Mensile dell'Associazione Trentini nel Mondo del mese di luglio 2020

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MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO onlus ADERENTE ALLA F.U.S.I.E

7/2020

foto Matteo Bazzocco

Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB Trento - Taxe Percue

anno 63°

Torbole è stata la località dalla quale la Trentini nel mondo ha inviato la quinta cartolina «Dal Trentino con affetto» (articolo alle pagine 8-9)


CIRCOLI, DELEGAZIONI comunicazioni E FEDERAZIONI/COORDINAMENTI DI CIRCOLI dell’Associazione Trentini nel Mondo - onlus

Coordinamenti Argentina, Australia, Benelux, Bosnia, Brasile, Canada, Germania, Messico, Paraguay, Stati Uniti e Uruguay

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Argentina - 57 circoli - 1 delegazione Alta Gracia, Avellaneda, Azul, Bahia Blanca, Bariloche, Buenos Aires, Catamarca, Chajarì, Chilecito, Colonia Tirolesa, Concepción del Uruguay, Concordia, Cordoba, Cordoba Sud, Corrientes, Corzuela, Cruz del Eje, Formosa, General Roca, General San Martín, La Carlotta, La Plata, La Toma, Lanteri, Las Breñas, Machagai Plaza, Makallè, Malabrigo, Malagueño, Mar del Plata, Mendoza, Olavarria, Pampa del Infierno, Presidente Roque Sáenz Peña, Puerto Tirol, Quitilipi, Reconquista, Resistencia, Río Cuarto, Romang, Rosario, Salta, San Jaime, Sampacho, San José (Depto. Colon), San Nicolas de los Arroyos, Santa Fé, Santa Rosa de la Pampa, Tandil, Tucuman, Venado Tuerto, Viedma, Villa Carlos Paz, Villa General Belgrano, Villa Ocampo, Villa Regina, Zárate - Comodoro Rivadavia

Canada - 5 circoli Alberta, Montreal, Toronto, Vancouver, Windsor & Detroit

Australia - 8 circoli - 2 delegazioni Adelaide, Canberra, Mackay, Melbourne, Myrtleford, Perth, Sydney, Wollongong Tasmania, Townsville

Germania - 6 circoli - 3 delegazioni Colonia, Dortmund, Reno Neckar, Stoccarda – Berlino, Monaco, Norimberga

Belgio - 4 circoli - 2 delegazioni Centre du Borinage,Charleroi, La Louviére, Liegi – Limburgo, Bruxelles Bolivia - 1 circolo La Paz Bosnia - 4 circoli Banja Luka, Sarajevo, Stivor, Tuzla

Cile - 3 circoli Copiapò, La Serena, Santiago Colombia - 1 circolo Bogotá Danimarca - 1 circolo Copenaghen Ex emigrati - 3 circoli Australia, Stivor (BIH), Svizzera Francia - 3 circoli Grenoble, Lorena, Parigi

Gran Bretagna - 2 circolo Londra, Trentini UK-Irlanda Italia - 13 circoli Biella; Borgosesia; Brescia; Bresciani amici del Trentino; Como; Famiglia Trentina di Roma; Friuli; Milano; Pontino; Predazzani nel Mondo; Roma; Società Americana di Storo; Trieste Lussemburgo - 1 circolo Lussemburgo

Brasile - 61 circoli Ascurra, Belo Horizonte, Bento Gonçalves, Blumenau, Brusque, Caxias do Sul, Colatina, Coronel Pilar, Corupà, Curitiba, Divino di Laranjeiras, Encantado, Erexim, Florianopolis, Garibaldi, Gasparin, Gramado, Guaramirim, Indaial, Jahú, Jaraguà do Sul, Joinville, Jundiaì, Laurentino, Londrina, Luzerna, Nereu Ramos, Nova Brescia, Nova Trento, Ouro Fino, Passo Fundo, Piracicaba, Porto Alegre, Presidente Getulio, Rio de Janeiro, Rio do Oeste, Rio do Sul, Rio dos Cedros, Rodeio, Salete, Salvador, São Paulo, Sananduva, Santa María, Santa Olímpia, Santa Teresa, Santa Tereza do Rio Taquarì, São Bento do Sul, São João Batista, São Miguel do Oeste,São Sepe, São Valentim do Sul, Taiò, Tapejara, Trentin, Três de Maio, Tucunduva, Venda Nova do Emigrante, Veranòpolis, Vitoria, Xanxerè

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Federazioni ITTONA (Canada e Stati Uniti) Messico - 13 circoli - 1 delegazione Aguas Calientes, Citlatepetl, Città del Messico, Colonia Manuel Gonzalez, Colonia Diez Gutierrez, Cordoba, Huatusco, Monterrey, Puebla, San Luis de Potosí, Tijuana, Veracruz, Xalapa - Cuernavaca Paraguay - 10 circoli Asunción, Atyrà, Caacupé, Caaguazù, Concepción, Fernando de la Mora, Lambaré, Luque, Paso Barreto, San Pedro Ycuamandiyù Peru - 1 circolo Lima Portogallo - 1 circolo Portogallo Romania - 1 circolo Romania Serbia - 1 circolo Indija Stati Uniti - 21 circoli Alliance, Chicago, Cleveland, Denver, Hazleton, Milwaukee, Minnesota, New England, New York, Norway, Ogden, Pittsburgh, Readsboro, San Francisco, Seattle, Solvay, South Alabama, South East Pennsylvania, Seattle, Southern California, Washington, Wyoming Sud Africa - 2 delegazioni Pretoria, Cape Town Svizzera - 6 circoli - 1 delegazione Amriswil, Basilea, Ticino, Winterthur, Zofi ngen Sciaff usa Uruguay - 5 circoli Carmelo, Cerro Largo, Colonia del Sacramento, Montevideo, Rivera (S. Ana do Livramento - BR) Venezuela - 1 circolo Caracas


editoriale IN QUESTO NUMERO Pagina 2-3 AGENDA Pagine 4-9 LE «CARTOLINE» DA MALGA TRENCA, VERLA DI GIOVO E TORBOLE Pagine 10-12 ATTUALITÀ Pagina 13 60 ANNI D’EUROPA Pagine 14-15 A TU PER TU CON IL SOCIO: ALESSANDRO RAFFAELLI

UNA CONSEGUENZA DELL’ENTRATA IN VIGORE DELLA RIFORMA DEL TERZO SETTORE

Pronto il nuovo statuto della Trentini nel mondo

E

rano anni ormai che si attendeva l’emanazione da parte delle autorità centra-

li, delle indicazioni definitive per adeguare le nuove norme e gli ultimi ordinamenti previsti dalla legge per disciplinare il comparto del Terzo Settore. L’unica certezza che la Trenti-

Pagine 16-23 GENTE E FATTI

ni nel Mondo ha avuto fin dall’i-

Pagine 24-27 CIRCOLI

ficare sostanzialmente lo Statuto per adeguarlo, quanto meno,

Pagina 28 DAL TRENTINO

alla prevista cancellazione delle ONLUS. Si è quindi cominciato subito ad approfondire l’argo-

ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO O.n.l.u.s. Presidente Alberto Tafner

Direttore Francesco Bocchetti

TRENTINI NEL MONDO Mensile dell’Associazione Trentini nel Mondo aderente alla F.U.S.I.E

Direzione, amministrazione e redazione Via Malfatti, 21 - 38122 TRENTO Tel. 0461/234379 - Fax 0461/230840 sito: www.trentininelmondo.it e-mail:info@trentininelmondo.it Direttore responsabile Maurizio Tomasi Comitato editoriale G. Bacca, C. Barbacovi, B. Cesconi, C. Ciola, M. Dallapè, A. Degaudenz, M. Fia, B. Fronza, L. Imperadori, H. La Nave, E. Lenzi, E. Lorenzini, A. Maistri, G. Michelon, P. P. Mini, F. Pisoni, P. Rizzolli, V. Rodaro, P. Rossi, M. Setti, P. Svaldi, A. Tafner, R. Tommasi, V. Triches, G. Zorzi Hanno collaborato: R. Barchiesi - S. Corradini - G. Degasperi F. Bocchetti - M. Grazzi Autorizzazione del Tribunale di Trento n. 62 - 6 febbraio 1958 STAMPA: Grafiche Dalpiaz srl Ravina di Trento (TN) Per ricevere il giornale: Dal 2020 il giornale dell’Associazione cambia il rapporto con i propri lettori: non più solo abbonati ma soci della Trentini nel mondo. A pagina 29 il modulo per la richiesta di adesione in qualità di socio. N. 7 - 2020 / Stampato il 7 OTTOBRE 2020 Le affermazioni e le opinioni espresse negli articoli firmati rispecchiano le posizioni degli autori.

nizio dell’iter governativo è stata quella che avrebbe dovuto modi-

mento analizzando le varie voci in essere, cercando di trovare una connotazione adeguata e compatibile con la legislazione italiana che disciplina il Terzo Settore, allo scopo di mantenere il più possibile la nostra identità e preservando la sostanza del nostro lavoro rivolto principalmente all’aiuto, alla solidarietà e alla reciproca collaborazione con gli emigranti trentini. Non si è trattato però solo di scegliere opportunamente una famiglia di appartenenza tra quelle che sono previste dall’ordinamento italiano e che spaziano dai sistemi delle Organizzazioni di Volontariato (ODV) a quelli delle Associazioni di Promozione Sociale (APS) passando attraverso numerose altre strutture organizzative e diverse formule associative, ma il lavoro più importante e difficile è stato quello di rendere compatibili queste esigenze con la vision che abbiamo perseguito fin dal 1957 Ma non solo. Ancora più gravoso è stato l’impegno messo nell’elaborazione di un progetto che tenesse conto dei principi ai quali ci siamo sempre attenuti e che rispecchiano i contenuti nell’ar-

La sua approvazione è all’ordine del giorno dell’assemblea del 9 ottobre. I principi ed i valori sui quali l’Associazione svolgerà la sua attività rimangono sempre e comunque quelli fondamentali della solidarietà e della reciproca collaborazione con gli emigranti trentini ticolo 3 della Costituzione italiana che determina la “ rimozione degli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana”. Così, da quando nel 2016 è stato emanato il decreto legislativo relativo al Codice del Terzo settore, si è cominciato a studiare tutta la nuova regolamentazione e gli aggiustamenti avvenuti negli anni a seguire fino al varo del definitivo disciplinare governativo con il quale veniva definita organicamente la materia, suddividendola in un totale di 104 articoli. Si è poi continuato ad elaborare, discutere ed analizzare il pro ed il contro fino ad arrivare ad individuare un percorso che potesse portare alla trasformazione dell’Associazione in un Ente in grado di recepire le nuove

disposizioni di legge pur mantenendo le caratteristiche identitarie della Trentini nel Mondo e garantire contestualmente lo svolgimento della propria mission. Al termine di un iter lungo e difficile - supportato anche dal contributo di specialisti ed esperti del settore come Paolo Duranti dello studio Confini Online - si è stabilito che l’Associazione venisse iscritta nel Registro Unico nazionale del Terzo Settore (una volta che sarà istituito) come “Associazione Trentini nel Mondo ETS”. Se la legislazione italiana ha dunque provveduto a disciplinare il Terzo Settore dandogli una nuova definizione giuridica, noi entriamo a farne parte a pieno titolo consapevoli che il Terzo CONTINUA A PAGINA 2

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agenda L’OBIETTIVO È RENDERE ANCORA PIÙ BELLA E COINVOLGENTE L’IMMAGINE PUBBLICATA

Parte da questo numero l’iniziativa «Quarta di copertina in musica» I lettori hanno la possibilità di ascoltare un brano che la redazione propone come colonna sonora della foto

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I lettori sono anche invitati a segnalare con una mail la loro proposta musicale ritenuta adatta all’immagine

Sulla quarta di copertina di questo numero

Per tutti gli altri, basterà digitare sul cellu-

del giornale, in alto a destra, compare un «QR Code». Non si tratta di un errore di stampa

lare o sul computer, l’indirizzo riportato qui sotto.

che «rovina» la fotografia pubblicata. Al contrario. Il suo scopo è invece quello di

I lettori, però, non sono invitati solo ad ascoltare ed eventualmente ad esprimere la

renderla ancora più bella e coinvolgente, abbinando all’immagine una musica che, a giudizio della redazione, ben si presta a fare da «colonna sonora». Per ascoltare la musica proposta dalla redazione, coloro che hanno un cellulare con l’applicazione che legge i QR Code, devono

loro opinione sulla musica proposta dalla redazione ma anche a segnalare il brano che a loro giudizio potrebbe fare da colonna sonora. Le segnalazioni vanno inviate via mail all’indirizzo: redazione@trentininelmondo.it Chi volesse farlo con la posta tradizionale, deve inviare il messaggio a: Associazione

semplicemente inquadrare il codice e saranno indirizzati ad una pagina del sito internet del-

Trentini nel mondo, via Malfatti 21 - 38122 Trento.

la Trentini nel mondo, da dove, attraverso un successivo link, potranno ascoltare il brano scelto come «colonna sonora».

Le segnalazioni vanno inviate a redazione@trentininelmondo.it

In attesa dei commenti e delle segnalazioni, auguriamo a tutti «buon ascolto». La Redazione

Per ascoltare la «colonna sonora» della fotografia: http://www.trentininelmondo.it/component/content/article/809.html

Pronto il nuovo statuto della Trentini nel mondo CONTINUA DA PAGINA 1 Settore oggi comprende “il complesso degli Enti privati costituiti per il perseguimento senza scopo di lucro, di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale che, in attuazione del principio di sussidiarietà e in coerenza con i rispettivi Statuti o atti costitutivi, promuovono e realizzano attività di interesse generale mediante forme di azione volontaria e gratuita o di mutualità o di produzione e scambio di beni e servizi”. Per arrivare a questo è stato dunque necessario in primo luogo provvedere al riesame dello Statuto per adeguarlo ai criteri richiesti dal Terzo Settore e per rispettare il nuovo disciplinare che detta i criteri cui

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La necessità di una rivisitazione globale dello Statuto si avvertiva già da tempo in quanto i 26 articoli che lo componevano apparivano ormai datati deve ottemperare e che sono principalmente quelli di “avere natura giuridica privata; assenza di scopo di lucro; perseguimento di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale; attuazione del principio di sussidiarietà; promozione e realizzazione di attività di interesse generale; ricorso a forme di azione volontaria e gratuita o di mutualità o di pro-

duzione e scambio di beni e servizi”. La necessità di una rivisitazione globale dello Statuto si avvertiva comunque già da tempo in quanto i 26 articoli che lo componevano apparivano ormai datati e non più completamente corrispondenti alle necessità di un’Associazione sorta 63 anni fa, quando il mondo era decisamente diverso dall’attuale. I contenuti del nuovo Statuto si presentano rinnovati nella forma e in parte anche nella sostanza in modo da poter rispondere alle richieste intervenute negli anni e per adeguarli alle prescrizioni previste dalla legge: i principi ed i valori sui quali l’Associazione svolgerà la sua attività rimangono sempre e comunque quelli fondamentali della solidarietà e del reciproco aiuto. Alberto Tafner


agenda

L’Associazione ha presentato i libri di Renzo Maria Grosselli e Delio Miorandi Il Muse il 15 settembre e la sede della Trentini nel mondo il 23 settembre sono stati i luoghi dove l’Associazione ha rispettivamente presentato i libri di Renzo Maria Grosselli e di Delio Mioran-

grazione e giornalista Renzo Maria Grosselli. Il romanzo di Delio Miorandi, «Antonio. Dalla mulattiera al miracolo economico» (Edizioni Grafiche Stile) è invece la tradu-

di. Entrambi gli appuntamenti sono stati diffusi in diretta via internet. «Le due apocalissi, gli ultimi - Ciò che rimane dei 30.000 trentino-tirolesi partiti per il Brasile» (editore Curcu Genovese) è il titolo esplicativo del contenuto dell’ultimo lavoro dello storico dell’emi-

zione in italiano del primo dei due volumi scritti da Miorandi, nei quali ha intrecciato le storie degli emigranti italiani incontrati durante la sua pluridecennale attività di assistente sociale in Germania. Ad entrambi i libri sarà dedicato ampio spazio nel prossimo numero della rivista.

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È STATO OSPITE DEL CENTRO CULTURALE PADRE KINO DOVE HA VISITATO IL MUSEO

Ambasciatore del Messico in visita a Segno Visita ufficiale a Segno, in Val di Non, dell’ambasciatore del Messico in Italia, Carlos Eugenio Garcia de Alba, ospite del Centro Culturale Padre Kino. Arrivato accompagnato da una delegazione guidata dall’ex presidente provinciale di Confindustria Ilaria Vescovi, è stato accolto dalla sindaca di Segno Giuliana Cova, da Alberto Chini, presidente dell’Associazione Culturale Padre Eusebio Francesco Chini, Nello Fava, presidente del Museo Civico di Rovereto, e Armando Maistri, vicepresidente dell’Associazione Trentini nel Mondo. Un incontro che ha permesso di ripercorrere la storia di un legame profondo tra queste due terre, come sottolineato dall’Ambasciatore, ricordando come padre Kino sia ancora oggi in Messico molto

amato e come sia stato importante il suo contributo per la crescita del paese. La sindaca Cova da parte sua

ha ribadito l’importanza del legame che padre Kino ha lasciato come eredità e ha garantito che si lavorerà per consolidarlo ulterior-

mente, rinforzando le attività del gemellaggio che già esiste con la città di Magdalena de Kino, dove il missionario noneso è sepolto.

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«Cartolina» stuzzicante da Ma 4

iù di cinquanta collegamenti anche in occasione del terzo appuntamento. «Dal Trentino con affetto», la

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malga Trenca, a 1670 metri, ha coinvolto molti affezionati. In avvio come da tradizione un’occhiata al panorama. Il di-

Roncegno e Novaledo. Di fronte le montagne con il Gruppo dell’Ortigara e Cima Dodici che separano la Valsugana dall’altopiano di

galline, asini e maiali. Poi c’è ovviamente una vasta area lasciata al pascolo, dove il malgaro, un pastore specializzato, accoglie e cu-

cartolina virtuale inviata dalla Trentini nel Mondo per raccontare angoli insoliti del nostro territorio, continua a far registare un buon successo. Dal Sud America soprattutto, ma anche dal Nord e non è mancata l’Europa. Anche

rettore Francesco Bocchetti si è spinto ancora più in quota, raggiungendo i 1740 metri di malga Colo per osservare la Valsugana dall’alto. Da lì, tra nebbia e nuvoloni neri poco incoraggianti, si riusciva ad intravvedere l’imbocco

Asiago: un tempo linea di confine tra l’Impero Austroungarico e l’Italia. A Malga Trenca Giada Degasperi ha incontrato il gestore, il casaro Roberto. La Malga è un insieme di edifici dove si svolgo-

stodisce in estate le mucche di più allevatori. «Qui a malga Trenca abbiamo circa un centinaio di capi – sottolinea Roberto – la stagione inizia a giugno e finisce a metà settembre. La giornata è piuttosto intensa: si inizia molto presto

la tappa in Valsugana andata in scena il 23 agosto e dedicata al lavoro in malga e ai pascoli da

della Val Campelle, il passo Manghen ed uno scorcio di Valle con Strigno. Dall’altra parte i paesi di

no le attività legate all’alpeggio. Troviamo molti animali, oltre alle vacche anche capre, pecore,

la mattina con la mungitura, poi portiamo le mucche al pascolo e svolgiamo i lavori per la trasformazione del latte con la lavorazione in caseificio, la gestione del punto vendita. Siamo attivi dalle 3.30 del mattino fino alle 23». L’immancabile merenda proposta da Sabina Corradini si è arricchita per l’occasione di prodotti “salati”, mettendo sul tavolo la torta di ricotta ed i prodotti di malga. Assieme a lei c’era Maria Grazia Brugnara, esperta di prodotti tipici trentini dell’Accademia d’impresa, che ci ha guidato alla scoperta dell’ambiente e dei suoi formaggi. “Il pascolo è un ambiente incontaminato, che offre un alimento unico alle mucche, con erba verde ricchissima di essenze, di fiori. E il latte ne risente in senso positivo: è profumato e ricco di betacarotene che da un colore giallo molto intenso. Il “nostrano di malga” è il pro-

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Malga Trenca, in Valsugana... dotto tipico per eccellenza: secondo la tradizione si fa in estate per poi essere consumato tutto l’anno. È un prodotto realizzato a latte crudo, cioè senza trattamenti termici. Questo permette di ritrovare nel formaggio tutti i profumi dell’alpeggio. Il latte e formaggio di malga sono una spremuta di fiori. Le prime forme di “nostrano” sono ovviamente diverse da quelle che troviamo a stagione iniziata perché cambia l’alimentazione dell’animale che passa dal fieno all’erba fresca.” Dalla postazione di regia Rosanna Barchiesi è riuscita a dare risposta alle tante domande in arrivo durante questo collegamento che ha evidentemente stuzzicato la curiosità di molti. Ora sappiamo che le malghe in

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Trentino ancora in attività sono circa 150, ma solo in un centinaio si lavora il formaggio. La più alta è all’incirca sui 2000 metri. Poche sono anche “agritur” ed offrono un servizio di ospitalità: la mag-

gior parte sono strutture al servizio dell’alpeggio. Sono diffuse in particolare in Valsugana, Val di non, Val di sole e Giudicarie. Meno presenti invece nelle Valli di Fiemme e Fassa. M. G.

CONTINUA A PAGINA 6

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...una profumata dai vigneti di V 6

alla Val di Cembra per raccontare una terra di vigneti: la diretta di domenica 13 settembre ha avuto più di 60 collegamenti da Argentina, Brasile, Perù, Messico,

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Siamo alle pendici del Monte Corona, o Croz bianco come lo chiamano gli abitanti del posto, perchè unico monte formato da rocce calcaree e quindi bianco appunto, non rosso

muretti a secco, che hanno permesso di utilizzare e coltivare terreni altrimenti troppo impervi. Sono più di 700 i chilometri di muretti, tanto caratteristici che sono valsi alla valle il

Uruguay, Stati Uniti, Canada e Belgio. Grande partecipazione alla fine con domande interessanti sul territorio e sul lavoro dei vignaioli rivolte a Maddalena Pellegrini, titolare con la famiglia dell’azienda agricola Villa Corniole di Verla di Giovo, che ha ospitato lo staff della Trentini del Mondo.

come il porfido. Elemento fondamentale questo per la vite, che qui trova un terreno adatto per crescere. È Matteo ad entare nel merito delle coltivazioni, collegandosi dai filari di un vigneto di pinot nero utilizzato per base spumante: “si tratta di un vigneto a Guyot, impiantato

riconoscimento di “paesaggio storico rurale” (vedi articolo a pagina 12). Dalla vite alla cantina, lo stesso percorso dei grappoli viene seguito anche dalla diretta che ci porta a conoscere Maddalena Pellegrini all’interno della struttura che ospita la cantina, con le fasi della lavorazione e trasforma-

Un pomeriggio trascorso tra i vigneti di Giovo, comune sparso della Val di Cembra – come

sui terrazzamenti realizzati con una serie di

zione dell’uva in vino, ma anche le curatissime zone di accoglienza e degustazione per

ha sottolineato il direttore Francesco Bocchetti mostrando in apertura, come da tradizione, il panorama – formato dalle frazioni di Ceola, Masen, Mosana, Palù di Giovo, Serci, Valternigo, Ville e Verla. Uno sguardo dall’alto alla valle formata dal fiume Avisio ha permesso di notare come il lato sinistro della valle sia caratterizzato dalle cave di porfido, per anni grande fonte di ricchezza della zona, mentre sul fianco destro del fiume dominano i vigneti, da cui si producono vini di qualità.

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chiunque voglia avvicinarsi e conoscere da vicino questi prodotti della terra. Una cantina che - racconta la titolare al microfono di Giada Degasperi – dalle uve coltivate in circa 7 ettari di terreno in Val di Cembra e 3 ettari nel fondovalle, realizza poi il vino MullerThurgau, oramai un simbolo della Valle, il Gewürztraminer, Pinot Nero, Teroldego, Lagrain e Pinot Grigio e lo Chardonnay, prodotto come vino fermo ma anche come spumante Trento Doc. Un spumante dal nome insolito, SALISA, dedicato alle figlie della famiglia Pel-


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i Verla di Giovo, Val di Cembra... legrini, Sara Linda, Sabina, tutte impegnate in azienda, diventata a questo punto a trazione decisamente femminile. È poi Maria Grazia Brugnara, ancora una

montagna. Le caratteristiche che le coltivazioni in quota portano con se, il mantenere la parte fresca dell’uva, si ritrovano in questi vini. Tanta è stata la curiosità scatenata da que-

volta in compagnia dello staff della Trentini nel Mondo, ad accompagnarci all’assaggio di questi vini, facendoci immergere nelle sensazioni che possono regalare, senza risparmiarsi sui consigli per i menù da abbinare. Sotto la lente di ingrandimento finiscono proprio il Muller Thurgau e lo spumante.

diffuso e per l’alta qualità della produzione. Lo

sti racconti di vendemmia: un lavoro tipicamente trentino che racconta il Trentino di un tempo, quello degli agricoltori, ma anche quello di oggi, quello che ha saputo con caparbietà trasformarsi in terra di produttori agricoli, non solo lavoratori della terra. E che puntando sulla qualità si è preso il suo spazio

Il primo, un bianco aromatico, perchè è oramai una cosa sola con la Val di Cembra, un

spumante metodo classico Trento Doc, perchè è una produzione che si sta ritagliando una

prodotto che la caratterizza per quanto si è

certa visibilità: è noto come lo spumante di

di mercato.

M. G. CONTINUA A PAGINA 8

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...e una da Torbole il «grande p È

un record di contatti quello fatto registrare il 27 settembre dalla quinta car-

tolina “dal Trentino con affetto” della Trentini nel Mondo. L’appuntamento sempre atteso con il collegamento online che permette a chi è lontano di vedere o rivere luoghi cari e conoscere curiosità della nostra terra, è partita da Torbole per raggiungere circa 70 persone nel Mondo. La puntata sul Garda ha raccontato non solo il lago, ma anche luoghi, tradizioni e la storia del piccolo borgo di pescatori e barcaioli diventato un centro velico e surfistico di fama

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internazionale. La caratteristica e panoramica Chiesa di Sant’Andrea, il porticciolo e la vecchia casa della Do-

vuole praticare vela, windsurf e kitesurf.

ne sportivo-turistica: dal ponte ciclo-pedonale che attraversa il

to sul lago e del lago. I torbolani erano “pesateri”, pescatori, e tra-

gana ma anche il nuovo ponte ciclabile sul fiume Sarca sono stati i punti di narrazione, con l’Ora del Garda, il più famoso tra i venti che soffiano sul lago, che immancabilmente ha fatto capolino a metà diretta, facendo sentire la sua presenza. È un elemento importante l’Ora del Garda, che ha fortemente caratterizzato Torbole e il suo sviluppo turistico: ha la particolarità di soffiare con molta regolarità, in orari del giorno ben definiti. Soffia da sud verso nord nel pomeriggio, fino al tramonto, generando un leggero movimento d’aria che risulta ideale per chi

È Giada Degasperi ad aprire il collegamento dalla Chiesetta di Sant’Andrea che domina dall’alto il borgo e il lago, e permette di osservare tutte le particolarità del posto. Ad iniziare dalla vegetazione piuttosto insolita per il Trentino: “il clima del Garda Trentino è mediterraneo, le temperature mitigate dal lago creano un microclima temperato e questo permette di trovare palme, cipressi e ulivi, oleandri ed agrumi, limoni in particolare.” Con Sabina Corradini andiamo a conoscere un aspetto più “moderno” del lago, la sua vocazio-

Sarca si può osservare proprio la ciclabile che costeggia e risale il fiume, principale immisario del Grada, ma anche il lago con le barche a vela all’orizzonte, poche in verità rispetto al solito a causa della giornata non troppo soleggiata. È poi al porto che scopriamo la storia di Torbole, con Maurizio Tomasi che incontra Nino Mazzocchi, presidente del Gruppo Culturale Nago-Torbole. “Le barche hanno un legame indissolubile con Torbole. Ora è il turismo a farla da padrone, ma fino agli anni 60 Torbole ha sempre vissu-

sportatori, con le barche collegavano la pianura a sud con il Trentino.” Non a caso a dominare sul porticciolo c’è una costruzione piuttosto particolare, una casetta. “Questo è “el casel”, il casello del dazio della repubblica veneziana – sottolinea Mazzocchi. Era sul confine tra la Serenissima ed il principato vescovile di Trento. Il bassorilievo in marmo sulla facciata ricorda la cosidetta “magnifica intrapresa”: nel 1438 la Repubblica Serenissima di Venezia doveva liberare dall’assedio dei Visconti la città di Brescia. I veneziani decisero di risalire l’Adige

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e paradiso» del Lago di Garda

con delle galee fino a Mori per poi trasportarle via terra superando il lago di Loppio e Passo San Giovanni ed affrontare una batta-

raccontata e celebrata da illustri scrittori, compreso Goethe. Non devo aggiungere nulla io. E’ una perla mediterranea incastonata

hanno sottolineato la bellezza del luogo, ed apprezzato il collegamento. Tra loro anche due graditissimi “ospiti”: invitati da

glia navale sul lago di Garda. Per questo l’impresa è nota anche come Galeas per montes. Il primo tentativo fallì, ma il secondo attacco andò a buon fine.” Perchè è bella Torbole? “E’ stata descritta,

in un mondo alpino. È un grande paradiso”. E molti sono stati anche i commenti giunti via web a conferma delle dichiarazioni “di parte” del presidente Mazzocchi. In tanti

Delfina Marta Turrina hanno seguito con attenzione la puntata anche Marcelo Lucarini e Riccardo Perelindo del Centro Umbro di Buenos Aires. Michela Grazzi

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Al via la collaborazione con «Trentino history» “Trentino History” è un proget-

trentina. Il gruppo, che mira ad

to inizialmente nato come pagina Instagram da un’idea di Federico

istituire una associazione, è formato ora da una ventina di gio-

Duca, studente di giurisprudenza presso l’università di Trento, con

vani universitari che desiderano esplorare e valorizzare questa

lo scopo di raccontare “digitalmente” il

terra di confine, facendo rivivere ai lettori la sua storia e cultura,

Trentino, attraverso foto d’epoca e

attraverso dei “viaggi storici”. La nostra idea di fondo è di

contemporanee.

voler sempre viaggiare, di conti-

In breve tempo, però, è diventata

nuare a scoprire cose nuove, raccontando il Trentino non solo ai

una realtà più strutturata, ri-

suoi abitanti, ma a chiunque ne abbia interesse. Infatti, l’imma-

unendo giovani accomunati dalla passio-

gine del viaggio esprime l’idea di una comunità dinamica, di un movimento culturale giovane, e

ne per la storia, l’arte

di un pubblico prevalentemente (ma non solo) turistico.

e la cultura

Noi di “Trentino History” crediamo in una comunicazione semplice e non convenzionale, in grado di coinvolgere e appassionare, ma al contempo rispettosa del lavoro di coloro che hanno contribuito a fare arrivare a noi le foto, gli studi e le informazioni.

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I nostri racconti ruotano attorno ad una o più fotografie di luoghi, monumenti o personaggi simbolo della nostra terra, che vengono spiegate in una didascalia, la quale si conclude sempre con una accurata bibliografia per il lettore che volesse approfondire il tema. Tutto, ovviamente, mettendo al centro la terra che ci ha fatto innamorare: il Trentino.

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«Trentino history» è formato da una ventina di giovani universitari, accomunati dalla passione per la storia, l’arte e la cultura trentina. Il gruppo desidera esplorare e valorizzare questa terra di confine, facendo rivivere ai lettori la sua storia e cultura, attraverso dei “viaggi storici” I progetti in cantiere sono molti, ma quello che in questo momento ci sta ispirando di più è la collaborazione con “Trentini nel Mondo”. Siamo onorati ed entusiasti di collaborare con voi e le vostre comunità, fondamentali fonti di conservazione e divulgazione della cultura trentina nel mondo. La bellezza della nostra cultura locale è che è sempre in movimento, e sparsa su tutto il pianeta: vogliamo raccontare ai locali le comunità di Trentini all’estero, e ai trentini all’estero la bellezza della loro terra, che magari le giovani generazioni conoscono un po’ di meno. È proprio questo il nostro pubblico principale: i giovani. Il nostro format comunicativo vuole veicolare informazioni in modo

Le tre foto su questa pagina sono state scattate al Santuario di San Romedio. Sulla pagina a fianco, l’esterno della chiesa di Denno. Tutte le foto sono di Massimo Cappelletti.

nonni e bisnonni durante l’abbandono della loro terra verso un futuro ignoto. Noi di Trentino History pensiamo di non poter raccontare bene semplice, creando curiosità nel

il Trentino senza sondare i cuori di coloro i quali conservano più

pubblico, scoprendo dei monumenti, dei personaggi o degli eventi storici meno conosciuti, o ri-scoprendo quelli che anche il grande pubblico conosce. I nuovi mezzi di comunicazione ci permetteranno di collaborare in

gelosamente il suo ricordo, persone come voi, che abitano oggi terre lontane dalla nostra. Lo vogliamo fare cercando di mantenere un’anima di “movimento culturale”, fondato sul desiderio di riconnettersi al Trentino, in

modo semplice e veloce: non ci sono barriere di spazio e di tempo. Da questa collaborazione nascerà una rubrica che racconterà l’emigrazione trentina sia come fenomeno di massa ma soprattutto come fenomeno particolare, narrando le storie e le emozioni che hanno provato i nostri

termini di arte, cultura e la sua storia. Quindi, chi più di “Trentini nel Mondo”, e delle comunità che sotto questa associazione si aggregano, può dimostrare quanto può essere forte il legame di una persona con la sua terra natia? Più che raccontare la storia e la cultura locale, vogliamo vivere la storia, e raccontare la vita

Dal prossimo numero la rivista ospiterà una nuova rubrica che racconterà l’emigrazione trentina sia come fenomeno di massa ma anche come fenomeno personale, narrando le storie e le emozioni che hanno provato i nostri antenati durante l’abbandono della loro terra verso un futuro ignoto di coloro i quali la storia l’hanno fatta. Collaborando con Trentini nel Mondo, cercheremo di unire la forza dell’amore verso il Trentino con la passione per il viaggio ed il racconto. Non vediamo l’ora di andare a scovare le storie che tutti voi tramandate di generazione in generazione, per collegarle alla ri-scoperta di eventi, monumenti e personaggi che hanno plasmato “l’essere trentino”. Tante sono le strade che i nostri antenati hanno percorso allontanandosi dal Trentino. Una sola dev’essere la strada che ci ricongiunge: un’insieme di storie e di racconti, da condividere e valorizzare. Christoph Thun Responsabile settore “arte” di Trentino History

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attualità L’ISCRIZIONE RAPPRESENTA UN TRAGUARDO IMPORTANTE PER IL TRENTINO E UN OTTIMO RISULTATO PER LE REALTÀ COINVOLTE

Val di Cembra, Val di Gresta e Lessinia nel «Registro dei paesaggi rurali storici» LESSINIA

VAL DI CEMBRA

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l paesaggio rurale dei «Vigneti terrazzati della Valle di Cembra», che rappresenta il massimo della «viticoltura eroica»,

I

ze del nostro territorio. Nel corso dell’estate - prosegue l’assessore all’agricoltura - avevamo scritto al ministro delle politiche agrico-

candidature. Il sistema agricolo terrazzato della Val di Gresta. La Val di Gresta, rinomata oggi per la pro-

Ronzo Chienis, Famiglia Cooperativa Ronzo Chienis, Consorzio Ortofrutticolo Val di Gresta, Natur Gresta e dalle aziende agricole Na

il «Sistema agricolo terrazzato della Val di Gresta», esempio di agricoltura sostenibile, e gli «Alti pascoli della Lessinia» fra Trentino e Veneto, che incantano per i paesaggi lunari, fanno ufficialmente parte del «Registro nazio-

le, alimentari e forestali proprio per sensibilizzare rispetto all’importanza dei paesaggi rurali e montani, ma anche nell’ottica di una loro maggiore valorizzazione e tutela, proprio perché in essi si esprimono la storia, la cultura e le

duzione di ortaggi con metodo biologico, ha come tratto distintivo la straordinaria sintesi di caratteri naturali, particolari condizioni morfologiche, pedologiche, climatiche e ingegno umano, che nei secoli ha favorito lo sviluppo

Val de Gresta, Abete Rosso, Naranch, Ars Naturae. Il paesaggio rurale dei «Vigneti terrazzati della Valle di Cembra». La valle di Cembra appare a colpo d’occhio una meravigliosa enclave contenuta dai

nale dei paesaggi rurali storici». «Si tratta di un traguardo im-

tradizioni tipiche del nostro Trentino».

di un paesaggio terrazzato dai lineamenti unici e irripetibili abita-

rilievi montuosi e segnata dalla profonda incisione del fiume Avi-

portante per il Trentino e un ottimo risultato per le realtà coinvolte - è il commento dell’assessore provinciale all’agricoltura, foreste, caccia e pesca -. Questi diversi paesaggi agricoli rappresentano, ciascuno a suo modo, le peculiarità e le eccellen-

L’iscrizione al Registro si è tenuta in settembre a Roma, presso la sede del Ministero, nell’ambito della riunione dell’Osservatorio Nazionale del Paesaggio Rurale, delle Pratiche Agricole e Conoscenze Tradizionali. Questo il dettaglio delle tre

to da una comunità rurale solida e coesa. La candidatura è stata presentata dai Comuni di Mori e Ronzo-Chienis, da Biodistretto Val di Gresta, ProLoco Mori Val di Gresta, Associazione Comitato Mostra Mercato, SAT - Sezione di

sio. Sulle ripide pendici si sviluppa una teoria continua di terrazzamenti in porfido rosso, coltivati a vigneto e punteggiati da borghi e case sparse. La candidatura è stata presentata dal comitato VIVACE e dalla Comunità della Valle di Cembra. Alti pascoli della Lessinia. Il territorio degli Alti Pascoli della Lessinia, area montana il cui tipico uso del suolo è l’alpeggio estivo, si sviluppa tra le province di Verona, Trento e Vicenza su una superficie di circa diecimila ettari; è caratterizzato da fattori di unicità e storicità, tra i quali le tracce di frequentazione preistorica e storica e il particolare uso della pietra locale. La candidatura è stata presentata dai Comuni di: S. Anna D’Alfaedo, Erbezzo, Bosco Chiesanuova, Roverè Veronese, Velo Veronse, Selva di progno, Crespadoro, Ala e Avio. (Uff. Stampa PAT)

VAL DI GRESTA

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60 anni d’Europa NEI PROSSIMI MESI SU ALCUNE QUESTIONI FONDAMENTALI SI GIOCA IL FUTURO DELL’UNIONE

Se la pandemia muove l’Europa L’

Europa si muove e, soprattutto, decide. La pandemia del coronavirus e i

Le risorse del «Recovery Fund» o «Next

sue presunte condizionalità af-

prova il nuovo pacchetto su asilo

fossatrici della sovranità nazionale può servire da foglia di fico

e migrazione presentato in questi giorni dalla Presidente della Com-

suoi effetti nefasti in tutti i Paesi dell’Unione, dopo le incertezze e

Generation», unite

per coprire la vergogna del vuoto di conoscenza e di idee che anco-

missione europea. Le persone salvate in mare dovranno essere

le titubanze iniziali, ha spinto le istituzioni comunitarie a scelte

ai fondi resi disponibili

ra alberga all’interno di questa organizzazione. Una vergogna di

redistribuite fra tutti i partner europei. I Paesi contrari saranno

cui il Movimento dovrebbe fare ammenda se vuole mantenere in

obbligati a gestire il rimpatrio di coloro che non avranno il diritto

extremis uno scampolo di credi-

di rimanere nel continente.

bilità. Ci sono altre novità importanti

Proposta zoppa perché costretta a fare i conti con i Paesi sovra-

molto importanti, impensabili prima di Covid 19. Certo, le procedure decisionali sono ancora farraginose, spesso incomprensibili per i cittadini, certi Paesi si mo-

dalla Commissione europea a sostegno dell’occupazione, dalla Banca Europea per gli

strano ancora reticenti e pongono condizioni, ma alla fine le de-

Investimenti e alla

che in questi giorni sono emerse dal Discorso sullo stato dell’Unio-

nisti ma che apre uno spiraglio per uscire dalla palude del rego-

cisioni si prendono. Cio’ che non è stato fatto o è stato fatto tardi e in maniera incompiuta durante la

politica della Banca

ne tenuto il 16 settembre dalla Presidente della Commissione Von der Leyen al Parlamento

lamento di Dublino. Il negoziato con Austria, Paesi baltici e Paesi dell’Est sarà durissimo. La presi-

recente crisi finanziaria. Le risorse del Recovery Fund o

rappresentano

europeo. Una risposta di lunga durata all’attuale pandemia e a

denza semestrale tedesca dell’Ue permette di nutrire qualche spe-

possibili pandemie future sta in una maggiore integrazione a li-

ranza sull’esito positivo della trattativa.

vello sanitario e quindi bisognerà impegnarsi a costruire una Unione sanitaria europea con un’unica regia di coordinamento dei sistemi sanitari dei singoli Paesi membri.

E l’Italia? Dovrà accontentarsi, per il momento, di questo primo passo se la proposta di Ursula von der Leyen verrà approvata. Ma c’è una questione che preoccupa nel nostro Paese: la tenden-

Un secondo obiettivo che necessita azioni concrete è il rafforzamento dell’economia sociale con la proposta di un quadro giuridico europeo per fissare un salario minimo garantito. Un terzo obiettivo è rappresentato dalla sfida digitale. Per l’Unione si apre un decennio digitale durante il quale l’Europa dovrà guidare il processo di digitalizzazione per evitare di essere costretta a seguire la strada tracciata da altri. Un ulteriore obiettivo, cruciale per il nostro Paese, è un nuovo patto sulla migrazione con la riforma del regolamento di Dublino e la condivisione degli oneri connessi all’accoglienza dei profughi. Questione, questa, di non facile soluzione per la contrarietà di Austria e Paesi dell’Est alla redistribuzione obbligatoria dei migranti provenienti, in particolare, dalle rotte mediterranee e balcaniche. Di questa difficoltà è

za della classe politica nel suo insieme, anche quella di governo, a trattare le questioni europee per spot, pregiudizi, banalità e retorica. Per la Lega aggiungerei anche la volgarità. Nei prossimi mesi si gioca il futuro dell’Europa. Ci sono questioni fondamentali da affrontare con due importanti emergenze: ridisegnare l’Unione fiscale e promuovere l’uguaglianza fra gli Stati. In questa partita si gioca anche la credibilità e la capacità negoziale dell’Italia. Occorrerà prepararsi con una strategia e una visione di lungo respiro, superando la quotidianità dei piccoli calcoli, convenienze di partito e scempiaggini di vario genere, mettendo davvero al primo posto gli interessi e i bisogni del nostro Paese. Prima l’Italia, prima l’Europa.

Next Generation, unite ai fondi resi disponibili dalla Commissio-

Centrale Europea, uno strumento straordinario

ne europea a sostegno dell’occupazione, dalla Banca Europea per gli Investimenti e alla politica della Banca Centrale Europea, rappresentano uno strumento straordinario per riavviare la

per riavviare crescita

crescita e l’occupazione in Europa. Di queste risorse enormi, il principale beneficiario è l’Italia. Un’opportunità formidabile per il nostro Paese, ne abbiamo parlato sulle pagine di questo giornale, che richiede grande senso di responsabilità, unità e spirito di collaborazione fra le forze politiche, di governo e di opposizione. Resta aperta la questione del MES, Meccanismo Europeo di Stabilità o Fondo salva Stati, con una disponibilità complessiva di 240 miliardi e un credito all’Italia che potrebbe raggiungere la cifra di 37 miliardi (2% del PIL), rimborsabili entro 10 o più anni, con un tasso di interesse inferiore di otto volte rispetto a quello di mercato. Unica condizionalità l’obbligo di spesa nel settore della sanità. Masochista e poco intelligente l’opposizione della destra sovranista nostrana alla possibilità di utilizzare questo fondo per

il principale beneficiario

e occupazione in Europa. Di queste risorse enormi, è l’Italia. Un’opportunità formidabile che richiede senso di responsabilità, unità e spirito di collaborazione fra le forze politiche, di governo e di opposizione rilanciare e ricostruire le nostre strutture sanitarie, in particolare quelle territoriali, dopo anni di tagli miopi ed insensati. Incomprensibile e inaccettabile l’ostilità del Movimento 5 Stelle, partito al governo. Ma, si sa, può risultare difficile ammettere l’ignoranza astiosa e la stupidità politica che il Movimento ha manifestato in questi anni verso l’Unione europea. Lo stereotipo del MES con le

Vittorino Rodaro Trento, 24 settembre 2020

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a tu per tu c

Per Alessandro Raffaelli la passione g

A

lessandro

Raff affaelli,

cio delclasse 1961, socio la Trentini nel Mondo, ministraè anche editore, Amministraatore Natore Delegato, Coordinatore zionale e co-fondatore di quella Radio Italia Anni 60 che dal ta il lunedì al venerdì ospita programma «Trenti-

Classe 1961 1961, ha studiato musica, è autore di colonne sonore per la televisione, cco-fondatore di «Radio An 60», organizzatore Italia Anni con di concerti che hanno avuto m migliaia di spettatori

no nel mondo» (in

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onda alle ore 20.55 e in replica alle 2.00)

ccale. Il musicista professionista è mio fratello Stefano, pianista

che racconta l’attività dell’Associazione

jazz. Io dopo il diploma in ragioneria conseguito a Rove-

e dei Circoli. Ma l’essere editore radiofonico è solo la punta

reto sono andato a Milano. Di giorno facevo il ragioniere e di sera studiavo con Rena-

dell’iceberg dei titoli e ruoli che Raffaelli ri--

to Dionisi, altro trentino di origine, che mi ha insegnato

copre nel mondo della musica.

colpito il loro entusiasmo, il loro

la composizione. Li ho anche frequentato un ambiente crea-

Come membro italiano per conto di Confindustria RadioTelevisioni nell’«Association of European Radios» a Bruxelles, del Comitato Europeo «RADIO DAYS EUROPE» e membro del Diretti-

essere cittadini di un’altra realtà ma ancora così legati alla terra trentina. Quindi mi sono avvicinato e da lì abbiamo poi iniziato un percorso che ci permettesse di promuovere anche attraverso il

tivo importante: ho conosciuto e visto all’opera Ennio Morricone. Mi sono avvicinato alla musica leggera tramite la musica classica e quella da film. In quegli anni ho anche composto qualcosa,

vo nazionale Confindustria Radio Televisioni di Roma, Raffaelli è abituato a pensare al mondo come casa sua e il Trentino come il luogo da cui tutto ha preso il via. Forse per questo è tanto legato all’Associazione Trentini nel Mondo e a quello che rappresenta. «Circa 20 anni fa - sottolinea - ho conosciuto i Circoli Trentini girando il mondo come Responsabile delle Relazioni Istituzionali del Gruppo Radio Italia. Mi ha

mezzo radiofonico le emozioni, la magia e il vissuto di questa terra ai nostri concittadini lontani». Radio, ma non solo. Che ruolo ha avuto la musica nella vita di Alessandro Raffaelli? La passione mi è stata trasmessa dai miei genitori fin da piccolo. Noi siamo quattro fratelli, tutti avviati alla musica fin dalle elementari. Da lì siamo partiti tutti in quarta per poi dedicarci in settori diversi tutti all’ambito musi-

colonne sonore per la TV con la Five Record e Canale 5 Music. Ma anche musiche per il teatro di Arnoldo Foà.” Quanto del musicista è rimasto nell’ editore radiofonico? “La formazione musicale mi ha aiutato molto ad essere editore radiofonico, per percepire la sensazione di quello che l’ascoltatore può apprezzare, e quindi essere preparato ad offrire il meglio. Però anche essere ragioniere ha

Alessandro Raffaelli con tre «big» della canzone italiana (da sinistra): Laura Pausini, Tiziano Ferro e Fiorella Mannoia. Sulla pagina a fianco (terzo da destra) durante un incontro del Comitato Europeo «RADIO DAYS EUROPE».

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1978, Mauro Lando nella redazione di Trento del quotidiano «Alto Adige»

il suo perché: al giorno d’oggi se non vuoi fallire con un’impresa, ogni impresa, devi riuscire a mettere insieme la passione e la capacità di far tornare i conti. L’opportunità che io ho avuto 32 anni fa di entrare nel gruppo Radio Italia Solo Musica Italiana mi ha dato l’occasione di ampliare la mentalità, uscire dal Trentino, e tornarci qualche anno dopo facendo nascere Radio Italia Anni 60, che è il primo franchising radiofonico e quest’anno compie 20 anni.” Si perde un po’ la poesia facendo diventare una passione giovanile anche il proprio mestiere? No. Resta così tanto l’amore per l’arte musicale che ancora adesso quando sento un grande brano, che sia in radio o dal vivo negli eventi, che sia di musica classica o leggera, io mi metto a piangere, mi vengono i brividi.


u con il socio

e giovanile è diventata il suo mestiere «Ho conosciuto i Circoli Trentini girando il mondo. Mi ha colpito il loro entusiasmo, il loro essere cittadini di un’altra realtà ma ancora così legati alla terra trentina» Con il marito Tommy, la figlia Nadia e Paola de Manincor.

del caso e le piazze migliori. E Trento non fa eccezione. “Anzi. È addiruttura peggio. A

Il ricordo più bello legato al “businnes” musicale? Ne ho alcuni, impossibile scegliere. Direi che aver realizzato

New York e Stoccolma, da Berlino all’Arena di Verona. Avere questa passione, essere un fruitore di musica live

litigato nel passato. La cosa bella è riunire anime diverse. C’è anche qualche delusione tra i ricordi?

Trento ho incontrato difficoltà diverse e maggiori ad organizzare concerti in Piazza Duomo, che non ad organizzarli sotto la madonnina a Milano. A Trento

grandi concerti e portato i grandi nomi della musica italiana nella piccola piazza di Trento è una bella soddisfazione. Le tredici edizioni di «Note italiane nel mondo», con 10.000 persone in piazza e milioni di contatti in giro

aiuta anche a capire quanto si sta offrendo al pubblico organizzando poi una manifestazione. Mettermi in backstage mi ha dato grandi soddisfazioni. Dopo aver vissuto l’esperienza da

A volte c’è, per colpa della politica e della burocrazia. Talmente complicato organizzare eventi che a volte si desiste prima ancora di provarci. In Italia più che nel resto del mondo per organizzare un concerto serve una montagna

Piazza Duomo siamo riusciti ad aprirla alla musica pop con «Note italiane nel mondo», e poi da lì fortunatamente tutti i «Capodanno in musica» che abbiamo organizzato. Uno dei momenti più belli tre anni fa: con il Trento

per il mondo durante le dirette radio e tv sono state importanti.

musicista, organizzare questi eventi per tanti anni o essere

di carta, permessi ed autorizzazioni e poi ti devi prendere delle

Summer Festival abbiamo portato in Piazza Duomo Fiorella Man-

Questo poi mi ha portato a poter organizzare nelle estati, purtroppo non quest’anno, i Trento SummerFestival nelle piazze trentine. Se invece andiamo oltre gli aspetti organizzativi e parliamo delle mie esperienze personali con i concerti da spettatore, ho dei ricordi indelebili legati ai miei miti “musicali”: il concerto di Ennio Morricone in Arena a Verona e i concerti, ne ho visti oltre 20, di Elton John in giro per il mondo. Da

nell’organizzazione dei concerti di Radio Italia, mi ha permesso di apprezzare l’emozione che puoi trasmettere. E non dipende comunque solo dalla grandezza del concerto. Ad esempio ho messo insieme sul palco Shel Shapiro e Maurizio Vandelli. Li ho sentiti in una trasmissione Rai proporre un omaggio a Battisti mentre ero in Russia, ospite del tour dei Ricchi e Poveri. Ho pensato solo che dovevano ritrovarsi, pur avendo loro

responsabilità assurde. La musica, quella che molti definiscono di serie B, la musica pop, viene trattata come qualcosa che se non c’è se ne fa anche a meno. Quindi non cercano di appoggiarti o agevolarti. Questo mi ha provocato a volte dei malesseri emotivi. Io ritengo la musica classica al pari di alcuni brani di Battisti, o Gino Paoli o «Concerto Grosso» dei New Trolls, solo per fare alcuni esempi. Merita tutta la considerazione

noia con il suo concerto-omaggio a Lucio Dalla. Difficile vederle ora, con l’emergenza sanitaria che non lascia spazio all’ottimismo, ma quali sono le prospettive future? Ovviamente il settore concerti e live è l’ultimo che riprenderà. Io sono abbastanza convinto, sono sempre stato un grande ottimista, che dal prossimo anno le grandi tournée e i nostri eventi possano riprendere. Da Vasco Rossi al piccolo gruppo locale: tutti si attiveranno per poter dare una mano ai lavoratori del mondo dello spettacolo, fonici, montatori, service luci, facchini. Abbiamo avuto un bell’esempio solo pochi giorni fa a Verona, con il grande concerto all’Arena dove più di 50 artisti si sono esibiti ad ingaggio zero. C’è sensibilità, gli artisti non sono arroganti.” Michela Grazzi

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gente e fatti SI È TRASFERITO NELLA CAPITALE URUGUAYANA A FINE FEBBRAIO CON LA MOGLIE E LE DUE FIGLIE

Da Pian dei Pradi a Montevideo, la grande sfida di Anthony Monsorno

I

16

n questo strano 2020 che sta

vamente basso rispetto ad altre

avanscoperta da solo per avere

miglia. Il ritorno in Trentino solo

mettendo alla prova molte persone, c’è anche chi ha osato

zone del Sud America». Ad inizio febbraio un viaggio in

le conferme doverose, volendo portare a Montevideo tutta la fa-

per ripartire tutti assieme, abbastanza in fretta. E’ il 29 febbraio

più di altri, azzardando imprese d’altri tempi, rischiose già in si-

quando la famiglia arriva i Uruguay: «per fortuna non abbiamo

tuazioni normali, che il coronavirus ha ulteriormente complicato.

esitato, perchè subito dopo hanno chiuso tutte le frontiere».

Anthony Monsorno e Simona Sette all’inizio di quest’anno si

Oggi Anthony e Simona gestiscono la pizzeria Sapori d’Italia,

sono lanciati alla ricerca di una

nella zona di Pocitos, su Luis de

vita migliore dall’altra parte dell’oceano. Dal Trentino all’Uru-

la Torre a pochi metri dall’Ombu di bulevar España. Il locale An-

guay, dal piccolo Pian dei Pradi, paese sull’altopiano della Vigola-

thony l’aveva addocchiato nel suo viaggio in solitaria, sembra-

na, alla capitale Montevideo. Un salto nel buio, “senza rete” come si dice, ma con la convinzione di

va un buon affare e non voleva lasciarselo scappare. Ma da qui in poi nulla è stato semplice:

voler trovare qualcosa di diverso, una possibilità di vita più umana,

«prima la burocrazia, che qui va un po’ a rilento, e poi ci si è mes-

che oltre al lavoro lasci spazio alla famiglia e a se stessi.

so il coronavirus. Tra una cosa e l’altra non riuscivamo proprio ad

Un po’ di tempo per pensarci, guardarsi attorno, cercare informazioni e poi via: in poche settimane la decisione di partire, le valigie pronte ed il viaggio con le due figlie piccole verso una nuova realtà. «Abbiamo parlato per qualche mese di andare in Sud America – conferma Anthony – ma dove di preciso non ci era chiaro. Guardando sul web l’Uruguay ci è sembrata una buona soluzione: un paese accogliente, tranquillo economicamente ed anche il tasso di criminalità qui è relati-

aprire e senza lavoro, senza introiti, è stato un periodo difficile. Un po’ ce la siamo vista brutta, ancora qualche settimana senza aprire e saremmo dovuti tornare in Italia. Per fortuna non è mai mancato l’appoggio da casa: un grazie doveroso va a chi dall’Italia ci ha aiutato a tirare avanti finchè non siamo riusciti a partire. Abbiamo aperto finalmente il 22 aprile con il delivery, che era la soluzione migliore anche per le misure legate al covid. Ora tutto va bene». In Italia hai lasciato la piz-

Le notizie dai tori nostri Coordina dei Circoli La storia di Anthony Monsorno è stata segnalata alla redazione da Jorge Zas, dall’Uruguay.

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Anthony Monsorno e la sua famiglia. Sull’altra pagina, l’articolo dedicato all’apertura della sua pizzeria «Sapori d’Italia» apparso sul quotidiano di Montevideo «Gente d’Italia». A centro pagina, Jorge Zas, segretario del Circolo trentino di Montevideo, e la moglie Graciela Vivaldelli in visita al ristorante.


gente e fatti

zeria

«La

roccia» di Villazzano. Essere un ristoratore è ancora oggi quindi una risorsa per un italiano che cerca opportunità all’estero? Sicuramente. Soprattutto in Uruguay, dove non c’è una tradizione culinaria particolamente importante. Quindi arrivare con la cucina italiana in generale, e con la pizza che è sempre una

Un salto «senza rete», fatto con la convinzione di voler trovare qualcosa di diverso, una possibilità di vita più umana, che oltre al lavoro lasci spazio alla famiglia e a se stessi

ti e pagare tutti i costi con molta tranquillità. Non mi ammazzo di lavoro ed ho tempo per la famiglia, per me stesso. È un buon equilibrio. Volevo questo e l’ho trovato. In questo mi ha dato le

garanzia, offre delle occasioni. Noi siamo soprattutto pizzeria, in

lavoro? I miei hanno sempre avuto lo-

che siamo passati da una casa a Pian dei Pradi al limite del bo-

risposte che mi aspettavo. In qualcosa ti ha deluso

particolare ora che apriamo solo di sera. Fedeli alla nostra ricerca di un modo di “lavorare per vivere

cali, ci sono cresciuto dentro. Ho il diploma di perito chimico, ma l’ambiente ristorante mi è sempre

sco ad un appartamento piccolo, chiusi dentro per il coronavirus. Non è stato facile per lei. Adesso

questa esperienza? Deluso no, ma ho fatto fatica ad abituarmi alla loro calma, a volte

e non vivere per lavorare” appena abbiamo potuto limitare l’orario

piaciuto e finite le superiori ho iniziato a lavorare con i miei fa-

abbiamo una casa più grande, dei vicini con 4 figli e così ora ha an-

davvero troppa. E’ una caratteristica dell’Uruguay che all’inizio

l’abbiamo fatto. Siamo aperti da cinque mesi e a parte i primi due

cendo un po’ di tutto: cameriere, pizzaiolo, barista. Mia moglie in-

che degli amici. La situazione sta migliorando. Aspettiamo la scuo-

mi innervosiva, ma poi ti ci abitui. Un po’ di ansia mi saliva: per loro

un po’ in salita in cui si lavorava davvero poco, nel corso degli ultimi tre le cose sono cambiate. La vera risorsa iniziale però è stata la lasagna, ha fatto la nostra fortuna. I discendenti di italiani qui sono tanti ma la ricetta tradizionale della lasagna si è un po’ persa nel tempo. La versione di mia moglie che ha riportato il gusto della vera lasagna casalinga ha trovato molti estimatori ed il passaparola ci ha aiutato molto. Tu hai sempre fatto questo

vece viene da tutt’altro ambiente: è laureata in medicina alternativa e faceva la rappresentate di cosmetici. Insomma ha cambiato decisamente tutto, continente, lavoro, stile di vita. E com’è stato per le bambine? Una è ancora piccolina, 2 anni, non si è praticamente accorta. Corre e ride spensierata. Quella di 5 un po’ ne ha risentito: la nostalgia di casa, dei nonni, delle sue abitudini. Comprensibile visto

la così si integrerà ancora di più. Hai trovato quello che cercavi? Non sono emigrato per fare i soldi. Per quello potevo stare dove ero con la mia attività ben avviata. Sono venuto qua per far vivere bene la mia famiglia senza esasperazioni, per vivere più tranquilli. Qui i ritmi sono più rilassati. Abbiamo avuto delle difficoltà iniziali ma già ora, nonostante l’attività sia aperta da poco, riusciamo ad andare avan-

è tutto niente e tutto facile. Vedere che non riuscivano a mettersi nei nostri panni: una famiglia, nessun lavoro... Un po’ ce la siamo vista brutta e la loro calma mi è sembrata eccessiva e mi dava davvero fastidio. Adesso che siamo partiti si riesce a sopportare questo modo di fare. Oggi so che un fornitore può benissimo non arrivare nel giorno stabilito: per loro è assolutamente normale. Arriverà domani... forse. Michela Grazzi

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gente e fatti

Matera più vicina a Trento e al Trentino nel nome e in ricordo di Alcide De Gasperi

N

el nome di Alcide De Ga-

vere, ma ha impostato la secon-

speri ed in ricordo del suo progetto di rinascita della

da trasformazione industriale dell’Italia. Per lui era chiaro che

Basilicata, il Trentino e Matera, la “città dei Sassi” Patrimonio

l’industrializzazione avrebbe dovuto favorire una difficile ricon-

dell’umanità Unesco, si sono avvicinate, sottoscrivendo ufficial-

versione della cultura contadina, allora dominante in gran parte

mente lo scorso 23 luglio negli spazi del Cine Teatro Guerrieri di

del Paese. Accanto alla miseria c’era in comune con il meridione

Matera un gemellaggio. Il grande statista trentino nella sua veste di presidente del Consiglio avviò nei primi anni 50 il recupero e il riscatto dalla povertà di Matera, riuscendo così nella sua visione ad unire due Italie profondamente diverse, eppure

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il fenomeno dell’emigrazione: il

Le due città, che ospitano entrambe un monumento dedicato allo statista trentino, sono l’emblema di una storia di riscatto dalla povertà del secondo dopoguerra a un presente culturalmente e socialmente ricco

Trentino fu per decenni in vetta alle statistiche degli emigranti, soprattutto in America. La visita nel 1950 di De Gasperi a Matera e gli interventi speciali che ne derivarono sono stati il sigillo di una volontà ricostruttiva orientata

in qualche modo così vicine. A 70 anni esatti dalla prima

tografiche, che scommette sul

cio del territorio circostante e in

ad un modello non selvaggio di sviluppo industriale.”.

storica visita alla città di De Gasperi, nel luglio del 1950, il le-

futuro. A raccontare questo percorso di rinascita sono stati il suo

generale di tutto il Sud d’Italia, con decisioni fondamentali come

È una efficace attualizzazione quella proposta da Vito Bardi,

game fra queste due terre si è rinnovato con un momento istituzionale che ha visto la città lucana sottoscrivere il gemellaggio con la Provincia di Trento ed un patto di amicizia con il Comune di

sindaco, Raffaello De Ruggieri, il vicepresidente della Provincia autonoma di Trento, Mario Tonina, il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, la vicesindaco di Trento, Maria Chiara

la Riforma agraria e la Cassa del Mezzogiorno. Anche De Gasperi - ha sottolineato Giuseppe Tognon nel suo intervento - era un “uomo del Sud”, perché il Trentino era il Sud dell’Impero autrounga-

presidente della Regione Basilicata: “Ricostruzione, intervento nel Mezzogiorno, sconfitta della miseria. Sono questi i tre assi su cui si mosse principalmente l’impegno di De Gasperi superando le

Trento. L’opera di De Gasperi, l’importanza che ricoprì il suo progetto per la Basilicata, è stato ricordato dalle autorità presenti. Un intervento che ha permesso a Matera di passare da simbolo della miseria e della volontà di riscatto del Meridione d’Italia a città Capitale della cultura europea del 2019, che ha avuto lo scorso anno un milione di visitatori, che ospita importanti produzioni cinema-

Franzoia, e il presidente della Fondazione trentina Alcide De Gasperi, Giuseppe Tognon. De Gasperi, il grande statista originario di Pieve Tesino e padre dell’Autonomia del Trentino Alto Adige, ebbe un ruolo da protagonista assoluto, per le risorse che mise a disposizione non solo per il risanamento dei famosi Sassi, che caratterizzano in maniera fortissima il centro storico di Matera, ma anche per il rilan-

rico e quando nel 1918 entrò nel Regno d’Italia si aggiunse, povero, al grande Sud del Nord-Est. Una fedele ricostruzione storica quella proposta da Tognon, che ha voluto evidenziare nel suo discorso il vissuto “simile” delle due terre geograficamente così lontane: “È interessante stabilire un gemellaggio di ampio respiro tra questa terra lucana e il Trentino, entrambi poveri a lungo. De Gasperi veniva da montagne po-

dialettiche interne al suo partito e realizzando due fondamentali e strategiche iniziative: la istituzione della Cassa per il Mezzogiorno attraverso cui realizzare e promuovere opere importanti per l’avanzamento sociale ed economico del Sud, e la riforma agraria, approvata nello stesso periodo, per la distribuzione delle terre dei latifondi a braccianti e con-

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gente e fatti

tadini. Fu lui che riportò l’Italia, dopo i tragici anni della guerra, al centro dell’alleanza atlantica e fu fra i padri dell’Unione europea. E oggi i suoi insegnamenti sono

A sinistra, il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi. Nella foto qui sopra (da sinistra) Giuseppe Tognon, presidente della Fondazione trentina Alcide De Gasperi; Raffaello De Ruggieri, sindaco di Matera; Maria Chiara Franzoia, vice sindaco di Trento e Mario Tonina, vice presidente della Provincia Autonoma di Trento. A destra, il monumentoa De Gasperi opera di Othmar Winkler a Matera.

quanto mai attuali e ci indicano una strada in un tempo difficile come quello che stiamo attraversando. Celebrare oggi De Gasperi è una operazione utile se andiamo oltre la retorica e proviamo davvero a

ralmente e socialmente ricco”. E ancora sulla visita di De Gasperi del 1970: “ha messo in moto un processo di modernizzazione e insieme di valorizzazione dell’identità cittadina di cui ancora oggi si vedono i frutti. Matera è

ed emigrazione, e di fronte un presente incerto, un futuro tutto da costruire. La grande occasione che i due territori hanno oggi di fronte è quella di passare da una visione meramente nostalgica dell’ispirazione politica degaspe-

in questi anni molte iniziative, in parte legate a De Gasperi, come l’inaugurazione del monumento realizzato dall’artista trentino

prendere il suo impegno politico e istituzionale a modello.”

diventata un laboratorio virtuoso della transizione dal vecchio al

riana a quanto di buono essa può ancora contenere per guardare

Othmar Winkler. Oggi il Comune di Matera e la Provincia auto-

Il ruolo di De Gasperi nelle parole di Maria Chiara Franzoia, che parte dal ricordo che le due

nuovo, dall’arcaico al moderno di cui l’Italia deve essere orgogliosa: i quartieri popolari costruiti

con coraggio al futuro, nella consapevolezza che la crescita e lo sviluppo nascono dal confronto

noma di Trento si impegnano a perseguire e rafforzare l’azione istituzionale verso le proprie co-

città dedicano allo statista: “Due grandi statue, in piazza Vene-

negli anni Cinquanta ci dimostrano che l’intervento pubblico può

e scaturiscono dalle alleanze tra territori e città.

munità locali” con progetti congiunti, attività per lo scambio di

zia a Trento e in via Nazionale a Matera, ricordano un legame co-

essere di qualità e di successo. E il successivo recupero dei Sassi,

È un legame che non nasce oggi, ha ricordato: “nel 2014,

esperienze, incontri sui temi e sui valori della democrazia, della

struito su qualcosa di più di una coincidenza: Trento, oggi città turistica e apprezzata, e Matera, già capitale europea della Cultura e patrimonio Unesco con i suoi Sassi, sono l’emblema di una storia di riscatto dalla povertà del dopoguerra a un presente cultu-

custodi di una storia millenaria, ha impedito la dispersione di un’identità che è tra i patrimoni più preziosi della nostra storia”. Anche Mario Tonina ha ricordato le difficoltà comuni nel dopoguerra: anche il Trentino uscito dal Secondo Dopoguerra aveva alle spalle un passato di povertà

anno in cui cadeva il sessantesimo anniversario della morte di Alcide De Gasperi, era stata approvata una mozione per la realizzazione di un gemellaggio con la Basilicata e la città di Matera, avviando un percorso che è giunto oggi al suo compimento. Nel frattempo si sono succedute

solidarietà, del rispetto, della collaborazione, tutti tesi a promuovere e sostenere reciprocamente l’incontro tra le popolazioni, la valorizzazione del patrimonio culturale, artistico, storico e naturalistico, le comuni esperienze, anche per una reciproca promozione dei territori.

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gente e fatti ALLA CERIMONIA DEL 28 AGOSTO HA PARTECIPATO L’AMBASCIATORE KONSTANTINE SURGULADZE

La bandiera della Repubblica della Georgia consegnata alla Campana dei Caduti

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a Repubblica della Georgia,

L

Gori, sta seguendo e sostenendo

in ossequio al grande ideale di pace e di fratellanza dei

un poliambulatorio condotto dalle suore, tra le quali una sorella di

vivi nel ricordo dei morti, simbolicamente rappresentato dalla

Trento. «Italia Georgia – Trentini per la

Campana dei Caduti, ha deciso di aderire al Memorandum di Pace

Georgia» è membro fondatore, a Kutaisi, dell’associazione “SOLI-

di Maria Dolens che promuove questa aspirazione di pace uni-

DA ROBA”, che sta avendo successo, presieduta dall’avv. Khvicha

versale.

Tukvadze, a cui ha fornito un au-

La cerimonia ufficiale della consegna da parte dell’Ambasciatore

tobus, attrezzato per il trasporto dei disabili, fornendo la mobilità

Konstantine Surguladze,, a nome del suo Governo, della bandiera

necessaria a questi bambini e alle loro famiglie per raggiungere la

della Repubblica di Georgia si è svolta il 28 agosto sul Colle di Miravalle.

alla popolazione molto provata da quell’evento, su richiesta di aiuto

be” della Capitale; una panetteria-pasticceria con pizzeria e dei

scuola e i punti di svago. In 23 anni di collaborazione con Caritas Georgia, l’Associazio-

In rappresentanza dell’Associazione Italia Georgia – Trentini per

del nuovo Governo alle comunità internazionali.

poliambulatori per assistenza ai poveri, sempre nella Capitale. A

ne trentina ha inoltre inviato più di 130 container con ogni tipo di

la Georgia, collegata a Caritas – Georgia con Sede a Tbilisi, alla ce-

Rivolgendosi all’Ambasciatore Crepaldi ha ricordato che l’As-

Kutaisi, oltre alla predetta mensa, un centro INER per ragazze

generi di sostentamento: cibo, vestiario, attrezzature di ogni

rimonia ha partecipato Giancarlo Crepaldi, membro del direttivo dell’Associazione. L’Associazione nasce nel 1997, per opera di. Bruno Fronza (presidente onorario e fondatore della Trentini nel mondo) e di alcuni amici, fra i quali il giornalista Marco Zeni, per assistere la Georgia dopo l’invasione russa e per dare una mano

sociazione ha fondato, con altre Caritas europee e con l’aiuto della Caritas Trento e delle Province Autonome di Trento e di Bolzano: una mensa per poveri a Tbilisi (1000 pasti al giorno) e una a Kutaisi (500 pasti al giorno); una scuola di falegnameria a Tbilisi, per ragazzi orfani e una scuola di meccanica nel quartiere di “Didu-

madri e una scuola primaria per bambini, con annessa mensa per 300 alunni nonché strutture per attività sportive (campo di calcio, ecc.) e culturali; nonché una panetteria e gelateria. A Marcopi (circa 60 km a sud di Tbilisi), una casa per orfani, anche portatori di handicap, sul modello del Villaggio SOS di Trento. Attualmente, a

genere, e perfino una piccola sala operatoria completa per le emergenze. E tuttora vegono inviati, perché vengano distribuiti alla popolazione più bisognosa dalla Caritas locale, i generi di prima necessità, a mezzo navi. Crepaldi ha infine sottolineato gli ottimi rapporti con la Chiesa Ortodossa e il Patriarca Ilia II.

Georgia protagonista anche al Trento Film Festival La Georgia è stata protagonista della sezione “Destinazione…” alla 68. edizione del Trento Film Festival, che si è svolto dal 27 agosto al 2 settembre. Un Paese affascinante, posto a cavallo tra Europa e Asia, crocevia di culture e depositario di tradizioni millenarie che ne fanno, oggi, oggetto di interesse per studiosi di ogni campo del sapere e, sempre di più, per il turismo mondiale. La Georgia, repubblica situata nel Caucaso meridionale e bagnata dalle acque del Mar Nero, è conosciuta per le sue imponenti ca-

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tene montuose e le sue vette innevate, per la sua antichissima cultura vitivinicola e per un patrimonio tradizionale di canti polifonici riconosciuti come Patrimonio immateriale dell’umanità dall’Unesco. Se a questo si aggiunge una ricca e solida storia di produzione cinematografica, il collegamento con il Trento Film Festival risulta così evidente da rendere la Georgia il Paese ospite perfetto per festeggiare il decimo anniversario della sezione “Destinazione…”. In concorso la Georgia era rappresentata

dal film «A Tunnel» dei registi Nino Orjonikidze e Vano Arsenishvili, un documentario che mette al centro trasformazioni e attualità dei territori di montagna. Il film (vedi articolo alle pagine22-23) si è aggiudicato la Genziana D’oro, risultando il primo film di un paese “ospite” a vincere il Trento Film Festival.


gente e fatti Leandro “Mané’” Ferrari, socio del Circolo di Florianopolis, discendente di Enrico Giacinto Ferrari, emigrato da Calceranica, è stato nominato presidente di SANTUR

Un trentino alla guida dell’Agenzia di sviluppo turistico di Santa Catarina

N

uova carica di rilievo per Leandro ‘Mané’ Ferrari che è ora Presidente del SANTUR - Agenzia di Sviluppo del Turismo di Santa Catarina, in Brasile. Leandro Ferrari, detto Mané, socio del Circolo Trentino di Florianopolis (nella foto qui sopra è insieme con il presidente del Circolo, Laercio Moser), faceva già parte del consiglio di amministrazione del Santur in qualità di direttore della Pianificazione e dello Sviluppo Turistico dal febbraio 2019. Ora questo importante ricono-

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scimento con la nuova nomina alla presidenza dell’ente che si occupa del turismo dove potrà

condizioni per cui di turismo si possa vivere,

settore, ed è stato riconosciuto nel 2015 come

portare la sua esperienza, avendo sempre lavorato per la crescita e l’evoluzione del turismo a Santa Catarina. Appassionato del settore nautico, dal 2010 Ferrari è anche presidente dell’Associazione Nautica Brasiliana (ACATMAR), ed è stato ambasciatore delle vocazioni turistiche catarinensi in occasione di diversi eventi in Brasile, USA ed Europa. Ha creato il Ponte de La Náutica Brasil - Italia che collega i settori nautici dei due paesi con eventi come la FIMAR, la Fiera Internazionale dell’Economia del Mare, che si svolge sempre nello stato di Santa Caterina. La sua esperienza lo identifica come un grande promotore della filiera produttiva turistica locale, attento soprattutto a creare le

quindi l’aspetto occupazionale e di reddito, e impegnato incessantemente per la qualificazione dell’attività nello Stato. È discendente di Enrico Giacinto Ferrari, originario di Calceranica al Lago, in Trentino, ed arrivato a Florianópolis, dove ha costruito la sua storia. Ferrari è stato premiato come Amico della Marina brasiliana e Amico del Nucleo Speciale della Polizia Marittima - Nepom (un organo della Polizia Federale che si occupa della sicurezza delle aree di navigazione marittima dello Stato), grazie ai servizi forniti alla comunità marittima. Ha inoltre ricevuto l’Encomio del Legislativo di Santa Catarina, il Merito del Comune di Florianópolis, per i servizi forniti al

Personalità del Turismo catarinense. È anche l’unico brasiliano che si è unito alla Confraternita Nautica Europea, con sede in Spagna. Da direttore della Pianificazione e dello Sviluppo Turistico del Santur, cioè a capo della gestione delle infrastrutture delle vie navigabili del governo dello Stato catarinense, ha intrapreso azioni congiunte e concrete per rafforzare il settore, che hanno portato ad un graduale cambiamento dello scenario. Ovunque vada, sia in Brasile che all’estero, mostra orgoglioso la bandiera di Santa Catarina, perchè crede nelle grande possibilità di crescita turistica, e sottolinea le sue radici italiane, per rafforzare sempre più il lavoro congiunto tra Santa Catarina e l’Italia.

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gente e fatti

Edizione «in salita» e sperimentale per il «Trento Film Festival» 2020

I

l Trento Film Festival ha chiuso a settembre un’edizione “in salita”, come l’ha definita il suo

presidente Mauro Leveghi, se non altro per il carico di responsabilità: “siamo riusciti a dimostrare che un’altra strada si può trovare – ha sottolineato – ma siamo partiti con questo zaino carico di attese. Non è stato semplice, il peso si sentiva tutto”. Un Festival che ha dovuto ripensarsi, riprogettato nella sua organizzazione e fruizione, ma non nei contenuti. L’obiettivo era quello di trovare strade nuove, obbligatoriamente incrementando l’utilizzo del web, ma senza perdere di vista i temi e i messaggi di questo festival, cinematografico ma non solo, fatto di film ed incontri, eventi

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e presentazioni che parlano di montagna, ma anche di ambiente e culture, di tradizioni e rispetto. È stato un festival diffuso sul territorio, non incentrato sulla città ma disposto a spostarsi, raggiungere altre località per portare al pubblico i propri eventi. Flessibile e ibrido, proponendo momenti al chiuso ed altri all’aperto, proiezioni nelle sale a numero ridotto e poi la distribuzione dei film su una piattaforma streaming. Una formula inedita e sperimentale per rispettare le

La versione “on line” ha fatto registrare ottimi numeri sulla piattaforma streaming che propone in visione i film in rassegna e gli eventi sul territorio hanno riscosso grande successo regole imposte dagli stringenti protocolli anti-Covid. In poche parole: niente assembramenti. Ma i risultati sono stati sorprendenti, andati ben oltre le più rosee aspettative della vigilia anche degli organizzatori stessi. La versione “on line” del Festival cinematografico dedicato alla montagna ha fatto registrare ottimi numeri sulla piattaforma streaming che propone in visione i film del festival. Ad una

settimana dalla chiusura della piattaforma erano 3.200 gli utenti registrati e più di 12.000 le visualizzazioni. Ma ottimi riscontri ci sono stati anche sulle dirette web degli eventi e numeri interessanti agli incontri proposti “sebbene – ha sottolineato la direttrice Luana Bisesti – Oltre alle limitazioni già esistenti ci si è messo pure il meteo avverso ed alcuni eventi sono stati annullati.

Grande successo hanno riscosso gli eventi sul territorio, quelli pensati ed organizzati in collaborazione con altre manifestazioni in corso nelle vallate trentine.” Uno spunto interessante che potrebbe lasciare il segno, dare nuove indiciazioni per festival futuri. La direttrice ha lasciato intendere che da questa versione “d’emergenza” potrebbe nascere qualche formula innovativa: “ovviamente noi ci auguriamo di poter ritrovare già dall’anno prossimo il “nostro festival”, in primavera e catalizzatore di eventi sulla città di Trento. Però non possiamo ignorare le risposte avute in questa edizione. È forse troppo presto, non abbiamo

I Vincitori del Premio Itas del Libro di Montagna Premio Itas del Libro di Montagna e Sezione “Ricerca e Ambiente”: Franco Brevini, Il libro della neve (Il Mulino); Sezione “Vita e storie di montagna”: Silvia Giorcelli Bersani, L’impero in quota (Einaudi); Sezione“Guide e mappe”: Nicola Giovanelli, Trail Running & Ultra Trail (Mulatero editore); Sezione “Alpinismo e sport dimontagna”: Doug Scott, Ogre. Il settemila impossibile (Corbaccio);

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Sezione“Libri per ragazzi”: Ester Armanino e Nicola Magrin, Una balena va in montagna (ed.Salani editore). La Menzione speciale Trentino, segnalazione particolare riservata all’opera che valorizza gli autori o l’editoria del Trentino, è stata assegnata a «Le radici dei boschi. La questione forestale nel Tirolo italiano durante l‘Ottocento» (ed. Publistampa Edizioni) di Mario Cerato.


gente e fatti

ancora pensato ai dettagli, ma

di tensioni geopolitiche, di identi-

credo che pensare a tempi diversi, dilatando verso l’estate l’idea del Trento Film Festival potrà permetterci di riproporre in un

tà contestate e di un mondo globalizzato del lavoro e del capitale. Drammatico ma mai esagerato. Non è mancata in questa edi-

momento diverso serate, incontri ed eventi sul territorio.” Ogni anno il festival ospita un paese in particolare, dedicandogli eventi ed approfondimenti che possano raccontare al meglio la sua cultura. Riflettori puntati

zione particolare del Trento Film Festival l’attenzione dedicata ai libri, con Montagna Libri, lo spazio di esposizione in Piazza Fiera sempre attesa da tanti appassionati di montagna e di lettura, e con il Premio Itas del Libro di

sulla Georgia quest’anno che, per la prima volta nella storia del fe-

Montagna. Istituito nel 1971 il Premio è il primo concorso italia-

stival, da paese ospitato ha conquistato anche la Genziana d’Oro come Miglior Film – Gran premio

no in assoluto dedicato alla letteratura alpina e quest’anno ha superato il record di partecipanti,

“Città di Trento”. Il premio va a “A Tunnel” dei registi georgiani Nino Orjonikidze e Vano Arsenishvili: un film che identifica gli eventi di un piccolo villaggio, sul cui territorio dovrà essere realizzata un’opera ferroviaria, come uno scontro tra passato e futuro, tra chi ha e chi non ha. Dice molto - si legge nella motivazione della giuria - del nostro attuale periodo

con 123 opere pervenute da 58 case editrici. Franco Brevini con«Il libro della neve» (ed. Il Mulino) è il vincitore della 46°edizione del Premio ITAS del Libro di Montagna, e primo vincitore assoluto del Premio ITAS nella sua formula rinnovata che prevede ora la proclamazione di un vincitore assoluto, oltre alle cinque categorie in concorso.

Tutti i premi del 68° Trento Film Festival La Giuria del 68. Trento Film Festival – composta da Carlos Casas (Spagna), Salomé Jashi (Georgia), Gustav Hofer (Italia), Carmen Gray (Nuova Zelanda), Matteo Della Bordella (Italia) ha assegnato i seguenti premi ufficiali: GRAN PREMIO “CITTÀ DI TRENTO” GENZIANA D’ORO MIGLIOR FILM

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A Tunnel di Nino Orjonikidze e Vano Arsenishvili (Georgia/Germania, 2019, 90’) PREMIO DEL CLUB ALPINO ITALIANO GENZIANA D’ORO MIGLIOR FILM DI ALPINISMO, POPOLAZIONI E VITA DI MONTAGNA The Wind. A Documentary Thriller di Michal Bielawski (Polonia, 2019, 75’) PREMIO “CITTÀ DI BOLZANO” GENZIANA D’ORO MIGLIOR FILM DI ESPLORAZIONE O AVVENTURA Sidik and the Panther di Reber Dosky (Paesi Bassi, 2019, 83’) GENZIANA D’ARGENTO MIGLIOR CONTRIBUTO TECNICO-ARTISTICO Sicherheit 123 di Florian Kofler e Julia Gutweniger (Italia/Austria, 2019, 72’) GENZIANA D’ARGENTO MIGLIOR CORTOMETRAGGIO Then Comes the Evening di Maja Novaković (Serbia/Bosnia Erzegovina, 2019, 28’) PREMIO DELLA GIURIA Alpinist–Confession of a Cameraman di Kim Minchul e Lim Iljin (Corea del Sud, 2019, 90’) MENZIONE SPECIALE DELLA GIURIA Polyfonatura di Jon Vatne (Norvegia, 2019, 20’)

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circoli

Caxias do Sul, apprezzamenti unanimi per il pranzo «drive-thru» del 29 agosto

I

l 29 agosto il Circolo Trentino di Caxias do Sul (Rio Grande do Sul - Brasile) e le altre associazioni che compongono il «Punto di Cultura Casa das Etnias» hanno organizzato

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un pranzo «drive-thru» per festeggiare il nono anniversario dello spazio. In tempi di pandemia, questo è stato il modo che le associazioni hanno scelto per festeggiare la ricorrenza con gli amici e allo stesso tempo cercare un modo per raccogliere fondi. Il menù ha proposto un armonico mix di cibi tipici di ogni gruppo etnico che compone il «Ponto de Cultura Casa da Etnias», che durante lo svolgimento dell’iniziativa ha ricevuto molti complimenti sia per la proposta gastronomica che per l’organizzazione. Ecco alcuni esempi. «Ciao! Vorrei congratularmi con gli organizzatori ed i cuochi che hanno lavorato oggi. Il cibo era così eccellente!! Tutti qua a casa hanno adorato» (Claúdia – studentessa di italiano al Circolo). «Ciaaooo! Congratulazioni. Ottimo pranzo. Alcuni colleghi del Coro hanno acquistato il pranzo per fare donazione. Tutti hanno ap-

prezzato» (Coro Aldo Locatelli). «Congratulazioni ai cuochi che hanno preparato il cibo. È stato un pranzo meraviglioso. Grazie mille. Abbracci» (Patrícia – studentessa di italiano al Circolo). «Il cibo era buono. Complementi a coloro che sono stati coinvolti. Abbracci» (Samuel – studente di italiano al Circolo). «Anche qui a tutti è piaciuto, abbiamo mangiato tutto» (Bernadete – studentessa di italiano). «Ciao! Mi è piaciuto tutto, la pasta, il pollo,

la carne di maiale, i cavoli. Mi è piaciuto tutto (Carla - amica del «Punto», via audio). «Pranzo molto gustoso. Complimenti a tutti» (Izete - studentessa di italiano al Circolo). L’iniziativa è stata un successo soprattutto grazie alla disponibilità delle persone coinvolte nella preparazione del cibo, alla perfetta organizzazione, alla collaborazione dal supercato Multimercados e del gruppo della Parrocchia di Nossa Senhora do Carmelo, oltre che alle tante persone che hanno acquistato i biglietti.

Circolo di Toronto in lutto per Ida Dalsass Il Circolo trentino di Toronto (Canada) ha comunicato che Ida Dalsass, 94 anni, originaria di Cavedago, Trento, è deceduta il 29 settembre 2020 a Toronto. È stata un membro importante e fedele del «Gruppo Donne» del Circolo trentino. Ida aveva perso il

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marito Albino e la figlia Ines (sposata con Sandro Viola). Il Circolo rivolge le sue più sincere condoglianze a sua figlia Anita (sposata Sundar), ai suoi nipoti Denise, Sandra, Sujatha, Mohan, Suresh e Maya, ai suoi sei pronipoti, nonché a suo genero Sandro.


circoli SI È AGGIUDICATO IL PRIMO PREMIO AL CONCORSO PROMOSSO DAL COMUNE E DALLA CASA DELLA CULTURA

La più bella bandiera argentina l’ha creata il Circolo di Corzuela B el riconoscimento per

stati dati i colori desiderati. Filo e

il Círcolo Trentino di Corzuela “Humberto

colla per completare il lavoro, ed inviare foto e video. Una settimana di lavoro per

Bandeo” (Argentina) che si è aggiudicato il primo premio

raccogliere poi una grande soddisfazione: siamo stati convo-

al concorso “Crea in famiglia la tua bandiera”, organizzato

cati con la nostra bandiera al

dal sindaco Rafael Carrara, dal Comune di Corzuela e da

Consiglio Comunale locale, insieme agli altri partecipanti che

La Casa de Culturas e rivol-

sarebbero stati premiati. Erano presenti il 1°, il 2° e il 3° classifi-

to all’intera comunità. Ecco come sono andate le cose, nella cronaca inviata dal direttivo del Circolo. La Commissione del Circolo ha deciso, in una riunione virtuale, di partecipare in onore dell’ideatore dello stendardo argentino, il

cato, il Coordinatore alla Cultura e degli assessori del Comune. Grazie al lavoro di squadra abbiamo ottenuto il 1° Premio: 20 litri di pittura, che serviranno per sistemare la Sede del Circolo. Felici di aver preso parte ancora

generale Manuel Belgrano, intellettuale argentino di origini liguri nel giorno della cui nascita, il 3 giugno, si celebra anche la “Giornata dell’Immigrazione Italiana”. Poche ma precise regole: si doveva realizzare una bandiera di 1

una volta alle attività proposte dal Comune, il Circolo Trentino vuole congratularsi con tutti i concorrenti e ringraziare il coordinamento della Casa de Cultura, il sindaco Rafael Carrara e tutti i membri del Consiglio comuna-

metro e mezzo per 90 centimetri, con i materiali in nostro possesso. Si è poi aggiunto un video relativo alla biografia della vita e dell’opera di Manuel Belgrano. Ideato un progetto con i materiali riciclabili a disposizione, i membri della Commissione del Circolo hanno lavorato a distanza, preparando in alcuni casi

nelle loro case i materiali che sarebbero poi stati assemblati, per via delle restrizioni dettate dal Coronavirus. Le strisce azzurre della bandiera sono state realizzate utilizzando strisce di carta di giornale intrecciate, mentre la banda centrale bianca con fiori formati da rotoli di carta igienica

intagliati. Il sole centrale è stato ottenuto ritagliando un contenitore di candeggina. La corda è un sacchetto di plastica intrecciato, l’asta è un intreccio di tessuto. L’albero è una pentola di “dulce de leche”, rivestita di lattine di carne tritata che assomigliano a pietre. Con la tempera poi sono

le per essere sempre attenti a coinvolgere la comunità e per l’attenzione che riserva sempre al Circolo.

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circoli

Il 26 aprile nella provincia di Entre Rios sarà «Giornata dell’immigrante trentino» 26

a Camera dei Deputati della Provincia di Entre Rios, in Argentina, ha istituito ufficialmente la «Giornata dell’Immigrante Trentino» nella Provincia di Entre Rios. Sarà il 26 aprile, come espressamente

L

Baldessari, Corradini, Dal Follo, Fontanari, Franceschini, Laner e Mosna. Arrivarono per costruirsi un futuro e il governo provinciale mise a disposizione la terra dove si sistemarono. Il flusso di immigrazione non si fermò

richiesto dai quattro Circoli Trentini della provincia di Entre Rios che hanno svolto un accurato lavoro di ricerca e raccolto informazioni. Il progetto è poi stato presentato alla Camera dei Deputati dalla Deputata Provinciale Carmen Toller. Soddisfatti del risultato raggiunto i discendenti trentini, come sottolinea Maria Rosario Zampedri, segretaria del Circolo Trentino di Chajarí. «I quattro Circoli della provincia di Entre Rios - Chajari, Concepción del Uruguay, Concordia e San José - hanno lavorato assieme, cercando informazioni su registri libri e passaporti. Ci siamo poi trovati d’accordo nel proporre il 26 aprile come data per la ricorrenza. Quel giorno del 1876 viene documentato il primo ingresso di italiani nella prima colonia

per diversi decenni e si registra l’arrivo di molte altre famiglie, in particolare, sulla riva del fiume Uruguay a Concepción Del Uruguay, San José, Caseros, Concordia, Villa del Rosario e Santa Ana. Sono le famiglie Avancini, Arnoldin, Bonato, Canali, Cauzzi, Ceol, Corra, Fransoi, Gradizuela, Libardi, Moser, Oradini, Paolazzi, Paterno, Pizzini, Prezzi, Salvaterra, Simion, Toller, Tomaselli, Viola, Wagner, Zampedri, Zanini. Abbiamo avviato il progetto e la richiesta perché crediamo che il nostro presente e il nostro futuro si debbano al nostro passato. Ecco perché vogliamo ricordare con gratitudine e rispetto i nostri antenati che, con il loro impegno e coraggio, hanno contribuito a costruire la nostra Argentina».

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nel nord-est della provincia, quella di Villa Libertad, oggi Chajarì. Si tratta di 50 famiglie, 13 delle quali sono trentine e si chiamano


circoli QUEST’ANNO, CAUSA LA PANDEMIA, LA PRODUZIONE NON È STATA FATTA IN GRUPPO

Chajarì, il limoncello del Circolo è pronto per essere distribuito Si adattano al periodo e alle regole imposte dall’e-

in un territorio

mergenza sanitaria le attività dei Circoli Trentini nel mondo, che comunque non si fermano. Il Circolo

dove ha un’importanza rile-

di Chajarì, nella provincia di Entre Rios in Argentina, ha trovato il modo per produrre anche quest’an-

vante la coltivazione degli

no il suo celebre limoncello. Di tradizione non propriamente trentina, ma sicu-

agrumi. Un’organiz-

ramente rappresentante di una identità italianis-

zazione

sima, il liquore di limone viene prodotto dal Circolo oramai da tempo ed è una produzione che lo carat-

lavoro che si è svolta obbliga-

terizza, trovandosi la città al confine con l’Uruguay

toriamente on line: riunioni e

del

decisioni sono passate attraverso il web. Così come poi “a distanza” ha preso forma il classico e famoso liquore, normalmente lavorato in comunità. Questa volta invece, seguendo rigorosamente la classica ricetta, il lavoro è stato distribuito tra più persone e in più luoghi, giungendo comunque all’imbottigliamento del primo lotto. Atteso da soci e simpatizzanti, ora è pronto per essere distribuito.

Cordoglio a Perth per la scomparsa di Francesco Colotti Francesco Colotti, conosciuto dai più in Australia come Frank, nasce a Daone in Trentino il 20 agosto 1944. All’età di 17 anni nel 1962 lascia la sua città natale e si trasferisce a Perth, Australia Occidentale, raggiungendo suo fratello maggiore Dario, migrato 10 anni prima. A causa della sua giovane età aveva bisogno di essere accompagnato nel suo viaggio e Isidoro Batista, originario di Strada e in vacanza da quella che ora è la sua residenza a Mackay, nel Queensland, accetta di essere il suo accompagnone (il defunto padre di Allan Battaia). Frank ha svolto diversi lavori, dalla realizzazione di mobili da giardino alla coltivazione di patate dolci. Ma negli ultimi 25 anni della sua vita lavorativa è stato

addetto alle pulizie per Ansett Airlines. Nel 1972 sposa Silvana Borgogno, nata in Australia da genitori Trentini di Telve Valsugana. Hanno avuto quattro figli: Antonio, Michele, Giovanni Paolo e Matteo. E da loro hanno avuto otto nipoti. Frank è stato tra i fondatori e membro attivo del Circolo Trentino di Perth. E’ stato anche il capo

mescolatore di polenta. Frank e Silvana sono tornati molte volte in Trentino nel corso dei loro 47 anni di matrimonio. Il momento clou è stato nel 2014, in occasione del 70° compleanno di Frank. I suoi quattro figli, con le loro famiglie, erano tutti a Daone per festeggiare con i suoi fratelli, la sorella e tutta la famiglia. Nel 2001 Frank è andato in

pensione, godendosi nei suoi ultimi 19 anni la vita in campagna ed aiutando i suoi figli. Purtroppo lo scorso 11 giugno 2020, dopo una grave emorragia cerebrale, Frank è improvvisamente mancato. Non è più con noi, ma la sua memoria vivrà per sempre. Frank ha partecipato a molti incontri dei Trentini ed il caso ha voluto che il giorno del suo funerale fosse proprio nella festività di San Virgilio, il Santo Patrono di Trento. Frank sarà difficile da sostituire, soprattutto per quello che riusciva a dare in aiuto a tutti i Trentini. Eric Marocchi Presidente Circolo Trentini di Perth

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dal Trentino IL PERCORSO ESPOSITIVO COSTITUISCE UN VIAGGIO NELLA STORIA PLURISECOLARE DEL TERRITORIO TRENTINO

«Imago Tridentina», la mostra è visitabile via internet S

u internet è possibile fare un tour virtuale

ta con il supporto della Soprintendenza per i

alla mostra «Imago Tridentina. La cartografia storica manoscritta del Trentino dagli

Beni culturali - Ufficio per i Beni archivistici, librari e Archivio provinciale della Provincia

archivi territoriali», un percorso espositivo «che costituisce un viaggio nella storia pluri-

autonoma di Trento e del Comune di Rovereto.

secolare del territorio trentino», come si può leggere sulla homepage del sito: è un’iniziati-

Articolata in sette ambiti tematici, in ognuno dei quali approfondisce uno specifico og-

va per la cittadinanza coordinata e promossa dal Centro geo-cartografico di studio e docu-

getto della rappresentazione cartografica: Rovereto e la Vallagarina; Boschi e foreste;

mentazione (GeCo) del Dipartimento di Lette-

Acque e interventi idraulici; Confini, territori

re e Filosofia dell’Università di Trento. L’esposizione raccoglie oltre 75 cartografie

e proprietà; Città e insediamenti; Cartografia militare; Cartografia gentilizia.

storiche, pezzi unici di grande interesse per il territorio e il paesaggio locali, realizzati tra il

Sul sito Trentino Cultura della Provincia autonoma di Trento, ora si può quindi effettua-

Cinquecento e il Novecento, e di solito non visibili al pubblico perché custoditi negli archivi provinciali.

re una visita virtuale alla mostra. La pagina web permette a fruitori e fruitrici di spostarsi nelle varie stanze e di soffermarsi sulle carte

La mostra, ideata e coordinata da Elena Dai Prà (Università di Trento), è stata organizza-

in mostra, con supporti audio, video e testi di approfondimento.

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https://www.cultura.trentino.it/Tour-virtuale-nei-tesori-del-Trentino/ Centro-Geo-Cartografico-di-Studio-e-Documentazione-GeCo

«Il Museo della Quarantena» citato dal settimanale «TIME» I

l Museo della Quarantena ha attirato anche l’attenzione della prestigiosa rivista TIME ed è stato inserito in un articolo dal titolo “What museums are already collecting to tell the story of covid-19”. Il settimanale statunitense ha focalizzato l’attenzione sulle più interessanti iniziative (museali e non) che in tutto il mondo hanno saputo raccontare la pandemia. E tra gli esempi citati c’è spazio anche per il Museo della Quarantena, unica esperienza italiana riportata nell’articolo. Il Museo della Quarantena è un’iniziativa che racconta le lunghe settimane del lockdown attraverso gli oggetti che hanno accompagnato (e talvolta salvato) le persone in questo distopico momento della nostra storia. La raccolta, lanciata agli inizi di maggio attraverso i social dell’istituzione, è cresciuta rapidamente grazie al contributo delle persone ed è diventata a tutti gli effetti un museo virtuale che annovera più di centosessanta opere diverse, provenienti da tutta Italia.

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Le fotografie sono state inviate al Museo Diocesano Tridentino da tantissime persone di tutte le età, che con entusiasmo e fantasia hanno partecipato all’iniziativa. Ogni immagine è accompagnata da una breve didascalia indicante autore dell’oggetto scelto, data di realizzazione dello stesso, stato di conservazione e soprattutto il motivo della scelta, ovvero il significato assunto dall’oggetto in relazione all’esperienza del lockdown. La raccolta è varia ed estremamente interessante: ci sono libri, scarpe, cappelli, puzzle, film, dipinti, animali, orologi, cavatappi, giochi, cibi, piante e fiori, abiti…. C’è sempre tempo per ‘donare’ un’opera al Museo della Quarantena: basta inviare a lorenzaliandru@mdtn.it una fotografia corredata da una breve didascalia indicante autore dell’oggetto, data di realizzazione dello stesso, stato di conservazione e soprattutto il motivo della scelta. Il Museo della Quarantena è visitabile al sito http://opere.lockdownmuseum.it


gente e fatti

MODULO PER LA RICHIESTA DI ADESIONE IN QUALITÀ DI SOCIO ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO ONLUS VIA MALFATTI 21 - 38122 TRENTO

IL SOTTOSCRITTO/A NATO/A A

IL

RESIDENTE IN VIA

N.

CITTÁ

COD. POST.

PAESE

REGIONE

TELEFONO/ CELLULARE

29 INDIRIZZO E-MAIL

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Autorizzo l’invio delle comunicazioni ufficiali tramite l’indirizzo di posta elettronica Avendo preso visione dello Statuto che regola l’Associazione (*) Condividendo la democraticità della struttura, l’elettività e la gratuità delle cariche associative Essendo consapevole della gratuità delle prestazioni fornite dagli aderenti Essendo consapevole delle finalità di solidarietà sociale che l’Associazione promuove Avendo preso visione dell’informativa sui dati personali (*)

CHIEDE al fine di poter ricevere la rivista Trentini nel Mondo e partecipare alla vita dell’Associazione, di essere iscritto/a all’associazione di volontariato ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO ONLUS in qualità di aderente Socio. Distinti saluti.

LUOGO E DATA

FIRMA

(*) Disponibili sul sito www.trentininelmondo.it 7- 2020


Lago di Cavedine

Il QR Code consente di ascoltare la «colonna sonora» di questa fotografia: a pagina 2 tutti i dettagli dell’iniziativa «Quarta di copertina in musica»


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