nostro danno . IL TENENTE GENERALE COMANDANTE DELL'ARMATA Tassoni
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- 1263 DOCUMENTO N. 53 1
COMANDO DELLA 9a ARMATA STATO MAGGIORE
7 novembre 1918 N . 5939 Op.
Annesso uno schizzo al 500.000 (omesso) OGGETTO: Nuovo assetto della fronte AI COMANDI DEI CORPI D'ARMATA VI, Xl, XVIII AI COMANDI DI ARTIGLIERIA E GENIO DI ARMATA e per conoscenza: AL COMANDO SUPREMO - UFFICIO OPERAZIONI AI COMANDI DELLE ARMATE 3 a, 4 a E 10a AL COMANDO GENERALE DELL'ARMA DI CAVALLERIA ALL'ÌNTENDENZA GENERALE DELL'ESERCITO ALLA INTENDENZA C .D. Per le condizioni di armistizio, il nemico deve ritirarsi, per le ore 15 del 19 novembre, al di là della linea azzurra segnata nell'annesso schizzo. Per la vigilanza della detta linéa e per garantirne l'inviolabilità, il Comando Supremo ha suddiviso il nuovo fronte in settori d 'Armata . Il Comando di uno dei detti settori, e precisamente di quello che comprende il tratto di linea fra M. Mangart e il valico di Nauporto, è affidato al Comando della 9a Armata. Per tale compito esso avrà alle dipendenze i corpi d' armata XVIII, XI e VI, che si dislocheranno, il primo nella conca di Plezzo, il secondo nella conca di Tolmino, il terzo attorno a Cividale del Friuli (tutto ad est del terreno Malina). Il XVIII corpo d'armata si trasferirà nella conca di Plezzo in base agli · ordini che riceverà dal comando della 10a Armata; esso dovrà provvedere alla sorveglianza della fronte M. Mangart(incluso)-M. Hradica (compreso). L'XI corpo d'armata (divisioni 31 a e 37a) si trasferirà nella zona di Tolrnino pure in base ad ordini del comando della 10a Armata e dovrà provvedere alla sorveglianza della fronte M. Hradica (escluso)-Valico di Nauporto (escluso). Il VI corpo d'armata si riunirà, in base ad ordini del Comando della 4a Armata, nella zona di Bassano, dove poi riceverà ordini pel successivo trasferimento nella zona di Cividale del Friuli.
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Le truppe dovranno essere sistemate in comodi alloggiamenti dove possano completamente riordinarsi, riposare ed attendere alle istruzioni. Per conseguenza al servizio di vigilanza sulla fronte dovranno essere impiegate le forze strettamente indispensabili per assicurare la sorveglianza dei passaggi. Questo Comando assumerà il comando del settore d' armata sopra descritto e delle truppe ad esso assegnate non appena ne riceverà ordine dal Comando Supremo. Rimarrà pertanto per ora nella attuale sua sede (Lonigo); allorché dovrà assumere il comando del settore si trasferirà ad Udine· ' saranno comunicati in ogni modo a suo tempo sede e giorno dell'arrivo in essa. I Comandi dei corpi d'armata VI, Xl, XVIII sono dispensati per ora dal fare a questo le periodiche comunicazioni del servizio. Sarà però gradito ricevere notizie, per necessaria conoscenza di questo Comando, della costituzione organica, delle disposizioni date per organizzare la vigilanza sulla fronte di armistizio e il funzionamento dei servizi, nonché di tutti quegli altri particolari che sia utile portare a conoscenza di questo Comando. Nessun mutamento per ora circa i servizi di Intendenza. Il Comando Supremo si riserva di emanare in proposito successive disposizioni. Segnare ricevuta. IL TENENTE GENERALE COMANDANTE DELL'ARMATA F. to Morrone
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- 1265 DOCUMENTO N . 532
COMANDO SUPREMO UFFICIO OPERAZIONI
8 novembre 1918 N. 14934 G.M. Op. AL COMANDO XI CORPO D'ARMATA e per conoscenza: AI COMANDI 9a, 10a E 3a ARMATA Consta che a Gorizia si sono costituiti reparti armati della forza circa tre battaglioni con comando; provveda immediato invio città di tre reggimenti fanteria. Qualora reparti armati siano austriaci vengano fatti sgombrare secondo patti armistizio, qualora invece siano sedicenti Jugoslavi o abitanti della regione siano disarmati come debbono essere tutti cittadini non belligeranti.
nerale Rodino che ho a disposizione. Dandogli carattere governatore militare con opportuna assistenza competente personale civile da inviarsi urgenza da codesto comando si potrebbero sciogliere èon dovute cautele due governi provvisori attuali affermando così presa possesso. Comunque sono indispensabili istruzioni circa condotta politica per evitare prolungarsi attuali condizioni mal definite. Disponesi che servizio telegrafico e telefonico privato Gorizia segua norme vigenti guerra. Pregasi dare norme per moneta perché attualmente equiparasi corona lira italiana. Necessita invio carbone per evitare sospensione servizio ferroviario per Trieste e Tolmino. Viveri attualmente esistenti assicurano esistenza complessivamente circa un mese. Pregasi indicare se abitanti militari esercito nemico devono essere trattati tutti prigionieri inviandoli campi concentramento. GENERALE PAOLINI
DOCUMENTO N. 534
COMANDO DELLA 9a ARMATA GENERALE DIAZ
18 novembre 1918 N. 6111 Op.
DOCUMENTO N. 533
COMANDO DELL'XI CORPO ARMATA 10 novembre 1918 N. 16429 I.A. AL COMANDO SUPREMO e, per conoscenza: AI COMANDI 9a,10a E 3a ARMATA Questo Comando ha disposto per invio Gorizia 3 reggimenti come suo 16395 ma poiché reparti armati già ivi esistenti eransi allontanati, ho ultimato invio un reggimento per sostituire in custodia magazzini bersaglieri ciclisti che andranno a Trieste secondo ordini cotesto comando. Constatato che in città è stato costituito governo provvisorio italiano e governo provvisorio jugoslavo ed esiste comando divisione cavalleria. Per assicurare funzionamento v'ita civile necessita urgentemente unificare direzione politico-amministrativa-militare. Nulla ostando incaricherei assumere presidio ge-
AI COMANDANTI DEI CORPI D'ARMATA XI E XVIII Ricordo che domani 19 corrente a ore 15 truppe devono ovunque aver raggiunto linea armistizio stop. Per migliore tutela nostri interessi importa che nostra occupazione entro linea di armistizio non sia limitata a qualche località di maggior importanza militare, ma estesa a tutti i punti di accesso attraverso detta linea e ai vari centri della zona di nuova occupazione intensificandola nei punti di maggiore importanza stop. Resta inteso che ovunque da parte serbi aut jugoslavi aut altri elementi siano sollevate difficoltà aut ingiustificate proteste contegno nostre truppe deve essere fermo stop. Assolutamente non cedere ad alcuna intimazione stop. Infine questo Comando farà di tutto per vettovagliare popolazione stop. Intanto comandi corpo armata vogliano provvedere in quella maggior misura consentita dai bisogni delle truppe che occorre prima soddisfare stop. Per esclusiva personale conoscenza di V.E. aggiungo che mi riservo notificare se et in quali punti oltre linea armistizio sarà da progredire con la occupazione stop. IL TENENTE GENERALE COMANDANTE DELLA ARMATA F. to Morrone
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COMANDO DELLA 9" ARMATA STATO MAGGIORE - UFFICIO I.T.O.
15 novembre 1918 N. 4982 di Prot. P . OGGETTO: Norme per il servizio P. AI COMANDI DEI CORPI D'ARMATA DIPENDENTI ALL'INTENDENZA 3" ARMATA ALLE SOTTOSEZIONI P. DEI CORPI D'ARMATA ALLA SOTTOSEZIONE P. DELL'INTENDENZA 3" ARMATA e per conoscenza: AL COMANDO SUPREMO - UFFICIO OPERAZIONI AL COMANDO 3" ARMATA (UFFICIO 1.T.O.) La situazione che si è venuta e si verrà successivamente creando in seguito all'armistizio e fino al giorno della conclusione della pace e del nostro definitivo assestamento politico-militare consiglia di adattare il servizio P. alle nuove necessità ed alle esigenze attuali. Infatti, se può considerarsi esaurita l'opera del servizio P. diretta in special modo a suscitare e mantenere quello spirito offensivo tra le truppe che fu la causa principalissima della brillante vittoria italiana, è necessario invece intensificare l'azione da svolgere ulteriormente dagli ufficiali P. sia per mantenere l'esercito in piena efficienza morale, conservando ed alimentando lo spirito di disciplina e il dovere militare, sia per preparare ancora meglio, approfittando di questa pausa, l'animo e la mente del soldato ai problemi economici e politici del dopo-guerra, ed alla reale percezione dei · suoi diritti e doveri civili. Anzi, poiché per forza delle cose le incombenze strettamente militari dovranno diminuire proporzionalmente, il servizio P. si troverà coadiuvato in modo notevolissimo dall'aiuto che sarà richiesto e che volontariamente sarà certo prestato da tutti gli ufficiali dei corpi, ciascuno dei quali si senti. rà ben lusingato prima di lasciare la famiglia del·plotone, della compagnia, del battaglione e del reggimento, di dimostrare col suo interessamento ai suoi soldati quanto affetto lo leghi a loro e quanta fiducia essi soldati, ritornando alle opere di pace, potranno riporre sulla solidarietà intellettuale o spirituale di quelle classi che essi hanno imparato a conoscere durante i pericoli, le sofferenze ed i sacrifici della guerra. È pertanto necessario che le sottosezioni P. e gli ufficiali P. diano la
massima importanza a queste considerazioni e le traducano in immediata realtà, uniformandosi alle seguenti traccie, che si richiamano in modo speciale per rendere più tangibili ed immediati i risultati dell'azione da svolgere. 1. -
PER L'ASSISTENZA
Creare un nucleo di ufficiali tra i più volonterosi per coadiuvare gli ufficiali P. nelle ore non assorbite dalle incombenze ed esercitazioni militari. Detti ufficiali colla guida degli ufficiali P. dovranno: a) rendersi scrupolosamente conto dei militari di truppa più meritevoli e di quelli che abbiano più bisogno di conforto e di assistenza per sé e per le loro famiglie; indicandoli volta volta ai rispettivi ufficiali P. e questi ai capi delle sottosezioni P. per venire in loro aiuto coi sussidi; b) interessarsi di quanto riguarda i bisogni dei soldati: vitto, igiene, vestiario, ricreazione; c) consigliare i militari di truppa nei loro interessi privati; curar la conoscenza di tutti gli ordini di carattere permanente, riguardanti la _disciplina e giustizia militare; licenze, premi e specialmente le polizze di assicurazione; d) segnalare le motivazioni delle ricompense al valore e croci di guerra ai rispettivi sindaci (a mezzo posta di ufficio) per ottenere (sempre che possibile) l'iscrizione nei libri d'oro e l'affissione alla porta d'abitazione dei premiati o nell'albo pretorio; e) aprire il maggior numero possibile di «case del soldato» nelle località più adatte segnalando il fabbisogno e ricorrendo alle risorse locali ed alle popolazioni per ottenere suppellettili e concorso al funzionamento; f) istituire e far funzionare, secondo le norme già precedentemente stabilite, un congruo numero di spacci cooperativi in modo da rispondere alle esigenze delle truppe (vino, sigari, generi di conforto) atti ad integrare il vitto normale ed a sottrarre il soldato alle speculazioni private; g) riaprire ed intensificare il funzionamento delle scuole analfabeti, persuadendo i soldati -sulla opportunità civile e morale di frequentarle; h) riunire e segnalare con ogni scrupolo i soldati più meritevoli per buona condotta a cui debbono essere assegnati i premi inviati dal paese o dall'autorità militare. 2. -
PROPAGANDA
a) curare che i giornali quotidiani del paese, di cui si sta organizzando l'acquisto diretto, ed i giornaletti d'armata e gli opuscoli di propaganda che saranno inviati siano distribuiti con scrupolo e con la massima rapidità in modo che ogni militare possa approfittarne;
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b) curare l'affissione dei manifesti negli accantonamenti e nei luoghi più adatti; c) provocare sovente riunioni e brevi conferenze ai reparti, ma secondo l'opportunità e le occasioni ed avendo riguardo alla massima semplicità in modo che le conversazioni non si convertano in accademie od in declamazioni retoriche.
si rida, si lasci sprigionare dal libero animo del nostro popolo soldato quella sua vena di buon umore che è la riprova della sua salute fisica e morale
A tale proposito è bene ricordare ancora una volta, che i più adatti a parlare ai propri soldati sono gli stessi comandanti e gli ufficiali dei riparti e solo in occasioni eccezionali gli oratori venuti dal di fuori. Il soldato è semplice e gli si deve parlare con semplicità se si vuol convincerlo. Si debbono trattare specialmente argomenti diretti a questi scopi: 1) l'armistizio è un accordo di carattere provvisorio, e i nemici oramai sono messi in condizione di non poter più prendere le armi; occorre tutta la nostra dimostrazione di forza per ottenere giustizia completa e definitiva di tutte le questioni e dei problemi tutti della pace, e cioè quelli della nazionalità, la sistemazione delle nuove provincie acquistate, il ripristino di quelle invase ecc.; 2) nel dopo guerra dobbiamo associare le nostre energie economiche a quelli dei popoli che ci furono alleati fedeli per riparare le ferite e rimediare ai sacrifici e ritornare al più presto alla prosperità dei commerci e del lavoro; 3) la smobilitazione avverrà per classe e non può seguire che gradualmente, perché è necessario impedire che masse di uomini si rechino nel paese tumultuariamente perché non vi troverebbero i mezzi di sussistenza e sarebbero presto in preda alla disoccupazione ed alla miseria; che occorre raccogliere tutta l'immensa quantità di materiale per usufruirne a favore dei cittadini, là dove si renderà necessario, ed infine che i mezzi di trasporto consentono soltanto uno spostamento progressivo, data l'immensa massa di uomini da ricondurre alle case; d) curare che funzionino intensamente i teatri e le case del soldato, i giuochi sportivi, le gare a premio, i cinematografi, i cori e le biblioteche. Bisogna cioè che sia eliminata ogni possibilità che la noia si impadronisca dell'animo dei nostri soldati, i quali come si sa, sono dotati di notevole sensibilità e si accasciano facilmente quando sono sorpresi o dalle impazienze o dalle nostalgie. Insomma si ricordi che il soldato deve ritornare a casa coll'animo tranquillo e sereno e quindi vitto buono, accantonamenti igienici, vestiario sufficiente, e poi, dopo le incombenze militari, si canti, si giuochi, si legga,
3. -
VIGILANZA SULLE TRUPPE
Segnalare ai rispettivi comandi ed al capo della sottosezione P . quei militari che si ritengono restii ad ogni forma di convinzione. Occorre esercitare su di essi, qualora se ne trovino presso i reparti, una continua sorveglianza segnalandoli anche alle .commissioni di censura, vigilare con ogni attenzione su ogni accenno di intesa collettiva che provocassero tra le truppe, - percepire e rintracciare ogni altra forma di propaganda che attentasse alla disciplina od alla compagine morale delle truppe . 4. -
VIGILANZA SULLE POPOLAZIONI
Il comando dell'armata allo scopo di intensificare il servizio di vigilanza sulle popolazioni ha disposto colla circolare n. 4977 che vi siano adibiti ufficiali P. appositamente scelti dai comandanti di divisione, brigata, reggimento tra i più intelligenti, capaci e distinti per riservatezza e fervore patriottico. Detti ufficiali P. dipenderanno disciplinarmànete dall'ufficio I.T.O. dell'armata per tramite dei centri P. della rispettiva zona di competenza e colle modalità stabilite nei comma seguenti. Ogni Ufficiale P . avrà competenza nella zona assegnata al rispettivo comando. Tale competenza non deve essere intesa con criteri di eccessiva rigidezza, ma subordinata alle esigenze del buon rendimento: per esempio se fosse necessario rintracciare l'origine o perseguire una data indagine già incominciata, la competenza si deve intendere per quella indagine estesa alla zona viciniore, con l'obbligo di darne in tal caso immediato avviso all'ufficiale competente della zona ed al centro P . da cui dipende. Gli ufficiali P. addetti ai servizi di vigilanza sulle popolazioni cercheranno di mettersi in contatto con persone di tutte le classi della popolazione civile (sindaci, segretari comunali, medici, avvocati, sacerdoti, industriali ecc.) e specialmente di quella più povera (operai e contadini) più esposta ai pericoli di una propaganda sobillatrice. Speciale attenzione deve essere rivolta ai soldati congedati. Le mansioni a cui dovranno specialmente attendere detti ufficiali sono le seguenti: a) tenersi sempre al corrente dei bisogni, delle condizioni igieniche e sanitarie e dello stato d'animo delle popolazioni, segnalando immediatamente le più urgenti necessità: dei rapporti che sono interceduti tra la popolazione ed il nemico e quelle che intercedono attualmente tra la popolazione e le nostre truppe;
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b) svolgere un'assidua propaganda secondo le direttive date ai centri P. presso le popolazioni ed i paesi liberati e presso quelle dei paesi recentemente occupati per mantenere alto il loro morale e lo spirito di italianità contro eventuali voci messe in giro da emissari del nemico e da elementi attaccati ancora all 'antico dominatore, ricercando o facendo arrestare coloro che saranno sorpresi ad esercitare tale maleficio; c) di assumere in genere notizie militari sul nemico - raccogliere documenti, proclami ed avvisi, carteggi abbandonati ecc. ; d) di segnalare ai C.C.R.R. ed ai centri P. i prigionieri o disertori, della cui esistenza nel territorio venissero a notizia. Gli ufficiali P . qualora lo ritengano necessario per lo svolgimento del loro servizio potranno essere coadiuvati da graduati di truppa o soldati aventi conoscenza della lingua o dei dialetti della zona, e che saranno richiesti a mezzo dei centri P. ove del caso. Tutte le informazioni raccolte dagli ufficiali P. saranno comunicate al più presto ai centri P. salvo i casi ritenuti di straordinaria importanza o di urgenza, in cui dovranno essere comunic.ati anche direttamente al Capo Ufficio I.T.O ..
pervenga nella notte sul venerdì al Capo Ufficio I.T.O. dell'armata una relazione sulle notizie raccolte e quelle pervenute dagli ufficiali P. addetti al servizio sulla vigilanza delle popolazioni nella zona stessa. Nei casi di straordinaria importanza ed urgenza dovranno provvedere alla comunicazione immediata. Le relazioni dovranno essere sommarie ed anziché apprezzamenti d'indole generale dovranno contenere dati specifici raccolti con assoluta scrupolosità colla sottosezione P .. Inoltre provvederanno in modo speciale a sorvegliare lo svolgimento della propaganda, curando la affissione di manifesti, la distribuzione di giornali e degli opuscoli pervenuti dall'ufficio I.T.O. ed a dare esecuzione rapida e pronta a tutte le disposizioni che al riguardo loro perverranno dal detto ufficio . A tale scopo richiederanno al capo ufficio I.T.O. il personale nel limite del necessario. I capi centro I.T.O. dovranno tenersi in istretto collegamento colle sottosezioni P . e gli ufficiali P . presso l'unità ed i corpi incaricati del servizio P . presso le truppe operanti. I capi centro P. sono autorizzati a vestire l'abito borghese. I mezzi pel funzionamento dei centri P. verranno forniti dal capo ufficio I.T .O .. Tutte le spese che essi dovessero incontrare dovranno essere preventivamente autorizzate dal capo ufficio I.T.O. al quale il 10 ed il 25 d'ogni mese dovrà essere presentato poi il rendiconto dettagliato per il rimborso.
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CENTRI P.
Saranno affidati ad ufficiali incaricati direttamente dall'ufficio I.T.O. dell'armata da cui dipenderanno disciplinarmente ed amministrativamente ed avranno sede e competenza rispettivamente nelle seguenti località e zone: Cividale Gorizia Tricesimo
Codroipo
Cormons
(Zona occupata dal XVIII corpo armata. Ad oriente linea Tarcento-Cividale) . . (Zona occupata dall'XI corpo armata. Ad oriente linea Cividale-Gorizia). (Zona limitata dalle linee Tarcento-Cividale, Cividale-Udine (esclusa), Canale Ledro). (Zona limitata dalle linee Canale Ledro, Tagliamento, Codroipo-Palmanova, Palmanova-Udine (esclusa)). (Zona compresa dalla linea Udine-Palmanova, Palmanova-Gorizia, Gorizia-Cividale, Cividale-Udine (esclusa)).
Gli ufficiali capi centri P. oltre ad esercitare direttamente nella zona di loro competenza le mansioni sopra specificate hanno l'obbligo di controllare disciplinarmente l'opera degli ufficiali P. della zona di territorio in continuo contatto con essi, di trasmettere settimanalmente in modo che vi
IL TENENTE GENERALE COMANDANTE DELL'ARMATA F.to Morrone
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COMANDO 9a ARMATA
DOCUMENTO N. 537
COMANDO DELLA 9a ARMATA 18 novembre 1918
STATO MAGGIORE - UFFICIO I.T.O.
22 novembre 1918
N. 6112 O.P.
AL COMANDO SUPREMO -
UFFICIO OPERAZIONI
N. 18 di prot. A.C. OGGETTO: Autorità politica nei territori occupati
Riferimento suo 5236 del 17 Novembre ricevuto ore 20 del 18 proporrei spingere occupazione oltre linea armistizio sino allo sbocco nord del tunnel ferroviario di Wocheiner et qualche chilometro al di là dei passi rotabili di Podberdo et Circhina et Podlanischani et Idria sino a posizioni che consentono buone condizioni difesa avanzata di tali passi. Stante avanzata stagione mi astengo dal proporre analogo avanzamento oltre passo elevato di Moistrovka che ha pure particolare importanza. MORRONE
AI COMANDI DEI CORPI D'ARMATA DIPENDENTI Xl, XVIII, XXIII e per conoscenza: A S.E. IL GOVERNATORE DI TRIESTE A seguito e complemento del foglio 10 A.C. del 19 corrente di questo Comando, «Comunicazione circa il Governatorato di Trieste» faccio presente quanto segue: 1. - Da parte del Governatorato di Trieste sarà provveduto all'invio a questo Comando ed a tutti i dipendenti dell'«Osservatore Triestino», organo ufficiale di detto Governatorato, il quale porterà tutte le disposizioni aventi forza legale nel territorio sottoposto alla sua giurisdizione. 2. - I Comandi dipendenti devono astenersi dal prendere qualsiasi provvedimento che interessi l'attività dei funzionari politici o civili, salvo casi di assoluta urgenza, e in tali casi, ne dovranno dare immediata notizia tanto a S.E . il Governatore quanto allo scrivente.
3.. - Nell'intento di facilitare la regolare ripresa della vita e dei servizi pubblici, i comandi (salvo casi di indiscutibile e comprovata necessità) si asterranno di occupare edifici adibiti per uso delle pubbliche amministrazioni (Capitanati, Giudizi, Uffici Imposte, Municipi, ecc.) come anche destinati all'uso scolastico . 4. - Confermo la necessità di agevolare in tutti i modi l'opera delle autorità politiche e comunali, sempre che queste dimostrino sentimenti a noi favorevoli, attenendosi alle norme verbalmente da me date sul modo di contenersi verso le popolazioni comrpese fra il vecchio confine e la linea di armistizio. IL TENENTE GENERALE COMANDANTE DELL'ARMATA F. to Marrone
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COMANDO DELLA 9a ARMATA UFFICIO OPERAZIONI
27 novembre 1918 N. 6266 Op. Allegati: 2 relazioni (omesse) OGGETTO: Relazione sulle modalità seguite nella presa di possesso dei territori oltre il vecchio confine AL COMANDO SUPREMO - UFFICIO OPERAZIONI e,per conoscenza: A S.E. IL GOVERNATORE DI TRIESTE In risposta al telegramma sopracitato invio le r~lazioni dei dipendenti comandi di corpo d'armata sulle modalità seguite nella presa di possesso dei territori oltre il vecchio confine, da cui risultano in particolar modo le difficoltà incontrate negli antichi distretti amministrativi di Gorizia, di Tolmino e nella parte di quello a cui apparteneva Idria. Per mio conto mi limiterò ad alcune considerazioni riassuntive frutto anche di visite personali e di informazioni varie fornitemi dagli organi dipendenti. Le operazioni in questione non hanno presentato alcuna difficoltà dal lato tattico, ma ne presentarono di notevoli sia dal lato logistico, per la grande difficoltà dei rifornimenti, sia da quello delle questioni politiche che dovettero essere affrontate per primi dai comandi delle nostre unità operanti. Alle difficoltà logistiche si è fatto fronte nel miglior modo possibile. ricorrendo quasi esclusivamente ai servizi automobilistici, del cui personale va segnalata l'attività, perizia, spirito di sacrifizio, che, integrato dall'intenso ed intelligente lavoro, pieno di iniziativa e di facilità di impiego degli stati maggiori, ha fatto sì che alle truppe non siamo mai mancati i viveri e se qualche deficienza di tanto in tanto si è verificata, le truppe hanno saputo sopportare le parziali privazioni con morale elevatissimo, con spirito di sacrificio ed animo sempre lieto. Dal lato politico dapprima le commissioni di controllo dell'esecuzione dei patti di armistizio, di poi i comandi che giunsero nei territori oltre il vecchio confine da occupare, si trovarono di fronte a non lievi difficoltà, che qui riassumo per sommi capi: - le commissioni di controllo, giunte ai loro posti presso le linee d'armistizio fino dal 5 o 6 novembre, trovarono installati nei principali centri abitati o comitati locali o, come a Gorizia, addirittura governi provvisori.
Tali comitati erano prettamente slavi in tutti i centri meno che a Gorizia dove coesistevano un Governo Provvisorio slavo ed uno italiano. Piuttosto baldanzosi e prepotenti da principio, finché i grossi delle nostre truppe erano lontani, tanto da minacciare di cacciar fuori da Gorizia e fin sulla destra dell'Isonzo 3000 nostri ex prigionieri arrivati nei primi giorni di novembre e da ricorrere persino all'impiego di truppe ex austro-ungariche e composte di soldati di nazionalità prevalentemente slava (2° regg. Gebrirgschuetzen col quale tiranneggiarono e depredarono Gorizia), essi andarono mano a mano assumendo carattere meno aggressivo coll'avvicinarsi dei nostri soldati, fino ad adottare il presente contegno di pacifica protesta, manifestatosi soltanto con qualche dichiarazione scritta fatta in nome o del «Comitato nazionale jugoslavo» di Lubiana o del «Convento nazionale dello stato degli sloveni croati e serbi - S.H.S.» di Zagabria (alcuni però affermano che risiede a Lubiana anch'esso), i quali peraltro non sembra siano in accordo fra loro, come non lo sono i loro rappresentanti. Mentre gli slavi del distretto di Gorizia sembra che tendano a seguire gli ordini del «Comitato Nazionale», nel distretto di Tolmino ed oltre il corrispondente tratto della linea di armistizio sembra si faccia sentire piuttosto l'influenza dello «Stato S.H.S.», tanto da aver fatto arrivare qualche piccolo riparto di truppe serbe fino a Wochein, ad occupare lo sbocco settentrionale di quel tunnel della ferrovia transalpina, il cui imbocco meridionale, a Podberdo, è nelle nostre mani. I maggiori inconvenienti ci sono derivati dall'incomposta attività dei comitati locali, che hanno fortemente ostacolato l'azione delle nostre Commissioni di controllo, con grave nostro danno immediato e futuro. Infatti essi, agendo con evidente malafede, mentre con proteste verbali e scritte dichiaravano di non riconoscere l'armistizio concluso fra l'intesa e lo stato austro-ungarico in quanto che quest'ultimo non esisteva più, ne applicavano però le clausole in loro favore, ottenendo dai reparti austroungarici in ritirata che lasciassero la parte di materiale d'artiglieria di cui era stata stipulata la cessione in nostre mani, in mano loro, autorizzando spesse volte alcuni dei riparti anzidetti, anche di quelli che già avevano versato il materiale alle nostre commissioni, di riprenderselo per portarlo aversare più oltre a Lubiana, od altrove. Inoltre essi rilasciavano, agli abitanti civili dei luoghi, permessi per recarsi a prelevare nei posti di concentramento del materiale versato, carreggi per uso privato. Devesi però rilevare che forse a ciò hanno contribuito gli ordini ambigui impartiti dal Federalmaresciallo Boroevic, per il versamento del materiale, i quali si prestavano a molteplici interpretazioni, ed al grande acceleramento delle marce dell'esercito austro-ungarico in ritirata, che fece sì che al giungere delle nostre commissioni, spinte avanti in automobile ed auto-
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carro, con pochi carabinieri ed i pochi mezzi di comunicazione che hanno potuto portare con sè, buona parte delle truppe che esse dovevano controllare erano già sfilate, e quelle che sfilavano anco ra avevano preso tale distanza dai nostri grossi, da mettere le nostre commissioni nell'assoluta impossibilità di esercitare qualsiasi azione coercitiva per impedire le inadempienze. Per tal modo l'Italia fu defraudata di gran parte del materiale bellico che le era dovuto, che invece fu trasportato in territorio jugoslavo o per opera dei comitati o - ciò che è più grave - di interi riparti armati dell'esercito autro-ungarico fedeli agli jugoslavi. Ciò potrà forse rendere necessario in avvenire un' occupazione temporanea di importanti centri jugoslavi per garantire la restituzione di quanto ci fu tolto e l'esecuzione di eventuali ulteriori clausole di pace. Col sopraggiungere delle nostre truppe la baldanza jugoslava andò rapidamente scemando. I governi provvisori di Gorizia - anche l'italiano furono sciolti dal primo comando di brigata giunto sul posto, mancando loro oramai la ragione di esistere, cioè quella del mantenimento dell'ordine. Anche i comitati locali decrebbero di numero e vanno scomparendo insieme alla troppo ostentata esposizione di bandiere jugoslave e le nostre truppe, che furono da principio accolte con fredda diffidenza - mai, a dire il vero, con aperta ostilità - vanno a poco a poco guadagnandoci la confidenza delle popolazioni, alle quali non solo essi non sottraggono nulla di quanto loro è necessario alla vita, ma alle quali anzi le autorità militari cercano di venire in aiuto, per quanto lo permettano le condizioni difficili di vettovagliamento delle truppe. Specialmente nel distretto di Tolmino, dove le popolazioni parlano quasi esclusivamente soltanto lo slavo e dove la difficoltà di comunicazioni rende le condizioni di vita particolarmente gravi, l'autorità militare provvede completamente alla sistemazione delle strade e dell'illuminazione dei centri abitati, alla pulizia, al risanamento, al servizio sanitario ed in molti luoghi ove mancano i sacerdoti, anche all'assistenza spirituale, mediante cappellani militari. In questo distretto si potrà fare di più quando sarà risolta la questione del capitano distrettuale che attualmente è ancora quello che era sotto il governo austro-ungarico, e che ha richiesto ripetutamente di andarsene. A capo del distretto di Gorizia invece fu già messo con funzioni di commissario civile, il Generale Rodino, che è alla diretta diendenza di S.E. il Governatore di Trieste, e con ciò il compito delle relazioni e delle autorità militari colle popolazioni resta facilitato. Importante per il servizio delle truppe è di poter disporre prontamente di numerosi interpreti, specialmente di slavo, sia perché le popolazioni -
come già si disse - in gran parte non comprendono che quella lingua, sia perché per tal modo si potrebbe esercitare una più efficace censura sulle comunicazioni telegrafoniche che ancora si svolgono attraverso alla linea di armistizio. In tal senso si stanno già facendo pratiche. In conclusione si può affermare che, al momento di abbandonare alle nostre truppe vittoriose le terre per secoli contese ed in questi ultimi anni accanitamente difese colle armi, l'Austria ha voluto servirsi dell'ultima arma che le rimaneva eccitando al massimo quell'antagonismo fra aspirazioni slave ed italiane, sempre da essa fomentato, facendo balenare alle intelligenze piuttosto primitive della gran massa slava come prossime a realizzarsi aspirazioni esagerate, spingendole all'intransigenza col persuàderle dellà necessità di soppraffare per non essere soppraffatti. Tale azione eccitante fa sentire la propria influenza anche sulla nostra azione militare, la quale, per non risentirne danno, continuerà ad essere, come già fu nelle settimane scorse, improntata a fermezza e dignità, possibilmente senza durezza, e dovrà tendere, oltre che alla sicurezza della nostra linea, sia di armistizio attuale, sia di confine futura, anche a sfatare nelle popolazioni tutte le tristi leggende fatte correre sul nostro conto dagli austriaci, in modo da persuaderle a considerare, se non con simpatia, almeno senza apprensioni e con tranquillità la loro nuova vita avvenire entro i confini del Regno di Italia. IL TENENTE GENERALE COMANDANTE L'ARMATA F. to Morrone
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DIRETTIVE GENERALI DI CONDOTTA Circolare 86 Riservatissima, del 26 Nov. 1918 del Comando Supremo Uff. Segreteria.
COMANDO DELLA 9• ARMATA STATO MAGGIORE - UFFICIO I.T.O.
6 dicembre 1918 N. 146 A .C.R/mo OGGETTO: Direttive politiche sommarie per i territori occupati entro la linea d'armistizio ALLE LL.EE. I COMANDANTI DEI CORPI D'ARMATA AL SIG. GENERALE INTENDENTE DELLA 9• ARMATA e per conoscenza: AI COMMISSARI CIVILI DI GORIZIA E TOLMINO AL COMANDO SUPREMO - UFFICIO SEGRETERIA AL REGIO GOVERNATORATO DELLA VENEZIA GIULIA Allo scopo di ben orientare tutti i dipendenti Comandi sul modo di comportarsi di fronte alle popolazioni dei territori occupati oltre la linea del vecchio confine, ritengo opportuno riassumere tutte le disposizioni fino ad ora emanate tanto dal Comando Supremo, quanto da S.E . il Governatore della Venezia Giulia, quanto dallo scrivente sia verbalmente e sia per iscritto.
ATTRIBUZIONI Nel territorio occupato oltre il vecchio confine le funzioni di controllo sulla gestione dei servizi Civili e sulle amministrazioni locali sono esercitate da S.E. il Governatore della Venezia Giulia, Tenente Generale Petitti di Roreto, residente a Trieste (bando del Comando Supremo del 19 Novembre 1918). Per i provvedimenti militari richiesti da esigenze politiche nel territorio della~· Armata S.E. il Generale Petitti di Roreto fa proposte a questo Comando al quale spetta di approvarle e dare gli ordini esecutivi. (Circolare 15459 G.M. del 25 Novembre 1918 del Comando S. Uff. Operazioni). L'occupazione della linea d'armistizio ed il servizio di polizia militare da esercitarsi su di essa sono di esclusiva competenza di questo Comando, comprendendo in ciò anche il collocamento di reti metalliche e reticolati già ordinato con foglio 6232 Op. del 26 Novembre (circolare 15459 suddetta). L'Ufficio informazioni della 9• Armata, analogamente a quello della 3 a armata, avrà funzioni essenzialmente militari, quello funzionante presso il Governatorato funzioni essenzialmente politiche. Il capo di questo ultimo ufficio dovrà però tenere informato questo comando delle notizie e dei provvedimenti che possono interessarlo (circolare 15459 suddetta).
1. - Si consideri anzitutto che i territori occupati dovranno entrare a far parte del Regno d'Italia; occorre trattarli quindi in modo da avvincerli a noi. Ciò non si ottiene né colla sola forza, né tanto meno colla debolezza: bensì colla equità, colla giustizia, con l'ordine del prestigio di tutte le autorità italiane, coll'avveduto accapparramento degli organi locali. Tuttavia, per ora, tali territori non ci sono ancora stati assegnati quindi, anche per le ripercussioni verso i neutri e verso gli alleati, non bisogna allontanarsi sostanzialmente dalle convenzioni dell'Aia, per quanto ha tratto alla loro amministrazione. 2. - Occorre tenere conto del lavoro a noi contrario, predisposto o effettuantesi per cura dell'Austria o degli Stati che da essa derivano.
NORME PARTICOLARI Delle norme quì appresso ricordate alcune danno luogo a provvedimenti che possono senz'altro essere attuati dai comandi di corpo d'armata, altri invece solo dopo ottenutane l'autorizzazione da questo Comando, che, secondo i casi, deciderà subito, o dopo interpellato S.E. il Governatore della Venezia Giulia. Ad ogni modo anche dei provvedimenti presi direttamente, i comandi di corpo d'armata dipendenti dovranno informare sollecitamente questo Comando, mentre si asterranno in massima dal fare comunicazioni dirette a S.E. il Governatore. Le norme fissate dal Comando Supremo stabiliscono che si debba (Circ. 86 R.rn•, personale del 26 Novembre 1918 del Comando Supremo Sez. Gen. Aff. Civ.): a) Non riconoscere né lo stato jugo-slavo, né comitati di nazionalità non italiana. Lo stato jugo-slavo, il suo territorio ed i suoi organi, in quanto tengano un contegno contrario agli interessi ed ai diritti dell'Italia e dell'esercito occupante, saranno considerati come nemici, coi quali è in vigore un armistizio e saranno trattati in conformità. b) Non tollerare armati di nessuna nazionalità. - c) Non tollerare bandiere o coccarde che non siano italiane o delle nazioni alleate combattenti sul nostro fronte (non si devono considerare come tali gli iugo-slavi). Il Regio Governatore della Venezia Giulia autorizza però che i cartelli indicatori degli edifici pubblici o privati o per la redarne da esporsi al pub-
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blico possano essere redatti anche in lingua slovena. Le ordinanze, i proclami, i manifesti devono essere pubblicati in lingua italiana, ma accompagnati da traduzione slovena per tutti i territori dove vi è popolazione slovena.
mandi hanno l'obbligo di segnalare prontamente qualsiasi pubblicazione che ravvisassero contraria ai nostri intendimenti. Per la censura della corrispondenza impostata negli Uffici militari, si continuerà coi sistemi attualmente in vigore; a quella della posta civile provvederanno le autorità civili. i) Concorrere nel guidare la stampa, nel senso di far presente a questo Comando gli argomenti che, eventualmente, qualche comando dipendente ritenesse utile di far trattare nei giornali. Questo Comando provvederà direttamente a quelle pubblicazioni di propaganda (giornali od opuscoli) che riterrà necessarie.
d) Trattenere negli appositi reparti e col trattamento già fissato, i già appartenenti all'esercito austro-ungarico, di classi che nell'esercito Italiano siano sotto l'armi. e) Cercare di fare rientrare in Austria-Ungheria i sudditi non appartenenti ai territo.ri ora occupati e per i quali si dubiti di una immigrazione recente ad arte predisposta; l'effettuazione di simili misure dovrà però essere preventivamente concertata con questo Comando . f) Addivenire all'internamento di quelli dei sudditi di cui al comma precedente che non si siano potuti espellere, e di quelli politicamente temibili. Occorre però tener presente che, mentre dobbiamo usare serena fermezza nel fare intendere alle popolazioni iugoslave che nel contrasto colle loro aspirazioni sono le nostre quelle destinate sicuramente a prevalere anche nella conferenza della pace, non bisogna che, senza volerlo, le autorità militari si rendano strumenti di private vendette o di rappresaglie individuali contro chichessia e in particolar modo contro il clero, che così grande ascendente ha sulle popolazioni slovene profondamente cattoliche. In conseguenza, di ogni agitazione o movimento, da qualunque parte o persona vengano, dovrà essere prontamente informato questo Comando, che - d'accordo col Regio Governatorato - farà conoscere se sia il caso di ricorrere ad internamenti o ad altre misure (circolare 193 Aff. Civili del 25 Novembre 1918 del R. Governatorato della Venezia Giulia).
g) Acquistarsi i maestri, gli impiegati, il clero. Saranno perciò al più presto possibile riaperte le scuole, secondo direttive che si riserva di dare questo Comando; dovrà essere favorita la pronta ripresa del funzionam~nto dei Tribunali; dovrà essere curato il regolare pagamento degli emolumenti agli impiegati mantenuti in carica. Sarà anche esaminata con benevolenza l'eventuale concessione di assegni di sostentamento, in luogo degli stipendi, anche a funzionari del cessato regime che non siano confermati in servizio, ed in merito i dipendenti comandi qualora prevedessero di prenderne l'iniziativa, che in massima deve essere riservata ai Commissari Civili, faranno concrete e motivate proposte a questo Comando . Dovrà essere agevolato, oltre che il restauro delle case, come più innanzi sarà detto, anche quello delle chiese, dei cimiteri e delle molte cappellette con immagini sacre, ~olto frequenti nella regione e care alle popolazioni. h) Concorrere nella censura sulla stampa e sulla corrispondenza. La censura sulla stampa periodica sarà esercitata dalle autorità civili; però i co-
1) Evitare, di massima, di apportare modificazione nei singoli rami della amministrazione (giustizia e scuola) e nel caso che si ritenesse necessaria qualche modificazione per togliere organizzazioni nocive alla nostra causa, chiederne preventivamente l'autorizzazione a questo Comando, che esaminerà la questione d'accordo col Regio Governatore della Venezia Giulia.
m) Vietare manifestazioni contrarie alla nostra occupazione e che per tanto perturberebbero l'ordine pubblico. Sarà posta ogni cura nel prevenire conflitti, che possano essere sfruttati all'estero a danno della causa Italiana, impiegando ogni mezzo per tenere alto il prestigio dello Stato Italiano . n) Registrare, documentandolo, qualsiasi fatto di portata internazionale che possa diventare oggetto di recriminazione o contestazione nell'avvenire. In tale senso occorre che specialmente qualsiasi accusa specifica di profughi ed anche di ex nostri prigionieri di guerra relativa a maltrattamenti ricevuti da autorità o popolazioni dell'ex monarchia a.u., siano verbalizzate, firmate dagli interesati e suffragate dal maggior numero di testimonianze possibili. Il Comando Supremo desidera inoltre che nelle varie amministrazioni si mantengano possibilmente sul posto i funzionari attualmente in carica, sempreché favorevoli o presumibilmente convertibili alla nostra causa. Inoltre l'anzidetto Comando ordina che nelle sentenze e negli altri provvedimenti dell'autorità giudiziaria venga usata la formula: «In forza dei poteri conferiti dal Comando Supremo del R. Esercito Italiano ... » abolendo . ogni altra dicitura. Alle anzidette direttive e norme del Comando Supremo e del Regio Governatorato aggiungo ancora quanto già verbalmente ebbi ripetutamente a raccomandare alle LL.EE. i Comandanti di Corpo d'Armata. Si usi verso le popolazioni dei paesi nuovi occupati tatto e fermezza, di modo che nel più breve tempo possibile nei vari centri abitati i nostri soldati appaiano come truppe di presidio più che come truppe di occupazione, quale prima manifestazione di un futuro accaparramento degli animi degli abitanti. Che tale accaparramento sia possibile ce lo dimostrano chiaramente i fatti.
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Dopo la guerra del 1866 furono incorporate nel Regno d' Italia le popolazioni di alcuni paesi slavi della valle del Natisone e dell'alto Friuli. Era gente della stessa razza di quella colla quale oggi abbiamo a che fare nelle regioni più importanti del medio e alto Isonzo. Con un equo e benevole trattamento da parte nostra quelle popolazioni, pur conservando la propria lingua, si sono sempre mantenute a noi fedeli, tanto da fornirci ottimi soldati, nella guerra testé combattuta contro l'Austria. Nei limiti del possibile i Comandi dipendenti siano larghi di aiuto alle popolazioni, rendendosi conto dei loro bisogni e dei loro desideri, specialmente per mezzo degli Uffici I.T.O. che devono agire sempre secondo le direttive dell'Ufficio Informazioni di questo Comando . Si procuri loro ogni facilitazione possibile per trarre tutti i rifornimenti che occorrono sia in viveri, sia in vestiario, sia in utensili di lavoro e simili dall'Italia, allo scopo di favorire sempre più l'interruzione di ogni loro relazione colle regioni poste al di là della linea d'armistizio; accordando, all'occorrenza anche gratuitamente, i mezzi di trasporto dalle stazioni ferroviarie ai paesi Si invitino anche con manifesti da sottoporre preventivamente alla approvazione di questo Comando le popolazioni a riprendere al più presto le loro abitudini e le loro occupazioni consuete. Perciò i comandi si asterranno di massima dall'occupare edifici adibiti per uso delle pubbliche amministrazioni (Capitanati, Giudizi, Uffici Imposte, Iv.1unicipi e le Scuole). Alle popolazioni dovrà inoltre essere dato il maggior aiuto possibile nella riedificazione delle loro case distrutte e nella costruzione di baraccamenti, affinché, specialmente i contadini, possano ritornare al più presto ai propri campi ed i centri abitati devastati dalla guerra possano rapidamente risorgere. E perché questi provvedimenti possano avere una celere attuazioné ho incaricato in particolar modo il comando del Genio di Armata di concretare al più presto, d'accordo coi comandi di corpo d'armata e coi commissari civili, un concreto programma di lavoro, al quale dovrà essere data la più pronta attuazione. Le presenti direttive e norme sono riservatissime e strettamente personali per le LL.EE. i Comandanti i Corpi d'Armata, per il Sig. Intendente d'Armata ed i Signori Commissari Civili Generale Rodino e Tenente Petroniani. Ad esse le prefate EE,. ed il Sig. Intendente informeranno le proprie azioni, non portandole integralmente a conoscenza dei propri dipendenti, ma solo parzialmente in quanto possano singolarmente interessare ciascuno. IL TENENTE GENERALE COMANDANTE DELLA ARMATA F. to Morrone
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COMANDO DELLA 9a ARMATA STATO MAGGIORE
15 febbraio 1919 OGGETTO: Relazione sull'opera compiuta dall'Armata dalla cessazione delle ostilità al 15 Febbraio 1919 (in stralcio)
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*** INFORMAZIONI E PROPAGANDA
Informazioni. Appositi fiduciari sono stati incaricati di raccogliere notizie sulla situazione militare, politica, economica dei paesi oltre la linea d'armistizio e personale scelto, pratico di lingue estere, è stato incaricato di esaminare il numeroso carteggio abbandonato dal nemico, di tradurre ed immediatamente segnalare le notizie utili contenute in tali documenti, nei giornali, nelle pubblicazioni e nelle corrispondenze comunque sequestrate; di interrogare le persone che per qualsiasi motivo giungano dalla zona antistante alla linea d'armistizio , ecc .. Per tali scopi sono stati costituiti a Podberdo, Circhina ed Idria, tre centri di raccolta informazioni truppe operanti (C.R.I.T.O.).
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- 1284 L'Ufficio I. T. O. colle notizie direttamente acquistate e colle relazioni dei centri ora detti provvede alla compilazione dei bollettini d'informazione. Molte, fra le risultanze delle indagini raccolte a mezzo dei comandi dipendenti, dai centri ed ufficiali P., o comunicati dalle autorità civili o da singoli cittadini, opportunamente controllate sono state trasmesse alla Commissione Reale d'Inchiesta sulle violazioni del diritto delle genti commesse dal nemico. L'Ufficio I.T.O. ha pure provveduto a disciplinare l'affluenza dei militari italiani ed alleati restituiti e liberati dalla prigionia (43146 a tutto novembre), e dei prigionieri austriaci catturati. Furono perciò stabiliti posti di raccolta in parecchie località prossime ai passi della linea d'armistizio dove i liberati ed i prigionieri dopo un primo vettovagliamento ed una prima assistenza sanitaria vennero avviati ai centri di corpo d'armata in Cividale e Cormons; di quì successivamente ai centri di raccolta arretrati e nei campi di concentramento del Paese. Durante il periodo (novembre-dicembre 1918) in cui funzionarono tali centri di raccolta, alcuni ufficiali addetti al servizio I. T .O. eseguirono sopralluoghi nei centri stessi, allo scopo di raccogliere notizie sul nemico e sugli avvenimenti d'oltre frontiera e di controllare l'andamento del servizio e le condizioni fisiche e morali dei prigionieri. In tale occasione furono distribuiti materiali di propaganda e specialmente cartoline in franchigia agli ex prigionieri italiani. La vigilanza esercitata tra le truppe, oltre che mediante le indagini del personale alle dipendenze dirette del comando d'Armata e delle Commissioni di Censura delle Grandi Unità, fu affidata come in antecedenza agli ufficiali P. ed ai fiduciari nei corpi e reparti.
*** Propaganda. Le speciali contingenze della situazione, la necessità di un
controllo continuo e scrupoloso nei territori occupati, l'urgenza di iniziare in essi opera d'italianità, consigliarono di ripartire il servizio P . in due distinte branche: l'una che esplicasse la propria attività per la popolazione, l'altra per le truppe. 1. - Il servizio per le popolazioni fu affidato ad appositi ufficiali P. e posto alle dipendenze dirette dell'Ufficio I.T.O. mediante i Centri P ., opportunamente dislocati ..... .. ......................... ......................... ........ .
DOCUMENTO N. 541
COMANDO 9a ARMATA UFFICIO OPERAZIONI
21 dicembre 1918 N . 6554 Op.
AL COMANDO SUPREMO -
UFFICIO OPERAZIONI
Notizie militari: attraverso a Colli ed altri passaggi lungo linee armistizio sono stati complessivamente costruiti 7 chilometri circa di reticolato scopo per facilitare truppe compito sorveglianza linea stessa. Altre notizie: è stata denunciata una donna di Idria inferiore perché trovata in possesso di manifesto di data recente emanato dal consiglio nazionale SHS contenente messaggio del consiglio stesso a Principe Alessandro di Serbia. In detto manifesto lo si invita ad intervenire poiché per parte dell'Italia non siano frapposte difficoltà al diritto autodecisione dei popoli jugoslavi, si accusano gli italiani di non aver osservato clausole armistizio e riportata risposta del Principe Alessandro che promette intervenire. Iniziato riattamento ponte S. Gervasio sul torrente Lagna. Riattato impianto elettrico a Villanova Judrio acquedotto e lavatoio a San Lorenzo presso Manzano. Ultimata linea telefonica in bronzo fra Udine e Treviso e impianto teleferica a contropeso fra Bosco Panevizza e strada Gorizia-Aisovizza. Impiantati cantieri stradali a Robi-Borgogna-Cormons-Gorizia. Funzionano ambulatori per popolazione civile a Ipplis, Prepotto, Celia, Orsapia, S. Giovanni Manzano, Corneglen, Mesdazza, S. Lorenzo, Delegnano. Aperto stabilimento a Nimis. Aperti due spacci cooperativi a Caporetto e Ceschina accolti da viva riconoscenza popolazione. Distribuiti viveri a popolazione di Azzano, Prepotto, Ziracca, Oraria, Medeuzza, Pradamano, Butrio, Manzano, S. Giovanni Manzano, Magredis, Minism. GENERALE SAILER
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- 1287 DOCUMENTO N. 542
COMANDO DELLA 9a A~MATA UFFICIO OPERAZIONI
10 dicembre 1918 N. 6432 Op.
Allegati N. 2 OGGETTO: Incidenti di confine. AL COMANDO SÙPREMO -
UFFICIO OPERAZIONI
Il Comando della 4a Armata mi ha l'altro ieri inviato il fonogramma del quale unisco copia (allegato N. 1) relativo ad un nostro sconfinamento dalla linea Manhart-Razqr (fronte del XVIII corpo d'armata), e a conseguenti proteste del comandante della gendarmeria di Radmannsdorf. Poiché nessuno sconfinamento di truppe in escursione, o in servizio di pattuglia, ha avuto luogo, il comandante del XVIII corpo d'armata ritiene, ed io sono del medesimo parere, che si tratti della nostra occupazione della Voss-hiitte a nord della quota 1611 del passo del Mojstrowka, fatta da una quindicina di giorni circa da una sezione mitragliatrici della 33 a divisione, per le ragioni risultanti dalla copia di lettera pure quì unita (allegato 2). All'uopo ritengo opportuno indicare dettagliamente le località della fronte dell'armata nelle quali le nostre truppe si trovano fuori della linea d'armistizio: a) Voss-hiitte - una sezione mitragliatrici; b) Podros (2 Km. ad est del passo di Podberdo) - un plotone ed una sezione mitragHatrici (vedi allegato 2) per la necessità di avere almeno ima comunicazione sicura con cima Gladki, che è compresa nella linea d'armistizio. Non sembra che di questa occupazione (Podros) si preoccupino gli elementi jugo-slavi, mentre non desidererebbero (né ciò avviene) che nostre truppe si spingano a Salilog (est di Podros). Quì pare siano stati o si trovino elementi serbi; c) la località di Rovte, e le vicine località di Rudolfsmann-OsredekNovaki (fronte 37a divisione - nord Longatico), occupate da un battaglione della brigata Macerata, sia per ragioni di alloggiamento, sia per non sottostare al dominio molto vicino di elementi avversari che le occupassero in nostra vece. Natural.mente queste segnalazioni di nostri sconfinamenti sono basate sull'esame dello schizzo al 500.000 allegato al fascicolo «Armistizio di villa Giusti» nel quale per questione di scala, e per questione di materiale tiratu-
ra tipografica, che può creare diversità fra copia e copia dello schizzo, l'apprezzamento dell'esatto andamento della linea di armistizio può essere molto diverso. Aggiungo che sulla fronte della 37a divisione il terreno, per la sua configurazione, non dà neppur esso elementi di sicura valutazione. Nel complesso si tratta ovunque di punti isolati e la maggior parte lontani poche centinaia di metri dalle località ove per convenzione di armistizio noi dovremmo rimanere. Incidenti veri e propri sinora non ve ne sono stati né con le popolazioni, né con elementi jugo-slavi. E pertanto il telegramma del comandante della gendarmeria di Radmannsdorf non è evidentemente che uno dei soliti tentativi per cercare di provocarne. Nessuna risposta verrà data a tale telegramma: le truppe hanno avuto ordine di mantenersi strettamente alle direttive del telegramma N. 15236 G.M. di codesto comando, e di non provocare a loro volta, con sconfinamenti di pattuglie, incidente alcuno. Esprimo naturalmente l'avviso che tutte le occupazioni ora dette, fuori della linea d'armistizio, debbano essere mantenute. IL TENENTE GENERALE COMANDANTE DELL'ARMATA F. to Morrone
ALLEGATO 1 AL DOCUMENTO N. 542
COMANDO XVIII CORPO D'ARMATA 8 dicembre 1918 N. 155 AL COMANDO DELLA 4a ARMATA AL COMANDO DELLA 9a ARMATA Si comunica che è pervenuto al dipendente comando di brigata di Tarvis un telegramma a firma Comandante Gendameria di Rodovliica nel quale si segnala protestando un nostro sconfinamento dalla linea Manhart-Travanik-Razor-Vrsie e si declina ogni responsabilità per eventuali conflitti. Questo comando si riserva di trasmettere a contesto, appena perverrà, relazione dettagliata di quanto sopra. Pertanto notificasi che sono stati impartiti ordini perché comunicazioni del genere siano trasmesse direttamente e subito a comandi interessati. IL CAPO DI S.M . Generale Ponzio
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ALLEGATO 2 AL DOCUMENTO N . 542
DOCUMENTO N . 543
COMANDO DEL XVIII CORPO D'ARMATA
COMANDO DELLA 9" ARMATA
8 dicembre 1918, ore 19
STATO MAGGIORE - UFFICIO l.T.O.
N. 7273 Op.
18 gennaio 1919
OGGETTO: Occupazioni militari oltre la frontiera di armistizio (linea az-
N. 91 I Inf.
zurra)
OGGETTO: Ordinamento dell'Ufficio I.T.O. ed azione svolta dopo 1'11
AL COMANDO DELLA 9• ARMATA
Novembre 1918
A seguito del fonogramma 7263 Op. odierno, comunico che Io sconfinamento indicato nel bollettino del XXII corpo d'armata è rappresentato, evidentemente, dalla occupazione della Voss-hiitte, ad est del passo di Moistrowka, fatta dal comando della 33" divisione con una sezione mitragliatrici. Tale occupazione, a circa I km. oltre la linea di armistizio, è veramente consigliabile sia perché assicura il dominio dell'alta valle Pisenca, sia perché la truppa trova colà un conveniente ricovero. Il Tenente Colonnello Bergonzi della Commissione di delimitazione del confine, che si trovava sul posto, ritenne pure opportuno tale provvedimento. Un'altra occupazione oltre la linea d'armistizio è stata attuata dal comando della 33 • divisione dislocando un plotone ed una sezione mitragliatrici a Podros (2 km. ad est del passo di Podberdo) e ciò per la necessità di avere almeno una comunicazione sicura ed alquanto agevole col Gladki Vrh, estremo ed importante punto compreso nella zona di occupazione d'armistizio. Anche di questo è stato informato il Colonnello Pirzio Biroli della Commissione di delimitazione confini, che ha ritenuto giusto l'operato del comando della divisione.
AL COMANDO SUPREMO -
Per corrispondere alle esigenze del servizio informazioni, data la formazione e lo schieramento assunto dall'Armata dopo l' 11 Novembre I 918, questo Ufficio ha successivamente attuato i provvedimenti che qui si ricordano. SERVIZIO INFORMAZIONI
L'atteggiamento di alcune nazionalità componenti l'e~ stato austri~co subito dopo la conclusione dell'armistizio ha resa necessa:ia una metodica sorveglianza sulle autorità e popolazioni comprese nella hnea stessa ~d ~n attento e continuato controllo sugli avvenimenti che si svolgono al di la e sulle notizie raccolte da varie fonti circa la situazione militare e politica sulla fronte dell'Armata. Pertanto il servizio di informazioni propriamente detto è stato ripartito in due distinti rami:
Entrambe le occupazioni oltre la linea azzurra (riportate sugli schizzi inviati a codesto comando col N. 7087 Op. del I corr. e col N. 9159 Op. del 4 corr.) sono quindi suggerite da vere necessità militari e mi sembrano legittime perché possono rientrare nella facoltà concessa alle armate alleate dall'art. 4 delle clausole militari dell'armistizio di V. Giusti. Perciò è mio intendimento mantenerle ove codesto comando non ritenga, per diversa interpretazione o per altre considerazioni, ordinarne lo sgombero. IL TENENTE GENERALE COMANDANTE DEL CORPO D'ARMATA F.to L.P. Basso
SERVIZIO INFORMAZIONI
I.
I . - Ad est della linea di armistizio. . Appositi fiduciari pratici della lingua slovena son_o st_ati _i~caricati ?,i inviare dai paesi oltre il nostro attuale confine le comumcaziom n~enute pm interessanti. La delicatezza della incombenza non permette che di dare una prudente estensione allo impiego dei fiduciari, ~ella c~i f~deltà _occor_r~ avere sufficiente garanzia per non frustrarne l'esito ed i nsult~t~ pra:ic1. . Personale scelto, intelligente, pratico di lingua slovena e mcar~cat? d~ tradurre e segnalare le notizie utili tratte dai giornali, dalle pubbhcaziom e dalla corrispondenza clandestina sequestrata, alla linea di co~fin_e; ~ controllare le comunicazioni telefoniche che avvengono fra le staz10m di Podberdo-Bistrica-Bokinska. Lo stesso personale è incaricato di interrogare abilme~te le p,erso~e _c~e per qualsiasi motivo giungono dalla zona a~tistante al_Ia lmea d armist1Z10 ed i loro parenti e conoscenti. Come l'esperienza ha dimostrato, una delle località d'infiltrazione di notizie è la stazione di transito di Podberdo, ove
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i viaggiatori restano parecchie ore in attesa del treno proveniente da Gorizia; quivi è esercitata la più attiva vigilanza da parte degli informatori. Le notizie raccolte sono comunicate dal personale stesso ai capi centro raccolta I.T.O. da cui dipendono direttamente e ricevono volta per volta ~rdini ed istruzioni.
ha proceduto alle traduzioni, segnalando al Comando Supremo ed alle autorità interessate le risultanze importanti e comunque degne di rilievo.
2. - Ad ovest della linea di armistizio. Mentre all'inizio della nostra presa di possesso la popolazione di nazionalità slovena manteneva contegno freddo e riservato, poco alla volta mediante le buone maniere e la cordialità caratteristica del nostro soldato, si è riuscito quasi dovunque a vincere le riluttanze; più tardi colle elargizioni di generi alimentari, specialmente alle famiglie più bisognose, si è potuto ottenere anche una certa fiducia, che viene sfruttata dai nostri informatori per averne notizie, specialmente quelle d'indole politica, la cui penetrazione entro i nostri confini riesce molte volte ad eludere ogni più stretta sorveglianza.
Il compito di disciplinare l'affluenza dei militari italiani restituiti e liberatisi dalla prigionia in seguito alla nostra vittoria e dei prigionieri austriaci venne affidato a questo Ufficio. Le direttive seguite al riguardo si inspirarono sin dal principio al concetto di fare tutti gli sforzi per alleviare subito, e nei limiti del possibile, i gravi patimenti fisici e morali dei nostri militari e dei nostri alleati - reduci dalla prigionia; di assicurare vitto e ricovero ai prigionieri austriaci, te. nendoli isolati. Stabiliti posti di raccolta a Plezzo-Caporetto-Tolmino-S. Lucia di Tolmino-Circhina-Idria i liberati ed i prigionieri, dopo un primo vettovagliamento ed una prima assistenza sanitaria, vennero avviati, con scorta, ai centri di raccolta stabiliti da ogni corpo di armata; gli sbandati furono raccolti da speciali pattuglie di rastrellamento; posti di sbarramento furono inoltre stabiliti ai punti obbligati di passaggio. Dai centri di Cividale e Cormons, esperite le misure profilattiche e trascorso il periodo contumaciale per i sospetti, i prigionieri e reduci da prigionia furono avviati al centro principale di raccolta di Casarsa e di qui per successive tappe a S. Biagio di Callalta, dipendente dall'Intendenza della 9• Armata. Successivamente vennero sgombrati sui centri raccolta e sui campi di concentramento del paese secondo le modalità fissate dal Comando Supremo. Ogni volta è ·stato possibile si è provveduto a somministrare il rancio caldo, in luogo dei viveri a secco, ad alloggiamenti al riparo dal freddo ed alla fornitura di una rilevante quantità di capi di vestiario e di scarpe. Allo scopo di controllare l'andamento del servizio, e di conoscere le condizioni fisiche e morali dei militari, oltre che di raccogliere informazioni sul nemico e sugli avvenimenti d'oltre frontiera, vennero eseguiti frequenti sopraluoghi nei centri di raccolta a mezzo di Ufficiali dipendenti. . In tali occasioni furono distribuiti materiali di propaganda e specialmente cartoline in franchigia di cui gli ex prigionieri italiani dimostrarono gran desiderio per dare notizie immediate alle proprie famiglie.
Fiduciari dislocati entro la linea di armistizio hanno l'incarico di appurare controllare ed approfondire le informazioni raccolte o comunicate dall'esterno. Allo scopo di dirigere opportunamente questa raccolta di dati necessari si sono istituiti per ora a Podberdo-Circhina-ldria, ritenute le località più adatte, tre C.R.I.T.O .. L'ufficiale 1.T.O., sulla scorta delle notizie direttamente acquisite e dalle suaccennate relazioni dei propri C.R.I.T.O. e colla aggiunta di notizie di carattere generale e riflettenti i principali avvenimenti politici ed economici, ha provveduto alla compilazione giornaliera di un bollettino, che viene diramato per conoscenza al Comando Supremo alle Armate viciniori ed ai Comandi dipendenti, fino ai Reggimenti. RACCOLTA E DISAMINA DOCUMENTI La nostra vittoria e la rapidità conseguente della marcia per la rioccupazione del nostro territorio fino alla linea di armistizio ha impedito al nemico la asportazione di molti documenti, stampati e manoscritti: sicché nelle case, si è trovato numeroso materiale di non dubbio valore ed interesse per la ricostruzione degli avvenimenti durante la permanenza dell'invasore e per le prove della malvagità, prepotenze ed atti commessi dal nemico contro il diritto delle genti. Vennero subito diramate dal Comando di Armata disposizioni ai Comandi di grandi unità dipendenti ed al Comando di Presidio di Udine perché provvedessero alla raccolta di tale materiale. L'Ufficio, mediante personale pratico della lingua tedesca e slovena,
MILITARI ITALIANI ED ALLEATI RESTITUITI DALLA PRIGIONIA - PRIGIONIERI AUSTRIACI
IL SERVIZIO DI PROPAGANDA Nuovi compiti del servizio P., come si ebbe a rikrire a codesto Comando, la necessità di una vigilanza continua e scrupolosa contro ogni infiltrazione di elementi perturbatori fra la truppa e la popolazione nei terri-
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tori occupati e la convenienza di iniziarvi opera attiva e solerte di preveggenza e di propaganda per soccorrere ai bisogni più impellenti e per suscitare sentimenti di italianità ha suggerito di dividere-anche il servizio P. in due distinte branche: l'una che continuasse secondo le precedenti norme, ad esplicare la propria attività a favore delle truppe; l'altra a favore della popolazione. Il Servizio di vigilanza ed assistenza sulle popolazioni, affidato ad appositi Ufficiali P. e posto alle dipendenze dirette di questo Ufficio mediante i centri P. opportunamente distaccati, fu organizzato come risulta dallo specchio che si allega (allegato B). L'esperienza di questi mesi ha confermato l'utilità e l'efficacia di questo servizio che è diventato un vero collegamento tra le popolazioni e le autorità militari, mediante il quale i bisogni più urgenti e lo stato d'animo dei vari centri occupati sono segnalati nel più breve tempo a chi è competente a provvedervi adeguatamente. Mercé questa opera disciplinata di assistenza e di preveggenza anche nei nuovi territori già si sono avvertiti i vantaggi materiali e morali ottenuti a favore della nòstra penetrazione; come sopra si accennò il contegno riservato e talvolta ostile di popolazione ed autorità civili, si è mutato progressivamente a nostro favore e si ha motivo di credere che presto diventerà anche cordiale. Si sono potuti isolare ed anche eliminare i pochi elementi realmente perturbatori, esercitare un assiduo controllo ed influenza sulle correnti politiche e sull'opinione pubblica dei vari paesi, e sull'importanza e fondamento di notizie riguardanti la nostra sicurezza ed i nostri interessi. Si è fatta larga distribuzione di bandiere, coccarde, fazzoletti, libri illustrati per i bimbi. Da alcune località del goriziano, della valle dell'Idria e del Baca alle quali specialmente si è rivolta l'attenzione di questo Ufficio, sono pervenute attestazioni anche collettive di ringraziamento e di riconoscimento dei benefici arrecati alla popolazione dalla opera dei comandi e delle truppe, specialmente per l'assistenza sanitaria, per l'aiuto alimentare ai più bisognosi e per la giustizia ed umanità nei trattamenti.
Schedario. È opportuno aggiungere che i nominativi degli individui segnalati perché ebbero rapporti col nemico, o tennero contegno anti italiano e sono comunque pericolosi e contrari sia nei paesi già invasi sia in quelli nuovamente occupati, sono raccolti in uno schedario e sono stati segnalati alla commissione di censura interna locale ed alle altre, quando il caso, ai CC.RR. ed al Prefetto di Udine, autorità interessate per i necessari provvedimenti. RITORNO DEI PROFUGHI ED EX INTERNATI Regolato il transito attraverso la linea di armistizio nel territorio di giurisdizione dell'Armata, sia sulle ferrovie sia sulle rotabili, degli ex internati e sgombrati civili provenienti dall'Austria e dai paesi nemici, il loro avvia-
mento verso il luogo di residenza viene poi segnalato di volta in volta ai Commissari Civili ed al Comando del Genio per le eventuali disposizioni per baraccamenti e per la fornitura dei materiali da costruzione ed anche ai Centri ed Ufficiali P. perché portino tutto il loro concorso per facilitare il più possibile ed al più presto il ritorno alla vita normale e per la particolare sorveglianza su dette persone. ACCERTAMENTI DELLA COMMISSIONE REALE DI INCHIESTA Le risultanze delle indagini raccolte a mezzo dei Comandi dipendenti, Centri ed Ufficiali P. , e comunicate dalle autorità civili, dai singoli cittadini, opportunamente controllate, autenticate e sussidiate di prove e documentazioni (oltre 400 documenti) vennero trasmesse alla Commissione Reale di Inchiesta a cui furono anche comunicati alcuni memoriali riassuntivi di indagini e di notizie raccolte da ufficiali alla diretta dipendenza di questo Ufficio. ASSISTENZA -
SUSSIDI
Si è curata la distribuzione di sussidi della Croce Rossa Americana, residuo delle somme (lire 88.000) affidate negli scorsi mesi dal Comitato Lombardo e di tutte quelle altre somme successivamente messe a disposizione dal Comando Supremo (circa lire 20.000) e da altri enti politici e privati. Risulta dalle relazioni degli Ufficiali P. che la elargizione di sussidi alle famiglie bisognose di cui alla circolare 170 del Comando Supremo, ha proceduto con regolarità e soddisfazione. CASE DEL SOLDATO Furono aperte in questi mesi le case del soldato di Udine, Gorizia, Idria, Unteridria, Circhina, Lapp, Godvitsch, Caporetto, Serpenizza, Tolmino, S. Pietro al Natisone, Cividale, Faedis, Butrio, S. Giovanni di Manzano, Corno di Rosazzo, Vhr, Roka, Atimis, Comeglians, Remanzacco, lpplis, Dolegnano, Visinale, Villanova, S. Lorenzo, Cormons. Per qualcuna di esse manca ancora parte del materiale. Altre numerose case del soldato saranno presto inaugurate. Ripetutamente si è richiamata l'attenzione delle sottosezioni P . perché attivamente curassero il funzionamento delle scuole analfabeti: le scuole sono ormai numerose, circa un centinaio, e malgrado qualche difficoltà per i continui spostamenti di truppe (congedi, licenze, trasferimenti dall'uno all'altro reparto) funzionano con regolarità. Venne distribuito il materiale didattico necessario e cioè sillabari (ottenuti dal M. della P.I.), 44.000 quaderni, inchiostro e penne. In seguito alla circolare del Comando Supremo, il Co-
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mando di Armata ha diramato norme perché venga dato il massimo sviluppo al programma educativo durante la smobilitazione, comprendendo oltre all'insegnamento elementare anche quello professionale. BIBLIOTECHINE Il Ministero della P.I. ha fornite numerose altre bibliotechine niinime, che furono affidate ai Comandi dei reparti dipendenti che ne erano ancora sprovvisti; saranno fornite dallo stesso Ministero della P .I. altre bibliotechine circolanti da affidarsia persone di provata fede nei paesi oltre l'antico confine allo scopo di iniziare la diffusione della cultura e della lingua italiana. Dette persone furono già segnalate e la loro volenterosa opera potrà presto avere applicazione. SPACCI COOPERATIVI Vennero aperti numerosi spacci cooperativi, circa 50, distribuiti in tutte le località del territorio dell'Armata. Superate le difficoltà del novembre per i trasporti, ora il rifornimento delle merci per cura dell'Intendenza e dell'Unione Militare procede con discreta regolarità con beneficio economico fisico e morale delle truppe. Gli spacci sono affollati dai soldati, che soltanto in essi possono trovare possibilità di acquisti di generi il cui prezzo nel comune commercio è assolutamente proibitivo. DONI
La assegnazione alle unità e reparti dipendenti dei doni pervenuti dal Comando Supremo (Ufficio Doni) e dai Comitati privati in occasione del Natale e del Capo d'anno fu regolata con giusto criterio distributivo . · Specialmente graditi risultarono gli indumenti di lana, di cancelleria ed i soliti piccoli oggetti di necessità, che interessano il nostro soldato ed hanno molto contribuito ad elevarne il senso della igiene e della pulizia personale e dell'educazione civile . TEATRI -
RAPPRESENTAZIONI E CINEMATOGRAFI
Le compagnie di recitazione e di varietà, le orchestre formatesi con gli elementi degli stessi reparti che superarono le difficoltà inerenti al periodo intenso di lavoro durante la preparazione della vittoria, hanno avuto maggior campo per affermarsi in questo periodo. A Cormons, a Gorizia, a Cividale e nei centri minori, dovunque vi è un teatro e la p9ssibilità di adattarlo, le rappresentazioni e le recite serali e domenicali si susseguono, frequentissime.
Le compagnie si spostano anche dall'uno all' altro reparto. I programmi, opportunamente controllati dai Comandi e dagli Ufficiali P., sono sempre inspirati oltre che .a concetto di divertimento, a quello di educazione e propaganda. I cinematografi numerosi, alcuni già esistenti nelle località ed utilizzati, altri forniti dall'Intendenza Generale e qualcuno dall'Y.M.C.A. funzionano pure regolarmente con grande soddisfazione dei soldati, numerosissimi frequentatori. Vi si proiettano numerose fHms di propaganda ottenute dal Commissariato Generale delle Opere Federate. · STAMPA
Poiché durante il mese di novembre le difficoltà dei trasporti ostacolavano grandemente l'arrivo dei giornali quotidiani fino alle località avanzate, questo Ufficio ha provveduto ad acquistare direttamente a mezzo delle sottosezioni P. ai reparti dipendenti i giornali stessi, che in numero di circa 200.000 copie poterono così di mano in mano portare ai soldati le notizie recenti. La distribuzione diretta fu sospesa appena l'avviamento dei giornali a mezzo degli uffici postali e delle iniziative private ridiventò normale. Nel dicembre fu pubblicato il numero 28 della Ghirba, detto «Della vittoria» coll'aggiunta di una tavola di disegni dedicata ai bambini dei combattenti. È in corso di stampa il numero 29, di saluto e di ringraziamento a tutti quelli che aiutarono il giornaletto nato nell'Armata e che diede fede e buon umore ai soldati e li accompagnò fino al trionfo . Sono in preparazione pure alcuni numeri unici a colori, illustrativi delle varie zone del goriziano, della Valle dell'Idria e del Baca a scopo di propaganda e di cultura per la truppa e per le popolazioni. Sono state pubblicate centosessantamila cartoline a colori per i bimbi dei soldati, da distribuirsi a quelli aventi famiglia e 200.000 cartoline: «I nostri soldati». Sono in corso di stampa 250.000 fogli di carta da lettera e buste con motti patriottici, che saranno al più presto distribuiti alle truppe dipendenti nelle case del soldato. Si provvide alla distribuzione per l'affissione in tutti gli accantonamenti ed anche negli edifici pubblici nei territori occupati di 1000 grandi manifesti murali «Soldato della vittoria l'Italia ti ringrazia». Allo scopo di portare rapidamente a conoscenza del soldato dislocato nelle zone più difficili e lontane le· notizie del giorno e tutti gli argomenti che lo interessano da vicino questo Ufficio ha cominciato a pubblicare il «Gazzettino del soldato della 9° Armata».
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ALLEGATO A AL DOCUMENTO N . 543
In questi giorni anche uscirà a Gorizia il primo numero del giornale in lingua slovena a scopo di propaganda e di italianità.
ORDINAMENTO DELL'UFFICIO I.T.O. AFFARI CIVILI CAPO UFFICIO I.T.O.
A questo Ufficio venne anche affidato il concorso nel servizio degli affari civili comprendente, secondo le istruzioni del Comando Supremo, Segretariato Generale per gli Affari Civili e del Governatorato della Venezia Giulia, il controllo sulla gestione dei servizi civili e sulle amministrazioni locali dei territori occupati oltre l'antico confine e tutti i provvedimenti, che in assenza delle autorità politiche ed amministrative, sono tuttora affidati all'autorità militare (passaporti, attraversamento della linea d'armistizio, internati, scuole, informazioni sui civili ecc.).
SOTTO CAPO UFFICIO l.T.O.
(particolarmente incaricato di tutto quanto riguarda la popolazione civile)
I -
1 ufficiale
SEGRETERIA
II III -
AFFARI CIVILI VIGILANZA SULLA POPOLA-
ZIONE
IL MAGGIORE A DISPOSIZIONE CAPO UFFICIO I.T.O. G. Angelo Pi vano IV -
VIGILANZA SULLE TRUPPE
2 ufficiali (in base alle circ. del Comando di Armata 4977-4982 in data 15 Novembre 1918 e 5339 in data 2 Dicembre 1918). 1 ufficiale presso l'Ufficio Centrale, Centri P. ed ufficiali P. (Allegato B). (in base alle norme generali del Comando Supremo ed alla circolare del Comando di Armata N. 2619 in data 7 Giugno 1918). 1 ufficiale presso l'Ufficio Centrale - le Sottosezioni P. - gli ufficiali P. presso i reggimenti.
v - ASSISTENZA
1 ufficiale
VI -
2 ufficiali.
SPACCI COOPERATIVI, CASE
DEL SOLDATO, SCUOLE ANALFABETI VII -
PROPAGANDA, STAMPA, DI-
4 ufficiali.
STRIBUZIONE GIORNALI E OPUSCOLI. VIII DOCUMENTI NEMICI - INFORMA-
2 ufficiali.
ZIONI SULL'OCCUPAZIONE NEMICA VIGILANZA CENTURIE PRIGIONIERI AUSTRIACI. IX INFORMAZIONI SUL MOVIMENTO JUGOSLAVO, NOTIZIARI POLITICO MlLITARI.
2 ufficiali presso l'Ufficio Centrale Podberdo: 1 ufficiale. Idria: 2 uff. Circhina: 1 ufficiale C.R.I.T.O.
Ai C.R.I.T.O. sono assegnati gli interpreti e i mezzi di trasporto (motocarozzette) necessari.
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CENTRO P . DI GORIZIA
ALLEGATO B AL DOCUMENTO N. 543
CENTRI P. ED UFFICIALI P. (per i servizi di indagine e propaganda fra le popolazioni)
CENTRO P. DI CAPORETTO
(per la zona compresa tra l'antico confine, da punta Monte Maggiore a Passo di Zagradan, la Valle del Baca ed il limite nord dell'Armata.): due ufficiali
a Tolmino
1 ufficiale
a Grahovo
1 ufficiale
a Sedula
1 ufficiale
a Serpenizza
1¡ ufficiale
a Plezzo
1 ufficiale
CENTRO P. DI CIVIDALE
(per la zona compresa tra il parallelo di Udine-ferrovia Udine-Tricesimo-il limite nord dell'Armata-il parallelo di Monte Mia-il meridiano di Luico): due ufficiali
a Pulfero
1 ufficiale
a Clema
1 ufficiale
a Mersc di Sopra
1 ufficiale
CENTRO P. DI CORMONS
a Ternava a Orni Vrh a Godovitsch a Idria a Circhina a Slap a Chiapovano a Ronzina
(per la zona compresa tra il parallelo di Udine-l'Isonzo-il limite sud della Armata-il Torre-con particolare riguardo alla zona collinosa tra Isonzo e Judrio): due ufficiali
a Orsaria
1 ufficiale
1
a Prepotto
1 ufficiale
J
a Corono di Rosazzol
1 ufficiale
(per la zona compresa tra l'Isonzo meridionale, il limite orientale del1' Armata e la valle del Baca esclusa): due ufficiali 1 ufficiale 1 ufficiale 1 ufficiale 1 ufficiale 1 ufficiale 1 ufficiale 1 ufficiale 1 ufficiale
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COMANDO DELLA 3 a ARMATA STATO MAGGIORE -
V" SEZIONE (ÒPERAZIONI)
6 novembre 1918 N. 9202 Op . Carte annesse: uno schizzo alla scala 1:200.000 (omesso) OGGETTO: Nuovo assetto della fronte. AI COMANDI DEI CORPI D'ARMATA VI, XI, XVIII AI COMANDI DI ARTIGLIERIA E DEL GENIO D'ARMATA AL COMANDO DI AERONAUTICA D'ARMATA ALL'INTENDENZA D'ARMATA e per conoscenza: AL COMANDO SUPREMO - UFFICIO OPERAZIONI AICOMANDIDELLA9aE1oaARMATA AL COMANDO IN CAPO DEL DIP. E DELLA PIAZZA MAR. DI VENEZIA Per le condizioni d'armistizio, il nemico per le ore 15 del giorno 9 corrente deve ritirarsi dietro la linea segnata in giallo (Isonzo), e per la stessa ora del giorno 19 corrente dietro la linea segnata in azzurro nello schizzo annesso; quest'ultima è la linea che le truppe dell'armata debbono vigilare e di cui debbono assicurare l'inviolabilità. A tal uopo le truppe nostre possono occupare il territorio a misura che esso viene sgombrato dal nemico, tenendosi sempre almeno a 3 km. di distanza dalle sue linee. Ricevuti gli ordini dal Comando Supremo, dispongo: I. -
L'armata è oggi costituita come segue:
a) XXVIII corpo armata (divisioni 23a e 25a) cui è affidata la zona Aidussina-Adelsberg (Postumia) con la fronte: Valico di Nauporto (compreso)-M. Pomario (Javornic) (compreso); b) XIV corpo d'armata (divisioni 53a ed un'altra che sarà in seguito specificata) cui è affidata la zona Sesana-Castelnuovo, con la fronte: M. Pomario (escluso)-mare 1;
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La 53 • divisione passerà alla dipendenza del XIV corpo dalle ore 6 di domani 7 corrente: nello stesso momento, passerà anche al XIV corpo d'armata il 35° reggimento artiglieria da campagna.
c) XXVI corpo d'armata (divisioni 45a e 54a) cui è affidato il compito di presidiare la penisola Istriana. Nello schizzo annesso sono indicati: a) la fronte dell'armata da raggiungere per le ore 15 del 9 corrente; b) la fronte dell'armata da raggiungere per le ore 15 del 19 corrente; c) il limite con l'armata adiacente; d) i limiti fra le zone dei corpi d'armata XIV, XXVI e XXVIII avvertendo che il settore del XIV corpo è limitato, all'indietro, dall'antico confine politico; ad occidente dell'anzidetto confine , il XIV usufruirà della zona degli altri due corpi; e) gli itinerari principali delle varie zone. 2. - I corpi d'armata XXVIII e XIV occuperanno il tratto di fronte assegnato con truppa di una sola divisione; l'altra divisione di ciascun corpo d'armata sarà dislocata nella zona arretrata, abbastanza raccolta per poter attendere a proficue istruzioni d'assieme ed essere eventualmente impiegata a seconda del bisogno . Parimenti il XXVI corpo d'armata impiegherà una divisione per fornire le guarnigioni in quasi tutta l'Istria; l'altra divisione, cui potranno essere anche affidate le guarnigioni nord occidentali della penisola, sarà raccolta nella regione fra Capodistria-Pirano ed il fiume Quesito. Le truppe che si schiereranno dietro la linea d'armistizio dovranno essere sistemate in comodi alloggiamenti dove dovranno completamente riordinarsi, riposare ed attendere alle istruzioni. Per conseguenza, al servizio di vigilanza sulla fronte stessa dovranno essere impiegate le forze strettamente indispensabili per assicurare la sorveglianza dei passaggi. 3. - Nella giornata di oggi, la 53a divisione inizierà le marcie di trasferimento: il comando del XIV corpo provvederà affinché per le ore 15 del 9 corrente essa raggiunga con le avanguardie l'Isonzo nel settore affidato al corpo d'armata. Nelle giornate del 7, 8 e 9 corrente gli altri due corpi d'armata faranno spostare, a seconda del bisogno, le rispettive divisioni di testa, in modo da attestarle con le avanguardie all'Isonzo per le ore 15 del 9 corrente. Nelle marcie successive, le divisioni di testa avanzeranno lentamente verso la fronte di armistizio; ufficiali degli stati maggiori, ciclisti e cavalieri" assegnati alle avanguardie terranno il leggiero contatto con le truppe nemiche, necessario per conoscere le fasi della loro ritirata. 4. - I movimenti di cui al precedente N. 3 dovranno essere regolati applicando i seguenti criteri: a) le nostre colonne dovranno seguire quelle nemiche mantenendosi alla distanza da esse di almeno 3 km. senza esercitare su esse alcuna pressione;
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b) le truppe nemiche che entro i giorni 9 e 19 alle ore 15 fossero rimaste al di quà dei limiti stabiliti saranno prigioniere di guerra. 5. - Le divisioni di seconda linea di ciascun corpo d'armata non muoveranno dalle attuali sedi fino a nuovo ordine. Intorno ad esse potranno essere raccolte, facendole avanzare gradatamente dalle posizioni attuali, le artiglierie non organicamente appartenenti alle divisioni e le truppe supplettive in genere. Nessun riparto che non appartenga alle tre divisioni di prima linea, o che non sia già sulla sinistra del Tagliamento, dovrà essere portato al di là del fiume stesso. 6. - Le grandi unità conserveranno solo le artiglierie ad esse organicamente assegnate (campagna, montagna, pes. campali); le artiglierie di medio e grosso calibro e quelle di piccolo calibro da posizione ed antiaeree rimarranno per ora nelle attuali posizioni alla dipendenza del comando di artiglieria a disposizione. Nelle marcie e nelle soste si conserveranno le misure di sicurezza; è conveniente che si eviti di comandare a servizi isolati, militari disarmati. Le colonne si faranno seguire dai carreggi di combattimento; i grossi carreggi, riuniti per corpo d'armata ed opportunamente scortati, si riordineranno per ora SQlla destra della Livenza, e muoveranno poi a una giornata di distanza dalle divisioni di seconda linea. 7. - Per una.nuova sistemazione dei servizi di intendenza si attendono nuovi ordini. 8. - Nel comunicato della sera di ciascun giorno, i comandi di corpo d'armata riferiranno circa le località raggiunte dalle teste di colonna: le novità salienti dovranno immantinenti essere comunicate a questo comando . 9. - I comandi di corpo d'armata comunicheranno le sedi successive da essi scelte nella zona loro assegnata. Per norma si comunica che il comando d'armata rimarrà a questa sede, in seguito si trasferirà a Trieste. 10. - Pregasi dare comunicazione delle disposizioni impartite in base al presente ordine, ed inviare copia degli ordini delle dipendenti divisioni. Pregasi inoltre per il 12 corrente far pervenire - con uno schizzo alla scala 1:200.000 (500.000 per il XXVI corpo) - la dislocazione che ciascun corpo d'armata intende assumere sulla fronte di armistizio. 11. -
Accusare ricevuta.
IL TENENTE GENERALE COMANDANTE DELL'ARMATA F.to Emanuele Filiberto di Savoia
COMANDO SUPREMO UFFICIO OPERAZIONI
8 novembre 1918 N. 14932 G.M.
AL COMANDO DELLA 3a ARMATA AL COMANDO DELLA 9a ARMATA AL COMANDO IN CAPO DELLA PIAZZA MARITTIMA.DI VENEZIA AL REGIO GOVERNATORE DI TRIESTE e per conoscenza: ALL'INTENDENZA GENERALE ALL'UFFICIO ORDINAMENTO E MOBILITAZIONE (a mano) Le divisioni di fanteria 9a e 61 a passano sin d'ora alla 3a armata per costituire con 2a brigata bersaglieri già dislocata a Trieste il XIV corpo d'armata stop Il XIV c.d'a. est destinato a presidiare penisola istriana stop Il XIV c.d'a. sarà trasportato in Istria per mare ad eccezione delle artiglierie pesanti campali che seguiranno appena possibile per via di terra a cura del comando della 3a armata stop All'uopo sono stati presi accordi colla R. Marina stop Fanterie saranno trasportate a mezzo navi della R. Marina che si stanno raccogliendo a Venezia ove trovasi già presente R. Nave Ferrucci capace poco più di un migliaio di uomini stop Art. campagna et servizi compresi autosezioni, nonché viveri saranno trasportati a mezzo piroscafo Favignana capace 4500 tonn. che si troverà Venezia giorno 11 corrente e che rimarrà fino nuovo ordine disposizione comando 3 a armata per detto trasporto stop Circa composizione imbarco e sbarco singoli convogli comando 3 a armata prenderà accordi con comando in Capo Piazza Marittima Venezia stop. GENERALE DIAZ
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COMANDO DELLA 3" ARMATA STATO MAGGIORE -
I" SEZIONE (OPERAZIONI)
9 novembre 1918 N. 9349 Op. (Ammessi n. 3) (omessi) OGGETTO: Formazione e dislocazione della 3a armata AI COMANDI DEI C.D'A. XIV, XXIII, XXVI E XXVIII AL COMANDO DI ARTIGLIERIA D'ARMATA e per conoscenza: AL COMANDO SUPREMO - UFFICIO OPERAZIONI AI COMANDI DELLA 9• E 10• ARMATA AL COMANDO IN CAPO DEL DIPARTIMENTO E DELLA PIAZZA MARITTIMA DI VENEZIA AL R. GOVERNATORE DI TRIESTE AL COMANDO DELL'XI CORPO D'ARMATA ALL'INTENDENZA D'ARMATA AL COMANDO DEL GENIO D'ARMATA AL COMANDO DI AERONAUTICA D'ARMATA In seguito ai telegrammi 14932 G.M. (allegato 1) e 14937 G.M. (allegato 2) del Comando Supremo - ufficio operazioni - l'armata, oggi, risulta così costituita: XIV Corpo d'Armata (divisioni 9" e 61 "): presidierà Trieste e la penisola Istriana in luogo del XXVI; XXIII Corpo d'Armata (divisioni 10• e 23"): si dislocherà nella zona risultante dell'annessa carta (allegato n. 3) ove rimarrà a disposizione del Comando Supremo; XXVI Corpo d'Armata (divisioni 45" e 54"): si dislocherà nella zona Sesana-Castelnuovo e lungo la fronte S. Pomario (escluso) mare già affidata con l'ordine 9202 op. del 6 corrente al XIV C.d'A.; XXVIII Corpo d'Armata (divisioni 25• e 53 3 ) al quale resta affidata come già col sopraricordato ordine 9202, la zona Aidussina-Adelsberg (Postumia) con la fronte valico di Nauporto (compreso) M. Pomario (Javornik) compreso. La città di Gorizia è compresa nel territorio dell'XI corpo d'armata. La 23• divisione si trova dislocata fra Torsa (comando della divisione) Paradiso e Castions di strada, la 10• ad Udine e nella località immediatamente a sud di detta città; comando della divisione ad Udine.
I comandi dei corpi d'armata XXVI e XXVIII disporranno che le divisioni di seconda linea raggiungano al più presto la pianura fra il vecchio confine ed il margine Carsic·o, piana di Gorizia (città esclusa) compresa, e si dislochino in modo che in ogni centro importante vi sia un conveniente distaccamento per il mantenimento dell'ordine pubblico. Da Zgonik (q. 279) a Volosca, i limiti tra il XIV e il XXVI corpo d'armata indicati con l'ordine 9202, già citato, rimangono immutati; a nord della linea Zgonik-S. Primus (q. 279) le zone già assegnate al XIV ed al XXVI corpo d'armata ridiventano un'unica zona sulla quale ha completa giurisdizione solamente il XXVI corpo d'armata. Quella parte del grosso carreggio strettamente necessaria alla vita delle truppe potrà subito raggiungere queste; il movimento della rimanente parte si dovrà rimandare a quando non possa costituire intralcio ai rifornimenti da tergo sia per le truppe sia per la popolazione civile. Il comando del XXIII corpo d'armata e gll elementi strettamente necessari alla sua vita ed al suo regolare funzionamento nella zona fra Palmanova ed Udine raggiungeranno questa al più presto per la strada Ponte di Piave-Oderzo-Motta di Livenza-Annone Veneto-Cinto-Caomaggiore-Cordovado-Madrisio-Rivignano. I rimanenti muoveranno dagli attuali alloggiamenti solamente quando lo ordinerà questo comando. Per la composizione l'imbarco e Io sbarco dei convogli il comando del XIV corpo d'armata (che sarà provvisoriamente assunto dal più anziano dei due comandanti di divisione) prenderà direttamente accordi col comando in capo della piazza marittima di Venezia informandone continuamente questo comando. Intanto è pregato dar notizia degli accordi finora presi. Inoltre, tenendo presente le direttive che questo comando ha accennato al n. 2 del foglio 9202 op. in data 6 corrente, comunicherà allo scrivente, non appena possibile: a) la dislocazione che i comandi, le truppe ed i servizi avranno a Trieste e nella penisola Istriana; b) l'attuale particolareggiata dislocazione delle artiglierie pesanti campali e di tutti gli altri elementi che dovranno raggiungere la loro destinazione, nell'Istria, per via di terra, appena questo comando lo ordinerà; c) i comandi, le truppe ed i servizi che alle ore 18 di domani, IO corrente, hanno già raggiunto o sono in viaggio per raggiupgere le località di cui alla lettera a); d) la dislocazione dei comandi, truppe e servizi (esclusi gli elementi di cui alla lettera b)) che alla stessa ora sono in attesa della partenza per via di mare.
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Per norma dei comandi interessati si avverte che è in corso lo stendimento di una linea telegrafica e telefonica fra Dogliano e Trieste, per Latisana, S. Giorgio di Nogaro, Cervignano, Monfalcone e Duino. Questo comando fino a nuovo avviso resterà a Mogliano. Accusare ricevuta. IL TEN. GEN. CAPO DI STATO MAGGIORE F.to Augusto Fabbri
DOCUMENTO N. 547
COMANDO DELLA 3 a ARMATA STATO MAGGIORE - I" SEZIONE (OPERAZIONI)
N. 9315 Op.
8 novembre 1918
OGGETTO: Protesta di un «Governo nazionale sloveno-croato-serbo» AL COMANDO SUPREMO - .UFFICIO OPERAZIONI Alla commissione di controllo inviata in Adelsberg è stata consegnata una protesta di un sedicente governo sloveno-croato-serbo, che si inoltra insieme ad altri documenti che si riferiscono all'atteggiamento delle nuove «autorità» jugoslave di fronte ai rappresentanti del nostro esercito inviati a sorvegliare la linea d'armistizio. Sarà grato ricevere qualche norma sulla linea di condotta da tenere di fronte alle pretese di tali «autorità». IL TEN. GEN. CAPO DI STATO MAGGIORE Augusto Fabbri
DOCUMENTO N. 548
COMANDO SUPREMO UFFICIO OPERAZIONI
N. 14924 G.M.
8 novembre 1918
AL COMANDO 3a E 10a ARMATA e per conoscenza: ALCOMANDO9aARMATA Consta che opera notre commissioni controllo inviate presso linea armistizio est in qualche località ostacolata da locali reparti armati stop. Pregasi disporre per urgente invio nelle località ove sono segnalati tali inconvenienti adeguate forze a sostegno commissioni stop. Qualora reparti armati ostacolanti funzionamento fossero austriaci dovranno essere fatti sgombrerare secondo patti armistizio stop. Qualora fossero invece sedicenti jugoslavi oppure costituiti con cittadini della regione essi dovranno essere disarmati come debbono essere tutti i cittadini non belligeranti stop. Occorre in conclusione agire subito et con energia contro tentativi molteplici del nemico di eludere suoi doveri stop. GENERALE DIAZ
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L'UFFICIALE DI COLLEGA.MENTO PRESSO IL GOVERNATORE DI TRIESTE
N . 7 di prot. R.P .
10 novembre 1918
OGGETTO: Situazione delle terre occupate AL COMANDO DELLA 3a ARMATA e per conoscenza: AL COMANDO DEL XXVIII CORPO D'ARMATA Il sottoscritto proseguendo per Cervignano in unione ad ufficiale comandato dal XXVIII corpo d'armata Tenente Pozzi Sig. Arrigo e seguendo le avanguardie che andavano sempre più stendendo la loro occupazione è giunto la sera dell'8 corrente a Trieste, ove ha preso contatto con l'autorità militare del luogo. In questa circostanza venne lanciato il seguente colombigrammo: matricola piccione 11717 da Trieste (S. Saba) ore 16.15 n. 5 al comando del XXVIII corpo d'armata per 3a armata: a seguito prime avanguardie granatieri e Piemonte Reale giunto Trieste collegamento .imminente fra distaccamento Piemonte Reale e 7° Bersaglieri risalendo da Trieste verso Monfalcone. Segue rapporto Capitano Rodegher. Dal comando d'occupazione di Trieste (R. Governatorato) il sottoscritto inviava seguente radiotelegramma: Da Capitano Rodegher al comando 3 a armata 8 Novembre n. 6 prot. collegamento giunto Trieste ore 14 ove si tratterrà fino domani proseguendo poi per Gorizia destinazione XXVIII corpo d'armata - Capitano Rodegher. Alle 15 del 7 novembre da Cervignano a mezzo apparecchio comando brigata Novara era stato inviato anche questo fonogramma urgente. N. 5 prot. Pregasi comunicare signor maggiore Liberati - ufficio Operazioni che piccioni inviati a Cervignano vennero lasciati in libertà dal comando della brigata Novara non avendo indicazione precise il destinatario. Pregasi inviare solito mezzo altri piccioni indirizzandoli al Comando Presidio Cervignano per Capitano Rodegher. A seguito poi delle osservazioni fatte il sottoscritto, in via assolutamente riservata e personale, crede suo dovere esporre quanto segue: Rimpatrio ex prigionieri. Avendo l'Austria aperto simultaneamente tutti i campi di concentramento, si è determinato un'affluire enorme di treni stracarichi di ex prigionieri, i quali in parte attendono a Trieste l'arrivo dei piroscafi che dovranno rimpatriarli, ed in parte, in troppa gran parte anzi, prendono la via di
Monfalcone per rimpatriare a piedi e con mezzi propri il che, al più delle volte equivale a nessunissimo mezzo. Questa enorme quantità di uomini affamati, laceri, scalzi, potrebbe anche determinare grave perturbamento nel1' ordine pubblico ove non venisse fermata, inquadrata, nutrita e possibilmente rivestita, almeno di quanto forma di maggiore necessità, come ad es. scarpe, berretti ecc .. Occorre tener presente che questa gente, marciando a piedi, deve attraversare un territorio che gli austriaci hanno razziato al punto di non lasciare più un bricciolo di sostanze alimentari e che, anche se così non fosse, il loro numero è così grande che nessun paese potrebbe sopportare le conseguenze del loro transito. ITALIA e JUGOSLAVIA. Nel ritorno da Trieste il sottoscritto giunto a Nabresina potè assistere a quest'episodio: «Con un autocarro dell'ex esercito austriaco inalberando la bandiera jugoslava, era giunta a Nabresina, tutta imbandierata di colori jugoslavi e senza un tricolore italiano, una com~ missione di jugoslavi incaricati di requisire una automobile nemica rimasta a Nabresina e affidata ad un Tenente degli Ussari che era rimasto in paese. Il comandante del distaccamento (del Piemonte Reale) ha impedito la partenza dell'autovettura osservando che egli non sapeva nulla di jugoslavi, e che il territorio era occupato dall'Italia, e che con un biglietto del R. Governatore di Trieste egli avrebbe dato non una ma dieci automobili; ma che senza questa autorizzazione non gli era possibile lasciar partire l'automobile militare austriaca che era preda di guerra. La commissione è partita senza la vettura ma l'incidente è significativo. Gli jugoslavi credono che il territorio sia stato occupato dagli italiani soltanto per rimettere l'ordine ed a tutto favore del futuro stato jugoslavo. Non riconoscono i poteri nuovi che potrebbero in un avvenire molto prossimo determinare delle complicazioni. Nei paesi che hanno inalberato i colori jugoslavi non si vede una bandiera italiana. Peggio, dicono, accade più a nord e precisamente nella zona verso la quale il sottoscritto è diretto. Per questo motivo si riserva di riparlarne con maggior copia di documenti ove sia del caso.
IL CAPITANO DI COLLEGAMENTO Rodegher Alcide
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DOCUMENTO N . 551
DOCUMENTO N. 550
COMANDO 3 a ARMATA
COMANDO DELLA 3a ARMATA N. 9449 Op.
12 novembre 1918
OGGETTO: Occupazione del territorio AL COMANDO SUPREMO -
UFFICIO OPERAZIONI
Il territorio assegnato all'armata è vasto, ed abitato da una popolazio-
ne in cui abbondano gli elementi sloveni, o slavofili, o comunque ostili, che tendono a creare difficoltà alle autorità italiane, valendosi del movimento nazionale jugoslavo, come forse, in altre circostanze, si sarebbero valsi di un qualunque partito politico o dell'idea statale austriaca per creare un'op,posizione all'italianità. In tali condizioni sembra a questo comando che per dominare la situazione senza dover far uso della forza, la quale in molti casi inasprirebbe, anziché risolverli, i conflitti, non vi sia mezzo migliore che la materiale occupazione del territorio con forze tali da eliminare a priori ogni velleità di resistenza. Invece le truppe non sono molte (specialmente in Istria) e per di più la loro forza è sensibilmente ridotta dalle perdite recenti e dalle infezioni malarica ed influenzale che hano infierito fino a pochi giorni or sono e che non sono ancora completamente debellate. A questo si aggiunga che le classi più anziane probabilmente saranno presto congedate. Poiché la conclusione dell'armistizio con la Germania renderà certo disponibili molte forze, sembrerebbe opportuno che l'armata potesse disporre di un altro corpo d'armata, e possibilmente di una delle divisioni di ·cavalleria destinate a rimanere in zona di guerra. Sarebbe infine desiderabile che tutte le unità di RR.CC. venissero rinforzate di quanto più è possibile. IL TEN. GEN. CAPO DI STATO MAGGIORE Augusto Fabbri
15 novembre 1918
N. 9501 Op.
AL COMANDO SUPREMO -
UFFICIO OPERAZIONI
A nostri reparti nelle vicinanze di Nauporto si est presentato capitano serbo segnalando çhe linea armistizio est alquanto più ad occidente della linea occupata nostre truppe et che qualora nostre truppe non si fossero ritirate reparti serbi avrebbero ricorso alle armi stop. Al capitano est stato risposto che non si riconosce in lui rappresentante governo serbo che est nostro alleato stop. Ho disposto in pari tempo che nostre truppe conservino linea attualmente occupata ricorrendo ove necessario alle armi contro chicchessia stop. Qualora linea occupata sia effettivamente più ad oriente della fronte di armistizio farò in seguito ripiegare le nostre truppe stop. E. F. DI SAVOIA DOCUMENTO N. 552
COMANDO DELLA 3a ARMATA STATO MAGGIORE -
1" SEZIONE (OPERAZIONI)
16 novembre 1918
N. 9527 Op.
OGGETTO: Incidente di confine a Longatico. AL COMANDO SUPREMO -
UFFICIO OPERAZIONI
A seguito del fonogramma 9501 di ieri trasmetto il documento consegnato dal capitano serbo Svalic al comando della brigata Ferrara, e copia delle disposizioni date dal comando del XXVIII corpo ed approvato da questo comando. Effettivamente le truppe si trovano in questo momento ad avere alquanto oltrepassato la linea di armistizio per difetto di riproduzione topografica della linea tracciata al 500.000: si tratta però di una piccola differenza che verrà corretta nella sistemazione definitiva delle truppe, dopo però che l'incidente col capitano serbo sarà esaurito. D'altra parte la linea di armistizio essendo stata concordata con l'esercito austriaco, nessuna veste può essere riconosciuta all'esercito serbo per pretendere che l'occupazione di essa sia fatta secondo una od altra interpretazione. IL TEN. GEN. CAPO DI STATO MAGGIORE Augusto Fabbri
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DOCUMENTO N. 554
PRESIDENZA CONSIG_LIO
COMANDO SUPREMO UFFICIO OPERAZIONI
Roma, 14 novembre 1918 N. 15163 G.M.
15 novembre 1918
A S.E. DIAZ ALCOMANDO3aARMATA Fae:endo seguito al mio precedente fonogramma in risposta al telegramma n. 15118 dell'E.V. credo opportuno aggiungere quanto segue:Per qualsiasi bollettino e pubblica comunicazione che si faccia per annunciare occupazione da parte nostra della città di Fiume credo opportuno che si facciano rilevare questi tre elementi di fatto. che l'occupazione è avvenuta per gravi motivi di ordine pubblico; 2. - che l'occupazione stessa è stata determinata non soltanto per viva e giustificate richieste dell'elemento italiano di quella città, ma anche in seguito alle premure di autorevoli personaggi stranieri i quali hanno avuto occasione di constatare direttamente e personalmente la necessità di un simile provvedimento; 1. -
3. - che alla occupazione concorrono insieme alle nostre truppe contingenti di tutti gli eserciti alleati. ORLANDO
Condizioni di Fiume impongono immediato intervento interalleato per ristabilire ordine stop. Ho determinato d'accordo con Governo di inviare colà un presidio composto per ora di una brigata di fanteria e di un battaglione americano stop. Probabilmente, in seguito, a tale presidio si unirà un contingente francese et inglese stop. Metto a disposizione di codesto comando il maggior generale S. Marzano Enrico che avrà il comando del detto presidio interalleato ed al quale codesto comando vorrà pertanto dare le necessarie direttive stop. Data urgenza detta occupazione e dislocazione nostre truppe, brigata da inviare a Fiume è la brigata Granatieri di Sardegna stop. Codesto comando disponga perché detta brigata inizii subito marcia su Fiume ove è indispensabile giunga al più presto ed in ogni modo entro il 17 corrente anche per prevenire occupazione da parte serbi annunziati in marcia su detta città stop. Brigata Granatieri sarà raggiunta nella sua avanzata da battaglione americano su autocarri a cura di questo comando stop. Detti autocarri forniti da XI c.d'a. sarano lasciati corpo spedizione et sostituiti presso XI c.d'a. da questo comando stop. Brigata deve portare con sè proprio carreggio et salmerie, un riparto sanità, aliquota sezione sussistenza stop. Presidio Fiume dovrà essere considerato come distaccamento di codesta armata, di cui rimarrà alla dipendenza stop . A compensare diminuzione forze codesta armata questo comando mette a sua disposizione 12 a div. attualmente dislocate presso Priula che farà avanzare al più presto per via ordinaria verso Trieste stop. Compito del presidio di Fiume sarà unicamente quello di mantenere l'ordine stop. Azione nostre truppe dovrà essere improntata a tatto non disgiunto da energia et risoluzione stop. Ogni disordine ed abuso dovrà essere prontamente e severamente represso. A maggior chiarimento circa il concetto della occupazione in parola si allega copia del telegramma ora pervenutomi da S.E. il presidente del Consiglio. È probabile che per prevenire i serbi a Fiume la nostra marina vi sbarchi oggi o domani qualche riparto marinai. Pregasi assicurazione. GENERALE DIAZ
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COMANDO DELLA 3 a ARMATA STATO MAGGIORE -
1• SEZIONE (OPERAZIONI)
N. 9697 Op.
20 novembre 1918
Annessa N. una carta geografica (omessa) OGGETTO: Fronte di occupazione militare AL COMANDO SUPREMO -
UFFICIO SEGRETERIA
L'occupazione del retroterra istriano, strettamente limitata com'è ora alla linea d'armistiziq, ha posti in rilievo alcuni inconvenienti, di cui i principali così si riassumono: 1. - La linea d'armistizio corre lungo lo spartiacque, cioè in una zona che, per l'altitudine media (compresa tra gli 800 ed i 1500 metri) e per la sua natura desertica, è scarsamente presidiabile, sicché essa riesce di assai facile transito ai numerosi emissari jugoslavi che dai centri di Lubiana e Zagabria si portano a fomentare la propaganda ostile nei territori da noi occupati. 2. - Dalla linea d'armistizio resta escluso il presidio di Fiume, con tutto il bacino della Rèccina e di Buccari, di cui si è già proposta a codesto comando l'occupazione (foglio 9598 del 18 novembre). 3. - L'attuale limitazione rende malagevole la conoscenza e la raccolta di tutti quegli elementi di studio e di fatto che si ritengono necessari pel tracciamento del confine definitivo alle commissioni di ciò incaricate; inoltre tali commissioni dovranno a suo tempo lavorare a cavallo di una zona solo parzialmente da noi occupata, e quindi in difficili condizioni. 4. ·_ Infine, il controllo militare e politico di tutta la regione che più c'interessa, e delle comunicazioni di ogni specie che vi fanno capo, non si può sicuramente esercitare che dai principali centri di vita ·non solo interni, ma anche dislocati nella prossima zona esterna. Epperciò, anche in relazione al fonogramma di codesto comando n. 15236 G.M. del 17 corrente, si propone che, fino alla conclusione della pace, l'occupazione militare del retroterra istriano si estenda ai centri di: Lubiana, a nord-est di Trieste, Brod e Delnice, ad est di Fiume; Laas e Cabari, a nord e ad est del Monte Nevoso; Cirkniza, est del passo di Postumia; e alla principale arteria stradale che collega tali centri. Si potrebbe in sostanza: 1. - O procedere ad una occupazione a più largo raggio, segnata dalla linea (carta al 500.000): Cirkniza (Zirknitz)-Los (Lass)-Blaskapoliza-Podgora-
r
Prezid-Cabari-Brod-Delnice-Fuzine-Lic-Dol-Smrika, e dalla conca di Lubiana, limitatamente alla città ed alle strade a tergo di essa verso sud-ovest. 2. - Ovvero attuare un'occupazione a raggio più ristretto, comprendendo Nauporto (Oberlaibach), che comanda gli accessi da Lubiana, e, la linea Cir knica-Blaskapo liza-Laas-Podgora-P rezid-Cabari-Gerovo-OrnilugMrzla Vodica- Lokve-Fuzine-Lic-Dol-Smrika. In un caso o nell'altro ne risulterebbe il grande vantaggio di spostare l'occupazione avanzata verso l'esterno, dalla zona alta affatto priva di collegamenti laterali ad una linea per così dire pedemontana, dotata di ottima arteria di arroccamento e di facilità di accantonamento, comandante tutti gli accessi alla regione che più c'interessa. Naturalmente, in tal caso anche la destra della 9a armata dovrebbe avanzare a Bischoflack (Skofia Loka), sulla via di Krainburg, o quanto meno a Tratta. L'occupazione della zona marginale così risultante oltre l'attuale linea d'armistizio potrebbe, a differenza dell'occupazione della zona attuale, avere carattere puramente militare, senza ingerenza negli affari politici locali. Si è d'avviso che quanto qui si propone tornerebbe di grande vantaggio alla tutela dei nostri interessi presenti e futuri. IL TENENTE GENERALE COMANDANTE DELL'ARMATA Emanuele Filiberto di Savoia
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R. ESERCITO ITALIANO -
COMANDO SUPREMO
DOCUMENTO N . 557
R. ESERCITO ITALIANO -
UFFICIO OPERAZIONI.
N. 15439 G.M.
COMANDO SUPREMO
UFFICIO OPERAZIONI
25 novembre 1918
N. 15877 G.M.
11 dicembre 1918
Risposta al foglio 9697 del 20 corrente
Risposta al foglio n.10096 del 1° corrente
OGGETTO: Linea d'occupazione avanzata
OGGETTO: Rettifiche di confine
AL COMANDO DELLA 3a ARMATA A riscontro del foglio di codesto comando N. 9697 e con riferimento alle proposte in esso contenute, si fa noto quanto segue:
I. - Il limite della nostra occupazione avanzata non deve presentare dei tratti esterni alla linea d'armistizio stipulata il 3 novembre, la quale non può subire modificazioni di sorta. II. - L'occupazione dei punti esterni alla linea d'armistizio può avvenire soltanto: a) Su proposta dei comandi d'armata, e con l'autorizzazione di questo comando, allorché si tratti di salvaguardare straordinarie esigenze di ordine pubblico, e quando il comando dell'esercito avversario o le autorità civili dei territori interessati ne facciano esplicita richiesta; b) per ordine di questo comando allorché si tratti di assicurare al nostro esercito il possesso di punti strategici di eccezionale importanza, sul1' occupazione dei quali questo comando si riserva esclusiva facoltà di studio e di decisione. Siccome l'estensione della fronte verso oriente, progettata da codesta armata, non è mossa da nessuno dei motivi citati nella linea a), si prega di voler considerare la linea d'armistizio come estremo limite della nostra occupazione avanzata. III. - Per quanto riguarda il caso particolare di Fiume, si è già risposto a codesto comando, col foglio. N. 15332 del 23 corrente. IL SOTTOCAPO DI STATO MAGGIORE DELL'ESÈRCITO F. to Badoglio
AL COMANDO DELLA 3a ARMATA Con riferimento al foglio di codesto comando n. 10096 ed all'annessa relazione della Commissione confini, si fa noto quanto segue: 1. - In obbedienza alle istruzioni ricevute dal governo, e secondo quanto venne già comunicato a codesto comando con foglio n. 15439 del 25 novembre u.s ., la linea d'armistizio deve essere considerata come estremo limite della nostra occupazione avanzata, da oltrepassarsi soltanto per eccezionali esigenze di ordine pubblico, richiedendone volta a volta l'autorizzazione a questo comando . Non possono essere quindi consentite le occupazioni proposte dalla Commissione confini di codesta armata, sia sul1' altipiano che sovrasta ad occidente la valle del Boronisca, sia in corrispondenza del nodo stradale di Cabranska. 2. - L'occupazione del bacino del Reccina è stata già autorizzata da . questo comando con foglio n. 15332 del 24 novembre e con telegramma 15569 del 30 novembre u.s.; specificando che tale provvedimento doveva essere considerato rion già come variazione della linea di armistizio, ma come semplice occupazione di alcuni punti vicini a Fiume e indispensabili per garantire la sicurezza delle città e del porto. 3. - Delle proposte relative a rettifiche di frontiera sarà tenuto conto, a momento opportuno, allm:ché si tratterà di determinare il confine definitivo del Regno. d'ordine IL GENERALE ADDETTO F.to Scipioni
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DOCUMENTO N . 558
COMANDO DELLA 3a ARMATA STATO MAGGIORE - SEZIONE AFFARI GENERALI
N. 269 A.G.
11 gennaio 1919
OGGETTO: Applicazione dell'ordinanza 27 dicembre 1918 del Comando supremo AI COMANDI DEI CORPI D'ARMATA XIV, XXVI, XXVIII AL COMANDO DEL CORPO D'OCCUPAZIONE INTERALLEATO DI FIUME AL COMANDO DEI RR .CC. D'ARMATA e, per conoscenza: AL COMANDO SUPREMO (UFF. SEGRETERIA- UFFICIO OPERAZIONI - SEGRETARIATO GENERALE PER GLI AFFARI CIVILI) AI COMANDI DELLE ARMATE 1a 4a E 9a AL R. GOVERNATORATO DELLA VENEZIA GIULIA AL R. GOVERNATORATO DELLA DALMAZIA AL COMANDO DELLA PIAZZA MARITTIMA DI POLA AI COMANDI DI ARTIGLIERIA E DEL GENIO D'ARMATA ALL'INTENDENZA D'ARMATA L'applicazione dell'ordinanza 27 dicembre 1918 del Comando Supremo, che vieta, salvo casi gravissimi, di transitare nell'uno e nell'altro senso per la linea di armistizio, richiede qualche direttiva e norme particolari, affinché, nella pratica attuazione, un rigore eccessivo non crei difficoltà e malcontento dannosi, e una eccessiva larghezza non frustri lo scopo che l'ordinanza si proponeva. Come massima si avverte che è intendimento di questo comando di applicare la restrizione con una certa gradualità, in modo da giungere però in breve tempo ad una completa attuazione. 1. - Col 15 corrente non dovranno più essere considerati validi per uscire dalla linea di armistizio documenti che non siano stati rilasciati dal Comando Supremo e da questo comando (sezione salvacondotti del comando RR. CC. d'armata).
2. - La linea di armistizio può essere varcata anche per mare: perciò lo stesso divieto vale anche per le persone che chiedono di imbarcarsi su bastimenti che facessero comunque servizio fra porti della Venezia Giulia e altri porti già austriaci non compresi nella linea di armistizio, tenendo pre-
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sente per i porti occupati da truppe italiane quanto è detto al seguente n.4. per Fiume. 3. - Questo comando, nell'esame delle domande che gli saranno trasmesse a senso della circolare 122 A.G. in data 5 corrente, userà criteri sempre più restrittivi in modo da limitare i viaggi di andata e ritorno a casi di assoluta eccezione, e quelli di esodo definitivo agli stranieri e a qualche altra persona inutile o dannosa all'interno e assolutamente innocua all'esterno. Questi criteri debbono servire di norma anche alle autorità dipendenti nel raccogliere e trasmettere le domande. 4. - La città e il territorio di Fiume occupato dalle nostre truppe sono fuori della linea di armistizio, e perciò il transito fra Fiume e la Venezia Giulia è regolato anch'esso dal bando 27 dicembre. Poiché però ovvie ragioni politiche consigliano di non accentuare la diversità di regime fra le due regioni, conviene applicare il bando con maggiore larghezza. Bisognerà però tener presente che appunto per Fiume occorrerà usare le maggiori cautele, giacché ivi sono facili, e non si possono impedire, i contatti con i centri di agitazione jugoslavi di Zagabria e di Lubiana. Perciò: a) Si userà per ora una maggior tolleranza verso coloro che finora furono autorizzati a viaggiare da e per Fiume per riconosciute esigenze di affari , di lavoro e di studi, con permessi rilasciati dal Governatorato, dai comandi di corpo d'armata, e da quello del corpo di occupazione di Fiume; b) i comandi su indicati compileranno al più presto un elenco (del modello che segue alla presente) di tutte le persone alle quali, per essere politicamente innocue, e per avere sicure controllabili e gravi ragioni di viaggiare da e per Fiume, ritengono necessario e non dannoso rilasciare una tessera permanente che li autorizzi a transitare, in una località determinata o per via di mare, la linea di armistizio per recarsi a Fiume e ritornare: tale elenco dovrà giungere a questo comando entro il 20 corrente, salvo a inviare in seguito elenchi suppletivi; c) questo comando, esaminati gli elenchi, rilascerà il numero di tessere che riterrà opportuno, e stabilirà la data alla quale nessun altro documento dovn) essere ritenuto valido anche per Fiume. 5. - Sarà concesso di traversare la linea di armistizio per ragioni di servizio: - agli ufficiali generali e superiori muniti di documenti di riconoscimento sufficienti; - agli ufficiali inferiori muniti di documenti di riconoscimento e di apposito ordine rilasciato e firmato da ufficiale di grado non inferiore a tenente colonnello comandante di corpo;
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ai militari che accompagnano gli ufficiali di cui sopra;
essere ritenuto valido a comprovare l'identità della persona, la località di nascita, la provenienza ed i mòtivi del viaggio, non dovrà essere ritenuto sufficiente come autorizzazione ad entrare, ogni decisione dovendo essere riservata ad autorità italiane.
eccezionalmente, a drappelli di militari di truppa muniti di ordine scritto come sopra, purché il posto di controllo per il quale deve transitare ne sia stato previamente avvertito per il tramite gerarchico. 6. - Per quanto riguarda l'ingresso nella Venezia Giulia dai paesi già austriarci ad est della linea di armistizio, sono in corso pratiche per ottenere che regolari autorizzazioni siano concesse per cura della commissione per gli internati civili stabilita a Vienna. Prima però che detta commissione, se sarà investita di tali funzioni, possa estendere la sua azione a tutti i paesi già austriaci occorrerà stabilire un regime transitorio che permetta di conciliare la giusta severità del bando 27 dicembre con la necessità di ammettere nel territorio occupato tutte le persone che sarebbe inopportuno respingere. Pertanto fino a nuovo ordine saranno lasciati entrare: - tutti i militari ex-prigionieri di guerra appartenenti ad uno qualunque degli eserciti alleati;
10. - La maggior severità che verrà apposta all'ingresso per la linea di armistizio ai posti di controllo avrà per effetto qualche tentativo di eludere la vigilanza negli altri punti e specialmente in quelli più impervi o boscosi. Si dovrà perciò intensificare la vigilanza su tutta la linea dando impulso alla costruzione dei reticolati, impiegando nel servizio di vigilanza truppe sufficienti e controllandone spesso l'operato, e ricorrendo anche ad un servizio mobile di pattuglie per aumentare la vigilanza nei luoghi in cui non è possibile provvedere con posti fissi abbastanza fitti. 11. - Si dovrà vigilare molto affinché non riescano per nessun motivo a rientrare gli espulsi e coloro che ottennero il permesso di uscire per esodo definitivo. Ad impedire ciò dovranno vegliare non solo le autorità incaricate del controllo sulla linea di armistizio, ma tutte le autorità locali che vedessero ritornare persone precedentemente espatriate in modo definitivo.
- tutti coloro che potranno dimostrare in qualsiasi modo di essere italiani del regno o delle terre redente, compresi perciò gli internati dell'Austria; - tutti coloro che potranno comprovare di aver precedentemente ottenuto da autorità italiane.un permesso di uscire temporaneamente dalla linea di armistizio.
12. - Solo in casi di eccezionale gravità ed a persone il cui precedente contegno li abbia resi degni di un trattamento specialmente favorevole potranno essere concessi permessi di uscire dalla linea di armistizio validi anche per rientrare. Domande di tal genere dovranno perciò esser trasmesse solo in casi eccezionali, corredàte di documenti informazioni e parere atti ad illuminare sufficientemente questo comando. In casi urgentissimi e di speciale importanza si potrà anche chiedere per telegrafo autorizzazione ad uscire dalla linea di armistizio: contemporaneamente però dovranno essere trasmessi i documenti comprovanti l'urgenza e l'importanza del caso. Pregasi accusare ricevuta
7. - Minor larghezza si dovrà usare con i cittadini di nazionalità slava o tedesca anche se nati o pertinenti ai territori occupati: di questi saranno di massima ammesse le donne ed i bambini che tendano a ricongiungersi al resto della famiglia: per gli uomini si dovrà subordinare l'ammissione ad informazioni attinte nei luoghi ove sono diretti sulla loro capacità ad esercitare propaganda anti-italiana. Perciò saranno di massima esclusi gli slavi appartenenti alle classi intellettuali. 8. - Per i casi dubbi saranno chieste istruzioni, fornendo tutti i possibili elementi di giudizio: le varie autorità gerarchiche risolveranno i casi che riterranno di poter risolvere, rimandando gli altri all'autorità rispettivamente superiore fino a questo comando. Come norma di massima si dovrà tendere a poco a poco a limitare sempre più l'accesso nelle terre occupate in modo che dopo un certo tempo non si presentino più alla linea di armistizio che persone appartenenti alle prime due categorie di cui al n. 6. 9. - L'applicazione di quanto è detto ai numeri 6, 7 ed 8 esige che siano ritenuti validi i documenti di identificazione rilasciati da autorità non italiane. Di tali documenti stranieri saranno accettati solo quelli comprensibili: quelli dubbi saranno sottoposti all'esame e alle decisioni dell'autorità superiore come è detto al num. 8. Qualsiasi documento straniero se potrà
IL TENENTE GENERALE COMANDANTE DELL'ARMATA F.to E.F. Di Savoia
,1.
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5. - Nel Basso Isonzo (regione Carsica) l' elemento sloveno non sembra essere in relazione con i centri di agitazione jugoslava. Quivi, sulle tendenze politiche sembrano prevalere gli interessi materiali, che sono quelli di Trieste, di cui si desidera dividere le sorti . L ' atteggiamento verso la nostra occupazione è qui meno freddo poiché, malgrado le affermazioni del Consiglio Centrale di Lubiana, va entrando gradatamente negli animi il convincimento che Trieste è ormai indissolubilmente legata alla Patria Italiana. 6. - Nel commercio locale (Opicina), i nostri soldati danno ingenuamente la moneta italiana alla pari con la valuta austro-ungarica. 7. - A Nabresina si attende a distribuire alle popolazioni le derrate alimentari catturate per «inventariare tutto quanto si è trovato nei magazzini». 8. - Non per tutti i proclami è curata la dovuta diffusione anche nei piccoli centri. 9. - Continua il passaggio di nostri militari prigionieri e di civili internati dall' Austria: e di soldati sbandati dell'esercito a.u. in cerca delle loro case, armati o disarmati. I nostri esprimono tutto l'odio contro l'oppressore e desiderano di combattere per vendicarsi. 10. - Da Aidussina a Postumia (Adelsberg) tentativi di costituire guardie nazionali e di organizzarsi allacciandosi con Lubiana. Circa 150 (con ufficiali) dell'esercito a.u. rimasti a Postumia furono disarmati o inviati a Lubiana.
DOCUMENTO N. 559 .
COMANDO DELLA 3 a ARMATA STATO MAGGIORE -
UFFICIO INFORMAZIONI
N. 1
17 novembre 1918 NOTIZIARIO POLITICO-ECONOMICO
Parte I Rassegna della stampa regionale
Parte II Notizie raccolte dagli informatori dell'Ufficio 1. - Nei territori del Medio Isonzo la nostra occupazione trova, negli elementi sloveni, un atteggiamento freddo, che si manifesta con muti simboli (coccarde, bandiere) e cela una segreta speranza di separatismo, come se la nostra occupazione dovesse essere temporanea. I principi dell'autodecisione vengono applicati con un semplicismo (che ha tutta l'apparenza di .essere interessato) ben lontano dal concetto del Presidente Wilson. Il proclama dell'ex imperatore Carlo del 17 ottobre ha sanzionato il principio dell'autodecisione, per la quale è stato creato il nuovo stato Jugoslavo. Come tali essi affermano di dover essere riconosciuti neutrali ed eventualmente anche alleati, e di non dover ricevere nelle loro terre truppe d'occupazione. 2. - Il centro di gravitazione per tali regioni è il comitato di Gorizia. Caporetio resta uno dei centri più ostili agli italiani, e così Tolmino . Tale comunità ha formulato questa protesta ai comandi delle truppe operanti: «Il sotto firmato Consiglio Nazionale protesta energicamente contro l'occupazione della nostra comune mediante le truppe italiane e contro le esposte bandiere italiane. Il sotto firmato sta sulla base di Wilson circa l'auto decisione dei popoli e si sente con tutta la popolazione cittadina del nuovo stato jugoslavo. 3. - Le pretese jugoslave risparmiano per ora gli sloveni di qua dal vecchio confine: le popolazioni slave della valle del Natisone rimangono di sicuro lealismo . 4. - Dove l'efficienza della nostra forza militare si va mano a mano rafforzando, le predette manifestazioni nazionali tendono a scomparire, tanto che le guardie nazionali, che si erano costituite per incitamento del Consiglio Nazionale di Lubiana, vengono disarmate senza resistenza.
f.
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DOCUMENTO N. 561
DOCUMENTO N. 560
R. ESERCITO 1TALIANO -
R. GOVERNATORATO DÈLLA VENEZIA GIULIA STATO MAGGIORE
N. 3238 Gov.
COMANDO SUPREMO
UFFICIO OPERAZIONI
29 dicembre 1918
N. 35803 Op.
Trieste 23 dicembre 1918
OGGETTO : Attribuzioni degli uffici I.T.0.
AL COMANDO DELLA 3a E 9a ARMATA
AL COMANDO DELLA 3a ARMATA e, per conoscenza: AL GOVERNATORE DELLA VENEZIA GIULIA
Questo Governatorato, ha avuto occasione di verificare come nei paesi che vengono presidiati con truppe nostre sia grande desiderio della popolazione che i distaccamenti permangano il più possibile. Infatti i cambiamenti che avvengono di sovente portano alla necessità di sempre nuovi affiatamenti e, di conseguenza, a quel periodo di fredezza fra popolazione e militari, inevitabile fra persone che non si conoscono ed apprezzano ancora. Inoltre il facile spirito di critica, dovuto alla facile intelligenza dei nostri ufficiali , porta sovente a far sì che provvedimenti adottati dai predecessori, e che avevano avuto l'approvazione ed alcuni l'accettazione della popolazione, vengano da nuovi comandanti di presidio svalutati e talvolta biasimati: quasi sempre modificati. Tutto ciò è molto dannoso all'opera di propaganda politica e morale che viene affidata ai nostri soldati. Si sottopone pertanto a codesto comando l'opportunità che vengano impartiti ai comandi da esso dipendenti tassative norme perché i cambi di dislocazione delle truppe e conseguenti cambi dei comandi di presidio avvengano il più raramente possibile e soltanto quando imprescindibili necessità militari lo impongano.
Con riferimento al foglio di questo comando n. 15459 G.M. del 25 novembre, pregasi voler dare precisi ordini al dipendente ufficio I.T._O. acciocché esso si astenga dall'occuparsi di questioni politiche, limitando la sua azione alle questioni di carattere militare. IL SOTTOCAPO DI S.M. DELL'ESERCITO F.to Badoglio
DOCUMENTO N. 562
COMANDO 3 a ARMATA STATO MAGGIORE -
SEZIONE AFFARI GENERALI
7 gennaio 1919 N. 184 A.O.; risponde al foglio n. 35803 Op. del 29 dicembre AL COMANDO SUPREMO - UFFICIO OPERAZIONI
IL GOVERNATORE TENENTE GENERALE F.to C. Petitti
Attività dell'Ufficio I.T.O.
'
I
In conformità di quanto è raccomandato nel foglio su mentovato, ho dato disposizioni affinché l'ufficio I.T.O. del comando d'armata svolga l'opera sua senza esercitare alcuna azione politica, riservata ad altri uffici. per quanto sia molto difficile, nel momento attuale ed in queste terre, distinguere nettamente le questioni politiche da quelle militari (giacché esse si intrecciano fortemente là dove unico organo, o quasi, per esercitare l'azione politica sono le truppe d'occupazione), pure tanto il comando dell'armata quanto il dipendente ufficio I.T.O. si sono sempre proposti di mantenere la propria azione nel campo militare.
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Astenersi dall'esercitare azione politica non dovrebbe però avere per conseguenza un completo disinteressamento dalla situazione generale nella regione occupata dalle truppe dell'armata sia per l'obbligo che ho di essere orientato e di mantenere tali i comandi dipendenti, sia perché la presenza stessa dell'armata in queste terre dà al comando di essa una responsabilità morale, non facilmente definibile, alla quale però non mi è possibile sottrarmi: credo perciò che, mentre è opportuna e necessaria da parte del comando d'armata una rigida astensione dalle questioni politiche nel campo dell'azione, tale astensione nel campo informativo non sia altrettanto necessaria, e sia non opportuna: è giusto infatti che il comando sia tenuto al corrente dell'azione (anche se politica) delle dipendenti truppe. Tale necessità scemerà o cesserà automaticamente a misura che coll'incremento e perfezionamento dei servizi civili, i comandi di presidio potranno essere esonerati da qualsiasi mansione non strettamente militare. D'altra parte l'esistenza del Governatorato non esonera completamente il comando dell'armata dall'ingerirsi di questioni politiche e civili: infatti nei territori liberati fra il Piave e l'antico confine molte mansioni di carattere non militare furono affidate da codesto al comando d'armata: nella zona di Fiume ogni azione, anche politica, deve essere esercitata da questo comando: un recente {?ando di codesto comando affida a quello di armata la concessione o meno dei permessi di attraversare la linea di armistizio, mansione che non potrebbe essere bene esercitata se il comando non fosse orientato ed al corrente anche sulla situazione politica. Scomparso l'esercito austro-ungarico, gli stati embrionali sorti dallo sfacelo dell'Austria mentre non offrono ancora molta materia ad un servizio di informazioni strettamente militare, ne offrono molta e del più alto intersse nel campo politico-militare: il raccogliere, vagliare e coordinare tali informazioni non può essere escluso dalle mansioni di un ufficio 1.T.6. d'armata, e tanto meno da quella dell'armata cui compete il grave compito di guidare l'azione delle truppe di occupazione di Fiume. Infine compete all'ufficio I.T.O., a senso delle «Norme generali» date da codesto comando, il servizio di indagine e di propaganda fra le truppe e le popolazioni: né sarebbe possibile, sotto pena di sterilità, circoscrivere troppo il servizio di propaganda, giacché lo stato d'animo delle truppe subisce sempre, in misura più o meno grande, l'influenza dello stato d'animo delle popolazioni. L'ufficio I. T .O. del comando della 3 a armata ha, come è noto, un'alta e nobile tradizione, esso è tuttora in piena efficienza, e merita perciò fiducia che nella sua azione saprà mantenersi nei limiti che gli sono fissati, e che, salvo diverso ordine di codesto comando, sarebbero in sintesi i seguenti: - astensione da ogni azione politica nella Venezia Giulia;
nessun limite, anche nell'azione politica, nei territori che non fanno parte della Venezia Giulia; - larghezza nel campo puramente informativo; - propaganda fra le popolazioni solo in quanto ciò è necessario per dare efficacia al servizio di propaganda fra le truppe. IL TENENTE GENERALE COMANDANTE DELL'ARMATA F.to E.F. Di Savoia
DOCUMENTO N. 563
COMANDO SUPREMO UFFICIO OPERAZIONI
1 gennaio 1919 AI COMANDI ARMATE 4a, 9a E 3a
N. 16332 G.M. - Consiglio nazionale Lubiana ha rivolto nostro governo tramite governo serbo seguenti lagnanze. Generale Pistine (Rodino) ha destituito tutti funzionari austriaci anche se questi avevano già prestato giuramento alla Jugo-Slavia. - Iscrizioni bandiere slovene sono state strappate e gettate nel fango. - Sloveni domiciliati Gorizia prima del 1914 sono stati obbligati abbandonarla perché negavasi loro legittimazione necessarie per ottener viveri. - Soldati italiani penetrano nelle case slovene commettendo violenze. - Italiani hanno incamerato tutto il materiale lasciato dagli austriaci considerandolo bottino di guerra e comprendendovi anche oggetti di proprietà privata. - Linee ferroviarie sono state stese esternamente linee occupazione. - Un corriere jugoslavo inviato da Lubiana a Gorizia sarebbe stato fermato e confiscate carte. - Pregasi voler fornire urgenza elementi risposta per governo. GENERALE BADOGLIO
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DOCUMENTO N. 565
DOCUMENTO N. 564
R. ESERCITO ITALIANO -
COMANDO 3• ARMATA
COMANDO SUPREMO
UFFICIO ORDINAMENTO E MOBILITAZIONE
SEZIONE AFFARI GENERALI
14 gennaio 1919 N . 389 A.G. Rif. teleg;mi 16332 e 16572 OGGETTO: Reclami del Consiglio nazionale di Lubiana AL COMANDO SUPREMO - UFFICIO OPERAZIONI Quantunque il R. Governatorato non abbia ancora fornito gli elementi di sua competenza in risposta alle lagnanze riportate nel telegramma 16332 di codesto, si crede opportuno per intanto riferire quanto segue al riguardo: 1°) Non vennero strappate e gettate nel fango iscrizioni o bandiere slovene: in tutti gli edifici pubblici si procede alla sostituzione delle diciture tedesche con quelle italiane: quelle slovene vengono conservate. 2°) I nostri soldati non solo non commettono violenze nelle case slovene ma sono ammirati dagli stessi più ardenti slavofili per il contegno esemplarmente civile, e per il tratto bonario e gentile. 3°) Si esclude che materiale di proprietà privata sia stato incamerato come preda bellica: è vero il contrario, che molto materiale già di proprietà dell'esercito nemico trovasi nelle mani di privati che lo hanno comperato da militari austriaci, o se ne sono impossessati in altro modo: di questo viene sequestrato soltanto quello che in modo indubbio deve essere considerato preda bellica. 4°) Non risulta che nessun corriere jugoslavo inviato da Lubiana a Gorizia sia stato fermato. Certamente verrebbe fermato qualsiasi corriere jugoslavo che tentasse di circolare nel territorio occupato senza esserne stato previamente autorizzato da questo o da codesto comando. IL TENENTE GENERALE CAPO DI STATO MAGGIORE Fabbri
2 novembre 1918
N. 45407 di protocollo R.S. OGGETTO: Corpo occupazione T.
AL COMANDO IN CAPO PIAZZA MARITTIMA - VENEZIA e per conoscenza: ALL'INTENDENZA GENERALE DELL'ESERCITO AL MINISTERO DELLA GUERRA - ROMA ALL'UFFICIO PERSONALE ALL'UFFICIO OPERAZIONI Come da comunicazioni parziali già fatte a codesto comando, il noto Corpo destinato oltre mare avrà la seguente composizione: Comando Corpo Occupazione T - (con relativo autodrappello e 1 autosezione di 11 autocarri) 11 • Brigata bersaglieri - Plotone autonomo della 208 • compagnia zappatori - 177 • Batteria da montagna - 334• ospedaletto da campo - Plotone autonomo della 67 • compagnia telegrafisti 1• compagnia del battaglione CC.RR. del Comando Supremo - Una stazione R.T. da kw 1,5 (stazione radiotelegrafica C.O.T.) -
Un posto soccorso S.M.O.M .. d'ordine IL COLONNELLO CAPO UFFICIO A. Bollati
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DOCUMENTO N. 567
R. ESERCITO ITALIANO
R. GOVERNATORATO DI TRIESTE 3 novembre 1918
15 novembre 1918
N. 483 S.M.
Cittadini di Trieste! Nominato Governatore della Vostra città da S.E. il Capo di S.M. del R. Esercito ne assumo da oggi le funzioni. Nel porre piede su questa nobilissima terra, oggetto delle più alte aspirazioni nostre, e per la cui liberazione, tanto generoso sangue italiano è stato sparso, mando a Voi tutti, a nome del R. Governo e del popolo d'Italia, il più cordiale e fraterno saluto. Nell'accingermi a compiere il mio mandato, primo mio scopo sarà quello di assicurare l'ordine e la sicurezza pubblica affinché la Vostra città, che tanto duramente ha provato i gravami e i danni della guerra, risorga a novella vita e tutti i cittadini riprendano tranquillamente le loro normali occupazioni, i loro affari ed i loro commerci. In quest'opera di concordia, di equità e di giustizia io ho piena fiducia che sarò coadiuvato dal Vostro buon volere e dalla Vostra rettitudine. Cittadini di Trieste! Vi ringrazio con animo commosso per l'accoglienza calorosa.e vibrante d'entusiasmo che Voi avete fatto a me ed alle truppe italiane qui oggi sbarcate. Al Vostro fraterno affetto noi intendiamo corrispondere, dedicandoci con appassionato amore e devozione, al compito di garantire la Vostra sicurezza ed il Vostro benessere. In nome della Gran Madre Italia, io grido entusiasticamente: Viva Trieste! IL GOVERNATORE TENENTE GENERALE C. Petitti di Roreto
OGGETTO: Ex prigionieri concentrati a Trieste AL COMANDO SUPREMO DELL'ESERCITO Informo codesto Comando che il numero totale dei prigionieri affluiti a Trieste ammonta oggi a circa 60.000. Questo Governatorato ha istituito due campi di concentramento in Città. Dato il numero rilevante di militari che stazionano nei campi, la difficoltà di mantenervi l'ordine e la disciplina è grandissima. In proposito si fa presente che non è ancora giunto il Tenente Colonnello Pavone che questo Governatorato aveva richiesto, e che si ritiene prezioso elemento per la sorveglianza disciplinare dei campi. Gli ex prigionieri, per le condizioni in cui vivono, laceri, all'aperto, con razione ridotta per la scarsità del vettovagliamento, reduci da lunghe sofferenze nei campi di concentramento austriaci hanno trovato qui un trattamento assai peggiore di quello già subìto. Si potrà solo rimediare a tale gravissima situazione, avviando gli ex prigionieri al più presto nell'interno del Paese, con sgombro continuativo e costante, e con numerosi mezzi di trasporto a disposizione, il che finora è stato fatto soltanto in minima parte. IL GOVERNATORE TENENTE GENERALE Petitti
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COMANDO SUPREMO
UFFICIALE DI COLLEGAMENTO PRESSO 3a ARMATA
UFFICIO OPERAZIONI
N. 15276 G.M.
DOCUMENTO N. 570
N. 19 di prot. U.S .
24 novembre 1918
18 novembre 1918 AL COMANDO SUPREMO -
UFFICIO OPERAZIONI
'AL COMANDO DELLA 3 a ARMATA Si informa che inglesi hanno già inviato a Trieste 70.000 razioni che porteranno a 100.000 entro domani stop. Tale rifornimento sarà proseguito ulteriormente stop. Inoltre inglesi possono ogni giorno sgomberare su loro ospedali di Treviso 200 ammalati mediante 20 camions stop. Dovranno allo scopo essere presi accordi con ufficio A del comando Britannico generale Alexander stop. GENERALE SCIPIONI
DOCUMENTO N . 569
Roma, 16 novembre 1918 N. 141328 P.S.M. Risposta 55198 R.S. Prot.* AL COMANDO SUPREMO -
Situazione vettovagliamento ore 19 giorno 24 novembre assegnazioni della giornata. A popolazione Trieste 2450 quintali grano 75 quintali zucchero. A popolazione Capo d'Istria 15 quintali lardo. A popolazione Goriziano 500 quintali riso 200 grassi 200 quintali carne. Truppa approvvigionata per cinque giorni ad eccezione che per la pasta di cui si ha disponibilità per un solo giorno. Occorre sollecitare invio pasta farina. Situazione sanitaria. Ospedali N. 6. Efficienza letti 6000. Letti occupati 4117 . Ufficiali medici 63 dei quali 36 già prigionieri trattenuti in attesa siano inviati quelli richiesti. Truppa sanità 324. Giunta per popolazione civile tradotta di 15 vagoni con riso quintali 613 zucchero quintali 130 olio quintali 332 carne in scatola casse 46. Parte di tali generi già assegnati. Per assicurare scarico piroscafo è urgente sgombero capannoni d'imbarco e sbarco occupati da materiale bellico per un complessivo di circa 42000 metri quadrati su capacità totale 93000. Governatore interesserà tale riguardo anche comando 3 a Armata. In riunione tenuta stamane sono state precisate norme per regolarizzare movimento e scarico piroscafi.
UFFICIO SEGRETERIA MAGO. DALLA FAVERA
Prego avvertire S.E. Petitti che R. Marina concentrerà tutti i mezzi possibili per trasporto nostri liberati ad Ancona (stop). Intanto egli si valga di tutti i piroscafi che portano vettovaglie per mandare a Venezia ed Ancona quanta più gente può informandone Ministero Guerra (stop). GENERALE DIAZ
DOCUMENTO N . 571
GOVERNATORATO DI TRIESTE N. 330
27 novembre 1918
OGGETTO: Governatorato, comunicato giornaliero AL COMANDO SUPREMO -
UFF. OPERAZIONI
Centri raccolta prigionieri reduci in Trieste completamente disciolti. Rimangono ancora in città alcuni ex prigionieri ammalati e altri 3000 adibiti servizi ospedali. Si verificano ancora saltuari arrivi prigionieri liberati i quali però vengono fatti subito proseguire. Null'altro da segnalare. * Il Generale Diaz si trovava in quel periodo a Roma per conferire col Governo. Dalla capitale inviò il telegramma al Comando Supremo.
GEN. PETITTI
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DOCUMENTO N. 573
DOCUMENTO N. 572
R. GOVERNATORATO DELLA VENEZIA GIULIA
COMANDO DELLA 3 a ARMATA STATO MAGGIORE -
N. 9702 Op.
l" SEZIONE (OPERAZIONI)
N. 193 Aff. Civ .
25 novembre 1918
20 novembre 1918
OGGETTO: Situazione A S.E. IL R. GOVERNATORE DELLA VENEZIA GIULIA La presenza del comando dell'armata e delle sue truppe in queste regioni, la stretta relazione che le questioni di carattere politico ed amministrivo hanno con quelle puramente militari, e la necessità di tutelare per mezzo delle truppe l'ordine pubblico, non mi consentono di disinteressarmi dell'opera che codesto Governatorato volge a favore della città di Trieste e di tutte le terre redente. Perciò come mi propongo di concorrere, per mezzo degli organi da me dipendenti, a facilitare, in quanto V.E . lo crederà opportuno, lo sviluppo del vasto e difficile compito affidatole, così sento la necessità di essere tenuto al corrente della situazione politico-amministrativa nel modo che V.E. riterrà più adatto. E fin d'ora prego di volermi informare·sulle due questioni più urgenti e più angosciose che nel momento presente si impongono, quelle cioè del vettovagliamento delle popolazioni civili, e della permanenza ordinata e dello sgombero della ingente massa di ex prigionieri affluiti a Trieste. IL TENENTE GENERALE COMANDANTE DELL'ARMATA Emanuele Filiberto di Savoia
AL COMANDO DELLA 3a ARMATA AL COMANDO DELLA 9a ARMATA e per conoscenza: AL COMANDO SUPREMO Ho notizia che qualche comando di fronte alla agitazione jugoslava ritiene utile ricorrere senza indugio agli internamenti. Stimo opportuno a tal riguardo sottoporre alla attenzione di codesto comando talune considerazioni . Noi ci troviamo innegabilmente di fronte alla disillusione degli jugoslavi i quali potevano e possono nutrire ancora la speranza che la nostra occupazione, contraria a tutte le loro aspirazioni nazionali, possa non essere definitiva. D'altro canto non è in poter nostro mutare uno stato di fatto che consiste nella presenza di circa 500.000 fra sloveni e croati compresi entro le nostre linee d'armistizio ai quali non possiamo negare il riconoscimento del loro carattere nazionale. Ora se il nostro atteggiamento deve con serena fermezza fare intendere alle popolazioni jugoslave che la nostra occupazione italiana è definitiva, e che la conferenza della pace non potrà che sanzionare l'attuale stato di fatto e se dobbiamo inesorabilmente colpire qualunque manifestazione concreta che cada sotto l' impresa delle leggi penali , essendo chiaramente e manifestamente diretta contro le autorità militari mirando a scalzarne l'autorità ed a compromettere l'ordine pubblico e costituendo un effèttivo pericolo, non possiamo valerci della facoltà dell'internamento la quale specie nella situazione presente potrebbe condurci a conseguenze senza fine e potrebbe rendere le autorità militari involontario strumento di private vendette, di rancori personali, di sfoghi e rappresaglie individuali. D'altro lato non ci troviamo più nella condizione di dovere difendere di urgenza la sicurezza delle struppe combattenti il che esige immediatezza di provvedimenti . Specie nei riguardi del clero qualunque non bene ponderato provvedimento non otterrebbe che effetto opposto a quello che ci proponiamo, in considerazione del profondo sentimento cattolico di queste popolazioni. E pertanto fermo rimanendo che qualunque concreta manifestazione che trovi sanzione nelle leggi penali deve essere immediatamente denunciata alla autorità giudiziaria, prego codesto comando di volersi compiacere
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di disporre perché i comandi dipendenti dislocati nella Venezia Giulia si astengano in modo assoluto dal prendere qualunque provvedimento di polizia e specialmente si valgano della facoltà degli internamenti. Detti comandi dovranno invece riferire a questo Governatorato di ogni agitazione e movimento da qualunque parte o persona esso venga e questo Governatorato, approfondito le indagini con i propri mezzi ed in possesso di tutti gli elementi di giudizio, adotterà i provvedimenti opportuni con unità di mezzi e di intenti. Nella fiducia che codesto comando concordi in quanto esposto mi sarà gradito conoscere le disposizioni diramate. IL R. GOVERNATORE F.to Petitti
DOCUMENTO N. 574
COMANDO SUPREMO DELL'ESERCITO UFFICIO ORDINAMENTO E MOBILITAZIONE
N. 57219 R.S.
1° gennaio 1919
OGGETTO: Servizio dei CC.RR. nelle terre redente AI COMANDI DI ARMATA ALL'INTENDENZA GENERALE AI GOVERNATORI DEL TRENTINO, DELLA VENEZIA GIULIA, DELLA DALMAZIA E ISOLE e per conoscenza: AL MINISTERO DELLA GUERRA - DIVISIONE S.M. AL SEGRETARIATO GENERALE AFFARI CIVILI AL COMANDO GENERALE DELL'ARMA CC.RR. Allo scopo di integrare quanto è già stato fatto nelle terre redente per il servizio territoriale dei CC.RR. e di gettare le basi della organizzazione territoriale definitiva dell'arma in dette regioni, si stabilisce quanto segue: 1. - Sotto la data del 5 gennaio 1919 vengono creati i seguenti organi dei CC.RR. - Un comando di Legione provvisoria autonoma CC.RR. del Trentino - con sede a Trento - retta da Colonnello e con giurisdizione nel territorio del Governatorato di Trento. - Un Comando di Legione provvisoria autonoma CC.RR. della Venezia Giulia - sede a Trieste - retta da Colonnello e con giurisdizione nel Governatorato della Venezia Giulia. - Un Comando di divisione provvisoria autonoma CC .RR. della Dalmazia - con sede a Zara - retta da un ufficiale superiore e con giurisdizione nel Governatorato della Dalmazia. 2. - Nel territorio occupato oltre la linea d'armistizio non si effettuerà regolare servizio d'istituto; ad eventuali esigenze di tal genere provvederanno i comandi mobilitati dell'Arma dei CC.RR .. 3. - I predetti comandi di legione e di divisione assumeranno il comando ed il governo disciplinare e tecnico degli elementi CC.RR. di carattere territoriale già provvisoriamente stabiliti nelle regioni in questione e provvederanno, a richiesta di questo Segretariato Generale Affari Civili, all'impianto di quegli altri comandi territoriali che fossero necessari. In conseguenza di ciò la 2a Divisione provvisoria autonoma passa, sotto la data in-
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dicata, alle dipendenze della legione provvisoria autonoma del Trentino. Il personale all'uopo occorrente .sarà fornito dal Comando Generale dell'Arma, eventualmente col concorso di questo Comando . 4. - I Comandi di Legione e di Divisione predetti dipenderanno, in linea disciplinare e d'impiego, dai rispettivi governatori. Naturalmente gli organi territoriali dipendenti dai comandi delle Legioni, avranno relazioni dirette con le autorità civili dei luoghi, come prescritto dal Regolamento organico dell'Arma. 5. - I predetti comandi di Legione e di Divisione esplicheranno il loro mandato secondo le direttive che verranno formulate ai governatori dal Segretariato Generale Affari Civili, tenute presenti le norme contenute nel Regolamento organico e regolamento generale per l'Arma dei CC.RR. nei limiti possibili per la loro applicazione nei territori di loro giurisdizione, nonché le norme finora emanate per l'amministrazione civile dei paesi occupati. 6. - Gli enti dipendenti delle Legioni e Divisioni in questione - come esplicanti servizi di carattere prettamente territoriale che continueranno in avvenire indipendentemente dalla presenza di unità mobilitate - cessano da ogni dipendenza diretta dai comandi cli grandi unità mobilitate, per quanto rigaurda i servizi dovuti ai reparti CC.RR. delle grandi unità stesse. Per contro questi ultimi reparti vengono liberati - dagli enti dipendenti dalle legioni e divisioni predette - dai servizi territoriali non inerenti alla presenza di truppa in una data località. 7. - Fino a nuove ordine i Comandi di Legione o di Divisione, e gli enti da essi dipendenti, saranno considerati - agli effetti amministrativi e matricolari - mobilitati. 8. - Il Comando Superiore dei CC.RR. - sentiti i Governatori ·proporrà a questo Comando gli enti, attualmente dipendenti dai comandi CC.RR. mobilitati, che dovranno passare definitivamente alle dipendenze dei comandi di legione e di divisione sopracitati . 9. - Al Comando Superiore dei CC.RR. spetteranno altresì, nei ri-guardi dei comandi di nuova istituzione, compiti di riordinamento e quelle altre mansioni che questo comando riterrà di volta in volta affidargli. 10. - Le Legioni provvisorie autonome del Trentino e della Venezia Giulia e la Divisione provvisoria autonoma della Dalmazia avranno amministrazione autonoma e per centri mobilitazione, rispettivamente le Legioni di Verona, Bologna ed Ancona. IL SOTTOCAPO DI STATO MAGGIORE DELL'ESERCITO Badoglio
- 1339 DOCUMENTO N. 575
R. ESERCITO 1TALIANO -
COMANDO SUPREMO
UFFICIO ORDINAMENTO E MOBILITAZIONE
N. 45444 di protocollo
3 novembre 1918
OGGETTO: Distaccamento per l'occupazione dell'Istria AL COMANDO IN CAPO DELLA PIAZZA MARITTIMA DI VENEZIA e per conoscenza: ALL'INTENDENZA GENERALE AL MINISTERO DELLA GUERRA AL COMANDO DEL CORPO D'OCCUPAZIONE TRIESTE AGLI UFFICI OPERAZIONI E PERSONALE DEL C.S. A seguito delle comunicazioni parziali fatte a codesto comando si segnala che il distaccamento destinato all'occupazione dei porti dell'Istria avrà la seguente composizione: Brigata Arezzo (225°-226° fanteria) al completo - con nucleo di CC.RR. rinforzato e con qualche automezzo suppletivo. Ospedaletti da campo da 50 letti (senza mezzi di trasporto) 119° e 315 °. In caso di bisogno tali ospedaletti dovranno servirsi dei mezzi di trasporto della brigata stessa. 1 Stazione R.T. da 200 W. (stazione R.T. della Brigata Arezzo). d'ordine IL COLONNELLO CAPO UFFICIO Bollati
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- 1341 DOCUMENTO N. 576
COMANDO SUPREMO -
R. ESERCITO
Elementi di rinforzo assegnati alla divisione
UFfICIO ORDINAMENTO
Truppe che verranno inviate in Dalmazia
Fanteria 24 a Divisione di fanteria S.M. - Q.G. - 24° Autodrappello - 78° Ufficio Postale 36a Sez. CC.RR. - 258° Plot. CC.RR. Compagnie mitragliatrici divisionali: 27-32-2201-2202
Brigata Taranto 431 a comp. mitragliatrici - 2059 comp. mitragliatrici (di brigata) 143° Reggimento fanteria - 144° Reggimento fanteria
Battaglione complementare Brigata Gaeta 2051 comp. mitragliatrici - 2058 comp. mitragliatrici (di brigata) 263 ° Reggimento fanteria - 264 ° Reggimento fanteria
Battaglione complementare
*** Artiglieria 21 ° Reggimento artiglieria da campagna (2 Gruppi 413° Batter. bombarde da 58 B.
8 batterie) ·
*** Genio 71 ° Battaglione zappatori ,del genio (comp. 138-177-179) 136a compagnia telegrafisti
*** Supporti 38a compagnia presidiaria 36a Sezione Sanità 36a Sezione sussistenza
***
52° Gruppo batterie da montagna (3 batterie da 65 mont.) 68 a compagnia telegrafisti 13 a squadriglia auto blindomitragliatrici 14a Sezione CC.RR. 168a Sezione CC.RR. Ospedaletti da campo (50 letti) - 147-153-154-170 Ospedali da campo (100 letti) - 0128-0130
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- 1343 DOCUMENTO N. 577
OCCUPAZIONI OLTREMARE EFFETTUATE DALLA MARINA ITALIANA PRIMA E DOPO L'ARMISTIZIO Data
Convogli in partenza da Venezia
3/ XI
TRIESTE (Il Brg. bersaglieri; Rgt. 7° e 11 °); PARENZO, FIUME, ABBAZIA, LUSSIMPICCOLO (da Fiume) MONFALCONE, GRADO, CAPODISTRIA (da Trieste) ZARA (2 compagnie del 225° Rgt. f. Brg. «Arezzo») . ROVIGNO (1 compagnia del 228° Rgt. f. Brg. «Rovigo») POLA (Brg. «Arezzo»: 225 ° e 226° Rgt. f.); UMAGO PAGO FIUME (occupazione via terra da Brg. «Granatieri» e sbarco di un btg. 226° Rgt. f. Brg. «Arezzo» da Pola)
4/ XI
5/ XI 7/ XI 17 / Xl
Convogli in partenza da altri porti (indicati tra parentesi)
30/ X 1/XI 2/ XI 3/XI 4/ XI 5/ XI 6/XI 7/XI 8/ XI 10/XI 11/XI 13/XI 15/XI 22/XI 23 / XI 27/ XI 29/XI 5/ XII 9/XII
S. GIOVANNI DI MEDUA (Valona) ALESSIO (S. Giovanni di Medua) SCUTARI (S . Giovanni di Medua) DULCIGNO (S. Giovanni di M.); PELAGOSA (Barletta) ANTIV ARI (Valona); LISSA (Barletta); LAGOSTA (Barletta); CURZOLA (Brindisi); MELEDA (Brindisi) CATT ARO (Taranto) SEBENICO (Brindisi); PREMUDA (Ancona); UGLIANO (Zara: 1 cp. del 225° Rgt. f. brg. «Arezzo») LISSA (I/16° Rgt. f.); LAGOSTA (11/ 16° Rgt. f.); ISOLA GROSSA, ZURI (Ancona) FIANONA (Fiume) CHERSO (Fiume) VOLOSEA (Fiume) LESINA (Fiume) VEGLIA (Fiume) CATTARO (Il e IIl / 137° Rgt. f. Brg . «Barletta») ZARA (15° e 16° Rgt. f. Brg. «Savona») ARBE .ZARA VECCHIA (Zara) (2 cp. del 15° Rgt. f.) SCARDONA (Sebenico) (IIl/ 15° Rgt. f.) MORTER
12/XII 14/XII 16/XII 29/XII 1/I/ 19 4/1/19
RAGOZNICA (Zara) (1/138° Rgt. f. Brg. «Barletta») UGLIANO (Zara) (2 cp. 225 ° Rgt. f.) CURZOLA KNIN DERNIZ località interno occupate da unità della 24 a Div. OBROVAZZO
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DOCUMENTO N . 579
DOCUMENTO N . 578
N. 151561
.Roma 30 novembre 1918
GOVERNO DELLA DALMAZIA E DELLE ISOLE DALMATE E CURZOLANE N. 474 di protocollo
DA CAPO DI STATO MAGGIORE MARINA A COMANDO SUPREMO - UFFICIO OPERAZIONI
26 novembre 1918
OGGETTO: Fabbisogno di forza
Concordo criterio che Governatore Dalmazia dipenda direttamente Comando Supremo Regio Esercito per le sue attribuzioni quale Governatore e Comandante truppe occupazione. Poiché Dalmazia ed isole per ragioni geografiche interessano in modo speciale questioni militari, marittime, dispongo che il Governatore mi tenga informato della situazione politico militare, e mi riservo comunicare V.E. miei criteri al riguardo. In quest'ordine di idee ho telegrafato ad Ammiraglio Millo quanto segue: Prego V .E. considerarsi dipendenze Comando Supremo R. Esercito per quanto riguarda le sue attribuzioni di Governatore e di comando delle truppe di occupazione, mentre resta a mia diretta dipendenza per quanto riguarda sue attribuzioni di Comandante in Capo Militare marittimo. Resta inteso che V.E. mi terrà informato anche di quanto interessa la situazione politica e militare nel territorio sua giurisdizione, delle proposte che rivolge al Comando Supremo e delle decisioni prese, rimettendomi copia dei relativi documenti.
A S.E. IL CAPO DI STATO MAGGIORE DELL'ESERCITO S.E. il Capo di S.M. della Marina, con suo telegramma in data di ieri 25/11/1918 da Roma, mi ha ordinato di rivolgermi alla E.V. indicando il fabbisogno della forza che ritengo necessaria per la occupazione e presidio della parte di Dalmazia di cui nel trattato di Armistizio. Premetto che attualmente sono in Dalmazia ed Isole le seguenti forze del R. Esercito e della R. Marina per servizi di fanteria. 1. - La brigata Savona della quale il 15° al completo a Sebenico, un battaglione del 16° a Zara, due battaglioni delle isole Curzolane (che spero richiamare presto, quando, avvenuto il disarmo degli abitanti, potrò sostituirli con le 300 guardie di finanza, che attendo da Valona e d'Italia) con tutti i servizi accessori al completo.
2. - Una compagnia a Zara venuta dall'Italia il giorno 4 c.m. (225° fanteria).
REVEL
3.
Circa 130 carabinieri a piedi, divisi tra Zara, Sebenico e Curzo-
lane. 4. - Due battaglioni di marinai disseminati nelle Isole, a Zara e a Sebenico, e che in parte non sono equipaggiati per campagne terrestri. Attendo da Valona in questi giorni un reggimento bersaglieri su tre battaglioni e due squadroni di cavalleria, nonché i complementi della brigata Savona, 100 guardie di finanza e qualche carabiniere a cavallo. Dall'Italia, altre 200 guardie di finanza bene inquadrate. Ciò posto sottopongo all'E.V. il fabbisogno delle forze ancora occorrenti per quanto ho detto in testa alla presente: a) un comando truppe in Dalmazia, completo di personale e materiale, col comandante di quel grado che l 'E. V. vorrà stabilire. b) Alcuni ufficiali di S.M. del R. Esercito per la mia carica di Governatore, e le relazioni che dovrò avere col predetto Comando. Domando un ufficiale superiore di S.M. e due ufficiali inferiori con la relativa bassa forza di segreteria, cifrari, carte topografiche (e dotazione di cancelleria etc., perché difficile procurarseli qui).
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Non faccio nomi per tali ufficiali: ove fosse possibile mi farebbe piacere che l'ufficiale superiore fosse il Colonnello di S.M. Siciliani, col quale a Valona ho lavorato assieme. Dovrebbero portare seco: due vetture automobili; e gradirei che personale e materiale fosse al più presto qui inviati, via Comando militare marittimo di Ancona, dove settimanalmente vi sono già tre partenze per Sebenico e Zara. Non ho che ufficiali di Marina nel mio Stato Maggiore e per le relazioni col comando truppe reputo necessario quanto sopra, mentre l'oradetto comando truppe dovrebbe qui venire con due ufficiali di vascello della R. Marina, addetti, e ciò per reciprocità di mansioni. Tali ufficiali dovrebbero, ove lo si creda, essere chiesti a Roma al più presto da codesto Coman,do Supremo.
dalla 1.R. Marina quando essa abbandonò Sebenico. Naturalmente ho r_isposto che la richiesta doveva essere fatta dal Comando Supremo Serbo a V.E. ect. ect.. e non ho dato nulla. Gli Jugoslavi di qui, dicono che si faranno tutti ammazzare combattendo, prima di dare la loro terra agli italiani; ma io non credo a tali vanterie, penso solo che un relativamente grande spiegamento di forze nostre, smorzerà qualunque intenzione di lotta, ed eviterà combattimenti. Mano mano che si occuperà, con le aumentate forze, la regione, disporrò perché siano tolte le bandiere jugoslave etç., e disarmate le popolazioni; a Sebenico il disarmo avviene oggi. Circa il punto di sbarco, Sebenico è certamente il migliore, ma penserei che almeno una brigata potrebbe esser messa a terra a Zara, per operare nel settore Nord ed approfittare di quel buon porto. Ho esposto così il mio pensiero in merito all'oggetto della presente, forse in modo impreciso, ma spero sufficiente a dimostrare il fabbisogno. Con richiesta allo Stato Maggiore della Marina, provvederò per i mezzi di sbarco e per la occupazione delle altre isole più importanti; ed intanto - in pieno accordo col comando della brigata Savona - faccio in questi giorni iniziare la operazione (di cui nello allegato al mio foglio 394 RR. del 25 corrente mese diretto a V.E.) nei dintorni di Sebenico a mezzo del 15° fanteria qui al completo.
c) Una divisone di fanteria rinforzata su tre brigate; ovvero un totale di sei reggimenti completi di tutto, riuniti come parrà meglio. Un reggimento di cavalleggeri Quattro batterie da montagna Duecento carabinieri a cavallo coi relativi ufficiali, aumentati almeno di un terzo rispetto all'assegnazione normale. Reparto ferrovieri in numero sufficiente per l'esercizio della linea HninPercovich-Se benico. Telegrafisti e telefonisti con parco relativo, e in numero da poter esercitare altresì le reti attuali che richiedono circa 120 individui. -.. Altri servizi del genio, ed accessori in relazione alla regione ed alla forza. Autocarri, 6 auto-blindate, e mezzi logistici in relazione a quanto sopra. Servizio di sanità, nella intesa che l'ospedale della R. Marina a Sebenico potrà accogliere 150 infermi gravi del R. Esercito almeno. Conviene éhe i servizi di sanità siano abbondanti perché possano dai medici militari curarsi ambulatoriamente, e nelle ore non occupate dal servizio militare, gli indigeni, essendo questo uno dei migliori modi per accattivarseli, e di sottrarli ad altre influenze. Potrà poi manifestarsi la necessità di tener pronti riserve nel Regno, ma intanto si può soprassedere alla loro preparazione attendendo lo svolgersi degli avvenimenti. Finora ho solo la notizia della presenza di Croati e Slavi ad Obbrovazzo (Mare di Novagrad) tutti a noi ostilissimi; di Jugoslavi a Hnin (Tenim) dove ne sono già affluiti circa 200 ed altri ne sono attesi (so del passaggio di ex ufficiali del disciolto esercito austro-ungarico, chiamati ad organizzarli); -ed a Spalato dove vi sono anche qualche centinaio di Serbi, i quali mi fecero chiedere (per 300 persone) vestiario; di quel vestiario qui lasciato
IL VICE AMMIRAGLIO GOVERNATORE DELLA DALMAZIA E. Milio
DOCUMENTO N. 580
TELEGRAMMA INVIATO DAL CAPO DI S.M. DELLA MARINA, AMM. THAON DI REVEL (A VENEZIA) AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO, ON. ORLANDO, A PARIGI 2 novembre 1918 «Cittadini di Fiume, ora in balia di disordini, domandano occupazione città da parte Italia. Nave pronta recarsi Fiume. Prego significarmi se politicamente occupazione prima armistizio sarebbe opportuna. Prestigio italiano ne trarrebbe vantaggio. Economicamente entreremo in possesso immediato di buon numero di piroscafi mercantili di cui gravemente difettiamo. Pregherei risposta telegrafica».
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- 1349 DOCUMENTO N. 581
L'AMBASCIATORE A PARIGI, BO'!'IIN LONGARE, AL MINISTRO DEGLI ESTERI, SONNINO
DOCUMENTO N. 583
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO, ORLANDO ALL'AMBASCIATORE A PARIGI, BONIN LONGARE,
7 novembre 1918
13 novembre 1918
T. Gab. 2277/604
T. Gab. U. 2836
Società italiana irredenta di Parigi organizza per domenica mattina una manifestazione per festeggiare liberazione Trento e Trieste e mi ha invitato presiederla. Oratore doveva essere Lorenzoni trentino. Dopo mia accettazione vengo informato parlerà anche deputato Zanella di Fìume il quale è da prevedere rivendicherà calorosamente annessione Italia sua città. Prego telegrafarmi se in tali condizioni devo astenermi con un pretesto tenendo però conto che mia assenza non produrrà buona impressione in colonia e fra irredenti.
È venuto presso di me il signor dottor Gino Antoni come delegato della città di Fiume e mi ha trasmesso la seguente comunicazione che desidera sia fatta nota ai nostri Governi alleati e associati. Poiché è fuori di dubbio la perfetta italianità di Fiume, sebbene non compresa nel patto di Londra, io stimo di potere dover dar luogo alla comunicazione stessa che suona come apprezzo: «Non appena libera dal Governo ungarico la città di Fiume col suo territorio costituente da secoli e su basi statutarie un «corpus separatum» della Corona di Santo Stefano, a mezzo della sua legittima rappresentanza municipio e consiglio nazionale - ha proclamato la propria autonomia ed indipendenza. E sotto l'egida dei principi che debbono informare il futuro assestamento dei popoli, giusta il testo del programma del Presidente degli Stati Uniti d'America, per cui ogni singolo popolo è libero di disporre dei propri destini, ha deliberato la sua unione alla Madre Patria, l'Italia. In pari tempo domanda al Governo italiano la protezione necessaria in questo periodo di transizione, per la più efficace salvaguardia delle sue costituzioni e del suo diritto nazionale». Uguale comunicazione viene fatta agli Ambasciatori di Londra e Washington. Sarà bene tuttavia che V .E. in via personale faccia pervenire copia dell'atto al colonnello House costà.
DOCUMENTO N. 582
IL MINISTRO DEGLI ESTERI, SONNINO ALL'AMBASCIATORE A PARIGI, BONIN LONGARE 9 novembre 1918 T. Gab. 1631 Telegramma di V.E . n . 604. R. Governo non può compromettersi in nessun modo incoraggiando aspirazioni irredentistiche oltre i limiti segnati nel patto di Londra. Lascio quindi giudice V .E. di regolarsi in conseguenza.
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DOCUMENTO N. 585
DOCUMENTO N. 584
COMANDO 3a ARMATA
COMANDO SUPREMO
UFFICIALE DI COLLEGAMENTO
UFFICIO OPERAZIONI
14 novembre 1918 N. 4797*
AL COMANDO SUPREMO - UFFICIO AFFARI GENERALI AL COMANDO 3 aARMATA - UFFICIO INFORMAZIONI Fummo a Fiume e Abbazia. A Fiume il Governo è jugoslavo; Prefettura, Tribunale, Poste e Telegrafi, ferrovie sono in mano dei jugoslavi. Sul Capitanato sventola bandiera jugoslava. Le guardie di città sono costituite da Sokolisti ex-prigionieri serbi e da croati. A nord della città i croati stanno costruendo trincee ed hanno piazzato due pezzi da 105. In città dai dintorni calarono parecchi croati dietro istruzioni pervenute da Zagabria. Ronde croate perlustrano vie della città e dopo le ore 20 chiedono ai passanti le carte di identificazione. In vari punti della città e nei dintorni anche questa notte hanno funzionato fucili e mitragliatrici croate. Il Municipio è in mano degli italiani. L' assessore Stringhetti ha manifestato il proprio timore che si giunga presto a conflitti tra popolazione italiana e slava. Dietro nostro consiglio presenterà memoriale al Governo d'Italia. II Sindaco è partito per Roma per illuminare circa situazione. Fiume, per parte del Consiglio ~azionale costituitosi basandosi sul diritto di autodecisione delle genti, si e proclamata unita alla madre Padria con deliberazione 30 ottobre. L'ammiraglio sta sulla Filiberto al porto. Le navi della ex-flotta A. U. continuano a tenere inalberata la bandiera jugoslava. La città ha deficienza di viveri e i jugoslavi non intendono di provvedere all'approvvigionamento. I jugoslavi tutti si promettono a Wilson e molto ·sperano dalla Francia. Fecero a Fiume dimostrazione entu~iastica a navi francesi ed intendono accogliere colla più grande benevolenza la Commissione americana. FORTUNATO PAOLOTTI
14 novembre 1918
N. 15118 G.M. AL PRESIDENTE CONSIGLIO MINISTRI e per conoscenza: AL MINISTRO GUERRA AL CAPO STATO MAGGIORE MARINA
Capo partito laburista inglese Fischer, qui presentatosi di ritorno da Fiume descrive gravissime condizioni in cui si trova elemento italiano in quella città et tali da richiedere immediato intervento per evitare massacri stop. Reputerei perciò necessario occupare detta città con una brigata di fanteria ed un battaglione americano stop. Prego V .E. farmi conoscere il suo pensiero in merito onde io possa se del caso disporre immediatamente per tale occupazione stop. GENERALE DIAZ
DOCUMENTO N. 586
PRESIDENZA CONSIGLIO 14 novembre 1918 A S.E. DIAZ Rispondo telegramma 15118 ora ricevuto stop. Sono perfettamente d'accordo nel ritenere che bisogna immediatamente procedere alla occupazione di Fiume stop. Insieme a nostre truppe bisogna siano americani ed è forse utile che si aggiunga anche un contingente inglese ed uno francese. Sarebbe poi desiderabile, se possibile, che delle relazioni del signor Fischer rimanesse un documento scritto. F. to ORLANDO
* Colombigramma in data 14 novembre lanciato con colombo N. 4797 e ricevuto alla colombaia di Strà il 16 novembre alle ore 14.
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DOCUMENTO N. 588 DOCUMENTO N. 587
COMANDO 3a ARMATA
COMANDO SUPREMO
19 novembre 1918
UFFICIO OPERAZIONI
N. 15163 G.M . Uff. Op.
15 novembre 1918
N. 9641 Op. AL COMANDO SUPREMO (UFFICIO SEGRETERIA)
AL COMANDO DELLA 3a ARMATA
Comando presidio interalleato di Fiume comunica ~he ~oma~dante battaglione serbo che il 17 in seguito trattative con ammir_a~l10 Ramer ha lasciato la città chiede di rientrarvi per far parte del presidio stop. General_e s. Marzano ha risposto non avere ordini che per riparti italiani, frances_i, inglesi ed americani e che ne avrebbe chiesti stop. ~o~~lazione ~st cont:ana ritorno dei serbi considerandoli difensori e sostemton Jugoslavi stop. E op: portuno aggiungere che il comandante del battaglione se~bo, co_n grado d1 tenente colonnello di nome Teslic, non è altri che un capitano di S.~. dell'ex esercito austroungarico stop. Questo comando ha approvato ns??sta data et ha disposto che qualora comandante serbo chiedesse una ~eclSl?ne gli si risponda che la faccia richiedere per tramite suo governo stop. Si ~spn~e infatti l'opinione che il ritorno dei serbi con un comand_a nte aust:_iaco m città non sia opportuno, che internazionalità dell'occupaz10ne est gia largamente garantita, che non sia il caso di rispondere direttament~ a petulante richiesta di un comandante ex austriaco, forse nemmeno autonzz~to da governo serbo et che nostro governo debba essere sollecitamente informato et messo sull'avviso per il caso giungesse uguale richiesta da governo serbo
Condizioni di Fiume impongono immediato intervento interalleato per ristabilire ordine stop. Ho determinato d'accordo con Governo di inviare colà un presidio composto per ora di una brigata di fanteria e di un battaglione americano stop. Probabilmente, in seguito, a tale presidio si unirà un contingente francese et inglese stop. Metto a disposizioQ.e di codesto comando il maggior generale S. Marzano Enrico che avrà il comando del detto presidio interalleato ed al quale codesto comando vorrà pertanto dare le necessarie direttive stop. Data urgenza detta occupazione e dislocazione nostre truppe, brigata da inviare a Fiume è la brigata Granatieri di Sardegna stop. Codesto comando disponga perché detta brigata inizii subito marcia su Fiume ove è indispensabile giunga al più presto ed in ogni modo entro il 17 corrente anche per prevenire occupazione da parte serbi annunziati in marcia su detta città stop. Brigata Granatieri sarà raggiunta nella sua avanzata da battaglione americano su autocarri a cura di questo comando stop. Detti autocarri forniti da XI c.d'a. saranno lasciati corpo spedizione et sostituiti presso XI c.d'a. da questo comando stop. Brigata deve portare con sé proprio carreggio et salmerie, un riparto sanità, aliquota sezione sussistenza stop. Presidio Fiume dovrà essere considerato come distaccamento di codesta armata, di cui rimarrà alla dipendenza stop . A compensare diminuzione forze codesta armata questo comando mette a sua disposizione 12 a div. attualmente dislocate pressi Priula che farà avanzare al più presto per via ordinaria verso Trieste stop. Compito del presidio di Fiume sarà unicamente quello di mantenere l'ordine stop. Azione nostre truppe dovrà essere improntata a tatto non disgiunto da energia et risoluzione stop. Ogni disordine od abuso dovrà essere prontamente e severamente represso . A maggior chiarimento circa il concetto della occupazione in parola si allega copia del telegramma ora pervenutomi da S.E. il presidente del Consiglio. È probabile che per prevenire i serbi a Fiume la nostra marina vi sbarchi oggi o domani qualche riparto marinai. Pregasi assicurazione.
a governi alleati stop. E.F. DI SAVOIA
I,
GENERALE DIAZ
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Nel caso speciale del colonnello Fischer, il ritardo di ogni decisione è una imprescindibile necessità, trattandosi di materia che non può essere regolata che dall' Intendenza generale e dai suoi organi. 'Questo comando , contemporaneamente alla presente, riferisce anche alla Intendenza generale, alla quale fa presente che nulla osta da parte sua che Fiume diventi una base di rifornimenti per le truppe alleate dislocate in Ungheria e nella Balcania, concedendo l'uso dei magazzini 18 e 19 del porto; ma che per quanto riguarda l'inoltro di treni da Fiume verso oriente, bisognerà ben precisare se sia possibile e conveniente a noi fornire il materiale rotabile necessario, o se questo debba essere dato dalle autorità esercenti le linee della Croazia e dell'Ungheria: ed esaminare se, eseguendo il servizio con materiale nostro, vi siano sufficienti garanzie per la restituzione, e sia ammissibile una direzione unicamente francese del servizio. Analoghe comunicazioni sono state fatte al generale di S. Marzano, con l'incarico di far comprendere al colonnello Fischer come molto più sollecitamente egli avrebbe potuto ottenere il suo scopo se si fosse prima rivolto all'Intendenza generale dell'esercito, unica competente a provocare gli ordini senza i quali il comandante del presidio di Fiume non può dargli affidamento alcuno. Si sarà grati di ricevere sollecitamente istruzioni sugli intendimenti di codesto comando circa la soluzione del caso Fischer in particolare, e dei consimili fatti che si vanno producendo a Fiume per parte delle autorità alleate.
DOCUMENTO N. 589
COMANDO DELLA 3a ARMATA STATO MAGGIORE -
l' SEZIONE (OPERAZIONI)
N. 9879 A.G.
25 novembre 1918
OGGETTO: Base francese a Fiume AL COMANDO SUPREMO - UFFICIO SEGRETERIA Si trasmette per notizia e per quelle istruzioni che saranno ritenute del caso, l'accluso foglio del comandante del presidio interalleato di Fiume, non senza lamentare che le autorità degli eserciti alleati non sentano l'opportunità di far conoscere per la via gerarchica i loro desideri, le loro nec~ssità ed i movimenti delle loro truppe, in quanto ciò può avere relazione con le truppe italiane che occupano i territori. Come il colonnello Fischer si è presentato direttamente a Fiume, senza farsi precedere da nessuna comunicazione a codesto ed a questo comando, così le truppe del generale francese Tranié (nostro odierno fonogramma 9880 A.G.) giungono a Fiume non preavvisate alle autorità italiane, quantunque il movimento fosse preordinato da tempo, tanto che esso era noto fin dal giorno 17 al tenente colonnello serbo Simovitch (vedi foglio 9666 op. in data 19 corrente di questo comando): anche il generale inglese Gordon giunse a Fiume senza alcun preavviso e senza alcun documento che ne dimostri il mandato (vedi nostro foglio 9808 A.G. di ieri) . Per quanto questo comando, ritenendo necessario soprattutto evitare incidenti fra alleati, abbia dato istruzioni perché si usi cortesia ed arrende, volezza con i rappresentanti delle grandi potenze alleate, ritiene però necessario che codesto comando ottenga dalle superiori autorità degli eserciti alleati che si cessi dal rivolgersi direttamente al comando del presidio di Fiume. Tale andazzo infatti, mentre potrebbe sembrare indizio di scarsa deferenza, può produrre gravi inconvenienti . Il generale di S. Marzano, obbligato così a chiedere ogni volta istruzioni che dovrebbero invece pervenirgli in anticipo, deve regolarsi da sé in questioni che non può conoscere a fondo, ed è soggetto pertanto a interpretare non sempre esattamente gli intendimenti del Governo e del Comando Supremo italiani: egli è poi costretto a rimandare ogni decisione sostanziale di tre o quattro giorni e anche più, quanti ne occorrono sempre per chiedere ed ottenere istruzioni, date le difficoltà delle comunicazioni; col pericolo di far credere agli ufficiali alleati, erroneamente ma non per questo meno dannosamente, che si voglia adottare nei loro riguardi una tattica ostruzionistica.
d'ordine IL TENENTE GENERALE CAPO DI STATO MAGGIORE Augusto Fabbri
I,
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DOCUMENTO N. 591
DOCUMENTO N. 590
COMANDO 3" ARMATA
COMANDO 3'" ARMATA N. 9920 A.O.
26 novembre 191 8
N. 9950 A.O.
AL COMANDO SUPREMO AL COMANDO SUPREMO - UFFICIO SEGRETERIA Generale francese Tranié ha dichiarato a generale San Marzano avere ordine da generale Espery, comandante supremo autonomo truppe oriente di impiegare per costituzione base a Fiume anche battaglione serbo ritiratosi giorni scorsi da Fiume a Porte Re. Chiede perciò che detto battaglione rientri città o immediate vicinanze. Fattogli rispondere che solo codesto comando presso il quale trovansi rappresentanti esercito francese può modificare disposizioni date che non consentono ritorno battaglione serbo . Che truppe italiane sono più che sufficienti ad assicurare servizio base Fiume qualora fosse costituita. Offrire a generale Tranié venire trattare persona costà questione che non può essere risolta da autorità locali. Confermasi essere assolutamente necessario resistere ad imposizione che battaglione serbo rientri in città ove provocò disordini, mentre nulla osta esso rimanga Porto Re anche Buccari. Si gradiranno urgenti decisioni. GENERALE FABBRI
SEGRETERIA
Seguito mio 9920 A.O. di ieri. - Alle comunicazioni fattegli, generale francese Tranié con cortesia ma fermezza ha risposto non aver chiesto autorizzazione per ritorno battaglione serbo ma soltanto fattane comunicazione, giacché egli si riserba piena libertà d'azione non intendendo rinunciare in alcun modo esecuzione ordini ricevuti da generale Franchet d'Esperey, ordini che a suo dire nemmeno generale Foch ha autorità di cambiare . In seguito ha acconsentito a ritardare ma per poco esecuzione suoi propositi in attesa nuove istruzioni a lui ed al generale di S. Marzano. Aggiunse aver bisogno di truppa serba dovendo stabilir\! base anche per esercito serbo d'oriente. In sostanza generale Tranié non recederà da suoi propositi che dietro ordine del generale Esperey. Suggerito a generale S. Marzano di pregare collega francese di non metterlo nella dura necessità di far rispettare sua consegna di soldato. Est ora di capitale urgenza ed importanza che governo francese faccia pervenire a generale d'Esperey istruzioni perché rinunci a suoi propositi su Fiume presi probabilmente senza conoscere occupazione italiana e alleata della città. Ogni ritardo potrebbe aggravare delicatissima situazione. Caso estremo potrebbesi trattare per ammissione di altro riparto serbo ma non di quello che tenne contegno così ostile et che è comandato da ufficiale austriaco. E.F. DI SAVOIA
DOCUMENTO N. 592
COMANDO SUPREMO 27 novembre 1918
N. 15505 G .M. Risposta 9920 A.O . ALCOMAND03"ARMATA Ordini a generale S. Marzano di non lasciare entrare comunque battaglione serbo limiti giurisdizione Fiume et confermi a detto generale che qualsiasi domanda di compartecipazione occupazione Fiume da parte reparti serbi deve essere fatta da governo serbo a governo italiano. GENERALE BADOGLIO
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~
DOCUMENTO N. 593
COMANDO SUPREMO
DOCUMENTO N. 594
R. ESERCITO 1TALIANO -
UFFICIO OPERAZIONI
N. 15509 G.M.
COMANDO SUPREMO
UFFICIO OPERAZIONI
27 novembre 1918
N. 15530 G.M.
28 novembre 1918
OGGETTO: Direttive per l'occupazione di Fiume
ALCOMANDO3aARMATA In relazione arrivo Fiume generale di divisione Tranié questo comando ha ritenuto necessario.per varie ragioni che il comando dell'occupazione di Fiume sia affidato a S.E. Grazioli. Nello stabilire quanto sopra si ritiene doveroso esprimere la più viva soddisfazione per l'opera-prestata finora dal generale San Marzano cui energia e tatto sono stati qui altamente apprezzati. Generale San Marzano rimarrà sul posto quale comandante delle truppe italiane di Fiume mentre S.E. Grazioli ·assumerà comando intera occupazione interalleata. Direttive per.comandante occupazione Fiume rimangono quelle fin qui date da codesto comando e da questo approvate. Pregasi disporre perché assunzione comando da parte S.E. Grazioli sia datata da ore zero domani 28 corrente con interinato temporaneo a generale San Marzano fino arrivo S.E. Grazioli che si presenterà costà sede codesto comando entro domani per raggiungere in serata sua destinazione. GENERALE BADOGLIO
A S.A.R. IL COMANDANTE DELLA 3a ARMATA A S.E. IL TENENTE GENERALE GRAZIOLI e per conoscenza: A S.E. IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI A S.E. IL MINISTRO DEGLI ESTERI A S.E. IL TENENTE GENERALE DI ROBILANT 1. - S.E. il tenente generale Grazioli è nominato comandante delle truppe italiane ed alleate occupanti Fiume. Per tale compito dipenderà direttamente da S.A.R. il comandante della 3a armata.
2. - L'occupazione di Fiume per parte delle forze alleate ha unicamente lo scopo di mantenervi l'ordine pubblico. Per autorizzazione di questo Comando Supremo, essa potrà essere estesa a qualche punto viciniore alla città, il cui possesso sia giudicato indispensabile per garantire la città stessa ed il porto da qualsiasi attentato all'ordine pubblico: in ogni caso, però, i punti da occupare non dovranno risultare esterni al limite definitivo da M. Terstenico-Obruc-Suhi vrh-Klek-ZbelacVeliki Plis-Kramenjak-Malohost-S. Lucia (sul litorale). 3. - Gli organi amministrativi locali potranno funzionare liberamente. L'autorità militare occupante subentrerà ad essi, in nome dei governi alleati, solo nel caso che tali organi fossero causa di disordini. 4. - Le navi che si trovano nel porto vi saranno trattenute fino a nuovo ordine, dovendo essere mantenuto il blocco a tenore delle clausole navali d'armistizio. Circa l'utilizzazione di dette navi a vantaggio degli alleati, questo comando si riserva di dare disposizioni. IL SOTTOCAPO DI S.M. DELL'ESERCITO F. to Badoglio
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- 1361 DOCUMENTO N. 595
R. ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO UFFICIO OPERAZIONI
N. 15531 G.M.
28 novembre 1918
OGGETTO: Direttive complementari per l'occupazione di Fiume A S.A.R. IL COMANDANTE DELLA 3a ARMATA
revoli personaggi stranieri, i quali hanno avuto occasione di constatare direttamente e personalmente la necessità di un simile provvedimento. 5. - Il comandante le truppe di occupazione di Fiume terrà presente che il Comando Supremo intende riservare la base navale di Fiume esclusivamente alle truppe italiane. IL SOTTOCAPO DI S.M. DELL'ESERCITO F. to Badoglio
A seguito delle direttive contenute nel foglio di questo comando n. 15530 G.M. in data odierna circa l'occupazione di Fiume, comunico a V.A.R. per
essere trasmessa in via affatto personale a S.E. Grazioli le seguenti norme complementari: 1. - La città ed il porto di Fiume devono essere garantiti da qualsiasi attentato e dalle infiltrazioni di elementi a noi ostili. L'azione delle truppe deve essere improntata a tatto non disgiunto da energia e risolutezza: ogni disordine ed abuso deve essere prontamente e severamente represso. 2. - Truppe francesi, inglesi ed americane potranno entrare liberamente in Fiume, qualunque sia la loro provenienza; l'ingresso di truppe serbe dovrà invece essere assolutamente vietato, fino a nuovo ordine. Qualunque richiesta in proposito fatta dai serbi deve essere respinta, informando che essa deve pervenire per mezzo del proprio governo al governo italiano, il quale deciderà per l'accettazione o no. 3. - Non dovrà essere fatta alcuna manifestazione ufficiale di riconoscimento del consiglio nazionale locale, la cui attività dovrà peraltro essere vigilata per impedire qualunque atto non conforme agli interessi dello stato italiano. Al riguardo, sia tenuto presente che l'esistenza anche formale di un'autorità politica elettiva e di sicura fede italiana potrà essere di grande · utilità qualora divenisse necessario dimostrare alle Potenze estere che Fiume aspira a divenire italiana per libera elezione. 4. - Nell'esplicazione del proprio mandato il comandante dell'occupazione di Fiume terrà sempre presente: a) che l'occupazione è avvenuta per gravi motivi d'ordine pubblico; b) che è stata determinata non soltanto per viva e giustificata richiesfa dell'elemento italiano della città, ma anche in seguito alle premure di auto-
DOCUMENTO N. 596
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO, ORLANDO, AL SOTTOCAPO DI STATO MAGGIORE DELL'ESERCITO, BADOGLIO 28 novembre 1918
T. Gab. precedenza assoluta 3027 A suo telegramma n. 15547. La questione di Fiume complicandosi ed aggravandosi sempre più, ho tenuto oggi una conferenza con LL.EE. Sonnino, Diaz e Thaon di Revel per discutere sopra una protesta inviata dal Governo francese per pretesi eccessi che avremmo commessi con l'occupazione di Fiume. Gli intervenuti nella riunione convennero della necessità di procedere con una certa prudenza, vista la complessità della situazione. Accogliendo in parte una proposta fatta dal Governo francese, si sarebbe stabilito che una commissione di quattro ammiragli (italiano francese inglese e americano) si rechi a Fiume per esaminare la situazione e proporre provvedimenti. Credo quindi che sulle questioni prospettate dal suo telegramma convenga temporeggiare conservando lo statu quo. Eventualmente V.E. potrà comunicare al Generale francese che per la risoluzione integrale della questione pendono ora trattative tra i governi e che ciò impone di attendere le conclusioni senza pregiudicare nel frattempo nessuna questione.
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- 1363DOCUMENTO N. 597
COMANDO 3• ARMATA _30 novembre 1918 N. 10010 A .G. (Annessi 2) OGGETTO: Situazione a Fiume AL COMANDO SUPREMO (SEGRETERIA) Affinché codesto comando sia sempre al corrente della delicata situazine di Fiume, si invia l'acclusa lettera di S.E. Graziali, con allegato. Questo comando è dell'avviso che non convenga insistere oltre un certo limite nel non volere a Fiun:ie la base di rifornimenti per l'Esercito alleato d'oriente, giacché questa opposizione urta contro la necessità di altri porti di sufficiente potenzialità. Che invece convenga tener fermo che, data l'occupazione in massima parte italiana, se a Fiume si deve creare una base per le truppe d'Oriente, debba essere l'esercito italiano a stabilirla e gestirla, col concorso di pochi ufficiali francesi ma possibilmente non di generali. IL TENENTE GENERALE CAPO DI STATO MAGGIORE Augusto Fabbri
ANNESSO 1 AL DOCUMENTO N. 597
COMANDO PRESIDIO INTERALLEATO DI FIUME N. 276 di prot.
Fiume, 29 novembre 1918
OGGETTO: Rapporti con ufficiali di terra e di mare dell'Esercito Francese. Annessi: 1 AL COMANDO DELLA 3" ARMATA Da un primo colloquio avuto stamane col generale Tranié e da numerose testimonianze raccolte dagli ufficiali che ebbero rapporti di servizio con distaccamenti francesi qui dislocati, risulta in modo evidente la tendenza da parte specialmente del predetto Generale e del Capitano di vascello per creare difficoltà d'ogni genere alle autorità militari e navali italiane. Le insistenti richieste di costituire nel porto di Fiume una base di rifornimento per l'Armata d'Oriente e per le popolazioni serbo-ungheresi; l'o-
biezione circa il nostro diritto di disporre delle riserve di vettovaglie di Fiume affermando che esse erano destinate all'Esercito austro-ungarico d'oriente, e che, come tali, debbono essere considerate come bottino di guerra dell'Esercito interalleato balcanico; la questione dell'arbitraria requisitoria di piroscafi della società ungaro-croata per la quale S.E. l'ammiraglia' Cagni ha già riferito al Capo di Stato maggiore della Marina, coi documenti qui allegati per conoscenza; le richieste di controllo sulle distribuzioni delle vettovaglie di Fiume e sull'esercizio della locale censura postale telegrafica telefonica e della stampa; l'evidente atteggiamento a difesa di diritti jugoslavi nonostante il nostro contegno studiatamente corretto ed imparziale; il contegno poco simpatico che truppe francesi tengono verso la popolazione italiana di Fiume e che naturalmente viene ripagato da una mal celata antipatia di queste; un grave incidente di violata consegna da parte di un colonnello francese verso una nostra sentinella e sul quale già si è riferito ieri a cotesto comando; tutte queste cose tolgono ai rapporti che intercedono fra le autorità italiane e francesi quella cordialità sostanziale che è indispensabile in questo luogo, in questo momento, e n~lla situazione delicata nella quale ci troviamo. È mio dovere far presente che tale ripetersi di contrarietà evidentemente ispirate da animo non amichevole e come esplicazione di un evidente programma anti-italiano, creano una situazione alquanto tesa ·che potrebbe con facilità mettere capo a incidenti grandemente spiacevoli. A mio giudizio, è indispensabile ed urgente che sia chiarito in modo autorevole anche al comando delle forze alleate di Oriente, da cui il Generale Tranié dichiara di dipendere soltanto, il significato e l'estensione della nostra occupazione di Fiume quale è attualmente, poichè il predetto generale, prendendo essenzialmente norma che tale città è fuori della linea di armistizio, mi ha ripetutamente dichiarato che egli la considera nella libera sfera d'azione dell'Armata d'Oriente. Io, pur comprendendo le rappresentatemi necessità logistiche per l'esercito d'Oriente, vedrei molto volentieri che tale questione logistica si potesse risolvere scegliendo altra base, perchè mi sono convinto che per lo stato d'animo cui ho accennato, la base di Fiume darebbe occasione a sempre nuovi incidenti, nonostante che, così da parte nostra come da parte della marina Italiana si abbondi in cortesie di forma e di sostanza. E ciò anche considerando che una base francese a Fiume darebbe facile pretesto a continuo afflusso in questa città di nuove truppe e di uffici franco-serbi, il che frustrerebbe il significato della nostra occupazione. Non conosco quale altra base potrebbe servire allo scopo perchè Buecari è inadatta per condizioni di terreno; Spalato per non sufficiente rendimento della ferrovia; Salonicco perchè le comu:nicazio.ni ferroviarie e stra-
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dali sono interrotte. S.E. l'Ammiraglio Cagni propone S. Giovanni di Medua, ma non conosco in quali condizioni si trova quella località. Qualora poi fosse indispensabile che la base per l'Esercito d'Oriente dovesse farsi a Fiume, proporrei che essa fosse impiantata, diretta e fatta funzionare da autorità e truppe dell'Esercito Italiano, tutto al più col concorso di qualche ufficiale francese di grado non elevato. Comandi e contingenti anglo-americani qui residenti dimostrano contegno correttissimo, sono molto ben visti dalla popolazione ed usano verso le autorità italiane il più deferente riguardo.
sto stato di cose cessi, che il controllo sia esercitato solo da Americani ed Inglesi o quanto meno che in Quarnero resti solo delegato ufficiale navale francese il quale si attenga alle regole delle squadre internazionali e non consideri l'Alto Adriatico come un paese di conquista.
IL TENENTE GENERALE COMANDANTE DI CORPO D'ARMATA F.to Grazioli
ANNESSO 2 AL DOCUMENTO N . 597
COMANDO IN CAPO DELLA PIAZZA MARITTIMA DI POLA Pola, 29 novembre 1918 A S.E. IL CAPO DI STATO MAGGIORE DELLA MARINA Denuncio comandanti francesi in queste acque i quali apertamente fanno accanita politica di penetrazione eccitando gli slavi contro di noi riunendo gli agitatori sulle loro navi, ostentando un protezionismo ad oltranza della anti italianità stop Settimana scorsa mi fu assicurato dal comandante Thocnine che base rifornimento esercito Macedonia era S. Giovanni Medua ove cominciati lavori e non Fiume stop A vantieri giunto Fiume un battaglione francese scortato da un battaglione serbo che naturalemente generale non ha lasciato entrare in città stop Chiedono piazzali e banchine porto per impianto base esercito Macedonia stop Francesi non hanno diritto di fare questa occupazione materiale che diventa un vero e proprio possesso mentre si discutono i diritti di Fiume stop Questo è un atto di prepotenza che mi sembra non possa toller~rsi da noi nè dagli Americani nè dagli Inglesi stop Comandanti francesi sotto l'egida.del controllo degli alleati esercitano una nefanda opera di eccitamento che porterà prima o poi a sanguinosi conflitti e che intanto semina violenta irritazio11e degli italiani contro la Francia stop I comandanti navali francesi non si comportano da Alleati ma da nemici stop Non credo che questi fossero intendimenti alto consesso di Versailles nello stabilire il controllo stop Ritengo che questi agenti navali tradiscano il pensiero del loro Governo ma ritengo indispensabile ed urgente che que-
CAGNI
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COMANDO DELLA 3 a ARfylATA STATO MAGGIORE -
SEZIONE AFFARI GENERALI
1° dicembre 1918 N. 10068 di prot. A.G. (Annessi 2) (omessi) OGGETTO: Situazione a Fiume AL COMANDO SUPREMO (UFFICIO SEGRETERIA) In relazione ai telegramma di codesto comando n. 15533 e 15563 G.M., si trasmette una chiara esposizione della situazione del comandante del presidio interalleato di Fiume, con annessa una relazione sommaria sul modo come la città fu occupata. Da esse appare come non solo le nostre truppe non abbiano commesso eccessi di sorta, ma anzi si siano dimostrate riguardose e cortesi, anche verso gli elementi slavi, ed anche francesi che invece si palesarono nettamente ostili alla nostra causa. Basti ricordare l'episodio del tenente colonnello De Breuvre, la responsabilità del quale è bensì limitata ad una persona, ma non per questo è un meno notevole indice dei sentimenti a nostro riguardo che sono abbastanza diffusi nell'esercito francese. Se in quella occasione non si verificarono eccessi, non fu certo per merito dei francesi. Ignorando su quali fatti, reali o inventati o travisati, si basi la protesta del Governo francese, non si può confutarla con maggiori particolari di così. Ma se c'è qualcuno che ha ragione di protestare, questo è il Governo italiano: l'atteggiamento del comandante dell'esercito franco-serbo d'orie~te (come si intitola, trascurando le truppe inglesi e italiane che ne fanno parte) e dei suoi rappresentanti in Fiume verso le autorità dell'esercito italiano è talmente lontano dai riguardi che sarebbero dovuti ai rappresentanti di un esercito estero, quand'anche non fosse alleato, che solo potrebbe essere giustificato, all'inizio, dal non avere avuto notizia che Fiume era già occupata da truppe italiane. Non credo che tale giustificazione vi sia, ma si potrebbe accettarla come via d'uscita. E ciò senza entrare nella discussione di merito se l'Italia abbia o no diritti su Fiume, e se l'esercito italiano (con le truppe alleate che lo rinforzano), abbia maggiore o minor diritto che non l'esercito franco-serbo d'oriente di estendere la sua occupazione fino a Fiume: è la forma priva di alcun riguardo che deve essere lamentata, anche se le truppe italiane non fossero a Fiume col consenso dell' Intesa. Mai truppe alleate vennero a contatto con attitudine così ostile.
Si noti che da parte italiana, anziché dar motivo a lagnanze, si è piuttosto esagerato in cortesie. Urge perciò che la questione sia chiaramente definita e che sia riconosciuto da tutti gli alleati che le truppe italiane non solo non hanno commesso eccessi di sorta, ma hanno anzi saputo evitarli nonostante il contegno inurbano di altri alleati. Bisogna che sia esclusa ogni ingerenza del generale Franchet d'Esperey, su Fiume, che era stata regolarmente occupata da truppe dell' Intesa molto prima che, vi giungessero le sue truppe; che, se non potrà assolutamente escludersi che l'esercito d'oriente si valga del porto di Fiume invece di quelli, pure serviti da ferrovia, di Cattaro o di Metcovich, sia ben chiaro che la base deve funzionare per opera e sotto il controllo delle autorità italiane che occupano la città, éon l'aiuto del minor umero possibile di elementi francesi e di nessun elemento serbo. Completamente d'accordo con S.E. Grazioli, sono convinto che la nostra attuale posizione in Fiume è correttissima e inattaccabile anche da parte degli elementi jugoslavi che mal sopportano la nostra presenza colà: e che ogni modificazione che I-asciassimo verificare ad una tale situazione si rivolverebbe in un gravissimo danno per il nostro prestigio nazionale, per il buon ordine in città e per il suo avvenire politico. IL TENENTE GENERALE COMANDANTE DELL' ARMATA Emanuele Filiberto di Savoia
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- 1369 DOCUMENTO N. 599
COMANDO DEL CORPO D'OCCUPAZIONE INTERALLEATO DI FIUME 1 dicembre 1918 N. 341 di prot. R.P. (Annessi: uno) (omesso) OGGETTO: Contegno di comandi e di truppe francesi in Fiume A S.A.R. IL COMANDANTE DELLA 3a ARMATA A seguito delle precedenti comunicazioni che già ho avuto l'onore di fare a V.A.R. con spirito di serena obiettività sull'inesplicabile contegno dei comandi francesi in questa città, riferisco che, nonostante la mia personale cortese preghiera fatta al generale Tranié di attendere le decisioni superiori interalleate prima di insistere su proposte evidentemente intese a creare ostacoli d'ogni sorta alla nostra occupazione di Fiume ed alla mia posizione di comandante delle truppe interalleate responsabile dell'ordine pubblico in questa città, egli oggi mi invia una lettera per notificarmi l'imminente pubblicazione in Fiume di un giornale periodico francese, e mi ripete la richiesta di istituire una commissione per la censura di stampa, telegrafica e civile. Poiché il generale Tranié ebbe a dichiararmi formalmente appartenere egli e le sue truppe all'armata franco-serba dei Balcani e non a questo presidio interalleato, gli ho risposto, con la lettera che annetto in copia per conoscenza, che non comprendo a quale titolo egli si occupi di pubblicazione di giornali in questa città: che ad ogni mòdo la censura è funzione di governo, e che, come tale, il governo locale farà quel che crede: che della censura particolare inerente alla mia carica di comandante del corpo interalleato· e responsabile dell'ordine pubblico locale, io solo debbo essere logicamente l'arbitro e il regolatore, e che perciò non potrei ammettere l'intervento che lui solo, il generale Tranié, mi chiede. Nonostante le mie preghiere di cortese attesa delle decisioni superiori, egli insiste per prendere possesso della stazione e per l'impianto della base logistica. Contemporaneamente il comandante della marina francese insiste sul diritto di requisire navi in porto e d'inalberarvi bandiera francese, nonostante la decisa opposizione del nostro ammiraglio. Questo stato di fatto crea una situazione oltremodo penosa e manifesta una evidente intenzione di crearci difficoltà, mentre, come assicurato ieri, la situazione della città sarebbe tranquillissima, né alcun indizio fa prevedere torbidi fra l'elemento italiano e quello slavo: il quale ultimo si mantiene indifferente e perfettamente rassegnato alla nostra occupazione.
Quanto al contegno dei soldati francesi, fino a ieri io non avevo che da deplorare un rilassamento disciplinare che fa vivo contrasto col perfetto contegno delle truppe nostr\:, inglesi e americane. Ma oggi sono venuto a conoscenza di qualche fatto decisamente offensivo ai sentimenti italiani compiuto da soldati francesi, cosa di cui farò oggetto di viva rimostranza al generale Tranié. Ho dovuto ordinare che l'ora della ritirata serale sia per tutti alle 21, e che pattuglie dei vari eserciti percorrano la città per far rientrare ritardatari ubriachi francesi, i quali commettono gli eccessi suesposti. Spero che il generale Tranié si sottometterà al mio ordine che sono fermamente deciso a far rispettare. Insisto sull'assoluta urgenza di chiarire la posizione reciproca del distaccamento fra:q.cese alla nostra e di invitare il governo francese a ordini immediati perché cessi l'atteggiamento inesplicabile delle sue truppe in questa città, e che il generale Tranié sia sostituito con altro generale meno evidentemente contrario alla nostra occupazione. IL TENENTE GENERALE COMANDANTE DEL CORPO D'OCCUP. INTERALL. DI FIUME F. to Grazio li
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- 1371 DOCUMENTO N. 600
IL MINISTRO DEGLI ESTERI, SONNINO, AL COMANDANTE SUPREMO DELLE FORZE ARMATE, DIAZ, E AL CAPO DI STATO MAGGIORE DELLA MARINA, THAON DI REVEL Londra, 3 dicembre 1918 T. Gab. 1761-bis
DOCUMENTO N. 602
COMANDO 3a ARMATA SEZIONE AFFARI GENERALI
7 dicembre 1918 N. 10304 A. G. (Annessi 2) OGGETTO: Base francese a Fiume
Nella ~iunione di Londra è stato deciso che una commissione di quattro ammiragli, italiano, francese, inglese, americanò, investigheranno la situazione nelle località adriatiche non comprese nell'art. 3 dell'armistizio di Villa Giusti, ove si è fatto luogo ad occupazione nostra od interalleata per ragioni strategiche o per mantenervi l'ordine. Tale commissione riferirà ai Governi e farà proposte. Sono stati specificatamente indicati Corfù, Fiume, Spalato.
DOCUMENTO N. 601
COMANDO ·SUPREMO UFFICIO OPERAZIONI
3 novembre 1918 N. 15675 G.M.
AL COMANDO SUPREMO (UFFICIO OPERAZIONI) A seguito delle precedenti comunicazioni ed a maggiore illustrazione della situazione politico-militare di Fiume, si inviano le accluse due lettere del Comando di quel corpo d'occupazione. Come S.E. Grazioli caldamente raccomanda è assolutamente necessario evitare l'istituzione di una base francese, per le conseguenze che a poco a poco ne deriverebbero: perciò si deve rappresentare al Governo la necessità che la base di Fiume per l'Esercito d'oriente sia italiana (e a tal uopo ripeto la proposta di mandare fin d'ora a Fiume il personale necessario); che se sarà.ritenuto necessario che la base sia francese, sarebbe infinitamente preferibile che essa non fosse a Fiume: e se i porti di Cattaro, Gravose e Metcovic non sembreranno sufficientemente adatti sarà sempre preferibile che la base francese sia costituita a Trieste che non a Fiume. Ritengo necessario che ciò sia portato d'urgenza a cognizione dei Ministri che trattano la questione.
AL COMANDO DELLA 3 a ARMATA Riferimento telegramma di questo comando 15563 del 29 novembre comunicasi che S.E. il Presidente del Consiglio trattando questione Fiume in conferenza interalleata ha dato carattere di deliberazione interalleata allo invio a Fiume della nota commissione quattro ammiragli. Di tale deliberazione può essere data formale notizia ove occorra agli alleati nello intento mantenere status-quo. In attesa che detta commissione giunga sopra luogo converrà usare prudenza cercando evitare incidenti e non pregiudicando alcuna questione. GENERALE DIAZ
IL TENENTE GENERALE COMANDANTE DELL'ARMATA Emanuele Filiberto di Savoia
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ANNESSO I AL DOCUMENTO N. 602
COMANDO DEL CORPO D'OCCUPAZIONE INTERALLEATO DI FIUME 7 dicembre 1918 N. 547 di prot. M. AL COMANDO DELLA 3a ARMATA Sento il bisogno di spiegare ancor meglio a V.A.R. il mio pensiero a riguardo di quanto ho prospettato ieri sera a codesto comando col n. 525 intorno alla grave questione dell'impianto di una base a Fiume, per l'armata francese d'oriente. A me pare che non vi sia dubbio sulla opportunità di ridar libero corso ai traffici fra il porto di Fiume ed il suo retroterra, anche in vista delle persistenti notizie che si hanno sulle ottime disposizioni che si vanno delineando verso di noi in Ungheria. E poiché, sotto il punto di vista della sicurezza militare, adeguate provvidenze di controllo sono possibili, non si deve neppure in questo momento, per una gretta concezione dell'italianità di Fiume, separare questo magnifico porto dalle sue naturali linee di comunicazioni interne. Ma ciò affermato, mi affretto a ribadire il concetto, sotto ogni punto di vista politicamente necessario, che se una base qui deve essere, questa deve essere italiana. Gli accomodamenti che ho studiati col generale Tranié per ubbidire alle ultime direttive ricevute da V.A.R., quando venissero attuati non toglierebbero interamente il pericolo che il funzionamento in Fiume di una base militare non del tutto italiana potesse segnare un precedente estremamente grave nei rigaurdi del prossimo destino politico ed economico di questo nostro sbocco marittimo. Indipendentemente da ogni considerazione sull'esito delle trattative per una delimitazione più o meno avanzata della nostra frontiera, conglobante o non, il territorio di Fiume, ciò che a mio giudizio soprattutto importa è di non pregiudicare in alcun modo la soluzione disperata che almeno Fiume, col suo territorio ed il suo porto, restino intatti sotto il predominio italiano. Ora, l'accondiscedere ad una base francese a Fiume, sia pure attenuata dalle rigide condizioni da me studiate, intaccherebbe gravemente la consistenza di quel principio, sia perché diffonderebbe in tutti il senso della possibilità che lo sbocco di Fiume possa di fatto (sia pure per ragioni militari) essere in altre mani che non nelle nostre, sia soprattutto perché queste mani sarebbero mani francesi.
A proposito dei quali, mentre apertamente essi si atteggiano, molto più di ogni altro alleato, a paladini degli interessi jugoslavi, dimenticando quanto e questi e i francesi stessi debbono a noi, una voce raccolta oggi darebbe come assai probabile che una volta stabilita e organizzata la base francese o semi-francese, si verrebbe a stabilire in questa città il comando stesso dell'armata d'oriente, che ora trovasi a Zagabria. E la cosa, per quanto enorme, è purtroppo possibile, con quali conseguenze è facile immaginare. Mi permetto perciò di pregare personalmente V.A.R. di voler patrocinare ad ogni costo la soluzione netta e decisa di fare di Fiume una base italiana e non francese per l'esercito alleato d'oriente. IL TENENTE GENERALE COMANDANTE DEL CORPO D'OCCUPAZIONE DI FIUME F. to Grazio li
ANNESSO 2 AL DOCUMENTO N. 602
COMANDO DEL CORPO D'OCCUPAZIONE INTERALLEATO DI FIUME 6 dicembre 1918 N. 525 di prot. M. OGGETTO: Accordi presi col generale francese Tranié circa l'eventuale costituzione in Fiume di una base per l'armata d'oriente AL COMANDO DELLA 3 a ARMATA Sulla traccia del promemoria 10236 in data 5 corrente inviatomi da codesto comando, ho avuto stamane un importante colloquio col generale francese Augusto Tranié. Esposte a lui le premesse fondamentali sulle quali si basano le nuove direttive da me ricevute, l'ho invitato a studiare con me un accomodamento che, com'è nell'intenzione di codesto comando, consenta di non pregiudicare l'asserita urgenza dell'impianto di una base per l'armata d'oriente, pur conservando integro il nostro punto di vista di aspettare la de.:isione definitiva che, su tale argomento, stanno per prendere i Governi dell'Intesa. Il generale Tranié, che in fondo mi ha l'aria di essere soprattutto preoccupato delle conseguenze che a lui potrebbero derivare da un ritardo nella esecuzione degli ordini superiori, si è subito dimostrato assai ben disposto per gli accordi di cui sopra.
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lo ho cominciato con l'esporgli alcune condizioni ispirate al concetto che qualunque possa essere la decisione dei governi alleati, l'eventuale impianto di una base francese in Fiume non abbia i! carattere di presa di possesso ai danni della piena ed assoluta sovranità del consiglio nazionale italiano che qui rappresenta di fatto il governo locale. Nel tempo stesso l'ho preavvisato che le condizioni che io stavo per proporgli avevano esclusivamente valore di progetto che avrei, naturalmente, sottoposto ai miei superiori per la loro approvazione. Tali condizioni sono le seguenti:
f) Circa le conseguenze in materia economica derivanti dalla completa riapertura del traffico e del telegrafo per l' interno, il governo .locale avrà piena facoltà di richiedere quelle garanzie che riterrà del caso . Il generale Tranié ha accettato in massima queste condizioni da me formulate, le quali, qualora fossero approvate da codesto comando (ed è appunto quanto mi onoro di richiedere, pregando urgente risposta) consentirebbero di iniziare senz'altro, anche col nostro aiuto, i lavori e gli accordi preparatori per l'impianto della base, per cui son~ già qui presenti alcuni ufficiali francesi di terra e di .mare . Poiché, a quanto asserisce il generale Tranié, il funzionamento effettivo della base dovrebbe avere inizio per il giorno 15, io reputo che, nel frattempo, i goyerni alleati saranno venuti a una decisione definitiva, e allora, sia che la base debba essere italiana, sia che debba essere francese, l'inizio del funzionamento di essa potrebbe aver luogo senza incidenti per l'epo~a fissata. Bene inteso che, qualora la decisione fosse per una base italiana, occorrerebbe inviarmi qui, in tempo, il personale (ufficiali e truppa) e i mezzi necessari per il imo funzionamento. Il qijantitativo dei quali mi riserbo comunicare, sulla base del quantitativo già previsto dai Francesi, e di cui io posso avere notizie. In sostanza, si tratta della completa disponibilità di circa 300 metri di banchina, dell'impianto di un ospedale, dell'istituzione di una caserma per truppa di passaggio capace di un migliaio di uomini circa e di una sufficiente disponibilità di alloggi per ufficiali. Oltre, bene inteso, all'occupazione di adeguati magazzini. A me pare che, su queste basi, si potrebbe in effetto venire ad un «modus vivendi» pur confermando però che, nel nostro interesse e per il vivissimo desiderio del governo locale, sarebbe assai preferibile che la base in Fiume per l'armata d'oriente fosse affidata e fatta funzionare esclusivamente da noi,)n pieno .accordo, per quanto riguarda il traffico ferroviario, con la commissione francese stabilita a Zagabria. Il che a me pare non pregiudicherebbe affatto il soddisfacimento dei, bisogni di quell'armata. Quanto ho sopra esposto costituisce un progetto formulato di mia iniziativa, in ottemperanza alle direttive di Vostra Alleanza Reale tracciato col foglio 10236 del 5 corrente: ma bene inteso lascio integro il diritto di obbiezioni al governo loc&le. Il quale mi fa l'impressione che veda molto mal volentieri l'impianto di questa base che riallaccia la città con il territorio interno, mentre tutte le tendenze cittadine sono per un allacciamento soltanto con l'Italia. La mia azione a questo riguardo è volta ad attenuare tale avversione intransigente, in quanto che penso che la separazione di Fiume dal suo naturale interland, se può parere per il momento politicamente ragionevole,
a) L'e,ventuale impianto di una base logistica per l'esercito d'oriente in Fiume non deve in alcun modo dare occasione a prese di possesso arbitrarie di moli, banchine, fabbricati, impianti di materiale ferroviario o d'altro che sia di proprietà del governo locale, quale erede naturale del cessato governo austro-ungarico. Pertanto l'occupazione dei fabbricati e degli impianti, occorrenti per la base, deve essere in via preliminare consentita dal governo, il quale, come è ovvio, vi consentirà subordinatamente alle sue esigenze del traffico ferroviario e del porto; b) L'eventuale impianto della base non dovrà in alcun modo avere per conseguenza di far rientrare in città, o meglio, in tutto il territorio di nostra occupazione militare, per qualsiasi ragione, reparti dell'esercito serbo od jugoslavo. E ciò per evidente ragione di ordine pubblico, di cui io solo sono garante e responsabile di fronte ai governi dell'Intesa; c) In relazione al riconosciuto predominio Italiano su tutto il movimento marittimo nell'Adriatico, la direzione degli sbarchi inerenti alla eventuale esistenza della base sarà controllata da ufficiali italiani; d) Il movimento ferroviario sarà affidato e regolato dal personale apposito che dipende dal governo locale, e i trasporti relativi al funzionamento della base saranno richiesti dagli interessati alla direzione locale delle ferrovie. Analogamente poi a quanto hanno fatto i Francesi a Zagabria con la istituzione di una commissione di controllo del movimento ferroviario, funzionerà in Fiume con lo stesso scopo una commissione di controllo della quale sarà presidente un Ufficiale italiano; e) Poiché il funzionamento della base, con gli ingenti trasporti ferroviari che ne conseguiranno, obbligherà a riaprire integralmente il traffico ferroviario e le comunicazioni telegrafiche di Fiume con l'interno ,- il comandante italiano del corpo di occupazione interallato di Fiume si riserba il diritto di stabilire quei controlli e quelle forme di censura che crederà opportuno sotto il punto di vista dell'ordine pubblico di cui è il solo responsabile. Per la stessa ragione, il comandante suddetto si riserba il diritto di sospendere quando occorra e per il tempo necessario, il traffico civile sulla ferrovia e sulle comunicazioni telegrafiche;
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è un assurdo economico non giustificato neppure dalla situazione speciale del momento che attraversiamo. Tanto più che ogni separazione dall'interno riuscirebbe molto difficile, in quanto che, a ·due passi di qui, cessa la giurisdizione del governo locale, e tutti sono liberi di corrispondere o di trasferirsi, come meglio credono fuori del territorio di giurisdizione del suddetto governo. Ad ogni modo la questione sarà trattata subito dopo che codesto comando mi avrà data facoltà di rendere esecutivo il progetto suaccennato. Di quanto finora ho esposto, ho reso edotto l'ammiraglio Ruggiero, che, nei suoi rapporti con le autorità marittime francesi qui convenute, ha la stessa linea di condotta. Posso pertanto assicurare codesto comando che la situazione alquanto tesa cui si era giunti con i francesi nei giorni scorsi si presenta ora assai più tranquillizzante, né autorizza preoccupazioni di sorta a riguardo di incidenti spiacevoli. I rapporti personali col generale Tranié sono ottimi: anche i generali alleati inglesi e americani, ai quali ho fatto parte genericamente della questione, si sono resi conto delle ragioni del nostro contegno. E in genere, salvo esagerazioni di irresponsabili e menzogne di avversari, posso assicurare che il nostro atteggiamento qui, su tutte le questioni, riscuote l'approvazione di tutte le persone equilibrate, italiane, slave, alleate. La presenza dell'ex deputato Zanella in questa città, uomo intelligente di molto ascendente e profondo conoscitore della situazione, rende efficaci i miei rapporti ufficiosi che mantengo continuamente con il Governo locale, il quale, d·e1 resto, manifesta la più completa deferenza verso il nostro comando. Pregherei risposta urgente. Questa sera sono venuto a conoscenza che S.E. l'ammiraglio Cagni, avendo preso contatto a Pola col comandante di marina francese che sarà incaricato dell'impianto marittimo della base, si è manifestato decisamente contrario alla base francese. Ciò rafforza il mio convincimento che convenga ad ogni costo sostenere il nostro punto di vista di una base italiana per l' armata alleata d'oriente. IL TENENTE GENERALE COMANDANTE DEL CORPO D'OCCUPAZIONE DI FIUME F. to Grazio li
DOCUMENTO N. 603
R . ESERCITO ITALIANO -
COMANDO SUPREMO
UFFICIO OPERAZIONI
21 dicembre 1918 N. 16104 G.M.
OGGETTO: Deliberazione del Consiglio nazionale di Fiume, per l'unione della città al Regno d'Italia
AL COMANDO DELLA 3a ARMATA S.E. il Presidente del Consiglio, al quale il signor Grossich ha comunicato la deliberazione presa dal Consiglio nazionale di Fiume il 7 corr., per l'unione della città al Regno d'Italia, ha creduto che ragioni di convenienza politica sconsigliassero il governo italiano di trasmetterla direttamente ai governi alleati ed associati. Sarebbe bene invece che questi fossero ufficialmente informati della patriottica deliberazione e dal consiglio nazionale di Fiume, il quale sembra si sia finora rivolto direttamente soltanto al dipartimento di stato di Washington. Si prega pertanto codesto comando di disporre perché tale soluzione sia suggerita, con molto tatto ed in via non ufficiale, al Consiglio nazionale; al quale si dovrebbe altresì rappresentare la convenienza di comunicare - di massima - anche agli alleati quelle deliberazioni consigliari e quelle domande della cittadinanza che possono essere considerate come solenni affermazioni della nazionalità italiana di Fiume. IL CAPO DI STATO MAGGIORE DELL'ESERCITO F.to A. Diaz
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- 1379DOCUMENTO N. 604
COMANDO 3a ARMATA UFFICIO AFFARI GENERALI
23 dicembre 1918 N. ·10854 A.O. (Annesi 1) OGGETTO: Situazione a Fiume A S.E. IL CAPO DI S.M. DELL'ESERCITO Trasmetto questa vibrante lettera di S.E. il generale Graziali e ad essa sottoscrivo di gran cuore. Potrà darsi che a chi è lontano dal luogo ove si combatte pur fra alleati, ed in forme cortesi,'una così aspra lotta, l'ansietà e la passione che pervadono questa lettera (e anche tutte le precedenti) appaiano alquanto eccedenti le cause, quali possono leggersi nelle lettere stesse. Occorre infatti distinguere fra i fatti in se stessi, e l'animo da ·cui derivano: è evidente infatti l'intenzione ostile delle autorità francesi d'Oriente, in pieno contrasto con l'atteggiamento ufficiale del Governo francese, quale manifestazioni recentissime lo rilevano. Occorre che per l'apprezzamento dell'animo ostile delle .autorità dell'esercito d'Oriente, si conceda che il generale Graziali è il miglior giudice, anzi l'unico giudice. Quando ad un generale della capacità e della fiducia di Graziali è affidato un incarico così geloso, in cui sono in giuoco il prestigio e il destino della Patria, è giusto che si dia il massimo valore al suo apprezzamento della situazione, tanto più che, come è il caso, egli ha finora dimostrato di non errare nelle sue previsioni. . Invoco perciò da V.E. che alle vivaci esposizioni di S.E. Graziali si dia tutta l'importanza e tutto il credito che esse meritano, che al nostro Governo sia presentata la questione nella sua vera essenza, non quale risulta dagli avvenimenti, ma quale è secondo gli apprezzamenti di un generale di alto intelletto e di provata fede. Invoco da V .E. che il Governo ottenga dal Governo francese che il generale Franchet d'Espery cessi dall'affettare di ignorare che su Fiume sventola la bandiera italiana, e tenga conto della nostra presenza colà, nel chiedere, nelle forme che da un alleato è logico pretendere, quanto gli occorre, tenendo conto non solo delle sue ma anche delle nostre esigenze. Alla facile obiezione che le difficoltà di alloggiamento sono causate dalla forza del presidio italiano, si può facilmente opporre che dovendo ottenere il rispetto delle nostre elementari esigenze di prestigio senza dover essere condotti a far uso della forza, è stato necessario che almeno la materiale forza
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del numero si imponesse ad ogni velleità ostile. Senza l'istigazione che la presenza dei francesi rappresenta per gli elementi a noi ostili, il presidio potrebbe essere minore e l' ordine in città più sicuro: anzi a quest'ora si sarebbe già ottenuto un fecondo avvicinamento fra gli elementi italiani e croati destinati a convivere. Per quanto riguarda l'alloggiamento di truppe francesi di passaggio nella _zona Castua-Volosca, si è già avvertito S.E. Graziali che ciò non risponde alle vedute di codesto comando: si cercherà di rimediare con baraccamenti. Per quanto rigu.a rda la richiesta di fondi per svolgere una controazione fra gli elementi socialisti, che hanno iniziato, ora e probabilmente su istigazione esterna, una agitazione senza seria base economica, ma non perciò meno pericolosa, ritengo che convenga fornire i mezzi e lasciare molta libertà al generale Graziali per un'azione da svolgere però con molta cautela e riservatezza. IL TENENTE GENERALE COMANDANTE DELL'ARMATA Emanuele Filiberto di Savoia
ANNESSO AL DOCUMENTO N. 604
COMANDO DEL CORPO D'OCCUPAZIONE INTERALLEATO DI FIUME 22 dicembre 1918 N. 1336 di prot. OGGETTO: Relazione circa gli avvenimenti odierni relativi ai rapporti con i Francesi in Fiume
A S.A.R. IL COMANDANTE DELLA 3aARMATA Per devota e doverosa ubbidienza alle direttive di V.A .R. inviatemi col n. 10812 A.O. ho regolata oggi la mia condotta nel seguente modo, di fronte al rapido precipitare degli eventi relativi alla azione francese in questa città: 1. - Poiché l'ordine da me dato al generale Tranié di fermare il grosso scaglione greco proveniente per ferrovia da Zagabria, non aveva sollevata alcuna recriminazione da parte dello stesso generale, non ho creduto di revocarlo, anche perché mi preoccupava l'effetto morale disastroso che questo improvviso arrivo di greci in città, sotto l' egida francese, avrebbe potuto avere sulla popolazione. Ho però provveduto d'accordo col generale Tranié, a facilitare nel miglior modo il vettovagliamento di questo scaglione,
- 1380 che domani mi recherò, se possibile, io stesso a visitare. Non so ancora quando tale scaglione potrà imbarcarsi per Corfù, perché, come è giunto improvviso per lo stesso generale Tranié, così nulla si sa della sua partenza; ciò che conferma come l'evidente intenzione del generale Franchet d'Esperey sia soltanto quella di ammassare pur che sia truppe dell'armata d'oriente a Fiume, per dimostrare indispensabile una nostra radicale diminuzione di forze per permettere il funzionamento della base. Lo scaglione greco non rappresenta che la testa di un'intera divisione greca di cui è prossimo l'arrivo; si attende da un momento all'altro l'arrivo del battaglione indo-cinese il quale però dovrebbe necessariamente entrare in città perché il generale Tranié mi ha dichiarato che è destinato in modo permanente al funzionamento della base: e siccome in Sussak non ci sono locali sufficienti dovrà necessariamente essere alloggiato in Fiume, con quanto entusiasmo da parte della popolazione italiana lascio immaginare. Anche in Fiume dovrò necessariamente alloggiare i rimanenti 1500 uomini circa, destinati al funzionamento permanente della base dei quali si attende l'arrivo. Per far posto a questa gente, che fra gli altri inconvenienti saranno una fonte perenne di teppismo e di indisciplina nel cuore di questa nostra bella cittadina italiana ho dovuto cedere sul divieto che avevo fatto di occupare padiglioni del Punto Franco, non essendovi in Fiume altri locali disponibili e non potendo d'altra parte tener lontano dal porto, truppe destinate al servizio della base. Per quanto riguarda invece le truppe di passaggio che da terra e da mare si abbatteranno su Fiume senza preavviso o quasi (perché il comando francese d'oriente continua a trattar Fiume come un suo feudo esclusivo e senza nemmeno l'ombra delle più elementari regole di funzionamento logistico e di rispetto per noi), ho autorizzata l'occupazione sia del lazzaretto di Martinscina poco a su·d di Fiume, sia degli çilloggiamenti in territorio del XXVI corpo, che V :A.R. ha creduto mettermi a disposizione e per i quali ringrazio vivamente perché rappresenta una ottima soluzione per superare le presenti difficoltà. Il generale Tranié mi ha manifestata la sua gratitudine per quanto ho fatto, ciò che non tratterrà certamente il generale Franchet d'Esperey, di cui egli si dichiara vittima innocente, di protestare contro di me, cosa che altamente mi onora perché oso permettermi di dimostrargli che questo non è un impianto di base logistica ma una invasione barbarica di una città italiana a scopo sfacciatamente politico. 2. - Di fronte all'aggravarsi della situazione e visto che proprio oggi cominciava a funzionare la commissione internazionale degli ammiragli ho creduto opportuno richiedere al presidente di essa, ammiraglio Molà, di essere interrogato per esporre quanto qui succede sperando che un così autorevole consesso intervenisse almeno con una parola a frenare un contrasto
- 1381 di attribuzioni che può dar luogo a spiacevoli incidenti. Ma purtroppo ho dovuto persuadermi che sia per assoluta impreparazione dei membri della commissione, nostri alleati, sia per partito preso a noi decisamente contrario, poco di buono possiamo sperare dalle decisioni della medesima nonostante gli sforzi dell'ammiraglio Molà. Per iniziativa naturalmente del rappresentante francese la commissione si rifiuta di prendere decisioni sull'affare della base prima di aver discusso delle ragioni per cui qui esiste un così forte presidio italiano. È evidente l'intenzione di dimostrare che se non ci fossero tante truppe italiane il funzionamento della base sarebbe di molto facilitato. Tale è la tesi dichiarata dal rappresentante francese e, a quanto mi è parso, appoggiata dai membri inglese e americano. Cosicché la questione di Fiume che condensa palpitanti questioni etnografiche, economiche e sentimentali, per cui ogni anima italiana freme di passione, è ridotta dalla maggioranza di sì autorevole consesso a una questione logistica militare che ogni modesto allievo di una scuola di guerra saprebbe risolvere anche senza Fiume. Circa il funzionamento in genere della commissione sul quale V.A.R. mi domanda schiarimenti col suo 10832 odierno, debbo aggiungere che da un questionario oggi ricevuto e al quale dovrei rispondere domani, desumo che essa intende portare il suo esame anche alle ragioni politiche della nostra occupazione di Fiume e sui rapporti reciproci fra noi e il Governo locale, questioni delicatissime sulle quali probabilmente mi rifiuterò di rispondere, conscio della estrema delicatezza della mia posizione ufficiale e non riconoscendo tale autorità della commissione che a me pare dovrebbe limitarsi a dirimere dissidi di fatto e non risalire alle origini di essi. Sugli stessi argomenti saranno interrogati i generali Tranié e Gordon, i quali naturalmente ne trarranno occasione per manifestare, il primo i propri punti di vista a noi contrari e il secondo la propria assoluta ignoranza della questione di Fiume. Sulla quale è pericoloso discutere con chi, come questi ammiragli nostri alleati, nulla sanno, al punto che non chiedono che schiarimenti sul governo di Fiume Italiano, ignorando perfino che la mia giurisdizione militare si estende pure al di là dello stato autonomo di Fiume, su ampi territori su cui governa un certo comitato nazionale di Zagabria, che, per lo meno, potrebbe essere soggetto a revisione internazionale altrettanto quanto quello italiano di Fiume. E con questo àvrei finito di riferire a V.A.R. sulle novità della movimentata giornata di oggi se, prima di chiudere questo mio rapporto, non sentissi il bisogno di trascendere da ogni fredda limitazione ufficiale per rivolgermi con cuore commosso al Vostro gran cuore di principe italiano e di fiero nostro condottiero per invocare in sempre maggiore misura il suo
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energico ed autorevole appoggio in questa atroce battaglia che.io quì conduco per l'onore d'Italia. lo vedo chiaramente delinearsi una sit~azione per la quale la riduzione del nostro presidio in Fiume· ci verrà fatalmente imposta e fremo al pensiero che ciò avvenga, in quanto che allora, col presidio francese preponderante, inevitabilmente riprenderanno il sopravvento su questa cara città, che la nostra occupazione ha fatto vibrare del più puro patriottismo italico, quei croati che altro non bramano se non di sfogare le loro vendette. Ad ogni costo, in nome dell'umanità, ciò deve essere evitato, perché sarebbe una crudeltà senza nome. Dica V.A.R. questo al nostro Governo, eh~ forse, lontano com'è, ignora la situazione. Per mio conto, pur assicurando che obbedirò agli ordini superiori, dichiaro che nel regolare la mia condotta di fronte a una situazione così irta di ostacoli, non dimenticherò mai che, dopo la nostra vittoria, a un generale italiano non è lecito di lasciarsi calpestare da un prepotente alleato sia pure il Comandante Supremo dell'Esercito d'Oriente. IL TENENTE GENERALE COMANDANTE IL CORPO D'OCCUPAZIONE INTERALLEATO DI FIUME F .to Grazioli
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COMANDO SUPREMO 23 dicembre 1918
T .gab. 2551/16127
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AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO ORLANDO e per conoscenza: AL ,MINISTRO DEGLI ESTERI SONNINO Comunico a V.E. seguente telegramma Comando 3a Armata. «N. 10812 A.O. S.E. Grazioli telefona da Fiume a seguito di quanto comunicò con foglio 1212 e 1270 già spediti costà che richieste di locali per magazzini, parchi di difesa, stabilimenti, uffici e accantonament_i per base francese sono esorbitanti e superiori a scopo dapprima esposto e tali da rendere impossibile il mantenere contemporaneamente il nostro presidiq i_n città. Oltre ai locali di uso generale verrebbero richiesti accantonamenti per una forza in parte fissa e in parte fluttuante che sale a più di cinquemila uomini. Arrivi sono segnalati imminenti e in giornata arriveranno già 1200 greci e un battaglione indocinesi. Grazioli ritiene che azione francesi tenda ad occupare materialmente città per escluderne presidio italiano e teme che presenza truppe coloniali possa turbare seriamente ordine pubblico, giacché tendenze francesi sono note alla popolazione italiana, e teme che aiuti francesi diano il sopravvento ai croati dei dintorni. Generale Grazioli ha ordinato greci e indocinesi siano fermati a Buccari e avviati a Porto Re, dove potranno essere imbarcati per successivo viaggio . Generale Grazioli ha rinforzato anche i presidi posti ad est di Fiume e conclude che è urgente fronteggiare con nuove disposizioni la situazione dalle esorbitanti pretese francesi, affinché questi non lo mettano in condizione di cedere a loro la città. Raccomandato al generale Grazioli di non pregiudicare la situazione con atti irreparabili per dare tempo al Governo di decidere e di intervenire affinché generale d'Esperey riceva ordini di limitare afflusso a Fiume nella misura che capacità accantonamenti acconsentano. Occorre però tenere presente che azione generale d'Esperey ha scopi politici evidenti. Intanto si sono date istruzioni al generale Grazioli di non fare resistenza se non col rappresentare impossibilità accantonamento oltre certi limiti, dimostrando contemporaneamente ottima volontà di estendere solo limiti misura possibile, escludendo però assolutamente qualsiasi diminuzione prestigio italiano. Disposto inoltre perché all'occorrenza si creino accantonamenti nella zona Castua Volosca. Pregasi informare Governo e dar direttive per confermare che il prestigio ita-
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liano di Fiume non dovrà essere ridotto per esigenze base francese e ottenere da Governo francese che generale d'Esperey non si opponga a che gli accantonamenti occorrenti, e non disponibili in Fiume, siano sistemati nei dintorni tanto verso l'Istria come verso la Crozia. Firmato: Savoia». Ho approvato direttive date da Comando 3 a Armata a generale Grazioli tranne per quanto concerne predisposizioni alloggiamenti truppe francesi nella zona di Castua Volosca, trattandosi di località in parte comprese linea armistizio e sulle quali jugoslavi hanno indubbiamente pretese, data presenza isola etnografica slava e ordinato Comando 3a armata .fare predisporre alloggiamenti esclusivamente ad est di Fiume verso Croazia. Faccio ancora una volta vivissime premure a V .E. per pronta definizione competenza nostra e eserciti alleati Oriente rispetto occupazione territori austroungarici, giacché trattative con maresciallo Foch' non hanno portato fino ad ora nessuna decisione sull'argomento e fo presente a V.E. necessità cbe a generale d'Esperey siano date subito da Governo francese precise direttive giacché sebbene maresciallo Foch abbia assicurato avere dato ordine a detto Generale per lasciare statu quo Fiume fino definitiva sistemazione zona d'azione esercito italiano e eserciti alleati Oriente, disposizioni che continua ad impartire generale d'Esperey e truppe che invia a Fiume sembrano informate a ben altre direttive e scopi e rendono assai difficile a malgrado ogni buona volontà e spirito conciliativo, salvaguardare nostro prestigio e evitare conflitto fra Alleati le cui conseguenze V.E. è meglio di me in grado valutare. F.to Diaz
DOCUMENTO N. 606
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO, ORLANDO ALL'AMBASCIATORE A PARIGI, BONIN LONGARE 24 dicembre 1918 T. Gab. 3212 Generale Diaz mi telegrafa che «a Fiume richiesta di locali per magazzini, parchi di difesa, stabilimenti, uffici e accantonamenti per base francese sono esorbitanti e superiori a quelli da prima esposti e tali da rendere impossibile il mantenere contemporaneamente il nostro presidio in città. Oltre ai locali di uso generale verrebbero richiesti accantonamenti per una forza in parte fissa e in parte fluttuante che sale a più di cinquemila uomini. Arrivi sono segnalati imminenti e in giornata arriveranno già 1200 greci e un battaglione indocinese. Generale Grazioli ritiene che azione francese tende ad occup~re materialmente la città per escluderne presidio italiano e teme che presenza truppe coloniali possa turbare seriamente ordine pubblico, giacché tendenze francesi sono note alla popolazione italiana e teme che aiuto francese dia il sopravvento ai croati dei dintorni. Generale Grazioli ha ordinato che greci e indocinesi siano fermati a Buccari e avviati a Porto Re dove potranno essere imbarcati per successivo viaggio. Generale Graziali ha rinforzato anche presidi posti ad est di Fiume e conclude che è urgente fronteggiare con nuove disposizioni la situazione creata dalle esorbitanti pretese francesi, affinché questi non lo mettano in condizione di cedere a loro la città. Raccomandato al generale Graziali di non pregiudicare la situazione di equilibrio con atti irreparabili per dare tempo al Governo di decidere ed intervenire affinché generale d'Esperey riceva ordini di limitare l'afflusso a Fiume nella misura che capacità accantonamenti acconsentano. Faccio ancora vivissimo appello a V.E. per pronta definizione competenza nostra e esercito alleato d' oriente rispetto occupazione territori austro-ungarici giacché trattative con maresciallo Foch non hanno portato finora nessuna decisione sull'argomento e faccio presente a V.E. necessità che al generale d'Esperey siano date subito da Governo francese precise direttive giacché sebbene maresciallo Foch abbia assicurato avere dato ordine a detto Generale per lasciare statu quo Fiume fino definitiva sistemazione zone d'azione esercito italiano e esercito alleato d'oriente, disposizioni che continua impartire generale d'Esperey e genere di truppe che invia a Fiume sembrano informate a ben altre direttive e scopi e rendono assai difficile, malgrado ogni buona volontà e spirito conciliazione, salvaguardare nostro prestigio e evitare conflitti fra Alleati le cui conseguenze V.E. è meglio di me in grado di valutare».
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Prego V .E. di agire personalmente presso Presidente Consiglio affinché soluzione accolta con grande spirito conciliativo dall'Italia sia intesa ed applicata da autorità militari francesi con eguale spirito conciliativo. Lascio poi cohsiderare a V.E. opportunità di dare comunicazione del presente telegramma a generale Robilant perché da parte sua faccia passi presso maresciallo Foch. Quest'ultimo, nelle conferenze personali avute recentemente costà, abbondò di dichiarazioni nel senso conciliativo non senza qualche punta non benevola verso generale d'Esperey. Si tratta di vedere se e quali risultati pratici può dare tale disposizione di animi.
DOCUMENTO N. 608
R. ESERCITO ITALIANO -
COMANDO SUPREMO
UFFICIO OPERAZIONI
17 gennaio 1919
N. 16627 G.M. (Risposta al foglio 120 A.O. del S gennaio) OGGETTO: Condotta da seguire dal comandante del corpo d'occupazione interalleato di Fiume
AL COMANDO DELLA 3a ARMATA . DOCUMENTO N. 607
COMANDO SUPREMO UFFICIO OPERAZIONI
22 dicembre 1918 N. 16128 G.M.
AL COMANDO DELLA 3a ARMATA Risposta al telegramma 10812 G.M. Approvo direttive date generale Graziali circa contegno da tenere nell'attuale situazione confermando necessità che con atteggiamento amichevole e invocando unicamente necessità predisporre alloggiamenti cerchi guadagnare tempo in attesa che possano essere da nostro governo fatti pass-i necessari per accelerare definitiva sistemazione questione e che ho nuovamente sollecitato. Non approvo invece predisposizione alloggiamenti truppe francesi zona Castua-Volosca in parte compresa linea armistizio e sulla quale sono maggiormente probabili pr,etese jugoslavi. Occorre sistemare detti alloggiamenti esclusivamente est Fiume verso Croazia per non pregiudicare con una occupazione frances~ territorio internamente linea armistizio e quello compreso fra linea armistizio e città Fiume fino a tanto che questione non soltanto occupazione di detta città ma :anche sua futura assegnazione non sia definitiva. GENERALE DIAZ
Con riferimento al comma SO del foglio N. 2118 in data 4 corrente di S.E. Graziali e, in particolare, all'impegno da questi assunto di «far recedere il consiglio nazionale dalla proibizione di far proseguire alcuni carichi di viveri provenien~i dalla Slovenia e Croazia e diretti alla Dalmazia affamata a patto che. gli jugoslavi consentissero ad una equa riapertura di traffici telegrafici, ferroviari ed economici tra Fiume e l'interno», si prega raccomandare a S.E. Graziali di ,astenersi da qualsiasi atto che possa in qualche modo denotare un'influenza esercitata sul consiglio nazionale e, in genere, da qualsiasi atto che possa apparire ai comandanti dei contingenti alleati come ispirato ad ingerenze politiche. IL SOTTOCAPO DI S.M. DELL'ESERCITO F. to Badoglio
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DOCUMENTO N. 609
R. ESERCITO 1TALIANO -
COMANDO SUPREMO
R . ESERCITO 1TALIANO -
COMANDO SUPREMO
UFFICIO SEGRETERIA
UFFICIO OPERAZIONI
30 novembre 1918
10 novembre 1918 N. 14997 di prot. G.M.
N . 4646 A.C. Prot. Segreto
OGGETTO: Commissioni per lo studio della futura linea di frontiera
OGGETTO: Linee di confine
AI COMANDI DELLE ARMATE ia, sa, 9a E 3a 1. - Interessa al più presto di avviare studi e ricognizioni per la definizione nei riguardi militari della futura linea di frontiera, prendendo a base la linea stabilita dal protocollo d'armistizio.
2. - Ciascuna delle armate 1 a, 8 a, 9a e 3 a provveda a costituire una commissione incaricata degli studi anzidetti sul proprio tratto di fronte, designando fin d'ora due ufficiali (di cui uno avrà funzione di presidente), i quali dovranno presentarsi a questo comando (ufficio operazioni) il giorno 16 corrente alle ore 10 per ricevere particolari istruzioni. IL SOTTOCAPO DI S.M. DELL'ESERCITO F .to Badoglio
ALLE COMMISSIONI DI CONFINE l3, 3a, 4a E 9a ARMATA e per conoscenza: Al COMANDI l3, 3a, 4a E 9a ARMATA Alcune relazioni riguardanti l' andamento della linea confinaria, hanno rivelato la tendenza all'esame di particolari tattici derivati facilmente dall'abitudine oramai contratta, di considerare il terreno sotto il solo aspetto del suo miglior sfruttamento per la difesa vicina. Occorre reagire contro tale tendenza, che può far perdere di vista l'andamento generale della linea, in relazione alla sicurezza complessiva di essa, per curare particolari di minor valore. Il concetto al quale le commissioni debbono informare studii e proposte, è che il confine sia nitidamente definito dal terreno stesso e quindi segua, in massima, la vera di~pluviale alpina, abbandonandola decisamente, e per zona di una certa estensione, là dove si tratti di assicurare a noi il possesso di intere vallate e di conche montane, o di nodi orografici e stradali di vitale necessità per capitali ragioni di difesa. Assicurato l'elemento essenziale, (come sarebbero ad es . la valle di Sexten , la conca di Tarvis, la testata della ·sava di Wochein ecc.) non occorre scendere lungo il versante esterno delle Alpi per brevi tratti di terreno e per ragioni locali le quali, come è ovvio, non potrebbero essere né validamente discusse né propugnate . IL SOTTOCAPO DI S.M. DELL'ESERCITO F .to Badoglio
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R. ESERCITO ITALIANO -
COMANDO SUPREMO
UFFICIO SEGRETERIA
25 novembre 1918 N. 350 A.C. OGGETTO: Studi per le trattative di pace. A A A A
S.E. S.E . S.E. S.E.
IL IL IL IL
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO MINISTRO DEGLI ESTERI MINISTRO DELLA GUERRA TEN. GEN. DI ROBILANT
Dall'accurato esame delle clausole dell'armistizio di Villa Giusti, è emersa la necessità di portare l'attenzione su alcuni punti in modo che alle trattative di pace siano tolti dubbi di qualsiasi genere. Si accenna qui di seguito ad .alcuni di essi con riserva di far pervenire in seguito i necessari c;lettagli non appena questi saranno stati raccolti. a) Nelle indicazioni relative all'attuale linea di armistizio che, per le imprescindibili necessità della difesa d'Italia, deve divenire linea di confine, è nec,essario: 1. -- Abolire le diciture geograficamente inesatte ed incerte trovantisi al § 3 deU.e Clau.sole Militari del Protocollo d'Armistizio di: Monte Reschen· Monte B;rennero-Monte di Toblach e Monte di Tarvis. 2. -- Ottenere che entr~ il nostro confine sia inclusa tutta la vallata di Sexten che ha valore capitale, nella difesa della sella di Toblach, dalle provenienze della Valle Drava. 3. - Che anche la conca di Tarvis sia tutta inclusa nei nostri confini - rappresentando essa il cardine della difesa della porta orientale d'Italia. 4. - La dicitura adottata dal capo 3 delle Clausole Militari per stabilire il percorso della linea di armistizio: «La ligne ensuite se dirigera vers le sud, traversera le Mont Toblach se rejoindra à la frontière actuelle des Alpes Carniques . Elle suivra cette frontière jusqu'au Monte Tarvis» non è chiara. L'antica frontiera lasciava in questo tratto ali' Austria parte della Val Pontebba e l'alto Fella: non va quindi neppur nominata. Non appena questo comando avrà l'esito delle ricognizioni che attualmente stanno· compiendo sul posto apposite commissioni, farà conoscere la dicitura sintetica che converrà adottare ed invierà una carta con segnata
la linea del confine militarmente definito nel dettaglio e che potrà costituire documento base. b) Sarebbe forse da prendere in considerazione l'eventualità di includere nella nostra linea di confine le città di Fiume e Spalato. Tale eventualità, che non è essenziale per ragioni militari, lo può essere per ragioni politiche e commerciali che sfuggono alla competenza del Comando Supremo. c) Trasporti - La quantità totale di materiale ferroviario mobile catturato al nemico durante la vittoriosa nostra avanzata (ritirato sulle linee ferroviarie entro la linea di arm:istizio) è assai inferiore a quella che, per il funzionamento delle linee stesse, questo comando avrebbe - con spirito di equità - avuto intenzione di richiedere. È ora necessario che all'atto della pace ci siano assegnati, in più, almeno: 400 locomotive in buono stato di funzionamento 400 bagagliai in buono stato di funzionamento 1200 vetture in buono stato di funzionamento 12000 carri in buono stato di funzionamento includendo così in queste cifre anche il compenso per il materiale che ci era stato catturato nel 917. d) In stretta ;elazione alla questione del funzionamento ferroviario vi è quella del rifornimento del carbone. Il quantitativo di tale materiale che ci dovrà essere dato dall'Austria, come pure quello di altri compensi in natura, quali: ferro e legname, nonché quanto riguarda indennità, non vengono però studiati da questo comando, poiché indubbiamente ciò sarà fatto dal Governo nella sua alta competenza. e) Vario - A titolo di memoria sembra non superfluo qui ricordare che: 1. - Fra le rivendicazioni dovrebbe essere inclusa la restituzione dei cimeli di guerra (bandiere, armi, ecc.) toltici dagli austriaci in questa e nelle passate guerre. 2. - Restituzione delle opere d' arte tolte nei tempi passati all'Italia. Questo Comando sta raccogliendo dati al riguardo perché possano servire nelle trattative, e le comunicherà appena possibile. IL SOTTOCAPO DI STATO MAGGIORE DELL'ESERCITO Badoglio
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- 1393 DOCUMENTO N. 612
R. ESERCITO ITALIANO -
DOCUMENTO N. 613
COMANDO SUPREMO
CONSIGLIO SUPREMO DI GUERRA
UFFICIO SEGRETERIA
SEZIONE ITALIANA
29 dicembre 1918
Annesse: 2 memorie
Parigi, 8 dicembre 1918
N. 866 A.C. di protocollo
N. 7197 di prot.
OGGETTO: Studi compiuti circa i confini (studi omessi)
OGGETTO: a) Memoria illustrativa circa l'elaborazione protocollare ditalune clausole particolari dell'Armistizio fra le Potenze dell'Intesa e l'Austria-Ungheria b) Memoria sulle questioni principali trattate alla riunione di Londra (2 e 3 Dicembre)
A S.E. IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO Si trasmettono all'E. V. alcuni studi compiuti presso questo Comando e riguardanti: 1. - I confini alla frontiera settentrionale (Promemoria A) con 6 schizzi allegati. 2. - Il confine in Valle Sexten-Conca di Tarvis-Cònca di Wochein e nel tratto da Cirkniza al mare (Promemoria B) con 4 schizzi in 13 fogli. 3. -
Schizzo al 200.000 dei confini dal M. Peralba al mare.
4. - Eventuali riduzioni di territori da effettuarsi per la nostra occupazione in Dalmazia con 6 schizzi allegati. d'ordine IL GENERALE ADDETTO F. Segnani ·
A S.E. IL GENERALE D'ESERCITO COMM. ARMANDO DIAZ - CAPO DI STATO MAGGIORE DELL'ESERCITO e per doverosa informazione; A S.E. IL TENENTE GENERALE COMM. VITTORIO ZUPELLI - MINISTRO DELLA GUERRA Ritengo molto opportuno inviare le annesse memorie relative agli argomenti sopra specificati: nella prima di esse appare ricostruito integralmente il filo cronologico delle vicende attraverso le quali sono andate elaborandosi alcune delle principali clausole dell'armistizio dell'Intesa con l'AustriaUngheria; dalla seconda risultano le principali questioni trattate nel recente convegno di Londra. L'una e l'altra sono desunte dal mio diario personale e debitamente completate da considerazioni maturate durante il successivo svolgersi degli avvenimenti, come tutti gli ampi cenni informativi che mi sono fatto un dovere d'inviare ogni qualvolta si attraversano fasi particolarmente interessanti dell'attività interalleata, coerente come sono sempre al principio di tenere a giorno l'E.V. di quanto si svolge in questo ambiente, per un'armonica azione di tutela dei nostri interessi maggiori. La prima memoria, che era in compilazione da vari giorni, ritengo abbia particolare interesse ed opportunità, posto che codesto Comando coi suoi fogli 272 del 20 novembre u.s. e 350 del 25 detto ha frattanto fatto presenti alcune esigenze riflettenti l'importante questione del materiale ferroviario ed ha molto giustamente rilevato in particolare la difettosa terminologia geografica adottata nel testo del protocollo per individuare l'attuale linea d'armistizio, terminologia che interessa assolutamente modificare in vista della delimitazione della nuova frontiera politica. Per l'una e per l'altra questione, che nel testo del protocollo d'armisti-
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zio, per le ragioni che ampiamente espongo, sono state fissate in termini presupponenti una maggior precisione specifica, sto appunto di già elaborando le più convenienti modalità applicative che·potranno tr~>Vare sede opportuna soltanto nella convenzione di pace; e - per quanto concerne particolarmente il materiale ferroviario - tenuto giusto conto dell'entità complessiva di esso, che dovrebb'essere considerato come provento bellico da ripartire equamente fra gli alleati. Uno dei punti che ·non bisogna mai perdete di vista si è che i protocolli d'armistizio furono redatti successivamente con una precedenza cronologica dovuta all'inesorabile corso degli eventi, la quale di per sé stessa creava basi di stipulazione assai diverse: soltanto all'atto della pace un'azione coordinatrice ed obiettiva potrà rimettere le cose nei loro termini definitivi e correggere con misure di perequazione i punti di vista unilaterali che fossero ancora prospettati da taluna potenza - in buona o malafede - ispirandosi ancora all'antico concetto delle paci bilaterali singole, mentre nel caso attuale trattasi di una vera e propria pace da definirsi, specie in merito ai proventi, col criterio del patto «globale». Con la circostanza ritengo opportuno informare che il grave problema del rifornimento del carbone in Italia, problema il quale si connette direttamente alla possibilità ed intensità del traffico ferroviario, dopo avere attraversato fasi di difficoltà enormi, in virtù dell'opera solerte dei nostri delegati e mercé il benevolo concorso dell'Inghilterra sembra avviato a favorevole soluzione, così da potersi considerare virtualmente risolto. Le pratiche fatte per ottenere l'invio del carbone in Italia direttamente per via di mare sono state accolte ed i provvedimenti relativi - che entreranno in vigore entro il gennaio p.v. - avranno per effetto immediato di liberare a nostro favore le 115 locomotive e i 7 .000 carri che attualmente sono impegnati per i trasporti del carbone attraverso la Francia. La seconda memoria riassume varie notizie d'indole molto riservata che principalmente riguardano le modalità da adottarsi per le conferenze della pace; in ragione del tempo trascorso essa ha valore di illustrazionè storica, ma ritengo si~ molto utile che le LL.EE. cui dirigo la presente ne siano edotte. IL TENENTE GENERALE RAPPRESENTANTE MILITARE PERMANENTE ITALIANO Robilant
ANNESSO I AL DOCUMENTO N. 613
I
Memoria circa l'elaborazione protocollare di talune clausole particolari dell'armistizio fra le potenze dell'Intesa e l'Austria-Ungheria
*** A. -
De/imitazione della linea d'armistizio
Per rendersi conto della terminologia adottata nell'indicazione relativa alla linea d'armistizio (N. 3 delle clausole militari del protocollo) occorre tener presenti le circostanze che si espongono in ordine cronologico: I. - S.E. il Barone Sidney Sonnino Ministro degli Esteri mi diede istruzioni personale per la urgente determinazione di una linea che all'incirca e molto all'ingrosso corrispondesse a questo schema: valle dell'alto AdigeValle della Rienz-Toblach-Alpi Carniche-Tarvis-Bogatin-Meridiano dal Bogatin al mare, con la precisa condizione «che essa fosse designata con un numero minimo di parole». Tale condizione rispondeva a criteri strettamente tecnici e personali che ho ragione di attribuire allé difficoltà [the sarebbero state poste dagli alleati ove - in un primo scambio di idee - si fosse dovuto far ricorso a minuti dettagli geografici, ingeneranti perdita di tempo per particolari trascurabili in confronto alla questione vitale: «far accettare rapidamente e in blocco una concisa formula geografica che desse soddisfazione alle nostre aspirazioni nazionali ed evitasse analisi successive, o, peggio, rinvio a nuovo esame, fatti estremamente pericolosi dal punto di vista diplomatico in quanto danno adito all'azione delle correnti men favorevoli e a possibili combinazioni contrarie». Proposi una delimitazione relativamente sintetica e di poi varie altre formule più brevi, insistendo S.E. il Ministro sulla condizione essenziale che doveva garantirci la realizzazione delle nostre rivendicazioni -. S.E. finì coll'esserne soddisfatto e, come primo schema, si fissò sulla linea che per uso interno di questa Sezione feci tradurre nello schizzo di cui fu inviata copia al Comando Supremo con foglio 5573 del 17 ottobre u.s ..
2. - In seguito ad urgenti intese telegrafiche (mio 5480 del 12 ottobre telegramma 3908 del Comando Supremo in data 14 detto), S.E. il Capo di S.M. dell'Esercito mi aveva frattanto inviato un progetto comprendente tre linee differenti e variamente combinabili fra loro rispondenti a ipotesi varie (fogli 14145 del 14 ottobre e 14305 del 22 ottobre), raccomandando natu-
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ralmente l'adozione del programma massimo rispondente alla miglior tutela delle esigenze militari ed alla realizzazione delle aspirazioni nazionali ove la linea dovesse poi identificarsi con la nuova frnntiera . Il progetto fu da me caldamente raccomandato a S.E. il Ministro degli Affari Esteri sostenendo vivamente - era ovvio - l'ipotesi del programma massimo-. S.E. nell'accedervi, ritenne necessario assicurare la condizione essenziale di successo già indicata evitando l'identificazione della linea mediante minuti particolari geografici - per quanto importanti essi fossero alla stregua della ragione militare - epperò preferì basarsi sul trattato di Londra, stipulato con la Francia e con l'Inghilterra, trattato che prevedeva una delimitazione, corrispondente all'incirca al caso massimo raccomandato dal Comando Supremo, ove potessero realizzarsi le condizioni più favorevoli.
Ebbi occasione di far rilevare tale fatto a S.E. il Presidente del Consiglio ed egli mi fece molto giustamente osservare come la clausola implicante la facoltà di occupare punti strategici al di là della linea di armistizio permetteva già di delineare in pratica le necessarie rettificazioni del tracciato; mentre la Commissione che sarà incaricata di delimitare a suo tempo la nuova frontiera politica avrà particolari rigorose indicazioni circa il tracciato definitivo. Di fatto il Comando Supremo accompagna il protocollo annesso contenente i particolari e le clausole applicative con uno schizzo in cui sono di già inserite rettifiche che in parte compensano molto opportunamente le deficenze della dicitura del patto di Londra.
3. - Seguì una riunione fra i soli uomini di stato, tenutasi nel pomeriggio stesso al Quai d'Orsay, alla quale i rappresentanti militari non furono ammessi: l'Onorevole Sonnino vi ottenne un successo pieno, corrispondente alle migliori speranze nostre, poiché promosse abbastanza rapidamente l'accordo sull'adozione come linea d'armistizio del confine attribuitoci appunto dal patto di Londra, con la dicitura «linea del patto di Londra». Edotto durante una sospensione della seduta, di tale risultato corrispondente ai desideri del Comando Supremo ne fui lietissimo e ne felicitai l'Onorevole Sonnino.
B. - Materiale ferroviario consegnato e da consegnare dalla ex monarchia Austro-Ungarica agli Alleati ed agli Stati Uniti
4. - Senonché sopravvenne la molto giusta considerazione che la dicitura adottata poteva non esserci di sufficente garanzia, tenuto conto del fatto essenziale che gli Stati Uniti non hanno mai riconosciuto esplicitamente il patto di Londra; cosicché poco prima della firma si dovette riconoscere la convenienza assoluta di modificare ancora la redazione, sostituendo alle parole: «Linea del patto di Londra» la specificazione integrale di questa linea, quale essa risulta testualmente dal protocollo del patto stesso: la copiatura letterale fu eseguita seduta stante dai segretari di S.E. Sonnino . La terminologia geografica desunta dallo stesso documento storico da noi invocato, la cui provvidenziale esistenza fu verosimilmente l'unica base della felice risoluzione, è assolutamente difettosa; ma era inevitabile consacrarla nei suoi termini precisi, né poteva essere modificata e nemmeno riveduta nelle successive riunioni plenarie sotto pena di rimettere in discussione il successo inestimabile che s'era tradotto in fatto compiuto. Segnatamente per quanto concerne la regione del Tarvis le espressioni geografiche _:_ probabilmente desunte dall'imperfettissima cartografia inglese - sono grossolanamente inesatte.
***
1. - Gli studi e le discussioni concernenti le condizioni di armistizio fra la ex monarchia Austro-Ungarica e le Potenze dell ' Intesa si sono svolte quando le ostilità contro la Germania erano ancora in pieno sviluppo: tale circostanza impose la condizione di tenere nel debito conto le esigenze del proseguimento delle operazioni dell'esercito italiano - sussidiato da unità alleate - attraverso il territorio austriaco contro la Germania sud-orientale. Ne consegue che nella redazione dei paragrafi 3 e 4 del protocollo, per quanto particolarmente concerne le ferrovie, mentre occorreva imporre la condizione che le linee ed il materiale mobile di tutto l'Impero fossero a disposizione degli Alleati per il proseguimento di tali operazioni, dovevasi corrispondentemente limitare la immediata consegna di locomotive e di vagoni all'Italia. Il concetto che ha presieduto alla determinazione delle linee generali di tutti i protocolli d'armistizio, successivamente redatti secondo la precedenza cronologia segnata dagli avvenimenti, è stato invariabilmente quello di assicurarsi il provento bellico nelle condizioni più favorevoli per la eventuale continuazione delle operazioni; il consesso dei rappresentanti militari non ha creduto quindi che fosse il caso di stabilire a priori una cifra concreta, ritenendosi in massima sufficiente la quantità di materiale che doveva presumersi esistente sui tratti di linea dei territori da occuparsi. 2. - La formula adottata nel paragrafo 3 assicura infatti a tal uopo la elasticità necessaria, essendo nello spirito del paragrafo stesso che il materiale mobile da lasciarsi dal nemico sulle linee dei territori evacuati debba
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essere in massima razionalmente commisurato alle normali esigenze del traffico sulle linee medesime; secondo una dotazione cioè, corrispondente alla situazione media della rete austro-ungarica a questo riguardo. Tale interpretazione potrebbe essere in qualsiasi momento invocata in base al susseguente alinea del citato paragrafo 3: «consegna agli Alleati ed agli Stati Uniti di tutto questo materiale (approvvigionamenti di carbone ed altri compresi) secondo le istruzioni particolari date dai Comandanti Supremi sulle varie fronti delle forze delle Potenze associate». La portata pratica risulta dai dati numerici esposti in appresso. Il susseguente paragrafo 4 rappresenta poi la logica integrazione della condizione fatta al paragrafo 3 in quanto la: «possibilità per le armate delle potenze associate di spostarsi liberamente su tutte le strade ferrate dei territori austro-ungarici, che saranno necessarie», implica il diritto d'uso di tutto il materiale rotabile austro-ungarico nei territori dell'ex monarchia, consentendo di risparmiare nei territori da noi occupati, l'uso di materiale italiano. Le formule concretate hanno, in sostanza, tutta l'elasticità necessaria per corrispondere alle esigenze del virtuale stato di guerra ancora esistente, senza compromettere la più larga applicazione che l'ipoteca stabilita con l'armistizio potrà avere nei diritti di proprietà da stabilirsi in modo definitivo all'atto della pace, nella ripartizione del provento bellico. A titolo di illustrazione giova tener presenti i dati che seguono riflettenti il materiale mobile: Situazione media della rete austro-ungarica: dotazione per chilometro: locomotive 0,67 - carri 16. Riportando tale coefficente ai chilometri 1050 circa di linee da noi guadagnate nei territori occupati dopo la firma dell'armistizio, si avrebbe un totale di 700 locomotive e 17 .000 carri circa. · Riferendoci ora alla fronte francese e prescindendo da quanto eventualmente potrebbe esserci assegnato come quota di bottino di guerra a favore ~elle nostre forze impegnate su questa fronte (11 ° Corpo d'Armata) sta di fatto che:
mettendo che una parte del materiale necessario al normale esercizio possa restarvi, secondo quanto richiesto dall'armistizio, ne risulta che il materiale mobile residuo è ben poca cosa in confronto ai bisogni, i quali, soprattutto nel Belgio, sono enormi.
a) La Germania a termini dell'armistizio è obbligata alla cessione di 5.000 locomotive e 150.000 vagoni. b) Sono da dedursi (a titolo di restituzione del materiale di cui ~a Germania si impossessò al principio della guerra e nelle offensive susseguenti contro lé linee francesi e belghe) 2.250 locomotive e 128.000 vagoni. c) Il beneficio netto resta adunque di 2.750 locomotive e 22.000 carri. Considerato che le linee da esercitare nei territori occupati dalla Francia (esclusa la rete dell'Alsazia Lorena) ammontano a km. 4.563, pure am-
Annotazione del Capo di S.M. : "Non si tiene conto del materiale lasciato da noi nel Veneto invaso. In complesso le ragioni non convincono e sarebbe stato meglio precisare come hanno ben fatto gli alleati"
ANNESSO 2 AL DEL DOCUMENTO N . 613
II Memoria sulle conferenze avvenute a Londra fra i ministri alleati il 2 e 3 Dicembre 1918
*** La visita del maresciallo Foch a Londra in unione ad uomini politici francesi ed italiani non ebbe soltanto lo scopo di dar luogo, su territorio inglese, a pubbliche manifestazioni di esultanza per la vittoria e di solidarietà fra le grandi Potenze alleate: oltre le cerimonie ufficiali e pubbliche ebbero luogo conferenze aventi grande importanza politica soprattutto nei riguardi dei preliminari della conferenza per la pace. Ragioni di pratica opportunità, soprattutto rappresentate dal fatto che il Maresciallo Foch non poteva senza inconvenienti allontanarsi di troppo dalla propria sede di comando, aveva fatto sì che le riunioni del Consiglio Supremo avvenissero quasi esclusivamente in Francia - di massima a Versailles, presso la sede ufficiale - eppertanto, a tenore della convenzione di Rapallo, sotto presidenza francese. Ora l'Inghilterra teneva molto a che gli scambi di vedute fra i Governi delle potenze firmatarie del patto di Londra nell'imminenza dell'arrivo del Presidente Wilson avvenissero nella sede del «premier» britannico e sotto la sua personale presidenza per assicurare le condizioni più favorevoli a prospettare il proprio punto di vista prima che entrasse in giuoco l'influenza americana. Le deliberazioni conseguenti ebbero carattere strettamente privato, né assumeranno valore definitivo, se non dopo essere state presentate al Presidente Wilson.
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Prima di dare un cenno sommario su tali deliberazioni si ritiene opportuno premettere alcuni cenni sui criteri informatori della politica estera britannica in relazione ai principi wilsoniani, in qt.tanto ciò può concorrere a meglio chiarire il movente e la portata di talune deliberazioni. È noto come i quattordici principi esposti dal Presidente Wilson si prestino a svariate interpretazioni, tanto che egli stesso ha sentito la necessità «di prestare ai Governi associati e nemici i suoi consigli personali nella loro interpretazione ed applicazione» recandosi a Parigi per discutere le basi per la pace (Discorso del 2 Dicembre 1918). Da recenti discorsi di eminenti politici britannici si rileva come il Governo e l'opinione pubblica della Gran Bretagna non concordino sui principi relativi alla:
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Libertà dei mari
A tal riguardo sembra in corso una nuova enunciazione del principio, che un portavoce del Presidente, citato dal Daily Telegraph scriveva in data 21 novembre 1918: «La libertà dei mari in tempo di pace significa un accordo in base al quale nessuna nazione farà verso le altre, per quanto riguarda l'uso delle facilitazioni marittime, alcuna distinzione fondata su antagonismi politici».
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Sorte delle colonie
È noto che a tal riguardo, i Governi dei vari Dominions hanno da tem-
po dichiarato che escludevano, nel modo più assoluto, il ritorno delle excolonie germaniche alla dipendenza tedesca ed hanno lasciato comprendere che le consideravano già incorporate nei limitrofi domini. Il 9 novembre 1918, il Governo Britannico pubblicava una risposta ufficiale al Ministro Australiano Hughes, assicurante che alla Conferenza della pace i Dominions, i rappresentanti dei quali non parteciparono alle conferenze per l'armistizio, sarebbero stati interpellati nella definitiva sistemazione delle colonie. Le recenti riunioni del 2 e 3 Dicembre tenutesi a Londra ne sono una conferma.
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Restrizione della lotta economica
Il 12 novembre Lord Ceci! in pubblico discorso affermava la grande importanza che egli annetteva all'impiego dell'arma economica, quale strumento di coercizione internazionale. «I attach very great weight to the use in this connextion (International coercion, Whole force, economie, as well as military) of the economie weapon».
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Formazione di una lega di nazioni
Concorde emerge invece la generale disposizione, confermata da pubblici discorsi, di avviarsi alla conferenza della pace per assicurare la realizzazione di tale concetto: 12 Novembre Lloyd George: «We shall goto Peace Conference to guarantee that the League of Nations is a reality». 12 Novembre Lord Ceci!: «Peace can be safeguarded except by some generai agreement, or association of League of Nations» .
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Ordinamento dei nuovi stati nazionali europei
Seguendo la sua tradizionale politica di rimandare «all'undicesima ora» le gravi decisioni, non risulta che la Gran Bretagna abbia per ora esatta-
mente determinato il preciso atteggiamento dà assumersi di fronte a tali complesse questioni. In merito agli impegni assunti attraverso ai trattati preesistenti si sono rilevate due tendenze: - l'una, a non tenerne troppo conto fin quasi a trascurarli (interrogazioni ai Comuni, atteggiamento di alcuna stampa ostile all'occupazione italiana di Fiume, definitiva mira imperialistica del Regno). - l'altra che mira a cementare il blocco delle potenze firmatarie del Patto di Londra.
*** Si enumerano ora in forma strettamente sintetica le questioni esaminate alla conferenza di Londra.
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Delegati alla conferenza della pace
Si è raggiunto l'accordo sopra il principio di massima che ciascuna delle quattro potenze troverà posto, al tavolo delle riunioni, per cinque delegati.
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Conferenze preliminari interalleate
Si riunirebbero a Parigi verso il 16 dicembre 1918.
- Dato di inizio del successivo periodo di riunioni per la conferenza della pace In relazione alla probabile durata delle conferenze preliminari sarebbe prevista forse verso la fine del gennaio 1919.
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Delegazione russa alla conferenza della pace
Causa l'assenza di rappresentanti del Governo degli Stati Uniti nessuna decisione al riguardo.
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- Nomina d'una commissione di quattro ammiragli (francese, britannico, italiano, americano)
La risposta verbale su riferita conferma che non è per ora nei progetti del Comando in Capo Francese di dare speciale occasione di affermarsi alla rappresentanza italiana sulla fronte occidentale).
Per compiere una inchiesta sulle occupaizoni e ·sulle divergenze sorte fra i Governi nei territori dell'ex-monarchia austro-ungarica (oltre la linea d'armistizio) e nell'Adriatico. -
Occupazioni militari nel territorio austriaco
In relazione alle clausole d'armistizio con l'Austria, la questione è essenzialmente di carattere militare e dovrà risolversi mediante accordi da prendersi direttamente fra il Comandante in Capo Italiano ed il Generale Franchet d'Esperey, Comandante dell'Armata d'Oriente. In caso di divergenze, le rispettive proposte saranno sottomesse ai Governi interessati per il tramite del Maresciallo Foch. -
Comando autonomo inglese nel Caucaso
Considerato che delle quattro Divisioni britanniche formanti il contingente britannico dell'Armata d'Oriente agli ordini del Generale Franchet d'Esperey, due sono a Costantinopoli, una fu spedita nel Caucaso, senza previo avviso né richiesta di benestare al Governo Francese, e che l'altra deve pure esservi avviata, si è deciso che le due Divisioni che saranno dislocate nel Caucaso, saranno indipendenti ed agli ordini del Generale Milne. -
Accordi per la costituzione dell'esercito d'occupazione in Germania
Il Capo dello Stato Maggiore Britannico prenderà i necessari accordi col Maresciallo Foch, circa il numero di unità e servizi del contingente britannico. La durata presumibile dell'occupazione è di un anno con un totalé di 41 Divisioni alleate, riducibili a 30. Non è noto quando il Governo americano disporrà per il proprio esercito. Alla eccezione sollevata da un ministro italiano, che le Divisioni italiane già combattenti in Francia non figurano nel numero complessivo delle Divisioni alleate (francesi, belghe, britanniche, americane) costituenti l'esercito d'occupazione, il Maresciallo Foch rispondeva che esse erano comprese nel numero di quelle francesi a fianco delle quali si erano battute. (A riguardo delle possibili intenzioni del Maresciallo circa l'impiego del nostro II° Corpo d'Armata, come truppa d'occupazione, si è già trasmessa copia della risposta integrale da lui inviata al Rappresentante Militare Permanente Italiano che si era a lui rivolto in via confidenziale per sondarne l'atteggiamento.
- Indennità e riparazioni da esigersi dalla Germania per le devastazioni perpetrate nei territori occupati Tale principio sembra di già accettato nei riguardi della Francia e del Belgio. -
Approvvigionamento e rifornimento dei paesi nemici, alleati e neu-
trali L'esame della questione, nei suoi aspetti economici e finanziari come pure quello dell'impiego del tonnellaggio nemico, sono devolute ad una commissione, della quale faranno parte il ministro Hoover ed altri interalleati, la quale è incaricata di redigere una relazione da presentarsi ai 4 Governi. -
Conferenze internazionali religiose e socialiste
Fedeli al principio che la pace debba essere conclusa fra i governi e che tutte le classi sociali (le agricole per es. al pari di quelle operaie) potrebbero accampare uguale pretese e diritti, si è deciso che i governi non ostacoleranno la convocazione di qualsiasi conferenza in relazione alla conferenza della pace, purché, fino alla firma del trattato di pace, essa sia convocata in paese neutrale. -
Misure da prendersi contro il Kaiser e gli altri colpevoli germanici \
Prevalse il criterio di chiedere l'estradizione anziché la resa del Kaiser imponendogli di risiedere per es. nell'America del Sud. La questione di un eventuale processo sembra presenti difficoltà dal punto di vista giuridico. Il carattere di provvisorietà e di confidenzialità delle decisioni suddette fu confermato all'unanimità.
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R. ESERCITO ITALIANO -
COMANDO SUPREMO
COMANDO GENERALE DI AERONAUTICA
13 novembre 1918 Pro-memoria per S.E. il Capo di S.M. dell'Esercito circa il riordinamento dei mezzi aeronautici mobilitati e la smobilitazione di taluni di essi.
*** Aviazione delle Armate 1 a, 4 a, 9 a e 3 a: ciascuna: a) 3 Squadriglie da ricognizione (2 per Servizio Artiglieria - 1 per Fanteria) su: apparecchi 10, piloti 10, osservatori 10 per Squadriglia. b) 1 Squadriglia da caccia su 24 apparecchi e 24 piloti. c) Una sezione SVA da ricogniz. strategica. Inoltre alla 3 a Armata: 1 Squadriglia Idrovolanti dislocata a Trieste. Totale 13 Squadriglie da ricognizione e 4 da caccia, 4 se~ioni SV A. 1. -
Armata di riserva 6 Squadriglie da ricognizione (4 di artiglieria e 2 di fanteria) 6 Squadriglie da caccia su 20 apparecchi ciascuna (riunite in una massa).
Squadriglia da caccia su 24 apparecchi; 1 Sezione da ricognizione strategica su 6 apparecchi. 6. - Coste albanesi e dalmate. Fiume-Cattaro-Vallona, previ accordi con la R. Marina: una Squadriglia Idrovolanti per ciascuna di dette località (o del R. Esercito o della R. Marina) . 7. - Dirigibili. Per ora restano mobilitati i 3 Dirigibili tipo M e i due tipo F., presenti in Zona di Guerra. 8. - Sezioni Aerostatiche. Per ora restano mobilitate 12 Sezioni, più una Sezione in Macedonia. 9. - Servizio aerologico-fotografico-autoparco-enti di rifornimentolaboratorio psicofisico. Rimangono per ora mobilitati. Gli organici saranno gradualmente diminuiti. Il Servizio Fotografico sarà limitato ai rilievi e ai panorami dei territori conquistati e oltre il nuovo confine, secondo accordi in corso coll'Istituto Geografico militare.
2. -
3. - Massa da bombardamento pesante 2 Gruppi di 4 Squadriglie ciascuna (7 Squadriglie Caproni 450 HP su 4 apparecchi e 1 di Caproni 600 HP su 8 apparecchi).
Massa S. V.A. di 8 Squadriglie* Da organizzarsi ed addestrarsi per essere inviata in Colonia in base ad un progetto che questo Comando sta elaborando e a completa sostituzione delle forze aeree oggi esistenti in Tripolitania che dovrebbero essere ritirate e smobilitate; composta di: 7 Squadriglie su 18 apparecchi monoposti 1 Squadriglia su 18 apparecchi biposti 4. -
UNITÀ DA SMOBILITARE SUBITO**
a) 6 Squadriglie da ricognizione b) 4 Squadriglie da caccia c) 4 Squadriglie Caproni d) 1 Squadriglia da ricognizione; 1 Squadriglia da caccia; 1 Squadriglia Caproni (Albania - previ accordi col Comando Superiore dei Balcani) e) 1 Squadriglia da caccia dell'Esercito, (di Venezia previ accordi con la R. Marina). f) 2 Sezioni Idrovolanti F .B.A. (del Lago di Garda)
g) Il Gruppo triplani di Poggio Renatico e le unità dell'Esercito di Caproni 600 HP in formazione a Vallona e sul basso Adriatico
5. - Albania e Macedonia. Previ accordi col Comando Superiore delle Truppe dei Balcani: 1 Gruppo costituito da: - 1 Squadriglia da ricognizione (mista per Fanteria e Artiglieria) su 12 apparecchi;
.
* Organizzazione speciale per la supposta campagna di riconquista della Tripolitania, del corrente anno.
** Per l'attuazione di questo o di qualsiasi altro programma di smobilitazione parziale, è necessario una riunione dei dirigenti il servizio aeronautico militare presso il Commissariato Generale, presso l'Esercito mobilitato e presso la R. Marina, allo scopo di stabilire le modalità esecutive. Occorre che, in precedenza, il Comando Supremo deliberi sulla sorte del personale da smobilitarsi.
- 1407 -
- 1406 h) Tutte le unità di Idrovolanti costituite con personale dell'Esercito in servizio costiero (previ accordi con la R. Marina)
DOCUMENTO N. 615
R. ESERCITO ITALIANO -
COMANDO SUPREMO
COMANDO GENERALE DI AERONAUTICA
i) Tutte le Sezioni Aerostatiche meno 13
SEZIONE 2•
l) Le Sezioni Aerostatiche di Venezia e quelle altre Sezioni e i Dirigibili in servizio costiero serviti da personale dell'Esercito (previ accordi con la R. Marina). IL MAGGIOR GENERALE COMANDANTE GENERALE DI AERONAUTICA Bongiovanni
17 novembre 1918 N. 81476 Av. OGGETTO: Nuovo ordinamento dei mezzi Aeronautici in zona di guerra AI COMANDI DELLE ARMATE AI COMANDI DI AERONAUTICA DELLE ARMATE AL COMANDO AERONAUTICA A DISPOSIZIONE AL COMANDO DELLA MASSA DA CACCIA e, per conoscenza: . AL COMANDO SUPREMO - UFFICIO OPERAZIONI AL COMANDO SUPREMO - UFF. ORDINAM. E MOBILIT. A complemento e a parz_iale modifica mio precedente ordine n. 81350 del 14 c.m., e in relazione al nuovo assetto della fronte nell'attuale periodo, ordinato dal Comando Supremo, la ripartizione dei Campi e delle unità aeree da assumersi entro il corrente mese sarà la seguente: 1. -
Ripartizione dei mezzi aviatori
Armate 1° - 4° - 9° e 3° - L'assegnazione delle forze d'aviazione a tali Armate resta quella fissata nell'ordine 81350 colla variante che l'Aeronautica per la 9a Armata sarà costituita (anziché da quella dell'8 3 ) da quella della 7a Armata. Il Colonnello GAVIGLIO ne assumerà il comando. Per tale costituzione le Aeronautiche· delle Armate ora dette provvederanno con i mezzi di cui attualmente dispongono; resta abrogata la precedente disposizione secondo la quale una Squadriglia della 1a Armata doveva essere fornita dall'Aeronautica della 7a Armata. Armate 6° e 8° a) 3 Squadriglie da ricognizione per ciascuna Armata (due per servizio d'artiglieria e una per servizio di fanteria su 10 apparecchi, 10 piloti e 10 osservatori ciascuna). b) una Squadriglia da caccia (su 24 apparecchi e 24 piloti) per Aeronautica 6 3 J\''rmata. c) due Squadriglie da caccia (su 24 apparecchi e 24 piloti ciascuna) per l'Aeronautica 8 3 Armata.
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I mezzi d'aviazione assegnati ad ogni Armata dovranno venire raggruppati in due gruppi.
L'Aeronautica 4a Armata i Campi del Cadore, della zona Carnia, e occorrendo quello di Aviano. L'Aeronautica 9a Armata i Campi di S. Giovanni di Manzano, Oleis, e occorrendo quello di Campoformido. L'Aeronautica 3 a Armata i Campi della regione di Gorizia-Aidussina e della regione di Trieste. L'Aeronautica ga Armata i Campi di S. Luca e lstrana-Fossalunga. L'Aeronautica 6a Armata i Campi di S. Pietro in Gù e Poiannella. L'Aviazione Britannica i Campi di Grossa, Sarcedo e Villaverla. L'Aviazione Francese il Campo di Nove. La Massa da caccia i Campi Gazzo-Quinto e Casoni. L'Aeronautica a disposizione i Campi di Arquà Petrarca - S. Pelagio - Padova - Verona - Busiago e Lido. Le Squadriglie S.V.A. non inquadrate nelle Aeronautiche di cui sopra i Campi di Montichiari e Ganfardine.
Massa da caccia - Sarà costituita su tre gruppi; il Comandante la massa (Ten. Colonnello PI CCI O) pur conservando la carica di Ispettore da caccia assumerà funzioni di Comandante di Aeronautica dal 20 corrente mese: 10° Gruppo -
Comandante Maggiore ERCOLE - Squadriglie 70a_g2a.
17° Gruppo
Comandante Interinale Capitano RUFFO - Squadriglie 91 a_71 a_72a,
6° Gruppo -
Comandante Capitano DEBERNARDI - Squadriglie soa-81 a.
Aeronautica a disposizione - Rimane costituita con i tre gruppi da bombardamento pesante, la Squadriglia SIA 9b di Verona, la Squadriglia S. Marco, il 22° Gruppo da bombardamento leggero e la g7a S.V.A. Squadriglia S. V.A . - I Comandi di Aeronautica della 1a 4a 9a e 3a Armata trarranno dalla rispettiva Squadriglia, la Sezione SVA su 4 apparecchi biposti che dovrà rimanere a loro disposizione; dopo di che le squadriglie e sezioni delle dette Armate e quelle che oggi fanno parte delle Armate 6a e ga saranno riunite nei due campi di Montichiari (Castenedolo) e di Ganfardine, al Comando rispettivamente dei Maggiori LOMBARD e BARONI che, per ora, assumeranno il titolo di Comandante di Campo, pur avendo funzioni analoghe a quelle di Comandante di Gruppo. I due Campi saranno alla dipendenza del Comando di Aeronautica della 1a Armata. Raggruppamento dell'unità dei due campi:
Campo di Ganfardine
Campo di Montichiari
60a Squadr. 5ga Squadr. 56a Squadr.
1a Armata 3a Armata ga Armata
57a Squadr. 2a Sezione 59a Squadr.
4a Armata 6a Armata 7a Armata
Sezioni Idrovolanti del Lago di Garda - Rimarranno per ora nell'attuale dislocazione in attesa di ordini. 2. - Ripartizione dei Campi d'aviazione. L' Aeron·a utica 1a Armata avrà a sua disposizione i Campi della Val Adige e della V al Isarco.
3. - Il presente ordine è esecutivo e avrà, da parte dei Comandanti d'Aeronautica, graduale attuazione, in modo da essere compiuto entro il mese in corso. Il Colonnello GAVIGLIO assumerà il titolo e le funzioni di Comandante d'Aeronautica della 9a Armata alla data che il Comando di questa vorrà fissargli. I Comandanti d'Aeronautica e il Comandante della Massa da Caccia mi segnaleranno per il giorno 20 c.m. : a) I movimenti e trasferimenti già compiuti o in corso di esecuzione. b) Le unità, il personale e il materiale che in seguito alle presenti disposizioni rimangono in eccedenza e le eventuali deficienze. c) I campi prescelti e le sedi dei comandi d'Aeronautica e di Gruppo. d) I lavori necessari e i mezzi di ricovero occorrenti. e) I mezzi di trasporto indispensabili per i trasferimenti. Le unità che resteranno esuberanti all'organico delle Aeronautiche delle Armate 3a 4a e 7 a passeranno alle dipendenze disciplinari, fino a nuovo ordine, rispettivamente: quelle della 3a Armata all'Aeronautica ga Armata, quelle della 4a all'Aeronautica 6 a Armata e quelle della 7a ali' Aeronautica 1a Armata. I Comandi d'Aeronautica riceventi disporranno per la sistemazione di tali unità limitando allo stretto necessario i movimenti. Nello stesso senso provvederanno i Comandanti d'Aeronautica della 1a 6a e 8 a Armata per i propri mezzi esuberanti. Il Corp.andante d'Aeronautica della 1a Armata Colonnello PRANDONI mi terrà informato del graduale afflusso delle Squadriglie S.V.A ai Campi di Ganfardine e di Montichiari.
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I relativi movimenti dovranno iniziarsi appena i detti Campi siano stati sgomberati. 4. - Per le sezioni Aerostatiche permangono le disposizioni date col1' ordine n. 57400 in data 9 corrente.
DOCUMENTO N. 616
r
R. ESERCITO ITALIANO -
COMANDO SUPREMO
COMANDO GENERALE DI AERONAUTICA SEZIONE 4•
24 dicembre 1918
Accusare ricevuta. · N. 19191 C.A.
IL MAGGIOR GENERALE COMANDANTE GENERALE DI AERONAUTICA F. to Bongiovanni
OGGETTO: Scioglimento dei Comandi delle difese aeree AI COMANDI DELLE ARMATE 1a 3 3 4 3 6 3 7 3 8 3 AI COMANDI DEI CORPI D'ARMATA TERRITORIALI DI MILANO,GENOVA, VERONA,BOLOGNA AI COMANDI DEI RAGGRUPPAMENTI CONTRO-AEREI MOBILITATI E TERRITORIALI AI COMANDI DELLE DIFESE AEREE DI PADOVA, FERRARA, POGGIO RENATICO, CAMPALTO, BOSCOMANTICO e, per conoscenza: ALL'UFFICIO OPERAZIONI ALL'UFFICIO ORDINAMENTO E MOBILITAZIONE ALL'UFFICIO PERSONALE UFFICIALI ALL'INTENDENZA GENERALE - STATO MAGGIORE AL NUCLEO CONTRAEREI DI FERRARA AL MINISTERO DELLA GUERRA - DIV. STATO MAGGIORE A seguito delle circolari 18379 del 20 novembre u.s. e 19080 del 17 corrente, si dispone quanto segue per lo scioglimento dei comandi di difese aeree che trovansi nel territorio di giurisdizione del Comando Supremo: I comandi di difese aeree, non appena avranno compiute le operazioni di cui alle circolari suddette (movimenti di reparti contraerei, scioglimento delle batterie che non devono essere conservate, versamento dei materiali, ripiegamento e consegna delle linee telefoniche, versamento e consegna dei lavori del genio, ecc.), si scioglieranno informandone questo comando pel tramite delle autorità gerarchiche (comandi armate, corpi d'armata territoriali o raggruppamenti batterie controaeree). I criteri di massima che dovranno essere applicati per le operazioni di detto scioglimento sono: 1. - Cessano senz'altro di esistere i comandi di difesa aerea che, do7 po ultimate le operazioni suaccennate, non avranno più nessun reparto contraerei alle proprie dipendenze, e cioè i comandi di difese aeree e cantieri dirigibili di Boscomantico e Campalto - Castelfranco - Treviso - Bassano -
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Cittadella - Sondrio - Lecco - Pavia - Morbegno - Como - Cremona - Reggio Emilia - Monselice - Modena - Rimini - Rovigo - Ravenna.
6. - Pel personale di truppa addetto ai comandi di difesa aerea, ad eccezione di quello che sarà trattenuto presso i comandi di gruppo, saranno seguite le norme di cui al paragrafo 5, capoverso b, della sopraccitata circolare n° 18379.
2. - Nel caso particolare in cui la difesa àerea venga a trovarsi con una sola batteria dipendente non disciolta, il comando di difesa aerea cesserà senz'altro di esistere e la batteria dipenderà direttamente dal comando di raggruppamento controaerei. Entrano in questa categoria le difese di: Bergamo - Parma - Mantova - Piacenza. A Piacenza dove rimarranno a disposizione di questo Comando una batteria ed una sezione, il comandante la batteria prenderà temporaneamente il comando dei due reparti. 3. - I comandi di difesa aerea che rimarranno con due o più batterie non disciolte alla propria dipendenza, cessando di funzionare come tali e conservando il personale strettamente necessario, assumeranno temporaneamente verso i reparti di artiglieria dipendenti le attribuzioni di comandi di gruppo. Si trovano nelle dette condizioni i comandi delle seguenti difese aeree: Padova - Ferrara - Poggio Renatico - Verona (compreso Basso Garda) - Vicenza - Brescia e Gardone Val Trompia - Milano - Bologna (compreso Basso Po). Il comando di gruppo sarà tenuto dal comandante la difesa aerea purchè quest'ultimo sia ufficiale di artiglieria e non abbia le mansioni di comandante di corpo. I comandanti le difese aeree di Milano - Ten. Col. GITTARDI - e di Vicenza - Colonnello MACCARI - cessando dalle attuali mansioni, resteranno il primo a disposizione del Comando Supremo, il secondo a dispo~izione dell'autorità da cui dipendeva. I comandi di gruppo di Milano e Vicenza saranno rispettivamente tenuti dall'ufficiale di artiglieria più anziano dei reparti della difesa. 4. - Gli ufficiali di qualunque grado, arma o specialità aventi già altre mansioni ordinarie e che esplicano contemporaneamente le mansioni relative al servizio di difesa aerea in mancanza di comandi di difesa aerea organici, cessano senz'altro da quest'ultima mansioni rimanendo a disposizione dell'autorità da cui dipendono. 5. - Per gli ufficiali di qualunque grado, arma o specialità (compresi i comandanti di difese aeree), addetti esclusivamente a comandi di difese aeree che non siano quelle citate nel paragrafo 3 predetto o che risulteranno esuberanti ai comandi di gruppo, saranno seguite le norme di cui al paragrafo 5, capoverso a, della circolare 18379 del 20 novembre 1918.
IL MAGGIORE GENERALE COMANDANTE GENERALE D' AEREONAUTICA F.to Bongiovanni
- 1414 -
- 1415 DOCUMENTO N. 617
MINISTERO DELLA GUERRA -
,·T
SEGRETARIATO GENERALE
DIVISIONE STATO MAGGIORE
N. 24110
1 novembre 1918
OGGETTO: Provvedimenti per il dopo-guerra ALLA DIREZIONE GENERALE PERSONALE UFFICIALI ALLA RAGIONERIA DEL MINISTERO ALLA DIVISIONE PERSONALE DEL MINISTERO ALLA DIREZIONE GENERALE SERVIZI LOGISTICI ED AMMINISTRATIVI ALLA DIREZIONE GENERALE PERSONALI CIVILI E AFFARI GENERALI ALLA DIREZIONE GENERALE DI SANIT A MILITARE ALLA DIREZIONE GENERALE REVISIONE DEI CONTI ALLA DIREZIONE GENERALE DI ARTIGLIERIA ALLA DIREZIONE GENERALE DEL GENIO AGLI UFFICI AUTONOMI DEL MINISTERO e per conoscenza: AL COMANDO SUPREMO (UFFICIO ORDINAMENTO E MOBILITAZIONE) ALL'INTENDENZA GENERALE (UFFICIO DELL'INTENDENTE GENERALE
IL MINISTRO V. Zupelli
Pur dovendosi subordinare ogni concreta disposizione in ordine alla smobilitazione alla conoscenza di elementi ancora imprecisabili, ritengo opportuno di richiamare l'attenzione degli Uffici dell'Amministrazione militare centrale, sulle seguenti questioni, alla risoluzione delle quali questo Ministero sarà chiamato a contribuire, per assicurare in tempo utile a tutte le amministrazioni centrali dello Stato, nonché alle amministrazioni locali, comunali e provinciali, ecc. un assetto corrispondente alle esigenze dei vari compiti che ciascuna di essa dovrà assolvere nell'immediato dopo guerra. Tali questioni sono: a) restituzione alle amministrazioni predette del rispettivo personale ora alle armi; b) sostituzione del personale militare, ora comandato a prestare servizio presso alcune delle amministrazioni stesse (ad esempio: Ministeri Armi e Trasporti, Approvvigionamenti e Consumi, Assistenza Militare e Pensioni di Guerra, Commissariato Generale Combustibili Nazionali, nonché Com-
missioni centrali e locali, tecniche, amministrative, di requisizione, di ispezione, ecc. ecc.); personale che, per effetto della mobilitazione , dovrà venire lasciato in libertà al momento del congedamento delle rispettive classi. Ora, sebl;,ene le predisposizioni per la risoluzione delle questioni in parola presuppongano il coordinamento dell'azione di questo Ministero c;op. quella - non ancora nota - delle altre amministrazioni itneressate, ritengo utilmente effettuabile da parte degli uffici competenti di questo Ministero stesso un esame preliminare delle questioni medesime, in rapporto ai provvedimenti da prendere per rendere quanto più possibile sollecite le restituzioni preaccennate, nonché per assicurare la continuità dei servizi dell'amministrazione militare centrale e degli enti da essa dipendenti, quando, per effetto dei congedamenti, i servizi stessi verranno privati del personale militare ora addettovi. Gradirò -avere dimostrazione della sollecitudine e cura con cui i singoli uffici prenderanno in esame l'argomento, sull'importanza del quale ogni particolare richiamo parmi superfluo.
;,,
- 1416 -
- 1417 DOCUMENTO N. 619
DOCUMENTO N . 618
DIREZIONE GENERALE LEVA ~ TRUPPA
COMANDO SUPREMO UFFICIO OPERAZIONI
FORZA alle armi (compresa quella delle Colonie) distinta per classi di leva, al 1 ° Luglio 1918 (esclusi esonerati. ed operai militari).
Sottufficiali di carriera, raffermati, musicanti ecc. Volontari per la durata della guerra Classe 1874 » 1875 » 1876 » 1877 » 1878 » 1879 » 1880 » 1881 » 1882 » 1883 » 1884 » 1885 » 1886 » 1887 » 1888 » 1889 » 1890 » 1891 » 1892 » 1893 » 1894 » 1895 » 1896 » 1897 » 1898 » 1899 » 1900
10 novembre 1918
PROMEMORIA N.
55.708
Costituzione dei comandi nel tempo di pace
» » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » »
2.894 42.728 50;123 93.169 88.928 83.754 70.066
1. - Nel passaggio al piede di pace sembra sarebbe opportuno stabilire un ordinamento interno dei vari comandi in modo unijorme, che assicuri il coordinamento d'azione che spesso manca ai nostri organi e risponda alle necessità emerse dalla guerra. In sostanza ogni comando deve trattare, in guerra ed i pace, quattro grandi serie di argomenti:
68.~5 84.631 85.298 86.940 93.777 96.470 96.244 101.643 105.271 112.798 110.335 119.013 139.289 144.635 132.436 134.174 144.686 154.807 152.700 191.797 233.135
N.
3.076.444
]
in paese
] reparti M. T.
l
1.
M.Mo . M.T.
2. 3. 4.
Ordinamento (questioni relative al personale ed al suo governo). Informazioni (sugli eventuali nemici, sugli alleati, sui neutri). Operazioni (o preparazione di esse in tutti i campi). Servizi.
In ogni comando dovrebbero quindi essere ben distinti questi 4 rami di attività, salvo, nei comandi minori, ad affidare ad un ufficiale anche la sovraintendenza o il disbrigo di due o più di essi. In ogni comando il coordinamento sarebbe assicurato dal Capo di S.M. e dal sottocapo di S.M. (o chi ne fa le funzioni). Per le questioni di servizio territoriale in ogni comando dovrebbe essere tenuto un nucleo a parte, che sarebbe il nucleo del comando territoriale in tempo di guerra. Si allèvierebbe così il servizio di S.M. e gli ufficiali di S.M. potrebbero veramente studiare e prepararsi ai loro compiti di guerra. 2. - Applicando il suddetto ordinamento al comando del Corpo di S.M., sembra che esso potrebbe essere così costituito in tempo di pace: PARTE MOBILIT ABILE - Generale Addetto, con ufficio Segreteria, per coordinamento dei reparti od uffici seguenti: 1. - reparto od ufficio ordinamento: studio delle questioni relative all'ordinamento dell'esercito, alla mobilitazione, al personale (Ufficiali e truppa) in genere, al personale di stato maggiore in particolare. 2. - reparto od ufficio informazioni: inteso nel senso sopra indicato (senso più largo dell'antico ufficio informazioni) e cioè antico ufficio informazioni, più parte estera degli antichi esteri: ad esso fanno capo gli Addetti militari.
- 1418 3. - Reparto od ufficio Operazioni: (parte nazionale degli antichi scacchieri e difesa - istruzioni e manovre - istituto geografico).
- 1419 DOCUMENTO N. 620
COMANDO SUPREMO
4. - Reparto od ufficio Servizi (antichi ufficio servizi e ufficio trasporti). Da questo dipenderebbe il Quartiere generale, pel servizio interno del comando dei' Corpo.
UFFICIO OPERAZIONI
PARTE NON MOBILITABILE - Ufficio storico, con biblioteca: alla dipendenza del Generale addetto.
Progetto per il riordinamento dell'artiglieria per il dopoguerra
18 novembre 1918
Artiglieria da campagna, pesante campale e montagna
*** Quanto sopra non è che un abbozzo, che, se approvato di massima, potrebbe essere studiato nei' particolari.
1°) Artiglieria divisionale a) GRUPPO DI BATTERIE - La formazione più conveniente del gruppo, per ragioni di mobilità, impiego, rifornimenti, è quello su tre batterie. Se per necessità di forza bilanciata si dovesse fare qua,lche riduzione, sarebbe possibile, senza gravi inconvenienti, ridurre il gruppo a 2 batt. permanenti ed un nucleo di mobilitazione per la 3a batteria. Se successive riduzioni dovessero portare alla nazione armata, il gruppo potrebbe ancora ridursi ad 1 sola batteria permanente e 2 nuclei di mobilitazione per le altre 2 batterie. Ogni gruppo allora, profittando della batteria permanente, si trasformerebbe in un centro di istruzione e mobilitazione, e potrebbe riassumere in sé tutte le funzioni di istruzione, materiale, precettazione, requisizione, mobilitazione. I quadri del gruppo dovrebbero essere: parte effettivi (il maggiore, o 2 capitani, 4 o 5 subalterni); parte ufficiali in congedo. b) REGGIMENTO - L'esperienza della guerra attuale e la natura montuosa di tutti i terreni di nostre probabili operazioni militari (confini, Balcania, Tripolitania, Cirenaica, Eritrea) fanno sentire la necessità di molte artiglierie a tiro curvo e di molte artiglierie leggere sommeggiate. Inoltre la massa di artiglieria necessaria per inquadrare il futuro esercito della nazione armata deve essere ancora maggiore di quanto si è avuto nella guerra attuale. Da ciò la necessità di costituire saldamente almeno 2 reggimenti organici di artiglieria per ogni divisione, ben inquadrati colla propria fanteria. Tali reggimenti, tenuto conto del materiale disponibile, potrebbero essere così formati: 1° regg. to: 3 gruppi da 75 camp . (9 a 10 batterie); 2° regg. to: 1 gruppo da 65 mont. (3 batt.); 2 gruppi di obici pes. camp. 149, o 105, o 100 Autotr. (6 batt.). I gruppi costituiti tutti nel modo detto in a).
- 1420 -
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Il provvedimento è facile ad attuarsi, sia perché vi è abbondanza di materiale, come si vedrà in seguito, sia perché tutti i distretti d'Italia possono dare i montanari necessari per i gruppi da 65 divisionali.
540 batt. da 75/ 906-11 (450 da camp. 90 da posizione) 172 batt. da 65 (142 da mont. 30 da posizione) 151 batt. di ob. 149 p .c. 126 batt. di C. 105 p.c. Vi è dunque - eccedenza di: 5 comandi di reggimento; 230 batt. da 75/ 906/ 11 (140 da camp., 90 da pos.) 42 batt. da 65 (12 da mont. 30 da pos.) e - deficienza di: 62 batterie pes. camp. (53 obici, 9 di cannoni) che si possono ottenere agevolmente utilizzando una parte delle batterie da camp. eccedenti e i materiali austriaci da 104 e 100 catturati.
2°) Artiglierie di corpo d'armata Data la fronte di azione del corpo d'armata, la sua artiglieria deve essere a lunga gittata, cioè capace di comprendere nel suo settore di tiro la maggior parte dei settori delle divisioni dipendenti (manovra di fuoco). Quindi sembra conveniente per ogni corpo d'armata 1 regg. di cannoni pes. camp. 105 o 104 Autotr. (su 3 o 4 gruppi). 3°) Artiglieria da montagna Per le truppe alpine converranno come in passato, i reggimenti di artiglieria essenzia'lmente da montagna. Tali reggimenti potranno avere ciascuno, tenuto conto del materiale disponibile: 2 o 3 gruppi di C. 65 mont. (1 gruppo per ogni regg. alpino); 1 gruppo di ob. 100 Autotr. (di riserva). 4 °) Riepilogo
Artiglieria da campagna, montagna, pesante campale. Prendendo come base un organico di: 15 corpi d'armata, 31 divisioni, 6 brigate alpine, l'art. da camp., mont., pes. camp. dovrebbe essere così costituita: 31 Regg.ti Div.li da camp. 93 Gr. -
279 o 310 batt. C . 75 camp.
31 Regg. ti Div .li misti
31 Gr. 62 Gr. -
93 batt. C . 65 mont. 186 batt. ob. 149, 105, 100 A
15 Regg.ti p .c. di C.A.
45 Gr. -
135 batt. C. 105 o 104 A
12 Gr. 6 Gr. -
36 batt. C. 65 mont. 18 batt. ob. 105 o 100
6 Regg.ti da montagna
In complesso occorrono: 83 comandi di reggimento 279 o 310 batterie di C. 75 camp. 129 batterie di C . 65 mont. 204 di ob. 149, 105, 100 A. 135 batterie di C . 105 o 104 A. Le disponibilità attuali sono: 88 comandi di regg.to (58 da camp., 25 pes. camp., 5 da mont.)
Artiglieria pesante (o a piedi) Tenuto conto delle batterie di materiale antiquato da sciogliere, la nostra artiglieria pesante (o a piedi) avrà all' incirc;a 560 batt. , così ripartite: 60 batterie di grosso calibro 400 batterie di medio calibro 100 batterie di piccolo calibro Converrà raggrupparle in 15 parchi, uno per c.d'a. , ed ad ognuno di questi parchi assegnare un Comando di raggruppamento (con almeno 4 o 5 gruppi ed una Direzione di artiglieria). I gruppi del raggrupp . dovrebbero essere: a) parte adibiti a presidiare i forti del confine e le piazze marittime: i gruppi per reggimento, costituiti su piede rinforzato, sono da completarsi rapidamente all'atto della mobilitazione con pochi richiamati del posto. b) parte dovrebbero servire come centri di istruzione e di mobilitazione del personale d' artiglieria pesante e dei parchi, e per fare turno coi gruppi dei forti. I 15 parchi conviene che abbiano materiale di tutte le specie (grossi, medi e piccoli calibri). I gruppi pesanti di m. e picc. cal. possono costituirsi, a differenze di quelli da camp. e mont. e pes. campali, su quattro batterie; i gruppi di grosso calibro conviene siano su tre. In base a tale costituzione, ogni parco dovrebbe fornire all'atto di mobilitazione 9-10 gruppi, cioè il triplo circa di quanti ne avrebbe in pace.
- 1422 -
- 1423 DOCUMENTO N . 621
R. ESERCITO 1TALIANO -
COMANDO SUPREMO
UFFICIO OPERAZIONI
28 novembre 1918
Progetto di difesa permanente del confine Il confine deve avere difesa permanente, e tanto più solida e sicura quanto più si tende alla nazione armata. Detta difesa deve essere capace di resistere, sia a colpi di mano, sia ad operazioni in forze, - sul tipo di quelle fatte nel Belgio dai tedeschi nel luglio 1914- almeno per una ventina di giorni, cioè fino a quando l'esercito nazionale non sia accorso al confine. Nel nostro confine, date le sue caratteristiche alpestri, la difesa permanente - forte - si può limitare alle sole zone delle grandi strade di comunicazione; in totale 11 nel nuovo confine austriaco, 7-8 nel confine francese. Ai passi secondari basta qualche plotone o pattuglia di guardie di confine.
b) Artiglierie di piccolo calibro e mitragliatrici, per la difesa vicina dell'opera B, su tutti i lati. c) Un forte nucleo di truppe, per il presidio dell'opera e per dare il cambio periodico al presidio di A e alle pattuglie di confine. La forma, dimensione e consistenza delle opere A e B non possono essere precisate che sul posto. Dovranno però evitarsi più che possibile le fortificazioni permanenti, che vincolano troppo l'azione, costano, e sono facilmente individuate e battute dal nemico. Comprenderanno molto probabilmente ciascuna un complesso di apprestamenti e reticolati, parte armati, parte da armarsi al momento del bisogno. Fra le artiglierie di grande potenza convengono gli obici, che hanno tutti i vantaggi di un facile impiego e defilamento nei terreni montani, di una. notevole _gittata e potenza di proietto, di un costo e consumo limitato. Ottimi sopratutto sono gli obici da 305, anche se in numero limitato data la ristrettezza dei bersagli. Fra le artiglierie di piccolo calibro convengono sopratutto le batterie da 65 da montagna.
Zone fortificate delle grandi strade Probabili presidi delle opere
Dati gli strumenti attuali ed i metodi di guerra svolti finora, la forma più semplice, sicura e nello stesso tempo meno dispendiosa di difesa di una grande strada di confine può concretarsi schematicamente in: a) una opera avanzata A, nel punto più idoneo allo sbarramento, che disimpegni la funzione di sorveglianza del confine, e in caso di bisogno costituisca l'interruzione materiale della strada e la sua difesa immediata. Deve quindi comprendere: tagliate, sbarramenti, mine; un nucleo di trupp~, sempre sul piede di guerra; mitragliatrici ed artiglierie di piccolo calibro. b) Una opera B più arretrata, che costituisca la difesa lontana della interruzione A, o che per lo meno ne impedisca, per una ventina di giorni, il riattamento ed il passaggio con grosse forze e con artiglierie da parte del nemico. Deve inoltre essere capace di difendersi dagli attacchi vicini di piccoli reparti nemici che fossero riusciti a passare lateralmente ad A; e finalmente deve dare il cambio periodico al presidio di A ed alle guardie di confine dei passi secondari vicini. Per soddisfare a tutti questi compiti il nucleo B deve avere: a) Artiglierie di grande potenza e gittata, per agire avanti ad A, pur rimanendo fuori dell'azione delle artiglierie che il nemico portasse fino ad A. È chiaro che detto compito sarà tanto più agevole quanto maggiore sarà la distanza limite A-B, cioè la gittata e potenza delle artiglierie di B.
Complesso A
Complesso B
plotone minatori comp. fucilieri o alpini comp. mitraglieri 2 batt. di picc. calibro Ufficiale superiore Comandante A.
I Compagnia Minatori I o 2 Battgl. fanteria I Battaglione mitraglieri 4-6 batterie (parte di picc. col. parte di m. e gr. calibro) I reparto d'intendenza I Colonnello Comandante di A e B.
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COMANDO DELLA ga ARMATA STATO MAGGIORE -
UFFICIO OPERAZIONI
26 novembre 1918 N° 8273 Op. (Annessi n.1) OGGETTO: Sorte delle truppe d'assalto AL COMANDO SUPREMO (UFFICIO OPERAZIONI) Trasmetto a cotesto Comando un «Promemoria sulla sorte possibile delle truppe d'assalto» compilato da S.E. il Generale GRAZIOLI comandante il Corpo d'Armata d'assalto. Mi associo alle proposte in esso contenute circa l'impiego delle truppe d'assalto nella guerra coloniale, oppure per lo scioglimento di tutte le unità d'assalto a pace conchiusa. IL TENENTE GENERALE COMANDANTELA8 3 ARMATA F.to Caviglia
ANNESSO AL DOCUMENTO N. 622
PROMEMORIA SULLA SORTE POSSIBILE DELLE TRUPPE D'ASSALTO Il sottoscritto, quale primo organizzatore dei reparti arditi (Battaglio~ ne BASSI della 48 a Divisione nel maggio 1917) e quale costante propugnatore, e primo Comandante di Grandi Unità d'assalto crede non inutile, anzi doveroso, in questo momento, esporre qui alcune sue idee sulla futura sorte di queste struppe speciali, che tanto valorosamente si sono affermate nella presente guerra e specie nella battaglia di Vittorio. È opportuno ricordare che nelle mie frequenti memorie presentate sull'argomento al Comando Supremo e negli studi che, per ordine di questo ultimo ho avuto occasione di compilare, ho sempre, persistentemente, propugnata l'idea che la creazione di speciali reparti o grandi unità d'assalto, destinati essenzialmente, i primi al primo urto e le seconde all'azione risolutiva di sfondamento e di dilagamento, non si dovesse vedere affatto la tendenza a creare fanterie speciali permanenti, a mio giudizio, non necessarie; ma piuttosto fanterie addestrate in modo speciale e per provvedere a
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esigenze particolari tattiche messe in chiara luce dall'esperienza di questa guerra e quindi da tenere in vita soltanto per la durata della guerra. In fondo la mia idea delle truppe d'assalto precedente alla larga applicazione che ne fece poi il nemico (e specialmente la Germania) derivava esclusivamene dal principio tattico della specializzazione dei compiti scaturito dalla guerra e in varie circolari raccomandato dal Comando Supremo. La stessa denominazione di truppe di assalto delinea il loro ufficio, ufficio che naturalmente perde ogni sostanziale significato col cessare la guerra in azione. Fedele a questo mio concetto fondamentale e pur conscio, anzi addirittur fiero delle somma efficacia e dei gloriosi successi ottenuti da queste truppe sui campi di battaglia, io persisto, ora che la guerra è finita, a propugnarne l'abolizione e le ragioni che mi inducono a ciò sono le seguenti: Chi scrive non ha mai dubitato che, durante la guerra, si potessero trarre frutti preziosi dalla raccolta in un sol fascio di tutte le energie più esuberanti, di tutte le nature più scapigliate anche se di dubbi precedenti di disciplina militare e civile, per incanalarle verso quella forma di impiego offensivamente travolgente, che le esigenze tattiche giorno per giorno dimostravano sempre più necessaria. Quando molti dubitavano dell'opportunità del raggruppamento in una sola mano di tanti elementi così esuberanti, e ciò sia pel depauperamento offensivo che avrebbe prodotto nella fanteria, sia per il pericolo disciplinare che poteva derivare, il sottoscritto non ebbe mai un momento di esitazione e tenne fermo nel suo pensiero che una tale specializzazione fosse opportuna. I fatti gli dettero ragione molto al di là delle sue stesse previsioni. Per quanto costretto a regolare energicamente (per le esigenze stesse d'impiego di così forte massa) certe tendenze eccessivamente libere andatesi via via formando nei precedenti reparti di assalto autonomi, potè constatare con soddisfazione che questa regola non menomava affatto lo slancio radicalmente offensivo della massa. Anzi, avendo avuto cura fin da principio della costituzione del Corpo d'Armata d'assalto di sviluppare negli animi dei suoi dipendenti sentimenti franchi e generosi e una forma disciplinare prevalentemente estetica e spigliata, ottenne ben presto risultati addirittura insperati e potè rilevare (cosa che del resto già nota) che appunto le nature più esuberanti e gli individui di precedenti meno regolari, sapevano essere i più generosi e i più spontaneamente rispondenti alla chiamata dei capi migliori per ascendente e per valore. Per citare un solo particolare dirò che, fin dal principio, nell'intento di sradicare l'inveterata intolleranza dei reparti d'assalto all'azione dei RR.CC. decisi senz'altro di costituire pattuglie miste di militi della benemerita e di arditi e tale coraggiosa misura valse subito, e poi sempre in seguito, a togliere ogni dissidio e a dare alla funzione di polizia militare la maggiore efficacia.
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Per ottenere questi risultati, naturalmente con truppe di quel genere (in mezzo alle quali trovavasi un contingente non indifferente dell'italica teppa), tutto il costume disciplinare dovette avere un carattere spigliato e di intelligente tolleranza per le piccole infrazioni dovute alla esuberanza stessa di quelle truppe. Fui inesorabile con qualsiasi forma di pusillanimità, di ingenerosità, di neghittosità, di insubordinazine; fui tollerante con le scappatelle disciplinari, con le avventure galanti sempre del resto corrisposte, con i piccoli inevitabili furti campestri largamente compensati del resto dalle enormi pretese del piccolo commercio locale nelle zone da noi occupate. Ottenni in questo modo una massa bellica che a poco a poco, mi risultò obbedientissima nelle mani, si che io la ridussi da informi battaglioni capaci solo di dare l'assalto irruente a una posizione vicina, per essere trasportati in autocarro al punto di partenza, a battaglioni capaci di coprire a piedi percorsi assai lunghi, trasportandosi in spalla i viveri e le munizioni necessarie per più giorni di combattimento; battaglioni che io tenni senza una protesta e senza un lamento in trincea fin che volli, nonostante fosse stato loro detto che quello non era il loro mestiere; battaglioni che combatterono in pianura e in alta montagna; che sfilarono con una correttezza e una precisione meravigliosa dinnanzi a S.M. il Re; che passarono per i primi il Piave sulla fronte dell'8a Armata, impazienti del ritardo col quale i ponti poterono essere gettati; che scattarono all'assalto applaudendo i loro ufficiali; che spinti all'occupazione delle estreme valli del Cadore percorsero rapidamente oltre cento km. senza un lamento; che destinati alla occupazione avanzata dell'alta Val Drava scesero in territorio nemico e tennero tal corretto contegno, da meritarsi dichiarazioni scritte di Borgomastri austriaci felici del loro intervento in difesa delle popolazioni contro i saccheggi del nemico. Ma tutti questi bei risultati non mi fanno velo agli occhi. La ragione essenziale per cui li ottenemmo, sta nel fatto capitale per queste truppe, di essere realmente in guerra combattuta. Cessata la guerra, cessata l'occasione di menar le mani, di dar prova della loro audacia, di far bottino, di farsi belli delle loro imprese, la loro natura scapigliata ed esuberante o si perderà, e allora diventeranno ordinaria fanteria che non giustificherebbe le forme esterne e l'appellativo ufficiale loro proprio, ovvero persisterà ed allora sarà estremamente difficile a chicchessia di contenerla, di evitare deplorevoli infrazioni disciplinari e forse reati, che offuscherebbero la loro stessa fama gloriosa andatasi formando con la guerra. Prevedo l'obbiezione: e le belle tradizioni di queste truppe dovranno quindi sparire nel nulla? Or bene a nessuno più di me può far pena infranger così belle tradizioni di guerra; ma l'esempio di altre fanterie speciali che, in fondo, sopravvivendo all'ufficio contingente pel quale furono create di
null'altro vissero che delle loro gloriose tradizioni, a me non attira niente affatto. Le tradizioni resteranno dove è il loro posto naturale, cioè nei musei e nella storia che non mancherà, ·sper,o, di citare a titolo di onore ciò che hanno fatto le truppe d'assalto in questa guerra; ma al futuro è meglio provvedere preparandoci a momento opportuno a creare cose nuove a seconda di ciò che le circostanze e le esigenze delle nuove guerre consiglieranno. Neppure mi persu~de l'idea di lasciarne un battaglione modello per ogni grande unità permanente. A che servirebbe? O il loro tipo di addestramento è buono, e allora visto che si tratterà in sostanza di puro e semplice addestramento è meglio estenderlo a tutta la fanteria. Ed anzi è questo il mi~ pensiero, specie per quanto riguarda l'addestramento fisico. O se questo non si potesse, i reparti d'assalto sarebbero un nome vano di contenuto che perpetuerebbe soltanto il ricordo di cosa vissuta fervidamente durante la guerra, ma spenta irremissibilmente con la guerra. Un bel museo che riunisca tutti i ricordi, tutti i pennoni, tutte le numerose ricompense che questi reparti si sono guadagnati sul campo ed il loro diritto a chi vi ha appartenuto di conservare il fregio al braccio saranno il miglior modo di conservare le tradizioni, senza creare imbarazzi futuri . Naturalmente tutto quanto ora ho esposto presuppone che la funzione bellica delle truppe d'assalto sia finita. Che se invece essa potesse avere occasione di continuare non esiterei un momento a patrocinarne la conservazione pel tempo che tale funzione dovrebbe ancora durare. Si affaccia qui per esempio l'ipotesi di un loro impiego nelle colonie come truppa coloniale metropolitana, impiego che io ritengo (anche per l'esperienza che ho delle colonie) possibilissimo ed utilissimo, purché a base di reclutamento volontario, compresi gli ufficiali. L'idea merita di essere presa in considerazione d'accordo col Ministero delle colonie badando però che sono truppe che per rendere molto esigono trattamenti speciali larghi e rimunerativi.
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Escludo il loro impiego per la sicurezza pubblica in paese. Forse risponderebbero bene allo scopo in quanto sono truppe decise e senza scrupoli ma in questo campo e da notizie vaghe che mi giungono ed anche per l'atteggiamento strano di certa stampa futurista che, non autorizzata, affetta di sposarsi al fascio degli arditi, io vedo un pericolo grave quello cioè di cadere in una specie di pretorianismo che potrebbe essere fomite di contese civili, piuttosto che tutelare freddamente il principio di autorità. Oltre a ciò mi risulta che circolano per l'Italia buon numero di pseudo arditi, che nessuno sa chi siano e che costituiscono un pericolo permanente per la pubblica tranquillità.
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DOCUMENTO N. 623
*** R. ESERCITO ITALIANO -
Ho creduto mio dovere esporre chiaramente queste mie idee, nella mia qualità di Comandante del Corpo d'Armata d'assalto, per quel conto che le Autorità superiori crederanno di farne.
COMANDO SUPREMO
UFFICIO SEGRETERIA
Provvedimenti per la smobilitazione
14 novembre 1918 IL TENENTE GENERALE COMANDANTE DEL CORPO D'ARMATA D'ASSALTO F.to Grazioli
I FORZE CHE OCCORRE MANTENERE IN ZONA DI GUERRA NELL'ATTUALE PERIODO TRANSITORIO
Attualmente abbiamo sul teatro di guerra Italiano (cioè esclusi Balcani e Francia) ventidue corpi d'armata Italiani, un corpo di cavalleria su due divisioni (le altre due divisioni verranno cedute al Ministero della Guerra). Per far fronte alla situazione transitoria attuale occorre disporre di almeno 18 corpi d'armata su due divisioni, più due divisioni alpine autonome. Perciò indipendentemente dal numero dei corpi d'armata da mantenere sul piede di pace, si può procedere ora allo scioglimento di 4 corpi d'armata e di alcune altre divisioni in modo da ridurre l'attuale forza mobilitata a: 38 Divisioni di Fanteria (di cui due d'Assalto). L'assetto delle forze nella zona di guerra che deve risultare allorché si sia provveduto allo scioglimento dei corpi d' armata e delle divisioni di cui sopra è cenno, è la seguente (v. schizzo ali. n. 1) (omesso): 12 corpi d'armata in linea raggruppati in 4 Armate; 6 corpi d'armata (14 divisioni) raggruppati in una Armata; 1 corpo di Cavalleria su due divisioni. Tenuto conto che ciascun corpo d'armata sarà sulla forza media di 40.000 uomini, occorrerà un totale di circa 750.000 uomini. Aggiungendo le truppe d'Intendenza, il personale necessario pei lavori da effettuarsi in concorso coi prigionieri, occorrono altri 250.000 uomini. Si tengono inoltre 300.000 uomini come riserva sia per i bisogni della zona di guerra, sia per surrogare eventualmente congedandi del Paese, sia quelli delle truppe oltre mare ed in Francia. In complesso la forza dell'Esercito Operante in Italia risulterebbe ancora di 1.300.000 uomini.
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II FORZE CHE SI POSSONO SMOBILITARE
Si potrebbe pertanto inviare in licenza illimitata complessivamente le classi dal 1877 al 1884 (circa 600.000 uomini dell'esercito operante e forse 175.000 del Paese).
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Il deflusso che le ferrovie possono assicurare dalla zona di guerra all'infuori degli ordinari sgom\)eri, del trasporto dei prigionieri, delle licenze speciali - è di circa 25.000 uomini giornalieri, pur lasciando un margine per le varie esigenze prevedibili e imprevedibili. Conseguentemente i 600.000 uomini dell'esercito operante potrebbero essere smaltiti in 24-30 giorni, ciò che corrisponde anche alla necessità di avere un movimento ordinato. Tenendo conto del necessario preavviso ai trasporti, della necessità della preparazione da parte delle Armate, le quali si dislocherebbero come da all. n ° 2, le operazioni' di congedamento non potrebbero cominciare prima del 1 ° dicembre p. v., se decise subito ora. Il congedamento delle suddette otto classi sarebbe terminato in dicembre. Dal 1° gennaio potrebbe iniziarsi l'invio in licenza di altro blocco di classi (dal 1885 al 1888, tempo presumibile dal 1° al 20 gennaio), riducendo eventualmente gli effettivi di ciascuno dei 18 corpi d'armata considerati, e successivamente le 4 classi dal 1889 al 1992 (tempo presumibile 20 gennaio 10 febbraio) e le 4 classi 93-96 (tempo presumibile dal 10 febbraio al 1° inarc zo), lasciando in definitiva sotto le armi le 4 classi dal-1897 al 1900 (dai 700 agli 800.000 uomini), complessivamente in Paese e sui vari scacchieri, comprese le colonie.
ti delle classi non congedate. I prigionieri di classe vecchia seguiranno · dopo le pratiche giudiziarie - la sorte della propria classe. D) Impiego degli organi territoriali di vecchio e di nuovo impianto, sopra tutto per la territorializzazione dei servizi (panifici, ospedali, direzioni, uffici, ecc.) e per la raccolta e deposito dei materiali esuberanti. E) Impiego nelle colonie e in Albania dei disertori. F) Versamento dei materiali esuberanti alle formazioni organiche (si conserva un reggimento di artiglieria da campagna per divisione, tutte le artiglierie da montagna, le pesanti campali, le artiglierie d'assedio moderno, un terzo delle bombarde). G) Versamento dei quadrupedi esuberanti alle formazioni organiche e ai bisogni delle armate e cessione di una parte sul posto - mediante patti speciali - agli agricoltori; invio dei rimanenti in Paese per altre cessioni o per raccolta ai depositi di allevamento . IV AERONAUTICA
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a) per le armate sulla linea di armistizio: 13 squadriglie da ricognizione; 4 squadriglie da caccia; 4.sezioni S.V.A.; b) per l'armata di riserva: 6 squadriglie da ricognizione; 6 squadriglie da caccia. · c) 8 ·squadriglie ·da bombardamento pesante; d) 8 squadriglie S. V .A. . .e) un gruppo nei Balcani, su 3 squadriglie di idrovolanti; f) 5 dirigibili; · g) 13 sezioni aerostatiche (di cui una in Macedonia); h) servizio fotografico, ecc., come ora con organici ridotti.
III SISTEMI DI SMOBILITAZIONE
A) La smobilitazi,one (da chiamarsi licenza illimitata per ora), si effettuerebbe per blocchi di classi a cominciare dalle più vecchie, direttamente dalle unità mobilitate a~ luogo di residenza dei singoli militari, senza passare per i depositi (si decentra in tal modo il lavoro, si alleviano i trasporti e si evita affollamento nei depositi, si invia gente disarmata in Paese). Il primo blocco di classi smobilitate non porta conseguenze sensibili nei servizi. Per evitare le crisi con la smobilitazione delle classi meno vecchie, si prepareranno nel mese di dicembre le aliquote di classi 1900, 1899, 1898 da trasferire nei servizi a surrogazione degli elementi vecchi licenziandi. B) Gli scioglimenti dei vari reparti si effettueranno cercando di aggravare il meno possibile il lavoro di matricola dei depositi: perciò gli scioglimenti di reparti si effettueranno solo dopo che la forza sia molto ridotta per effetto dei congedamenti. La forza complessiva dei corpi d'armata verrà perciò in primo tempo mantenuta costante mediante il temporaneo aggregamento, al corpo d'armata stesso, di interi reparti organici su effettivi ridotti (es.: corpo d'armata su 5 brigate anziché su quattro) invece di completare alcuni reparti sciogliendo gli altri. C) Impiego in reparti speciali, distinti dagli altri, dei prigionieri libera-
In questo periodo. di transizione conservare:
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Si smobiliterebbe il rimanente, e cioè:
a) 6 squadriglie da ricognizione, 4 da caccia, 4 di Caproni, 3 dell'Albania, 1 da caccia di Venezia, 2 di idrovolanti del Garda, il gruppo triplani di Poggio Renatico e le unità di Caproni da 600 in formazione a Vallona e nel Basso Adriatico, le unità di idrovolanti in servizio costiero. b) le sezioni aerostatiche in più delle 13 da conservare, quelle a Venezia ed in servizio costiero. "',,
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Per la smobilitazione degli Ufficiali, il concetto fondamentale - effettuato subito il congedamento degli ufficiali della riserva e di massima di .tutti quelli della P .A. - è, nei limiti del possibile, che essi seguano la sorte della loro classe di leva.
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Questo concetto va temperato assieme alle considerazioni del grado ed alla categoria dell'Ufficiale: ossia si può fissare per ogni grado e per ogni categoria di ufficiali in congedo (M.T., complemento) l'età minima per essere smobilitati (per diminuire lo scompaginamento repentino di troppe unità). Si provvederebbe a riparare i vuoti dei reparti in paese con invio di ufficiali giovani dalla zona di guerra. Provvedimenti vari, specialmente economici, per la sistemazione degli ufficiali da inviare in congedo (trattenere chi lo desidera - sussidio mensile per qualche mese - preferenza nell ' accettazione di concorsi di stato - facilitare ricerca di impiego - conseguimento di lauree - borse di studio prestiti - ecc.).
cati i periodi di tempo nei quali verranno congedate o inviate in licenza le varie classi. Ciò allo scopo noi;i. solo di troncare la circolazione delle consuete voci fantastiche che servono a stimolare impazienze e a provocare de-. lusioni, ma anche perché ogni individuo, nei limiti della sua capacità, possa predisporre per il proprio ritorno nella vita normale cooperando così all'opera collettiva che potrà svolgere lo Stato .
J. - Preparare nel tempo stesso una pubblicazione da distribuire a tutti gli ufficiali nella quale siano chiaramente spiegate e documentate con qualche cifra le ragioni tecniche (trasporti approvvigionamenti ecc.) che si oppongono ad una rapida smobilitazione. 4. - Favorire d'altro canto la permanenza sotto le armi, anche oltre il congedo della classe, agli ufficiali e sottufficiali e agli uomini di truppa pei quali il ritorno nella vita borghese presentasse difficoltà sia per la professione o il-mestiere già esercitati, sia per la disorganizzazione che la lunga interruzione imposta dalla guerra può aver portato in una particolare forma di attività individuale. Gli esempi sono avvii: studenti che non hanno potuto compiere gli studi, professionisti appena laureati che non avevano ancora potuto aprirsi una via, professionisti che hanno perduto la loro clientela, lavoratori di prodotti dei quali temporaneamente non potesse essere ripresa la fabbricazione ecc .. 5. - Arruolare fin d'ora tecnici e lavoratori attualmente sotto le armi per la vasta opera di ricostruzione resa necessaria dalla guerra (case, ponti, ferrovie, strade ecc.) e per le altre opere pubbliche che fossero decise dallo Stato. Radunare tra i militari delle armi speciali categorie di lavoratori per fornire la mano d'opera richiesta dalle infinite necessità collettive attuali (trasporti, industrie alimentari, coltivazione dei campi ecc.); assicurare a queste categorie, all'atto del congedo delle loro classi, un equo salario giornaliero per incoraggiarle a continuare il loro lavoro. Favorire tra queste categorie le varie forme di cooperazione e di risparmio.
VI ALCUNI PROVVEDIMENTI CHE SI RICORDANO PER MEMORIA
Lasciare sotto le armi i militari che lo desiderano; favorire lo arruolamento come operai civili per i lavori delle amministrazioni dello Stato fra i soldati. Continuare i sussidi alle famiglie per qualche tempo; se possibile dare un sussidio mensile a tutti i combattenti (500 lire in 5 mesi) . Provvedere al contingentamento dei viveri delle varie regioni interne in relazione all'invio dei soldati alle loro case. Disimpegnare al più presto i prigionieri dai lavori privati (fabbriche, agricoltura ed impiegati eventualmente in colonia); per creare subito bisogno di mano d'opera. Attendere a sospendere le commesse inerenti alle fabbricazioni di guerra finché non siano assicurate altre commesse di lavori. Favorire le cooperative e associazioni di soccorso fra i reduci. ESSENZIALE: impedire la disoccupazione ed in attesa dare subito i mezzi per vivere.
Preparare anche l'avviamento di militari congedati o inviati in licenza alle varie industrie private che avessero bisogno di mano d'opera. Assicurare equi salari e buone condizioni di lavoro a codesti lavoratori.
VII APPUNTI SUI PROBLEMI DELLA SMOBILITAZIONE
1. - Rappresentare al Governo la necessità di predisporre immediatamente la soluzione dei problemi del dopo guerra per quanto riguarda la smobilitazione. Creare immediatamente una delegazione mista di rappresentanti del Governo e del Comando Supremo per provvedere alla smobilitazione e a tutti i problemi inerenti che si accennano in seguito . 2. - Pubblicare appena possibile una tabella nella quale siano indi-
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6. - Provvedere affinché il soldato inviato in congedo o in licenza sia seguito, per così dire, dalla propria razione viveri, in modo da non turbare col ritorno d'intere classi il già difficile equilibrio alimentare del Paese. 7. - Continuare con larghezza, nei primi mesi del congedamento, se ve ne sia la necessità, il sussidio alle famiglie di coloro che hanno fatto la guerra.
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8. - Provvedere al ritiro, alla raccolta e alla sicura custodia di tutti gli esplosivi e segnatamente delle bombe a mano. 9. - Studiare la convenienza di inviare sollécitamente intere unità organiche dell'Esercito mobilitato nelle guarnigioni di pace specialmente dove essendo possibile il trasferimento per via ordinaria non si aggravano i trasporti ferroviari. L'avvicinare tali unità ai centri di rifornimento potrebbe servire anche a facilitare la soluzione del problema dei trasporti.
DOCUMENTO N. 624
MINISTERO DELLA GUERRA N. 1460 O-Circolare
Roma, 27 gennaio 1919
OGGETTO: ufficio smobilitazione ed ordinamento dell'esercito AL COMANDO SUPREMO ALLE DIREZIONI GENERALI E UFFICI AUTONOMI DEL MINISTERO DELLA GUERRA e per conoscenza: ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI AI MINISTERI VARI AL SOTTOSEGRETARIATO DI STATO PER LA LIQUIDAZIONE DEI SERVIZI DELLE ARMI E MUNIZIONI E DELL'AERONAUTICA AI COMANDI DEI CORPI D'ARMATA TERRITORIALI ALL'INTENDENZA GENERALE 1. - È istituito alla mia diretta dipendenza presso il Ministero della guerra e dalla data del 1° febbraio p.v. un ufficio smobilitazione ed ordinamento dell'esercito specialmente incaricato di tutte le questioni di carattere generale relative alla smobilitazione e di tutti gli studi e proposte relative al riordinamento dell'esercito e di mantenersi in relazione, per gli accordi che necessitano, con gli altri Ministeri interessati, più particolarmente quelli del tesoro, industria commercio e lavoro ed assistenza militare e pensioni di guerra. 2. - L'ufficio sarà così costituito: capo ufficio - colonnello di Stato Maggiore ROTA cav. Alfredo; un rappresentante del Comando Supremo; un rappresentante per ciascuna delle dipendenti direzioni generali: leva e truppa - personale ufficiali - servizi logistici ed amministrativi artiglieria - genio - sanità militare e dell'ispettorato ippico; - quel numero di ufficiali e di impiegati civili che - secondo le proposte del capo ufficio - sarà ritenuto strettamente indispensabile per il funzionamento dell'ufficio stesso. 3. - Il Comando Supremo e le varie direzioni generali mi faranno conoscere con cortese sollecitudine il nome del rappresentante da essi designato scegliendolo fra quegli ufficiali e funzionari che hanno più spiccata competenza ed attitudine in materia. 4. - I Ministeri interessati vorrano compiacersi di segnalare a quali
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dei dipendenti uffici dovrà essere fatto capo per facilitare le relazioni e gli accordi che si renderanno necessari. 5. - I rappresentanti di cui al precedente n. 2, oltre alle mansioni ed ai lavori che verranno loro affidati dal capo ufficio, serviranno altresì di collegamento con gli enti da cui essi emanano per il più sollecito e facile disbrigo delle pratiche. 6. - Le direzioni generali ed uffici del Ministero sono pregati di aderire pienamente e con sollecitudine a tutte le richieste che - d'ordine mio - loro verranno fatte dal nuovo «Ufficio smobilitazione ed ordinamento dell'esercito». Pregasi accusare ricevuta. IL MINISTRO Caviglia
DOCUMENTO N. 625
MINISTERO DELLA GUERRA UFFICIO SMOBILITAZIONE ED ORDINAMENTO
Roma, 7 febbraio 1919 Promemoria a S.E. il Ministro
Un concreto programma della smobilitazione dell'Esercito non può indubbiamente prescindere dall'assetto militare di pace che l'attuazione del programma stesso dovrà avere per risultato . È nota però l'incertezza che attualmente sussiste e che per parecchio tempo ancora potrà sussistere sulla forma e sulle proporzioni che potranno e dovranno assumere i futuri ordinamenti militari europei. Ora, ad evitare che tali incertezze possano comunque ripercuotersi nelle operazioni di smobilitazione e dar luogo a lentezza od insufficienza di provvedimenti, giova basarsi sulla supposizione che il nostro esercito possa e debba, a pace conclusa, conservare la fisionomia e le proporzioni che aveva prima della guerra, coµ organizzazioni, beninteso, integrate dai mezzi (personali e materiali) che l'esperienza di guerra ha dimostrato indispensabili all'efficienza di ciascuna arma combattente. Ciò premesso, come da accordi pervenuti col Comando Supremo, il programma della smobilitazione avrà come punto di partenza la supposizione che il nostro Esercito debba, nel dopo guerra, essere organizzato in quindici corpi d'armata e cioè: dodici preesistenti, più tre, corrispondenti alla futura circoscrizione territoriale del Trentino, della Venezia Giulia, e delle coste e delle isole Dalmate. Accettato tale criterio si procederà gradualmente ma quanto più urgentemente possibile a sopprimere tutti gli enti superflui alla accennata organizzazione che resterà pur sempre ad ogni modo puramente transitoria e non impegnativa e suscettibile di assestamento definitivo, sia in aumento che in diminuzione, in correlazione alle sopradette future norme alle quali dovrà essere informato il definitivo ordinamento del nostro Esercito. Stabiliti, d'accordo col Comando Supremo, gli organici ed i mezzi indispensabili ai quindici corpi d'armata mobilitati da conservare, valutato il fabbisogno strettamente indispensabile di truppe da tenere in Paese per il funzionamento dei servizi territoriali e della tutela dell'ordine pubblico, si potrà avere con sufficiente approssimazione, la cifra complessiva degli ufficiali ed uomini di truppa esuberanti e quindi gradualmente restituibili alla vita civile. E poiché molti uffici e servizi militari sono sorti e sono tuttora in funzione per la necessità che lo stato di guerra ha creato di passare all'autorità
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militare molte funzioni della vita civile, si sottoporranno alle decisioni di V.E. i provvedimenti per ridurre al minimo possibile il territorio in istato di guerra, portando, di massima, la linea di separazione fra zona di guerra e zona territoriale all'altezza del vecchio confine, con qualche indispensabile eccezione per le sole provincie di Udine di Belluno e di Sondrio. Con la territorializzazione di tutta la zona retrostante, si potrà ridare vita immediata a tutte le funzioni civili relative, con conseguente possibilità e facilità di sopprimere o sensibilmente ridurre le organizzazioni militari sulle quali finora le funzioni stesse hanno gravato - (lavori, manutenzione stradale, assistenza ai profughi, trasporti, servizi di polizia, di sanità etc. etc.). Occorrerà ad ogni modo procedere con cautela nel senso di assicurarsi volta per volta che l'autorità civile sia in grado di assolvere i compiti che sarebbe intendimento di riaffidare ad essa. In fatto di servizi uno dei provvedimenti dai quali si ritrarrà immedi~to alleggerimento di funzioni e conseguentemente sensibile ricupero di personale da smobilitare è la soppressione dell'Intendenza Generale e delle attribuzioni relative. Sembra infatti giunto il momento di accentrare nelle competenti Direzioni Generali di questo Ministero ogni funzione relativa ai rifornimenti dell'Esercito. Cessata ogni eventualità di movimenti di apprezzabili aliquote delle nostre forze armate, esclusa ogni azione di sfruttamento delle risorse delle terre occupate, già completamente sfruttate ed annientate dalle operazioni di guerra, ammesso conseguentemente come postulato che ogni rifornimento all'Esercito, compresi i foraggi, debba essere fatto da tergo, ossia dal territoriale nazionale, la funzione dell'Intendenza Generale non ha più ragione d'essere, tanto più in quanto che non di rado il tramite che essa stabilisce concorre a complicare il servizio dei trasporti ferroviari, e ad impedire che i rifornimenti vari affluiscano direttamente alle armate, e, quando possibile, anche per via d'acqua. A tale riguardo si è già d'accordo col Comando Supremo perché l'Intendenza Generale si trasferisca a Roma e proceda alla smobilitazione dei propri organi e mezzi, passando le corrispondenti attribuzioni alle competenti Direzioni Generali di questo Ministero, cui, appena possibile dovranno fare direttamente capo le Intendenze delle armate mobilitate per i vari rifornimenti. 'Presso il Comando Supremo si costituisce un ufficio servizi, retto da un colonnello di S.M., con la funzione di coordinare le esigenze delle varie armate e le richieste delle Intendenze rispettive. Contemporaneamente occorre sfrondare anche le organizzazioni militari territoriali di ogni elemento superfluo: uffici, commissioni, servizi spe-
ciali sorti durante la guerra e per la guerra occorre siano risolutamente eliminati. E, per poter prendere al più presto in esame la reale portata di tale provvedimento e l'estensione che sarà possibile assegnargli, è stato rivolto invito ai Comandi di corpo d'armata territoriale a rimettere direttamente ed urgentemente a questo Ufficio un elenco degli uffici, commissioni e servizi speciali attualmente compresi ed in vigore nella loro giurisdizione, con indicazione numerica degli ufficiali (distinti per grado e categoria) e dei militari di truppa che vi sono compresi. Messi in attuazione i criteri generali suesposti, ne risulterà indubbiamente una sensibile disponibilità di personale da restituire alla vita civile e di materiale da eliminare o da immagazzinare. Si espongono qui di seguito i provvedimenti che l'ufficio scrivente ritiene si debbano d'ora innanzi studiare e, qu"anto più sollecitamente possibile, attuare, d'accordo con gli altri Ministeri comunque interessati alle operazioni di smobilitazione e col Comando Supremo: a) per il licenziamento dalle armi degli ufficiali. b) per il licenziamento dalle armi dei militari di truppa. c) per la sistemazione del personale civile delle amministrazioni militari. d) per la sistemazione dei quadrupedi, carreggi, autoveicoli, materiali vari, esuberanti ai bisogni dell'Esercito di pace. e) per l'assistenza sociale ai dimessi dal servizio militare. f) per la sistemazione dei poteri, presso l'Esercito mobilitato e nel territorio. g) per la sistemazione del materiale ferroviario e marittimo. h) per la sistemazione delle costruzioni permanenti create durante la guerra e per la pace (ferrovie e relativi impianti, fabbricati, tettoie, strade, teleferiche, condutture d'acqua, pozzi artesiani, reti telegrafiche e telefoniche). i) per la sistemazione dei macchinari e materiali vari del genio militare e civile (ferro e legnami, strumenti da lavoro, da zappa e da mina, perforatrici meccaniche, materiali telegrafico e telefonico, esplosivi etc.). UFFICIALI
Le disposizioni a tutt'oggi emanate hanno autorizzato il licenziamento: a) degli ufficiali di complemento e di M.T. delle classi dal 1874 al 1879 compresa. b) degli ufficiali richiamati dal congedo di classi anteriori al 1874 e non aventi diritto a pensione vitalizia per precedente servizi? militare. c) degli ufficiali provenienti dai volontari di guerra ed appartenenti a classi di leva già licenziate.
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d) degli ufficiali di ruolo organico di amministrazione dello Stato fino alla classe 1890 (compresa), purché non impegnati presso l'Esercito mobilitato con funzioni inerenti al loro ruolo. e) degli ufficiali ingegneri del corpo del genio civile fino alla classe 1896 (esclusa). f) degli ufficiali titolari di segreterie comunali fino alla classe 1896 (esclusa). . g) degli ufficiali funzionari di ruolo delle amministrazioni ferroviarie di Stato e secondarie (compresi i servizi marittimi e lacuali periodici) di classi anteriori al 1896 (esclusa) purché non impiegati nei servizi suddetti alla dipendenza della direzione e delegazione trasporti. h) degli ufficiali applicati ed archivisti dell'amministrazione della guerra (centrale e dipendenti) di qualunque classe. Con disposizione già in corso il licenziamento di ufficiali per anzianità di classe, sarà esteso fino alla classe 1880 (compresa). L'invio in licenza straordinaria di mesi 6 degli ufficiali di arma combattente regolarmente inscritti al 3 °, 4 °, 5°, 6° corso universitario della facoltà di medicina. Debbono aggiungersi gli esoneri concessi dalla conclusione dell'armistizio al 15 gennaio u.s. ai capi di aziende agricole ed industriali ed i congedi invernali accordati dal Comando Supremo agli ufficiali mobilitati richiamati dal congedo e riconosciuti non strettamente indispensabili ai loro uffici. Con tutto ciò, e dato che per gli ufficiali, a differenza che per la truppa, il criterio della smobilitazione per anzianità di classe ha dovuto, per esigenze sociali essere temperato da deroghe costituite dai sopraelencati licenziamenti per categorie professionali, la disparità quantitativa fra i provvedimenti attuati per gli ufficiali e quelli adottati per la truppa è forse sostap.zialmente più apparente che reale. Ad ogni modo, a prescindere da ogni considerazione del genere, necessita dare maggiore impulso al licenziamento dalle armi degli ufficiali e tale intento l'ufficio confida poter raggiungere soprattutto con l'urgente attuazione dei provvedimenti esposti nelle premesse di questo promemoria e precisamente: a) riduzione dell'Esercito mobilitato a 15 corpi d'armata; b) soppressione, in massima, dello Stato di guerra nelle terre al di qua del vecchio confine e scioglimento di tutti gli uffici militari aventi in esse funzioni trasferibili ad autorità civile, sempre quando, beninteso, queste ultime siano in grado di assolverle efficacemente. c) sistemazione degli organici dei reparti mobilitati e territoriali sulla base del minimo inquadramento consecutaneo alla efficienza corrispondente alla sistemazione del momento.
d) soppressione in territorio di tutte le Commissioni ed Uffici sorti durante la guerra e per la guerra. e) sostituzione (presso le amministrazioni centrali, i Comandi e gli uffici vari interessanti la vita dell'Esercito e le operazioni di smobilitazione) di tutti gli ufficiali richiamati dal congedo con ufficiali in S.A.P. anche se inabili, mutilati di guerra, reduci da prigionia etc .. Con ciò si confida poter provvedere che entro il 15 marzo p.v. abbia già avuto luogo il licenziamento di tutti gli ufficiali richiamati dal congedo appartenenti a classi di leva per le quali già è stato effettuato il licenziamento dei militari di truppa (fino cioè alla classe 1884 compresa). Contemporaneamente al licenziamento degli ufficiali di complemento e di M.T. appartenenti a classi di leva richiamate alle armi per la guerra, questo Ufficio si ripromette di studiare e promuovere: a) ricollocamento in congedo degli ufficiali di riserva ed in posizione ausiliaria richiamati per la guerra. b) riduzione degli organici di ufficiali in servizio attivo permanente certo esuberanti, in parecchi gradi, alle future esigenze dell'Esercito, sia col favorire adeguatamente l'esodo degli aventi diritto a pensione, sia coll'istituire aspettative speciali per riduzione di quadri, sia coll'allontanare di autorità coloro che abbiano raggiunto il diritto alla pensione massima vitalizia.
UFFICIALI DI COMPLEMENTO E DI M. T. DI PROFESSIONE INGEGNERI E RAGIONIERI Nelle disposizioni sinora impartite per la smobilitazione degli ufficiali (licenziamento ed esoneri) figurano le seguenti restrizioni a riguardo degli ingegneri e dei ragionieri. Non siano concessi, in massima, esoneri ad ufficiali delle suddette professioni: 2. - Siano trattenuti alle armi sino al 15 marzo p.v. gli ufficiali impiegati in lavori improrogabili d'ingegneria militare o che abbiano gestione di conti e di materiali militari o che coprano le cariche di direttore dei conti, di relatore o di presidente di Consiglio d'amministrazione. Le ragioni determinanti di tali restrizioni appaiono evidenti quando si pensi ai numerosissimi uffici e servizi di carattere tecnico sorti ed ampliati per effetto della guerra (armi, munizioni, aeronautica etc.) e che non possono essere sciolti o ridotti se non gradatamente, di mano in mano che siasi pervenuto alla liquidazione delle relative gestioni (ingegneri); quando si pensi che il servizio amministrativo contabile dell'Esercito Mobilitato e Territoriale, così fortemente aumentato per numero di organi e per entità di lavoro, è affidato prevalentemente ad ufficiali di amministrazione delle catego1. -
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rie in congedo, i quali sono anche per la maggior parte di professione ragionieri; quando infine si pensi al gran numero di ufficiali ragionieri impiegati in altri servizi statali che debbono continuare per. lungo tempo ancora l'attività (Ministero pensioni - Ministero Approvvigionamenti e Consumi Commissariato Combustibili Nazionali - Motoaratura militare etc.). Per citare un dato si soggiunge che ora non è molto, il Ministero Approvvigionamenti ha richiesto e rappresentato come indispensabile che siano esclusi dai licenziamenti gli ufficiali addetti ai servizi che da esso dipendono in numero di oltre 700. È poi da tenere presente che, per tassativa disposizione del regolamento di amministrazione, gli ufficiali aventi gestioni di materiale, non possono essere allontanati dalla rispettiva carica se non dopo che abbiano provveduto alla chiusura della contabilità per il trimestre iniziato, cioè se non . dopo qualche mese dalla determinazione di sostituirli. Ora indubbiamente a tutte tali considerazioni corrispondono esigenze della massima importanza ma occorre d'altra parte non dimenticare che un tale stato di cose non può essere prolungato all'infinito, come non può essere prolungato il disagio che la mancanza di ingegneri arreca direttamente all'industria, alle imprese, ed ai lavori pubblici in genere, ed indirettamente alla occupazione della mano d'opera - e la mancanza dei ragionieri alle amministrazioni pubbliche e private. Con recente disposizione è stato ammesso il licenziamento degli ufficiali ingegneri del corpo del genio civile fino alla classe 1896 esclusa, ma tale provvedimento che non mancherà di agevolare l'inizio e lo sviluppo dei lavori pubblici preventivati dallo Stato, non risolve la situazione nelle libere industrie che tanta parte debbono avere nella rinascita economica dell'Italia. Occorre dunque insistere ed esigere che i Comandi e la Direzione dei servizi sia mobilitati che territoriali si riabilitino ad avvalersi in linea tecn·ica, come prima della guerra, della sola opera dei nostri ufficiali effettivi dell'arma del genio ed, in linea amministrativa, di quelli di amministrazione, ed in difetto, di ufficiali combattenti in S.A.P. che abbiano speciali attitudini amministrative. Accettato questo criterio, si potrà disporre in modo assoluto e richiedere al Comando Supremo che gli ufficiali ingegneri e ragionieri siano d'ora innanzi licenziati con tutti gli altri della rispettiva classe e categoria e che fin d'ora nelle corrispondenti cariche siano designate ed effettuate le sostituzioni necessarie. A ridurre al minimo possibile l'inevitabile periodo di crisi che ne deriverà, varranno opportunamente: a) il trasferimento ad autorità e servizi civili di moltissime delle funzioni e dei servizi che attualmente lo stato di guerra accolla, al di qua del vecchio confine, alle autorità ed ai servizi militari mobilitati.
b) la risoluta soppressione o riduzione di tutti gli enti tecnici ed amministrativi superflui sorti durante la guerra, per cui molte funzioni saranno eliminate e per molte altre si potrà fare assegnamento sugli ufficiali tecnici ed amministrativi in S.A.P. resi disponibili dalle soppressioni accennate.
II
UFFICIALI STUDENTI-UNIVERSITARI Sono molti e sono i più giovani - dato ciò non è possibile licenziarli tutti senza danneggiare altre categorie più anziane e comprendenti professionisti e padri di famiglia che anelano di poter essere restituiti alla tutela della propria professione e del proprio bilancio famigliare, entrambi fortemente minacciati dalla risvegliata concorrenza del dopo-guerra-. Non si rientra nel merito della questione che è stata già sottoposta alle superiori decisioni unitamente all'opportunità di disporre che entro il mese di marzo p. v. tutti gli studenti universitari siano concentrati a prestar servizio nelle sedi dei rispettivi Atenei e messi in condizione di iscriversi ai corsi e di sostenere gli esami, giusta anche opportune facilitazioni che il Ministero dell'Istruzione vedrà di accordare. Ad ogni modo quest'Ufficio ritiene che, concentrati gli studenti universitari nelle sedi territoriali più importanti, dal confronto fra il loro numero e le esigenze dei presidi rispettivi, si potrà stabilire se al primo provvedimento suaccennato (concentramento presso le Università) possa seguirne uno più radicale di effettivo licenziamento dalle armi degli ufficiali studenti universitari. Tale provvedimento nella misura di una licenza straordinaria di mesi sei è stato già autorizzato per quegli ufficiali (classi anteriori al 90) che risultino regolarmente inscritti al 3°, 4°, 5° e 6° corso universitario della facoltà di medicina e ciò per l'evidente opportunità di non creare una disparità di trattamento fra i suddetti e tutti gli altri studenti di medicina, aspiranti medici e militari di truppa, ai quali è stato collettivamente concessa la licenza straordinaria di mesi sei sopra accennata. UFFICIALI MEDICI
I
Per la smobilitazione degli ufficiali medici non si è seguito rigidamente il criterio per classi, rappresentando i medici valori da utilizzare individualmente in base al criterio delle prevalenti necessità militari e civili. Le prime necessità pubbliche a cui il Ministero ha rivolto la sua attenzione sono state quelle delle condotte e degli Istituti Ospitalieri, per cui dai primi di Dicembre ad oggi è già stato determianto l'esonero di circa 850 Ufficiali medici. L'altra funzione pubblica di cui l'Amministrazione militare ha riconosciuto la necessità dell'improrogabile riattivazione, è stata quella dell'inse-
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gnamento medico universitario, e così, d'accordo col Comando Supremo ed il Ministero della P.I., si è disposto che fossero rinviati in licenza illimitata gli ufficiali medici appartenenti al personale insegnante delle cliniche e degli Istituti Universitari, richiesti dagli Istituti stessi come a loro indispensabili per rimettersi sollecitamente in condizioni di funzionare. Garantite così le essenziali pubbliche necessità, sono state prese in esame le condizioni individuali degli Ufficiali medici rispetto ai privati interessi, e si è disposto anzitutto per l'invio in licenza illimitata - su richiesta degli interessati - dei medici appartenenti alle classi dal 1870 al 1873, chiamati alle armi col provvedimento straordinario di cui al D.L. 21 aprile 1916 n° 469. Dopo di questi, è stata accordata la precedenza; per lo stesso provvedimento, agli ufficiali medici già residenti all'Estero e tornati in Patria per il richiamo alle armi. Sono stati inoltre rinviati in licenza illimitata gli Ufficiali superiori medici aventi impiego non rispondente al proprio grado; e tutti gli Ufficiali medici di qualunque grado, sino alla classe 78, ritenuti esuberanti ai bisogni dai Direttori di Sanità di Corpo d'Armata. Con le riduzioni in corso di stabilimenti e servizi sanitari, sia mobilitati che territoriali potrà esser consentito anche il licenziamento degli Ufficiali medici delle classi dal 74 al 76 ed, in un secondo tempo, anche di Ufficiali medici di classi più giovani. Infatti già con odierno provvedimento si è disposto per il licenziamento degli Ufficiali medici richiamati dal congedo fino alla classe 1880 compresa, portando cioè i provvedimenti per gli Ufficiali medici allo stesso limite di anzianità di tutti gli altri.
Il vantaggio risentitone dalla vita civile è stato sensibilissimo, per esplicito riconoscimento di parecchi enti e centri direttivi. Non sono purtuttavia mancati inconvenienti e fra questi i più gravi sono stati i seguenti: a) sensibile crisi di disoccupazione in alcune regioni del Regno. b) congestionamento dei trasporti ferroviari, con danno sia dei movimenti militari, sia e più specialmente dei trasporti commerciali ed agricoli che tanta parte hanno nella vita economica del Paese. c) affollamento a Milano ed a Torino, nelle stazioni di confine e nei porti d'imbarco (Genova e Napoli) dei riespatrianti i quali, sia per mancanza di mezzi di trasporto, sia per ritardi nel rilascio dei necessari passaporti si sono trovati agglomerati ed inoperosi senza alcun mezzo di sostentamento. Ora, nel predisporre ulteriori licenziamenti, occorre tener conto della necessità di evitare il ripetersi di tali inconvenienti e poiché essi potranno sensibilmente essere attenuati da un p~ù graduato e razionato scioglimento nei rinvii dalle armi, si propone senz'altro che d'ora innanzi, anziché il contemporaneo licenziamento di tre classi, fin'ora praticato, si disponga il licenziamento di due classi per volta e, come da accordi già corsi con la Delegazione Trasporti si prescriva che l'intensità giornaliera di movimento ferroviario non superi assolutamente i 4.000 uomini in zona territoriale e gli 8.000 dalla zona di guerra. Converrà in pari tempo che l'ufficio smobilitazione si tenga in diretto contatto col Ministero dell'Interno e degli Esteri e col Commissariato dell'Emigrazione, sia affinché i licenziamenti non si traducano in disoccupazione, sia perché ai riespatrianti siano evitate lunghe soste nei porti ed alle stazioni, in attesa dei mezzi e documenti di viaggio. Quanto all'ordine di precedenza da accordare alle classi da congedare si conferma l'opportunità di proseguire nei licenziamenti in ordine di anzianità: di ammettere cioè gradualmente, successivamente al licenziamento le classi 1885, 1886, 1887, 1888, 1889, 1890, 1891, 1892, 1893, 1894, 1895. L'opportunità da molti sostenuta di dare la precedenza alle classi dal 1889 al 1893; che, per non essere state mai congedate da quando furono chiamate alle armi per l'obbligo di ferma, conterebbero un periodo di effettivo servizio continuativo prestato superiore a quello di tutte le altre classi, non si crederebbe opportuno tenerne conto, sia perché tale criterio sarebbe in contrasto col criterio generale di smobilitazione prescelto ed adottato (congedamento per anzianità di classe) e con l'annessa presupposizione che, quanto più anziana sia la classe, tanto più estesa sia la cerchia di interessi famigliari, professionali e sociali che ad essa si connettono, sia perché non è possibile stabilire un'esatta valutazione dell'anzianità di servizio di ciascun soldato, senza trascurare di considerare che le classi più anziane (1885-1886)
TRUPPA Il criterio generale della smobilitazione per classi di leva, cominciando dalle più anziane, è stato fin'ora per le truppe rigorosamente applicato ed i pochi temperamenti che dal criterio stesso hanno derogato (esoneri, restituzione di personale alle ferrovie etc.) non comprendono che un limitatissimo numero di individui, di guisa che il loro alìontanamento dall'Esercito nessuna ripercussione ha potuto avere sui licenziamenti collettivi dei più anziani. I provvedimenti fino ad oggi adottati per il licenziamento dei militari di truppa sono i seguenti: a) invio in licenza illimitata dei militari delle classi dalla 1874 alla 1884 compresa. b) trasformazione della licenza illimitata in congedo assoluto per i militari che abbiano compiuto il 39° anno di età (1874-1879 compreso). La cifra dei militari di truppa dimessi dalle armi con i suaccennati provvedimenti supera i 900.000 uomini.
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. Per i Sottufficiali i Caporali e Soldati
hanno avuto la ferma triennale e che qualcuna, pochi mesi dopo-il congedamento (classe 1888) è stato richiamata alle armi con un disagio famigliare ed economico forse piuttosto aggravato che ridotto dall'interruzione. Come provvedimento straordinario si è già stabilito di licenziare subito dalle armi la classe 1900, sia per restituire al Paese un contingente di giovani che dall 'anticipata chiamata alle armi ha avuto danno negli studi e nella preparazione alla professione in genere, sia perché la classe 1900 dovrà nel futuro anno 1920 rispondere alla normale chiamata alle armi e consentire il licenziamento delle classi piÙ-anziane che nell'anno stesso si troveranno ad avere compiuti ed oltrepassati i loro obblighi di ferma. Sono inoltre già corsi accordi col Comando Supremo per procedere, appena possibile, all'invio di licenza illimitata delle classi 1885 e 1886. Analogamente e sempre a gruppi di due classi per volta, saranno dimessi dalle armi anche i militari delle classi dal 1886 al 1895 compreso. Non è possibile, purtuttavia, precisare fin d'ora, anche nel tempo, la graduazione che i licenziamenti accennati potranno avere, data la predetta imprescindibile necessità di uniformare ogni determinazione alla situazione del momento in cui essa deve avere attuazione, sia in relazione al congestionamento dei movimenti ferroviari, sia in relazione infine al pericolo di aggravare la crisi della disoccupazione operaia. Ogni ritardo sarà ad ogni modo evitato, dato che un opportuno collegamento fra quest 'ufficio ed il Comando Supremo, fra quest'ufficio e la Direzione Trasporti e fra quest'ufficio ed il Ministero dell'Interno, consentirà di precorrere volta per volta le circostanze del tempo indispensabile per il concretamento e la diramazione delle possibili disposizioni.
ASSISTENZA SOCIALE AI DIMESSI DAL SERVIZIO MILITARE Per gli Ufficiali 1. Polizza di assicurazione per i combattenti dopo il 1° gennaio 1918; Indennità di congedamento, pari a due mesi di stipendio per il 2. primo anno di. servizio e ad un mese per ogni successivo anno di servizio (esclusi gli impiegati e i pensionati dello Stato) . 3. - Indennità vestiario di L. 250 a tutti gli ufficiali richiamati dal congedo. 4. - Viaggio gratuito agli espatrianti, con le indennità di missione per i giorni di viaggio nel territorio nazionale e indennità di L. 15 al giorno per ogni giornata di viaggio in territorio estero. 5. - Viaggio a tariffa differenziale C. alle famiglie degli ufficiali richiamati dal congedo, dal luogo di residenza attuale dell'Ufficiale, a quello prescelto.
1. Polizza di assicurazione per i combattenti dopo il 1° gennaio 1918. 3. Viaggio gratuito agli espatrianti, con indennità ·di missione per i giorni di viaggio nel territorio nazionale e indennità di L. 5 al giorno per ogni giornata di viaggio in ferrovia in territorio estero. 4. - Conservazione per 90 giorni, del sussidio alla famiglia.
PROVVEDIMENTI DA ATTUARE Per gli Ufficiali 1. - Lire 250 d'indennità a tutti gli Ufficiali superiori e inferiori in servizio attivo permanente che abbiano fatto servizio in zona di operazioni. 2. - Lire 250 agli ufficiali richiamati dal congedo stipendiati o pensionati dello Stato (che come tali non ebbero l'indennità di congedamento) purché abbiano prestato servizio in zona di operazioni e non siano stati esonerati prima dell'armistizio.
Per i Sottufficiali Caporali e Soldati 1. - Indennità di congedamento a tutti i militari (esclusi gli esonerati) in ragione di due quote di L. 50 per il primo anno e di una quota di L. 50 per ogni successivo anno di servizio della classe a cui ciascun militare appartiene: i sottufficiali (da sergente ad aiutante di battaglia) avranno in più una quota fissa di L. 50 (i militari della classe 1900 avranno una sola quota di L. 50 più, per i sottufficiali, la quota fissa pure di Lire 50). 2. - L'indennità di L. 5 al giorno per ogni giornata di viaggio in territorio estero, sarà corrisposta anche per i giorni di navitazione.
Per il personale civile in servizio presso gli uffici e servizi militari
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Il provvedimento più importante in materia di smobilitazione, nei riguardi della sistemazione del personale civile in servizio presso uffici e servizi militari, è quello rappresentato dall'alienazione dell'avventiziato, istituzione che, quando le operazioni di guerra erano nel loro sviluppo, consentì di allontanare dagli uffici e servizi territoriali il maggior numero possibile di militari validi e di utilizzarli come combattenti. Tale provvedimento è già stato disposto con la circolare N. 5 - 2414 del 28 Gennaio u.s. della Direzione Generale Personale Civili e Affari generali, con la quale è fissato al 31 marzo p.v. il limite massimo per il licenziamento di tutto il personale avventizio (uomini, donne, volontari civili). Opportune provvidenze tendono ad attenuare per quanto possibile il
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danno economico derivante dal licenziamento al personale stesso che sarà pertanto ·allontanato dal servizio a scaglioni, nei quali saranno compresi per ultimi coloro che risultino essere sostegni di famiglia; sarà inoltre corrisposto ad ogni licenziato dal servizio una indennità pari a 40 giornate di paga nominale per i sostegni di famiglia; a 20 giornate per il personale femminile assunto in servizio prima del 1° Dicembre 1918; a 30 giornate di paga nominale per tutti gli altri (personale avventizio maschile assunto in servizio prima del 1° Dicembre 1918). Nessun provvedimento urgente s'impone per il personale civile di ruolo, in servizio presso le amministrazioni militari, dato che esso non ha subito aumenti speciali durante il periodo della guerra e dato che la sistemazione di esso potrà essere presa in esame solo quando sarà stabilito l'ordinamento futuro che dovrà essere assunto dal nostro Esercito (Professori presso Istituti Militari - Maestri di scherma e di ginnastica - Archivisti ed applicati delle Amministrazioni Centrali e dipendenti - Ragionieri geometri d'artiglieria e del genio - Capi tecnici - Farmacisti militari - Tipografi - Disegnatori - Assistenti etc.).
dendo gratuitamente a detti agricoltori, dietro indicazioni delle Amministrazioni provinciali o dei Commissariati agricoli provinciali per quelli delle provincie liberate dall'invasione, e dal Governatore o dal Consiglio provinciale d'agricoltura per quelli delle terre redente, i quadrupedi suscettibili di riforma. I rimanenti quadrupedi di riforma che risulteranno esuberanti per la distribuzione gratuita agli agricoltori delle terre liberate e redente verranno venduti al commercio a mezzo di pubblica asta sia come animali da lavoro, sia, presi accordi col Commissariato dei consumi, come carne da macello . Dalla stipulazione dell'armistizio fino ad oggi un numero assai grande di quadrupedi è già stato restituito all'agricoltura e all'industria. Tale numero andrà celeremente aumentando essendo intendimento del Governo di proseguire con le modalità sopra esposte, alla sollecita vendita di tutti i quadrupedi che si rendono man mano disponibili per effetto della smobilitazione. Per quanto ha tratto ai bisogni dell'Esercito:
Per i quadrupedi Allo scopo di subito ridurre le spese occorrenti per l' alimentazione dei quadrupedi presso l'Esercito mobilitato, reintegrare in una certa misura le popolazioni civili e specialmente agricole degli equini e bovini che a causa della mobilitazione furono costretti a cedere allo Stato, e poter al tempo stesso ricuperare almeno parte delle ingenti somme occorse durante la guerra per l'acquisto di quadrupedi, subito dopo la conclusione dell'armistizio si provvide e anche attualmente si sta provvedendo in zona di guerra all'accentramento ed all'invio in zona territoriale dei quadrupedi catturati al nemico nonché di quelli che per effetto della smobilitazione risultano man mano esuberanti ai bisogni dell'Esercito. Per l'utilizzazioni di detti quadrupedi è stato e verrà tenuto presente il concetto di favorire: a) La produzione equina del Paese: distribuendo a fida degli allevatori le migliori cavalle al disotto dei dodici anni, scevre di qualsiasi imperfezione. b) Gli agricoltori: cedendo loro a prezzo di stima e pel tramite dei vari comitati istituiti in ogni provincia, le cavalle di età non superiore ai dodici anni che si ritiene possano dare una produzione utile. c) Gli industriali e gli esercenti: vendendo loro a prezzo di stima i buoni maschi di _età non avanzata. d) Gli agricoltori delle terre riconquistate e redente che a causa delle operazioni di guerra vennero a trovarsi privi degli animali da lavoro: ce-
a) saranno trattenuti in servizio i migliori e più giovani quadrupedi nel numero corrispondente agli organici di pace. b) saranno ritirati nei depositi allevamento cavalli quegli ottimi capi che si presume servano ad assicurare i rifornimenti dell'Esercito anche nell'anno seguente alla smobilitazione, in modo di eliminare ogni necessità di nuovi acquisti. c) saranno assegnati muli invece di cavalli in tutti i servizi di Presidio ed in quei riparti ove tale sostituzione sia conveniente e possibile. d) saranno autorizzati gli ufficiali a prelevare d'agevolezza i cavalli corrispondenti al numero di razioni foraggio che rimarranno loro assegnate. (Si fa all'uopo riserva di sottoporre concrete proposte alle decisioni di V.E. segnalando perciò fin d'ora l'opportunità di abolire la razione foraggio per i capitani dell'arma di fanteria quasi tutti giovanissimi di età e di servizio).
MATERIALI VARI CHE LA CESSAZIONE DELLA GUERRA RENDE ESUBERANTI AI BISOGNI DELL'ESERCITO Fin dall'autunno scorso questo Ministero, a mezzo dell'ufficio statistica pel dopo guerra aveva emanato disposizioni intese a stabilire l'esatta consistenza del materiale di guerra e la parte di esso che col cessare delle ostilità avrebbe potuto essere alienata . Tali operazioni di accertamento erano appena incominciate quando sopraggiunse la vittoriosa nostra offensiva che, mentre pose termine ad ogni operazione di guerra, col ricco bottino di guerra catturato al nemico venne
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ad aumentare enormemente la quantità dei materiali da inventariare e distribuire. Ad ogni modo, appena concluso l'armistizio, vennero confermate le disposizioni già emanate per l'accertamento della consistenza dei vari materiali, integrandole con particolareggiate prescrizioni per un primo selezionamento e raggruppamento per specie affini dei materiali stessi. In pari tempo è stata sospesa la fabbricazione delle munizioni e del materiale da guerra in genere ed, in relazione alle disponibilità dei mezzi ferroviari di trasporto, è stato anche iniziato lo sgombero dalla zona di guerra del munizionamento esuberante, delle artiglierie fuori uso e dei rottami metallici vari che dovranno essere ceduti alle industrie metallurgiche nazionali. I materiali vari che verranno man mano accertati esuberanti ai bisogni dell'Esercito e disponibili per altri usi saranno segnalati al Comitato Interministeriale che sotto la Presidenza del Ministro del Tesoro è incaricato di stabilire le modalità e le condizioni dell'alienazione. Per i materiali ed impianti d'aeronautica e di produzione di armi e di munizioni direttamente provvede l'apposito Sottosegretariato istituito di recente presso il Ministero del Tesoro alla dipendenza di S.E. CONTI.
SISTEMAZIONE DEI POTERI FRA AUTORITÀ MOBILITATE ED AUTORITÀ TERRITORIALI In seguito ad accordi intervenuti fra il Ministero della Guerra ed il Comando Supremo è già stato disposto che le Armate Mobilitate cedano ai Comandi di Corpo d'Armata Territoriali tutti quei servizi che, pur continuando a funzionare, abbiano con l'attuale situazione, acquistate caratteristiche prettamente territoriali. Analogamente i nuovi servizi già impiantati o in corso d'impianto nelle terre redente sono stati posti alla dipendenza di questo Ministero e per esso dei Comandi di Corpo d'Armata Territoriali di Verona (per il Trentino) e di Bologna (per la Venezia Giulia). In tal modo una Direzione di Artiglieria ed una Direzione del Genio sono già rispettivamente in funzione tanto a Trento che a Trieste. Saranno inoltre sottoposte alla firma di V.E. le disposizioni per costituire al più presto possibile in entrambe le città suddette una Direzione di Sanità ed una Direzione di Commissariato, con organici tali da assicurare i rispettivi servizi anche per i circostanti territori. Ciò, in attesa di poter, a pace firmata, stabilire definitivamente la Circoscrizione Militare Territoriale che il nostro Esercito dovrà assumere nel territorio nazionale, comprese le terre redente.
- 1451 -
A facilitare purtuttavia quella semplificazione di funzioni e quella eliminazione di organi e di personale militare che la smobilitazione richiede e di cui si è già fatto cenno nelle premesse di questo promemoria, occorrerà ridurre al minimo il territorio in istato di guerra e conseguentemente j poteri discrezionali conferiti al Comando Supremo durante la guerra per le nostre regioni di confine. Ciò stante la maggior parte delle funzioni che fin d'ora nelle terre al di qua del vecchio confine sono state assunte ed assolte da autorità e servizi militari dovrebbero far ritorno ad autorità e servizi civili. Come però si è già accennato occorre in modo assoluto evitare che il trasferimento dei poteri possa risolversi in crisi dei servizi relativi per deficienza dei mezzi da parte delle autorità civili che dovrebbero farli funzionare. Ciò in particolar modo per quanto si riferisce all'opera di assistenza alle popolazioni e di ricostituzione delle regioni provate dalla guerra. Ad ogni modo sembra a quest'ufficio che tale considerazione debba aver valore solo per imporre massima oculatezza nella cessione di ogni singolo servizio di enti militari a enti civili, ma non debba implicare la rinuncia all'accennato progetto di riduzione del territorio in istato di guerra, dati gli innumerevoli vantaggi di carattere politico e militare che l'attuazione del progetto stesso comporta. Piuttosto, come già in altro promemoria si è avuto occasione di segnalare: sembra opportuno preavvisare i vari Ministeri della riduzione che si vorrebbe effettuare del territorio in istato di guerra, per dar loro modo di tempestivamente provvedere (quando ne.cessario anche con l'invio di speciali delegati) a che le dipendenti autorità civili siano poste in grado di riprendere nelle terre di confine tutte le funzioni che in tempo di pace loro competono e che in ogni caso l'Esercito non potrebbe conservare che provvisoriamente.
DOCUMENTO N. 626
ARMÉE IT ALIENNE SITUATION DES EFFECTIFS À LA DATE DU 11 JANVIER 1919 ITALIE
Officiers 1. -
4.763 20.034
353 12.701
-
Totale des combattants
3. -
4. -
Troupe
Officiers
Troupe
ALBANIE
Officiers
Troupe
MACEDONIE
Officiers
GRAND TOTAL GÉNÉRAL
Troupe
Officiers
510 17.208
5.228 22.466
Troup
COMBATTANTS DE L'AVANT États Majors et quartiers générals lnfanterie, rnitrailleuses & cycl. Cavalerie à pied Cavalerie montée Artillerie Artillerie d'assaut (Tanks) Génie Aéronatique
2. -
FRANCE
NON COMBATTANTS, SERVICE DE L'AVANT & SERVICES DE L'ARRIÉRE CENTRE DE RENFORTS & D'INSTRUCTION lnfanterie Artillerie, Génie, Aéronatique Total HOSPIT ALISÈS DANS LA ZONE D'OSPITALISA TION DES ARMEES TOTAL
33 .576 542.264 -
6.709 222.788 -
140 856
-
-
14 216
-
134.354 6.376
43.636
946.062
1.316
13.084
297 .919
3.956
81.178
-
1.325 .159
865
36.343
61.545
1.361 .502
282 3.645
-
5.076 709
60.676
1.377 20.583
-
1.392 23.421
-
111 474
-
1.892 9.588
-
45 630
-
-
40 125
-
660 3.490
-
518 13 .516 -
37 .855 603.476
9.543 239.506 -
249 42
6.421 516
100 25
3.727 439
5.515 776
147.535 1.331
28 .920
2.102
44.230
965
26.034
48.019
1.045 .246
370
7.226
1.131
23 .245
320
9.747
14.905
338.137
293
5.241
61
1.272
44
3.381
4. 354
91.072
-
-
-
-
41.387
3.294
68.747
1.329
39.162
-
-
90
-
-
1.979
1.979
3.033
280 946
-
-
41.387
3.294
68.747
-
1.329
-
-
39.162
-
-
67.278
1.474.455
865
36.343
68 .143
1.510.798
SEGUE DOCUMENTO N. 626
ARMÉE ITALIENNE SITUATION DES UNITES ET DE L'ARMEMENT A LA DATE DU 11 JANVIER 1919 FRONT DE:
Nombre de O.I.
CAVALERIE ARTILLERIE Nombre nomb_re de pièces disponibles bataillons d'ifanterie Divisions Escadrons Escadrons de de Lourds Démontée combatmontées montées . démontés campagne mortiers canons Canons ants) canons et de et e/ a obusiers tranchées obusiers
MITRAJLLEUSES
CHARS D' ASSAUT de
de
de
bombard.
chasse
reconnaiss.
96
236
308
-
14
-
-
-
-
3
18
15
-
-
-
-
15
16
-
-
-
115
289
339
Légères
Lourdes
Lourdes
3.726
9.520
-
-
-
156
294
-
-
216
434
-
144
252
4.242
19.500
.
ITALIE
40
637
FRANCE
2
26
ALBANIE
3
MACEDONIE GRANO
1
60
-
-
3.140
2.469
3.431
-
2
-
-
80
94
25
39
-
13
-
-
147
171
119
1
24
-
5
-
-
-
-
46
726
80
-
-
1
3.367
TOTAL GÉN. (1) «Pesanti campali» et «Assedio»
2.734
3.575
(2)
(1)
326
4 -
330
(2) Compris les Stockes
AVJONS (en service)
Moyens
Légèrs
- 1454 -
- 1455 DOCUMENTO N. 627
R. ~SERCITO ITALIANO -
sciano il ricordo, indistruttibile, dei loro nomi indissolubilmente legati alla memoria dei loro fasti. La riduzione d.elle unità porterà di conseguenza una esuberanza di comandanti dei gradi più elevati, e quindi la disponibilità di alcuni di essi. Il Paese, che ha tanti urgenti bisogni, molto attende ancora dall'inesauribile loro energica azione di comando e dal loro provato patriottismo, specie nel grave problema del ritorno dalla vita di guerra alla possibile normale sistemazione territoriale. Essi, in genere, a cominciare dai più anziani, come è desiderio del Ministero, e ricorrendo anche, se necessario, a spostamenti da comando a comando, verranno pertanto destinati, via via che si renderanno disponibili, a posti di speciale fiducia in paese, nel tenere i quali, confido pienamente, porteranno tutto quell'amore al dovere, di cui già diedero così bella prova di fronte al nemico.
COMANDO SUPREMO
UFFICIO ORDINAMENTO E MOBILlTAZIONE
N. 56317 R.S.
6 dicembre 1918
OGGETTO: Scioglimento di unità AI COMANDI DI ARMATA, DI CORPO ARMATA E DI DIVISIONE ALL'INTENDENZA GENERALE e per conoscenza: AL MINISTERO DELLA GUERRA - DIVISIONE S.M. AI COMANDI GENERALI ARTIGLIERIA, GENIO, AERONAUTICA
In dipendenza della situazione attuale e della necessità di ridurre gradualmente la forza dell'esercito operante, occorrerà effettuare in un periodo di tempo relativamente breve e su larga misura lo scioglimento di grandi · unità (corpi d'armata e divisioni). · Nel determinare tali scioglimenti, questo comando terrà presente quanto più è possibile la convenienza di mantenere le vecchie unità, ricorrendo a scioglimenti di unità create esclusivamente per la guerra, ma sarà costretto altresì ad osservare ragioni di pratica attuazione, quali quelle della dislocazione reciproca delle varie unità, senza ricorrere a spostamenti eccessivi, specie ferroviari, e senza aggravare, per alcuni tratti della fronte, il problema logistico causato dalla scarsa potenzialità di alcuni tronchi ferroviari. Il provvedimento, quindi, _porterà in genere allo scioglimento di_unità nuove, ma accanto a tali scioglimenti, definitivi ed indispensabili, potranno anche adottarsi, come si disse, soppressioni, almeno temporanee, di vecchie unità; salvo ad effettuarne eventualmente la ricostituzione nel futuro riordinamento dell'esercito, apace condusa. Sia che si effettuino scioglimenti definitivi .di nuove unità, sia che si add~venga a soppressioni temporanee di grandi unità preesistenti alla guerra, trattasi sempre di provvedimenti ineluttabili, che questo Comando deve adottare a malincuore e che potranno anche portare alla rinunzia di unità che, gloriosamente affermatesi durante l'intero periodo della guerra, hanno acquistato, a prezzo del sangue migliore, il diritto a sopravvivere nella storia dei fulgidi eroismi italiani. L'avvenuto acquisto di tale diritto sarà però di conforto e renderà, sotto un certo aspetto, meno dolorosa la rinunzia ad unità che, sciogliendosi, la
IL CAPO DI S.M. DELL'ESERCITO A. Diaz
•
- 1456 -
- 1457 DOCUMENTO N. 628
R . ESERCITO 1TALIANO -
COMANDO SUPREMO
UFFICIO ORDINAMENTO E MOBILITA ZIONE
13 gennaio 1919 N. 57440 R.S. -
Circolare
Allegati n. 1 (soltanto ai comandi d ' armata e int. gen.) OGGETTO: Spostamenti di personale fra brigate di fanteria Scioglimento di compagnie mitragliatrici AI COMANDI D'ARMATA, DI CORPO D'ARMATA E DI DIVI. SIONE e per conoscenza: AL COMANDO DELLA PIAZZA MARITTIMA DI POLA ALLE INTENDENZE D'ARMATA AI REPARTI MITRAGLIERI 1°, 3°, 4° , 9° AI REPARTI MITRAGLIERI DI BRESCIA E TORINO ALL'INTENDENZA GENERALE AL MINISTERO DELLA GUERRA - DIV.S.M. ALL'UFFICIO TECNICO ALL'UFFICIO PERSONALE A titolo di orientamento, si comunica che le seguenti brigate di fanteria: Bisagno Jonio Piceno Pallanza Veneto Potenza Arezzo
Tevere Avellino Pesaro Massa Carrara Caserta Vicenza
Volturno Lario Cosenza Porto Maurizio Aquila Foggia
sono destinate a cedere il loro personale di truppa alle rimanenti brigate della rispettiva armata cui sono ora assegnate (per la brigata Arezzo verranno date disposizioni a parte). Scopo di tale spostamento di personale è quello di tenere a numero, per quanto possibile, le brigate che dovranno, nel futuro assetto, costituire organicamente le grandi unità.
Ciascuna delle 19 brigate sopra citate conserverà un nucleo composto dei seguenti elementi: Comando di brigata (coll'attuale nome) (al completo di personale, quadrupedi, materiale 2 comandi di regg. (cogli attuali numeri distintivi) 1 compagnia mitragliatrici Fiat 6 sezioni pistole mitragliatrici (tratti dai dipendenti battaglioni) 12 carrette da battaglione con relativi conducenti (12) e quadrupedi (24), tratti dai dipendenti battaglioni. Detto nucleo rimarrà a disposizione di questo comando per l'eventuale inquadramento, in brigate, di altro personale di truppa, che verrà a suo tempo indicato. I rimanenti elementi delle 19 brigate predette saranno utilizzati coi criteri seguenti:
Battaglionijucilieri, plotoni d 'assalto reggimentali, plotoni zappatori, sezioni pistole mitragliatrici (eccettuate le 6 predette): verseranno i quadrupedi ed i materiali - non costituenti dotazione individuale - alle intendenze d'armata ed il relativo personale di truppa sarà impiegato quale complementi per le brigate di fanteria delle rispettive armate. Gli ufficiali passeranno a disposizione dell'ufficio personale di questo comando cui dovranno essere segnalati numericamente e distinti per gradi. 1. -
2. - Sezioni lanciafiamme portatili, sezioni lanciabombe Stokes: verseranno i materiali, le carrette ed i quadrupedi alle intendenze d'armata che terranno a propria disposizione le carrette ed i quadrupedi e segnaleranno all'ufficio tecnico di questo comando il quantitativo dei materiali d'armamento delle predette sezioni, ricevuto in consegna, per l'ulteriore utilizzazione. Il personale di truppa delle predette sezioni verrà impiegato come complementi (per i reparti delle rispettive specialità o per i battaglioni fucilieri) delle brigate cui saranno avviati gli elementi di cui al comma 1). Gli ufficiali verranno messi a disposizione dell'ufficio personale di questo comando cui dovranno essere segnalati numericamente. 3. - Reparti cannoncini da 37 e compagnie mitragliatrici di brigata e di battaglione (eccetto una): verranno trasferiti al completo, per cura di questo comando, ad altre brigate che verranno volta a volta designate. 4. - Salmerie reggimentali: passano a disposizione dell'intendenza generale che le impiegherà secondo le direttive di cui al foglio 66564 del 12 u.s. di questo comando.
****
- 1458 -
- ·1459 -
Nel futuro assetto, risultante dai movimenti suddetti, le divisioni rimarranno costituite colle brigate indicate nell'annesso specchio. Di pari passo coi provvedimenti sopraccennati, questo comando procederà alla sostituzione delle compagnie mitragliatrici mod. 907 F tuttora assegnate ai comandi di brigata e di divisione, con compagnie mitragliatrici Fiat traendo queste ultime sia dai reparti mitraglieri d'armata, sia da quelle indicate dal comma 3) predetto. Le compagnie mitragliatrici mod. 907 F (sostituite dalle Fiat) che si renderanno disponibili verranno sciolte ed il loro personale, a secondo della classe di leva, verrà impiegato o come complementi per le compagnie mitragliatrici Fiat, dopo conveniente istruzione, o com.e complementi per.la fanteria di linea.
La compagnia rnitraglieri di marcia dovrà avere la seguente costituzione: 1 capitano (o tenente anziano) .,- comandante 1 subalterno per ogni 60 uomini di truppa Truppa - forza variabile (dai 200 ai 300 uomini) 1 carretta da battaglione con un quadrupede (tratta dalle compagnie mitragliatrici 907 F) La predetta compagnia avrà amministrazione propria, e, per centro di mobilitazione, ·il reparto mitraglieri Fiat di Brescia, al quale pertanto verrà trasferito tutto il personale di cui sarà composta. Esso dipenderà disciplinarmente dal rispettivo comando di brigata che, valendosi degli ufficiali e del materiale delle compagnie mitragliatrici Fiat che sono a sua disposizione, darà le opportune direttive per una ràpida istruzione del personale della compagnia stessa, sul materiale Fiat. Il personale della compagnia mitraglieri di marcia, appena istruito, verrà impiegato come complementi per le compagnie mitragliatrici Fiat a seconda delle disposizioni che al riguardo verranno date da questo comando . La forza di ciascuna compagnia mitraglieri di marcia dovrà esser comunicata a questo comando, dai comandi di armata. Questo comando si riserva di dare, a suo tempo, ulteriori disposizioni di carattere esecutivo, sia per quanto riguarda la cessione di personale delle brigate di fanteria dianzi citate, sia per quanto riguarda lo scioglimento delle compagnie mitragliatrici mod. 907 F.
Gli elementi delle compagnie mitragliatrici mod. 907, all'atto del loro scioglimento, saranno così utilizzati: a) Materiale: verrà versato alle intendenze d'armata che ne cureranno il successivo invio al reparto mitragliatrici 907 F di Torino. b) Quadrupedi: dovranno essere versati ai depositi rifornimenti quadrupedi d'armata che li terranno a disposizione dell'intendenza generale comunicando ad essa il loro numero complessivo . c) Personale truppa: quello di classe anteriore al '92 sia delle compagnie mitragliatrici di brigata che di quelle di divisione dovrà essere trasferito in fanteria di linea, nelle stesse brigate della divisione cui appartengono le compagnie mitragliatrici da sciogliere; quello delle classi dal '92 al 1900 (compreso) appartenente alle compagnie .mitragliatrici 907 F del comando di brigata dovrà costituire, presso ogni comando di brigata, una compagnia autonoma, che verrà denominata «Compagnia mitraglieri di marcia».
IL SOTTOCAPO DI S.M. DELL'ESERCITO Badoglio
Il personale delle compagnie mitragliatrici 907 F del comando di divisione (classi '92 al 900) dovrà invece venire suddiviso fra le compagnie mitraglieri di marcia delle dipendenti brigate. d) Ufficiali: Parte di essi verrà impiegata per l'inquadramento delle compagnie mitraglieri di marcia; gli esuberanti dovranno essere messi a disposizione dell'ufficio personale di questo comando. I comandi d'armata segnaleranno al predetto ufficio il quantitativo di ufficiali (distinti per grado) resosi disponibile. Scopo della compagnia mitraglieri di marcia è quello di permettere l'istruzione sulla mitragliatrice Fiat dei mitraglieri delle disciolte compagnie mod. 907 F senza ricorrere ai reparti mitraglieri data la loro distanza dallo schieramento attuale delle truppe e le difficoltà dei trasporti.
I
',,
- 1460-
- 1461 SEGUE DOCUMENTO N. 628
9a
XXVIII
33a
XI
56a 31a
ALLEGATO ALLA CIRCOLARE 57440 DEL 13 GENNAIO 1919
Armate
Corpi d'Armata
1a
III X
V
3a
XIV
XXVI XXVIII
Divisioni
Brigate
6a 75a 5a 26a 55a 2ia 32a 69a
"Valtellina" e "Chieti" III e VI Raggr. Alp. IV e VII Raggr. Alp. "Perugia" e "Pistoia" "Liguria" e "Pavia" "Forlì" e "Siena" "Acqui" e "Torino" III e IV Brg. Bersaglieri
9a 6P 12a 45a 54a 25a 53a
"Catanzaro" e II Brg. Bers. "Regina" e "Catania" "Casale" e V Brg. Bers. "Aosta" e "Sesia" "Udine" e "Novara" "Ferrara" e "Bologna" ''Lombardia'' e "Padova"
"Pinerolo" e "Granatieri" alle dipendenze dirette del Comando d'Armata
4a
VIII XXII XXVII
6a
I XII
ga
VI IX
49a 5ga 57a 60a sia 66a
"Emilia" e "Umbria" "Lucca" e "Piacenza" "Mantova" e "Pisa" "Piemonte" e "Treviso" "Campania" e "Reggio" "Messina" e "Cuneo"
70a soa 22a 27a
"Taro" e "Trapani" VIII e XI Raggr. Alp. "Firenze" e "Roma" "Parma" e "Marche"
52a 15a 17a 18a
I e III Raggr. Alp. "Cremona" e "Modena" "Basilicata" e "Abruzzi" "Bari" e "Calabria"
XXIII
37a 10a 23a
"Livorno" (dalla 34 a Div. della 1a Arm.) ' 'Sassari' ' ''Ravenna'' e "Como" "Friuli" (dalla 34a Div. della 1a Arm.) "Venezia" "Macerata" e "Ancona" "Toscana" e I Brg. Bers. VI e VII Brg. Bers.
- 1462 -
- 1463 DOCUMENTO N. 629
MEZZI SUPPLETIVI DI CORPO ARMATA
COMANDO SUPREMO DELL'ESERCITO
1 comando di reggimento bersaglieri (18°)
UFFICIO ORDINAMENTO E MOBILITAZIONE
24 novembre 1918
N. 56005 R.S . -
Circolare -
Elementi che verranno ceduti al Ministero delle colonie
MEZZI PER COSTITUIRE UNA DIVISIONE ORGANICA, CON GLI ELEMENTI DELLA LIBIA 1 Comando di divisione (38°)
-
-
-
(S .M. - Quartier generale - Ufficio postale: 4 compagnie mitragliatrici) il tutto completo di materiali, quadrupedi, personale
3 Comandi di brigata (LeccoTeramo-Murge)
(S .M. di brigata solo personale e dotazioni generali - 6 compagnie mitragliatrici di brigata al completo di materiali, quadrupedi, personale)
6 Comandi di reggimento (265°' 266°' 241 o' 242°' 259° ' 260°)
(S.M. di reggimento, solo personale e dotazioni generali)
18 compagnie mitragliatrici
(9 complete di materiale e personalè, e 9 solo materiale)
6 sezioni lanciabombe Stokes
(complete di materiale e personale) tratte dalle brigate predette
-
-
-
3 compagnie mitragliatrici F carreggiate 1 raggruppamento pesante campale a traino automeccanico 1 compagnia telegrafisti 1 battaglione zappatori Automitragliatrici 1 autosezione e comando di autoreparto
(S.M. solo personale e dotazioni generali) - 1 sezione lanciafiamme 1 sezione Stokes - 9 sezioni pistole, complete di materiali e personali tratte dal 18° reggimento predetto (soli materiali)
(1 gruppo da 75 / Au. su 3 btr 1 gruppo da _105/ Au. su 3 btr 1 gruppo da 149/Au. su 3 btr Totale 9 batterie) (completa) (completo) (il numero verrà precisato in seguito)
MEZZI VARI -
550 autocarri (15 ter)
8 salmerie complementari di 50 quadrupedi ciascuna
-
6 sezioni lanciafiamme
(complete di materiale e personale) tratte dalle brigate predette
54 sezioni pistole mitragliatrici
(complete di materiale e personale) tratte dalle brigate predette
-
1 battaglione zappatori
(completo di materiale e personale)
-
1 compagnia telegrafisti
(completa di materiale e personale)
1 raggruppamento mont. su 3 gruppi a 3 batterie ciascuno
(completo personale e materiale)
1 sezione di sanità
(completa)
1 sezione · sussistenza
(completa)
2 autosezioni
(complete)
IO ospedaletti da 50 letti Forni Weiss
8 stazioni radiotegrafiche 1 compagnia ferrovieri - 6 stazioni fotoelettriche da 75 autocarrate.
da inviare a blocchi successivi di N. 3 autosezioni al massimo a cominciare dal dicembre p.v. (complete) (senza mezzi trasporto) (solo materiale e personale) - senza mezzi traino, per 18.000 razioni giornaliere (complete di vario tipo) (completa) appena possibile (complete)
UNITÀ GIÀ COSTITUITE 1 Divisione di assalto
(completa) la 1a meno la cavalleria e il btg. ciclisti e con la 15a squadriglia automitragliatrici
- 1464 1 brigata (tratta dai Balcani)
(Verona -
- 1465 85°, 86°)
Nota Bene Il personale di truppa dovrà essere delle classi dal 1900 al 1895 (compresa) Gli ufficiali dovranno essere in S.A.P. o di classe giovane, se di complemento. Le modalità per l'avviamento verranno concretate d'accordo tra questo comando e il Ministero della Guerra quest'ultimo indicherà i limiti di tempo entro i quali i vari scaglioni dovranno possibilmente affluire ai posti di imbarco. Si ritiene che il porto di imbarco sia Napoli ove - è da presumersi - funzionerà un apposito ufficio imbarchi. Le truppe partiranno dalla zona di guerra con l'equipaggiamento usuale senza respiratore; il Ministero provvederà, se del caso, a modificarlo (es. distribuzione delle mantelline presso i porti di imbarco). IL SOTTOCAPO DI S.M. DELL'ESERCITO Badoglio
DOCUMENTO N. 630
R. ESERCITO 1TALIANO -
COMANDO SUPREMO
COMANDO GENERALE DI AERONAUTICA SEZIONE 2"
27 novembre 1918 N. 81980 Av.
OGGETTO: Forze aeree per la Libia AL COMANDO SUPREMO - UFFICIO OPERAZIONI AL COMANDO SUPREMO - UFFICIO ORDINAMENTO E MOBILITAZIONE AL COMMISSARIATO GENERALE PER L'AERONAUTICA AL GOVERNO DELLA LIBIA e per conoscenza: AL MINISTERO DELLE COLONIE AL MINISTERO DELLA GUERRA - DIVISIONE DI S.M. In conformità alle direttive del Comando Supremo dell'Esercito e ad accordi col Governo della Colonia Libica, il rafforzamento e il riordinamento delle forze aeronautiche in Libia viene concretato nei seguenti termini.
*** L'Aeronautica della colonia comprenderà: I. __:_ Un comando d'aeronautica. II. - Aviazione: a) Un gruppo di due Squadriglie Farman e una idrovolanti (già esistenti in Colonia) da rafforzarsi debitamente per servizi costieri e territoriali e per eventuale partecipazione alle azioni di guerra. b) 12 • Squadriglia Caproni 450 HP, già esistente in Colonia, e da portarsi su 6 apparecchi. c) Una seconda Squadriglia Caproni 450 HP, su 6 apparecchi, da cedersi dalla zona di guerra. d) Un Gruppo di due Squadriglie S.V.A. da bombardamento leggero, ciascuna su 18 apparecchi da guerra. e) Una Sezione di S.V.A. biposto su 6 apparecchi. L'invio in Colonia delle unità di cui ai precedenti comma d) ed e) è subordinato all'esito di un esperimento da affidarsi ad una sezione di 4 apparecchi
- 1466 -
S.V.A. (distaccata dal gruppo di bombardamento leggero) in pieno assetto di guerra, la quale sarà inviata in Libia con la maggior possibile sollecitudine. Frattanto, in zona di guerra, verranno allestite le unità di aviazione destinate in Libia, con personale dell'Esercito permanente e delle classi più giovani, e tenuto pronto a partire appena vengano richieste. f) Servizi d'aviazione:
- Un deposito con dotazione di apparecchi completi, di motori completi, di serie di parti di ricambio, con annessa officina di riparazioni e di montaggio. - Un deposito mitragliatrici e munizioni con annessa officina armaiuoli e artificieri. III. -
Palloni-osservatorio: a) Un Gruppo di 4 Sezioni di palloni-osservatorio, da prepararsi, parte in zona di guerra e parte in paese, con elementi tutti che abbiano partecipato alla campagna e appartenenti all'Esercito permanente o alle classi più giovani.
b) Un deposito di materiale aerostatico con officina di produzione del gas idrogeno. IV. - Dirigibili Un Aeronave di tipo M. da trasferirsi dalla zona di guerra quando sarà stato ricostruito in colonia apposito hangars tipo Savigliano, tratto esso pure dalla zona di guerra. In attes.a della partenza, questo Comando costituirà l'equipaggio e le squadre di manovra con personale permanente e di classi giovani e terrà l'aeronave in pieno allenamento, in modo che, al momento opportuno, essa possa trasferirsi in colonia per via aerea. Servizi Generali: a) Deposito di materie di consumo (benzina, olio, ecc.) V. -
b) c) d) e)
Servizio elettrico, radiotegrafico, e telefonico. Servizio di edilizia. Sezione fotografica. Sezione aerologica. f) Autoreparto.
Il personale ed i mezzi per questi servizi saranno, per la maggior parte, tratti dalla zona di guerra.
***
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Il nuovo Comandante d'Aeronautica della Libia determinerà nei particolari l' organizzazion~ e rivolgerà al Commissariato Generale o a questo Comando le occorrenti sue richieste. Egli si recherà al più presto in Libia, per prendere esatta conoscenza delle condizioni della colonia nei riguardi dell'aeronautica, e assunti gli ordini da S.E. il Governatore stabilirà, in relazione al tonnellaggio messo a sua disposizione, la successione dei trasporti in Colonia. Ove l' esperimento di cui è cenno al precedente comma c) del Capo II facesse sorgere dei dubbi sulla convenienza dell'invio di apparecchi S.V.A. in Colonia, egli proporrà a questo Comando le variazioni al programma che risultassero necessarie. IL MAGGIOR GENERALE COMANDANTE GENERALE DI AERONAUTICA F. to Bongiovanni
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- 1469 DOCUMENTO N. 631
MINISTERO DELLA GUERRA DIREZIONE GENERALE -
PERSONALE UFFICIALI
Ufficio del Direttore Generale Roma, 25 novembre 1918
gedamenti di ufficiali soltanto quando ciò risulterà possibile, e in tal caso, sarà chiesto, se risulterà necessario, volta per volta a codesto Comando Supremo, un congruo numero di ufficiali per le necessarie sostituzioni. Per quanto riguarda le modalità d'invio in territorio degli ufficiali che codesto Comando Supremo crederà inviare, è d'imminente diramazione apposita circolare di questo Ministero.
N. 2181 (Risposta Telegr. 49713 del 16 corr.) OGGETTO: Congedamento di Ufficiali AL COMANDO SUPREMO DEL REGIO ESERCITO In risposta al telegramma sopraindicato ed a seguito del dispaccio 16 Novembre N. 12787, il Ministero deve far presente a codesto Comando che l'accertamento dei dati di cui al telegramma suddetto richiederebbe, secondo quanto è dato presumere, un lavoro di almeno tre mesi, cosicché, potendo al termine di tale periodo di tempo risultare radicalmente mutate le attuali esigenze di personale, il lavoro stesso finirebbe col non rispondere più ad alcuna pratica utilità. Il Ministero, d'altra parte, non può assolutamente disporre subito larghi congedamenti di ufficiali, giacché, non essendosi fino ad ora verificata alcuna diminuzione di lavoro in territorio, e presentandosi anzi nuove esigenze di vario genere, è stato qualche volta necessario richiamare dal congedo altri ufficiali, anche fra quelli che non si troverebbero nelle migliori condizioni per essere riassunti in servizio. Lo scrivente ha creduto, quindi, opportuno rendere oggetto d'esame in sede opportuna i seguenti criteri (alcuni dei quali già in via di attuazione) per un piano concreto di graduale smobilitazione di ufficiali: a) Separazione, per ora, della sorte degli ufficiali da quella delle rispettive classi di leva. b) Prendere nota degli Ufficiali che desiderano prestare un servizio volontario, per tenerne conto quando sarà cessata la necessità di'trattenerli tutti. c) Incominciare subito a restituire - gradualmente - i più utili funzionari alle pubbliche amministrazioni. d) Man mano che si renderà possibile, provvedere al congedamento di un congruo numero di ufficiali, dando la precedenza a quelli appartenenti ~ classi di leva già congedate; a parità di classe, ove il congedamento debba essere parziale, tener conto di altre eventuali circostanze del momento, e, a parità di tutte le altre condizioni, congedare prima gli ufficiali provvisti di pensione. · In relazione a quanto precede, si provvederà pertanto a disporre con-
PEL MINISTRO (Illegibile)
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- 1471 DOCUMENTO N. 632
COMANDO DELLA 1 a ARMATA STATO MAGGIORE
N. 3308 P.
12 dicembre 1918
OGGETTO: Stato d'animo degli Ufficiali AI COMANDI DEL III, V, X, XXV E XXIX CORPO D'ARMATA AI COMANDI DEL GENIO, ARTIGLIERIA, AERONAUTICA DELL'ARMATA ALL'ISPETTORATO DEI RIPARTI DI MARCIA ALL'INTENDENZA DELLA 1a ARMATA ALL'UFFICIO STACCATO DELL'INTENDENZA DELLA 1 a ARMATA AL COMANDO DEL 1° RIPARTO MITRAGLIERI AI COMANDI DEI DEPOSITI CONVALESCENZA E TAPPA DI ROMANO E TREVIGLIO e per conoscenza: AL PRESIDIO C.V. BRESCIA - SEZIONE P ALLE SOTTOSEZIONI P. PRESSO IL III, V, X, XV E XXIX CORPO D'ARMATA ALLE SOTTOSEZIONI P. PRESSO IL COMANDO GENIO, ARTIGLIERIA ED AERONAUTICA D'ARMATA, PRESSO L'ISPETTORATO DEI RIPARTI DI MARCIA E PRESSO L'INTENDENZA DELL'ARMATA AGLI UFFICI P. PRESSO IL COMANDO DEL 1° REPARTO MITRAGLIERI E IL COMANDO DEL DEPOSITO CONV ALE, SCENZA E TAPPA DI TREVIGLIO Dalle relazioni fattemi dai Comandi dipendenti e dagli organi del Servizio P. mi risulta che lo stato d'animo della truppa è dappertutto buono; non altrettanto può dirsi, in via generale, delle condizioni di spirito degli Ufficiali richiamati dal congedo, che vanno manifestando una eccessiva impazienza nell'attesa della loro smobilitazione e soprattutto sembrano preoccupati e scontenti per la mancanza di provvidenze in loro confronto. Attendo dai Comandi dipendenti che sia spiegata un'opera intensa per impedire il diffondersi di questo pericoloso atteggiamento che è indizio di rallentamento disciplinare e non è conforme a giustizia perché privo di una serena valutazione delle condizioni del momento e dei provvedimenti già presi o predisposti dal Governo . Non deve avvenire che il senso della disciplina militare sia, dopo la vittoria, sia affievolito negli Ufficiali di complemento e di Milizia Territoriale,
i quali durante la guerra sono stati tanta parte della saldezza e della forza dell'Esercito. Questi Ufficiali debbono rammentare che rappresentano, sotto le armi,come nella vita borghese, la classe dirigente del Paese. Essi hanno dunque dei doveri da compiere in confronto dei sacrifici e delle privazioni che i soldati sopportano serenamente in attesa di tornare alla famiglia, al lavoro dei campi e delle officine; doveri di esempio, .di virtù morale e civile, di fiducia nell'opera del Governo e dei Capi dell'Esercito, i quali, gradualmente, adotteranno, anche a vantaggio degli Ufficiali congedandi, tutte le provvidenze che appariranno necessarie e saranno consentite dalle condizioni finanziarie della Nazione. I Comandi dipendenti, questo sapendo e di questo persuadendo, manterranno rigida e salda la disciplina. Avere la virtù dell'attesa, evitare inutili discussioni, non voler affermare la propria individualità a danno della compagine dell'Esercito, sono obblighi a cui gli Ufficiali richiamati dal congedo sapranno ottemperare con quel senso di patriottismo e di abnegazione che ha condotto alla vittoria. Ed ove vi sia chi non osservi interamente questi suoi doveri militari, vogliano le Autorità cui mi rivolgo provvedere colla necessaria severità, con tutti i mezzi in loro potere. Ma mentre faccio questo invito alla disciplina mantenuta senza dubbiezze, desidero anche dire un'altra parola ai Comandi che da me dipendono. Non deve essere dimenticato da nessuno degli Ufficiali in S.A.P. che effettivamente i loro colleghi delle categorie in congedo hanno offerto alla Patria il sacrificio della loro carriera, dei loro studi, delle loro professioni; hanno abbandonato liete speranze, legittimi interessi, posizioni conquistate, per impugare le _armi, e servire nobilment_e ed efficacemente il proprio Paese. Occorre che i Comandi continuino ed intensifichino presso gli ufficiali delle categorie in congedo quell'opera di affettuoso interessamento che durante la guerra ha fatto di ufficiali di qualunque categoria una grande famiglia solo animata dalla ferma volontà di tutto dare e di tutto fare per la Patria. E quando comincierà l'invio in congedo degli Ufficiali di complemento e di milizia territoriale, non uno di loro parta senza che i suoi Superiori gli abbiano espressa la riconoscenza dell'Esercito per l'opera compiuta con tanta fede e tanto disinteresse. Questi Ufficiali, che saranno domani gran parte della vita del Paese, debbono tornare alle loro città ed alle loro terre coll'orgoglio di avere per oltre tre anni appartenuto all'Esercito combattente, col caro ricordo dei loro colleghi e dei loro Superiori coi quali hanno diviso i sacrifici, le ansie, i pericoli ed infine la gioia della vittoria. IL TENENTE GENERALE COMANDANTE DELL'ARMATA G. Pecori Giraldi
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- 1473 DOCUMENTO N. 633
COMANDO SUPREMO
COMANDO SUPREMO
N. 33923 Speciale
5 novembre 1918
AI COMANDI ARMATE P, 3", 4", 6", 8", 10", 12" AL COMANDO CORPO DI CAVALLERIA Nelle zone rioccupate dalle nostre truppe vi sono ancora forti quantità di militari austriaci et soldati italiani ex-prigionieri sbandati et senza viveri che costituiscono elementi di disordine et per la cui sistemazione occorre disporre più presto stop. Comandi armate et cavalleria provvedano ad organizzare rapidamente completo rastrellamento delle rispettive zone mediante reparti celeri et qualche carabiniere et a disporre sbarramenti fissi in punti obbligati di passaggio in modo che i militari suindicati vengano al più presto riuniti et avviati località stabilite per il concentramento stop. I militari italiani reduci dalla prigionia riuniti in speciali drappelli dovranno affluire ai campi di concentramento Gossolengo et Rivergaro secondo modalità già impartite da questo comando stop. Si gradirà assicurazione stop. d'ordine GENERALE SCIPIONI
DOCUMENTO N. 634
COMANDO DELLA 3" ARMATA N. 9240 Op.
AL COMANDO SUPREMO -
DOCUMENTO N . 635
6 novembre 1918
OPERAZIONI
Sono segnalati in marcia verso Piave più di 100.000 ex prigionieri italiani rinviati dall'Austria stop. Servizio RR .CC. stabilito ai ponti del Piave 9" Armata è sufficiente solo a disciplinare transito non a inquadrare e scortare tali elementi caotici e poco disciplinati stop. Occorre inoltre vigilare tutto corso fiume stop. Questo Comando deve già provvedere a raccolta custodia e scorta di migliaia di prigionieri austriaci continuamente affluenti e non ha forze disponibili per un servizio così ingente urgente importante stop. Pregasi vivamente invio carabinieri ed proponesi sollecitare arrivo al Piave della 2 ~ e 4 • divisione cavalleria. GENERALE FABBRI
UFFICIO ORDINAMENTO E MOBILITAZIONE
N. 58665 R.S . Mob. speciale
7 novembre 1918
Per Comandi vari. A complemento direttive già impartite con circolare 58549 del 5 corrente. Per assicurare celere e ordinato sgombero prigionieri italiani liberati o comunque restituiti dal nemico, disponesi quanto segue: Comando 1 a, 7a, 4a e 6a Armata, provvederanno direttamente concentramento detti prigionieri in posti raccolta presso teste di linea ferroviaria rispettivamente: Tirano, Edolo, Vobarno , Ala, Schio e Bassano per il loro immediato successivo sgombero su ferrovia sul campo concentramento di Gossolengo di cui al telegramma questo Comando 43556 del 31 ottobre scorso. Comando sa Armata provvederà concentramento per via ordinaria detti prigionieri in posti di raccolta da costituire immediatamente nei pressi di Vidor e del Ponte della Priula. Comando 3a Armata provvederà analogamente per loro concentramento per via ordinaria costituendo posti di raccolta nei pressi di Cimadolmo (Le Grave) e Ponte di Piave e San Donà di Piave. Prigionieri italiani riuniti dalla 12a Armata faranno capo ai campi raccolta della sa Armata e quelli della 10a e del comando corpo cavalleria ai campi di raccolta della 3a Armata. Comando 3a e sa Armata previ accordi diretti con la direzione generale trasporti provvederanno in seguito successivo ulteriore sgombero prigionieri così affluiti su detti posti raccolta sul campo concentramento di Castelfranco Emilia. Pregasi comandi armate dare immediate disposizioni per costituire posti di smistamento intermedi e organizzare linee tappa affinché concentramento per via ordinaria ai posti di raccolta suddetti e funzionamento di quest'ultimi avvenga quanto più ordìnatamente e celermente è possibile. Direzione e sorveglianza e controllo tale movimenti secondo telegramma questo comando 58617 del 6 corrente potrà essere particolarmente affidato ai generali ispettori di ciascuna armata. Comando Campi Gossolengo e Castelfranco Emilia dovranno essere avvisati in tempo per ogni aliquota di prigionieri in partenza per campi stessi stop . GENERALE BADOGLIO
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DOCUMENTO N. 637
DOCUMENTO N. 636
COMANDO DELLA 3a ARMATA
COMANDO DELLA 3a ARMATA N. 9610 Op.
18 novembre 1918
STATO MAGGIORE -
UFFICIO INFORMAZIONI
20 novembre 1918 AL COMANDO SUPREMO -
SEGRETERIA DEL CAPO
Nell'assumere funzioni del Governatorato di Trieste mi affretto invocare sollecitudine codesto comando sul più grave et urgente problema del momento, del quale soluzione est essenziale per prestigio stesso italiano nelle nuove terre et per neutralizzare attiva propaganda antitaliana fra numerose popolazioni slave racchiuse da linea armistizio stop. Problema riguarda approvvigionamenti et specie vettovagliamento, non solo per truppe ma più ancora per popolazioni redente nonché prigionieri restituiti dall'Austria stop. Occorrono cioè urgenti trasporti di viveri stop. Con gli stessi mezzi di ritorno verrebbe risolto angoscioso problema dello sgombero ex prigionieri qui agglomerati, cui presenza est grave danno al prestigio d'Italia stop. Sforzi et attività del Governatore et della R. Marina furono degni di ogni lode, ma insufficienti nei risultati stop. Finché ferrovia non potrà giungere a Trieste da intefno con sufficiente rendimento, occorre invio vettovaglie da mare stop. Arrivo navi con viveri dovrebbe cominciare subito et continuare regolarmente stop. Regia Maria essendo già assorbita per rifornimenti occorrenti ad altre piazze da essa occupate, occorre chiedere urgente et largo concorso non ad essa ma ai ministeri dei trasporti et approvvigionamenti sia perché provvedano direttamente sia perc;hé mettano disposizione della mia intendenza i larghi mezzi (derrate et navi) senza i quali questa non può fronteggiare situazione. Occorre anche che intendenza sia esonerata al più presto da obbligo di:provvedere anche a 9a armata stop. Trattandosi questione di capitale importanza sarò grato di un cenno di riscontro che mi assicuri stop. E.F. DI SAVOIA
N. 4072 di prot. R.I. OGGETTO: Relazione sullo spirito delle truppe e dei prigionieri italiani liberati
AL COMANDO SUPREMO - UFFICIO PROPAGANDA E STAMPA e per conoscenza: ALL'UFFICIO OPERAZIONI AL SERVIZIO INFORMAZIONI - SEZIONE «U» Lo spirito delle truppe si può dire generalmente buono : benché il desiderio di un prossimo ritorno in famiglia sia sentito, tuttavia i militari mostrano di comprendere le necessità che richiedono la loro permanenza sotto le armi. In seguito ai contatti avuti coi prigionieri austriaci reduci dalla Russia, specialmente dai nostri militari restituitici dall'Austria, si rileva qua e là qualche infiltrazione di dottrine massimaliste, infiltrazione la quale non sembra però molto estesa, mentre si ritiene che essa abbia poca presa sull'animo dei nostri soldati. Allo scopo di appurare meglio la estensione di questa infiltrazione, questo Ufficio ha provveduto con l'invio di elementi fidati fra le truppe operanti e nei centri di raccolta dei prigionieri liberati; mentre il compito di mantenerla e di svolgere opera di contropropaganda per distogliere dall'animo del soldato l'influsso di simili perniciose teorie viene affidato agli Ufficiali P. specialmente istruiti. All'opera di vigilanza e propaganda nei centri di raccolta dei prigionieri restituitici dall'Austria si è pure specialmente provveduto con la creazione di una apposita Commissione composta di ottimi elementi, dotati di coltura elevata e pieni di fede e di spirito di abnegazione; assistita da ufficiali scelti i quali risiedono nei singoli centri. Si è già potuto far fronte alle prime necessità, provvedendo anzitutto alla dotazione di un numero di tende sufficente in ragione dell'afflusso di militari in ciascun centro. Si sta pure provvedendo a ché il rancio venga distribuito cal_do; e si sono distribuiti piccoli doni (sigari, sigarette, pacchi di indumenti, latte sterilizzato). Soprattutto si è curata e si cura la parte moraJ.e, perché questi disgra-
- 1476 ziati, i quali (anche se fra di essi vi siano gli immeritevoli) hanno sofferto tutti il martirio della lunga prigionia, sentano che la Patria non li dimentica e comprendano le ragioni di forza maggiore (che vengono loro spiegate) le quali non consentono di poterli soccorrere in tutto con quella prontezza che sarebbe desiderabile. Su questo tema va notato come non sempre quest'opera di propaganda trova, negli ufficiali delle singole unità, quel consentimento che sarebbe desiderabile; prevalendo in molti di essi la prevenzione che i prigionieri restituitici dall'Austria siano i maggiori responsabili del nostro ripiegamento dell'Ottobre 1917. Ad evitare gli inconvenienti che ne derivano, si ritiene opportuno che il Comando Supremo provveda al riguardo con una apposita circolare. Si è pure continuata l'opera indagatrice per conoscere se vi siano nelle truppe ragioni di malcontento, onde proporre i provvedimenti atti alla loro eliminazione. A questo riguardo si segnala quanto in appresso: a) Gli ufficiali di Compi. e di M.T. si mostrano preoccupati del loro avvenire. Il richiamo sotto le armi ha significato per molti di essi l'abbandono di una professione o di una industria avviata, di. un impiego retribuito; per i giovani l'impossibilità di continuare gli studi. La lunga durata della guerra è cagione ai primi della perdita della clientela, dell'avviamento dell'industria, dell'impiego; ai secondi di preoccupazione per la necessità di dover completare gli studi iniziati e la prospettiva di entrare nella vita sociale già quasi alla vigilia della maturità la dove altri ha incominciato in età giovanissima. Ai più sembrano insufficienti le provvidenze del Decreto Luogotenenziale N. 828 in data 14 novembre 1915 inserto a pag. 2170 del Giornale Militare, dispensa·76, le quali vennero emanate nel 1915, quando n~m si poteva prevedere che la guerra dovesse durare così a lungo e che il rincaro della vita avesse a raggiungere limiti così elevati quali si sono verificati. Una revisione di queste provvidenze in relazione a tale nuovo stato di cose sarebbe consigliabile, come sarebbe opera di giustizia, sentita dalla nostra ufficialità, quella di distinguere tra gli ufficiali che hanno prestato servizio in 1• linea e quelli che hanno goduto del beneficio delle retrovie. Quanto ai giovani si riterrebbe opportuno portare senza ritardo a loro conoscenza - con apposita circolare - come a Roma una delle Commissioni per il dopoguerra stia appunto studiando provvedimenti in loro favore allo scopo di abbreviare, con la istituzione di appositi Corsi accelerati, il conseguimento dei diplomi negli studi iniziati. Infine, e sempre a favore degli stessi ufficiali, sarebbe necessario che venisse prontamente fatta la distribuzione delle polizze di assicurazione a loro favore istituite, delle quali la maggior parte di essi è tuttora priva, mentre
- 1477 circola il timore che, nella smobilitazione delle classi anziane, quelli che vengono congedati senza aver potuto ricevere l~ polizza, abbiano ad essere defraudati di tale beneficio. b) Ora che la guerra volge al suo fine, sarebbe buona cosa che il Governo non tardasse a fare qualche cenno circa il modo con il quale intende di venire in aiuto ai militari congedati; e ciò anche per impedire che taluno di essi, nella sfiducia di vedersi abbandonato alla propria sorte, si lasci influenzare dalla propaganda di elementi perniciosi imbevuti di idee sovversive dell'ordine sociale. c) Viene generalmente esposto il desiderio che si riaprano le licenze; e ciò non tanto per un sentimento di stanchezza della vita militare, poiché l'acquiescenza alle necessità del momento è compresa con spirito favorevole, nel convincimento generale che i pericoli della vita militare sono finiti ed ormai non è più questione che di tempo; per cui gli inconvenienti altra volta verificatisi al momento del ritorno dalla licenza sembrano potersi oggi escludere. Ma perché in taluni militari è vivo il desiderio di rivedere la famiglia, in altri quello - proprio del nostro soldato - di poter raccontare ai compaesani la parte avuta nelle ultime battaglie e nella nostra vittoriosa avanzata; in molti infine la legittima aspirazione di poter approfittare di questa licenza per gettare le basi di ricostruzione del proprio vivere civile. A questo riguardo si ritiene che - nel momento attuale - la riapertura delle licenze avrebbe, sull'animo dei soldati, un grande effetto, poiché di essa verrebbero a beneficare tutti. E si ritiene che il momento sarebbe scelto bene, poiché il nostro soldato che ha attraversato le terre devastate dal nemico è ancora sotto l'impressione delle brutalità commesse dalla soldataglia nemica verso le sventurate famiglie del Veneto invaso. d) Sarebbe poi molto opportuno che - siccome viene generalmente invocato - si provveda senza ritardo all'accoglimento delle proposte per le ricompense al valore che in numerosi casi risalgono ad epoca anteriore al ripiegamento del 1917, essendo in molti entrato il convincimento che queste proposte siano state o vengano - col prossimo congedamento - messe in tacere, il che è causa di grave malcontento. e) Finalmente, nella categoria dei volontari, si manifesta il desiderio di un attestato di benemeranza, magari di un semplice distintivo, che metta in evidenza lo spirito di abnegazione di cui hanno dato prova servendo il paese senza averne l'obbligo. IL MAGGIORE CAPO UFFICIO INFORMAZIONI C. De Vecchi
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I Ruteni i quali sono contesi fra i Polacchi, Russi, Rumeni ed Ucraini sono da considerarsi, almeno per il momento, tutti come semplicemente «Ruteni» giusta comunicazione pervenuta al riguardo dal Ministero degli affari esteri. Coll'occasione allo scopo di dare una norma unica nel classificare gli ex-militari dell'esercito a.u., nostri prigionieri di guerra, si stabilisce in accordo col Ministero della Guerra, che in detta classificazione debbano esser considerate le seguenti nazionalità:
DOCUMENTO N. 638
COMANDO SUPREMO DELL'ESERCITO UFFICIO ORDINAMENTO E MOBILITAZIONE
N. 80066 di protocollo R.S.
15 aprile 1919
OGGETTO: Ex-militari dell'esercito austro-ungarico da sgombrare in Paese AI COMANDI DELLA 1 a, 3a, 4\ 6a E ga ARMATA AL COMANDO GENERALE DEL GENIO AL COMANDO TRUPPE ALBANIA AL COMANDO CORPO SPEDIZIONE ITALIANA ORIENTE ALL'INTENDENZA GENERALE DELL'ESERCITO ALL'INTENDENZA ZONA RETROVIE AL SERVIZIO INFORMAZIONI - COMANDO SUPREMO e per conoscenza: AL MINISTERO DELLA GUERRA (STATO MAGGIORE) AL COMANDO GENERALE D'ARTIGLIERIA AI COMANDI DELLE P .M. VENEZIA, SPEZIA, TARANTO, BRINDISI, LA MADDALENA ET POLA AI GOVERNATORATI DI TRENTO, VENEZIA GIULIA, DALMAZIA AL COMANDO SUPERIORE DEI CC.RR. AL COMANDO SUPERIORE DI AERONAUTICA AL SEGRETARIATO GENERALE DEGLI AFFARI CIVILI ALL'UFFICIO OPERAZIONI - COMANDO SUPREMO ALL'UFFICIO AFFARI GENERALI - COMANDO SUPREMO Con riferimento ed a complemento delle disposizioni date da questÒ Comando con foglio n. 62584 R.S. del 6 marzo u.s. circa lo sgombero in Paese dei prigionieri di guerra appartenenti a nazionalità alleate, in seguito a nuove istruzioni emanate dal Ministero della Guerra al riguardo si dispone che tale sgombero venga, d'ora innanzi, soltanto effettuato per i prigionieri di guerra appartenenti alle seguenti nazionalità alleate, indipendentemente dal domicilio che essi possono avere entro il territorio austro-ungarico: a) Czeco-slovacchi; b) Rumeni; c) Polacchi. I prigionieri di nazionalità Serba, per quanto si tratti di nazionalità alleata, dovranno rimanere in zona di guerra insieme agli altri (croati e sloveni) coi quali formano gli «jugoslavi».
a) b) c) d) e)
italiana; austro-tedesca; ungherese; czeco-slovacca; rumena; f) jugoslava (comprendente: serbi, croati e sloveni);
Il
g) polacca; h) rutena (comprendente: ruteni propriamente detti, ucraini e galiziani). La presente circolare abroga tutte le precedenti disposizioni in merito . Pregasi accusare ricevuta. IL SOTTOCAPO DI S.M. DELL'ESERCITO Badoglio
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- 1481 DOCUMENTO N. 639
DOCUMENTO N. 640
COMANDO DELLA 3a ARMATA STATO MAGGIORE -
R. ESERCITO ITALIANO -
I a SEZIONE (OPERAZIONI)
N. 9788 di prot. Op. aff. gen.
COMANDO SUPREMO
UFFICIO ORDINAMENTO E MOBILITAZIONE
23 novembre 1918
N. 60739 di prot. R.S.
OGGETTO: Mazze ferrate
11 gennaio 1919
OGGETTO: Disciplina dei prigionieri di guerra
AL COMANDO SUPREMO -
UFFICIO TECNICO
Nel parco di Villa Vicentina il nemico ha lasciato, fra altro, molte mazze di legno con testa ferrata e molte mazze di ferro. Trattandosi di materiale che nel nostro esercito non ha mai avuto e non avrà mai impiego, esso potrebbe esser messo in vendita nelle principali città d'Italia a beneficio di qualche Istituto pro danneggiati dalla guerra. Questo comando ha disposto che sia esercitata la più severa vigilanza perché non avvengano sottrazioni e rimane ora in attesa delle determinazioni di codesto comando. d'ordine IL SOTTOCAPO DI STATO MAGGIORE Col. Mario Nicolosi
AI COMANDI DI ARMATA
lt
Risulta a questo comando che presso i reparti di prigionieri di guerra e specialmente presso quelli impiegati nei lavori, si hanno a lamentare inconvenienti, che occorre eliminare prontamente. I prigionieri austriaci isolati non sempre salutano; i loro graduati, trovandosi al comando di drappelli, non rendono i prescritti onori. Gli ufficiali e graduati, addetti all'inquadramento ed alla sorveglianza, non curano che siano scrupolosamente osservate quelle forme esteriori di contegno e di rispetto che sono indice di sana e buona intesa disciplina. Si richiama l'attenzione di tutti i comandi, cui è diretta la presente circolare, sull'importanza morale di tale fatto che si va rilevando come con elementi abituati alla severità ed alla rigidità austriaca, non dovrebbe essere difficile ottenere l'esatta osservanza di ogni forma di disciplina. Le transazioni di qualsiasi genere possono essere interpretate male anche se lievi e dettate da poco bene inteso spirito di umanità. Si esiga sempre, ovunque e con energia, il massimo rispetto ai regolamenti e quella forma di contegno che è necessaria ed indispensabile in qualsiasi soldato. Risulta inoltre che il lavoro dei prigionieri è poco proficuo e che talvolta durante i giorni festivi si concede loro di rimanere a riposo, mentre altrettanto non avviene per i reparti italiani addetti ai lavori vari. Pur senza usare trattamenti non umani e sottoporre i prigionieri a fatiche superiori alle loro forze, è necessario che non si abbia per essi riguardi non compatibili colla loro situazione e si facciano lavorare in modo da ottenere il massimo rendimento possibile. Ciò tanto più è necessario in quanto il loro numero è scarso in confronto alle numerose esigenze di impiego. Ad evitare il ripetersi delle numerose manchevolezze segnalate, si prega vivamente di voler impartire ai comandi direttamente interessati gli opportuni ordini intesi ad assicurare anche tra i reparti lavoratori prigionieri, la scrupolosa osservanza di tutte le norme disciplinari. IL SOTTOCAPO DI S.M. DELL'ESERCITO Badoglio
- 1482 -
- 1483 DOCUMENTO N . 641*
DOCUMENTO N. 642*
SITUAZIONE GENERALE PRIGIONIERI IMPERI CENTRALI
Trattamento dei prigionieri di guerra e degli internati civili
STATISTICA DI MORTALITÀ Prigionieri Catturati
Dallo inizio della guerra al 15-9-1918 (secondo l'Intendenza Generale)
prigionieri
I dati raccolti dalla Commissione pur non essendo completi valgono a colmare molte delle lacune che presentano le denunzie ufficiali di morte fatte dal nemico : cosicché può ritenersi che le cifre statistiche, che verranno esponendo, non siano molto lontane dal vero .
166.898 172.411
Alla battaglia di Vittorio Veneto (come da Bollettino 11 Nov. 918)
disertori
5.513
ufficiali
10.658
Prigionieri Prigionieri Prigionieri Prigionieri (esclusi gli
426.774
truppa Totale gen.
416.116 599. 185
Prigionieri Deceduti
Con la scorta dello «Elenco dei militari appartenenti agli Eserciti Austro-Ungarico-BulgaroGermanico e Turco - caduti e raccolti sul campo dalle truppe italiane nella guerra 1915-1918». Ovvero: «deceduti durante la prigionia in Italia (edito Ministero della Guerra - Direzione Generale Leva Sottufficiali e Truppa - anno 1925»). Risultano: 40.947 prigionieri degli imperi Centrali deceduti. Fatto uno stralcio dei militari che furono raccolti morti in combattimento o decedettero in luoghi di cura alla fronte ---: ospedaletti da campo, ambulanze chirurgiche, sezioni di sanità, ospedali antiaerei, navi e treni ospedali, ospedali Croce Rossa - si ha un totale .di 13.217prigionieri deceduti per cause dovute al combattimento. Si ritiene che rimangano 27. 740 prigionieri deceduti nei campi di decentramento, negli ospedali militari e negli ospedali civili. Rapporti
a)
b)
deceduti nei campi di concentramento e negli ospedali militari e civili prigionieri catturati a tutto il 15-9-1918 deceduti nei campi di concentramento e negli ospedali militari e civili prigionieri catturati in tutta la guerra * Da USRE -
Studi Particolari - busta 250 in data 28-4-1936.
15%
Jr
denunciati dal nemico in totale ....................... . morti denunziati ufficialmente ............... . invalidi rimpatriati al 31 ottobre 1918 ....................... .. rimpatriati dopo l'armistizio a tutto aprile 1919 invalidi)............................................. .. ................... ..
Totale ....................................................... .............................. ... ............................ . Prigionieri scomparsi (non denunciati morti, né rimpatriati come invalidi)........................................................................
587 .675 49.435 16.142 485.145 550.722 36.953 587.675
Ma alla cifra dei morti denunziata ufficialmente dall'Austria e dalla Germania (49.435) ed a quella degli scomparsi, che è d'uopo presumere morti (36.953), altri dati di computo debbono aggiungersi per avere pressoché esatto il numero totale di coloro che perirono in prigionia od a causa di essa. Si è già detto che tra i prigionieri denunciati dal nemico mancano coloro che, all'atto della cattura e senza previa immatricolazione, furono subito inviati per lavori nella zona del fuoco e mancano coloro che, quantunque immatricolati, pur tuttavia non furono segnalati alle nostre autorità durante gli ultimi mesi di guerra. Se poi si voglia tener conto dei prigionieri che dopo il rimpatrio per invalidità o a seguito dell'armistizio sono morti per cause strettamente connesse a maltrattamenti sofferti durante la prigionia, allora l'arrotondamento della cifra totale di tutti i morti in priginia o a causa di essa in centomila risulta più che giustificato. Sulla base di tale cifra globale e delle giornate di presenza si desume una mortalità media del 120 per mille, mentre tra i prigionieri in possesso dell'Italia la percentuale media della mortalità fu del 13 per mille, cifra che ha un evidente carattere di normalità, se si considera
4.6%
* Dal Voi. III delle "Relazioni della R. Commissione d'inchiesta sulle violazioni del diritto delle genti commesse dal nemico" (stralcio pagine 29, 30; 168, 169,170).
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che in Austria in tempi ordinari fra individui dai 18 ai 40 anni la mortalità era del 9 per mille .... ..... .. ..................................... ...... ............... ..
In Germania, in Turchia, in Asia Minore, devono proporzionalmente essere morti circa 30.000 prigionieri. In cifra unica si può calcolare dunque a 100.000 il numero dei deceduti in prigionia.
RIEPILOGO Più concludente del calcolo che si può fare sulle cifre analitiche relative ai singoli campi di concentramento, è il calcolo che si può fare sulle cifre globali riguardanti il movimento dei prigionieri durante la guerra nel suo complesso. Le cifre risultano dal seguente specchio, già riassunto nella parte generale. Prigionieri denunziati ufficialmente, in totale 587 .675
19.507 (ufficiali) 568.168 (truppa)
Prigionieri morti denunziati ufficialmente ............... . 49.435
480 (ufficiali) 48.955 (truppa)
Prigionieri invalidi e rimpatriati al 31 ottobre 1918 16.142 Prigionieri rimpatriati a tutto aprile 1919 (esclusi gli invalidi) .................... ................. 485 .185
1.169 (ufficiali) 14.973 (truppa)
Totale 550.722 Prigionieri scomparsi (non denunziati morti, né rimpatriati come invalidi, né rimpatriati dopo l'armistizio).............. .................... ................................. 36.953
(ufficiali e truppa)
(ufficiali e truppa)
Come si vede, oltre i 49.435 morti denunziati ufficialmente dal nemico, mancano ancora circa 40 mila prigionieri che, salvo eccezioni, si devo.no ritenere periti, specialmente nelle sezioni di lavoro e durante il rimpatrio. Ciò è confermato anche da un calcolo che si può fare in altro modo. La cifra di 49.435 prigionieri morti, comunicata ufficialmente dai governi nemici è notoriamente una cifra parziale. Infatti, per quanto riguarda l'Austria, dalla relazione - più volte citata - dei signori Pisetta e Travaglia, si rileva come ai 41.000 atti di morte in possesso della Croce Rossa di Vienna bisognerebbe aggiungere altri 12.000 atti di morte di deceduti nei campi della Boemia ed Ungheria, atti di morte che non sono mai stati inviati all'Ufficio Centrale di Vienna, come a quest'ufficio non sono mai neanche pervenute le denunzie di morte dalla stazione dei prigionieri di Belgrado (dove erano alla fine del 1917 oltre 100.000 prigionieri), nè dalla stazione di Lublino, né dall'ospedale di Lubiana. Su questa base è lecito arguire che il numero complessivo dei morti in prigionia nella sola Austria-Ungheria abbia superato la cifra dei 60.000.
Ma questa cifra ingente non rappresenta ancora la cifra complessiva delle perdite subite dall'Italia tra i soldati e ufficiali ex prigionieri. Ai deceduti in prigionia bisogna aggiungere quelli che, rimpatriati come invalidi, sono deceduti in Italia; dei 13 .000 tubercolotici rimpatriati prima dell ' armistizio, una forte maggioranza si deve infatti considerare perduta. Quelli provenienti dalla Germania specialmente sono stati restituiti in condizioni tristissime ed irreparabili di salute. Infine bisogna tenere conto delle perdite tra i prigionieri rimpatriati dopo l'armistizio; moltissimi di questi, affetti da tubercolosi e da grave depauperamento organico, sono morti durante i mesi di novembre e dicembre 1918, negli ospedali da campo e territoriali, dove erano stati ricoverati. Ma quanti altri sono morti in conseguenza delle vessazioni sofferte, presso le loro famiglie più tardi? Si tratta di un conto doloroso che purtroppq_ è sempre aperto . Formulare delle cifre in materia non sarà possibile che in un tempo futuro. In ogni modo calcolando provvisoriamente a 100.000 il numero dei prigionieri deceduti in prigionia, e detraendo da questi il 10%, presumibilmente deceduti in conseguenza delle ferite riportate prima della cattura, si può tenere come base la cifra di 90.000 per rappresentare il numero dei prigionieri morti per malattie o per altre cause violente imputabili al nemico su un totale di circa 600.000 prigionieri. Per intendere il tragico significato di queste cifre bisogna confrontarle con quelle delle mortalità dei prigionieri nemici in Italia. Per rendere corretto il confronto, teniamo naturalmente conto che la permanenza media dei nostri prigionieri presso il nemico è stata molto più lunga di quella dei prigionieri nemici in Italia, essendo stata la massima parte di questi catturati nel 1918, mentre i più dei nostri furono perduti nell'ottobre 1917. Le giornate di presenza dei nostri prigionieri in Austria ed in Germania (fino al 1° novembre 1918) sono state in complesso circa 275.000.000, equivalenti a circa 750.000 presenze annuali; onde la mortalità per malattia da loro sofferta si può equiparare a quella di una popolazione di 750.000 individui, che nel corso di un anno abbia 90.000 morti, e corrisponde al 120 per 1000.
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- 1486 Le giornate di presenza dei prigionieri austriaci in Italia (fino al 15 dicembre 1918) sono state 131.448.545, equivalenti a 360.133 presenze annuali). La mortalità sofferta corrisponde a quella di una popolazione di 360.133 individui, che ne perda in un anno 4967, ossia il 13,8 per mille. La mortalità dei nostri prigionieri presso il nemico è stata dunque circa nove volte maggiore dei prigionieri nemici in Italia 1•
J
DOCUMENTO N . 643
COMANDO DELLA 3a ARMATA 7 gennaio 1919
N. 144 A.G.
OGGETTO: Maltrattamenti ad ex prigionieri ed internati AL COMANDO SUPREMO -
UFFICIO SEGR. E ARMISTIZIO
Si inviano in copia, due relazioni (omesse) trasmesse l'una dal comando interalleato di Fiume e l'altra dal comando XXVIII corpo d'armata riguardanti maltrattamenti subiti da.nostri ex prigionieri, reduci dall'Austria. Giornalmente i rimpatriati si lamentano tutti di sottrazioni di viveri ed effetti di vestiario da parte di militari addetti alle stazioni della Jugoslavia e come si insista nel far creder loro che in Italia è scoppiata la rivoluzione e che il popolo muore di fame. d'ordine Il CAPO DI STATO MAGGIORE FF. Col. Nicolosi DOCUMENTO N. 644
COMANDO DELLA 8a ARMATA STATO MAGGIORE -
N. 8053 Op. di prot:
1 La differenza tra le due proporzioni di morti appare ancora maggiore quando si consideri che la mortalità media annua dei maschi, nelle età fra i 18 ed i 40 anni, soleva toccare appena il 7 per mille nel nostro paese, mentre per la popolazione austro-ungarica superava il 9 per mille. Sicché la mortalità normale dei nostri prigionieri avrebbe dato luogo a 5 .250 decessi; la mortalità normale dei paesi nemici avrebbe dato luogo a 3.241 decessi. Si sono avuti invece 90.000 decessi fra i prigionieri nostri, ossia 84.750 in più della proporzione normale e 4.967 fra i prigionieri nemici, ossia 1.726 in più del normale. L'eccedenza della mortalità accertata sulla mortalità normale ascende adunque al 1.700 per cento per gli italiani prigionieri del nemico, al 53 per cento per i nemici prigionieri in Italia. Mentre quest'ultima eccedenza, relativamente lieve, è giustificata dalle condizioni di disagio in cui si è trovato il nostro paese durante la guerra, condizioni che hanno notevolmente aggravato la mortalità anche della popolazione italiana, l'altissima mortalità dei nostri prigionieri in Austria e in Germania non può essere che l'effetto dell'inumano trattamento loro inflitto. Tale conclusione è confermata, delresto, dal confronto tra la mortalità sofferta in prigionia dai nostri ufficiali e quella della truppa. La proporzione annua dei morti tra gli ufficiali è stata di circa il 20 per mille uomini, mentre la proporzione per la truppa è salita al 120 per mille. Si è sopra veduto che i nostri ufficiali prigionieri non hanno dormito su letti di rose, che anzi i più di loro sono stati sottoposti a crudeli sofferenze non per necessità, ma per barbarie dei loro custodi. Eppure se anche i militari di truppa avessero ricevuto lo stesso trattamento, un po' meno disumano, cinque sesti di coloro che sono morti di stenti in terra nemica avrebbero potuto ritornare alle loro case.
UFFICIO OPERAZIONI
15 novembre 1918
AI COMANDI DEI CORPI D'ARMATA VIII, XXII, XXVII AL COMANDO DEL CORPO D'ARMATA D'ASSALTO ALL'UFFICIO INFORMAZIONI DELLA 8a ARMATA Per i conseguenti rigorosi provvedimenti comunicasi seguente telegramma del Comando Supremo stop. «58970 R.S. Mob. Speciale stop. Circolare stop. Comandi vari et conoscenza Ministro Guerra D.M.S. et commissione prigionieri di guerra stop. Risulta questo comando che tra prigionieri italiani liberati et restituiti si trovano numerosi russi militari et civili i quali possono approfittare attuale situazione per far propaganda bolscevica stop. Pregasi disporre loro immediata separazione da elementi italiani et loro riunione presso campi concentramento prigionieri singole armate facendo presente che dovrà essere evitato tassativamente ogni loro contatto con popolazione civile et loro impiego in lavori stop. Questo comando fa riserva comunicare località ove tali elementi russi dovranno in seguito essere sgombrati stop. Generale Badoglio». d' ordine IL MAGGIOR GENERALE CAPO DI S.M. DELL'ARMATA F.to Coffaro
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- 1489 DOCUMENTO N. 645
DOCUMENTO N . 646
COMANDO SUPREMO
COMANDO DELLA 3a ARMATA
UFFICIO OPERAZIONI
N. 15388 G.M.
STATO MAGGIORE -
18 novembre 1918
AI COMANDI ARMATE P, 3\ 4a, 6a, ga E 9a Nei lunghi turni di riposo di cui numerose unità possono ora fruire devesi in primo luogo evitare assolutamente che truppe siano lasciate in ozio stop. Si dia perciò sviluppo a quelle istruzioni che necessità di guerra non hanno finora consentito di svolgere stop. In ciò fare si tenga presente che non si devono stancare le truppe con istruzioni esterne faticose e troppo prolungate mentre occorre dare sviluppo essenzialmente alla istruazione morale la cui necessità in questo speciale momento non ha bisogno di essere dimostrata stop. Per quelle truppe che non sono occupate in lavori od altrimenti impegnate le esercitazioni pratiche siano rivolte principalmente a mantenere integre e migliorare con razionale esercizio le condizioni fisiche del soldato stop. Si promuovano perciò con particolare cura gli esercizi ginnastici e si eseguiscano marce frequenti ma brevi stop. In pari tempo si curi con ogni mezzo il benessere morale e materiale del soldato stop. Comandi d'armata riferiranno circa disposizioni date in relazione a quanto sopra. GENERALE BADOGLIO
N. 224
SEZ. AFFARI GENERALI
8 gennaio 1919
OGGETTO: Cura del soldato AI COMANDI DEI CORPI D'ARMATA XIV, XXVI E XXVIII AL COMANDO CORPO D'OCCUPAZIONE INTERALLEATO FIUME AL COMANDO D'ARTIGLIERIA D'ARMATA AL COMANDO DEL GENIO D'ARMATA ALL'INTENDENZA D'ARMATA Fu sempre vanto della Terza armata la salda coesione morale che splendide prove di valore collettivo diede nella prospera come nell'avversa fortuna. Primo fattore di tale coesione fu senza dubbio la costante ed affettuosa cura del benessere materiale e morale dei gregari, cura nella quale gareggiarono in oltre tre anni di guerra i maggiori e i minori comandi con iniziative talora geniali che io ho sempre favorito in tutti i modi. Questa sollecitudine, nei tempi di guerra guerreggiata, era dovere di combattente perché tendeva a mantenere in perfetta efficienza, l'arma più valida, l'uomo; e ora in tempo di smobilitazione e di armistizio, diviene debito di riconoscenza verso la nobile moltitudine degli umili gregari che furono i principali e i più disinteressati artefici della vittoria. Riveste inoltre il carattere di dovere sociale perché amarezze e delusioni nei soldati di oggi avrebbero domani estesa e profonda ripercussione nello stato d'animo dei cittadini di domani. È dunque con meraviglia e con rincrescimento che ho dovuto riscontrare una generale e crescente rilassatezza nella cura materiale e morale del soldato. Per ora si tratta di sintomi i quali possono parere di scarso valore se considerati isolatamente, ma sono importanti nel loro complesso e per il loro significato. Cito a caso: la trascuratezza nella confezione del rancio, lo scarso interessamento nel cercare ed eliminare le cause di mancate distribuzioni di alcuni generi alimentari, di tabacchi ecc.; la persistenza nel trattenere presso i comandi o distribuire con immenso ritardo o in numero troppo ridotto le pubblicazioni inviate ad uso dei soldati per propaganda o per semplice svago («Tradotta», notiziari, libri, cartoline ecc.); l'abbandono delle case del soldato; la scomparsa di spacci cooperativi ecc. ecc ..
- 1490 -
Desiderando poi che ogni soldato , partendo per il congedo potesse portar seco, a guisa di ricordo, un libriccino nel quale fossero riepilogate i fasti del proprio reparto, avevo ordinato al mio comando di assumersi l'incarico di queste pubblicazioni . Conseguentemente a tale ordine il comando stesso si è rivolto alle brigate di fanteria per avere i dati necessari alla compilazione degli opuscoli ora detti. Un mese è trascorso e non una sola brigata ha risposto. È quindi impossibile che le pubblicazioni siano pronte prima dei nuovi congedamenti. Ciò dimostra una rilassatezza nel sentimento militare degli ufficiali addetti ai comandi e una decadenza nello spirito di corpo che contrasta con le tradizioni della terza armata. Invito pertanto i comandi ai quali la presente è diretta a vigilate con attività solerte e con intima convinzione sui propri dipendenti per eliminare , al loro nascere, gli inconvenienti segnalati, nonché gli altri analoghi che per brevità ho omesso di citare. Desidero ed intendo che sino all'ultimo giorno della sua esistenza la terza armata non fallisca mai a sé stessa, nelle piccole come nelle grandi cose, e che nessuna punta di amarezza possa turbare nel lontano avvenire i ricordi di tutti coloro che hanno avuto la gloria e la fortuna di appartenere a questa grande, invitta ed amorosa famiglia. IL TENENTE GENERALE COMANDANTE DELL'ARMATA F. to E.F. di Savoia
- 1491 DOCUMENTO N. 647
R. ESERCITO 1TALIANO -
COMANDO SUPREMO
UFFICIO AFFARI GENERALI - SEZIONE DISCIPLINA
N. 120 R.S.
10 gennaio 1919
OGGETTO: Infrazioni al regolamento sull'uniforme - richiamo all'obbligo del saluto AI COMANDI DI ARMATA AL COMANDO SUPERIORE FORZE ITALIANE BALCANI AL COMANDO DEL II CORPO D'ARMATA AI COMANDI GENERALI DI CAVALLERIA, ARTIGLIERIA, GENIO ED AERONAUTICA ALL'INTENDENZA GENERALE, ALLE INTENDENZE DI ARMATA AI REPARTI DIRETTAMENTE DIPENDENTI e per conoscenza: AL MINISTERO DELLA GUERRA (DIV.S.M.) Al COMANDI TERRITORIALI DI CORPO D'ARMATA Sono frequentemente rilevate, così nei militari di truppa, come negli ufficiali, e specialmente in questi ultimi, notevoli infrazioni al regolamento sull'uniforme. La truppa porta spesso la divisa in disordine, priva o di mostrine o di fregi o di stellette o di distintivi di grado, e gli ufficiali, in particolar modo, alterano la foggia dell'uniforme e vi sostituiscono perfino oggetti non di prescrizione (impermeabili di colore diverso o con cinture alla vita, berretti di forma e dimensioni esagerate, sciarpe di lana intorno al collo ecc.) con tendenza ad imitare abitudini ed usi stranieri, allontanandosi così dalle tradizioni del nostro Esercito. La trascuratezza da parte dei militari di truppa, che trovò già qualche attenuante nelle condizioni di vita del soldato e nelle fatiche che egli doveva sopportare, e le infrazioni al regolamento, che non poterono prima d'ora essere severamente represse, non devono essere già permesse oggi che la vittoria ha posto fine alla vita di trincea, ha reso possibile una più oculata vigilanza e mette in grado anche il soldato di attendere con più scrupolosa cura alla pulizia personale e alla proprietà dell'uniforme . Per ovviare a tali inconvenienti, oltre ai provvedimenti che spettano in via normale ad ogni Comando, sia di grande unità, sia di minore reparto, sarà bene - poiché le condizioni attuali lo consentono - che vengano ripristinate le piccole scorte di vestiario (specialmente dotate di fregi, di-
- 1492 stintivi e stellette) presso i posti di concentramento dei militari che partono in licenza e presso le località considerate come capilinea delle tradotte; e ciò allo scopo di mettere in regolare assetto quei militari che, per speciali circostante, tutt'ora possibili, si presentassero alla partenza con uniforme non in perfetto ordine. Le autorità cui la presente è diretta vorranno, pertanto, impartire rigorose disposizioni al riguardo, richiamando altresì, ufficiali e truppa, all'obbligo del saluto, che non da tutti è osservato, ed esigendo, inoltre, che esso sia sempre fatto nella forma prescritta. IL SOTTOCAPO DI S.M. DELL'ESERCITO Badoglio
- 1493 DOCUMENTO N . 648
MINISTERO DELLA GUERRA -
SEGRETARIATO GENERALE
DIVISIONE STATO MAGGIORE -
N. 2600 Circolare
SEZIONE 2•
22 gennaio 1919
OGGETTO: Contegno dell'Esercito nelle pubbliche dimostrazioni e nelle competizioni di parte In questi ultimi tempi si è verificata con una certa frequenza la partecipazione di ufficiali e militari di truppa a pubbliche dimostrazioni ed a manifestazioni di carattere politico di vario genere. È gloria e vanto del nostro Esercito l'essere sempre rimasto all'infuori e al di sopra delle competizioni di parte e delle passioni politiche e sociali, per restare soltanto l'emblema dell'ordine e della disciplina, la sicura tutela del Paese e delle istituzioni. A questo contegno dell'Esercito è dovuto in gran parte la serietà e la grandezza della Nazione. Occorre che questa tradizione del nostro Esercito sia mantenuta e rispettata; occorre che tutti i cittadini raccolti intorno alle Bandiere per la santa guerra e che ieri e domani furono e saranno ancora partecipi delle libere e feconde competizioni civili, sappiano oggi tenersi assolutamente estranei a tali competizioni per serbarsi degni della divisa militare che hanno tuttora l'onore di vestire; ed io questo richiedo loro in nome di quel contributo di onore e di amore che ciascuno di essi le ha portato durante il grande cimento or ora trascorso e superato. Il nostro Paese, con la sua naturale saggezza e col suo innato senso di equilibrio, non approva gli atteggiamenti, che altrove si sono verificati su vasta scala, di comitati militari scesi dall'austera severità dei loro ordinamenti alle incomposte discussioni di circoli ed alle agitazioni di piazza, ed . ama invece che il suo Esercito glorioso resti immune dal triste fenomeno. Il nostro Paese dev'essere obbedito; perciò intendo che anche i casi isolati di un tale intempestivo intervento non abbiano a ripetersi. IL MINISTRO Caviglia
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- 1495 DOCUMENTO N. 649
R . ESERCITO ITALIANO -
COMANDO SUPREMO
UFFICIO STAMPA E PROPAGANDA - SEZIONE PROPAGANDA
gennaio 1919 N. 3353 di protocollo (Annesso un fascicolo) (omesso) OGGETTO: Uffici di collocamento AI COMANDI DI ARMATA AI COMANDI GENERALI DI CAVALLERIA, ARTIGLIERIA, GENIO E AERONAUTICA AL COM. SUP. FORZE ITALIANE NEI BALCANI AL COMANDO DEL CORPO DI OCCUPAZIONE INTERALLEATO DI FIUME AL COMANDO DEL CORPO DI OCCUPAZIONE DEL TRENTINO E DELL'ALTO ADIGE AL COMANDO DEL II CORPO D'ARMATA AL COMANDO DELLA PIAZZA MARITTIMA DI POLA ALL'INTENDENZA GENERALE AGLI UFFICI DEL COMANDO SUPREMO (Diramazione fino ai Comandi di Reggimento inclusi) e per conoscenza: AL 1° AIUT. DI CAMPO GEN. DI S.M. IL RE ALLA PRESID. DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI AL MINISTERO DELLA GUERRA - GABINETTO Conscio della necessità di intervenire direttamente e prontamente nella soluzione del più importante e delicato fra i problemi del dopoguerra· · quello della disoccupazione - onde sia senza indugio rimosso il grave ostacolo che si frappone al rapido ripristino delle condizioni normali della vita nazionale e alla gagliarda ripresa dello sviluppo economico del paese, come anche dell'ordinato ritmo della sua vita sociale, il R. Governo ha emanato un congruo complesso di norme, fissate nel Decreto Luogotenenziale N. 1911 del 17 novembre 1918 regolante in modo pratico e minuzioso la questione degli uffici di collocamento. Tale decreto, del quale si acclude sufficiente numero di copie, provvede all'organizzazione e alla sovvenzione degli uffici di collocamento per la mano d'opera istituiti dalle provincie e dai comuni, concordati tra società di proprietari e di lavoratori, dipendenti da sodalizi operai e fondati da istituti di beneficenza, e contiene tutti gli elementi necessari affinché gli interessi della classe lavoratrice riescano opportunamente salvaguardati e rice-
vano tutto l'appoggio che lo Stato sente esser dovuto a quanti furono ieri gli operai del sacrifizio individuale e gli artefici della grandezza della Patria. Si invitano i Comandi d'Armata e tutti gli organi ed ufficiali preposti alla propaganda a voler dare al Decreto stesso la più ampia pubblicità fra le truppe, facendolo illustrare e spiegare nel suo meccanismo e nei suoi fini, allo scopo di sempre meglio dimostrare al soldato, che sta per rientrare nella vita civile, l'alto grado di interessamento preso dal Governo alle sue sorti e alla felice soluzione del problema del suo assetto economico nel dopoguerra. IL TENENTE GENERALE SOTTOCAPO DI S.M. DELL'ESERCITO Badoglio
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- 1497 DOCUMENTO N. 650
MINISTERO DELLA GUERRA -
SEGRETARIATO GENERALE
DOCUMENTO N. 651
COMANDO VIII CORPO D'ARMATA E D'ASSALTO
UFFICIO SMOBILITAZIONE ED ORDINAMENTO
Conegliano - sera 30 ottobre 1918 5 marzo 1919
N.
J700
A S.E. IL COMANDANTE DELLA 8a ARMATA
di protocollo
OGGETTO: Commissioni di avviamento al lavoro AI COMANDI DI CORPO D'ARMATA TERRITORIALE Ad eliminare l'inconveniente che i militari congedati rimangano lungamente alle loro case in cerca di lavoro, che non sempre, per insufficienza di indicazioni, riescono a trovare, lo Stato ha convenientemente provveduto alla creazione di organi di incontro della domanda e della offerta, costituendo una fitta rete di commissioni di avviamento al lavoro (comunali, provinciali, regionali) in intimo collegamento fra loro e coordinate da un Ufficio centrale, costituito presso il Ministero dell'industria, commercio e lavoro. Tale costituzione permette ad ogni operaio di trovare assistenza e protezione anche nei piccoli comuni del Regno ed è completata dalla parallela creazione di organi distributori di sussidi di disoccupazione e di Commissione di revisione che provvedono, secondo norme stabilite, all'erogazione dei sussidi suddetti. È ovvio però che tutti i provvedimenti adottati rimarrebbero senza l'effetto desiderato se non fossero in tempo portati a conoscenza dei militari che dovranno avvalersene, ed è per ciò che si dispone che in ogni riparto di truppa, anche piccolo, gli ufficiali spieghino ed illustrino ai propri dipendenti il contenuto della presente circolare, facendo loro comprendere éhe l'interessamento dello Stato, se non costituisce un impegno di sicura occupazione, dà però ad essi la certezza di non trovarsi isolati nella soluzione del grave problema del ritorno alla vita normale del lavoro e di poter fare sicuro affidamento su istituzioni di uffici, che, per sentimento di dovere e per imperio di legge, sono tenuti ad assisterli nelle ricerche ed a corrispondere loro, ove occorra, il sussidio di involontaria disoccupazione deliberato dal Governo. I Comandi di corpo d'armata disporranno che le presenti disposizioni, intese a compiere negli attuali momenti doverosa opera di solidarietà nazionale, abbiano senz'altro esecuzione. IL MINISTRO Caviglia
Ritorno ora (20.30) da una ispezione alla dislocazione delle mie Divisioni intorno a Vittorio e alle disposizioni prese per stanotte e domani . In base agli ordini verbali da me dati, la 58a Divisione ha proceduto stamani, coadiuvata da ciclisti e motomitragliatrici, alla occupazione di Vittorio, spingendo occupazioni avanzate a S. Giacomo di Veglia e ad Anzano. A S. Giacomo di Veglia sono anche truppe della 3~a Divisione (XVIII Corpo) che già tiene S. Fior. La 2a Divisione d'assalto ha avanzato pure su Vittorio tenendosi però per l'alto delle collerie di M . Stella - M. Altare - M. Piai e M. Baldo, ed ha rastrellato quelle alture, non solo, ma spingendo uno dei suoi tre gruppi in Val Revine, ha catturato prigionieri e tagliata materialmente la strada di Val Follina. Allo sbocco della Stretta di Serravalle il nemico si è annidato con gruppi di mitragliatrici a sbarramento di quello sbocco e che battono anche il paese di Serravalle. Sono in corso operazioni di avvolgimento per parte di un altro gruppo della 2a Divisione d'assalto, intese a scacciare·o catturare quei posti nemici e ad aprire il passo, immediatamente a nord di Serravalle. La 48a Divisione, come da mio ordine verbale datole stamani a S. Maria di Feletto, ha marciato tutto il resto della giornata ed è arrivata anch'essa intorno a Vittorio. Essa è pronta per domattina all'alba per compiere la puntata decisa sulla sella di Fadalto per impossessarsene, comunque il nemico intenda opporvisi. Ho assegnato in più alla 48a Divisione una colonna leggera di ciclisti, motomitraglieri e cavalieri, allo scopo di tentare l'aggiramento di Fadalto per la strada del Cansiglio e piombare sulle rive del lago di S. Croce. Naturalmente l'attacco della 48a Divisione si svolgerà avvolgente per le ali sulle alture che fiancheggiano la valle ed appoggiato dalle artiglierie da montagna e carreggiati leggeri . È mia intenzione, se tale attacco riesce, di affidare alla 48 a Divisione la guardia dello sbocco di Fadalto; alla 5ga la protezione e l'ampliamento dell'occupazione di Vittorio con ricognizioni verso le alture ad est. Invece terrei come riserva la 2a Divisione d'assalto per riordinarla alquanto, analogamente a quanto ho ordinato pure alla 1 a Divisione d'assalto, rimessa stamani a mia disposizione, in modo da rimettere presto in piena efficienza quelle due Divisioni mobili, in vista di altre operazioni prossime.
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Ho stabilito provvisoriamente il mio comando a Conegliano, riserbandomi al più presto di stabilirmi a Vittorio. Durante le mie escursioni d'oggi sulla sinistra del Piave, fino a VittorioConegliano, ho avuto occasione di notare alcune cose che credo mio dovere far presente a cotesto Comando: 1. -
Bisogno estremo di viveri alle popolazioni;
2. - Necessità di rastrellare al più presto i numerosi prigionieri italiani liberati per la ritirata austriaca e che circolano in tenute varie, anche con indumenti austriaci e il cui contatto con i nostri soldati non è desiderabile ed anche per togliere uno spettacolo di indisciplina pietoso; 3. - Strade tutte pessime anche le principali e bisogno urgente quindi di riparazioni per garantire il prossimo traffico automobilistico. Per provvedere a tutto ciò nei limiti consentiti ai corpi d'armata è necessario che questi possano disporre subito di tutti i loro mezzi, compresi i reparti genio e i riparti CC.RR. Occorrerebbe perciò che al più presto fosse definita una linea a tergo che limitasse la competenza dei vari servizi dei Corpi d'Armata, lasciando la più arretrata all'Armata. Urge il problema dei ponti perché col procedere dell'avanzata il rifornimento autocarreggiato diventa indispensabile, anche come semplice servizio divisionale almeno ad est del fiume. Si trovano sparsi dappertutto numerosi ed anche preziosi materiali austriaci che converrebbe raccogliere e guardare: parecchi cannoni e moltissime munizioni. - Farò verificare se sono utilizzabili. Spirito delle truppe ottimo; salute buona e sufficiente disciplina. COMANDANTE DEI CORPI D'ARMATA VIII E D'ASSALTO F .to Generale Grazio li
DOCUMENTO N. 652
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI N. 5000
19 novembre 1918
OGGETTO: Amministrazione civile nei territori occupati AI MINISTERI AL COMMISSARIATO GENERALE PER L'AERONAUTICA ALL'ALTO COMMISSARIATO PER I PROFUGHI DI GUERRA AL CAPO DI STATO MAGGIORE DELLA MARINA AL COMANDO GENERALE DELL'ARMA DEI CC.RR. AI COMANDI DI ARMATA AI COMANDI GENERALI DI CAV ., D'ART., E DEL GENIO AL COMANDO SUPERIORE DI AEREONAUTICA AL COMANDO SUPERIORE DEI CC.RR. ALL'INTENDENZA GENERALE ALLE INTENDENZA DI ARMATA AL SEGRETARIATO GENERALE PER GLI AFFARI CIVILI AI GOVERNATORI AI COMMISSARI CIVILI AGLI UFFICI DEL COMANDO SUPREMO AI PREFETTI DELLA ZONA DI GUERRA Con ordinanza odierna del Capo di Stato Maggiore del R. Esercito è disciplinato, in conformità alle clausole dell'armistizio, il controllo sulla gestione dei servizi civili e sulle amministrazioni locali nei territori occupati oltre il confine del Regno . Con il regime adottato rimane sostanzialmente fermo l'ordinamento finora in vigore per i territori occupati, ma viene soltanto regolata l'istituzione dei Governatori resa necessaria dalla maggiore estensione dell'occupazione e dalla conseguente opportunità di deferire ad organi intermedi quelle facoltà inerenti all'autorità politica provinciale finora concentrate nel Segretariato Generale per gli Affari Civili. Questo organo, direttamente ed esclusivamente collegato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e al Capo di Stato Maggiore del R. Esercito, rimane in funzione come autorità centrale ed ha pertanto facoltà di dare le disposizioni occorrenti sia per l'esecuzione della legislazione generale e provinciale che, secondo le norme del diritto internazionale, è tuttora in vigore nei predetti territori, sia del!: ordinanze ed altre disposizioni già emanate dal Comando Supremo dall':.nizio della guerra e che si intendono estese ai territori di nuova occupazione con gli adattamenti resi indispensabili in conseguenza delle innovazioni ap-
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- 1500 portate con l'odierna ordinanza. Restano riservate alle determinazioni del Capo di Stato Maggiore la promulgazione di ordinanze aventi rigore di legge e la diramazione di ordini che nel campo dei servizi civili abbiano riflesso con i compiti propri delle Autorità militari. Perché sia in ogni ramo di servizio assicurato il coordinamento tra le direttive del Governo e la gestione dei servizi spettanti al Comando Supremo, i Ministeri e gli altri dicasteri centrali dovranno astenersi da ogni diretta disposizione riguardante i territori occupati, ma prendere preventivi accordi nelle questioni di massima con la Presidenza del Consiglio dei Ministri, e per ogni altra disposizione di servizio col Comando Supremo (Segretariato Generale per gli Affari Civili). Presso i Governatori sarà costituito un Ufficio Affari Civili coh personale messo a disposizione dal Comando Supremo e con personale civile confermato in carica tra i funzionari del cessato regime ovvero appartenente alle varie amministrazioni dello Stato o assunto provvisoriamente, a preferenza tra gli elementi locali, ed aggregato agli effetti disciplinari e per il trattamento economico al Segretariato Generale per gli Affari Civili. I commissari civili nominati dal Segretario generale per singoli distretti politici o per gruppi di distretti politici esercitano le funzioni proprie delle Autorità politiche distrettuali alla dipendenza dei Governatori, i quali tali funzioni esercitano direttamente per il capoluogo e suo circondario (città - provincia e distretto). I comandi Militari segnaleranno al Comando Supremo, ai Governatori e ai Commissari Civili le eventuali necessità o contingenze inerenti ai servizi amministrativi che ad essi risultassero, per modo che possa essere provveduto dagli organi competenti. Così pure i vari uffici del Comando Supremo rimetteranno al Segretariato Generale per gli Affari Civili gli atti che . riguardano la sua competenza, rimanendo riservate d'altronde al Capo dì Stato Maggiore quelle disposizioni che i predetti uffici dovranno eseguire nell'interesse dell'amministrazione civile dei territori occupati. IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI Orlando
DOCUMENTO N. 653
R. ESERCITO ITALIANO COMANDO SUPREMO Noi Cavaliere di Gran Croce Generale d'Esercito ARMANDO DIAZ, Capo di Stato maggiore del R . Esercito; Visto l'art. 251 del Codice Penale dell'Esercito, Visti i nn. 39 (5° comma) e 41 del «Servizio in guerra» parte I.a;
ORDINIAMO: Art. 1. Il controllo sulla gestione dei servizi civili e sulle amministrazioni locali nei territori occupati oltre il Confine del Regno è esercitato dal Comando Supremo a mezzo del Segretario Generale per gli Affari Civili quale organo centrale e a mezzo di Governatori nominati tra i comandanti militari, secondo circoscrizioni da stabilirsi, anche diverse da quelle di loro giurisdizione militare. Art. 2. A modificazione dell'Ordinanza 25 Giugno 19_15 del Comando Supremo e delle norme emanate per la gestione dei servizi civili nei territori occupati, al Segretariato Generale per gli Affari Civili spettano per tutto il territorio di occupazione le funzioni di controllo che, secondo le norme in vigore nei rispettivi territori, competono alle amministrazioni centrali. Art. 3 . I Governatori nominati dal Capo di Stato Maggiore del R. Esercito esercitano le funzioni di controllo che secondo le vigenti norme nei rispettivi territori spettano alla Autorità politica provinciale. Essi vegliano sull'andamento di tutte le altre pubbliche amministrazioni, prendendo in caso di urgenza i provvedimenti indispensabili nei diversi rami di servizio. addi 19 novembre 1918 IL CAPO DI STATO MAGGIORE DELL'ESERCITO A. Diaz
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- 1503 DOCUMENTO N. 654
R. ESERCITO 1TALIANO - INTENDENZA GENERALE UFFICIO DEL CAPO DI STATO MAGGIORE SEZIONE l •
Addì, 9 novembre 1918 N. 94 di prot. S.M. - (Allegati n. 2 omessi) OGGETTO: Organizzazione delle intendenze in relazione al nuovo raggruppamento delle armate
In relazione al nuovo raggruppamento delle Armate (foglio 14774 G.M. del 4 novembre del Comando Supremo - Uff. Op.), si espone qui di seguito un progetto schematico sulla organizzazione delle Intendenze di Armata, compilato in base al raggruppamento sopra indicato ed alle direttive del Signor Intendente Generale. RAGGRUPPAMENTO DELLE ARMATE Secondo gli ordini del Comando Supremo saranno costituiti due gruppi di Armate: a) Il primo composto dalle Armate: 1a (Trentino - Tirolo meridionale); 4a (Cadore - Carnia); 9a (Alto e medio Isonzo);
3 a (Basso Isonzo ed Istria); composte ciascuna di tre corpi d'armata. Queste Armate hanno il compito di garantire l'inviolabilità della linea d'armistizio. b) Il secondo composto dalle Armate: ga - 6a - 10a - 12a e dal corpo di cavalleria. Queste Armate, pure composte di tre corpi d'armata ciascuna, sono destinate alla manovra a N . delle Alpi orientali.
INTENDENZE DI ARMATA Date le carateristiche del teatro probabile di operazione e la sua rete di comunicazioni, si può ritenere che, corrispondentemente a ciascuna delle armate destinate a presidiare la linea d'armistizio, opererà una, o due, delle armate di manovra; la quale, per rifornimenti e sgomberi, dovrà appoggiarsi, possibilmente, ad una propria linea ferroviaria.
Le linee ferroviarie che possono utilizzarsi per le quattro armate di manovra, sono le seguenti: 1a Trento-lnnsbruck o del Brennero e sue diramazioni (zona 1a Armata); 2a Udine-Pontebba-Villach o dei Tauern (Zona 4a Armata); 3a Udine-Gorizia-Tolmino-Klagenfurt (Zona 9a Armata); 4a Trieste-Lubiana-Marburg (Zona 3a Armata). Premesso ciò, l'organizzazione delle Intendenze di Armata potrebbe essere fondata sul concetto di assegnare a ciascuna delle Armate 1 ° - 4° ed alla 9° e 3 °, una Intendenza d'armata, col compito anche di Intendenza base per le Armate di manovra, operanti a cavallo delle linee ferroviarie, che sboccano nella zona corrispondente e quindi: - Intendenza 1a Armata: per la 1a Armata e per due armate di manovra, operanti sulla fronte meridionale della Baviera (Lindau-Kufstein). È servita dalla ferrovia del Brennero; - Intendenza ga armata: per la 4a Armata e per una armata di manovra. È servita dalla ferrovia Pontebba-Tauern; .:_ Intendenza 3" armata: per le armate 9a e 3" e per l'armata di estrema destra dello schieramento. È servita dalle comunicazioni ferroviarie ad est di quella Pontebba-Tauern. A ciascuna delle Armate di manovra sarebbe assegnata, inoltre, una propria Intendenza di armata. Le aliquote di servizi da assegnarsi rispettivamente alle grandi unità destinate a far parte delle armate (della linea d'armistizio e delle armate di manovra); e le aliquote degli stabilimenti avanzati assegnati alle armate (della linea di armistizio e di manovra) risultano dallo specchio allegato 1. Si rileva da ciò che le Intendenze e le grandi unità delle armate di manovra disporrebbero soltanto dei servizi organicamente assegnati alle grandi unità e di una aliquota di stabilimenti avanzati; mentre tutti i rimanenti servizi e stabilimenti, che necessiterebbero al completo funzionamento delle armate di manovra, rimarrebbero nella zona dell'Intendenza base.
COSTITUZIONE DELLE INTENDENZE DI ARMATA Risulta dallo specchio allegato n. 2, dal quale appare pure l'assegnazione dei depositi centrali. Il personale necessario all'eventuale completamento delle Intendenze di armata potrà essere tratto dai Depositi Centrali e dalle Intendenze-base, che, dovendo provvedere a minori bisogni, potrebbero presumibilmente cederne.
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ZONE DI ALIMENTAZIONE Le zone di alimentazione sono segnate in uno schizzo che non si allega.
DOCUMENTO N. 655
R. ESERCITO ITAL-IANO - INTENDENZA GENERALE UFFICIO DEL CAPO DI STATO MAGGIORE - SEZIONE l"
FUNZIONAMENTO DEL SERVIZIO DELLE INTENDENZE DI ARMATA A) -
Compito delle Intendenze base
a) Collo sfruttamento delle risorse della propria zona di alimentazione, con i mezzi tratti dai due depositi centrali assegnati, con tutte le altre risorse che può trarre dai propri stabilimenti e servizi deve assicur~re non solo il.soddisfacimento dei limitati bisogni dell'armata, o delle armate', della linea d'armistizio, dalla quale dipende; ma sopratutto i rifornimenti, di ogni genere, dell'armata, o delle armate, di manovra corrispondenti. b) Con le stesse risorse di cui sopra deve costituire gli stabilimenti intermedi necessari all'armata, od alle armate, di manovra. c) Col personale a sua disposizione e con quell'altro che potrà ottenere _dalla rispettiva armata, od armate, della linea d'armistizio, potrà essere chiamata a concorrere alla sicurezza degli stabilimenti della linea e delle linee, di operazione. ' B) -
Compito delle Intendenze delle Armate di manovra
a) Coordinare, e trasmettere alle Intendenze base rispettive le richieste dei mezzi necessari; b) Organizzare i propri stabilimenti avanzati col criterio della massima possibile leggerezza e mobilità. Sulla base degli ordini che ciascuna Intendenza riceverà dai propri Comandi di armata e delle direttive generali esposte ciascuna Intendenza d'armata potrebbe compilare il relativo progetto dettagliato e concretare larichiesta dei mezzi. IL CAPO DI STATO MAGGIORE DELL'INTENDENZA GENERALE DELL'ESERCITO Franchino
Zona di guerra, 19 novembre 1918 N. llOR.P.
OGGETTO: Nuova sistemazione delle Intendenze di armata ALLE INTENDENZE DELLE ARMATE l", 3\ GRAPPA ED ALTIPIANI, 7a, ga E C.D. e, per conoscenza: AL COMANDO SUPREMO - UFFICIO OPERAZIONI AL COMANDO SUPREMO - UFF. ORDINAM. E MOBILIT. AL MINISTERO DELLA GUERRA - DIVISIONE S.M. AL MINISTERO DELLA GUERRA - DIR. GEN. SERV. L.A. AL COMMISSARIATO ARMI E MUNIZIONI AI COMANDI DELLE ARMATE l", 3•, 4•, 6•, ga ALLE DIREZIONI SUPERIORI D.C. ALESSANDRIA, BOLOGNA, CREMONA, PIACENZA, CASALE MONFERRATO, FIRENZE ALLA DELEGAZIONE ITALIANA PRESSO LE TRUPPE FRANCESI ALLA DELEGAZIONE ITALIANA PRESSO LE TRUPPE BRITANNICHE E AMERLCANE ALLA DIREZIONE TRASPORTI 1. - Come da ordini contenuti nel foglio 15165 G.M., del 15 novembre del Comando Supremo, diretto ai Comandi.di Armata, le grandi unità dell'esercito, compiuti i movimenti in corso, risulteranno raggruppate in Armate nel modo seguente:
1 a Armata (in linea) - Corpi d'armata III, X, XXIX, V, XXV, (in totale 11 divisioni, 1 raggruppamento alpino, 1 gruppo alpino, 1 brigata cavalleria); 4• Armata (in linea) - Corpi d'armata VIII, XXII, XXVII, (in totale 7 divisioni); 9• Armata (in linea) - Corpi d'armata XVIII, Xl, XXIII (in totale 6 divisioni); 3• Armata (in linea) - Corpi d'armata XXVIII, XXVI, XIV, (in totale 6 divisioni, 3 divisioni ed una brigata di cavalleria); ga Armata (di riserva) (in totale 10 divisioni).
Corpi d'armata - d'assalto, VI, IX, XXX,
I
\
II
- 1506 6a Armata (di riserva) - Corpi d ' armata I, XII, XIII, XX, (in totale 11 divisioni)
Intendenza 6· Armata (l'attuale Intendenza Armate Grappa e Altipiani che muta denominazione): per la 6a Armata.
I
Corpi d'armata alleati: XII francese e XIY Britannico .
Per i corpi d'armata dell'S• Armata (di riserva) provvederanno:
Il giorno I 8 Novembre alle ore 10 hanno cessato di funzionare i Comandi delle Armate 7\ 10a, 12a, e del corpo di cavalleria.
2. -
SISTEMAZIONE DELLE INTENDENZE D 'ARMATA
a) l'Intendenza della 7a armata, attuate con tutta la possibile sollecitudine le disposizioni contenute nel telegramma n. 97300 S.M . del 15 novembre, di questa Intendenza, dovrà funzionare, al più presto possibile, come Intendenza della 9a Armata;
per il corpo d'armata d'assalto;
L' Intendenza 9• Armata -
per il VI e XXX Corpo d'armata;
L'Intendenza 3• Armata -
per il IX Corpo d'armata.
*** 4. -
b) sarà continuata la graduale attuazione dei provvedimenti di cui al telegramma 98 S.M. del 10 novembre, di questa Intendenza Generale. In particolare l'Intendenza Grappa ed Altipiani dovrà continuare in stretto accordo con le Intendenze della I a ed ga (futura 4a) armata a provvedere ad assicurare col comune impiego di mezzi delle tre Intendenze interessate, i rifornimenti e gli sgomberi delle grandi unità della 6a armata, accompagnandole durante il loro graduale disimpegno dalla zona montana, fino a che, raccolte le grandi unità della 6a armata in pianura, riterrà possibile, e previa intesa·colle Intendenze sopra nominate della I a e ga armata, di iniziare il funzionamento della nuova Intendenza 6• armata, come si dirà in appresso.
ZONE DI ALIMENTAZIONE
Risultano dallo schizzo inviato con foglio 96920 S.M. dell' 11 novembre, dell'Intendenza Generale, avvertendo che si deve modificare nel senso che Treviso rimane assegnata alla 9a Armata (telegramma 55073 R.S. del 14 novembre del Comando Supremo). Non viene particolarmente assegnata una zona: alla Intendenza Generale, all'Intendenza 6a Armata (nuova denominazione) ed alla Intendenza C.D., eppertanto gli stabilimenti ed i servizi delle predette Intendenze potranno continuare a rimanere dislocati nel territorio di qualsiasi armata.
Anche per le grandi unità della futura ga armata, l'Intendenza Grappa e Altipiani dovrà continuare ad assicurare i rifornimenti e gli sgomberi col concorso delle Intendenze della s• (futura 4·) e 3• armata (e in tempo successivo anche dell'Intendenza 9• armata), fino a che man mano sia raggiunta la prevista dislocazione della nuova s• armata, sia possibile di appoggiare per i rifornimenti e gli sgomberi le grandi unità dell'Armata alle Intendenze d'armata come viene successivamente indicato.
5. -
ASSEGNAZIONE DEI DEPOSITI CENTRALI
Intendenza Intendenza Intendenza Intendenza Intendenza Intendenza
3. - A sistemazione compiuta, per i rifornimenti e gli sgomberi delle Armate, funzioneranno le seguenti Intendenze: Intendenza I a Armata: per la I a Armata; Intendenza 4• Armata (l'attuale Intendenza ga Armata, che muta di denominazione): per la 4" Armata;
Intendenza 3 • Armata: per la 3 a Armata;
L'Intendenza 4a Armata -
Rimane, inoltre, in funzione l'Intendenza C.D., che continuerà, a provvedere per tutti gli elementi, non inquadrati nelle Armate e dislocati ad ovest dell'Adda ed a sud del Po, compresi i centri raccolta prigionieri italiani. (Le Intendenze di armata potranno prendere visione dell'intero ordine 15165 G.M. del Comando Supremo, sopra citato, presso i rispettivi Comandi di Armata).
In relazione al raggruppamento delle grandi unità così esposto la sistemazione delle Intendenze d'armata dovrà avvenire nel modo seguente:
Intendenza 9• Armata (l'attuale Intendenza 7" Armata, che muta denominazione): per la 9a Armata;
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i
1• Armata 4 a Armata 9a Armata 3 a Armata 6" Armata C.D.
D.C. D.C. D.C. D.C. D.C. D.C.
Alessandria Cremona Casale e D.C. Firenze Bologna Piacenza Vettovagliamento Livorno
L'Intendenza C.D. per i rimanenti rifornimenti , dovrà valersi dei D.C. di Piacenza, prendendo gli opportuni accordi con l'Intendenza 6" Armata, circa le modalità da seguirsi nelle richieste. I D.C., durante questo periodo di assestamento continueranno a rifornire le Intendenze delle Armate, secondo quanto era stabilito dalla nostra circolare 92200 S.M. del 4 settembre, e parallelamente al procedere della nuova sistemazione delle Intendenze e degli stabilimenti avanzati, si dovrà provvedere al regolare raggiungimento delle nuove assegnazioni dei D.C.,
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secondo quanto è precedentemente indicato, mediante tempestivi accordi tra le varie Intendenze interessate, le Direzioni Superiori dei D.C. e la Direzione Trasporti.
6. -
STABILIMENTI AVANZATI E SERVIZI D'INTENDENZA
La ripartizione degli stabilimenti avanzati e dei servizi di Intendenza tra le nuove Intendenze di armata ha già avuto inizio d'esecuzione per effetto dei telegrammi citati 98 S.M. e 97300 S.M. di questa Intendenza Generale. In relazione all'incarico affidato ora alla Intendenza 6a Armata (ex Grappa ed Altipiani) si dovrà modificare la ripartizione finora stabilita nel senso di disimpegnare le aliquote dei servizi da assegnare alla detta Intendenza per il suo nuovo compito . A tale sistemazione definitiva si giungerà secondo le modalità già indicate al capo secondo lettera b) della presente circolare, previo accordi fra l'Intendenza Grappa ed Altipiani (futura Intendenza 6a Armata) e le Intendenze della.I a Armata e dell'8a Armata (futura Intendenza 4a Armata), dalle quali due ultime si dovranno trarre le aliquote dei servizi, stabilimenti, reparti e mezzi vari necessari ai rifornimenti ed agli sgomberi delle grandi unità della 6a Armata. 7. - Per quanto riguarda i parchi carreggio e salmerie si dispone che ciascuna Intendenza sia seguita dal rispettivo Comando di Parco Carreggio e Salmerie, il quale dovrà inquadrare gli elementi che rimarranno assegnati a ciascuna Intendenza, per effetto della nuova ripartizione dei servizi di 2 a linea. In linea di massima, si dovranno evitare gli spostamenti di elementi di · P.C.S ., che sarà opportuno rimangano, per quanto possibile, nella loro attuale dislocazione. Rimane esuberante il Comando del IX P.C.S., che dovrà essere sciolto a cura della Intendenza Armata Grappa ed Altipiani: i suoi elementi passeranno a disposizione della nuova Intendenza 3a Armata. 8. - L'Intendenza C.D. dovrà gradualmente disimpegnare i propri mezzi impiegati nelle zone ad est dell'Adda ed a nord del Po (Mantova, Basso Adige, etc.), raccogliendo tutti i propri mezzi nella zona a cavallo della via Emilia; cedendo gli impianti, che non le convenisse di utilizzare, alle Intendenze nel cui territorio sono dislocati e passando alla dipendenza logistica delle stesse quei pochi elementi cui finora provvedeva, nella sopra indicata zona.
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9. -
SERVIZI ASSEGNATI ALLE GRANDI UNITÀ
Nell'attuare la nuova sistemazione converrà di procedere - ove in qualche caso non fosse già stato fatto - all'assestamento dei servizi assegnati alle grandi unità col criterio che ciascuna di queste abbia la seguente quota di servizi:
ali-
Corpi d'armata di I a linea - 8 ospedaletti da campo da 50 letti (possibilmente) - Sezione di disinfezione - I autosezione; Corpi d'armata di riserva - 4 ospedaletti da 50 letti (possibilmente) - Sezione di disinfezione - I autosezione; Divisioni - Sezione sanità - Sezione sussistenza - I squadra panettieri con forni Weiss od aliquota di sezione di altri modelli (93 e 97) - 2 autosezioni. 10. -
PRESCRIZIONI PARTICOLARI
Si fa riserva di successive sollecite comunicazioni, per quanto riguarda i seguenti argomenti: Centri raccolta rottami metallici Servizio legnami Ospedali di tappa, di riserva e treni sanitari Servizio automobilistico Servizio del genio civile C.R.A.R.
Questa Intendenza Generale gradirà essere informata delle modalità e degli accordi secondo i quali sarà attuata la nuova sistemazione delle Intendenze Pregasi accusare ricevuta. L'INTENDENTE GENERALE DELL'ESERCITO Zaccone
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DOCUMENTO N. 656
DOCUMENTO N. 657
COMANDO DELLA 4a ARMATA STATO MAGGIORE -
COMANDO DELLA 3 a ARMATA
UFFICIO OPERAZIONI - SEZ. SERVIZI
STATO MAGGIORE
23 dicembre 1918
N. 38523 di prot. M.
N. 20099 Op. S.
Risposta al foglio del 9 Dicembre 1918 n. 12948.
AI COMANDI DEI C.D' A. XIV - XXVI - XXVIII AI COMANDI D'ARTIGL. E GENIO D'ARMATA ALL'INTENDENZA D'ARMATA AL COMANDO DEL 3° REPARTO MITRAGLIERI
OGGETTO: Servizio Sanitario AL COMANDO DEL XXII CORPO DI ARMATA In merito agli inconvenienti rappresentati da codesto Comando nei riguardi del servizio sanitario, l'Intendenza di Armata ha attuato, ed ha in corso di attuazione, provvedimenti intesi, per quanto possibile ad eliminarli. Devonsi, però, tenere nel debito conto le difficoltà che si sono dovute finora superare per la grave crisi dei trasporti che ancora oggi perdura, difficoltà che hanno impedito, nei riguardi dei servizi in generale, un assetto regolare e rispondente alla necessità. Ai cinque ospedali già a disposizione di codesto Corpo d'Armata (Gemona, Artegna, Tolmezzo, Pontebba, Tarvis) per una capacità complessiva di 1000 posti letto, debbono ora aggiungersi gli ospedali d'Intendenza di Spilimbergo, Tarcento e S. Daniele e, prossimamente, quelli di Maniago e di Moggio Udinese. E poiché è intendimento di questo Comando che gli ospedali d'Intendenza vengano gradualmente spostati in zona più avanzata, a contatto della linea ferroviaria, si confida che spedalizzazione e successivo sgombero, possano, fra non molto, effettuarsi con la maggiore comodità e speditezza. Per quanto riguarda la lamentata deficienza di personale sanitario codesto Corpo d'Armata non risulta trovarsi in condizioni diverse da quelle degli altri Corpi d'Armata. È notoria del resto, la penuria di medici anche nell'interno del Paese e l'impossibilità di provvedervi; solo una razionale utilizzazione dei sanitari disponibili e una proporzionata ripartizione del lavoro può ovviare, in parte, a tale deficienza. Lo scrivente confida che i provvedimenti adottati varranno a migliorare la situazione, ma ad ogni modo, fino a che il servizio non avrà assunto la sistemazione.desiderata, compatibilmente, beninteso, con le difficoltà dinanzi prospettate e che certo permarranno ancora per qualche tempo, codesto Comando vorrà tenere informato Io scrivente sull'andamento del servizio sanitario per modo che sia possibile attuare quei più efficaci provvedimenti che codesto Direttore di Sanità non avesse facoltà o possibilità di attuare. IL TENENTE GENERALE COMANDANTE INTERINALE DELL'ARMATA Sagramoso
22 dicembre 1918
Per conoscenza e norma questo comando comunica la seguente circolare diretta dall'intendenza generale dell'esercito alle intendenze d'armata. «N. 51343 pr. - Le difficoltà incontrate in questi ultimi mesi per far fronte ai bisogni di vestiario ed equipaggiamento per l'esercito mobilitato, sono cresciute più che mai in queste settimane, specialmente a causa delle enormi quantità di oggetti che occorre distribuire ai nostri prigionieri restituiti ed a quelli austro-ungarici. La presente situazione militare poi, mentre da un lato ha pur ridotto i consumi in relazione alla sospensione delle ostilità, d'altro Iato, col trasferirsi delle truppe sulle nuove posizioni, ha portato al trasferimento di taluni M.A.V.E., alla creazione di altri e alla formazione di aliquote di M.A.V.E., col risultato di frazionare in misura eccessiva le scarse disponibilità e rendere perciò oltremodo difficile i rifornimenti. Questa intendenza generale, senza entrare per ora nel merito della dislocazione dei M.A.V.E. e delle rispettive aliquote, prega le intendenze tutte di portare la loro attenzione sulla necessità che siano ridotte al minimo indispensabile le relative dotazini, e soppresse quelle dei magazzini eventualmente costituiti dai corpi d'armata e dalle divisioni. È necessario che tutti tengano presente che questo servizio potrà ancora funzionare a condizione che si chieda solo quanto occorre per immediate ed imprescindibili distribuzioni, esclusa ogni tendenza alla costituzione di scorte. Pro Intendente generale dell'esercito - II capo di Stato Maggiore FRANCHINO».
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d'ordine IL COLONNELLO SOTTOCAPO DI S.M. F.to M. Nicolosi
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- 1512 DOCUMENTO N. 658
R. ESERCITO ITALIANO -
COMANDO SUPREMO
UFFICIO TECNICO
N . 85411 di prot.
9 dicembre 1918
OGGETTO: Funzionamento del servizio ricupero materiali INDIRIZZI ... omessi ... Pel servizio ricupero materiali questo comando prescrive : 1. - La Commissione centrale ricuperi provvede al coordinamento dei lavori presso le varie armate, raccoglie dati statistici per i materiali di ogni genere che le vengono comunicati dalle Commissioni di armata e propone a questo comando i provvedimenti generali e particolari che rit~ene utili per il sollecito progredire del lavoro. 2. - I comandi di armata valendosi degli organi di raccolta faranno affluire i materiali ai luoghi di raccolta. I passaggi di consegna nell'interno delle armate avranno luogo mediante ricevute non aventi carattere contabile per la assunzione in carico da parte dello Stato ma a sola salvaguardia della responsabilità del consegnante e del ricevente. 3. - I consegnatari dei centri di raccolta assumeranno in carico i materiali e avranno la responsabilità della loro consistenza numerica, della conservazione di tutte le parti ed accessori che non sono applicati ai materiali principali e della loro manutenzione. 4. - Dal punto di vista della utilizzazione, i materiali verranno visituati con la massima sollecituudine dagli enti tecnici competenti o apposita- . mente incaricati, secondo la suddivisione indicata nello specchio annesso. Secondo i risultati della visita degli enti tecnici suddetti i materiali verranno designati o per il disfacimento o per la utilizzazione totale o parziale. 5. - I materiali designati per il disfacimento debbono essere messi subito a disposizione degli uffici ricupero rottami, che funzionano presso l'Intendenza generale, i quali ne cureranno l'invio all'interno secondo le prescrizioni del Commissariato Generale Armi e Munizioni dandone regolare scarico ai consegnatari dei centri di raccolta mediante ricevuta indicante il genere del materiale, il peso, ecé. 6. - I materiali ritenuti utilizzabili affluiranno ai depositi principali delle armate (magazzini avanzati e altri centri) che si prestino al temporaneo ricovero e successive operazioni di cernita, composizione e rispedizione. Però i materiali che occorresse impiegare immediatamente sul posto ver-
ranno prelevati ai centri di raccolta, dai Comandi o Unità, che ne rilasceranno regolare ricevuta. Per taluni materiali potrà essere assegnato, secondo le proposte degli Enti tecnici, un deposito unico centrale per tutto l' Esercito e verrà designata l'intendenza di armata che dovrà assumerli in carico. 7. - Nei depositi ora detti (od eventualmente anche nei centri di raccolta) i materiali verranno presi in consegna dai rispettivi consegnatari, in rappresentanza dell'intendenza di armata, provvisoriamente colle stesse denominazioni con cui erano presi in carico presso i centri di raccolta. In detti depositi, per cura degli Enti tecnici, i materiali verranno ulteriormente visitati e se occorre completati con lo scambio di parti tra materiali similari, e assunti definitivamente in carico dalle direzioni competenti dell'intendenza di armata, colla sommaria nomenclatura che verrà stabilita dagli enti tecnici. Per le artiglierie si compiranno le opportune misurazioni e si compilerà un foglio matricolare provvisorio. Tutti i materiali così censiti verranno segnalati al Comando Supremo. Le riparazioni eventualmente occorrenti per la completa riattazione saranno compiute di massima in Paese, secondo note di riparazione che ciascun ente compilerà per i materiali di sua spettanza. Per i materiali o parti di materiali che in seguito alla ultima sistemazione rimarranno esuberanti o fossero riconosciuti inefficienti, gli enti avanzeranno proposta di altra utilizzazione o di disfacimento . 8. - Il Comando Supremo in seguito al parere degli enti competenti deciderà d'accordo col Ministero della Guerra, col Commissariato Generale Armi e Munizioni e coll'Intendenza Generale per l'invio in paese dei materiali o per il loro impiego sul posto o altrove. 9. - Le autorità cui la presente è diretta nel dare disposizioni nell'interno delle rispettive organizzazioni si atterranno alle prescrizioni generali sopra esposte, avanzando, nel caso, opportune proposte di altre prescrizioni o modificazioni. A VVERTENZE IMPORTANTI a) La prima scelta dei materiali da designarsi per il disfacimento deve essere fatta con tutta sollecitudine, per aver mezzo di inviare al più presto in Paese materie prime che sono di assoluta necessità per non sospendere il lavoro di numerosi stabilimenti. Tutti i rottami di qualsiasi genere debbono al più presto essere sgombrati in Paese a mezzo degli uffici ricupero rottami come è detto al n. 5.
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b) È pure della massima urgenza inviare in Paese per lo stesso scopo fucili, mitragliatrici, affusti, carreggio, autocarri, ecc. che abbisognino di riparazione o comunque per il momento inutilizzabili. d'ordine IL GENERALE ADDETTO F. to Sci pioni
c) ALLA COMMISSIONE ESAME MATERIALI ARTIGLIERIA 1.
Artiglieria (categ. I)
2.
Affusti, carreggio, paiuoli, (categ. Il)
3. 4. 5.
Armamento ed accessori di batteria e di carreggio (categ. Ili)
6.
Macchine congegni prova, strumenti verificatori, loro parti (categ. VII)
7. -
Strumenti da veterinario per lavorazioni d'arti varie (parte della categ. XIV)
ALLEGATO AL DOCUMENTO N . 658
Ripartizione del materiale di servizio o nemico nei riguardi dell'esame dèll'ulteriore utilizzazione.
a) AL COMANDO GENERALE DEL GENIO 1. -
Materiali da ponte e di navigazione (categ. V del nostro modello per inventari)
2. 3. -
Legnami da lavoro, lavorati, diversi (categ. IX) Strumenti da zappatore (parte della categ. XIV)
4. -
Macchine motrici, locomotive stradali e loro parti (categ. XV)
5. 6. -
Materiali da mina e da zappa (categ. XVII) Materiali da lavoro e lavorati per costruzioni murarie (categ. XIX)
7.
Materiale da ferrovia (categ. XX)
8.
Materiali ed apparecchi telegrafici e telefonici (categ. XXI)
9. 10. 11. -
Attrezzi da ginnastica, nuoto e palombaro (categ. XXII) Apparecchi fotoelettrici (parte della categ. XXIII) Materiali aereostatici ed aereonau,tici (categ. XIV)
b) ALLA INTENDENZA GENERALE 1. 2. 3. 4.
5. 6. -
Bardature di finimenti ed accessori di bardature (categ. VIII) Metalli (categ. X) Materie diverse (categ. XI) Strumenti, utensili, congegni ed attrezzi per lavorazioni speciali (categ. VIII) Masserizie ed arnesi (categ. XVII) Materiale automobilistico di qualsiasi specie (trattrici comprese)
8. 9. -
Attrezzi e macchine di maneggio (categ. IV) Armi portatili, parti d'armi assortimento accessori (categ . VI)
Macchine da lavoro e varie (categ. XVI) Strumenti ed apparecchi scientifici e da disegno (parte della ca~eg. XXII)
d) PER IL MATERIALE CHIMICO DI GUERRA (proietti e liquidi speciali, materiali di difesa anti-gas, apparecchi lanciagas, lanciafiamme, apparecchi ed artifizi fumogeni) darà disposizioni direttamente questo comando-ufficio tecnico. Analogamente per le munizioni, gli esplosivi e gli artifizi di qualsiasi genere, essendo in corso speciali pratiche con organi competenti in Paese per la organizzazione generale del ricupero e della utilizzazione degli esplosivi.
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- 1516 DOCUMENTO N. 659
R. ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO UFFICIO TECNICO
Materiali acquisiti entro l'Aprile 1919 dalla organizzazione recuperi, costituita al termine del conflitto
«Il materiale fu distinto e distribuito in tre grandi categorie: armi e munizioni - materiali del genio - materiali vari. Notevole il bottino fatto in materiale telegrafico, elettrico, telegrafonico e ferroviario. Citiamo: 97 dinamo, 213 motori, 842 casse di materiale vario, 1010 compressori stradali, 21 locomobili, 231 tronchi di teleferica, 142 stazioni motrici, 355 chilometri di linea, 2414 vagoncini, 1475 carrelli, chilometri 1204 di filo per teleferica, 246 apparecchi telegrafici, 7705 apparecchi telefonici, 922 centralini, 9.602 chilometri di filo telefonico, 14.487 pile, 77 .590 isolatori di porcellana, 6 stazioni radiotelegrafiche per areoplani, 173.560 metri di binario per Decauville, 57 locomotive Decauville, 3.657 carrelli Decauville, 43.000 metri di rotaia per ferrovia normale, 2 motori a scoppio, 19 motori a olio pesante, 68 a vapore, 292 a benzina, 2 a gas. Nel materiale da ponte: 310 carri-barca, 1.392 barche, 15 ponti metallici completi da 25 metri l'uno, 7.000 mazze per pontieri. Nel materiale rotabile vennero prese: 101 autopompe, 586 estintori, 111 autovetture, 115 automobili, 17 autoambulanze, 112 autocarri, 90 trattrici, 190 carri rimorchio, 1.434 tonnellate di materiale utilizzabile, più 5 .406 carri a due ruote, 12.886 carri a quattro ruote, 1.189 carri diversi, 3 .649 slitte. Nel rimanente materiale del genio, tra gli attrezzi da zappatori si contavano: 106.189 badili, 102.457 gravine, 10.919 pinze tagliafili, 57.348 van~ ghette; tra gli attrezzi da minatore: 200.000 cunei di ferro per spaccapietre, 58.683 nettamine, 101.063 pistoletti; tra gli attrezzi da lavoro: 517 fucine, 100 quintali di incudini, due vagoni di lime e 2373 seghe. Nell'enorme bottino di legname si presero: 14.847 fusti d'albero ancora da squadrare, 20.485 travi squadrate, 85 .236 tavole, 25.269 murali, 235.609 metri quadrati di baracche; 93 .900 lastre di Eternit e 1635 rotoli di cartone incatramato. Tra i materiali metallici: quintali 15.813 di chiodi, 13.100 quintali di viti, 22.667 quintali di bulloni, 15 vagoni di ferramenti vari, 6 vagoni di catene, n. 23.994 lamiere di ferro, 11.718 quintali di corda spinosa, 32.000 metri di filo di ferro, 51.606 istrici, 222.862 paletti di ferro e 13.270 di quei famosi materassi bulgari che il nemico collocava in fondo a tutte le bocche da lupo che costruiva o attraverso gli accessi che mettevano alle sue linee. Poco materiale di aviazione: 9 areoplani bruciati, 20 areoplani guasti
con motore, 17 senza motore, 27 perfettissimi apparecchi Brandenburgo, 118 eliche d'areoplano, 516 carlinghe e fusoliere. Tra il materiale chimico vennero conquistate 132.634 maschere, 166.558 filtri per maschere, 5.246 bombole d'ossigeno, 1.665 bombole di gas asfissiante. Venne inoltre raccolto, tra il materiale vario, macchinario di tutti i generi e materie prime di ogni qualità. Altre cifre interessanti sono le seguenti: 166.926 elmetti, 18.179 scudi di ferro, 13.955 scudi da trincea, 2.840.000 sacchi a terra di carta, 50.000 sacchi usati per cemento, 6 vagoni di stoffa di carta, 6.000 ceste, 200 casse di sapone, 3.256 casse di cottura, 548 forni diversi da campagna, 152.011 coperte da campo, 1.851 stufe, 200 stufe elettriche, 1 vagone di guanti foderati e di soprascarpe. Vennero presi inoltre 4 ospedali completi con una scorta di apparecchi operatorii e di medicazione di tutti i generi, nonché 295 carri di disinfezione, 4.300 chili di bicarbonato di soda, 13.100 chili di acido solforico, 4.500 scatole di vasellina. È notorio che si catturarono molte artiglierie austriache e bombarde e si riconquistarono artiglierie e bombarde italiane che all'epoca di Caporetto erano cadute in mano al nemico. Si ebbero così a far parte del bottino: 5.940 cannoni e 1.876 bombarde austriache; più si riconquistarono 574 cannoni italiani e 431 bombarde italiane. Fra le bocche da fuoco austriache catturate v'erano 4109 cannoni Skoda da 75, più 1815 avantreni senza pezzo, più 2 cannoni da 381, 3 cannoni da 305, 4 da 420, 37 mortai da 305, 812 bombarde da 240, 384 obici campali da 149, 1304 obici da campagna leggieri da 100. Tra le armi portatili e da trincea si presero: 1.337 .833 fucili, 144.909 moschetti, 91.129 baionette, 17.778 pugnali, 4.716 mitragliatrici, 8.107 mazze ferrate, 3.578 sciabole, 4.581.460 bombe a mano. Di munizioni: 164.606 proiettili di grosso calibro, 1.175 .672 proiettili di medio calibro, 2.237 .640 proiettili di piccolo calibro, 81.029 bombe di grosso calibro, 188.069 bombe di medio calibro, 354.890 bombe di piccolo calibro. Le munizioni per fucile ascendevano a 107 .644.836, i colpi per mitragliatrice a n. 10.545.230, i proiettili a liquido speciale di grosso calibro a n. 12.563, di medio calibro a n. 161.639, di piccolo calibro a n. 212.158. Fra il bottino vario ricordiamo: 5.960 quintali di pelle da scarpe, 695 quintali di materiale di cuoio, 52.373 giberne, 826.306 ferri da cavallo, 21.158 capezze da cavallo, 17. 753 zaini per munizioni. Oltre a ciò le artiglierie terrestri esistenti nella piazza forte marittima di Pola, consistenti in 622 cannoni, 56 obici, 51 mortai. Non grande il materiale italiano portatile riconquistato, fra il quale sono notevoli 25.729 fucili, 374 mitragliatrici, 1.453.497 proiettili per fucile e mitragliatrice.
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R. ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO COMANDO GENERALE DEL GENIO
29 ottobre 1918
N. 31500 di prot. (All. 1: omesso) OGGETTO: Organizzazione di lavori AL COMANDO DEL GENIO DELLA 3a, 4a E ga ARMATA AL 1° 2° 3° UFFICIO STACCATO LAVORI DIFESA e, per conoscenza: AL COMANDO SUPREMO - UFFICIO OPERAZIONI AL COMANDO SUPREMO - UFFICIO ORD. E MOB. AL COMANDO SUPREMO - UFFICIO TECNICO AL COMANDO GENIO DELLA 1 a 6a 7a 9a ARMATA ISPETTORATO GENERALE DEL GENIO TERRITORIALE UFFICIO IDRAULICO MILITARE - STRÀ Avendo il Comando Supremo con suo foglio n. 14414 del 25 c.m. diretto a questo Comando approvato le proposte contenute nel foglio n. 30765 del 23 c.m. di cui unisco copia, ed autorizzato lo scrivente a predisporre gli ordini esecutivi per i particolari di attuazione, dispongo quanto segue: 1. - Nell'avanzata le Armate 3a, 4a ed sa porteranno avanti le rispettive Direzioni di Zona facendo avanzare nel primo tempo i reparti lavoratori che ora hanno e cioè: Centurie, Compagnie Lavoratori e Presidiarie, Tracomatosi, ecc.; ed in un secondo tempo gli operai borghesi non locali che sono stati loro assegnati. Gli operai di reclutamento locale saranno lasciati sul posto a disposizione delle Direzioni di Zona di questo Comando, alle quali verranno ceduti i lavori attualmente eseguiti per cura dei Comandi Genio delle Armate. Perciò ciascuna Direzione di Zona di ogni Armata dovrà lasciare un conveniente numero di ufficiali per eseguire le regolari consegne di tutti i lavori affidati alle Armate stesse, dei relativi carteggi e dei documenti riflettenti la liquidazione dei danni per occupazione od esproprio dei terreni. 2. - I Comandanti del Genio delle Armate suddette faranno stabilire dai rispettivi Comandi d'Armata la linea limite della zona del territorio ove potranno giungere coi propri mezzi nell'esecuzione dei lavori, comunicandola al più presto a questo Comando. Da questa linea indietro i lavori saranno affidati agli Uffici Staccati Lavori Difesa dipendenti da questo Comando medesimo.
3. - Gli Uffici Staccati Lavori Difesa, secondo gli ordini che riceveranno a suo tempo da questo Comando, faranno avanzare le Direzioni di Zona alla loro dipendenza nel numero che verrà stabilito da questo Comando medesimo e nelle località che verranno pure stabilite. Le Direzioni dei suddetti Uffici destinate ad avanzare sia nel primo tempo che successivamente porteranno seco tutti i mezzi a loro disposizione, i reparti militari alla loro dipendenza nonché gli operai, convenientemente inquadrati, che non sono di reclutamento locale. I lavori che in tal modo dalle Direzioni sopradette vengono abbandonati, dovranno essere consegnati agli Uffici Territoriali del Genio aventi giurisdizione nel territorio in cui si trovano. Affinché le consegne dei lavori, le liquidazioni pendenti, gli esproprii ecc. procedano regolarmente, ogni Ufficio Staccato costituirà un Ufficio Stralcio Centrale, il quale avrà lo stesso numero dell'Ufficio Staccato ed ogni Direzione di Zona degli Uffici Staccati costituirà una Sezione di detto Ufficio Centrale che porterà il numero della Direzione che lo costituisce. L'Ufficio Stralcio Centrale di ciascun Ufficio Staccato sarà retto da un ufficiale superiore, il quale avrà a sua disposizione un ufficiale inferiore; le Sezioni Stralcio saranno costituite da due ufficiali inferiori dei quali uno dovrà avere la capacità di portare a compimento le liquidazioni pendenti. Il detto personale, che ciascun Capo Ufficio dovrà designare sin d'ora e farmi conoscere, passerà alla dipendenza dell'Ufficio Territoriale del Genio (Ufficio Fortificazioni, Direzione, Sottodirezione) solo nei riguardi tecnici (non amministrativi né disciplinari) sino a consegne ultimate, dopo di che raggiungerà il proprio Ufficio. La manutenzione dei lavori od il loro completamento verrà proseguito dagli Uffici Territoriali del Genio, i quali potranno disporre di tutta la mano d'opera locale lasciata sul luogo. Dagli Uffici Centrali e Sezioni Stralcio di ciascun Ufficio Staccato dipenderanno le Compagnie Lavoratori Prigionieri, le quali verranno lasciate sul posto solo provvisoriamente e cioè sino a quando non saranno costituiti i nuovi campi di concentramento nelle località ove verranno dislocate le Direzioni di Zona alle quali sono assegnate. Le Direzioni di Zona sud.dette al giungere sul posto a ciascuna stabilito riceveranno gli operai borghesi di reclutamento locale già delle Armate e di cui al n. 1. 4. - Le Direzioni di Zona 11 a e 12a ora alla dipendenza del Comando Genio della 1a Armata passeranno a disposizione di questo Comando e si recheranno con tutti i loro mezzi nelle località che verranno indicate. 5. - Il Comando Genio della I a Armata dovrà tenere pronti 4000 operai borghesi convenientemente inquadrati, che non siano di reclutamen-
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to locale, da inviarsi a disposizione degli Uffici Staccati di questo Comando e nelle località che a suo tempo verranno indicate. 6. - I Comandi del Genio delle Armate 3a 4a e ga dovranno predisporre in tempo l'avanzata dei materiali e mezzi di lavoro che si trovano nei propri magazzini e laboratori per modo che si possano iniziare i lavori non appena giungono sul posto le rispettive Direzioni di Zona. 7. - Per il ripristino degli impianti elettrici, idrici e teleferici, data la deficienza dei relativi materiali iri paese, i Comandi Genio d'Armata provvederanno a smontare e trasportare la maggior parte dei macchinari di cui dispongono attualmente limitando le nuove richfoste al puro indispensabile.
nascere a questo Comando Generale, nel più breve tempo possibile, le opere che si trovano nel rispettivo territorio e che si devono riattare, indicandone l'entità del lavoro di ripristino, lo scopo ed i bisogni della propria Armata. 14. - Data la natura speciale dei lavori riflettenti il ripristino delle linee elettriche e delle rispettive centrali e condutture è in animo di questo Comando Generale, non appena avrà conoscenza dell'entità dei lavori, di costituire un apposito Ufficio elettrico. Perciò tutti i comandi del Genio d'Armata (nessuno escluso) dovranno al più presto mandarmi l'elenco del personale a ciò specializzato (ufficiali e truppa) il quale si trova nella rispettiva armata indicando per ogni individuo le mansioni che attualmente disimpegna. Uguale elenco dovrà essere inoltrato dagli Uffici Staccati Lavori Difesa.
8. - Per la costruzione dei ponti di lunghezza non superiore ai 30 metri provvederanno i Comandi Genio d'Armata coi mezzi a loro disposizione, ed usufruendo dei materiali che verranno requisiti sul luogo. Per quelli di maggior lunghezza provvederà l'apposito Ufficio a tale uopo costituito presso il Comanao Supremo. 9. - Massima cura dovrà aversi nella manutenzione stradale del territorio assegnato a ciascuna Armata dando con la massima sollecitudine tutti· i mezzi necessari ai rispettivi Uffici stradali in modo che i medesimi possano nel più breve tempo assicurare il percorso su tutta la rete. Si richiama l'attenzione dei Comandi del Genio d'Armata sul fatto che le strade da rioccupare sono in generale sprovviste di ghiaia. Data però la scarsità dei mezzi di trasporto si dovrà cercare di aprire il massimo numero di cave di prestito in vicinanza delle strade da mantenere. Ad ogni modo si dovrà al più presto determinare i limiti fra i quali devono funzionare sia gli Uffici Strade sia l'Ufficio del Genio Civile della propria Intendenza. 10. - La sistemazione delle linee ferroviarie e tranviarie sarà affida-· ta all'Intendenza Generale, come pure quella delle ferrovie Decauville per le quali la Direzione Trasporti ha già eseguito apposito studio. 11. - Data la scarsissima disponibilità di baracche scomponibili e del legname in genere si dovrà per quanto è _possibile provvedere agli eventuali bisogni smontando e trasportando quelle esistenti e ricorrendo alle tende di vario tipo. 12. - Per il prosciugamento dei terreni inondati e per il ripristino degli argini limitanti i corsi d'acqua i Comandanti del Genio d'armata dovranno inoltrare colla massima sollecitudine la richiesta a questo Comando Generale il quale vi provvederà coi propri mezzi. 13. - A questo Comando Generale è riservato pure il ripristino di tutte le opere di interesse generale e riflettenti la vita, il benessere e le necessità dell'Esercito. Perciò i Comandanti del Genio di Armata dovranno far co-
Gradirò ricevuta del presente foglio. IL TENENTE GENERALE COMANDANTE GENERALE DEL GENIO Marieni
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R. ESERCITO ITALIANO -
COMAND.O SUPREMO
COMANDO GENERALE DEL GENIO
N. 32259 di protocollo
5 novembre 1918
Riferimento fonogrammi n. 14664/1 ° Nov . e n . 14744/3 Nov. OGGETTO: Manutenzione stradale AL COMANDO SUPREMO -
UFFICIO OPERAZIONI
Ho percorso le strade sulla sinistra del Piave e tanto queste quanto quelle in provincia di Belluno si trovano in condizioni veramente deplorevoli poiché da un anno completamente abbandonate e senza rifornimento di ghiaia. La soluzione del problema, gravissimo, delle strade non è possibile senza la soluzione dei due problemi che si connettono ad esso : trasporti e mano d'opera.
Trasporti Il Comando del Genio dell'8a Armata ha fatto richiesta di 300 autocarri pesanti per il trasporto di ghiaia. Quello della 3 • Armata ha rappresentata. pure l'insufficienza dei trasporti. Questo Comando Generale domanda vengano concessi d'urgenza al 3° Ufficio Staccato Lavori (ora traslocatosi a Treviso) 120 autocarri pesanti ed al 1° Ufficio 80 autocarri, sempre per il trasporto ghiaia.
Mano d'opera I Comandi Genio delle Armate hanno a disposizione tutti gli operai militari e borghesi in numero più che sufficiente per la manutenzione stradale. Sarebbe un errore il concederne altri, perché già molti di quelli che hanno non possono lavorare per mancanza dei mezzi di trasporto. Non è così per gli Uffici Staccati Lavori Difesa i quali per la continua sottrazione di operai per favorire le Armate e l'Ufficio riparazioni ponti, sono ridotti ad un numero assai esiguo e completamente insufficiente allo scopo. Né in questo primo tempo si possono fare avanzare i prigionieri poiché i campi non sono pronti. Inoltre gli operai profughi requisiti e non aventi contratto lasciano continuamente il lavoro per recarsi al loro paese. Occorre pertanto d'urgenza che vengano assegnati ai tre Uffici Staccati reparti di truppa (battaglioni zappatori e minatori; centurie; compagnie sol-
dati lavoratori; battaglioni di marcia) nel massimo numero possibile, da trarsi dalle Armate. Alle Armate, essendo ora sollevate dai lavori di difesa, da quelli idrici ed elettrici richiesti quando erano in linea, possono, secondo l' avviso di questo Comando, togliersi gran parte dei reparti lavoratori. Questo Comando fa inoltre domanda di tutti i reparti d'artiglieria che non sono impiegati e si trovano nei territori assegnati al 1° e 3° Ufficio Lavori. Resto in attesa delle decisioni di codesto Comando . IL TEN. GEN. COMANDANTE GENERALE DEL GENIO Marieni
DOCUMENTO N. 662
COMANDO SUPREMO · UFFICIO OPERAZIONI
N. 14852 G .M.
6 novembre 1918
AL COMANDO GENERALE DEL GENIO ALL'UFEICIO ORDINAMENTO 1E MOBILITAZIONE In merito alle richieste ed alle proposte fatte da codesto Comando col foglio N. 32259 di ieri per la manutenzione stradale si comunica: 1. - Gli urgenti bisogni per i rifornimenti che hanno tutte le armate in conseguenza della lunghezza venutasi a.creare nelle linee di operazioni, senza che ancora possano funzionare le ferrovie, non consente per ora alcuna assegnazione speciale di autocarri per trasporto ghiaia. 2. ---2 Nell'attuale momento di crisi per tutte le armate e di indeterminatezza dei limiti di giurisdizione fra i loro Comandi del Genio e codesto, non si ritiene conveniente togliere alle medesime i reparti lavoratori di cui dispongono. Fra questi le Armate 8" e 3" hanno già compreso, nei limiti del possibile, ànche i reparti di artiglieria non impiegati colle truppe avanzate. 3. - Circa la richiesta di 50.000 prigionieri fatta con telegramma a mano 32270 di ieri, questo Comando interesserà l'Ufficio Ordinamento e Mobilitazione per la costituzione, appena possibile, dei medesimi in reparti. Intanto le Armate possono costituire reparti provvisori coi prigionieri che hanno ai propri campi di concentramento. GENERAL2 BADOGLIO
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R. ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO UFFICIO OPERAZIONI
N. 15273 G.M.
18 novembre 1918
OGGETTO: Lavori stradali AI COMANDI DELLE ARMATE 1\ 3a, 4\ 6\ 7a, sa, 9a AL COMANDO GENERALE DEL GENIO ·ALL'UFFICIO ORDINAMENTO E MOBILITAZIONE e per conoscenza: ALL'INTENDENZA GENERALE ALL'UFFICIO RICOSTITUZIONE PONTI DI TREVISO La pronta sistemazione della rete stradale dei territori conquistati richiede da parte di tutti gli enti interessatì il massimo impulso e la migliore utilizzazione di mezzi e di personale. A tale scopo questo comando dispone: Il Comando Generale del Genio assume l'incarico del coordinamento complessivo dei lavori stradali ai quali devono provvedere le' armate, a mezzo degli uffici strade dei dipendenti comandi del genio, e delle Direzioni del Genio civile delle rispettive intendenze. Provvederà invece direttamente, a mezzo dei propri uffici lavori, alla manutenzione stradale di una zona di retrovia i cui limiti saranno qui proposti da detto comando per l'approvazione il giorno 23. 1. -
2. - Per l'esecuzione dei lavori in tale zona il Comando Generale del Genio, oltre che sull'attuale personale degli uffici lavori, potrà contare sul concorso di 50.000-prigionieri che gli saranno messi a disposizione dall'Ufficio Ordinamento e Mobilitazione. L'inquadramento dei prigionieri, sia per il lavoro che per le necessità amministrative e logistiche, sarà ottenuto con la cessione a detto comando dei battaglioni zappatqri extra divisionali ora a disposizione delle armate. Codesto Comando è autorizzato pertanto a richiedere direttamente alle armate la cessione di tali battaglioni man mano che l'affluenza dei prigionieri renderà necessario il loro impiego. 3. - Nel coordinamento dei lavori stradali il Comando Generale del Genio terrà presente che deve essere anzitutto assicurata la manutenzione delle seguenti arterie stradali: Val Giudicarie: Riva-Trento; Condino-Stanico-Trento Val Lagarina: Ala-Trento-Bolzano; Merano , Bressanone Val Sugana: Bassano-Pergine-Trento
Val Piave: Montebelluna-Feltre-Belluno-Pieve di Cadore-Auronzo; Conegliano-Vittorio-Belluno. Pianura Veneta-Friulana: Ponte Priula-Conegliano-Udine-Gorizia; Udine-Stazione per la Carnia-Pontebba; San Donà di PiavePortogruaro-Cervignano-Monfalcone-Trieste. 4. - Per i mezzi di trasporto, il C~mando Generale del Genio potrà richiedere ai comandi di armata la costituzione di treni stradali formati con le tra~trici dei parchi ed i carri rimorchio dell,e batterie. Detti comandi aderiranno alle richieste (che dovranno essere limitate allo strettamente necessario in considerazione del deterioramento cui va soggètto tale prezioso materiale) a mezzo del dipendente Comando di artiglieria. Appena la situazione generale dei trasporti sarà migliorata verrà pure assegnata una aliquota di autocarri. Dovranno inoltre essere sfruttate quanto possibile le férrovie Decau~ ville riordinando anche e colla massima sollecitazione quelle lasciate dal nemico. Il Corhando Cenerale del Genio curerà eh~ il personale Decauville della Direzione Trasporti sia distribuito secondo gli effettivi bisogni. 5. - Il Comando Generale del Genio sulla base delle presenti direttive -trasmetterà a questo comando entro il 25 corrente una relazione complessiva sull'organizzazione dei lavori, indicando le varie zone di competenza dei lavori in cui sarà diviso il territorio, nonché il personale ed i mezzi a ciascuna assegnati. . Coll'occasione si rammenta che nei territori nuovi occupati dovrà essere sollecitamente organizzato il più largo possibile' impiego di operai locali. d'ordine IL GENERALE ADDETTO Scipioni
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- 1527 DOCUMENTO N. 664
I lavori principali eseguiti da ogni compagnia e l'elogio da me loro tributato per l'opera compiuta in Val Lagarina risultano dagli uniti allegati. Sono certo che una parola di compiacimento di codesto comando per questi bravi soldati che, pur lavorando nelle retrovie, si sono acquistati, per il vantaggio che ne ha risentito l'Esercito, meriti pari a quelli delle truppe che hanno operato in prima linea, sarà il premio migliore per l'opera compiuta e lo stimolo più efficace a ben perseverare.
COMANDO DELLA 1 a ARMATA STATO MAGGIORE
Allegati 2 (omessi)
17 dicembre 1918
N. 7322 Op. OGGETTO: Encomiabile lavoro fatto dalle compagnie ferrovieri del genio 2a, 4a, 6\ 7a e 14a pei sollecito riallacciamento delle fjnee della Val Lagarina e·Val Sugana
AL COMANDO SUPREMO -
.
IL TENENTE GENERALE COMANDANTE DELL'ARMATA G. Pecori Giraldi
.
UFFICIO OPERAZIONI
Àll'atto della nostra avanzata, le due ferrovie che condu~ono a Trento presentavano distruzioni tali fra Ala e Rovereto, in Valle Lagarina, e fra Solagna e Borgo, in Val Sugana, che sembrò anche a codesto comando non potessero riattivarsi se non per la fine di novembre la prima· e per la fine di dicembre la seconda. Data però l'importanza e l'impellenza del problema logistico e politico che era legato alla loro riattivazione,. ritenni opportuno cercare di facilitare il sollecìto svolgimento dei lavori delegandone l'alta sorveglianza coordinativa ed eccitatrice ad un Ufficiale Superiore di stato maggiore dell'Ufficio Operazioni dell'armata coll'incarico di: 1. - ripartire subito i mezzi disponibili fra le due linee, tenendo presente che i lavori di Valle Lagarina, data l'importanza vitale dell'arteria, fossero eseguiti a saturazione, dando perciò loro una razionale precedenza su quelli della Val Sugana; 2. - far affluire sollecitamente nei punti prescelti lavoratori ausilìari, mezzi di trasporto, materiali vari, ecc., togliere gli eventuali intoppi burocratici e risolvere immediatamente sul posto le difficoltà d'indole varia che si presentassero, in guisa da potere così ottenere subito il massimo coordinamento e rendimento di lavoro. E tale predisposizione si manifestò davvero utilissima, specialmente data l'eterogeneità dei lavoratori, i quali in Val Lagarina superarono i ventimila, in massima parte prigionieri. I lavori sono stati condotti dalle compagnie ferrovieri 2a, 4\ 6\ 7a e 14a con alacrità e vero entusiasmo; così che fu possibile portarli a termine in brevissimo tempo, superando le più rosee previsioni. Infatti il primo treno italiano potè giungere alla stazione di Trento dalla Val Lagarina il 17 novembre, ossia 13 giorni soltanto dopo l'inizio dei lavori; e quello della Val Sugana ieri, 15 giorni prima del previsto.
r.
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- 1529 DOCUMENTO N. 665
DOCUMENTO N. 666
R. ESERCITO ITALIANO - 'COMANDO SUPREMO
COMANDO DELLA 4a ARMATA
UFFICIO OPERAZIONI
STATO MAGGIORE - UFFICIO OPERAZIONI
18 dicembre 1918 N. 15987 G.M. (Risposta al f. 35807 del 15 corr.) 0
OGGETTO: Concorso dell'Arma del Genio nella restaurazione delle opere pubbliche danneggiate dalla guerra A S.E. IL COMANDANTE GENERALE DEL GENIO
N. 20431 Op. S.
30 dicembre 1918
OGGETTO: Trasporti AL COMANDO SUPREMO - UFFICIO OPERAZIONI
Questo Comando prende atto di quanto l'E. V. ha esposto nel foglio sopraindicato e ringrazia per le comunicazioni già fatte al Presidente del Regio Magistrato alla Acque, circa il concorso che il Comando Generale del Genio potrà dare ai lavori per la riparazione delle opere idrauliche del Veneto. Non può però concordare con l'E. V. nel ritenere che il verbale degli accordi presi col Presidente del R. Magistrato alle Acque non contenesse nulla d'impegnativo da parte del Comando Generale del Genio; poiché quel verbale fu inviato a questo Comando soltanto a titolo d'informazione, e al Ministero dei Lavori Pubblici per l'approvazione e per la traduzione in atto delle proposte concretate (foglio di codesto Comando N. 34235 del 28 novembre u.s.). Eppertanto, riferendosi anche alla proposta - presentata nello scorso novembre da codesto Comando Generale e non accettata da questo - di affidare all'arma del Genio l'incarico di restaurare le opere pubbliche e le proprietà private danneggiate dalla guerra, si ritiene necessario ricordare ancora una volta a V .E. che il Comando Supremo non può, né intende, assumere alcun impegno per lavori di grande entità ·e durata, richiedenti un complesso di provvedimenti di governo che competono esclusivamente ali' Autorità centrale. Ciò detto, perché l'E.V. ne tragga norma a contenere l'opera del Comando Generale del Genio e degli organi dipendenti nell'ambito delle attribuzioni ad essi assegnate, si conferma che questo Comando ha disposto perché - oltre ai 4.000 già inviati alle Direzioni lavori genio della 3a e 4azona - siano messi a disposizione di codesto Comando Generale, per cura dei Comandi delle Armate P e 3a, 51.000 prigionieri. Tali prigionieri sono già stati avviati, in piccola parte, nelle località designate da codesto Comando ç:ìenerale; gli altri verranno messi a disposizione di codesto Comando Generale man mano che saranno costituite le centurie ora in corso di formazione, per l'inquadramento delle quali è stato richiesto d'urgenza il personale.
Ritengo d<?veroso rappresentare a codesto Comando che la questione dei rifornimenti alle truppe dipendenti, dislocate in vastissima, difficile zona sono resi ogni giorno più gravosi e più precari. Il lavoro intenso, ininterrotto al quale sono stati assoggettati i mezzi autocarreggiati, su strade pessime, con percorsi lunghissimi hanno aumentato in modo rilevante il numero delle macchine indisponibili senza che corrispondessero, nella voluta proporzione, le indispensabili sostituzioni o l'arrivo delle parti di ricambio delle quali è sentitissima la penuria. L'efficienza degli autoreparti si è ridotta al 500Jo e, presso qualcuno di essi, è scesa ad un limite molto più basso a malgrado di tutti gli espedienti e provvedimenti adottati per migliorare la situazione. Si faceva assegnamento sulla riattivazione del servizio ferroviario non solo per intensificare i trasporti sia per il Cadore che per la Carnia, per assicurare una conveniente consistenza alle aliquote di magazzini avanzati di Tai di Cadore-Calalzo e di Stazione per la Carnia, per ultimare il trasporto dei materiali per impianti sanitari ecc., ma, altresì, per concedere ai mezzi autocarreggiati ed al relativo personale quei convenienti turni di riposo che soli avrebbero potuto consentire la loro graduale rimessa in efficienza. Senonché, dopo qualche giorno di servizio più o meno regolare, è pervenuto dalla Direzione Generale dei Trasporti l'ordine di sospensione per tutte le tradotte oltre Piave, sospensione che, a quanto risulta, non potrà essere tolta prima del 7 Gennaio, come ha comunicato la Dipendente Intendenza. Tale fatto, oltre che a fare maggiormente sentire la già forte deficienza di pasta, riso e foraggi (per gli insufficienti e saltuari rifornimenti da tergo) ha reso indispensflbile un nuovo intenso sforzo dei mezzi autocarreggiati per assicurare alle truppe i rifornimenti di prima necessità, foraggi compresi, a scapito degli altri trasporti per il completamento delle aliquote di magazzini avanzati che pure urge ultimare prima che la stagione peggiori.
IL SOTTOCAPO DI STATO MAGGIORE Badoglio
L'Intendenza di Armata ha ripetutamente interessata l'Intendenza Generale, per ottenere maggiori rifornimenti di derrate e di foraggi, e la Dire-
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.,., zione dei Trasporti perché il servizio ferroviario venga intensificato nei riguardi di questa Armata, ma senza risultato tanto vero che lo stato di fatto qui sopra rappresentato, non solo perdura, ma te,hde giornalmente ad aggravarsi. Poiché è assolutamente necessario che i rifornimenti da tergo giungano nella quantità necessaria e che il servizio ferr~viario assuma al più presto carattere di regolare continuità per assicurare i trasporti indispensabili alle truppe dell'Armata, lo scrivente prega vivamente codesto Comando perché voglia interporre la sua autorità presso gli enti competenti e responsabili.
DOCUMENTO N. 667
(
COMANDO SUPREMO UFFICIO OPERAZIONI
N. 14693 G.M. ESPERITALIA -
16 novembre 1918 VERSAILLES
In relazione a quanto riferisce Generale Mola circa proposte Comitato interalleato trasporti automobilistici ove questione ripartizione autocarri secondo bisogni alleati dovesse essere ancora portata avanti Consiglio Supremo prego V .E. tener presente che come già accennai a V .E. con telegramma 15022 data 14 circa questione rifornimenti carbone in relazione anche noto progetto operazioni contro Baviera non sono affatto scomparse eventualità operazioni strategiche di entità tale da richiedere in caso urgenti disponibilità autocarri di gran lunga superiori a mezzi attualmente disponibili stop. Nella situazione attuale poi eccezionali difficoltà impost~ci già nei normali periodi operativì dalla grande scarsezza mezzi trasporto si sono ancora più aggravate dati urgenti bisogni per rifornimenti nostre truppe popolazioni liberate et persino truppe nemiche et in genere per riorganizzare su vasta estensione territorio occupato tutti servizi militari e civili stop. Sembra per contro che data assai maggiore ricchezza mezzi automobilistici rispetto a problema servizi province occupate nostri alleati si trovino indiscutibilmente in condizioni di gran lunga migliori delle nostre stop. In tale situazione est veramente indispensabile disporre di tutta produzione nazionale autocarri che cerco anzi di far intensificare stop. Ci sarebbe quindi assolutamente impossibile cedere ad alleati anche minima parte della produzione mensile FIAT che a tenore convenzione agosto ci deve essere riservata stop. Il lasciare pertanto impregiudicata situazione attuale sembrami il meno che nell'eventualità sopra prospettata possa essere chiesto a salvaguardia nostri interessi stop.
IL TENENTE GENERALE COMANDANTE DELL'ARMATA Sagramoso
GENERALE DIAZ
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- 1533 DOCUMENTO N. 668
UFFICIO DEL COMANDANTE DESIGNATO D'ARMATA IN GENOVA Genova, 4 marzo 1914 N. 217 (Risposta al foglio 1 ° corr. N. 345) OGGETTO: Memoria circa l'istruzione della truppa A S.E. IL TENENTE GENERALE POLLIO COMM. ALBERTO CAPO DI STATO MAGGIORE DELL'ESERCITO - ROMA Nel ringraziare l'E. V. dell'invio della memoria che è unita alla circolare cui si risponde, non solo reputo doveroso confermare a V.E. che, come Ella giustamente osserva, oggi l'esercito attraversa una crisi che deve destare le più serie preoccupazioni in tutti coloro cui incombe il dovere .e la responsabilità della preparazione della guerra, ma reputo altresì necessario far seguire alcune considerazioni suggeritemi dal desiderio di cooperare con V .E. per uscire da una condizione di fatto che condurrebbe a un disastro se accadesse una qualsiasi complicazione politica, la quale, se non è probabile o prevedibile, V .E. ben sa che potrebbe anche presentarsi improvvisamente. È .certamente indispensabile addivenire alla sistemazione delle zone di terreno da sfruttare per le esercitazioni tattiche e per l'esecuzione dei tiri collettivi, poiché i piccoli campi, per ragioni economiche dovendo essere eseguiti a battaglioni successivi, obbligano ad iniziare le esercitazioni troppo presto_quando, per l'inclemenza del clima e l'incostanza dello stato atmosferico, tali esercitazioni. sono poco proficue. Ma la deficienza di terreni adatti non è, a mio avviso, il male maggiore a cui occorre mettere riparo. I reggimenti, non solo di fanteria, ma di tutte le armi, hanno le unità ridotte a tali organici scheletrici, da rendere impossibile qualunque istruzione si voglia compiere con serietà di intenti; il numero degli ufficiali inferiori, in taluni reggimenti, è minore di quello delle unità organiche, e molte di queste sono comandate da sottotenenti nuovi promossi o di complemento, i quali mentre non posseggono la pratica necessaria per ben impartire le istruzioni alla truppa, non hanno chi li guidi e li corregga e quindi, alla loro volta, non traggono vantaggio dalle esercitazioni alle quali assistono. Gli ufficiali superiori ed i colonnelli non hanno modo di esercitare tatticamente il proprio comando e quindi si presenteranno impreparati alle maggiori esercitazioni e non ne trarranno il profitto necessario.
Difettano i graduati di truppa; i sottufficiali, per le difficoltà del loro reclutamento ed i pochi caporali, per la scarsa loro autorevolezza, appartenendo tutti all'ultima classe di leva; inconveniente, questo, derivante d,alla ferma biennale. L'esiguità delle forze richiede fusione di repard; ai piccoli campi i reggimenti di fanteria devono recarsi formati in un modesto battaglione con unità frammischiate~cosicché sono del pari eliminate le responsabilità dell'istruzione, l'emulazione e le soddisfazioni dei buoni risultati e salvo poche eccezioni, il dovere viene compiuto senza fede e senza entusiasmo. La buona volontà e l'abnegazione, specialmente negli ufficiali di gra~ do elevato, non fanno certamente difetto, ma il_prolungarsi delle presenti condizioni, per le quali,agli sforzi lodevoli compiuti non corrispondono risultati adeguati, produce anche negli ottimi, perché più affezionati alla carriera militare, uno scoramento deleterio, che non può non trasparire anche fuori dell'esercito. Convengo ·anche coll'E.V. che. il tiro a segno, così come è governato è dannoso, non potendo esso sòstituire gli esercizi militari perché, mentre non arreca nessun vantaggio all'istruzione, non rappresenta che una lustra ingannatrice e le esenzioni che esso procura non solo non sono giustificate ma sono spesso basate sull'inganno. Tuttavia ritengo non possano abolirsi i vantaggi che esso procura, senza che l'istituzione decada nell'abbandono mentre forse con una maggiore e più diretta ingerenza del Ministero della Guerra taluni inconvenienti potrebbero in parte eliminarsi, con un maggior rigore nell'esecuzione del tiro e maggior vigilanza delle autorità militari. Io mi permetto quindi di insistere presso V.E. affinché sia nuovamente rappresentato a S.E. il Ministro della Guerra il presente stato di cose e le conseguenze alle quali può condurre, perché, nel supremo interesse dell'Esercito e del Paese, si diano i mezzi necessari stanziando gli assegnamenti per uscire da una condizione che non può continuare, senza produrre in brevissimo tempo lo sfacelo completo. IL TENENTE GENERALE COMANDANTE DESIGNATO D'ARMATA F.to Cadorna
- 1534 DOCUMENTO N. 669
CONFRONTO DELLA ESTENSIONE DELLE FRONTI E DELLA ENTITÀ DELLE FORZE SUL FRONTE OCCIDENTALE E SUL FRONTE ITALIANO A CERTE DATE FRONTE OCCIDENTALE DATA
FRONTE 1TALIANO
Estensione Forze ·Forze Estensione Forze (km. in Intesa Avver(km. in . Intesa3 (n. Div.) (n . Div.) linea sarie linea d'aria) (n. Div .) d'aria)
Fine 1916 Ottobre 1917
728 830
175 190
128 142
600 650
43 65
Marzo 1918
870
177
182
360
Luglio 1918
870
194
209
354
Novembre 1918
875
220 2
194
354
46 (li alleate) 56 (6 alleate) 57 4
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Forze Avversarie (n. div.) 34 55 a.u . + 8 germ. 55 63 61
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1 Affidati per 490 km alle forze francesi, 325 km a quelle britanniche, 60 km a quelle belghe. 2 Divisioni: 103 francesi, 60 britanniche, 12 belghe, 2 portoghesi, 2 italiane, 41 statunitensi (erano 19 nel luglio). 3 Non sono comprese le 4 Divisioni di cavalleria. 4 Divisione di Fanteria: 51 italiane, 3 britanniche, 2 francesi , 1 cecoslovacca. 5 57 Divisioni numerate (51 di fanteria, 6 di Cavalleria appiedata) e 4 complessi di forze pari a 4 Divisioni (Settore Riva e 6 Brigate).
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