MENSILE DELL'ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO DEI MESI DI SETTEMBRE OTTOBRE 2022

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Poste Italiane s.p.a.Spedizione in Abbonamento postaleD.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB TrentoTaxe Percue Bruno Fronza, fondatore dell'Associazione Trentini nel mondo, è morto il 23 novembre: questo numero del giornale è interamente dedicato a lui. 9-10/2022 anno 65° MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO ADERENTE ALLA F.U.S.I.E

DI

dell’Associazione Trentini nel Mondo

Argentina - 48 circoli - 1 delegazione Avellaneda, Azul, Bahia Blanca, Bariloche, Buenos Aires, Chajarì, Chilecito, Colonia Tirolesa, Concepción del Uruguay, Concordia, Cordoba, Corrientes, Corzuela, Formosa, General Roca, General San Martín, La Plata, Lanteri, Las Breñas, Machagai Plaza, Makallè, Malabrigo, Mar del Plata, Mendoza, Olavarria, Pampa del Infierno, Presidente Roque Sáenz Peña, Puerto Tirol, Quitilipi, Reconquista, Resistencia, Río Cuarto, Romang, Rosario, Salta, San Jaime, Sampacho, San José (Depto. Colon), San Nicolas de los Arroyos, Santa Fé, Santa Rosa de la Pampa, Tandil, Tucuman, Viedma, Villa General Belgrano, Villa Ocampo, Villa Regina, Zárate - Comodoro Rivadavia

Australia - 8 circoli - 2 delegazioni Adelaide, Canberra, Mackay, Melbourne, Myrtleford, Perth, Sydney, WollongongTasmania, Townsville

Belgio - 4 circoliCentre & Borinage, Charleroi, La Louviére, Liegi

Bolivia - 1 circolo La Paz

Bosnia - 4 circoli

Banja Luka, Sarajevo, Stivor, Tuzla

Canada - 5 circoli

Alberta, Montreal, Toronto, Vancouver, Windsor & Detroit

Brasile - 60 circoli

Cile - 3 circoli

Copiapò, La Serena, Santiago

Colombia - 1 circolo Bogotá

Danimarca - 1 circolo Copenhagen

Ex emigrati - 4 circoli

Australia, Società Americana di Storo, Stivor (BIH), Svizzera

Francia - 2 circoli Grenoble, Lorena

Germania - 3 circoli - 3 delegazioni Colonia, Dortmund, Stoccarda – Berlino, Monaco, Norimberga

Gran Bretagna - 2 circoli Londra, Trentini UK-Irlanda

Italia - 12 circoli

Biella; Borgosesia; Brescia; Bresciani amici del Trentino; Como; Famiglia Trentina di Roma; Friuli; Milano; Pontino; Predazzani nel Mondo; Roma; Trieste

Lussemburgo - 1 circolo Lussemburgo

Ascurra, Balneário Camboriú, Belo Horizonte, Bento Gonçalves, Blumenau, Brusque, Caxias do Sul, Colatina, Coronel Pilar, Corupà, Curitiba, Divino di Laranjeiras, Encantado, Erexim, Florianopolis, Garibaldi, Gasparin, Gramado, Guaramirim, Guabiruba, Indaial, Jahú, Jaraguà do Sul, Joinville, Jundiaì, Laurentino, Londrina, Luzerna, Nereu Ramos, Nova Trento, Ouro Fino, Pedrinhas Paulista, Piracicaba, Porto Alegre, Presidente Getulio, Rio de Janeiro, Rio do Oeste, Rio do Sul, Rio dos Cedros, Rodeio, Salete, Salvador, São Paulo, Sananduva, Santa María, Santa Olímpia, Santa Teresa, Santa Tereza do Rio Taquarì, São Bento do Sul, São João Batista, São Miguel do Oeste,São Sepe, São Valentim do Sul, Taiò, Tapejara, Três de Maio, Tucunduva, Venda Nova do Imigrante, Vitoria, Xanxerè

Federazioni ITTONA (Canada e Stati Uniti)

Messico - 13 circoli

Aguas Calientes, Citlatepetl, Città del Messico, Colonia Manuel Gonzalez, Colonia Diez Gutierrez, Cordoba, Huatusco, Monterrey, Puebla, San Luis de Potosí, Tijuana, Veracruz, Xalapa

Paraguay - 11 circoli

Asunción, Atyrà, Caacupé, Caaguazù, Ciudad del Este, Concepción, Fernando de la Mora, Lambaré, Luque, Paso Barreto, San Pedro Ycuamandiyù

Peru - 1 circolo Lima

Portogallo - 1 circolo Lisbona

Romania - 1 circolo Romania

Serbia - 1 circolo Indija

Stati Uniti - 21 circoli

Alliance, Chicago, Cleveland, Denver& Colorado, Hazleton, Milwaukee, Minnesota, New England, New York, Norway, Ogden, Pittsburgh, Readsboro, San Francisco, Seattle, Solvay, South Alabama, South East Pennsylvania, Seattle, Southern California, Washington, Wyoming

Sud Africa - 2 delegazioni Pretoria, Cape Town

Svizzera - 6 circoli - 1 delegazione Amriswil, Basilea, Ticino, Winterthur, Zofingen

Uruguay - 5 circoli

Carmelo, Cerro Largo, Colonia del Sacramento, Montevideo, Rivera - Sant'Ana do Livramento (UY- BR)

Venezuela - 1 circolo Caracas

CIRCOLI, DELEGAZIONI
FEDERAZIONI/COORDINAMENTI
E
CIRCOLI
02 9-10 - 2022
Coordinamenti Argentina, Australia, Benelux, Bosnia, Brasile, Canada, Cile, Europa, Messico, Paraguay, Stati Uniti e Uruguay

IN QUESTO NUMERO

Pagine 2-3 RICORDANDO BRUNO

Pagine 4-8 GLI INTERVENTI AL FUNERALE

Pagine 9-11 IL RICORDO DI IRACEMA, p. PEDRO, PAOLO PEROTTO E DELLE ACLI TRENTINE

Pagine 12-17 BRUNO CI HA LASCIATI COME UN PATRIARCA BIBLICO

Pagine 18-20 L'AUTOBIOGRAFIA

Pagine 21-25 LE CONDOGLIANZE DA TUTTO IL MONDO

Pagine 26-27 ALBUM FOTOGRAFICO

Pagina 28 BIOGRAFIA DI Á. BOLIGAN

ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO

Grazie Bruno!

Nell’agosto 1965 Bruno Fronza, allora vice presidente dell’Associazione Trentini nel Mondo, fu chiamato al telefono da Roma. La notizia era pesante, la richiesta urgente. Flaminio Piccoli, presidente dell’Associazione, comunicò a Bruno che a Mattmark – in Svizzera – a causa di una valanga (che investì il cantiere per la costruzione della diga) c’erano dei morti italiani e trentini. Partirono subito - con Bruno un funzionario della Provincia di Trento - per portare i primi soccorsi (c'è una foto a pagina 26).

Bruno Fronza, fondatore e presidente onorario della Trentini nel mondo, è morto lo scorso 23 novembre, mentre a Cordoba, in Argentina, era in corso la riunione dei Coordinatori dei Circoli ed è stata inaugurata la nuova sede per l'America del Sud: due eventi che indicano che l'Associazione è in crescita e prosegue la sua attività nel solco da lui tracciato

Direzione, amministrazione e redazione Via Malfatti, 21 - 38122 TRENTO Tel. 0461/234379 - Fax 0461/230840 sito: www.trentininelmondo.it e-mail:info@trentininelmondo.it

Direttore responsabile

Maurizio Tomasi

Comitato editoriale

M. Anderle, G. Bacca, C. Barbacovi, B. Cesconi, A. Chemotti, A. Degaudenz, S. Giordani, H. La Nave, A. Leonardi, B. Fronza, E. Lenzi, A. Maistri, P. Rizzolli, V. Rodaro, P. Rossi, M. Setti, A. Tafner, R. Tommasi, V. Triches

Hanno collaborato: R. Barchiesi - S. Corradini G. Degasperi - F. Bocchetti - I. Turco M. Grazzi - G. Todeschini - A. Liber

Autorizzazione del Tribunale di Trento n. 62 - 6 febbraio 1958

STAMPA: Grafiche Dalpiaz srl Ravina di Trento (TN)

Per ricevere il giornale: Dal 2020 il giornale dell’Associazione ha cambiato il rapporto con i propri lettori: non più solo abbonati ma soci della Trentini nel mondo. A pagina 29 il modulo per la richiesta di adesione in qualità di socio.

N. 9/10 - 2022 - Stampato il 14 DICEMBRE 2022

Le affermazioni e le opinioni espresse negli articoli firmati rispecchiano le posizioni degli autori.

Flaminio Piccoli, oltre ad essere Presidente dell’Associazione, al tempo era parlamentare eletto in Trentino e vicesegretario nazionale della democrazia cristiana, per diventarne poi segretario. Fu quindi all’epoca un uomo molto impegnato e potente. Basti solo pensare al “pacchetto”, il primo Statuto di autonomia della Regione Trentino-Alto Adige, che è premessa del secondo Statuto del ’72.

Quell’esperienza ebbe lo scopo immediato di portare soccorso e solidarietà ai familiari delle vittime; poi divenne occasione di riflettere sulla necessità di trovare sistemi sia di prevenzione che di vigilanza, per superare condizioni di lavoro terribili.

Credo che in questo, date le non facili relazioni internazionali dell’epoca, vi siano state questioni che Bruno Fronza ha sicuramento contribuito non solo a superare, ma abbia “inventato” letteralmente soluzioni, tali da garantire ai lavoratori emigrati, condizioni decisamente più umane, sia sul piano salariale che su quello previdenziale.

Bruno fu fondatore, nel lontano 1957, dell’Associazione Trentini nel Mondo. Nella sua lunga vita, dedicata soprattutto agli altri, per la nostra Associazione

ha avuto un ruolo fondamentale e insostituibile. Tutti lo ricordano e ora lo rimpiangono. Uomini di queste capacità e levatura ce ne sono pochi.

Fino all’ultimo ha voluto essere informato di tutte le azioni e i progetti della Trentini nel Mondo, leggendo con lucida “avidità” tutte le informazioni.

Non potendo essere presente alle esequie ho voluto ricordarlo alla riunione dei coordinatori della Trentini nel Mondo.

Nell’occasione a Cordoba (Argentina) abbiamo anche inaugurato la nostra sede per l’America del Sud. In ritardo a causa del Covid-19, presenti i coordinatori, i consultori argentini e la rappresentanza diplomatica, siamo finalmente riusciti a rendere ufficiale una struttura, costata notevoli sforzi, che già da qualche anno è operativa; nel segno di un lavoro, a sostegno di proget-

ti, che non ha visto soluzione di continuità nel tempo.

Le riflessioni e gli spunti del convegno con i coordinatori di Cordoba, l’evento dell’inaugurazione, la nascita di due nuovi Circoli in questo ultimo anno, sono assieme a molti altri, elementi e occasioni che indicano la vitalità e la crescita della nostra Associazione.

Sono sicuro che i nostri sforzi, la nostra costanza, trovano conforto poiché vanno nella direzione di un solco già tracciato di chi ci ha preceduto: GRAZIE BRUNO FRONZA!

Il lavoro continua, continua con volontà e entusiasmo; nella consapevolezza che il passato è in costante relazione con il presente, verso il futuro.

È con questi auspici che invio a tutti i migliori auguri per il Natale e le festività.

Presidente Direttore Armando Maistri Francesco Bocchetti TRENTINI NEL MONDO Mensile dell’Associazione Trentini nel Mondo aderente alla F.U.S.I.E
Foto Corrado Poli 1 9/10 - 2022 ricordando Bruno

In quarta di copertina un'immagine che arriva direttamente al cuore

Bruno Fronza, fondatore nel 1957 della Trentini nel mondo e morto il 23 novembre all'età di 98 anni, era anche il lettore più fedele e attento di questa rivista che, al pari dell'Associazione, sentiva come una sua «creatura». Fra il gennaio 1958 ed il novembre 2022 sono usciti 731 numeri del giornale e lui era l'unico ad averli sfogliati tutti man mano che sono usciti, eccetto l'ultimo.

Com'è stato ricordato durante il funerale, era un lettore vorace: al primo posto i quotidiani locali e l'Osservatore Romano e poi, fra i periodici, «Trentini nel mondo». Anche nel suo ultimo periodo trascorso in casa di riposo, ne attendeva l'uscita con trepidazione e telefonava in sede per sapere quando sarebbe andato in stampa.

Lo leggeva dalla prima all'ultima pagina e vi trovava sempre persone che aveva conosciuto e luoghi che aveva visitato nei suoi lunghi anni dedicati all'Associazione. I suoi apprezzamenti sui contenuti e sull'impaginazione, sono stati per me motivo di grande soddisfazione e stimolo a fare sempre meglio.

Ci univano reciproca stima e affetto e anche per questo ho pensato che per questo numero del giornale, dedicato interamente a ricordare la figura e l'opera di Bruno Fronza, ci sarebbe voluto qualcosa di inedito ed insolito per la rivista, per rendere ancora più speciale questo omaggio alla sua memoria. Il caso ha voluto che proprio nei giorni immediatamente precedenti la morte di Bruno Fronza, mi imbattessi in internet in un disegno intitolato «El migrante y los abuelos» (L'emigrante e gli avi) di Ángel Boligan Corbo, un fumettista di fama internazionale (la sua biografia è a pagina 28). Contattato via mail, ha dato volentieri il suo permesso perché venisse pubblicato sulla quarta di copertina.

La ritengo un'immagine perfetta per l'occasione, perché è espressiva, coinvolgente, arriva direttamente al cuore e descrive, anche meglio delle parole, un sentimento nel quale tutti i migranti possono riconoscersi. Nel vederla mi sono tornati alla mente gli incontri organizzati dalla Trentini nel mondo in

Per il suo valore simbolico il disegno di Ángel Boligan, vignettista di fama mondiale, ben si presta a rendere omaggio a Bruno Fronza ed al mondo dell'emigrazione

Sud America per informare sui contenuti della legge 379/2000, che offriva ai discendenti dei trentini emigrati prima della Prima Guerra Mondiale la possibilità di richiedere la cittadinanza italiana.

In alcuni di quegli affollatissimi appuntamenti, c'era stato chi si era presentato portando con sé le foto incorniciate degli avi, spiegando che in quel modo voleva renderli testimoni e partecipi di quel momento così emozionante ed importante: erano quadretti come quello che il migrante nel disegno di Bo-

ligan porta legato all'altezza del cuore.

Nel disegno c'è poi un altro particolare che a mio parere lo rende adatto ad integrare i contenuti di questo giornale e ad omaggiare degnamente Bruno Fronza: la valigia. Da sempre simbolo dell'emigrante, in questo frangente va vista anche come la borsa che Fronza aveva sempre con sé nei suoi viaggi all'estero che faceva per incontrare gli emigrati trentini ed i loro discendenti: quella borsa ricordata anche nei discorsi fatti durante il funerale, nella quale Fronza teneva i suoi appunti con le richieste delle persone che incontrava, gli indirizzi, i contatti, i documenti che portava e riceveva.

Una borsa diventata simbolo dei primi anni di attività della Trentini nel mondo e della capacità di Fronza e del direttore di quegli anni, Rodolfo Abram, e del suo successore, Rino Zandonai, di tessere quei rapporti tra le persone, che ha portato alla grande rete mondiale dei Circoli, della quale la Trentini nel mondo è custode.

Una rete che unisce donne e uomini di diversi paesi e diverse età, che hanno in comune usi tramandati di generazione in generazione, che si riconoscono in valori come la solidarietà, che condividono la passione per la storia, la cultura e il territorio del Trentino; una rete che favorisce l'incontro e lo scambio tra queste persone in uno spirito di amicizia e di reciproco rispetto ed aiuto; una rete della quale tutti dobbiamo essere grati a Bruno Fronza e della quale fanno parte a pieno titolo anche quegli avi che chiunque emigri si porta nel cuore.

2 9/10 - 2022 ricordando Bruno

«Papà Bruno», una persona circondata da stima ed affetto

La sua presenza nella Trentini nel Mondo è stata straordinaria, fondamentale, insostituibile: è un passaggio del messaggio di condoglianze che il presidente della Trentini nel mondo, Armando Maistri, ha inviato ai familiari di Bruno Fronza (il testo completo è pubblicato a pagina 21).

Parole che ben descrivono il ruolo avuto dal fondatore dell'Associazione sia nel periodo durante il quale ha ricoperto le cariche di vice presidente (dal 1957 al 1978) e di presidente (dal 1978 al 1994), ma anche dopo: Fronza, diventato presidente onorario della Trentini nel mondo, è infatti sempre stato vicino agli emigranti «ed ha seguito con amore fino all’ultimo i passi della sua creatura diventata adulta», come affermato da Maistri nel messaggio di condoglianze.

Fronza aveva festeggiato il suo novantottesino compleanno il 4 luglio scorso e nella stessa giornata era stato protagonista di «Trentino nel mondo», la trasmissione quotidiana in onda su Radio Italia Anni 60, durante la quale aveva mandato un messaggio a tutti gli ascoltatori. «Mi ricordo tutti, i viaggi e gli incontri che abbiamo fatto con gli emigrati - aveva affermato - e auguro a tutti buona salute e buon lavoro. Pregherò per voi, per la vostra salute fisica, spirituale, morale, religiosa e materiale».

Laércio Moser, presidente del Circolo trentino di Florianopolis (Santa Catarina - Brasile), dopo

aver ascoltato la trasmissione aveva inviato alla redazione del nostro giornale questo messaggio: «Salve caro Bruno Fronza. Sono Laércio Moser, nipote di Iracema Moser e da più di 20 anni che collaboro attivamente con il lavoro del circolo Trentino di Florianopolis. Siamo ogni volta più presenti nei nostri dintorni seguendo gli ideali che lei ha aiutato a stabilire attraverso la fondazione della Associazione Trentini nel mondo. È un piacere scriverle per fare i miei più cari saluti di un buon compleanno. Un forte abbraccio».

Parole che testimoniano l'affetto e la stima che circondavano Bruno Fronza, come hanno confermato i messaggi (molti dei quali sono pubblicati alle pagine 21-25) arrivati all'Associazione, dopo che si era diffusa la notizia della morte di Bruno Fronza. Notizia che è stata ripresa e rilancia-

ta da molti organi di informazione in Italia e all'estero.

Una conferma è venuta anche dalla chiesa di Cognola gremita per i funerali, che si sono svolti il 26 novembre. La messa è stata celebrata dal vescovo emerito mons. Luigi Bressan, assistito da don Romano Caset parroco di

Cognola e da anni assistente spirituale di Bruno Fronza.

Al termine del rito religioso, dopo quello della figlia Lucia, ci sono stati gli interventi di rappresentanti dei vari mondi in cui Bruno Fronza ha operato: hanno preso la parola Alessandro Andreatta ex sindaco di Trento, Alberto Tafner, ex presidente della Trentini nel mondo, Luca Oliver presidente delle Acli e Giancarlo Crepaldi dell'Associazione ItaliaGeorgia, che nel suo intervento ha sottolineato come nel paese caucasico Fronza era chiamato «papà Bruno».

E nella seduta del Consiglio provinciale del 29 novembre, il presidente Walter Kaswalder ha chiesto un minuto di silenzio, per ricordare «un uomo dalla vita lunga e feconda, dedicata al sociale, ai deboli, agli stranieri e alla politica».

Questo numero del giornale è interamente dedicato a ricordare la figura e l'opera di Bruno Fronza, attraverso le testimonianze di chi lo aveva conosciuto, i messaggi di cordoglio e numerose foto d'archivio
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«Grazie Papà, con umiltà giustizia e affetto cercheremo di seguire le tue orme…»

Nel giorno della partenza di mio padre per il Cielo, mi è arrivata un’immagine di Maria con in braccio Gesù morto a cui toglie la corona di spine. La trovate nel ricordo che avete in mano. Quando papà ci ha lasciati pensando a lui e al suo cammino sulla terra ho realizzato che quell’immagine riassumeva l’impegno della sua vita: togliere le corone di spine che man mano incontrava, quelle personali e quelle strutturali.

Ricordo anch’io, in un viaggio in Sud America, mentre gli altri cantavano e mangiavano, la fila ininterrotta di persone che affidavano a papà, che annotava tutto, le loro grane con la patria o con la famiglia d’origine. Lì ho capito perché papà tornava sempre con la valigia vuota dei suoi vestiti, ma piena di pacchettini, lettere, ricordini, che poi, di fine settimana in fine settimana, distribuiva alle varie famiglie di origine su e giù per il Trentino.

Tra i mille episodi che raccontano la normalità del dare che si praticava a casa nostra me ne viene in mente uno. Mia madre aveva comprato delle lenzuola di spugna, quelle che si usavano una volta. Mio padre si mette a letto, passa una mano sul lenzuolo e dice con serenità: “Lidia, l’avente dati via tuti i linzoi, che dormin sui sugamani?” Casa nostra è sempre stata un via vai di persone che chiedevano e ricevevano.

La lezione principale che papà però ci ha lasciato è l’impegno a togliere dal mondo le corone di spine strutturali.

Un giorno gli scrisse da Tbilisi un trentino che aveva sposato una georgiana, dicendogli le sue difficoltà. Papà promise il suo

aiuto e, come sempre faceva, andò a trovarlo per capire sul posto. Lo aiutò, ma tornò con negli occhi la povertà di un paese che

era stato la Svizzera dell’URSS e era precipitato in una povertà estrema. Occorreva uno strumento per rendere efficaci gli sforzi. Chiamò alcune amiche e amici, diversi per storia e competenze: cominciò ad organizzare una struttura, come gli era già successo molte altre volte: così nacque l’associazione Italia - Georgia. Ad ognuno andò a chiedere quello che poteva dare: ai farmacisti venivano chiesti i farmaci, a Trentino Trasporti i pullman dismessi…

Ricordo quando, ai tempi della contestazione, tornai a casa dopo una manifestazione di protesta sotto il palazzo della Regione in cui tu eri impegnato come assessore. Qualcuno ti aveva detto che anch’io ero lì sotto. Il tuo commento, a cena fu: “Non mi importa il colore politico del tuo impegno, basta che tu dia sempre voce agli ultimi!”. E mi giustificasti il perché del tuo stare dentro quel palazzo, pur condividendo tante delle ra-

4 9/10 - 2022 ricordando Bruno

gioni della nostra protesta.

Spesso, io e te papà abbiamo parlato di cosa fosse il compromesso in politica e di conversazione in conversazione me ne hai stampato dentro i tuoi passaggi fondamentali. Eccoli:

studia il problema, devi saperne più degli altri;

coltiva i rapporti con tutti, con ognuno, capiscine le ragioni per poterle utilizzare;

datti il tempo, accettando il meglio che oggi è possibile ma non mollare mai la presa finché non sei arrivata a fare giustizia!

Credo che papà (e devo dire anche mamma) non si sia mai dimenticato di dare il bicchiere d’acqua, pagando del suo, ma aveva chiaro che la soluzione era costruire acquedotti, dare la solidità della struttura alla solidarietà. E in questo gioco tutte e tutti hanno il loro posto.

Maria Teresa ieri sera, quando insieme abbiamo rivisto questo testo, mi ha raccontato che il giorno in cui è partita per andare in focolare, donandosi a Dio, lui le ha consegnato una foto di De Gasperi con la scritta “Fate il vostro dovere ad ogni costo”.

Come papà spesso ci sei mancato, per periodi che a noi bam-

Durante il funerale la figlia di Bruno Fronza, Lucia, è salita al pulpito ed a nome anche della sorella Maria Teresa, ha ricordato alcuni episodi di vita familiare e tratteggiato alcuni aspetti del carattere del padre: «la lezione principale che ci ha lasciato è l’impegno a togliere dal mondo le corone di spine strutturali»

bine sembravano lunghissimi, ma ricordiamo gli schemi dei tuoi viaggi con specificato giorno per giorno cosa avresti fatto. La mamma, sapevi di poter contare su di lei, ce li spiegava nel dettaglio, spesso con questo commento “Che sia a Mattarello, a Melbourne o a Milano, papà è ad aiutare chi da solo non ce la può fare e noi dobbiamo aiutarlo col nostro sacrificio.”

La tua ispirazione era chiara, tutti i giorni non mancavi di leggere accanto al tuo amato Sole 24 ore, l’Osservatore romano, le Encicliche e i documenti della Chiesa: là nutrivi la tua fede, perché ti era chiara la frase di S. Pietro “Pronti sempre a rendere ragione della speranza che è in voi”.

Ascoltavi la coscienza anche nelle scelte più difficili: come il tuo maestro De Gasperi anche tu hai detto dei “no” a scelte di potere, a quelle di partito come a quelle di una certa Chiesa.

Quante volte ci hai assicurato il tuo aiuto per i nostri figli, ma solo per “libri, viaggi e studi!”

Nell’ultimo anno, di fronte ai tuoi crescenti problemi di salute - che hanno però sempre risparmiato lucida la tua mente - un giorno mi avevi spiegato: “Non devi essere costretta a scegliere tra me e i tuoi nipoti, non lasciare il tuo lavoro: quel poco tempo che hai, devi stare con loro, quello è il futuro, io sono al sicuro in casa di riposo”.

Ed è stato un anno stupendo, tutti i giorni avevamo un’ora o due solo per noi: mi hai raccontato molte cose di te, di come vedi il mondo, della tua radicata speranza… ed abbiamo molto pregato. Quanti rosari, lunghi, anzi lunghissimi, perché si riempivano di intenzioni, e per la Meloni, e per quel ‘zorla’ de Putin (la parola più offensiva che tu usavi per definire i cattivi) e per le vittime della Marmolada, e per il nostro illuminato Papa, e per il femore di Gabriella e per chi non ha speranza…

Poiché le tue orecchie perdevano colpi, il nostro rosario risuonava in tutto il reparto della casa di riposo e allora, mano a

mano, entrava qualcuno che ci affidava questa o quella intenzione, quel nipote, quella situazione e le preghiere post rosario si allungavano…

Per ognuno di noi, figlie, nipoti, e pronipoti la preghiera era sempre la stessa: "perché facciano il loro lavoro con umiltà e giustizia e … affetto”, parola che per te, col passare degli anni è cresciuta d'importanza. E comunque facevi programmi per la festa dei tuoi 100 anni.

Poi lunedì mattina, due giorni prima di lasciarci, hai urlato a gran voce, strappandoti la cannula dell’ossigeno: "Ho vissuto 98 anni, facendo il meglio possibile: adesso mi merito che mi lasci andare, che vago dala me Lidia…” e da lì hai solo tirato fino a poter rivedere per 40 minuti Maria Teresa che ti ha raggiunto dagli USA, tua degna figlia dalla doppia cittadinanza.

Insomma, anche in articulo mortis, hai piantato il tuo classico chiodo come facevi con i funzionari del Ministero degli Interni e dell’INPS a cui ti rivolgevi per risolvere delle pratiche e li costringevi a dirsi: “A quello lì, al Fronza, occorre dare risposta perché si piazza qui e non ce ne liberiamo più finché non rispondiamo. E, pensa, che non lo pagano neanche per le pratiche che porta…”

Grazie Papà, con umiltà, giustizia e affetto cercheremo di seguire le tue orme…

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Le parole di mons. Luigi Bressan: «un uomo fedele alla sua missione»

Bruno Fronza non è arrivato al termine della sua vita senza aver portato dei frutti per la società, per la famiglia. Non è stato facile questo suo percorso. È stato costantemente impegnato: nello studio, fino alla laurea, pur essendo orfano; nelle difficoltà del dopoguerra; nell’impegno sempre costante in famiglia, nelle ACLI, nel servizio politico a

livello regionale cittadino, sobbarcandosi mille viaggi per i trentini nel mondo e insieme con loro cercando di affrontare e superare i problemi. Li amava: ne ricordava a migliaia di indirizzi, i nomi, le situazioni, testimone di una straordinaria memoria ma anche di profondo affetto. E poi la cura per le popolazioni della Georgia.

È stato un esempio ammirevole di battezzato cattolico, testimone della passione che la fede suscita per il bene altrui e insieme testimone di serenità e di un po' di sogno e di fiducia, che sono indispensabili per far fronte alle testimonianze della vita.

È stato un uomo fedele alla sua missione, la missione della vita concepita come missione,

come servizio. Fra le varie testimonianze devo citare quella del vescovo Pedro Wolcan, vescovo discendente trentino in Uruguay: «Chiedo a Dio di ricevere subito Bruno servo buono e fedele con la provvidenza. È un privilegio per me averlo conosciuto e aver condiviso l’amicizia dal 1992. Ringrazio il Signore per la sua testimonianza di vita».

6 9/10 - 2022
ricordando Bruno

«La sua è stata una vita lunga, intensa, piena, spesa per gli altri»

Durante la cerimonia funebre, ha preso la parola per ricordare Bruno Fronza anche Alessandro Andreatta, sindaco di Trento dal 2009 al 2020.

«Quella di Bruno è stata una vita lunga, intensa, una vita «piena» con quello che vuol dire vita piena per i credenti ma anche una vita leggera, serena, gioiosa.

Io l’ho conosciuto prima a distanza, per il racconto di alcune persone, anche quello del mio papà che era del ’21: quindi ci sono tanti cammini paralleli ma poi anche tanti incontri. L’ho conosciuto per la stima di cui godeva, per i meriti riconosciuti, tanti tanti, e per il bene fatto. Però i ricordi più vivi sono quelli nei miei anni da sindaco: lui aveva dagli 85 ai 96 anni, questa era la sua età quando facevo il sindaco ed ho sempre colto una grande vicinanza ed un grande affetto, un grande sostegno. «Sei il mio sindaco», mi diceva, ma anche, e questo mi piaceva ancora di più, aveva tanto amore e tanta passione e tanto pensiero e tanta testa e tanto cuore per la sua città, che era per lui anche la città di Chiara Lubich.

Nelle nostre chiacchierate c’era poco passato, in qualche racconto di qualche esperienza; tanto presente, commenti, manifestazioni, analisi; tantissimo futuro, guardava davanti, guardava oltre il tempo e lo spazio, oltre la provincia, la regione, l’Italia, l’Europa, avanti, oltre il tempo.

I nostri non erano lunghi discorsi ed io non li percepivo come consigli di un esperto. Erano parole sussurrate. Al centro però c’erano temi robusti, la concordia tra i cittadini - quanto è bella questa parola - la condivisione

delle scelte, un richiamo che faceva a me anche come amministratore, la ricerca dell’unità. Concordia, condivisione: parole alte ed eleganti.

E poi c’era sempre l’invito ad occuparsi dei poveri, di chi fa più fatica, di chi è solo, dei deboli, dei fragili come diciamo spesso oggi.

E poi un forte, fortissimo senso della giustizia: quante volte l’ho colto, insieme al richiamo a costruire delle politiche sempre il più possibile eque.

E poi un altro insegnamento: il rapporto personale che mi invitava ad avere con ogni cittadino, quell’«a tu per tu» che per lui era

importante, quell’accompagnamento che è bene che un sindaco faccia e che io ho capito che partiva dalla sua vita.

Ho saputo che lui quando si innamorava di una persona, che spesso era una persona che aveva bisogno, non la mollava più, cioè non è che la aiutava una volta, quella volta lì, ma la accompagnava per anni anche per una vita intera.

Sul piano personale faccio un solo riferimento: mi ha donato la sua amicizia. Mi ricordo quella bellissima festa dei 90 anni, con tutti i nipoti e pronipoti di cui era giustamente orgoglioso e che metteva davvero al centro e al primo posto.

E allora grazie Signore di avercelo donato e grazie a te caro Bruno della tua testimonianza e quella tua propensione a guardare avanti, ad indicare nella speranza il senso di una vita spesa per gli altri.

7 9/10 - 2022 ricordando Bruno
«Nelle nostre chiacchierate c’era poco passato, tanto presente, tantissimo futuro. Guardava davanti, guardava oltre il tempo e lo spazio, oltre la provincia, la regione, l’Italia, l’Europa, avanti, oltre il tempo»

«Troverai tutti i tuoi amici, tutti quelli che hai incontrato per il mondo, perché chi ha fatto del bene trova sempre il bene»

Solo due parole per dire che Bruno era un uomo di altri tempi, non perché avesse trascorso quasi cento anni, un secolo, una cosa enorme. Lui era un uomo di altri tempi perché incarnava ancora dei principi e dei valori che oggi purtroppo si fa molta fatica a trovare.

Bruno quando, nel 1957, fondò assieme ad altri la Trentini nel mondo, portò questi valori e questi principi. Valori e principi che si basavano su un rapporto umano e una fede profonda, che non veniva portata in piazza come si usa spesso inopportunamente oggi.

Lo faceva perché amava il prossimo. Sembra banale, però Bruno era una persona che metteva in pratica quello che Cristo una volta diceva: ama il prossimo tuo come te stesso.

Nel '57 la situazione, del Trentino e dell’Italia, era decisamente drammatica, la gente doveva partire, doveva partire per non morire di fame o doveva partire perché si sentiva di partire per cercare qualche cosa in più. Bru-

Alberto Tafner, presidente della Trentini nel mondo dal 2008 al 2021, lo ha definito «uomo di altri tempi», perché incarnava principi e valori «che oggi purtroppo si fa molta fatica a trovare»

no queste persone le ha seguite tutte, una per una, andava con la sua borsa, lo ricordano ancora oggi. Io quando indegnamente ho seguito il suo esempio come presidente della Trentini nel mondo, quando andavo a trovare gli oltre

duecento Circoli che per merito suo sono nati nel mondo, tutti mi chiedevano: «e il Bruno? Il dottor Fronza come sta?». Sempre!

Vuol dire che Bruno è riuscito a dare, non solo dal punto di vista materiale. Ha dato soprat-

tutto quello che oggi si fa fatica a dare: amore per gli altri. Oggi l’egoismo purtroppo ha preso il posto dell’amore.

Finisco ringraziando Bruno e dicendo: guarda, il tuo viaggio inizia oggi e troverai tutti i tuoi amici, tutti quelli che hai beneficiato e incontrato per il mondo, li incontrerai, perché chi ha fatto del bene trova sempre il bene.

NELLE FOTO: (a centro pagina) Bruno Fronza (al centro, seduto) a Chicago (USA) nel febbraio 1965, ospite del Circolo trentino, insieme con l'allora direttore dell'Associazione, Rodolfo Abram (seduto alla sua destra). Nella foto ci sono anche padre Bonifacio Bolognani (a sinistra, seduto) autore del libro «Il coraggioso popolo delle Dolomiti» e (alle sue spalle) Eugene Pellegrini, per anni presidente dell'ITTONA, la federazione dei Circoli trentini del Nord America.

Qui a fianco, Fronza accolto da alcuni soci del Circolo trentino di Buenos Aires (Argentina) al suo arrivo all'aeroporto di Ezeiza: era il 9 agosto 1969.

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Grande amico e padre, maestro e conduttore dei trentini in Brasile

Noi trentini brasiliani siamo sempre stati profondamente e orgogliosamente uniti al dottor Bruno Fronza, nostro grande maestro e conduttore al recupero della nostra trentinità. Dagli anni lontanissimi, dal '70 in poi, i nostri valori da tanti anni nascosti nel baule della storia si trasformarono in una nuova forza senza frontiere di un “Brasile-Trentino” ormai definitivo.

Ci sentiamo più vivi come trentini nel mondo non più destinati al buio di un passato triste dei nostri cari antenati.

Grazie dottor Fronza, grande amico e padre, per la tua grandiosa anima nella scoperta e recupero di nuove piccole e grandi comunità trentine in Brasile.

Ai famigliari e a tutti gli amici il nostro rispetto e ricordi eterni. Dio sicuramente in cielo ha preparato al dottor Fronza un regio trono di luce, di splendore, di amore e di gratitudine eterne. Riposa in pace incoronato dagli angeli.

ai trentini nello stato di Espirito

un'occasione

NELLE FOTO (da in alto a sinistra, in senso orario): con Iracema Moser; con Adimir Tomelin ed Iracema Moser; a Rodeio (Santa Catarina) in visita al Circolo insieme (terzo da destra) al sindaco della città, Antonio José Venturi; con il Circolo trentino di Belo Horizonte (Minas Gerais); in visita Santo; a Rodeio in festiva; la consegna a nome del Comune da parte di Bernardete Zircke, all'epoca presidente del Circolo Trentino, della targa di «Cittadino di Rodeio».
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Per tutti i trentini nel mondo è stato un padre di famiglia

Padre Pedro Wolcan Olano, attuale Vescovo di Tacuarembó in Uruguay, era molto legato a Bruno Fronza, che aveva visitato in casa di riposo nel maggio scorso (nella foto), in occasione di un suo viaggio in Italia. Qui di seguito pubblichiamo il suo messaggio inviato alla Trentini nel mondo.

Con sentimento cristiano ho ricevuto la notizia della dipartita alla Casa del Padre dello stimatissimo dott. Bruno Fronza.

Ho avuto il privilegio e la Provvidenza di conoscerlo per molti anni nella città di Colonia del Sacramento in Uruguay. Essendo Parroco di questa città, l'ho ricevuto insieme ad un bel gruppo di trentini, che non solo lo hanno sempre stimato ma gli sono anche stati riconoscenti per la sua lunga e ricca storia di lavoro a favore degli altri, tra i quali anche loro stessi: aveva parole per tutti, che accompagnava con azioni concrete ed efficaci.

Ci sentiamo parte della sua famiglia allargata in tutti i continenti, che ha saputo visitare

come "Padre di Famiglia" , alla quale ha dato tante attenzioni e consigli.

Nella fede e con la Divina Misericordia, chiediamo a Dio Padre di accoglierlo nella sua casa. Possa essere accolto come "il servo buono e fedele che entra nella casa del suo Signore".

Salutiamo le sue figlie e i parenti di sangue: la testimonianza di vita del loro padre, dia loro la forza e la fede per affrontare questa separazione temporanea e fisica.

Noi ci sentiamo familiari nello spirito di solidarietà che ha mosso il dott. Bruno e che ha trasmesso con forza, quello spirito di solidarietà e dedizione con il quale ha vissuto tutta la sua vita e che lo ha ispirato nel fondare l'associazione Trentini nel mondo, alla quale esprimimiamo cordoglio ed appoggio.

Vi ricorderemo nell'Eucaristia, ci uniamo a voi e ricevete il nostro saluto e la nostra benedizione.

+Pedro Wolcan Olano Vescovo di Tacuarembó Uruguay

Sempre vicino ai trentini del Pontino

È sempre stato vicino ai trentini che, nel 1940, da Mahovljani (Bosnia Erzegovina) si sono trasferiti nel Lazio e precisamente ad Aprilia , Ardea e Pomezia.

Ci teneva tanto a conoscere la nostra storia ed ha voluto visitare anche Mahovljani. Nella foto è proprio davanti alla nostra chiesa in terra bosniaca, insieme a Camillo Stedile e Vittoria Dalsasso nei primi anni '90.

Sarai sempre nei nostri cuori !!

Paolo Perotto Circolo trentino del Pontino

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Un esempio per le Acli e per tutto il Trentino

Nel marzo 1949 venne eletto Presidente delle Acli trentine, incarico che manterrà per i dodici anni successivi. La presidenza Fronza si caratterizzerà per l’organizzazione e il consolidamento dei servizi e dei circoli in tutti i paesi del Trentino. Con lui presero corpo le prime esperienze legate alla formazione professionale che culminarono, alla fine degli anni 50, nella costituzione dell’Enaip

Bruno Fronza (nella foto ritratto in occasione del 70° di fondazione delle Acli trentine nel 2015) è considerato unanimemente un padre delle Acli trentine avendo svolto incarichi di rilievo fin dalla fondazione dell’associazione.

Forte delle sue competenze tecniche nel 1947, l’anno dopo la fondazione del movimento in Trentino, assunse la carica di revisore dei conti del Patronato.

Nel marzo 1949 venne eletto Presidente delle Acli trentine, incarico che manterrà per i 12 anni successivi.

La presidenza Fronza si caratterizzerà per l’organizzazione e il consolidamento dei servizi e dei circoli in tutti i paesi del Trentino.

Oltre al Patronato erano attivi in quegli anni i “Segretariati del popolo” attraverso i quali le Acli svolgevano un’intensa attività di organizzazione presindacale e crescita culturale fra i lavoratori e le lavoratrici dell’allora incipiente “rivoluzione industriale trentina”.

Con Bruno Fronza presero corpo le prime organizzazioni femminili legate al lavoro, i cor-

si per le casalinghe, gli incontri culturali sulla dottrina sociale e la riforma della Chiesa, nonché le prime esperienze legate alla formazione professionale che culminarono, alla fine degli anni 50, nella costituzione dell’Enaip.

Bruno Fronza, e grazie a lui le Acli stesse, ebbero inoltre un ruolo fondamentale nella nascita e nello sviluppo dell’Associazione Trentini nel Mondo nell’opera di ricostruzione dei rapporti fra le tante comunità di

conterranei che hanno vissuto la difficile esperienza dell’emigrazione.

Bruno non smise mai di frequentare le Acli assicurando sempre una presenza attenta e puntuale, dispensando consigli ed indirizzando il movimento verso i valori sociali delle origini che si esprimono nelle fedeltà alla Chiesa, alla democrazia e al mondo del lavoro.

Attento ai bisogni dei meno fortunati e dei più deboli, nonché

ai diritti dei lavoratori e delle lavoratrici, Fronza ha svolto anche un’intensa attività politica con ruoli di rilievo nelle istituzioni ed in particolare come consigliere e assessore regionale fino al 1973, portando nelle istituzioni lo stile ed i valori aclisti e del cattolicesimo democratico.

Lo ricordiamo con le sue stesse parole in calce al testo “Le Acli trentine” curato dal compianto Armando Vadagnini: “Mi auguro che i dirigenti e gli iscritti attuali ricordino sempre il passato delle Acli irto di difficoltà non meno di oggi: le difficoltà furono superate in tutti i campi per l’entusiasmo che era in noi.

Fu nostro ideale promuovere i lavoratori nei lori diritti e nei loro doveri, facendone dei corresponsabili nella conquista di un domani migliore in una società più giusta, illuminata dal messaggio di Cristo”.

Le Acli trentine si stringono attorno ai famigliari e a tutti coloro che hanno condiviso la testimonianza umana, politica ed associativa di Bruno Fronza.

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Fu presso l'allora sede delle ACLI in via San Bernardino a Trento, che nel 1957 venne ospitata la neo costituita associazione «Trentini nel mondo».

Bruno Fronza come un patriarca

«Poi Abramo spirò e morì in felice canizie, vecchio e sazio di giorni» è un versetto della Bibbia (Genesi 25,8) citato dalla figlia Lucia in un indirizzo di addio, a nome anche della sorella Maria Teresa, al termine del rito funebre del padre, il dott. Bruno Fronza, che si è svolto presso la parrocchiale di Cognola sobborgo di Trento sabato 26 novembre. Bruno Fronza era deceduto mercoledì 23 novembre all’ospedale Santa Chiara dove era stato ricoverato tre giorni prima colpito da una forma grave di polmonite assistito dai famigliari.

Da poco più di un anno aveva trovato accoglienza e premurose cure per gli acciacchi determinati dall’età presso la Casa per anziani (RSA) Tschiderer, un complesso di recente e moderna ideazione nel cuore del capoluogo, a due passi dal centro storico, nell’area conosciuta come dei “sordomuti”. Ha officiato messa e sepoltura il vescovo emerito mons. Luigi Bressan assistito da don Romano Caset assistente spirituale da anni del defunto in qualità di parroco e di aiuto parrocchiale nella popolosa frazione che ha dato i natali a Fronza.

Alle esequie ha presenziato

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Fronza ci ha lasciati patriarca biblico

una folla di amici ed estimatori giunti da tutto il Trentino a rendere onore ad una persona che ha fatto dell’attenzione agli altri e dell’impegno per il bene comune il principio cardine di vita, di cui era solito ringraziare il “buon Dio” per la longevità e le risorse in salute da destinare agli altri. Cosa che ha fatto grazie ad una mente lucidissima, fino all’ultimo, passando in rassegna ogni giorno amici scomparsi o ancora viventi trascritti nella sua agendina con i numeri telefonici, sciupata dal lungo uso.

Negli ultimi tempi, spesso era lui a chiamare per un saluto, per ringraziare per l’amicizia consolidata negli anni, per il ricordo che voleva testimoniare, senza reclamare credenziali, ma con estrema semplicità. “Sto bene - era solito ripetere – anzi benino. I ani i ghè”. Ma sul suo comò al mattino arrivavano puntualmente i quotidiani “l’Osservatore Romano, Avvenire, L’Adige”. Con o senza occhiali destinava alla lettura parte della mattinata nella sala TV, intrattenendo sugli argomenti del giorno i vicini di stanza e il personale di assistenza. Aveva voluto conoscere l’ultima novità in campo editoriale “ il T”.

Anche quest’anno il 4 luglio aveva festeggiato i 98 genetliaci in pompa magna con messa celebrata dall’amico mons. Bressan nei confronti del quale non finiva di esprimere la propria riconoscenza e rinfresco dai Padri Bertoniani, presenti Lucia, suo marito Paolo, nipoti e pronipoti, dirigenti ed ospiti della Rsa ed alcuni amici delle varie associa-

Marco Zeni, giornalista, è stato per undici anni, dal 1986 al 1996, direttore responsabile del periodico «Trentini nel mondo» e stretto collaboratore di Bruno Fronza. Un rapporto proseguito anche nell'ambito dell'attività dell'Associazione Italia-Georgia. È lui l'autore di questo dettagliato ritratto di Bruno Fronza, con il quale ha condiviso molte esperienze in Italia e all'estero e del quale conosceva molto bene carattere e personalità

ga. Ad appena un anno e mezzo, rimasto orfano per la morte della mamma è stato accudito da una zia, mentre il padre si risposava qualche anno più tardi.

zioni all’interno delle quali ha militato con incarichi ai vertici fino a che le forze lo hanno sorretto e fino all’ultimo come socio sostenitore. Un chiaro riferimento alla molteplicità delle iniziative intraprese e portate a compimento nel corso degli anni si è avuto durante la cerimonia funebre quando al microfono si sono alternati, dopo la figlia Lucia, l’ing. Giancarlo Crepaldi per Italia-Georgia, Alessandro Andreatta ex sindaco di Trento per la comunità cittadina, Alberto Tafner, già presidente della Trentini nel mondo e il presidente delle Acli, tutti a rappresentare i vari mondi in cui Bruno Fronza ha operato. Alle esequie

erano presenti, fra gli altri, i compagni di partito il sen. Giorgio Postal, l’on. Luciano Azzolini, Pierluigi Angeli, Lorenzo Dellai, Renzo Gubert, Paolo Piccoli, e di altre formazioni come Bruno Dorigatti, Franco Panizza, Aldo Marzari, Alessandrini e Trepin per le Acli.

Fronza si faceva pensoso nel rievocare la sua fanciullezza e adolescenza per rapporti non sempre idilliaci con la matrigna che lo scoraggiava negli studi. È tuttavia cresciuto all’ombra del campanile disponendosi a fare il chierichetto e aderendo alle proposte per i ragazzi dell’Azione Cattolica e via via ai livelli superiori della stessa organizzazione ecclesiale diventando dapprima delegato e poi presidente dell’A.C. di Cognola.

Bruno Fronza era nato il 4 luglio 1924 a Cognola, al tempo piccolo borgo collinare, con la gente dedita soprattutto all’agricoltura. Il padre svolgeva le mansioni di portalettere, la mamma casalin-

Superate le elementari e le commerciali ha frequentato i corsi settimanali di dottrina sociale cristiana impegnandosi negli anni terribili della seconda guerra mondiale nelle strutture del sobborgo a fianco delle famiglie e soprattutto dei lavoratori in condizioni precarie dal punto di vista economico.

Alla leva militare nel 1942 era stato scartato perché “non valido”. Appariva gracile in salute.

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La famiglia anzitutto

Nel 1945 consegue il diploma di ragioniere. Sveglio e ormai sufficientemente rodato nei problemi della zona, nell’estate di quello stesso anno venne incaricato di fondare la prima sezione D.C. nel sobborgo cittadino che insieme agli altri gruppi abitati di Zell, Tavernaro, Villamontagna appariva in netta ripresa ed espansione con l’ingresso di nuove figure professionali. Immigrati che soprattutto negli anni successivi del boom economico provocheranno un’esplosione demografica e un importante sviluppo edilizio. Nello stesso partito ha militato fino al suo crollo per tangentopoli nel 1994.

Accanto alla strada della militanza politica attiva in quegli stessi anni Fronza ha imboccato un percorso tutto nuovo in campo sociale, iscrivendosi alle Acli nel novembre 1945 per assumere nei mesi successivi il compito di addetto sociale del Patronato e di revisore provinciale dei conti. Risale al mese di marzo del 1949 la sua elezione a presidente provinciale di Acli, Enaip e del Centro turistico imponendosi anche a livello nazionale con la nomina nel 1953 quale componente del consiglio di presidenza centrale fino al 1957.

Un lavoro quello portato avanti nei dodici anni di presidenza delle Acli che lo esaltava solo al ricordo per il clima di entusiasmo con i suoi diretti collaboratori Fe-

Con D.C., Acli e Azione Cattolica nel 1957 collabora alla nascita dell’Associazione Trentini nel Mondo, sodalizio che si trasformerà, in pochissimo tempo, in una macchina organizzativa e di promozione sociale che tende a recuperare nei cinque continenti rapporti con la massa di emigranti trentini di vecchia data per il diffuso stato di povertà della popolazione locale a fine Ottocento e nel secolo dopo per le conseguenze dei due conflitti mondiali, che hanno ulteriormente impoverito grandi fette della comunità nazionale

del e il dott. Agostini, tutti cresciuti alla scuola di don Rodolfo Pizzolli che Fronza indicava come comprimari nel consolidare le radici delle Acli in tutte le valli percorse due volte alla settimana in lungo e in largo, a piedi e con ogni altro mezzo a motore, per parlare di dottrina sociale dei cattolici, di diritti dei lavoratori, di previdenza e impegno concreto a favore dei più deboli.

Da studente lavoratore nel 1945 il giovane Fronza si iscrive alla Facoltà di Economia e Commercio a Bologna, laureandosi nel marzo

del 1958, “passando ore sui libri da autodidatta senza mai partecipare ad una lezione all’università” - confesserà, risultato che gli consente di effettuare e superare gli esami per l’iscrizione all’Albo dei dottori commercialisti e di avviare in città un proprio studio di consulenza che diverrà negli anni successivi il punto di riferimento di un numero infinito di persone alla ricerca di risposte ai loro problemi, un movimento in continua crescita a causa dello sviluppo di nuove strutture organizzative proposte da Fronza che troveranno con il loro sviluppo sedi, regole e programmi autonomi.

Con orgoglio Bruno Fronza era solito citare anche una sua esperienza nel dopoguerra dal 1945 al 1949 nella CGIL dato il suo ruolo di addetto delle Sezioni di Trento e di Bolzano dell’Ufficio Distribuzione Generi Razionati-Sezione Alimentazione. In questa veste era riuscito a convincere, dopo un incontro a Roma, il Presidente del Governo Alcide De Gasperi a revocare nel 1949 un decreto di licenziamento del personale di tutti gli Uffici italiani del settore per la chiusura dei servizi prestati e di disporre il loro trasferimento presso gli Ispettorati Agrari provinciali, garantendo in tal modo il loro posto di lavoro.

Nel 1950 porta all’altare Lidia Osele di Lavis che gli darà due figlie, Lucia e Maria Teresa per l’appunto, laureatesi una in me-

dicina, l’altra in biologia. Lucia li renderà nonni di sei nipoti e di altrettanti pronipoti. Entrambe, forse anche sull’esempio della mamma, aderiscono al Movimento dei focolari, Teresa in forma permanente divenendo responsabile delle case famiglia degli USA. Lidia è deceduta a Roma il 12 luglio 2001 a causa di un infortunio domestico. Da Bruno è sempre stata considerata “il suo angelo custode” che l’accompagnava con la preghiera nei suoi impegni di lavoro e nei frequenti viaggi all’estero a fianco degli emigrati da uomo politico e dopo la fondazione dell’Associazione Trentini nel Mondo da Presidente. La partecipazione alla messa era considerato dai due coniugi un impegno quotidiano.

Politica ed emigrazione

L’intensa attività in campo socio-politico e religioso, il confronto con le nuove dinamiche esplose nel Paese durante la ricostruzione, le esperienze con i giovani, l’acquisizione dei bisogni sin nelle estreme periferie della realtà valligiana, il racconto e le sofferenze delle famiglie falcidiate dall’emigrazione contribuiscono a forgiare il carattere e lo stile operativo di Bruno Fronza che da un lato si butta definitivamente in politica

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Foto di gruppo dei volontari di Italia Georgia con

partecipando come candidato per la Dc nelle consultazioni regionali del novembre 1952.

Eletto verrà scelto per l’incarico di assessore provinciale ai lavori pubblici e presidente della commissione provinciale delle Finanze e del Bilancio provinciale. Sarà confermato ai vertici dell’Amministrazione provinciale e regionale nelle legislative 1960-64, 1965-68 e 1968-74, rivestendo in ordine di successione le funzioni di assessore regionale alle Finanze e alla Protezione civile, agli Enti locali, all’Assistenza e alla Protezione civile, alla sanità e Previdenza.

Con D.C., Acli e Azione Cattolica nel 1957 Bruno Fronza collabora alla nascita dell’Associazione Trentini nel Mondo, sodalizio che si trasformerà, in pochissimo tempo, in una macchina organizzativa e di promozione sociale che tende a recuperare nei cinque continenti i rapporti con la massa di emigranti trentini di vecchia data per il diffuso stato di povertà della popolazione locale a fine Ottocento e nel secolo dopo per le conseguenze dei due conflitti mondiali che hanno ulteriormente impoverito grandi fette della comunità nazionale.

Politica e assistenza si impersonano in Fronza. La prima fa da supporto alla seconda, consentendo il raggiungimento di taluni obiettivi come la localizzazione e l’intensità dei flussi mi-

Politica e assistenza si impersonano in Fronza. La prima fa da supporto alla seconda, consentendo il raggiungimento di taluni obiettivi come la localizzazione e l’intensità dei flussi migratori, la ricostituzione dei rapporti familiari e con le collettività di provenienza, la stipula di provvedimenti di supporto economici e previdenziali da parte delle istituzioni pubbliche, la creazione di canali di comunicazione e di relazioni continuative attraverso la formula dei club e dei gruppi e con proprie formule, regolamenti e moduli di conduzione

gratori, la ricostituzione dei rapporti familiari e con le collettività di provenienza, la stipula di provvedimenti di supporto economici e previdenziali da parte delle istituzioni pubbliche, la creazione di

canali di comunicazione e di relazioni continuative attraverso la formula dei club e dei gruppi etichettati come “Trentini nel mondo” con proprie formule, regolamenti e moduli di conduzione.

Trentini della diaspora

Si viene così a prospettare una nuova realtà diffusa dei trentini della diaspora, sparsi in tutto il mondo, i più vecchi già titolari di proprie forme di aggregazione che si rifanno al senso di solidarietà e di identità maturato sotto il governo austro-ungarico e riferibile all’appartenenza storica nel Tirolo. Sono presenti soprattutto negli Usa, in Canada, nel Sud America e in Bosnia Erzegovina (ex Yugoslavia), prima dell’annessione come Club tirolesi. Come riferimento statistico Fronza era solito ricordare dalla fine del 1952 al 1974 la nascita di più di cento circoli, grazie anche all’attivismo del direttore Rodolfo Abram, in Svizzera, Germania, Belgio, Nord e Sud America, Australia “viaggiando per migliaia di chilometri in aereo, treno, auto a proprio rischio e pericolo”.

In due occasioni Fronza ed Abram uscirono malconci da altrettanti incidenti automobilistici. “Se facciamo un breve riassunto - raccontava - penso che sono andato almeno 20 volte in Sud America, 30 volte in Nord America, 4 in Australia e Nuova Zelanda e almeno un centinaio di volte nei Paesi Europa, terra di

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Bruno Fonza in Romania con alcuni rappresentanti della collettività Trentina in un villaggio della Transilvania.
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con mons. Lauro Tisi

Bruno Fronza ci ha lasciati

zione alla ricerca delle proprie radici.

emigrazione”.

Ogni trasferta riservava delle sorprese per l’elevato numero di oriundi incontrati, per l’integrazione quasi sempre positiva nelle nuove patrie di adozione, per il consolidamento delle relazioni amicali e spesso anche di buon vicinato con famiglie di altre regioni italiane assistite, specie a partire dagli anni Settanta del Novecento da entità associative regionali alla stregua della Trentini nel Mondo, fatto questo che portò alla nascita del coordinamento nazionale dei Comites, al riconoscimento di diritti come la doppia cittadinanza in molte nazioni grazie alla stipula di apposite convenzioni e per i trentini oriundi austroungarici l’appartenenza all’Italia.

È indubbio merito di Fronza, dato il suo zelo evangelico, il coinvolgimento più attento e pastorale della diocesi per i problemi migratori con la visita nel 1986 del vescovo Alessandro Maria Gottardi ai trentini del Belgio e nel 1990 negli Usa e Messico di mons. Giovanni Sartori. Il vescovo emerito mons. Luigi Bressan ha potuto attingere all’ esperienza di nunzio apostolico in varie parti del mondo per suggerire rispetto e condivisione delle sofferenze dei migranti.

Il coinvolgimento di trentini nelle tragedie di Marcinelle in Belgio l’8 agosto 1956 e di Mattmark in Svizzera il 30 agosto 1965 ha indotto a nuovi dispositivi assistenziali di Provincia e Comuni nei confronti del mondo del lavoro per contrastare lo sfruttamento padronale da parte delle grandi imprese e ridurre le difficoltà di chi era costretto a ricercare sicurezza economica all’estero: drammi singoli, familiari e di gruppo determinati spesso da palesi azioni razzistiche e da pregiudi-

zi delle popolazioni autoctone e dei poteri costituiti. Fronza nei suoi viaggi riusciva a scovare e a contattare trentini che avevano ormai tagliato il cordone ombelicale che li teneva legati ai progenitori, facendo carriera in campo politico, economico, culturale, religioso divenuti a loro volta validi interlocutori, consiglieri ed amici della Trentini nel mondo.

Ne sanno qualcosa le segretarie dell’Associazione Gina Betti

e dell’Ufficio di consulenza di Fronza, Maria Grazia Pontalti e Chiara Tomasi, tenute al termine di un viaggio ad aggiornare indirizzari, a predisporre nuovi fascicoli per pratiche private da risolvere, di ogni tipo, a integrare l’elenco dei circoli in costante espansione ad accogliere ospiti all’interno di un movimento divenuto di grande rilevanza con la globalizzazione in grado di mobilitare centinaia di giovani della terza e quarta genera-

Ruolo dei media

La rivista “Trentini nel mondo”, diretta nel tempo dai giornalisti Flaminio Piccoli, Lino Guardini, Marco Zeni e Maurizio Tomasi, ha accompagnato il lungo cammino del dopoguerra nel mondo degli emigrati. Insieme con le pratiche riguardanti iniziative ufficiali a tutti i livelli istituzionali, ai verbali d’ufficio, ai rapporti con le sezioni, alle notizie dei media rappresenta una fonte di informazione di assoluto rilievo. Parla e fa parlare negli anni migliaia di persone, vecchi e giovani, di ogni condizione sociale, unite dal senso di appartenenza, dal desiderio di identità e dalla volontà di fare qualcosa di utile per gli altri, adeguando ritmi di lavoro e programmi alle nuove esigenze imposte dal cambiamento dei tempi.

I nuovi social di cui si è dotata la Trentini nel Mondo rilanciano queste tematiche intensificando i rapporti, includendo senza esitazione nuovi circoli in via di formazione. È in atto una rigenerazione del fenomeno migratorio del passato che induce a riflettere sui gravi problemi che assillano l’Italia e l’Europa tutta sull’immigrazione di oggi con milioni di cittadini in fuga dai loro villaggi e città a causa di guerre e guerriglie o per fame e indigenza, per siccità ed effetti del cambiamento climatico che riduce sempre di più la capacità e il diritto alla sopravvivenza. Il coraggio di guardare oltre confini e barriere è stata una prerogativa di Bruno Fronza e questo anche dopo l’abbandono di ruoli direttivi negli organi statutari dell’Associazione nel 1994.

La conferma viene dai viaggi esplorativi dei trentini della diaspora nell’ex Jugoslavia e in Ro-

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Bruno Fronza all’inaugurazione, nel maggio 2011, della falegnameria realizzata per iniziativa dell’associazione Italia-Georgia a Tbilisi. Alla sua sinistra, nell’ordine: il ministro Koba Subeliani, l’ambasciatrice polacca Doroszewska, il Nunzio Apostolico Claudio Gugerotti e l’ambasciatore italiano Vittorio Sandalli.
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Bruno Fronza insieme con Iracema Moser, del Circolo trentino di Rodeio (Santa Catarina - Brasile) per anni presidente della federazione dei Circoli trentini in Brasile e mons. Luigi Bressan.

lasciati come un patriarca biblico

mania. L’appello di un trentino nel 1997, Claudio Debiasi accasato in Georgia, Repubblica caucasica, uscita dalla guerra civile dopo la dissoluzione dell’Unione sovietica e il crollo del muro di Berlino ha indotto Fronza, accompagnato dal sottoscritto, a una visita nel lontano Paese di cinque milioni di abitanti quando sulla piazza della Capitale Tbilisi erano ancora visibili le barricate erette dalle fazioni in lotta e all’indomani appariva ancora fumante il cratere provocato dalla dinamite utilizzata per l’attentato al presidente pro tempore Eduard Shevardnadze, già ministro agli Esteri del presidente russo Gorbaciov.

Si è trattato di un’operazione ascolto con numerosi interlocutori del mondo politico e sociale del vecchio e del nuovo regime, di privati cittadini e famiglie in gravissime difficoltà, dei rappresentanti delle prime minute comunità religiose cattoliche del capoluogo e di Kutaisi, giunte da poco in Georgia in segno di fraternità e cooperazione, di sua S.S. il Patriarca della Chiesa ortodossa Elia II e del neodirettore di Caritas georgiana il salesiano padre Witold Szulczynski che portò ad una presa d’atto della pesantissima situazione socioeconomica, seguita un anno dopo dalla fondazione dell’Associazione Italia Georgia – Trentini per la Georgia.

Grazie alla disponibilità dei fondi per la solidarietà internazionale di Provincia e Regione, al sostegno della Diocesi e della Caritas di Trento e all’impegno di volontari sono stati attuati numerosi progetti per la promozione sociale a supporto di ragazzi di strada, di famiglie povere, di pensionati nullatenenti, di strutture sanitarie fatiscenti, di comunità rurali prive dei servizi minimali come l’acqua. Si è occupata pure, senza ottenere risultati concreti, dei problemi etnico-politici di due Regioni

La lunga esperienza della Trentini nel Mondo e dei traguardi raggiunti con un costante lavoro di mediazione e di ricerca dimostra che l’indifferenza ai temi migratori non si addice assolutamente al Trentino data la sua esperienza secolare di terra di migranti

l’Abkazia e l’Ossezia presentando il quadro legislativo sul quale si regge l’Autonomia del TrentinoAlto Adige Südtirol che Putin l’8 agosto 2008 farà proprie con una guerra lampo nell’indifferenza mondiale delle grandi potenze. In quella circostanza, Italia Georgia, ha contribuito all’assistenza di migliaia di profughi riparati a Tbilisi, circa 40 mila secondo fonti della C.R.I. Si calcola che in un ventennio abbiano lasciato il Paese 2 milioni di cittadini.

La guerra con l’Ucraina ha provocato un preoccupante ingresso di cittadini russi in Georgia molti dei quali giovani fuggiti per evitare l’arruolamento militare coatto per il conflitto in corso. In una pubblicazione per gli amici sostenitori del novembre 2008, Italia Georgia scriveva, rifacendosi all’esperienza diretta e alle osservazioni dell’ambasciatore Onu Borsotti e del nunzio apostolico mons. Claudio Gugerotti, italiani: “Il leader russo Vladimir Pu-

tin non aspettava altro che uno scontro ad ampia risonanza per far capire agli occidentali che la musica è cambiata da allora e che la Russia non è più un avanzo di Unione Sovietica, ma una grande potenza in ricomposizione, che vuole partecipare da coprotagonista alla gestione del mondo, con le buone (vedi energia) o con le cattive, ovvero con il ricorso alla forza.

Non si tratta perciò di una tragica vicenda che colpisce una sperduta nazione, lontana dall’Italia, ma di una nuova fase nel riassetto degli equilibri di potenza in Eurasia e nel mondo che non può lasciare indifferenti le nostre coscienze, l’Italia e soprattutto l’Europa onde evitare che l’incendio dell’Ossezia possa estendersi, in qualsiasi momento, alla regione intermedia tra Asia ed Europa”. Ciò è quanto scritto da piccoli osservatori apolitici per statuto, nel 2008, sei anni prima del conflitto nel Donbass e dell’appropriazione indebita con la forza della Crimea, 14 anni prima della guerra scatenata a febbraio da Putin in Ucraina che sta seminando morti e distruzioni.

La pandemia da Covid ha rallentato, ma non annullato i rapporti di collaborazione fra Trentini e Georgiani. Tra i primi messaggi di cordoglio giunti alla famiglia figurano quelli degli amici georgiani rappresentati dall’amministratore apostolico il vescovo mons. Giuseppe Pasotto e dall’ex direttore di Caritas p. Witold che ricordano “l’amico Bruno dal cuore grande e buono”.

La lunga esperienza della Trentini nel Mondo e dei traguardi raggiunti con un costante lavoro di mediazione e di ricerca dimostra che l’indifferenza ai temi migratori non si addice assolutamente al Trentino data la sua esperienza secolare di terra di migranti.

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Nato a Cognola il 4 luglio 1924. Il padre era portalettere e la mamma casalinga. Rimasto orfano della mamma nel dicembre 1925.

È vissuto con la zia e il padre che si è risposato dopo tre anni dalla morte della moglie.

Ha frequentato la scuola elementare a Cognola e le medie commerciali a Trento.

A 11 anni è diventato chierichetto e si è iscritto all’Azione Cattolica divenendo nel 1942 delegato e poi presidente del gruppo di Cognola.

Durante la guerra 1940-45 ha frequentato un corso settimanale di dottrina sociale cristiana tenuto una volta alla settimana dall’Azione Cattolica.

Nell’agosto 1945 è stato chiamato a fondare la sezione della D.C.

Nel partito D.C. è rimasto fino al 1994 prima come segretario locale e poi è entrato in seguito ai congressi nel Comitato Provinciale di Trento.

Nel novembre 1945 si è iscritto alle ACLI di Trento ed è diventato nei mesi successivi addetto sociale del Patronato ACLI e revisore dei conti della sede provinciale di Trento.

Nel marzo 1949 è stato eletto dal congresso provinciale ACLI presidente provinciale del Patronato e dell’ENAIP e del Centro Turistico.

È rimasto presidente provinciale e poi regionale fino al 1964.

Nel congresso nazionale ACLI

Storia di Bruno Fronza: un'autobiografia

del 1953 a Roma è stato nominato componente del consiglio di presidenza centrale a Roma dal 1955 al 1957.

Nel Trentino con Fedel, Agostini delle ACLI e con l’assistenza spirituale di don Rodolfo Pizzoli ha girato per tutto il Trentino, almeno due visite settimanali nei paesi delle varie valli illustrando la dottrina sociale cristiana e l’applicazione pratica sia nei diritti che nei doveri previdenziali e sociali spettanti ai lavoratori sostenendo sempre che le ACLI sono per la fedeltà alla CHIESA, ai lavoratori e alla democrazia politica e sociale. Nel giro di pochi anni durante i suoi 12 anni di presidenza ACLI furono formati circa 80 circoli e 14,700 iscritti con una sessione settimanale di presidenza provinciale.

SCUOLA. Nel 1941 ha finito la Scuola Media Triennale commerciale e si è iscritto al 4 anno della Media Inferiore dell’Istituto Tecnico Commerciale di Trento ed ha conseguito il diploma di ragioniere nel maggio 1945. Ha sempre studiato a casa in privato perché era sempre al lavoro e faceva i rispettivi esami ogni fine anno scolastico in 4 anni anziché in cinque.

Nel 1945 si è iscritto alla facoltà di Economia e Commercio dell’Università di Bologna e si è laureato nel marzo 1958 studiando sui libri a casa e mai frequentando, recandosi a Bologna solo per gli esami.

Quindi nell’ottobre 1958 ha superato bene gli esami per l’iscrizione all’Albo dei dottori commercialisti dove è iscritto ancora oggi al N.4.

LAVORO. Nella primavera 1942 a 18 anni viene chiamato alla visita militare ed evitò il servizio militare in guerra perché non considerato “valido”. Quindi ebbe la possibilità di entrare al lavoro nell’Ufficio Distribuzione Generi Razionati – Sezione Alimentazione dove restò fino alla cessazione del razionamento alimentare nel giugno 1949. Alla fine della guerra, nel maggio 1945, verrà nominato rappresentare sindacale dei 30 dipendenti e anche dei dipendenti della Sezione di Bolzano.

Per questo motivo venne convocato nel marzo 1947 a Roma alla sede del sindacato sezione dell’alimentazione presso la sede della C.G.I.L.

Dopo 2 anni di partecipazione alle sedute di Roma presso la CGIL, avendo studiato bene la si-

Ne
del
è
Foto Corrado Poli 18 9/10 - 2022 ricordando Bruno
Era il 2018 quando Bruno Fronza, in risposta alle sollecitazioni di parenti e amici, decise di mettere nero su bianco le principali tappe della sua vita.
nacque un dattiloscritto nel quale parlava di se stesso in terza persona,
quale consegnò una copia anche alla Trentini nel Mondo: il testo
pubblicato integralmente su queste due pagine e sulla seguente

tuazione con il pericolo del licenziamento statale di tutto il personale addetto al razionamento alimentare e avendolo spiegato nell’assemblea dei rappresentanti di tutte le provincie, venne nominato vice segretario nazionale a fianco di un segretario nazionale, avvocato di Napoli.

Nel marzo 1949 venne a sapere del decreto di scioglimento degli uffici e del licenziamento di tutto il personale; con una bella documentazione si presentò

con un collega al Presidente del Consiglio onorevole Alcide Degasperi per spiegargli il problema sapendo che c’era una proposta di assunzione di impiegati per il servizio statistica alimentari presso gli Ispettorati agrari per un numero di persone pari al numero di dipendenti del 1949 nel servizio razionamento.

Dopo animata discussione con il Presidente Degasperi consegnò una proposta scritta al riguardo e il Presidente si riservò di esami-

narla. Alla fine dell’aprile 1949 venne emesso un decreto di revoca del licenziamento e di trasferimento del personale presso gli Ispettorati Agrari Provinciali.

POLITICA. Popo le sue esperienze nelle ACLI, nel sindacato e per la sua conoscenza della gente in tutta la Provincia, venne eletto nel novembre 1952 consigliere regionale e provinciale e successivamente nominato Assessore Provinciale ai lavori pubblici e

Presidente della commissione provinciale delle Finanze e Bilancio provinciale.

Venne successivamente eletto anche nelle legislative 1960/64 – 1965/68 e 1968/74. Ebbe l’incarico rispettivamente di Assessore Regionale alle Finanze e alla Protezione Civile nella legislatura 1960/64.

Nella legislatura 1965/68 Assessore agli Enti Locali, Assistenza e Protezione Civile.

Nella legislatura 1965/73 Assessore alla Sanità e Previdenza (vedi libro D.C.)

EMIGRAZIONE. Come presidente provinciale delle ACLI Trentine assieme al Presidente dell’Azione Cattolica, al Segretario della Democrazia Cristiana, al responsabile della Caritas Diocesana e al Presidente della ACLI di Bolzano, costituì l’Associazione Trentini nel Mondo di cui divenne prima vice presidente poi presidente fino al 1994 e quindi presidente onorario fino ad oggi.

Con il segretario Abram dalla fine del 1952 fino al 1974 costituì un centinaio di circoli trentini in Svizzera, Germania, Belgio, Nord e Sud America e Australia viaggiando per migliaia di km in

CONTINUA A PAGINA 20
Caxias do Sul (Rio Grande do Sul - Brasile)
19 9/10 - 2022 ricordando Bruno
San Nicolas de los Arroyos (Argentina)

aereo, ferrovia, auto. Se facciamo un breve riassunto viaggiò almeno 20 volte in Sud America, 30 volte in Nord America, 4 volte in Australia e Nuova Zelanda e almeno un centinaio di volte in Europa nei vari stati dove vi erano emigrati trentini.

Nel marzo 1998 assieme al giornalista Marco Zeni e alcuni amici trentini costituì un’associazione ONLUS per aiutare i giovani della Georgia nel Caucaso, sollecitato da un trentino sposato ad una georgiana e residente in Georgia come professore di lingua italiana nell’università di Tbilisi.

Dal 1998 al 2015 sono stati realizzati 30 progetti per un valore

di 3.000.000 euro con il contributo finanziario di 1.422.000 euro della Regione Trentino Alto Adige, della Provincia Autonoma, dell’associazione Via Pacis di Riva del Garda e di una fondazione di Verona.

Il primo progetto è stato una casa per anziani e poi vari progetti di scuole professionali per giovani e donne, e di un poliambulatorio con centro fisioterapico.

Fronza con i suoi collaboratori sono andati in Georgia un paio di volte all’anno dalla fondazione ad oggi per verificare ed accertare l’uso dei contributi concessi.

Dal maggio 1974 Fronza ha aperto un ufficio di consulenza

fiscale e commerciale, essendo commercialista.

Il suo ufficio è sempre stato a disposizione gratuitamente per l’attività della ONLUS sopraindicata e per la sua attività di consulenza a favore degli emigrati trentini nel mondo.

Nella vita familiare, sociale e politica ha sempre messo in risalto i seguenti sentimenti:

1. Scienza e virtù per amare e far amare Gesù

2. Pazienza, umiltà e impegno

NOTA BENE: il 18 novembre 1950 si è sposato con Lidia Osele a Lavis e il matrimonio è durato fino alla morte della moglie il 12 luglio 2001. Durante il felice matrimonio sono nate due figlie, rispettivamente Maria Teresa, il 21 giugno 1954, e Lucia, il 26 agosto 1955.

La sua intensa vita politica e sociale è stata sostenuta efficacemente, sempre e comunque, dalla moglie Lidia.

«Nella vita familiare, sociale e politica ha sempre messo in risalto i seguenti sentimenti: scienza e virtù per amare e far amare Gesù, pazienza, umiltà e impegno»
Taiò (Santa Catarina - Brasile)
20 9/10 - 2022 ricordando Bruno
Concepción de l'Uruguay (Argentina)

Le condoglianze da tutto il mondo

Bruno Fronza, instancabile artefice della riscoperta delle Comunità trentine sparse in tutto il mondo e promotore dei legami con la Terra d’origine, già negli anni ‘50 aveva colto l’importanza di “fare rete”, ponendosi quale dinamico interlocutore tra mondo associativo ed istituzioni.

L’Ufficio Emigrazione esprime il più profondo sentimento di cordoglio per la scomparsa di uno straordinario protagonista della storia dell’emigrazione trentina.

Ufficio Emigrazione PAT

Il sig. Bruno Fronza rimarrà nei nostri cuori e nei nostri ricordi. Gli saremo sempre grati per tutto l'affetto e la dedizione

Il messaggio della Trentini nel mondo ai familiari

L’inattesa e dolorosa notizia della morte di Bruno Fronza ci ha raggiunti in Argentina, dove siamo impegnati per l’incontro con i Coordinatori dei Circoli. Lo ricordiamo come ultimo testimone della fondazione della Trentini nel mondo e suo Presidente onorario.

Nel 1957, anno di fondazione, con lungimiranza è stata creata un’Associazione che voleva essere di supporto alle tante persone che lasciavano la propria terra per migliorare le proprie condizioni. Sempre fedele a quel principio, nel tempo la Trentini del Mondo è andata via via aumentando la propria presenza, si è adattata ed evoluta, creando una rete di relazioni formidabile e moderna.

Anche dopo aver lasciato la presidenza dell’Associazione, Bruno

che ha dimostrato per il nostro Circolo Trentino di Piracicaba (San Paolo – Brasile).

Condivido il messaggio ri-

cevuto un momento fa della scomparsa di Bruno Fronza, fondatore della nostra Associazione "Trentini nel mondo". Per chi l'ha ben conosciuto, sembra una cosa impossibile tanto fu presente nella vita del nostro

Circolo, all’inizio denominato «Circolo trentino del Belgio» e poi di Charleroi. Alla figlie ed alla Trentini nel mondo porgiamo le nostre più sentite condoglianze a nome dei nostri soci.

Giuseppe Filippi Segretario del Circolo di Charleroi (Belgio)

Vi siamo davvero vicini in questo momento di dolore e di smarrimento per la scomparsa di Bruno Fronza, il fondatore della vostra splendida realtà associativa. Quando ci chiamavamo AEB tra Bellunesi e Trentini abbiamo collaborato molto e Bruno fu un validissimo interlocutore. Il mondo della no-

è sempre stato vicino ai nostri emigranti ed ha seguito con amore fino all’ultimo i passi della sua creatura diventata adulta: la sua presenza nella Trentini nel Mondo è stata straordinaria, fondamentale, insostituibile.

Per onorare la sua memoria e raccogliere degnamente la sua eredità, l’Associazione si impegna a proseguire la sua attività, continuando a seguire il suo esempio di passione e dedizione per il mondo dell’emigrazione.

Giungano a voi le nostre più sincere condoglianze.

Con affetto.

Armando Maistri (presidente) Vittorino Rodaro (vice presidente) Francesco Bocchetti (direttore) Consiglio di amministrazione Staff dell’ufficio e collaboratori

Fin dalla prime ore successive alla diffusione della notizia della morte di Bruno Fronza, sono pervenuti alla Trentini nel mondo messaggi di cordoglio dalle persone che lo avevano conosciuto, molti dei quali sono pubblicati su questa e sulle quattro pagine che seguono
CONTINUA A PAGINA 22 21 9/10 - 2022 ricordando Bruno
La sua presenza nell'Associazione, la sua «creatura», è stata straordinaria, fondamentale, insostituibile

stra emigrazione perde un protagonista da non dimenticare. Condoglianze alla famiglia e ai Trentini nel mondo.

Oscar De Bona, Marco Crepaz Presidente e Direttore Bellunesi nel mondo

Se n’è andato un grande uomo fondatore della Trentini nel mon-

do. Era sempre un grande momento incontrarlo. Onore a lui.

Nardon Filippo, Liegi (Belgio)

Le mie più sentite condoglianze alla famiglia di Bruno Fronza e alla famiglia Trentini Nel Mondo. Dopo la partenza di Rino Zandonai, Ferruccio Pi-

soni e ora la partenza di Bruno Fronza sono tanti i ricordi che affiorano alla mia mente. Ho sempre ammirato la grandissima intuizione e l’impegno di Bruno Fronza, creando a solo 33 anni la Trentini Nel Mondo. Vi sono vicina.

Condoglianze alla Associazione "Trentini nel Mondo", alla famiglia, e a quanti hanno conosciuto Bruno che ha dato impegno e ispirazione a generazioni di Trentini nel mondo! Ci sarà stata una bella riunione dei Trentini di tutto il mondo in Paradiso al suo arrivo! Possa godere la pace dei giusti. Lo ricorderò senz'altro nella Santa Messa nei prossimi giorni.

Bertagnolli Australia

Mi dispiace moltissimo, invio le mie più sentite condoglianze a voi tutti per la perdita di un caro amico! Un affettuoso abbraccio e saluti sinceri!

Anna Maria Buttarazzi, Trieste

Il Circolo Trentino di San Francisco, che rappresento in qualità di Presidente, vuole unirsi nel dolore per la scomparsa del Dottor Bruno Fronza ed estendere

le più sentite condoglianze ai suoi cari. Personalmente tengo a ricordare un aneddoto di non molti anni orsono. Il dottor Fronza, dopo aver appreso la notizia della mia nomina a Consultore della Provincia Autonoma di Trento per gli Stati Uniti, mi contattò personalmente per augurarmi buon lavoro.

Durante il nostro scambio di messaggi si disse particolarmente legato al Circolo Trentino di San Francisco in quanto lo fondò durante una sua visita a Padre Efrem Trettel nel 1980 ed augurò a tutti noi buon proseguimento. Ora voglio pensare il suo operato abbia dato buoni frutti e molti Circoli abbiano beneficiato della sua visione, avanti con i tempi, e della sua dedizione alle nostre radici. Riposi in pace e la sua opera venga trasmessa con entusiasmo ai posteri. Sincere condoglianze.

Luca Dorigatti, Circolo Trentino di San Francisco

Sinceramente partecipiamo per la scomparsa del Vostro caro "padre" Bruno Fronza. Le mie più sentite condoglianze, insieme con i nostri membri dell’Associazione dei cittadini di origine italiana e dl Circolo trentino di Sarajevo (Bosnia Erzegovina).

Foto Corrado Poli 22 9/10 - 2022 ricordando Bruno

Le Circolo Trentino de Liège s´associe aux familles de la Trentino nel mondo lors de la perte de Monsieur B. Fronza. Sincères condoléances.

A nome del Consiglio di Reggenza della Fondazione Campana dei Caduti, esprimo le condoglianze per il Caro Amico Bruno. Chiedo gentilmente di far pervenire il nostro cordoglio anche alla Famiglia Fronza.

Marco Marsilli, Reggente Campana dei Caduti

Mi dispiace che abbiamo perso una persona straodinaria

come lui. Pace all’anima sua. Anna Svaldi Vann, Tirolesi Trentini di Colorado

Profondamente colpiti dalla notizia, ci uniamo a voi nel ricordo del carissimo Bruno Fronza, attivo e sempre presente anche alle assemblee del CSV (Centro Servizi Volontariato della Provincia di Trento). Vi giungano le nostre più sentite condoglianze. Staff e Consiglio direttivo CSV Trentino

Buongiorno, le famiglie Mott di Angelo Giacomo sono vicine a Voi ed alla famiglia di Bruno ri-

cordando con affetto la strada percorsa insieme da loro, non solo nella Trentini nel Mondo. Gianantonio Mott

Le mie condoglianze. L’ho conosciuto durante la sua visita a Santa Teresa (Espirito Stanto – Brasile) negli anni 80/90. Riposi in pace.

Francisco Carlos Goncalves, Ex Presidente Circolo Trentino di Santa Teresa

Vi preghiamo di accettare le nostre più sentite condoglianze. Vi siamo vicini in questa circostanza di dolore.

Luciana Svaldi, Chicago

Le più sentite condoglianze. Grazia Nielsen Circolo trentino Copenhagen (Danimarca)

R.I.P. Dn. Bruno. Condolencias a sus familiares y amigos. Nestor Guillermo Chiarani Presidente Honorario Círculo Trentino de Zárate (Argentina)

Sono così felice che sono riuscito a parlare con lui, ma non m'aspettavo questo, mi sembrava ancora in forma! Eravamo rimasti d'accordo che ci vedevamo alla fine di aprile, in pochi mesi, il destino a volte è crudele. Riposa in Pace, ora andrà a trovare

prima le persone a lui care, poi la marea di gente che ha aiutato in giro per il Mondo dei Trentini! Ciao Bruno, cerca di convincere le Autorità in Cielo di guardare anche verso il basso e modificare questa situazione dove le persone non parlano più la stessa lingua, o meglio, non si capiscono più, accecati dall'odio e dal denaro.

AmorinoTravaglia, Helen, Deborah, Sofia, George, Lynette e Lara

Sentite condoglianze a tutta la famiglia!! Ci ha lasciato un grande uomo!!

Condoglianze alla famiglia. Bruno Fronza rimane patrimonio immateriale dell'ATM e di tutti i trentini nel mondo.

Que en paz descanse, fue un gran amigo de mi familia.

Condoglianze alla famiglia... un grande uomo R.I.P.

A nombre de los integrantes del Círculo Trentino de la Ciudad de México les damos el más sentido pésame

23 9/10 - 2022 ricordando Bruno

Bruno Fronza dejo muchas huellas en el mundo de la inmigración... mi más sentido pésame a toda su familia.

Ho conosciuto Bruno Fronza nell'autunno del 1958 come nuovo insegnante all'ENAIP di Trento nella sede ACLI di Via S. Giovanni Bosco, in cui si trovava anche la sede della neo costituita Trentini nel Mondo. Bruno Fronza è sempre stato, per me, un grande e indimenticabile esempio di impegno sociale, coerenza morale e concretezza realizzativa. Lascia una incancellabile impronta nella comunità dei Trentini all'estero. La sua morte è una grave perdita ma rappresenta anche un grande esempio da imitare.

Se fue un Capo Bruno Fronza siempre en el corazón del círculo Trentino de Reconquista.

Ricordo quando lo conobbi a Rosario, dove lo incontrai più volte e si ricordava di ogni dettaglio della volta precedente. Negli ultimi anni i ricordi si erano affievoliti, ma era un piacere

L’ho conosciuto personalmente. Un grande uomo. Condoglianze alla famiglia FRONZA, da Civezzano.

Anche io mi sento onorata di averlo conosciuto a Esquel, venuto per tramitarle la pensione e un viaggio al caro amico Luigi Bonmassar, che sicuramente gli ha dato il benvenuto nel cielo a brazi aperti. RIP Carissimo Bruno condoglianze alla famiglia e amici.

Anche io l'ho conosciuto in persona, nel 2011, quando mi ha ricevuto alla Sede della Trentini e dopo siamo andati a Besenello, da dove era il mio bisnonno Domenico Giambatista Adami e sua sposa Luigia Margherita Feller. Un peccato mortale che sia partito, ma non c' è come evitare. Dio lo riceva nel suo Regno.

Anche il Circolo Trentino Pontino, nei primi anni Ottanta è nato con il Presidente Bruno Fronza e Camillo Stedile. Gli ho voluto bene come a poche persone ed anche LUI mi ha voluto

e ci ha voluto bene come nessun altro. Alla sua veneranda età non saltava mai un Natale senza chiamarmi per fare gli auguri a me ed alla nostra Comunità. CIAO BRUNO, ti vorrò sempre bene come 40 anni fa.

Mis sentidos pésames para toda la Familia del querido Sr. Bruno Fronza

Sentite Condoglianze alla famiglia e amici tanti ...

Condoglianze alla famiglia. Circulo Trentino de Corzuela (Chaco - Argentina)

Q.E.P.D. Que brille para El la luz que no tiene fin.

Vilma Paco Liva

Un grande uomo! Ha fatto del bene a tanti!

Meus sentimentos! Também tive o prazer de estar com ele numa viagem a Curitiba, pessoa maravilhosa!

rivederlo in sede. RIP Bruno Silvana Cura
24 9/10 - 2022 ricordando Bruno

Circolo trentino di Rodeio: «la sua eredità rimane viva in noi»

«Èvenuto a mancare oggi all'età di 98 anni Bruno Fronza, fondatore dell'Associazione Trentini nel mondo.

Il Circolo trentino di Rodeio piange la sua morte e si sente grato per tutto il lavoro dedicato alla comunità trentina diffusa in tutto il mondo e, in particolare, alla nostra città. La sua eredità rimane viva in noi. Condoglianze ai familiari e ai fratelli trentini nel mondo»: questo è il testo del post pubblicato il 23 novembre sulla pagina Facebook del Circolo trentino di Rodeio (Santa Catarina - Brasile), al quale si è aggiunto il seguente commento di Ludovico Adami: «Missão cumprida. Tive a grande oportunidade de manter contatos via email e telefone, a partir de 2005. Em 2011 o conheci pessoalmente, quando me

Bruno Fronza, grande uomo. Era lui presidente quando ho iniziato con l'Associazione.

Muito obrigado SR Fronza pelo seu legado me orgulho de ser descendente de trentinos va com Deus .

Circolo Trentino di São Sepé

Bruno ci ha lasciati ma sarà sempre nei nostri cuori.

Vitale Triches

Le mie piu sentite condoglianze alla famiglia. Io lo ho conosciuto da bambina a Melbourne anni 60... mio zio Ilario Carli (deceduto 74) lo conosceva bene. Riposi in pace.

Un uomo speciale che ha segnato la storia del nostro Trentino e che ricorderò con stima.

Sou grata por tudo que fez por todos nós descendentes trentinos. Um grande legado de amor ficou registrado!

Le nostre più sentite con-

recebeu na Sede da Trentini nel Mondo e, depois, foi comigo a Besenello, terra dos meus antepassados Adami (Tais) e Feller. Numa visita muito rápida fui apresentado ao prefeito, um Adami, e ao sr. Ezio Feller.

doglianze ai famigliari e tutti quelli che hanno avuto l' Onore di averlo conosciuto ed avuto come amico!!! R.I.P

Famiglie Travaglia e Mantovani (Australia)

Un piacere averlo conosciuto. Un abbraccio a tutta la ATM. Stefano Armellini

Un commosso ricordo. Flavio Beozzo

Le più sentite condoglianze alla Famiglia. Mi sento onorato di averlo conosciuto. Un vero difensore dei Trentini fuori confine.

Francisco Nardelli

Condolencias a la familia, Bruno en el 1993 un 20 de Abril vino al norte de Santa Fe a inaugurar el Círculo Trentino de Reconquista, descansa en Paz Bruno.

Sociedad Italiana de Reconquista

Un impegno per la fratellanza tra nazioni e dialogo tra culture. Buon viaggio Bruno. Maurizio Tomazzoni

RIP. A consummate networker and diplomat.

Paul Antonioni

Bruno Fronza, uma longa vida dedicada ao emigrante trentino espalhado pelo mundo. Deus o tenha na Glória de seu Reino Celestial».

Molte le persone che sulla medesima pagina Facebook hanno espresso le loro condoglianze ai familiari: Isa Pacher, Evelina Krueger, Mailde Tais, Marceli Zermiani, Leandro Dalfovo, Péricles Amadeu Furlani, Carolina Bonini Toledo, Marcia Fiamoncini, Luiz Lunardi, Genilde Fiamoncini Moser, Margarida Ferretti, Iracilda Dalcegio, Rosane Darlene Kisner, Bernadete Zermiani Notari, Rita Fiamoncini Sevegnani, Regina Eccel, Lucia Floriano Tessarolo, Maristela Noriller Agostini Moser, Odete Ivo Prada, Iria Dallarosa Prada, Nilse Maria Fiamoncini, Elsina Shutze.

Circolo trentino di Florianopolis

Nos os dirigentes , associados e associadas do Circolo Trentino di Florianópolis (Santa Catarina - Brasil) estamos solidários com familiares e amigos pelo falecimento do Dr. Bruno Fronza. Enviamos nosso forte abraço e sentimentos a esse ilustre trentino, que sempre nos honrou e foi a semente do ressurgir dos trentinos como Associação pelo Mundo .

Foi ele que deu vida e voz a nos descendentes trentinos quer pelo seu exemplo e incen-

Pablo Scipione, Rozana Agostini Petkovic, Mario Tiso, Claudia Zilli, Mirtha Pacher, Debora Daros, Nilton Uber, María Pacher, Anne-marie Colombini, Isabel Rosa Pedrotti, Laura Frainer Scoz, Matteo Fiorini, Flora Dalla Costa, Caterina Modena, Graciela Faccini, Alessandro Bonmassar, Marie Agosti, Dario Fernando Farías, Roberto Callegari, Sante Beltramelli, Angelo Stefano. Mario Tommasi, Ada Dallago, Beatrice Leofreddi, María Del Mar Moschen, Mirko Martinelli, Franco Bisesti, Francesco Fabbianelli, Doro Di Bernardo, Antonio De Gasperi, Franco Zanotti, Giulio Perotto, Domenico Enderle, Enrica Bocher, Luigi Angelo Menegoni, Orlando Stolf, Adri Tomaselli, Nella Gasperin, Delfina Marta Turrina, Carol Bonini, Sirlei Bertollo, Rino Montibeller, Max Pitteri, Susana Serasio, Ignac Andreata, Alicia Del Carmen Mora, Diego Dalmonech.

tivo através das associações existentes!
25 9/10 - 2022 ricordando Bruno
Altre persone che hanno inviato condoglianze all'Associazione

NELLE FOTO (dal basso, in senso orario): nel 2019 con lo staff dell'Associazione (da destra, il direttore Francesco Bocchetti, l'allora presidente Alberto Tafner, Sabina Corradini, Rosanna Barchiesi, Maurizio Tomasi: nella foto non c'è Giada Degasperi); l'omaggio di Oscar De Bona, presidente della Bellunesi nel mondo, in occasione del 60° della Trentini nel mondo; con Armando Maistri, Alberto Tafner e Paolo Rossi, che gli consegnano una riproduzione della prima pagina del primo numero della rivista; a Mattmark in Svizzera (terzo da sinistra) sul luogo della tragedia del 1965; durante una riunione della Consulta dell'emigrazione trentina nel 1972 (foto Giulio Cagol).

26 9/10 - 2022 ricordando Bruno

Dall'archivio fotografico della Trentini nel mondo

NELLE FOTO (dall'alto, in senso orario): nel 1974 a Solvay (USA) con padre Bonifacio Bolognani; nel 2008 con la figlia Maria Teresa, all'inaugurazione della sede della Trentini nel mondo in via Malfatti 21; nel 1995 a Concordia (Argentina) alla cerimonia di costituzione del Circolo trentino, insieme con Luciano Andreolli e Maria Rosa Tomaselli de Bellezza; il suo intervento al convegno «Nuovo ruolo delle associazioni in emigrazione», organizzato a Trento l'1 dicembre 1989 dalla Trentini nel mondo (foto Gianni Zotta); nel 2007, durante la cerimonia ufficiale per il 50° anniversario di fondazione della Trentini nel mondo (foto Corrado Poli). 27 9/10 - 2022
Foto Corrado Poli ricordando Bruno

Per i motivi illustrati a pagina 2, la quarta di copertina di questo numero del giornale, ospita un disegno di un fumettista di fama internazionale, Ángel Boligan Corbo, considerato uno dei migliori ai nostri giorni.

Le sue vignette a tema sociale e politico sono un esempio perfetto di quanto l’arte possa essere espressiva e critica e costituiscono una serie di scomodi commenti sulla

Á

ngel Boligan Corbo è nato il 10 maggio 1965, a San Antonio de los Baños, L'Avana, Cuba, si è diplomato come professore di arti plastiche all'Avana nel 1987. Dal 1992 vive a Città del Messico dove da allora collabora come fumettista editoriale e illustratore per il quotidiano messicano «EL UNIVERSAL»

Per più di dieci anni ha anche realizzato i disegni di copertina per la rivista «FOREIGN AFFAIRS LATINOAMÉRICA».

Illustra e mantiene la sua sezione di fumetti domenicali per il quotidiano argentino «LA NACION», tra gli altri media nazionali e internazionali.

È membro e fondatore dell'agenzia «CARTONCLUB - El Club de Caricatura Latina» (Messico), membro dell'associazione «CARTOONING POR LA PAZ» (Francia), del sindacato «CAGLECARTOONS» (Stati Uniti), dell'agenzia «FOTOARENA» (Brasile).

Ha pubblicato sette libri - «Football luego existo» (Cuba), «Humor a capella» (Messico),

Una

per la quarta di copertina

società e la politica contemporanee. Le sue immagini surreali sullo stato del mondo sono ricche di significato ed offrono molti spunti di riflessione.

Ecco come la sua produzione viene presentata sul sito www.keblog.it: «ogni vignetta contiene un significato profondo e forte. Non siamo noi a dirlo: Boligan ha ricevuto più di 130 premi internazionali per il suo lavoro.

Forse la cosa più evidente delle sue vignette è che, qualunque sia il soggetto o il tema, sembrano sempre colpire duro. Sebbene l’autore affronti temi come il consumismo, la corruzione e l’ipocrisia, egli supera facilmente la tradizionale vignetta satirico politica (mezzo usato da molti artisti), e si dedica a temi sociali ed emotivi come la solitudine, la vanità e la disperazione».

San Antonio de los Baños, Cuba (2003);

- GRAN PREMIO e PRIMO PREMIO nella categoria Umorismo al WORLD PRESS CARTOON, Sintra Portogallo aprile (2006);

«Espejo de tinta» (Portogallo), «World Evidences» (Grecia), «Faenas de tinta» (Portogallo), «El amor y otra mentiras» (Messico) e «Streamink» (Messico).

Ha coltivato tutti i rami dell'umorismo grafico e in tre occasioni (2008, 2013 e 2019) ha ottenuto il «Premio Nazionale di Giornalismo del Messico»; nel 2016 ha ricevuto il riconoscimento «La Catrina», che viene assegnato alla Fiera Internazionale del Libro

di Guadalajara e conta 205 premi e menzioni ottenuti in concorsi internazionali di caricatura tra i quali spiccano:

- 3° premio all'VIII Biennale Internazionale dell'Umorismo e della Satira, tenutasi a Gabrovo, Bulgaria (1987);

- 1° Premio al II Portocartoon World Festival tenutosi a Porto, Portogallo (2000);

- Gran Premio alla XIII Biennale Internazionale dell'Umorismo,

- 1° PREMIO nella categoria Fumetto Editoriale nella VI edizione del World Press Cartoon tenutosi nella città di Sintra, Portogallo, Aprile (2010);

- PREMIO GIORNALISMO in FUMETTO EDITORIALE del Grupo de Diarios de América (G.D.A.) con il fumetto «EL PERIODISMO EN MÉXICO» pubblicato da EL UNIVERSAL nel 2012, un premio creato per riconoscere l'eccellenza giornalistica nei principali media della regione;

- GRAN PREMIO del 36° Concorso Internazionale di Nasreddin Hodja Cartoon, Istanbul, Turchia, luglio (2016);

- GRAND PRIX d'l Humor VACHE 2017, assegnato al 36° Salone Internazionale della Caricatura, Disegno Stampa e Umorismo a St Just Le Martel, Francia, ottobre (2017).

www.boligan.com https://www.instagram.com/angelboligan/ https://www.facebook.com/AngelBoligan https://twitter.com/AngelBoligan 28 9/10 - 2022 ricordando Bruno
«firma» internazionale

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 Autorizzo l’invio delle comunicazioni ufficiali tramite l’indirizzo di posta elettronica

• Avendo preso visione dello Statuto che regola l’Associazione (*)

• Condividendo la democraticità della struttura, l’elettività e la gratuità delle cariche associative

• Essendo consapevole della gratuità delle prestazioni fornite dagli aderenti

• Essendo consapevole delle finalità di solidarietà sociale che l’Associazione promuove

• Avendo preso visione dell’informativa sui dati personali (*)

C H I E D E

al fine di poter ricevere la rivista Trentini nel Mondo e partecipare alla vita dell’Associazione, di essere iscritto/a all’associazione di volontariato ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO ONLUS in qualità di aderente Socio.

Distinti saluti.

FIRMA

(*) Disponibili sul sito www.trentininelmondo.it

28).
«El migrante y los abuelos» (L'emigrante e gli avi) è il titolo di questo disegno di Àngel Boligan Corbo (articolo a pagina 2 e biografia a pagina

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